Il dominatore di Anime di Regina Oscura (/viewuser.php?uid=55102)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** capitolo 24 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Salve!!!!!!
Questa che vi apprestate a leggere è la prima
ff originale che scrivo.
Quindi
non siate cattivi…vi avverto dal primo capitolo
sembra un Horror, ma non è proprio così
è una storia anche divertente .
Solo
l’inizio e qualche scena sono particolarmente
tristi…quindi se siete fan di tragedie Horror rimarrete
delusi...ah dimenticavo
io sono *Milli
Lin* amica
di Regina Oscura che produce
questo racconto.
Buona
lettura!!!!Spero che vi
piaccia!!
Capitolo
1
Era
una notte buia, ovunque regnava la più assoluta
oscurità
e in quel freddo e sporco vicolo non vi era anima viva.
Il
cielo era scuro e coperto da enormi nuvoloni carichi
di tempesta, la luna stessa si nascondeva.
Non
una stella illuminava quell’immenso e infinito nero.
Un
topo, un enorme ratto nero,
uscì da un bidone squadrando in modo circospetto il luogo in
cui trovava.
Sembrava
l’unico essere vivente che avesse il coraggio di
uscire a quel ora e in quel luogo.
Il
roditore udì improvvisamente uno rumore leggero e
continuo, sparì nel cassonetto.
Il
frusciò continuava avvicinandosi, il topo guardò
il
fuori con i suoi piccoli e malvagi occhietti rossi.
Il
rumore era lo stusciare prodotto da un lungo mantello
nero che veniva
trascinato a terra.
A
portarlo era un uomo piuttosto slanciato, con il volto
coperto dal cappuccio della mantella.
Si
voltò e passò alcuni vicoli velocemente, ma i
suoi
passi erano felpati, silenti.
Era
sospettoso e agitato, se avesse sbagliato cosa
sarebbe successo?
E
se non avesse avuto il coraggio di farlo?
Quella
era la sua ultima possibilità…non sapeva cosa
succedeva a chi veniva retrocesso…Sapeva che sarebbe stata
comunque una
punizione orribile.
Camminò
per lungi vicoli deserti e scarsamente
illuminati, continuò ad avanzare svelto e silenzioso, come
un felino.
Quella
sera era a caccia, un attacco a sorpresa
si disse mesto fra se.
La
sua preda non si aspettava di vederlo, nessuno se lo
sarebbe aspettato, anche per lui era stato un richiamo improvviso,
l’ennesimo.
Si
fermò improvvisamente e fissò la porta che aveva
davanti: numero 54, la via era giusta.
Tirò
fuori da una tasca del mantello un foglietto
spiegazzato scritto in una grafia arzigogolata, femminile.Lesse
attentamente e
sorrise, era l’indirizzo giusto.
Spiò
dalla piccola finestra che aveva di fianco se in
casa ci fosse qualcuno, la luce era accesa e riusciva ad udire brevi
tacce del
discorso di chi era all’interno.
Due
persone,
pensò
ascoltando i suoni provenienti dalla casa, due donne.
Bussò
con gentilezza e un anziana gli aprì la porta.
Doveva
essere stata bella in passato, ma ora aveva il
volto segnato da profonde ruge e aveva gli occhi stanchi di chi ha
lavorato
tutta la vita.
Lui
si tolse il cappuccio mostrando il suo vero volto.
Era
un ragazzo, un ragazzo particolarmente giovane, un
adolescente.
-Salve
signora- disse facendo un profondo inchino -Sono
qui per vedere sua figlia-.
Il
ragazzo fisso la donna intensamente, lei ,vedendolo,
deglutì spaventata a vuoto.
Era
davvero una persona particolare quella che le si era
parata davanti: aveva lunghi capelli corvini legati in una coda che
quasi
toccava le coscie, una pelle lattea, eterea e così pallida
che sembrava non
aver mai visto la luce del sole.
Gli
occhi….Quelli…Erano probabilmente il particolare
più
interessante che lui possedeva.
Erano
strani, inusuali: uno blu, di un blu prussiano così
profondo da sembrare un baratro senza fondo e l’altro era
verde, un verde erba
così chiaro e luminoso da parere bianco.
-Chi
siete?- domandò distaccata la donna, le tremava la
voce, aveva paura, chi era quello strano ragazzo?
-Credo
che questo non abbia importanza non pensa anche
lei? Sono qui per sua figlia- pronunciò serio, lei rimase
alterata dalla
risposta.
-Ma
cosa vuole?Se ne vada…-e chiuse di scatto la porta.
Il
giovane ringhiò a denti stretti-Speravo di non doverlo
fare, ma mi tocca- .
Bussò
nuovamente alla porta e l’anziana di prima gli
aprì
scocciata –Cosa vuole da noi? Le avevo detto di
and…-
Lui
si limitò a fissarla con i suoi profondi occhi e la
donna rimase pietrificata da quello sguardo.
Le
sue pupille dapprima persero luce, il colore delle
iridi si sbiadì e infine gli occhi le divenirono vuoti,
senza vita.
Come
ipnotizzata lei aprì la porta al misterioso ragazzo,
muta, silente.
Lui
attraversò l’entrata, poi mentre si incamminava
per la
casa sussurrò –Mi perdoni…- e volse lo
sguardo all’ombra, immobile,della donna,
ancora ferma davanti all’uscio.
Arrivò
fino ad una porta rossa decorata a fiori e lì si
bloccò, era quella la stanza, ne era certo.
Prese
un bel respiro, doveva farlo, non aveva scelta.
Il
ragazzo aprì l’ingresso e davanti a lui si parò la figura di
una ragazza dai corti capelli biondi bloccata per sempre sulla sua
sedia a
rotelle.
La
giovane stava prendendo una pillola per il cuore, era
gravemente malata.
-Chi
sei?- domandò lei con voce fievole, si mise a
tossire, era inguaribile.
-Tu
sei molto malata..- sussurrò debolmente il ragazzo -e
sai che non puoi guarire dimmi vuoi lasciare questo mondo?- chiese
guardandola
in modo enigmatico.
Lei
lo fissò con i suoi occhi neri, erano languidi, umidi,
doveva aver pianto molto, ma lui era costretto, strinse i pugni, quella
volta
non poteva fallire...
-Che
senso ha vivere?- domandò lei quasi in un
sussurrò, più
a se stessa che a chiunque altro.
-Vorrei…vorrei
solo..- continuò – Rinascere in un corpo
in forze che possa correre e vedere il sole e…e fare
ciò che vuole- sospirò
esausta.
Il
misterioso ragazzo la guardò tristemente, una lacrima
scintillò sul volto di lei e le rigò la guancia.
Non
era giusto, non poteva essere giusto…erano questi i
pensieri che martellavano la testa del adolescente in mantello nero.
Un
bruciore alla spalla destra lo colpì, era tempo di
agire lo sapeva anche troppo bene…era obbligato a
farlo…
-Se
vuoi io posso farti rinascere nel corpo che più
preferisci…- mormorò all’ orecchio di
lei.
-Ah-
rise falsamente lei –Ah ah ah! Se fosse possibile
l’avrei già fatto!Dimmi sei forze pazzo?Sei un
Serial Killer?Se vuoi uccidermi
fallo!!-
Lui
la osservò con quello sguardo indecifrabile –Tu lo
vuoi?- chiese in un bisbiglio –Tu vuoi morire?-
Lei
abbassò lo sguardo studiando a terra qualcosa che
solo lei poteva vedere.
