Non mi arrendo!

di Clover
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non mi arrendo! ***
Capitolo 2: *** Gelatine alla frutta. ***
Capitolo 3: *** A volte le apparenze ingannano. ***



Capitolo 1
*** Non mi arrendo! ***


Non mi arrendo

                                                             Non mi arrendo!

 

 

“Non mi arrendo!” sbotta Alexis posando malamente lo zainetto sul banco.  La ragazza che le è accanto sorride divertita  alla biondina “Anche oggi hai avuto a che fare con quelli?”. Si volta a guardarla furiosa, con il fuoco negli occhi “Siiiiii!”

Margherita, così si chiama, sorride amabilmente spostando una ciocca corvina dal viso e cercando di far calmare l’amica “Dai, adesso puoi calmarti, non li rivedrai prima di domani. L’altra le lancia un’occhiataccia “infatti, è questo il problema, mi tocca rivederli! Fosse per me li farei sparire dalla faccia della terra!” si siede tirando fuori l’occorrente “Ma non posso! Non ho più quattordici anni! Ormai se mi beccano mi sbattono in gattabuia!” ringhia. Ma non sentendo alcuna risposta dall’amica, ne provenire qualche parola da resto della classe, alza lo sguardo, trovandosi davanti la professoressa di matematica.

Spalanca gli occhi incredula “Professoressa cosa ci fa lei qui?!”, l’insegnante inarca le sopracciglia sistemandosi gli occhiali a mezza luna “Perché è così sorpresa di vedermi signorina Austen? E’ il mio lavoro.”

Alexis scuote lentamente la testa, guardandola come fosse un alieno “E’ che…lei arriva sempre in ritardo, quasi in seconda ora direi, e mi sorprende vederla qui! Non l’aspettavo!” si porta una mano alla bocca, mentre un gruppo di alunni pronuncia un “Ooooh!” in coro. Ho veramente detto questo?!  Si volta verso l‘amica sperando di essersi immaginata tutto, ma vedendo l’espressione sorpresa e preoccupata di Margherita, torna a guardare la professoressa che la guarda inviperita. Tempo che suoni la campanella di inizio, che Alexis si ritrova fuori dall’aula in punizione.

“Quella vecchiaccia!” esclama sedendosi a terra “Mica può buttarmi fuori dall’aula così!” si guarda intorno allarmata “Se mi becca il preside sono finita! Quell’uomo non mi può vedere!”. Ed eccolo lì, percorrere il corridoio con  suoi 1,55 cm… Si alza di scatto, entrando di corsa nell’aula accanto e chiudendosi la porta alle spalle. Salva!  Fa un profondo respiro e volge lo sguardo alla classe. Sbianca. La stanno tutti guardando. Chi curioso,chi sorridente, chi stupito…ma la stanno tutti guardando! Ma non era vuota quest’aula?!

Una voce alla sua destra attira l’attenzione “Alexis che stai combinando?” si volta a guardarlo, è il suo professore di grafica, un ometto basso e secco, con pochissimi capelli bianchi, un paio di fondi di bottiglia che gli ingrandiscono gli occhi almeno due volte e un cuore d’oro “Professor Coppola…” L’anziano professore sorride gentilmente, mostrandole una sedia accanto alla scrivania “Accomodati Alexis, così dopo che avrò terminato di fare l’appello mi spiegherai tutto.

 

“Allora spiegami…spiegaci cosa succede.” La ragazza alza lo sguardo confusa “Spiegarvi?”. Il professore le fa cenno di girarsi verso la classe: sono tutti attenti e concentrati ad aspettare che lei inizi! “E’ la prima volta che li vedo così.” Ride il professore, seguito poi dal resto della classe. Alexis non ha parole, si vergogna a parlare con tutti quegli occhi puntati addosso. Il professore la invita gentilmente ad iniziare. Prende coraggio ed inizia a parlare “Come lei sa, la professoressa Stevenson arriva sempre in ritardo. Il professore annuisce “e bene?”. La ragazza abbassa lo sguardo imbarazzata “Pensavo che anche oggi arrivasse in ritardo, perciò me la sono presa comoda a chiacchierare senza accorgermi della sua presenza… quando l’ho vista le ho detto che…”

Il professore e gli alunni trattengono il respiro aspettando che prosegua “che mi ha sorpresa vederla qui così presto dato che lei prima di una certa ora non si fa vedere. Perciò mi ha buttata fuori dalla classe.”

