Saiyuki: Reise di Ulvinne (/viewuser.php?uid=51841)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'Esploratrice, la Vedova Nera, la Fuggitiva e la Veggente ***
Capitolo 2: *** L'Occhio di chi guarda nelle Porte del Futuro ***
Capitolo 3: *** Nella Tana del Ragno: la collezionista di Occhi. ***
Capitolo 4: *** Finalmente un quartetto: la donna vissuta due volte. ***
Capitolo 5: *** Il Principe dei demoni ***
Capitolo 6: *** I gruppi si incontrano ***
Capitolo 7: *** Come cominciare uno scontro all'Ultimo sangue senza tanti perchè ***
Capitolo 8: *** Con un drink sigilliamo un'alleanza ***
Capitolo 9: *** Perché tre gruppi sono meglio di due ***
Capitolo 10: *** Labirinto di Teste- Prima parte ***
Capitolo 1 *** L'Esploratrice, la Vedova Nera, la Fuggitiva e la Veggente ***
Saiyuki:Reise
Commento dell'autrice/Ringraziamenti:
allooooooooora. Questa fiction è partita da un sepmlice
abbozzo, ma ha cominciato ad essere un vero e proprio progetto grazie a
Nicole Prince, che leggendola mi ha stimolata,cn minacce e complimenti,
a continuarla, ma soprattutto voglio ringraziarla per le idee che mi ha
dato (non avete idea quanto ci sstiamo lavorando XD)
Spero che appassioni voi come ha appassionato anche noi, so...Let's start!!
E lasciate un commentino please =3
Saiyuki:Reise.
Capitolo I: l’Esploratrice, la Vedova Nera, la Fuggitiva e la Veggente
Misi anche la borraccia nello zaino ed ero pronta.
-Tsuki, non partire.- ad implorarmi era stata mia nonna, una vecchietta
arzilla di ormai ottant’anni che si era presa cura di me dalla morte
dei miei. In verità non era mia nonna, ma ormai era come se lo
fosse davvero ed io non la chiamavo mai con il suo vero nome.
Mi alzai e mi girai a guardarla.
-Devo andare, lo sai.- ribattei e quella sospirò.
-Si, ma vorrei che ci ripensassi.- mi chinai di nuovo per stringere le
cinghia dello zaino e le afferrai con entrambe le mani cercando di
nascondere il tremore.
-Anche se volessi probabilmente non potrei.- replicai con un sorriso
amaro sulle labbra-Il mio viaggio verso est non è stato certo di
piacere, nonna.
-Riguarda per caso la malattia che sta contagiando i demoni, figliola?-
mi domandò rimanendo sull’uscio della stanza che fungeva da
camera fin da quando avevo sei anni.
-Esattamente. Non so perché hanno scelto me, ma sostengono che io posso fare qualcosa.- risposi senza dare dettagli.
La situazione era molto più pericolosa di quanto la nonna
credeva: ultimamente i demoni, che da secoli ormai convivevano nel
mondo con gli umani, avevano iniziato a perdere il controllo e il loro
vero io, noi stesse eravamo state vittima di numerosi attacchi che
avevo sempre sventato da sola abitando isolate dal resto del villaggio,
eppure la nonna non voleva trasferirsi, né mettere ulteriori
protezioni alla casa. C’ero solo io a difenderla ed è per questo
che non volevo partire per il viaggio, ma i tre saggi erano stati
chiari: un ordine chiaro e netto, aggiungerei…
-Io sono onorata della considerazione che avete di me, ma non posso accettare il compito.
-Che cosa? Credo di non aver capito bene.- replicò il saggio centrale, accigliato.
-Avete capito benissimo.- replicai
con tutta la sfrontatezza di cui ero capace-Mia vive sola in montagna
ed io sono la sua unica protezione. Non posso lasciar…
-RIN TSUKI!- urlarono allora le tre
voci quasi fossero una ed una grande aura di energia mi fece mancare il
fiato e cadere a terra, quasi mi stessero soffocando con una catena
invisibile-Non osare mai più rifiutare gli ordini che ti vengono
assegnati! Chi ha dato agli uomini volontà, li ha resi veggenti,
cechi, muti o sordi? Non sono forse gli Dei?! E ora va!- con
quell’ultimo urlo venni sbalzata contro la parete, cosa che mi fece
sputare sangue e tossire mentre mi sollevavo rimanendo però a
carponi.
-C-chiedo…p-perdono, venerabili.-
borbottai con voce rotta dal tossire e dalla rabbia repressa per quella
prepotenza-Partirò.
-Bene!- tuonò quello centrale, poi una delle due donne prese parola, con tono più dolce e quasi materno.
-Sei più importante di quello
che credi, Tsuki…il tuo destino è intrecciato con personaggi ed
eventi altrettanto importanti.- cercava di rassicurarmi ed
ammorbidirmi, quasi mi avesse letto nel pensiero.
-Che volete dire?- domandai allora, più turbata che arrabbiata, ma fu l’altra donna a rispondere.
-Ogni cosa a suo tempo, Tsuki…nel
frattempo trova queste persone…- mi disse tre nomi-E poi con loro ti
dirigerai ad ovest, per cercare il gruppo di Sanzo.- strabuzzai
gli occhi
-Il…gruppo di Sanzo?- domandai.
-Si, con loro saprete cosa fare. E ora vai.
Ed ero tornata a casa, ma solo per ripartire a giorni…il momento era arrivato.
-Nonna…- iniziai-Io devo andare, ma ho una richiesta.- la sentii ridere.
-So già cosa vuoi, Tsuki, e sai già la risposta.- mi rispose placidamente e sorridendo.
-Nonna, per favore!- esclamai girandomi e prendendola per le spalle-Ti
prego vai al villaggio! Senza di me sarai facile bersaglio dei demoni!
Al villaggio…
-Non cambierebbe nulla.- mi interruppe la nonna-Se i demoni vorranno uccidermi non sarà di certo il villaggio a fermarli.
Era vero.
Per quanto erano vere quelle parole mi fecero male. Sarebbe morta
comunque anche al villaggio se i demoni avessero deciso di attaccare e
io non potevo fare niente.
-Nonna.- sussurrai, poi mi inginocchiai abbracciandole la
gonna-I-io…giuro che tornerò appena possibile, anche a costo di
non mangiare e dormire…non ti accadrà niente.
-Lo so, Tsuki-chan…lo so.- mi disse quella mettendomi una mano sulla
testa-Ora, ho qualcosa per te. Aspettami qui.- si sciolse dal mio
abbraccio e andò nella stanza dove dormiva ed attesi.
Approfittando di quel momento di solitudine mi guardai nello specchio
che dominava il salotto della casa: io, Tsuki Rin, orfana
dall’età di sei anni, ero cresciuta nella spensieratezza fino ai
venti che mi ritrovavo sulle spalle, così come molte cicatrici
lasciate dai demoni contro i quali avevo combattuto. Avevo i capelli
castani che arrivavano fino alla fine della schiena ed erano lisci ma
costantemente spettinati , mentre gli occhi erano molto strani, ed
erano quelli che ogni tanto mi portavano a pensare di essere un Kappa:
erano color indaco, molto particolari, ma uno strano viola, più
lilla che fucsia a dire la verità, screziava l’occhio intorno
all’iride. Certo, sapevo che quelli dei Kappa erano proprio rossi ma di
sicuro i miei non erano occhi umani…Poi ero di media altezza e
corporatura. Tutto qui.
Per quel viaggio mi ero preparata con un completo stile esploratore:
camicia sul color marroncino a maniche lunghe e a zampa di elefante ma
aperta da sopra l’ombelico in giù, in modo che lasciasse la
pancia scoperta, pantaloncini sul marrone che arrivavano sopra il
ginocchio e scarpe piane e comode, naturalmente il tutto condito con un
capello dello stesso tessuto.
Ridacchiai divertita a quell’immagine e solo in quel momento mi accorsi che mia nonna era tornata con una scatola tra le mani.
-Aprila.- mi disse una volta che mi girai verso di lei-Coraggio.- mi incitò vedendo la mia esitazione e allora ubbidii.
C’erano due pistole dentro, identiche, piccolissime e ricaricabili con
proiettili strani…e furono proprio quei proiettili che mi fecero capire
la vera natura di quelle armi.
Erano due Shoreijyu.
Le presi tra le mani e guardai la vecchietta che mi sorrideva.
-Queste erano mie ed ora sono tue…fanne buon uso!
ΩΩΩ
La lucertola correva placidamente sul muretto, ma si accorse presto
dello sguardo di ghiaccio che la seguiva famelico, quasi volesse
mangiarsela.
Il battito cardiaco della preda aumentò, mentre quello del
cacciatore sembrava non esistere, come se uno avesse tolto il battito
cardiaco all’altro, dato che sembrava non gli servisse.
Correre, correre, correre…
Fermarsi, svoltare…
Una fessura, una via verso la libertà e la vita, ancora pochi passi, ancora uno sforzo!
Uno stiletto trapassò il corpo della creatura, che per un attimo
tentò di dimenarsi, poi si abbandonò al trapasso dopo una
breve ma intensa agonia.
-Interessante.- sussurrò la ragazza prendendo nota degli spasmi
del piccolo rettile-Davvero interessante.- gli staccò la coda
con le pinze e la mise in un contenitore isolato di plastica,
promettendosi di esaminarlo più tardi.
-Lui sarebbe fiero di me…se solo non lavorasse per quella donnaccia.-
sospirò, poi una folata di vento freddo la fece rabbrividire in
quella sera.
-Siamo ad agosto e c’è questo freddo?- pensò, ma
notò che le condizioni climatiche erano tornate normali-Qualcosa
cambierà, me lo sento.
In quel momento due demoni giunsero vicino a lei, circondandola.
Ovviamente avevano avuto la furtività di due bisonti, ma la
giovane non se n’era preoccupata minimamente.
-Ma guarda che bella pollastrella…ehilà, bambola, non ti va di
divertirti?- le disse uno cingendole la vita, ma lei non si
spaventò, anzi sorrise.
-Dimmi, bambolo…- prese un coltello e glielo piantò nel ventre,e
lo stesso fece con il suo compagno-Lo sai perché mi chiamano the
Black Widow?
I due erano rimasti scioccati dalla rapidità di quella che
doveva essere la loro preda e che in quel momento si era rivelata
cacciatore.
-N-no…- balbettò quello che aveva parlato per primo con un rivolo di sangue alla bocca-Tu…tu non puoi essere la…
-Beh, lascia che te lo dimostri.- replicò quella, impugnando di nuovo lo stiletto.
Dopo averli uccisi prelevò i tanto amati campioni di sangue e
peluria, poi li ripose nella sua fedele cintura, ritenendosi
soddisfatta per almeno quella giornata.
Non era un caso se aveva quel soprannome…non c’era predatore più
adatto a lei dato che, forse per gusto e malizia o forse per caso,
uccideva solo maschi.
Nessuno avrebbe mai riconosciuto in quella giovane scienziata la “Vedova Nera”.
ΩΩΩ
Correva.
Correva senza guardarsi intorno.
Il cuore in gola, il fiato corto e il vestito strappato e sanguinante
in più punti la affaticavano più del dovuto, ma doveva
correre…
Ne valeva della sua libertà, anzi molto di più, della sua stessa esistenza!
Non voleva tornare indietro, non voleva!
Ignorò la voce di lui che la chiamava sensualmente.
Non puoi fuggire da me,Roxanne…
-Lo so, dannazione, lo so!- pensò la ragazza stringendo i denti.
Ma doveva resistere.
Lui non l’amava,ma era stata il suo passatempo per cercare di andare
avanti e non essendoci riuscito voleva tornare indietro…e lei non
poteva permetterlo.
Bastardo schifoso!
E brutta sgualdrina lei che l’aveva ridotta in quello stato!
Tutta colpa sua!
Lei non era una bambola che prendeva il posto di un’altra bambola, era solo Roxanne, una donna con vita, desideri e sentimenti…
E tra i sentimenti c’era lui.
Lo stesso uomo da cui fuggiva.
Dove vai Roxanne, ti troverò…
-No, no…
Io ti ho trovato.
Si fermò sulla cima di un burrone e si guardò indietro.
E lo vide.
Bello come la notte, perché il giorno era troppo puro e chiaro
per lui, gli occhi penetranti e il sorriso sensualmente perfido e
opportunista!
Ed era per quello che l’amava…
-Non sei stata cortese a scappare.- dichiarò.
-Lo faccio per vivere.- replicò lei cercando di non far tremare la voce di fronte a lui.
-Roxanne, mia cara…tu non vivrai senza di me.- la dura verità, eccola lì.
Su un piatto d’argento, come la testa di Giovanni Battista davanti a Salomè.
-Tu vivi di me.- si avvicinò, ma a sorpresa la ragazza gli
sfuggì dalla mani buttandosi all’indietro nel burrone…e lui,
nella sua sorpresa, poté riflettere negli occhi lucenti il
sorriso di lei che cadeva nel fiume.
ΩΩΩ
Hinata era seduta sotto un albero, e carezzava il suo gatto, che stava
beatamente accoccolato sulle ginocchia della ragazza e faceva le fusa
godendo dell’ombra che il faggio forniva per quella bonaccia d’agosto.
Ma qualcosa turbò quella quiete, quell’immagine di pace che si
era creata: la giovane balzò in piedi, fissando con i suoi occhi
grigi la luna e sorridendo, come se avesse atteso per anni quel
momento, eppure una punta di preoccupazione velava quel sorriso pacato
che avrebbe ammansito anche la più cattiva delle creature.
-E’ giunto il momento.- sussurrò con le mani giunte al petto e chiudendo gli occhi.
Era da un po’ che non succedeva.
Le visioni l’avevano lasciata in pace abbastanza tempo per farle credere che non sarebbero più tornate, ma si sbagliava.
-Che illusa.- pensò con una vena di tristezza. La notizia
l’aveva rincuorata, ma questo significava aver visto qualcosa, qualcosa
che gli esseri umani non potevano vedere se non quando sarebbe accaduto.
Perché lei, semplice sacerdotessa Fudoo, era in grado di
prevedere il futuro portando con se fortuna e disgrazia, sollievo e
sventura, perché le sue visioni si presentavano a loro
piacimento inoltre non erano mai nitide, mai e solo in quella
circostanza era riuscita a leggere il volto di una persona che presto
avrebbe incrociato la sua strada.
Quello di una giovane donna con gli occhi indaco e viola.
- C’è altro, c’è altro.- tentò di concentrarsi, ma
le porte del futuro restarono chiuse per lei, eppure era sicura che non
era sufficiente, le era parso di intravedere altri due volti, o forse
tre…
-Oh, accidenti!- si scansò una ciocca dei suoi lunghissimi
capelli mossi color nocciola e sobbalzò, sentendo qualcosa sulle
caviglie. Abbassò lo sguardo e vide solo il suo gatto che,
turbato dallo scatto della ragazza e poi ignorato reclamava attenzioni
strofinandosi contro le gambe della padrona.
-Hai ragione, piccolo mio, non dovevo ignorarti.- dichiarò
prendendolo in braccio e continuando ad accarezzarlo, poi tornò
a fissare la sera, un punto indefinito nel cielo.
-Molte cose stanno cambiando…è giunto il momento.- ripeté.
Anche se non aveva la minima idea di cosa potesse significare.
Continua...
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Capitolo 2 *** L'Occhio di chi guarda nelle Porte del Futuro ***
saiyuki 2
Capitolo II: L’Occhio di chi guarda nelle porte del Futuro
Mi ero incamminata nel primo pomeriggio e dopo appena un giorno di
viaggio avevo raggiunto il confine della regione dove vivevo,
così decisi di prendermi una pausa con l’intenzione di
proseguire fino al tramonto, ormai vicino, verso i santuari vicini al
confine i quali non avrebbero rifiutato ospitalità ad una
viaggiatrice, anche perché avevo i miei metodi per convincerli…
Accarezzai involontariamente le Shoreijyu che ora mi pendevano dai fianchi, ripensando al dono fattomi dalla nonna.
Tante domande mi assillavano, la mia mente era un continuo enigma senza
risposta: come se l’era procurate due pistole di quel genere una
vecchietta come lei? E perché quei Saggi avevano scelto me per
fare quel viaggio?
E soprattutto..
-Chi saranno le mie compagne?- pensai.
La più vicina era una certa Hinata, una fanciulla che si diceva
fosse come la dea della Misericordia Kanzeon Bosatsu per quanto era
dolce e buona con tutte le creature…insomma, una santina.
-Sarà una delle prossime vittime se non mi sbrigo a trovarla.-
pensai mentre ero seduta a cavalcioni su di un ramo di un grande
albero, con la schiena appoggiata al muro e le gambe che penzolavano
nel vuoto.
All’improvviso il rumore di passi mi fece sobbalzare e mi sporsi
leggermente. C’era una ragazza che era appena entrata nella radura dove
si affacciava l’albero e, coperta da un mantello marrone, si guardava
indietro preoccupata.
-Ma cos’ha?- la vidi appoggiarsi ad un masso che bloccava ogni uscita,
rendendo la radura un vicolo cieco, aveva il fiatone e tremava
leggermente, quasi fosse spaventata da qualcosa-Quasi quasi vado a
vedere.- scesi con un agile balzo ed ero così presa dalla
giovane che non mi accorsi di essere caduta sul morbido.
-Ehilà.- salutai alzando il capello con una mano-Perché
quella faccia?-domandai, poi sentii dei gemiti e chinai il capo per
vedere un demone sotto di me con la faccia spiaccicata a terra-Oh,
allora è per lui che scappavi.
-Ti…ti prego, attenta.- mi avvertì quella con gli occhioni spalancati.
-Tranquilla, io…
-Levati stronza!- mi intimò il demone con una scrollata delle enormi spalle.
Saltai all’indietro e rimasi immobile, con una venetta che pulsava.
-S-stronza…a me?!
-E a chi? Ora ho da fare con lei, mi occuperò di te più
tard…- approfittando del fatto che si era girato mi diedi una pedata
sulla nuca facendolo cadere con la faccia a terra, esattamente come
poco prima.
-Brutto essere inferiore come ti permetti?- chiesi spingendo più forte il piede.
-E-ehi, vacci piano.- mi disse la ragazza, pigolando.
-Piano un corno! Ti rendi conto che…- mi distrassi.
Quell’attimo di leggerezza mi fu fatale, perché il demone mi
fece una spazzata alle caviglie e poi mi portò un calcio
all’addome che mi fece cadere tre metri all’indietro e sputare sangue.
-AH!- urlai tentando di mettermi seduta, ma quello mi puntò un piede sullo sterno.
-Ora, come la mettiamo, eh stronza?- mi apostrofò quello ghignando.
-F-FERMO!- urlò la giovane-P-per favore, lasciala!
-Sta zitta! Mi occupo di te appena l’ho uccisa.- ghignò inquietante-Sai, il sangue di giovane è buono, mi dicono…
-Non ci provare!- urlai, ma non riuscivo nemmeno a prendere le Shoreijyu, dovevo fare qualcosa o era la fine!
-Merda! Merda!- pensai mentre una goccia di sudore mi cadeva lungo la tempia.
-Ho detto lasciala!- ancora quella ragazza.
Il demone a primo impatto sembrò ignorarla, poi si bloccò
in una posizione strana, come di chi è appena stato paralizzato.
-Ma cosa…?- cominciai.
-Fudoo!- con quella parola, il corpo del demone iniziò a
marcire, fino a sgretolarsi e sparire nell’aria come cenere al vento.
Quando guardai la ragazza, notai che il mantello era caduto, rivelando
un candido Kimono con l’obi grigio perla, esattamente come gli occhi.
-Ma…ma tu…
tre persone da trovare…
la prima, Hinata dagli occhi perla…
-Tu sei Hinata?- chiesi sedendomi e guardandola.
Dal canto suo la giovane sospirò e cercò di non far tremare la voce.
-Quei Fudoo…non può essere che lei, ma allora perché
scappava invece di difendersi?- pensai mentre quella ignorava la mia
domanda.
-Se non l’avessi ucciso non saresti sopravvissuta.- mi spiegò,
però era come se si volesse giustificare per aver compiuto
quell’omicidio necessario.
-Cosa? E come puoi esserne…?
-Lo so.- mi interruppe la moretta guardandomi triste- L’ho visto.
Sembrava una bambola: il Kimono e l’Obi chiari mettevano in risalto le
guance rosse per l’emozione e gli occhi di un bellissimo grigio, come
un cielo in procinto di piovere ma ancora schiarito dai raggi
dell’ultimo sole, e i capelli erano castano chiaro e più lunghi
dei miei, ma tremendamente curati e senza una piega…sembrava quasi
irreale.
Scossi la testa e sbattei le palpebre un paio di volte a quelle parole.
-Come?
Allora le voci erano forse vere? Ciò che i tre saggi mi avevano detto era possibile?
Hinata poteva davvero vedere il futuro.
-Che significa che l’hai visto?
-Quello che ho detto…non ho voluto io, ma ogni tanto mi capita, così…
-Oh Bosatsu!- esclamai con una mano sulla fronte e ancora seduta a
terra a gambe incrociate-Cioè, tu vuoi dirmi che hai visto la
mia morte?
-Si…e non solo.- alzai un sopracciglio.
-Chi vuoi dire?
-Io…ti ho già visto.- mi disse-Sai, a primo impatto non ti ho
riconosciuta, ma ora che ti guardo negli occhi sono sicura che eri tu
quella della visione. E non solo te.
Quella ragazza mi inquietava, ma allo stesso tempo mi affascinava:
prevedere il futuro e non poter controllare quel potere…chissà
come ci si sentiva.
-Tu come sai il mio nome?- mi chiese poi la giovane, che confermò essere Hinata.
-Io ti ho cercata.- replicai.
-me?
-Si. I tre saggi hanno ordinato a me di trovarti, insieme ad altre due,
forse le stesse della tua visione. Ora non so perché ci abbiano
scelte, ma è andata così e non puoi rifiutare,
così come io non ho potuto.
La ragazza guardò sopra di se il sole, quasi cercasse una
risposta, poi piantò i suoi occhi grigi nei miei azzurro-viola.
-Se gli dei hanno deciso così io non rifiuterò.- dichiarò-Ma spiegami almeno il motivo di questo viaggio.
Mi guadai intorno, poi feci un bel respiro.
-Gyumao.- dissi solo e quella sobbalzò per poi abbassare le spalle sconsolata.
-Allora è vero…qualcuno punta davvero alla sua resurrezione. Le voci erano vere. Ma chi può fare una cosa simile?
-Non ne ho idea.- sospirai sconsolata a mia volta, poi mi grattai la
nuca-Ma a quanto pare il nostro obiettivo è scoprirlo e
fermarlo. Insieme alle ragazze che probabilmente anche te hai visto.
-Conosci qualcosa di loro?- mi chiese allora Hinata, come animata da nuova forza.
-Beh…solo il nome a dire la verità, e di certo non ci aiuta
molto- dissi in tono grave- Una è una certa Roxanne, ma non so
altro su di lei, e l’altra…- blocco totale.
-Cosa c’è?
-Non mi ricordo come si chiama!- mi presi il viso tra le mani e cercai di scervellarmi nel tentativo di ricordarmi.
-Oh Dei.- la ragazza abbozzò un sorriso tirato, ed una goccia di sudore si formò sulla tempia-Avanti, calma.
-No calma! Non mi ricordo il nome di una tizia che serve a salvare il
mondo! Oh, ma dove ho la testa? Aveva un nome facile, da predatore…
-Predatore?
-Si, che ne so…anaconda? No, no…vipera! No, aspetta, stercorario…no quello non ci serve, non era quello…
-Aspetta…per caso era the Black Widow?
La guardai fissa, poi le presi le mani con le lacrime agli occhi.
-Siiiii! È quello, ti adoro! Ma come fai a conoscerla?
-Ma è facile.- assunse un’aria turbata-Tutti qui conoscono la Vedova Nera.
-La Vedova Nera…oddio.- sussurrai, poi mi guardai intorno-Beh, dovremmo
cominciare a cercarla. Come si usa dire, via il dente, via il dolore.
-Prima passiamo al tempio dove vivo. Passeremo la notte lì, devo prepararmi per il viaggio e prendere altri Fudoo.
-D’ accordo, così potremo passare la notte lì, ormai è tardi e non voglio incontrare demoni di notte.
-Va bene…- fece una pausa, poi sorrise-Scusa, ma non so il tuo nome, anche se tu conosci il mio.
-Tsuki.- mi presentai con un’energica stretta di mano-Il mio Nome è Rin Tsuki.
-Molto bene, Tsuki…io, Hinata Otomiya, sarò la tua compagna in
questo viaggio verso ovest…la mia abilità di combattente e i
miei occhi sono al tuo servizio.
-Molto bene, andiamo.
E così incominciava il mio viaggio verso occidente, con una nuova compagna ed un grande fardello sulle spalle.
Continua...
Commento dell'Autrice
Eccomi qua gente, speravate di esservi liberati di me, vero? Invece
sono tornata con un altro cappy xD Così il gruppo inizia con la
sua formazione, Hinata si è appena unita a Tsuki nel suo viaggio
verso Ovest, come procederanno le cose? E che fine hanno fatto la
Vedova Nera e Roxanne?
Scopritelo nel prossimo capitolo.
Si ringraziano per le recensioni:
Nicole Prince: bah, ero sicura ti sarebbe piaciuta, in fondo l’hai letta solo 4 o 5 volte xD
Kenjina90: mia stalker grazie davvero mi fa piacere i personaggi femminili ti abbiano colpita in positivo. Ti adoro *.*
Mewpower: hihi, grazie per la recensione, lo sai che ti voglio bene =D
spero continuerai a seguire e soprattutto a commentare *.*
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Capitolo 3 *** Nella Tana del Ragno: la collezionista di Occhi. ***
Capitolo III: Nella Tana
del Ragno: la collezionista di
Occhi.
Come si è capito, la
Vedova Nera oltre ad avere la mano
veloce e l’occhio vigile aveva anche l’orecchio
lungo, perché non c’è mai due
senza tre, così la ragazza tanto enigmatica e
perché no, un po’ sadica che
abbiamo conosciuto già come lettori, venne a sapere di una
strana creatura che,
da quello che dicevano i contadini del posto, aveva davvero dei begli
occhi.
-Può leggere il futuro,
è meraviglioso!
-Non è vero,
è condanna! Ha predetto la morte di mio
figlio e non ha fatto nulla, giustificandosi che non poteva controllare
la
visione…
-Ma
ha sgominato una carestia.
-E poi quegli occhi sono
così belli…
-Grigi come perle di ottima
qualità!
Questo e altri commenti aveva udito
mentre, di nero,
passeggiava nei campi o nei boschi, passando inosservata o creando
paura a chi
la scorgeva per poi non farsi più vedere.
-Occhi di
Perla…interessante.- pensò aggiustandosi gli
occhiali, gesto tipico che l’accompagnava da quando era una
bambina.
Sarebbe stato ancora più
interessante, però, averli sotto
provetta…
Un sorrisetto sadico le
illuminò il volto ed una scintilla
di malvagità le fece brillare gli occhi di ghiaccio.
-E dove si trova questa ragazza,
che tu sappia?- la
ragazza si concentrò per assorbire ogni singola lettera
uscita da quelle
labbra.
-Nel tempio a confine tra questa
regione e quella del
Nord…un giorno di marcia da qui.
Bingo!
-Forse potrei fare una capatina al
centro monaci…- e
mentre ripensava al buffo nome che aveva dato ai santuari
ridacchiò,
aggiustando di nuovo gli occhiali che le erano scesi sul naso-In
fondo…fa
sempre bene fare un salto alla casa degli dei
ΏΏΏ
Ci sistemammo per la notte al
tempio dove Hinata
alloggiava da sempre. Lei era cresciuta in quel posto e non
l’aveva mai
lasciato.
-Ehi,sei sicura di voler
intraprendere un viaggio così
lungo?- chiesi, un po’ perplessa e preoccupata di dovermela
più che altro
portare dietro piuttosto che farne mia compagna, e lei
sembrò leggermi nel
pensiero,perché mi guardò sempre sorridendo ma
forse con più fermezza e
severità del solito.
-Anche se non pare so badare a me
stessa. Non farti
ingannare dalle apparenze. Se quel demone mi inseguiva è
perché io gliel’avevo
permesso, speravo di non spargere altro sangue ma a quanto pare non se
n’è
potuto fare a meno.- sospirò-Beh, che ci si vuol fare,
è la vita.- aggiunse poi
con un’alzata di spalle.
Capendo di aver fatto una gaffe non
indifferente, mi
grattai la nuca ed abbassai lo sguardo, capendo che frenare la mia
boccaccia
avrebbe fatto davvero comodo con delle compagne, e che non tutte
sarebbero
state così gentili e pazienti come Hinata.
-Mi dispiace.- dissi-Non volevo
sminuirti.
-Non fa niente, le parole non
contano nulla rispetto ai
fatti.- replicò quella-Ti dimostrerò che puoi
fidarti di me sul campo di
battaglia.- e ammirai la sua semplicità e il suo buonsenso,
perché erano cose
che mi mancavano e che sapevo non avrei mai ottenuto.
-Grazie.- dissi solo, sorridendo a
mia volta.
-Per cosa?
-Per molte cose, Hinata.- replicai
senza dare una risposta
precisa, poi entrambe ci addormentammo, stanche e preoccupate per il
lungo
viaggio che sarebbe iniziato domani verso il lontano Ovest.
ΩΩΩ
Ella riuscì ad arrivare
al tempio senza faticare, senza
perdersi e senza battere ciglio, era talmente sicura dalla strada da
seguire
che se vi fosse stato qualcuno con lei avrebbe giurato che sentisse
l’odore
della sua preda, ma d’altronde chi poteva dire cosa passasse
in testa alla
Vedova Nera?
Nessuno, appunto…
Perché nessuno aveva mai
il coraggio di avvicinarla e
nessuno era degno della sua compagnia, solo una persona era stata
capace di
scioglierla, ma quella persona era da gettare nel dimenticatoio come
tutte le
relazioni della sua vita.
Una volta raggiunto il muro del
tempio vi saltò sopra con
un agile balzo e controllò la situazione: due sentinelle.
-Perfetto.- saltando sopra ad una
le recise la giugulare
senza che questa potesse fiatare, ma l’altra la vide e fece
per dare l’allarme,
ma la vedova Nera era scaltra e veloce, così dopo esserle
arrivata alle spalle
gli puntò un coltello nella schiena.
-C-cosa vuoi?- balbettò
quello con rabbia, ma il tremore
della voce ne tradiva l’angoscia, cosa che fece sorridere la
ragazza, tuttavia
quando parlò il suo timbro era praticamente atono.
-So che questo tempio ospita la
veggente: voglio sapere
dov’è.
-I-io n-non l-lo- s-so…
-Aha, lo sai che i bambini che
dicono le bugie finiscono
male?- affondò più la lama nel coltello nella
schiena del monaco.
-AAAAH!! Ok, ok, sono nella stanza
più estrema della parte
est del tempio, ti prego, ti ho accontentato, ora lasciami!
-Sai, avevo pensato di darti una
morte dolorosa e
ignobile.- lo sentì trattenere il fiato-Ma visto che mi sei
stato utile, sarò
generosa.- fece una pausa, per assaporare la speranza
dell’uomo, poi gli torse
il collo con un unico e secco gesto-Te ne darò una veloce ed
indolore.-
accompagnò il corpo nella caduta per evitare che anche il
minimo rumore potesse
destare sospetti, poi corse silenziosa come un’ombra dove le
era stato
indicato.
