Un nuovo college per Hermione Granger di hele (/viewuser.php?uid=81287)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Simon Barrett ***
Capitolo 2: *** Non potete farmi questo ***
Capitolo 3: *** l'arrivederci ***
Capitolo 4: *** Il mio primo giorno di scuola ***
Capitolo 5: *** il mio primo giorno di scuola 2. Di nuovo lei ***
Capitolo 6: *** il mio primo giorno di scuola 3 ***
Capitolo 7: *** Il mio primo giorno di scuola 4 ***
Capitolo 8: *** Lezione di nuoto 1 ***
Capitolo 9: *** Lezioni di nuoto 2 ***
Capitolo 1 *** Simon Barrett ***
Un nuovo college per Hermione Granger
In un periodo un po' triste avevo voglia di fantasticare.
Simon Barrett
Salve a tutti, mi presento.
Il mio nome é Hermione
Granger e sono una comune studentessa diciasettenne così come al mondo ce ne
sono tante.
All'inizio dell'estate i miei genitori,
per problemi lavorativi, hanno deciso di trasferirsi a
Londra, dove avrei cominciato a frequentare un nuovo college.
A dir la verità non si preoccuparono molto della mia opinione.
Ora, che per me sarebbe stato difficile
e doloroso, lo sapevo bene, ma in futuro li avrei ringraziati di avermi
fornito quella meravigliosa opportunità.
Ero triste.
Ero triste di lasciare i miei amici. Ci
saremmo continuati a sentire certo, ma non sarebbe stata affatto la stessa
cosa.
Ore di macchina mi separavano dal
paesino dove ero nata e cresciuta, dove c'era tutta la mia vita. La
biblioteca, il pub di Alliot, la scuola, Patty e Margaret ma
soprattutto lui, Simon.
Avevo pianto per ore alla notizia.
Non volevo creare dispiaceri a mamma e
a papà naturalmente, ma come potevano credere che sarei stata felice di andare a
vivere Londra, separandomi da tutti i miei affetti?
Amore, vedrai, ti troverai
benissimo, la città é grande e ci sono tantissime biblioteche.
Frequenterai un college prestigioso, molti ragazzi pagerebbero oro
per poter essere al tuo posto.
E che ci andassero loro, allora!
Non mi importava di quanto fosse grande
e prestigiosa la scuola, di quanto fosse fantastica la città (ok,
alle biblioteche, confesso, un po' ci avevo pensato). L'unica cosa
che volevo era restarmene nella mia vera casa, con i miei veri
amici, ma soprattutto con lui.
-Posso restare con la
nonna!Prometto che non si accorgerà nemmeno della mia presenza,
l'aiuterò e..-
-Ora smettila di fare la sciocca. Ti
ambienterai benissimo, vedrai.-
Già, come al solito non capivano
nulla. Cosa ne potevano sapere loro. Era la mia di vita che sarebbe
cambiata drasticamente, non di certo la loro! E proprio ora che sembrava stesse andando tutto per il verso giusto.
E così, nonostante liti e prese di
posizione, per non parlare dei pianti e del broncio tenuto per
giorni interi, ora mi ritrovo qui, seduta a gambe incrociate su questo letto dal
materasso così duro, in questa stanza grande dalle pareti bianche, vuota e sterile.
Ai piedi del letto stazionano i grandi
scatoloni contenenti le mie dozzine di libri ed in questa piccola
scatoletta viola che generalmente tengo chiusa gelosamente nel primo
cassetto del comodino vicino al
letto, ma che ora si trova tra le mie gambe, sono custodite tutte
le foto che costellavano le pareti viola della
mia cameretta.
Ne prendo una specifica dallo
scrignetto e la stringo al cuore.
Sono state Margaret e Patty a procuralmela a dir la verità non so neanche come, alle mie domande non hanno mai risposto.
Sospiro.
Quanto mi mancherai.
Mi abbandono lasciandomi cadere con la
schiena sul letto portando all'altezza degli occhi quella piccola foto
raffigurante un bel ragazzo sorridente, sotto il braccio una palla da
basket.
Simon Barrett.
Il ragazzo più bello ed intelligente del college.
Ottima media e rappresentante degli studenti.
Non solo.
Un portento in tutti gli sport, capitano
della squadra di basket del college ed un vero e proprio idolo per le ragazze di tutte le età.
Era nato addirittura un fan club per lui,
ovunque andasse era costantemente seguito da orde di ragazzine adoranti
pronte a mettere in ballo la propria reputazione pur di farsi notare in
qualche modo.
In poche parole, non un tipo che potesse piacermi, io avevo sempre amato la tranquillità.
Niente sport, mai una volta che mi fossi messa in mostra, mi piaceva starmene in disparte, tutto qui.
E di certo un ragazzo così in vista non avrebbe mai potuto suscitare il mio interesse.
A dir la verità, nessun ragazzo fino a quel momento aveva mai suscitato il mio interesse.
Non che ci avessi mai pansato del resto.
Ogni volta che mi ritrovavo a pensare a
Simon (capitava di rado, intendiamoci), lo collocavo in quella
folta schiera di persone a cui non avrei rivolto la parola.
Non perchè mi sentissi superiore, ma semplicemente perchè non lo consideravo, tutto qui.
Strano come la vita avvolte possa giocarci certi scherzetti
.
Un pomeriggio come un altro, mentre me
ne stavo tranquillamente per i fatti miei a studiare un nuovo
capitolo di biologia, Margaret aveva fatto irruzione in biblioteca
insieme a Patty.
Era talmente strano vederle lì
così trafelate che mi affrettai a chiedere il motivo della loro
inaspettata visita.
-SIMON HA UNA COTTA PER TE!- mi avevano praticamente urlato addosso allunisono.
-Chi?-
-Simon! Simon Barrett!-
-Simon barrett ..- passai lo sguardo da l'una all'altra sperduta.
-Sì, Herm, hai presente? bello,
alto, biondo e con un culetto da paura!- Margaret, si
afflosciò sulla sedia accanto a me come esausta per essersi
tenuta
dentro quella notizia bomba per chissà quanto tempo.
-Oh Herm ci pensi? Simon Barrett, Simon
Barrett!- Patty, che aveva preso uno dei miei quaderni dal tavolo,
continuava a sventolarsi il viso guardando il soffitto estatica.
Scossi la testa ancora un po' frastornata.
-Se stiamo parlando di QUEL Simon Barrett, avrete sicuramente capito male. E' impossibile che lui..-
-Sentimi bene Hermione. Un'occasione del
genere capita una volta nella vita ok?- Mi ammonì Patty,
lasciando perdere il quaderno e puntando entrambe le mani con fare
minaccioso sul tavolino.
-Potrei sapere per lo meno chi sarebbe la fonte di quest'assurdità?-
-Questa notizia certa, vorrai dire!- Riprese Margaret. - Alicia!-
-Chi!?-
-Alicia, la ragazza di Paul!-
Continuai a guardare Margaret confusa.
-Oh, andiamo, Hermione, é
possibile che tu non conosca nemmeno uno degli esponenti maschili
più importanti della nostra scuola??-
-Ecco, veramente io..-
-Paul, ultimo anno, migliore amico di
Simon, ragazzo di Alicia nonchè mia amica, da esattamente-
guardò l'orologio- tre ore-
Posai velocemente lo sguardo
sull'orologio appeso al muro sopra la porta della biblioteca,
distogliendo per un attimo gli occhi dall'interessantissimo capitolo
che stavo cercando di leggere.
- comunque sia..- riprese la
ragazza -Alicia mi ha detto che Paul le ha detto chiaro e tondo che
ieri Simon ha chiesto espressamente di te!-
-Ma andiamo, non saprà neanche che esisto!-
-E invece sì, si chiedeva se saresti venuta alla sua partita domenica!-
-Anche se fosse? questo non vuol dire assolutamente niente!-
Patty e Margaret si guardarono scuotendo la testa.
-Uffa Herm, è mai possibile che
dobbiamo spiegarti tutto noi!?! quando un ragazzo come Simon, e non so se
ti rendi conto S I M O N ...esse, i, emme..-
-Ok, ok, ho capito!- esclamai esasperata.
-Beh, quando uno come Simon chiede al suo
migliore amico se una ragazza come te ci sarà alla sua partita
può significare solo una cosa! e cioè..-
Mi guardarono speranzose aspettandosi che concludessi la frase.
-Che vuole copiare i compiti?-
-MA NO, NO! che gli interessi!-
-Non é possibile!-
-Oh andiamo Hermi! é la tua occasione, la tua rivalsa!- mi disse
Patty sedendosi accanto a me e chiudendo il libro di biologia con un
gesto secco della mano.
-Rivalsa?-
-Sì, rivalsa! Insomma, noi non siamo mai state considerate un
granchè.. e la nostra popolarità a scuola è a
livelli zero..-
-Ma a noi non ci importa di questo, siamo sempre state superiori a quelle dicerie..-
-Forse te.. a me per una volta piacerebbe essere considerata da qualcuno!-
-Anche a me! Sai che bello se per una volta tanto qualche bel ragazzo ci rivolgesse la parola?-
-Ma tutto questo con me cosa centra esattamente?-
-Beh, Simon é un bel ragazzo e noi siamo tue amiche. Magari se
ce lo fai conoscere, poi lui ci presenta qualche suo amico!-
Sorrisi.
Non mi ero mai accorta quanto le mie due migliori amiche bramassero la popolarità.
Ovviamente rimasi diffidente.
Andiamo, continuavo a pensare cosa potrebbe mai volere uno come Simon Barrett da una come me.
Sesso?
Naa, non poteva essere, avrebbe potuto avere qualsiasi ragazza in qualsiasi momento.
Su di questo potevo stare ben tranquilla.
Ma alla fine alla partita ci andai.
Margaret e Patty mi aiutarono a vestirmi ed a truccarmi.
Il risultato non era stato dei più soddisfacenti.
Con quella gonna mi sentivo incredibilmente a disagio, continuavo a
tirarmela giù sulle gambe e quel maglioncino con quella profonda
scollatura a V era così indecente che non mi sfilai la giacca
per tutta la partita.
Avevano addirittura cercato di piastrarmi i capelli.
Folli.
Niente di più assurdo ed inutile.
Solo portando quell'aggeggio a duecento gradi erano riuscite a dare un
ordinata ai miei indomiti ricci, ma il risultato (tutto fuorchè
ottimale) era durato ben poco e, nel giro di qualche minuto,
cominciavano già a far capolino le prime ciocche arricciate.
Ovviamente la squadra di Simon aveva vinto e stravinto, stracciando gli avversari,
ma mi era parso evidente che nemmeno una volta il bel giocatore si era
girato nella mia direzione, neanche uno sguardo fugace.
Era anche vero che non avevo fatto del mio meglio per piazzarmi in una posizione particolarmente visibile.
La penultima fila della tribuna mi sembrava un posto rispettabile del
resto, certo, ero coperta ma un muro di ragazzine starnazzanti che
sventolavao striscioni con il volto impiastricciato dei colori della
squadra, forse se mi fossi alzata in piedi.. .
Ma al diavolo, era più che evidente che al
bell'impossibiletalentuoso Simon non poteva piacere un topo da
biblioteca come me.
Anche se mi fossi messa i tacchi (cosa di cui mi ero rifiutata
prontamente difronte alle suppliche insistenti delle mie amiche),
piastrata i capelli, e messa qualche abito succinto, non sarebbe
cambiato un bel niente.
Sarei rimasta io, forse un po' più ridicola, ma io.
La noiosa, studiosa ed invisibile Hermione Granger.
Ora me ne vado pensai,
lanciando un ultima occhiataccia al biondo che stava salutando tutto
sorridente il suo fan club elargendo inchini alla folla.
Morivo di caldo avvolta nella mia giacca e sentivo la rabbia crescere sempre più.
Come avevo fatto a farmi coinvolgere in quella situazione!
Margaret e Patty mi avrebbero sentito!
Ma proprio quando mi ero alzata, pronta a dirigermi verso l'uscita
della palestra mi sentii tirare per un lembo della giacca.
-Granger?-
-CHE C'E'!- Gridai girandomi furiosa pronta ad affrontare il
solito cretino di turno pronto a prendermi in giro per il mio insolito
abbigliamento.
Quando notai che difronte a me si stagliava la prestante figura del bel
Simon che con un asciugamano si stava asciugando i capelli bagnati di
sudore quasi mi prese una sincope.
-Scusami, non volevo disturbarti..-
Oh cavolo quanto é bello
-Sono contento che sei venuta, sai, avevo chiesto a Paul di dire ad Alicia...-
Come gli sta bene la divisa della squadra...
-Non pensavo comunque, non ti ho mai vista qui, mi hanno detto che sicuramente non saresti venuta e..-
Non mi ricordavo avesse gli occhi così verdi..
-mi fa veramente piacere..-
Oh mio Dio, respira, respira...
-Hermione?-
il mio nome?
-Tu sai il mio nome?!- e questo, ahimè, mi uscì forse un po' più come un grido.
