Naruto Shippuden: l'ultima guerra

di Y_ALE_Y
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un Naruto diverso? ***
Capitolo 2: *** Bijuu e Jinchuriki ***
Capitolo 3: *** L'ombra del nemico ***
Capitolo 4: *** Nuovi nemici e nuovi alleati ***
Capitolo 5: *** Alleanza! ***
Capitolo 6: *** Cercasi alloggio urgentemente ***
Capitolo 7: *** Sentimenti e Verità ***
Capitolo 8: *** Presagio di guerra ***
Capitolo 9: *** Team VS Homunculus ***
Capitolo 10: *** Chiacchiere con un Bijuu... ***
Capitolo 11: *** ... e relative soluzioni. ***
Capitolo 12: *** Comincia la missione! Nemici in guerra e… in amore. ***
Capitolo 13: *** Allenamento notturno ***
Capitolo 14: *** La fine di un problema e l’inizio di molti altri ***



Capitolo 1
*** Un Naruto diverso? ***


NARUTO SHIPPUDEN: L’ULTIMA GUERRA

 

Buonasera a tutti! Sono Y_ALE_Y e questa è la mia prima fanfiction e spero che vi piaccia, anche se sarà parecchio lunga… ma per il mio debutto come scrittore voglio fare bella figura; alcune scene saranno un po’ violente (N.d.A. D’altronde ci sono Sakura e Tsunade…) (N.d.S.eT. CHE COSA VORRESTI DIRE CON QUESTO!?!?) (N.d.A. NIENTE!! Abbiate pietà, non ho neanche cominciato!) (N.d.S Per stavolta passi, ma solo stavolta!) (N.d.A. fa un gesto di esultanza) e altre un pò ‘calde’… anche se è un racconto di avventura, ci sarà spazio per la comicità e anche per il romanticismo, soprattutto per la coppia NaruHina! Ma ora basta, ho già detto troppo: buona lettura e commentate numerosi!

 

(Me davanti a uno schermo gigante in una sala del cinema, in sala ci sono tutti i personaggi dell’universo di Naruto versione Shippuden)

ALE: “Benvenuti a tutti! È un piacere avervi tutti qui per la primissima del film ‘Naruto Shippuden: l’ultima guerra’! Io…

Shika: ZZZZZZZZZZZ.

Tutti: “Prevedibile!”

ALE: “Ino, per piacere…”

Ino colpisce Shikamaru con un pugno che lo sveglia.

ALE: “Fingi almeno di interessarti per 5 minuti! E mi raccomando Choji, lascia dei pop corn anche per gli altri!”

Cho: “(faccia da innocentino) d’accordo!”

ALE: “(Speriamo…) e ora, dato che c’è qualcuno che vuole seguire il film, devo precisare che sono vietati in sala gli allenamenti spaccaossa, il gioco d’azzardo ed è obbligatorio tenere i propri animali di fianco a se o DENTRO di se! Ci siamo capiti?

Gai, Lee, Tsunade, Kiba e Shino: “Uff… va bene!”

ALE: “E soprattutto (Faccia terrorizzante stile Yamato) QUI NON SI FUMA!!!”

Asuma spaventato rischia di inghiottire la sigaretta, ma viene soccorso prontamente da Kurenai seduta accanto a lui…

ALE: “Detto questo, ho detto tutto: BUONA VISIONE A TUTTI!”

 

Un Naruto diverso?

 

La primavera era sopraggiunta a Konhoa, e con lei era arrivata una ventata di energia che aveva svegliato dal torpore tutti i nostri beneamati ninja.

Naruto si allenava incessantemente tutti i giorni della settimana, e dato che doveva anche rifocillarsi la cassa del ramen Ichikaru era al settimo cielo!

Sakura era diventata un Ninja medico di prim’ordine, tanto che Tsunade pensava seriamente di lasciarli il comando della Squadra Ninja Medica.

Sai aveva fatto molti progressi nel relazionarsi con gli altri, ma alcuni vizi restavano, come quello dei soprannomi…

Kakashi era completamente assorbito dall’ultimo capolavoro di Jiraya (Fu visto colpire il povero Yamato che aveva respirato troppo vicino al suo libro; il coma di Yamato fu breve).

Il team Gai si allenava quasi con i ritmi di naruto, e mentre Rock Lee ringraziava il maestro Ten Ten e Neji complottavano di radergli il baschetto se non li avesse lasciati riposare.

Il team 10 alternava periodi di allenamento (decisi dal gruppo) a periodi di riposo (implorati da Shikamaru) a periodi di spuntini (imposti da Choji).

Il team 8 si allenava ogni giorno anch’esso, e i risultati si vedevano!

Proprio quella mattinata primaverile tutti avevano appreso delle tecniche fenomenali, ed ora si stavano riposando all’ombra di una quercia enorme.

Kiba: “Aaah, finalmente! Stavo quasi per gettare la spugna.”

Akamaru: “(Linguaggio umano appreso da poco) in effetti è stato parecchio complicato, però la soluzione ci è arrivata d’improvviso quando meno ce l’aspettavamo!”

Shino: “Una soluzione piuttosto sgradevole: era proprio necessario usare un concentrato di urina di Akamaru? Lo troviamo disgustoso io e i miei insetti.”

Ki: “Avanti Shino, non guastarci la festa! Ad Hinata non è parso così schifoso, vero Hinata… Hinata?”

La Hyuga era ferma da quando l’allenamento era finito, ed ora sembrava assorta da mille pensieri.

Shi: “Terra chiama Hinata, rispondi Hinata.”

L’insettaro passò varie volte la mano la mano davanti agli occhi bianchi di Hinata, che ritornò ‘cosciente’.

Hi: “Eh? S-scu-scusate ragazzi, ero distratta!”

La ragazza divenne rossa e cominciò a torturarsi gli indici per la figura come suo solito; tuttavia decise di farsi coraggio e parlarne con loro.

Hi: “Il fatto è che… mi preoccupa Naruto!”

I suoi compagni si fecero subito attenti: se Hinata parlava a loro di Naruto non nel solito modo, cioè senza essere costretta dalla curiosità di Kiba, c’era da rallegrarsi o da preoccuparsi molto!

Shi: “Qual è il problema?”

Hi: E’ che ultimamente… non sembra più lui! Sembra un’altra persona!”

Aka: “In che senso?”

Hinata apri la bocca per parlare, ma la richiuse subito e aguzzò le orecchie: qualcuno si stava avvicinando fischiettando, e l’unico tratto somatico visibile da lontano era una rara chioma bionda.

Hi: “Nascondetevi!”

La Hyuga si nascose dietro dei cespugli trascinando con se gli altri due elementi del team e il cane, così potè osservare bene la figura mentre si avvicinava, che altri non era che Naruto Uzumaki.

Avanzava reggendo 9 scodelle di ramen impilate una sopra l’altra , ma stranamente si guardava intorno circospetto, come per accertarsi di essere solo; poi, ad un tratto…

Na: “Su, scendi! Qui non c’è nessuno!”

Si udì un forte fruscio, e poi qualcosa piovve dalla cima della quercia atterrando di fronte all’Uzumaki: una sua copia.

O almeno, così sembrava! Perché quando incominciò a parlare il team 8 capì che non era una sua copia: la sua voce era gutturale come quella di un animale feroce.

Na(copia): “Finalmente! Ce ne hai messo di tempo!”

Na: “Scusami, ma da quando Ayane è in viaggio le porzioni vengono servite troppo lentamente.”

La coppia sbuffò, per poi mettersi ad annusare le scodelle con aria sognante; ad un tratto si bloccò e si rivolse nuovamente a Naruto.

Na(copia): “Ma non avevi detto che eravamo soli? E invece abbiamo visite!”

Hinata guardò Kiba, Kiba guardò Shino e Shino guardò Akamaru.

Aka: “(sussurrando) Che avete da guardare? Non è certo colpa mia!”

Na: “Ma che dici? Come fai a dire che c’è qualcuno?”

Na(copia): è quell’insettaro! Lo riconosco dall’odore di amido che usa sempre sul suo colletto!”

Shi: “……….”

Ki: “(Sniff) (sniff) Ehi, è vero! Mi sono sempre chiesto come faccia a stare eretto tutto il giorno.”

Na(copia): “Su, uscite! Non serve più continuare a nascondersi!”

Il team 8 uscì uno ad uno (Hinata per ultima, spinta da Akamaru) e andò davanti a Naruto, mentre la sua copia continuava a dar loro le spalle.

Na: “Ciao ragazzi! È da un po’ che non ci vediamo; come state?”

Shi: “Bene.”

Hi: “B-bene.”

KI e Aka: “Benissimo!”

Na: “Un momento, da quando in qua tu sai parlare?”

Na(copia): “Ogni cane ninja può imparare a parlare la lingua umana, baka(idiota)!”

Na: “Ehi, piano con le offese! Ti stai insultando da solo.”

Ki: Naruto, sei sicuro di stare bene? Non è normale mettersi a litigare con un proprio clone..”

Na(copia): “Io non sono un suo clone!!”

La copia di Naruto si girò verso il team 8, che si ritrovò a fissare degli occhi rossi come il sangue con delle pupille verticali e strette.

Na(copia): “Umpf, ma in fondo come potreste come potreste riconoscermi con queste sembianze? Un momento prego!”

L’Uzumaki con gli occhi rossi sollevò la mano destra all’altezza del petto e formò un sigillo con l’indice e il medio alzati.

Na(copia): “ Henge no jutsu (Tecnica della trasformazione)

La copia sparì in una nuvola di fumo, e a poco a poco apparve una nuova figura.

Era un po’ più grande di Akamaru, la forma del corpo esile e scattante, il muso allungato e le lunghe orecchie uscirono insieme dalla nuvola di fumo, seguite a ruota da 9 code ricoperte da pelo rosso.

Kyu: “Piacere, Kyubi no Yoko!”

 

DADADADANNN!!!!!!!! Il più terribile dei Bijuu appare all’improvviso, ora cosa succederà? Se vi ho incuriosito e appassionato recensite e continuate a leggere la mia opera! Alla prossima ragazzi!

Kyu: “Volevo ringraziarti per l’entrata in scena e per avermi dato un ruolo da protagonista! Molti Fanwriter non mi apprezzano o mi reputano irrilevante!”

Na: “Mi raccomando, non fargli dar di matto!”

ALE: “Tranquilli, sarete soddisfatti tutti e due! E voi a come è sembra…”

Tutti i personaggi sono fermi con gli occhi sbarrati per la sorpresa.

ALE: “Lasciamo perdere, li risveglieremo prima dell’inizio del secondo capitolo!”

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Capitolo 2
*** Bijuu e Jinchuriki ***


Eccomi di nuovo! Ed ecco qui il secondo capitolo ancora caldo!

Kyu: “Smettila di blaterare e dacci una mano a svegliare questi boccaloni! Ho nove code, mica nove mani!”

ALE: “Giusto, stavo quasi per dimenticarmelo!” Prendo Asuma, Gai e Kakashi e li scuoto come un coctail per farli riprendere.

As, Gai e Kaka: “E’? COSA? CHI?”

ALE: “Posso capire gli altri, ma tu Kakashi ti facevo meno impressionabile!”

Ka: “Ti faccio presente che l’ho fatto per esigenza del tuo copione.”

ALE: “Tosche! Sono tutti svegli?

Na: “Team 10 e team Gai svegli!”

Kyu: “Hokage, assistente e gli altri jonin svegli!”

ALE: “Io sveglio Sakura, Sai e gli altri ninja! Intanto fate partire il film!”

Kyubi armeggia con il proiettore ignorando i mormorii che minacciano di morte lui, Naruto ed io provenienti dalle persone svegliate “dolcemente”…

Kyu: “Ecco, è partito!”

 

Bijuu e Jinchuriki

 

Kyu: “Piacere, Kyubi no Yoko!”

Avreste dovuto vedere le facce del team 8 di fronte a quella rivelazione: memorabili!

Hinata aveva la bocca spalancata e gli occhi talmente sgranati che il Byakugan sembrava attivo.

Il colletto di Shino si era abbassato di colpo mostrando una bocca in cui cominciavano ad entrare degli insetti, il che per lui è normale…

Kiba ed Akamaru avevano la bocca talmente spalancata che la mascella inferiore toccava terra e le lingue sembravano quelle di un alano dopo una lunga corsa.

Na: “Dovevo proprio dirglielo così? E adesso come li svegliamo?”

Kyu: “E io che ne so? Siete voi umani ad essere troppo fragilini!”

Na: “Si, ma trovarsi davanti ad un Bijuu che dovrebbe essere sigillato dentro il sottoscritto, è uno shock assicurato!”

Kyu: “Senti razza di baka, se proprio ci tieni adesso li svegli e gli spieghi il tutto!”

Naruto sbuffò sonoramente, quindi si avvicinò a kiba e gli sussurrò all’orecchio una frase infallibile per svegliarlo.

Ki: “COME SAREBBE A DIRE “I GATTI SONO MIGLIORI DEI CANI?!?” CHI HA MESSO IN GIRO QUESTA CALUNNIA?!?!?”

L’urlo dell’Inuzuka risvegliò gli altri tre membri del team, che facevano saettare lo sguardo da Kyubi a Naruto continuamente.

Hi: “M-ma c-come è possibile? Kyubi non dovrebbe essere sigillato dentro Naruto?”

Shi: “E quando esce non semina caos e distruzione?”

Na: “E’ una storia lunga, quindi è meglio se vi mettete comodi!”

Il team 8 si sedette vicino a Naruto che una volta appoggiatosi con la schiena alla volpe accucciata, cominciò a raccontare…

 

Da quando era tornato dal suo allenamento con Jiraya, Naruto aveva riflettuto a lungo sul potere di Kyubi, ed erano rare le cose che lo impensierivano tanto: da una parte meditava di non usarlo mai più, dato che aveva visto il pericolo in cui aveva messo il suo sensei. Pero… quel potere avrebbe potuto aiutarlo a mantenere una promessa, la promessa di riportare a casa il suo migliore amico.

Na: “Sasuke...”

Era un bel dilemma, di non facile soluzione; poi però… un'idea folle, tanto folle quanto grandiosa affiorò nel cervello bacato dell’Uzumaki!

Si mise a sedere sul letto della sua camera a gambe incrociate, si concentrò e un attimo dopo si trovava davanti all’immensa gabbia dove era rinchiuso il suo demone.

Na: “Ehm… c’e qualcuno?”

Kyu: “zzzzzz”

Na: “Ehi volpe, svegliati!”

Kyu: “zzz…uh? Che c’è? Chi è che mi chiama?

Na: “Come sarebbe a dire ‘Chi è che mi chiama?’? Tu sei l’unico inquilino del condominio, che sarei io, e non mi paghi nemmeno l’affitto!”

Kyu: “E tutte le volte che ti ho salvato con il mio chakra? Anche in questo momento sarai con le spalle al muro contro o quel serpente umano oppure un elemento di quel club in accappatoio nero a nuvole rosse!”

Na: “Errore! Sono qui per proporti un accordo!”

Il ragazzo avrebbe giurato di aver visto le orecchie della volpe rizzarsi alla parola “accordo”.

Kyu: “Vai avanti”

Na: “Queste sono le condizioni: tu dovrai allenarmi per controllare il tuo chakra senza perdere la ragione, e in cambio tu potrai vedere qualcosa che non sia l’aldilà di queste sbarre!”

Adesso quello di Kyubi non era solo interesse, ma curiosità morbosa: avvicinò il muso tanto da incastrarlo quasi tra le sbarre.

Kyu: “E come si può fare?”

Na: “Se tu prendi il controllo di una mia copia, posso rimanere cosciente e usufruire del tuo aiuto, tenendoti comunque sotto controllo!”

Il Kyubi restò in silenzio, apparentemente riflettendo su quell’accordo; in realtà aveva già deciso, ma non voleva farsi vedere da un umano come un bambino implorante.

Kyu: “Ok bamboccio, ci sto!”

Na: “Perfetto! Torno tra un secondo”

Naruto tornò cosciente per un attimo e compose un sigillo con le mani.

Na: “Kage bushin no jutsu (Tecnica superiore della moltiplicazione del corpo)”

Un clone apparve all’istante di fronte a lui seduto sul pavimento, e per un attimo Naruto tornò nel suo subconscio.

Na: “Forza, proviamoci.”

L’Uzumaki riaprì gli occhi, giusto in tempo per vedere il suo clone scosso da tremiti e da spasmi sempre più violenti; Naruto pensò di arrestare il processo, ma la copia smise di agitarsi tutto ad un tratto e, sotto i suoi occhi, si alzò con molta calma e inspirò a pieni polmoni.

Infine aprì gli occhi: erano rossi.

Kyu: “Che bello inspirare aria pulita dopo sedici anni!”

Na: “Sono contento per te!”

Per il Bijuu era davvero una pacchia: ora poteva muoversi liberamente, e se voleva spiccare un salto di gioia lo avrebbe fatto senza paura di picchiare il cranio sul soffitto della sua cella! Tuttavia…

Kyu: “Non mi sento a mio agio con questo corpo: io sono un quadrupede, così mi sembra di camminare con i tacci!”

Na: “Allora rimedia!”

Kyu: “Detto fatto! Henge no jutsu (Tecnica della trasformazione)”

Non appena il fumo si diradò, Kyubi apparve nella sua vera e maestosa figura, solo in taglia ridotta.

Kyu: “Ecco a voi Kyubi no Yoko, il più grande dei nove Bijuu, signore della distruzione…”

Na: “(con veemenza)Si, e tutto il resto appresso!”

Kyu: “Come scusa?”

Na: “Niente, niente… cambiando discorso, adesso non ci possiamo allenare, tra poco sarà buio, tuttavia possiamo festeggiare il tuo ‘rilascio’!”

L’Uzumaki sparì e in un lampo ritornò in mano due scodelle di ramen istantaneo.

Na: “(Staccando le bacchette)Itadakimasu!”

Naruto si gettò vorace sulla sua scodella, mentre Kyubi guardava la sua con sufficienza.

Na: “(Alzando la testa dalla ciotola vuota)Che c’è? Non dirmi che non ti piace il ramen, è il piatto più buono esistente!”

Kyu: “Umpf, per TE è IL piatto più buono esistente, a me potrebbe anche non piacere!” Posò le zampe sul tavolo e fece ondeggiare le code “E poi non ho mai capito perché ti piacciono tanto quelle tagliatelle in brodo…”

Non potè proseguire perché gli venne ficcata una bacchettata di ramen in bocca.

Na: “Ah ah ah, ora l’hai assaggiato! Com’è?”

Il kyubi fece per replicare, ma poi si fermò: cominciò a masticare… ad assaporare il gusto…

Na: “Allora?”

Kyu: “E’ SQUISITO!!!!!!!!”

La sorpresa fece cadere naruto dalla sedia, e quando si rialzò la volpe si stava già spazzolando tutta la ciotola.

Na: “Questa sì che è una sorpresa! Non me lo sarei mai aspettato!”

Kyu: “(Leccandosi le labbra)Deve essere stata la convivenza forzata dentro di te!”

Naruto rise e si ritrovò a pensare una vera e propria stranezza: in fondo la volpe non era poi tanto malvagia. Poi abbassò lo sguardo e si accorse che la suddetta volpe era sparita!

Na: “Oh, no! Dove diavolo si è cacciata?”

Kyu: “Sono qui! (Chomp) E sto recuperando sedici anni di stenti (Gnam)!”

Oh no! OH NO! L’Uzumaki si giro con il terrore nel cuore e si accorse di un disastro senza precedenti.

KYUBI RI STAVA RIEMPIENDO LO STOMACO E GLI STAVA SVUOTANDO IL FRIGORIFERO!!!!!!!!!!!”

Na: “ALLONTANATI SUBITO DA LI!”

Kyu: “SCORDATELO! Prima devo mangiare un altro pò!”

Na: “ALLONTANATI HO DETTO!” E in men che non si dica l’Uzumaki inseguiva il Kyubi per fargli sputare tutto quello che aveva ingurgitato.

Na: “Fermati!!”

Kyu: “(Ironico) Si, tanto sono scemo!”

Naruto in quel momento cancellò il pensiero di prima: a modo suo, la volpe ERA malvagia! A modo suo, ma pur sempre malvagia!

 

ALE: “Lo so, lo so! Da un punto di vista Kyubi porta solo odio e distruzione, ma d’altra parte… il quarto Hokage non ha sigillato dentro Naruto la parte buona del demone? E poi, si sarà capito, la volpe è LEGGERMENTE bastarda, quindi direi che è tutto a posto… LA VOLETE PIANTARE DI FARE TUTTO ‘STO CASINO?!”

Kyubi scappa e Naruto lo rincorre con una siringa di purga in mano.

Na: “FERMO!”

Kyu: “Fossi matto!”

Intanto tutti gli altri personaggi si avvicinano a me con fare minaccioso...

ALE: “Ehm… è meglio che vada, voi continuate a seguirmi e a recensire, tornerò presto con il terzo capitolo… spero!

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Capitolo 3
*** L'ombra del nemico ***


ALE: “(Pieno di lividi e cerotti) Ecco il (ahi) terzo capitolo, con un pò di ritardo per… motivi tecnici”

Na: “(Due occhi neri e una gamba ingessata) Già! (Ouch) Il MIO motivo tecnico richiama Sakura Haruno!”

Kyu: “(Sei code ingessate e bucato come un colabrodo) Io ricordo Tsunade e Ten Ten che si avvicinavano, poi più nulla!”

ALE: “Lasciamo stare ragazzi: facciamo partire il proiettore e mettiamoci un po’ di ghiaccio sulle parti doloranti!”

 

L’ombra del nemico

 

Na: “Ed ecco perché questo demone è in libertà vigilata”

Per tutto il tempo del racconto il team 8 pendeva dalle sue labbra, ed ora che il racconto era concluso non sapeva proprio che cosa dire.

Hi: “Wow! È incredibile!”

Ki: “Concordo!”

Shi: “…inaspettato!”

Kyu: “Tutto qui? Un demone con le code ti sta davanti e ti stupisci appena? E poi dicono che la mia forza portante è strana!”

Na: “Ehi!”

Ki: “Lascia stare, lui è fatto così! Sapete, un’altra cosa incredibile è che voi due siate tanto simili…”

Na e Kyu: “IO NON ASSOMIGLIO PER NIENTE A QUESTO QUI!” ruggirono talmente vicino all’Inuzuka che il suddetto cadde a gambe all’aria a causa dell’onda d’urto.

Na e Kyu: “COME SAREBBE A DIRE “NON HO NIENTE IN COMUNE CON QUESTO QUI?” TU DOVRESTI PAGARE PER ASSOMIGLIARMI!”

La situazione era piuttosto comica, infatti Hinata proruppe in una risata argentina portandosi una mano alla bocca.

Sentendo quella risata Naruto si sentì molto strano: la rabbia contro il demone sparì immediatamente, si sentì improvvisamente contento e il suo cuore prese a martellare nel suo petto come impazzito.

Kyu: “Abbiamo già perso abbastanza tempo! Mangia e riprendiamo l’allenamento!”

Na: “(Leggermente scosso) Mangia anche tu! Ora che sei libero devi mangiare anche tu!”

Kyu: “Ma io mi sono già servito” e detto questo si alzò rivelando dietro di de otto scodelle pulite come specchi e… vuote.

Na: “CHE COSA HAI COMBINATO!?”

Kyu: “Ho pranzato (Burp) e ho digerito”

L’Uzumaki in preda ad una crisi isterica saltò addosso al demone e cominciò a scuoterlo tenendolo per il collo.

Na: “Avevo detto che la nona ciotola era mia, non che tutte le altre erano tue!”

Kyu: “(Tentando di respirare)Aiuto! Qualcuno fermi questo pazzo”

Hinata e Shino allontanarono Naruto prendendolo per le braccia (logicamente Hinata arrossì per il contatto con il suo amato) e salvarono il demone, che annaspava per il tentato strangolamento.

Na: “(Sgranchendosi le nocche) Adesso ti pesterò a dovere durante l’allenamento!”

Kyu: “(Sorridendo) Bene, cominciamo!”

Si allontanarono dal team 8 e si posizionarono uno di fronte all’altro.

Kyu: “Quante code?”

Na: “(dopo qualche secondo)Due!”

Kyu: “Uh uh uh! Coraggioso il marmocchio… va bene, due code siano!”

Con uno sbuffo di fumo, il Bijuu riprese le sembianze di naruto e compose insieme a lui alcuni sigilli.

Na e Kyu: “Youton, Oni no Yoroi (Arte oscura, Armatura del demone)”

Subito il chakra rosso uscì dai loro corpi e cominciò a modellarsi intorno a loro fino a formare una forma antropomorfa con due code e due orecchie appuntite. Demone e Forza Portante flessero le ginocchia pronti a scattare!

Na: “Pronti…”

Kyu: “…partenza…”

Na e Kyu: “…VIA!!”

Con un balzo coprirono la distanza che li separava in un attimo, quindi cominciarono a sferrare pugni che venivano bloccati dai pugni dell’avversario.

All’improvviso una coda di Kyubi si modellò in un pugno e colpì Naruto al fianco: l’Uzumaki riuscì ad artigliare il terreno e a modellare il chakra sulla mano destra per formare un pugno enorme, quindi sferrò un colpo frontale.

Il colpo centrò in pieno la volpe, ma esso si rivelò essere una copia: il vero Kyubi uscì dal terreno e usò il chakra intorno a tutte e due le mani per colpire Naruto al petto: il ninja fu scaraventato letteralmente all’indietro, accorgendosi subito con orrore che era diretto verso il team 8.

Na: “Giù la testa!”

Il team 8 si tuffò a terra per evitare l’impatto; Kiba, credendo che ogni pericolo fosse cessato, si alzò cautamente ma fece un grosso errore: Naruto infatti aveva allungato il chakra delle code per attaccarsi a due alberi, così facendo tornò indietro a razzo mancando di pochi millimetri la testa dell’Inuzuka.

Na: “Occhio che arrivo!”

Il demone venne colpito di sorpresa dalla contromossa, così venne colpito in pieno, mentre lo spostamento d’aria repentino formò una nuvola di polvere intorno ai due; subito con un salto Kyubi si portò sopra il polverone, seguito a ruota da Naruto: gli attacchi oramai si basavano unicamente sull’alterazione della forma del chakra, che continuava ad allungarsi per colpire.

Quando toccarono terra, le mani dei due erano intrecciate e facevano forza per far indietreggiare l’altro così da sopraffarlo.

Kyu: “Arrenditi! Perderai anche questa volta!”

Naruto cominciava a cedere sotto la forza del demone, e intanto il suo sguardo cadde su Hinata: la corvina assisteva come rapita il combattimento. L’Uzumaki a quel punto sentì nuovamente il cuore accelerare, ma quella volta si trattava di una scarica di adrenalina che gli permise di resistere alla volpe: non poteva permettersi di perdere davanti a lei; il Bijuu tuttavia non demordeva!

Kyu: “Non mi freghi ragazzo! Riuscirò a batterti di nuovo!”

Na: “Io non ne sarei tanto sicuro!”

Un attimo dopo Kyubi si sentì sbilanciare in avanti, così abbassò lo sguardo: una copia di Naruto gli aveva messo lo sgambetto, e l’originale ne aveva approfittato per sollevarlo e sbatterlo a terra con forza. Vedendolo a terra, l’Uzumaki non potè trattenersi dall’esultare.

Na: “E andiamo! Umano demone, uno a zero!”

Kyu: “(Ah, è così ?) Preso!”

Na: “Ehi, che fai? Mollami!”

La volpe in un gesto di stizza aveva afferrato la caviglia dell’Uzumaki e l’aveva scagliato lontano…

Na e Hi: “Aaaaah!”

… proprio vero Hinata che se l’era visto arrivare addosso! Dopo un breve ruzzolone, il caso volle che Naruto finì disteso a pancia in su, e Hinata finì sopra di lui con una gamba in mezzo alle sue e il viso a qualche centimetro da quello di Naruto.

Ki, Shi e Aka: “°___°”

Kyu: “…Ops!”

Hi: “°////////°”

Na: “… ehm… Hinata, ti dispiacerebbe alzarti?”

La Hyuga, giunta ad un passo dallo shock anafilattico, si rialzò in tutta fretta e cominciò a giocherellare con gli indici.

Na: “Scusami, non volevo! Ti sei fatta male?”

Hi: “(Più rossa di un peperone) N-no! (Che vergogna! Però non è stato tanto male… ma cosa vado a pensare?!?)

Na: “Meno male. Ehi volpe, ma cosa ti è saltato in mente?

Kyu: “(Avvicinandosi con un salto) Io non volevo, è solo che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato.”

Na: “Grr... Beh, adesso basta! Facciamo il vero allenamento anche senza di lui!”

Shi: “Di chi state parlando?”

Prima che Naruto potesse rispondere, un'altra persona fece la sua comparsa in mezzo a loro, inconfondibile con la sua maschera, i capelli argentei e il nuovo libro di Jiraya in mano: il Copia-Ninja, Kakashi Hakate.

Ka: “Ehilà!”

Naruto e Kyubi vedendolo si alterarono non poco.

Kyu: “EHILA’ UN CORNO!”

Na: “LEI E’ IN UN RITARDO PAZZESCO! LA ASPETTAVAMO QUI ALLE 10 DI MATTINA!” Per la cronaca, erano le 13 passate…

Ka: “Scusate, ma mi sono attardato per aiutare una vecchietta a trasportare un bagaglio pesantissimo…”

Na: “E’ SEMPRE LA SOLITA SCUSA!”

Kyu: “IO TI AMMAZZO, COPIA-NINJA!”

Il team 8 si fiondò per trattenere Naruto e Kyubi, chi per le braccia e chi per le code, dal commettere un insano gesto.

Ki: “Ma arriva sempre così in ritardo?”

Shi: “Che io sappia, si. Quando sono stato assegnato ad una missione con lui, ho aspettato due ore circa.

Ka: “Suvvia, adesso esagerate! Chi vi dice che sto dicendo una bugia!”

Kyu: “IL LIBRO CHE HAI IN MANO DICE TUTTO! IO TI…”

Na: “Volpe, stai zitto un attimo e ascoltami!”

Dopo aver strattonato il Bijuu per una coda, Naruto cominciò a sussurragli qualcosa nell’orecchio; a poco a poco il sorriso della volpe si allargò…

Kyu: “Ragazzo, questa idea è veramente subdola e crudele… mi piace!”

In un lampo furono uno fianco all’altro.

Ka: “Uh?”

Na e Kyu: “Youton, Kitsune no Genjutsu (Arte oscura, Illusione della Volpe)”

Kakashi non si scompose minimamente e usò un “Disperdi” per annullare l’illusione.

Ka: “E allora?”ma poi si accorse che tutti erano spariti e il paesaggio si oscurava… all’improvviso la sua borsa per gli shuriken si aprì e uscì la sua serie completa de “La saga della pomiciata” che portava sempre con se, seguita dall’ultimo libro della serie che teneva in mano.

Ka: “Ehi! Venite qui!”

Come un sol uomo, i libri risposero “No!” e presero fuoco.

Ka: “Noooo! Spegnetevi!!!” era veramente fuori di se dall’angoscia!

Libro1: “Non ci hai trattato con il dovuto rispetto!”

Libro2: “Avresti dovuto leggerci più frequentemente!”

Ka: “Vi prego, rimedierò… spegnetevi!”

E mentre i libri esplodevano (Nel vero senso della parola) in una risata beffarda, un’ombra sovrastò Kakashi; il Jonin si voltò e vide Jiraya alto trenta metri vestito come un giudice.

Ji: “SCIAGURATO! Hai permesso ai miei manoscritti di bruciarsi!”

Kakashi intanto era diventato dello stesso colore dello Yogurt andato a male.

Ji: “Ti condanno al divieto perpetuo di leggere i miei libri!”

E calò un martelletto enorme sul Copia-Ninja.

Ka: “Nooooooo!”

///////Mondo reale////////

Ka: “Aaaaaaaaah!”

Quindi si accasciò a terra più bianco di un cencio.

Kyu: “Ecco fatto! Aveva proprio bisogno di una lezione!”

Na: “Concordo! E inoltre questo dimostra che il mio metodo funziona!”

Kyu: “Te lo concedo, questa volta avevo torto: usare tutti e due i chakra contemporaneamente per impedire l’annullamento dell’illusione funziona!”

Ka: “(Di nuovo in piedi dopo essersi accertato dell’incolumità dei suoi libri) Quindi il tuo allenamento procede bene?”

Ki: “Vuol dire che lei sapeva di loro due?”

Ka: “Più che altro li ho colti con le mani nel sacco, e da allora assisto ad alcuni dei loro allenamenti per pura curiosità, mentre un mio amico jonin assiste per essere pronto ad intervenire, nel caso che Kyubi faccia il furbo”

D’un tratto, in una nuvoletta di fumo, comparve un uomo con la divisa da Jonin, i capelli marroni e gli occhi simili a quelli di un gufo.

Ka: “Toh! Parli dell’oni (diavolo) e ne spunta la coda! Come va Yamato?”

Ya: “Non c’è tempo per i convenevoli Kakashi, dobbiamo correre subito all’entrata principale del villaggio! Hanno avvistato 8 persone dirette a Konoha e hanno tutte una cappa nera con nuvole rosse!”

Tutti i presenti si irrigidirono.

Na: “Significa che…”

Ya: “Si: Akatsuki ci attacca!”

 

Con me non si può stare tranquilli eh? Sono l’uomo dei colpi di scena a fine capitolo!

