...allora questa é Ginny, e questo é Draco...

di RachelDickinson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Record di calderoni fusi in cinque giorni: Sei ***
Capitolo 2: *** ... se marito é mio Draco... no, cioè... se Draco é mio marito... ***
Capitolo 3: *** Gli uccellini cinguettano, le caprette fanno 'Ciao' ***
Capitolo 4: *** L'unica donna per me! ***



Capitolo 1
*** Record di calderoni fusi in cinque giorni: Sei ***


…allora questa è Ginny, e questo è Draco…

…allora questa è Ginny, e questo è Draco…

 

Capitolo 1 – Record di calderoni fusi in cinque giorni: Sei

 

- Signorina Weasley, devo forse ricordarle che è la quinta volta, in cinque giorni, che fonde il suo calderone?- disse il professor Piton, con la sua voce strascicata ed oleaginosa. Non riuscivo più a sopportarlo. Lo odiavo, e tanto. Lo odiavo dal profondo del mio cuore.

Ok, era la quinta volta che fondevo il calderone… e allora?! A tutti capita di sbagliare. Gli avrei volentieri gridato in faccia qualche epiteto poco carino, ma dovetti mordermi la lingua e ingoiare tutto il mio veleno. Non era il caso che si arrabbiasse ancora di più e mi abbassasse ancora il voto in Pozioni. Avevo già ‘D’ (Desolante), se gli avessi risposto come meritava, la mia ‘D’ sarebbe passata ad una ‘T’ tutta giri e ghirigori, quelle che solo lui sapeva fare.

 

***

 

- Come sarebbe a dire, che hai fuso di nuovo il calderone?- mi chiese Hermione, quasi risputando il succo di zucca nel calice da cui stava bevendo.

Rotai gli occhi esasperata: mai possibile che le si dovesse ripetere sempre tutto due volte, quando qualcosa non le andava a genio?

- Sarebbe a dire che il mio calderone si è liquefatto, quando ho aggiunto una goccia di sangue di schiopodo, per terminare l’antidoto al Gas Strozzante!- puntualizzai io, imitando la sua aria da saputella.

- Questo l’avevo capito…- mi fece notare lei – Quello che non ho capito è quel “di nuovo”!

- Oh… ma nulla di che… è solo la quinta volta da Lunedì… - dissi con aria innocente, prendendo un’altra manciata di carne arrosto dal vassoio di fronte a mio fratello Ron, che mi guardò stralunato.

- Ginny… ti rendi conto che nemmeno io ho mai fuso il calderone più di due volte a settimana?- fu Neville a parlare, con un leggero tremolio nella voce.

- Oh… beh… sì… capita…- risposi, concentrandomi sulle patate al forno che mi aveva passato Dean.

Non facevo altro che chiedermi cosa avessero tutti. Un calderone fuso in più, un calderone fuso in meno… che differenza faceva? Tanto più che con l’incantesimo Reparo, tornava come nuovo.

- Fammi ben capire… non è la prima volta che capita? Ma dove ce l’hai la testa?! Se mamma lo viene a sapere…- cominciò Ron. Buttai la forchetta nel piatto, furibonda, e guardai mio fratello.

- Se mamma viene a saperlo, mi pare non siano comunque affari tuoi. Odio pozioni, ancor di più odio Piton, e quest’anno il G.U.F.O in quell’odiosa materia non lo passo, quindi questo è l’ultimo anno che la studio, chi se ne frega del resto!- dissi secca. Cacciai in bocca l’ultimo pezzo di carne, poi, borsa in spalla, mi alzai dalla panca, diedi un bacio sulla guancia a Dean, e me ne andai.

 

***

 

Come potevo immaginare che Piton stesse vicino al tavolo Grifondoro, quando urlai di odiarlo?

E così, eccomi li, a fare recupero serale in quella maleodorante aula sotterranea.

Stavo preparando la pozione Ringiovanente, con quell’abominevole professore di fronte a me, seduto alla cattedra, con i suoi occhi cattivi pronti a catturare la minima imperfezione. Sembrava divertito, il cretino… Oh, lo farei divertire io in un altro modo: a suon di calci dove non batte il sole!

E quella roba nel mio calderone, che dovrebbe essere un liquido rosa confetto, sembrava tutto fuorché quello. Aveva l’aria di una zappetta giallognola, molto simile a vomito… insomma, procedeva tutto ‘a meraviglia’!

- Weasley!-, lo sentii dire.

- Sìììì?!-, risposi con un sorrisino cordiale e angelico, che probabilmente tutto sembrava, fuorché un sorriso.

- Mi dica, signorina Weasley… perché la sua pozione assomiglia vagamente a feci liquide di schiopodo?

CHE SCHIFO! Non si parla così davanti ad una signora, professore demente! Come osava dire certe cose nauseanti di fronte ad una creatura angelica come me?

- Per… perché… eh beh… non ne ho la più pallida idea!

- WEASLEY!

- Sìììì, professore?!

- Credo che una sola sera a settimana non basti, ma io ho altro da fare, che pensare a lei, per cui, credo proprio che qualche ripassatina con il mio miglior allievo le farà bene!-, disse lui con un sorrisetto perfido stampato in volto.

Senza pensarci due volte, il mio pensiero volò ad Hermione. Ero convinta, sicura, certa al 100% che stesse parlando di Hermione. Non potevo mica immaginare che non era lei “il suo migliore allievo”.

- Va bene.- dissi contenta. Evviva, non avrei dovuto vederlo tutte le sere. Il mio pensiero in quel momento era “Ohohoho! Tiè, Piton!”.

- Bene, allora lo vado a chiamare, aspetti qui!

Rivolsi un sorriso raggiante al prof, che mi guardò come se davanti agli occhi avesse un extraterrestre. Giustamente, era la prima volta in vita mia che gli rivolgevo un sorriso.

Mentre lui andò fuori, io cercai di recuperare il recuperabile di quella pazione..

- Accidenti, sei difficile… oh, ma che faccio, mi metto a parlare con un calderone ora?

Ridacchiai tra me e me. Presi una manciata di piume di struzzo, e ne buttai tre nella pozione, che assunse un colorito rosa shocking.

- Oh… forse ho capito!

Presi altre due piume e le gettai dentro. Quando la prima toccò la superficie del liquido, questo assunse un colorito rosa perlaceo, quasi simile al rosa confetto che avrebbe dovuto essere. Ne feci scivolare lentamente un’altra, la pozione diventò del colore che volevo. Saltellai allegramente di qua e di là per la stanza, quando improvvisamente urtai un barattolo, e un paio di vermicoli caddero nella pozione.

- Oh-ho… mi sa di aver combinato un guaio.- dissi decisamente spaventata. Quella era la mia fine. Il calderone si sarebbe fuso. O forse sarebbe scoppiato e io sarei morta, o sarei stata ricoverata al San Mungo nella sezione di scottature e ustioni magiche. Insomma già pensavo al peggio, ma non mi resi conto che il peggio non era quello, bensì era ciò che mi sarebbe capitato di lì a pochi secondi.

Il beverone cominciò a ribollire, in modo sinistro.

- Non mi piace… non mi piace affatto

- Weasley, cos’è questa puzza nauseante di uova marce?-  domandò Piton, rientrando in aula, seguito da non so chi, e non ebbi nemmeno il tempo di vedere chi fosse. Dopo pochi secondi, il calderone si fuse(ovviamente), per la sesta volta in cinque giorni, e il liquido mi colò sui piedi. Inorridii, chiedendomi cosa mi sarebbe successo.

Sentii il sangue gorgogliare nelle vene, tutta la mia epidermide, diventare improvvisamente troppo grande per il mio corpo. Venni avvolta da un nuvolone di fumo, e quando riaprì gli occhi, mi guardai intorno e mi sembrò tutto più grande del solito.

