La danzatrice del ventre di Rogi (/viewuser.php?uid=85633)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Prologo
La
danzatrice del ventre
PROLOGO
Mi chiamo Nami, ho 18 anni, e sono una
danzatrice del ventre. Mi guadagno da vivere esibendomi in un piccolo
spettacolo insieme a mia sorella Nojiko e alla mia migliore amica Nico Robin. La
vita per tre donne sole è dura, soprattutto se gli spettatori sono pochi.
Quando soffriamo la fame rubiamo o lavoriamo come concubine.
Si, siamo donne di malaffare, ma chi si
azzarda a giudicarci?
Per sopravvivere siamo disposte a tutto.
Nostra madre faceva il nostro stesso
lavoro e ne io ne Nojiko sappiamo chi siano i nostri padri. Non ci sono mai
stati ma non ne abbiamo mai sentito la mancanza.
L’Egitto è una terra bellissima e
spietata, la natura è selvaggia e non fa differenze tra uomini, donne o
bambini, se non sai come vivere ti uccide senza pietà.
La mia vita è sempre stata all’insegna
della mancanza, almeno fino a quando non ho incontrato lui.
Lui ha riempito la mia inutile e
insensata vita, lui mi ha donato il tesoro più prezioso, il suo cuore.
Non credevo nell’amore e non capivo
perché mia sorella si ostinasse tanto a portare in grembo il figlio dell’uomo
che aveva amato. La credevo una stupida, ma ora so che è una donna molto più
forte e coraggiosa di me. Per amare bisogna avere coraggio, soprattutto quando
si ha la certezza che quell’amore non potrà mai avere un lieto fine.
Mi chiamo Nami, ho 18 anni, e mi sono
innamorata del futuro Faraone d’Egitto.
Questa è la mia storia.
Non aspettatevi un lieto fine, perché
alla gente di malaffare non è concesso.
ANGOLO DI ROGI
Si, ho una nuova fic in mente….. spero
che come inizio vi attiri almeno un po’.
Ho sempre adorato alla follia gli egizi
e ho sempre avuto una mezza idea in testa, beh ora ho cominciato a scriverla…
Ditemi che ne pensate!!!
Ciao a tutti!!!
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 ***
Capitolo 1
CAPITOLO 1
La mia storia comincia nel 1330 a.C.
quando io, Nojiko e Robin arrivammo a Tebe. Era la città più bella che avessi
mai visto. Non avevo mai viaggiato molto nella mia vita e non ero mai entrata
nella capitale del mio paese, quindi la trovai ancora più stupefacente. Mentre
passavo per le strade affollate del mercato, trascinandomi dietro Ciglione -il
mio cammello- non facevo altro che guardarmi attorno affascinata. Le case erano
nuove, costruite con una strana pietra che conferiva loro un aspetto liscio e
perfetto, sicuramente era uno dei tanti strani materiali che arrivavano dalle
coste del Mediterraneo. Le vie erano colorate di oro e vari bassorilievi di
faraoni e di dèi adornavano i muri. Enormi statue di Horus e Anubi si affacciavano
sulle strade, quelle del Dio falco in oro e quelle del Dio sciacallo in pietra
nera. Non credevo negli Dèi, ma le statue del Dio della morte mi mettevano
sempre una paura tremenda.
Ero immersa in un mare di gente che
urlava quanto fosse raffinata e conveniente la loro merce. Le bancarelle straripavano
di carne, pesce, frutta, pelli, vestiti, gioielli e qualunque altra cosa sia
vendibile. Non avevo mai visto un suk così grande.
“Tieniti stretta la sacca”
Mi girai verso mia sorella mentre le mie
mani si stringevano attorno alla sacca. Lì dentro c’erano tutti i nostri soldi,
se l’avessimo persa saremmo morte di stenti.
“Possibile che ti dimentichi sempre che
i ladri vivono nel suk?” mi riprese leggermente scocciata.
“Scusa” mormorai di risposta.
Nojiko mi superò e iniziò a farsi largo tra
la gente che affollava le strade.
“Robin, sicura che questa sia la strada
giusta?” chiese voltandosi verso la mora che era al mio fianco.
Lei annuì “Si, più avanti c’è il palazzo
reale”
Incredibile vero? Tre danzatrici del
ventre che stavano andando al palazzo del Faraone, stentavo io stessa a
crederci. Era stato un gran colpo di fortuna per noi: un generale fidato del
Faraone aveva assistito al nostro spettacolo e il Faraone, affascinato dal suo
racconto, aveva mandato un messaggero per convocarci a palazzo. Il Faraone
voleva assistere di persona al nostro piccolo spettacolo e ci avrebbe pagate
profumatamente, così aveva detto il messaggero.
Così, cinque giorni prima, avevamo fatto
i bagagli e ora stavamo camminando tra le vie della capitale.
“Eccolo!” esclamò Nojiko.
Alzai lo sguardo e la mia bocca si
spalancò per lo stupore. Alla fine della via, in tutta la sua imponenza, era
apparso il palazzo reale. Al centro c’era un giardino fiorito circondato ai
lati da due altissimi e massicci colonnati, oltre il giardino si intravedeva
una piccola scalinata che conduceva all’interno del palazzo. Ci avviciniamo
leggermente intimorite da tanta grandezza e da tanto splendore, le colonne in
marmo raffinato sembravano luccicare alla luce del sole. Mi persi a guardare
l’accuratezza di una delle due statue di Amon che presenziavano l’entrata del
giardino. Il Dio mi guardava severo, sembrava che potesse percepire il mio
scetticismo su di lui. Spostai lo sguardo intimorita e mi misi ad ammirare le
piante che stranamente crescevano rigogliose.
“Finalmente, ho proprio bisogno di farmi
un bagno” disse Robin sospirando.
Mi girai a guardarla stupita, mentre ci
avvicinammo alla scalinata e ai due soldati di guardia all’entrata.
“Ci faranno lavare?” chiesi meravigliata
ed eccitata all’idea.
Era da una vita che non facevo un bagno
come si deve, e la possibilità di poter godere dei comfort del palazzo mi entusiasmava
non poco.
Lei sorrise “Da quello che so, gli
artisti convocati dal Faraone vengono accolti nel palazzo come ospiti”
“Ma è fantastico!” esclamai felice.
Mia sorella mi guardò male “Non
esultare, niente è gratis. Anzi, credo che sia il momento che tu perda un po’
del tuo pudore”
Feci una smorfia.
Nojiko si riferiva al fatto che mi
vendevo solo se ero messa alle strette e sceglievo i miei clienti. Ovvero
niente vecchi o obesi, ma neanche ragazzini che non aspettano altro che perdere
la loro verginità.
“Lo sai come la penso” risposi con un
pizzico di cattiveria.
Non volevo vendermi, non volevo che la
gente mi considerasse come un oggetto da comprare, ma a volte nella vita non si
ha scelta.
“Il palazzo è pieno di ricchi, non
voglio perdere l’occasione per dare un futuro migliore a mio figlio” disse con
convinzione “E tu, come sorella, dovresti aiutarmi”
Sentì un fastidioso vuoto allo stomaco,
era facile dimenticare che mia sorella era incinta.
Chinai la testa sentendomi in colpa
“Farò del mio meglio”
Non capivo perché fosse così ostinata,
sarebbe stato tutto più semplice se avesse preso quell’erba che le avevo
procurato. Una bocca in meno da sfamare e un problema in meno per tutti. Che
senso aveva portare in grembo il figlio di un uomo morto?
Si, d’accordo, Ace non era ancora morto,
ma era stato reclutato nell’esercito e ora si trovava in guerra contro la Libia
e ne io ne mia sorella eravamo così stupide da credere che un semplice
contadino potesse tornare a casa sano e salvo. Nojiko diceva che teneva il
bambino per amore, si, diceva di essere innamorata di Ace e che non avrebbe
amato nessun’altro uomo nella sua vita. Diceva che era diverso quando si donava
ad Ace da quando lavorava.
Io non le credevo, che differenza poteva
mai esserci? Era sempre sesso.
In quel momento, non immaginavo neanche lontanamente
quanto torto avessi.
Smisi di rimuginare sulle nostre misere
vite quando mia sorella si mise a confabulare con una delle due guardie
all’entrata. Pochi secondi dopo il soldato si era offerto di accompagnarci
personalmente dal Faraone.
Feci un respiro profondo, prendendo
coraggio, ed entrai a passo sicuro nel luogo dove la mia vita sarebbe cambiata
per sempre.
ANGOLO DI ROGI
Ed ecco il primo vero capitolo. Vi
chiedo solo di immergervi nel tempo in cui erano mentre leggete perché, anche
se ci provo, non potrò mai riuscire a descrivere esattamente la bellezza e lo
splendore delle città egizie all’epoca, dato che io ne ho visto solo le rovine.
Per scrivere questa storia ho fatto qualche ricerca e spero di non tradire
troppo quel tempo nelle mie descrizioni. Storicamente parlando questa storia si
svolge dopo la morte del famoso Faraone Tutankhamon (che storicamente parlando
non ha combinato proprio un bel niente). Vi avviso che in alcune parti questa
storia sarà molto dura, perché a quel tempo le donne non valevano niente e la
protagonista è appunto Nami.
Ah giusto, è anche una NojikoxAce, ma,
come avrete capito, molto probabilmente Ace non ci sarà neanche nella storia.
Spero che continuate a seguirmi.
Grazie a tutti.
VARIE SPIEGAZIONI:
Suk: mercato tipico dei paesi
mediorientali es. il grande mercato del Cairo.
Anubi: Dio sciacallo di
Cinopolis, assiste Horus e Thot nella pesatura del cuore dei defunti, preposto ai
segreti. E' figlio di Osiride e di Nefthi. Dio della morte.
Horus: Dio di Behdet. Dio falco sdoppiato in
Horus il Grande e in Horus Bambino. Nella mitologia, dio del cielo, della luce
e della bontà. Una delle principali divinità egizie, Horus era figlio di Iside, dea della natura, e Osiride, dio del mondo sotterraneo.
Quando Osiride fu ucciso dal suo malvagio
fratello, Seth, dio dell'oscurità e del male, Horus vendicò la morte del padre
uccidendo suo zio. Solitamente raffigurato in figura di falco (o con testa di
falco), è rappresentato anche come un bambino con un dito sulle labbra (e per
questo era ritenuto dai romani il dio del silenzio).
Amon: In origine una delle otto divinità
primordiali adorate ad Ermopoli. Diviene poi il dio supremo, la divinità solare
Amon-Ra. La città di Tebe è il centro principale del suo culto. Il suo
significa "il misterioso", assieme alla moglie Muth e al figlio Khons
forma la triade di Tebe. Il suo animale è l'ariete, come si può intuire dal
viale cerimoniale del suo tempio principale a Karnak.
RECENSIONI:
larix: ecco il primo
capitolo!! Spero che ti sia piaciuto!!
_Yuuki_: sono felice
che tu abbia avuto i brividi ho cercato di scrivere il più brividoso possibile
(ma si dice??) Sì si innamora del futuro Faraone, futuro per ora poi non so se
lo faccio diventare Faraone… beh credo che si capisce dai personaggi indicati
all’inizio della storia chi è l’amato di Nami eheheh!! ^^ Devo ammettere che mi
sono arrovellata molto per trovare l’ultima frase poi mi sono ricordata di
Moulin Rouge e mi sono ispirata a quello che diceva Harold ^^ Felicissima che
ti sia piaciuto l’inizio spero che ti piacerà anche il resto della storia!! ^^
Ciao!! Tvtrb!!
Achamo: non ti
preoccupare io a causa del dannato fuso orario ho dormito 13 ore incredibile
vero??? Anche a me storia piace tanto, o almeno dipende dai periodi, e come
avrai capito gli egizi li studiavo moooolto volentieri, tralasciando che “La
Mummia” è uno dei miei film preferiti (Dio che figo O’Connel!!!!). E anche
biologia (si se no sarebbe una tragedia dato che faccio il biologico). Spero
che ti piaccia la storia anche se all’inizio forse è un po’ noiosa…. Sono
ancora indecisa sul quando far incontrare i piccioncini e come…. Mmm…. Poi dopo
è praticamente già tutto scritto (almeno nella mia testa). Al prossimo
capitolo!! Spero!! Ciao Fantastica2!!!
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 ***
Capitolo 2
CAPITOLO 2
“Ricordatevi di non incrociare mai il
suo sguardo” disse il soldato girandosi verso di noi.
Stavamo camminando lungo i sontuosi
corridoi del palazzo e io, come una cretina, continuavo a guardarmi intorno con
la bocca letteralmente spalancata. Non avevo mai immaginato che un palazzo
potesse essere così bello: il pavimento era così liscio che avrei potuto
slittarci sopra senza fatica, le pareti erano adornate da bassorilievi, arazzi
e statue del Faraone. Tutto era così pulito che mi chiedevo quanti servi
lavorassero in quel palazzo. Attraversammo un ultimo spazioso corridoio e ci
ritrovammo davanti ad un portone in legno massiccio adornato da figure del Dio
Amon in oro. Se avessi posseduto solo la metà dell’oro che c’era su quella
porta, avrei potuto vivere senza problemi per il resto della mia vita.
“Aspettate qui” ci disse il soldato.
Il giovane parlò per qualche minuto con
le guardie che stavano di guardia al portone, poi ci fece cenno di avvicinarci
e il portone venne aperto.
Il mio cuore accelerò frenetico,
rendendosi conto d’improvviso che stavo per incontrare il Faraone, Mihawk il
Sanguinario. Gli era stato dato questo titolo per le sue grandi imprese
militari e per la sua mancanza di pietà, giravano storie da brivido su di lui.
La sala del trono era di sicuro la più
sfarzosa di tutte: tappeti, arazzi, sculture, bassorilievi, era un insieme di
opere d’arte. In più, l’oro e la morbida seta si vedevano in ogni dove, era
impressionante la differenza abissale che c’era tra una stanza del genere e le
stanze dove eravamo costrette a dormire.
Il mio stomaco si contorse vedendo un
uomo seduto su un trono davanti a noi.
Nojiko si inginocchiò subito e io e
Robin la imitammo.
“Alzatevi, vi prego” disse il Faraone
scendendo dal suo trono e avvicinandosi a noi.
Lo guardai con timore, indossava un
raffinato perizoma in seta, con adornamento in filo rosso, il girocollo era in
oro, su cui potevo vedere i simboli di potere e forza, ai polsi aveva dei
bracciali spessi anch’essi in oro e infine aveva il cappello più bello di tutto
l’Egitto, il cappello del potere e della divinità, il cappello del Faraone.
Senza volerlo lo guardai in viso e un brivido mi percorse veloce la schiena.
Tutte le statue che avevo visto su di lui non gli rendevano giustizia, era un
uomo bellissimo e terrificante al tempo stesso: i baffi e il pizzetto erano
neri come i suoi occhi affilati, resi ancor più minacciosi dal kohl nero che li
circondava, le labbra sottili incurvate in un sorriso e il naso perfettamente
diritto. Mi sembrò davvero di trovarmi di fronte ad un Dio.
“Sono felice che abbiate accolto il mio
invito”
Mia sorella chinò la testa “È stato un
onore riceverlo, mio Dio”
Lui spostò il suo sguardo su di me e
rimasi intrappolata nei suoi occhi neri, erano così incredibilmente affilati
che mi sentii tagliare in due. Sembravano gli occhi del Dio Horus.
Chinai la testa ricordandomi le parole
del soldato, non bisogna mai guardare un Dio negli occhi.
Come ho già detto, non credo negli Dèi e
non credevo che il Faraone lo fosse, ma in Egitto chi non crede è un eretico e
viene giustiziato senza troppi complimenti. Quindi, era meglio non far
arrabbiare un fanatico che si credeva più di del semplice uomo che era.
“Tu sei Nami giusto?”
“Si, mio signore” la voce mi tremava
leggermente.
Il pensiero che quell’uomo aveva il
potere di uccidere chi voleva schioccando semplicemente le dita mi
terrorizzava.
“Trafalgar mi ha detto che sei la più
brava danzatrice del ventre che abbia mai visto” la sua voce era così calma che
faticavo a credere che era lui l’uomo che aveva mandato a morire Ace.
“Sono solo una donna che cerca di
sopravvivere, mio signore” cercavo di calcolare le mie parole e la mia voce, ma
il mio stomaco continuava a contorcersi e le mie gambe mi urlavano di correre
via. C’era qualcosa di troppo spaventoso in quell’uomo.
“Vi ho assegnato delle ancelle, potrete
chiedere loro qualunque cosa vogliate, siete mie gradite ospiti. A patto che
stasera allieterete la mia cena con il vostro spettacolo”
“Sarà un immenso piacere ballare per
voi” disse mia sorella.
“Allora a stasera” concluse il Faraone
facendo cenno di congedarci.
Io fui la prima a fare un inchino e dargli
le spalle. Uscii veloce seguita da Nojiko e Robin. Tirai un sospiro di sollievo
quando il portone fu chiuso alle nostre spalle. Non sapevo perché, ma quell’uomo
non mi piaceva per niente.
Davanti a noi apparvero tre ragazze, sui
loro visi c’erano dei cordiali sorrisi.
“Salve, noi siamo le vostre ancelle” disse
quella con i capelli azzurri.
Mia sorella fece un sorriso “Ciao, io
sono Nojiko, questa è mia sorella Nami e lei è Nico Robin” disse indicandoci.
“Io sono Bibi, lei è Tashigi” disse
indicando quella con i capelli blu “E lei è Kaya” indicò la bionda.
“Avremo proprio bisogno di riposarci”
dissi con lo stomaco ancora in subbuglio.
“Ma certo, vi porteremo alle vostre
stanze” disse gentile Bibi.
Le tre ancelle iniziarono a camminare e
noi le seguimmo. Erano davvero delle belle donne e mi sembravano davvero gentili,
ma forse erano così solo per il loro lavoro.
Ci portarono nelle nostre stanze, e con
molto stupore vidi che c’erano già i nostri pochi bagagli. La stanza era
lussuosa e i miei occhi brillarono vedendo che avevamo tre comodi letti in
piume.
Forse la fortuna iniziava davvero a
girare dalla nostra parte.
“Avete bisogno di qualcosa? Non fatevi
scrupoli, siamo qui per voi” disse Tashigi.
“Veramente” azzardò Robin “Io avrei
bisogno di un bagno, ho la sabbia del deserto dovunque”
Tashigi sorrise “Ma certo, andiamo subito a preparare la vasca, vi verremo a
chiamare non appena è pronta”
Le tre si congedarono e uscirono dalla
nostra stanza facendo oscillare la tenda bianca.
Mi lasciai cadere sul letto “È il giorno
più bello della mia vita” dissi felice.
Si, quello sarebbe stato uno dei giorni
più belli della mia vita, ma non sapevo ancora che non era per il lusso di quel
palazzo.
Sospirai lasciando che le mie membra si
rilassassero nell’acqua tiepida.
Le ancelle ci avevano davvero portate a
fare un bagno, ma nessuna di noi avrebbe mai creduto che la vasca sarebbe stata
così grande. Era lunga 500 m e larga 200 e l’acqua ci arrivava appena sopra al
seno, non avevo mai visto una vasca così grande.
Ero appoggiata con le braccia al bordo
della vasca e Bibi mi raggiunse, la sua tunica era azzurra come i suoi capelli,
ed era molto bella e raffinata, quanto avrei dato per avere anche io una tunica
del genere.
“Stasera dovete esibirvi giusto?” chiese
sorridente.
“Si” risposi ricambiando il sorriso,
iniziava a piacermi quella ragazza.
“Allora posso truccarvi? Ho sempre
desiderato truccare una danzatrice del ventre” chiese con gli occhi che le
brillavano.
Alzai un sopracciglio stupita
“Truccarmi?”
Lei annuì “Quando vedevo ballare le
danzatrici ho sempre immaginato un trucco speciale per voi, per rendervi ancora
più belle”
In effetti, un po’ di trucco ci avrebbe
rese ancora più seducenti. Immaginai che Bibi non avesse potuto dare sfogo alla
sua fantasia con le donne aristocratiche che vivevano nel palazzo.
“Ma certo, mi farebbe molto piacere”
risposi sorridendo.
Il suo sorriso si allargò “Vi renderò
magnifica, non dubitate mia signora”
Feci un cenno con la mano “Ti prego,
dammi del tu e chiamami Nami”
“Bibi, per favore, dacci informazioni su
chi abita in questo palazzo” disse Nojiko nuotando fino a noi.
Bibi la guardò “Ma certo, cosa volete
sapere?”
“Tutto il possibile. Chi sono i ricchi,
chi è da evitare, com’è realmente il Faraone”
vidi distintamente che Bibi tremò sentendo la parola Faraone.
Corrugai le sopracciglia “È così
terribile?”
Lei annuì leggermente “È un uomo senza
cuore, pensate che tiene rinchiuso il Principe in questo palazzo, non nelle
celle, è ovvio, ma al Principe non è permesso lasciare questo palazzo”
La guardai stupita “Il Faraone non
permette a suo figlio di andarsene?”
Lei scosse la testa “Non è suo figlio, è
figlio del vecchio Faraone, lui è riuscito a prendere il suo posto sposando sua
madre, la Regina, quando il Principe era ancora in fasce”
“Nami, lo sanno tutti” mi riprese Robin
vedendo la mia bocca spalancata.
“Beh, non ascolto molto le notizie”
borbottai imbarazzata.
“E com’è il Principe?” chiese Nojiko.
A Bibi brillarono gli occhi “Oh, il
Principe è l’uomo più bello che io abbia mai visto, l’uomo più bello del mondo
azzarderei” l’eccitazione nella sua voce si spense d’improvviso “Però è
infelice, ha uno sguardo così triste che, le poche volte che ho il coraggio di
guardarlo, sembra che mi risucchia”
Corrugai le sopracciglia, come poteva
essere infelice un uomo che aveva tutto?
Sbuffai infastidita “Il solito viziato
che non è mai felice di quello che ha”
“Non è così!” lo difese Bibi “Ve l’ho
detto, lui qui è un prigioniero e il Faraone vuole anche costringerlo a
sposarsi con la Principessa della Nubia”
Sentì una rabbia profonda crescermi
nelle viscere “Che grande sacrificio!” sbottai “Almeno lui non muore di fame!”
Bibi non replicò, ma dal suo viso capii che non era d’accordo con me.
Come poteva difendere un ricco viziato?
Che non apprezzava ciò che aveva e che si lamentava perché presto avrebbe avuto
una bellissima donna come moglie?
Scossi la testa, in collera con un uomo
che neanche conoscevo.
“Comunque stasera non sarà presente alla
vostra esibizione, non ama cenare con il suo patrigno” disse Bibi cambiando
discorso.
Mi allontanai da loro cercando di
tornare a rilassarmi, non volevo rovinare il bagno a causa di un principino
viziato.
Non sapevo che in realtà il Principe era
davvero l’uomo più infelice del mondo, almeno, prima di incontrarmi.
ANGOLO DI ROGI
Ed ecco il secondo capitolo, non
prendetemi per una pervertita!! Gli egizi andavano davvero in giro con il
perizoma ma non è lo stesso che intendiamo noi! Puntualizzerò questa cosa nelle
varie spiegazioni.
