Saiyuki: Reise

di Ulvinne
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'Esploratrice, la Vedova Nera, la Fuggitiva e la Veggente ***
Capitolo 2: *** L'Occhio di chi guarda nelle Porte del Futuro ***
Capitolo 3: *** Nella Tana del Ragno: la collezionista di Occhi. ***
Capitolo 4: *** Finalmente un quartetto: la donna vissuta due volte. ***
Capitolo 5: *** Il Principe dei demoni ***
Capitolo 6: *** I gruppi si incontrano ***
Capitolo 7: *** Come cominciare uno scontro all'Ultimo sangue senza tanti perchè ***
Capitolo 8: *** Con un drink sigilliamo un'alleanza ***
Capitolo 9: *** Perché tre gruppi sono meglio di due ***
Capitolo 10: *** Labirinto di Teste- Prima parte ***



Capitolo 1
*** L'Esploratrice, la Vedova Nera, la Fuggitiva e la Veggente ***


Saiyuki:Reise
Commento dell'autrice/Ringraziamenti:


allooooooooora. Questa fiction è partita da un sepmlice abbozzo, ma ha cominciato ad essere un vero e proprio progetto grazie a Nicole Prince, che leggendola mi ha stimolata,cn minacce e complimenti, a continuarla, ma soprattutto voglio ringraziarla per le idee che mi ha dato (non avete idea quanto ci sstiamo lavorando XD)
Spero che appassioni voi come ha appassionato anche noi, so...Let's start!!
E lasciate un commentino please =3









Saiyuki:Reise.





Capitolo I: l’Esploratrice, la Vedova Nera, la Fuggitiva e la Veggente


Misi anche la borraccia nello zaino ed ero pronta.
-Tsuki, non partire.- ad implorarmi era stata mia nonna, una vecchietta arzilla di ormai ottant’anni che si era presa cura di me dalla morte dei miei. In verità non era mia nonna, ma ormai era come se lo fosse davvero ed io non la chiamavo mai con il suo vero nome.
Mi alzai e mi girai a guardarla.
-Devo andare, lo sai.- ribattei e quella sospirò.
-Si, ma vorrei che ci ripensassi.- mi chinai di nuovo per stringere le cinghia dello zaino e le afferrai con entrambe le mani cercando di nascondere il tremore.
-Anche se volessi probabilmente non potrei.- replicai con un sorriso amaro sulle labbra-Il mio viaggio verso est non è stato certo di piacere, nonna.
-Riguarda per caso la malattia che sta contagiando i demoni, figliola?- mi domandò rimanendo sull’uscio della stanza che fungeva da camera fin da quando avevo sei anni.
-Esattamente. Non so perché hanno scelto me, ma sostengono che io posso fare qualcosa.- risposi senza dare dettagli.
La situazione era molto più pericolosa di quanto la nonna credeva: ultimamente i demoni, che da secoli ormai convivevano nel mondo con gli umani, avevano iniziato a perdere il controllo e il loro vero io, noi stesse eravamo state vittima di numerosi attacchi che avevo sempre sventato da sola abitando isolate dal resto del villaggio, eppure la nonna non voleva trasferirsi, né mettere ulteriori protezioni alla casa. C’ero solo io a difenderla ed è per questo che non volevo partire per il viaggio, ma i tre saggi erano stati chiari: un ordine chiaro e netto, aggiungerei…

-Io sono onorata della considerazione che avete di me, ma non posso accettare il compito.
-Che cosa? Credo di non aver capito bene.- replicò il saggio centrale, accigliato.
-Avete capito benissimo.- replicai con tutta la sfrontatezza di cui ero capace-Mia vive sola in montagna ed io sono la sua unica protezione. Non posso lasciar…
-RIN TSUKI!- urlarono allora le tre voci quasi fossero una ed una grande aura di energia mi fece mancare il fiato e cadere a terra, quasi mi stessero soffocando con una catena invisibile-Non osare mai più rifiutare gli ordini che ti vengono assegnati! Chi ha dato agli uomini volontà, li ha resi veggenti, cechi, muti o sordi? Non sono forse gli Dei?! E ora va!- con quell’ultimo urlo venni sbalzata contro la parete, cosa che mi fece sputare sangue e tossire mentre mi sollevavo rimanendo però a carponi.
-C-chiedo…p-perdono, venerabili.- borbottai con voce rotta dal tossire e dalla rabbia repressa per quella prepotenza-Partirò.
-Bene!- tuonò quello centrale, poi una delle due donne prese parola, con tono più dolce e quasi materno.
-Sei più importante di quello che credi, Tsuki…il tuo destino è intrecciato con personaggi ed eventi altrettanto importanti.- cercava di rassicurarmi ed ammorbidirmi, quasi mi avesse letto nel pensiero.
-Che volete dire?- domandai allora, più turbata che arrabbiata, ma fu l’altra donna a rispondere.
-Ogni cosa a suo tempo, Tsuki…nel frattempo trova queste persone…- mi disse tre nomi-E poi con loro ti dirigerai ad ovest, per cercare  il gruppo di Sanzo.- strabuzzai gli occhi
-Il…gruppo di Sanzo?- domandai.
-Si, con loro saprete cosa fare. E ora vai.

Ed ero tornata a casa, ma solo per ripartire a giorni…il momento era arrivato.
-Nonna…- iniziai-Io devo andare, ma ho una richiesta.- la sentii ridere.
-So già cosa vuoi, Tsuki, e sai già la risposta.- mi rispose placidamente e sorridendo.
-Nonna, per favore!- esclamai girandomi e prendendola per le spalle-Ti prego vai al villaggio! Senza di me sarai facile bersaglio dei demoni! Al villaggio…
-Non cambierebbe nulla.- mi interruppe la nonna-Se i demoni vorranno uccidermi non sarà di certo il villaggio a fermarli.
Era vero.
Per quanto erano vere quelle parole mi fecero male. Sarebbe morta comunque anche al villaggio se i demoni avessero deciso di attaccare e io non potevo fare niente.
-Nonna.- sussurrai, poi mi inginocchiai abbracciandole la gonna-I-io…giuro che tornerò appena possibile, anche a costo di non mangiare e dormire…non ti accadrà niente.
-Lo so, Tsuki-chan…lo so.- mi disse quella mettendomi una mano sulla testa-Ora, ho qualcosa per te. Aspettami qui.- si sciolse dal mio abbraccio e andò nella stanza dove dormiva ed attesi.
Approfittando di quel momento di solitudine mi guardai nello specchio che dominava il salotto della casa: io, Tsuki Rin, orfana dall’età di sei anni, ero cresciuta nella spensieratezza fino ai venti che mi ritrovavo sulle spalle, così come molte cicatrici lasciate dai demoni contro i quali avevo combattuto. Avevo i capelli castani che arrivavano fino alla fine della schiena ed erano lisci ma costantemente spettinati , mentre gli occhi erano molto strani, ed erano quelli che ogni tanto mi portavano a pensare di essere un Kappa: erano color indaco, molto particolari, ma uno strano viola, più lilla che fucsia a dire la verità, screziava l’occhio intorno all’iride. Certo, sapevo che quelli dei Kappa erano proprio rossi ma di sicuro i miei non erano occhi umani…Poi ero di media altezza e corporatura. Tutto qui.
Per quel viaggio mi ero preparata con un completo stile esploratore: camicia sul color marroncino a maniche lunghe e a zampa di elefante ma aperta da sopra l’ombelico in giù, in modo che lasciasse la pancia scoperta, pantaloncini sul marrone che arrivavano sopra il ginocchio e scarpe piane e comode, naturalmente il tutto condito con un capello dello stesso tessuto.
Ridacchiai divertita a quell’immagine e solo in quel momento mi accorsi che mia nonna era tornata con una scatola tra le mani.
-Aprila.- mi disse una volta che mi girai verso di lei-Coraggio.- mi incitò vedendo la mia esitazione e allora ubbidii.
C’erano due pistole dentro, identiche, piccolissime e ricaricabili con proiettili strani…e furono proprio quei proiettili che mi fecero capire la vera natura di quelle armi.
Erano due Shoreijyu.
Le presi tra le mani e guardai la vecchietta che mi sorrideva.
-Queste erano mie ed ora sono tue…fanne buon uso!

ΩΩΩ

La lucertola correva placidamente sul muretto, ma si accorse presto dello sguardo di ghiaccio che la seguiva famelico, quasi volesse mangiarsela.
Il battito cardiaco della preda aumentò, mentre quello del cacciatore sembrava non esistere, come se uno avesse tolto il battito cardiaco all’altro, dato che sembrava non gli servisse.
Correre, correre, correre…
Fermarsi, svoltare…
Una fessura, una via verso la libertà e la vita, ancora pochi passi, ancora uno sforzo!
Uno stiletto trapassò il corpo della creatura, che per un attimo tentò di dimenarsi, poi si abbandonò al trapasso dopo una breve ma intensa agonia.
-Interessante.- sussurrò la ragazza prendendo nota degli spasmi del piccolo rettile-Davvero interessante.- gli staccò la coda con le pinze e la mise in un contenitore isolato di plastica, promettendosi di esaminarlo più tardi.
-Lui sarebbe fiero di me…se solo non lavorasse per quella donnaccia.- sospirò, poi una folata di vento freddo la fece rabbrividire in quella sera.
-Siamo ad agosto e c’è questo freddo?- pensò, ma notò che le condizioni climatiche erano tornate normali-Qualcosa cambierà, me lo sento.
In quel momento due demoni giunsero vicino a lei, circondandola. Ovviamente avevano avuto la furtività di due bisonti, ma la giovane non se n’era preoccupata minimamente.
-Ma guarda che bella pollastrella…ehilà, bambola, non ti va di divertirti?- le disse uno cingendole la vita, ma lei non si spaventò, anzi sorrise.
-Dimmi, bambolo…- prese un coltello e glielo piantò nel ventre,e lo stesso fece con il suo compagno-Lo sai perché mi chiamano the Black Widow?
I due erano rimasti scioccati dalla rapidità di quella che doveva essere la loro preda e che in quel momento si era rivelata cacciatore.
-N-no…- balbettò quello che aveva parlato per primo con un rivolo di sangue alla bocca-Tu…tu non puoi essere la…
-Beh, lascia che te lo dimostri.- replicò quella, impugnando di nuovo lo stiletto.
Dopo averli uccisi prelevò i tanto amati campioni di sangue e peluria, poi li ripose nella sua fedele cintura, ritenendosi soddisfatta per almeno quella giornata.
Non era un caso se aveva quel soprannome…non c’era predatore più adatto a lei dato che, forse per gusto e malizia o forse per caso, uccideva solo maschi.
Nessuno avrebbe mai riconosciuto in quella giovane scienziata la “Vedova Nera”.

ΩΩΩ

Correva.
Correva senza guardarsi intorno.
Il cuore in gola, il fiato corto e il vestito strappato e sanguinante in più punti la affaticavano più del dovuto, ma doveva correre…
Ne valeva della sua libertà, anzi molto di più, della sua stessa esistenza!
Non voleva tornare indietro, non voleva!
Ignorò la voce di lui che la chiamava sensualmente.
Non puoi fuggire da me,Roxanne…
-Lo so, dannazione, lo so!- pensò la ragazza stringendo i denti.
Ma doveva resistere.
Lui non l’amava,ma era stata il suo passatempo per cercare di andare avanti e non essendoci riuscito voleva tornare indietro…e lei non poteva permetterlo.
Bastardo schifoso!
E brutta sgualdrina lei che l’aveva ridotta in quello stato!
Tutta colpa sua!
Lei non era una bambola che prendeva il posto di un’altra bambola, era solo Roxanne, una donna con vita, desideri e sentimenti…
E tra i sentimenti c’era lui.
Lo stesso uomo da cui fuggiva.
Dove vai Roxanne, ti troverò…
-No, no…
Io ti ho trovato.
Si fermò sulla cima di un burrone e si guardò indietro.
E lo vide.
Bello come la notte, perché il giorno era troppo puro e chiaro per lui, gli occhi penetranti e il sorriso sensualmente perfido e opportunista!
Ed era per quello che l’amava…
-Non sei stata cortese a scappare.- dichiarò.
-Lo faccio per vivere.- replicò lei cercando di non far tremare la voce di fronte a lui.
-Roxanne, mia cara…tu non vivrai senza di me.- la dura verità, eccola lì.
Su un piatto d’argento, come la testa di Giovanni Battista davanti a Salomè.
-Tu vivi di me.- si avvicinò, ma a sorpresa la ragazza gli sfuggì dalla mani buttandosi all’indietro nel burrone…e lui, nella sua sorpresa, poté riflettere negli occhi lucenti il sorriso di lei che cadeva nel fiume.

ΩΩΩ

Hinata era seduta sotto un albero, e carezzava il suo gatto, che stava beatamente accoccolato sulle ginocchia della ragazza e faceva le fusa godendo dell’ombra che il faggio forniva per quella bonaccia d’agosto.
Ma qualcosa turbò quella quiete, quell’immagine di pace che si era creata: la giovane balzò in piedi, fissando con i suoi occhi grigi la luna e sorridendo, come se avesse atteso per anni quel momento, eppure una punta di preoccupazione velava quel sorriso pacato che avrebbe ammansito anche la più cattiva delle creature.
-E’ giunto il momento.- sussurrò con le mani giunte al petto e chiudendo gli occhi.
Era da un po’ che non succedeva.
Le visioni l’avevano lasciata in pace abbastanza tempo per farle credere che non sarebbero più tornate, ma si sbagliava.
-Che illusa.- pensò con una vena di tristezza. La notizia l’aveva rincuorata, ma questo significava aver visto qualcosa, qualcosa che gli esseri umani non potevano vedere se non quando sarebbe accaduto.
Perché lei, semplice sacerdotessa Fudoo, era in grado di prevedere il futuro portando con se fortuna e disgrazia, sollievo e sventura, perché le sue visioni si presentavano a loro piacimento inoltre non erano mai nitide, mai e solo in quella circostanza era riuscita a leggere il volto di una persona che presto avrebbe incrociato la sua strada.
Quello di una giovane donna con gli occhi indaco e viola.
- C’è altro, c’è altro.- tentò di concentrarsi, ma le porte del futuro restarono chiuse per lei, eppure era sicura che non era sufficiente, le era parso di intravedere altri due volti, o forse tre…
-Oh, accidenti!- si scansò una ciocca dei suoi lunghissimi capelli mossi color nocciola e sobbalzò, sentendo qualcosa sulle caviglie. Abbassò lo sguardo e vide solo il suo gatto che, turbato dallo scatto della ragazza e poi ignorato reclamava attenzioni strofinandosi contro le gambe della padrona.
-Hai ragione, piccolo mio, non dovevo ignorarti.- dichiarò prendendolo in braccio e continuando ad accarezzarlo, poi tornò a fissare la sera, un punto indefinito nel cielo.
-Molte cose stanno cambiando…è giunto il momento.- ripeté.
Anche se non aveva la minima idea di cosa potesse significare.


Continua...

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Capitolo 2
*** L'Occhio di chi guarda nelle Porte del Futuro ***


saiyuki 2 Capitolo II: L’Occhio di chi guarda nelle porte del Futuro


Mi ero incamminata nel primo pomeriggio e dopo appena un giorno di viaggio avevo raggiunto il confine della regione dove vivevo, così decisi di prendermi una pausa con l’intenzione di proseguire fino al tramonto, ormai vicino, verso i santuari vicini al confine i quali non avrebbero rifiutato ospitalità ad una viaggiatrice, anche perché avevo i miei metodi per convincerli…
Accarezzai involontariamente le Shoreijyu che ora mi pendevano dai fianchi, ripensando al dono fattomi dalla nonna.
Tante domande mi assillavano, la mia mente era un continuo enigma senza risposta: come se l’era procurate due pistole di quel genere una vecchietta come lei? E perché quei Saggi avevano scelto me per fare quel viaggio?
E soprattutto..
-Chi saranno le mie compagne?- pensai.
La più vicina era una certa Hinata, una fanciulla che si diceva fosse come la dea della Misericordia Kanzeon Bosatsu per quanto era dolce e buona con tutte le creature…insomma, una santina.
-Sarà una delle prossime vittime se non mi sbrigo a trovarla.- pensai mentre ero seduta a cavalcioni su di un ramo di un grande albero, con la schiena appoggiata al muro e le gambe che penzolavano nel vuoto.
All’improvviso il rumore di passi mi fece sobbalzare e mi sporsi leggermente. C’era una ragazza che era appena entrata nella radura dove si affacciava l’albero e, coperta da un mantello marrone, si guardava indietro preoccupata.
-Ma cos’ha?- la vidi appoggiarsi ad un masso che bloccava ogni uscita, rendendo la radura un vicolo cieco, aveva il fiatone e tremava leggermente, quasi fosse spaventata da qualcosa-Quasi quasi vado a vedere.- scesi con un agile balzo ed ero così presa dalla giovane che non mi accorsi di essere caduta sul morbido.
-Ehilà.- salutai alzando il capello con una mano-Perché quella faccia?-domandai, poi sentii dei gemiti e chinai il capo per vedere un demone sotto di me con la faccia spiaccicata a terra-Oh, allora è per lui che scappavi.
-Ti…ti prego, attenta.- mi avvertì quella con gli occhioni spalancati.
-Tranquilla, io…
-Levati stronza!- mi intimò il demone con una scrollata delle enormi spalle.
Saltai all’indietro e rimasi immobile, con una venetta che pulsava.
-S-stronza…a me?!
-E a chi? Ora ho da fare con lei, mi occuperò di te più tard…- approfittando del fatto che si era girato mi diedi una pedata sulla nuca facendolo cadere con la faccia a terra, esattamente come poco prima.
-Brutto essere inferiore come ti permetti?- chiesi spingendo più forte il piede.
-E-ehi, vacci piano.- mi disse la ragazza, pigolando.
-Piano un corno! Ti rendi conto che…- mi distrassi.
Quell’attimo di leggerezza mi fu fatale, perché il demone mi fece una spazzata alle caviglie e poi mi portò un calcio all’addome che mi fece cadere tre metri all’indietro e sputare sangue.
-AH!- urlai tentando di mettermi seduta, ma quello mi puntò un piede sullo sterno.
-Ora, come la mettiamo, eh stronza?- mi apostrofò quello ghignando.
-F-FERMO!- urlò la giovane-P-per favore, lasciala!
-Sta zitta! Mi occupo di te appena l’ho uccisa.- ghignò inquietante-Sai, il sangue di giovane è buono, mi dicono…
-Non ci provare!- urlai, ma non riuscivo nemmeno a prendere le Shoreijyu, dovevo fare qualcosa o era la fine!
-Merda! Merda!- pensai mentre una goccia di sudore mi cadeva lungo la tempia.
-Ho detto lasciala!- ancora quella ragazza.
Il demone a primo impatto sembrò ignorarla, poi si bloccò in una posizione strana, come di chi è appena stato paralizzato.
-Ma cosa…?- cominciai.
-Fudoo!- con quella parola, il corpo del demone iniziò a marcire, fino a sgretolarsi e sparire nell’aria come cenere al vento.
Quando guardai la ragazza, notai che il mantello era caduto, rivelando un candido Kimono con l’obi grigio perla, esattamente come gli occhi.
-Ma…ma tu…

tre persone da trovare…
la prima, Hinata dagli occhi perla…

-Tu sei Hinata?- chiesi sedendomi e guardandola.
Dal canto suo la giovane sospirò e cercò di non far tremare la voce.
-Quei Fudoo…non può essere che lei, ma allora perché scappava invece di difendersi?- pensai mentre quella ignorava la mia domanda.
-Se non l’avessi ucciso non saresti sopravvissuta.- mi spiegò, però era come se si volesse giustificare per aver compiuto quell’omicidio necessario.
-Cosa? E come puoi esserne…?
-Lo so.- mi interruppe la moretta guardandomi triste- L’ho visto.
Sembrava una bambola: il Kimono e l’Obi chiari mettevano in risalto le guance rosse per l’emozione e gli occhi di un bellissimo grigio, come un cielo in procinto di piovere ma ancora schiarito dai raggi dell’ultimo sole, e i capelli erano castano chiaro e più lunghi dei miei, ma tremendamente curati e senza una piega…sembrava quasi irreale.
Scossi la testa e sbattei le palpebre un paio di volte a quelle parole.
-Come?
Allora le voci erano forse vere? Ciò che i tre saggi mi avevano detto era possibile?
Hinata poteva davvero vedere il futuro.
-Che significa che l’hai visto?
-Quello che ho detto…non ho voluto io, ma ogni tanto mi capita, così…
-Oh Bosatsu!- esclamai con una mano sulla fronte e ancora seduta a terra a gambe incrociate-Cioè, tu vuoi dirmi che hai visto la mia morte?
-Si…e non solo.- alzai un sopracciglio.
-Chi vuoi dire?
-Io…ti ho già visto.- mi disse-Sai, a primo impatto non ti ho riconosciuta, ma ora che ti guardo negli occhi sono sicura che eri tu quella della visione. E non solo te.
Quella ragazza mi inquietava, ma allo stesso tempo mi affascinava: prevedere il futuro e non poter controllare quel potere…chissà come ci si sentiva.
-Tu come sai il mio nome?- mi chiese poi la giovane, che confermò essere Hinata.
-Io ti ho cercata.- replicai.
-me?
-Si. I tre saggi hanno ordinato a me di trovarti, insieme ad altre due, forse le stesse della tua visione. Ora non so perché ci abbiano scelte, ma è andata così e non puoi rifiutare, così come io non ho potuto.
La ragazza guardò sopra di se il sole, quasi cercasse una risposta, poi piantò i suoi occhi grigi nei miei azzurro-viola.
-Se gli dei hanno deciso così io non rifiuterò.- dichiarò-Ma spiegami almeno il motivo di questo viaggio.
Mi guadai intorno, poi feci un bel respiro.
-Gyumao.- dissi solo e quella sobbalzò per poi abbassare le spalle sconsolata.
-Allora è vero…qualcuno punta davvero alla sua resurrezione. Le voci erano vere. Ma chi può fare una cosa simile?
-Non ne ho idea.- sospirai sconsolata a mia volta, poi mi grattai la nuca-Ma a quanto pare il nostro obiettivo è scoprirlo e fermarlo. Insieme alle ragazze che probabilmente anche te hai visto.
-Conosci qualcosa di loro?- mi chiese allora Hinata, come animata da nuova forza.
-Beh…solo il nome a dire la verità, e di certo non ci aiuta molto- dissi in tono grave- Una è una certa Roxanne, ma non so altro su di lei, e l’altra…- blocco totale.
-Cosa c’è?
-Non mi ricordo come si chiama!- mi presi il viso tra le mani e cercai di scervellarmi nel tentativo di ricordarmi.
-Oh Dei.- la ragazza abbozzò un sorriso tirato, ed una goccia di sudore si formò sulla tempia-Avanti, calma.
-No calma! Non mi ricordo il nome di una tizia che serve a salvare il mondo! Oh, ma dove ho la testa? Aveva un nome facile, da predatore…
-Predatore?
-Si, che ne so…anaconda? No, no…vipera! No, aspetta, stercorario…no quello non ci serve, non era quello…
-Aspetta…per caso era the Black Widow?
La guardai fissa, poi le presi le mani con le lacrime agli occhi.
-Siiiii! È quello, ti adoro! Ma come fai a conoscerla?
-Ma è facile.- assunse un’aria turbata-Tutti qui conoscono la Vedova Nera.
-La Vedova Nera…oddio.- sussurrai, poi mi guardai intorno-Beh, dovremmo cominciare a cercarla. Come si usa dire, via il dente, via il dolore.
-Prima passiamo al tempio dove vivo. Passeremo la notte lì, devo prepararmi per il viaggio e prendere altri Fudoo.
-D’ accordo, così potremo passare la notte lì, ormai è tardi e non voglio incontrare demoni di notte.
-Va bene…- fece una pausa, poi sorrise-Scusa, ma non so il tuo nome, anche se tu conosci il mio.
-Tsuki.- mi presentai con un’energica stretta di mano-Il mio Nome è Rin Tsuki.
-Molto bene, Tsuki…io, Hinata Otomiya, sarò la tua compagna in questo viaggio verso ovest…la mia abilità di combattente e i miei occhi sono al tuo servizio.
-Molto bene, andiamo.
E così incominciava il mio viaggio verso occidente, con una nuova compagna ed un grande fardello sulle spalle.


Continua...







Commento dell'Autrice
Eccomi qua gente, speravate di esservi liberati di me, vero? Invece sono tornata con un altro cappy xD Così il gruppo inizia con la sua formazione, Hinata si è appena unita a Tsuki nel suo viaggio verso Ovest, come procederanno le cose? E che fine hanno fatto la Vedova Nera e Roxanne?
Scopritelo nel prossimo capitolo.

Si ringraziano per le recensioni:
Nicole Prince: bah, ero sicura ti sarebbe piaciuta, in fondo l’hai letta solo 4 o 5 volte xD

Kenjina90: mia stalker grazie davvero mi fa piacere i personaggi femminili ti abbiano colpita in positivo. Ti adoro *.*

Mewpower: hihi, grazie per la recensione, lo sai che ti voglio bene =D spero continuerai a seguire e soprattutto a commentare *.*

         


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Capitolo 3
*** Nella Tana del Ragno: la collezionista di Occhi. ***


Capitolo III: Nella Tana del Ragno: la collezionista di Occhi.

Come si è capito, la Vedova Nera oltre ad avere la mano veloce e l’occhio vigile aveva anche l’orecchio lungo, perché non c’è mai due senza tre, così la ragazza tanto enigmatica e perché no, un po’ sadica che abbiamo conosciuto già come lettori, venne a sapere di una strana creatura che, da quello che dicevano i contadini del posto, aveva davvero dei begli occhi.

-Può leggere il futuro, è meraviglioso!

-Non è vero, è condanna! Ha predetto la morte di mio figlio e non ha fatto nulla, giustificandosi che non poteva controllare la visione…

-Ma ha sgominato una carestia.

-E poi quegli occhi sono così belli…

-Grigi come perle di ottima qualità!

Questo e altri commenti aveva udito mentre, di nero, passeggiava nei campi o nei boschi, passando inosservata o creando paura a chi la scorgeva per poi non farsi più vedere.

-Occhi di Perla…interessante.- pensò aggiustandosi gli occhiali, gesto tipico che l’accompagnava da quando era una bambina.

Sarebbe stato ancora più interessante, però, averli sotto provetta…

Un sorrisetto sadico le illuminò il volto ed una scintilla di malvagità le fece brillare gli occhi di ghiaccio.

-E dove si trova questa ragazza, che tu sappia?- la ragazza si concentrò per assorbire ogni singola lettera uscita da quelle labbra.

-Nel tempio a confine tra questa regione e quella del Nord…un giorno di marcia da qui.

Bingo!

-Forse potrei fare una capatina al centro monaci…- e mentre ripensava al buffo nome che aveva dato ai santuari ridacchiò, aggiustando di nuovo gli occhiali che le erano scesi sul naso-In fondo…fa sempre bene fare un salto alla casa degli dei

ΏΏΏ

Ci sistemammo per la notte al tempio dove Hinata alloggiava da sempre. Lei era cresciuta in quel posto e non l’aveva mai lasciato.

-Ehi,sei sicura di voler intraprendere un viaggio così lungo?- chiesi, un po’ perplessa e preoccupata di dovermela più che altro portare dietro piuttosto che farne mia compagna, e lei sembrò leggermi nel pensiero,perché mi guardò sempre sorridendo ma forse con più fermezza e severità del solito.

-Anche se non pare so badare a me stessa. Non farti ingannare dalle apparenze. Se quel demone mi inseguiva è perché io gliel’avevo permesso, speravo di non spargere altro sangue ma a quanto pare non se n’è potuto fare a meno.- sospirò-Beh, che ci si vuol fare, è la vita.- aggiunse poi con un’alzata di spalle.

Capendo di aver fatto una gaffe non indifferente, mi grattai la nuca ed abbassai lo sguardo, capendo che frenare la mia boccaccia avrebbe fatto davvero comodo con delle compagne, e che non tutte sarebbero state così gentili e pazienti come Hinata.

-Mi dispiace.- dissi-Non volevo sminuirti.

-Non fa niente, le parole non contano nulla rispetto ai fatti.- replicò quella-Ti dimostrerò che puoi fidarti di me sul campo di battaglia.- e ammirai la sua semplicità e il suo buonsenso, perché erano cose che mi mancavano e che sapevo non avrei mai ottenuto.

-Grazie.- dissi solo, sorridendo a mia volta.

-Per cosa?

-Per molte cose, Hinata.- replicai senza dare una risposta precisa, poi entrambe ci addormentammo, stanche e preoccupate per il lungo viaggio che sarebbe iniziato domani verso il lontano Ovest.

ΩΩΩ

Ella riuscì ad arrivare al tempio senza faticare, senza perdersi e senza battere ciglio, era talmente sicura dalla strada da seguire che se vi fosse stato qualcuno con lei avrebbe giurato che sentisse l’odore della sua preda, ma d’altronde chi poteva dire cosa passasse in testa alla Vedova Nera?

Nessuno, appunto…

Perché nessuno aveva mai il coraggio di avvicinarla e nessuno era degno della sua compagnia, solo una persona era stata capace di scioglierla, ma quella persona era da gettare nel dimenticatoio come tutte le relazioni della sua vita.

Una volta raggiunto il muro del tempio vi saltò sopra con un agile balzo e controllò la situazione: due sentinelle.

-Perfetto.- saltando sopra ad una le recise la giugulare senza che questa potesse fiatare, ma l’altra la vide e fece per dare l’allarme, ma la vedova Nera era scaltra e veloce, così dopo esserle arrivata alle spalle gli puntò un coltello nella schiena.

-C-cosa vuoi?- balbettò quello con rabbia, ma il tremore della voce ne tradiva l’angoscia, cosa che fece sorridere la ragazza, tuttavia quando parlò il suo timbro era praticamente atono.

-So che questo tempio ospita la veggente: voglio sapere dov’è.

-I-io n-non l-lo- s-so…

-Aha, lo sai che i bambini che dicono le bugie finiscono male?- affondò più la lama nel coltello nella schiena del monaco.

-AAAAH!! Ok, ok, sono nella stanza più estrema della parte est del tempio, ti prego, ti ho accontentato, ora lasciami!

-Sai, avevo pensato di darti una morte dolorosa e ignobile.- lo sentì trattenere il fiato-Ma visto che mi sei stato utile, sarò generosa.- fece una pausa, per assaporare la speranza dell’uomo, poi gli torse il collo con un unico e secco gesto-Te ne darò una veloce ed indolore.- accompagnò il corpo nella caduta per evitare che anche il minimo rumore potesse destare sospetti, poi corse silenziosa come un’ombra dove le era stato indicato.

