Pace di NeverThink (/viewuser.php?uid=61554)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pace ***
Capitolo 2: *** 11 Agosto 2010. ***
Capitolo 1 *** Pace ***
Per te.
Perché sei
mia amica.
Perché non mi
lasci sola.
Perché sei
speciale ed unica.
Perché ti
voglio bene, Kate.
Pace
~Pace
cercare solamente un po’ di pace
Per chi non parla e per chi troppo dice
Così che ogni momento sia felice
Sapessi amore mio come mi piace
Quando mi dici ti amo sottovoce
Perché la vita sai va via veloce
E viverla con te mi fa felice.~
Per
quanto si
sforzi di essere carina nei gesti, nelle parole, Meredith non fa che
complicare
le cose.
E’ più forte di lei, non può
controllarlo.
Cerca di essere il più naturale possibile, ma non ci riesce.
Per quando cerchi
di essere se stessa, appare sempre quella che non è.
Scontrosa, cattiva,
noiosa, antipatica… vuota.
Vorrebbe dimostragli che non
è così,
ma non fa che peggiorare la situazione già complessa.
Vorrebbe mostrargli chi è realmente, ma non ci riesce.
Qualcosa la blocca
impedendole di essere la Meredith di sempre. E’ frustrante e
la gelosia non fa
che peggiorare le cose.
Sì, per quanto si sforzi di non ammettere a se stessa
ciò che il suo cuore
canta, Meredith è gelosa.
E’ gelosa perché mille altre persone possono avere
ciò che lei cerca di
conquistarsi. Che non sta solo nell’accarezzargli la guancia
e baciargli le
labbra, ma nel poter dialogare di qualsiasi cosa, con naturalezza,
limpidezza,
trasparenza. E si odia per questa sua incapacità di non
riuscire a rapportarsi
agli altri, nonostante i suoi diciannove anni.
Vorrebbe essere come le sue amiche: fiere, indipendenti, socievoli.
Durante la sua adolescenza a dovuto lottare contro se stessa, cercando
di
migliorare, delle volte modificare, quel suo pessimo lato, quella sua
timidezza
che le impediva di essere se stessa con tutti, sempre.
Cos’ha, in fondo, lei che non va?
Mille domande non fanno che affliggerla, mentre si porta una ciocca di
capelli
dietro un orecchio e guarda il buio pesto, fuori dal finestrino.
L’auto radio
diffonde le note di Sometimes You
Can’t
Make It On Your Own degli U2 e Liam non fa che battere il
tempo sul
manubrio dell’auto. La fredda aria serale -grazie al
finestrino aperto- le
carezza il viso e le frusta i capelli scuri sul viso.
Nessuno fiata e, in questo momento, Meredith non fa che odiarsi di
più. Non
solo perché non riesce a dare il via ad una conversazione,
ma soprattutto
perché sa che con Liam è una causa persa. Lui le
avrebbe già mostrato un
interesse se ci fosse stato. E questo, non è accaduto.
Chiude gli occhi e sospira, chiudendo il finestrino perché i
capelli non fanno
che finirle davanti agli occhi.
Quando li riapre nota Liam rivolgerle frequenti e fugaci occhiate.
Lo stomaco della ragazza comincia a contorcersi e sembra che voglia
risucchiarla. Si volta, ma sa che non dovrebbe farlo. Il suo viso, i
suoi occhi
color del mare non fanno altro che disarmarla rendendola vulnerabile,
facendole
sognare un mondo in cui le cose andavano secondo il suo volere.
«Tutto okay?» chiede Liam corrugando la fronte.
Meredith sente la bocca secca e aspetta qualche attimo prima di
rispondere.
«Sì.» mormora con la lingua impastata.
Lui annuisce piano, ma non le chiede più nulla.
Stupida!, si sgrida lei. Stupida!
«Wanda come sta?» chiede poi lui e il cuore di
Meredith incespica, dolorante.
Deglutisce rumorosamente, conscia però che Liam non
può sentirla.
Wanda. La sua migliore amica. Amica di Liam. Meredith è
convinta che per lui
non è solo amicizia.
Quel pensiero le procura una fitta, una lenta pugnalata in pieni petto.
«Bene.» risponde la ragazza abbassando lo sguardo e
giocherellando con la lunga
collana.
«Quando torna?»
«Fra un paio di giorni.» risponde atona.
Lui non risponde immediatamente. Si limita a guardarla con la coda
dell’occhio,
prima che lei volti il capo e torni a guardare oltre il finestrino.
«Okay.» mormora infine, tornando a guardare la
strada.
