Per un paio di sandali

di Sae
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prima parte ***
Capitolo 2: *** secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** terza parte ***
Capitolo 4: *** A far di conti ***
Capitolo 5: *** Insonnia ***
Capitolo 6: *** Tum...Tum...tum flying away ***
Capitolo 7: *** Il cattura sogni ***



Capitolo 1
*** prima parte ***


Per un paio di sandali

 

 

 

Per un paio di sandali

 

 

- prima parte

 

 

La Going Merry, navigava pigra sul grande blu.

Le onde scalfivano appena il singolare vascello.

Come al solito il silenzio arrivava solo di notte e l’allegria sorgeva ogni mattino, come il sole.

I rumori erano frequenti, e nel tempo in cui questa storia ha origine…ci giunge all’orecchio un fracasso di piatti rotti.

Quasi immediatamente si sentirono delle voci confuse e si aprì cigolante la porta della cucina.

Sanjii assatanato spinse fuori a calci Rufy, che camminava salterellando su un piede solo.

Il capitano, aveva qualcosa in mano: una pietanza appena sfornata.

 

-Fuori dalla mia cucina!- gridò il cuoco a pieni polmoni.

 

Con un gesto di stizza, Sanjii si riprese il piatto con i manicaretti. Emise uno “ sgrunt, sgrunt ” a mo di paperino, con tanto di vapore che gli uscì dalle orecchie.

Successivamente al resto della compagnia, intenti a fare le pulizie sul ponte, giunse il rumore della porta poco oleata che si richiuse sbattendo.

All’interno si poteva sentire il diciannovenne dai capelli biondi borbottare animatamente, mentre fumava la sua solita sigaretta.

Rubber, assunse un’espressione dispiaciuta e corrucciata.

Alzò un pugno in aria e urlò con un’innata ingenuità:

 

- Sanjii, comunque non si fuma in cucina !-

 

Si sentì un borbottio più forte, e tutti capirono che il cuoco stava perdendo la pazienza.

Il capitano, come se niente fosse, si mise a correre allegro; anzi per la precisione, salterellava su un piede solo.

Nami, guardandolo, pensò che prima o poi l’esperto di culinaria lo avrebbe avvelenato.

E… senza neanche farlo a posta pochi secondi dopo, lo vide inciampare sopra il piccolo Chopper.

Preso dall’impeto anche Usop l’imbranato di turno, cadde sopra i due.

Teniamo a precisare che, il pirata dal naso lungo in quel momento stava disperatamente cercando di aggiustare una tavola di legno e aveva in mano un attrezzo.

Immaginiamo già i visi terrorizzati dei due amici, osservare, l’irrimediabile moto verso il basso del martello da un kilo.

Rubber, si riprese giusto in tempo, per scrutare l’oggetto voluminoso cascare sul piede del più buffo fra i pirati.

Ne consegue che: il figlio di Yasop si mise a ballonzolare dal dolore emettendo urli spaventosi. Chopper scoppiò a ridere mentre Rufy sconsolato guardò i suoi sandali rotti, causa di tanti guai.

 

-CHE…DOLoreeee…!!!-

 

Usop singhiozzava a dirotto, mentre Chopper prendeva del ghiaccio secco.

Zoro invece sonnecchiava per nulla turbato da quel frastuono.

Nami come al solito si arrabbiò, mentre una risoluta Nico Robin sorseggiava del the e leggeva l’ennesimo libro.

 

-Si può sapere, cosa sta succedendo??-

 

Chopper si immobilizzò e Usop si azzittì.

 

-Rufy è inciampato su Chopper. L’impeto dell’azione ha fatto cascare Usop e il martello, che stava usando per le riparazioni, gli è caduto sul piede.-

 

Nico Robin, ritornò a  degustare il suo the al limone, dopo aver esposto le ultime azioni alla navigatrice. Quest’ultima scoccò uno sguardo di fuoco sul capitano della Going Merry.

 

-Grazie Nico Robin …. Rufy…Si può sapere perché provochi sempre guai, in questi giorni?-

 

-Non li provoca sempre?- Usop ancora dolorante puntò una battuta sarcastica.

 

TONK!!

 

-AHI! Nami! Che dolore!!!-

 

Il pirata dal lungo naso, già con un sacchetto di ghiaccio sul piede, si rimise a piangere farneticando qualcosa di incomprensibile. Vediamo Chopper, andare a riprendere la valigetta del pronto soccorso.

 

-Ti sei ammattita!?!?- il pirata parlò di nuovo, con un grande cerotto sul capo.

Nami non ebbe pietà.

 

TONK!!!

 

-RICOVERATEMI!!!- esclamò Usop cadendo a terra, diventando così preda delle cure mediche di Chopper, anche quelle sperimentali.

 

Rufy, osservò una Nami furente.

Furono secondi.

La navigatrice, puntò il dito verso di lui.

 

-Allora, stai perdendo l’equilibrio? Stai invecchiando per caso??-

 

Il capitano si accigliò, con gesti rapidi si levò le scarpe restando scalzo.

Si alzò, Rufy, mentre il sole batteva sul suo viso.

Nami, in quegli attimi, lo osservò minuziosamente come forse non aveva mai fatto prima.

Improvvisamente, sentì il cuore batterle furiosamente in petto e una strana sensazione sorgere alla bocca dello stomaco.

Le iridi scure e profonde del suo capitano la fecero sentire a disagio; come se non meritasse quell’attenzione. 

Esaminò i lineamenti del suo volto.

Quell’espressione da piccino, le sollecitarono un’improvvisa tenerezza.

È vero, litigavano spesso… chi può negarlo?

Alzando la voce, i due si davano del bugiardo e della ladra... e in quei momenti si comportavano esattamente come dei bambini bisognosi d’attenzione e d’affetto.

…Ma sia Nami che Rubber erano consapevoli di quello stano affetto che li legava. 

 

-Non è colpa mia, sono i miei sandali…-

 

La ragazzina sembrò risvegliarsi: la voce quasi affranta di lui la fece sobbalzare, colpendola profondamente.

Immediatamente il suo sguardo si spostò, e scrutò le giunte completamente scucite e le suole quasi del tutto deteriorate.

Nel frattempo Nico Robin entrò in cucina, non badando alla sfavillante corte di Sanjii e alla sua inequivocabile vivacità.

Dal locale, vide dalla piccola finestrella, la scena che si svolgeva fra i due compagni di bordo.

Si voltò verso il cuoco, che sorrideva svolazzando di qua e di là.

Il suo olfatto captò il dolce profumo dei manicaretti e gli altri cibi che bollivano in pentola.

Si calcò, il cappello sulla testa.

 

-Sanjii…-

-Sì, mia monchère?!-

- Ma sono sempre stati così uniti, Rubber e Nami?-

-Eh?? Non capisco cosa vuoi dire! Dato che Nami ama solo me! Oh…ma non temere nel mio cuore c’è posto per tutte e due! Ancora dell’altro the?-

-Si…grazie.-

 

Sul ponte nel frattempo, Zoro continuava a dormire indisturbato e imperterrito.

Chopper invece, prese il binocolo, passando di fianco a Usop ancora dolorante.

Nami, distolse lo sguardo, sospirò.

Rufy sembrava stesse per scoppiare a piangere. I suoi preziosi sandali gli ricordavano la sua casa, la sua partenza.

 

-Non ne hai degli altri?-

 

-No.- esclamò alzando il capo, per incontrare le iridi marroni della sua navigatrice.

Sorrise come faceva di solito in modo allegro e spensierato.

Doveva ammettere, che osservare la figura di Nami lo metteva di buon umore.

La sua navigatrice…

Ingenuamente, pensò al significato che avevano quelle parole.

Sorrise di nuovo più raggiante di prima.

 

-Vorrà dire, che camminerò scalzo!!-

 

Nami, cadde per poi rialzarsi infuriata.

Quel ragazzino, non serbava per più di dieci secondi la stessa indole, era preoccupante.

 

-Non puoi farlo!- disse rompendo il silenzio.

-Perché?- esclamò quello, stupito.

-Sulla tua TESTA, pende la sonora cifra di centomilioni di danari, e sarebbe RIDICOLO andare in giro scalzo!!-

-Ma perché?- chiese di nuovo il ragazzo, alzando un sopracciglio.

-Perché io non voglio! Mi vergognerei troppo!-

-E cosa dovrei fare scusa?!?-

-SILENZIO!!- sentenziò la ragazza.

Si allontanò per non perdere completamente il controllo.

-Chopper vedi già la prossima isola?-

-Si! E scorgo anche tantissimi negozi…e…degli spaventapasseri….milioni di spaventapasseri.-

-Cosa?- esclamò Usop ancora un po’ stordito.

-Sono ovunque!-

-Allora ciurma, diamoci una mossa! Barra a dritta!-

 

Le manovre furono compiute, Sanjii abbandonò la cucina e Usop riacquistò la sua solita cera, parlando di quanto era forte e temerario.

Nico Robin chiuse il libro sospirando, mentre Chopper osservava la spiaggia dell’isola.

Rubber incominciò a saltare sul posto, scalzo.

Nami lo prese per l’orecchio.

 

-Tu rimani a bordo, assieme a Zoro che ti controllerà; sono stata abbastanza chiara? È meglio che non scendi altrimenti salterà fuori qualche avventura pericolosa…!-

 

Lo spadaccino dal canto suo, continuava a sonnecchiare.

Il capitano della Going Merry si voltò, offeso.

 

-Non è giusto! E poi Zoro sta dormendo, mi annoio!-

-NIENTE STORIE!-

 

TONK!

Un sonoro pugno, colpì la zucca vuota del ragazzo.

 

-Scendiamo, adesso!-

 

L’isola sembrava un posto tranquillo.

Era piuttosto piccola ma ricca di insenature.

Le case e i negozi, dipinti con colori che andavano dal bianco all’arancione, si stanziavano sulla riva.

Sul fondo si potevano vedere piccoli monti, e il cielo quella mattina era terso.

Nico Robin, fu la prima a camminare sulla sabbia dorata del luogo.

Esaminò, da brava archeologa, i tantissimi spaventapasseri sull’isola davanti a ogni locale e le varie strutture di pietra.

Chopper la seguì assieme agli altri, tranne Rubber e Zoro che come sappiamo sono restati a bordo.

Il ragazzino sulla nave, inviperito, fece loro la linguaccia.

 

-Tanto, io adesso mangio, tutte le delizie che ha cucinato Sanjii!!- esclamò, con la stessa cadenza di un bambino dispettoso.

 

Il cuoco si girò di scatto assieme al resto della ciurma.

Assatanati con i denti di fuori e gli occhi a triangolino, urlarono:

 

-NON CI PROVARE!!!-

 

Rubber, si voltò di nuovo, offeso non profanando più parola. Guardò Zoro che ronfò più forte.

Si chiese, come faceva a dormire in un momento tanto elettrizzante come quello.

Un attimo!

Rivolse lo sguardo, alle sue mani vuote.

Non aveva qualcosa in mano, prima??

Una goccia di sudore, comparve sul suo bel volto.

Tale fu lo sforzo per ricordare, che cadde a terra stremato, con un forte mal di testa.

 

Intanto a riva…

 

-Sono fatti tutti di paglia…- esclamò Nico Robin toccandone uno.

-E assomigliano tutti ad Usop!- osservò Chopper provocando l’ ilarità di Nami.

-Ehi! Non è vero!!Ritira subito quello che hai detto…!E non ridete!-

-Devi ammettere che ha ragione e poi Nami quando ride è fantastica!!- aggiunse il cuoco, con i soliti cuori comparsi improvvisamente nei suoi occhi.

La ragazzina si guardò attorno, diede subito delle istruzioni, mentre controllava il suo Long pose.

 

-Dunque, informatevi il più possibile sul conto dell’isola…questi spaventapasseri sono così..- la navigatrice ne sfiorò uno -…inquietanti…-

-Va bene. Ehy…Lì c’è un banco di pesce…interessante…- Sanjii sparì adocchiando anche una ragazza che gli era passata davanti.

Nico Robin, entrò in un locale che si occupava di pezzi d’antiquariato.

Chopper e Usop incominciarono a passeggiare discutendo, sulla possibilità che quei spaventapasseri potessero prendere vita.

Nami, guardò il territorio, memorizzandone le caratteristiche per riprodurla perfettamente nella sua cartina. Adesso che la osservava... aveva l’impressione che l’isola aveva la forma di un cappello di paglia….

 

-Mi scusi…- la ragazzina fermò un passante – Può dirmi il nome di quest’ isola?-

-Ma certo!- Rispose quello –L’isola dei Scarecrow…!-

 

Sulla testa di Nami, apparve una goccia di sudore, sorrise.

 

-Siete i benvenuti!!- disse poi l’omino con una strana faccia rotonda

-Mi scusi, ancora …ma quanto ci vorrà prima che il magnetismo dell’isola, sarà registrato dal long pose?-

–Ah! Circa un’ora!- rispose quello. Si batte una mano sulla fronte – Dimenticavo! Stasera c’è la festa del villaggio! Ci sarà cibo per tutti, mentre faremo il falò!-

-Un falò?-

-Si, bruciamo i nostri spaventapasseri per poi adagiarne dei nuovi! Ora devo andare! Arrivederci signorina pirata! -

 

Detto, fatto.

L’omino se ne andò salterellando.

Nami rimase incredula ascoltando le ultime parole dell’uomo.

Come se niente fosse l’aveva chiamata “ signorina pirata ” , senza minimamente rimanerne traumatizzato o spaventato da ciò.

La ragazzina capì di essere finita su un isola-manicomio.

Si avviò, prendendo dalla sua borsa (che si abbinava con il completo nero e azzurro che indossava) due oggetti, sorrise entrando poi in un negozio….

 

 

-fine prima parte

 

To be continue…

 

Note dell’autrice

 

Che ne pensate, miei cari lettori? Ci tengo a precisare che questa è la prima fan fic che scrivo su questo anime e manga. Come forse, avete capito sono per la coppia Nami-Rubber; sono così dolci assieme! Mi raccomando aspetto le vostre critiche  e in cambio inserirò la seconda parte!

^_^ un bacio

Sara

 

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Capitolo 2
*** secondo capitolo ***


Per un paio di sandali

Per un paio di sandali

 

 

-seconda parte

 

 

Rufy incrociò le gambe, era arrabbiato, perché gli altri stavano vivendo una piccola avventura. L’idea di non avervi preso parte per un paio di scarpe, lo faceva adirare ancora di più.

Perché Nami non aveva voluto che scendesse scalzo?

Aveva affermato che si vergognava.

Qualcosa brontolò dentro di lui, strano perché non aveva fame.

Quindi…Nami provava del disagio nei suoi confronti.

Una strana sensazione, sopraggiunse in lui, una sorta di amarezza che interpretò come un peso sullo stomaco.

Si girò, verso il suo migliore amico e compagno di viaggio.

 

-Zoro, Nami si vergogna di me?-

 

Sentendosi chiamare, lo spadaccino si spostò leggermente. Aprì lentamente gli occhi e inquadrò la figura del capitano dal cappello di  paglia, seduto al suo fianco destro.

Mugugnò Zoro, prima di stiracchiarsi e rispondere.

-Credo di no.-

- Ma ha detto di sì prima…-

Una gocciolina di sudore comparve sulla testa del giovane.

-Non credevo che la sua opinione fosse così importante per te.-

Rufy chiuse gli occhi;  Zoro lo stette a guardare, incuriosito.

-Perché non posso scendere scalzo?- domandò di rimando l’altro.

-Perché magari puoi incappare in una scheggia di vetro, e poi non ti troveresti ridicolo?-

-No.-

-Bhe, allora fatti tuoi.- esclamò Zoro chiudendo di nuovo gli occhi. E finendo secondo lui quella chiacchierata.

Dopo un po’ di silenzio, Rufy parlò di nuovo.

-Zoro?-

-Mhm…?-

-Forse sono malato.-

Lo spadaccino riaprì gli occhi di scatto. Osservò  Rubber tenersi il petto.

-Che hai?-

-Sento qualcosa qui.- esclamò il pirata poggiando una mano all’incirca sullo stomaco.

-Mi fa male quando respiro- aggiunse - E a volte mi batte forte il cuore.- descrivendo così i suoi sintomi.

-Bhe…menomale se non battesse tu non saresti più tra noi da un pezzo.- esclamò risoluto lo spadaccino.

-Ma no! Batte forte e succede solo, quando c’è Nami.-

Zoro per tutta risposta, si mise a ridere, compiaciuto.