Non fu difficile stordire [uccidere] altre sei guardie tra sentinelle e monaci vari [ovviamente non mancò di prendere campioncini di stoffe, capelli, pelle…] e in venti minuti circa si trovò davanti alla porta della stanza, il suo obiettivo a portata di mano, bastava solo un piccolo sforzo, forzare la serratura della porta con una forcina sarebbe stato semplice, non restava che…

-Mmh…- all’improvviso la porta di aprì e la Vedova Nera vide una ragazza di fronte a se, avendo ottenuto anche una descrizione della veggente seppe che non era lei, ma l’aveva vista, era la fine.

-Merda!- pensò, ma prima che potesse afferrare qualunque cosa per ucciderla, questa cadde a terra con un tonfo riprendendo a dormire-Cosa…?

Si sporse nella stanza, spostando lo sguardo dalla ragazza a terra a quella che, stesa nel Futon qualche metro più in là, doveva essere la veggente che dormiva placidamente, poi tornò a fissare l’altra tizia.

Forse stava fingendo, non poteva essere così facile, poteva togliersi ogni dubbio tentando di accoltellarla, si. Si poteva fare, peccato che qualcuno, probabilmente trovando i cadaveri dei monaci, avesse appena dato l’allarme e non poteva perdere tempo.

-Beh, che culo.- pensò entrando, scavalcando con eleganza il corpo dell’altra per avvicinarsi alla veggente.

-Si, è lei…- pensò osservandola,poi prese uno spray dalla sua cintura e dopo aver spruzzato in faccia alla giovane una sostanza a noi ignota se la caricò in spalle-E anche questa è fatta.

Poi si dileguò come era venuta, nella notte.

 ΩΩΩ

 Hinata si svegliò senza violenza o paura, eppure sentiva che c’era qualcosa di diverso, qualcosa di sbagliato…aprì gli occhi di scatto, e ciò che vide non le piacque: sopra di lei c’era solo nero, e non per il buio, che comunque regnava nella stanza, erano proprio pareti nere…

Non era più al tempio.

-Ma cosa…?-tentò di alzarsi, ma qualcosa glielo impedì.

C’erano delle cinghie di cuoio che la tenevamo ferma per i polsi e le caviglie, e anche una sul collo, tanto che non poteva nemmeno muovere la testa più di tanto senza sentirsi soffocare.

-Dove…DOVE SONO?!- urlò spaventata.

-Benvenuta nella mia umile dimora.- quella voce femminile, melliflua e con una discreta punta di sadismo, la fece rabbrividire, ma i suoi atroci sospetti vennero a galla quando su di se vide il volto di una giovane dagli occhi verde chiarissimo appena visibile, freddi e penetranti, la pelle chiara, quasi diafana e spenta, che contrastava altamente con i suoi capelli, corti tagliati fino alle spalle e nerissimi nonché abbastanza spettinati.

-La…la Vedova Nera.- sussurrò con voce strozzata.

-Onorata che tu mi conosca, mia cara.

-Cosa vuoi da me?- domandò coraggiosamente Hinata tentando di liberarsi, e questo scatenò una strana ilarità nella vedova nera, che coprì la bocca sottile con la mano.

-Lo stesso che vogliono tutti quelli che ti vengono a trovare…

-…

-I tuoi occhi.- sussurrò la giovane cacciatrice compiaciuta, poi si precipitò verso un tavolo a prendere qualcosa.

-Ma…ma a che scopo rapirmi?- il cuore di Hinata batteva fortissimo, non si capacitava dove quella pazza volesse arrivare.

-Perché non credo che sarei riuscita a cavarteli in altro modo.- dichiarò mostrando un bisturi contro luce. A causa di quel piccolo raggio l’attrezzo sembrava brillare di luce maligna e Hinata iniziò a sudare freddo.

-Fermati! N-non puoi farlo!- tentò di divincolarsi, ma quei lacci erano veramente robusti e resistenti, inoltre non poteva prendere nemmeno i Fudoo, era completamente disarmata!

-Addio, occhi di Perla…forse scoprirò il tuo segreto.- il bisturi si avvicinava sempre di più e Hinata non sapeva cosa fare, non riusciva nemmeno a richiamare la sua energia…

All’improvviso un rumore di uno sparo e un urlo la fecero sobbalzare, e notò che la Vedova Nera non teneva più in mano il bisturi dato che era impegnata a sorreggerla con l’altra a causa del sangue che ne fuoriusciva.

-ARGH! Chi è stato?- urlò furiosa.

-Scusa per il ritardo, Hina-chan, ma ho faticato a ritrovare la strada.- quella voce…

-Tsuki!- esclamò gioiosa-Non sai quanto sono felice di vederti!

-Da come stai messa ne ho una mezza idea, credimi.- replicò l’esploratrice.

Si trovava sull’uscio della porta e teneva il cappello calato sugli occhi, ma con la canna della pistola lo alzò per poter guardare meglio la compagna ancora legata. La ragazza sorrideva.

-Hai un bel coraggio a venire qui ed interrompere le mie ricerche.- intervenne la Vedova Nera rimanendo immobile con la mano che ancora sosteneva quella ferita, anche se appena, da Tsuki con la pistola più come monito che per altro.

Ma come diavolo aveva fatto a trovare il covo di quella schizofrenica?

Hinata non lo sapeva e non voleva pensarci, e non volle nemmeno pensare a cosa sarebbe successo se non fosse arrivata in tempo.

-Ricerche dici?- la voce di Tsuki la distrasse dai suoi macabri pensieri-Più che ricerche credo che tu stia commettendo omicidi.

-Sono vittime che possono sacrificarsi per la scienza.- replicò la mora con una naturalezza tale che Hinata rabbrividì.

 ΩΩΩ

A quelle parole sbuffai, rimanendo ancora con la canna di una delle pistole che sorreggeva il cappello permettendomi di vedere bene le altre due ragazze in quel covo buio.

Diamine, era stata davvero una faticaccia riuscire a trovare quel buco!

Fingere di cadere a terra addormentata quando l’avevo vista (dopo essermi presa un discreto colpo per la sorpresa) era stata una delle mie improvvisate più geniali, e quella pazza ci era cascata in pieno, però che paura che mi potesse scoprire, brr…

Senza contare di quando nella foresta avevo sbagliato strada per incontrare un branco di lupi!

Era stata una nottataccia, ma la mia entrata ad effetto mi aveva sicuramente ricompensata, e poi ero arrivata appena in tempo per evitare che la Vedova Nera cavasse gli occhi alla mia neo compagna, ma ora il guaio era un altro, con la mia boccaccia mi ero appena attirata la sua ira su di me!

-Tsuki, attenta!- mi avvisò Hinata legata su un tavolo di ferro, di quelli usati nei laboratori.

-Tranquilla, cara, la tua amica non sarà di certo trattata male…- dichiarò la Vedova Nera, poi mi scrutò meglio-Ma, in effetti…- con uno scatto fulmineo mi fu davanti e mi prese il mento con la mano sanguinante per chinarsi leggermente su di me, data anche la notevole differenza di altezza che ci separava.

-Come…come ha fatto a muoversi così veloce?- pensai sorpresa nel ritrovarmi così vicino quelle iridi ghiacciate- E’ velocissima!

-Hai degli occhi davvero molto belli…li voglio nella mia collezione.- e sorrise in modo malizioso, chissà quali piani aveva in quella testa perversa.

Ecco un punto a sfavore quando ti trovi a combattere contro una scienziata pazza: avere gli occhi particolari. Lo riconoscevo anche io che erano strani, spesso venivo scansata e maltrattata per quel colore così particolare…ma io non avevo intenzione di trovare i miei occhi in una provetta dopo essermeli cacciati con il bisturi, così afferrai la seconda Shoreijyu, che tenevo lungo il fianco, e caricai il colpo.

-No.- e con questa parola secca sparai all’altezza dello stomaco della mia avversaria, che evitò scartando di lato, mostrando molta agilità.

Forse sorpresa, forse no, mi guardò fissa ed in guardia, poi abbozzò appena un sorrisetto.

-Credo proprio che mi divertirò stasera.- poi con uno scatto velocissimo mi arrivò alle spalle e mi puntò qualche coltello alla schiena.

-Che diavolo…

-Non ti muovere, questi coltelli sono avvelenati, basta un graffio e sei morta…- fece una pausa, probabilmente per gustarsi il suo trionfo e strinsi ancora di più i manici delle Shoreijyu-Sai, non è divertente interrompere qualcuno che sta giocando…

-Oh, ma io non ho interrotto niente…anche io sto giocando, eccome!- a sorpresa saltai all’indietro e sparai due colpi, ma la Vedova Nera si abbassò scattando all’indietro, senza togliere il suo sorriso beffardo.

-Mi dispiace, ma hai mancato il bersaglio.- a quelle parole fui io a ridacchiare, stavolta.

-Io non credo.- dichiarai e proprio in quel momento i lacci che tenevano Hinata si spezzarono grazie anche ai colpi della pistola e la mia amica si liberò.

-Dannata!- esclamò la bruna quando se ne accorse, le sue labbra erano livide e gli occhi mandavano scintille, ma dopo un bel respiro il tono era di nuovo calmo-Dimmi, quale nome dovrò scrivere sulla provetta?

A quelle parole il mio sorriso si allargò scoprendo i denti, e sempre con la canna della Shoreijyu ancora fumante sollevai di nuovo il capello per guardarla meglio con tutta la mia carica.

-Il mio nome è Rin Tsuki! E vedi di ricordartelo!- a quel punto vidi lo sguardo della mia avversaria che si insospettiva e dal nulla tirare fuori un taccuino.

-Ma…?- Hinata era sconvolta e anche io.

-Rin Tsuki….Tsuki…- si sistemò gli occhiali, che erano scesi lungo il naso e pensò a lungo-Um…no, non mi dice niente. Che diavolo mi avevano detto quelle teste giganti?

-Co…cosa?

-Ma forse non era importante, e ora torno nel laboratorio, ho molte cose da fare, avrò altre occasioni di prendervi gli occhi, il mondo è piccolo e mi piace viaggiare…- e scomparve nel laboratorio mormorando.

-No, scusa…se n’è andata?- chiesi a Hinata, che nel frattempo si era rialzata e accanto a me si spolverava il vestito.

-Già, in più….- si interruppe, perché gli occhioni si spalancarono e si portò una mano alla bocca-Tsuki, il viaggio…inoltre ha detto di essere stata dai saggi!

-Eh? Cosa centr…?- diamine, è vero!

La Vedova Nera avrebbe dovuto viaggiare con noi!

Mi affrettai a chiamarla nel buio.

-Ehi, psicolpat…Emh, Black Widow, torna qui!

Come non detto, dal buio la vidi comparire con le gambe elegantemente accavallate sul tavolino dove poco fa Hinata era incatenata.

-Cosa c’è ora? Già stanca?- la guardai fissa, confusa da come poteva essersi spostata così velocemente.

-No…- dissi in tono scocciato - Dicevi anche tu hai detto di essere andata dai saggi? Perché mi hanno convocata dicendo che dovevamo viaggiare insieme. Ne vale la salvezza del mondo, quindi verrai con noi.- indicai Hinata che sorrideva [mi chiesi come faceva a sorridere sempre e soprattutto a qualcuno che aveva tentato di cavarle gli occhi], e pensai che se avesse rifiutato l’avrei trascinata per i capelli, non avevo intenzione di farmi punire di nuovo da quei tre testoni…

Nel vero senso della parola.

Comunque Black Widow sembrò non capire subito, perché annuì con fare grave, imprecando sui saggi.

-In realtà mi hanno trascinata li con l'inganno, quei bastardi mi hanno detto che possedevano un oggetto che....COOSA?- spalancò gli occhi e poco mancò che gli occhiali le cadessero a terra, ma li afferrò e li sistemò di nuovo, poi aprì un braccio di lato per indicare la negazione -MA NEANCHE MORT…- poi sembrò ripensarci.

E di brutto.

-Ehi…- la chiamò Hinata, turbata, ed entrambe sudammo freddo quando la vedemmo sorridere.

-Ma ripensandoci non è una gran brutta idea, potrebbe essere divertente.- il tono di voce così caldo e gentile, quasi dolce, mi fece rabbrividire e mettere in guardia, e sobbalzammo sia io che Hinata quando la bruna ci arrivò alle spalle e ci posò le mani sulle nostre di spalle.

Deglutii.

-Ehi non so cosa tu abbia in mente,ma non ti conviene fare cazzate o giuro che ti sparo.- dissi.

-Ma certo, per chi mi avete presa, e ora tutto in marcia, susu!

Uscì dal laboratorio, permettendo a me e Hina di scambiarci qualche opinione.

-Bhe…- sospirò-Anche questa è fatta! Ora ci manca solo questa Roxanne e potremo cominciare il vero viaggio.

-Si, ma tu ricordami di fare il turno di notte, mentre dormiamo.- replicai-E ora andiamocene, questo posto puzza!- ed entrambe ci dirigemmo fuori dal laboratorio della nostra nuova, eccentrica, inquietante, compagna di viaggio.

 

Ok, eccoci arrivati al terzo cappy, il gruppo è quasi formato, oramai *O*

Tsuki e Hinata hanno avuto il loro bel da fare, ma alla fine anche la Vedova Nera si è unita al viaggio, anche se non sappiamo dire con quali intenzioni xD

Coscienza autrice: io lo so! Io lo so ! io lo…* la fa volare via con mazza da baseball

Autrice: diceeeeeevo! Non sappiamo dire con quali intenzioni xD

In compenso il mistero sui personaggi si infittisce sempre di più: cos’è successo alla Vedova Nera da portarla in quello stato? Che fine ha fatto Roxanne? Perché Tsuki ha quegli strani occhi? E Hinata? Cosa nasconde?

Non lo saprete mai *^* a meno che…non continuiate a leggere e commentare la fiction >_>

Pubblicità occultissima °x°


E ora ringrazio per le recensioni:

Nicole Prince: anche se non hai lasciato la recensione devo comunque ringraziarti per l’aiuto xD sii onorata, donna! XD

 

Kenjina90: grazie cara per il tuo commentino *.* sempre apprezzato! Ebbene si, hinata è tenera fuori e cattiva dentro *^* no, non è vero xD però come dici te guai a provocarla xD

 

Maryon: grazie anche a te per il commento, sono felice che ti piaccia. Avevo dedotto che fossi G3nny e non preoccuparti delle minacce, puoi tranquillamente scambiartele con le altre, sono sempre sotto minaccia T_T alla prossima!

 

Giugiola: ed ecco qui anche il tuo fatidico commento! Spero che continuerà a piacerti e che continuerai a seguire, mi raccomando non esitare, come tutti ad esprimere anche i difetti >.<

Sachi Mitsuki: wiiiiiiiii! una nuova lettrice! sono davvero contenta che la storia ti piaccia e anche il personaggio di Tsuki >.< spero che continuerai a seguire la storia e di non deluderti mentre la sviluppo. bacioni e grazie per la recensione! =D

E ora sparisco momentaneamente, ma tornerò con un nuovo capitolo *.*

Bacioni a tutti!

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Capitolo 4
*** Finalmente un quartetto: la donna vissuta due volte. ***


Capitolo IV Finalmente un quartetto: la donna vissuta due volte.

 

Widow preparò velocemente la sua valigia, e subito ci fu da litigare.

-Non la puoi portare.- dissi.

-Perché no?- Wido parlava con timbro atono ma era ovvio che era irritata dal mio categorico divieto-Ora non penserai che possa ucciderti con una valigia.

-A parte che ci sono gli spigoli, ma non è questo il problema: noi dobbiamo andare a piedi e la tua valigia è troppo grande e pesante.

-E sarebbe solo d’impiccio durante la ricerca di Roxanne.- concluse Hinata con il suo solito sorriso adorabile.

Alché the Black Widow iniziò a ridere, prima piano, poi sempre più forte fino a scompisciarsi letteralmente rotolando a terra.

-Ehi che c’è da ridere, stupida aracnide?!- sbraitai agitando le braccia mentre la bruna si rialzava con sguardo talmente serio da farmi rabbrividire.

-Primo, non chiamarmi più stupida aracnide, io sono la Vedova Nera. Secondo non andremo a piedi.

-Come?- domandò Hinata, ma io alzai un sopracciglio sorridendo sarcastica.

-Hai ragione andremo volando.

-No, insulsa ignorante.- ribatté quella aggiustandosi gli occhiali con fare saputello, cosa che fece pulsare la mia tempia, ma la giovane non se ne accorse, dato che si precipitò verso una poltrona e si sedette.

-E ora?- sussurri ad Hinata, che alzò le spalle.

-Chi capisce cosa le passa per la testa è brava.- ammise sospirando sempre sorridendo.

-Ma…perché sorridi sempre?- le chiesi allora, esasperata.

-Non lo so, mi viene naturale.- replicò quella senza cambiare espressione, così tornai a concentrarmi sulla Vedova Nera, che sembrava in attesa di qualcosa…

-Emh, scusa, che stai…?- non finii la frase perché un urlo da parte di Hinata mi sturò i timpani-Ma che diavolo…?- tuttavia quando vidi qualcosa passare vicino alle mie caviglie fino a sfiorarla urlai a mia volta seguendo poi con lo sguardo la “cosa” che andò a posarsi sul braccio della giovane pazzoide.

Era un serpente.

Era nero e lucente, e si avvolgeva tranquillamente al collo di una persona adulta, creando una strana, macabra collana vivente che con i suoi occhietti vispi e sadici (come quelli della padrona) scrutavano me e Hinata quasi sorridendo.

Era inquietante.

-E…quello…cos’è?- chiese Hinata, schifata e finalmente senza il sorriso sul volto.

-Signorine, vi presento Nienor, il nostro mezzo di trasporto.

-Quello?- ero scettica, perché ammetto che dopo lo spavento iniziale, potevo rendermi conto che Nienor non era niente di più di un serpentello.

-Stai scherzando?- Hinata era sbiancata, non intendeva viaggiare su quell’affare, quello era poco ma sicuro.

La bruna sospirò, poi alzò gli occhi al cielo.

-Possibile che non vi fidiate di me?

-Oh, non so: hai rapito Hinata per cavarle gli occhi, poi hai tentato di cavare i miei e ci hai quasi uccise, infine te ne sei uscita tranquillamente e hai deciso di seguirci senza darci spiegazioni…perché non dovremmo fidarci?- il tutto ovviamente l’avevo detto con tono altamente ironico.

-Ma quello è passato.- dichiarò la ragazza agitando la mano e carezzando il serpentello Nienor-E comunque vi dimostrerò che ciò che dico è vero.- si alzò e fece cenno di seguirla fuori dal laboratorio.

Ubbidimmo, anche se scettiche, e ci ritrovammo fuori, sulla riva del fiume.

 

Hinata osservò attentamente la ragazza in nero, ma soprattutto il serpentello, le faceva veramente ribrezzo, non sopportava i serpenti, affatto, era uno dei pochi animali al mondo che proprio non amava.

Soprattutto poi quel nero…

Rabbrividì e si sforzò di concentrarsi sulla Vedova Nera che aveva posato a terra Nienor e aveva fatto qualche passo indietro.

-Nienor, avanti!- ci fu una nuvola di fumo che, una volta svanita, mostrò una Porche nera ultimo modello, di lusso.

-Ma che…che…?- Tsuki non credeva ai propri occhi e nemmeno Hinata.

Come aveva fatto quel coso?!

-Ma…come hai fatto?-domandò la fanciulla dagli occhi grigi alla Vedova Nera, che sorrideva soddisfatta.

- E’ un potere speciale di Nienor…comodo vero?- chiese gongolando.

-Wow, sei grande Wido!- esclamò Tsuki.

-Come…come mi hai chiamata?- domandò la Vedova Nera con una smorfia.

-Wido…carino.- commentò Hinata ridacchiando.

Era decisamente meno lugubre di Black Widow e Vedova Nera…sisi.

-Io sono Black Widow o Vedova Nera.- dichiarò la fanciulla sistemandosi gli occhiali ma Tsuki le diede una pacca sulla spalla che la sbilanciò leggermente in avanti.

-Avanti, non fare la lugubre! È molto carino! E poi non è smielato, dai!

-Inoltre se uno deve chiamarti in fretta non può urlare tutto il nome non credi?- aggiunse Hinata immaginandosi quanto potesse essere inutile ed inopportuno chiamare una ragazza Vedova Nera in pieno centro abitato.

-Umh…beh, è pratico in effetti.- ammise infatti Wido (così la chiameremo da ora in poi cari lettori)-Si…Wido va bene.

-Fantastico! Ora possiamo partire.- aggiunse Tsuki-Inoltre…- ma nessuno seppe cosa voleva aggiungere.

Un grido coprì le sue parole e le tre si girarono.

C’era una ragazza, nel fiume, che in balia della corrente si stava dirigendo verso la piccola cascata alla base del fiume e non era cosa buona e giusta.

-Oh no!- esclamò Hinata-Dobbiamo aiutarla!- si portò le mani alla bocca.

Quella ragazza non poteva morire, non in quel modo!

-E come di grazia?- domandò Wido-La pressione dell’acqua è forte, nessuno sarebbe così scemo da buttars…- non fece in tempo a finire la frase che uno schizzo enorme la bagnò da capo a piedi.

Tsuki si era gettata nel fiume.

-Tsuki! Che fai?- urlò Hinata, ma la ragazza non la stava ascoltando.

-Avanti! Afferra la mia mano!- urlò infatti rivolta alla ragazza del fiume.

Tsuki infatti aiutandosi dalla direzione della corrente aveva nuotato per arrivare vicino alla sconosciuta, che sembrava debole e ferita dati i graffi sulle braccia.

-N-non ce la faccio.- balbettò, e nel farlo ingoiò acqua.

-Avanti! Prova!- Hinata si portò le mani alla bocca quando una specie di dosso fece andare sott’acqua entrambe le giovani.

-OH DEI!- dovevano fare qualcosa.

Non poteva stare lì con le mani in mano o sia quella ragazza sconosciuta che Tsuki sarebbero morte annegate.

Ma non sapeva cosa fare!

-Accidenti? Perché non riesco a rendermi utile?- pensò mentre lacrime di rabbia le pungevano gli occhi-Perché?

Vide Tsuki riemergere con la mano che teneva stretta quella della sconosciuta.

-HINATA! WIDO!- urlò inghiottendo a sua volta acqua per poi tossire-A-aiut…- un altro dosso e ancora sott’acqua.

-TSUKI!- Hinata guardò Wido, la compagna sembrava indifferente-Dobbiamo fare qualcosa.

Wido allora si rivolse a Tsuki e per farsi sentire mise le mani a coppa.

-Ehi, vorrei aiutarti ma non ho idee.

-WIDO!- urlò Tsuki infuriata aggrappandosi ad una roccia che sporgeva senza lasciare la ragazza-SE MENTI TI AMMAZZO! NON SO COME FACCIO MA TI AMMAZZO!

Ma Hinata non metteva in dubbio le parole di Wido, era cerca che non sapesse cosa fare…allora iniziò a torturarsi l’Obi del kimono, disperata.

-Cosa…?
-Ci sono!!- senza preavviso, Wido con un fulmineo gesto le slacciò l’Obi facendola arrossire fino alla punta dei capelli.

-W-Wido!- esclamò tenendosi la veste, rossa come un peperone-Ma che fai?!

-Zitta e aiutami!- la bruna lanciò l’Obi a Tsuki, che lo afferrò con una mano e Hinata capì.

-Beh, sei perdonata.- dichiarò recuperando il sorriso, per quanto teso e imbarazzato per il fatto di dover tenere la veste con le mani, e per quanto poteva aiutò la compagna a trascinare le altre due sulla riva.

Una volta che Tsuki e la ragazza misteriosa furono in salvo, tirarono tutte un sospiro di sollievo (anzi, scusate lettori, Wido era tranquilla dal principio), e fu proprio la Vedova Nera a prendere parola.

-Devi avere una fortuna sfacciata per essere ancora viva, lo sai?- chiese rivolta a Tsuki , che sorrise.

-Beh, si sa che la fortuna aiuta gli audaci, no?- e lo disse tra un sospiro affaticato e l’altro.

Hinata intanto era china sulla sconosciuta e notò che era giovane: doveva avere la loro età o al massimo due, tre anni in più. Aveva lunghi capelli biondi legati in due code che arrivavano al bacino anche per il fatto che erano bagnate e una leggera frangia copriva gli occhi, ma anche senza quella sarebbe stato impossibile vederne il colore dato che era svenuta e quindi li teneva chiusi. Timidamente le prese il polso e si sforzò di sentirne il battito.

- E’ ancora viva.- dichiarò infine sorridendo.

Che sollievo aveva provato nel sentire quel battito, seppur debole, in quella giovane! Anche al tempio ogni volta che i monaci o lei dovevano curare qualcuno si impegnava al massimo quasi fosse un suo caro e ogni volta che non riusciva a salvare una vita stava male per mesi, aveva votato la sua vita ad alleviare il dolore degli altri, e se non riusciva a fare il suo dovere cosa le rimaneva?

-Viva hai detto? Beh, almeno non sono quasi morta inutilmente.- dichiarò Tsuki strizzandosi i capelli bagnati, poi tornò seria-Suggerisco di restare con lei finché non si sveglia, dopodiché potremo continuare il viaggio.

-Sono d’accordo.- disse Hinata, che non voleva lasciare sola la poverina-Wido non possiamo portarla dentro?

-Fate come vi pare.- dichiarò la Vedova Nera, poi fece strada dentro quel luogo inquietante che aveva ospitato la loro battaglia.

 

Wido entrò nel suo laboratorio e lo guardò con qualcosa di simile alla malinconia: partiva per un lungo viaggio e chissà quanto tempo sarebbe passato prima che l’avesse rivisto! Sempre se non fosse morta prima o il laboratorio distrutto da demoni e briganti…

-Appoggiatela su quel letto.- dichiarò indicando il tavolo di metallo dove vivisezionava le cavie vive e non.

-Ma quello è il luogo di tortura!- esclamò Tsuki contrariata ma dallo sguardo di Wido capì che doveva accontentarsi, così aiutò Hinata ad adagiare sul tavolo la giovane, mentre Wido prese un libro enorme dalla sua polverosa libreria e si mise a leggere con il fedele Nienor al collo.
Era stato una delle invenzioni migliori della sua carriera, quella cosetta, ma quanto aveva faticato per catturarlo e trasformarlo senza ucciderlo!

Ci era andata veramente vicina…

-Ragazze.- esordì poi Tsuki all’improvviso, e Wido distolse lo sguardo infastidito dal libro di alchimia che stava leggendo.

-Si?

-Dato che dobbiamo viaggiare insieme che ne dite di dirci qualcosa di noi?- Wido spalancò gli occhi di un verde chiarissimo, poi tornò a leggere con tranquillità.

-Scordatelo.

-Ma certo che sei antipatica, eh?

-Avanti Tsuki, pazienta, in fondo siamo compagne di viaggio da nemmeno mezz’ora.- ecco.

Hinata era discretamente intelligente.

-Mi sta simpatica.- annunciò a se stessa Wido appuntando mentalmente la discrezione della compagna.

-Mmmh…- un mugugno proveniente dalla ragazza ruppe il silenzio e tutte si girarono per controllare.

Era infatti seduta e si teneva una mano sulla testa.

-D-dove mi trovo?- sussurrò,poi vide le tre ragazze e sobbalzò per la sorpresa, ma non per la paura-Chi siete?

-Emh…siamo quelle del fiume, ricordi?- esordì Hinata, mentre Tsuki incrociò le braccia.

-Ecco! Io l’ho salvata e nemmeno si ricorda.

-Salvata? Ah si!- esclamò battendosi una mano in fronte-Sono precipitata da quel piccolo precipizio mentre fuggivo.- poi alzò le maniche del Kimono fino e stracciato che indossava e Wido aumentò la sua attenzione nel vedere che erano pieni di graffi e lividi.

-Come te li sei fatti?- chiese Hinata, addolorata per le presunte sofferenze della bionda, che sospirò.

-E’ una lunga storia…

-Beh, dato che ti abbiamo salvato la vita dovresti almeno dircelo no?- disse Wido indifferente e Tsuki le puntò un dito contro.

-Ma senti chi parla! Tu non vuoi dirci niente e lei deve?!

-Ma io non vi devo niente.- replicò la bruna continuando a leggere.

-Grrrrrr…

-Emh, ragazze…credo che così la spaventiate.- come solito Hinata evitò lo scoppio di una rissa, e tutte si concentrarono sulla nuova compagna-Allora? Vuoi dircelo?

L’altra sospirò e si guardò le mani poggiate sulle ginocchia, poi sorrise e finalmente le guardò: aveva gli occhi viola, profondi e brillanti, come se trattenessero a stento le emozioni.

-Fuggivo dal mio sovrano.- disse.

-Eh?- Tsuki si grattò la testa-Scusa ma credo di non aver capito.- l’altra ridacchiò.

-Aspetta, ci credo che non capisci non ho detto nulla.

-Scusa…vai avanti.

-Niente. Dicevo, fuggivo da lui.

-Perché?- chiese Hinata, turbata e la bionda abbassò la testa.

-Voleva uccidermi.

-Perché voleva ucciderti?- gli occhi di Wido brillarono.

Uccisone=cadavere=cavia=sperimenti!

E come si usa dire “Elementare Watson”.

-Perché io sono…ecco…venuta male.- a quelle parole Wido gettò il libro da un parte mentre Tsuki e Hinata sobbalzarono.

-Venuta male? Di che parli?

-Io non dovrei nemmeno esistere…io, ecco…- ridacchiò ancora, stavolta amaramente-Io sono già morta.

Silenzio.

Tsuki era impallidita e aveva gli occhi sgranati e lo stesso Hinata, che rabbrividì leggermente.

-Come…come sarebbe a dire? Non è possibile!- esclamò la castana deglutendo-Tu menti.

-Vorrei ma non è così.

-Non divagare cara!- Wido avvicinò la sedia al lettino e la guardò con occhi brillanti-Continua.

Se quella ragazza dagli occhi viola diceva la verità e si potevano riportare in vita i morti, allora lei doveva sapere come fare, sarebbe stato un passo enorme per la scienza.

La nuova arrivata era restia a continuare, ma si fece coraggio e continuò.

-Io non ricordo nulla della mia vita passata, so solo di averne avuta una, come una persona che soffre di Amnesia, ricordo solo che un giorno mi sono svegliata e c’era lui…che mi chiamava con un nome che non conoscevo.