Volevo parlare, dire qualcosa, ma non riuscivo a controllare il mio corpo.

- Ciao… chi siete?-, sentii dire da una voce che inconfondibilmente apparteneva ad una bambina. Mi guardai in giro, ma non vidi nessuno. Alzai lo sguardo verso l’allievo accanto a Piton. Era quell’odioso, arrogante, antipatico di un prefetto serpeverde, Draco Malfoy. Ma non era troppo alto?! Ok, ricordavo mi sovrastasse di parecchi centimetri, ma così era esagerato, mi sembrava quasi di essere una … bambina di qualche anno?!

“ COSA CAVOLO STA SUCCEDENDO?!”, pensai guardandomi in giro. La sedia era troppo alta per me, non sarei mai riuscita a salirci da sola. Guardai le mie scarpe, ed improvvisamente mi sembrarono più piccole di almeno 7 o 8 numeri.

- Come ti chiami?-, ancora quella voce di bambina, e in quel momento realizzai di essere io, e di essermi rivolta a Malfoy. Quella era proprio la mia voce da bambina.

- Ehm… Draco Malfoy…- rispose e mi guardò come se davanti agli occhi avesse un fantasma, per di più parecchio buffo.

- Ahh…- uscirono di nuovo parole dalla mia bocca, senza che io potessi fermarle. – Ok… Sei molto carino.

Sentii il mio cuore saltare un battito. Cosa stava dicendo quella piccola stupida? Dire a Draco Malfoy che era molto carino? Bene, mi conveniva non tornare mia più a grandezza naturale, perché a quel punto avrei solo dovuto seppellirmi viva.

Le mie manine da bimba presero la bacchetta e con due o tre movimenti in aria apparirono due bambolotti, molto simili a Barbie e Ken, delle bambole babbane che mi aveva regalato mio padre da piccola.

La bimba in cui ero rinchiusa, prese le due bambole e le guardò un po’, con fare curiosamente meditabondo.

- Ok… Draco, giusto?1- disse ancora la mia voce da mocciosa di tre o quattro anni. Vidi Malfoy annuire con il capo, perplesso. Piton intanto era corso fuori dall’aula, probabilmente era andato a chiamare Silente.

Le mie labbra si mossero ancora, contro il mio permesso.

- Va bene… allora questa è Ginny, e questo è Draco… ciao Ginny, ciao Draco…smack smack!- vidi le facce delle due bambole avvicinarsi come in un bacio. Se il corpo in quel momento fosse stato mio, sarei già impallidita e svenuta. CHE DIAVOLO GLI PRENDEVA A QUELLA MOCCIOSA PETULANTE?

NO! PERCHé DOVEVA SUCCEDERE PROPRIO A ME?! Nella mia mente il pensiero sovrastante era “ADDIO MONDO CRUDELE! Proprio davanti a Malfoy, che vergogna!”

 

…continua…

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Capitolo 2
*** ... se marito é mio Draco... no, cioè... se Draco é mio marito... ***


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Legenda
Le frasi tra – sono dialoghi
Le frasi tra “ e ” sono i pensieri di Ginny grande

RINGRAZIAMENTI

Ringrazio dal profondo del cuore tutti coloro che sono stati contenti del ritorno di questa storia. Soprattutto ringrazio chi mi ha voluto lasciare una recensione, per comunicarmi il proprio sostegno.

Frankie91 – Sono contenta che l’adoravi, e spero continuerai a seguirmi tutt’ora. Appena mi rimetto al passo con la vecchia versione, pubblicherò capitoli con le nuove avventure ^_-

emy'91Addirittura la più carina che tu abbia letto? Oddio così mi metti in imbarazzo :P!!! non preoccuparti, non la cancello più ^^ Ora il mio obiettivo è correggere i vecchi capitoli, scritti quando ero molto inesperta, e completarla!

_Eleanor_Ohhh mi ricordo di te, ho ricevuto parecchie tue recensioni per questa ficcy, se non sbaglio. Beh, pero continuerai a seguirmi con lo stesso entusiasmo di sempre, lettori come te mi spronano a continuarla e a migliorarla ogni volta di più :)

…allora questa è Ginny, e questo è Draco…

Capitolo 2 – …Se marito è mio Draco… no, cioè… Se Draco è mio marito…

Guardai, o meglio, la Ginny di quattro anni, guardò dritto negli occhi del biondo prefetto serpeverde del sesto anno, e sorrise.

Non potei fare a meno di pensare cose poco carine sulla piccola mocciosa, anche se la mocciosa in questione era me. “Dannata!!! SMETTILA! E’ il mio corpo questo, stupida marmocchietta senza cervello… Oddio, ma senti, ora me lo dico da sola che sono senza cervello!”

- Senti…- disse lei, con le MIE labbra -… tu quanti anni hai?

Malfoy la guardò un attimino confuso.

- Err… ne ho sedici… piuttosto tu quanti ne hai? Ne dovresti avere quindici, ma ora come ora non ne sono così sicuro…

- Io ne ho quattro… senti ma quanti anni ci sono tra quattro e sedici?- disse, cioè dissi... Ohhh avete capito!

- Dodici anni. – rispose lui, senza aggiungere altro.

- Ahhh… ma allora sono pochi… possiamo stare insieme. Allora siamo d’accordo, tu sei mio marito!

Se solo avessi potuto, avrei voluto schiaffarmi una mano in fronte, incrociare le dita, sperando che tutto fosse solo un sogno, avrei voluto dire a Malfoy “Cucù, pesce d’Aprile, anche se siamo ad Ottobre!”, avrei voluto… ma non potevo, perché al momento ero incastrata nel corpo di me stessa da piccola, e ci stavo anche abbastanza stretta, perdiana!

Guardai il volto di Malfoy contorcersi in un ghigno maleficamente divertito.

- Bella battuta Weasley… ci si vede eh…- detto questo fece per andarsene, ma il mio corpo si mosse velocemente verso di lui, e si aggrappò con le manine paffutelle di bimba ad un lembo del suo mantello, strozzandolo per farlo tornare indietro.

- DANNATA MOCCIOSA! Vuoi uccidermi, forse?- urlò girandosi verso di me.

I miei occhietti si riempirono di lacrime.

“NO! CHE FAI STUPIDA?! ORA PIANGI ANCHE? CI MANCAVA, PIANGERE DAVANTI A MALFOY… ORA POSSO ANCHE SCAVARE UN FOSSO E BUTTARMICI DENTRO DI PESO!” pensai afflitta.

Però qualcosa scattò in me. Forse…

La faccia di Malfoy si deformò in una buffissima espressione preoccupata. ODDIO, tutt’ora pagherei oro per vedere ancora una volta questa faccia. “Vai così, bimba, che vai forte!! Forse, non tutto il male viene per nuocere, eh?!” mi dissi divertita, osservando estasiata l’espressione contorta e inorridita del ragazzo.

- Oh… no… non… non piangere ora, che se arriva Silente e mi becca che ti ho fatta piangere, quanto meno mi mette in punizione per tutti i giorni che mi rimangono da vivere ad Hogwarts… - si fece un veloce conto mentalmente e il suo tono cambiò da preoccupato e incazzato -… ossia 17 mesi, per cui vedi di smetterla, o ti cavo gli occhi, stupida!

Le urla, le MIE (ed ero fiera fossero mie) urla, si espansero per tutto il sotterraneo dall’aula di pozioni, al dormitorio serpeverde.

Urla stridenti, di una bimba a cui si era rotto il giocattolo.

Pianti isterici, di una bimba a cui era stato tolto il lecca-lecca.

Malfoy si tappò le orecchie, ma mi guardava con un’espressione omicida.

Ahhh… sono queste le soddisfazioni della vita!”

- CHE STA SUCCEDENDO QUI?- era la voce del professor Piton, appena rientrato e seguito a ruota da Silente, dalla McGranitt e da Madama Chips.

