That's Just The Way We Roll

di sappir_ama_ben
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutto è possibile ***
Capitolo 2: *** la mano destra... ***



Capitolo 1
*** Tutto è possibile ***


that's just the way we roll

That’s just the way we roll

mi sono svegliato sul tetto con i miei fratelli
c'è una balena nella piscina con mia madre
e mio padre dipinge la casa con diversi colori
dove saremmo se non potessimo sognare

so che stiamo diventando un po pazzi
so che stiamo diventando un po rumorosi
so che non fingeremo mai
siamo selvaggi, siamo liberi
siamo più di quello che pensi
chiamaci mostri
ma è solo il modo in cui siamo

tu hai i movimenti, io ho le scarpe, balliamo
il pop-and-lock, la gara di ballo contro gli Hanson
se perdiamo tutte le ragazze rideranno
dove saremmo se non potessimo sognare

perché siamo vecchi abbastanza da sapere
che non molleremo mai
è solo il modo in cui siamo

so che stiamo diventando un po pazzi
so che stiamo diventando un po rumorosi
so che non fingeremo mai
siamo selvaggi, siamo liberi
siamo più di quello che pensi
chiamaci mostri
ma è solo il modo in cui siamo…  (Jonas Bothers)

 

Non potete toglierci nulla, tantomeno la possibilità di sognare e rendere il nostro mondo migliore, o magari solo più vicino a quello dei nostri idoli...

Si io ogni notte ogni notte ogni benedetta notte li sognavo, per me il risveglio al mattino era tutte le volte una pugnalata al cuore e per questo tutte le miei giornate trascorrevano uguale, monotone, silenziose, tristi e….vuote….già vuote perché non potevo raggiungere ciò che per me era felicità!il mio desiderio  più grande era quello di poterlo abbracciare o anche soltanto stringergli la mano. Che male c’era, non chiedevo mica la luna?!

Poi un giorno…

Era sabato pomeriggio, la mia amica Ally, dopo il milionesimo tentativo era riuscita a farmi uscire dalla mia stanza e portarmi al Centro commerciale – Ally:”dai dai sbrigati, non vedo l’ora di visitarlo lo hanno appena inaugurato, si è vero ci sarà molta confusione ma chissà potremmo incontrare qualcuno di importante o famoso, e poi comunque a me piace la confusione, ahahah!”- la sentivo ridere da dietro la porta del bagno dove stavo finendo di prepararmi. Non riuscivo proprio a capire, com’è possibile che ad una ragazza possa piacere la confusione, e poi che idea a dir poco assurda quella di poter incontrare qualcuno di famoso in un centro commerciale. Ma eravamo amiche proprio per questo perché gli opposti non si attraggono solo in amore ma anche in amicizia…io così riservata e timida, lei così esuberante e solare, e ancora dopo 10 anni non riuscivo a capire come faceva a sopportare la mia negatività il mio essere burbera e pallosa, ma sapevo che lo faceva perché mi voleva davvero un gran bene, come del resto io. Ally era la sorella che non avevo mai avuto, ma compensava benissimo devo dire. –io:”ok ok mi sbrigo dammi solo il tempo materiale di vestirmi e sistemarmi un pò”. A pensarci bene era da un bel po’ che non uscivo di casa, quasi avevo dimenticato come ci si sente a stare immersi nella folla di un grande posto, oppure semplicemente in coda alla cassa di un supermercato. La mia paura più grande era quella che mi sarebbe potuto venire un attacco di panico. Inizialmente al solo udire quelle voci incomprensibili, indistinguibili, provai un leggero peso sul petto e un ronzio cominciò a girarmi per la testa, ma presto tutto sparì, mi ritrovai a fissare i colori innumerevoli che decoravano il tetto e le mura di quel centro commerciale e mi sentii tranquilla. Ally che mi aveva osservato fin da quando avevamo messo piede all’interno del grande edificio mi prese sotto braccio e mi sorrise con affetto.