Vi annuncio però che il prossimo capitolo dovrà aspettare, perché domani parto per una settimana di vacanza, quindi fatemi un favore, al mio ritorno fatemi trovare una valanga di recensioni sulla mia storia!!

Na: “Qualcuno ha visto Kyubi? Era qui un attimo fa!”

ALE: “L’hai perso di vista!?”

Cho: “AAAAAH! LE MIE PROVVISTE!”

Na: “Trovato…”

ALE: “Questo è troppo! Al mio ritorno prenderò provvedimenti drastici! Ci vediamo tra una settimana con il quarto capitolo!”

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Capitolo 4
*** Nuovi nemici e nuovi alleati ***


GROOAAAAAAAARRR!!!!!!! Eccomi di ritorno dalle vacanze forte come un leone e motivato a postare in fretta per voi i prossimi capitoli! E una cosa: recensite quando arrivate alla fine del capitolo, altrimenti mi offendo è__é!

Kyu: “Piantala di parlare e fai partire il film!”

ALE: “Dove hai preso quei pop corn?”

Kyu: “(Chomp) Dalla tua dispensa!”

ALE: “Lo avevo previsto…”

All’improvviso Kyubi si blocca e fugge come una scheggia verso il bagno.

ALE: “… difatti ho messo nei pop corn la purga!”

Cho: “Bravo Y_ALE_Y! Aveva bisogno di una bella lezione!”

ALE: “Detto da te poi… ma bando alle chiacchiere, che lo spettacolo inizi!”

 

Nuovi nemici e nuovi alleati.

 

Ka: “Presto, sbrighiamoci!”

Naruto, Yamato, Kakashi, il team 8 e Kyubi, trasformato in una felpa arancione e nera indossata da Naruto, si stavano precipitando all’entrata di Konoha per dare il ben servito agli otto membri di Akatsuki.

Kyu: “Ragazzino, spiegami una cosa!”

Naruto abbassò lo sguardo e vide una cerniera che si muoveva a mò di bocca.

Na: “Chiedi pure, ma non farti notare troppo e non chiamarmi più ragazzino”

Kyu: “Come mai d’improvviso, mentre parlavamo con i tuoi amici, il tuo cuore ha preso il ritmo di una mandria in carica?”

Naruto, senza capire il perché, arrossì di botto a quella domanda e pregò che in quella trasformazione il Bijuu non potesse vederlo.

Na: “Solamente perché ero incavolato con te, tutto qui!”

Kyu: “Non provare a farmi fesso moccioso! Vivo da qualche secolo in più di te, quindi non sperare di riuscirci!”

Na: “(Sudando freddo) Ne parliamo dopo! Adesso non abbiamo tempo!”

Kyu: “La cosa è solo rimandata però! (Ora che ci penso è successo quando quella Hyuga ha riso)

Il gruppo intanto era arrivato all’entrata del villaggio, già sorvegliata da molti jonin, dalle rispettive squadre come il team Gai, il team 10, Sakura e Sai e, in via del tutto eccezionale, dall’Hokage in persona.

Tsu: “Ognuno ai propri posti, e state pronti per ogni tipo di attacco!”

???: “Che non ci sarà, Tsunade”

L’Hokage si voltò verso il gruppo appena arrivato, che a sua volta si voltò, trovandosi davanti Jiraya il valoroso, alias Eremita porcello, sopra al suo fedele rospo Gamaho.

Ka: “Ma come sensei? Le ricordo che parliamo di Akatsuki!”

Ji: “Se i miei informatori hanno ragione, e ce l’hanno sempre, non ci sarà neanche bisogno di combattere!”

Parecchi presenti guardarono il Sannin come se avesse detto un’idiozia, ma prima che qualcuno potesse ribattere, otto figure comparvero contemporaneamente davanti alle porte del villaggio.

Tsu: “Fermi! Non osate muovere un altro passo o vi concio per le feste!”

???: “Spiritosa!”

???: “Siate sincera, Hokage dei miei stivali: pensate davvero che il nostro scopo sia combattere?”

Le figure alzarono lievemente i cappelli, e lo spettacolo che i ninja di Konoha si trovarono davanti fu… inaspettato: tutti quelli che avrebbero dovuto essere nemici imbattibili erano pesti, ansanti e grondanti di sangue.

Si fece avanti una di queste persone, quella che sembrava la meno malmessa, reggendo tra le braccia una donna con i capelli blu e vestita come lui semicosciente.

Ji: “Pain… Konan… chi vi ha ridotti così?”

Ki: “(Sottovoce) Scommetti che era il loro maestro?”

Shi: “E chi te l’ha chiesto?”

L’uomo si tolse il cappello enorme dalla testa: aveva i capelli arancioni e arruffati, sette piercing e una barra di metallo su ogni orecchio, tre borchie nella parte frontale del suo naso, due su ciascuna estremità del suo labbro inferiore e un’aria impassibile sul volto.

Pa: “Ora non c’è tempo per le spiegazioni, sensei…”

Ki: “Visto?”

Shi e Aka: “Taci!”

Pa: “Non avrei portato qui tutta l’Akatsuki se non avessimo un bisogno urgente di cure”

Jiraya scrutò attentamente prima i due allievi, poi il resto dei personaggi ansimanti insanguinati; infine si voltò verso Tsunade.

Ji: “Possiamo stare tranquilli, Tsunade. Sono sinceri!”

Tsu: “Ne sei veramente sicuro Jiraya?”

Ji: “(Sornione)Come sono sicuro che non smetterai mai di bere e di giocare d’azzardo!”

Tsunade arrossì dalla vergogna e distolse lo sguardo “Va bene, guariteli pure!”

I medici, di conseguenza anche Tsunade, si mobilitarono per curare tutti i nukenin, ma alcuni erano… inusuali.

Il team Gai per esempio si trovò davanti ad un uomo così basso e tarchiato che sembrava rotondo, con un’altra figura inerte sulle sue spalle

“Prendetevi cura del mio compagno Deidara, io non ho bisogno di cure”

Ne: “Non fare il melodrammatico, con noi non funziona!”

De: “(Alzando leggermente la testa) Guardate che non scherza! Lui non deve ricevere cure di alcuna sorta!”

TT: “Niente storie! Ora togliti quel cappello e lasciami guarda… AAAAAAH!!!”

Perché questi urla? Ten Ten aveva tolto il cappello all’uomo e l’aveva trovato con un bel pezzo di faccia mancante.

Sas: “Stai calma! Questa non è il mio vero corpo, è solo una marionetta! Mi presento: Akasuna no Sapori (Sapori della sabbia rossa), esperto marionettista, e ora volete muovervi a curare il peso morto che ho qui sopra?”

Dei: “Te lo farei vedere io il peso morto…”

Lee: “Accidenti, si vede che sei ancora nel pieno della gioventù!” e sparò la sua famosa posa.

Dei: “Ma che gli prende a questo qui?”

Ne: “(sottovoce) Me lo chiedo da molti anni”

Dei: “Capisco… attenta alle mie mani! Sopra ci sono…”

TT: “Delle bocche?”

De: “Sono fondamentali per le mie tecniche!”

Spostiamoci altrove: ilo team 10 si occupava di quella che sembrava un’enorme pianta carnivora e un uomo imponente completamente coperto tranne le pupille rosse e le iridi verdi che portava un enorme sacco nero.

Ino: “6 costole rotte! Devi aver preso una bella botta!”

Ze: “Non è niente! Io sono Zetsu, piacere di conoscervi!” La voce dell’uomo era gentile e posata, sembrava impossibile che fosse un pericoloso criminale.

Cho: “Il piacere è nostro”

Ze: “(cambio voce) Non me ne frega niente del vostro piacere! Sbrigatevi a curarmi! (cambio voce) Scusatelo, è la mia parte maleducata (Cambio voce) disse il frignone patentato!”

Shik: “Ok, è completamente fuori! E tu chi sei?”

Kaku: “Kakuzu. Se mi curate alla svelta, posso tirare fuori dal sacco e rimetterlo insieme prima che si svegli”

Cho: “Porti un compagno nel sacco?”

Ino: “E per “rimetterlo insieme” intendi…”

???: “Ma che cazzo… Kakuzu! Dove sei vecchio rincretinito?”

Kaku: “Sigh… si è svegliato. Stai calmo Hidan, ora ti tiro fuori e ti ricompongo!”

L’uomo prese il sacco e… tirò fuori uno a uno le braccia, le gambe, il corpo e la testi di Hidan, mentre quest’ultima continuava ad insultarlo.

Kaku: “(Riattaccando la testa al corpo) Un giorno o l’altro ti mozzo la lingua e la getto in un burrone…”

Mentre il team 10 restava scioccato, Naruto, Sakura e Sai si prendevano cura di vecchie conoscenze…

Sa: “DOV’E’ TUO FRATELLO TRADITORE? DOV’E’ SASUKE?”

Ita: “(Senza sensi) X___X”

Na: “Sakura, forse è meglio curarlo, sta lacrimando sangue!”

Kis: “(Corpo metà insanguinato) Ho sempre pensate che era un isterica, ma non così isterica!”

Sa: “Così tu sei il compagno del Bastardo Traditore? Io sono Sai, piacere di conoscerti aringa umana!”

Kis: “(E questo da dove è uscito?)

Il team 8 si occupava della donna di nome Konan, mentre a fianco Tsunade si occupava di Pain.

Kib: “Si sta riprendendo!”

La donna appena aperti gli occhi cercò di alzarsi, ma subito un dolore lancinante la costrinse a sdraiarsi nuovamente.

Kib: “Stai giù! Sei coperta di lividi e hai un braccio slogato, devi restare immobile!”

La donna però non aveva nessuna intenzione di restare ferma: sembrava animata da un desiderio impellente, a cui non poteva rinunciare; improvvisamente Hinata capì.

Hi: “Tranquilla, ti ha portato qui e ora lo sta curando il miglior dottore del villaggio.

Konan a quella notizia si rilassò e si sdraiò, addormentandosi di botto usando il soffice pelo di Akamaru come cuscino; Hinata e il cagnone sorrisero a quella reazione, Shino rimare impassibile e Kiba restò perplesso, come da copione.

Tsu: “Otto costole rotte, braccio destro rotto, gomito sinistro contuso e fratture varie sulle gambe! Sei ridotto peggio di Jiraya quando l’ho sorpreso a spiarmi alle terme, ed è tutto dire!”

Pain: “(Abbozzando un sorrisetto) A quanto pare certe cose non cambiano mai, vero sensei?”

Ci volle più di un’ora per curare al meglio quegli incredibili personaggi, e intanto la curiosità cresceva; l’organizzazione criminale più pericolosa del mondo ninja era stata sconfitta: chi poteva esserci dietro a tutto questo?

Quando i nove nukenin furono rimessi in sesto, Jiraya si rivolse al suo vecchio allievo.

Ji: “Allora pain, raccontami tutto per filo e per segno”

Shik: “Mi scusi Jiraya-sama ma… come ad essere sicuro che non proverà ad imbrogliarci?

Ji: “Per un unico e semplice motivo: è lui il mio informatore”

Tutti: “Che cooosa?!?”

Quella era davvero la giornata delle sorprese! Le persone si accalcarono intorno al Sannin e al suo interlocutore per carpire ogni cosa dalla loro conversazione.

Pa: “Sarà meglio che inizi dal principio: quando io e konan siamo stati banditi dal villaggio della foglia, abbiamo cominciato a vagare senza meta, fino a che è venuto da noi un uomo con una strana maschera che ci chiese se volevamo vendicarci di Konoha, e ci diede 24 ore di tempo per dargli una risposta”

Ne: “Per cosa siete stati condannati?” Pain gli scoccò un’occhiata talmente truce e omicida che lo Hyuga si pentì di avere il dono della parola.

Ko: “Io non ho problemi a raccontarlo; sono stata bandita perché quando quel verme viscido di Danzou ha espresso la sentenza, gli ho lasciato un ricordino: gli ho cavato l’occhio destro con un kunai, e sono stata proclamata complice del traditore”

Tsu: “Mi sono sempre chiesta come si fosse procurato quella ferita (Ahahahahahah! Come godo! Quella vecchia serpe mostrava con orgoglio quella cicatrice come ferita di guerra, e ora si scopre che è stata una ragazzina! Uh, quando si saprà in giro!)”

Pa: “Noi volevamo rifiutare, ma prima dello scadere delle 24 ore Jiraya ci trovò e ci chiese di accettare la proposta di quell’uomo, per scoprire di più su di lui e sui suoi piani”

Jiraya si fece serissimo,e chiunque lo conoscesse abbastanza non poteva fare a meno di essere preoccupato.

Ji: “Avevo ragione?”

Ko: “Si sensei: il capo di Akatsuki è Madara Uchiha!”

Intorno a loro si formò un mormorio incredulo e preoccupato.

Asuma: “Ma questo è impossibile!”

Kurenai: “Sta sicuramente mentendo!”

I giovani shinobi invece si guardavano straniti senza capire il perché di quella reazione.

Ino: “Che cosa è impossibile, sensei?”

As: “Madara Uchiha, fondatore dell’omonimo clan, è stato sconfitto anni fa dal 1° Hokage”

Gai: “E anche se fosse, oggi Madara avrebbe almeno 120 anni!”

Hid: “Oh, se per questo quello stronzo ce li ha! Non ho mai visto così tante rughe su una sola faccia, e dire che ho visto Kakuzu a volto scoperto!”

Kaku: “Spiritoso!”

Pa: “Vi assicuro che è così: e inoltre c’è un’altra persona cui dovremmo preoccuparci!”

Tsu: “Chi è?”

Ki: “Provate ad indovinare: mezzo serpente, con una sfrenata passione per gli Uchiha…”

Tutti: “Orochimaru!”

Ita: “Proprio lui: la verità è che è stato buttato fuori dall’organizzazione, ma sotto richiesta di Madara ha continuato a fare esperimenti sul nostro DNA, fino a che ha creato…”

L’Uchiha si interruppe e si voltò di scatto impugnando un kunai.

Ita: “Ci hanno seguito”

Tutti i membri di Akatsuki si girarono di scatto con dei kunai in mano, ignorando il dolore proveniente dalle ferite che avrebbero fatto urlare di dolore una persona normale, pronti a fronteggiare i nuovi arrivati.

Questi avevano tutta l’aria di essere dei bambini, non più alti di un metro, coperti da un mantello nero e un cappuccio calato sul volto; le uniche stranezze visibili erano dei piedi scalzi molto simili a delle mani e una barba corta e rossiccia.

Ka: “Neji, Hinata: diteci di più sui nostri avversari”

I due Hyuga attivarono subito il Byakugan, ma dovettero subito costringersi a non disattivarlo.

Hi: “Quel chakra è… è orribile! Sembra quasi che quelle persone vengano torturate, anche se sono tranquille”

Ne: “Inoltre il chakra di ogni singolo nemico sembra quello di molte persone assieme; com’è possibile?”

“Consegnateci i nukenin membri di Akatsuki e non vi succederà niente, ninja di Konoha” la voce proveniente da quegli esseri era fredda, distaccata, eppure era anche sprezzante, che sembrava effettivamente quella di un bambino. A quel suono, Sasori si irritò parecchio: si fece subito avanti, facendo un chiaro segno con la mano ai suoi compagni di non interferire.

Essere: “Oh, Sasori-sama! Ragazzi, mostriamo rispetto alla persona da cui siamo stati creati” tutti gli esseri incappucciati si inchinarono emettendo risate di scherno; l’unico occhio integro della marionetta di Sasori si corrugò ancora di più dalla rabbia.

Sas: “Non insultatemi, patetici sgorbi! Non sapete chi avete davanti!”

Essere: “Ma lo sappiamo! Sei la persona dalla quale il grande Orochimaru ha estratto e modificato il DNA per crearci tutti; purtroppo non si poteva migliorare l’originale…” prima che potesse emettere un qualsiasi altro suono, una coda metallica simile a quella di uno scorpione spuntò da sotto la cappa di Sasori e trapassò l’essere da parte a parte.

Sa: “(Avvicinandolo a lui) Voi siete solamente delle imitazioni mal riuscite; io sono l’originale!”

Detto questo, sasori scagliò l’essere da una parte e si rivolse agli altri.

Sa: “Se anche voi volete morire, fatevi avanti subito: detesto far aspettare qualcuno!”

Gli esseri indietreggiarono intimoriti, ma invece di scappare si scoprirono lanciando in aria i loro mantelli; lo spettacolo che si mostrò ai ninja di konoha era raccapricciante: la strana barba rossiccia non era una barba, ma i capelli di una testa completamente rovesciata, con bocca, naso e occhi in ordine dall’alto verso il basso. Dove avrebbero dovuto esserci demani e due braccia, ve ne erano 6, molto simili ai piedi scalzi; gli unici vestiti che portavano sopra il corpo pallido e gracile erano un perizoma marrone scuro e una cintura alla quale erano agganciati otto rotoli per le evocazioni.

Ji: “(Inorridito) Che cosa sono questi mostri?”

Pa: “Questi sono il risultato degli esperimenti di Orochimaru sul DNA di Sasori: un corpo artificiale con abilità molto simili alle sue.

Esp-Sa: “Ti pentirai di averci sfidato!”

Tutti gli esperimenti si misero a testa in giù e presero un rotolo in ogni mondo, tenendosi perfettamente in equilibrio sulla testa, ora “normale”.

Tutti esp-Sa: “Kugotsu no jutsu, Hachikugo (Tecnica del marionettista, otto marionette)”

Dai rotoli apparvero delle marionette molto grandi, gli arti e il collo molto stretti rispetto alla testa e il tronco: la testa era allungata, con una bocca, con una bocca piccola e tre occhi uniti in un triangolo; le mani erano quasi sferiche, ma munite ognuna di 5 lame lunghe e talmente strette da passare tra due costole; sul petto capeggiava l’ideogramma “Gyoku” cioè sfera.

Tre marionette si lanciarono verso sasori, ma lui usando la coda metallica come una frusta le tranciò tutte a metà; le parti superiori però continuarono ad avanzare in aria: il marionettista me distrusse una usando la coda come martello e saltò in aria per evitare le altre due, e immediatamente venti marionette gli furono addosso in volo.

Sa: “Dilettanti” con una scarica di kunai Sasori centrò le parti che saldavano i pezzi delle marionette riducendole in pezzi, quindi compì una rotazione atterrando ferendo lievemente parecchi esperimenti prima che potessero scansarsi.

Esp-Sa: “Non sai fare niente di meglio?” ma non finì neanche di parlare che cadde in ginocchio stringendosi la pare lesa.

Sa: “Questa coda è intrisa di un veleno che paralizza all’istante l’avversario, e poi lo uccide lentamente”

Anche gli altri esperimenti feriti si accasciarono a terra paralizzati, mentre gli altri indietreggiarono per poi rimettersi in posizione capovolta. Sasori intanto si era avvicinato a delle marionette inerti ancora intatte

Sa: “Kugotsu, Nikugo (Tecnica del marionettista, due marionette)”

Due marionette si sollevarono all’istante e cominciarono a muoversi lentamente, come a saggiare i propri movimenti.

Sa: “(Muovendo impercettibilmente le dita di una mano) devo ammettere che sono delle gran belle marionette dal punto di vista estetico, ma sono troppo sprovviste di armi e facili da distruggere: una marionetta deve avere armi anche nei posti più impensabili per essere efficiente e letale.

Gli esseri frignarono i denti arrabbiati e risposero alle parole con la forza: tutte le marionette avevano cominciato a girare velocissime avvicinandosi pericolosamente all’Akasuna.

Tutti esp-Sa: “Kugotsu no jutsu, Kaiten (Tecnica del marionettista, rotazione)”

Sasori provò a scansarsi ma non fu abbastanza veloce, e in pochi secondi la marionetta del nukenin venne triturata; i ninja trattennero il respiro, ma Deidara sorrise ironico.

Dei: “State tranquilli, quello ha più vite dei gatti!”

Come a confermare la sua versione, la coda metallica rimasta intatta cominciò a roteare e a muoversi convulsamente, decapitando le marionette e tagliandone gli arti, aiutata dalle due marionette sotto il controllo di Sasori.

Esp-Sa: “Dannazione… dove diavolo è finito?”

Sa: “Proprio dietro di te”

Gli esperimenti si voltarono e si rimisero in piedi, trovandosi di fronte ad un sedicenne con i capelli rossi e gli occhi color nocciola con un mezzo sorriso stampato in faccia, vestito con una cappa nera con delle nuvole russe. Gli esperimenti inorriditi richiamarono le poche marionette rimaste intatte per difendersi, ma Sasori si tirò su velocemente la manica destra, permettendo ad un getto di fiamme di uscire da un foro sulla sua mano e bruciare gli esperimenti con le loro marionette.

Il marionettista interruppe il getto di fiamme, una volta sicuro che gli esperimenti erano stati bruciati, ma inaspettatamente uno di loro uscì da un cespuglio e con una velocità impressionante gli piantò un kunai sulla fronte.

Esp-Sa: “Ho vinto, bastardo! Ti ho battuto!”

Sasori come se nulla fosse prese il kunai, se lo strappò dalla testa e lo piantò nel fianco sinistro dell’esperimento, che cadde a terra bocconi.

Esp-Sa: “E’… impossibile… come…”

Sa: “Io non sono un essere umano, ma una marionetta con un “cuore” di carne e sangue: non sono ne un uomo ne una marionetta”

Nel silenzio generale, mentre l’esperimento esalava l’ultimo respiro, Sasori si affiancò a Deidara che continuava a sorridere.

Dei: “Di solito non sei così violento, Sasori: di solito il tuo avversario lo lasci intero!”

Sa: “Non voglio trasformare questi cosi in delle marionette, sono un insulto alla mia persona”

Pa: “Come vede sensei, Orochimaru sta creando esseri con le nostre abilità, anche se non sono forti come noi…”

Tsu: “Ma allora chi vi ha ridotto così?”

Ze: “E’ stato Madara (Cambio voce) e quel bastardo non sembrava fare il minimo sforzo (cambio voce) se non fosse stato per il capo che ci ha fatti scappare, a quest’ora saremmo tutti all’altro mondo”

Pa: “(Ridacchiando) Umpf! Che posso dire, devo pur tenermi stretti dei subordinati fedeli ed efficienti”

Kis: “Al diavolo quello che dice Madara, tu sei e sarai sempre il nostro capo”

Pa: “Piantatela immediatamente con queste smancerie”

Kaka: “Desolato di interrompere questo momento, ma dovete raccontarci anche il resto”

Pa: “Non qui pero: il resto non è qualcosa di cui si può parlare a cuor leggero”

Tsu: “D’accordo, vi conduco al mio ufficio, ma per ragioni di sicurezza devo legarvi”

Hid: “Che cosa? Chi ti credi di essere per… Ahia!”

Kakuzu aveva pestato con… non troppa delicatezza il piede del compagno religioso prima che potesse combinare qualcosa di irreparabile, o prima che ci potesse pensare qualcun altro.

Tsu: “Allora è deciso: Jiraya, Kakashi e gli altri Jonin vengano con me.

 

Fine capitolo! Coraggio ragazzi, dovete mettere più recensioni! Questi avvenimenti meritano almeno una recensione, prendete esempio da:

Luminum10;

Giunigio95;

Pescinter86;

Vaius;

prendete esempio e recensite, io mi metto sotto per portare il 5 capitolo il più in fretta possibile!!

Kyu: “Devo ammettere che Y_ALE_Y ci sa fare in quanto a colpi di scena!”

Kis: “Già! Questa probabilmente è la prima ed ultima volta che in una fanfiction Konoha e Akatsuki collaborano in battaglia!”

Pa: “Una grande inventiva! Ma adesso… dove diavolo è finito?”

ALE: “Qui dietro ç___ç”

Tutti si girano e vedono una triste verità: io sommerso dai compiti scolastici e mia madre appena dietro alla mia sedia con una frusta in mano!

ALE: “Ragazzi, datemi una mano!”

Na: “Io odiavo l’accademia, quindi non contare su di me!”

ALE: “La scongiuro, Kakashi…”

Kaka: “Veditela da solo, altrimenti non crescerai mai!”

ALE: “Shika, almeno tu, col tuo Q.I. di 200…”

Shika: “ZZZZZZ”

ALE: “… momentaneamente inutilizzabile…”

Tsu: “AHAHAHAH! Coraggio ragazzo, devi prenderti le tue responsabilità!”

Shizune: “Ora che ci penso, Lady Tsunade, anche lei ha molto lavoro arretrato!”

Tsu: “Ma… io…”

Shiz: “Niente “ma”! (Estrae una frusta da una tasca) Si metta al lavoro!”

Tsunade si siede vicino a me con a fianco una pila di due metri di scartoffie.

ALE: “Adesso non hai di che ridere, vero?”

Tsu: “Non inacidire la pillola e lavora!”

ALE: “A voi altri do appuntamento col prossimo capitolo! Ci vediamo!”

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Capitolo 5
*** Alleanza! ***


Eccomi di nuovo! Continuano le vicende dei ninja di Konoha e dell’Akatsuki in una sorta d’alleanza: leggete e recensite!

Tsu: “Meno male! Ho proprio bisogno di rilassarmi un po’!”

Ji: “Un momento, come vi siete liberati dalle vostre schiaviste?”

Io e Tsunade indichiamo dietro di noi, dove si trovano due sacchi che si agitano.

ALE: “A mali estremi… estremi rimedi! Continuiamo con lo spettacolo prima che riescano a liberarsi!

 

Alleanza!

 

I lati della strada dall’entrata del villaggio e il palazzo dell’hokage erano affollatissimi: perché? forse perché stavano passando due ninja leggendari e uno squadrone di jonin al seguito, e forse perché si portavano dietro nove membri di Akatsuki legati e prigionieri!

Pa: “Non sono mai stato nostalgico, ma tornare qui dopo tanti anni… mi fa sentire triste e contento allo stesso tempo.

Ko: “Io mi sento felicissima! Hihihi!

Pa: “Konan! Datti un contegno!”

Ita: “…”

Il giovane Uchiha era silenzioso,sembrava immune a qualsiasi emozione… almeno esteriormente.

Ki: “Itachi? Tutto bene amico?”

Ita: “Si… tutto…bene”

Ki: "(Non va affatto bene, ma per la mia incolumità dovrò aspettare a levargli questo peso dallo stomaco, qualunque esso sia)”

 

L’ufficio dell’Hokage era sicuramente molto sobrio in quanto all’arredamento: una sedia, una scrivania, un armadio e una pianta da vaso quasi abbandonati nella grande sala circolare con un’enorme finestra dietro la scrivania. Tsunade, quando vide che tutti i Jonin e gli Akatsuki erano dentro tale ufficio, si abbandonò sulla sedia (Che cigolò pericolosamente) e si rivolse ai nukenin.

Ji: “Raccontateci tutto, qui le vostre parole non raggiungeranno le orecchie sbagliate”

Pa: “Prima ho detto che Orochimaru ha creato quegli esseri, ma non è del tutto esatto: ha bisogno di una macchina che ha inventato Madara per dare la vita a dei corpi vuoti messi insieme con vari esperimenti”

Tsu: “Che cosa fa questa macchina?”

Ita: “Assorbe il chakra di una persona viva, per poi immetterlo in un corpo vuoto dandogli la vita”

Ki: “Ho visto delle persone dopo che erano state sottoposte e questo trattamento: le larve dei gamberetti sono molto più vivaci di quei poveracci!”

Kaku: “Il procedimento viene ripetuto varie volte con parecchie persone, finché il corpo ormai “vivo” non è pieno fino all’orlo di chakra e pronto per la battaglia”

Sa: “Quelli che hai visto erano soltanto gli esseri nati da una traccia del mio DNA, poca per rendere gli esperimenti uguali a me, ma sufficienti per ereditare la mia tecnica del marionettista, e ciò li rende avversari temibili”

Hid: “Quel bastardo inoltre sta progettando i corpi realizzati col nostro DNA dove mettere il chakra, quindi ben presto avremmo nove specie di surrogati al servizio Madara e di Orochimaru, come un vero esercito”

Dei: “Sono certo che il mio surrogato sarà potentissimo, anche se non quanto me: forse potrebbe ridurre in tanti piccoli pezzi anche te, Sasori”

Sa: “Impossibile: un gruppetto dei miei surrogati, invece, ci farebbe i coriandoli con la tua arte insulsa”

Dei: “Che cooosa?!? La mia arte è la migliore in assoluto, non come la tua mortuaria e decrepita!”

Tutti i membri di Akatsuki (eccetto Deidara) guardarono molto male Sasori per aver replicato, innescando una reazione molto prevedibile del biondo.

Dei: “L’arte è un momento, un istante di effimera bellezza come in un’esplosione!” un ragnetto di argilla che aveva in mano saltò ed esplose producendo un bellissimo fuoco d’artificio giallo e rosso “ L’arte E’ un’esplosione!”

Sa: “Sono stanco di ripetertelo, Deidara: l’arte è un’opera che dura nei millenni senza affievolirsi mai! L’arte è eterna!”

Dei: “ L’arte è un’esplosione!”

Sa: “Eterna!”

Dei: “Esplosione!”

Sa: “Eterna!”

Tsu: “Adesso cercate di calmarvi…”

Dei e Sa: “Chiudi il becco, stiamo discutendo!”

Pa: “Hidan, inibiscili!”

Hidan mise mano alla sua enorme falce a tre lame e la calò a mò di mannaia sui due artisti che si spostarono prontamente; in questo modo la falce avrebbe tranciato di netto l’armadio, se nonché questo…

POFF

Na: “Ma siete impazziti?!?!?”

Se nonché questo si trasformò in un Naruto che mancò la falce di pochi millimetri, evitando così che gli venisse fatto lo scalpo (Gli caddero comunque 5 capelli per lo spavento); facendo così però fece cadere la pianta vicino a lui.

POFF

Hi: “Scu-scu-scusate! Non volevamo metterci a origliare, ma non avevamo scelta!”

Tutti i presenti si voltarono per guardare gli spione, dei quali uno sorrideva imbarazzato, l’altra arrossiva imbarazzata.

Tsu: “Naruto! Hinata! Cosa diavolo ci fate qui?” per la stizza sbattè le mani sulla scrivania, che prima si incrinò, e poi…

POFF

Aka: “Auuuuu! Che male! Non provavo un dolore simile da quando Tsume (La mamma di Kiba) ha voluto provare su di me la spazzola di metallo!”

Ki: “Porco gatto, che dolore! Hokage, non sa che bisogna trattare le cose con cura?”

Dei “(Sussurrando) Certo che quelli di Konoha sono dei gran ficcanaso!”

Kaku: “Già. Non è cambiato quasi niente dalla mia ultima visita” e dire che erano passati parecchi anni…

Tsu: “Kakashi! Kurenai! Non avreste dovuto istruire i vostri allievi perché seguissero gli ordini?”

I due jonin incriminati fecero abilmente lo gnorri.

Hi: “S-Signorina Tsunade, potrebbe alzarsi da sopra Shino?”

Tsunade sorpresa scattò all’impiedi, e proprio in quel momento…

POFF

Shi: “(Accasciato a terra) Non mi sento più la schiena… anzi no, il dolore lo sento benissimo”

Tsu: “Fuori di qui! Subito!”

Ji: “Andiamo Tsunade: se non avessi voluto che sentissero, li avrei cacciati quando mi sono accorto di loro!”

Tsu: “E da quando te ne saresti accorto?”

Ji: “Da quando siamo entrati in effetti!”

Il gruppo di “Spie provette” sussultò: allora non era un caso che Jiraya avesse osservato attentamente il mobilio non appena entrato.

Ji: “Sta tranquilla, Tsunade! Prima ho detto che “le vostre parole non raggiungeranno le orecchie sbagliate”, e quelle non sono orecchie sbagliate secondo me!”

Pain intanto sembrava a disagio: sudava freddo e continuava a lanciare veloci occhiate a Naruto.

Pa: “(No…Non è possibile… ragiona Nagato! Solo perché gli somiglia, non deve per forza essere lui… eppure…)”

Kis: “(Sventolandogli una mano davanti agli occhi) Capo? E’ ancora con noi ò è spirato senza che ce ne accorgessimo? Risponda!”

Pa: “Eh? Cosa? Chi?”

Hid: “Ti hanno chiesto se queste merdine possono ascoltare quello che dobbiamo ancora dire!”

Il divino Pain guardò giusto di sfuggita ognuno degli imbucati negli occhi (Negli occhiali per quanto riguarda Shino) e borbottò un semplice “Va bene”.

Ze: “Dicevamo, ora Madara ha un modo sicuro per procurarsi un esercito (cambio voce) ma per quello stronzetto non è abbastanza: ha anche un altro obiettivo!”

As: “E qual’è?”

“Catturare tutti e nove i Bijuu”

Tutti: “??????”

Quella, di sicuro, fu la prima volta in cui Naruto (fissato molto attentamente da tutti) NON voleva essere al centro dell’attenzione: avrebbe voluto sotterrarsi.

Ko: “E questo come fai a saperlo?”

Na: “Ehm… ecco…”

POFF

Nell’ennesima nuvolette di fumo, stavolta scomparve la felpa di Naruto e apparve una volpe rossa grande come Akamaru e con nove code.

Kyu: “Salve a tutti gente: Kyubi no Yoko è tornato in città!”

Tutti i jonin, chi più chi meno, alla vista del Bijuu si trasformarono in pavidi conigli, mentre i due sannin si fecero avanti pronti alla battaglia; l’Akatsuki restò di sasso nel trovarselo di fronte, ma seppe mantenere la calma.

Kyu: “E’ proprio vero: certe abitudini non muoiono mai!”

