Lifeless and without hope

di Sonoqui87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***



Capitolo 1
*** Capitolo1 ***


Una donna dai lunghi riccioli color cioccolato stava comodamente seduta su un piccolo davanzale.

Le lunga ciglia coprivano due occhi di un nocciola stupefacente, mentre lacrime brillanti come piccoli diamanti rigavano il suo volto invecchiato dal dolore.

<< Perchè piangi, mamma? >> disse una vocina sorpresa, sull'uscio della porta.

La donna sorrise dolcemente invitando quella bambina dalla straordinaria bellezza ad accomodarsi sulle sua ginocchia.

Con dita tremanti, ella indicò il cielo.

<< Vedi quelle stelle? >> Mormorò con voce rotta dal pianto Hermione Jane Granger.

<< Sì. >> Annuì la bambina computa.

<< Ogni stella che brilla, indica una persona andata sfortunatamente in cielo. >> Disse sorridendo.

Rose Weasley guardò stupita la madre per poi guardar nuovamente le stelle.

<< Non vedo cosa possa centrare con le tue lacrime. >> Ripose sorpresa, per poi guardar nuovamente con preoccupazione le lacrime della propria madre.

<< Piango perchè lui non c'è più. >> Sussurrò la donna con il volto impietrito dal dolore.

<< Dov'è? >> chiese la bimba sorpresa.

La donna guardò nuovamente il cielo, poi individuando la stella più bella e luminosa la indicò.

<< E' su' quella stella? >> disse sbigottita Rose.

<< E' in cielo. >> Disse Hermione.

<< E volevi bene a questa persona? >> disse premurosamente la bimba.

<< L'amavo. >> Sussurrò Hermione.

<< L'amavi? >> disse curiosa la piccola Rosie.

<< Più della mia stessa vita. >> Sussurrò Hermione Granger distrutta.

La bimba corrugò le delicate sopracciglia, poi inclinando il capo, attirò l'attenzione della madre.

<< Mamma? me la racconti una storia? >> disse facendo di tutto per distrarre la madre da quel dolore distruttore.

<< Una storia? >> disse Hermione.

La bambina annuì e con velocità si diresse verso il lettone che condivideva con la madre, infilandosi fulminea sotto le lenzuola.

Hermione sorrise, per stendersi accanto alla figlia.

<< Vuoi ascoltare la mia storia? >> disse ridacchiando la riccia.

La bimba, felice di aver fatto ritornare il sorriso sulle labbra della madre, annuì con entusiasmo.

***

Hermione Jane Granger camminava col capo eretto nei corridoi della famosa scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

I lunghi riccioli color cioccolato rimbalzavano dolcemente ad ogni suo passo, accompagnando i fianchi stretti della ragazza in una strana danza.

Gli occhi della ragazza sembravano mandar lampi, mentre le sue labbra carnose si erano assottigliate pericolosamente.

Come un predatore, la bella Grifoncina cercava la sua preda.

E quella preda succulenta aveva un nome ed un volto.

Visitò il castello in lungo e largo senza trovare quel coniglio che probabilmente si era nascosto sotto le sottane della sua amante.

Se così si poteva definire quella zoccola.

Arrivata al campo di Quidditch, un ghigno trionfante e alquanto perfido, deturpò quei fini lineamenti.

La ragazza superò un Harry Potter dispiaciuto, Due gemelli Weasley stranamente seri ed altri stupidi giocatori che non voleva nemmeno nominare fino ad arrivare alla sua preda.

Uno schiocco secco risuonò per tutto il campo, come se qualcuno avesse amplificato il suono mille volte, facendone risuonare perfino l'eco.

Ronald Biulius Weasley stava col volto girato, una macchia rosea con la forma di cinque dita si andava a formare sempre di più sul suo viso.

Invece la mano di Hermione vibrava ancora.

La bella Grifondoro alzò arrogantemente il mento, ghignando nuovamente disgustata a quella vista.

<< Stammi lontano. Questo è un avvertimento Weasley, la prossima volta non ti schiaffeggerò. Ti staccherò letteralmente le palle. >> Sibilò pericolosamente vicina al suo viso.

Ron arrossì furiosamente, diventando uniforme con i suoi capelli.

Invece Hermione si girò non degnando nessuno di uno sguardo, e con estrema eleganza fece la sua uscita trionfale.

Quando entrò nella sua stanza da Caposcuola, la ragazza malediva il giorno che aveva conosciuto Ronald Weasley.

Mentalmente malediva anche il giorno in cui si era innamorato di lui.

MALEDETTO!!.

Hermione Jane Granger era decisamente furiosa.

***

<< Perchè eri così arrabbiata con lo zio? >> disse sorpresa Rosie.

<< Beh questo lo saprai domani. >> Sussurrò la donna, baciando dolcemente la bimba sul nasino alla francese.

Spense con la telecenesi tutte le luci, poi si mise sotto le lenzuola con la figlia.

<< Promesso? >> bisbigliò la bimba sbadigliando.

<< Promesso. >> Mormorò la donna abbracciandola.

In men che non si dica, madre e figlia caddero tra le inesorabili braccia di Morfeo.



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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Una bambina dai lunghi boccoli color del rubino stava docilmente accucciata su se stessa.

L'epidermide estremamente chiara sembrava brillare alla luce della luna, mentre i suoi occhi color dell'ambra si inumidivano sempre più ad una foto che aveva tra le piccole mani.

Quella foto raffigurava due persone sorridenti.

 Una ragazza dai riccioli ribelli e un ragazzo dai capelli rosso fuoco.

Salutavano verso l'obbiettivo, abbracciati strettamente, come se avessero paura che uno dei due potesse fuggire.

<< Tesoro, ma che fai ancora sveglia? >> disse Hermione Granger entrando velocemente nella stanza della figlia, e chiudendo tutte le finestre.

<< Era bello il papà. >> Sussurrò Rosie con vocetta infantile.

La donna sorrise, per poi sdraiarsi accanto alla figlia.

<< Sì. Il tuo papà era bello, dolce, divertente... assolutamente unico. >> Mormorò Hermione guardando incantata la foto.

<< Non sono andata a dormire, perchè avevi detto che avresti raccontato il resto della storia. >> Disse Rose sorridente.

<< Bene, dov'ero rimasta? >> domandò sorridente alla sua bambina.

<< Quando schiaffeggi lo zio Ronald e scappi. >> Disse lei visibilmente eccitata.

Hermione rise a quel ricordo, poi si inoltrò nella sua mente, dove il suo passato splendeva più che mai.

***

Quando il giorno dopo la bella Granger si sedette al tavolo dei Grifoni, occhi su occhi erano puntati su di lei.

I Tassorosso sbirciavano curiosi nella sua direzione, nascondendo sorrisetti soddisfatti sulla caraffa della zucca.

I Corvonero la guardavano senza ritegno, ridacchiando senza pudore.

I Serpeverde invece le lanciavano occhiate alternate tra il disprezzo più puro e la soddisfazione più sincera.

<< Ma che hanno tutti da guardare? >> sbottò acida la Grifoncina.

Ginny che in quel momento si era accomodata al suo fianco, esplose in una risata sincera e cristallina.

<< Beh, qualcuno ha diffuso la voce che tu hai schiaffeggiato Ronald per poi mollarlo al campo da Quidditch. >> Disse divertita la rossa.

Lei e Ginny erano amiche da sempre.

Si confidavano i più intimi segreti.

Ridevano, piangevano.

Si completavano.

Come due stelle dello stesso firmamento le due si consideravano sorelle.

<< Ah si? e chi è stato a diffondere questa notizia? >> disse Hermione fingendosi arrabbiata.

In realtà la sera prima, dopo che la rabbia era sbollita, il vuoto aveva preso possesso del suo corpo.

Non un emozione aveva sconvolto il suo cuore rattoppito.

La rossa subito si accorse che qualcosa non andava.

Gli occhi spenti della mora erano troppo visibili, proprio come il colorito pallido e le occhiaie violacee.

<< Non qui. Vieni andiamo in un posto più tranquillo. >> Mormorò Ginny prendendola per un braccio e trascinandola in un aula vuota.

Appena le due ragazze furono sole, Hermione abbracciò la rossa di slancio.

Pianse, fin quando non ebbe più la forza di farlo.

Ginny la strinse a se', cullandola, cercando di calmare.

Quando la riccia si calmò, e stacco l'abbraccio, sorrise riconoscente.

<< Grazie. >> Disse in un sussurro.

La rossa scosse il capo, per poi accarezzarle una guancia.

Le lezioni passarono noiose e tediose.

Per tutta la settimana Ronald non si fece vedere ne' sentire.

Aveva scoperto per caso che lui la tradiva.

Con una serpe per giunta.

Hermione sospirò pesantemente, guardando senza interesse il libro di Artimanzia aperto davanti ai suoi occhi.

<< Herm? >> disse una voce sconosciuta alle sue spalle, facendola sobbalzare.

La riccia si girò di scatto, incontrando due occhi di un ambra stupefacenti.

<< Fred? >> disse titubante.

Solamente lei sembrava riconoscere i gemelli.

<< Indovinato. >> Sghignazzò lui.

<< Volevi dirmi qualcosa? >> disse lei guardandolo interessata.

C'era qualcosa che non andava.

Il suo cuore sembrava voler scappare dal suo petto.

Le sue gambe tremavano vistosamente, mentre le sue mani cominciarono a sudare.

Gli occhi di Fred erano diversi.

La guardavano con una strana luce, una luce abbagliante che aveva fatto tremare le sue membra.

<< Volevo dirti che sei stata fantastica!! >> disse ridendo il Grifone, per poi prenderla per i fianchi e farla girare in tondo.

<< Freeeeeeeeeeed >> ululò lei ridendo, tempestò la sua schiena muscolosa di piccoli pugni, ma naturalmente essi non sortirono nessun effetto.

<< D'accordo CapoGranger la rimetto giù. >> Disse ridendo il ragazzo.

Quando Hermione toccò terra, scoppiò in un altra risata cristallina.

<< Dovresti sorridere più spesso. >> Bisbigliò lui al suo orecchio.

Hermione sobbalzò quando lo sentì così vicino.

Il suo odore le annebbiò la mente.

Un gradevole odore di mandorle e tabacco.

Dolce e aspro allo stesso momento.

<< Perchè? >> sussurrò con voce tremula la riccia.

<< Perchè quando sorridi, sei bellissima. >> Mormorò lui, dandole un bacetto sulla guancia.

<< Frederick Weasley non osare prendermi in giro. >> Sibilò lei con voce autoritaria e puntando un dito al petto del rosso.

<< Non oserei mai offenderla CapoGranger. >> Disse il rosso annuendo con ovvietà.

Hermione sorrise e scosse la testa.

<< Dicevo davvero. Sei bella, ma quando sorridi sei come un raggio di sole in pieno inverno. >> Sussurrò nuovamente lui, facendola sciogliere come un iceberg al sole.

<< Grazie. >> Mormorò la riccia rossa come un pomodoro.

<< Non c'è di che CapoGranger. >> Disse il ragazzo facendole l'occhiolino.

Proprio in quel momento George varcò la soglia della Sala Comune, e si diresse verso di loro.

Hermione vide i due scambiarsi due sguardi complici per poi fissarla nuovamente.

<< Che c'è? >> borbottò imbarazzata dallo sguardo dei due.

<< Abbiamo un piano. >> Dissero i due in coro.

<< Che piano? >> Disse la Grifondoro confusa.

<< Un piano per farla pagare a nostro fratello Ronnie. >> Disse sempre in coro i due.

Gli occhi di Hermione brillarono di cattiveria pura, mentre un ghigno degno di Malfoy le deturpò la bella bocca rossa.

<< Bene, bene, bene. Sentiamo un pò >> Disse sghignazzando.

I due si scambiarono nuovamente sguardi complici.

Fred osservò nuovamente la bella Grifoncino, rimanendone assolutamente abbagliato.

<< Bene, questo è il nostro piano... >> dissero i due cominciando a parlare nello stesso momento.

***

<< Poi? come continua? >> disse Rosie Weasley curiosa.

<< Lo saprai domani. >> Cincischiò Hermione imboccandole le coperte.