Wanda è partita per alcuni giorni. E’ andata a
trovare sua nonna. E manca ad
entrambi.
Questa sera Meredith, Liam ed alcuni amici sono usciti. E per grande
fortuna di
Meredith, o sfortuna, lei si è ritrovata sola con lui.
E’ combattuta. E’ affranta, conscia di essere una
totale inetta nei rapporti
umani.
Non fa che chiedersi perché per gli altri non sia problema,
cos’hanno gli altri
di diverso da lei. Cosa le impedisce di rapportarsi come vorrebbe, di
essere se
stessa.
Per il resto del viaggio, rimangono in silenzio. Un silenzio che,
Meredith,
avverte come opprimente ed imbarazzante. Vorrebbe riempirlo, ma non sa
come. Teme
di rendersi più ridicola di quanto già
è.
Le luci si fanno sempre più forti, mano e mano che i due
entrano in paese.
Lei non fa che rivolgere fugaci occhiate a Liam, ed osservarlo con la
coda dell’occhio,
come sempre.
E’ bello Liam, e non sa come ha fatto a rendersi conto solo
ora di quanto la
sua anima lo anelasse. Ama i suoi occhi turchese, i capelli biondi che
gli
carezzano la nuca, le labbra piene, la pelle chiara, il fisico atletico
ed
asciutto.
«Ti accompagno a casa, no?»
«Sì.» dice lei con tono indecifrabile e
per alcuni istanti gli occhi di lui
indugiano confusi nei suoi.
Stupida. Stupida. Stupida, non fa
che
ripetersi. Morirai sola. Con
trentatré
gatti e gli Alsaziani a nutrirsi dei tuoi resti. Sola.
La macchina ad un tratto si ferma e, in un primo momento, Meredith non
capisce perché.
Poi alza lo sguardo, guardandosi intorno.
«Oh. Siamo arrivati.» mormora. China per un memento
il capo, lasciando che i
capelli le finiscano davanti al viso, come i sipari di un teatro, e
impedendo a
Liam di vederla. Serra gli occhi. Gli riapre a si volta verso il
ragazzo e
tutto accade tanto velocemente che l’è impossibile
assimilare il tutto, subito.
Le labbra di Liam sono su quelle di Meredith.
Il cuore, all’istante sembra scoppiarle, palpitante
d’amore e trattiene il
respiro, mentre una miriade di farfalle spiccano il volo
all’interno del suo
stomaco.
Piano diversi particolari le si fanno più chiari. Sente una
mano di Liam
premere sul suo braccio e l’altra carezzarle
l’incavo del collo.
Le labbra di lui, piano, si muovono su quelle di Meredith .
Sotto il tocco leggero di Liam lei freme. Si accorge di aver trattenuto
il
respiro. Dischiude ancor di più le labbra, respirando. Il
bacio si fa più
intenso ed è come se il corpo di Meredith prendesse fuoco,
all’istante. Ogni
fibra del suo essere è proiettata verso Liam e
così, gli circonda le spalle,
stringendolo a sé.
Le mani di lui si muovono velocemente sul suo ventre piatto, sopra la
leggera
camicia. Si sporge sul sedile di lei, che si poggia allo sportello,
lasciandosi
guidare dalle sue labbra. Le dita di Liam si muovono frenetiche,
sbottonando un
paio di bottoni della camicetta di Meredith. Una sua mano, calda, le
carezza il
ventre, lasciando una scia lavica sulla pelle di lei.
Meredith freme ancora, mentre Liam le bacia il collo, disegnando mappe
invisibili con il suo respiro.
Lei chiude gli occhi imprimendo nella mente quelle sensazioni tanto
agognate.
Liam le bacia la base del collo, fermando la sua mano, ancora sotto il
tessuto,
sul fianco di lei. Poggia il viso sulla spalla di Meredith.
Per alcuni istanti restano in quella posizione. La ragazza è
incapace muoversi.
Non ha ancora realizzato ciò che è successo e
fatica a crederci. Il cuore
galoppa e il respiro è troppo veloce ed irregolare per
essere controllato.
Piano, col dolcezza, Liam le bacia ripetutamente l’incavo del
collo beandosi del
profumo dei suoi capelli.
«Parla, Meredith.» soffia sulla sua pelle
accaldata. «Ti prego, parla.»
Lei non risponde subito. Ci sono parole che le vorticano in testa. Ma
si
arrende. Chiude gli occhi e sospira. «Credo di essermi
innamorata di te.» mormora,
e il cuore le salta in gola.
Liam non risponde. Poggia le labbra sulla pelle di lei, chiudendo gli
occhi.