Era la bimba che c’era in me… no… cioè… la bimba in cui ero, che prese parola.

- MARITO E’ CATTIVO! MI HA CHIAMATA STUPIDA E MOCCIOSA… E DICE CHE NON DEVO PIANGERE PERCHE’ ALTRIMENTI LO METTETE IN PUNIZIONE PER 17 MESI!

Vidi Silente sorridere. Si avvicinò a me e mi prese in braccio.

- Eh… credo proprio che Malfoy abbia ragione… ma 17 mesi sono troppi, non trovi, piccolina?- disse agitando un po’ la mano, in cui apparve un grandissimo lecca-lecca a cioccolata e vaniglia, forse più grande della mia faccia. Le mie braccia si allungarono verso la caramella, che il buon preside mi diede, sorridendomi dolcemente.

-… shi… sono troppi…- dissi tra una leccata e l’altra.

- Dunque… - Silente tornò serio, posandomi sulla scrivania. Io, o meglio, la bambina, continuava a leccare il lecca-lecca senza troppi complimenti, dondolando le gambe avanti e indietro. Dal canto mio, invece, drizzai le orecchie. – Professori, se non sbaglio l’antidoto per una pozione ringiovanente è pronto in tanti mesi, quanti gli anni che si torna indietro, giusto?

- Esatto. Provvedo a prepararla subito… ma… chi lo dirà ai genitori della ragazza? Sono pur sempre 11 mesi…- disse il professor unticcio. Era più simpatico ora che ero piccola… forse perché non poteva darmi una T.

- Minerva, puoi occupartene tu? Sei la direttrice della sua casa…

- Non c’è problema, preside, li convoco subito.

- Certo… e, per favore, cerca di non spaventarli troppo.

Piton uscì per andare a prendere degli ingredienti, mentre la McGranitt “corse” in guferia per spedire una missiva ai miei genitori. Intanto mi accorsi di aver finito il lecca-lecca.

- Vecchietto…- dissi improvvisamente.

“VECCHIETTO? OH NO! CHE QUALCUNO FICCHI UN TAPPO IN BOCCA A QUESTA DISGRAZIATA!”

Ma, fortunatamente, Silente si girò verso di me senza la minima traccia di collera.

- Cosa c’è, piccola?

- … senti nonnino…-

“Eh sì va, chiamalo pure Matusalemme, tanto ormai…”

-… senti nonnino, Draco mi ha sgridata, puniscilo!

- OH, già, dimenticavo… Malfoy, torna qui, dove cerchi di scappare?- disse il cordiale preside, girandosi verso un Malfoy messo a terra, a gattoni, che stava tentando di fuggire senza farsi vedere.

Lo guardai schizzare in aria…

“Santo cielo, quando lo racconterò ad Harry, Ron, Hermione e gli altri, rideranno per un anno. Già, ma quando lo racconterò a loro? Fra undici mesi? Dovrò essere una mocciosa per undici mesi? No, ci deve essere una soluzione… DEVE ESSERCI!” pensai distraendomi temporaneamente dalla discussione tra Silente e Malfoy.

- Malfoy, scherzavo comunque, non ti darò alcuna punizione... però mi faresti un favore? Puoi riaccompagnare questa bella signorina alla sua sala comune e spiegare tutto a suo fratello?

“Uh uh uh, questa scena non voglio perdermela!! Ah già, NON POSSO perdermela, siccome riguarda me, che idiota! Vabbé…”

Con un salto scesi dalla scrivania e tirai il mantello di Silente.

 E ora cosa voleva fare quella mocciosa? Non potevo fare a meno di chiedermelo, seriamente angosciata.

- Nonno, io vado a nanna, mi dai il bacino della buonanotte?

“Ok! Prego, sotterratemi pure… è giunta la mia fine davvero, stavolta. Sto facendo tante di quelle figure di cacca, che quando tornerò normale sarò sotterrata dal letame”

L’anziano preside si curvò su di me, sorridendo, e mi diede un bacio sulla fronte, sussurrandomi un dolce “Buonanotte, piccolina”.

Com’era dolce Silente.

Sapevo che mamma e papà non sarebbero stati altrettanto dolci con me, quando mi avrebbero vista in quello stato. Probabilmente mi avrebbero uccisa direttamente.

Sentii le mie gambe muoversi di nuovo, in direzione del serpeverde.

-Andiamo marito!

“UHHHH! Vi prego, datemi un pizzicotto e fatemi scoprire che è tutto un orribile incubo!”

La mia manina paffuta e calda si alzò verso quella grande e fredda del biondo.

“Visto da qui, dovevo ammettere che è proprio un bel pezzo di—GINNY RIPRENDITI, DEFICIENTE! Che questa mocciosa che eri da piccola ti abbia trasmesso i germi della stupidità? Probabile.”

Uscimmo insieme dai sotterranei, e potei guardare sul suo volto un’espressione esasperata, che ora pagherei milioni di galeoni per rivederla ancora, all’infinito.

Quella era la mia vendetta. La mia dolce e gustosa vendetta per tutto ciò che lui e i suoi stupidi compari serpeverde facevano passare a noi Grifondoro.

- Che ci fai qui Malfoy?- sapevo che era la voce di mio fratello, di certo, ma non potevo guardarlo, perché quella st… ehm… simpaticissima bimba, stava giocherellando con il mantello di Malfoy, divertendosi ad attorcigliarselo attorno ad un dito.

Che ci troverà di divertente? Mamma mia, ero proprio deficiente da piccola! Dai, stupida, guarda verso tuo fratello… oh, sei proprio lenta!”

Finalmente, il suo sguardo, il MIO sguardo, si alzò verso Ron, e il mio corpo si mosse velocemente verso di lui, abbracciandogli una gamba.

- Chi è questa pulce?- chiese mio fratello, molto gentilmente.

E i miei occhi si riempiono ancora una volta di lacrime.

- MARITO! PICCHIA FRATELLONE! NON SI RICORDA DI ME!!!

Malfoy osservò qualche secondo la bimba, poi si massaggiò i pugni, e con un ghigno divertito avanzò verso mio fratello Ronald…

- Ma sicuro, piccina, lo picchio volentieri!

Hermione, che era davanti al quadro della signora grassa per entrare in sala comune, accorse, seguita a ruota da Harry, e si mise tra il biondo e mio fratello.

- Vediamo di fare le persone civili… - poi abbassò lo sguardo verso di me. Mi sorrise dolcemente e si inginocchiò, per essere alla mia altezza.

- Ciao piccolina, come ti chiami?

“HERMIONEEE! RICONOSCIMI ALMENO TU! Quel demente di mio fratello non mi ha riconosciuta, almeno tu, ti prego… chissà perché sono sempre più convinta che Malfoy non voglia dirvelo e farvi credere che io sia dispersa!!” pensai, mentre la bimba in cui ero intrappolata, scrutava Hermione con curiosità.

- Chi sei, zietta?

Zietta? ZIETTA? ZIETTAAAAAAAAAA??? Hermione ha 16 anni, piccola peste dannata. Accidenti a te, Hermione mi odierà quando tornerò grande.”

Guardai il volto di Hermione, impietrito. Probabilmente, se fossimo stati in un cartone animato, avrei potuto distinguere chiaramente una venuzza pulsante di rabbia su una tempia della mia amica.

- Malfoy, ho l’impressione che questa pulce sia tua parente, perché?- sentii dire da mio fratello. Che baccalà che era… dire a Malfoy che sua sorella era sua parente…

“Evviva i prosciutti davanti agli occhi!”

- Perché sei un emerito babbeo?!- risponde il biondo serpeverde, con un sorrisetto di scherno.