-EHY, Perché stai ridendo??-

Quello continuò imperterrito. Rufy, si accigliò.

Zoro si tenne la pancia per poi chiudere gli occhi e la Going Merry ripiombò nel più effimero dei suoi silenzi.

Rubber osservò il grande albero maestro, assunse una delle sua solite espressioni.

-Allora? Sono malato?- esclamò preoccupato.

Zoro ridacchiò di nuovo a quel buffo pensiero.

Rubber lasciò correre.

La quiete scese fra i due. Si sentì il rumore delle onde infrangersi sugli scogli.

Lo spadaccino, sorrise sinceramente contento per quella strana confessione.

Si voltò verso il suo capitano che si era addormentato stando seduto.

Un sorriso si dipinse sulle sue labbra sottili, rassicurato dal silenzio, chiuse di nuovo gli occhi.

Come prevedibile quella pace non durò molto.

All’improvviso:

 

-ETCHUM!!!-

 

Zoro sobbalzò, scocco un’occhiata infuocata a Rubber.

Il ragazzo infatti aveva starnutito perché una farfalla (piovuta chissà dove) gli si era poggiato sul naso.

Adesso, la guardava incuriosito e pensò di catturarla.

Lo spadaccino scosse la testa e fece finta di niente, ma…il suo sesto senso si era allarmato.

-Fermati subito!!-

Vide Rubber scendere dalla nave, dopo che aveva pronunciato quelle parole.

Il terrore si dipinse sul suo bel volto.

Rufy si stava per cacciare in un mare di guai…adesso: doveva seguirlo?

Una gocciolina di sudore gli comparve dietro la zucca quando lo vide sparire dentro una specie di bosco ai margini della città.

Scese a malincuore e sbuffò correndo verso il suo capitano.

 

-Vuoi stare ferma brutta farfalla che non sei altro?? Voglio solo catturarti!!-

 

Osserviamo Rufy con in mano il suo capello che buffamente usava come una retina.

Nel bosco allungò gli arti superiori fino a raggiungere la farfalla che si era posata su un tronco indisturbata. L’erba sotto i piedi nudi gli provocò un gran solletico e si mosse istantaneamente, l’insetto a cui dava la caccia, mosse lievemente le ali.

Il bosco era strano, come del resto tutta l’isola. La luce del sole, non filtrava abbastanza al suo interno ma qualcosa rendeva di una bellezza quasi superba quel posto.

Rubber si lasciò sfuggire quel bellissimo esemplare d’un insetto. La inseguì poi e con sua grande meraviglia scoprì una fonte all’interno di quel bosco. Vide di nuovo la sua farfalla. Questa si era poggiata comodamente su un filo d’erba.

Rufy, con la stessa destrezza di un bambino, riuscì a rinchiuderla all’interno del suo cappello.

Dietro di lui si formò un’ombra.

Era Zoro, che aveva assistito alla scena con un paio di gocce in testa. Gli seccava aver lasciato la sua postazione sulla Going Merry e…trattenne il fiato quando si ritrovò di fianco al suo capitano.

Una fonte d’acqua così stupenda… in quel bosco all’apparenza tanto minaccioso! Qui i rami fioriti lasciavano trasparire la luce del Sole e la natura sembrava quasi voler toccare quell’acqua così limpida. Rufy incrociò le gambe e respirò a fondo, la farfalla era stata catturata e ora si trovava fra le sue mani. Zoro si poggiò ad uno tronco d’albero, riacquistando la sua freddezza e la sua natura guardinga. Il capitano lasciò andar via il suo insetto e sorrise amabilmente

Lo spadaccino analizzò quella quiete e lanciò degli sguardi dubbiosi alla schiena del pirata con il cappello di paglia.

Rufy si specchiò nell’acqua.

 

-Ho sete!- disse semplicemente prima di eseguire quel comando da solo.

 

Il ragazzo congiunse le sue mani formando una coppa. Appena le sue mani entrarono in contatto con l’acqua, una vecchia dalle sembianze orribili uscì fuori dalla sorgente facendoli rimanere di stucco. Si ergeva su una piattaforma di legno e lei se ne stava comodamente seduta sopra come se nulla fosse.

 

 

--

 

-MA DOVE DIAVOLO SONO FINITI, QUEI DUE??!-

 

Sanji si accese una sigaretta alle grida della sua Nami cara.

Chopper si rifugiò dietro ad Usop, mentre l’archeologa si sedeva per nulla turbata, al suo solito tavolino.

Nami digrignò i denti.

 

-So…no…spa…riti!- esclamò piano Chopper a quello che si riteneva il pirata più coraggioso di tutti i tempi.

CATCH!CATCH!

Nami aguzzò le orecchie, era ARRABIATA perché quello zuccone non sapeva far altro che cacciarsi in guai più neri della pece. Era arrabbiata, perché lei gli aveva fatto aggiustare i suoi sandali e quel farabutto di un calzolaio, glieli aveva fatti pagare un occhio della testa!

E…quando era arrabbiata, Nami doveva pur sfogarsi in qualche modo!!

Così diventò gigante e fulminò con lo sguardo il povero Chopper! Quest’ultimo divenne da marrone a bianco prima che qualcuno potesse esclamare la parola “via”!

L’unica consolazione era che almeno Rubber non era solo….

 

-NON SONO SPARITI, NON POSSONO ESSERE SCOMPARSI!!! QUINDI ANDIAMO A CERCARE QUEI DUE SCAPESTRATI ORMONALI!!GRRR!!! SANJI!!-

 

Il cuoco si voltò, immediatamente dei cuoricini gli sostituirono le pupille degli occhi.

 

-Si dolce Nami?!-

 

Quella si voltò verso Usop, non degnandolo di uno sguardo.

 

-Prepara delle provviste, verrai con me e andremo laggiù!-

 

Nami indicò indignata la foresta. Poi lanciò un’occhiata a Nico Robin.

 

-Tu e Usop invece esaminerete l’isola…chissà se quei due vinti dalla fame non abbiano approfittato di qualche dispensa…-

 

Chopper sospirò di sollievo sarebbe rimasto sull’imbarcazione.

La ragazzina poi puntò il suo indice verso il sole.

 

-Ascoltatemi!! Le squadre dovranno ripresentarsi qui prima del calar del sole! Se un gruppo non torna, allora vuol dire o che li abbiamo trovati e che si sono cacciati in un enorme guaio…! E allora dovremmo cercare di ricongiungerci!!-

 

--

 

-Bum!Shakalaka Bum!!-

 

La vecchia agitò forsennatamente il suo bastone. Questa anziana era vestita di nero aveva una verruca in fronte e  i capelli bianchi sembravano essere di paglia. Un gatto nero sul suo braccio osservava pigro la scena socchiudendo gli occhi.

La voce era stridula e Zoro si accorse di aver sfoderato la sua spada…la vecchia metteva paura.

Rufy la guardava senza battere ciglio.

-Chi è che disturba me e Annibale?- tuonò con voce risoluta  mentre l suo bastone di legno sembrava illuminarsi.

 

Zoro stava per fare le sue scuse non gli piaceva affatto quella vecchioccia. Ma…

 

-Annibale?- le chiese Rubber precedendolo.

-è il mio gatto.-

-Ah.-

 

Il silenzio ritornò per un attimo nella foresta.

 

-E tu abiti nell’acqua?-

-Si, sono la strega del villaggio.-

 

Silenzio profondo. Il gatto si degnò di aprire i luccicanti occhi gialli.

 

-Allora chi siete? Cosa volete? Vo consiglio di lasciarmi riposare in pace, sono stanca per i giochetti della vostra generazione.-

-Perché quanti anni hai?!-

 

Zoro crollò a terra si avvicinò per strozzare il suo amato amico. Quando l’anziana signora si mise a ridere assordatamene .

 

-Io ho più di due secoli giovanotto.-

 

Zoro si bloccò. “ È decrepita…ma che dico decrepita… ” pensò senza molti scrupoli.

-Rufy…penso che dovremmo ritornare sulla Going Merry.- sussurrò istantaneamente.

-No! A me sta simpatica questa vecchietta!!- Rufy si mise a ridere –Signora, io mi chiamo Rubber e diventerò il re dei Pirati.-

Zoro si battè una mano sulla fronte.

-Lui invece è il mio amico spadaccino si chiama Zoro!!E fa parte della mia ciurma!-

 

La vecchietta sbattè i suoi grandi occhi neri.

 

-Mi sei simpatico giovane.- esclamò con una voce stridula e quasi arrogante.-Voglio darti un consiglio torna sulla tua scialuppa se non vuoi finire nei guai. Su quest’isola c’è una grotta con uno splendido tesoro al suo interno ma NON toccarlo per nessuna ragione.- La vecchina sorrise in un modo che non piaceva a Zoro.

-Bene, ora noi togliamo il disturbo. È stato un piacere e seguiremo il suo consiglio!- Lo spadaccino si alzò trascinando il suo amico per un orecchio.-Ci dispiace averla disturbata!-

La vecchina continuava a sorridere e guardava fissamente il capitano dal capello di paglia. Sembrava che lo conoscesse fin troppo bene…

Rufy non si ribellò con le parole ma il suo stomaco si. Cominciò a chiedere del cibo. La vecchia rise trionfalmente.

-Prima vi offrirò qualcosa. Farete compagnia a una poveretta come me!- Il gatto saltò giù dalla piattaforma sfuggendo dalle braccia tutt’osse della padrona. A Zoro chissà perché tornò in mente una di quelle fiabe che si racconta ai bambini per farli dormire sicuri la notte. –Accettate vero?!- tuonò poi lei quasi intuendo il pensiero del diciannovenne. Il suo bastone si illuminò per un attimo.

-Ma si!- come al solito un invito era sempre ben accetto da Rufy.

-Salite sulla mia piattaforma.-

Zoro maledì il giorno in cuoi aveva incontrato quella zucca vuota. Ma non esitò a seguirlo.

 

Quando i due amici salirono su quella piattaforma di legno circolare, il legno sembrò strepitare.

-Oh non temete… è solo che il mio ascensore è un po’ vecchiotto.-

Poi la tavola si immerse con una rapidità fulminea. Zoro trattenne il respiro sott’acqua e osservò il suo capitano.

Rufy sembrava stare benissimo, anzi respirava tranquillamente. Zoro provò a lasciare via l’aria dai suoi polmoni…incredibile che razza di acqua era quella se anche lui poteva respirare come un pesce sott’acqua. Le tavole di legno intanto raggiunse il fondale e poi Il tutto fu immerso da una grande luce bianca. Si ritrovarono asciutti in una stanza circolare, con tutti mobili di legno e piena zeppa di cuscini. Una piccola cucina era compresa, addirittura un camino! Un tavolino di legno molto basso stava al centro e c’erano alcune fotografie…tutte persone (che sembravano molto vecchie) con strani cappelli.

Una pentola bolliva sul fuoco. La maga si sedè sui cuscini e il gatto nero si andò di nuovo ad accoccolare tra le sue braccia.

Rufy osservava la sua nuova amica.

-Quindi tu sei proprio una maga!-

Zoro stava in allerta quell’ambiente non gli piaceva neanche un po’ specialmente quando vide la padrona di Annibale fare col capo un cenno affermativo.

 

--

 

-GGGRRR!!! Appena lo trovo, lo affetto…ma guarda te, se dobbiamo perdere così tanto tempo!!-

 

Nami, parlando in questi termini, schivò un arbusto seguita dal fido Sanjii.

Borbottò poi qualcosa di incomprensibile prima di diventare pallida come la morte.

 

-Oh mia principessa!!- aggiunse stucchevole Sanjii prima di fermarsi di botto come lei.

Incuriosito, guardò davanti alla ragazza.

 

Un ragno, se così si può chiamare, di dimensioni enormi… se ne stava immobile su una foglia.

Nami stava per cacciare un urlo…non fece in tempo perché Sanjii urlo per primo.

 

E così dopo quelle grida, ci fu un fuggi,fuggi nel cuore del bosco…

 

-Fine secondo capitolo.

 

NOTE DELL’AUTRICE

 

Prima di tutto: Scusatemi per l’enorme ritardo che ho dimostrato nel continuare questa storia, non temete però il finale è già pronto e lo riverserò il più presto possibile.

 

Ed ora passiamo ai ringranziamenti, di cuore davvero!

 

_Elentari_: Grazie per il tuo commento e ti rinnovo le mie scuse se ho aggiunto la continuazione solo adesso! Che dici ti piace?

 

Samychan: Che ne pensi di quest’altro capitolo? Ciao Baci!

 

Cloud: Grazie per il consiglio mi raccomando se puoi continua a leggerla ^^!

 

Redhead Witch: Rufy e Nami sono la coppia più bella e più divertente che ci possa essere, l’ho sempre sostenuto anzi è un vero peccato che la Mediaset non trasmetta più questo anime! Era così diverso dagli altri!

 

Willow: Ciao Tesò, grazie recensisci davvero di tutto! Che te ne pare del continuo?! Fammi sapere e mandami una e-mail! Baci!

 

Wilwarind: Ciao!Grazie per il complimento ma non credo di essere all’altezza di Oda, grazie anche per la dritta ‘log pose’ sinceramente l’avevo trovato scritto in quel modo su un sito! MI raccomando fammi sapere cosa ne pensi!!

 

Baci Sae (Sara)

 

 

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Capitolo 3
*** terza parte ***


Per un paio di sandali

Per un paio di sandali

 

 

-terza parte

 

 

Nico Robin sospirò mentre i lunghi capelli venivano mossi dal vento di quella strana isola.

Usop continuava a chiedere notizie a degli anomali passanti, tutti con uno stupido sorriso stampato in volto. Un sorriso però che sembrava più di terrore che di cortesia.

L’archeologa , sospirò più rapidamente e spostò il suo sguardo su quella sospetta macchia verde… le venne da ridere al solo pensiero di Nami e Rufy

 

--

 

-Mhm! La zuppa è squisita!-

 

La vecchietta sorrise di nuovo guardando il ragazzo divorare il cibo che aveva preparato. Poi inquadrò la figura del diciannovenne dai capelli verdi.

-E tu non mangi?-

Zoro scosse il capo. –La ringrazio signora…ma non ho fame.-

Rufy non ci fece molto caso mentre i suoi occhi scintillavano improvvisamente.

-Prima mi stava dicendo di un tesoro…-

L’anziana socchiuse le sue iridi.

-Il tesoro della grotta.- confermò sicura.

-Uhuh!! Già e perché non dovremmo toccarlo?- Zoro divenne pallido. Il tono che aveva usato, quel tono tra il serio e il faceto, non lo tranquillizzava affatto.

-Perché chiunque toccherà quel tesoro perderà la memoria e si trasformerà in uno spaventapasseri!- minacciò la vecchietta seria.

Il silenzio invase la stanza,ma non durò a lungo…perché Rufy scoppiò a ridere. Sul suo capo si formava una simpatica nuvoletta mentre si voltava verso l’amico spadaccino.

-Ti immagini io e te degli spaventapasseri?!- esclamò assumendo quello sguardo da bambino con cui abbindolava tutti i suoi nemici.

 

Comunque sia, nella simpatica nuvoletta rosa, appaiono i due trasformati.

Zoro con un muso inconsolabile, perché non poteva più usare le sue tre spade e il suo capitano circondato da passerotti, che, manco a dirlo, si divertiva come un matto.

La strega non potè fare a meno di sorridere quando Zoro strappò la nuvoletta e cominciò a gridare contro quell’idea assurda. E urlando si lasciò scappare che lui era già uno scarecrow!

--

 

-Chopper, non sono ancora tornati?-

-No, Usop…-

-Tra un due ore calerà il sole… e non abbiamo neanche mangiato. Vi preparo qualcosa?-

Robin scosse il capo. –Io non ho fame.-

-Gli avete cercati su tutta l’isola?-

-Siamo stati in ogni taverna o punto di ristoro, abbiamo chiesto anche ai passanti e niente.-  il figlio di Yasop alzò le spalle, deluso.

-Ahh…Nami si arrabbierà molto!-

Nico a quella frase si alzò dal solito tavolo che occupava da sempre.

-Andiamo a cercarli anche noi nella foresta, è inutile aspettare.-

 

--

 

-Che cos’è questo?!-

-ARGH! NON TOCCARLA!-

Zoro prese il suo amico per un orecchio, sudò freddo.

L’anziana requisì gelosamente, tra le sue mani, una saponetta a forma racchetta.

L’oggetto che stava sulla tavola ed era ignaro del pericolo che aveva appena corso.