Non fu difficile stordire
[uccidere] altre sei guardie tra
sentinelle e monaci vari [ovviamente non mancò di prendere
campioncini di
stoffe, capelli, pelle…] e in venti minuti circa si
trovò davanti alla porta
della stanza, il suo obiettivo a portata di mano, bastava solo un
piccolo
sforzo, forzare la serratura della porta con una forcina sarebbe stato
semplice, non restava che…
-Mmh…-
all’improvviso la porta di aprì e la Vedova Nera
vide una ragazza di fronte a se, avendo ottenuto anche una descrizione
della
veggente seppe che non era lei, ma l’aveva vista, era la fine.
-Merda!- pensò, ma prima
che potesse afferrare qualunque
cosa per ucciderla, questa cadde a terra con un tonfo riprendendo a
dormire-Cosa…?
Si sporse nella stanza, spostando
lo sguardo dalla ragazza
a terra a quella che, stesa nel Futon qualche metro più in
là, doveva essere la
veggente che dormiva placidamente, poi tornò a fissare
l’altra tizia.
Forse stava fingendo, non poteva
essere così facile,
poteva togliersi ogni dubbio tentando di accoltellarla, si. Si poteva
fare,
peccato che qualcuno, probabilmente trovando i cadaveri dei monaci,
avesse
appena dato l’allarme e non poteva perdere tempo.
-Beh, che culo.- pensò
entrando, scavalcando con eleganza
il corpo dell’altra per avvicinarsi alla veggente.
-Si, è lei…-
pensò osservandola,poi prese uno spray dalla
sua cintura e dopo aver spruzzato in faccia alla giovane una sostanza a
noi
ignota se la caricò in spalle-E anche questa è
fatta.
Poi si dileguò come era
venuta, nella notte.
ΩΩΩ
Hinata si
svegliò senza violenza o paura, eppure sentiva
che c’era qualcosa di diverso, qualcosa di
sbagliato…aprì gli occhi di scatto,
e ciò che vide non le piacque: sopra di lei c’era
solo nero, e non per il buio,
che comunque regnava nella stanza, erano proprio pareti nere…
Non era più al tempio.
-Ma
cosa…?-tentò di alzarsi, ma qualcosa glielo
impedì.
C’erano delle cinghie di
cuoio che la tenevamo ferma per i
polsi e le caviglie, e anche una sul collo, tanto che non poteva
nemmeno
muovere la testa più di tanto senza sentirsi soffocare.
-Dove…DOVE SONO?!-
urlò spaventata.
-Benvenuta nella mia umile dimora.-
quella voce femminile,
melliflua e con una discreta punta di sadismo, la fece rabbrividire, ma
i suoi
atroci sospetti vennero a galla quando su di se vide il volto di una
giovane
dagli occhi verde chiarissimo appena visibile, freddi e penetranti, la
pelle
chiara, quasi diafana e spenta, che contrastava altamente con i suoi
capelli,
corti tagliati fino alle spalle e nerissimi nonché
abbastanza spettinati.
-La…la Vedova Nera.-
sussurrò con voce strozzata.
-Onorata che tu mi conosca, mia
cara.
-Cosa vuoi da me?-
domandò coraggiosamente Hinata tentando
di liberarsi, e questo scatenò una strana ilarità
nella vedova nera, che coprì
la bocca sottile con la mano.
-Lo stesso che vogliono tutti
quelli che ti vengono a
trovare…
-…
-I tuoi occhi.- sussurrò
la giovane cacciatrice
compiaciuta, poi si precipitò verso un tavolo a prendere
qualcosa.
-Ma…ma a che scopo
rapirmi?- il cuore di Hinata batteva
fortissimo, non si capacitava dove quella pazza volesse arrivare.
-Perché non credo che
sarei riuscita a cavarteli in altro
modo.- dichiarò mostrando un bisturi contro luce. A causa di
quel piccolo
raggio l’attrezzo sembrava brillare di luce maligna e Hinata
iniziò a sudare
freddo.
-Fermati! N-non puoi farlo!-
tentò di divincolarsi, ma
quei lacci erano veramente robusti e resistenti, inoltre non poteva
prendere
nemmeno i Fudoo, era completamente disarmata!
-Addio, occhi di
Perla…forse scoprirò il tuo segreto.- il
bisturi si avvicinava sempre di più e Hinata non sapeva cosa
fare, non riusciva
nemmeno a richiamare la sua energia…
All’improvviso un rumore
di uno sparo e un urlo la fecero
sobbalzare, e notò che la Vedova Nera non teneva
più in mano il bisturi dato
che era impegnata a sorreggerla con l’altra a causa del
sangue che ne
fuoriusciva.
-ARGH! Chi è stato?-
urlò furiosa.
-Scusa per il ritardo, Hina-chan,
ma ho faticato a
ritrovare la strada.- quella voce…
-Tsuki!- esclamò
gioiosa-Non sai quanto sono felice di
vederti!
-Da come stai messa ne ho una mezza
idea, credimi.-
replicò l’esploratrice.
Si trovava sull’uscio
della porta e teneva il cappello
calato sugli occhi, ma con la canna della pistola lo alzò
per poter guardare
meglio la compagna ancora legata. La ragazza sorrideva.
-Hai un bel coraggio a venire qui
ed interrompere le mie
ricerche.- intervenne la Vedova Nera rimanendo immobile con la mano che
ancora
sosteneva quella ferita, anche se appena, da Tsuki con la pistola
più come
monito che per altro.
Ma come diavolo aveva fatto a
trovare il covo di quella
schizofrenica?
Hinata non lo sapeva e non voleva
pensarci, e non volle
nemmeno pensare a cosa sarebbe successo se non fosse arrivata in tempo.
-Ricerche dici?- la voce di Tsuki
la distrasse dai suoi
macabri pensieri-Più che ricerche credo che tu stia
commettendo omicidi.
-Sono vittime che possono
sacrificarsi per la scienza.-
replicò la mora con una naturalezza tale che Hinata
rabbrividì.
ΩΩΩ
A quelle parole sbuffai, rimanendo
ancora con la canna di
una delle pistole che sorreggeva il cappello permettendomi di vedere
bene le
altre due ragazze in quel covo buio.
Diamine, era stata davvero una
faticaccia riuscire a
trovare quel buco!
Fingere di cadere a terra
addormentata quando l’avevo
vista (dopo essermi presa un discreto colpo per la sorpresa) era stata
una
delle mie improvvisate più geniali, e quella pazza ci era
cascata in pieno,
però che paura che mi potesse scoprire, brr…
Senza contare di quando nella
foresta avevo sbagliato
strada per incontrare un branco di lupi!
Era stata una nottataccia, ma la
mia entrata ad effetto mi
aveva sicuramente ricompensata, e poi ero arrivata appena in tempo per
evitare
che la Vedova Nera cavasse gli occhi alla mia neo compagna, ma ora il
guaio era
un altro, con la mia boccaccia mi ero appena attirata la sua ira su di
me!
-Tsuki, attenta!- mi
avvisò Hinata legata su un tavolo di
ferro, di quelli usati nei laboratori.
-Tranquilla, cara, la tua amica non
sarà di certo trattata
male…- dichiarò la Vedova Nera, poi mi
scrutò meglio-Ma, in effetti…- con uno
scatto fulmineo mi fu davanti e mi prese il mento con la mano
sanguinante per
chinarsi leggermente su di me, data anche la notevole differenza di
altezza che
ci separava.
-Come…come ha fatto a
muoversi così veloce?- pensai
sorpresa nel ritrovarmi così vicino quelle iridi ghiacciate-
E’ velocissima!
-Hai degli occhi davvero molto
belli…li voglio nella mia
collezione.- e sorrise in modo malizioso, chissà quali piani
aveva in quella
testa perversa.
Ecco un punto a sfavore quando ti
trovi a combattere
contro una scienziata pazza: avere gli occhi particolari. Lo
riconoscevo anche
io che erano strani, spesso venivo scansata e maltrattata per quel
colore così
particolare…ma io non avevo intenzione di trovare i miei
occhi in una provetta
dopo essermeli cacciati con il bisturi, così afferrai la
seconda Shoreijyu, che
tenevo lungo il fianco, e caricai il colpo.
-No.- e con questa parola secca
sparai all’altezza dello
stomaco della mia avversaria, che evitò scartando di lato,
mostrando molta
agilità.
Forse sorpresa, forse no, mi
guardò fissa ed in guardia,
poi abbozzò appena un sorrisetto.
-Credo proprio che mi
divertirò stasera.- poi con uno
scatto velocissimo mi arrivò alle spalle e mi
puntò qualche coltello alla
schiena.
-Che diavolo…
-Non ti muovere, questi coltelli
sono avvelenati, basta un
graffio e sei morta…- fece una pausa, probabilmente per
gustarsi il suo trionfo
e strinsi ancora di più i manici delle Shoreijyu-Sai, non
è divertente
interrompere qualcuno che sta giocando…
-Oh, ma io non ho interrotto
niente…anche io sto giocando,
eccome!- a sorpresa saltai all’indietro e sparai due colpi,
ma la Vedova Nera
si abbassò scattando all’indietro, senza togliere
il suo sorriso beffardo.
-Mi dispiace, ma hai mancato il
bersaglio.- a quelle
parole fui io a ridacchiare, stavolta.
-Io non credo.- dichiarai e proprio
in quel momento i
lacci che tenevano Hinata si spezzarono grazie anche ai colpi della
pistola e
la mia amica si liberò.
-Dannata!- esclamò la
bruna quando se ne accorse, le sue
labbra erano livide e gli occhi mandavano scintille, ma dopo un bel
respiro il
tono era di nuovo calmo-Dimmi, quale nome dovrò scrivere
sulla provetta?
A quelle parole il mio sorriso si
allargò scoprendo i
denti, e sempre con la canna della Shoreijyu ancora fumante sollevai di
nuovo
il capello per guardarla meglio con tutta la mia carica.
-Il mio nome è Rin
Tsuki! E vedi di ricordartelo!- a quel
punto vidi lo sguardo della mia avversaria che si insospettiva e dal
nulla
tirare fuori un taccuino.
-Ma…?- Hinata era
sconvolta e anche io.
-Rin
Tsuki….Tsuki…- si sistemò gli
occhiali, che erano
scesi lungo il naso e pensò a lungo-Um…no, non mi
dice niente. Che diavolo mi
avevano detto quelle teste giganti?
-Co…cosa?
-Ma forse non era importante, e ora
torno nel laboratorio,
ho molte cose da fare, avrò altre occasioni di prendervi gli
occhi, il mondo è
piccolo e mi piace viaggiare…- e scomparve nel laboratorio
mormorando.
-No, scusa…se
n’è andata?- chiesi a Hinata, che nel
frattempo si era rialzata e accanto a me si spolverava il vestito.
-Già, in
più….- si interruppe, perché gli
occhioni si
spalancarono e si portò una mano alla bocca-Tsuki, il
viaggio…inoltre ha detto
di essere stata dai saggi!
-Eh? Cosa centr…?-
diamine, è vero!
La Vedova Nera avrebbe dovuto
viaggiare con noi!
Mi affrettai a chiamarla nel buio.
-Ehi, psicolpat…Emh,
Black Widow, torna qui!
Come non detto, dal buio la vidi
comparire con le gambe
elegantemente accavallate sul tavolino dove poco fa Hinata era
incatenata.
-Cosa c’è ora?
Già stanca?- la guardai fissa, confusa da
come poteva essersi spostata così velocemente.
-No…-
dissi in tono scocciato - Dicevi anche tu
hai detto di essere andata
dai saggi? Perché mi hanno convocata dicendo che dovevamo
viaggiare insieme. Ne
vale la salvezza del mondo, quindi verrai con noi.- indicai Hinata che
sorrideva [mi chiesi come faceva a sorridere sempre e soprattutto a
qualcuno
che aveva tentato di cavarle gli occhi], e pensai che se avesse
rifiutato l’avrei
trascinata per i capelli, non avevo intenzione di farmi punire di nuovo
da quei
tre testoni…
Nel vero
senso della parola.
Comunque
Black Widow sembrò non
capire subito, perché annuì con fare grave,
imprecando sui saggi.
-In
realtà mi hanno trascinata
li con l'inganno, quei bastardi mi hanno detto che possedevano un
oggetto
che....COOSA?- spalancò gli occhi e poco mancò
che gli occhiali le cadessero a
terra, ma li afferrò e li sistemò di nuovo, poi
aprì un braccio di lato per
indicare la negazione -MA NEANCHE MORT…- poi
sembrò ripensarci.
E
di brutto.
-Ehi…-
la chiamò Hinata,
turbata, ed entrambe sudammo freddo quando la vedemmo sorridere.
-Ma ripensandoci non è
una gran brutta idea, potrebbe
essere divertente.- il tono di voce così caldo e gentile,
quasi dolce, mi fece
rabbrividire e mettere in guardia, e sobbalzammo sia io che Hinata
quando la
bruna ci arrivò alle spalle e ci posò le mani
sulle nostre di spalle.
Deglutii.
-Ehi non so cosa tu abbia in
mente,ma non ti conviene
fare cazzate o giuro che ti sparo.- dissi.
-Ma certo, per chi mi avete presa,
e ora tutto in marcia,
susu!
Uscì dal laboratorio,
permettendo a me e Hina di
scambiarci qualche opinione.
-Bhe…-
sospirò-Anche questa è fatta! Ora ci manca solo
questa Roxanne e potremo cominciare il vero viaggio.
-Si, ma tu ricordami di fare il
turno di notte, mentre
dormiamo.- replicai-E ora andiamocene, questo posto puzza!- ed entrambe
ci
dirigemmo fuori dal laboratorio della nostra nuova, eccentrica,
inquietante,
compagna di viaggio.
Ok, eccoci arrivati al terzo
cappy, il gruppo è quasi
formato, oramai *O*
Tsuki e Hinata hanno avuto il loro
bel da fare, ma alla
fine anche la Vedova Nera si è unita al viaggio, anche se
non sappiamo dire con
quali intenzioni xD
Coscienza autrice: io lo so! Io lo
so ! io lo…* la fa
volare via con mazza da baseball
Autrice: diceeeeeevo! Non sappiamo
dire con quali
intenzioni xD
In compenso il mistero sui
personaggi si infittisce
sempre di più: cos’è successo alla
Vedova Nera da portarla in quello stato? Che
fine ha fatto Roxanne? Perché Tsuki ha quegli strani occhi?
E Hinata? Cosa
nasconde?
Non lo saprete mai *^* a meno
che…non continuiate a
leggere e commentare la fiction >_>
Pubblicità occultissima
°x°
E ora ringrazio per le recensioni:
Nicole Prince: anche se non hai
lasciato la recensione
devo comunque ringraziarti per l’aiuto xD sii onorata, donna!
XD
Kenjina90: grazie cara per il tuo
commentino *.* sempre
apprezzato! Ebbene si, hinata è tenera fuori e cattiva
dentro *^* no, non è
vero xD però come dici te guai a provocarla xD
Maryon: grazie anche a te per il
commento, sono felice
che ti piaccia. Avevo dedotto che fossi G3nny e non preoccuparti delle
minacce,
puoi tranquillamente scambiartele con le altre, sono sempre sotto
minaccia T_T
alla prossima!
Giugiola: ed ecco qui anche il tuo
fatidico commento!
Spero che continuerà a piacerti e che continuerai a seguire,
mi raccomando non
esitare, come tutti ad esprimere anche i difetti >.<
Sachi
Mitsuki: wiiiiiiiii! una nuova lettrice! sono davvero contenta che la
storia ti piaccia e anche il personaggio di Tsuki >.<
spero che continuerai a seguire la storia e di non deluderti mentre la
sviluppo. bacioni e grazie per la recensione! =D
E ora sparisco momentaneamente, ma
tornerò con un nuovo
capitolo *.*
Bacioni a tutti!
|
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Capitolo 4 *** Finalmente un quartetto: la donna vissuta due volte. ***
Capitolo IV Finalmente un
quartetto: la donna vissuta
due volte.
Widow preparò
velocemente la sua valigia, e subito ci fu
da litigare.
-Non la puoi portare.- dissi.
-Perché no?- Wido
parlava con timbro atono ma era ovvio
che era irritata dal mio categorico divieto-Ora non penserai che possa
ucciderti con una valigia.
-A parte che ci sono gli spigoli,
ma non è questo il
problema: noi dobbiamo andare a piedi e la tua valigia è
troppo grande e
pesante.
-E sarebbe solo
d’impiccio durante la ricerca di Roxanne.-
concluse Hinata con il suo solito sorriso adorabile.
Alché the Black Widow
iniziò a ridere, prima piano, poi
sempre più forte fino a scompisciarsi letteralmente
rotolando a terra.
-Ehi che c’è
da ridere, stupida aracnide?!- sbraitai
agitando le braccia mentre la bruna si rialzava con sguardo talmente
serio da
farmi rabbrividire.
-Primo, non chiamarmi
più stupida aracnide, io sono la
Vedova Nera. Secondo non andremo a piedi.
-Come?- domandò Hinata,
ma io alzai un sopracciglio
sorridendo sarcastica.
-Hai ragione andremo volando.
-No, insulsa ignorante.-
ribatté quella aggiustandosi gli
occhiali con fare saputello, cosa che fece pulsare la mia tempia, ma la
giovane
non se ne accorse, dato che si precipitò verso una poltrona
e si sedette.
-E ora?- sussurri ad Hinata, che
alzò le spalle.
-Chi capisce cosa le passa per la
testa è brava.- ammise
sospirando sempre sorridendo.
-Ma…perché
sorridi sempre?- le chiesi allora, esasperata.
-Non lo so, mi viene naturale.-
replicò quella senza
cambiare espressione, così tornai a concentrarmi sulla
Vedova Nera, che
sembrava in attesa di qualcosa…
-Emh, scusa, che
stai…?- non finii la frase perché un
urlo da parte di Hinata mi sturò i timpani-Ma che
diavolo…?- tuttavia quando
vidi qualcosa passare vicino alle mie caviglie fino a sfiorarla urlai a
mia
volta seguendo poi con lo sguardo la “cosa” che
andò a posarsi sul braccio
della giovane pazzoide.
Era un serpente.
Era nero e lucente, e si avvolgeva
tranquillamente al
collo di una persona adulta, creando una strana, macabra collana
vivente che
con i suoi occhietti vispi e sadici (come quelli della padrona)
scrutavano me e
Hinata quasi sorridendo.
Era inquietante.
-E…quello…cos’è?-
chiese Hinata, schifata e finalmente
senza il sorriso sul volto.
-Signorine, vi presento Nienor, il
nostro mezzo di
trasporto.
-Quello?- ero scettica,
perché ammetto che dopo lo
spavento iniziale, potevo rendermi conto che Nienor non era niente di
più di un
serpentello.
-Stai scherzando?- Hinata era
sbiancata, non intendeva
viaggiare su quell’affare, quello era poco ma sicuro.
La bruna sospirò, poi
alzò gli occhi al cielo.
-Possibile che non vi fidiate di
me?
-Oh, non so: hai rapito Hinata per
cavarle gli occhi, poi
hai tentato di cavare i miei e ci hai quasi uccise, infine te ne sei
uscita
tranquillamente e hai deciso di seguirci senza darci
spiegazioni…perché non
dovremmo fidarci?- il tutto ovviamente l’avevo detto con tono
altamente
ironico.
-Ma quello è passato.-
dichiarò la ragazza agitando la
mano e carezzando il serpentello Nienor-E comunque vi
dimostrerò che ciò che
dico è vero.- si alzò e fece cenno di seguirla
fuori dal laboratorio.
Ubbidimmo, anche se scettiche, e
ci ritrovammo fuori,
sulla riva del fiume.
Hinata osservò
attentamente la ragazza in nero, ma
soprattutto il serpentello, le faceva veramente ribrezzo, non
sopportava i
serpenti, affatto, era uno dei pochi animali al mondo che proprio non
amava.
Soprattutto poi quel
nero…
Rabbrividì e si
sforzò di concentrarsi sulla Vedova Nera
che aveva posato a terra Nienor e aveva fatto qualche passo indietro.
-Nienor, avanti!- ci fu una nuvola
di fumo che, una volta
svanita, mostrò una Porche nera ultimo modello, di lusso.
-Ma
che…che…?- Tsuki non credeva ai propri occhi e
nemmeno Hinata.
Come aveva fatto quel coso?!
-Ma…come hai
fatto?-domandò la fanciulla dagli occhi
grigi alla Vedova Nera, che sorrideva soddisfatta.
- E’ un potere speciale
di Nienor…comodo vero?- chiese
gongolando.
-Wow, sei grande Wido!-
esclamò Tsuki.
-Come…come mi hai
chiamata?- domandò la Vedova Nera con
una smorfia.
-Wido…carino.-
commentò Hinata ridacchiando.
Era decisamente meno lugubre di
Black Widow e Vedova
Nera…sisi.
-Io sono Black Widow o Vedova
Nera.- dichiarò la
fanciulla sistemandosi gli occhiali ma Tsuki le diede una pacca sulla
spalla
che la sbilanciò leggermente in avanti.
-Avanti, non fare la lugubre!
È molto carino! E poi non è
smielato, dai!
-Inoltre se uno deve chiamarti in
fretta non può urlare
tutto il nome non credi?- aggiunse Hinata immaginandosi quanto potesse
essere
inutile ed inopportuno chiamare una ragazza Vedova Nera in pieno centro
abitato.
-Umh…beh, è
pratico in effetti.- ammise infatti Wido
(così la chiameremo da ora in poi cari
lettori)-Si…Wido va bene.
-Fantastico! Ora possiamo
partire.- aggiunse
Tsuki-Inoltre…- ma nessuno seppe cosa voleva aggiungere.
Un grido coprì le sue
parole e le tre si girarono.
C’era una ragazza, nel
fiume, che in balia della corrente
si stava dirigendo verso la piccola cascata alla base del fiume e non
era cosa
buona e giusta.
-Oh no!- esclamò
Hinata-Dobbiamo aiutarla!- si portò le
mani alla bocca.
Quella ragazza non poteva morire,
non in quel modo!
-E come di grazia?-
domandò Wido-La pressione dell’acqua
è forte, nessuno sarebbe così scemo da
buttars…- non fece in tempo a finire la
frase che uno schizzo enorme la bagnò da capo a piedi.
Tsuki si era gettata nel fiume.
-Tsuki! Che fai?- urlò
Hinata, ma la ragazza non la stava
ascoltando.
-Avanti! Afferra la mia mano!-
urlò infatti rivolta alla
ragazza del fiume.
Tsuki infatti aiutandosi dalla
direzione della corrente
aveva nuotato per arrivare vicino alla sconosciuta, che sembrava debole
e
ferita dati i graffi sulle braccia.
-N-non ce la faccio.-
balbettò, e nel farlo ingoiò acqua.
-Avanti! Prova!- Hinata si
portò le mani alla bocca
quando una specie di dosso fece andare sott’acqua entrambe le
giovani.
-OH DEI!- dovevano fare qualcosa.
Non poteva stare lì con
le mani in mano o sia quella
ragazza sconosciuta che Tsuki sarebbero morte annegate.
Ma non sapeva cosa fare!
-Accidenti? Perché non
riesco a rendermi utile?- pensò mentre
lacrime di rabbia le pungevano gli occhi-Perché?
Vide Tsuki riemergere con la mano
che teneva stretta
quella della sconosciuta.
-HINATA! WIDO!- urlò
inghiottendo a sua volta acqua per
poi tossire-A-aiut…- un altro dosso e ancora
sott’acqua.
-TSUKI!- Hinata guardò
Wido, la compagna sembrava
indifferente-Dobbiamo fare qualcosa.
Wido allora si rivolse a Tsuki e
per farsi sentire mise
le mani a coppa.
-Ehi, vorrei aiutarti ma non ho
idee.
-WIDO!- urlò Tsuki
infuriata aggrappandosi ad una roccia
che sporgeva senza lasciare la ragazza-SE MENTI TI AMMAZZO! NON SO COME
FACCIO
MA TI AMMAZZO!
Ma Hinata non metteva in dubbio le
parole di Wido, era
cerca che non sapesse cosa fare…allora iniziò a
torturarsi l’Obi del kimono,
disperata.
-Cosa…?
-Ci sono!!- senza preavviso, Wido con un fulmineo gesto le
slacciò l’Obi
facendola arrossire fino alla punta dei capelli.
-W-Wido!- esclamò
tenendosi la veste, rossa come un
peperone-Ma che fai?!
-Zitta e aiutami!- la bruna
lanciò l’Obi a Tsuki, che lo
afferrò con una mano e Hinata capì.
-Beh, sei perdonata.-
dichiarò recuperando il sorriso,
per quanto teso e imbarazzato per il fatto di dover tenere la veste con
le
mani, e per quanto poteva aiutò la compagna a trascinare le
altre due sulla
riva.
Una volta che Tsuki e la ragazza
misteriosa furono in
salvo, tirarono tutte un sospiro di sollievo (anzi, scusate lettori,
Wido era
tranquilla dal principio), e fu proprio la Vedova Nera a prendere
parola.
-Devi avere una fortuna sfacciata
per essere ancora viva,
lo sai?- chiese rivolta a Tsuki , che sorrise.
-Beh, si sa che la fortuna aiuta
gli audaci, no?- e lo
disse tra un sospiro affaticato e l’altro.
Hinata intanto era china sulla
sconosciuta e notò che era
giovane: doveva avere la loro età o al massimo due, tre anni
in più. Aveva lunghi
capelli biondi legati in due code che arrivavano al bacino anche per il
fatto
che erano bagnate e una leggera frangia copriva gli occhi, ma anche
senza
quella sarebbe stato impossibile vederne il colore dato che era svenuta
e
quindi li teneva chiusi. Timidamente le prese il polso e si
sforzò di sentirne
il battito.
- E’ ancora viva.-
dichiarò infine sorridendo.
Che sollievo aveva provato nel
sentire quel battito,
seppur debole, in quella giovane! Anche al tempio ogni volta che i
monaci o lei
dovevano curare qualcuno si impegnava al massimo quasi fosse un suo
caro e ogni
volta che non riusciva a salvare una vita stava male per mesi, aveva
votato la
sua vita ad alleviare il dolore degli altri, e se non riusciva a fare
il suo
dovere cosa le rimaneva?
-Viva hai detto? Beh, almeno non
sono quasi morta
inutilmente.- dichiarò Tsuki strizzandosi i capelli bagnati,
poi tornò
seria-Suggerisco di restare con lei finché non si sveglia,
dopodiché potremo
continuare il viaggio.
-Sono d’accordo.- disse
Hinata, che non voleva lasciare
sola la poverina-Wido non possiamo portarla dentro?
-Fate come vi pare.-
dichiarò la Vedova Nera, poi fece
strada dentro quel luogo inquietante che aveva ospitato la loro
battaglia.
Wido entrò nel suo
laboratorio e lo guardò con qualcosa
di simile alla malinconia: partiva per un lungo viaggio e
chissà quanto tempo
sarebbe passato prima che l’avesse rivisto! Sempre se non
fosse morta prima o
il laboratorio distrutto da demoni e briganti…
-Appoggiatela su quel letto.-
dichiarò indicando il tavolo
di metallo dove vivisezionava le cavie vive e non.
-Ma quello è il luogo
di tortura!- esclamò Tsuki
contrariata ma dallo sguardo di Wido capì che doveva
accontentarsi, così aiutò
Hinata ad adagiare sul tavolo la giovane, mentre Wido prese un libro
enorme
dalla sua polverosa libreria e si mise a leggere con il fedele Nienor
al collo.
Era stato una delle invenzioni migliori della sua carriera, quella
cosetta, ma
quanto aveva faticato per catturarlo e trasformarlo senza ucciderlo!
Ci era andata veramente
vicina…
-Ragazze.- esordì poi
Tsuki all’improvviso, e Wido
distolse lo sguardo infastidito dal libro di alchimia che stava
leggendo.
-Si?
-Dato che dobbiamo viaggiare
insieme che ne dite di dirci
qualcosa di noi?- Wido spalancò gli occhi di un verde
chiarissimo, poi tornò a
leggere con tranquillità.
-Scordatelo.
-Ma certo che sei antipatica, eh?
-Avanti Tsuki, pazienta, in fondo
siamo compagne di
viaggio da nemmeno mezz’ora.- ecco.
Hinata era discretamente
intelligente.
-Mi sta simpatica.-
annunciò a se stessa Wido appuntando
mentalmente la discrezione della compagna.
-Mmmh…- un mugugno
proveniente dalla ragazza ruppe il
silenzio e tutte si girarono per controllare.
Era infatti seduta e si teneva una
mano sulla testa.
-D-dove mi trovo?-
sussurrò,poi vide le tre ragazze e
sobbalzò per la sorpresa, ma non per la paura-Chi siete?
-Emh…siamo quelle del
fiume, ricordi?- esordì Hinata,
mentre Tsuki incrociò le braccia.
-Ecco! Io l’ho salvata e
nemmeno si ricorda.
-Salvata? Ah si!-
esclamò battendosi una mano in fronte-Sono
precipitata da quel piccolo precipizio mentre fuggivo.- poi
alzò le maniche del
Kimono fino e stracciato che indossava e Wido aumentò la sua
attenzione nel
vedere che erano pieni di graffi e lividi.
-Come te li sei fatti?- chiese
Hinata, addolorata per le
presunte sofferenze della bionda, che sospirò.
-E’ una lunga
storia…
-Beh, dato che ti abbiamo salvato
la vita dovresti almeno
dircelo no?- disse Wido indifferente e Tsuki le puntò un
dito contro.
-Ma senti chi parla! Tu non vuoi
dirci niente e lei
deve?!
-Ma io non vi devo niente.-
replicò la bruna continuando
a leggere.
-Grrrrrr…
-Emh, ragazze…credo che
così la spaventiate.- come solito
Hinata evitò lo scoppio di una rissa, e tutte si
concentrarono sulla nuova
compagna-Allora? Vuoi dircelo?
L’altra
sospirò e si guardò le mani poggiate sulle
ginocchia, poi sorrise e finalmente le guardò: aveva gli
occhi viola, profondi
e brillanti, come se trattenessero a stento le emozioni.
-Fuggivo dal mio sovrano.- disse.
-Eh?- Tsuki si grattò
la testa-Scusa ma credo di non aver
capito.- l’altra ridacchiò.
-Aspetta, ci credo che non capisci
non ho detto nulla.
-Scusa…vai avanti.
-Niente. Dicevo, fuggivo da lui.
-Perché?- chiese
Hinata, turbata e la bionda abbassò la
testa.
-Voleva uccidermi.
-Perché voleva
ucciderti?- gli occhi di Wido brillarono.
Uccisone=cadavere=cavia=sperimenti!
E come si usa dire
“Elementare Watson”.
-Perché io
sono…ecco…venuta male.- a quelle parole Wido
gettò il libro da un parte mentre Tsuki e Hinata
sobbalzarono.
-Venuta male? Di che parli?
-Io non dovrei nemmeno
esistere…io, ecco…- ridacchiò
ancora, stavolta amaramente-Io sono già morta.
Silenzio.
Tsuki era impallidita e aveva gli
occhi sgranati e lo
stesso Hinata, che rabbrividì leggermente.
-Come…come sarebbe a
dire? Non è possibile!- esclamò la
castana deglutendo-Tu menti.
-Vorrei ma non è
così.
-Non divagare cara!- Wido
avvicinò la sedia al lettino e
la guardò con occhi brillanti-Continua.
Se quella ragazza dagli occhi
viola diceva la verità e si
potevano riportare in vita i morti, allora lei doveva sapere come fare,
sarebbe
stato un passo enorme per la scienza.
La nuova arrivata era restia a
continuare, ma si fece
coraggio e continuò.
-Io non ricordo nulla della mia
vita passata, so solo di
averne avuta una, come una persona che soffre di Amnesia, ricordo solo
che un
giorno mi sono svegliata e c’era lui…che mi
chiamava con un nome che non
conoscevo.
-Mi aveva liberato, mi diceva che
potevamo stare
insieme…ma più i giorni passavano, più
mi accorgevo che lui era deluso da me.