“BRRRRAVVVOOO!! BISSS! *CLAP *CLAP*, per una volta anche tu dici cose intelligenti, Malfoy. Credo che andremo più d’accordo del previsto”

La bimba intanto era salita in braccio ad Hermione e ora stava giocherellando con una ciocca dei suoi capelli, attorcigliandoseli intorno ad un dito.

“E’ vero, mi ero dimenticata che da piccola avevo il vizio di attorcigliare tutto l’attorcigliabile, intorno al mio indice destro.

- Senti, zietta, questi due sono due cretini… lasciamoli soli, che ne dici di giocare un po’ con me? Io uso Barbie e tu Ken!

Vidi il volto di Malfoy contorcersi in una smorfia di paura.

Ahhh… che bello, mi sembra quasi che il mio compleanno sia arrivato in anticipo. Brava bimba… su rifai la scenetta di poco prima, quella con i bambolotti, così Malfoy fa una bella figura di cacca davanti a Ron, Harry ed Hermione”

Ok, l’avrei fatta anche io, ma tanto ormai navigavo nella cacca da quando mi ero trasformata, figura in più, figura in meno, che volete che fosse per me, un’inezia… anche perché che io facessi una cosa stupida a quattro anni davanti ai miei amici era un conto, mentre, che la figura la facesse Draco Malfoy, a sedici anni, davanti al, come li prendeva in giro lui, “Magico Trio”, era un altro paio di maniche.

- Bada, non rifare quella cosa di prima con quelle due bambole, o ti stacco la testa!!!- sentii dire da Malfoy, ma la me piccola continuò a tenergli le spalle, con fare noncurante.

- Zitto Marito!- ordinò, ripescando le bambole dallo zainetto. Fortuna che le serviva una borsa dove posarle ed aveva trovato la mia nell’aula di pozioni, altrimenti sarebbe rimasta nell’aula di Piton, e non era proprio un luogo sicuro, soprattutto perché all’interno era custodito il mio diario!!

Hermione sembrò non fare caso all’esclamazione della bimba, mentre Ron ed Harry guardarono Malfoy sbalorditi.

- Marito?-, chiese Harry, facendosi sfuggire una risatina divertita.

- Cuciti la bocca, Potter, non è giornata… questa mocciosa si è azzeccata a me, non so perché, e non la sopporto più, Silente mi ha detto di accompagnarla da voi, ed ora che l’ho fatto posso andarmene…- si voltò per andarsene, ma impallidì, se possibile, ancora più della sua carnagione lattea. Mi concentrai sulla voce di Ginny, piccola, e capii il perché. La bimba stava spiegando QUELLA cosa ad Hermione.

- … allora questa è Ginny, e questo è Draco… tutto chiaro?

“Ok, brava pulce, continua così che stai mettendo Malfoy nei guai, fino al collo.

Che bella, la vendetta! Finalmente, dopo cinque anni di prese in giro da parte sua, quella era la mia riscossa.

- Ehm… ok, questo è Draco… ma non ho ben capito il nome di lei…- fece Ron, accigliato, che forse, seppur tardo di cervello, stava cominciando a capire. Mi girai verso Harry ed Hermione, e scoprii volentieri che loro avevano già capito tutto.

- MALFOY, COSA HAI FATTO A GINNY?- tuonò improvvisamente Dean.

Dean?! UN MOMENTO CHE CI FA DEAN, QUI? AAAHHH NOOOO, NON LUIIII, NON QUIII! Bimba idiota dai, scendi da Hermione e corri verso il mio fidanzato, quello tanto carino, con i capelli, la pelle e gli occhi scuri, vai, vai, quello lì, simpatico, con un viso gentile…” anche se in quel momento, che stava per sferrare un pugno a Malfoy, non aveva proprio un’espressione pacifica.

- LASCIA STARE MARITO, COSO BRUTTO, O TI PRENDO A BAMBOLATE IN TESTA!!!- gridò frignando la bimba, agitando le bambole in aria, e dandone anche una per sbaglio in testa alla povera Hermione.

- coso… brutto… coso brutto?! COSO BRUTTO?!?! MA GINNY, TI HA FATTO UN INCANTESIMO, FACENDOTI TORNARE PICCOLA, E DOPO QUESTO TU CHIAMI ME, IL TUO RAGAZZO, COSO BRUTTO E LUI, UN EMERITO IDIOTA SCONOSCIUTO, MARITO!?!?-, mi guardava letteralmente infuriato. Accidenti, non credevo che Dean arrabbiato fosse così. Lo facevo un tipo tranquillo, che pensava anche nei momenti di panico ed agitazione… "Eh no, così non andiamo proprio d’accordo, Dean!"

- Tu il mio fidanzato?- disse la bimba agitandosi tra le braccia di Hermione, che la fece scendere a terra. Lei si avvicinò al ragazzo e gli diede un calcio. Poi fece dietrofront  e si avvicinò a Malfoy, tendendo le braccia in alto, verso di lui, sorridendogli.

Malfoy, e qui mi stavo sciogliendo, mi sorrise e mi prese in braccio. Io (e quindi la bimba) mi girai verso Dean, con una faccia furbetta.

- Tu non puoi essere il mio fidanzato, perché marito è mio draco… cioè… no… Draco è mio marito… si dice così?! Sì… quindi, cocco, smamma, perché io voglio bene solo a Marito!

“Oddio, bimba stupida, non dire queste cose! Ok, non vuoi che Dean sia il tuo ragazzo, va bene, fai quello che vuoi… MA STACCATI DA MALFOY!!!

Improvvisamente sentii Malfoy stringere di più il mio corpo minuto di bimba, e mi diede un bacio sulla guancia. Poi si girò con un sorrisino verso i miei amici, e li fulminò con la stessa espressione compiaciuta della bimba, che ora stava sfregando affettuosamente la guancia contro quella del biondo serpeverde come una gattina che fa le fusa.

- Sì, Thomas, non credo che la signorina voglia stare con te, siccome vuole bene a me… eh… mi spiace!

- NOOOO!!! LASSAAAMIIII!!!- sentii urlare improvvisamente dalla bambina, che si girò verso chi la stava tirando dalle braccia di Malfoy. Era Hermione.

- Dai piccolina, lo vedi domani … “tuo marito”. Ora devi venire a dormire.

- NO!! NOOOOOO!!! LASSSIAAMIII IO VOGLIO RIMANERE CON MARITOOOOO!!! LA NOTTE E’ ANCORA GIOVANE!

“Oddio, chi gliele ha insegnate certe cavolate a questa creatura? Staccati da Malfoy, SCIAGURATA!”

Vidi Ron avvicinarsi, in volto un’espressione lugubre, la voce stridula e leggermente oscillante.

- Ginny vai con Hermione, io ed Harry dobbiamo parlare con … Malfoy…- una lieve nota di disgusto impregnava la sua voce..

La bimba si stropicciò gli occhi, asciugando due lacrimucce, ed ancora ad occhi chiusi allungò le braccia verso Hermione.

La mia amica mi prese in braccio e senza nemmeno un cenno di saluto al serpeverde, si girò verso i tre grifondoro. Diede un bacio sulla guancia a Ron…

- Vedi di non fare sciocchezze… Harry, Dean, state vicino a questo scapestrato, non vorrei si facesse male o facesse male a quell’arrogante, anche se… se lo meriterebbe…- si raccomandò lei, mentre la bimba salutava con la manina Malfoy.

-tao ‘tao marito…- disse, aggrappandosi ad Hermione ed appoggiando il viso sulla sua spalla, guardando verso il prefetto serpeverde.

Credo che in quel momento, Malfoy avesse avuto un dissidio interiore. Cominciava ad affezionarsi a me… o meglio, alla bambina. Mi guardò un paio di secondi, indeciso sul da farsi, poi mi fece un piccolo sorriso.

Ma non era uno dei suoi soliti ghigni malefici. No, era un sorriso normale, che qualunque persona sarebbe stata in grado di fare.

eppure

…sul suo volto non era come quello di una persona qualsiasi.