Fortunatamente il ragazzo non sembrò alterarsi, anzi, sorrise.
-Oh, beh, sì. Hermione Granger, penultimo anno, studentessa
più brillante della classe, se non della scuola, generalmente in
biblioteca dalle 15 alle 19, tutti i giorni dopo le lezioni...-
Mi ricordo perfettamente che in quel momento boccheggiai.
Mi porse la mano.
-Piacere, Simon Barrett...-
Oh sì certo, come se non lo sapessi. Ogni persona che frequentava il nostro college sapeva chi era quel dannato ragazzo.
Guardai la mano di Simon esterefatta.
Tutto questo stava capitando proprio a me??
Dopo qualche secondo il ragazzo ritirò la mano leggermente imbarazzato.
-Beh, comunque stai bene. Spero ci rivedremo presto, mi farebbe davvero piacere-
Accennò un sorriso, a cui purtroppo non potei rispondere data l'improvvisa paralisi dei miei muscoli facciali.
Quello fu il mio primo imbarazzante, e forse per lui deludente,
incontro con Simon Barrett, il ragazzo più bello, intelligente,
atletico e affascinante del college.
Fino a quel momento non avevo neanche considerato lontanamente l'idea che un tipo come lui potesse interessarmi.
Beh, in quel momento dovetti ricredermi.
Ricredermi decisamente.
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Capitolo 2 *** Non potete farmi questo ***
Un nuovo college per Hermione Granger. 2
Temo di aver fatto un
casino... coff coff.. ho parlato per tutto il capitolo precedente di
college, (anche nel titolo della ff e nella presetazione c'è
questa benedetta parola)! Hermione, come avrete capito,
ha diciasette anni, volevo che frequentasse il liceo.. (come si chiama
in Inghilterra? high school?) invece ho parlato tutto il tempo di
College che dovrebbe corrispondere all'università, no?
Scusatemi... ho fatto un po' di confusione, ma penso che lascerò tutto così.. suona meglio ahah
Ho postato questo capitolo con un po' troppo anticipo-> meno di 24 ore, é lo so, lo so..
Non potete farmi questo
Era stato tutto così estremamente imbarazzante.
-E tu non gli hai dato neanche la mano?-
-Non hai proferito parola?-
-Ma come ti é saltato in mente!?-
-Sono occasioni che capitano una volta nella vita!-
-Ma ti sei fatta dare il suo numero di telefono?-
-Quand'è che vi rivedete?-
-gli ha parlato di noi?-
-NO,NO,NO,NO!- sbottai io.
-No cosa?-
-Non gli hai parlato di noi o non vi rivedete?-
-No a tutto, ok?- mi misi le braccia attorno alla testa cercando di isolarmi dal resto.
Volevo il silenzio.
Da quando Margaret e Patty avevano messo piede nella mia camera con la
scusa "prepariamoci tutte isieme per il test di venerdi prossimo" non
ce ne erano stati neanche cinque di secondi di silenzio, ma non certo
perchè stavamo ripetendo. Avevano subito
cominciato a tempestarmi di mille domande. Tutte che ovviamente
riguardavano Simon Barrett e tutte che ovviamente mi riportavano
alla mente chiara e limpida la grama figura che avevo fatto.
Che
le mie dolci amiche tenessero particolarmente alla nascita dell'
idilliaca storia d'amore tra di me e il ragazzo più in vista della
scuola lo sapevo bene, ma speravo che tenessero ancor di più
alla
salute psicologia della loro migliore amica.
Non capivano che giudicandomi non sarebbero comunque riuscite a riavvolgere il nastro, farmi tornare
indietro e porre rimedio alla meschina presentazione che
avevo dato di me stessa all'aitante giovane?!
-Oh basta! vi prego basta, basta, basta!- esclamai. -Se avevo una
possibilità sola me la sono giocata, ok?! Ora perfavore,
possiamo cominciare a studiare per il test di storia?- esclamai
speranzosa, sventolando di fronte agli occhi delle due pazze bramose di
sapere, il libro scolastico.
-Hermione, é tra una settimana!-
-Ma é su tutto il programma!-
-Ascolta Hermione, abbiamo cose ben più importanti di cui
preoccuparci in questo momento..- Margaret si appropriò del
libro strattonandomelo dalle mani e gettandolo con poca grazia sul
letto.
-Sì, dai.. dicci.. che profumo aveva..- Patty si avvicinò più a me fissandomi con attenzione.
-Patty! era sudato! aveva appena finito di giocare una partita...-
allargai le braccia esasperata, ma si poteva essere più fissati?!
-Una partita alla quale ha fatto la differenza!- esclamò estatica Margaret.
-Tutti quei punti.. é proprio il più bravo..-
-Oh Hermione, sei così fortunata!-
-Ma fortunata di cosa! é solo venuto a presentarsi.. e io
non gli ho nemmeno dato la mano.. ma come é possibile che
nemmeno gli ho dato la mano..-
Ecco, questa era la cosa che mi faceva sprofondare nella vergogna più di tutto il resto.
Cosa ci voleva ad allungare la mano, stringerla e dire -Piacere mio- ? cosa, cosa?
Ma era possibile che un ragazzo che non avevo mai calcolato fino a quel momento dovesse farmi un effetto simile?
-Perchè tu non hai mai preso in considerazione l'idea che lui potesse essere
interessato a te, però in realtà ti é sempre
piaciuto! Te ti ingabbi in questa sorta di campana di vetro che
nessuno può scalfire! Una sorta di autodifesta, insomma!-
-E questa dove l'hai letta- la schernì Margaret.
-Beh, su un qualche libro.. ma comunque credo sia il caso di Herm..-
-Senti Hermione, non dobbiamo farne un dramma. A lui piaci, ti sei
bloccata per l'imbarazzo, punto. La prossima volta andrà meglio-
Adoravo Margaret quando tornava razionale, anche se sapevo che
per un po' di tempo l'argomento predominante delle nostre conversazioni
sarebbe stato Simon.
Se per loro era così estremamente importante gli avrei parlato.
Gli avrei parlato la prossima volta.
Sarei andata dritta da lui, mi sarei scusata per la mia spiacevole presentazione e poi mi sarei congratulata per
la stupenda partita (io di basket non capivo nulla, ma era evidente
fosse andata alla grande). Magari l'avrei invitato a studiare insieme,
perchè no, infondo avrebbe potuto anche aiutarmi con il
programma dell'ultimo anno (che avevo rimediato e sul quale mi stavo
già preparando) . Poi gli avrei chiesto se aveva qualche amico
da poter presentare a Marge e Patty, e poi forse mi avrebbe chiesto di
uscire, magari a cena, o a prendere un aperitivo... perchè no?
Oh cavolo, cosa mi prendeva?
Stavo davvero pensando ad una ragazzo?
Stavo davvero correndo un po' troppo con l'immaginazione per un ragazzo?
Forse Patty aveva ragione, forse alla fine ero realmente interessata a lui..
Beh, effettivamente era così bello ed era stato così gentile..
Non sai mai che Hermione Granger si invaghisca di un ragazzo solo
perchè é estremamente bello ed affascinante, anche se
effettivamente al secondo anno mi era presa una bella cotta per il
professore Gilderoy e non si poteva certo dire che una persona che si
specchia nelle posate a mensa sia proprio una cima!
Ma era qui che Simon si discostava completamente dal classico prototipo del "sonobelloquantoscemo".
Lui era intelligente, geniale e probabilmente promesso ad un qualche college prestigioso.
Non aveva un dannato difetto, un neo che potesse darmi la scusa per levarmelo dalla testa.
No, lui era perfetto.
Beh, infondo c'è per tutti una prima volta, no?
Quella sera per me sembrava essere arrivata.
-Simon Barrett- sospirai stringendo forte il cuscino e guardando
trasognata le stelline fluorescenti attaccate al soffitto della mia
camera.
-Simon, Simon, Simon- mi ritrovai a sghignazzare come una cretina
rigirandomi da una parte all'altra del letto, stringendo ancora
convulsamente il cuscino.
Pensai per un attimo a tutte quelle ragazzine del fan club che guardavo
storcendo il naso, ed ora? Potevo considerarmi una del gruppo ora?
No e poi no!
Cercai di riacquistare un po' di contegno.
Infondo non ero come loro, Simon sapeva chi ero e voleva me.
Okay forse "voleva me" é un po' eccessivo, ma ci siamo capiti, no?
*
Nei giorni seguenti non riuscii a scorgerlo a scuola. Il fatto era
decisamente curiosp visto che si muoveva seguito da uno sciame di
ragazzine urlanti. Quindi doveva sicuramente essere assente.
Forse sta male pensai, sfilando un tomo costretto tra gli scaffali della biblioteca.
O forse ha una qualche trasferta con la squadra, feci scorrere l'indice sulle copertine consunte cercando quella che mi serviva.
O forse ..., il mio dito
sfrofondò in un buco tra due libri. Quel posto doveva essere
occupato dal volume che stavo cercando. Strano non ci fosse, a
quell'ora c'era veramente poca gente in biblioteca e l'avevo sempre
trovato.
Stavo giusto per dirigermi da Madama Pince per chiederle se qualcuno
l'avesse preso in prestito quando una voce giunse alle mie orecchie.
-Stavi forse cercando questo?-
Mi girai.
Simon.
I battiti accelerarono, il respiro si fece affannato.
Cercai di focalizzare la mia attenzione sulle lettere rosse che costituivano il titolo del tomo.
-Oh, sì, sì, grazie, cercavo proprio questo..-
Allungai la mano per prenderlo ma Simon allontanò il libro dalla mia portata.
-Cosa ci fai? tratta argomenti che al tuo anno non dovreste ancora aver accennato..-
-Beh... mi stavo preparando sul programma dei prossimi anni..- riuscii a balbettare un po' a fatica.
Simon sorrise e mi porse il libro.
Prendendo coraggio gli posi a mia volta una domanda.
-Cosa ci fai qui?-
-Studio?- rispose ironicamente alzando un sopracciglio.
-Oh, be, si, immaginavo... volevo dire vieni spesso qui?-
Sorrise nuovamente.
Quant'era bello quando sorrideva.
Si piegò leggermente sulle ginocchia, giusto quel tanto che bastava
per far sì che i nostri occhi si trovassero alla stessa altezza.
-Ogni tanto, ma solo tra le 15 e le 19, quando so di trovarti...-
Sentii le gambe farsi molli.
-E studio solo sui libri che so che ti servono.. - ammiccò.
-Ma.. fin'ora non ti avevo mai visto, non hai mai studiato su un libro che utilizza...-
Un dito del ragazzo premette contro le mie labbra.
-Giusto il tempo di estorcere qualche informazione alla Pince-
Tornò ad erigersi in tutta la sua altezza.
-Allora possiamo ricominciare da capo? Piacere sono Simon Barrett- mi
porse nuovamente la mano, così come aveva fatto la prima volta.
Stavolta però non mi feci cogliere alla sprovvista. Mossi velocemente la mia a stringerla.
-Pensi davvero che io non sappia chi sei tu?-
Un ghigno increspò il suo viso.
-Non mi avevi mai dato modo di crederlo-
Avrei voluto chiedergli perchè invece lui sapesse chi ero io, da quanto e perchè gli interessava.
Ma la mia spavalderia si era miseramente esaurita e così rimasi
lì sorridente a guardarlo, con la mano ancora stretta nella
sua.
*
Quel giorno in biblioteca non studiai, mi risultò impossibile.
Simon mi fece compagnia per un po'.
Un po' che a me sembrò così poco ma che invece risultò essere un' oretta buona.
Mi si era seduto accanto con l'intento di studiare.
Ma alla fine non fece studiare più neanche me (non che ci sarei
riuscita avendolo così vicino).
Parlammo molto.
Mi parlò della sua passione per il Basket, come era nata e da quanto tempo stava in squadra.
Mi parlò del suo impegno nelle attività burocratiche scolastiche.
Mi parlo della sua intenzione di entrare ad Oxford.
Era perfetto, il ragazzo dei sogni.
Biondo, alto, con due stupendi occhi, un fisico impeccabile, intelligente e... udite udite.. SINGLE.
Mi parlò anche di questo.
Era stato con una ragazza per due anni, una cheerleader ( lo sapevo che
quello doveva essere il suo prototipo di donna, lo sapevo!) ma la loro
relazione oramai si era conclusa da qualche mese e al momento non aveva
intenzione di impegnarsi per un po'.
Un po' a quella rivelazione ci rimasi male, ok, forse é vero..
mi vedevo già sposata, ma scusate... lasciatemi sognare un po'
anche voi!
Per un attimo mi balenò in testa uno spiacevole presentimento... E se volesse solo approfittarsi di me?
Ma no, come avrebbe mai potuto.
Lui era Simon Barrett, poteva avere chiunque, perche avrebbe dovuto
approfittarsi proprio di me quando poteva avere il meglio del meglio?
Gli parlai molto anche io quel pomeriggio.
E' già, il mio coraggio andò decisamente oltre ognuna delle mie più rosee aspettative.