Alexis guarda pria il professore, poi gli alunni, e velocemente delle risate invadono l’aula. Ma che hanno da ridere tutti quanti!? Com’è imbarazzante , vorrei sotterrarmi.

Un ragazzo all’ultimo banco prende la parola, ma la ragazza non lo guarda minimamente e continua a fissare il pavimento, imbarazzata. “Prof Cop è vero quello che dice! Anche con noi l’ha fatto!” “E ad alcuni ci ha anche sospesi!” continua divertito un atro.

Il professore sbatte gli occhi più volte guardando la classe “ragazzi qui bisogna fare qualcosa. Parlerò con la professoressa stessa ed il preside!” le parole del professore vengono seguite da un lungo applauso. “Adesso è meglio che tu vada, non vorrei che la streg—ehm  volevo dire la professoressa Stevenson non ti trovi”

 

 

“La ricreazione è il momento che preferisco di tutta la giornata!” esclama felice Margherita prima di addentare una merendina. Posa lo sguardo su Alexis che sta mangiando una mela “Alexis cos’hai? Te la sei presa per stamane?”

“No.” borbotta la ragazza addentando la mela e chiudendo il discorso. L’amica la guarda con un’espressione di disgusto “ma come fai a mangiare quella schifezza?!” La ragazza la fissa gelida “Sei tu quella che sta mangiando una schifezza! Io fino a prova contraria sto mangiando della frutta!” cosa c’è di strano nel mangiare della frutta?! Oggi non è giornata, mi innervosisco per qualunque cosa! Persino per la cazzata con cui se ne è uscita fuori la mia amica!

Margherita ride malignamente “Ma nessuno mangia quella roba!” Adesso basta!  Alexis con uno scatto si alza in piedi, poggiando una mano sul fianco “Solo perché voi stupidi ragazzini siete fissati con merendine, pizzette e dolci, non capisco perché anch io dovrei avvelenarmi!” i compagni rimasti in classe e Margherita la fissano increduli. “Mangiate schifezze e vi mettete a dieta, continuate a mangiare schifezze e continuate a mettervi a dieta! Ma cosa vi dice il cervello?! O si continuate così, tanto chi se ne frega se il vostro corpo si indebolisce, chi se ne frega se tormentate quelli che vi stanno intorno continuando a dire ‘oddio mi sono ingrassata di un chiletto, devo mettermi subito a dieta!’ ed intanto vi strafogate di merendine senza preoccuparvi di quello che contengono!” riprende fiato, guardando una ad una le persone intorno a lei “Perché perdo tempo con persone come voi?!” esce dalla classe senza degnare di minimo sguardo l’amica. Percorre a passi pesanti il corridoio “Ho un po’ esagerato, ma almeno sanno quello che penso e come vanno le cose.

Si siede sui gradini delle scale “Come se non bastasse oggi sull’autobus ho rivisto quei ragazzi... appoggia i gomiti sulle ginocchia “Possibile che pensino solo al sesso? Spero proprio di no… quello che soprattutto mi ha infastidita è stato il fatto che abbiano preso in giro una ragazza che non seguiva la moda… possibile che tutti debbano uscire con la pancia scoperta e le mutande di fuori per essere se stessi? Che ci troveranno di bello? Bo!” sospira sorridendo amaramente “Va che anch io sono parecchio critica,però non posso farci nulla, certe cose proprio non le accetto.”

Si passa le mani sul viso “Di questo passo non troverò mai nessuno…” mormora abbattuta.

 

Si alza in piedi per tornare in classe quando sente delle risate provenire al laboratorio “Strano…il lunedì è chiuso…” si affaccia alla porta. Si ritrae pallida “I ragazzi di stamattina! Allora frequentano la mia stessa scuola!” si allontana in punta di piedi sperando di non essere vista, quando qualcuno le va addosso scaraventandola a terra dentro la classe. I tre ragazzi ammutoliscono fissandola sorpresi, mentre Alexis si alza a sedere massaggiandosi il sedere “Ahi che botta…”

Uno dei tre scende dal banco e le si avvicina porgendole la mano “Tutto bene? Ti sei fatta male?”. La ragazza resta a fissarlo stupita, da dove esce fuori tutta quella gentilezza? “Cos’è, hai perso la lingua?” domanda un altro ridendo.

