La danzatrice del ventre

di Rogi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

La danzatrice del ventre

 

PROLOGO

 

Mi chiamo Nami, ho 18 anni, e sono una danzatrice del ventre. Mi guadagno da vivere esibendomi in un piccolo spettacolo insieme a mia sorella Nojiko e alla mia migliore amica Nico Robin. La vita per tre donne sole è dura, soprattutto se gli spettatori sono pochi. Quando soffriamo la fame rubiamo o lavoriamo come concubine.

Si, siamo donne di malaffare, ma chi si azzarda a giudicarci?

Per sopravvivere siamo disposte a tutto.

Nostra madre faceva il nostro stesso lavoro e ne io ne Nojiko sappiamo chi siano i nostri padri. Non ci sono mai stati ma non ne abbiamo mai sentito la mancanza.

L’Egitto è una terra bellissima e spietata, la natura è selvaggia e non fa differenze tra uomini, donne o bambini, se non sai come vivere ti uccide senza pietà.

La mia vita è sempre stata all’insegna della mancanza, almeno fino a quando non ho incontrato lui.

Lui ha riempito la mia inutile e insensata vita, lui mi ha donato il tesoro più prezioso, il suo cuore.

Non credevo nell’amore e non capivo perché mia sorella si ostinasse tanto a portare in grembo il figlio dell’uomo che aveva amato. La credevo una stupida, ma ora so che è una donna molto più forte e coraggiosa di me. Per amare bisogna avere coraggio, soprattutto quando si ha la certezza che quell’amore non potrà mai avere un lieto fine.

Mi chiamo Nami, ho 18 anni, e mi sono innamorata del futuro Faraone d’Egitto.

Questa è la mia storia.

Non aspettatevi un lieto fine, perché alla gente di malaffare non è concesso.

 

ANGOLO DI ROGI

Si, ho una nuova fic in mente….. spero che come inizio vi attiri almeno un po’.

Ho sempre adorato alla follia gli egizi e ho sempre avuto una mezza idea in testa, beh ora ho cominciato a scriverla…

Ditemi che ne pensate!!!

Ciao a tutti!!!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

CAPITOLO 1

 

La mia storia comincia nel 1330 a.C. quando io, Nojiko e Robin arrivammo a Tebe. Era la città più bella che avessi mai visto. Non avevo mai viaggiato molto nella mia vita e non ero mai entrata nella capitale del mio paese, quindi la trovai ancora più stupefacente. Mentre passavo per le strade affollate del mercato, trascinandomi dietro Ciglione -il mio cammello- non facevo altro che guardarmi attorno affascinata. Le case erano nuove, costruite con una strana pietra che conferiva loro un aspetto liscio e perfetto, sicuramente era uno dei tanti strani materiali che arrivavano dalle coste del Mediterraneo. Le vie erano colorate di oro e vari bassorilievi di faraoni e di dèi adornavano i muri. Enormi statue di Horus e Anubi si affacciavano sulle strade, quelle del Dio falco in oro e quelle del Dio sciacallo in pietra nera. Non credevo negli Dèi, ma le statue del Dio della morte mi mettevano sempre una paura tremenda.

Ero immersa in un mare di gente che urlava quanto fosse raffinata e conveniente la loro merce. Le bancarelle straripavano di carne, pesce, frutta, pelli, vestiti, gioielli e qualunque altra cosa sia vendibile. Non avevo mai visto un suk così grande.

“Tieniti stretta la sacca”

Mi girai verso mia sorella mentre le mie mani si stringevano attorno alla sacca. Lì dentro c’erano tutti i nostri soldi, se l’avessimo persa saremmo morte di stenti.

“Possibile che ti dimentichi sempre che i ladri vivono nel suk?” mi riprese leggermente scocciata.

“Scusa” mormorai di risposta.

Nojiko mi superò e iniziò a farsi largo tra la gente che affollava le strade.

“Robin, sicura che questa sia la strada giusta?” chiese voltandosi verso la mora che era al mio fianco.

Lei annuì “Si, più avanti c’è il palazzo reale”

Incredibile vero? Tre danzatrici del ventre che stavano andando al palazzo del Faraone, stentavo io stessa a crederci. Era stato un gran colpo di fortuna per noi: un generale fidato del Faraone aveva assistito al nostro spettacolo e il Faraone, affascinato dal suo racconto, aveva mandato un messaggero per convocarci a palazzo. Il Faraone voleva assistere di persona al nostro piccolo spettacolo e ci avrebbe pagate profumatamente, così aveva detto il messaggero.

Così, cinque giorni prima, avevamo fatto i bagagli e ora stavamo camminando tra le vie della capitale.

“Eccolo!” esclamò Nojiko.

Alzai lo sguardo e la mia bocca si spalancò per lo stupore. Alla fine della via, in tutta la sua imponenza, era apparso il palazzo reale. Al centro c’era un giardino fiorito circondato ai lati da due altissimi e massicci colonnati, oltre il giardino si intravedeva una piccola scalinata che conduceva all’interno del palazzo. Ci avviciniamo leggermente intimorite da tanta grandezza e da tanto splendore, le colonne in marmo raffinato sembravano luccicare alla luce del sole. Mi persi a guardare l’accuratezza di una delle due statue di Amon che presenziavano l’entrata del giardino. Il Dio mi guardava severo, sembrava che potesse percepire il mio scetticismo su di lui. Spostai lo sguardo intimorita e mi misi ad ammirare le piante che stranamente crescevano rigogliose.

“Finalmente, ho proprio bisogno di farmi un bagno” disse Robin sospirando.

Mi girai a guardarla stupita, mentre ci avvicinammo alla scalinata e ai due soldati di guardia all’entrata.

“Ci faranno lavare?” chiesi meravigliata ed eccitata all’idea.

Era da una vita che non facevo un bagno come si deve, e la possibilità di poter godere dei comfort del palazzo mi entusiasmava non poco.

Lei sorrise “Da quello che so, gli artisti convocati dal Faraone vengono accolti nel palazzo come ospiti”

“Ma è fantastico!” esclamai felice.

Mia sorella mi guardò male “Non esultare, niente è gratis. Anzi, credo che sia il momento che tu perda un po’ del tuo pudore”

Feci una smorfia.

Nojiko si riferiva al fatto che mi vendevo solo se ero messa alle strette e sceglievo i miei clienti. Ovvero niente vecchi o obesi, ma neanche ragazzini che non aspettano altro che perdere la loro verginità.

“Lo sai come la penso” risposi con un pizzico di cattiveria.

Non volevo vendermi, non volevo che la gente mi considerasse come un oggetto da comprare, ma a volte nella vita non si ha scelta.

“Il palazzo è pieno di ricchi, non voglio perdere l’occasione per dare un futuro migliore a mio figlio” disse con convinzione “E tu, come sorella, dovresti aiutarmi”

Sentì un fastidioso vuoto allo stomaco, era facile dimenticare che mia sorella era incinta.

Chinai la testa sentendomi in colpa “Farò del mio meglio”

Non capivo perché fosse così ostinata, sarebbe stato tutto più semplice se avesse preso quell’erba che le avevo procurato. Una bocca in meno da sfamare e un problema in meno per tutti. Che senso aveva portare in grembo il figlio di un uomo morto?

Si, d’accordo, Ace non era ancora morto, ma era stato reclutato nell’esercito e ora si trovava in guerra contro la Libia e ne io ne mia sorella eravamo così stupide da credere che un semplice contadino potesse tornare a casa sano e salvo. Nojiko diceva che teneva il bambino per amore, si, diceva di essere innamorata di Ace e che non avrebbe amato nessun’altro uomo nella sua vita. Diceva che era diverso quando si donava ad Ace da quando lavorava.

Io non le credevo, che differenza poteva mai esserci? Era sempre sesso.

In quel momento, non immaginavo neanche lontanamente quanto torto avessi.

Smisi di rimuginare sulle nostre misere vite quando mia sorella si mise a confabulare con una delle due guardie all’entrata. Pochi secondi dopo il soldato si era offerto di accompagnarci personalmente dal Faraone.

Feci un respiro profondo, prendendo coraggio, ed entrai a passo sicuro nel luogo dove la mia vita sarebbe cambiata per sempre.

 

ANGOLO DI ROGI

Ed ecco il primo vero capitolo. Vi chiedo solo di immergervi nel tempo in cui erano mentre leggete perché, anche se ci provo, non potrò mai riuscire a descrivere esattamente la bellezza e lo splendore delle città egizie all’epoca, dato che io ne ho visto solo le rovine. Per scrivere questa storia ho fatto qualche ricerca e spero di non tradire troppo quel tempo nelle mie descrizioni. Storicamente parlando questa storia si svolge dopo la morte del famoso Faraone Tutankhamon (che storicamente parlando non ha combinato proprio un bel niente). Vi avviso che in alcune parti questa storia sarà molto dura, perché a quel tempo le donne non valevano niente e la protagonista è appunto Nami.

Ah giusto, è anche una NojikoxAce, ma, come avrete capito, molto probabilmente Ace non ci sarà neanche nella storia.

Spero che continuate a seguirmi.

Grazie a tutti.

VARIE SPIEGAZIONI:

Suk: mercato tipico dei paesi mediorientali es. il grande mercato del Cairo.

Anubi:  Dio sciacallo di Cinopolis, assiste Horus e Thot nella pesatura del cuore dei defunti, preposto ai segreti. E' figlio di Osiride e di Nefthi. Dio della morte.

Horus: Dio di Behdet. Dio falco sdoppiato in Horus il Grande e in Horus Bambino. Nella mitologia, dio del cielo, della luce e della bontà. Una delle principali divinità egizie, Horus era figlio di Iside, dea della natura, e Osiride, dio del mondo sotterraneo.
Quando Osiride fu ucciso dal suo malvagio fratello, Seth, dio dell'oscurità e del male, Horus vendicò la morte del padre uccidendo suo zio. Solitamente raffigurato in figura di falco (o con testa di falco), è rappresentato anche come un bambino con un dito sulle labbra (e per questo era ritenuto dai romani il dio del silenzio).

Amon: In origine una delle otto divinità primordiali adorate ad Ermopoli. Diviene poi il dio supremo, la divinità solare Amon-Ra. La città di Tebe è il centro principale del suo culto. Il suo significa "il misterioso", assieme alla moglie Muth e al figlio Khons forma la triade di Tebe. Il suo animale è l'ariete, come si può intuire dal viale cerimoniale del suo tempio principale a Karnak.

RECENSIONI:

larix: ecco il primo capitolo!! Spero che ti sia piaciuto!!

_Yuuki_: sono felice che tu abbia avuto i brividi ho cercato di scrivere il più brividoso possibile (ma si dice??) Sì si innamora del futuro Faraone, futuro per ora poi non so se lo faccio diventare Faraone… beh credo che si capisce dai personaggi indicati all’inizio della storia chi è l’amato di Nami eheheh!! ^^ Devo ammettere che mi sono arrovellata molto per trovare l’ultima frase poi mi sono ricordata di Moulin Rouge e mi sono ispirata a quello che diceva Harold ^^ Felicissima che ti sia piaciuto l’inizio spero che ti piacerà anche il resto della storia!! ^^
Ciao!! Tvtrb!!

Achamo: non ti preoccupare io a causa del dannato fuso orario ho dormito 13 ore incredibile vero??? Anche a me storia piace tanto, o almeno dipende dai periodi, e come avrai capito gli egizi li studiavo moooolto volentieri, tralasciando che “La Mummia” è uno dei miei film preferiti (Dio che figo O’Connel!!!!). E anche biologia (si se no sarebbe una tragedia dato che faccio il biologico). Spero che ti piaccia la storia anche se all’inizio forse è un po’ noiosa…. Sono ancora indecisa sul quando far incontrare i piccioncini e come…. Mmm…. Poi dopo è praticamente già tutto scritto (almeno nella mia testa). Al prossimo capitolo!! Spero!! Ciao Fantastica2!!!

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

CAPITOLO 2

 

“Ricordatevi di non incrociare mai il suo sguardo” disse il soldato girandosi verso di noi.

Stavamo camminando lungo i sontuosi corridoi del palazzo e io, come una cretina, continuavo a guardarmi intorno con la bocca letteralmente spalancata. Non avevo mai immaginato che un palazzo potesse essere così bello: il pavimento era così liscio che avrei potuto slittarci sopra senza fatica, le pareti erano adornate da bassorilievi, arazzi e statue del Faraone. Tutto era così pulito che mi chiedevo quanti servi lavorassero in quel palazzo. Attraversammo un ultimo spazioso corridoio e ci ritrovammo davanti ad un portone in legno massiccio adornato da figure del Dio Amon in oro. Se avessi posseduto solo la metà dell’oro che c’era su quella porta, avrei potuto vivere senza problemi per il resto della mia vita.

“Aspettate qui” ci disse il soldato.

Il giovane parlò per qualche minuto con le guardie che stavano di guardia al portone, poi ci fece cenno di avvicinarci e il portone venne aperto.

Il mio cuore accelerò frenetico, rendendosi conto d’improvviso che stavo per incontrare il Faraone, Mihawk il Sanguinario. Gli era stato dato questo titolo per le sue grandi imprese militari e per la sua mancanza di pietà, giravano storie da brivido su di lui.

La sala del trono era di sicuro la più sfarzosa di tutte: tappeti, arazzi, sculture, bassorilievi, era un insieme di opere d’arte. In più, l’oro e la morbida seta si vedevano in ogni dove, era impressionante la differenza abissale che c’era tra una stanza del genere e le stanze dove eravamo costrette a dormire.

Il mio stomaco si contorse vedendo un uomo seduto su un trono davanti a noi.

Nojiko si inginocchiò subito e io e Robin la imitammo.

“Alzatevi, vi prego” disse il Faraone scendendo dal suo trono e avvicinandosi a noi.

Lo guardai con timore, indossava un raffinato perizoma in seta, con adornamento in filo rosso, il girocollo era in oro, su cui potevo vedere i simboli di potere e forza, ai polsi aveva dei bracciali spessi anch’essi in oro e infine aveva il cappello più bello di tutto l’Egitto, il cappello del potere e della divinità, il cappello del Faraone. Senza volerlo lo guardai in viso e un brivido mi percorse veloce la schiena. Tutte le statue che avevo visto su di lui non gli rendevano giustizia, era un uomo bellissimo e terrificante al tempo stesso: i baffi e il pizzetto erano neri come i suoi occhi affilati, resi ancor più minacciosi dal kohl nero che li circondava, le labbra sottili incurvate in un sorriso e il naso perfettamente diritto. Mi sembrò davvero di trovarmi di fronte ad un Dio.

“Sono felice che abbiate accolto il mio invito”

Mia sorella chinò la testa “È stato un onore riceverlo, mio Dio”

Lui spostò il suo sguardo su di me e rimasi intrappolata nei suoi occhi neri, erano così incredibilmente affilati che mi sentii tagliare in due. Sembravano gli occhi del Dio Horus.

Chinai la testa ricordandomi le parole del soldato, non bisogna mai guardare un Dio negli occhi.

Come ho già detto, non credo negli Dèi e non credevo che il Faraone lo fosse, ma in Egitto chi non crede è un eretico e viene giustiziato senza troppi complimenti. Quindi, era meglio non far arrabbiare un fanatico che si credeva più di del semplice uomo che era.

“Tu sei Nami giusto?”

“Si, mio signore” la voce mi tremava leggermente.

Il pensiero che quell’uomo aveva il potere di uccidere chi voleva schioccando semplicemente le dita mi terrorizzava.

“Trafalgar mi ha detto che sei la più brava danzatrice del ventre che abbia mai visto” la sua voce era così calma che faticavo a credere che era lui l’uomo che aveva mandato a morire Ace.

“Sono solo una donna che cerca di sopravvivere, mio signore” cercavo di calcolare le mie parole e la mia voce, ma il mio stomaco continuava a contorcersi e le mie gambe mi urlavano di correre via. C’era qualcosa di troppo spaventoso in quell’uomo.

“Vi ho assegnato delle ancelle, potrete chiedere loro qualunque cosa vogliate, siete mie gradite ospiti. A patto che stasera allieterete la mia cena con il vostro spettacolo”

“Sarà un immenso piacere ballare per voi” disse mia sorella.

“Allora a stasera” concluse il Faraone facendo cenno di congedarci.

Io fui la prima a fare un inchino e dargli le spalle. Uscii veloce seguita da Nojiko e Robin. Tirai un sospiro di sollievo quando il portone fu chiuso alle nostre spalle. Non sapevo perché, ma quell’uomo non mi piaceva per niente.

Davanti a noi apparvero tre ragazze, sui loro visi c’erano dei cordiali sorrisi.

“Salve, noi siamo le vostre ancelle” disse quella con i capelli azzurri.

Mia sorella fece un sorriso “Ciao, io sono Nojiko, questa è mia sorella Nami e lei è Nico Robin” disse indicandoci.

“Io sono Bibi, lei è Tashigi” disse indicando quella con i capelli blu “E lei è Kaya” indicò la bionda.

“Avremo proprio bisogno di riposarci” dissi con lo stomaco ancora in subbuglio.

“Ma certo, vi porteremo alle vostre stanze” disse gentile Bibi.

Le tre ancelle iniziarono a camminare e noi le seguimmo. Erano davvero delle belle donne e mi sembravano davvero gentili, ma forse erano così solo per il loro lavoro.

Ci portarono nelle nostre stanze, e con molto stupore vidi che c’erano già i nostri pochi bagagli. La stanza era lussuosa e i miei occhi brillarono vedendo che avevamo tre comodi letti in piume.

Forse la fortuna iniziava davvero a girare dalla nostra parte.

“Avete bisogno di qualcosa? Non fatevi scrupoli, siamo qui per voi” disse Tashigi.

“Veramente” azzardò Robin “Io avrei bisogno di un bagno, ho la sabbia del deserto dovunque”
Tashigi sorrise “Ma certo, andiamo subito a preparare la vasca, vi verremo a chiamare non appena è pronta”

Le tre si congedarono e uscirono dalla nostra stanza facendo oscillare la tenda bianca.

Mi lasciai cadere sul letto “È il giorno più bello della mia vita” dissi felice.

Si, quello sarebbe stato uno dei giorni più belli della mia vita, ma non sapevo ancora che non era per il lusso di quel palazzo.

 

Sospirai lasciando che le mie membra si rilassassero nell’acqua tiepida.

Le ancelle ci avevano davvero portate a fare un bagno, ma nessuna di noi avrebbe mai creduto che la vasca sarebbe stata così grande. Era lunga 500 m e larga 200 e l’acqua ci arrivava appena sopra al seno, non avevo mai visto una vasca così grande.

Ero appoggiata con le braccia al bordo della vasca e Bibi mi raggiunse, la sua tunica era azzurra come i suoi capelli, ed era molto bella e raffinata, quanto avrei dato per avere anche io una tunica del genere.

“Stasera dovete esibirvi giusto?” chiese sorridente.

“Si” risposi ricambiando il sorriso, iniziava a piacermi quella ragazza.

“Allora posso truccarvi? Ho sempre desiderato truccare una danzatrice del ventre” chiese con gli occhi che le brillavano.

Alzai un sopracciglio stupita “Truccarmi?”

Lei annuì “Quando vedevo ballare le danzatrici ho sempre immaginato un trucco speciale per voi, per rendervi ancora più belle”

In effetti, un po’ di trucco ci avrebbe rese ancora più seducenti. Immaginai che Bibi non avesse potuto dare sfogo alla sua fantasia con le donne aristocratiche che vivevano nel palazzo.

“Ma certo, mi farebbe molto piacere” risposi sorridendo.

Il suo sorriso si allargò “Vi renderò magnifica, non dubitate mia signora”

Feci un cenno con la mano “Ti prego, dammi del tu e chiamami Nami”

“Bibi, per favore, dacci informazioni su chi abita in questo palazzo” disse Nojiko nuotando fino a noi.

Bibi la guardò “Ma certo, cosa volete sapere?”

“Tutto il possibile. Chi sono i ricchi, chi è da evitare, com’è realmente il Faraone”
vidi distintamente che Bibi tremò sentendo la parola Faraone.

Corrugai le sopracciglia “È così terribile?”

Lei annuì leggermente “È un uomo senza cuore, pensate che tiene rinchiuso il Principe in questo palazzo, non nelle celle, è ovvio, ma al Principe non è permesso lasciare questo palazzo”

La guardai stupita “Il Faraone non permette a suo figlio di andarsene?”

Lei scosse la testa “Non è suo figlio, è figlio del vecchio Faraone, lui è riuscito a prendere il suo posto sposando sua madre, la Regina, quando il Principe era ancora in fasce”

“Nami, lo sanno tutti” mi riprese Robin vedendo la mia bocca spalancata.

“Beh, non ascolto molto le notizie” borbottai imbarazzata.

“E com’è il Principe?” chiese Nojiko.

A Bibi brillarono gli occhi “Oh, il Principe è l’uomo più bello che io abbia mai visto, l’uomo più bello del mondo azzarderei” l’eccitazione nella sua voce si spense d’improvviso “Però è infelice, ha uno sguardo così triste che, le poche volte che ho il coraggio di guardarlo, sembra che mi risucchia”

Corrugai le sopracciglia, come poteva essere infelice un uomo che aveva tutto?

Sbuffai infastidita “Il solito viziato che non è mai felice di quello che ha”

“Non è così!” lo difese Bibi “Ve l’ho detto, lui qui è un prigioniero e il Faraone vuole anche costringerlo a sposarsi con la Principessa della Nubia”

Sentì una rabbia profonda crescermi nelle viscere “Che grande sacrificio!” sbottai “Almeno lui non muore di fame!” Bibi non replicò, ma dal suo viso capii che non era d’accordo con me.

Come poteva difendere un ricco viziato? Che non apprezzava ciò che aveva e che si lamentava perché presto avrebbe avuto una bellissima donna come moglie?

Scossi la testa, in collera con un uomo che neanche conoscevo.

 “Comunque stasera non sarà presente alla vostra esibizione, non ama cenare con il suo patrigno” disse Bibi cambiando discorso.

Mi allontanai da loro cercando di tornare a rilassarmi, non volevo rovinare il bagno a causa di un principino viziato.

Non sapevo che in realtà il Principe era davvero l’uomo più infelice del mondo, almeno, prima di incontrarmi.

 

ANGOLO DI ROGI

Ed ecco il secondo capitolo, non prendetemi per una pervertita!! Gli egizi andavano davvero in giro con il perizoma ma non è lo stesso che intendiamo noi! Puntualizzerò questa cosa nelle varie spiegazioni.