-Ma è un pezzo di sapone?- chiese Zoro vinto dalla curiosità che tratteneva sempre il suo capitano.

-Non è una semplice saponetta…questa mi permette di vedere il futuro, il passato e il presente.-

-Ah! Allora ci puoi far vedere cosa stanno facendo i nostri amici! O se io diventerò il re dei pirati!!-

Zoro sospirò.

-Certo che può!-

Il gatto miagolò e a quella frase e lasciò la sua padrona. Annibale, dopo essersi guardato attorno, decide di stendersi a pancia all’aria per terra.

-Fammi vedere!!- continuò la conversazione l’uomo di gomma e dal cuore d’oro,dopo aver seguito le mosse del felino.

-No. Non ci penso proprio.-

-Ahh allora quella tua specie di padella non serve a niente! Secondo me non funziona!-

-Ma che stai blaterando giovanotto! E PADELLA A CHI?Ti ricordo che sei in presenza di una strega!-

-Si, di una vecchia antipatica che non ci vuol far vedere come funziona la sua magia!!-

-Ragazzino…!!-

-Secondo me non lo sai fare!-

-Rufy..- Zoro intervenne cercando di non far scaldare nessuno degli illustri presenti.

-Certo che lo so fare!- inutile dire che quello lo ignorò.

-E invece no!-

-Si!-

-No!-

-Si!!-

-Noooo!!!-

 

“ Un litigio tra bambini dell’asilo sarebbe stato più interessante. ” Zoro si morse la lingua mentre pensava risoluto al suo povero destino.

 

-Si che lo so fare!... Guarda!-

 

La maga mise sul tavolo la sua racchetta bianca e prese il bicchiere d’acqua di cui si era servita in precedenza. Lasciò cadere lì sopra una goccia di quel liquido inodore e insapore e lo strofinò velocemente con il polpastrello del suo indice.

-Shalakala… fammi vedere gli altri componenti di questo gruppo!bum!-

Dalla racchetta si sollevò una bolla di sapone delle dimensioni di un pallone da calcio. Zoro e Rufy osservavano senza parole. Su quello schermo comparirono le immagini di Nico Robin, Chopper e Usop in mezzo la foresta. Comparì la Going Merry tranquillamente ormeggiata e abbandonata a se stessa…. Poi sullo schermo, apparvero Nami e Sanjii che parlavano con un vecchietto all’entrata di una grotta.

A quell’apparizione la strega divenne rossa e fece esplodere quella bolla di sapone(con una sua unghia), digrignò fra i denti: un nome.

 

-Grimaud!!-

 

--

 

-Prego, prego venite, prendete pure tutto il tesoro che volete!-

 

Sanjii lasciò a cedere per terra la sua sigaretta, Nami incrociò le braccia con fare ripugnante.

-C’è un tesoro in questa sottospecie di caverna?-

 

-Esatto!- L’anziano rispose alla domanda del cuoco. Il vecchio aveva un lungo mantello verde che lo copriva, aveva un po’ di barba bianca, non incuteva timore…però…

-Non mi fido, da quando in qua si fa tanta pubblicità per scoprire un tesoro? È assurdo!- La navigatrice avvicinò il viso a quello dell’uomo e lo scrutò a fondo.

-Però almeno ci ha liberati dagli insetti…-

Sanjii non potè che ripensare alla velocità che aveva dimostrato quel salvatore inaspettato. Aveva usato il suo bastone bianco zigzagando nell’aria e gli insetti erano scomparsi.

Il cuoco si voltò per accedere un’altra sigaretta. Si bloccò quando scrutò tra gli alberi una figura famigliare che si avvicinava verso di loro.

 

-Ho sentito delle voci!- il pirata uscì dall’ombra, facendo intravedere un lungo naso.-Ragazzi sono qui, li ho trovati!!-

 

-Usop!- L’accendino di Sanjii fece cilecca.

 

Nami sorrise all’amico felice di rivederlo. Da un cespuglio poi si aggregarono Chopper e la misteriosa archeologa. La navigatrice passò in un lampo, dallo stupore alla rabbia.

 

-Se voi siete qui, chi c’è sulla Going Merry!?-

-Calmati mia dolce Nami!!- Il cuoco accompagnato da diversi cuoricini incominciò a svolazzare contento della presenza delle due dame.

Usop si limitò a sorridere e cambiò discorso deviando l’aria tesa.

-Ehi quella caverna è piena d’oro!-

 

Il vecchietto sorrise e Tony Tony Chopper che sotto quello sguardo quasi si pietrificò, gli venne da diffidare subito come era nel suo carattere. Il gruppetto però si spostò all’interno di quella grotta.

Per carità,quel luogo era pieno di oggetti meravigliosi, perle, cristalli, lingotti d’oro, piatti di ceramica, vestiti!... Nami per un sol attimo dimenticò Rufy scrutando tutte quelle gemme. Ma il capitano si impadronì di nuovo della sua mente ….

 

Il vecchietto continuava a sghignazzare: -Prendete! Prendete pure! Portatevi via tutto!!-

Però quell’invito non ebbe alcun successo, Usop, Sanjii e tutti i componenti del gruppo ebbero lo stesso pensiero di Nami e Chopper.

-Insomma!- sbottò il vecchio ad un certo punto,-Possibile che queste cose non vi interessino? Con gli altri è stato più facile…- aggiunse a mezza voce.

-Non toccate niente!!-

 

Una voce, quella di Zoro fece volgere tutti. Gli occhi di Nami scorsero la figura allegra e sorridente di Rubber. Ebbe un tonfo al cuore. Quello stupido non aveva sentito minimamente la sua mancanza. La rabbia di poco prima la riprese di nuovo, lanciò degli sguardi incendiari… Malgrado ciò non fu la voce di Nami a risuonare nella grotta, abbastanza illuminata dalla luce calante del sole.

 

-GRIMAUD!!- Inutile dire che la vecchietta aveva seguito lo spadaccino e il ragazzo di gomma. L’anziano signore dai capelli bianchi sussultò e tremò sentendo il suo nome pronunciato così ad alta voce.

-MOGLIE!- rispose facendo stupire i presenti.

-Ah!- La vecchietta agitò come una forsennata il suo bastone di legno. Rufy scoppiò a ridere.

-Sei sposata?- chiese Zoro con due puntini apposto dei suoi magnifici occhi.

La maga del villaggio socchiuse le sue iridi.- Lo ero! Siccome l’ho cacciato di casa questo tonto!-

-Sandra!- la rimbeccò subito quello indispettito dalla risposta.

-Devi sapere giovanotto…- disse rivolgendosi al capitano di gomma –Che questo essere, ha provato a tradirmi…-

-Cosa che non è vera…- si difese lui meritandosi uno sguardo fulmineo della maga.

-…E così io l’ho cacciato di casa!- Continuò imperterrita -E lui per ripicca si è portato via tutto il mio corredo!!-

-Il nostro corredo!- aggiunse Grimaud avvicinandosi alla luce e facendo risaltare il suo mantello verde.-E poi non dovresti lamentarti ti ho lasciato tutte le cornici!-

-Ah! Bello sforzo questo!-

-Ho dovuto per forza mollartele, nessuno avrebbe avuto mai il fegato di guardare i tuoi parenti!!-

 

-Allontanati perché sto per scagliarti una maledizione!!- lo minacciò la vecchina facendo un rapido movimento orientale.

-Non ti domandi nemmeno perché questo tesoro l’ho messo qui in questa grotta?- Il marito ebbe l’appoggio degli uomini della ciurma; in poche parole si rifugiò dietro a Sanjii.

La maga si fermò. Fingendo indifferenza. Nami aggrottò le sottili sopracciglia.

-Sicuramente ha una scusa bella e buona per essere SCOMPARSO!- esclamò allusiva e guardando qualcuno…

 

Zoro la capì al volo e fece un gesto di disappunto verso Rubber, che osservava la sua navigatrice interrogativo… Perché strano ma vero, Rufy, aveva intuito a chi si riferiva la rossa.

 

-Stai parlando di me?- chiese, arrivando subito al dunque.

-ZITTO TU baka ¹! Non parlarmi nemmeno, SCRITERIATO!!!- Nami digrignò i denti. Furiosa. Decise di tirargli addosso dei piccoli sassi che raccoglieva da terra con agili mosse.

-Ma Nami!- Rubber cercò si scusasi… mentre allungava il collo evitando così una piccola e tagliente pietruzza.

-Ti sembra il modo di sparire?! Grr! Sei anche scalzo!!- esclamò mentre le sue guance si imporporavano di più. Chopper si nascose dietro all’archeologa che sorrideva di sottecchi a quella scena.

-Ehy! Hai ragione!- rispose Rufy facendo arrabbiare ancora di più la sua navigatrice. La vecchina per un attimo dimenticò la sua maledizione… anche lei e Grimaud litigavano così quando erano… innamorati.

-Certo che ho ragione!!- Lei gli scagliò un’altra pietra più grande delle precedenti. Rufy la schivò e si avvicinò alla ragazza che invece di riflesso urlò un –Ti SCUOIO!-

 

…Ad un certo punto mentre la scena madre sembrava essere giunta al termine…Nami si accorse di non aver più pietre da lanciare, le sue dita si contorsero come in preda a un tic.

Realizzò l’enorme quantità di oro che aveva dietro di sé. Così afferrò un oggetto del tesoro, una bella e pesante teiera di rame. Ma il suo gesto sembrò fermarsi per aria.

Rufy volle gridare… le parole della maga risuonarono nella sua mente bacata.

 

“…chiunque toccherà quel tesoro perderà la memoria e si trasformerà in uno spaventapasseri!”

 

-Nami!Nami!- esclamò gesticolando come un pazzo.

 

Gli occhi della navigatrice cambiarono in un sol attimo, malgrado quelle grida che servivano per richiamarla alla realtà.

Le sue pupille castane erano vuote, mentre la teiera cadeva rovinosamente a terra.

Rufy, si era avvicinato di scatto e d’istinto appoggiò le sue mani sulle sottili spalle di lei.

La ladra dapprima si guardò intorno spaesata.

Chi era lei? Dove si trovava? E chi era quel ragazzo dagli occhi neri e profondi che la fissava preoccupato?

Cercò di ribellarsi da quella stretta, ma non ci riuscì. Allora si guardò meglio attorno osservando i volti … Volti che non le dicevano nulla. Il panico subentrò immediatamente.

-MOLLAMI SUBITO!- gridò non capendo per quale motivo, quel ragazzo la stringeva così tanto. Fu allora che le sue iridi scrutarono meglio quel volto così infantile.

Dove aveva già visto quella cicatrice sotto l’occhio?

Dove aveva visto quei capelli neri un po’ scompigliati?

Ma insomma chi era quello lì?

 

I battiti del cuore aumentarono di colpo e lei davvero non ne capiva il motivo. Le sue iridi castani si fusero con quelle neri del suo interlocutore silenzioso.

Un flash le venne in mente.

Un dolore terribile ad un braccio e quel medesimo ragazzino che le premeva sul capo un capello, lo stesso che aveva lui in quel momento.

“Il suo più gran tesoro…” quella frase…

 

-Oh no!- strillò il marito di Sandra. –La maledizione!- La concretezza illuminò i presenti, Rubber si girò verso il responsabile, uno sguardo di fuoco.

 

-Risolvi subito la questione, Grimaud!- ordinò la maga facendo ruotare il suo bastone.

-Bhe…- incominciò quello…-Per non farla trasformare in uno spaventapasseri basta buttarla a mare sai…con l’acqua salata…ma pe-

 

Rufy sentendo quelle parole non ascoltò di più, caricò Nami sulle sue spalle e schizzò verso il mare con tanto di stelline nei suoi occhi.

 

La scena risultò alquanto… comica, perché la ragazza gli mordeva il braccio urlando e con tanto di “contorno” occhi; mentre lui aveva trasformato le sue gambe stile bip-bip lasciando solo una nuvoletta di fumo rosa.

 

Zoro assunse un’aria disperata.

 

-Ma quello sciocco…si ricorderà che non sa nuotare?- si domandò ad alta voce,incapace di darsi una risposta.

 

--

 

Sul capo di Chopper mille e mille goccioline presero vita. Lo spettacolo era fin troppo divertente… se non fosse stato reale.

 

C’erano Nami e il capitano in mezzo all’oceano che litigavano ferocemente. Visti da lì sembrava che la ragazza non si fosse dimenticata di niente.

Ma che erano destinati proprio ad avere quel rapporto!?

 

Sanjii lasciò cadere la sua sigaretta sulla sabbia dorata.

La sua venerata Nami,completamente bagnata, adesso stava cercando di affogare il suo capitano….(Stile Homer e Bart Simpson ) Rufy però confaceva che allungare il collo e far comparire il suo volto fuori dall’acqua in un altro posto.

 

Il capello di paglia galleggiava vicino alla riva Zoro lo raccolse sconsolato.

Nami intanto arrabbiata cercava di annodare il collo di quello stupido, per compiere la sua missione. Ma non ci riuscì, sembravano giocare ad “ acchiappa la talpa! ” un gioco che sarebbe comparso secoli dopo. ^_^

 

La navigatrice (anche se adesso come adesso non ricordava nessuna carta nautica) lasciò perdere, cercando di recuperare il senno.

Fu allora che la voce di Rufy assunse un tono premuroso e preoccupato.

-Come ti senti adesso?! Nami mi riconosci?!?-

E la smemorata lo fissava quell’omino di gomma ignara ancora di chi fosse.

 

-SENTIMI BENE!- sbuffò quella, improvvisamene stufa.-IO NON SO CHI DIAVOLO SIETE!! E che ci faccio io qui?!? E perché non fate altro che chiamarmi Nami??-

 

Fu allora che uno sguardo assassino si impossessò di Rubber. Allungò il collo fino alla spiaggia e lo fermò proprio davanti al marito della vecchiaccia.

-ADESSO MI SPIEGHI!! Perché NON HA RECUPERATO LA MEMORIA???-

 Il coniuge della maga, giocò con gli indici delle sue due mani. A bassissima voce soprattutto perché sentiva il peso di una grave responsabilità, spiegò:

 

-Bhe ecco…non hai mai sentito parlare di Ludovico Ariosto…- iniziò facendo borbottare la consorte.

-Ludovico Arrosto..?!- sussurrò a mezza voce l’aspirante re dei pirati.

-Ohhh! Di nuovo con questi stramaledetti poeti!!! Perché non l’hanno creato in quel secolo??-

-Ariosto È IL POETA PER ECCELENZA!!!- urlò quello indignato.

-VA bene, ma CHE TI SEI INVENTATO,leggendolo??- lo colpì duramente la sua adorata mogliettina.

-Bhe ecco…le memorie di Nami…sono finite su …su…-

-SU?- esclamò interrogativo Chopper.

-SU??- gli fece eco Zoro, colpito da quella trama.

-SU???- finì il coro, Rufy non lasciando scampo al fallito cantastorie.

-LA GOING MERRY!!!- indicò Usop con mille goccioline e diventando più pallido di un lenzuolo.

Rufy assunse un aria allegra.

-Ah! Allora non c’è problema!!! Andiamo subito a …!!-

-NO…NON HAI CAPITO NIENTE!! ZUCCONE!!!- Zoro ruotò la testa del suo capitano.

 

La Going Merry aveva salpato le ancore e filava sul mare liscio come l’olio.

Chopper guardò verso l’oceano e riconobbe una figura famigliare sul ponte…

Rufy si lasciò scappare una esclamazione che rendeva l’idea a pieno. Tra i denti digrignò:

 

-QUELLA LADRA…però non si dimentica mai…come si frega la gente!!!-

 

 

Fine terza parte

 

NOTE DELL’AUTRICE

 

Devo dirvi la verità finalmente ho un paio di idee che animeranno questa storia*_* Ah… non mi recriminate per aver citato Ariosto… ^^ purtroppo è iniziata la scuola e sTiamo in tema. A proposito che devo fare per domani?? MI sono messa a scrivere e …argh!!Storia dell’Arte!!! Bene acceleriamo….spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che vi intrighi particolarmente anzi che vi getti dei buoni propositi per continuare a leggere…ed ora …Rullo di tamburi:

Ah! QUESTA FAN FICTION è DEDICATA A TUTTI COLORO CHE HANNO RECENSITO!!

grazie a :

 

_Elentari_  sei sempre la prima a leggere e a lasciarmi un commentino!!

 

Runamifan grazie per i tuoi complimenti ^\\\^ me rossa e  puoi dirlo forte: w rufy e nami!!Baci!