Na: “Tranquilli!” si affrettò a spiegare Naruto prima che Jiraya e Tsunade si lanciassero all’attacco “È qui perché noi due abbiamo fatto un patto, è innocuo!”

Kyu: “Come “innocuo”? questo è un insulto, ragazzo! Devo ricordarti che sono…”

Na: “Alt! Non ricominciare con questo sproloquio, altrimenti rischiamo di addormentarci!”

Kyu: “Cosa? Ripetilo se hai il coraggio!”

Tutti i presenti (escluso il team 8) erano veramente scioccati davanti a quella scena: sia perché la volpe a nove code stava tranquillamente parlando con Naruto, ma soprattutto perché quei due sembravano vecchi amici durante una lite.

Tsu: “Adesso basta!” i due litiganti si azzittirono.

Tsu: “Kyubi… che cosa sai su Madara?”

Na: “So che vuole impossessarsi del mio potere e di quello dei miei otto fratelli, e che lo vuole usare per una tecnica devastante, ma non so altro!”

Ji: “E quello che hai appena detto? Come fai a saperlo?”

Kyu: “(Distogliendo lo sguardo) Preferirei non parlarne”

Na: “Avanti volpe: diccelo!”

Kyubi sembrava inamovibile, ma poi capì che così non si andava da nessuna parte; quindi fece segno alla sua forza portante di avvicinarsi.

Kyu: “(Accostato all’orecchio dell’Uzumaki) Il fatto è che……”

Na: “Come? Parla più forte!”

Kyu: “(sussurro) In passato Madara…”

Na: “Non capisco niente! Dimmelo chiaro e tondo!”

Alla fine Kyubi esplose in un urlo liberatorio, altrimenti lo avrebbe strozzato.

Kyu: “MADARA MI HA CONTROLLATO E MI HA COSTRETTO AD ATTACCARE KONOHA!”

Tutti: “Eeeeeeeh?!?”

Quello si che fu uno shock: il più potente dei nove cercoteri… controllato da madara! Asuma aspirò così forte la sua sigaretta da consumarla in 0.5 secondi netti, gli occhiali di Esibu si frantumarono, Gai si fece Serio (Blasfemia! N. d. Kakashi) e shizune proruppe in un “Aiiiiiiii!” da record.

Kyu: “Sigh! La peggiore macchina del mio curriculum! Quando mi sono risvegliato dal controllo di Madara nel corpo di costui” indicò Naruto “Ho capito quello che mi era successo, e se non fossi stato in una gabbia mi sarei sotterrato per la vergogna!”

Na: “Quindi tu non volevi attaccare Konoha?”

Kyu: “No, non ero interessato a distruggervi” di colpo la volpe perde tutta la sua ilarità “E invece… per colpa di quei dannatissimi occhi sono fregato!”

Kaka: “Ti ha controllato usando questo?” e sollevò il suo coprifronte, mostrando lo Sharingan.

Kyu: “No. Lo Sharingan di Madara è ad un tale livello che il tuo sembra una tecnica da accademia; è superiore anche allo Sharingan Ipnotico di Itachi”

Itachi sussultò: non credeva che il suo antenato potesse avere un potere così grande.

Kyu: “Madara possiede un Mangekyou Sharingan Eterno, ed è grazie a quello che è riuscito a controllarmi”

L’Hokage era davvero scioccato da questa rilevazione, come tutti del resto, ma riprese subito la calma si erse in tutta la sua statura e parlò a tutti con una fermezza invidiabile.

Tsu: “Devo riflettere bene su quello che ho sentito; nel frattempo c’è un piccolo problema, vale a dire la vostra sistemazione!”

I membri dell’Akatsuki si guardarono reciprocamente in modo interrogativo

Tsu: “Mi servite ancora, ma non posso lasciarvi liberi col rischio che possiate scappare, ma se vi sbatto in una cella, entro due giorni sarete processati e giustiziati, quindi abbiamo un problema!”

Ji: “Se assegnassimo degli ambu a ogni nukenin potremmo anche lasciarli liberi per il villaggio senza correre troppi rischi”

Tsu: “Ma resta comunque il problema della sistemazione! Dovremmo…”

Il suo sguardo si posò su Naruto e sul team 8, e un sorriso molto sadico si dipinse sul volto dell’Hokage.

Shi: “… (Sono fregato!)”

Ki: “Io devo andare, devo… portare Akamaru dal veterinario! Già, devo proprio andare!”

Na: “Anch’io ci devo portare questa volpe pulciosa…”

Kyu: “Pulciosa a chi? (Sguardo implorante di Naruto) Aaah! Giusto! Queste pulci sono davvero fastidiose! (Finge una grattata)”

Hi: “Io li accompagno!”

E intanto si spostavano tutti verso la porta lentamente…

Tsu: “Fermi dove siete!” i poveracci si bloccarono come statue “Dato che avete spiato parte della nostra riunione, devo per forza affidarvi una missione punitiva!”

Ora quei poveri ragazzi erano davvero preoccupati!”

Tsu: “Dovrete trovare alloggio a questi nukenin,e se non ci riuscirete dovrete ospitarli voi!”

Team 8 e Na: “Eeeeeeeh?!?”

Kib: “Ma…”

Tsu: “Niente ma! Ora uscite e fate quello che vi ho detto; la riunione è conclusa!”

 

YAAAAAAAHNN! È notte fonda, ma ho finito il quinto capitolo e domani lo posterò per voi! Come sempre, recensite numerosi!

Kib: “Perché a noi la missione punitiva? Non siamo degli animali!”

ALE: “Due di voi si!”

Kyu e Aka: “Ah… giusto!”

Kis: “Oh, non pensateci! Piuttosto brindiamo a questa alleanza!”

Tsu: “Ecco qui da bere!”

ALE: “EHI! Quella grappa ai mirtilli era in cassaforte! Come avete fatto a prenderla?”

Hid: “Il vizio del bere dell’Hokage ci ha aiutati a scassinarla…”

ALE: “L’ha distrutta con un cazzotto, vero!”

Kaku: “Si. Vuoi un goccio?”

ALE: “Mmmh… ma sì, in fondo la conservavo per un brindisi con degli amici!”

Luminum10: “Aspettate, ci sono anche io!”

Vaius: “E perché, noi no?”

Pescinter86: “Versa da bere, ALE!”

ALE: “Bene! Brindiamo a questo capitolo, a quelli che lo seguiranno e a tutti i personaggi di Naruto!”

Tutti: “Compain! (Salute!)”

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Capitolo 6
*** Cercasi alloggio urgentemente ***


Ecco qua un nuovo capitolo, postato nonostante i numerosi problemi con Word! I poveri shinobi puniti dovranno trovare un alloggio per ogni membro dell’Aka: non invidio quei poveracci che dovranno ospitarli…

Akatsuki: “Che cosa vorresti insinuare?”

ALE: “NULLA!”

Tutti si tappano le orecchie doloranti!

Hid: “Parla piano! Abbiamo esagerato ieri con la tua grappa”

ALE: “Gia, infatti era la mia!”

Dei: “Ma sei sordo? Taci!”

ALE: “Prima voglio una piccola vendetta!” Metto le mani in tasca e ne tiro fuori…

Tsu: “No!”

Team 10: “Una trombetta da stadio!”

Gai: “Pietà! Non farlo!”

ALE: “Fare cosa? Questo?” do una strombazzata!

Ita: “ARGH! Si, quello!”

Kyu: “Fate partire il film! O questo ci rompe i timpani!”

 

Cercasi alloggio urgentemente

 

Na: “Sigh! Che iella! Si può essere più sfortunati?”

Il gruppo punito dall’Hokage, con al seguito i membri dell’Akatsuki, stavano vagando per le strade del villaggio, che sembrava completamente deserto; motivo? La notizia che ai nukenin serviva un alloggio si era sparsa in fretta come uno sciame di locuste, come aveva commentato Shino, e così ogni abitante di Konoha si era rintanato in casa per non essere coinvolto.

Ki: “Qualunque cosa succeda, non posso ospitarli a casa mia: è già troppo affollata con i cani del nostro clan!”

Aka: “E la mia cuccia ha un solo posto e non voglio condividerlo!”

Ki e Aka: “SIGH!”

Shi: “Ragazzi, vi dispiace se facciamo una deviazione? Se mi avvicino troppo al negozio degli Yamanaka i miei insetti si fermano li e non si spostano prima di un’ora”

Hi: “Peccato: mi sarebbe piaciuto salutare Ino…”

Na: “Un momento! Hai detto Ino?”

Hi: “S-si, perché?”

Na: “Perché può ospitare uno di questi qui: Hinata, sei un genio! Sbrighiamoci!” e in un nanosecondo era già partito, lasciando Hinata ancora più rossa di prima.

Kis: “Lo seguiamo, Capo?”

Pa: Preferisci la prigione, forse?”

Kis: “Lo seguiamo!”

Il gruppo si mobilitò nella direzione presa da Naruto fino ad arrivare al negozio di fiori appartenente ai genitori di Ino: la ragazza e l’Uzumaki erano appena fuori la porta d’ingresso impegnati in una discussione molto accesa.

Na: “Andiamo: cosa ti costa tenerne in casa uno soltanto?”

Ino: “Ho detto di no! Non voglio in casa persone come l’uomo puzzle o simili!”

Hid: “(Tic all’occhio) “Uomo puzzle”, eh?”

Kaku: “(NONRIDERENONRIDERE!Ne va della tua reputazione!)”

Hi: “Andiamo Ino! Almeno provaci…”

Ino: “No! Ci vorrà ben altro che degli occhini dolci per convincermi… e tu dove stai andando?”

Zetsu, dopo aver osservato attentamente l’insegna del negozio, sorpassò i due litiganti ed entrò nel negozio; si piazzò al centro e stette a guardare i fiori e i bonsai nei vasi.

Ze: “Questo negozio è… bellissimo!(Cambio voce) Per una volta sono d’accordo con lui!”

Si voltò con un grosso sorriso stampato in faccia e si rivolse a Ino.

Ze: “Si vede che è curato da una mano esperta e amorevole, (Cambio voce) oltre che da una bella gn… (Cambio voce) Fanciulla!”

Ino: “D-davvero? Volevo dire, è ovvio! Io sono la migliore fiorista del villaggio, in fondo”

Ze: “Già! Lo dicono anche loro!”

Ino: “Loro chi?”

Sa: “Non ve l’abbiamo detto? Zetsu è per metà pianta, quindi, non so come, riesce a parlare con tutte le piante possibili: si sta riferendo ai fiori che hai in negozio”

Ino a quel punto cominciò a guardare ammirata la pianta carnivora.

Ino: “Beh… forse posso farlo restare… però dovrà lavorare nel negozio per guadagnarsi il pane quotidiano!”

Ze: “Eeeeeeeh? Questa è (Cambio voce) una grandiosa idea!”

Ino: “Molto bene! Vi serve altro raga… uh?” erano spariti “Avranno pensato che ci avrei ripensato; bah!”

 

Na: “E uno è andato: avanti con gli altri!”

Così riprese la caccia di persone a cui sbolognare… pardon, affidare i membri dell’Akatsuki. E inaspettatamente non una, ma quattro persone comparvero in lontananza.

Sai: “Capitano Yamato, non dovremmo nasconderci?”

Sak: “Io non ci tengo proprio ad ospitare uno solo di quei tizi!”

Kaka: “(Libro in mano)…” quando Kakashi legge, non c’è santo che tenga: legge e basta!

Yam: “Tranquilli ragazzi: se insistono troppo possono usare questa!” e ricorse per l’ennesima volta ad una delle sue armi più potenti: la faccia terrorizzante!

Il Jonin aspettò che i due allievi si spaventassero a dovere, poi ritornò normale.

Na: “Ehi! Ragazzi!”

Sak: “Sigh! Ci ha trovati!”

Na: “Ciao ragazzi! Per caso volete…”

Yam: “(Faccia terrorizzante) NO! Dovrai trovare alloggio da qualcun altro!”

Il passo in avanti di Naruto diventò cinque passi indietro, come per tutti gli altri che conoscevano Yamato: perfino Shino e i nukenin provarono un giusto terrore davanti a quella faccia.

Na: “D-da-daccordo sempai (Capitano), me ne vado… però mi ha molto deluso!”

Yam: “(Faccia normale) Che intendi?”

Na: “Si, insomma… Akatsuki è la più grande e pericolosa organizzazione criminale esistente! Questa missione, oltre che essere molto impegnativa, è anche molto pericolosa; ma è proprio per questo che ho chiesto a lei di aiutarmi: lei è un grande jonin, e tra tutti i maestri che ho avuto forse non è il più forte, ma di certo è quello che stimo di più!”

Yam: “……” Completamente disarmato! Si sa, chi va con lo zoppo impara a zoppicare; e Naruto, che aveva avuto come maestro Kakashi, risaputo esperto nel farsi pagare il pranzo dagli altri, sapeva dove far leva perché Yamato accettasse (e che gli stesse pure bene!)

Na: “Però ha ragione: non la possiamo costringere…”

Yam: “U-un momento! Sarà un onore per me aiutarti in questa missione! Vediamo, chi posso prendere…” cominciò a guardare tutti i membri con occhio critico “…tu!”

 

Sa: “Io?”

Yam: “Si, tu! Diciamo che mi sei simpatico per… come posso dire… affinità lignea!”

Sa: “(Affinità lignea?) Anche tu mi sei simpatico: non ho mai visto Deidara così terrorizzato da qualcosa come dalla tua faccia”

Dei: “NON E’ VERO!” ribattè fiero l’artista.

Yam: “Un’altra cosa: ti dispiace se ti sistemo quello…” e fece un segno vago sulla sua fronte per indicare lo squarcio ben visibile sulla fronte del marionettista.

Sa: “E come?”

Yam: “Facilissimo! Mokuton (Arte del legno)

Un dito di Tenzo diventò all’istante di legno e si protese verso il buco nella marionetta, quindi si allargò e si saldò ai lati per poi uniformarsi. Il risultato finale era una macchia appena visibile sul resto della “pelle”.

Sa: “(Tastandosi la macchia) Uhm… niente male”

Quindi si allontanarono chiacchierando amichevolmente.

Na: “E lei, maestro Kakashi! Non vuole…?!?!?”

Solo a quel punto Naruto e gli altri si accorsero che Kakashi era sparito, lasciando al suo posto uno spaventapasseri molto somigliante! (Kakashi in giapponese vuol dire appunto “spaventapasseri”) Al posto del suo amato libro c’era un biglietto con su scritto:

“Caro Naruto, l’allievo non può ancora superare il maestro.

P.S.: Bel discorso!”

Na: “Accidenti… beh, avrei dovuto aspettarmelo!”

Nel frattempo Sai guardava incuriosito gli Akatsuki, indeciso sul come comportarsi.

Sai: “(Cosa faccio? Il libro che ho letto suggerisce di fare una battuta per rompere il ghiaccio, ma con sakura è finita male)” aveva fatto una sulle pianure e sul… ehm… non prosperoso seno di lei, e così il giovane Ambu restò un mese in un letto ospedaliero “(Proverò a dare un soprannome ad uno di loro e vediamo come va!)”

Con questo proposito cominciò a squadrare la prima persone che gli capitò sotto gli occhi: Kakuzu.

Sai: “(Vediamo: da quel che ho sentito è una persona vecchia, e i suoi precedenti suggeriscono che sia ossessionato dai soldi; perciò…)”

Si piazzò davanti al nukenin e con il suo solito sorriso si buttò!

Sai: “Come va la vita, vecchio bacucco rincretinito dai soldi?”

Un secondo prima Kakuzu era impassibile; ora Deidara, Itachi e Kisame lo trattenevano con tutte le loro forze dal saltare al collo di Sai.

Sai: “Uh? Ho detto qualcosa di sbagliato?”

Hid: “Ahahahahahah! Che fai ‘kuzu? Ti arrabbi per un piccolo soprannome? Ahah!”

Sai: “Quindi… pensi che io sia divertente?”

Hid: “Divertente? Ma è oltremodo riduttivo per un genio dell’offesa come te!”

Na: “Bene Sai: che ne dici di ospitarlo?”

Sai: “Mmmh… va bene, biondino del cazzo!”

Naruto avrebbe voluto prenderlo a pugni, ma doveva resistere per liberarsi di un altro fardello.

Na: “(Sorriso tirato e vena ingrossata) Bene! E tu Sakura?”

Sak: “Ascoltami bene Naruto! Se insisti nel volermi affibiare uno solo di questi qui, io ti prendo e ti spezzo ogni singolo osso nel corpo! Sono stata chiara?”

Na: “C-chi-chiarissima!”

A quel punto Hinata decise che doveva aiutare Naruto, per dimostrargli che non era inutile in questa “missione”.

Hi: “Ma Sakura, pensaci: chi c’è in questa organizzazione che può dirti qualcosa riguardo a Sasuke?”

Itachi cercò di farsi piccolo piccolo dietro Kisame, ma Sakura lo scovò, lo afferrò da dietro per la collottola e lo sollevò come fosse una piuma.

Sak: “Hai proprio ragione Hinata! E tu…” si rivolse ad Itachi con un sorriso sadico “… sono certa che diventerai molto loquace!”

Dicendo questo si incamminò, portandosi dietro Itachi trascinandolo sempre per la collottola; l’Uchiha guardò disperatamente Kisame e gli sussurrò sillabando con le labbra “A-I-U-T-A-M-I!”

Kisame in tutta risposta fece prima uno sguardo incerto, poi fece le spallucce e si girò dall’altra parte.

Ita: “(Se mai ne esco vivo io ti ammazzo, Hoshigaki!)”

 

Ki: “Ragazzi, io ci rinuncio! Ormai abbiamo rivoltato da cima a fondo mezzo villaggio senza trovare nessuno!”

Ormai stavano dando fondo ad ogni loro abilità per trovare degli sfigati… pardon, dei volontari che potessero ospitare gli ultimi membri rimasti: gli insetti di Shino pattugliavano le porte delle abitazioni per sapere se qualcuno stava uscendo o se tentava di rientrare in casa; Hinata con il Byakugan osservava a 360° la situazione intorno a loro; un esercito di Naruto pattugliava le strade senza trovare anima viva; Kiba e Akamaru annusavano l’aria per scorgere una minima traccia di odore, ma inutilmente!

Shi: “L’intera Konoha si è barricata in casa e non osa uscire”

Kis: “Ovvio: siamo così terribili che hanno paura di noi!”

Shi: “no, è solo che nessuno vi vuole tra i piedi!”

Kib: “Se non troviamo loro un alloggio, ce li dovremo tenere noi… Naruto, quante persone ci starebbero nel tuo monolocale?”

Na: “Ah no, non dirlo neanche!”

Hi: “R-ragazzi, calmatevi”

Intanto, invisibili sia perché Hinata aveva disattivato il Byakugan per calmare i due ragazzi, sia perché erano controvento, un gruppo di quattro persone erano nascoste in un cespuglio ai margini della strada; ma la loro copertura stava per essere rovinata da uno di loro…

Lee: “Eeh… eeh…”

Immediatamente le altre tre persone gli tapparono naso e bocca.

Ne: “(sussurro) Non ti azzardare sai?”

TT: “(sussurro) Vuoi farci scoprire?”

Shik: “(sussurro) Che seccatura… sapevo che oggi dovevo stare a casa a dormire di più…”

Rock Lee fece segno ai suoi compagni che non c’era più pericolo, poi ripetè il gesto vedendo i compagni che lo guardavano con scetticismo, e questi lo lasciarono andare.

Lee: “(sussurro) Aria, finalmente… ETCIU’!”

Il gruppo in strada si voltò, venendo quattro persone compressate in quello che era stato un cespuglio, mentre tutte le foglie del cespuglio strappate dallo starnuto di Lee volteggiavano verso il terreno.

Kis: “Salute!”

Lee: “Grazie! (Sniff)”

Ne: “Sigh! Era destino!”

Shik: “Piantala con questa storia del destino! Filiamo, finché siamo in tempo!”

Na: “Kage bushin no jutsu (Tecnica superiore della moltiplicazione del corpo)

Dieci cloni di Naruto accerchiarono il team Gai e Shikamaru, impedendogli ogni via di fuga.

Na: “Adesso voi vi terrete una di queste persone, altrimenti non vi lasciamo andare!”

Dei: “Senti ragazzino: posso capire che hai assegnato a delle persone i nostri compagni meno forti, ma… io? Nessuno di questi quattro è alla mia altezza, inoltre questi qui sembrano debolucci paragonati alla mia arte, soprattutto la femmina…”

La “femmina” sentendo questo discorso aveva inarcato un sopracciglio, e i suoi compagni sapevano che cosa significava!

Ne: “Oh, no!”

Lee: “TUTTI A TERRA!”

Gli altri non ci avevano capito molto, ma per sicurezza si buttarono a terra ugualmente eccetto Deidara; un secondo dopo TenTen aveva in mano una ventina di kunai e un altro secondo dopo l’artista era appeso al muro alle sue spalle con i kunai che delineavano la sua sagoma e perforavano la sua cappa e la sua coda di cavallo.

Dei: “(Glom) Ritiro tutto! E aggiungo che la tua arte è davvero una meraviglia, anche se non quanto la mia! (Se Sasori mi sentisse mi prenderebbe per il culo a vita… ma per salvare la pelle questo piccolo sacrificio lo posso fare!)”

Hi: “TenTen, puoi ospitarlo tu solo per un po’? Per favore!”

TT: “Mmmh… va bene, ma se disturba troppo lo caccio di casa!”

Ne: “Ehi! Perché deve ospitarlo lei?”

Lee: “Che c’è Neji? Sei geloso?”

Pur ostentando freddezza, Neji arrossì come solo uno Hyuga sa fare!

Ne: “Non è assolutamente vero!”

Shin: “Se è così non avrai problemi a ospitare anche tu qualcuno, vero?”

Nella mente dello Hyuga cominciò a lampeggiare a caratteri cubitali la scritta “Fottutto”, ma inaspettatamente…

Ne: “Non mi avrete vivo!”

Attivò il Byakugan e caricò uno dei cloni di Naruto, sorprendendo tutti quelli che lo conoscevano per il suo fatalismo.

Ne: “Juken (Pugno Gentile)

Il clone sparì in uno sbuffo di fumo non appena gli fu tappato un pugno di fuga del chakra, mentre lo Hyuga si dava alla fuga; ma si sa, il destino è bastardo, soprattutto con Neji…

Ne: “Aaaaaaaaah! Si scansi!!!”

Da dietro un albero, inaspettatamente, comparve il voluminoso Choza Akimichi di ritorno dal ristorante che si puliva i denti con uno stecchino; Neji cercò disperatamente di frenare, ma nonostante tutto gli finì addosso e rimbalzò sulla sua pancia prendendo il volo.

Ne: “(In aria) Era destinoooooo!!” e scomparve nel cielo in un lampo.

Tutti: “………”

Na: “Ma non aveva smesso di essere un fatalista?”

Lee: “Da quando l’hai battuto alle selezioni dei chunin è migliorato, ma non è ancora guarito del tutto!”

Kis: “E fa sempre questo tipo di fine?”

Lee: “Anche peggio! Una volta è inciampato ed è caduto sui cactus nel giardino di villa Hyuga: quella volta gli ho tolto 145 spine!”

Kis: “Allora questo non è destino: questa è sfiga! Ma… dov’è che ti ho visto? La tua faccia mi è familiare!”

Kisame passò mentalmente in rassegna tutte le facce dei ninja della foglia che conosceva; alla fine gli si accese la lampadina.

Kis: “Ci sono! Tu hai le stesse sopracciglia, lo stesso caschetto, insomma sei identico a quel pazzo di Gai!”

Kib: “Bene! Tra di voi c’è già intesa! Puoi ospitare tu questo pescione?”

Kisame ringhiò contro l’Inuzuka, facendolo indietreggiare.

Lee: “Per me va bene! Di un po’… sei un esperto di Taijutsu (arti marziali)?”

Kis: “Beh… me la cavo!”

Lee: “Fantastico! Allora puoi aiutarmi nei miei allenamenti!” e sparò la sua famosa “posa della gioventù”.

Kis: “(Gocciolone dietro la testa) O-ok. (È proprio identico a quel pazzo, modi stravaganti inclusi!)”

Na: “Molto bene! Shikamaru, tu…”

Shi: “NO! Niente di quello che dirai riuscirà a farmi rimangiare le parole!”

Kib: “(Niente, eh?)” Kiba si inginocchiò e sussurrò qualcosa al suo fedele segugio: quello si piazzò davanti al Nara e… fece unna faccia così pietosa che avrebbe smosso chiunque…

Shik: “Umpf!”

… a parte ovviamente quel debosciato di Shikamaru.

Kib: “(No? Va bene, allora passiamo all’artiglieria pesante!)” e dato che il cane non bastava, anche il padrone fece al Nara una faccia pietosissima.

Shik: “Provatene un’altra!”

La resistenza di Shikamaru era frutto di estenuanti allenamenti: Ino, prima di passare alle maniere “meno delicate”, provava ad impietosire Shikamaru e ad incastrarlo in lavori molto faticosi; all’inizio il Nara ci cascava sempre, poi ha cominciato a resistere, infine era diventato impossibile da smuovere con la pietà.

Shin: “Ci penso io” e senza dire altro, sparì con Shikamaru in una nuvola di insetti per ricomparire in un vicolo buio.

Shik: “Ho detto che non… waaaah!”

Shino aveva sbattuto shikamaru contro il muro e aveva avvicinato gli occhiali in modo che stessero davanti a due occhi terrorizzati.

Shin: “Ora ascoltami bene, Shikamaru. Se non troviamo delle persone che badino a quei tre che sono rimasti, dovremmo ospitarli noi: e io non voglio questo!”

Il Nara cominciò a sentire uno strano formicolio… come centinaia di zampette sulla pelle…

Shin: “ Fa la tua scelta tenendo conto di questo: se ti rifiuti, i miei insetti ti mangeranno molto lentamente… un pezzo alla volta… qual è la tua risposta?”

Shik: “S-s-s-s-s-s-s-s-s-s-s-SI! Lo farò!”

Shin: “Saggia decisione”

Con un’altra nuvola di insetti i due tornarono al punto di partenza, uno fermo ed indifferente, l’altro con le gambe che tremavano ancora.

Shin: “Ha accettato”

Na: “Davvero? Complimenti Shino!”

Shik: “Vediamo… prendo… te! Sembri il più tranquillo dei tre rimasti!”

Kaku: “Come vuoi” e anche loro due si incamminarono.

Kyu: “(felpa) Toglimi una curiosità! Come hai fatto?”

Shin: “Segreto professionale”

 

Erano rimasti solo due membri: la donna e il metallaro. Sarebbe stato facilissimo trovare un posto per metterci quei due, ma…

Ki: “E’ ufficiale! Siamo le sole persone in tutto il villaggio che non si sono barricati in casa!”

Hi: “Siamo sicuri di non aver tralasciato nessun posto?”

Na: “Siamo sicuri! È la prima volta che Ichiraku chiude il negozio non appena mi vede arrivare; di solito è il contrario!”

Shi: “Allora è deciso… due di noi dovranno tenersi i due membri dell’Akatsuki rimanenti” mise una mano un tasca e ci frugò dentro per poi tirare fuori qualcosa “Mi ero già preparato a questa evenienza”

Le pagliuzze! Chi prende quelle corte è salvo, chi prende quella più lunga è fregato! Tutti presero una pagliuzza e la estrassero dalla mano di Shino contemporaneamente.

Shi: “…meno male”

Ki e Aka: “SI! E vai! Siamo fuori pericolo!!!”

Na e Hi: “………” le due pagliuzze più lunghe! E se le erano beccate proprio loro!

Na: “Forse se riprovassimo…”

Ki: “VIA!”

Akamaru e Kiba sparirono subito all’orizzonte in una nuvola di polvere, Shino sorpreso rimase fermo dov’era.

Hi: “S-Shino…”

Shi: “Io vado” detto questo l’insettaro si divise in miliardi di insetti che zampettarono o svolazzarono via: un clone d’insetti, specialità del clan Aburame.

Pa: “Astuto… si era premunito”

Con un altro sbuffo di fumo riapparve Kyubi in forma umana al posto della felpa.

Kyu: “Beh, ormai siete fregati! Dovrete dividervi gli ultimi rimasti!”

Na: “Ti prego volpe, sta zitta e resta una felpa fino a che non torniamo a casa mia!”

Kyu: “Tse!” e eppur di malavoglia Kyubi ritornò ad essere una felpa; intanto la mente di Hinata era molto affollata da un pensiero fisso.

Hi: “(Accidenti: senza Kiba e Shino sono obbligata a parlare con Naruto! Calmati! Adesso cerca di calmarti e per carità, non svenire e non fare scatti nervosi!)” avete presente quelle testata data per l’imbarazzo, per essersi ritrovata naruto a testain giù con il viso a qualche centimetro dal suo? Si sono tenuti entrambi un bel livido per due giorno quella volta! “(E non arrossi… no, questo è impossibile!)”

Na: “Hinata? Mi stai ascoltando?

Hi: “EH? S-scusa Naruto, puoi ripetere?”

Na: “Dicevo, io posso tenermi l’uomo e tu ti prendi la donna; a te sta bene?”

Hi: “S-si, mi va… bene… allora ciao, Naruto”

Na: “Ciao”

La Hyuga cominciò a camminare a passo lento, seguita a ruota da Konan, dispiaciuta per aver perso una buona occasione; per parcondicio, Naruto avrebbe preferito restare ancora un po’ in compagnia di Hinata, anche se non capiva il perché. (N.d.A. Naruto, con tutto il bene che ti voglio, a volto sei proprio un cretino!) Così, prima che Hinata si allontanasse troppo, l’istinto del baka ebbe un guizzo.

Na: “Ti dispiace se ti accompagno a casa tua?”

 

SDOOONNNNG!

Shock! Sia la Hyuga che l’Uzumaki si bloccarono.

Hi: “(Perché l’ha detto? Un attimo, mi sto lamentando? Questo è un sogno che si avvera! Ora devo solo fare attenzione a non fare figuracce…)”

Na: “(Perché l’ho detto? Va bene che è una ragazza carina, ma perché tutto ad un tratto… aspetta! Da quando penso ad Hinata come ad una ragazza carina?)”

Kyu: “(Perché tutti e due si sono bloccati? Sono finiti vittime di un genjutsu o cosa?)”

Pain e Konan intanto stavano guardando attentamente la scena: se non sei abituato a quel tipo di scene fare da spettatore è quasi obbligatorio, e poi viene naturale.

Na: “C-cioè, casa mia è da quella parte, quindi tanto vale che facciamo la strada insieme!”

Hi: “D-d’accordo”

Così i due si incamminarono verso villa Hyuga con i due Akatsuki al seguito; anche se all’inizio ci furono dei tentennamenti, i due cominciarono a chiacchierare del più e del meno: le loro missioni, gli aneddoti dei loro compagni eccetera, fino a che…

Na: “Eccoci arrivati!”

Villa Hyuga si ergeva in tutta la sua maestosità davanti a loro, che si fermarono davanti al portone d’ingresso.

Na: “Beh, io devo propri andare ora! Ci vedia…”

Involontariamente quel baka era inciampato e, nella caduta, si era tirato dietro Hinata che era molto più leggera di lui: cadendo finirono una sopra l’altro con i visi molto vicini.

Na e Hi: “O//////////O”

Ko: “(Sottovoce) Non ti senti un po’ come il terzo incomodo?”

Pa: “(Sottovoce) Perché, non è lo stesso per te?”

Intanto Kyubi, anche lui terzo incomodo, aveva un piccolo problema…

BUM! BUM! BUM! BUM!

Kyu: “(BASTA! Non mi da tregua! Da quando il cuore di uno, anzi, di due esseri umani batte così forte tutto ad un tratto? Un momento: battiti accelerati… rossore… forse ho capito!)”

Hi: “S-scusami, Naruto!”

Naruto cercò di scusarsi, ma prima che potesse aprir bocca una sventagliata di kunai e shuriken lo costrinse a scansarsi con uno scatto fulmineo.

???: “ALLONTANATI DA LEI MALEDETTO TEPPISTA!”

Cosi fece la sua entrata in scena il capoclan degli Hyuga, nonché padre di Hinata, armato costantemente di katana: Hiashi Hyuga!

Hia: “Cosa le stavi facendo, dannato?”

Na: “(Spalle al muro) N-non è come pensa, sono solo inciampato…. AAAAAH! Si fermi!”

Prima che qualcuno potesse fare qualcosa, Naruto venne passato da parte a parte con la satana!

Tutti: “!!!!!!!!!!!!”

Fortunatamente, quel Naruto si rivelò essere un tronco!

Hia: “(Si è sostituito… è stato velocissimo!) dove sei codardo?”

Intanto pain si stava allontanando: aveva capito che chiunque fosse quell’uomo, era meglio starci alla larga.

Hia: “Se non vieni fuori tu ti scoverò io! Byakugan!

Dopo una rapida occhiata a 360°, lo Hyuga individuò subito il fuggiasco: si era nascosto sotto la cappa di Pain e si stava allontanando; non appena se ne accorse, lanciò la sua satana a mò di giavellotto e fece uno strappo sulla cappa.

Na: “(Uscendo miracolosamente incolume) Gambe!” ed entrambi scapparono lontano dal padre omicida. Ora, dobbiamo obbligatoriamente aprire una parentesi: ormai Hiashi aveva abbandonato per sempre la parte del “padre deluso” vedendo i grandi progressi fatti dalla figlia negli allenamenti; purtroppo ora era diventato un “padre iperprotettivo”, e qualunque ragazzo si avvicinava troppo ad Hinata non era mai visto di buon occhio.