Beh, credo che tutti abbiano capito chi sia il Principe XD mentre si, c’è sempre lo stronzo di Mihawk che rompe le balle. Sapete, non so voi ma io ce lo vedo davvero bene vestito da Faraone ^^.

Annuncio che questo è l’ultimo capitolo che pubblico prima che parto, il prossimo non arriverà prima del 22 Agosto, auguro a tutti delle buone vacanze!!

Ciao a tutti!!

VARIE SPIEGAZIONI:

Abiti Maschili: l'indumento maschile più comune era il perizoma che copriva l'uomo dalla cintola alle ginocchia. Tutti, anche gli dei sono vestiti con questo semplice indumento per cui anche il faraone non esce da questo schema. Con il passare del tempo questo semplice indumento si arricchisce e si complica fino a diventare più lungo, a gonfiarsi e riempirsi sempre di più di pieghettature, sbuffi e rigonfi. Come già detto si sono scoperti numerosi modelli di perizoma tutti con caratteristiche diverse: aperti o chiusi sul davanti, con una specie di grembiule pieghettato oppure con una punta sporgente. Per le classi più agiate generalmente al perizoma si aggiunge anche un'ampia camicia ed un mantello. (per poterlo immaginare basta che pensiate alla strana gonna che indossava il sacerdote Imothep, il cattivo dalle Mummia)

Kohl: nero o verde, rispettivamente estratti dalla golena e dalla malachite, era un trucco usato per delineare il contorno degli occhi (usato sia dalle donne che dagli uomini)

RECENSIONI:
Achamo: eheheheh!! Si ho preso anche il mitico Ciglione ^^ fedele e arrapato cammello di Nami ^^ Si, anche io adoro gli dèi egizi!! Poi tutti i loro miti sono bellissimi!! Ho molta paura di pubblicare un capitolo che ho in testa a dire il vero, è molto, molto crudo… ma credo che alla fine lo pubblicherò, è abbastanza indispensabile.

Ciao Fantastica2!!

Ps: no Zoro è impossibile da battere!! Quello dorme anche 24 ore di fila ^^

_Yuuki_: grazie ^^ mi fa tanto piacere che ti siano piaciute le descrizioni! La mia Nami sarà un po’ diversa da quella di Oda, ma semplicemente perché non ha ancora incontrato nessuno che la salva. Poi Oda non è mai sceso nei particolari nella storia di Nami quindi non sappiamo bene quali abusi ha dovuto sopportare, la mia ne ha dovuti sopportare molti, quindi il carattere sarà un po’ più duro. Ora però mi odierai dato che anche io questa fic c’è il tuo caro amico Mihawk :P Ti avviso, qui sarà molto più stronzo che in Roronoa’s 11 e 12. Io parto domenica 8 e torno il 21 quindi mi sa che non troverai molti capitoli quando torni. Comunque mi portare in vacanza il pc così portò scrivere qualche capitoletto ^^ Buone vacanze!!!

Tvtrb!!!

Ps: è stato un piacere ^^

larix: grazie mi fa tanto piacere che ti piaccia e grazie per aver messo la storia tara le preferite!! ^^ 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

CAPITOLO 3

 

“Vieni!” esclamò Bibi trascinandomi davanti ad un lungo specchio verticale.

Guardai la donna riflessa e la mia bocca si spalancò per lo stupore. Non mi assomigliava neanche lontanamente: la pelle era dorata e intricati e magnifici tribali di henné le oravano le braccia, il petto e le gambe, sulla pancia era disegnato un cobra con le fauci spalancate, era disegnato nei minimi particolari e sembrò davvero che avesse un serpente sul ventre. Il viso era coperto dai veli ma si notavano gli occhi marroni esaltati dal kohl nero che li circondava, l’unica cosa che aveva di familiare era il vestito blu, così leggero che lasciava intravedere il suo corpo.

Era il mio vestito preferito: era formato da due pezzi, un reggiseno e una gonna. Il reggiseno copriva molto poco il petto, mentre la gonna arrivava alle caviglie con un lungo spacco che risaltava la coscia destra. Il tutto era adornato da piccole pietre luccicanti che si scontravano fra loro.

“Oh Bibi” dissi guardandomi incredula “È bellissimo”

Lei sorrise “Tu sei bellissima” diede un’ultima occhiata al serpente “Così quando danzerai, lui prenderà vita”

La guardai, era raggiante, non l’avevo mai vista così felice.

“Grazie” mormorai.

Feci per abbracciarla ma lei si allontanò. La guardai stupita.

“Mi abbraccerai dopo, se no ora rovini il trucco” mi disse ridacchiando della mia faccia.

“Oh giusto” risposi dandomi mentalmente della stupida.

“Nami!” mi chiamò mia sorella.

“Vai!” mi incitò Bibi.

Le sorrisi un ultima volta ed uscii dalle mie stanze. Il mio vestito tintinnò quando mi mossi. Mi sentii subito a mio agio, adoravo ballare, era uno dei pochi momenti in cui ero felice. Quando ballavo tutti i problemi svanivano, rimanevo sola con la musica, era il mio piccolo attimo di paradiso.

Raggiunsi mia sorella che mi guardò incredula “Wow”

Ridacchiai “È troppo?”

“No, no, così sì che incanterai gli uomini” rispose sorridendo.

Ci avviammo verso la sala del banchetto, attirando gli sguardi delle guardie che vigilavano sui corridoi.

“Dov’è Robin?” chiesi.

“È andata a parlare con i musicisti che suoneranno per noi stasera, ci raggiungerà presto”

Infatti fu così, la trovammo davanti al portone chiuso che portava alla sala del banchetto. Vicino a lei c’era uno strano uomo, altissimo, di colore e con dei capelli assurdi.

“Buona sera” ci salutò quando fummo abbastanza vicine.

“Salve” rispose mia sorella.

“Io sono Brook, il capo dei musicisti di palazzo” disse facendo un inchino.

“È un piacere” disse Nojiko facendo altrettanto.

Io rimasi immobile, con gli occhi sgranati a guardare quell’uomo così strano. Sicuramente proveniva dal sud, ma il suo modo di fare sembrava quello degli uomini dei paesi freddi.

“Nico Robin mi ha già spiegato tutto, non temete, la musica sarà perfetta”

“Ma certo”

“Il Faraone vi chiama!” ci disse una guardia.

Il portone si aprì e Brook sgattaiolò dentro con un agilità che non gli si addiceva. Noi ci posizionammo una di fronte all’altra, io ero in mezzo, Robin davanti e Nojiko dietro.

“Mi raccomando, dobbiamo essere perfette” sussurrò Nojiko prima di entrare sulle note della nostra musica.

Venimmo accolte nella sala da esclamazioni di stupore e da qualche fischio.

La musica cessò di colpo e noi ci bloccammo.

Eravamo esattamente al centro, davanti a noi c’era un lungo tavolo imbandito e tutti gli uomini ci guardavano con attenzione, soprattutto il Faraone. Alla nostra destra c’era Brook insieme a degli uomini che dovevano essere i suoi musicisti, a giudicare dagli strumenti in mano.

La musica riprese e Robin e Nojiko si misero ai miei lati lasciandomi al centro. Ovviamente, tutti gli occhi si puntarono su di me. Iniziai a muovere il bacino a ritmo di musica e ad ogni movimento vedevo gli occhi degli uomini seguire il mio ventre bramosi e intimoriti. A quanto pare Bibi aveva ragione, il cobra aveva preso vita e si muoveva lentamente a ritmo di musica. Portai le braccia in alto, lasciando che la musica prendesse possesso del mio corpo. Chiusi gli occhi godendomi quel momento di pace per la mia anima. La musica scorreva fluida come il sangue nelle mie vene, era una sensazione magnifica.

Riaprii gli occhi e il mio sguardo si incatenò a quello di un uomo.

Il mio cuore scalpitò vedendo la sua bellezza.

Il mio corpo si muoveva da solo, sapendo ormai a memoria come e quando doveva rallentare o velocizzare i movimenti, ma la mia mente e i miei occhi erano fissi su di lui.

Il petto era scoperto e solcato da una lunga cicatrice, il viso era così bello che sembrava quello di un Dio: le labbra sottili, il naso perfettamente dritto, ciocche di quegli strani capelli verdi coprivano la fronte spaziosa, ma soprattutto, quegli occhi neri, di cui mi sarei follemente innamorata.

Erano delineati da kohl nero, che li rendeva ancora più profondi di quanto non lo fossero già, erano privi di gioia, sembravano dei pozzi neri e tristi, e mi guardavano affascinati.

Avevo il respiro corto e affannato, non so se a causa della danza o del suo sguardo.

Il mio cuore perse qualche battito vedendo che lui era l’unico che mi guardava in viso. Tutti gli altri occhi vagavano sulle mie curve, ma i suoi, sembravano volessero leggere la mia anima.

Volevo staccare lo sguardo, intimorita da quei pozzi, ma non ci riuscivo, era come se mi avessero risucchiata e non riuscivo più ad uscirne.

Bibi aveva detto che il Principe era l’uomo più bello del mondo, ma come poteva essere più bello dell’uomo che mi guardava ora?

Intimorita e affascinata, continuavo a guardarlo, mentre il mio cervello si arrovellava per capire chi fosse.

Non era vicino al Faraone, quindi non era un politico.

Un generale, conclusi, la sua cicatrice non poteva lasciare dubbi.

La musica finì e il mio corpo cessò di muoversi nello stesso istante. Me ne resi conto solo quando mia sorella mi tirò una gomitata nello stomaco.

Staccai lo sguardo dai suoi occhi e guardai Nojiko frastornata. Lei mi stava facendo cenno di inchinarmi.

Lo feci con il cuore che batteva all’impazzata, ricordandomi improvvisamente che la mia permanenza a palazzo dipendeva dal Faraone.

Lui si alzò in piedi e sorrise “Molto brave” disse applaudendo.

Tirai un sospiro di sollievo.

Tutta la stanza esplose in un applauso, nessuno poteva battere le mani prima del Faraone.

Il Faraone si avvicinò “Spero che allieterete molte altre serate”

“Sarà un onore” disse mia sorella.

“Potete andare a riposarvi” disse cordiale con un sorriso.

Ci congedammo molto velocemente e uscimmo dalla sala.

Però, prima che il portone fosse richiuso, lanciai un ultimo sguardo alle mie spalle,

un brivido mi salì veloce lungo la schiena, i suoi occhi mi stavano ancora fissando.

 

Mi rigirai un’altra volta nel letto. Era assurdo, ero sdraiata sul letto più comodo che avessi mai avuto e non riuscivo a dormire!

Il motivo?

Appena chiudevo gli occhi quel dannato generale mi si parava davanti!

Sbuffai sedendomi sul letto.

“Non riesci a dormire?”
Sobbalzai sentendo la voce di Robin “Scusami, non volevo svegliarti”

Guardai verso il suo letto e intravidi la sua figura muoversi, forse si era messa seduta.

“Non ti preoccupare, tanto con quello che è successo oggi neanche io riesco a prendere sonno” sussurrò.

Mi girai verso mia sorella, dormiva beatamente, potevo sentire il suo respiro regolare.

“Tu perché non riesci a dormire?”

Arrossii, e ringraziai mentalmente le tenebre che ci avvolgevano “Non lo so, credo che sia perché non siamo a casa” mentii.

“Sicura?”

Era impressionante come riuscisse sempre a capire quando mentivo, forse era proprio per questo che era diventata la mia migliore amica, sapeva esattamente com’ero e mi voleva bene lo stesso.

“Non è per quell’uomo?”

Sobbalzai “L’hai visto?!” esclamai incredula.

Mi tappai la bocca rendendomi conto di aver urlato. Restammo in silenzio, in ascolto del respiro di mia sorella. Lei mugugnò qualcosa di indistinto ma continuò a dormire. Tirai un sospiro di sollievo.

“Certo che l’ho visto, non facevi altro che guardarlo”

“Era lui che guardava me!” esclamai ad un tono più basso.

“Tutti ti guardavano” replicò lei.

“Ma lui mi guardava negli occhi!” dissi ancora incredula del fatto “Aveva uno sguardo terribile Robin, era così triste…” mormorai, un brivido mi percorse la schiena ripensando a quegli occhi.

“Vuoi rivederlo?” mi chiese a sorpresa.

“No!” dissi sicura “Certo che no! Mi mette i brividi quell’uomo….”

Appena finii quella frase mi resi conto che avevo mentivo, volevo rivederlo.

Contro ogni logica possibile, volevo rivedere quegli occhi, volevo colmare quel vuoto in qualche modo, volevo vederli felici.

Scossi la testa incredula di ciò che stavo pensando. Era uno sconosciuto, e tale doveva rimanere. Era un uomo, e mi ero ripromessa di non avere rapporti di amicizia con gli uomini, loro erano solo clienti.

Avevo bisogno di schiarirmi le idee.

Mi alzai dal letto.

“Dove vai?”

“A prendere una boccata d’aria”

“Vuoi che venga con te?”

“No” risposi “Preferisco andare da sola, se non ti dispiace” aggiunsi preoccupata di averla ferita.

“D’accordo, non tornare tardi”

“Si, certo” dissi uscendo dalla stanza.

Mi ritrovai nel corridoio, illuminato da una fioca e tremolante luce diffusa dalle torce appese ai muri. Percorsi qualche metro, cercando di ricordarmi dove avevo visto la terrazza.

Girai a destra, ma non riconobbi il corridoio.

Il silenzio regnava sovrano, riuscivo a sentire i miei passi rimbombare sulle pareti. Cercai di fare meno rumore possibile, preoccupata dall’idea di svegliare qualcuno o di mettere in allerta le guardie. Stavo rimuginando su quanto fosse stata brutta l’idea uscire dalla stanza quando girai a sinistra. Appena svoltato l’angolo andai a sbattere contro qualcosa…..

“Ehi!” mi riprese una voce profonda.

O meglio, qualcuno.

Mi massaggiai il braccio dolorante “Cavolo ma vuoi guardare dove vai?!!” esclamai infuriata contro lo sconosciuto, mentre controllavo se ci fossero altri danni.

Lentamente alzai lo sguardo, mentre continuavo ad imprecare “Possibile che non mi hai vista?!! Mi hai fatto….” le parole mi morirono in bocca.

Quei pozzi neri mi fissavano, però, questa volta, io avevo gli occhi aperti.

 

ANGOLO DI ROGI

Ed eccomi di nuovo qui! Tornata delle vacanze e finalmente a casa!

Allora per prima cosa Brook è umano, non sottoforma di scheletro, il motivo è molto semplice, darebbe un po’ troppo nell’occhio :)

Ebbene si, il Principe è Zoro e nel prossimo capitolo ci sarà il primo discorso tra i due. Spero che la parte della danza non sia risultata troppo banale, non ho voluto descrivere i movimenti di Nami per più motivi: primo non ne ero in grado, secondo avrebbe perso molto fascino secondo il mio modesto parere e terzo volevo concentrarmi su Zoro come si è capito ^^

Spero che continuerete a seguirmi!!

Ciao a tutti!

RECENSIONI:
Stella94: si completamente d’accordo, i soldi non fanno la felicità, e questa è una delle mie convinzioni che voglio passere con questa storia. Sono felice che ti piaccia e spero che continuerai a seguirmi!! Ciao!! ^^
purecrystal: grazie per i complimenti mi fai arrossire >.< sono tanto contenta che ti piaccia la storia ^^ e farò di tutto per non deluderti andando avanti!! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!! Ciao!!

Ps: eheheheheh!! Non ti dico che faccia ho fatto quando ho scoperto che si chiamava perizoma la loro gonna XD

HimeChan XD: sapevo che prima ho poi avrei commesso qualche errore storico, ma questo non me lo aspettavo proprio O.o sai dalle fonti che ho trovato in internet avevo letto che la danza del ventre ha delle origini molto antiche e proviene da varie terre tra cui l’Egitto, poi avevo anche trovato che questa danza era associata ad un rito in onore di Iside, quindi ho dedotto che esisteva già al tempo dei Faraoni. A quanto pare le fonti in internet non sono molto giuste. Beh pazienza, spero solo che la storia possa piacerti anche se c’è questo piccolo errore storico ^^ credo che usufruirò delle tue conoscenze in futuro ^^ ciao! Alla prossima!

Achamo: finalmente qualcuno come me!! Sai quell’insonnia colpisce anche me e non ho ancora capito perché, bah i misteri della vita.

Eh già il principino viziato è Zoro solo che la povera Nami non lo sa che è proprio quell’uomo *risata maligna* Grazie sono felice che ti piace come scrivo!! ^^ Beh tanto manca ancora un po’ a “quel” capitolo ne passerà di acqua sotto i ponti prima ^^

Spero che torni presto anche tu dalle vacanze, io mi sono annoiata da morire…..

Ciao Fantastica2!!
larix
: >.< grazie mi fai arrossire XD che ne pensi di questo capitolo??

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

CAPITOLO 4

 

Lui mi guardava incredulo, esattamente con la stessa faccia che doveva essere dipinta sul mio viso, no, giusto, io avevo la bocca spalancata come una deficiente.

Nessuno osò fiatare, continuavamo a guardarci come due rincretiniti che vedono un fantasma e non hanno ancora capito che è il momento di scappare.

“Sei la danzatrice…” mormorò lui rompendo il silenzio.

Io mi ripresi dallo stupore e chiusi quella dannata bocca.

“E tu sei l’uomo che non mi staccava gli occhi di dosso”

Lui corrugò le sopracciglia “Beh, non ero l’unico”

Il mio cuore, senza un motivo preciso, accelerò frenetico. Forse a causa della sua voce suadente.

“Che ci fa uno come te qui?” chiesi tentando di ignorare le pulsazioni.

Lui alzò un sopracciglio “Prego?”

“Che ci fai nella parte del palazzo degli ospiti?” spiegai meglio.

“Oh beh” borbottò lui grattandosi la testa imbarazzato “Veramente ti stavo cercando”

La mia bocca si spalancò di nuovo, sì, non riusciva a stare chiusa la maledetta.

Lui cercava me? E perché?

Un fastidioso dolore mi avvinghiò lo stomaco.

Cretina!! Cretina e cretina!!

C’era solo un motivo perché un uomo mi cercasse.

Una smorfia mi scappò sul viso. Non capivo perché, ma ero delusa, delusa dal fatto che fosse come tutti gli altri.

Ma che diavolo mi prendeva? Lui era un uomo! Ed era come tutti gli altri!

Mandai giù l’insensato groppo che mi era apparso in gola e pensai al futuro del mio nipotino.

“D’accordo, però senza soldi non si fa niente” dissi seccata.

Lui mi guardò stranito, poi lentamente capì a cosa mi riferivo.

“No, no, io non voglio pagarti”

Corrugai le sopracciglia “Non faccio niente gratis”

Mi lanciò un occhiataccia puntandomi un dito contro “Ehi mocciosetta! Per chi mi hai preso! Io non sono quel tipo di uomo!” esclamò stizzito.

Socchiusi gli occhi infuriata “Come mi hai chiamata?!” ringhiai.

“Sei tu che mi hai dato del poco di buono!” rispose a tono.

“Io non ti ho dato proprio un bel niente! Troglodita!” esclamai infuriata.

Prima mi insultava, e poi pretendeva di avere ragione? Ma chi era quell’uomo?!

“Senti, io non voglio fare sesso con te” puntualizzò cercando di recuperare la calma.

“E allora cosa vuoi?!” chiesi esasperata.

Lui si bloccò e mi guardò intensamente negli occhi. Un brivido mi salì veloce lungo la schiena, mentre il mio cuore aveva ricominciato la corsa.

“Conoscerti” soffiò.

Il mio cervello ci mise ben 10 secondi per capire il senso di quella frase.

Scoppiai a ridere e lui mi guardò incredulo.

“Che cos’è? Un eufemismo?” chiesi con un sorriso beffardo sulle labbra.

Lui alzò gli occhi al cielo “No! Come devo fartelo capire che non voglio essere un tuo cliente?!”

Corrugai le sopracciglia sinceramente stupita “Dici sul serio?”

“Si!” esclamò innervosito.

Rimasi muta per una buona manciata di secondi, cercando di capire le sue intenzioni.

“Perché?” chiesi infine.

Lui rimase spiazzato dalla mia domanda “Ora ci deve essere un motivo per conoscere qualcuno?”

“No, ma io non sono una donna da conoscere. Non sono interessante” borbottai.

Lui sorrise “Questo lascialo decidere a me”

Lo guardai incredula, faceva sul serio, voleva davvero conoscere una donna che tutti avevano avuto.

“Ti va di bere qualcosa? Conosco una locanda dove fanno una birra buonissima”

Non credevo alle mie orecchie, un uomo mi stava invitando ad uscire, senza pretendere niente in cambio.

“Offro io” aggiunse.

Ancora incredula, con il cuore impazzito e lo stomaco in subbuglio, diedi la geniale risposta che avrebbe cambiato la mia vita per sempre.

“D’accordo”

 

“Mi fai capire perché siamo usciti di nascosto dal palazzo?” chiesi sedendomi su un comodo tappeto di fronte a lui.

Mi aveva davvero portata ad una locanda, era molto carina, i tavoli erano in legno, mentre il bancone e le pareti erano scavati nella pietra. Per terra c’erano raffinati tappeti, che coloravano la sala. Era pulita e piena di gente che beveva birra e fumava narghilè in un composto chiacchiericcio. Non ero mai stata in una locanda di alta classe, e l’ordine che c’era mi stupiva non poco.

“Le guardie fanno storie per uscire ed entrare di notte” rispose vago.

Le nostre birre arrivarono, servite da una donna molto bella che guardò il mio interlocutore con uno sguardo malizioso. Però lui non la vide neanche, guardava solo me. Il che mi metteva abbastanza a disagio.

All’improvviso mi resi conto che non sapevo il suo nome.

“Come ti chiami?” chiesi.

Lui mi guardò indeciso e non rispose.

Corrugai le sopracciglia, non voleva dirmi il suo nome? Perché?

“Cos’è? Sei in missione segreta e non mi puoi rivelare il tuo nome?”

Lui scoppiò a ridere “Buona questa”

Lo guardai male “Scusa un generale può essere..”

“Generale?” chiese stupito.

Ah fantastico, le mie deduzioni erano sbagliate.

“Non sei un generale o roba simile?”

“No” rispose sorridendo “Perché lo credevi?”

“La tua cicatrice” risposi indicandola.

“Ah si” disse come se l’avesse ricordato all’improvviso “Sono stato in guerra, ma non molto”

“Quindi cosa fai?” chiesi curiosa.