<< D'accordo, ma accellera i tempi!! quando vi baciate tu e papi? >> disse la bimba sognante.

<< Piccola monella. Questo lo saprai più in la'. La tua mamma non baciava gli uomini a caso. >> Disse la donna oltraggiata.

<< Sisi, scusa mamma non ti arrabbiare. >> Cincischiò la bambina facendola ridere.

<< Vabbene, adesso dormi però. >> Sussurrò la riccia chiudendo tutte le luci.

<< Mamma? >> sussurrò Rosie a bassa voce.

<< Sì? >> rispose Hermione.

<< Ti voglio bene. >> Disse con voce risoluta la bimba.

<< Anch'io tesoro. Anch'io. >> Mormorò Hermione accoccolandosi vicino alla bimba.

 

Angolo Autrice:

Ciao!! quando ho letto la tua recensione ho saltellato dalla gioia. 

Mi fa piacere che ti piaccia la tipologia di narrazione che ho adottato, io la trovo carina >.<

Beh hai indovinato, e hai rovinato la sorpresa >.< Dici che sono banale?

Ma amo troppo Fred e volevo fare una storia che fosse lui insieme ad Hermione il protagonista.

Sì, so che ci sono errori di battitura, ma i perlopiù sono quelli fatti dalla distrazione.

Comunque hai ragione i personaggi sono OOC, ma li ho segnalati O.O 

Ho ingrandito il carattere così dovresti legger meglio :-) 

Grazie per la recensione e per aver messo la mia storia tra le seguite.

Alla prossima, almeno spero!! Baci!!

Sonoqui


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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Quando Rosie alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo, si sorprese di intravedere una fosca figura appoggiata con noncuranza sullo stipite della porta.

Quando l'uomo si fece avanti, finalmente la piccola Weasley riuscì ad identificarlo.

L'uomo in questione aveva folti capelli neri come l'onice, occhi di un verde smeraldo eccezionale, coperti da un paio di occhiali di ottima fattura.

La cicatrice sulla sua fronte, spiccava livida sulla sua carnagione pallida.

<< Zio Harry! >> cinguettò la piccola Rosie, contenta di quella visita inaspettata.

<< Hey, come stai piccola? >> disse con voce dolce Harry, prendendola poi tra le braccia e sedendosi sul comodo letto.

<< Bene, e tu? >> disse gentilmente la bimba, sorridendo radiosa.

<< Io sto benissimo!! che ne dici, questa sera posso raccontarla io la storia che ti narra la mamma? >> disse lui sorridendo a quel piccolo scricchiolo.

<< Siiiiiiiiiiii. >> Cinguettò la bimba felice di quel cambio di programma.

<< Bene, bene. Dov'era rimasta la mamma? >> domandò lui sorridendo felice.

<< Quando papà e lo zio George dicono alla mamma di aver un piano!! >> ridacchiò la bambina.

<< Ohhh, si ricordo perfettamente quel giorno. Sai c'ero anch'io, ed ho aiutato i gemelli nella loro impresa. >> Disse ridendo Harry.

***

<< Ragazzi non credo sia il caso. >> Disse Hermione Jane Granger guardando insicura i gemelli Weasley.

<< Andiamo Herm, il piano è assolutamente perfetto!! >> disse una voce conosciuta dietro le sue spalle.

Hermione sobbalzò, girandosi di scatto.

Incontrò gli occhi verde smeraldo del suo migliore amico.

<< Harry... >> Mormorò la riccia debolmente, per poi abbassare lo sguardo.

Un attimo dopo, le braccia di Harry circondarono la vita sottile della sua migliore amica, nonchè migliore studentessa di Hogwarts.

<< Mi dispiace di non averti detto nulla. Ma Ron mi aveva pregato di non farlo... >> disse Harry sinceramente dispiaciuto.

<< Non preoccuparti Harry, infondo anche lui è il tuo migliore amico. >> Disse Hermione affondando il viso nel maglione dell'amico.

<< Questo non mi giustifica. In un modo o nell'altro dobbiamo fargliela pagare, non credi? >> disse Harry con un sorrisetto divertito.

<< M-ma.. >> balbettò la Grifoncina cercando di sviare il discorso.

<< Niente ma! Hermione dobbiamo solamente far capire a Ronnie che tesoro ha perso!! >> disse annuendo George.

<< Ragazzi ma siete sicuri? >> disse insicura la ragazza.

<< Sicurissimi!! in questi giorni tu e Fred passerete un pò di tempo insieme. Poi dopo una settimana, zack, scatterà l'amore!! >> disse Harry ridacchiando.

Sapeva che quel piano era ipotetico.

Quei due furbacchioni avevano preso al volo l'occasione, ma avevano già in mente qualcosa per far conquistare Fred ad Hermione.

<< Bene, se voi dite che questo piano è assolutamente perfetto... ci sto! >> disse la bella Granger sicura.

<< Benissimo!! >> cinguettò Fred ridendo.

George rise all'entusiasmo del fratello, diede un leggero bacio sulla guancia dell'amica e si ritirò nella sua camera.

Lo stesso fece Harry.

<< Madame. >> Disse Fred, baciandola al lato della bocca, e dileguandosi per raggiungere il fratello.

Hermione rimase immobile, il volto rosso e il cuore in tumulto per quelle emozioni contrastanti.

Dopo ben dieci minuti di intontimento la ragazza decise di salire nella sua stanza, e dopo essersi buttata sul letto, ed aver riso come una ragazzina al suo primo bacio, finalmente si addormentò, cadendo tra le dolci braccia di Morfeo.

Il giorno dopo si trovavano tutti nella Sala Grande.

Harry stava al fianco di Ginny, quest'ultima stava al fianco sinistro di Hermione e al fianco destro stava seduto Fred, mentre al fianco di Fred stava seduto George che guardava Angelina Johnson con uno sguardo malizioso.

Una bella accoppiata, anzi ammucchiata.

Ginny era stata messa al corrente del piano e ne era rimasta entusiasta.

<< Allora, quando iniziate la messa in scena? >> disse ridacchiando la rossa.

Hermione arrossì al ricordo del giorno precedente, e per nascondere l'emozione cominciò ad imburrare una fetta di pane tostato con la marmellata ai mirtilli.

<< Non lo so'. >> Ammise con sincerità.

<< E' la tua preferita? >> disse una voce conosciuta al suo fianco, facendola sobbalzare.

Fred guardava curiosamente la marmellata che aveva tra le mani, indicandola con un gesto del mento.

<< Sì. >> Disse guardandolo curiosa per quel commento inatteso.

<< Anche la mia!! >> rispose Fred sorpreso.

Hermione ridacchiò, sorpresa da quella reazione entusiasta e sorpresa.

<< Beh, che c'è di strano? qualcosa in comune dovremmo pure avercelo, non credi? >> disse sorridendo dolcemente.

<< Hai ragione. >> Ridacchio Fred, guardando di sottecchi la sua spilla da prefetto.

<< Andiamo, solamente perchè sono un prefetto secondo te non posso divertirmi? >> disse lei scocciata.

<< Non dico questo. Ma con i tuoi impegni non hai tempo per nulla. E poi togli ogni divertimento a me e George. >> Disse Fred facendogli la linguaccia.

<< Ah, capiti giusto in tempo con questo discorso. Mi servono due merendine marinare, non ho fatto i compiti di Trasfigurazione. >> Disse Ginny sbadigliando vistosamente.

<< Ginevra Molly Weasley!! >> la rimproverò la riccia.

Quando Hermione usava il nome completo di una persona, vuol dire che quella persona era veramente nei guai.

<< Oh andiamo Herm!! non vorrai farmi prendere un brutto voto? >> disse Ginny scandalizzata all'idea.

<< No! ma avresti dovuto studiare, e poi quelle merendine potrebbero esser pericolose! >> sbottò la Grifoncina.

<< Ma quanta poca fiducia che riponi in noi CapoGranger!! >> disse scandalizzato George sedendosi accanto alla sorella.

<< Voglio le pasticche vomitose. >> Disse Ginny a bassa voce, per non farsi sentire da qualche prefetto o caposcuola.

<< Bene, sono un galeone. >> Disse George.

<< Ma George! sono tua sorella. >> Disse indignata Ginny.

<< Si ma devi capire, che gli ingredienti costano. >> Disse Fred, facendo annuire il gemello.

<< Bene, allora dirò tutto alla mamma. >> Disse Ginevra con un sorriso soddisfatto sul bel volto.

I due gemelli sbiancarono, e George dopo aver guardando, scuotendo il capo, la sorella, gli consigliò una pasticca vomitosa. 

<< Sei proprio nostra sorella. >> Disse Fred riferendosi alla cattiveria di Ginny.

<< Grazie, lo considero un complimento. >> Disse quest'ultima soddisfatta del suo operato.

<< Ora è meglio se andiamo a lezione. >> Disse Hermione trascinando un Harry mezzo addormentato per la collottola.

<< Ah Hermione? >> disse Fred quasi urlando, ed attirando l'attenzione di quasi tutta la sala.

Hermione arrossì e si girò per guardarlo curiosamente.

<< Ci vediamo finite le lezioni al campo da Quidditch, ok? >> disse Fred.

La bella Granger annuì e si diresse verso la prima lezione della giornata.

Le ore passarono noiose e lente, ma finalmente giunsero a fine giornata.

La riccia, in quel momento si trovava nella sua stanza, per cercare qualcosa da mettere.

<< Usa qualcosa di comodo, non troppo appariscente o altro. >> Disse Ginevra fumando una sigaretta tranquillamente spaparanzata sul suo letto.

<< Secondo te, io sono un tipo appariscente? >> sbottò la mora.

<< Scusa, hai ragione. >> Disse sghignazzando la rossa.

Allora Hermione optò per un paio di pantaloni chiari, converse bianche, e una maglia abbastanza aderente bianca.

<< Perfetta!! naturale, e con quel bianco sembri quasi pura. >> Disse Ginny annuendo.

<< Quasi? >> sibilò la mora guardandola male.

<< Beh, con quelle tette che ti ritrovi cancelli tutto ciò di puro che ti ritrovi. >> Sibilò sghignazzando perfidamente la rossa.

<< Fanculo. >> Mormorò la Grifoncina, facendo la linguaccia alla sua migliore amica, ed uscendo dalla stanza.

Si diresse al campo da Quidditch e finalmente lo vide.

Stava seduto su una scopa, con i capelli rossi al vento.

Gli occhi ambrati sembravano persi nel vuoto mentre fissava gli alberi che circondavano la foresta proibita.

<< Fred!! >> disse lei sbracciandosi per attirare la sua attenzione.

Il rosso si girò e quando lei si avvicinò, le rivolse uno sguardo di puro apprezzamento maschile.

<< Sei bellissima. >> Ammise lui, sorridendo sornione.

Hermione sorrise, facendogli la linguaccia, e poi guardò la scopa quasi terrorizzata.

<< Cosa vorresti fare? >> disse adocchiando lo sbrilluccio malandrino nei suoi occhi.

<< Prima lezione del giorno : la fiducia. >> Disse lui, guardandola attentamente.

<< Ma io mi fido di te! >> disse lei.

<< Non pienamente, per fidarti con tutta te stessa di me, devi volare insieme a me. >> Disse Fred tendendogli la mano.

<< Non se ne parla. >> Disse la Granger scuotendo il capo e facendo alcuni passettini all'indietro.

<< Non fare la bambina. Potresti anche sembrare vigliacca così. >> Disse Fred sorridendo, stava facendo leva sul suo orgoglio.

E ci riuscì benissimamente, perchè la Granger gli buttò uno sguardo di pura sfida.

<< E' una sfida, questa? >> disse infatti.

<< Se così vuoi chiamarla. >> Rispose annuendo il ragazzo.

<< Bene. >> Disse la Granger facendosi avanti.

Si mise a cavalcioni dietro lui, e si aggrappò alle spalle larghe del ragazzo.

Quando Fred partì a tutta forza, ridendo felice, la Granger urlò con tutto il fiato che aveva in gola.

Il vento sferzava il suo viso, mentre lei con occhi serrati si aggrappava stretta al ragazzo.

<< Apri gli occhi Hermione! >> urlò Fred ridendo.