-Si..-
disse con voce persa, senza alzare lo sguardo da
quell’asse di legno nel pavimento.
Lui
a sentire quelle parole provò quasi felicità, ora
aveva anche l’approvazione non poteva non farlo, anche se non
voleva, lui
doveva…
Prese
il respiro lentamente e avvicino le mani come in
una preghiera, sospirò, era il momento...
Mosse
le mani in modi strani, sussurrando parole
incomprensibili,simili a un sibilo, l’incantesimo
ebbe inizio.
I
suoi occhi divennero entrambi rossi e suoi capelli si
alzarono in alto in modo innaturale, gli vorticarono intorno al viso
come
frustati da un forte vento.
-Ma
che?- domandò la ragazza vedendo uno spettacolo
così
strano.
-Io
appartengo al clan dei Dominatori dell’anima…-
disse
deciso il ragazzo –Precisamente sono un Cacciatore,un
Cacciatore di anime.-
Poi
pronunciò le ultime parole per completare
l’incantesimo –In nome dei Dominatori
d’anime- la ragazza tremò sulla sedia -Io
ritiro il tuo respiro di vita…- porse la mano aperta in
avanti in direzione di
lei.
Dalla
stanza scaturì una luce, un lampo potentissimo, poi
il vuoto, il silenzio più assoluto.
Tra
le mani del ragazzo ora ardeva una fiamma, una fiamma
azzurra, fredda e morta.
Lui
fissò il fuoco celeste e mormorò –Non
sarebbe compito
mio,ma in questo caso farò un eccezione.- separò
la vampa in due, una la
strinse in mano e l’altra la lasciò andare.
-Rigenerati
in un corpo in forze!- sussurro lui rivoltò
alla fiammella tornata rossa e calda, tornata viva.
Sorrise
enigmatico.
Dopo
poche ore la polizia trovò
la ragazza morte, causa sconosciuta,impossibile da decifrare.
Tra
di loro un uomo ringhiò a
denti stretti, era arrivato troppo tardi…troppo
tardi…di nuovo, l’ennesima
vittima per un suo errore…
*Milli Lin*
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Salve
sono tornata!!!!Non vi ho
fatto aspettare molto no?
Non
che creda che qualcuno mi
segua….non mi segue mai nessuno…ormai sono
abituata al fatto che le
mie storie non siano popolari ma fa lo
stesso…Non è importante…basta che a
voi che vi state apprestando a leggere
piaccia e se è così…commentate please
^^.(è piuttosto breve, non me ne volete)
________________________________________________________________
Capitolo
2
Era
una calda giornata di
primavera, un afosa e stancante giornata primaverile.
Ciò
si notava particolarmente
guardando una classe di prima superiore.
Una
ragazza, dalla voce molto
svogliata, leggeva il libro di letteratura
–Nell’opera più grandiosa di
Dante:“La divina commedia” si trovano diversi
livelli di lettura il primo di
essi è…-
Una
ragazza dai lunghi capelli
mori, intanto, fissava il vuoto distrattamente Oh
che noia…pensava triste proprio
oggi dovevamo studiare la vita, la morte e i miracoli di Dante?Poi
oggi...
Volse
lo sguardo al banco di
fianco a lei dove un ragazzo dai corti capelli corvini dormiva
beatamente
appoggiato sul braccio destro.
Oggi
Josh doveva proprio addormentarsi? Così non posso neanche
parlare un
po’, è da giorni che alla prima ora dorme sempre,
anche Harry non è da meno e
fisso
stancamente dietro di lei.
Lì
c’era un ragazzo con la testa
appoggiata al banco, aveva i capelli castani legati in un breve codino
e una
corporatura asciutta e slanciata.
Lui
però è così bello…anche
quando dorme, non ha quella faccia da scemo che
ha sempre Josh…
Sospirò,
che giornata noiosa, se
almeno uno di loro si fosse svegliato…stava forse impazzendo?
-Nel
‘inferno ci sono 34…-
continuò la svogliata voce della ragazza che leggeva.
Si,
probabilmente stava
diventando scema a forza di ascoltare quella roba, se non fosse
già morto
l’avrebbe ucciso lei Dante, come gli era venuto in mente di
scrivere la “Divina
Rottura di Scatole”?
-Signorina
Amy!!!- disse con
forza la professoressa d’italiano, una donna secca, dalle
lunghe unghie smaltate,
dai corti capelli biondi.
La
ragazza si voltò e fisso con
i suoi occhi celesti quelli neri della donna –Si prof?-
-Visto
che i suoi amici Josh e Harry
seguono con così vivo interesse- incominciò
sarcastica l’insegnante –Che ne
dice di svegliali e mandarli fuori da questa classe dove potranno
riposare
comodamente?-
Ciò
provocò delle risatine
sommesse dai componenti rimasti nella classe.
Amy
acconsenti, cos’altro poteva
fare?
Poco
dopo i due sopraccitati si
ritrovarono fuori dalla classe con l’aria rimbambita e stanca
di chi è stato
appena svegliato e avrebbe riposato volentieri ancora un poco.
Josh
si stiracchiò
svogliatamente –Uffa, la prof ci ha scoperto subito, avevo
sonno.. dannazione
mai che si possa dormire in pace...-.
Harry
lo squadrò con i suoi
occhi di un colore indefinibile, quasi grigi
–Mah…è da un po’ che passo
notti
insonni, ma anche tu, mi sembra…-
Josh
sbadigliò estenuato –In
effetti non trovo mai il tempo per studiare e ripasso sempre la sera
tardi…sono
esausto…-
Il
moro fisso il ragazzo dal
codino, ora che ci pensava, era in classe con lui, ma raramente ci
aveva
parlato, solo quando Amy lo costringeva, cosa che purtroppo succedeva
troppo
spesso per i suoi gusti.
Lei
lo amava…e Josh continuava a
non capire le ragazze anzi, specificando, non riusciva a capire lei
soltanto.
Amy
aveva una mente davvero
contorta, chi la comprendeva era bravo, brutta perversa, non la poteva
sopportare…
La
campanella dell’intervallo
disturbò i suoi ragionamenti e Amy aprì la porta
della classe di scatto
colpendo sul naso Josh.
Quest’ultimo
barcollò tenendosi
la faccia dolorante e mugolando cose che è meglio non
ripetere…
-Ahi!!!Brutta
scema!!Sei la
solita violenta!- gridò lui massaggiandosi il naso dolente.
-E
tu sei il solito cretino!Suona
la campanella e tu rimani lì tra la porta e il muro?!?!-
esclamò di rimando
lei.
Poi
si voltò verso l’altro
ragazzo e gli sorrise tutta solare -Dai Harry andiamo e lasciamo qui
questo
scemo!- e guardò con occhi di fuoco il moro.
Appunto…come
faceva a cambiare comportamento
così velocemente?Era davvero una ragazza perversa…
-Perdonalo
Amy- disse lui con
quel suo sorriso celestiale.
-Va
beh…andiamo..- pronunciò
fredda e distaccata lei.
E
si spostarono assieme
nell’aula di scienze, ultimo piano, tre rampe di scale in
salita.
Altre
due ore di tortura… Per di
più con quella professoressa, quella donna semplicemente
crudele.
-Oh
non è possibile!-sospirò
Josh guardando l’orario scolastico nel suo diario
–Oggi abbiamo solo materie
noiose???-
-Se
tu ascoltassi invece di
dormire forse ti interesserebbero anche…-sibilò
Amy guardandolo con fare
crudele.