Beh, credo che tutti abbiano capito chi
sia il Principe XD mentre si, c’è sempre lo stronzo di Mihawk che rompe le
balle. Sapete, non so voi ma io ce lo vedo davvero bene vestito da Faraone ^^.
Annuncio che questo è l’ultimo capitolo
che pubblico prima che parto, il prossimo non arriverà prima del 22 Agosto, auguro
a tutti delle buone vacanze!!
Ciao a tutti!!
VARIE SPIEGAZIONI:
Abiti Maschili: l'indumento maschile più comune era il perizoma che
copriva l'uomo dalla cintola alle ginocchia. Tutti, anche gli dei sono vestiti
con questo semplice indumento per cui anche il faraone non esce da questo
schema. Con il passare del tempo questo semplice indumento si arricchisce e si
complica fino a diventare più lungo, a gonfiarsi e riempirsi sempre di più di
pieghettature, sbuffi e rigonfi. Come già detto si sono scoperti numerosi
modelli di perizoma tutti con caratteristiche diverse: aperti o chiusi sul
davanti, con una specie di grembiule pieghettato oppure con una punta
sporgente. Per le classi più agiate generalmente al perizoma si aggiunge anche
un'ampia camicia ed un mantello. (per poterlo
immaginare basta che pensiate alla strana gonna che indossava il sacerdote Imothep,
il cattivo dalle Mummia)
Kohl: nero o
verde, rispettivamente estratti dalla golena e dalla malachite, era un trucco
usato per delineare il contorno degli occhi (usato sia dalle donne che dagli
uomini)
RECENSIONI:
Achamo: eheheheh!! Si
ho preso anche il mitico Ciglione ^^ fedele e arrapato cammello di Nami ^^ Si,
anche io adoro gli dèi egizi!! Poi tutti i loro miti sono bellissimi!! Ho molta
paura di pubblicare un capitolo che ho in testa a dire il vero, è molto, molto
crudo… ma credo che alla fine lo pubblicherò, è abbastanza indispensabile.
Ciao Fantastica2!!
Ps: no Zoro è impossibile da battere!! Quello dorme
anche 24 ore di fila ^^
_Yuuki_: grazie ^^ mi
fa tanto piacere che ti siano piaciute le descrizioni! La mia Nami sarà un po’
diversa da quella di Oda, ma semplicemente perché non ha ancora incontrato
nessuno che la salva. Poi Oda non è mai sceso nei particolari nella storia di
Nami quindi non sappiamo bene quali abusi ha dovuto sopportare, la mia ne ha
dovuti sopportare molti, quindi il carattere sarà un po’ più duro. Ora però mi
odierai dato che anche io questa fic c’è il tuo caro amico Mihawk :P Ti avviso,
qui sarà molto più stronzo che in Roronoa’s 11 e 12. Io parto domenica 8 e
torno il 21 quindi mi sa che non troverai molti capitoli quando torni. Comunque
mi portare in vacanza il pc così portò scrivere qualche capitoletto ^^ Buone
vacanze!!!
Tvtrb!!!
Ps: è stato un piacere ^^
larix: grazie mi fa
tanto piacere che ti piaccia e grazie per aver messo la storia tara le
preferite!! ^^
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 ***
Capitolo 3
CAPITOLO 3
“Vieni!” esclamò Bibi trascinandomi davanti ad un lungo specchio
verticale.
Guardai la donna riflessa e la mia bocca si spalancò per lo
stupore. Non mi assomigliava neanche lontanamente: la pelle era dorata e
intricati e magnifici tribali di henné le oravano le braccia, il petto e le
gambe, sulla pancia era disegnato un cobra con le fauci spalancate, era disegnato
nei minimi particolari e sembrò davvero che avesse un serpente sul ventre. Il
viso era coperto dai veli ma si notavano gli occhi marroni esaltati dal kohl
nero che li circondava, l’unica cosa che aveva di familiare era il vestito blu,
così leggero che lasciava intravedere il suo corpo.
Era il mio vestito preferito: era formato da due pezzi, un
reggiseno e una gonna. Il reggiseno copriva molto poco il petto, mentre la
gonna arrivava alle caviglie con un lungo spacco che risaltava la coscia
destra. Il tutto era adornato da piccole pietre luccicanti che si scontravano
fra loro.
“Oh Bibi” dissi guardandomi incredula “È bellissimo”
Lei sorrise “Tu sei bellissima” diede un’ultima occhiata al
serpente “Così quando danzerai, lui prenderà vita”
La guardai, era raggiante, non l’avevo mai vista così felice.
“Grazie” mormorai.
Feci per abbracciarla ma lei si allontanò. La guardai stupita.
“Mi abbraccerai dopo, se no ora rovini il trucco” mi disse
ridacchiando della mia faccia.
“Oh giusto” risposi dandomi mentalmente della stupida.
“Nami!” mi chiamò mia sorella.
“Vai!” mi incitò Bibi.
Le sorrisi un ultima volta ed uscii dalle mie stanze. Il mio
vestito tintinnò quando mi mossi. Mi sentii subito a mio agio, adoravo ballare,
era uno dei pochi momenti in cui ero felice. Quando ballavo tutti i problemi
svanivano, rimanevo sola con la musica, era il mio piccolo attimo di paradiso.
Raggiunsi mia sorella che mi guardò incredula “Wow”
Ridacchiai “È troppo?”
“No, no, così sì che incanterai gli uomini” rispose sorridendo.
Ci avviammo verso la sala del banchetto, attirando gli sguardi
delle guardie che vigilavano sui corridoi.
“Dov’è Robin?” chiesi.
“È andata a parlare con i musicisti che suoneranno
per noi stasera, ci raggiungerà presto”
Infatti fu così, la trovammo davanti al portone
chiuso che portava alla sala del banchetto. Vicino a lei c’era uno strano uomo,
altissimo, di colore e con dei capelli assurdi.
“Buona sera” ci salutò quando fummo abbastanza
vicine.
“Salve” rispose mia sorella.
“Io sono Brook, il capo dei musicisti di palazzo”
disse facendo un inchino.
“È un piacere” disse Nojiko facendo altrettanto.
Io rimasi immobile, con gli occhi sgranati a
guardare quell’uomo così strano. Sicuramente proveniva dal sud, ma il suo modo
di fare sembrava quello degli uomini dei paesi freddi.
“Nico Robin mi ha già spiegato tutto, non temete, la
musica sarà perfetta”
“Ma certo”
“Il Faraone vi chiama!” ci disse una guardia.
Il portone si aprì e Brook sgattaiolò dentro con un
agilità che non gli si addiceva. Noi ci posizionammo una di fronte all’altra,
io ero in mezzo, Robin davanti e Nojiko dietro.
“Mi raccomando, dobbiamo essere perfette” sussurrò
Nojiko prima di entrare sulle note della nostra musica.
Venimmo accolte nella sala da esclamazioni di
stupore e da qualche fischio.
La musica cessò di colpo e noi ci bloccammo.
Eravamo esattamente al centro, davanti a noi c’era
un lungo tavolo imbandito e tutti gli uomini ci guardavano con attenzione,
soprattutto il Faraone. Alla nostra destra c’era Brook insieme a degli uomini
che dovevano essere i suoi musicisti, a giudicare dagli strumenti in mano.
La musica riprese e Robin e Nojiko si misero ai miei
lati lasciandomi al centro. Ovviamente, tutti gli occhi si puntarono su di me.
Iniziai a muovere il bacino a ritmo di musica e ad ogni movimento vedevo gli
occhi degli uomini seguire il mio ventre bramosi e intimoriti. A quanto pare
Bibi aveva ragione, il cobra aveva preso vita e si muoveva lentamente a ritmo
di musica. Portai le braccia in alto, lasciando che la musica prendesse possesso
del mio corpo. Chiusi gli occhi godendomi quel momento di pace per la mia
anima. La musica scorreva fluida come il sangue nelle mie vene, era una
sensazione magnifica.
Riaprii gli occhi e il mio sguardo si incatenò a
quello di un uomo.
Il mio cuore scalpitò vedendo la sua bellezza.
Il mio corpo si muoveva da solo, sapendo ormai a
memoria come e quando doveva rallentare o velocizzare i movimenti, ma la mia
mente e i miei occhi erano fissi su di lui.
Il petto era scoperto e solcato da una lunga
cicatrice, il viso era così bello che sembrava quello di un Dio: le labbra
sottili, il naso perfettamente dritto, ciocche di quegli strani capelli verdi
coprivano la fronte spaziosa, ma soprattutto, quegli occhi neri, di cui mi
sarei follemente innamorata.
Erano delineati da kohl nero, che li rendeva ancora
più profondi di quanto non lo fossero già, erano privi di gioia, sembravano dei
pozzi neri e tristi, e mi guardavano affascinati.
Avevo il respiro corto e affannato, non so se a
causa della danza o del suo sguardo.
Il mio cuore perse qualche battito vedendo che lui
era l’unico che mi guardava in viso. Tutti gli altri occhi vagavano sulle mie
curve, ma i suoi, sembravano volessero leggere la mia anima.
Volevo staccare lo sguardo, intimorita da quei
pozzi, ma non ci riuscivo, era come se mi avessero risucchiata e non riuscivo
più ad uscirne.
Bibi aveva detto che il Principe era l’uomo più
bello del mondo, ma come poteva essere più bello dell’uomo che mi guardava ora?
Intimorita e affascinata, continuavo a guardarlo,
mentre il mio cervello si arrovellava per capire chi fosse.
Non era vicino al Faraone, quindi non era un
politico.
Un generale, conclusi, la sua cicatrice non poteva
lasciare dubbi.
La musica finì e il mio corpo cessò di muoversi
nello stesso istante. Me ne resi conto solo quando mia sorella mi tirò una
gomitata nello stomaco.
Staccai lo sguardo dai suoi occhi e guardai Nojiko
frastornata. Lei mi stava facendo cenno di inchinarmi.
Lo feci con il cuore che batteva all’impazzata,
ricordandomi improvvisamente che la mia permanenza a palazzo dipendeva dal
Faraone.
Lui si alzò in piedi e sorrise “Molto brave” disse
applaudendo.
Tirai un sospiro di sollievo.
Tutta la stanza esplose in un applauso, nessuno
poteva battere le mani prima del Faraone.
Il Faraone si avvicinò “Spero che allieterete molte
altre serate”
“Sarà un onore” disse mia sorella.
“Potete andare a riposarvi” disse cordiale con un
sorriso.
Ci congedammo molto velocemente e uscimmo dalla
sala.
Però, prima che il portone fosse richiuso, lanciai
un ultimo sguardo alle mie spalle,
un brivido mi salì veloce lungo la schiena, i suoi
occhi mi stavano ancora fissando.
Mi rigirai un’altra volta nel letto. Era assurdo,
ero sdraiata sul letto più comodo che avessi mai avuto e non riuscivo a
dormire!
Il motivo?
Appena chiudevo gli occhi quel dannato generale mi
si parava davanti!
Sbuffai sedendomi sul letto.
“Non riesci a dormire?”
Sobbalzai sentendo la voce di Robin “Scusami, non volevo svegliarti”
Guardai verso il suo letto e intravidi la sua figura
muoversi, forse si era messa seduta.
“Non ti preoccupare, tanto con quello che è successo
oggi neanche io riesco a prendere sonno” sussurrò.
Mi girai verso mia sorella, dormiva beatamente,
potevo sentire il suo respiro regolare.
“Tu perché non riesci a dormire?”
Arrossii, e ringraziai mentalmente le tenebre che ci
avvolgevano “Non lo so, credo che sia perché non siamo a casa” mentii.
“Sicura?”
Era impressionante come riuscisse sempre a capire
quando mentivo, forse era proprio per questo che era diventata la mia migliore
amica, sapeva esattamente com’ero e mi voleva bene lo stesso.
“Non è per quell’uomo?”
Sobbalzai “L’hai visto?!” esclamai incredula.
Mi tappai la bocca rendendomi conto di aver urlato.
Restammo in silenzio, in ascolto del respiro di mia sorella. Lei mugugnò
qualcosa di indistinto ma continuò a dormire. Tirai un sospiro di sollievo.
“Certo che l’ho visto, non facevi altro che
guardarlo”
“Era lui che guardava me!” esclamai ad un tono più
basso.
“Tutti ti guardavano” replicò lei.
“Ma lui mi guardava negli occhi!” dissi ancora
incredula del fatto “Aveva uno sguardo terribile Robin, era così triste…”
mormorai, un brivido mi percorse la schiena ripensando a quegli occhi.
“Vuoi rivederlo?” mi chiese a sorpresa.
“No!” dissi sicura “Certo che no! Mi mette i brividi
quell’uomo….”
Appena finii quella frase mi resi conto che avevo
mentivo, volevo rivederlo.
Contro ogni logica possibile, volevo rivedere quegli
occhi, volevo colmare quel vuoto in qualche modo, volevo vederli felici.
Scossi la testa incredula di ciò che stavo pensando.
Era uno sconosciuto, e tale doveva rimanere. Era un uomo, e mi ero ripromessa
di non avere rapporti di amicizia con gli uomini, loro erano solo clienti.
Avevo bisogno di schiarirmi le idee.
Mi alzai dal letto.
“Dove vai?”
“A prendere una boccata d’aria”
“Vuoi che venga con te?”
“No” risposi “Preferisco andare da sola, se non ti
dispiace” aggiunsi preoccupata di averla ferita.
“D’accordo, non tornare tardi”
“Si, certo” dissi uscendo dalla stanza.
Mi ritrovai nel corridoio, illuminato da una fioca e
tremolante luce diffusa dalle torce appese ai muri. Percorsi qualche metro,
cercando di ricordarmi dove avevo visto la terrazza.
Girai a destra, ma non riconobbi il corridoio.
Il silenzio regnava sovrano, riuscivo a sentire i
miei passi rimbombare sulle pareti. Cercai di fare meno rumore possibile,
preoccupata dall’idea di svegliare qualcuno o di mettere in allerta le guardie.
Stavo rimuginando su quanto fosse stata brutta l’idea uscire dalla stanza
quando girai a sinistra. Appena svoltato l’angolo andai a sbattere contro
qualcosa…..
“Ehi!” mi riprese una voce profonda.
O meglio, qualcuno.
Mi massaggiai il braccio dolorante “Cavolo ma vuoi
guardare dove vai?!!” esclamai infuriata contro lo sconosciuto, mentre
controllavo se ci fossero altri danni.
Lentamente alzai lo sguardo, mentre continuavo ad
imprecare “Possibile che non mi hai vista?!! Mi hai fatto….” le parole mi
morirono in bocca.
Quei pozzi neri mi fissavano, però, questa volta, io
avevo gli occhi aperti.
ANGOLO DI ROGI
Ed eccomi di nuovo qui! Tornata delle vacanze e
finalmente a casa!
Allora per prima cosa Brook è umano, non sottoforma
di scheletro, il motivo è molto semplice, darebbe un po’ troppo nell’occhio :)
Ebbene si, il Principe è Zoro e nel prossimo
capitolo ci sarà il primo discorso tra i due. Spero che la parte della danza
non sia risultata troppo banale, non ho voluto descrivere i movimenti di Nami
per più motivi: primo non ne ero in grado, secondo avrebbe perso molto fascino
secondo il mio modesto parere e terzo volevo concentrarmi su Zoro come si è
capito ^^
Spero che continuerete a seguirmi!!
Ciao a tutti!
RECENSIONI:
Stella94:
si completamente d’accordo, i soldi non fanno la felicità, e questa è una delle
mie convinzioni che voglio passere con questa storia. Sono felice che ti
piaccia e spero che continuerai a seguirmi!! Ciao!! ^^
purecrystal:
grazie per i complimenti mi fai arrossire >.< sono tanto contenta che ti
piaccia la storia ^^ e farò di tutto per non deluderti andando avanti!! Spero
che anche questo capitolo ti sia piaciuto!! Ciao!!
Ps: eheheheheh!! Non ti dico che faccia ho fatto
quando ho scoperto che si chiamava perizoma la loro gonna XD
HimeChan XD: sapevo che
prima ho poi avrei commesso qualche errore storico, ma questo non me lo
aspettavo proprio O.o sai dalle fonti che ho trovato in internet avevo letto
che la danza del ventre ha delle origini molto antiche e proviene da varie
terre tra cui l’Egitto, poi avevo anche trovato che questa danza era associata
ad un rito in onore di Iside, quindi ho dedotto che esisteva già al tempo dei
Faraoni. A quanto pare le fonti in internet non sono molto giuste. Beh
pazienza, spero solo che la storia possa piacerti anche se c’è questo piccolo
errore storico ^^ credo che usufruirò delle tue conoscenze in futuro ^^ ciao!
Alla prossima!
Achamo: finalmente
qualcuno come me!! Sai quell’insonnia colpisce anche me e non ho ancora capito
perché, bah i misteri della vita.
Eh già il principino viziato è Zoro solo che la
povera Nami non lo sa che è proprio quell’uomo *risata maligna* Grazie sono felice
che ti piace come scrivo!! ^^ Beh tanto manca ancora un po’ a “quel” capitolo ne
passerà di acqua sotto i ponti prima ^^
Spero che torni presto anche tu dalle vacanze, io mi
sono annoiata da morire…..
Ciao Fantastica2!!
larix:
>.< grazie mi fai arrossire XD che ne pensi di questo capitolo??
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 ***
Capitolo 4
CAPITOLO 4
Lui mi guardava incredulo, esattamente con la stessa
faccia che doveva essere dipinta sul mio viso, no, giusto, io avevo la bocca
spalancata come una deficiente.
Nessuno osò fiatare, continuavamo a guardarci come
due rincretiniti che vedono un fantasma e non hanno ancora capito che è il
momento di scappare.
“Sei la danzatrice…” mormorò lui rompendo il
silenzio.
Io mi ripresi dallo stupore e chiusi quella dannata
bocca.
“E tu sei l’uomo che non mi staccava gli occhi di
dosso”
Lui corrugò le sopracciglia “Beh, non ero l’unico”
Il mio cuore, senza un motivo preciso, accelerò
frenetico. Forse a causa della sua voce suadente.
“Che ci fa uno come te qui?” chiesi tentando di
ignorare le pulsazioni.
Lui alzò un sopracciglio “Prego?”
“Che ci fai nella parte del palazzo degli ospiti?”
spiegai meglio.
“Oh beh” borbottò lui grattandosi la testa
imbarazzato “Veramente ti stavo cercando”
La mia bocca si spalancò di nuovo, sì, non riusciva
a stare chiusa la maledetta.
Lui cercava me? E perché?
Un fastidioso dolore mi avvinghiò lo stomaco.
Cretina!! Cretina e cretina!!
C’era solo un motivo perché un uomo mi cercasse.
Una smorfia mi scappò sul viso. Non capivo perché,
ma ero delusa, delusa dal fatto che fosse come tutti gli altri.
Ma che diavolo mi prendeva? Lui era un uomo! Ed era
come tutti gli altri!
Mandai giù l’insensato groppo che mi era apparso in
gola e pensai al futuro del mio nipotino.
“D’accordo, però senza soldi non si fa niente” dissi
seccata.
Lui mi guardò stranito, poi lentamente capì a cosa
mi riferivo.
“No, no, io non voglio pagarti”
Corrugai le sopracciglia “Non faccio niente gratis”
Mi lanciò un occhiataccia puntandomi un dito contro
“Ehi mocciosetta! Per chi mi hai preso! Io non sono quel tipo di uomo!” esclamò
stizzito.
Socchiusi gli occhi infuriata “Come mi hai
chiamata?!” ringhiai.
“Sei tu che mi hai dato del poco di buono!” rispose
a tono.
“Io non ti ho dato proprio un bel niente!
Troglodita!” esclamai infuriata.
Prima mi insultava, e poi pretendeva di avere
ragione? Ma chi era quell’uomo?!
“Senti, io non voglio fare sesso con te” puntualizzò
cercando di recuperare la calma.
“E allora cosa vuoi?!” chiesi esasperata.
Lui si bloccò e mi guardò intensamente negli occhi.
Un brivido mi salì veloce lungo la schiena, mentre il mio cuore aveva
ricominciato la corsa.
“Conoscerti” soffiò.
Il mio cervello ci mise ben 10 secondi per capire il
senso di quella frase.
Scoppiai a ridere e lui mi guardò incredulo.
“Che cos’è? Un eufemismo?” chiesi con un sorriso
beffardo sulle labbra.
Lui alzò gli occhi al cielo “No! Come devo fartelo
capire che non voglio essere un tuo cliente?!”
Corrugai le sopracciglia sinceramente stupita “Dici
sul serio?”
“Si!” esclamò innervosito.
Rimasi muta per una buona manciata di secondi, cercando
di capire le sue intenzioni.
“Perché?” chiesi infine.
Lui rimase spiazzato dalla mia domanda “Ora ci deve
essere un motivo per conoscere qualcuno?”
“No, ma io non sono una donna da conoscere. Non sono
interessante” borbottai.
Lui sorrise “Questo lascialo decidere a me”
Lo guardai incredula, faceva sul serio, voleva
davvero conoscere una donna che tutti avevano avuto.
“Ti va di bere qualcosa? Conosco una locanda dove
fanno una birra buonissima”
Non credevo alle mie orecchie, un uomo mi stava
invitando ad uscire, senza pretendere niente in cambio.
“Offro io” aggiunse.
Ancora incredula, con il cuore impazzito e lo
stomaco in subbuglio, diedi la geniale risposta che avrebbe cambiato la mia vita
per sempre.
“D’accordo”
“Mi fai capire perché siamo usciti di nascosto dal
palazzo?” chiesi sedendomi su un comodo tappeto di fronte a lui.
Mi aveva davvero portata ad una locanda, era molto
carina, i tavoli erano in legno, mentre il bancone e le pareti erano scavati
nella pietra. Per terra c’erano raffinati tappeti, che coloravano la sala. Era
pulita e piena di gente che beveva birra e fumava narghilè in un composto
chiacchiericcio. Non ero mai stata in una locanda di alta classe, e l’ordine
che c’era mi stupiva non poco.
“Le guardie fanno storie per uscire ed entrare di
notte” rispose vago.
Le nostre birre arrivarono, servite da una donna
molto bella che guardò il mio interlocutore con uno sguardo malizioso. Però lui
non la vide neanche, guardava solo me. Il che mi metteva abbastanza a disagio.
All’improvviso mi resi conto che non sapevo il suo
nome.
“Come ti chiami?” chiesi.
Lui mi guardò indeciso e non rispose.
Corrugai le sopracciglia, non voleva dirmi il suo
nome? Perché?
“Cos’è? Sei in missione segreta e non mi puoi rivelare
il tuo nome?”
Lui scoppiò a ridere “Buona questa”
Lo guardai male “Scusa un generale può essere..”
“Generale?” chiese stupito.
Ah fantastico, le mie deduzioni erano sbagliate.
“Non sei un generale o roba simile?”
“No” rispose sorridendo “Perché lo credevi?”
“La tua cicatrice” risposi indicandola.
“Ah si” disse come se l’avesse ricordato
all’improvviso “Sono stato in guerra, ma non molto”
“Quindi cosa fai?” chiesi curiosa.
Lui fece un mezzo sorriso “Perché devo vuotare il
sacco prima io?”
