Collide [Teddy e Victoire in pillole]

di Kimly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo (Settembre 2011) ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 (Marzo 2013) ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 (Marzo 2013) ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 (2 Maggio 2013) ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 (Settembre 2013) ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 (Settembre-Ottobre 2013) ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 (Ottobre 2013) ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 (Ottobre 2013) ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 (Dicembre 2013) ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 (25 Dicembre 2013) ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 (Dicembre 2013) ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 (Flashback) ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 (Febbraio 2014) ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 (Aprile 2014) ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 (Aprile/Maggio 2014) ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 (Giugno 2014) ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 (Settembre 2014) ***



Capitolo 1
*** Prologo (Settembre 2011) ***


Prologo.

-Ted Lupin, dove diavolo ti eri cacciato?-
Non era raro sentir urlare Kelly Adams, soprattutto quando si rivolgeva ad una certa persona di sua conoscenza.
-La Sanguisuga ha colpito ancora. E' riuscita a cogliermi di sorpresa per chiudersi con me nello scompartimento del treno.- sbuffò il ragazzo in risposta, prendendo posto alla tavola dei Grifondoro e cercando di evitare di strozzare il suo migliore amico, Carson Webb, che se la rideva di gusto.
-Scusa.- pigolò lui, notando le occhiatacce di Ted e cercando di mantenersi serio.
-E' inconcepibile che ancora non l'abbia capito.-
-Se non le dici niente, genio, non lo capirà mai.- disse con onestà Kelly, mostrando un sorriso che contagiò gli altri due.
-Non gliel'avrò spiegato apertamente, ma dopo aver rifiutato tutti i suoi inviti ci sarebbe anche potuta arrivare, o no?-
Entrambi i suoi amici scoppiarono a ridere, mentre lui cercava di capire cosa fosse così tanto divertente.
-Stai parlando della Brown, Ted.- Carson riuscì a dirlo tra le risate, mentre a Kelly scesero addirittura le lacrime.
-E' tutta colpa di sua madre!- se ne uscì dopo un po' Ted, attirando le attenzione degli altri due.
-Sapete, era dello stesso anno di Harry e Ron. Sarei riuscito ad evitarla se non avesse messo su famiglia così presto.- spiegò lui, proprio nello stesso momento la Preside batté la forchetta sul suo bicchiere un paio di volte, giusto per far tacere tutta la Sala Grande.
-Tra poco entreranno i nuovi studenti. Cercate di comportarvi in maniera civile, ragazzi.- tutti notarono lo sguardo della donna puntare verso il tavolo dei Grifondoro, più precisamente su Connie Harvey, una tipetta molto simile ai piccoli Fred e Roxanne Weasley.
-Bene, finalmente conoscerete la mia amica Vic.- disse Ted e si accorse subito dell'occhiata al cielo di Kelly e delle due finte dita in gola di Carson.
-Cosa c'è?-
-Avrai parlato di questa Vic per tutto il viaggio. Hai proprio deciso di fare il baby-sitter quest'anno?- chiese l'amico, guardando l'altra che annuì convinta.
-Non volevo dire questo, è solo che non sono riuscito neanche ad incontrarla sul treno. Lei è piccola e non vorrei che...-
-Se la caverà, Ted. Incontrerà degli amici favolosi come noi che le renderanno questi sette anni di prigione un po' più piacevoli.- lo interruppe Kelly, che odiava studiare quasi quanto si può odiare uno Schiopodo Sparacoda.
-Modesta, eh?- rise Carson, ricevendo una gomitata sullo sterno.
L' entrata dei nuovi studenti pose fine alla “guerra” fra i due che si voltarono subito per vedere le facce dei futuri Grifondoro.
-Dov'è la tua poppante, Ted?- chiese l'amico fra il vocìo della sala e il ragazzo cercò con lo sguardo una chioma argentea che non riuscì ad individuare.
-Non lo so.-
-L'avrà presa la Piovra.- bisbigliò Kelly a Carson, ma a Ted arrivò comunque e non riuscì a frenare un'occhiataccia all'amica.
-Scusa. Scherzavo.- mormorò lei, fingendosi offesa.
-Silenzio, per favore. Ora chiamerò il vostro nome ed indosserete il Cappello, che vi assegnerà ad una casa.-
Victoire sarebbe stata al fondo, pensò Ted, mentre via via il gruppetto di quelli del primo anno diminuiva.
Dopo che un bambino cicciotello -forse il figlio di Neville, che era stato altrettanto precoce nel procreare piccoli pargoletti- prese posto nella tavolata dei Tassorosso, Ted riuscì a vedere Vic, i cui capelli risplendevano come non mai.
Sentì Carson fischiare e il ragazzo si voltò subito per ammonirlo.
-Graziosa la piccoletta.- disse semplicemente, mentre Kelly scuoteva il capo rassegnata.
Passarono circa altri dodici studenti prima che Victoire venne chiamata.
-Weasley.-
La bambina avanzò sicura, mentre i capelli color grano attiravano l'attenzione di tutti.
-E' una Veela, vero?- storse il naso l'amica non appena pose la domanda a Ted che annuì.
-In parte. Per un ottavo, mi pare.-
-Corvonero.- il Cappello Parlante ci aveva messo un po' a decidere, ma non appena pronunciò la sua scelta, la biondina lo posò sullo sgabello ed elegantemente si accomodò alla sua tavola.
-Che peccato.- borbottò Carson, addentando una coscia di pollo tra le tante che erano appena apparse.
-E' una bambina, Cà.- Kelly gli rideva in faccia, possibile che per il ragazzo andassero bene tutte?
-Lo è ora. Riparliamone tra qualche anno e quella, signori miei, diventerà uno schianto.-
-Ehi, modera i termini.- disse stizzito Ted, servendosi della zuppa di cipolla.
-Avrai molti rivali, amico.- La Adams indicò il ragazzo di fronte a sé e Carson sorrise.
-Vedremo.- e chiusero lì la discussione.
-Su, Kelly, passami in un altro pezzo di pollo.-
-Ne hai mangiato abbastanza.-
-Non sei mia madre!-
-Ma sono la tua migliore amica, lo devo fare per il tuo bene.-
Carson e Kelly battibeccarono durante tutta la cena, coinvolgendo ogni tanto Ted che, non appena colse l'occasione, si voltò verso la tavolata dei Corvonero e salutò Victoire che ricambiò con il suo solito sorrisino da snob.
Non avrebbe mai immaginato che l'arrivo della bambina avrebbe sconvolto i suoi restanti anni ad Hogwarts.

 

Spiegazioni, varie ed eventuali:
In questo periodo sono così assurdamente innamorata di questa coppia (oltre ovviamente a Bill e Fleur) che non ho resistito ed ho dovuto iniziare questa long.
Parlerà della loro storia, ovviamente. Dei loro anni ad Hogwarts insieme, delle gelosie, delle ripicche e di tutto ciò che può accadere quando si ha a che fare con una come Victoire.
Il primo capitolo è quasi finito e sto per iniziare il secondo.
Non voglio che questa storia finisca del dimenticatoio, quindi cercherò di postare regolarmente. Ogni mercoledì, quindi.
A presto^^

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 (Marzo 2013) ***


-Sì, Weasley?-
-1362.-
-Ed è esatto. Cinque punti a Corvonero.- la professoressa Stumpton oltrepassò la cattedra ed assegnò i compiti per la prossima settimana, troppi per dei semplici studenti del terzo anno.
-Uffa! Non riuscirò mai ad uscire con Richard.- non era strano udire le lamentele di Lisa, compagna di dormitorio di Victoire e sua grande amica.
-Non sono poi compiti così difficili.- provò a consolarla la Weasley, ma Isobel -l'altra sua migliore amica- fu più diretta, come sempre.
-Sapevi bene che quest'anno sarebbe stato duro. Avevi solo da non concordare appuntamenti da ogni parte, con ogni ragazzo passabile di questa scuola.-
Lisa era una romantica e credeva fermamente che il principe azzurro la stesse aspettando da qualche parte, nel frattempo però si dava da fare con parecchi ranocchi.
-Grazie tante, Isie.- la riccia le fece una linguaccia che Isobel non avrebbe mai ricambiato, era troppo matura per abbassarsi al suo livello.
-E comunque non tutte sono fortunate come te. Ti tieni Flitt così stretto che ho paura che prima o poi ti chieda di lasciarlo andare.- continuò la ragazza, mentre l'altra rispondeva.
-Io non faccio proprio niente. Non è colpa mia se Alex ha preso la bellezza da sua madre e...-
-E l'intelligenza, lo charme, l'eleganza, l'educazione. Da suo padre non ha preso niente, per fortuna.- aggiunse Victoire alla fine, giusto per chiarire che non voleva affatto offenderlo.
-Beh, qualcosina sì, vi pare?- disse maliziosa Lisa, facendo ridere tutte e tre e continuò.
-Anche se la più fortunata è senza dubbio Vic... toire.- si riprese in tempo, l'amica non sopportava quel suo odioso diminutivo, soprattutto chi le aveva affibiato quel odioso diminutivo.
-Vero. Potresti avere tutti i ragazzi della scuola, basterebbe un tuo schiocco. Stai lontana da Alex, però.-
-E da Richard... e Kent, Loris e Steve.-
-Tutti insomma.- Isobel diede voce ai pensieri di Victoire e scoppiarono di nuovo a ridere insieme.
Salirono tutte e tre le scale e nessuna di loro disse nulla quando qualcuno fischiò verso la loro direzione, oramai ci erano abituate.
Isobel e Lisa sapevano che erano rivolte solo alla loro amica, ma non riuscivano più ad essere invidiose a quel punto.
Non potevano negare che la Weasley fosse la ragazza più bella della scuola ed era anche la loro migliore amica, quindi non avevano niente da invidiarle.
Fu Victoire a risolvere l'indovinello per entrare nella Sala Comune e Lisa, non appena varcò il buco, lanciò su un tavolino i suoi libri e riuscì prontamente per incontrarsi con uno dei suoi tanti amanti.
-Alex ha un allenamento, vado a vederlo.- e anche Isie sparì dietro la porta.
Victoire non riusciva proprio a comprendere le sue amiche. Erano ancora così giovani, a malapena avevano scoperto l'altro sesso e già erano così pronte e sicure da volersi buttare in una relazione seria.
Isie era da un anno che frequentava Flitt ed un anno per una tredicenne corrisponde a circa vent'anni, ma lei non sembrava minimamente stanca e lui neppure.
Erano perfetti, era vero, ma ancora così... piccoli.
Victoire aveva la loro stessa età, eppure formulava pensieri che avrebbero fatto invidia a nonna Molly, tanto erano adulti.
Decise di portarsi avanti con i compiti che le avevano assegnato, desiderosa più che mai di finirli proprio lo stesso giorno.
Troppo tardi sentì quella vocina fastidiosa che da tredici anni le tormentava l'esistenza.
-Vic! Ehi, Vic!-
Teddy Lupin, il ragazzo che proprio non voleva smetterla di stressarla ogni volta.
Era diventato il suo passatempo starle addosso e dirle cosa o non cosa fare.
-Cosa vuoi, Teddy?- Ted sapeva bene che Victoire non gradiva il suo diminutivo, più volte infatti lo aveva pregato di piantarla di chiamarla così, ma lui sembrava sempre divertirsi un mondo vedendola arrabbiata e lei faceva altrettanto.
-Potresti smetterla?- la smorfia che spuntò sul suo viso, fece gongolare la ragazza.
-Quando la smetterai tu.-
-Allora sopporterò, Vic.- continuò, mostrandole la lingua e scompigliandosi i capelli. Odioso.
-Mi cercavi?-
-Sì, andavi da qualche parte?-
Victoire mostrò i libri.
-Biblioteca.-
-Che novità! Vieni con me? Stiamo un po' insieme, chiaccheramo.- propose lui, mostrandole un sorriso che le provocò un peso allo stomaco che non riuscì a motivare.
-No, grazie.- rispose prontamente. Voleva allontanarsi da lui il più in fretta possibile.
-Dai, Vic. Non voglio farti niente, giuro. Questa volta farò il bravo.- e si sciolse nuovamente in quel sorriso strano.
Victoire ricordava bene l'ultima volta che aveva accettato un suo invito. Aveva organizzato una sorta di calendario degli appuntamenti fra lei e tutti coloro che avessero desiderato uscire con la Weasley, quasi tutta Hogwarts quindi.
L'aveva fatto per soldi, quel mascalzone. Ogni tanto si chiedeva se fosse davvero figlio del tranquillo Remus o non un figlio illegittimo di zio George.
-Prometto, niente scherzi.- e la ragazza accettò, seguendolo giù per le scale dritto verso il Parco.
-Ehilà, Lupin.- Kelly Adams e Carson Webb erano i migliori amici di Teddy, ma Victoire aveva parlato raramente con loro. Una volta Ted le aveva rivelato che Kelly si sarebbe sentita in soggezione e Carson ci avrebbe provato spudoratamente, quindi la Weasley non aveva mai azzardato a stringere amicizia con loro.
-Ciao, ragazzi. Oggi con noi c'è anche Vic.-
La bionda era stranita dal fatto. Era stato proprio Teddy a farle capire che non avrebbe dovuto tentare di dialogare con i suoi amici e adesso, invece, la portava direttamente nella tana del lupo. Era impazzito?
-Ciao, Vic. Non ci siamo mai presentate, ma io sono Kelly.- era una ragazza carina, aveva lunghissimi capelli neri e due occhioni blu come la notte. Mediamente accettabile, decise la ragazza, stringendole la mano.
-Victoire.-
-Come?-
-Il mio nome è Victoire, non Vic.- ripeté di nuovo, ma scandendo bene le parole in modo che capisse.
La Adams si voltò verso Teddy, quasi come se volesse una spiegazione per il suo atteggiamento e l'amico rise.
-Scusala, Ly. Vic è un po' snob all'inizio, ma poi si scioglie.- Ted scosse la testa verso Kelly, per farle comprendere di lasciar perdere.
-Sono Carson, Victoire. Piacere.- il ragazzo che le si parò di fronte avrebbe fatto impazzire Lisa, strano anzi che non lo avesse ancora puntato.
Era bello, doveva ammetterlo. Aveva una corporatura forte, già quasi formata, i capelli, biondi quasi quanto i suoi, erano un po' lunghi, ma comunque tenuti con cura. Gli occhi, azzurri, erano poco lucenti, ma gli si leggeva l'ardore di un tipico sedicenne.
Era proprio il principe azzurro che Lisa aspettava.
Il modo, però, con cui aveva pronunciato il suo nome non le piacque affatto.
-Piacere, Carson.- usò lo stesso timbro di voce del ragazzo che sorridendo disse.
-E' simpatica.-
Stettero seduti sul prato verde per circa mezz'ora prima che Kelly si dileguò con una scusa e Teddy fece altrettanto.
-Dove vai?- domandò Victoire, vedendolo alzarsi.
-Ehm, mi sono appena ricordato di non aver lucidato a dovere il mio manico di scopa. Sai, domani sarà una partita importante. Non possiamo perdere.-
La Weasley capì subito che Teddy stava mentendo, il suo amico non sapeva proprio fingere.
Fece comunque finta di credergli, giusto per capire quale fosse il suo reale scopo.
Lo guardò allontanarsi velocemente e riuscì anche a scorgere delle ciocche nere fluttuare dietro un arbusto poco lontano, seminascosto da un gargoyle di pietra.
-Allora, Victoire, parlami un po' di te. Cosa ti piace fare?- domandò Carson e in quello momento la ragazza comprese ogni cosa.
Webb non sembrava minimamente preoccupato dal fatto che i suoi due migliori amici se la fossero svignata, quindi era chiaro che era stato coinvolto anche lui nel piano... o peggio, magari era stato proprio lui l'artefice del piano!
-Ti saluto.- lo liquidò a quel punto, alzandosi in piedi e scuotendo con nonchalance la sua chioma fluente e riducendo il ragazzo in un leggero stato di trans, giusto il tempo di riuscire a squagliarsela.
Riuscì appena a mettere piede sul primo gradino della scala che conduceva alla Biblioteca prima di sentire la voce squillante di Teddy fare il suo nome.
Lo evitò accuratamente, cercando di affrettare il passo. Il ragazzo, però, era un Cercatore, difficilmente avrebbe potuto seminarlo.
-Ehi, aspetta. Tutto bene?- Teddy le afferrò un braccio, costringendola a voltarsi verso di lui.
-No, non va tutto bene. Davvero pensavi che non lo avessi capito? Sei forse stupido?- gli tuonò addosso, cercando di liberarsi dalla presa, invano.
-Perché? Carson è un bravo ragazzo, il mio migliore amico e uno dei ragazzi più corteggiati della nostra scuola. Sareste una coppia perfetta!-
Victoire boccheggiò, frugando nella sua testa delle parole che non fossero insulti da snocciolare al ragazzo che aveva di fronte.
-Ma chi te l'ha chiesto, scusa? Io non voglio frequentare nessuno, non voglio stare con nessuno e soprattutto non voglio innamorarmi di nessuno. Nessuno, chiaro?-
Victoire sapeva bene di averle urlate quelle parole, ma non era proprio riuscita a reprimere i suoi istinti, con il risultato di aver fatto voltare non pochi curiosi.
Teddy era rimasto basito. Mai nella sua vita aveva visto Vic così adirata e minacciosa, questa volta avrebbe davvero dovuto fare un miracolo per scusarsi.
Il ragazzo non seppe neanche come risponderle, quindi lei, approfittando della sua momentanea “assenza”, riuscì a fargli staccare la presa e correre via.
Teddy si riprese solo pochi minuti dopo, quando oramai gli studenti stavano confluendo tutti verso la Sala Grande per il pranzo.
Abbattuto, fece lo stesso, sperando con tutto il cuore di non incontrare gli occhi di Vic a tavola... o sarebbero stati guai.

 

Spiegazioni, varie ed eventuali:
Ed ecco il primo capitolo! Non vedevo proprio l'ora di postarlo ^-^
La storia sta procedendo abbastanza bene, quindi probabilmente l'aggiornamento sarà più rapido, soprattutto perché sta per scadere il contest dove ho partecipato con una specie di spin-off, quindi non voglio rovinare la "suspence" postando prima quella del resto.
Ringrazio remvsg per il commento (sono contenta che ti inizi a piacere questa coppia, io non posso più farne a meno <3) e tutti coloro che l'hanno aggiunta alle preferite/ricordate/seguite.
A presto, un bacione <3

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 (Marzo 2013) ***


-Quindi si è arrabbiata?- domandò Carson la mattina dopo, servendosi succo di zucca.
Ted, dopo pranzo, era sparito nel suo dormitorio e non si era più fatto vedere per il resto della giornata.
Aveva visto nascere Victoire, l'aveva vista crescere e lui era cresciuto con lei.
Erano grandi amici e per questo le parole aspre della ragazza lo avevano portato a riflettere. Perché aveva così paura dell'amore?
Quando era piccolo, Harry gli aveva parlato a lungo di questo sentimento “che sconfigge ogni cosa”, aggiungendo anche il fatto che fosse indefinibile e misterioso.
Un po' come Vic, insomma.
-Ted!- l'amico lo chiamò nuovamente, ripetendo la domanda a cui lui non aveva ancora dato risposta.
-Tu che ne dici?- disse retorico quello, alzando un sopracciglio a mò d'avviso.
-Eddai! Non l'ho neanche sfiorata!- Carson alzò le mani, come se volesse essere perquisito.
-Lo so, tranquillo. Il problema è che mi ha fatto capire, senza tanti giri di parole, che non vuole che io mi metta in mezzo e che non vuole affatto avere un ragazzo. Non per ora, comunque.- aggiunse Ted, quasi sperandolo per il suo amico che scrollò le spalle, indifferente.
-E' chiaro.-
Kelly non aveva parlato fino a quel momento e solo allora se ne uscì con quella frase tanto criptica.
-Cosa?- chiesero all'unisono i due ragazzi, mentre lei sorrideva scuotendo la testa.
-Possibile che non lo abbiate capito?-
-Diccelo e basta, Kelly.- sbottò Carson, il meno paziente dei tre.
-Probabilmente c'è già qualcuno per Vic.- disse semplicemente, sfogliando la Gazzetta del Profeta incurante dei vari articoli.
-Me lo avrebbe detto. Siamo amici d'infanzia, noi.- replicò Ted, punto sul vivo. L'idea che l'amica le avesse nascosto qualcosa gli era insopportabile.
-Siete cresciuti da allora. Oramai è una ragazza, non si confida più con “l'amichetto del cuore”.- lo schernì Carson, non sapendo cosa stesse scatenando.
-Non fa ridere, Cà, affatto.- grugnì Ted, mentre un moto d'ira si impossessava improvvisamente di lui.
Possibile che Vic avesse dei segreti? Probabilmente sì e lui ovviamente non era stato reso partecipe di essi.
-Ci vediamo dopo.- salutò i due amici che lo guardavano stupiti, diretto verso il tavolo dei Corvonero.
Sapeva cosa fare.
-Ciao, ragazze.- Lisa ed Isobel lanciarono delle occhiatine di sottecchi a Victoire prima di rispondere.
-Ciao, Ted.-
-Ted.-
-Vattene.- l'ultima a parlare era stata proprio la bionda, che non aveva staccato gli occhi dal suo enorme volume di Pozioni.
Era così simile ad Hermione, a volte.
-Scusa, Vic, ma non stavo cercando te. Posso parlarti, Lisa?-
Ted sapeva bene che tra le tre era la più vulnerabile, sarebbe crollata di certo alle sue domande.
La ragazza, chiamata in causa, cercò il sostegno delle amiche che però non arrivò.
-Vorrà organizzarti un appuntamento con un altro dei suoi amiconi, Lisa. Se ti può fare piacere, vai.- Victoire continuava a tenere lo sguardo basso, ma le parole che aveva usato erano zuppe di risentimento e rabbia.
Il ragazzo si ritrovò puntato due paia d'occhi accusatori, ma riuscì comunque a trovare il coraggio di sillabare “Niente del genere” a Lisa, prima di accompagnarla fuori dall'ampia sala.
-Allora. Cosa vuoi?-
Era amica di Vic, questo lui lo sapeva bene, ma il suo tono minaccioso non aveva niente... beh, di minaccioso, ecco.
Era troppo ingenua e gentile per portare rancore, tutto il contrario di Vic.
-Devo parlarti. Dalle tue parole immagino che lei ti abbia raccontato tutto.-
-Esatto, Ted, ogni cosa.-
-Perché se l'è presa tanto? Volevo solo fare un favore a Carson, non pensavo reagisse così.-
Evidentemente l'espressione che aveva assunto Ted in quel momento era così abbattuta da aver innescato la pietà di Lisa, che si sciolse completamente.
-Mi dispiace, ma non ne ho idea. Dice sempre che siamo troppo piccole per storie serie o per parlare già d'amore e cose così. Penso che l'avere troppi ragazzi attorno l'abbia portata ad odiarli.- spiegò lei, dandogli delle pacche consolatorie.
-Quindi non è che forse le piace un altro ragazzo?- chiese a bruciapelo lui, fissandola dritta negli occhi per poter cogliere un guizzo diverso o sospetto.
-Non penso proprio. Vic pensa solo a studiare, tutto qui. Quando le accenno a qualche essere vivente di sesso maschile che non siano professori o familiari lei va su tutte le furie. Penso che abbia solo bisogno di tempo. Prima o poi tutte sbocciano.- l'ultima frase l'aveva letta sicuramente da qualche parte, rifletté Ted, prima di ringraziarla ed allontanarsi via.
Si sentiva un po' meglio adesso che sapeva di non essere stato messo all'oscuro di nulla.
Probabilmente Vic era così chiusa in se stessa da non rivelare niente nemmeno alle sue migliori amiche, ma per il momento decise di non riflettere su questa opzione.
Scendendo verso i sotteranei, per la prima lezione della mattinata, il ragazzo pensò a Fleur.
Harry e Ron gliel'avevano descritta in un modo che la faceva trapelare ben diversa dalla figlia, aperta all'amore e ai ragazzi.
Possibile che la somiglianza fisica fosse l'unico elemento che avessero in comune?
Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto quando sentì qualcuno picchiettargli la schiena.
Si voltò di scatto ed accennò un sorriso imbarazzato alla persona che aveva davanti.
-Cos'hai chiesto a Lisa?-
Victoire Weasley lo fissava con malcelata ira ed un pizzico di curiosità che non voleva dare a vedere.
-Perché? Sei gelosa?- la stuzzicò lui, mentre lei apriva e chiudeva la bocca di continuo, come a cercare le parole.
-Idiota, non voglio che la influenzi negativamente. Da quando ti conosce ha preso anche lei l'abitudine di chiamarmi “Vic” quindi gradirei sapere quale genialata le hai insegnato oggi.- il tono era quello di una mamma con il suo bambino, canzonatorio e per niente scherzoso.
-Non è una bambina, Vic.- e si premurò bene di sottolinearne il nomignolo- Ho solo fatto qualche indagine. Se ci tieni tanto a saperlo, chiedilo a lei.-
Sapeva bene di averla fatta incuriosire ancora di più, ma non le voleva dare la soddisfazione di essere lui a rivelarle tutto.
Lisa avrebbe dato un tocco drammatico all'intera faccenda, ne era sicuro.
-Lo farò.- sbuffò lei di rimando, scrollando la chioma e facendo dietrofront.

***

-Novità?-
Teddy alzò la testa del cuscino e quasi cadde dal letto quando vide la sua amica Kelly appoggiata alla porta del suo dormitorio.
-Odio il fatto che voi ragazze possiate entrare e noi no.- sbottò lui, prima di recepire nuovamente la sua domanda.
-Comunque no, nessuna novità. Lisa ha solo detto quello che già sapevo e cioé che Vic non pensa ancora ai ragazzi, fine della storia.- rivelò il ragazzo, ributtandosi fra le coperte disfatte del suo letto a baldacchino.
Kelly lo picchiettò sulla testa, a mò di rimprovero.
-Dai, smettila di crogiolarti nel tuo dolore.- disse con pathos e scoppiò a ridere.
-Andiamo ad allenarci un po' a Quiddich. La partità è stata spostata, è vero, ma non si può mai sapere.-
Teddy alzò la testa e rise a sua volta.
-Ly, trovi sempre scuse assurde per giocare. La tua vita è il Quiddich.- le disse, ma non voleva insultarla. Era così e basta.
Kelly annuì con vigore.
-Per questo tu sei mio amico. Ami quello sport quasi quanto me.-
-E va bene, vengo.- saltò giù e si diresse verso il suo baule, agguantando la scopa e la sua divisa ufficiale.
-Cà?- chiese poi lui, mentre scendevano verso la Sala Comune.
L'amica fece spallucce.
-Non ne ho idea. Si è dileguato con un'assurda scusa ed è sparito. Starà chiedendo il numero a qualche altra ragazza.-
Teddy sorrise, non potendo mascherare la rassegnazione per quel latin lover che avevano come amico e cercando di non notare una certa somiglianza con Lisa, la compagna di Vic.
Sbucarono fuori dal buco della Signora Grassa ed insieme raggiunsero l'enorme campo da Quiddich, con i suoi alti pali e gli stendardi che ondeggiavano al ritmo del venticello fresco.
-Allora, che ne dici se io provo qualche tiro in porta e tu tenti di pararli?- domandò Kelly, inforcando la scopa, pronta a partire.
-Io sono un Cercatore.- sbottò Ted, prendendo anche lui posto sulla sua Nimbus 3001, nuova di zecca.
-Non avrai paura di fallire, vero?-
L'amica conosceva bene il ragazzo e sapeva bene che questi trucchetti da bambini con lui funzionavano sempre. Una sfida così dichiarata sarebbe stata accettata da Ted al volo.
Prima ancora che il ragazzo potesse risponderle a dovere, una figura, slanciata ed alta, attraversò il prato verde, diretta verso Teddy.
-Sei un idiota!- tuonò Victoire, incurante del fatto che Kelly fosse lì con loro.
-C... cos'ho fatto stavolta?- si premurò di chiederle, capendo troppo tardi di averle posto una domanda sbagliata e questo la fece infuriare ancora di più.
-Lisa mi ha raccontato tutto. La vuoi smettere di intrometterti in faccende che non ti riguardano?-
-Le ho solo fatto qualche domanda e nient'altro. Smettila tu di agitarti, Vic.-
-Piantala di chiamarmi così!- e per un attimo il ragazzo temette di essere colpito dalle tante frecciatine che gli occhi azzurri di lei gli stavano scaricando addosso.
-Okay, però ora rilassati. Volevo solo sapere... -
-No, ora parlo io. Punto primo: la mia vita non è affar tuo e quello che faccio o non faccio non dovrebbe intaccarti in alcun modo, punto secondo: non racconto tutto alle mie amiche, quindi le tue indagini potrebbero essersi rivelate false e punto terzo: abbi almeno il fegato di venirti a scusare di persona, invece di mandarmi come ambasciatore quell'altro stupido del tuo compare.- e veloce come era arrivata sparì in un istante, lasciando un Teddy con ancora più dubbi di prima.
-Ma qual è il suo problema?- si trovò a chiedersi ad alta voce e la sua amica fu rapida a rispondere.
-Non ne ho idea, ma la principessina dovrebbe darsi meno arie se vuoi la mia opinione. Ha insultato te e Cà in pochi minuti, mi sono controllata a fatica, Ted.-
Solo in quel momento il ragazzo notò la bacchetta che Kelly stringeva convulsamente, questa volta a Vic era davvero andata bene.
-Almeno adesso sappiamo dov'era Carson.- brontolò Teddy, montando nuovamente sulla scopa e cercando di dimenticare quella brutta giornata con una sana e divertente partita a Quiddich.


Spiegazioni, varie ed eventuali:
Sto cercando di aggiornare il prima possibile, proprio per evitare di rovinare una delle scene principali con lo spin-off.
Victoire può sembrare un tantino snob in questi primi capitoli, ma poi diventerà un po' più malleabile ed i problemi comunque aumenteranno xD
Ringrazio tutti coloro che l'hanno letta e aggiunta alle preferite/seguite/ricordate ^-^
A presto, un beso <3 <3

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 (2 Maggio 2013) ***



Un fascio di luce colpì dritto negli occhi Victoire quella mattina... preannuncio di una giornata che sarebbe stata tutt'altro che piacevole.
Scivolò via dal letto, vestendosi e preparandosi con cura come sempre.
Si lisciò la divisa, aprì la porta del dormitorio e...
-Sorpresa!- le voci di Isie e Lisa la facero indietreggiare di un passo, quasi come a voler tornare a dormire subito.
Scosse la testa, oramai rassegnata.
-Sapevo che avreste architettato qualcosa. Lasciate perdere per favore.- le superò con un saltello, pronta a fare la sua solita capatina in Biblioteca.
-E dai, oggi è il tuo compleanno. Sai quanto io adori questo giorno!- trillò Lisa in risposta, più frizzante del solito.
-Solo perché non ci sono lezioni e a fine giornata organizzano una grandiosa festa. Ti vorrei solo ricordare il perché, Lisa.- rispose pungente Victoire, proprio non se la sentiva di essere cortese quel giorno.
Era da ben tre mesi che non rivolgeva la parola a Teddy e stranamente non ne aveva sentito la mancanza tra compiti, lezioni e chissà cos'altro.
Aveva sempre odiato il giorno del suo compleanno; non solo per il fatto che fosse un giorno dedicato a ricordare i caduti e la sconfitta dell'Oscuro Signore, ma anche perché proprio non aveva voglia di festeggiare il suo avanzamento d'età.
A dispetto dei suoi coetanei lei non aveva alcuna intenzione di crescere e ne ignorava anche lei il motivo.
-Vic, su, scendi con noi! Oggi non è giornata da compiti.- sbuffò Lisa, mettendo su un broncio che la fece sciogliere in un sorriso, benché avesse notato bene il soprannome da lei usato.
-Duro ammetterlo, ma ha ragione. Non hai scuse oggi per essere scontrosa.- le diede man forte Isie, razionale come sempre.
-E va bene, ragazze, ma domani tornerò ad essere la Victoire di sempre, sia chiaro.-
Scesero tutte e tre verso il Parco, qua e là i professori si davano da fare con addobbi e decorazioni di ogni genere, grandiosi come pochi.
-Uao! Non vedo l'ora di scegliere chi portare con me al ballo.-
L'entusiasmo di Lisa non vietò il bloccarsi di Victoire sul posto, come paralizzata.
-Ballo?-
Isie venne in suo soccorso, scoccando uno sguardo di rimprovero all'amica che arrossì in risposta.
-Sì, quest'anno hanno fatto le cose in grande. Non preoccuparti, non è obbligatorio avere l'accompagnatore...-
Non era riuscita ad udire il resto della frase, aveva fatto dietrofont ed era corsa via prima di crollare a terra miseramente.
-Buongiorno, Vic.-
Carson Webb, una delle poche persone che non voleva e non poteva incontrare quel giorno.
-Aspetta, ti aiuto ad alzarti.- le porse una mano che lei non accettò minimamente.
-Faccio da sola, grazie.-
-Non dirmi che sei ancora arrabbiata per quella volta, vero? Ti giuro che Ted non mi aveva chiesto nulla, ma sono stato io a venire spontaneamente in sua difesa.-
Era sincero, poteva capirlo dagli occhi e dalla bocca, ma questo non gli concedeva di certo dei punti in più.
-Non serbo rancore.- rispose semplicemente -Anche se il mio nome è Victoire.-
-Uh, sei proprio fissata su questo punto, eh?- rise, aspettandosi lo stesso da lei, ma guadagnandosi soltanto un'espressione altezzosa ed altera.
-Okay, forse sarà meglio che io vada.-
-Già.-
-Volevo solo sapere se avevi già un cavaliere per il ballo.-
Victoire alzò lo sguardo su di lui, avrebbe potuto avere tutte le ragazze della scuola, ma aveva comunque aspettato l'ultimo momento per chiederlo a lei ed essere rifiutato nel giro di un secondo.
Iniziava a fargli un po' pena e tenerezza... e forse proprio per quello decise di dargli una possibilità.
-No, sono ancora libera.-
-Bene... ehm, ecco... allora...- farfugliò lui, in cerca di parole che tardavano ad arrivare.
-Sì, verrei volentieri con te, Webb.- e il sorrisone felice e simile a quello di un bambino che si formò sul volto del ragazzo non la fece pentire della sua scelta.
-Ci vediamo alle nove davanti alla Sala Grande, okay?- domandò lui, l'espressione gioiosa che non si azzardava ad abbandonare il suo viso.
Lei annuì, salutandolo e tornando dalle sue amiche che le erano corse dietro ed avevano assistito alla scena sconvolte.
Victoire non disse nulla, cercando di non notare le occhiatine maliziose di Lisa e quelle curiose di Isie.
-Beh? Dovete guardarmi così ancora per molto?-
-Scusa, cara, ma non avrei mai pensato che sarebbe successo. Tu hai finalmente accettato un ragazzo! Non sai quanto questo mi renda euforica!- trillò Lisa, facendo una piroetta e trasportando la Weasley nel suo ballo improvvisato.
-Per così poco? Insomma, prima o poi sarebbe accaduto, giusto? E anche se Carson non mi piace...-
-Frena, frena... ma gli hai dato un'occhiata? E' da paura, è qualcosa di indescrivibile, difficile non sbavargli dietro.-
-Abbiamo capito.- la frenò Isie, lasciandosi scappare un sorriso sincero.
-Tu, piuttosto, sei sicura di star bene? Mi sembri troppo frizzante questa mattina.- la pungolò Lisa, mentre l'amica arrossì dalla vergogna, ma non accennò a parlare.
Entrarono nella Sala Grande, pronte a mettere sotto i denti qualcosa e tutti, nessuno escluso, notò il volto disteso e rilassato di Victoire Weasley.
Soprattutto uno in particolare.

*** 


-Secondo te cosa le è successo?- domandò Teddy, seduto al suo tavolo con Kelly.
Lei fece spallucce prima di rispondere.
-Boh, cosa ne so. La messa in piega sarà stata più efficace del solito.-
Ted gli lanciò un'occhiataccia, mentre la ragazza scoppiò a ridere allegra.
-E dai, lo sai che mi piace scherzare.-
-Sì, ma a volte penso che tu ce l'abbia davvero con lei. Si può sapere che ti ha fatto?- brontolò il ragazzo, mentre la Grifondoro addentava un panino al roastbeef.
-Siamo estremamente diverse e non so come tu faccia ad essere sia amico dell'una che dell'altra.-
Il tono aggressivo che Kelly usò non sminuì per niente Teddy che anzi scoppiò a ridere di gusto notando della maionese sul naso dell'amica.
-Forse perché stando con te potrei trasformarmi in un maiale?- la canzonò lui, pulendola con il dito.
La ragazza non fece in tempo ad aprire bocca che Carson corse verso di loro tutto trafelato.
-Ragazzi, ragazzi ce l'ho fatta!-
-A fare cosa esattamente, Cà?-
-Forse a trovare il suo cervello, Ted.-
-Kelly!- tuonarono all'unisono i ragazzi, non riuscendo a contenersi.
-Uffa, come siete noiosi.-
-Lasciala perdere, Cà e racconta.- riprese Ted, facendolo sedere e curioso di conoscere il motivo di tanto giubilio.
-Ho convinto Vic a venire al ballo con me!- saltò su felice, facendo finti inchini di compiacimento.
-Uao.- rispose Kelly sarcastica, il fatto non doveva emozionarla un granché.
-Tu non puoi capire. Sei una ragazza. Ted, invece, sarà sicuramente contento per me, vero?-
-Quindi per questo era così... rilassata stamattina?- stava pensando ad alta voce Lupin, non avendo sentito né il commento dell'amica, né la domanda postagli dall'amico.
-Ehi, sveglia! Parla con te!- Kelly gli schioccò le dita davanti alla faccia, come a svegliarlo da una trance.
-Scusate, non ho sentito. Cosa dicevate?-
Carson e Kelly si scambiarono un'occhiata.
-Lasciamo perdere. Ora devo andare, devo prepararmi!-
-Mancano cinque ore al ballo, genio.- lo pungolò la Adams, ma Carson aveva la risposta pronta anche a quello.
-Sto per uscire con Victoire Weasley, hai presente?- e schizzò via alla velocità della luce.
-Ragazzi, tzé.- commentò Kelly, prima di riconcentrarsi sull'amico -E tu, con chi vai al ballo?-
-Io? Avevamo deciso di non andarci, giusto?- Teddy continuava a lanciare occhiate al tavolo dei Corvonero.
-Appunto. Qualche idea su come passare la serata?- brontolò la ragazza, cercando di non notare la poca attezione dell'amico.
-Sìsì, decidi tu. Mi fido. A dopo.-
-Ehi, aspetta! Ted!-
Ma oramai il ragazzo era uscito dalla Sala Grande, seguendo a ruota una certa biondina di sua conoscenza.

***

-Vic!-
-...-
-Vic, lo so che mi senti!-
-Victoire, non puoi ignorarlo per sempre.-
-Taci, Lisa.-
-Vic!-
-Lo odio quando fa così.- sbuffò la Weasley -Andate pure, ragazze. Vi raggiungo in Sala Comune.-
-A dopo.-
Isie e Lisa si dileguarono in fretta, volevano evitare accuratamente il litigio che presto sarebbe stato messo in piedi.
-Che vuoi ancora?-
-L'allegria che avevi questa mattina è già finita?- la punse sul vivo lui, non nascondendo un tono fastidioso.
-E tu cosa ne sai di com'ero stamattina?-
-Cà mi ha raccontato tutto. Non avevi forse detto che non eri pronta ad uscire con qualcuno?-
Victoire storse il naso, innervosita dal suo atteggiamento.
-E io non ti avevo detto di smetterla di impicciarti?-
-Siamo amici, Vic.-
-Sbagliato, Teddy, lo eravamo. Siamo cresciuti e siamo cambiati, quindi non venire a farmi la predica. Devo andare.-
Ted non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che la ragazza era già corsa via.

***
-Ted! Perché sei vestito così?- domandò Kelly, lucidando il suo manico di scopa con cura.
-Perché vado al ballo. Con te.- precisò, giusto per chiarire subito le sue intenzioni.
Lei scoppiò a ridere, divertita.
-Carina. C'ero quasi cascata, sai?-
-Sono serio, Ly. Per favore, devo assolutamente far pace con Vic.- la supplicò lui, sfoderando i suoi occhioni da cucciolo abbattuto.
-Ah, quindi è solo per quello. Hai trovato un movente perfetto per convincermi.- disse sarcastica Kelly, che continuava a non capire cosa tutti trovassero in quell'ochetta altezzosa.
-Oh, su, vedrai che ci divertiremo anche. E poi... ci sarà un buffet ricchissimo.- espresse con enfasi, sapendo bene dove colpire l'amica a cui brillarono gli occhi.
-D'accordo, Ted. Hai vinto. Salgo a cambiarmi ed arrivo.-
Dieci minuti dopo il ragazzo non poté credere ai suoi occhi. Quella era davvero la sua amica?
I capelli erano stati magicamente arricciati ed il vestito, blu quasi quanto i suoi occhi, metteva in risalto la sua pelle diafana.
Era davvero carina.
-Uao, Ly, sei splendida.- disse Ted, senza pensare... e senza notare il lieve rossore che provocò nella Adams.
-Su, andiamo, il buffet ci aspetta.-

***
Era simpatico, doveva ammetterlo.
Victoire aveva sempre ritenuto che fosse superficiale, narcisista e fin troppo sicuro di sé, ma in quell'ultima mezz'ora si era dovuta ricredere.
Vicino a lei era tenero, impacciato anche.
Era un ragazzo come tutti e la Weasley lo aveva giudicato troppo in fretta, un po' come facevano spesso anche con lei.
Non erano poi così diversi in fondo.
-Ora tutti staranno parlando di noi, lo sai?- domandò retorica lei, sorseggiando un po' della sua bevanda.
-Già. Penseranno che siamo perfetti insieme. Altezzosi, vanitosi... bellissimi.- e scoppiò a ridere dopo l'ultima parola.
Vic si unì a lui che divenne improvvisamente serio.
-Beh, tu lo sei. Bellissima, intendo, soprattutto stasera.- riuscì a dire, rosso in viso ed anche accaldato.
-Grazie.-
-Allora ragazzi come va?- l'arrivo di Lisa sciolse quell'atmosfera magica, accompagnata dal suo cavaliere che evidentemente non voleva essere lì.
-Bene. Tu, invece, ti diverti con... Perdonami, non ricordo il tuo nome.-
-Sono Wilson Sunny, Weasley.- bofonchiò lui, offeso nel vedere che la ragazza non si ricordasse affatto di lui.
-Ah, già. Non stavi con la Brown l'anno scorso? Quella che il padre ha abbandonato non riconoscendola come figlia?-
-Vic!- bisbigliò Lisa, lanciandole un'occhiataccia.
-Cosa?-
-Andiamo, è meglio.- replicò Wilson, portandosi via l'amica.
-Perché l'hai fatto?- domandò Carson, curioso.
-Lisa merita di meglio. Quello è un idiota, insomma è stato con la Brown!-
-Non.Ci.Posso.Credere.-
-Vero? Sembre assurdo che... -
-Nono, intendevo quello.-
Victoire seguì il dito del ragazzo e neanche lei riuscì a contenersi nello spalancare la bocca.
Teddy Lupin era appena entrato nella Sala Grande, accompagnato da una tipa carina che Vic riconobbe subito come la Adams.
La cosa, però, che sorprese maggiormente la Weasley era che non aveva mai visto il suo amico così elegante e chic.
-Vieni, Victoire, andiamo a salutarli.-
Carson le prese la mano, dirigendola verso i suoi due amici.
-'Sera, ragazzi. E la vostra idea di rimanere nella Sala Comune?-
-E' scemata non appena Ted mi ha accennato al buffet. Cà, mi accompagni? Con permesso.- Kelly fece finta di non aver visto Vic, prima di trascinare il ragazzo lontano da lì.
-Allora...- cominciò Ted, scavando nella testa un buon argomento per intavolare una conversazione civile.
-E' un'altra delle tue brillanti idee, vero?-
-No, aspetta, non scappare di nuovo. Vic, come devo dirti che mi dispiace? Sono passati mesi e tu non hai ancora intenzione di perdonarmi, mentre esci addirittura con il migliore amico. Potresti almeno dirmi cosa c'è che non va?-
-Non c'è niente.- replicò lei a denti stretti, cercando con lo sguardo il suo accompagnatore che non arrivava ancora.
-Perché non possiamo tornare ad essere amici?-
-Te l'ho già detto e sei vuoi un altro motivo valido eccotelo. Sai che giorno è oggi, Teddy?-
-Il 2 maggio.- rispose lui, sicuro.
-Appunto. Oggi è il mio compleanno e tu, da grande amico quale sei, non hai osato neanche per un minuto farmi gli auguri. Addirittura Webb me li ha fatti.- continuò lei, cercando di trattenere la rabbia e le lacrime.
-E tu chi pensi gliel'abbia detto? Forse tu dimentichi che per me oggi è l'anniversario della morte dei miei genitori. Scusa, quindi, se non ti abbraccio e salto su felice solo perché la principessina compie un anno in più.- replicò tagliente.
Victoire non si trattenne più, lo superò con uno spintone prima di correre via dalla Sala Grande.
Teddy dopo un po' fece lo stesso, diretto al suo dormitorio e sperando con tutto il cuore che Kelly e Carson ci mettessero un bel po' ad accorgersi della loro assenza.