-Mi aveva liberato, mi diceva che potevamo stare insieme…ma più i giorni passavano, più mi accorgevo che lui era deluso da me. Lo accontentavo in ogni modo, sono stata la compagna più fedele e l’amante più accondiscendente, ma non serviva.- deglutì-Io non ero lei.

-Lei chi?

-Mi disse che io avrei dovuto essere come lei, prendere il suo aspetto, avere il suo sorriso e i suoi ricordi…ma una cosa l’ho fatta. Io ricordo tutto di quando era lei ad essere amata e non io. Non conosco questa donna, eppure ricordo ogni singolo momento passato in Sua compagnia e nient’altro.

-Ma di chi stai parlando?- ora Tsuki stava praticamente urlando.

- Dell’amore morto di Homura, il Dio della Guerra.

Altro Shock.

Altro urlo di gioia da parte di Wido: non solo quella giovane era un cadavere ambulante, ma era frutto di studi proibiti e di intrighi con una delle personalità più temute nel mondo!

Era come un bambino la sera di Natale.

-I-il D-dio della G-guerra?- balbettò Hinata-T-tu stai scappando dal Dio della Guerra?

-Si…una volta l’ho sentito che parlava da solo…non ero lei e dovevo sparire per ritentare ancora. Ma io ho già perso la vita e non voglio perderla di nuovo, io ho il diritto di vivere, come tutte le creature!- esclamò ed ora gli occhi erano lucidi-Non merito di essere gettata via come una bambola di pezza, ma per lui non sono altro che quello!

Povera ragazza.

Le tre si guardarono: aveva bisogno di aiuto, questo era certo, ma nel loro viaggio potevano partecipare solo persone ben precise, a meno che…

-La Vissuta due volte…- sussurrò all’improvviso Tsuki.

Wido la guardò alzando un sopracciglio.

-Ehi, stai delirando?- le chiese aggiustandosi gli occhiali, ma quella scosse la testa e la ignorò fissando la ragazza dagli occhi viola.

-La Donna vissuta due volte.- ripeté-Come ti chiami?- le chiese poi, trattenendo il fiato.

-Mi chiamo Roxanne.- dichiarò quella, turbata-Perché?- e stavolta fu Tsuki ad urlare di gioia.

-NON CI CREDO! CHE CULO! NON CI VOGLIO CREDERE L’ABBIAMO TROVATA! L’ABBIAMO TROVATA!

-Incredibile!- esclamò Hinata e Wido sospirò.

-Si, questa è fortuna sfacciata.

-M-ma…ma di che parli?- Tsuki ignorò la domanda di Roxanne e le prese le mani.

-Hai detto che vuoi vivere, vero? Beh, puoi farlo con noi!

-Cosa?

-Sai, il nostro incontro non è casuale, noi ti cercavamo.

-Cercavate me? Ma…perché?

-Beh, è una storia abbastanza lunga- ammise Hinata-Ma se verrai con noi avrai una vita ed uno scopo, per quanto difficile.- la ragazza le guardò tutte e tre, poi si morse il labbro.

-Avanti, accetta.- pensò Wido-Devo analizzarti!- Roxanne sorrise, poi strinse la mano che Tsuki le porgeva e si alzò dal tavolo di ferro.

-Sono con voi.

Il gruppo era finalmente completo.

Salve. Ho deciso di aggiornare comunque questa fanfiction anche se ho ricevuto solo una recensione T_T fate un’opera buona, recensite la storia! XD

Ringrazio nicole prince come solito =3

 

The fenix of innocence

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Capitolo 5
*** Il Principe dei demoni ***


Capitolo V Principe dei Demoni

 

Erano già passati diversi giorni da quando il nostro gruppo si era ufficialmente formato e devo dire che ero piuttosto soddisfatta, pensavo ci avrei messo un sacco di tempo per trovare quelle tre strane creature, invece erano bastati appena un paio di giorni vuoi per fortuna, vuoi per cause di forza maggiore (quali il Dio della guerra, il disastro al laboratorio di Wido, il fiume, etc…)

Ma sto divagando…

Dicevo, il nostro gruppo si era formato da appena pochi giorni e già questo viaggio si rivelava più assurdo del solito: in una settimana di viaggio Wido aveva tentato di uccidere tutti quelli che avevamo incontrato per prendere dei campioncini, spinto la porche a una velocità elevatissima (ma ammetto di averla un…pochino incitata, si) rischiando di far morire Roxy di infarto, aveva tentato di cavarci gli occhi per circa tre volte ciascuno e infine aveva strappato una ciocca di capelli all’ultima arrivata dicendo di voler vedere se erano veri o meno…

Per non parlare di Roxy: lei era stata una rivelazione e non proprio in senso positivo, certo si era rivelata una grande combattente con la lancia e l’alabarda, ma ci aveva provato con tutti (e sottolineo TUTTI) quelli che avevamo incontrato, e più di una volta Hinata l’aveva dissuasa da provocare uomini e demoni, senza contare di quando ci faceva commenti piccanti istruendoci a “l’arte dell’amare”…

Povera Hinata, è rimasta sconvolta per un bel po’!

Inutile dire che Hinata era la mia ancora di salvezza: docile, adorabile, e soprattutto normale come me! Non che io fossi miss sanità mentale, anzi al villaggio si può dire che mi consideravano quasi svitata, e questo perché combattevo i demoni, stavo sempre sola o con mia nonna ed ero molto aggressiva, ma soprattutto per quegli strani occhi che mi ritrovavo: azzurro, anzi indaco per essere precisi, e quasi trafitti da sprazzi di viola che circondavano l’iride per poi espandersi per la pupilla…

Oh, accidenti, sto divagando di nuovo!

Torniamo al gruppo, cari lettori…

Dicevo, il quartetto era di sicuro molto vario ma dubitavo fosse ben assortito, primo perché eravamo della perfette estranee, secondo perché non potevamo avere caratteri più diversi: io ero l’intrepida e devo dire mi piaceva sentirmi l’eroe di turno, Wido era la scienziata pazza, Hinata il dolce collante del gruppo e Roxy quella che dava un po’ di pepe al tutto.

-Sarà un luuuuuungo viaggio.- pensai mentre guardavo il paesaggio fuori, o meglio vedevo la massa informe di colori che doveva essere il paesaggio dato che Wido mandava Nienor (il suo serpente/porche) alla velocità massima NON consentita, ma nessuno osava fermare quella fiamma nera e non mi dispiaceva, dopotutto…

-Wido! Smettila! Vai piano! Basta!- continuava ad urlare Roxy seduta dietro insieme a Hinata, che sorrideva placidamente senza muovere un muscolo, ma la bruna non la ascoltò minimamente anche perché io, durante un mio momento di esaltazione, coprivo la sua voce con la mia, gridando continui incitamenti di accelerare.

Non ve lo sareste mai aspettati, eh? Io e Wido concordare su qualcosa?

Ebbene si.

-Roxy non ti sento.- replicò Wido sorridendo maleficamente, perché non voleva sentirla, dato che i miei strilli li udiva benissimo, bah…

-Grrrr, certo che mi senti! Ma ne riparleremo, oh se ne riparleremo…

-Buone ragazze.- esordì Hinata rimanendo inquietantemente composta, come diavolo faceva?

Continuammo così per un’altra mezz’oretta, finché Wido non frenò tutto d’un colpo, facendo spaventare me e le altre.

-Ma…ma sei impazzita?!- sbraitai tenendomi il cappello con la mano e con l’altra sul cuore per la paura.

-No, ho visto del fumo laggiù.- la Vedova Nera indicò un punto avanti a se e lo notai pure io, era una grande scia di fumo che saliva verso il cielo, dall’intensità doveva essere un incendio scoppiato da poco e mi si strinse lo stomaco in una morsa.

-Tsuki..- mi chiamò Hinata-Io suggerisco di andare a vedere.- annuii con la testa e mi rivolsi a Wido.

-Punta al villaggio.

-E perché dovrei?- a quella risposta così menefreghista ebbi l’istinto di spaccarle la faccia.

-Perché ci sarà roba da analizzare lì.- intervenne Roxy con un lampo di genio e gli occhi della scienziata brillarono.

-Andiamo.- e in un attimo eravamo di nuovo ai limiti della velocità con quella macchina/serpente.

Arrivammo in pochi minuti e ciò che trovammo fu sconvolgente: la maggior parte delle case erano in macerie o ancora bruciavano, uomini, donne e bambini correvano mentre urlavano e piangevano, il tutto contornato da tante fiamme e fumo.

-Ma chi…?- deglutii-Chi è stato?

Roxy indicò un uomo ferito a terra, con segni di unghie sul viso.

-Guarda, quelle sono ferite da demone…non possono essere stati che loro.- aveva ragione.

strinsi i denti nel pensare che quello poteva essere il villaggio di mia nonna e scossi la testa per non farlo, poi feci alle altre il cenno di andare verso il centro del villaggio.

C’erano delle sagome lì e non mancai di avvicinarmi.

-Ehi voi!- esclamai e mi fermai a qualche metro da loro.

Le quattro figure si girarono: uno era un demone di una trentina d’anni o poco più, con i capelli neri corti e spettinati e gli occhi pece, mentre una era donna, con grandi occhi marrone dorato e capelli lunghi viola acconciati in due code che toccavano terra e soprattutto aveva due enormi…ok, si è capito, diciamo che qualunque donna umana (tranne forse Roxy) si sarebbe sentita pessima di fronte a lei. La terza era un'altra donna, ma piccola, con strani capelli rossi, la pelle scura e grandi occhi verde smeraldo colmi di vivacità, sembrava molto felina, ma la cosa frustrante fu vedere che anche lei aveva minimo una quarta e forse non aveva nemmeno tredici anni!

E l’ultimo…

L’ultimo era di sicuro il ragazzo più bello che avessi mai visto.

Era alto e dalla pelle scura come la tappetta, ma a differenza sua aveva splendidi occhi viola e capelli sul rosso quasi ramato lunghissimi, la frangia gli copriva l’occhio destro, mentre sulla guancia sinistra c’erano tre linee, sembravano quasi graffi, il fisico era lasciato scoperto perché aveva solo una giacca aperta a coprirlo, ma non fu quello a colpirmi quanto gli occhi, pieni di tormento e tristezza…

E potei confermare, con il rischio di sembrare ripetitiva, che era veramente bello.

Tornai in me rimproverandomi mentalmente che non doveva essere un bel faccino a farmi distrarre dalla missione, soprattutto se mio nemico!

Ma tornai definitivamente alla realtà solo quando la potta parlò.

-E voi chi siete?

-Piuttosto chi siete voi.- replicò Roxy dato che io avevo la lingua come annodata e cercai di riprendermi scuotendo la testa.

-Bada a come parli.- disse il demone con i capelli corti, quello più vecchio-Vi trovate al cospetto di sua eccellenza Principe Kogaiji, figlio di Gyumao.

Gyumao?

Il re dei demoni?

Quello che dovevamo fermare a tutti costi prima che potesse risorgere?

Ma porca…!

A quelle parole Wido, che non aveva nemmeno guardato in faccia i nostri interlocutori scattò scansando Hina (e scaraventandola quasi a terra) fino a trovarsi faccia a faccia con Kogaiji.

-Così voi lavorate per quella vecchiaccia di Gyokumen Konshu!- sbraitò.

Ah, già dimenticavo di informare il lettore di una cosa: il nostro nemico infatti, non era Gyumao stesso, che era morto da un pezzo, e nemmeno Kogaiji, misera pedina, ma il demone moglie di Gyumao, ovvero la donna chiamata Gyokumen Konshu…o almeno secondo Wido. Ma cosa aveva la mia compagna contro di lei per arrabbiarsi tanto?

Comunque il commento alla ragazzetta non piacque affatto perché gonfiò le guance ed iniziò a sbraitare prima ancora che il principe potesse rispondere:

-Ehi, non parlare così di mia madre!

E così quell’esserino era la figlia della racchia?

Wido abbozzò un sorrisetto perfido.

-Tua madre? Al massimo tua nonna, vorrai dire.

E lì trattenei a stento una risata, coprendo la bocca con la mano, cosa che attirò su di me gli occhi tormentati del bel Kogaiji, i nostri sguardi si incrociarono per un secondo, ma fu sufficiente per farmi battere il cuore e sudare appena, poi distolsi lo sguardo concentrandolo sulle mie pistole, perché avevo la sensazione che ce ne sarebbe stato bisogno.

-Wido!- la rimproverò Hinata mentre Roxanne si unì alla risata con molta partecipazione, cosa che fece gonfiare ancora di più le guance alla ragazzina con i capelli rossi.

-Come ti permetti, misero zombie, ora ti ammazzo!- e con un agile balzo, senza preavviso, saltò addosso a Wido, in modo che le due iniziassero a rotolare.

-Signorina Lirin, si controlli!- la chiamò la ragazza con i capelli viola, imbarazzata e dispiaciuta del comportamento dell’altra.

Così Lirin era il suo nome…

-Wido, sta ferma!- anche io feci la mia parte cercando di riportare ordine, ma senza successo, così il nervo sulla mia tempia iniziò a pulsare- HO DETTO FERMA!- e afferrate le Shoreijyu sparai due colpi in aria con entrambe, riuscendo finalmente ad ottenere lo sguardo delle due, turbato da parte di Lirin e impassibile, al massimo curioso, da Wido.

-Beh? Che c’è?- mi disse infatti mentre teneva per i capelli la giovane demone, ma quando il mio piede le arrivò sulla nuca cambiò subito espressione.

-E tu mi chiedi cosa c’è, stupida aracnide?!- replicai togliendo il piede, e Hinata provò ad allontanare Wido da Lirin cercando di aiutarmi, ma tutto ciò che ottenne fu uno sguardo omicida con tanto di sorriso da parte della scienziata.

-Prova a toccarmi e ti faccio fuori.

-Ma…Wido!- la riccia provò a protestare debolmente, senza successo e io sospirai.

Perfino davanti ai nemici dovevamo fare simili spettacoli!

-Wido, avanti, vi siete ruzzolate abbastanza, non credi?- replicò Roxy che sorrideva invece beata, come se la cosa non la toccasse minimamente, bah!

-Um, forse.- la Vedova Nera non voleva dare soddisfazione, eppure si alzò spolverandosi gli abiti come nulla fosse, mentre Lirin veniva raccolta dalla ragazza con i capelli viola.

-Brutta tintona, se vieni qui,ti…

-Basta Lirin.- finalmente Kogaiji si decise a parlare, e notai quanto la sua voce potesse essere profonda e triste, non sembrava quella di un demone, eppure lo era, le orecchie a punta, le pupille verticali feline e i suoi segni lo tradivano, ma mai avrei giurato che quello fosse il figlio di Gyumao.

-Ma fratellino…

-Ubbidisci e stai indietro con Yaone.- disse riferendosi alla tetton…emh, ragazza dai capelli viola, poi si decise a rivolgersi a me-Ora non so chi siate e cosa vogliate, ma se non avete nulla da dirci, deduco che stiamo perdendo tempo.

-No che non lo perdete!- replicai spinta da non so quale faccia tosta, ma ebbi il coraggio di sostenere il suo sguardo, forse a causa del senso di giustizia che mi animava nel vedere quel villaggio distrutto-Avete appena fatto razzia di un intero villaggio, perché?

-Abbiamo una bambina curiosa qui.- replicò l’altro demone con tono divertito, ma fu Roxy a rispondere.

-Non farti ingannare dalle apparenze, bello, siamo più grandi di quel che sembriamo.

-Oho, che paura.- replicò Lirin beffarda.

-Ne dovresti avere.- la voce di Wido arrivò da dietro le mie spalle e sospirai di nuovo: e io che volevo una risposta ottenuta pacificamente.

-Per favore, calmi.- intervenne Hinata e subito dopo Yaone le diede corda.

-Avanti, non c’è bisogno di accapigliarsi.

-Infatti.- concordò Kogaiji -Anche perché abbiamo già quel che cerchiamo.

A causa di un movimento del busto potei vedere un rotolo infilato nella cintura e il cuore mi mancò di un battito: era un Sutra.

I Sutra erano cinque rotoli contenenti la storia dell’origine dell’universo, ed erano affidati ai Sanzo, dei sacerdoti talmente potenti da essere considerati appena al di sotto del Buddha, un Sanzo non si staccava mai dal suo Sutra, mai!

Quindi quello che lo teneva doveva essere…

-Avete ucciso un Sanzo.- dichiarai e a quelle parole cadde il silenzio.

-Potrei dirti di si, ma cosa ti importa?- replicò Kogaiji indifferente e Roxy mi raggiunse mettendomi una mano sulla spalla.

-Noi siamo pronte.- sussurrò e sobbalzai.

Perfetto.

-A dire il vero nulla.- risposi a sguardo basso, poi lo alzai guardando negli occhi il demone più giovane e puntai una pistola contro di lui-Ma i Sutra sono dei rotoli troppo importanti per finire nelle vostre mani dato i piani che avete in mente e quindi sono costretta ad…intimarti…di consegnarlo.- e per la prima volta lo vidi abbozzare un sorriso divertito.

-Kogaiji.- lo chiamò l’altro demone maschio.

-Principe Kogaiji…- esordì ancora Yaone, la tensione era a mille, sembrava dovesse esplodere qualcosa da un momento all’altro e Hinata stessa era tesa ed in guardia.

-Altrimenti?- dichiarò infatti il più giovane ed io sorrisi a mia volta, poi scattai in avanti sparando un colpo.

-Koga…- cominciò il demone coi capelli neri cercando di intervenire, ma trovò una Roxy sorridente a sbarrargli la strada facendo scontrare le loro armi.

-Quanta fretta, bello, dove vai?

E lo stesso toccò a Yaone, che suo malgrado venne fermata da una Hinata poco ansiosa di combattere.

-Sono spiacente, signorina Yaone, ma credo che nessuno di voi potrà intervenire.- disse infatti la mia compagna, ma non vidi cosa faceva dato che davo loro le spalle.

E per quanto riguarda Wido e Lirin non so bene cosa fosse successo e non volli saperlo dopo, ma sono sicura che abbiano continuato a darsele di santa ragione dato gli insulti e gli urli che volarono durante lo scontro…

Per quanto riguarda Kogaiji, non sembrava sorpreso dal mio attacco, anzi.

Evitò il proiettile scartando di lato ad una grande velocità che per un attimo mi spiazzò, poi ripresi il controllo mentre il principe compariva alle mie spalle.

-Sei lenta.- dichiarò portando un calcio che attutii portando entrambe le braccia al petto, anche se risentii del colpo ed indietreggiai per diversi metri senza tuttavia perdere l’equilibrio.

-Vediamo se lo ripeterai ancora quando avrò il Sutra.- replicai sparando altri due colpi, uno alla testa e l’altro all’addome che il principe evitò scartando di lato una seconda volta.

-Ancora la stessa tecnica? Non credi che…?- non fece in tempo a finire la frase che gli portai un pugno al volto che gli fece perdere l’equilibrio, ma bastò una semplice capriola per farlo riprendere.

Una volta in piedi mi guardò stupito, quasi fosse offeso dal fatto che l’avessi colpito, e la soddisfazione fu tanta, ma ora avevo il fiatone a causa di quel calcio che avevo attutito risentendo tuttavia della sua potenza, senza contare la pellaccia dura tipica dei demoni, ora avevo anche la mano indolenzita!

Non sapevo come avevo fatto a resistere, un normale umano sarebbe almeno svenuto, ma ero ancora in piedi ed era questo che contava, anche se non so quanti colpi del genere avrei potuto incassare senza crollare a terra.

-Ma certo: le pallottole erano un diversivo.- disse il demone toccandosi la guancia colpita-E io ci sono cascato in pieno…ma non posso fare a meno di domandarmi come tu sia in piedi dopo un calcio del genere.

-Segreti del mestiere, Kogaiji.- replicai sparando di nuovo, ma ancora una volta il colpo andò a vuoto e mi ritrovai il volto del principe a pochi centimetri dal mio.

Il cuore iniziò a battermi forte e le mani a sudare, tanto che allentai la presa sulle pistole e mi distrassi. E fu fatale…

Il secondo calcio di Kogaiji arrivò all’improvviso, in pieno stomaco, senza che io potessi fare niente per evitarlo, mi fece sputare saliva e sangue per la potenza, mi tolse per un attimo vista e respiro facendomi vedere nero e sbattere fortemente contro un albero, sollevando un gran polverone.

-Dannazione!- pensai con la nausea e la testa che scoppiava, mentre gli occhi si chiudevano.

ΩΩΩ

Kogaiji osservò la sua avversaria venire sbalzare all’indietro dal suo calcio e il polverone gli impedì di vedere che fine avesse fatto.

-Forse ci sono andato troppo pesante…ma almeno è stato divertente.- pensò tornando a guardare i suoi compagni.

Dokugakuji combatteva con la ragazza bionda dagli occhi viola a suon di alabarde, la giovane schivava e contrattaccava proprio come un professionista tra le sue file ma sperò che l’esperienza dell’altro la mettesse in difficoltà, mentre Yaone e l’altra ragazza sembravano combattere per pura formalità dato che nessuna delle due sembrava voler centrare l’altra.

La solita Yaone, sempre gentile con tutti…

Ma la sua preoccupazione andò alla sorella, che se la vedeva male con la tizia in nero: infatti, la stazza della Vedova Nera (perché di lei si trattava, aveva sentito parlare di quella tizia pazza che se ne andava allegramente per il Togenkyo uccidendo tutto ciò che le capitasse sotto mano) superava quella di Lirin di almeno il doppio e poi la giovane demone sembrava in difficoltà a tenere a bada gli stiletti che spuntavano dal nulla.

Doveva intervenire.

Mosse un passo per dirigersi verso la sorella, ma qualcosa attirò la sua attenzione.

Uno sparo…e l’odore di sangue che usciva dalla sua ferita alla guancia. Era fresca.

Si girò e spalancò gli occhi: la ragazza con le pistole, che a quanto aveva capito si chiamava Tsuki, era ancora in piedi e dopo aver sparato si dirigeva verso di lui con passo veloce e l’arma puntata.

Era piena di graffi e lividi, un rivolo di sangue inoltre colava dalla bocca, ma era in piedi e questo non se lo spiegava.

-Immagino che non mi dirai come fai ad essere ancora in piedi.- dichiarò infatti mentre parava un calcio della castana.

-Immagini bene, Kogaiji.- replicò infatti e nonostante il dolore la inclinasse a fare una smorfia cercava di sorridere.

-Quanto ti ci vuole prima di arrenderti?

-Dovresti essere un tipo paziente.- dichiarò ancora lei schivando il suo pugno e sparando a pericolosa distanza che costrinse il principe ad aumentare la velocità dei movimenti.

-Si muove troppo velocemente per essere un’umana…ma allora che cos’è? Non è Kappa né demone.- e la curiosità prese il sopravvento anche su un animo ormai spento come il suo…

Poi un urlo lo fece tornare alla realtà.

Con la coda dell’occhio vide Lirin con un graffio sul viso: niente di grave, ma per lui che era il fratello era anche troppo da sopportare.

-Lirin!- urlò distraendosi a sua volta.

ΩΩΩ

Ecco, era il mio momento…

Ero distrutta e non pensavo che Kogaiji potesse essere tanto forte, devo ammettere di averlo sottovalutato e questo mi era costato molto.Il calcio mi aveva tremendamente indebolita, avevo ancora dolori allo stomaco quasi mi avessero accoltellata e il mal di testa non era sparito del tutto così come la nausea, il sapore del sangue mi impastava infatti la bocca dandomi quasi dei conati di vomito che rischiavano di farmi incassare altri colpi, non sapevo come fossi riuscita a sopravvivere e soprattutto a rialzarmi.

Ma ora avevo un’occasione.

Kogaiji era distratto da qualcosa e il Sutra sembrava scivolare via, forse potevo prenderlo.

Non sparai ma corsi verso di lui più veloce che potevo, tentando di afferrare il Sutra che gli pendeva dalla cintura, vi avevo appoggiato le dita, sarebbe bastato tirarlo via e scappare…niente di più semplice.

Ma qualcosa andò storto.

Kogaiji se ne accorse girandosi di nuovo e afferrandomi il polso mi buttò a terra con forza facendomi sbattere la schiena in modo violento e causandomi un altro conato di vomito e dolore.

Strinsi i denti e tentai di rialzarmi, ma mi accorsi che le sue unghie affilate tipici dei demoni puntavano la mia giugulare e che un ginocchio sul mio stomaco mi teneva ancorata a terra senza possibilità di fuga, sarebbe bastato appena un movimento per morire.

Tremai.

-Tsuki!- mi chiamò Hinata preoccupata, ma io ero troppo concentrata sulla mia situazione per rispondere.

-Oh, Tsuki, che situazione scomoda.- dichiarò Wido che teneva Lirin per il colletto della camicia, con un tono adorabilmente indifferente, come se le avessero appena annunciato il fidanzamento inaspettato di un parente!

-Bel tentativo.- disse invece Kogaiji, con appena un po’ di fiatone-Riconosco che ci hai provato, ma non credi sia un po’ infantile tentare il tutto per tutto in questo modo?

Non risposi, avevo il fiatone anche io, ma per la fatica e la paura.

-Ora che stai buona permettimi di riprendere mia sorella.- disse, poi si rivolse a Wido-Ehi tu, lascia andare la ragazza.

-Perché dovrei?- il tono piatto con cui lo disse mi fece tremare.

Voleva veramente farmi uccidere per sfizio di picchiare quella giovane? Il mio viaggio era destinato a finire lì?

-Mi sembra ovvio.- replicò Kogaiji

-Wido, ubbidisci.- a mia sorpresa non fu solo Hinata a dirlo, ma anche Roxy, che si era allontanata dall’avversario-Avanti.

La bruna alzò gli occhi al cielo.

-E va bene, va bene…ecco.- mollò la giovane rossa che cadde a terra con un sonoro tonfo-Ora lascia Tsuki.

Mi aspettavo che il demone non mi lasciasse, che mi recidesse la giugulare con un taglio secco e anche con cattiveria sul viso, ma non avvenne niente di tutto ciò: tolse gli artigli dalla gola e il ginocchio dallo sterno, permettendomi di rialzarmi con più agilità possibile data la mia condizione di ferita.

Mi allontanai quanto più possibile ma persi l’equilibrio a causa della fatica, sarei anche caduta se Hinata non mi avesse sostenuta accompagnandomi fino a terra.

-Mi dispiace di esserci andato pesante.- dichiarò il principe e sembrava veramente dispiaciuto e non che lo dicesse per formalità.

-Perché l’hai fatto?- domandai io prendendo fiato-Avresti potuto uccidermi una volta ottenuta la libertà di tua sorella.

-Perché io sono una persona di parola, non mi rimangio mai ciò che dico.- ribatté quello sorridendo e pensai a quanto fosse bello, soprattutto con il tramonto.

Aspetta,aspetta…

Il tramonto?

Era già così tardi?

Mi alzai in piedi aiutata da Hinata.

-Ce la fai ad alzarti?- mi domandò premurosa.

-Si, non sono una marmocchia.- dissi sorridendo, ma dolorante in tutto il corpo, mentre Kogaiji guardava il sole che si accingeva a svanire.

-Beh, ritirata ragazzi…dobbiamo andare.

-Aspetta.- non so cosa mi spinse a farlo, ma feci qualche passo avanti e gli afferrai il braccio-Lo scontro non è finito…siamo ancora in piedi.

Il demone abbozzò un sorriso appena accennato.

-Dobbiamo andare.

-COOOOOOOSA?!- urlò Lirin-Ma Kogaiji, sei impazzito?

-Eh, si sa che la vecchia chiama…deve cambiare il pannolone.- replicò Wido ghignando.

-Tu, brutta racchia in nero! Ora ti ammazz…- Lirin fece per saltare addosso a Wido per la terza volta, ma il demone con i capelli neri la fermò tenendola per la collottola.

-Sta buona! Se Kogaiji ha deciso, si va.- disse guardando il principe, che annuì.

-Si.

-E sia…- sia lui che Yaone si allontanarono ed io lo lasciai, ma lentamente, più il suo braccio si allontanava più il cuore mi faceva male, come se la sua pelle fosse la mia linfa vitale, o forse era solo la riconoscenza per avermi risparmiato la vita quando poteva tranquillamente mandarmi all’altro mondo.

-Arrivederci principe Kogaiji, alla prossima.- una voce mielosa si levò nell’aria e per un attimo giurai fosse stata Hinata o al massimo Roxy per fare la civetta (in caso ero già pronta a spaccarle la faccia), ma rabbrividii quando mi accorsi che era stata Wido a parlare.

Che tono inquietante se uscito dalla sua bocca!

Kogaiji la guardò un secondo, probabilmente turbato anche lui, poi tornò a guardare me, cosa che mi fece abbassare lo sguardo.

-Ci rincontreremo.- disse solo, alché mi decisi a mia volta ad alzare la testa e il cappello con la canna della pistola, sorridendo.

-La prendo come una promessa, principe Kogaiji.- dichiarai guardandolo.

-Arrivederci signorina Yaone, grazie del combattimento.- ringraziò Hinata con un inchino, imitata dall’altra.

-Grazie a lei, signorina Hinata, è stata davvero gentile.

-Ti rivedrò schifosa!- urlò Lirin rivolta a Wido scalciando con i piedi e dimenandosi nella presa del demone più anziano, che non cedette.

-Per quanto mi riguarda non esisti, bamboccia.-replicò la Vedova Nera raccogliendo qualcosa a terra completamente assorta, causando l’esasperazione di Hinata e l’indifferenza di Roxy, impegnata a squadrare il compagno di Kogaiji.

-Ci si rivede presto, mio caro.- lo salutò facendo l’occhiolino.

-Felice che il mio fascino non faccia ancora cilecca, ma insisto nel dire che sono troppo vecchio per te.- replicò quello appena turbato dalle attenzioni dell’altra.

-Lo vedremo, caro, lo vedremo…

Infine lui, Kogaiji, non disse niente. Si limitò a sorridere nuovamente a me, un sorriso appena più ampio del primo, e decisamente più bello, che mi fece mancare un battito di cuore e sospirare proprio mentre sparivano.

Peccato che il sospiro lo avessi fatto a voce decisamente troppo alta.

-Ehi, Tsuki che ti prende?- mi chiese Hinata-Stai male?

-Male? Male hai detto? Nuova malattia?! Dove?- questa era di sicuro Wido, ci avrei messo la mano sul fuoco.

-Ma non sta male, è solo innamorata.- e quella era Roxy.

Ehi, aspetta…

-Roxy che blateri?- sussurrai con sguardo omicida.