Lo accontentavo in ogni modo, sono stata la compagna più
fedele e l’amante più
accondiscendente, ma non serviva.- deglutì-Io non ero lei.
-Lei chi?
-Mi disse che io avrei dovuto
essere come lei, prendere
il suo aspetto, avere il suo sorriso e i suoi ricordi…ma una
cosa l’ho fatta.
Io ricordo tutto di quando era lei ad essere amata e non io. Non
conosco questa
donna, eppure ricordo ogni singolo momento passato in Sua compagnia e
nient’altro.
-Ma di chi stai parlando?- ora
Tsuki stava praticamente
urlando.
- Dell’amore morto di
Homura, il Dio della Guerra.
Altro Shock.
Altro urlo di gioia da parte di
Wido: non solo quella
giovane era un cadavere ambulante, ma era frutto di studi proibiti e di
intrighi con una delle personalità più temute nel
mondo!
Era come un bambino la sera di
Natale.
-I-il D-dio della G-guerra?-
balbettò Hinata-T-tu stai
scappando dal Dio della Guerra?
-Si…una volta
l’ho sentito che parlava da solo…non ero
lei e dovevo sparire per ritentare ancora. Ma io ho già
perso la vita e non
voglio perderla di nuovo, io ho il diritto di vivere, come tutte le
creature!-
esclamò ed ora gli occhi erano lucidi-Non merito di essere
gettata via come una
bambola di pezza, ma per lui non sono altro che quello!
Povera ragazza.
Le tre si guardarono: aveva
bisogno di aiuto, questo era
certo, ma nel loro viaggio potevano partecipare solo persone ben
precise, a
meno che…
-La Vissuta due volte…-
sussurrò all’improvviso Tsuki.
Wido la guardò alzando
un sopracciglio.
-Ehi, stai delirando?- le chiese
aggiustandosi gli
occhiali, ma quella scosse la testa e la ignorò fissando la
ragazza dagli occhi
viola.
-La Donna vissuta due volte.-
ripeté-Come ti chiami?- le
chiese poi, trattenendo il fiato.
-Mi chiamo Roxanne.-
dichiarò quella, turbata-Perché?- e
stavolta fu Tsuki ad urlare di gioia.
-NON CI CREDO! CHE CULO! NON CI
VOGLIO CREDERE L’ABBIAMO
TROVATA! L’ABBIAMO TROVATA!
-Incredibile!- esclamò
Hinata e Wido sospirò.
-Si, questa è fortuna
sfacciata.
-M-ma…ma di che parli?-
Tsuki ignorò la domanda di
Roxanne e le prese le mani.
-Hai detto che vuoi vivere, vero?
Beh, puoi farlo con
noi!
-Cosa?
-Sai, il nostro incontro non
è casuale, noi ti cercavamo.
-Cercavate me?
Ma…perché?
-Beh, è una storia
abbastanza lunga- ammise Hinata-Ma se
verrai con noi avrai una vita ed uno scopo, per quanto difficile.- la
ragazza
le guardò tutte e tre, poi si morse il labbro.
-Avanti, accetta.-
pensò Wido-Devo analizzarti!- Roxanne
sorrise, poi strinse la mano che Tsuki le porgeva e si alzò
dal tavolo di
ferro.
-Sono con voi.
Il gruppo era finalmente completo.
Salve. Ho deciso di aggiornare
comunque questa fanfiction
anche se ho ricevuto solo una recensione T_T fate un’opera
buona, recensite la
storia! XD
Ringrazio nicole prince come
solito =3
The fenix of innocence
|
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Capitolo 5 *** Il Principe dei demoni ***
Capitolo V Principe dei
Demoni
Erano già passati
diversi giorni da quando il nostro
gruppo si era ufficialmente formato e devo dire che ero piuttosto
soddisfatta,
pensavo ci avrei messo un sacco di tempo per trovare quelle tre strane
creature, invece erano bastati appena un paio di giorni vuoi per
fortuna, vuoi
per cause di forza maggiore (quali il Dio della guerra, il disastro al
laboratorio di Wido, il fiume, etc…)
Ma sto divagando…
Dicevo, il nostro gruppo si era
formato da appena pochi
giorni e già questo viaggio si rivelava più
assurdo del solito: in una
settimana di viaggio Wido aveva tentato di uccidere tutti quelli che
avevamo
incontrato per prendere dei campioncini, spinto la porche a una
velocità
elevatissima (ma ammetto di averla un…pochino incitata, si)
rischiando di far
morire Roxy di infarto, aveva tentato di cavarci gli occhi per circa
tre volte
ciascuno e infine aveva strappato una ciocca di capelli
all’ultima arrivata
dicendo di voler vedere se erano veri o meno…
Per non parlare di Roxy: lei era
stata una rivelazione e
non proprio in senso positivo, certo si era rivelata una grande
combattente con
la lancia e l’alabarda, ma ci aveva provato con tutti (e
sottolineo TUTTI)
quelli che avevamo incontrato, e più di una volta Hinata
l’aveva dissuasa da
provocare uomini e demoni, senza contare di quando ci faceva commenti
piccanti
istruendoci a “l’arte
dell’amare”…
Povera Hinata, è
rimasta sconvolta per un bel po’!
Inutile dire che Hinata era la mia
ancora di salvezza:
docile, adorabile, e soprattutto normale come me! Non che io fossi miss
sanità
mentale, anzi al villaggio si può dire che mi consideravano
quasi svitata, e
questo perché combattevo i demoni, stavo sempre sola o con
mia nonna ed ero
molto aggressiva, ma soprattutto per quegli strani occhi che mi
ritrovavo:
azzurro, anzi indaco per essere precisi, e quasi trafitti da sprazzi di
viola
che circondavano l’iride per poi espandersi per la
pupilla…
Oh, accidenti, sto divagando di
nuovo!
Torniamo al gruppo, cari
lettori…
Dicevo, il quartetto era di sicuro
molto vario ma
dubitavo fosse ben assortito, primo perché eravamo della
perfette estranee,
secondo perché non potevamo avere caratteri più
diversi: io ero l’intrepida e
devo dire mi piaceva sentirmi l’eroe di turno, Wido era la
scienziata pazza,
Hinata il dolce collante del gruppo e Roxy quella che dava un
po’ di pepe al
tutto.
-Sarà un luuuuuungo
viaggio.- pensai mentre guardavo il
paesaggio fuori, o meglio vedevo la massa informe di colori che doveva
essere
il paesaggio dato che Wido mandava Nienor (il suo serpente/porche) alla
velocità massima NON consentita, ma nessuno osava fermare
quella fiamma nera e
non mi dispiaceva, dopotutto…
-Wido! Smettila! Vai piano!
Basta!- continuava ad urlare
Roxy seduta dietro insieme a Hinata, che sorrideva placidamente senza
muovere
un muscolo, ma la bruna non la ascoltò minimamente anche
perché io, durante un
mio momento di esaltazione, coprivo la sua voce con la mia, gridando
continui
incitamenti di accelerare.
Non ve lo sareste mai aspettati,
eh? Io e Wido concordare
su qualcosa?
Ebbene si.
-Roxy non ti sento.-
replicò Wido sorridendo
maleficamente, perché non voleva sentirla, dato che i miei
strilli li udiva
benissimo, bah…
-Grrrr, certo che mi senti! Ma ne
riparleremo, oh se ne
riparleremo…
-Buone ragazze.- esordì
Hinata rimanendo inquietantemente
composta, come diavolo faceva?
Continuammo così per
un’altra mezz’oretta, finché Wido
non frenò tutto d’un colpo, facendo spaventare me
e le altre.
-Ma…ma sei impazzita?!-
sbraitai tenendomi il cappello
con la mano e con l’altra sul cuore per la paura.
-No, ho visto del fumo
laggiù.- la Vedova Nera indicò un
punto avanti a se e lo notai pure io, era una grande scia di fumo che
saliva
verso il cielo, dall’intensità doveva essere un
incendio scoppiato da poco e mi
si strinse lo stomaco in una morsa.
-Tsuki..- mi chiamò
Hinata-Io suggerisco di andare a
vedere.- annuii con la testa e mi rivolsi a Wido.
-Punta al villaggio.
-E perché dovrei?- a
quella risposta così menefreghista
ebbi l’istinto di spaccarle la faccia.
-Perché ci
sarà roba da analizzare lì.- intervenne Roxy
con un lampo di genio e gli occhi della scienziata brillarono.
-Andiamo.- e in un attimo eravamo
di nuovo ai limiti
della velocità con quella macchina/serpente.
Arrivammo in pochi minuti e
ciò che trovammo fu
sconvolgente: la maggior parte delle case erano in macerie o ancora
bruciavano,
uomini, donne e bambini correvano mentre urlavano e piangevano, il
tutto
contornato da tante fiamme e fumo.
-Ma chi…?- deglutii-Chi
è stato?
Roxy indicò un uomo
ferito a terra, con segni di unghie
sul viso.
-Guarda, quelle sono ferite da
demone…non possono essere
stati che loro.- aveva ragione.
strinsi i denti nel pensare che
quello poteva essere il
villaggio di mia nonna e scossi la testa per non farlo, poi feci alle
altre il
cenno di andare verso il centro del villaggio.
C’erano delle sagome
lì e non mancai di avvicinarmi.
-Ehi voi!- esclamai e mi fermai a
qualche metro da loro.
Le quattro figure si girarono: uno
era un demone di una
trentina d’anni o poco più, con i capelli neri
corti e spettinati e gli occhi
pece, mentre una era donna, con grandi occhi marrone dorato e capelli
lunghi
viola acconciati in due code che toccavano terra e soprattutto aveva
due
enormi…ok, si è capito, diciamo che qualunque
donna umana (tranne forse Roxy)
si sarebbe sentita pessima di fronte a lei. La terza era un'altra
donna, ma
piccola, con strani capelli rossi, la pelle scura e grandi occhi verde
smeraldo
colmi di vivacità, sembrava molto felina, ma la cosa
frustrante fu vedere che
anche lei aveva minimo una quarta e forse non aveva nemmeno tredici
anni!
E l’ultimo…
L’ultimo era di sicuro
il ragazzo più bello che avessi
mai visto.
Era alto e dalla pelle scura come
la tappetta, ma a
differenza sua aveva splendidi occhi viola e capelli sul rosso quasi
ramato
lunghissimi, la frangia gli copriva l’occhio destro, mentre
sulla guancia
sinistra c’erano tre linee, sembravano quasi graffi, il
fisico era lasciato
scoperto perché aveva solo una giacca aperta a coprirlo, ma
non fu quello a
colpirmi quanto gli occhi, pieni di tormento e tristezza…
E potei confermare, con il rischio
di sembrare
ripetitiva, che era veramente bello.
Tornai in me rimproverandomi
mentalmente che non doveva
essere un bel faccino a farmi distrarre dalla missione, soprattutto se
mio
nemico!
Ma tornai definitivamente alla
realtà solo quando la
potta parlò.
-E voi chi siete?
-Piuttosto chi siete voi.-
replicò Roxy dato che io avevo
la lingua come annodata e cercai di riprendermi scuotendo la testa.
-Bada a come parli.- disse il
demone con i capelli corti,
quello più vecchio-Vi trovate al cospetto di sua eccellenza
Principe Kogaiji,
figlio di Gyumao.
Gyumao?
Il re dei demoni?
Quello che dovevamo fermare a
tutti costi prima che
potesse risorgere?
Ma porca…!
A quelle parole Wido, che non
aveva nemmeno guardato in
faccia i nostri interlocutori scattò scansando Hina (e
scaraventandola quasi a
terra) fino a trovarsi faccia a faccia con Kogaiji.
-Così voi lavorate per
quella vecchiaccia di Gyokumen
Konshu!- sbraitò.
Ah, già dimenticavo di
informare il lettore di una cosa:
il nostro nemico infatti, non era Gyumao stesso, che era morto da un
pezzo, e
nemmeno Kogaiji, misera pedina, ma il demone moglie di Gyumao, ovvero
la donna
chiamata Gyokumen Konshu…o almeno secondo Wido. Ma cosa
aveva la mia compagna
contro di lei per arrabbiarsi tanto?
Comunque il commento alla
ragazzetta non piacque affatto
perché gonfiò le guance ed iniziò a
sbraitare prima ancora che il principe
potesse rispondere:
-Ehi, non parlare così
di mia madre!
E così
quell’esserino era la figlia della racchia?
Wido abbozzò un
sorrisetto perfido.
-Tua madre? Al massimo tua nonna,
vorrai dire.
E lì trattenei a stento
una risata, coprendo la bocca con
la mano, cosa che attirò su di me gli occhi tormentati del
bel Kogaiji, i
nostri sguardi si incrociarono per un secondo, ma fu sufficiente per
farmi
battere il cuore e sudare appena, poi distolsi lo sguardo
concentrandolo sulle
mie pistole, perché avevo la sensazione che ce ne sarebbe
stato bisogno.
-Wido!- la rimproverò
Hinata mentre Roxanne si unì alla
risata con molta partecipazione, cosa che fece gonfiare ancora di
più le guance
alla ragazzina con i capelli rossi.
-Come ti permetti, misero zombie,
ora ti ammazzo!- e con
un agile balzo, senza preavviso, saltò addosso a Wido, in
modo che le due
iniziassero a rotolare.
-Signorina Lirin, si controlli!-
la chiamò la ragazza con
i capelli viola, imbarazzata e dispiaciuta del comportamento
dell’altra.
Così Lirin era il suo
nome…
-Wido, sta ferma!- anche io feci
la mia parte cercando di
riportare ordine, ma senza successo, così il nervo sulla mia
tempia iniziò a
pulsare- HO DETTO FERMA!- e afferrate le Shoreijyu sparai due colpi in
aria con
entrambe, riuscendo finalmente ad ottenere lo sguardo delle due,
turbato da
parte di Lirin e impassibile, al massimo curioso, da Wido.
-Beh? Che
c’è?- mi disse infatti mentre teneva per i
capelli la giovane demone, ma quando il mio piede le arrivò
sulla nuca cambiò
subito espressione.
-E tu mi chiedi cosa
c’è, stupida aracnide?!- replicai
togliendo il piede, e Hinata provò ad allontanare Wido da
Lirin cercando di
aiutarmi, ma tutto ciò che ottenne fu uno sguardo omicida
con tanto di sorriso
da parte della scienziata.
-Prova a toccarmi e ti faccio
fuori.
-Ma…Wido!- la riccia
provò a protestare debolmente, senza
successo e io sospirai.
Perfino davanti ai nemici dovevamo
fare simili
spettacoli!
-Wido, avanti, vi siete ruzzolate
abbastanza, non credi?-
replicò Roxy che sorrideva invece beata, come se la cosa non
la toccasse
minimamente, bah!
-Um, forse.- la Vedova Nera non
voleva dare
soddisfazione, eppure si alzò spolverandosi gli abiti come
nulla fosse, mentre
Lirin veniva raccolta dalla ragazza con i capelli viola.
-Brutta tintona, se vieni
qui,ti…
-Basta Lirin.- finalmente Kogaiji
si decise a parlare, e
notai quanto la sua voce potesse essere profonda e triste, non sembrava
quella
di un demone, eppure lo era, le orecchie a punta, le pupille verticali
feline e
i suoi segni lo tradivano, ma mai avrei giurato che quello fosse il
figlio di
Gyumao.
-Ma fratellino…
-Ubbidisci e stai indietro con
Yaone.- disse riferendosi
alla tetton…emh, ragazza dai capelli viola, poi si decise a
rivolgersi a me-Ora
non so chi siate e cosa vogliate, ma se non avete nulla da dirci,
deduco che
stiamo perdendo tempo.
-No che non lo perdete!- replicai
spinta da non so quale
faccia tosta, ma ebbi il coraggio di sostenere il suo sguardo, forse a
causa
del senso di giustizia che mi animava nel vedere quel villaggio
distrutto-Avete
appena fatto razzia di un intero villaggio, perché?
-Abbiamo una bambina curiosa qui.-
replicò l’altro demone
con tono divertito, ma fu Roxy a rispondere.
-Non farti ingannare dalle
apparenze, bello, siamo più
grandi di quel che sembriamo.
-Oho, che paura.-
replicò Lirin beffarda.
-Ne dovresti avere.- la voce di
Wido arrivò da dietro le
mie spalle e sospirai di nuovo: e io che volevo una risposta ottenuta
pacificamente.
-Per favore, calmi.- intervenne
Hinata e subito dopo
Yaone le diede corda.
-Avanti, non
c’è bisogno di accapigliarsi.
-Infatti.- concordò
Kogaiji -Anche perché abbiamo già
quel che cerchiamo.
A causa di un movimento del busto
potei vedere un rotolo
infilato nella cintura e il cuore mi mancò di un battito:
era un Sutra.
I Sutra erano cinque rotoli
contenenti la storia
dell’origine dell’universo, ed erano affidati ai
Sanzo, dei sacerdoti talmente
potenti da essere considerati appena al di sotto del Buddha, un Sanzo
non si
staccava mai dal suo Sutra, mai!
Quindi quello che lo teneva doveva
essere…
-Avete ucciso un Sanzo.- dichiarai
e a quelle parole
cadde il silenzio.
-Potrei dirti di si, ma cosa ti
importa?- replicò Kogaiji
indifferente e Roxy mi raggiunse mettendomi una mano sulla spalla.
-Noi siamo pronte.-
sussurrò e sobbalzai.
Perfetto.
-A dire il vero nulla.- risposi a
sguardo basso, poi lo
alzai guardando negli occhi il demone più giovane e puntai
una pistola contro
di lui-Ma i Sutra sono dei rotoli troppo importanti per finire nelle
vostre
mani dato i piani che avete in mente e quindi sono costretta
ad…intimarti…di
consegnarlo.- e per la prima volta lo vidi abbozzare un sorriso
divertito.
-Kogaiji.- lo chiamò
l’altro demone maschio.
-Principe Kogaiji…-
esordì ancora Yaone, la tensione era
a mille, sembrava dovesse esplodere qualcosa da un momento
all’altro e Hinata
stessa era tesa ed in guardia.
-Altrimenti?- dichiarò
infatti il più giovane ed io sorrisi
a mia volta, poi scattai in avanti sparando un colpo.
-Koga…-
cominciò il demone coi capelli neri cercando di
intervenire, ma trovò una Roxy sorridente a sbarrargli la
strada facendo
scontrare le loro armi.
-Quanta fretta, bello, dove vai?
E lo stesso toccò a
Yaone, che suo malgrado venne fermata
da una Hinata poco ansiosa di combattere.
-Sono spiacente, signorina Yaone,
ma credo che nessuno di
voi potrà intervenire.- disse infatti la mia compagna, ma
non vidi cosa faceva
dato che davo loro le spalle.
E per quanto riguarda Wido e Lirin
non so bene cosa fosse
successo e non volli saperlo dopo, ma sono sicura che abbiano
continuato a
darsele di santa ragione dato gli insulti e gli urli che volarono
durante lo
scontro…
Per quanto riguarda Kogaiji, non
sembrava sorpreso dal
mio attacco, anzi.
Evitò il proiettile
scartando di lato ad una grande
velocità che per un attimo mi spiazzò, poi
ripresi il controllo mentre il
principe compariva alle mie spalle.
-Sei lenta.- dichiarò
portando un calcio che attutii
portando entrambe le braccia al petto, anche se risentii del colpo ed
indietreggiai per diversi metri senza tuttavia perdere
l’equilibrio.
-Vediamo se lo ripeterai ancora
quando avrò il Sutra.-
replicai sparando altri due colpi, uno alla testa e l’altro
all’addome che il
principe evitò scartando di lato una seconda volta.
-Ancora la stessa tecnica? Non
credi che…?- non fece in
tempo a finire la frase che gli portai un pugno al volto che gli fece
perdere
l’equilibrio, ma bastò una semplice capriola per
farlo riprendere.
Una volta in piedi mi
guardò stupito, quasi fosse offeso
dal fatto che l’avessi colpito, e la soddisfazione fu tanta,
ma ora avevo il
fiatone a causa di quel calcio che avevo attutito risentendo tuttavia
della sua
potenza, senza contare la pellaccia dura tipica dei demoni, ora avevo
anche la
mano indolenzita!
Non sapevo come avevo fatto a
resistere, un normale umano
sarebbe almeno svenuto, ma ero ancora in piedi ed era questo che
contava, anche
se non so quanti colpi del genere avrei potuto incassare senza crollare
a
terra.
-Ma certo: le pallottole erano un
diversivo.- disse il
demone toccandosi la guancia colpita-E io ci sono cascato in
pieno…ma non posso
fare a meno di domandarmi come tu sia in piedi dopo un calcio del
genere.
-Segreti del mestiere, Kogaiji.-
replicai sparando di
nuovo, ma ancora una volta il colpo andò a vuoto e mi
ritrovai il volto del
principe a pochi centimetri dal mio.
Il cuore iniziò a
battermi forte e le mani a sudare,
tanto che allentai la presa sulle pistole e mi distrassi. E fu
fatale…
Il secondo calcio di Kogaiji
arrivò all’improvviso, in
pieno stomaco, senza che io potessi fare niente per evitarlo, mi fece
sputare
saliva e sangue per la potenza, mi tolse per un attimo vista e respiro
facendomi vedere nero e sbattere fortemente contro un albero,
sollevando un
gran polverone.
-Dannazione!- pensai con la nausea
e la testa che
scoppiava, mentre gli occhi si chiudevano.
ΩΩΩ
Kogaiji osservò la sua
avversaria venire sbalzare
all’indietro dal suo calcio e il polverone gli
impedì di vedere che fine avesse
fatto.
-Forse ci sono andato troppo
pesante…ma almeno è stato
divertente.- pensò tornando a guardare i suoi compagni.
Dokugakuji combatteva con la
ragazza bionda dagli occhi
viola a suon di alabarde, la giovane schivava e contrattaccava proprio
come un
professionista tra le sue file ma sperò che
l’esperienza dell’altro la mettesse
in difficoltà, mentre Yaone e l’altra ragazza
sembravano combattere per pura
formalità dato che nessuna delle due sembrava voler centrare
l’altra.
La solita Yaone, sempre gentile
con tutti…
Ma la sua preoccupazione
andò alla sorella, che se la
vedeva male con la tizia in nero: infatti, la stazza della Vedova Nera
(perché
di lei si trattava, aveva sentito parlare di quella tizia pazza che se
ne
andava allegramente per il Togenkyo uccidendo tutto ciò che
le capitasse sotto
mano) superava quella di Lirin di almeno il doppio e poi la giovane
demone sembrava
in difficoltà a tenere a bada gli stiletti che spuntavano
dal nulla.
Doveva intervenire.
Mosse un passo per dirigersi verso
la sorella, ma
qualcosa attirò la sua attenzione.
Uno sparo…e
l’odore di sangue che usciva dalla sua ferita
alla guancia. Era fresca.
Si girò e
spalancò gli occhi: la ragazza con le pistole,
che a quanto aveva capito si chiamava Tsuki, era ancora in piedi e dopo
aver
sparato si dirigeva verso di lui con passo veloce e l’arma
puntata.
Era piena di graffi e lividi, un
rivolo di sangue inoltre
colava dalla bocca, ma era in piedi e questo non se lo spiegava.
-Immagino che non mi dirai come
fai ad essere ancora in
piedi.- dichiarò infatti mentre parava un calcio della
castana.
-Immagini bene, Kogaiji.-
replicò infatti e nonostante il
dolore la inclinasse a fare una smorfia cercava di sorridere.
-Quanto ti ci vuole prima di
arrenderti?
-Dovresti essere un tipo
paziente.- dichiarò ancora lei
schivando il suo pugno e sparando a pericolosa distanza che costrinse
il
principe ad aumentare la velocità dei movimenti.
-Si muove troppo velocemente per
essere un’umana…ma
allora che cos’è? Non è Kappa
né demone.- e la curiosità prese il sopravvento
anche su un animo ormai spento come il suo…
Poi un urlo lo fece tornare alla
realtà.
Con la coda dell’occhio
vide Lirin con un graffio sul
viso: niente di grave, ma per lui che era il fratello era anche troppo
da
sopportare.
-Lirin!- urlò
distraendosi a sua volta.
ΩΩΩ
Ecco, era il mio
momento…
Ero distrutta e non pensavo che
Kogaiji potesse essere
tanto forte, devo ammettere di averlo sottovalutato e questo mi era
costato
molto.Il calcio mi aveva tremendamente indebolita, avevo ancora dolori
allo
stomaco quasi mi avessero accoltellata e il mal di testa non era
sparito del
tutto così come la nausea, il sapore del sangue mi impastava
infatti la bocca
dandomi quasi dei conati di vomito che rischiavano di farmi incassare
altri
colpi, non sapevo come fossi riuscita a sopravvivere e soprattutto a
rialzarmi.
Ma ora avevo
un’occasione.
Kogaiji era distratto da qualcosa
e il Sutra sembrava
scivolare via, forse potevo prenderlo.
Non sparai ma corsi verso di lui
più veloce che potevo,
tentando di afferrare il Sutra che gli pendeva dalla cintura, vi avevo
appoggiato le dita, sarebbe bastato tirarlo via e
scappare…niente di più
semplice.
Ma qualcosa andò storto.
Kogaiji se ne accorse girandosi di
nuovo e afferrandomi
il polso mi buttò a terra con forza facendomi sbattere la
schiena in modo
violento e causandomi un altro conato di vomito e dolore.
Strinsi i denti e tentai di
rialzarmi, ma mi accorsi che
le sue unghie affilate tipici dei demoni puntavano la mia giugulare e
che un
ginocchio sul mio stomaco mi teneva ancorata a terra senza
possibilità di fuga,
sarebbe bastato appena un movimento per morire.
Tremai.
-Tsuki!- mi chiamò
Hinata preoccupata, ma io ero troppo
concentrata sulla mia situazione per rispondere.
-Oh, Tsuki, che situazione
scomoda.- dichiarò Wido che
teneva Lirin per il colletto della camicia, con un tono adorabilmente
indifferente, come se le avessero appena annunciato il fidanzamento
inaspettato
di un parente!
-Bel tentativo.- disse invece
Kogaiji, con appena un po’
di fiatone-Riconosco che ci hai provato, ma non credi sia un
po’ infantile
tentare il tutto per tutto in questo modo?
Non risposi, avevo il fiatone
anche io, ma per la fatica
e la paura.
-Ora che stai buona permettimi di
riprendere mia
sorella.- disse, poi si rivolse a Wido-Ehi tu, lascia andare la ragazza.
-Perché dovrei?- il
tono piatto con cui lo disse mi fece
tremare.
Voleva veramente farmi uccidere
per sfizio di picchiare
quella giovane? Il mio viaggio era destinato a finire lì?
-Mi sembra ovvio.-
replicò Kogaiji
-Wido, ubbidisci.- a mia sorpresa
non fu solo Hinata a
dirlo, ma anche Roxy, che si era allontanata
dall’avversario-Avanti.
La bruna alzò gli occhi
al cielo.
-E va bene, va
bene…ecco.- mollò la giovane rossa che
cadde a terra con un sonoro tonfo-Ora lascia Tsuki.
Mi aspettavo che il demone non mi
lasciasse, che mi
recidesse la giugulare con un taglio secco e anche con cattiveria sul
viso, ma
non avvenne niente di tutto ciò: tolse gli artigli dalla
gola e il ginocchio
dallo sterno, permettendomi di rialzarmi con più
agilità possibile data la mia
condizione di ferita.
Mi allontanai quanto
più possibile ma persi l’equilibrio
a causa della fatica, sarei anche caduta se Hinata non mi avesse
sostenuta
accompagnandomi fino a terra.
-Mi dispiace di esserci andato
pesante.- dichiarò il
principe e sembrava veramente dispiaciuto e non che lo dicesse per
formalità.
-Perché l’hai
fatto?- domandai io prendendo fiato-Avresti
potuto uccidermi una volta ottenuta la libertà di tua
sorella.
-Perché io sono una
persona di parola, non mi rimangio
mai ciò che dico.- ribatté quello sorridendo e
pensai a quanto fosse bello,
soprattutto con il tramonto.
Aspetta,aspetta…
Il tramonto?
Era già così
tardi?
Mi alzai in piedi aiutata da
Hinata.
-Ce la fai ad alzarti?- mi
domandò premurosa.
-Si, non sono una marmocchia.-
dissi sorridendo, ma
dolorante in tutto il corpo, mentre Kogaiji guardava il sole che si
accingeva a
svanire.
-Beh, ritirata
ragazzi…dobbiamo andare.
-Aspetta.- non so cosa mi spinse a
farlo, ma feci qualche
passo avanti e gli afferrai il braccio-Lo scontro non è
finito…siamo ancora in
piedi.
Il demone abbozzò un
sorriso appena accennato.
-Dobbiamo andare.
-COOOOOOOSA?!- urlò
Lirin-Ma Kogaiji, sei impazzito?
-Eh, si sa che la vecchia
chiama…deve cambiare il
pannolone.- replicò Wido ghignando.
-Tu, brutta racchia in nero! Ora
ti ammazz…- Lirin fece
per saltare addosso a Wido per la terza volta, ma il demone con i
capelli neri
la fermò tenendola per la collottola.
-Sta buona! Se Kogaiji ha deciso,
si va.- disse guardando
il principe, che annuì.
-Si.
-E sia…- sia lui che
Yaone si allontanarono ed io lo
lasciai, ma lentamente, più il suo braccio si allontanava
più il cuore mi
faceva male, come se la sua pelle fosse la mia linfa vitale, o forse
era solo
la riconoscenza per avermi risparmiato la vita quando poteva
tranquillamente
mandarmi all’altro mondo.
-Arrivederci principe Kogaiji,
alla prossima.- una voce
mielosa si levò nell’aria e per un attimo giurai
fosse stata Hinata o al
massimo Roxy per fare la civetta (in caso ero già pronta a
spaccarle la
faccia), ma rabbrividii quando mi accorsi che era stata Wido a parlare.
Che tono inquietante se uscito
dalla sua bocca!
Kogaiji la guardò un
secondo, probabilmente turbato anche
lui, poi tornò a guardare me, cosa che mi fece abbassare lo
sguardo.
-Ci rincontreremo.- disse solo,
alché mi decisi a mia
volta ad alzare la testa e il cappello con la canna della pistola,
sorridendo.
-La prendo come una promessa,
principe Kogaiji.-
dichiarai guardandolo.
-Arrivederci signorina Yaone,
grazie del combattimento.-
ringraziò Hinata con un inchino, imitata
dall’altra.
-Grazie a lei, signorina Hinata,
è stata davvero gentile.
-Ti rivedrò schifosa!-
urlò Lirin rivolta a Wido
scalciando con i piedi e dimenandosi nella presa del demone
più anziano, che
non cedette.
-Per quanto mi riguarda non
esisti, bamboccia.-replicò la
Vedova Nera raccogliendo qualcosa a terra completamente assorta,
causando
l’esasperazione di Hinata e l’indifferenza di Roxy,
impegnata a squadrare il
compagno di Kogaiji.
-Ci si rivede presto, mio caro.-
lo salutò facendo
l’occhiolino.
-Felice che il mio fascino non
faccia ancora cilecca, ma
insisto nel dire che sono troppo vecchio per te.- replicò
quello appena turbato
dalle attenzioni dell’altra.
-Lo vedremo, caro, lo
vedremo…
Infine lui, Kogaiji, non disse
niente. Si limitò a
sorridere nuovamente a me, un sorriso appena più ampio del
primo, e decisamente
più bello, che mi fece mancare un battito di cuore e
sospirare proprio mentre
sparivano.
Peccato che il sospiro lo avessi
fatto a voce decisamente
troppo alta.
-Ehi, Tsuki che ti prende?- mi
chiese Hinata-Stai male?
-Male? Male hai detto? Nuova
malattia?! Dove?- questa era
di sicuro Wido, ci avrei messo la mano sul fuoco.
-Ma non sta male, è
solo innamorata.- e quella era Roxy.