Lui fece un mezzo sorriso “Perché devo vuotare il sacco prima io?”

Corrugai le sopracciglia stupita “Perché sai già cosa faccio io”

“Come ti chiami?” chiese cambiando spudoratamente argomento.

Sbuffai e risposi per non lasciargli capire quanto la curiosità mi stava divorando “Nami”

“Un bel nome”

“Grazie, magari posso sapere il tuo?”

“Mi dispiace, sono in missione segreta” rispose beffardo.

“Ma se mi hai detto che non sei un generale!” protestai.

“Infatti non lo sono, ma posso essere comunque in missione no?” mi stava prendendo per i fondelli, glielo leggevo in faccia.

Socchiusi gli occhi “Se fosse stato così non me l’avresti detto!”

“O forse è un modo per depistarti” un altro sorriso beffardo.

E no, questo era troppo! Mi alzai dal tavolo.

“Dove vai?” chiese stupito.

“A palazzo!” risposi girandomi.

“Ma se non sai dove andare” disse canzonatorio.

Mi sentì ribollire di rabbia sapendo che aveva ragione, nel buio della notte non ero riuscita ad orientarmi. Lo guardai in cagnesco e incrociai le braccia.

“Beh, se non mi dici il tuo nome uscirò di qui ed avrai la mia vita sulla coscienza!”

Lui fece una smorfia “Siediti, mocciosa”

Grugnii infastidita dal nomignolo, ma ubbidii comunque.

“Allora?” chiesi.

“Zoro” mi guardò attentamente, alla ricerca di una reazione che forse non arrivò.

Il suo nome era familiare, ma non riuscivo a collegarlo a nessuno il quel momento, forse troppo irritata o troppo attratta da quell’uomo che mi affascinava da impazzire.

“Beh?! Ti vergognavi?” sbottai infastidita dal suo sguardo preoccupato.

Lui sorrise rilassato “Più o meno”

Iniziavo ad odiare quelle risposte vaghe.

Non sapendo cosa fare, bevvi un sorso dal boccale, la birra era davvero buona, molto meglio della schifezza che ci rifilavano di solito.

Lui mi osservava, era strano il modo in cui mi guardava, nessun uomo mi aveva mai guardato così. Di solito ricevevo solo sguardi desiderosi e carichi di lussuria, mentre lui mi guardava incuriosito e…. incantato….

Senza volerlo arrossii, imbarazzata dal suo sguardo.

“La vuoi smettere?!” sbottai alla fine.

“Di far che?” chiese lui incredulo.

“Di guardarmi!” risposi insofferente.

Lui sorrise “Perché?”

Lo guardai male “Mi dai fastidio”

“E per quale motivo?”

“E che ne so!” dissi esasperata “Non ho mai parlato così a lungo con uno sconosciuto!”

Il che era vero, con gli sconosciuti non servivano le parole, a parte alla fine per chiedere i soldi.

Lui si avvicinò verso di me sporgendosi sul tavolo “Forse perché sei attratta da me” disse suadente.

Il mio cuore iniziò a battere così forte che ebbi paura che scoppiasse.

Non capivo perché avessi quelle reazioni, ero stupida, e credevo che fosse solo perché mi trovavo in una situazione nuova e sconosciuta. Non credevo minimamente che quelli erano degli avvisi, perché il mio cuore aveva già capito che presto non mi sarebbe più appartenuto.

Feci una smorfia e mi allontanai da lui “Ma fammi il favore, solo se fossi matta sarei attratta da un uomo insopportabile come te”

Lui rise “Si, concordo”

Sorrisi e lo guardai divertita. I suoi occhi erano felici e brillavano di una strana luce, sentii uno strano calore invadermi il corpo. Mi sentivo bene, ero riuscita a colmare quel vuoto.

Non sapevo che sarebbe diventata la mia unica ragione di vita.

 

ANGOLO DI ROGI

Ebbene i due piccioncini hanno conversato ^^ ho paura che Zoro mi verrà un po’ OOC ma spero di riuscire a tenere il più possibile il suo caratterino!!

Chiedo perdono per la lentezza ma c’è una brutta bestia che tra poco rincontrerò, si chiama “scuola” (bleah come suona male), e ci sono i suoi infernali cuccioli che mi stanno perseguitando e si chiamano “compiti delle vacanze”, grazie al cielo questo è il penultimo anno che mi toccano, si spera. T.T

Ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra le preferite, le ricordate e le seguite, mi fa molto piacere vedere che siete così tanti ^^

Alla prossima!!

RECENSIONI:

Stella94: spero che ti sia piaciuto il loro primo incontro, credo che una buona dose di insulti apra bene le danze tra i due piccioncini ^^ scusa se aggiorno così lentamente ma sono sommersa dai compiti delle vacanze, sai sei a giugno e pensi, ma sì è presto, a luglio ma sì ora li comincio e infine ad agosto merda!! Tra meno di un meno comincia la scuola e non sono neanche a metà!! Ecco, questa in poche parole è la routine della mia estate….

heller_91: Ciao!!! Sono felice che ti piaccia anche questa pazzia :D nata dalla mia passione per l’Egitto, concordo con te è una terra fantastica, mi viene sempre voglia di tornarci, anche se ci sono già stata 11 volte… contenta di aver scatenato qualche reazione durante la danza, sai mi sono arrovellata moltissimo prima di decidermi a scriverla… comunque spero di riuscire ad aggiornare presto anche Roronoa’s 12, anche se sono un po’ a corto di vena ispiratrice (si dice così? Bah!) per quella fic… presa come non mai dal mio libro in questi giorni…

Comunque crepi sto cavolo di lupo!!! (ma perché sempre il lupo bisogna far crepare che è un animale così bello? Bah!!)

Ps: non far caso ai miei vaneggiamenti, sono pazza e ne vado fiera XD Come dice il mio adorato Johnny/Cappellaio “Tutti i migliori sono matti!” ^^

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

CAPITOLO 5

 

“Beh, allora buona notte” dissi ancora incredula di aver passato tutta la notte a parlare con uno sconosciuto.

Ad essere sinceri, non avevo scoperto quasi niente su di lui, era bravo a rigirare i discorsi e a far parlare soltanto me.

Mi girai per entrare nelle mie stanze ma la sua voce mi fermò.

“Ti va di rivederci?”

Il mio cuore perse qualche battito. Mi girai a guardarlo incredula.

“Dici sul serio?”

Lui alzò gli occhi al cielo “Certo che dico sul serio, se no non l’avrei detto no?”

Feci un sospiro e sentii la necessita di mettere le cose in chiaro, stupidamente convinta che lui mi avrebbe lasciata perdere.

“Zoro, io non sono una brava ragazza, sono una concubina, invece tu mi sembri un brav’uomo, non vedo il motivo perché tu debba frequentarmi”

Lui sorrise. La sua mano si alzò e mi portò una ciocca ribelle dietro l’orecchio.

Il mio cuore scalpitò e il mio stomaco si contorse. La mano sfiorò leggermente il mio viso e lasciò una scia infuocata sulla mia pelle. Quella, fu la prima volta che mi toccò.

“Il motivo lascialo decidere a me, domani sera ti aspetterò in terrazza, se vuoi vedermi vieni, se no capirò” così dicendo si girò e si allontanò da me “Buona notte” aggiunse sparendo nelle tenebre del corridoio.

Ancora frastornata dal suo tocco, entrai nella stanza con gli occhi assenti. Mi buttai sul letto ed aspettai che il mio cuore si calmasse. Prima che potessi rendermene conto caddi in un sonno profondo, chiedendomi perché provavo quelle sensazioni.

 

“Nami! Nami sveglia!”

Aprii gli occhi, infastidita dalla voce di mia sorella.

“Avanti! Svegliati che è tardi!”

Guardai assonnata il viso di mia sorella “Tardi per cosa?”

“Per il pranzo!”

Pranzo?

“Scusa ma che ore sono?” chiesi con la voce ancora impastata dal sonno.

“È mezzodì!” esclamò.

Mi sedetti sul letto di scatto. Come avevo fatto a dormire così tanto?

“D’accordo arrivo, dammi cinque minuti”

Mia sorella uscì dalla stanza ed entrò Robin.

“Buon giorno” mi salutò sorridendo.

Risposi con uno sbadiglio.

“Quell’uomo ti ha stancata per bene ieri sera”

“Scusa ma tu come fai a sapere sempre tutto?” chiesi leggermente infastidita.

Quella donna era micidiale, neanche un minuscolo dettaglio le sfuggiva.

Lei ridacchiò “Mistero” sorrise dolce “È stato delicato almeno?”

Mi alzai dal letto “Non mi ha toccata Robin, mi ha offerto solo da bere”

Mi accorsi di aver mentito, toccata mi aveva toccata. Il mio stomaco si contorse ricordando la sua pelle a contatto con la mia. Scossi leggermente la testa cercando di togliermi di dosso quella sensazione.   

Lei sgranò gli occhi “Davvero?”

Annuì cambiandomi la tunica “Ti sembrerà strano, ma abbiamo solo parlato, più che altro ho parlato io, non sono riuscita a scoprire molto su di lui” dissi leggermente scocciata da ciò.

“Come si chiama?”

“Zoro”
Robin sgranò gli occhi e sbiancò visibilmente “C-come?” balbettò.

Corrugai le sopracciglia “Sì, è un nome un po’ strano, ma non mi sembra…”

“Nami” mi interruppe “Tu sai chi è?”

“Credo che sia una specie di soldato, ma perché fai quella faccia?” chiesi leggermente allarmata.

“Nami, Zoro è il nome del Principe”

Rimasi di sasso per una buona manciata di secondi. Incapace anche di respirare.

“Cosa?!!!”

 

Come avevo fatto ad essere così stupida?

Era ovvio che lui era il Principe, aveva lasciato indizi inequivocabili, ma ero così scema che non ero riuscita metterli insieme.

Ora quadrava tutto: perché eravamo usciti di nascosto dal palazzo, perché non voleva rivelarmi il suo nome e perché non voleva dirmi molto sul suo conto. Mi sentivo raggirata, presa per i fondelli, avevo una rabbia in corpo che poteva bruciare una foresta intera.

Così, quella sera, andai sulla terrazza, non perché volessi vederlo, ma perché volevo cantargliene quattro. Non mi interessava che fosse un Principe o un Dio, mi aveva presa in giro e non l’avrebbe passata liscia.

Quando arrivai vidi che era solo. Mi dava le spalle e guardava il panorama della città.

Mi avvicinai furente “Tu! Come hai potuto?!”

Lui si girò e sorrise quando mi vide “Ma che piacere rivederti Nami” i suoi occhi erano raggianti.

“Non prendermi in giro!” quasi urlai “So chi sei!”

Il sorriso scomparve e i suoi occhi tornarono due pozzi vuoti e tristi.

Il mio stomaco si contorse, e sentii un vuoto espandersi dentro di me che risucchiò all’istante la mia rabbia.

“Sapevo che non avrei dovuto dirti il mio nome” disse sorridendo amaro.

Mi avvicinai a lui “Perché non me l’hai detto?”

“Mi sembra ovvio mocciosa” disse affettuoso, aveva lo stesso tono che si usa quando si parla ai bambini “Se te l’avessi detto tu mi avresti trattato come mi trattano tutti, e non saresti mai stata te stessa”

Sentii distintamente una fitta al cuore, capendo finalmente il motivo del suo dolore e della sua solitudine. Nessuno lo trattava come un uomo, tutti lo trattavano come un Dio, di conseguenza nessuno poteva vederlo come un amico o come un amante.

Non avevo alcun diritto di essere in collera con lui.

“Non credere che te le faccio passare liscia solo perché sei un mezzo Dio” dissi minacciosa, in realtà stavo cercando di strappargli un sorriso.

Ci riuscii “Potrei farti arrestare per avermi mancato di rispetto” disse con un sorriso beffardo.

Gli lanciai un occhiataccia socchiudendo gli occhi.

Lui ridacchiò “Dai scherzavo”

Lo sorpassai e ammirai il sole che lentamente moriva dietro le dune del deserto, tingendo la capitale di un rosso fuoco.

“È bellissimo” mormorai.

“Già” concordò lui affiancandomi.

“Comunque” disse dopo un po’ “Io non sono un Dio”

Non mi stupii più di tanto, anche se era quasi impossibile trovare un membro della famiglia reale che non si credeva un Dio, sapevo che lui era diverso.

“Non dirlo troppo forte o il Faraone di fare giustiziare” dissi sarcastica.

Lui ridacchiò “Sai, non so tu, ma io non credo negli Dèi”

“Neanche io” ammisi, non l’avevo mai ammesso ad alta voce, ma con lui non riuscivo a fare a meno di essere sincera.

“Ci avrei scommesso”

“Perché?” chiesi stupita.

Lui fece spallucce “Perché sei diversa da tutte le donne che abbia mai conosciuto”

Lo guardai non sapendo se era una presa in giro o un complimento. Non sapevo perché, ma speravo vivamente che fosse la seconda ipotesi.

Restammo un po’ ad ammirare il tramonto in silenzio. Mentre mi accorgevo che stavo pericolosamente bene in sua compagnia.

“Davvero non puoi uscire dal palazzo?” chiesi ricordandomi le parole di Bibi.

Lui sorrise “I pettegolezzi girano veloci eh?”

Arrossii leggermente “Non farti strane idee, non sono stata io a chiedere informazioni su di te”

Il suo sorriso si fece più ampio “Cos’è abbiamo la coda di paglia?” chiese beffardo.

Lo guardai male “No, volevo semplicemente mettere le cose in chiaro”

Lui ridacchiò “Si, certo. Avanti, ammettilo, un po’ ti piaccio”

“Senti, sei tu quello che mi sta facendo la corte, al massimo sarei io che piaccio a te” dissi cercando di pungerlo nell’orgoglio.

Ma lui non mi rispose come speravo “Ma io non lo nego”

Il mio cuore perse qualche battito, non credendo alle mie orecchie.

Riportai lo sguardo sul sole, che era ormai scomparso dietro le dune, cercando di nascondere il rossore che sicuramente si era impossessato delle mia guance.

“Comunque si” disse vedendo che non avevo aperto bocca, un impresa troppo ardua nella confusione che sentivo dentro.

Era una situazione completamente nuova per me, non avevo mai avuto un corteggiatore, tanto meno un amante. Era strano ammetterlo, ma non avevo neanche mai baciato un uomo in vita mia, tutti gli uomini che avevo incontrato nella mia vita puntavano molto più in basso. Mi resi conto di quanto fosse sbagliata quella situazione, nessun Principe aveva mai corteggiato una concubina, nessun Principe aveva amato una donna che non avesse il sangue reale. Ma in quel momento, scombussolata dal piacere che provavo ad averlo al mio fianco, ignorai qualunque avvertimento.

Cercai di calmarmi continuando quel discorso innocuo “Perché non ti fa uscire?”

Lui sospirò “Non vuole rischiare di perdere una pedina importate nei suoi giochi. Se io muoio per sbaglio mentre sono in città non potrà mai firmare l’accordo di pace con la Nubia”

“La Principessa Hancock” annuii ricordandomi del matrimonio combinato.

“Esatto, pensa non l’ho neanche mai vista in vita mia” disse con lo sguardo perso nel panorama “E tra un mese e mezzo dovrò sposarla”

Sentii un fastidioso vuoto nello stomaco “Beh, dicono che è una bella donna”

Lui mi guardò con un sorriso amaro sulle labbra “Si, ma Mihawk non mi permette neanche di scegliere la mia sposa” sospirò sconsolato “Fa di tutto perché io sia infelice”

“Perché?” chiesi incredula.

“Una marionetta senza voglia di vivere è più facile da manovrare”

Stavo per rispondergli ma una voce alle mie spalle mi bloccò.

“Nami”

Mi girai verso mia sorella. Lei mi guardò incredula poi si inginocchiò “Mio signore”

Zoro fece un gesto con la mano “Alzati ti prego”

Mia sorella ubbidì continuando a lanciarmi occhiate che andavano dal Perché non me l’hai detto? al Dopo facciamo due chiacchiere.

“Perdonami per averti rubato tua sorella” disse sorridendo cordiale.

“No, perdonatemi voi per avervi interrotto” disse Nojiko rispettosa.

“Te la restituisco subito, ancora due minuti”

“Come comandate” Nojiko fece un inchino e sparì nel corridoio.

Zoro mi guardò “Che ti dicevo? Tutti mi trattano come un Dio”

Alzai un sopracciglio “Io ti avverto, non mi inginocchierò mai davanti a te”

Lui rise di gusto “Grazie Nami, sei davvero….” si bloccò cercando un aggettivo adatto “Speciale”

Arrossii vistosamente e iniziai a mordicchiarmi il labbro imbarazzata.

“Vai ti prego, non voglio che arrivi in ritardo a causa mia”

“Tu non ci sei?” chiesi, la mia voce risultò dispiaciuta anche alle mie orecchie.

“No, mi dispiace ma odio mangiare con Mihawk, ma se vuoi domani, dopo cena, ti aspetterò qui”

Sorrisi “Ci conto”

“Vai!” mi incitò sorridendo.

Mi avviai verso la sala del banchetto.

Prima di girare l’angolo però mi voltai a guardarlo, mi stava ancora sorridendo e i suoi occhi erano felici. Gli feci un cenno con la mano e ripresi a camminare.

 

ANGOLO DI ROGI

No, non sono morta, e mi dispiace annunciarvelo ma scomparirò per un altro po’ di tempo. Il 9 parto per lo stage in Inghilterra e torno 10 giorni dopo. Prometto che lavorerò a questa storia mentre sono là, e appena torno pubblicherò un altro capitolo. Intanto spero che questo vi sia piaciuto. Zoro risulterà un po’ diverso dal normale perché, come avrete capito, ha una vita molto infelice. Comunque approfondirò meglio la sua storia più avanti.

Alla prossima!!

Un abbraccio a tutti!!!

RECENSIONI:

Stella94: per fortuna l’unica ad essere in alto mare con i compiti!! ^^

Sono felice che ti sia piaciuto l’ultimo capitolo e il tuo quarto capitolo è stato stupendooooo!! Cavolo te l’ho già scritto…. Comunque la tua mail mi ha ricordato che era da un po’ che non aggiornavo… eheheh… che testa bacata che ho, quindi eccomi qui!! ^^ Al prossimo capitolo!!!

Achamo : ti sembrerà strano ma non mi stanco mai di sentire complimenti, sono il motivo per cui continuo a scrivere e credo che possano diventare una droga micidiale… cavolo una statua in diamante?? Addirittura?? Guarda che in oro va benissimo comunque :P eheheheh!! (che battuta orribile). Sono felice che ti sia piaciuta la frase, è stato il flash dell’ultima rilettura e sono contenta di averla tenuta ^^ Sai ci avevo pensato anche io all’orientamento di Zoro, però mi sono detta, il ragazzo si impegna per trovare la strada che porta agli alcolici, quindi c’è una buona probabilità che abbia imparato almeno una strada a memoria no?? ^^

Sono felice che tu ti sia divertita, le vacanze sono fatte apposta e ora sono quasi finite sight!! Mi sembra ieri che sono cominciate!!! Eheheh!! Credo che i ritardi siano molto frequenti per tutti :D e sono contenta di non essere l’unica!!

Ciao fantastica2 !!

Ah quasi dimenticavo!! La tua storia è stupenda!!!

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

CAPITOLO 6

 

“Nami quello era il Principe!!”

Cercai di proteggermi le orecchie dall’acuto che aveva tirato mia sorella.

 “Si, lo so Nojiko” dissi sdraiandomi sul letto esausta.

Quella sera il Faraone non si era accontentato di una sola danza, ci aveva esortate a ballare per tutta la durata della cena e ora i miei poveri muscoli chiedevano pietà.

“È fantastico!! Finalmente avremo ciò che abbiamo sempre sognato!” esclamò mentre gli occhi le luccicavano di felicità.

Corrugai le sopracciglia “Che intendi?”

Lei mi guardò stupita “Non dirmi che non ci avevi già pensato!”

“Pensato a cosa?” chiesi spaesata.
“Nami! Lo sanno tutti cosa conserva il Principe nelle sue stanze!” mi riprese.

Conserva? Che voleva dire?

“Non ti seguo” ammisi.

“La collana della Regina” si intromise Robin che era sdraiata sul suo letto a leggere un libro, a quanto pareva era riuscita a fare una visita nella biblioteca del palazzo.

“Esatto!” esclamò Nojiko euforica.

Mi guardò negli occhi “Nami devi sedurlo, andare nelle sue stanze e quando si addormenta gli rubi la collana”

“No!” esclamai scattando in piedi.

Mi morsicai la lingua non capendo la mia reazione. L’avevo fatto tante di quelle volte che una volta in più non cambiava. Eppure il mio stomaco si contorceva, non era felice dell’idea di mia sorella.

Che la mia coscienza fosse comparsa all’improvviso?

Nojiko mi guardò affettuosa “Tranquilla sorellina, appena la prendi scappiamo di qui, non ti succederà niente, non devi preoccuparti”

Annuii leggermente, convincendomi che fosse quella la causa della mia reazione.

 

Il giorno successivo passò molto lentamente, non c’erano molti svaghi a palazzo, o meglio, c’erano per l’alto rango, per le principesse a cui piaceva leggere, cantare, suonare, ricamare, tutte cose che io non sapevo minimamente fare. Avevo sempre desiderato imparare a leggere, ma tra un problema e l’altro non ne avevo mai avuto il tempo. Robin spesso si offriva come insegnante, forse uno di quei giorni mi sarei decisa ad iniziare qualche lezione.

La mia giornata fu quindi all’insegna della noia e dell’attesa, lasciandomi tutto il tempo per rimuginare sulla mia squallida vita.

Cercavo di pianificare qualcosa per rubare quella dannata collana, ma ogni volta che pensavo a lui il mio stomaco si contorceva.

“Gli uomini sono solo clienti” continuavo a ripetermi, ma il mio corpo non era della stessa opinione.

Ero attratta da lui, era inutile negarlo, per la prima volta in vita mia ero incuriosita da un uomo. Solo che avevo scelto l’uomo sbagliato.

Così la logica uccideva l’attrazione, che poi ritornava con l’immagine del suo viso tra i pensieri. Passai tutto il giorno in quel limbo, arrivando alla sera senza aver pianificato nulla ed essermi ripetuta migliaia di volte che il mio mestiere era quello di far credere agli uomini ciò che volevano credere.

Lui voleva un’amica? Bene, sarei stata la sua migliore confidente.

Non sapevo che avrei fatto meno fatica di quanto pensassi per diventarlo.