N-no” balbetta imbarazzata, afferrando la mano del ragazzo “Tutto a posto grazie. “Ma come hai fatto a cadere?” domanda incuriosito il ragazzo che l’ha aiutata ad alzarsi. Prima che possa rispondere un quarto ragazzo entrato in laboratorio interviene al posto suo “Ci siamo scontrati.” Posa la bottiglietta d’acqua su un banco “Tutto a posto?” le domanda guardandola tra il dispiaciuto e l’incredulo. Perché la sta guardando con quella faccia incredula?

 

Sei Alexis vero?” chiede gentilmente il terzo ragazzo rimasto seduto sul banco. “Si, come fai  a saperlo?” Il ragazzo che le è venuto addosso poco prima, ride divertito “Oggi sei entrata in classe nostra dopo che quell’arpia della Stevenson ti ha sbattuta fuori, sei una forza, quasi nessuno ha il coraggio di affrontarla.”

La ragazza giocherella con un anellino imbarazzata, non pensavo fossi capitata nella loro classe, “Veramente non l’ho fatto volutamente, anzi mi sono accorta di averlo detto solo dopo…”

I quattro ragazzi scoppiano a ridere divertiti. Quello che l’ha aiutata a rialzarsi le mette un braccio intorno alle spalle “Piacere di conoscerti Alexis, io sono Davis!” “P-piacere!” balbetta rossa in viso. Mentre il ragazzo che l’ha fatta cadere le porge la mano sorridendo “Cameron, piacere. Sposta lo sguardo sugli altri due “Quello seduto sul banco è Samuel, mentre l’altro è Christian

“Piacere!” esclamano i due all’unisono.

Alexis sorride divertita e…felice! Cosa che non capitava da tempo. Infondo non sono male…anzi sono simpatici! E sì, anche io posso sbagliarmi!

Davis le scompiglia i capelli euforico “Benvenuta Alexis! Da oggi fai parte del nostro gruppo!”

Cosa?!”

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Capitolo 2
*** Gelatine alla frutta. ***


Alexis si trova nella sua stanza, domani ha un compito in classe e dovrebbe studiare

Gelatine alla frutta.

 

 

Alexis si trova nella sua stanza, domani ha un compito in classe e dovrebbe studiare. Dovrebbe, perché in realtà non fa che pensare e rimurginare su quello che è successo la mattina a scuola…

 

****

Cosa?! Entrare a far parte del vostro gruppo?!” sbotta la ragazza sbalordita e confusa. Perché? Perché dovrebbe entrare a far parte del loro gruppo? Non ha fatto niente, non ha assolutamente fatto niente! I quattro ragazzi sorridono disorientati, insomma, è la prima volta che qualcuno ad una proposta del genere reagisca così.

“Non posso...io sono…voi siete…”  è incerta, non sa cosa dire, non se l’aspettava ecco! Non dopo quello che era successo nell’autobus. Li aveva odiati così tanto ed ora…ora non li trova male, anzi…

Davis le prende le mani e le stringe tra le sue “Bene, accetti vero?”glielo sta chiedendo con due occhioni da cucciolo ai quali Alexis non sa resistere “D’accordo accetto!” riferisce addolcita accarezzandogli la testa come fosse un cagnolino. Christian le si avvicina con un pacchetto di gelatine alla frutta e gliele porge con un’espressione stranamente seria “Tieni, queste ti aiuteranno a farti obbedire ciecamente da questa bestia” tutti restano a fissarlo stupiti compresa la bestia. Il ragazzo sembra non accorgersene “Se vuoi un consiglio dagliele  come premio quando fa qualcosa di buono, perciò puoi stare tranquilla che ti dureranno per molto, molto, molto tempo.”