«Da quanto?» chiede in un sussurro.
«Da un po’.»
«Un po’ quanto?»
«Okay, da molto a un po’.» ammette lei in
un sospiro, giocando con una ciocca
di capelli di Liam,
Lui sorride. «Perché non me l’hai mai
detto?»
«Timore.»
«Di cosa?»
A questo punto, non ha più senso mentire e le parole le
escono fuori come una
cascata. «Di rovinare tutto. Di non riuscire ad essere
all’altezza, di essere
crudelmente rifiutata. Non sono nessuno, Liam.»
Il ragazzo corruga la fronte, mettendosi a sedere, allontanandosi
così da
Meredith, la cui pelle piange il contatto.
«Stai scherzando, vero?»
«No.» ammette lei avvampando di rossore.
Lui le prende in viso fra le mani e la guarda negli occhi.
Meredith non sa che aspettarsi. Trattiene il respiro in ansia, incapace
di
muovere ancora un solo muscolo.
«Tu all’altezza? Oh, piccola, temo di non esserlo
io. Spero davvero tu non sia
nessuno per gli altri.» mormora sorridendo e qualcosa nel
petto di Meredith si
rompe, con lo stesso suono del vetro infranto.
Lei lacrime le inumidiscono gli occhi.
Poi lui le bacia le labbra morbide e sa che non vorrebbe altro,
né in quel
momento, né il girono dopo e quello dopo ancora.
«Perché
sei tutto per me, Meredith.»
«Ci vediamo domani?» chiede lei col cuore che
scoppia di gioia.
«Sì. Ti passo a prendere alle nove.»
«Buona notte.» mormora lei avvicinandosi al suo
viso.
Liam preme il palmo della sua mano sulla guancia di Meredith,
baciandole con
estrema dolcezza.
«Sogni d’oro.»
E così Meredith scende dall’auto.
Negli occhi, l’amore.
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Capitolo 2 *** 11 Agosto 2010. ***
~Pace
cercare solamente un po’ di pace
Per chi non parla e per chi troppo dice
Così che ogni momento sia felice
Sapessi amore mio come mi piace
Quando mi dici ti amo sottovoce
Perché la vita sai va via veloce
E viverla con te mi fa felice.~
11
Agosto 2010.
Il vento tiepido
carezza le braccia nude di Liam, come fosse
una lieve carezza. Egli gioca distrattamente con un lembo della
t-shirt,
stropicciandolo. Le foglie stormiscono e i grilli friniscono in questa
calda
sera di Agosto. Comincia a far dondolare le gambe, unendo prima le
ginocchia
poi allontanandole. L’aspetta da circa quindi minuti.
E’ felice, è sereno, si sente appagato. Le ultime
due settime sono state per
lui uniche, speciali, magnifica, e spera di poter godere ancora per
molto di
quel senso d’appagamento che non lo abbandona.
Potrebbe amarla, lo sa. Lo sente. Potrebbe essere quella giusta, quella
per cui
dimenticare la vita fatta di alcool e feste. Potrebbe essere colei al
quale
confidare i più reconditi pensieri, le più intime
preoccupazioni.
Sorride al ricordo del suo viso, dei capelli scuri che, lunghi, le
incorniciano
il viso, gli occhi color della notte, così belli ed
impetrabili, un lago nero
nel quale annegare. Non vede l’ora di poterla stringere a
sé, così piccola e
fragile. Di baciare ancora le sue labbra rosse, piene e morbide.
E’ stato strano come d’improvviso qualcosa lo abbia
legato a lei. Così timida e
fragile non era riuscito ad inquadrarla al primo incontro, come spesso
gli
capita con le ragazze. Silenziosa osservava, parlando di tanto in
tanto, lui
l’ascoltava attentamente cercano di cogliere la sua vera
essenza, quella che
sfuggiva a molti. Dietro quell’aria solitaria, silenziosa si
celava dell’altro,
ne era certo. Non poteva fermarsi all’apparenza…
era come se i suoi occhi gli
parlassero, come se gridassero “ehi, sono qui,
guardami!”. Ed ha fatto bene,
ora non se ne pente. Ha capito chi ella sia, che ragazza meravigliosa
sia e, di
certo, non ha intenzione di lasciarsela scappare.
Perso nei suoi pensieri la vede arrivare. Cammina lungo il piccolo
vialetto di
ghiaia, uno dei tanti che attraversa il parco. La osserva avvicinarsi;
cammina
con lentezza e con grazia, incatenandogli gli occhi; i capelli si muovo
ad ogni
passo accarezzati dal vento; osserva la pelle colorata e baciata dal
sole, le
lunghe ciglia che le aprono lo sguardo, rendendolo così
simile ad un indifeso
cerbiatto.