Quando finalmente le tenebre sopraggiunsero, il mio corpo fremeva di una strana agitazione.

Dopo essere stata trattenuta a lungo per i miei servigi da danzatrice dal Faraone, mi avviai verso la terrazza.

Ogni passo corrispondeva ad una dose di agitazione. Volevo vederlo e non vederlo allo stesso tempo. Era la cosa più assurda che mi fosse mai capitata.

Svoltai in un corridoio e davanti a me apparì la terrazza.

Il mio cuore accelerò vedendolo seduto per terra a leggere un libro.

Feci un respiro profondo e pensai a mia sorella, dovevo fare il mio lavoro, glielo dovevo per tutto quello che aveva fatto per me.

Aumentai il passo e lo raggiunsi.

Lui mi sentì e girò la testa per guardarmi.

Mi regalò un leggero sorriso.

“Sei venuta”

“Certo che sono venuta, cosa credevi che ti dessi buca?”

Lui ridacchiò “Non sapevo cosa aspettarmi a dire il vero”

Mi sedetti di fianco a lui e sbirciai verso il libro che aveva in mano, tentando di capire il titolo dalle immagini in copertina.

“Cosa leggi?” chiesi incuriosita.

“A dire il vero non lo so, ho preso la prima cosa che mi è capitata a tiro” chiuse il libro per farmi leggere il titolo, di cui riuscì ad intuire solo la parola stelle.

Feci una smorfia, avrei dovuto prendere lezioni da Robin.

Lui corrugò le sopracciglia “Qualcosa non va? Non ti piace l’astronomia?”

“No, no” mi affrettai a dire “Non so leggere”

Lui mi guardò stupito “Davvero?”

Feci spallucce “Non ne ho mai avuto la possibilità”

“E come fate? Saper leggere è indispensabile”

“Robin sa leggere, se c’è qualche messaggio lo diamo a lei”

“Ah” disse pensieroso.

Lo guardai in viso, stava fissando il libro con le sopracciglia aggrottate, rendendolo simile ad un Dio turbato.

“Ho sempre desiderato imparare, ma mi è sempre mancato il tempo”

Lui mi guardò negli occhi, ed io affondai in quei pozzi neri come il cielo sopra di noi.

“Se vuoi posso insegnarti”

Lo guardai incredula, non capendo perché si desse tanta pena per me.

Una mezza risposta la trovai quando nei suoi occhi luccicò qualcosa, che mi fece avvampare e spostare lo sguardo. Non sapevo che cos’era stato, ma una forte scossa mi aveva pervasa, facendomi sentire per un attimo viva.

Forse era per quello che ero attratta da lui, perché in sua compagnia smettevo di essere un oggetto e diventavo una persona fatta di carne e ossa.

“Se proprio vuoi perdere tempo con me” borbottai prima che potessi rendermene conto.

Lui sorrise “Mi piace perdere tempo con te”

Il mio stomaco si contorse. Non volevo, non volevo causargli dolore.

Tentai di salvarlo da me stessa un’ultima volta “Non dovresti Zoro” dissi con un filo di voce “Non dovresti diventare mio amico”

“Perché?”

Lo guardai, mi fissava sinceramente stupito.

“Hai intenzione di uccidermi? Sei stata pagata per farlo?”

“Per Anubi!! No!” esclamai inorridita dall’idea.

Lui fece spallucce “Allora non vedo come possa essere dannosa la tua amicizia, anzi forse uccidendomi mi faresti solo un favore”

Tutti i peli del mio corpo si rizzarono mentre la rabbia scivolava insidiosa dentro di me.

“Senti, ascoltami bene!” dissi furente “Tu non devi volere la morte! Anche se la vita fa schifo è sempre un dono! E come diceva sempre mia madre, quando tocchi il fondo non puoi far altro che risalire! Quindi smettila di piangerti addosso e trova una buona ragione di vita!”

Mi guardò intensamente negli occhi, non immaginavo che l’aveva trovata in quell’istante.

Lui sorrise “Mi piace il tuo carattere combattivo, sei una che non si arrende mai, vero?”

Spostai lo sguardo sul deserto tinto di nero che si confondeva con il cielo “Odio arrendermi, considerami una stupida, ma spero sempre che qualcosa di buono possa accedere, anche a chi non è concesso” confessai.

Il mio stomaco si contorse mentre mi rendevo conto che con lui non avevo nessuna barriera, qualunque cosa mi passava per la testa usciva dalla mia bocca, neanche con mia sorella ero così sincera.

“Perché non ti sarebbe concessa la felicità?”

Sorrisi amara e lo guardai “Zoro, non ci arrivi da solo?”

Lui scosse la testa “Non trovo nessun motivo”

“Nella mia vita ho mentito, rubato, ingannato, il mio cuore peserà molto più della mia piuma*”

“Io non credo, l’hai fatto solo per sopravvivere”

Sospirai “Sai vorrei smettere di sopravvivere e vorrei cominciare a vivere”

“Siamo in due”

Lo guardai negli occhi e rimasi imbambolata per una buona manciata di secondi, ammirando il suo sguardo che per la prima volta ardeva di speranza.

Mi schiarii la voce tentando di ignorare il vuoto che aveva preso il posto del mio stomaco.

“Allora? Cominciamo?”

Lui sorrise ad aprì il libro alla prima pagina.

 

ANGOLO DI ROGI

Ebbene no, non sono morta. Chiedo perdono per questo enorme ritardo ma proprio non ho avuto tempo per scrivere o pensare a qualcosa oltre alla scuola. Non assicuro che riuscirò ad aggiornare periodicamente perché ho ancora gli orari sballati e arrivo a casa la sera che sono distrutta. Prometto però che farò di tutto per aggiornare il prima possibile.

Chiedo ancora scusa.

Grazie a chi ha la pazienza di seguirmi ancora!

VARIE SPIEGAZIONI:

Il mio cuore peserà molto più della mia piuma*: il passaggio al regno di Osiride - i Campi Iaru - doveva essere preceduto da una operazione rituale, conosciuta come il giudizio dell’anima o psicostasia. Il cuore del defunto veniva posto sul piatto di una bilancia dove era pesata. Se il cuore era leggero come la piuma di Maat, posta sull’altro piatto, Anubi lasciava il defunto nelle mani di Osiride, altrimenti il cuore era dato in pasto al coccodrillo Ammit.

RECENSIONI:

Shavanna: scusami per il ritardo T.T spero che tu abbia avuto la pazienta di aspettare così tanto!!

Achamo: e dopo una attesa in cui ti sarà cresciuta la barba, ti lascio un nuovo capitolo, miracolosamente. Beh si non sapevo chi mettere come sposa per il caro principe, così mi è venuta in mente la bellissima Hancock, giusto per dare qualche problemino in più alla povera Nami XD

Lo stage è andato bene anche se è stato super stancante!!! Non mi sono ancora ripresa del tutto!!

Ps: grazie ancora per la statua XD

Pss: siamo pari anche le mie sono lentissssssssssimeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!! XD

_Yuuki_ : guarda sono io quella che deve scusarsi per i tempi…. Sono veramente un disastro in questi giorni….. Grazie per i complimenti mi fanno sempre tanto piacere ^^ Eh si, sinceramente non so come mi sia venuta in mente Hancock…. Bah ho una mentalità contorta XD Londra sinceramente non mi è piaciuta molto… cioè è una bella città però non mi ha affascinata molto come Parigi o Los Angeles (prima o poi andrò a vivere là!!!) non so manca qualcosa… non saprei neanche dire cosa però XD comunque ci sono rimasta malissimo quando ho visto il Big Ben…. Me lo immaginavo mooooooooooooooooooooolto più grande!!!!!

Spero che continuerai a seguirmi anche con questi tempi!!!

Tvtrb!!!!

Stella94: eh sì Nami sarà proprio la persona adatta con cui Zoro potrà essere se stesso!! Ma la cosa vale anche per Nami dato che nella sua vita non fa altro che recitare… spero che continuerai a seguirmi!! Ciao!!!

Kokoro no tenshi: la scuola l’ho ricominciata anche io e quasi quasi avrei preferito rimanere in Inghilterra T.T mi hanno già sommersa di verifica e interrogazioni T.T comunque lasciando perdere la mia disperazione, sono contenta che ti piaccia la storia e sono d’accordo, Zoro i panni di un Dio li veste benissimo *ç*

RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio con tutto il cuore voi che mi avete messo tra gli autori preferiti, mi riempite il cuore di gioia grazie!!!

Grazie a:

1 - Achamo  
2 - achi96 
3 - Anime_Love 
4 - jo9000 
5 - Kokoro no tenshi 
6 - Lenita 
7 - Little Mars PR  
8 - merdillo  
9 - sakura2611  
10 - Shavanna  
11 - Sherry  
12 - Tsukichan 
13 - Zonami93 
14 - _Morgana_ 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

CAPITOLO 7

 

I giorni successivi passarono senza che me ne rendessi conto, la vita che conducevo a palazzo iniziava a diventare una piacevole routine. I giorni passavano lenti, sempre in attesa delle sere che passavano in un batter d’occhio. Ormai ero completamente dipendente dalla compagnia di Zoro, il mio corpo la reclamava come fosse l’ossigeno. Così quando la sesta sera mi disse che stava per partire per incontrare la sua promessa sposa, sentii distintamente il mio cuore spezzarsi.

Mi allontanai da lui, lasciando vagare il mio sguardo sulla città ormai avvolta dalle tenebre.

“Per quanto tempo starai via?” chiesi sentendo la gola secca.

Lui mi guardò “Cinque giorni al massimo”

“E di cosa discuterete?” era così strano parlare del suo matrimonio.

Non perché si sposasse, anzi era più che logico che un uomo come lui si sposasse, ma la cosa strana era che il mio cuore diceva che si stava sposando con la donna sbagliata.

“Non lo so, se fosse per me non ci andrei neanche” disse sospirando scocciato.

Mi sentì rassicurata da quelle parole “Non sei neanche un po’ curioso di vedere la bellissima Hancock?”

Lui sorrise beffardo “Non è che qui c’è qualcuno che è geloso?”

Gli tirai un pugno in testa arrossendo per l’imbarazzo “Non dire cavolate”

Lui ridacchiò poi mi prese per un braccio e mi strinse a sé.

Sì, ormai era diventato pericolosamente naturale rimanere nel suo caldo e forte abbraccio.

“Nessuna donna a questo mondo sarà mai bella quanto te” mi sussurrò dolcemente all’orecchio.

Mi sentì avvampare e rimasi muta, incapace di articolare una frase di senso compiuto.

“E non provare a dire di non legarmi a te perché ormai e troppo tardi”

Lo guardai incredula.

Lui sorrise e mi accarezzò il viso, appoggiando la fronte contro la mia.

Il suo respiro mi solleticava le labbra, così fresco e profumato che pareva un invito irresistibile.

Per Horus! Quanto avrei voluto assaggiare quelle labbra!

Il mio stomaco si contorse, ricordandomi il compito che mi aveva affibbiato Nojiko.

Come potevo mentirgli?

Mi scostai da lui con una forza di volontà che non credevo di avere.

“Zoro, io non posso” riuscii a balbettare.

Lui corrugò le sopracciglia “Cosa non puoi?”

“Non posso amarti” risposi sentendo gli occhi farsi lucidi.

Lui rimase in silenzio.

Non ebbi il coraggio di guardarlo, avevo appena respiro il futuro Faraone d’Egitto, avrebbe potuto condannarmi a morte e nessuno si sarebbe chiesto il perché. Ma sapevo che lui non l’avrebbe fatto, anzi, ero certa di avergli causato un dolore enorme, e quella era la cosa più spregevole che io avessi mai fatto.

“Perché?”

“Io non posso amare, non ho il diritto di farlo, non mi è concesso” dissi fissando il pavimento.

Lui mi abbracciò da dietro “Questo non è vero, e tu lo sai” mi sussurrò all’orecchio.

Dei brividi mi percorsero tutto il corpo.

“Ma io non ti metterò fretta, domani partirò per la Libia e avrai del tempo per decidere cosa fare di me”

Lo guardai scioccata “Lo dici come se la tua vita dipendesse da me”

Lui fece un amaro sorriso “Infatti è così”

Il mio cuore perse qualche battito. Rimasi attonita, incapace anche di respirare. Il suo viso inizio ad avvicinarsi pericolosamente al mio.

“Nami io…” mormorò accarezzandomi una guancia arrossata.

Il mio stomaco si contorse, mentre le sue labbra continuavano a diminuire la distanza dalle mie.

“Principe!”

Feci un respiro profondo riprendendo aria mentre lui si girava verso quella voce che ci aveva interrotti.

“Trafalgar?” chiese leggermente scocciato Zoro.

Uno strano ragazzo si avvicinò a noi a fece un inchino davanti a Zoro. Aveva indosso la classica divisa dei soldati, ma dalla cura con cui era tenuta dedussi che fosse un generale.

“Perdonatami, ma il Faraone richiede la vostra presenza”

Zoro sospirò “D’accordo, arrivo subito”

Il generale fece un altro inchino a sparì nelle tenebre del corridoio.

“Scusami” mi disse Zoro.

Feci un cenno con la mano, tentando di non dare a vedere la mia inquietudine “Non ti preoccupare, vai pure”

Lui si avvicinò a me “Quando tornerò finiremo questo discorso” mi sussurrò all’orecchio.

Dei brividi mi percorsero tutto il corpo e rimasi impalata a fissarlo.

Lui fece un mezzo sorriso, poi si girò e scomparve tra i corridoi del palazzo.

Feci un respiro profondo e mi avviai verso le mie stanze con lo stomaco in subbuglio.

Ero così confusa ed incredibilmente felice, che non mi resi conto che qualcuno mi stava seguendo.

“Ehi tu sei Nami, giusto?”

Mi girai sentendo quella voce sconosciuta. Mi ritrovai davanti un uomo abbastanza grassoccio con un viso orribile: occhi piccoli e infossati, mezzo calvo e con un naso che invadeva metà del viso.

“Sì” risposi continuando a camminare.

“Sei molto brava a ballare” disse seguendomi.

“Grazie” risposi scioccamente, avevo la testa tra le nuvole, persa ancora a pensare a Zoro e tentando di dare una spiegazioni alle sensazioni che avevo provato, che non intuii neanche lontanamente le sue intenzioni.

“Tua sorella mi ha offerto i suoi servigi l’altra sera”

Feci una smorfia pensando a mia sorella tra le sudice mani di quel maiale.

Arrivata davanti alle mie stanze, mi girai a guardarlo ed incrociai le braccia sotto il seno “Se non sei qui per pagarla ti invito ad andartene”

Lui si avvicinò a me  mi guardò con pura lussuria negli occhi “Veramente ero interessato a te”

Un campanello di allarme risuonò nella mia testa, mentre una smorfia disgustata mi attraversava il viso.

“Mi dispiace ma non sono a disposizione” dissi dandogli le spalle ed entrando nelle mie stanze.

Mi sorpresi sentendo ancora la sua voce.

“Guarda che ti pago”

Mi girai e gli lanciai un  occhiataccia “Ho detto di no, fuori di qui!”

Lui mi guardò male e mi afferrò per un braccio “Su, non fare la difficile” disse trascinandomi verso di sé.

Cercai di liberarmi mentre il mio cuore aveva cominciato a martellare nel petto.

“Lasciami!!” urlai.

La sua mano mi tappò la bocca, mentre l’altra tentava di strapparmi via la gonna.

Mi ribellai mordendogli la mano. Lui mollò la presa urlò per il dolore.

“Aiuto!” urlai con tutto il fiato che avevo in corpo.

Mi tirò uno schiaffo sul viso stordendomi. Cercai di tirargli un calcio, di graffiarlo, di morderlo, ma era troppo forte per me. Mi sbatté violentemente contro il muro, un dolore immenso mi invase la testa.

Cercai di levarmelo di dosso, ma mi fermò le mani incastrandole tra il muro e la schiena. Mi spingeva così forte contro il muro che faticavo a respirare. Tentai di urlare, ma la sua mano mi stringeva la bocca e i miei urli si spegnevano già sulle mie labbra. Non riuscivo a muovermi, era troppo forte.

Mi aprì a forza le gambe con un ginocchio. La resistenza fu inutile, presto fu dentro di me.

Un dolore inimmaginabile si sparse su tutto il mio corpo. Delle lacrime mi scesero sulle guance, mentre con forza bruta mi sbatteva contro il muro. Tentai un ultimo disperato tentativo di liberarmi. Mi liberai una mano e gli graffiai la sua. Riuscì a liberarmi la bocca.

“Aiuto!! Aiutatemi!” urlai disperata.

“Nessuno ti sente, quindi stai zitta e fai la brava” disse l’animale con il respiro accelerato.

Altre lacrime di disperazione mi rigarono il viso, le sue parole erano vere, nessuno mi avrebbe salvata.

Chiusi gli occhi sperando che quell’incubo finisse presto. Le sue mani toccavano viscide e possessive il mio corpo. Mi veniva da vomitare sentendolo muoversi.

Improvvisamente il dolore scomparve, come il suo corpo sul mio, scivolai a terra distrutta, sentendo una voce troppo familiare inveire contro l’animale. Lacrime di sollievo e di profonda vergogna inondarono il mio viso. Avevo riconosciuto la sua voce.

Aprii gli occhi e lo vidi, il Principe stava picchiando a sangue l’animale. Le sue mani, che di solito erano dolci ed affettuose, stavano infierendo senza pietà sul quell’orribile viso ormai sanguinante.

Non l’avevo mai visto così infuriato, sembrava un Dio in collera.

“Zoro” mormorai.

Lui si girò verso di me e lasciò all’istante il corpo dell’animale che cadde a terra privo di sensi.

“Sono qui” disse avvicinandosi.

Mi guardai i vestiti ridotti a brandelli e le chiazze rosse sul mio corpo lasciate da quelle mani.

Mi sentivo vuota, senza vita e tanto, troppo sporca. Chiusi gli occhi, incapace di fare altro.

Il mio corpo urlava di dolore ma dalla mia bocca non usciva nessun lamento, non riuscivo più a capire dove fosse il mio corpo, troppo stordita dalla paura e dal tremore che mi stava possedendo.

Mi resi conto che mi aveva presa in braccio solo quando, riaprendo gli occhi, mi ritrovai nelle sue stanze.

Mi adagiò delicatamente sul letto e mi coprì con le coperte di seta. Quando si staccò da me avvertì un senso di vuoto nello stomaco. Non mi era accorta che stare a contatto con lui fosse così piacevole.

“No!” esclamai angosciata vedendo che si stava allontanando “Resta qui, ti prego”

Mi resi conto che stava cercando di toccarmi il meno possibile, forse per paura di farmi male o forse perché temeva che le sue mani mi sembrassero quelle dell’animale. Ma le sue mani erano diverse, erano amorevoli, gentili e delicate. Avevo bisogno di sentirlo vicino.

Lui si sedette sul letto e mi guardò angosciato.

“Stringimi” mormorai.

Lui ubbidì, si infilò nel letto e mi circondò nel suo abbraccio.

Mi sentii subito meglio, lui era come una medicina per il mio dolore. La mia pelle livida rinasceva a contatto con la sua.

Mi rannicchiai contro di lui, sentendo il suo dolce calore invadermi.

“Zoro perché fai questo per me? Io sono solo una concubina”

Cercavo davvero una risposta, non capivo perché lui ci tenesse così tanto a me, non meritavo il suo affetto.

Il suo indice scivolò sotto il mio mento e mi alzò il viso. Affondai in quei pozzi neri, pieni di tristezza, rabbia e dispiacere.

“Lo sai che non è vero” disse con voce dolce “Se solo un Faraone avesse metà della tua forza sarebbe in grado di governare il mondo”

Il mio cuore scalpitò, io per lui ero speciale. Il mio viso si distese in un sorriso.

“Grazie” mormorai appoggiando il viso al suo petto accogliente. Lì mi sentivo al sicuro.

“Dormi Nami, veglio io su di te stanotte. Nessuno ti farà più del male, lo giuro”

Anche se sapevo che era quasi impossibile che riuscisse a mantenere quella promessa, mi rilassai e chiusi gli occhi. Intrecciai i piedi ai suoi, bisognosa del suo calore come un assetato il mezzo al deserto, e mi addormentai con il cuore riscaldato dal suo amore.

 

ANGOLO DI ROGI

Credo che la parola ritardo non basti….. Chiedo perdono ma non ho avuto il tempo per scrivere in questi giorni, la scuola mi sta lentamente togliendo la forza vitale.

Comunque torno da voi con un capitolo un po’ crudo, ma spero comunque che vi abbia suscitato qualche emozione.

Grazie a chi continua pazientemente a seguirmi!!

RECENSIONI:

_Yuuki_: se mi stai ancora seguendo sei veramente una ragazza con una pazienza infinita!!! Grazie per i complimenti per il capitolo prima, e spero che ti sia piaciuto anche questo, anche se è un po’ forte. Spero di vedere presto una tua recensione!!! Baci8!!! A presto spero!!!

Achamo: ed eccomi qua!!!!! Che bello risentirti dopo anni e anni di assenza!!!! Devo dire la verità il tuo messaggio mi ha fatto venire voglia di riprendere le mie fic che erano finite in un baratro….. Comunque vedrò di darmi da fare e concluderle, soprattutto questa a cui tengo molto. Come avrai notato era questo il capitolo che temevo di pubblicare…. Spero solo di non essere stata troppo forte!!

A presto Fantastica2!!!

Ps: aspetto i tuoi aggiornamenti e per Eraclito sono pienamente d’accordo con te!!!

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

CAPITOLO 8

 

“Lo voglio morto, Trafalgar, il prima possibile”

“Lo sai che non posso giustiziarlo! È uno dei consiglieri di Mihawk!”

“Non mi importa chi sia, deve pagare con il sangue per quello che ha fatto”

Quei bisbigli mi svegliarono lentamente, e ci misi parecchi secondi per rendermi conto che una della due voci apparteneva e Zoro.

“Non posso giustiziarlo per aver approfittato di una concubina” quella voce non mi era del tutto estranea, ma non riuscivo a collegarla a nessuno ancora intontita dal sonno.

“Lei non è una concubina” la voce di Zoro divenne minacciosa “Lei è la mia donna, e nessuno deve azzardarsi ad alzare un dito su dei lei”

Aprii gli occhi di scatto sentendo quelle parole.

Lentamente la mia mente mi rimandò le immagini della sera prima, e dei brividi di puro terrore mi attraversarono il copro.

Scossi la testa ignorando le pulsazioni accelerate del mio cuore e mi guardai intorno. Ero nella camera da letto del Principe ed intuii che lui e il suo interlocutore fossero nell’anticamera.