-Senti!
Anche il tuo angelo
castano oggi si è addormentato in classe!!! E non
è colpa mia!- ringhiò Josh di
rimando.
-Tanto,
per tutto il resto è
colpa tua- pronunciò sarcastica lei –E comunque tu
non hai visto che
espressione aveva lui mentre dormiva- continuò adorante
-…mentre
tu…- lo guardò con occhi
accusatori –Come sempre avevi dipinta sul volto la tua solita
espressione da
ebete-
-Oh
senti non offendermi!!!-
urlò Josh stizzito, perché si comportava sempre
così con lui?
-E
come potrei riuscirci? Ci ha
già pensato madre natura- rispose lei malvagiamente tenendo
tra le mani un
libro di battute.
-Senti
tu…- ma non finì mai la frase perché
arrivò Harry a disturbarli.
-
Emh…posso mangiare con voi?-
chiese titubante
-CERTO!!!-
esclamò Amy adorante
spostandosi un po’ per lasciargli il posto.
Harry
fissò negli occhi
Josh...assurdo…perché guardava lui? Non gli
interessava Amy?
Il
moro deglutì a vuoto, era
come se quello sguardo lo studiasse dentro, come se gli leggesse la
mente come
se VEDESSE oltre, oltre ciò che è normalmente
visibile.
Poi
quel aria così tesa sembrò
sparire misteriosamente, in un istante tutto era tornato normale, tutto
era
come al solito.
Harry
sorrise innocente e
cominciò a parlare tranquillamente con Amy del
più e del meno.
-Allora
hai capito il sistema
solare?- domandò incuriosito il ragazzo
-Beh,
abbastanza...- iniziò lei,
ma il resto non fu udito da Josh che era immerso nei suoi cupi
pensieri.
Era
confuso…cosa era successo in
quel istante che gli era sembrato un eternità, infinito?
Era
come se in quel attimo il
tempo stesso si fosse fermato…era una cosa terrorizzante, al
solo pensarci Josh
rabbrividì.
Chi
era in realtà Harry? Ma
forse la domanda più giusta era: cos’era Harry?
Una
cosa era certa…non poteva
essere umano…anche se può sembrare inverosimile
non era umano….Josh questo lo
sapeva, se lo sentiva dentro.
*Milli Lin*
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Salve
a tutti!!!!Belli e
brutti!!!!Bentornati al terzo capitolo di questa saga speudo
infinita…
Come
vi va la vita? Spero
bene…anch’io non me la passo male…Vi
auguro buon natale con un giorno di
ritardo ^^
Come
al solito è corto non
uccidetemi! Mi piacciono corti i capitoli di questa storia
Tutti
avranno creduto,spero,
dalla mia trama ingannevole che in verità sia in un modo, ma
qua vi
ricrederete… spero, ma si capisce meglio nel
prossimo…
Buona
lettura!!!!
__________________________________________________________________
Capitolo
3
Il
giorno dopo Josh era arrivato
presto a scuola, si sentiva particolarmente carico quella mattina, non
aveva
avuto niente da fare la sera prima.
Sospirò
di sollievo,finalmente
una serata calma, era da un po’ che la sognava.
Anche
Harry sembrava tranquillo
quella mattina, da quel fatidico giorno Josh aveva cercato, spesso
senza
successo, di evitarlo.
Che
giornata calma… soffiava una
brezza fresca e leggera, gli uccellini sugli alberi cantavano allegri,
silenzio
innaturale…si quella calma era davvero troppo anormale.
Josh
si guardò attorno, ora
aveva capito…mancava Amy!
Oh,quanto
sperava che stesse
male, almeno per un giorno ci sarebbe stata un po’ di
tranquillità.
Non
riuscì nemmeno a finire di
formulare quel pensiero che...
-JOSH!!!!!!!-
era un urlo
familiare, come si dice “Nomini il diavolo e spuntano le
corna”...
-Amy
con la tua presenza in un
attimo hai distrutto tutta la pace che c’era!!!!-
La
ragazza fece finta di non
avere sentito e gli mostrò la prima pagina di un prestigioso
giornale –Leggi-
pronunciò fredda.
-“Un
altro Omicidio
misterioso,l’ennesima vittima, questa volta si tratta di una
ragazza di
diciotto anni uccisa nel solido modo inconcepibile,
l’ennesimo crimine
perfetto…”- iniziò Josh incuriosito
dalla richiesta, ma poi capì quell’articolo
parlava di…oh accidenti…(sottolineo che questo
è il giornale di 1 giorno e
mezzo dopo che l’omicidio è avvenuto, alle 2 circa
del giorno scorso)
-Ora
vai in fondo alla pagina-
disse la ragazza indicando un piccolo paragrafo evidenziato.
-“Molti
pensano si possa
attribuire la colpa a un serial Killer molto esperto,mentre altri
considerano
anche un ipotesi più fantasiosa, quella del Clan dei
Dominatori D’anima, ma
tutto ciò resto un mistero…”-
Non
è possibile
pensò qualcuno
confuso Come hanno fatto anche solo ad intuire che
è stato un Cacciatore di
anime?! Sono forse in percolo?Spero di no…
-Hai
capito Josh?!- esclamò
eccitata la ragazza
-Beh
l’articolo si,ma non
capisco cosa…- iniziò lui, subito interotto
dall’enesimo monologo di Amy
-Semplice!è
un nuovo mistero per
la più grande reporter liceale di tutti i tempi!- disse con
enfasi lei.
-E
chi sarebbe questa
fantomatica ragazza?- domandò Josh sarcastico
-IO
NATURALMENTE!!! – sorrise
saccente Amy.
Lui
rimase senza parole, lo
sapeva che era pazza, folle, psicopatica, eccentrica, ma fino a questo
punto?!?
-Oggi
andremo in quella casa
dove vi si trova ancora la madre! Lei di sicuro sa l’aspetto
dell’assassino!!!-
continuò imperterrita e decisa Amy.
-Cosa
ti fa pensare che c’è lo
dirà?- chiese Josh fissandola serio
-Ci
spero!E se non vuoi venire
non farlo!- sibilò lei
-Ma
tu Harry ci verrai vero??-
domandò speranzosa al ragazzo dagli occhi grigi i quali,
come al solito, erano
puntati verso i verdi di Josh.
-Sì,
si può fare..- disse serio
e con il suo solito sguardo incomprensibile.
-Allora
andremo solo noi due-
disse offesa lei facendo la linguaccia a Josh
-Uffa,
va bene verrò anch’io…-
si aressè il moro, suscitandò ancora
più eccitazione nella voce della ragazza.
Non
sapeva perché, ma quello che
provava era veramente assurdo: non voleva andare con Amy, né
con Harry,
soprattutto era meglio senza di lui, ma era come se il suo sesto senso
lo
avesse avvertito che doveva per forza andarci o sarebbe accaduto
qualcosa...
Ma
se hanno scoperto
davvero la storia del Cacciatore cosa si fa?il mio clan in pericolo?Non
credo... erano
questi i pensieri di un misterioso qualcuno.
Così
quella sera, quella sera
limpida e stellata, vicono ad una piccola e desolata fermata di autobus
si
trovava un ragazzo dai corti capelli neri.
Josh
aspettava solo Amy e Harry Perché
ho detto di sì? continuava a chiedersi tristemente
stringendosi nel suo
lungo cappotto scuro da marinaio, alla Corto Maltese.