Realizzai che mai e poi mai avevo visto tutte quelle persone in un posto solo, restai meravigliata e la cosa mi faceva stare bene, la gente passava e mi sorrideva come per dirmi di stare tranquilla che li dentro non correvo alcun pericolo e che era come se fossi a casa mia, ed era davvero così che mi sentivo e per questo restai ancora di più sorpresa!!

Girammo per un po’ di negozi in cerca di niente di realmente indispensabile, era solo un modo per “spendere la paghetta della settimana” come diceva sempre Ally, che nel frattempo aveva collezionato una serie di pacchettini colorati che le ciondolavano da entrambe le braccia. La guardai con un gran sorriso dipinto sul viso, in effetti era un po’ comica come scena dato che ormai dopo due ore non sapeva più come tenere i suoi pacchettini e aveva riempito anche le mie di braccia, così decise di fermarsi per riprendere un po’ di fiato e mangiare anche un bel gelato dato il caldo che quel giorno ci opprimeva. Andammo a turno presso il bancone della gelateria per scegliere ed ordinare ognuno il suo gusto di gelato. Andai per seconda, dopo aver scelto un bel cono cioccolato fondente e vaniglia, stavo per tornare indietro quando voltandomi mi  battei contro qualcosa … o qualcuno … ma alzando gli occhi mi resi conto che non era un qualcosa ma bensì un qualcuno l’ostacolo contro cui andai a sbattere. Era un ragazzo poco più alto di me che subito mi guardo in viso per vedere se era tutto ok – “hei tutto ok??”- sentii chiedermi ed io –“si si mi scusi tanto!!”- è sempre indice di educazione dare del lei a chi non si conosce, ma di tutta risposta mi sentii dire –“mi scusi??non sono mica tuo nonno!”- ok era anche simpatico l’ostacolo!!! Alzai lo sguardo e quasi mi sentii mancare la terra sotto i piedi, oddio ma cos’era un angelo?una visione? E quegli occhi??? Io li conoscevo, li avevo già visti da qualche parte. Erano di un castano intenso, di una tonalità tale che diffondeva nel corpo di chi li guardava una sensazione di serenità e calma e un calore mi percosse lungo la spina dorsale. Io conoscevo quel viso, ma no non poteva essere lui, davvero lui, era da matti pensare che fosse lui…Nicholas!

Per quello stesso attimo in cui mi sentii mancare sentii il mio cuore fermarsi per qualche istante e due braccia robuste e forti prendermi d’istinto e stringermi a se…si bravi tutti stavo per svenire ma lui mi prese prima che il mio corpo divenisse un tutt’uno con il pavimento della gelateria. Ally non si era accorta di tutto questo perché impegnata a gustare il suo gelato non accennava nemmeno a guardare dalla mia parte e nemmeno si chiedeva il perché del mio ritardo. Ma lui era sempre li vicino a me, anche se ancora tenevo gli occhi socchiusi e una mano in fronte come per trattenermi dal cadere di nuovo o peggio ancora che mi cadesse la testa! Udii di nuovo quella voce ferma e gentile: -“come va?come ti senti?ti sei fatta male?”- cavolo lo avevo fatto spaventare per bene, povero ragazzo. D’un tratto aprii gli occhi e tornai in me:-“si ecco scusa, ma non so cosa mi sia successo… non capisco non mi è mai successo!”- lo vidi sorridere e poi lo sentii parlare:-“beh neanche a me è mai capitato ma mi è successo più volte di assistere a queste scene… il mio nome comunque è Nicholas!”- ok,ok,ok,ok,ok, manteniamo la calma, ha detto Nicholas, ma Nicholas è un nome così comune, oppure no??!! Presi un respiro profondo, molto profondo e…: -“tu sei Nicholas?Nicholas Jonas? Perché se è uno scherzo non è divertente!!”- dissi con un po’ di rabbia sulle ultime parole, ma lui subito ribatté:-“esatto sono io e no questo non è uno scherzo….tu invece?-, -“no io non sono una Jonas!”- , -“beh, ovvio che non lo sei!!ti conoscerei se lo fossi, intendevo dire qual è il tuo nome?”-. si avevo fatto un pessima figura, terribile a dir poco, ma come mi era venuto in mente e poi da quando in qua nei Jonas ci sono componenti femminili, mai fatta figura peggiore di quella!! Dopo essermi detta un innumerevole lista di improperi tra me e me ed essermi data una manata in piena fronte esordii dicendo:-“giusto, hai ragione, mi chiamo Marieanne, Nanì per gli amici!”- e subito mi rispose: -“ooh Nanì ma che carino, anche se non siamo ancora amici, posso chiamarti anche io così??”- l’unica cosa che avrei voluto urlare era MACCCERTOOOOO TU PUUUOIIIII TUTTOOOOOOOOO, ma riuscii a trattenermi, per fortuna e annuii semplicemente con un lieve movimento della testa, ma una cosa mi tornava e frulla per la mente, cosa aveva voluto dire con quel “non siamo ancora amci”???? voleva dire che lo saremmo diventati presto…????