 “Ah, ok, grazie…” non sa se sia il caso di ridere o meno, dato che la best…Davis sta ascoltano. Ad interrompere il silenzio è Samuel, che recuperando lettore cd e pacchetto di sigarette, si avvia verso il corridoio “Andiamo in classe prima che suoni!” Cameron sbuffa contrariato seguendolo “Che palle! Ma che t’importa Sam!” “Però mi hai dato ascolto!”ribatte l’altro divertito.

ci vediamo domani allora!” la salutano Davis e Christian. “A domani.”

 

****    

Prende il sacchetto di gelatine dallo zainetto, a me le gelatine non piacciono molto, però quei quattro me ne hanno fatta venire voglia! Ne prende una a forma d’orsacchiotto rosso, analizziamo i seguenti ragazzi…a partire daDavis!  Mangia la gelatina “Allora Davis è un bel ragazzo, alto, capelli rossi sparati ed occhi violacei…” ci pensa un po’ su , Non male! Ha  anche un bel fisico! Prende un’altra gelatina “mmm…tutti e quattro sono bei ragazzi, giusto Samuel è basso rispetto a loro, però ha il suo fascino! Capelli biondi, occhi marroni, ed il carattere credo d’averlo inquadrato, ma non si sa mai”

Mangia la gelatina e ne prende subito un’altra… “Poi c’è Christian…quello deve avere un caratterino…ecco! Di lui mi piace questo! Poi ha dei bei occhi verdi!” ne mangia altre due… “E poi c’è lui, Cameron, il più bello di tutti a mio parere, ma anche il più indecifrabile…molto misterioso! Anche se ha lo sguardo duro, di ghiaccio!” ne mangia altre te, quando squilla il telefono. “Mai rispondere a quest’ora! È sicuramente Margherita, ed io ho da studiare! Devo sbrigarmi perché devo anche leggere le mie fan fiction!”

 

La mattina è sempre così noioso prendere l’autobus, fortuna vuole che qualche volta entrino quei quattro, anche se a volte riescono ad essere così odiosi! “Spero che da oggi le cose cambino.” Sospira pensierosa Alexis guardando la prossima fermata. Di solito alla fermata dopo di lei sale Cameron

Un dubbio atroce la immobilizza sul posto, e se ieri stavano scherzando? Se la stavano prendendo in giro?! No, ci rimarrebbe troppo male, ormai si è convinta a frequentarli! Si è fatta tutto un filmino sulla loro amicizia!

In quel momento l’autobus chiude le porte con dentro Cameron. Il ragazzo sembra non essersi accorto della sua presenza. Che faccio lo chiamo? Non lo chiamo? Faccio finta di non essermene accorta ed aspetto che si faccia avanti lui!? Si forse è meglio così

Si volta a guardarlo nuovamente, e le prende quasi un colpo quando incrocia il suo sguardo. Le sorride e lentamente le va in contro. Alexis si guarda da tutte le parti, come se volesse cercare un via di fuga, L’autobus è pieno! Non mi resta che uscire dal finestrino!  Cameron le è ormai vicino, Dho, ma cosa sto dicendo!

Si volta verso di lui sorridendo “B-buongiorno!” balbetta imbarazzata incapace di guardarlo negli occhi. Possibile che provi tutto quell’imbarazzo nei suoi confronti? Il moro le sorride “Buongiorno a te, dormito bene?”.

O cavolo che sorriso! “Ehm…si ho dormito bene…anche te immagino…”

che dici idiota?!Dì qualcosa di interessante!  “Si, direi di sì.”

Segue un momento di silenzio, dove si può perfettamente percepire l’imbarazzo, non che disagio dei due…più di Alexis si direbbe! A romperlo è Cameron “Posso?” le domanda guardando il sedile dove è seduta. E’ il sedile largo, dove ci possono stare due persone se si stringono un po’. Appunto!Se ci stringiamo un po’!

Alexis sorride, e si sposta verso il finestrino, mentre il ragazzo le si siede accanto. Al contatto della spalla contro quella di lui, la ragazza sussulta visibilmente, con il viso che man mano si colora di rosso.

 “Che c’è?” le domanda incuriosito, essendosi accorto della sua reazione.