Ehi, aspetta…
-Roxy che blateri?- sussurrai con
sguardo omicida.
-Eddai, era solo una battuta,
certo che siamo piccose,
eh?- ribatté quella.
-Se non fossi tutta rotta ti
picchierei.- dichiarai atona
e per un attimo mi ricordai Wido, alchè tubata dalla cosa
decisi di dare subito
un tono alla mia voce-Il villaggio è distrutto, e noi
abbiamo bisogno di
riposo, forse dovremmo andarcene.
-Non ce n’è
bisogno.- tutte e quattro ci girammo e
vedemmo davanti a noi un gruppo di persone, dovevano essere i
sopravvissuti
all’attacco di Kogaiji-Non sappiamo chi siete, ma grazie a
voi quei demoni se
ne sono andati, ora possiamo curare i feriti e spegnere il fuoco.
-Vuol dire che non ci sono morti?-
chiese Hinata.
Avevano davvero risparmiato tutti?
-Si, e per ringraziarvi vorremmo
offrirvi ospitalità
nella nostra locanda: è piccola ma starete bene.
Come rifiutare
un’offerta del genere?
Accettammo di buon grado e ci
lasciammo condurre verso il
piccolo alloggio, ma un altro problema era alle porte…
-Io con lei non ci dormo.-
dichiarò Roxy guardando Wido
una volta raggiunte le due porte che portavano alle camere.
-E perché mai cara?-
quello sguardo maniaco da parte
della bruna fece spaventare anche me.
-Avanti Roxy, Wido non ti farebbe
mai del mal…ok, forse
te lo fareb…ok, probabilmente l…ok, si, ti
farebbe del male al minimo movimento,
ma…
-Oh, Hinata, guarda la nostra
camera che carina!- e con
queste parole Roxy si trascinò Hinata in camera lasciando a
me il compito di
sopravvivere una notte come compagna di stanza di Wido.
-Bastarda!- urlai brandendo il
pugno, poi mi rivolsi a
Wido-Sia ben chiara una cosa: stanotte non voglio cadaveri,
né urla, né risate
malefiche, né tentativi di danneggiamento alla mia persona,
chiaro?
Wido intanto finì di
guardarsi le unghie per bene prima
di degnarsi di guardarmi sorridendo.
-Vedrò
cosa posso fare.- disse e con un brivido la seguii nella stanza.
Anticipazione:
-Stupida
scimmia non mangiarti tutto!
-Non
rompere, pervertito di un Kappa, io ho fame quindi
mangio!- replicò Goku con la bocca piena di pollo e Dango.
-Guarda
che anche io ho fame, quindi, a meno che tu non
voglia qualche botta, ti ripeto il concetto: NON MANGUARE
TUTT…
-Zitti
o vi ammazzo!!- e accompagnato da uno sparo Sanzo
esplose per un nanosecondo in tutta la sua furia, facendo calmare gli
altri
due.
-Buoni
ragazzi, non facciamoci riconoscere sempre. In
fondo questi paesani sono stati molto ospitali e non è
giusto disturbarli così.
Commenti dell'Autrice:
Tadàààààààà!
Eccomi
qui con un nuovo capitolo!
Devo
ammettere che fino ad ora questo è il mio preferito, sisi,
ma di sicuro ce ne saranno altri fatti meglio (spero). Che dire? le
nostre ragazze hanno appena incontrato qualcuno di nostra conoscenza,
ma la domanda è: quando entreranno in scena i Saiyuki boys?
Manca veramente pochissimo, credetemi >.< Lo so che la
fiction all'inzio potrebbe annoiare perchè tratta solo di
personaggi nuovi, ma credetemi quando dico che i prossimi capitoli
saranno migliori.
Ed ora passiamo ai
ringraziamenti.
Sachi Mitsuki: ma grazie della recensione *_* oh, non preoccuparti, sei
perdonatissima =D beh, che dire, ebbene si, le nostre ragazze sono
conrinuamente baciate dalla fortuna, ma mi piaceva troppo questa
sfumatura di fortuna quasi demenziale che aleggia nell'aria, e poi Wido
l'ha detto subito.
Wido: già >_>
me: ehi, fuori dal ringraziamento!
wido: modera i termini, o ti metto sotto provetta.
me: ma...ma no >.<
emhhhhhhhh, torniamo a te, sachi ^o^
Ebbene si, Wido e Tsuki sono come cane e gatto e per adesso sono i
personaggi più caratterizzati, ma cercherò di
eliminare questo..."favoritismo", sono contenta che ti piacciano!
Beeeh, l'incontro con i Saiyuki Boys è prossimo,
vicinissimo, e per quanto riguarda Homura riconosco che è
veramente una svolta rispetto alla trama originale, ma diciamo che
volevo dargli unaltro volto rispetto a quello dell'apparente cattivo
tormentato, spero di riuscirci...chissà quante altre
sorprese tiene pronte la nostra roxy *o*
Ringrazio anche chi non commenta la fiction, ma la segue e l'ha messa
tra i preferiti >.< Un bacio a tutti,
The
Fenix of Innocence
|
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Capitolo 6 *** I gruppi si incontrano ***
Capitolo VI I
gruppi si incontrano.
Durante la notte, Wido si agitava
nel sonno. La fronte
era perlata di sudore e il corpo scosso da brividi freddi, quasi in
preda ad
una malattia in stadio terminale…
Possibile che tutto questo fosse causato da un sogno?
Una semplice diapositiva della mente in una falsa realtà?
Erano giorni che sedeva in quell’angolo, ormai.
Non aveva mangiato, non aveva bevuto. Si era limitata
a bagnarsi le labbra con l’acqua quando queste si spaccavano,
ma nulla più, i
carcerieri cominciarono a pensare che volesse suicidarsi morendo di
fame.
Meno lavoro per loro, pensavano…
Il quel buio solo un raggio di sole rallegrava appena
l’atmosfera, ma la giovane lo evitava accuratamente quasi
come il morbo della
peste, si era rintanata così tanto nel buio che i suoi occhi
finirono per
diventare quasi bianchi.
Ma un giorno fu costretta ad avvicinarsi a quella
finestra che tanto evitava.
Sentì una voce ridere, scherzare e gioire (cosa che
lei non faceva più da tempo) e qualcuno
rispondere…le si strinse il cuore nel
capire che quel qualcuno era LUI.
Nei giorni precedenti, quando era stato costretto a
passare davanti alla sua cella vi aveva buttato appena
un’occhiata di
disprezzo, ma l’aveva guardata, e lei non voleva perdere
nemmeno uno sguardo
dei suoi.
Si fece avanti a tentoni e si sporse ferendosi con il
sole, ma il destino la deluse ancora una volta: lui non la guardava,
era troppo
concentrato su qualcun altro, una persona gioiosa,
tenera…che non era lei.
E il cuore iniziò a farle male come i primi giorni che
era stata chiusa lì per una colpa non sua, addirittura
credé che stesse
sanguinando quando lui non alzò lo sguardo nemmeno una
volta, troppo preso
dall’essere che camminava al suo fianco.
-Guardami, ti prego, ti prego guardami!- pensò, ma lui
girò l’angolo senza guardarsi indietro e scomparve
dalla sua fragile vista.
Lacrime iniziarono ad uscire dai suoi occhi e fu
costretta a ritirarsi per il troppo bruciore che la luce causava, ma
stavolta
era il cuore a farle male, ad averla scossa da quella monotona, ma
quasi dolce,
apatia…
La Vedova Nera di alzò
di scatto respirando con affanno.
Non si calmò nemmeno dopo aver inforcato i propri occhiali
ed aver realizzato
che non era in una cella buia, ma nella camera che condivideva con
Tsuki la
quale, in barba a tutta la paura che aveva prima di chiudere gli occhi,
dormiva
beatamente raccolta su se stessa a mo di gatto acciambellato.
Sospirò.
-Era un sogno…solo uno stupido sogno.- si disse, tuttavia
osservò impotente le mani tremare dalla paura.
Si accoccolò su se stessa come una bimba in cerca di un
conforto che, sapeva, non sarebbe arrivato e iniziò a
tremare tutta, perfino
gli occhi divennero lucidi, a lei che non ricordava l’ultima
volta che aveva
pianto. Si sentì improvvisamente nuda della sua corazza,
come se le fosse stata
strappata a forza tirando la pelle e i nervi, lasciandola ferita e
mutilata di
qualcosa di indispensabile che temeva non sarebbe tornato, e questa
idea la
fece sudare freddo e battere i denti un paio di volte.
Perché l’aveva sconvolta così tanto?
Non era una tipa sensibile
(i lettori l’avranno capito) e non aveva mai creduto agli
incubi, gli effetti
sparivano con il risveglio, eppure quello era diverso.
Cercò di regolarizzare il respiro e sembrò
riuscirci,
solo allora aprì gli occhi, soddisfatta.
-Wido…- ma i battiti del cuore aumentarono di nuovo
quando capì che Tsuki era sveglia, e non solo, aveva anche
capito in che stato
era.
-Non dormi?
-Mi sono svegliata adesso se è questo che ti preoccupa.-
replicò l’altra, sedendosi per poterla guardare
meglio.
-Beh, torna a dormire, domani dobbiamo viaggiare e sei
ancora debole, Kogaiji te l’ha date di santa ragione.
-Wido non si tratta di parlare di me, sei sconvolta.-
replicò quella, anche se leggermente piccata dal ricordo di
averle prese dal
principe dei demoni.
-Ho fatto un brutto sogno.
-Talmente brutto da fare questo effetto a te?- la cosa
sarebbe stata anche divertente se la Vedova Nera non fosse stata
così pallida
(o almeno più del solito).
-Era un sogno, va bene?!- mai Wido aveva perso la calma
con loro e questo intimorì un attimo Tsuki, che tuttavia
tornò alla carica un
attimo dopo.
-Ne vuoi parlare?
-Perché dovrei?- il messaggio era chiaro.
Non impicciarti.
-Beh, siamo compagne di viaggio, dopotutto.- replicò la
castana, anche se un scocciata da tanta riluttanza-Credo dovrai
cominciarti a
fidarti di noi.
-Io mi fido solo di me stessa, sono sicura di non subire
tradimenti.- sentì Tsuki sospirare nel buio.
-Beh, fai come vuoi…io torno a dormire.
-Anche io.
-Comunque capita anche a me,ogni tanto.- esordì poi Tsuki
e Wido alzò un sopracciglio sebbene la sua domanda fu
espressa dal silenzio-Di
fare quel genere di sogni, dico.
-Tzè.- e con questo suono il loro breve dialogo notturno
ebbe fine.
ΩΩΩ
Il gruppo di Sanzo era arrivato
nel piccolo villaggio
poco dopo mezzodì e naturalmente i paesani furono
più che felici di ospitare
nel loro piccolo centro abitato una personalità di spicco
come il giovane
Bonzo, così i quattro si concessero una breve sosta alla
piccola locanda già
visitata precedentemente con il punto di vista delle ragazze quasi un
giorno
prima.
Quel viaggio era cominciato come un grande enigma e con
il procedere questo enigma si era solo infittito, nessuna traccia di
una
risposta in tutto quello che avevano passato: attacchi di demoni, il
gruppo di
Kogaiji, Homura…
-Tzè, che scocciatura.-pensò il biondo mentre
fumava una
sigaretta seduto al tavolo con i suoi compagni…sempre che
poteva definirli
tali.
O meglio, solo uno.
Il povero Hakkai sembrava la sua ancora di salvezza in
mezzo a tutto quel bordello che la scimmia e il Kappa stavano
scatenando, erano
le classiche persone che gli facevano venire voglia di esercitarsi con
la
Shoreijyu, peccato i troppi testimoni…
-Stupida scimmia non mangiarti tutto!
-Non rompere, pervertito di un Kappa, io ho fame quindi
mangio!- replicò Goku con la bocca piena di pollo e Dango.
-Guarda che anche io ho fame, quindi, a meno che tu non
voglia qualche botta, ti ripeto il concetto: NON MANGIARE
TUTT…
-Zitti o vi ammazzo!!- e accompagnato da uno sparo Sanzo
esplose per un nanosecondo in tutta la sua furia, facendo calmare gli
altri
due.
-Buoni ragazzi, non facciamoci riconoscere sempre. In
fondo questi paesani sono stati molto ospitali e non è
giusto disturbarli così.
-Tzè!- replicò Gojo-Ho capito, mi sa che anche
stasera
rimango a stecchetto e…EHI!- l’improvviso
entusiasmo del Kappa aumentò
vertiginosamente e questo fece insospettire gli altri compagni
più grandi.
Se Gojo si entusiasmava così era solo per tre cose: il
gioco d’azzardo, il sakè e le donne…
-Fa che sia il sakè, fa che sia il sakè, fa che
sia il
sakè…- pensava Sanzo ma quando alzò lo
sguardo vide davanti a se quattro
ragazze scendere le scale chiacchierando-Maledetto portachiavi a forma
di Tao!-
aggiunse buttandolo in un cestino.
Lo sapeva che doveva prendere quello a forma di Buddha,
ma gli sembrava una leccata e così…
-Bah, lasciamo perdere!- pensò tornando a mangiare.
-Oho, guardate gente, merce fresca!
-Gojo…sono quattro ragazze.- Hakkai cercò di
calmare il
bollente spirito del Kappa, ma ovviamente peggiorò la
situazione stimolandolo a
commentare.
-Oho! E che ragazze! Avete visto la bionda, quella si che
da l’ aria di conoscere qualche giochetto simpatico! E quella
con gli occhiali,
quanto mi piacciono le intellettuali focose, si! E quella riccia dagli
occhi
grigi, così pudica, chissà cosa nasconde sotto
quel kimono bianco, e che sedere
quella con il cappello, dà l’aria di una da
avvetur…
-SMETTILA MANIACO DEPRAVATO O TI AMMAZZO!- urlò Sanzo non
potendo più sopportare le oscenità uscite dalla
bocca del compagno e colpendolo
con l’harisen.
Se quelle quattro lo avessero sentito…non che gliene
importasse qualcosa, ma non voleva fare la figura del maniaco quando
non
centrava niente.
-Ehi Bonzo, non scocciare! Dico solo quello che te non
puoi ma vorresti dir…- si interruppe quando Sanzo gli
puntò la pistola sulla
tempia.
-Non credo di aver capito bene.- sussurrò il biondo con
il nervo della fronte che pulsava.
-M-ma io sc-scherzavo, lo sai che sono un burlone,
hehehe!- commentò Gojo con la fronte che sudava.
-Allora zitto e torna a mangiare.
-C-certo, ecco…- Gojo si voltò verso il suo
piatto, ma lo
vide vuoto, non c’era rimasta nemmeno una briciola-MALEDETTA
SCIMM…
-Ehi ragazzi, avete notato una cosa?- non si sa se
volendolo o meno, Hakkai aveva appena interrotto lo scoppio della Terza
Guerra
Mondiale nel Togenkyo, ma sembrava piuttosto serio.
-Cosa?
-Una delle ragazze, quella con il cappello…
-Quella con il bel sedere?- chiese Gojo, ma incrociò lo
sguardo di Sanzo e sudò freddo per l’ennesima
volta-Emh, dicevi?
Hakkai sospirò, tuttavia rimase serio e fece loro un
piccolo cenno.
-Avete notato le sue armi?
-Uh?- Goku si sporse per guardare meglio e sobbalzò-M-ma
quelle…sono Shoreijyu come quelle di Sanzo!-
esclamò a voce alta, ma le giovani
diedero l’aria di non aver sentito, perché
continuarono a mangiare e ridere
tranquillamente.
-Shoreijyu hai detto?- domandò il Bonzo espirando del
fumo-Sei sicuro, Hakkai? Non sono comuni pistole e non tutti le hanno.
-Sicurissimo.- replicò il castano sistemandosi il
monocolo-Non sono un esperto, ma non scambio la Shoreijyu con una
pistola
qualunque.- dichiarò sorridendo cordiale.
-Beh? Che c’è? cosa c’è di
male? Perché quella signorina
ha le Shoreijyu? Eh, eh, eh?- ovviamente Goku non aveva capito nulla
come
solito e questo non gli risparmiò una bella botta con
l’harisen da parte del
Bonzo.
-Zitto, scimmia! Possibile che non capisci?- ringhiò-Se
quella ha delle Shoreijyu significa che non sono ragazze normali ma
combattenti, e il fatto che siano qui esattamente come noi non mi piace.
-Credi possano essere altri sicari?- chiese Gojo, già
pregustando la presunta battaglia.
-Non è da escludere.- replicò Hakkai, ora
serio-Anche se
non hanno l’aspetto di demoni potrebbero tranquillamente
averlo nascosto con
dei dispositivi di controllo del maligno, esattamente come la signorina
Yaone
qualche giorno fa.
-Beh, che aspettiamo?- chiese Goku-Andiam…
SBAM!
Altra botta con l’harisen.
-Ahia, Sanzo! Perché l’hai fatto?!
-Non capisci, scimmia?- chiese Gojo con ironia-Non
abbiamo prove.
-Io suggerisco di aspettare una loro mossa.- propose
Hakkai-Che dici Sanzo?
-Fate come volete.- replicò quello e ripresero a
mangiare.
ΩΩΩ
La notte con Wido era stata
abbastanza tranquilla.
Non aveva tentato di uccidermi nemmeno una volta!
Eppure non volevo illudermi, dato che io stessa l’avevo
vista in pessima condizioni psicologiche: un brutto sogno
l’aveva turbata, mi
aveva detto, ma possibile fosse solo questo ad aver sconvolto una come
lei
sadica, fissata con i cadaveri e la scienza? Una che probabilmente, da
bambina,
come pupazzi aveva usato le bambole Vodoo e come costruzioni gli organi
interni
di qualche povero malcapitato?
No, decisamente la cosa non quadrava.
Avevo tentato di estorcerle qualcosa, ma niente, la
vedova Nera non aveva voluto parlarne e questo mi aveva causato molto
dispiacere,
non tanto per non essere riuscita a scoprire cosa la turbava, ma per il
fatto
che non riuscisse a fidarsi.
Certo, non dovevamo mica diventare amiche del cuore, ma
eravamo sempre un gruppo!
E poi avrei potuto capirla…anche a me qualche giorno
prima era successo di avere un incubo, ma non mi aveva spaventata a tal
punto,
più che altro mi aveva innervosita: vedevo dal punto di
vista di una persona
che non conoscevo ed ero circondata da altre persone su delle altissime
poltrone, credo stessero giudicando e non era qualcosa di positivo,
perché io,
o almeno quella persona, teneva la testa bassa e si stringeva la veste
addosso,
eppure era abbastanza determinata da non pentirsi di qualunque cosa
avesse
fatto…
-Buongiorno!- la voce squillante di Roxy mi fece sobbalzare
e un attimo dopo mi ritrovai stretta a lei in un abbraccio
soffocante-Che bello
vederti ancora viva, Tsuki, e io che ero già pronta a
vendicarti!
-M-ma t-tu guarda.- commentai con voce strozzata-S-sono
commossa.
-Emh, Roxy, non per dirti niente, ma la stai soffocando.-
intervenne Hinata con modo pacato e la bionda mi liberò
dalla sua stretta stile
anaconda.
-Salve gente.- Wido fece la sua teatrale comparsa uscendo
dal buio della camera, dato che non aveva voluto accendere la luce, e
per colpa
sua mi ero anche fatta male!
-Ben svegliata, Wido.- la salutò Hinata sempre
sorridendo, poi propose di andare a fare colazione.
Per quanto riguarda me accettai, dopo una bella dormita
mi ci voleva proprio una colazione, senza contare che mi sarei seduta e
non
poteva che sollevarmi il morale date le ferite che ancora dolevano,
Kogaiji ci
era davvero andato giù pesante e sperai di non incontrarlo
per un altro po’, o
almeno non combattendo…
-Ma che penso?!- mi rimproverai mentalmente scuotendo la
testa, così cercai di concentrarmi sulle squisite pietanze
che ci vennero
servite dalla cameriera, dalle quali potei capire che era
già pomeriggio
inoltrato, così addio colazione.
Non avevo mai dormito tanto in vita mia!
-Se volete altro sono laggiù al bancone.
-Si, grazie.- borbottai prendendo la mia bibita mentre
sbadigliavo-Sigh, non ho la minima voglia di ripartire.- ammisi.
-Io si.- replicò Wido-Il mondo è pieno di
campioni per
non porteli analizzare.
-Senza contare i maschioni che incontreremo per
strada.-aggiunse Roxy causando un sospiro da parte di Hinata e un
leggero
rossore sulle guance.
-Oh Roxy, mangia e sta zitta!- replicai ficcandole una
porzione di qualcosa in bocca, rossa a mia volta e la bionda
masticò per poi
ghignare.
-Ma quanto sei tenera quando fai la timida!- esclamò
pizzicandomi la guancia per bere un sorso del suo martini rosso sangue.
-Smettila.- la intimai diventando paonazza-Io non sono
timida, sei tu che esageri.
-Menti.- replicò Wido sorseggiando un boccale di birra
-Sei timida.
-Cosa?!
-Lo sguardo basso, guance rosse, torturarsi le mani e
sbollire…
-Promemoria: uccidere Wido alla prossima sosta.- e dopo
essermi appuntata questa priorità mi limitai a tornare a
sorseggiare il mio
the.
-Avanti Tsuki, vedrai che scherzano.- disse Hinata
mettendomi una mano sulla spalla.
-No.- replicarono in coro le altre due e la poveretta
sospirò.
-Che illusa.- mormorò tornando a mangiare.
-Comunque vediamo di cambiare argomento-
intervenni-Dobiamo trovare il gruppo di Sanzo, e il più in
fretta possibile.
Mi aspettai consensi e commenti, ma solo Hinata sembrava
interessata a quello che stavo dicendo, dato che Roxy era impegnata a
fare
occhiolini ai camerieri e Wido si guardava intorno borbottando qualcosa
sui
campioni da prendere…
Una vena iniziò a pulsare furiosamente sulla mia tempia e
strinsi i pugni per non prendere le Shoreijyu per non attirare troppa
attenzione su di noi, quelle due mi facevano impazzire!
-Insomma, mi ascoltate o no?! È una questione seria!
Wido mi guardò fissa e si aggiustò gli occhiali
prima di
degnarsi di rispondere con un:
-Devo proprio dirti la verità?
Mentre Roxy mi fece un cenno disinteressato con la mano.
-E rilassati, parleremo del gruppo di Sanzo appena avremo
bevuto, e poi guardate che bel gruppo di ragazzi che
c’è laggiù!- aggiunse facendo
viaggiare il suo sguardo desideroso alla nostra destra.
-Bello, il biondo: gli vorrei cavare gli occhi.- disse
Wido voltandosi anche lei, come Hinata.
Mi girai a mia volta e li squadrai: uno era un
ragazzetto, poco più giovane di me e mentre divorava tutto
ciò che vedeva sul
tavolo si pestava sonoramente con uno dei compagni, un uomo alto con i
capelli
e gli occhi rossi dall’aria incazzata.
-E’ un mezzo demone.- pensai osservandolo intensamente
prendendo
un altro sorso dal mio bicchiere, e nonostante volessi squadrarlo
meglio dato
che non ne avevo mai visto uno se non da lontano mi sforzai di passare
agli
altri due, un giovane con i capelli castani corti e uno strano monocolo
che mi
impediva di vedere il colore dell’occhio e un biondo con un
Sutra sulle spalle
e la divisa da Bonzo…
-Un Sutra sulle spalle e la divisa da Bonzo?!- pensai,
poi mi alzai di scatto con talmente tanta forza da rovesciare il tavolo
facendo
cadere tutto, ma ero talmente concentrata sulla scoperta che non me ne
curai,
troppo impegnata a puntare il dito contro i ragazzi che ora mi
guardavano chi
turbato, chi indifferente.
-Ma sei scema?!- esclamò Roxy osservando il vestito
sporco di martini rosso, mentre Wido…beh, Wido mi fece
leggermente pena.
Infatti alternava il suo sguardo dal Bonzo alla birra, in
modo, beh…inquietante…
Non saprei come descriverlo: fissava la birra rovesciata
quasi sull’orlo delle lacrime, ma quando si girava a guardare
il Bonzo le
lacrime sparivano e veniva a galla un sorrisetto malizioso e sadico,
senza
contare la luce che brillava negli occhi, poi però tornava a
fissare la birra e
le lacrime ricomparivano, e poi di nuovo il bonzo e così
via, i lettori avranno
capito…
-Ma non vedete? Quello è il gruppo di Sanzo!- dissi e
Hinata sobbalzò.
-Cosa? Il gruppo di Sanzo? È vero, il biondo aveva il
Sutra sulle spalle.- aggiunse poi battendosi una mano sulla fronte.
-Te ne eri accorta?!- esclamò Roxy esasperata.
-Birra…- mormorò Wido.
-Beh, si…
-E perché non l’ha detto subito?- le chiesi
battendomi
una mano sulla fronte a mia volta.
-Birra…
-Non volevo illudervi.
-Birra…
-ma…
-BIRR…!- Roxy interruppe sul nascere l’urlo di
Wido
dandole un calcio che subito fece tornare la vedova nera alla sua
espressione
gelida/sadica.
-Perché lo hai fatto?
-E me lo chiedi pure?
-Emh, ragazze…- cominciò Hinata-Io non vorrei
dirvi
nulla, ma il gruppo di Sanzo è appena uscito.- e ci
indicò la porta sorridendo,
ovviamente.
-COOOOOOOOOOOOOOOOOSA?! Accidenti!- lasciammo qualche
soldo per i danni e le camere e ci precipitammo fuori dalla locanda.
-Dobbiamo trovarli o saremo nella merda!- esclamai e Wido
sbuffò.
-Rilassati, non preoccup…- non fece in tempo a finire la
frase che si ritrovò una pistola alla tempia.
Eravamo appena uscite dal villaggio, dove si erano
diretti secondo i passanti, e già qualche casino?!
-Wido, non…- feci per tirare fuori le mie pistole ma una
lama sulla gola mi impedì di fare anche il più
piccolo movimento.
-Spiacente bambola, ma non ti conviene fare movimenti
bruschi.- il mezzo demone mi stava puntando con la sua alabarda e
abbandonai le
braccia lungo i fianchi in segno di resa.
-Wido, Tsuki!- Hinata invece era tenuta ferma per un
braccio dal castano con il monocolo, che tuttavia sorrideva quasi
imbarazzato.
-Mi perdoni signorina, ma le chiedo di non muoversi, lo
sa è per la sua incolumità.
-Ehi Sanzo, mi spieghi perché io devo puntare la bionda?-
chiese il più piccolo che braccava una scocciata Roxy con un
bastone rosso, al
biondo che doveva essere Sanzo.
-Beh, perché se la teneva Gojo con quello spacco le
saltava addosso, quella riccia sembra non voler combattere e Hakkai
è il più
delicato e questa non mi piaceva come mi guardava, sei rimasto tu,
scimmia,
quindi sta zitto.-rispose quello senza staccare gli occhi di dosso a
Wido.
-Mi correggo…- pensai deglutendo-Ora SIAMO nella merda!
Continua...
Angolino
dell'Autrice
Muhahahahahahahahah*le viene attacco di tosse e rischia
di strozzarsi* ok, mi sta bene.
Comunque…ebbene si, ho interrotto il cappy qui *^* i
gruppi si sono finalmente incontrati ma ora come la mettiamo? Direi che
la
prima impressione sui nostri Boys non è stata ottima, come
andrà a finire?
Le nostre ragazza troveranno nuovi nemici o degli
alleati? E soprattutto…riuscirà Gojo a sedurre
una delle quattro?
Ed ora ecco a voi una sorpresa: uno spazietto tutto dedicato alla mia
collega Nicole Prince, che si è "gentilmente" imbucata qui
-.-
Angolino
della Prince
*musichetta
trionfale di supermario e braccia alzate al cielo*
Evviva
me si è finalmente conquistata il mio angolino alla fine
della ficcy che
faigo ..che dire? spero
piaccia visto che a me fa morire dal
ridere..specialmente wildo *si lancia a braccia aperte verso wido che
la guarda
male e nicole si ferma congelata*
...T^T...ebbene
ragazzi vi prometto che schiavizzerò l'autrice a scrivere
con frequenza anche a
costo di farle sudare sangue visto che è più
lenta di un ornitorinco insaponato
in un vaso di nutella bye ^w^
Angolo recensioni e
ringraziamenti:
Incasinata: Ehi
salve! Grazie per la recensione! sono contenta che questa storia ti
piaccia e che tu la stia seguendo nonostante non sia una grande fan di
saiyuki, anzi mi fa ancora più piacere *_* beh, si, Hinata
è stata fatta così di proposito, volevo un
personaggio che fosse davvero senza "peccato", diciamo o un passato
oscuro alle spalle. Certo, come tutti anche lei ha e ha avuto i suoi
dolori, ma ora la sua bontà dovrà fare i conti
con il mondo, chissà cosa ne sarà di questo
angioletto! Poi doveva esserci nel gruppo un Hakkai al femminile,
altrimenti Wido, Tsuki e Roxy da sole sarebbe stato un disastro! La
storia si sarebbe concluso con un omicidio di gruppo xD Beh, in effetti
Roxy è la maniaca del gruppo, ma ti assicuro che
è stato puramente casuale il fatto di trovare un Gojo al
femminile...i due ninfomani una coppia dici? bah, chissà
chissà >_>
Wido è semplicemente pazza (guarda Nicole prince) e
così come roxy non è stata sviluppata da me,
quindi puoi immaginare che soggetto possa essere! Analizzare,
prelevare, appuntare! Credo che il povero Bonzo si sia trovato una
bella gatta da pelare xD
Infine la mia piccola Tsuki *_* sono contenta che ti piaccia, magari
insieme potreste aprire un Kougaiji fan club xD Beh, in effetti
è il mio personaggio preferito ( personaggi della fiction::
non si era capito!; me: Silenzio!) e chissà se questo
incontro non la calmi un pochino, facendola diventare più
femmile e meno scazzata...anche se non credo xD
Un bacio e spero di trovarti al prossimo capitolo =D
Ramona37: Ciao
anche a te. Da quello che ho capito seguivi la mia storia anche prima e
sono contenta che alla fine l'abbia recensita =D spero che i personaggi
e la trama siano di tuo gradimento.In effetti, ammetto di aver
archiviato questa fiction per un po', ma ti rassicuro dicendo che
c'è ancora qualche capitolo da postare prima di dover
attenderne di nuovi =) Spero di riuscire ad aggiornare presto, ora che
ho ritrovato l'ispirazione.
Byebye a prossimo cappy, spero =)
Bonji_: ma
ciao! oooh, sono contenta che tu apprezzi la fiction e sono ancora
pià contenta che apprezzi saiyuki *ç*
errori, dici? non farti scrupolo, segnala pure e senza ritegno xD
Così eviterò di rifarli e non mi offendo, qui
consigli e critiche sono ben accette! *si volta e vede Wido con
bisturi* tranne che da lei, ma non ti preoccupare, la sediamo
^o^
O_o grazie per la segnalazione sui Kappa, ne terrò conto,
comuqnue credo proprio che a questo punto sia un insulto personale di
Goku...a meno che i Kappa non siano frutto di incroci, urge
documentarsi *si fionda sui siti di ricerca* Sono molto
contetna che tu apprezzi il mio stile di scrittura e che l'incontro tra
le quattro pazze e i nostri boys preferiti tia sia piaciuto ^o^
Alla prossima =)
Kenjina90: ooooh,
stalker che bello averti qui *w* hehe, si lo so Wido fa morire, ma
pensa un po' ad essere nei panni di Tsuki O_O non la invidio affatto!
per quanto rigaurda roxy si sta per mostrare in tutta la sua natura,
hahaah xD chissà cos'altro ci aspetta! Tsuki dici? beh,
è normale, come si può resistere a quegli
occhioni così dolci? *-* sono felice che il capitolo tia sia
piaciutoe spero continuerà a piacerti anche il resto della
fiction^^
Ringrazio anche chi non recensisce ma segue la fiction e l'ha messa tra
i preferiti ^o^ siete la mia gioia *_*
The Fenix of Innocence
Anticipazione:
-Te ne eri accorta?!-
esclamò Roxy esasperata.