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Capitolo 2
*** la mano destra... ***


sec cap

Angolo autrice….ringraziamenti:

@noemi___lovelovelove: grazie mille per la recensione…beh cara noemi io il posto preciso di quella gelateria non te lo posso dire, ma so soltanto che la fantasia e il mio cerveletto malato lo hanno trovato da soli, basta immergersi nel mondo Jonas per sognare e fare di questi piacevolissimi incontri ^_^,ho scritto il secondo capitolo il + in fretta che ho potuto dato che sono fuori e spero che questo come il primo ti possa piacere!!

Ringrazio tutti coloro che si sono limitati a leggere la ff ma mi piacerebbe ricevere qualche altre recensione anche se negativa, mi sarebbe solo di aiuto e mi gratificherebbe cmq parecchio sentirvi partecipivi…spero che questo secondo capitoli  vi invogli maggiormente a recensire!!grazie mille a tutti ^_^  


Sap…

Quel gelato ormai era andato, ma la realtà era che non avevo più nessuna voglia di mangiarlo. Ma credo sia comprensibile come cosa, infondo avevo davanti una delle persone che più ammiravo sulla faccia della terra, quella che più “amavo” se così si può dire, ma adesso qualcosa era cambiata, adesso anche lui sapeva della mia presenza sul globo che condividevamo, sotto le stesse stelle e la medesima luna. E ci eravamo incontrati, o scontrati fate voi, e parlati ma soprattutto guardati negli occhi. Ed era stato meraviglioso! Eravamo ancora seduti in quella panchina di fronte la gelateria, lui non mi aveva lasciata nemmeno per dieci secondi, ma non sapevo che il mio quasi “malessere” era provocato da lui, dalla sua presenza , dal suo modo di guardare la gente, ma me in particolare in quel momento!-“Nanì, Nanì, dove sei?? Nanì, ma che fine hai fatto??”- indovinate un po? Già, Ally era rinsavita dal gustarsi il suo buonissimo gelato e si era resa conto della mia assenza; sapeva che ero un tipo piuttosto indeciso, ma era impossibile che ancora dopo quasi mezz’ora non avessi scelto i gusti per il mio gelato, in effetti non era nemmeno umanamente possibile perdere tutto quel tempo per un gelato! Individuai la sua posizione, era una ventina di metri lontana da me e da *voisapetechi*, mi alzai, la chiamai e le feci un segno con la mano, Ally si volto verso di me e cominciò a ridere vedendo che la mia t-shirt era completamente imbrattata di gelato. Si avvicinò a lunghi passi per fare più in fretta possibile, ma man mano che si avvicina i suoi passi rallentavano e i suoi occhi si spalancavano, quando arrivò davanti a me era completamente sbigottita, disorientata …. Probabilmente per la prima volte da quando la conoscevo era senza parole! La fissai per un periodo di tempo imprecisato, poi decisi di darle uno scossone così che potesse riprendere diciamo i sensi. I suoi occhi non si erano fermati nemmeno per un attimo passavano dai miei a quelli del mio meraviglioso compagno di chiacchiere, dopo averla strattonata riuscì a proferire un impercettibile ciao! Il riccioluto moretto sempre con modi gentili ed eleganti si alzò e le porse una mano: -“Ciao io sono Nick!”- e lei di pronta risposta: -“Ovviamente, chi altri se no, non ce ne sono molti con il tuo viso in giro…per sfortuna!”-, che mito quella donna!!! Mai sentita risposta migliore; Ally per suo fortuna o sfortuna, dipende dai punti di vista, non aveva mai avuto peli sulla lingua e men che meno le sarebbero venuti davanti ad un personaggio come Nick, che nel sentire la risposta non fece nessuna piega, anzi si esibì in uno sgargiante sorriso a 32 denti, che mi lasciò letteralmente senza fiato. Passarono degli attimi, lunghi per me come ore, e sentii parlare di nuovo Ally, che ovviamente si era ripresa velocemente, molto velocemente aggiungerei, dall’iniziale stato di sorpresa; -“il mio nome è Ally e il piacere,credimi, è tutto mio!”