Hi: “Papà, fermati! Siamo solo inciampati e siamo caduti, non è come pensi!”

Hia: “Davvero? Beh, non si può mai sapere… comunque, cerca una camera dove può stare la signora…”

Ko: “Signorina Konan”

Hia: “… la signorina Konan. Io intanto vado a recuperare la mia katana”

Le due ninja entrarono nella villa e cominciarono a cercare una stanza per la nukenin.

Ko: “Certo che tuo padre è un po’ schizofrenico!”

Hi: “N-no, lui vuole solo proteggermi…”

Ko: “Vuole proteggerti dal ragazzo di cui sei innamorata?”

Hi: “(Rossissima e imbarazzatissima) N-n-no! Io non sono innamorata di…”

Konan in tutta risposta le lanciò uno sguardo molto scettico.

Hi: “… si vede così tanto?”

Ko: “Credo che l’unico che non se n’è accorto è proprio lui!” vedendo che Hinata si era fatta triste, aggiunse “Ti va di parlarne?”

La Hyuga ci pensò un attimo, quindi accettò.

Hi: “(In fondo, che ho da perdere?)”

 

Pa: “(fiatone)Ma chi era quel pazzo?”

Na: “(ansante) Il signor Hyuga: è una brava persona, ma se gli salta la mosca al naso ti tagliuzza con quella sua onnipresente katana!” le malelingue suggerivano che da piccolo la usasse al posto del normale orsetto di peluche, e che ci dormisse insieme tuttora!

Na: “Toh! Scappando siamo arrivati a casa mia in un lampo! Vieni, ti faccio strada!”

Pain si limitò a seguirlo, mentre dentro di lui veniva combattuto un grande conflitto interiore.

Pa: “(Che cosa faccio? In fondo lui deve sapere la verità, però non posso dirglielo così, di getto! No… sono solo scuse… devo dirglielo!)”

 

Dall’alto di un palazzo, Jiraya sembrava aver letto i pensieri del suo vecchio allievo.

Ji: “Non tarderà a rilevare tutto… devo essere presente anche io!”

 

Fine capitolo!!!! Anche con la scuola la mia mente sforna a getto continuo i capitoli di questa storia! Quale sarà il segreto che Pain deve rivelare a Naruto? E Hinata cosa dirà a Konan riguardo ai suoi sentimenti? Lo scoprirete nel prossimo capitolo!

Ita: “Adesso l’autore mi sente! Perché sono toccato con la schizofrenica per eccellenza?”

Dei: “E perché io con una ragazza tritatutto?”

Ne: “E perché a ME il volo improvvisato?”

Kis: “Ma… che diavolo state facendo?”

Io, luminum10, Vaius e altri stiamo sigillando la porta del cinema dall’interno mentre i Jonin scuotono la testa.

Kaka: “Lo sapete che è inutile, vero?”

ALE: “Taci, Copia-ninja! Ci difenderemo fino alla fine?”

Un colpo alla porta ci sbalza indietro, ma le travi inchiodate reggono l’impatto.

???: “Uscite fuori con le mani bene in vista!”

Fanwriters: “PIUTTOSTO LA MORTE!”

Un colpo particolarmente potente spalanca la porta, e subito dei lazzi entrano e ci prendono.

Professori: “E’ ora di tornare a scuola!”

Fanwriters: “NOOOOOOOOO!”

ALE: “Tranquilli ragazzi, sopravviveremo alla tortura! Ci vediamo!”

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Capitolo 7
*** Sentimenti e Verità ***


Sono ancora io, gente! Non è ancora nata la scuola che può fiaccarmi, il professore che può intimorirmi e la verifica che può falciarmi! MUHAHAHAHAHAH! Ora due avvisi d’obbligo: primo, ho deciso di lasciar perdere lo stile copione per vari motivi, e ora passerò allo stile libro ad eccezione delle parti iniziali e finali del capitolo; secondo, ATTENZIONE! Il capitolo contiene un mega-spoiler, quindi tenetevi pronti per una bomba improvvisa!

(Tutti i personaggi di Naruto camminano avanti e indietro nervosi)

Kyu: “Sono giorni che è andato via… non possiamo continuare senza di lui!”

Shin: “Potrebbe essere morto a questo punto”

Kib: “MI DICI PERCHÈ DEVI USCIRTENE SEMPRE CON PREVISIONI COSI’ MACABRE?”

Ino: “Io VOGLIO vedere Hinata che si confida con Konan!”

Hid: “E io voglio conoscere il segreto del capo! Ho piazzato una scommessa con Kakuzu e ho tutta l’intenzione di incassarla!”

Yam: “Silenzio! Non sentite?”

Si sentono dei colpi da dietro la porta.

Ita: “Parola d’ordine!”

La porta si spalanca ed entro io seguito da parecchi fanwriter.

ALE: “Sasuke è un bastardo!”

Ita: “Precisamente! Entra pure!”

I personaggi di Naruto ci applaudono mentre passiamo, stanchi e lividi, ma vivi!

ALE: “LO SPETTACOLO CONTINUA!”

 

Sentimenti e verità

 

“Allora da quando ti sei infatuata del biondino?”

Le due donne si erano piazzate in una delle tante camere da letto di villa Hyuga, precisamente quella a fianco della camera di Hinata; entrambe erano sedute sul letto, Hinata con la schiena appoggiata contro il cuscino, Konan si teneva in perfetto equilibrio sul bordo opposto del letto.

“Praticamente dalla prima volta che l’ho visto. Se fossi mio cugino direi che era destino che mi innamorassi di lui”

Konan trattenne un risolino: si vedeva lontano un miglio che era cotta, ma questo portava ad una domanda obbligatoria…

“Ma com’è successo? Mi sembra impossibile che una ragazza di una famiglia nobile, che ha avuto agi nella vita, a cominciare dalla tua abilità innata, si sia innamorata di un perfetto nessuno, anche se carino!”

“Beh… è successo tutto per caso!” confessò la Hyuga già lievemente rossa “Qualche anno fa non ero neanche lontanamente simile ad un Ninja, avevo poca autostima e non appena una cosa si faceva difficile io rinunciavo, perché credevo di essere completamente incapace”

Konan vide Hinata rattristarsi mentre rievocava quei ricordi, ma subito continuò.

“In uno di questi giorni bui, Naruto è entrato nella mia vita, ed è stato come se qualcuno mi svegliasse dopo tanto tempo: a quei tempi frequentavo l’accademia, e quel giorno la mia guardia del corpo tardava a venirmi a prendere; così sono tornata nel cortile dove ci allenavamo nell’uso delle armi, e proprio lì si stava allenando Naruto; tutti gli altri erano già andati a casa, ma lui era ancora li ad allenarsi, e ormai era un bagno di sudore. E sai cosa mi ha risposto quando gli ho chiesto perché continuava ad allenarsi?”

“Difficile che lo sappia!” commentò ironica la nukenin “Cosa ha detto?”

“Ha detto “il mio sogno è quello di diventare Hokage, non posso sperare che si avveri senza far niente!”, e poi ha aggiunto “Quando qualcuno ha un sogno, deve lottare perché si realizzi!” Avrei voluto parlargli ancora, ma sono dovuta andare perché mi stavano chiamando; quelle poche parole, però, mi avevano colpito come uno schiaffo fortissimo, e da allora ho sempre ammirato Naruto e mi sono allenata per diventare più forte”

“E poi? Questa storia comincia ad appassionarmi, continua!” insistette Konan.

“Quando ci siamo rincontrati eravamo alle selezioni dei chunin, ed io ero stata sorteggiata per combattere contro mio cugino: sapevo benissimo che era molto più forte di me, e anche gli altri spettatore sapevano che non avevo speranze, ma a Naruto non importava! Mi ha incitata dicendomi chiaro e tondo di fare del mio meglio e di non arrendermi, e io l’ho fatto; alla fine Neji mi ha battuto arrivando quasi ad uccidermi, e lui era così arrabbiato che solo il compagno di squadra di mio cugino è riuscito a trattenerlo, dicendogli che si sarebbe vendicato al vero e proprio esame per diventare chunin; allora lui ha raccolto il sangue che avevo sputato durante l’incontro e ha giurato a Neji che lo avrebbe battuto, cosa che poi ha fatto!”

Konan fischiò ammirata “Non è da tutti essere così stupidi e carini allo stesso tempo!”

“Da allora ho cominciato ad allenarmi ogni giorno e ho avuto un unico obbiettivo: diventare più forte e fare in modo che Naruto sia orgoglioso di me. E poi è gentile, premuroso, energico, e ha quell’abilità senza nome che tira fuori il meglio delle persone e dei suoi amici!”

“(Wow! Detto così si direbbe il ragazzo perfetto, ma non sono così sicura che siano tutte rose e fiori)” effettivamente ogni persona innamorata pensa che la persona amata sia perfetta, senza difetti; purtroppo non è così.

Hinata però era felice: finalmente riusciva a parlare dei suoi sentimenti con qualcuno!

 

“Eccoci qua: casa dolce casa!” esclamò Naruto spalancando la porta.

“Io direi disordinata, non dolce” disse Pain atono

“Che fai, già ti lamenti?” però in fondo aveva ragione: il monolocale di Naruto era un po’, e con un po’ indietro parecchio, disordinato!

“Ah già, non ci siamo ancora presentati! Io sono…”

“Naruto Uzumaki!”

“Eh? Come fai a sapere il mio nome?” chiese Naruto sorpreso.

“So quello che c’è da sapere, compresa la verità sui tuoi genitori”

Naruto ci rimase di stucco. Quando era piccolo aveva chiesto a tutti coloro che non lo trattavano come un mostro notizie sui suoi genitori, ma riceveva sempre risposte vaghe o neanche quelle. E ora compariva non un Nukenin qualunque, ma un membro dell’Akatsuki , che diceva di sapere qualcosa.

“Vedo che ho attirato la tua attenzione: prima però sediamoci, è una storia un po’ lunga” non appena i due shinobi furono seduti al tavolo della cucina, Pain ricominciò a parlare.

“Prima che io ti parli dei tuoi genitori, devo fare una premessa: anni fa, quando ero ancora un bambino, era in corso la terza grande guerra dei Ninja e il mio villaggio, quello della pioggia, si era pian piano logorato a causa dei paesi del fuoco, dell’acqua e della terra; a quel tempo io, Konan e un altro ragazzo di nome Yahiko ci aggiravamo come spettri sui campi di battaglia per cercare qualcosa da mangiare”

Il volto del Nukenin era impassibile, sembrava che non provasse alcuna emozione.

“Poi, in un giorno di pioggia, sono comparsi tre shinobi della Foglia di ritorno da una missione: Jiraya, Tsunade e Orochimaru”

“Orochimaru?” esclamò Naruto indignato.

“Beh, a quel tempo non era ancora un Nukenin, e ora posso riprendere?”

“Scusami”

“Non fa nulla, ti posso capire benissimo: quando li seguimmo per chiedere loro di insegnarci i ninjutsu, Orochimaru propose di ucciderci perché gli facevamo pena, ma Jiraya si oppose e rimase con noi per due anni per insegnarci a combattere, e inoltre grazie a lui ho imparato una lezione importantissima, qualcosa che non dimenticherò mai: semplicemente mi ha insegnato a crescere!”

Naruto lo guardò con un espressione vacua e Pain capì che stava divagando.

“Lascia perdere, non capiresti!” spiegò velocemente Pain “Sta di fatto che un giorno noi tre diventammo abbastanza forti da battere un clone di Jiraya, e così lui capii che era il momento di lasciarci; ma noi ci siamo dimostrati risoluti e dopo infiniti ed estenuanti discussioni venimmo a Konoha con lui, ed è lì che trovai una cara persona che credevo morta da tempo: tua madre, Kushina Uzumaki!”

Naruto non credeva alle proprie orecchie: voleva, anzi, doveva sapere di più!

“Com’era?” chiese impaziente.

“Beh… molto simile a te! Sorrideva sempre, aveva un’indole impulsiva e non stava mai ferma, ed era un vero e proprio maschiaccio con la forza di un bue”

“Intendi dire… come Sakura?” domandò Naruto stranito.

“Intendi quel mostro rosa? Assolutamente no! Kushina era un po’ rude, ma allo stesso tempo era gentile e premurosa, non isterica. Comunque, l’ultima volta che l’avevo vista stava emigrando verso il paese del Turbine, poi però è stata costretta ad andare a Konoha, dove ci siamo rincontrati: sfortunatamente lei volle celebrare l’evento con un epocale scorpacciata di ramen a mie spese”

“Anche a mia mamma piaceva il ramen?” esclamò Naruto sorpreso.

“Se le piaceva? Lei lo adorava!! Non c’era giorno in cui non si mangiasse almeno una scodella di ramen, e a detta di Jiraya la prima voglia che le venne quando era incinta di te era sempre di ramen, per la tristezza del portafoglio di tuo padre…”

“Mio padre?” lo interruppe Naruto “E lui…”

“Ti fermo sul principio; prima di raccontarti di lui devo continuare con la mia storia. Come stavo dicendo, incontrai Kushina sana e salva, ma a parte questo tutto cominciò nel peggiore dei modi: tutti ci guardavano con sospetto perché eravamo di un altro paese, noi però non ci arrendemmo fino a che il Terzo Hokage non cominciò ad affidarci missioni diplomatiche per far cessare dei piccoli conflitti. Vedendo il nostro successo, molti si unirono a noi aumentando i sostenitori di una pace duratura e la nostra credibilità! Però…”

Il leader di Akatsuki si interruppe stringendo i pugni in una rabbia silenziosa.

“Però?” chiese Naruto.

“Però bastarono pochi giorni per distruggere il lavoro di tanti anni: prima che potessimo fare ritorno a Konoha da una missione, Danzou ci raggiunse e ci affidò una missione importantissima da parte dell’Hokage, cioè parlare con il leader del Villaggio della Pioggia . Danzou delle Salamandre, per stendere un trattato di pace tra i due villaggi. Logicamente noi accettammo, ma ci accorgemmo troppo tardi che era una trappola: Danzou e quella serpe di Danzou ci accerchiarono con l’aiuto di una schiera di Nukenin e di sicari e prima che potessimo fare niente Konan era stata presa in ostaggio; e poi…” Pain drignò i denti in un’espressione di pura rabbia “… mi ordinarono di uccidere Yahiko, in cambio della vita di Konan; io ero pietrificato dall’indecisione, così Yahiko agì al posto mio: mi disse che dovevo continuare a cercare la pace per questo mondo al posto suo, poi mi mise un kunai in mano e tirò a se quella mano in modo che il kunai gli trapassasse il cuore”

Gli occhi grigi sembravano in procinto di piangere, ma non ne uscì nessuna lacrima.

“A quel punto impazzì dal dolore: ricorsi ad una tecnica di evocazione pericolosissima e difficile da controllare, e con quella uccisi tutti i nukenin, i sicari e i ninja del villaggio della pioggia, ma Hanzo riuscì a scappare, mentre a Danzou riuscì solo a strappare il braccio destro. Non appena tornammo al villaggio della Fogli, io e Konan fummo accusati di alto tradimento e del tentato omicidio di Danzou; noi cercammo di spiegare cosa era successo a Sarutobi, ma quando lui ricevette una missiva di Hanzo che chiedeva la morte per chi aveva attentato alla sua vita e a quella del Consigliere Anziano di Konoha, non potè più difenderci: grazie a Jiraya evitammo di finire giustiziati, ma finimmo comunque in esilio. Il resto lo sai”

Naruto era esterrefatto: non solo Pain sembrava una vittima di questo Danzou, ma a modo suo era un suo compagno di squadra più vecchi.

“E mio padre? Dimmelo, ti prego!” lo implorò Naruto.

“Beh…” cominciò Pain, ma fu subito interrotto da un’altra voce.

“Va tutto bene Nagato. Continuo io!!”

I due Ninja si voltarono simultaneamente e videro un rospo giallo e blu sul bordo di un’altra sedia

“E lei, sensei?” chiese Pain squadrando la rana. In tutta risposta l’anfibio aprì la bocca e… prima una mano, poi un braccio, poi la testa, poi l’intero corpo di Jiraya uscirono con la stessa naturalezza con cui una persona passa per una porta.

“Scusate l’entrata a sorpresa, ma stavo sperimentando una tecnica di spionaggio, anche se non credo che la userò troppo spesso: mi fa assomigliare un po’ troppo ad Orochimaru”

Dopo un attimo di incertezza, Naruto riformulò la sua domanda.

“Chi era mio padre, Ero-Sennin?”

“Naruto, prima di tutto vorrei chiederti di non avercela con Konoha per non averti detto la verità, ma Sarutobi era stato categorico su questo; però ora… te lo dirò senza mezzi termini: tuo padre era Minato Kamikaze, conosciuto da tutti come il “Lampo giallo”, il Quarto Hokage!”

 

Naruto era… bloccato: non sembrava cosciente, continuava a stare immobile con la bocca aperta e un’espressione incredula. Era davvero così? Il Quarto hokage, il “Lampo Giallo”… suo padre?

“…perché?” sussurrò infine.

“Naruto, io…” cercò di dire Jiraya, ma Naruto lo interruppe.

“Perché lo ha fatto? Ho passato un infanzia d’inferno, dove tutti mi additavano e mi chiamavano mostro, e tutto per colpa di questa dannatissima volpe sigillata nel mio corpo!” il kyubi sentendosi chiamato in causa riprese le sue sembianze ridotte.

“Hey! Non ti permetto di…”

“Zitto!!”

La volpe indietreggiò davanti a quella furia inaspettata; Naruto aveva già le pupille rosse e i baffetti più pronunciati, segno che era veramente arrabbiato.

“Il Quarto Hokage ha sigillato il demone dentro di me, ma perché? Perché a suo figlio?”

“Naruto, ascoltami!” esclamò Jiraya, che aveva preso per le spalle l’allievo e lo guardava con aria comprensiva ma ferma.

“E’ vero, tuo padre ha sigillato dentro di te la volpe, ma per, ma per tre motivi che lo giustificano: innanzitutto voleva proteggere te e tutta Konoha, ed era sicuro che tu saresti riuscito a controllare il Bijuu”

Naruto tornò normale, ma incrociò le braccia al petto esprimendo così la sua indifferenza a quelle motivazioni.

“Beh, su questo aveva ragione: è già molto che il tuo corpo non collassa oltre la terza coda!” tentò Kyubi, anche se poco convinto

“E infine…Minato è stato costretto a farlo per salvarti”

L’attenzione di Naruto si ridestò.

“Come sarebbe a dire?”

“Beh….durante la battaglia contro Kyubi sedici anni fa, una carta bomba ti esplose vicino e ti ferì mortalmente: Minato poteva scegliere se lasciarti morire senza far nulla o salvarti imprigionando il Kyubi dentro di te, in modo che fosse il suo chakra a salvarti”.

Naruto si sentì davvero male sentendo questo: aveva accusato suo padre e pochi secondi dopo scopriva che si era sacrificato solo per salvare lui; suo padre…..come suonavano strane queste parole!

“ E mia…”

“ Tua madre ha usato il chakra che le rimaneva per portare a termine il sigillo, e questo ha segnato la sua fine” concluse Pain.

“Forse ti sembrerà una frase detta per l’occasione, ma Minato ha detto che non sarebbero morti del tutto, anche se non so che cosa abbiamo voluto dire; però sono sicuro che sarebbero orgogliosi di te, e ho un motivo per pensarlo.”.

Il Sennin frugò nella sacca degli shuriken e vi tirò fuori….

“Un libro?” chiese Naruto perplesso.

“Questo è IL libro, miscredente!E’ il primo libro che ho scritto! (E anche il primo a non raggiungere le mille copie vendute)” l’ultima parte fu solamente pensata.

Il libro non era molto voluminoso, saranno state si e no due centinaia di pagine, e sulla copertina grigia spiccava la scritta….

“Storia di un ninja coraggioso?”

“Guarda l’indice dei capitoli, ci troverai una sorpresa!”.

Naruto fece come gli aveva detto l’Ero-Sennin, e proprio nell’indice, nell’ultimo capitolo trovò inaspettatamente… il suo nome!

“Ho scelto il nome del protagonista molto prima che tu nascessi, mentre mangiavo del ramen istantaneo, ma ai tuoi genitori piacque così tanto il nome e la determinazione di questo personaggio che mi chiesero di poter chiamare il loro figlio, cioè tu, con quel nome, e speravano che saresti diventato come lui, cosa che hai fatto”

“E quindi… tu saresti il mio padrino?”

“Beh…” ma prima che Jiraya potesse dire qualcosa, venne interrotto da un abbraccio di Naruto.

“Scusa se non te l’ho mai detto ma…”

“Va tutto bene!” lo interruppe Naruto “Sono solo felice di sapere chi sono i miei genitori e di avere un parente, anche se non è veramente imparentato con me”

A quelle parole Jiraya esibì un sorrisetto e scoccò una veloce occhiata a Pain.

“In effetti… tu hai ancora un parente vivo, caro il mio Naruto!”

“Eeeeeeeh?”

“Di un po’, non ti sei chiesto perché Nagato e Kushina si conoscessero fin da piccoli?”

Naruto ci pensò su un momento, poi…

“Non lo so”

“Sigh!” sia Kyubi che Jiraya si diedero uno schiaffo sulla fronte per la disperazione.

“(Ma perché un Jinchuriki così tardo?)” si ritrovò a pensare Kyubi.

“Sveglia, Naruto!” esclamò Jiraya “Il qui presente Nagato detto Pain, di cognome fa Uzumaki: è un discendente dell’omonimo Clan, quindi tuo lontano parente!”

“Sensei! Avrei dovuto dirglielo io!” disse Pain indispettito.

“Scusa, ma non ho saputo trattenermi” sorrise sornione l’Eremita dei Rospi.

Per fortuna Pain seppi contenersi e non andò in escandescenze; quindi si voltò e fronteggiò Naruto che lo stava fissando.

“Beh… non sono molto bravo in queste cose, ma mi sento in dovere di dire una cosa: mi dispiace non esserti stato vicino in tutti questi anni come tuo zio di… terzo grado, mi pare, e anche se non mi vuoi male vorrei rimediare con questo”

Con mano decisa prese una foto dall’interno della cappa e la diede all’Uzumaki: la foto raffigurava tre persone: la prima era un uomo alto con i capelli lunghi e biondi, molto difficile da non riconoscere dato che la sua faccia era identica a quella sulla montagna degli Hokage; alla sua sinistra stava una donna alta e formosa con dei lunghissimi capelli rossi e un’aria spensierata, anche se un po’ affaticata; entrambi guardavano con affetto il bambino in fasce in braccio alla madre.

“La scattò Jiraya subito dopo la tua nascita perché potessi vedervi tutti e tre insieme, ma ora credo che debba tenerla tu…”

Naruto non rispose: era senza parole per l’emozione e cominciò a piangere per la gioia: quel terribile nukenin si era rivelato uno parente portatore di verità!

 

“E quindi?” chiese Konan a Hinata

“E quindi cosa?”

Konan si fece scettica “Vuoi farmi credere che non hai ancora fatto dei tentativi per far breccia  nel cuore del biondino?”

Hinata arrossì di botto e cominciò a torturarsi gli indici: non si aspettava che quella donna potesse essere pertinente come la sua sorellina minore.

“Beh… ecco… nessuno!”

Konan la fissò un attimo: poi…

“AHAHAHAHAHAH! Oh, questa è proprio comica!” però si accorse che Hinata non stava ridendo “Stai dicendo sul serio?”

“Si, io…”

“Nessun tentativo?”

“No, veramente…”

“Nessuno nessuno?”

Ok, quella era anche peggio di Hanabi!

“Veramente” spiegò Hinata “ci sono stati alcuni “incidenti” come quello di prima, poi lui mi reputa una ninja incredibile e infine…”la Hyuga si bloccò all’istante: aveva assunto una tonalità di rosso più intensa ad ogni parola, e sapeva che sarebbe svenuta dalla vergogna se avesse raccontato di “Quello”!

“ Allora?“E infine”, e poi?”

“Niente!”

“Bugiarda! Dì la verità, ti ha sorpresa in un momento piccante?”

“È s-st-stato solo un incidente, lui non…”

“AH! Quindi è successo!”

Hinata non sapeva più che fare: si sentiva come Neji quando Hiashi doveva sfogare la sua ira in qualche modo.

“Non mi lascerai andare fino a che non te l’avrò detto, vero?”

“NO, direi proprio di no!” esclamò risoluta la nukenin.

“Va bene!” sospirò la Hyuga rassegnata “Durante una missione io, Naruto, Kiba e Shino ci eravamo fermati per la notte in mezzo ad un bosco: quella notte mi sono allenata di nascosto e dopo sono andata alla cascata lì vicino per rinfrescarmi, ma… ho approfittato dell’occasione e mi feci direttamente un bagno, e prima che me ne accorgessi ho cominciato a danzare sull’acqua; ad un certo punto mi sono accorta che Naruto mi stava guardando…” Hinata era talmente rossa che le orecchie sembravano emettere un leggero filo di fumo.

“E come hai reagito? Hai b-balbettato s-senza sosta?” ironizzò Konan balbettando.

“N-n-n-no! Non mi ha riconosciuto per il buio, e quando per sbaglio è caduto in acqua sono scappata; la cosa più imbarazzante è stato il fatto che il mattino dopo Naruto non ha fatto che parlare di una ragazza sconosciuta e bellissima”

“Ahahaha!”

“Lo trovi tanto divertente?”

“Ahahaha! No, cioè anche per quello, ma soprattutto per la tua faccia! Ahahaha! Non vedo una persona arrossire così tanto da quando Itachi, essendo così orbo, ha flirtato con Kisame credendo che fossi io!”

Hinata immaginandosi la scena cominciò a ridere anche lei, e proprio in quell’istante la porta si spalancò ed entrò l’iperattiva sorellina di Hinata, Hanabi Hyuga.

“Sorellina, l’Hokage mi manda a dire di venire subito con la nukenin!”

“Ha-Hanabi! Per caso hai sentito… qualcosa?”

“No, sono appena arrivata, perché?”

“Niente, niente… andiamo!” detto questo uscì dalla stanza a grandi passi trascinando Konan; Hanabi intanto aspettò pazientemente che la sua sorellina scese le scale, poi corse al cuscino del letto, lo alzò e prese… una microscopia!”

“Cara sorellina, adesso mi superi in molte cose, ma nessuno può competere con me nello spionaggio!”

 

“Comunque… Naruto… puoi levarmi una curiosità?” chiese Pain.

“Certo, tutto quello che vuoi!” rispose Naruto sorridendo.

Il nukenin aveva bisogno di qualche tempo per adattarsi ad una persona così espansiva, essendo lui abituato ad ambienti e gente seria.

“Quella morettina che ospita Konan… è la tua ragazza?”

Naruto arrossì di botto: sembrava incredibile, ma lo scalmanato ed estroverso Uzumaki era parecchio timido su certi argomenti.

“No, mai! Cioè, volevo dire… non proprio. CIOÈ VOLEVO DIRE…”

D’un tratto qualcuno bussò alla porta violentemente.

“Naruto Nii-chan! Apri, sono Konohamaru!”

“Vado ad aprire” esclamò Naruto scattando in pieni, pensando “(Promemoria: offrire una ciotola di ramen abbondante)”

Prima che potesse avvicinarsi alla porta però, il piccolo Sarutobi fecce irruzione.

“Naruto, ti vuole l’Hokaaaaaaaiuto!!! Konohamaru appena entrato si era trovato di fronte Pain, che a dirla tutta aveva quell’aria impassibile che lo rendeva tetro.

“Tranquillo Konohamaru, è malvagio solo all’apparenza!”

Konohamaru, poco rassicurato, si decise a parlare “Bene, perché l’Hokage vuole vedere te, lui e Jiraya da lei subito!”

“D’accordo!” esclamò Naruto balzando in piedi “Arriviamo subito!”

 

Capitolo chiuso! Approfitto di questo spazio per dirvi una cosa soltanto: dato che in questa fic mi è venuto il blocco dello scrittore (succede anche ai migliori), presto posterò un’altra storia, quindi tenete gli occhi aperti!

Hidan: “HA RIVELATO L’IDENTITA’ DEI GENITORI DI NARUTO! HO VINTO! SGANCIA KAKUZU!!!”

Kaku: “(Sofferente)Che dolore! Mi fa male il portafoglio!”

Ji: “Capitolo sentimentale! Sento che arriva l’ispirazione per un nuovo libro…”

Kis: “AHAHAHAH! Non te la prendere, Itachi, un po’ ci stava… AHAHAHAH!”

ALE: “Smentisco quello che ho detto su Itachi. Non è per niente vero”

Tutti ci credono poco, anche perché ho gli occhi con lo sharingan, chiaro segno che sono ipnotizzato.

Kyu: “Per un po’ l’autore non è attendibile. Quindi da parte sua saluto tutti voi e vi rammento la sua seconda fic, nella quale sarò presente! Ciao a tutti!”

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Capitolo 8
*** Presagio di guerra ***


Sono tornato! Vi sono mancato? Mi scuso per il ritardo ma Internet fa i capricci da giorni!

ALE: “Che fatica! La scuola non mi stronca, ma cavolo se mi sfianca… E VOI LA POTRESTE PIANTARE?”

Tutti i personaggi di Naruto, nell’attesa che finissi di scrivere il capitolo, hanno trovato un passatempo terribilmente dannoso se preso per il verso sbagliato…

Tutti: “IL TELECOMANDO E’ MIOOOO!!!!!!!”

Il suddetto oggetto passava continuamente di mano in mano, e il vecchio possessore veniva sempre colpito o tramortito da qualcun altro.

Na: “MOLLA!”

Kyu: “Scordatelo!”

Sak: “Devo vedere Dottor House, date qua!”

Akatsuki: “C’è Death Note, precedenza assoluta!”

Simili frasi si ripetono all’infinito: chi vuole vedere One Piece, chi vuole vedere Fullmetal Alchemist, e chi più ne ha più ne metta. A questo punto li invito a tacere in maniera calma e posata.

ALE: “FINITELA SUBITO O SOSPENDO LA FANFICTION!!!!!!!!!!!!!!”

Silenzio assoluto.

ALE: “Finalmente! E ora riprendiamo questa fic troppo a lungo lasciata in sospeso!”

 

PRESAGIO DI GUERRA

 

L’Hokage! Un ruolo ambito da molti e destinato solo a persone incredibilmente forti e abili, e inoltre porta indirettamente il rispetto di tutte le persone del villaggio! Un sogno insomma…

“Il tuo comportamento è del tutto irresponsabile, Tsunade”

…peccato che a guastare quel sogno c’erano gli incubi, e per nonna Tsunade gli incubi erano tre: le scartoffie, i consiglieri anziani e le ramanzine dei consiglieri anziani! Proprio in quel momento ne stava subendo una da quello che secondo lei era il più antipatico dei tre: Danzou della Radice.

“Dare asilo ai membri dell’Akatsuki non è stato solo molto avventato, ma anche molto stupido: sono criminali pericolosi che…”

Era davvero frustrante! Ogni singola parola per Tsunade sembrava una passata di carta vetrata sulle orecchie, e quel che era peggio era che Danzou parlava con una voce così calma e viscida che gli provocava un nervoso…

“Dobbiamo dare l’ordine di giustiziarli subito e…”

“(Ti prego, finiscila)” pensò Tsunade esasperata “(Non ne posso più! Qualcuno mi aiuti!)”

In quella entro Shizune trafelata con in braccio la maialina Ton Ton.

“Signorina Tsunade, li ho chiamati tutti: sono già qui!”

Nel brave lasso di tempo in cui Danzou si voltò a guardare le due nuove arrivate, Tsunade fece sia un gesto di esultanza sia un gestaccio al consigliere; non appena Danzou si girò, l’Hokage era tornata composta.

“Mi dispiace Danzou, ora non posso (ma soprattutto non voglio) darti ascolto. Tuttavia ti prometto che rifletterò sulle tue parole”

Il consigliere anziano usò l’occhio sano per guardare Tsunade e la sua assistente con sufficienza, quindi si alzò e uscì a grandi passi dall’ufficio.

“Uff… siano ringraziati i Kami, finalmente se n’è andato!”

“Signorina, neanche a me stanno simpatici, ma dovrebbe essere più rispettosa con loro…”

“Io, rispettare quei tre? Mai e poi mai, o almeno finchè saranno così altezzosi”

L’Hokage si accasciò sulla poltrona sbuffando “Quando ho a che fare con queste rotture, vorrei tanto che Jiraya avesse accettato il posto di Hokage invece di lasciarlo a me!”

 

“Allora, voi come siete capitati? Io con una fioraia!”

L’Hokage in precedenza aveva deciso di far chiamare tutti i membri dell’Akatsuki insieme a chi gli offriva alloggio, ed ora fuori dal suo ufficio erano presenti Zetsu, Deidara, Itachi, Kakuzu e Sasori; proprio in quel momento gli shinobi di Konoha parlavano tra di loro, mentre i nukenin discutevano tra loro sui loro padroni di casa.

“Io direi bene” commentò Sasori “Sono capitato con un uomo tranquillo e puntuale, anche se un po’ inquietante alcune volte…”

“Anche il mio è tranquillo” disse Kakuzu “peccato che sia così pigro…”

“Io invece sto con la “fidanzata” del mio fratellino idiota, che oltre ad essere inquietante e molto manesca, è anche molto forte: mi ha sollevato e trascinato come se fossi una borsetta! Ah, ma se pesco Kisame di faccio un piatto di sushi!”