Spiegazioni, varie ed eventuali:
Scusate il ritardo! Avrei dovuto postarlo mercoledì, ma sono stata impegnata fino ad oggi.
Beh, le cose iniziano a complicarsi per i nostri protagonisti! Victoire e Teddy non riescono a riappacificarsi, Kelly sopporta a malapena la Weasley e a Carson inizia a piacergli davvero la, oramai ex, piccola Vic.
Cosa succederà?
Rispondo alle recensioni:
remsvg: Grazie mille <3 Non ti preoccupare per l'età! La storia voleva ricreare tutti i loro momenti, partendo proprio dall'inizio. La vera storia inizierà presto, con Victoire quindicenne e Teddy diciasettenne^^
_Jaya: Grazie^^ Scusa per il ritardo colossale^^'
Ringrazio inoltre tutti coloro che l'hanno aggiunta ai preferiti/seguiti/ricordati^^
Un bacione<3

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 (Settembre 2013) ***


-Quindi non l'hai vista per tutta l'estate?- domandò Carson, il primo settembre del loro sesto anno ad Hogwarts, cercando uno scompartimento non occupato.
-Esattamente. E' andata dai nonni in Francia, poi io sono andato con Harry e la sua famiglia in vacanza e tra una cosa e un'altra non l'ho vista. Odio essere ancora in rotta con lei!- sbuffò Teddy energico, mentre una voce lo sorprese alle spalle.
-Mentre non te ne frega nulla di avermi scaricata quella famosa sera.-
-Kelly, che bello rivederti!-
Carson la abbracciò, cercando di togliere dai guai l'amico.
-Sai, Ly, che non è stata colpa tua la mia fuga. Ero così arrabbiato con Vic che...-
-Tu sei sempre arrabbiato con Vic, o hai problemi con Vic, o stai provando a fare pace con Vic. Il problema è che sei sempre tu a cercarla e a tentare di ricostruire la vostra amicizia. Sembra che a lei non interessi poi più di tanto.- commentò la ragazza, tagliente.
-Non è affatto così! Lei è...-
-Posso parlarti?-
Victoire era comparsa dietro le loro spalle all'improvviso, non degnando di uno sguardo né Carson né Kelly che sbuffò.
-C... certo.-
Si allontanarono dai due ragazzi, che nel frattempo entrarono nello scompartimento.
-Allora?- chiese lui, non appena la ragazza si fermò a fissarlo.
-Allora scusa. Mentre ero in Francia ho riflettuto sul mio comportamento ed ho capito di aver sbagliato, d'accordo? Non ho più voglia di scontrarmi con te tutte le volte che parliamo. E' stancante.-
-Quindi abbiamo finalmente chiarito?- domandò Teddy, felice.
-Sì. Volevo soprattutto farmi perdonare per quanto ti ho detto quella sera. La morte dei tuoi genitori è certamente più importante del mio compleanno.-
Teddy sorrise, estraendo dalla tasca un pacchetto.
-Cos'è?- chiese Victoire, curiosa.
-Non avrei mai pensato che saresti venuta tu a parlarmi, quindi ti avevo fatto un regalo per far pace. Consideralo un regalo in ritardo.-
-Meglio che tardi che mai, eh.- scherzò lei, scartando il pacchetto e guardando stranita il suo contenuto.
-E' un libro famosissimo tra i Babbani. Me l'ha consigliato Hermione ed il titolo è perfetto per te.-
-”Orgoglio e pregiudizio”. Sono orgogliosa od ho dei pregiudizi, Teddy?- chiese, alzando un sopracciglio.
-Tutte e due, ovviamente.- rise lui, sfiorandole la guancia ed allontanandosi.

 

-Com'è andata?- chiese Carson, non appena vide l'amico rientrare.
-Tutto risolto.-
-Alleluia. Ora possiamo tornare alla nostra vita di sempre?- domandò Kelly, retorica.
-Possiamo parlare del fatto che Vic non mi abbia più cercato dopo il ballo?- propose Carson, guardando Teddy e sperando che lui ne sapesse qualcosa.
-Oh, Merlino, siete insopportabili. Non vi rendete conto che qui c'è anche una ragazza?- sbottò Kelly, stufa.
-Dov'è? Dov'è?- scherzò Teddy, una mano sulla fronte per cercarla bene.
-Speriamo sia carina.- gli diede man forte Carson, rovistando sotto il sedile.
-Ah-ah, divertente.-

 

-Tu a volte mi spaventi.-
-Grazie, Lisa. Anche tu mi sei mancata.- rispose ironica Victoire, non appena se la vide arrivare davanti.
-No, sul serio. Era da mesi che provavo a farti far pace con Teddy e all'improvviso, senza dire nulla a nessuno, vai lì e boom, fate pace. Siete completamente folli. Tutti e due.- concluse la ragazza, prima di aggiungere -Comunque sì, mi sei mancata tantissimo!-
Dopo essersi abbracciate fu di nuovo Lisa a parlare.
-Anche un'altra persona di tua conoscenza mi è mancata, ma stranamente non si è fatta sentire per tutta l'estate.-
-Isie avrà avuto sicuramente un buon motivo. Non è tipo da sparire così senza una ragione.- la rincuorò Victoire, sapendo bene quanto Lisa avesse costantemente bisogno di affetto.
-Lo spero.-
-E' l'unico libero.- disse ad un certo punto Victoire, indicando uno scompartimento già occupato da due persone.
Victoire era sicuro di aver già visto uno dei due. Era un ragazzo più grande di lei, probabilmente dell'età di Teddy, aveva folti capelli neri e due color ghiaccio che la mettevano in soggezione.
L'altro doveva essere un suo amico, ma la Weasley non ricordava minimamente i suoi occhi e i suoi capelli castani.
-Questi posti sono occupati.- a parlare fu quello con il volto familiare, la voce era fredda quasi quanto gli occhi.
-Non mi pare ci sia scritto il tuo nome.- rispose prontamente Victoire, trafiggendolo con lo sguardo.
-Tu sei la Weasley, vero? Io sono Nick Harvey. E' un piacere conoscerti.- disse l'altro ragazzo, con un sorriso cortese che l'amico sembrò non gradire.
-Sei il fratello di Connie?- chiese Lisa, stupita.
La Harvey era famosa per i guai che combinava ogni giorno. Come lo erano stati i gemelli Weasley e, prima di loro, i Malandrini.
Con la differenza, però, che lei agiva da sola.
-Sì, per questo molti non si ricordano di me. Sono meno vivace di lei.- spiegò lui, per nulla offeso dal fatto che non avessero idea di chi fosse.
-Ma non sei un Grifondoro.- constatò Victoire, notando lo stemma verde-argento e continuando a lanciare occhiate di sottecchi all'altro, che ancora le fissava in malo modo.
-No, infatti. Mio padre era un Serpeverde, mia madre una Tassorosso. Solo mio nonno apparteneva ai Grifondoro e Connie è la seconda della famiglia ad essere finita lì.-
-Ora che abbiamo finito l'albero genealogico, potreste andarvene da un'altra parte?- se ne uscì ancora il ragazzo misterioso, guardando Nick che alzò gli occhi al cielo.
-Non so quale sia il tuo problema, ma noi da questo scompartimento non ce ne andiamo.- disse Lisa, indispettita.
-Lascialo perdere.- la ammonì Victoire, sedendosi vicino a Nick senza tante cerimonie.
-Io credo proprio che ve ne andrete, invece.- ringhiò ancora lui, alzandosi e tirando fuori la bacchetta.
-Ma sei impazzito?- trillò Lisa.
-Ehi!- commentò Nick, stupito.
Victoire rimase l'unica impassibile, convinta che quello fosse solo un altro idiota Serpeverde.
-Fuori di qui.-
-Che sta succedendo?-
I quattro ragazzi si voltarono di scatto verso la fonte della voce.
-Isie!- esclamò Lisa felice, saltandole addosso.
-Sì, ho capito. Sono anch'io contenta di rivederti. Allora cosa state combinando?- continuò la ragazza, calma come sempre.
Il ragazzo guardò Isie che ricambiò l'occhiata con una strana luce negli occhi.
Passarono pochi secondi a fissarsi fino a quando lui decise di riporre la bacchetta e uscire dallo scompartimento.
-Uh, Isie, sei un boss. Solo con la forza degli occhi!- commentò Lisa, sedendosi di fronte a Victoire e finalmente contenta che entrambe le sue migliori amiche fossero con lei.
Isie sorrise per poi concentrarsi sul ragazzo che sedeva accanto all'amica e sedendosi poi a sua volta vicino a Lisa.
-Sei il fratello di Connie, vero?- chiese lei, gentilmente.
-Sì, esatto. Chiamami Nick. Tu sei Isobel, immagino.-
-Isie.-
-Posso farti una domanda?- trillò Lisa, che quando aveva un dubbio doveva esporlo a tutti.
Nick annuì.
-Come fai essere amico ad un tipo del genere? Cioè, tu sembri simpatico, ma lui è... -si fermò, guardando le amiche che scossero le teste decise- …mostruoso!-
Victoire sorrise disperata, Isie alzò gli occhi al cielo.
Nick, però, rise di gusto e rispose con franchezza.
-Damian non è sempre così, ve lo posso giurare. Non so cosa gli sia preso.-
-Odierà la scuola.- provò a dire Lisa, quasi a voler ammorbidire le parole dette l'attimo prima.
-Non penso. Lui odia stare in famiglia. Non deve essere facile essere il primogenito di Marcus Flitt.- Nick si bloccò, rendendosi conto di aver detto troppo e scusandosi subito per la sua lingua lunga.
-Flitt? Lui... è il fratello del tuo Flitt?- boccheggiò Lisa sconvolta, rivolgendosi all'amica.
-Non sapevate che avesse un fratello?- domandò Isie, sorpresa.
-Non ce l'hai mai detto. Avremmo parlato con Alex si e no due volte.- disse Lisa, facendo una smorfia strana.
-Non riusciamo neanche a chiamarlo per nome.- ammise Victoire, rimasta in silenzio fino a quel momento.- Inoltre non li ho mai visti insieme.-
-Non sono molto uniti. Il padre si occupa di Damian, la madre di Alex.- spiegò brevemente Nick, che resosi conto delle sue parole, si ammutolì di nuovo.
-Hai un problema a tenere la bocca chiusa, lo sai?- si premurò di fargli notare Victoire, ma sorrideva perché si vedeva che il comportamento non era intenzionale.
-Ora che ci penso ho notato una certa somiglianza.- precisò Lisa, guardando in alto pensierosa.
Victoire non rispose, aveva subito visto qualcosa di familiare nel volto di Flitt.
-Ragazze, è stato un piacere parlare con voi. E' meglio che vada a cercare Damian ora, prima che combini qualche altro guaio.- Nick si congedò con un sorriso, lasciando le ragazze sole.
-Finalmente.-
-Vic! Nick è simpatico... ed è anche carino!- Lisa diede subito le sue impressioni, facendo sospirare le altre due.
-Piantala di chiamarmi così.- rispose Victoire, sbuffando.
-Oh, che lagna! Ragazze, vi devo raccontare un sacco di cose. Ho conosciuto tonnellate di potenziali principi azzurri quest'estate, molti dei quali frequentano Hogwarts ed io ho bisogno di un vostro aiuto per scegliere quello migliore.-
-Lisa, è la stessa storia ogni anno. Ci chiedi consiglio e poi fai di testa tua. Scegli direttamente tu.-
-Victoire, ti prego!-
-Prenditi Carson Webb, l'amico di Teddy.- propose la bionda, illuminata da quella brillante idea.
-Quel dio greco? Sarebbe un sogno che si realizza, peccato che cambi ragazza ogni giorno.-
-Ti assomiglia allora.-
Lisa fece finta di non aver sentito e continuò.
-E poi ha già puntato te.-
Victoire non disse più nulla.
Isie era ancora stranamente silenziosa e la Weasley era l'unica ad essersene accorta, ma per il momento preferì non indagare.

 


Teddy Lupin sospirò disperato davanti al tema di Pozioni, convinto che avrebbe perso ore di sonno anche quella notte.
-Pensavo che il peggio l'avessimo passato dopo i G.U.F.O.- disse sincero Ted, affranto.
-Non sperare mai qualcosa, perché non accadrà mai.-
Kelly si voltò verso Carson, ironica.
-Che ottimismo, Cà.-
-Sono solo realista. Ti sembra normale che un ragazzo della mia età non debba dormire per fare i compiti? I compiti, Ly! E' assurdamente triste.- concluse Carson, agitando la piuma d'oca e schizzando inchiostro dappertutto.
-Stai attento, accidenti!- lo sgridò Kelly, minacciosa.
-Ragazzi, guardiamo in faccia la realtà. Siamo degli scansafatiche e avremmo dovuto fare i compiti prima che si accumulassero così.- ammise Teddy, dispiaciuto.
-La scuola è iniziata una settimana fa! Come siamo arrivati a questo punto?- piagnucolò Carson, guardando i due temi ed il diario lunare ancora da terminare.
-Basta fare i bambini voi due. Dobbiamo aiutarci a vicenda, solo così potremmo andare avanti. Ted, tu sei bravo in Trasfigurazione e Carson è l'unico di noi che riesca a seguire quel barboso di Ruf.-
-Perché adoro la storia.- precisò lui, come se non ci fosse nulla di eclatante.
-E Kelly tu potresti aiutarci in Difesa e Pozioni.- propose Teddy, un po' confortato dal fatto che non fossero completamente disperati.
-D'accordo. Ora finiamo questa roba e andiamocene a dormire. Da domani inizieremo a comportarci come bravi bambini.-
-Ve l'ho detto che odio sempre di più questa scuola?-

 

 

-Buongiorno, Victoire.-
-'Giorno.-
-Nottataccia?- chiese Isie, chiudendo il libro di Erbologia e scrutandola attentamente.
-No, non è quello. E' strano riadattarsi al baldacchino dopo i mesi estivi, ma è una sensazione piacevole.-
-Sei strana oggi.- commentò l'amica.
-Tu lo sei dal primo settembre.-
Victoire aveva notato tanti piccoli atteggiamenti sospetti, ma non ne aveva fatto parola con nessuno, meno che mai con Lisa, che avrebbe sfinito Isie con domande su domande.
L'amica non mutò espressione, ma cambiò facilmente argomento.
-Dov'è Lisa?-
-Con Wilson... o forse era Scott. Non ricordo bene.-
Isie sorrise sorniona, prima di domandare.
-Andiamo a fare colazione?-
-E' domenica mattina.-
-E quindi?-
-E quindi la domenica è dedicata a Flitt.- spiegò Victoire, stranita dall'atteggiamento dell'amica.
-Non muore nessuno se trascorro una domenica con te. Alex capirà.- rispose semplicemente Isie, facendo strada verso l'uscita della Sala Comune.
Victoire era sempre più convinta che fosse successo qualcosa di strano all'amica, ma ancora una volta non lo fece presente, pensando che Isie prima o poi avrebbe confessato ogni cosa.

 

 

 

-Ragazzi, sono un genio. Sul serio, dovrebbero farmi un monumento in oro puro per la mia straordinaria...-
-Vuoi tagliare corto e dirci cos'hai combinato?- tuonò Kelly, interrompendo Carson che aveva raggiunto il tavolo dei Grifondoro di corsa.
-Ho trovato un tutor.-
Teddy e Kelly si guardarono confusi, ma lo fecero continuare.
-Non so voi, ma non voglio perdere l'anno. Voglio che il prossimo sia l'ultimo.-
-D'accordo, Cà, hai reso l'idea. Ora dicci chi ci darà una mano.- sbuffò Kelly, annoiata da tanto mistero.
Carson si spostò di un passo a destra, mostrando la persona che fino a quel momento era stata nascosta dietro di lui.
-Dean Alpert.- disse Teddy, cercando di trovare una buona scusa per rinunciare.
-Lupin. Adams. Sapevo che prima o poi sarebbe successo. Il Quiddich, dopotutto, non è materia d'esame.- proruppe Dean, che gongolava all'idea di torchiare un po' i suoi compagni di Casa.
-Carson, ti do tre secondi per togliermelo da davanti, prima che gli tolga quel sorriso dalla faccia a suon di pugni.- ringhiò Kelly, infastidita da sempre da quel secchione.
Dean si sistemò meglio gli occhiali, lanciando occhiate a Carson.
-Tranquillo, amico, con il tempo migliora. Devi solo farle assimilare la cosa.-
Dean annuì.
-Vi aspetto in biblioteca dopo le lezioni.-
Non appena si fu allontanato, Kelly assalì Carson.
-Ma sei completamente rincitrullito? Io non voglio essere aiutata da Alpert, a costo di essere bocciata in tutte le materie!-
-Suvvia, non fare così. Ha accettato di darci una mano anche dopo tutto quello che gli abbiamo fatto passare gli anni scorsi e non abbiamo altra scelta.-
-Secondo me stai esagerando. L'hai detto tu ieri, è passata solo una settimana e non penso che dobbiate preoccuparvi ora.- disse Teddy, pensando che quello fosse un valido motivo per stroncare la brillante idea dell'amico.
Carson ci pensò su, prima di ribattere.
-Facciamo così. Un giorno alla settimana in cui Dean ci darà alcune dritte sulle ultime spiegazioni.-
-Perfetto.-
-Mostruoso.-
-Ho solo una domanda, Cà. Come hai fatto a convincerlo?- chiese Teddy all'improvviso, facendo finta di non aver sentito il commento della ragazza.
Carson sbarrò gli occhi verso l'amico e scosse la testa.
Kelly lo notò e non riuscì a trattenersi.
-Cos'hai fatto questa volta, idiota?-

 


-Viiiiiic!-
Victoire si voltò di scatto, l'espressione che assunse il volto era la solita che riservava solo ad una persona.
-Ehi, Vic, come stai?- chiese Teddy non appena riuscì a raggiungerla.
-Bene fino a quando non ti ho visto.- rispose lei, ma lo stava semplicemente stuzzicando, non c'era astio nella sua voce.
-Immagino. Magari andavi in biblioteca, vero, piccolo genio?-
-Sempre meglio che chiedere ripetizioni.-
-Come fai a saperlo?- domandò lui stupito, pensando a chi avesse messo in giro la notizia.
-Lisa!- dissero all'unisono, sorridendo l'attimo dopo.
-E' uscita con un ragazzo che le ha raccontato questa bellissima storia.- rise Victoire.
-Ok, uno a zero. Comunque sono venuto a cercarti perché volevo trascorrere un po' di tempo con te. Che ne dici?-
-Va bene, ma niente appuntamenti segreti o calendari. Solo tu ed io come ai vecchi tempi.- precisò Victoire, seria.
-Promesso.-

 

-Devi lasciare stare Alex, hai capito?-
-Non gli ho fatto niente, te lo posso giurare.-
-Come se i tuoi giuramenti valessero qualcosa, Damian.-
Il ragazzo la guardò serio, ma non ribatté.
-Te lo ripeto: lascialo in pace.-
-Gli ho solo parlato, non mi è permesso neanche più quello?-
Isie si zittì, indecisa su come rispondere.
Damian ne approfittò per alzarsi dalla panchina e fronteggiarla.
-Poi da quando il mio fratellino ha bisogno della tata? Non ha le palle per difendersi da solo?-
Isie indietreggiò, ma non si scompose.
-Non meriti il suo affetto, Damian e non meriti neanche la mia comprensione.-
-E allora perché continui a cercarmi?-

 

Spiegazioni, varie ed eventuali:
Okay, perdono! La scuola mi torchia fino allo sfinimento, ma la storia procede bene e dovrei iniziare ad aggiornare con più regolarità.
Quindi grazie a chi continuerà a seguirla^-^

Piccolo riussunto dei personaggi (vecchi e nuovi):

Ted Remus Lupin (Teddy): 13 aprile 1998. Figlio di Remus Lupin e Ninfadora Tonks. Grifondoro. Capelli azzurri, occhi nocciola. Migliori amici: Carson Webb, Kelly Adams e Victoire Weasley con la quale ha un rapporto fatto di alti e bassi. Gioca a Quiddich nel ruolo di Cercatore. Ha il vizio di dare diminutivi a tutti. Odia essere chiamato Teddy -solo Victoire lo chiama così- e spera sempre che Carson e Kelly non vengano mai a sapere il suo vero nome.

Victoire Apolline Weasley (Vic): 2 maggio 2000. Figlia di Bill Weasley e Fleur Delacour. Corvonero. Capelli biondi, occhi azzurri. Migliori amici: Teddy Lupin, Isobel Leigh e Lisa Clack. Odia essere chiamata "Vic", ma Teddy non rinuncerebbe mai a quel soprannome.

Carson Frank Webb (Cà): 25 gennaio 1998. Figlio di Mike Webb ed Eleonor Rosenberg. Grifondoro. Capelli biondi, occhi azzurri. Migliori amici: Teddy Lupin e Kelly Adams. Gioca a Quiddich nel ruolo di Cacciatore. E' uno dei ragazzi più corteggiati della scuola, ma al momento ha occhi solo per Victoire.

Kelly Shirley Adams (Ly): 8 ottobre 1998. Figlia di Stuart Adams ed Eveline Miller. Grifondoro. Capelli neri, occhi blu. Gioca a Quiddich nel ruolo di Cacciatrice. Tagliente e sagace, Kelly non riesce a non dire in faccia quello che pensa, a costo di risultare scomoda. Non va d'accordo con Victoire, che considera troppo snob.

Lisa Morgana Clack: 19 agosto 2000. Figlia di Matt Clack e Laila Nepely. Corvonero. Capelli castani e riccissimi, occhi castani. Amante dei bei ragazzi, Lisa ha un'intera agenda di appuntamenti galanti. Crede nell'amore e sogna il principe azzurro.

Isobel Leen Leigh (Isie): 7 febbraio 2000. Figlia di Daniel Leigh e Galatea Twince. Corvonero. Capelli castano scuro, occhi verdi. E' razionale e pacata. Riesce sempre a trovare una soluzione ponderata ai problemi, ma quando si presenta l'occasione sa tirare fuori le unghie. Si frequenta con Alex Flitt da ben due anni.

Alexander Amicus Flitt (Alex): 18 novembre 2000. Figlio di Marcus Flitt e Adela Beat. Serpeverde. Capelli neri, occhi neri. Ha un fratello maggiore. Ha una relazione con Isie Leigh. E' abbastanza tranquillo e gentile. Parla a malapena con le amiche di Isie, benché abbia spesso provato a conquistare la loro fiducia.

Damian Orvoloson Flitt: 31 dicembre 1998. Figlio di Marcus Flitt e Adela Beat. Serpeverde. Ha un fratello minore. Capelli neri, occhi azzurro ghiaccio. E' totalmente l'opposto del fratello. E' arrogante, pungente e qualche volta anche violento.

Nicholas Ralph Harvey (Nick): 1 settembre 1998. Figlio di Richard Harvey e Cecilia Memmer. Serpeverde. Capelli rossi, occhi castani. Ha una sorella minore. Al contrario della sorella non ama trasgredire le regole e mettersi nei pasticci. E' grande amico di Damian, anche se a volte fatica a capirlo.

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 (Settembre-Ottobre 2013) ***


Lisa si sedette di malumore al tavolo dei Corvonero quel martedì mattina.
Victoire, che sorseggiava tranquilla il suo succo di zucca e leggeva la Gazzetta del Profeta, non si accorse di nulla ed Isie non si era ancora vista.
La ragazza, quindi, vedendosi ignorata, incominciò a sbuffare pesantemente, facendo voltare due o tre curiosi che le sedevano di fronte.
Al quinto sbuffo, la Weasley capì l'antifona e posò il giornale.
-Tutto bene?-
-Tutto bene!? Mi chiedi se tutto va bene? No, non va affatto bene, sta andando tutto a rotoli ed è solo colpa mia!-
Victoire rimase in silenzio, in attesa che desse spiegazioni più dettagliate.
-Allora?- proruppe impaziente la bionda, vedendo che l'amica non si decideva a parlare.
-Hai presente quando ti ho detto che quest'estate avevo conosciuto un sacco di nuovi ragazzi, anche di Hogwarts?-
Victoire annuì.
-Tra questi ce ne sono alcuni davvero carini, con i quali sto provando ad uscire e... Scusa, stavo perdendo il filo. Quest'estate sono stata un mese dai miei zii a Fulham ed ho incontrato un mio amico d'infanzia, John Donovan. Ho trascorso un mese bellissimo, è stato stupendo riscoprire l'amicizia con John, è stato come ritrovare un migliore amico che pensavo di aver perso.-
Victoire ancora non capiva dove fosse il problema, ma prima che facesse qualche domanda, Lisa continuò.
-Forse non sai che ho trascorso i primi sette anni della mia vita a Fulham. Abitavo accanto ai miei zii, finché mio padre non si è trasferito a Londra per lavorare al Ministero; quando dissi addio a John, eravamo ancora bambini. Non avevo idea, quindi, di come fosse diventato e che fine avesse fatto fino a quest'estate, quando mi ha raccontato che frequentava anche lui Hogwarts e che doveva frequentare il terzo anno. E' un Tassorosso.-
Victoire aspettò che Lisa avesse davvero finito il racconto, prima di sbottare.
-Dannazione, Lisa, dimmi qual è il problema!-
L'amica si guardò intorno circospetta, poi le fece segno di avvicinarsi per sussurrare.
-A me non piace da quel punto di vista. E', possiamo dire, il mio migliore amico. Penso che per lui non sia lo stesso, però.-
-In che senso?-
-Da quando siamo tornate a scuola, me lo ritrovo dappertutto. Dopo le lezioni, davanti ai bagni, davanti alla Sala Comune. E' assilante.-
Victoire sorrise, prima di cominciare a ridere di gusto.
-Vic!-
La ragazza si interruppe subito, fulminandola con lo sguardo.
-Scusa, ma non c'è nulla da ridere.-
-Invece è divertente. Ti sono piaciuti tanti ragazzi, possibile che l'unico che ti sopporti proprio non ti piaccia?-
-Non è colpa mia. Innanzitutto è più piccolo di me ed io non esco con ragazzi più piccoli, poi lo considero un amico, nient'altro. Ho solo paura che abbia frainteso l'amicizia, ma non voglio allontanarmi di nuovo da lui.- spiegò Lisa, dispiaciuta.
-Diglielo con tatto, Lisa.-
-Uffa, perché capitano tutte a me?- piagnucolò Lisa, affranta.
-Non fare la drammatica, non è una tragedia.-
Isie arrivò in quel momento e si sedette senza neanche salutare.
-Buongiorno, eh.- disse Lisa, guardando di sottecchi l'amica, che non rispose.
Alex Flitt entrò nella Sala Grande, cercando con lo sguardo Isie che, non appena lo vide, si alzò dal tavolo e si congedò velocemente.
-Devo andare.-
-Sei appena arrivata.- disse Victoire, ma l'amica si era già allontanata e dopo aver scambiato poche parole con il ragazzo era andata via.
-Secondo te ci sono problemi fra lei e Flitt?- chiese Lisa, ma Victoire fece segno di no.
-Penso che sia qualcosa di diverso. E' strana, è vero, ma da come gli parlava non sembrava arrabbiata solo... strana.-
-Tu si che sei chiara, amica mia.-

 

-La vuoi piantare?-
Kelly si voltò verso Teddy, guardandolo confusa.
-Stai lì da mezz'ora e sei sempre alla stessa pagina. E' palese che non stai leggendo, quindi smettila e vieni qui con noi.-
-Non ho voglio di vederti giocare a scacchi, Ted. Preferisco studiare Trasfigurazione.- rispose Kelly, chiudendo la questione e tornando al suo libro.
-Non mi rivolge ancora la parola. E' proprio grave questa volta.- disse Carson, facendo avanzare il suo cavallo e vedendo la sua fine pochi secondi dopo.
-Beh, Cà, sai che odio quando fa così, ma stavolta...-
-Non dire che ha ragione, perché non è vero. Forse avrei dovuto chiederglielo, ma l'ho fatto anche per lei.-
-Per me?- tuonò Kelly, scaraventando il libro a terra ed alzandosi dalla porta, diretta verso il ragazzo -Mi hai venduto in cambio di ripetizioni, idiota. Dov'è il mio vantaggio?-
-Potresti evitare di chiamarmi così ogni volta che litighiamo? Comunque anche tu avevi bisogno d'aiuto ed Alpert è l'unico che possa aiutarci.- spiegò Carson, sperando che fosse sufficiente.
-Sai quanto lo detesto! Sarà anche il primo della classe, ma non potevi chiedere a qualcuno meno bravo di darci un mano? Uno che non mi chieda di uscire in cambio.-
-Ho scelto il migliore proprio perché siamo indietro, Ly. Come diavolo fai a prendertela per una stupidaggine del genere?-
Kelly gli si mise faccia a faccia, Teddy si mise in mezzo fra i due, temendo lo stato in cui l'amica avrebbe potuto ridurre Carson se non lo avesse fatto.
-Sei un idiota e non smetterò mai di dirtelo. Come la prenderesti se ti facessi uscire con la Brown, eh?-
Carson deglutì disgustato, ma si riprese subito.
-Tu lo faresti per un motivo valido.-
-Kelly, dai, devi uscirci solo una volta al mese.- cercò di tranquillizzarla Teddy.
La ragazza spalancò gli occhi e si rivolse a Carson.
-Avevi detto che era solo per due settimane!-
L'amico non rispose e Teddy, quella volta, non riuscì ad evitare il pugno di Kelly che si spiaccicò sulla faccia di Carson.


-Lisa, l'hai fatto ancora.- disse Victoire in tono accusatorio, appena suonò la fine della lezione.
-Ahh, non posso farci nulla. Ruf è noioso, barboso, lagnoso ed un sacco di altri aggettivi che non riesco neanche ad elencare.-
Victoire la fissò in malomodo, ma non replicò.
Isie le raggiunse poco dopo.
-Dov'eri?- chiese Lisa.
-Ho chiesto un permesso al professore per saltare la prossima ora. Non sto tanto bene.-
-Avrei dovuto farlo anch'io. Abbiamo due ore di Pozioni oggi.- si lamentò Lisa, facendo sbuffare Victoire per la sua poca voglia di studiare.
-Isie non si sente bene, non vuole soltanto saltarsi qualche ora di lezione. Cosa ti senti comunque?-
-Ho i crampi allo stomaco e ogni tanto mi gira la testa. Nulla di grave, ma preferisco andare da Madama Chips e farmi prefescrivere qualcosa.- spiegò Isie, con semplicità.
Victoire annuì a suo favore.
-Ciao, Lisa.-
La ragazza, chiamata, si congelò sul posto.
-John. Ciao, come stai?-
Isie guardò interrogativa Victoire che rimandò le spiegazioni.
-Storia della Magia è noiosa, vero? Oggi fortuntamente non ce l'ho, ma domani mi tocca.- disse John, con un dolce sorrisone che intenerì Victoire, ma spaventò Lisa.
-Già, già. Mi spiace per te. Ora però devo andare. Lumacorno non è paziente e la mia amica Victoire nemmeno.-
-Ehi!- trillò Victoire ed Isie sorrise.
-Voi siete le migliori amiche di Lisa, immagino. Sono John Donovan.-
-Victoire Weasley.-
-Isie.-
-Sì, vi conosco. Lisa mi ha parlato di voi.-
-Anche Lisa ci ha parlato di te.-
-Davvero?- John si illuminò felice e Lisa avrebbe pagato fior di galeoni per non trovarsi lì in quel momento.
-Beh, ora dobbiamo proprio andare, Vic. Su, su. A presto, John.-
Le tre ragazze salutarono John che, un po' dispiaciuto, uscì verso le Serre.
-Ci vediamo a pranzo.- si congedò Isie, un po' curiosa di ciò che era appena successo.
-Vic, sei stata cattiva.- disse Lisa, in un tono che doveva essere rabbioso, ma che risultava semplicemente disperato.
-Scusa, non ho resistito. John mi sembra proprio perfetto per te. E' carino, simpatico e ti adora. Sei uscita con ragazzi peggiori.- commentò Victoire, aggiungendo poi.
-E non ti azzardare mai più a chiamarmi Vic.-
Lisa sbuffò, ma difficilmente era capace a tenere il muso a Victoire, quindi dopo pochi secondi le baciò la guancia e si scusò.
-So che è carino e simpatico. E ti ripeto che è il mio migliore amico, quindi conosco le sue buone qualità. Solo che non riesco a vederlo in altro modo.-
-Perché è più piccolo?- la schernì Victoire, entrando nell'aula di Pozioni.
-Per me quello è un problema serio! Comunque non è solo per quello, non lo so... Tu ti ci vedresti camminare mano nella mano con Teddy?-
Victoire si fermò di colpo, sconvolta.
-E' la stessa cosa!-
-No, affatto. Teddy è...-
-Il tuo migliore amico.-
-Sì, ma è...-
-Carino e simpatico.-
-La pianti di interrompermi?- sbraitò Victoire, improvvisamente nervosa. -Io e Teddy abbiamo un rapporto diverso. Lui non pende dalle mie labbra, non mi fa complimenti e non è mai carino con me.-
Lisa non sembrava particolarmente convinta.
-Insomma litighiamo sempre!-
-Io vedo maggiori possibilità fra voi di quanta ne veda fra me e John.-
-Perché vuoi far finta di non vedere. Fra me e Teddy non ci sarà mai nulla, fra te e John non ci giurerei.-
-Io lo giuro invece!- tuonò Lisa, sedendosi e abbassando la voce non appena Lumacorno entrò nell'aula.
-Il giorno che infrangerai questo giuramento, io sarò lì a dirti “Te l'avevo detto”.-

 


-Te l'avevo detto, Ted, Kelly è fuori di testa.- sbottò Carson, mostrando l'occhio gonfiatosi durante la giornata.
-Però ha un buon gancio destro.-
Carson gli fece la linguaccia, arrabbiato.
-Vedrai che presto farete pace.- disse Teddy, provando a tirarlo su di morale.
-Non ho tempo di stare dietro alla sua sindrome pre-mestruale. Ho cose ben più importanti.-
-Tipo?-
-Tipo Victoire. Non mi rivolge più parola, non mi degna neanche di uno sguardo. Pensi che ce l'abbia con me per un qualche strano motivo?- domandò Carson, non sapendo a cosa pensare.
-Mah, non penso. Cioè, conoscendola può essersela presa per qualsiasi cosa, con me fa così.-
-Passate molto tempo insieme e non ti ha mai detto nulla?-
-No.- disse secco Teddy, fissando poi l'espressione dispiaciuta sul volto dell'amico. -Ma magari con le sue amiche... Cà, ti prego, non mi chiedere di indagare. Quest'anno lo voglio trascorrere sereno e tranquillo, senza litigi stupidi o fraintendimenti inutili.-
-Va bene, vedrò di parlarle io allora.- concluse Carson, intercettando poi l'arrivo di Kelly e scappando non appena si avvicinò a loro.
-Io vado, Ted.-
-No, Cà, rimani.- ma l'amico si era già volatilizzato.
-Dov'è andato l'idiota?- chiese Kelly, avendo notato la fuga del ragazzo.
-La volete finire tutti e due? Dovete continuare questa storia ancora per molto? Carson sa di aver sbagliato e ti sei già vendicata abbastanza. Hai per caso visto il suo viso?-
Kelly non rispose, mantendo l'espressione arrabbiata.
-Ly, è davvero dispiaciuto.-
-Ci credo poco, conoscendolo. Comunque non penso di aver esagerato con il pugno perché se lo meritava e se è davvero così dispiaciuto perché non ho ancora sentito da parte sua delle scuse sincere?-
Teddy sospirò, non sapendo più come fare con i suoi due migliori amici. Erano davvero impossibili.
-Senti, Ly, fai come vuoi. E' davvero assurdo litigare per una questione così stupida.-
-Carson è stupido, la questione è serissima.-
E Teddy si risparmiò di dire chi, in quel momento, sembrava davvero stupido.

 

 

-Quindi adesso non si parlano più?- chiese conferma Victoire, seduta sulla riva del Lago Nero con Teddy che annuì.
-Mi dispiace.-
Teddy la guardò sorpreso e non molto convinto.
-Non per la Adams o Webb ovviamente, ma per te che devi fare da paciere in una situazione così assurda.- specificò Victoire, facendo sorridere Teddy.
-Ora ci siamo.-
-Comunque anche Lisa ed Isie hanno dei problemi.-
-Anche loro non si rivolgono più la parola?- domandò scettico il ragazzo, incapace di credere che una persona come Lisa fosse in grado di arrabbiarsi con una delle sue amiche.
-No, ovviamente no. Isie è strana di questi tempi. Passa poco tempo con noi e non penso che lo faccia per stare con Flitt. Credo che stia da sola.- spiegò Victoire, non capendo ancora cosa stesse succedendo alla sua amica.
-Forse lei e Flitt si sono lasciati.-
-Anche Lisa lo pensa, ma lo escludo. Isie è pazza di lui e vedo che ogni tanto si rivolgono ancora la parola; poi quando lo nomina non mostra astio.-
-Lei è quella razionale, no? Forse ha pensato che la fine di una storia non significhi la fine della vita.- provò ancora Teddy, ma Victoire scosse ancora la testa.
-Non so come spiegarti, ma sono sicura che non sia per quello. C'è sicuramente altro sotto.-
Teddy non disse più nulla, se Vic, la sua migliore amica, era convinta di quello non sarebbe di certo stato lui a dimostrargli il contrario.
-E Lisa cos'ha?- chiese lui.
-Questo è meno preoccupante. Ha trascorso l'estate dagli zii e lì ha incontrato un suo amico d'infanzia che frequenta il terzo anno.-
-E si sono innamorati?- domandò Teddy, intenerito dalla storia.
Victoire scoppiò a ridere.
-No! Cioè, da quello che ho visto io lui sì, ma Lisa non ha la minima intenzione di vederlo più di un amico.-
Teddy sorrise, non tanto per la storia di Lisa, ma perché stare lì con Victoire a ridere di tutto come una volta era semplicemente fantastico.
-Lui chi è?-
-John Donovan.-
-Lo conosco di vista, è un Tassorosso.-
Victoire annuì.
-Devo andare in biblioteca ora, Teddy. Domani pomeriggio alla stessa ora?- chiese Victoire, raccogliendo tutti i libri.
-Certo.-
Teddy si alzò ed allungò la mano verso Victoire che la prese con naturalezza.
E mentre si allontanarono insieme verso il castello, a Victoire venne in mente quanto le aveva detto Lisa e trovò una buona scusa per staccare la mano.

 

Spiegazioni, varie ed eventuali:
Le cose si complicano! xD La storia procede bene quindi questa volta non ho fatto tardi, grazie al cielo ^-^

Ecco alcune notizie su i due nuovi personaggi:

Dean Harrison Alpert: 27 giugno 1998. Grifondoro. E' il secchione del sesto anno. Ha un carattere saccente e talvolta risulta antipatico per questo. Ha subìto negli anni le prese in giro di Teddy, Carson e Kelly, per la quale ha un debole, proprio per questo non se l'è mai presa.

John Arnon Donovan: 8 luglio 2001. Tassorosso. Amico d'infanzia di Lisa, ha una cotta per lei da anni, ma Lisa non sembra ricambiare affatto le sue attenzioni. E' dolce, paziente e gentile. Insomma, un vero Tassorosso.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 (Ottobre 2013) ***


-Dobbiamo parlare.- disse Kelly, interrompendo la conversazione che Carson stava avendo con una del secondo anno.
-Ho da fare e non voglio parlare con te.-
Kelly assottigliò gli occhi, poi, prendendolo per un polso, lo portò nel dormitorio maschile.
-Ahia!- esclamò Carson, non appena l'amica liberò la presa.
-La prossima volta vieni quando ti chiamo.-
-Devi smetterla di essere così violenta, sembri un ragazzo quando ti comporti così.-
Kelly decise di non rispondere a quell'insulto.
-Sei un idiota e credo che oramai tu l'abbia capito. Mi costringi ad uscire con un ragazzo che io detesto...-
-Lo so, Ly, e mi dispiace. Ora vado da Alpert e gli dico che non se ne va nulla, okay? Troveremo un'altra soluzione oppure ripeteremo l'anno piuttosto che costringerti a fare qualcosa che non vuoi.- disse Carson, facendo per uscire, ma Kelly lo bloccò con una mano.
-Piantala, Cà. Uscirò con lui, perché è la sola speranza che abbiamo.-
Carson l'abbraccio, sollevandola da terra a fatica.
-Grazie, Ly, sei un'amica.-
-Lo so.-
Teddy entrò in quel momento e gli si illuminò il viso vedendo la scena.
-Avete fatto pace!-
-Già.-
-Ly è venuta da me piangendo. Non riesce a vivere senza di me.-
Kelly colpì Carson sulla testa, ma sorrideva.
-Abbraccio di gruppo.- propose Teddy e, benché Kelly avesse sospirato e Carson avesse alzato gli occhi al cielo, nessuno dei due si rifiutò.
Di nuovo tutti e tre insieme.

 

-Ciao.-
-Isie! C-come mai sei qui? Se cerchi Alex è...-
-Oh, sì, lo so. Sta studiando in biblioteca.-
Nick si guardò intorno, stranamente nervoso.
-Tranquillo, voglio solo parlarti.-
Nick sorrise, ma continuava a lanciare occhiate dietro di sé, come spaventato.
-Vuoi parlarmi di Damian, vero?-
-Sì e no. Voglio chiederti che rapporto c'è fra lui ed Alex. Sai, Alex non me ne vuole parlare.-
Nick si massaggiò il collo, teso.
-Se non vuole parlartene ci sarà sicuramente un motivo valido.-
-Non credo. Ti prego, lasciami capire.-
Nick le si avvicinò e sussurrò.
-Cosa vuoi sapere di preciso?-
-Damian è strano. Ho visto più volte Alex avvicinarsi e cercare di parlargli, ma lui lo allontana per un qualche strano motivo.-
-Isie, mi chiedi cose che non so. Damian è mio amico, ma non è quel genere di amico che ti racconta tutto e che si sfoga piangendo.-
Isie alzò le sopracciglia.
-Che razza di amico è?-
-Mi permette di stargli vicino e quando ho un problema cerca di aiutarmi in tutti modi... a suo modo.- rise Nick.
-Cioè?-
-Ti faccio un esempio. Al primo anno ero timidissimo e risultavo anche un po' sfigato. Mi sparivano sempre le cose e non riuscivo a capire chi ce l'avesse così tanto con me. Un sera, mentre piangevo di nascosto, vidi Damian sbucare dalla poltrona e capì che aveva assistito alla scena. Pensai, conoscendolo, che il giorno seguente mi avrebbero preso in giro ancora di più, ma così non avvenne. Le mie cose comparvero magicamente di fronte al mio letto e da allora Damian divenne il mio angelo custode. Nessun bullo osò più toccarmi perché andare contro Damian era fuori discussione. Lui, però, non mi disse mai nulla. Non disse di essere stato lui, divenne mio amico piano piano e non chiese mai nulla in cambio. Questo è Damian.- concluse Nick, sorridendo alla vista di Isie, sbigottita dalla storia.
Dopo essersi ripresa parlò.
-Tutti hanno bisogno di qualcuno per sfogarsi. Se ti tieni tutto dentro, prima o poi scoppi.-
Nick alzò le spalle.
-Evidentemente per Damian non sono io quel qualcuno.-

 


-Dean Alpert.-
-Sì?-
-Oggi dobbiamo uscire insieme, giusto? Non fare tante moine e sbrighiamoci.- sbuffò Kelly, ma Dean non si mosse.
-Pretendo prima le tue scuse, Kelly.-
La ragazza lo fissò come se fosse impazzito.
-Cosa?!-
-Mi volevi prendere a pugni, mentre io volevo solo esserti d'aiuto.-
-Sei un viscido, Alpert. Hai approfittato della situazione, sapendo benissimo che io altrimenti non avrei mai accettato di uscire con te.-
-In amore e in guerra tutto è lecito.- si difese Dean, sistemandosi gli occhiali e ghignando furbescamente.
Kelly non si compose.
-Vedrai che quando avremo finito, sarai tu a pregarmi di smetterla di frequentarci.-

 

-Victoire.-
La ragazza accellerò il passo, ma la voce di Carson la seguì per tutte le scale.
-Victoire, potresti smetterla di evitarmi?-
Lei rallentò, permettendo al ragazzo di raggiungerla.
-Scusa, Carson, ma sono davvero in ritardo oggi.-
-Sì, capisco. Volevo solo farti sapere che...-
Victoire si fermò, in attesa di sentire cosa avesse da dirle.
-Non mi sono messo in testa nulla. Non penso di essere il tuo ragazzo o chissà cosa solo perché hai accettato di venire al ballo con me l'anno scorso. Voglio, però, esserti amico, quindi quando ci vediamo o ci incontriamo non evitarmi, mi basta il tuo saluto.- concluse, alzando la mano e scendendo verso la Sala Grande.
Victoire rimase basita, ma decise di non seguirlo, diretta invece alla torre dei Corvonero, stranita da tutta quella situazione.
Non appena arrivò davanti alla Sala Comune, Teddy era lì ad aspettarla e lei abbozzò un sorriso non appena se ne accorse.
-Ciao, Vic.-
-Ciao, Teddy.-
Il ragazzo ghignò divertito, sfilandole la borsa per aiutarla.
-No, tranquillo, tanto stavo per entrare.- disse lei, indicando l'ingresso che aveva già iniziato a pronunciare l'indovinello.
-E' irrazionale, ma può esistere solo fra esseri razionali.-
Victoire storse il naso, conoscendo la risposta, ma preferendo far finta di niente di fronte all'amico che scoppiò a ridere allegramente.
-Curioso che proprio a te capiti un quiz del genere. Comunque la risposta è l'amore.-
-Ottimo.- e l'entrata si palesò di fronte a loro.
-Come stanno Lisa ed Isie?-
-Non ne ho idea. Isie è sempre più lontana e Lisa ne approfitta appena può per uscire con qualcuno. Mi manca confidarmi con loro.- disse sincera Victoire, sorpresa del fatto che avesse così bisogno di qualcuno.
-Ci sono sempre io. Certo, se vuoi parlare di smalti o ragazzi farò finta di saperne qualcosa, ma non sono sicuro dell'effetto.-
-Grazie, ma preferisco le mie amiche. Cioè, non che tu non lo sia, ma...-
Teddy le scompigliò i capelli, prima di parlare.
-Ti offendi se ti dico qualcosa?-
-Dopo avermi toccato i capelli, potrei ucciderti per qualsiasi cosa, ma fa' lo stesso.- rispose Victoire, in un tono che sembrava tutt'altro che scherzoso.
-Secondo me nessuno ti conosce davvero. Credo che tu faccia finta di aprirti con Lisa ed Isie, ma in realtà nessuno sa quali siano i tuoi più profondi segreti. O sbaglio?-
Victoire lo fissò stizzita, ma non replicò.
-Non sbaglio.- affermò vittorioso Teddy.
-Sbagli, invece. Io mi apro con loro, ma forse loro non riescono a capirmi del tutto, quindi a volte preferisco sfogarmi da sola o tacere del tutto.-
-E qual è la differenza?- chiese Teddy, non convinto.
-E' troppo sottile perché tu la possa vedere.- rise lei, prima di continuare -Ora devo proprio andare. La Adams e Webb hanno fatto pace?-
-Da quando ti interessa?-
Victoire sobbalzò, come colpita da uno spillo.
-Sembravi triste l'ultima che me ne hai parlato, ma se non vuoi dirmelo me ne farò una ragione.- chiarì lei stizzita, a metà tra il corridoio e la Sala Comune.
-Ci si vede, Teddy.-
-A presto, Vic e comunque sì, si sono chiariti.- disse il ragazzo, un secondo prima che l'entrata si chiudesse e quindi non riuscì a sentire lo strano “Meno male” che fuoriuscì dalla bocca di Victoire.