-Birra…- mormorò Wido.
-Beh, si…
-E perché non l’ha detto subito?- le chiesi
battendomi
una mano sulla fronte a mia volta.
-Birra…
-Non volevo illudervi.
-Birra…
-ma…
-BIRR…!- Roxy interruppe sul nascere l’urlo di
Wido
dandole un calcio che subito fece tornare la vedova nera alla sua
espressione
gelida/sadica.
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Capitolo 7 *** Come cominciare uno scontro all'Ultimo sangue senza tanti perchè ***
Capitolo VII Come
cominciare uno scontro all’ultimo
sangue senza tanti perché
-Ok…niente panico...-
pensai-Dobbiamo solo stare calme,
mantenere un cipiglio determinato, non farci prendere
dall’agitazione e
soprattutto dall’euforia dello scontro, ma ancora
più importante niente
provocazion…
-Sai, ho proprio voglia di cavarti gli occhi, biondo.
…
Dannata Wido!
-V-vi prego signori! Non c’è bisogno di
combattere.-
balbettò Hinata ancora stretta nella presa di Hakkai e
nonostante sembrasse a
disagio non osava disubbidire al castano che l’aveva esortata
a non
muoversi-Non vogliamo farvi alcun male.
-E chi ce lo assicura?- replicò Goku senza staccare gli
occhi da Roxy, poi assunse un’aria alquanto perplessa-Ehi
Sanzo, perché questa
signorina si è infilata dei palloni da calcio sotto il
Kimono?- chiese poi
indicando il petto prominente della mia compagna di viaggio.
Silenzio di tomba.
La situazione era terribilmente divertente e osservandola
per un attimo notai la bionda alzare un sopracciglio
tutt’altro che
imbarazzata.
-Ma guarda che bambino curioso abbiamo qui.- dichiarò,
poi fece un sospiro rassegnato-Peccato che sei troppo piccolo.
Oh Bosatsu, ti prego, tappale la bocca!
-Io non sono piccolo!- replicò il castano, tuttavia rosso
in faccia.
-E se non sei piccolo come fai a chiamare questi palloni
da calcio?- domandò allora la bionda indicandosi
l’ampio davanzale con una mano
sul fianco.
-Avanti Goku, se ti senti a disagio possiamo fare
cambio!- lo esortò il mezzo demone con un rivoletto di bava
dalla bocca, e
forse avrebbe aggiunto anche altro se non gli fosse arrivato un harisen
in
testa.
-Smettila maniaco o quando ho finito qui ti ammazzo!- era
stato quindi il Bonzo a tirare il ventaglio mostrando
un’ottima mira e
soprattutto era il Bonzo che minacciava il compagno.
-Ma di solito i Bonzi non sono pacifici?- chiesi alzando
un sopracciglio e gli altri tre scoppiarono a ridere facendo restare di
sasso
me e le mie compagne (tranne Wido che fissava ancora il Bonzo con
sguardo
maniacale).
-Hai sentito, Hakkai? Il nostro Sanzo pacifico!
Hahahahahaha!- il rosso se la rideva davvero di gusto, e lo stesso
valeva per
il ragazzo più giovane, mentre l’altro, che doveva
essere Hakkai, aveva una
risata più moderata.
-Davvero divertente, in effetti.- ora, se c’è
qualcosa
che mi fa imbestialire è quando la gente ride e non capisco,
perché sembra
ridere di me, e quella volta accadde lo stesso.
-Cosa c’è di divertente, capellone?- sbottai
rimanendo
tuttavia immobile a causa della lama dell’alabarda.
-Niente, bel sedere, niente che ti riguardi.- a quelle
parole le mie guance avvamparono.
-Come…come mi ha chiamata?!- pensai sgranando gli occhi,
poi abbassai lo sguardo sui miei fianchi.
-Sei morto.- dichiarò Wido.
-Si, sei morto.- rincarò Roxy allora.
-Condoglianze, signor mezzo demone…- questa era Hinata,
anche a sguardo basso avrei riconosciuto la sua vocina adorabile
ovunque.
-Cosa…perch…?- il rosso non fece in tempo a
finire la
frase che mi abbassai di scatto portando una spazzata alle caviglie e
anche se
la evitò il ragazzo fu costretto ad allontanarsi per
lasciarmi libera-Bella
trovata, dolcezza.- riconobbe, ma iniziò a sudare freddo
quando vide le
Shoreijyu.
-Se ti prendo ti faccio fare la stessa fine del groviera,
brutto maniaco.- dichiarai livida di rabbia, se c’era
un’altra cosa che odiavo
erano gli apprezzamenti volgari, e quel tipo non era stato certo mister
galanteria.
E non fu che l’inizio: approfittando della distrazione
dei carcerieri le altre si liberarono, Wido cercando di infilare lo
stiletto
nel cuore del Bonzo che lo evitò quasi inciampando sulla
tunica, Hinata con una
poderosa tecnica di liberazione che mai mi sarei aspettata da lei ed
infine
Roxy semplicemente con un salto in avanti con tanto di capriola che
superò il
bimbetto con il bastone, facendoci ritrovare tutte vicine, io al
centro, Roxy
alla mia destra, Hinata alla mia sinistra e Wido leggermente dietro con
lo
stiletto pronta a colpire.
-Ottima reazione.- mi complimentai sollevando il cappello
con la pistola e mostrando un sorriso vendicativo.
-Tu invece sei stata piuttosto lenta.- mi rimproverò Roxy
con fare canzonatorio.
-Cosa?
-Aspettate signorine, state forse dicendo che eravate
d’accordo?- chiese allora Hakkai appena rosso sulle guance
per essersi fatto
scappare una ragazza apparentemente così fragile e indifesa
come Hinata.
-Beh, non all’inizio, signor Hakkai.- spiegò
proprio la
mia amica dagli occhi grigi-Ci avete davvero colte di sorpresa, ma
ormai siamo
abbastanza organizzate per approfittare delle situazioni favorevoli di
una, in
modo che le altre possano usufruirne a loro volta.
-Ammirevole.- ammise allora il giovane-Beh, si può dire
che queste signorine ci abbiamo gabbato, eh amici?- aggiunse poi
rivolto agli
altri, e Sanzo sbuffò.
-Beh, non c’è problema, le facciamo fuori adesso.
-Ehi, aspetta, aspetta!- esclamai-Noi non siamo qui per
uccidervi!- tentai di evitare lo scontro, eravamo ancora troppo stanche
da quello
avuto con Kogaiji e il suo gruppo, e in più non ero sicura
di poter competere
con il gruppo di Sanzo.
-Infatti.- incredibile ma vero.
Wido mi diede ragione.
-Vi verranno solo cavati gli occhi e strappata qualche
ciocca di capelli.- concluse poi.
Maledetta psicopatica!
-WIDO!- la guardai con la coda dell’occhio-IO TI…
-Morite!- a sorpresa il Bonzo iniziò a sparare,
costringendo noi quattro a separarci-Maledetta pazza hai la lingua
troppo lunga
per i miei gusti!- dichiarò poi mirando a Wido.
-E tu l’hai biforcuta, quindi non vedo dove sia il
problema.
-Wido, smettila! Noi…- Hinata cercò di
intervenire, ma il
giovane con il monocolo intervenne di nuovo.
-Mi perdoni signorina, ma il suo avversario per ora sono
io. Mi dispiace dovervi eliminare, ma non ho altra scelta.
-Aspettate, non è come credete!
-Non darle ascolto Hakkai, facciamo fuori questi Yukai!-
quello che doveva essere Goku tentò di colpire Roxy con il
bastone, ma la mia
amica lo evitò proprio mentre io sparavo al mezzo demone Sha
Gojo, che deviò
alcuni proiettili con la sua alabarda e schivò gli altri
rotolando di lato.
-Non siamo Yukai!
-Se non siete sicari perché cerchi di farmi fuori?
-Perché sei un maniaco!- replicai sparando di
nuovo-Infatti farò fuori solo te!
-Sempre che tu ci riesca.- replicò quello
contrattaccando.
Schivai il colpo con un salto ma quando atterrai lo
stomaco mi diede una fitta tremenda che mi fece digrignare i denti.
-Dannazione!- indietreggiando mi ritrovai per un attimo
spalla a spalla con Wido e borbottai con il fiatone-Ricordami di
ucciderti se
riusciamo a sopravvivere.
-Lo appunterò sulla mia agenda.- ribatté quella,
poi ci
separammo per schivare le pallottole del Bonzo.
ΩΩΩ
Roxy osservava divertita il
bimbetto che le stava
davanti.
Bassino, capelli castani e grandi occhini dorati…anche
lui aveva un occhio dorato, dopotutto. Nel vederlo una fitta al cuore
la fece
sobbalzare e per un attimo la malizia nei suoi occhi viola venne meno
per
essere sostituita dalla malinconia.
-Non pensarci, Roxy!- si disse deglutendo-Non adesso!
-Sei mia!- urlò allora Goku attaccando con un bastone
rosso.
Era un attacco frontale e Roxy indietreggiò ma
all’ultimo
momento il ragazzino le venne dietro con il movimento prendendola in
pieno
stomaco e facendola volare di qualche metro e strisciare a terra, ma la
ragazza
tornò accucciata con una capriola, e ignorando i graffi
brucianti sorrise
compiaciuta leccando il sangue che usciva dalla bocca.
-Sei veloce, bimbo.- si complimentò sputando poi la
sostanza rossa a terra-Ma non lo sai che non si attaccano le signorine?
-Infatti, con le signorine ci si fa…- cominciò il
Kappa,
ma Tsuki gli sparò un’altra volta costringendolo
ad interrompersi.
-ZITTO HO DETTO!- ecco.
Quello si che sarebbe stato un tipo…interessante, da
affrontare.
Almeno non avrebbe visto quei dannati occhi dorati.
-Non voglio pensarci! Non voglio pensarci…- si disse e si
concentrò sul combattimento.
Ecco perché amava gli uomini con gli occhi normali,
banali. Perché non erano belli i suoi…ecco
perché cercava conforto tra tante
braccia, perché non erano forti come le sue…ecco
perché cercava tante voci,
perché non erano sensuali e pericolose come la sua.
Ma quel bambino era troppo piccolo per poterlo
desiderare, era troppo ingenuo per poterlo provocare, il suo sguardo
era simile
a quello di Homura per poter dimenticare.
-YAH!- l’urlo di battaglia del giovane la fece
indietreggiare e schivare l’attacco per pura fortuna-Ehi,
vedi di impegnarti!
-Cosa?- Roxy strinse a se la sua arma, sorpresa da quelle
parole.
-Non so cosa ti passa per la testa, ma vedi di combattere
come si deve, io ti ucciderò e voglio almeno che tu combatta
bene!
La bionda lo fissò stupita a quelle parole.
Combattere…adrenalina, sudore, dolore.
Tante parole che racchiudevano il sentirsi vivo dentro.
Vita…
Lei aveva il diritto di vivere, e se fosse morta
combattendo almeno lo avrebbe fatto nel pieno di forti emozioni che per
tanto
tempo aveva assopito e che qualcuno le voleva togliere.
Forse ci sarebbe riuscito, forse no, ma chi poteva dirlo?
Sorrise e si mise in guardia.
-Va bene, potto…ti accontento!- e portò un
maestoso
fendente proprio al collo, che il ragazzo parò con il
bastone, ma Roxy aumentò
la pressione costringendolo a spiccare un salto e proprio mentre Goku
si alzava
da terra con il bastone della lancia lo colpì al viso
facendolo cadere e
rimanere di sasso.
-Co-come…?
-Così va meglio, bimbo?- domandò la bionda con la
lancia
conficcata a terra e la mano sul fianco.
Il suo sorrisetto malizioso era tornato a galla.
Goku per un attimo la guardò inebetito, poi si
pulì il sangue
e la saliva dalla bocca e sorrise spavaldo.
-Non chiedevo di meglio.
-Fatti avanti allora!- ed entrambi si avvicinarono
correndo.
Dopo un quarto d’ora circa Roxy aveva il fiatone: come
poteva un bimbo metterla in difficoltà e stancarla a tal
punto? Forse non era
normale o forse era lei che si era sopravvalutata, eppure qualcosa non
tornava,
lui non aveva nemmeno un po’ di affanno ed era fresco come
una rosa.
-Come diavolo fa?- si chiese la bionda scostandosi una
ciocca di capelli dagli occhi viola.
Forse era il caso di tagliarli…
Ma così a Lui piacevano, e molto.
-Diavolo! Ancora?- se le sue compagne avessero potuto
leggerle nel pensiero si sarebbero stupite nel vedere quanto profondo e
sensibile fosse il carattere di Roxy, quante sfaccettature presentasse
il suo
carattere apparentemente così superficiale.
-Roxy, attenta!- urlò Hinata all’improvviso, e la
bionda
alzò lo sguardo per vedere Goku che portava un affondo con
il bastone, ma la
distanza era troppa tra loro.
-Hai fatto male i conti moccioso!
-Io non credo!- replicò quello ghignando-Allungati,
Nyoibo!
-Cosa…?- alla sprovvista il bastone si allungò
fino a
colpirla proprio sulla bocca dello stomaco, nel plesso solare.
Per un attimo la ragazza temette che l’avrebbe spezzato
soffocandola e anche se non accadde il dolore fu atroce, la vista si
annebbiò
fino a farle girare completamente le pupille e sputare saliva, forse
addirittura succhi gastrici avendola fatta vomitare a causa del colpo e
quando
cadde non si rialzò.
Nonostante fosse ancora cosciente non riusciva a
muoversi. Faceva fatica perfino a respirare.
-ROXY!- la voce di una delle compagne le giunse come un
lontano eco a cui non riusciva nemmeno a rispondere con un mugugno.
ΩΩΩ
La visione era arrivata troppo
tardi.
L’aveva sorpresa nel bel mezzo del combattimento con il
suo avversario, Hakkai, ma lui non aveva approfittato di quel momento
di
forzata distrazione per attaccarla.
Era stato terribile: aveva visto Roxy non schivare il
primo affondo di Goku e venire trapassata da lui. Il sangue le aveva
fatto
paura e aveva chiuso gli occhi, ma essendo una visione aveva dovuto
assistere a
tutta la scena prima di essere lasciata in pace.
Poi aveva urlato di istinto, ma Roxy era stata colpita.
Certo, avvertendola aveva evitato che morisse, ma vedere
un volo di quel genere le aveva fatto comunque effetto.
-ROXY!- urlò cercando di raggiungerla, ma Hakkai si mise
davanti tagliandole la strada.
-Mi perdoni, signorina, ma non posso concederle altri
indugi.
-Perché non mi avete attaccata? Sarebbe stato meglio
piuttosto che impedirmi di soccorrere la mia compagna!
Il ragazzo sorrise e si esibì in un inchino di scuse,
stupendo
l’altra.
-Non vi ho attaccata, è perché odio farlo quando
l’avversario non può difendersi, inoltre voi siete
una persona rispettabile e
vi tratto di conseguenza.- le guance di Hinata si tinsero di rosso,
conscia del
complimento del giovane che le si piazzava davanti-Tuttavia questa
è una
battaglia e non posso permettermi di favorirvi ancora.
-Nessuno ve l’ha chiesto.- replicò la giovane-Non
dovete
fare il buon Samaritano.- e partì all’attacco.
Infatti la ragazza, oltre ad essere un’ottima
sacerdotessa Fudoo, era stata istruita nelle arti marziali che di
solito solo i
sacerdoti maschi potevano apprendere ma il gran sacerdote di quel
tempio,
preoccupato per l’incolumità di quella giovane
fonte di potere, aveva fatto uno
strappo alla regola che quel giorno le stava salvando la vita.
-Accidenti, è veloce.- pensò mentre Hakkai
schivava un
suo pugno, senza contare i movimenti impicciati dal Kimono della
giovane,
doveva trovare un abbigliamento più adatto…
-Sempre che sopravvivo.- pensò, poi Hakkai le
arrivò alle
spalle portando un calcio, che la giovane parò incrociando
le braccia, ma non vide
la sfera di Chi concentrata nella mani del demone, non poteva evitarla,
non
avrebbe fatto in tempo, così ne creò a sua volta
una ma data la forza
dell’altro e il poco tempo a disposizione, la debole difesa
di Hinata non resse
e fece si che la riccia dagli occhi grigi fosse sbalzata
all’indietro
sbucciandosi braccia e parte delle gambe.
-N-no. Mi sono distratta!- pensò, poi guardò
Hakkai
avvicinarsi-Qui devo studiare qualcosa, o ci rimetto la vita!- si
alzò
tremando, poi notò i dispositivi di controllo-Se porta
quelli, deve essere un
demone, e come tale non sfuggirà ai miei Fudoo.
-Mi dispiace signorina, ma credo che dovrò terminare lo
scontro.
-Mi dispiace per lei, a dire la verità.- ribatté
Hinata,
poi estrasse a sorpresa il Fudoo dalla manica della
veste-Perché sarò io a
terminare lo scontro!- e applicò la sua tecnica, ma il
giovane si parò alzando
il braccio, che iniziò a bruciare facendolo urlare di dolore.
-No, Hakkai!- Gojo sembrava preoccupato per il compagno,
ma con Tsuki avrebbe avuto il suo bel da fare e decise di tentare un
colpo di
grazia nei confronti di Cho Hakkai.
ΩΩΩ
Gojo era davvero un portento.
Certo, Kogaiji mi aveva dato molto più filo da torcere,
ma anche lui si stava rivelando un formidabile avversario, era uno che
sapeva
il fatto suo, e io che pensavo l’avessero sopravvalutato!
Quell’alabarda era un’ottima alleata per lui,
infatti la
mia unica occasione per evitare troppo svantaggio era allontanarmi da
lui per
sfuggire ai suoi affondi e alla catena che permetteva al mio avversario
di
attaccare a distanze medio-brevi.
Già parecchie volte mi aveva fregata e in quel momento
ero piena di lividi e diversi graffi, tra i quali spiccavano quello
sulla
coscia destra, che mi costringeva a stare piegata con la schiena e
pendente
verso sinistra, e l’avambraccio sinistro che reggeva a
malapena la pistola.
-Maledizione, è bravo!- pensai, poi strinsi i denti a
causa della fitta allo stomaco che mi tormentava dal giorno prima e mi
sforzai
di non incurvare ulteriormente la schiena per il dolore-Quella dannata
alabarda
è un problema. Io posso solo attaccare da lontano, mentre
lui può spostar…
-Cosa c’è, piccola? Già stanca?- mi
provocò il mezzo
demone mentre ritirava la catena dell’arma e io sorrisi di
sghembo, ammirando
il fatto che anche lui presentava diversi graffi e lividi su tutto il
corpo.
-No, stavo solo pensando a quando ti farò fuori, sei
insopportabile.
-Chi disprezza compra, cara, è la dura realtà.
-Senti, bello, ora hai un po’ rotto.- dichiarai alla sua
provocazione, poi mi rimisi in piedi ignorando le fitte e puntai la
pistola-E
ora vediamo di finire il lavoro.- sparai due colpi, ma Gojo li
evitò scattando
in avanti per spintonarmi con l’alabarda.
Ci riuscì, ma sfruttando la spinta appoggiai i piedi su
di un albero vicino per poter dare velocità al movimento di
ritorno mentre
sparavo e riuscii a colpire il rosso al braccio destro.
Lo sentii gemere mentre si teneva la ferita insanguinata
e sorrisi: almeno con quel braccio non avrebbe maneggiato quella
stupida e
problematica alabarda!
-Ops, che sbadata!- esclamai con cattiveria-Dovevo
colpirti al cuore.- ma quello mi stupì sorridendo
sensualmente.
- L’hai già fatto, cara la mia esploratrice.
Dannato!
Anche in quel momento riusciva ad essere irritante!
-Brutt…- in quel momento Hinata urlò rivolta a
Roxy e mi
distrassi, e qualcosa di metallico intorno al mio collo mi tolse il
respiro e
cadere le pistole.
Gojo mi aveva appena avvolta con la catena dell’alabarda
intorno al collo e al polso sinistro, ero in trappola.
-D-dannazione!- digrignai i denti mentre cercavo
disperatamente di sciogliere la presa di quella catena infernale, ma
senza
risultato.
-E ora come la mettiamo, eh?- il mezzo demone sorrise
soddisfatto per la sua vittoria mentre io lo guardai malissimo.
-Dannato! Approfittare della mia distrazione! Non è
leale!- cercai di indietreggiare ma a sua volta Gojo diede uno
strattone alla
catena facendomi avanzare con poca grazia.
-Qui non stiamo giocando, ragazzina, i cattivi non ti
attaccano quando ti fa comodo, non lo sai?- non riuscii a rispondere,
perché
ero conscia che aveva ragione-Io non sono un gentiluomo come Hakkai
quando
combatto, e…- all’improvviso un altro urlo,
stavolta maschile, lo distrasse e
lo vidi sgranare gli occhi rossi-No, Hakkai!
Era la mia occasione.
Dovevo approfittarne.
Scattai in avanti verso di lui e approfittando della
distrazione lo buttai a terra e afferrai l’alabarda che aveva
perso nella
caduta, puntandogliela al collo.
-Ehi, ma…?
-Qui non stiamo giocando, ragazzino, i cattivi non ti
attaccano quando ti fa comodo, non lo sai?- lo interruppi usando le sue
stesse
parole alternate al fiatone poi, sempre tenendo sotto controllo il mio
avversario mi rivolsi al Bonzo, che mi era stato indicato come capo del
gruppo-Ehi tu!- il biondo interruppe lo scambio di proiettili e
stiletti che
aveva intrapreso con Wido e mi guardò, poi sgranò
gli occhi quando vide il
compagno a terra.
-Gojo…
-Che ci vuoi fare, caro Bonzo, ho perso.- replicò quello
con un sorrisetto innocente, come se non lo toccasse minimamente il
fatto che
gli stessi puntando la sua stessa arma dopo avergli poggiato un piede
sulla
gola.
-Sei un inutile essere, ti ammazzo!- poi si rivolse a
me-Che vuoi? Non sperare di ottenere la resa con un ostaggio come lui.-
non
risposi, continuando a fissarlo, ma mi limitai a lasciare la presa sul
rosso
per poi gettare via l’arma.
-Ma…Tsuki che fai?!- esclamò Roxy, che sembrava
piuttosto
malridotta.
-Ovvio no? È impazzita, sarà affascinante
studiare il suo
degrado mentale.- disse Wido facendo comparire dal nulla il suo
taccuino.
-Taci, stupida aracnide, non sono impazzita.- ringhiai,
poi tornai a fissare il Bonzo e aggiunsi, in tono serio-Potevo uccidere
un tuo
compagno e non l’ho fatto. Non ho altra dimostrazione per
provarti la mia
innocenza. I Sanbutsushin ci hanno mandate a cercarvi non so per quale
motivo e
l’unica ragione per cui siamo qui è parlare con
voi, capito? Parlare!
-E cavarvi gli occhi!- aggiunse Wido.
-E cavarvi gli occh…no, questo no! Insomma non abbiamo
cattive intenzioni, ma le circostanze ci hanno costretto a metterci
sulla
difensiva.- dopo quel discorso mi girai verso Goku e Hakkai: il primo
si
fronteggiava con una Roxy affannata e messa peggio di me, piena di
lividi e
ferite sul corpo, mentre Hakkai aveva il braccio completamente
ustionato e si
era appena separato da Hinata, probabilmente da un corpo a corpo.
-Sanzo…- cominciò infatti il castano con voce
affannata e
il biondo lo guardò-Cosa dobbiamo fare?- il Bonzo ci
squadrò tutte da capo a
piedi poi abbassò la pistola che teneva puntata verso Wido
(più che legittimo)
e sospirò.
-E sia, vi do cinque secondi per raccontarmi il perché
della vostra presenza e se la cosa non mi convince del tutto vi ammazzo.
-Emh, cocchino, mi dispiace ma ci vorranno un po’
più di
cinque secondi.- disse Wido sorridendo amabile.
-Co…cocchino?! Come ti permetti!!! CELESTE PURIFICAZIONE
DEL MA…- non so cosa volesse fare Sanzo, ma appena il suo
Sutra si levò dalle
spalle Goku e Hakkai si affrettarono a tappagli la bocca.
-Interessante.- dichiarò Wido appuntando qualcosa, poi
tornò a guadarlo seria-Potresti rifarl…?- e
stavolta furono Roxy e Hinata a
tappare la bocca alla nostra compagna.
Si dice che le persone possano uccidere con lo
sguardo…ebbene, lei avrebbe potuto farlo.
Rabbrividii e mi affrettai a tornare a guardare il Bonzo,
che nel frattempo si era avvicinato ai suoi compagni formando due
gruppi
separati come prima dello scontro.
-Nonostante sia un po’ pazza, la mia compagna ha ragione.
E’ una storia piuttosto lunga da raccontare.- ammisi e Hinata
arrivò in mio
soccorso.
-Questo non è il luogo migliore per parlarne. Se avrete
la pazienza di lasciarci medicare lo saprete stasera.
-E’ un appuntamento?- chiese Gojo ammiccando alla mia
amica, che arrossì.
-M-ma cosa ha capito, lei…?- si interruppe quando Sanzo
lo colpì con il suo fedele Harisen.
-Non badare a lui, è solo un idiota.
-Più che idiota è un po’ impaziente.-
disse Roxy
ammiccando e la fulminai con lo sguardo.
Nonostante le ferite ancora riusciva ad avere
quell’atteggiamento? Ancora non potevo capire il suo
carattere e in quel
momento la trovai frivola ed inopportuna.
-Se Sanzo è d’accordo, allora, stasera saremo
disposte ad
ascoltarvi, signorine.- disse Hakkai inchinandosi, poi aggiunse-Per
fortuna non
abbiamo combattuto fuori dalla locanda o ci avrebbero cacciato.
-Vero.- concordò Hinata.
-Allora, Genjo Sanzo? Ci darai questa possibilità?-
chiese Wido sorridendo sghemba.
Il Bonzo da parte sua prese una sigaretta e l’accese,
rimanendo in silenzio mentre l’ansia mi divorava senza che
sapessi spiegarmelo.
-E sia. Alle otto nella sala da pranzo della locanda. Non
un minuto di ritardo.- detto questo fece un cenno agli altri tre di
seguirlo e
ci lasciò sole.
Inutile dire il sollievo che provai quando se ne
andarono. Non riuscivo a credere di essermi misurata con il gruppo
più temuto
di tutto il Togenkyo e di essere ancora viva, ma sapevo che non era
affatto
finita.
La vera battaglia, quella per ottenere la loro fiducia,
era appena iniziata.
Angolino
dell'Autrice
Salve! eccomi qui con un nuovo capitolo! come avete capito la cosa non
si è risolta del tutto, il nostro monaco preferito (ma anche
no >_>) non è ancora convinto delle buone
intenzioni delle ragazze *guarda Wido* chissà
perchè >_>
Comunque i gruppi hanno appena avuto il loro primo faccia a faccia,
cosa ne pensate? Riusciranno ad allearsi con il grppo del bonzo
corrotto come ordinato dai Sanbutsushin?
Tsuki: poi ci devono spiegare perchè!
me: più tardi cara, più tardi >_>
Tsuki: non è che in realtà non ne hai idea?!
me: grrrrrr....donna malfidata torna nella ficcy, vredrai che cosa
tirerò fuori >_>
Tsuki: sarà... *se ne va*
Grrrrrrrrrr! emh, dicevo, beh, ecco, ora chiudo qui e passo la linea
alla mia carissima
collaboratrice Nicole...IO SONO VELOCISSIMA! E' CHIARO??!?!?!
voglio concludere scusandomi per quell'errore madornale
dell'anticipazione sbagliata >.< e ringrazio tantissimo
chi me lo ha segnalato *si inchina* arigatou goizamasu ^o^
Angolino della Prince
Ahah
be grazie di aver letto questo capitolo v.v
Ringrazio
le ragazze che commentano: i vostri pareri sono sempre molto graditi
*^* ( e no
problem continuerò a schiavizzare la scrittrice =D )
Asd direi che,in risposta a una certa affermazione,si
wido sono io °^° (mettete in salve i vostri occhii!)
Essendo
quindi io l'ispirazione di Widow dal prossimo capitolo vi
farò delle lezioni
davvero interessanti munitevi di blocchetto biro e perchè
no, bisturi
Alla prossima *^*
Ringraziamenti
incasinata: O.O
ma...ma...io...ecco ho abbandonato qui per dare suspance alla cosa...E
LO RIFARO', STANNE CERTA! *^*
comunque sono contenta che la fiction ti stia piacendo...eeeeh, si,
wido è proprio sclerata e sarebbe bellissimo mettere su
carta la scena dove alterna lo sguardo tra il Bonzo e la birra, spero
di vederla un giorno xD beeeeeeh, Tsuki è sempre Tsuki e non
credo la cambierò, ma chi può dire quali pieghe
prenderà questo personaggio. Salutare Kou, dici? beh, lei
non lo ammetterà mai, ma lo farà xD Grazie per la
recensione, bacio =)
kenjina90: eeeeeeeeeeh,
cara, perchè mai vuoi uccidere Gojo? xD è
così teneramente farfallone! >.> bah, anzi
è stata una cosa democraticissima, lei ha proposto ed io ho
accettato, fine xD non permetto a nessuno di farmi prepotenza, io! *si
esalta* chissà perchè non mettevo in dubbio che
amassi roxy. Eccoti accontentata con questo capitolo dove apriamo anche
una porticina su di lei, chissà chissà...bacione
mia Stalker e al prossimo cappy <3
Sachi Mitsuki: welà,
salve xD sono davvero felice che questo capitolo ti sia piaciuto,dici
che se aprissi un "Wido tour" avrebbe molti spettatori? xD
beh il sogno di wido è molto particolare e non credo che il
contesto legato a questo verrà fuori prestissimo, come sono
infame xD sempre più domande ma nemmeno una risposta! alla
prossima e grazie per la recensione =)
Bonji_: non
c'è bisogno di puntarmi sanzo *sorride alla Hinata xD* ecco
qui il cappy, ma come vedi...niente è stabilito *^* non mi
odiare, nel prossimo capitolo scopriremo se le strade delle quattro e
dei saiyuki boys sono destinate a separarsi o meno ^^ susu, resista! xD
intanto spero che questo cappy ti sia piaciuto e di non essere entrata
troppo nell'ovvio. bacioni =D
Anticipazione (stavolta giusta,
però xD)
-Sei
meno stupido di quanto pensassi, rosso.- replicò
Tsuki ghignando.
-Avanti, perché ce
l’hai con me?
-Non ce l’ho con te, ti odio proprio perché sei un
maniaco grezzo.- quella frase conteneva un buona percentuale di
acidità e
cattiveria, ma il giovane reagì sfoderando il suo sorriso da
seduttore.
-Mi odierai per molte altre cose, piccola mia, come tutte le donne del
resto…
E
per ora questo è tutto, saluti da The fenix of Innocence
|
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Capitolo 8 *** Con un drink sigilliamo un'alleanza ***
Capitolo VIII Con un
Drink sigilliamo un’alleanza
Kogaiji guardava quella parete di
pietra da ormai troppo
tempo. L’aveva guardata talmente tanto tempo che qualcuno
temeva si sarebbe
consumata sotto quelle occhiate languide e piene di speranza, eppure
quella
figura era ancora lì che tentava disperatamente di uscire,
con gli occhi chiusi
e l’espressione tranquilla, quasi stesse dormendo.
-Abbiamo un Sutra, madre.- annunciò quasi potesse
sentirlo-Tra poco sarai libera.