Gli parlai anche di Margaret e Patty e lui mi disse che aveva molti
amici che sarebbero stati felicissimi di conoscerle..
Ero veramente felice.
Quella sera rincasai canticchiando.
Il ragazzo più bello del mondo aveva passato tutta un'ora del
suo tempo con me, rischiando addirittura di far tardi agli
allenamenti pomeridiani di Basket!
Il tempo era volato e per una volta non mi importava di non aver studiato. L'avrei fatto quella sera.
Ma mi sbagliavo.
Quella sera non avrei studiato affatto.
E tantomeno continuato a canticchiare.
Giunta a casa, infatti, non potevo neanche lontanamente immaginare quale spiacevole notizia avrei ricevuto.
-No! non voglio!-
-Ma Hermione, cara, ragiona..-
-Lasciatemi qui, sono abbastanza grande per potermela cavare da sola!-
-Tesoro, abbiamo già venduto la casa...-
-Perchè! Perchè non mi avete detto niente fin'ora, perchè!?-
-E' una decisione che abbiamo dovuto prendere su due piedi. E'
per lavoro, non ti separeremmo mai dai tuoi amici se non ci fossero
motivazioni importanti!-
-Così su due piedi che avete avuto tutto il tempo di vendere già la casa, eh?-
-Amore, prova a capire la nostra situazione, mettiti nei nostri panni..-
-Lasciatemi dalla nonna..-
-Hermione, non essere sciocca! la casa della nonna é troppo piccola, non potresti...-
-Non si accorgerà nemmeno della mia presenza, ve lo giuro. L'aiuterò nelle faccende domestiche e..-
-Tesoro,
stiamo parlando di Londra. Ti ambienterai benissimo e frequenterai una
scuola prestigiosa! Tantissimi ragazzi pagherebbero oro per
essere al tuo posto..-
-Ma io..-
-Hermione smettila- mi ammonì
mio padre. -è gia stato tutto deciso, a fine giugno partiremo e tu
verrai con noi. Vedrai che un giorno ci ringrazierai per questo-
Dopodichè sentii i passi dei miei genitori allontanarsi lungo il corridoio che separava la mia camera dal salone.
Mi lasciai scivolare con la schiena ancora poggiata alla porta che avevo sbattuto alle mie spalle.
Mi davano così poco tempo. Meno di un mese per salutare tutti.
E' stato un piacere, arrivederci.
Tutto qui.
Andavo a stare dall'altra parte dell'Inghilterra. La possibilità di rivedere tutti solo durante le festività.
Una morsa mi strinse il cuore.
Sarebbe
stato difficile rivedere Margaret e Patty così raramente.. ma al
momento nella mia testa non c'erano le mie due migliori amiche.
Ringrazio:
le persone che mi hanno recensito:
Cosmopolitan: Sono contenta che
l'idea di questa ff ti piaccia, ho iniziato subito inserendo un
personaggio sconosciuto e un Hermione forse non troppo Hermione. Come
impatto penso sia un po lento ma nel capitolo successivo (che spero
postare al più presto ) faranno finalmente il loro ingresso
in scena tutti gli altri(credo)! Primo fra tutti il mio amato Ron!
Spero continuerai a seguirmi nonostante la notevole mole di roba da studiare che incombe su di noi.. :(
SkAnNeRiZzAtA: uh che bello! non mi avevi mai recensito! (ho notato che
segui anche un'altra mia ff.. non farci caso.. hihi). Sono contenta che
questo inizio ti abbia incuriosito! Spero di non deludere le tue
aspettative. ^^
Nabiki93: Stanne pur certa che
cambierà idea! hihi. Per quanto rigurada Simon la cosa
sarà un po' complessa, ma come svela anche la sezione
"personaggi" questa é una Ron/Hermione.. quindi... ma non
sarà tutto rose e fiori.. te lo assicuro!
Continua a seguirmiiiiiii!!!!
Le persone che hanno inserito questa ff tra le seguite 6
MaKiCo che ha inserito la ff nei preferiti dandomi fiducia: graziegrazie ^^
E tutti coloro che comunquesia hanno letto.
grazie a tutti.
à la prochain...
Hélène
P.s. ragazze scusate.. non so se arriverete a leggere fino a qui,
comunque.. se anche voi siete fan sfegatate di RON/HERMIONE, se vagate
su questo sito alla ricerca di ff che li riguardano per sognare un po'
proprio come me... mi sento in dovere di consigliarvi la lettura di una
shot pubblicata ormai anni fa ma che io ho scoperto ieri sera. (ieri
notte)
L'autrice é Opalix, il titolo é "Scusa, qual era la domanda?"
Premetto che io non conosco Opalix e non sto cercando di farle pubblicità occulta, per carità.
Ho solo letto questa ff così e ne sono rimasta talmente colpita che mi piacerebbe la conosceste anche voi.
Da accanita sostenitrice di R+H vi consiglio di leggerla (se anche voi lo siete).
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Capitolo 3 *** l'arrivederci ***
Un nuovo college per Hermione Granger. 3
Ciao a tutte/i.
chiedo scusa a chi ha già letto il capitolo perchè
l'avevo già postato. Ho modificato solo una piccola
parte..(qualche riga) per il resto é identico a prima, avrei
voluto aggiungerci un pezzo ma alla fine non ho avuto il tempo di
lavorarci.
Buona lettura
L'arrivederci
Mi alzai dal letto e mi diressi verso la grande finestra
che si affacciava su ...street. Guardavo le macchine sfecciare sotto di
me. La pioggia picchiettava sulla finestra. Tipica pioggerella estiva,
tipica pioggerella londinese. L'acqua rigava i vetri e
vedere quei rivoli che correvano giù, per poi fermarsi un attimo
e di nuovo riprendere la loro corsa fino al davanzale mi ricordò
le lacrime che avevo versato quella sera, e quella dopo, e quella dopo ancora.
Con la foto stretta nella mano, poggiai la schiena alla
parete della stanza e, chiudendo gli occhi, tornai con la memoria a quei
giorni passati.
Margaret e Patty non presero bene la notizia.
Non che la cosa non mi facesse piacere, ma addirittura mettere in atto
una tattica offensiva nei confronti dei miei genitori mi sembrava
eccessivo.
-Gli telefoneremo tutti i giorni implorandoli, vedrai che cederanno per sfinimento!-
-Sì, Herm, davvero! puoi stare a casa mia! Lo sai che i miei ti
adorano e da quando se n'è andata Jhoanna abbiamo pure una
camera libera-
-Ho provato già tutto ragazze, niente potrà convincerli..-
Abbassaì lo sguardo sconfortata, seduta sul bordo del mio letto.
Il periodo più lungo che mi aveva diviso dalle mie amiche erano
le solite tre settimane di vacanze estive che trascorrevo con i
miei.
Margaret si lasciò cadere accanto a me, facendo sobbalzare il materasso.
-Non puoi abbandonarci così..- un sospiro triste concluse la frase.
Una morsa mi strinse lo stomaco.
-A Simon l'hai detto?-
Sentii distintamente il battito del mio cuore accellerare.
No, non gliel'avevo detto.
Non ne avevo ancora avuto il coraggio.
Forse, come al solito, correvo troppo con l'immaginazione, ma mi piaceva
pensare che anche lui avrebbe sofferto, anche solo un pochettino, per la
mia partenza e trovare la parole giuste in questi casi era sempre
così difficile.
Era stupido sentirsi in questo modo al pensiero del distacco da una
persona con la
quale avevo parlato si e no due volte in tutta la mia vita, ma non mi
riusciva di smetterla, solo il pomeriggio precedente l'avevo sentito
talmente vicino e
nell'arco di qualche ora tutto stava
per essere gettato all'aria.
Sentii la mano di una delle mie amiche poggiarsi sulla mia spalla in
segno di conforto, non so dirvi a chi appartenesse perchè in quel momento i miei
occhi erano chiusi, serrando le lacrime all'interno.
-Ehi, Herm. Non significa niente, vedrai.. vi sentirete e..-
- oh ragazze, mi mancherete tanto..come farò senza di voi in quella giungla..-
-Sei la ragazza più intelligente che conosciamo, sono sicura che te la caverai benissimo..-
*
E così quel maledetto giorno arrivò.
Il giorno precedente alla mia partenza che era anche l'ultimo giorno di lezioni.
Ed era arrivato così velocemente..
Il mio umore era così in contrasto con quello di tutti
gli altri che avrei tanto voluto non aver mai messo piede a
scuola.
Tutto mi rendeva così triste e nervosa: gli schiamazzi degli
studenti, le loro risate, gli scherzi, le corse lungo i corridoi.
Mancava un'ultima ora al suono della campanella o, come amava definirlo Patty, al suono della libertà.
Ma quella libertà questa volta per me non era altro che una spietata tortura, avrei preferito mille
volte restarmente incatenata a quei banchi, ed invece mi trascinavo
lungo i corridoi scortata dalle due mie amiche di sempre, aspettando inerme lo scorrere del tempo.
In quei giorni avevo sempre cercato di evitare Simon, forse per
vergogna, forse per paura di non saper cosa dire, ma era andata
così.
Qualche sporadico saluto ogni tanto, basta.
A dir la verità mi era sembrato che una volta avesse cercato di
restare solo con me, ma i suoi amici poco dopo l'avevano accerchiato e
trascinato via senza degnarmi del benchè minimo sguardo.
-Stattene al tuo posto-
ricordo di aver pensato.. o forse era una delle solite frecciatine
gelide che si divertivano a tirarmi quelle oche starnazzanti del fan
club?
Poco importa infondo.. dopotutto era quello che pensavo anche io.
Avrei proprio dovuto starmene al mio posto, tra i libri della biblioteca, resettare tutto e al diavolo il resto.
Già, facile a dirsi.
E così quel mese se ne era andato via in fretta e furia e
sembrava che la stessa fine l'avrebbe fatta anche quel misero quarto
d'ora che ci separava dall'ultima lezione.
Continuavo a camminare fissando le piastrelle del pavimento quando una
porta si aprì di scatto di fronte a noi facendoci sussultare.
-Hermione, cavolo, é tutto il giorno che ti cerco! Ma dove eri finita!-
Alzai lentamente lo sguardo da terra, pian piano lo feci risalire lento
sul corpo del mio interlocutore fino a giungere al viso.
Continuava a cogliermi alla sprovvista, sembrava essersi esercitato apposta, voleva forse uccidermi prima della partenza?
-S-simon..- boccheggiai.
Fece un cenno sbrigativo con la testa a Margaret e Patty che erano
rimaste pietrificate al mio fianco, mi prese una mano ed avvicinandosi
al mio orecchio mi sussurò flebilmente
-Ti posso parlare un attimo... in privato..- aggiunse rivolgendo un occhiata nervosa alle ragazze.
-Oh si certo, noi dovevamo... prendere una... cosa , sì, una cosa nell'aula di chimica, vero
Patty?- Margaret diede un gomitata alle costole della ragazza.
-Sì, sì, certo.. dovevamo prendere proprio un cosa..-
-Allora noi andiamo..-
-Vi lasciamo soli..-
-Noi andiamo eh..-
Incredula sventolai la mano che mi era rimasta libera in cenno di saluto, ma in
cuor mio speravo che le mie amiche comprendessero il vero significato
di quel gesto, ovvero "è stato bello-rischio collasso-se ci
rivedremo ve la farò pagare cara di avermi abbandonato".
Simon, a sua volta, sorrise distrattamente verso la loro direzione (cosa che
però non evitò di farle arrossire e emettere gridolini
piuttosto imbarazzanti) prima di tornare a stringere il mio polso, con nuovo vigore.
Non so perchè ma il contatto della sue dita, della sua pelle
contro la mia mi faceva quasi male, come se mi bruciasse lentamente.
L'unica parola che riusciva ad elaborare il mio cervelo in quel momento era un coinciso e discreto
Oh cavolo.
Ohcavoloohcavoloohcavolo...
Una lunga interminabile nenia di OHCAVOLO.
Da sola con Simon, era da tanto che aspettavo quel momento ed ora che
era arrivato avrei preferito mille volte sparire all'istante!
Ed era veramente la sua mano quella che stringeva il mio polso, anche piuttosto dolorosamente?
Ed era davvero lui quello che mi stava conducendo gentilmente in chissà quale posto?
Era veramente il laboratorio di biologia completamente vuoto quello dove mi aveva portato?
Era davvero lui quello che stava chiudendo la porta alle mie spalle del laboratorio di biologia?
Degluitii.
Calma, calma, Hermione respira.
Mentre stavo cercando di regolarizzare il ritmo della mia respirazione
la sua voce ruppe il silenzio, ma non era la solita voce
tranquilla e sicura di Simon, c'era qualcosa di impacciato e
imbarazzato nel suo tono.
-Ecco, ho saputo che domani partirai
per Londra..- aveva detto grattandosi la nuca quel ragazzo dai
capelli biondi un po' disordinati, con quei bellissimi occhi verdi
puntati al terreno.
