Samantha
si diresse
immediatamente verso la centrale di polizia e diede ordine alla sua
squadra di
convocare tutti gli amici più stretti della vittima, doveva
scoprire
assolutamente qualcosa su questo James. Nate entrò
nell’ufficio della detective
e appoggiatosi al muro chiese il parere del capo.
“Sam
dimmi la verità, che
cosa ne pensi di tutta questa storia?”
“Mmh..
ad essere sincera
credo di essermi fatta un quadro completo della situazione:
L’assassino ha
senza dubbio un conto in sospeso con la famiglia Bradley. Insomma,
prima il
padre e poi la figlia.. inoltre il fratello della vittima mi sembrava
molto
spaventato dell’accaduto ma credimi, non per la morte dei
suoi cari, ma per la
propria incolumità. E’ cosciente che potrebbe
toccare a lui adesso”
“Tu
credi eh..?”
“Non
sei d’accordo?”
“Rimandiamo
questa
discussione a dopo, prima sentiamo le amiche di Lauren”
Erano
due giovani donne
belle e con grandi aspettative per il futuro ma quelle lacrime rigare
il loro
volto avrebbe spezzato il cuore anche del più rude degli
uomini. Sam
tranquillizzò le presenti che presto si sarebbe fatta
giustizia ma per ciò
avrebbero dovuto collaborare:
“Solo
qualche domanda
ragazze.., Lauren conosceva qualcuno di nome James?”
Una
delle due non
riusciva a parlare ma l’altra strinse i denti e
provò a rispondere chiaramente:
“Si..
certo.. James era
il suo più grande amore. Parlavano anche di
matrimonio..”
“Capisco..,
e dove vive
questo James?”
“James
è morto due anni
fa in guerra..”
Samantha
trasalì, non si
sarebbe mai aspettata una notizia del genere. Fu spiazzata
completamente, le
sue supposizioni fino a quel momento potevano benissimo ritenersi
nulle. Nate chiuse
invece gli occhi sorridendo.
“E
allora perché andare
all’appuntamento?”
“Lei
non ci ha mai
creduto.., non è stato ritrovato il suo corpo e fino alla
fine lo avrebbe
aspettato, fino alla morte..”
“Ok
capisco.., beh a
questo punto non potete aiutarmi ulteriormente. Ti ringrazio davvero,
sei stata
cortese e disponibile, fatevi forza ragazze, vedrete che risolveremo il
caso
quanto prima..”
“Vi prego detective.. vendichi il suo nome..”
Lo
disse piangendo, gli
occhi lucidi e la voce tremante di quelle ragazze toccò
profondamente Sam che
dirigendosi verso il suo ufficio fece cenno a Nate di raggiungerla. La
ragazza
chiuse la porta dietro di loro quindi si rivolse al collega:
“Si
prende gioco di
noi..”
“Calmati
Sam..”
“Allora,
non eri
d’accordo con me prima e avevi ragione. Dammi la tua
opinione”
“Nel primo omicidio non è stata toccata la
cassaforte. Nel secondo non vi è
nessun segno di violenza sessuale..”
“Con
ciò?”
“Il
killer agisce secondo
uno schema ben preciso e uccide solo determinate persone. Non
è un maniaco né
un ladro. Entrambe le vittime conoscevano l’assassino e nel
primo caso
quest’ultimo si aggirava liberamente per la casa. Inoltre, la
porta della
stanza con la cassaforte era aperta. Questo cosa ti fa
dedurre?”
“Che
chi la stava aprendo
era sicuro che chiunque fosse entrato in quel momento sarebbe stato
possibile
ricondurlo fuori facilmente. Quindi una persona di fiducia”
“Esatto
ma questo è
comunque superfluo. Ho fatto esaminare tutta la casa e non vi erano
serrature
forzate di alcun tipo. L’ingresso era ben chiuso”
“L’assassino
era dunque
già all’interno della casa e gli unici presenti
erano..”
“La
governante, Lauren
che adesso è fuori dagli indiziati ed il fratello maggiore
Simon con cui hai
parlato prima..”
“Capisco..
sulla signora
bradley che mi dici?”
“Seraphine
ha fatto qualche
ricerca e ha scoperto che è morta circa 6 anni fa. La sua
auto è stata trovata
sul fondo di un precipizio, lei morta sul colpo.. un tragico incidente
a quanto
pare”
“Che famiglia sfortunata!, comincio a pensare che tu abbia
ragione. Sembra vogliano
morti i Bradley”
“Ho
anche fatto qualche
ricerca personale sul patrimonio della famiglia.. è una
grossa somma che alla
morte di William sarebbe andata tutta al primogenito Simon. Il che mi
ha un po’
spiazzato, credevo potesse essere una questione d’interessi
ma per come stanno
le cose Simon non avrebbe avuto motivo di uccidere suo padre e sua
sorella
visto che era già sicuro di ricevere
l’eredità”
Nella
stanza irruppe poi
Brandon che entusiasta informò il suo capo di una cosa
alquanto interessante:
“Ho
scoperto una cosa
incredibile!, cioè veramente l’ha scoperta
Seraphine..”