 

Fantisa Addirittura l’oscar?!?! ^^ come sei gentile! Spero che continuerai a recensire e mi dispiace ancora se sono molto lenta a postare i capitoli °_°’’ spero però che con questo capitolo vi ho stuzzicato un po’ la mente!

 

Karlasta Penso di aver esaudito i tuoi desideri ^^ Solo che ogni tanto un Rubber scappa per non fare troppe ripetizioni! E poi ahimè… così l’ho conosciuto io! Baci!

 

Ninnop l’avrò scritto bene?? Spero proprio di sì se nel caso riprendimi! Scusa ancora per l’anno che ho fatto passare! °_° è passato un anno!? I’m sorry!-__-

 

Wilwarind Ai tuoi ordini! Che ne pensi?? Baci e un grazie di cuore anche a te!

 

Mirtas  Sinceramente mi stai davvero simpatica, grazie per i complimenti e se nel caso dovessi ritardare con l’inserimento dei capitoli mandami una e-mail…sono sempre a vostra completa disposizione ^^

 

p.s. grazie anche a coloro che leggono ma che non recensiscono

 

Alla prossima!!

 

 

To be continued

Era da un sacco di tempo che volevo terminare così °_° non ci fate caso^^

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Capitolo 4
*** A far di conti ***


Per un paio di sandali

Per un paio di sandali

 

-Quarta parte - A far di Conti

 

L’avrebbe volentieri trucidato. Per colpa sua, lei si era mostrata debole…aveva fatto una cosa…che non aveva una spiegazione!!!

Specialmente ora che lei aveva perso la memoria e non si ricordava niente del suo passato.

NIENTE, CAPITO?? Santo cielo, non ricordava il suo di nome!E allora perché aveva salvato quello strano ragazzino??

E ora ben le stava.

 

Era legata.

Già, proprio così, era legata all’albero maestro, con delle corde ruvide e spesse …ah ed era anche bagnata! Aveva anche aggiunto che era stata anche imbavagliata come la peggiore delle ladre?? Lei…! Ehm…chissà come si chiamava lei, lanciò un’altro sguardo assassino al ragazzo di gomma, che le dava la schiena, superbo nella sua genuinità. Anche lui era completamente bagnato… Sospirò la smemorata.

Chissà per quale arcano motivo lei si ritrovava con quei tipi tutti strambi. Insomma, non è da tutti i giorni avere un amico estensibile o una renna parlante e aspirante medico.

 

Di fianco a lei  a farle da guardia, c’era un ragazzino biondo con una sigaretta a mò di abbellimento. Se non si sbagliava aveva visto che il punto debole di quell’individuo erano le donne. E cavolo se era vero che non si ricordava il suo nome almeno la cosa certa era che lei era una donna!!! Sogghignò tra sé mentre sbatteva le ciglia un paio di volte, con gli occhi lucidi.

 

-Mia dolce Nami!!-le rispose il cuoco come un fedele cagnolino accorso a quel richiamo silenzioso. –è solo per il tuo bene se ti abbiamo legata lì!!-

 

-Sanjii…va in CUCINA!!!- urlò previdente Usop che aveva intuito il pensiero della sua amica.

Nami, ignara che quello era il suo nome abbassò il capo… scoraggiata ma non ancora sconfitta. EPPURE…

Eppure non sentiva decisamente la necessità di scappare da quel luogo, di levare le tende…o di issare l’ancora…di avere il vento in poppa…si insomma in qualunque modo si volesse dirla…Nami era tranquilla.

Tranquilla fino ad un cero punto, lei che aveva un carattere molto particolare. Però…però i suoi occhi ritornarono sulla figura del ragazzino, del capitano(così lo chiamavano)…e ricordò il modo in cui l’avevano catturata….Chissà perché aveva sentito così distintamente la voce del suo cuore ordinargli di … No. Scosse il capo dimenandosi. Restava il fatto che lei era legata all’albero maestro e che lui fosse seduto lì a mò di indiano…

 

“però… ” si chiese Nami, “  vorrei tanto sapere cosa ha provato…vedendomi sulla sua nave… ”

 

* Flash Back*

 

I suo occhi neri e profondi, ingenui come quelli di un bambino, non ci potevano credere. All’inizio il suo cervello lento come un processore di vecchia data, non riusciva a ordinare i vari pensieri che aveva in testa.

Poi sgranò gli occhi, la nave scivolava lentamente sul Grande blu… su quel mare così amato, odiato e cercato allo stesso tempo. Il suo istinto gli sussurrò che la sua Going Merry si allontanava da lui.

Oddio… Non che fosse la prima volta che la vedeva allontanarsi con la sua nave …però … però… quella volta era diverso… Perché …Nami stava scappando da lui. In un lampo ricordò i momenti passati con quella adorabile ragazzina. Quando aveva affrontato la banda di Arlong …e quando proprio allora aveva fatto volare quella scrivania e le mille carte nautiche macchiate da lacrime e da un rosso infantile. Con lo stesso altruismo l’aveva accolta nella sua ciurma … e quando dopo il viaggio a Little Garden lei si era ammalata lui non aveva esitato a scalare quella

montagna… I suoi occhi neri si sottraggono repentini allo sguardo di Chopper. Con quel famoso cappello di paglia calato sul viso.

“ Mha!! ”

Intanto… quella piccola ladra, stava scappando portandosi anche il suo veliero…non faceva una grinza. I conti tornavano,i conti tornano sempre…Chissà chi è che gli aveva detto quella frase…forse era stato Shanks il Rosso…?

“ Bha! ”

Fatto sta che lui non poteva lasciarla andare. Non era da lui pensare a tutte quelle cose…Anche perchè lui di solito non pensava affatto ma agiva!.

 

-Zoro, Sanjii, tiratemi le braccia più che potete!!!- imperativo, diede quegli ordini.

 

I due ragazzi in questione si guardarono un po’ spaesati. Ma ubbidirono  e la vecchietta e il suo consorte osservavano colpiti.

Rubber in poco tempo si trasformò in un elastico…manco a dirlo, Sanjii e Zoro finirono per essere trasportati con lui verso la Going Merry.

Superarono la distesa d’acqua azzurra e allora Rufy si accorse che i suoi calcoli avevano fatto leggermente cilecca…. I conti tornano…tornano sempre…ripensò inconsciamente.

 

Sanjii e Zoro, dal canto loro, avevano un raggio d’azione più elevato ed appena videro che il capitano elastico come non mai, aveva proiettato la sua ombra sulla Going Merry saltarono giù.

 

E che salto!! Un salto memorabile!

 

Zoro volendo fare lo “ spaccone ” … fece un salto con capriola. Risultato?

Si impigliò tutti e due i piedi nelle corde che sostenevano le vele e Sanjii che, per non essere criticato aveva saltato in anticipo, battendo sul tempo lo spadaccino…finì per aggrapparsi alla testa della loro amata prua.

 

Erano degni l’uno dell’altro.

 

Così Sanjii si sbellicava di risate aggrappato alla loro scultura porta fortuna e Zoro invece a testa in giù, cercava in tutti i modi di sbrogliare i fili che lo legavano e che proiettavano la sua ombra sulla vela maestra….

 

-AHAHAH! Faceva tanto lo SPAVALDO!!!- la voce del cuoco giunse fino all’orecchio dello spadaccino che anche da lontano lo fulminò con un suo sguardo.

 

-Grr!- bisbigliò inferocito quello mentre i segni dell’arrabbiatura lo colpivano –Pensa a tenerti!!- gli urlò poi, mentre proprio a quella affermazione Sanjii ridendo, allentava la presa sulla capra di legno.

Lo spadaccino mentre faceva i salti mortali per liberarsi e mentre cercava di ignorare le risate del biondino, pensò:

 

Dov’era finito Rufy???

 

-Dove sono Nami e Rubber???- urlò al cuoco che invece di rispondergli continuava a ridere imperterrito.

La famosa vena si formò sulla fronte liscia dello spadaccino. Era il segno che stava incominciando a perdere la pazienza. Sanjii si asciugò una lacrima mentre notava che adesso Zoro penzolava a testa in giù solo con un piede. Smise del tutto di ridere quando lo vide saltare a terra e avvicinarsi in modo minaccioso.

 

Mentre questi due nostri compari litigano amichevolmente…noi naturalmente ci chiediamo che fine abbiano fatto Nami e Rufy…

 

Semplice, Nami colpita dalla foga di quelle azioni, più che altro per la distensione notevole di un braccio di gomma, che arrivò fino a lei, finì in mare; era da premettere che si trovava vicino alla balaustra del ponte. Anche il coraggioso capitano che non aveva calcolato le sue azioni finì in mare dopo aver avuto un diverbio con il timone e dopo aver rimbalzando come un palla da basket  .

 

Ora…Zoro e Sanjii sono estraniati dalla scena…mentre Rufy caduto in mare ebbe la grandiosa idea di aggrapparsi alla smemorata.

 

Uno scambio di sguardi, bastò per farci capire l’immediato destino di Monkey D Rufy. Poverino!

Ne risultò che un pugno ben assestatolo lo fece sprofondare definitivamente negli abissi del Grande Blu.

 

La ragazzina non si pentì subito,immediatamente, di quello che aveva fatto; in fondo aveva perso la memoria… Ma alcuni secondi dopo(proprio mentre Sanjii si sbellica dalle risate ) vedendo solo delle bollicine risalire a galla…sentì il suo cuore andare in panico.

 

Una voce chiara dentro di lei gli diceva di andarlo a riprendere. “ Lui non sa nuotare! ” le suggeriva il suo cuore.

Nami era in subbuglio ,galleggiava in mezzo all’oceano indecisa sul da farsi. Con circospezione lanciò uno sguardo verso la Going Merry…quei due erano impegnati a litigare… la voce quindi si fece più forte avvantaggiata dal fatto che nessuno potesse vederla.

Si immerse e nuotò verso Rufy che giaceva con due x apposto dei suoi occhi. Lo afferrò per la testa e sebbene, le facesse un po’ di impressione lo portò in salvo….Il corpo elastico di lui difatti si ricompose, appena riportato sulla Going Merry. Dietro di lei si vede in una nuvoletta Sanjii che sferrava un calcio e Zoro che usava la sua terza spada.

 

-Rispondimi!!- Nami ignorò quei due e parlò direttamente all’eterno bambino. -Oh isomma…!!Rufy…- urlò inconsciamente facendo spalancare gli occhi del giovane.

 

Il silenzio catturò quelle due figure… mentre dietro Sanjii adesso minacciava Zoro con una pentola (provenienza ignota) e il ragazzo dai capelli verdi invece sbadigliava, indifferente.

 

Gli occhi ramati di Nami si incontrarono con quelli neri di Rubber. La donna aveva difatti la testa del giovane sulle sue ginocchia…così si fissavano occhi negli occhi.

Il giovane perché tossì avendo ingoiato un po’ d’acqua, ma poi uno splendido sorrisone gli incorniciò il volto.

 

-Mi…hai riconosciuto??!- parlò e tossicchiò allo stesso tempo, il Cappello di Paglia. La smemorata sgranò gli occhi, all’improvviso si sentiva osservata…si voltò e notò esattamente, dieci paia di occhi su di lei.

Arrossì e contemporaneamente il simbolo della rabbia ruppe quel momento.

La circondavano una vecchiaccia che sghignazzava, il suo coniuge decrepito vestito di un verde inguardabile… Il pirata dal naso lungo che invece aveva la bocca a forma di puntino,la renna che aveva la mascella a terra e infine il biondo, il cuoco che se ne stava in un angolo piangendo e facendo dei cerchi sul pavimento. Dietro a tutte queste belle persone, Zoro russava e Nico Robin leggeva un libro, noncuranti.

 

Rubber si alzò in piedi e al colmo della gioia urlava che l’aveva riconosciuto…indicandola spudoratamente. Inutile dire che un pugno ad opera della ragazza dai capelli ramati, lo spedì di nuovo in mare…

 

*Fine Flash Back*

 

Rufy lanciò uno sguardo verso Zoro, verso colui che l’aveva ripescato la seconda volta che era finito in mare; era bagnato ed era arrabbiato.

Il classico fumo gli uscì dal naso e per un attimo il caro cappello di paglia assomigliò a un toro. Inquieto si voltò verso Nami che lo fulminò con lo sguardo.

 

“ Quella ladruncola!! ” pensò “ Non la capisco! ” Eppure ne era sicuro, aveva sentito il suo nome…non poteva essersi sbagliato!

 

-Ritorniamo a noi, GRIMAUD!!-

 

Una voce stridula catturò la sua mente, lasciando incompleti i suoi pensieri. Sandra aveva parlato seduta sulla scala verso la prua.

-Presente!- esclamò quello stolto, quasi a voler sfidare la moglie.

Una occhiataccia lo fece tremare..- Ah!Ti sei ridotto davvero male …in tutti questi anni non hai nemmeno imparato a fare il bucato…Quel mantello ti dona davvero molto.Ztè!-

Il coniuge digrignò i denti ma non potè rispondere, sapeva che lei aveva ragione e poi….

 

-Ehm…mi dispiace tanto interrompervi…ma io vorrei togliere il disturbo.-

Manco a dirlo,a interromperli, con quel tono imperioso, era stata la svanita che adesso si massaggiava i polsi e se ne stava di fronte alla porta cucina. Quindi non solo si era slegata ma aveva anche salito la scala principale.

-Come ha fatto a liberarsi?!- si domandò incredulo il figlio di Yasop. –Che ti aspettavi scusa dalla mia Nami?!?- Sanjii adesso salterellava, ripresosi dalla scena che invece aveva inchiodato il cuore della sua adorata.

-Nami!!!- urlò Rufy scattando in piedi.

La ragazzina sbuffò e guardo di lato evitando altri contatti visivi. -La volete finire…chi o cosa è Nami?!-

Chopper intervenne con la sua dolcezza. Flebile le fece notare una cosa…

-Nami, riconosci quei mandarini? È il tuo campo l’hai portato dalla tua isola e lo difendi dagli attacchi di Rubber e degli altri… - la ragazzina dai capelli rossi guardò all’insù…niente. Nada…per quanto si sforzasse non ricordava. – Poi ho notato che hai frugato in tutte le stanza di sicuro avrai visto quelle carte nautiche!! Le hai fatte tutte tu!!!- La renna poi si voltò verso il proprio capitano piangendo mestamente…-Non ricorda davvero niente!!!-

Zoro sorrise leggermente,mentre si riposava, a lui eppure sembrava che Nami in realtà ricordasse solo qualcuno.

Nico Robin sollevò lo sguardo dal suo libro.

-OH!LA MIA POVERA ADORATA!!!!!!!!-come al solito Sanjii doveva far sentire la sua voce- Non ricordi nemmeno il tuo pranzo preferito?O che io e te siamo FIDANZATI???-

 

Oramai i cuoricini si erano impadroniti di lui. Usop lo colpì repentino in testa lasciandogli un bernoccolo.

-Sta un po’ zitto tu!-

-Come osi colpirmi?!-urlò il cuoco per poi voltarsi verso l’archeologa con voce mielata.

-Ma naturalmente anche Tu mia Nico Robin sei la mia fidanzata!!Vuoi un po’ di the?!- Nami socchiuse i suoi occhi…non badò molto a quella scena e a quelle parole aveva capito subito che tipo era il biondino.

-Noi vogliamo aiutarti.- la voce dell’archeologa si fece sentire, non rispondendo a quella di Sanjii,. Lei,di solito parlava in uno di quei momenti di transizione,misteriosa e triste come sempre. Il soggetto di quelle frasi, sgranò i suoi occhi più di tutti i suoi occhi ricaddero sul cappello di paglia che annuiva a quelle parole.

-Noi faremo di tutto per farti riavere la tua memoria.-

 

-Ehm…ehm…- una tosse stonò però quella conversazione…- Il problema è che io non so che fine abbia fatto la sua memoria!!- e il vecchietto si mise a ridere come se avesse detto una battuta…paragonandosi a Sajii…

 

-Dimmi che stai scherzando…- Rufy e Usop urlarono quelle parole contemporaneamente. Il marito di Sandra traballò. -Bhe ecco…-cercò si spiegare.

-E parlava di Ariosto!!-enfatizzò la moglie mentre da una parte si vergognava e dall’altra provava un po’ di pena…

-E lo ripeto!Ariosto è il miglior poet-

 

Non completò la frase Rubber lo prese per il mantello. Nel suo sguardo una determinazione che mostrava in rari momenti in quelli più importanti.