-Oh, io.. beh sì, non vorrei
naturalmente.. ma..-
-Sì, lo so, il lavoro dei tuoi..-
La risposta mi lasciò spiazzata, non mi aspettavo lo sapesse.
Sembrò leggermi nel pensiero perchè subito dopo si giustificò.
-Beh, sono venuto a saperlo.. sai le voci corrono, lo sanno tutti..-
Da quand'é che alla gente interessava quello che facevo io?
-..ma avrei preferito me lo dicessi tu..- cotinuò.
-Oh.. io...-
Dal momento che eravamo entrati in
quell'aula me ne ero rimasta imbambolata al centro della stanza, senza
osare muovermi, del resto pensavo che qualsiasi movimento avessi
accennato a fare in quel momento sarebbe risultato goffo ed impacciato,
sempre se le mie gambe mi avrebbero retto!
Simon invece se ne stava appoggiato ad
un banco, le gambe distese in avanti ad incrociarsi. La t-shirt bianca
leggermente aderente che aveva indosso quel giorno gli stava
così bene. Le braccia incrociate al petto mi permettevano di
intravedere i muscoli dei suoi bicipiti tenuti in costante
allenamento.
Sentii una nuova vampata di calore
pervadermi da capo a piedi, sperando vivamente tanto che non lasciasse segni
evidenti sul volto.
-Beh, ecco io pensavo, insomma, se
non ti dispiace.. magari potremmo continuare a sentirci..-
Alzai gli occhi ad incrociare quelli di
lui che al momento era tornato a guardarmi.
Quello sguardo mi paralizzò.
Perchè respirare era improvvisamente
diventato così faticoso?
-Io.. oh..io.. mi piacerebbe tanto
continare a sentirti..-
Sorrise rilassando il volto.
-Perfetto allora, questo é
il mio
numero- disse porgendomi un quadratino di carta che aveva sfilato un
attimo prima dalla tasca posteriore dei jeans.-Ogni volta che vorrai
chiamami ..-
Strinsi quel foglietto tra lemani
incredula. Era davvero il suo numero di cellulare quello?
Era davvero il numero di cellulare di Simon Barrett.
Conoscevo ragazze che si sarebbero fatte
calpestare pur di mettere le mani su quel numero (coffPattycoff..coff)
e lui lo stava dando a me? di sua spontanea volontà? a me? non
avevo neanche dovuto chiederglielo?
Spostai lo sguardo dal biglietto a lui spiazzata.
-Sai, avevo un po' paura che non ti importasse..-
-non mi importasse di cosa?-
-Beh, di me e di te.. insomma, di continuare a sentirci.. in questo mese non ci siamo quasi mai visti e..-
-Scherzi! m' importa eccome!- quasi lo
gridai, arrossendo di botto subito dopo... come poteva pensare che non
mi importasse, io l'avevo pensato notte e giorno per tutto quel tempo e
lui pensava che non me ne importasse...
-Allora il nostro é un arrivederci..ci rivedremo prima o poi?-
-Sì, sì.. sicuramente, io..-
Con un lento movimento si staccò
e facendo qualche passo verso di me poggiò una mano sulla mia
spalla avvicinandomi al suo corpo.
-Allora arrivederci Hermione Granger- sussurrò appena prima di posarmi un delicato bacio sulla guancia.
-Non sparire mi raccomando..-
Inutile dire la mia reazione in quel momento.
Inutile dire che da quel giorno non lo rividi più.
Il giorno della mia partenza erano
venuti a salutarmi tutti i miei amici più stretti, c'erano Margaret e
Patty, qualche compagno di classe, Allison (la proprietaria del pub
dove andavo sempre con le mie due compagne di sempre) con il suo
ragazzo Thobias, i miei cugini con zii annessi, la nonna e anche Robert
(giocavamo sempre insieme da piccoli, ma da quando avevo scoperto che
si era preso una cotta per me avevo allentato un po' i contatti).
Ovviamente lui non c'era. Avevo sperato
venisse ma infondo non gli avevo detto dove ci sarebbe stato il grande
addio. Troppi parenti scomodi, troppe domande imbarazzanti, meglio
così.
Forse però speravo che si sarebbe
informato anche questa volta, che l'avrebbe scoperto e sarebbe corso da
me per impedirmi di andarmene.
Beh, così non era stato.
Margaret e Patty piansero abbracciandomi stretta.
-Hermy, ci mancherai tanto!-
-Ragazze non fate così, mi farete piangere.. -
-Ma io ho un ultimo regalo per te..-
sussurrò Margaret al mio orecchio prima di lasciar scivolare un
qualcosa all'interno della tasca della mia giacchetta.
Solo più tardi, in macchina, scoprii la natura del regalo.
-Arrivederci..- sussurrai tra lacrime silenziose scrutando di nascosto quella piccola foto - Arrivederci Simon..-
*
Tornai a sedermi sul letto.
Non mi piaceva la pioggia e non mi piaceva Londra.
La trovavo così malinconica, così triste.
Rivolsi un ultimo sguardo al ragazzo sorridente prima di riporre la
foto al sicuro, all'interno della scatoletta e stavolta ne estrassi un
foglietto sgualcito per tutte le volte che l'avevo tormentato tra le
mie mani.
Quelle 10 cifre scritte in fretta e furia, con quella grafia un po'
infantile se ne stavano impresse lì sulla carta e mi sfidavano,
le maledette.
Ebbene sì, ora mai era un mese che me ne stavo a Londra. Un mese lontana da Patty, Margaret e.. Simon.
E in un mese non ero ancora riuscita a trovare quello stramaledetto coraggio di digitare 10 stupidi numeretti.
Ok, sarà imbarazzante ma l'avevo fatto, potete crederci o meno.
Mi ero addirittura scritta un ipotetico discorso che avrei potuto fargli.
Che volete farci, io sono fatta così. Se si mettono per iscritto le cose sono più facili da affrontare, no?
Niente di troppo articolato, una cosa semplice, da prima conversazione telefonica.
Chessò un "Ciao, sono Hermione, ti ricordi? mi hai dato il tuo
numero prima che partissi. Come stai? qui a Londra si sta bene, ho
conosciuto un sacco di gente, ma mi manca la scuola, mi mancate voi..mi
manchi te".. sì, vabbe quest'ultima cosa non l'avrei mai detta,
ma come era vera.
Sospirai lanciando di nuovo il foglietto nel cofanetto e richiudendo il tutto bruscamente.
L'avrei chiamato, tsk.
L'avrei chiamato quella sera stessa, male che vada, il giorno o tra un settimana.
Ma l'avrei chiamato.
Mi alzai nuovamente da letto e con grandi passi misurai il perimetro
della stanza mentre continuavo a ripetere frasi di circostanza,
gesticolando e facendo grandi sorrisoni e qualche risatina di tanto in
tanto.
-Io benissimo e tu? Come sta andando la tua estate? Londra é
così bella, ci sei mai stato? Scusami se per tutto questo
tempo non mi sono fatta sentire, ma sai, sono stata veramente impegnata
e..-
Al sentire il secco bussare sulla porta si immobilizzai di botto portando di istinto le mani a coprire la bocca.
-Tesoro tutto bene? La cena é pronta se vuoi scendere.. -
-Sì, mamma, vengo vengo..-
Lo so, lo
so... Ora vorrete fucilarmi perchè ovviamente di Ron e la
restante parte della combriccola non c'è nemmeno l'ombra! CHIEDO
VENIA! Ho dovuto ammorbarvi con un capitolo malinconico dove il
protagonista indiscusso é di nuovo Simon perchè era
necessario.. quindi abbiate pietà, riponete accette e cappi e
sopportate fino al prossimo capitolo, dove ormai inevitabilmente
Hermione avrà il primo approccio con la classe.
Quindi passo ai ringraziamenti:
Cosmopolitan: ok, non sono
riuscita ad aggiornare molto presto e in questo capitolo neanche ci
sono tutti gli altri come ti avevo promesso...quindi non ho molte
scuse..^^ eheh la prossima settimana però giuro e spergiuro che Ron farà la sua comparsa.
SkaNnErIzZaTa: é
sì, effettivamente é stato appositamente creato come il
bello impossibile... però attenzione, non tutto ciò che
luccica é oro (era così il detto.. bah) ah si era non
é oro tutto ciò che luccica.. vabbe dai.. quasi.
Nabiki93: hai detto proprio bene, Ron non si supera mai! Figurati, lo farò valere alla grande! hihi
MaKiCo: Questa volta purtroppo
ci ho messo un po' più di tempo ad aggiornare (eeeeeehh sospiro
sconsolato) ma giuro che la prossima settimana puntuale posterò
un nuovo capitolo! Grazie mille per i complimenti, gentilissima!
Sognatrice94: Lo dico sempre
anche io, bisogna scrivere più Ron/Hermione. E che cavolo, sono
loro la coppia vera >-< Cmq Ron apparirà nel prossimo
capitolo, non temere!
Ringrazio Tanna per aver messo la mia ff tra le preferite: Graziemillissime!
Ringrazio le 8 persone che hanno inserito la ff tra le seguite.
Ringrazio tutti coloro che leggono e che esorto a commentare (fatemi sapere anche voiiii se siete arrivati a leggere sin qui!)
GrazieGrazie a tutti.
Alla settimana prossima.
Hele
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Capitolo 4 *** Il mio primo giorno di scuola ***
Un nuovo college per Hermione Granger. 4
premessa: il capitolo NON
mi piace... ma in
questo periodo orrendo proprio non ce la faccio a buttarne giù
un altro...quindi pazientate.. arriveranno tempi migliori, per tutti.
La comparsa di Ron é breve..però per lo meno é apparso e da questo momento non ce ne libereremo più.
Enjoy it.
Primo giorno di scuola
-Hermione, tesoro, non te ne puoi rimanere rintanata tutto il giorno in
casa, oggi é una bellissima giornata, perchè non esci un po'?-
Bella giornata, certo.
Da quando ero arrivata in questa stupida città avevo rinunciato
definitivamente ad utilizzare l'aggettivo "bella" da accostare
alla parola giornata.
In tre mesi, o poco meno, non si era mai visto il sole, al massimo qualche giornata un po' meno cupa, ma il cielo era
sempre così grigio che cominciavo a pensare fosse quello il
colore dell'aria.
Sbuffai rumorosamente, sperando che mia madre da dietro la porta sentisse.
Brutti i sensi di colpa, eh..?
Lei e mio padre non facevano altro che elencarmi ad ogni ora del giorno
le fantastiche attrattive della città, tutte quelle cose
magnifiche che avrei potuto fare mettendo il naso fuori di casa.
Non volevano proprio capirlo che fare un giro sul London
eye o visitare un acquario non era essattamente la stessa cosa che stare con le mie amiche?
Chiusi il libro che stavo leggendo poggiandolo sul
comodino e svogliatamente mi diressi alla finestra per tirare le
tendine (mi piaceva creare un atmosfera soffusa quando leggevo).
Figurarsi se..
Cavolo.
Nemmeno una nuvola in cielo, era proprio il sole quella palla gialla? quasi mi ero dimenticata che aspetto avesse.
Da non credere.
Niente grigio, niente spessa coltre di nuvole, ma solo un bel cielo
azzurro, un azzurro così intenso da far quasi male agli
occhi.
Spalancai la finestra e mi sporsi fuori respirando l'aria umida a pieni polmoni. Adoravo quell'odore.
Ma sì, infondo perchè no, mi ritrovai a pensare, una passeggiatina avrei anche
potuto farla.
Potevo cercare qualche bella biblioteca dove passare i miei
pomeriggi in centro, dopotutto stavo a Londra e ci sarei rimasta per
molto tempo ancora, dovevo pur trovare qualche alternativa interessante alla mia
camera.
Il mio pessimo, pessimissimo umore, dovuto al fatto che la scuola
sarebbe iniziata da lì a qualche giorno, sembrò placarsi
un tantino.
Presi la giacca poggiata sullo schienale della sedia, la borsa con i
documenti, il cappello e... l'ombrello? Portai un'altra volta
lo sguardo alla finestra, indecisa.
Naaa..
- Per questa volta caro ombrellino, ti abbandono qui!-
Pessima, pessima idea.
-Mamma, io esco, vado a comprarmi qualcosa per la scuola..- Dissi
affacciandomi alla cucina dove mia madre era tornata a lavare i piatti.
-Oh, finalmente Hermione! Cominciavo a pensare che avessi messo radici! Londra ha tanto da offrirti, i
negozi, i musei, le biblioteche.. -
-Sì mamma, lo so, lo so.. ora vado, torno per cena- conclusi
sbrigativa, non mi andava di sorbirmi l'ennesima solfa su quanto
ero
stata stupida a sprecare il mio tempo chiusa in casa a leggere libri.
Ma non era esattamente la prima volta che uscivo per la città.
Avevo già visitato, in compagnia dei miei genitori, tutti i monumenti più importanti, i
musei ed ero stata una volta a teatro. Per la metro mi sapevo muovere abbastanza
bene e le strade principali le conoscevo.