“Nulla…”

Ma se sei diventata tutta rossa!” scherza il ragazzo dandole un piccolo pizzicotto sulla guancia “Che carina!”

 “Uffa! Non prendermi in giro!” ribatte la ragazza mettendo il broncio.

Cameron la guarda intensamente “Sei carina anche col broncio. Resta a fissarlo a bocca aperta, possibile che stia ancora dormendo? Fatto sta, che adesso Canon sta pericolosamente avvicinando il viso al suo! Può sentire il suo respiro confondersi col proprio…chiude gli occhi pronta a baciarlo, quando una frenata dell’autobus li fa dividere.

“Che diavolo succede?!” sbotta seccato il ragazzo sporgendosi. Si aprono le porte, ed entrano allegramente i tre amici. “Prima di scendere dobbiamo ricordarci di ringraziare l’autista per essersi fermato!” sorride allegramente il rosso, guardando Samuel e Christian. “, guarda chi c’è!” indica l’ultimo verso Alexis e Cameron.

I tre si avvicinano salutandoli. “Giorno ragazzi.” Mormora imbarazzata la ragazza abbassando lo sguardo. Cameron volge lo sguardo altrove seccato “Mpf!”.

“Cos’hai da brontolare di prima mattina?”domanda Samuel posando il dizionario e lo zaino terra. Quel giorno hanno un compito in classe e sembra l’unico ad essersene ricordato.

Non sto affatto brontolando.” Risponde accigliato il ragazzo tirando fuori dalla tasca il cellulare “sto tanto bene!”. Christian inarca le sopracciglia scettico “Non me la dai a bere Can.” Il moro si limita a sbuffare, per poi mettersi le cuffiette. “Arrivederci Can!” sbraita Davis facendo girare gli altri passeggeri verso di loro.

Samuel si volta verso Alexis “A volte mi chiedo cosa ci faccia qui.

 La ragazza sorride “ sono di compagnia no?”

“Sì! Ora se non vi dispiace do una ripassata a inglese, cosa che dovreste fare anche voi.” Riferisce secco il ragazzo prendendo il libro ed iniziando a leggere. I due lo guardano spaventati imitando il segno della croce “Demonio! Ridacci il nostro amico!”

 

“Buongiorno Alexis!” la saluta Margherita avvicinandosi. “Ciao” Sorride felice la ragazza posando delicatamente lo zainetto. L’amica la guarda stupita “Ma come oggi sei di buon umore?”

 perché ti sorprende tanto la cosa?”

 tentenna un momento prima di rispondere “…di solito sei di cattivo umore per colpa di quelli…oggi li hai visti?”

 “Si…”

 e bene?”

La ragazza sposta la sedia, sedendosi raggiante “Tutto a posto!”, la mora sorride “Sono contenta. Poi tira infuori un foglietto e glielo porge “oggi c’era questo sul tuo banco… perdonami se l’ho letto.

Alexis apre il foglio curiosa, è un messaggio per lei scritto con le lettere ritagliate da un giornale “Crepa…” lo rigira più volte per cercare la firma, ma nulla ”fantasioso l’autore.” Dichiara non curante accartocciando il biglietto.

“Ma come non ti importa?” domanda alterata Margherita alzandosi in piedi. L’amica scuote la testa guardandola confusa. Perché quella reazione? È solo uno scherzo. Non c’è da preoccuparsi.

Una ragazza dai capelli castani  e corti si avvicina saltellando con gli occhi che le sbrilluccicanoAlexis! Dimmi, chi erano quei quattro con cui stavi davanti scuola?”

“Degli amici.” Risponde imbarazzata, quei pazzi danno troppo nell’occhio!

 “Me li presenteresti un giorno?” le domanda speranzosa. “Ok…”

“Ti sei fatta dei nuovi amici?” domanda acidamente Margherita squadrandola dalla testa ai piedi. Cos’è tutta quest’ostilità oggi?  “Si…qualche problema?”

“No!” sbotta seccata allontanandosi.

Alexis si appoggia allo schienale sospirando “Oggi non la capisco. Mormora. “Solo oggi?”. Volta la testa ritrovandosi Anshiko accanto. Le è sempre piaciuta come ragazza. Bella e misteriosa.