E quando lo fece, il fiato le si strozzò in gola.

Uno spettacolo magnifico si espandeva sotto i suoi occhi, stupendola.

La terra e gli alberi erano un lontano puntino, mentre le stelle contornate dal buio più profondo, brillavano più che mai.

La luna sembrava così vicina, ed era assolutamente stupenda.

Tutto era così nuovo, magnifico, quasi stupefacente.

<< E' bellissimo! >> urlò la Grifoncina ridendo.

<< Lo so' >> disse Fred.

<< Ma nulla può comparare la tua bellezza. >> Disse lui, facendola arrossire pesantemente e nascondere la faccia nel suo maglione.

Quando scesero in picchiata, la Grifondoro si aggrappò forte al ragazzo, urlando spasmodicamente.

Finalmente le sue gambe toccarono terra, ma non essendo stabile, per colpa del loro tremolio, la ragazza perse l'equilibrio.

Fred la prese al volo, e sbilanciando il suo peso, cadde all'indietro con lei tra le braccia.

Quando i due furono a terra, l'aria si impregnò delle loro risa.

Pure e cristalline risuonarono come un eco nell'aria.

***

<< E' così romantico. >> Disse Rosie sospirando.

<< Sì, lo è. >> Disse Harry ridacchiando.

<< Oh zio, il papà era stato così dolce. >> Disse la bambina con occhi sognanti.

<< E' l'amore. >> Canticchiò Harry, facendo ridere la bimba che si accasciò sul suo letto.

<< Che ne dici, vorresti venire a casa nostra, sai Lily fa' i capricci, vuole la sua cuginetta preferita. >> Disse Harry baciandole il nasino.

<< Siiiiiiiii, ma la mamma non rimarrà da sola? >>  Disse la bimba preoccupata.

<< Non preoccuparti, la mamma non è mai sola. >> Disse Harry prendendola tra le braccia, per poi materializzarsi nella sua villetta, dove una donna dai capelli rossi accolse i due con le braccia aperte.

 

 

Angolo Autrice:

Arieccomi XDXD

Herm735: Mi fa piacere che la storia ti piaccia, e che anche la tipologia che ho scelto renda meglio la lettura.

Anche a me dispiace che Fred sia morto, era così, così dolce, tenero, divertente. Lo amavo!! T.T spero che continuerai a seguire la mia storia e se vuoi recensirla. Alla prossima, Almeno spero!! baci!!

Keira Lestrange: Mi fa piacere che la mia storia ti piaccia, e ancor di più che tu continuerai a seguirla. Anch'io trovo questa coppia adorabile. Spero che continuerai a leggerla e se vuoi recensirla. Alla prossima, almeno spero!! baci!!

Sonoqui






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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Una donna dai capelli rossi stava comodamente seduta su un grande divano, gli occhi rossi e gonfi indicavano il pianto appena esaurito.

<< Zia Ginny? >> Ginevra Molly Weasley alzò di scatto gli occhi, incontrando quelli preoccupati della nipote.

<< Tesoro? che ci fai ancora sveglia? >> domandò la donna preoccupata per poi prenderla delicatamente tra le braccia.

<< Lo zio Harry non c'è, e lui ieri mi aveva promesso che avrebbe finito di raccontarmi la storia. >> Disse la bimba con un broncio adorabile.

<< Lo zio Harry è al lavoro, e di quale storia stai parlando? >> chiese sorpresa Ginny.

<< La storia della mamma e del papà! >> rispose orgogliosa Rosie.

Ginevra sgranò gli occhi, poi sorridendo verso la bimba, la fece accoccolare per bene tra le sue braccia.

<< Bene, posso raccontarla io, dove siete arrivati tu e lo zio Harry? >> disse la rossa.

<< Quando la mamma vola con il papà. >> Disse la bimba con occhi sognanti.

<< Ohh, ricordo ancora quando la tua mamma mi raccontò tutto, ero felicissima. >> Disse ridacchiando la rossa. 

***

Hermione dopo essersi ripresa scappò letteralmente.

Arrivata nella sua stanza si buttò sul letto, ridendo ancora come una sciocca.

<< Uhm, devo dedurre dalle tue risa che l'appuntamento è andato meravigliosamente? >> disse una voce maschile facendola sobbalzare.

<< Ron? ma che ci fai qui? >> disse Hermione turbata, facendo alcuni passi all'indietro e cercando di coprirsi meglio.

Appena Ronald venne alla luce Hermione quasi non lo riconobbe.

Aveva i capelli scompigliati, gli occhi rossi, le labbra gonfie e la carnagione pallida.

I vestiti erano tutti stropicciati, più del solito.

<< Cos'hai fatto? >> disse dubbiosa.

<< Oh, beh sai Daphne è focosa. >> Disse sghignazzando il rosso.

<< Beh, visto che non m'interessa la tua vita sessuale, puoi anche uscire dalla mia stanza. >> Rispose gelida la riccia.

<< Andiamo Herm, entrambi sappiamo che sei gelosa marcia!! >> disse gongolando il rosso.

<< Io di te?? ma sei davvero così convinto Ronald? oppure qualcuno ha sabotato il tuo succo di zucca a cena? >> disse ridendo la ragazza.

<< Non ridere!! sai benissimo che nessuno ti vorrà oltre me! so' che Fred o George ti sta usando per uno scopo ben preciso!! nessuno ti vuole, e tu lo sai bene! >> disse il rosso soddisfatto del suo monologo.

<< Ma come osi? >> sibilò una voce femminile, mentre Hermione cercava di trattenere le lacrime.

Ginevra era appena entrata nella stanza, e dopo aver sentito quelle parole tremava letteralmente dalla rabbia.

Ronald ignorò la sorella, prendendo la sua ex ragazza per le spalle cominciando poi a scuoterla.

Hermione non si mosse, sentì lievemente il dolore che le sue dita affondate con cattiveria nella sua carne gli infondeva.

Ron aveva ragione, maledettamente ragione.

Nessuno la voleva.

Tutti la consideravano la solita secchiona, quella che non sapeva divertirsi.

Quella con i capelli crespi, le occhiaie perenni - per colpa dello studio -.

Insomma quella strana.

Solamente una lacrima rigò la sua gota, mentre Ron sotto le grida di sua sorella continuava a scuoterla.

Soltanto lui la voleva, e nessuno più.

Quando le altre sentirono le urla della piccola Ginny, subito si catapultarono nella stanza della Grifoncina.

<< Datemi una bacchetta, quello ha perso la testa! >> urlò Ginny.

Lavanda guardò ancora una volta quello che era stato il suo ragazzo, poi scese velocemente le scale.

Vide i gemelli Weasley chini su una pergamena, apparentemente impegnati a scrivere qualcosa.

<< Fred, George! >> urlò Lavanda con voce spaventata.

I due si girarono di scatto, osservando la piccola figura che si stagliava dinnanzi alle scale.

<< Che succede? >> dissero all'unisono.

<< Ronald è impazzito, Hermione la sta scuotendo, noi non... >> parlava ad intermittenza spaventata da ciò che succedeva al piano superiore.

I due si guardarono allarmati, con un colpo di bacchetta fecero levitare i loro corpi per poi salire velocemente nella stanza della Grifoncina.

<< Ron, smettila immediatamente! >> urlò George prendendolo per le spalle e facendolo cadere all'indietro.

Fred corse in soccorso di Hermione, che con espressione vacua osservava il vuoto.

L'abbracciò, stringendola tra le braccia.

Mentre George guardava con disgusto il fratello, Ginevra gli diede un calcio nei cosiddetti " gioielli di famiglia " lasciandolo mezzo agonizzante sul pavimento.

<< Bene, è finito lo spettacolo!! tutti fuori!! >> sbraitò Ginny cacciando tutti gli altri.

Guardò con espressione dispiaciuta l'amica, poi prese il fratello per un braccio e lo fece cadere per le scale.

<< Coglione. >> Sibilò con voce astiosa.

Nella stanza, invece, Hermione rimase immobile tra le braccia di Fred.

Non pianse, non disse nulla.

Immobile come una statua greca, lei era fredda e perfetta come il marmo.

I suoi bellissimi occhi color nocciola, non brillavano di quella luce che la distingueva dalle altre.

Le sue labbra rosse e carnose non erano tese nel bellissimo sorriso del pomeriggio passato insieme.

Mentre l'epidermide era più pallida del solito, e creava un contrasto incredibile con i riccioli scuri e gli occhi estremamente vuoti.

<< Hermione stai bene? >> disse Fred con voce cauta.

La ragazza non parlò, allora il ragazzo con tutta la delicatezza possibile, la prese tra le braccia, mettendola delicatamente sul letto.

Stava per girarsi ed andarsene, quando la presa della Grifoncina si fece ancora più forte sulla sua camicia.

<< Non andare. >> Mormorò lei con voce flebile.

<< Come? >> sussurrò lui.

<< Dormi qui. >> Sussurrò lei con voce rotta.

Fred arrossendo annuì, si sdraiò accanto alla riccia, per poi cominciar ad accarezzare dolcemente il suo capo.

Hermione sentendo quelle carezze scoppiò a piangere come una bambina.

Perchè con lui si sentiva diversa?

Quel pomeriggio si era sentita libera, finalmente si era sentita se stessa.

Tra le sue braccia si sentiva infinitamente bene.

Ma le parole di Ronald continuavano a ronzare fastidiosamente nella sua testa.

<< Fred ti sta usando per uno scopo preciso, nessuno ti vorrà oltre me!! >>

Bum.

Bum.

Bum.

Il suo cuore batteva traditore, mentre le lacrime non riuscivano a fermarsi.

Hermione chiuse gli occhi, non sapendo che quella persona che l'aveva fatta sentire libera, l'amava più di se stesso.

***

<< Lo zio Ron è stato cattivo! >> disse la bimba imbronciata.

<< Non era in se'. >> Disse Ginevra sorridendo.

<< Non la fatto apposta? >> disse la bimba guardandola con una piccola speranza, infondo voleva bene a suo zio.

<< No, non l'ha fatto apposta. >> rispose Ginny ridacchiando.

<< Bene, perchè la mamma è bellissima!! >> disse con voce superiore la bambina.

Ginny rise, poi la prese tra le braccia e la portò al piano superiore, dove dormiva Albus, il cugino preferito di Rosie oltre a Lily.

<< Ora dormi, ok? >> disse con dolcezza.

<< Notte zia. >> Disse sbadigliando la bimba.

<< Notte, piccola principessa. >> Sussurrò Ginny uscendo dalla stanza, con un sorriso radioso sul viso.


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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


<< Allora? come sta Hermione? >> Domandò ansiosamente Ginevra Molly Weasley a suo marito, che sorridendo tristemente, si accomodò sul divano di casa sua.

<< Sta benissimo. Ha avuto un mancamento perchè non mangia quasi niente. Si sta lasciando andare. >> Sussurrò un Harry distrutto, passandosi le mani nei capelli disastrati.

Ginny scoppiò nuovamente in lacrime.

Da quando Fred era morto, Hermione non era più la stessa.

Sorrideva poco e niente, gli occhi di un bellissimo nocciola erano sempre spenti, mangiava quasi niente e dormiva a malapena.

Come un automa conduceva la sua vita.

E i due coniugi Potter sapevano benissimo che se non fosse stato per la piccola Rosie, Hermione avrebbe già raggiunto il defunto ragazzo.

<< Dobbiamo far qualcosa!! Harry non possiamo permettere che Hermione si riduca in quello stato!! >> disse Ginny tra le lacrime.

<< Quale stato? >> disse una vocina piccola piccola.

I due sobbalzarono notevolmente, e girandosi di scatto incontrarono gli occhi preoccupati della piccola Rose.

<< Nulla, non preoccuparti Rosie. >> Disse Ginny sorridendo falsamente.

<< La storia? >> domandò la bimba innocentemente.

Ormai quello di Rose era diventato un chiodo fisso.

Voleva assolutamente scoprire più cose sulla storia dei suoi genitori, sapeva che se l'avrebbe chiesto alla madre, ne avrebbe sofferto enormemente, quindi stava approfittando quel piccolo periodo di visita a casa Potter, per saperne sempre di più.

<< Oh, mi hai già rimpiazzata? >> disse una voce femminile stranamente divertita.