Ebbene si.
La figura imprigionata nella pietra da una serie di
potenti incantesimi era proprio Rasetsunyo, sua madre e prima moglie di
Gyumao.
Aveva un viso dolce, Rasetsunyo, e soprattutto era una bellissima
donna,
Kogaiji non sopportava di vedere quella creatura imprigionata da quella
vipera
di Konshu…si esatto, era stata la sua matrigna a farle
quell’orrendo
incantesimo.
E tutto per tenere in pugno lui.
-Se solo trovassi un modo per liberarti senza di lei.-
pensò stringendo i pugni.
Quella donna era la perfidia incarnata: subdola, infedele
ed ambiziosa, Kogaiji si era chiesto più di una volta cosa
avesse di tanto
speciale da far perdere la testa al potente Gyumao. Certo, era una
bella donna,
ma che altro?
-Maledetta sgualdrina!- esclamò con rabbia per poi
addolcire lo sguardo, quasi temesse che sua madre potesse rimproverarlo
per
quella cattiveria-Non posso fare a meno di pensarlo, anche se quella
è la madre
di Lirin.- per fortuna la piccola non sembrava aver ripreso niente
dalla madre,
forse era per quello che Kogaiji le voleva bene, perché la
vedeva come il
frutto innocente di una creatura maligna, una vittima sacrificale da
salvare.
-Forse, se fossi stato più forte, avrei potuto impedire
tutto questo. Forse è colpa mia.- sosprirò-Se
solo non ti avessi fatta
imprigionare da quella donna quante vite avrei risparmiato? Quante
sofferenze
avrei evitato? Quanti nemici non avrei?- ogni volta le stesse domande.
Si chiese perché continuava a venire lì, in
attesa di
qualche suono che non arrivava, a ripetere sempre le stesse cose a
qualcuno che
non poteva neanche sapere che lui c’era, che non immaginava
nemmeno cosa
avrebbe fatto per lui, avrebbe rubato la gioia al mondo se questo fosse
servito
a qualcosa, ma non poteva fare nemmeno quello.
-E se questi miei sforzi fossero vani? E se stessi
causando dolore senza che servisse a qualcosa?- per un attimo
l’immagine di
Tsuki che tossiva sangue si sovrappose a quella di Rasetsunyo e
sussultò
impercettibilmente-Come mi è venuto in mente?- si chiese.
Forse la tenacia e la strana forza della ragazza
l’avevano stupito nonostante il dolore o forse era solo a
causa dei fatti, in
fondo lei era stata la sua ultima “vittima”.
-Si…sarà così.- si disse dando le
spalle a Rasetsunyo e
lasciando la stanza, ma prima si voltò un’ultima
volta-Resisti, madre…resisti
ancora un po’!
ΩΩΩ
Wido sorrise soddisfatta dopo
essersi seduta al tavolo
della locanda, insieme alle compagne e ai nuovi
“giocattoli” incontrati: Goku
stava già spolverando tutto quello che trovava, Gojo, il
Kappa affamato (come
lo aveva etichettato nei suoi appunti), ci stava provando con una Roxy
alquanto
divertita e compiaciuta, Hakkai dava da mangiare al suo draghetto
spuntato dal
nulla (doveva assolutamente studiarlo, si disse) e Sanzo…
-Fuma molto…è nervoso.- decretò.
Quel Bonzo aveva davvero degli occhi stupendi, non c’era
dubbio: un viola brillante, e allo stesso tempo gelido, come la cenere
che
copre i carboni ardenti, sarebbe stato davvero affascinante poterli
studiare,
così come poter testare una ciocca di capelli, quel colore
così…brillante, le
ricordava il sole.
Non amava il sole, lei.
Troppo caldo e troppo brillante per i suoi gusti,
preferiva di gran lunga i nuvoloni neri della pioggia e soprattutto i
temporali, li trovava molto più idonei alla sua
personalità.
Eppure quel sole che lui le ricordava era dannatamente
piacevole
-Ma pensa te quanto devo essere stanca per pensare a
queste sciocchezze.- pensò pulendosi gli occhiali e
aggiustandoseli come
solito-E ora diamoci da fare.
-Beh, vogliamo venire a noi?- chiese a Tsuki con fare
indifferente guardandosi le unghie.
-Lo farei se questi due non giocassero alla coppietta
felice.- replicò quella riferendosi a Gojo e Roxy, che
sorrise.
-Ma certo, guardaci, una bella coppietta di maniaci:
amore, mi passi la scopa? Ma certo cara che te la do io la scopa. Si
grazie
caro, una bella scop…
-Alt, zitta! Non completare la frase.- la fermò Tsuki
mettendole una mano davanti alla faccia mentre Gojo rideva divertito
sotto lo
sguardo perplesso di Goku che per fortuna non aveva capito la battuta.
-va bene, va bene…come siamo irascibili!
-Avanti, cominciamo questa riunione da strapazzo,
altrimenti vi uccido a tutti quanti.- decretò Sanzo con la
vena sulla tempia
che pulsava ferocemente, tanto che Wido pensò sarebbe
scoppiata.
-Che forza, devo assolutamente studiare il fenomeno!- si
disse, ma rimase delusa quando la fronte del Sanzo tornò
normale dopo aver
ottenuto il silenzio-Peccato…
-Detesto dirlo ma il Bonzo ha ragione.- esordì Gojo-In
fondo non possiamo fidarci di voi del tutto.
-Sei meno stupido di quanto pensassi, rosso.- replicò
Tsuki ghignando.
-Avanti, perché ce l’hai con me?
-Non ce l’ho con te, ti odio proprio perché sei un
maniaco grezzo.- quella frase conteneva un buona percentuale di
acidità e
cattiveria, ma il giovane reagì sfoderando il suo sorriso da
seduttore.
-Mi odierai per molte altre cose, piccola mia, come tutte
le donne del resto…
-SMETTILA, IDIOTA!- e Sanzo interruppe il compagno di
viaggio con il suo fedele Harisen.
-Questo tizio mi piace sempre di più- pensò la
scienziata
sorridendo compiaciuta al caratteraccio del Bonzo, che riprese fiato
mentre
Hakkai scongiurava l’ennesima lite.
-Avanti ragazzi, ascoltiamo la storia di queste
signorine! In fondo siamo qui per questo, no?
-Finalmente una frase intelligente.- decretò il Bonzo
accendendo l’ennesima sigaretta.
-Bello e stronzo, un’ottima combinazione.- pensò
ancora
la bruna e fece per accarezzare Nienor, ricordandosi poi di averlo
lasciato in
camera: il piccolino infatti aveva l’abitudine di mangiarsi
tutti gli altri
animali che vedeva e non era il caso di scatenare una litigata per aver
tentato
di papparsi Hakuryuu, il drago di Hakkai.
-Allora, cosa vi ha portato a cercaci?- chiese Goku
mentre divorava un piatto di Dango.
-Beh…conoscete i Sanbutsushin?- esordì Tsuki
cercando di
non alzare troppo la voce per evitare che orecchie curiose si
impicciassero nei
loro affari.
-E chi non li conosce?- esordì Sanzo, e avrebbe aggiunto
altro se Goku non l’avesse interrotto.
-Sanzo chi sono i Sanbutsushin?!- un attimo di silenzio,
poi il monaco decise di ignorare lo strano essere simile ad una scimmia
(forse
l’ultimo primate della terra, pensava Wido) per continuare,
non senza la
venetta pulsante.
-Dicevo…li conosciamo.
-Io no!
-QUINDI…Cosa centrano loro con…?
-SANZO MI DICI CHI SONO?!
-TACI SCIMMIA, E PENSARE CHE TE L’HO ANCHE SPIEGATO!- e
mentre Sanzo picchiava di nuovo Goku con l’Harisen Wido
sorrise soddisfatta
delle sue supposizioni.
-Si, è proprio una scimmia.
Dato che Sanzo sembrava piuttosto impegnato fu il docile
Hakkai, anche quello soggetto degno di attenzioni, a porre la domanda.
-Insomma, signorine…cosa centrate voi con i Sanbutsushin?
-Beh, la cosa è un po’ strana.- e Tsuki
raccontò della
sua visita e del compito affibbiatole e anche se dal tono della voce
sembrava
piuttosto ricca di rancore non disse nient’altro al di fuori
del minimo
indispensabile.
-Inoltre ci sono andata anche io.- disse Wido-Mi hanno
convocata parlando di uno strano oggetto, che non esisteva talaltro, ma
alla
fine volevo fare delle ricerche su quelle grandi testone e sono
rimasta…invece
mi sono ritrovata solo un compito scocciante e un nome strano da
ricordare.-disse indicando Tsuki.
-Il mio sarebbe un nome strano?! Perché non pensi al tuo?
-Che compagne originali che avete, signorina Hinata.-
disse Hakkai sorseggiando del the mentre Hinata carezzava Hakuryuu
delicatamente tanto che il draghetto sembrava sul punto di appisolarsi.
-Beh, che ci volete fare, sono…uniche nel loro genere.-
dichiarò la castana sorridendo mentre Roxy le metteva un
braccio intorno alle
spalle.
-Beh, il nostro fascino sta tutto qui, no?- intervenne
infatti la bionda sorridendo ammiccante-Oh Hinata, fai
“amicizia” con questo
baldo giovane e non mi dici niente?
La castana arrossì.
-M-ma io, v-veramente…
-AVETE FINITO O NO DI PERDERE TEMPO?!- l’improvviso
scatto di Sanzo, che doveva aver finito di picchiare Goku, fece
sobbalzare
tutti mentre quest’ultimo sparava in aria riportando un degno
silenzio sul
tavolo-Bene.
-Avanti non ti agitare, cocchino, o ti verranno le
rughe.- disse allora Wido.
-COCCHINO?! Vuoi morire?
-Non rientra nei miei piani ma ci puoi provare.
-Beniss…
-Avanti Sanzo, non sai stare allo scherzo!- lo interruppe
Gojo dandogli una pacca sulla spalla talmente forte da farlo quasi
cadere-E poi
stiamo alleggerendo l’atmosfera.
-Beh, non fatelo. Siamo qui solo perché dobbiamo
ascoltarle e giudicarle degne della nostra fiducia o meno, ed in questo
caso
etichettarle come nemiche.
Schietto, stronzo e calcolatore.
-Mi piace…- pensò Wido, poi aggiunse a voce
alta-Ma che
parole, e tu saresti un Bonzo? Un predicatore della pace e della
pietà verso il
prossimo?
-Tzè…- ennesima sigaretta da parte del biondo-Sei
rimasta
un po’ indietro, bimba.- ecco.
Quella parola la fece arrabbiare e sparire il suo sorriso
di scherno per farla passare ad un’espressione gelida.
-Non chiamarmi bimba, mi darebbe fastidio.
-Tzè…non sono problemi miei.- replicò
quello, poi cambiò
argomento alla velocità della luce-Quindi voi siete state
scelte dai Sanbutsushin
per fare anche voi un viaggio verso Ovest ed impedire la rinascita di
Gyumao?
Non è poco originale come scusa?
-Ma di che parli? Nessuna scusa!- esclamò Tsuki
indignata.
-E chi mi assicura che non stiate mentendo?
-Non pensi che se fossimo stati dei sicari avremmo
cercato un altro modo per uccidervi che lo scontro aperto?
-Non so cosa passa nella mente degli Yukai.
-Ancora con questa storia?- Roxy era esasperata mentre
Wido guardava ancora torva quel Bonzo: nessuno aveva il diritto di
chiamarla
bimba.
Solo lui poteva, ma lui non era lì.
-Noi non siamo Yukai, signor Sanzo.- dichiarò infatti
Hinata un po’ dispiaciuta di sentire il disprezzo
dell’altro-Non abbiamo niente
che possa contenere un eventuale potere maligno, la nostra aura
dovrebbe essere
più che visibile.
-Beh, se non siete Yukai siete davvero esseri strani: una
scienziata pazza che vuole cavarmi gli occhi, una maniaca che fa pandan
con
Gojo, una tizia con gli occhi bicolore che si crede un eroe dei fumetti
e poi
ci sei tu.
-Ehi perché su lei non commenti?- si lagnò Roxy
incrociando le braccia, offesa.
-Perché è l’unica normale.
-La ringrazio signor Sanzo.- con cordialità Hinata
chinò
leggermente il capo, mentre il Sanzo sbuffava.
- E’ la verità non mi devi niente.
-La nostra normalità o meno ti deve riguardare fino un
certo punto.- replicò Wido stiracchiandosi e stendendosi
sulla sedia mentre si
aggiustava gli occhiali-Piuttosto, pensa ai lati positivi: siamo
quattro
guerrieri in più, abbiamo un obiettivo in comune e senza
lucro…o almeno loro.-
aggiunse dopo una pausa indicando le compagne.
-Perché tu cosa vuoi, bella bruna?- sussurrò Gojo
avvicinandosi a lei, ma indietreggiò bruscamente quando vide
uno stiletto
spuntare dal nulla a venire puntato sulla sua gola.
-Sparisci, insulso essere. Non voglio sprecare lo
stiletto, oggi.
-Oooh, va bene, va bene.- il Kappa tornò buono al suo
posto osservando ancora lo stiletto inquietante.
-Tzè..comunque faccio questo viaggio per raccogliere
campioni!- e mentre diceva questo i suoi occhi brillarono,come ogni
volta che
parlava di scienza.
Era così fin da piccola, era un amore che le era stato
trasmesso con tutta l’attenzione e l’interesse
possibili soprattutto da una
mente geniale e anche in quel momento, nonostante le cose fossero
andate in
quel modo, l’amore restava più vivo che mai.
-Campioni?
-Si! Capelli, occhi, polvere, sangue! Tutto ciò che
capita!- ecco, la ragazza posata era sparita, mentre la sua parte
esaltata era
venuta a galla, quella fissata con la scienza e nient’altro
nel cuore.
-Ma…questa tizia fa sempre così?- chiese Gojo
ancora
turbato.
-Vorrei poter dire no.- sospirò Tsuki coprendosi il viso
con la mano-Ma ognuno ha la sua pena e noi abbiamo Wido.
-Guarda che ti ho sentito.- replicò la scienziata
stizzita.
-Non è mica un segreto.
-Tzè…e comunque, tornando al fatto del fidarsi o
meno,
caro il mio Bonzo- il biondo la guardò-Se la metti sotto il
punto di vista
della fiducia, non dovresti abbassare la guardia nemmeno con i tuoi
compagni.-
a quelle parole il tavolo cadde nel silenzio e l’attenzione
di Sanzo parve
accendersi.
-Spiegati.- ordinò e Wido abbozzò un nuovo,
enigmatico
sorriso.
Anche se lo conosceva da meno di un giorno aveva già
inquadrato il tipo e sapeva come prenderlo.
-Beh, da quel che ho capito, tu non ti fidi…potremmo
essere tue nemiche, dici, e non hai tutti i torti. Ma se devi metterla
sotto
questo punto di vista, anche gli stessi compagni con cui viaggi
potrebbero
esserlo.- lo vide strabuzzare gli occhi per un secondo prima di tornare
alla
sua espressione indifferente e un po’ sprezzante-Quindi cosa
cambia, un nemico
in più o uno in meno?
-Hai una strana concezione dell’importanza.-
dichiarò il
Sanzo continuando ad espirare il fumo della quasi finita sigaretta, e
Wido
sorrise.
-Lo so, lo so. Ma questo non cambia ciò che ho detto.
Sanzo la fissò ancora un attimo, poi incrociò le
braccia
incrociando lo sguardo.
-Tzè. Fate come vi pare, fidatevi. Ma se ci uccideranno
sarà solo colpa vostra.- detto questo spense la sigaretta
nel portacenere
espirando l’ultima boccata di fumo.
-Quindi…- esordì Tsuki, tesa-Ci permetterete di
seguirvi
nel viaggio verso il Tenjiku?
-Ho detto: fate come vi pare.- ripeté il Bonzo prendendo
il pacchetto per accendere un’altra sigaretta, ma con rabbia
lo trovò
vuoto-Dannazione.
-Beh, ora che siamo alleati urge festeggiare!- esclamò
Roxy congiungendo le belle mani curate, mentre Hinata e Hakkai alzarono
un
sopracciglio mantenendo il loro sorriso.
-Fe…festeggiare?- chiese infatti la sacerdotessa,
turbata.
-Certo, con un drink!- rincarò Gojo, poi attirò
l’attenzione
della cameriera-Ehi, tu! Portaci due bottiglie di sakè e
sette bicchieri! Si
dico proprio a te, e magari porta anche il tuo bel corpo nella mia
camer…- il
mezzo demone si interruppe a seguito di una calcio in pieno volto da
parte di
Tsuki, che tuttavia mantenne lo sguardo basso nascosto dal cappello.
-Smettila, maniaco o ti sparo.- sussurrò mentre la
cameriera si allontanava turbata-Quelli come te mi danno sui nervi.
-Ma si può sapere che ti ho fatto?!- chiese Gojo
massaggiandosi il naso dolorante.
-Mi danno fastidio i tuoi modi.- replicò la giovane
incrociando le braccia.
-Su, Tsuki, non essere suscettibile o non troverai mai un
ragazzo.- rise Roxy sbattendo le lunghe ciglia con fare innocente e
Wido ne
approfittò per studiarla.
-Di sicuro è furba.- pensò guardandola parlare
con il
piccolo Goku-La sua frivolezza deve essere forzata, altrimenti non
sarebbe così
brava a creare strategie nei combattimenti, ma cosa nasconde, allora?-
forse
era un effetto dovuto al metodo con la quale l’avevano
riportata in vita, o
forse aveva gli ormoni a mille, doveva assolutamente saperlo!
Forse il lettore troverà inquietante e maniacale tutta
questa passione per la scienza, ma la Vedova Nera era fatta
così e non credo
nessuno abbia mai avuto il coraggio di lamentarsi con lei…
-Smettila, schifosa civetta!- inveì Tsuki indicando Roxy
con un dito.
-Come mi hai chiamata?!
-Beh, dato che ci sono in ballo gli uccelli non dovresti
lamentarti.- replicò la castana ghignando soddisfatta, ma
anche la bionda non
mutò il suo sorriso.
-Vogliamo fare a gara di battutine, bambola? Io…
-Oh! E’ arrivato il sakè!- la vocina e il battere
le mani
di Hinata interruppero la discussione abbastanza inadeguata che stava
per
scoppiare tra le due, anche perché Roxy stava già
puntando la bevanda.
-Finalmente.
-Già, finalmente.- sussurrò la Vedova Nera,
perché ora
poteva ottenere ciò che aveva atteso per tutta la
chiacchierata: studiare i
suoi nuovi pupazzi sotto gli effetti dell’alcool.
-Sarà una serata molto lunga ed interessante.-
pensò
sistemandosi gli occhiali, e notando che il Bonzo la guardava sorrise.
-Si?
-Che vuoi?
-Dovrei essere io a dirtelo, sei tu che mi guardi.
-Ma figurati, mi ero fissato.
-Certo, certo.- Wido prese un bicchiere come tutti,
tranne Goku che lo guardò solo un attimo sofferente prima di
gettare
un’occhiataccia a Sanzo (probabilmente il Bonzo gli vietava
di bere) poi si
accoccolò sulla sedia.
-Ehi, scimmia.- lo chiamò Sanzo-Vai a dormire.
-Cosa? Ma io non ho sonno.
-Invece hai sonno, solo che non te ne rendi conto.
-No, Sanzo, io ho fame!- replicò Goku, imputandosi.
-HO DETTO VAI A DORMIRE, SCIMMIA!- urlò il monaco
sparando un colpo di pistola e attirando su di se
l’attenzione di tutta la
locanda-FATEVI GLI AFFARI VOSTRI!- urlò ancora,
così tutti tornarono alle
proprie occupazioni non senza tremare leggermente e Sanzo fece un bel
respiro
mentre Goku saliva le scale non senza borbottare insulti e qualcosa
sulle
ingiustizie.
-Povero piccolo, non maltrattatelo.- disse Hinata
fissando dispiaciuta il povero Goku.
-Tzè, quella stupida scimmia si merita questo e altro.-
replicò Sanzo prendendo la bottiglia e riempiendosi il
bicchiere, poi fece per
bere ma Hakkai lo fermò-Cosa c’è adesso?
-Beh, è un brindisi, Sanzo, sarebbe scortese non brindare
con le signorine, non credi?- il sorriso di Hakkai era dolce, ma
c’era una
velata minaccia dietro che solo Wido seppe cogliere in apparenza, dato
che il
giovane sembrava la persona più innocua del mondo.
-Interessante il modo in cui gli fa soggezione.- pensò la
scienziata-Ma ora beviamo e osserviamo.- disse riempiendo a sua volta
il
bicchiere.
-Allora brindiamo alla nostra alleanza con le signorine.-
dichiarò Hakkai alzando il suo bicchiere seguito da tutti.
-Si, e alla speranza di conoscerle meglio!- intervenne
Gojo, ma quando vide l’occhiata di Tsuki e Wido
gelò- Ma cosa avete capito?!
-Gojo, hanno tutti capito che sei un pervertito.- disse
Sanzo bevendo finalmente il suo sakè e Wido sperò
che non lo reggesse per
poterlo finalmente avvicinare e prendere quegli occhi.
-Pervertito a chi, finto Bonzo?
-Ragazzi, vi prego.- il povero Hakkai cercò di riportare
la calma ma vedendo inutili i suoi sforzi sospirò-Beh, ci
farete l’abitudine.-
aggiunse rivolto ad Hinata, che scosse la testa.
-Non ce n’è bisogno, signor Hakkai.- disse
indicando
Tsuki e Roxy, che avevano ripreso a bisticciare-Come vede anche qui
siamo messe
abbastanza male.- aggiunse ridendo con la mano davanti alla bocca.
-Che sia una specie di codice conosciuto da pochi il
fatto di sorridere sempre?- pensò la Vedova Nera osservando
i due scambiarsi
sorrisi di cortesia, volendo trovare anche in quell’innocua
inclinazione alla
gentilezza qualcosa da analizzare, poi si concentrò sulle
altre ragazze.
-Avanti, Tsuki, non bevi?
-Non rompere.- replicò la castana rivolta a Roxy.
-Non mi dire che non lo reggi!- esclamò con finta
sorpresa la bionda ridacchiando.
-C-certo che lo reggo!
-Allora dimostralo.- intervenne Wido.
-M-ma…anche tu stupida aracnide?!- Tsuki si trovava
braccata.
-Certo, voglio proprio vederti la prima volta che bevi.
-Cosa? Tu non hai mai bevuto?!- intervenne Gojo, che era
già al terzo bicchiere di Sakè e la castana
incrociò le braccia guardando
infastidita il tavolo.
-E anche se fosse?
-Urge recuperare!- replicò quello versandole il liquido
nel bicchiere-Avanti…per me non lo reggi.- e nei suoi occhi
balenò un lampo di
sfida che la castana colse al volo, cadendo nella trappola del mezzo
demone con
tutte le scarpe.
-Ancora con questa storia?! Ora vi faccio vedere io!- e
Tsuki ingoiò il riso fermentato tutto insieme…
Ma cinque minuti dopo era più che ovvio che la nostra
amica non era portata per le grandi bevute: dopo il secondo bicchiere
era già
rossa in faccia e al quarto era fuori come un terrazzo.
-Tsuki.- balbettò Hinata sgranando gli
occhioni-Sei…sei
sbronza!
-Non è verooooooooooo…- replicò
l’altra con il bicchiere
sulle mani che rovesciava il contenuto-Noooooo, diavolo! È
caduto! - sembrò
sull’orlo delle lacrime, poi però si mise a
ridere-E vabbè, tanto pagano loro,
siiiiii!- e si alzò in piedi con il pugno in aria.
-Fantastico, semplicemente fantastico!- pensò
Wido-E’ una
di quelle sbronze schizofreniche! Chissà quante cose potrei
estorcerle o farle
fare, un’ottima cavia.
-Wido, so cosa stai pensando, non ci provare.- intervenne
Hinata sorridendo ma in modo appena inquietante -Ci serve sana e salva.
-Uffa.- replicò la bruna incrociando le braccia, mentre
Tsuki le puntava un dito contro-Che vuoi?
-Cosa voglio?! Te lo dico io cosa voglio, stupida
aracnide!- la apostrofò,poi si alzò e si mise le
mani sui fianchi, anche se
barcollava terribilmente-Tu mi hai rotto con questa cosa degli
esperimenti, sei
fissata e mi fai paura! Tu, invece- intervenne passando a Roxy-Sei una
maniaca
che presto ci costringerà a portarci dietro un marmocchio di
non si sa chi,
tu…- indicò poi Hinata-Beh, tu sei abbastanza
simpatica, solo che a forza di
sorridere sembra che mi porti per il culo.- la guardò come
chi è veramente
perplesso, poi si rivolse al gruppo di Sanzo-E voi…vi
conosco da poco, ma vi ho
già inquadrato, lo sapete?!- lo disse come chi ha fatto un
grande scoperta-Tu!-
indicò Sanzo-Tu sei uno stronzo con tanto di patente e
certificato di
esercizio, tu sei un maniaco al pari di Roxy e sareste davvero una
bella coppia
di maniaci, ma almeno non sei così stronzo e soprattutto
effeminato.-
ovviamente si riferiva al Bonzo, che non gradì affatto data
la faccia che
aveva.
-Signorina, si sente bene?- chiese Hakkai con una
gocciolina di sudore, così come Hinata che non aveva fatto
una mossa quando
Tsuki aveva inveito contro di lei.
-Io?! certo che sto bene!! Anzi, beniss…- non fece in
tempo a finire la frase che cadde a terra addormentata.
-Bingo.- intervenne Wido nel silenzio generale, finendo
di appuntare il tutto nel suo taccuino-E ora aspetterò il
resto di voi.
-Sei un’illusa se credi che ci ubriacheremo come questa
tizia qui.- replicò Sanzo con la vena che pulsava.
-Già, a proposito cosa ne facciamo di lei? La portiamo di
sopra?- chiese Roxy.
-Se volete ci penso io.- si offrì Gojo, ma Sanzo lo
colpì
con l’harisen.
-Non ci provare, altrimenti ti denunciano! Pensi che non
ti conosca?
-Ehi, calmo bastardo! Io volevo solo essere gentile!
-Beh, non esserlo.- replicò il Bonzo.
-Ho capito,ci penso io.- intervenne Roxy sollevando una
Tsuki addormentata-Hina, dammi una mano.
-S-si. Ma a questo punto perché non andiamo a dormire,
domani ci aspetta un lungo viaggio.- propose la riccia e Hakkai
annuì.
-Io sono d’accordo con lei, in fondo anche io comincio ad
essere stanco. Oggi c’è stato un bello scontro,
hehe.- Wido annuì sistemandosi
gli occhiali.
-Fate come vi pare, per me non cambia nulla.- in realtà
la giovane era delusa dal non poter studiare altre reazioni dato che
Tsuki
sembrava l’unica a non reggere l’alcool,
così sospirò e si alzò.
-Beh, a domani, piccole cavie.- salutò amorevolmente
ignorando lo sparo che le aveva appena sfiorato la fronte.
ΩΩΩ
Angolino
dell’Autrice
Ed eccoci qui,
con un capitolo esclusivamente dal punto di vista di Wido! Ooooh,
quella mente
perversa preoccupa non poco, non trovate? XD
Come potete
vedere alla fine l’alleanza con i Saiuki Boys è
stata sancita, ma con qualche
piccolo effetto collaterale xD povera tsuki, chissà che mal
di testa il giorno
dopo °w°
Finalmente le
cose inizieranno a farsi più interessanti (auto
convincimento mode: ON) ora che
i gruppi sono riuniti il viaggio verso Ovest può finalmente
iniziare!
Ed ora vi lascio
nell’angolino della mia cara Collega Nicole xD
...
Angolino
della
Prince
Benebenebene U__U
Benvenuti
all'angolino della Prince,ehi ormai sono di casa
Oggi
come già accennato la volta scorsa aprirò una
nuova iniziativa.
musichetta
Il
Dizionario Wido -Italiano Italiano - Wido!- A scuola con la Prince-sensei"
Come
sapete il fulcro di questa donnah sono io °^°
Partiremo
con alcune semplici traduzioni dalla lingua di wido U__U
Sei
interessante = ti voglio dissezionare
Hai
dei bellissimi occhi = dammi i tuoi occhi
Ti
va di uscire questa sera? = posso fare degli esperimenti su di te?
Ti
annoi? = posso dissezionarti?
°w°
= non è traducibile è....°w°
Mi
piaci = sei una mia possibile cavia
Per
ora è tutto la prossima lezione vi farò un elenco
di sinonimi di
"cavia"
Me *guarda
sconvolta la lezione * bene, e dopo questo attimo di delirio necessario
per
interpretare i discorsi della nostra cara Wido passiamo alle risposte
delle
recensioni.
Incasinata:
hihi, sono contenta che lo scontro ti sia
piaciuto! Perché interrompo sul più bello, dici?
Semplice: perché sono cattiva
e malvagia! *^*
Roxy: non è vero,
è che quando scrivi ti blocchi per mancanza di idee.
Me: tu?!!?
Roxy: io^^
Me: ma vi siete
messe tutte d’accordo per comparire nelle recensioni e
rompere?! La prossima
chi è Hinata?
hinata: c-cosa?
Me: Niente!
Buona, ferma! E tu vattene!
Roxy: antipatica
zitella >_>
Me: COSA?!?!
Grrrrr, ci penso appena ho finito qui!
Tornando a noi,
Roxy in effetti non poteva essere svampita, forse perché io
non sopporto le
persone svampite e frivole e non riesco a creare personaggi di questo
genere,
bah…
Comunque, cosa
sarebbero i “salamelecchi”? O_o comunque grazie per
la segnalazione degli
errori, cercherò di stare più attenta^^. Spero di
trovarti nel prossimo
capitolo, bye grazie
per la recensione!
Ramona37:
tranquilla sei stra perdonata XD sono
contenta che il capitolo ti sia piaciuto, comunque è strano
definire Tsuki e
Gojo una coppia, ma sono contenta che ti siano piaciuti! Spero di
trovare
un’altra recensione e ancora grazie per il commentino =)
Kenjina90:
cara Kenjina sono contenta che questa
cosetta ti faccia ridere, anche perché il mio scopo era
proprio quello, non
riesco a creare cose troppo serie anche se mi ci sto impegnando, bah
vedremo
.-. eeeeeeeh, non si vede che il tuo personaggio preferito è
Roxy, sai? XD
bacioni e al prossimo capitolo
Anticipazione:
-Tzè…non dire
sciocchezze.
-Sembri il Bonzo così.- rise lei tutt’altro che
scoraggiata dal mio atteggiamento.
La guardai: quello
sguardo malizioso e quella bocca sorridente in realtà
sapevano osservare meglio
di quel che pensassi e avrei dovuto fare più attenzione da
quel momento, non
ero ancora pronta per aprirmi con un’estranea
Ringrazio inoltre
cassandra4ever,
Elfosnape, Ishimaru e Shoin Shikage che, anche se non commentano,
seguono la
storia ed Esha, Loveless_, Maryon e Paradisekiss che l’hanno
messa tra le preferite
E con questo è
tutto, alla prossima
The
fenix of
innocence
|
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Capitolo 9 *** Perché tre gruppi sono meglio di due ***
Capitolo IX
Perché tre gruppi sono meglio di due
Mi
svegliai il giorno dopo con un mal di testa tale da
farmi pensare me l’avessero tagliata di netto, fatta
investire da Nienor con
tanto di retromarcia e riattaccata ancora tutta ammaccata, ogni minimo
movimento mi costava uno sforzo immane e un digrigno di denti, il tutto
condito
con qualche accidenti a tutte le divinità che mi venivano in
mente.
La cosa sconvolgente era che non ricordavo assolutamente
nulla di ciò che mi aveva condotto nella mia camera in
quello stato pietoso e
distruttivo.