“Che intendi?” la  guarda dritta negli occhi, cosa che nessuno fa. Tutti la evitano solo perché non parla molto. Assurdo vero?

Anshiko si sposta i lunghi capelli neri dalle spalle, puntando i suoi occhi scuri su quelli di lei. Le piace guardare Alexis negli occhi. A parte il fatto che la ragazza ha un occhio verde ed uno azzurro…uno spettacolo, ma sono animati da una strana luce che non riesce a decifrare… “Quella non la racconta giusta, tieni gli occhi aperti.

Si muove per allontanarsi quando la ragazza la ferma  “Perché dovrebbe farmi…” del male? Dispetti? Che cosa?

La mora sposta lo sguardo su Margherita “potrebbe essere invidiosa.

Alexis spalanca gli occhi incredula “e perché?”. L’altra si limita a fare un’alzata di spalle andandosi a sedere al proprio posto.

 

Al suono della campanella di inizio, Margherita va a sedersi accanto ad Alexis, senza rivolgerle la parola. Mentre la professoressa spiega la lezione, la ragazza osserva attentamente l’amica senza farsi vedere. Invidia? E per cosa? Non ne vede il motivo dato che Margherita è sempre stata un bella ragazza, amata e viziata da tutti. Una ragazza molto popolare nella scuola, dove molti ragazzi hanno fatto di tutto per piacerle. Ma lei a suo sapere, non ha mai accettato le loro avance, forse perché sa quello che vuole… Perciò non trova un motivo per cui lei debba essere gelosa di una che non riesce a trovare un ragazzo neanche a pagarlo oro.

 

All’improvviso qualcuno bussa alla porta, aprendola lentamente. “Buongiorno professoressa, potrebbe uscire Alexis?”

Alexis sentendo il suo nome, alza lo sguardo trovandosi sulla soglia Cameron. La professoressa da il suo consenso, dato che ora deve interrogare, ed Alexis ha gia un voto. Quando si alza in piedi per uscire, sente le gambe tremarle e le guance scottare paurosamente. Ha tutti gli sguardi puntati addosso, compreso quello di Margherita che la sta guardando…accigliata? Seccata? Arrabbiata? Infastidita? Male! La sta guardando malissimo! Possibile che sia gelosa per Cameron?

Si affretta ad uscire dalla classe. Dopo essersi richiusa la porta alle spalle, fa un profondo respiro sollevata. Alza lo sguardo verso il ragazzo che la sta guardando divertito. “?” domanda curiosa di sapere per quale motivo l’ha chiamata.

Il ragazzo sorride strofinandole una mano sulla guancia “Sei tutta rossa.”Alexis avvampa ancora di più, arretrando di qualche passo. Cameron si guarda intorno divertito, infilandosi le mani in tasca, e tornando a guardarla “che c’è ti vergogni?”

La ragazza non risponde,preferendo evitare l’argomento “Perché mi hai fatta uscire?”.

 Fa un’alzata di spalle “Volevo chiacchierare un po’”  si avvia per il corridoio, mentre Alexis resta a guardarlo imbambolata. “Vieni?” le domanda dolcemente voltandosi dalla sua parte. La ragazza annuisce e lo raggiunge sorridendo.

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Capitolo 3
*** A volte le apparenze ingannano. ***


“Non è male stare qui…è così rilassante…” sussurra Alexis chiudendo gli occhi

A volte le apparenze ingannano.

 

“Non è male stare qui…è così rilassante…” sussurra Alexis chiudendo gli occhi. Cameron l’ha portata sul terrazzo della scuola. Non c’è mai salita dato che il preside l’ha severamente vietato, e non sa come lui possieda le chiavi. Molto probabilmente le avranno anche i tre.

“Ci vieni spesso qui?” gli domanda alzandosi sui gomiti e guardando il ragazzo sdraiato accanto a lei. Sorride portandosi le mani sotto la testa per stare più comodo “si, c’è una pace innaturale.

Ma scusa, Davis e gli altri non fanno macello? Almeno così mi è sembrato.” Considerando che il primo è l’allegria in persona poi…insomma non dovrebbero starsene zitti zitti in un angoletto.

Apre gli occhi, posando lo sguardo su di lei “Loro non sanno niente, questo è il mio rifugio segreto.