Liam si alza dalla panchina e avanza lentamente, senza smettere di
sorridere.
Ma, a circa un metro di distanza, Meredith si ferma ed alza le mani,
come per
difendersi.
«C’è una spiegazione al il mio terribile
ritardo.» dice d’un fiato.
Liam corruga la fronte, tornando serio. «Ah
sì?»
«Non trovavo le chiavi di casa e non potevo uscire
senza.» dice abbassando le
mani.
Lui annuisce. «E’ ovvio.»
Meredith sorride. «Per cui sono salva?»
«Ci devo pensare.»
Sbuffa. «Ma ti ho detto delle chiavi.»
Lui ridacchia. «Già.»
«Ciao.»
«Ciao.» ed entrambi rimasero per alcuni istanti in
silenzio, l’uno di fronte
all’altra
«Ti ho fatto aspettare molto, eh?» chiede
cominciando a dondolare sui talloni,
portandosi le braccia dietro la schiena. Ciocche di capelli ribelli le
finiscono davanti al viso e Liam non può che trovarla
bellissima. Lei si porta
una mano al capo, fermando quelle ciocche dietro un orecchio.
«Credevo di dover mandare una squadra per le
ricerche.» ironizza.
Lei arrossisce appena, sente il sangue riscaldarle il viso, china il
capo
sorridendo flebilmente. «Mi dispiace, non volevo.»
mormora, poi alza lo sguardo
posandolo sul viso di lui. Un’ondata di felicità,
tenerezza, dolcezza lo
travolge ed è come se ogni fibra del suo essere fosse
proiettata verso quella
stramba ragazza, apparentemente normale, ma speciale come nessuna.
Tossisce, schiarendosi la voce. «Potrei, come dire, prendere
in considerazione
l’idea di… sorvolare su questo enorme
ritardo.»
Meredith inclina il capo, facendo oscillare i capelli.
«Davvero?»
«Sì.»
Lei sorride e un lampo di malizia le guizza negli occhi. «Ti
ho mai detto che
quella maglia ti sta d’incanto?»
Lui ride, scuotendo piano il capo. «Cerchi di
comprarmi?»
«Ci riuscirei?»
«No.»
Lei fa spallucce. «Appunto.»
«Ci sarebbe una cosa che potresti fare.»
«Cioè?» chiede lei cercando di
trattenere un sorriso.
«Salutarmi.» mormora serio.
«Ti ho già salutato.» lo stuzzica lei
passandosi una mano fra i capelli,
scostandoli, lasciando scoperto il collo e la scollatura appena
accentuata.
Liam cerca con tutto se stesso di controllarsi, di non raggiungerla con
una
falcata a catturarle le labbra fra le sue.
«Sai cosa intendo.» risponde.
Lei sorride, in fondo, non aspetta altro. Piano gli si avvicina, con
passo
lento, una lentezza calcolata.
«Non so cosa intendi, forse dovresti mostrarmelo.»
«Non saresti tu a farti perdonare.» mormora con
voce roca, giocando una ciocca
di capelli di lei.
Meredith arriccia le labbra e freme. «Giusto.»
mormora, e poi fa un passo
indietro.
«Ehi!»esclama lui alzando un sopracciglio,
sfiorandole il dorso della mano son
le dita affusolate.
Li sorride, innocentemente e quasi timidamente, poi avanza e preme il
palmo
della mano sulla sua guancia.
«Non mi vedi da più di ventiquattro ore e mi
saluti solo con un “ciao” ed una
carezza?» soffia all’orecchio della ragazza. Un
brivido le corre lungo la
schiena, partendo dal basso e spegnendosi verso l’alto. Si
sente immobilizzata
mentre il profumo di lui le inonda i polmoni.
Le mani di Liam le carezzano dolcemente i fianchi, prima di
circondandole
l’addome con le braccia e stringerla a sé, tanto
che il suo ventre aderisce al
suo.
Il respiro di Meredith accelera ed ha quasi paura che lui possa
avvertire il
frenetico battito del suo cuore, oltre la leggera canotta.
«Non osare mai più provare ad
allontanarti.» mormora Liam guardandola in volto.
Il suo respiro la colpisce in pieno viso, dandole alla testa. Meredith
chiude
gli occhi e circonda il suo collo con le braccia.
«D’accordo.» risponde baciandogli il
mento.
Lui schiocca la lingua, in segno di disapprovazione. «Hai
sbagliato, Meredith.»
Lei inclina il capo, corrugando appena la fronte.