“Tu ti lamenti?” replicò Deidara “La tua coinquilina si limita a qualche pugno, ma la mia ha sempre delle armi a portata di mano, e non ho ancora capito se lei ha poca mira o io sono particolarmente fortunato oggi, visto che non sono ancora ridotto ad un colabrodo!”

Sicuramente fortuna e un pizzico di pietà di Ten Ten: l’armaiola non sbaglia neanche quando vuole! Dal fondo del corridoio improvvisamente comparvero Hidan e Kisame con i rispettivi accompagnatori.

“Ehilà!” salutò Kisame allegro, ricevendo subito un occhiataccia da Itachi.

“TU!”

“Oh-oh!”

L’Uchiha si lanciò verso Kisame che si abbassò prontamente, anche se Itachi avrebbe mancato comunque il bersaglio.

“(È una fortuna che lo Sharingan Ipnotico gli peggiori la vista!)”

“Buongiorno Ragazzi! E buongiorno anche a voi, merdine!”

“Ti vedo allegro Hidan!” commentò Kakuzu sorpreso “Va bene con Sai?”

“Ci puoi scommettere!” e diede una forte pacca sulla spalla a Sai che gli stava accanto “Questo ragazzo è un mago dell’offesa! Sai, guarda Deidara e dimmi il primo soprannome che ti viene in mente!”

“…travestito”

“CHE COSA!?!? IO TI FACCIO SALTARE IN ARIA!!” e mentre tutti si impegnavano a trattenere Deidara, Hidan sghignazzava a più non posso e Sasori ridacchiava silenziosamente.

Proprio in quel momento la porte dell’Hokage si aprì e ne uscì un uomo vecchio con l’occhio destro bendato e il braccio destro ingessato: subito l’atmosfera nel corridoio si gelò, come quando il professore più bastardo della tua scuola entra in classe non annunciato.

Itachi e Konan guardarono con astio il vecchio, sai chinò il capo in segno di rispetto, gli altri invece lo seguirono con lo sguardo mentre se ne andava.

“Chi è quel vecchio bacucco?” chiese Ino a Sai.

“Quello è Danzou della Radice, capo degli Ambu e consigliere anziano dell’Hokage”

“Quindi è il tuo capo?” rincarò Sakura.

“Si…”

“Non so cosa mi abbia trattenuto dal saltargli al collo!”

“A chi lo dici, Konan…” le parole di Itachi erano poco più di un sussurro, ma Kisame le sentì ugualmente.

“E tu cosa c’entri con…”

Prima che lo squalo potesse continuare, Shizune chiese a tutti di entrare: l’ufficio era esattamente come prima, dato che Tsunade aveva trovato i mobili scomparsi appena fuori dalla finestra (E indovinate a chi è toccato riportarli dentro, se non a Shizune?), ma l’Hokage era più rilassata.

“Devo ringraziarvi ragazzi: altri 5 minuti con quella cariatide e mi sarei amputata le orecchie!”

“Tra lei e Danzou non corre buon sangue?” chiese Ten Ten.

“Diciamo che io sto a lui come Choji sta alla dieta… ma veniamo alle cose serie! Ci siamo tutti?”

“Non ancora… mancano Pain e il biondino” rispose Konan.

“Chissà perché la cosa non mi sorprende! Kakashi ha avuto una cattiva influenza su quel ragazzo”

Come se fosse stato chiamato, la porta fu aperta con uno schianto ed entrarono Naruto, Jiraya e Pain.

“Scusa il ritardo, Nonna Tsunade!”

“Quante volte ti ho detto di non chiamarmi nonna e di non entrare senza bussare!” quindi gli tirò un fermacarte a forma di rospo che rimbalzò sulla fronte di Naruto e atterrò nella mano di Jiraya.

“Toh, ecco dov’era finito; credevo di averlo perso!”

“Adesso basta! Mettetevi qui davanti e ascoltate!” quando l’ordine venne eseguito, Tsunade continuò “La presenza dell’Akatsuki qui ha creato non poco scompiglio; lo stesso Danzou poco fa  ha cercato di convincermi a farvi giustiziare prima che uno di voi potesse dire “Bah!”, ma ovviamente ho rifiutato”

“E’ molto gentile da parte sua (Cambio voce) anche se lo hai fatto soprattutto per fare un dispetto al vecchio rompiscatole!”

“Non lo nego! Ma mi fido di Jiraya e sono certa che nessuno di voi farà scherzi, altrimenti” e qui l’Hokage si sgranchì le nocche “sarò costretto a darvi una ripassata!”

L’Akatsuki annuì indifferente, ma non senza timore.

“Ma chi impedirà a Danzou di giustiziarli senza processo?” domandò Shikamaru.

“È questo il vero problema!” rispose Tsunade pensiero “Non sarà facile impedirgli un tiro mancino senza ulteriori prove…”

Sena alcun preavviso la porta si spalancò con una tale forza che i cardini tremarono; sulla soglia c’era Gemna trafelato e con il fiato corto, mentre lo stecchino che aveva in bocca era miracolosamente attaccato ad un angolo della bocca.

“Tsunade-sama… due villaggi a sud di Konoha hanno chiesto il nostro aiuto… sono stati attaccati da nemici sconosciuti!!”

“Come!?”

“E non è tutto: anche un villaggio ad ovest è stato attaccato, e la stessa cosa è successa ad una carovana ad est di qui!”

“Chi li sta attaccando?” chiese Jiraya.

“Non lo sappiamo, le notizie sono confuse…”

“Raduna i membri mancanti del team Kakashi, 8 ,10 e Gai sul tetto di questo palazzo!” sbraitò Tsunade alzandosi in piedi “Il più in fretta possibile!”

“Corro!” e Gemna corse via come se avesse il diavolo alle calcagna.

“Quanto a voi, riportate alle vostre case i nukenin, dalle quali non si muoveranno, e poi tornate qui!”

In meno di cinque secondi la stanza si svuotò, e al suo interno rimasero solo Tsunade e Jiraya.

“Sei proprio tagliata per fare l’Hokage!”

“Balle! Sarutobi avrebbe voluto te come suo successore, anche con i tuoi difetti!”

“Ahahah! Ma anche tu sei piena di difetti, cara mia!”

“Ahahah!”

Continuarono a ridere per un po’ come due ragazzini; poi Jiraya si fece serio.

“Naruto sa dei suoi genitori e quello che Danzou ha fatto a Nagato e a Konan”

Tsunade smise subito di ridere “E sa anche…”

“No!” la interruppe il Sennin dei rospi “Altrimenti si sarebbe precipitato per staccare la testa di Danzou senza troppi complimenti!”

“Fiuuuu… andiamo subito sul tetto! I ragazzi torneranno prestissimo, e se le cose andranno per il meglio, il vecchio Danzou si ritroverà presto con le mani legate!”

 

Tutti i team erano pronti sul tetto del palazzo dell’Hokage; gli Akatsuki erano stati riportati ai rispettivi alloggi in fretta e furia, e l’unica cosa che aspettavano tutti per passare all’azione erano gli ordini del Gondaime.

“Ci sono stati quattro attacchi vicino a Konoha, e abbiamo ragione di credere che i nemici siano i sottoposti di Madara Uchiha!”

Alcuni presenti annuirono o deglutirono preoccupati; altri invece si gasarono ancora di più sentendo queste parole.

“Per questo motivo manderò un team in ogni zona colpita per controllare la situazione. Team gai!” urlò in tono marziale l’Hokage “Voi vi dirigerete ad est per soccorrere la carovana!”

“AGLI ORDINI!! SIETE PRONTI, RAGAZZI!?” gridò Gai euforico.

“CERTO SENSEI, PRONTISSIMI!” urlò di rimando Rock Lee.

“Siamo pronti!” risposero Ten Ten e Neji più contenuti.

“Voi del team 10 andrete ad ovest per soccorrere gli abitanti di quel villaggio”

“Tutto chiaro” disse Asuma.

“Conti su di noi, signorina Tsunade!” esclamò Ino, poi si rivolse ai suoi compagni “Shikamaru, smetti di sbadigliare! E tu Choji, metti via quel pacchetto di patatine!”

“(Quanto la detesto quando fa la maestrina!)”

“Il team 8 e il team Kakashi prenderanno ciascuno uno dei villaggi a sud; Yamato supporterà il team Kakashi!” I due team e il jonin annuirono “Ricordatevi che la vostra missione ha due obbiettivi: uno, mettere in salvo le persone in pericolo; due, raccogliere quante più informazioni possibili sui nemici! È tutto chiaro?”

“SI!” risposero all’unisono i ninja.

“E allora sbrigatevi e tornate con quante più informazioni possibili! SAN! (Disperdetevi)” I team scattarono in tre direzione differenti, e in breve non furono più visibili.

“(Ho un brutto presentimento…)” pensò Tsunade “(…ma spero  di sbagliarmi!)”

 

Relegato in quel maledetto posto freddo ed umido: odiava quel posto! Certo, a lui non piacevano parecchie cose, ma quel posto proprio non lo sopportava; per non parlare poi dei suoi “vicini di casa”…

Improvvisamente si spalancò la porta della sua stanza, e senza troppi complimenti uno dei suoi “vicini” entrò.

“Muoviti Sasuke: Orochimaru-sama vuole vederti!”

Impassibile, come sempre, l’Uchiha si alzò controvoglia e si avviò con Kabuto lungo un corridoio immerso nella penombra di alcune candele.

“Perché Orochimaru vuole vedermi?”

“Dovrai aspettare per scoprirlo”

La cosa ancora più seccante dell’atteggiamento di Kabuto erano la sua Stomachevole devozione ad Orochimaru e il suo irritante sorrisino di chi si crede superiore; questi “pregi” rendevano il ninja del suono davvero insopportabile, anche se nessuno batteva il suo maestro: se solo Sasuke ripensava a tutte le volte che quella specie di serpente si era strusciato contro di lui e l’aveva sfiorato con quella sua lingua lunga più di 2 metri… non! Non ci voleva ripensare!

“Siamo arrivati”

Sasuke e la sua guida entrarono dove ad attenderli c’erano due persone: la prima era seduta su una sorta di trono adornato di serpenti, e Sasuke lo riconobbe subito come il suo maestro; la seconda invece aveva una cappa che lo identificava come un membro di Akatsuki, la faccia nascosta da una maschera arancione a spirale con un unico foro in corrispondenza dell’occhio destro.

“E lui chi sarebbe?” chiese Sasuke indifferente.

“Per il momento puoi chiamarmi Tobi, e sappi che d’ora in poi collaborerò con il mio buon amico Orochimaru” prima che Sasuke potesse chiedere altro, Orochimaru prese la parola.

“Sasuke, voglio che tu formi una squadra di quattro elementi: potrai sceglierli tra le persone dei nascondigli Nord, Sud, Ovest ed Est; Kabuto ti accompagnerà nel tuo viaggio”

Sasuke, reprimendo la voglia di esprimere il suo disappunto, diede un cenno d’assenso, girò sui tacchi e uscì seguito da Kabuto. Non appena fu lontano, Orochimaru si rivolse al membro di Akatsuki.

“Le truppe sperimentali hanno superato ampiamente i test, e tra qualche giorno potrò creare gli ultimi tipi con il DNA dei miei vecchi colleghi! Ora tu devi rispettare la tua parte dell’accordo…”

“Come d’accordo avrai Sasuke tutto per te, e potrai continuare i tuoi esperimenti utilizzando anche la gente conquistata”

Il Sennin si leccò le labbra compiaciuto, probabilmente pregustando il momento in cui avrebbe assorbito Sasuke.

“Bene, sono sicuro che manterrai la parola: dopotutto sei un uomo d’onore, Madara”

L’uomo mascherato non rispose; aprì l’unico occhio visibile e mostrò ad Orochimaru il suo sharingan, quindi si sposto al centro della sala e li parlò con voce solenne.

“Gli schieramenti sono uno di fronte all’altro! Questa sarà la Quarta Grande Guerra dei Ninja!

 

Eccomi di nuovo! La trama si infittisce, eh? E le cose si scateneranno ancora di più nel prossimo capitolo, quindi tenetevi pronti! Ora io devo occuparmi di una faccenda…

Sasu: “INSOMMA! Ci volete far entrare?”

Tutti: “NO!”

Kabu: “Ma perché?”

Oro: “Kabuto, la risposta credo che sia ovvia…”

Tutti: “Siete dei bastardi!”

ALE: “SOPRATTUTTO TU!”

Danzou: “Io?

ALE: “Si, tu! Il bastardo che ha costretto Itachi a…”

Itachi e Kisame mi colpiscono sulla testa urlando: “NIENTE SPOILER!”

ALE: “Urgh! (Scuoto la testa per riprendermi) Dato che mio fratello (Purtroppo) è un fan di Sasuke, ti lascio entrare, anche se controvoglia!”

Kab, Oro, Mad e Danz: “E NOI?”

Kyu: “Voi aspettate il DVD!”

ALE: “Ben detto volpe! E a voi faccio la solita raccomandazione, recensite numerosi e continuate a seguire la mia storia! A PRESTO!

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Capitolo 9
*** Team VS Homunculus ***


Rieccomi di nuovo! Se per piacere abbassate gli oggetti che volete lanciarmi addosso, per favore… ho postato questo capitolo il più in fretta che potevo!

Tutti: “JINGLE BELLS, JINGLE BELLS…”

Tutti i personaggi di Naruto si sono fatti prendere dall’atmosfera natalizia, con gli Akatsuki vestiti da Babbi Natale, il resto dei personaggi impegnato in un gigantesco presepe vivente! Sasuke invece…

Sasu: “Perché devo essere l’unico vestito da Grinch?”

ALE: “Anche se Rock Lee sarebbe stato abbastanza verde, eri l’unico a cui stava bene il costume…AHAHAHAHAH!!!!” non riesco a restare serio, scusate.

Kyu: “Ehi ALE, che ne dici di un po’ d’azione in questo capitolo?”

ALE: “Mi hai letto nel pensiero, amico! Diamo inizio allo show!”

 

Team Vs Homunculus

 

Il paesaggio scorreva a tutta velocità davanti agli occhi dei ninja di Konoha, mentre questi si spostavano a tutta velocità verso i villaggi colpiti

“Coraggio Lee! Dobbiamo essere lì il prima possibile, quindi aumentiamo il passo!”

“D’accordo sensei, farò del mio meglio!”

Pochi metri più indietro…

“Possibile che quei due non sappiano darsi una calmata?” commentò Ten Ten sbuffando.

“Non succederà mai, dai retta a me”

“Ehi! Non rimetterti a fare il fatalista!”

“Non sono fatalista: quella di Lee e Gai , purtroppo, è una causa persa” detto questo concesse a Ten Ten uno dei suoi rari sorrisi; la ragazza si voltò di scatto per non far vedere che stava arrossendo, ma Neji pensò erroneamente di aver detto qualcosa di sbagliato. Il fatto era che Ten Ten, da qualche tempo, sentiva che in lei stava nascendo qualcosa di più di una semplice amicizia per Neji: se per caso si trovavano a parlare da soli, se il ragazzo la guardava durante un allenamento, o se Lee li costringevano ad un abbraccio di gruppo e si ritrovavano vicini, la ragazza aveva difficoltà a restare se stessa senza andare in imbarazzo.

D’altro canto Neji, in buona parte guarito da Naruto dalla sua sindrome del fatalista, ormai non considerava più Ten Ten solo come una compagna di squadra, ma come una ragazza e come un’amica, e questo era un bel passo avanti!

“ECCOCI! Siamo arrivati ragazzi! Dainamikku Entori (Entrata dinamica)!”

La bestia verde saltò su un carro in messo alla strada, che però si frantumò per la potenza del colpo inferto dal Maestro Sopracciglione.

“Dobbiamo aiutare questi mercanti, sensei, non distruggergli il carico” puntualizzò Neji una volta che Gai fu riemerso dai resti del carro e cominciò a guardarsi intorno.

“Io però non vedo nessuno qui, e questo carro è… era vuoto!”

Il team saltò sulla strada e si mise a ispezionare la carovana “Integra”, trovando nient’altro che carri vuoti e…

“Ma che diavolo è successo qui?”

 

 

Il villaggio era avvolto nel silenzio, ma non era un silenzio naturale: anche in piena notte, ogni luogo pullula di piccoli suoni sempre presenti; in quel caso però non c’era niente, neanche uno sbuffo di vento che smuovesse le foglie sui rami o il verso di qualche animale.

Solo un essere sembrava presente in quella desolazione: un corvo volteggiava pigro nel cielo, e dopo una lenta planata si adagiò sul tetto più alto del villaggio; lì rimase e scrutò con attenzione i dintorni.

“(Non vedo niente di strano)” pensò il corvo “(sarà meglio tornare dagli altri)”

L’uccello chiuse gli occhi, e a qualche chilometro di distanza Ino si risveglierò dalla sua Tecnica dello Scambio Spirituale.

“Com’è la situazione, Ino?” chiese Asuma chino sulla ragazza.

“Tutto tranquillo. Anche troppo. Non c’è anima viva e il villaggio sembra abbandonato”

“Non hai notato niente di strano?” domandò Shikamaru, anch’egli chino su Ino.

“Beh… ora che me lo chiedi ho visto di sfuggita una caverna!”

“Allora sarà meglio dare un’occhiata”

Il team si mise subito in movimento con Ino in testa, ma qualcosa non andava…

“Mmmmm…”

Il più giovale della squadra, Choji Akimichi, era di umore nero!

“Che seccatura!”

“EHI!” esclamò Shikamaru “Quella è la mia battuta!”

“Scusa Shika, ma oggi ho tutte le ragioni per essere seccato!”

“Questo lo vedo, ma… perché?”

“Non capiresti…”

“Balle! Sei il mio migliore amico da tanti anni ti capisco meglio di molta gente!”

“E va bene: è che oggi… inauguravano il “Zake Ino”!”

Le orecchie di Ino improvvisamente si rizzarono, si fermò di colpo e sbraitò a tutta voce contro Choji: “PROPRIO TU, COME TI PERMETTI DI DIRE CHE SONO GRASSA!!!!!!!!”

L’equivoco derivava dal fatto che Ino significa “cinghiale”, e Kaze vuol dire “possente”, ed Ino aveva subito pensato ad un’allusione alla sua linea.

“Calmati Ino!” disse Shikamaru mentre rischiava di cadere dal ramo dove si era fermato “Choji si riferiva ad un ristorante, non a te!”

“Beh, chiunque poteva fraintendere! Vi…”

“Vi volete muovere o no?” li richiamò all’ordine Asuma; i tre ragazzi si diedero una mossa e continuarono a parlare per strada.

“Vi sembra il momento di parlare di ristoranti?” continuò stizzita la ragazza.

“Cerca di capire, Ino! Oggi c’era un’offerta speciale: qualunque cosa avessi ordinato, l’avrebbero servita con un abbondantissimo supplemento di carne!” l’Akimichi si leccò i baffi con aria sognante.

“Ma come fai a mangiare tanto?”

“La natura mi ha dotato di stomaci multipli” proclamò Choji in tono scherzosamente solenne.

“Non puoi biasimare Choji se gli piace mangiare” aggiunse Shikamaru.

“Ma lui non mangia: s’ingozza! Se continui, Choji, finirai per sembrare un tacchino ripieno!”

“Se lo dici tu poi…”

“Che cosa vorresti dire?”

“Voglio dire che non tutti sono ossessivi come te sull’aspetto fisico. Alcuni si piacciono così come sono!”

“AH! Tu non fai testo!” esclamò Ino alzando la voce “Sei così pigro che solo il bisogno di mangiare ti fa alzare dal letto!”

Anche Shika salì di tono “E tu sei così frivola che ti preoccupi anche della tua più piccola imperfezione, tranne al tuo carattere!”

“Mi dispiace per la povera ragazza con cui ti fidanzerai, sempre che tu ci possa riuscire!”

“E io porterò dei fiori sulla tomba del tuo futuro fidanzato!”

“Ragazzi…” cercò di intromettersi Choji, ma i due non diedero neanche l’impressione di sentirlo.

“Il tuo guaio Shikamaru, è che hai la gentilezza di un orso incapace di fare complimenti!”

“E quando mai TU non hai trattato a bacchetta, se ne avevi l’opportunità!”

“Calmatevi…”

“Sottospecie di bradipo!”

“Modella mancata!”

“OK, BASTA COSI’! Ma si può sapere che cosa vi prende ultimamente? Basta un niente che subito litigate! Non vi reggo più!”

“Choji! Fa silenzio!” sibilò il maestro Asuma, facendo arrossire Choji che si rese conto che aveva gridato più forte dei due litiganti messi insieme.

“Per ora resto zitto, ma la questione è solo rimandata!” sussurrò ai due prima di passare oltre.

Il team 10 attraversò e controllò il villaggio in religioso silenzio, ma non vi trovò anima viva, quindi passarono alla caverna intravista da Ino: dopo un’ora di appostamento, Asuma si rivolse a Shikamaru

“Niente di nuovo?”

“Niente. Sei sicura di aver visto giusto, Ino?”

“Sono sicurissima!”

Mentre i due cominciavano un altro battibecco, Choji osservò distrattamente uno scoiattolo rossiccio che si spostava sul terreno raccogliendo varie ghiande, e la sua ricerca lo portò vicino all’entrata della caverna. Improvvisamente una mano, tanto enorme da poter stringere l’Akimichi da sola, calò come un maglio sullo scoiattolo che per poco non ci rimise la coda: i ninja di Konoha si misero in posizione d’attacco, pur rimanendo nascosti.

Il braccio e la mano enormi si spostarono di lato, come confusi per aver mancato il bersaglio; quindi una gigantesca figura alta tre metri si spostò nella penombra per osservare i dintorni; pur con la grande ampiezza della caverna, quella figura era leggermente piegata per non colpire il soffitto di roccia.

“Che cos’è quel mostro?”

 

“Senti qualcosa Kiba?”

Il team 8 si era appostato vicino al villaggio restando sopravento, il che permetteva a Kiba di annusare in tutta tranquillità ogni eventuale nemico.

“Da qui distinguo chiaramente tre odori: primo, un olezzo di alcune persone che non vedono del sapone da almeno tre settimane; secondo, sento l’odore di sangue fresco, deve esserci stata una battaglia da poco; terzo… un odore che non ho mai sentito prima e che non riesco a distinguere”

“Potremmo fare un sopralluogo, così da capire che cosa sta succedendo” suggerì Shino.

“È troppo rischioso!” ribattè Kurenai “Forse con il Byakugan di Hinata…”

D’un tratto il cagnone bianco cominciò a ringhiare contro alcuni arbusti.

“Qualcuno si sta avvicinando!”

Subito, come per magia, comparve un uomo con del sangue rappreso dappertutto e gli occhi sgranati per lo spavento.

“Scappate! Stanno arrivando, stanno a…”

L’uomo non fece in tempo a finire una frase, perché qualcosa lo aveva colpito alle spalle, e ora giaceva a terra esanime. Hinata sussultò inorridita.

“Presto Akamaru, blocchiamolo! Jujin Bushin (Moltiplicazione Selvatica)

Il cagnone bianco balzò in groppa al padrone mentre questo era a quattro zampe e si trasformò in Kiba. Entrambi corsero a quattro zampe verso gli arbusti dove si celava ilo nemico.

Gatsuga! (Zanne Perforanti)

I due sferrarono un attacco rotante simultaneo nella direzione dove, presumibilmente, si nascondeva il nemico: per alcuni secondi si sentì un forte rumore, come di una sega elettrica contro una roccia dura, poi cane e padrone furono sbalzati indietro.

“Ahi! Eppure ero sicuro di averlo colpito!” si lamentò Kiba  rialzandosi “devo aver cozzato contro una roccia!”

“Veramente l’hai centrato!” disse Hinata con il Byakugan attivo.

“Come? Ma se mi è sembrato un frontale contro un muro!”

“A quanto pare i nostri avversari sono molto duri” commentò Kurenai prendendo un kunai.

“I miei insetti sono più duri di loro” una nuvola ronzante di insetti cominciò a formarsi dietro l’Aburame. Da dietro gli arbusti si udì un fruscio. E poi un altro, e un altro ancora. Mentre i nemici aumentavano, il team 8 si preparava alla battaglia.

 

Il fuoco ormai aveva raggiunto ogni edificio del villaggio. Le fiamme ruggivano alzandosi ancora di più mentre sonori scricchiolii preannunciavano il crollo di uno di questi edifici. Proprio da una casa avvolta dalle fiamme uscì una ragazza con i capelli rosa leggermente bruciacchiati; in braccio reggeva una bambina, sulle spalle c’era una donna con il viso contratto dal dolore che si reggeva con tutte le sue forze.

Sakura corse fuori dal villaggio verso il limite della foresta, dove si trovavano altre persone con ferite più o meno gravi.

“Sakura, sono le ultime?” gridò Yamato per farsi sentire sopra il brusio della gente.

“Si! Non c’era nessun altro!”

“Grazie” mormorò la donna sulle spalle della ragazza “Non so come ringraziarti, cara…”

“Non mi ringrazi!” la interruppe Sakura posandola a terra “Lasci a riposo quella gamba piuttosto: tra poco ci penserò io a curarla”

“Avete visto Naruto?” chiese Sai mentre fasciava il braccio di un uomo “Non lo vedo da un po’”

“Sta ancora cercando superstiti con Kakashi”

“Vado anche io! Sai! Vieni con me! Capitano Yamato, lei resti qui con i feriti”

 

La piazza del villaggio sembrava un cerchio di fuoco: dovunque Kakashi si girasse trovava un muto di fiamma che si allungava verso di lui minaccioso. In uno dei piccoli spazi che separavano questi muri spuntò Naruto trafelato e senza felpa.

“Non c’e più nessuno, Kakashi sensei!”

“Bene. Ma che fine ha fatto la tua felpa?”

“Si sta facendo un giro…”

Prima che Kakashi potesse chiedere spiegazioni, da un muro di fuoco saltò fuori una figura completamente avviluppata dalle fiamme, ma non ne sembrava sofferente, anzi…

“Aaaaaaah!!! Che bellezza!” esclamò Kyubi con la gioia negli occhi “Non c’è niente di meglio di un bagno di fuoco: il freddo non mi disturba, ma il calore! Erano anni che non me lo sentivo sul pelo!”

“Ancora non riesco a capire come tu riesca a non finire carbonizzato!”

“Sono resistente, bamboccio! Più precisamente fino a 100000 gradi Celsius! Ma torniamo a noi…” la volpe si scrollò il fuoco di dosso come un cane fa con l’acqua “la buona notizia è che non ci sono più persone nelle varie case, e non c’è neanche l’ombra di un morto in tutto il villaggio!”

“E quella cattiva?”

“Abbiamo compagnia!”

Da ogni spazio tra i muri di fuoco cominciò a udirsi un brusio crescente. Era sempre stato presente, ma il crepitare del fuoco l’aveva coperto fino ad ora. Appena alcune figure uscirono dal fumo, Naruto represse un conato di vomito; quelle erano di certo le creature più repellenti che avesse mai visto: ognuna di loro aveva una gobba che impediva di allacciare quella che, un tempo era stata una camicia; ogni parte visibile era costellata da piaghe nere, dei capelli biondi ricadevano su una faccia prossima alla putrefazione; gli arti erano scheletrici come rami secchi.

“Non credo abbiano intenzioni amichevoli” disse Kakashi mentre faceva roteare distrattamente un kunai.

“Per voi cosa vogliono?”

“Catturateli!” urlò una voce autoritaria come in risposta alla domanda di Naruto “Se non ci riuscite, uccideteli!”

“Chissà perché non mi sorprende?” e con uno scatto repentino il Bijuu stese la mano artigliata davanti a se, giusto in tempo per prendere per il collo un esperimento temerario che si era fiondato avanti “Posso fare qualcosa per te?”

“Ti… dispiacerebbe mettermi giù?” latrò quello con voce strozzata.

“Sei tu che me l’hai chiesto!” detto questo con un aggraziato movimento prima sbattè l’essere a terra come per tramortire un polpo, poi lo lanciò in una casa invasa dalle fiamme senza troppi complimenti; si udì uno sonoro schianto e un boato sottomesso, quindi la casa crollò.

“Credo di aver centrato una trave di sostegno. Pazienza!”

“Noi siamo ninja, e voi lo sapete… ma voi chi siete?”

Per qualche momento, l’unica risposta alla domanda di Kakashi furono occhiate minacciose, poi si fece avanti qualcuno, forse il capo, che si rivolse ai ninja in tono spaccone.

“Voi, patetici umani! Non potete competere con noi: noi siamo Homunculus!!”

“Come? Furunculus?” chiese Naruto, facendo però infuriare tutti quegli esseri.

“Non Forunculu, Homunculus! Homunculus!!”

“Credo di sapere cosa intendono” spiegò Kyubi mentre il capo dei cosiddetti Homunculus continuava a strepitare “Homunculus è un termine latino e significa letteralmente “uomo nell’ampolla”. Deve essere così che si definiscono gli esseri creati da Orochimaru!”

“Esattamente! Noi siamo gli Homunculus nati dal DNA di Deidara! E ora arrendetevi, altrimenti vi uccideremo!”

“Datemi un secondo!” il corse ai margini della piazza, staccò dal terreno un palo della luce e lo agitò come se fosse un bastone.

“Molto bene! Ora venite a prendermi!”

Uno degli esseri si raddrizzò più che poteva, quindi sputò qualcosa di viscido e giallo contro il palo della luce; per un attimo la sostanza restò appiccicata al metallo, poi esplose  riducendo in pezzettini metà del palo.

“EHI!” gridò la volpe guardando la sua arma mezza distrutta “Questo non vale!”

“Dovremo usare le maniere forti”

“D’accordo! Volpe, restane fuori e… volpe?”

Kyubi non poteva sentire naruto in quel momento, non mentre caricava a testa ringhiando chi aveva distrutto la sua arma. L’Homunculus sputò un altro colpo che fu evitato con uno scarto laterale. Un terzo colpo arrivò ai piedi del bijuu, ma quando esplose il bersaglio era molti metri più avanti. Il quarto colpo non venne mai sparato, infatti Kyubi aveva raggiunto l’Homunculus e l’aveva colpito con una poderosa zampata, facendolo volare in un’altra casa avvolta dalle fiamme.

“Fatevi sotto, scarti di laboratorio!”

Quello che seguì fu un autentico spettacolo di acrobazia: Kyubi colpiva, saltava, schivava e colpiva ancora; ora lo vedevi far sbattere due teste una contro l’altra, ora schivava gli sputi esplosivi rinfilando un calcio volante ben piazzato. Ma la mossa più spettacolare fu la seguente: dopo aver azzannato un Homunculus alla gola, il bijuu si accorse che un folto gruppo dietro il nemico appena ucciso era pronto a sparare; allora saltò, fece una capriola in aria e, mentre alle sue spalle esplodevano i colpi, acchiappò un Homunculus per ogni coda e li scaraventò contro gli altri ancor prima di toccare terra.

“Che mosse! È proprio bravo!”

“Non credo che abbia bisogno del nostro aiuto, ma potremmo anche dargli una mano. Che ne dici Na…”

Anche il biondo era partito alla carica, seguito da una ventina di copie che travolsero imperterriti alcuni Homunculus, impegnati a tenere d’occhio Kyubi che mieteva vittime. La seconda linea si fece trovare pronta: una serie di sputi colpirono cinque copie che esplosero, trascinando con loro altre tre troppo vicine. Le copie rimanenti allora rallentarono e si affiancarono, e in pochi attimi sei Naruto reggevano in mano altrettante sfere vorticanti di chakra blu.

“RASENGAN!” urlarono lanciandosi all’attacco; una nuova serie di sputi neutralizzarono una copia, ma le altre colpirono i bersagli scaraventandoli indietro come se nulla fosse.

“Ripensandoci quei due possono cavarsela anche senza di me…” disse il Jonin girando una pagina del suo libro preferito.

“Fremo! Non muovere un muscolo!”

Kakashi alzò l’occhio dal libro, e notò che era stato circondato; allora chiuse il libro di malavoglia e, semplicemente, sparì!

I surrogati di deidara non fecero neanche in tempo a chiedersi che cosa stesse succedendo che l’Hakate li aveva già colpiti.

Raikiri (Tagli del fulmine)” questa fu l’ultima cosa che sentirono gli Homunculus prima di cadere a terra fulminati. Dopo essersi accertato della morte dei suoi nemici, Kakashi riprese il libro.

“Certa gente non sa proprio quando restare zitta! Dove ero rimasto? Ah già, capitolo 26…”

 

“Resistete! Non permettetegli di entrare nel villaggio!”

Lo stesso essere che urlò queste parole fu scaraventato in aria per vari metri da un pugno, per poi ricadere pesantemente a terra; poco più in la, altri Homunculus venivano legati e strangolati da serpenti disegnati.

Sakura e Sai erano stati attaccati da quegli strani esseri non appena si erano avvicinati, ma dopo un breve combattimento i ninja di Konoha ebbero il sopravvento sugli Homunculus.

“Questo era l’ultimo” disse la rosa guardando un Homunculus esanime “E tu Sai, a che punto sei?”

“Ho quasi fatto. Questo è un osso duro!”

Tutti gli Homunculus avviluppati dai serpenti si erano accasciati a terra, meno uno che ancora resisteva.

“Uhuhuh!” rise quello con voce strozzata “Non avete speranze. Anche se ci avete battuto, abbiamo vinto noi!”

“Che cosa vuoi dire?”