La ragazza resta un momento a fissarlo stupita. Rifugio segreto? Allora perché ce l’ha portata? Non vorrà mica… Lo guarda spaventata, al che il ragazzo scoppia in una fragorosa risata “Sta tranquilla! Non ho cattive intenzioni!”

Arrossisce imbarazzata da quella situazione, da quel pensiero…possibile che debba farsi tutti quei filmini? “A-allora perché mi hai portata qui?” balbetta guardando il pavimento. ! Non mi ero mai accorta che le mattonelle avessero quella venatura  rossastra….

“Non lo so, è uno dei tanti misteri che resteranno irrisolti. Risponde fissando le nuvole. Lo ha detto con una voce così seria e priva di sentimento, che Alexis stenta a credere che sia uscita da lui.

Ormai è da una ventina di minuti che sono fuori, i professori saranno neri, per di più se avranno mandato qualcuno a cercarli neanche li avranno di certo trovati dato il posto in cui si trovano.

Cameron forse è meglio rientrare…” si alza in piedi pulendosi i pantaloni e la felpa dalla polvere. Il ragazzo sospira deluso “Non voglio…” risponde mettendo il broncio “restiamo un altro po’ mamma…”

Alexis inizia a ridere “Avanti figliolo.” Gli porge una mano per alzarsi, quando il ragazzo l’afferra e la tira giù. Le manca un battito, quando realizza di trovarsi tra le sue braccia. Le fa poggiare la testa sul suo petto, sghignazzando “Mi spiace, ma preferisco restare qui. Il fatto che sia così tesa lo fa sorridere “Dai, rilassati, è un abbraccio tra amici. Ma la ragazza non risponde, troppo imbarazzata per farlo. Aiuto! Non riesco a muovermi! Il mio corpo non vuole! Qualcuno mi scolli!

Quando il ragazzo posa lo sguardo su di lei, nota dei strani segni sulla sua pelle. Lentamente sposta la mano sul suo fianco, e le alza leggermente la felpa, quanto basta per poter vedere bene. Sono dei lividi… 

Alexis si accorge dello sguardo strano del ragazzo, e lo segue. Quando vede che sta guardando i suoi lividi, sbianca visibilmente e si alza i piedi di scatto “Devo andare in classe. Riferisce voltandosi e dirigendosi verso la porta. Ma Cameron la afferra per un polso facendola girare “Cosa sono quei lividi?!”

La ragazza ha le lacrime agli occhi “Nulla, non sono nulla. Cerca di liberarsi, ma il ragazzo la sta fissando preoccupato. “Potresti lasciarmi andare?” domanda a denti stretti.

Come risvegliatosi da un brutto sogno, allenta la presa sino a liberarla definitivamente.

Alexis corre via non prima di avergli lanciato un ultimo sguardo sofferente.

 

 

Alla fine delle lezioni, Davis raggiunge Alexis “Ehi! Che ne dici di venire in pizzeria con noi?”

La ragazza abbassa lo sguardo tristemente “Scusami, ma non mi sembra il caso…”

Perché?” domanda incuriosito il ragazzo posando lo zaino a terra “E’ forse successo qualcosa?”

N-no…” mormora la ragazza. Evidentemente Cameron non gli ha detto niente. Meglio così… Sta per andarsene quando gli altri li raggiungono.

Alexis dove vai? Non vieni con noi?” domanda Samuel avvicinandosi. “Peccato che Cameron non possa venire.” Esclama seccato Christian “Ha detto che ha da fare!”

“Allora vieni?” le domanda nuovamente Davis sorridendo.

“…Si!” sponde infine la ragazza sorridendo. Se Cameron non ci sarà, potrà stare tranquilla. E’ brutto da pensare, ma adesso è così.

 

 

Dopo aver trascorso un intero pomeriggio insieme, Alexis viene chiamata dal suo dovere di tornare a casa. Le dispiace, ma può ritenersi soddisfatta dato che si è divertita molto.