“La tua donna?” la voce era incredula “Ma sei impazzito?!”

Mi sedetti sul letto e tesi l’orecchio cercando di sentire meglio quella conversazione, che, mi resi conto solo in quel momento, era su di me.

“La amo Trafalgar, non sposerò mai la Principessa Hancock”

Il mio cuore accelerò frenetico sentendo quella ammissione.

Lui mi amava.

Quelle parole ronzavano nella mia testa quasi fastidiose. Erano due parole sconosciute, che mi terrorizzavano e mi riempivano di felicità allo stesso tempo.

“Tu sei impazzito Zoro, te lo dico da amico”

“E tu dovrai giustiziare quell’uomo, te lo ordino da Principe” la voce di Zoro non ammetteva repliche.

Sentii un vuoto nello stomaco, Zoro voleva far uccidere l’uomo che mi aveva….

Deglutii chiudendo gli occhi. Sentivo ancora le sue mani sul mio corpo e i lividi pulsavano a quel ricordo.

Feci un respiro profondo e riaprii gli occhi.

Il pensiero che Zoro si mettesse nei guai per me mi spaventava non poco, non volevo che gli accadesse qualcosa di brutto a causa mia, a causa di una donna che presto l’avrebbe lasciato solo con un pugno di mosche.

Il mio stomaco si contorse poco felice a quel pensiero.

“Zoro” lo chiamai con voce rauca.

Sentii dei passi e poco dopo apparve nella stanza.

“Nami” disse precipitandosi verso di me.

Lo strano generale della sera prima si affacciò alla porta guardandomi sospettoso.

“Come stai?” mi chiese Zoro sedendosi vicino a me.

Lo guardai in viso, i suoi occhi neri erano infiammati.

“Non devi ucciderlo”

Lui corrugò le sopracciglia “Come?”

“Non devi farlo uccidere, non voglio”

Lui mi guardò stupito “Deve pagare per quello che ti ha fatto”

“Sì, ma non con la morte”

Lui mi osservò a lungo, forse cercando di decifrare i pensieri che affollavano la mia mente.

“D’accordo, come vuoi” si girò verso il generale “Trafalgar, sbattilo in prigione e lascialo marcire lì dentro”

Lui fece un inchino “Come comandi” poi si girò e scomparve.

Zoro tornò a guardarmi “Perché?” mi chiese semplicemente.

Abbassai lo sguardo non sapendo cosa rispondergli. Di certo non potevo dirgli la verità.

Il suo indice sollevò il mio mento costringendomi a guardarlo negli occhi.

“Perché?” chiese di nuovo.

Affondai in quei pozzi, colmi di un sentimento che non riuscivo ancora a decifrare.

“Non voglio che tu ti macchi le mani per me” risposi con poca voce.

“Nami, io per te farei qualsiasi cosa”

Il mio cuore accelerò frenetico, mentre la mia pelle pizzicava sotto il tocco della sua mano che mi accarezzava leggera un guancia.

“Perché?” chiesi temendo e desiderando la sua risposta.

Lui avvicinò lentamente il suo viso al mio, lasciando pochi centimetri tra le nostre labbra.

“Perché ti amo più della mia stessa vita” il suo respiro mi colpii sul viso, mandando in tilt il mio cervello.

Non seppi perché, ma fui io ad annullare la distanza tra le nostre labbra.

Quelle labbra, che solo in quel momento mi resi conto di aver tanto agognato, erano morbide e delicate. Mi sentii avvampare, non avevo mai provato niente di simile, era come se tutto il mondo fosse scomparso lasciando solo noi. Dischiusi leggermente le labbra e il suo respiro mi invase la bocca. La sua lingua scivolò lenta e titubante dentro la mia bocca, incontrando la mia. Una forte scossa mi pervase ed involontariamente le mie mani andarono ad intrecciarsi ai suoi capelli. Entrambi iniziammo a scoprire la bocca dell’altro, assaporandone il gusto con timida passione. Tutto fu delicato ed intenso allo stesso tempo, mi sentivo leggera e in pace. Non sentivo più il dolore dei lividi, non sentivo più il mio respiro affannoso e neanche il mio cuore che batteva senza freni, esisteva solo lui.

In quel momento mi resi conto di amarlo. Lo amavo così tanto che sembrava che il mio cuore potesse esplodere, tanto era colmo dell’amore per lui.

Quel bacio sancì la nostra unione, che dal quel momento in poi divenne incorruttibile.

Ma in quel momento, non me ne resi conto e fui presa dal terrore.

Mi staccai bruscamente da lui guardandolo ad occhi sbarrati.

Ero terrorizzata, terrorizzata di essermi innamorata di lui.

Il mio cervello rifiutava quella verità, così, sotto il suo sguardo incredulo, mi alzai tremante dal letto.

“Non posso” mormorai sentendo le lacrime pizzicarmi gli occhi “Mi dispiace”

Poi mi girai e corsi via, lontana da quel letto, lontana da quella stanza, ma soprattutto lontana da lui.

 

ANGOLO DI ROGI

Scusate questo capitolo è un po’ corto, ma mi sembrava giusto tornare ad aggiornare un po’ più frequentemente e in questi giorni sono riuscita a buttare giù qualche riga.

Spero che vi sia piaciuto questo capitolo anche se lascia un po’ a bocca asciutta, ma non potevo fare altro dato che Nami è ancora troppo tormentata per potersi abbandonare ai sentimenti che prova per Zoro.

Spero di riuscire a scrivere presto il continuo.

Grazie a chi segue ancora questa storia, e ringrazio tutti quelli che hanno messo questa storia tra le preferite, le ricordate e le seguite. È bello vedere che siete in tanti ^^ e se avete un po’ ti tempo mi farebbe piacere sapere il vostro commento sulla storia.

Grazie comunque a tutti!!

A presto!!

RECENSIONI:

Achamo: ed eccomi a tempo record!! XD sono felice che ti sia piaciuto il capitolo precedente, sono abbastanza inesperta a descrivere situazioni “drammatiche” e sono contenta che sia venuto bene ^^ spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo dove aspetto ansiosa il tuo parere XD forse ho fatto Zoro un po’ troppo sanguinario….. Ma è dall’inizio che è abbastanza OOC e credo che ormai sia troppo tardi per farlo tornare alle origini XD

Non parliamo di stuido….. U.U che invece di studiare storia sono qui a rispondere alle recensioni….. mi sto affidando molto alla cieca Dea della Fortuna in questi giorni…

A presto Fantastica2!!!!

E complimenti per la tua ff!!!

 _Yuuki_: Yuuky!!!! Che bello sentirti di nuovo!!!!! ^^ Credevo di averti persa, ma invece mi segui ancora, sono commossa *sniff sniff*

Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente!! Ci avevo lavorato molto, ed ero indecisa fino alla fine se tenerlo o no, ma a quanto pare ho fatto bene a pubblicarlo XD

Dai stavolta non hai dovuto aspettare molto, mentre io aspetto il tuo commento sul nuovo capitolo pieno di rivelazioni ^^

A presto!!!!

Baci Dea della pazienza!!! ^^

CillyScarlet: mi ha fatto davvero tanto piacere leggere la tua recensione, mi sono sciolta come la neve al sole ^^ sono contenta che ti piace il mio modo di scrivere è davvero molto bello sentirselo dire ^^ Grazie per i complimenti e spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo e che continuerai a seguirmi!

A presto spero!!

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9

CAPITOLO 9

 

Piansi.

Piansi come non avevo mai pianto in tutta la mia vita.

Ero dilaniata dal dolore, un dolore immenso che mi trafiggeva il cuore.

Piangevo per la mia infelice vita, piangevo per il mio futuro senza speranza, piangevo per lui.

“Nami!”

Alzai lo sguardo e vidi mia sorella guardarmi preoccupata.

Come aveva fatto a trovarmi?

“Nami!” esclamò di nuovo avvolgendomi nel suo abbraccio “Cosa ti hanno fatto?” la voce di Nojiko divenne incrinata.

Mi strinsi ancora più forte le gambe al petto, cercando di nascondere il viso.

Una folata di aria calda ci colpì, alzai il viso per osservare il cielo azzurro. Invocai nella mia mente parole impronunciabili contro gli Dèi che mi avevano inflitto tale sofferenza. A volte hai bisogno di prendertela con qualcuno, e in quel momento mi sentivo schiacciata dal peso di un destino infelice.

“Vieni dentro, non restiamo qui al sole” disse Nojiko alzandosi e porgendomi la mano.

Scossi la testa guardandola. Non volevo abbandonare l’unico posto che mi ricordava lui.

Patetica vero?

Prima lo abbandonavo e poi correvo nel nostro luogo d’incontro, nel posto dove semplici parole erano diventati sussurri d’amore.

“Nojiko ti ho delusa” riuscii a balbettare.

Lei si risedette vicino a me “Ma che dici? È colpa mia se ti hanno fatto questo” gli occhi divennero lucidi.

Capii in quel momento che mia sorella aveva frainteso la causa delle mie lacrime, vedendo i miei vestiti mezzi strappati.

“Non piango per quello” dissi cercando di riprendere un po’ di contegno “Zoro mi ha salvata”

Fu un dolore fisico pronunciare il suo nome.

“Il Principe?” chiese stupita.

Annuii nascondendo di nuovo il viso nelle gambe.

“Lui ti ama”

Una fitta al cuore, non risposi schiacciata dalle sue parole.

“E tu ami lui” disse in un soffio, più a se stessa che a me.

Altre lacrime scesero sul mio viso.

La guardai “Mi dispiace Nojiko”

I suoi occhi divennero grandi e una lacrima le rigò lenta una guancia “Oh Nami, vieni qui” sussurrò a braccia aperte.

Non dovette ripetermelo. Mi feci avvolgere dal suo abbraccio protettivo, che mi ricordava tanto quello di nostra madre, e piansi.

Non seppi per quanto tempo restai in quella posizione, ma le parole che mi disse in quel momento le ricorderò fino all’ultimo istante della mia vita.

“Nami non devi piangere, non devi. L’amore è una benedizione e una maledizione allo stesso tempo. Ma non devi piangere, devi essere grata per averlo ricevuto. Una vita senza amore è terribile, più terribile che vivere sulla strada” disse asciugandomi le lacrime “L’amore ci colpisce senza che lo vogliamo e rimaniamo folgorati da tanta perfezione. Sì, perché l’amore è perfetto e siamo noi umani che lo rendiamo doloroso a causa delle nostre vite imperfette. Soffrirai molto Nami, una sofferenza che va ben oltre quella fisica, ma dovrai sempre essere felice, perché nei momenti che hai passato con lui sei stata davvero viva”

Aveva ragione, aveva sempre avuto ragione e me ne rendevo conto solo in quell’istante.

Lei era molto più forte di me, aveva accettato il dolore con un sorriso sul viso, perché sapeva che i momenti che aveva passato con Ace erano stati la sua vita. Lei lo amava, e il figlio che portava in grembo era l’emblema del loro amore.

Come avevo fatto ad essere così cieca?

“Mi dispiace per tutto, perdonami” mormorai tra un singhiozzo e l’altro “Avevi ragione tu, hai sempre ragione tu”

“Shh” mormorò cullandomi affettuosamente “Non c’è niente da perdonare”

Rimanemmo così, io piangente nell’abbraccio di mia sorella, di nuovo unite nel dolore.

 

I secondi parevano minuti.

I minuti ore.

Le ore giorni.

Il tempo non era mai passato così lentamente.

Avevo deciso, avrei chiuso quella storia, per il bene di mia sorella, per il bene del mio futuro nipotino, per il suo bene.

Non volevo essere solo una sua concubina, tenuta lontana dalla luce del sole.

Non ero un’illusa, e sapevo che non sarei mai diventata sua moglie, e non perché lui non voleva, ma perché ero io che non volevo.

Non volevo rovinargli la vita. Il Faraone avrebbe preferito uccidermi che vedermi sul trono insieme al suo figliastro e lui avrebbe sofferto troppo per la mia perdita.

Non potevo e non volevo causargli così tanto dolore.

Eppure continuavo a desiderarlo con ogni singola fibra del mio corpo, desideravo toccarlo, baciarlo, unirmi a lui, ma tutto questo era ormai impossibile ai miei occhi.

Quei cinque giorni non passavano mai, l’unica occupazione che avevamo era fare i bagagli, che erano già pronti il primo giorno.

Nojiko aveva deciso che saremmo partite non appena il Faraone sarebbe tornato. Avremmo chiesto il nostro compenso e saremmo sparite nelle sabbie del deserto.

Io avrei avuto un giorno per infierire su Zoro, per mettere fine a qualsiasi rapporto ci fosse stato tra noi.

Soffrivo per tale decisione, ma non avevo scelta, lo amavo troppo per infliggergli la sofferenza della mia perdita.

L’unica cosa buona che accadde in quei cinque giorni di attesa, fu la notizia che il mio violentatore era stato gettato in carcere, e che nessuno era intenzionato a tirarlo fuori. Inoltre, ebbi la certezza di non essere rimasta incinta di quell’essere spregevole.

“Nami” la voce di mia sorella mi strappò dai miei pensieri “C’è un generale che vuole vederti”

Corrugai le sopracciglia “Un generale?”

“Ha detto che si chiama Trafalgar, è qui fuori”

Mi alzai dal letto ed uscii dalle nostre stanze.

Nel corridoio vidi lo strano generale.

Mi avvicinai a lui e feci un breve inchino “Generale”

“Ti avviso, non sarò molto gentile con te, ma odio fare discorsi inutili di cortesia” disse sbrigativo.

Lo guardai stupita “Parlate allora”

“Voglio che te ne vai, il prima possibile. Zoro sembra davvero legato a te e io non posso permetterlo, ti pagherò, dimmi la somma”

Mi sentii punta nel vivo e una rabbia insidiosa scivolò dentro di me.

“Vi assicuro che non è come pensate, io..”

“Ti prego” mi interruppe “Non credo alla storia della concubina che casualmente si è innamorata di un principe, come ho già detto, evitiamo i discorsi inutili”

Socchiusi gli occhi guardandolo con astio “Potete credere quello che volete generale, ma io non li voglio i vostri soldi” sibilai.

Lui mi guardò superiore “Nami, non c’è bisogno della recita, sappiamo entrambi che donna sei. L’unico che non l’ha capito è Zoro, offuscato dal desiderio del primo amore”

Senza che glielo ordinassi, la mia mano si mosse da sola. Gli tirai un forte schiaffo sul viso.

“Non osate giudicarmi!” esclamai furente “E per vostra informazione me ne vado, ma non perché me l’avete ordinato voi, ma perché io amo Zoro!! E la mia presenza gli causerebbe soltanto dolore!”

Poi mi girai e tornai nella mia stanza, senza aspettare la sua risposta.

 

“Il Faraone è tornato!”

La voce acuta di Bibi mi fece sobbalzare.

“Bene” disse Nojiko che era intenta a riempire un vaso di fiori.

“È tornato tutto l’esercito!” aggiunse allegra Kaya.

Il vaso cadde per terra infrangendosi in mille pezzi.

Mi alzai di scatto e guardai mia sorella.

Era sbiancata improvvisamente e i suoi occhi erano diventati assenti.

“Nojiko “ dissi sostenendola per un braccio.

“Cinque mesi” mormorò accarezzandosi la pancia ormai visibilmente rigonfia.

Sentii un vuoto nello stomaco, era giunto il momento della verità.

“Nojiko siediti”

“No” disse tornando in sé “Devo saperlo”

Annuii e le diedi un mantello con cui coprirsi.

Nico Robin mi aiutò a sostenere Nojiko mentre camminavamo verso l’uscita del palazzo.

Avevamo paura di un suo cedimento, ed entrambe la guardavamo preoccupate.

Pochi minuti dopo eravamo ai lati della via centrale della città, la stessa che giorni prima avevamo percorso per arrivare al palazzo. Tutta la città sembrava riunita ai lati della strada, la gente sgomitava e spingeva per poter vedere l’arrivo del Faraone e del suo esercito.

“Stanno arrivando!” si sentì urlare una voce.

Il carro del Faraone si avvicinò in lontananza, trainato da due purosangue bianchi.

Il mio cuore iniziò ad accelerare riconoscendolo in groppa ad un cavallo nero dietro al carro.

Abbassai lo sguardo nascondendomi nella folla quando passarono davanti a noi.

Poi arrivò l’esercito.

File di uomini che marciavano tenendo in alto la loro lancia.

Molti abbandonavano le file per andare incontro a mogli, figli, genitori, fratelli, che li abbracciavano in lacrime.

Guardai mia sorella che mano a mano che le file scorrevano diventava sempre più bianca.

Cercai di dare forza stringendole la mano.

I soldati marciavano incessanti e le speranze diminuivano velocemente.

Poi, quando ormai l’esercito era quasi sfilato completamente, la sentii urlare a squarciagola.

“Ace!! Ace!!”

Mi guardai intorno e lo vidi, schierato nella penultima fila.

Lui si girò stupito sentendo la voce di Nojiko, una lacrima gli scese sul viso.

“Nojiko!” urlò facendosi largo tra i soldati.

Mia sorella gli corse incontro e finalmente, contro tutte le aspettative, si riabbracciarono, piangendo al colmo della felicita.

Sorrisi felice e guardai Robin che stava sorridendo commossa.

Lei mi guardò e sgranò gli occhi sorpresa.

“Nami, girati”

Corrugai le sopracciglia stupita ma ubbidii.

Il cuore accelerò frenetico.

Zoro, in groppa al suo cavallo, stava guardando tra la folla.

Quando mi vide, spronò il cavallo e mi raggiunse.

Un vuoto mi afferrò lo stomaco.

Alzai lo sguardo sentendomi piccola al suo confronto.

“Devo parlarti” mi disse semplicemente.

“Anche io”

“Stasera vieni nelle mie stanze, là saremo più tranquilli” disse guardandomi negli occhi.

Io annuii chinando il capo, incapace di fare altro.

Lo sentii spronare il cavallo.

Quando rialzai lo sguardo era sparito tra la folla.

 

ANGOLO DI ROGI

Ed eccomi di nuovo qua.

Non vi aspettavate il ritorno di Ace, vero?

Alla fine non sono così cattiva, non assicuro l’happy ending per tutti in questa ff ma per qualche personaggio ci sarà!

Spero come al solito che vi sia piaciuto anche questo capitolo, e vi assicuro che il prossimo lo pubblicherò tra una settimana esatta, dato che è già pronto e deve essere solo rivisto un attimo! E sarà mucho caliente (non ho la più pallida idea di come si scriva)!! “Rogi basta con gli spoiler!!” “Sì, sì scusa!”

Sto impazzendo sul serio @.@ mi metto pure a parlare da sola, anzi a scrivere da sola!

Meglio se mi ritiro per oggi!!

Grazie a chi continua a seguirmi in questa pazzia!!

A presto!!

RECENSIONI:

milla96: sono molto contenta anche io di essere tornata a lavorare a questa storia, e vedrò di non scomparire più per mesi XD Mi fa piacere sapere che leggi la mia fic ^^ e spero che continuerai fino alla fine ciao!! ^^

CillyScarlet: ed ecco un altro capitolo in sospeso XD ma ora cominceranno i guai per Nami muahahahahaahaah!! Ok sono partita @.@ studiare troppo fa male alla salute, io continuo a ripeterlo ma nessuno mi crede bah…. Comunque sono felice che ti sia piaciuto il capitolo precedente e spero che ti sia piaciuto anche questo, o che almeno ti abbia sorpresa ^^ Ciao!! E grazie per le tue recensioni!! Spero di riceverne altre!! ^^

_Yuuki_: ti capisco moltissimo, io avevo un prof (grazie al cielo me l’hanno cambiato) che dopo ogni parola diceva praticamente… “Praticamente ragazzi oggi, dovremmo praticamente operare con una soluzione che praticamente fa sciogliere…” tutto così, dopo due minuti eri già rincoglionita e sul quaderno degli appunti c’era scritto solo “praticamente”!

Comunque, felicissima che ti sia piaciuta la scena del bacio ^^ e si Nami si è fatta prendere dal panico povera piccola, dopotutto l’amore è un sentimento sconosciuto per lei. Però come avrai notato ha deciso di affrontare le sue paure, anche se non nel modo giusto…… Ma ovviamente non ha fatto i conti con Zoro che, come al solito, nel prossimo capitolo la stupirà! XD

Mmmm… credo che le labbra di Zoro facciano gola a qualsiasi donna sana di mente XD e non c’è bisogno di dire che se me lo ritrovassi davanti gli salterei addosso senza troppi complimenti XD

Spero tanto che questo capitolo (ma soprattutto il prossimo, che cambierà radicalmente la storia) di sia piaciuto ^^

Baci!! Tvtrb!!
Ciao!!

Ps: a quanto la vendi la tua memoria? Se è un prezzo accettabile ci faccio un pensierino =) Comunque ti lascerò qualche recensione qua e là ^^

Zonami84: felicissima che ti piaccia la mia storia!!! ^^ Spero che continuerà a piacerti fino alla fine, dato che dal prossimo capitolo in poi dovrò scervellarmi non poco per scrivere i pezzi che ho in mente e la storia si avvierà verso la fine (che devo ancora decidere). Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo e ti ringrazio per la tua pazienza! A presto spero!! Ciao!! ^^

NamiFolle: Eccomi!!! Un nuovo capitolo per te!!! ^^ Grazie per la recensione addirittura ti faccio sognare??? Dicendo così mi fai arrossire =) Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!! Ciauuu!! ^^

merdillo: Eccomi!!!!! Spero di non averti fatta attendere troppo!!! ^^ Sono felice che ti piaccia la mia storia!!!! ^^ e non ti preoccupare mi impegnerò per finirla come si deve! Non mi piace lasciare a metà i lavori!! A presto spero!! Ciauuu!!! ^^

Little Mars PR: Ciao!!!! Che bello risentirti!!! ^^ Sono felice che ti piace anche questa pazzia!!! E sì, devo ammetterlo, sono follemente innamorata degli egizi!! Da bambina mi guardavo documentari su documentari su questa magnifica civiltà!! Avevo sempre avuto in mente di scrivere una storia, così mi sono detta “Ma sì dai, proviamo con una ff poi se piace posso scrivere sempre una storia con personaggi inventati da me” e così ho solo dovuto mettere i personaggi nei ruoli giusti!! ^^ Beh Zoro è stato il più semplice, un bel ragazzo come lui non può che essere un principe *ç*

Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!! Aspetto una tua recensione!! ^^

Baci!!!