-Eddai, era solo una battuta, certo che siamo piccose, eh?- ribatté quella.

-Se non fossi tutta rotta ti picchierei.- dichiarai atona e per un attimo mi ricordai Wido, alchè tubata dalla cosa decisi di dare subito un tono alla mia voce-Il villaggio è distrutto, e noi abbiamo bisogno di riposo, forse dovremmo andarcene.

-Non ce n’è bisogno.- tutte e quattro ci girammo e vedemmo davanti a noi un gruppo di persone, dovevano essere i sopravvissuti all’attacco di Kogaiji-Non sappiamo chi siete, ma grazie a voi quei demoni se ne sono andati, ora possiamo curare i feriti e spegnere il fuoco.

-Vuol dire che non ci sono morti?- chiese Hinata.

Avevano davvero risparmiato tutti?

-Si, e per ringraziarvi vorremmo offrirvi ospitalità nella nostra locanda: è piccola ma starete bene.

Come rifiutare un’offerta del genere?

Accettammo di buon grado e ci lasciammo condurre verso il piccolo alloggio, ma un altro problema era alle porte…

-Io con lei non ci dormo.- dichiarò Roxy guardando Wido una volta raggiunte le due porte che portavano alle camere.

-E perché mai cara?- quello sguardo maniaco da parte della bruna fece spaventare anche me.

-Avanti Roxy, Wido non ti farebbe mai del mal…ok, forse te lo fareb…ok, probabilmente l…ok, si, ti farebbe del male al minimo movimento, ma…

-Oh, Hinata, guarda la nostra camera che carina!- e con queste parole Roxy si trascinò Hinata in camera lasciando a me il compito di sopravvivere una notte come compagna di stanza di Wido.

-Bastarda!- urlai brandendo il pugno, poi mi rivolsi a Wido-Sia ben chiara una cosa: stanotte non voglio cadaveri, né urla, né risate malefiche, né tentativi di danneggiamento alla mia persona, chiaro?

Wido intanto finì di guardarsi le unghie per bene prima di degnarsi di guardarmi sorridendo.

-Vedrò cosa posso fare.- disse e con un brivido la seguii nella stanza.

Anticipazione:

-Stupida scimmia non mangiarti tutto!

-Non rompere, pervertito di un Kappa, io ho fame quindi mangio!- replicò Goku con la bocca piena di pollo e Dango.

-Guarda che anche io ho fame, quindi, a meno che tu non voglia qualche botta, ti ripeto il concetto: NON MANGUARE TUTT…

-Zitti o vi ammazzo!!- e accompagnato da uno sparo Sanzo esplose per un nanosecondo in tutta la sua furia, facendo calmare gli altri due.

-Buoni ragazzi, non facciamoci riconoscere sempre. In fondo questi paesani sono stati molto ospitali e non è giusto disturbarli così.

Commenti dell'Autrice:

Tadàààààààà!

Eccomi qui con un nuovo capitolo!

Devo ammettere che fino ad ora questo è il mio preferito, sisi, ma di sicuro ce ne saranno altri fatti meglio (spero). Che dire? le nostre ragazze hanno appena incontrato qualcuno di nostra conoscenza, ma la domanda è: quando entreranno in scena i Saiyuki boys? Manca veramente pochissimo, credetemi >.< Lo so che la fiction all'inzio potrebbe annoiare perchè tratta solo di personaggi nuovi, ma credetemi quando dico che i prossimi capitoli saranno migliori.
Ed ora passiamo ai ringraziamenti.
Sachi Mitsuki: ma grazie della recensione *_* oh, non preoccuparti, sei perdonatissima =D beh, che dire, ebbene si, le nostre ragazze sono conrinuamente baciate dalla fortuna, ma mi piaceva troppo questa sfumatura di fortuna quasi demenziale che aleggia nell'aria, e poi Wido l'ha detto subito.
Wido: già >_>
me: ehi, fuori dal ringraziamento!
wido: modera i termini, o ti metto sotto provetta.
me: ma...ma no >.<
emhhhhhhhh, torniamo a te, sachi ^o^
Ebbene si, Wido e Tsuki sono come cane e gatto e per adesso sono i personaggi più caratterizzati, ma cercherò di eliminare questo..."favoritismo", sono contenta che ti piacciano! Beeeh, l'incontro con i Saiyuki Boys è prossimo, vicinissimo, e per quanto riguarda Homura riconosco che è veramente una svolta rispetto alla trama originale, ma diciamo che volevo dargli unaltro volto rispetto a quello dell'apparente cattivo tormentato, spero di riuscirci...chissà quante altre sorprese tiene pronte la nostra roxy *o*
Ringrazio anche chi non commenta la fiction, ma la segue e l'ha messa tra i preferiti >.< Un bacio a tutti,

The Fenix of Innocence

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Capitolo 6
*** I gruppi si incontrano ***


Capitolo VI I gruppi si incontrano.

Durante la notte, Wido si agitava nel sonno. La fronte era perlata di sudore e il corpo scosso da brividi freddi, quasi in preda ad una malattia in stadio terminale…
Possibile che tutto questo fosse causato da un sogno?
Una semplice diapositiva della mente in una falsa realtà?

Erano giorni che sedeva in quell’angolo, ormai.
Non aveva mangiato, non aveva bevuto. Si era limitata a bagnarsi le labbra con l’acqua quando queste si spaccavano, ma nulla più, i carcerieri cominciarono a pensare che volesse suicidarsi morendo di fame.
Meno lavoro per loro, pensavano…
Il quel buio solo un raggio di sole rallegrava appena l’atmosfera, ma la giovane lo evitava accuratamente quasi come il morbo della peste, si era rintanata così tanto nel buio che i suoi occhi finirono per diventare quasi bianchi.
Ma un giorno fu costretta ad avvicinarsi a quella finestra che tanto evitava.
Sentì una voce ridere, scherzare e gioire (cosa che lei non faceva più da tempo) e qualcuno rispondere…le si strinse il cuore nel capire che quel qualcuno era LUI.
Nei giorni precedenti, quando era stato costretto a passare davanti alla sua cella vi aveva buttato appena un’occhiata di disprezzo, ma l’aveva guardata, e lei non voleva perdere nemmeno uno sguardo dei suoi.
Si fece avanti a tentoni e si sporse ferendosi con il sole, ma il destino la deluse ancora una volta: lui non la guardava, era troppo concentrato su qualcun altro, una persona gioiosa, tenera…che non era lei.
E il cuore iniziò a farle male come i primi giorni che era stata chiusa lì per una colpa non sua, addirittura credé che stesse sanguinando quando lui non alzò lo sguardo nemmeno una volta, troppo preso dall’essere che camminava al suo fianco.
-Guardami, ti prego, ti prego guardami!- pensò, ma lui girò l’angolo senza guardarsi indietro e scomparve dalla sua fragile vista.
Lacrime iniziarono ad uscire dai suoi occhi e fu costretta a ritirarsi per il troppo bruciore che la luce causava, ma stavolta era il cuore a farle male, ad averla scossa da quella monotona, ma quasi dolce, apatia…

La Vedova Nera di alzò di scatto respirando con affanno. Non si calmò nemmeno dopo aver inforcato i propri occhiali ed aver realizzato che non era in una cella buia, ma nella camera che condivideva con Tsuki la quale, in barba a tutta la paura che aveva prima di chiudere gli occhi, dormiva beatamente raccolta su se stessa a mo di gatto acciambellato.
Sospirò.
-Era un sogno…solo uno stupido sogno.- si disse, tuttavia osservò impotente le mani tremare dalla paura.
Si accoccolò su se stessa come una bimba in cerca di un conforto che, sapeva, non sarebbe arrivato e iniziò a tremare tutta, perfino gli occhi divennero lucidi, a lei che non ricordava l’ultima volta che aveva pianto. Si sentì improvvisamente nuda della sua corazza, come se le fosse stata strappata a forza tirando la pelle e i nervi, lasciandola ferita e mutilata di qualcosa di indispensabile che temeva non sarebbe tornato, e questa idea la fece sudare freddo e battere i denti un paio di volte.
Perché l’aveva sconvolta così tanto? Non era una tipa sensibile (i lettori l’avranno capito) e non aveva mai creduto agli incubi, gli effetti sparivano con il risveglio, eppure quello era diverso.
Cercò di regolarizzare il respiro e sembrò riuscirci, solo allora aprì gli occhi, soddisfatta.
-Wido…- ma i battiti del cuore aumentarono di nuovo quando capì che Tsuki era sveglia, e non solo, aveva anche capito in che stato era.
-Non dormi?
-Mi sono svegliata adesso se è questo che ti preoccupa.- replicò l’altra, sedendosi per poterla guardare meglio.
-Beh, torna a dormire, domani dobbiamo viaggiare e sei ancora debole, Kogaiji te l’ha date di santa ragione.
-Wido non si tratta di parlare di me, sei sconvolta.- replicò quella, anche se leggermente piccata dal ricordo di averle prese dal principe dei demoni.
-Ho fatto un brutto sogno.
-Talmente brutto da fare questo effetto a te?- la cosa sarebbe stata anche divertente se la Vedova Nera non fosse stata così pallida (o almeno più del solito).
-Era un sogno, va bene?!- mai Wido aveva perso la calma con loro e questo intimorì un attimo Tsuki, che tuttavia tornò alla carica un attimo dopo.
-Ne vuoi parlare?
-Perché dovrei?- il messaggio era chiaro.
Non impicciarti.
-Beh, siamo compagne di viaggio, dopotutto.- replicò la castana, anche se un scocciata da tanta riluttanza-Credo dovrai cominciarti a fidarti di noi.
-Io mi fido solo di me stessa, sono sicura di non subire tradimenti.- sentì Tsuki sospirare nel buio.
-Beh, fai come vuoi…io torno a dormire.
-Anche io.
-Comunque capita anche a me,ogni tanto.- esordì poi Tsuki e Wido alzò un sopracciglio sebbene la sua domanda fu espressa dal silenzio-Di fare quel genere di sogni, dico.
-Tzè.- e con questo suono il loro breve dialogo notturno ebbe fine.

ΩΩΩ

Il gruppo di Sanzo era arrivato nel piccolo villaggio poco dopo mezzodì e naturalmente i paesani furono più che felici di ospitare nel loro piccolo centro abitato una personalità di spicco come il giovane Bonzo, così i quattro si concessero una breve sosta alla piccola locanda già visitata precedentemente con il punto di vista delle ragazze quasi un giorno prima.
Quel viaggio era cominciato come un grande enigma e con il procedere questo enigma si era solo infittito, nessuna traccia di una risposta in tutto quello che avevano passato: attacchi di demoni, il gruppo di Kogaiji, Homura…
-Tzè, che scocciatura.-pensò il biondo mentre fumava una sigaretta seduto al tavolo con i suoi compagni…sempre che poteva definirli tali.
O meglio, solo uno.
Il povero Hakkai sembrava la sua ancora di salvezza in mezzo a tutto quel bordello che la scimmia e il Kappa stavano scatenando, erano le classiche persone che gli facevano venire voglia di esercitarsi con la Shoreijyu, peccato i troppi testimoni…
-Stupida scimmia non mangiarti tutto!
-Non rompere, pervertito di un Kappa, io ho fame quindi mangio!- replicò Goku con la bocca piena di pollo e Dango.
-Guarda che anche io ho fame, quindi, a meno che tu non voglia qualche botta, ti ripeto il concetto: NON MANGIARE TUTT…
-Zitti o vi ammazzo!!- e accompagnato da uno sparo Sanzo esplose per un nanosecondo in tutta la sua furia, facendo calmare gli altri due.
-Buoni ragazzi, non facciamoci riconoscere sempre. In fondo questi paesani sono stati molto ospitali e non è giusto disturbarli così.
-Tzè!- replicò Gojo-Ho capito, mi sa che anche stasera rimango a stecchetto e…EHI!- l’improvviso entusiasmo del Kappa aumentò vertiginosamente e questo fece insospettire gli altri compagni più grandi.
Se Gojo si entusiasmava così era solo per tre cose: il gioco d’azzardo, il sakè e le donne…
-Fa che sia il sakè, fa che sia il sakè, fa che sia il sakè…- pensava Sanzo ma quando alzò lo sguardo vide davanti a se quattro ragazze scendere le scale chiacchierando-Maledetto portachiavi a forma di Tao!- aggiunse buttandolo in un cestino.
Lo sapeva che doveva prendere quello a forma di Buddha, ma gli sembrava una leccata e così…
-Bah, lasciamo perdere!- pensò tornando a mangiare.
-Oho, guardate gente, merce fresca!
-Gojo…sono quattro ragazze.- Hakkai cercò di calmare il bollente spirito del Kappa, ma ovviamente peggiorò la situazione stimolandolo a commentare.
-Oho! E che ragazze! Avete visto la bionda, quella si che da l’ aria di conoscere qualche giochetto simpatico! E quella con gli occhiali, quanto mi piacciono le intellettuali focose, si! E quella riccia dagli occhi grigi, così pudica, chissà cosa nasconde sotto quel kimono bianco, e che sedere quella con il cappello, dà l’aria di una da avvetur…
-SMETTILA MANIACO DEPRAVATO O TI AMMAZZO!- urlò Sanzo non potendo più sopportare le oscenità uscite dalla bocca del compagno e colpendolo con l’harisen.
Se quelle quattro lo avessero sentito…non che gliene importasse qualcosa, ma non voleva fare la figura del maniaco quando non centrava niente.
-Ehi Bonzo, non scocciare! Dico solo quello che te non puoi ma vorresti dir…- si interruppe quando Sanzo gli puntò la pistola sulla tempia.
-Non credo di aver capito bene.- sussurrò il biondo con il nervo della fronte che pulsava.
-M-ma io sc-scherzavo, lo sai che sono un burlone, hehehe!- commentò Gojo con la fronte che sudava.
-Allora zitto e torna a mangiare.
-C-certo, ecco…- Gojo si voltò verso il suo piatto, ma lo vide vuoto, non c’era rimasta nemmeno una briciola-MALEDETTA SCIMM…
-Ehi ragazzi, avete notato una cosa?- non si sa se volendolo o meno, Hakkai aveva appena interrotto lo scoppio della Terza Guerra Mondiale nel Togenkyo, ma sembrava piuttosto serio.
-Cosa?
-Una delle ragazze, quella con il cappello…
-Quella con il bel sedere?- chiese Gojo, ma incrociò lo sguardo di Sanzo e sudò freddo per l’ennesima volta-Emh, dicevi?
Hakkai sospirò, tuttavia rimase serio e fece loro un piccolo cenno.
-Avete notato le sue armi?
-Uh?- Goku si sporse per guardare meglio e sobbalzò-M-ma quelle…sono Shoreijyu come quelle di Sanzo!- esclamò a voce alta, ma le giovani diedero l’aria di non aver sentito, perché continuarono a mangiare e ridere tranquillamente.
-Shoreijyu hai detto?- domandò il Bonzo espirando del fumo-Sei sicuro, Hakkai? Non sono comuni pistole e non tutti le hanno.
-Sicurissimo.- replicò il castano sistemandosi il monocolo-Non sono un esperto, ma non scambio la Shoreijyu con una pistola qualunque.- dichiarò sorridendo cordiale.
-Beh? Che c’è? cosa c’è di male? Perché quella signorina ha le Shoreijyu? Eh, eh, eh?- ovviamente Goku non aveva capito nulla come solito e questo non gli risparmiò una bella botta con l’harisen da parte del Bonzo.
-Zitto, scimmia! Possibile che non capisci?- ringhiò-Se quella ha delle Shoreijyu significa che non sono ragazze normali ma combattenti, e il fatto che siano qui esattamente come noi non mi piace.
-Credi possano essere altri sicari?- chiese Gojo, già pregustando la presunta battaglia.
-Non è da escludere.- replicò Hakkai, ora serio-Anche se non hanno l’aspetto di demoni potrebbero tranquillamente averlo nascosto con dei dispositivi di controllo del maligno, esattamente come la signorina Yaone qualche giorno fa.
-Beh, che aspettiamo?- chiese Goku-Andiam…
SBAM!
Altra botta con l’harisen.
-Ahia, Sanzo! Perché l’hai fatto?!
-Non capisci, scimmia?- chiese Gojo con ironia-Non abbiamo prove.
-Io suggerisco di aspettare una loro mossa.- propose Hakkai-Che dici Sanzo?
-Fate come volete.- replicò quello e ripresero a mangiare.

ΩΩΩ

La notte con Wido era stata abbastanza tranquilla.
Non aveva tentato di uccidermi nemmeno una volta!
Eppure non volevo illudermi, dato che io stessa l’avevo vista in pessima condizioni psicologiche: un brutto sogno l’aveva turbata, mi aveva detto, ma possibile fosse solo questo ad aver sconvolto una come lei sadica, fissata con i cadaveri e la scienza? Una che probabilmente, da bambina, come pupazzi aveva usato le bambole Vodoo e come costruzioni gli organi interni di qualche povero malcapitato?
No, decisamente la cosa non quadrava.
Avevo tentato di estorcerle qualcosa, ma niente, la vedova Nera non aveva voluto parlarne e questo mi aveva causato molto dispiacere, non tanto per non essere riuscita a scoprire cosa la turbava, ma per il fatto che non riuscisse a fidarsi.
Certo, non dovevamo mica diventare amiche del cuore, ma eravamo sempre un gruppo!
E poi avrei potuto capirla…anche a me qualche giorno prima era successo di avere un incubo, ma non mi aveva spaventata a tal punto, più che altro mi aveva innervosita: vedevo dal punto di vista di una persona che non conoscevo ed ero circondata da altre persone su delle altissime poltrone, credo stessero giudicando e non era qualcosa di positivo, perché io, o almeno quella persona, teneva la testa bassa e si stringeva la veste addosso, eppure era abbastanza determinata da non pentirsi di qualunque cosa avesse fatto…
-Buongiorno!- la voce squillante di Roxy mi fece sobbalzare e un attimo dopo mi ritrovai stretta a lei in un abbraccio soffocante-Che bello vederti ancora viva, Tsuki, e io che ero già pronta a vendicarti!
-M-ma t-tu guarda.- commentai con voce strozzata-S-sono commossa.
-Emh, Roxy, non per dirti niente, ma la stai soffocando.- intervenne Hinata con modo pacato e la bionda mi liberò dalla sua stretta stile anaconda.
-Salve gente.- Wido fece la sua teatrale comparsa uscendo dal buio della camera, dato che non aveva voluto accendere la luce, e per colpa sua mi ero anche fatta male!
-Ben svegliata, Wido.- la salutò Hinata sempre sorridendo, poi propose di andare a fare colazione.
Per quanto riguarda me accettai, dopo una bella dormita mi ci voleva proprio una colazione, senza contare che mi sarei seduta e non poteva che sollevarmi il morale date le ferite che ancora dolevano, Kogaiji ci era davvero andato giù pesante e sperai di non incontrarlo per un altro po’, o almeno non combattendo…
-Ma che penso?!- mi rimproverai mentalmente scuotendo la testa, così cercai di concentrarmi sulle squisite pietanze che ci vennero servite dalla cameriera, dalle quali potei capire che era già pomeriggio inoltrato, così addio colazione.
Non avevo mai dormito tanto in vita mia!
-Se volete altro sono laggiù al bancone.
-Si, grazie.- borbottai prendendo la mia bibita mentre sbadigliavo-Sigh, non ho la minima voglia di ripartire.- ammisi.
-Io si.- replicò Wido-Il mondo è pieno di campioni per non porteli analizzare.
-Senza contare i maschioni che incontreremo per strada.-aggiunse Roxy causando un sospiro da parte di Hinata e un leggero rossore sulle guance.
-Oh Roxy, mangia e sta zitta!- replicai ficcandole una porzione di qualcosa in bocca, rossa a mia volta e la bionda masticò per poi ghignare.
-Ma quanto sei tenera quando fai la timida!- esclamò pizzicandomi la guancia per bere un sorso del suo martini rosso sangue.
-Smettila.- la intimai diventando paonazza-Io non sono timida, sei tu che esageri.
-Menti.- replicò Wido sorseggiando un boccale di birra -Sei timida.
-Cosa?!
-Lo sguardo basso, guance rosse, torturarsi le mani e sbollire…
-Promemoria: uccidere Wido alla prossima sosta.- e dopo essermi appuntata questa priorità mi limitai a tornare a sorseggiare il mio the.
-Avanti Tsuki, vedrai che scherzano.- disse Hinata mettendomi una mano sulla spalla.
-No.- replicarono in coro le altre due e la poveretta sospirò.
-Che illusa.- mormorò tornando a mangiare.
-Comunque vediamo di cambiare argomento- intervenni-Dobiamo trovare il gruppo di Sanzo, e il più in fretta possibile.
Mi aspettai consensi e commenti, ma solo Hinata sembrava interessata a quello che stavo dicendo, dato che Roxy era impegnata a fare occhiolini ai camerieri e Wido si guardava intorno borbottando qualcosa sui campioni da prendere…
Una vena iniziò a pulsare furiosamente sulla mia tempia e strinsi i pugni per non prendere le Shoreijyu per non attirare troppa attenzione su di noi, quelle due mi facevano impazzire!
-Insomma, mi ascoltate o no?! È una questione seria!
Wido mi guardò fissa e si aggiustò gli occhiali prima di degnarsi di rispondere con un:
-Devo proprio dirti la verità?
Mentre Roxy mi fece un cenno disinteressato con la mano.
-E rilassati, parleremo del gruppo di Sanzo appena avremo bevuto, e poi guardate che bel gruppo di ragazzi che c’è laggiù!- aggiunse facendo viaggiare il suo sguardo desideroso alla nostra destra.
-Bello, il biondo: gli vorrei cavare gli occhi.- disse Wido voltandosi anche lei, come Hinata.
Mi girai a mia volta e li squadrai: uno era un ragazzetto, poco più giovane di me e mentre divorava tutto ciò che vedeva sul tavolo si pestava sonoramente con uno dei compagni, un uomo alto con i capelli e gli occhi rossi dall’aria incazzata.
-E’ un mezzo demone.- pensai osservandolo intensamente prendendo un altro sorso dal mio bicchiere, e nonostante volessi squadrarlo meglio dato che non ne avevo mai visto uno se non da lontano mi sforzai di passare agli altri due, un giovane con i capelli castani corti e uno strano monocolo che mi impediva di vedere il colore dell’occhio e un biondo con un Sutra sulle spalle e la divisa da Bonzo…
-Un Sutra sulle spalle e la divisa da Bonzo?!- pensai, poi mi alzai di scatto con talmente tanta forza da rovesciare il tavolo facendo cadere tutto, ma ero talmente concentrata sulla scoperta che non me ne curai, troppo impegnata a puntare il dito contro i ragazzi che ora mi guardavano chi turbato, chi indifferente.
-Ma sei scema?!- esclamò Roxy osservando il vestito sporco di martini rosso, mentre Wido…beh, Wido mi fece leggermente pena.
Infatti alternava il suo sguardo dal Bonzo alla birra, in modo, beh…inquietante…
Non saprei come descriverlo: fissava la birra rovesciata quasi sull’orlo delle lacrime, ma quando si girava a guardare il Bonzo le lacrime sparivano e veniva a galla un sorrisetto malizioso e sadico, senza contare la luce che brillava negli occhi, poi però tornava a fissare la birra e le lacrime ricomparivano, e poi di nuovo il bonzo e così via, i lettori avranno capito…
-Ma non vedete? Quello è il gruppo di Sanzo!- dissi e Hinata sobbalzò.
-Cosa? Il gruppo di Sanzo? È vero, il biondo aveva il Sutra sulle spalle.- aggiunse poi battendosi una mano sulla fronte.
-Te ne eri accorta?!- esclamò Roxy esasperata.
-Birra…- mormorò Wido.
-Beh, si…
-E perché non l’ha detto subito?- le chiesi battendomi una mano sulla fronte a mia volta.
-Birra…
-Non volevo illudervi.
-Birra…
-ma…
-BIRR…!- Roxy interruppe sul nascere l’urlo di Wido dandole un calcio che subito fece tornare la vedova nera alla sua espressione gelida/sadica.
-Perché lo hai fatto?
-E me lo chiedi pure?
-Emh, ragazze…- cominciò Hinata-Io non vorrei dirvi nulla, ma il gruppo di Sanzo è appena uscito.- e ci indicò la porta sorridendo, ovviamente.
-COOOOOOOOOOOOOOOOOSA?! Accidenti!- lasciammo qualche soldo per i danni e le camere e ci precipitammo fuori dalla locanda.
-Dobbiamo trovarli o saremo nella merda!- esclamai e Wido sbuffò.
-Rilassati, non preoccup…- non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò una pistola alla tempia.
Eravamo appena uscite dal villaggio, dove si erano diretti secondo i passanti, e già qualche casino?!
-Wido, non…- feci per tirare fuori le mie pistole ma una lama sulla gola mi impedì di fare anche il più piccolo movimento.
-Spiacente bambola, ma non ti conviene fare movimenti bruschi.- il mezzo demone mi stava puntando con la sua alabarda e abbandonai le braccia lungo i fianchi in segno di resa.
-Wido, Tsuki!- Hinata invece era tenuta ferma per un braccio dal castano con il monocolo, che tuttavia sorrideva quasi imbarazzato.
-Mi perdoni signorina, ma le chiedo di non muoversi, lo sa è per la sua incolumità.
-Ehi Sanzo, mi spieghi perché io devo puntare la bionda?- chiese il più piccolo che braccava una scocciata Roxy con un bastone rosso, al biondo che doveva essere Sanzo.
-Beh, perché se la teneva Gojo con quello spacco le saltava addosso, quella riccia sembra non voler combattere e Hakkai è il più delicato e questa non mi piaceva come mi guardava, sei rimasto tu, scimmia, quindi sta zitto.-rispose quello senza staccare gli occhi di dosso a Wido.
-Mi correggo…- pensai deglutendo-Ora SIAMO nella merda!

Continua...

Angolino dell'Autrice
Muhahahahahahahahah*le viene attacco di tosse e rischia di strozzarsi* ok, mi sta bene.
Comunque…ebbene si, ho interrotto il cappy qui *^* i gruppi si sono finalmente incontrati ma ora come la mettiamo? Direi che la prima impressione sui nostri Boys non è stata ottima, come andrà a finire?
Le nostre ragazza troveranno nuovi nemici o degli alleati? E soprattutto…riuscirà Gojo a sedurre una delle quattro?
Ed ora ecco a voi una sorpresa: uno spazietto tutto dedicato alla mia collega Nicole Prince, che si è "gentilmente" imbucata qui -.-

Angolino della Prince
*musichetta trionfale di supermario e braccia alzate al cielo*

Evviva me si è finalmente conquistata il mio angolino alla fine della ficcy che faigo ..che dire? spero piaccia visto che a me fa morire dal ridere..specialmente wildo *si lancia a braccia aperte verso wido che la guarda male e nicole si ferma congelata*

...T^T...ebbene ragazzi vi prometto che schiavizzerò l'autrice a scrivere con frequenza anche a costo di farle sudare sangue visto che è più lenta di un ornitorinco insaponato in un vaso di nutella bye ^w^


Angolo recensioni e ringraziamenti:
Incasinata:
Ehi salve! Grazie per la recensione! sono contenta che questa storia ti piaccia e che tu la stia seguendo nonostante non sia una grande fan di saiyuki, anzi mi fa ancora più piacere *_* beh, si, Hinata è stata fatta così di proposito, volevo un personaggio che fosse davvero senza "peccato", diciamo o un passato oscuro alle spalle. Certo, come tutti anche lei ha e ha avuto i suoi dolori, ma ora la sua bontà dovrà fare i conti con il mondo, chissà cosa ne sarà di questo angioletto! Poi doveva esserci nel gruppo un Hakkai al femminile, altrimenti Wido, Tsuki e Roxy da sole sarebbe stato un disastro! La storia si sarebbe concluso con un omicidio di gruppo xD Beh, in effetti Roxy è la maniaca del gruppo, ma ti assicuro che è stato puramente casuale il fatto di trovare un Gojo al femminile...i due ninfomani una coppia dici? bah, chissà chissà >_>
Wido è semplicemente pazza (guarda Nicole prince) e così come roxy non è stata sviluppata da me, quindi puoi immaginare che soggetto possa essere! Analizzare, prelevare, appuntare! Credo che il povero Bonzo si sia trovato una bella gatta da pelare xD
Infine la mia piccola Tsuki *_* sono contenta che ti piaccia, magari insieme potreste aprire un Kougaiji fan club xD Beh, in effetti è il mio personaggio preferito ( personaggi della fiction:: non si era capito!; me: Silenzio!) e chissà se questo incontro non la calmi un pochino, facendola diventare più femmile e meno scazzata...anche se non credo xD
Un bacio e spero di trovarti al prossimo capitolo =D

Ramona37: Ciao anche a te. Da quello che ho capito seguivi la mia storia anche prima e sono contenta che alla fine l'abbia recensita =D spero che i personaggi e la trama siano di tuo gradimento.In effetti, ammetto di aver archiviato questa fiction per un po', ma ti rassicuro dicendo che c'è ancora qualche capitolo da postare prima di dover attenderne di nuovi =) Spero di riuscire ad aggiornare presto, ora che ho ritrovato l'ispirazione.
Byebye a prossimo cappy, spero =)

Bonji_: ma ciao! oooh, sono contenta che tu apprezzi la fiction e sono ancora pià contenta che apprezzi saiyuki *ç*
errori, dici? non farti scrupolo, segnala pure e senza ritegno xD Così eviterò di rifarli e non mi offendo, qui consigli e critiche sono ben accette! *si volta e vede Wido con bisturi* tranne che da lei, ma non ti preoccupare, la sediamo ^o^
O_o grazie per la segnalazione sui Kappa, ne terrò conto, comuqnue credo proprio che a questo punto sia un insulto personale di Goku...a meno che i Kappa non siano frutto di incroci, urge documentarsi *si fionda sui siti di ricerca* Sono molto contetna che tu apprezzi il mio stile di scrittura e che l'incontro tra le quattro pazze e i nostri boys preferiti tia sia piaciuto ^o^
Alla prossima =)

Kenjina90: ooooh, stalker che bello averti qui *w* hehe, si lo so Wido fa morire, ma pensa un po' ad essere nei panni di Tsuki O_O non la invidio affatto! per quanto rigaurda roxy si sta per mostrare in tutta la sua natura, hahaah xD chissà cos'altro ci aspetta! Tsuki dici? beh, è normale, come si può resistere a quegli occhioni così dolci? *-* sono felice che il capitolo tia sia piaciutoe spero continuerà a piacerti anche il resto della fiction^^

Ringrazio anche chi non recensisce ma segue la fiction e l'ha messa tra i preferiti ^o^ siete la mia gioia *_*
The Fenix of Innocence
Anticipazione:

-Te ne eri accorta?!- esclamò Roxy esasperata.
-Birra…- mormorò Wido.
-Beh, si…
-E perché non l’ha detto subito?- le chiesi battendomi una mano sulla fronte a mia volta.
-Birra…
-Non volevo illudervi.
-Birra…
-ma…
-BIRR…!- Roxy interruppe sul nascere l’urlo di Wido dandole un calcio che subito fece tornare la vedova nera alla sua espressione gelida/sadica.