<< Mammaaaaaaaaa. >> Ululò la bambina correndo in braccio alla madre, facendosi cullare dolcemente dalla madre.

<< Allora, che ne dici, posso raccontartela questa storia o no? >> domandò la donna sorridendo.

La bimba annuì entusiasta, mentre i coniugi Potter sorrisero entusiasti.

<< Bene, dove siamo arrivati? >> disse la donna cercando di ricordare.

<< Quando lo zio Ronald ti offende!! >> disse la bimba con una smorfia.

<< Oh si, ricordo. E ricordo anche il pugno che si è beccato da Harry e Fred. >> Ridacchiò la donna immersa nei ricordi.

***

Quella notte dormì tra le sue braccia.

E fu semplicemente meraviglioso.

Il profumo di Fred sembrava stordirle i sensi, inebriarle la mente e istigare i suoi istinti nascosti.

Quando Hermione aprì gli occhi, trovò il viso del ragazzo a pochi centimetri dal suo.

Il volto di Fred era completamente rilassato, i capelli rossi erano disastrati più del solito e la bocca carnosa era distesa in un sorriso.

Le lunga ciglia nere, che come pizzo contornavano quei due occhi color del miele, accarezzavano le gote rosee creando piccoli spicchi scuri su di esse.

Incredibile, pensò la riccia scuotendo il capo.

Fred sorrideva perfino quando dormiva!!

Hermione accarezzò delicatamente, con i polpastrelli, la guancia del rosso.

Una scarica elettrica la fece rabbrividire piacevolmente, così la riccia per non svegliare il suo gemello preferito, ritirò la mano.

Si alzò, stiracchiandosi per bene, ed entrò nel suo bagno.

Fece una doccia e si mise velocemente la divisa.

Quando entrò nuovamente nella sua stanza, Fred dormiva ancora beatamente.

Lo scosse dolcemente, e lui lentamente aprì gli occhi.

L'ambra dei suoi occhi si scontrò con il nocciola della ragazza.

Entrambi i colori si fusero, facendo sciogliere i ragazzi.

Quei brividi incontrastanti bruciavano i loro corpi.

Le loro labbra bramavano un contatto più intimo, proprio come i loro corpi, che desideravano intrecciarsi e perdersi nel vortice torbido del piacere.

Fred si avvicinò lentamente alle labbra carnose della ragazza e con delicatezza la baciò.

Tutto il resto, sorprendentemente, sparì.

Le loro lingue si intrecciarono, si cercarono, cominciarono una danza frenetica che fece fremere letteralmente i due.

Il rosso la prese delicatamente per i fianchi, facendola sdraiare sul grande letto.

Salì sopra quel corpo docilmente caldo, puntellandosi sui gomiti per non farle pesare il suo.

Le loro mani si intrecciarono, mentre i loro corpi congiunti combaciarono perfettamente.

Quando si staccarono, i due ansimanti, si guardarono negli occhi.

E di nuovo quella magia incredibile accadde.

Tutto il resto sparì, e il loro desiderio aumentò, finchè non crebbe.

I vestiti volarono dall'altra parte della stanza.

Le carezze si fecero più audaci, i baci più passionali, mentre i due chiedevano chiaramente di più.

<< Non così. >> Farfugliò Fred tra un bacio ed un altro.

Hermione si bloccò, tremando convulsamente.

<< Co-osa v-u-oi dire? >> balbettò, ripensando inconsciamente alle parole di Ronald.

<< Voglio che tu prima mi conosca meglio, che cominci a volermi bene per davvero, e poi voglio che la tua prima volta sia speciale. >> Mormorò Fred baciandole il nasino alla francese con dolcezza.

<< Davvero? >> sussurrò lei incredula.

Non aveva mai conosciuto quel lato tenero di Fred.

Anzi era lui che non l'aveva mai mostrato.

<< Voglio il meglio per la mia piccola principessa. >> Disse lui facendole l'occhiolino e ridendo.

Hermione rise.

Da giorni non faceva altro.

Rideva, fino a slogarsi la mascella, fino a sentirsi male con la pancia.

Rideva perchè lui c'era.

Stranamente Fred c'era.

Non erano mai stati uniti, ma qualcosa li aveva legati.

Ed Hermione era sicura che se lui l'avesse lasciata, in tutti i sensi, lei non avrebbe retto a quel colpo.

Eppure..

Eppure non sapeva quanto si sbagliava.

***

Hermione si era lasciata trascinare dai ricordi, e non aveva fatto caso a quello che aveva detto davanti alla sua " bambina "

<< Prima volta? >> disse la bimba sbattendo le lunga ciglia e guardandola con i suoi occhioni innocenti.

Ginny per poco non si strozzò con la bevanda che stava bevendo, Harry cadde direttamente dalla poltrona mentre Hermione si strozzò direttamente con la saliva.

<< Ehm... Sei ancora piccola per sapere queste cose. >> Disse Harry con tono ovvio - la sua faccia era tipo questa ( ù.ù ).

La bimba guardò scettica i tre adulti, scuotendo il capo esasperata.

<< Volevi dire la prima volta che fai sesso? >> domandò la bimba facendo cadere, questa volta, tutti e tre.

<< Ma.. chi ti dice queste cose? >> sbraitò Harry rosso in viso.

<< James. >> Disse semplicemente la bambina con tono innocente.

<< Appena si sveglia mi sente quel marmocchio... >> sibilò Harry, bestemmiando a tutta forza.

<< HARRY JAMES POTTER!! DATTI UN CONTEGNO, QUI CI SONO ORECCHIE " BAMBINESCHE " >> Sbraitò Ginny spaventando il marito, che si accoccolò sul divano con una faccia da funerale.

<< Ma che c'è di male? >> disse Rosie zittita immediatamente dalla madre.

<< Non si dice quella parola Rose!! ora andiamo a casa. >> Disse con tono da rimprovero la donna.

<< Ma non c'è niente di male!! so che gli adulti fanno " sesso " >> disse la bambina.

<< Rose Jane Angelica Weasley !! smettila oppure ti lascerò dormire da sola nella stanza degli ospiti! >> disse Hermione sghignazzando perfida.

<< Nooooooooooooooooooo. >> Ululò la bambina tra le risa generali.

 

 

Angolo Autrice:

Herm735: Mi fa tanto piacere che la storia ti piaccia, e che tu in qualche modo ti stia affezionando alla lettura. Ho postato presto, perchè ho visto la tua impazienza. Mi dispiace di aver fatto morire Fred >.< il mio rossolino preferito >.< Comunque spero che questo capitolo ti piaccia, spero che anche tu aggiornerai la tua storia, perchè sono curiosa. Alla prossima, almeno spero!! baci!!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Una donna dai capelli ricci, si tappò la bocca con la mano diafana alla vista di un uomo appoggiato sullo stipite della porta.

Corse tra le sue braccia, lasciandosi cullare dolcemente.

Erano oramai anni che la piccola Hermione non vedeva George Weasley.

Lui non aveva voluto amplificare il suo dolore, che sarebbe esploso alla vista della somiglianza dei due gemelli.

George la strinse tra le braccia, inspirando quel profumo così familiare.

Quante volte l'aveva abbracciata scherzosamente, e quante volte Fred si era finto arrabbiato per quei slanci d'affetto?

Quante volte l'aveva consolata quando il fratello aveva fatto qualcosa di sbagliato?

Aveva riso con lei.

Aveva pianto con lei.

La bella riccia era entrata nel suo cuore, e non ne era uscita.

Come una sorella, aveva tracciato il suo nome a forza sul suo cuore.

Accanto a quello del fratello, che sanguinolento bruciava ancora.

<< Mi sei mancato così tanto. >> Sussurrò lei singhiozzando sommessamente.

La solita Hermione.

Voleva mostrarsi forte, orgogliosa, fiera.

Anche quando il mondo era crollato sulle sue fragili spalle, lei aveva retto con caparbietà.

<< Anche tu. >> Si limitò a mormorare George.

Il giorno prima lei lo aveva chiamato, esprimendo il desiderio di vederlo.

Aveva accettato, entusiasta.

Ma ora vederla in quelle condizioni...

Gli faceva maledettamente male.

<< Vuoi che me ne vada? >> disse comprensivo.

In fondo anche lui non si era abituato alla morte del fratello.

A volte parlava anche da solo.

Solamente sua moglie e il suo bambino gli avevano dato la forza di andare avanti.

Solamente loro avevano dipinto il sorriso oramai spento sul suo viso.

Ma di notte si ritrovava a piangere senza ritegno, per quella mancanza asfissiante.

<< No. >> Hermione pronunciò solamente quella sillaba.

<< Sai, Fred non vede l'ora di vederti. Che madrina orribile che sei, insomma. >> Disse burbero, cercando di risollevarle il morale.

<< Mi rifarò. Promesso. >> Disse facendole l'occhiolino.

I due si accomodarono sul grande letto che Hermione condivideva con Rosie.

<< So' che quel che sto per chiederti è troppo... >> cominciò Hermione che venne subito interrotto da George <<  Nulla è troppo. Sai benissimo che farei di tutto per te. >> Disse sicuro.

Suo fratello non avrebbe permesso che lui l'avrebbe abbandonata.

E sicuramente si era rivoltato nella tomba quando lui aveva deciso di non vederla per un po'.

<< Vorrei che tu raccontassi la storia di me e Fred a Rosie. >> Disse Hermione ad occhi bassi, facendogli mancare il respiro.

Era la prima volta che lei faceva il suo nome in sua presenza.

E questo lo sconvolse.

<< Tu non?? >> disse lui lasciando la frase in sospeso.

<< Ieri mi sono lasciata trasportare dai ricordi, so' che ti chiedo troppo. Ma è stramaledettamente doloroso. >> Sussurrò lei.

<< Ci penso io. >> Disse George abbracciandola un ultima volta, per poi dirigersi al piano inferiore, dove la piccola Rosie guardava il suo cartone preferito.

George trattenne il respiro quando si sedette vicino a lei.

Rosie era la fotocopia di Fred.

I lunghi capelli color del rubino scendevano in lenti e sinuosi boccoli sulle spalle piccole ed esili, i grandi occhi da cerbiatta erano di un color miele straordinario e la bocca carnosa e rossa era un bocciolo di rosa.

Anche il sorriso malandrino e gli occhi illuminati raffiguravano suo fratello.

<< Rosie? >> disse richiamandola.

La bambina inclinò il capo e sorrise radiosa alla sua vista.

<< La mamma ha ragione. Sei uguale al papà >> disse con vocina piccola piccola.

George sentì lo stomaco contorcersi, ma non ci pensò, prese la bimba tra le braccia e le baciò la fronte.

<< Vuoi sentire o no questa storia? >> disse ridacchiando.

La bimba annuì entusiasta mentre George iniziò il racconto ridendo.

***

<< Seconda lezione: per essere a tutti gli effetti la mia ragazza devi fare uno scherzo malandrino. >> Disse Fred annuendo con aria ovvia.

<< Non ci penso nemmeno. >> Replicò la Granger oltraggiata.

Aveva le mani sui fianchi ed un espressione scandalizzata sul viso che la rendeva deliziosamente incantevole.

<< Ti pregooooooooooo >> disse Fred con un espressione da cucciolo.

<< No! >> sbottò Hermione.

<< Andiamo Herm che ti costa? >> disse questa volta George.

<< Mi costa l'espulsione, ecco che mi costa! >> disse la riccia contrariata.

<< Su' Hermy >> disse Harry usando quel nomignolo rivoltante che lei odiava.

<< Non chiamarmi in quel modo! >> disse la Grifoncina alterata.

<< Lo scherzo include Ronnie, anzi, è indirizzato a Ronnie. >> Disse con espressione subdola il suo gemello preferito.

<< Per quanto odi Ronald in questo momento non voglio fargli alcun scherzo. Non voglio vendicarmi o altro. Mi è indifferente. >> Rispose paziente la riccia.

<< Ti prego, fallo per me! per George! per Harry! per Ginny... >> disse Fred elencando quasi tutta Hogwarts.

Ma per fortuna la Grifondoro lo interruppe con un occhiata arcigna.

<< E che centra Ginny? >> disse sbuffando.