Il sole nel frattempo tramontava, quella palla di fuoco veniva inghiottita dall’oceano.

-Qui, stiamo parlando della vita di una persona…quindi se non rimedi a quello che hai fatto io…-

 

Zoro gli prese il braccio sorridendo.

 

-Quello che il mio compare vuole dirti è che se non ti fai venire in mente qualcosa tu renderai presto vedova la nostra amica Sandra…- lo esclamò nel tono più cordiale possibile.

Grimaud si piegò a pensare sorretto dal suo bastone…- Dovremmo solo andare a chiedere consiglio a …una persona…che sa tutto…….-

 

Gli occhi neri e profondi della moglie sorrisero. Si mise a ridere.

 

-Bene, bene andremo da Protio!!!-

 

 

 

Fine terza parte

 

Note dell’autrice

 

Ciao! Ecco qui ho aggiornato, presto susseguirà un bel capitolo… Allora che ne pensate? Ho soddisfatto le vostre richieste? Spero tanto di sì!!

 

Un grazie a :

 

Kiby912  e alla dolce Cloud !!!

 

Rumifan  grazie per avere recensito e spero di non aver deluso le tue attese!! Nami non è che ha delle enormi change di navigare tuta sola nel grande Blu!! Spero che continuerai a seguirla,da qui in avanti è palese che sono un’accanita Runamy!!!!

 

Karlasta: Che ne pensi di Prozio, si nota che sto studiando Chimica??! Ehhh… vedrai dove si nasconde la memoria di Nami…ho abbozzato qualche cosina…ohohoh!! Grimaud mi pare ovvio che è in punta di morte^^ Zoro, infatti, glie l’ha fatto capire delicatamente se nò Rubber l’aveva già etichettato nella sua testa come “ il cattivo ” e l’avrebbe già dato in pasto ai pesci cane!!Comunque a Rufy lo sto facendo pensare di più…forse l’acqua di mareggi ha pulito un po’ il cervello °_° no alla fine scherzo un casino su di lui, ma è il mio personaggio preferito assieme a Nami e sto dilungando!! Sto raffreddore… mi fa male!!

 

Mirtas: ciauzzz e grazie, grazie e grazie!! Per avermi lasciato questa splendida recensione! Secondo me tu potresti scrivere benissimo, sei troppo simpatica!! (o già scrivi? Perché se è così mi metterò subito a leggere qualcosa!!) E che dici non ti odio affatto!! Anzi fate bene ad assillarmi!!^^ spero che questo capitolo non ti abbia fatto cambiare idea sulla storia perché ho dovuto farlo un po’ più retrospettivo! Ah!Spero anche che ti piaceranno i vari salti di Sanjii e Zoro!! Se avete qualche lamentela o qualche consiglio particolare… ditemelo che io esaudirò i vostri desideri!! Hai visto entro dieci giorni ho aggiornato!!Baci

 

Ninnop:Che ne pensi del quarto? Scusate se ci saranno vari erroracciiii un kiss

 

Saterdì: Ciao e grazie per la tua recensione,spero che continuerai a leggere!-_^

 

 

 


 

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Capitolo 5
*** Insonnia ***


Per un paio di sandali

Per un paio di sandali

 

-Insonnia-

 

 

Notte.

Una notte senza stelle si dipinge col passare del tempo sopra la Going Merry. Quel cielo si rispecchia beffardo sull’oceano nero come il catrame, anche se il paragone in quell’epoca forse, non sussiste. Si ha la sensazione di trovarsi a navigare nel vuoto più assoluto.

Così ci sono le tenebre sulla Terra e si vive una grande anomalia, il capitano: non dorme, anzi sfugge all’abbraccio di Morfeo.

“ Strano ” si dice… forse “Ho solo fame.” Meccanicamente, decide di alzarsi abbandonando la sua amaca; e subito deve allungare il suo fianco destro per schivare il posto dove dormiva il vecchio Grimaud, salvo ancora per poco.

Sbadigliò e stile mummia risalì sul ponte non prendendosela col fato per una quasi-collisione che avrebbe svegliato e turbato tutti.

 

Quando i suoi piedi di gomma toccarono le tavole in legno della Going Merry, solo allora si accorse che era ancora scalzo. Aggrottò le ciglia e cercò di ricordare dove cavolo erano andati a finire i suoi sandali. Bho.

La sua mente, chiamata a un degno compito, studiò quel pensiero e cercò di rivedere le ore passate. Nami, quella ladruncola, gliele aveva prese e chissà adesso che fine avevano fatto quelle sue povere suole… Certo che…sembrava lui lo smemorato in quel momento.

…Sorrise, come solo lui sapeva fare anche se al buio in mezzo al cuore dell’oceano.

 

I suoi piedi, che avevano una propria volontà    trattandosi di cibo, lo portarono verso la fonte di sostentamento più vicina: il campo di mandarini… propriety of Nami.

Senza pensarci, ne divorò subito due, fermandosi impalato al terzo frutto. Appena un giorno fa… se avesse sfiorato una sola foglia di quell’albero, due fanali sarebbe saltati fuori all’improvviso… facendogli venire un infarto.

Si riscosse a quel pensiero e dopo aver deciso che il suo stomaco era apposto, si mise sulla sua abituale postazione.

 

Chissà… quando sarebbero arrivati da quel “ PrizioGrizio… no…Eprio…no…uf, da quello là. ” pensò rapidamente.

Direzione nord, nord ovest… segnava il timone. Bhe, era un pirata… ma mica sapeva esattamente cosa voleva dire nord, nord ovest!!

Si sentì una risata nell’oscurità che si spense nella notte, il rumore delle onde che si infrangevano sul suo legno, gli faceva abbandonare ogni sorta di pensiero. Il sonno, in quel modo, lo raggiunse e lo fece prigioniero, proprio con l’ausilio delle onde. L’aria dell’oceano, così frizzantina l’aveva da sempre rinvigorito.

--

 

Puzza di piedi.

Una deliziosa…puzza di piedi, si diffondeva man mano nell’aria.

E come se non bastasse… a quel profumo si univa un rumore che era all’incirca un incrocio tra una bomba di cannone e a dei singulti interrotti. 

Perchè la vecchioccia doveva dormire in quella stessa stanza con loro?

Due occhi castani si aprirono nell’ombra…No. Non riusciva proprio a dormire. La vecchia invece non si sarebbe alzata neanche tra due anni.

La mente nel frattempo, elaborava l’ultimo dei suoi quesiti: come faceva Nico Robin a riposare…?

Sbadigliò e si alzò dal suo morbido letto.

I suoi piedi l’aiutarono ad assumere una posizione eretta… e…

 

*SBUM!*

 

Inciampò in qualcosa… niente da dire, una bella caduta con tutta la delicatezza del suo posteriore per terra … le mancava. Come al solito: “ Gli esami non finiscono mai! ”

-Ohiohio…-  si lasciò sfuggire in un lieve sussurro.

Si massaggiò il punto indolenzito e rimase immobile cercando di fiutare i movimenti delle sue due camerate. La vecchia dopo un po’ riprendeva a russare e Nico Robin…bhè era impossibile distinguere se si fosse svegliata o no…lei era silenziosa, anche quando si assopiva.

Le sue dita massaggiarono più velocemente la schiena longilinea, poi la smemorata, cercò di capire in cosa era inciampata. La sua mano agguantò quel qualcosa che se ne stava sotto il suo regale didietro.

Del legno?! Sussultò quando le sue dita captarono una superficie porosa.

Ah…delle scarpe…dalla forma le sembrò di intuire che erano dei sandali… indifferente li rimise sotto il suo letto. Provò a rialzarsi e vacillò un po’ per il continuò dondolare della nave e perché i suoi occhi non era fatto abituati a quel buio così corposo.

Sembrava la prima volta che se ne stava su una imbarcazione.

Le domande allora la bombardarono. Chi era lei?

Chopper la renna, le aveva detto che si chiamava Nami e che faceva la navigatrice…che era stata prigioniera di un certo Arlong e che dopo si era unita a Rufy…ah! Lei aveva anche una sorella…Nojikouff…si…ma quei nomi non le ricordavano niente!! Era stata una ladra?! Era stata prigioniera di qualcuno?!

Le venne da piangere… Cosa provava e cosa aveva provato lei?! Cosa c’era stato nel suo cuore??

Cosa odiava e chi amava lei?

Quello era l’ interrogativo più importante e a cui nessuno, neanche il piccolo Chopper o l’ingegnoso Usop, poteva rispondere. Lei era senza passato…

Decise di uscire sul ponte. E all’improvviso la paura le fece cambiare idea… sul ponte, sembrava stesse suonando una tribù di stranieri! Un rumore sordo dominava il cielo … sembrava che si fosse scatenata una tempesta…! Decise sebbene titubante di avvicinarsi a prua…in fondo che aveva da perdere…?

 

…Quel ragazzino!!

Era lui, l’essere che faceva tanto rumore! Ma cosa ci faceva lì? Sopra quella capra, in piena notte, e dall’espressione che aveva stampato sul volto nel bel mezzo di un sogno? =__=

E per di più si piazzava lì, ma non sapeva nuotare!! Assurdo!

Nami dapprima riluttante, osservandolo meglio, cominciò a sorridere… al contrario quello innocentemente si aggrappava un po’ di più alle corna marroni.

 

Si avvicinò al capitano e con la mano destra gli sfiorò i capelli neri …poi con un dito gli prese a  punzecchiargli il volto. Lo trovava così rilassante, era incapace di smettere!! Da parte sua, lui sembrava corrugare il suo splendido viso a quei leggeri pizzicotti…

Poi la navigatrice cominciò a fargli fare delle smorfie con la faccia, paragonandolo a un pezzo d’argilla. Così gli allungava il naso, gli occhi e poi la bocca. Ecco a voi...: Rufy versione Usop… allungando semplicemente il naso aquilino…o se preferite Rufy il cinese…modificando la curvatura degli occhi…ed infine Rufy l’africano con le labbra carnose e smisurate.

Si mise a ridere silenziosamente decidendolo di lasciarlo in pace…i suoi occhi però caddero di nuovo sull’oggetto della sua ultima mutazione.

Le labbra. Quel grazioso e sporgente orifizio.

Ebbe la tentazione di baciarlo. Arrossì, l’ignara Nami nella fermezza della notte ma … quel suo rosso sulle sue gote sembrava risplendere a dispetto di quel nero. Ma chi era lei per baciare lui…si pone la giovane donna improvvisamente triste. Con un dito gli sfiorò di nuovo la bocca. Lui dormiva. Si…era un po’ scemo ma… a volte diceva cose interessanti….poi se era un capitano… era anche ricco, o lo sarebbe stato con il suo aiuto! Ma sì, perché non provare a baciarlo? E poi era così bello in quel momento…

La smemorata, anzi la furba, si piegò verso il volto del giovane. Sentì il respiro di lui sul suo viso, chiuse le sue iridi scure….Il cuore le batteva da impazzire.

 

Ma un rumore sabotò i suoi piani… qualcuno stava risalendo. Nami si affacciò, coperta dal mantello del buio.

Una figura si inoltrava con passo insicuro e si teneva la pancia…?!. La navigatrice entrò in panico.

 

-Maledetto cuoco!! Si è vendicato…chissà cosa mi ha messo nella cena!Che mal di stomaco!-

Zoro.

Lo spadaccino, riconosciuto grazie alla voce profonda, sembrava dirigersi verso la capra …probabilmente stava andando a recuperare il suo capitano… sfuggito dalla propria amaca.

Nami ebbe allora, la grandiosa idea di scavalcare. Si mise a cavalcioni sulla balaustra e si abbassò cercando di reggersi con quel poco di cornicione e soprattutto provando a non cadere in mare. Il freddo e l’umidità si fecero sentire in contraddizione dal respiro caldo che aveva provato prima sulla sua pelle. Zoro imperterrito avanzava, tenendosi la pancia, e borbottando varie minacce contro il biondino del gruppo.

-quel brutto pirata…grr…non potevamo lasciarlo dove l’avevamo trovato..?- Zoro si piegò ancor di più camminando –Che dolor!- esclamò arrivando alla sua meta.

Senza stupirsi troppo, prese il suo capitano per un orecchio naturalmente voleva svegliarlo. Nami sbirciò le mosse dello spadaccino...lo vide impallidire, mentre il suo stomaco si faceva risentire… Quello, pallido ma forte si rialzò assumendo una posa elevata e aspirò l’aria. Nami trattenne il fiato.

 

Zoro in quel momento aveva la netta sensazione che era osservato, i suoi sensi difatti era tutti all’erta.

Tirò un pugno al capitano che matematicamente non si svegliò.

 

-Eppure…sai avrei giurato che ci fosse qualcuno qui con te…- gli sussurrò puntando i suoi occhi verso la sagoma della capra.- Solo ieri …ti avrei trovato a litigare con la tua Nami…- aggiunse sorridendo a lui e all’ombra della notte.

 –Vi innamorerete di nuovo,vedrai.- esclamò con l’ennesima sicurezza. Un lieve rumore, una delle tavole di legno che scricchiolava ruppe le sue elucubrazioni. Zoro sorrise sicuro che il suo monologo aveva fatto breccia. Senza dir nient’altro, prese di peso il suo capitano, e riprese a lamentarsi per i costanti dolori alla pancia.

-Non capisco come cavolo fai a dormire qui!!! Ogni sera la stessa storia!!- borbottò poi, come se quello lo potesse sentire e risponderli a tono.

Nami uscita allo scoperto, guardò quel miscuglio di figure allontanarsi da lei. Accidenti…cosa le era saltato in mente? E che insinuava Zoro all’oscurità? Ma più di quel “ T’innamorerai” (perché forse già lo era anche se detestava ammetterlo) …era quel “ tua ” ad averla mandata in confusione!

--

 

-Protio, vedrai risolverà il problema…non per niente è mio fratello!!-

 

Sandra parlò in quei termini mentre faceva apparire il gatto Annibale, sulle sue ginocchia. Il sole ora sembrava traboccare dal cielo e divertirsi a illuminare solo il legno della Going Merry.

Rufy inginocchiato davanti alla strega ascoltava assieme a Chopper.

La piccola renna aveva l’impressione di rivedere, in quella simpatica anziana, la dottoressa Kureha…

-Ti assomiglia?- una domanda impertinente deriva solo dalle labbra di un giovane.

Sandra scrutò il viso di Rufy,sorrise.-No.- disse decisa.

Grimaud seduto al tavolino insieme a Nico Robin,borbottò che non era vero, secondo lui i due avevano caratteri molto simili…

-Mi ricordi molto una mia cara amica…-Chopper aveva parlato mentre Rufy aveva una mano in testa.

-Io invece mi ricordo un sogno che ho fatto oggi…-

Zoro pigro e seduto come al solito si limitava ad ascoltare senza dir niente, ma a quella affermazione aprì uno dei suoi bei occhioni, interessato.

Nami invece faceva delle smorfie per le mielose parole di Sanjii prestando un’orecchio a quella frase.

 

-Dunque…c’era Zoro…che si era fidanzato con una che si chiamava Dolores… che però baciava  a me…perché lui si teneva la pancia…-

 

Lo spadaccino arrossì di indignazione, Nami non vista, invece girava il suo volto rossa…Dolores…ztè!

-Può darsi perché Zoro questa notte avrà avuto veramente mal di pancia…!-ipotizzò Sanjii sorridendo.

-Mai stato meglio.- ribattè quello freddamente e chiudendo in quel modo la sue entrata in scena.

Sanjii sbuffò riportando le sue attenzioni verso la rossa.

-Cara, quindi non ricordi proprio che io e te siamo fidanzati??-

La scena si svolgeva davanti alla cucina. Usop che stava riparando un gradino difettoso della scala maneggiava con chiodi e martello. Era convinto,il figlio di Yasop che nulla potesse accadergli.

 

-La vuoi finire con queste scempiaggini?- gli urlò mentre si atteggiava a esperto riparatore.

-Nami, mia dolce e piccola Nami? Non ti ricordi neanche la nostra canzone?!-

Questo era davvero ridicolo. Usop gli martellò il piede destro. Il cuoco cambiò l’espressione dei suoi occhi.

Si girò stile robot.

 

-Usop…-

Quello alzò il suo lungo naso verso la luce.

-Mi è scappato, don Sanjii.-

-Come mi hai chiamato?-

-Don Giovanni…ehm Sanjii cioè…-

 

Il volto del biondino sembrò scurirsi. Poi un grosso sorriso sorprese il povero Usop. Delle stelline si illuminarono nei cavi oculari del cuoco.