Ma quel giorno non avevo voglia di percorrere le solite strade battute
da gruppetti di turisti ritardatari, avevo voglia di esplorare,
scoprire nuove vicoli, nuovi negozietti.
Adoravo quei piccoli negozi nascosti nelle viette più remote
dove era raro trovare all'interno altra gente oltre al venditore,
adoravo
quell'odore che potevi scoprirne all'interno, quell'odore di vissuto,
di
antico, ma sempre nuovo.
Rivolsi gli occhi al cielo, mentre camminavo infilandomi in un nuovo vicoletto.
Stranamente mi sentivo allegra, forse il mio buonumore era dovuto all'insolita comparsa del sole.
Sì, che bello sentirne il tepore sulla pelle, ti riscaldava fin dentro, fin dentro al cuore e..
-AAAAAAAAAAAAAAHHH-
-Oddio, scusami, io non volevo..stavo.. -
-NON VOLEVI UN CORNO! Oddio, la mia camicia di Burberry, l'avevo comprata la settimana scorsa! COSA DIAVOLO STAVI GUARDANDO?!-
-Scusami.. scusami veramente, io...posso aiutarti in-in.. qualche modo? sono veramente dispiaciuta..-
-AIUTARMI? TI RENDI CONTO DEL DANNO IRRIMEDIABILE CHE HAI COMBINATO?
QUESTA COSTA PIU DI TUTTO LA ROBETTA INSULSA DA CENTRO COMMERCIALE CHE
HAI INDOSSO E TE L'HAI ROVINATA PER SEMPRE! ADESSO LA DOVRO'
BUTTARE!-
Presa com'ero dai miei pensieri ero andata a sbattere involontariamente contro
una ragazza, che malauguratamente stava passaggiando in compagnia di un'amica sorseggiando un bicchiere di caffè.
A causa dell'urto la bevanda si era andata a rovesciare impietosa
sulla camicetta bianca inamidata della malcapitata che,
oltretutto pareva dovesse avere un valore I N E S T I M A B I L E
(come
continuava a sbraitare talmente rossa in viso che pensavo che di
lì a poco le sarebbe preso un infarto)
-Io davvero, non so come scusarmi.. dimmi il prezzo, te la ripago...-
-NON VOGLIO I TUOI STUPIDISSIMI SOLDI, VOGLIO SOLO CHE SPARISCI DALLA MIA VISTA.. io non
ho parole! Non ho parole... é da buttare!- ripeteva
passando le dita su quella macchia che a
guardarla bene non era neanche così grande. -Mi toccherà
dire a papà di farmene comprare un' altra, pensa te! Dai Dafne
andiamocene!- aggiunse rivolgendosi alla sua amica che per tutto il
tempo aveva assistito alla scena con aria scandalizzata.
Le guardai allontanarsi ancora stordita dalle urla aggressive che mi
aveva rivolto. Sculettavano in maniera indecente oscillando su
quei "trampoli" e sorreggendo con il braccio almeno
una decina di buste ciascuna sicuramente stracolme di indumenti
acquistati in botique dove, come aveva gentilmente osservato, non avrei
potuto mai mettere piede neanche per comprarmi una cintura.
Prima che le loro voci si affievolissero riscii a distinguere
distintamente gli spiacevoli epiteti che mi stavano affibiando, neanche
le avessi prese a calci!
Che stronze.
Sperai vivamente di non rivedere più quella brutta faccia da carlino.
Speranze vane le mie.
*
La febbre.
Ci mancava solo la febbre!
Esattamente 38.5/39.
Maledetto tempo ingannatore ed infido, ed io che mi ero fidata di te!
Cinque giorni incatenata al letto me ne dovevo restare, sotto antibiotico e tutto.
Il dottore era stato chiaro: un principio di bronco-polmonite.
Aveva consigliato ai miei di farmi fare delle lastre per accertarsi della situazione ma io mi ero rifiutata categoricamente.
Avrebbe significato iniziare la scuola con giorni di ritardo ed era un opzione che non volevo contemplare neanche lontanamente.
Già l'idea di dover cominciare un nuovo anno scolastico circondata da gente a me sconosciuta, con la quale sicuramente non
avrei mai potuto legare, non mi faceva far i salti di gioia, ma dover
pure perdere le prime lezioni, questo no, non potevo tollerarlo.
Ero stata irremovibile con i miei.
Infondo se me ne restavo al letto buona e tranquilla come aveva detto il
dottore, sarebbe passato tutto ed avrei potuto
tornare arzilla e pimpante al massimo entro una settimana.
E così feci, sperando di poter iniziare la scuola il primo settembre come tutti gli altri.
Ancora una volta le mie speranze furono vane.
Quando mia madre constatò che avevo ancora la febbre (continuavo a ripeterle che 37.2 non poteva essere considerata
febbre) e qualche colpo di tosse la sera prima del grande giorno si rifiutò di farmi
andare a scuola.
Ma volete sapere la causa della mia sventura?
Se me l'avrebbero raccontato non ci avrei mai creduto, una storiella degna di un racconto comico.
Ero uscita con il sole splendente ed ero tornata fradicia e infreddolita, avvinta da colpi di tosse violenta.
Nel giro di qualche ora il cielo si era rabbuiato completamente,
coperto da grigi nuvoloni carichi d'acqua che non indugiarono a
riversare in strada.
Ovviamente, constatando la situzione avevo deciso di mettermi in
cammino verso casa, peccato che la fantastica biblioteca che avevo
scovato si trovava ben distante dalla più vicina stazione della
metro.
Affrettai il passo, ma venni colta in pieno da uno sgrullone con i fiocchi.
Rimpiansi di non aver portato con me il mio ombrellino adorato, anche se dubito avrebbe potuto proteggermi da quell'acquazzone.
Appunto per me: comprare un ombrello degno di questo nome.
Mi rifuggiai, già completamente zuppa sotto la tettoia di un negozio, aspettanto, invano, il placarsi della pioggia.
Ma, ahimè stava venendo giù il finimondo e fulmini e saette avevano cominciato a fare la loro comparsa in scena.
Imprecai, sì, imprecai parecchio, contro la pioggia, l'ombrello e contro la stupida città.
Passata mezzora, quando cominciavo a non sentire più le dita
strette attorno alla busta che conteneva un libro comprato in precedenza, che a quell'ora
doveva già essere diventato cartastraccia, decisi di tentare il
tutto per tutto.
Riuscivo a distinguere la fermata della metro ad una cinquantina di metri dal mio rifugio.
Ora o mai più.
Cominciai a correre, trattenendo il cappello sulla testa che rischiava di volar via da un momento all'altro.
Giunta all'ambita meta corsi giù per le scalette esultando tra
me e me, sarei tornata a casa, mi sarei fatta un doccia, anzi, un
bel bagno caldo, e mi sarei messa sotto le coperte al calduccio.
Non sapevo ancora che quello era solo l'inizio della bizzarra quanto catastrofica allegra passeggiata in centro.
CHIUSO PER PROBLEMI TECNICI.
Il cartello svettava attaccato in cima al cancello serrato dell'ingresso della metro.
Se me l'avessero raccontato non ci avrei mai creduto, giuro!
Avevo camminato per 35 minui buoni.
Mi sorpresi che il mio orologio non avesse deciso di fermarsi con tutta
quell'acqua, sarebbe stata la ciliegina sulla torta, se non vogliamo
dare il primato a quell'emerito str*** che passando a tutta
velocità con la sua simpatica automobilina su una pozzanghera al lato del
marciapiede, aveva contribuito a coprirmi di fango.
Anche i taxi sembravano non voler collaborare, tutti già occupati.
Era una sorta di complotto divino?
Non so, comunque quando stravolta ed infreddolita giunsi sulla soglia
di casa pensavo finalmente che tutte le mie pene avrebbero avuto fine.
Così non fu.
Un principio di broncopolmonite!
Ma andiamo! Sì, forse tossivo un po troppo spesso e troppo
violentemente, però dai! Avevo preso freddo, niente di
più.
Sì, ok, avevo anche la febbre, ed era alta, ma nel giro di qualche giorno mi sarei alzata!
-Tesoro, tu domani non vai a scuola-
-Ma mamma.. -
-No, non voglio sentire ma, domani te ne stai a letto e forse ne riparliamo per dopo domani-
-Mamma, 37,2 non é febbre, é alterazione..-
-Non mi interessa cos'è, ormai ho deciso- concluse perentoria
mia madre rimboccandomi al meglio le coperte prima di alzarsi ed
abbandonarmi al buio della mia camera.
"nel giro di qualche giorno mi sarei alzata"?.. sì sì, le ultime parole famose.
**
I miei mi avevano scarrozzato da appena cinque minuti davanti l'ingresso della scuola ed io già volevo scappare via.
Andrà tutto bene, fatti valere, smettila con questo broncio e sorridi di più, devi fare nuove amicizie amore.
Nuove amicizie? Nuove amicizie?
Io adoravo la vecchia scuola, ci andavo volentieri, conoscevo tutti ed ero PIENA di amici!
Mi guardai intorno scrutando uno ad uno i gruppetti di ragazzi e ragazze che costellavano il cortile difronte all'edificio.
Ce ne fosse stato uno normale!
Sospirai sistemandomi la borsa sulla spalla e rassegnandomi al fatto
che pobabilmente avrei trascorso in solitudine i prossimi 10 mesi
Facciamola finita... pensai, dopotutto si parla di qualche ora, non dev'essere poi così male.
Facendo slalom tra gli studenti e beccandomi anche qualche spallata,
raggiunsi la porta d'ingresso ed entrai nella mia nuova scuola.
-mi scusi, sono nuova, mi chiamo Hermione Granger, non so in che classe
devo andare, non é che lei potrebbe indicarmi dove...-
Erano ben quindici minuti che stavo tentando con tutte le mie forze e
con tutta la mia voce di attirare l'attenzione di quella.. quella..
quella grossa bidella o non so che cosa, ma lei continuava ad ignorarmi
tutta presa a cercare qualcosa tra mille scartoffie dandomi
educatamente le spalle.
-Mi scusi davvero tanto, ma sono in ritardo.. non vorrei arrivare tardi in classe.. Signora, SIGNORA..-
-Buongiorno Sally!- si intromise un ragazzo con delle grosse cuffie
alle orecchie. Il volume della musica che stava ascoltando era talmente
elevato che io stessa riuscivo a seguire distintamente il motivetto
della canzone.
La donna dietro al bancone
alla voce del ragazzo si girò immediatamente sfoderando un
dolcissimo sorrisone.
-Ron caro, buongiorno!-
Mi girai verso il ragazzo infastidita.
Che cosa? ma mi stavano prendendo tutti in giro? bastava
un semplice "buongiorno Sally" urlato da questo qui per farla sobbalzare e
sfoderare il più dolce dei sorrisi mentre a me erano secoli che propinava il suo enorme fondoschiena ?!
Prima impressione: pessima.
La donna di avvicinò al bancone dove il ragazzo aveva
appogiato i gomiti sporgendosi in avanti, le cuffie gli ricadevano sul
collo.
-Tutto bene?- chiese sfoderando anche lui uno smagliante sorriso.
-Beh caro, c'é sempre un sacco di lavoro da sbrigare qui... oh,
e questa ragazza chi é?- chiese rivolgendomi uno sguardo
sorpreso. -Non dirmi che hai lasciato l'adorabile Lavanda?-
Il ragazzo, che oltretutto era molto alto e portava un berretto
probabilmente di una squadra di cui non conoscevo il nome, mi
guardò come se anche lui fino a quel momento non si fosse
minimamente accorto della mia presenza.
Oh, questo era proprio troppo.
-No, ecco.. signora, mi scusi, stavo giusto cercando di dirle che mi
chiamo Hermione Granger e sono nuova, siccome ieri non sono potuta
venire per problemi..-
-Hermione Granger?- chiese il ragazzo.
-Sì, Hermione Granger e non so in che classe andare- ripresi tornando a guardare la bidella.
-Hermione Granger...-
-Sì, quello è il mio nome... ma se qualcuno gentilmente può dirmi..-
-Ma certo! Hermione Granger!- esclamò il ragazzo indicandomi con
un dito. -Granger, sì, sì.. stai nella mia classe!-
-Oh, perfetto, che fortuna..- mugugnai non troppo convinta.
-Sì, Sì, un nome strano come Hermione non si può dimenticare-
Ma dico.. pensava di essere simpatico?
Sorrisi debolmente.
-La porto io in classe Sally, non preoccuparti! Ah, e voglio vederti alla mia partita sabato, ok?-
-Non mancherò tesoro- rispose la bidella facendogli l'occhiolino.
-BEH, PIACERE, MI CHIAMO RONALD WEASLEY, MA PUOI CHIAMARMI RON..-
-p-piacere..-
-IERI LA PROFESSORESSA CI HA DETTO CHE SAREBBE VENUTA UNA NUOVA
STUDENTESSA. COME MAI NON SEI VENUTA IL PRIMO GIORNO? BEH, COMUNQUE QUANDO HA DETTO IL TUO NOME..-
Il perchè si fosse rimesso le cuffie alle orecchie, mentre ci
recavamo in classe, spiegandomi questo e quello urlando come un pazzo per sovrastare
la musica e facendo si che tutti gli studenti che affollavano i
corridoi si girassero sghignazzando, era un particolare che mi sfuggiva, decisamente.