«Le mie labbra sono più su.» soffia
prima di catturale fra le sue. E’ un bacio
lento, che piano di fa audace. E’ un bacio tenero ma
passionale allo stesso
tempo, che quasi le fa perdere l’equilibrio.
«Credo di averle centrate ora.» dice un risolino,
sfiorandogli la punta del
naso con la sua.
«Potresti ritentare. Sai, per esserne sicura.»
ammicca lui quando Meredith apre
gli occhi per guardarlo e in quel momento non desidera altro che
perdersi in
quell’oceano nero.
Lei ride e scuote il capo, poi si alza in punta di piedi e lo bacia a
fior di labbra.
«Dai, andiamo a prendere qualcosa da bere.» sorride
allontanandosi e
voltandosi, prima di avanzare di un paio di passi.
Liam la guarda e non può non sorridere a sua volta, di
quella ragazza che
silenziosa gli ha mostrato cosa sia il vero affetto, la
possibilità di potersi
innamorare, veramente.
La raggiunge, raggiante; incrocia le dita a quelle di Meredith, le
porta il
braccio intorno alle spalle, senza sciogliere l’intreccio
delle loro dita.
Ed entrambi sono… felici.
*
Ringraziamenti.
SummerRain:
ciao! Alla fine
ho
deciso che non sarebbe stata solo una one-shot. Ho deciso di fare una
raccolta
di frammenti di vita, anche perché in questo momento non
voglio impelagarmi con
long-fiction. Sono contenta ti piaccia il mio modo di scrivere e spero
tu
leggerai questa seconda “shot”… sperando
di non annoiare. Grazie, grazie mille
per la bellissima recensione!
Doriama: ciao! Credo che sia un
qualcosa che capita a tutti… in ciò che scrivo
cerco sempre di mettere qualcosa
per me è reale, cioè… il lettore
dovrebbe rivedersi nel personaggio, anche solo
per pochi momenti. E’ quello a cui punto e ho sempre paura di
non riuscirci.
Sono contenta ti sia piaciuto il mio modo di scrivere *-* grazie mille
per la
recensione, davvero, mi ha resa felicissima!
Londoner: ciao! Davvero ti
è
piaciuta la scorsa one? Cioè… *-* così
mi sciolgo! Non hai idea di quanto mi
abbia fatto piacere sapere che ti piaccia come scrivo. Spero di non
averti
delusa con questa! Grazie mille per la recensione, davvero. Sei troppo
buona!
candidalametta: ciao! Cavolo, non
sai che piacere vedere la tua recensione! Sono contenta ti sia piaciuta
la shot
*-* Ci ho messo tutta me stessa in quella precedente… e
anche in questa. Spero
di non averti delusa. A presto, e grazie davvero di cuore.
C r i s: ciao! Già,
è finita bene!
Non potevo farla finire male! E alla fine non è stata solo
una one-shot, non
potevo lasciare così la storia, così ho deciso di
fare una raccolta di
frammenti di vita, per mostrare attimi felici o tristi. Spero di non
averti
annoiata con questa. A presto, cara!
uley: ciao! Non sai che piacere
leggere la tua recensione! Sul serio avevi il batticuore?
Cioè… la tue
recensioni mi fanno sempre gongolare XD La storia non è che
non ha una trama… è
più che altro una raccolta di momenti fra i due. Frammenti
di vita. Ogni
capitolo sarà datato, perché alcuni non saranno
consequenziali, non so se mi
spiego. Spero di no annoiarti, in tal cada puoi dirmelo
tranquillamente. A
presto! E grazie mille per la recensione!
Piccola Ketty: ciao, Kate! Okay, la
tua recensione è… non puoi farmi questo, sai che
mi sciolgo e mi commuovo. Non
è colpa mia se mi ritengo mediocre, lo sai. Ma ti credo,
cioè, ti credo quando
mi dici che per te son brava… e questo, vale tantissimo. Il
tuo parere, Kate, è
importante e sono sempre in ansia quando ti faccio leggere qualcosa.
Spero di
sia piaciuta questa, magari come la precedente. E ricorda tesoro, che
ti voglio
bene, tanto bene! E ci sono, sempre. <3
sbrodolina: ciao! Sul serio di
è
piaciuta tanto Meredith? *-* okay, smetto di gongolare. Ti giuro, ho
letto la
tua recensione e mi sono sciolta in un brodo di giuggiole.
Cioè… grazie! Non
sai quanto sono contenta di sapere che ciò che scrivo e come
lo scrivo ti
piaccia, davvero! Grazie di cuore!
A voi, Panda.
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