Corrugai le sopracciglia stupita “Perché sai già
cosa faccio io”
“Come ti chiami?” chiese cambiando spudoratamente
argomento.
Sbuffai e risposi per non lasciargli capire quanto
la curiosità mi stava divorando “Nami”
“Un bel nome”
“Grazie, magari posso sapere il tuo?”
“Mi dispiace, sono in missione segreta” rispose
beffardo.
“Ma se mi hai detto che non sei un generale!”
protestai.
“Infatti non lo sono, ma posso essere comunque in
missione no?” mi stava prendendo per i fondelli, glielo leggevo in faccia.
Socchiusi gli occhi “Se fosse stato così non me
l’avresti detto!”
“O forse è un modo per depistarti” un altro sorriso
beffardo.
E no, questo era troppo! Mi alzai dal tavolo.
“Dove vai?” chiese stupito.
“A palazzo!” risposi girandomi.
“Ma se non sai dove andare” disse canzonatorio.
Mi sentì ribollire di rabbia sapendo che aveva
ragione, nel buio della notte non ero riuscita ad orientarmi. Lo guardai in
cagnesco e incrociai le braccia.
“Beh, se non mi dici il tuo nome uscirò di qui ed
avrai la mia vita sulla coscienza!”
Lui fece una smorfia “Siediti, mocciosa”
Grugnii infastidita dal nomignolo, ma ubbidii
comunque.
“Allora?” chiesi.
“Zoro” mi guardò attentamente, alla ricerca di una
reazione che forse non arrivò.
Il suo nome era familiare, ma non riuscivo a
collegarlo a nessuno il quel momento, forse troppo irritata o troppo attratta
da quell’uomo che mi affascinava da impazzire.
“Beh?! Ti vergognavi?” sbottai infastidita dal suo
sguardo preoccupato.
Lui sorrise rilassato “Più o meno”
Iniziavo ad odiare quelle risposte vaghe.
Non sapendo cosa fare, bevvi un sorso dal boccale, la
birra era davvero buona, molto meglio della schifezza che ci rifilavano di
solito.
Lui mi osservava, era strano il modo in cui mi
guardava, nessun uomo mi aveva mai guardato così. Di solito ricevevo solo
sguardi desiderosi e carichi di lussuria, mentre lui mi guardava incuriosito e….
incantato….
Senza volerlo arrossii, imbarazzata dal suo sguardo.
“La vuoi smettere?!” sbottai alla fine.
“Di far che?” chiese lui incredulo.
“Di guardarmi!” risposi insofferente.
Lui sorrise “Perché?”
Lo guardai male “Mi dai fastidio”
“E per quale motivo?”
“E che ne so!” dissi esasperata “Non ho mai parlato
così a lungo con uno sconosciuto!”
Il che era vero, con gli sconosciuti non servivano
le parole, a parte alla fine per chiedere i soldi.
Lui si avvicinò verso di me sporgendosi sul tavolo
“Forse perché sei attratta da me” disse suadente.
Il mio cuore iniziò a battere così forte che ebbi
paura che scoppiasse.
Non capivo perché avessi quelle reazioni, ero
stupida, e credevo che fosse solo perché mi trovavo in una situazione nuova e
sconosciuta. Non credevo minimamente che quelli erano degli avvisi, perché il
mio cuore aveva già capito che presto non mi sarebbe più appartenuto.
Feci una smorfia e mi allontanai da lui “Ma fammi il
favore, solo se fossi matta sarei attratta da un uomo insopportabile come te”
Lui rise “Si, concordo”
Sorrisi e lo guardai divertita. I suoi occhi erano
felici e brillavano di una strana luce, sentii uno strano calore invadermi il
corpo. Mi sentivo bene, ero riuscita a colmare quel vuoto.
Non sapevo che sarebbe diventata la mia unica
ragione di vita.
ANGOLO DI ROGI
Ebbene i due piccioncini hanno conversato ^^ ho
paura che Zoro mi verrà un po’ OOC ma spero di riuscire a tenere il più
possibile il suo caratterino!!
Chiedo perdono per la lentezza ma c’è una brutta
bestia che tra poco rincontrerò, si chiama “scuola” (bleah come suona male), e
ci sono i suoi infernali cuccioli che mi stanno perseguitando e si chiamano
“compiti delle vacanze”, grazie al cielo questo è il penultimo anno che mi
toccano, si spera. T.T
Ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra
le preferite, le ricordate e le seguite, mi fa molto piacere vedere che siete
così tanti ^^
Alla prossima!!
RECENSIONI:
Stella94: spero che ti
sia piaciuto il loro primo incontro, credo che una buona dose di insulti apra
bene le danze tra i due piccioncini ^^ scusa se aggiorno così lentamente ma
sono sommersa dai compiti delle vacanze, sai sei a giugno e pensi, ma sì è
presto, a luglio ma sì ora li comincio e infine ad agosto merda!! Tra meno di
un meno comincia la scuola e non sono neanche a metà!! Ecco, questa in poche
parole è la routine della mia estate….
heller_91: Ciao!!!
Sono felice che ti piaccia anche questa pazzia :D nata dalla mia passione per
l’Egitto, concordo con te è una terra fantastica, mi viene sempre voglia di
tornarci, anche se ci sono già stata 11 volte… contenta di aver scatenato
qualche reazione durante la danza, sai mi sono arrovellata moltissimo prima di
decidermi a scriverla… comunque spero di riuscire ad aggiornare presto anche
Roronoa’s 12, anche se sono un po’ a corto di vena ispiratrice (si dice così?
Bah!) per quella fic… presa come non mai dal mio libro in questi giorni…
Comunque crepi sto cavolo di lupo!!! (ma perché sempre il lupo
bisogna far crepare che è un animale così bello? Bah!!)
Ps: non far caso ai miei vaneggiamenti, sono pazza e ne vado fiera
XD Come dice il mio adorato Johnny/Cappellaio “Tutti i migliori sono matti!” ^^
|
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Capitolo 6 *** Capitolo 5 ***
Capitolo 5
CAPITOLO 5
“Beh, allora buona notte” dissi ancora incredula di
aver passato tutta la notte a parlare con uno sconosciuto.
Ad essere sinceri, non avevo scoperto quasi niente
su di lui, era bravo a rigirare i discorsi e a far parlare soltanto me.
Mi girai per entrare nelle mie stanze ma la sua voce
mi fermò.
“Ti va di rivederci?”
Il mio cuore perse qualche battito. Mi girai a
guardarlo incredula.
“Dici sul serio?”
Lui alzò gli occhi al cielo “Certo che dico sul
serio, se no non l’avrei detto no?”
Feci un sospiro e sentii la necessita di mettere le
cose in chiaro, stupidamente convinta che lui mi avrebbe lasciata perdere.
“Zoro, io non sono una brava ragazza, sono una
concubina, invece tu mi sembri un brav’uomo, non vedo il motivo perché tu debba
frequentarmi”
Lui sorrise. La sua mano si alzò e mi portò una
ciocca ribelle dietro l’orecchio.
Il mio cuore scalpitò e il mio stomaco si contorse.
La mano sfiorò leggermente il mio viso e lasciò una scia infuocata sulla mia
pelle. Quella, fu la prima volta che mi toccò.
“Il motivo lascialo decidere a me, domani sera ti
aspetterò in terrazza, se vuoi vedermi vieni, se no capirò” così dicendo si
girò e si allontanò da me “Buona notte” aggiunse sparendo nelle tenebre del
corridoio.
Ancora frastornata dal suo tocco, entrai nella
stanza con gli occhi assenti. Mi buttai sul letto ed aspettai che il mio cuore
si calmasse. Prima che potessi rendermene conto caddi in un sonno profondo, chiedendomi
perché provavo quelle sensazioni.
“Nami! Nami sveglia!”
Aprii gli occhi, infastidita dalla voce di mia
sorella.
“Avanti! Svegliati che è tardi!”
Guardai assonnata il viso di mia sorella “Tardi per
cosa?”
“Per il pranzo!”
Pranzo?
“Scusa ma che ore sono?” chiesi con la voce ancora
impastata dal sonno.
“È mezzodì!” esclamò.
Mi sedetti sul letto di scatto. Come avevo fatto a
dormire così tanto?
“D’accordo arrivo, dammi cinque minuti”
Mia sorella uscì dalla stanza ed entrò Robin.
“Buon giorno” mi salutò sorridendo.
Risposi con uno sbadiglio.
“Quell’uomo ti ha stancata per bene ieri sera”
“Scusa ma tu come fai a sapere sempre tutto?” chiesi
leggermente infastidita.
Quella donna era micidiale, neanche un minuscolo
dettaglio le sfuggiva.
Lei ridacchiò “Mistero” sorrise dolce “È stato
delicato almeno?”
Mi alzai dal letto “Non mi ha toccata Robin, mi ha
offerto solo da bere”
Mi accorsi di aver mentito, toccata mi aveva
toccata. Il mio stomaco si contorse ricordando la sua pelle a contatto con la
mia. Scossi leggermente la testa cercando di togliermi di dosso quella
sensazione.
Lei sgranò gli occhi “Davvero?”
Annuì cambiandomi la tunica “Ti sembrerà strano, ma
abbiamo solo parlato, più che altro ho parlato io, non sono riuscita a scoprire
molto su di lui” dissi leggermente scocciata da ciò.
“Come si chiama?”
“Zoro”
Robin sgranò gli occhi e sbiancò visibilmente “C-come?” balbettò.
Corrugai le sopracciglia “Sì, è un nome un po’
strano, ma non mi sembra…”
“Nami” mi interruppe “Tu sai chi è?”
“Credo che sia una specie di soldato, ma perché fai
quella faccia?” chiesi leggermente allarmata.
“Nami, Zoro è il nome del Principe”
Rimasi di sasso per una buona manciata di secondi.
Incapace anche di respirare.
“Cosa?!!!”
Come avevo fatto ad essere così stupida?
Era ovvio che lui era il Principe, aveva lasciato
indizi inequivocabili, ma ero così scema che non ero riuscita metterli insieme.
Ora quadrava tutto: perché eravamo usciti di
nascosto dal palazzo, perché non voleva rivelarmi il suo nome e perché non
voleva dirmi molto sul suo conto. Mi sentivo raggirata, presa per i fondelli,
avevo una rabbia in corpo che poteva bruciare una foresta intera.
Così, quella sera, andai sulla terrazza, non perché
volessi vederlo, ma perché volevo cantargliene quattro. Non mi interessava che
fosse un Principe o un Dio, mi aveva presa in giro e non l’avrebbe passata
liscia.
Quando arrivai vidi che era solo. Mi dava le spalle
e guardava il panorama della città.
Mi avvicinai furente “Tu! Come hai potuto?!”
Lui si girò e sorrise quando mi vide “Ma che piacere
rivederti Nami” i suoi occhi erano raggianti.
“Non prendermi in giro!” quasi urlai “So chi sei!”
Il sorriso scomparve e i suoi occhi tornarono due
pozzi vuoti e tristi.
Il mio stomaco si contorse, e sentii un vuoto
espandersi dentro di me che risucchiò all’istante la mia rabbia.
“Sapevo che non avrei dovuto dirti il mio nome”
disse sorridendo amaro.
Mi avvicinai a lui “Perché non me l’hai detto?”
“Mi sembra ovvio mocciosa” disse affettuoso, aveva
lo stesso tono che si usa quando si parla ai bambini “Se te l’avessi detto tu
mi avresti trattato come mi trattano tutti, e non saresti mai stata te stessa”
Sentii distintamente una fitta al cuore, capendo
finalmente il motivo del suo dolore e della sua solitudine. Nessuno lo trattava
come un uomo, tutti lo trattavano come un Dio, di conseguenza nessuno poteva
vederlo come un amico o come un amante.
Non avevo alcun diritto di essere in collera con
lui.
“Non credere che te le faccio passare liscia solo
perché sei un mezzo Dio” dissi minacciosa, in realtà stavo cercando di
strappargli un sorriso.
Ci riuscii “Potrei farti arrestare per avermi
mancato di rispetto” disse con un sorriso beffardo.
Gli lanciai un occhiataccia socchiudendo gli occhi.
Lui ridacchiò “Dai scherzavo”
Lo sorpassai e ammirai il sole che lentamente moriva
dietro le dune del deserto, tingendo la capitale di un rosso fuoco.
“È bellissimo” mormorai.
“Già” concordò lui affiancandomi.
“Comunque” disse dopo un po’ “Io non sono un Dio”
Non mi stupii più di tanto, anche se era quasi
impossibile trovare un membro della famiglia reale che non si credeva un Dio,
sapevo che lui era diverso.
“Non dirlo troppo forte o il Faraone di fare
giustiziare” dissi sarcastica.
Lui ridacchiò “Sai, non so tu, ma io non credo negli
Dèi”
“Neanche io” ammisi, non l’avevo mai ammesso ad alta
voce, ma con lui non riuscivo a fare a meno di essere sincera.
“Ci avrei scommesso”
“Perché?” chiesi stupita.
Lui fece spallucce “Perché sei diversa da tutte le
donne che abbia mai conosciuto”
Lo guardai non sapendo se era una presa in giro o un
complimento. Non sapevo perché, ma speravo vivamente che fosse la seconda
ipotesi.
Restammo un po’ ad ammirare il tramonto in silenzio.
Mentre mi accorgevo che stavo pericolosamente bene in sua compagnia.
“Davvero non puoi uscire dal palazzo?” chiesi
ricordandomi le parole di Bibi.
Lui sorrise “I pettegolezzi girano veloci eh?”
Arrossii leggermente “Non farti strane idee, non
sono stata io a chiedere informazioni su di te”
Il suo sorriso si fece più ampio “Cos’è abbiamo la
coda di paglia?” chiese beffardo.
Lo guardai male “No, volevo semplicemente mettere le
cose in chiaro”
Lui ridacchiò “Si, certo. Avanti, ammettilo, un po’
ti piaccio”
“Senti, sei tu quello che mi sta facendo la corte,
al massimo sarei io che piaccio a te” dissi cercando di pungerlo nell’orgoglio.
Ma lui non mi rispose come speravo “Ma io non lo
nego”
Il mio cuore perse qualche battito, non credendo
alle mie orecchie.
Riportai lo sguardo sul sole, che era ormai
scomparso dietro le dune, cercando di nascondere il rossore che sicuramente si
era impossessato delle mia guance.
“Comunque si” disse vedendo che non avevo aperto
bocca, un impresa troppo ardua nella confusione che sentivo dentro.
Era una situazione completamente nuova per me, non
avevo mai avuto un corteggiatore, tanto meno un amante. Era strano ammetterlo,
ma non avevo neanche mai baciato un uomo in vita mia, tutti gli uomini che
avevo incontrato nella mia vita puntavano molto più in basso. Mi resi conto di
quanto fosse sbagliata quella situazione, nessun Principe aveva mai corteggiato
una concubina, nessun Principe aveva amato una donna che non avesse il sangue
reale. Ma in quel momento, scombussolata dal piacere che provavo ad averlo al
mio fianco, ignorai qualunque avvertimento.
Cercai di calmarmi continuando quel discorso innocuo
“Perché non ti fa uscire?”
Lui sospirò “Non vuole rischiare di perdere una
pedina importate nei suoi giochi. Se io muoio per sbaglio mentre sono in città
non potrà mai firmare l’accordo di pace con la Nubia”
“La Principessa Hancock” annuii ricordandomi del
matrimonio combinato.
“Esatto, pensa non l’ho neanche mai vista in vita
mia” disse con lo sguardo perso nel panorama “E tra un mese e mezzo dovrò
sposarla”
Sentii un fastidioso vuoto nello stomaco “Beh,
dicono che è una bella donna”
Lui mi guardò con un sorriso amaro sulle labbra “Si,
ma Mihawk non mi permette neanche di scegliere la mia sposa” sospirò sconsolato
“Fa di tutto perché io sia infelice”
“Perché?” chiesi incredula.
“Una marionetta senza voglia di vivere è più facile
da manovrare”
Stavo per rispondergli ma una voce alle mie spalle
mi bloccò.
“Nami”
Mi girai verso mia sorella. Lei mi guardò incredula
poi si inginocchiò “Mio signore”
Zoro fece un gesto con la mano “Alzati ti prego”
Mia sorella ubbidì continuando a lanciarmi occhiate
che andavano dal Perché non me l’hai
detto? al Dopo facciamo due chiacchiere.
“Perdonami per averti rubato tua sorella” disse
sorridendo cordiale.
“No, perdonatemi voi per avervi interrotto” disse
Nojiko rispettosa.
“Te la restituisco subito, ancora due minuti”
“Come comandate” Nojiko fece un inchino e sparì nel
corridoio.
Zoro mi guardò “Che ti dicevo? Tutti mi trattano
come un Dio”
Alzai un sopracciglio “Io ti avverto, non mi
inginocchierò mai davanti a te”
Lui rise di gusto “Grazie Nami, sei davvero….” si
bloccò cercando un aggettivo adatto “Speciale”
Arrossii vistosamente e iniziai a mordicchiarmi il
labbro imbarazzata.
“Vai ti prego, non voglio che arrivi in ritardo a
causa mia”
“Tu non ci sei?” chiesi, la mia voce risultò
dispiaciuta anche alle mie orecchie.
“No, mi dispiace ma odio mangiare con Mihawk, ma se
vuoi domani, dopo cena, ti aspetterò qui”
Sorrisi “Ci conto”
“Vai!” mi incitò sorridendo.
Mi avviai verso la sala del banchetto.
Prima di girare l’angolo però mi voltai a guardarlo,
mi stava ancora sorridendo e i suoi occhi erano felici. Gli feci un cenno con
la mano e ripresi a camminare.
ANGOLO DI ROGI
No, non sono morta, e mi dispiace annunciarvelo ma
scomparirò per un altro po’ di tempo. Il 9 parto per lo stage in Inghilterra e
torno 10 giorni dopo. Prometto che lavorerò a questa storia mentre sono là, e
appena torno pubblicherò un altro capitolo. Intanto spero che questo vi sia
piaciuto. Zoro risulterà un po’ diverso dal normale perché, come avrete capito,
ha una vita molto infelice. Comunque approfondirò meglio la sua storia più
avanti.
Alla prossima!!
Un abbraccio a tutti!!!
RECENSIONI:
Stella94: per fortuna
l’unica ad essere in alto mare con i compiti!! ^^
Sono felice che ti sia piaciuto l’ultimo capitolo e
il tuo quarto capitolo è stato stupendooooo!! Cavolo te l’ho già scritto….
Comunque la tua mail mi ha ricordato che era da un po’ che non aggiornavo…
eheheh… che testa bacata che ho, quindi eccomi qui!! ^^ Al prossimo capitolo!!!
Achamo :
ti sembrerà strano ma non mi stanco mai di sentire complimenti, sono il motivo
per cui continuo a scrivere e credo che possano diventare una droga micidiale…
cavolo una statua in diamante?? Addirittura?? Guarda che in oro va benissimo
comunque :P eheheheh!! (che battuta orribile). Sono felice che ti sia piaciuta
la frase, è stato il flash dell’ultima rilettura e sono contenta di averla
tenuta ^^ Sai ci avevo pensato anche io all’orientamento di Zoro, però mi sono
detta, il ragazzo si impegna per trovare la strada che porta agli alcolici,
quindi c’è una buona probabilità che abbia imparato almeno una strada a memoria
no?? ^^
Sono felice che tu ti sia divertita, le vacanze sono fatte apposta
e ora sono quasi finite sight!! Mi sembra ieri che sono cominciate!!! Eheheh!! Credo
che i ritardi siano molto frequenti per tutti :D e sono contenta di non essere l’unica!!
Ciao fantastica2 !!
Ah quasi dimenticavo!! La tua storia è stupenda!!!
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Capitolo 7 *** Capitolo 6 ***
Capitolo 6
CAPITOLO 6
“Nami quello era il Principe!!”
Cercai di proteggermi le orecchie dall’acuto che
aveva tirato mia sorella.
“Si, lo so
Nojiko” dissi sdraiandomi sul letto esausta.
Quella sera il Faraone non si era accontentato di una
sola danza, ci aveva esortate a ballare per tutta la durata della cena e ora i
miei poveri muscoli chiedevano pietà.
“È fantastico!! Finalmente avremo ciò che abbiamo
sempre sognato!” esclamò mentre gli occhi le luccicavano di felicità.
Corrugai le sopracciglia “Che intendi?”
Lei mi guardò stupita “Non dirmi che non ci avevi
già pensato!”
“Pensato a cosa?” chiesi spaesata.
“Nami! Lo sanno tutti cosa conserva il Principe nelle sue stanze!” mi riprese.
Conserva? Che voleva dire?
“Non ti seguo” ammisi.
“La collana della Regina” si intromise Robin che era
sdraiata sul suo letto a leggere un libro, a quanto pareva era riuscita a fare
una visita nella biblioteca del palazzo.
“Esatto!” esclamò Nojiko euforica.
Mi guardò negli occhi “Nami devi sedurlo, andare nelle
sue stanze e quando si addormenta gli rubi la collana”
“No!” esclamai scattando in piedi.
Mi morsicai la lingua non capendo la mia reazione.
L’avevo fatto tante di quelle volte che una volta in più non cambiava. Eppure il
mio stomaco si contorceva, non era felice dell’idea di mia sorella.
Che la mia coscienza fosse comparsa all’improvviso?
Nojiko mi guardò affettuosa “Tranquilla sorellina,
appena la prendi scappiamo di qui, non ti succederà niente, non devi
preoccuparti”
Annuii leggermente, convincendomi che fosse quella la
causa della mia reazione.
Il giorno successivo passò molto lentamente, non
c’erano molti svaghi a palazzo, o meglio, c’erano per l’alto rango, per le
principesse a cui piaceva leggere, cantare, suonare, ricamare, tutte cose che
io non sapevo minimamente fare. Avevo sempre desiderato imparare a leggere, ma
tra un problema e l’altro non ne avevo mai avuto il tempo. Robin spesso si
offriva come insegnante, forse uno di quei giorni mi sarei decisa ad iniziare
qualche lezione.
La mia giornata fu quindi all’insegna della noia e
dell’attesa, lasciandomi tutto il tempo per rimuginare sulla mia squallida
vita.
Cercavo di pianificare qualcosa per rubare quella
dannata collana, ma ogni volta che pensavo a lui il mio stomaco si contorceva.
“Gli uomini sono solo clienti” continuavo a
ripetermi, ma il mio corpo non era della stessa opinione.
Ero attratta da lui, era inutile negarlo, per la
prima volta in vita mia ero incuriosita da un uomo. Solo che avevo scelto
l’uomo sbagliato.
Così la logica uccideva l’attrazione, che poi
ritornava con l’immagine del suo viso tra i pensieri. Passai tutto il giorno in
quel limbo, arrivando alla sera senza aver pianificato nulla ed essermi
ripetuta migliaia di volte che il mio mestiere era quello di far credere agli
uomini ciò che volevano credere.
Lui voleva un’amica? Bene, sarei stata la sua
migliore confidente.
Non sapevo che avrei fatto meno fatica di quanto
pensassi per diventarlo.
Quando finalmente le tenebre sopraggiunsero, il mio
corpo fremeva di una strana agitazione.