-Dovevo
rifiutarmi…- sussurrò
–Dovevo anche portarmi una giacca più
pesante…-.
Anche
se era primavera inoltrata
la sera tirava un bel vento fresco, oserei dire freddo.
Poi
una raffica di gelo
improvisa quanto violenta colpì il ragazzo,
digrignò i denti e si guardò
attorno tremante, era come se stesse morendo assiderato.
Era
un freddo innaturale che lo
colpiva fin dentro le ossa, si strinse ancora di più nel
cappotto,inutile, era
un vuoto interno, come se gli si gelasse il cuore…
Come
poteva far così freddo in
piena primavera?
In
mezzo a questa situazione
innaturale fece la sua comparsa Harry che portava un corto bomber nero
che
passando sotto un lampione il giaccetto riflesse le luci in modo
spettrale.
Tutto
in quel ragazzo era
funereo, a cominciare dalla sua stessa pelle, quella sera era
particolarmente
pallida e cinerea .
Anche
i suoi occhi che erano
coperti dal capello stile basco che aveva sulla testa, sembrava messo
apposta
per coprire gli occhi.
Josh
rabbrividì, non aveva mai
visto una persona cambiare così tanto da notte a giorno
tranne naturalmente
quel qualcuno, ma lui era
diverso poteva decidere quando e se
voleva anche come.
Harry,
visto Josh, sorrise, ma
non era un sorriso rassicurante era
più…più…tirato e scuro.
-Ciao
Josh!- esclamò
rassicurante agitando la mano –E da tanto che aspetti?-
-Ciao
Harry- disse svogliato
Josh stirandosi alzando le braccia verso il cielo notturno
–Sono qui da poco…-
Strano,
sembrava che quel freddo
fosse venuto con Harry… Era sì una persona
distaccata, ma era irrazionale
pensare che potesse portare con se il freddo… Beh ormai Josh
poteva anche
credere a tutto…
Harry
si sedette nella panchina
che si trovava vicino all’altro ragazzo, si
accomodò e si girò verso Josh.
Josh
cercò di deglutire, ma si
trovò la gola secca e arida.
Era
da solo con Harry e questo
bastava a preoccuparlo, Amy doveva arrivare presto, meglio ancora se
subito,
immediatamente.
Per
la fortuna del ragazzo la
tanto agognata ragazza arrivò poco dopo correndo in tutta
furia.
-Scusate!!!!Sono
in
ritardassimo!!!- urlò correndo a perdifiato, portava un
lungo cappotto elegante,
aveva i capelli legati e i tacchi a spillo su cui non stava in piedi e
inciampava a ogni passo.
Vedendola
Josh rimase scioccato
–AMY??-
-Sì
lo so- disse ansimando lei
–Sono orrenda- continuò sciogliendosi
l’improbabile capigliatura –Avevo un
matrimonio-
-Ti
sei sposata???- domandò
falsamente sorpreso Josh –Congratulazioni!-
esclamò stringendole la mano tra le
sue.
-NON
IO SCEMO!!!- gridò lei
iniziando a insultare il ragazzo con termini che è meglio
non riportare
-Ma
dai che scherzavo cretina!-
disse lui allontanandosi ad una distanza di sicurezza.
Harry
li fisso silente, poi si
alzò in piedi e chiese, con il suo tono di voce piatto, -Ora
andiamo?-
-Oh…-
Amy sembrò notarlo solo in
quel momento, divenne paonazza e le sue orecchie si tinse di un leggero
alone
rossastro -Ehm.. sì, su Josh non poltrire!-
-Sempre
colpa mia..- sibilò Josh
fissando male la ragazza e lasciandosi volutamente un po’ a
distanza.
-Dai
non ci rallentare!!!
Sbrigati!-
Buffo…ora
che si era allontanato
da Harry l’aria fredda si andava affievolendosi, e la domanda
si faceva sempre
più forte…cosa era in verità Harry?
Di
sicuro oggi
scoprirò qualcosa di interessante
pensò Qualcuno Me lo
sento, non vedo l’ora, vediamo pure questo Segreto!
*Milli Lin*
|
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Ciaooooo!!!!!
Cari lettori come
va? Il mistero si infittisce è? Chissa chi è quel
Qualcuno??
Effettivamente
manco io lo…acc
questo non lo dovevo dire..no non dovevo… ignorate
questo!!!! Non avete sentito
nienteeee
Ehm…leggete
e scoprite! (tutti
corti, sigh..)
__________________________________________________________________
Capitolo
4
-Quindi
signora..- ricapitolò
Amy scrivendo tutto su un blocchetto di appunti– Questo
misterioso
ragazzo…com’era?-
Era
comodamente seduta su un
divano candido dentro un accogliente salotto, il cammino era accesso e
mandava
vampate color cremisi
che donavano all’ ambiente ombre scure
-Era
giovane, aveva circa la vostra
età, credo- mormorò in risposta la voce di un
anziana, aveva occhi lucidi e
umidi di chi ha appena pianto.
Le
sua mani nodose e segnate da
rughe e macchie erano chiuse in una morsa che mostrava tutta la sua
preoccupazione.
-uhm…e
dice che era molto
particolare, ma ce lo descriva- continuò Amy con fare da
segretaria; era seduta
a gambe incrociate, con comportamento altezzoso e i lunghi capelli
scuri le
incorniciavano il volto leggermente truccato, sì quella sera
era bella…
La
donna la fissò titubante – è
per puro interesse, curiosità- disse la ragazza sorridendo,
l’altra non sembrò
rassicurata, fingeva di fissare i lapilli di fuoco che danzavano nel
camino.
Infine
la signora prese il
respiro e iniziò a descrivere –Era alto e
asciutto, aveva capelli lunghi, molto
lunghi, neri e legati in una coda…e gli occhi, beh quelli..-
si bloccò, stava
tremando.
-Ha
freddo?- domandò Josh
apprensivo, ma era strano, il focolare era acceso e non c’era
neanche bisogno
del cappotto, l’unico che continuava a tenere
l’ingombrante bomber era Harry.
-No,no-
negò triste l’anziana
spostando lo sguardo sulle sue dita diafane –Ecco gli occhi
erano…si può dire
bizzarri: uno era blu scuro e l’altro verde
chiarissimo…-
Amy
appuntò tutto diligentemente
–Bene, non c’è bisogno
d’altro, grazie- disse chiudendo il quadernino e
rimettendosi l’elegante giacca.
Josh
volse lo sguardo verso
Harry che fissava tutto con noncuranza, come se lui fosse stato esterno
a tutto
ciò che stava accadendo.
Se
non avesse già saputo chi era
il misterioso individuo che la donna aveva descritto avrebbe giurato
che si
trattasse di Harry.
Uscirono
dalla porta, salutarono
allegramente la poverdonna
e si incamminarono verso casa.
Harry
da una parte e Amy e Josh
dall’altra, erano anche vicini di casa (povero Josh
è una persecuzione
continua).
Mentre
il duo salutava Harry,
Amy esclamò contenta –Bene!Sarà facile
riconoscere il ragazzo no? Chi volete
che sia così?!?-
Quel’attimo
di silenzio che
seguì quella frase più pesante, troppo pesante.
Fu
Harry a rompere la tensione
che sembrava attanagliarli.