 

Lisa aprì leggermente la porta del bagno del secondo piano, sbirciando a destra e a sinistra.
Non appena fu certa che John non era nelle vicinanze, sgattaiolò fuori, mantendendo lo sguardo basso ed il piede veloce, nel caso sbucasse fuori da chissà dove.
-Sei strana da parecchio tempo. Ti è successo qualcosa?-
Lisa si appiattì alla parete, notando come fosse finita in un corridoio semi-deserto e che Isie e Little Flitt (come oramai lei e Victoire solevano chiamare Alex) erano nascosti in un angolo buio a parlare.
-No, tranquillo.-
-Hai litigato con le tue amiche, forse?- azzardò allora Alex, aveva la gola secca e si torturava le mani.
-No, sto bene. Ho solo... dei pensieri in testa. Niente di grave.-
Alex le prese le mani, intimidito dalla freddezza della ragazza.
-Ho paura che tu possa aver frainteso l'atteggiamento di mio fratello. Non mi vuole male.-
Isie annuì.
-Sono sicura che il suo atteggiamento dipenda da altro, ma non sono certa che non ti voglia male. Quand'è l'ultima volta che ti ha rivolto la parola?-
-Isobel, perché intendi insistere su questa storia?-
-Voglio solo capire perché non me ne hai mai parlato.-
-Perché... sono affari miei.-
Lisa si mise una mano sulla bocca, pensando che ogni tanto il lato Serpeverde del ragazzo usciva fuori.
Isie non si scompose.
-Stiamo insieme da due anni.-
-Lo so.-
-Penso di non sapere niente di te, sai? E' il tuo comportamento non è razionale.-
-Non siamo tutti come te.- rispose Alex, incupendosi.
-Lisa!-
La ragazza sussultò, John l'aveva vista ed ora si dirigeva velocemente verso di lei.
-Shh!- mimò lei con il dito e lui rallentò il passo silenziosamente.
-Chi spii?- sussurrò John, cercando di guardare oltre la spalla dell'amica.
-Fermo.- ma lui aveva già visto tutto.
-Quella è la tua amica. Con Flitt, il suo ragazzo, giusto?-
-Sìsì, ma spostati, devo continuare a sentire.-
-Non è bello origliare.- pigolò John, ma Lisa lo fulminò con un'occhiataccia e lui non disse più nulla.
Isie stava baciando Alex, ma non era un bacio d'addio e questo venne confermato anche dal congedarsi di lui.
-Ci vediamo dopo.-
-A dopo.- rispose Isie, andando dalla parte opposta, mentre Alex veniva dritto verso di loro.
-Ci scoprirà!- trillò Lisa, sempre sussurrando. Poi le venne in mente un film babbano che aveva visto da poco e, senza pensarci un attimo, prese John e lo tirò verso sé, coinvolgendolo in un bacio profondo.
Alex li superò indifferente, convinto che fosse una coppia come un'altra.
Non appena sparì, Lisa lasciò andare il ragazzo, che sorrideva felice.
-Accidenti, mi sono persa una parte della conversazione.- sbuffò la ragazza, pensando a tutto ciò che aveva appena sentito.
-Come faccio a capire quello che sta succedendo senza che Isie lo venga a sapere? Come faccio, come faccio?- poi le venne un'idea e si voltò verso John, ancora in trans.
-Tu sarai la mia salvezza. Tu sai sempre tutto di tutti, quindi ti do un incarico.-
John non si muoveva ancora, mantendendo il sorriso sulle labbra.
-Ehi, svegliati!- tuonò Lisa, schioccandogli le dita di fronte alla faccia e facendolo rinsavire -Devi scoprire tutto su Alex Flitt, ogni minima cosa sospetta me la devi venire a riferire, capito?-
John annuì.
-Vuoi notizie solo su di lui o anche sul fratello?-
-Per ora concentrati su di lui, ma controlla anche i suoi rapporti con la famiglia e con gli amici.-
-D'accordo, Lisa, ma prima mi hai...-
-Ne parliamo un'altra volta, John. Devo scappare. Ciao.-

 

-Nessuno conosce la risposta?- ripeté per la terza volta la professoressa Stumpton, guardando con un sopracciglio alzato Victoire Weasley, che guardava fissa nel vuoto da più di mezz'ora.
La campanella suonò e la professoressa sbuffò.
-Va bene, ragazzi, per la prossima settimana voglio un tema su questa trasfigurazione.-
Lisa si alzò all'istante, desiderosa di scappare dall'aula il più presto possibile.
Isie era sgusciata via prima ancora di sentire i compiti assegnati, mentre Victoire rimaneva seduta ancora persa nei suoi pensieri.
-Ehi, andiamo?- le chiese Lisa, non notando l'assenza dell'amica.
-Vic!-
-Uh, cosa?-
-Stai bene? Sembri... tra le nuvole.-
Victoire scosse la testa, ma rispose con voce ferma.
-Sto bene, tranquilla.-
Victoire non provò rimorso per aver mentito.
In fin dei conti neanche lei sapeva cosa le stesse succedendo.

 

Spiegazioni, varie ed eventuali:
Sono avanti di due capitoli! E' un record per me xD
Spero di continuare a scrivere il più velocemente possibile, sperando che la scuola non torni a sfinirmi ç_ç
Grazie a chi legge e a chi l'ha aggiunta ai preferiti/seguiti/ricordati ^-^

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 (Ottobre 2013) ***


-Hogsmeade!- esclamò entusiasto Carson, non appena lesse la bacheca dei Grifondoro.
-Ci andiamo?- chiese poi Teddy e fu Kelly la prima a rispondere.
-Ovviamente. Devo fare la scorta da Zonko.-
-Anch'io.- le fece eco Carson e Teddy rise.
-Lo immaginavo. Ho un'idea.-
-Sentiamo.- disse Carson, ma Kelly intervenne.
-All'ultimo che ha detto di aver avuto un'idea ho fatto un occhio nero, quindi pensa bene alle prossime parole che dirai.-
-Lo dico comunque, Ly, anche se so che non ti piacerà. Perché non facciamo un'uscita di gruppo?-
-Tutto qui? Noi siamo un gruppo!- esclamò Carson, non capendo dove volesse andare a parare l'amico, mentre Kelly assottigliò lo sguardo.
-No, Cà, intendevo oltre noi.-
-Continuo a non capire.-
-Non provarci nemmeno.- ringhiò a bassa voce Kelly, oramai conscia di ciò che intendesse Teddy.
-Ly, fammi parlare. Voglio trascorrere Halloween con tutti i miei migliori amici, anche Vic.-
Carson si rabbuiò, ma si riprese subito.
-Mi sembra un'ottima idea. Invitiamo anche le sue amiche...-
-Isie e Lisa.- lo aiutò Teddy, sorridendogli grato.
-Sì, loro.-
-A nessuno interessa il mio parere?- chiese Kelly, alzando la mano come se fosse in classe.
-Lo sappiamo già.- spiegò Carson e Teddy annuì.
-Veramente io non sono d'accordo.-
-Lo sappiamo.- dissero all'unisono i ragazzi, ma lei continuò come se non fosse stata interrotta.
-Però visto che a voi fa piacere e che oramai sono obbligata a fare tutto ciò che non voglio, va bene.-
-Se questo è un tuo tentativo di psicologia inversa non funziona, perché siamo due contro uno.- disse Carson, mostrandogli un ghigno soddisfatto e sperando che non gli costasse un altro livido sulla faccia.
-Continuate a coalizzarvi, ma vedrete che un giorno o l'altro ve la farò pagare.-

 

-Hogsmeade, Victoire, Hogsmeade! Non vedo l'ora di trascorrere una favolosa giornata in quel villaggio meraviglioso.- esclamò Lisa, felicissima.
-Non vai da Madama Piediburro con qualche ragazzo?- chiese Victoire, incuriosita.
-Sai che Halloween è sacro per me e come se fosse la nostra festa! Solo tu, Isie ed io.-
-D'accordo, come vuoi tu.-
Isie le raggiunse poco dopo, mentre erano dirette verso l'uscita del Castello per l'ora di Erbologia.
-Avete letto, immagino.-
-Sì e abbiamo appena deciso di andarci insieme. Tutti e tre.- chiarì Lisa, facendole capire che Alex avrebbe dovuto trovarsi un'altra compagnia.
-Va bene.-
Lisa guardò stranita le sue due amiche, entrambe avevano acconsentito troppo in fretta e questo non era decisamente da loro.
L'arrivo di Teddy interruppe l'inizio del suo interrogatorio.
-Buon pomeriggio, ragazze. Bella giornata, eh?-
Victoire alzò gli occhi al cielo, invisibile a causa degli spessi nuvoloni che lo coprivano.
-Stupenda.- rispose sarcasticamente, ma Teddy non se la prese.
-Al di là delle nuvole, il cielo sarà sicuramente azzurro.-
Victoire preferì tacere.
-Cosa sei venuto a dirci?- chiese Lisa, curiosa.
-Oh, per Hogsmeade. Io e i ragazzi abbiamo pensato di fare gruppo e andare tutti insieme.- spiegò Teddy, indicando poi verso due figure poco lontano da loro.
Victoire lo fissò sbalordita.
Da una parte avrebbe dovuto trascorrere il suo week-end con quell'odiosa della Adams, dall'altra però ci sarebbero stati anche Teddy e Carson... e le sue amiche, ovvio.
-D'accordo.- accettò al volo lei, sconvolgendo tutti e tre i presenti.
-D-davvero?- soffiò Teddy, incapace di crederci.
-Certo. In sei ci divertiremo di più e Lisa non vede l'ora di conoscere Webb.-
Lisa, ripresasi, annuì smaniosa.
Teddy rise allegro e, salutandole, raggiunse gli amici che lo aspettavano impazienti.
-Sei sicura di star bene?- chiese Lisa, toccandole la fronte per sentire se aveva la febbre.
-Sì, sicura. Sarà un week-end diverso, cosa c'è di male? Dovrò solo stare lontana da Kelly, nient'altro. Ah, ricordatevi di non chiamarlo Teddy, ma Ted. Gli altri due non sanno il suo nomignolo.- concluse Victoire, andando avanti.
-Sarà un Halloween da non perdere.- sussurrò Lisa ad Isie, prima di raggiungere l'amica.

 


Il sabato arrivò e tutti gli studenti più grandi non vedevano l'ora di trascorrere una bella giornata, fatta di tranquillità e relax.
Ted, Kelly e Carson scesero verso l'entrata del castello, in attesa che le tre ragazze li raggiungessero.
Lisa fu la prima ad arrivare, correndo come una pazza attraverso il corridoio.
-Aiuto!-
-Cos'è successo?- domandò Teddy, preoccupato.
-E' al terzo anno, quindi ha la possibilità di venire al villaggio quest'anno.-
-Credo cerchi di dirci qualcosa.- disse Kelly.
Teddy le lanciò un'occhiataccia.
-Parli di John, Lisa?-
La ragazza annuì e Teddy rise.
-D'accordo. Carson, Kelly iniziate ad andare avanti con Lisa. Io aspetto Vic ed Isie.-
-Andiamo, piccoletta, ti proteggiamo noi.- disse Carson, mettendole un braccio intorno alla spalla e conducendola fuori, sotto lo sguardo truce di Kelly.
-Ti aspettiamo fuori, Ted.-
Victoire arrivò pochi minuti dopo, con una tranquillità che irritò Teddy.
-Alla buon'ora.-
-Ci sei solo tu.- constatò la ragazza, stizzita.
-Sono già sulla strada.-
-Allora faremo meglio a raggiungerli invece di stare qui a parlare.- protestò ancora lei, ma Teddy sorrise divertito.
-Manca Isie all'appello.-
-Non ero l'ultima!- esclamò Victoire, arrabbiata.
-No, ma è stato divertente fartelo pensare. E comunque eri davvero in ritardo.-
-Uff.- sbuffò lei.
Trascorsero diversi in minuti in silenzio, minuti in cui Victoire si fissava i piedi e Teddy le lanciava occhiate nervose.
-Tutto bene?-
-Oddio, perché tutti non fate che ripetermelo? Sto bene, sì, mi chiedo solo che fine abbia fatto Isie.- rispose Victoire, guardando Teddy per la prima volta.
-Arriverà. Forse si è dimenticata.-
-No, Isie non si dimentica di queste cose. Isie è sempre puntuale, calma e rilassata. Le sta succedendo qualcosa e odio, odio, odio non sapere cosa la stia tormentando.- si sfogò lei, proprio mentre vide arrivare l'amica.
-Scusate. Mi sono svegliata tardi.-
-Non eri nel dormitorio.- la smascherò Victoire, dura.
-Ho detto tardi? Intendevo presto, poi sono stata in biblioteca con Alex ed il tempo è volato.- rispose subito Isie e Victoire non seppe più cosa dire.
-Gli altri?- chiese poi Isie, sperando che l'amica la smettesse di farle il processo.
-Sono fuori. Vogliamo andare?-
Victoire si affrettò a uscire, stufa del fatto che Isie continuasse a mentirle e Teddy fece finta di nulla, facendo uscire prima Isie e seguendola poi subito dopo.
L'arrivo al villaggio fu tranquillo, Kelly e Victoire riuscirono a non uccidersi a vicenda e Carson intrattenne Lisa che ne fu ben felice.
Isie, invece, era stranamente silenziosa, ma Teddy preferì non chiederle niente, perché si conoscevano a malapena e perché non era fatti che lo riguardavano.
-Noi entriamo da Zonko.- disse Kelly ad un certo punto, trascinando con sé Carson.
-Vi aspettiamo ai Tre Manici.- disse Teddy e l'amica annuì.
I quattro ragazzi entrarono nel locale, ma Lisa, non appena notò la presenza di John, fece marcia indietro.
-Io non posso entrare.-
-Piantala, Lisa, non ho voglia di scappare per tutto il pomeriggio. E' Halloween e ho bisogno di una Burrobirra.- disse Victoire, spingendola dentro.
-Non è proprio Halloween, è solo il week-end prima di Halloween e se vuoi una Burrobirra sono sicura che nelle cucine qualche elfo domestico riuscirà a rimediartela.- provò Lisa, ma la ragazza fu irremovibile e la fece entrare nel locale.
John la individuò subito e si avvicinò per salutarla.
-Ciao a tutti. Tu sei Teddy, vero?-
Il ragazzo si voltò verso Victoire, alterato.
-Che c'entro io?-
-Colpa mia.- confessò Lisa, imbarazzata.
-Chiamami Ted, per favore.- disse lui, allungandogli la mano per presentarsi.
-Oh, certo. Beh, io sono laggiù con degli amici. Se vuoi unirti a noi sei la benvenuta Lisa.-
-Per il momento vorrei rimanere con loro, ma grazie.- spiegò lei, rigida.
-Ma certo, capisco. Ci vediamo.- disse John, tornando un po' incupito al suo tavolo.
Kelly e Carson entrarono pochi secondi dopo, aggiungendo due sedie al tavolo e aspettando che Ursula -nipote di Madama Rosmerta- venisse a prendere le ordinazioni.
-Ci siamo persi qualcosa?- chiese Carson, ma Victoire stava attaccando Lisa.
-Perché non glielo dici e basta?-
-Non posso, gli si spezzerà il cuore e il fatto che io l'abbia baciato...-
-L'hai baciato? Lisa, ma sei fuori di testa? Non puoi baciare un ragazzo che stravede per te se non provi lo stesso.-
-Giusto. Non lo devi baciare, ma solo accettare il suo invito ad un ballo e poi lasciarlo da solo a metà serata.- disse Kelly, lanciando chiaramente una frecciatina a Victoire che si alterò subito.
-Prego?-
-Mi hai sentito.- continuò Kelly e Teddy cercò di salvare la situazione.
-Ly, vieni con me ad ordinare.-
-Vacci da solo. Se non provi interesse per Carson non dovevi accettare il suo invito.-
-Mi ha invitato ad un ballo, non mi ha chiesto di sposarlo.- chiarì Victoire, iniziando ad alzare la voce.
-Sai bene cosa prova per te, ma continui a fregartene altamente. A te non interessa niente dei sentimenti degli altri, pensi solo a te stessa e questo si capisce anche vedendo le tue amiche. Isie non ha aperto bocca e scommetto che tu non ti sei neanche chiesta il perché. Ovvio, come potrebbe importarti di qualcosa che non coinvolga te e la tua perfezione?- tuonò Kelly e non aspettò neanche la risposta della ragazza, ma uscì dal locale e non entrò più.
Victoire era livida e Carson fu velocissimo.
-Lisa, perché non andiamo a farci un giro?-
L'amica annuì, spaventata per quello che sarebbe successo di lì a poco.
Carson le prese la mano ed uscì, imboccando la strada opposta a quella di Kelly.
-Anch'io devo andare.- disse Isie, ma Teddy non era pienamente convinto che quella fosse una scusa, perché sembrava davvero avere fretta.
Rimasti soli, Teddy ordinò due Burrobirre ad Ursula che era corsa al loro tavolo non appena il ragazzo l'aveva chiamata.
-Vic.-
E Victoire esplose.
-Devi piantarla di chiamarmi così! Non ti sopporto, sei un essere schifoso, arrogante e cattivo perché sapevi bene come sarebbe andata a finire questa giornata e speravi che qualcuno mi insultasse a dovere perché godi nel vedermi umiliata e perché...-
-Vic, piantala!- Teddy le pizzicò le braccia e lei si rilassò.
-Fai un bel respiro e controllati perché stai vaneggiando. Kelly è sbottata all'improvviso, ma non so il perché. Siamo tutti nervosi per la scuola e quello che sta succedendo, quindi ti prego non dire cose di cui potresti pentirti.-
-Ha ragione.-
Teddy la fissò stupito.
-Come?-
-Kelly ha ragione. Non so cosa stia succedendo alle mie amiche, sono... ah, non so come spiegartelo. E' difficile farti capire cosa provo in questo momento. Ho anch'io i miei problemi, come tutti e se non chiedo ad Isie niente non è perché non mi importa. Voglio solo concederle i suoi spazi e i suoi tempi.-
-Non mi devi dare spiegazioni. So che hai un buon motivo per agire così, ma Kelly ha un carattere tutto suo e devo ammettere che anch'io farei diversamente, però tu sola sai come comportarti con le tue amiche e non voglio giudicarti.- chiarì Teddy, non riuscendo a farla sentire affatto meglio.

 

Kelly Adams non era certo una che le mandava a dire, ma non riusciva a capire perché era esplosa in quel modo.
Carson non aveva bisogno di essere difeso e se al suo amico andava bene che la Weasley lo ignorasse tranquillamente, lei non avrebbe dovuto interferire.
Eppure detestava quella snob altezzosa, stava facendo impazzire i suoi due migliori amici e le cose erano cambiate da quando Victoire era arrivata ad Hogwarts.
Kelly si fermò non appena scorse una figura familiare.
Dean Alpert era seduto, da solo, su una panchina sgangherata e sembrava triste.
L'aveva visto mezz'ora prima da Zonko, in compagnia di una sua amica e adesso era lì, mogio mogio.
Non seppe da cosa nascesse la sua compassione, ma Kelly decise di avvicinarsi.
-Alpert, stai bene?-
Il ragazzo alzò lo sguardo, sorpreso nel vederla lì di fronte a lui.
-Kelly. Come mai non sei con i tuoi inseparabili amici?-
La ragazza fece spallucce.
-A volte fa bene stare da soli.-
-Già.-
Kelly gli si sedette vicino, stranita quanto lui dal proprio comportamento.
-Ti ho visto da Zonko prima. Aspetti la tua amica?-
-Sei gelosa?- chiese baldanzoso, ma Kelly lo fissò scocciata.
-Se n'è andata.-
-In che senso?-
-Io non ho amici. Cioè, non riesco ad averli. Tutti pensano che io sia saccente e che mi creda superiore agli altri, quindi non hanno voglia di stare con me.-
Kelly non rispose, fino a due minuti prima anche lei l'aveva pensata allo stesso modo.
-Credevo che Julia fosse diversa. L'ho aiutata tante volte e le sono stato vicino quando aveva litigato con i suoi amici. Non appena ha chiarito con loro, se n'è andata. Si vergognava a farsi vedere con me, piuttosto prevedibile, non ti pare?-
Kelly continuò a non parlare, ma chiunque fosse quella Julia era tutt'altro che corretta.
Anche lei non tollerava Alpert, ma era pur sempre una persona e lei se ne era accorta solo in quel momento.
-Julia è un idiota, quindi non ha senso piangere per lei.-
-Non sto piangendo!- esclamò offeso, ma Kelly lo vide asciugarsi di nascosto le guance.
-Sono così insopportabile? Cosa lo chiedo a te, me lo ripeti ogni giorno.-
-Beh, anch'io non sono perfetta. Forse, e dico forse, mi sono sbagliata, ma anche tu non hai fatto niente per contraddire le chiacchere altrui. Solo ora sto vedendo un nuovo lato di te, un lato che chissà per quale motivo tu tieni nascosto. Non mostrare solo il tuo essere saputello e fai vedere... come sei... veramente.- concluse la ragazza, imbarazzata da quello strano discorso.
-Grazie. Sei forte, per questo mi piaci.- sorrise Dean e Kelly lo prese per il colletto e lo trascinò verso di sé.
Lo baciò e lo baciò ancora, senza chiedersi nulla e senza preoccuparsi di niente.
In quel momento era solo quello che voleva fare.
Baciare Dean Alpert.

 


-Credevo di avere io le amiche più pazze, ma vedo che anche tu sei messo bene.- rise Lisa, infilandosi i guanti e cercando di intavolare una conversazione con il suo accompagnatore.
-Beh, Kelly è fatta così e spesso anch'io non ci vado d'accordo, ma è una grande amica.- rispose Carson, sincero.
-Si vede. Nessuno aveva mai osato parlare a Vic in quel modo, credo che abbia avuto fegato.-
-Ne ha da vendere, anche se questo la rende poco femminile.-
-A me piace. Tutti voi mi piacete e sono contenta di quest'uscita di gruppo.- disse Lisa, con un sorriso e Carson ricambiò.
-Mi dispiace che Vic si comporti così con te, ma sono contenta che tu non serbi rancore.-
-Tranquilla. Vic mi piace, ma posso essere suo amico.-
-Anche noi possiamo essere amici.-
-Ehi, noi siamo già amici, piccoletta.-

 


Isie ispezionò la zona con gli occhi.
Prima, davanti a Zonko, aveva visto Damian parlare con degli studenti del terzo anno e voleva sapere perché.
Non era da lui rivolgere la parola ad altre persone che non fossero Nick.
Guardò dentro un vicolo buio e spalancò la bocca.
Damian stava puntando la bacchetta al collo di un ragazzino, mentre due studentesse erano tenute da Nick.
-Che diavolo state facendo?- intervenne lei e Nick esclamò il suo nome, incredulo.
-Lascialo andare, Damian.-
-Altrimenti?-
-Altrimenti dovrai duellare con me. Sei pronto a correre il rischio?-
Damian ghignò, non temendo minimamente la minaccia della ragazza, ma abbassò la bacchetta.
-Puoi andare, fogna. Ah, aspetta.- gli tirò un pugno allo stomaco, piegandolo in due. Il ragazzino si tirò su velocemente e scappò via piagnucolando.
-Sei un... non so neanche come definirti. Come fai a guardarti allo specchio? Te la prendi con gli studenti più piccoli, perché puoi fare il bullo solo con loro e...-
-G-grazie.-
Isie si interruppe, voltandosi verso una delle due ragazzine che si avvicinò a Damian.
-Non era la prima volta che la minacciava e io non ho potuto fare niente...-
L'altra ragazzina annuì impaurita e Nick le strinse la spalla in segno di comprensione.
-Andiamo, Angela.- e corsero via, lasciando i tre ragazzi più grandi da soli.
Damian ripose la bacchetta, non guardava negli occhi Isie.
-Isie, devi aver frainteso...-
-Lascia stare, Nick. Non mi serve la sua comprensione.- lo interruppe Damian, facendo per andarsene.
-Non ce l'avresti comunque. Qualunque cosa quel ragazzo abbia fatto non è quello il modo di rimediare.- lo accusò Isie e il ragazzo si voltò adirato.
-Il tuo giudizio non m'interessa.-
-Dovrebbe, invece. Ti comporti così perché hai un problema.-
Damian le rise in faccia.
-Mi piacerebbe sapere perché ti preoccupi tanto di come mi comporto.-
-Lo faccio per Alex.- rispose Isie, seria.
Damian scattò all'improvviso e la ragazza si ritrovò schiacciata al muro, la sua mano stretta al collo.
-Damian!- tuonò Nick, cercando di liberare la ragazza, ma l'amico era troppo forte per lui.
-Stammi lontana, impicciona, viviti la tua vita e occupati del mio fratellino. La tua pietà non funziona con me.- e la lasciò libera, prima di andare via.
Isie cadde a terra, tossendo e provando a respirare regolarmente.
-Oddio, Isie, mi dispiace. Lui... è...-
-N-non p-provare a giustificarlo. N-non ha... scuse.- tossì ancora due volte e poi cercò di riprendersi.
-Vieni, torniamo al castello.-

 

Spiegazioni, varie ed eventuali:
Altro capitolo, veloce veloce.
Questa settimana è stranamente leggera, per cui sono riuscita a postare.
Grazie a tutti coloro che continuano a seguirla <3
A presto *-*

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 (Dicembre 2013) ***


Isie ovviamente non disse nulla alle amiche, mentre Victoire e Lisa continuavano a non fare domande. I problemi, quindi, non vennero fuori fino Natale.
Le ricerche di John sul conto di Alex Flitt non avevano dato molti frutti: pochi erano i Serpeverde che accettavano di parlare con lui.
-Tranquillo, John. Ti spiacerebbe però continuare a cercare?-
-No, figurati. Capisco che tu abbia da fare tra compiti, amiche e... Webb.-
-Sì, infatti, ho problemi con... chi?- chiese Lisa, pensando di non aver capito.
-Carson Webb. Vi ho visti ad Hogsmeade l'ultima volta e... beh, mi fa piacere che tu abbia finalmente trovato il tuo principe azzurro.-
Lisa scoppiò a ridere.
-No, no, no, no. Carson è un mio carissimo amico, ma sfortunatamente lui ha una cotta per Victoire.-
-Oh, mi dispiace.- anche se l'espressione era tutt'altro che dispiaciuta, ma lei non se ne accorse.
-Lascia stare. Allora conto su di te per quella questione, okay?-
-Va bene. Lascia fare a me.-

 

-Natale è il periodo che più preferisco. Le vacanze, la neve, la cioccolata calda! E' il periodo migliore per andare tutti d'accordo.-
-Non ci provare, Cà, io non devo chiedere scusa a nessuno.- sbuffò Kelly, prendendo una seconda porzione di porridge.
-Ne sei proprio sicura? La sceneggiata che hai fatto a Victoire rimarrà nella storia.- insinuò Teddy, truce.
-E di questo sono estremamente soddisfatta.-
Teddy la fulminò, ma lei fece finta di nulla.
-Non farò pace, Ted, perché le ho detto quello che penso. E questa volta, mi spiace, ma non riuscirete a convincermi. Non andremo mai d'accordo, siamo diverse e saremo nemiche mortali se non avessimo te come amico in comune.-
-E me.- aggiunse Carson, ma Kelly ebbe da ridire anche su quello.
-Pensi davvero che lei ti consideri un amico? Sei proprio cieco.-
-Smettila, Ly. Carson, lei ti considera un amico, tranquillo.-
Carson sembrava più sereno, mentre Kelly non sembrava affatto convinta.
-Non è questo il punto, comunque. Potresti almeno scusarti per il modo in cui le hai espresso il tuo pensiero, no?-
Kelly scuoté la testa.
-No, perché mentirei. Rifarei la stessa cosa anche adesso e non ne sono pentita. Per una volta, Ted, sarebbe gradito che tu mi appoggiassi, invece di darmi addosso non appena tocco la tua preziosa Vic.- sbottò lei, prima di alzarsi e correre via.
-Queste ragazze non riuscirò mai a capirle, amico.- disse Carson, affondando il cucchiaino nel budino.
-E' proprio questo il problema, Cà.-
Victoire entrò in quel momento nella Sala Grande, seguita da Lisa ed Isie.
-Devo parlarle.- disse Carson, guardandola sedersi.
-Tanto Kelly non ti ascolterebbe, è fatta così.-
-No, intendevo a Vic.-
Teddy lo guardò.
-Non le avevi già parlato? Mi avevi detto che avevate chiarito.-
-No, cioè, sì. Il problema è che... ho cambiato idea, d'accordo?- disse, alzandosi, diretto verso il tavolo dei Corvonero.
-Ha cambiato idea riguardo a cosa?-

 

-Victoire, ciao. Devo parlarti.-
-Dimmi pure.-
Carson si fermò sul posto, stranito. Dov'era finita la fredda e glaciale Victoire?
-Allora?- lo incalzò lei, decisa.
-Forse noi siamo di troppo.- suggerì Lisa, vedendolo in difficoltà.
-Ci vediamo in Sala Comune.- disse Isie, facendo alzare Lisa ed allontanandosi con lei dalla Sala Grande.
-Webb, non ho tutto il giorno.- proruppe la ragazza, una volta rimasti soli.
-Sì, scusa. Volevo chiederti se... Sai l'anno scorso al Ballo sei sparita all'improvviso e così... ?-
-Non ne avevamo già parlato?- chiese Victoire, addentando il suo toast, come a chiudere la questione.
Carson si sedette vicino a lei.
-Lo so, ma sono stato un idiota. Non è vero, non voglio rimanere solo tuo amico.-
-Hai detto così l'ultima volta.- disse Victoire, scettica.
-Sì, l'ho detto, ma perché sapevo che era quello che volevi tu.-
Victoire continuava a non capire.
-So che hai dei problemi con i ragazzi e io non ti chiedo niente, ma potremo provarci, no? Dopotutto ti sei divertita al ballo.-
-Questo non l'ho mai detto.- disse la ragazza.
-Oh.- mormorò dispiaciuto Carson e Victoire sorrise.
-Scherzavo, Webb. Sì, mi sono divertita al ballo.-
-Appunto. L'idea è proprio questa: continuare ad uscire e divertirci e se dovesse succedere qualcosa ci pense...-
-I-io devo andare ora.-
-Come?-
-Sono in ritardo. Ciao.- e Victoire corse via, lasciando Carson stupito al tavolo dei Corvonero.

 

 


-Sei perfida, Vic... torie. Scusa, ma mi sono corretta, eh!- si difese Lisa, non appena l'amica le aveva lanciato un'occhiataccia.
-Dai, dimmi cos'è successo.- disse Lisa, provando a consolarla.
-Vuole continuare ad uscire e...-
-E tu non vuoi ovviamente.- concluse Lisa, ma Victoire scosse la testa.
-Vuoi!?-
-Credo che... credo che mi piaccia.-
Lisa urlò entusiasta, spaventando dei ragazzini del primo, intenti a ripassare.
-Ti piace un ragazzo, ti piace un ragazzo. Oddio, sono sconvolta!- trillò ancora l'amica, improvvisando un balletto con una studentessa presa a caso.
-Shh, Lisa.-
-Qual è il problema?- chiese Isie, entrata in quel momento.
-A Victoire piace un ragazzo!- spiegò Lisa ed Isie guardò stupita Victoire che saltò su.
-Perché sembrate così sorprese?-
-Perché non ti era mai piaciuto un ragazzo.- disse Isie e Lisa continuò.
-Oh, ma tu non sai ancora chi è questo ragazzo.-
Isie attese.
-Carson Frank Webb.-
Isie sbarrò gli occhi.
-Pensavo...-
-Cosa?- chiese Victoire, dubbiosa.
-Niente. Evidentemente sbagliavo. Carson, eh? Alla fine ce l'ha fatta.- disse Isie, sorridendole felice.
-Non sono sicura, però.-
Lisa si fermò sul posto.
-Ero convinta che ti piacesse!- trillò Lisa, che non riusciva più a capire l'amica.
-Ed è vero, ma io e Teddy abbiamo appena fatto pace e non vorrei che se la prendesse se per caso andasse a finire male con Webb.-
-Non ho mai conosciuto nessuna come te.- disse Isie, in maniera criptica.
-E' un complimento?- domandò Victoire a Lisa che rispose prontamente.
-Con Isie non si può mai sapere. Forse è un insulto.-
-Lo è.- confermò la ragazza in questione senza tanti giri di parole -Per la prima volta senti qualcosa per una persona e ti preoccupi di come possa prenderla Teddy se tu e Carson doveste rompere?-
-Beh, messa così suona un po' una cavolata, ma...-
-Infatti! Hai la possibilità di stare con una persona senza problemi e te li crei da sola?- tuonò allora Isie, alzando la voce e facendo girare due o tre ragazzi del secondo anno.
-Isie, ho capito, non c'è bisogno d'arrabbiarti.- disse Victoire, provando a calmare l'amica, scaldatasi per chissà quale motivo.
-Sai cosa penso, Vic? Tu sei egocentrica. Sei talmente egocentrica da non renderti conto che ti stai creando un film da sola. Ci siete solo tu e Carson e non è una cosa impossibile. Non cercare intrighi nascosti o misteri da risolvere per renderti ancora una volta protagonista di tutto. Perché quando ti comporti così sei davvero insopportabile.- concluse Isie, sbattendo i libri per terra e dirigendosi verso il dormitorio.
Victoire era rimasta senza parole, ancora più stupita però era Lisa, incapace di capire cosa fosse successo.
-Avevate litigato in questi giorni?- chiese poi ques'ultima, riprendendosi per prima.
-N-no, ma evidentemente erano pensieri che le giravano in testa da un po'.-
Lisa annuì, convinta che Victoire sapesse più cose di quante gliene volesse raccontare.

 


-Ho vinto. Di nuovo.- gongolò Kelly e Carson alzò gli occhi al cielo, sbuffando.
-Sono una schiappa.-
-No, sono io che sono troppo brava.- rise Kelly e Teddy, impegnato a concludere il tema di Pozioni, sorrise sotto i baffi.
-Chi di voi è Kelly Adams?- chiese uno studente dell'ultimo anno, entrato in quel momento nella Sala Comune.
-Io, perchè?-
-C'è una persona che ti vuole parlare.-
Kelly lanciò un'occhiata agli amici e uscì in fretta.
-Alpert.-
-Ciao, Kelly. Volevo sapere come procede il vostro ripasso.-
Kelly alzò un sopracciglio, non molto convinta.
-Bene. Procede bene. Stavamo giusto ripassando... Incantesimi.-
-Oh, allora ti lascio andare.- disse Dean, imbarazzato per chissà quale motivo.
-Alpert, ti senti bene?-
-Kelly.-
Dean e Kelly si girarono, vedendo una Victoire Weasley sconvolta ed in lacrime.
-Weasley, s-stai bene?- Kelly non sapeva come comportarsi. La tigre Victoire, sempre pronta a darle battaglia, era diventata un gattino impaurito.
-Mi... p-potresti chiamare Te-d?-
-Ehm... Sì, certo.- disse Kelly -Alpert, ci vediamo dopo davanti alle Serre.-
Dean annuì confuso, ma non disse niente e si allontanò.
Victoire dovette aspettare pochi secondi.
Teddy, Carson e Kelly uscirono insieme per aiutarla.
-Vic, cos'è successo?-
Victoire gli si buttò fra le braccia, fra lo stupore di Carson e l'imbarazzo di Kelly.
-Noi vi lasciamo soli. Cà, andiamo.-
Carson la seguì riluttante, desideroso anche lui di consolare Victoire.
Rimasti soli, Teddy si sedette a terra con la ragazza, cercando di consolarla.
-Ora tranquillizzati e inizia a dirmi tutto.-
Teddy riuscì ad avere il resoconto dei fatti solo dopo mezz'ora, quando Victoire fu in grado di non singhiozzare.
Teddy non poté fare a meno di notare quanto fosse bella anche con il volto tutto arrossato.
-Così Isie si è arrabbiata.-
-Arrabbiata è dir poco. Si è accanita contro di me e il suo discorso è stato simile a quello di Kelly. La differenza è che Isie è la mia migliore amica e non posso credere che pensi le stesse cose della Adams. Sono davvero così egoista come amica?-
Teddy non rispose perché non sapeva cosa dirle.
-La verità? A volte pensi a te stessa, ma non sei egoista. Hai preferito lasciare ad Isie i suoi spazi, aspettando che fosse lei a cercarti.-
-Perché era quello che avrei voluto io. Se avessi un segreto, non vorrei nessuno che mi assilasse, ma preferirei avere la mia privacy.-
-Siamo tutti diversi, Vic, e non hai fatto nulla di male.-
Teddy le accarezzò la testa e Victoire sorrise.
-Hai visto che non ti ho insultato? Mi hai chiamata “Vic” due volte, ma non ti ho detto nulla, quindi non sono egoista, no?-
L'espressione era quella di un cucciolo e Teddy si intenerì.
-No, non lo sei, ma continui ad essere Victoire e tra poco sarà Natale, quindi fatti coraggio e vai a far pace.-
-No, non voglio più essere giudicata. Se dovessi riguardare quegli occhi, io...-
Teddy la bloccò con la mano.
-Ora basta, Victoire, torna in te. Vai a far pace con Isie, immediatamente.-
La fece alzare e le diede una pacca sulla spalla.
-Questo Natale saremo tutti felici e staremo tutti insieme, per cui devi assolutamente fare pace con Isie.-


Victoire camminava lenta verso la Sala Comune, temendo il momento in cui avrebbe dovuto chiarire con Isie.
Aveva sempre creduto che le sue amiche la capissero più di tutti, mentre adesso aveva la dimostrazione che non era così.
Come tutti gli altri, anche Isie e Lisa credevano che lei pensasse solo a se stessa.
Entrò nel suo dormitorio, Lisa lanciò un'occhiata ad Isie che faceva finta di leggere.
-Sì, forse hai ragione, sono egoista. Se non ti ho chiesto niente, è perché credevo che avessi bisogno di tempo e forse ho pensato che le mie domande  fossero le ultime cose che avresti voluto sentire; quindi sì, se questo significa essere egoista, probabilmente lo sono.- concluse Victoire, mentre Isie aveva continuato a fissare il libro, immobile.
Lo chiuse non appena Victoire finì di parlare e guardò prima Lisa, poi lei.
-Scusa, lo so che non lo sei. Ti conosco bene; ma è vero che a volte sembri presa solo dai tuoi problemi che per me non sono neanche tali.-
-Ci vuoi dire i tuoi?- soffiò Lisa, per paura che esplodesse anche con lei.
Isie sbuffò e si sedette sul suo letto.
-Sono tanti, troppi e potreste annoiarvi.-
Victoire e Lisa risposero quasi all'unisono.
-Tu prova a dirceli.-
-Non vado a dormire fino a che non li avrò sentiti tutti.-
Isie sorrise loro grata e le invitò a sedersi accanto a lei.
-Lisa ci ha raccontato la sua estate e tu, Victoire, hai tentato di dirci qualcosa della tua, ma io non vi ho detto nulla della mia.-
Victoire in quel momento ricordò un dettaglio importantissimo e si diede mentalmente della stupida. Aveva cercato per mesi una buona motivazione al comportamento di Isie, quando la risposta lei la sapeva già.
-Dovevi andare dai Flitt!-
Isie annuì.
-Te lo sei ricordato finalmente. Sapevo che Lisa se ne sarebbe dimenticata, ma ero convinta che tu...-
-Oddio, scusami. Sono pessima!-
-Quindi ti hanno trattata male?- chiese Lisa, conscia di dover rimediare a suo modo.
-Sì e no.-
-Big Flitt ti ha insultata?- domandò ancora Lisa ed Isie la fissò stranita.
-Chi?-
-Lasciala stare e vai avanti, Isie.-
-Non tralasciare alcun dettaglio.-
-D'accordo. Dovevo trascorrere due settimane a casa di Alex e non avevo idea che una villa a tre piani potesse essere definita “casa” per alcune persone. La madre di Alex è stata gentilissima fin da subito. Mi ha fatto sentire a mio agio, trattandomi quasi come una figlia. I primi tre giorni sono stati favolosi. Era bellissimo trascorrere le giornate nel giardino e bere il thé nella sala dei libri.-
-C'è una sala dei libri?- la interruppe Victoire con gli occhi che le brillavano di gioia.
-Shh!!- la zittì Lisa ed Isie riprese.
-I giorni passavano ed io chiedevo ad Alex quando avrei conosciuto suo padre. Alex mi aveva detto che era partito per lavoro e che quella volta non sarebbe riuscito a presentarmelo. Pensavo che l'avesse fatto apposta e ne ebbi la certezza la sera del terzo giorno. Eravamo a cena - io, sua madre ed Alex- quando è entrato il signor Flitt, il volto tirato e schifato.
Senza tanti giri di parole ha detto che non gli andavo a genio, ma allo stesso tempo ha fatto capire che ero perfetta per il suo secondogenito.-
Victoire alzò le sopracciglia e Lisa si grattò la testa, entrambe confuse.
-Anch'io non capivo. Anzitutto Alex mi aveva tenuta nascosta l'esistenza di Damian, ma soprattutto l'astio che il padre provava nei suoi confronti. Ha deriso davanti ai miei occhi Alex e sua madre, definendoli deboli e troppo legati ai sentimenti. Insomma, da lì ho chiaramente capito che la loro era una famiglia perfetta solo a prima vista, ma sostanzialmente è come se fossero divisi in due fazioni.-
-Mi dispiace. Deve essere stato terribile.- disse Lisa, ma Isie continuò.
-Non è finita.-
-Peggio di così?-
-Damian è arrivato poco dopo. Era sempre stato in casa in quei tre giorni e io non me ne ero mai accorta. E' stata l'unica persona degna del saluto del signor Flitt e dopo avermi lanciato un'occhiataccia ha trattato la madre ed Alex esattamente come aveva fatto precedentemente il padre.-
-L'ho capito subito che quello era una serpe.- disse Lisa, una volta che Isie ebbe concluso.
-Però dovresti essere contenta. Alex è perfetto.- se ne uscì Victoire, ma l'amica non era d'accordo.
-Non mi ha parlato di suo fratello, non mi ha detto dei problemi che aveva a casa e continua a non dirmi niente. Ti sembra ancora perfetto?-
Lisa riuscì finalmente a capire la conversazione che aveva spiato mesi prima.
C'erano delle questioni irrisolte fra di loro, ma non erano gravi, decretò Lisa felice.
-Beh, avrà una buona ragione.- provò Lisa, ma Isie continuava a non esserne convinta.
-Poi anche l'atteggiamento di Damian non mi convince. Sembra un violento -e a volte lo è anche- ma poi se ne esce con dei comportamenti... buoni.-
-In che senso?- chiese Victoire.
-Ad Hogsmeade l'ho visto scontrarsi con uno del terzo. Sono intervenuta e ho scoperto che aveva difeso due ragazzine.-
-Te l'ha detto lui?- domandò ancora Victoire, sempre meno sicura che quello fosse il Damian Flitt che avevano incontrato sul treno il primo settembre.
-No, me l'hanno detto le ragazzine e anche Nick. L'avete conosciuto, lui non mentirebbe mai.-
Lisa non sapeva cosa dire, ma avrebbe chiesto a John di indagare anche su Damian.
-Isie, penso che tu voglia vedere una persona che non esiste. Damian è totalmente diverso da Alex.-
-Per fortuna!- aggiunse Lisa.
-Già.-
-Ma forse non lo è, dopotutto. Forse ha dei problemi e non ha nessuno con cui parlarne.-
-Isie, sei sempre stata fin troppo buona, convinta che tutti in fondo siano persone con dei problemi, ma non è così. Le persone cattive esistono. Tu saresti stata capace di dire che anche Tom Riddle era un bambino incompreso.- disse Victoire, ridendo.
Lisa la seguì.
-Victoire ha ragione. Sai com'era Marcus Flitt e Damian ha preso da lui, fine della storia. Non cercargli scappatoie.-
Isie mormorò qualcosa, ma Lisa e Victoire non sentirono nulla e la ragazza allora decise di non continuare oltre.
Era un bel momento quello, perché le sue amiche ora sapevano tutto... o quasi.