Era il sorriso più bello che io avessi mai visto in tutta la mia vita…

Mi allontanai in braccio ad Hermione. La bimba aveva sonno, stava per appisolarsi, quando delle urla la destarono.

- NON-INVENTARE-SCUSE-VISCIDO-SERPENTE! CHE HAI FATTO A MIA SORELLA? PERCHé GINNY è TORNATA PICCOLA?

Ron aveva preso il colletto della camicia di Draco, pronto a sferrargli un pugno. Poco più indietro, Harry stava trattenendo Dean, per evitare che ammazzasse Malfoy.

- FAMMI SCENDERE!

- Come?!

- MI HAI SENTITA ZIETTA! FAMMI SCENDEREEEE!

- Non poss.. AHI! PICCOLA PESTE, MI HAI TIRATO I CAPELLI!

- Vedi di farmi scendere, o ti mordo!

- Scordatelo, tu vieni in dormitor… AHIA!!! Mi hai morso…- Hermione si girò verso Calì e Lavanda, che erano appena arrivate,-… MI HA MORSO!!! - disse con le lacrime agli occhi per il dolore, facendomi scendere.

Corsi, sbatacchiando un paio di volte a terra, e mi attaccai alla gamba di Ron, mordendogliela.

-AHIA! E’ CANNIBALE QUESTA PULCE!!!!- disse tentando di scollarla dalla sua gamba, senza molti risultati.

Malfoy cominciò a ridere, beccandosi un pugno sul naso da Dean, che aveva steso Harry e si era avventato sul biondino. Hermione, Calì e Lavanda tentavano di dividere i due, mentre Ron continuava ad agitare inutilmente la gamba. Più si muoveva, e più io affondavo “le zanne” nel pantalone.

- Dannazione… fermatevi, sta arrivando Silente!!!- era la voce di Neville, che ci aveva avvisati, e ora stava tentando di svegliare Harry con un paio di buffetti sulle guance.

- Ora basta, ragazzi!- disse il preside agitando un po’ la bacchetta. Ci bloccammo tutti con il Pietrificus corpus.

La bimba, l’unica a non essere stata bloccata, corse verso Silente e lo abbracciò.

- Ciao, nonnino vecchietto!

Gli occhi di Hermione si spalancarono, e credo che se avesse potuto muovere le labbra, queste si sarebbero allargate così tanto da toccare terra.

- Ciao, bimba birichina. Lo sai che stai creando un sacco di guai?

Gli occhi di me piccola si riempirono ancora una volta di lacrime. Era strabiliante, vedere quanto poco tempo ci mettessero per bagnarsi. Che fosse una brava attrice? Beh, se lo ero io (e credetemi, lo ero, mi credevano sempre quando raccontavo qualche balla) lo era anche lei.

- Ma nonnino… mio fratello scemo voleva picchiare mio marito!

L’anziano preside mi sorrise, si curvò verso di me, prendendomi in braccio.

- Senti piccolina, tua mamma ci ha mandato un gufo… verranno domani, ma tu intanto devi rimanere con i Grifondoro.

- NO! NO, NO, NO, NO E ANCORA NO, IO VOGLIO STARE CON MARITINO!

- Lo vedi domani…

La bimba stava per piangere, ma improvvisamente si sentirono dei tonfi. Si girò, o meglio, ci girammo, e vedemmo tutti quanti spalmati a terra. Finito l’incantesimo, avevano perso l’equilibrio, schiacciando il naso a terra.

Il primo a rialzarsi fu Malfoy.

- Malfoy, la signorina Weasley vuole rimanere con te…

- Ma non se ne parla neanche! Sono occupato…

Hermione prese parola, sussurrando al biondino senza farsi sentire da Silente.

- Sì, a scoparti quella cagna di Pansy Parkinson, alternandola a varie ed eventuali come Cho Chang o Millicent Bullstrode.

- Sta zitta, mezzosangue zannuta… comunque, preside, non ho intenzione di tenere quella zecca pulciosa con me.

Ed eccola (ed eccomi) piangere di nuovo.

- Presideee… io non voglio stare in Grifondorooo!

Un inquietante luccichio attraversò lo sguardo azzurrino di Albus Silente, che mi sorrise, asciugandomi le lacrime con una mano.

- Va bene…direi che uno strappo alla regola si può fare. Non si è tenuti a rimanere in una casa, se non si vuole. Da oggi sarai Serpeverde, va bene?

Il volto le si illuminò e sorrise raggiante, ma appena si girò verso il gruppetto, potemmo notare che era l’unica a sorridere. I grifondoro erano impalliditi, mentre Malfoy era così scioccato che mi dispiacque molto non potergli fare una foto, perché era sempre così difficile beccare il perfetto, impeccabile e nobile Draco Malfoy con una faccia da stoccafisso.

 

…continua…

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Capitolo 3
*** Gli uccellini cinguettano, le caprette fanno 'Ciao' ***


New Page 1

Wow sono contentissima che la fanfiction stia bissando il successo della volta scorsa! Come sempre voglio ringraziare uno per uno tutti coloro che mi sostengono:

emy'91 – Bene!! Da questo capitolo la storia cambia, non segue più la trama dell’altra. Questo per una questione di praticità, l’altra si stava facendo troppo ripetitiva, qui invece c’è un bel colpo di scena finale. Spero ti piaccia! ^^
marta – Accontentata ^_- Mi fa piacere ti piaccia!! E’ sempre bello quando la propria ‘creatura’ interessa alla gente. E’ una bella soddisfazione!!
miky –
Non preoccuparti, questa volta non la lacerò a metà per nessuna ragione al mondo ^__^ Potrà capitare che con la scuola, una cosa e l’altra, mi fermerò qualche giorno, ma stavolta sono decisa a portarla a termine.
_Mia_ -
Don’t worry, niente interruzioni =) Tu però, continua a seguirmi, ci conto eh ^_-
Minako-chan –
Una delle tue scrittrici preferite? Oddio, sono lusingatissima ** Davvero non sai quanto mi abbia resa contenta questa affermazione. Continua a seguirmi, mi raccomando, aggiornerò il primo possibile ^__^
terry –
No, veramente è la seconda volta che la pubblico, non la terza. E la prima volta la tolsi di mezzo perché non era scritta come ora. Era piena di errori ed incongruenze, e la lettura non era semplice e scorrevole come ora. Certo, non sono un’esperta, ma sono migliorata, e così tolsi tutte le mie vecchie storie, ma non per sempre, era solo per l’intenzione di migliorarle. Dopo questa inserirò di nuovo anche le altre (sia one-shot che non). Piano piano, poco alla volta, spero di rimetterle tutte, rivedute e corrette.

lunarossa –
Eh si, effettivamente anche io ho riso pensando alla piccola Ginny che morde Hermione… appena l’idea mi è venuta ho dovuto scriverla subito, perché non avrei resistito oltre, mi piaceva come scenetta.
niphredil –
Più presto di così si muore :p Sono contenta ti piaccia, e da come capirai in questo capitolo, la piccola Ginny oltre essere troppo forte è anche troppo furbetta, e sarà la grande a rimetterci le penne :p Ma non ti anticipo nulla. Fammi sapere cosa ne pensi ^_-
Serena89 –
Addirittura l’adoravi? Wow *-* così mi metti in imbarazzo però. Come vedrai questo nuovo capitolo si discosta dalla storia vecchia, spero in meglio. Mi farebbe piacere se mi facessi sapere se questa nuova versione, che comincia da questo capitolo in poi, ti piace!
MartyBlack –
Sissignora, continuata il prima possibile ^__^
Lulumyu – Beh di vitale importanza non credo proprio eheh. Però sono felice ti abbia incuriosita. Vedrai ne succederanno delle belle, continua a seguire le avventure della Ginny formato mignon.
Lollo –
Evviva, mi fa piacere tu l’abbia recensita, questo mi fa pensare che ho fatto proprio bene a rivederla e correggerla ^___^ Grazie per il sostegno ^^

 

…allora questa è Ginny, e questo è Draco…

Capitolo 6 Gli uccellini cinguettano, le caprette fanno “Ciao”

 

Sgattaiolare da tutte le parti era la mia attività preferita. Poi con questo corpo minuscolo mi era facile sfuggire alla vista di chi voleva ostacolarmi, come ad esempio Hermione, che non faceva altro che sgridarmi. Mi ci stavo abituando ad avere quell’età. Ovviamente il desiderio di tornare grande era sempre vivo, ma dopotutto non si stava così male da mocciosa. Potevo fare quello che mi pareva, senza che nessuno mi dicesse niente. Un giorno chiamai persino “prostitutella” Pansy Parkinson, e quando lei fece mettere a piangere la me bambina, fu tempestata di verdure cotte al vapore. Era l’ora di pranzo, e i Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e persino alcuni serpeverde, erano dalla mia parte!