Il
castano rise –Non ti sei
documentata vero?- domandò irriverente –Io ho
studiato tutto il possibile sui
Dominatori d’anime, hanno tutti le stesse riconoscibili
caratteristiche, ma
credo che sappiano mimetizzarle-
-Che
caratteristiche?- domandò
incuriosita la ragazza, Harry la fissò quasi divertito,
Josh, invece, li guardò
con fare interrogativo, cosa c’era di divertente?
-Sono
belli, ma pallidi, hanno
un occhio diverso dall’altro e hanno un tatuaggio che si
può trovare in una
parte qualsiasi del corpo- descrisse il bruno
con voce piatta e inespressiva come il
suo volto.
-Com’è
questo tatuaggio?-
domandò sempre più interessata Amy
-È
una fiamma stilizzata che
ruota attorno ad un punto
che
rappresenta l’uomo- e, con una penna presa da una tasca
interna del cappotto, se
lo disegnò sulla mano.
-Sta
a significare- continuò
piatto lui –“Fiamma di vita” o
più brevemente anima-
Cosa?!?!Come
poteva sapere tutto
questo?!Anzi dove si era documentato?!?
È
impossibile…
pensò disperato il misterioso Cacciatore.
Harry
sorrise enigmatico e fisso
con i suo occhi plumbei quelli color prato di Josh.
Quest’ultimo
rabbrividì e sperò
che il giorno dopo tutto sarebbe stato dimenticato, ma era un desiderio
irrealizzabile…e anche Josh lo sapeva…
Il
giorno seguente splendeva un
meraviglioso sole in cielo.
Non
una nuvola rovinava la
potente luce dell’azzurro di quel giorno, sembrava
già estate.
Josh
quel giorno non era
particolarmente sveglio, la sera prima aveva fatto di nuovo tardi, ma
sta volta
era colpa di Amy.
-Peggio
di ogni Superiore-
ringhiò lui in direzione della ragazza che fissava priva di
espressione il
vuoto.
-Amy?-
chiese lui, lei si voltò
distrattamente – cos’è la troppa
vicinanza con Harry ti ha trasmesso la sua
stessa espressione?- scherzò cercando di sdrammatizzare.
-Uhm…-mugolò
lei –Stavo pensando
al ragazzo di ieri, il Cacciatore…-
-E
cosa c’è?- chiese preoccupato
Josh, un barlume di paura lambì i suoi occhi color smeraldo.
-Assomiglia
troppo ad Harry per
essere un caso- mormorò lei pensierosa
-Ma
no certo che è un…- Amy
interuppe la frase sul nascere
-Anche
nel comportamento somiglia.
Ricordi?C’è l’ha descritto…-
disse con tono triste.
-No
doveva essere il mio momento
di letargo, sai non ho ascoltato tutto- pronunciò
scherzosamente il ragazzo, ma
la risposta a quel gesto fu solo un occhiataccia.
-
Schivo, silente, enigmatico,
misterioso, deciso…- descrisse lei abbattuta .
Se
Josh già non sapesse avrebbe
detto che, sì, quella era la descrizione di Harry.
-E
per di più- continuò
stancamente lei –oggi lui è assente- e
indicò con mano mogia
un banco vuoto
vicino alla finestra.
-Non
è un caso- sussurrò lei
stringendo i pugni –Harry è un Cacciatore anzi
è il Cacciatore in questione!-
-Non
credo – ridacchiò il
ragazzo –è castano e ha gli occhi grigi e poi,
voglio dire, ci avrebbe dato
tutte quelle informazioni sui Dominatori se lui stesso lo fosse stato?-
Amy
si zittì nuovamente, lo fisso
silente e poi tornò a riflettere tristemente ignorando il
resto del mondo
attorno a se.
Ora
che Josh ci pensava, era
strano, perché quel giorno Harry era assente? Non era
successo nulla di
speciale o strano il giorno prima, certo sempre se si può
definire normale intervistare
una donna a cui è appena morta la figlia…
All’uscita
da scuola Josh ed
Amy, come al solito, camminavano vicini sulla strada di casa.
Quel
giorno però la ragazza non
parlava e guardava dalla parte opposta da quella dove il ragazzo si
trovava.
-Amy
parlami o diventerò pazzo!-
urlò nervosamente Josh alla ragazza.
-Ma,
Harry…- il ragazzo bloccò
la frase di lei prima ancora che potesse dire altro
-Ascoltami,
tu ti devi fidare
del tuo angelo castano no?- disse sorridendo comprensivo – E
ti fidi anche di
me no?-
Lei
annuì con la testa, Dove
voleva andare a parare con quel discorso Josh?
-E
allora credimi se ti dico che
lui non è il Cacciatore e, se non credi a me soltanto,
chiedi anche a lui e
sono sicuro che anche lui ti dirà la stessa cosa e tu non
puoi, non vuoi non
credergli- sorrise lui allargando le braccia in segno di amicizia.
Amy
lo abbracciò con occhi
lucidi di lacrime –Oh Josh, Josh Grazie!- esclamò
felice –Tu si che sai far
felici le amiche!Oh Josh!- poi qualcosa, qualcosa che il ragazzo,di
spalle, non
poteva vedere, colpì Amy.
-Ha-Harry?!?!-
balbettò
scioccata la ragazza, aveva visto quel ragazzo di fianco
all’albero che si
trovava dinanzi a lei, ma velocemente l’immagine di lui era
scomparsa, svanita,
sfumata.
E
quando Josh si voltò era già
sparita del tutto.
-Ma
che hai visto?- domandò lui
preoccupato, la ragazza era semplicemente terrorizzata
-Ma-ma
lì c’era Harry!- balbettò
indicando con mano tremante un punto imprecisato.
Josh
fissò attentamente la
direzione indicata dall’amica, vuoto, nulla di strano,
l’unica cosa che c’era
erano una panchina ferrea piuttosto vecchia e scalcinata e un albero.
-Ma
non c’è nulla Amy-
-Lo
so, lo so – tremò lei –La
su-sua immagine è-è sva-svanita come un fa-fan
tasma- Josh la guardò
stupefatto, era impossibile nessuno poteva fare una cosa del genere,
nemmeno un
Cacciatore, nemmeno i gradi più alti, e questo lui lo sapeva
bene, era lui quel
Qualcuno, era lui il Cacciatore, sebbene egli stesso
non desiderasse
diventare un assassino.
*Milli Lin*
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Salve!!!!!!
Ragazzi che scoperta!
All’iniziò
pensavo di fare come
personaggio secondario Josh e invece è il personaggio
principale. O_o
Ecco
la mia ennesima cavolata,
spero vi piaccia, è un capitolo un pò di fermo.
Prestro
altri colpi di scena!!! (un
pochino più lungo degli altri, ma poco.)
_____________________________________________
Capitolo
5
Era
una sera calda, tirava un
bel vento tiepido e purtroppo quella sera Josh doveva lavorare,
un'altra
vittima, non ne poteva più, quanta morte doveva ancora
vedere?
Sentì
il prurito alla spalla
destra aumentare era ormai un bruciore, continuo ed insistente.
Il
tatuaggio lo affiggeva, la Madre lo chiamava, di
nuovo,
ancora e ancora, quando sarebbe finito tutto questo? Quando avrebbe
avuto fine
quella strage?
E
la notte passò, un uomo sui
quaranta anni fu trovato morto.
C’erano
tracce di droga in lui,
cocaina, forse era morto per quello, ma non ce ne era abbastanza per
provocarne
la morte.