Per esempio non era mai stata al bowling, e si è scoperta una frana… Così come non era mai stata in sala giochi, scoprendosi un asso nelle corse con le moto, tanto da aver vinto una decina di volte contro Davis

Mentre percorre la strada di casa, inizia a piovere molto forte. Per non bagnarsi troppo inizia a correre facendo attenzione a non scivolare. Arrivata al portone, nota qualcuno appoggiato contro il muro. Quando la vede, la persona si sposta, finendo sotto la luce.

Cameron

“Meno male, l’indirizzo che mi hanno dato è gusto. Mormora strofinandosi le mani per il freddo. E’ tutto bagnato, deve essere stato per tutto questo tempo sotto la pioggia…

Alexis si avvicina “Che ci fai qui?”

“Volevo vederti.” Si avvicina “Vorrei sapere cosa ti succede…”

“Non puoi…” sussurra la ragazza con le lacrime agli occhi. “Non puoi aiutarmi…io non ho nessuno oltre a mio padre.

“E’ lui che ti fa del male?” le accarezza dolcemente una guancia.

Annuisce con la testa. Non sa cosa fare, è riuscita per tutto questo tempo a nasconderlo, ed ora l’hanno scoperta.

“Posso aiutarti?” continua il ragazzo usando sempre un tono di voce molto dolce.

“…si…” risponde la ragazza iniziando a piangere.

Cameron la abbraccia impulsivamente, ma Alexis lo allontana di scatto “Sei tutto bagnato…”

Il ragazzo sbuffa offeso “Guarda  che anche tu lo sei.”

Sorride “che ne dici di salire un momento così ti puoi asciugare?”

“Grazie.”

 

La casa non è molto grande, ma si può definire confortevole ed accogliente. Ci sono una cucina, due camere da letto ,un piccolo saloncino ed  un bagno.

“Accomodati pure…” mormora imbarazzata. E’ la prima volta che invito un ragazzo a casa mia…se mio padre venisse a saperlo mi ucciderebbe…

“Tuo padre non c’è?” domanda Cameron togliendosi la giacchetta.

“No…è a lavoro…torna stasera.” Risponde Alexis cercando degli asciugamani.

“Ti dispiace se tolgo questa?” indica il ragazzo tirando la maglietta.

“No no…fai pure.” Gli porge un asciugamano imbarazzata “tieni…”

Thank you!” sorride prendendo l’asciugamano e iniziando a strofinarsi i capelli. Alexis rimane imbambolata a guardarlo, è proprio bello. Sta per chiedergli se ha bisogno di qualcosa, quando Cameron la trascina verso di se, e la bacia.

Non ha il tempo di realizzare, che sente la porta chiudersi. Si gira di scatto e si trova il padre che la guarda furibondo. A guardarlo lo si definirebbe una persona tranquilla, vestito di giacca e cravatta con una valigetta “Alexis, chi è questo ragazzo?” domanda buttando a terra la valigetta.

La figlia non riesce a rispondergli per quanto è terrorizzata, dovrebbe essere ancora a lavoro, e Cameron per tranquillizzarla la prende per mano.

L’uomo vedendolo inizia a gridare “Fuori da casa mia! Come osi approfittarti di mia figlia?! Lei è mia!”

“Con tutto rispetto signore, penso che la sua reazione sia esagerata…” risponde calmo il ragazzo continuando a stringere la mano tremante della ragazza.

L’uomo prende i vestiti del ragazzo gettandoli fuori dalla porta “Vattene!”

“No papà!” grida disperata Alexis parandosi di fronte a Cameron “Non stavamo facendo nulla di male! Lui non centra niente!”

“Sta zitta Alexis!” ringhia il padre.

Cameron la fa spostare “Lascia stare, non voglio farti passare brutti guai.

Il padre aspetta impaziente che il ragazzo esca, quando inaspettatamente Alexis prende per mano il ragazzo, e lo porta nella sua camera chiudendo a chiave. Il padre si precipita alla porta, sbattendole i pugni contro, ma inutilmente, la ragazza non aprirà.

Alexis che diavolo ti  preso?!” le domanda allarmato Cameron.

“Non preoccuparti, non farà nulla.” Sentendo che il padre si è allontanato “Sa che non può chiamare la polizia, altrimenti potrei denunciarlo o cosa peggiore noterebbero i lividi che mi procura.”

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