Ps: inutile dire che il carissimo O’Connel ha aumentato il mio amore per gli egizi!! “Io odio le mummie!” mamma quanto lo adoro quell’uomo!!! XD

Achamo: Fantastica2!!!! Non ti preoccupare per il ritardo, sono la prima a non avere mai tempo!!! Wow mi onora sapere di aver sciolto un cuore di ghiaccio, ne sono felice ^^ e per la cronaca io detesto i volpini, lo sai che sono i cani più stronzi? In una puntata di x-files una coppia di volpini si mangiava il cadavere del loro padrone che era morto di infarto!!! Non ti dico che schifo!!! (ah i volpini non avevano niente di strano erano normali, cosa innaturale per quel tele-film XD). Sono felice che ti sia piaciuto il capitolo e spero che ti sia sciolta un po’ leggendo anche questo XD (ma soprattutto spero che lo farai mentre leggerai il prossimo ^^)

Buono studio!!! (Io domani ho una verifica di fisica e non ho fatto niente, mi sa che studierò in classe, come marco male quest’anno!!!)

Ciao Fantastica2!!! 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10

CAPITOLO 10

 

Feci un respiro profondo e mi diressi verso le sue stanze.

“Zoro” lo chiamai scostando la tenda di seta che dava l’accesso alla sua anticamera.

Lui apparve davanti a me “Ciao Nami” disse teso.

Il mio cuore perse qualche battito, ma lo ignorai decisa a non lasciarmi soggiogare dall’amore che provavo per lui “Dobbiamo parlare”

Lui annuii “Vieni, qui avremo un po’ più di intimità”

Senza pensarci troppo, ed ancora stupidamente convinta che sarei riuscita ad andarmene, lo seguii nella sua camera da letto.

“Posso offrirti qualcosa da bere?” chiese, forse cercando di alleggerire la tensione ormai palpabile nell’aria.

Abbassai la testa, sapendo che non sarei riuscita a sopportare il dolore del tradimento nei suoi occhi.

“Nami, io volevo dirti che..”

“Zoro, io ti ho ingannato” lo interruppi prima che riuscisse in qualche modo a farmi cambiare idea.

“Ingannato?” la sua voce era stupita.

Mandai giù il groppo che avevo in gola, non immaginavo neanche lontanamente che dirgli addio fosse così doloroso.

“Sì” mormorai a fatica “In questi giorni sono stata con te solo per usarti, volevo rubare la collana di tua madre”

Continuai a guardarmi i piedi, aspettando una sfuriata che non arrivò.

Lui si mosse velocemente e silenziosamente, sobbalzai spaventata quando sentii il suo indice sollevarmi il mento.

“E perché me lo stai dicendo?” la sua voce non era arrabbiata, era pacata.

Il suo magnifico viso era a pochi centimetri dal mio e i suoi occhi neri iniziarono a risucchiare la mia forza, facendomi sentire una ragazzina sperduta davanti ad una creatura inumana.

Lui non era un Dio, ma ai miei occhi appariva tale.

Il mio cervello faticava a trovare una risposta a quella domanda inaspettata.

Il mio corpo fu più veloce e saziò quel desiderio che mi tormentava da giorni, senza neanche chiedermi il permesso.

Lo baciai, un bacio leggero, labbra contro labbra, un bacio che nessuno dei due osò approfondire. Le sue labbra erano così calde e morbide che avrei voluto non staccarmene mai.

“Merda” mormorai rendendomi conto dell’errore commesso.

Lui ridacchiò “Non mi aspettavo questa risposta, mocciosa mia”

Ignorai il tuffo che aveva fatto il mio cuore quando avevo sentito la parola mia. Mi voltai dandogli le spalle, non trovando un modo migliore per distanziarmi dalle sue labbra.

Dovevo chiudere quella faccenda, prima che diventasse più complicata di quanto non lo fosse già.

“Domani mattina parto, addio” non feci neanche in tempo a fare il primo passo.

“Perché scappi?”

Mi voltai e gli lanciai un occhiataccia sentendo l’orgoglio ferito “Io non sto scappando”

Lui fece un mezzo sorriso “A me sembra proprio di sì”

Aveva ragione, stavo scappando, stavo scappando dall’unica persona al mondo che mi faceva battere forte il cuore.

Una smorfia mi scappò sul viso.

Doveva essere stata davvero brutta perché il suo sorriso scomparve. Improvvisamente le sue braccia mi circondarono protettive. Ricambiai l’abbraccio appoggiando il viso al suo petto muscoloso. Era terribile sentire come mi sentissi protetta, completa e perfetta lì.

Come potevo abbandonare l’unico uomo che avrei amato fino alla fine della mia insensata vita?

“Non possiamo Zoro, non possiamo…” mormorai sentendo gli occhi lucidi.

“Perché?” chiese dolce.

“Non voglio essere la tua concubina Zoro, sei troppo importante per me” confessai quella verità che mi perforava il petto.

“Io non ti voglio come mia concubina Nami, io ti voglio come mia moglie”

Il mio cuore accelerò frenetico mentre un dolce calore mi invase le membra. Lui mi desiderava come compagna, non come oggetto.

Feci un’ ultima inutile resistenza, un ultimo vano tentativo di respingerlo.

“Una delle tante”

“L’unica” disse fermo “L’unica e la sola che amo e che amerò fino alla fine dei miei giorni” l’amore era così devoto nella sua voce che tremai per la felicità.

Alzai lo sguardo annegando in quei pozzi neri.

“Anche io ti amo” mormorai senza rendermene conto.

Lui non attese oltre. Mi baciò con ardore.

Sentii la sua lingua entrare decisa nella mia bocca ed impadronirsi della mia. Mi sfuggì un gemito sentendo il suo buonissimo sapore di alcol sul palato.

Il mio cuore iniziò a correre mentre il viso si surriscaldava pericolosamente.

Le sue mani iniziarono a percorrere la mia schiena, desiderose e delicate al tempo stesso. Nessun uomo mi aveva mai toccata così, c’era dolcezza, amore e rispetto nei suoi movimenti. Mi accorsi che le sue mani tremavano leggermente e non si azzardavano troppo.

In quel casino di sensazioni, mi ricordai che ero la sua prima donna.

Guidai le sue mani verso i lacci dei miei vestiti mentre continuavo a mangiarmi le sue labbra, erano così dannatamente buone. Gli tolsi il perizoma spingendolo verso il letto mentre i miei vestiti cadevano sul pavimento. Lui si staccò dalle mie labbra e mi guardò affascinato.

Arrossii vistosamente vedendo il suo sguardo percorrere il mio corpo. Era una reazione assurda, ma era come se fosse la prima volta anche per me. Lui mi faceva sentire diversa, mi faceva sentire pura e speciale.

Mi accarezzò una guancia surriscaldata e avvicinò il suo viso al mio “Sei bellissima” mi sussurrò all’orecchio.

Il mio cuore perse qualche battito e mi riappropriai delle sue labbra, bramosa di sentirlo mio. Lo trascinai verso il letto e, con le mani tra i suoi capelli, lo feci sdraiare sopra di me.

Le sue labbra si staccarono dalle mie, cominciando a percorrere il mio corpo. Scesero sul mento, poi sul collo, baciava ogni millimetro della mia pelle. Migliaia di brividi percorrevano il mio corpo, causati dalle sue labbra affamate e dalle sue mani desiderose, che lentamente esploravano il mio corpo.

Chiusi gli occhi godendomi ogni carezza e ogni bacio che mi regalava. Sentii lacrime di gioia salirmi agli occhi, nessun uomo mi aveva mai regalato il suo amore, nessun uomo mi aveva mai fatto provare tali emozioni, nessun uomo mi aveva mai considerata più di un oggetto del piacere. Sospirai sentendo la sua lingua accarezzarmi un capezzolo.

Aprii gli occhi ed incrociai il suo sguardo. Mi stupii vedendo che c’era indecisione.

Gli misi una mano tra i capelli e attirai il suo viso al mio. Gli diedi un bacio a fior di labbra.

“Non temere” sussurrai al suo orecchio aprendo le gambe.

Lo desideravo, desideravo unirmi a lui in ogni modo possibile. Volevo fondermi con lui, per stargli accanto per sempre, volevo che quella notte non finisse mai.

Mi baciò con passione riportando la mia testa a contatto con il letto.

Mi guardò profondamente negli occhi “Avvisami se ti faccio male”

La sorpresa che ebbi nel sentire quelle parole fu sostituita dal leggero dolore che percepii sentendolo scivolare dentro di me.

Iniziò a muoversi con cautela e vidi i muscoli delle sue braccia tendersi nello sforzo di non appoggiarsi completamente su di me.

Lo baciai, allacciando le mani ai suoi capelli. Iniziai a muovermi a ritmo con lui, scandito dai nostri baci e dai nostri leggeri gemiti.

L’iniziale dolore fu presto sostituito da una piacevole attesa. Lui prese coraggio e iniziò a muoversi con più decisione e forza.

Sentivo il nostro desiderio crescere e allo stesso tempo mi sentivo così leggera da poter volare. Nojiko aveva ragione, non era sesso, era qualcosa di più puro. La mia anima era leggera e il mio cuore era così colmo d’amore che credevo che da un momento all’altro potesse esplodere.

Mi sentivo accaldata, febbricitante e desiderosa di donarmi completamente a lui.

Mi sfuggì un acuto gemito sentendo il piacere farsi imminente.

Lui si bloccò guardandomi preoccupato.

“Z-Zoro” mormorai con il fiatone “ N-non t-ti fermare” riuscii a balbettare stringendo le gambe attorno al suo bacino.

Lui riprese e pochi secondi dopo lo sentì tremare di piacere insieme a me.

Respiravo a fatica, sorpresa della dolcezza del piacere che mi aveva invasa. Ero leggera e trepidante, non sporca ed affaticata come le altre volte.

Gli circondai le spalle in un abbraccio e lasciai che appoggiasse la testa sul mio seno.

“Nami” disse mentre gli accarezzavo i capelli “Ti amo”

Sorrisi sentendomi perfetta e in pace. Mi aveva completata, mi aveva regalato se stesso, ora toccava a me.

Lo feci adagiare supino sul letto e mi guardò stupito vedendomi salire sopra di lui.

Iniziai a baciargli il petto, seguendo la lunga cicatrice. Lo sentii gemere quando lo riaccolsi in me.

Iniziai a muovermi al ritmo di una musica che risuonava allegra nel mio cuore.

Lui chiuse gli occhi respirando pesantemente.

“Ora lascia fare a me” sussurrai al suo orecchio.

Aumentai la velocità di quella nuova e sconosciuta danza, bellissima, unica e passionale, proprio come era lui.

 

ANGOLO DI ROGI

*coff coff*

Mmm… direi che mi sono fatta prendere un po’ la mano, anzi, le mani….. Spero che non la decretiate una scena troppo rossa perché non vorrei cambiare il raiting, sono la prima ad odiare il raiting rosso perché non ho ancora 18 anni…..

Che dire, spero che sia riuscita a rendere l’idea che c’è tra sesso e amore per me, e che vi sia sembrata almeno un po’ speciale.

Fatemi sapere che ne pensate!!

Ciao a tutti!!

RECENSIONI:

Achamo: Fantastica2!!! Woo la tua recensione a tempo record!! Ne sono onorata!! XD Spero comunque che tu sia riuscita a svegliarti il giorno dopo XD Io ci metto sempre una vita la mattina, e come dice la mia migliore amica io sono una carica positiva e il letto è una carica negativa, ci attraiamo fisicamente =) Sono felice che hai apprezzato quella frase, piaceva un sacco anche a me, qualche volta mi stupisco di certe frasi che mi passano nel cervello… l’ultima è stata (nel libro che sto scrivendo): “Era sbiancato così tanto che il bianco brillante pubblicizzato dalla Mentadent gli faceva un baffo!” XD non ti dico per quanto tempo abbiamo riso io e le mie amiche quando l’hanno letta :D Scherzi a parte, cercavo una frase d’effetto per esprimere al meglio quello che provava Nami in quel momento, e il fatto che l’hai notata mi fa davvero tanto piacere ^^

Altrettanto felice che ti sia piaciuta la scena tra le due sorelle, è stato abbastanza difficile scriverla, dato che non si conosce molto bene il carattere di Nojiko e non sapevo come farla reagire!

Oda uccide Ace, ma io non ne sono capace XD non potevo lasciarlo morire in battaglia, sarei stata troppo cattiva =)

Al prossimo Fantastica 2!!!

Ps: ahahahahahah!!! Cavoli dovremo trovare una Fantastica3 e una Fantastica4!! Sarebbe un bel quartetto!! Ma poi ci denuncerebbero per plagio =) Fantastica2 mi hai fatto venire in mente un’idea malsana….. ce lo vedi Zoro che si allunga??? XD

Stella94: ciao Stella!! E sì la cara Nami è molto coraggiosa ma come hai potuto notare Zoro non era molto d’accordo a lasciarla andare XD

Sì concordo, sinceramente non capisco perché Oda non si decide a farli mettere insieme!! Grazie per i complimenti, spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!! Ciao!! ^^

Lucry Moon: grazie sono contenta che ti piaccia!! Che ne pensi di questo capitolo?? ^^

Ezzy O: oh che bello un’altra persona a cui piacciono gli egizi!! Ho scoperto che ce ne sono molte grazie a questa fic ^^ Sinceramente sono un’appassionata di questa civiltà mi hanno sempre affascinata da morire, tra realtà e leggende ho passato la mia infanzia a guardare documentari e leggere libri su di loro ^^ Grazie per i complimenti e sono molto felice che ti piaccia!! Farò del mio meglio per continuare con la stessa coerenza!! Ciao!!

CillyScarlet: cavolo mi dispiace tanto!! Io detesto la febbre!! Spero che ti sia passata!! Quando me la becco ci vuole almeno una settimana perché se ne vada -.-“ Sono contenta di averti alleggerito un po’ la serata =) e grazie per i complimenti mi fanno davvero tanto piacere ^^ Beh non si è scoperto cosa voleva dirle Zoro, ma credo che l’abbia fatto capire con i fatti XD Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!! Alla prossima!! Ciao!! ^^

Zonami84: concordo se Nami e Zoro sono i protagonisti la storia acquista punti ^^ Che ne dici di questo capitolo?

Little Mars PR: ciao Cara!!! Beh come avrai capito anche io sono un’inguaribile romantica XD Ebbene sì ho risposto a un po’ delle tue domande anche se dissiperò completamente i tuoi dubbi con il prossimo capitolo!! Che ahimè è ancora tutto nella mia testolina…. Comunque, spero che ti sia piaciuto questo capitolo, dato che l’ho letto e riletto mille volte…. E tranquilla non mi rompi mai le scatole anzi le tue recensioni mi fanno sempre molto piacere!!

Alla prossima!!

Baci8!!

 _Yuuki_: tranzolla XD come dice sempre mia mamma meglio tardi che mai ^^ eh comunque anche io sarò super impegnata la prossima settimana, ho una verifica al giorno T.T HELP ME!!!

Tornando alla storia, sono contenta che ti sia piaciuto il discorso di Nojiko, mi sono scervellata abbastanza per scriverlo XD e sì, è tornato Ace, non credo di essre in grado di ucciderlo, è troppo cucciolo lui *.* poi non potevo lasciare Nojiko da sola e con un bambino da crescere no no no… non riesco ad essere così cattiva!! ^^

Beh il caro Prince volava parlare…. Ma si è ritrovato impegnato in un’attività più interessante :P si scoprirà nel prossimo capitolo cosa voleva dirle, anche se si può intuire….

Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!!

A presto!!!

Tvtrb!!!

Oddio un prof che dice sempre “ehm” O.o mamma mia mi viene male solo a pensarci, peggio della mia prof che a volte parla con gli occhi chiusi (non sembra ma fa davvero impressione) XD

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11

CAPITOLO 11

 

Strizzai gli occhi, infastidita dalla luce che sembrava volesse accecarmi. Mi girai sull’altro fianco, incontrando un corpo muscoloso.

Il mio cuore accelerò frenetico, mentre i ricordi della notte passata facevano capolino nella mia testa.

Non era stato un sogno?

Sentii la sua mano accarezzarmi dolcemente la schiena, su e giù, ripetutamente. Brividi di piacere invasero il mio corpo. Le mie labbra erano solleticate da un dolce respiro, sapeva del profumo che mi aveva accompagnata in ogni istante della notte, il profumo che si era mescolato con il mio, facendomi perdere la consapevolezza di dove finiva il mio corpo e dove cominciava il suo.

Era il suo profumo.

Perfetto.

Era tutto troppo perfetto per essere vero.

Aprii lentamente gli occhi, spaventata dalla possibilità che tutto potesse sparire in una nuvola di fumo.

Quando vidi il suo viso sorridente a pochi centimetri dal mio, il mio cuore semplicemente esplose di felicità.

Era tutto vero.

Lui era lì.

Lui era mio.

Non avevo mai posseduto niente di valore nella mia vita, ma sapevo che da quel momento in poi non potevo essere più ricca.

Il suo cuore, sì, il suo cuore mi apparteneva, come lui possedeva il mio.

“Buon giorno” disse lui con la voce leggermente roca.

Lo guardai negli occhi e li vidi pieni, colmi di felicità e amore, come mai li avevo visti prima.

Una silenziosa soddisfazione mi invase, io avevo riempito quegli occhi che erano sempre stati vuoti.

Sorrisi “Buon giorno”

Lui mi prese per una spalla e mi trascinò verso di sé.

Avvicinò il viso al mio e mi baciò. Fu un bacio dolce e leggero, la sua lingua accarezzò dolcemente la mia, senza impazienza, senza furore, solo con tanto amore.

Quando si staccò il mio cervello si mise in moto, ricordandomi fastidiosamente che tutto quello era solo un enorme errore.

Sospirai e mi accoccolai nel suo caldo abbraccio.

Chiusi gli occhi.

Non volevo pensarci.

In quel momento volevo solo godermi tutte le meravigliose sensazioni che il mio corpo mi donava.

La sua pelle sulla mia, le sue braccia che mi avvolgevano, le sue labbra che indugiavano sul mio collo, e quel meraviglioso senso di completezza e perfezione, sarei potuta rimanere lì per il resto della mia vita.

“Nami?”

“Mmm?” bofonchiai aprendo gli occhi.

Lui sorrise malizioso “Ieri sera volevo parlarti, ma mi hai interrotto”

Lo guardai male “Ah certo, adesso sono io quella che moriva di impazienza”

Lui ridacchiò sommessamente “Era nel senso che non ho saputo resisterti, mocciosa”

Il mio cuore accelero frenetico, mentre il mio cervello si chiedeva cosa ci trovasse di tanto speciale in una come me.

L’unica e la sola che amo e che amerò fino alla fine dei miei giorni.

Le sue parole tornarono alla mia mente.

Lui mi amava, non contava chi fossi o cosa facessi, mi amava per quello che ero.

Quella verità mi scivolò lentamente nelle membra, facendomi tremare di felicità.

“E cosa volevi dirmi?” chiesi accarezzandogli una guancia.

“Vuoi fuggire con me?”

Un tuffo al cuore.

“Fuggire?” chiesi corrugando le sopracciglia.

Lui appoggiò la mano sulla mia, che si era bloccata sul suo viso.

“Mio zio mi ha lasciato delle terre a sud sul Nilo, Mihawk non ne sa niente. Possiamo fuggire là, ho già sentito il custode delle terre, possiamo andare quando vogliamo” sorrise felice “Vivremo di ciò che coltiveremo, potremo sposarci e vivere la nostra vita in pace”

Sentii gli occhi diventare lucidi. Già vedevo quel futuro davanti ai miei occhi, ricco di felicità.

“Non posso Zoro” il suo viso si rattristò “Mia sorella, Nico Robin, non posso abbandonarle”

Lui sorrise beffardo “Guarda che loro vengono con noi, c’è spazio per tutti”

Sgranai gli occhi “Ma Nojiko ed Ace avranno presto bisogno di una casa tutta loro”

“Ho già dato ordine di costruirne una”

“Oh Zoro” dissi senza riuscire a trattenere una lacrima di felicità “Ti amo” non riuscii a dire altro per ringraziarlo.

Lui mi diede un bacio sulle labbra.

“Allora prepara le tue cose, partirete il prima possibile”

Corrugai sopracciglia “Volevi dire partiremo”

Lui fece un sorriso tirato a mi accarezzò una guancia “Devo prima mettere a posto delle cose qui a palazzo”

“Quali cose?”

“Non ti preoccupare, tu vai e io ti raggiungo”

“Zoro” lo guardai intensamente negli occhi, mi nascondeva qualcosa “Cosa devi fare?”

“Non posso lasciare il mio popolo nelle mani di Mihawk”

Lo guardai stupita “Vuoi ucciderlo e prenderne il posto?”

“No, non voglio diventare Faraone, voglio solo che il mio popolo non soffra più a causa sua” disse convinto “Ho ritrovato mio cugino al fronte, Mihawk l’aveva spedito là perché aveva troppe ambizioni, lui prenderà il suo posto”

“E come pensate di fare?” chiesi preoccupata “Mihawk ha i generali dalla sua parte”

“Non tutti, molti vogliono farlo cadere dal trono” disse lui guardandomi negli occhi “E in più abbiamo il Re delle Nubia dalla nostra”

“Ma siamo in guerra con loro!” ribattei.

“Mihawk ha cominciato questa guerra assurda, mi sono accordato con il Re, al momento giusto ci darà manforte se sarà necessario. Conto di non usare la violenza se è possibile”

“Come fate a sapere che non vi tradiranno?” chiesi sempre più agitata.

Lui sorrise “La Principessa Hancock è follemente innamorata di mio cugino, ha molto potere su suo padre e lo sta convincendo in tutti i modi per far sì che Rufy diventi Faraone”

“Rufy?” quel nome mi era del tutto estraneo.

“Sì, è mio cugino” mi accarezzò una guancia “Non c’è da preoccuparsi, andrà tutto bene”

“D’accordo” disse annuendo “Ma io rimango qui con te”

“Nami,” mi rimproverò “non voglio che tu sia a rischio”

Lo guardai male “E pensi davvero che ti lascio qui da solo? L’attesa mi ucciderebbe, non ci penso minimamente a lasciarti”

“Ti prego Nami ragiona..”
“No” lo interruppi “Non ti lascio”

Lui sospirò “Ad una condizione”

“Quale?”

“Quando ti dirò di scappare tu scapperai, intesi?”

Corrugai le sopracciglia, non mi piaceva come accordo, suonava come la promessa che in qualche modo l’avrei abbandonato.

“Io… non lo so” dissi titubante.