<< E' molto arrabbiata, e anche lei parteciperà allo scherzo. >> Harry disse l'ultima parte a bassa voce, tanto che Hermione quasi non lo sentì.

<< Scherzerai spero? >> disse con espressione minacciosa.

<< Non non scherza, ed è per questo che tu devi esserci. Devi badare alla piccola Ginevra. >> Disse Fred ghignando e facendo ancora una volta leva sul suo orgoglio e amore per l'amica.

<< Oh e d'accordo. Ma lo faccio solamente per Ginny. >> Disse avvisandoli.

<< Così mi spezzi il cuore. >> Disse Fred stucchevole, mettendosi una mano sul cuore.

<< Sese. >> Disse la Granger divertita, per poi scuotere il capo alla vista dei " salti di felicità " dei due beoti.

<< In cosa consiste lo scherzo? >> disse palesemente scocciata la Granger.

<< Ragni. >> Dissero i tre all'unisono.

<< Ragni? >> Domandò la Granger confusa.

<< Tanti ragni. >> Sghignazzò Fred.

<< Nel suo letto. >> Finì George.

La bella riccia scoppiò in una sonora risata, illuminando i passanti con quel viso dai tratti squisiti.

<< Stanotte. Nella Sala Comune. >> Disse Harry sottovoce.

La Grifoncina annuì, per poi andare alle lezioni del giorno.

Quella sera si ritrovò nella Sala Comune con un pigiama completamente di raso bianco - regalo di quella maledetta di Ginny - ma sicuramente meglio del pigiama rosa shoking con le pecorelle bianche da sfondo.

I tre ragazzi la guardarono ridacchiando e la fecero nascondere dietro ad una poltrona.

<< Ti sta d'incanto questo pigiama, devo dire che ho un ottimo gusto in fatto di vestiti. >> Ridacchiò Fred facendola arrossire.

<< Ch-che v-v-vu-oi d-i-ire? >> balbettò incapace di spicciare parola Hermione.

<< Che l'ho consigliato io a Ginny, sapevo che questo colore ti sta d'incanto. >> Disse lui facendole l'occhiolino.

<< Smettetela con le smancerie voi due!! >> sibilò Harry.

Dopo dieci minuti George ed Harry si alzarono lentamente, e quatti quatti si avvicinarono al dormitorio maschile.

Ginny era già dentro da un bel pò, e Fred lì segui quasi strisciando.

<< Ed io che dovrei fare? >> sussurrò la bella Granger impaurita.

<< Resta di guardia, se qualcuno vuole salire nei dormitori maschili, bloccalo, placcalo, distruggilo. >> Sghignazzò Fred sparendo sulla scaletta che portava ai dormitori.

<< Maledetti loro che mi hanno coinvolto in questa storia, e maledetta me che mi sono fatta coinvolgere. >> Sussurrò Hermione bestemmiandosi da sola.

Dopo cinque minuti vide un Neville agitato dirigersi ai dormitori, ed allora agitata più di lui spuntò allo scoperto.

<< Che ci fai in giro a quest'ora? >> disse Hermione facendo sobbalzare il povero ragazzo, che si girò pallido come uno straccio.

<< He-he-mione. >> Disse mangiandosi alcune paroli.

La Granger soffocò una risatina a fondo gola, facendolo passare per un colpo di tosse.

<< Allora? >> disse lei con voce autoritaria, con la coda dell'occhio però, vide i cinque idioti scendere e nascondersi sotto la scala dei dormitori femminili.

<< Hermione. >> Disse il ragazzo disperato, non sapendo cosa dire.

<< E va bene. Per questa volta passi. Ma la prossima volta vado dalla Mcgranitt! >> disse seria spaventando a morte il ragazzo che si dileguò.

<< Sei stata bravissima. >> Sussurrò Ginny sorridendo entusiasta.

La riccia scosse il capo e guardò i quattro.

<< Tutto risolto? >> disse guardandoli in attesa di una risposta.

Loro annuirono e con un incanto i tre mentecatti salirono la scala del dormitorio femminile.

Tutti e cinque andarono nella stanza della Granger, che divertita scosse il capo.

Dopo nemmeno dieci minuti un urlo disumano irruppe tra quelle mura antiche.

I cinque scoppiarono a ridere, senza freni, senza inibizioni.

Finalmente liberi.

***

<< Siete stati cattivi. >>  Sghignazzò la bimba perfidamente.

<< Lui era stato cattivo, ed è stato punito! >> disse George ridendo forte.

Ritornare indietro gli aveva fatto bene, sapeva che Fred era stato felice in vita.

Ne era sicuro.

<< Zio George? >> disse la bimba riportandolo al presente.

<< Sì? >> rispose lui guardandola dolcemente.

<< Mi vuoi bene? >> sussurrò lei con vocina piccola piccola.

<< Perchè non dovrei? >> disse sorpreso.

<< Perchè non venivi da un sacco di tempo. >> Disse dispiaciuta la bimba.

<< Non sono venuto perchè non volevo far star male la tua mamma. >> Disse dolcemente.

<< Lo so', ma è un segreto.  >> Disse sorridendo la piccola, lasciandolo con un sorriso sulle labbra e gli occhi più illuminati che mai.

 

 

Angolo Autrice:

neptunia: mi fa piacere che la mia storia ti piaccia, io Fred lo considerato sempre così. Dolce e burlone. O.O Spero che continuerai a seguire la storia e se vuoi recensirla. Alla prossima. Almeno spero. Baci!!

Herm735: Nemmeno io racconterei una storia Hard alla mia bambina, ma come ho detto " Hermione si è lasciata andare " e trasportare dai ricordi. So' che ci sono ripetizioni ed errori ma non ho avuto tempo per correggerli. Spero che questo capitolo ti piaccia, alla prossima almeno spero!! Baci!!

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Capitolo 7
*** Capitolo7 ***


<< Allora, fammi pensare, dov'eravamo rimasti? >> sbadigliò un George Weasley assonnato.

<< Ragni. >> Disse la bambina annuendo ovviamente.

<< Tanti ragni. >> Sghignazzò Harry al ricordo.

<< Nel letto di Ronnie. >> Finì Ginny ridendo come una matta.

Harry Potter sorrise, di cuore.

Era bello vederla ridere di nuovo, era bello vedere nuovamente i suoi occhi illuminati dalla gioia.

Ginny sentendosi osservata inclinò il capo, fissando a sua volta il marito.

Gli mandò un bacio volante, incantandolo.

<< Allurrrrrrrrrrrr >> Disse sghignazzando George.

<< Ora ricordo. >> Disse poi con un sorriso malandrino sul volto.

***

Quando il giorno dopo Hermione aprì gli occhi, subito li richiuse, abbastanza frastornata.

Man mano però, i ricordi della sera prima, cominciarono a sferrare velocemente nella sua mente, lasciandola col sorriso sulle labbra.

Girò il capo e vide le persone più importanti della sua vita.

Ginny era rannicchiata su un fianco, con il capo conficcato sotto ad una spalla di Harry, quest'ultimo, invece, stava sdraiato proprio come la sera prima, con un braccio aperto sul capo di Ginny, come se volesse proteggerla.

George era steso sul tappeto, con la bocca aperta e un pò di bava che ne colava da esse.

Hermione ridacchiò, per poi rigirarsi su se stessa ed incontrare due occhi d'ambra che ricambiavano il suo sguardo.

Fred aveva dormito al suo fianco, e le aveva procurato si e no cinque lividi.

Sembrava che stesse in una trincea, oppure in uno scontro di lotta libera.

<< Perchè stai ridendo? >> sussurrò lui a bassa voce.

<< Tuo fratello è buffo quando dorme. >> Rispose lei.

<< Tu invece sei un angioletto. >> Cincischiò lui.

Lo vide guardarsi attorno, ma con sorpresa vide i suoi meravigliosi occhi d'ambra scurirsi alla vista dei " due piccioncini".

Seguì curiosa il suo sguardo, e vide che Harry in quel momento si trovava a pochi centimetri dal volto di Ginny.

<< Ora glielo faccio vedere io... >> sussurrò Fred con espressione perfida.

Sulle prime Hermione non capì, ma quando vide un cuscino volare sul viso di Harry sgranò gli occhi per poi scoppiare miseramente a ridere.

<< Dove? quando? come? perchè? >> sussurrò Harry confuso, svegliando gli altri due.

<< Oh Harry scusa non volevo svegliarti, ma è arrivato un regalo per te. >> Disse con faccia angelica Fred, che con un incantesimo d'appello fece apparire quello che aveva tutta l'aria di essere un un telescopio.

Harry aggrottò le sopracciglia, lo prese tra le mani, girandolo più volte, ma quando lo strizzò una polvere strana si diffuse per la stanza.

Quando finalmente si diradò un livido violaceo faceva bella mostra di se' sul volto di Harry.

<< Ma...ma...ma.. >> Harry farfugliava con una mano sull'occhio, cercando di trovare le parole adatte.

<< Una nuova scoperta dei Fratelli Weasley!! >> disse sghignazzante George.

<< Perchè glielo hai fatto provare? >> disse poi guardando il gemello con curiosità malcelata.

<< Perchè stava appiccicato a Ginny come una ventosa. >> Disse con faccia ovvia.

<< Non starai diventando mica come Ron!! >> sbottò una Ginevra arrabbiata.

<< Così mi offendi, sorellina cara. >> Disse schifato il bel Grifondoro.

<< Oh lasciamo perdere!! su uscite da questa stanza, George da' l'antidoto ad Harry, fate una doccia e rilassatevi. Ci vediamo nella Sala Comune tra un oretta. >> Disse Hermione sbadigliando.

I tre eseguirono gli ordini, sparendo alla velocità della luce.

Ma Fred prima di sparire, aveva appoggiato con dolcezza le labbra carnose sulla fronte della riccia, lasciandola in completa ebollizione.

Dopo un ora i cinque si ritrovarono in Sala Grande, pronti per andare ad Hogsmeade.

Ron non era presente, e questo fece ulteriormente rilassare la Grifoncina.

Il pomeriggio passò così: tra risate, finti bronci e dolci baci.

Hermione però non capiva, Fred aveva detto che avrebbe aiutato Ron a capire cosa aveva perso facendo il suo finto fidanzato, ma in tutto quello che stavano passando, di finto non c'era proprio nulla.

I sentimenti della riccia crescevano sempre di più, lasciandola nuda ed esposta, sensazione che lei odiava selvaggiamente.

Passarono settimane lunghe e divertenti, ed Hermione era sempre più confusa.

Quel giorno, però, decise di prendere Fred da parte e chiarire quella situazione.

I rapporti con Ron erano equilibrati, il rosso aveva chiesto scusa ai suoi amici che di malgrado avevano accettato, quindi perdonando l'amico non c'era ragione di continuarlo a farlo ingelosire.

<< Sì? >> disse Fred con un meraviglioso sorriso sul volto, che le fece accattorciare lo stomaco.

<< Fred io sono confusa. >> Esordì la Grifoncina nervosamente.

Il rosso la guardò con una strana espressione, non capendo dove volesse arrivare.

<< Tu avevi detto che avremmo fatto capire a Ronald ciò che aveva perso, lo abbiamo fatto ingelosire e abbiamo passato belle giornate. Ma non capisco dove tu voglia arrivare! >> disse la bella Granger.

<< Non capisci? >> disse con un sibilio Fred.

Hermione sobbalzò e con occhi sgranati fissò il ragazzo che le aveva rubato il cuore.

<< In questi mesi io ti ho regalato tutto me stesso, e tu dici di non capire. Questa volta sono io a non capire Hermione. Eppure sembrava tutto così chiaro! io non l'ho fatto per Ron. Non ho passato tutto questo tempo con te per farlo " ingelosire ", lo fatto perchè ti amo!! >> disse il ragazzo visibilmente deluso.

Hermione sgranò gli occhi, sentendo il cuore galoppare furioso nel suo petto.

<< Tu mi ami? >> disse incredula.

<< Ciao Hermione. >> Disse Fred voltandole le spalle, e andando via.

Quella sera non riuscì a dormire, le lacrime sgorgavano dai suoi occhi senza che lei potesse fermarle.