 

Spiegazioni, varie ed eventuali:
Posto prima che astronomia mi risucchi tutte le energie xD.
Il prossimo aggiornamento sarà più lento, causa scuola e soprattutto perché sono avanti di pochi capitoli e voglio evitare situazioni di riposo come l'ultima volta.
Grazie ai tantissimi che l'hanno aggiunte alle preferite/seguite e ricordate =)
Un bacione.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 (25 Dicembre 2013) ***


-Cà, stai bene?- chiese Kelly, la mattina di Natale.
-Sì, c-certo. Sai dov'è Ted?-
Kelly scosse la testa e continuò a bere il suo succo di zucca.
Carson lanciò un'occhiata verso il tavolo dei Corvonero, dove Lisa ed Isie chiaccheravano tranquille. Victoire, invece, non c'era.
Entrò pochi minuti dopo, al fianco di Teddy che le sorrideva felice.
-Buongiorno, ragazzi.- disse lui, dopo aver salutato la ragazza ed essersi seduto accanto a Kelly.
-Sta meglio?-
-Chi, Vic? Sì, sta molto meglio. Lei ed Isie hanno fatto pace e stasera potremo goderci un Natale tranquillo.-
Carson annuì e Kelly, dopo avergli lanciato un'occhiata curiosa, parlò a Teddy.
-Spero torni la Weasley di sempre. E' stato strano vederla in quello stato. Mi sono sentita... -
-Colpevole?-
-Inerme. Non sapevo come comportarmi e fortunatamente non ho dovuto consolarla io.- disse Kelly, sollevata.
-Non ti è venuto un minimo di rimorso?-
-Mmm, forse sì, ma ripensandoci no. Se anche le sue amiche la pensano come me, vuol dire che ho ragione.-
-Sei senza speranze.- sospirò Teddy e lei lo prese come un complimento.
Carson continuava a lanciare strane occhiate all'amico, come se stesse cercando un qualcosa.
-Tutto bene?- gli chiese Kelly e il ragazzo decise che per il momento la sua indagine dovesse essere rimandata e, dopo aver annuito, intavolò una fitta lista sui perché adorava i toast con la marmellata a colazione piuttosto che le uova.

 

-Allora?- chiese Lisa e Victoire la guardò confusa.
-Allora cosa?-
-Quando ti dichiarerai a Carson?-
Victoire rischiò di strozzarsi con i pancakes, ma si riprese in breve tempo.
-Vuoi abbassare la voce? Io non farò proprio niente. Ripensandoci...-
-Ah, non provarci, Victoire, oramai non puoi tirarti indietro. Per una volta lascia  perdere la testa e segui il cuore.- la interruppe Lisa ed Isie scoppiò ridere.
-Sì, più o meno anch'io la penso così. Escludendo la frase da film, ovviamente.-
Victoire sorrise, ma non sembrava ancora convinta. Anche se sapeva che prima o poi avrebbe dovuto decidere.

 


-Vic, Vic, Vic!-
-Ciao, Teddy.-
-Lisa. Isie. Non sarà un bellissimo Natale questo? Per la prima volta io e la mia amica non cercheremo di ucciderci a vicenda ed oramai siamo un gruppo allargato!-
L'entusiasmo di Teddy contagiò Lisa, mentre Isie sembrava serena e Victoire semplicemente rassegnata.
-Sarà un altro tipico Natale, Teddy. Niente di eccezionale e niente di trascendentale. Grazie al cielo.-
-Esatto! Solo io, te ed i nostri amici. M-e-r-a-v-i-g-l-i-o-s-o!- esclamò il ragazzo, troppo brioso per farsi smontare dal tedio di Victoire.
-Come vuoi tu.-
-Beh, io vado a prepararmi. Ci vediamo tutti in Sala Grande... per le otto, va bene?-
Tutte e tre annuirono e lo videro correre velocemente verso le scale.
-Non credete che sia un tantino troppo felice?- chiese Victoire, una volta distolto lo sguardo.
-Affatto. Trascorrerà il Natale con me. Sai quanti lo vorrebbero?- disse Lisa, ironica, facendo ridere le sue amiche.


Teddy uscì dalla Sala Comune in ritardo.
L'appuntamento era alle otto, per cui già immaginava le espressioni dei suoi amici che lo aspettavano da più di mezz'ora.
Quando arrivò, però, si bloccò sul posto.
C'era solo Lisa.

 

-Carson. Ciao.-
-Victorie. Stai scendendo, vero?-
Lei annuì con un sorriso.
-Ted non vede l'ora di festeggiare.-
-Già. E' la prima volta che lo vedo così felice. Sarà la tua presenza.- disse lui, cercando di non arrossire troppo.
Victoire stranamente non sembrava irritata.
Fecero un'altra rampa insieme, fino a che la ragazza parlò.
-Siamo in anticipo. Potresti accompagnarmi prima in un posto?-

-Dove sono gli altri?- chiese Teddy, non appena ebbe controllato che la ragazza fosse sola.
-Non ne ho idea. Victoire è lenta, quindi sono scesa senza di lei e Isie è con Alex. Arriveranno presto, vedrai. Peccato che siamo in tavolate diverse.- disse Lisa, dispiaciuta.
-Tranquilla. La nostra serata non si concluderà qui. Ho preparato una piccola festicciola nella Stanza delle Necessità.- chiarì Teddy, con un ampio sorrisone furbo.
-Forte! Ma... Kelly e Carson?-
-Uh? Beh, penso che a breve saranno qui.-
“O almeno lo spero” si ritrovò a pensare il ragazzo, stranamente ansioso.


-Victoire, sei sicura di star bene? Io non sarò un pozzo di scienza, ma qui non c'è assolutamente nulla. Niente di niente.- disse Carson, guardando la ragazza confuso.
Victoire scrutò in lungo e in largo e, non appena fu certa che fossero soli, iniziò a parlare.
-Ti ho portato qui per un motivo, per cui ascoltami bene. Tu... sei un controsenso. Prima vuoi che rimaniamo amici, poi cambi idea e... mi fai impazzire se fai così, perché...-
-Perché...?- la incoraggiò Carson, provando a capire cosa stesse dicendo.
-Perché...- Victoire non sapeva cosa dire, arrossì e provò a parlare, ma non trovava le parole.
Poi si decise.
-Perché mi mandi in confusione. Quando mi ha detto che da me non avresti preteso nulla, ho pensato di aver frainteso tutto e quando invece ti sei rimangiato tutto, mi sono sentita... bene.- concluse, non guardandolo negli occhi.
Perché era così imbarazzante stargli vicino?
Victoire provò ad alzare lo sguardo, notando l'espressione confusa e piacevolmente sorpresa di Carson.

 


-Non arrivano.- disse Lisa, guardando con avidità gli altri studenti intenti a godersi la cena.
-E se li aspettassimo al tavolo?- propose lei, desiderosa di mettere sotto i denti qualcosa.
-No. Voglio sapere perché ci hanno dato buca. Era la nostra serata.- sbuffò Teddy, voltando le spalle alla Sala Grande, diretto verso le scalinate.
-Aspettami!- tuonò Lisa, triste di dover dire addio a tanto favoloso cibo.
Cercarono per un'ora, o forse anche di più, ma non riuscirono a trovarli.
-Forse sono scesi.- provò Lisa, lo stomaco le gorgogliava dalla fame.
-Non ne sono sicuro.- sussurrò Teddy, affacciandosi in un corridoio vuoto e decidendo di percorrerlo.
-Ti prego, non ce la faccio più.- bisbigliò lei -E perché stiamo parlando a bassa voce?-
Teddy si fermò.
-Non c'è un motivo preciso.-
-Tu e Vic siete più simili di quanto pensiate.- rispose lei, ma continuò a camminare.
Voltarono l'angolo e Lisa spalancò la bocca, sconvolta.
Victoire e Carson si stavano baciando, stretti in un abbraccio.
Non appena i due si accorsero della loro presenza si allontanarono, imbarazzati.
-Ted, Lisa... posso spiegare.- iniziò Victoire, ma in quel momento un'altra coppia passò di soppiatto.
Dean Alpert e Kelly Adams si tenevano per mano, sorridendosi affettuosamente e nel momento in cui Kelly vide gli amici sembrò sbiancare.
Calò un silenzio inquietante e Lisa non sapeva come smorzare la tensione, quindi le uscì la prima frase che le venne in mente.
-Andiamo a mangiare adesso?-

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 (Dicembre 2013) ***


Capitolo 10

-Kelly, devo parlarti.- disse Teddy, dopo pochi minuti di silenzio.
La ragazza annuì, sussurrando qualcosa a Dean, che lasciò il gruppo velocemente.
Teddy portò l'amica poco più in là e prese a parlare.
-Dean Alpert, Ly? Perché non me l'hai detto?-
-Oh, perché adesso inizi a preoccuparti per me?- domandò Kelly, retorica.
-In che senso?-
-Sappiamo benissimo tutti e due che questa conversazione è perfettamente inutile. Non ti importa sapere di me e di Alpert, ma ti stai solo preparando per parlare con Carson e Victoire.-
Teddy attese che la ragazza ebbe finito, poi domandò.
-Tu lo sapevi? Di Carson e Vic, intendo.-
Kelly assottigliò gli occhi, furiosa.
-Vai al diavolo, Ted. Stai fuori dalla mia vita e lontano da me. Riuscirò a sopravvivere anche senza la tua amicizia.- sbottò, prima di andarsene via.
Lisa, intanto, era rimasta con gli altri due, indecisa su che cosa dire.
-H... Hai per caso visto Isie?- chiese all'improvviso e Victoire, stupita di quella domanda, scosse la testa.
-Non era con Alex?-
-Per tutto questo tempo?-
Le due ragazze si guardarono negli occhi, consapevoli entrambe che era troppo assurdo per essere vero.
Teddy tornò dopo cinque minuti, Kelly non era con lui.
-Lisa, andiamo a mangiare.- disse, senza guardare negli occhi Carson e Victoire ed incominciando ad avviarsi.
La ragazza, chiamata in causa, sobbalzò involontariamente e, dopo aver lanciato un'occhiata ai due, seguì Teddy giù per le scale.

Il mattino dopo Teddy si svegliò con uno strano peso sullo stomaco, che non seppe spiegarsi.
Gli ci vollero diversi minuti per capire che quello che era successo il giorno prima non era stato un sogno.
Aprì le tende del suo letto a baldacchino per controllare il posto accanto a lui... Carson non c'era.
Scese nella Sala Comune semi-deserta e decise di scendere per fare colazione.
Tra una forchettata e l' altra, il ragazzo capì cosa avrebbe dovuto fare quel giorno.
Voleva assolutamente fare pace con Kelly e... basta.
Si rese stranamente conto che non voleva chiarire né con Carson né con Victoire, non ne sentiva il bisogno.
Cercò l'amica per tutto il castello e finalmente la trovò nel Parco, in compagnia di Dean Alpert, intento ad aiutarla con i compiti.
-Ly!-
La ragazza si girò verso di lui, non nascondendo il disappunto.
-Ehi, aspetta, devo parlarti!-
-Non li ho visti oggi, Ted, se è quello che vuoi sapere.- disse dura, alzandosi e facendo per andarsene.
-Non m'interessa. Voglio parlare con te.-
Kelly si fermò, incerta se crederci o no.
-Alpert...-
-Capito. Ci vediamo dopo.- disse il ragazzo, sistemandosi gli occhiali e lasciandoli soli.
-Cosa vuoi?-
-Chiederti scusa, okay? Lo so che mi sono comportato come uno stupido, ma voglio farmi perdonare. Ieri è stato uno shock per me e non parlo solo di quei due.-
-Dalle tue parole devo dedurre che non hai minimamente intenzione di parlare con loro.- disse Kelly, perspicace.
-Non ne sento la necessità, mentre invece ho bisogno della mia migliore amica.-
-Ne hai due, ricordi?- gli fece notare Kelly, alzando un sopracciglio.
-Beh, ho bisogno di te.-
-Meglio.- sorrise lei -Anche se sono sicura che non appena chiarirai con loro, mi  getterai via come un fazzoletto usato.-
-Se lo farò, cosa di cui dubito, hai il permesso di farmi un occhio nero.-
Kelly scoppiò a ridere e Teddy fu felice di vederla nuovamente allegra.
-Vuoi parlare di... loro, vero?- chiese lei, riprendendo fiato.
-Affatto. Che ne dici di una partita a Quiddich? Solo io e te. Così mi racconti anche di te e Dean.-
Kelly sorrise.
-C'è poco da dire, ma per il Quiddich ci sono sempre.-

 

Victoire e Carson si erano dati appuntamento davanti alle Serre per le dieci e mezza, ma Victoire, come al solito, era arrivata in ritardo.
-Scusa. Non volevo che nessuno mi vedesse.-
Carson si rabbuiò, ma non replicò nulla.
-Ted ti ha detto qualcosa?- chiese lei, una volta sedutasi sul prato.
-No. Quando sono tornato, ieri sera, dormiva profondamente.-
-Sicuro che non stesse fingendo?- domandò ancora Victoire.
-Non ne ho idea.-
-Perché non hai controllato?-
Carson la fissò in malo modo.
-Perché è lui ad avere un problema. Non abbiamo fatto nulla di male ed io non mi pento di nulla.-
Victoire afferrò la frecciatina.
-Non mi sono pentita, Carson. Voglio solo capire perché se l'è presa tanto. Mi dispiace non sapere cosa pensa.-
-Sicura che non ci sia nessun altro motivo?- domandò lui, dubbioso.
-Sì, sicura e se hai delle accuse da fare, dillo chiaramente.-
Carson sobbalzò, colpito.
-Perché stiamo litigando adesso?-
-Hai cominciato tu.-
Carson le prese una mano e lei arrossì vistosamente.
-Comportiamoci come se nulla fosse. Vedrai che sarà Ted a venire da noi.- le disse con calma.
-Ho una richiesta, però.-
-Quale?-
Victoire sapeva di stare per fare una proposta assurda.
-Non voglio che nessuno ci veda insieme... Non ancora, almeno.-
Carson sentì qualcosa muoversi all'altezza del cuore, ma le sue parole uscirono con serenità.
-Affare fatto.-

 

Kelly segnò il suo quinto punto e per festeggiare fece un giro della morte con la scopa.
-Faccio pena come portiere.- le disse Teddy, una volta sceso a terra con lei.
-Fortuna che sei un Cercatore allora, ma penso che potresti migliorare.- gli rispose Kelly, incoraggiante.
Sistemarono le palle -per i Bolidi ci misero dieci minuti in più- e poi andarono verso gli spogliatoi.
-Ti va di parlare adesso?- domandò Kelly, prima di entrare a cambiarsi.
-Credi che ne abbia bisogno? Guarda che sto bene.-
Kelly lo fissò scettica.
-Ti conosco. Non c'è bisogno di fingere con me, Ted.-
Teddy sbuffò, ma non replicò.
-Okay. Andiamo a cambiarci e poi parliamo.-


-”Andiamo a mangiare adesso?”- ripeté Isie, dopo che Lisa le ebbe raccontato tutta la storia la mattina dopo.
-Non sapevo cosa dire. Ero totalmente in panico e ho detto la prima cosa che mi passava per la testa... e stavo davvero morendo di fame!- spiegò l'amica, ancora imbarazzata dalla sua ultima uscita.
Isie scosse la testa, ma sorrideva.
-Ted come l'ha presa?-
-Non ne ho idea. Non li ha neanche guardati, ha parlato con Kelly e poi è sceso con me a cena.-
Isie stette in silenzio per qualche minuto, poi parlò.
-Peggio del previsto.-
-In che senso?-
-Niente, lascia stare. Victoire è andata in crisi?- chiese ancora Isie, cercando di avere un quadro della situazione.
-Non la vedo da ieri. Stamattina deve essere uscita prestissimo ed in Biblioteca non c'era. Forse è con Carson.-
-Forse.-
Lisa si accorse solo quel momento di un elemento che aveva trascurato.
-E tu dov'eri ieri sera? E non mi raccontare balle, perché Alex era a cena quando io e Ted siamo scesi.-
-Ero stanca e sono andata a letto.-
-Non c'eri a letto quando sono arrivata io!- saltò su Lisa, non convinta.
-Ero nelle cucine. Mi sono fatta dare un po' di frutta e quando sono tornata tu stavi già dormendo profondamente... e sonoramente, aggiungerei.- concluse Isie, scoppiando a ridere davanti all'espressione offesa di Lisa, che però non disse più nulla, anche se era sicura che Isie avesse più segreti di quelli che voleva dare a vedere.

 

-Allora, miss psicologa, inizia pure.- ironizzò Teddy, dopo essersi seduto su una panchina, riparata da orecchie indiscrete, del Parco.
-Sei tu che devi iniziare a parlare. Qual è stata la prima cosa che hai pensato non appena li hai visti?- domandò Kelly, con fare pratico.
Teddy si fermò pensieroso, incerto su quale fosse la risposta esatta.
-Ted, non devi rifletterci così tanto.-
-Forse... delusione. Nel senso... Avrei voluto che me lo avessero detto.-
Kelly annuì, evidentemente pensava anche lei lo stesso.
-Forse te l'avrebbero detto prima o poi. Poi, che altro?-
-Non lo so. Ho provato... credo che non esista un nome per quello che ho sentito.- spiegò Ted, in difficoltà e Kelly rise.
-Quanto sei stupido, Lupin.-
-Grazie, Ly. Hai chiesto di parlare per potermi insultare tranquillamente?- chiese lui, indispettito.
-Scusa, ma è vero. Possibile che tu non l'abbia ancora capito?-
Teddy scosse la testa, infastidito da tanto mistero.
-Oddio, dimmi che scherzi?! Ted, sei geloso! Geloso da starci male, tanto da non rivolgere più la parola a nessuno dei due.- concluse Kelly, soddisfatta di aver finalmente detto tutto.
Il ragazzo si alzò, facendo per andarsene.
-Ehi!-
-No, senti... Io credevo che volessi aiutarmi, non prendermi in giro.-
Kelly non riuscì a trattenersi.
-Siediti, stupido e ascoltami. Credo di averlo capito da subito, dalla prima volta che Victoire ha attraversato la Sala Grande. Il tuo atteggiamento era fin troppo protettivo, ma ho voluto prima guardare come si sarebbe evoluta la situazione.-
-E' la mia migliore amica. E' come una sorella.-
-Al terzo anno hai lasciato quella ragazza favolosa...-
-Ly, avevo tredici anni, non volevo storie durature e la conoscevo da due giorni!- la bloccò Teddy, sconvolto.
-Ma, caso strano, l'hai lasciata non appena lei ha notato qualcosa fra te e Victoire.- Teddy non rispose e Kelly continuò.
-E' stato l'anno scorso, però, che ho capito tutto. Le litigate, che erano aumentate a causa della popolarità di Vic fra i ragazzi, le sfuriate ed il ballo. Eri geloso di Cà, vero?-
Teddy scosse la testa, stordito da quel resoconto della sua vita ad Hogwarts.
-Sei fuori di testa, Ly. Sei davvero convinta di quello che dici? Se io fossi geloso, questo presupporebbe il fatto che...-
-... Tu sia perdutamente innamorato di Vic.-
Calò il silenzio, prima che Ted parlò.
-Hai parlato come Lisa.-
-Ma è quello che provi. Sono sicura di aver ragione, devi solo capirlo anche tu. Siete talmente tonti da non aver capito che vi rincorrete a vicenda.-
Il ragazzo spalancò gli occhi, squadrandola malamente.
-Sì, Ted, anche lei prova lo stesso. Non ne ho idea del perché si sia imbarcata in questa storia con Cà, ma so che quello che prova per lui non è paragonabile a quello che vedo quando sta con te.-
-Ly, ti rendi conto che il tuo discorso non ha senso? Io e Vic siamo amici, come lo siamo io e te.-
Kelly scoppiò a ridere, incapace di credere che il ragazzo non ci fosse ancora arrivato.
-Non fare il confronto fra me e Victorie, perché, duro ammetterlo, ma perderei rovinosamente se dipendesse da te. Non metto in dubbio che tu non mi voglia bene, ma per te esiste solo lei. Riesci a notare ogni minimo cambiamento in Victoire, mentre con me questo non succede.- disse lei, un po' dispiaciuta da quest'ultimo fatto.
-Questo non è vero!-
-Non avevo detto a nessuno di me ed Alpert, ma Carson ha notato che sorridevo di più ultimamente. Tu te ne eri accorto?-
Teddy abbassò gli occhi, colpevole di non aver afferrato il benché minimo cambiamento in lei, ma non sembrava ancora pienamente sicuro ed allora Kelly parlò un'ultima volta.
-Avevo una cotta per te.-
Teddy rischiò di cadere dalla panchina, ma riuscì a tenersi con le mani.
-D-dici sul serio?-
-Sì. Ci ho sperato fino all'anno scorso, convinta che le mie idee su te e la Weasley potessero essere anche errate. Poi Carson mi ha palesato la situazione. “Prima te la fai passare, meglio è. Oramai anche un idiota come me ha capito i sentimenti di Ted”.- concluse lei, citando le parole dell'amico.
-E allora perché si è fatto avanti con lei?- chiese Teddy, non sapendo che altro dire.
Kelly fece spallucce, probabilmente non si era ancora fatta un'idea su quell'argomento.
-A Carson piace. Non so ancora quanto, ma sono sicura che è cotto. Spero solo che lei si accorga presto di essere innamorata di te, prima che per Carson diventi una cosa seria.-
-Io... Ly, mi dispiace. Sono stato un pessimo amico e avrei dovuto prestarti più attenzione.- chiarì il ragazzo, seriamente deluso dal proprio comportamento.
-Tranquillo, va tutto bene. Credo che ci si comporti così quando si è innamorati.-
Teddy abbozzò un sorriso, prima di tornare serio.
-Sei davvero convinta che io... ?- lasciò a metà la domanda, timoroso di continuare.
-Assolutamente. E visto che tu non ne sei ancora consapevole te lo dimostrerò.- Kelly prese un bel respiro e continuò- Come ti senti quando la vedi? Felice, sereno o al settimo cielo?-
Teddy non dovette neanche riflettere.
-Al settimo cielo.-
-E quando ti sorride? O ride di una tua battuta?-
-Idem.-
Kelly esitò.
-E quando l'hai vista con Carson? Triste, deluso o le tue budella si sono attorcigliate su se stesse e stavano per uscire dal...-
-Ly, dacci un taglio. Comunque sì, mi sono sentito più o meno così.-
Kelly alzò le mani al cielo.
-Voilà.-
Teddy era totalmente confuso e frastornato, ma iniziava a sorgere in lui la probabilità che la sua amica avesse ragione.
-Se è davvero così, io non lo sapevo fino ad oggi.-
-Lo so, Ted, perché dopotutto tu assomigli un po' a Carson. Ho due idioti di migliori amici, ma non posso farci nulla, temo.-
Il ragazzo sorrise, ma ben presto il sorriso si spezzò.
-Ti rendi conto che ho un gigantesco problema? Victoire è la ragazza di Carson. Non posso fargli questo.-
Kelly gli batté una manata sulla spalla, in quello che doveva essere un gesto affettuoso.
-Tranquillo, amico, non dureranno.-
Teddy le lanciò un'occhiataccia.
-Prima di insultarmi, fammi finire. Victoire si accorgerà ben presto che non è lui che vuole e Carson capirà che essere la seconda scelta non è un granché.-
Prima che Teddy potesse risponderle, sentirono una voce chiamarli.
-Parli del diavolo...- sibilò il ragazzo, vedendo Carson correre verso di loro.
-Vuoi incontrarlo?- chiese Kelly e Teddy scosse la testa, alzandosi e salutandola con un cenno della mano, prima di allontanarsi nell'altra direzione.
-Anf... Che fatica! Dov'è Ted?-
L'amica assunse un'espressione neutra, che non convinse il ragazzo.
-Non riuscirà ad evitarmi per sempre.-
-Beh, Hogwarts è grande.-
Carson fissò la ragazza, dubbioso.
-Ce l'hai anche tu con me?-
-Io non ho parlato!- affermò Kelly, proclamando la sua innocenza.
-Ma ti conosco. Hai quell'espressione che assumi ogni volta che non ti va giù qualcosa. Hai “gli occhi alla Kelly”.-
-E come sarebbero “gli occhi alla Kelly”, idiota?- sbuffò lei, contrita.
-Vedi? Mi hai chiamato “idiota”, per cui sei arrabbiata!- disse Carson, puntandole il dito contro in segno d'accusa.
Kelly si alzò dalla panchina, innervosita.
-Punta quel dito da un'altra parte o te lo spezzo. Non ho nulla contro di te.-
-Perché non hai il coraggio di dirmi quello che pensi?-
Chiunque accusasse Kelly Adams di codardia era destinato a morire.
-Se ci tieni proprio a saperlo te lo dirò, idiota; ma prima ci tengo a precisare che non volevo dirti nulla perché in teoria non sarebbero fatti miei.-
-Tu dimmelo lo stesso.-
-D'accordo, allora. Potevi avere qualsiasi ragazza della scuola, incluse quelle dell'ultimo anno, mi spieghi per quale cacchio di motivo ti sei scelta l'unica che non dovevi... scegliere?- tuonò Kelly, velocemente.
-Eh?-
-Ted! Te lo ricordi? Il tuo migliore amico, capelli azzurri, occhi grandi e sognanti eccetera, eccetera.- ironizzò Kelly, guardandolo malamente.
-In effetti non sono fatti tuoi, ma ti rispondo comunque. A me piace quella ragazza e visto che lei e Ted sono solo amici non c'è nulla di male se...-
-Sai bene cosa prova lui per Victoire!-
-No, non lo so. Erano solo supposizioni, Ly, ma lui non ci ha mai detto nulla, perché evidentemente non c'era nulla da dire. E Victoire ha scelto me, ti sembra così assurdo? Solo perché tu preferisci Ted, non è detto che questo debba essere così per tutti.- concluse Carson, mostrando un'espressione rabbiosa prima di andarsene.
I guai erano appena iniziati.

 


-Victoire, devo parlarti.-
-Sì, Isie, dimmi.-
-Credo... Credo di avere un problema.-

 

Spiegazioni, varie ed eventuali:
Come per tutte le altre fic, anche questa, dalla prossima settimana, avrà un giorno fisso per l'aggiornamento che sarà il mercoledì.
Intanto, posto ora un nuovo capitolo ^-^
Grazie a tutti coloro che la seguono, non importa avere recensioni, l'importante è che ci sia qualcuno a cui piaccia solamente leggerla *-*
Un bacione <3

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 (Flashback) ***



Capitolo 11

INIZIO FLASHBACK

-Isobel, non ti sto mentendo. Mio padre è davvero fuori per lavoro. La prossima volta te lo farò conoscere, te lo prometto.- disse Alex, prendendola per mano per rassicurarla.
-Sei un bugiardo, ma non ho voglia di litigare.-
-Allora non insistere, per favore. Vieni, la cena sarà pronta a momenti.-
Alex la condusse nell'enorme salotto della casa, facendola accomodare su una delle comodissime poltrone a sua disposizione.
-Vado un attimo in bagno.- Isie si scusò, lasciando il ragazzo solo e sperando di non perdersi in quell'enorme villa.
Era lì da tre giorni, ma era convinta di non averla vista ancora tutta.
Salì una delle scalinate laterali e s'imbatté in Emilio, l'elfo domestico.
-Signorina, ha bisogno d'aiuto?-
-Ehm, sì. Il bagno, per favore.-
L'elfo domestico le indicò il corridoio est e sorrise.
-La terza porta, miss.-
Dopo averlo ringraziato, Isie s'incamminò verso la sua meta, sperando di non incontrare un bivio od uno ostacolo.
Stava per aprire la terza porta, ma sentì un rumore e si bloccò come paralizzata.
Si voltò di scatto, ma non vide niente. O meglio nessuno, dato che la quarta porta, poco più avanti, si era improvvisamente chiusa di colpo.
Sobbalzò spaventata, ma decise di non indagare. Dopotutto non era casa sua.
Scese pochi minuti dopo, Alex e sua madre l'aspettavano impazienti.
-Ah, sei qui. Stavo iniziando a preoccuparmi.- sospirò il ragazzo, alzatosi non appena l'aveva vista.
-Scusa, mi ero persa. Ehm, ma c'è qualcun altro in casa?- chiese Isie, non riuscendo a trattenersi.
-C'è Emilio.- disse Alex.
-No, intendevo oltre a noi quattro.- chiarì lei.
Alex lanciò un'occhiata alla madre, che rispose in fretta.
-Non abbiamo solo un elfo domestico, cara.-
-Oh. Capisco.-
La cena venne consumata velocemente ed Isie sapeva bene che presto le sarebbe mancato stare lì con Alex e sua madre.
Era bellissimo poter trascorrere un po' del tempo con lui. Aveva ancora tante cose che voleva conoscere circa la sua vita!
-Padrone, bentornato.-
A quelle parole la signora Flitt aveva sbarrato gli occhi ed Alex aveva rischiato di strozzarsi con l'acqua.
-Tuo padre è tornato?!- chiese Isie, tanto contenta da non rimproverarlo nemmeno per la sua bugia.
-Suppongo di sì.-
Non dovettero attendere molto prima che Marcus Flitt fece il suo ingresso.
-Bene, bene, bene. Moglie e figlio. Non si dovrebbe aspettare il padrone di casa prima di cenare?- chiese con tono mellifluo.
-Pensavamo dovessi lavorare.- chiarì la signora in un bisbiglio.
-Pensavate male. Eppure ho mandato un gufo ieri sera, non ditemi che non l'avete ricevuto.-
-Veramente, papà, è così. Non è arrivato...-
-Ho forse chiesto la tua opinione?- tuonò l'uomo, continuando a lanciare occhiate di fuoco alla moglie.
Alex si ammutolì ed Isie lo guardò, delusa dal suo comportamento.
-Uh, abbiamo ospiti. Tu, laggiù, chi sei?- chiese Flitt, per la prima volta spostando lo sguardo dalla moglie per guardare Isie.
-Isobel Leigh, signore. Sono...-
-La ragazza di mio figlio, sì. Damian mi ha parlato di te. Mezzosangue, giusto?- l'uomo storse il naso, ma continuò -Sei perfetta per Alexander, in effetti.- Lanciò un'occhiata al figlio e riprese -Ho sempre saputo che saresti stato solo una delusione per me, secondo. Dopotutto ti ha cresciuto tua madre.-
Isie scosse la testa, tanti pensieri e dubbi le vorticavano nella testa.
-Alex, chi è Damian?-
Il ragazzo non ebbe il tempo di rispondere.
-Come, come? Non le hai parlato di tuo fratello? Alexander, non dirmi che ti vergogni di lui?! Dovrebbe essere il contrario. Dovresti prenderlo come esempio, anziché disprezzarlo.-
-Io non lo disprezzo.- sottilineò Alex, pacato.
-L'invidia non è un sentimento puro, mammina, non gliel'hai insegnato?- domandò Marcus alla moglie, scimmiottandola.
La madre non rispose.
-Hai mangiato abbastanza, vero?-
La signora annuì, si scusò e lasciò la stanza.
-Lei è una persona spregevole.- commentò Isie, non riuscendo più a contenersi.
-E tu sei una pessima ospite. Osi insultarmi in casa mia?-
-E' una Mezzosangue, padre, cosa ti aspettavi? Un degno ospite di persone degne come quei due.-
Un ragazzo entrò nella sala, cogliendo Isie di sorpresa.
Ora sapeva chi l'aveva seguita fino al bagno.
Era più grande di Alex, alto e muscoloso. Era un bel ragazzo, come il fratello, ma il volto era deformato da un ghigno malvagio che fece arrabbiare la ragazza.
-Damian. L'unico degno del mio nome.- disse l'uomo, dandogli una pacca sulla schiena.
-Fai accomodare quella sudicia figlia di Babbani fuori da casa mia e tu, Alexander, fila in camera tua. Subito!-
Alex si alzò con una strana espressione e obbedì, senza voltarsi verso Isie che rimase da sola con Damian.
-Vieni. Ti faccio vedere dov'è il camino.-
-So dov'è.- disse Isie a denti stretti, alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la cucina.
-Mi spiace che la visita non sia stata di tuo gusto. Anzi, in verità no, ne sono felice.-
Isie si girò verso il ragazzo che ghignava divertito.
-Sei come tuo padre.-
-Per me è un complimento.-
-Per me no.-
-E questo perché dovrebbe darmi fastidio?-
Isie continuò ad avanzare verso la cucina, ancora scossa per quello che era successo.
-Ammiri un uomo che tratta così la propria moglie?-
-Sì, se è una moglie indegna.-
-E' tua madre!-
-Rimane indegna comunque.-
Isie era allibita, ma non riusciva a trattenersi.
-Alex è costretto a vivere tutti i giorni quest'inferno?-
-No, oggi è stata una serata mediamente tranquilla.- replicò Damian, come deluso da quel fatto.
-E' orribile. Questa casa è orribile, parte della famiglia è orribile.-
-Una cervellona come te non dovrebbe conoscere più parole? Sai comunque cosa ti consiglio? Lascia perdere quel perdente di mio fratello. L'hai visto tu stessa, non ha palle; ma se invece preferisci restare con lui, non ti intromettere nella nostra vita. Non riuscirai a cambiarla.-


Mancavano poche settimane al Natale ed Isie non vedeva l'ora di trascorrere qualche ora in più con le sue amiche ed Alex.
Voleva solo un po' di tranquillità, tutto qui.
Non vedeva Damian e Nick da Halloween e forse era meglio così.
Nick avrebbe trovato altre giustificazioni al comportamento dell'amico e lei, magari, ci avrebbe anche creduto.
Perché lei continuava a pensare che Damian non fosse poi così malvagio?
Aveva salvato quelle ragazze ad Hogsmeade, le aveva difese.
Eppure... eppure poi si era comportamento come un pazzo.
-Lasciami solo, Nick.-
-Damian, sei sicuro di star...?-
-Ti ho detto di lasciarmi solo!-
Isie udì bene quelle parole e, dopo aver atteso l'uscita di scena di Nick, decise di sbirciare l'altro ragazzo.
Teneva in mano una lettera, che leggeva con evidente fastidio. Isie capì che doveva averla letta già parecchie volte. Era consumata e logora.
Damian si voltò in quel momento, beccandola in flagrante.
-Scusami, non intendevo...-
Le si avvicinò con ampie falcate, prendendola per un braccio.
-Devi smetterla di seguirmi, di perseguitarmi e di provare a capirmi. Pensa al tuo Alex e addio.- concluse, voltandole le spalle.
-Aspetta, Damian. Io penso ad Alex, ma non posso fare a meno di pensare anche te. Cioè... Non in quel senso, ovviamente, ma sono sicura che tu abbia un problema. Nick mi ha detto che con lui non ti confidi e non credo tu lo faccia con Alex, e tuo padre... forse non sa neanche che hai un problema, per cui...-
-Ti senti così particolarmente magnanima ed hai deciso di aiutarmi?-
-Oramai ho capito come sei fatto, puoi anche smetterla di fingere.-
Damian non rispose, ma prese la lettera e la stracciò.
-Te lo dirò solo una volta, quindi cerca di ascoltare bene. La mia famiglia fa schifo.-
-Tutto qui?-
Damian le lanciò un'occhiataccia arrabbiata.
-Tutto qui?! Tu sei figlia unica, vero?-
Isie annuì.
-Quindi non sai cosa significa avere un fratello.-
-Il problema è Alex?-
-In parte, ma fammi finire altrimenti non parlò più.-
Isie alzò gli occhi al cielo, ma fece finta di chiudersi la bocca, pronta ad ascoltare.
-Nick mi ha detto che gli hai chiesto di noi. Sai, allora, che io sono stato cresciuto da mio padre. Ero il primogenito ed ero un maschio, elemento importante nella mia famiglia, quindi sono stato trattato come un re...-
-Diciamo che sei stato viziato.- disse Isie, ma ad un'occhiata di Damian si zittì subito.
-Mio padre non è una persona facile, ma rimane pur sempre mio padre. Forse ha esagerato nei modi, ma la sua educazione è stata perfetta per me, seppur severa. Insomma, io non sono così per colpa di mio padre. Questo è il mio carettere e sarebbe stato lo stesso anche senza il suo aiuto.-
La ragazza aveva una serie di dubbi, ma preferì tenerseli per sé.
-Quando nacque Alex, mia madre decise che con lui sarebbe stato diverso. Sarebbe stata lei a crescerlo e ad educarlo, per non farlo diventare uguale... a me.-
-E' stato tuo padre a dirtelo?-
-No, l'ho sentito con le mie orecchie.- disse Damian, irritato.
-D'accordo, ma sei comunque suo figlio, non può odiarti.- chiarì Isie, sicura di quel fatto.
-Invece mi odia. Mi odia per colpa di mio padre, ma non ha ancora capito che lui non c'entra niente. Comunque non dispiacerti per me, io provo lo stesso. La odio.-
-Non sei serio.-
-Sì, Leigh, sono serio. Non siamo tutti come te, io provo sentimenti anche spiacevoli. E la odio ancora di più quando mi invia delle lettere, scrivendomi come se fra noi ci fosse un bellissimo rapporto e fossi io il cattivo.-
-Alex le sa queste cose?-
-Oh, il tuo Alex le sa bene. Hai visto com'è fatto, non riesce a reagire e si fa sopraffare da chi è più forte di lui. Quando mio padre gli ordinò di starmi lontano, lui lo assecondò ed è così che si è creata quella frattura che hai visto quest'estate.-
Isie non sapeva cosa dire. Damian sembrava troppo sincero e il fatto che si fosse confidato con lei, sebbene obbligato, le fece capire che non stava mentendo.
Se, però, la storia raccontata dal ragazzo corrispondeva a realtà, cambiava tutto.
Si rese conto di conoscere poco o nulla di Alex e di non aver capito niente di Damian.
-Ora sei soddisfatta? Mi lascerai stare?- chiese lui, non guardandola in volto.
Isie, la razionale e fredda Isie, si mosse all'improvviso, spinta dalla voglia di abbracciarlo.
Damian si irrigidì, ma non la allontanò.
-Non devi sentirti solo. Tuo padre ti vuole bene, Nick ed Alex ti vogliono bene ed io... io sto iniziando a volerti bene.-

 

Era in ritardo, lo sapeva bene. Teddy aveva detto alle otto e dovevano essere almeno le nove.
Il tempo con Alex volava e, benché questa fosse un'ottima giustificazione, sapeva che quella volta Victoire non l'avrebbe perdonata. Con il suo ragazzo le cose procedevano bene, ma per il momento Isie non aveva fatto parola di quello che era successo con Damian.
Credeva al ragazzo, ma lei stava con Alex e probabilmente la storia, raccontata da lui, sarebbe stata diversa.
Scese l'ultima rampa di scale che l'avrebbero condotta alla Sala Grande, ma proprio in quel momento le scale si mossero.
-Dannazione!-
Una volta che si furono fermate, Isie le risalì, trovandosi faccia a faccia con Damian.
-Oddio, non farlo mai più!- sbuffò Isie, con una mano posta sul cuore.
-Devo parlarti.-
-Non ora. Sono in ritardissimo.- chiarì la ragazza, facendo per superarlo.
-Ho detto che devo parlarti.- ringhiò lui, prendendola per un braccio e trascinandola via.
-Odio questo tuo comportamento. Le cose si chiedono gentilmente.-
-Te l'ho chiesto gentilmente. E poi non disprezzavi l'odio?-
-Sbrigati.- disse Isie, sapendo di essere stata appena spiazzata.
-Aspetta. Nick, ci sei?-
Nick uscì da dietro un angolo.
-Eccomi. Ciao, Isie.-
-C... Ciao. Ora sono confusa.-
-Farò in fretta così non lo sarai più. Tenete.- Damian allungò due oggetti verso i ragazzi.
Nick ricevette un nuovo manico di scopa, Isie una collana con una piccola fragola.
-Wow, grazie, amico.- saltò su Nick, entusiasto.
-Ehm... Ci hai fatto dei regali di Natale?- chiese Isie, stupita e dubbiosa.
-Non sono regali. Mi avanzavano e così... Non volevo buttarli.-
-Ti avanzava un manico di scopa?- esclamò Nick, convinto delle parole del ragazzo.
Isie, invece, gli sorrideva.
-Smettila di fare quella faccia. Non sono regali. Vedi? Non sono incartati.- continuò il ragazzo, quasi in imbarazzo.
-Amico, io un regalo te l'ho fatto. E' in Sala Comune.- disse Nick, continuando ad ispezionare l'oggetto che aveva fra le mani.
-Io te lo farò.- promise Isie.
-Non ce n'è bisogno.- chiarì Damian, fiero.
-Però te lo farò. Dimmi cosa vuoi.-
-Questo basterà.- disse Damian, tornato quello di sempre, allungandosi e rubandole un bacio a tradimento.
Nick fece cadere il manico di scopa, Isie non ebbe il tempo di dargli un pugno.
-Andiamo, Nick.-
-D-D'accordo.- mormorò il ragazzo, riprendendo il manico e raggiungendo l'amico, continuando però a lanciare occhiate oblique ad Isie che gli grugnì in risposta e, ricordandosi di essere in ritardo, partì nuovamente in direzione della Sala Grande.


FINE FLASHBACK

 

 

Spiegazioni, varie ed eventuali:
E con questo capitolo si svelano alcuni segreti di Damian e di Isie che deve ancora chiarire con Alex tutta la situazione della sua famiglia.
Spero siano chiari i flashback. Il primo risale a prima dell'inizio della scuola, quando Isie ha trascorso l'estate dai Flitt.
Il secondo è dopo Hogsmeade e l'ultimo durante la serata di Natale organizzata da Teddy, quando Isie non si era fatta vedere.
Se avete fatto attenzione ci sono ancora dei buchi mancanti... Dov'è andata, dopo quel bacio, Isie? Lisa non l'ha vista fino al mattino dopo e non era con Alex.
Isie è quella che ha sempre più misteri, ma presto tutto sarà svelato xD
Grazie a tutti coloro che seguono la storia *-*
Un bacione enorme <3

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 (Febbraio 2014) ***


Capitolo 12

 

Carson Webb percorreva il corridoio ad est del Castello con estrema calma. Non guardava nessuno, benché ogni tanto scorgesse qualche gruppo di ragazzine sorridere nella sua direzione.

Camminava sicuro, ma dentro di sé sentiva ancora il peso allo stomaco che lo attanagliava da oltre due mesi.

Era rimasto completamente solo.

Solo e senza amici.

Ted non gli rivolgeva più la parola, Kelly gli lanciava frecciatine ogni qualvolta provava ad avvicinarsi.

Era quello lo scotto da pagare per stare con Victoire?

Sbuffò contrito, attirando l'attenzione di due studenti di Tassorosso che lo fissarono ammirati.