“Vieni
al dunque”
“Simon,
il fratello di
Lauren, era un soldato proprio come James. Si arruolarono
insieme!”
Sam
si scambiò
un’occhiata d’intesa con Nate, la notizia avrebbe
potuto aprire diversi
spiragli sul caso.
“Molto
bene, parlerò
direttamente con lui”.
La
detective non perse
tempo, immediatamente si diresse verso casa Bradley sicura di poter
stavolta
scoprire qualcosa di concreto.
Giunta
fu ben accolta
dalla governante, Simon studiava in camera sua. La detective
bussò alla porta
aperta e lentamente si accinse ad accomodarsi nella stanza. Simon
sorrise
stranamente per poi invitare la donna a sedersi in una poltrona li
presente.
“Voleva
parlarmi?”
“Che
cosa studi di
preciso?”
“Anatomia.
Sa nella mia
facoltà se rimani indietro è difficile
recuperare”
“Medicina
eh?, che anno
sei?”
“Ultimo
anno. La mia
esperienza come soldato mi ha aperto gli occhi
sull’importanza dei medici su
questa terra”
“E’
proprio di questo che
volevo parlarti.., conoscevi James, il fidanzato di tua sorella?. Sul
luogo del
delitto abbiamo trovato una lettera da lui mandata che le dava
appuntamento in
quel preciso punto del parco”
“Si
lo conoscevo. Eravamo
buoni amici e grandi soldati. Come può vedere ho diversi
riconoscimenti. Lui ne
aveva sempre di più, era proprio un grande uomo”
“Quando
l’hai visto
l’ultima volta?”
“Due
anni fa mi mandarono
a casa perché mi fratturai il braccio durante un
esercitazione. Qualche mese
dopo seppi della notizia. Mi ci volle un po’ ma sono un uomo
forte e superai
quel momento”
“Capisco..
parlami invece
un po’ di te. Ti piace la musica?”
“Avrà
notato il
pianoforte. Beh si, studio in conservatorio ormai da 7 anni. Ho sempre
apprezzato il capolavoro delle note che dolcemente sembrano danzare tra
le mie
dita quando suono, che attraversano l’aria fino ad insinuarsi
nella mente di
chi ascolta facendolo rimanere senza più pensieri
né preoccupazioni.. lei mi
sembra una persona capace di ascoltare, dico bene detective?”
“Anch’io
ho suonato per
qualche tempo sai? Non sono mai stata un asso ma la passione non mi
mancava”
“Perché
ha smesso? Per un
artista la musica diventa la sua ragione
d’esistenza”
“C-cosa? Ehm credo di dover andare Simon..”
Sam
si alzò dalla
poltrona e velocemente si diresse verso la porta, il ragazzo la
bloccò però per
un braccio guardandola fissa negli occhi:
“Nei
suoi occhi vedo un
riflesso di malinconia, che cosa le è successo?”
La
donna socchiuse gli
occhi e abbassò il viso. Poi tornò a sedersi.
“Mia
madre morì in un incidente
il giorno prima del mio esame. Viaggiava molto ma io le feci promettere
di
esserci..”
“E’ morta inseguendo un sogno. Non devi disperarti
per lei, e a te che adesso
devi pensare”
“Non ti permetto di parlare così, anzi non so
nemmeno perché ti sto dicendo
queste cose!”
“Non era mia intenzione offenderla. Lei mi piace detective.
Farò il possibile
per collaborare con la polizia se dovessi scoprire qualcosa di
interessante”
“Scusa
il disturbo ma
adesso devo proprio andare.. ecco il mio biglietto da visita,
contattami per
qualsiasi cosa ti venga in mente riguardo i due casi di omicidio. E
fatti
forza, hai un gran talento. Sono sicuro che tuo padre e tua sorella
continueranno a seguirti da lassù”
Con
queste parole Sam
salutò l’uomo e si diresse verso la sua macchina.
La mise in moto ma prima di
partire rimase qualche secondo a pensare:
“…
Studia medicina ed era
presente in tutti e due i casi d’omicidio.. inoltre la
questione di James mi
lascia perplessa.. Non vorrei pensarlo ma Nate ha ragione,
l’assassino era in
casa quel giorno ed escludendo a priori la governante non rimane che
lui…”
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