 

-è il più bel complimento che io abbia mai ricevuto!!!-

 

-zTè!!!- il commento di Zoro arrivò all biondino.

Questo dà inizio del caos. Sanjii e Zoro si azzuffano e Usop si unisce al coro, volendo fare il duro. Mentre sullo sfondo La strega Sandra e il suo gatto più Chopper e Rufy giocano a Poker.

 

-TU IMBROGLI!!!- queste parole urlate dal cappello di paglia, fecero scattare un battibecco tra quest’ultimo e Sandra.

-MA COSA DICI GIOVANOTTO?!- Chopper invece accarezzava Annibale, cercando di non muoversi altrimenti avrebbero coinvolto anche lui.

-MA CHE DICI TU MEGERA!-

-AH! GUARDA CHE TI FACCIO SCOMPARIRE SAI?!?!-

 

Nico Robin riuscì a perdere il filo della sua lettura, anche perché il vecchio Grimaud si era addormentato e ora russava di fronte a lei.

Con una occhiata guardò verso la cucina. “ Lei aveva perso solo la memoria ma non il suo carattere. ” pensò concentrandosi su una certa figura.

 

La rossa che guardava allibita quella confusione, con due pallini neri negli occhi, si risvegliò.

 

-SILENZIOOOO!!!!!!!!!!!-urlò a pieni polmoni sentendosi a suo agio, non appena, neanche una mosca le disturbava più le trombe di Eustacchio. La scena quindi risulta bloccata, come quando tanti bambini dell’asilo  vengono richiamati all’ordine.

Sanjii con una pentola in mano non sfiora più il capo di Usop provvisto con martello. Zoro in piedi, decide di non sfoderare più la sua spada. Il gatto non graffia più Chopper colpevole di averlo accarezzato in verso contrario rispetto all’attaccatura del suo pelo. Il consorte della strega, non russa più ma indossa degli occhiali da sole per la figuraccia. Nico Robin blocca il suo sorriso, mentre Rufy che era stato colpito ripetutamente col bastone dalla vecchiaccia; può salvare, quel poco di memoria che gli è rimasta.

 

-Ma cosa cavolo sta succedendo?!-

 

Un groviglio di voci stava ricreando di nuovo quel caos. Nami con un gesto di impazienza dall’alto della sua postazione, zittì di nuovo tutti.

-Comunque non vi siete ancora accorti che siamo arrivati. Ed è una destinazione bhe…..-

 

Rufy sorrise raggiante e pieno di energia si mise a ridere. Faceva sempre così appena raggiungeva la sua meta. Gli altri compresa Nami esclusi i due coniugi a bordo, non sapevano cosa pensare.

 

C’era…ecco come dire?

…Come definirla?

 

C’era…

C’era una PORTA IN MEZZO ALL’OCEANO.

 

Una porta molto alta, ma cosa scrivo? Quella porta era altissima spariva nel cielo addirittura, ed era decorata con panelli dove sopra erano state incise figure femminili. Non si vedeva una costruzione oltre questa porta, c’era solo questa specie di cancello in mezzo al mare. Era di un bordò scuro e al posto di una maniglia c’era un pulsante. Sì, un bottone giallo di gomma all’incirca grande come una mano aperta.

-Siamo arrivati!- la voce stridula di Sandra sembrò rimbombare nelle vicinanze del portone.

-Conoscerete mio cognato.- si alzò a malincuore Grimaud dalla sedia bianca.

-Il tuo ex cognato!-

-Sandraa!!- le rispose lui, piccato. –è l’unico che mi sta simpatico nella tua famiglia!-

La vecchia lo fulminò con gli occhi.- Avresti dovuto sposare lui allora!-

-Oh si certo!-gli fece eco il marito arrabbiato.

 

-Tagliamo corto!! Cosa devo fare??- Rubber era a un palmo di naso dal bottone giallo.

-Premi il citofono no?- La vecchietta pensava di aver detto la cosa più semplice del mondo.

Ma si rivelò la più difficile.

 

-Scusa ma io non vedo nessun cavo…o nessuna cornetta!- esclamò Rufy svampito.

-Lìììì!!!- indicò Sandra gesticolando.

Grimaud scese le scale e raggiunse la moglie.

Rubber cominciò a schiacciare il viso di una donna…pensava che la maga gli avesse indicato quella…

-Ohhh!! Mamma…quel coso!Non LO VEDI??!- Sandra fece forza sulle sue ginocchia e si alzò. Di prima mattina era sempre a corto di parole.

-Ma dove?!-

Nami intervenne sembrava che non avesse mai perso la memoria.-Il bottone giallo Rufy!!- sospirò appoggiandosi sopra la balaustra di legno davanti alla cucina.

-AH!!- capì, quello facendo scattare una musichetta che faceva anche illuminare il bottone.

 

 

Ohhhh…Protio….

Tutti cercano, tutti vogliono…

Protio…

 

 

Un voce da animale intervallata da alcuni CRONG partì da un megafono bianco che compari apposto del pulsante giallo poi una tastiera con dei numeri appari al di sotto..

 

 

-Chi desidera il signor Protio?-

 

-Sono sua sorella!-esclamò Sandra.

 

-Premete il pulsante uno: per  “ Vicina della porta accanto! ”-

-Ohcavolo!- esclamò Grimaud –Pensavo che avesse finito col distruggerla la segreteria!-

-Premete il pulsante due se sei : “ Nino ”-

-premete Cronk…il pulsante tre per: “Ragazze”-

-Premete il pulsante quattro per: “invitare ad una festa!”Cronk…-

 

La voce continuava a grugnire e a parlare. Usop si voltò verso la strega.

 

-E che numero sarà famigliari?-

Silenzio.

–Premete il tasto nove per “Giornali e riviste”

-Se non sbaglio è il numero 754.- esclamò il marito con un sorrisetto compiaciuto.

 

Fine quinto capitolo

 

 

Note mie (Sara^^)

 

Ringrazio di cuore le persone che hanno recensito fino ad ora: (Ah potete anche mandarmi delle e-mail sono sempre a disposizione)

Tysian: Grazie mille per i complimenti e oggi mi sembrava d’obbligo aggiornare!!Baci!

Niksa: Si viva i runami siccome qui è un covo di Zoro e Nami, mi sembra normale scrivere di questi due che sono fatti l’uno per l’altro!!^^Grasias

Kampì: Ciao! Chi non salterebbe addosso a Rufy…ehm conteniamoci! Comunque grazie di cuore anche a te!! Continua a scrivermi!

Mirtas: Ciao Tesò!! Allora che ne pensi?! Grazie non mi merito tutti sti commenti^\\\^ siete voi i meravigliosi! Grazie a te ho ripreso a scriverla…l’avevo un po’ abbandonata!Diciamo che ci siamo sostenuti a vicenda!!In bocca a lupo!!

E poi c’è Kiby912: grazie per la tua opinione…non temete la continuo! Ah e Melatty !

E voglio citare anche: _Elentari_, Samychan,Cloud,Redhead Witch,Willow,Wilwarind,Runamifan, Fantina,karlasta, Ninnnop,Saterdì

 

Voglio regalare a tutti voi  un sorriso! Un bacio

 

Sara

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Tum...Tum...tum flying away ***


-Ehy

Per un paio di sandali

 

Tum…tum…tum …Flying away (letteralmente: volare via)

 

 

 

-Ehy! È finito lo scotch!!-Rufy arruffò le sue belle sopracciglia.

Era rimasto con un rotolo vuoto in mano. Stancamente inquadrò il soggetto che tutti stavano legando. Quel ragazzo era davvero incredibile.

 

Ma cosa ci trovava d’interessante in una donna??

 

Rufy chiuse i suoi occhi.

Bhe...

Forse…forse lui non era come Sanjii ma…Ma anche lui però avrebbe dato volentieri la sua vita per una persona…Si insomma ad una ragazza.

Ma da qui a desiderare ogni donna sulla faccia della terra…era esagerato!!

Lui, il capitano aveva un concetto dell’amore simile a quello che hanno i delfini… si insomma questi mammiferi così speciali, quando si innamorano è per sempre…restano tutta la vita con la compagna che hanno scelto….

E comunque già era difficile capirne una di “femmina”…figuriamoci cento o solo due!!

Così dopo aver tranquillamente pensato questo, i suoi occhi neri si posarono sull’immagine del cuoco. Sanjii era stato incollato, imbavagliato e legato con lo scotch all’albero maestro. Il motivo era molto semplice come si intuisce dalle parole poste qui sopra.

 

Rubber sospirò, osservando il “corridoio”(come aveva detto la vecchia Sandra) del palazzo di “ Tritio…no Plinio…no…uf di quello là! ”  Più che corridoio era un luogo fantastico…che si attraversava con la fida Going Merry e il cielo aveva delle pareti…come spiegare questo concetto?... Insomma le pareti erano in continuo movimento siccome erano formate da carta di cielo. E ogni tanto c’erano dei quadri a grandezza naturale con delle donne che sorridevano o che parlavano al visitatore… ma avevano legato Sanjii soprattutto perché, in acqua… ( il pavimento era liquido in tutta la casa, sempre parole di Sandra) …comparivano delle donne-pesce che giocavano con i loro capelli.

 

-Questo deve essere un tipo come Sanjii.- ipotizzò Zoro, contento che appena avrebbe visto le corde rompersi poteva usare la sua spada sul cuoco.

-Non si assomigliano proprio!- La vecchietta grugnì facendo obbiezione, Nico Robin alzò un sopracciglio avvicinandosi al cappello di paglia.

-Mi chiedo se sia davvero il grande mago che tutti dicono.- L’archeologa intavolò una conversazione con Rufy che per un po’ l’ascoltò ma che poi fu catturato da un qualcosa di rosa e lontano.

-MHMMAA…MORI MIEIIIGGG…- Sanjii intanto imbavagliato con due cuoricini sugli occhi cercava di comunicare…

 

Nami per tutto il tempo se ne stava al fianco di Usop che rideva per la debolezza del biondo. Sembrava più silenziosa del solito.

Ma non potè trattenere una smorfia appena la seconda donna della barca si era avvicinata a colui che aveva quasi provato a baciare.

Non le piaceva affatto Nico Robin…aveva come l’impressione che…che…Uff…

Non lo sapeva neanche lei …si insomma risulta complicato prendere una posizione se uno non sa neanche il suo passato.

“ Però parlano molto…. ”  Pensò un attimo prima di essere smentita dal ragazzino di gomma.

 

-UHUH!!GUARDATE UN MAIALINO ROSA!!!- Rubber si precipitò sulla sua postazione. Un tappeto rosso, interrompeva il pavimento liquido facendo intravedere un’altra porta con diverse gemme preziose. E a quanto pare bisognava prima parlare con una maialina rosa che se ne stava con tanto di occhiali e con un paio di alucce bianche dietro ad una scrivania.

-Buongiorno, chi devo annunciare? Crong!-

-E PARLA ANCHE!!- Rubber saltò a terra con la sua solita voglia di conoscenza.

Zoro meccanicamente calò la scala per far scendere tutto l’equipaggio. Ridacchiò mentre decideva di lasciare a bordo il cuoco legato come un salame.

Dietro di lui si vede per interi attimi fin quando la vecchia Sandra non interviene, Rufy che scuote il maialino come se fosse un salvadanaio.

 

-Vorrei vedere mio fratello.- esordì la moglie di Grimaud, tirando istantaneamente un colpo secco, con il suo nodoso bastone, sul capo di Rubber. Il maialino aveva le rotelline apposto degli occhi e non rispose. Così una penna saltò sull’attenti e parlò magicamente.

 

-Protio non c’è… è andato ad una festa. Dovrete restare una notte intera qui. Il nostro padrone non tornerà molto presto.-

 

Riuscì a dire solo quello alla vecchia maga perché Rufy, che si era ripreso, prendeva ad esaminarla.

-E la vuoi smettere?? Così ucciderai tutti gli oggetti magici della casa!!- A parlare era stato Usop che impallidì appena i suoi occhi inquadrarono una mini navicella guidata da un maialino.

 

La navicella era verde e svolazzava per aria. Rufy, aveva liberato la penna e tentò di catturare il nuovo oggetto… come se fosse stata una farfalla.

-Wao…- Chopper non potè non trattenere un po’ di stupore quando la navicella si spostava in rapide successioni nello spazio. E rimase di stucco, quando il maialino salutò aprendo leggermente il suo oblò e consegnò delle buste di carta a Grimaud, vibrando ancora una volta sopra il cappello di paglia.

-La finisci di fare il bambino??- La smemorata sbuffò a quel comportamento. Capitano dei miei stivali! ” si disse imbronciata.

-Le camere sono state assegnate secondo il buon gusto di tuo fratello…-

Si vede Sanjii che è stato liberato da un ignoto (altrimenti Zoro l’avrebbe fatto a pezzettini) camminare stile robot con residui di scotch dappertutto.

 

-IN che senso??- Domandò fulminando tutto l’equipaggio (tranne il genere femminile)con lo sguardo.

-Uh…ci sei anche tu…?- Zoro sorrise stupito, buttando quella frase innocente.

Sanjii si strappò un pezzo di scotch …sopra un suo sopracciglio. Lo si sentì gemere dal dolore.

-Ah! Era impegnato a depilarsi, non lo sai Zoro?!!- Usop fece ridere tutti a quella frase.

 

Sanjii così iniziò un inseguimento, ogni pezzo di scotch che aveva addosso fu incollato sopra il naso del figlio di Yasop.

 

Rufy intanto soffiò le buste al vecchiaccio e un foglio pieno di cuoricini gli fece girare la testa.

 

-Che vuol dire sta robaccia??-

La sua lei, gli prese il foglio e capì subito che un computer aveva elaborato tutti i loro profili.

-Un putto magico…ovvero, nostro cugino Cupido è l’architetto di questa casa e ha disposto solo che l’amore e il desiderio fossero appagati. -Sanjii finisce di torturare Zoro, ora un sorriso gli incornicia il volto. -Così ha deciso che ci fossero solo delle stanze matrimoniali e un computer fa delle ipotetiche coppie…-

-Che vuol dire che devo dormire con te??- Sandra si accigliò fulminando il maritozzo.

-Si mia adorata.-

-Ma manco morta!-

-Posso accontentarti se vuoi!!-

-Brutto maniaco!-

-Di nuovo con questa storia…e falla finita!!-Mentre Sandra e Grimaud continuano a batti beccare, due maialini entrano in scena e prendono in braccio Sanjii. Tutti non sanno cosa dire.

Così il cuoco sparisce di scena e lo stomaco di Rubber si fa sentire.

 

In men che non si dica agli occhi dell’equipaggio si apre un’altra stanza con una tavola bandita di ogni cosa. Donne bellissime avevano in mano dei candelabri e servivano un mare di pietanze. Dei maialini suonavano la musica, si consumava vino e in quel momento l’ala del castello sembrava un’osteria. Gente che canta, gente che per un po’ non pensa. Uno di quei pranzi dove mangi dalle due e alla sera sei stanco morto che ti aspetta solo il letto.

Intanto Sanjii in una vasca a idromassaggio viene massaggiato da un maialino rosa sorseggiando un drink. Viene servito e riverito e viene chiamato “Padrone.” Mha!

Ma…ma… bisogna vedere la sistemazione delle stanze…la notte è giovane…

 

Delle camere da letto lussuosissime dove il rosso regnava sovrano. I comodini gravitavano da terra e il bagno era fornito con una gigante vasca da bagno. Ogni camera aveva il soffitto tempestato di stelle, sembrava che il soffitto fosse stato squarciato per dar spazio alla luna.

 

Un maialino conduce Chopper e Usop in due camere precise: una che rilassava e che levava ogni timore, l’altra che trasmetteva un segno di calma e pace. Zoro e Nico Robin vengono invece assegnati ad una camera matrimoniale…un’altra viene data ai due maghi…Sandra e Grimaud…e gli esclusi…anzi e gli opposti si attraggono.

 

--

 

-Ho mangiato così tanto che sto per scoppiare!- Pallone Rubber parlò in quei termini appena si stese sul letto matrimoniale a cuore.

 

Nami, anzi la smemorata si era munita di un pennarello rosso e cominciò, non vista, a utilizzarlo per terra. Fece una linea che iniziava dalla fine del letto e che portava al ricco bagno.

 

-Bene tu resterai dietro alla mia linea rossa.- esclamò sicura mentre incappucciava quella matita.