Dopo essere stata trattenuta a lungo per i miei
servigi da danzatrice dal Faraone, mi avviai verso la terrazza.
Ogni passo corrispondeva ad una dose di agitazione.
Volevo vederlo e non vederlo allo stesso tempo. Era la cosa più assurda che mi
fosse mai capitata.
Svoltai in un corridoio e davanti a me apparì la
terrazza.
Il mio cuore accelerò vedendolo seduto per terra a
leggere un libro.
Feci un respiro profondo e pensai a mia sorella,
dovevo fare il mio lavoro, glielo dovevo per tutto quello che aveva fatto per
me.
Aumentai il passo e lo raggiunsi.
Lui mi sentì e girò la testa per guardarmi.
Mi regalò un leggero sorriso.
“Sei venuta”
“Certo che sono venuta, cosa credevi che ti dessi
buca?”
Lui ridacchiò “Non sapevo cosa aspettarmi a dire il
vero”
Mi sedetti di fianco a lui e sbirciai verso il libro
che aveva in mano, tentando di capire il titolo dalle immagini in copertina.
“Cosa leggi?” chiesi incuriosita.
“A dire il vero non lo so, ho preso la prima cosa
che mi è capitata a tiro” chiuse il libro per farmi leggere il titolo, di cui
riuscì ad intuire solo la parola stelle.
Feci una smorfia, avrei dovuto prendere lezioni da
Robin.
Lui corrugò le sopracciglia “Qualcosa non va? Non ti
piace l’astronomia?”
“No, no” mi affrettai a dire “Non so leggere”
Lui mi guardò stupito “Davvero?”
Feci spallucce “Non ne ho mai avuto la possibilità”
“E come fate? Saper leggere è indispensabile”
“Robin sa leggere, se c’è qualche messaggio lo diamo
a lei”
“Ah” disse pensieroso.
Lo guardai in viso, stava fissando il libro con le
sopracciglia aggrottate, rendendolo simile ad un Dio turbato.
“Ho sempre desiderato imparare, ma mi è sempre
mancato il tempo”
Lui mi guardò negli occhi, ed io affondai in quei
pozzi neri come il cielo sopra di noi.
“Se vuoi posso insegnarti”
Lo guardai incredula, non capendo perché si desse
tanta pena per me.
Una mezza risposta la trovai quando nei suoi occhi
luccicò qualcosa, che mi fece avvampare e spostare lo sguardo. Non sapevo che
cos’era stato, ma una forte scossa mi aveva pervasa, facendomi sentire per un
attimo viva.
Forse era per quello che ero attratta da lui, perché
in sua compagnia smettevo di essere un oggetto e diventavo una persona fatta di
carne e ossa.
“Se proprio vuoi perdere tempo con me” borbottai
prima che potessi rendermene conto.
Lui sorrise “Mi piace perdere tempo con te”
Il mio stomaco si contorse. Non volevo, non volevo
causargli dolore.
Tentai di salvarlo da me stessa un’ultima volta “Non
dovresti Zoro” dissi con un filo di voce “Non dovresti diventare mio amico”
“Perché?”
Lo guardai, mi fissava sinceramente stupito.
“Hai intenzione di uccidermi? Sei stata pagata per
farlo?”
“Per Anubi!! No!” esclamai inorridita dall’idea.
Lui fece spallucce “Allora non vedo come possa
essere dannosa la tua amicizia, anzi forse uccidendomi mi faresti solo un favore”
Tutti i peli del mio corpo si rizzarono mentre la
rabbia scivolava insidiosa dentro di me.
“Senti, ascoltami bene!” dissi furente “Tu non devi
volere la morte! Anche se la vita fa schifo è sempre un dono! E come diceva
sempre mia madre, quando tocchi il fondo non puoi far altro che risalire!
Quindi smettila di piangerti addosso e trova una buona ragione di vita!”
Mi guardò intensamente negli occhi, non immaginavo che
l’aveva trovata in quell’istante.
Lui sorrise “Mi piace il tuo carattere combattivo,
sei una che non si arrende mai, vero?”
Spostai lo sguardo sul deserto tinto di nero che si
confondeva con il cielo “Odio arrendermi, considerami una stupida, ma spero
sempre che qualcosa di buono possa accedere, anche a chi non è concesso”
confessai.
Il mio stomaco si contorse mentre mi rendevo conto
che con lui non avevo nessuna barriera, qualunque cosa mi passava per la testa usciva
dalla mia bocca, neanche con mia sorella ero così sincera.
“Perché non ti sarebbe concessa la felicità?”
Sorrisi amara e lo guardai “Zoro, non ci arrivi da
solo?”
Lui scosse la testa “Non trovo nessun motivo”
“Nella mia vita ho mentito, rubato, ingannato, il
mio cuore peserà molto più della mia piuma*”
“Io non credo, l’hai fatto solo per sopravvivere”
Sospirai “Sai vorrei smettere di sopravvivere e
vorrei cominciare a vivere”
“Siamo in due”
Lo guardai negli occhi e rimasi imbambolata per una
buona manciata di secondi, ammirando il suo sguardo che per la prima volta ardeva
di speranza.
Mi schiarii la voce tentando di ignorare il vuoto
che aveva preso il posto del mio stomaco.
“Allora? Cominciamo?”
Lui sorrise ad aprì il libro alla prima pagina.
ANGOLO DI ROGI
Ebbene no, non sono morta. Chiedo perdono per questo
enorme ritardo ma proprio non ho avuto tempo per scrivere o pensare a qualcosa
oltre alla scuola. Non assicuro che riuscirò ad aggiornare periodicamente perché
ho ancora gli orari sballati e arrivo a casa la sera che sono distrutta.
Prometto però che farò di tutto per aggiornare il prima possibile.
Chiedo ancora scusa.
Grazie a chi ha la pazienza di seguirmi ancora!
VARIE SPIEGAZIONI:
Il mio cuore peserà molto più della mia piuma*: il passaggio al regno di Osiride - i Campi Iaru - doveva essere preceduto da una operazione
rituale, conosciuta come il giudizio dell’anima o psicostasia. Il cuore del defunto veniva posto sul piatto
di una bilancia dove era pesata. Se il cuore era leggero come la piuma di Maat, posta sull’altro piatto, Anubi lasciava il
defunto nelle mani di Osiride, altrimenti il cuore era dato in pasto al
coccodrillo Ammit.
RECENSIONI:
Shavanna: scusami per il ritardo T.T spero che tu abbia
avuto la pazienta di aspettare così tanto!!
Achamo: e dopo una attesa in cui ti sarà cresciuta la
barba, ti lascio un nuovo capitolo, miracolosamente. Beh si non sapevo chi
mettere come sposa per il caro principe, così mi è venuta in mente la
bellissima Hancock, giusto per dare qualche problemino in più alla povera Nami
XD
Lo
stage è andato bene anche se è stato super stancante!!! Non mi sono ancora ripresa
del tutto!!
Ps:
grazie ancora per la statua XD
Pss:
siamo pari anche le mie sono lentissssssssssimeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!! XD
_Yuuki_ : guarda sono io
quella che deve scusarsi per i tempi…. Sono veramente un disastro in questi
giorni….. Grazie per i complimenti mi fanno sempre tanto piacere ^^ Eh si,
sinceramente non so come mi sia venuta in mente Hancock…. Bah ho una mentalità
contorta XD Londra sinceramente non mi è piaciuta molto… cioè è una bella città
però non mi ha affascinata molto come Parigi o Los Angeles (prima o poi andrò a
vivere là!!!) non so manca qualcosa… non saprei neanche dire cosa però XD
comunque ci sono rimasta malissimo quando ho visto il Big Ben…. Me lo
immaginavo mooooooooooooooooooooolto più grande!!!!!
Spero
che continuerai a seguirmi anche con questi tempi!!!
Tvtrb!!!!
Stella94: eh sì Nami sarà proprio
la persona adatta con cui Zoro potrà essere se stesso!! Ma la cosa vale anche
per Nami dato che nella sua vita non fa altro che recitare… spero che
continuerai a seguirmi!! Ciao!!!
Kokoro no tenshi: la
scuola l’ho ricominciata anche io e quasi quasi avrei preferito rimanere in
Inghilterra T.T mi hanno già sommersa di verifica e interrogazioni T.T comunque
lasciando perdere la mia disperazione, sono contenta che ti piaccia la storia e
sono d’accordo, Zoro i panni di un Dio li veste benissimo *ç*
RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio con tutto il cuore voi che mi avete messo tra gli autori preferiti, mi
riempite il cuore di gioia grazie!!!
Grazie a:
1 - Achamo
2 - achi96
3 - Anime_Love
4 - jo9000
5 - Kokoro no tenshi
6 - Lenita
7 - Little Mars PR
8 - merdillo
9 - sakura2611
10 - Shavanna
11 - Sherry
12 - Tsukichan
13 - Zonami93
14 - _Morgana_
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Capitolo 8 *** Capitolo 7 ***
Capitolo 7
CAPITOLO 7
I giorni successivi passarono senza che
me ne rendessi conto, la vita che conducevo a palazzo iniziava a diventare una
piacevole routine. I giorni passavano lenti, sempre in attesa delle sere che
passavano in un batter d’occhio. Ormai ero completamente dipendente dalla
compagnia di Zoro, il mio corpo la reclamava come fosse l’ossigeno. Così quando
la sesta sera mi disse che stava per partire per incontrare la sua promessa
sposa, sentii distintamente il mio cuore spezzarsi.
Mi allontanai da lui, lasciando vagare
il mio sguardo sulla città ormai avvolta dalle tenebre.
“Per quanto tempo starai via?” chiesi
sentendo la gola secca.
Lui mi guardò “Cinque giorni al massimo”
“E di cosa discuterete?” era così strano
parlare del suo matrimonio.
Non perché si sposasse, anzi era più che
logico che un uomo come lui si sposasse, ma la cosa strana era che il mio cuore
diceva che si stava sposando con la donna sbagliata.
“Non lo so, se fosse per me non ci
andrei neanche” disse sospirando scocciato.
Mi sentì rassicurata da quelle parole
“Non sei neanche un po’ curioso di vedere la bellissima Hancock?”
Lui sorrise beffardo “Non è che qui c’è
qualcuno che è geloso?”
Gli tirai un pugno in testa arrossendo
per l’imbarazzo “Non dire cavolate”
Lui ridacchiò poi mi prese per un
braccio e mi strinse a sé.
Sì, ormai era diventato pericolosamente
naturale rimanere nel suo caldo e forte abbraccio.
“Nessuna donna a questo mondo sarà mai
bella quanto te” mi sussurrò dolcemente all’orecchio.
Mi sentì avvampare e rimasi muta,
incapace di articolare una frase di senso compiuto.
“E non provare a dire di non legarmi a
te perché ormai e troppo tardi”
Lo guardai incredula.
Lui sorrise e mi accarezzò il viso,
appoggiando la fronte contro la mia.
Il suo respiro mi solleticava le labbra,
così fresco e profumato che pareva un invito irresistibile.
Per Horus! Quanto avrei voluto
assaggiare quelle labbra!
Il mio stomaco si contorse, ricordandomi
il compito che mi aveva affibbiato Nojiko.
Come potevo mentirgli?
Mi scostai da lui con una forza di
volontà che non credevo di avere.
“Zoro, io non posso” riuscii a
balbettare.
Lui corrugò le sopracciglia “Cosa non
puoi?”
“Non posso amarti” risposi sentendo gli
occhi farsi lucidi.
Lui rimase in silenzio.
Non ebbi il coraggio di guardarlo, avevo
appena respiro il futuro Faraone d’Egitto, avrebbe potuto condannarmi a morte e
nessuno si sarebbe chiesto il perché. Ma sapevo che lui non l’avrebbe fatto,
anzi, ero certa di avergli causato un dolore enorme, e quella era la cosa più
spregevole che io avessi mai fatto.
“Perché?”
“Io non posso amare, non ho il diritto
di farlo, non mi è concesso” dissi fissando il pavimento.
Lui mi abbracciò da dietro “Questo non è
vero, e tu lo sai” mi sussurrò all’orecchio.
Dei brividi mi percorsero tutto il
corpo.
“Ma io non ti metterò fretta, domani
partirò per la Libia e avrai del tempo per decidere cosa fare di me”
Lo guardai scioccata “Lo dici come se la
tua vita dipendesse da me”
Lui fece un amaro sorriso “Infatti è
così”
Il mio cuore perse qualche battito.
Rimasi attonita, incapace anche di respirare. Il suo viso inizio ad avvicinarsi
pericolosamente al mio.
“Nami io…” mormorò accarezzandomi una
guancia arrossata.
Il mio stomaco si contorse, mentre le
sue labbra continuavano a diminuire la distanza dalle mie.
“Principe!”
Feci un respiro profondo riprendendo
aria mentre lui si girava verso quella voce che ci aveva interrotti.
“Trafalgar?” chiese leggermente
scocciato Zoro.
Uno strano ragazzo si avvicinò a noi a
fece un inchino davanti a Zoro. Aveva indosso la classica divisa dei soldati,
ma dalla cura con cui era tenuta dedussi che fosse un generale.
“Perdonatami, ma il Faraone richiede la
vostra presenza”
Zoro sospirò “D’accordo, arrivo subito”
Il generale fece un altro inchino a
sparì nelle tenebre del corridoio.
“Scusami” mi disse Zoro.
Feci un cenno con la mano, tentando di
non dare a vedere la mia inquietudine “Non ti preoccupare, vai pure”
Lui si avvicinò a me “Quando tornerò
finiremo questo discorso” mi sussurrò all’orecchio.
Dei brividi mi percorsero tutto il corpo
e rimasi impalata a fissarlo.
Lui fece un mezzo sorriso, poi si girò e
scomparve tra i corridoi del palazzo.
Feci un respiro profondo e mi avviai verso
le mie stanze con lo stomaco in subbuglio.
Ero così confusa ed incredibilmente
felice, che non mi resi conto che qualcuno mi stava seguendo.
“Ehi tu sei Nami, giusto?”
Mi girai sentendo quella voce
sconosciuta. Mi ritrovai davanti un uomo abbastanza grassoccio con un viso
orribile: occhi piccoli e infossati, mezzo calvo e con un naso che invadeva
metà del viso.
“Sì” risposi continuando a camminare.
“Sei molto brava a ballare” disse
seguendomi.
“Grazie” risposi scioccamente, avevo la
testa tra le nuvole, persa ancora a pensare a Zoro e tentando di dare una
spiegazioni alle sensazioni che avevo provato, che non intuii neanche
lontanamente le sue intenzioni.
“Tua sorella mi ha offerto i suoi
servigi l’altra sera”
Feci una smorfia pensando a mia sorella
tra le sudice mani di quel maiale.
Arrivata davanti alle mie stanze, mi
girai a guardarlo ed incrociai le braccia sotto il seno “Se non sei qui per
pagarla ti invito ad andartene”
Lui si avvicinò a me mi guardò con pura lussuria negli occhi
“Veramente ero interessato a te”
Un campanello di allarme risuonò nella
mia testa, mentre una smorfia disgustata mi attraversava il viso.
“Mi dispiace ma non sono a disposizione”
dissi dandogli le spalle ed entrando nelle mie stanze.
Mi sorpresi sentendo ancora la sua voce.
“Guarda che ti pago”
Mi girai e gli lanciai un occhiataccia “Ho detto di no, fuori di qui!”
Lui mi guardò male e mi afferrò per un
braccio “Su, non fare la difficile” disse trascinandomi verso di sé.
Cercai di liberarmi mentre il mio cuore
aveva cominciato a martellare nel petto.
“Lasciami!!” urlai.
La sua mano mi tappò la bocca, mentre
l’altra tentava di strapparmi via la gonna.
Mi ribellai mordendogli la mano. Lui
mollò la presa urlò per il dolore.
“Aiuto!” urlai con tutto il fiato che
avevo in corpo.
Mi tirò uno schiaffo sul viso
stordendomi. Cercai di tirargli un calcio, di graffiarlo, di morderlo, ma era
troppo forte per me. Mi sbatté violentemente contro il muro, un dolore immenso mi
invase la testa.
Cercai di levarmelo di dosso, ma mi
fermò le mani incastrandole tra il muro e la schiena. Mi spingeva così forte
contro il muro che faticavo a respirare. Tentai di urlare, ma la sua mano mi
stringeva la bocca e i miei urli si spegnevano già sulle mie labbra. Non
riuscivo a muovermi, era troppo forte.
Mi aprì a forza le gambe con un
ginocchio. La resistenza fu inutile, presto fu dentro di me.
Un dolore inimmaginabile si sparse su
tutto il mio corpo. Delle lacrime mi scesero sulle guance, mentre con forza
bruta mi sbatteva contro il muro. Tentai un ultimo disperato tentativo di
liberarmi. Mi liberai una mano e gli graffiai la sua. Riuscì a liberarmi la
bocca.
“Aiuto!! Aiutatemi!” urlai disperata.
“Nessuno ti sente, quindi stai zitta e
fai la brava” disse l’animale con il respiro accelerato.
Altre lacrime di disperazione mi
rigarono il viso, le sue parole erano vere, nessuno mi avrebbe salvata.
Chiusi gli occhi sperando che
quell’incubo finisse presto. Le sue mani toccavano viscide e possessive il mio
corpo. Mi veniva da vomitare sentendolo muoversi.
Improvvisamente il dolore scomparve,
come il suo corpo sul mio, scivolai a terra distrutta, sentendo una voce troppo
familiare inveire contro l’animale. Lacrime di sollievo e di profonda vergogna
inondarono il mio viso. Avevo riconosciuto la sua voce.
Aprii gli occhi e lo vidi, il Principe
stava picchiando a sangue l’animale. Le sue mani, che di solito erano dolci ed
affettuose, stavano infierendo senza pietà sul quell’orribile viso ormai
sanguinante.
Non l’avevo mai visto così infuriato,
sembrava un Dio in collera.
“Zoro” mormorai.
Lui si girò verso di me e lasciò
all’istante il corpo dell’animale che cadde a terra privo di sensi.
“Sono qui” disse avvicinandosi.
Mi guardai i vestiti ridotti a brandelli
e le chiazze rosse sul mio corpo lasciate da quelle mani.
Mi sentivo vuota, senza vita e tanto,
troppo sporca. Chiusi gli occhi, incapace di fare altro.
Il mio corpo urlava di dolore ma dalla
mia bocca non usciva nessun lamento, non riuscivo più a capire dove fosse il
mio corpo, troppo stordita dalla paura e dal tremore che mi stava possedendo.
Mi resi conto che mi aveva presa in
braccio solo quando, riaprendo gli occhi, mi ritrovai nelle sue stanze.
Mi adagiò delicatamente sul letto e mi
coprì con le coperte di seta. Quando si staccò da me avvertì un senso di vuoto
nello stomaco. Non mi era accorta che stare a contatto con lui fosse così
piacevole.
“No!” esclamai angosciata vedendo che si
stava allontanando “Resta qui, ti prego”
Mi resi conto che stava cercando di
toccarmi il meno possibile, forse per paura di farmi male o forse perché temeva
che le sue mani mi sembrassero quelle dell’animale. Ma le sue mani erano
diverse, erano amorevoli, gentili e delicate. Avevo bisogno di sentirlo vicino.
Lui si sedette sul letto e mi guardò
angosciato.
“Stringimi” mormorai.
Lui ubbidì, si infilò nel letto e mi
circondò nel suo abbraccio.
Mi sentii subito meglio, lui era come
una medicina per il mio dolore. La mia pelle livida rinasceva a contatto con la
sua.
Mi rannicchiai contro di lui, sentendo
il suo dolce calore invadermi.
“Zoro perché fai questo per me? Io sono
solo una concubina”
Cercavo davvero una risposta, non capivo
perché lui ci tenesse così tanto a me, non meritavo il suo affetto.
Il suo indice scivolò sotto il mio mento
e mi alzò il viso. Affondai in quei pozzi neri, pieni di tristezza, rabbia e
dispiacere.
“Lo sai che non è vero” disse con voce
dolce “Se solo un Faraone avesse metà della tua forza sarebbe in grado di
governare il mondo”
Il mio cuore scalpitò, io per lui ero
speciale. Il mio viso si distese in un sorriso.
“Grazie” mormorai appoggiando il viso al
suo petto accogliente. Lì mi sentivo al sicuro.
“Dormi Nami, veglio io su di te
stanotte. Nessuno ti farà più del male, lo giuro”
Anche se sapevo che era quasi
impossibile che riuscisse a mantenere quella promessa, mi rilassai e chiusi gli
occhi. Intrecciai i piedi ai suoi, bisognosa del suo calore come un assetato il
mezzo al deserto, e mi addormentai con il cuore riscaldato dal suo amore.
ANGOLO DI ROGI
Credo che la parola ritardo non basti…..
Chiedo perdono ma non ho avuto il tempo per scrivere in questi giorni, la
scuola mi sta lentamente togliendo la forza vitale.
Comunque torno da voi con un capitolo un
po’ crudo, ma spero comunque che vi abbia suscitato qualche emozione.
Grazie a chi continua pazientemente a
seguirmi!!
RECENSIONI:
_Yuuki_: se mi stai ancora
seguendo sei veramente una ragazza con una pazienza infinita!!! Grazie per i
complimenti per il capitolo prima, e spero che ti sia piaciuto anche questo,
anche se è un po’ forte. Spero di vedere presto una tua recensione!!! Baci8!!!
A presto spero!!!
Achamo: ed eccomi qua!!!!!
Che bello risentirti dopo anni e anni di assenza!!!! Devo dire la verità il tuo
messaggio mi ha fatto venire voglia di riprendere le mie fic che erano finite
in un baratro….. Comunque vedrò di darmi da fare e concluderle, soprattutto
questa a cui tengo molto. Come avrai notato era questo il capitolo che temevo
di pubblicare…. Spero solo di non essere stata troppo forte!!
A
presto Fantastica2!!!
Ps:
aspetto i tuoi aggiornamenti e per Eraclito sono pienamente d’accordo con te!!!
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Capitolo 9 *** Capitolo 8 ***
Capitolo 8
CAPITOLO 8
“Lo voglio morto, Trafalgar, il prima
possibile”
“Lo sai che non posso giustiziarlo! È
uno dei consiglieri di Mihawk!”
“Non mi importa chi sia, deve pagare con
il sangue per quello che ha fatto”
Quei bisbigli mi svegliarono lentamente,
e ci misi parecchi secondi per rendermi conto che una della due voci apparteneva
e Zoro.
“Non posso giustiziarlo per aver
approfittato di una concubina” quella voce non mi era del tutto estranea, ma
non riuscivo a collegarla a nessuno ancora intontita dal sonno.
“Lei non è una concubina” la voce di
Zoro divenne minacciosa “Lei è la mia donna, e nessuno deve azzardarsi ad
alzare un dito su dei lei”
Aprii gli occhi di scatto sentendo
quelle parole.
Lentamente la mia mente mi rimandò le
immagini della sera prima, e dei brividi di puro terrore mi attraversarono il
copro.
Scossi la testa ignorando le pulsazioni
accelerate del mio cuore e mi guardai intorno. Ero nella camera da letto del
Principe ed intuii che lui e il suo interlocutore fossero nell’anticamera.