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Capitolo 7
*** Come cominciare uno scontro all'Ultimo sangue senza tanti perchè ***


Capitolo VII Come cominciare uno scontro all’ultimo sangue senza tanti perché

 

-Ok…niente panico...- pensai-Dobbiamo solo stare calme, mantenere un cipiglio determinato, non farci prendere dall’agitazione e soprattutto dall’euforia dello scontro, ma ancora più importante niente provocazion…
-Sai, ho proprio voglia di cavarti gli occhi, biondo.

Dannata Wido!
-V-vi prego signori! Non c’è bisogno di combattere.- balbettò Hinata ancora stretta nella presa di Hakkai e nonostante sembrasse a disagio non osava disubbidire al castano che l’aveva esortata a non muoversi-Non vogliamo farvi alcun male.
-E chi ce lo assicura?- replicò Goku senza staccare gli occhi da Roxy, poi assunse un’aria alquanto perplessa-Ehi Sanzo, perché questa signorina si è infilata dei palloni da calcio sotto il Kimono?- chiese poi indicando il petto prominente della mia compagna di viaggio.
Silenzio di tomba.
La situazione era terribilmente divertente e osservandola per un attimo notai la bionda alzare un sopracciglio tutt’altro che imbarazzata.
-Ma guarda che bambino curioso abbiamo qui.- dichiarò, poi fece un sospiro rassegnato-Peccato che sei troppo piccolo.
Oh Bosatsu, ti prego, tappale la bocca!
-Io non sono piccolo!- replicò il castano, tuttavia rosso in faccia.
-E se non sei piccolo come fai a chiamare questi palloni da calcio?- domandò allora la bionda indicandosi l’ampio davanzale con una mano sul fianco.
-Avanti Goku, se ti senti a disagio possiamo fare cambio!- lo esortò il mezzo demone con un rivoletto di bava dalla bocca, e forse avrebbe aggiunto anche altro se non gli fosse arrivato un harisen in testa.
-Smettila maniaco o quando ho finito qui ti ammazzo!- era stato quindi il Bonzo a tirare il ventaglio mostrando un’ottima mira e soprattutto era il Bonzo che minacciava il compagno.
-Ma di solito i Bonzi non sono pacifici?- chiesi alzando un sopracciglio e gli altri tre scoppiarono a ridere facendo restare di sasso me e le mie compagne (tranne Wido che fissava ancora il Bonzo con sguardo maniacale).
-Hai sentito, Hakkai? Il nostro Sanzo pacifico! Hahahahahaha!- il rosso se la rideva davvero di gusto, e lo stesso valeva per il ragazzo più giovane, mentre l’altro, che doveva essere Hakkai, aveva una risata più moderata.
-Davvero divertente, in effetti.- ora, se c’è qualcosa che mi fa imbestialire è quando la gente ride e non capisco, perché sembra ridere di me, e quella volta accadde lo stesso.
-Cosa c’è di divertente, capellone?- sbottai rimanendo tuttavia immobile a causa della lama dell’alabarda.
-Niente, bel sedere, niente che ti riguardi.- a quelle parole le mie guance avvamparono.
-Come…come mi ha chiamata?!- pensai sgranando gli occhi, poi abbassai lo sguardo sui miei fianchi.
-Sei morto.- dichiarò Wido.
-Si, sei morto.- rincarò Roxy allora.
-Condoglianze, signor mezzo demone…- questa era Hinata, anche a sguardo basso avrei riconosciuto la sua vocina adorabile ovunque.
-Cosa…perch…?- il rosso non fece in tempo a finire la frase che mi abbassai di scatto portando una spazzata alle caviglie e anche se la evitò il ragazzo fu costretto ad allontanarsi per lasciarmi libera-Bella trovata, dolcezza.- riconobbe, ma iniziò a sudare freddo quando vide le Shoreijyu.
-Se ti prendo ti faccio fare la stessa fine del groviera, brutto maniaco.- dichiarai livida di rabbia, se c’era un’altra cosa che odiavo erano gli apprezzamenti volgari, e quel tipo non era stato certo mister galanteria.
E non fu che l’inizio: approfittando della distrazione dei carcerieri le altre si liberarono, Wido cercando di infilare lo stiletto nel cuore del Bonzo che lo evitò quasi inciampando sulla tunica, Hinata con una poderosa tecnica di liberazione che mai mi sarei aspettata da lei ed infine Roxy semplicemente con un salto in avanti con tanto di capriola che superò il bimbetto con il bastone, facendoci ritrovare tutte vicine, io al centro, Roxy alla mia destra, Hinata alla mia sinistra e Wido leggermente dietro con lo stiletto pronta a colpire.
-Ottima reazione.- mi complimentai sollevando il cappello con la pistola e mostrando un sorriso vendicativo.
-Tu invece sei stata piuttosto lenta.- mi rimproverò Roxy con fare canzonatorio.
-Cosa?
-Aspettate signorine, state forse dicendo che eravate d’accordo?- chiese allora Hakkai appena rosso sulle guance per essersi fatto scappare una ragazza apparentemente così fragile e indifesa come Hinata.
-Beh, non all’inizio, signor Hakkai.- spiegò proprio la mia amica dagli occhi grigi-Ci avete davvero colte di sorpresa, ma ormai siamo abbastanza organizzate per approfittare delle situazioni favorevoli di una, in modo che le altre possano usufruirne a loro volta.
-Ammirevole.- ammise allora il giovane-Beh, si può dire che queste signorine ci abbiamo gabbato, eh amici?- aggiunse poi rivolto agli altri, e Sanzo sbuffò.
-Beh, non c’è problema, le facciamo fuori adesso.
-Ehi, aspetta, aspetta!- esclamai-Noi non siamo qui per uccidervi!- tentai di evitare lo scontro, eravamo ancora troppo stanche da quello avuto con Kogaiji e il suo gruppo, e in più non ero sicura di poter competere con il gruppo di Sanzo.
-Infatti.- incredibile ma vero.
Wido mi diede ragione.
-Vi verranno solo cavati gli occhi e strappata qualche ciocca di capelli.- concluse poi.
Maledetta psicopatica!
-WIDO!- la guardai con la coda dell’occhio-IO TI…
-Morite!- a sorpresa il Bonzo iniziò a sparare, costringendo noi quattro a separarci-Maledetta pazza hai la lingua troppo lunga per i miei gusti!- dichiarò poi mirando a Wido.
-E tu l’hai biforcuta, quindi non vedo dove sia il problema.
-Wido, smettila! Noi…- Hinata cercò di intervenire, ma il giovane con il monocolo intervenne di nuovo.
-Mi perdoni signorina, ma il suo avversario per ora sono io. Mi dispiace dovervi eliminare, ma non ho altra scelta.
-Aspettate, non è come credete!
-Non darle ascolto Hakkai, facciamo fuori questi Yukai!- quello che doveva essere Goku tentò di colpire Roxy con il bastone, ma la mia amica lo evitò proprio mentre io sparavo al mezzo demone Sha Gojo, che deviò alcuni proiettili con la sua alabarda e schivò gli altri rotolando di lato.
-Non siamo Yukai!
-Se non siete sicari perché cerchi di farmi fuori?
-Perché sei un maniaco!- replicai sparando di nuovo-Infatti farò fuori solo te!
-Sempre che tu ci riesca.- replicò quello contrattaccando.
Schivai il colpo con un salto ma quando atterrai lo stomaco mi diede una fitta tremenda che mi fece digrignare i denti.
-Dannazione!- indietreggiando mi ritrovai per un attimo spalla a spalla con Wido e borbottai con il fiatone-Ricordami di ucciderti se riusciamo a sopravvivere.
-Lo appunterò sulla mia agenda.- ribatté quella, poi ci separammo per schivare le pallottole del Bonzo.

ΩΩΩ

Roxy osservava divertita il bimbetto che le stava davanti.
Bassino, capelli castani e grandi occhini dorati…anche lui aveva un occhio dorato, dopotutto. Nel vederlo una fitta al cuore la fece sobbalzare e per un attimo la malizia nei suoi occhi viola venne meno per essere sostituita dalla malinconia.
-Non pensarci, Roxy!- si disse deglutendo-Non adesso!
-Sei mia!- urlò allora Goku attaccando con un bastone rosso.
Era un attacco frontale e Roxy indietreggiò ma all’ultimo momento il ragazzino le venne dietro con il movimento prendendola in pieno stomaco e facendola volare di qualche metro e strisciare a terra, ma la ragazza tornò accucciata con una capriola, e ignorando i graffi brucianti sorrise compiaciuta leccando il sangue che usciva dalla bocca.
-Sei veloce, bimbo.- si complimentò sputando poi la sostanza rossa a terra-Ma non lo sai che non si attaccano le signorine?
-Infatti, con le signorine ci si fa…- cominciò il Kappa, ma Tsuki gli sparò un’altra volta costringendolo ad interrompersi.
-ZITTO HO DETTO!- ecco.
Quello si che sarebbe stato un tipo…interessante, da affrontare.
Almeno non avrebbe visto quei dannati occhi dorati.
-Non voglio pensarci! Non voglio pensarci…- si disse e si concentrò sul combattimento.
Ecco perché amava gli uomini con gli occhi normali, banali. Perché non erano belli i suoi…ecco perché cercava conforto tra tante braccia, perché non erano forti come le sue…ecco perché cercava tante voci, perché non erano sensuali e pericolose come la sua.
Ma quel bambino era troppo piccolo per poterlo desiderare, era troppo ingenuo per poterlo provocare, il suo sguardo era simile a quello di Homura per poter dimenticare.
-YAH!- l’urlo di battaglia del giovane la fece indietreggiare e schivare l’attacco per pura fortuna-Ehi, vedi di impegnarti!
-Cosa?- Roxy strinse a se la sua arma, sorpresa da quelle parole.
-Non so cosa ti passa per la testa, ma vedi di combattere come si deve, io ti ucciderò e voglio almeno che tu combatta bene!
La bionda lo fissò stupita a quelle parole.
Combattere…adrenalina, sudore, dolore.
Tante parole che racchiudevano il sentirsi vivo dentro.
Vita…
Lei aveva il diritto di vivere, e se fosse morta combattendo almeno lo avrebbe fatto nel pieno di forti emozioni che per tanto tempo aveva assopito e che qualcuno le voleva togliere.
Forse ci sarebbe riuscito, forse no, ma chi poteva dirlo?
Sorrise e si mise in guardia.
-Va bene, potto…ti accontento!- e portò un maestoso fendente proprio al collo, che il ragazzo parò con il bastone, ma Roxy aumentò la pressione costringendolo a spiccare un salto e proprio mentre Goku si alzava da terra con il bastone della lancia lo colpì al viso facendolo cadere e rimanere di sasso.
-Co-come…?
-Così va meglio, bimbo?- domandò la bionda con la lancia conficcata a terra e la mano sul fianco.
Il suo sorrisetto malizioso era tornato a galla.
Goku per un attimo la guardò inebetito, poi si pulì il sangue e la saliva dalla bocca e sorrise spavaldo.
-Non chiedevo di meglio.
-Fatti avanti allora!- ed entrambi si avvicinarono correndo.
Dopo un quarto d’ora circa Roxy aveva il fiatone: come poteva un bimbo metterla in difficoltà e stancarla a tal punto? Forse non era normale o forse era lei che si era sopravvalutata, eppure qualcosa non tornava, lui non aveva nemmeno un po’ di affanno ed era fresco come una rosa.
-Come diavolo fa?- si chiese la bionda scostandosi una ciocca di capelli dagli occhi viola.
Forse era il caso di tagliarli…
Ma così a Lui piacevano, e molto.
-Diavolo! Ancora?- se le sue compagne avessero potuto leggerle nel pensiero si sarebbero stupite nel vedere quanto profondo e sensibile fosse il carattere di Roxy, quante sfaccettature presentasse il suo carattere apparentemente così superficiale.
-Roxy, attenta!- urlò Hinata all’improvviso, e la bionda alzò lo sguardo per vedere Goku che portava un affondo con il bastone, ma la distanza era troppa tra loro.
-Hai fatto male i conti moccioso!
-Io non credo!- replicò quello ghignando-Allungati, Nyoibo!
-Cosa…?- alla sprovvista il bastone si allungò fino a colpirla proprio sulla bocca dello stomaco, nel plesso solare.
Per un attimo la ragazza temette che l’avrebbe spezzato soffocandola e anche se non accadde il dolore fu atroce, la vista si annebbiò fino a farle girare completamente le pupille e sputare saliva, forse addirittura succhi gastrici avendola fatta vomitare a causa del colpo e quando cadde non si rialzò.
Nonostante fosse ancora cosciente non riusciva a muoversi. Faceva fatica perfino a respirare.
-ROXY!- la voce di una delle compagne le giunse come un lontano eco a cui non riusciva nemmeno a rispondere con un mugugno.

ΩΩΩ

La visione era arrivata troppo tardi.
L’aveva sorpresa nel bel mezzo del combattimento con il suo avversario, Hakkai, ma lui non aveva approfittato di quel momento di forzata distrazione per attaccarla.
Era stato terribile: aveva visto Roxy non schivare il primo affondo di Goku e venire trapassata da lui. Il sangue le aveva fatto paura e aveva chiuso gli occhi, ma essendo una visione aveva dovuto assistere a tutta la scena prima di essere lasciata in pace.
Poi aveva urlato di istinto, ma Roxy era stata colpita.
Certo, avvertendola aveva evitato che morisse, ma vedere un volo di quel genere le aveva fatto comunque effetto.
-ROXY!- urlò cercando di raggiungerla, ma Hakkai si mise davanti tagliandole la strada.
-Mi perdoni, signorina, ma non posso concederle altri indugi.
-Perché non mi avete attaccata? Sarebbe stato meglio piuttosto che impedirmi di soccorrere la mia compagna!
Il ragazzo sorrise e si esibì in un inchino di scuse, stupendo l’altra.
-Non vi ho attaccata, è perché odio farlo quando l’avversario non può difendersi, inoltre voi siete una persona rispettabile e vi tratto di conseguenza.- le guance di Hinata si tinsero di rosso, conscia del complimento del giovane che le si piazzava davanti-Tuttavia questa è una battaglia e non posso permettermi di favorirvi ancora.
-Nessuno ve l’ha chiesto.- replicò la giovane-Non dovete fare il buon Samaritano.- e partì all’attacco.
Infatti la ragazza, oltre ad essere un’ottima sacerdotessa Fudoo, era stata istruita nelle arti marziali che di solito solo i sacerdoti maschi potevano apprendere ma il gran sacerdote di quel tempio, preoccupato per l’incolumità di quella giovane fonte di potere, aveva fatto uno strappo alla regola che quel giorno le stava salvando la vita.
-Accidenti, è veloce.- pensò mentre Hakkai schivava un suo pugno, senza contare i movimenti impicciati dal Kimono della giovane, doveva trovare un abbigliamento più adatto…
-Sempre che sopravvivo.- pensò, poi Hakkai le arrivò alle spalle portando un calcio, che la giovane parò incrociando le braccia, ma non vide la sfera di Chi concentrata nella mani del demone, non poteva evitarla, non avrebbe fatto in tempo, così ne creò a sua volta una ma data la forza dell’altro e il poco tempo a disposizione, la debole difesa di Hinata non resse e fece si che la riccia dagli occhi grigi fosse sbalzata all’indietro sbucciandosi braccia e parte delle gambe.
-N-no. Mi sono distratta!- pensò, poi guardò Hakkai avvicinarsi-Qui devo studiare qualcosa, o ci rimetto la vita!- si alzò tremando, poi notò i dispositivi di controllo-Se porta quelli, deve essere un demone, e come tale non sfuggirà ai miei Fudoo.
-Mi dispiace signorina, ma credo che dovrò terminare lo scontro.
-Mi dispiace per lei, a dire la verità.- ribatté Hinata, poi estrasse a sorpresa il Fudoo dalla manica della veste-Perché sarò io a terminare lo scontro!- e applicò la sua tecnica, ma il giovane si parò alzando il braccio, che iniziò a bruciare facendolo urlare di dolore.
-No, Hakkai!- Gojo sembrava preoccupato per il compagno, ma con Tsuki avrebbe avuto il suo bel da fare e decise di tentare un colpo di grazia nei confronti di Cho Hakkai.

ΩΩΩ

Gojo era davvero un portento.
Certo, Kogaiji mi aveva dato molto più filo da torcere, ma anche lui si stava rivelando un formidabile avversario, era uno che sapeva il fatto suo, e io che pensavo l’avessero sopravvalutato!
Quell’alabarda era un’ottima alleata per lui, infatti la mia unica occasione per evitare troppo svantaggio era allontanarmi da lui per sfuggire ai suoi affondi e alla catena che permetteva al mio avversario di attaccare a distanze medio-brevi.
Già parecchie volte mi aveva fregata e in quel momento ero piena di lividi e diversi graffi, tra i quali spiccavano quello sulla coscia destra, che mi costringeva a stare piegata con la schiena e pendente verso sinistra, e l’avambraccio sinistro che reggeva a malapena la pistola.
-Maledizione, è bravo!- pensai, poi strinsi i denti a causa della fitta allo stomaco che mi tormentava dal giorno prima e mi sforzai di non incurvare ulteriormente la schiena per il dolore-Quella dannata alabarda è un problema. Io posso solo attaccare da lontano, mentre lui può spostar…
-Cosa c’è, piccola? Già stanca?- mi provocò il mezzo demone mentre ritirava la catena dell’arma e io sorrisi di sghembo, ammirando il fatto che anche lui presentava diversi graffi e lividi su tutto il corpo.
-No, stavo solo pensando a quando ti farò fuori, sei insopportabile.
-Chi disprezza compra, cara, è la dura realtà.
-Senti, bello, ora hai un po’ rotto.- dichiarai alla sua provocazione, poi mi rimisi in piedi ignorando le fitte e puntai la pistola-E ora vediamo di finire il lavoro.- sparai due colpi, ma Gojo li evitò scattando in avanti per spintonarmi con l’alabarda.
Ci riuscì, ma sfruttando la spinta appoggiai i piedi su di un albero vicino per poter dare velocità al movimento di ritorno mentre sparavo e riuscii a colpire il rosso al braccio destro.
Lo sentii gemere mentre si teneva la ferita insanguinata e sorrisi: almeno con quel braccio non avrebbe maneggiato quella stupida e problematica alabarda!
-Ops, che sbadata!- esclamai con cattiveria-Dovevo colpirti al cuore.- ma quello mi stupì sorridendo sensualmente.
- L’hai già fatto, cara la mia esploratrice.
Dannato!
Anche in quel momento riusciva ad essere irritante!
-Brutt…- in quel momento Hinata urlò rivolta a Roxy e mi distrassi, e qualcosa di metallico intorno al mio collo mi tolse il respiro e cadere le pistole.
Gojo mi aveva appena avvolta con la catena dell’alabarda intorno al collo e al polso sinistro, ero in trappola.
-D-dannazione!- digrignai i denti mentre cercavo disperatamente di sciogliere la presa di quella catena infernale, ma senza risultato.
-E ora come la mettiamo, eh?- il mezzo demone sorrise soddisfatto per la sua vittoria mentre io lo guardai malissimo.
-Dannato! Approfittare della mia distrazione! Non è leale!- cercai di indietreggiare ma a sua volta Gojo diede uno strattone alla catena facendomi avanzare con poca grazia.
-Qui non stiamo giocando, ragazzina, i cattivi non ti attaccano quando ti fa comodo, non lo sai?- non riuscii a rispondere, perché ero conscia che aveva ragione-Io non sono un gentiluomo come Hakkai quando combatto, e…- all’improvviso un altro urlo, stavolta maschile, lo distrasse e lo vidi sgranare gli occhi rossi-No, Hakkai!
Era la mia occasione.
Dovevo approfittarne.
Scattai in avanti verso di lui e approfittando della distrazione lo buttai a terra e afferrai l’alabarda che aveva perso nella caduta, puntandogliela al collo.
-Ehi, ma…?
-Qui non stiamo giocando, ragazzino, i cattivi non ti attaccano quando ti fa comodo, non lo sai?- lo interruppi usando le sue stesse parole alternate al fiatone poi, sempre tenendo sotto controllo il mio avversario mi rivolsi al Bonzo, che mi era stato indicato come capo del gruppo-Ehi tu!- il biondo interruppe lo scambio di proiettili e stiletti che aveva intrapreso con Wido e mi guardò, poi sgranò gli occhi quando vide il compagno a terra.
-Gojo…
-Che ci vuoi fare, caro Bonzo, ho perso.- replicò quello con un sorrisetto innocente, come se non lo toccasse minimamente il fatto che gli stessi puntando la sua stessa arma dopo avergli poggiato un piede sulla gola.
-Sei un inutile essere, ti ammazzo!- poi si rivolse a me-Che vuoi? Non sperare di ottenere la resa con un ostaggio come lui.- non risposi, continuando a fissarlo, ma mi limitai a lasciare la presa sul rosso per poi gettare via l’arma.
-Ma…Tsuki che fai?!- esclamò Roxy, che sembrava piuttosto malridotta.
-Ovvio no? È impazzita, sarà affascinante studiare il suo degrado mentale.- disse Wido facendo comparire dal nulla il suo taccuino.
-Taci, stupida aracnide, non sono impazzita.- ringhiai, poi tornai a fissare il Bonzo e aggiunsi, in tono serio-Potevo uccidere un tuo compagno e non l’ho fatto. Non ho altra dimostrazione per provarti la mia innocenza. I Sanbutsushin ci hanno mandate a cercarvi non so per quale motivo e l’unica ragione per cui siamo qui è parlare con voi, capito? Parlare!
-E cavarvi gli occhi!- aggiunse Wido.
-E cavarvi gli occh…no, questo no! Insomma non abbiamo cattive intenzioni, ma le circostanze ci hanno costretto a metterci sulla difensiva.- dopo quel discorso mi girai verso Goku e Hakkai: il primo si fronteggiava con una Roxy affannata e messa peggio di me, piena di lividi e ferite sul corpo, mentre Hakkai aveva il braccio completamente ustionato e si era appena separato da Hinata, probabilmente da un corpo a corpo.
-Sanzo…- cominciò infatti il castano con voce affannata e il biondo lo guardò-Cosa dobbiamo fare?- il Bonzo ci squadrò tutte da capo a piedi poi abbassò la pistola che teneva puntata verso Wido (più che legittimo) e sospirò.
-E sia, vi do cinque secondi per raccontarmi il perché della vostra presenza e se la cosa non mi convince del tutto vi ammazzo.
-Emh, cocchino, mi dispiace ma ci vorranno un po’ più di cinque secondi.- disse Wido sorridendo amabile.
-Co…cocchino?! Come ti permetti!!! CELESTE PURIFICAZIONE DEL MA…- non so cosa volesse fare Sanzo, ma appena il suo Sutra si levò dalle spalle Goku e Hakkai si affrettarono a tappagli la bocca.
-Interessante.- dichiarò Wido appuntando qualcosa, poi tornò a guadarlo seria-Potresti rifarl…?- e stavolta furono Roxy e Hinata a tappare la bocca alla nostra compagna.
Si dice che le persone possano uccidere con lo sguardo…ebbene, lei avrebbe potuto farlo.
Rabbrividii e mi affrettai a tornare a guardare il Bonzo, che nel frattempo si era avvicinato ai suoi compagni formando due gruppi separati come prima dello scontro.
-Nonostante sia un po’ pazza, la mia compagna ha ragione. E’ una storia piuttosto lunga da raccontare.- ammisi e Hinata arrivò in mio soccorso.
-Questo non è il luogo migliore per parlarne. Se avrete la pazienza di lasciarci medicare lo saprete stasera.
-E’ un appuntamento?- chiese Gojo ammiccando alla mia amica, che arrossì.
-M-ma cosa ha capito, lei…?- si interruppe quando Sanzo lo colpì con il suo fedele Harisen.
-Non badare a lui, è solo un idiota.
-Più che idiota è un po’ impaziente.- disse Roxy ammiccando e la fulminai con lo sguardo.
Nonostante le ferite ancora riusciva ad avere quell’atteggiamento? Ancora non potevo capire il suo carattere e in quel momento la trovai frivola ed inopportuna.
-Se Sanzo è d’accordo, allora, stasera saremo disposte ad ascoltarvi, signorine.- disse Hakkai inchinandosi, poi aggiunse-Per fortuna non abbiamo combattuto fuori dalla locanda o ci avrebbero cacciato.
-Vero.- concordò Hinata.
-Allora, Genjo Sanzo? Ci darai questa possibilità?- chiese Wido sorridendo sghemba.
Il Bonzo da parte sua prese una sigaretta e l’accese, rimanendo in silenzio mentre l’ansia mi divorava senza che sapessi spiegarmelo.
-E sia. Alle otto nella sala da pranzo della locanda. Non un minuto di ritardo.- detto questo fece un cenno agli altri tre di seguirlo e ci lasciò sole.
Inutile dire il sollievo che provai quando se ne andarono. Non riuscivo a credere di essermi misurata con il gruppo più temuto di tutto il Togenkyo e di essere ancora viva, ma sapevo che non era affatto finita.
La vera battaglia, quella per ottenere la loro fiducia, era appena iniziata.

Angolino dell'Autrice
Salve! eccomi qui con un nuovo capitolo! come avete capito la cosa non si è risolta del tutto, il nostro monaco preferito (ma anche no >_>) non è ancora convinto delle buone intenzioni delle ragazze *guarda Wido* chissà perchè >_>
Comunque i gruppi hanno appena avuto il loro primo faccia a faccia, cosa ne pensate? Riusciranno ad allearsi con il grppo del bonzo corrotto come ordinato dai Sanbutsushin? 
Tsuki: poi ci devono spiegare perchè!
me: più tardi cara, più tardi >_>
Tsuki: non è che in realtà non ne hai idea?!
me: grrrrrr....donna malfidata torna nella ficcy, vredrai che cosa tirerò fuori >_>
Tsuki: sarà... *se ne va*
Grrrrrrrrrr! emh, dicevo, beh, ecco, ora chiudo qui e passo la linea alla mia carissima collaboratrice Nicole...IO SONO VELOCISSIMA! E' CHIARO??!?!?!
voglio concludere scusandomi per quell'errore madornale dell'anticipazione sbagliata >.< e ringrazio tantissimo chi me lo ha segnalato *si inchina* arigatou goizamasu ^o^

Angolino della Prince
 Ahah be grazie di aver letto questo capitolo v.v
Ringrazio le ragazze che commentano: i vostri pareri sono sempre molto graditi *^* ( e no problem continuerò a schiavizzare la scrittrice =D )

Asd direi che,in risposta a una certa affermazione,si wido sono io °^° (mettete in salve i vostri occhii!)
Essendo quindi io l'ispirazione di Widow dal prossimo capitolo vi farò delle lezioni davvero interessanti munitevi di blocchetto biro e perchè no, bisturi  
Alla prossima *^*

Ringraziamenti
incasinata:
O.O ma...ma...io...ecco ho abbandonato qui per dare suspance alla cosa...E LO RIFARO', STANNE CERTA! *^*
comunque sono contenta che la fiction ti stia piacendo...eeeeh, si, wido è proprio sclerata e sarebbe bellissimo mettere su carta la scena dove alterna lo sguardo tra il Bonzo e la birra, spero di vederla un giorno xD beeeeeeh, Tsuki è sempre Tsuki e non credo la cambierò, ma chi può dire quali pieghe prenderà questo personaggio. Salutare Kou, dici? beh, lei non lo ammetterà mai, ma lo farà xD Grazie per la recensione, bacio =)


kenjina90: eeeeeeeeeeh, cara, perchè mai vuoi uccidere Gojo? xD è così teneramente farfallone! >.> bah, anzi è stata una cosa democraticissima, lei ha proposto ed io ho accettato, fine xD non permetto a nessuno di farmi prepotenza, io! *si esalta* chissà perchè non mettevo in dubbio che amassi roxy. Eccoti accontentata con questo capitolo dove apriamo anche una porticina su di lei, chissà chissà...bacione mia Stalker e al prossimo cappy <3


Sachi Mitsuki: welà, salve xD sono davvero felice che questo capitolo ti sia piaciuto,dici che se aprissi un "Wido tour"  avrebbe molti spettatori? xD beh il sogno di wido è molto particolare e non credo che il contesto legato a questo verrà fuori prestissimo, come sono infame xD sempre più domande ma nemmeno una risposta! alla prossima e grazie per la recensione =)

Bonji_: non c'è bisogno di puntarmi sanzo *sorride alla Hinata xD* ecco qui il cappy, ma come vedi...niente è stabilito *^* non mi odiare, nel prossimo capitolo scopriremo se le strade delle quattro e dei saiyuki boys sono destinate a separarsi o meno ^^ susu, resista! xD intanto spero che questo cappy ti sia piaciuto e di non essere entrata troppo nell'ovvio. bacioni =D

Anticipazione (stavolta giusta, però xD)
-Sei meno stupido di quanto pensassi, rosso.- replicò Tsuki ghignando.