Stava rannicchiata su se stessa, cercando di colmare quel vuoto che si allargava sempre di piu' nel suo petto.

In questi mesi ti ho regalato tutto me stesso, e tu dici di non capire?

Questa volta sono io a non capire Hermione. Eppure sembrava tutto così chiaro! io non l'ho fatto per Ron. Non ho passato tutto questo tempo con te per farlo " ingelosire ", lo fatto perchè ti amo!!

Quelle parole rimbombavano ancora nella sua mente, la lasciavano angosciata, felice, distrutta.

La lasciavano senza fiato.

Un urlo doloroso uscì da quelle labbra sofficemente carnose, mentre l'incarnato della riccia impallidì notevolmente.

Quel dolore stava squassando crudelmente le sue membra.

Stordendola, torturandola, martoriandola fino alla fine.

Senza lui si sentiva morire.

***

<<  Che triste. >> Disse Rosie Weasley asciugandosi le lacrimucce che erano scappate dai suoi occhi d'ambra.

<< Non piangere. >> Disse George accarezzandole il capo.

<< Tanto dopo fanno pace. >> Sghignazzò Harry.

<< Davvero? >> disse la bimba curiosa.

<< E certo, la tua mamma si farà perdonare per bene!! >> disse ridendo Ginny.

<< Bene, allora non vedo l'ora di sentire il continuo!! >> cincischiò la bimba facendo ridere tutto il gruppo.

Forse quel piccolo angelo avrebbe portato un raggio di sole nella loro vita fatta di parte d'oscurità.

 

 

Angolo Autrice:
Herm735: Sì, Ronald se le meritato ù.ù

Mi fa piacere che la mia storia ti piaccia, e mi riempie il cuore di gioia il fatto che tu recensisca ogni capitolo. Comunque non me la sono presa, anzi, credo che le critiche siano costruttive ed inoltre ti sei resa più che utile. Ogni cosa che tu voglia dirmi, qualsiasi errore che tu noti o altro, non esitare a dirmelo. Grazie ancora, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Alla prossima, almeno spero!! baci!! 

PaniicEXSTREME: Mi fa piacere che la storia ti piaccia, e che tu l'abbia letta tutto d'un fiato. Ho aggiornato presto proprio perchè ho letto le " vostre " recensioni. Spero che questo capitolo ti piaccia, e che tu continua a seguirmi. Grazie!! Alla prossima, almeno spero!! baci!!

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Una bambina dai boccoli rubino dormiva placidamente accanto ad un bambino dai capelli neri come l'onice.

Erano così dolci che a Ginny dispiacque svegliare la sua nipotina.

<< Rosie.. >> Sussurrò a bassa voce, scuotendola dolcemente.

<< Zia? >> disse la bambina mugugnando, sbadigliando.

<< Tesoro? c'è lo zio giù. Vuole raccontarti la storia. >> Disse sorridendo Ginevra.

La bimba d'un tratto spalancò gli occhi, improvvisamente sveglia e attiva.

Si fece prendere in braccio, e quando scesero al piano inferiore senza pensarci due volte, Rosie si buttò tra le braccia di quello che era diventato il suo zio preferito.

<< Ti sei svegliata. >> La stuzzicò George facendole il solletico.

La bimba rise, scongiurando pietà, e quando finalmente la tortura finì, il bel rosso si mise a raccontare la storia.

<< Escludiamo alcune cose però, più si va' avanti e più diventa hot questa storia.. >> brontolò Harry.

<< La mamma e il papà fanno sesso? >> cinguettò la bimba facendo venire un semi-infarto agli adulti.

<< Ucciderò James, questo e poco ma sicuro! >> sbottò Harry.

Dopo queste chiacchiere insensate, finalmente George aprì la bocca per raccontare la storia.

***

Quando il giorno dopo Ginny entrò nella stanza della Grifoncina si spaventò non poco.

Metà stanza era completamente distrutta, mentre la riccia stava spaparanzata sul letto, con la faccia nel cuscino, cercando di soffocare i singhiozzi che violenti cercavano di squassare il suo petto.

<< Tesoro, ma cos'è successo? >> disse la rossa preoccupata, fiondandosi vicino al letto dell'amica disperata.

Hermione raccontò tutto a Ginny che aggrottò le sopracciglia esasperata.

<< Herm ma certo che sei proprio stupida! >> disse in tono di rimprovero la bella rossa.

La riccia arrossì, guardandola sconcertata.

<< Che vuoi dire? >> disse asciugandosi le lacrime.

<< Lo capito persino io che Fred era - e lo è ancora - innamorato di te! >> disse con tono ovvio Ginny.

<< Ma lui aveva... >> disse Hermione venendo immediatamente interrotta dall'amica.

<< L'ha detto perchè voleva conquistarti prima! l'avresti dato del pazzo se all'improvviso si fosse avvicinato e avrebbe detto " Hey Hermione, sai mi sono innamorato di te, anche se tu non mi conosci ti va' di essere la mia ragazza? " ragiona, insomma! >> disse con sottile ironia la rossa.

<< Lo so!! ma lo sai che sono impedita - se lo vai a dire in giro ti ammazzo - in amore. >> Disse disperata la riccia.

<< Tu lo ami? >> disse Ginny seria come non mai.

Hermione sorrise, sentendo il cuore scoppiare.

<< Non so cosa sia l'amore. Ma ogni volta che lo vedo il mio stomaco comincia a far capricci, le mie mani incominciano a sudare e sento girar il capo a mille. Ogni volta che vedo il suo sorriso, il mio cuore comincia a battere all'impazzata, ogni volta che lui mi abbraccia o mi bacia sento che non vorrei più staccarmi da lui. Non so come sia potuto succedere, ma lui mi completa. >> Mormorò Hermione.

<< Allora sei innamorata. >> Disse Ginny con un enorme sorriso sul volto.

<< Ma lui non vorrà più sapere nulla di me!! >> disse Hermione soffocando nuovamente i singhiozzi sul soffice cuscino.

<< Non dire sciocchezze!! se Fred è veramente innamorato di te allora farete la pace. Ma ora è ferito, quindi ci serve un piano. >> Disse annuendo l'ultima dei Weasley con espressione diabolica.

Hermione guardò preoccupata l'amica, poi un ghigno deturpò i suoi fini lineamenti.

Si strofinò le mani, per poi scoppiare a ridere.

La sua risata era tipo così : mauauhhuauhahuauhauhauhauhuaau.

<< Allora, sabato andiamo ad Hogsmeade a fare compere, e tu farai una bella sorpresa al mio bellissimo fratellino >> disse la rossa entusiasta.

<< Lo faccio solamente per Fred. >> Borbottò la riccia.

<< Così mi offendi >> disse con una smorfia la rossa.

La bella Grifondoro le fece la linguaccia, scoppiando a ridere miseramente.

Quella settimana passò lenta e angosciosa per la piccola Grifoncina.

Ogni volta che incrociava il rosso per i corridoi sentiva il cuore fare diverse capriole, ma lui la ignorava, e allora le lacrime cercavano prepotenti di solcarle il viso, facendola star ancora più male.

Il suo diavolo personale ignorava i suoi lamenti, ignorava l'anima sua che bramava la liberazione.

Senza quel sorriso a drizzarle la giornata, la bella riccia soffriva sempre di più.

I colori erano scomparsi, quell'arcobaleno che aveva fatto da sfondo ad ogni giornata che passava con lui, non c'era più.

In quel momento predominavano il bianco e il nero.

Ogni notte, rannicchiata su se stessa, Hermione piangeva disperata, inzuppando il cuscino di lacrime brillanti come cristalli.

Il suo bellissimo angelo sembrava non voler trovare la via per tornare da lei.

Quando finalmente quel sabato arrivò, la Grifondoro ringraziò tutti i santi del paradiso, e questo era tutto dire visto che lei era atea.

<< Andiamo Herm!! un pò d'allegria!! >> la incitò la rossa.

Ma quando finalmente arrivarono al piccolo paesino i ricordi dei mesi precedenti l'assalirono, facendole mancare il respiro e girare vorticosamente il capo.

Girarono tutte le vetrine disponibili e Ginny le fece comprare vestiti e completini intimi indecenti.

Quando decisero di fare sosta da Madama Rosmerta, Hermione vide Fred con una ragazza dei Corvonero.

Improvvisamente tutta l'aria disponibile venne risucchiata e mancata, rendendo quello spazio angusto irrespirabile.

La piccola Granger si aggrappò disperatamente alla spalla dell'amica, sentendo il mondo crollare sulle sue spalle.

<< Hermione usciamo di qui. >> Disse con voce dolce e dura la rossa.

La riccia si lasciò trasportare fuori dal locale.

Gli occhi persi nel vuoto e spenti indicavano il suo stato d'animo.

Il mondo aveva perso vivacità, colore...

Lei aveva perso la voglia di vivere, di andare avanti...

Aveva perso lui.

Quasi per caso si era innamorato di lui, e per caso lo aveva perso.

E nuovamente le parole di Ronald le vennero alla mente.

Sai benissimo che nessuno di vorrà oltre me, nessuno ti vuole.

E tu lo sai bene.

Quando ricordi incessanti cominciarono a far tremare le mura remote della sua mente, la Grifondoro si piegò in due dal dolore.

Quel vuoto incolmabile si allargava a macchia d'olio al livello del suo petto, facendola sentire vuota e senza vita.

Come una bambola miseramente usata, rotta in più punti.

Come una bambola distrutta dalle intemperie del tempo, buttata senza ragioni.

Quella settimana era andata avanti immaginando una riappacificazioni con lui, ma quel giorno capì che non ci sarebbe mai stata una riappacificazione.

Lei sarebbe rimasta sola per sempre.

Il suo cuore aveva perso la voglia di battere, perdendo vigore.

La sua anima aveva perso la voglia di brillare, perdendo luminosità.

Il suo corpo aveva perso la voglia di combattere, perdendo forza.

La sua mente aveva perso la voglia di volare, perdendo quelle ali indispensabili.

E cadeva, in un pozzo senza fine.

Dove il buio e il gelo regnavano sovrani e senza sosta.

Lasciandola in balia dell'agonia e del dolore.

Sola e senza vita.

<< Hermione! Hermione... >> Queste furono le ultime parole che la Mezzosangue sentì prima di perdere i sensi.

E in quell'oblio incessante fu ancora peggio.

Circondata da quel buio la paura raggiungeva picchi straordinari.

Circondata dalla paura e dalla codardia, il dolore aumentava a dismisura.

<< Ti prego, apri gli occhi. >> Quella voce fece tremare il corpo della ragazza incoscemente.

Anche lì lui continuava a torturarla.

La sua voce aveva sfumature malinconiche e addolorate.

Dopo due minuti, qualcosa di bagnato sfiorò leggera la sua mano.

Non piangere piccolo angelo dalle ali tagliate, presto tutto si aggiusterà.

Eppure niente si era aggiustato, anzi tutto era andato perduto.

Ma qualcosa le diceva che tutto si sarebbe risolto, che il loro amore ancora una volta avrebbe regnato sovrano.

***

<< Povera mamma! >> disse la piccola Rose con un broncio incredibile.

<< Sì, Hermione stette così male quel periodo. >> Disse Ginny.

<< Avevate detto che tutto si sarebbe aggiustato! >> disse la piccola rossa con un cipiglio degno di Minerva Mcgranitt.

<< Mica possiamo saltare punti fondamentali!! >> disse George scandalizzato.

<< Oh, ma almeno fate presto. Non mi va di ascoltare storie della mamma che sta male, voglio ascoltare storie della mamma innamorata!! >> sbottò la piccola.

<< Hey vulcano tutto si aggiusterà, stai tranquilla. >> Disse Harry sorridendo.

<< Promesso? >> disse Rosie con i grandi occhi spalancati.

<< Promesso. >> Dissero i tre in coro.

 

 

Angolo autrice:

neptunia: haha si sei stata la prima a recensire, infatti questo capitolo e dedicato a te ù.ù e ad Herm735, anche se questo capitolo e triste mi sono sbizzarrita a scriverlo. Mi fa piacere che la storia ti piaccia sempre di più e sono ancora più contenta al fatto che tu abbia recensito. Spero che anche questo cap ti piaccia, e che continuerai a seguirmi. Alla prossima, almeno spero!! baci!!