Vidi un bicchiere sopra il mio comodino stracolmo di
acqua e lo fissai perplessa: non ricordavo nessun bicchiere,
lì.
-Sta tranquilla.- mi girai di scatto e vidi che, seduta
su una sedia ai piedi del mio letto, c’era Roxy con le gambe
accavallate e le
braccia placidamente abbandonate sul ventre-Ce l’ho messo io.
Quando ti prendi
una bella sbronza fa bene bere molta acqua.
-Dici?- biascicai poi, senza attendere una risposta,
presi il bicchiere e finii tutto il suo contenuto sospirando di
sollievo-Allora
mi sono sbronzata.
-Si.- un risolino le salì alle labbra-E’ stato
davvero
divertente!
-Perché? Cosa è successo?- lo chiesi quasi con un
po’ di
timore.
Accidenti a me e al mio stupido orgoglio! Non dovevo
accettare la loro provocazione, cosa ci voleva a dire la
verità?
No, non lo reggo.
Quattro semplici parole.
-Ma no! Io devo fare l’orgogliosa, altrimenti non sono
contenta, e…- un’altra fitta alla testa che mi
fece imprecare tra i denti.
-Cosa è successo, dici?- chiese Roxy ampliando appena il
suo sorriso-Beh, niente…a parte il fatto che hai insultato
tutti noi uno per
uno.
Sgranai gli occhi.
Davvero avevo fatto tutto questo?!
-Oh Bosatsu!- esclamai portandomi le mani al viso e
lasciandomi cadere sul letto-E…cosa ho detto?
-Beh, sei stata abbastanza moderata, via. Mi aspettavo
peggio.
-Grazie per la consolazione, Roxy.- ovviamente il mio era
un tono ironico.
-Ma figurati!- mentre il suo no.
Sospirai e mi coprii con il lenzuolo fino alla faccia..ah,
già, altro dubbio.
-Ehi, come sono arrivata in camera mia?- chiesi.
-Beh, il prestante Gojo ha insistito per accompagnarti.-
cominciò Roxy, ma la interruppi alzandomi di scatto e
fissandola tra il
disgustato e il terrorizzato.
-COSA?!
-Si.
-E voi glielo avete permesso?!- se non stavo urlando era
perché la testa aveva ricominciato a farmi male.
-Ma certo che no. Ti abbiamo portata io e Hinata.- a
quelle parole sospirai di sollievo e mi accasciai nuovamente sul letto.
-Meno male.
-Dai che è un bel tipo, dopotutto.- storsi il naso.
-Sarà anche un bel tipo, ma è un grezzo maniaco.-
in
fondo negare che il Kappa, come avevo cominciato a chiamarlo anche io
contagiata dai suoi compagni, fosse un bel tipo sarebbe stato da
ipocriti, era
alto e non era nemmeno male quando non faceva le battutacce, ma era
decisamente
troppo maniaco e grezzo per prenderlo anche solo in considerazione e
poi ero
sempre stata molto timida con gli uomini troppo invadenti e Gojo non
era il
massimo della discrezione.
-Però gli somiglia.- intervenne poi Roxy, riportandomi
alla realtà.
Alzai un sopracciglio, rimanendo tuttavia sdraiata sul
letto.
-Assomiglia a chi?
-Al principe Kogaiji.- al nome di Kogaiji il nostro
scontro mi tornò in mente, così come il suo
sorriso e arrossii furiosamente senza
accorgermene.
-C-come?- balbettai, poi deglutii e cercando di calmarmi
ridacchiai a mia volta-Ma smettila, non potrebbero essere
più diversi!
-Davvero? E perché?
-Beh…avanti guarda! Kogaiji è posato e serio,
mentre Gojo
è un fissato.
-Entrambi capelli rossi, entrambi occhi spigolosi e
penetranti…entrambi bel sedere.- replicò Roxy con
la mano che sorreggeva il
mento ed un sorriso disarmante sul volto-Avanti Tsuki, se non puoi
avere la
luna punta alle stelle.- non arrossii ma distolsi lo sguardo.
-Tzè…non dire sciocchezze.
-Sembri il Bonzo così.- rise lei tutt’altro che
scoraggiata dal mio atteggiamento.
La guardai: quello sguardo malizioso e quella bocca
sorridente in realtà sapevano osservare meglio di quel che
pensassi e avrei
dovuto fare più attenzione da quel momento, non ero ancora
pronta per aprirmi
con un’estranea (anche se ero stata proprio io a salvarla dal
fiume).
-Beh. Quando partiamo?- chiesi eludendo la risposta alla
sua frecciatina.
-Non appena tu sei pronta.
-Cosa? Vuoi dire che sono io che sto facendo perdere
tempo?!- senza nemmeno ascoltare la sua risposta corsi in bagno e mi
feci la
doccia, ma prima di entrare mi fermai sulla porta-Comunque grazie.-
dissi
rivolta a Roxy, poi mi lavai e in circa venti minuti fui pronta.
Scesi di sotto con ancora qualche fitta alla testa e
quando salutai mi sentii osservata, e a ragione: Hakkai e Hinata
sorridevano
nervosi, Sanzo mi fulminava con lo sguardo (e non è uno
scherzo, sembrava
davvero volesse fulminarmi) e Wido ghignava come solito.
-Emh…buongiorno.- borbottai sedendomi.
-Salve miss “Reggo benissimo l’alcool”.-
mi salutò Gojo
ammiccando e io lo fulminai.
-Perché non ti strozzi con un biscotto?- chiesi
versandomi del latte.
-Potrebbe accadere se la scimmia non si mangiasse tutto.-
ribatté il rosso indicando un Goku che si sbafava tutto e
non avevo stranamente
notato-Ma dopo ti sentiresti in colpa, dovresti farmi la respirazione
bocca a
bocca.
-Ah, non c’è pericolo!
-Pervertito di un Kappa, hai finito di molestare la gente
di prima mattina?- intervenne Goku con la bocca piena.
-Zitto, scimmia, quando sarai grande pagherai per vedermi
in azione!
-Vorresti dire che sono piccolo?!
-Oh, guarda, stai diventando intelligente.
A quella scena non potei fare a meno di abbozzare un
sorriso.
-Come va il suo mal di testa, signorina Tsuki?- chiese
Hakkai che sorseggiava del The verde.
-Bene gra…ehi, come fai a sapere il mio nome?- chiesi poi
ricordandomi di non essermi presentata.
-La signorina Hinata si è resa molto disponibile
nell’aggiornarci sui vostri nomi ed età.
-Età?- chiese Wido da dietro il taccuino.
-Certo, non posso rischiare di provarci con delle
minoren…- Gojo si interruppe a seguito della pistola del
Bonzo puntata alla
gola-Cioè, volevo dire…non voglio rischiare di
essere impreparato su delle
nuove conoscenze!
-Così va meglio.- Sanzo espirò il fumo in tutta
tranquillità, poi spense la cicca nel posacenere-Beh, se qui
avete finito di
fare pagliacciate andiamo, non ho tempo da perdere io.
-Che stronzo.- sussurrai appena.
-Guarda che ti ho sentito.- per un attimo restai impalata
ad osservare il mio latte, conscia della figuraccia appena fatta con
uno dei
miei nuovi compagni di viaggio, poi decisi che non avrei mostrato la
soggezione
che mi metteva, così alzai gli occhi per fissarlo.
-Beh, non è mica un segreto.- mi ricordò
terribilmente la
scena con Wido della sera precedente.
Silenzio.
La tempia sulla fronte di Sanzo iniziò a pulsare
pericolosamente e per un secondo pensai di che mi avrebbe ammazzato,
anzi
l’avrebbe fatto di sicuro se Hakkai non fosse intervenuto
prendendo il monaco
per le spalle e trascinandolo fuori.
-Forza Sanzo, andiamo, non dovevamo sbrigarci?- e con il
suo solito sorriso lo portò via seguito dagli altri due
mentre tiravo un
sospiro di sollievo e lo seguivano non senza un sorriso divertito sul
volto.
Solo una volta che Sanzo fu uscito si levò un coro di
risate da parte delle mie compagne (correzione: Wido ghignava come
solito).
-Grandissima, Tsuki.- si complimentò Roxy-Ma ti ho visto
con il cervello forato.
-Sarebbe stato interessante studiare il suo cervello.-
replicò Wido e mi trattenei a stento di non pestarla in
piena locanda.
-Ragazze, non per mettere fretta ma credo proprio che ci
lasceranno indietro se non andiamo.
-Cavolo, è vero!
Pagammo in tutta fretta e uscimmo dalla locanda dove i
quattro ci aspettavano a bordo di una jeep.
-E questa dove la tenevano nascosta?- esclamò Roxy
grattandosi la testa alzando un sopracciglio.
-Non la tenevano nascosta.- spiegò Hinata sempre con il
suo calmissimo e rilassante sorriso-Quello è Hakuryuu.
-Vuoi dire che ci sono altri animali come quel…Nienor?-
chiesi indicando la serpe nera al collo della mia compagna
intellettuale.
-No, Hakuryuu deve essere unico nel suo genere.-
intervenne Wido carezzando il serpentello-Nienor è stato
modificato geneticamente
da me, mentre quel draghetto sembra essere così di natura.-
la sua espressione
professionale divenne un ghigno-Dovrò proprio studiarlo.
Hinata sospirò scuotendo la chioma riccia con fare
sconsolato.
-Non cambierà mai.- dichiarò, poi si
affrettò a salire
sul sedile posteriore di Nienor, che nel frattempo era tornato ad
essere una
porche nera.
Deglutii pensando che il vero viaggio verso il Tenjiku
iniziava solo in quel momento, con il gruppo formato e i nostri
alleati, se
così si potevano chiamare: cosa ci aspettava durante quella
strada verso
l’ovest? Saremmo sopravvissuti tutti quanti? Quanti e quali
nemici avremmo
dovuto affrontare?
Queste erano solo alcune domande che assillavano la mia
mente e speravo che col tempo sarei riuscita a rispondere a tutto per
potermi
concentrare su un altro rebus che complicava ulteriormente la mia vita:
il
colore dei miei occhi.
-Ehi, Tsuki? Sali o ti lascio qui?- solo la voce di Wido
mi fece rendere conto che ero ancora appoggiata sullo sportello davanti
del
passeggero e non ero ancora salita.
-Emh, si eccomi!- Wido mise in moto e seguimmo Hakkai
verso Ovest.
-Allora?- esordì all’improvviso Roxy rompendo il
piacevole silenzio che si era involontariamente creato.
-Allora cosa?- chiese Hinata.
-Cosa ne pensate dei nostri nuovi compagni?
Alché aprii un occhio, ma mantenei la comoda posizione
con le braccia dietro la testa.
-Vuoi marcare il territorio?- domandai ironica, per poi
pentirmi subito dopo di quella domanda dato che Roxy era stata carina
con me
nonostante non approvassi quel suo atteggiamento civettuolo.
-No, ho già intenzione di lavorarmi l’amichetto
del
principe Kogaiji.- ribatté quella, apparentemente
indifferente al mio commento.
-Cosa?!
-Comunque era per fare due chiacchiere. Impressioni
su…Sanzo?
-Occhi da cavare.
-Stronzo.
-I-io credo sia…molto chiuso.- non credo ci sia bisogno
di dire di chi furono i commenti.
-Concordo con tutte e tre.- rise la bionda, facendomi
spuntare un sorriso-Ma avete dimenticato un particolare essenziale:
affascinante.- proprio in quel momento Wido sterzò
leggermente facendo
sobbalzare tutte e tre, soprattutto Hinata
-Wido, cosa…?
-Buca.- borbottò la bruna tornando a guidare normalmente.
Sia Hakkai che Wido continuarono a guidare fino al
tramonto ma era ovvio che non ce l’avremmo fatta ad arrivare
alla prossima
città e fu con mio sollievo che proprio mentre il sole
tramontava vidi il
castano frenare in prossimità di una radura.
-Cosa c’è?- chiese Wido una volta
scesa-Perché ci
fermiamo?
-Mi dispiace rallentarvi, signorina Wido, ma Hakuryuu non
è più in grado di andare avanti per oggi.-
rispose Hakkai reggendo tra le mani
il draghetto sfinito, alchè la bruna sospirò.
-E va bene. Ci fermiamo.
-Vi ringrazio.- Hakkai fece un inchino-Raggiungeteci
nella radura.
-E vedete di muovervi.- rincarò Sanzo che tanto per
cambiare fumava e i quattro sparirono nella radura.
-Beh, pare che per stanotte ci toccherà dormire
all’aperto.- dichiarò Hinata e vedendomi storcere
il naso mi guardò-Cosa c’è?
Non ti va a genio la cosa?
-Oh no, è solo che non mi convince dormire così
vicino a
quelli.- ammisi incrociando le braccia.
-Ti riferisci al mezzo demone?- domandò Wido mentre
Nienor tornava ad essere un semplice serpentello e si attorcigliava
beatamente
al braccio della padrona.
-Non solo per quello, male che vada gli butto giù i
denti, ma si tratta di dormire con degli sconosciuti ed essere
completamente
vulnerabili, e l’idea non fa di certo ballare la conga.-
osservai sistemandomi
il cappello-Cerchiamo di stare attente quando andiamo a dormire.-
aggiunsi
incamminandomi verso la radura dove il gruppo di Sanzo si era diretto.
-Hai ragione a preoccuparti Tsuki.- mi disse Hinata-Ma
sono sicura che se non ci hanno uccise durante quello scontro non ci
uccideranno più.
-Sempre che Wido non provochi “grilletto facile”.-
intervenne
Roxy, indicando con il pollice una Wido impegnata a scannerizzare con
gli occhi
tutto il bosco circostante, riferendosi a Sanzo.
-Non ci scommetterei.- replicai con un sorrisetto
ironico, poi arrivammo alla radura guidate anche dal fuoco che i
quattro
avevano acceso.
-Ben arrivate signorine.- Hakkai ci accolse con il suo
solito delicato sorriso, lui era quello che mi ispirava di
più, insieme a Goku.
-Ehi, dov’è Goku?- chiesi notando
l’assenza del rumoroso
ragazzino.
-Sanzo l’ha mandato a cercare cibo.- a rispondere fu
Gojo, che sedeva sdraiato con le braccia incrociate sotto la testa a
mo’ di
cuscino-Potete immaginare come la scimmia abbia accettato.
-Ma povero! Tutto solo nel bosco?- Hinata era premurosa
come solito, ma dubitavo che Goku avesse bisogno della sua
preoccupazione,
durante lo scontro con Roxy aveva dimostrato di essere più
che forte e non
sarebbe stato di certo un bosco o qualche animaletto a spaventarlo.
-Hinata, quando ti preoccupi sei davvero deliziosa.-
commentò Gojo alzandosi alla velocità della luce
per circondarle la vita con il
braccio-Ma non sprecare le tue labbra per quella stupida scimmia,
piuttosto
perché non andiamo a fare una passegg…?- ancora
prima che potesse finire la
frase Sanzo gli lanciò l’harisen proprio mentre io
gli mollavo un calcio in
piena faccia.
Beh, un ottimo attacco combinato, non c’è che dire.
-Smettila maniaco, vai a importunare altrove.- gli disse
Sanzo accendendosi una sigaretta proprio mentre ritiravo il piede dalla
faccia
del rosso.
-Ehi, ma che ho fatto?! Le volevo solo chiederle di fare
una passeggiata. Quanto siamo maliziosi!- commentò Gojo
massaggiandosi il capo
dolorante.
-N-non si preoccupi signor Gojo, n-non è successo
niente.- assicurò Hinata, tuttavia si nascondeva dietro a
Roxy rossa in viso per
l’imbarazzo.
-Tzè, ridicolo.- sussurrò Wido, ma non credo che
Gojo la
sentì dato che non commentò quella frase,
così aspettammo tutti pazientemente
il ritorno di Goku, che tornò poco dopo con qualche pesce e
animale selvatico.
-Ehi Sanzo, guarda cosa ho trovato! Dici sarà buono? Oh
ma certo che lo sarà!- si rispose da solo il castano
sventolando i pesci,
normalissime trote.
-Quanto casino fai, scimmia, hai fatto solo il tuo
dovere.
Per tutta risposta Goku gonfiò le guance e storse il
naso, offeso.
-Quanto sei antipatico, Sanzo!
-Non ho mai voluto essere altro.- replicò il Bonzo mentre
Hakkai si dava da fare con il pesce.
-Aspettate, lasciate che vi aiuti.- si offrì Hinata
chinandosi anche lei sul pesce, ma Hakkai scosse la testa.
-Non è necessario, signorina Hinata. Vi sporchereste.
-Non importa, davvero. È solo un kimono.
-Ma è un abito pregiato, non sottovalutate il valore
delle cose.- quello che doveva essere un rimprovero fu addolcito da un
tenue
sorriso che mi fece abbassare la guardia, non avevo mai conosciuto una
persona
così gentile (a parte Hinata, ovvio!), e vedere tanta
nobiltà e delicatezza in
un uomo mi fece pensare a due cose: o aveva sofferto molto…
Oppure era gay.
Ringraziai gli Dei che nessuno di loro sapesse leggere
nel pensiero, mi stupii io stessa di aver pensato quella cavolata e
scossi la
testa, sospirando.
-Deve essere la stanchezza.- pensai sedendomi a mia volta
abbracciandomi le ginocchia.
Mangiammo tra chiacchiere ed insulti vari (spediti
soprattutto da Gojo e Goku mentre si litigavano i pesci) e alla fine
abbandonammo i bastoncini usati per cucinare tra le fiamme lasciando al
fuoco
il compito di eliminare gli scarti.
-Aaaaaaah, che mangiata!- esclamò Roxy sdraiandosi
sull’erba con le mani sul ventre-Compimenti per la cattura,
Goku!
-Grazie Roxy, sei davvero gentile!- Goku era davvero
felice per quel complimento inaspettato e la sua spontaneità
fece mi fece
sorridere.
-Allora, signorine, ora che siamo compagni avremo molto
tempo per parlare.- esordì Hakkai, che stava compostamente
seduto accanto a
Hinata-Sarei curioso di sapere da dove venite e, ecco…di che
razza siete.- a
quella frase tutte e quattro lo guardammo.
-Non siamo Yukai se è questo che temi.- disse Roxy
rispondendo per tutte, senza cambiare la sua comoda posizione.
-Dovremmo credervi?- domandò Sanzo accendendo
l’ennesima
sigaretta della serata e subito un nervo sulla mia fronte
iniziò a pulsare.
-Non credete che nello scontro con voi avremmo liberato
il nostro potere?- chiese Wido, fissando il monaco-Quando indossa un
dispositivo
di controllo del maligno il potere del demone che lo porta diminuisce
per
coprirne l’identità, non avrebbe avuto senso
morire pur di non smascherarci.
-Per molti lo ha avuto, credimi.- replicò Gojo, che anche
lui fumava-Ma d’altronde il mondo è bello
perché è vario.
Mi soffermai a pensare alle sue parole, sul fatto che
molti demoni avevano accettato di morire pur di portare a termine
l’obiettivo
che era stato loro affidato dai seguaci di Gyumao: cosa li spingeva a
sacrificare la propria vita per qualcuno che nemmeno avevano
conosciuto? Perché
ubbidivano anche alla donna meschina che era Gyokumen Konshu?
-ATTENZIONE!- l’urlo di Hakkai mi fece tornare alla
realtà ma ancora prima che potessi fare qualcosa mi ritrovai
stretta a Gojo che
insieme a lui mi fece rotolare di lato, evitando così
l’enorme masso che si era
schiantato nella radura.
-Ma che diavolo succede?!- sbottai e all’improvviso, dal
polverone fuoriuscito dalla caduta del
masso, spuntò una sagoma tutta tette e capelli.
No, non Yaone.
-VI HO TROVATO GRUPPO DI SANZO!- si trattava infatti di
Lirin, la pestifera sorella di Kogaiji.
-Oh no, Ancora lei!- esclamò Gojo con un sospiro per poi
aiutarmi ad alzarmi.
-La conoscete?- mi alzai e mi spolverai velocemente i
vestiti-Comunque grazie.
-Figurati.- mi aspettavo che avrebbe gongolato per ore,
invece mi sorprese con un semplice sorriso-Ebbene si, conosciamo la
pestifera
ed il resto del gruppo di Kogaiji.
-EHI NON IGNORATEMI!- Lirin ottenne l’attenzione di
tutti, tranne che di Sanzo e Wido ovviamente, agitando le braccia come
un’ossessa e quando la nostra attenzione fu tutta per lei
recuperò il suo
sorriso smagliante -Bene, ora che siete qui vi sconfiggerò
gruppo di San…- poi
i suoi occhi si posarono su Wido, riconoscendola-TU!
La scienziata si limitò a lanciarle appena
un’occhiata,
per poi sorridere sorniona.
-Toh, chi si vede: la mocciosa che bada a sua nonna.
Dimmi Cappuccetto Rosso, il Lupo non l’ha ancora mangiata?
Oppure l’ha già
vomitata?
-Come ti permetti brutta vipera?!- sbraitò la
ragazzina-Io ti ammazzo!
-Sempre che tu non debba andartene di urgenza per
cambiare il pannolone alla vecchia.- replicò la
più grande aggiustandosi gli
occhiali.
-Io ti…- Lirin fece per balzare addosso a Wido come la
volta precedente, ma esattamente come quella volta una mano la
fermò tenendola
leggermente sopraelevata per la collottola.
Si trattava di Dokugakuji.
-Cosa? Non è sola?- mi chiesi mentre comparivano anche
Yaone e Kogaiji e, proprio quando lo vidi, il mio stomaco
sembrò in preda alle
farfalle.
-Dokugakuji, cosa fai?! Lasciami!- Lirin iniziò a
sbraitare mentre il più alto sospirava.
-Sta buona! Non possiamo perderti di vista nemmeno un
secondo.- mentre Kogaiji fece un passo avanti, il gruppo di Sanzo si
armò e lo
stesso facemmo noi.
-Qual buon vento, Kogaiji?- chiese Goku desideroso di
combattere-Sei qui per prenderle di santa ragione come
l’altra volta?- davanti
a quella provocazione il principe assunse uno sguardo ancora
più gelido di
quando era arrivato, ma la sua espressione non tradì nulla
se non indifferenza.
-Non dovrebbe essere difficile nemmeno per te, Son Goku:
sono qui per riprendere mia sorella, incontrarvi era l’ultima
cosa che mi
aspettavo. Persino una scimmia come te dovrebbe capirlo.- ok, uno a
zero per il
demone.
-Brutto…! Io ti…- Goku fece per attaccare ma
qualcosa
glielo impedì.
La terra iniziò a tremare furiosamente, tanto che
Dokugakuji fu costretto a lasciare Lirin per mantenere il proprio
equilibrio,
perfino le pietre che tenevano ferme il fuoco si dispersero.
-Ma cosa succede?!
-La montagna!- indicò Hakkai-Sta venendo giù una
frana!-
mi girai nella direzione indicata da Hakkai e vidi che aveva ragione, e
non
erano di certo massi piccoli, ci avrebbero schiacciato!
-Lirin!- sentii Kogaiji urlare per sovrastare il rumore
della frana imminente-Dove hai preso quel masso?
-Emh…l’ho staccato dal fianco della montagna.-
rispose la
Yukai pigolando quasi.
-COSA?!
-Attenzione!- i massi arrivarono, e ognuno di noi fu
costretto a scansarsi, era uno schivare e rotolare continuo.
Di sfuggita fui in grado di riconoscere Hinata dal suo
kimono bianco e tentai disperatamente di raggiungerla.
-H-HINATA!- urlai tendendo una mano.
-Tsuki!- la mia compagna mi venne incontro, ma prima che
potessimo anche solo toccarci un altro masso cadde tra di noi,
sbalzando me all’indietro
e probabilmente anche Hinata.
Ma non finì qui. La terra iniziò a ricoprirsi di
crepe
fino ad aprirsi e farci precipitare nel vuoto, tutti.
-Fratellino!
-Lirin!
Questi e altri richiami mi giunsero alle orecchie, sentii
qualcuno chiamare anche me, ma i suoi mi arrivarono ovattati, ero
troppo
impegnata a cercare un appiglio, qualcosa che potesse aiutarmi a
rallentare la
caduta, ma niente di tutto ciò venne in mio soccorso.
La botta che diedi fu forte ma non fatale, non era stata
una lunga caduta, ma sufficiente per farmi indolenzire i muscoli.
E l’inferno finì come era iniziato:
all’improvviso.
Mi misi in ginocchio con un gemito e mi tolsi il cappello
per togliere la polvere.
-Hinata…Roxy? Wido?- chiamai ma non rispose nessuno,
così
trovai il coraggio di guardarmi intorno.
La parete della montagna benché non altissima era
praticamente sgretolata e impossibile da risalire, inoltre i massi
caduti erano
enormi ed avevano trasformato la zona circostante in un labirinto che
probabilmente aveva separato tutti noi.
-Inutile chiamare le tue compagne.- sobbalzai quando udii
la voce di Kogaiji a pochi metri da me, in piedi anche se graffiato su
più
parti del corpo-Queste rocce sono spesse e non ti possono sentire.
-C-cosa?- deglutii cercando di non balbettare con il
cuore in tumulto un po’ per la paura rimanente un
po’ per l’emozione del
trovarmelo di fronte così senza preavviso-Come sarebbe a
dire che non mi
possono sentire?
-E’ la verità, signorina Tsuki.- mi girai
leggermente
verso sinistra per scorgere anche la ragazza dai capelli viola, Yaone,
mentre
affiancava il suo signore-Siamo finiti in una specie di labirinto.
Angolino dell’Autrice.
Cucù! Dopo un
periodo di assenza eccomi qui tornata da voi *_* (il silenzio incombe,
un
bambino inizia a piangere e un piccione si suicida, la disperazione
regna
sovrana*
…
Dicevo, eccomi qui dopo quasi un mese di ritardo! Non
ho molto da dire se non che spero che il capitolo vi piaccia e di
avervi
incuriositi: cosa succederà? Ognuno troverà il
rispettivo gruppo?
Chissà come se la caverà tsuki in gruppo con il
suo
bel principe e la fedele Yaone! Riuscirà a fare un discorso
compiuto senza
svenire almeno tre volte?
Lo sapremo tra qualche capitolo!xD
Baci a tutti =)
Angolino della Prince*I
(Bisturi) You*
Weeeeeeelcome!
Sono
tanto tanto felice che continuate a seguirci e soprattutto che la mia
wido-chan
entri sempre più nei vostri cuori (e state attenti potrebbe
rubarvelo ..in
senso letterale)
Bene
come promesso rieccomi a voi con:
*Il
Dizionario Wido -Italiano Italiano - Wido!- A scuola con la
Prince-sensei!*
vi
ero mancata nevvero?[ci spera veramente]
Bene!bando
agli anestetizzanti! come anticipato l'ultima volta oggi vi
farò solo una lista
di sinonimi della parola "Cavia"
Cavia
=
-Esperimento
-Giocattolo
-Passatempo
-oggetto
di esperimento o (morboso) interesse
-Vittima
-Preda
-Televisione
alternativa (o eventuale mp3 se vi piacciono le urla)
-Conoscente
-Chiunque
(anche tu...si proprio tu che stai leggendo)
Per
oggi finiamola qui v.v la prossima volta (se avrete il coraggio di
andare
avanti a leggere questa dem..ff ) vi spiegherò il famoso:
*Ragionamento
alla Wido*
Non
perdetevelo e ricordate! Wido potrebbe proprio essere dietro di voi ^ ^
Ringraziamenti:
incasinata:
come
puoi vedere
non abbiamo aggiornato presto ma spero che il capitolo sia di tuo
gradimento. E
ora ho anche capito cosa sono i salamelecchi, grazie xD hehhe, Wido
è sempre
Wido e Tsuki…con il rischio di essere ripetitiva dico che
è sempre Tsuki U_U Ma
tra poco anche i personaggi di Roxy e Hinata si faranno valere, te lo
assicuro!
Un bacio!
Kenjina90:
lo so,
nell’altro capitolo Roxy è parsa più
idiota del solito, ma come puoi vedere ha
rimediato qui! Ella è una grande donna U_U e Wido
beh…senza una fissa non ci
piaceva xD un bacione Stalker, alla prossimaaaaa <3
Ringrazio inoltre
cassandra4ever, Elfosnape, Ishimaru e Shoin Shikage che, anche se non
commentano, seguono la storia.
Infine, ringrazio
Esha, Loveless_, Maryon e Paradisekiss che l’hanno messa tra
le preferite
Anticipazione
-Stai cercando di
distrarmi con uno
spogliarello, bonzo?- no.
Quello non lo doveva dire…
-Non vorrei sconvolgerti troppo.- ribatté il
biondo a denti stretti, cercando di ignorare il continuo pulsare della
sua
vena.
-Non farti problemi, potrebbe essere
un’esperienza interessante.- la pallida ragazza, esatto
più pallida di lui,
tirò fuori dal nulla un taccuino e una biro per poi
aggiustarsi gli occhiali e
fargli un cenno con la mano-Inizia quando vuoi.- il tutto con sguardo e
tono
incredibilmente seri.
E con questo è
tutto, alla prossima
The fenix of innocence
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Capitolo 10 *** Labirinto di Teste- Prima parte ***
Capitolo
X Labirinto di teste- Prima Parte
Hinata e Hakkai camminavano da
poco più di un’ora quando
la ragazza sospirò, involontariamente, per guardare il cielo.
Era stata una brutta sorpresa trovarsi separata dalle
proprie compagne, ed era seriamente in pensiero per loro: voleva
aiutarle,
sfondare le rocce per raggiungerle e riunirle tutte!
Invece non poteva fare nulla, se non trovare un’uscita
alternativa insieme al posato Hakkai, con la quale si era ritrovata a
condividere la disgrazia.
Trovarsi con lui l’aveva sorpresa ma anche
tranquillizzata, Hakkai sembrava la persona con la quale andava
più d’accordo e
che sembrava capirla meglio, sperava che questa affinità di
carattere che
presentavano li avrebbe aiutati a rendere più piacevole
quell’esperienza
traumatica.
Già, traumatica.
Quando Hinata aveva deciso di lasciare la sicurezza
opprimente del tempio, si può dire che l’aveva
fatto con troppa leggerezza.
Non che fosse un’incosciente, o ancora una bimba viziata,
ma si era semplicemente stancata di passare per una bambola di
porcellana,
bellissima ma fragile ed inutile.
Un bell’oggetto solo da guardare, ecco cos’era: non
doveva sporcarsi, non doveva vedere le disgrazie del mondo lei, non
doveva
conoscere la cattiveria del mondo esterno…
Le parole del Sacerdote del Tempio le rimbombavano come
la frana causata poco prima da Lirin, e sembravano fare un
dolorosissimo eco
quando battevano ai lati della sua testolina.
-Se fossi in te non lascerei il tempio, Hinata.- le
parole del monaco la lasciarono interdetta.
-Come?- eppure era sicura le avesse dato il permesso,
lei e Tsuki sarebbero partite la mattina dopo, era lì per
formalità.
-Hai capito. Non sopravvivresti.
-M-ma…Venerabile io non sono un’inetta. So curare
malattie e ferite, so combattere! Io…
-Tu sei buona, Hinata. E sei delicata come pochi
esseri al mondo. E se da un lato questa caratteristica ti fa onore,
dall’altro
ti rende particolarmente esposta agli attacchi del mondo esterno.
Hinata lo guardò con gli occhioni spalancati.
-Ti potresti rompere al livello di uno stelo d’erba al
vento della tempesta.
Strinse i pugni, fino a tremare, mentre gli occhi si
riempivano di lacrime, ma non avrebbe pianto di fronte a lui.
-Correrò il rischio. Non ho paura di rompermi.-
dichiarò.
Avrebbe dimostrato a quelli come lui che anche un
bell’oggetto poteva essere utile...