Sapevo che, tornata grande, avrei avuto molta vergogna a farmi vedere in giro, ma per il momento andava bene così.

Ma facciamo un piccolo salto temporale. Era passato un po’ di tempo, tre mesi per l’esattezza, e io ero cresciuta di tre anni. Ne avevo sette, e Piton era ancora a zero con la pozione per accelerare la crescita. Pareva, da quel che diceva Hermione, che potesse raddoppiarla, in modo che un mese, passasse in quindici giorni. Così era ok, perché ogni mese sarei cresciuta di due anni, e non ci avrei messo più molto tempo per tornare alla mia età normale. Ma, ovviamente, quello schifoso di un professore di Pozioni mi odiava, perché ero Grifondoro, perché ero una Weasley, perché ero amica di Harry Potter e per altri motivi non ben definiti (ad esempio di quando la me bambina di cinque anni gli aveva fatto le smorfie dietro, durante un’ora di pozioni, e lui se ne era accorto), così per lui perdere tempo a fare la pozione per me era tempo sprecato, e non si scomodava certo per aiutarmi.

Era un freddo mattino di fine Dicembre, precisamente il 23, quando mi svegliai un po’ cresciuta. Scesi dal letto e mi accorsi che il pigiama si era ulteriormente accorciato, e sembrò accorgersene anche la piccola peste, perché corse davanti allo specchio ad osservarsi. Da quando aveva compiuto sei anni, il mese prima, aveva anche cominciato a parlare con me. Non so come mai aveva cominciato a sentire i miei pensieri, ma questo era un bene, perché almeno potevo controllarla, anche se il 90% delle volte non è che mi prestasse davvero ascolto.

- Sono cresciuta di un anno!- disse compiaciuta.

“Sì, ora ne hai sette.”

- Sei contenta?

“Ovvio! Ci avviciniamo, anche se lentamente, alla mèta. Non vedo l’ora di tornare una ragazza di quindici anni, come tutte le mie compagne di classe.”

Arricciò il naso, incerta.

- Io non voglio tornare grande… fra qualche anno… no cioè… fra qualche mese sarò troppo grande per continuare con la storia del “marito”.

“E allora? Meglio no? Per quel che mi riguarda potresti smettere già da ora!”

- Sei sicura?- disse guardandosi allo specchio. Vidi le labbra increspate in un sorriso malizioso.

“Sicurissima!” dissi io convinta. Lei sembrò prendere in considerazione l’idea di lasciare Malfoy, e a me non poteva fare altro che rendermi felice anche il solo pensiero di andarmene da quello stramaledetto, maleodorante, schifoso sotterrano serpeverde.

- Sei una stupida. A te fa piacere stare con Draco. Perché non lo ammetti?- disse quasi in tono di sfida.

Perché avrebbe dovuto farmi piacere stare con lui? Non era affatto vero! O… almeno così credevo.

- Lasciamo perdere. Vado a mettermi la divisa…

“La minidivisa vorrai dire…”

- Non prendermi in giro!!!- si lamentò stringendo i pugni, le lacrime si fecero strada nei suoi occhi, e anche io cominciavo a vedere tutto appannato.

“Uff… ok, ok… scusa… piccola mocciosa petulante.”

- E tu sei una grande cretina arrogante! – disse compiaciuta di aver fatto anche la rima. Si avviò verso il baule formato mini ai piedi del suo letto, anch’esso formato mini, e prese la piccola divisa serpeverde, taglia nano. La indossò e notammo entrambe che maniche e gonna erano troppo corte.

“Si deve allungare…”

- L’avevo capito anche da sola… come faccio?

Riflettei due secondi.

“Non ne saresti capace. Vai da Draco e chiedigli di allungartela.”

Lei annuì. Si pettinò, mise una goccia di profumo da bambina alla fragola (“Sei diventata peggio di Pansy Parkinson…” fu il mio commento), e si avviò verso i dormitori maschili. Attraversò velocemente la sala comune, ignorando Pansy e le sue amiche ridoline che la prendevano in giro, ed entrò nel dormitorio maschile senza troppi complimenti. Bussò ad una porta, l’ultima in fondo al corridoio. Quella era la camera del prefetto serpeverde, ossia Draco.

Non arrivò risposta.

“Come ti è saltato in mente di bussare? Di solito entri e basta senza complimenti…”

- Ma ora sono più grande, non posso fare la finta tonta. Fino a ieri entravo in camera sua anche se era mezzo nudo, ora non posso.

“Beh, almeno oltre all’altezza sei cresciuta anche un po’ di cervello.”

Fece spallucce, ridacchiando ed aprì la porta. La stanza era buia, le tende chiuse, nessuna luce accesa. Anche le tende di velluto verde del letto a baldacchino erano tirate. Draco stava ancora dormendo.

- Lo sveglio? – sussurrò lei per non fare rumore.

“Oggi è il 23… non ci sono lezioni… ma d’altronde ci aveva… ehm… ti aveva promesso di portarti a fare un giro per il parco stamattina…”

Nevicava e i professori avevano proibito a Ginny di uscire fuori senza qualche studente più grande. Così Draco, che era diventato molto gentile con la me piccola, le aveva promesso di portarla fuori una mattina, appena fossero arrivate le vacanze.

- Allora lo sveglio. – disse avvicinandosi al baldacchino. Tirò piano una tenda, e con altrettanta delicatezza salì sul letto. Prese fiato e poi eruppe in un urlo spaccatimpani. – SVEGLIAAAAAA!!! – vidi Draco sobbalzare e se avessi potuto ridere l’avrei fatto, anche molto sguaiatamente aggiungerei. - SVEGLIA MARITOOOOO! E’ IL 23 DICEMBRE, FA UN FREDDO CANE, GLI UCCELLINI CINGUETTANO, LE CAPRETTE FANNO CIAO E IL POLPO GIGANTE NEL LAGO ASPETTA UNA TUA VISITAAAA…

- HO CAPITO, HO CAPITO! – disse lui tappandole la bocca con una mano. Lei non fece caso più di tanto all’abbigliamento del ragazzo, era ancora troppo piccola, ma io mi accorsi anche troppo del fatto che indossasse solo il pantalone (di un pigiama di raso verde molto pregiato e che gli faceva un c**o da premio oscar), il torso era nudo.

- Buongiorno marito!- disse la bambina, quando lui le tolse la mano dalle labbra accorgendosi che lei era diventata cerea e non respirava più.

- …’giorno… - grugnì lui, evidentemente contrariato dalla sveglia un tantino poco delicata. – Cosa vuoi? – le chiese alzandosi a sedere e passandole una mano sui capelli, arruffandoglieli affettuosamente.

- Mi devi allungare la divisa. E poi dobbiamo uscire a giocare con la neve.

“E secondo te lui viene con te a giocare con la neve?”