-Avanti, perché ce l’hai con me?
-Non ce l’ho con te, ti odio proprio perché sei un maniaco grezzo.- quella frase conteneva un buona percentuale di acidità e cattiveria, ma il giovane reagì sfoderando il suo sorriso da seduttore.
-Mi odierai per molte altre cose, piccola mia, come tutte le donne del resto…

E per ora questo è tutto, saluti da The fenix of Innocence

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Capitolo 8
*** Con un drink sigilliamo un'alleanza ***


Capitolo VIII Con un Drink sigilliamo un’alleanza

Kogaiji guardava quella parete di pietra da ormai troppo tempo. L’aveva guardata talmente tanto tempo che qualcuno temeva si sarebbe consumata sotto quelle occhiate languide e piene di speranza, eppure quella figura era ancora lì che tentava disperatamente di uscire, con gli occhi chiusi e l’espressione tranquilla, quasi stesse dormendo.
-Abbiamo un Sutra, madre.- annunciò quasi potesse sentirlo-Tra poco sarai libera.
Ebbene si.
La figura imprigionata nella pietra da una serie di potenti incantesimi era proprio Rasetsunyo, sua madre e prima moglie di Gyumao. Aveva un viso dolce, Rasetsunyo, e soprattutto era una bellissima donna, Kogaiji non sopportava di vedere quella creatura imprigionata da quella vipera di Konshu…si esatto, era stata la sua matrigna a farle quell’orrendo incantesimo.
E tutto per tenere in pugno lui.
-Se solo trovassi un modo per liberarti senza di lei.- pensò stringendo i pugni.
Quella donna era la perfidia incarnata: subdola, infedele ed ambiziosa, Kogaiji si era chiesto più di una volta cosa avesse di tanto speciale da far perdere la testa al potente Gyumao. Certo, era una bella donna, ma che altro?
-Maledetta sgualdrina!- esclamò con rabbia per poi addolcire lo sguardo, quasi temesse che sua madre potesse rimproverarlo per quella cattiveria-Non posso fare a meno di pensarlo, anche se quella è la madre di Lirin.- per fortuna la piccola non sembrava aver ripreso niente dalla madre, forse era per quello che Kogaiji le voleva bene, perché la vedeva come il frutto innocente di una creatura maligna, una vittima sacrificale da salvare.
-Forse, se fossi stato più forte, avrei potuto impedire tutto questo. Forse è colpa mia.- sosprirò-Se solo non ti avessi fatta imprigionare da quella donna quante vite avrei risparmiato? Quante sofferenze avrei evitato? Quanti nemici non avrei?- ogni volta le stesse domande.
Si chiese perché continuava a venire lì, in attesa di qualche suono che non arrivava, a ripetere sempre le stesse cose a qualcuno che non poteva neanche sapere che lui c’era, che non immaginava nemmeno cosa avrebbe fatto per lui, avrebbe rubato la gioia al mondo se questo fosse servito a qualcosa, ma non poteva fare nemmeno quello.
-E se questi miei sforzi fossero vani? E se stessi causando dolore senza che servisse a qualcosa?- per un attimo l’immagine di Tsuki che tossiva sangue si sovrappose a quella di Rasetsunyo e sussultò impercettibilmente-Come mi è venuto in mente?- si chiese.
Forse la tenacia e la strana forza della ragazza l’avevano stupito nonostante il dolore o forse era solo a causa dei fatti, in fondo lei era stata la sua ultima “vittima”.
-Si…sarà così.- si disse dando le spalle a Rasetsunyo e lasciando la stanza, ma prima si voltò un’ultima volta-Resisti, madre…resisti ancora un po’!

ΩΩΩ

Wido sorrise soddisfatta dopo essersi seduta al tavolo della locanda, insieme alle compagne e ai nuovi “giocattoli” incontrati: Goku stava già spolverando tutto quello che trovava, Gojo, il Kappa affamato (come lo aveva etichettato nei suoi appunti), ci stava provando con una Roxy alquanto divertita e compiaciuta, Hakkai dava da mangiare al suo draghetto spuntato dal nulla (doveva assolutamente studiarlo, si disse) e Sanzo…
-Fuma molto…è nervoso.- decretò.
Quel Bonzo aveva davvero degli occhi stupendi, non c’era dubbio: un viola brillante, e allo stesso tempo gelido, come la cenere che copre i carboni ardenti, sarebbe stato davvero affascinante poterli studiare, così come poter testare una ciocca di capelli, quel colore così…brillante, le ricordava il sole.
Non amava il sole, lei.
Troppo caldo e troppo brillante per i suoi gusti, preferiva di gran lunga i nuvoloni neri della pioggia e soprattutto i temporali, li trovava molto più idonei alla sua personalità.
Eppure quel sole che lui le ricordava era dannatamente piacevole
-Ma pensa te quanto devo essere stanca per pensare a queste sciocchezze.- pensò pulendosi gli occhiali e aggiustandoseli come solito-E ora diamoci da fare.
-Beh, vogliamo venire a noi?- chiese a Tsuki con fare indifferente guardandosi le unghie.
-Lo farei se questi due non giocassero alla coppietta felice.- replicò quella riferendosi a Gojo e Roxy, che sorrise.
-Ma certo, guardaci, una bella coppietta di maniaci: amore, mi passi la scopa? Ma certo cara che te la do io la scopa. Si grazie caro, una bella scop…
-Alt, zitta! Non completare la frase.- la fermò Tsuki mettendole una mano davanti alla faccia mentre Gojo rideva divertito sotto lo sguardo perplesso di Goku che per fortuna non aveva capito la battuta.
-va bene, va bene…come siamo irascibili!
-Avanti, cominciamo questa riunione da strapazzo, altrimenti vi uccido a tutti quanti.- decretò Sanzo con la vena sulla tempia che pulsava ferocemente, tanto che Wido pensò sarebbe scoppiata.
-Che forza, devo assolutamente studiare il fenomeno!- si disse, ma rimase delusa quando la fronte del Sanzo tornò normale dopo aver ottenuto il silenzio-Peccato…
-Detesto dirlo ma il Bonzo ha ragione.- esordì Gojo-In fondo non possiamo fidarci di voi del tutto.
-Sei meno stupido di quanto pensassi, rosso.- replicò Tsuki ghignando.
-Avanti, perché ce l’hai con me?
-Non ce l’ho con te, ti odio proprio perché sei un maniaco grezzo.- quella frase conteneva un buona percentuale di acidità e cattiveria, ma il giovane reagì sfoderando il suo sorriso da seduttore.
-Mi odierai per molte altre cose, piccola mia, come tutte le donne del resto…
-SMETTILA, IDIOTA!- e Sanzo interruppe il compagno di viaggio con il suo fedele Harisen.
-Questo tizio mi piace sempre di più- pensò la scienziata sorridendo compiaciuta al caratteraccio del Bonzo, che riprese fiato mentre Hakkai scongiurava l’ennesima lite.
-Avanti ragazzi, ascoltiamo la storia di queste signorine! In fondo siamo qui per questo, no?
-Finalmente una frase intelligente.- decretò il Bonzo accendendo l’ennesima sigaretta.
-Bello e stronzo, un’ottima combinazione.- pensò ancora la bruna e fece per accarezzare Nienor, ricordandosi poi di averlo lasciato in camera: il piccolino infatti aveva l’abitudine di mangiarsi tutti gli altri animali che vedeva e non era il caso di scatenare una litigata per aver tentato di papparsi Hakuryuu, il drago di Hakkai.
-Allora, cosa vi ha portato a cercaci?- chiese Goku mentre divorava un piatto di Dango.
-Beh…conoscete i Sanbutsushin?- esordì Tsuki cercando di non alzare troppo la voce per evitare che orecchie curiose si impicciassero nei loro affari.
-E chi non li conosce?- esordì Sanzo, e avrebbe aggiunto altro se Goku non l’avesse interrotto.
-Sanzo chi sono i Sanbutsushin?!- un attimo di silenzio, poi il monaco decise di ignorare lo strano essere simile ad una scimmia (forse l’ultimo primate della terra, pensava Wido) per continuare, non senza la venetta pulsante.
-Dicevo…li conosciamo.
-Io no!
-QUINDI…Cosa centrano loro con…?
-SANZO MI DICI CHI SONO?!
-TACI SCIMMIA, E PENSARE CHE TE L’HO ANCHE SPIEGATO!- e mentre Sanzo picchiava di nuovo Goku con l’Harisen Wido sorrise soddisfatta delle sue supposizioni.
-Si, è proprio una scimmia.
Dato che Sanzo sembrava piuttosto impegnato fu il docile Hakkai, anche quello soggetto degno di attenzioni, a porre la domanda.
-Insomma, signorine…cosa centrate voi con i Sanbutsushin?
-Beh, la cosa è un po’ strana.- e Tsuki raccontò della sua visita e del compito affibbiatole e anche se dal tono della voce sembrava piuttosto ricca di rancore non disse nient’altro al di fuori del minimo indispensabile.
-Inoltre ci sono andata anche io.- disse Wido-Mi hanno convocata parlando di uno strano oggetto, che non esisteva talaltro, ma alla fine volevo fare delle ricerche su quelle grandi testone e sono rimasta…invece mi sono ritrovata solo un compito scocciante e un nome strano da ricordare.-disse indicando Tsuki.
-Il mio sarebbe un nome strano?! Perché non pensi al tuo?
-Che compagne originali che avete, signorina Hinata.- disse Hakkai sorseggiando del the mentre Hinata carezzava Hakuryuu delicatamente tanto che il draghetto sembrava sul punto di appisolarsi.
-Beh, che ci volete fare, sono…uniche nel loro genere.- dichiarò la castana sorridendo mentre Roxy le metteva un braccio intorno alle spalle.
-Beh, il nostro fascino sta tutto qui, no?- intervenne infatti la bionda sorridendo ammiccante-Oh Hinata, fai “amicizia” con questo baldo giovane e non mi dici niente?
La castana arrossì.
-M-ma io, v-veramente…
-AVETE FINITO O NO DI PERDERE TEMPO?!- l’improvviso scatto di Sanzo, che doveva aver finito di picchiare Goku, fece sobbalzare tutti mentre quest’ultimo sparava in aria riportando un degno silenzio sul tavolo-Bene.
-Avanti non ti agitare, cocchino, o ti verranno le rughe.- disse allora Wido.
-COCCHINO?! Vuoi morire?
-Non rientra nei miei piani ma ci puoi provare.
-Beniss…
-Avanti Sanzo, non sai stare allo scherzo!- lo interruppe Gojo dandogli una pacca sulla spalla talmente forte da farlo quasi cadere-E poi stiamo alleggerendo l’atmosfera.
-Beh, non fatelo. Siamo qui solo perché dobbiamo ascoltarle e giudicarle degne della nostra fiducia o meno, ed in questo caso etichettarle come nemiche.
Schietto, stronzo e calcolatore.
-Mi piace…- pensò Wido, poi aggiunse a voce alta-Ma che parole, e tu saresti un Bonzo? Un predicatore della pace e della pietà verso il prossimo?
-Tzè…- ennesima sigaretta da parte del biondo-Sei rimasta un po’ indietro, bimba.- ecco.
Quella parola la fece arrabbiare e sparire il suo sorriso di scherno per farla passare ad un’espressione gelida.
-Non chiamarmi bimba, mi darebbe fastidio.
-Tzè…non sono problemi miei.- replicò quello, poi cambiò argomento alla velocità della luce-Quindi voi siete state scelte dai Sanbutsushin per fare anche voi un viaggio verso Ovest ed impedire la rinascita di Gyumao? Non è poco originale come scusa?
-Ma di che parli? Nessuna scusa!- esclamò Tsuki indignata.
-E chi mi assicura che non stiate mentendo?
-Non pensi che se fossimo stati dei sicari avremmo cercato un altro modo per uccidervi che lo scontro aperto?
-Non so cosa passa nella mente degli Yukai.
-Ancora con questa storia?- Roxy era esasperata mentre Wido guardava ancora torva quel Bonzo: nessuno aveva il diritto di chiamarla bimba.
Solo lui poteva, ma lui non era lì.
-Noi non siamo Yukai, signor Sanzo.- dichiarò infatti Hinata un po’ dispiaciuta di sentire il disprezzo dell’altro-Non abbiamo niente che possa contenere un eventuale potere maligno, la nostra aura dovrebbe essere più che visibile.
-Beh, se non siete Yukai siete davvero esseri strani: una scienziata pazza che vuole cavarmi gli occhi, una maniaca che fa pandan con Gojo, una tizia con gli occhi bicolore che si crede un eroe dei fumetti e poi ci sei tu.
-Ehi perché su lei non commenti?- si lagnò Roxy incrociando le braccia, offesa.
-Perché è l’unica normale.
-La ringrazio signor Sanzo.- con cordialità Hinata chinò leggermente il capo, mentre il Sanzo sbuffava.
- E’ la verità non mi devi niente.
-La nostra normalità o meno ti deve riguardare fino un certo punto.- replicò Wido stiracchiandosi e stendendosi sulla sedia mentre si aggiustava gli occhiali-Piuttosto, pensa ai lati positivi: siamo quattro guerrieri in più, abbiamo un obiettivo in comune e senza lucro…o almeno loro.- aggiunse dopo una pausa indicando le compagne.
-Perché tu cosa vuoi, bella bruna?- sussurrò Gojo avvicinandosi a lei, ma indietreggiò bruscamente quando vide uno stiletto spuntare dal nulla a venire puntato sulla sua gola.
-Sparisci, insulso essere. Non voglio sprecare lo stiletto, oggi.
-Oooh, va bene, va bene.- il Kappa tornò buono al suo posto osservando ancora lo stiletto inquietante.
-Tzè..comunque faccio questo viaggio per raccogliere campioni!- e mentre diceva questo i suoi occhi brillarono,come ogni volta che parlava di scienza.
Era così fin da piccola, era un amore che le era stato trasmesso con tutta l’attenzione e l’interesse possibili soprattutto da una mente geniale e anche in quel momento, nonostante le cose fossero andate in quel modo, l’amore restava più vivo che mai.
-Campioni?
-Si! Capelli, occhi, polvere, sangue! Tutto ciò che capita!- ecco, la ragazza posata era sparita, mentre la sua parte esaltata era venuta a galla, quella fissata con la scienza e nient’altro nel cuore.
-Ma…questa tizia fa sempre così?- chiese Gojo ancora turbato.
-Vorrei poter dire no.- sospirò Tsuki coprendosi il viso con la mano-Ma ognuno ha la sua pena e noi abbiamo Wido.
-Guarda che ti ho sentito.- replicò la scienziata stizzita.
-Non è mica un segreto.
-Tzè…e comunque, tornando al fatto del fidarsi o meno, caro il mio Bonzo- il biondo la guardò-Se la metti sotto il punto di vista della fiducia, non dovresti abbassare la guardia nemmeno con i tuoi compagni.- a quelle parole il tavolo cadde nel silenzio e l’attenzione di Sanzo parve accendersi.
-Spiegati.- ordinò e Wido abbozzò un nuovo, enigmatico sorriso.
Anche se lo conosceva da meno di un giorno aveva già inquadrato il tipo e sapeva come prenderlo.
-Beh, da quel che ho capito, tu non ti fidi…potremmo essere tue nemiche, dici, e non hai tutti i torti. Ma se devi metterla sotto questo punto di vista, anche gli stessi compagni con cui viaggi potrebbero esserlo.- lo vide strabuzzare gli occhi per un secondo prima di tornare alla sua espressione indifferente e un po’ sprezzante-Quindi cosa cambia, un nemico in più o uno in meno?
-Hai una strana concezione dell’importanza.- dichiarò il Sanzo continuando ad espirare il fumo della quasi finita sigaretta, e Wido sorrise.
-Lo so, lo so. Ma questo non cambia ciò che ho detto.
Sanzo la fissò ancora un attimo, poi incrociò le braccia incrociando lo sguardo.
-Tzè. Fate come vi pare, fidatevi. Ma se ci uccideranno sarà solo colpa vostra.- detto questo spense la sigaretta nel portacenere espirando l’ultima boccata di fumo.
-Quindi…- esordì Tsuki, tesa-Ci permetterete di seguirvi nel viaggio verso il Tenjiku?
-Ho detto: fate come vi pare.- ripeté il Bonzo prendendo il pacchetto per accendere un’altra sigaretta, ma con rabbia lo trovò vuoto-Dannazione.
-Beh, ora che siamo alleati urge festeggiare!- esclamò Roxy congiungendo le belle mani curate, mentre Hinata e Hakkai alzarono un sopracciglio mantenendo il loro sorriso.
-Fe…festeggiare?- chiese infatti la sacerdotessa, turbata.
-Certo, con un drink!- rincarò Gojo, poi attirò l’attenzione della cameriera-Ehi, tu! Portaci due bottiglie di sakè e sette bicchieri! Si dico proprio a te, e magari porta anche il tuo bel corpo nella mia camer…- il mezzo demone si interruppe a seguito di una calcio in pieno volto da parte di Tsuki, che tuttavia mantenne lo sguardo basso nascosto dal cappello.
-Smettila, maniaco o ti sparo.- sussurrò mentre la cameriera si allontanava turbata-Quelli come te mi danno sui nervi.
-Ma si può sapere che ti ho fatto?!- chiese Gojo massaggiandosi il naso dolorante.
-Mi danno fastidio i tuoi modi.- replicò la giovane incrociando le braccia.
-Su, Tsuki, non essere suscettibile o non troverai mai un ragazzo.- rise Roxy sbattendo le lunghe ciglia con fare innocente e Wido ne approfittò per studiarla.
-Di sicuro è furba.- pensò guardandola parlare con il piccolo Goku-La sua frivolezza deve essere forzata, altrimenti non sarebbe così brava a creare strategie nei combattimenti, ma cosa nasconde, allora?- forse era un effetto dovuto al metodo con la quale l’avevano riportata in vita, o forse aveva gli ormoni a mille, doveva assolutamente saperlo!
Forse il lettore troverà inquietante e maniacale tutta questa passione per la scienza, ma la Vedova Nera era fatta così e non credo nessuno abbia mai avuto il coraggio di lamentarsi con lei…
-Smettila, schifosa civetta!- inveì Tsuki indicando Roxy con un dito.
-Come mi hai chiamata?!
-Beh, dato che ci sono in ballo gli uccelli non dovresti lamentarti.- replicò la castana ghignando soddisfatta, ma anche la bionda non mutò il suo sorriso.
-Vogliamo fare a gara di battutine, bambola? Io…
-Oh! E’ arrivato il sakè!- la vocina e il battere le mani di Hinata interruppero la discussione abbastanza inadeguata che stava per scoppiare tra le due, anche perché Roxy stava già puntando la bevanda.
-Finalmente.
-Già, finalmente.- sussurrò la Vedova Nera, perché ora poteva ottenere ciò che aveva atteso per tutta la chiacchierata: studiare i suoi nuovi pupazzi sotto gli effetti dell’alcool.
-Sarà una serata molto lunga ed interessante.- pensò sistemandosi gli occhiali, e notando che il Bonzo la guardava sorrise.
-Si?
-Che vuoi?
-Dovrei essere io a dirtelo, sei tu che mi guardi.
-Ma figurati, mi ero fissato.
-Certo, certo.- Wido prese un bicchiere come tutti, tranne Goku che lo guardò solo un attimo sofferente prima di gettare un’occhiataccia a Sanzo (probabilmente il Bonzo gli vietava di bere) poi si accoccolò sulla sedia.
-Ehi, scimmia.- lo chiamò Sanzo-Vai a dormire.
-Cosa? Ma io non ho sonno.
-Invece hai sonno, solo che non te ne rendi conto.
-No, Sanzo, io ho fame!- replicò Goku, imputandosi.
-HO DETTO VAI A DORMIRE, SCIMMIA!- urlò il monaco sparando un colpo di pistola e attirando su di se l’attenzione di tutta la locanda-FATEVI GLI AFFARI VOSTRI!- urlò ancora, così tutti tornarono alle proprie occupazioni non senza tremare leggermente e Sanzo fece un bel respiro mentre Goku saliva le scale non senza borbottare insulti e qualcosa sulle ingiustizie.
-Povero piccolo, non maltrattatelo.- disse Hinata fissando dispiaciuta il povero Goku.
-Tzè, quella stupida scimmia si merita questo e altro.- replicò Sanzo prendendo la bottiglia e riempiendosi il bicchiere, poi fece per bere ma Hakkai lo fermò-Cosa c’è adesso?
-Beh, è un brindisi, Sanzo, sarebbe scortese non brindare con le signorine, non credi?- il sorriso di Hakkai era dolce, ma c’era una velata minaccia dietro che solo Wido seppe cogliere in apparenza, dato che il giovane sembrava la persona più innocua del mondo.
-Interessante il modo in cui gli fa soggezione.- pensò la scienziata-Ma ora beviamo e osserviamo.- disse riempiendo a sua volta il bicchiere.
-Allora brindiamo alla nostra alleanza con le signorine.- dichiarò Hakkai alzando il suo bicchiere seguito da tutti.
-Si, e alla speranza di conoscerle meglio!- intervenne Gojo, ma quando vide l’occhiata di Tsuki e Wido gelò- Ma cosa avete capito?!
-Gojo, hanno tutti capito che sei un pervertito.- disse Sanzo bevendo finalmente il suo sakè e Wido sperò che non lo reggesse per poterlo finalmente avvicinare e prendere quegli occhi.
-Pervertito a chi, finto Bonzo?
-Ragazzi, vi prego.- il povero Hakkai cercò di riportare la calma ma vedendo inutili i suoi sforzi sospirò-Beh, ci farete l’abitudine.- aggiunse rivolto ad Hinata, che scosse la testa.
-Non ce n’è bisogno, signor Hakkai.- disse indicando Tsuki e Roxy, che avevano ripreso a bisticciare-Come vede anche qui siamo messe abbastanza male.- aggiunse ridendo con la mano davanti alla bocca.
-Che sia una specie di codice conosciuto da pochi il fatto di sorridere sempre?- pensò la Vedova Nera osservando i due scambiarsi sorrisi di cortesia, volendo trovare anche in quell’innocua inclinazione alla gentilezza qualcosa da analizzare, poi si concentrò sulle altre ragazze.
-Avanti, Tsuki, non bevi?
-Non rompere.- replicò la castana rivolta a Roxy.
-Non mi dire che non lo reggi!- esclamò con finta sorpresa la bionda ridacchiando.
-C-certo che lo reggo!
-Allora dimostralo.- intervenne Wido.
-M-ma…anche tu stupida aracnide?!- Tsuki si trovava braccata.
-Certo, voglio proprio vederti la prima volta che bevi.
-Cosa? Tu non hai mai bevuto?!- intervenne Gojo, che era già al terzo bicchiere di Sakè e la castana incrociò le braccia guardando infastidita il tavolo.
-E anche se fosse?
-Urge recuperare!- replicò quello versandole il liquido nel bicchiere-Avanti…per me non lo reggi.- e nei suoi occhi balenò un lampo di sfida che la castana colse al volo, cadendo nella trappola del mezzo demone con tutte le scarpe.
-Ancora con questa storia?! Ora vi faccio vedere io!- e Tsuki ingoiò il riso fermentato tutto insieme…
Ma cinque minuti dopo era più che ovvio che la nostra amica non era portata per le grandi bevute: dopo il secondo bicchiere era già rossa in faccia e al quarto era fuori come un terrazzo.
-Tsuki.- balbettò Hinata sgranando gli occhioni-Sei…sei sbronza!
-Non è verooooooooooo…- replicò l’altra con il bicchiere sulle mani che rovesciava il contenuto-Noooooo, diavolo! È caduto! - sembrò sull’orlo delle lacrime, poi però si mise a ridere-E vabbè, tanto pagano loro, siiiiii!- e si alzò in piedi con il pugno in aria.
-Fantastico, semplicemente fantastico!- pensò Wido-E’ una di quelle sbronze schizofreniche! Chissà quante cose potrei estorcerle o farle fare, un’ottima cavia.
-Wido, so cosa stai pensando, non ci provare.- intervenne Hinata sorridendo ma in modo appena inquietante -Ci serve sana e salva.
-Uffa.- replicò la bruna incrociando le braccia, mentre Tsuki le puntava un dito contro-Che vuoi?
-Cosa voglio?! Te lo dico io cosa voglio, stupida aracnide!- la apostrofò,poi si alzò e si mise le mani sui fianchi, anche se barcollava terribilmente-Tu mi hai rotto con questa cosa degli esperimenti, sei fissata e mi fai paura! Tu, invece- intervenne passando a Roxy-Sei una maniaca che presto ci costringerà a portarci dietro un marmocchio di non si sa chi, tu…- indicò poi Hinata-Beh, tu sei abbastanza simpatica, solo che a forza di sorridere sembra che mi porti per il culo.- la guardò come chi è veramente perplesso, poi si rivolse al gruppo di Sanzo-E voi…vi conosco da poco, ma vi ho già inquadrato, lo sapete?!- lo disse come chi ha fatto un grande scoperta-Tu!- indicò Sanzo-Tu sei uno stronzo con tanto di patente e certificato di esercizio, tu sei un maniaco al pari di Roxy e sareste davvero una bella coppia di maniaci, ma almeno non sei così stronzo e soprattutto effeminato.- ovviamente si riferiva al Bonzo, che non gradì affatto data la faccia che aveva.
-Signorina, si sente bene?- chiese Hakkai con una gocciolina di sudore, così come Hinata che non aveva fatto una mossa quando Tsuki aveva inveito contro di lei.
-Io?! certo che sto bene!! Anzi, beniss…- non fece in tempo a finire la frase che cadde a terra addormentata.
-Bingo.- intervenne Wido nel silenzio generale, finendo di appuntare il tutto nel suo taccuino-E ora aspetterò il resto di voi.
-Sei un’illusa se credi che ci ubriacheremo come questa tizia qui.- replicò Sanzo con la vena che pulsava.
-Già, a proposito cosa ne facciamo di lei? La portiamo di sopra?- chiese Roxy.
-Se volete ci penso io.- si offrì Gojo, ma Sanzo lo colpì con l’harisen.
-Non ci provare, altrimenti ti denunciano! Pensi che non ti conosca?
-Ehi, calmo bastardo! Io volevo solo essere gentile!
-Beh, non esserlo.- replicò il Bonzo.
-Ho capito,ci penso io.- intervenne Roxy sollevando una Tsuki addormentata-Hina, dammi una mano.
-S-si. Ma a questo punto perché non andiamo a dormire, domani ci aspetta un lungo viaggio.- propose la riccia e Hakkai annuì.
-Io sono d’accordo con lei, in fondo anche io comincio ad essere stanco. Oggi c’è stato un bello scontro, hehe.- Wido annuì sistemandosi gli occhiali.
-Fate come vi pare, per me non cambia nulla.- in realtà la giovane era delusa dal non poter studiare altre reazioni dato che Tsuki sembrava l’unica a non reggere l’alcool, così sospirò e si alzò.
-Beh, a domani, piccole cavie.- salutò amorevolmente ignorando lo sparo che le aveva appena sfiorato la fronte.

ΩΩΩ

Angolino dell’Autrice
Ed eccoci qui, con un capitolo esclusivamente dal punto di vista di Wido! Ooooh, quella mente perversa preoccupa non poco, non trovate? XD
Come potete vedere alla fine l’alleanza con i Saiuki Boys è stata sancita, ma con qualche piccolo effetto collaterale xD povera tsuki, chissà che mal di testa il giorno dopo °w°
Finalmente le cose inizieranno a farsi più interessanti (auto convincimento mode: ON) ora che i gruppi sono riuniti il viaggio verso Ovest può finalmente iniziare!
Ed ora vi lascio nell’angolino della mia cara Collega Nicole xD

...

Angolino della Prince
Benebenebene U__U
Benvenuti all'angolino della Prince,ehi ormai sono di casa
Oggi come già accennato la volta scorsa aprirò una nuova iniziativa.

musichetta
Il Dizionario
Wido -Italiano Italiano - Wido!- A scuola con la Prince-sensei"
Come sapete il fulcro di questa donnah sono io °^°
Partiremo con alcune semplici traduzioni dalla lingua di wido U__U
Sei interessante = ti voglio dissezionare
Hai dei bellissimi occhi = dammi i tuoi occhi
Ti va di uscire questa sera? = posso fare degli esperimenti su di te?
Ti annoi? = posso dissezionarti?
°w° = non è traducibile è....°w°
Mi piaci = sei una mia possibile cavia
Per ora è tutto la prossima lezione vi farò un elenco di sinonimi di "cavia"


Me *guarda sconvolta la lezione * bene, e dopo questo attimo di delirio necessario per interpretare i discorsi della nostra cara Wido passiamo alle risposte delle recensioni.

Incasinata: hihi, sono contenta che lo scontro ti sia piaciuto! Perché interrompo sul più bello, dici? Semplice: perché sono cattiva e malvagia! *^*
Roxy: non è vero, è che quando scrivi ti blocchi per mancanza di idee.
Me: tu?!!?
Roxy: io^^
Me: ma vi siete messe tutte d’accordo per comparire nelle recensioni e rompere?! La prossima chi è Hinata?
hinata: c-cosa?
Me: Niente! Buona, ferma! E tu vattene!
Roxy: antipatica zitella >_>
Me: COSA?!?! Grrrrr, ci penso appena ho finito qui!
Tornando a noi, Roxy in effetti non poteva essere svampita, forse perché io non sopporto le persone svampite e frivole e non riesco a creare personaggi di questo genere, bah…
Comunque, cosa sarebbero i “salamelecchi”? O_o comunque grazie per la segnalazione degli errori, cercherò di stare più attenta^^. Spero di trovarti nel prossimo capitolo, bye  grazie per la recensione!