Rufy si  ritrovò nell’angolo della stanza, la pancia era sparita e adesso osservava la sua navigatrice con occhi sbarrati.

 

-Eh?-

 

-Bene io vado in bagno, tu dormi pure là…- La rossa si mise a ridere imboccando il regno dell’  “ acqua calda a volontà ”. Riempì la vasca da bagno con acqua calda e piacevoli bollicine cominciarono a scoppiare per aria.

Rufy allora cacciò un suo pennarello blu e si mise a scarabocchiare per terra. Confuse tutte le linee

Che aveva fatto precedentemente Nami e poi alzò la testa soddisfatto.

 

La navigatrice lo prese per capelli, furiosa.

 

-Hai rovinato tutto il pavimento!!-

-E allora tu prima?!?!-

 

Nami lo molla, sospirando.

 

-Ora vado in bagno.- esclamò calma e fredda.- Non entrare. Poi dopo non voglio più vederti.-

 

Lo ferì.

Non sa se lei lo fece apposta, oppure no. Ma sentì un dolore in petto. Il suo cuore meccanicamente rifiutò quella frase.

 

Allungò il braccio e riuscì ad entrare in bagno.

-ESCI!-

-NO!-

-ESCII!!!-

-RITIRA LA FRASE CHE HAI DETTO!!-

-MA perché???-

 

Ne deriva una vera e propria guerra.

Gli flaconi Shampoo volavano a velocità supersoniche. Una saponetta sfiora i 30 kilomentri orari. Le mani di Rufy poi a un certo punto vengono inchiodate dalla chiusura della porta. Nami si mette a ridere interiormente.

Il capitano allora, molla il suo capello ed entra dentro.

 

-NAMI!!- urla furioso.

La ragazzina non può trattenere un  oh! ” di sorpresa, quando venne presa di peso e mollata dentro alla vasca calda.

Allora lei si vendicò, trascinandolo dentro: ora erano nella medesima posizione.

Ed ecco che la guerra inizia anche qui con schizzi d’acqua mirati e imprevedibili.

-Ritira la frase!- riesce a dire chiudendo gli occhi neri oramai diventati tutti rossi.

-Ma quale?? Che volevi entrare in bagno con me?? Scusa??!- Nami si blocca in piedi dentro a quella enorme vasca. Rufy sgrana gli occhi è in piedi anche lui, e solo i suoi piedi scalzi beneficiano di quelle correnti calde.

-Quella dove dicevi che non mi volevi più vedere!- esclama tristemente.

Nami rimane immobile. Quando i suoi occhi incontrano ancora le iridi di lui, un brivido la scuote.

Il cuore batte veloce e sente un nuovo sentimento che compone il suo carattere.

Malizia.

-Credevo che ..siccome sei legato a Nico Robin…avresti preferito condividere con lei questa stanza.- si aggrappa momentaneamente a lui

 

Rufy sente un nodo alla gola mozzargli il respiro, ma poi il suo cervello ragiona.

 

-Macchè! Le ho solo salvato la vita! Lei non è mica la mia navigatrice!- Rubber arrossisce appena vede il volto di Nami a un palmo di mano.

-Bene.- è soddisfatta da quella risposta e non indaga oltre.- Ma sappi che io non mi ricordo niente di niente. Né di cartine geografiche né di…- si blocca non sapendo cosa aggiungere.

-L’importante è solo che rimani con me.- dice lui corrucciando il volto come un bambino. Nami lo lascia e si gira dall’altra parte, sono ancora in acqua.

Così sorridendo lo spinge fuori.

-Dovresti pagare perché sei stato con me in un luogo privato. Faremo i conti dopo.-

Rufy bagnato prende un’ accappatoio. Borbotta qualcosa, mentre esce.

 

Quella ladra era davvero unica nel suo genere.

Si friziona i capelli e si asciuga mentre la sente… sta utilizzando il phon.

Nota con piacere che sul pavimento non c’è più alcuna traccia della precedente guerra. Ha la zazzera nera umida ma non gli importa più di tanto.

Si battè un colpo in testa.

Solo ora ripensandosi… si rende conto di quello che ha detto. Non è la prima volta che la chiama   la mia navigatrice…”  . Uff…   è davvero difficile capire i propri sentimenti ”  . E  lui peggio, non se ne accorgeva nemmeno quando li esprimeva…come, come i bambini!.

 è strano…”  .Rimugina, mentre trova dei nuovi vestiti sul letto.   è facile essere sinceri con gli altri, ma poi è tutt’altra cosa esserlo con se stessi. ”  Rubber alza i suoi occhi neri, adesso il suo volto è pensieroso.

“ Cosa…”

Cosa provo per Nami? ” si domanda finalmente mentre lei esce dal bagno con addosso un vestitino corto di seta.

“ Non è solo amicizia…oppure non dovrei sentirmi male, quando la vedo intrattenersi con Zoro…”

Rufy scosta le coperte, mentre la vede avvicinarsi sicura di sé anche senza passato. “ Perché ammettiamolo, Sanjii non può nulla…per non parlare di Usop…”  La sente parlare ma la guarda immobile. “ L’unico che può portarmela via è proprio il mio migliore compagno. Ma no…lui non prova niente per lei…lo so bene. Anzi mi è sembrato contento quando abbiamo parlato di Nami sulla Going Merry…. L’unica cosa che mi spaventa…”

-Rufy, ma mi stai ascoltando?- lei mette le sue mani sui fianchi longilinei, la voce una tacca più su del normale.

“ …è che… si può rimanere se stessi anche se ami una persona e dipendi completamente da lei? ”

 

-Allora?? Mi raccomando tu rimani nella tua metà ed io nella mia! Capitano da strapazzo!-

 

Rufy sembra risvegliarsi, lo stupore si dipinge sulle sue labbra appena vede due cuscini posti nel mezzo come una barricata.- Ma perché scusa?? Io e mio fratello Ace dormivamo insieme nello stesso letto!-

SDENG!

Caduta rovinosa della smemorata.

La si vede arrossire in preda all’ira e all’imbarazzo.- Ma io non sono come tuo fratello!!-

Rufy alza le spalle ingenuo .-Come vuoi tu.- si limita ad esclamare, mentre si infila sotto le coperte. Nami spegne la luce e lo imita. Per un po’ i due tirano verso di sé il piumone. Ricordano molto Sandra Mondani e Raimondo, in quell’istante. Poi trovano un equilibro.

Sopra di loro la stanza squarciata fa intravedere le stelle.

 

Rubber non riesce a dormire. Inspiegabilmente sente il cuore battergli furiosamente in petto. Gli viene subitaneo paragonare quella volta celeste, alle stelle in mezzo all’oceano sul capo della sua Going Merry. Nami invece ha lasciato da parte la malizia nei suoi pensieri e si domanda seria:

“ Chissà se quella che io ero...si insomma… se il mio io provava già  qualcosa per questo pirata… o se lo sono solo adesso. Si,  se solo adesso mi sono innamorata di lui…. Adesso che non ho più la mia memoria. ”

Rufy si volta verso di lei accucciandosi. Di solito il sonno gli veniva presto ma ora non ne voleva proprio sapere. Vede il suo profilo lontano, nascosto da una massa bianca (i cuscini).

 

-Mi dispiace.- dice nel cuore della notte e si compiace nel vederla voltarsi verso di lui.

 

-Di cosa?- gli chiede basita.

-Che non sia riuscito ancora a farti recuperare la tua memoria.- esclama triste facendola sorridere nel buio.

-Mi fido di te.- dice sicura di quello che proclama.

 

Rufy si alza leggermente per vederla meglio.

-Non riesco a dormire con questi cuscini. Questo letto è troppo morbido! Preferisco di gran lunga la mia dolce amaca!-

Nami sgrana gli occhi.

-Ti vuoi avvicinare a me?- Gli chiede non sapendo da che angolo del suo carattere derivi tutta quella sensualità.

 

Rufy si blocca rosso.

-No è che sono abituato a sentire il fiato di Zoro sul collo…- dice ributtandosi sulla sua metà e dandole le spalle. -Ma, comunque Buonanotte.-

 

Nami annuisce, la voce del capitano è piena di sonno.

Mano a mano anche i suoi battiti accelerati la aiutano a farla preda di Morfeo… La sua fantasia ora vola via…

 

--

Due figure sono già in un talamo.

 

-Ehm … tu dormi con le spade anche a letto??-

-Non me ne separo mai.-

Punto.

-Ti dispiace se leggo un po’?-

-No.-

Punto.

-Devi andare in bagno?-

-Sono già andato.-

Punto.

-Vabbhè…buona notte Zoro.-

-Notte, Nico Robin.-

Punto.

 

 “ è di molte parole devo dire.”  Pensa dentro di sé l’archeologa colpita dal profondo mutismo del giovane.

 “ Questa donna mi mette ansia. Ma io dico perché Rubber si è messo a inseguire quella sottospecie di farfalla?? È perché abbiamo incontrato quella vecchioccia?? ”

Zoro sospira mentre una lampada illumina la parte di Nico Robin.

“ Chissà cosa legge.”  Si chiede per poi sentirsi uno stupido. “ Lei è più colta di me. E in un certo senso…forse in alcuni aspetti ci somigliamo. Anche lei parla poco e brevemente. ”

La sente girare una pagina.

“ Ma se ha appena aperto quel libro?? Ha già letto due pagine?? ”  Le dà forzatamente la schiena.

“ Secondo me sto Protio è uno peggio di Sanjii... uno che costringe le persone a dormire insieme…”

-Mi dispiace, non riesci a dormire.-

Lui sussulta lievemente riacquistando subito il suo proverbiale sangue freddo.

-Non è per te.-

Il silenzio invade la stanza. Nico robin gira un’altra pagina.

-Mi dispiace anche il fatto che tu non credi in me.- Pausa e silenzio.- Non credi nella mia sincerità. Nel mio voler restare in questa compagnia.-

 

Zoro non risponde subito.

-Rufy ti ha accettato. E anche gli altri, anch’io, anche se avevo dei dubbi su di te. Ti sei dimostrata di aiuto, in molte occasioni, sei un membro effettivo della ciurma. Non farti questi problemi.-

Gli occhi dell’archeologa sorvolano dal libro alla figura del ragazzo. È rincuorata e lo ringrazia mentalmente.

-Ora possiamo dormire.- esclama mentre spegne la luce.

 

--

 

Chopper non sa dove scappare. Ha fatto su e giù in quella dannata stanza da due ore. È l’una e finalmente si chiude in bagno pensando alla vasca come unica soluzione.

Il cuore gli batte forte in petto, ha paura. Si stava coricando quando una maialina è saltata fuori da chissà dove e l’ha abbracciato. Non si staccava da lui neanche a parlarne.

 

-Dobbiamo stare… Vicini, vicini!!-

 

La sente grugnire mentre graffia vicino alla porta.

-Signor Chopperrrrrr se apri ti faccio un bel massaggiooooo…sono nata per incontrartiiii …Crong….-

-No grazie…ti cedo il mio letto dormi pure lì!-

Che notte da incubo.

Si aggrappa a un mobile ma poi un colpo lo spaventa –APRIIIIII!!!-

Fa cadere la suppellettile, a cui era aggrappato, rovinosamente a terra.

 

--

 

WROOONG!!

 

Nami ha sentito il rumore che le ha rubato il sonno.

Afferra subitaneamente qualcosa, forse si dice è  “ un pezzo di lenzuolo ” . Si stropiccia gli occhi, allarmata. Cerca di capire ancora, cos’era quel rumore. Lo elabora con l’aiuto della mente; ma davvero non capisce cosa può essere stato. Non era un tuono…o un fulmine…sembrava di più…qualcosa che cadeva.

 

Perché si sente così bene?

Il caldo la avvolge completamente e a mano a mano i suoi occhi si abituano al buio.

Sente un altro rumore, molto più piacevole del primo.

 

Tum…Tum…Tum

 

Un cuore.

Un cuore che batte, ovvio.

Ma non è il proprio…come farebbe altrimenti a sentire così distintamente il suo cuore che batte…?.Non può mica appoggiare l’ orecchio sulla sua schiena, no?

Alza leggermente il mento e sgrana gli occhi trovano il bel volto del capitano addormentato a un centimetro. La sua mano destra anzi, le dita sottili e pallide stringono un pezzo del suo pigiama azzurro. Sente un brivido scuoterla tutta.

Si rende conto che i cuscini non sono serviti a niente e che lei è praticamente: avvinghiata e imprigionata a lui, che la stringe con la mano destra.

La paura e il terrore iniziali fanno spazio a una sensazione più confortevole. Si rilassa, la sua mente non è più contratta. Sente le gote infiammarsi e il caldo la invade di nuovo e stavolta lo assapora a pieno sapendo da cosa è scaturito.

Sente il suo respiro sul viso.

Prega.

Chiude gli occhi e intensamente, prega che la sua mente voli via, che la abbandoni, in modo che sia davvero libera e non condizionata da pensieri che la reguardiscono ogni volta…e che la ingannano.

Sì perché…lui è il suo capitano.

E lui è solo suo.

Ora non importa se non sa chi è…perché se ami sai qual è il tuo posto.

“ È accanto a lui. ”   termina con gli occhi che luccicano.

Avvicina il suo volto al suo; la mente non può impedirgli niente, l’ha obbligata all’oblio… nella notte comandano solo i sensi, comanda solo il cuore.

È vicina alle sue labbra, lo sa, è il suo fine.

Lo sfiora dolcemente con un dito…Rufy.

Quel flash back le ritorna in mente prepotente come se la mente non potesse eseguire a pieno la preghiera silenziosa di prima. È costretta a ricordare così un liquido rosso, scaturito dalla lama di un coltello in quel momento terribile, pensa che il mondo è senza Dio. E poi un’immagine precisa si sovrappone, unita da quel leggero rumore di paglia sul capo. Quell’immediato senso di sollievo e le lacrime di speranza la avvolgono facendola tornare alla realtà.

Rufy non ti ho dimenticato…

La sua bocca rossa e languida ora lo sfiora senza rimorsi dove la scia del suo indice l’aveva condotta, è libera di seguire solo il suo istinto per una volta.

Un bacio, nel cuore della notte agognato,desiderato… rubato.

Si accuccia di nuovo stringendosi di più a lui. Nascondendo il suo essere, nell’incavo della sua spalla mentre gli occhi trattengono calde stille di sale.

Non è mai stata veramente così….

 

Così bene….semplicemente.

 

 

To be continue…

 

 

Note dell’autrice

 

Ciauz! I love Nami e Rubber!! Che ne pensate vi è piaciuta questa scena?? A me sì…bhe l’ho scritta io è normale! ^^ Comunque volevo scusarmi uno per il ritardo con cui aggiorno e due per il  capitolo che precede questo perché presto lo aggiusterò  in una forma linguistica più corretta! Sette pagine solo per voi… il prossimo capitolo pensò che inserirò le parole di una bellissima canzone…Forse *__* non so ancora…Per ora lasciatemi tutti i commenti che volete, con critiche opinioni e idee su svolgimenti futuri!! Se avete qualche ideuzza la posso anche mettere assieme un po’ di sale e pepe! Che sto a dì??? Se…Ah poveri voi!

Comunque ringrazio di cuore le seguenti personcine:

 

Melatty: grazie mille cara!Son contenta che ti piace questa storia…mi dispiace solo dirti che io nemmeno so quando e come finirà!! ^^ non ci fare caso!! Ah mi raccomando per consigli e se ti viene in mente qualche critica io sono a tua disposizione! Credo che inserirò una song fic nel prossimo capitolo…qualche bella note? Baci

 

Mirtas: mi fai sbellicare dal ridere e poi mi piacciono un sacco le recensioni lunghissime…(ah ti posso prestare un trapano mio padre è un elettricista ma la sega proprio no!Credo che però non otterrai lo stesso effetto!)Comunque Zoro ha chiamato a sua difesa “  L’invalidità fisica ” il mal di pancia l’aveva proprio bollito…non fatelo sapere a Sanjii =_=… se no si mette a ridere per due anni consecutivi! Pensa che il giudice sarà Chopper (Quelli di Forum gli prestano la divisa e il martelletto...Luigi XIV la parrucca e siamo a cavallo!) e la difesa è nelle mani di Usop e naturalmente l’attacco(si dice così??) è dell’avvocato e cuoco di bordo!...Ehm…Che stavo dicendo?? Ah dunque, mi raccomando continua a seguire e fammi sapere cosa pensi Ti ringrazio per tutti questi complimenti!!!Ah nel  prossimo capitolo però agirà Rufy (anche se qui già incomincia a far vedere di avere un po’ di materia grigia ^^° ) mi sono scocciata di fargli fare il bello addormentato!!!! Riprendiamo il filo…che stavo scrivendo?Anzi che stavo per scrivere? Forum mi ha deconcentrata…e a pensare che non l’ho mai sopportata quella trasmissione! Come mi sarà venuta in mente, bha! Credo che stavo per chiudere ringraziandoti ancora e naturalmente non solo per le recensioni ma per il tuo sostegno!! Ah che ne pensi tra la canzone Occhi di Zucchero e quella dei Negramaro credo che sia Ogni mio istante…?