-Un'altra
morte misteriosa-
ringhiò un uomo che si teneva a debita distanza dalla
polizia –Di nuovo non ho
potuto fare nulla…-
Quella
mattina il cielo era
plumbeo e le nuvole erano cariche di pioggia.
Il
giorno precedente Josh aveva
avuto nuovamente un lavoro, un duro lavoro e aveva molto sonno.
Stava
stancamente appoggiato al
banco e sbadigliava continuamente, esausto.
Harry
quel giorno era tornato,
senza dare spiegazioni sulla sua misteriosa assenza.
Josh
di questo non se ne curava,
era troppo stanco, invece Amy continua a fissare il ragazzo dai capelli
castani.
Cos’è
successo
ieri?
Continuava a domandarsi nervosamente la ragazza
mordendosi il labbro inferiore.
Josh
guardò con occhi stanchi
Amy, se avesse continuato a rosicchiarsi il labbro avrebbe cominciato a
sanguinare, se lo sentiva.
Era
strana quella ragazza;
diceva di aver visto Harry apparire e sparire come un fantasma, ma era
impossibile, impensabile.
Harry
sembrava un semplice
umano, il più semplicemente strano che avesse mai visto,
quello sguardo gelido
e quel vento freddo…molte cose in lui erano assurde.
Chi
era quel ragazzo?
Era
impensabile, l’unica cosa
sicura era che non era un Dominatore d’anime,
Non
che Josh nè sapesse molto,
non sapeva neanche perché lo faceva, era un lavoro che non
gli dava nè risposte
nè domande, nè passione nè odio.
Non
nè sapeva nulla, ma Harry
non lo era, non poteva esserlo.
Gli
cadeva la testa, pesava, era
esausto, se la prof lo beccava sarebbe stato di nuovo buttato fuori e
insieme a
quel simpaticone con il codino che riposava beatamente sul suo banco.
Josh
si stiracchio alzando le
braccia al soffitto, ma l’insegnante se ne accorse e gli
mandò un occhiataccia
piena di odio.
-Caro,
come va stamattina ha
dormito bene?- domandò in modo falsamente dolce.
-Si
professoressa, ma ho dormito
a casa non in classe glielo giuro- mormorò Josh sperando che
almeno lo
sbattesse fuori da solo.
-Lo
so bene,- continuò
crudelmente la docente –Voglio solo che, siccome è
così attivo, venga di sua
volontà interrogato oppure porti fuori con se il suo amico
Harry.- Sorrisa
malvagiamente –Cosa decide?-
O
la padella o la brace, bella
scelta, bisognava solo decidere chi era la brace…
Harry?
La prof?
Harry? La prof? …?
Decise
di rimanere in classe
anche se avesse potuto benissimo prendere 3.
La
terza campanella suonò e
iniziò così l’intervallo, mentre tutti
si alzavano dai loro posti per
sgranchirsi un po’, Amy rimase immobile.
Guardava
scossa il vuoto più
totale richiudendosi in una barriera impenetrabile da chiunque in tutto
l’universo.
-Amy?-
domandò preoccupato il
ragazzo dai capelli neri senza, però, ricevere risposta.
-Amy
parlami!- la guardò negli
occhi, ma lei li aveva vuoti e spenti
Era
scioccata, pietrificata dal
terrore, dallo shock.
-Amy!!!!-
lei decise, al terzo
richiamo, di fissarlo silente negli occhi –Parlami !-
esclamò Josh cercando di
ridestarla.
-È
il Cacciatore, Harry è il Cacciatore,
non puoi convincermi del contrario, lo so, lo so bene…-
-Amy
ascoltami…- iniziò lui, ma
lei lo fermò con un gesto risoluto della mano
-Lascimi
sola, non parlare, non
provare a convincermi di niente- sussurrò con voce tremante
–Ti prego lasciami
sola.-
Josh
se ne andò rassegnato, non
aveva mai visto la sua amica così, era tutta colpa di Harry,
tutta colpa sua…
Strinse
i pugni, Amy non poteva
innamorarsi di qualcun altro, chiunque altro???
Si
sentiva teso e nervoso, ma
soprattutto arrabbiato, la sua volontà era spinta solo da
rabbia e odio ceco.
Voleva
farla pagare a quel
damerino, quel bastardo che stava rendendo così la sua amica.
Lo
vide appoggiato, solo, al
muro del corridoio dove si mangiava in silenzio il panino che aveva in
mano.
Stava
per addentarlo quando vide
Josh che lo fissava in cagnesco.
-Cosa
vuoi?- domandò con la sua
voce piatta e spenta, oh quanto lo odiava, quanto lo odiava…
-Tu
hai fatto qualcosa ad
Amy!!!- gridò il moro con rabbia .
-No,
non le ho fatto niente-
disse piattamente lui
-Bastardo!-
ringhiò Josh
prendendolo per il colletto della maglia.
Amy
allora sopraggiunse e
vedendo la scena urlò –Fermo!-
Josh
bloccò il pugno a mezz’aria
e fissò la ragazza con sguardo interrogativo
–Lascialo stare, non se stato tu a
dirmi i credergli?- disse lei flemmatica.
-Si
ma…- Amy lo bloccò
-Basta,
Seguimi e lascialo
stare.- non era una richiesta, era un ordine.
Lui
lasciò il colletto della
camicia del ragazzo e seguì a testa bassa l’amica,
se solo non ci fosse stata
lei....
Amy
lo guidò fino ad un aula
poco usata, solo dai prof in rare eccezioni.
Era
polverosa e puzzava di
vecchio, scarsamente illuminata, i contorni delle cose erano appena
accenati in
quella penombra, sebbene fuori il sole ormai splendeva.
C’era
un forte odore di chiuso e
probabilmente anche di muffa, da quando non pulivano? Probabilmente da
tempi
immemorabili…
-Allora..-
iniziò con voce scura
lei aprendo l’unica finestra della stanza per far entrare
luce ed aria.
-Cosa
ti è venuto in mente?-
continuò imperterrita lei squadrando con i suoi profondi
occhi blu Josh.
Il
ragazzo continuava a fissare
distrattamente un punto indefinito a terra e cercava di ignorare lo
sguardo di Amy.
-Smetti
di far
finta di niente!
Dimmi
cosa cavolo avevi in testa! Budino?-.
-Io...-
mormorò Josh –Volevo
vendicarti!Lui ti ha stregata!-
La
ragazza divento paonazza e le
punte delle sue orecchie divenirono color vermiglio.
-C-cos-sa
vor-resti
in-insinuare?- balbettò Amy diventando se possibile ancor
più rossa –Lui non mi
…-
-Nel
vero senso della parola!-
esclamò furioso Josh –Ti ha fatto un incantesimo!-
A
quelle parole lei rimase
pietrificata, seguì un momento di imbarazzato silenzio.
Josh
cercò di giustificare le sue
parole così poco consone alla situazione –Ehm..
cioè…io…ecco…- non gli
veniva
in mente nulla di sensato, un idea, un idea qualsiasi.
-Lascio
perdere questa tua ultima
uscita- disse sarcastica lei –perché ce
l’hai con lui? Non mi ha fatto niente!-
-Ti
ha reso triste- sussurrò lui
avvicinandosi troppo per i gusti di lei.
Il
viso di Amy divenne prima
rosso, poi viola, blu, verde poi altre gradazioni di colori
indefinibili.
-Dai
lasciami stare....-
ridacchiò la ragazza, le piaceva quando lui le faceva i
complimenti anche se
non l’avrebbe mai ammesso.