Stare” era una parola grossa. Si vedevano di nascosto e parlavano pochissimo.

Non che fosse un problema, ovvio, ma avrebbe preferito avere una ragazza, piuttosto che una misera amante.

Gli piaceva baciare Victoire, ma odiava il fatto che lei si vergognasse di lui, perché era sicuro che quello era la risposta allo strano comportamento della ragazza.

Aveva paura, però, di confessarle tutto, conoscendo bene il caratterino della Weasley.

Non aveva intenzione di fare pace con Ted per chiedere di spiegargli gli strani atteggiamenti della propria ragazza, quindi aveva optato per un consiglio femminile.

Erano da escludere sia Isie sia Lisa, perché troppo amiche di Victoire.

In realtà lui voleva Kelly. Le mancava più di quanto volesse ammettere a se stesso e proprio per quel motivo aveva deciso che era arrivato il momento di chiarire con lei.

Scese verso il campo da Quidditch e non si stupì quando la vide allenarsi da sola.

-Ly!-

Kelly non lo sentì -o finse di non sentirlo, ma Carson decise di non badarci- e quindi dovette chiamarla per ben cinque volte prima che la ragazza scendesse dalla scopa.

-Incredibile, ti ricordi ancora il mio nome.- fu il saluto di Kelly, spostandosi i ciuffi dal viso.

Carson alzò un sopracciglio, ma si morse la lingua: non doveva cedere alla tentazione di risponderle a dovere.

-Fammi indovinare... Vuoi chiedermi scusa, vero? E' strano, ma in questo periodo tutti mi cercano per chiedermi scusa.- disse Kelly, con tono ironico.

-Tutti?-

-Ted e te. Per me siete tutto, d'accordo? Io non ho un bel carattere e non ho tanti amici. Ho solo voi.- chiarì la ragazza, l'espressione imbronciata era ancora lì sul suo volto.

-E quindi?- chiese Carson, cercando di capire il punto del discorso.

-E quindi non mi piace che voi due mi cerchiate solo quando avete bisogno d'aiuto, avete litigato con qualcuno o avete problemi con Vic. Perché è per questo che sei qui, no?- sbottò lei, mostrando i denti in segno di sfida.

Carson non rispose, facendo capire che la ragazza aveva assolutamente ragione.

-Tipico.- sbuffò Kelly, mettendosi il manico di scopa sulla spalla e facendo per andarsene via.

-Dai, Ly, aspetta!- Carson la trattenne per un braccio e lei si fermò senza voltarsi.

-Ho esagerato. Scusa.- sussurrò il ragazzo, ma Kelly continuava a non guardarlo.

-So di essermi comportato male anche con Ted, ma ero talmente felice quando Victoire mi ha confessato i suoi sentimenti, che non ho pensato alle conseguenze. Noi tre siamo amici, ma ognuno di noi ha sempre avuto una sua preferenza e la tua è Ted. Tu ti confidi con lui, gli perdoni tutto ed io questo l'ho notato. E lo fai anche adesso che non ti piace più. Per una volta, una volta sola, qualcuno ha preferito me ed io... Non lo so, mi ha fatto piacere; e a me piace Victoire. Mi piace davvero.- concluse lui, sperando che il suo discorso bastasse.

Kelly finalmente lo guardò e abbozzò un leggero sorriso.

-Cà, sei un idiota.-

Lui alzò gli occhi al cielo, abituato oramai a quell'appellativo.

-Dimmi qualcosa che non so.-

-Io non preferisco Ted. Voi siete diversi, per cui è ovvio che il mio comportamento nei vostri confronti sia differente.- spiegò la ragazza, come se fosse la cosa più elementare del mondo.

-E non è neanche vero che gli perdono tutto; e solo che lui sbaglia meno di te.- concluse Kelly, facendolo sorridere divertito.

-Sempre gentile tu, eh?!-

-Sempre e comunque.- ammise lei, facendogli la linguaccia.

-Tutto perdonato quindi?- chiese Carson, speranzoso.

-Sì, ma solo se posso essere assolutamente sincera con te.- chiarì ancora Kelly, assumendo un'espressione seria.

-Non lo sei sempre?- domandò lui, ironico.

-Non ti piacerà quello che sto per dirti.- iniziò Kelly, incerta -Però te lo devo dire. Secondo me a Victoire non piaci o comunque non nel senso che credi tu. Lei è palesamente innamorata di Ted e mi dispiace che tu non l'abbia ancora notato.-

La ragazza attese la reazione di Carson, che stranamente non arrivò.

-Tranquilla, Ly, è una tua opinione e la rispetto.-

-No, non è vero.- disse subito Kelly, scrutandolo negli occhi -Non mi rispondi per un motivo, ma non riesco a capire qual è.-

-Non è niente.- assicurò Carson, mostrando un sorriso di convenienza.

-Cos'è? Cos'è?- mormorò Kelly, prendendogli il volto fra le mani e continuando a guardarlo negli occhi, cercando chissà che cosa.

-Ly, inizi a farmi paura.-

-Ci sono!- saltò su lei, lasciandolo andare e sorridendo trionfa -La pensi come me.-

-Riguardo?-

-Riguardo Vic. Hai capito che non le interessi. Ammettilo.- disse Kelly, puntandogli un dito sul petto.

Carson non ribatté, ma fece spallucce.

-Che risposta è?- sbottò la ragazza, aspettandosi molto di più da lui.

-Non ho una risposta da darti, Ly. Non riesco a capire Victoire, è così strana e misteriosa.- sbuffò Carson, abbassando lo sguardo a terra.

-Ma state o non state insieme?-

-Sì! Passiamo molto tempo assieme, ma tu ci hai mai visto?- domandò retorico lui e Kelly riuscì a capire il problema dell'amico.

-Ricevuto. Si vergogna di te.-

Carson continuò a fissarsi i piedi, triste.

-Cà, coraggio, magari ci sbagliamo entrambi! Cioè, sono abbastanza sicura di aver ragione... Ma non è detto, certo!- concluse Kelly, l'ultima frase le era uscita spontanea non appena aveva incrociato i suoi occhi.

-Forse è solo timida e le occorre tempo.- farfugliò Carson e Kelly non rispose più: Victoire Weasley non era poi così timida e certamente il motivo era un altro, ma preferì tacere di fronte allo sguardo speranzoso dell'amico.

-Beh... Certo, magari è così.- soffiò, posandogli un braccio attorno alla spalla e sorridendogli incoraggiante.

Era dura incoraggiare una causa persa.

 

 

 

 

 

-Fammi capire bene.- disse Victoire calma -Ti ha baciata?-

Isie annuì, non riuscendo a capire il perché di tanto caos.

-E tu?- continuò Victoire, sempre molto rilassata.

-Non ho avuto neanche il tempo di reagire, ma poi gli ho lanciato un'occhiataccia. Credo che fosse ancora abbastanza vicino per vederla.- finì il discorso Isie, pensierosa.

Victoire si voltò verso Lisa, che, cosa davvero incredibile, era stata in silenzio fino a quel momento.

-E' impazzita.- confermò Lisa e Victoire sbottò.

-Te l'avevo detto! Parla come se non fosse successo nulla, mentre invece è accaduta una catastrofe!-

-Victoire, non esagerare...-

-No, ha ragione. Damian, il fratello cattivo, il Serpeverde peggiore di tutta Hogwarts, il teppista pazzo, ti ha baciata e tu gli hai lanciato un'occhiataccia? Ma stare vicino a Kelly Adams non ti ha insegnato nulla?- trillò Lisa, sconvolta da tutto ciò che stava capitando alle sue migliori amiche.

-Ragazze, vi state arrabbiando per nulla. Era il suo modo di ringraziarmi.-

Victoire strabuzzò gli occhi e Lisa saltò su dalla panchina, su cui l'attimo prima si era sdraiata.

-Isie, riprenditi. Dov'è diavolo è finita la tua razionalità!?-

-Lisa, abbassa la voce.- la ammonì Victoire, che però non difese la Leigh.

-Avete mai letto Freud?- domandò all'improvviso Isie, stupendo le compagne e facendole ammutolire.

-Cosa c'entra ora?-

-L'hai letto o no, Victoire?-

La ragazza annuì.

-Zia Hermione mi ha imprestato qualche suo libro.-

-Immagino che tu non abbia idea di chi sia, Lisa.- disse Isie, in tono spiccio.

-La mia famiglia è Purosangue.- ammise lei, dispiaciuta dalle sue mancanze.

-Beh, sappi solo che era un filosofo Babbano, specializzato in psichiatria. Lui era convinto che era normale per i pazienti nutrire dei sentimenti o un affetto speciale nei confronti del proprio analista. Più o meno sono nella stessa situazione: Damian si è confidato con me, dopo essersi tenuto tutto dentro per anni ed adesso, magari, pensa di provare qualcosa per me, ma non è detto che sia la realtà. Devo solo farglielo capire delicatamente.-

Lisa scuoté la testa, segno che non la pensava affatto così, ma che accettava il comportamento di Isie.

Victoire, invece, voleva esprimere il suo disappunto.

-Sei davvero convinta che quell'individuo abbia bisogno di aiuto? Ti sta solo prendendo in giro! Non è un bravo ragazzo. Lui... Lui non è Alex, Isie.- tuonò Victoire, come a chiudere la conversazione.

-Questo lo so. Dovete fidarmi di me, ragazze, so quello che faccio.-

-Ad Alex gliel'hai detto?- proruppe Lisa, temendo la reazione del ragazzo.

-Non lo saprà mai. Quei due devono migliorare il loro rapporto e quanto è successo potrebbe dividerli ancora di più.-

L'arrivo di John interruppe la loro conversazione.

-Ciao, ragazze. Lisa, ho delle cose per te.- bisbigliò John, cercando di non farsi sentire da Isie e Victoire.

-Uh, allora andiamo. Ci vediamo a cena.- le salutò con la mano e Victoire decise che avrebbe scoperto in un secondo mano cosa stesse combinando la sua amica.

-Beh, sarà meglio che vada anch'io. Alex mi aspetta.-

-Dimmi una cosa, Isie. Ti è piaciuto il bacio?- domandò Victoire, cercando di individuare il minimo guizzo strano nella voce o negli occhi.

-Fidati di me.- sentenziò lei, facendole un cenno con la testa e andando nella porta opposta a quella presa da Lisa.

Victoire non si mosse per due minuti, incredula... Non aveva visto nessun guizzo, ma vedere una fragolina al collo di Isie era anche peggio.

 

 

 

 

-Cos'hai scoperto, John?-

-Beh, una mia amica è bravissima con gli Incantesimi, così, quando le ho esposto il tuo problema, mi ha detto che avrebbe potuto incantare l'amico di Damian Flitt. Sai, quello con la sorella Grifondoro.-

Lisa lo interruppe con un gesto della mano.

-Mi stai dicendo che avete stregato Nick? John, no, non era quello che ti avevo chiesto!-

John abbassò lo sguardo, dispiaciuto.

-Volevo solo esserti d'aiuto, non gli abbiamo fatto male.-

-Non è per quello!- Lisa fece una smorfia e riprese -Beh, ovvio che sono felice che Nick stia bene, ma non voglio che ti metta nei guai per me, John.-

Il ragazzo alzò gli occhi verso Lisa e sorrise.

-Eri preoccupata per me?-

-Ma certo, stupido! Siamo amici, è normale che mi preoccupi per te.- rispose lei, dolcemente -E ringrazia la tua amica, ma oramai abbiamo scoperto già qualcosa su Big Flitt. Magari non è del tutto marcio, ma ha puntato la mia amica Isie e non penso che sia per il suo bel visino. Ha in mente qualcosa e forse vuole solo fare un dispetto al fratello, ma se dovesse ferire Isie, potrebbe davvero finire male per lui.-

John arrossì, imbarazzato, e distolse lo sguardo.

-Ammiro il modo in cui proteggi i tuoi amici, Lisa. Sei davvero speciale.-

-Grazie, John. E, per essere mio amico, lo sei anche tu. Sono sincera.-

E John, stranamente, riuscì a guardarla negli occhi e a cogliere il suo sorriso.

 

 

 

 

 

 

 

Victoire corse verso il campo di Quidditch, convinta che avrebbe trovato la persona che cercava proprio lì, ad allenarsi.

La ragazza sorrise quando vide Teddy che, a cavallo della sua scopa, faceva qualche giro della morte, mentre Olivia Goldstein, un altro componente della squadra, provava qualche tiro verso gli anelli.

Non appena Teddy la vide quasi precipitò dalla scopa e Victoire non riuscì a trattenere un sorriso divertito.

Il ragazzo scese in picchiata, alzando tanta di quella polvere da farla starnutire.

-Ops, scusa.- disse Teddy, nervoso.

-É tutto apposto.- lo tranquillizzò lei con un gesto della mano, poi, alzando lo sguardo verso i suoi capelli, strabuzzò gli occhi -Il nero non ti dona, Ted.-

-Riflette il mio umore.- brontolò lui, passandosi una mano fra i capelli spettinati.

Victoire alzò gli occhi al cielo.

-Non fare il melodrammatico, Ted! Non volevo tenerti nascosto niente.- disse lei, provando a fargli capire -Era la prima volta che io e Carson... beh... ci baciavamo. Insomma, non sapevo che mi piacesse fino a quella sera.-

Teddy non aveva distolto lo sguardo dal viso della ragazza nemmeno per un minuto, mentre Victoire aveva evitato il suo per tutto il tempo.

-Non sono arrabbiato per quello, Vic. Sono... -Victoire lo guardò finalmente negli occhi -Sono felice per te. E per Carson, ovviamente. Siete i miei migliori amici e non sai quante volte ho desiderato questa unione.-

Victoire corrugò la fronte.

-Dici davvero? Sembravi deluso e pensavo stessi evitando entrambi.-

Teddy le si avvicinò e le prese una mano, provando a reprimere l'impulso di baciarla e disse.

-Avevo paura che questa storia compromettesse la nostra amicizia. Tu e Carson passerete un sacco di tempo insieme e questo cambierà le cose, no?-

Victoire annuì a scatti, quasi come se fosse stata costretta.

-Magari io e te passeremo meno tempo insieme, ma questo non cambierà la nostra amicizia, Teddy.-

Vederla stuzzicarlo nuovamente lo fece sorridere -e i capelli tornarono ad essere azzurri come sempre- e lo spinse ad abbracciarla.

-Vic, Vic, Vic, quanto mi sei mancata!-

Victoire, rossa in viso e in imbarazzo, si schiarì la voce.

-Se avessi saputo che avresti reagito così, avrei fatto finta di niente.-

Teddy scoppiò a ridere, ma non la lasciò andare.

-Mi prometti che chiarirai anche con Carson? Gli manchi.-

Il ragazzo si stropicciò la bocca e la allontanò per vederla in viso.

-Anche a me manca. Da morire. Voglio assolutamente fare pace, ma sarà molto più difficile far chiarire Kelly e Carson.-

-E quella cosa c'entra in questa situazione?- sbottò Victorie, inviperita.

Teddy scosse la testa.

-Tu e Kelly andrete mai d'accordo?-

-Certo che no!-

-Lo immaginavo.- Teddy le strinse una spalla -Vieni, andiamo a cercare Carson.-

 

 

 

 

 

-Magari bacia da schifo, per questo si vergogna a pomiciare in pubblico.- azzardò Kelly, uscendo dalla Sala Comune con Carson che le lanciò un'occhiataccia.

-Non bacia per niente da schifo!-

-Scusa, era solo un'ipotesi.- disse Kelly, mentre veniva loro incontro Dean.

-Ciao, Kelly. Oggi stiamo un po' insieme?- domandò lui, senza degnare di un'occhiata Carson che si stizzì.

-Dean, ho da fare oggi. Sarà per un'altra volta.- rispose lei e, senza nemmeno salutarlo, lo superò con Carson al seguito.

-Che succede fra di voi?-

Kelly fece spallucce.

-Inizia a diventare troppo morboso. Non fraintendere, mi piace stare con lui, ma non ho intenzione di sposarmi nell'immediato futuro, capisci?-

-No, in realtà.-

Kelly lo guardò, rassegnata.

-Dimenticavo che sei stupido. Dean mi parla sempre di quello che faremo insieme, di dove andremo insieme e cose così. Ho paura che abbia già scelto i nomi dei nostri figli, è pazzo!-

-É solo innamorato.- disse Carson con un mezzo sorriso.

-Beh, io no. Io pensavo che a lui piacesse baciarmi, come a me piace baciare lui, ma non pensavo di piacergli così tanto.-

Carson le pizzicò il braccio.

-Ti da fastidio piacere troppo a qualcuno? Vorrei averli io i tuoi problemi!-

Kelly ridacchiò, contenta di vederlo scherzare sulla sua situazione e scendendo verso il campo di Quidditch.

-Non vorrai di nuovo allenarti, spero? Sono stanco, ho fame e non ho voglia di...-

Kelly gli chiuse la bocca, strigendola fra due dita, per farlo stare zitto.

-Rilassati, volevo solo chiedere una cosa ad Olivia prima della partita.-

Arrivati sul posto, Carson si paralizzò di colpo e Kelly, che stava chiaccherando del più e del meno, voltò la testa appena in tempo per vedere Ted e Victoire che si abbracciavano.

A Kelly costò ammetterlo, ma quei due insieme stavano davvero bene.

Victoire e Carson, invece, stonavano e nemmeno lei sapeva spiegarsi il perché.

Solo in quel momento Kelly si ricordò dell'amico e si voltò a fissarlo.

-Cà, tutto bene?-

Carson non rispose, intento a contemplare i due ragazzi che si stavano incamminando verso di loro.

-Vengono verso di noi. Cosa vuoi fare?-

Carson stette nuovamente in silenzio, sembrò riscuotersi e corse via, senza nemmeno darle il tempo di fermarlo.

Kelly non riuscì a dileguarsi altrettanto velocemente: non appena Ted la vide, sventolò la mano per salutarla.

-Ted, ciao, come stai?-

-Benissimo. Hai per caso visto in giro Carson? Devo parlargli urgentemente.-

Kelly fece per alzare la mano e dirgli che l'aveva appena mancato, ma ci ripensò.

A Victoire il gesto non sfuggì.

-Dopo andiamo a cercarlo insieme, vuoi? Però prima vorrei parlarti, se non ti dispiace. In privato.- chiarì Kelly, lanciando un'occhiata poco lusinghiera a Victoire che incrociò le braccia al petto.

-Basta dire che non mi vuoi, Adams.-

-Non ti voglio.-

Victoire arricciò le labbra, indispettita, poi assunse un'espressione zuccherosa e disse.

-Ci si vede dopo, Ted. Ora me ne vado prima di svenire.- si avvicinò a Kelly e sibilò.

-Dopo gli allenamenti di Quidditch, sarebbe consigliato farsi una doccia.-

Kelly si trattenne dal lanciarle un incatesimo, non volendo litigare nuovamente con l'amico e la lasciò andare senza rispondere.

Ted smorzò la tensione con una risatina nervosa.

-Lei... non diceva sul serio, lo sai. Le piace scherzare ogni tanto.-

-In realtà non m'interessa se era seria o meno. È solo la Weasley.- chiarì Kelly, calmando la rabbia che le era montata addosso -Volevo solo farti notare che Victoire è la ragazza di Carson.-

Teddy boccheggiò.

-Pensi che me lo sia dimenticato?-

-No, no, sono certa che tu lo sappia bene. Il mio voleva essere solo una sorta di avviso. So che sei innamorato e via dicendo, ma non farti incantare dagli occhioni della Weasley, perché non ci siete solo voi due. Anche Carson è coinvolto e non voglio che soffra perché tu e quell'oca viziata vi attirate come calamite senza accorgevene.-

Teddy sbatté gli occhi e gli sfuggì un sorriso divertito.

-Hai fatto pace con Carson! È magnifico!-

-Già.- ammise Kelly -Meno magnifico è venire a cercarti insieme a lui e vederti spupazzare la sua ragazza.-

Teddy si voltò verso il campo di Quidditch.

-Avete visto...? No! Quello era solo un abbraccio amichevole, perché avevamo chiarito e quindi noi...-

-Non è me che devi convincere, Ted. Victoire non è la mia ragazza.- la interruppe Kelly, mostrandogli un sorriso incoraggiante.

Teddy sbuffò.

-Io e Victoire abbiamo sempre fatto così, perché solo adesso Carson si lamenta?-

Kelly gli mise un braccio intorno alla spalla.

-Non ci arrivi da solo? Carson ha visto che ci sei rimasto male quando hai saputo di lui e Victoire.- chiarì la ragazza, incamminandosi con l'amico verso il Castello -E ha visto che è stata Victoire a venire a cercarti, per cui...-

-Un attimo, come fa a saperlo?-

Kelly strabuzzò gli occhi.

-Sei stupido o cosa? Sei tu che giochi a Quidditch, non lei!-

Teddy annuì per farle capire che aveva ragione.

-D'accordo, andiamo a cercarlo. Voglio chiarire tutto e fargli capire che fra e Victoire non è cambiato niente.-

-Per ora.- sottolineò Kelly, esplicitando ad alta voce ciò che Teddy aveva solo pensato.

 

 

 

 

-Ciao, Alex.-

Il ragazzo sobbalzò, perché Lisa era spuntata all'improvviso e gli aveva bloccato il passaggio.

-Lisa. Da quando mi rivolgi la parola?- chiese Alex, intimidito dalla ragazza che lo fronteggiava come se fosse offesa con lui.

-Da quando sei il male minore per Isie.- rispose lei, notando il corrugare della sua fronte ed evitando di spiegargli ogni cosa.

-Isie è nei guai?- domandò il ragazzo e Lisa si disse che Alex era la scelta migliore per l'amica: per quanto a lei e a Victoire non andasse a genio Alex, sembrava davvero sincero nei confronti di Isie.

-No.- lo tranquillizzò lei -O almeno non ancora.-

-Cosa intendi dire?-

Lisa lo prese per un braccio e cercò un buon posto dove parlare lontano da orecchie indiscrete.

-Tuo fratello è il problema, Alex. Diciamo che ultimamente gironzola troppo spesso intorno ad Isie e non credo che sia la cosa migliore per lei. Tu conosci Damian meglio di me, no?-

Alex si grattò la fronte, intento a riflettere su qualche cosa che Lisa non afferrò.

-In che senso le gironzola intorno? Le ha fatto qualcosa...-

-No, non hai capito. Non ce l'ha con lei o qualcosa del genere. Credo...- la ragazza s'interruppe, perché Isie le aveva detto che Alex non doveva sapere niente riguardo al bacio... Ma non poteva permettere che Damian approfittasse della gentilezza di Isie.

-Credo che tuo fratello abbia preso una bella cotta per Isie.-

Alex scoppiò a ridere, pensando ad una battuta.

Notando l'occhiataccia di Lisa, il ragazzo cercò di trattenersi e disse.

-Scusa, non volevo offenderti, ma forse non hai idea di che tipo sia mio fratello. Damian non prende cotte, non l'ho mai visto con la stessa ragazza per più di due giorni consecutivi! Devi aver frainteso.-

Alex fece per salutarla, ma Lisa lo fermò di nuovo.

-Non capisci, devi fare assolutamente qualcosa! Isie potrebbe cadere nella sua trappola... Magari non prova niente per lei, ma sta facendo di tutto per farvi separare, Alex, e non possiamo lasciarla in balìa di quel pazzo!-

-Ehi, sta parlando di mio fratello. Non è pazzo, ha solo avuto... un'infanzia difficile.-

-Come Tom Riddle?- ironizzò Lisa, mentre Alex provava ad andarsene.

-Stai esagerando. Mio fratello ha bisogno di un'amica e se l'ha trovata nella mia ragazza, beh, questo semplifica le cose.-

Lisa continuava a spingerlo verso il muro per farlo restare.

-E non ti sei chiesto per quale motivo da quando tuo fratello è amico di Isie, le cose tra voi non funzionano più?-

Alex si rabbuiò.

-No, non è così. Le cose non funzionano più da quando ha scoperto dell'esistenza di Damian. Le ho mentito ed ho sbagliato.-

-Ma non capisci che...-

Lisa si zittì, perché la risata cristallina che aveva sentito arrivare dal corridoio principale era fin troppo familiare.

Nick e Isie stavano ridendo, mentre Damian camminava silenzioso accanto a loro.

Lisa notò le occhiatine che Damian lanciava all'amica e si voltò verso Alex che aveva assistito alla scena.

-Allora?-

-Questo non prova nulla.-

-Okay, ma un bacio non è nulla, Alex, e indovina chi ha baciato di recente Damian?-

Lisa non attese la risposta e lo lasciò da solo, a riflettere sui suoi pensieri.

 

 

 

-Vi aspetto qui. Tutti e due.- chiarì Kelly, mentre Ted annuiva e saliva verso il suo dormitorio.

Quando entrò vide che non c'era solo Carson, ma i suoi compagni di stanza furono veloci ad uscire: tutti avevano notato che gli inseparabili amici avevano qualche problema... un problema che rispondeva al nome di Victoire Weasley.

-Cà?-

Il ragazzo era sdraiato sul suo letto e teneva gli occhi chiusi come se dormisse.

-Tu e Vic avete fatto pace?- domandò dopo diversi minuti Carson.

-Sì.-

-Ed è stata lei a venire, immagino.- perdurò lui, continuando a tenere gli occhi chiusi.

-Sì, ma non è come pensi.-

Carson si sedette sul letto: aveva gli occhi rossi e Teddy distolse il sguardo.

-Come fai a sapere cosa penso?- chiese lui, teso.

-Kelly.- rispose Teddy, come se avesse espresso tutto, poi si avvicinò all'amico e disse.

-Le cose fra me e Victoire non sono cambiate, Cà. Siamo ancora amici come lo eravamo prima.-

-Questo è il problema: prima eravate amici, ma il vostro stare insieme era... sospettoso. Ora che Victoire sta con me, dovrebbe essere diverso. Invece voi siete esattamente gli stessi, vi comportate ancora come se ci foste solo voi due.-

-Uao, tu e Kelly iniziate a parlare allo stesso modo. È inquietante.- scherzò Teddy, ma Carson non aveva voglia di ridere e allora il ragazzo tornò serio.

-Cà, io non voglio rovinare né la mia amicizia con te né quella con Victoire. Per cui, scendiamo di sotto da Kelly e torniano ad essere il gruppo che siamo sempre stato.-

Carson non riuscì a trattenere un sorriso.

-Un'ultima cosa: non te la sei presa con me e Vic perché provi qualcosa per lei, vero?-

Teddy sentì un peso nello stomaco, ma si sforzò di reprimerlo.

-Non era per quello. Non mi è piaciuto scoprirlo così, avrei voluto saperlo da voi.-

-Ma noi...-

-Vic mi ha già spiegato ogni cosa.-

Carson saltò giù dal letto e gli volò addosso per stritolarlo.

-Mi sei mancato, amico.-

-Anche tu.-

-Ups, non volevo disturbarvi. Vi lascio da soli?- domandò Kelly, divertita -Ero preoccupata e sono venuta a dare un'occhiata.-

Carson corse verso di lei, la prese in braccio e la portò vicino a Teddy.

-Abbraccio di gruppo.- disse, anticipando Ted che alzò gli occhi al cielo per imitarlo.

-Vi odio, voi e i vostri abbracci.- brontolò Kelly, ma il sorriso che comparve sul viso dei suoi amici rese felice anche lei.

 

 

 

Spiegazioni, varie ed eventuali:

Come giustificare l'assenza di più di un anno?

Potrei dare la colpa alla fine del liceo che mi ha tenuto lontana dal pc da un po', l'inizio dell'università e il dovermi abituare a nuovi ritmi che ancora oggi fatico a seguire, oppure semplicemente ho dato un po' per scontato questa storia.

Ho iniziato altre storie -molte raccolte e una long che mi impegna un sacco- e questa storia, di cui conosco praticamente ogni risvolto, l'ho un po' abbandonata.

Per cui no, non ho perso né ispirazione, né ho intenzione di lasciarla in sospeso.

La continuerò perché è una storia a cui tengo molto.

Lo devo a me e anche a voi <3

Passando al capitolo: è tornata la pace fra Teddy, Carson e Kelly; mentre le cose potrebbero peggiorare per l'altro gruppo, quello formato da Victoire, Lisa ed Isie.

Isie ha sempre più segreti e tiene ancora all'oscuro le amiche su alcune questioni.

Victoire, come sempre, le da i suoi spazi; soprattutto perché anche lei ha dei problemi da dover affrontare.

Primo fra tutti la sua relazione con Carson, che ci tiene davvero a lei.

In secondo luogo la sua amicizia con Teddy, che ha da poco scoperto cosa prova per lei.

Lisa, invece, preferisce agire per salvaguardare Isie da Damian e decide di tentare un approccio con Alex (che lei e Victoire hanno sempre odiato).

E Kelly si trova fra due fuochi: sa quanto Carson ci tenga a Victoire, ma sa che fra Teddy e Victoire c'è qualcosa che non può essere solo amicizia.

Non può prendere posizione, ovviamente, ma cercherà in tutti modi di aiutare entrambi.

Spero che sia tutto chiaro (?)

Grazie a chi continuerà a seguire questa storia (se non è morto nell'attesa di questo capitolo xD).

Un bacione <3

Vi lascio con le foto di Teddy e Victoire (come io li immagino).Image and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPic

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 (Aprile 2014) ***


 

Capitolo 13

 

-Vi rendete conto che la scuola sta per finire? Quest'anno è volato via in un lampo, non vi pare?- domandò Carson, sdraiato al sole sul prato del Parco di Hogwarts -È incredibile che sia quasi finita. La scuola, intendo, se pensate che il prossimo anno è il nostro ultimo anno...-

-Oh, Merlino, Cà, piantala!- lo fermò Kelly, esausta. Stava provando a ripassare Trasfigurazione, ma era impossibile con i discorsi senza fine -e senza senso- dell'amico.

-Scusa.- brontolò lui, mettendo il muso.

-Senti, lo sappiamo che sei felice, ma smettila di sfinirci di parole.- chiarì Kelly, lanciando uno sguardo a Teddy che sorrise appena.

Victoire alla fine si era decisa a rendere pubblica la sua relazione con Carson, che dalla mattina alla sera mostrava un sorriso così contagioso che era impossibile arrabbiarsi seriamente con lui.

Kelly voleva davvero condividere la felicità con l'amico, ma era impossibile, visto che per l'altro suo amico -Teddy Lupin- era stata una batosta bella grossa, peggio di quella volta che avevano perso a Quidditch contro i Tassorosso.

Teddy, d'altra parte, fingeva molto meglio di lei: non si lamentava mai con Carson e il suo sorriso continuo, ma anzi lo ascoltava anche quando blaterava di cose insignificanti.

Inutile dire che, quando Victoire trascorreva del tempo con lui, era Teddy ad acquistare il sorriso e Carson era quello che lo perdeva.

Kelly si chiedeva spesso per quale motivo Victoire facesse quell'effetto e più gli anni passavano più si rendeva conto che Carson e Teddy non erano gli unici ad essere incantati dalla Waesley e si chiese se anche lei un giorno avrebbe fatto quell'effetto almeno ad un ragazzo.

-Ly, non essere triste solo perché con Dean le cose vanno male. Vedrai che le cose fra voi miglioreranno.- disse Carson, mettendosi a sedere e guardandola sempre con quel sorrisone sulla faccia.

Kelly rispose al sorriso, sentendosi in colpa per Teddy che non aveva ancora parlato.

-Su questo hai ragione. Miglioreranno di certo.- Kelly vide Dean -Ohi, Alpert! Devo parlarti!-

Kelly lo prese da parte, mentre Teddy e Carson provavano a capire cosa gli stesse dicendo.

Videro Dean correre via e Teddy guardò Carson che fece spallucce.

-Non mi chiedere di capire Kelly, amico, è sempre stata pazza.-

-Fatto.- disse lei, sedendosi sul prato e riprendendo a leggere.

-Fatto cosa?- chiese Teddy e Kelly sorrise nel vederlo di nuovo curioso come un tempo.

-Ho lasciato Dean, è ovvio. Ero stufa di avere un ragazzo così poco... ragazzo. Era fin troppo maturo per me, pensava già in grande e non è quello che voglio. Credo.- aggiunse alla fine, perché i suoi amici la stavano guardando come se fosse uscita fuori di testa.

-Hai capito qualcosa?- sussurrò Carson in modo che anche Kelly lo sentisse.

-Sì.- rispose prontamente Teddy -Quando Kelly troverà il ragazzo giusto, penserà in grande anche lei.-

-Non credo proprio.- lo rimbrottò Kelly, incrociando le braccia al petto.

-D'accordo, forse non penserai in grande, ma capirai di stare con quello giusto e sei hai lasciato Alpert era perché avevi capito che non era lui.-

Kelly, felice che Teddy avesse capito, annuì solamente, mentre Carson cercava ancora di comprendere.

-Ma se stavi bene con lui, perché l'hai lasciato? Insomma, avresti potuto dirgli che ti dava fastidio pensare già al futuro o cose così.-

-L'ho lasciato proprio per questo! Non stavo più bene con lui. Era... asfissiante.-

-Come la Brown?- la aiutò Teddy e lei confermò con la testa.

-Avete urgente bisogno di trovarvi qualcuno, ragazzi. Mi sembrate già due vecchi zitelli, soprattutto tu, Ted. Possibile che nessuna ragazza ti abbia ancora conquistato?-

Ted e Kelly si guardarono, provando a fare finta di niente.

-Sai che per Ted esiste solo il Quidditch! La ragazza giusta per lui devono ancora inventarla!- ironizzò prontamente Kelly, ma Carson sembrava perplesso e anche il sorriso era scomparso dal suo volto.

 

 

 

 

-No, dai, passeggiamo ancora un po'!- la fermò Alex, prendendola per i fianchi, mentre Isie rideva.

-Stiamo passeggiando da più di un'ora, sto per sentirmi male.- lo prese in giro Isie, schioccandogli un bacio sul mento.

-Ammettilo: inizia ad annoiarti la mia compagnia.- disse Alex, mostrando un finto broncio che fece ridere nuovamente la ragazza.

-E va bene, lo ammetto. Ora posso andare?-

-Ehi!- commentò lui, pizzicandole un fianco.

-Alex, oramai passo più tempo con te che con il mio letto a baldacchino. Ho rinunciato anche allo studio per stare con te. Se non passerò gli esami finali, sarà solo colpa tua!- continuò Isie, lasciandosi però abbracciare dal ragazzo che disse.

-Okay, vai pure. Stasera cosa fai?-

-Sto un po' con le mie amiche se per te va bene.- disse lei, sulla difensiva.

-Ehi, non ti arrabbiare, volevo solo sapere cosa facevi.-

-Stai diventando fin troppo sospettoso.-

Alex la fissò intensamente.

-Hai qualcosa da nascondere?-

-No, e sarebbe gradita un po' più di fiducia da parte tua, dato che ti ostini ad evitare l'argomento “Damian e affini”.-

Alex sospirò e le chiese.

-Non dovevi andare?-

Isie lo fissò truce, ma replicò velocemente.

-Prima o poi dovrete chiarire e mi piacerebbe sapere se le cose che ho scoperto sono fondate o meno.-

-Senti, ma da quando ti interessa così tanto mio fratello?- domandò lui, iniziando a scaldarsi.

-Da quando è tuo fratello, Alex! Sto cercando di aiutarvi. Damian sta iniziando finalmente ad aprirsi e sarebbe bello che facessi pace con lui.-

-Sai quante volte ci ho provato? Lui non vuole sentire ragioni!- sbottò Alex -Credi che mi abbia fatto piacere stargli lontano e fingere di odiarlo per compiacere i miei genitori? Tu sei figlia unica, non sai cosa vuol dire avere un fratello. L'ho ammirato per un sacco di tempo, gli voglio bene da sempre, ma mio padre ha sempre avuto un forte ascendente su entrambi. Sono un vigliacco, okay, sei contenta?-

Isie gli prese una mano per farlo calmare.

-Se queste cose le dicessi a lui, forse...-

-Non voglio più tornare sull'argomento, Isie. Tu stai con me. Smettila di parlare di Damian.- la interruppe Alex, duro -Non avevi fretta?-

Isie annuì e fu quasi tentata di salutarlo con un bacio, ma ci ripensò e andò via.

 

 

 

 

Nick scarabocchiò il foglio e lo lanciò per terra, mentre Damian alzava svogliatamente gli occhi dal suo tema per guardare l'amico.

-Non riesco più a studiare.- si giustificò Nick, facendo sorridere Damian che posò la piuma d'oca.

-C'entra una ragazza, vero?- domandò Damian, senza aspettare una risposta: conosceva bene Nick e sapeva decifrare qualsiasi suo atteggiamento.

-Se adesso mi dici anche chi è, ti crederò un veggente!-

-Perché non me lo dici tu e basta? Sei negato a mantenere i segreti.-

Nick si stizzì.

-Non è vero! Io ci provo, ma a volte i segreti escono senza che io riesca a controllarli!-

Nick si avvicinò all'amico e gli sussurrò.

-Sono stato zitto sul bacio che hai dato ad Isie.-

Damian gli diede un pugno sulla spalla per farlo tacere e si guardò attorno, sperando che nessuno li avesse sentiti.

-A proposito, dov'è lei oggi?- continuò Nick, massaggiandosi la spalla.

Damian piegò la testa da un lato e lo fissò truce.

-Non è Isie la ragazza che mi piace, stai tranquillo.- disse Nick, poi continuò -So che piace a te.-

Damian fece per dargli un altro pugno, ma l'arrivo di Isie lo interruppe.

-Ciao.- disse lei, sedendosi al tavolo dei Serpeverde. Alcuni le lanciarono delle occhiatine velenose, ma nessuno osò dire niente con Damian vicino.

-Che stai facendo con il pugno alzato?- domandò Isie e Damian scosse la testa ed abbassò la mano.

-Posso parlarti?- chiese ancora la ragazza rivolta a Damian che non ebbe il tempo di rispondere.

-Volete che vada via?- le fece eco Nick, guadagnandosi un calcio da Damian da sotto il tavolo.

-Lascia stare, Nick, andiamo via noi.- disse Damian, alzandosi dal tavolo e uscendo con la ragazza fuori dalla Sala Grande.

-Qui dentro non c'è nessuno.- mormorò lui, facendole cenno di entrare in un'aula vuota al primo piano.

Una volta entrati, Damian si sedette sopra ad un banco, mentre Isie rimase appoggiata alla porta.

-Cosa volevi dirmi?-

Isie sospirò prima di parlare.

-Devi chiarire con Alex. Lui non vuole darmi retta, ma so che fra voi due le cose possono essere sistemate.-

-E io che pensavo fosse qualcosa di importante.- soffiò Damian, alzandosi e facendo per andarsene.

-Ascoltami, almeno tu! Possibile che siate così testoni? Siete fratelli e vi volete bene, lo so, per cui smettetela di fare gli orgogliosi e parlatevi, per la barba di Merlino!- sbottò Isie, continuando a fare da scudo alla porta in modo che Damian non uscisse.

Il ragazzo scoppiò a ridere ed Isie quasi cadde a terra.

-La cosa è preoccupante, non... credo di non averti mai visto ridere.- commentò lei, rimanendo però nella sua posizione.

-Eri così buffa.- chiarì lui -Per la barba di Merlino?-

Isie sorrise.

-Tendo ad esagerare quando sono arrabbiata.-

Damian si rilassò e tornò quello di sempre.

Le si avvicinò piano e riprese a parlare con il solito tono di voce.

-Non capisci che io e mio fratello non andremo mai d'accordo? Soprattutto per come stanno le cose ora.-

-Che intendi dire?-

-Oh, ma davvero non ci arrivi o fai finta?- la schernì Damian -Gli hai detto di quello che è successo a Natale?-

-P... parli del bacio?-

-No, del pudding alla vaniglia. Sì, del bacio.- continuò lui, studiando le espressioni di Isie -Scommetto che il mio fratellino non sa niente.-

-Perché non ha significato niente.- chiarì Isie, controllando la voce.

-Se non avesse significato niente, avrebbe dovuto saperlo.-

Damian, al silenzio di lei, rispose con un ghigno divertito che indispettì Isie.

-Non voglio che troviate un altro motivo per non andare d'accordo. Riuscirò a sistemare le cose fra di voi, Damian, ci puoi scommettere.- concluse, prima di aprire la porta dell'aula e correre via.

 

 

 

 

 

Era successo all'improvviso, Teddy non sapeva dire da quando la cosa era iniziata di preciso, ma era successo.

Oramai, non erano più due gruppi separati: certo Victoire e Kelly ancora non si sopportavano, Isie rimaneva quella più silenziosa e schiva e Teddy e Victoire trovavano sempre un buon modo per stuzzicarsi, ma finalmente erano un unico gruppo.

-Allora ci vediamo vicino al lago.- disse Kelly -A fra poco!-

Carson e Teddy, rimasti soli, iniziarono ad avviarsi.

-Senti, Ted, tu lo sai che io ti voglio bene...-

-Se adesso mi dici che la mia amicizia non ti basta più, non so con quale coraggio lo andrai a dire a Victoire.- lo interruppe Teddy, divertito.

Carson gli diede una gomitata e soffocò una risata.

-Non so come dirtelo, ma... so tutto.-

Teddy si bloccò e si voltò verso l'amico, come pietrificato.

-Tutto tutto?-

-Già.- ammise Carson -Speravo che tu o Kelly me l'avreste detto prima o poi, soprattutto tu, Ted, e capisco che la situazione sia strana, perché niente sarà più lo stesso, ma... - Carson sembrò combattere con un mostro interiore -Per me va bene.-

Teddy, che aveva trattenuto il respiro per tutta la durata del discorso, sembrò rilassarsi.

C'era sicuramente qualcosa sotto.

-Cà, il problema è solo mio, non deve andarti bene niente. Kelly non te l'ha detto perché sapeva che le conseguenze sarebbero state gravi e...-

-Ma davvero, Ted, non c'è alcun problema. Ripeto, è strano pensare a te e Kelly come coppia, ma è okay. Insomma, pensavo che a Ly fosse passata la cotta per te, ma evidentemente mi sbagliavo. Per questo ha lasciato Alpert, no? Per te.-

Teddy sentì la testa scoppiare, come se qualcuno lo avesse preso a bastonate.

-Wow, wow, aspetta... Io e Kelly... una coppia?-

-Sì! Quando ti ho chiesto se ci fosse qualche ragazza che ti interessava, tu e Ly vi siete guardati in un modo così strano ed ho pensato che voi due...- Carson unì due dita -Capito, no?-

-Hai frainteso tutto, Cà! Io e Kelly siamo amici, solo amici. Ci siamo guardati così perché... - Teddy pensò in fretta -Perché insomma siamo tutti e due single ed è strano.-

-Ma prima hai detto che ci sarebbero state delle conseguenze.-

-Vedi, io e Ly avevamo scommesso su chi per primo avrebbe avuto una relazione seria. E... nessuno aveva scommesso su di te. Ci hai fregati, Cà.-

Carson non se la prese, ma gli spuntò un sorriso vittorioso e iniziò a pavoneggiarsi.

-Tzè, vi sta bene. Avete fatto una scommessa senza coinvolgermi e per di più contro di me. Ly si dovrà fare perdonare per questo affronto.-

Teddy sospirò di sollievo, prima di seguire Carson sulle scale.

 

 

 

 

 

 

-Quando arrivano gli altri? Mi sto annoiando a stare qui con te.- sbuffò Lisa, mentre Victoire, seduta elegantemente sull'erba, incrociava le braccia al petto.

-Grazie tante, eh.-

-Intendevo dire che più siamo, più ci si diverte.- spiegò Lisa con un sorriso, ma Victoire non sembrò crederle.

-Arrivano Carson e Ted, comunque.- continuò Lisa, indicando i due ragazzi che si avvicinavano.

-... E poi mi farò fare il tema di Pozioni e le chiederò un enorme muffin al cioccolato.- stava dicendo Carson, mentre Teddy sorrideva sconsolato.

-Di cosa state parlando?- domandò Victoire, divertita di fronte all'espressione di Teddy che le fece un occhiolino giocoso.

Victoire gli sorrise di rimando, ma quando Carson le si avvicinò per salutarla con un bacio, Teddy distolse lo sguardo e salutò Lisa.

-Isie non c'è?- domandò poi lui, mentre Carson aveva preso a baciare Victoire su tutta la faccia, facendola ridere allegra.

Teddy provò a concentrarsi su Lisa.

-Dovrebbe arrivare a momenti. Kelly?-

-Stessa cosa.-

Carson e Victoire smisero velocemente di flirtare per la gioia di Teddy.

-Sai che Ted e Kelly avevano fatto una scommessa su di me?- disse ad un certo punto Carson a Victoire che guardò l'amico con un'alzata di sopracciglio pericolosa.

-Vic, dobbiamo proprio trovare una ragazza a Ted.- continuò Carson, evitando l'occhiataccia di Victoire al suono del suo nomignolo -Tu, Lisa, conosci qualcuna disponibile?-

-Ho un sacco di amiche che vorrebbero uscire con Ted.- ammise Lisa, mentre Victoire guardava Teddy in silenzio.