“Che anche da morti siamo pericolosi. Preparatevi a morite…”

“Deve essere impazzito” commentò Sai.

“AHAHAHAH!! MORIRETE TUTTI!!”

Subito dopo, l’Homunculus crollò soffocato; la battaglia era finita.

“Che cosa intendeva secondo te? Bluffava?”

“Non ne sono sicuro ma… aspetta!”

L’ambu si chinò rapido su uno dei cadaveri, lo esaminò e si rialzò con aria preoccupata.

“Dobbiamo andarcene! Subito!”

 

“Devo essermi arrugginito! Potevo fare molto meglio!” disse Kyubi guardando una collina di nemici ammassati al centro della piazza.

“Ne sono scuro, ma ti avevo detto di restarne fuori!” esclamò Naruto.

“Eri davvero convinto che me ne sarei stato buono senza combattere? Ahahahah!” poi notò di sfuggita l’espressione contrariata di Naruto “Aspetta, lo pensavi davvero? Allora rido più forte! AHAHAHAH!”

L’Uzumaki avrebbe voluto ribattere, ma lasciò correre.

“Avanti: trasformati in felpa e andiamocene da qui!”

“Si, mammina!” lo canzonò la volpe mente componeva il sigillo, ma si bloccò improvvisamente e indicò uno dei cadaveri “C’era già quel simbolo quando l’ho fatto secco?”

All’altezza del cuore, sul cadavere di un Homunculus, si illuminava di luce rossa l’ideogamma “Sei” (Azzurro). Quando Kyubi alzò lo sguardo, si accorse che tutti gli Homunculus morti avevano quel segno che brillava sul petto.

“Brutta, brutta, brutta faccenda!”

“Che vuoi dire?”

“Che dobbiamo levare le tende!”

“Ma perché?”

“Sveglia baka!” esclamò stizzito il bijuu prendendolo per il colletto “Questi cosi prima sputavano dell’esplosivo, sono come delle bombe viventi! Le bombe esplodono!”

L’affermazione di Kyubi fu confermata dal fatto che la luce rossa degli ideogrammi si fece più intensa.

“Correre!”

Bijuu e Jinchuriki si lanciarono in una corsa sfrenata per uscire dal villaggio, ma fecero appena in tempo ad uscire dalla piazza che il mucchio di homunculus esplose come un sol uomo, provocando un onda d’urto tale che spense le fiamme e scaraventò i due lontano con molti detriti al seguito; si udirono altre esplosioni sparse, varie case crollarono sotto i colpi.

E poi tutto finì.

Il villaggio era un vero disastro: tra resti di case bruciate e case crollate per colpa delle esplosioni, non c’era un edificio rimasto integro; c’erano solo mucchi e mucchi di legno o pietra sparsi qua e là.

Naruto giaceva lungo disteso su uno di questi mucchi, scombussolato ma incolume; di Kyubi nessuna traccia.

“Che botta…” mormorò Naruto rialzandosi “Dove sarà finita quella volpe?”

“Sotto al tuo dolce peso e a quello dei detriti, bamboccio! Levati!” ruggì una voce sotto al cumulo di macerie, facendo scattare l’Uzumaki di sorpresa. Appena si alzò, Kyubi emerse come uno zombie dalla tomba scrollandosi di dosso i pezzi di legno e i calcinacci.

“Io ODIO i kamikaze! Ogni benedetta volta che li incontro mi fanno arruffare il pelo per settimane con le loro esplosioni!”

Tra grugniti e brontolii, il bijuu si ripulì dalla polvere e dalle schegge , quindi si trasformò in felpa e si fece indossare da Naruto.

Dopo aver cercato un po’ tra le rovine del villaggio, il biondo trovò tutto il testo del team sano e salvo, eccetto Sakura che si curava una ferita sul polpaccio.

“Che ti è successo?”

“Un maledetto pezzo di vetro!” sbottò Sakura interrompendo la tecnica di guarigione “Ho curato quello che potevo, ma non credo di riuscire a camminare!”

“Ti aiuto io, allora” mentre l’Uzumaki pronunciava queste parole, Kyubi lo malediceva mentalmente in tutte le lingue.

“(Un altro concerto di percussioni! Ma che ho fatto di male? Non… Ehi, ma non succede niente!)” e in effetti era vero: Naruto sorreggeva Sakura ed erano praticamente attaccati, ma il battito dell’Uzumaki era normale “(Perché con la corvina il suo cuore sembra una carica di elefanti, e con questa nisba?)”

Con questo interrogativo, Kyubi si arrovellò lungo tutta la strada del ritorno a Konoha, e alla fine trovò la risposta!

 

____________________________________________________________________

 

Finito! Scusate se sono così bastardo, ma la risposta trovata da Kyubi dovrà aspettare il prossimo capitolo! Nel frattempo io e i personaggi del manga di Naruto vi auguro un Buon Natale, un felice Anno Nuovo…

Kyu: “E una felice Befana per tutte le donne che leggeranno questo capitolo!!!”

ALE: “Anche a loro! Ci vedremo per l’anno nuovo, con uno scoppiettante capitolo pieno di NaruHina!”

Tutti: “AUGURI DI BUONE FESTE!!!!!!!!”

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Capitolo 10
*** Chiacchiere con un Bijuu... ***


Salve ragazzi! Dopo le feste, eccomi di ritorno con un capitolo speciale! Non vi anticipo niente, ma…

Sasu: “Ehm, Autore…”

ALE: “Per te sono il SIGNOR Autore, signorino! E ora dimmi che diavolo vuoi!”

Sasu: “Devo proprio stare in prima fila? Mi sta venendo un torcicollo tremendo!”

ALE: “Nella mia infinita bontà ti lascio entrare e hai pure da ridire? Non ti sbatto fuori, ma sta sicuro che prima o poi avrai la tua punizione!”

 

Chiacchiere con un Bijuu…

 

L’hokage stava placidamente riposando sulla sedia imbottita; per una volta, la pila di scartoffie infinita era già stata letta e compilata, e Tsunade si rilassava. O almeno, per la prima volta si rilassava dopo aver finito di lavorare. Il riposino però, doveva attendere: a guastarlo ci pensò un bussare insistente che riportò l’hokage alla realtà.

“Chi? Cosa? Quando? Volevo dire, avanti!”

“Siamo noi, lady Tsunade, di ritorno dalla missione!” tuonò Gai dall’altra parte della porta “Con noi c’è anche il team 10!”

“Di già? Avete fatto presto! E com’è andata la missione?”

“A noi è andata male: la carovana era deserta, i carri completamente saccheggiati” disse Neji atono mentre tutti lo seguivano entrando.

“Nessuna impronta o segni di lotta” rincarò Ten Ten “In compenso abbiamo trovato queste!” la ragazza ficcò una mano dentro al sacco che trasportava e tirò fuori delle penne nere come l’ebano.

“Erano sparse dappertutto, intorno e sui carri”

“Davvero strano… a voi, avete avuto più fortuna?”

“Poco e niente” commentò Shikamaru “se consideriamo informazioni sul nemico, ma conosciamo l’ubicazione di un nascondiglio ben sorvegliato”

Di nuovo alla porta si sentirono battiti insistenti, e la porta si aprì senza attendere una risposta: quindi entrarono un Yamato e un team 7 ben affumicato.

“Noi invece abbiamo trovato” commentò Yamato “ma le informazioni ci sono esplose tra le mani”

“Letteralmente” aggiunse Kakashi.

“Dannazione Kakashi!” esclamò con veemenza Gai “Sempre a te capitano le battaglie più interessanti!”

“Un momento… dov’è Sakura?”

“E all’ospedale” rispose Sai senza pensare.

“Ma sta bene!” precisò Naruto vedendo lo sguardo preoccupato di Lee “È una ferita poco grave!” il sopracciglione tirò un lungo sospiro di sollievo.

“Calmatevi!” tutti tacquero per ascoltare Tsunade “Molto bene: con tutte queste testimoni di esperimenti e saccheggi dovrei levarmi Danzou dalle scatole per un bel po’ di tempo… Gai, Kakashi, Yamato e Asuma restino qui per darmi un rapporto più dettagliato! Gli altri restino pronti per un’altra missione urgente!”

I giovani ninja sgomberarono in fretta l’ufficio, quindi ognuno andò dove gli pareva: nel caso di Naruto…

“(Hei, bamboccio!)” esclamò Kyubi nella mente del biondo “(Ci prendiamo una ciotola di ramen da Teschi?)”

“(Anche due!)”

 

“Aaaaah! Davvero squisito!!”

Non c’è che dire: Naruto preferiva il ramen di Teschi sopra ad ogni altro, e il suddetto (e anche il suo portafoglio) era sempre felice di cucinare per lui, soprattutto se si portava dietro un amico altrettanto mangione.

Infatti, di fianco ad una pila di 4 scodelle (controre 5 di Naruto), sedeva tranquillamente Kyubi in forma umana, con l’aria sazia e appagata. Invece di un Naruto “volpizzato” però, il bijuu aveva optato per un’altra forma: la fisionomia era quella dall’Uzumaki, ma i capelli erano rossi, molto lunghi e irti come tante spine; gli occhi, neanche a dirlo, erano rossi con la pupilla stretta; indossava una felpa uguale a quella di Naruto, ma completamente nera, con su scritto in rosso “Non voglio farti male… ma non tentarmi!” mentre dietro c’era il kajin “yasei”, che significava “selvaggio”.

“Sembri un vero e proprio teppista; lo sai, vero?”

“Grazie per il complimento! D’altronde non posso diventare te, visto che “la mia presenza fuori dal tuo corpo deve rimanere segreta” o qualcosa del genere!”

“Si, lo so cos’ha detto Nonna Tsunade prima di affidarci la missione punitiva, ma così è troppo! Ho una reputazione, sai?”

“E da quando? Dell’altro ramen prego!” urlò il bijuu a Teuchi, già pronto con altre due scodelle di ramen fumante.

“Lasciamo perdere! Piuttosto, che mi dici di questa alleanza Madara/Orochimaru?”

“Mm… parecchio brutto! Di solito sono ottimista, ma questa situazione non è certo rosea: da una parta abbiamo un uomo serpente viscido e bastardo, che in trucchi e tiri mancini batte tutti i bastardi che conosco; dall’altra c’è il rudere di un clan pressoché estinto, psicopatico e parecchio bastardo che vuole catturare me e i miei “colleghi” per qualche oscuro fine… dimentica quello che ho detto prima: questa è una situazione di merda come poche!”

“Ma non eri quello ottimista?”

“Meglio dire realista! E ora, domanda per domanda, spiegami perché non vuoi che nessuno sappia delle tue… origini”

Naruto mandò giù un boccone e distolse un poco lo sguardo.

“Beh, è… difficile da spiegare”

“Difficile?” chiese il bijuu squadrandolo.

“Difficile da spiegare a te! Non credo che tu possa capire questo punto di vista!”

“Non insultare la mia intelligenza, ragazzo! Spiegati!”

“E va bene: io voglio essere accettato da tutti perché sono me stesso, non perché sono un figlio famoso!”

Kyubi osservò in silenzio Naruto per qualche secondo. Quindi prese la ciotola di ramen ancora piena di brodo, ne bevve il contenuto, e infine parlò.

“Capisco…”

“Sul serio? Non mi prendi in giro?”

“Ho detto che lo capisco, non ho detto che non mi sembra logico. Un’altra ciotola per favore!”

“”Grazie tante per il sostegno morale! Anche per me un’altra!”

Teuchi servì subito le due ciotole: il vecchio oste sapeva troppo bene che Naruto non si sarebbe saziato a dovere prima della sesta ciotola; inoltre, la stessa cosa sembrava valere anche per il suo amico.

“A proposito!” esclamò Kyubi con la bocca piena “L’ho finalmente capito!”

“Uhm? Che cosa?”

“La ragione per cui ti martella il cuore in certi momenti!”

“Ancora con questa storia?”

“Precisamente!”

“E quale sarebbe questa ragione?” chiese Naruto prima di riempirsi la bocca un’altra volta.

“È facile: sei in calore per la Hyuga

L’Uzumaki sputò tutto il ramen che aveva in bocca, e mentre arrossiva oltre ogni limite umano, tossì convulsamente a causa del brodo andatogli di traverso.

“Che c’è? Ti sei ingozzato?”

Ci volle qualche momento perché Naruto potesse tornare a respirare normalmente; quindi inspirò profondamente e chiese a Kyubi: “MA CHE CAVOLO TI VIENE IN MENTE!!!!!!!!”

“È un fatto naturale, non c’è bisogno di vergognarsi”

“IO NON SONO in calore PER NESSUNO, CAPITO?”

“Eppure i segnali ci sono: rossore, battito accelerato, adrenalina… l’unica cosa che mancava era l’erez…”

“ALT! NON UNA PAROLA DI PIÚ!” Naruto non si era mai sentito così imbarazzato: parlare ad un demone con le code di… certe cose era la cosa più strana che gli fosse mai capitata! “Ma ti rendi conto delle cavolate che stai dicendo? Io e lei ci parliamo a malapena due volte al mese”

“Il poco dialogo non esclude l’essere in calore” disse Kyubi come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

“E piantala con questa storia del calore: io e Hinata siamo solo…”

L’uzumaki si bloccò di colpo e fu colto da un dubbio; che cosa erano lui e Hinata esattamente? Conoscenti? Troppo riduttivo per loro due. Amici? Qualcosa di simile, ma ancora non era quello il caso. Ma allora che rapporto c’era tra i due?

“E ora che gli prende? Si è incantato?”

Naruto intanto continuava a pensare: lui considerava Hinata una ragazza timida e riservata, ma comunque una brava ninja capace di tirare fuori la grinta necessaria; eppure c’era dell’altro! Non era qualcosa di definito, come un aspetto del carattere o un’abilità speciale, ma piuttosto simile a un fil di fumo che si dirada quando cerchi di osservarlo meglio.

No… non erano solo amici. Hinata per lui era qualcosa di più… lei era..

 

“Salve ragazzi”

“AAAAAAAARGH!!”

L’inaspettata e insostenibile presenza di Shino alle spalle fece sobbalzare i due, che atterrarono dietro il bancone perdendo uno o due battiti. Subito dopo Kiba si sporse dall’altro lato del bancone.

“State bene?”

“Se escludiamo il principio d’infarto…” rantolò Kyubi tenendosi il cuore.

“Shino, te l’ho detto mille volte: non devi arrivare alle spalle di qualcuno senza fare il minimo rumore! La gente potrebbe spaventarsi…”

“Potrebbe?” chiese Naruto alzandosi “Per poco non ci veniva un colpo!”

“Non è certo colpa mia! Io…” solo in quel momento kiba si accorse che la persona di fianco a Naruto era un filino familiare.

“Sei proprio tu?”

“Complimenti, cane da tartufo! Hai vinto una scatola di cibo per cani! Chi credevi che fossi, una volpe domestica?”

Vedendo che Kyubi cominciava ad essere troppo attaccabrighe, Naruto cambiò velocemente discorso. “Com’è andata la vostra missione?”

“Molto bene!” esclamò Kiba gonfiandosi d’orgoglio “Dopo un inizio burrascoso, siamo riusciti a sconfiggere i nemici e persino a catturarne uno!”

“Per “inizio burrascoso” intendi quando hai caricato uno di quei cosi e ti sei fatto più male che bene?”

DOONNNN! Cappa di depressione per Kiba…

“Non c’era bisogno di dirlo, Shino…”

“E Hi… volevo dire, e gli altri dove sono?” chiese Naruto.

“Kurenai sensei è andata dall’Hokage sia per fare rapporto che per portare il prigioniere; Hinata invece…”

L’Aburame fece un ceno con la testa per indicare dietro di lui, e solo a quel punto Bijuu e forza portante videro Hinata appoggiata ad Akamaru con una caviglia fasciata.

“Hinata! Che ti è successo?”

“N-niente, davvero”

“Alla faccia del niente! Non riesci neppure a poggiare il piede e ho dovuto portarti per tutto il tempo!” abbaiò il cagnoline bianco prima di rivolgersi a naruto “Il nostro prigioniero ha fatto resistenza alla cattura, e prima che potessimo bloccarlo ha mollato un colpo alla caviglia di Hinata, e ora non riesce a camminare”

“Forse dovreste portarla all’ospedale…” cominciò Kyubi, ma Naruto lo Interruppe “La porto io!”

“CHE?” esclamarono tutti presi alla sprovvista.

“Ma no, n-non ce n’è bisogno, posso camminare da sola…” Hinata nervosa tentò di fare qualche metro, ma al primo passo si sbilanciò e cadde proprio tra le braccia di Naruto, che aveva ottimi riflessi; logicamente la corvina arrossì più di una sirena dei pompieri.

“Non puoi camminare nelle tue condizioni! Ti aiuto io”

“Ma chi diavolo… CAIIIIIIIIIII!!!” guaì Kiba in preda al dolore, dopo che Shino gli aveva pestato il piede con una forza inaudita, quindi fece l’occhiolino ad Hinata (Invisibili ai più, se non per un movimento del sopracciglio sopra gli occhiali scurissimi)

“Ok, noi andiamo! Ci vediamo ragazzi!” e con Hinata ancora in braccio, l’uzumaki partì in quinta.

“Ehi, aspettami! Sempre di fretta, ma chi ti corre dietro?” urlò Kyubi, correndo a sua volta per raggiungere il suo jinchuriki.

Passò qualche secondo; poi sia Kiba che Akamaru si rivolsero all’insettaro.

“Toglici una curiosità” cominciò il cagnoline “Perché hai lasciato che Naruto portasse Hinata all’ospedale?”

Shino rimase zitto.

“E perché andando verso l’ospedale” continuò il padrone “Hai voluto per forza passare per questa strada, pur allungando il percorso?”

Shino rimase ancora zitto; i due amici allora dissero una parola in contemporanea.

“NaruHina?”

“NaruHina” rispose semplicemente Shino sorridendo nell’impermeabile “Ora però andiamo, sono stanco…”

“FERMI LÍ!” i tre si bloccarono con una gamba o una zampa a mezz’ora. Dietro di loro c’era Teschi con le sopracciglia aggrottate e un coltello da cucina in mano.

“Chi mi paga per quelle scodelle?” insistette l’uomo indicando le due pile di scodelle di ramen vuote, che “casualmente” sia Naruto che Kyubi si erano scordati di pagare!

“Credi che l’abbiano fatto apposta?” sussurrò Kiba all’amico.

“Sarà meglio per loro che non sia così…”

 

“Siamo quasi arrivati! Come ti senti?”

“B-b-bene” la povera Hinata era così emozionata che quasi non riusciva a parlare: d’altronde era tra le braccia di Naruto da almeno un quarto d’ora (L’Ichikaru ramen e l’ospedale erano agli opposti lati del villaggio)

“Comunque sono curioso: com’erano i vostri nemici?”

“Questo vorrei saperlo anche io” esclamò Kyubi affiancandosi ai due.

“Scusa, ma chi ti ha invitato?”

“Me medesimo, baka!” lo sbeffeggiò Kyubi “Allora?”

“Beh… ad una prima occhiata sembravano umani, ma uno di loro ha preso in pieno un attacco di kiba senza batter ciglio; quando Shino gli ha chiesto chi erano hanno risposto “Homunculus di Hidan”, e hanno cominciato a cambiare…”

“Cambiare? In che senso?” chiese Naruto stranito.

“Nel senso che lo sta spiegando, sottospecie di idiota! Lasciala finire!”

“E-ecco… come se diventassero di metallo, la loro pelle si è ingrigita ed è diventata liscia e dura, e molti dei nostri attacchi sono diventati inutili; siamo riusciti a sconfiggerne qualcuno, tra i quali l’ostaggio che Kurenai-sensei sta portando all’Hokage, ma poi sono stata ferita e ci siamo dovuti ritirare…”

“Siamo arrivati!” la interruppe Naruto entrando in fretta e furia nell’ingresso dell’ospedale di Konoha, seguito a ruota da Kyubi umanizzato. Proprio quest’ultimo parlò per primo una volta entrati nell’atrio dell’ospedale.

“È strano: a sentire la mia forza portante, sei un’eccellente ninja, però sei finita così…”

“Finiscila volpe! Anche se non è brava come Sakura, non vuol dire che…”

Di colpo Naruto si azzittì. Lo aveva colto un dubbio che di solito non gli veniva mai: la sensazione di aver parlato troppo e male.

Si girò cautamente verso Hinata, ma quello che vide fu comunque come un colpo allo stomaco: la ragazza aveva un’aria decisamente trista, e Naruto era sicuro che era colpa di quello che aveva detto.

“Scusa Hinata, non volevo dire… insomma, non sei in grado di usare le arti mediche, quindi… non, intendevo che avresti potuto curarti quella ferita tranquillamente… CIOÈ VOLEVO DIRE…” più parlava e più peggiorava le cose, e non riusciva a recuperare.

“Potresti mettermi giù, per favore?” quelle poche parole sussurrate da Hinata zittirono l’Uzumaki, che obbedì meccanicamente poggiando la ragazza a terra.

Subito gli infermieri provvidero a sistemarla su una barella e a portarla via; quando fu sparita dalla vista, Naruto uscì dalla trance e si diede un forte schiaffo sulla fronte.

“Maledizione alla mia linguaccia!”

Perché? Chiese Kyubi confuso da quella reazione.

“Come “Perché?”? Ma perché ho parlato troppo, ho detto qualcosa che non dovevo e l’ho offesa!”

“Per così poco?” rincarò scettico il bijuu mentre i due si avviavano fuori dall’ospedale.

“Ma dove diavolo è la tua sensibilità?”

“Sigillata dentro il tuo stomaco, credo; però non è certo colpa mia se quella ragazza è così “delicata”, ma sua!” commentò Kyubi mentre uscivano dalla porta dell’ospedale.

“Si può sapere che cos’hai al posto del cuoreeeEEEE!!!!!”

Impegnato com’era nel rimproverare il suo cercoterio, Naruto non si era accorto del gradino di fronte alla porta dell’ospedale ed era finito faccia a terra come un sacco di patate.

“Una buona dose di equilibrio?” domandò Kyubi trattenendo una risata.

“Sono proprio un Baka!” brontolò scoraggiato l’Uzumaki.

“Ecco, su questo siamo d’accordo!”

Per un attimo, Kyubi era certo che il suo Jinchuriki si sarebbe rialzato e lo avrebbe scannato (O almeno ci avrebbe provato) per quella battutaccia; invece, Naruto si rialzò mestamente e si avviò a passo chino verso casa sua.

“(Prima è furioso, poi si butta giù per così poco! Chi lo capisce è bravo!)”

 

_______________________________________________________________

 

Sono di nuovo qui, e prima di quanto sperassi! Probabilmente alcuni lettori ci saranno rimasti male per questa brutta piega, ma non temete: un NaruHina incallito come me non può lasciare questa situazione per più di un capitolo! Ci rivediamo alla prossima, io ora ho da fare!

Istantaneamente corro alla porta e lascio la sala cinematografica in medi di un decimo di secondo. Molti personaggi di Naruto si guardano come per dire “Io non glielo dico!” Alla fine si fa avanti Jiraya con un’aria un po’ rattristata e un po’ felice.

Ji: “Gentili lettori e lettrici, sono spiacente di annunciarvi che Ricky, in arte Y_ALE_Y, si prenderà un breve (Spero!) periodo di riposo dalle Fanfiction…”

ALE: “#I’M IN LOVE, I’M IN LOVE, I’M IN LOVE, ACCIDENTALY!#”

Ji: “…Per meritatissimi motivi!”

Kyu: “Anche lui è in…”

Tutti: “NO!!!!”

Kyu: “Chiedevo soltanto!”

Ji: “Comunque, per un po’ sarà assente, ma non si dimenticherà di voi! Per cui non perdetevi il prossimo capitolo e recensite numerosi!!!”

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Capitolo 11
*** ... e relative soluzioni. ***


SAAAAALVE a tutti voi!!!!!!!!!! Sono di nuovo io! A giudicare dai mitra che avete in mano, posso capire che mi sono fatto attendere un filino troppo a lungo! Ma sono certo che molti di voi possono capirmi… (Gongolo tra me e me, ma qualcuno mi chiama) CHI OSA SECCARMI?

Sasu: “Si può sapere perché mi hai messo in gabbia? Non sono mica un animale da circo!”

ALE: “Giusto, mi stavo quasi dimenticando di te! PORTATE L’ALTRA GABBIA!”

Gli Akatsuki avvicinano alla gabbia di Sasuke un’altra gabbia coperta, e qualunque cosa ci fosse lì dentro si agitava come un ossesso. Senza aggiungere niente, Kisame e Itachi agganciano le due gabbie.

Sasu: “Aspetta, ragioniamo!” cominciò l’Uchiha con tono spaventato “Non fare così, per favore! Non vorrai farmi sbranare da quella bestia?”

“Non direi “sbranare”!” ridacchio salendo sulla gabbia coperta “Però ti consiglio ti tenere la bocca chiusa!” e con un solo gesto alzo la grata che divide le due gabbie e il telo.

Oro: “Sssssssasukee!”

Sasu: “NO! TUTTO MA NON LUI! TI IMPLORO!” prima di fare qualunque cosa, il Sennin si avvolge intorno a Sasuke come un pitone e tirò fuori una lingua chilometrica.

ALE: “Voi che dite?” domando ai personaggi di Naruto vicino a me.

Na: “Crudele!”

Ten: “Sadico!”

Ino: “Io non guardo, mi sta crollando un mito!” e si copre gli occhi.

ALE: “Sono d’accordo!” rimetto sopra il telo su entrambe le gabbie coprendole “Andiamo, questo capitolo si è fatto aspettare anche troppo!”

 

… e relative soluzioni!

 

La stanza era buia e fredda come una cella frigorifera, non c’era neanche uno straccio di finestra da cui potesse entrare la luce:l’inquilino si era perciò abituato a quello stato di penombra permanente;poi però la luce entrò,quasi prepotentemente,nel momento in cui la porta della cella si aprì.

“(Bene bene…. Sasuke Uchiha con Kabuto, e di Orochimaru neanche l’ombra… interessante)”Il prigioniero si lasciò sfuggire un sorrisetto.

“Ti facciamo uscire”disse Kabuto con la sua solita voce untuosa,che non aveva mai sopportato”

“E se io non volessi uscire?”ribattè una carica di scherno e di disprezzo,che sembrava venire da ogni parte e da nessun punto in particolare. E in effetti non c’era niente e nessuno nella cella,a parte una colonna di vetro contenente dell’acqua.

Kabuto a quella risposta fece per replicare, ma Sasuke fu più lesto di lui: afferrala sua katana e colpì la colonna di vetro, rompendola e facendo uscire il contenuto.

“Suigetsu, voglio che tu mi segua”

Una testa prese forma nell’acqua fuoriuscita dalla colonna, una testa con capelli bianchi, due occhi color porpora e un sorriso da Piranha, che disse semplicemente: “Eheh, come sei autoritario!”

“Vestiti e andiamo”

“D’accordo, d’accordo” acconsentì la testa, alla quale si aggiunse in pochi secondi tutto il resto del corpo. “Perché sono stato liberato?” chiese poi a Sasuke.

“Mi serve un squadra” rispose Atono l’Uchiha “Tu sei il primo”

Il sorriso sul volto di suigetsu si allargò… la cosa si faceva davvero interessante.

 

La mattina. Il momento in cui la natura si risveglia, aiutata dal sole che desta tutti gli essere diurni addormentati. Ovviamente, questo vale per chi ha dormito la notte.

Naruto infatti non aveva dormito molto: da circa un’ora stava semplicemente sdraiato sul suo letto, osservando il sole sorgere fuori dalla finestra e ascoltando distrattamente il russare di Kyubi, simile in tutto e per tutto ad una sega elettrica in funzione; il ragazzo però non riusciva a prendere sonno non per colpa del bijuu, anche perché normalmente era lui a russare più forte tra i due!

Ad un certo punto della notte si era svegliato, e da li in poi non riuscì a prendere sonno; motivo? L’immagine del volto abbattuto e triste di Hinata tornava prepotentemente nella testa di Naruto, e non c’era verso di  schiodarla da lì; il biondo aveva anche provato a ragionare come il suo bijuu come ultima risorsa, ripetendosi “Non è niente, non se l’è presa”, ma non riusciva minimamente a convincersi.

La sveglia suonò, ma lui non ci fece caso: continuava a pensare non a cosa avesse detto per offenderla (Era fin troppo ovvio), ma perché si sentiva così in colpa!

Il trillo continuò, ma il ragazzo non ci badava minimamente; quello a cui badò invece fu il pugno che sbriciolò brutalmente la sveglia e che lo tolse dal suo stato di “meditazione”: sopra di lui ciondolava un Kyubi con gli occhi serrati dal sonno che si reggeva in piedi a malapena.

“Sveglia… che invenzione insulsa…” detto questo si accosciò sul pavimento, si raggomitolò con tutte e nove le code e riprese a ronfare.

“Ma ti sembra il modo di fare? Con te una sveglia non dura un giorno!”

Un ronfare sordo. Il bijuu dormiva beato.

“Ehi! Sto parlando con te!”

Nessuna risposta. Naruto saltò giù dal letto inviperito e battè forte le mani vicino alle orecchie appuntite della volpe.

“Sveglia, bell’addormentato!”

Ancora nessuna reazione. A quel punto il biondo fece per prendere Kyubi per le code e scuoterlo, ma non fece neanche in tempo a sfiorarle che il cercoterio si scansò, gli fece uno sgambetto e bloccò a terra il suo jinchuriki in meno di un battito di ciglia.

“Non – Toccare – Le – Mie - Code!!!” scandì Kyubi sveglissimo e serissimo.

“O-ok!” annuì Naruto dal pavimento.

La volpe tolse il piede (o la zampa?) dalla schiena di Naruto e sbadigliò sonoramente.

“Hai finito di pensare invece di dormire?”

“In effetti… aspetta, come facevi a sapere che pensavo mentre dormivo?”

“È un po’ come avere una mosca nell’orecchio; altro scomodo particolare di avere un jinchuriki…”

“Che ti sfama e ti lascia uscire!” puntualizzò Naruto.

“Dettagli! Tornando a noi, a cosa pensavi?”

Naruto fece per rispondergli, ma qualcuno bussò alla porta, facendo allertare i due.

“Presto, mimetizzati!”

Un piccolo sbuffo di fumo, e al posto di Kyubi c’era… una pila di panni sporchi!

“Non potevi trasformarti in qualcos’altro?”

“Non è colpa mia se dormi in un porcile!”

“Ma come ti permetti! Io ti…”

“Sveglia Naruto, giù dal letto!” squillò una voce al di là della porta; l’Uzumaki si affrettò ad andare ad aprirla, sperando che chiunque fosse non entrasse per vedere quel macello-Kyubi.

Alla porta c’era Shizune, e aveva tutta l’aria di avere passato anche lei una notte agitata, come dimostravano le leggere occhiaie.

“Oh, bene, sei sveglio! Credevo di dover buttare giù la porta per riuscire a svegliarti! Sbrigati, l’Hokage ha una missione per tè!”

“Alle 7 e mezza del mattino?

“Mi dispiace, ma non si può fare altrimenti: presentati nell’ufficio di Tsunade-Hime il più presto possibile” e senza aggiungere altro, Shizune corse via, forse per avvisare qualcun altro; Naruto rientrò in casa e a malincuore cominciò a cambiarsi per la missione.

“Convocazione così presto?” domandò Kyubi tornato in forma bestiale, comodamente svaccato sul letto “Non capita molte volte!”

“Non dirlo a me… tu puoi ronfare quanto vuoi nel mio corpo!”

“Vero, ma lì non c’è un materasso!”

“… Hinata”

“Come?” chiese Kyubi stralunato.

“Pensavo a Hinata… e a ieri sera…”

“Ancora? Senti, se proprio vuoi scusarti con lei dopo questa missione e mettiti il cuore in pace!”

“Si, forse hai ragione…” mentre il biondo sistemava alcune cose nel suo zaino, ebbe un idea e gli scappò un sorrisetto “… o forse no!”

“Uh?”

“Se ti trasformi da me e vai da nonna Tsunade,  io posso andare a scusarmi con Hinata adesso!”

La volpe lo fissò per un attimo, poi chiuse gli occhi “Io non faccio niente se non mi dici “per piacere”!”

“Ufff, e va bene! Per piacere!”

Il bijuu rimase immobile e zitto.

“E allora?” si lamentò Naruto non vedendo reazioni.

“Lo avevo detto che non facevo niente se non dicevi per piacere!” ghignò Kyubi ridendo sotto i baffi; a quel punto Naruto si alterò non poco, ma invece di rispondere a tono…

POFF

“Eh? Ma che…?” esclamò spaesato Kyubi svegliandosi, trovandosi davanti delle sbarre di ferro! Naruto aveva sciolto la tecnica del Kage Bushin, e la volpe si trovava nuovamente in gabbia.

“(Ehi! Fammi uscire di qui!)”

“(Solo se fai quello che ti dico)” pensò l’Uzumaki nel suo subconscio, comunicando così col bijuu.

“(CAROGNA! Questo è un ricatto!)”

“(Allora, che vogliamo fare?)” Naruto si stava facendo beffe di lui senza limitazioni, ma gli importava molto poco in quel momento.

“(E va bene, e va bene! Ora fammi uscire!)”

Con un altro sbuffo di fumo apparve un’altra copia, e in meno di un paio di secondi gli occhi di quella copia diventarono rosso cremisi.

“Che fastidio cambiare copia!” brontolò il bijuu crocchiandosi le ossa del collo “È come mettersi un vestito troppo largo o troppo stretto!”