- Va bene, dammi il tempo di scendere a fare colazione e andiamo…- rispose lui sorridendo. Fui stupita da quella risposta.

“Comecosa? Cosacome?”. Rimasi davvero allibita. Per me era una cosa nuova vedere Malfoy gentile con qualcuno, soprattutto con un Weasley. E soprattutto, era la prima volta che lo vedevo sorridere in un modo così adorabile. Non sapevo più che pensare, ero completamente confusa.

Lo vidi alzarsi, rifare il letto con un colpo di bacchetta e prendere la divisa. Andò nel suo bagno personale, in camera, e ne uscì dopo poco tirato a lucido, vestito di tutto punto, e bello come il sole. Ora penserete che mi sia bevuta il cervello. E invece no! Pensai davvero che era bello. Anzi, stupendo. E mi presi anche a schiaffi mentalmente per aver pensato una cosa del genere. Dopo aver messo mantello e sciarpa mi prese per mano, e insieme uscimmo fuori dalla stanza. Fin li tutto ok, il brutto venne appena usciti dal dormitorio. Improvvisamente la piccola Ginny disse qualcosa che non doveva dire.

- Marito. Anche se mi farò più grande… tu continuerai lo stesso a essere mio marito?- chiese ingenuamente. O meglio, facendo finta di essere ingenua, perché in realtà era una bimba piuttosto furbetta.

Lui mi guardò, ci guardò, la guardò… oh beh… avete capito… e si fermò in mezzo al corridoio fuori dai sotterranei serpeverde. Si inginocchiò per essere alla sua altezza.

- Tu vuoi che io continui ad esserlo?- chiese con una strana espressione dipinta sul volto.

- Sarebbe proprio bello. – rispose lei.

“No non lo sarebbe affatto!!!” dissi io, sperando qualcuno mi sentisse. Qualcuno che non fosse quella piccola peste che mi ignorava e faceva finta non esistessi.

- E secondo te, anche alla Ginny grande piacerebbe? La te stessa vera, che ora è chiusa qui, e dorme… - posò una mano sul petto della bambina. - … dentro di te?

Feci di tutto per fermarla, tutto ciò che era nelle mie possibilità. Purtroppo le mie possibilità non erano molto. E fu così che avvenne la catastrofe.

- Si. Anche lei lo vuole, me l’ha appena detto.

Lui la guardò un paio di secondi, incredulo. – Vuoi dire che tu la senti, quando parla?Sai ciò che pensa? Vede quello che vedi tu?

Lei annuì vivacemente col capo.

- E lei ti ha detto che vorrebbe stare con me anche quando tornerà normale?- chiese diffidente, inarcando un sopracciglio e scrutandola attentamente, come per cogliere il più piccolo segno di menzogna.

Ma come ho già detto io sono una brava attrice, e lei non era da meno.

- Si, ti dico che ha detto di si.

“Sei una piccola bugiarda… ho detto di no!” mi lamentavo io, ma lei reprimeva facilmente l’istinto di rispondermi a tono come faceva solitamente, quando io la contraddicevo.

Malfoy fece un sorrisetto che tutt’oggi ancora non sono riuscita a spiegarmi. – Allora… giuralo.

- Lo giuro. – disse lei, e incrociò due dita con la mano che aveva nella tasca della gonna.

- Va bene. Allora staremo sempre insieme. Tornerai grande, e quando finiremo Hogwarts tu diventerai mia moglie. – disse lui, alzando il mignolo all’altezza del viso di lei.

“NON TI AZZARDARE A PRENDERE QUEL MIGNOLO CON IL TUO, GINNY!!! TI PREGO, NON PUOI ROVINARMI LA VITA!!!” ero disperata, ma lei mi ignorò clamorosamente. Alzò anche la sua manina e intrecciò il proprio mignolo con quello di lui. E il patto era fatto.

 

… continua…

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Capitolo 4
*** L'unica donna per me! ***


I ringraziamenti sono a fine capitolo!!!

…allora questa è Ginny, e questo è Draco…

Capitolo 4 L'unica donna per m!

Silente aveva perso la pazienza. Io, personalmente, non avevo mai visto Silente perdere la pazienza, così fu un'esperienza nuova, da cui imparai di non fare mai arrabbiare il vecchio preside, perché era la fine.

Si era arrabbiato con Piton, dato che quest'ultimo, a fine Dicembre, ancora non aveva preparato la pozione per accelerare la crescita. Fu così che gli chiese espressamente che fosse pronta entro fine mese, e non ammetteva repliche. A quanto pareva, Silente faceva molta paura a Piton, perché dopo una settimana, esattamente il 6 Gennaio, l'intruglio era bello che pronto.

Così dal giorno dell'epifania giravo per Hogwarts sempre con una boccetta di pozione nella borsa. Dovevo prenderne un sorso ogni tre ore, anche la notte, e se avessi saltato anche una sola sorsata al giorno, avrei dovuto aspettare altri quindici giorni. Ora, la me piccola era un uragano, non stava ferma un attimo, e certamente non si sarebbe ricordata di dove prendere la pozione. Così, Draco, pazientemente, mi seguiva ovunque. Ogni tre ore esatte (e per non scordarsi aveva fatto un incantesimo alla sua spilla da prefetto, in modo che ogni volta gli ricordasse che il tempo era passato e che io dovevo prendere la pozione) gentilmente prendeva la boccetta dalla mia borsa, ne versava un po' su un cucchiaio e ma la dava. Siccome però la me piccola era riluttante a prenderla, perché il sapore era davvero osceno, doveva inventarsi più cose possibili per farmela prendere ogni volta. Non vi dico le risate che mi facevo, guardandolo con il cucchiaio a mezz'aria che imitava il verso di un aeroplano. La cosa dell'aeroplano alla Ginny piccola piaceva molto, rideva sempre a crepapelle, così aveva capito che se voleva vederlo sempre fare così, doveva sempre far finta di non volere la pozione, nonostante dopo qualche giorno si fosse abituata al saporaccio e non ci sarebbe più stato bisogno di fare capricci.

- Non capisco perché devo fare questa tiritera ogni volta!!! Hai sette anni, perché devo farti l'aeroplanino come ai mocciosi di un anno?

Il broncio che mise Ginny fu molto convincente. Lui non le chiese più spiegazioni. Semplicemente ogni volta si limitava a dire "Arriva l'aeroplaninoooo".

Io sinceramente non riuscivo a comprendere perché facesse tutto questo per me. O, almeno, non lo capii finché una sera non lo sentii parlare in sala comune serpeverde con Pansy Parkinson.

- Ultimamente stai sempre con quella mocciosa...- disse lei strofinandosi addosso a lui. Draco non la guardò neanche, semplicemente sospirò.

- Non é colpa mia... se quella si mette a fare i capricci con Silente é la fine...

Lei gli passò una mano tra i capelli. - Si... però ti sei abbassato anche a fare quella stupida cosa dell'aeroplano davanti a tutti. Sei diventato la barzelletta dei Grifondoro.

Il ragazzo fece spallucce. - Deve prendere quella dannata pozione. Me la devo togliere di torno il prima possibile.

Lei sembrò credergli. Gli sorrise e gli diede un piccolo bacio a fior di labbra. La bambina, che era nascosta dietro il divano dove erano loro, si lasciò sfuggire un gemito.

Loro si accorsero della sua presenza, così lei si alzò in piedi e guardò torva la Parkinson.

- Marito, sei un traditore.

- Ancora con questa storia del marito???- chiese quella cagna in calore - Falla smettere Draco, tu sei il mio fidanzato.

"Ma sentitela questa... Tu sei mio gne gne gne... Oca..."

Ovviamente Ginny mi sentì, e sorrise, ripetendo le mie parole.