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Rosie Weasley sorrise deliziata alla vista delle foto dei suoi genitori.

Quelle foto erano stupende, erano tutte diverse ma con lo stesso soggetto.

Due ragazzi così diversi ma così simili.

Hermione Granger sorrideva radiosa in ogni foto, abbracciata ad un Fred Weasley felicissimo.

In alcune foto salutavano, in altre si stuzzicavano.

Ogni foto esprimeva l'amore visibile tra i due ragazzi.

<< Sono belle, non credi? >> sussurrò George Weasley, rabbrividendo a quei ricordi.

<< Sì, sono stupende. >> Ammise la bimba.

<< Quei due erano impossibili, ma erano così innamorati... >> Disse sorridendo George.

<< La storia? >> domandò la bimba con occhioni luccicanti.

<< Arriva! >> disse ridendo George.

***

La bella Granger si era svegliata da solamente due giorni, ma non sembrava più quel vulcano pronto ad esplodere.

Il dolore che attenagliava il suo cuore era troppo forte.

Aveva spento i suoi occhi nocciola, e sgretolato la sua anima luccicante, che si era lentamente spenta anch'essa.

<< Hermione. andiamo devi riprenderti!! devi lottare con le unghia e con i denti!! devi prenderti ciò che ti appartiene!! >> disse Ginevra Weasley con espressione combattiva.

<< LUI NON MI APPARTIENE!! >> Strillò al limite delle forze la Granger.

<< Non insistere Ginny, basta, sono stanca, va' via. >> Mormorò Hermione sfinita.

<< Non ti riconosco più! >> disse amareggiata la rossa, andando via.

Hermione abbassò gli occhi, nemmeno lei si riconosceva.

Quel dolore aveva abbassato le sue difese, disintegrato il suo orgoglio, fatto a pezzi tutto ciò che faceva Hemione Granger la studentessa modello.

Scoppiò nuovamente in lacrime, soffocando il viso nel cuscino.

Ma mentre lei sfogava il suo dolore e la sua amarezza, la rossa si incamminò verso la Sala Grande, i suoi occhi erano assottigliati più che mai, mentre i suoi pugni chiusi indicavano la sua furia crescente.

Arrivò in Sala Grande in tempo per la cena, e con passo di carica si diresse verso il tavolo dei Grifoni.

Non si avvicinò al fratello che la guardava con aria abbattuta, ma si avvicinò alla ragazza che aveva deciso di accomodarsi vicino a lui.

La spinse, facendola cadere dalla panca.

<< Ma che ti prende? >> sbottò quella inacidita.

<< Che mi prende? mi prende che già ti sei scopata tutta la squadra di Quidditch dei Corvonero e quella dei Grifondoro, ti manca solamente mio fratello. Ma lui è impegnato, mi dispiace per te!! >> sbottò con poca finezza la rossa.

<< Come.. come osi? >> disse quella indignata, alzandosi di scatto.

Ginevra vide con la coda dell'occhio la Mcgranitt avvicinarsi con la bocca tesa in una linea sottilissima.

<< E' la verità. Lo sanno tutti, quindi giù le zampacce e va' a scoparti qualcun altro!! >> Sbraitò.

Detto questo, fece ondeggiare i suoi lunghi capelli, e se ne andò, lasciando la Mcgranitt con un traverso di bile e una punizione sulla punta della lingua.

Ritornò nell'infermeria, ignorò Madama Chips, e si diresse verso il lettino dove riposava Hermione.

La vide con il volto soffocato dal cuscino, così glielo tolse dal viso e la guardò con le mani sui fianchi.

<< Finiscila di piagnucolare!! >> sbottò facendole alzare gli occhi rossi e gonfi.

<< Sei o non sei Hermione Jane Granger, la Grifondoro so-tutto-io?? >> disse con tono sostenuto.

<< Fred si è fatto vedere con quella per farti ingelosire, e noi faremo lo stesso. Ci siamo capiti? >> sibilò astiosa.

<< E come?? nessuno mi vuole!! >> ribatte' amareggiata la riccia.

<< Sì che ti vogliono, ora esci da qui e costruiremo un piano!! >> disse annuendo la rossa.

Dopo parecchi scalpiccii, finalmente la rossa portò la Grifoncina nella sua stanza.

La buttò sotto la doccia, poi la fece vestire decentemente.

La truccò leggermente e poi le aggiustò i capelli.

<< Scusa ma dove andiamo? >> disse la riccia guardandosi ammirata allo specchio.

<< Festa. >> Disse la rossa annuendo.

<< Festa? >> disse alzando un sopracciglio.

<< Sì, nella stanza delle necessità. Vedrai ci divertiremo, e ci sarà anche lui. >> disse Ginny annuendo e sorridendo.

Quando si ritrovarono nei corridoi, Hermione cominciò a bestemmiare a tutta forza.

Come aveva fatto quella piccoletta a convincerla??

In quel momento camminavano quatte quatte con alcuno gruppetti di ragazze e ragazzi starnazzanti.

<< Solo io non vengo invitata a queste feste per caso? >> sibilò contrita la ragazza.

<< Scusa. >> Borbottò con disinvoltura l'ultima dei fratelli Weasley.

Quando arrivarono finalmente nella stanza delle necessità, Hermione dovette ammettere che avevano fatto un ottimo lavoro.

L'intera stanza era stata insonorizzata, alle finestre c'era un incantesimo che faceva vedere un muro e nient'altro.

La musica si espandeva a palla, le luci psicadeliche accecavano e le bevande giravano a fiotti.

Ginny la trascinò al centro della pista, mise una gamba tra le sue e cominciò a muoversi.

Hermione all'inizio si muoveva impacciata, poi cominciò a prendere gusto.

Cominciò a muovere lentamente i fianchi, le sue gambe scoperte cozzavano vicino a quelle fasciate dai jeans di Ginny, i lunghi capelli ricci danzavano insieme ai movimenti dei fianchi, rendendo il resto estremamente sensuale.

Quasi tutti si fermarono sbigottiti, vedere Ginevra Weasley ad una festa era una cosa fin troppo normale, ma vederci la Granger era tutt'altra cosa.

Hermione indossava una maglia lunga che arrivava sopra le ginocchia, era abbastanza scollata ma non troppo.

Il tacco alto sembrava non turbare il suo equilibrio mentre il suo profumo di mandorle mandò in visibilio gli altri ragazzi presenti.

E quando Fred finalmente la vide, rimase letteralmente senza fiato.

La vide ondeggiare con delicatezza, con i capelli al vento e rimase letteralmente di sasso.

Il suo cuore da malandrino cominciò a battere all'impazzata, scandendo i passi che lo separavano da lei.

Quando finalmente sentì il suo profumo, la frenesia gli fece girare il capo.

La prese per i fianchi, allontanandola dalla sorella e dagli altri allupati.

E quando furono l'altra tra le braccia dell'altro, il mondo sembrò sparire.

I bacini a contatto sfregarono e le loro labbra s'incontrarono.

Deliziosamente dolci.

Tormentate e dolorose, le loro lingue si incontrarono, danzarono, si persero in quel piacere torbido.

<< Mai più. >> Sussurrò lui quando si fu staccato da lei.

<< Mai più. >> Ripete' lei incantata.

<< Mia... >> Disse lui dolcemente.

<< Per sempre.. >> Ridacchiò lei.

<< Nulla è per sempre... >> Sussurrò lui tristemente.

<< Il nostro amore sì.. >> Disse sorridendo la Grifoncina.

Non sapeva quando si sbagliava....

***

<< Cariniiiiiiiiiiiiii.. >> Cinguettò Rosie saltellando.

<< Lo erano.. >> Ridacchiò George.

<< Però l'ultima frase non la dovevi dire, ha rovinato tutto!! >> sbottò la bimba.

<< Ma è così!! ora vai a nanna, è tardi!! >> disse sorridendo George.

<< Notte zio.. >> Disse la bella rossa.

<< Notte Rosie.. >> Sussurrò George, vedendola correre via.


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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Hermione Granger chiuse gli occhi, mentre i ricordi di tanti anni fa' inondarono la sua mente, rendendo tutto ancora magico e stupendo. 

Ricordare faceva male, certo, ma quel ricordo in particolare non avrebbe mai potuto esser cancellato dalla sua mente.

***

Hermione e Fred in quel momento si trovavano nella stanza della riccia.

Candele soffuse rendevano l'atmosfera più romantica, ma Hermione sapeva che non ci sarebbe stato nessun gesto di tenerezza tra di loro.

La passione era troppa, e voleva essere consumata senza esitazioni.

Fred la prese lentamente per i fianchi, attirandola a se'.

La baciò, mentre un turbine di piacere avvolse entrambi in un bozzolo quasi soffocante.

Si liberarono dei vestiti troppo velocemente, impazienti.

Le lenzuola di seta furono buttate al lato del letto, erano troppo ingombranti.

I loro corpi si cercarono, le loro mani si accarezzarono mentre le loro bocche si baciavano senza sosta.

I loro bacini sfregavano sensuali, ma entrambi sapevano che volevano un contatto ancor più intimo.

Hermione si aggrappò alle spalle del rosso, graffiando spasmodicamente la sua schiena, eccitata all'inverosimile.

Fred cominciò a baciare i suoi seni, leccando con sensualità i suoi capezzoli.

Il piacere si diffuse nel corpo della Grifoncina che si morse un labbro per non gemere.

Quando le dita del rosso accarezzarono il centro del suo piacere, un grido uscì dalle labbra della riccia.

Quando finalmente il rosso finì la sua tortura, la penetrò.

Fecero l'amore.

Quello vero.

Uno tra le braccia dell'altra si sentirono bene come non era mai successo.

Il suo letto avrebbe potuto prendere fuoco, ma sarebbe potuto benissimamente succedere per colpa della loro passione.

Lussuria e frenesia.

Dolore e malinconia.

Dolcezza e tenerezza.

Un mix che portò i due al culmine.

Era tutto così inverosimile, così bello che la Grifondoro pensò che fosse un sogno.

Ma quando il giorno dopo si svegliò lo trovò ancora una volta a pochi centimetri dal viso.

Col volto rilassato e compiaciuto, Fred era un angelo.

Sospirò felice come non mai, per poi accoccolarsi ancor di più al fianco del rosso.

Lo amava?

Più di qualsiasi altra cosa.

Lui l'amava?

Più della sua stessa vita.

E non sapeva quanto significato avrebbe assunto questa frase.

***

Hermione sorrise tristemente.

Quella era stata la sua prima volta, la loro prima volta.

Ed era stato tutto stupendo, meraviglioso.

Lei gli aveva donato il suo cuore e la sua anima, lui gli aveva donato la sua vita.

 

 

Angolo Autrice:

Ok questo capitolo è schifosamente corto, ma ultimamente ho avuto alcuni imprevisti T.T Pardon.

neptunia: Non preoccuparti del ritardo, anzi perdona il mio di ritardo XD Mi fa piacere che la storia ti appassioni sempre di più, non sai quanto. Secondo me Hermione e Fred sono una coppia meravigliosa, uguali e disuguali. U.U Spero che questo capitolo ti sia piaciuto lo stesso, e che continuerai a seguirmi, alla prossima, almeno spero!!

PaniiceEXSTREME: Eccoti!! XD Si aggiorno spesso, ma questa volta ho ritardato :-( Non ti arrabbierai perchè continuerò la storia nonostante tutto!! Spero che questo capitolo ti piaccia lo stesso, e che continuerai a seguirmi. Grazie U.U Alla prossima, almeno spero!! Baci.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Una lacrima rigò con una lentezza esasperata la sua gota.

Hermione Jane Granger chiuse gli occhi, quando i ricordi esasperanti e orribili di quella notte le ritornarono alla mente.

Quante volte aveva pianto, quante volte si era disperata arrivando a voler mettere fine alla sua vita.

La bella Grifondoro dal carattere forte e l'orgoglio smisurato era morta quando aveva visto gli occhi del suo unico amore spegnersi per un incantesimo.

***

Erano passati due anni da quel giorno stupendo, e quei momenti di tenerezza non mancavano mai.

Ogni momento era un regalo meraviglioso.