-Così avrai qualcosa da fare invece che scommettere su di me.- ironizzò l'amico.

-E a Kelly non ci pensi?- chiese Teddy, fingendosi complice.

-Non sta con Dean?- domandò Lisa, curiosa.

-L'ha lasciato.- rispose prontamente Carson -Poverino, iniziava quasi a piacermi.-

-Poverino davvero. Stava con Kelly.- scherzò Victoire, mentre Teddy le lanciava dei fili d'erba che aveva strappato dal prato.

-Acida.- commentò lui.

-Sincera.- lo corresse lei.

Carson, per evitare che iniziassero ad escluderli, provò a continuare il discorso che avevano lasciato sospeso a metà.

-Lisa, dacci dei nomi per Ted.-

-Carson, magari Ted non vuole alcuna relazione al momento. In fondo c'è tempo, no?- disse Victoire, facendo un cenno a Ted che capì solo lui.

Carson sembrò rabbuiarsi.

-Buon pomeriggio, ragazzi.-

Isie era arrivata al momento giusto... ma non era sola.

Lisa e Victoire, alla vista di Damian, quasi scattarono all'unisono.

-Isie, ciao!- la salutò cordiale Carson, seguito a ruota da Ted.

-Possono unirsi anche loro? Non sapevano cosa fare e così...-

Lisa fece per rispondere a tono, ma l'arrivo di Kelly interruppe entrambe.

-Ce l'ho fatta.- disse ansimante lei -Ho fatto una corsa per consegnare il tema a Rüf e arrivare qui in tempo. Uh, voi siete facce nuove.-

Kelly avanzò verso Nick e Damian.

-Kelly.-

-Sono Nick Harvey e lui è Damian Flitt.-

-Ooh.- commentò Kelly, guardando prima Teddy e Carson poi Victoire e Lisa, ancora silenziose.

-Lo prendo per un sì.- commentò Isie, sedendosi accanto a Lisa, mentre Nick e Damian prendevano posto accanto a Kelly e Teddy.

Lisa si avvicinò ad Isie e le sussurrò all'orecchio.

-E Alex dov'è?-

-È tutto sotto controllo.- le rispose Isie.

Teddy, che stava fissando le espressioni truci di Victoire alla vista di Damian, tentò di mandare un cenno a Carson e Kelly per tentare di fare conversazione.

-Allora, Damian, così Alex è tuo fratello.- provò Carson e Kelly alzò gli occhi al cielo, mentre Teddy scuoteva la testa, teso.

-Già.- affermò Damian, cupamente, guardando Isie come se fosse arrabbiato.

-Nick, ehm, tu sei il fratello di Connie, no?- se ne uscì Kelly.

-Siete proprio fissati con i membri della famiglia, eh.- commentò ironico Damian.

Lisa e Victoire aprirono la bocca in sincronia, pronte a ribattere.

-Quello che volevo dire è... com'è Connie a casa? È pestifera quanto lo è a scuola o...?-

Nick fu felice di rispondere: la tensione era palpabile per tutti.

-Sì, è esattamente come a scuola. Ho tentato più volte di contenerla, ma è davvero difficile starle dietro; però le voglio bene comunque.-

Kelly tentò di sorridere nel vano tentativo di trovare qualche altro argomento.

-Sembra che tu sia abituato a stare con persone difficili, Nick.- espresse Victoire, imperturbabile.

Isie fece cenno a Damian di lasciar perdere e poi si rivolse all'amica.

-Vic, smettila.-

-Con chi stai parlando? Io mi chiamo Victoire.- precisò lei, ancora più indispettita -Sai, sembra che ti diverta a fare cose che mi danno fastidio.-

-Non gira tutto intorno a te.- precisò Isie, sapendo befe a cosa si stesse riferendo l'amica.

-Giusto.- ammise Victoire, ancora tranquilla -Ma la stessa cosa vale per te. Siamo in sei e, per quanto mi piaccia fare nuove amicizie, avresti dovuto chiedere...-

-Il permesso?- la bloccò Isie, ironica -Tu ci hai chiesto il permesso quando hai iniziato a far venire con noi Ted, Carson e Ly?-

-Ehi, pensavo fossimo amici.- se ne uscì Carson, offeso.

-Lo siamo.- ammise Isie -Ma sappiamo bene tutti e due perché proprio adesso Victoire ha voluto inglobare anche voi nel gruppo.-

-Cioé?- chiese Kelly, curiosa.

Isie si voltò verso la ragazza, pronta a dire tutto.

-Beh, adesso che lei e Carson sono una coppia dovrebbero trascorrere più tempo da soli, ma lei ha deciso di unire i due gruppi. Davvero non ci siete ancora arrivati? Unendo i due gruppi, trascorrerà poco tempo da sola con Carson e molto più tempo con Carson e Ted!-

Teddy quasi sobbalzò al suono del suo nome, mentre Victoire, che era rimasta in silenzio per tutto quel tempo, si voltò verso Teddy e negò con il capo.

Poi fece lo stesso Carson che sembrava aver creduto alle parole di Isie.

-Isie, sei completamente impazzita.- commentò Lisa, in difesa di Victoire -Stare con quel pazzo, sta facendo impazzire anche te.-

Damian si alzò in piedi e Victoire, temendo che facesse qualche cosa di stupido, fece lo stesso e tirò fuori la bacchetta.

-Stavo andando via, Weasley, tranquilla.- disse Damian con un sorrisino, dandole le spalle e andandosene.

Victoire ripose la bacchetta e sospirò.

Teddy, che aveva tirato fuori la bacchetta non appena aveva visto alzarsi Victoire, fece lo stesso ed evitò lo sguardo di Nick che aveva visto tutto.

-Non ci posso credere.- disse Isie, amareggiata -Io porto i miei amici a conoscervi e voi vi comportate come se Damian e Nick fossero due Mangiamorte.-

-E come se lo fossero!- sbottò Lisa, poi rivolta a Nick -No, scusa, tu non c'entri nulla. Ma Flitt... lui è cattivo.-

-Ma tu non lo conosci! Come puoi criticare qualcuno che non conosci? Anche Victoire sembrava altezzosa e antipatica, ma poi quando l'abbiamo conosciuta abbiamo cambiato idea.-

Kelly alzò le sopracciglia e Carson provò a trattenere le risate.

-Non è la stessa cosa! Mi stai paragonando a Damian Flitt? Davvero?- esclamò Victoire, furiosa.

Isie sospirò.

-Intendevo dire che a volte le apparenze ingannano.-

-Oh, oh.- commentò Carson.

-E adesso che cos'era quel “Oh, oh”?- sbottò Victoire, girandosi verso il ragazzo che indicò una figura che correva verso di loro.

-Non è il tuo ragazzo, Isie?- chiese Kelly, assottigliando gli occhi, mentre Nick si mordeva le labbra, temendo quello che stava per succedere.

Alex si fermò di fronte a loro, ansante per la corsa, ma con un volto che spaventò Lisa, perché in quel momento nessuno avrebbe notato la differenza fra lui e Damian.

-Devo parlarti.- sussurrò lui, come se fossero già soli.

-Non è il momento, Alex.-

-Perché?- chiese lui, duro -Devi raccontare di qualche altro ragazzo che hai baciato?-

Isie spalancò gli occhi e guardò tutti i suoi amici, cercando il colpevole.

La ragazza si fermò a guardare Nick e Lisa, i più indiziati.

Lisa lanciò uno sguardo a Nick e alzò la mano.

-Sono stata io.-

-Come hai potuto?-

-Almeno qualcuno di voi è sincero.- commentò Alex, arrabbiato.

-E da quando tu e lui vi scambiate confidenze?- chiese Isie, rivolta all'amica -Non lo sopportavi fino a ieri!-

-Era prima di sapere di te e Damian.- sibilò Lisa.

-Non c'è niente fra me e Damian!-

-Questa non è la verità e lo sai.- disse Victoire, ergendosi in difesa di Lisa che stava per piangere.

-Oh, Merlino, ma voi da che parte state?- urlò Isie, incapace di contenersi.

-Noi saremo sempre dalla tua parte, Isie, ed è per questo che Lisa ha fatto quello che ha fatto.-

-Già.- affermò Lisa -Volevo proteggerti.-

-Da chi? Damian è un bravo ragazzo. Alex, dillo anche tu!-

Alex annuì.

-Io ti proteggevo da te stessa.- continuò Lisa, iniziando a piangere come una bambina.

-Non ho bisogno di protezione, ho bisogno che le mie amiche e che il mio ragazzo si fidino di me.-

-Vorrei davvero fidarmi, Isobel, ma ultimamente sei sempre con Damian.-

-E Nick.- lo interruppe Isie.

-E Nick.- ripeté Alex, ma non si diede per vinto -Ma ti conosco bene. So e vedo quello che provi.-

-Mi stai lasciando per niente?-

-Un bacio non è niente.-

Nick si alzò in piedi e disse.

-In realtà è stato Damian a baciarla, Isie non ha avuto il tempo di reagire.-

Alex valutò la frase di Nick e poi guardò Isie.

-È la verità?-

-Chiedilo a Lisa, magari lei lo sa.- rispose Isie, furiosa -Mi sono stufata di essere trattata come se fossi un'ingenua senza cervello. So gestire la mia vita senza il vostro aiuto.-

-Ma Isie...- Victoire venne interrotta.

-Basta, ne ho abbastanza.- disse Isie, correndo via.

Alex fissò la ragazza in lontananza, poi se ne andò dalla parte opposta.

Lisa, in lacrime, corse fra le braccia di Victoire che la abbracciò per farla calmare.

-Io... sarà meglio che vada.- mormorò Nick, teso.

-Ti accompagno.- se ne uscì Kelly, in imbarazzo di fronte a quella scena.

Carson e Teddy non sapevano cosa fare, ma rimasero in silenzio, aspettando che Lisa smettesse si piangere.

 

 

 

 

 

Passarono i giorni ed Isie si allontanò completamente da tutti.

Si iniziò ad isolare e Victoire e Lisa non sapevano più che fare.

Lisa si sentiva in colpa per l'accaduto e a giorni alterni Victoire e gli altri notavano gli occhi rossi sul volto della ragazza.

D'altra parte, Victoire cercava di essere la più razionale del gruppo -ruolo che, un tempo, era stato di Isie- e provava a trovare un buon modo per far tornare la pace.

-Vedrai che tutto tornerà come prima, Victoire.- le diceva sempre Carson, provando a tirarla su di morale mentre passeggiavano mano nella mano nei corridoi.

Victoire non rispondeva, perché non era certa che Carson capisse il suo problema: lui, Teddy e Kelly litigavano spesso, ma per questioni di poco conto e Victoire non ricordava di aver visto Isie così arrabbiata.

Teddy evitava di toccare l'argomento, ma la ragazza aveva notato le occhiatine che le lanciava spesso, per capire se c'erano miglioramenti anche senza chiedere.

Kelly, intanto, intratteneva Nick che improvvisamente divideva il suo tempo fra loro e Damian.

 

 

 

 

-Dovresti parlarle.- disse Nick, sdraiato sul divano della Sala Comune dei Serpeverde -Sai, è sempre sola e io mi avvicino ogni tanto, ma mi sembra triste, come se non volesse la mia compagnia. Come se volesse la compagnia di qualcun altro, capisci?-

Damian alzò lo sguardo verso Nick e mise su un'espressione torva.

-Non dico che voglia necessariamente la tua di compagnia, ma sai- Nick si interruppe, perché Damian non smetteva di fissarlo in quel modo -Tu potresti darle una mano, aiutarla come lei ha aiutato te. N... Non nel senso che avevi bisogno di aiuto, ma sai lei...-

Nick smise di parlare e Damian scosse la testa.

-Potrebbe farle bene stare un po' da sola per pensare e vedrai che farà pace con le sue amiche. È solo questione di tempo.-

-Ma non ti senti un po' in colpa? Hanno litigato anche per colpa tua e Alex...-

-Mio fratello è un idiota.- lo interruppe Damian, freddo -Ma non è completamente idiota da non capire che Isie non ha fatto nulla di male.-

-Cosa vuoi dire, Damian?- domandò Nick -Che non sei felice che si siano lasciati?-

-No, non sono felice.-

-Perché?-

Damian non rispose, come se l'argomento fosse chiuso.

-Pensi di non meritare Isie?- azzardò Nick, ma Damian ancora rimaneva in silenzio.

-O forse è perché Isie è diversa da tutte le altre? È una ragazza seria che vuole rapporti seri e...-

-Nick, basta ora.-

-Scusa.- bofonchiò lui -È solo che non mi piace stare qui e non fare niente. Isie è sempre stata così gentile con noi e in fondo ha litigato con i suoi amici anche per difendere te e tu non fai niente.-

-Continuerai a ripetere che è stata colpa mia fino a quando avrai vita, Nick?- domandò Damian, scocciato.

-Sì, se è necessario.- rispose Nick con coraggio -Dovresti vederla per capire come sta e io la conosco poco.-

Damian azzardò un sorriso.

-Non dovresti essere con i tuoi nuovi amici oggi?-

-Sì, ora vado.- rispose Nick, alzandosi -Non ti ho ancora chiesto se ti da fastidio che io passi del tempo con loro.-

-Perché dovrebbe? Isie ci ha presentati ai suoi amici per fare un favore a te.-

Nick sobbalzò.

-Stai scaricando la colpa su di me?-

-No, sto elencando i fatti. Appena Isie ha saputo della tua cotta, ha proposto di trascorrere una giornata con i suoi amici e io ho accettato perché entrambi mi avete pregato fino allo sfinimento. Se non avessimo trascorso la giornata con i suoi amici, a quest'ora Isie non avrebbe litigato con nessuno.-

Nick lo seguì fino alla fine e poi divenne triste.

-È il discorso più lungo che ti ho sentito dire ed è contro di me. Sei ingiusto.-

-Vai e divertiti, Nick.- disse Damian con un ghigno -Isie sa badare a se stessa.-

Nick lo salutò, corse fuori dalla Sala Comune e quasi si scontrò con Alex che entrava proprio in quel momento.

Alex e Damian si guardarono per qualche secondo, prima che Damian si alzasse dalla sedia e uscisse fuori dalla Sala Comune con le mani in tasca.

 

 

 

 

-Lisa, adesso basta.- sbottò Victoire, sbattendo un pugno sul tavolo della Sala Comune e facendo sobbalzare l'amica.

-Cos'ho fatto?-

-Hai pianto!- la accusò Victoire -Si vede e francamente è snervante. Piangere non è la soluzione.-

-Beh, l'ultima volta che ho provato a risolvere le cose, ho perso un'amica.- mormorò Lisa, triste.

-E smettila di essere così giù! Pensiamo a come rimediare, vuoi?-

Lisa annuì, abbozzando un sorriso.

-Okay. Come potremmo aiutare Isie per farle capire che le vogliamo bene nonostante tutto?-

-Io lo so!- Lisa si alzò in piedi -Lei ed Alex si sono lasciati anche per colpa nostra, per cui potremmo convincere Alex che Isie non l'ha tradito.-

Victoire storse il naso.

-Credi davvero che Isie non provi niente per Damian?- domandò lei e Lisa si immusonì.

-Non lo so, ma penso che ci tenga ancora ad Alex. Hai visto l'espressione che aveva quando lui ha accennato al fatto di lasciarsi.-

Victoire annuì e disse.

-È il piano migliore che abbiamo.-

-Ma avremo bisogno di una spalla. Qualcuno che faccia da paciere.- aggiunse Lisa, improvvisamente tornata briosa -Non siamo mai andate d'accordo con Alex e magari siamo le ultime persone che vuole vedere dopo avergli detto del bacio.-

-Dopo che tu gli hai detto del bacio.- la corresse Victoire -E comunque quello potevi anche evitare di dirlo.-

-Ehi! Adesso la colpa sarebbe solo mia?-

Victoire sospirò, rassegnata.

-Lasciamo perdere e andiamo. Ho trovato la spalla perfetta.-

 

 

 

 

Damian era uscito dalla Sala Comune per evitare le occhiatine del fratello.

Adesso, mentre camminava per i corridoi senza una meta precisa, non sapeva dove andare o cosa fare.

Nick era da escludere: da quando Isie gli aveva presentato il suo gruppo, l'amico trascorreva gran parte del suo tempo con loro.

Damian escluse anche la Biblioteca e il Parco, perché non aveva voglia né di studiare né di prendere il sole.

Ancora indeciso su dove andare, quasi non notò Isie seduta su una scalinata, intenta a leggere da sola.

Damian fece per andarsene, ma ci ripensò e si avvicinò alla ragazza.

-Ehi.-

Isie alzò lo sguardo dal libro e lo fissò come se fosse sorpresa.

-Ehi.- ripeté lei, facendolo sorridere divertito.

-Disturbo?- domandò Damian, serio.

-Da quando chiedi il permesso? Siediti e basta.- rispose lei, posando il libro sulle gambe e facendogli posto sul gradino.

-Ti sta venendo un carattere peggio del mio.- ammise Damian, ma stranamente Isie non commentò.

-Ti ha mandato Nick, immagino. Sono passate settimane e tu non ti sei fatto...-

-Nick mi deve un sacco di favori.- ironizzò Damian -Io non volevo conoscere i tuoi amici e se mi aveste dato retta a quest'ora tu non saresti in questo stato.-

Isie accennò un sorriso.

-Voleva conoscere Kelly, cos'altro potevo fare?-

-Non coinvolgermi.- rispose prontamente Damian -Nick mi ha raccontato quello che è successo.-

-E?- Isie lo incitò a continuare.

-Farai pace con le tue amiche e con mio fratello.- riprese Damian -Alex è un idiota, ma ci tiene a te.-

Isie studiò l'espressione del ragazzo e, aggrottando la fronte, disse.

-Pensavo fossi felice che Alex ed io ci fossimo lasciati. Dopotutto non lo sopporti, no?-

Damian fece spallucce.

-Non è una risposta.- continuò Isie, quasi arrabbiata.

-Cosa vuoi che ti dica? Tu ed Alex state insieme da sempre, ma sono abbastanza sicuro che lui tornerà da te.-

-Non intendevo quello.-

Damian la guardò, piegando la testa di lato: il tic più irritante che Isie avesse mai visto.

-Perché mi hai baciata?-

Damian sbuffò.

-Non è importante, Isie. Alex...-

-Basta! Voglio stare sola ora.- lo interruppe Isie, improvvisamente furiosa.

Il ragazzo si alzò e accennò un saluto prima di andarsene.

Non fece tempo a girare l'angolo che Nick quasi lo investì in pieno.

-Che diavolo... ?-

-Vieni con me!- sbottò l'amico, trascinandolo nel bagno dei ragazzi e guardandolo come se lo vedesse per la prima volta.

-Non dovevi incontrare la tua Kelly?-

Nick scosse il capo.

-Perché hai trattato Isie così?-

-Così come?-

-Come se non ti importasse niente di lei!- spiegò Nick, esasperato.

-È solo la ragazza di mio fratello.- ammise Damian, guardandolo come se avesse pietà della sua pazzia.

-Ex.- precisò Nick -E sappiamo bene tutti e due che per te non è solo quello.-

-Sto iniziando davvero ad innervosirmi.- disse Damian, mostrando i pugni -Vuoi dirmi di cosa stai parlando?-

-Lei ti piace! E ti piace tanto, per questo hai paura di ammetterlo. Damian, anche tu hai il diritto di essere felice.- Nick si batté una mano sulla testa -Stare vicino a Lisa mi fa male.-

-Chi?-

-Lascia perdere.-

Damian lo bloccò per farlo tacere.

-Sei pazzo, Nick. Completamente pazzo. Quel bacio non ha significato niente e se lei si è montata la testa non è un problema mio.-

-Damian...-

-Fine della discussione, Nick.-

 

 

 

 

 

-Okay, a quest'ora Alex sarà in Biblioteca.- disse Lisa, leggendo un foglietto -Ho rubato il suo orario dal diario di Isie.-

-Lisa! Rubare le sue cose non è il metodo migliore per fare pace con lei.- sbottò Victoire, incredula.

-Lo riavrà, te l'assicuro. E comunque ora non le serve, no?-

-Si può sapere cosa ci faccio io qui?- domandò Teddy, provando a stare al passo delle due ragazze che camminavano fin troppo velocemente.

-Semplice, Ted, abbiamo bisogno del tuo aiuto. Tra ragazzi vi capirete.- rispose prontamente Victoire.

-Potevi chiedere a Carson.- la stuzzicò Teddy e Victoire finse di non sentirlo.

-Bene, eccoci qui.- disse Lisa, fermandosi davanti alla Biblioteca -Vedo se c'è e provo a parlargli io e poi subentrerete voi. Tutto chiaro?-

-Chiaro.- rispose Victoire.

-Sì, chiaro.-

Lisa entrò e Victoire e Teddy rimasero soli.

-Non funzionerà.- disse Teddy ad un certo punto.

Ad un'occhiataccia di Victoire, il ragazzo provò a spiegare.

-Sai benissimo che lei prova qualcosa per il fratello. Ha approfittato dell'accusa di Alex per lasciarlo definitivamente.-

-N... Non penso che funzioni così. Ha solo preso una sbandata per Damian, ma ama Alex. Stanno insieme da un sacco di tempo.-

-Quanti anni avevano?-

-Dodici.- soffiò Victoire, immaginando la reazione di Teddy.

-Ora ne hanno quattordici, Vic, le persone cambiano.- disse lui -Crescono.-

-Questo non c'entra niente.- ribatté Victoire.

-Vic, tra qualche anno non vorrai le stesse cose che vuoi ora.-

-Mi stai dicendo che non mi piacerà più Carson e mi piacerà qualcun altro?-

-Esatto.-

Victoire incrociò le braccia al petto e mise su un cipiglio di sfida.

-Come puoi esserne così sicuro?-

-Beh, è facile.- rispose prontamente lui -Non sei innamorata di lui.-

Victoire sobbalzò e Teddy ne approfittò per continuare.

-Ammettilo, Vic. Sai che è la verità.-

-Non puoi saperlo. Tu non sei mai stato innamorato.-

-Invece ti sbagli.- disse Teddy -Mi sono piaciute un sacco di ragazze e con un paio ci sono pure uscito insieme, ma quando arriva l'amore...-

-Sembri Lisa.- lo frenò lei, assottigliando gli occhi -Quindi mi stai dicendo che sei innamorato?-

-Sì, è così.- ammise Teddy con un sorriso.

Lo stomaco di Victoire sembrò sprofondare e la ragazza non ne capì la ragione.

-Buon per te.-

-Ti da fastidio?- domandò Teddy, fingendosi innocente.

-Perché dovrebbe? Io sto con Carson.- rispose lei -E comunque potrei essere innamorata di lui.-

-Non ci credo. Nonna Dromeda e zio Harry mi hanno parlato dell'amore fra mio padre e mia madre. Fidati, il vostro non è amore.-

-Ringraziando il cielo, non tutti gli amore cono costellati da tragedie, Teddy. Solo perché non viviamo in tempo di guerra, non significa che non possano nascere belle storie d'amore.-

Teddy sorrise, divertito.

-Sai perché non mi hai convinto? Perché non hai ancora detto di amarlo. Potrei amarlo non vuol dire nulla.-

Victoire non rispose, lanciandogli un'occhiataccia che però non frenò il ragazzo.

-Faresti di tutto per lui?-

-Definisci il “di tutto”.- rispose lei e lui emise un suono stridulo.

-Errore, errore, signorina Weasley. Non avresti neanche dovuto pensarci, se fossi stata innamorata.- Teddy sorrise -Ma non lo sei, per cui è tutto nella norma.-

-Sei davvero insopportabile, lo sai?- sbottò Victoire -Parlaci tu con Alex, io me ne vado!-

E Teddy, divertito dalla sua reazione, non riuscì proprio a fermarla.

 

 

Spiegazioni, varie ed eventuali:

Come avevo promesso, questa volta sono stata più rapida.

Ho ripreso in mano i capitoli vecchi e li ho sistemati, così come sto sistemando i nuovi.

Che dire di questo capitolo?

Partiamo dai protagonisti: Victoire e Teddy sono tornati gli amici di sempre con una piccolissima differenza: Teddy ha capito cosa prova ed ora stuzzica Victoire appena può sulla sua relazione con Carson.

Non vuole dividerli, si diverte solo a provocarla (e lei ci casca, ovviamente).

Alex, invece, è giustamente geloso di Isie che d'altra parte trascorre molto tempo con Damian e Nick.

Lisa -e Victoire, anche se in maniera meno evidente- stanno cercando in tutti modi di allontanare Isie da Damian e iniziano ad apprezzare davvero Alex.

Il litigio fra le tre ragazze ha portato Isie all'isolamento, ma vedremo quanto durerà la cosa.

Nick ha una cotta per Kelly, ebbene sì.

Kelly accetterà la sua corte? Staremo a vedere.

Nel prossimo episodio: una coppia si lascerà e un personaggio farà una scelta che farà soffrire qualcuno.

Grazie mille, come sempre <3

A presto :3

Vi lascio con Kelly Adams e Carson Webb.

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 (Aprile/Maggio 2014) ***




Capitolo 14


Teddy e Lisa, alla fine, parlarono con Alex, ma i risultati non furono dei migliori: benché Alex fosse convinto che Isie non l'avesse tradito, non era sicuro che fosse il momento adatto per chiarire con la ragazza.

-Per quanto ci provi, non ci riesco.- ammise Lisa -Alex non solo non mi è simpatico, ma è anche stupido.-

Teddy scoppiò a ridere, mentre Victoire scuoteva la testa.

Si erano riuniti in un'aula vuota del Castello per trovare una soluzione ai problemi fra Isie ed Alex.

Kelly e Carson quel pomeriggio avevano fatto continue domande, sicuri che Teddy, Lisa e Victoire stessero nascondendo qualcosa.

Inutile dire che Carson era quello più preoccupato.

-Sapete, dovremmo coinvolgere anche Ly e Cà. Sarebbero un ulteriore aiuto.- propose Teddy, rivolto più che altro a Victoire che si morse il labbro inferiore.

-Non so se è una buona idea. In tre siamo già troppi e se dovessimo parlarne anche con loro, Isie inizierebbe a sospettare qualcosa.-

-Ed è qui che sbagli, Vic!- continuò il ragazzo -Oramai siamo un gruppo ed Isie non potrebbe capire nulla.-

-Ma adesso che anche Nick fa parte dei nostri...- iniziò Lisa, lanciando uno sguardo a Victoire che Teddy non capì.

-Ci penserò poi a Carson e Kelly, Teddy.- sottolineò Victoire, dopo aver udito il suo nomignolo tanto odiato -E non credo che Alex sia uno stupido, credo che sia semplicemente insicuro.-

-Tutto l'opposto di Big Flitt.- sbuffò Lisa e Teddy le diede manforte.

-In effetti, se non lo sapessi, non penserei mai che sono fratelli.-

-Ma invece lo sono e hanno più di una cosa in comune.- aggiunse Victoire, severa.

Teddy e Lisa erano seduti, mentre la ragazza era in piedi e camminava per la stanza in maniera rigida, ma composta.

Teddy sapeva che Victoire era incerta, dubbiosa su come agire, per cui si alzò e la fece fermare.

-Sentite, io capisco che Isie vi manchi e che sia vostra amica, ma penso che abbiate fatto tutto il possibile. Ora tocca a lei.-

-Ci stai dicendo di mollare?- domandò Victoire con una voce stridula che fece chiudere gli occhi di Teddy per la sorpresa.

-No.- rispose lui -Isie sa che le volete bene e quando sarà il momento sarà lei a venire da voi, ma mettervi in mezzo nelle sue questioni amorose potrebbe peggiorare la situazione. Forse non sa neanche lei quello che vuole e starà cercando una risposta da sola.-

Victoire e Lisa non risposero, entrambe consce che Teddy diceva il vero; ma Victoire era difficile da contenere.

-Ma avere un consiglio da un'amica potrebbe aiutarla a scegliere cosa fare.-

Teddy le mise le mani sulle spalle e Lisa all'improvviso si sentì di troppo.

-Sei troppo coinvolta, Vic. Sei di parte e questo non le farebbe bene.-

-Sono dalla sua parte.- insistette lei, non distogliendo lo sguardo da quello di lui.

-Pensi di essere dalla sua parte, ma non è così. Tu semplicemente odi Damian.- Teddy si allontanò da Victoire e guardò Lisa.

-E anche tu lo odi. Ha bisogno di un consiglio che non la influenzi troppo.-

-Parlaci tu, allora.- mormorò Victoire, quasi pregandolo.

Sono troppo coinvolto anch'io” pensò il ragazzo, guardando i grandi occhi azzurri di Victoire.

-So chi potrebbe parlarle. Da quando usciamo tutti insieme, ognuno di voi ha trovato una sintonia particolare con uno di noi. E Isie l'ha avuta con Kelly.-

-La Adams?- sbottò Victoire -Quella rovinerebbe tutto. No, Ted, non puoi.-

-La cosa è preoccupante se mi chiami così.- ironizzò lui -La decisione è vostra, Vic. Isie è la vostra migliore amica.-

-Beh, la nostra risposta è no.- concluse Victoire, perentoria.

-Ehi, posso parlare per me?- chiese Lisa, innervosita -Sai che è vero, Vic. Isie parla poco, ma con Kelly si è aperta molto. Io dico sì.-

Teddy sorrise a Victoire, provando a scioglierla un po' e quando la ragazza fece un piccolo cenno di assenso, lui e Lisa compresero che quello era il meglio che potevano sperare di ottenere da lei.

-Ora vado.- disse Lisa, dando un bacio sulla guancia sia a Victoire sia a Teddy.

Rimasti soli, Teddy si riavvicinò all'amica, ancora immusonita per la scelta appena presa.

-Kelly è un'ottima amica, Vic, davvero.-

-Lo so.- borbottò lei -Solo che non mi va che lei si prenda il merito di averci fatto far pace. Non mi va e non mi va.-

Teddy ghignò e l'abbracciò d'impulso, mentre Victoire si scioglieva fra le sue braccia.

-Vedrai che si sistemerà tutto.-

Victoire chiuse gli occhi e disse.

-Com'è possibile che tu sia così diverso a volte?-

-In che senso?-

-L'altro giorno sei stato a dir poco odioso, mentre adesso sei così...-

-Carino?- azzardò Teddy, soffocando la felicità improvvisa.

-Strano.- lo corresse Victoire, facendogli alzare gli occhi al cielo.

-Ce l'hai ancora con me per la questione di Carson?-

-Non torniamo sull'argomento.- pregò Victoire -Io la penso in un modo, tu in un altro.-

-No, tu la pensi come me, semplicemente non lo vuoi ammettere.-

Victoire aprì gli occhi e gli pestò un piede prima di allontanarsi da lui.

-Smettila.-

-Perché? Perché sai che è vero?-

-Io sono innamorata di Carson.- disse Victoire, senza esitazione.

Teddy sentì quasi il gusto della bile in bocca e il cuore gli fece male come se fosse stato colpito in pieno da un incantesimo.

-Contento?-

-Non devi fare un favore a me.- riuscì a replicare Teddy, incerto -Se fosse vero, sono felice per te... e per lui.-

Victoire abbozzò un sorriso.

-Caso chiuso allora. Parli tu con Kelly?-

Teddy annuì, incapace di dire qualcosa e Victoire uscì di fretta, come se stesse scappando da lui.







Isie non riuscì a trovare Alex, per cui decise di andarlo a cercare nella Sala Comune dei Serpeverde.

Era intimorita e un po' spaventata, ma oramai tutti sapevano che era la protetta di Damian Flitt e, benché quasi ogni Serpeverde la guardasse con odio, nessuno l'aveva mai infastidita.

-Scusami.-

Isie trovò il coraggio di fermare un Serpeverde dell'ultimo anno che le era passato davanti senza degnarla di un'occhiata.

Il ragazzo si fermò e la guardò quasi con pietà.

-Potresti vedere se Alex Flitt è dentro e chiamarlo, per favore?-

Il Serpeverde ghignò.

-Per chi mi hai preso, scusa? Per il tuo elfo domestico? Va' dentro e cercatelo il tuo Damian Flitt. Ops, volevo dire Alex Flitt.-

Isie non rispose alla frecciatina, ma fu tentata di lanciargli un incantesimo quando questo la spinse dentro la Sala Comune.

Molti risero malignamente quando la videro entrare, come una volpe guardarebbe la propria preda; altri, invece, fecero finta di niente, intenti a studiare o ad oziare.

-Bene, bene, c'è l'amichetta dei Flitt.- disse un ragazzo corpulento, mentre arricciava con le dita i capelli di una Serpeverde dai lunghi capelli biondi.

-Che sei venuta a fare qui, eh? Vuoi giocare con qualche altro Serpeverde? Non ti è bastato aver reso un pappamolle un tipo come Damian?- la ragazza bionda le fece una domanda dietro l'altra senza prendere fiato e l'espressione che mostrava fece capire a Isie che era furiosa, ferita e... respinta, forse?

-Che ci fai qui?-

Isie, sollevata, si voltò al suono di quella voce: dal dormitorio più vicino, era uscito Damian che la guardava come se fosse pazza.

-Cercavo Alex.-

La ragazza bionda e il ragazzo corpulento scoppiarono a ridere, maligni.

-Cerca Alex, non te.- sussurrò lei e Isie trattenne l'ira e disse.

-Dove lo posso trovare?-

-Sono qui.-

Alex, che fino a quel momento era rimasto sdraiato sul divano, si alzò e, dopo aver lanciato uno sguardo adirato ai due ragazzi, prese per mano Isie e uscì con lei nei sotterranei.

-Stai bene?- chiese subito lui, toccandole una guancia e lei annuì.

-Mi conosci. Non mi faccio buttare giù da alcuni commenti cattivi.-

Alex sorrise.

-Sì, lo so.-

Isie non riusciva a guardarlo negli occhi, mentre Alex continuava a cercare il suo sguardo.

-Senti, Isobel, lo so che ultimamente le cose fra noi non funzionano, ma so anche che è un momento passeggero. Abbiamo iniziato a uscire che eravamo solo dei ragazzini e siamo cresciuti insieme. Non voglio buttare tutto all'aria per un litigio.-

-Alex...- Isie riuscì finalmente ad alzare gli occhi e a guardarlo.

-Aspetta, ho sbagliato, lo so. Mi sono arrabbiato con te per qualcosa che non ti riguardava affatto. Il rapporto fra me e mio fratello non deve intaccare la nostra relazione. So che ti sei avvicinata a Damian solo per me e non per un tuo piacere personale. E per quanto riguarda il bacio... Mio fratello me ne ha parlato.-

-Ti ha parlato del bacio?- domandò Isie, imbarazzata.

Alex rise.

-Beh, sai com'è mio fratello. Non ha fatto un lungo discorso, ma mi ha detto che non significava nulla, che è stato un suo capriccio o qualcosa del genere.-

-Ah, capisco.- La testa di Isie ronzava, piena di mille domande, ma preferì tenersele per sé.

-È tutto apposto, quindi.- concluse Alex, continuando a stringerle la mano.

-No, invece.- disse Isie, prendendo coraggio -Alex, il tuo rapporto con Damian ha intaccato la nostra relazione e non per colpa sua, ma per colpa tua. Mi hai mentito, mi hai tenuto nascosto tuo fratello e i problemi con la tua famiglia. Penso di conoscere ancora adesso solo una piccolissima parte di te e non mi piace.-

-Ma ci tengo a te.- la interruppe Alex -Ci tengo tantissimo e prometto che ti dirò tutto d'ora in poi.-

-È troppo tardi, non mi fido più. Se avessi davvero tenuto a me, in tre anni mi avresti parlato di più di te e della tua vita.-

-Isobel, avevamo dodici anni quando abbiamo iniziato ad uscire. Credi davvero che a quell'età il mio primo pensiero fosse parlare dei miei problemi familiari?-

-No, ma quest'estate eri maturo abbastanza per parlarne. Potevi almeno accennare a tuo fratello comunque.-

-Isobel...-

-Sei stato il mio primo amore, Alex, questo lo sai, ma forse eravamo troppo piccoli quando la nostra storia è incominciata. Ora siamo cresciuti e... non so, qualcosa è cambiato.- disse Isie, provando a non perdere la sicurezza.

-Mi stai dicendo che non provi più niente per me?- chiese Alex, ferito.

Isie annuì con la testa e Alex non seppe cosa dire, troppo triste per aggiungere altro.

-Sarai sempre una persona importante per me, ma...-

-Ho capito tutto, Isobel.- la fermò Alex, brusco -Allora le tue amiche avevano ragione.-

Alex non disse altro, ma Isie comprese lo stesso: Lisa e Victoire avevano sempre sospettato che lei fosse interessata a Damian e Alex si era convinto della stessa cosa.

-Non è come pensi. Non c'è nessun altro, ci siamo solo tu ed io e non funziona più.- Isie vide la sua espressione e provò ad avvicinarsi -Alex, io...-

-Per favore, basta.- Il ragazzo la superò, senza degnarla di un'occhiata -Ci vediamo.-








-Allora... Il Distillato della Morte Vivente.- disse Kelly, sfogliando il libro svogliatamente -Dimmi a cosa serve e quali sono gli ingredienti.-

Carson si grattò il mento con due dita e finse di pensarci, mentre nel frattempo stava guardando al di fuori della finestra del suo dormitorio, contemplando il magnifico sole che splendeva nel cielo.

-Cà, ci sei?- Kelly gli schioccò le dita davanti al viso e poi lo prese a schiaffi.

-Ahia, Ly, sei scema?-

-Non mi stavi ascoltando! Mi hai chiesto tu una mano per studiare, allora concentrati.- sbottò Kelly, lanciando uno sguardo a Teddy che rideva sotto i baffi.

-Tu hai finito quel test che ti ho preparato, Ted?- chiese poi lei e il ragazzo scosse la testa e si rimise al lavoro.

-Voglio una pausa.- sbuffò Carson, chiudendo i libri e sdraiandosi sul letto.

-Stiamo studiando da meno di un'ora. Come puoi pensare di superare l'anno se continui a fare pause?-

-Gli esami sono lontani, Ly, e ci stiamo davvero impegnando ultimamente.- Teddy si mise in mezzo per difendere l'amico e, nel farlo, posò il foglio e si mise comodo anche lui.

-Sai, preferivo Alpert come insegnante.- ammise Carson -Tutta questa conoscenza ti ha fatta diventare pazza.-

Kelly gli fece la linguaccia, ma chiuse comunque il suo libro e si sdraiò accanto all'amico.

-Grazie al cielo Dean mi ha insegnato il suo metodo di ripasso, altrimenti saremmo nuovamente in alto mare.-

-Se solo tu non l'avessi lasciato.- commentò Carson e Kelly non rispose, semplicemente perché non c'era nulla da dire.

-Ly, mi dovresti fare un favore.- disse all'improvviso Teddy, avvicinandosi e mettendosi accanto all'amica che voltò lo sguardo verso di lui, pronta ad ascoltarlo.

Teddy non ebbe il tempo di iniziare che la porta del dormitorio si aprì e Victoire entrò nella stanza.

-Vic! Cosa ci fai qui?- domandò Teddy e Victoire, dopo aver visto Kelly sdraiata in mezzo ai due ragazzi, disse.

-Interrompo qualcosa?-

Carson scattò in piedi, quasi come se fosse stato beccato a fare chissà cosa e si premurò di andarle incontro.

-Certo che no. Cosa volevi?-

Victoire gli sorrise e gli mise le braccia intorno al collo per baciarlo.

Teddy si sentì sprofondare e Kelly finse di vomitare.

-Volevo passare del tempo con te, se ti va. Facciamo una passeggiata o qualsiasi cosa tu voglia fare.-

Kelly notò subito che qualcosa non andava e lo capì anche dallo sguardo di Victoire: non stava guardando Carson, guardava Teddy.

La ragazza fissò l'amico sdraiato accanto a lei e lo vide alzare gli occhi al cielo e fare una boccaccia a Victoire, quasi come se stessero giocando.

-Avete sentito la mia signora, ragazzi.- disse Carson, voltandosi verso di loro -Ci si vede a cena, eh.-

-A dopo.- dissero all'unisono Kelly e Teddy, ma una volta usciti Kelly si scagliò contro l'amico.

-Che diavolo combini, Ted!?-

Teddy la fissò con un'espressione interrogativa.

-Stavi palesemente flirtando con Victoire sotto gli occhi di Carson.-

-Cos... Non stavo affatto flirtando con lei!- si difese lui, ma Kelly lo conosceva bene e sapeva capirlo come poche persone al mondo.

-Perché vi siete guardati in quel modo? Cos'è successo fra di voi?- domandò Kelly, sospettosa.

-Niente, te l'assicuro.- rispose Teddy -Anzi, abbiamo anche discusso di recente.-

-Riguardo?-

-I suoi sentimenti per Carson.- ammise Teddy, quasi dispiaciuto -Le ho detto che non penso che lei lo ami e non l'ha presa bene. Poi, la scorsa settimana mi ha detto di amarlo e... beh, l'ho guardata così perché sembrava che stesse facendo di tutto per dimostrarmelo! Ieri non sono usciti con noi perché Vic gli aveva fatto una sorpresa. Due giorni fa non si sono fatti vedere.-

-Oh, Merlino, Ted, perché le hai detto quelle cose?- lo interruppe Kelly, alzandosi dal letto all'improvviso -L'hai sfidata! Ed ora non smetterà di comportarsi così fino a quando non ammetterai che lei ama Carson.-

-Perché dovrei farlo? Lei non lo ama!- sbottò Teddy, adirato.

-Sì, ma questo deve capirlo da sola.- Kelly si passò le mani sopra il viso, esasperata -Ted, non puoi lanciare una bomba del genere senza aspettarti delle conseguenze. Non siete coinvolti solo tu e Victoire, c'è anche Carson! E lei lo sta usando perché pensa di doverti dimostrare qualcosa.-

-Cosa vuoi che faccia?- domandò lui, dubbioso.

Kelly si arrabbiava facilmente, ma quella volta la rabbia era unita ad una delusione che non le aveva mai visto sul viso.

-Sistema le cose.- rispose Kelly, furiosa -Parlale e falla smettere, perché odio vedere il modo in cui tratta Carson.-

-Ma... Come posso farle cambiare idea? Io non ho intenzione di dirle che è davvero inn...-

Kelly lo schiaffeggiò in pieno viso e questo sembrò calmarla.

-Smettila di pensare a te stesso e pensa per un momento a Carson. Merita tutto questo?-

Teddy non dovette nemmeno pensarci per conoscere la risposta ed annuì.

-Hai ragione.-

-Mi dispiace per quello.- Kelly accennò alla guancia -Ma quando Carson non ragiona, faccio così.-

-È la prima volta che colpisci me.- ammise Teddy, massaggiandosi il volto dolorante.

-È la prima volta che lo meriti davvero.- disse Kelly e poi si avvicinò per stringerlo -Pace?-

Teddy sorrise e l'abbracciò.

-Come sempre. Ora mi fai questo favore?-

Kelly si allontanò e studiò la sua espressione.

-Non riguarda Victoire, vero?-

-Eh, non proprio. Riguarda un'amica di Victoire, ma è anche una tua amica, per cui...-

-Okay.- Kelly lo zittì -Dimmi cosa devo dire ad Isie e lo farò.-

-Devi solo parlarle. Ultimamente è isolata da tutti e ha davvero bisogno di qualcuno.-

Kelly gli sorrise e alzò un pollice verso l'alto.

-Conta pure su di me, amico.-







A Kelly piaceva Isie: era simpatica, umile, sincera e, soprattutto, era l'antiessenza di Victoire Weasley.

Teddy le aveva raccontato ogni cosa di Isie e più volte Kelly si era confidata con lei per le sue questioni private.

Per quanto Kelly adorasse i suoi amici, anche lei ogni tanto aveva bisogno di un consiglio femminile e Isie si era rivelata la persona adatta.

La ragazza, quindi, era contenta di poter ricambiare il favore, anche se non richiesto, ma l'indovinello della Sala Comune dei Corvonero le stava creando non pochi problemi.

-Oh, andiamo! Devo vedere una persona!- sbottò Kelly, mettendosi le mani fra i capelli per l'esasperazione.

Era lì da più di mezz'ora e non era ancora arrivato nessun Corvonero a salvarla.

Kelly stava per perdere la speranza, quando vide l'ultima persona che avrebbe voluto incontrare in quel momento.

-Kelly!- Victoire la raggiunse e provò a farle un sorriso che non le riuscì.

-Potresti chiamarmi Isie? Devo parlarle.-

-Grazie al cielo.- sospirò la ragazza -Magari a te darà ascolto.-

Kelly guardò Victoire e notò la sua preoccupazione; stava quasi per tranquillizzarla, ma poi Victoire parlò ancora.

-Non tutti hanno il cervello adatto per questi indovinelli. Non fartene una colpa, avrai altre doti, ne sono sicura.-

Kelly aveva già aperto bocca per replicare, ma Victoire fu veloce ad entrare nella Sala Comune e Kelly fu costretta ad aspettare ancora.