-E QUESTO E' IL LABORATORIO. DI SOLITO LO UTILIZZIAMO POCO, SOPRATTUTTO
DA QUANDO NEVILLE HA FATTO ESPLODERE IL SUO PREPARATO! AHAHAH, SPASSOSO
TI GIURO, TI STARA' SIMPATICO NEVILLE..MA DI SOLITO E' SEAMUS QUELLO ESPERTO IN ESPLOSIONI! E QUESTO INVECE..-
Ma quanto era lontana la classe?
-SE SCENDI QUESTE SCALE INVECE C'E' LA PALESTRA, AL PIANO
SUPERIORE, DI QUA, C'E' LA PISCINA. IO CI VADO SPESSO PERCHE', MODESTAMENTE..-
Tirai la manica della giacca a vento del ragazzo cercando di attirare la sua attenzione.
Il risultato fu solo che smise di parlare regalandomi uno sguardo
confuso. Sicuramente mentre gli chiedevo se gentilmente poteva levarsi
le cuffie per far sì che non tutta la scuola sapesse che
Neville aveva fatto esplodere non so cosa, doveva vedere solo le mie
labbra muoversi senza emettere alcun suono.
Sbuffai e alzandomi sulle punte dei piedi (era molto alto) spostai le cuffie dalle sue orecchie sussurrando tra i denti
-Levati le cuffie..-
-Oh, le cuffie.. già..-
-Buongiorno a tutti!- Urlò alla classe
entrando in aula il ragazzo che, levandosi il cappello dalla testa per
sventolarlo a mo' di saluto, liberò una massa incolta di capelli
rossi..
-Ehi Ron!-
-Ciao Ron-
-Ronnino, finalmente!- Gracchiò una ragazza bionda vestita con
una micro gonna che lasciava poco all'immaginazione, prima di
gettargli le braccia al collo -Cominciavo a pensare che non saresti
venuto..-
-Dai, Lavanda, lo sai che arrivo sempre un po in rit..-
Mentre stavo rimuginando su quanto dovessero essere riviste le regole
di comportamento della scuola (soprattutto alla voce abbigliamento) la voce cristallina della ragazza mi
perforò un timpano.
-E LEI CHI E'!?!-
-Oh, io sono Hermione, Hermione Granger, sono nuova e..- tentai di
giustificarmi con il suo dito accusatore puntato contro il petto.
-Sì, lei é Hermione classe!- disse il ragazzo cingendomi
le spalle con un braccio e facendomi guadagnare un ennesimo sguardo
assassino dalla bionda.
-eehm.. ciao a tutti..-
-Ehilà Hermione, ben'arrivata tra noi- mi sorrise porgendomi la
mano un ragazzo dagli occhiali tondi e dai capelli spettinati.
-Sì, benarrivata- si accodò un ragazzo cicciotello e con i denti davanti un po' sporgenti.
-TUUUUU?? COSA CI FAI TU QUI!-
Oddio.. quella voce, non poteva essere...
E invece sì, era.
Proprio lei! Il carlino acido!
Pessimo, pessimo inizio.
Ringraziamenti:
Tanna: sono felicissima che hai recensito!! e sono felicissima
che ti sia piaciuto il capitolo precedente. Eccoti quello dove Ron fa
la sua prima apparizione. Spero di non deluderti e continua a
seguirmiIiiII XD
Cosmopolitan: TADAAAAN.. ed ecco qui tutti al completo!(beh, non proprio al completo, manca Malfoy, Ginny, ecc ecc..) spero che
questo capitolo ti piaccia, é stato duro portarlo a termine,
soprattutto in questo periodo nefasto.
Sognatrice94: grazie per i complimenti! ^^ ed ecco qui il nostro Ron, spero che il suo ingresso in scena non ti abbia deluso!
MaKiCo: Visto?? Ron é finalmente apparso, poco, ma é
apparso ed é già un inizio, no?! mmmm.. che ti stava
venendo in mente?? sono curiosa! XD Simon e Patty dici? vedrai,
vedrai.. ho in mente un po' di cosette ma non so tra quanti
capitoli si intuirà qualcosa.. mm, meglio che mi sto zitta se no
rischio di raccontarti tutto! hihi continua a seguirmiiii!
Nabiki93: Ecco il primo incontro tra Hermione e Ron. Simon, come avrai
potuto constatare, in questo capitolo non é stato nominato
neanche una volta.. ma purtroppo dal prossimo capitolo tornerà
alla riscossa.. mmm.. quanto parlo, rischio sempre di rivelare
qualcosa!
Ekija89: Ehilà, che bella sorpresa trovarti tra i lettori di
questa ff! Spero che il capitolo sia di tuo gradimento.. a me non
piace un granchè.. ma infondo non tutte le ciambelle riescono
con il buco, ed a me succede spesso! XD AHAH!
Grazie mille alle 11 persone che hanno messo la ff tra le seguite, in
particolar modo a CharmedAlis, Mikyvale e Ronaldweasley94 .
Grazie nuovamente a Ronaldweasley che l'ha inserita anche tra le preferite: veramente grazie mille! ^^
Grazie a tutti quelli che leggono e che esorto a commentare.
Alla prossima settimana fanciulle e fanciulli (spero, perchè la prossima settimana sarà brutta-brutta).
Byeeeee
Hele
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Capitolo 5 *** il mio primo giorno di scuola 2. Di nuovo lei ***
un nuovo college per hermione granger.5
Il mio primo giorno di scuola 2
Praticamente mi si avventò contro.
-PERCHE SEI QUI! MI PERSEGUITI? DI LA VERITA'-
La guardai allibita per qualche secondo.
Non ci potevo credere, di tutte le persone che avrei potuto incontrare,
tra le migliaglia di ragazze che popolavano Londra, tra le centinaia di
scuole che c'erano.. proprio lei, proprio qui.
E poi andiamo, cosa cavolo voleva lei da me! io le avevo chiesto pure scusa,
avevo addirittura proposto di ripagarle quella stupida camicia e lei
ancora si ostinava a rompermi le pBIIIIP.
-io non perseguito proprio nessuno!- risposi riscuotendomi dai miei pensieri e liberandomi dal
braccio del ragazzo ancora adagiato attorno alle mie spalle.
-TI AVEVO DETTO DI STARMI ALLA LARGA!- strillò lei a pochi centimetri dal mio volto.
Mi stava sfidando forse?
Mai sfidare Hermione Granger.
Piantai le mani sui fianchi -Pensi che se avessi
potuto scegliere sarei venuta nella stessa classe di un'esaurita?!-
-ESAURITA A CHI!?- strillò lei spintonandomi.
-Ehi, ehi signore, calma- il ragazzo dai capelli rossi, si frappose tra noi, cercando di
dividerci.
-WEASLEY LEVATI DI MEZZO E NON MI TOCCARE!- gli urlò contro
l'isterica tempestandogli il petto di pugni mentre lui cercava di
immobilizzarla serrandogli i polsi.
Fu quello che pensai anche io, levati di mezzo!
Se così doveva iniziare il mio primo giorno di scuola beh, ci stavo eccome!
Me la sarei saputa cavare benissimo con quell'isterica lì, avevo
proprio voglia di dirgliene quattro!
Ed avevo proprio voglia di sfogare
contro qualcuno tutto il mio nervosismo! Un punchingBall dai capelli a
caschetto e la faccia schiacciata sarebbe andato benissimo, non potevo
chiedere di meglio!
-Falla finita! Per una stupida camicia tutte queste storie! Sei ridicola!- gridai sporgendomi da dietro la schiena del ragazzo.
-RIDICOLA A ME?! SE TI METTO LE MANI ADDOSSO TE LA FACCIO PASSARE IO TUTTA QUESTA STRAFOTTENZA, STUPIDA RAGAZZINA!-
-DAI! VOGLIO PROPRIO VEDERE!- risposi cominciando ad urlare anche io e
liberandomi dalla presa del ragazzo con gli occhiali che cercava di
allontanarmi dalla belva umana.
-Non ho nulla in contrario alle risse tra ragazze, ma non credo sia il caso di iniziare la giornata in questo..-
-ZITTO WEASLEY!- lo ammonì la pazza infliggendogli una nuova
scarica di cazzotti. -E TU INVECE DI FARTI DIFENDERE DA QUESTO QUI...-
-IO NON MI FACCIO DIFENDERE PROPRIO DA NESSUNO!-
-Ahi..Malfoy.. Vieni a riprenderti la tua ragazza!-
Da dietro la spalla di Ronald, riuscii ad intravedere di
sfuggita la persona a cui si stava rivolgendo: un ragazzo biondo
con i capelli gli
ricadevano davanti al volto che se ne stava seduto in maniera scomposta
ad un banco in fondo all'aula a sinistra (la sezione della staza
più in ombra). Sfoggiava un mozzicone di sigaretta ad un angolo
della becca e sghignazzava come non mai insieme ad una coppia di
energumeni dall'aria non troppo intelligente.
- Weasley.. come ti accaldi per la nuova arrivata...-
-Smetti di fare l'idiota, se ti riesce e vieni a darmi una mano, questa
ha perso proprio la testa!- gli rispose di rimando continuando a
cercare di placare i colpi della mia avversaria.
-che c'è non ti
basta più Lavanda ? stai cercando di accalappiartene un'altra?-
-Cosa hai detto??- il tono di Ron cambiò di botto diventando tutto fuorchè benevolo.
Strinse in una sola mano con un movimento deciso entrambi i polsi della ragazza, che continuava
a strillare nella mia direzione come un'ossessa, e se la
trascinò dietro fin ad arrivare al banco del ragazzo biondo.
-Cosa hai detto Malfoy? -
Quello in tutta risposta sghignazzò e levandosi la sigaretta con
una calma irritante dalla bocca, la spense sul banco e la gettò a
terra.
-Oh giusto, dimenticavo che con te le cose devono essere ripetute
più volte... come dimenticare- si battè una mano sulla
fronte mettendo su l'aria di chi si é appena ricordato una cosa importante.
-Voi anche che parlo più lentamente Weasley? così il tuo
cervellino ha il giusto tempo per elaborare il messaggio?-
-Ripeti quello che hai detto- scandì bene Ronald sbattendo entrambi i palmi delle mani sulla superficie del banco.
Malfoy si alzò dalla
sedia in modo da trovarsi faccia a faccia con l'interlocutore e
sputargli addosso una nuvola di fumo.
-Ti ho chiesto se stai cercando un'altra oca pronta a correre per
riscaldarti il letto, del resto come biasimarti.. deve fare freddo in
casa tua, mi é giunta voce che i tuoi per permettere a tutti voi
di ottenere uno straccio di diploma hanno dovuto fare qualche taglio economico.
Avrebbero dovuto pensarci prima di riprodursi come conigl..-
ma non potè finire la frase perchè in quel momento Ron in
uno slancio di ira lasciò andare bruscamente il carlino e lo prese per la
cravatta della divisa scolastica costringendolo ad alzare la testa ad
incorciare i suoi occhi.
-Che c'è Weasley, mi vuoi picchiare?Accomodati pure, ma
ricordati che basta che mi sfiori con un dito e io ti faccio
sbattere fuori di
qui a calci in culo, mio padre non vede l'ora di darti il ben servito.
Ricordati Weasley, dacci solo una scusa, un'altra volta...-
Quelle parole che non capii ebbero effetto immediato sul ragazzo che
allentò la presa e distogliendo lo sguardo arretrò di
qualche passo.
-Patetico..-sussurrò Malfoy risistenandosi al meglio la cravatta e facendo scaturire le risa dell'ala
sinistra della classe a rompere il silenzio teso che era calato da
qualche minuto.
-Buongiorno ragazzi-
Una voce altera seguita da uno sbattere della porta dell'aula,
mise in fuga tutti gli studenti rimasti ad assistere con il fiato
sospeso, alla discussione dei due.
Fu un attimo, tutti corsero ai loro posti rispondendo al saluto della professoressa.
Io, invece, me ne rimasi come una cretina al centro dell'aula, non sapendo cosa fare esattamente.
La donna si accomodò alla cattedra ed aprì il registro
prima di scoccare un'occhiata alla classe che si fermò su di me, scrutandomi da capo a piedi.
-E tu chi sei?-
-Oh, ehm.. buongiorno professoressa, mi chiamo Hermione Granger e sono nuova. Avrei dovuto venire ieri ma.. -
-Oh, sì, sì, certo, la nuova studentessa.. immagino
avrà già conosciuto la classe..Dunque vediamo-
mandò il suo sguardo in giro per l'aula per poi tornare a
soffermarsi su di me. -Non c'è nessun banco in più, non
pensavamo saresti venuta dopo aver disertato il primo giorno-
Sorrisi, ma lei non fece altrettanto, anzì, si premurò di
tener ben serrate le labbra a disegnare una perfetta linea retta.