“Se non accetti ti metto a forza su una carovana” disse minaccioso.

“D’accordo come vuoi!” esclamai esasperata, perché lui poteva rischiare per me e io non potevo rischiare per lui?

“Promettimelo”

“Te lo prometto” dissi con lo stomaco sottosopra.

Speravo vivamente che non avrei mai dovuto mantenere quella promessa.

Lui sorrise “Brava” disse dandomi un bacio.

Poi si alzò dal letto e io non potei fare a meno di lasciar vagare il mio sguardo sul suo stupendo corpo nudo.

“Chiudi gli occhi”

“Perché?” chiesi alzando un sopracciglio.

“Per favore” disse scomparendo nell’anticamera.

Io ubbidii sbuffando “Fatto”

Lo sentii rientrare “Alzati”

Lo feci, chiedendomi cosa avesse in testa.

Mi trascino verso di sé, poi le sue mani mi misero qualcosa di pesante al collo.

Mi abbracciò da dietro “Ora puoi aprire gli occhi” mi soffiò all’orecchio.

Li aprii e vidi la nostra immagine riflessa nello specchio verticale.

Sgranai gli occhi vedendo cosa avevo al collo.

Era una collana imponente, era a strisce colorate -nere, rosse, gialle, verdi e blu- fatte di pietre preziose, l’ultima striscia era fatta di oro purissimo, con dei rilievi che rappresentavano i simboli di potere, bellezza, fertilità e armonia. La riconobbi all’istante, era la collana della Regina.

“No Zoro, non posso” dissi guardandolo incredula “Era la collana di tua madre, io non posso accettarla, e non ho mai voluto veramente averla, io volevo solo stare con te. Non posso accettarla”

“No, non puoi” disse lui guardandomi intensamente negli occhi “Devi prenderla. Mia madre mi ha fatto promettere di darla solo alla donna che amavo, è tua di diritto”

Non ebbi la forza di replicare, ormai sopraffatta dall’amore che mi mostrava.

“Grazie” riuscii a dire.

Lui mi baciò nuovamente, questa volta con desiderio.

Non riuscii e non volli oppormi mentre mi trascinava delicatamente verso il letto.

 

ANGOLO DI ROGI

Scusate per il ritardo, ma con le feste non ho avuto tempo di scrivere, e inoltre il 26 sono partita per una vacanza che sinceramente mi sarei volentieri risparmiata.

Comunque, eccomi con un nuovo capitolo, non vi aspettavate Rufy vero?

Il caro capitano si vedrà nel prossimo capitolo non temete ^^

Zoro ha perfettamente chiaro in mente cosa deve fare, la domanda è ci riuscirà?

Ovviamente lo scoprirete solo leggendo XD

Vi faccio l’augurio di un buon anno, un po’ di ritardo, ma meglio tardi che mai no? ^^

Spero che vi porti tanta fortuna!

Un abbraccio a tutti!
Achamo: condivido, in televisione ci sono delle cose mostruose, oramai le reti non hanno più pudore. Ma la cosa che fa più incavolare è il fatto che girano cose oscene e poi la mediaset si mette a censurare parti di One Piece (e altri manga) solo perché fanno vedere un sedere, sono degli ipocriti. Comunque sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo ^^ ho faticato a scriverlo perché avevo sempre il terrore di cadere nel volgare, quindi sono super felice di esserci riuscita ^^ Anche perché secondo me descrivere solo l’atto è una cosa molto banale, rende di più descrivere cosa si prova, no? Come al solito grazie per i complimenti e spero che ti piaccia anche questo capitolo!

Alla prossima!!

Ciao Fantastica2!!

Ezzy O: scusa per l’attesa ma i miei mi hanno trascinata in un posto dimenticato da Dio a passare un Capodanno, scusa per il termine, di merda, quando potevo essere nella casa in montagna del mio migliore amico con tutta la compagnia… dettagli….. Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo ^^ Eh il Faraone sarà una bella gatta da pelare, anche se i nostri cari amanti faranno di tutto per non farsi scoprire……….. Che ci riescano e un altro paio di maniche…. Grazie se mi stai ancora seguendo! Ciao!

Stella94: Eccomi! Scusa se non ho recensito alla tua storia ma sono appena tornata a casa T.T ora mi rifaccio XD sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo! Alla prossima!

yuukilalla: grazie per i complimenti ^^ mi fai arrossire!! XD Spero che continuerai a seguirmi fino alla fine ^^

Little Mars PR: scusa per l’attesa T.T ma proprio non ho avuto tempo T.T spero che mi perdonerai! Meno male che non è da raiting rosso, perché sinceramente non so come decretarle certe scene… spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!! Ciao!!

Ps: si molto gradite ^^

CillyScarlet: devo ammettere che sono stata molto influenzata da Moulin Rouge dove è presente quella magnifica canzone ^^ Il personaggio di Satine mi ha sempre affascinata tantissimo e caratterialmente è forte e decisa come Nami, quindi c’è molto di quel fantastico film in questa fic ^^ ps: grazie, sono felice che ti sia piaciuto il modo in cui ho descritto ^^

ladyvampire90: grazie, sono contenta che ti piace la mia fic e spero che continuerai a seguirla! Sì concordo, Zoro è il migliore, se solo fosse reale!! Mannaggia che ingiustizia!! =) Alla prossima!! Ciao! Grazie per i complimenti ^^

ecila94hina: sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente ^^ e spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo. Per vostra sfortuna sono una perduta romantica e credo ciecamente nell’amore, è quindi stata una mia priorità descrivere la differenza tra l’amore e il sesso, contenta di esserci riuscita. Alla prossima! Ciao!

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12

CAPITOLO 12

 

“Cosa?!” Nojiko mi guardava incredula “Stai scherzando, vero?”

Scossi la testa “No, preparate i bagagli”

“Aspetta, non ho capito, il Principe ci da una casa?” chiese Ace.

Annuii “Esatto, però non deve saperlo nessuno, partirete in segreto il prima possibile e poi io e Zoro vi raggiungeremo”

Mia sorella mi guardò male “Non voglio lasciarti a palazzo da sola”

“Rimango io” si offrì Nico Robin.

“No, non voglio” dissi decisa “Voglio che partite tutti e tre il prima possibile”

“Sta per succedere qualcosa vero?” Ace mi guardò negli occhi.

“Probabilmente, ma non so niente e meno sappiamo meglio è”

“Ci sarà un colpo di stato” Ace era sicuro di quello che diceva “È stato il principe ad insistere che l’esercito tornasse, segno che lo vuole in città per spodestare Mihawk”

Deglutii spaventata, pensando che molto probabilmente Zoro avrebbe combattuto una battaglia.

“Non so cosa vuole fare, so solo che il palazzo non sarà più molto sicuro”

“Non sarà più sicuro neanche per te!” esclamò Nojiko “Non ti lascio qui!”

Sospirai “Ace prenditi cura di lei”

Lui mi guardò negli occhi “Lo farò”

Nojiko gli lanciò un’occhiataccia “Cosa volete fare? Caricarmi su una carovana a forza?!”

“Se sarà necessario” replicò Ace.

“Ehi! Guarda che non puoi tornare quando ti pare e dettare legge!”

Alzai gli occhi al cielo, si erano ritrovati da meno di un giorno e già ricominciavano a discutere. Solitamente le loro discussioni finivano per essere sedate a letto, ma sapevo che quella volta serviva un mio intervento.

“Nojiko” lei mi guardò “Io lo amo, non posso lasciarlo, non ora”

Lei si calmò e mi guardò dolcemente “Non ho nessuna possibilità di riuscire a portarti via con me, vero?”

Scossi la testa “No, mi dispiace” 

Sospirò.

“È una sua scelta, non puoi proteggerla in eterno” disse Nico Robin.

Sorrisi per ringraziarla.

Nojiko si avvicinò a me “D’accordo ma promettimi che farai attenzione e che non ti metterai nei guai”

Sorrisi “Te lo prometto”

Non avevo idea che avrei tradito quella promessa molto presto.

 

Nel pomeriggio andai in biblioteca, Bibi mi aveva riferito un messaggio di Zoro che mi chiedeva di incontrarlo lì.

Quando entrai sentii delle voci che parlavano sommessamente. Mi diressi verso di esse, passando tra i numerosi scaffali che riempivano la stanza. Mi guardai attorno chiedendomi quanti libri ci fossero li dentro, decine? Centinaia? Mi parevano migliaia di migliaia.

Finalmente vidi Zoro che parlava con Trafalgar e un ragazzo moro che non avevo mai visto prima.

“Zoro”

Lui si girò e sorrise “Nami, vieni”

Ubbidii e mi avvicinai a loro.

“Nami ti presento mio cugino, Rufy”

Lui fece un inchino “Zoro mi ha parlato molto di te” disse sorridendo.

Lo guardai un po’ sbalordita, sembrava un bambino, non mi pareva assolutamente adatto per diventare un Faraone.

“Io invece non so niente su di te” ammisi.

Lui rise “È normale, Zoro non mi sopporta”

“Non è vero!” si difese lui “Semplicemente a volte ho voglia di ammazzarti”

“Ma non ci riesci mai!” replicò lui facendo la linguaccia.

Sì, era decisamente un bambino.

Guardai Zoro incredula, voleva lasciare l’Egitto nelle mani di quel ragazzino?

“Vogliamo concludere il discorso?” chiese Trafalgar leggermente infastidito.

“Certo” disse Rufy, il suo viso cambio immediatamente, da bambino divenne adulto in un secondo. Ora era serio e concentrato.

“Un centinaio di uomini possiamo farli entrare dall’armeria, mentre una cinquantina dalla stalla, lì ci sono meno uomini, poi sicuramente ci servono degli uomini dall’interno,” il ragazzo parlava sicuro e deciso, sembrava molto predisposto a creare tattiche di guerra “Approfitteremo della festa per accogliere Hancock e il Re, possiamo mascherare i soldati da servitori”

“Perché solo cinquanta uomini dalle scuderie? Mi sembra rischioso” disse Trafalgar.

Rufy scosse la testa “Tutti i cavalli saranno utilizzati per la parata e per la difesa dell’entrata del palazzo, niente cavalli nelle scuderie, niente guardie per controllarli”

Mi dovetti ricredere subito su quel ragazzo, sapeva quello che diceva.

Zoro annuì “Mi sembra perfetto”

A me invece sembrava tutt’altro che perfetto, era rischioso, troppo rischioso. Guardai Zoro spaventata, e se qualcosa fosse andato storto?

“Ti sei accordato con Franky?” chiese Zoro.

Trafalgar annuì “Sì, sarà pronto al porto” rispose guardandomi.

Corrugai le sopracciglia, qualcosa non mi convinceva.

“Bene, allora speriamo che gli dei ci assistano”

 

ANGOLO DI ROGI

E dopo un’eternità sono tornata anche su questa storia, spero che chiunque la stava seguendo ci sia ancora =) Mi scuso per aver lasciato questa storia ferma per così tanto tempo me ne vergogno. Però posso dirvi che ho finito di scriverla e la aggiornerò periodicamente una volta alla settimana promesso =)

Grazie a chiunque legga questa storia!

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13

CAPITOLO 13

 

 Due giorni dopo mia sorella, Robin e Ace partirono. La separazione da mia sorella fu terribile, soprattutto perché avevo la netta sensazione che non l’avrei rivista. Vidi Robin versare delle lacrime per la prima volta in vita mia e mi fece rendere conto di quanto fosse sofferta quella separazione. Ma non avevo scelta, non potevo lasciare Zoro da solo, così strinsi i denti e le salutai, rassicurandole che presto ci saremmo riviste. Per non insospettire il Faraone avevo finto di andare via con loro, ma in realtà mi ero presa una camera in una locanda per qualche notte.

“Stai bene?”

Sobbalzai sentendomi abbracciare.

“Non riesco a dormire” dissi rilassandomi nel suo abbraccio.

Ormai passavo ogni notte con Zoro, lui sgattaiolava fuori dal palazzo appena calato il tramonto e veniva da me. La cosa più straziante era svegliarsi la mattina senza lui affianco. Sapevo benissimo che doveva tornare a palazzo prima dell’alba, però quando mi svegliavo sola sentivo sempre una atroce fitta al cuore.

“Sei preoccupata per Nojiko?” mi sussurrò all’orecchio, causandomi dei brividi su tutto il corpo.

“No, Ace si prenderà cura di lei”

“Cosa c’è allora?”

Mi morsi un labbro “Sono preoccupata per te”

Lui sospirò “Non devi preoccuparti, andrà tutto bene”

Mi girai verso di lui cercando i suoi occhi nel buio della stanza “I complotti finiscono sempre male”

“Non finirà male” disse accarezzandomi una guancia.

Sentivo un groppo in gola e lo stomaco si contorceva, avevo una brutta sensazione.

“Ti prego scappiamo, lascia fare tutto a Trafalgar e Rufy”

“Non posso amore mio, non posso abbandonare il mio popolo”

Lo capivo, non volevo che la gente continuasse a soffrire per il regno di Mihawk, ma allo stesso tempo non volevo che rischiasse la vita.

“Stai tranquilla, non ti succederà niente”

“Io non mi preoccupo per me, mi preoccupo per te”

Sospirò “Ho già fatto preparare una nave per domani sera,  andrai al porto e io resterò finché non ci sarà più bisogno di me, poi ti raggiungerò, va bene?”

 “Non resterai per uccidere Mihawk?” chiesi stupita.

Lui scosse la testa “Io non voglio ucciderlo, se ne occuperà Rufy”

Mi sentii rassicurata “Va bene”

Lui mi strinse a sé e affondai il viso nel suo petto “Non permetterò che ti succeda qualcosa”

Sentì le lacrime pizzicarmi gli occhi, avevo un terribile presentimento, il presentimento che presto l’avrei perso.

“Zoro, promettimi che non morirai”

“Ehi” disse lui accarezzando mi una guancia “Non morirò, te lo prometto”

Annuii poco convinta.

“Nami, niente e nessuno potrà tenermi separato da te” sussurrò dolcemente “Io tornerò sempre da te”

Anche in quel momento quella frase mi suono come una bugia.

 

Sospirai nuovamente. Mi alzai dal letto ricominciando a camminare su e giù per la stanza. Era sera, e non una sera qualunque, ma la sera del colpo di stato. Stavo aspettando Trafalgar che mi venisse a prendere per portarmi al porto, solo che era dannatamente in ritardo.

Zoro mi aveva assicurato che sarebbe arrivato non appena fossero calate le tenebre, ma il sole era già tramontato da più di mezz’ora. L’attesa iniziava a logorarmi, mentre la paura che succedesse qualcosa a Zoro diventava sempre più opprimente.

Mi rimisi a controllare i bagagli, se così si potevano definire, era una sacca con dentro qualche vestito. Ricontrollai di aver messo tutti i miei effetti personali e il mio sguardo cadde sulla collana.

Il mio cuore si riscaldò.

Mia madre mi ha fatto promettere di darla solo alla donna che amavo, è tua di diritto.

Le parole di Zoro riecheggiarono nella mia testa, facendomi sentire per un attimo felice.

Sì, felice. Una parola così semplice sembrava non potesse racchiudere il suo vero significato. Mi sentivo completa, mi sentivo perfetta, ero in armonia con il mondo e con me stessa, quando lui era con me.

Sentì un vuoto allo stomaco.

Lui ora era a palazzo, a capeggiare una rivolta.

Scossi la testa cercando di tener lontano quel pensiero. La sola possibilità che lui si ferisse, o peggio, che morisse, mi terrorizzava. Senza di lui non ero nulla.

In quel momento bussarono alla porta.

Come una saetta scattai verso la maniglia e la aprì.

“Alla buon ora Trafalgar”

Rimasi bloccata per qualche secondo vedendo il generale con due soldati ai lati.

Lui mi guardò per un attimo “Perquisite la stanza, la collana deve essere qui”

Corrugai le sopracciglia “Cosa?!”

I due soldati entrarono nella stanza spingendomi bruscamente a lato.

Uno iniziò a rovistare nella mia borsa.

“Ehi! Cosa diavolo fai!” esclamai.

Trafalgar mi afferrò per un braccio “Stai ferma, ladra”

Ladra?

“Trovata signore”

Mi girai e vidi che il soldato teneva in mano la mia collana, o meglio, la collana della Regina.

In quel momento capii.

“Bastardo traditore!” urlai contro Trafalgar, tentando di liberarmi dalla sua presa ferrea “Cosa vuoi fare a Zoro?!”

Lui mi guardò con sufficienza “Arrestatela”

I due soldati mi afferrarono per le braccia.

Tentai di liberarmi, dimenandomi come una furia ma senza alcun risultato, erano troppo forti. Sentì una fitta alla testa e tutto divenne nero.

 

ANGOLO DI ROGI

Eccomi qua di nuovo, ho deciso di aggiornare prima perché i prossimi due giorni sarò via da casa e quindi non avrei potuto aggiornare. Beh ora cominciano i dolori per i due amanti! Fatemi sapere che ne pensate!

A presto!

Rogi

 

Ringrazio Kidaska per aver commentato il capitolo precedente =)

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14

CAPITOLO 14

 

Le catene mi rodevano i polsi. In quella dannata cella non passava un raggio di luce. Buio, il buio mi circondava da un tempo indefinito. Non sapevo dire se da ore o da giorni. Avevo tutti i muscoli indolenziti e la testa mi pulsava ancora per il dolore. Più sforzavo la vista per cercare di capire cosa mi circondava, più le tenebre si facevano dense.

L’unica cosa che sapevo era che sarei stata giustiziata per aver rubato la collana della Regina. Me l’aveva detto la guardia mentre mi metteva quelle dannate catene.

Una lacrima lenta e solitaria scese sulla mia guancia. Sì, come un’idiota avevo sperato di poter essere felice per sempre, ma non mi era concesso un lieto fine, questo lo sapevo. Altre lacrime scesero sul mio viso. Non ero triste perché stavo per morire, no, non avevo paura della morte. Piangevo perché Zoro avrebbe sofferto a causa mia.

Venni percorsa da singhiozzi sempre più insistenti.

Mi sentivo una persona orribile, non solo avevo lasciato che Zoro si innamorasse di me, ma con la mia morte gli avrei causato anche un dolore eterno.

Scoppiai a piangere senza alcun contegno.

La mia vita era finita, ed era terribile avere la certezza che anche quella di Zoro sarebbe finita non appena la lama affilata del boia sarebbe calata sul mio collo.

Rabbrividii pensando che probabilmente Mihawk lo avrebbe costretto ad essere in prima fila alla mia esecuzione.

Perché sono stata così stupida?

Dovevo andarmene quella notte, cercare di proteggerlo da questo dolore.

“Nami non devi piangere, non devi. L’amore è una benedizione e una maledizione allo stesso tempo. Ma non devi piangere, devi essere grata per averlo ricevuto. Una vita senza amore è terribile, più terribile che vivere sulla strada”

La voce di Nojiko mi impose di smettere di piangere.

Quegli ultimi mesi passati con Zoro erano stati la mia vita e la sua. Prima o poi la vita di tutti finisce, e la nostra sarebbe finita presto.

Mi asciugai le lacrime e cercai di fermare i singhiozzi.

Niente rimorsi, niente rimpianti, avevo vissuto la mia vita, ed era stata un’esperienza meravigliosa. Prima o poi anche Zoro se ne sarebbe reso conto.

Sorrisi nel buio, ero pronta per morire.

 

 

Trafalgar mi spinse dentro la sala del trono, e ci mancò poco che le catene che avevo ai piedi non mi fecero cadere.

Gli lanciai un’occhiata assassina. Sì, per la prima volta in vita mia desideravo uccidere qualcuno.

“Non mi guardare così, puttana” mi disse con disprezzo.

Stranamente mi sentii offesa per quel commento, forse perché avevo smesso di essere un semplice oggetto del piacere.

Come risposta gli sputai in faccia.

Lui arrossì per la rabbia e mi tirò un mal rovescio in viso, che mi fece cadere per terra. Sentì una guancia pulsare, mi portai una mano sulla parte colpita cercando di alleviare il dolore.

“Provaci ancora e giuro che ti ammazzo” sibilò minaccioso.

“Fermo Trafalgar” quella voce mi fece rabbrividire.

Alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti il Faraone.

Deglutii terrorizzata, cosa voleva da me?

Lui mi porse una mano.

Lo guardai incredula e tremando la afferrai. Mi aiutò a rialzarmi.

“Non vogliamo che sia già ammaccata prima che arrivi Zoro, giusto?” mi guardò e i suoi occhi minacciosi mi fecero rabbrividire.

Mi sentii gelare.

“Cosa volete da Zoro?” riuscii a mormorare.

Mihawk sorrise “Vedi Nami, ti chiami Nami giusto?”

Annuii leggermente.

“Trafalgar si è fatto scoprire da Zoro mentre si accordava con i miei generali per prendere in un’imboscata i rivoltosi, e il mio caro figlioccio è riuscito ad avvertire i generali di rinviare il colpo di stato” deglutii iniziando a capire perché ero lì “Zoro non ha mai dato a Trafalgar i nomi di tutti i traditori, quindi ce li deve dire Zoro” mi guardò intensamente negli occhi “Mi dispiace Nami che lui si sia innamorato di te. Dico sul serio, sei una bellissima ragazza, mi dispiace che ci vai di mezzo”

Il mio stomaco si contorse, come poteva essere così spietato?

Il portone principale si aprì.

“Lasciatemi!”

Mi girai verso la sua voce e lo vidi entrare nella sala del trono scortato da due guardie che lo tenevano per le braccia.

“Zoro” mormorai.

Lui alzò lo sguardo e mi vide “Nami” rimase bloccato per qualche secondo poi si liberò dalle guardie e corse verso di me.

Prima che potesse stringermi a sé Trafalgar si parò davanti.

“Levati di mezzo” ringhiò Zoro “O giuro che di uccido con le mie mani”

“Zoro, è questo il modo di salutare un amico?” chiese Mihawk prendendomi per un braccio.

Lui guardò il suo patrigno con occhi pieni di odio “Non ti azzardare a toccarla”

“Incatenatelo” ordinò il Faraone.

Le due guardie che avevano portato Zoro lo afferrarono saldamente, tutte le resistenze del Principe furono inutili a ben presto si ritrovò con le catene alle mani.

“Bene figliolo, sai cosa vogliamo sapere”

“Non ti dirò niente! Bastardo!” urlò lui infuriato.

Mihawk sorrise minaccioso “Non ti sei chiesto perché Nami sia qui?”

Zoro sbiancò guardandomi negli occhi.