-. poco dopo lo sguardo della mia cara amica si posò su di me con un altro altrettante smagliante sorriso pieno di affetto e di felicità, sapeva quanto fosse importante per me quello che stava accadendo, infondo lui era uno dei miei idoli anzi era l’IDOLO per antonomasia!! Poco dopo aver ricambiato il sorriso di Ally, le spiegai come erano andate le cose. A quel punto mi disse qualcosa all’orecchio, che sinceramente non sentii nemmeno, troppo distratta per farlo, ma credo che mi perdò in fretta, ero più che giustificata in quel momento,e la vidi allontanarsi. Da quel momento in poi fu un continuo di risate e momenti di assoluta sobrietà da parte di entrambi, ma lui, Nick non sembrava per niente un estraneo, si era subito fatto partecipe della situazione senza farsi troppe domande, senza esibirsi troppo o tirarsi fuori con qualche scusa. Credo che quel ragazzo avesse molto bisogno di parlare, sfogarsi, distrarsi dal suo mondo troppo caotico; a milioni sarebbero voluti essere al suo posto per godersi la gloria, la fama e tutto ciò che porta essere un cantante di successo, ma per lui non era così, sembrava essere stanco un po’ di tutto quello che era diventato il suo mondo! Restammo a parlare per un paio di ore di fronte quel bar, quando ad un tratto si rese conto che si erano fatte le 20.30 e per quel che io ne capii qualcuno lo aspettava alle 21.00 per una cena. Le cose furono fatte così velocemente che quasi non me ne resi conto, d’un tratto mi ritrovai con il suo numero di telefono scritto in una mano, e a scriverlo era stato lui, un suo caldo bacio posato sulla guancia destra che, nonostante lui fosse già andato via da parecchi minuti, sentivo ancora sulla mia pelle e incredula cercavo di mantenere quella sensazione sulle palle con la mia mano. Vidi la mia amica tornare e sedersi vicina a me. Ally mi guardava con un gran sorriso dipinto in volto, non poteva nemmeno immaginare come mi sentivo in quel momento ma ci aveva provato e questo la rendeva euforica quasi quanto me! Mi guardò e mi strinse tra le braccia poco dopo parlò: “terra chiama Nanì…Nanì ci sei?rispondi…”- non riuscivo bene ancora a realizzare cosa fosse successo intorno a me ed esordii dicendo:-“hei ma sono sveglia oppure è tutto un sogno??ma cosa mi è successo?? E quello??? Quello chi era????”- e lei:-“hei hei hei calma calma non essere così agitata infondo quello era solo Nick Jonas che sarà mai??!!e ti ha solo lasciatooooo il suoooo numeeeroooo di telefoooonooooooooo!!!”- disse cambiando il tono della sua voce che man mano che la frase andava avanti cambiava e si alzava di volume e la voce diveniva quasi stridula, saltando per la gioia la mia gioia e strattonandomi a destra e sinistra e abbracciandomi quasi nemmeno lei riusciva a crederci e devo dire che se fossi stata sola non ci avrei creduto!-“e adesso cosa faccio??!”- e lei –“semplice… tra un po’ gli mandi un sms oppure lo chiami perché no?!!”- ed io -”e se lo disturbo??metti che lo ha lasciato solo per gentilezza, magari non si ricorderà nemmeno di me!”- e lei alquanto indispettita rispose: –“perché mai non dovrebbe ricordarsi della ragazza con cui ha trascorso le ultime tre ore??e poi uno che ti lascia il numero lo fa proprio per farsi chiamare altrimenti…”- -“altrimenti cosa???”- -“ma perché??davvero non ricordi nulla??”- -“oddio, perché cosa ho fatto????cosa dovrei ricordarmi???”- -“come tu hai il suo numero e nome, come se ce ne fosse bisogno, scritti sulla tua mano destra, anche lui ha il tuo numero e nome sulla sua di mano destra, se non avesse voluto farsi sentire o essere cercato da te non si farebbe fatto dare nemmeno il tuo di numero ne tanto meno lasciato il suo!!”- - “credo di aver rimosso quasi del tutto quello che è successo negli ultimi 20 minuti, perché penso che quello che è successo prima non potrò dimenticarlo mai per il resto della mia vita!!!”- dissi infine con aria festosa e sorriso da ebete dipinto in viso!! Erano state le tre ore più splendide e strepitose della mia vita!