-Si accomodi là infondo, vicino alla signorina Parkinson-
Mi girai a cercare il volto della mia nuova compagna di banco ed
inorridii nel vedere di nuovo lei con il braccio alzato che si lagnava
della decisione presa della professoressa.
-Ma professoressa! Questo é il posto di Dafne!-
-Non credo di vedere la signoria Greengrass in aula-
-Ma potrebbe essere in ritardo, o al bagno-
-Non intendo sentire ulteriori obiezioni, signoria Parkinson. Sono le
8.30 e la signorina Greengrass ancora non é in aula, il che
significa che se si dovesse presentare ora sarei costretta a rimandarla
a casa, quindi la prego di non replicare ulteriormente e faccia
accomodare la signorina Granger al suo posto, per domani provvederemo a
chiedere un nuovo banco. Ah, e vorrei ricordare alla classe-
continuò scoccando uno sguardo allusivo agli ultimi banchi -che
é severamente vietato fumare in ambienti pubblici, primi fra
tutti quelli scolastici, quindi rammento a chiunque abbia fatto
uso di nicotina in quest'aula - Malfoy si sbrigò a
collocare un piede sul mozzicone di sigaretta ed a trascinarlo fin sotto
al banco -che ci saranno sanzioni cospicue ai danni dell'incauto. Mi
auguro di non dovervi ripetere più le stesse cose- conluse
perentoria tornando a guardare il registro.
Durante il discorso mi diressi incerta verso la mia nuova postazione.
Mi sedetti e cercai di liberare la mia porzione di banco dalle numerose
boccette di smalto sparpigliate qui e lì ma, nonappena sfiorai la
prima, la mia adorata compagna di banco si affrettò a cingere tra
le braccia il più possibile sussurrandomi velenosamente
-non
toccare la mia roba, sudicia paesana!-.
Ragazze,
so che il capitolo é breve.. ma questo periodo é un po'
stressante e nonostante sia passato più tempo del dovuto non
sono riuscita a crearne uno più ricco di particolari.
Non riesco a ringraziarvi
singolarmente.. (avevo scritto tutti i ringraziamenti ma per uno
spiacevole errore ho cancellato tutto ed ora vado un po' di fretta)
.... cmq un grande GRAZIE a Tanna, MaKiCo, Cosmopolitan,
Sognatrice94, Ekija89 e Nabiki93 che hanno recensito lo scorso
capitolo.
Grazie anche alle persone che mi hanno aggiunto tra i preferiti e alle seguite!
Prometto che il prossimo capitolo sarà più lungo.. probabilmente però arriverà dopo il 26 Feb...
BACIONI A TUTTI!
helene
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Capitolo 6 *** il mio primo giorno di scuola 3 ***
Un nuovo college per Hermione Granger 6
Ragazze/i buon giorno.
Porto un ritardo di più di un mese e me ne rammarico.
Posso solo dirvi che il periodo non é stato dei più
leggeri e con il rinizio dei corsi di tempo per trarre un sospiro di
sollievo non ce n'era neanche l'ombra...
Erano state tre ore interessanti nelle quali avevo scoperto che la
professoressa si chiamava McGranitt e che la materia da lei insegnata
era letteratura inglese, una delle mie materie preferite.
I minuti erano volati, avevo preso pagine su pagine di appunti e neanche lo
stridere dell'uniposca rosa shocking della Parkinson (stava tracciando una
linea di demarcazione tra le nostre due porzioni di spazio) era
riuscito a distrarmi più del dovuto.
La campanella che annunciava l'inizio del mio primo quarto d'ora di
ricreazione nella nuova scuola aveva appena finito di risuonare.
Guardai
soddisfatta i miei appunti e tirai un sospiro di sollievo quando Pansy
(così si chiamava, era scritto ovunque sul banco) si alzò sdegnosamente
dalla sedia per andarsi a lamentare dalle sue odiose amiche della
disgazia che le era piombata tra capo e collo.
Aveva
passato tutto la lezione a sbuffare e ad allontanare le sue cianfrusaglie
da me, neanche fossi una portartice di qualche contagiosa malattia.
Me ne rimasi immobile a guardare il quaderno chiuso ed a contemplare
l'idea di rimanermene seduta per i seguenti 15 minuti, ma i miei
pensieri vennero interrotti da una visita totalmente inaspettata ed indesiderata.
-Bene, bene, bene... quindi saresti te la nuova protetta di pel di carota?-
Inspirai ed espirai rumorosamente prima di alzare gli occhi sul mio gentile interlocutore.
Il biondo, che se ne stava, affiancato dai suoi degni compari che avevano
messo su l'espressione più ebete che avessi mai visto prima (era
forse l'unica del loro repertorio?), in piedi di fronte
al mio banco con impresso sul volto quell'odioso ghigno che in pochi
minuti avevo già imparato ad odiare.
Prese il mio blocco dei miei
appunti (inutile dire che del permesso se ne era altamente fregato)
e cominciò a rigirarselo tra le mani prima di decidersi ad
aprirlo e soffermarsi sulla prima pagina.
-Potresti rendermelo, gentilmente?.. -
-Non credo che tu abbia fretta di andare da qualche parte-
-Sì, invece dovrei..- professoressa, presidenza,
segreteria, bar, bagno.. bagno sì, bagno -Dovrei andare in
bagn..-
-Che razza di nome é Hermione?- tagliò corto lui.
Tasto dolente, dolentissimo.
-Sbaglio o il tuo nome é Draco?-risposi secca.
Se c 'era una cosa che mi scocciava era la gente che aveva qualcosa da ridire sul mio nome che dal mio canto adoravo.
Il ragazzo sbuffò ripoggiando (lanciando forse é il
termine più appropriato) il quaderno con disprezzo sul banco.
-Hai qualcosa da dire a riguardo? -
-Beh niente niente di particolare effettivamente.. mi sembrava solo tanto buffo sentirmi chiedere che razza di
nome fosse il mio da una persona che ne porta uno molto più
bizzarro.. - risposi per nulla intimorita dal suo sguardo glaciale.
I faccioni tondi dei due energumeni si contrassero in smorfie divertite.
-E ora se non ti dispiace ho da fare- conclusi riponendo il blocco nella borsa ed
alzandomi senza degnarlo di uno sguardo.
-Che cosa? Tu.. come.. come ti permetti.. non hai idea di chi sono io..non puoi.. e smettetela voi due-
Sentii i due lamentarsi, forse di un colpo inflitto a tradimento per costringerli a smettere di sghignazzare.
Sorrisi, non potei fare a meno di sorridere soddisfatta, anche se mi
rendevo
conto che inimicarsi buona parte della classe in appena tre ore di
lezione era da primato (contando che per la maggior parte del tempo me
ne ero rimasta seduta zitta e buona)., se l'avessi raccontato a
Margaret e Patty non mi avrebbero mai creduto.
Senza sapere esattamente dove dirigermi imboccai il corridoio e dopo qualche passo mi appoggiai sospirando ad un termosifone.
Già me la sentivo mia madre " Tesoro devi socializzare, hai
bisogno di farti nuovi amici, smettila con quel broncio e fai un bel
sorriso una volta tanto".
Ehhh sì mamma, fosse facile..
-Hermione, Hermione!-
Spalancai improvvisamente gli occhi che avevo chiuso in balia dei miei pensieri, quella non era la
voce di mia madre, ne tanto meno semplice frutto della mia immaginazione.
Mi voltai in direzione della voce e vidi due ragazzi corremi incontro.
-Cavolo, sei stata grande!-
-Dovevi vedere con che faccia é rimasto! ahah starà ancora là a chiedersi come possa essere successo!-
-Si é fatto mettere i piedi in testa dalla nuova arrivata, e davanti a tutta la classe-
-Giorno memorabile per Malfoy, memorabile davvero!-
Ronald e l'altro ragazzo con gli occhiali (di cui non sapevo ancora il nome) mi avevano raggiunto trafelati insieme
ad un'altra ragazza molto carina da capelli rossi e lunghi, fermati di lato da
una graziosa mollettina nera.
-Beh, allora ora ne fai parte anche te- disse Ron ansimando leggermente e porgendomi la mano.
Lo guardai confusa.
-Parte di cosa?-
-Del nostro club: "odiamo tutti insieme Draco Malfoy",.Effettivamente stavo cercando un nome diverso.. Oramai il numero dei
membri sta diventato sempre più cospicuo, ci vuole qualcosa di
più d'impatto- spiegò
con aria seria mentre il ragazzo dagli occhiali tondi annuiva con fare sussiegoso.
-Ma io non lo odio..-
-Oh, ma si che lo odi, o almeno imparerai a farlo.. siamo qui per indirizzarti sulla retta via!-
Sorrisi stringendogli la mano che continuava a porgermi.
-Sei stata grande davvero, il nome é il suo punto debole!- (allora una cosa ce l'avevamo in comune..)
-l'hai
colpito dritto al cuore! cavolo, dovevamo fargli un foto,vero Harry? spero che la
sua faccia sconvolta mi rimanga ben impressa nella memoria.-
-Beh, comunque, visto che qui nessuno si degna di farlo, mi presento da
sola. Piacere, mi chiamo Ginny, sorella e ragazza- si intromise la studentessa
indicando prima Ron e poi Harry.
-Oh, tanto piacere, Hermione, sono nuova..-
-Sì, so già tutto... per loro due ora sei un mito-
-RONNINO, RONNIE DOVE TI SEI CACCIATO!-
Ronald sobbalzò prima di girarsi e constatare che la sua ragazza, di cui si era totalmente dimenticato,
lo stava chiamando a gran voce facendosi largo tra le folle di studenti
che si erano riversati nel corridoio.
-Oook ragazzi, il dovere mi chiama. Tu hai tutta la mia ammirazione-
aggiunse indicandomi un'ultima volta, poi accennò un segno di
saluto alla sorella e all'amico, si girò e corse in direzione
delle urla sguaiate. ("Lav sono qui, non urlare!")
-Disgustoso-
-Eddai Ginny, dagli una possibilità- disse il moro circondandole le
spalle con il braccio - Penseranno la stessa cosa di me e te-
-Ma figurati, noi non siamo così, così.. - alzò
gli occhi al cielo come a sperare di poter leggere sul soffitto una
parola abbastanza raccapricciante da descrivere la sua visione della
coppia - rivoltanti-
-Ma dai!-
-Noi non siamo rivoltanti! Te che ne pensi Hermione?-
-Ehm.. non potrei dire.. vi conosco solo da qualche minuto, oh con
questo non voglio dire che mi date l'impressione di essere rivoltanti,
assolutamente- mi affrettai ad aggiungere vedendo le sopracciglia della
ragazza corrucciarsi leggermente.
-Comunque non mi sembra di essermi presentato prima, piacere il mio nome é Harry Potter-
-Harry Potter? questo nome mi ricorda qualcosa..- dissi socchiudendo gli occhi e scrutandolo attentamente.
-è..già... immagino...- rispose il ragazzo leggermente
imbarazzato portando una mano alla fronte e sistemandosi i capelli in
modo da coprire qualcosa, ma il gesto non mi sfuggì. Notai
distintamente un taglio rosato sotto i capelli disordinati.
-Quella cicatrice..sbaglio o é a forma di saetta?-
-ehm..la cicatrice.. ecco..-
Ginny, ancorata al braccio di Harry, sorrise al suo imbarazzo.
-MA CERTO!- esclamai sorpresa portando le mani alla bocca -Tu sei Harry
Potter, certo! la cicatrice.. ovvio.. come ho fatto a non riconoscerti
prima..-
-Forse perchè non mi hai mai visto?-
-Beh, sì, ma era ovvio.. tutti sanno chi sei! Tutti sanno chi
é Harry Potter..Non pensavo ti avrei mai conosciuto!diamine Harry Potter!-
-Addirittura..-
-la cicatrice.. avrei dovuto arrivarci subito..- rimuginai tra me e me.
-è buffo come avvolte le disgrazie possano diventare un simbolo- intervenne Ginevra con il suo tono allegro.
-Approposito, forse la domanda sarà indiscreta, ma.. come é successo?-
-La cicatrice dici? oh, é una lunga storia, non credo ti interesserebbe..-
Ginny gli diede una gomitata sulle costole.
-Dai, Harry, di ad Hermione come ti sei procurato la tua cara cicatrice-
-è un evento doloroso da ricordare, preferirei..-
-Se ti causa problemi non fa niente, non sono così curiosa..-
-Non ti preoccupare Hermione, sono sicura che Harry muore dalla voglia di dirtelo, vero amore?-
Scusatemi per il capitolo tagliato bruscamente, ma devo rivedere un paio di cosette della seconda parte.
Ringraziamenti:
Alle 5 splendide lettrici che continuano a seguirmi e recensirmi:
Tanna: anche questo capitolo
é un po' corto e tagliato a metà, però il seguito
arriverà tra molto poco, giusto il tempo di perfezionarlo un
pochino, mi raccomando non perdertelo! ^^
Ekija89: ecco finalmente il
tanto sudato capitolo. Ovviamente doveva essere tanto più lungo,
ma la seconda parte purtroppo devo rivederla bene, cmq la
posterò al più presto. è sì, anche qui Ron
non scampa alle grinfie di Lavanda, ma vedrai che presto le cose
cambieranno!