“Io vado!” esclamò Naruto ignorandolo “Ci vediamo all’entrata del villaggio, non ci metterò molto!” e partì di gran carriera senza attendere una risposta; il bijuu intanto si avviò verso il palazzo dell’Hokage con più calma, cambiando i suoi occhi da rossi a blu.

“(Comincio a pensare che il ragazzo stia diventando perfido, mentre io mi rammollisco… no, impossibile! Per diventare bastardo come me serve classe!)”

 

Nell’ospedale regnava il silenzio. Nessuno ci fa mai caso, soprattutto sopratutto perché la mattina presto si preferisce dormire, ma a quell’ora della giornata c’è una luce e un atmosfera quieta, che fanno sembrare tutto intorno a te come un quadro.

Hinata era una di quelle persone che assistevano a quell’ora mattutina; già mattiniera di suo, alla Hyuga piaceva concedersi pochi minuti sotto alle coperte una volta sveglia, tenendo gli occhi chiusi.

Quella mattina tuttavia, il risveglio non era dei più piacevoli: ancora le bruciavano dentro le parole di Naruto.

(… non è brava come Sakura…)

Non riusciva a sopportarlo! Perché paragonarla proprio a Sakura?

“Naruto… perché?”

“Perché cosa?”

“(Sto sognando)” pensò tra se Hinata “(Sto sognando che Naruto è nella mia stanza)”

Pensando questo, la corvina aprì pigramente gli occhi e… vide che c’era veramente Naruto nella sua Stanza d’ospedale! La sorpresa fu tale che la ragazza saltò a sedere, e la caviglia appena guarita le diede una fitta.

“Ti fa ancora male?” chiese preoccupato Naruto.

“S-s-si, ma… perché sei qui?” balbettò Hinata rossa dall’imbarazzo: chissà da quanto tempo era accanto a lei… e meno male che la sera prima l’avevano lasciata con i suoi vestiti abituali, altrimenti sarebbe svenuta un’altra volta dall’imbarazzo!

“Beh, ecco… lo so che è presto, ma…” Naruto sembrava molto impacciato, ma nonostante tutto andava avanti “… insomma, volevo dirti…” a quel punto il biondo chinò il capo in segno di scusa.

“Gomen (Mi dispiace)! Non volevo offenderti ieri sera! Ti prego, non avercela con me per quello!”

“N-Naruto, io…”

“No, dico davvero! Tu sei una brava ninja tanto quanto Sakura, se non di più!”

“S-si, ma…”

“E non sei solo una brava ninja: sei intelligente, simpatica e…”

“NARUTO!” urlò Hinata per farsi ascoltare dal biondo, che rimase semplicemente di stucco vedendola alzare tanto la voce; e anche Hinata quando si accorse di cosa aveva fatto, distolse lo sguardo e arrossì (Ma fin quanto può arrossire un umano?) ma continuò a parlare, a voce più moderata.

“N-non ce l’ho con te per… quello che hai detto”

“Davvero?” domandò Naruto sollevato “Che sollievo! Ieri avevi una faccia talmente triste che pensavo che ce l’avessi a morte con me!”

In realtà Hinata non serbava rancore a Naruto per due semplici motivi: primo, non ne sarebbe stata capace;  secondo, quella sfilza di complimenti, e soprattutto quello che metteva Sakura un gradino sotto di lei, l’avevano resa la ragazza più felice della terra!

“Come va la caviglia oggi?” la domanda di Naruto la distolse dai suoi pensieri

“Molto meglio, grazie. Avevo solo bisogno di un po’ di riposo”

“Mi fa piacere!” detta con quel sorriso a trentadue denti, quella frase fece sciogliere Hinata.

“Posso farti una domanda?” continuò il biondo imperterrito “Come mai ti sei intristita tanto per quello che ho detto ieri?”

BUM! Dopo un istante di felicità, Hinata ora si torturava gli indici come suo solito e balbettava. Prima che succedesse un’latra volta il disastro, la Hyuga tentò di sviare il discorso con la prima domanda che le passava per la mente “D-davvero pensi quello che mi hai detto poco fa?”

“Certo!”rispose sicuro Naruto “Sei una brava ninja, sei intelligente, sei simpatica e sei carina, proprio come ho detto io!”

Detto questo, Naruto chiuse gli occhi e sorrise sornione aspettando una risposta come “G-g-grazie”, o “N-no, stai esagerando”… ma non successe niente: neanche la più piccola reazione, come se Hinata fosse semplicemente sparita. Naruto aprì gli occhi, e quello che vide… beh,sembrava un pomodoro coi capelli corvini, incapace di articolare parole o pensieri concreti.

“(E adesso che ho fatto?)” pensò disperato il ragazzo, rendendosi conto solo qualche secondo dopo che cosa aveva detto di preciso.

“…sei simpatica e sei carina!

Di colpo Naruto si sentì accaldato e imbarazzato: anche se anni fa andava dietro a Sakura, non le aveva mai fatto complimenti del genere; un po’ per paura, e un po’ perché non ne era veramente convinto; con Hinata invece aveva fatto quel complimento con una naturalezza sconcertante, e ora entrambi i ragazzi non sapevano proprio che cosa dire per uscire da quella situazione imbarazzante.

Per fortuna l’aiuto arrivò: un’ombra controluce saltò nella stanza dalla finestra e agguantò da dietro Naruto.

“Ti sei scusato?” chiese secco Kyubi al suo Jinchuriki.

“Si,ma…”

“Perfetto, mi basto!” detto questo si rivolse ad Hinata “Scusa se te lo porto via, ma ha una missione” e si avviò verso le finestra.

“Aspetta, che vuoi fa… AAAAAHH!!”

Di colpo il bijuu era saltato dalla finestra (per la cronaca, erano all’undicesimo piano) e dopo essersi trasformato in umano all’altezza dell’ottavo piano atterrò nel cortile dell’ospedale, sballottando Naruto come una bambola; la volpe non gli diede neanche il tempo di riprendersi che ripartì a razzo continuando a reggerlo per il collo. Hinata guardò Naruto allontanarsi sorridendo; probabilmente lui non lo sapeva, ma grazie a lui la ragazza aveva vissuto uno dei più bei momenti della sua vita!”

 

“Fermati, fermati, fermati!” gridò disperatamente Naruto per farsi sentire dal bijuu che balzava di tetto in tetto verso il cancello est di Konoha “Giuro che ti lego le code ad un palo se non ti fermi subito!”

“Non posso, ho detto ai tuoi compagni che mi assentavo solo per 5 minuti”

“Almeno mettimi giù!”

“Come vuoi!” e senza neanche esitare lanciò davanti a se il ragazzo; miracolosamente quest’ultimo fece un’acrobazia degna di un ninja di livello S per posizionarsi dritto, ma sfortunatamente incespicò in una maledetta tegola sporgente e cadde lungo disteso.

“Sei ancora un baka” commentò tristemente Kyubi fermandosi di fianco a Naruto.

“Siamo ancora d’accordo” aggiunse il biondo ironico, anche se amaramente, e cominciò a correre seguito dal bijuu.

“Cambiando discorso, chi sono i nostri compagni di squadra e cosa dobbiamo fare?”

“Sei in squadra con il team Gai e altre due persone; per quanto riguarda la missione… una passeggiata: dei mercanti temono un attacco alla loro carovana come quello di alcuni loro colleghi avvenuto ieri”

“E per una missione simile Nonna Tsunade scomoda 7 ninja?”

“Si, perché crede che ci sarà davvero un attacco. Ma almeno c’è una buona notizia!”

“E quale?” domandò Naruto portandosi avanti con un balzo; la volpe lo raggiunse e ghignò compiaciuta.

“Se hai fatto pace con Hinata, finalmente mi farò una dormita decente!”

 

___________________________________________________________________

 

Finito! Naruto sarà un baka, ma ha un cuore d’oro! E se avete anche voi un cuore come il suo recensite questo capitolo NaruHina e tenetevi pronti per un altro capitolo di NARUTO! SHIPPUDEN! L’ULTIMA GUERRA!

Sui: “Tu hai visto troppe puntate di “A tutto reality”, amico!”

ALE: “Tousche! Però dovresti ringraziarmi, ti ho fatto apparire a due giorni di distanza dal tuo debutto sulle televisioni italiane!”

Sui: “Effettivamente non è da tutti… ma che mi dici degli altri due?”

ALE: “Tutto a suo tempo, Suigetsu! Per il resto…

FUZZZ! Una scarica elettrica percorre la gabbia dove sono rinchiusi Sasuke e Orochimaru, e Sasuke si affaccia coi capelli molto spettinati.

Sasu: “Mai più… preferisco morire…”

Sui: “Sei crudele, amico!”

ALE: “Lo so! MUAHAHAHAHAHAH! (Qualche lampo per fare più effetto)”

Sasu: “EHI! Perché a lui “amico” e a me “bastardo”, me lo spieghi?”

ALE: “Perché il suo carattere è diametricalmente opposto al tuo, ecco perché!”

Sasuke tenta di replicare, ma Kisame lo insacca e lo sbatte fuori dalla sala di proiezione.

Fratello di ALE: “NON E’ GIUSTO!!” faccio un cenno con la mano, e anche mio fratello viene insaccato e sbattuto fuori da Kisame.

ALE: “Bene! A voi ripeto il mio invito a recensire (sapete che ci tengo) e di aspettare pazienti il prossimo capitolo! A presto!!”

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Capitolo 12
*** Comincia la missione! Nemici in guerra e… in amore. ***


Di ritorno! Scusate se ritardo tanto per postare un nuovo capitolo, ma anche se la mia storia è già finita non riesco a trovare il tempo di trascriverla sul computer!!!!!!

Kaka: “Perché non lo fai fare a qualcuno?”

ALE: “Perché, credi che per aiutarmi ci sia la coda?”

Kaka: “Era tanto per dire…”

ALE: “Non temete ragazzi, ancora un mese e potrò velocizzarmi con i tempi! Prima di lasciarvi leggere questo capitolo, ci tengo a precisare che tutti i personaggi inventati da me probabilmente avranno nomi presi da altri manga: I RIFERIMENTI SONO PURAMENTE CASUALI! Sbrigata questo cavillo burocratico… Fa partire quel proiettore, Suigetsu!”

 

Comincia la missione! Nemici in guerra e… in amore.

 

L’aria salmastra dell’oceano li colpì molto prima di arrivare davanti all’immensa distesa d’acqua, ma una volta arrivati sulla spiaggia fu impossibile ignorarla. Il gruppo si arrestò in prossimità di un enorme arco di pietra che portava ad un ponte, di pietra anch’esso, che si estendeva nel mare fino a sparire all’orizzonte.

“Che ti prende Sasuke, ti sei imbambolato?” lo canzonò Suigetsu dopo aver bevuto un sorso dalla sua borraccia. Sasuke in quel momento stava guardando la sommità dell’arco di pietra, dove capeggiava la scritta “Il Grande Ponte Naruto” con una strana espressione sul volto: nostalgia? Indifferenza? Magari un briciolo di rimorso? Impossibile dirlo.

“Che c’è Sasuke?” chiese Kabuto con la sua voce beffarda “Troppi ricordi della tua vecchia vita?”

Indubbiamente l’Uchiha avrebbe voluto zittirlo, ma invece si limitò a camminare verso una collina li vicino e a rispondere “Non è niente” con voce atona.

I tre ninja salirono per quel lieve pendio, attraversando la fitta vegetazione di un bosco, fino ad arrivare in cima; la vista del mare da quel punto era mozzafiato, e da li si poteva scorgere la fine del ponte su una piccola isola, ma non fu quello che attirò l’attenzione del gruppo; poco discoste dagli alberi e dai cespugli c’erano due croci piantate nel terreno: la prima era ornata da una fascia bianca, leggermente ingrigita dal tempo e dalla sporcizia, ma dietro la seconda era conficcata nel terreno un’enorme mannaia, alta come un uomo, con un buco circolare nel centro.

“Il posto è questo” proclamò Sasuke accennando alle tombe.

“Era davvero necessari fare questa deviazione?” domandò Kabuto Seccato.

“Per essere intelligente fai domande davvero stupide!” rispose tagliente Suigetsu afferrando l’elsa della mannaia “Scusa Zabusa, ma questa passa a me” e con un gesto fluido la estirpò dalla terra e la impugnò davanti a se mormorando “La mannaia decapitatrice del demone Zabusa: quanto pesa!”

“Sei abbastanza forte per usarla?”

“Ovviamente! E ci tornerà utile, se in squadra avremo anche “Lui”, o sbaglio?”

“Non sbagli, ma non sarà necessario”

 

“CHE COSA??”

La domanda urlata da Naruto smosse i capelli rossi di Kyubi umano come una folata di vento; i due erano vicini al cancello principale, ma prima di unirsi al gruppo l’Uzumaki aveva visto due facce conosciute e aveva preso in disparte il suo bijuu.

“Come ti avevo detto” disse pacatamente la volpe “Il team Gai e altre due persone”

“È così che li chiami due membri di Akatsuki? Altre due persone?”

“Ma di che ti preoccupi? Hai paura per caso?”

“Non è per questo! Se continui a tralasciare le parte più importanti, un giorno o l’altro ci beccheranno!”

“Frena un attimo: continuare? Io ho chiuso nell’impressionare te, troppo complicato!”

“Grrrr! Certe volte ti prenderei a pugni!” esclamò Naruto esasperato.

“Accomodati, se vuoi farti male da solo!”

“GRRRR!” il biondo decise che era meglio finirla li. È molto difficile ottenere soddisfazione da uno che ha sempre la battuta pronta.

“Bene! Adesso trasformati in qualcosa di piccolo. Non posso svestirmi e vestirmi continuamente”

“Uff!” sbuffò Kyubi sgonfiando le guance “Quasi quasi ti preferivo depresso!”

La volpe saltò verso Naruto e si trasformò a mezz’aria; quando il fumo si fu diradato, Naruto vide una piccola spilla rotonda collocata all’altezza del cuore raffigurante un muso di volpe rossa su sfondo nero.

Il ragazzo fece un bel respiro per calmarsi (ogni volta che parlava con il suo bijuu si irritava) e uscì da dietro un muro per raggiungere gli altri.

Appena fu in vista, un certo membro dell’Akatsuki lo notò e commentò a voce alta “Finalmente. Ti fai aspettare troppo per i miei gusti”

Come molti avranno capito era stato Sasori a parlare, leggermente indispettito dentro Hiruko, che era stata riparata il giorno prima da Yamato. Di fianco a lui stavano i membri del team Gai, due dei quali erano estremamente impazienti.

“Finalmente Naruto!” esclamò il maestro Gai “Cominciavo a crede che la forza della gioventù ti avesse abbandonato e che ti fossi addormentato per strada!”

“Davvero, Naruto” gli fece eco Lee “Ma dov’eri finito?”

“Erm… dovevo…” fece Naruto titubante, poi deciso “Dovevo vedere una persona!” mentre i due sopracciglioni lo fissavano interrogativi pensò “(In fondo è la verità)”

“Peccato!” continuò il sopracciglione sorridendo “Io e il maestro Gai stavamo per iniziare una gara di velocità nell’attesa che tu arrivassi!”

“Non temere Lee!” lo rassicurò il maestro Gai usando la sua posa della gioventù, con il pollice alzato e lo sbrilluccichio di un dente “La faremo non appena tornati!”

“Certo: mi impegnerò al massimo!”

Naruto si costrinse a fare un sorriso forzato: quei due di certo erano simpatici, peccato che diventavano leggermente strani quando si parlava di gare e di gioventù.

Il biondo spostò lo sguardo su Ten Ten e Neji che osservavano (Con rassegnazione) il loro maestro e il loro compagno di squadra con occhi stanchi; poi guardò l’altro membro di Akatsuki.

La prima impressione che gli diede Deidara fu di una bomba in procinto di esplodere: le sue sopracciglia erano talmente corrugate da sembrare verticali, e alcune vene sulla fronte e sul collo pulsavano incredibilmente.

“Sei ancora arrabbiato per quello?” chiese Sasori a Deidara, che lo fulminò con uno sguardo.

“Si!” rispose brusco “Perché, non ne ho il diritto?”

“I miei Homunculus non sono degli adoni, ma non ne faccio una tragedia”

Altra vena pulsante. Il collo del Nukenin della terra ormai era un fascio di nervi.

“I tuoi sono solo brutte” sbottò all’improvviso “I miei sono orripilanti, uno scherzo di natura! E non si degnano nemmeno di modellare il loro esplosivo in un opera d’arte prima di farlo esplodere!!”

“Va bene, ma cerca di calmarti anche solo un poco; stai spaventando il cliente”

Solo a quel punto Naruto si accorse di un altro uomo, appena dietro i nukenin, che osservava impaurito la furia di Deidara. Era vecchio, più o meno sulla cinquantina, con i capelli che cominciavano ad ingrigirsi e a cadere, indossava un completo marrone scuro e gli unici oggetti che aveva erano uno zaino strapieno (Dall’aria piuttosto pesante) ed un grosso bastone nodoso.

“Allora andiamo signor… signor?”

“I-Isshin” disse l’uomo titubante “Si, appena lui si calma…”

“Subito allora!” disse Sasori dando a Deidara una gomitata. Il nukenin emise un gemito strozzato.

“Sicuro di stare bene?” chiese Ten Ten preoccupata “Le tue ferite hanno fatto appena in tempo a rimarginarsi…”

“Sto bene!” la zittì Deidara “Inoltre devo assolutamente avere sottomano degli Homunculus con il mio DNA al più presto, oppure rischio di esplodere!”

“Non sta scherzando” mormorò Sasori a Neji “Potrebbe davvero esplodere!”

“Coraggio, affrettiamoci” li interruppe il jonin gridando “Non tema, Isshin, tra un paio di minuti la sua rabbia sarà sbollita!”

Il gruppo si mise in marcia, andando a passo d’uomo per non lasciare indietro Isshin; quest’ultimo camminava affiancato da Gai e Sasori mentre gli altri lo seguivano, ma si vedeva lontano un miglio che era spaventato: si voltava per ogni rumore anomalo e stringeva ossessivamente il suo bastone come se potesse salvarlo.

“Che tipo di merci trasportate?” chiese  Gai per rompere il ghiaccio.

“V-viveri per lo più!” disse il mercante “Ma una discreta parte del nostro carico consiste in preziosi e merci pregiate”

“Tranquillo! Proteggeremo sia merci che voi!”

Dopo pochi altri minuti di marcia, il gruppo giunse in una radura dove stavano asserragliati in circolo dieci carri coperti da un telaio ciascuno, con al centro le bestie che li trainavano e fuori dal cerchio stavano degli uomini armati di bastoni; qualcuno teneva in mano una katana, ma era arrugginita. Più che guardie, sembravano conigli consci di essere a pochi passi da un serpente.

Appena intravidero i ninja, gli uomini agitarono le armi davanti a loro, ma quando riconobbero Isshin abbassarono le armi. Quest’ultimo cominciò a dare ordini a destra e a manca, intimando tutti a fare il più in fretta possibile.

“È una mia impressione” mormorò Neji a Ten Ten “O sembra che abbiano il diavolo alle calcagna?”

“O forse temono proprio questo!” concordò la ragazza.

In pochissimo tempo la carovana era già in marcia, diretta verso il confine del paese della terra, dove si sarebbe aggregata ad un'altra carovana più numerosa; la missione era portarla lì incolume, dopo approssimativamente tre giorni di viaggio.

I ninja si erano disposti così: Naruto, Rock Lee e Sasori erano appollaiati sopra i carri, pronti ad intervenire in caso di attacco o per scorgere eventuali nemici in lontananza; Neji, Deidara e Ten Ten pattugliavano il perimetro intorno alla carovana, muovendosi continuamente in circolo. Gai si trovava nel primo carro della carovana, quello di Isshin, per programmare il viaggio (Pur rimpiangendo l’azione!).

Gli uomini di Isshin ora non erano proprio calmi, ma erano visibilmente sollevati! Con un simile schieramento di ninja, si sentivano pronti a fronteggiare ogni tipo di attacco. Umano o non.

 

Il primo attacco giunse mezzora dopo: Neji aveva individuato col Byakugan due gruppi di brigante che si preparavano ad assaltare la carovana sia da destra che da sinistra; Neji e Ten Ten presero ciascuno un gruppo, e in poco tempo ebbero ragione sui nemici. Deidara invece era rimasto appollaiato su di un albero, e quando i due ragazzi lo raggiunsero fischiettava un allegro motivetto.

“Posso sapere che cosa stai facendo?” chiese Neji al Nukenin inarcando un sopracciglio.

“Vi aiuto!” rispose Deidara come se la cosa fosse ovvia.

“E come ci aiuti? Oziando?” domandò Ten Ten.

“No! Vi sto aiutando occupandomi del gruppo dei briganti che è sfuggito al signor Occhi Bianchi!”

BOOOOOOMMM!!!!!

Una forte esplosione squarciò l’aria, seguita prontamente da lontane grida di dolore. Il biondo sorrise compiaciuto mentre sulla sua spalla si stava posando un pettirosso d’argilla appena sbucato dalla bocca della sua mano sinistra.

“Eheh! La mia arte non fallisce mai!”

“Che carino!” esclamò Ten Ten accarezzando la creatura d’argilla “E poi è davvero efficace come arma!”

“Credi?” chiese Deidara piacevolmente sorpreso “Finalmente qualcuno che apprezza la mia arte!”

“Beh, io uso spesso esplosivi e carte bomba con le mie armi1” aggiunse Ten Ten allegra.

Armi esplosive. Entrambi erano nel loro elemento: si lanciarono subito in una appassionata discussione su bombe, mine e ordigni vari.

“Scusate se vi interrompo” li interruppe Neji vagamente seccato “Ma la carovana non aspetta noi…”

“Che baaaaarba! Esclamò Deidara sbuffando “Hai lo stesso carattere di Sasori; compatisco quelli che ti sopportano!”

Per qualche ragione, Ten Ten trovò la battuta molto divertente; forse centrava il fatto che lo Hyuga avesse fatto una smorfia buffissima per nascondere il suo disappunto.

“Se proprio ci tieni, però, allora mi muovo!” e scattò via saltando di ramo in ramo, mentre l’uccellino d’argilla lo seguiva cinguettando “Cerca di non restare indietro!”

I due ragazzi lo seguirono. “Arrogante, vero?” bisbigliò Neji a Ten Ten.

“Ma No!” rispose la mora allo Hyuga “In fondo è simpatico!” quindi si ricolse a Deidara mentre accelerava il passo per raggiungerlo “Ehi! Che cosa stavi dicendo sulle bombe fatte con la terra…”

Neji la guardò allontanarsi con rabbia crescente: oltre al danno, la beffa! Proprio in quel momento passò vicino a lui il pettirosso d’argilla cinguettando a squarciagola; sentendo il bisogno di sfogarsi, Neji lo colpì.

ERRORE!! Anche se piccolo e innocuo, era pur sempre una bomba, che scoppiò come un petardo in faccia allo Hyuga e gli bruciacchiò capelli e sopracciglia.

Di certo la colpa era in parte sua, ma Neji pensò che Deidara lo avesse fatto apposta.

 

Il secondo attacco non fece passare nemmeno un quarto d’ora; dei ninja si erano appostati sul ciglio della strada, e solo per loro pura fortuna non furono individuati da Neji. Appena questi ninja balzarono sui carri, molti furono rispediti indietro da Sasori con un colpo di piatto della coda metallica di Hiruko. I restanti furono neutralizzati da Rock Lee e da Naruto con una facilità estrema.

“Che barba!” esclamò Lee sconsolato “Se questi sono i nemici, che vengano a milioni! Io sono pronto!”

 

All’imbrunire, tutti i ninja erano esausti.

“Stavolta sei stato tu a portare sfortuna!” commentò Naruto rivolgendosi all’amico  sopracciglione. E forse Naruto aveva ragione: nell’arco di una giornata, la carovana era stata attaccata ben 57 volte! 57!!! Sembrava che ogni singolo brigante o Nukenin del paese del fuoco si fosse intestardito nell’assaltare proprio quella carovana.

“Ohi ohi ohi, la mia schiena!” si lamentava Deidara “Se non ti fossi esposto tanto non sarei così malridotto, signor Occhi Bianchi!”

Neji si sentì bruciare di vergogna e di collera. Durante il pomeriggio, per fare bella figura e screditare Deidara, lo Hyuga si era lanciato in una serie di assalti contro una banda di Nukenin particolarmente numerosa: si era comportato in maniera magistrale, ma quando aveva neutralizzato la maggior parte dei nemici uno di questi lo aveva attaccato nel suo punto cieco ( 359° di vista e 1° di cecità, praticamente una pura scalogna!) ed era stato proprio Deidara a trarlo d’impaccio; il biondo però aveva pagato caro il suo atto di eroismo, perché difendendo Neji non aveva potuto difendere se stesso da un altro nemico che lo aveva colpito violentemente alle schiena. E la cosa che più aveva fatto infuriare lo Hyuga è che Ten Ten aveva medicato il nukenin quando una sua ferita si era riaperta!

Al che la sera, dopo aver rivolto al membro di Akatsuki uno sguardo truce mentre lui non guardava, si avviò a passo di marcia verso il carro dove avrebbero dovuto passare la notte i ninja. Intuendo che il suo amicone aveva qualcosa che non andava, Rock Lee lo seguì a ruota.

“Farò io tutti i turni di guardia” annunciò Sasori al jonin Maito “Non ho bisogno di dormire essendo una marionetta”

“Perfetto! Ten Ten, vai con lui; vieni a svegliare qualcuno di noi quando senti di non farcela più!”

“Os(D’accordo)!” esclamò la mora seguendo Sasori, mentre Deidara si avviava verso il carro-dormitorio. Il jonin inspirò profondamente l’aria della sera e cominciò a guardarsi intorno circospetto. Nessuno in vista.

“(Bene!)” pensò Gai “(Sono tutti andati a dormire!)”

Con quattro ampi balzi si spostò dalla coda della carovana al primo carro, quello in cui dormiva Isshin; entrò senza troppe cerimonie, trovando il mercante disteso su un gran numero di stoffe variopinte.

“S-signor Gai?” balbettò Isshin saltando in piedi come un gatto, afferrando il bastone nodoso che teneva vicino a se “Che succede? Siamo attaccati?”

“Credo che debba darmi delle spiegazioni, signor Isshin” disse Gai stranamente serio.

“Cosa? Delle spie…”

“…gazioni, si!” concluse il jonin annuendo “Vorrei sapere perché i briganti sono tanto interessati a questa carovana”

Isshin sgranò gli occhi; sembrava che Gai lo avesse colpito allo stomaco.

“N-non… insomma, tutte le carovane subiscono degli attacchi di briganti…”

“Vero, ma per essere così interessati la carovana deve trasportare ben più di qualche stoffa o roba da mangiare! E credo che anche il giovane Naruto ne voglia sapere di più!”

Con una faccia imbronciata e sotto gli occhi attoniti di Isshin, Naruto entrò nel carro e si rivolse al jonin.

“Come mi ha scoperto?”

“Le tue abilità nel combattimento sono eccezionali, ma le tue abilità di spionaggio sono molto scarse! Ma non fa niente, in fondo anche questa è la gioventù!” dopo qualche secondo della sua famosa posa, si rivolse nuovamente al mercante “E allora?”

Gli occhi di Isshin saettarono da una parte all’altra del carro nel disperato tentativo di svincolare dalla situazione, ma si arrese non appena incrociò gli sguardi risoluti dei due ninja.

“Va bene: vi dirò tutto; però giuratemi che non direte a nessuno di questa storia!”

“Parola di ninja!” proclamarono i due con una mano sul cuore e l’altra bene in vista.

 

In quel preciso istante, nel carro-dormitorio, un altro Naruto sbuffò e brontolò sottovoce.

“Oh, certo, “Parola di ninja”! Anche stanotte non dormirò decentemente!”

 

________________________________________________________________

 

Ecco qua! Anche senza che Madara ci metta lo zampino, i nostri Ninja devono continuamente sudare, no? Ora scusatemi un secondo, devo sistemare una faccenda…

Dei: “INDIETRO! Non ti avvicinare o li brucio!”

Deidara si è barricato dietro alcune sedie, e stringe in mano GLI APPUNTI DELLA MIA STORIA, minacciando di bruciarli. Solo per aver osato lo darei in pasto a Zetsu, ma dato che mi serve per la fanfiction tento con la diplomazia.

ALE: “Sta calmo, Deidara. Ora passami quegli appunti e nessuno si farà male…”

Dei: “MAI! Li ho letti sai? CHE DIAVOLO DI FIGURA VUOI FARMI FARE!!!”

ALE: “(Merda!) Andiamo, non è poi così grave…”

Dei: “Non è poi così grave? Così mi metterai in ridicolo, Sasori non la smetterà di pigliarmi per il culo per anni!!!!!”

ALE: “Bah! Io rinuncio! Prova a convincerlo tu, Pain!”

Pain: “Deidara! Molla quegli appunti o l’Autore ti spedirà su marte o nella pancia di Zetsu, lo capisci questo!”

DEI: “Non potete costringermi! È una follia! Siete pazz… (STONK!!)… mammina!

Detto questo il bombarolo si accascia al suolo, rivelando dietro di lui Choji con una padella in mano.

ALE: “Grazie amico, sei grande! (Nel vero senso della parola!). E voi, se volete scoprire che cosa Deidara vorrebbe non fare, continuate a seguire e a recensire! A presto!

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Capitolo 13
*** Allenamento notturno ***


allenamento notturno

Scusate scusate scusate!!!!!!!!!!!! So che molti di voi vorrebbero uccidermi, ma chredetemi se vi dico che non volevo assolutamente farvi aspettare così a lungo!!!! Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, almeno comincio a farmi perdonare da voi!!!


Allenamento Notturno


Dentro al carro-dormitorio regnava il silenzio. Cioè, per modo di dire! Neji e Lee di sicuro erano silenziosi e svegli, ma Naruto (Che, ricordiamo, era in realtà Kyubi trasformato) Dormiva come un sasso e russava come un basso tuba, e Deidara gli faceva una degna concorrenza (Con quattro bocche…).

Stanotte faticheremo a dormire” commentò piano Neji.

Almeno siamo svegli in due!” ribattè allegro Lee “Possiamo fare due chiacchiere!”

Del tipo?”

Qualunque cosa!” aggiunse il sopracciglione senza scoraggiarsi di fronte all’apatia del suo compagno di squadra “E poi non rischiamo di svegliare questi due: sarebbero capaci di dormire durante una battaglia”

Neji abbozzò un lieve sorriso: di solito non dava troppa corda a Lee, ma quello di sicuro era il momento migliore della giornata.

D’accodo. Allora, come vanno le cose con Sakura?”

La faccia della Bestia verde di Konoha si deformò: le sopracciglia schizzarono fra i capelli per lasciare spazio a due occhi strabuzzati; la macella cascò sul pavimento di legno facendo un “Klunk” secco.

Ma che diavolo ti prende?”

Scusa” disse Rock Lee risistemandosi la mascella “è che… mi hai colto di sorpresa con questa domanda… insomma, a dirla tutta non te ne è mai importato un fico secco!”

Neji fece finta di nulla, ma le guance pallide erano diventate di un bel rosa carne. “Beh, in fondo non posso biasimarti se cominci a scioglierti un po’!” aggiunse in fretta Lee ridendo “Come va con Sakura? Io… ecco… lei…”

Ad ogni parola l’entusiasmo era calato, insieme alla testa del sopracciglione.

Non molto bene credo”

È sempre impegnata” cominciò Lee, parlando più con se stesso che con Neji “Le poche volte in cui non è all’ospedale del villaggio è in missione; e quando ci incontriamo per strada ci salutiamo e ci scambiamo poche parole, nient’altro!” emise un lungo sospiro “Se solo potessi invitarla ad uscire…”

Andiamo!” esclamò Neji, che non sopportava vedere Lee così triste “Devi essere più ottimista…”

KLUNK. Lee ripetè la stessa faccia di prima, sgranando ancora di più gli occhi.

Ma la vuoi piantare? La tua faccia mi fa impressione se fai così!”

TU che dici di essere ottimista a me?” sbottò il sopracciglione ignorandolo “Siamo più stanchi di quello che credevo! Oppure…” il sorriso di Lee si fece furbetto.

Oppure cosa?”

Forse è l’influenza positiva di TenTen a farti questo effetto! E adesso che ci penso bene, ultimamente voi due mi siete sembrati più intimi…” il ninja verde si accorse che una mano di Neji si stava muovendo da sola verso il porta-kunai “Ma queste sono ipotesi! Parliamo d’altro!”

Saggia decisione” disse Neji allontanando la mano dai kunai.

Allora… che mi dici degli Akatsuki? Che ne pensi?”

Neji sentì una vaga sensazione di risucchio allo stomaco, ma decise di ignorarla.

Non saprei. Si vede lontano un miglio che sono ninja di altissimo livello”

Non parlarmene” lo interruppe Lee dispiaciuto “Non ho neanche avuto il tempo di allenarmi con quel tipo dalla faccia blu… come si chiama? Tisane?”

Kisame” lo corresse lo Hyuga, per poi proseguire col suo discorso “Non so perché, ma nonostante siano pericolosi non sembrano “malvagi”, mi capisci?” Lee annuì “Pero… non mi fido di lui!” fece un cenno con la testa per indicare Deidara.

Perché? È simpatico! E poi oggi ti ha pure salvato la vita!”