-Signorina Hinata?- la ragazza sobbalzò al richiamo di
Hakkai, che si portò una mano dietro alla testa con fare
imbarazzato.
-Mi perdoni, signorina, non volevo spaventarla.
-Oh no,
signor Hakkai. Non mi avete spaventata. Ero
soprappensiero.- rispose
sorridendo placidamente.
Ormai sapeva fare solo quello, ma almeno lo faceva bene.
-Capisco. Spero non siano brutti pensieri o ricordi.-
Hinata lo guardò stupita con la coda dell’occhio,
dato che avevano ripreso a
camminare, ma non disse nulla e Hakkai continuò-Siete forse
in pensiero per le
vostre compagne?
Hinata recuperò il suo sorriso.
-In effetti si.- ammise camminandogli accanto-E voi no?-
con sua sorpresa Hakkai si mise a ridere, anche se ovviamente si
trattava di
una risata docile e posata proprio come lui.
-Dovrei non vederli minimo per tre giorni e trovarli tra
le grinfie di qualche mostro. Solo allora potrei iniziare a
preoccuparmi.
Un’altra caratteristica di Hakkai era
l’ambiguità, forse
l’unica cosa che li differenziava: infatti, se lei era anche
troppo cristallina
tanto da poterle leggere dentro, Hakkai era in grado di creare con lo
sguardo
una difesa impenetrabile dentro di se, impedendo a chiunque di capire
cosa gli
passasse per la testa, proprio come in quel momento, perché
la ragazza non
seppe dire se Hakkai stesse scherzando o se veramente era tranquillo
per i suoi
compagni di viaggio.
-Perdonatemi, signorina Hinata.
-Oh, si figuri. Non ha niente per cui farsi perdonare.
-Ne sono lieto, ma devo ammettere che a volte la mia
delicatezza sparisce misteriosamente.- e rise di nuovo.
-Siete sincero. Ed è un dono molto raro, di questi tempi.
-E’ il minimo che possa fare…essere sincero dico.-
replicò Hakkai con un vena di malinconia.
-Avete forse un peccato da redimere?- cercò di mantenere
un tono neutrale, ma la sorpresa era molta, Hakkai sembrava anche
troppo buono
per poter avere qualcosa da cui redimersi, eppure...
-Ognuno di noi ha qualcosa per cui redimersi signorina
Hinata…chi più, chi meno.
-Hakkai è bravo a sviare le domande.- pensò
Hinata
ricambiando il suo sguardo triste-E di sicuro è molto
più educato nell’intimare
alla gente di farsi gli affari propri.- guardò il sole che
ormai segnava il
tardo pomeriggio.
Era già così tanto da quando camminavano? Quasi
un giorno
intero?
-Non mi sono accorta di nulla, ero talmente presa che…-
si interruppe con un piccolo grido quando inciampò sul
kimono presso un piccolo
dosso che immersa nei suoi pensieri non aveva minimamente notato e si
sarebbe
ritrovata sicuramente con il sedere per terra se l’aitante
Hakkai non l’avesse
prontamente sollevata da terra, risparmiandole la caduta ma di certo
non una
buona dose di imbarazzo.
-S-signor
Hakkai, voi…
-Dovreste fare più attenzione, signorina Hinata.- la
interruppe lui sorridendo-Questo è un terreno scosceso e
inadatto ad un
vestiario come il vostro.
La riccia arrossì distogliendo lo sguardo e coprendosi la
bocca con la mano chiusa a pugno.
-M-mi dispiace.
-Di cosa?
-Di…di rallentarvi così. A quest’ora
avreste potuto
essere molto più avanti. Magari avreste già
trovato i vostri compagni e…
-Signorina Hinata.- la interruppe il castano, sempre
sorridendo ma con tono che non ammetteva repliche-Sapete, non sono
l’anima così
buona che credete. Se vi avessi considerata un impiccio me ne sarei
già andato,
ma vi ho vista combattere e sento che non siete un peso,
inoltre…- il sorriso
divenne leggermente più ampio-E’ bello poter fare
quattro chiacchiere con
qualcuno di normale.
-Oh…- la ragazza non sapeva cosa dire, era lusingata da
quel complimento così discreto inoltre condivideva la gioia
del castano per
quanto riguardava il discutere con gente normale…o almeno
meno pazza delle sue
compagne.
A quel pensiero scoppiò a ridere, e se Hakkai ad un primo
momento fu stupito dell’ilarità della compagna poi
ne fu contagiato, unendosi a
sua volta a quella risata, come se entrambi conoscessero il motivo.
-Ora può mettermi giù signor Hakkai, posso
camminare.
-Certamente.- da vero cavaliere Hakkai la accontentò e
Hinata
poté sistemarsi le pieghe del Kimono.
-Vi ringrazio dell’aiuto, possiamo riprendere il viaggio.
-E’ stato un piacere.- e le guance di Hinata si
colorarono di nuovo di rosso quando Hakkai le fece un discreto ma
intrigante
occhiolino.
***
Il Bonzo
era più irrequieto del solito, quel giorno.
Non solo era arrivata quella dannata mocciosa con quella
dannata pietra, ma aveva scatenato una dannatissima frana che
l’aveva separato
dai suoi dannatissimi compagni!
-Che seccatura!- pensò guardando avanti-E poi guarda con
chi dovevo capitare.- gettò un’occhiata veloce
alla ragazza bruna che gli
camminava accanto.
Esattamente, il nobile Bonzo era finito con una
psicopatica!
O meglio, questo è ciò che pensava lui.
-Proprio con una che vuole cavarmi gli occhi dovevo finire?-
si chiese gettando a terra la cicca della sigaretta consumata fino alla
parte
arancione e più.
Nonostante fosse tardo pomeriggio il sole era caldo e
maligno, fuso con l’umidità della zona non aiutava
di certo.
Poi arrivarono ad uno spiazzo completamente baciato dal
sole, tuttavia uno sprazzo di ombra era donato da un inusuale albero di
ciliegio che si innalzava in barba al tempo e al territorio sfavorevole.
-Finalmente.- la ragazza, che era rimasta in silenzio per
tutto il tragitto, finalmente parlò (non che Sanzo stesse
morendo dalla voglia
di ascoltarla, diciamolo) ed indicò al bonzo il ciliegio-Ti
va se ci mettiamo
lì sotto?
-Tzè, io sto bene
qui.- ribatté il Bonzo, incrociando le braccia.
Piuttosto che
sedersi vicino a lei e far vedere che anche lui poteva soffrire il
caldo
sarebbe morto, eppure sudava talmente tanto che non voleva nemmeno
fumare,
l’idea gli metteva solo più calore addosso!
Stupidi fenomeni
naturali e stupidi demoni che li aiutavano!
Nel frattempo che lui imprecava dentro di se la giovane
si era seduta sotto l’albero e lo guardava sorridendo
sarcastica.
Oh Bosatsu quanto gli dava fastidio quel sorrisetto! Ma
soprattutto quanto gli dava fastidio lei!
-I demoni dicono
che la carne di un bonzo è buona, cotta alla brace anche di
più?- chiese poi la
ragazza in nero sempre mantenendo quell’aria strafottente e
subito la fronte
del Bonzo iniziò a pulsare mentre si sedeva nel centro dello
spiazzo.
-Dicono che
invece il cervello di mocciosa faccia schifo, specialmente quando gli
sparano.-
e le puntò la Shoreijyu-Vuoi provare?
-Strano non
l’avevo mai sentito dire.
-Oh, sta zitta!
Fa troppo caldo per sopportarti.- la zittì il Bonzo
slacciandosi la parte
superiore della tunica rimanendo con la canotta nera-Lo sapevo, non mi
starà
ancora punendo per il portachiavi?! È un accanimento!-
pensò riferendosi alla
sua divinità mentre guardava la terra, cercando
disperatamente qualcosa per
distrarsi dal caldo.
-Quanto intendi
resistere al caldo? Lo sai che qui c’è posto.-
insistette lei, ma Sanzo la
squadrò quasi con disprezzo.
-Io non sono
debole come te!- esclamò, poi si asciugò la
fronte imperlata di sudore-Dannata
tunica!- e detto questo si liberò del resto della veste
sacerdotale, rimanendo
con il completo nero.
-Stai cercando di
distrarmi con uno spogliarello, bonzo?- no.
Quello non lo
doveva dire…
-Non vorrei
sconvolgerti troppo.- ribatté il biondo a denti stretti,
cercando di ignorare
il continuo pulsare della sua vena.
-Non farti problemi, potrebbe essere un’esperienza
interessante.- la
pallida ragazza, esatto più pallida di lui, tirò
fuori dal nulla un taccuino e
una biro per poi aggiustarsi gli occhiali e fargli un cenno con la
mano-Inizia
quando vuoi.- il tutto con sguardo e tono incredibilmente seri.
Un colpo di Shoreijyu partì finendo proprio a un centimetro
dalla
fronte della giovane, che rimase inquietantemente composta.
-Smettila, razza di idiota!- urlò Sanzo ormai rosso per la
rabbia.
-va bene, va bene! Come vuole, Bonzo Masochista.- ella rimise tutto
dentro nella bisaccia e si stesse appoggiandosi sul tronco
dell’albero-Io starò
qui, buona buona, a godermi l’ombra.
-Sei una pazza maniaca.
-Grazie del complimento.
-Quelli come te sono fastidiosi.
-E quelli come te stanno meravigliosamente in orizzontale sul mio
tavolo da laboratorio.
-Intendi continuare per molto?
-Fino alla morte ed oltre, mio caro.- dopodiché
iniziò a canticchiare
una canzoncina da spogliarello tipica dei night club.
Sanzo mostrò i denti in un sorriso pieno di rabbia e
irritazione, poi
si alzò in piedi.
-Basta, mi sono stufato.- pensò, poi a passo di marcia si
diresse sotto
l’ombra piazzandosi davanti alla compagna e, senza dire una
parola, iniziò a
sollevarsi la maglia.
Inutile dire la vista che passò davanti agli occhi di Wido
cari
lettori, e soprattutto lettrici: nonostante il caratteraccio in molti
luoghi
vantavano la bellezza del giovane Sanzo e davanti alla sua discreta
forma
fisica nemmeno lei poté rimanere indifferente.
Infatti quando Sanzo, che si era scoperto fino al torace, le
gettò
un’occhiata, notò che nell’abbracciarsi
le ginocchia aveva il viso affondato
fino al naso, quasi volesse coprire qualcosa.
Poteva bastare per l’ego del Bonzo, che abbozzò un
irritante sorrisetto
e tornò da dove era venuto, nonostante gli costasse fatica
uscire dall’ombra
per tornare sotto il sole cocente.
-Non finisci il tuo spettacolino, Bonzo?- chiese poi la ragazza, che
ora aveva scoperto il viso.
-Ce ne hai messo di tempo per recuperare, eh?- chiese, poi senza
attendere la risposta si affrettò ad aggiungere-Non finisco
altrimenti non
riuscirai a coprire il sangue che ti uscirà dal naso e poi
ti bloccherebbe la
crescita, mocciosa.
-Non
perdo sangue dal naso, la mia pressione è perfetta quindi
puoi stare
tranquillo. Più che altro..- aggiunse dopo una pausa -Girati
o da una parte
bruci di meno.
-Certo, la pressione.- replicò
il Bonzo facendo riferimento alle parole della giovane, poi rispose -E non preoccuparti quanto mi rosolo, sono
fatti miei.
-Si che mi interessa: ti si rovina la pelle e i capelli si seccano!-
ribatté l’altra.
Un altro essere umano si
sarebbe stupito di fronte alla preoccupazione della scienziata, ma non
Sanzo:
lui sapeva dove voleva andare a parare e questa consapevolezza non fece
altro
che farlo arrabbiare ancora di più.
-Piuttosto che darli a te mi
raso a zer…- un improvviso giramento di testa dovuto al
caldo lo fece zittire e
accasciare a terra-Che umiliazione.- pensò poi mentre la
scienziata si
avvicinava.
-Testardo come Tsuki, eh?-
dichiarò prima di sollevarlo e portarlo all’ombra
dell’albero, dove si stava
decisamente meglio-Ti prego, dimmi che non devo sollevarti le gambe,
sarebbe
piuttosto ambigua come cosa.
-Non provarci….neanche.-
sussurrò il bonzo,e sospirò di sollievo quando la
bruna gli bagnò la fronte con
un fazzoletto bagnato.
-Ma guarda cosa mi tocca fare.-
disse infatti lei con tono esasperato-Sia ben chiaro, ti salvo la vita
solo
perché voglio analizzarti.- aggiunse togliendo ogni dubbio
al nostro caro
lettore.
-Non aspettarti che ti ringrazi
per questo.
Sicuramente il lettore troverà
adorabile tutta questa schiettezza reciproca, ma alla Vedova Nera non
fece né
caldo né freddo, perché si limitò a
sogghignare.
-Non mi è mai passato per la
testa.- replicò, poi continuò il suo lavoro-Va
meglio?
-Tzè, decentemente.- fu la
breve risposta del Bonzo, ma…
-In questo caso…- lei smise di
bagnarlo, causando la furia del biondo.
-Ehi, non ti ho detto di smettere, donna!
-Se per questo non mi hai detto nemmeno di iniziare.
-Grrrrrr…- il Bonzo distolse lo
sguardo voltando la testa, mantenendo il suo tono seccato-Fa’
come ti pare.
-Se me lo chiedi per favore
continuo.- osò proporre la ragazza e il Bonzo
ghignò a sua volta.
-Non ci penso nemmeno.
-Chissà come mai, me lo
aspettavo.- e la ragazza si rimise comoda, poi la vide concentrare lo
sguardo
su qualcosa sopra la sua spalla-Oh, eccoti, finalmente!
E quel qualcosa non era altro
che un viscido serpentello nero!
-Ma che cazz…?- Sanzo
fece per sparare a quella bestiaccia, ma la giovane lo fermò
tenendogli
saldamente il braccio.
-Fermo! Questo è mio.
Sanzo gelò sul posto.
Non poteva essere.
-Tu…tu ti porti dietro una
serpe velenosa, dannata psicopatica!- esclamò incredulo e
disgustato al tempo
stesso ma lei invece di offendersi prese le parole del bonzo quasi come
un
complimento.
-Sisi, si chiama Nienor ed è la
mascotte del gruppo, possiamo dire.- rispose accarezzando il
serpentello sulla
testa squamosa.
-Disgustoso.
-Sarà anche disgustoso, ma è il
nostro mezzo di trasporto.
-Vuoi dire che quel…quel coso,
è la vostra macchina?!
-Non macchina: Porsche.-
precisò la bruna accentuando la R della parola-E poi non
morde se non glielo
dico io…solitamente.- precisò ghignando.
-Dannata, vi ammazzo a tutti e
due!- esclamò Sanzo, quella giovane si stava rivelando
decisamente pazza e
sadica, forse era meglio sbarazzarsene, e pensare che Gojo
l’aveva trovata
anche sexy…bah!
-Uff, cha caldo!- all’improvviso la giovane iniziò
a
sbottonarsi la giacca e, anche se non seppe spiegarsi il
perché, questa cosa
turbò molto Sanzo.
-Ehi, che fai?
-Mi spoglio, magari? Sai, anche
le scienziate sentono caldo.
-E tu ti definiresti una
scienziata?- replicò il Bonzo maligno,cercando di cambiare
argomento onde
evitare che l’altra facesse commenti sul suo momentaneo
imbarazzo.
-Hai qualche dubbio al
riguardo?
-Ma lo sai che per fare la
scienziata ci vuole l’intelligenza?- ormai era deciso, voleva
quella piccola
vittoria a tutti i costi.
-Ovviamente, ma non credo che
sarai tu a dire se sono intelligente o
meno…l’intelligenza può essere vista in
mille modi, a seconda delle persone.- ella fece una pausa, mentre si
portava un
dito alla labbra pensierosa-Devo solo trovare il tuo. Un tizio che
viaggia con
un mezzo demone e due demoni cosa reputerebbe intelligente?
-Reputo intelligente una
persona che non segue stupidi principi e pensa agli affari suoi.- la
risposta
del Bonzo conteneva un chiaro messaggio.
Fatti gli affari tuoi.
-Io invece credo che uno senza
principi sia solo una persona triste.
-Continuo a dire che la tua
lingua è tagliente, donna.
-E io comincerò a dire che sei
ripetitivo.- lo zittì la ragazza facendolo adirare, ma egli
rimase in
silenzio-Oggi non è una brutta giornata.- aggiunse poi la
giovane e il biondo
fece per ribattere qualcosa quando si immobilizzò.
Un’orribile sensazione, come
qualcosa di viscido sulla coscia, lo fece rabbrividire di disgusto e un
attimo
dopo guardò Nienor entrare del tutto nei suoi jeans neri con
un ultimo
movimento della coda nera.
-AAAAAAAAAA!- quell’urlo così
improvviso fece sobbalzare appena anche la giovane.
-Che hai?
-Toglimelo donna, toglimi quel
coso!- ordinò il Bonzo.
Non era impaurito, precisiamo,
semplicemente gli faceva schifo che un serpente potesse scivolargli
nelle
mutande, il che era piuttosto comprensibile.
-“Quel coso”,cosa?
-Quel cazz…quel…il serpente!-
esclamò ancora rimanendo tuttavia immobile.
-Oh, già Nienor! Nienor dove
sei?- la bruna iniziò subito a cercare la bestiaccia e Sanzo
ringhiò a denti
stretti per la frustrazione: possibile fosse così stupida?!
-E’ NEI MIEI PANTALONI IDIOTA!-
scoppiò alla fine, senza però muovere un muscolo,
mentre la Vedova Nera scoprì i
denti in un sorriso compiaciuto.
-Credo proprio che il mio
Nienor sia geloso di te, Bonzo.
-Smettila di dire idiozie,
stupida! Piuttosto è velenoso?- d’accordo, essere
blasfemi va bene e forse
comprando quel portachiavi aveva esagerato, ma forse la sua cara
divinità non
si stava accanendo troppo su di lui?
Cosa aveva fatto, dopotutto?
-Beh, è un taipan*, vedi tu…
-Che diavolo è?!
-Un taipan è…- Wido si
interruppe dal momento in cui il serpente strisciò fuori dai
pantaloni del
Bonzo esattamente come era venuto e strisciando dalla sua padrona non
risparmiò
uno sguardo al Bonzo talmente sadico da ricordagli per un attimo quello
della
giovane.
-Anche le sue bestiacce hanno
il suo carattere del cavolo!- poi scosse leggermente la testa e
sospirò di
sollievo quando il rettile distolse i suoi fastidiosi occhietti per
acciambellarsi, nemmeno fosse un gatto!, sulle gambe della giovane, che
si era
messa a fissare il cielo.
-Forse si zittisce.- pensò
Sanzo, speranzoso, ma rimase deluso quando Black Widow prese di nuovo
parola.
-Strano…tutto questo mi ricorda
qualcosa.- a quelle parole Sanzo fissò, così
senza motivo, il ciliegio che li
proteggeva da quel sole cocente.
Si sentì all’improvviso
nostalgico, non triste, ma sentiva che quel ciliegio aveva un
significato per
lui, qualcosa che aveva perduto per sempre e non poteva più
ottenere…
Si sentì stupido, quella
stupida ragna lo stava confondendo! Sisi, era così, e per
non risponderle
afferrò il suo pacchetto di sigarette, scoprendo con rabbia
che era vuoto.
-Merda.- imprecò a denti
stretti, e la sua rabbia non fece che aumentare quando sentì
la bruna ridere
divertita, alchè si voltò esclusivamente per
fulminarla, ma lei si limitò ad
un’ingenua alzata di spalle.
-Non guardare me. Lo sai che
non fumo.
-Ecco, oltre ad essere irritante
sei anche inutile.- sbottò Il Bonzo gettando dietro di se il
pacchetto delle
sigarette ormai accartocciato peggio di una cornamusa, poi si
ritrovò a pensare
ai commenti di Gojo riguardo lui e la “scienziata”,
e scosse la testa-Solo un
arrapato come lui può pensare certe cose.- non si accorse
però di averlo detto
a voce alta e ovviamente la Vedova Nera non mancò di
farglielo notare.
-Arrapato? Bonzo, quale
collegamento hai fatto con le sigarette?- la malizia di quel tono lo
fece
arrossire, ma non di imbarazzo come si potrebbe pesare,
bensì di irritazione e
non poté fare a meno di replicare.
-Ti interessa, forse? Non mi
sembri un tipo esperta di uomini.
-No, per quello c’è Roxy, e in
effetti tutti quelli che ci hanno provato con me sono sotto plastica,
precisamente in un congelatore.- replicò Wido con una punta
di soddisfazione e
Sanzo si ritrovò a studiarla in modo particolarmente attento.
Non per niente la chiamavano la
Vedova Nera…
Eppure era troppo giovane,
quanti anni poteva avere? Diciannove, se non meno? Sanzo non riusciva a
capacitarsi di come un essere così piccolo potesse essere
tanto freddo e
sadicamente preciso, pungente come uno scorpione e velenoso
più di una vipera!
Altro che un ragno.
Non poté fare a meno di
esternare una parte di quel pensiero.
-Tzè, sei solo una ragazzina,
come possono gli uomini andare con te?
-In quel caso dicesi PP, Bonzo:
Pedofili Pervertiti.- appunto.
Era una ragazzina.
-Disgustoso.- sussurrò ancora
lui storcendo il naso, poi iniziò a piovere-MALEDIZIONE!-
ecco!
ci mancava solo questa!
Prima le quattro
schizofreniche, poi la frana causata dal piccolo mostro, il dover
camminare
quasi un giorno intero con quella tizia inquietante ed infine la
pioggia.
Non poteva andare peggio,
quello era poco ma sicuro.
-Di questo passo…- fece per
rivolgersi alla ragazza con lui, ma scoprì che non lo stava
ascoltando: era
immobile come una statua di pietra e con una mano appena fuori
dall’albero,
umida di pioggia, fissava il vuoto avanti a se, come sotto incantesimo.
-Ehi, che ti prende? Ehi
donna!- la chiamò, turbato da quell’improvvisa
posizione, ma la Vedova Nera
sembrò non ascoltarlo, e si preoccupò davvero,
così si avvicinò per metterle
una mano sulla spalla e controllare, ma non appena i loro visi si
avvicinarono
ella indietreggiò bruscamente andando a finire contro la
corteccia-Dannazione,
donna, fermati!- urlò allora lui per sovrastare i tuoni che
il temporale
estivo, perché in pochi minuti la pioggerella era diventata
una vera e propria
tempesta e lei parve riscuotersi a quell’urlo.
-K…Konzen.- sussurrò e lui
sgranò gli occhi.
-Come mi hai chiamato?
-Konzen!- ripeté lei, stavolta
urlando e mentre un fulmine squarciava il cielo gli parve di vedere una
cosa
metallica estendersi verso di lui.
-No!- cadde all’indietro,
finendo fuori dalle fronde dell’albero e bagnandosi da capo a
piedi, ma non se
ne curò.
Sanzo, infatti, respirava
affannosamente quasi avesse corso. Davvero qualcuno aveva tentato di
accoltellarlo o era stato solo frutto della sua immaginazione?
Fissò subito la ragazza, ma non
poteva essere stata lei, in quanto si era appena ripresa e scuoteva la
testa,
quasi sostenendola con la mano.
-C-cosa è successo?- poi notò
Sanzo sotto la pioggia e,ancora scossa, si affrettò a
riportarlo sotto le
fronte che, pian piano, si stavano spogliando dei loro petali
distruggendo il
loro riparo-M-mi dispiace, Sanzo, io…
-Non fa niente…forse è stato il
cambio di temperatura.- il Bonzo era così turbato da non
accorgersi di essere
stato anche troppo gentile, cosa significava quell’affare di
metallo? E perché
si era sentito così spiazzato, in fondo non era la prima
volta che tentavano di
accopparlo, ormai avrebbe dovuto farci il callo.
Osservò ancora la scienziata
che, anche se ancora pallida (più del solito,
specifichiamo), aveva recuperato
buona parte della sua strafottenza, perché quando
incrociò lo sguardo del
biondo sorrise maliziosa e ridacchiò:
-Ti conviene appiccicarti qui
sotto con me Bonzo, o verrai invaso dai rami.- disse indicando la
traballante
struttura lignea sopra di loro, e il nostro caro sacerdote si morse la
lingua
per evitare di imprecare: e pensare che per un attimo gli aveva quasi
fatto
pena!
-E perché dovrei…?- la sua
debole protesta venne stroncata sul nascere quando alcuni rami sopra di
lui
cedettero e per evitarli il biondo fu costretto a scattare sotto
l’albero…
con l’inconveniente di cadere
addosso alla Vedova Nera.
Quando riaprì gli occhi, chiusi
durante il breve scatto, per poco non morì di infarto: la
giovane sotto di lui
sorrideva ironica senza muovere un muscolo, e lo guardava con quegli
occhi
verdi talmente penetranti da fargli credere, per un secondo, che
potesse
davvero ferirlo.
-Per questo, Bonzo.
Non gli piaceva quella
sensazione.
La odiava!
Anzi, ancora peggio: la
disprezzava!
Come osava quella ragazzina
tenere quel comportamento così sfacciato con lui, il
trentunesimo Toa Genjo
Sanzo Hoshi?
Si alzò con un’espressione di
puro astio sul volto, quasi la ragazza gli avesse sputato ed
incrociò le
braccia.
-Molto più che esplicito.-
dichiarò, poi tornò a fissare i rami che ormai
non lo riparavano più-Dobbiamo
trovare un altro riparo, o la pioggia sarà insopportabile.
Vide la Vedova Nera farsi
pensierosa per poi accarezzare Nienor, rimasto attorcigliato intorno al
suo
braccio tutto il tempo, per poi prendere parola quasi timidamente.
-Potrei usare lui, ma non credo
che il tettuccio resisterebbe all’acqua.- e lì
Sanzo trovò il pretesto per
mostrare alla giovane la sua antipatia.
-Ma si può sapere che diavolo
ci fai con un auto se il tettuccio non regge nemmeno alla pioggia?!-
sbraitò
con i capelli oramai fradici tutti incollati sulla faccia.
-E va bene, va bene…- la
giovane sospirò, per la prima volta stanca e rassegnata, e
per un attimo Sanzo
rivide in lei solo una creaturina incattivita dal mondo, poi si
rimproverò dicendo
che quella era una pazza psicopatica, e non doveva assolutamente
caderci o gli
avrebbe cavato gli occhi in un secondo!
-Trasformati.- era così immerso
nelle proprie riflessioni che si accorse della trasformazione di Nienor
solo
quando si ritrovò la Porche davanti.
-Ehi, non ti ho detto di farlo
trasformare, donna.- disse pungente, ma l’altra lo fulmino
con quello sguardo
di vetro, che appariva a tratti sotto i suoi capelli nerissimi oramai
incollati
alla fronte dalla pioggia.
-Si leggeva tra le righe Bonzo.-
dichiarò, poi recuperò in un attimo il suo
sorriso mellifluo e gli aprì la
porta del passeggero come un lacchè professionista-Prego.
Per un attimo Sanzo fu tentato
di girare i tacchi ed andarsene: quella insulsa e stupida mocciosa lo
avrebbe
fatto impazzire! Lei e la sua arroganza e stupidità, solo
uno stupido avrebbe
potuto non temerlo, soprattutto grazie alla reputazione del suo pessimo
carattere…
Un altro tuono tuttavia gli
fece mettere da parte l’orgoglio facendolo entrare in
macchina e dovette ammettere,
almeno con se stesso, che dentro quel veicolo asciutto era tutta
un’altra
storia…
Gettò un’ultima occhiata alla
giovane per vedere se avesse notato o meno il suo sollievo, ma la vide
di nuovo
persa, confusa, forse non si era accorta di essere osservata o mai e
poi mai si
sarebbe mostrata in quel mondo…
Umano? Normale?
Bah!
Forse era ancora sconvolta per
l’evento di poco prima e anche lui lo era, mai gli era
capitata una cosa del
genere ma di certo non l’avrebbe ammesso con
lei…così come con gli altri, lui
non aveva bisogno di nessuno.
C’era stata solo una persona
che aveva contato qualcosa per lui, ma ormai se n’era andata
e non voleva
passarci di nuovo: chi lo obbligava, dopotutto?
Non si accorse che la Vedova
Nera aveva iniziato a cantare, così come non si accorse che
trascinato da
quella melodia, finì nel passato, quando ancora il suo
maestro lo chiamava
Koryu ed era lì a confortarlo, unico raggio di sole nel
buio…
Finì per chiudere gli occhi e
addormentarsi.
*il taipan dell'entroterra è il
serpente di terra più velenoso, si pensa 7 volte
più velenoso di un serpente a
sonagli del Mojave e 50 volte più velenoso di un cobra
comune.
Note
dell’Autrice
Wiiiiiiiiiiiiiii (entra planando) ma salve! Finalmente ho
ripreso in mano questa storia, dopo secoli! Oggi entro sul mio account
di EFP e
cosa trovo?! Ben 3 recensioni sul mio capitolo!!! *_* ma quanto vi
adoro?
Quindi riprenderò questa storia anche se
aggiornerò con un po’ di fatica,
perché sto prendendo la patente e sono in quinto Q.Q
Ma torniamo a noi!
Ecco qui un capitolo
interamente dedicato a Sanzo e Wido, con una spruzzata di Hakkai e
Hinata, per
trovare gli altri dovrete aspettare il prossimo, mi dispiace, ma spero
che vi
sia piaciuto…a me tantissimo XD
Grazie al nuovo modello di EFP
ho deciso di rispondere alle recensioni tramite il nuovo sistema, le
troverete
nella vostra cartella dei messaggi ^_-
Ringrazio anche tutti coloro
che leggono la fanfiction senza commentarla e chi l’ha messa
tra le storie
seguite o preferite….un bacione grande grande!
Angolino della Prince
Salve amati lettori!
..wow
che inizio figo..
Se state leggendo qui significa che avete appena
letto uno dei
miei capitoli preferiti di questa storia al limite del
demenziale…no sul
serio..la state leggendo veramente?
‘E fu così che svelammo un'altra faccetta di wido
ma non temete non è nulla in
confronto alla dolcezza e delicatezza di quando cava un occhietto
♥Ebbene eccoci qui dopo settimane e settimane finalmente una
CERTA PERSONA si è
decisa a postare un nuovo capitolo :3 ‘*si sentono cori di
bonzi che volano e
poi si spiaccicano a terra venendo divorati dalle scimmie*Allora
rispondendo alla domanda di incasinata (grazie ancora per seguirci :3)
io sono di una lontana terra solcata dai raminghi …
praticamente sono di
Bergamo :| la città dei mille eh?X°D ho conosciuto
la scrittrice di questa ff
grazie a un forum di pazzoidi ..che non cito per salvarvi
l’anima (dico sul
serio ero una cara cara ragazza prima di entrare li).
Ma ecco si dunque..evitiamo di perderci di brodo di femore
e veniamo al momento
tanto atteso!“Il dizionario Wido Italiano- Italiano Wido! A
scuola con la prince-sensei!"
Come promesso ora vi spiegherò cosa secerne il cervelletto
della nostra
aracnide.
Lei va per sillogismi.
Si esatto sillogismi.
Nono non scherzo sono sillogismi :3
…Se anche voi vi state chiedendo cosa siano vi
farò un semplice esempio
tu stai leggendo->in quanto leggi tu hai gli occhi->
anche il bonzo ha
degl’occhi->gli occhi del bonzo sono
splendidi->quindi anche tu hai degli
occhi bellissimi= sei una potenziale cavia.
con questo metodo si ottengono dei ragionamenti un poco malati ma
dopotutto è
efficace :3
Bene ragazzi al prossimo capitolo e mi raccomando continuate a leggere
e fate
conoscere questa ff a tutto il mondo oppure Wido-chan
spunterà da sotto le
vostre coperte ^w^
Byebyeeee
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