“La tua donna?” la voce era incredula
“Ma sei impazzito?!”
Mi sedetti sul letto e tesi l’orecchio
cercando di sentire meglio quella conversazione, che, mi resi conto solo in
quel momento, era su di me.
“La amo Trafalgar, non sposerò mai la
Principessa Hancock”
Il mio cuore accelerò frenetico sentendo
quella ammissione.
Lui
mi amava.
Quelle parole ronzavano nella mia testa
quasi fastidiose. Erano due parole sconosciute, che mi terrorizzavano e mi
riempivano di felicità allo stesso tempo.
“Tu sei impazzito Zoro, te lo dico da
amico”
“E tu dovrai giustiziare quell’uomo, te
lo ordino da Principe” la voce di Zoro non ammetteva repliche.
Sentii un vuoto nello stomaco, Zoro
voleva far uccidere l’uomo che mi aveva….
Deglutii chiudendo gli occhi. Sentivo ancora
le sue mani sul mio corpo e i lividi pulsavano a quel ricordo.
Feci un respiro profondo e riaprii gli
occhi.
Il pensiero che Zoro si mettesse nei
guai per me mi spaventava non poco, non volevo che gli accadesse qualcosa di
brutto a causa mia, a causa di una donna che presto l’avrebbe lasciato solo con
un pugno di mosche.
Il mio stomaco si contorse poco felice a
quel pensiero.
“Zoro” lo chiamai con voce rauca.
Sentii dei passi e poco dopo apparve
nella stanza.
“Nami” disse precipitandosi verso di me.
Lo strano generale della sera prima si
affacciò alla porta guardandomi sospettoso.
“Come stai?” mi chiese Zoro sedendosi
vicino a me.
Lo guardai in viso, i suoi occhi neri erano
infiammati.
“Non devi ucciderlo”
Lui corrugò le sopracciglia “Come?”
“Non devi farlo uccidere, non voglio”
Lui mi guardò stupito “Deve pagare per
quello che ti ha fatto”
“Sì, ma non con la morte”
Lui mi osservò a lungo, forse cercando
di decifrare i pensieri che affollavano la mia mente.
“D’accordo, come vuoi” si girò verso il
generale “Trafalgar, sbattilo in prigione e lascialo marcire lì dentro”
Lui fece un inchino “Come comandi” poi
si girò e scomparve.
Zoro tornò a guardarmi “Perché?” mi
chiese semplicemente.
Abbassai lo sguardo non sapendo cosa
rispondergli. Di certo non potevo dirgli la verità.
Il suo indice sollevò il mio mento
costringendomi a guardarlo negli occhi.
“Perché?” chiese di nuovo.
Affondai in quei pozzi, colmi di un
sentimento che non riuscivo ancora a decifrare.
“Non voglio che tu ti macchi le mani per
me” risposi con poca voce.
“Nami, io per te farei qualsiasi cosa”
Il mio cuore accelerò frenetico, mentre
la mia pelle pizzicava sotto il tocco della sua mano che mi accarezzava leggera
un guancia.
“Perché?” chiesi temendo e desiderando
la sua risposta.
Lui avvicinò lentamente il suo viso al
mio, lasciando pochi centimetri tra le nostre labbra.
“Perché ti amo più della mia stessa
vita” il suo respiro mi colpii sul viso, mandando in tilt il mio cervello.
Non seppi perché, ma fui io ad annullare
la distanza tra le nostre labbra.
Quelle labbra, che solo in quel momento mi resi
conto di aver tanto agognato, erano morbide e delicate. Mi sentii avvampare,
non avevo mai provato niente di simile, era come se tutto il mondo fosse
scomparso lasciando solo noi. Dischiusi leggermente le labbra e il suo respiro
mi invase la bocca. La sua lingua scivolò lenta e titubante dentro la mia
bocca, incontrando la mia. Una forte scossa mi pervase ed involontariamente le
mie mani andarono ad intrecciarsi ai suoi capelli. Entrambi iniziammo a
scoprire la bocca dell’altro, assaporandone il gusto con timida passione. Tutto
fu delicato ed intenso allo stesso tempo, mi sentivo leggera e in pace. Non sentivo
più il dolore dei lividi, non sentivo più il mio respiro affannoso e neanche il
mio cuore che batteva senza freni, esisteva solo lui.
In quel momento mi resi conto di amarlo. Lo amavo
così tanto che sembrava che il mio cuore potesse esplodere, tanto era colmo
dell’amore per lui.
Quel bacio sancì la nostra unione, che dal quel
momento in poi divenne incorruttibile.
Ma in quel momento, non me ne resi conto e fui presa
dal terrore.
Mi staccai bruscamente da lui guardandolo ad occhi
sbarrati.
Ero terrorizzata, terrorizzata di essermi innamorata
di lui.
Il mio cervello rifiutava quella verità, così, sotto
il suo sguardo incredulo, mi alzai tremante dal letto.
“Non posso” mormorai sentendo le lacrime pizzicarmi
gli occhi “Mi dispiace”
Poi mi girai e corsi via, lontana da quel letto,
lontana da quella stanza, ma soprattutto lontana da lui.
ANGOLO DI ROGI
Scusate questo capitolo è un po’ corto, ma mi
sembrava giusto tornare ad aggiornare un po’ più frequentemente e in questi
giorni sono riuscita a buttare giù qualche riga.
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo anche se
lascia un po’ a bocca asciutta, ma non potevo fare altro dato che Nami è ancora
troppo tormentata per potersi abbandonare ai sentimenti che prova per Zoro.
Spero di riuscire a scrivere presto il continuo.
Grazie a chi segue ancora questa storia, e ringrazio
tutti quelli che hanno messo questa storia tra le preferite, le ricordate e le
seguite. È bello vedere che siete in tanti ^^ e se avete un po’ ti tempo mi
farebbe piacere sapere il vostro commento sulla storia.
Grazie comunque a tutti!!
A presto!!
RECENSIONI:
Achamo: ed eccomi a tempo record!! XD sono felice che ti
sia piaciuto il capitolo precedente, sono abbastanza inesperta a descrivere
situazioni “drammatiche” e sono contenta che sia venuto bene ^^ spero che ti
sia piaciuto anche questo capitolo dove aspetto ansiosa il tuo parere XD forse
ho fatto Zoro un po’ troppo sanguinario….. Ma è dall’inizio che è abbastanza
OOC e credo che ormai sia troppo tardi per farlo tornare alle origini XD
Non
parliamo di stuido….. U.U che invece di studiare storia sono qui a rispondere
alle recensioni….. mi sto affidando molto alla cieca Dea della Fortuna in
questi giorni…
A
presto Fantastica2!!!!
E
complimenti per la tua ff!!!
_Yuuki_:
Yuuky!!!! Che bello sentirti di nuovo!!!!! ^^ Credevo di averti persa, ma
invece mi segui ancora, sono commossa *sniff sniff*
Sono
contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente!! Ci avevo lavorato molto,
ed ero indecisa fino alla fine se tenerlo o no, ma a quanto pare ho fatto bene
a pubblicarlo XD
Dai
stavolta non hai dovuto aspettare molto, mentre io aspetto il tuo commento sul
nuovo capitolo pieno di rivelazioni ^^
A
presto!!!!
Baci
Dea della pazienza!!! ^^
CillyScarlet: mi ha fatto davvero tanto piacere
leggere la tua recensione, mi sono sciolta come la neve al sole ^^ sono
contenta che ti piace il mio modo di scrivere è davvero molto bello sentirselo
dire ^^ Grazie per i complimenti e spero che ti sia piaciuto anche questo
capitolo e che continuerai a seguirmi!
A
presto spero!!
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Capitolo 10 *** Capitolo 9 ***
Capitolo 9
CAPITOLO 9
Piansi.
Piansi come non avevo mai pianto in tutta la mia
vita.
Ero dilaniata dal dolore, un dolore immenso che mi
trafiggeva il cuore.
Piangevo per la mia infelice vita, piangevo per il
mio futuro senza speranza, piangevo per lui.
“Nami!”
Alzai lo sguardo e vidi mia sorella guardarmi
preoccupata.
Come aveva fatto a trovarmi?
“Nami!” esclamò di nuovo avvolgendomi nel suo
abbraccio “Cosa ti hanno fatto?” la voce di Nojiko divenne incrinata.
Mi strinsi ancora più forte le gambe al petto,
cercando di nascondere il viso.
Una folata di aria calda ci colpì, alzai il viso per
osservare il cielo azzurro. Invocai nella mia mente parole impronunciabili
contro gli Dèi che mi avevano inflitto tale sofferenza. A volte hai bisogno di
prendertela con qualcuno, e in quel momento mi sentivo schiacciata dal peso di
un destino infelice.
“Vieni dentro, non restiamo qui al sole” disse
Nojiko alzandosi e porgendomi la mano.
Scossi la testa guardandola. Non volevo abbandonare
l’unico posto che mi ricordava lui.
Patetica vero?
Prima lo abbandonavo e poi correvo nel nostro luogo
d’incontro, nel posto dove semplici parole erano diventati sussurri d’amore.
“Nojiko ti ho delusa” riuscii a balbettare.
Lei si risedette vicino a me “Ma che dici? È colpa
mia se ti hanno fatto questo” gli occhi divennero lucidi.
Capii in quel momento che mia sorella aveva
frainteso la causa delle mie lacrime, vedendo i miei vestiti mezzi strappati.
“Non piango per quello” dissi cercando di riprendere
un po’ di contegno “Zoro mi ha salvata”
Fu un dolore fisico pronunciare il suo nome.
“Il Principe?” chiese stupita.
Annuii nascondendo di nuovo il viso nelle gambe.
“Lui ti ama”
Una fitta al cuore, non risposi schiacciata dalle
sue parole.
“E tu ami lui” disse in un soffio, più a se stessa
che a me.
Altre lacrime scesero sul mio viso.
La guardai “Mi dispiace Nojiko”
I suoi occhi divennero grandi e una lacrima le rigò
lenta una guancia “Oh Nami, vieni qui” sussurrò a braccia aperte.
Non dovette ripetermelo. Mi feci avvolgere dal suo
abbraccio protettivo, che mi ricordava tanto quello di nostra madre, e piansi.
Non seppi per quanto tempo restai in quella posizione,
ma le parole che mi disse in quel momento le ricorderò fino all’ultimo istante
della mia vita.
“Nami non devi piangere, non devi. L’amore è una
benedizione e una maledizione allo stesso tempo. Ma non devi piangere, devi
essere grata per averlo ricevuto. Una vita senza amore è terribile, più terribile
che vivere sulla strada” disse asciugandomi le lacrime “L’amore ci colpisce
senza che lo vogliamo e rimaniamo folgorati da tanta perfezione. Sì, perché
l’amore è perfetto e siamo noi umani che lo rendiamo doloroso a causa delle
nostre vite imperfette. Soffrirai molto Nami, una sofferenza che va ben oltre
quella fisica, ma dovrai sempre essere felice, perché nei momenti che hai
passato con lui sei stata davvero viva”
Aveva ragione, aveva sempre avuto ragione e me ne
rendevo conto solo in quell’istante.
Lei era molto più forte di me, aveva accettato il
dolore con un sorriso sul viso, perché sapeva che i momenti che aveva passato
con Ace erano stati la sua vita. Lei lo amava, e il figlio che portava in
grembo era l’emblema del loro amore.
Come avevo fatto ad essere così cieca?
“Mi dispiace per tutto, perdonami” mormorai tra un
singhiozzo e l’altro “Avevi ragione tu, hai sempre ragione tu”
“Shh” mormorò cullandomi affettuosamente “Non c’è
niente da perdonare”
Rimanemmo così, io piangente nell’abbraccio di mia
sorella, di nuovo unite nel dolore.
I secondi parevano minuti.
I minuti ore.
Le ore giorni.
Il tempo non era mai passato così lentamente.
Avevo deciso, avrei chiuso quella storia, per il
bene di mia sorella, per il bene del mio futuro nipotino, per il suo bene.
Non volevo essere solo una sua concubina, tenuta
lontana dalla luce del sole.
Non ero un’illusa, e sapevo che non sarei mai
diventata sua moglie, e non perché lui non voleva, ma perché ero io che non
volevo.
Non volevo rovinargli la vita. Il Faraone avrebbe
preferito uccidermi che vedermi sul trono insieme al suo figliastro e lui
avrebbe sofferto troppo per la mia perdita.
Non potevo e non volevo causargli così tanto dolore.
Eppure continuavo a desiderarlo con ogni singola
fibra del mio corpo, desideravo toccarlo, baciarlo, unirmi a lui, ma tutto
questo era ormai impossibile ai miei occhi.
Quei cinque giorni non passavano mai, l’unica
occupazione che avevamo era fare i bagagli, che erano già pronti il primo
giorno.
Nojiko aveva deciso che saremmo partite non appena
il Faraone sarebbe tornato. Avremmo chiesto il nostro compenso e saremmo
sparite nelle sabbie del deserto.
Io avrei avuto un giorno per infierire su Zoro, per
mettere fine a qualsiasi rapporto ci fosse stato tra noi.
Soffrivo per tale decisione, ma non avevo scelta, lo
amavo troppo per infliggergli la sofferenza della mia perdita.
L’unica cosa buona che accadde in quei cinque giorni
di attesa, fu la notizia che il mio violentatore era stato gettato in carcere,
e che nessuno era intenzionato a tirarlo fuori. Inoltre, ebbi la certezza di
non essere rimasta incinta di quell’essere spregevole.
“Nami” la voce di mia sorella mi strappò dai miei
pensieri “C’è un generale che vuole vederti”
Corrugai le sopracciglia “Un generale?”
“Ha detto che si chiama Trafalgar, è qui fuori”
Mi alzai dal letto ed uscii dalle nostre stanze.
Nel corridoio vidi lo strano generale.
Mi avvicinai a lui e feci un breve inchino
“Generale”
“Ti avviso, non sarò molto gentile con te, ma odio
fare discorsi inutili di cortesia” disse sbrigativo.
Lo guardai stupita “Parlate allora”
“Voglio che te ne vai, il prima possibile. Zoro
sembra davvero legato a te e io non posso permetterlo, ti pagherò, dimmi la
somma”
Mi sentii punta nel vivo e una rabbia insidiosa
scivolò dentro di me.
“Vi assicuro che non è come pensate, io..”
“Ti prego” mi interruppe “Non credo alla storia
della concubina che casualmente si è innamorata di un principe, come ho già
detto, evitiamo i discorsi inutili”
Socchiusi gli occhi guardandolo con astio “Potete
credere quello che volete generale, ma io non li voglio i vostri soldi” sibilai.
Lui mi guardò superiore “Nami, non c’è bisogno della
recita, sappiamo entrambi che donna sei. L’unico che non l’ha capito è Zoro, offuscato
dal desiderio del primo amore”
Senza che glielo ordinassi, la mia mano si mosse da
sola. Gli tirai un forte schiaffo sul viso.
“Non osate giudicarmi!” esclamai furente “E per
vostra informazione me ne vado, ma non perché me l’avete ordinato voi, ma
perché io amo Zoro!! E la mia presenza gli causerebbe soltanto dolore!”
Poi mi girai e tornai nella mia stanza, senza
aspettare la sua risposta.
“Il Faraone è tornato!”
La voce acuta di Bibi mi fece sobbalzare.
“Bene” disse Nojiko che era intenta a riempire un
vaso di fiori.
“È tornato tutto l’esercito!” aggiunse allegra Kaya.
Il vaso cadde per terra infrangendosi in mille
pezzi.
Mi alzai di scatto e guardai mia sorella.
Era sbiancata improvvisamente e i suoi occhi erano
diventati assenti.
“Nojiko “ dissi sostenendola per un braccio.
“Cinque mesi” mormorò accarezzandosi la pancia ormai
visibilmente rigonfia.
Sentii un vuoto nello stomaco, era giunto il momento
della verità.
“Nojiko siediti”
“No” disse tornando in sé “Devo saperlo”
Annuii e le diedi un mantello con cui coprirsi.
Nico Robin mi aiutò a sostenere Nojiko mentre
camminavamo verso l’uscita del palazzo.
Avevamo paura di un suo cedimento, ed entrambe la
guardavamo preoccupate.
Pochi minuti dopo eravamo ai lati della via centrale
della città, la stessa che giorni prima avevamo percorso per arrivare al
palazzo. Tutta la città sembrava riunita ai lati della strada, la gente
sgomitava e spingeva per poter vedere l’arrivo del Faraone e del suo esercito.
“Stanno arrivando!” si sentì urlare una voce.
Il carro del Faraone si avvicinò in lontananza,
trainato da due purosangue bianchi.
Il mio cuore iniziò ad accelerare riconoscendolo in groppa ad un cavallo nero dietro
al carro.
Abbassai lo sguardo nascondendomi nella folla quando
passarono davanti a noi.
Poi arrivò l’esercito.
File di uomini che marciavano tenendo in alto la
loro lancia.
Molti abbandonavano le file per andare incontro a
mogli, figli, genitori, fratelli, che li abbracciavano in lacrime.
Guardai mia sorella che mano a mano che le file
scorrevano diventava sempre più bianca.
Cercai di dare forza stringendole la mano.
I soldati marciavano incessanti e le speranze
diminuivano velocemente.
Poi, quando ormai l’esercito era quasi sfilato
completamente, la sentii urlare a squarciagola.
“Ace!! Ace!!”
Mi guardai intorno e lo vidi, schierato nella
penultima fila.
Lui si girò stupito sentendo la voce di Nojiko, una
lacrima gli scese sul viso.
“Nojiko!” urlò facendosi largo tra i soldati.
Mia sorella gli corse incontro e finalmente, contro
tutte le aspettative, si riabbracciarono, piangendo al colmo della felicita.
Sorrisi felice e guardai Robin che stava sorridendo
commossa.
Lei mi guardò e sgranò gli occhi sorpresa.
“Nami, girati”
Corrugai le sopracciglia stupita ma ubbidii.
Il cuore accelerò frenetico.
Zoro, in groppa al suo cavallo, stava guardando tra
la folla.
Quando mi vide, spronò il cavallo e mi raggiunse.
Un vuoto mi afferrò lo stomaco.
Alzai lo sguardo sentendomi piccola al suo
confronto.
“Devo parlarti” mi disse semplicemente.
“Anche io”
“Stasera vieni nelle mie stanze, là saremo più
tranquilli” disse guardandomi negli occhi.
Io annuii chinando il capo, incapace di fare altro.
Lo sentii spronare il cavallo.
Quando rialzai lo sguardo era sparito tra la folla.
ANGOLO DI ROGI
Ed eccomi di nuovo qua.
Non vi aspettavate il ritorno di Ace, vero?
Alla fine non sono così cattiva, non assicuro
l’happy ending per tutti in questa ff ma per qualche personaggio ci sarà!
Spero come al solito che vi sia piaciuto anche
questo capitolo, e vi assicuro che il prossimo lo pubblicherò tra una settimana
esatta, dato che è già pronto e deve essere solo rivisto un attimo! E sarà
mucho caliente (non ho la più pallida idea di come si scriva)!! “Rogi basta con
gli spoiler!!” “Sì, sì scusa!”
Sto impazzendo sul serio @.@ mi metto pure a parlare
da sola, anzi a scrivere da sola!
Meglio se mi ritiro per oggi!!
Grazie a chi continua a seguirmi in questa pazzia!!
A presto!!
RECENSIONI:
milla96: sono molto contenta anche io di essere tornata a lavorare a
questa storia, e vedrò di non scomparire più per mesi XD Mi fa piacere sapere
che leggi la mia fic ^^ e spero che continuerai fino alla fine ciao!! ^^
CillyScarlet: ed ecco un altro capitolo in sospeso
XD ma ora cominceranno i guai per Nami muahahahahaahaah!! Ok sono partita @.@
studiare troppo fa male alla salute, io continuo a ripeterlo ma nessuno mi
crede bah…. Comunque sono felice che ti sia piaciuto il capitolo precedente e
spero che ti sia piaciuto anche questo, o che almeno ti abbia sorpresa ^^
Ciao!! E grazie per le tue recensioni!! Spero di riceverne altre!! ^^
_Yuuki_: ti capisco moltissimo, io avevo un prof (grazie al
cielo me l’hanno cambiato) che dopo ogni parola diceva praticamente…
“Praticamente ragazzi oggi, dovremmo praticamente operare con una soluzione che
praticamente fa sciogliere…” tutto così, dopo due minuti eri già rincoglionita
e sul quaderno degli appunti c’era scritto solo “praticamente”!
Comunque,
felicissima che ti sia piaciuta la scena del bacio ^^ e si Nami si è fatta
prendere dal panico povera piccola, dopotutto l’amore è un sentimento
sconosciuto per lei. Però come avrai notato ha deciso di affrontare le sue
paure, anche se non nel modo giusto…… Ma ovviamente non ha fatto i conti con
Zoro che, come al solito, nel prossimo capitolo la stupirà! XD
Mmmm…
credo che le labbra di Zoro facciano gola a qualsiasi donna sana di mente XD e
non c’è bisogno di dire che se me lo ritrovassi davanti gli salterei addosso
senza troppi complimenti XD
Spero
tanto che questo capitolo (ma soprattutto il prossimo, che cambierà
radicalmente la storia) di sia piaciuto ^^
Baci!!
Tvtrb!!
Ciao!!
Ps:
a quanto la vendi la tua memoria? Se è un prezzo accettabile ci faccio un
pensierino =) Comunque ti lascerò qualche recensione qua e là ^^
Zonami84: felicissima che ti piaccia la mia storia!!! ^^
Spero che continuerà a piacerti fino alla fine, dato che dal prossimo capitolo
in poi dovrò scervellarmi non poco per scrivere i pezzi che ho in mente e la
storia si avvierà verso la fine (che devo ancora decidere). Spero che ti sia
piaciuto anche questo capitolo e ti ringrazio per la tua pazienza! A presto
spero!! Ciao!! ^^
NamiFolle: Eccomi!!! Un nuovo capitolo per te!!! ^^ Grazie
per la recensione addirittura ti faccio sognare??? Dicendo così mi fai
arrossire =) Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!! Ciauuu!! ^^
merdillo: Eccomi!!!!! Spero di non averti fatta attendere
troppo!!! ^^ Sono felice che ti piaccia la mia storia!!!! ^^ e non ti
preoccupare mi impegnerò per finirla come si deve! Non mi piace lasciare a metà
i lavori!! A presto spero!! Ciauuu!!! ^^
Little Mars PR: Ciao!!!! Che bello risentirti!!! ^^ Sono
felice che ti piace anche questa pazzia!!! E sì, devo ammetterlo, sono
follemente innamorata degli egizi!! Da bambina mi guardavo documentari su
documentari su questa magnifica civiltà!! Avevo sempre avuto in mente di
scrivere una storia, così mi sono detta “Ma sì dai, proviamo con una ff poi se
piace posso scrivere sempre una storia con personaggi inventati da me” e così
ho solo dovuto mettere i personaggi nei ruoli giusti!! ^^ Beh Zoro è stato il
più semplice, un bel ragazzo come lui non può che essere un principe *ç*
Spero
che ti sia piaciuto anche questo capitolo!! Aspetto una tua recensione!! ^^
Baci!!!