Non avrei mai e poi mai potuto immaginare come un ragazzo potesse essere tanto sensibile quanto lui, il cui solo nome, Nicholas, sembra essere un sospiro degli angeli, lo so sono un po’ troppo mielosa ma credetemi il contatto con quell’essere mi aveva lasciato in cuore un grande stato di serenità e pace. Avevamo parlato di tutto, mi aveva ri-offerto il gelato dato che il primo non aveva fatto una gran bella fine. Mi aveva raccontato del suo mondo, di quanto le cose fossero frenetiche e confusionarie, tanto che spesso volte si era sentito stanco e perfino estraneo a tutta quella  baraonda. La vita tra un concerto e l’altro sembrava essere devastante, mi aveva parlato dei suoi malesseri, del suo diabete, della sua famiglia, del legame con i suoi fratelli. Ma non avevamo parlato solo di lui, anzi mi sentii come quando si è sottoposti ad un terzo grado, mi chiese di me, della scuola, della mia famiglia, di dove abitavo, delle mie passioni, di tutto ciò che sia possibile ed immaginabile chiedere. Tutto senza stancarci l’una delle parole dell’altro. Credo che mai in tutta la mia vita avevo parlato così tanto. Niente, non avevamo proprio niente in comune, tranne l’amore per la musica. Ma forse era questo che ci rendeva più simili, così distanti eppure così vicini. È  impossibile immaginare i suoi occhi e la luce che sprizzavano quando la sua voce pronunciava la parola musica, un turbinio di emozioni mi correvano in corpo, ma riuscivo benissimo a distinguere anche le sue di emozioni quando mi parlava del suo lavoro tuttavia così stressante. Finché si udì quel cellulare squillare da una delle sue tasche, la telefonata fu breve e breve fu anche il tempo dei saluti, velocemente mi disse:-“hai una penna?”- annuii leggermente e lui -“ ok allora dammela e porgimi la tua mano destra”- lo guardavo stupita ma allo stesso tempo incuriosita, volevo sapere cosa stava facendo, poco dopo mi porse la sua mano:-“ecco, scrivi qui il tuo numero!”- lo guardai s’è possibile ancora più allibita di prima, ma lui mi rispose mostrandomi un gran sorriso, e scrissi ciò che mi aveva chiesto! Di sicuro non me lo sarei fatta chiedere due volte! Si alzò di fretta si abbassò verso di me e mi baciò la guancia. Poco dopo lo vedevo correre allontanandosi da me voltandosi una sola volta per regalarmi un altro sorriso! Ally da buon amica mi aveva lasciata sola con lui, sapeva quanto quel momento sarebbe stato importante per me e dato che per lei Nick era solo un cantante, perché non era per niente fan dei Jonas, mi fece questo enorme regalo, passere quelle ore da sola con lui. E pensare che era stata proprio lei a convincermi di uscire quel pomeriggio … penso che non smetterò mai di ringraziarla!

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