Ramona37: tranquilla sei stra perdonata XD sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, comunque è strano definire Tsuki e Gojo una coppia, ma sono contenta che ti siano piaciuti! Spero di trovare un’altra recensione e ancora grazie per il commentino =)
Kenjina90: cara Kenjina sono contenta che questa cosetta ti faccia ridere, anche perché il mio scopo era proprio quello, non riesco a creare cose troppo serie anche se mi ci sto impegnando, bah vedremo .-. eeeeeeeh, non si vede che il tuo personaggio preferito è Roxy, sai? XD bacioni e al prossimo capitolo


Anticipazione:

-Tzè…non dire sciocchezze.
-Sembri il Bonzo così.- rise lei tutt’altro che scoraggiata dal mio atteggiamento.
La guardai: quello sguardo malizioso e quella bocca sorridente in realtà sapevano osservare meglio di quel che pensassi e avrei dovuto fare più attenzione da quel momento, non ero ancora pronta per aprirmi con un’estranea


 Ringrazio inoltre cassandra4ever, Elfosnape, Ishimaru e Shoin Shikage che, anche se non commentano, seguono la storia ed Esha, Loveless_, Maryon e Paradisekiss che l’hanno messa tra le preferite
E con questo è tutto, alla prossima

The fenix of innocence

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Capitolo 9
*** Perché tre gruppi sono meglio di due ***


Capitolo IX Perché tre gruppi sono meglio di due

Mi svegliai il giorno dopo con un mal di testa tale da farmi pensare me l’avessero tagliata di netto, fatta investire da Nienor con tanto di retromarcia e riattaccata ancora tutta ammaccata, ogni minimo movimento mi costava uno sforzo immane e un digrigno di denti, il tutto condito con qualche accidenti a tutte le divinità che mi venivano in mente.
La cosa sconvolgente era che non ricordavo assolutamente nulla di ciò che mi aveva condotto nella mia camera in quello stato pietoso e distruttivo.
Vidi un bicchiere sopra il mio comodino stracolmo di acqua e lo fissai perplessa: non ricordavo nessun bicchiere, lì.
-Sta tranquilla.- mi girai di scatto e vidi che, seduta su una sedia ai piedi del mio letto, c’era Roxy con le gambe accavallate e le braccia placidamente abbandonate sul ventre-Ce l’ho messo io. Quando ti prendi una bella sbronza fa bene bere molta acqua.
-Dici?- biascicai poi, senza attendere una risposta, presi il bicchiere e finii tutto il suo contenuto sospirando di sollievo-Allora mi sono sbronzata.
-Si.- un risolino le salì alle labbra-E’ stato davvero divertente!
-Perché? Cosa è successo?- lo chiesi quasi con un po’ di timore.
Accidenti a me e al mio stupido orgoglio! Non dovevo accettare la loro provocazione, cosa ci voleva a dire la verità?
No, non lo reggo.
Quattro semplici parole.
-Ma no! Io devo fare l’orgogliosa, altrimenti non sono contenta, e…- un’altra fitta alla testa che mi fece imprecare tra i denti.
-Cosa è successo, dici?- chiese Roxy ampliando appena il suo sorriso-Beh, niente…a parte il fatto che hai insultato tutti noi uno per uno.
Sgranai gli occhi.
Davvero avevo fatto tutto questo?!
-Oh Bosatsu!- esclamai portandomi le mani al viso e lasciandomi cadere sul letto-E…cosa ho detto?
-Beh, sei stata abbastanza moderata, via. Mi aspettavo peggio.
-Grazie per la consolazione, Roxy.- ovviamente il mio era un tono ironico.
-Ma figurati!- mentre il suo no.
Sospirai e mi coprii con il lenzuolo fino alla faccia..ah, già, altro dubbio.
-Ehi, come sono arrivata in camera mia?- chiesi.
-Beh, il prestante Gojo ha insistito per accompagnarti.- cominciò Roxy, ma la interruppi alzandomi di scatto e fissandola tra il disgustato e il terrorizzato.
-COSA?!
-Si.
-E voi glielo avete permesso?!- se non stavo urlando era perché la testa aveva ricominciato a farmi male.
-Ma certo che no. Ti abbiamo portata io e Hinata.- a quelle parole sospirai di sollievo e mi accasciai nuovamente sul letto.
-Meno male.
-Dai che è un bel tipo, dopotutto.- storsi il naso.
-Sarà anche un bel tipo, ma è un grezzo maniaco.- in fondo negare che il Kappa, come avevo cominciato a chiamarlo anche io contagiata dai suoi compagni, fosse un bel tipo sarebbe stato da ipocriti, era alto e non era nemmeno male quando non faceva le battutacce, ma era decisamente troppo maniaco e grezzo per prenderlo anche solo in considerazione e poi ero sempre stata molto timida con gli uomini troppo invadenti e Gojo non era il massimo della discrezione.
-Però gli somiglia.- intervenne poi Roxy, riportandomi alla realtà.
Alzai un sopracciglio, rimanendo tuttavia sdraiata sul letto.
-Assomiglia a chi?
-Al principe Kogaiji.- al nome di Kogaiji il nostro scontro mi tornò in mente, così come il suo sorriso e arrossii furiosamente senza accorgermene.
-C-come?- balbettai, poi deglutii e cercando di calmarmi ridacchiai a mia volta-Ma smettila, non potrebbero essere più diversi!
-Davvero? E perché?
-Beh…avanti guarda! Kogaiji è posato e serio, mentre Gojo è un fissato.
-Entrambi capelli rossi, entrambi occhi spigolosi e penetranti…entrambi bel sedere.- replicò Roxy con la mano che sorreggeva il mento ed un sorriso disarmante sul volto-Avanti Tsuki, se non puoi avere la luna punta alle stelle.- non arrossii ma distolsi lo sguardo.
-Tzè…non dire sciocchezze.
-Sembri il Bonzo così.- rise lei tutt’altro che scoraggiata dal mio atteggiamento.
La guardai: quello sguardo malizioso e quella bocca sorridente in realtà sapevano osservare meglio di quel che pensassi e avrei dovuto fare più attenzione da quel momento, non ero ancora pronta per aprirmi con un’estranea (anche se ero stata proprio io a salvarla dal fiume).
-Beh. Quando partiamo?- chiesi eludendo la risposta alla sua frecciatina.
-Non appena tu sei pronta.
-Cosa? Vuoi dire che sono io che sto facendo perdere tempo?!- senza nemmeno ascoltare la sua risposta corsi in bagno e mi feci la doccia, ma prima di entrare mi fermai sulla porta-Comunque grazie.- dissi rivolta a Roxy, poi mi lavai e in circa venti minuti fui pronta.
Scesi di sotto con ancora qualche fitta alla testa e quando salutai mi sentii osservata, e a ragione: Hakkai e Hinata sorridevano nervosi, Sanzo mi fulminava con lo sguardo (e non è uno scherzo, sembrava davvero volesse fulminarmi) e Wido ghignava come solito.
-Emh…buongiorno.- borbottai sedendomi.
-Salve miss “Reggo benissimo l’alcool”.- mi salutò Gojo ammiccando e io lo fulminai.
-Perché non ti strozzi con un biscotto?- chiesi versandomi del latte.
-Potrebbe accadere se la scimmia non si mangiasse tutto.- ribatté il rosso indicando un Goku che si sbafava tutto e non avevo stranamente notato-Ma dopo ti sentiresti in colpa, dovresti farmi la respirazione bocca a bocca.
-Ah, non c’è pericolo!
-Pervertito di un Kappa, hai finito di molestare la gente di prima mattina?- intervenne Goku con la bocca piena.
-Zitto, scimmia, quando sarai grande pagherai per vedermi in azione!
-Vorresti dire che sono piccolo?!
-Oh, guarda, stai diventando intelligente.
A quella scena non potei fare a meno di abbozzare un sorriso.
-Come va il suo mal di testa, signorina Tsuki?- chiese Hakkai che sorseggiava del The verde.
-Bene gra…ehi, come fai a sapere il mio nome?- chiesi poi ricordandomi di non essermi presentata.
-La signorina Hinata si è resa molto disponibile nell’aggiornarci sui vostri nomi ed età.
-Età?- chiese Wido da dietro il taccuino.
-Certo, non posso rischiare di provarci con delle minoren…- Gojo si interruppe a seguito della pistola del Bonzo puntata alla gola-Cioè, volevo dire…non voglio rischiare di essere impreparato su delle nuove conoscenze!
-Così va meglio.- Sanzo espirò il fumo in tutta tranquillità, poi spense la cicca nel posacenere-Beh, se qui avete finito di fare pagliacciate andiamo, non ho tempo da perdere io.
-Che stronzo.- sussurrai appena.
-Guarda che ti ho sentito.- per un attimo restai impalata ad osservare il mio latte, conscia della figuraccia appena fatta con uno dei miei nuovi compagni di viaggio, poi decisi che non avrei mostrato la soggezione che mi metteva, così alzai gli occhi per fissarlo.
-Beh, non è mica un segreto.- mi ricordò terribilmente la scena con Wido della sera precedente.
Silenzio.
La tempia sulla fronte di Sanzo iniziò a pulsare pericolosamente e per un secondo pensai di che mi avrebbe ammazzato, anzi l’avrebbe fatto di sicuro se Hakkai non fosse intervenuto prendendo il monaco per le spalle e trascinandolo fuori.
-Forza Sanzo, andiamo, non dovevamo sbrigarci?- e con il suo solito sorriso lo portò via seguito dagli altri due mentre tiravo un sospiro di sollievo e lo seguivano non senza un sorriso divertito sul volto.
Solo una volta che Sanzo fu uscito si levò un coro di risate da parte delle mie compagne (correzione: Wido ghignava come solito).
-Grandissima, Tsuki.- si complimentò Roxy-Ma ti ho visto con il cervello forato.
-Sarebbe stato interessante studiare il suo cervello.- replicò Wido e mi trattenei a stento di non pestarla in piena locanda.
-Ragazze, non per mettere fretta ma credo proprio che ci lasceranno indietro se non andiamo.
-Cavolo, è vero!
Pagammo in tutta fretta e uscimmo dalla locanda dove i quattro ci aspettavano a bordo di una jeep.
-E questa dove la tenevano nascosta?- esclamò Roxy grattandosi la testa alzando un sopracciglio.
-Non la tenevano nascosta.- spiegò Hinata sempre con il suo calmissimo e rilassante sorriso-Quello è Hakuryuu.
-Vuoi dire che ci sono altri animali come quel…Nienor?- chiesi indicando la serpe nera al collo della mia compagna intellettuale.
-No, Hakuryuu deve essere unico nel suo genere.- intervenne Wido carezzando il serpentello-Nienor è stato modificato geneticamente da me, mentre quel draghetto sembra essere così di natura.- la sua espressione professionale divenne un ghigno-Dovrò proprio studiarlo.
Hinata sospirò scuotendo la chioma riccia con fare sconsolato.
-Non cambierà mai.- dichiarò, poi si affrettò a salire sul sedile posteriore di Nienor, che nel frattempo era tornato ad essere una porche nera.
Deglutii pensando che il vero viaggio verso il Tenjiku iniziava solo in quel momento, con il gruppo formato e i nostri alleati, se così si potevano chiamare: cosa ci aspettava durante quella strada verso l’ovest? Saremmo sopravvissuti tutti quanti? Quanti e quali nemici avremmo dovuto affrontare?
Queste erano solo alcune domande che assillavano la mia mente e speravo che col tempo sarei riuscita a rispondere a tutto per potermi concentrare su un altro rebus che complicava ulteriormente la mia vita: il colore dei miei occhi.
-Ehi, Tsuki? Sali o ti lascio qui?- solo la voce di Wido mi fece rendere conto che ero ancora appoggiata sullo sportello davanti del passeggero e non ero ancora salita.
-Emh, si eccomi!- Wido mise in moto e seguimmo Hakkai verso Ovest.
-Allora?- esordì all’improvviso Roxy rompendo il piacevole silenzio che si era involontariamente creato.
-Allora cosa?- chiese Hinata.
-Cosa ne pensate dei nostri nuovi compagni?
Alché aprii un occhio, ma mantenei la comoda posizione con le braccia dietro la testa.
-Vuoi marcare il territorio?- domandai ironica, per poi pentirmi subito dopo di quella domanda dato che Roxy era stata carina con me nonostante non approvassi quel suo atteggiamento civettuolo.
-No, ho già intenzione di lavorarmi l’amichetto del principe Kogaiji.- ribatté quella, apparentemente indifferente al mio commento.
-Cosa?!
-Comunque era per fare due chiacchiere. Impressioni su…Sanzo?
-Occhi da cavare.
-Stronzo.
-I-io credo sia…molto chiuso.- non credo ci sia bisogno di dire di chi furono i commenti.
-Concordo con tutte e tre.- rise la bionda, facendomi spuntare un sorriso-Ma avete dimenticato un particolare essenziale: affascinante.- proprio in quel momento Wido sterzò leggermente facendo sobbalzare tutte e tre, soprattutto Hinata
-Wido, cosa…?
-Buca.- borbottò la bruna tornando a guidare normalmente.
Sia Hakkai che Wido continuarono a guidare fino al tramonto ma era ovvio che non ce l’avremmo fatta ad arrivare alla prossima città e fu con mio sollievo che proprio mentre il sole tramontava vidi il castano frenare in prossimità di una radura.
-Cosa c’è?- chiese Wido una volta scesa-Perché ci fermiamo?
-Mi dispiace rallentarvi, signorina Wido, ma Hakuryuu non è più in grado di andare avanti per oggi.- rispose Hakkai reggendo tra le mani il draghetto sfinito, alchè la bruna sospirò.
-E va bene. Ci fermiamo.
-Vi ringrazio.- Hakkai fece un inchino-Raggiungeteci nella radura.
-E vedete di muovervi.- rincarò Sanzo che tanto per cambiare fumava e i quattro sparirono nella radura.
-Beh, pare che per stanotte ci toccherà dormire all’aperto.- dichiarò Hinata e vedendomi storcere il naso mi guardò-Cosa c’è? Non ti va a genio la cosa?
-Oh no, è solo che non mi convince dormire così vicino a quelli.- ammisi incrociando le braccia.
-Ti riferisci al mezzo demone?- domandò Wido mentre Nienor tornava ad essere un semplice serpentello e si attorcigliava beatamente al braccio della padrona.
-Non solo per quello, male che vada gli butto giù i denti, ma si tratta di dormire con degli sconosciuti ed essere completamente vulnerabili, e l’idea non fa di certo ballare la conga.- osservai sistemandomi il cappello-Cerchiamo di stare attente quando andiamo a dormire.- aggiunsi incamminandomi verso la radura dove il gruppo di Sanzo si era diretto.
-Hai ragione a preoccuparti Tsuki.- mi disse Hinata-Ma sono sicura che se non ci hanno uccise durante quello scontro non ci uccideranno più.
-Sempre che Wido non provochi “grilletto facile”.- intervenne Roxy, indicando con il pollice una Wido impegnata a scannerizzare con gli occhi tutto il bosco circostante, riferendosi a Sanzo.
-Non ci scommetterei.- replicai con un sorrisetto ironico, poi arrivammo alla radura guidate anche dal fuoco che i quattro avevano acceso.
-Ben arrivate signorine.- Hakkai ci accolse con il suo solito delicato sorriso, lui era quello che mi ispirava di più, insieme a Goku.
-Ehi, dov’è Goku?- chiesi notando l’assenza del rumoroso ragazzino.
-Sanzo l’ha mandato a cercare cibo.- a rispondere fu Gojo, che sedeva sdraiato con le braccia incrociate sotto la testa a mo’ di cuscino-Potete immaginare come la scimmia abbia accettato.
-Ma povero! Tutto solo nel bosco?- Hinata era premurosa come solito, ma dubitavo che Goku avesse bisogno della sua preoccupazione, durante lo scontro con Roxy aveva dimostrato di essere più che forte e non sarebbe stato di certo un bosco o qualche animaletto a spaventarlo.
-Hinata, quando ti preoccupi sei davvero deliziosa.- commentò Gojo alzandosi alla velocità della luce per circondarle la vita con il braccio-Ma non sprecare le tue labbra per quella stupida scimmia, piuttosto perché non andiamo a fare una passegg…?- ancora prima che potesse finire la frase Sanzo gli lanciò l’harisen proprio mentre io gli mollavo un calcio in piena faccia.
Beh, un ottimo attacco combinato, non c’è che dire.
-Smettila maniaco, vai a importunare altrove.- gli disse Sanzo accendendosi una sigaretta proprio mentre ritiravo il piede dalla faccia del rosso.
-Ehi, ma che ho fatto?! Le volevo solo chiederle di fare una passeggiata. Quanto siamo maliziosi!- commentò Gojo massaggiandosi il capo dolorante.
-N-non si preoccupi signor Gojo, n-non è successo niente.- assicurò Hinata, tuttavia si nascondeva dietro a Roxy rossa in viso per l’imbarazzo.
-Tzè, ridicolo.- sussurrò Wido, ma non credo che Gojo la sentì dato che non commentò quella frase, così aspettammo tutti pazientemente il ritorno di Goku, che tornò poco dopo con qualche pesce e animale selvatico.
-Ehi Sanzo, guarda cosa ho trovato! Dici sarà buono? Oh ma certo che lo sarà!- si rispose da solo il castano sventolando i pesci, normalissime trote.
-Quanto casino fai, scimmia, hai fatto solo il tuo dovere.
Per tutta risposta Goku gonfiò le guance e storse il naso, offeso.
-Quanto sei antipatico, Sanzo!
-Non ho mai voluto essere altro.- replicò il Bonzo mentre Hakkai si dava da fare con il pesce.
-Aspettate, lasciate che vi aiuti.- si offrì Hinata chinandosi anche lei sul pesce, ma Hakkai scosse la testa.
-Non è necessario, signorina Hinata. Vi sporchereste.
-Non importa, davvero. È solo un kimono.
-Ma è un abito pregiato, non sottovalutate il valore delle cose.- quello che doveva essere un rimprovero fu addolcito da un tenue sorriso che mi fece abbassare la guardia, non avevo mai conosciuto una persona così gentile (a parte Hinata, ovvio!), e vedere tanta nobiltà e delicatezza in un uomo mi fece pensare a due cose: o aveva sofferto molto…
Oppure era gay.
Ringraziai gli Dei che nessuno di loro sapesse leggere nel pensiero, mi stupii io stessa di aver pensato quella cavolata e scossi la testa, sospirando.
-Deve essere la stanchezza.- pensai sedendomi a mia volta abbracciandomi le ginocchia.
Mangiammo tra chiacchiere ed insulti vari (spediti soprattutto da Gojo e Goku mentre si litigavano i pesci) e alla fine abbandonammo i bastoncini usati per cucinare tra le fiamme lasciando al fuoco il compito di eliminare gli scarti.
-Aaaaaaah, che mangiata!- esclamò Roxy sdraiandosi sull’erba con le mani sul ventre-Compimenti per la cattura, Goku!
-Grazie Roxy, sei davvero gentile!- Goku era davvero felice per quel complimento inaspettato e la sua spontaneità fece mi fece sorridere.
-Allora, signorine, ora che siamo compagni avremo molto tempo per parlare.- esordì Hakkai, che stava compostamente seduto accanto a Hinata-Sarei curioso di sapere da dove venite e, ecco…di che razza siete.- a quella frase tutte e quattro lo guardammo.
-Non siamo Yukai se è questo che temi.- disse Roxy rispondendo per tutte, senza cambiare la sua comoda posizione.
-Dovremmo credervi?- domandò Sanzo accendendo l’ennesima sigaretta della serata e subito un nervo sulla mia fronte iniziò a pulsare.
-Non credete che nello scontro con voi avremmo liberato il nostro potere?- chiese Wido, fissando il monaco-Quando indossa un dispositivo di controllo del maligno il potere del demone che lo porta diminuisce per coprirne l’identità, non avrebbe avuto senso morire pur di non smascherarci.
-Per molti lo ha avuto, credimi.- replicò Gojo, che anche lui fumava-Ma d’altronde il mondo è bello perché è vario.
Mi soffermai a pensare alle sue parole, sul fatto che molti demoni avevano accettato di morire pur di portare a termine l’obiettivo che era stato loro affidato dai seguaci di Gyumao: cosa li spingeva a sacrificare la propria vita per qualcuno che nemmeno avevano conosciuto? Perché ubbidivano anche alla donna meschina che era Gyokumen Konshu?
-ATTENZIONE!- l’urlo di Hakkai mi fece tornare alla realtà ma ancora prima che potessi fare qualcosa mi ritrovai stretta a Gojo che insieme a lui mi fece rotolare di lato, evitando così l’enorme masso che si era schiantato nella radura.
-Ma che diavolo succede?!- sbottai e all’improvviso, dal polverone fuoriuscito dalla caduta del  masso, spuntò una sagoma tutta tette e capelli.
No, non Yaone.
-VI HO TROVATO GRUPPO DI SANZO!- si trattava infatti di Lirin, la pestifera sorella di Kogaiji.
-Oh no, Ancora lei!- esclamò Gojo con un sospiro per poi aiutarmi ad alzarmi.
-La conoscete?- mi alzai e mi spolverai velocemente i vestiti-Comunque grazie.
-Figurati.- mi aspettavo che avrebbe gongolato per ore, invece mi sorprese con un semplice sorriso-Ebbene si, conosciamo la pestifera ed il resto del gruppo di Kogaiji.
-EHI NON IGNORATEMI!- Lirin ottenne l’attenzione di tutti, tranne che di Sanzo e Wido ovviamente, agitando le braccia come un’ossessa e quando la nostra attenzione fu tutta per lei recuperò il suo sorriso smagliante -Bene, ora che siete qui vi sconfiggerò gruppo di San…- poi i suoi occhi si posarono su Wido, riconoscendola-TU!
La scienziata si limitò a lanciarle appena un’occhiata, per poi sorridere sorniona.
-Toh, chi si vede: la mocciosa che bada a sua nonna. Dimmi Cappuccetto Rosso, il Lupo non l’ha ancora mangiata? Oppure l’ha già vomitata?
-Come ti permetti brutta vipera?!- sbraitò la ragazzina-Io ti ammazzo!
-Sempre che tu non debba andartene di urgenza per cambiare il pannolone alla vecchia.- replicò la più grande aggiustandosi gli occhiali.
-Io ti…- Lirin fece per balzare addosso a Wido come la volta precedente, ma esattamente come quella volta una mano la fermò tenendola leggermente sopraelevata per la collottola.
Si trattava di Dokugakuji.
-Cosa? Non è sola?- mi chiesi mentre comparivano anche Yaone e Kogaiji e, proprio quando lo vidi, il mio stomaco sembrò in preda alle farfalle.
-Dokugakuji, cosa fai?! Lasciami!- Lirin iniziò a sbraitare mentre il più alto sospirava.
-Sta buona! Non possiamo perderti di vista nemmeno un secondo.- mentre Kogaiji fece un passo avanti, il gruppo di Sanzo si armò e lo stesso facemmo noi.
-Qual buon vento, Kogaiji?- chiese Goku desideroso di combattere-Sei qui per prenderle di santa ragione come l’altra volta?- davanti a quella provocazione il principe assunse uno sguardo ancora più gelido di quando era arrivato, ma la sua espressione non tradì nulla se non indifferenza.
-Non dovrebbe essere difficile nemmeno per te, Son Goku: sono qui per riprendere mia sorella, incontrarvi era l’ultima cosa che mi aspettavo. Persino una scimmia come te dovrebbe capirlo.- ok, uno a zero per il demone.
-Brutto…! Io ti…- Goku fece per attaccare ma qualcosa glielo impedì.
La terra iniziò a tremare furiosamente, tanto che Dokugakuji fu costretto a lasciare Lirin per mantenere il proprio equilibrio, perfino le pietre che tenevano ferme il fuoco si dispersero.
-Ma cosa succede?!
-La montagna!- indicò Hakkai-Sta venendo giù una frana!- mi girai nella direzione indicata da Hakkai e vidi che aveva ragione, e non erano di certo massi piccoli, ci avrebbero schiacciato!
-Lirin!- sentii Kogaiji urlare per sovrastare il rumore della frana imminente-Dove hai preso quel masso?
-Emh…l’ho staccato dal fianco della montagna.- rispose la Yukai pigolando quasi.
-COSA?!
-Attenzione!- i massi arrivarono, e ognuno di noi fu costretto a scansarsi, era uno schivare e rotolare continuo.
Di sfuggita fui in grado di riconoscere Hinata dal suo kimono bianco e tentai disperatamente di raggiungerla.
-H-HINATA!- urlai tendendo una mano.
-Tsuki!- la mia compagna mi venne incontro, ma prima che potessimo anche solo toccarci un altro masso cadde tra di noi, sbalzando me all’indietro e probabilmente anche Hinata.
Ma non finì qui. La terra iniziò a ricoprirsi di crepe fino ad aprirsi e farci precipitare nel vuoto, tutti.
-Fratellino!
-Lirin!
Questi e altri richiami mi giunsero alle orecchie, sentii qualcuno chiamare anche me, ma i suoi mi arrivarono ovattati, ero troppo impegnata a cercare un appiglio, qualcosa che potesse aiutarmi a rallentare la caduta, ma niente di tutto ciò venne in mio soccorso.
La botta che diedi fu forte ma non fatale, non era stata una lunga caduta, ma sufficiente per farmi indolenzire i muscoli.
E l’inferno finì come era iniziato: all’improvviso.
Mi misi in ginocchio con un gemito e mi tolsi il cappello per togliere la polvere.
-Hinata…Roxy? Wido?- chiamai ma non rispose nessuno, così trovai il coraggio di guardarmi intorno.
La parete della montagna benché non altissima era praticamente sgretolata e impossibile da risalire, inoltre i massi caduti erano enormi ed avevano trasformato la zona circostante in un labirinto che probabilmente aveva separato tutti noi.
-Inutile chiamare le tue compagne.- sobbalzai quando udii la voce di Kogaiji a pochi metri da me, in piedi anche se graffiato su più parti del corpo-Queste rocce sono spesse e non ti possono sentire.
-C-cosa?- deglutii cercando di non balbettare con il cuore in tumulto un po’ per la paura rimanente un po’ per l’emozione del trovarmelo di fronte così senza preavviso-Come sarebbe a dire che non mi possono sentire?
-E’ la verità, signorina Tsuki.- mi girai leggermente verso sinistra per scorgere anche la ragazza dai capelli viola, Yaone, mentre affiancava il suo signore-Siamo finiti in una specie di labirinto.

Angolino dell’Autrice.

Cucù! Dopo un periodo di assenza eccomi qui tornata da voi *_* (il silenzio incombe, un bambino inizia a piangere e un piccione si suicida, la disperazione regna sovrana*

Dicevo, eccomi qui dopo quasi un mese di ritardo! Non ho molto da dire se non che spero che il capitolo vi piaccia e di avervi incuriositi: cosa succederà? Ognuno troverà il rispettivo gruppo?
Chissà come se la caverà tsuki in gruppo con il suo bel principe e la fedele Yaone! Riuscirà a fare un discorso compiuto senza svenire almeno tre volte?
Lo sapremo tra qualche capitolo!xD
Baci a tutti =)
Angolino della Prince
*I (Bisturi) You*

Weeeeeeelcome!
Sono tanto tanto felice che continuate a seguirci e soprattutto che la mia wido-chan entri sempre più nei vostri cuori (e state attenti potrebbe rubarvelo ..in senso letterale)
Bene come promesso rieccomi a voi con:
*Il Dizionario Wido -Italiano Italiano - Wido!- A scuola con la Prince-sensei!*
vi ero mancata nevvero?[ci spera veramente]
Bene!bando agli anestetizzanti! come anticipato l'ultima volta oggi vi farò solo una lista di sinonimi della parola "Cavia"
Cavia =
-Esperimento
-Giocattolo
-Passatempo
-oggetto di esperimento o (morboso) interesse
-Vittima
-Preda
-Televisione alternativa (o eventuale mp3 se vi piacciono le urla)
-Conoscente
-Chiunque (anche tu...si proprio tu che stai leggendo)
Per oggi finiamola qui v.v la prossima volta (se avrete il coraggio di andare avanti a leggere questa dem..ff ) vi spiegherò il famoso:
*Ragionamento alla Wido*
Non perdetevelo e ricordate! Wido potrebbe proprio essere dietro di voi ^ ^

 Ringraziamenti:
incasinata:
come puoi vedere non abbiamo aggiornato presto ma spero che il capitolo sia di tuo gradimento. E ora ho anche capito cosa sono i salamelecchi, grazie xD hehhe, Wido è sempre Wido e Tsuki…con il rischio di essere ripetitiva dico che è sempre Tsuki U_U Ma tra poco anche i personaggi di Roxy e Hinata si faranno valere, te lo assicuro! Un bacio!
Kenjina90: lo so, nell’altro capitolo Roxy è parsa più idiota del solito, ma come puoi vedere ha rimediato qui! Ella è una grande donna U_U e Wido beh…senza una fissa non ci piaceva xD un bacione Stalker, alla prossimaaaaa <3

 Ringrazio inoltre cassandra4ever, Elfosnape, Ishimaru e Shoin Shikage che, anche se non commentano, seguono la storia.
Infine, ringrazio Esha, Loveless_, Maryon e Paradisekiss che l’hanno messa tra le preferite

Anticipazione

-Stai cercando di distrarmi con uno spogliarello, bonzo?- no.
Quello non lo doveva dire…
-Non vorrei sconvolgerti troppo.- ribatté il biondo a denti stretti, cercando di ignorare il continuo pulsare della sua vena.
-Non farti problemi, potrebbe essere un’esperienza interessante.- la pallida ragazza, esatto più pallida di lui, tirò fuori dal nulla un taccuino e una biro per poi aggiustarsi gli occhiali e fargli un cenno con la mano-Inizia quando vuoi.- il tutto con sguardo e tono incredibilmente seri.

 
E con questo è tutto, alla prossima

The fenix of innocence

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Capitolo 10
*** Labirinto di Teste- Prima parte ***


Capitolo X Labirinto di teste- Prima Parte

Hinata e Hakkai camminavano da poco più di un’ora quando la ragazza sospirò, involontariamente, per guardare il cielo.
Era stata una brutta sorpresa trovarsi separata dalle proprie compagne, ed era seriamente in pensiero per loro: voleva aiutarle, sfondare le rocce per raggiungerle e riunirle tutte!
Invece non poteva fare nulla, se non trovare un’uscita alternativa insieme al posato Hakkai, con la quale si era ritrovata a condividere la disgrazia.
Trovarsi con lui l’aveva sorpresa ma anche tranquillizzata, Hakkai sembrava la persona con la quale andava più d’accordo e che sembrava capirla meglio, sperava che questa affinità di carattere che presentavano li avrebbe aiutati a rendere più piacevole quell’esperienza traumatica.
Già, traumatica.
Quando Hinata aveva deciso di lasciare la sicurezza opprimente del tempio, si può dire che l’aveva fatto con troppa leggerezza.
Non che fosse un’incosciente, o ancora una bimba viziata, ma si era semplicemente stancata di passare per una bambola di porcellana, bellissima ma fragile ed inutile.
Un bell’oggetto solo da guardare, ecco cos’era: non doveva sporcarsi, non doveva vedere le disgrazie del mondo lei, non doveva conoscere la cattiveria del mondo esterno…
Le parole del Sacerdote del Tempio le rimbombavano come la frana causata poco prima da Lirin, e sembravano fare un dolorosissimo eco quando battevano ai lati della sua testolina.

-Se fossi in te non lascerei il tempio, Hinata.- le parole del monaco la lasciarono interdetta.
-Come?- eppure era sicura le avesse dato il permesso, lei e Tsuki sarebbero partite la mattina dopo, era lì per formalità.
-Hai capito. Non sopravvivresti.
-M-ma…Venerabile io non sono un’inetta. So curare malattie e ferite, so combattere! Io…
-Tu sei buona, Hinata. E sei delicata come pochi esseri al mondo. E se da un lato questa caratteristica ti fa onore, dall’altro ti rende particolarmente esposta agli attacchi del mondo esterno.
Hinata lo guardò con gli occhioni spalancati.
-Ti potresti rompere al livello di uno stelo d’erba al vento della tempesta.
Strinse i pugni, fino a tremare, mentre gli occhi si riempivano di lacrime, ma non avrebbe pianto di fronte a lui.
-Correrò il rischio. Non ho paura di rompermi.- dichiarò.
Avrebbe dimostrato a quelli come lui che anche un bell’oggetto poteva essere utile...