Uscì
dalla stanza raccomandandosi
con il ragazzo prima di scappare in classe –Non dare
più fastidio a Harry-
sibilò prima di sparire fuori dal uscio.
Lui
ringhiò e si lamentò, ma si
arrese all’evidenza che non capiva chi fosse Harry, non usava
tecniche magiche,
né era un Dominatore
Non
che sapesse bene chi ci
fosse hai gradi superiori, c’erano i Cacciatori che erano i
gradi più in bassi
come lui, poi i Depuratori poi…poi…
Non
lo sapeva, non avrebbe
saputo neanche dei Depuratori se non lo avesse avvertito suo fratello,
viveno
nella stessa casa, ma si vedevano troppo poco per considerarsi parenti.
Gli
bruciò improvisamente la
spalla destra, di nuovo il tatuaggio?
Oh
no e ora che voleva la Madre?
Si
grattò nervosamente la spalla
e uscì da quell’aula chiudendo la finestra.
Tornò
nella sua classe cercando
di ignorare lo sguardo insistente di Harry.
L’ultima
campaella suonò forte e
chiara, era per tutti gli alunni un suono angelico, la fine del
supplizzio.
Ma
non per Josh, almeno
all’inziò era sollevato dal fatto di poter correre
a casa, ma poi Harry si
avvicinò a lui e gli sibilò –So
già chi sei –
Se
ne andò con la solita aria
flemmatica.
Josh
rimase pietrificato dalla
sorpresa e si fermo a guardare le spalle larghe del castano fino a che
non
svoltò l’angolo sparendo alla vista.
Rimase
immobile, cosa sapeva
Harry??? Cosa era succeso in quel secondo che gli era sembrato
interminabile?
Qualcosa
in lui si era
incrinato, rotto; la sua sicurezza.
Se
la vide sparire davanti agli occhi
e rimase pietrificato con lo zaino ancora in mano, aperto.
*Milli Lin*
|
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
Bentornati miei
cari fan! Beh ora posso dirlo visto che sono
sicura di averne almeno una: la mitica Kami!
Che ringrazio
ancora di cuore, è la recensione più bella che
abbia mai letto, anche se è semplice, mi ha quasi commosso.
Non sai quanto
ho desiderato che qualcuno mi recensisce e
arrivi tu con quel regalo stupendo, grazie…dedico questa
storia a te.
P.s scusa se ti
ho suggestionata
______________________________________________
Capitolo 6
Un ragazzo dai
corti capelli castani correva, correva a per
di fiato.
Portava in
spalla un enorme zaino e scostava frettolosamente
tutte le persone che gli si paravano davanti.
Continuava a
correre senza mai fermarsi perchè sapeva che se
si fosse bloccato la sua mente avrebbe cominciato a ragionare su
ciò che era successo.
Invece lui
cercava disperatamente di concentrarsi solo sul
dolore lancinante che gli affliggeva la caviglia mentre correva, doveva
arrivare a casa, non poteva fermarsi per nessun motivo.
Josh si
fermò solamente davanti ad un portone candido e anonimo
di una casa di periferia ugualmente anonima.
Il ragazzo
odiava quel posto, quella casa, sentiva che ogni
volta che oltrepassava quel ingresso si trovava in un diverso girone di
inferno.
Spalancò
deciso la porta, entrarci una volta più o una meno cosa
avrebbe cambiato in fondo?
Buio.
L’oscurità
più totale.
Cercò
di accendere l’interruttore, inutile, suo fratello
doveva aver staccato di nuovo la luce, e aveva anche sbarrato le
finestre.
Sembrava che
solitamente i Dominatori odiassero la luce, a
lui non è che cambiasse molto luce o buio, ma avrebbe
preferito avere una casa
normale.
Josh corse
velocemente nella sua stanza.
Odiava quella
camera quasi più di tutta la casa, quelle
pareti nere lo opprimevano, cercava sempre di evitare di stare
più di tanto
tempo in quella mostruosa stanza.
Qualche volta
il pomeriggio lo passava da Amy o da Thomas,
suo amico di infanzia, ma il più della volta fuggiva dalla
sua vita, andava
dove c’era gente e dove era facile mimetizzarsi.
A lui piaceva
credere di essere uno, uno qualsiasi, fra i
tanti… uno normale.
Ma quel giorno
no, quel giorno doveva restare in casa a
riflettere, cosa era successo in quel eterno secondo?
Restò
immobile sul letto per molto tempo con la testa fra le
ginocchia.
Chi era Harry?
Questo era il suo unico pensiero, era la
domanda che da giorni gli martellava in testa, ma ancora nessuna
risposta
sensata.
Quel individuo
gli aveva sempre masso soggezione, ma ora,
ora ne aveva il terrore.
La normale vita
che aveva cercato di costruire in tutti
quegli anni contravvenendo a tutte le regole
del clan dei Dominatori stava per essere distrutta per
sempre.
Lui aveva
sempre saputo che non era umano, ma perché
rinfacciarglielo? In fondo che cambiava?
A ricordagli
quanto diverso fosse era sempre lì il dannato
specchio che, ogni volta che Josh lo guardava, gli mostrava quanto poco
umano
fosse il suo aspetto.
Si
voltò verso la parete nera, non vide nulla.
Constato che lo
specchio non c’era avvicinandosi e tastando
la parete.
Per essere del
tutto sicuro aprì anche gli scuri e il bagliore
del tramonto illuminò la stanza di rosso.
Quella luce
color sangue ravvivò di mille riflessi colorati
dei frantumi dello specchio a terra.
Doveva essere
stato Caen, il fratello, lui odiava che ci
fosse qualcosa che riflettesse la luce, odiava il giorno e il sole.
Josh ripenso se
davvero volesse vedersi riflesso in quello
strumento infernale, poi ricordò i suoi odiosi occhi uno
diverso dall’altro, la
sua odiosa pelle pallida e, la cosa che più detestava, quel
orribile tatuaggio
sulla spalla destra.,
Sapeva che era
obbligatorio farlo, anche Caen l’aveva in
bella vista sul collo, ma era orrendo e determinava che il suo destino
era
rimanere per sempre un insulso assassino Cacciatore di anime.
Si
passò nervosamente una mano tra i capelli e si stese sul
letto sperando di dormire per un secolo o per sempre…
Passò
una buona parte della nottata avvolto in un sonno
leggero e movimentato costellato da incubi in cui Harry appariva
continuamente.
A svegliarlo
furono dei passi leggeri, era notte inoltrata,
forse era suo fratello…
La porta della
stanza si aprì –Bentornato Caen-
mormorò Josh
con voce roca.
-Ciao..- a
rispondergli era stato un ragazzo alto e
slanciato dai corti capelli fulvi –ancora sveglio?- chiese il
fratello mentre
si toglieva l’ingombrante e lungo mantello nero.
-Non riesco a
dormire…- sussurrò Josh mettendosi seduto sul
letto.
Caen sembrava
sinceramente interessato, aprì gli scuri e
l’irreale luce della luna né sottolineò
i lineamenti spigolosi e la sua pelle
sembrò ancora più cinerea.
-Allora che
c’è?- chiese sedendosi sul bordi del letto.
-Incubi…-
cercò di sviare la cosa, non gli piaceva parlare
con Caen.
I bizzarri
occhi del Depuratore fissarono quelli color erba
di Josh che cercò invano di evitarli.