Ps:
inutile dire che il carissimo O’Connel ha aumentato il mio amore per gli
egizi!! “Io odio le mummie!” mamma quanto lo adoro quell’uomo!!! XD
Achamo: Fantastica2!!!!
Non ti preoccupare per il ritardo, sono la prima a non avere mai tempo!!! Wow
mi onora sapere di aver sciolto un cuore di ghiaccio, ne sono felice ^^ e per
la cronaca io detesto i volpini, lo sai che sono i cani più stronzi? In una
puntata di x-files una coppia di volpini si mangiava il cadavere del loro
padrone che era morto di infarto!!! Non ti dico che schifo!!! (ah i volpini non
avevano niente di strano erano normali, cosa innaturale per quel tele-film XD).
Sono felice che ti sia piaciuto il capitolo e spero che ti sia sciolta un po’
leggendo anche questo XD (ma soprattutto spero che lo farai mentre leggerai il
prossimo ^^)
Buono
studio!!! (Io domani ho una verifica di fisica e non ho fatto niente, mi sa che
studierò in classe, come marco male quest’anno!!!)
Ciao
Fantastica2!!!
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Capitolo 11 *** Capitolo 10 ***
Capitolo 10
CAPITOLO 10
Feci un respiro profondo e mi diressi
verso le sue stanze.
“Zoro” lo chiamai scostando la tenda di
seta che dava l’accesso alla sua anticamera.
Lui apparve davanti a me “Ciao Nami”
disse teso.
Il mio cuore perse qualche battito, ma
lo ignorai decisa a non lasciarmi soggiogare dall’amore che provavo per lui
“Dobbiamo parlare”
Lui annuii “Vieni, qui avremo un po’ più
di intimità”
Senza pensarci troppo, ed ancora
stupidamente convinta che sarei riuscita ad andarmene, lo seguii nella sua
camera da letto.
“Posso offrirti qualcosa da bere?”
chiese, forse cercando di alleggerire la tensione ormai palpabile nell’aria.
Abbassai la testa, sapendo che non sarei
riuscita a sopportare il dolore del tradimento nei suoi occhi.
“Nami, io volevo dirti che..”
“Zoro, io ti ho ingannato” lo interruppi
prima che riuscisse in qualche modo a farmi cambiare idea.
“Ingannato?” la sua voce era stupita.
Mandai giù il groppo che avevo in gola,
non immaginavo neanche lontanamente che dirgli addio fosse così doloroso.
“Sì” mormorai a fatica “In questi giorni
sono stata con te solo per usarti, volevo rubare la collana di tua madre”
Continuai a guardarmi i piedi,
aspettando una sfuriata che non arrivò.
Lui si mosse velocemente e
silenziosamente, sobbalzai spaventata quando sentii il suo indice sollevarmi il
mento.
“E perché me lo stai dicendo?” la sua
voce non era arrabbiata, era pacata.
Il suo magnifico viso era a pochi
centimetri dal mio e i suoi occhi neri iniziarono a risucchiare la mia forza,
facendomi sentire una ragazzina sperduta davanti ad una creatura inumana.
Lui non era un Dio, ma ai miei occhi
appariva tale.
Il mio cervello faticava a trovare una
risposta a quella domanda inaspettata.
Il mio corpo fu più veloce e saziò quel
desiderio che mi tormentava da giorni, senza neanche chiedermi il permesso.
Lo baciai, un bacio leggero, labbra
contro labbra, un bacio che nessuno dei due osò approfondire. Le sue labbra
erano così calde e morbide che avrei voluto non staccarmene mai.
“Merda” mormorai rendendomi conto
dell’errore commesso.
Lui ridacchiò “Non mi aspettavo questa
risposta, mocciosa mia”
Ignorai il tuffo che aveva fatto il mio
cuore quando avevo sentito la parola mia.
Mi voltai dandogli le spalle, non trovando un modo migliore per distanziarmi
dalle sue labbra.
Dovevo chiudere quella faccenda, prima che
diventasse più complicata di quanto non lo fosse già.
“Domani mattina parto, addio” non feci
neanche in tempo a fare il primo passo.
“Perché scappi?”
Mi voltai e gli lanciai un occhiataccia
sentendo l’orgoglio ferito “Io non sto scappando”
Lui fece un mezzo sorriso “A me sembra
proprio di sì”
Aveva ragione, stavo scappando, stavo
scappando dall’unica persona al mondo che mi faceva battere forte il cuore.
Una smorfia mi scappò sul viso.
Doveva essere stata davvero brutta
perché il suo sorriso scomparve. Improvvisamente le sue braccia mi circondarono
protettive. Ricambiai l’abbraccio appoggiando il viso al suo petto muscoloso.
Era terribile sentire come mi sentissi protetta, completa e perfetta lì.
Come potevo abbandonare l’unico uomo che
avrei amato fino alla fine della mia insensata vita?
“Non possiamo Zoro, non possiamo…”
mormorai sentendo gli occhi lucidi.
“Perché?” chiese dolce.
“Non voglio essere la tua concubina
Zoro, sei troppo importante per me” confessai quella verità che mi perforava il
petto.
“Io non ti voglio come mia concubina
Nami, io ti voglio come mia moglie”
Il mio cuore accelerò frenetico mentre
un dolce calore mi invase le membra. Lui mi desiderava come compagna, non come
oggetto.
Feci un’ ultima inutile resistenza, un
ultimo vano tentativo di respingerlo.
“Una delle tante”
“L’unica” disse fermo “L’unica e la sola
che amo e che amerò fino alla fine dei miei giorni” l’amore era così devoto
nella sua voce che tremai per la felicità.
Alzai lo sguardo annegando in quei pozzi
neri.
“Anche io ti amo” mormorai senza
rendermene conto.
Lui non attese oltre. Mi baciò con
ardore.
Sentii la sua lingua entrare decisa
nella mia bocca ed impadronirsi della mia. Mi sfuggì un gemito sentendo il suo
buonissimo sapore di alcol sul palato.
Il mio cuore iniziò a correre mentre il
viso si surriscaldava pericolosamente.
Le sue mani iniziarono a percorrere la
mia schiena, desiderose e delicate al tempo stesso. Nessun uomo mi aveva mai
toccata così, c’era dolcezza, amore e rispetto nei suoi movimenti. Mi accorsi
che le sue mani tremavano leggermente e non si azzardavano troppo.
In quel casino di sensazioni, mi
ricordai che ero la sua prima donna.
Guidai le sue mani verso i lacci dei
miei vestiti mentre continuavo a mangiarmi le sue labbra, erano così
dannatamente buone. Gli tolsi il perizoma spingendolo verso il letto mentre i
miei vestiti cadevano sul pavimento. Lui si staccò dalle mie labbra e mi guardò
affascinato.
Arrossii vistosamente vedendo il suo
sguardo percorrere il mio corpo. Era una reazione assurda, ma era come se fosse
la prima volta anche per me. Lui mi faceva sentire diversa, mi faceva sentire
pura e speciale.
Mi accarezzò una guancia surriscaldata e
avvicinò il suo viso al mio “Sei bellissima” mi sussurrò all’orecchio.
Il mio cuore perse qualche battito e mi
riappropriai delle sue labbra, bramosa di sentirlo mio. Lo trascinai verso il
letto e, con le mani tra i suoi capelli, lo feci sdraiare sopra di me.
Le sue labbra si staccarono dalle mie,
cominciando a percorrere il mio corpo. Scesero sul mento, poi sul collo,
baciava ogni millimetro della mia pelle. Migliaia di brividi percorrevano il
mio corpo, causati dalle sue labbra affamate e dalle sue mani desiderose, che
lentamente esploravano il mio corpo.
Chiusi gli occhi godendomi ogni carezza
e ogni bacio che mi regalava. Sentii lacrime di gioia salirmi agli occhi,
nessun uomo mi aveva mai regalato il suo amore, nessun uomo mi aveva mai fatto
provare tali emozioni, nessun uomo mi aveva mai considerata più di un oggetto
del piacere. Sospirai sentendo la sua lingua accarezzarmi un capezzolo.
Aprii gli occhi ed incrociai il suo
sguardo. Mi stupii vedendo che c’era indecisione.
Gli misi una mano tra i capelli e
attirai il suo viso al mio. Gli diedi un bacio a fior di labbra.
“Non temere” sussurrai al suo orecchio aprendo
le gambe.
Lo desideravo, desideravo unirmi a lui
in ogni modo possibile. Volevo fondermi con lui, per stargli accanto per
sempre, volevo che quella notte non finisse mai.
Mi baciò con passione riportando la mia
testa a contatto con il letto.
Mi guardò profondamente negli occhi
“Avvisami se ti faccio male”
La sorpresa che ebbi nel sentire quelle
parole fu sostituita dal leggero dolore che percepii sentendolo scivolare
dentro di me.
Iniziò a muoversi con cautela e vidi i
muscoli delle sue braccia tendersi nello sforzo di non appoggiarsi
completamente su di me.
Lo baciai, allacciando le mani ai suoi
capelli. Iniziai a muovermi a ritmo con lui, scandito dai nostri baci e dai
nostri leggeri gemiti.
L’iniziale dolore fu presto sostituito
da una piacevole attesa. Lui prese coraggio e iniziò a muoversi con più
decisione e forza.
Sentivo il nostro desiderio crescere e
allo stesso tempo mi sentivo così leggera da poter volare. Nojiko aveva
ragione, non era sesso, era qualcosa di più puro. La mia anima era leggera e il
mio cuore era così colmo d’amore che credevo che da un momento all’altro
potesse esplodere.
Mi sentivo accaldata, febbricitante e
desiderosa di donarmi completamente a lui.
Mi sfuggì un acuto gemito sentendo il
piacere farsi imminente.
Lui si bloccò guardandomi preoccupato.
“Z-Zoro” mormorai con il fiatone “ N-non
t-ti fermare” riuscii a balbettare stringendo le gambe attorno al suo bacino.
Lui riprese e pochi secondi dopo lo
sentì tremare di piacere insieme a me.
Respiravo a fatica, sorpresa della dolcezza
del piacere che mi aveva invasa. Ero leggera e trepidante, non sporca ed
affaticata come le altre volte.
Gli circondai le spalle in un abbraccio
e lasciai che appoggiasse la testa sul mio seno.
“Nami” disse mentre gli accarezzavo i
capelli “Ti amo”
Sorrisi sentendomi perfetta e in pace.
Mi aveva completata, mi aveva regalato se stesso, ora toccava a me.
Lo feci adagiare supino sul letto e mi
guardò stupito vedendomi salire sopra di lui.
Iniziai a baciargli il petto, seguendo
la lunga cicatrice. Lo sentii gemere quando lo riaccolsi in me.
Iniziai a muovermi al ritmo di una
musica che risuonava allegra nel mio cuore.
Lui chiuse gli occhi respirando
pesantemente.
“Ora lascia fare a me” sussurrai al suo
orecchio.
Aumentai la velocità di quella nuova e sconosciuta
danza, bellissima, unica e passionale, proprio come era lui.
ANGOLO DI ROGI
*coff coff*
Mmm… direi che mi sono fatta prendere un
po’ la mano, anzi, le mani….. Spero che non la decretiate una scena troppo
rossa perché non vorrei cambiare il raiting, sono la prima ad odiare il raiting
rosso perché non ho ancora 18 anni…..
Che dire, spero che sia riuscita a
rendere l’idea che c’è tra sesso e amore per me, e che vi sia sembrata almeno
un po’ speciale.
Fatemi sapere che ne pensate!!
Ciao a tutti!!
RECENSIONI:
Achamo: Fantastica2!!! Woo la tua recensione a tempo
record!! Ne sono onorata!! XD Spero comunque che tu sia riuscita a svegliarti
il giorno dopo XD Io ci metto sempre una vita la mattina, e come dice la mia
migliore amica io sono una carica positiva e il letto è una carica negativa, ci
attraiamo fisicamente =) Sono felice che hai apprezzato quella frase, piaceva
un sacco anche a me, qualche volta mi stupisco di certe frasi che mi passano
nel cervello… l’ultima è stata (nel libro che sto scrivendo): “Era sbiancato
così tanto che il bianco brillante pubblicizzato dalla Mentadent gli faceva un
baffo!” XD non ti dico per quanto tempo abbiamo riso io e le mie amiche quando
l’hanno letta :D Scherzi a parte, cercavo una frase d’effetto per esprimere al
meglio quello che provava Nami in quel momento, e il fatto che l’hai notata mi
fa davvero tanto piacere ^^
Altrettanto felice che ti sia piaciuta la scena tra
le due sorelle, è stato abbastanza difficile scriverla, dato che non si conosce
molto bene il carattere di Nojiko e non sapevo come farla reagire!
Oda uccide Ace, ma io non ne sono capace XD non
potevo lasciarlo morire in battaglia, sarei stata troppo cattiva =)
Al prossimo Fantastica 2!!!
Ps: ahahahahahah!!! Cavoli dovremo trovare una
Fantastica3 e una Fantastica4!! Sarebbe un bel quartetto!! Ma poi ci
denuncerebbero per plagio =) Fantastica2 mi hai fatto venire in mente un’idea
malsana….. ce lo vedi Zoro che si allunga??? XD
Stella94: ciao Stella!! E sì la cara Nami è molto coraggiosa
ma come hai potuto notare Zoro non era molto d’accordo a lasciarla andare XD
Sì
concordo, sinceramente non capisco perché Oda non si decide a farli mettere
insieme!! Grazie per i complimenti, spero che ti sia piaciuto anche questo
capitolo!! Ciao!! ^^
Lucry Moon: grazie sono contenta che ti piaccia!! Che ne pensi
di questo capitolo?? ^^
Ezzy O: oh che bello un’altra persona a cui piacciono gli
egizi!! Ho scoperto che ce ne sono molte grazie a questa fic ^^ Sinceramente
sono un’appassionata di questa civiltà mi hanno sempre affascinata da morire,
tra realtà e leggende ho passato la mia infanzia a guardare documentari e
leggere libri su di loro ^^ Grazie per i complimenti e sono molto felice che ti
piaccia!! Farò del mio meglio per continuare con la stessa coerenza!! Ciao!!
CillyScarlet: cavolo mi dispiace tanto!! Io detesto
la febbre!! Spero che ti sia passata!! Quando me la becco ci vuole almeno una
settimana perché se ne vada -.-“ Sono contenta di averti alleggerito un po’ la
serata =) e grazie per i complimenti mi fanno davvero tanto piacere ^^ Beh non
si è scoperto cosa voleva dirle Zoro, ma credo che l’abbia fatto capire con i
fatti XD Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!! Alla prossima!!
Ciao!! ^^
Zonami84: concordo se Nami e Zoro sono i protagonisti la
storia acquista punti ^^ Che ne dici di questo capitolo?
Little Mars PR: ciao Cara!!! Beh come
avrai capito anche io sono un’inguaribile romantica XD Ebbene sì ho risposto a
un po’ delle tue domande anche se dissiperò completamente i tuoi dubbi con il
prossimo capitolo!! Che ahimè è ancora tutto nella mia testolina…. Comunque, spero
che ti sia piaciuto questo capitolo, dato che l’ho letto e riletto mille
volte…. E tranquilla non mi rompi mai le scatole anzi le tue recensioni mi
fanno sempre molto piacere!!
Alla
prossima!!
Baci8!!
_Yuuki_:
tranzolla XD come dice sempre mia mamma meglio tardi che mai ^^ eh comunque
anche io sarò super impegnata la prossima settimana, ho una verifica al giorno
T.T HELP ME!!!
Tornando
alla storia, sono contenta che ti sia piaciuto il discorso di Nojiko, mi sono
scervellata abbastanza per scriverlo XD e sì, è tornato Ace, non credo di essre
in grado di ucciderlo, è troppo cucciolo lui *.* poi non potevo lasciare Nojiko
da sola e con un bambino da crescere no no no… non riesco ad essere così
cattiva!! ^^
Beh
il caro Prince volava parlare…. Ma si è ritrovato impegnato in un’attività più
interessante :P si scoprirà nel prossimo capitolo cosa voleva dirle, anche se
si può intuire….
Spero
che ti sia piaciuto anche questo capitolo!!
A
presto!!!
Tvtrb!!!
Oddio un prof che dice sempre “ehm” O.o mamma mia mi
viene male solo a pensarci, peggio della mia prof che a volte parla con gli
occhi chiusi (non sembra ma fa davvero impressione) XD
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Capitolo 12 *** Capitolo 11 ***
Capitolo 11
CAPITOLO 11
Strizzai gli occhi, infastidita dalla luce che sembrava
volesse accecarmi. Mi girai sull’altro fianco, incontrando un corpo muscoloso.
Il mio cuore accelerò frenetico, mentre i ricordi
della notte passata facevano capolino nella mia testa.
Non era stato un sogno?
Sentii la sua mano accarezzarmi dolcemente la
schiena, su e giù, ripetutamente. Brividi di piacere invasero il mio corpo. Le
mie labbra erano solleticate da un dolce respiro, sapeva del profumo che mi
aveva accompagnata in ogni istante della notte, il profumo che si era mescolato
con il mio, facendomi perdere la consapevolezza di dove finiva il mio corpo e dove
cominciava il suo.
Era il suo profumo.
Perfetto.
Era tutto troppo perfetto per essere vero.
Aprii lentamente gli occhi, spaventata dalla
possibilità che tutto potesse sparire in una nuvola di fumo.
Quando vidi il suo viso sorridente a
pochi centimetri dal mio, il mio cuore semplicemente esplose di felicità.
Era tutto vero.
Lui era lì.
Lui era mio.
Non avevo mai posseduto niente di valore
nella mia vita, ma sapevo che da quel momento in poi non potevo essere più
ricca.
Il suo cuore, sì, il suo cuore mi
apparteneva, come lui possedeva il mio.
“Buon giorno” disse lui con la voce
leggermente roca.
Lo guardai negli occhi e li vidi pieni,
colmi di felicità e amore, come mai li avevo visti prima.
Una silenziosa soddisfazione mi invase,
io avevo riempito quegli occhi che erano sempre stati vuoti.
Sorrisi “Buon giorno”
Lui mi prese per una spalla e mi
trascinò verso di sé.
Avvicinò il viso al mio e mi baciò. Fu
un bacio dolce e leggero, la sua lingua accarezzò dolcemente la mia, senza
impazienza, senza furore, solo con tanto amore.
Quando si staccò il mio cervello si mise
in moto, ricordandomi fastidiosamente che tutto quello era solo un enorme
errore.
Sospirai e mi accoccolai nel suo caldo
abbraccio.
Chiusi gli occhi.
Non volevo pensarci.
In quel momento volevo solo godermi
tutte le meravigliose sensazioni che il mio corpo mi donava.
La sua pelle sulla mia, le sue braccia
che mi avvolgevano, le sue labbra che indugiavano sul mio collo, e quel
meraviglioso senso di completezza e perfezione, sarei potuta rimanere lì per il
resto della mia vita.
“Nami?”
“Mmm?” bofonchiai aprendo gli occhi.
Lui sorrise malizioso “Ieri sera volevo
parlarti, ma mi hai interrotto”
Lo guardai male “Ah certo, adesso sono
io quella che moriva di impazienza”
Lui ridacchiò sommessamente “Era nel
senso che non ho saputo resisterti, mocciosa”
Il mio cuore accelero frenetico, mentre
il mio cervello si chiedeva cosa ci trovasse di tanto speciale in una come me.
L’unica
e la sola che amo e che amerò fino alla fine dei miei giorni.
Le sue parole tornarono alla mia mente.
Lui mi amava, non contava chi fossi o
cosa facessi, mi amava per quello che ero.
Quella verità mi scivolò lentamente nelle
membra, facendomi tremare di felicità.
“E cosa volevi dirmi?” chiesi
accarezzandogli una guancia.
“Vuoi fuggire con me?”
Un tuffo al cuore.
“Fuggire?” chiesi corrugando le
sopracciglia.
Lui appoggiò la mano sulla mia, che si era
bloccata sul suo viso.
“Mio zio mi ha lasciato delle terre a
sud sul Nilo, Mihawk non ne sa niente. Possiamo fuggire là, ho già sentito il
custode delle terre, possiamo andare quando vogliamo” sorrise felice “Vivremo
di ciò che coltiveremo, potremo sposarci e vivere la nostra vita in pace”
Sentii gli occhi diventare lucidi. Già
vedevo quel futuro davanti ai miei occhi, ricco di felicità.
“Non posso Zoro” il suo viso si
rattristò “Mia sorella, Nico Robin, non posso abbandonarle”
Lui sorrise beffardo “Guarda che loro
vengono con noi, c’è spazio per tutti”
Sgranai gli occhi “Ma Nojiko ed Ace avranno
presto bisogno di una casa tutta loro”
“Ho già dato ordine di costruirne una”
“Oh Zoro” dissi senza riuscire a
trattenere una lacrima di felicità “Ti amo” non riuscii a dire altro per
ringraziarlo.
Lui mi diede un bacio sulle labbra.
“Allora prepara le tue cose, partirete
il prima possibile”
Corrugai sopracciglia “Volevi dire
partiremo”
Lui fece un sorriso tirato a mi
accarezzò una guancia “Devo prima mettere a posto delle cose qui a palazzo”
“Quali cose?”
“Non ti preoccupare, tu vai e io ti
raggiungo”
“Zoro” lo guardai intensamente negli
occhi, mi nascondeva qualcosa “Cosa devi fare?”
“Non posso lasciare il mio popolo nelle
mani di Mihawk”
Lo guardai stupita “Vuoi ucciderlo e
prenderne il posto?”
“No, non voglio diventare Faraone,
voglio solo che il mio popolo non soffra più a causa sua” disse convinto “Ho
ritrovato mio cugino al fronte, Mihawk l’aveva spedito là perché aveva troppe
ambizioni, lui prenderà il suo posto”
“E come pensate di fare?” chiesi
preoccupata “Mihawk ha i generali dalla sua parte”
“Non tutti, molti vogliono farlo cadere
dal trono” disse lui guardandomi negli occhi “E in più abbiamo il Re delle Nubia
dalla nostra”
“Ma siamo in guerra con loro!” ribattei.
“Mihawk ha cominciato questa guerra
assurda, mi sono accordato con il Re, al momento giusto ci darà manforte se
sarà necessario. Conto di non usare la violenza se è possibile”
“Come fate a sapere che non vi
tradiranno?” chiesi sempre più agitata.
Lui sorrise “La Principessa Hancock è
follemente innamorata di mio cugino, ha molto potere su suo padre e lo sta
convincendo in tutti i modi per far sì che Rufy diventi Faraone”
“Rufy?” quel nome mi era del tutto
estraneo.
“Sì, è mio cugino” mi accarezzò una
guancia “Non c’è da preoccuparsi, andrà tutto bene”
“D’accordo” disse annuendo “Ma io
rimango qui con te”
“Nami,” mi rimproverò “non voglio che tu
sia a rischio”
Lo guardai male “E pensi davvero che ti
lascio qui da solo? L’attesa mi ucciderebbe, non ci penso minimamente a
lasciarti”
“Ti prego Nami ragiona..”
“No” lo interruppi “Non ti lascio”
Lui sospirò “Ad una condizione”
“Quale?”
“Quando ti dirò di scappare tu
scapperai, intesi?”