- Ma sentitela questa... tu sei mio... gne gne gne... Oca...-

Pansy Parkinson arrossì visibilmente, scattò in piedi e si avvicinò a lei, alzò il braccio pronta a sferrare uno schiaffo. Draco si alzò appena in tempo e la bloccò stringendole un polso, prima che ci colpisse.

- Pansy sei stupida? Vuoi che Silente ti metta in punizione? - chiese accigliato. Fu allora che capii che in realtà non gliene fregava niente se Parkinson prendeva o meno una punizione. Lui mi stava proteggendo.

- Non mi importa della punizione. Ha osato farmi il verso. Mi ha presa in giro davanti a mezza sala comune. Non glielo perdono.

"Oddio, tagliatele la lingua, la sua voce stridula mi provoca l'emicrania...". Ancora una volta Ginny mi sentì, e sorridendo trionfante ripeté le mie parole.

- Oddio, tagliatele quella linguaccia biforcuta...la sua voce stridula mi fa venire mal di testa.

Molti presenti in sala risero. Io potevo distintamente vedere la faccia di Pansy Parkinson andare a fuoco, mancava poco che del fumo le uscisse dalle orecchie e dal naso.

- Stai giocando con il fuoco, bamboccia!- disse allora la serpeverde, che in preda alla rabbia girò sui tacchi e se ne andò velocemente dalla sala comune, seguita da risate ed applausi di altri studenti della casa verdeargento. Ginny improvvisò una piccola danza della vittoria. "Sono o non sono un mito?" disse gioiosamente, con la sua voce ancora più alta di qualche tono in confronto alla Ginny quindicenne.

Draco si abbassò alla sua altezza e alzò una mano all'altezza del suo viso, come aveva fatto poco tempo prima durante la promessa. Stavolta però la mano era aperta.

- Batti il cinque, piccola peste!- disse facendole l'occhiolino. Lei sorrise raggiante, e invece di battere la sua mano su quella di lui, allungò le braccia e gliele gettò al collo, stringendolo forte.

- Marito, promettimi che non mi tradisci più con quella vecchiaccia!- disse con una espressione indecifrabile. Lui la scostò un po' e le accarezzò affettuosamente i capelli.

"Ma tu guarda questo quante confidenze si piglia..." pensai io, ma lei sembrò ignorarmi.

- Ma io non ti stavo affatto tradendo. Tu sei l'unica donna per me! - le fece l'occhiolino.

Lei ci cascò come una pera cotta. - In braccio...!- disse stringendosi di nuovo a lui.

- Eh... va bene... ma questa è l'ultima volta, sei diventata pesante signorinella.

Lei annuì. E anche io ci rimasi un po' male, sapendo che crescendo non mi avrebbe più presa in braccio. Non mi avrebbe più coccolata così. Inoltre Hermione aveva fatto delle ricerche era aveva scoperto che già prima del raggiungimento dell'età originale, avrei riavuto il pieno comando sul mio corpo. Appena raggiunti i dodici anni. Feci un rapido calcolo, sapevo che mancavano cinque anni, ossia cinque mesi, ma continuando a prendere la pozione per accelerare la crescita, ci avrei messo appena due mesi e mezzo. E questo mi rendeva un po' triste. La mattina in cui avrei raggiunto i 12 anni di età, mi sarei semplicemente risvegliata, controllando il mio corpo, ma la piccola Ginny non ci sarebbe più stata. Mi sarebbe mancata. So che suona assurdo, affezionarsi a se stessi suona un po' da narcisisti, ma eravamo temporaneamente due menti diverse, io ero una ragazza di quindici anni, lei una bambina di sette anni. Mi faceva tenerezza e le volevo bene, anche se mi contraddiceva sempre, anche se combinava solo guai e mi metteva in ridicolo nelle situazioni più assurde, anche se aveva fatto quel patto da suicidio con Malfoy. E un po' ero anche grata alla me bambina, perché grazie a lei avevo conosciuto davvero Malfoy, oltre la corazza di perfetto studente serpeverde, glaciale e tagliente figlio di Lucius Malfoy, cattivo aspirante mangiamorte. E me ne ero innamorata. Anche se non volevo ancora ammetterlo, e me ne sarei resa conto solo qualche mese dopo.

Mi ero innamorata di Draco Malfoy.

***

"No no no no! Non è possibile Ginny! Hai fuso di nuovo il calderone!!" le dissi completamente infuriata. Ora capisco cosa pensavano i miei amici di me quando fondevo sempre calderoni. Che ero completamente imbranata.

- Ma non lo faccio apposta... devo aver messo qualcosa che non dovevo mettere... - rispose lei, la cui voce di bambina non era cambiata affatto, nonostante ora avesse dieci anni.

Ero esasperata. "Ti preferivo a quattro anni. Eri più tenera..."

Lei sbuffò. - Anche io preferivo avere quattro anni, almeno non avevo te nelle orecchie tutto il santo giorno. Mi sembra di essere pazza a parlare da sola!!!- disse agitandosi e urtando qualcosa che cadde a terra e si infranse in mille pezzi.

"Non è possibile... cosa hai rotto stavolta?"

- E'... mhh... credo sia qualche pozione che Piton aveva appoggiato qui sulla scrivania per tenerla pronta se fosse servita???- provò a buttare lì, indovinando quasi sicuramente. Anche io la pensavo così.

"Non è giusto che solo a te ti abbia messa in punizione... solo perché stamattina in classe hai fuso il calderone... anche Neville l'aveva fuso..."

- Si... ma quello ce l'ha con noi, che vuoi farci... - fece spallucce e con un colpo di bacchetta disse Reparo aggiustando la boccetta che ritorno sulla scrivania, senza neanche una crepa. Con l'incantesimo Gratta&Netta pulì a terra.

"Bene... quando Piton scoprirà che l'abbiamo rovesciata noi la pozione sarà furioso..."

- Siamo maldestre...

"Già..." assentii io. Era vero. Ero stata maldestra da grande, lo ero di nuovo da piccola, e lo sarei stata di nuovo da grande. "Oh... guarda... ci siamo sporcate una scarpa..." le fece notare. La pozione grigiastra di Piton, cadendo a terra, aveva sporcato le scarpe ed era schizzata anche un po' sulle gambe e sulla gonna.

- Che schifo... puzza di marcio...-

Ero completamente d'accordo. Ma non ebbi il tempo di rispondere. Sentimmo una strana sensazione attraversarci il corpo. Una sensazione conosciuta. Se avessi potuto impallidire l'avrei fatto, ma comunque lo fece lei per me.

- Oh... no... non ci credo...- farfugliò tremante, la voce cominciò ad alzarsi nuovamente di tono.

"No! Dio no ti prego..."

Ma Dio non ascoltò le mie preghiere.

Improvvisamente non vidi più niente. Quando Ginny riaprì gli occhi mi sembrava tutto più grande del solito.

Ero nel corpo di una bambina piccola di nuovo. E quel che era peggio non era che lei non poteva sentirmi, bensì il fatto che stavolta lei non aveva quattro anni. Dimostrava al massimo 9... forse 10 mesi.

... continua...

RINGRAZIAMENTI

Allora prima di tutto mi scuso se questo capitolo è un po' corto e non è affatto divertente, ma serviva come capitolo di transizione per far capire un po' come stavano le cose realmente e cosa cominciava a provare Ginny in fondo al suo cuore.

Purtroppo non posso ringraziarvi uno per uno come faccio di solito perché non ho proprio tempo. Prometto che la prossima volta farò con più calma!!! Continuate a seguirmi, e sappiate che le vostre recensioni mi fanno un piacere immenso.

Un grazie sentito, proveniente dal profondo del mio cuore a:

_Eleanor_
MartyBlack
Minako-chan
_Mia_
niphrendil
*Gin*
Sammy

Hermia

marta
Sammy
ginny88
ADoris

sissichi
emy'91
Lollo
Saka

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