Isie uscì dopo pochi minuti e quasi sembrò dispiaciuta di vedere Kelly di fronte a sè.

-Chi ti aspettavi di vedere?- chiese Kelly, curiosa, e Isie alzò una mano e domandò.

-Chi ti ha mandato? Victoire o Ted?-

-Non ha importanza.- rispose lei -La cosa più importante è che sono venuta per te, quindi... ti va di parlare?-

-No, in realtà.-

Kelly alzò un sopracciglio, dubbiosa.

-Senti, io non voglio costringerti a fare niente, ma io non sono né Victoire né Lisa, per cui non ti giudicherò. Qualsiasi cosa mi confiderai me la terrò per me e sarò il più imparziale possibile.-

Isie accennò un sorriso e le fece segno di sedersi per terra con lei.

-Ho lasciato Alex.- affermò Isie, non appena Kelly la raggiunse -La verità è che non so nemmeno io quello che mi sta succedendo, ma sono sicura di aver preso la scelta migliore con Alex. Non... provavo più le stesse cose, credo.-

-Credi?- ripeté Kelly.

Isie raccolse le ginocchia al petto e sbuffò.

-Non so più cosa voglio, Ly. Alex sarà sempre una persona importante per me, ma... non so.-

Kelly le mise un braccio attorno alle spalle e la scrollò.

-In realtà ero venuta per cercare di farti capire che Victoire e Lisa ti vogliono bene e che qualsiasi cosa abbiano fatto o detto... ecco, non era loro intenzione ferirti. Conoscendo il mio rapporto con la Weasley, dovresti sapere che se la difendo, vuol dire che, stranamente, non ha fatto nulla di male. Ripeto, stranamente.-

-Lo so bene e avevo già intenzione di chiarire con loro, ma poi ho rotto con Alex e ho temuto altri loro commenti, perché sicuramente avrebbero dato la colpa a Damian.-

-Ed è così? Hai lasciato Alex per lui?- chiese Kelly, guardandola bene negli occhi per capire la verità.

-Non lo so.- Isie fece spallucce -Davvero non lo so.-

-Okay, non devi giustificarti.- Kelly fece per alzarsi -Dovresti parlare con le tue amiche comunque.-

-Potremmo rimanere ancora un po' qui? Ho bisogno di un po' di silenzio.- disse Isie, pregandola.

-E va bene.- accettò Kelly e si risedette a terra.



-Allora?-

Kelly, che aveva salutato Isie pochi minuti prima, venne spinta in un angolo da Teddy, Lisa e Victoire che iniziarono a tartassarla di domande.

-Sta bene.- disse Kelly, liberando il braccio dalla morsa dell'amico e guardandolo torva -È un po' confusa, ma mi ha assicurato che farà pace con voi. Contente?-

-Confusa su cosa?- la assalì Victoire, dando una spinta a Teddy per mettersi lei di fronte a Kelly che sospirò.

-Senti, le ho promesso che avrei tenuto tutto per me, per cui l'interrogatorio lo farai a lei quando avrete chiari...-

-Lo sapevo che di te non ci si poteva fidare.- la interruppe Victoire, isterica -Lo sapevo, lo sapevo e lo sapevo.-

-Calmati ora.- Teddy la prese per mano per tranquillizzarla e Kelly alzò pericolosamente un sopracciglio a quel gesto del ragazzo che, notando la sua reazione, gliela lasciò subito andare.

Lisa, che non si era accorta di nulla, si voltò verso Kelly.

-Potresti almeno dirci se le cose con il suo ragazzo vanno bene? In questi giorni Alex sembrava così triste.-

Kelly fece spallucce.

-Non è più il suo ragazzo.-

Victoire grugnì qualche parola incomprensibile e battè furiosamente un piede a terra.

-Non mi dire che le hai consigliato di lasciarlo? L'hai fatto, vero?- Victoire fece un verso strozzato -Perché ti ho dato retta, Ted!?-

-Io non ho fatto nulla.- iniziò Kelly, ma Victoire non la stava ascoltando, così la ragazza le pestò un piede con rabbia per farla tacere.

-Ora stammi bene a sentire, viziata che non sei altro! Isie mi è simpatica, ma questo favore di andarle a parlare l'ho fatto principalmente per Ted che l'ha fatto unicamente per te! In sostanza, sei in debito con me ed accusarmi di aver giostrato per fare in modo che una tua amica lasciasse un ragazzo che nemmeno conosco è troppo perfino per te, Weasley! Isie l'aveva già lasciato, d'accordo? Sono andata per fare in modo che voi tre tornaste amiche e lei mi ha parlato anche di Alex. Libera di non credermi, è ovvio, ma è la verità. Ora posso andare, ispettore?!-

Teddy che aveva aperto bocca nel preciso istante in cui Kelly aveva urtato Victoire, la richiuse ed annuì.

Kelly mormorò un “grazie” duro e se ne andò, lasciando i tre ragazzi soli.

-Vic, hai sbagliato questa volta.- ammise Lisa, giocherellando con i capelli per la tensione -Se Isie ha davvero lasciato Alex, l'ha fatto perché se lo sentiva e se proprio vuoi dare la colpa a qualcuno, beh... Gran parte della colpa è nostra.-

Victoire, che aveva trattenuto l'urlo di dolore al gesto di Kelly, non commentò, ma si voltò verso Teddy per parlargli.

-Chiedi scusa a Kelly da parte mia e dille che la ringraziamo per quello che ha fatto.-

Teddy si sciolse in un sorriso, le accarezzò la testa e schizzò via, pronto a raggiungere l'amica.




Kelly camminava veloce e a passo deciso, infuriata per tutto quello che era successo.

Ancora una volta aveva provato ad essere d'aiuto e, ancora una volta, era stata osteggiata da tutti per quanto aveva fatto.

Ripensò allo sguardo di Victoire, quell'odiosa ragazzina che aveva sconbussolato i cuori dei due suoi migliori amici e sbuffò ancora.

Come poteva credere che lei, Kelly, avesse costretto Isie a lasciare qualcuno che nemmeno conosceva? Come poteva accusarla di una cosa del genere!?

Girò l'angolo, sbuffando ancora una volta, e andò a sbattere contro una figura massiccia che la fece grugnire d'irritazione.

-Ly, sei di buon umore, vedo.-

Kelly alzò gli occhi al suono di quella voce e allargò il broncio.

Era difficile essere arrabbiata quando Carson sprizzava felicità da tutti i pori.

-Cos'è successo? Con chi hai litigato questa volta?- domandò lui, mantenendo il sorriso.

Kelly scrollò le spalle, infastidita.

-Con la tua ragazza.-

-Non è una novità.- ammise lui e lei dovette annuire a quell'affermazione.

-Già, beh, questa storia incomincia a darmi sui nervi.-

Carson corrugò la fronte, confuso.

-Ti da fastidio litigare con Vic? Vorresti esserle amica?-

-No!- Kelly lo guardò in cagnesco -No, non è quello. Odio il fatto di... Ah, lascia stare.-

-No, dai, dimmelo.- Kelly fece per andarsene, ma Carson le si parò davanti -Davvero, mi interessa. Confidati!-

Kelly sbuffò nuovamente, incerta sul da farsi, poi alzò un dito per fare cenno a Carson di infilarsi dentro ad un'aula vuota.

Il ragazzo le fece fare strada e chiuse dietro di sé la porta, pronto a sentire qualsiasi genere di confessione.

Kelly sembrava aver cambiato idea; lo fissava come se si aspettasse che fosse Carson ad aprirsi, quando lui, invece, non aveva alcun tipo di segreto da rivelare.

-Ly, non devi sentirti in imbarazzo. Non con me almeno.-

-E solo che è... È davvero imbarazzante, capisci? Davvero, davvero imbarazzante.- Kelly mantenne gli occhi su di lui -E stupido.-

-Hai presente con chi ne stai parlando? Il re degli stupidi.- Carson ricambiò lo sguardo e provò a farla sorridere -È impossibile che la tua testolina intelligente partorisca qualcosa d'imbarazzante. Sarebbe contronatura.-

Kelly azzardò un sorriso in risposta e Carson le puntò un dito contro.

-Aha, hai sorriso. Ora ti tocca dirmi davvero tutto.-

La ragazza si avvicinò all'amico.

-Sono davvero felice che tu sia felice, Cà. Lo sai come sono fatta, ma davvero meriti di essere felice.-

Carson si avvicinò ancora e l'abbracciò.

-Grazie, stupidina. Avevi paura di dirmi questo? Lo so che mi vuoi bene.-

-No, non riguarda te.- Kelly staccò l'abbraccio -Riguarda me.-

Carson provò a capire.

-Tu... hai afferrato la tua felicità senza il minimo problema o il minimo dubbio. E sono sicura che anche Ted farà la stessa cosa, magari lo sta già facendo. Lisa... lei non ha paura di soffrire, si butta e basta, senza temere le conseguenze e Isie, beh, saprai del suo triangolo amoroso, che più tanto triangolo non è, con i Flitt, no? Infine c'è Victoire che, per quanto irritante, sta davvero provando a far funzionare le cose con te. Tutti voi... vi lanciate e non so come riuscite a cadere sempre in piedi. Siete coraggiosi e... - Kelly abbassò alla voce, imbarazzata -Io vi ammiro per questo.-

-Cos'è che ti preoccupa, Ly? Di non trovare la persona giusta?- domandò Carson, aggrottando la fronte.

Kelly scosse la testa.

-Io mi preoccupo... Se il ragazzo giusto dovesse passarmi a tre centrimenti dalla faccia, probabilmente gli volterei le spalle e me ne andrei come se niente fosse.- La ragazza studiò l'espressione dell'amico -Non capisci? Ho paura di...-

-Soffrire.- concluse per lei lui con un sorriso -Di farti male e di avere il cuore spezzato.-

-Hai chiarito il concetto, grazie.-

Carson allungò una mano per stringere quella di Kelly e fece una mezza risata.

-Grazie a te.-

-Eh?-

-È la prima volta che ti confidi con me e so che ti è costato tantissimo parlare di questa cosa, ma sono felice che tu l'abbia fatto con me. Un tempo avresti scelto Ted, ma oggi hai scelto me ed è... bello.-

Kelly gli fece un sorriso e si lasciò abbracciare.

-Ly, anche se non sembra, tu sei un ragazza. Ahia! Non mordermi e lasciami finire! Tu sei una ragazza e hai le normali paure che hanno tutte le ragazze alla tua età. Vic non era uguale a te l'anno scorso? Pensi che Isie e Lisa non abbiano i tuoi stessi dubbi? Anch'io a volte ho dei dubbi, sai?-

-Questo perché sei più ragazza tu di quanto lo sia io.- lo rimbrottò lei e Carson le baciò la testa prima che potesse scappare.

-Posso darti un consiglio? Se un ragazzo ti piace, buttati e non pensare a quello che potrebbe o non potrebbe succedere. Se hai un dubbio, affrontalo e cerca di capirne le radici.-

Kelly lo guardò negli occhi e rise.

-Stai davvero crescendo, Cà.-

-Lo so, oramai sono troppo maturo per esserti amico.- ironizzò lui, ma Kelly sorrise felice e lo ringraziò per tutto.

-Dovere.-

Prima che Kelly uscisse dall'aula, però, si voltò verso l'amico e disse.

-La stessa cosa vale per te. Se hai un dubbio, affrontalo e cerca di capirne le radici.-

Carson la guardò confuso, non capendo dove volesse andare a parare.

Kelly gli fece un cenno di saluto, sapendo che prima o poi ci sarebbe arrivato anche lui.





Isie prese un respiro profondo prima di aprire la porta del dormitorio.

Il cuore le batteva nel petto ad un ritmo esageratamente forte, ma sapeva che prima o poi quel momento sarebbe arrivato.

Victoire era intenta a studiare, come al solito, mentre Lisa stava sfogliando qualche rivista delle sue, mentre la sua spazzola -sicuramente incantata- le sistemava i capelli.

Quando entrò nella stanza, Victoire fu la prima a notarla, la mano che stava usando per voltare pagina era ancora a mezz'aria, ma gli occhi si addolcirono quando la videro.

-Isie!- Lisa si alzò velocemente e urlò di dolore quando la spazzola le tirò i capelli -Accidenti a quest'affare. Isie, come stai, tutto bene?-

La ragazza trattenne una risata e provò ad annuire.

-Sì, sto bene. Mi siate mancate.-

-Anche tu.- disse Victoire, scendendo dal letto e affiancandosi a Lisa -Per tutte le cose che ho detto...-

-Ehi, lo so che l'avete fatto per me, okay? Siete le mie migliori amiche, è normale che vogliate proteggermi. Solo... vorrei che vi fidaste di me, perché non sono più una bambina e credo di sapere cosa sia giusto e cosa no.-

-D'ora in poi ci fideremo di te.- replicò Victoire con un sorriso -E delle tue decisioni.-

-Mi dispiace per la questione di Alex, Isie.- pigolò Lisa, prendendole una mano -Cercavo di spingerti verso di lui perché speravo fosse quello che volevi anche tu.-

-No, purtroppo. Alex ed io dobbiamo stare lontano per un po'.- Isie sorrise ad entrambe -Ma siete perdonate.-

-Anche tu.- dissero all'unisono Lisa e Victoire, stringendosi poi in un abbraccio a tre.

-E immagino di dover ringraziare Ted per avermi mandato Kelly.-

-Beh, Ted e me.- precisò Victoire, dandosi importanza.

Isie alzò gli occhi al cielo, ma non riuscì a trattenere un altro sorriso prima di chiedere.

-E in che modo avete coinvolto Carson?-

Lisa lanciò un'occhiata a Victoire che, colpevole, non disse una parola.











-Ehi, Kelly!-

La ragazza si voltò non appena si sentì chiamare ed incrociò lo sguardo di Nick che era di fronte a lei.

-Ehi, ciao.-

-Giornataccia, eh?- chiese lui.

-Come lo sai?- domandò Kelly, guardandosi attorno come se si aspettasse di vedere qualcuno che la spiava.

-Le voci girano qui a Hogwarts. La questione di Isie e le sue amiche. E poi...- Nick sembrò pensarci su, come se non fosse sicuro di volerne parlare -Ho chiesto in giro di te, quindi so che non ti piace la ragazza del tuo migliore amico.-

-Victoire.- precisò Kelly, annuendo -Il problema è che è la ragazza di uno dei miei migliori amici e una grande amica dell'altro. Non posso vincere contro di lei.-

Nick non seppe cosa dire, limitandosi a continuare a fissarla.

-Un momento.- disse Kelly -Sbaglio o hai detto che hai chiesto di me in giro?-

-Eh, sì.- Nick cambiò colore -Cioé no, non sbagli, ma sì, ho chiesto di te in giro.-

Kelly cercò di non ridere di fronte a quella scenetta buffa, ma ci riuscì a stento.

-Immagino di doverti chiedere il perché.-

-Mi piaci.- mormorò lui -Sei forte, sicura di te, senza peli sulla lingua e bella.-

-Bella?- ripeté Kelly, come se Nick fosse uscito fuori di testa.

-Sì, bella.-

Cosa le aveva detto Carson? Doveva affrontare ogni cosa senza troppe paranoie e Nick sembrava proprio un bravo ragazzo.

-Senti, ti va di fare un giro con me?- domandò Kelly, cercando di dimostrarsi sicura di sé.

Nick arrossì di nuovo, ma annuì con un sorriso.









Victoire attese che qualcuno andasse a chiamare Carson, mentre lei lo aspettava fuori dalla Sala Comune dei Grifondoro.

La frase di Isie l'aveva un po' sconvolta, perché per tutto quel tempo non aveva pensato neanche un secondo a Carson e a come dovesse sentirsi per via della loro lontananza.

Si torturò le mani, incapace di comprendere perché non aveva potuto coinvolgere anche lui nella questione “Isie”, ma i suoi pensieri vennero interrotti dall'arrivo del ragazzo che le fece un sorriso in segno di saluto.

-Tutto bene?-

-Ho chiarito con Isie.- disse subito Victoire, che doveva coinvolgere qualcuno nella sua felicità -Ma tu stai bene?-

-In che senso?- chiese Carson, provando a fare il vago.

-Ultimamente non siamo stati molto insieme per via di Isie, per cui volevo sapere se è cambiato qualcosa fra di noi.-

-Non per me.- Carson provò a trattenere la frustazione -Ma forse, a volte, ti dimentichi di avere un ragazzo, oltre che un migliore amico.-

Victoire aggrottò la fronte.

-Non è difficile, sto parlando di Ted.- aggiunse Carson.

-Cosa c'entra lui?-

-C'entra sempre!- Carson la fissò con astio -In questi giorni ti sono rimasto lontano perché sapevo che avevi dei problemi da risolvere con le tue amiche, ma poi hai coinvolto Ted e addirittura Kelly, che affermi di odiare.-

-Questo perché Kelly ed Isie...-

-Non è questo il punto, Vic, il punto è che hai pensato a tutti meno che a me.- Victoire decise di non replicare, né per il fatto che l'avesse interrotta, né per come l'aveva chiamata -Ti avrei aiutata, lo sai, ma hai preferito essere aiutata da Ted.-

-È il mio migliore amico.- disse Victoire, come se fosse una cosa scontata.

-Lo so, ma tu ed io stiamo insieme. Quando hai un problema, il tuo primo pensiero dovrebbe essere quello di rivolgerti a me, non a lui.-

-Forse dimentichi che sei il mio primo ragazzo, non pensavo ci fosse un ordine da seguire.-

Carson fece una mezza risata, quasi per prenderla in giro.

-Sei abbastanza cresciuta per sapere come funzionano queste cose, anche se non hai esperienza.-

-Mi stai accusando di preferire Ted a te?- sbottò Victoire, come se la questione non avesse alcun senso.

-È esattamente quello che sto facendo.- rispose Carson, ricordandosi le parole di Kelly e provando a metterle in pratica.

-Siete due persone diverse e avete un ruolo diverso nella mia vita, non è possibile mettervi sullo stesso piano.-

-Ma se fosse possibile? Chi sceglieresti?-

Victoire scosse la testa, assottigliando gli occhi.

-Davvero, Carson? Vuoi davvero che scelga?-

-È solo una domanda come un'altra, puoi scegliere di non rispondere se vuoi.-

-È una domanda stupida.-

-Quindi scegli di non rispondere?- la sfidò lui, sapendo di farla cedere.

-Mi spiace.- Victoire non abbassò gli occhi, ma li mantenne fissi su di lui -Nessun ragazzo potrebbe mai mettersi tra me e Ted. Per quanto io ci litighi, lui è una delle persone più importanti della mia vita, per cui, se proprio dovessi scegliere, sceglierei lui. Sceglierei sempre lui.-

Carson annuì, il peso allo stomaco si era trasformato in qualcosa di molto più doloroso.

Le fece un cenno di saluto con la mano e varcò il buco che conduceva alla Sala Comune.

Victoire rimase ferma e immobile per circa due secondi, prima di correre via verso la torre dei Corvonero.





Spiegazioni, varie ed eventuali:

Sono tornata con un altro capitolo! =D

Come al solito, scusate per il ritardo, questo capitolo era anche pronto, ma non avevo mai tempo di ricontrollarlo. Perdono ç_ç

Allora finalmente Isie, Victoire e Lisa si sono chiarite e sono tornate amiche come prima.

Isie ed Alex si sono lasciati e vedremo se questa cosa sarà definitiva oppure no.

Victoire ha coinvolto Teddy e Kelly nel suo piano di scoprire cos'è successo ad Isie, mentre ha escluso Carson senza una ragione precisa.

Lui ne ha sofferto molto e le ha chiesto di fare un'ipotetica scelta (forse l'idea di Carson è stata fin troppo stupida, ma in fondo anche lui sta iniziando a sospettare qualcosa) e Victoire l'ha sconvolto ancora di più scegliendo Teddy.

Carson e Kelly si sono un po' confrontati.

Kelly all'apparenza è molto forte, ma in realtà in campo sentimentale è molto fragile.

Le piaceva Ted, ma non è andata, con Dean idem, per cui vedremo quali altre sorprese avrà in serbo il destino per lei xD

Il prossimo capitolo sarà l'ultimo capitolo del sesto anno di Ted, Carson e Kelly e del quarto anno di Vic, Lisa ed Isie.

Ovviamente poi inizieranno il loro ultimo e il loro quinto anno ad Hogwarts ed è lì che i veri problemi inizieranno xD

Grazie a chi è così paziente da continuare a seguire questa storia =)

Un bacione a tutti :3

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 (Giugno 2014) ***


 

 

Capitolo 15

 

 

Nick uscì dall'aula vuota con un sorrisone felice sul volto e i capelli scompigliati.

Prima di farlo andare via, Kelly gli aveva dato un ultimo grande bacio che l'aveva reso felice come un bambino.

Si vedevano da quasi un mese, ma nessuno dei loro amici ne era al corrente.

Avevano preso quella decisione di comune d'accordo per evitare situazioni imbarazzanti o intromissioni varie, ma soprattutto perché volevano godersi quel momento senza problemi e i loro amici erano molto problematici.

Per Kelly non era difficile mantenere un segreto, ma per Nick era sempre stato impossibile e, ogniqualvolta qualcuno nominava la ragazza di fronte a lui, aveva sempre paura di farsi scappare qualcosa.

Nick trotterellò verso la Sala Comune dei Serpeverde, quando vi entrò alcuni ragazzi stavano studiando per gli esami di fine anno, mentre altri giocavano o si rilassavano.

Damian faceva parte di quelli dell'ultima categoria, sonnecchiando sul divano vicino al camino spento.

-Ciao, amico.- disse Nick, toccandogli il braccio per fargli aprire gli occhi e sedendosi sul tappeto di fronte a lui.

Damian grugnì qualcosa di incomprensibile, ma quando posò lo sguardo sul ragazzo mostrò un mezzo sorrisetto.

-Come mai sei così felice? L'amica di Isie ti ha salutato?-

Nick iniziò ad agitarsi nel sentire nominare Kelly e Damian se ne accorse subito.

-Cos'hai?-

-Niente, niente.- rispose Nick -Senti, non dovremmo studiare un po'? Gli esami sono vicini.-

Damian si alzò svogliatamente dal divano e si mise seduto, toccandosi i capelli.

-Studieremo prima o poi, ma adesso dimmi cosa ti succede.-

-Non posso dirtelo.-

Damian alzò un sopracciglio, aspettando che Nick confessasse tutto come al suo solito, ma il ragazzo si mise una mano sopra la bocca e scosse la testa.

-Ha a che fare con l'amica di Isie, vero?- continuò Damian, provando a farlo cedere -Dimmelo e basta.-

Nick, rassegnato, abbassò la mano e a bassa voce disse.

-Mi vedo con Kelly. Ci frequentiamo.-

-Buon per te.-

-Trattieni l'entusiasmo.- ironizzò Nick e Damian gli diede una forte pacca su una spalla e Nick, sapendo che quello era il massimo che l'amico poteva concedergli, sorrise e disse.

-Grazie.-

Rimasero in silenzio per pochi minuti, prima che Nick parlasse ancora.

-Isie ha fatto pace con le sue amiche.-

Damian non disse nulla.

-Ma tu continui a non parlarle, per cui ci deve essere qualcosa che non va.-

-Abbiamo parlato.- replicò lui, senza espressione -Ma lei si è arrabbiata senza motivo.-

-Isie è famosa per la sua razionalità, non può essersi arrabbiata senza una ragione precisa.-

Damian piegò la testa, gli occhi sembrarono lampeggiare.

-Mi stai dando del bugiardo?-

Nick deglutì, spaventato, ma non demorse e continuò.

-No, ma devi averle detto qualcosa che non le è andato giù. Kelly mi ha detto che ha lasciato Alex.-

Damian allargò le braccia, come a chiedergli cosa c'entrasse quella notizia.

-Magari ha... sviluppato un interesse per un altro ragazzo.- soffiò Nick, sperando che l'amico capisse dove volesse arrivare.

-Ancora con questa storia? Ti avevo detto che non volevo più parlarne.-

-Ma dovremmo farlo!- aggiunse Nick, allungando le gambe -Sarebbe bellissimo se tu iniziassi ad uscire con Isie, così quest'estate potremmo fare delle uscite a quattro!-

Damian aggrottò la fronte e Nick sembrò riprendersi.

-Scusa. Per un attimo ho dimenticato che stavo parlando con te, ma dovresti darmi retta e tornare a parlare con lei.-

Damian si alzò dal divano, si mise le mani in tasca e fece per andarsene.

-Ehi, dove scappi?- sbottò Nick, facendo voltare qualche studente del primo anno che lo guardò in tralice.

-A studiare.- rispose Damian, diretto verso il suo dormitorio e, senza aggiungere una parola, si chiuse la porta alle spalle.

Non lanciò nemmeno un'occhiata ai libri sulla scrivania e Merlino solo sapeva dove diavolo fossero gli appunti che Nick gli aveva prestato, ma decise di sdraiarsi sul proprio letto per stare un po' in pace.

Chiuse gli occhi, completamente rilassato e tranquillo, ma quando sentì la porta aprirsi pensò di lanciare qualsiasi oggetto addosso a Nick e alla sua ossessione nei confronti di Isie.

Quella ragazza era impossibile... Impossibile da capire, da gestire e soprattutto da sopportare.

-Nick, sto iniziando ad innervosirmi, per cui...-

-Non sono Nick.-

Damian si alzò di scatto, ma non mostrò alcuna sorpresa di fronte a suo fratello che stava in piedi di fronte al suo letto.

-Cosa ci fai qui?- domandò Damian, sdraiandosi nuovamente e facendo come se nulla fosse.

-Volevo parlarti.- rispose Alex, teso -Non abbiamo mai parlato davvero, eppure abbiamo pochi anni di differenza, siamo nella stessa Casa...-

-E siamo fratelli.- concluse Damian, quasi prendendolo in giro.

-Appunto, dovremmo avere un bel rapporto.-

-È quello che dice la tua ragazza.-

-È quello che penso anch'io.- continuò Alex, un po' più sicuro -E credo che tu sappia che Isie non è più la mia ragazza.-

-Mi dispiace.- disse Damian, ma per tutt'altro che dispiaciuto. Lo stava ancora prendendo in giro ed Alex se ne accorse senza dire nulla.

-Lo so che il nostro rapporto è sempre stato problematico, ma forse sarebbe arrivato il momento di affrontare la cosa. Forse ho sbagliato a non farlo prima, visto che papà non può controllarci quando siamo qui.-

-Papà.- disse Damian, ghignando -Come se tua madre non facesse lo stesso.-

-Abbiamo sbagliato tutti e quattro allora, ma noi saremo sempre fratelli qualsiasi cosa succeda.-

Damian si sedette sul letto e lo guardò per la prima volta.

-Qualsiasi?-

-Certo.- Alex provò a fare un sorriso -Qualsiasi.-

Damian sembrò riflettere sulla sua risposta, poi fece spallucce e si ributtò sul letto.

-Ho vissuto bene senza un fratello per sedici anni, credo che vivrò bene senza di te anche per il resto della mia vita.-

-Damian...-

-Va' via.-

-La mamma ed io faremo un viaggio insieme quest'estate, ma potremmo sempre aggiungere un posto per te.-

-Non m'interessa.- Damian schioccò la lingua -Esci.-

Alex fece per parlare ancora, ma preferì tacere e andarsene senza salutare.

 

 

 

 

 

Carson e Victoire si erano dati appuntamento al Lago Nero, ma Victoire era al ritardo come al solito.

Carson era seduto proprio vicino al lago e si stava godendo la brezza ed il sole di inizio giugno.

Kelly continuava a torturarlo per farlo studiare e per lui era sempre stato impossibile provare a contraddirla, così le concedeva qualche ora al giorno per farla stare tranquilla e farla rilassare.

Aveva notato che l'amica era molto più serena nell'ultimo periodo, ma non ne aveva fatto parola con lei perché credeva di conoscerne il motivo.

L'ultima volta era stato per Dean Alpert, per cui anche questa volta c'entrava sicuramente un ragazzo.

E Kelly e Nick sembravano andare particolarmente d'accordo quando uscivano tutti in gruppo.

Carson scorse Victoire da lontano: i suoi capelli biondi e la sua figura slanciata erano inconfondibili.

-Ciao.- disse lei, non guardandolo negli occhi -È da molto che aspetti?-

Carson sapeva che si sentiva in colpa per la scelta che aveva fatto, per cui decise di mentire per non farla sentire peggio.

-No, sono appena arrivato anch'io.-

-Bene.- Victoire si sedette elegantemente accanto a lui -Perché volevi vedermi?-

-Oltre ad essere molto bella, sei anche molto intelligente, per cui credo che tu conosca il motivo per cui sei qui.-

Victoire annuì, facendo vagare lo sguardo verso il lago.

-Vuoi rompere con me.-

-Sì.- affermò Carson, deciso -Perché se non lo faccio io, tu non avrai mai il coraggio di farlo e io non posso continuare a starti accanto quando so che preferiresti un altro al mio posto.-

Victoire si voltò a guardarlo e mostrò un'espressione confusa.

-Ci sono arrivato anch'io alla fine, Vic.- disse Carson, provando a fare un sorriso -Ted.-

-Stai scherzando? Ted è il mio migliore amico, è come un fratello!-

-L'hai detto tu, no? Sceglieresti sempre lui. Questa è una dichiarazione vera e propria.-

-Ti sbagli.- continuò Victoire, testarda -Sceglierei sempre lui perché è la mia famiglia, è Ted!-

-Dimmi, Vic, tu sei innamorata di me?-

Victoire lo guardò negli occhi e decise di essere sincera.

-No.-

Carson tese le labbra.

-E tu?- soffiò lei.

-Non lo so.- rispose Carson -Ma mi piaci molto e so che potrebbe diventare qualcosa di più.-

-Io... Non penso che per me potrebbe andare oltre.- commentò lei con sincerità -Mi piaci davvero, ma...- Victoire soffiò, provando a fargli capire -Quando vedevo Isie con Alex, non so, credevo che sarebbe stato diverso, che avrei provato... Una felicità immensa, un continuo desiderio di stare con te e invece non è stato così.-

-Forse abbiamo sbagliato a stare subito insieme.- disse Carson, apprezzando la sincerità di Victoire -Avremmo dovuto frequentarci prima o conoscerci meglio.-

-Forse.- ripeté la ragazza, facendogli un sorriso -Ma non è per Ted.-

-Sì, invece, e solo che ancora non te ne sei accorta.-

Victoire alzò gli occhi al cielo, sbuffando.

-D'accordo, non dico più niente.- Carson indicò il cestino da pic-nic che aveva preparato quella mattina.

-Che cos'è?-

-Beh, non staremo più insieme, ma possiamo sempre essere amici, no?-

Victoire si aprì nuovamente in un sorriso.

-Mi farebbe molto piacere.-

 

 

 

 

Isie e Lisa stavano passeggiando per il corridoio del secondo piano.

La prima aveva alcuni libri fra le braccia, mentre la seconda stava chiacchierando della sua ultima conquista.

-È stato un tale disastro!- disse Lisa, facendo ridere Isie -Terribile! Quell'idiota mi ha versato addosso la sua zuppa e le mie urla si sono sentite per tutto il villaggio di Hogsmeade. Avrei dovuto darti retta e godermi l'ultima gita con voi.-

-Non mi ascolti mai, Lisa.- affermò Isie con un sorriso -Quel Corvonero era un idiota, te l'avevo detto. Esci con certi casi umani e allontani John che è un amore di ragazzo.-

-John è piccolo.-

-Di un anno!-

-Ed è un amico.- terminò Lisa, stufa di doverlo ripetere -E ultimamente non mi assilla più, cosa che trovo davvero... Oh.-

Lisa ed Isie erano quasi andate a sbattere contro due figure strette in un bacio e solo quando il ragazzo si staccò dalla ragazza Lisa trillò.

-John?-

John divenne rosso come un peperone e allungò una mano per stringere quella della ragazza, rossa anche lei, e farla avvicinare.

-Lisa, Isie. Tutto bene, ragazze?- A John gracchiava la voce, in evidente difficoltà -Questa è Lydia, una mia amica.-

Lisa fissò la ragazza accanto a John: era piccola e graziosa, quasi come una bambola di porcellana.

-Non credo che tu la possa definire amica, John.- commentò Lisa a denti stretti -A meno che non baci tutte le tue amiche.-

-Oh, in effetti, no, però...-

-Ci vediamo, eh.- lo interruppe Lisa all'improvviso -È stato un piacere, Lydia.-

La ragazza non riuscì a replicare che Lisa era già sgusciata via, affiancata da Isie che aveva salutato entrambi.

-Lisa! C'era bisogno di attaccarlo così?-

-Non l'ho attaccato, l'ho solo corretto.- disse Lisa, camminando a passo svelto -Mentirmi dicendomi che è una sua amica! Certo, come se io baciassi tutti i miei amici, ma ti rendi conto?-

-A me sei sembrata gelosa.- ridacchiò Isie e Lisa la fulminò con gli occhi.

-Gelosa? Questa è bella! Gelosa!-

Le risatine di Isie e gli sbuffi di Lisa vennero interrotti da Damian che si palesò di fronte al loro all'improvviso, facendo venire un colpo ad entrambe.

-Merlino.- mormorò Lisa, una mano sul cuore -Pazzo, vuoi farci fuori!?-

Isie non disse nulla, ma rimase in silenzio a guardare il ragazzo di fronte a sé e lui fece lo stesso.

-Ookay, forse dovrei andarmene.- Lisa passò lo sguardo dall'uno all'altro -Sicuramente dovrei andarmene.-

Rimasti soli, Isie incrociò le braccia al petto e spostò lo sguardo per non doverlo più guardare.

-Dobbiamo parlare.-

-L'abbiamo già fatto.- rispose lei, ben attenta a non rivolgergli più un'occhiata -E non mi sembra che ci sia da aggiungere altro.-

Damian la squadrò per pochi secondi.

-Sei arrabbiata. Perché?-

-Non sono arrabbiata, sono indispettita.-

-Da?-

-Dal tuo atteggiamento, il tuo modo di fare... Praticamente ogni cosa che abbia a che fare con te.- elargì Isie, senza riuscire a trattenersi.

Damian fece un passo verso di lei e senza alcuna traccia di dubbio disse.

-È per il bacio.-

-Sì!- esplose lei -È per il bacio! Tu... Tu non puoi andare in giro a baciare la gente e poi far finta di niente. E smettila di guardarmi così, sei irritante!-

Damian fece un ghigno che irritò ancora di più Isie e disse.

-Cosa volevi che facessi?-

-Che fossi sincero!- Isie lo fissò truce -E magari se mi trattassi come una persona che conta per te, anziché come una sconosciuta...-

-Come un'amica?- domandò lui con un sorriso.

-Se è quello che senti.-

-Non è quello che sento.-

-Sono una sconosciuta quindi.-

-No.-

Isie si mordicchiò il labbro, nervosa.

-Allora se non sono un'amica e non sono una sconosciuta, cosa sono per te?-

Damian non rispose, continuando a guardarla con un mezzo sorriso.

-Mi hai baciata.-

-È vero.-

-Merito di sapere perché.- mormorò Isie e solo in quel momento notò quanto lei e Damian fossero vicini.

-L'hai detto tu, no? Non significava nulla.- sospirò il ragazzo, non smettendo di sorridere divertito.

Fu il momento di Isie di ammutolire, colpevole di quello che aveva detto a Damian tempo addietro.

-Tu hai lasciato Alex.- continuò lui, rompendo il silenzio.

-È vero.- disse lei, scimmiottandolo.

-Perché?- chiese lui, sbattendo gli occhi come per prenderla in giro.

-Vuoi che dica per te?- Damian non mosse un muscolo, ma Isie continuò -L'ho lasciato perché non sentivo più le stesse cose e non sentivo più le stesse cose anche per colpa tua.-

-Colpa mia. Uao, che dichiarazione.- commentò lui, ironico -È proprio amore.-

-Non sei divertente.-

-Nemmeno tu. Nessuno sano di mente si dichiarerebbe a me.-

-Perché? Pensi di essere così cattivo, ma la tua è solo apparenza.-

Damian sorrise ancora, ma non replicò.

Isie provò a trattenere la frustrazione e aggiunse.

-Perché mi cercavi?-

-Farai il viaggio con me e Nick quest'anno?- chiese lui, come se fosse un argomento non particolarmente importante.

Isie sospirò e lo superò senza tante cerimonie.

-Sei incredibile.- disse, continuando a camminare e lasciandolo indietro.

-Era un sì?- sentì Damian urlarle dietro ed Isie si voltò, impaziente.

-Va bene, farò il viaggio con voi.-

-Nick ne sarà felice.- commentò Damian, alzando una mano per salutarla.

-Solo Nick?-

Damian ghignò ed abbassò la testa.

-Ci si vede, Isie.-

 

 

 

 

Le due settimane degli esami passarono in fretta e tutti riuscirono a superarli, chi con poche difficoltà e chi con maggiori difficoltà.

Carson aveva raccontato a Teddy e a Kelly di aver lasciato Victoire ed entrambi fecero finta di nulla, benché fossero felici della notizia: il primo perché era contento di poter avere Victoire nuovamente tutta per sé e la seconda perché voleva la felicità di entrambi i suoi migliori amici e Victoire, purtroppo, poteva rendere felice solo Teddy.

I due gruppi trascorrevano sempre meno tempo assieme, perché Victoire, Lisa ed Isie stavano recuperando il tempo perduto e Carson voleva passare gli ultimi giorni ad Hogwarts con i suoi due migliori amici.

-Quindi il viaggio in treno sarà tutto per noi.- chiarì il ragazzo quell'ultimo giorno, mentre lui e Teddy facevano i bagagli, mentre Kelly era sdraiata sul suo letto -Vi ho un po' trascurati quest'anno e mi dispiace.-

-A noi non è dispiaciuto.- ironizzò Kelly e Carson le lanciò un cuscino che lei riuscì ad evitare per un soffio.

Teddy, che nelle ultime settimane era stranamente sorridente, scosse la testa divertito.

-Cà, ci sei davvero mancato, ma sai già con chi farò il mio viaggio.- Teddy si bloccò, incerto -Sempre che non ti dia fastidio.-

-No, ma che, scherzi?- Carson gli alzò un pollice in segno d'amicizia -Vic è acqua passata oramai, avrei dovuto capire di non avere possibilità con lei. Credo che abbia una cotta per te.-

Teddy ringraziò di avere la testa dentro il baule alla ricerca del suo unico paio di calzini puliti.

-Per me? Figurati! Victoire mi tollera a malapena e solo perché siamo amici da sempre.-

-Forse tu la vedi come una sorella, ma lei mi ha detto chiaramente che avrebbe scelto te. E ha sottolineato il “sempre”, per di più.-

Teddy cercò di controllare la voce quando riemerse dal suo baule e lanciò un'occhiata all'amico.

-Se Vic ti avesse chiesto di scegliere fra lei e Kelly, chi avresti scelto?- domandò Teddy e Kelly quasi ruzzolò giù dal letto.

-Avrei scelto Kelly.- rispose Carson senza nemmeno pensarci -Ma Kelly è la mia migliore amica.-

-Ed io sono il migliore amico di Vic.- puntualizzò Teddy, guardando Kelly che era rimasta sorpresa dalla risposta di Carson -Stessa cosa.-

-No, perché lei mi ha chiaramente detto che non avrebbe preferito nessun ragazzo a te, capisci? Non so come spiegarti, ma è diverso.-

Teddy fece spallucce e Kelly gli lanciò un'occhiata da dietro Carson, quasi una muta domanda, ma Teddy gli fece cenno di no con la testa e Kelly si risdraiò sul letto.

Sapeva che Kelly avrebbe detto a Carson che lui era innamorato di Victoire, ma Teddy preferiva che l'amico non sapesse nulla.

Carson e Vic si erano appena lasciati, Teddy sapeva che l'amico stava soffrendo anche se non la dava a vedere.

-Quindi saremo tu ed io, Ly.- disse Carson all'improvviso -A meno che non voglia darmi anche tu buca.-

-Lo sai che non lo farei mai.- replicò Kelly con un sorriso -Io ci tengo al nostro viaggio in treno.-

-Frecciatina.- trillò Carson in direzione di Teddy che disse.

-Ly, sai quale sarà il mio proposito per il prossimo anno? Farti diventare amica di Vic, così la smetterai di avercela con lei perché ci passo il mio tempo.-

-Non succederà mai, per cui evita pure di sprecare energie.- Kelly sembrò imbronciarsi -Victoire ed io siamo opposte in tutto. In tutto. Non saremo mai amiche.-

-Ringrazia che abbia come amici noi, Ted, sai quanto sia difficile la nostra Kelly.-

Fu il turno di Kelly di lanciare il cuscino addosso a Carson, ma lui lo prese in piena faccia, facendo ridere i suoi due amici.

 

 

 

 

 

 

 

 

-Era proprio necessaria la scorta?- sussurrò Damian all'orecchio di Isie e lei fece un sorriso di scuse che non cambiò l'umore del ragazzo.

Lisa stava inondando Nick di parole, ma nessuno corse in suo aiuto, dal momento che Damian si stava lamentando con Isie da più di mezz'ora.

-Non sarebbe cambiato niente.- mormorò Isie in risposta -Lisa è una mia amica, può stare qui se vuole.-

-Sai perché vuole stare qui.- Isie si avvicinò di più per ascoltarlo e Damian quasi ghignò -Vuole controllare me e te.-

-E perché dovrebbe farlo?- chiese Isie con finta innocenza.

Damian fece per rispondere, ma Lisa quasi gli si buttò addosso nel tentativo di sedersi fra loro due.

-Scusate, ma questo è il posto migliore. Non vi dispiace, vero?-

Damian lanciò un'occhiata furiosa a Isie che provò a far finta di niente.

-Allora, come stavo dicendo, quest'anno è stato fenomenale. Certo, alcuni momenti li avrei volentieri saltati, ma la vita è questo, no? Bei momenti e cattivi momenti e devono essere vissuti tutti, perché ogni esperienza ci servirà in futuro, giusto?-

Damian si posò una mano sul volto, chiedendosi cosa avesse fatto di male per meritare quello, mentre Nick ed Isie cercavano di contenere l'entusiasmo di Lisa.

-Isie.- Damian parlò, spiazzando tutti -Posso parlarti?-

-Dimmi.-

-Sì, ti ascoltiamo tutti, Damian.- disse Lisa e il modo in cui pronunciò il suo nome era talmente infastidito che Damian si chiese che diavolo le avesse fatto per farsi odiare così tanto.

-In privato.- chiarì lui, sorridendo falsamente in direzione di Lisa che incrociò le braccia al petto.

Isie si alzò e uscì per prima dallo scompartimento, seguito a ruota dal ragazzo che fece un cenno a Nick di non fare uscire Lisa.

-Mi dispiace, mi dispiace tanto.- iniziò Isie senza frenarsi -Lisa è fatta così e so che odi la gente che parla a caso, senza un motivo preciso, ma non so cosa le sia preso. Non che non sia così normalmente, anzi a volte è anche peggio, ma...-

-Isie!-

-Mi dispiace, stavo facendo come lei, vero?-

-Sei impossibile.- Damian quasi sorrise -Anzi, tu e le tue amiche siete impossibili, ma tu lo sei ancora di più.-

-Grazie.- commentò lei, ironica.

Damian sospirò e piegò la testa da un lato, il vizio che faceva irritare Isie tutte le volte.

-Cosa mi volevi dire?- soffiò Isie, nervosa.

Il ragazzo si abbassò alla sua altezza e le scoccò un bacio che, ancora una volta, colse di sorpresa Isie.

Lei arrossì e fece due passi indietro.

-Ancora? Non hai capito il mio discorso di qualche settimana fa? Non puoi baciare qualcuno solo perché ti va.-

-Mi va, hai ragione.- Damian sorrise e ad Isie parve per la prima volta un sorriso sincero -Ma non è solo per quello.-

Isie era ancora dubbiosa, ma Damian fece due passi in avanti e la strinse senza preavviso.

La ragazza si sciolse un poco, perché conosceva il carattere di Damian e sapeva non le avrebbe mai fatto una dichiarazione plateale, per cui si allontanò quel tanto che bastava per guardarlo negli occhi, poi gli sorrise e si avvicinò a lui per baciarlo.

Damian ricambiò il bacio, stringendola a sé ed Isie capì di aver fatto la scelta giusta.

Sorrise nel bacio, prima di prendergli una mano e tenerla stretta alla sua, felice come se avesse finalmente trovato il suo posto.

 

 

 

 

 

 

 

-Ehi, il prossimo anno è il nostro ultimo anno, ma ci pensi?- domandò Carson, saltellando sul sedile accanto a Kelly che gli diede una pacca su un braccio per farlo smettere -Mi mancherà stare con te e Ted.-

-Abbiamo ancora un anno e non credere di sbarazzarti di noi dopo Hogwarts.- sbottò Kelly e Carson provò ad abbracciarla, ma si scontrò contro la mano di Kelly che gli chiuse la faccia in una morsa e sbottò.