E ringrazio anche Twiki!! Grasiasssss!!!Non mancare di recensire questo capitolo e se hai qualche ideuzza…^___-

 

**Scusate anche il ritardo con cui aggiorno ma ho avuto una settimana piena di verifiche… Ahh si vede dai colori che ho usato! A proposito ditemi se i colori vi fanno girare la testa ! Così li levo, li cambio! Comunque i pensieri di Rufy erano in blu a questa puntata e quelli di Nami in marrone tipo rosso**

 

Ah ehm un’altra  piccola cosa,(mo mi uccidete): Chopper quando si trova in bagno e  dice di essere stato assalito da una maialina, alla frase in grassetto pensate a quella di Paperissima, quando ci sono i filmati sugli animali…quella voce è troppo forte ^___^!Sapete no quella che dice: Dobbiamo stare vicini, vicini!!

Baci a tutti!

 

Sae/ Sara (Don’t worry be happy!!)

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Capitolo 7
*** Il cattura sogni ***


La sai una cosa

Per un paio di sandali

il cattura sogni

 

 

 

**La sai una cosa?

 

Non mi importa cosa pensano di me, quando faccio l’infantile o quando urlano che sono una testa di gomma e uno sciocco. Ma quando lo dici tu e quando ti convincono…

 

Non mi importa niente se non tollero l’acqua, se posso morire trascinato da un’onda nera…purché tu ci sia stata un solo attimo al mio fianco.

 

Non mi importa niente del mare… dell’oceano intero se tu sei triste e se il tuo volto viene rigato da gocce salate.**

 

Il volto era madido di sudore, mentre urlava quelle frasi che, in un'altra dimensione non gli appartenevano minimamente. Ma soprattutto quelle perle che gli impregnavano il volto, erano provocate dal ghigno impassibile di lei….così maledettamente indifferente. Lei che in quel modo  vorrebbe apparire da brava pirata, nella vita reale.

Quella angusta risata  improvvisa poi, lo lacera. È fredda e tagliente peggio di un combattimento con Arlong o contro qualsiasi altro nemico.

Il cappello di paglia a terra poi, schiacciato dal suo piede …. lo porta a immaginare il suo cuore lì, al suo posto. Forse è quella la condanna che lo aspetta e che neanche l’One Piece potrebbe risarcire.

Sente le lacrime scendergli lungo le gote. Stille salate che gli imporporano le labbra. Respira e chiude gli occhi. Dopo sente solo la sua voce, ammettere una grande e incredibile verità.

 

**Non mi importa un fico secco se divento o no il Re dei pirati! Perché se tu sei con me, io sono già un Re e tu sei già la mia Regina...**

 

Gli sembra di rimanere per diversi secondi senza respiro, come in attesa di una ipotetica risposta. Ecco il suo battito però ora va veloce assieme all’ immagine di lei attonita che sfuma confondendosi con il nero attorno.

Stende la mano ma non riesce ad afferrarla. L’aria che sposta però lo colpisce di più; imprimendosi dentro di lui.

La chiama prima piano…poi si ritrova a invocarla con tutto il suo cuore, con tutta la sua innocua anima pura. Allunga ancora di più il braccio che scompare in quell’insopportabile nero.

 

**…Nami!!**

Ha solo il suo nome sulle labbra.

 

**Nami…non abbandonarmi…**

Ha solo quella richiesta per oggi mentre si rende conto che è avvolto solo da quel nulla e che in realtà niente e nessuno gli risponderà.

 

Allora, cerca di aprire completamente le sue iridi nere…ma le palpebre sembravano essere due pesanti macigni.

-Nami…- la sua voce esclamata in quel modo, gli basta per svegliarlo. Torna alla realtà il capitano e una mano asciuga il sudore.

Quel sogno però, prima che si tramutasse in quell’incubo gli aveva regalato un’altra sensazione: “il peso di un’anima sulle labbra” …

E se il volto di Nami era un avvertimento…?

Forse quelle parole erano scattate in lui, dopo che qualcuno gli aveva chiesto il suo aiuto…?E lui di solito ci azzecca sempre se una persona era in pericolo…

Lui, che di solito non parla e non pensa mai, ma che preferisce di gran lunga agire… Davvero non sa come spiegarsi in quel momento. Eppure è lo stesso testardo di una settimana fa; quello che deve sempre aiutare gli altri ma che sfugge come una bolla di sapone nel vento se gli chiedono il perchè.

Muove le dita che incontrano solo il caldo avviluppatosi tra le lenzuola.

Chiude di nuovo gli occhi, sta così bene ora che quel sogno è finito. Se ora riapre gli occhi e si guarda intorno, davvero non vorrebbe celare a se stesso una realtà più grande di lui…magari non vorrebbe scoprirsi solo.

 

Malgrado le apparenze, Monkey D. Rufy …ha solo una paura: quella di cambiare affidandosi a qualcuno. È anche e soprattutto per questo, si risponde, che preferisce aiutare senza dir nulla.

I  suoi profondi occhi neri inquadrano il soffitto. **Accidenti però… quella Nami era così reale…ma così diversa dentro.** Rimugina mezzo addormentato.

I minuti passano e la fame si ridesta con lui.

All’improvviso sente un dolce fiato caldo sul collo e un altro battito che va a tempo con il suo. Sbatte le ciglia un paio di volte. Muove i piedi sotto le coperte e trema nel momento in cui, sente un ginocchio sottile vicino alla sua caviglia destra.

Porta lentamente il palmo sinistro al viso e si stropiccia gli occhi facendoci capire che ora è pronto per dedicarsi al mondo. Solo e solo allora, capisce che la mano destra stringe al suo corpo una massa…che non sono le coperte disordinate o i cuscini a mò di barriera. Il suo braccio non è appoggiato come di consueto sulla pancia ma su una schiena che si muove dolcemente, mentre respira. Ingoia faticosamente al buio.

Con un grande sforzo alza leggermente il capo e la vede.

 

Nami.

Lui la stringe con dolcezza a sé. Prova un desiderio immenso di proteggerla….

Ma trasale, non si è mai trovato in una situazione del genere!!!

Ahhh… perché Zoro non l’ha trattenuto quel giorno? Apposto di fargli inseguire quella farfalla….(che era tanto carina con quei riflessi tutti particolari)…?

Scuote il capo nella notte come per impedire al suo cervello di non cambiare discorso.

Quella figura gli ruba un sorriso mentre diventa bordeaux. Ricorda molto in quel momento una delle bottiglie di vino, che Sanjii usa mentre cucina soprattutto per quello splendido arrosto…. Sghignazza perché  immagina improvvisamente la sua testa, che prende la forma di quel contenitore di vetro. Aah!Possibile che non sa pensare a cose coscienziose, che cerca sempre di evitare tutti gli argomenti più scottanti? Eh…eh…eh…

Come è bella però mentre dorme, Nami.

Ah.

Quella constatazione lo fa sussultare,non che non lo sapesse, ma gli fa assume un cipiglio severo. Sgrida il suo cuore, lui non può, non deve…dipendere da qualcuno… altrimenti dovrebbe cambiare!. Stringe la mano sinistra a pugno. Non può dimostrarsi diverso…perché è sempre stato un cattura sogni….

 

Perciò libera da quella presa assurda la mano destra. Ma… è Nami che è cinta al suo collo! Bloccato.

Fa ricadere di nuovo la testa sul suo cuscino, vinto. Ma perché?

Perché non può innamorarsi e dipendere da qualcuno? È un pirata…ma è anche un uomo in fondo.

“E se solo lei vuole posso rimanere così, posso non cambiare…”… “ perché Nami è perfetta per Rubber…”  si dice parlando di sé in terza persona.“Ma come puoi non cambiare se ami qualcuno?” Si ammonisce. “ Solo lei in fondo non facendo nulla, mi renderebbe una persona migliore di quello che sono. ” Si accorge che ha riappoggiato la sua mano sulla schiena della navigatrice.

E ma…

Lui è innamorato ma lei??

Lei che adesso l’ha anche dimenticato?? La avvicina di più a sé a quelle singole parole, che gli hanno provocato uno sfregio ritto al cuore, il ricordo dell’incubo si rifà sentire.

 

-Nami…- sussurra come poco prima.

 

-Nami…- esclama poi ad alta voce sentendola mugugnare.

-Ti ricordi quando ti misi il mio cappello in testa e affrontai Arlong…?- il capitano lanciò uno sguardo al comodino dove il suddetto oggetto sembrava dormire tranquillo . -L’ho fatto solo perché volevo che fossi mia…che fossi libera …- Rufy sorrise, un suo dito sfiorò quella zazzera rossa.

– Mi dispiace se posso sembrarti stupido a volte…-

-E dimmi ricordi l’Isola del cielo? Quando l’abbiamo raggiunta e quando ti sei arrabbiata con  me?-Rufy non fa vedere il suo volto i capelli neri lo coprono del tutto.

-O quando siamo andati sull’Isola del tesoro…e quel malvagio che suonava il violino mi condizionava…? Zoro diceva che è perché ho il cervello di un animale…ma probabilmente è solo perché a volte dimentico di usarlo!-

Una goccia si forma sulla sua fronte. Sorride come al suo solito.

-Ma tu lo sai. Lo sai che uso sempre il cuore Nami.-

 

Adesso pensa davvero di aver detto tutto. Prova a richiudere gli occhi per addormentarsi di nuovo.

 

- Lo so Rufy, me lo ricordo.-

 

Il capitano spalanca gli occhi e alza di nuovo la testa. Ha sentito veramente quel mormorio o…??

Nami è immobile continua a respirare regolarmente e dentro di sé è sorpresa di sentire il capitano irrigidirsi sotto la sua presa.

Rufy è in tumulto non si muove. Ma non ha il tempo per agire e per fare qualcosa.

 

Una luce bianca invade la camera.

 

-YAAAAAAAAHHHHHHHHCCKKKKKKKKKKKKKKKKKKK!!!!!!!!!!- una voce li fa morire dallo spavento.

 

-AAAAAAHHHHHHHHHHHHHH!!!!!- dicono quindi assieme i due ragazzi. Si vede per giunta Rufy scattare subito dopo come una molla e rimbalzare più volte, soffitto-letto, soffitto-letto.

La smemorata, si stacca dal suo capitano e rossa ,si volta verso la porta con denti aguzzi e fiamme  negli occhi chiari. Un suo braccio ben calcolato fa smettere di rimbalzare l’essere gommoso al suo fianco. Così furiosa afferra prontamente una lampada, li a portata di mano.

 

-AH!!!Sanjii!- dice poi, scoprendo una voce profonda, per il risveglio così tumultuoso.

Un suono di trombe starnazza l’aria.

 

-Sanjii? Io no Sanjii. Io essere Protio. Dove stare sorella mia?...Yeahhh…?-

 

Rubber e Nami, uno in piedi sul letto e l’altra tra le coperte, squadrano dall’altro in basso quella figura.

Praticamente il tizio è uguale al cuoco di bordo.

Indossa un accappatoio di seta rosso e i capelli biondi sono coperti da un turbante bianco, che è molto alto. L’unica particolarità è che ha un neo sulla guancia destra. Ha anche delle pantofole rosa a forma di maialino.

-Hai sbagliato stanza!- esclama il pirata mettendosi a ridere.

Il sorriso sfavillante di quello come risposta, li acceca entrambi e dopo aver parlato stile robot mostra la sua vera voce. Un po’ stridula e acuta.

-Scusate! I’m Sorry my dear!-  fa quello –ho sbagliato stanza mi avevano detto che trovavo qui mia sorella e il mio cognatuccio! Sandra e Grimaud!-

 

-Gli manca solo la sigaretta…-sibila Rufy scendendo dal letto. Quello si volta illuminato completamente dalla luce bianca.

-Ah… mi dispiace di avervi interrotto! She will be lover!!-

Un sorriso malizioso fa arrossire i due compagni di viaggio. Rubber poi fa comparire sul suo capo un grande punto interrogativo mentre quel mago richiude la porta agitando la mano pluri-gioiellata.

 

I due sprofondano nel buio.

-A cosa si riferiva?- chiede Rufy, ridiventando di quella tenerezza e malleabilità sconvolgente, girandosi verso la navigatrice.

-A niente.- grugnisce la smemorata, stiracchiandosi per deviare quell’aria tesa con un’azione concreta nello spazio.

-Mi ha rovinato il sonno e mi ha fatto perdere il filo di quello che stavo dicendo! Stavamo parlando no?- Rufy si volta silenzioso verso la figura. La vede di spalle non può leggerle il viso.

 

-Con chi parlavi? E di cosa, scusa?-

 

Rufy fa spallucce e non va oltre incapace di chiedere altro.

È chiuso di nuovo in se stesso.

 

Nami intanto non vista sorride leggermente. Era ovvio che era sveglia… appena l’aveva sentito muoversi tra le lenzuola, il suo cuore l’aveva avvisata.

Trema ancora mentre rimembra l’ultima frase che ha detto. Si alza e una proposta la fa ridere di cuore.

 

--

 

-Ranf…-

-Ronf…-

 

Il silenzio si unisce a quei versi. Le due persone che occupano lo spazioso letto matrimoniale sono schiena contro schiena. I respiri sono lunghi e sincronizzati. L’angolo di una spada luccica colpita da una luce misteriosa.

È per terra assieme alle altre di fianco al loro padrone.

 

Il sonno regna in quella stanza avvolta da quella strana atmosfera. Uno sprazzo di luce illumina leggermente la porta del bagno, le due figure continuano a dormire ignare del pericolo che corrono.

 

Delle dita sottili attaccano un piede lasciato allo scoperto.

Il rubinetto nel frattempo viene aperto e un vaso viene riempito lentamente.

                                                                                 

L’archeologa è la prima ad accorgersi che sta succedendo qualcosa. Nel silenzio dei suoi sogni capta dei movimenti che la insospettiscono. Poi delle mani le coprono la bocca e lei apre i suoi occhi. È sollevata nel vedere Nami e lo è anche perché…si evita un bel…

 

SHAFT!

 

-AAARRRRGGG!!!-

Zoro zuppo si ritrova a strillare in preda ad uno shock.

 

La scena che segue è la seguente Rufy che scappa nel lungo corridoio del palazzo svegliando tutti gli inquilini.

Appare quindi la vecchia Sandra con il suo bel pigiama con orsetti, Grimaud che si lava i denti con lo spazzolino.Chopper che chiude la sua stanza più bianco che marrone altro che riposo assicurato!. Usop con l’immagine dell’amata negli occhi si trova improvvisamente davanti alla traiettoria di fuga di Rufy che lo acciuffa e lo porta con sé. In 0.65 secondi, Rufy è costretto a saltare una cinquantina di volte (trainando per il naso lo sventurato figlio di Yasop) perché Zoro ha sfoderato le tre spade.

La compagnia entra spedita in una stanza (a quanto pare la cucina) provocando un fracasso di bicchieri rotti e di sedie rovesciate. Si vede uscire dalla medesima stanza di nuovo verso il corridoio i tre pirati. Precisamente, Rufy (con un pollo in bocca) che traina sempre Usop per il naso che piange come una fontana e prega in 13 lingue diverse (compreso il dialetto siciliano) e Zoro che apposto degli occhi ha due triangoli e una capigliatura arruffata con i denti di fuori. In meno di un minuto percorrono il corridoio entrando in un’altra stanza. E qui il silenzio che ne proviene colpisce di più del caos di prima.

Nami, Chopper, Robin e i due vecchietti si affacciano incuriositi.

La navigatrice raggiunge la scena del crimine. Sgrana gli occhi e alza un sopracciglio.

Zoro impallidisce e si volta verso il cielo mentre Usop smette di piangere e si tasta il naso rimpicciolito di due taglie.

 

-NO NO NOOO!!!!!!!CI SONO DUE  SANJIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

 

 

Fine capitolo

Vi ringrazio tantissimo per le vostre recensioni ^^ un bacio a tutti quanti!!

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