Gli occhi del
fratello gli avevano sempre messo
soggezione,si chiedeva se anche lui facesse alla gente quel impressione.
Ricordando la
madre della ragazza da lui uccisa si disse
che, sì il suo sguardo impressionava.
Gli occhi di
Caen erano però molto più spaventosi: uno nero,
di un nero profondo e indecifrabile mentre l’altro era di un
azzurro limpido e
chiaro, sembravo lo sguardo di due persone completamente opposte.
-Caen-
iniziò Josh passandosi una mano tra i capelli e
guardando distrattamente il vuoto –Perché faccio
tutto questo?-
-Che vuoi
dire?- domandò il ragazzo.
-Perché
caccio le anime?Perchè uccido delle persone?
Perché?- chiese disperato il ragazzo tenendosi la testa tra
le mani.
-Non lo
so…- sussurrò il Depuratore –So solo
che io devo
purificare le anime, quelle catturate dai Cacciatori come te, da
ricordi e
sentimenti crudeli –
-Ma cosa
succede a quella anime?Cosa ne fa la Madre?- Josh
alzò la testa dalle mani e fissò il buio con
insistenza.
-La nostra
signora sa quel che fa e lo dice solo ai
fidati..-
-E di noi non
si fida?!Di noi che siamo suoi…?- iniziò il
ragazzo
con foga, ma venne presto bloccato.
-No!Si vede che
di noi non si fida!- lo fermò il rosso con
rabbia.
L’aria
attorno a loro si caricò di tensione, il silenzio che
venne dopo nascondeva la loro rabbia.
-Beh…io
vado a coricarmi- disse dopo il lungo silenzio Caen
– e faresti bene a dormire anche tu..-
E, detto
questo, uscì dalla stanza e chiuse la porta, Josh
rimase solo, decise di andare a dormire sapendo benissimo che quegli
orribili
sogni lo avrebbero perseguitato per tutta la notte.
Il giorno
seguente non voleva andare a scuola, aveva un mal
di testa fortissimo ed era semplicemente esausto.
Ma sapeva bene
che Amy lo avrebbe perseguitato, era da anni
che lui cercava di impedirle in tutti i modi possibili e immaginabili
di
entrare in casa sua.
Qualche volta
aveva dovuto usare l’arte dell’illusione e
mimetizzare
l’interno della casa, portandola comunque via subito.
Quindi e
così che decise di andare a scuola comunque.
Incominciò
a camminare verso la scuola, ad ogni passo si
sentiva più esausto e pensava sempre di più a
cosa avrebbe fatto quando si
sarebbe visto davanti Harry.
Aprì
la porta della classe e guardò con aria stanca il banco
del ragazzo castano….Vuoto?
-Ciao Josh!-
esclamò una voce eccitata e felice.
-Ciao Amy!-
rispose il moro, quella ragazza in un solo
attimo lo aveva riportato alla realtà, si sentiva
già meglio, molto meglio.
Si
stiracchiò e si sedette sulla sua sedia, guardò
fuori
dalla finestra il sole che splendeva alto e si sentì di
nuovo vivo, quasi
felice.
Le lezioni si
svolsero normalmente, quella era vita, la SUA
vera vita.
Solo Amy gli
parve preoccupata per qualche strano motivo, ma
non riusciva a dargli veramente importanza, si sentiva semplicemente
euforico.
All’uscita
da scuola Amy bloccò per un braccio Josh, era
tutta la mattina che quella domanda la rodeva, non poteva non farla.
-Tu sai cosa
è successo ad Harry?-
Il moro
sembrò ricordarsi solo in quel momento che Harry
esisteva e un alone scuro attraverso il suo sorriso.
-Perché
dovrei saperlo?- chiese lui ostentando indifferenza.
-Beh ieri ho
visto che ti diceva
qualcosa e insomma tu eri
semplicemente scioccato e allora ho pensato che…-
Josh la
interruppe –NON SONO AFFARI TUOI!- ruggì con
rabbia
lui.
-Scusa…-
sussurrò Amy stingendosi nelle spalle.
Doveva cambiare
discorso…già…ma cosa poteva dire?
-Ehm…mi
terresti lo specchietto che dovrei specchiarmi? Ho
dei capelli orrendi!- sorrise lei.
Oh
no… che cosa stupida che aveva
sparato…scema!Scema!
Il ragazzo
acconsentì contento che non si parlasse più di
Harry e lei gli passò un piccolo specchietto rosa.
-Ci vedi?-
chiese puntando nella giusta direzione la piccola
lastra riflettente.
-Si!-
Fu un attimo,
il tatuaggio bruciò,ma non un bruciore normale
era il dolore più forte che avesse mai sentito, le mani gli
tremarono e lo
specchio gli cadde di mano frantumandosi a terra.
-Scusa!-
esclamò lui massaggiandosi la spalla dolorante.
-Josh ma che
cavolo è successo?!?!- chiese lei spaventata.
-N-niente no-on
preoccu-cuparti- balbettò lui abbassandosi a
raccogliere i diversi frammenti.
- Ti aiuto io
– sorrise Amy –Ero solo preoccupata…-
disse
abbassandosi a raccogliere i pezzi dello specchio.
-Ti sono
tremate le mani come in preda alle convulsioni!-.
Già,
quel bruciore era troppo forte, era stato come se tutto
il suo corpo avesse preso fuoco, era un dolore indescrivibile troppo
forte per
sembrare reale.
Tremò
di nuovo e appoggiò la mano sulla spalla che sembrava
ancora pulsare.
-Cosa ti
succ…- Amy si bloccò, in un grosso frammento
dello
specchio vide riflessi gli occhi di Josh…no non erano quelli
di Josh uno era
blu e l’altro verde…Come il Cacciatore!
Lei lo
fissò terrorizzata, Josh non capì e raccolse lui
l’ultimo frammento e poi li buttò nel bidone a
fianco a loro.
La ragazza
rimase immobile a terra con lo sguardo
intensamente puntato a terra guardando qualcosa che solo lei vedeva.
-Amy ma che
hai?- chiese Josh abbassandosi per incontrare
gli occhi della ragazza, ma lei si alzò senza guardarlo
negli occhi.
-Amy?-
Poi lei lo
fissò con occhi scioccati –Chi sei?-
-Ma che stai
dicendo?-
-Rispondi !Sei
Josh?-
-Certo
che…- poi si ricordò il frammento lei doveva aver
visto qualche particolare del suo vero aspetto, oh no…non
Amy... –Certo che
sono io!Chi dovrei essere?-
Lui sorrise, ma
era un sorriso falso e tirato e anche Amy
sembrò accorgersene.
Chi era
l’individuo che aveva davanti?
Josh la
salutò frettoloso, quello che aveva appena sentito
era il richiamo più forte che aveva mai sentito, non poteva
ignorarlo, doveva
agire, di nuovo, di nuovo doveva fare qualcosa contro la sua stessa
volontà.
-Scusa!Devo
andare!- gridò Josh agitando la mano.
Doveva andare
dalla Madre e chiederle che cacchio volesse
anche quella volta, ancora e ancora…Per quanto tempo sarebbe
ancora successo?
Svoltò
l’ennesimo anglo di corsa e….
Un ombra gli si
parò davanti e Josh rimase pietrificato dal
terrore e dalla sorpresa.
Non era
possibile, non poteva essere possibile, non
doveva….no…no…era
impossibile…non lui….Ma
perché?Perchè?
*Milli Lin*
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