“No, non oseresti”

“Non oserei?” mi accarezzò una guancia, chiusi gli occhi terrorizzata mentre il mio cuore iniziava ad accelerare spaventato “Ne sei convinto?”

“No! Non toccarla!”

“Trafalgar”

Sentii la voce di  Zoro urlare il mio nome, poi ci fu solo dolore.

 

ANGOLO DI ROGI

Bene, ed ecco un altro capitolo, devo annunciare che siamo agli sgoccioli della storia, mancano solo due capitoli… Probabilmente nessuno si aspettava questa svolta, ma io vi avevo avvertiti all’inizio…

Lasciate qualche commento se vi va =)

Grazie a tutti voi che leggete questa storia ^^

Rogi

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15

CAPITOLO 15

 

Dei rumori sempre più insistenti mi fecero lentamente riprendere conoscenza.

Aprii gli occhi e vidi che il buio mi circondava. Ero di nuovo nella cella, senza avere la minima idea di quanto tempo avessi passato priva di sensi.

Gemetti sentendo tutte le parti nel mio corpo dolere.

Zoro aveva ceduto quasi subito vedendo Trafalgar infierire su di me, purtroppo a Mihawk non era bastato sapere quei nomi.

Cercai di mettermi seduta ma una fitta al petto mi ricacciò a terra. Respirai affannosamente cercando di ignorare il fuoco che divampava nei polmoni ad ogni respiro.

Zoro aveva pianto, era arrivato a pregare Trafalgar di fermarsi, ma lui non l’aveva fatto. Mihawk voleva dare una lezione al suo figlioccio e non gli bastava condannarmi a morte, voleva vederlo soffrire.

Mi sentivo tutte le ossa frantumate.

Sentii le lacrime scendermi sul viso.

“Zoro” mormorai.

L’unica cosa che volevo era stare un’ultima volta tra le sue braccia, sentendomi al sicuro dal mondo interno, ma sapevo bene che non mi era concesso.

I rumori provenienti dalla strada divennero sempre più forti, gente che correva e che urlava.

Corrugai le sopracciglia. Cosa stava succedendo?

Sentii delle voci bisbigliare nella cella di fianco la mia. Cercai di capire cosa dicevano ma erano troppo basse.

“Scusatemi” dissi cercando di attirare la loro attenzione “Sapete cosa sta succedendo?”

“Il popolo si sta ribellando a Mihawk” mi rispose una voce profonda.

 “E sicuramente Rufy starà guidando la rivolta” aggiunse un’altra voce.

Il mio cuore accelerò “Voi conoscete Rufy?”

“Sì, siamo al suo servizio” mi rispose la prima voce.

Abbassai la testa “Allora voi siete i generali di Zoro, mi dispiace molto, è colpa mia se siete qui” dissi colpevole.

Sentii qualcuno muoversi.

Alzai la testa ed intravidi il viso di un uomo “Tu sei Nami?”

Il mio stomaco si contorse “Sì”

Lui sorrise, o almeno così mi parve, “Non è colpa tua, la colpa è solo di Mihawk”

Mi sentii rincuorata, anche se il senso di colpa faticava ad abbandonarmi.

“Come vi chiamate?”

“Io sono Smoker, lui è Aokiji”

All’improvviso la porta delle prigioni si aprì. La flebile luce che entrò mi accecò per un attimo.

Sbattei le palpebre vedendo una sagoma familiare “Rufy!”

Lui mi vide e si diresse verso di me.

Aprì la cella, dove aveva trovato le chiavi?

“Rufy cosa sta succedendo?”

“C’è stata una rivolta quando Mihawk ha annunciato che avrebbe giustiziato Hancock e suo padre” mi rispose armeggiando con le catene “Ora vi libero tutti quanti”

“Zoro dov’è?” chiesi preoccupata.

“È rinchiuso nelle sue stanze, piantonato da tre guardie”

“Qual è il piano Rufy?” chiese Smoker.

“Conquistare il palazzo e uccidere Mihawk”

“Mi piace l’ultima parte” ghignò Aokiji.

Aprì anche l’ultima catena “Riesci a camminare?” mi chiese.

Provai a muovere una gamba ma mi guadagnai solo una fitta atroce al ginocchio “No, mi dispiace”
“Non c’è problema” mi prese in braccio come se pesassi quanto una piuma e si diresse fuori dalle prigioni, la brezza notturna mi fece rabbrividire.

Mi guardai attorno, eravamo vicini al mercato e c’era un putiferio di gente. Tutti correvano armati di spada o con delle torce infuocate. Mi girai verso il palazzo e lo vidi in fiamme.

“Il palazzo” mormorai.

Il fuoco lo avvolgeva in una coperta di morte, micidiale e spietato cercava lentamente di distruggerlo.

“Dannazione” mormorò Rufy appoggiandomi per terra.

Il mio cuore accelerò, lui non poteva essere ancora nel palazzo.

“Resta qui” mi disse, poi tornò dentro le prigioni a liberare gli altri.

Guardai le fiamme divampare sempre più minacciose e più le guardavo più il mio istinto mi diceva che lui era ancora là. Vidi per terra un bastone di legno, che probabilmente era stato utilizzato per mettere in piedi una bancarella. Lo afferrai e tentai di mettermi in piedi. Mi misi in ginocchio e lentamente mi alzai facendo forza sul bastone, il dolore mi afferrò tutto il corpo. Gridai ma non mollai la presa. Il sudore mi imperlò la fronte per quell’atroce fatica. Riuscii miracolosamente a mettermi in piedi, tenendomi ben stretta il bastone. Iniziai a zoppicare verso il palazzo, trainata dalla forza della disperazione. Intorno a me era scoppiato un inferno, migliaia di persone gridavano e correvano per le strade senza motivo ne meta, ma io non li sentivo. Il quel momento pensavo solo a Zoro, lui non poteva lasciarmi.

Riuscii ad arrivare all’entrata del palazzo, ma al primo gradino il ginocchio cedette e caddi a terra. Il respiro divenne affannoso per le fitte atroci che mi giungevano da ogni parte del copro.

Sentii le lacrime rigarmi il viso.

Digrignai i denti e afferrai il bastone. No, non mi sarei arresa così facilmente. Cercai nuovamente di mettermi in piedi ma quel dannato ginocchio non voleva saperne di stare dritto.

Caddi.

Ci riprovai.

Caddi di nuovo.

Poi ancora e ancora.

Le fiamme si avvicinavano ogni secondo di più e il caldo stava diventando insostenibile. Ma non mi interessava. Io dovevo trovarlo.

Allungai una mano verso il secondo gradino, lo afferrai e urlando per il dolore strisciai in avanti.

Sentivo le braccia sempre più deboli ma non mi fermai. Strisciai ancora verso l’entrata, serrando i denti nel tentativo di non urlare.

La mano scivolò su un liquido rosso. Mi guardai e vidi un’enorme pozza rossa macchiarmi il ventre.

“Dannazione!” imprecai a fatica.

Arrivai alla fine delle scalinate con la vista che si stava annebbiando.

Strizzai gli occhi cercando di non perdere i sensi.

Una sagoma sfuocata camminava in fondo al corridoio. Cercai di mettere a fuoco e vidi che era un uomo. Si stava dirigendo verso di me. Sforzai ancora la vista e riconobbi i suoi capelli verdi.

“Zoro! Zoro!” urlai con il fiato che mi era rimasto in corpo.

Sentii la gola secca a causa della cenere che iniziava a saturarmi il respiro.

Lui si avvicinava sempre di più a fatica.

“Zoro!” lo chiamai ancora.

Ormai era a pochi metri da me. All’improvviso cadde.

“No!!”

Strinsi i denti e cercai di alzarmi, senza alcun successo. Ero di nuovo a terra.

La vista si fece di nuovo sfuocata.

Urlai tutta la mia disperazione e con le ultime forze che mi erano rimaste tentai di mettermi in piedi. Grazie a qualche Dio ci riuscii, e barcollai malamente fino a lui. Appena fu a portata, mi lasciai cadere in ginocchio e gli presi il viso tra le mani.

“Zoro”

Le mie lacrime caddero sul suo viso insanguinato, aveva uno squarcio al posto dell’occhio sinistro e il suo sangue era dappertutto. Ispezionai il resto del suo corpo e vidi un enorme macchia rossa sul suo petto.

No, lui non poteva morire.

“Zoro”

Lui aprì l’occhio sano e mi guardò “Nami”

“Cosa ti è successo?” chiesi a fatica, ormai i singhiozzi erano così forti da sovrastare le parole.

“M-Mihawk è morto” balbettò, alzò un braccio e mi accarezzò il viso “Devi scappare Nami”

Il mio cuore accelerò frenetico, sperando inutilmente di poter sopravvivere all’inevitabile.

“No, non ti lascio”

“Se rimani qui morirai”

“Preferisco morire che vivere senza di te” dissi accarezzandogli una guancia.

No, non avrei mai potuto vivere senza di lui.

“Me l’hai promesso”
Il mio cuore si fermò per qualche secondo. Scossi la testa.

“Ti prego Nami, vai via”
“Non puoi chiedermelo”

Guardai per un attimo le fiamme che si avvicinavano sempre più minacciosamente e all’improvviso divennero  benevole, presto avrebbero avvolto entrambi e mi pareva la cosa più giusta del mondo.

“Nami!”

Mi girai sentendomi chiamare, Rufy apparve tra le fiamme.

Mi vide e corse verso di me “Merda” mormorò quando vide Zoro.

“Ehi cugino” disse sforzandosi di sorridere.

“Zoro ti porto via da qui ora”

“No, Rufy mi fai un ultimo favore?”

“Certo” rispose immediatamente.

“Porta via Nami”

“No!” urlai.

“Per me è troppo tardi, salvala, portala da sua sorella”

Rufy lo guardò intensamente mentre annuiva leggermente “Tornerò a prenderti, te lo prometto” Mi aggrappai disperatamente a Zoro. Non volevo lasciarlo, non potevo.

“Ti amo Nami, e ti amerò per sempre” mi sussurrò all’orecchio.

Mi sentii afferrare, e in un secondo mi ritrovai in braccio a Rufy.

“No! No! Lasciami!” gridai disperata, ma ormai lui stava già correndo verso l’uscita.

Iniziai a dimenarmi ignorando il dolore lancinante che accompagnava ogni mio movimento.

“Lasciami! Devo stare lui! Lasciami!” urlai piangendo disperata “Zoro!!”

Ma ero troppo debole, non ero riuscita neanche a fargli perdere l’equilibrio “Mi dispiace Nami”

Le lacrime inondarono il mio viso. Zoro, il mio Zoro.

L’ultima cosa che vidi furono le fiamme che arrivavano fino al cielo buio, poi persi i sensi.

 

Il giorno dopo ero su un’imbarcazione, diretta da mia sorella e da Robin. Da quel giorno non rividi più Rufy, mi arrivò una sua lettera dove mi diceva che il Faraone era morto nell’incendio e quando era tornato per prendere Zoro era troppo tardi. Pochi giorni dopo Rufy venne incoronato Faraone e sposò la Principessa Hancock sottoscrivendo così la pace tra i due paesi. Fu un sovrano pacifico e attento al suo paese, l’Egitto sotto il suo governo rifiorì diventando un paese ricco e con poche disuguaglianze sociali. Era andato tutto per il meglio per il mio paese, ma non si poteva dire lo stesso per me.

Avere la certezza che non avrei più rivisto Zoro mi gettò nella disperazione più totale, ne Nojiko ne Robin riuscirono a trovare qualcosa che mi convincesse a continuare a vivere. Lui non c’era più, e io non desideravo altro che morire.

Proprio quando decisi di farla finita, sentii distintamente qualcosa agitarsi dentro di me. Aspettavo un bambino, suo figlio. Così continuai a vivere, se così si può dire, la mia vita era finita con lui in quelle fiamme e quello che facevo era solo tirare avanti. La nascita della nostra bambina mi ridiede la felicità, ma ogni volta che la guardo rivedo Zoro. È difficile da ammettere, ma mi rendo sempre conto che non sono e mai sarò totalmente felice come quando ero con lui.

Ora sono qui a scrivere questa storia, non so se l’ho fatto per mettere ordine nella mia testa o per cercare il significato della mia vita. So solo che la storia da raccontare è finita.

Sono convinta che se qualcuno la leggerà rimarrà profondamente deluso, ma io vi avevo avvertiti, in questa storia non c’è un lieto fine.

 

ANGOLO DI ROGI

*si nasconde prudentemente dietro uno scudo improvvisato*

Emm… Beh direi che molti di voi vorrebbero uccidermi, però sappiate che la storia non è ancora finita, c’è un ultimo capitolo… Spero che nonostante tutto mi seguirete anche nell’ultimo atto di questa fic =)

A presto

Rogi

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16

CAPITOLO 16

 

CINQUE ANNI DOPO

 

Sbirciai verso mia mamma e la vidi intenta a guardare un vestito. Era il momento giusto. Con molta calma feci un passo verso la strada laterale, cercando di sparire nella calca generale che mi circondava. Ancora un altro passo, così non ero più nella sua visuale diretta. Ancora uno e avrei potuto darmela a gambe. Lentamente, un altro passettino..

“Harumi vieni qui!”

Sbuffai, ma come diavolo faceva a scoprirmi sempre?

“Ma mamma! Mi annoio!” mi lamentai.

Lei mi guardò male “Sei una monella!”

“Su dai Nami, lasciala andare a giocare” mi difese la zia.

“Sì mamma, per favore!” esclamai facendole gli occhi dolci.

Lei sospirò “E va bene! Però poi non ti lamentare se non ti piacciono i vestiti che ti compro!”

“Grazie mamma!” esclamai correndo lontano dal mercato.

Detestavo andare a fare compere, preferivo giocare con Aki che purtroppo era in convalescenza dopo una settimana di febbre e non poteva uscire di casa. Ci aveva provato, ma Ace l’aveva beccato e l’aveva rinchiuso in camera facendogli da cane da guardia.

Corsi verso il fiume. La mamma non voleva che ci andassi, diceva che era pericoloso, pericoloso per cosa lo sapeva solo lei. Beh, effettivamente ogni tanto c’erano i coccodrilli, ma non ero così stupida da farmi una nuotata! Mi piaceva andare al molo per vedere le barche che arrivavano da posti lontani e sperduti nel mondo, che portavano con sé spezie, tessuti e qualsiasi oggetto che fosse fuori dal comune. Effettivamente, ero molto curiosa riguardo a tutto quello che arrivava dal fiume, così quando avevo un po’ di tempo libero andavo sempre lì.

Arrivai al molo e con delusione vidi che non c’era nessuna nave.

Piegai involontariamente le labbra all’ingiù.

“Ehi, mocciosa”

Mi girai sentendo quella voce sconosciuta. Mi ritrovai davanti un uomo alto e muscoloso, con un occhio solo e i capelli verdi.

Spalancai la bocca guradandolo incredula, aveva il mio stesso colore di capelli.

Mi ripresi “Non sono una mocciosa signore, ho quattro anni e mezzo!” esclamai fiera.

Lui mi guardò intensamente, sembrava che cercasse tratti familiari nel mio viso.

“Ho bisogno di una mano, sto cercando una vecchia amica che vive qui, magari tu la conosci”

“Magari” confermai “Ma le informazioni costano”

Lui sgranò l’occhio sano “Come scusa?”

Alzai un sopracciglio “Voglio una moneta d’oro”

Mi guardò per qualche secondo poi ridacchiò divertito “Sei uguale a tua madre”

“E tu come fai a sapere chi è mia madre?” chiesi sospettosa.

“Si chiama Nami, giusto?”

 “E come fai a saperlo?” chiesi stupita.

Lui si abbassò per guardarmi più da vicino “Diciamo che conosco tuo padre”

Corrugai le sopracciglia diffidente “Mio padre è morto prima che io nascessi”

“Te l’ha detto la mamma?”

Annuii convinta.

Lui sorrise dolcemente “Cosa sai su di lui?”

“Che era un uomo forte e coraggioso, e che è morto per salvare me e la mamma”

La mamma non parlava molto di lui, ogni volta che provavo a chiedere informazioni le diventavano gli occhi lucidi, sembrava che non avesse mai superato la sua perdita.

“Senti piccolina, la mamma si è sposata?”

Scossi la testa “No”

“E per caso sai come mai?”

Alzai un sopracciglio “Perché ti interessano queste cose sulla mia mamma?”

Lui sorrise “Se ti do quella moneta d’oro me lo dici?”

“Sì! Assolutamente!” esclamai.

Avevo bisogno di soldi per comprarmi un bellissimo pugnale che avevo visto al mercato, era da più di quattro mesi che raccoglievo i soldi e mi mancava giusto una moneta d’oro. Poi ovviamente c’era il problema di mia madre, non voleva che avessi delle armi, però ero sicura che avrei trovato una soluzione.

Lui mise una mano in tasca e tirò fuori una moneta d’argento.

Lo guardai male “La voglio d’oro”

“Te la darò quando risponderai alla mia domanda” disse sorridendo.

Sbuffai  “D’accordo, non si è più sposata perché dice che ama ancora papà e non può sposare qualcun altro”

Il viso dell’uomo si illuminò.

“Come ti chiami?”

Stavo per rispondere ma una voce fin troppo familiare mi interrupe.

“Harumi!”

Sobbalzai spaventata girandomi. Vidi mia mamma avvicinarsi a grandi falcate, era infuriata.

Ahia, adesso erano dolori.

“Quante volte te lo devo dire di non giocare vicino al fiume e di non parlare con gli sconosciuti?!”

L’uomo si alzò mostrando il suo volto e mia madre si bloccò, diventando una statua di sale. Sembrava che avesse visto un fantasma.

Andai verso di lei e le presi una mano “Scusami mamma, ma questo signore aveva bisogno di aiuto” tentai come scusa.

Ma lei non mi degnava di uno sguardo, continuava a fissare quell’uomo.

“Mamma” dissi cercando di richiamare la sua attenzione.

Mi guardò “Tesoro vai a casa, io ti raggiungo”

Annuii e corsi lontano da lei. Feci finta di andare a casa ma in realtà mi nascosi dietro un cespuglio e guardai cosa stava succedendo, ero curiosa di scoprire chi fosse quell’uomo.

“Zoro” mia madre mormorò quel nome.

Il mio cuore accelerò. Zoro era il nome del mio papà.

Guardai di nuovo lo sconosciuto e ritrovai tratti familiari che vedevo quando mi specchiavo nell’acqua.

Quello era mio padre.

“Rufy mi ha detto..”

“Sì, sono stato io a chiederglielo” la interruppe “Nami, mi dispiace di averti fatto credere che ero morto, ma era l’unico modo per tenervi al sicuro dai miei nemici” disse lui avvicinandosi alla mamma, che rimaneva immobile a fissarlo ad occhi sgranati “So che sono in ritardo ma non volevo portarmi dietro i miei flagelli, volevo ricominciare una nuova vita qua con te” le prese le mani ma lei le ritirò di scatto, come se si fosse scottata “Non volevo farti soffrire, ma era l’unico modo per liberarmi del mio passato e dei miei obblighi” la guardò profondamente negli occhi “Ti ho pensato ogni singolo secondo da quando ci siamo separati sperando di ottenere il tuo perdono”

“Cinque anni, sono passati cinque anni” mormorò.

“Lo so, sono ancora in tempo?”

A quel punto mamma gli gettò le braccia al collo iniziando a piangere di felicità.

Il mio papà iniziò ad accarezzarle dolcemente la schiena sussurrandole qualcosa all’orecchio. Sembravano fatti per stare insieme.

Sorrisi e mi girai. Corsi verso casa, impaziente di raccontare ad Aki che il mio papà era vivo.

 

ANGOLO DI ROGI

Ebbene sì, è finita anche questa fic. Dio che tristezza XD Bene spero di non avervi deluso con il finale =) e aspetto impaziente delle recensioni. Intanto comincio con i ringraziamenti, perché eravate proprio in tenti a seguire questa storia! O.o

Ringrazio per aver messo la storia tra le preferite:

1 - Achamo 
2 - 
BlAcK_pAnTeR_94 
3 - botticon_e 
4 - 
British_Girl_Alice 
5 - 
Chicco90 
6 - Chloe R Pendragon 
7 - CillyScarlet 
8 - 
gaia 4ever 
9 - jess_chan 
10 - 
killa_chan96 
11 - Kodomo 
12 - Lucry 97 
13 - Mars PR_Black Rose 
14 - 
mimi95 
15 - Monkey D Kira 
16 - 
PiccolaPeste123 
17 - saphi 
18 - 
Sayuri_91 
19 - SeitenKidara 
20 - 
topazio 
21 - yuukilalla 
22 - Zick 

 

Ringrazio per aver messo la storia tra le ricordate:

1 - AiraD 
2 - 
Black_phoenix95 
3 - 
CillyScarlet
4 - 
Jemanuele8891 
5 - 
jess_chan 
6 - 
sarachan93 
7 - 
Shnafna 

 

Ringrazio per aver messo la storia tra le seguite:
1 - 
Alexiel94 
2 - 
Anime_Love 
3 - 
Aryadaughter 
4 - 
astrea89 
5 - 
Battanovurza 
6 - 
BlindRainbow 
7 - 
Bliss_ 
8 - 
Castiel
9 - 
cola23 
10 - 
dovilia 
11 - 
dubhe93 
12 - 
Dudina00 
13 - 
ecila94hina 
14 - 
elelu96 
15 - 
Elfosnape 
16 - 
Ezzy O 
17 - 
helena485 
18 - 
JCMA 
19 - 
jess_chan 
20 - jesuisstupide 
21 - Kodomo 
22 - 
krystal86 
23 - 
La Fenice Nera_ 
24 - LadySaika 
25 - 
ladyvampire90 
26 - Mars PR_Black Rose 
27 - 
missnina91 
28 - Moyoko 
29 - 
Nami the Cat Burglar 
30 - NamiFolle 
31 - nicachan 
32 - Pandorasama 
33 - 
potter99 
34 - Sapphiria Kane 
35 - sashi 
36 - shaula 
37 - Shine_On 
38 - 
Shizuka90 
39 - yuukilalla 
40 - 
Zonami84 
41 - 
_Morgana_

Mi ha fatto davvero tanto piacere avere così tanti lettori e ringrazio tutti quelli che hanno lasciato una recensione! Anche se piccola =) In particolare ringrazio Achamo che in qualche modo mi ha convinta a riprendere questa storia e Zomi, Topazio e Kidaska per aver recensito tutti gli ultimi capitoli!!! ^^

Alla prossima fic!

Grazie ancora a tutti!

Rogi

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