Ti dico che ha intenzioni losche! Oggi non ha fatto altro che parlare con TenTen, e si sarà fatto dire chissà quali informazioni…”

Proprio in quel momento Rock Lee fece uno strano suono: un qualcosa di indistinto, qualcosa a metà tra un singhiozzo e un sussulto.

Che c’è?”

Niente” si affrettò a dire il sopracciglione, ma un paio di secondi ripetè quel suono. Con stizza, Neji si accorse che era una risata trattenuta.

Scusami, è solo che…” Lee non riuscì a completare la frase perché scoppiò in una fragorosa risata.

O straparli o straridi, chi ti capisce è bravo!” commentò Neji scuotendo la testa con aria rassegnata.

Il fatto è questo, Neji: tu sei geloso di Deidara!”

Per un po’ il cervello dello Hyuga non fu capace di afferrare quel concetto; alla fine riuscì solo a dire: “Eh?”

Geloso, ti dico!” continuò Lee con tono teatrale “Tu lo tieni nascosto, ma in fondo vorresti prendere per mano TenTen, portarla in un posticino appartato e confessarle che…”

A quel punto il ragazzo si fermò: forse per via dello sguardo glaciale di Neji, o forse per il Kunai conficcato alla parete del carro a pochi millimetri da lui, difficile dirlo.

Ooooooook, vecchia sagoma, oggi non è giornata! Buonanotte!” si infilò sotto il suo futon, diede le spalle a Neji e non proferì più parola.

Il ragazzo dagli occhi bianchi prese un bel respiro per calmarsi, quindi seguì l’esempio di Lee. Sfortunatamente, le parole del compagno fecero capolino nella testa di Neji: “…vorresti prenderle la mano, portarla in un posticino appartato e confessarle che…”

Lo Hyuga scosse la testa e si voltò, come infastidito da un nugolo di moscerini: qualcosa gli diceva che non avrebbe dormito facilmente quella notte.


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Il volto di Isshin esprimeva incertezza da tutti i pori: nonostante la parola d’onore dei due ninja, ancora non si fidava di loro.

Non c’è bisogno di esseri insicuri” disse Gai con un tono allegro, ma comunque convincente “L’onore è tutti per un ninja, e non tradiremo la parola data!”

Il mercante sospirò rassegnato, un sospiro che diceva “Non ho scelta!”

D’accordo. Forse è meglio così” osservò infine Isshin “Aiutatemi a spostare queste stoffe, ma in nome di tutti i mercanti, attenti! Sono preziose anche quelle!”

Naruto e Gai spostarono molto cautamente alcune pile di tessuti variopinti, e ad un certo punto tra le stoffe venne alla luce una cassapanca di legno. Al centro, un grosso lucchetto teneva chiuso il coperchi che celava chissà quali segreti.

Isshin prese subitamente un mazzo di chiavi che gli pendevano dal collo come un ciondolo e impugnò la più grande; un paio di giri, il lucchetto scattò e il coperchio della cassapanca fu aperto, rivelando al duo interno uno scrigno di ferro battuto; con uno sforzo che gli fece arrossare la faccia, il mercante la tirò fuori e la appoggiò delicatamente sul pavimento del carro.

I due ninja non stavano più nella pelle dalla curiosità: cosa poteva necessitare di tante premure? I gioielli di un Daimo (Signore feudale)? Pietre preziose grandi come uova di struzzo?

Una chiave d’ottone più piccola venne infilata nella serratura dello scrigno; un paio di giro e anche quella fu aperta. Naruto stava allungando il collo più di una giraffa per vedere meglio, e il jonin non era da meno. Quando finalmente il coperchio della serratura fu alzata, il contenuto si rivelò essere…

Bottiglie?” esclamò Naruto deluso “Tutto questo mistero, tutte queste precauzioni per delle bottiglie?”

Ssssssst!” sibilò preoccupato facendo segno di abbassare la voce “Sai almeno che cosa contengono?”

Naruto fece per rispondere, ma Isshin lo anticipò “Osserva attentamente e dimmi cosa vedi!”

Il genin sbuffò e guardò di nuovo il contenuto dello scrigno. Sistemate tra la paglia stavano cinque bottiglie di vetro contenenti del liquido trasparente.

Cinque bottiglie d’acqua”

Esatto! Ma queste bottiglie d’acqua, se così si possono chiamare, valgono insieme 8000 Ryo!”

Gai quasi cadde dalle stoffe a cui si era appoggiato.

Come? Sta scherzando?”

Nossignore: quella che state vedendo è acqua trattata con il chakra, ognuna con un tipo di chakra diverso. Una bottiglia costa così tanto perché è necessario un controllo del chakra quasi perfetto per trattare l’acqua nel modo giusto. Ma quello che fa gola a molti è questo!”

Isshin indicò la bottiglia centrale per poi sistemarla meglio nello scrigno, come farebbe una mamma con un neonato.

L’acqua trattata con il chakra del vento, chiamata Vento Liquido! Il chakra del vento è il più raro, e trovare qualcuno che sappia fare questa bevanda è praticamente unico, per questo la bottiglia vale molto più delle altre!”

Naruto sussultò. Il suo chakra era di tipo vento, lo aveva scoperto appena qualche giorno prima. Per il momento era soltanto capace di tagliare una foglia immettendoci dentro il proprio chakra, e non era riuscito a completare la seconda parte dell’allenamento: tagliare un intera cascata.

Che sapore ha?” chiese Gai incuriosito.

Non saprei. L’unico tipo di quest’acqua che ho avuto la fortuna di assaggiare è stata il nono fuoco, e ne ho preso solo qualche goccia.

Che nome strano!” osservò Naruto, notando qualcosa di familiare in quel nome.

C’è una leggenda dalla quale deriva questo nome!” spiegò Isshin con trasporto, accompagnando le parole con ampi gesti “Si dice che il primo a produrre questo liquore sia stato un demone a forma di volpe con nove code.”

Naruto si appuntò mentalmente di chiedere a Kyubi se quella leggenda corrispondeva a verità.

Se ripenso a quella volta in cui presi quelle poche gocce… sentivo talmente caldo che avevo la sensazione di bruciare, avevo addosso una tale euforia che non riuscivo a non gridare, invece di parlare normalmente”

Sa come produrlo?” chiese Naruto di getto. Isshin lo guardò come se gli avesse chiesto di regalargli le 5 bottiglie.

Produrlo? Se lo sapessi ora vivrei nel lusso più sfrenato, e non rischierei la vita in questo viaggio per un cospicuo guadagno! No, è un segreto che si tramanda con grande segreto, e io non ho avuto questa fortuna… ehi, dove vai?”

Naruto era uscito dal carro in tutta fretta, senza ascoltare i richiami del mercante.

Lo lasci andare; probabilmente si è appena ricordato di una cosa importante e sta correndo a farla… beata gioventù!”

Qualche lacrima di gioia sgorgò dagli occhi del jonin, e il mercante si chiese se per caso non fosse stato un errore affidare quel segreto ai due ninja.


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Kyubi sapeva quello che stava per accadere, ancor prima che naruto lo chiamasse sottovoce; non era onniscienza, certo, ma l’idea del genin era stata come un lampo nella mente semi-assopita del Bijuu. Contrariata, la volpe si alzò, lasciò una copia al suo posto nel futon e oltrepassò in punta di piedi Deidara, Neji e Lee addormentati.

Fammi indovinare” disse a Naruto appena sceso dal carro “Vuoi sapere se la leggenda su mio conto è vera”

Si!” esclamò stupefatto l’Uzumaki “Come…”

Kyubi lo interruppe picchiettandosi il cranio con un dito “E non serve essere connesso al tuo cervello per sapere che vorresti imparare a fabbricare il liquore “Vento liquido” come si deve, allo scopo di migliorare il tuo controllo del chakra”

Si! Puoi insegnarmelo?” domandò Naruto senza dare il tempo al suo bijuu di interromperlo nuovamente. Questi sbuffò divertito.

Questo è quello che mi piace di te, ragazzino: sei spavaldo! Sfortunatamente, è anche la cosa che mi dà più sui nervi di te!” certo che posso insegnarti, ma dobbiamo allontanarci un po’ di qui!”

Senza aggiungere un’altra parola, i due si mossero nella stessa direzione nello stesso momento; la cosa fece leggermente ribrezzo ai due, perché significava che ormai si capivano solo con il pensiero, ma non ne fecero parola. Si fermarono dopo cinque minuti prossimità di un fiume.

Tu ripeti l’esercizio delle foglie un paio di volte senza copie. Io devo occuparmi di una cosa”

Mentre kyubi prendeva una grossa pietra dal letto del fiume, Naruto raccolse delle foglie da un ramo basso di una quercia. Ormai aveva imparato il metodo, perciò gli ci vollero solo una manciata di secondi per tagliarle a metà utilizzando il chakra elementare immesso tra i palmi delle mani, dove stava la foglia.

Mentre era girato, sentiva chiaramente il suo bijuu armeggiare con la pietra come se avesse martello e scalpello; si voltò appena in tempo per vedere del chakra rosso scomparire da un artigli (Kyubi si era trasformato in demone strada facendo), e si stupì vedendo nell’altra zampa un bicchiere di roccia non rozzo, ma simmetrico.

Però! Sei bravo!”

Un artiglio ha mille e uno uso nelle mani di un esperto! Ma ora veniamo a noi” con un gesto elegante Kyubi si sedette a gambe a gambe incrociate su di un masso “Queste bevande non sono solo semplici alcolici costosi: sono in grado di incrementare temporaneamente le capacità di un ninja in vari modi! Per esempio, con il chakra dell’acqua si ottiene un liquido chiamato “Sorgente”, perché un uomo forte può resistere tre giorni di digiuno bevendone solo un sorso. Col chakra del fulmine si ottiene la “Scossa interna”, che stimola i muscoli e ne accelera i riflessi. Anche il “Muscolo pietrificato”, ottenuto con il chakra della terra, agisce a livello muscolare, ma a livello differente, rendendoli più resistenti”

D’accordo, ma il “Vento liquido” che potenzialità ha?”

Ci sto arrivando, Baka! Chiudi quell’hangar che chiami bocca!!” lo ribeccò Kyubi con uno sguardo torvo. Senza aspettare una risposta al suo insulto, continuò con la spiegazione.

Il “Nono fuoco” invece” e qui il bijuu si lasciò sfuggire un sorrisino compiaciuto “È il più utile e versatile di questi liquori: per un certo tempo di combattere come se avessi il fuoco nelle vene! Il Vento Liquido” continuò ad alta vece, come se si aspettasse di venire interrotto “è utile in situazioni critiche, infatti ti sgombra la mente e ti permette di pensare lucidamente. Ci sarebbe dell’altro, ma ora finiamola con la teoria!”

Lanciò a Naruto il bicchiere di roccia e indicò il fiume.

Vediamo quello che sai fare il primo tentativo. Prendi dell’acqua, aggiungi del chakra e vediamo cosa succede”

Naruto si chinò per raccogliere dell’acque e riempì il bicchiere fino all’orlo; appoggiando il palmo della mano sul pelo dell’acqua cominciò ad aggiungere il suo chakra: era più complicato che farlo con una foglia, dato che poteva usare una mano soltanto e che l’acqua non era solida.

Dopo cinque minuti abbondanti smise di infondere chakra e osservò il risultato; con un movimento repentino, Kyubi prese il bicchiere contenente acqua apparentemente identica a prima e ne bevve un sorso.

Mmh” fece il bijuu con aria riflessiva “È comunque un inizio! Se non altro la differenza si sente”

Naruto prese il bicchiere che il demone gli porgeva e bevve una piccola sorsata: in effetti sentiva una differenza! Quell’acqua era più dolce del normale e, nonostante prima fosse assonnato, adesso era sveglissimo.

Forse a te il risultato sembra buono, ma è appena sufficiente. Riprova, e stavolta con più decisione!”

Naruto ritentò, questa volta immettendo chakra a tutta forza e più rapidamente di prima; passati altri cinque minuti, bevve metà del contenuto senza aspettare che lo facesse Kyubi.

Subito pensò di avercela fatta: il liquore era dolcissimo, più dolce del miele, e il biondo sentì il suo cervello scattare sull’attenti; poi… così come si erano destati, sentì i sensi intorpidirsi. Abbassò lo sguardo verso il bicchiere di roccia, ma tutto quello che vedeva si muoveva al rallentatore; quando tentò di concentrarsi sull’immagine del bicchiere, i bordi cominciarono a tremare come un budino e le sue tempie cominciarono a pulsare. Senza pensare, rilassò completamente la mente e la fastidiosa pulsazione alle tempie svanì, lasciando il posto ad un maggiore intorpidimento dei sensi; per un attimo pensò di mettersi a dormire e di cedere alla stanchezza…

Un’improvvisa, violenta scarica elettrica lo attraversò per tutto il corpo, svegliandolo come farebbe una secchiata d’acqua gelida, ma in modo più doloroso. Appena ne fu capace, aprì gli occhi e si guardò intorno confuso: di fianco a lui c’era Kyubi (Con i contorni fermi) che stava dicendo qualcosa, ma Naruto vedeva solo delle labbra che si muovevano sotto ad uno sguardo accusatore.

C-che cosa?” disse il biondo con voce ottavata.

Ho detto” disse la volpe alzando il tono per farsi sentire “Che un proverbio dice “Due cose sono infinite: la conoscenza e la stupidità!” E io sono d’accordo!”

Naruto si tirò su a fatica; si sentiva come se fosse passato per un tritacarne.

Questo ci porta alla seconda parte teorica” Continuò la volpe spingendo con un piede un masso verso il suo jinchuriki “Ci sono delle varianti a questi liquori, ma al contrario di questi ultimi, le varianti sono come acido o veleno, a seconda dei casi!”

Senza aspettare una parola, il bijuu compose un sigillo, e in meno di un attimo la sua mano destra era rivestita di chakra rosso.

Osserva, te lo mosto perché il tuo cervello scombussolato possa seguirmi: un controllo del chakra buono porta ad un buon risultato” un semplice colpo di taglio e il masso era divisa in due parti come del burro tagliato da un coltello.

Tuttavia” con questa parola il chakra sulla mano assunse l’aspetto di acqua che bolle “Se il chakra non è controllato bene, i risultati possono essere catastrofici!” Un altro colpo, e invece di quattro parti simmetriche i due pezzi di pietra finirono polverizzati.

Co… cosa mi è successo?”

Il Vento Liquido “instabile”, se così lo vogliamo definire, è un potente allucinogeno e insieme un formidabile sonnifero, come il Nono Fuoco può diventare un acido, la Sorgente un veleno e via dicendo; ho disturbato il tuo chakra per annullare gli effetti nocivi, e a quanto vedo la cura fa male quanto la malattia”

Naruto infatti stava cercando di alzarsi in piedi, ma riusciva solo a stare carponi a causa della testa che gli girava.

Vedo che riesci a muoverti, quindi il mio aiuto non ti serve”

Ehi!” gridò Naruto alla volpe che se ne andava “Non puoi lasciarmi qui da solo! E l’allenamento poi?”

Non sei in grado di continuare grazie alla tua bevuta, quindi riprendiamo domani”

Mentre il Jinchuriki borbottava sventure terribili ed epiteti offensivi, lo attraversò un dubbio.

Per caso l’hai fatto apposta a lasciarmi bere quella cosa?”

Il bijuu sorrise malevolo.

Non posso dire che l’ho fatto apposta, ma in effetti ci speravo! Non ti aspetto alzato, ragazzino: buonanotte” e sparì verso il carro ridacchiando sotto i baffi.


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Ah, la crudeltà di Kyubi non conosce limiti! Lo so che alcuni si aspettavano di vedere la cosiddetta umiliazione di Deidara, ma queste persone dovranno aspettare ancora.

(Tutti i personaggi di Nasuto osservano l’autore con aria omicida)

Naru: “DOVE eri finito?”

ALE: “Ecco...”

Kyu: “Ci hai fatto attendere SECOLI!!!”

Tutti i fanwriter: “Già!!!!”

ALE: “Aiuto…”

Sasu: “Ragazzi, di sicuro non è colpa sua…”

ALE: “Uccidetemi pure!!! Meglio la morte che essere difesi da questo traditore!!!”

Vaius: “Morte no: sennò la storia come và avanti?”

Molti altri annuiscono, io ritorno a sperare…

Grazie ragazzi!!! Vi prometto che il prossimo aggiornamento sarà molto più rapido, sul mio onore!!!!!

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Capitolo 14
*** La fine di un problema e l’inizio di molti altri ***


La fine di un problema

Rieccomi!! Ragazzi che fatica, quasi non ce la facevo ad aggiornare!!! Quasi…

Se non sbaglio molti di voi si chiedono cosa Deidara farà per vergognarsi tanto… ebbene gente, questo è il capitolo in cui la verità verrà a galla!!! Godetevelo!!


La fine di un problema e l’inizio di molti altri


Avete un aspetto orribile! Ma avete dormito bene stanotte?”

Naruto e Neji risposero brontolando: se due o tre ore scarse possono essere considerate “Dormire bene”, allora i due avevano dormito bene. Per Naruto era stato davvero un calvario gattonare e barcollare per 5 chilometri con il cervello che faceva i capricci, e anche spiegare a Sasori e a Gai cosa ci faceva a quell’ora del mattino nella foresta; anche se era crollato appena toccato il futon, il risveglio avvenne prima del previsto, e al momento il povero Uzumaki ciondolava in mezzo ai suoi compagni.

Per quanto riguarda Neji… la frase lasciata in sospeso di Rock Lee lo aveva tenuto sveglio fino all’alba fino a tarda ora, e quando finalmente il sonno aveva raggiunto le palpebre dello Hyuga, orribili incubi di TenTen che rideva di lui e baciava Deidara lo avevano torturato fino al mattini.

Coraggio, amici! La mancanza di sonno non può fiaccarci!”

L’entusiasmo bruciante di Lee venne spento dagli sguardi glaciali dei due ninja insonnoliti, che avrebbero ucciso volentieri per un’altra ora di sonno.

Con un sonoro sbadiglio, anche Deidara si mise a sedere.

Che dormita!! Molto meglio che dormire all’agghiaccio dove capita”

Per una volta, concordo” disse Sapori sulla soglia dell’entrata.

Come sarebbe a dire? Sbaglio, o tu non dormi mai?”

Vero, ma anche se resto sveglio per tutta la notte preferisco stare al caldo invece di arrugginirmi le giunture metalliche”

Ma dov’è TenTen?” chiese d’istinto Neji notando l’assenza della sua compagna di squadra.

Dorme” rispose Sasori con semplicità.

Nonostante la forza della gioventù è impossibile montare la guardia per tutta la notte senza sentirsi stanchi!”

Un gocciolone comparve dietro la testa di ciascun presente.

Seriamente, basta con la storia della gioventù. È seccante”

Prima che Gai potesse ribattere l’accusa di Sasori, Isshin gridò ai ninja di muoversi e che la carovana stava riprendendo il suo viaggio. Senza aggiungere altro, il gruppo si preparò ad un'altra giornata di battaglie ed assalti.


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Ma gli assalti non arrivarono. Tutta la mattinata trascorse in completa tranquillità, e nessuna banda di briganti o ladri tentò un assalto. Gai era a dir poco deluso nel vedere che, per una volta che poteva fare un po’ di movimento, nessuno si faceva vivo.

È uno scandalo” esclamava di tanto in tanto “Tutti gli assalti ieri, e oggi niente!”

Naruto invece, tenuto sveglio dalle chiacchiere di Kyubi che gli rimbombavano nel cervello, aveva appreso dei trucchi su come modellare meglio il chakra e come infonderlo correttamente nell’acqua per fabbricare il famoso liquore; tuttavia avrebbe dovuto aspettare la sera per allenarsi, sempre che riuscisse a restare sveglio fino ad allora.

Più o meno verso mezzogiorno non c’erano stati ancora assalti. Forse dipendeva dal fatto che il paesaggio era gradualmente cambiato da una macchia di alberi ad una distesa di erba bassa: sarebbe stato quasi impossibile preparare un imboscata da quel punto.

Naruto, Sai e Lee pattugliavano la zona intorno alla carovana, mentre Neji, Deidara e Gai erano a guardia dei carri.

Soffermiamoci un momento sul secondo gruppo: Gai, stanco della completa assenza di assalti, aveva pensato bene di sottoporsi ad un allenamento speciale; perciò aveva agganciato i muli dell’ultimo carro sul retro del mezzo, e mentre le pingue bestie dovevano solo tenere il passo, Gai tirava il carro.

Neji e Deidara invece stavano consumando un pasto veloce: mentre lo Hyuga mangiucchiava una polpetta di riso, il bombarolo stava gustando dei dango.

Tse!” pensava lo Hyuga guardando di sottecchi Deidara “Non è altro che uno spaccone! Qualunque idiota saprebbe usare degli esplosivi, ma lui si vanta delle sue abilità come se fossero uniche!!

E pensare che Neji non aveva mai criticato lo stile di combattimento di qualcuno, men che meno di un ninja di livello S. ma si sa, l’amore fa straparlare.

E poi come a piacere a TenTen? Vorrei proprio sapere cosa pensa davvero di questo… questo… questo individuo! Non ha alcuno stile, si limita unicamente a distruggere: anche lo stile di TenTen, che usa katane, Enormi mazze ed armi da lancio è molto più aggraziato di…

Posso sapere perché ce l’hai tanto con me?”

La sorpresa quasi fece andare di traverso a Neji la polpetta di riso; il membro dell’Akatsuki sembrava avergli letto nel pensiero, dato che non lo stava nemmeno guardando.

Ma… come…”

Ti prego!” esclamò Deidara con veemenza “Riesco a capire di che umore è il mio compagno di squadra guardandolo in viso, e lui al posto del viso ha un pezzo di legno!”

Neji distolse ostinatamente lo sguardo. Anche se era stato scoperto, non voleva certo parlare del suo problema con lo causa di esso!! Ma intanto Deidara continuava a parlare.

Non può essere del rancore: ti ho conosciuto solo ieri, e non ho fato esplodere niente di tuo… il mio carattere, forse? È quello che ti da tanto fastidio?”

Può darsi” rispose gelido lo Hyuga continuando a non guardarlo.

Mmmh… è comunque poco probabile; sei molto amico di quel ninja in verde, e lui si che sa come irritare la gente! E poi mi sembra di essere simpatico a tutti, e quella ragazza con i chignon…”

Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Si chiama TenTen! E devi starle alla larga, chiaro? Cosa ti da il permesso di arrivare qui e di fare il galletto con la prima ragazza che capita? E poi, come fa a piacerle la tua tecnica mi chiedo? Qualunque idiota saprebbe usare un esplosivo. E se vogliamo dirla tutta, sei solo un pallone gonfiato che esploderà come tutte le tue creazioni… LO TROVI TANTO DIVERTENTE?!?”

Deidara non aveva riso, il suo era più uno sbuffo divertito di chi non è riuscito a trattenersi “Siediti” disse invece allo Hyuga “Datti una calmata, e lascia che ti racconti una storia”

Ma…” cominciò Neji, ma Deidara lo anticipò alzando una mano “Vuoi continuare a lagnarti della tua ragazza che mi trova spiritoso, o vuoi sentire le mie ragioni?”

Il moro arrossì e tentò di dire che TenTen non era la sua ragazza, ma un’occhiataccia di Deidara lo azzittì e lo costrinse a sedersi accanto a lui, sul bordo del carro.

Bene, andrò subito al nocciolo della questione: vedi, non posso innamorarmi di TenTen per il semplice fatto che sono innamorato di un'altra ragazza!”

Sul momento Neji ci rimase di sasso: quell’opzione non l’aveva considerata affatto.

Tuttavia si ricompose subito “Veramente?”

Scettico, eh? D’accordo, allora ti racconterò tutto, se a te sta bene”

Spara” lo incoraggiò lo Hyuga con un velato tono di sfida. Deidara chiuse gli occhi e si concentrò, probabilmente per ricordare qualcosa non molto recente.

Prima che diventassi un nukenin, ero un qualunque ninja del paese della terra e pieno di grilli in testa; ma di una cosa ero certo: che la mia arte fosse insuperabile!”

Neji sbuffò annoiato. Ignorandolo, Deidara proseguì.

Una certezza destinata a crollare: quando avevo all’incirca la tua età, un ninja mascherato venne da me e mi sfidò per provare la superiorità della sua arte. Fu una battaglia lunga ed estenuante, ma alla fine dopo un giorno intero prevalse il ninja mascherato: ricordo ancora oggi l’esplosione fragorosa che fece a pezzi la mia opera d’arte finale…”

Un secondo” lo interruppe Neji confuso “Non sei tu quello che usa le esplosioni?”

Adesso si. Ma a quell’epoca, che tu ci creda o no, credevo che le esplosioni fossero un giochetto, quasi volgari!!”

Neji, sentendo questa rivelazione, ci rimase di stucco:e meno male che era solo Neji!! Un tipo meno impassibile o magari più coscienzioso della mania di Deidara per le esplosioni ci sarebbe rimasto secco dalla sorpresa!!

Già” continuò il nukenin senza badargli “Ogni mio colpo prendeva una forma statuaria. Ma come ho già detto quelle esplosioni prevalsero, e ci rimasi ancora peggio quando scoprii che il ninja mascherato era una lei!”

Una scintilla attraversò gli occhi di Deidara, ma bastò un battito d’occhi a cancellarla.

Era insieme la cosa più bella e più irritante che io avessi mai visto. Le augurai di esplodere come una delle sue creazioni, poi le chiesi innumerevoli volte la rivincita. Non volle concedermela: così iniziai ad allenarmi insieme a lei, e come per uno scherzo del destino…”

Neji rabbrividì a quella parola, ma Deidara non lo sentì a causa di un suo sospiro.

“… mi innamorai di lei. Follemente. E quando scoprii che mi ricambiava mi sentii l’uomo più felice della terra!! Trascorsi con lei i giorni più belli della mia vita in una gioia inesauribile, e stavamo persino progettando il grande passo…”

Deidara si bloccò. Poi, come un pezzo di carbone incandescente che si raffredda, il suo viso cambiò. Prima felice, gioioso, euforico; ora segnato da una tristezza che riaffiorava.

“… ma una notte accadde tutto. Fummo attaccati da ninja del paese del fulmine interessati alle nostre tecniche; riuscimmo a difenderci in un primo momento, ma erano in troppi, e ci sopraffarono. Ma mentre io giacevo a terra per le troppe ferite, lei combatteva ancora”

Nello sguardo di Deidara c’era uno strano luccichio. Neji pensò che stesse per piangere, ma si sbagliava. Non sapeva che il nukenin aveva esaurito le lacrime molto tempo addietro.

Tutti i nemici le furono addosso, e riuscirono a bloccarla: stavano per ucciderla, e io non potevo fare niente. Prima che il kunai calò però, lei agì”

Ora la voce di Deidara tremava, sia di rabbia che di dolore. Neji si sentiva un verme nell’aver accusato qualcuno con una simile storia alle spalle; e intanto il biondo continuava.

Mi urlò che mi amava, e utilizzò un ridotto C3 per sconfiggere tutti i ninja in un colpo solo, sacrificando se stessa”

Deidara chiuse gli occhi e tacque. Rimanendo fermo come una statua. Neji intanto aveva attivato il byakugan, ma anche senza di esso capiva che quel che diceva il membro di Akatsuki era la verità.

E poi… cos’è successo?”

Rintracciai i bastardi responsabili di quell’omicidio insensato, e appena fui guarito li sterminai uno ad uno, diventando così un nukenin. Il resto è storia nota”

Tra i due cadde il silenzio. Forse per Deidara non voleva dire niente, ma per Neji era un silenzio carico di imbarazzo. Il suo imbarazzo, nell’avere toccato un tasto simile. Cercò di rompere il ghiaccio.

Deve… doveva essere molto bella. Ma quanto sono idiota!” pensò subito dopo.

Giudica tu” da una tasca interna della cappa, il ninja esplosivo estrasse un oggetto bianco: era una statuetta, talmente ben fatta che avrebbe potuto essere viva; raffigurava una ragazza con capelli lunghi e ondulati, curve ben proporzionate e (forse una stonatura con tutto il resto) un sorrido beffardo, ma pieno di dolcezza,

Questa è la mia unica opera “duratura” da quel giorno. E quando verrà la mia ora, e se morirò in battaglia, spero che una persona si trovi a meno di 10 chilometri, perché questo è il aggio d’azione di questa bomba”

Neji si ritrasse istintivamente “È per Madara?”

No. Quel verme non è degno nemmeno di essere colpito da un C1. La bomba è per il mandante di quella missione, il bastardo che non sono riuscito a scovare anche dopo tante ricerche!”

Il silenzio scese nuovamente, più pesante di un pezzo di piombo. Per neji era rimasta un'unica opzione per evitare di ripetere quel ciclo di silenzio / domanda imbarazzante / verità intima…

Mi dispiace! Non volevo accusarti, non sapevo niente del tuo passato e non ho scuse per il mio tremendo malinteso!”

Il nukenin lo osservò per un pò, senza lasciar trasparire alcun espressione; poi emise uno sbuffo divertito e guardò altrove.

Non serve che ti scusi. In fondo sei innamorato di quella morettina…”

Non è vero!” ribattè imbarazzato Neji con poca (pochissima) convinzione.

Dunque non ti dispiace se le chiedo di uscire…”

TU PROVACI E IO TI…” urlò Neji irato, per accorgersi un secondo dopo che si era tradito con le sue stessa mani.

Puoi ingannare solo te stesso, e non per sempre!” disse Deidara con fare saggio “Io sono l’ultima persona a cui bisognerebbe chiedere una dritta, ma un consiglio voglio dartelo comunque: non perdere troppo tempo a scervellarti e a negare quello che provi, altrimenti il tempo da passare con il tuo amore si accorcerà, e non è detto che in questo mondo crudele raggiungiate entrambi la vecchiaia”

Non appena ebbe finito quel discorso ispirato, il bombarolo si riscosse, come se prima si fosse appisolato. “Stupido Sentimentale” borbottò sottovoce alzandosi e incamminandosi verso la parte opposta del carro, ma subito si fermò.

Quasi mi dimenticavo” esclamò voltandosi verso Neji, che si aspettava un altro discorso illuminante o una frase densa di significato. Deidara si limitò ad abbassarsi, a prenderlo per la collottola e a sibilare “Se solo ti azzardi a raccontare una sola sillaba a Sasori o a chiunque altro di questa storia –del fatto che prima pensavo che l’arte fosse eterna- ti riempio ogni buco visibile con l’argilla e ti faccio saltare in aria, e per ogni buco visibile intendo proprio TUTTI i buchi!!”

Neji annuì spaventato, convincendo Deidara che la minaccia era stata più che sufficiente. Il nukenin si alzò soddisfatto e si allontanò fischiettando.


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Coraggio, mettici un po’ di impegno!”

Sarebbe dovuto suonare come un incitamento, ma la voce annoiata di Kyubi aveva un effetto deleterio sulla calma e sull’impegno di Naruto, che si stava ancora allenando nella creazione del “Vento Liquido” con magri risultati.

La giornata era passata senza nessun assalto, e mentre gli altri ninja si godevano un meritato riposo i due si erano allontanati dall’accampamento, e in quel momento si stavano allenando sotto il chiarore lunare.

In effetti, Naruto si allenava: Kyubi era disteso sulla schiena, con le mani che gli facevano da cuscino e uno stelo d’erba in bocca.

Procedi lento come quando stavi imparando le evocazioni. Ora sei allo stadio del girino”

Ti spiace evitare i tuoi commenti”

In effetti mi dispiace: così è più divertente”

Naruto mugolò qualcosa sottovoce prima di rimettersi al lavoro: anche se avrebbe voluto tirare il bicchiere sulla fronte del Bijuu, doveva ammettere che aveva ragione, e che il suo controllo del chakra non era abbastanza buono.

Spiegami perché…”

“… non ti posso aiutare di più di così?” terminò la frase Kyubi: è difficile discutere con qualcuno che ti legge nel pensiero “Perché i nostri due tipi di chakra sono diversi, e diverso è anche il metodo di infusione del chakra nell’acqua. Certo che sei davvero…”

Naruto non seppe che cos’era: Kyubi si era interrotto, aveva spalancato gli occhi e si era rimesso in piedi con un balzo.

Che c’è? Problemi?”

Non so esattamente cosa, ma dobbiamo tornare subito alla carovana. Ci sono molti problemi. E sono già li”


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Finito!!!! Non ve lo aspettavate proprio da Deidara, vero? Confesso che se qualcuno mi avesse esposto questa teoria prima che mi fosse venuta in mente, gli avrei dato del pazzo! E quei cosiddetti problemi…. Che cosa saranno mai!! Dovrete continuare a leggere per saperlo, miei cari….

Ino: “Ehi, autore!!!”

ALE (Scocciato): “Siiiiiiii?

Kiba: “Noi ci stavamo chiedendo…”

Shik: “Come mai ci hai messo così tanto a postare?”

ALE: “Ve l’ho già detto: impegni, dimenticanze e….”

Saku: “TRADIMENTO!!!!”

Tutti si voltano verso di lei, davanti al computer di Y_ALE_Y

Kaka: “Che vuoi dire con tradimento, Sakura?”

Senza aggiungere altro, Sakura indica la cronologia dei siti che ho visitato. Tra loro spiccano i nomi One Piece, FMA Brotherhooh, Fairy Tail, Bleach…

Kisa: “Ah, è così allora?”

Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeem…. Forse è meglio chiudere qui, o questi o mi ammazzano o chiedono il divorzio!!! Saluti a tutti, e recensite numerosi!!

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