Corrugai le sopracciglia, non mi piaceva
come accordo, suonava come la promessa che in qualche modo l’avrei abbandonato.
“Io… non lo so” dissi titubante.
“Se non accetti ti metto a forza su una
carovana” disse minaccioso.
“D’accordo come vuoi!” esclamai
esasperata, perché lui poteva rischiare per me e io non potevo rischiare per
lui?
“Promettimelo”
“Te lo prometto” dissi con lo stomaco
sottosopra.
Speravo vivamente che non avrei mai dovuto
mantenere quella promessa.
Lui sorrise “Brava” disse dandomi un
bacio.
Poi si alzò dal letto e io non potei
fare a meno di lasciar vagare il mio sguardo sul suo stupendo corpo nudo.
“Chiudi gli occhi”
“Perché?” chiesi alzando un
sopracciglio.
“Per favore” disse scomparendo
nell’anticamera.
Io ubbidii sbuffando “Fatto”
Lo sentii rientrare “Alzati”
Lo feci, chiedendomi cosa avesse in
testa.
Mi trascino verso di sé, poi le sue mani
mi misero qualcosa di pesante al collo.
Mi abbracciò da dietro “Ora puoi aprire
gli occhi” mi soffiò all’orecchio.
Li aprii e vidi la nostra immagine
riflessa nello specchio verticale.
Sgranai gli occhi vedendo cosa avevo al
collo.
Era una collana imponente, era a strisce
colorate -nere, rosse, gialle, verdi e blu- fatte di pietre preziose, l’ultima
striscia era fatta di oro purissimo, con dei rilievi che rappresentavano i
simboli di potere, bellezza, fertilità e armonia. La riconobbi all’istante, era
la collana della Regina.
“No Zoro, non posso” dissi guardandolo
incredula “Era la collana di tua madre, io non posso accettarla, e non ho mai
voluto veramente averla, io volevo solo stare con te. Non posso accettarla”
“No, non puoi” disse lui guardandomi
intensamente negli occhi “Devi prenderla. Mia madre mi ha fatto promettere di
darla solo alla donna che amavo, è tua di diritto”
Non ebbi la forza di replicare, ormai
sopraffatta dall’amore che mi mostrava.
“Grazie” riuscii a dire.
Lui mi baciò nuovamente, questa volta
con desiderio.
Non riuscii e non volli oppormi mentre
mi trascinava delicatamente verso il letto.
ANGOLO DI ROGI
Scusate per il ritardo, ma con le feste
non ho avuto tempo di scrivere, e inoltre il 26 sono partita per una vacanza
che sinceramente mi sarei volentieri risparmiata.
Comunque, eccomi con un nuovo capitolo,
non vi aspettavate Rufy vero?
Il caro capitano si vedrà nel prossimo
capitolo non temete ^^
Zoro ha perfettamente chiaro in mente
cosa deve fare, la domanda è ci riuscirà?
Ovviamente lo scoprirete solo leggendo
XD
Vi faccio l’augurio di un buon anno, un
po’ di ritardo, ma meglio tardi che mai no? ^^
Spero che vi porti tanta fortuna!
Un abbraccio a tutti!
Achamo: condivido, in
televisione ci sono delle cose mostruose, oramai le reti non hanno più pudore.
Ma la cosa che fa più incavolare è il fatto che girano cose oscene e poi la
mediaset si mette a censurare parti di One Piece (e altri manga) solo perché
fanno vedere un sedere, sono degli ipocriti. Comunque sono contenta che ti sia
piaciuto il capitolo ^^ ho faticato a scriverlo perché avevo sempre il terrore
di cadere nel volgare, quindi sono super felice di esserci riuscita ^^ Anche
perché secondo me descrivere solo l’atto è una cosa molto banale, rende di più
descrivere cosa si prova, no? Come al solito grazie per i complimenti e spero
che ti piaccia anche questo capitolo!
Alla
prossima!!
Ciao
Fantastica2!!
Ezzy O: scusa per
l’attesa ma i miei mi hanno trascinata in un posto dimenticato da Dio a passare
un Capodanno, scusa per il termine, di merda, quando potevo essere nella casa
in montagna del mio migliore amico con tutta la compagnia… dettagli….. Sono
contenta che ti sia piaciuto il capitolo ^^ Eh il Faraone sarà una bella gatta
da pelare, anche se i nostri cari amanti faranno di tutto per non farsi
scoprire……….. Che ci riescano e un altro paio di maniche…. Grazie se mi stai
ancora seguendo! Ciao!
Stella94: Eccomi! Scusa
se non ho recensito alla tua storia ma sono appena tornata a casa T.T ora mi
rifaccio XD sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo! Alla prossima!
yuukilalla: grazie per i
complimenti ^^ mi fai arrossire!! XD Spero che continuerai a seguirmi fino alla
fine ^^
Little Mars PR: scusa per
l’attesa T.T ma proprio non ho avuto tempo T.T spero che mi perdonerai! Meno
male che non è da raiting rosso, perché sinceramente non so come decretarle
certe scene… spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!! Ciao!!
Ps:
si molto gradite ^^
CillyScarlet: devo ammettere
che sono stata molto influenzata da Moulin Rouge dove è presente quella
magnifica canzone ^^ Il personaggio di Satine mi ha sempre affascinata
tantissimo e caratterialmente è forte e decisa come Nami, quindi c’è molto di
quel fantastico film in questa fic ^^ ps: grazie, sono felice che ti sia
piaciuto il modo in cui ho descritto ^^
ladyvampire90: grazie, sono
contenta che ti piace la mia fic e spero che continuerai a seguirla! Sì
concordo, Zoro è il migliore, se solo fosse reale!! Mannaggia che ingiustizia!!
=) Alla prossima!! Ciao! Grazie per i complimenti ^^
ecila94hina: sono contenta
che ti sia piaciuto il capitolo precedente ^^ e spero che ti sia piaciuto anche
questo capitolo. Per vostra sfortuna sono una perduta romantica e credo
ciecamente nell’amore, è quindi stata una mia priorità descrivere la differenza
tra l’amore e il sesso, contenta di esserci riuscita. Alla prossima! Ciao!
|
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Capitolo 13 *** Capitolo 12 ***
Capitolo 12
CAPITOLO 12
“Cosa?!” Nojiko mi guardava incredula
“Stai scherzando, vero?”
Scossi la testa “No, preparate i
bagagli”
“Aspetta, non ho capito, il Principe ci
da una casa?” chiese Ace.
Annuii “Esatto, però non deve saperlo
nessuno, partirete in segreto il prima possibile e poi io e Zoro vi raggiungeremo”
Mia sorella mi guardò male “Non voglio
lasciarti a palazzo da sola”
“Rimango io” si offrì Nico Robin.
“No, non voglio” dissi decisa “Voglio
che partite tutti e tre il prima possibile”
“Sta per succedere qualcosa vero?” Ace
mi guardò negli occhi.
“Probabilmente, ma non so niente e meno
sappiamo meglio è”
“Ci sarà un colpo di stato” Ace era
sicuro di quello che diceva “È stato il principe ad insistere che l’esercito
tornasse, segno che lo vuole in città per spodestare Mihawk”
Deglutii spaventata, pensando che molto
probabilmente Zoro avrebbe combattuto una battaglia.
“Non so cosa vuole fare, so solo che il
palazzo non sarà più molto sicuro”
“Non sarà più sicuro neanche per te!”
esclamò Nojiko “Non ti lascio qui!”
Sospirai “Ace prenditi cura di lei”
Lui mi guardò negli occhi “Lo farò”
Nojiko gli lanciò un’occhiataccia “Cosa
volete fare? Caricarmi su una carovana a forza?!”
“Se sarà necessario” replicò Ace.
“Ehi! Guarda che non puoi tornare quando
ti pare e dettare legge!”
Alzai gli occhi al cielo, si erano ritrovati
da meno di un giorno e già ricominciavano a discutere. Solitamente le loro
discussioni finivano per essere sedate a letto, ma sapevo che quella volta
serviva un mio intervento.
“Nojiko” lei mi guardò “Io lo amo, non
posso lasciarlo, non ora”
Lei si calmò e mi guardò dolcemente “Non
ho nessuna possibilità di riuscire a portarti via con me, vero?”
Scossi la testa “No, mi dispiace”
Sospirò.
“È una sua scelta, non puoi proteggerla
in eterno” disse Nico Robin.
Sorrisi per ringraziarla.
Nojiko si avvicinò a me “D’accordo ma
promettimi che farai attenzione e che non ti metterai nei guai”
Sorrisi “Te lo prometto”
Non avevo idea che avrei tradito quella
promessa molto presto.
Nel pomeriggio andai in biblioteca, Bibi
mi aveva riferito un messaggio di Zoro che mi chiedeva di incontrarlo lì.
Quando entrai sentii delle voci che
parlavano sommessamente. Mi diressi verso di esse, passando tra i numerosi
scaffali che riempivano la stanza. Mi guardai attorno chiedendomi quanti libri
ci fossero li dentro, decine? Centinaia? Mi parevano migliaia di migliaia.
Finalmente vidi Zoro che parlava con
Trafalgar e un ragazzo moro che non avevo mai visto prima.
“Zoro”
Lui si girò e sorrise “Nami, vieni”
Ubbidii e mi avvicinai a loro.
“Nami ti presento mio cugino, Rufy”
Lui fece un inchino “Zoro mi ha parlato
molto di te” disse sorridendo.
Lo guardai un po’ sbalordita, sembrava
un bambino, non mi pareva assolutamente adatto per diventare un Faraone.
“Io invece non so niente su di te”
ammisi.
Lui rise “È normale, Zoro non mi sopporta”
“Non è vero!” si difese lui “Semplicemente
a volte ho voglia di ammazzarti”
“Ma non ci riesci mai!” replicò lui
facendo la linguaccia.
Sì, era decisamente un bambino.
Guardai Zoro incredula, voleva lasciare
l’Egitto nelle mani di quel ragazzino?
“Vogliamo concludere il discorso?”
chiese Trafalgar leggermente infastidito.
“Certo” disse Rufy, il suo viso cambio
immediatamente, da bambino divenne adulto in un secondo. Ora era serio e
concentrato.
“Un centinaio di uomini possiamo farli
entrare dall’armeria, mentre una cinquantina dalla stalla, lì ci sono meno
uomini, poi sicuramente ci servono degli uomini dall’interno,” il ragazzo
parlava sicuro e deciso, sembrava molto predisposto a creare tattiche di guerra
“Approfitteremo della festa per accogliere Hancock e il Re, possiamo mascherare
i soldati da servitori”
“Perché solo cinquanta uomini dalle
scuderie? Mi sembra rischioso” disse Trafalgar.
Rufy scosse la testa “Tutti i cavalli
saranno utilizzati per la parata e per la difesa dell’entrata del palazzo,
niente cavalli nelle scuderie, niente guardie per controllarli”
Mi dovetti ricredere subito su quel
ragazzo, sapeva quello che diceva.
Zoro annuì “Mi sembra perfetto”
A me invece sembrava tutt’altro che
perfetto, era rischioso, troppo rischioso. Guardai Zoro spaventata, e se
qualcosa fosse andato storto?
“Ti sei accordato con Franky?” chiese
Zoro.
Trafalgar annuì “Sì, sarà pronto al
porto” rispose guardandomi.
Corrugai le sopracciglia, qualcosa non
mi convinceva.
“Bene, allora speriamo che gli dei ci
assistano”
ANGOLO DI ROGI
E dopo un’eternità sono tornata anche su
questa storia, spero che chiunque la stava seguendo ci sia ancora =) Mi scuso
per aver lasciato questa storia ferma per così tanto tempo me ne vergogno. Però
posso dirvi che ho finito di scriverla e la aggiornerò periodicamente una volta
alla settimana promesso =)
Grazie a chiunque legga questa storia!
|
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Capitolo 14 *** Capitolo 13 ***
Capitolo 13
CAPITOLO 13
Due
giorni dopo mia sorella, Robin e Ace partirono. La separazione da mia sorella
fu terribile, soprattutto perché avevo la netta sensazione che non l’avrei
rivista. Vidi Robin versare delle lacrime per la prima volta in vita mia e mi
fece rendere conto di quanto fosse sofferta quella separazione. Ma non avevo
scelta, non potevo lasciare Zoro da solo, così strinsi i denti e le salutai,
rassicurandole che presto ci saremmo riviste. Per non insospettire il Faraone
avevo finto di andare via con loro, ma in realtà mi ero presa una camera in una
locanda per qualche notte.
“Stai bene?”
Sobbalzai sentendomi abbracciare.
“Non riesco a dormire” dissi
rilassandomi nel suo abbraccio.
Ormai passavo ogni notte con Zoro, lui
sgattaiolava fuori dal palazzo appena calato il tramonto e veniva da me. La
cosa più straziante era svegliarsi la mattina senza lui affianco. Sapevo
benissimo che doveva tornare a palazzo prima dell’alba, però quando mi
svegliavo sola sentivo sempre una atroce fitta al cuore.
“Sei preoccupata per Nojiko?” mi
sussurrò all’orecchio, causandomi dei brividi su tutto il corpo.
“No, Ace si prenderà cura di lei”
“Cosa c’è allora?”
Mi morsi un labbro “Sono preoccupata per
te”
Lui sospirò “Non devi preoccuparti,
andrà tutto bene”
Mi girai verso di lui cercando i suoi
occhi nel buio della stanza “I complotti finiscono sempre male”
“Non finirà male” disse accarezzandomi
una guancia.
Sentivo un groppo in gola e lo stomaco
si contorceva, avevo una brutta sensazione.
“Ti prego scappiamo, lascia fare tutto a
Trafalgar e Rufy”
“Non posso amore mio, non posso
abbandonare il mio popolo”
Lo capivo, non volevo che la gente
continuasse a soffrire per il regno di Mihawk, ma allo stesso tempo non volevo
che rischiasse la vita.
“Stai tranquilla, non ti succederà
niente”
“Io non mi preoccupo per me, mi
preoccupo per te”
Sospirò “Ho già fatto preparare una nave
per domani sera, andrai al porto e io
resterò finché non ci sarà più bisogno di me, poi ti raggiungerò, va bene?”
“Non
resterai per uccidere Mihawk?” chiesi stupita.
Lui scosse la testa “Io non voglio
ucciderlo, se ne occuperà Rufy”
Mi sentii rassicurata “Va bene”
Lui mi strinse a sé e affondai il viso
nel suo petto “Non permetterò che ti succeda qualcosa”
Sentì le lacrime pizzicarmi gli occhi,
avevo un terribile presentimento, il presentimento che presto l’avrei perso.
“Zoro, promettimi che non morirai”
“Ehi” disse lui accarezzando mi una
guancia “Non morirò, te lo prometto”
Annuii poco convinta.
“Nami, niente e nessuno potrà tenermi
separato da te” sussurrò dolcemente “Io tornerò sempre da te”
Anche in quel momento quella frase mi
suono come una bugia.
Sospirai nuovamente. Mi alzai dal letto
ricominciando a camminare su e giù per la stanza. Era sera, e non una sera
qualunque, ma la sera del colpo di stato. Stavo aspettando Trafalgar che mi
venisse a prendere per portarmi al porto, solo che era dannatamente in ritardo.
Zoro mi aveva assicurato che sarebbe
arrivato non appena fossero calate le tenebre, ma il sole era già tramontato da
più di mezz’ora. L’attesa iniziava a logorarmi, mentre la paura che succedesse
qualcosa a Zoro diventava sempre più opprimente.
Mi rimisi a controllare i bagagli, se
così si potevano definire, era una sacca con dentro qualche vestito.
Ricontrollai di aver messo tutti i miei effetti personali e il mio sguardo
cadde sulla collana.
Il mio cuore si riscaldò.
Mia
madre mi ha fatto promettere di darla solo alla donna che amavo, è tua di
diritto.
Le parole di Zoro riecheggiarono nella
mia testa, facendomi sentire per un attimo felice.
Sì, felice. Una parola così semplice
sembrava non potesse racchiudere il suo vero significato. Mi sentivo completa,
mi sentivo perfetta, ero in armonia con il mondo e con me stessa, quando lui
era con me.
Sentì un vuoto allo stomaco.
Lui ora era a palazzo, a capeggiare una
rivolta.
Scossi la testa cercando di tener
lontano quel pensiero. La sola possibilità che lui si ferisse, o peggio, che morisse,
mi terrorizzava. Senza di lui non ero nulla.
In quel momento bussarono alla porta.
Come una saetta scattai verso la
maniglia e la aprì.
“Alla buon ora Trafalgar”
Rimasi bloccata per qualche secondo
vedendo il generale con due soldati ai lati.
Lui mi guardò per un attimo “Perquisite
la stanza, la collana deve essere qui”
Corrugai le sopracciglia “Cosa?!”
I due soldati entrarono nella stanza
spingendomi bruscamente a lato.
Uno iniziò a rovistare nella mia borsa.
“Ehi! Cosa diavolo fai!” esclamai.
Trafalgar mi afferrò per un braccio
“Stai ferma, ladra”
Ladra?
“Trovata signore”
Mi girai e vidi che il soldato teneva in
mano la mia collana, o meglio, la collana della Regina.
In quel momento capii.
“Bastardo traditore!” urlai contro
Trafalgar, tentando di liberarmi dalla sua presa ferrea “Cosa vuoi fare a
Zoro?!”
Lui mi guardò con sufficienza
“Arrestatela”
I due soldati mi afferrarono per le
braccia.
Tentai di liberarmi, dimenandomi come
una furia ma senza alcun risultato, erano troppo forti. Sentì una fitta alla
testa e tutto divenne nero.
ANGOLO DI ROGI
Eccomi qua di nuovo, ho deciso di
aggiornare prima perché i prossimi due giorni sarò via da casa e quindi non
avrei potuto aggiornare. Beh ora cominciano i dolori per i due amanti! Fatemi
sapere che ne pensate!
A presto!
Rogi
Ringrazio Kidaska per
aver commentato il capitolo precedente =)
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Capitolo 15 *** Capitolo 14 ***
Capitolo 14
CAPITOLO 14
Le catene mi rodevano i polsi. In quella
dannata cella non passava un raggio di luce. Buio, il buio mi circondava da un
tempo indefinito. Non sapevo dire se da ore o da giorni. Avevo tutti i muscoli
indolenziti e la testa mi pulsava ancora per il dolore. Più sforzavo la vista
per cercare di capire cosa mi circondava, più le tenebre si facevano dense.
L’unica cosa che sapevo era che sarei
stata giustiziata per aver rubato la collana della Regina. Me l’aveva detto la
guardia mentre mi metteva quelle dannate catene.
Una lacrima lenta e solitaria scese
sulla mia guancia. Sì, come un’idiota avevo sperato di poter essere felice per
sempre, ma non mi era concesso un lieto fine, questo lo sapevo. Altre lacrime
scesero sul mio viso. Non ero triste perché stavo per morire, no, non avevo
paura della morte. Piangevo perché Zoro avrebbe sofferto a causa mia.
Venni percorsa da singhiozzi sempre più
insistenti.
Mi sentivo una persona orribile, non
solo avevo lasciato che Zoro si innamorasse di me, ma con la mia morte gli avrei
causato anche un dolore eterno.
Scoppiai a piangere senza alcun
contegno.
La mia vita era finita, ed era terribile
avere la certezza che anche quella di Zoro sarebbe finita non appena la lama
affilata del boia sarebbe calata sul mio collo.
Rabbrividii pensando che probabilmente
Mihawk lo avrebbe costretto ad essere in prima fila alla mia esecuzione.
Perché sono stata così stupida?
Dovevo andarmene quella notte, cercare
di proteggerlo da questo dolore.
“Nami non devi
piangere, non devi. L’amore è una benedizione e una maledizione allo stesso
tempo. Ma non devi piangere, devi essere grata per averlo ricevuto. Una vita
senza amore è terribile, più terribile che vivere sulla strada”
La voce di Nojiko mi impose di smettere di piangere.
Quegli ultimi mesi passati con Zoro erano stati la
mia vita e la sua. Prima o poi la vita di tutti finisce, e la nostra sarebbe
finita presto.
Mi asciugai le lacrime e cercai di fermare i
singhiozzi.
Niente rimorsi, niente rimpianti, avevo vissuto la
mia vita, ed era stata un’esperienza meravigliosa. Prima o poi anche Zoro se ne
sarebbe reso conto.
Sorrisi nel buio, ero pronta per morire.
Trafalgar mi spinse dentro la sala del
trono, e ci mancò poco che le catene che avevo ai piedi non mi fecero cadere.
Gli lanciai un’occhiata assassina. Sì,
per la prima volta in vita mia desideravo uccidere qualcuno.
“Non mi guardare così, puttana” mi disse
con disprezzo.
Stranamente mi sentii offesa per quel
commento, forse perché avevo smesso di essere un semplice oggetto del piacere.
Come risposta gli sputai in faccia.
Lui arrossì per la rabbia e mi tirò un
mal rovescio in viso, che mi fece cadere per terra. Sentì una guancia pulsare,
mi portai una mano sulla parte colpita cercando di alleviare il dolore.
“Provaci ancora e giuro che ti ammazzo”
sibilò minaccioso.
“Fermo Trafalgar” quella voce mi fece
rabbrividire.
Alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti
il Faraone.
Deglutii terrorizzata, cosa voleva da
me?
Lui mi porse una mano.
Lo guardai incredula e tremando la
afferrai. Mi aiutò a rialzarmi.
“Non vogliamo che sia già ammaccata
prima che arrivi Zoro, giusto?” mi guardò e i suoi occhi minacciosi mi fecero
rabbrividire.
Mi sentii gelare.
“Cosa volete da Zoro?” riuscii a
mormorare.
Mihawk sorrise “Vedi Nami, ti chiami
Nami giusto?”
Annuii leggermente.
“Trafalgar si è fatto scoprire da Zoro
mentre si accordava con i miei generali per prendere in un’imboscata i
rivoltosi, e il mio caro figlioccio è riuscito ad avvertire i generali di
rinviare il colpo di stato” deglutii iniziando a capire perché ero lì “Zoro non
ha mai dato a Trafalgar i nomi di tutti i traditori, quindi ce li deve dire Zoro”
mi guardò intensamente negli occhi “Mi dispiace Nami che lui si sia innamorato
di te. Dico sul serio, sei una bellissima ragazza, mi dispiace che ci vai di
mezzo”
Il mio stomaco si contorse, come poteva
essere così spietato?
Il portone principale si aprì.
“Lasciatemi!”
Mi girai verso la sua voce e lo vidi entrare
nella sala del trono scortato da due guardie che lo tenevano per le braccia.
“Zoro” mormorai.
Lui alzò lo sguardo e mi vide “Nami”
rimase bloccato per qualche secondo poi si liberò dalle guardie e corse verso
di me.
Prima che potesse stringermi a sé
Trafalgar si parò davanti.
“Levati di mezzo” ringhiò Zoro “O giuro
che di uccido con le mie mani”
“Zoro, è questo il modo di salutare un
amico?” chiese Mihawk prendendomi per un braccio.
Lui guardò il suo patrigno con occhi pieni
di odio “Non ti azzardare a toccarla”
“Incatenatelo” ordinò il Faraone.