-Signorina Hinata?- la ragazza sobbalzò al richiamo di Hakkai, che si portò una mano dietro alla testa con fare imbarazzato.
-Mi perdoni, signorina, non volevo spaventarla.
-Oh no, signor Hakkai. Non mi avete spaventata. Ero soprappensiero.- rispose sorridendo placidamente.
Ormai sapeva fare solo quello, ma almeno lo faceva bene.
-Capisco. Spero non siano brutti pensieri o ricordi.- Hinata lo guardò stupita con la coda dell’occhio, dato che avevano ripreso a camminare, ma non disse nulla e Hakkai continuò-Siete forse in pensiero per le vostre compagne?
Hinata recuperò il suo sorriso.
-In effetti si.- ammise camminandogli accanto-E voi no?- con sua sorpresa Hakkai si mise a ridere, anche se ovviamente si trattava di una risata docile e posata proprio come lui.
-Dovrei non vederli minimo per tre giorni e trovarli tra le grinfie di qualche mostro. Solo allora potrei iniziare a preoccuparmi.
Un’altra caratteristica di Hakkai era l’ambiguità, forse l’unica cosa che li differenziava: infatti, se lei era anche troppo cristallina tanto da poterle leggere dentro, Hakkai era in grado di creare con lo sguardo una difesa impenetrabile dentro di se, impedendo a chiunque di capire cosa gli passasse per la testa, proprio come in quel momento, perché la ragazza non seppe dire se Hakkai stesse scherzando o se veramente era tranquillo per i suoi compagni di viaggio.
-Perdonatemi, signorina Hinata.
-Oh, si figuri. Non ha niente per cui farsi perdonare.
-Ne sono lieto, ma devo ammettere che a volte la mia delicatezza sparisce misteriosamente.- e rise di nuovo.
-Siete sincero. Ed è un dono molto raro, di questi tempi.
-E’ il minimo che possa fare…essere sincero dico.- replicò Hakkai con un vena di malinconia.
-Avete forse un peccato da redimere?- cercò di mantenere un tono neutrale, ma la sorpresa era molta, Hakkai sembrava anche troppo buono per poter avere qualcosa da cui redimersi, eppure...
-Ognuno di noi ha qualcosa per cui redimersi signorina Hinata…chi più, chi meno.
-Hakkai è bravo a sviare le domande.- pensò Hinata ricambiando il suo sguardo triste-E di sicuro è molto più educato nell’intimare alla gente di farsi gli affari propri.- guardò il sole che ormai segnava il tardo pomeriggio.
Era già così tanto da quando camminavano? Quasi un giorno intero?
-Non mi sono accorta di nulla, ero talmente presa che…- si interruppe con un piccolo grido quando inciampò sul kimono presso un piccolo dosso che immersa nei suoi pensieri non aveva minimamente notato e si sarebbe ritrovata sicuramente con il sedere per terra se l’aitante Hakkai non l’avesse prontamente sollevata da terra, risparmiandole la caduta ma di certo non una buona dose di imbarazzo.
-S-signor Hakkai, voi…

-Dovreste fare più attenzione, signorina Hinata.- la interruppe lui sorridendo-Questo è un terreno scosceso e inadatto ad un vestiario come il vostro.
La riccia arrossì distogliendo lo sguardo e coprendosi la bocca con la mano chiusa a pugno.
-M-mi dispiace.
-Di cosa?
-Di…di rallentarvi così. A quest’ora avreste potuto essere molto più avanti. Magari avreste già trovato i vostri compagni e…
-Signorina Hinata.- la interruppe il castano, sempre sorridendo ma con tono che non ammetteva repliche-Sapete, non sono l’anima così buona che credete. Se vi avessi considerata un impiccio me ne sarei già andato, ma vi ho vista combattere e sento che non siete un peso, inoltre…- il sorriso divenne leggermente più ampio-E’ bello poter fare quattro chiacchiere con qualcuno di normale.
-Oh…- la ragazza non sapeva cosa dire, era lusingata da quel complimento così discreto inoltre condivideva la gioia del castano per quanto riguardava il discutere con gente normale…o almeno meno pazza delle sue compagne.
A quel pensiero scoppiò a ridere, e se Hakkai ad un primo momento fu stupito dell’ilarità della compagna poi ne fu contagiato, unendosi a sua volta a quella risata, come se entrambi conoscessero il motivo.
-Ora può mettermi giù signor Hakkai, posso camminare.
-Certamente.- da vero cavaliere Hakkai la accontentò e Hinata poté sistemarsi le pieghe del Kimono.
-Vi ringrazio dell’aiuto, possiamo riprendere il viaggio.
-E’ stato un piacere.- e le guance di Hinata si colorarono di nuovo di rosso quando Hakkai le fece un discreto ma intrigante occhiolino.


***

Il Bonzo era più irrequieto del solito, quel giorno.
Non solo era arrivata quella dannata mocciosa con quella dannata pietra, ma aveva scatenato una dannatissima frana che l’aveva separato dai suoi dannatissimi compagni!
-Che seccatura!- pensò guardando avanti-E poi guarda con chi dovevo capitare.- gettò un’occhiata veloce alla ragazza bruna che gli camminava accanto.
Esattamente, il nobile Bonzo era finito con una psicopatica!
O meglio, questo è ciò che pensava lui.
-Proprio con una che vuole cavarmi gli occhi dovevo finire?- si chiese gettando a terra la cicca della sigaretta consumata fino alla parte arancione e più.
Nonostante fosse tardo pomeriggio il sole era caldo e maligno, fuso con l’umidità della zona non aiutava di certo.
Poi arrivarono ad uno spiazzo completamente baciato dal sole, tuttavia uno sprazzo di ombra era donato da un inusuale albero di ciliegio che si innalzava in barba al tempo e al territorio sfavorevole.
-Finalmente.- la ragazza, che era rimasta in silenzio per tutto il tragitto, finalmente parlò (non che Sanzo stesse morendo dalla voglia di ascoltarla, diciamolo) ed indicò al bonzo il ciliegio-Ti va se ci mettiamo lì sotto?
-Tzè, io sto bene qui.- ribatté il Bonzo, incrociando le braccia.
Piuttosto che sedersi vicino a lei e far vedere che anche lui poteva soffrire il caldo sarebbe morto, eppure sudava talmente tanto che non voleva nemmeno fumare, l’idea gli metteva solo più calore addosso!
Stupidi fenomeni naturali e stupidi demoni che li aiutavano!

Nel frattempo che lui imprecava dentro di se la giovane si era seduta sotto l’albero e lo guardava sorridendo sarcastica.
Oh Bosatsu quanto gli dava fastidio quel sorrisetto! Ma soprattutto quanto gli dava fastidio lei!
-I demoni dicono che la carne di un bonzo è buona, cotta alla brace anche di più?- chiese poi la ragazza in nero sempre mantenendo quell’aria strafottente e subito la fronte del Bonzo iniziò a pulsare mentre si sedeva nel centro dello spiazzo.
-Dicono che invece il cervello di mocciosa faccia schifo, specialmente quando gli sparano.- e le puntò la Shoreijyu-Vuoi provare?
-Strano non l’avevo mai sentito dire.
-Oh, sta zitta! Fa troppo caldo per sopportarti.- la zittì il Bonzo slacciandosi la parte superiore della tunica rimanendo con la canotta nera-Lo sapevo, non mi starà ancora punendo per il portachiavi?! È un accanimento!- pensò riferendosi alla sua divinità mentre guardava la terra, cercando disperatamente qualcosa per distrarsi dal caldo.
-Quanto intendi resistere al caldo? Lo sai che qui c’è posto.- insistette lei, ma Sanzo la squadrò quasi con disprezzo.
-Io non sono debole come te!- esclamò, poi si asciugò la fronte imperlata di sudore-Dannata tunica!- e detto questo si liberò del resto della veste sacerdotale, rimanendo con il completo nero.
-Stai cercando di distrarmi con uno spogliarello, bonzo?- no.
Quello non lo doveva dire…
-Non vorrei sconvolgerti troppo.- ribatté il biondo a denti stretti, cercando di ignorare il continuo pulsare della sua vena.
-Non farti problemi, potrebbe essere un’esperienza interessante.- la pallida ragazza, esatto più pallida di lui, tirò fuori dal nulla un taccuino e una biro per poi aggiustarsi gli occhiali e fargli un cenno con la mano-Inizia quando vuoi.- il tutto con sguardo e tono incredibilmente seri.
Un colpo di Shoreijyu partì finendo proprio a un centimetro dalla fronte della giovane, che rimase inquietantemente composta.
-Smettila, razza di idiota!- urlò Sanzo ormai rosso per la rabbia.
-va bene, va bene! Come vuole, Bonzo Masochista.- ella rimise tutto dentro nella bisaccia e si stesse appoggiandosi sul tronco dell’albero-Io starò qui, buona buona, a godermi l’ombra.
-Sei una pazza maniaca.
-Grazie del complimento.
-Quelli come te sono fastidiosi.
-E quelli come te stanno meravigliosamente in orizzontale sul mio tavolo da laboratorio.
-Intendi continuare per molto?
-Fino alla morte ed oltre, mio caro.- dopodiché iniziò a canticchiare una canzoncina da spogliarello tipica dei night club.
Sanzo mostrò i denti in un sorriso pieno di rabbia e irritazione, poi si alzò in piedi.
-Basta, mi sono stufato.- pensò, poi a passo di marcia si diresse sotto l’ombra piazzandosi davanti alla compagna e, senza dire una parola, iniziò a sollevarsi la maglia.
Inutile dire la vista che passò davanti agli occhi di Wido cari lettori, e soprattutto lettrici: nonostante il caratteraccio in molti luoghi vantavano la bellezza del giovane Sanzo e davanti alla sua discreta forma fisica nemmeno lei poté rimanere indifferente.
Infatti quando Sanzo, che si era scoperto fino al torace, le gettò un’occhiata, notò che nell’abbracciarsi le ginocchia aveva il viso affondato fino al naso, quasi volesse coprire qualcosa.
Poteva bastare per l’ego del Bonzo, che abbozzò un irritante sorrisetto e tornò da dove era venuto, nonostante gli costasse fatica uscire dall’ombra per tornare sotto il sole cocente.
-Non finisci il tuo spettacolino, Bonzo?- chiese poi la ragazza, che ora aveva scoperto il viso.
-Ce ne hai messo di tempo per recuperare, eh?- chiese, poi senza attendere la risposta si affrettò ad aggiungere-Non finisco altrimenti non riuscirai a coprire il sangue che ti uscirà dal naso e poi ti bloccherebbe la crescita, mocciosa.

-Non perdo sangue dal naso, la mia pressione è perfetta quindi puoi stare tranquillo. Più che altro..- aggiunse dopo una pausa -Girati o da una parte bruci di meno.
-Certo, la pressione.- replicò il Bonzo facendo riferimento alle parole della giovane, poi rispose -E non preoccuparti quanto mi rosolo, sono fatti miei.
-Si che mi interessa: ti si rovina la pelle e i capelli si seccano!- ribatté l’altra.

Un altro essere umano si sarebbe stupito di fronte alla preoccupazione della scienziata, ma non Sanzo: lui sapeva dove voleva andare a parare e questa consapevolezza non fece altro che farlo arrabbiare ancora di più.
-Piuttosto che darli a te mi raso a zer…- un improvviso giramento di testa dovuto al caldo lo fece zittire e accasciare a terra-Che umiliazione.- pensò poi mentre la scienziata si avvicinava.
-Testardo come Tsuki, eh?- dichiarò prima di sollevarlo e portarlo all’ombra dell’albero, dove si stava decisamente meglio-Ti prego, dimmi che non devo sollevarti le gambe, sarebbe piuttosto ambigua come cosa.
-Non provarci….neanche.- sussurrò il bonzo,e sospirò di sollievo quando la bruna gli bagnò la fronte con un fazzoletto bagnato.
-Ma guarda cosa mi tocca fare.- disse infatti lei con tono esasperato-Sia ben chiaro, ti salvo la vita solo perché voglio analizzarti.- aggiunse togliendo ogni dubbio al nostro caro lettore.
-Non aspettarti che ti ringrazi per questo.
Sicuramente il lettore troverà adorabile tutta questa schiettezza reciproca, ma alla Vedova Nera non fece né caldo né freddo, perché si limitò a sogghignare.
-Non mi è mai passato per la testa.- replicò, poi continuò il suo lavoro-Va meglio?
-Tzè, decentemente.- fu la breve risposta del Bonzo, ma…
-In questo caso…- lei smise di bagnarlo, causando la furia del biondo.
-Ehi, non ti ho detto di smettere, donna!
-Se per questo non mi hai detto nemmeno di iniziare.

-Grrrrrr…- il Bonzo distolse lo sguardo voltando la testa, mantenendo il suo tono seccato-Fa’ come ti pare.
-Se me lo chiedi per favore continuo.- osò proporre la ragazza e il Bonzo ghignò a sua volta.
-Non ci penso nemmeno.
-Chissà come mai, me lo aspettavo.- e la ragazza si rimise comoda, poi la vide concentrare lo sguardo su qualcosa sopra la sua spalla-Oh, eccoti, finalmente!
E quel qualcosa non era altro che un viscido serpentello nero!
-Ma che cazz…?- Sanzo fece per sparare a quella bestiaccia, ma la giovane lo fermò tenendogli saldamente il braccio.
-Fermo! Questo è mio.
Sanzo gelò sul posto.
Non poteva essere.
-Tu…tu ti porti dietro una serpe velenosa, dannata psicopatica!- esclamò incredulo e disgustato al tempo stesso ma lei invece di offendersi prese le parole del bonzo quasi come un complimento.
-Sisi, si chiama Nienor ed è la mascotte del gruppo, possiamo dire.- rispose accarezzando il serpentello sulla testa squamosa.
-Disgustoso.
-Sarà anche disgustoso, ma è il nostro mezzo di trasporto.
-Vuoi dire che quel…quel coso, è la vostra macchina?!
-Non macchina: Porsche.- precisò la bruna accentuando la R della parola-E poi non morde se non glielo dico io…solitamente.- precisò ghignando.
-Dannata, vi ammazzo a tutti e due!- esclamò Sanzo, quella giovane si stava rivelando decisamente pazza e sadica, forse era meglio sbarazzarsene, e pensare che Gojo l’aveva trovata anche sexy…bah!
-Uff, cha caldo!- all’improvviso la giovane iniziò a sbottonarsi la giacca e, anche se non seppe spiegarsi il perché, questa cosa turbò molto Sanzo.
-Ehi, che fai?
-Mi spoglio, magari? Sai, anche le scienziate sentono caldo.
-E tu ti definiresti una scienziata?- replicò il Bonzo maligno,cercando di cambiare argomento onde evitare che l’altra facesse commenti sul suo momentaneo imbarazzo.
-Hai qualche dubbio al riguardo?
-Ma lo sai che per fare la scienziata ci vuole l’intelligenza?- ormai era deciso, voleva quella piccola vittoria a tutti i costi.
-Ovviamente, ma non credo che sarai tu a dire se sono intelligente o meno…l’intelligenza può essere vista in mille modi, a seconda delle persone.- ella fece una pausa, mentre si portava un dito alla labbra pensierosa-Devo solo trovare il tuo. Un tizio che viaggia con un mezzo demone e due demoni cosa reputerebbe intelligente?
-Reputo intelligente una persona che non segue stupidi principi e pensa agli affari suoi.- la risposta del Bonzo conteneva un chiaro messaggio.
Fatti gli affari tuoi.
-Io invece credo che uno senza principi sia solo una persona triste.
-Continuo a dire che la tua lingua è tagliente, donna.
-E io comincerò a dire che sei ripetitivo.- lo zittì la ragazza facendolo adirare, ma egli rimase in silenzio-Oggi non è una brutta giornata.- aggiunse poi la giovane e il biondo fece per ribattere qualcosa quando si immobilizzò.
Un’orribile sensazione, come qualcosa di viscido sulla coscia, lo fece rabbrividire di disgusto e un attimo dopo guardò Nienor entrare del tutto nei suoi jeans neri con un ultimo movimento della coda nera.
-AAAAAAAAAA!- quell’urlo così improvviso fece sobbalzare appena anche la giovane.
-Che hai?
-Toglimelo donna, toglimi quel coso!- ordinò il Bonzo.
Non era impaurito, precisiamo, semplicemente gli faceva schifo che un serpente potesse scivolargli nelle mutande, il che era piuttosto comprensibile.
-“Quel coso”,cosa?
-Quel cazz…quel…il serpente!- esclamò ancora rimanendo tuttavia immobile.
-Oh, già Nienor! Nienor dove sei?- la bruna iniziò subito a cercare la bestiaccia e Sanzo ringhiò a denti stretti per la frustrazione: possibile fosse così stupida?!
-E’ NEI MIEI PANTALONI IDIOTA!- scoppiò alla fine, senza però muovere un muscolo, mentre la Vedova Nera scoprì i denti in un sorriso compiaciuto.
-Credo proprio che il mio Nienor sia geloso di te, Bonzo.
-Smettila di dire idiozie, stupida! Piuttosto è velenoso?- d’accordo, essere blasfemi va bene e forse comprando quel portachiavi aveva esagerato, ma forse la sua cara divinità non si stava accanendo troppo su di lui?
Cosa aveva fatto, dopotutto?
-Beh, è un taipan*, vedi tu…
-Che diavolo è?!
-Un taipan è…- Wido si interruppe dal momento in cui il serpente strisciò fuori dai pantaloni del Bonzo esattamente come era venuto e strisciando dalla sua padrona non risparmiò uno sguardo al Bonzo talmente sadico da ricordagli per un attimo quello della giovane.
-Anche le sue bestiacce hanno il suo carattere del cavolo!- poi scosse leggermente la testa e sospirò di sollievo quando il rettile distolse i suoi fastidiosi occhietti per acciambellarsi, nemmeno fosse un gatto!, sulle gambe della giovane, che si era messa a fissare il cielo.
-Forse si zittisce.- pensò Sanzo, speranzoso, ma rimase deluso quando Black Widow prese di nuovo parola.
-Strano…tutto questo mi ricorda qualcosa.- a quelle parole Sanzo fissò, così senza motivo, il ciliegio che li proteggeva da quel sole cocente.
Si sentì all’improvviso nostalgico, non triste, ma sentiva che quel ciliegio aveva un significato per lui, qualcosa che aveva perduto per sempre e non poteva più ottenere…
Si sentì stupido, quella stupida ragna lo stava confondendo! Sisi, era così, e per non risponderle afferrò il suo pacchetto di sigarette, scoprendo con rabbia che era vuoto.
-Merda.- imprecò a denti stretti, e la sua rabbia non fece che aumentare quando sentì la bruna ridere divertita, alchè si voltò esclusivamente per fulminarla, ma lei si limitò ad un’ingenua alzata di spalle.
-Non guardare me. Lo sai che non fumo.
-Ecco, oltre ad essere irritante sei anche inutile.- sbottò Il Bonzo gettando dietro di se il pacchetto delle sigarette ormai accartocciato peggio di una cornamusa, poi si ritrovò a pensare ai commenti di Gojo riguardo lui e la “scienziata”, e scosse la testa-Solo un arrapato come lui può pensare certe cose.- non si accorse però di averlo detto a voce alta e ovviamente la Vedova Nera non mancò di farglielo notare.
-Arrapato? Bonzo, quale collegamento hai fatto con le sigarette?- la malizia di quel tono lo fece arrossire, ma non di imbarazzo come si potrebbe pesare, bensì di irritazione e non poté fare a meno di replicare.
-Ti interessa, forse? Non mi sembri un tipo esperta di uomini.
-No, per quello c’è Roxy, e in effetti tutti quelli che ci hanno provato con me sono sotto plastica, precisamente in un congelatore.- replicò Wido con una punta di soddisfazione e Sanzo si ritrovò a studiarla in modo particolarmente attento.
Non per niente la chiamavano la Vedova Nera…
Eppure era troppo giovane, quanti anni poteva avere? Diciannove, se non meno? Sanzo non riusciva a capacitarsi di come un essere così piccolo potesse essere tanto freddo e sadicamente preciso, pungente come uno scorpione e velenoso più di una vipera! Altro che un ragno.
Non poté fare a meno di esternare una parte di quel pensiero.
-Tzè, sei solo una ragazzina, come possono gli uomini andare con te?
-In quel caso dicesi PP, Bonzo: Pedofili Pervertiti.- appunto.
Era una ragazzina.
-Disgustoso.- sussurrò ancora lui storcendo il naso, poi iniziò a piovere-MALEDIZIONE!- ecco!
ci mancava solo questa!
Prima le quattro schizofreniche, poi la frana causata dal piccolo mostro, il dover camminare quasi un giorno intero con quella tizia inquietante ed infine la pioggia.
Non poteva andare peggio, quello era poco ma sicuro.
-Di questo passo…- fece per rivolgersi alla ragazza con lui, ma scoprì che non lo stava ascoltando: era immobile come una statua di pietra e con una mano appena fuori dall’albero, umida di pioggia, fissava il vuoto avanti a se, come sotto incantesimo.
-Ehi, che ti prende? Ehi donna!- la chiamò, turbato da quell’improvvisa posizione, ma la Vedova Nera sembrò non ascoltarlo, e si preoccupò davvero, così si avvicinò per metterle una mano sulla spalla e controllare, ma non appena i loro visi si avvicinarono ella indietreggiò bruscamente andando a finire contro la corteccia-Dannazione, donna, fermati!- urlò allora lui per sovrastare i tuoni che il temporale estivo, perché in pochi minuti la pioggerella era diventata una vera e propria tempesta e lei parve riscuotersi a quell’urlo.
-K…Konzen.- sussurrò e lui sgranò gli occhi.
-Come mi hai chiamato?
-Konzen!- ripeté lei, stavolta urlando e mentre un fulmine squarciava il cielo gli parve di vedere una cosa metallica estendersi verso di lui.
-No!- cadde all’indietro, finendo fuori dalle fronde dell’albero e bagnandosi da capo a piedi, ma non se ne curò.
Sanzo, infatti, respirava affannosamente quasi avesse corso. Davvero qualcuno aveva tentato di accoltellarlo o era stato solo frutto della sua immaginazione?
Fissò subito la ragazza, ma non poteva essere stata lei, in quanto si era appena ripresa e scuoteva la testa, quasi sostenendola con la mano.
-C-cosa è successo?- poi notò Sanzo sotto la pioggia e,ancora scossa, si affrettò a riportarlo sotto le fronte che, pian piano, si stavano spogliando dei loro petali distruggendo il loro riparo-M-mi dispiace, Sanzo, io…
-Non fa niente…forse è stato il cambio di temperatura.- il Bonzo era così turbato da non accorgersi di essere stato anche troppo gentile, cosa significava quell’affare di metallo? E perché si era sentito così spiazzato, in fondo non era la prima volta che tentavano di accopparlo, ormai avrebbe dovuto farci il callo.
Osservò ancora la scienziata che, anche se ancora pallida (più del solito, specifichiamo), aveva recuperato buona parte della sua strafottenza, perché quando incrociò lo sguardo del biondo sorrise maliziosa e ridacchiò:
-Ti conviene appiccicarti qui sotto con me Bonzo, o verrai invaso dai rami.- disse indicando la traballante struttura lignea sopra di loro, e il nostro caro sacerdote si morse la lingua per evitare di imprecare: e pensare che per un attimo gli aveva quasi fatto pena!
-E perché dovrei…?- la sua debole protesta venne stroncata sul nascere quando alcuni rami sopra di lui cedettero e per evitarli il biondo fu costretto a scattare sotto l’albero…
con l’inconveniente di cadere addosso alla Vedova Nera.
Quando riaprì gli occhi, chiusi durante il breve scatto, per poco non morì di infarto: la giovane sotto di lui sorrideva ironica senza muovere un muscolo, e lo guardava con quegli occhi verdi talmente penetranti da fargli credere, per un secondo, che potesse davvero ferirlo.
-Per questo, Bonzo.
Non gli piaceva quella sensazione.
La odiava!
Anzi, ancora peggio: la disprezzava!
Come osava quella ragazzina tenere quel comportamento così sfacciato con lui, il trentunesimo Toa Genjo Sanzo Hoshi?
Si alzò con un’espressione di puro astio sul volto, quasi la ragazza gli avesse sputato ed incrociò le braccia.
-Molto più che esplicito.- dichiarò, poi tornò a fissare i rami che ormai non lo riparavano più-Dobbiamo trovare un altro riparo, o la pioggia sarà insopportabile.
Vide la Vedova Nera farsi pensierosa per poi accarezzare Nienor, rimasto attorcigliato intorno al suo braccio tutto il tempo, per poi prendere parola quasi timidamente.
-Potrei usare lui, ma non credo che il tettuccio resisterebbe all’acqua.- e lì Sanzo trovò il pretesto per mostrare alla giovane la sua antipatia.
-Ma si può sapere che diavolo ci fai con un auto se il tettuccio non regge nemmeno alla pioggia?!- sbraitò con i capelli oramai fradici tutti incollati sulla faccia.
-E va bene, va bene…- la giovane sospirò, per la prima volta stanca e rassegnata, e per un attimo Sanzo rivide in lei solo una creaturina incattivita dal mondo, poi si rimproverò dicendo che quella era una pazza psicopatica, e non doveva assolutamente caderci o gli avrebbe cavato gli occhi in un secondo!
-Trasformati.- era così immerso nelle proprie riflessioni che si accorse della trasformazione di Nienor solo quando si ritrovò la Porche davanti.
-Ehi, non ti ho detto di farlo trasformare, donna.- disse pungente, ma l’altra lo fulmino con quello sguardo di vetro, che appariva a tratti sotto i suoi capelli nerissimi oramai incollati alla fronte dalla pioggia.
-Si leggeva tra le righe Bonzo.- dichiarò, poi recuperò in un attimo il suo sorriso mellifluo e gli aprì la porta del passeggero come un lacchè professionista-Prego.
Per un attimo Sanzo fu tentato di girare i tacchi ed andarsene: quella insulsa e stupida mocciosa lo avrebbe fatto impazzire! Lei e la sua arroganza e stupidità, solo uno stupido avrebbe potuto non temerlo, soprattutto grazie alla reputazione del suo pessimo carattere…
Un altro tuono tuttavia gli fece mettere da parte l’orgoglio facendolo entrare in macchina e dovette ammettere, almeno con se stesso, che dentro quel veicolo asciutto era tutta un’altra storia…
Gettò un’ultima occhiata alla giovane per vedere se avesse notato o meno il suo sollievo, ma la vide di nuovo persa, confusa, forse non si era accorta di essere osservata o mai e poi mai si sarebbe mostrata in quel mondo…
Umano? Normale?
Bah!
Forse era ancora sconvolta per l’evento di poco prima e anche lui lo era, mai gli era capitata una cosa del genere ma di certo non l’avrebbe ammesso con lei…così come con gli altri, lui non aveva bisogno di nessuno.
C’era stata solo una persona che aveva contato qualcosa per lui, ma ormai se n’era andata e non voleva passarci di nuovo: chi lo obbligava, dopotutto?
Non si accorse che la Vedova Nera aveva iniziato a cantare, così come non si accorse che trascinato da quella melodia, finì nel passato, quando ancora il suo maestro lo chiamava Koryu ed era lì a confortarlo, unico raggio di sole nel buio…
Finì per chiudere gli occhi e addormentarsi.
*il taipan dell'entroterra è il serpente di terra più velenoso, si pensa 7 volte più velenoso di un serpente a sonagli del Mojave e 50 volte più velenoso di un cobra comune.


Note dell’Autrice

Wiiiiiiiiiiiiiii (entra planando) ma salve! Finalmente ho ripreso in mano questa storia, dopo secoli! Oggi entro sul mio account di EFP e cosa trovo?! Ben 3 recensioni sul mio capitolo!!! *_* ma quanto vi adoro? Quindi riprenderò questa storia anche se aggiornerò con un po’ di fatica, perché sto prendendo la patente e sono in quinto Q.Q
Ma torniamo a noi!
Ecco qui un capitolo interamente dedicato a Sanzo e Wido, con una spruzzata di Hakkai e Hinata, per trovare gli altri dovrete aspettare il prossimo, mi dispiace, ma spero che vi sia piaciuto…a me tantissimo XD
Grazie al nuovo modello di EFP ho deciso di rispondere alle recensioni tramite il nuovo sistema, le troverete nella vostra cartella dei messaggi ^_-
Ringrazio anche tutti coloro che leggono la fanfiction senza commentarla e chi l’ha messa tra le storie seguite o preferite….un bacione grande grande!

 Angolino della Prince
Salve amati lettori!
..wow
che inizio figo..

 
Se state leggendo qui significa che avete appena letto uno dei miei capitoli preferiti di questa storia al limite del demenziale…no sul serio..la state leggendo veramente?
‘E fu così che svelammo un'altra faccetta di wido ma non temete non è nulla in confronto alla dolcezza e delicatezza di quando cava un occhietto ♥Ebbene eccoci qui dopo settimane e settimane finalmente una CERTA PERSONA si è decisa a postare un nuovo capitolo :3 ‘*si sentono cori di bonzi che volano e poi si spiaccicano a terra venendo divorati dalle scimmie*Allora rispondendo alla domanda di incasinata (grazie ancora per seguirci :3) io sono di una lontana terra solcata dai raminghi … praticamente sono di Bergamo :| la città dei mille eh?X°D ho conosciuto la scrittrice di questa ff grazie a un forum di pazzoidi ..che non cito per salvarvi l’anima (dico sul serio ero una cara cara ragazza prima di entrare li).
Ma ecco si dunque..evitiamo di perderci di brodo di femore e veniamo al momento tanto atteso!“Il dizionario Wido Italiano- Italiano Wido! A scuola con la prince-sensei!"
Come promesso ora vi spiegherò cosa secerne il cervelletto della nostra aracnide.
Lei va per sillogismi.
Si esatto sillogismi.
Nono non scherzo sono sillogismi :3
…Se anche voi vi state chiedendo cosa siano vi farò un semplice esempio
tu stai leggendo->in quanto leggi tu hai gli occhi-> anche il bonzo ha degl’occhi->gli occhi del bonzo sono splendidi->quindi anche tu hai degli occhi bellissimi= sei una potenziale cavia.
con questo metodo si ottengono dei ragionamenti un poco malati ma dopotutto è efficace :3
Bene ragazzi al prossimo capitolo e mi raccomando continuate a leggere e fate conoscere questa ff a tutto il mondo oppure Wido-chan spunterà da sotto le vostre coperte ^w^
Byebyeeee

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