-Smettila.-

-Sei adorabile quando marchi il territorio.- disse Carson, una volta che Kelly lo liberò -Lo sai che tu sarai la mia unica migliore amica. Un pezzetto di me sarà sempre e solo tuo.-

Kelly fece finta di vomitare e Carson gli diede una spallata giocosa.

-La tua crisi è passata, vedo. Sei molto più solare da un mese a questa parte.-

La ragazza quasi sobbalzò, nuovamente colpita dall'amico.

-L'hai notato?-

-Certo.- Carson alzò gli occhi al cielo e gli passò un braccio attorno alle spalle -Sei ancora convinta che nessuno si accorga dei tuoi cambiamenti di umore? Guarda che Ted ed io teniamo un sacco a te.-

-Ted non si è accorto di nulla.-

-Victoire, Victoire, Victoire.- disse Carson, con un mezzo sorriso -Il suo cervello ha quell'unico pensiero fisso, anche se non ci è ancora arrivato, e quindi fa fatica a capire tutto il resto, ma ti vuole bene, come te ne voglio io. Ted è solo stupido.-

-Mentre tu non lo sei?- lo anticipò Kelly, sorridendo divertita.

-Ovviamente.-

Kelly gli appoggiò la testa su una spalla e, non guardandolo, disse.

-Grazie anche per oggi. Non credevo che fra me e la Weasley avresti scelto me.-

-Davvero? Tu sei Kelly, per quanto Victoire mi piaccia, tu rimarrai sempre la mia amica speciale.-

Kelly rise e si fece abbracciare senza proteste.

-Detto così, suona malissimo, Cà, malissimo.-

-Era intenzionale, Ly.- Carson le diede una bacio fra i capelli, prima di dire -Giochiamo a scacchi, ti va?-

-Sparaschiocco!-

Carson sbuffò con un sorriso gigante e disse.

-Vuoi proprio perdere, amica mia.-

 

 

 

 

 

 

 

 

-Saremo solo noi, davvero?- chiese Teddy, entrando nel primo scompartimento del treno che trovò libero e sedendosi accanto al finestrino -Isie e Lisa?-

-Isie farà il viaggio con Nick e con Damian Flitt.- Victoire non disse nulla, ma Teddy notò il disappunto sul suo volto -Lisa si è imbucata nel loro scompartimento per controllare Isie.-

-Ancora? Non avevate promesso di non mettervi più in mezzo?-

Victoire, che si era seduta di fronte al ragazzo, scrollò le spalle.

-La mia promessa la sto mantenendo, ma Lisa vuole essere sicura di aver fatto tutto il possibile. Io credo di averlo già fatto. A Isie piace Damian ed io non posso farci nulla.-

-E pensi che a lui piaccia Isie?- domandò Teddy, curioso della sua opinione.

-Non so, tutto è possibile.- Victoire sbatté le lunghe ciglia, quasi senza farlo apposta -Isie è perfetta, ma Damian è famoso per le sue numerose ragazze. Forse nemmeno Isie potrà farlo cambiare.-

-A proposito, mi dispiace.- Teddy la fissò negli occhi -Per quello che è successo fra te e Carson.-

-Ti dispiace davvero? Non eri tu quello sicuro che non mi piacesse Carson?-

-Avevo ragione in fondo, ma sono felice che siate rimasti amici.-

Victoire sorrise e prese a guardare fuori dal finestrino.

-Grazie a Carson sono guarita.-

Teddy non capì e Victoire si voltò a guardarlo.

-Non ho più paura di stare con un ragazzo e non temo più le relazioni.-

-Ne sono felice.-

Victoire tornò a guardare fuori dal finestrino e, quasi con nonchalance, disse.

-Alla fine Lisa ti ha presentato qualche sua amica?-

-No, perché?- Teddy sorrise, ma Victoire non poteva notarlo -Ti darebbe fastidio?-

La ragazza scoppiò a ridere, schernendolo.

-Non sei divertente, Vic.-

Victoire tornò a posare lo sguardo su di lui, continuando a ridere, e si mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio, cosa che fece quasi arrossire Teddy.

Vic era sempre stata così bella quando rideva?

-È bello stare un po' da soli.- disse Teddy all'improvviso e Victoire smise di ridere -Mi piace passare del tempo insieme. Solo tu ed io.-

Victoire sorrise ed annuì, le gote sembravano essere più rosse del solito.

-Anche per me è lo stesso e... Passeremo anche l'estate insieme, vero?- mormorò lei, chiedendo conferma anche con gli occhi azzurri.

Troppo azzurri, notò il ragazzo.

Teddy si alzò e quasi le ruzzolò addosso nel tentativo di abbracciarla.

-Scusami, Vic, volevo risponderti con un abbraccio, ma...-

-Hai rischiato di schiacciarmi.- lo anticipò lei con un sorriso -Si fa così, Teddy.-

Victoire gli passò le braccia attorno alla vita e Teddy la strinse in un vero abbraccio.

Entrambi rimasero così a lungo, lasciandosi il castello di Hogwarts alle spalle.

 

 

 

 

Spiegazioni, varie ed eventuali:

L'ultimo capitolo dell'anno ad Hogwarts, dal prossimo Ted e i suoi amici inizieranno l'ultimo anno e Victoire e le sue amiche il loro quinto anno, l'anno dei G.U.F.O.

Carson ha lasciato Victoire e lei ha accettato la cosa, perché entrambi sapevano che quella relazione non poteva funzionare, in compenso hanno iniziato ad essere amici e vedremo se questa amicizia continuerà o no.

Kelly e Nick si frequentano di nascosto, ma con Nick come “ragazzo” è difficile mantenere un segreto tanto a lungo, quindi gli altri scopriranno tutto molto presto.

Kelly ha sempre questo desiderio di tenere le sue relazioni per sé e più in là si capirà il perché.

Alex ha tentato un riavvicinamento con Damian, ma lui l'ha respinto per così dire, mentre Damian stesso ha cercato un riavvicinamento con Isie... fino ad arrivare al bacio fra di loro.

Infine Lisa sembra essere molto gelosa nei confronti di John e della sua nuova fiamma e vedremo cosa succederà nei prossimi capitoli.

Ho amato scrivere le scene del treno, in particolar modo quella fra Carson e Kelly e quella fra Teddy e Victoire.

Grazie a chi riesce ancora a seguire questa storia =)

Un bacione e a presto ^-^

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 (Settembre 2014) ***


 

Capitolo 16

 

Il treno stava per partire e Teddy corse velocemente per raggiungere il binario e prenderlo al volo.

Si era svegliato tardi quella mattina, benché sua nonna l'avesse chiamato più volte dabbasso senza alcun successo.

Si era vestito in fretta e furia, temendo di perdere il treno e l'ultimo anno a Hogwarts, anno che non vedeva l'ora di iniziare, ma anche di finire.

Non sarebbe stato più uno studente, ma avrebbe finalmente affrontato la vita vera.

Era elettrizzato all'idea, ma anche impaurito: non avrebbe più passato ogni attimo della sua giornata con Carson e Kelly, ma

soprattutto avrebbe visto raramente Victoire e questa era la cosa peggiore.

Con questi pensieri Teddy riuscì a salire sul treno e prese a cercare gli amici nei vari scompartimenti.

Quando vide una chioma rossa, sorrise.

-Dominique! Ciao!-

Dominique Weasley, la sorella minore di Victoire, era decisamente più malleabile di lei.

Era simile a Bill quasi quanto Victoire era simile a Fleur.

Piccola, rossa e decisamente un maschiaccio e quello era il motivo per cui Kelly preferiva di gran lunga Dominique a Victoire.

-Teddy.- disse Dominique, facendogli un sorriso strano -Da quando mi rivolgi la parola?-

-Ti prego, non chiamarmi così, sai che i miei amici non conosco quel soprannome. E io ti rivolgo sempre la parola!-

-Non qui.- precisò Dominique, incrociando le braccia al petto. Victoire sarebbe risultata minacciosa, mentre Dominique era

semplicemente rilassata -Durante l'estate e le feste parli spesso a me, a James e agli altri, ma quando mettiamo piede su questo

treno e poi a Hogwarts per te esiste solo mia sorella. Non che faccia differenza durante l'anno, visto che per te esiste sempre solo mia

sorella.-

Se n'era accorta perfino lei!

Teddy scosse la testa, incapace di credere che Victoire, la cui bellezza era seconda solo alla sua intelligenza, non si fosse proprio

accorta di nulla.

Dominique sorrise ancora e gli diede una spallata.

-Tranquillo, Ted, mia sorella è stupida. Non ha capito nulla.-

-Non so di cosa tu stia parlando.- provò a mentire lui, ma la ragazzina era ancora lì e gli sorrideva come se fosse anche lui stupido.

-No? Tutti noi stiamo solo aspettando che tu ti dia una mossa. Ai nostri occhi siete già una coppia. Ohi, James, sono qui!-

Teddy si voltò giusto in tempo per vedere James Potter, capelli spettinati e sorriso birichino, piombare fra di loro e stritolare la cugina.

-Ehilà, come state, tutto bene? Teddy... Perché parli con Dominique?- chiese lui, stupito.

Il più grande alzò gli occhi al cielo, stufo.

-Perché continuate a ripetermelo? Parlo sempre con voi!-

-Non è vero.- dissero all'unisono, mostrando due identici sguardi furbi.

-D'accordo, cercavo Victoire. O Carson e Kelly. Li avete visti?-

-Ah, ecco.- James si voltò verso Dominique -Ora è tutto chiaro.-

-Fred dov'è?- domandò la rossa, cercandolo con lo sguardo.

-Siamo tutti insieme, nel quarto scompartimento a destra. Stiamo tutti prendendo in giro Roxanne. Non sa giocare a Sparaschiocco,

possibile?- James tornò a concentrarsi su Teddy -Mi pare di aver visto la tua bella poco più avanti, insieme alla sua amica sempre

agitata.-

-Lisa?- soffiò lui e James annuì.

-D'accordo, grazie, ragazzi. Divertitevi.-

-Oh, lo faremo.- chiarì Dominique, prendendo per il braccio James e trascinandolo -Voglio proprio vedere la faccia di Roxy quando la

straccerò a Sparaschiocco!-

Teddy fece una mezza risata, dirigendosi verso lo scompartimento che James gli aveva indicato.

Non bussò nemmeno, perché la voce di Lisa era inconfondibile.

-Ted!- Fu proprio Lisa la prima a saltargli al collo per salutarlo -Sbaglio o sei più alto? Smettila di crescere o sembrerò un bonsai vicino

a te!-

Victoire sorrise e Teddy riuscì a notare solo quello.

-Ehi, Vic, è bello rivederti!-

La ragazza stranamente non storse il naso di fronte a quel nomignolo e si alzò per abbracciarlo.

-Mi sei mancata.- le sussurrò all'orecchio e poté giurare di averla vista arrossire.

-Via, Ted, ci siamo visti neanche un mese fa a Villa Conchiglia.-

-Beh, mi sei mancata lo stesso.- mugolò lui, dispiaciuto che lei non avesse detto lo stesso.

-Kelly e Carson?- domandò Lisa, sedendosi al suo posto, mentre Victoire e Teddy si sedevano vicini come se fosse la cosa più naturale

del mondo.

-Non li ho visti. Ho preso il treno per miracolo oggi. Mi sono svegliato tardi! A proposito.- si voltò verso Victoire -Ma è vero che non

parlo mai con tua sorella e gli altri quando siamo a scuola?-

-Certo che sì.- Victoire si spostò una ciocca di capelli dal volto -Da una parte è normale visto che loro sono in un gruppo e noi siamo in

un altro, senza contare che la differenza di età si sente, però...- Victoire si fermò, incerta se continuare.

-Però?-

-Beh, devi ammettere che dall'altra parte è strano. Dominique, James e Fred sono Grifondoro. Non ci credo che non hai mai trovato

un minuto per chiacchierare con loro. Pensa se anche Roxanne dovesse finire lì, non potrai semplicemente ignorarli e basta.-

-Questo è il mio ultimo anno! Non li ignorerò, ma cercherò di passare il più tempo possibile con i miei amici e con te.-

-Perché, io e te non siamo amici?- domandò Victoire, stuzzicandolo

Teddy le sorrise, incapace di replicare.

Sì, erano amici, molto amici, ma il ragazzo avrebbe preferito essere qualcosa di più.

Farne parole con Victoire, però, era fuori discussione.

La ragazza aveva da poco rotto con Carson e non poteva rischiare di far soffrire il suo migliore amico.

Kelly, l’altra sua migliore amica, l’avrebbe ucciso se solo l’avesse fatto e anche lui, Teddy, avrebbe fatto di tutto per evitare un

ulteriore dolore a Carson.

-Isie?- soffiò Teddy, cercando di non pensare alla sua tragica situazione.

-È diventata Prefetto! Ci crederesti?- trillò Lisa, felice per la sua amica.

-Strano, perché non hanno scelto la perfetta Victoire Weasley?- domandò Teddy, prendendo in giro Victoire che fece spallucce.

-Forse perché è troppo perfetta!- provò Lisa, ridendo.

-O semplicemente perché la preside conosce bene i miei geni e la compagnia che frequento. Con Roxanne, Fred e James come cugini,

Dominique come sorella e te, Ted, come migliore amico? Avrei chiuso sempre un occhio per voi e la preside non l’avrebbe permesso.-

-Non credo che l’avresti fatto. Sei una che le rispetta le regole.-

-Non quanto Isie.- Victoire si appoggiò al sedile -Comunque non farà il viaggio con noi quest’anno per via del suo nuovo incarico.-

-Peccato, mi mancherà.- soffiò Lisa, dispiaciuta e Teddy le fece un occhiolino per tirarla su di morale.

-Lisa, non è morta! La rivedrai a cena, tranquilla.-

Teddy e Lisa si lanciarono un'occhiata, rassegnati.

-Cosa?- sbottò Victoire, notando l'intesa fra i due.

-Sei la solita. Ammettere che ti manca o ti è mancato qualcuno non è peccato, Vic.-

-Anche non essere melodrammatici, Teddy.-

Teddy rise, divertito di fronte a quel battibecco: gli era mancato punzecchiarsi con Victoire.







Isie smise di baciare Damian e si allontanò dal ragazzo per guardare verso la porta dello scompartimento chiuso.

-Hai paura che entri qualcuno e che ci scopra.-

Damian non aveva posto alcuna domanda, ma aveva parlato con tranquillità prima di sedersi accanto al finestrino e appoggiare annoiato la testa sul sedile.

-Non vorrei che qualcuno lo venisse a scoprire prima delle mie amiche. Reagirebbero malissimo, lo sai. Victoire, specialmente, se sapesse...-

-Scusami, ma non mi interessa niente di quello che pensa Victoire Weasley. Mi basta il suo cognome per starle a debita distanza.-

Isie incrociò le braccia al petto e gli lanciò un'occhiataccia.

-Non posso nemmeno più odiare i Weasley? Oh, ma andiamo!-

Isie strinse le labbra e scosse la testa.

-D'accordo, va bene.- Damian la fissò da capo a piedi, come se la stesse studiando -Saremo solo io e te in questo scompartimento o dovrò sopportare anche quelle pazze delle tue amiche?-

-Te l'ho detto, organizzavo tutto da mesi.- Isie si torturò le mani -Nick?-

-Io non ho segreti con lui. Gli ho semplicemente detto che volevamo stare soli.- disse Damian, facendole un ghigno per rimproverarla di non avere fatto altrettanto con Victoire e Lisa.

Isie finse di non cogliere la frecciatina, ma Damian sapeva che l'aveva afferrata e ghignò.

-Che scusa hai trovato con la Weasley e la Clack?- chiese il ragazzo, mostrando quasi un minimo di curiosità.

-Non l'hai notato? Eppure mi fissi da mezz'ora.- Isie si indicò il petto dove una spilla, con un grossa P incisa, spiccava sulla divisa pulita.

-Non me lo dire.- Damian continuava a guardarla come se dovesse sparire da un momento all'altro -Sei diventata Prefetto?-

Isie annuì con gioia.

-Non è meraviglioso?-

-Se me lo avessero detto qualche anno fa, che avrei finito per baciare un Prefetto, non ci avrei mai creduto.- commentò Damian, ancora annoiato -Deve essere la legge del contrappasso.-

-La smetti di dire cose senza senso?- Isie si sedette accanto a lui, spazientita -Allora, io devo passare del tempo con gli altri Prefetti...-

-Ah, ecco la fregatura.- Damian la interruppe offeso -Devo fare il viaggio da solo.-

-No.- Isie sorrise e gli prese una mano che, stranamente, Damian non rifiutò -Lo scompartimento dei Prefetti è esattamente davanti a questo, così ogni minuto libero lo passerò qui con te.-

Damian fece quello che Isie aveva scoperto da poco essere il suo sorriso: era così raro che il ragazzo sorridesse che Isie arrossiva tutte le volte che lo vedeva.

-Allora sei contento.- Isie si avvicinò e gli diede un rapido bacio -Meno male.-

-E una volta arrivati a Hogwarts? Come la metterai con le tue amiche?- domandò lui, puntando i suoi occhi azzurri in quelli verdi di lei.

Isie sbuffò, lasciandosi quasi cadere sul sedile.

-Non lo so. Voglio dire, cosa posso dire? Non so neanche... cosa...- Isie balbettava, cosa davvero rara per una persona razionale come lei -Non so neanche cosa siamo io e te. Non ne abbiamo parlato molto quest'estate.-

Damian ghignò e fece spallucce.

-Tu cosa vuoi che siamo?- domandò il ragazzo, passandole una mano fra i capelli.

-Fai sempre così.- Isie scostò la sua mano e lo inchiodò con lo sguardo -Fai sempre fare tutto a me, in modo da non prenderti mai le responsabilità di niente.-

-Perché sei tu che vuoi la definizione di ogni cosa. Non siamo a scuola, nella vita reale non è sempre possibile etichettare tutto.- Damian la baciò due volte prima di continuare -Come puoi definire questo?-

-Beh, sai, esistono dei nomi per i diversi tipi di relazioni.- Isie fece vagare lo sguardo -So che tu avevi un certo numero di ragazze prima e che il rapporto che avevi con loro non è uguale a quello che hai con me. O forse sì? Non so che tipo di rapporto vuoi da me.-

-Non è quello che voglio da te, Isie.- Damian la fece voltare verso di lui -So quello che tu vuoi da me e va bene. Vuoi che sia il tuo ragazzo, vero?-

Isie annuì e parlò con decisione quando disse.

-Ma tu cosa vuoi? Perché da come hai pronunciato “ragazzo” so che non è quello che voglio io.-

-È perché non ci sono abituato.- tentò di giustificarsi Damian, alzando gli occhi al cielo -Ma mi va bene, sarò il tuo ragazzo.-

-No.- Isie scosse la testa -Andiamo per gradi. Iniziamo a frequentarci come stiamo facendo adesso e poi, quando sarai pronto e solo se lo vorrai, diventerai il mio ragazzo.-

Damian sorrise di nuovo -cosa che provocò nuovamente il rossore sulle guance di Isie- e si spinse avanti per baciarla.







-Sei pronto?- bisbigliò Kelly all'orecchio di Nick, che annuì in tensione.

-Entriamo, salutiamo tutti e lo diciamo, va bene?- continuò la ragazza e Nick annuì di nuovo.

-Nick, ti prego, rispondi!- Kelly alzò gli occhi al cielo e prese a scuoterlo -Non ti faranno niente, sono i miei migliori amici e mi vogliono bene.-

-Da come mi hai raccontato, non hanno trattato molto bene Dean Alpert e lui era il tuo ragazzo.- disse Nick, voltandosi finalmente per guardarla in viso.

-Loro odiavano Dean! Lo odiavamo tutti, ma con te sarà diverso, vedrai.- Kelly lo spinse verso lo scompartimento e lo fece entrare per primo.

-Kelly!- fu Carson il primo a superare Nick per raggiungere la ragazza e abbracciarla -Amica mia, ci sei mancata un sacco!-

Kelly sorrise e lanciò un'occhiata a Nick da dietro le spalle di Carson che ancora la teneva stretta.

-Anche tu, Cà. Da quanto tempo non ci vediamo? Dieci ore, circa?-

-Dodici per l'esattezza.- Carson si sciolse in un sorriso e si voltò per spiegare a Teddy, Victoire e Lisa -Kelly ed io abbiamo passato quasi tutta l'estate insieme.-

-Avremmo voluto anche te, Ted, ma come al solito eri... da un'altra parte.- aggiunse Kelly, guardando Victoire che assottigliò gli occhi -Lisa, è bello rivederti. Weasley... stessa cosa, più o meno.-

-Idem.- replicò Victoire a denti stretti, mentre Lisa si alzava dal sedile per abbracciare Kelly -Nick, ci sei anche tu. Scusami, non ti avevo visto.-

-Tranquilla, Victoire, non c'è problema.- Nick si sporse per abbracciarla, tenuto d'occhio da Teddy che dovette contenere la gelosia -Ci siete proprio tutti.-

-No, in realtà manca Isie, ma è perché è diventata Prefetto!- commentò Teddy, sedendosi nuovamente accanto a Victoire come a marcare il territorio.

-La mia Isie?- Kelly era raggiante -La mia protetta è diventata Prefetto! Weasley, che ti è successo? Ho sempre pensato che saresti diventata tu Prefetto!-

-E invece sbagliavi.- brontolò Victoire e Teddy si premurò di premerle un braccio in segno di conforto.

-Non importa, tanto Isie lo sa già.- Kelly rimase l'unica in piedi, ma dopo aver lanciato un'occhiataccia a Nick, il ragazzo si alzò e le andò vicino -Dobbiamo dirvi una cosa.-

-State insieme?- azzardò Lisa, le mani strette in preghiera e un sorriso che stava per nascere.

-Come hai...?- Nick non ebbe il tempo di concludere la frase che Lisa si era messa a strillare dalla felicità, si era alzata in piedi sul sedile e aveva coinvolto Nick in un balletto improvvisato.

-Okay, abbiamo capito, Lisa è d'accordo.- Kelly spostò lo sguardo verso Teddy, Carson e Victoire -Ragazzi?-

-Se lo stai chiedendo a me, sono d'accordo anch'io.- disse Victoire con un mezzo sorriso sincero -Nick è simpatico, tu no, quindi vi compensate a vicenda.-

Kelly decise di soprassedere, ma annuì e continuò a guardare i suoi due amici.

-È meraviglioso, Ly, davvero.- commentò Teddy dopo un po' di tempo -E sei così felice che non posso neanche prendermela per aver parlato prima con Isie che con noi.-

-Grazie, Ted.- Kelly si morse le labbra e guardò Carson -Cà?-

Carson aveva lo sguardo abbassato e non lo alzò quando disse.

-Perché non ce l'hai detto prima?-

-Non sapevo come...-

-Abbiamo passato tutta l'estate insieme e non hai mai trovato un'occasione per dirmelo?- Carson la interruppe bruscamente, alzando finalmente gli occhi verso l'amica -E com'è possibile che voi due stiate insieme se ogni minuto libero lo passavi a casa mia o viceversa? Quando mai vi siete visti?-

-Beh, non proprio ogni minuto libero.- si giustificò Kelly -Ogni tanto Nick era da me o io da lui e... Hai presente la settimana che avrei dovuto trascorrere dai miei nonni? Ero... Beh, ero con Nick al lago.-

Carson mostrò il suo disappunto e si voltò verso Nick che, se avesse potuto, si sarebbe buttato giù dal treno in corsa pur di non dover sostenere quello sguardo.

-Hai un bel effetto su di lei, Nick. Stai con Kelly da pochi mesi e già racconta bugie ai suoi migliori amici.-

-Dai, non esagerare.- commentò Teddy, facendogli cenno di stare tranquillo, ma Carson non lo vide neppure, perché stava nuovamente scrutando Kelly.

-Carson, smettila di fare l'idiota come il tuo solito.- disse lei, incrociando le braccia al petto -D'accordo, ho sbagliato, ma la decisione è stata mia, Nick non c'entra niente. Sì, non ve l'ho detto subito, ma non mi sembra che tu sia corso a parlarmi di Victoire quando voi due vi siete messi insieme.-

-Era diverso!- urlò Carson, alzandosi dal sedile -Voi l'avete scoperto lo stesso giorno in cui ci siamo baciati. Sai che ve l'avrei detto il prima possibile, appena trovata l'occasione. Non puoi paragonare le due cose.-

Kelly sbuffò e sventolò la mano sopra la faccia.

-Ti prego, Cà, non vorrai litigare per una cavolata come questa? Sapevi che c'era qualcosa che mi rendeva particolarmente felice, me l'hai detto l'anno scorso durante l'ultimo viaggio in treno!-

-Sì, ma credevo...- Carson si interruppe, come se solo in quel momento si fosse accorto di essere in uno scompartimento con altre persone che aspettavano che continuasse a parlare.

-Credevi...?- lo incoraggiò Kelly, mettendosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio con fare nervoso.

-Niente.- Le labbra di Carson si chiusero in uno broncio che Lisa riuscì, in quella situazione, a trovare adorabile e sexy nello stesso momento -Uffa, hai vinto. Non importa.-

Nick sospirò di sollievo e si sedette accanto a Lisa, mentre Kelly raggiungeva Carson per abbracciarlo nuovamente e sussurrargli un “Grazie” carico di felicità.

-E comunque dovrò fare il viaggio con due coppie, non è giusto.- brontolò Carson, continuando a tenere il muso e sprofondando sul sedile ancora di più.

-Scusa e chi sarebbe l'altra coppia?- domandò Victoire, sistemandosi i capelli con noncuranza.

-Tu e Ted, mi pare ovvio.- rispose lui, sicuro.

Teddy provò a fare finta di niente, ma sia Kelly che Lisa gli lanciarono un'occhiata di sottecchi.

-Io e Victoire non siamo una coppia, Cà. A malapena ci sopportiamo.-

Victoire si voltò a guardarlo, incenerendolo con lo sguardo.

-Intendevo dire che come coppia saremmo un disastro... No, cioè, non intendevo dire che non potremmo funzionare, anzi, ma... Ecco, tra il tuo caratterino e il mio...- Teddy provò a giustificarsi, ma non riusciva proprio a far capire il suo pensiero.

-Mi stai dicendo che non ho un bel carattere?- chiese Victoire, tagliente -E che, quindi, tu faresti fatica a sopportarmi?-

-Sono più che sicuro di non aver usato queste parole.- chiarì Teddy, avvicinandosi alla ragazza per farle capire bene -So solo che io e te battibecchiamo spesso e sarebbe strano non farlo più. Non so, non ho mai visto una coppia stuzzicarsi e prendersi in giro come facciamo noi.-

-Zio Ron e zia Hermione lo fanno sempre, eppure sono sposati.-

Teddy corrugò la fronte, guardando Victoire come se fosse impazzita.

-Mi stai dicendo che, secondo il tuo punto di vista, io e te saremmo una coppia perfetta? O comunque una coppia che funzionerebbe?-

Victoire provò a non arrossire e scosse la testa, facendo muovere i lunghi capelli dorati.

-Lascia stare, non importa. Carson, se vedi me e Ted come una coppia, c'è sempre Lisa qui con te.-

-Grazie per la considerazione comunque.- sbuffò Lisa, rivolta a Carson che, lanciando un'occhiata a Victoire, sbuffò anche lui.

Teddy si sentì in colpa: Carson e Victoire erano stati insieme e forse Carson ci teneva ancora a lei; tutto quel discorso su lui, Ted, e Victoire come coppia poteva essere evitato.

Teddy ricordava ancora le parole di Kelly: non doveva in alcun modo far soffrire l'amico, anche a costo di tenere per sempre nascosto il sentimento che provava per Victoire.







Quella sera, dopo aver concluso il banchetto, Victoire, Lisa ed Isie, che finalmente si era unita a loro dopo i suoi doveri di Prefetto, si riunirono nella loro stanza a chiacchierare e a raccontarsi le loro vacanze.

-Quindi tu e John non vi sentite da...- Victoire stava incoraggiando Lisa a parlare, mentre Isie le ascoltava in silenzio.

-Da tutta l'estate! Si è presentato a casa mia un paio di volte, ma ho convinto mia madre a dirgli che non c'ero o che non ero presentabile.- spiegò Lisa, agitata -Mi ha anche scritto, ma non gli ho risposto. Non merita risposta dopo quello che ha fatto!-

-Cioè? Vivere la sua vita e uscire con delle ragazze che non lo guardano come se fosse un cucciolo da salvare?- chiese Victoire con un sorriso -Ammettilo, John non poteva aspettarti per sempre e questo ti da fastidio perché in fondo ti facevano piacere le sue situazioni e questo perché ti piace e sei gelosa di quella ragazza.-

Lisa arrossì e sobbalzò quasi come se fosse stata colpita.

-Non è vero, non mi piace affatto. Mi ha solo infastidito il suo atteggiamento. Un po' come a Teddy ha dato fastidio scoprire di te e Carson l'anno scorso.-

Fu il turno di Victoire arrossire e sobbalzare, prima di riprendere il controllo e dire.

-Situazione molto diversa.-

-No, era la stessa.- disse Lisa, con una ritrovata energia -Tu e Carson non gli avevate detto nulla e lui ci è rimasto male. E a me è successo lo stesso, io e John siamo amici come lo siete tu e Ted e avrebbe dovuto dirmi che stava uscendo con una ragazza.-

-Magari aveva solo paura della tua reazione.- disse Isie, parlando per la prima volta -Può capitare, no?-

Victoire alzò un sopracciglio e, scambiatasi un'occhiata con Lisa, tornò a guardare Isie.

-Devi dirci qualcosa?-

Isie annuì e prese un bel respiro.

-Voglio prima fare una premessa: non era mia intenzione mentirvi o raccontarvi delle storie, stavo solo trovando il coraggio per dirvelo e inoltre dovevo ancora capire cosa stava succedendo per raccontarvi ogni cosa.-

-Se riguarda Kelly e Nick, lo sappiamo già.- affermò Lisa con un sorriso enorme -Io li trovo molto carini insieme.-

-Lo sono.- ammise Isie, tentando di fare un sorriso -Ma non mi riferivo a loro due. Parlavo di me. Di me e Damian.-

-Damian Flitt?- domandò Lisa, sbarrando gli occhi -Quel Damian?-

-Sì, lui.- Isie guardò le sue migliori amiche -Ci frequentiamo da un po' di tempo.-

-Cosa vuol dire un po' di tempo?- chiese Victoire, mentre Lisa andava in iperventilazione -Lisa, rilassati.-

-Da giugno.- rispose Isie e Lisa quasi strillò -Lisa, ti prego.-

-Oh, Merlino, Isie! Stiamo parlando di quel pazzo psicotico di Damian Flitt! Il degno figlio di Marcus Flitt. Lo sai cosa si dice di Damian in giro e non credo che siano solo voci. Pensi davvero che lui voglia uscire con te senza un tornaconto?-

-Se ti riferisci a quello che penso, Lisa, perché avrebbe dovuto scegliere me? Là fuori è pieno di ragazze pronte a dargli quello che vorrebbe senza fargli aspettare nemmeno un secondo.- disse Isie, arrossendo per quello che aveva appena detto.

-No, non mi riferivo a quello, mi riferivo a te ed Alex, suo fratello.- Lisa balzò in piedi -Non pensi che lo stia facendo apposta per ferirlo? O per fargliela pagare? Farla pagare ad Alex e a sua madre?-

-Io mi fido di lui.- disse Isie, con decisione -Non vi sto chiedendo di fidarvi anche voi, vi chiedo di fidarmi di me. Mi conoscete, sapete come sono fatta, non avrei preso una decisione così alla leggera senza riflettere.-

Lisa si girò verso Victoire, ancora in silenzio.

-Vic?- chiosò Lisa e l'amica le lanciò un'occhiataccia.

-Victoire, tu cosa ne pensi?- chiese Isie in attesa.

-Penso che tu abbia ragione.- rispose lei con sicurezza -So che sei razionale e hai la testa sulle spalle, per cui non stai uscendo con lui solo perché è un bel ragazzo e ha quell'aria da duro che farebbe impazzire chiunque.-

Lisa fece una smorfia disgustata e Victoire alzò gli occhi al cielo.

-Okay, farebbe impazzire una buona fetta di persone. Sono anche convinta, però, che per te non sia solo una semplice sbandata, Isie. E non vorrei che quello che tu provi per lui annebbi la tua facoltà di giudizio.-

Isie la spronò ad andare avanti e Victoire le sorrise.

-Io sono tua amica, Isie, per cui mi fido di te. Non ti dirò che sono felice della tua scelta, ma spero che Damian ti renda felice.-

Isie sorrise a sua volte e guardò Lisa che disse.

-Io non sono d'accordo, ma non voglio rovinare questo momento, per cui va bene, frequenta chi vuoi, ma sappi che un giorno mi darai ragione.-

Isie continuò a fissare l'amica che, sbuffando, corse ad abbracciarla.

-Ma ti voglio un mondo di bene, Isie, per cui da una parte spero con tutto il cuore di sbagliarmi.-

Victoire sorrise e si alzò elegantemente sul letto per unirsi all'abbraccio.

Isie sentì la tensione sciogliersi e strinse a sé le sue amiche.

-Grazie, ragazze.-









-Dobbiamo parlare.-

Isie era entrata nella Sala Comune dei Serpeverde, sgattaiolando poi nel dormitorio di Damian senza che nessuno le desse fastidio.

Nick, oramai, l'aiutava ad evitare i guai ogniqualvolta Isie volesse passare a trovarli.

Damian, che in quel momento era seduto sul letto, stava leggendo una rivista sportiva e non ebbe nemmeno bisogno di alzare gli occhi per capire chi fosse entrato nella stanza.

Quel tono risoluto, oramai, lo conosceva bene.

-Ehi, mi stai ascoltando?- Isie si mise di fronte al suo letto con le braccia incrociate.

-Sì, ti ascolto.- Damian posò la rivista con un ghigno -Però dovresti imparare che se tu entri nella mia stanza e siamo soli, il mio primo pensiero non è certo quello di voler parlare.-

Isie arrossì vistosamente e abbassò lo sguardo, ricordandosi le parole di Lisa.

-Isie.- mormorò Damian; anche con gli occhi abbassati la ragazza sapeva che stava ghignando -Stavo scherzando.-

Isie alzò lo sguardo e vide che era sincero. Un po' più rilassata, riprese a parlare.

-Io invece sono seria, Damian. Ho parlato con le mie amiche e tu ne hai parlato con Nick, ma abbiamo dimenticato di dirlo a una persona. Forse la più importante.-

Damian la studiò con interesse, capendo a chi si riferisse, ma preferendo non dirlo ad alta voce.

-Dobbiamo dirlo ad Alex e anche in fretta prima che lo venga a scoprire da qualcun altro.- Isie si morse le labbra e prese a gesticolare -Questa cosa potrebbe ferirlo e io vorrei evitare altri drammi.-

-Soffre già, visto che l'hai scaricato.- puntualizzò Damian, alzandosi dal letto -Lui prova ancora qualcosa per te e tu no, quindi qualsiasi cosa gli dica le cose non cambieranno. Credi davvero che se andassi da lui a dirgli che ora esci con me, non soffrirebbe? L'hai scaricato per suo fratello, che come ben sai odia, per cui...-

-Lui non ti odia!- lo interruppe Isie con decisione -Anzi, casomai è il contrario.-

Damian ghignò e annuì.

-Lo ammetto. Alex non mi va particolarmente a genio.-

-Come tutti del resto.- ironizzò Isie, sbuffando.

-Usi il sarcasmo per insultarmi? Sei proprio una cervellona.- commentò Damian, scuotendo la testa -Comunque se vuoi dirglielo, fa' pure e vediamo come reagisce.-

-Come al solito devo fare tutto io. Sei suo fratello, non puoi parlargli anche tu? Io... Io non voglio essere un'altra ragione per complicare ancora di più il vostro rapporto. Vorrei davvero che voi due riusciste a chiarire le cose una volta per tutte.- disse Isie, abbassando la voce per paura che Damian potesse arrabbiarsi per quel discorso già ripetuto mille volte.

Damian si sedette sul baule davanti al suo letto e fece un cenno ad Isie di avvicinarsi.

La ragazza lo assecondò e lui le prese una mano per tirarla verso di sé e farla sedere fra le sue gambe.

Isie arrossì, ma non si spostò.

-Riepilogando.- le sussurrò lui all'orecchio -Vorresti che io andassi da mio fratello, con cui ho rapporto pessimo, e gli dicessi che frequento la ragazza che lui ama ancora per fare in modo che il nostro rapporto migliori? Non ha alcun senso, Leigh.-

Isie si voltò per guardarlo negli occhi e si scontrò con il suo ghigno canzonatorio.

-No, voglio solo che tu sia sincero e gli dica che ti dispiace per come siano andate le cose e che vorresti davvero recuperare gli anni passati a mostrare indifferenza.-

-Ma a me non dispiace per come sono andate le cose.- disse Damian, dandole un veloce bacio sulle labbra -Vuoi che gli dica che mi dispiace che tu abbia preferito me a lui? E non voglio nemmeno recuperare il tempo perduto. Oramai sono maggiorenne, sono praticamente un adulto per questa società, per cui prenderò i M.A.G.O e finalmente potrò andarmene da casa mia e chiudere per sempre con mia madre e mio fratello.-

Isie gli diede una botta sul braccio e si alzò.

-Non sei serio.-

-Certo che lo sono.- dichiarò Damian, laconico -Sono più che serio, Isie, e non cambierò idea per quanto tu possa continuare a volere il contrario. Questa è la realtà dei fatti. Non tutte le famiglie si vogliono bene.-

-Ti farò cambierà idea, vedrai.- disse Isie con un cipiglio deciso di chi non vuole sentire ragioni -Tenterò fino a quando la tua famiglia non tornerà ad essere una famiglia normale.-

-Io non ti fermerò.- Damian ghignava, segno che si stava divertendo a vedere Isie così sicura di sé -Se è così che vuoi perdere il tuo tempo, fa' pure. Parlerò con Alex se questo ti farà sentire meglio, ma non farò altro.-

-Va bene. Vediamo chi cederà per primo, Damian.-

Il ragazzo annuì e le fece nuovamente segno di avvicinarsi.

-Ora puoi tornare qui, per favore?-

Isie sembrò pensarci su e sorrise.

-No. Stiamo facendo una gara, giusto? Quindi vediamo se sarai un po' più carino con Alex con alcune privazioni.-

-Privazioni?-

Isie annuì e si diresse verso la porta.

-Partiamo dai baci, cosa ne dici? Migliora il tuo rapporto con Alex e forse potrai ancora baciarmi.-

Damian non si infastidì, ma anzi alzò gli occhi al cielo come se fosse rassegnato.

-Senza i baci non ci resta più niente.-

-Esattamente.- Isie sorrise trionfa -E niente è brutto, no? Se vorrai ancora baciarmi, sai cosa devi fare.-

-Pensi di riuscire a fregarmi così?- Damian sembrava divertirsi un mondo, ma Isie non si scoraggiò.

-Non mi fermerà nulla, Damian.-

-Oh, neanche a me, Isie, neanche a me.-













-Isie e Damian Flitt?-

-Shh, Teddy, non lo devi dire a nessuno.- Victoire abbassò la voce e gli si avvicinò per non essere sentita -Devono ancora dirlo ad Alex e non so se un tipo come Damian vorrà rendere la relazione pubblica.-

-Un po' come hai fatto tu con Carson.- sussurrò Teddy, provando a non notare quanto Victoire fosse vicino a lui.

-Quella è un'altra storia.- Victoire si avvicinò ancora -E Lisa è gelosa di John Donovan, ma ancora non vuole ammetterlo. Addirittura come espediente ha usato te.-

-Me?-

Victoire annuì e si premette una mano sulla bocca. Teddy deglutì e provò a concentrarsi sulle parole delle ragazza.

-Dice che sta reagendo come hai reagito tu alla vista di me e Carson. Quindi se io credo che lei sia gelosa...-

-Io dovrei essere geloso di te e Carson? O comunque avrei dovuto esserlo?- chiosò Teddy e Victoire annuì di nuovo con un sorriso.

-Cosa vuoi sapere, Vic? Sei io potrei essere geloso di te?-

-Potresti?- chiese la ragazza, curiosa -Forse no, dopo aver detto che come coppia saremmo spacciati.-

-Non ho detto questo.- Teddy le diede un bacio sulla guancia che la fece arrossire -Sai che non l'avrei mai detto.-

-E allora?- lo incoraggiò Victoire, così vicina che poteva contarle le lentiggini che aveva sul naso.

-Tu vorresti che io lo sia? Geloso di te, intendo.- Teddy non sapeva come riusciva a mettere le parole in fila e creare frasi di senso compiuto; il cuore gli stava per esplodere e aveva paura che i capelli cambiassero colore all'improvviso: era già successo di non riuscire più a controllare i suoi poteri per la troppa emozione.

-Ted Lupin!-

Teddy e Victoire sembrarono quasi scoppiare come bolle di sapone, sobbalzarono entrambi e si allontanarono, rossi in viso come se fossero stati pizzicati a combinare qualche guaio.

Una ragazza li stava raggiungendo e Victoire ci mise meno di un minuto per capire chi fosse: Olivia Goldstein, il capitano della squadra di Quidditch dove giocavano Teddy, Carson e Kelly.

-Olivia, ciao!- Teddy, che fino a quel momento era rimasto seduto con Victoire sull'erba del Parco, si alzò velocemente -Mi cercavi?-

-Certo che sì.- Olivia gli batté un pugno su una spalla -Cosa fai, Lupin, mi scrivi per tutta l'estate e poi quando arrivi a Hogwarts fai anche finta di niente?-

Victoire stropicciò le labbra, infastidita da quello che aveva appena sentito.

Teddy se ne accorse e provò a spiegare.

-Ci siamo scritti tattiche da gioco per vincere anche quest'anno o per parlare dell'ultimo anno che avremo trascorso qui.-

-Nelle prime due lettere.- precisò Olivia, sorridendo -Poi abbiamo parlato di tutto. Davvero non te lo ricordi?-

-Ted, io devo andare.- disse Victoire con un tono gelido che fece rabbrividire Teddy -Tanto sei in ottima compagnia.-

Olivia sembrava confusa, non conosceva abbastanza Victoire Weasley da comprendere il suo sarcasmo; ma Teddy afferrò l'astio della ragazza e iniziò a sentirsi in imbarazzo.

-Olivia, possiamo parlarne più tardi?- chiese Teddy, passando lo sguardo da Olivia a Victoire -Stavamo finendo un discorso e quindi...-

-Oh, Merlino, scusate, non avevo capito di avervi interrotto.- Olivia era mortificata, perché adesso capiva le occhiatine di fuoco di Victoire -Ci vediamo più tardi, Lupin, e scusatemi ancora.-

Olivia salutò entrambi, ma solo Teddy le rispose. Quando Olivia fu a debita distanza, Teddy si voltò verso Victoire.

-Vic, oramai sei grande per comportarti come una ragazzina viziata.- disse Teddy, non volendola offendere, ma solamente aiutare -Non puoi guardare male qualsiasi persona ti interrompa e non puoi non salutare qualcuno solo perché non ti sta particolarmente simpatico.-

-Grazie per questa tua lezione sull'educazione, Teddy.- commentò Victoire per nulla colpita dalle sue parole -Ma non provare a evitare l'argomento. Hai scritto ad Olivia Goldstein per tutta l'estate?-

Teddy si passò una mano fra i capelli, non sapendo quale risposta non l'avrebbe fatta infuriare.

-Ssssì, in un certo senso.- mormorò Teddy, provando la strada della sincerità -Ma siamo nella squadra di Quidditch ed è una mia amica e...-

-E ti piace.- concluse Victoire, annuendo -E quando pensavi di dirmelo?-

-Non mi piace in quel senso, Vic.-

-Piantala di chiamarmi così!- sbottò la ragazza, di colpo furiosa -Sai, non mi importa. Non mi importa se ti piace, non mi importa se ne sei innamorato e non mi importa se mi stai mentendo. Fai quello che ti pare, Ted, ma lasciami perdere.-

Victoire gli diede una spallata prima di allontanarsi da lui il più velocemente possibile senza che Teddy la seguisse.

Il ragazzo la conosceva fin troppo bene, doveva lasciarla sbollire prima di poter chiarire ogni cosa.

Teddy sbuffò, dando uno sguardo al cielo plumbeo.

Gli anni passavano, ma le cose in fondo sarebbero rimaste sempre le stesse.







Spiegazioni, varie ed eventuali:

Eccomi di ritorno!!

Capitolo un po' così, pieno di segreti che finalmente vengono fuori.

Prima Kelly e Nick, poi Isie e Damian e infine Teddy, che si è scritto per tutta l'estate con Olivia Goldstein, che conosceremo meglio nei prossimi capitoli.

Che dire? È l'ultimo anno di Teddy, Carson, Kelly e Damian e quindi ne vedremo delle belle, anzi ne vedremo/leggeremo di tutti i colori xD

Grazie, come sempre, ai pazientissimi che aspettando i capitoli e continuano a seguire questa storia.

VI AMO <3

Un bacione e a presto *-*

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