Le due guardie che avevano portato Zoro
lo afferrarono saldamente, tutte le resistenze del Principe furono inutili a
ben presto si ritrovò con le catene alle mani.
“Bene figliolo, sai cosa vogliamo
sapere”
“Non ti dirò niente! Bastardo!” urlò lui
infuriato.
Mihawk sorrise minaccioso “Non ti sei
chiesto perché Nami sia qui?”
Zoro sbiancò guardandomi negli occhi.
“No, non oseresti”
“Non oserei?” mi accarezzò una guancia,
chiusi gli occhi terrorizzata mentre il mio cuore iniziava ad accelerare spaventato
“Ne sei convinto?”
“No! Non toccarla!”
“Trafalgar”
Sentii la voce di Zoro urlare il mio nome, poi ci fu solo
dolore.
ANGOLO DI ROGI
Bene, ed ecco un altro capitolo, devo annunciare
che siamo agli sgoccioli della storia, mancano solo due capitoli… Probabilmente
nessuno si aspettava questa svolta, ma io vi avevo avvertiti all’inizio…
Lasciate qualche commento se vi va =)
Grazie a tutti voi che leggete questa storia
^^
Rogi
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Capitolo 16 *** Capitolo 15 ***
Capitolo 15
CAPITOLO 15
Dei rumori sempre più insistenti mi
fecero lentamente riprendere conoscenza.
Aprii gli occhi e vidi che il buio mi
circondava. Ero di nuovo nella cella, senza avere la minima idea di quanto
tempo avessi passato priva di sensi.
Gemetti sentendo tutte le parti nel mio
corpo dolere.
Zoro aveva ceduto quasi subito vedendo
Trafalgar infierire su di me, purtroppo a Mihawk non era bastato sapere quei
nomi.
Cercai di mettermi seduta ma una fitta
al petto mi ricacciò a terra. Respirai affannosamente cercando di ignorare il
fuoco che divampava nei polmoni ad ogni respiro.
Zoro aveva pianto, era arrivato a
pregare Trafalgar di fermarsi, ma lui non l’aveva fatto. Mihawk voleva dare una
lezione al suo figlioccio e non gli bastava condannarmi a morte, voleva vederlo
soffrire.
Mi sentivo tutte le ossa frantumate.
Sentii le lacrime scendermi sul viso.
“Zoro” mormorai.
L’unica cosa che volevo era stare
un’ultima volta tra le sue braccia, sentendomi al sicuro dal mondo interno, ma
sapevo bene che non mi era concesso.
I rumori provenienti dalla strada divennero
sempre più forti, gente che correva e che urlava.
Corrugai le sopracciglia. Cosa stava
succedendo?
Sentii delle voci bisbigliare nella
cella di fianco la mia. Cercai di capire cosa dicevano ma erano troppo basse.
“Scusatemi” dissi cercando di attirare
la loro attenzione “Sapete cosa sta succedendo?”
“Il popolo si sta ribellando a Mihawk”
mi rispose una voce profonda.
“E sicuramente Rufy starà guidando la rivolta”
aggiunse un’altra voce.
Il mio cuore accelerò “Voi conoscete
Rufy?”
“Sì, siamo al suo servizio” mi rispose
la prima voce.
Abbassai la testa “Allora voi siete i
generali di Zoro, mi dispiace molto, è colpa mia se siete qui” dissi colpevole.
Sentii qualcuno muoversi.
Alzai la testa ed intravidi il viso di
un uomo “Tu sei Nami?”
Il mio stomaco si contorse “Sì”
Lui sorrise, o almeno così mi parve,
“Non è colpa tua, la colpa è solo di Mihawk”
Mi sentii rincuorata, anche se il senso
di colpa faticava ad abbandonarmi.
“Come vi chiamate?”
“Io sono Smoker, lui è Aokiji”
All’improvviso la porta delle prigioni
si aprì. La flebile luce che entrò mi accecò per un attimo.
Sbattei le palpebre vedendo una sagoma
familiare “Rufy!”
Lui mi vide e si diresse verso di me.
Aprì la cella, dove aveva trovato le
chiavi?
“Rufy cosa sta succedendo?”
“C’è stata una rivolta quando Mihawk ha
annunciato che avrebbe giustiziato Hancock e suo padre” mi rispose armeggiando
con le catene “Ora vi libero tutti quanti”
“Zoro dov’è?” chiesi preoccupata.
“È rinchiuso nelle sue stanze,
piantonato da tre guardie”
“Qual è il piano Rufy?” chiese Smoker.
“Conquistare il palazzo e uccidere
Mihawk”
“Mi piace l’ultima parte” ghignò Aokiji.
Aprì anche l’ultima catena “Riesci a
camminare?” mi chiese.
Provai a muovere una gamba ma mi
guadagnai solo una fitta atroce al ginocchio “No, mi dispiace”
“Non c’è problema” mi prese in braccio come se pesassi quanto una piuma e si
diresse fuori dalle prigioni, la brezza notturna mi fece rabbrividire.
Mi guardai attorno, eravamo vicini al
mercato e c’era un putiferio di gente. Tutti correvano armati di spada o con
delle torce infuocate. Mi girai verso il palazzo e lo vidi in fiamme.
“Il palazzo” mormorai.
Il fuoco lo avvolgeva in una coperta di
morte, micidiale e spietato cercava lentamente di distruggerlo.
“Dannazione” mormorò Rufy appoggiandomi
per terra.
Il mio cuore accelerò, lui non poteva
essere ancora nel palazzo.
“Resta qui” mi disse, poi tornò dentro
le prigioni a liberare gli altri.
Guardai le fiamme divampare sempre più
minacciose e più le guardavo più il mio istinto mi diceva che lui era ancora là.
Vidi per terra un bastone di legno, che probabilmente era stato utilizzato per
mettere in piedi una bancarella. Lo afferrai e tentai di mettermi in piedi. Mi
misi in ginocchio e lentamente mi alzai facendo forza sul bastone, il dolore mi
afferrò tutto il corpo. Gridai ma non mollai la presa. Il sudore mi imperlò la
fronte per quell’atroce fatica. Riuscii miracolosamente a mettermi in piedi,
tenendomi ben stretta il bastone. Iniziai a zoppicare verso il palazzo,
trainata dalla forza della disperazione. Intorno a me era scoppiato un inferno,
migliaia di persone gridavano e correvano per le strade senza motivo ne meta,
ma io non li sentivo. Il quel momento pensavo solo a Zoro, lui non poteva
lasciarmi.
Riuscii ad arrivare all’entrata del
palazzo, ma al primo gradino il ginocchio cedette e caddi a terra. Il respiro
divenne affannoso per le fitte atroci che mi giungevano da ogni parte del
copro.
Sentii le lacrime rigarmi il viso.
Digrignai i denti e afferrai il bastone.
No, non mi sarei arresa così facilmente. Cercai nuovamente di mettermi in piedi
ma quel dannato ginocchio non voleva saperne di stare dritto.
Caddi.
Ci riprovai.
Caddi di nuovo.
Poi ancora e ancora.
Le fiamme si avvicinavano ogni secondo
di più e il caldo stava diventando insostenibile. Ma non mi interessava. Io
dovevo trovarlo.
Allungai una mano verso il secondo
gradino, lo afferrai e urlando per il dolore strisciai in avanti.
Sentivo le braccia sempre più deboli ma
non mi fermai. Strisciai ancora verso l’entrata, serrando i denti nel tentativo
di non urlare.
La mano scivolò su un liquido rosso. Mi
guardai e vidi un’enorme pozza rossa macchiarmi il ventre.
“Dannazione!” imprecai a fatica.
Arrivai alla fine delle scalinate con la
vista che si stava annebbiando.
Strizzai gli occhi cercando di non
perdere i sensi.
Una sagoma sfuocata camminava in fondo
al corridoio. Cercai di mettere a fuoco e vidi che era un uomo. Si stava
dirigendo verso di me. Sforzai ancora la vista e riconobbi i suoi capelli
verdi.
“Zoro! Zoro!” urlai con il fiato che mi
era rimasto in corpo.
Sentii la gola secca a causa della
cenere che iniziava a saturarmi il respiro.
Lui si avvicinava sempre di più a
fatica.
“Zoro!” lo chiamai ancora.
Ormai era a pochi metri da me. All’improvviso
cadde.
“No!!”
Strinsi i denti e cercai di alzarmi,
senza alcun successo. Ero di nuovo a terra.
La vista si fece di nuovo sfuocata.
Urlai tutta la mia disperazione e con le
ultime forze che mi erano rimaste tentai di mettermi in piedi. Grazie a qualche
Dio ci riuscii, e barcollai malamente fino a lui. Appena fu a portata, mi
lasciai cadere in ginocchio e gli presi il viso tra le mani.
“Zoro”
Le mie lacrime caddero sul suo viso
insanguinato, aveva uno squarcio al posto dell’occhio sinistro e il suo sangue
era dappertutto. Ispezionai il resto del suo corpo e vidi un enorme macchia
rossa sul suo petto.
No, lui non poteva morire.
“Zoro”
Lui aprì l’occhio sano e mi guardò
“Nami”
“Cosa ti è successo?” chiesi a fatica,
ormai i singhiozzi erano così forti da sovrastare le parole.
“M-Mihawk è morto” balbettò, alzò un
braccio e mi accarezzò il viso “Devi scappare Nami”
Il mio cuore accelerò frenetico,
sperando inutilmente di poter sopravvivere all’inevitabile.
“No, non ti lascio”
“Se rimani qui morirai”
“Preferisco morire che vivere senza di
te” dissi accarezzandogli una guancia.
No, non avrei mai potuto vivere senza di
lui.
“Me l’hai promesso”
Il mio cuore si fermò per qualche secondo. Scossi la testa.
“Ti prego Nami, vai via”
“Non puoi chiedermelo”
Guardai per un attimo le fiamme che si
avvicinavano sempre più minacciosamente e all’improvviso divennero benevole, presto avrebbero avvolto entrambi e
mi pareva la cosa più giusta del mondo.
“Nami!”
Mi girai sentendomi chiamare, Rufy
apparve tra le fiamme.
Mi vide e corse verso di me “Merda”
mormorò quando vide Zoro.
“Ehi cugino” disse sforzandosi di
sorridere.
“Zoro ti porto via da qui ora”
“No, Rufy mi fai un ultimo favore?”
“Certo” rispose immediatamente.
“Porta via Nami”
“No!” urlai.
“Per me è troppo tardi, salvala, portala
da sua sorella”
Rufy lo guardò intensamente mentre
annuiva leggermente “Tornerò a prenderti, te lo prometto” Mi aggrappai
disperatamente a Zoro. Non volevo lasciarlo, non potevo.
“Ti amo Nami, e ti amerò per sempre” mi
sussurrò all’orecchio.
Mi sentii afferrare, e in un secondo mi
ritrovai in braccio a Rufy.
“No! No! Lasciami!” gridai disperata, ma
ormai lui stava già correndo verso l’uscita.
Iniziai a dimenarmi ignorando il dolore
lancinante che accompagnava ogni mio movimento.
“Lasciami! Devo stare lui! Lasciami!”
urlai piangendo disperata “Zoro!!”
Ma ero troppo debole, non ero riuscita
neanche a fargli perdere l’equilibrio “Mi dispiace Nami”
Le lacrime inondarono il mio viso. Zoro,
il mio Zoro.
L’ultima cosa che vidi furono le fiamme che
arrivavano fino al cielo buio, poi persi i sensi.
Il giorno dopo ero su un’imbarcazione,
diretta da mia sorella e da Robin. Da quel giorno non rividi più Rufy, mi
arrivò una sua lettera dove mi diceva che il Faraone era morto nell’incendio e
quando era tornato per prendere Zoro era troppo tardi. Pochi giorni dopo Rufy
venne incoronato Faraone e sposò la Principessa Hancock sottoscrivendo così la
pace tra i due paesi. Fu un sovrano pacifico e attento al suo paese, l’Egitto
sotto il suo governo rifiorì diventando un paese ricco e con poche
disuguaglianze sociali. Era andato tutto per il meglio per il mio paese, ma non
si poteva dire lo stesso per me.
Avere la certezza che non avrei più
rivisto Zoro mi gettò nella disperazione più totale, ne Nojiko ne Robin
riuscirono a trovare qualcosa che mi convincesse a continuare a vivere. Lui non
c’era più, e io non desideravo altro che morire.
Proprio quando decisi di farla finita,
sentii distintamente qualcosa agitarsi dentro di me. Aspettavo un bambino, suo figlio. Così continuai a vivere, se
così si può dire, la mia vita era finita con lui in quelle fiamme e quello che
facevo era solo tirare avanti. La nascita della nostra bambina mi ridiede la
felicità, ma ogni volta che la guardo rivedo Zoro. È difficile da ammettere, ma
mi rendo sempre conto che non sono e mai sarò totalmente felice come quando ero
con lui.
Ora sono qui a scrivere questa storia, non
so se l’ho fatto per mettere ordine nella mia testa o per cercare il
significato della mia vita. So solo che la storia da raccontare è finita.
Sono convinta che se qualcuno la leggerà
rimarrà profondamente deluso, ma io vi avevo avvertiti, in questa storia non
c’è un lieto fine.
ANGOLO DI ROGI
*si nasconde prudentemente dietro uno scudo
improvvisato*
Emm… Beh direi che molti di voi vorrebbero uccidermi,
però sappiate che la storia non è ancora finita, c’è un ultimo capitolo… Spero
che nonostante tutto mi seguirete anche nell’ultimo atto di questa fic =)
A presto
Rogi
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Capitolo 17 *** Capitolo 16 ***
Capitolo 16
CAPITOLO 16
CINQUE ANNI DOPO
Sbirciai verso mia mamma e la vidi intenta
a guardare un vestito. Era il momento giusto. Con molta calma feci un passo
verso la strada laterale, cercando di sparire nella calca generale che mi
circondava. Ancora un altro passo, così non ero più nella sua visuale diretta.
Ancora uno e avrei potuto darmela a gambe. Lentamente, un altro passettino..
“Harumi vieni qui!”
Sbuffai, ma come diavolo faceva a
scoprirmi sempre?
“Ma mamma! Mi annoio!” mi lamentai.
Lei mi guardò male “Sei una monella!”
“Su dai Nami, lasciala andare a giocare”
mi difese la zia.
“Sì mamma, per favore!” esclamai
facendole gli occhi dolci.
Lei sospirò “E va bene! Però poi non ti
lamentare se non ti piacciono i vestiti che ti compro!”
“Grazie mamma!” esclamai correndo
lontano dal mercato.
Detestavo andare a fare compere,
preferivo giocare con Aki che purtroppo era in convalescenza dopo una settimana
di febbre e non poteva uscire di casa. Ci aveva provato, ma Ace l’aveva beccato
e l’aveva rinchiuso in camera facendogli da cane da guardia.
Corsi verso il fiume. La mamma non
voleva che ci andassi, diceva che era pericoloso, pericoloso per cosa lo sapeva
solo lei. Beh, effettivamente ogni tanto c’erano i coccodrilli, ma non ero così
stupida da farmi una nuotata! Mi piaceva andare al molo per vedere le barche
che arrivavano da posti lontani e sperduti nel mondo, che portavano con sé spezie,
tessuti e qualsiasi oggetto che fosse fuori dal comune. Effettivamente, ero
molto curiosa riguardo a tutto quello che arrivava dal fiume, così quando avevo
un po’ di tempo libero andavo sempre lì.
Arrivai al molo e con delusione vidi che
non c’era nessuna nave.
Piegai involontariamente le labbra
all’ingiù.
“Ehi, mocciosa”
Mi girai sentendo quella voce
sconosciuta. Mi ritrovai davanti un uomo alto e muscoloso, con un occhio solo e
i capelli verdi.
Spalancai la bocca guradandolo
incredula, aveva il mio stesso colore di capelli.
Mi ripresi “Non sono una mocciosa
signore, ho quattro anni e mezzo!” esclamai fiera.
Lui mi guardò intensamente, sembrava che
cercasse tratti familiari nel mio viso.
“Ho bisogno di una mano, sto cercando
una vecchia amica che vive qui, magari tu la conosci”
“Magari” confermai “Ma le informazioni
costano”
Lui sgranò l’occhio sano “Come scusa?”
Alzai un sopracciglio “Voglio una moneta
d’oro”
Mi guardò per qualche secondo poi ridacchiò
divertito “Sei uguale a tua madre”
“E tu come fai a sapere chi è mia
madre?” chiesi sospettosa.
“Si chiama Nami, giusto?”
“E come fai a saperlo?” chiesi stupita.
Lui si abbassò per guardarmi più da vicino
“Diciamo che conosco tuo padre”
Corrugai le sopracciglia diffidente “Mio
padre è morto prima che io nascessi”
“Te l’ha detto la mamma?”
Annuii convinta.
Lui sorrise dolcemente “Cosa sai su di
lui?”
“Che era un uomo forte e coraggioso, e
che è morto per salvare me e la mamma”
La mamma non parlava molto di lui, ogni
volta che provavo a chiedere informazioni le diventavano gli occhi lucidi,
sembrava che non avesse mai superato la sua perdita.
“Senti piccolina, la mamma si è
sposata?”
Scossi la testa “No”
“E per caso sai come mai?”
Alzai un sopracciglio “Perché ti
interessano queste cose sulla mia mamma?”
Lui sorrise “Se ti do quella moneta
d’oro me lo dici?”
“Sì! Assolutamente!” esclamai.
Avevo bisogno di soldi per comprarmi un
bellissimo pugnale che avevo visto al mercato, era da più di quattro mesi che
raccoglievo i soldi e mi mancava giusto una moneta d’oro. Poi ovviamente c’era
il problema di mia madre, non voleva che avessi delle armi, però ero sicura che
avrei trovato una soluzione.
Lui mise una mano in tasca e tirò fuori
una moneta d’argento.
Lo guardai male “La voglio d’oro”
“Te la darò quando risponderai alla mia
domanda” disse sorridendo.
Sbuffai “D’accordo, non si è più sposata perché dice
che ama ancora papà e non può sposare qualcun altro”
Il viso dell’uomo si illuminò.
“Come ti chiami?”
Stavo per rispondere ma una voce fin
troppo familiare mi interrupe.
“Harumi!”
Sobbalzai spaventata girandomi. Vidi mia
mamma avvicinarsi a grandi falcate, era infuriata.
Ahia, adesso erano dolori.
“Quante volte te lo devo dire di non
giocare vicino al fiume e di non parlare con gli sconosciuti?!”
L’uomo si alzò mostrando il suo volto e
mia madre si bloccò, diventando una statua di sale. Sembrava che avesse visto
un fantasma.
Andai verso di lei e le presi una mano
“Scusami mamma, ma questo signore aveva bisogno di aiuto” tentai come scusa.
Ma lei non mi degnava di uno sguardo,
continuava a fissare quell’uomo.
“Mamma” dissi cercando di richiamare la
sua attenzione.
Mi guardò “Tesoro vai a casa, io ti
raggiungo”
Annuii e corsi lontano da lei. Feci
finta di andare a casa ma in realtà mi nascosi dietro un cespuglio e guardai
cosa stava succedendo, ero curiosa di scoprire chi fosse quell’uomo.
“Zoro” mia madre mormorò quel nome.
Il mio cuore accelerò. Zoro era il nome
del mio papà.
Guardai di nuovo lo sconosciuto e
ritrovai tratti familiari che vedevo quando mi specchiavo nell’acqua.
Quello era mio padre.
“Rufy mi ha detto..”
“Sì, sono stato io a chiederglielo” la
interruppe “Nami, mi dispiace di averti fatto credere che ero morto, ma era
l’unico modo per tenervi al sicuro dai miei nemici” disse lui avvicinandosi
alla mamma, che rimaneva immobile a fissarlo ad occhi sgranati “So che sono in
ritardo ma non volevo portarmi dietro i miei flagelli, volevo ricominciare una
nuova vita qua con te” le prese le mani ma lei le ritirò di scatto, come se si
fosse scottata “Non volevo farti soffrire, ma era l’unico modo per liberarmi
del mio passato e dei miei obblighi” la guardò profondamente negli occhi “Ti ho
pensato ogni singolo secondo da quando ci siamo separati sperando di ottenere
il tuo perdono”
“Cinque anni, sono passati cinque anni”
mormorò.
“Lo so, sono ancora in tempo?”
A quel punto mamma gli gettò le braccia
al collo iniziando a piangere di felicità.
Il mio papà iniziò ad accarezzarle
dolcemente la schiena sussurrandole qualcosa all’orecchio. Sembravano fatti per
stare insieme.
Sorrisi e mi girai. Corsi verso casa,
impaziente di raccontare ad Aki che il mio papà era vivo.
ANGOLO
DI ROGI
Ebbene
sì, è finita anche questa fic. Dio che tristezza XD Bene spero di non avervi
deluso con il finale =) e aspetto impaziente delle recensioni. Intanto comincio
con i ringraziamenti, perché eravate proprio in tenti a seguire questa storia!
O.o
Ringrazio per aver messo la storia tra le
preferite:
1 - Achamo
2 - BlAcK_pAnTeR_94
3 - botticon_e
4 - British_Girl_Alice
5 - Chicco90
6 - Chloe
R Pendragon
7 - CillyScarlet
8 - gaia
4ever
9 - jess_chan
10 - killa_chan96
11 - Kodomo
12 - Lucry 97
13 - Mars
PR_Black Rose
14 - mimi95
15 - Monkey D Kira
16 - PiccolaPeste123
17 - saphi
18 - Sayuri_91
19 - SeitenKidara
20 - topazio
21 - yuukilalla
22 - Zick
Ringrazio per aver messo la storia tra le
ricordate:
1 - AiraD
2 - Black_phoenix95
3 - CillyScarlet
4 - Jemanuele8891
5 - jess_chan
6 - sarachan93
7 - Shnafna
Ringrazio
per aver messo la storia tra le seguite:
1 - Alexiel94
2 - Anime_Love
3 - Aryadaughter
4 - astrea89
5 - Battanovurza
6 - BlindRainbow
7 - Bliss_
8 - Castiel
9 - cola23
10 - dovilia
11 - dubhe93
12 - Dudina00
13 - ecila94hina
14 - elelu96
15 - Elfosnape
16 - Ezzy O
17 - helena485
18 - JCMA
19 - jess_chan
20 - jesuisstupide
21 - Kodomo
22 - krystal86
23 - La
Fenice Nera_
24 - LadySaika
25 - ladyvampire90
26 - Mars
PR_Black Rose
27 - missnina91
28 - Moyoko
29 - Nami the Cat Burglar
30 - NamiFolle
31 - nicachan
32 - Pandorasama
33 - potter99
34 - Sapphiria Kane
35 - sashi
36 - shaula
37 - Shine_On
38 - Shizuka90
39 - yuukilalla
40 - Zonami84
41 - _Morgana_
Mi ha fatto davvero tanto piacere avere così
tanti lettori e ringrazio tutti quelli che hanno lasciato una recensione! Anche
se piccola =) In particolare ringrazio Achamo che in qualche modo mi ha
convinta a riprendere questa storia e Zomi, Topazio e Kidaska per aver
recensito tutti gli ultimi capitoli!!! ^^
Alla prossima fic!
Grazie ancora a tutti!
Rogi
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