Ogni bacio era un angolo di paradiso.

Ogni carezza era qualcosa di irripetibile.

Ogni attimo che passavano insieme era un attimo di paradiso.

Ma la guerra imperversava, e la felicità man mano veniva stroncata dalle notizie di morte.

Sirius era morto, e molti lo stavano seguendo.

I gemelli avevano abbandonato Hogwarts, ed Hermione si sentiva più sola che mai.

Quel maledetto giorno aveva scoperto di aspettare un bambino.

I ritardi, le voglie, l'umore che cambiava velocemente.

Tutto combaciava, ma lei non se n'era voluta rendere conto.

Aveva la scuola da finire, una guerra da combattere, e degli amici da difendere.

Hermione sospirò, sentendosi per la prima volta nella sua vita una stupida.

Ma decise che quella sera ne avrebbe parlato con lui.

Con il suo lui.

Quello che con un sorriso illuminava la sua vita.

Quello che con una risata faceva battere il suo cuore.

A lui che aveva donato la sua verginità, il suo cuore, la sua anima.

Semplicemente lui.

Ma non sapeva che quella sera tutto sarebbe andato via.

Non sapeva che i suoi sogni si sarebbero spezzati come ramoscelli.

Non sapeva che il suo futuro sarebbe stato calpestato come un castello di sabbia.

No, questo non lo sapeva.

Fred tutte le sere, superava il ritratto della stanza delle necessità, e andava lì, consumando quegli attimi insieme a lei.

Quella sera fece la stessa cosa.

Ma quando cercò di abbracciarla, lei si scansò, ansiosa.

- Hey, cos'hai? - Sussurrò lui avvicinandosi.

- Sono incinta. - Ecco, dritta al punto.

Diretta e sincera, come sempre.

- Ch-che co-osa? - Balbettò lui senza fiato.

Guardò la sua pancia, mentre un pensiero improvviso attraversò la sua mente.

Un bambino cresceva in lei, il suo bambino cresceva in lei.

- So' che è inaspettato. Ma io non voglio toglierlo, ci ho riflettuto bene. Se abortirei e come se togliessi una parte di me e te dal mio cuore.. - Sussurrò lei con le lacrime agli occhi.

- Non se ne parla nemmeno. Tu non toglierai questo bambino nemmeno se ti costringessero. Herm è meraviglioso!! il nostro bambino!! - Disse Fred abbracciandola di slancio.

Hermione Jane Granger sentì il cuore riempirsi di gioia a quelle parole.

Il nostro bambino.

La bella riccia ricambiò l'abbraccio, stringendo convulsamente il corpo dell'amato a se'.

Ma quello che li fece dividere fu uno scoppio.

Un terribile scoppio che svegliò tutta Hogwarts.

Hermione e Fred si guardarono, e corsero fuori da quella stanza protetta.

Ma quando scesero nella Sala Grande, l'inferno li accolse.

Una battaglia imperversava malefica.

Gli studenti accorsi combattevano oppure cercavano di mettersi in salvo.

Gli Auror chiamati dai professori erano corsi il più presto possibile.

Ma quando Hermione intravide una zazzera scura tra la folla, cercò di buttarvici dentro.

- Harry.. - Urlò cercando di raggiungere il suo migliore amico.

Ma due braccia la bloccarono, senza farla scappare.

- Lasciami Fred!! Harry e in quella folla!! ha bisogno d'aiuto.. - Disse disperata, cercando di ribellarsi da quella presa ferrea.

- Hermione, Harry sa difendersi da solo!! - Urlò Fred, cercando di superare gli scoppi di grida che provenivano dalla folla.

- LASCIAMI ANDARE!! - Ululò lei ribattendosi tra le sue braccia.

- Hermione pensa al bambino!! - Disse Fred disperato.

- Harry è più importante. - Disse Hermione pentendosi subito di ciò che aveva detto.

Fred la lasciò andare di scatto, come se si fosse scottato.

La guardò disgustato, e poi gli diede le spalle, scappando alla ricerca del fratello.

Hermione si girò, con le lacrime agli occhi.

Lui non l'aveva mai guardata in quel modo, e quel disgusto aveva attorcigliato le sue viscere e distrutto la sua anima.

La Grifoncina cominciò a correre verso la direzione opposta, cercando di ritrovare il suo migliore amico.

E lì, al suo fianco, cominciò a combattere a colpi di bacchetta contro Mangiamorte incalliti.

Combatteva per Harry.

Combatteva per Ronald.

Combatteva per Fred.

Ma soprattutto combatteva per rendere la vita del suo bambino migliore.

Perchè lui meritava il meglio.

Quando si girò, però, quel che vide non le piacque per niente.

Schiantò il Mangiamorte con velocità impressionante e corse in soccorso del suo Fred.

- Stai bene? - Domandò lui ansiosamente, cercando di vedere se fosse ferita.

- Sì, mi dispiace per quel che ho detto. Sono stata perfida. Non è vero che questo bambino non è importante. Anzi, è la cosa più importante e bella che mi sia mai capitata. Dopo te. - Disse Hermione tra un colpo e un altro.

Fred sorrise, guardando con occhi pieni d'amore quella ragazza che gli aveva regalato la gioia più grande.

Lei gli aveva fatto conoscere l'amore.

- So' che questo non è il momento, ma ti amo. - Disse Fred sorridendo.

- Anch'io. Più di qualsiasi altra cosa. - Disse Hermione, con le labbra tratte in un sorriso.

- Più della mia stessa vita. - Lo corresse lui.

Quando si liberarono dei Mangiamorte che li attaccavano, i due corsero nella direzione opposta e sotto la grande arcata della Sala Grande si baciarono.

Un bacio intriso di amore e paura.

Paura di perdersi.

Un bacio intriso di dolcezza e malinconia.

Si girarono nel esatto momento in cui una luce verde accarezzò di striscio il profilo di Hermione.

Di nuovo la corsa contro il tempo iniziò, di nuovo la corsa contro la sopravvivenza prendeva la sua via.

Ma Hermione sentiva che qualcosa stava per accadere, sentiva una strana sensazione pressare il suo cuore rotto.

Ma quando vide una bacchetta puntata contro, e il corpo di Fred farle scudo, capì tutto.

Il mondo le crollò addosso.

Il mondo perse consistenza.

Il mondo perse quei colori che aveva acquistato con il suo arrivo.

Urlò la bella Grifondoro, sentendo il cuore sbriciolarsi.

L'unica ragione della sua vita, si era accasciato sul pavimento, con occhi chiusi e il sorriso ristretto sulle labbra.

Il suo Fred.

Era morto, di lui restava un corpo vuoto.

Di lui restava solamente il ricordo.

Urlò la bella Grifondoro, mentre le sue braccia circondarono il corpo esanime del ragazzo.

- Fred.. - Solamente quel nome, usciva dalle sue labbra come una terribile nenia.

Lui l'aveva protetta, proteggendo anche il suo bambino.

Ed era morto nel tentativo.

Fred era morto.

Non c'era più.

La sua unica ragione di vita aveva perso luminosità, come una stella che cadeva dal cielo.

***

Hermione scoppiò nuovamente a piangere, mentre quei ricordi annientavano la sua mente.

Distrutta, completamente senza vita.

 

Angolo Autrice:

PaniiceEXSTREME: Non dispero allora!!  mi fa piacere che la mia storia ti piaccia, e che tu muoia ( metaforamente ) dalla curiosità. Ho aggiornato appena ho potuto, spero che questo capitolo ti piaccia e che tu continui a seguirmi e recensirmi. Alla prossima, almeno spero!! baci!! 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Rosie non c'era, era andata a casa Potter a far compagnia ai pargoletti dei miei rispettivi amici.

Non avevo voluto raccontargli il resto della storia, non c'era bisogno raccontargli com'era finita quella favola.

Perchè nella mia favola non c'è stato un lieto fine.

Perchè oramai non c'è più quel calore che mi avvolge ad ogni suo sorriso.

Perchè oramai non c'è più quell'amore che mi fa' battere il cuore.

Solamente il vuoto c'è nel mio petto, un vuoto immane che arpiona e storpia il mio respiro.

Solamente il freddo accarezza le mie membra indolenzite.

Il freddo più gelido, che ogni notte mi fa rabbrividire.

Ero sola, maledettamente sola.

Come un automa mandavo avanti la mia vita, che vita non era più.

Sapevo che questo momento sarebbe giunto, anzi, speravo che sarebbe giunto.

Ogni notte Fred tormentava i miei sogni, trasformandoli in incubi.

Il mio cuore aveva perso ogni attrattiva, era oramai martoriato dalle sofferenze passate, anche lui era stanco di battere.

La mia anima aveva perso luminosità, troppo impegnata a compiangere quella morte terribile.

Avevo sperato che almeno Rose mi avrebbe riportato alla vita, ma nemmeno la mia bambina ci era riuscita.

Ero caduta in un pozzo senza fine, cadevo senza ali.

Che senso aveva vivere senza lui?

Ora conosco lo scopo della mia vita.

Ora conosco finalmente la mia meta.

In quest'immenso cammino chiamato comunemente vita, io avevo camminato, quasi corso, ma era troppo per me.

Ero debole, troppo stanca di combattere.

Era lui la mia battaglia, ed ora che era stata ripristinata la pace, il mio desiderio di combattere era stato spento.

Come una fiaccola spenta con un soffio di vento, io ero stata soppressa.

La morte era arrivata dolcemente in anticipo, ed io da brava Grifondoro, non mi sarei tirata indietro.

Come una meteora aveva illuminato il mio cammino, per poi sparire senza traccia, il problema erano i miei occhi.

I miei maledetti occhi si erano abituati alla sua luce accecante.

Quindi ora, avrei cercato nelle vie infinite della morte quella luce che avevo perso.

Quindi ora, avrei cercato senza sosta quella stella che aveva protetto e vegliato il mio cammino.

Non avevo paura, perchè sapevo che lui mi sarebbe stato vicino.

Perchè sapevo che tutto era andato al suo posto.

Come i tasselli di un mosaico, ogni pezzo era stato ricomposto.

Non avevo paura, perchè sapevo che la mia bambina sarebbe stata al sicuro.

Lei avrebbe mandato avanti la sua vita, ed io la mia.

Perchè sapevo che sarei rinata dalle mie ceneri, come un antica fenice.

Perchè sapevo che la morte era la mia unica soluzione.

Non perchè ero stanca di cercare, ma perchè avevo ritrovato la voglia di combattere.

Combattere al suo fianco.

Perchè sapevo che nella morte avrei ritrovato la vita.

La mia vita.

 

 

Angolo Autrice:

Più più, è finita :-( come sono cattiva T.T L'ho fatta morire.

Ma era questo lo scopo della storia, far capire agli altri il vero amore. 

Quello senza eguali, quello che era capace di farti volare.

Quello che ti invoglia a cercare il tuo amato anche oltre.

Questa è la mia storia.

Una storia fatta di tristezza e solitudine.

Ora passiamo ai ringraziamenti.

UN GRAZIE IMMENSO a chi ha recensito : Roxar che ha scritto la mia prima recensione. Herm735 che mi ha seguita con ardore. Keira Lestrange che ha recensito un capitolo ma per me è stato lo stesso importante. Neptunia che ha recensito molti miei capitoli e mi ha dato coraggio per seguire. Poi PaniiceESTREME che ha recensito i miei ultimi capitoli, ma l'ha fatto. Fedi_ Fede che ha recensito anch'essa.

UN GRAZIE IMMENSO a chi ha messo la mia storia nei preferiti : sawakochan, pazzafantwilight, neptunia, lolapink, jessy93, Fedi_Fede, angiolettinolove400.

UN GRAZIE IMMENSO a chi ha messo la mia storia nelle ricordate: scheggia94, neptunia, Nebbia4e, Lithia del Sud. 

UN GRAZIE IMMENSO a chi ha messo la mia storia nelle seguite : Zest, VeronicaNihal, sweetbaby, Roxy, Roxar, PaniiceESTREME, neptunia, Lily261, Keira Lestrange, Herm735, fay90, Cullen_ adottiva, crazy_gloria, Books, ArwenBlack, Aleblurose91.

ARRIVEDERCI, e grazie ancora.

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