_cuppycake (alias
sognatrice94^^): eccola qua la nostra Ginny, apparizione breve la sua
perchè ho dovuto tagliare il capitolo rendendo anche questo
maledettamente corto (presto arriva la 2 parte però!) spero che
comunque questo frammento non sia deludente!!
cosmopolitan:é
sì, la vita per Hermione vicino a Pansy Parkinson non
sarà delle più allegre, ma fortunatamente saprà
distrarsi in altri modi (eheh)
Nabiki93: visto? l'oca-Lavanda
é sempre presente e sempre fastidiosissima ma ben presto si
leverà di mezzo !! (eheheh risata sadica!) al prossimo chap!
Ringrazio le 15 persone che hanno messo la ff tra le seguite e le 7 persone che l'hanno messa tra le preferite. THANKS
Grazie anche a tutti voi che avete la pazienza di leggere i miei scritti incompleti!
bacioni e ci risentiamo prestissimo
Hele
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Capitolo 7 *** Il mio primo giorno di scuola 4 ***
Un nuovo college per Hermione Granger. 9
Salve ragazze/i
per prima cosa tendo a specificare che ho apportato una modifica alle informazioni generali della ff.
Questa é una OOC
perchè purtroppo, per quanto riguarda i caratteri dei personaggi,
non riesco ad attenermi molto alla linea portata avanti dalla Rowling..
lo vedrete in questo chap per Harry... sarà il fatto che la sua
situazione familiare é un tantinello differente?
BAH.. cmq a me viene fuori così quindi...
Enjoy
- Ok, ok...se proprio vogliamo raccontare questa storia raccontiamola-
-e raccontiamola..-
-si, infatti raccontiamola..-
-Non la stai raccontando..-
Harry sbuffò e si appoggiò vicino a me sul termosifone. Si tolse
gli occhiali con fare stanco e li pulì lentamente con un lembo del maglione,
poi, constatando l'accuratezza della pulizia li rinforcò e si
volse in mia direzione emettendo nuovamente un lungo e sommesso sospiro.
Il piede di Ginevra, nel frattempo, aveva cominciato a battere impaziente sul pavimento.
Non riuscivo a capire se mi stessero prendendo in giro o meno, dato le loro espressioni contrastanti.
-Un incidente, incidente d'auto- esordì con voce quasi rotta
il ragazzo -Ero piccolissimo, avevo si e no un anno però
quelle immagini sono vivide nella mia memoria come se fosse
successo ieri, e i miei..-
-HARRY!-
-Oh beh.. é durata finchè é durata-
dichiarò incrociando le braccia dietro la testa ed evitando accuratamente lo
sguardo irato della morosa.
-Smetti di dire scemenze e racconta la storia vera!-
-Ma questa é decisamente più d'effetto Ginny.. -
Continuavo a spostare lo sguardo da l'uno all'altra senza sapere cosa pensare.
Harry Potter, chi era lo sapevo benissimo.
La storia dei suoi genitori era sulla bocca di tutti.
I Potter erano forse la famiglia più ricca d'Inghilterra,
proprietari di centri commerciali, fast food, ristoranti, biblioteche,
locali...insomma metà della grigia città era di
loro dominio e l'emblema indiscusso dell' immenso impero
era proprio la fantomatica cicatrice che il loro amato figlioletto portava stampata in fronte.
La linea zigzagante era un simbolo in cui difficilmente riuscivi a non incappare a Londra.
Svettava su qualsiasi tipo di insegna, vetrina, copertina o addirittura tovagliolo marcato Potter.
Giravano mille voci su come il bambino si fosse procurato quel taglio,
ma i parenti più stretti si erano accuratamente premurati di
mantenere un alone di mistero circa l'evento.
C'era chi diceva che il pargolo fosse stato rapito da criminali senza
scrupoli che, pur di affrettare i tempi per ottenere l'ingente
riscatto richiesto, avevano vessato il piccolo
indifeso; altri invece, assicuravano fosse stata opera di un folle
dipendente dei genitori il quale, in preda ad un raptus di follia in
seguito alla comunicazione di un licenziamento improvviso, l'aveva
ferito volontariamente sfregiandolo con un tagliacarte (mi pare si
chiamasse Riddle qualcosa). Le ipotesi erano tante e sempre più
improbabili, ma nulla di certo si sapeva sull'origine della lesione.
Non avrei mai potuto immaginare che di lì a poco avrei scoperto
l'arcano, anche perchè ero convinta fosse stato dichiarato
segreto di stato.
-sono caduto dal girello... -
La rivelazione mi prese alla sprovvista.
-Cosa?-
-Sono caduto da girello..- ripetè il ragazzo più
lentamente guardando il soffitto con le braccia ancora incrociate
dietro la nuca.
-Caduto dal girello?-
-già..caduto dal girello, si é ribaltato, hai presente
com'è fatto un girello? stavo cercando di prendere qualcosa e
sbaam, mi sono trovato faccia a terra in una pozza di sangue, forse
avrò sbattuto su un cubetto, non lo so... non mi é stata
mai spiegata tanto chiaramente questa storia..-
-Caduto dal girello? caduto dal ... AHAHAHAH-
-Guarda che é stata un esperienza ugualmente dolorosa, un po' di rispetto! potresti ferire la mia sensibilità-
-Oddio scusami, ma é tremendamente divertente!-
-tremendamente imbarazzante... generalmente preferisco
raccontare la storia dell'incidente d'auto, fa tutto un altro effetto sulle
ragazz..
AUCH.. ma Ginny..- la rossa aveva appena inferto un potente pugno sulla
spalla del malcapitato per poi tornare a puntare le mani sui fianchi. Aveva
proprio l'aria di una tipa che si fa rispettare.
-Anche a me inizialmente aveva raccontato quella stupidagine- mi disse
senza però smettere di puntare minacciosa il suo ragazzo - ma
da due
mesi a questa parte la storia del "bambino sopravvissuto magicamente ad
un tragico incidente mortale" ha smesso di divagare per la scuola- poi
rivolegendosi a me e cambiando totalmente espressione (che divenne dolce e sorridente) -sai
é da due mesi che stiamo insieme..-
-Sì, ok,ok ora sappiamo la verità e siamo tutti
contenti.. ma che sia una cosa che resti tra noi. La storia del girello
é ancora per pochi
eletti e sarei felicissimo se evitassi di spargere la voce..
soprattutto alle serpi..-
-Le serpi?- feci eco asciugandomi con una mano le lacrime uscite per il troppo ridere.
-L'ala sinistra della nostra dolce classe, quella buia e tenebrosa-
Ginny rise divertita.
-c'è proprio poco da ridere, stai attenta
te che stai vicino alla Parkinson.. portrebbe iniettarti il suo veleno
mortale-
-Quindi la Parkinson, Malfoy e gli altri..-
-Sì, tutta gente da evitare accuratamente, mi raccomando, non farti influenzare!-
Allora non era stata una semplice impressione, beh questo sì che era un sollievo..
-approposito... visto che siamo in ambito di rivelazioni- azzardai -per caso tira una brutta aria tra Malfoy e Ronald?-
-Cos'ha fatto?- esclamò Ginny rivolgendosi allarmata ad Harry.
-Niente... si é solo un po' innervosito..- tentò di tranquillizzarla lui con un tono pacato.
-Gli ha messo le mani addosso?-
-Ehm...-
-Ecco, lo sapevo, é un cretino! perchè non riesce a mantenere la calma! mi toccherà dirlo a mamma..-
-Ginny é tutto ok, mantieni la calma anche te perfavore, non
é successo niente. Sai com'è fatto Malfoy, si diverte a
stuzzicarlo, ma non é successo niente..-
-Lo so che dovrei restare calma, ma dopo quello che ha detto Lucius a mio padre..-
-è tutto apposto, parlerò io con Ron..-
-Intanto é inutile parlare con quell'idiota, non ascolta
nessuno.. oh Hermione, non credo proprio sia il caso di parlare di
questa faccenda- concluse la ragazza che sembrava trovare molto
interessanti le piastrelle del pavimento.
-Te lo dirà lui se vorrà, ma perfavore non tirare fuori l'argomento, ok?-
-Sì certo, scusatemi ..-
Restammo qualche altro minuto a parlare del più del meno e i due
tentarono in ogni modo di portare la conversazione il più
lontano possibile dall'argomento top secret.
Al suonare della campanella Ginny si congedò da noi in fretta e
furia (-Scusatemi.. Piton..- spiegò come se quelle poche parole
bastassero a giustificare la sua fuga), scoccò un bacio ad Harry
e ci lasciò soli correndo in direzione della sua aula con i
capelli rossi che svolazzavano qui e lì.
Alla mia aria interrogativa Harry rispose semplicemente -Oh, é il nostro professore di chimica..capirai da te-
Varcando la porta della classe e notando che almeno una decina di
sguardi tutto fuorchè amichevoli mi erano puntati contro mi
tornò alla mente la storia delle serpi e dell'ala della
classe buia e tenebrosa, cavolo se era vero.
Prendendo posto a fianco della Parkinson stetti ben attenta a
mantenere le distanze... fosse vero anche quel dettaglio, certo
era che non ci tenevo a morire prima dei diciotto.
*
-Sono a casa!-
-Oh caro, é tornata Hermione- trillò mia madre prima di venirmi a salutare avvolta nel suo grembiule da cucina.
-Come é andata amore? tutto bene? hai fatto nuove amicizie?-
Sospirai, potevo sperare anche solo lontanamente di scampare al terrificante terzo grado della mia mammina? MAI E POI MAI.
Tano valeva accontentarla.
- Tutto bene mamma..- dissi cercando di darmi un'aria convinta e
spontanea - ho conosciuto tanta gente nuova- continuai andando a dare
un bacio a mio padre, seduto in salotto. - Ho incontrato una ragazza
che avevo conosciuto qualche giorno prima per Londra- alzai un po' la
voce per farmi sentire, ma mia madre ci aveva raggiunto sulla soglia
della stanza e ci guardava curiosa appogiata allo stipite della porta.
Sorrise.
- é molto simpatica, ci siamo sedute vicine... poi mi ha
presentato dei suoi amici ma quello che mi ha colpito più di
tutti é un ragazzo, si chiama Draco, mi ha riempito di
complimenti, soprattutto per il mio nome- abbandonai la borsa sopra il
divano per poi sedermici anche io continuando a guardare i miei
genitori che sembrava pendessero dalle mie labbra. - Poi beh.. ho
conosciuto anche altri ragazzi, uno si chiama Harry...Harry Potter
mamma- (qui mia madre emise un gridolino) -é sì, deve
essere proprio una scuola di prestigiosa se é frequentata dal
figlio del più ricco magnate di Londra.. e poi un altro ragazzo,
si chiama Ronald... beh, lui é particolare..-
-Che intendi per "particolare" cara? -
Particolare.. era la sola parola che mi era venuta in mente per descrivere quello strano ragazzo.
Chissà quali erano i problemi che affligevano sua sorella
e lo vedevano protagonista...era un violento forse? eppure con me era
stato così gentile.
Mi persi un attimo a guardare il fuoco che crepitava nel camino, era solo settembre ma faceva già così freddo.
- Tesoro?-
-Oh, sì, e poi i professori sono fantastici, oggi abbiamo avuto
tre ore di letteratura inglese, due di geografia astronomica e una di
anatomia, sembrano veramente competenti-
Mia madre e mio padre si scambiarono uno sguardo soddisfatto.
-Lo sapevo tesoro che saresti andata d'accordo con tutti, e tu che non volevi darci retta!-
Già, pensai, che sciocca eh?
*
Appena giunta nella solitudine della mia camera silenziosa andai decisa
al telefono, avevo bisogno di raccontare a qualcuno come era andata
veramente e soprattutto avevo bisogno di sapere.
-Hermione? allora come é andata racconta tutto-
-Ciao Maggie!-
-Dai, dai.. qui siamo tutte e due ansiosissime di sapere come é andato il tuo primo giorno di scuola-
-C'è anche Patty da te? cavolo ragazze, mi mancate tantissimo!-
-Anche te! ma non ci tenere sulle spine!-
-Beh, é andato, ho conosciuto qualcuno di simpatico, ma niente di che. Le ragazze sono tutte odiosissime e..-
-E i ragazzi..?-
-pure!- esclamai convinta - forse ad eccezione di due che... ma ditemi di voi? qualche novità a scuola?-
Sapevo bene cosa volevo sentirmi dire...
-Beh Hermy oggi é successa una cosa e c c e z i o n a l e!- (-ma proprio eccezionale- sentii farle eco Patty)
-Cioè?-
-Simon!-
-Cosa? cosa ha fatto?-
-è venuto in classe nostra!- esultò quasi la mia amica.
-E a fare cosa?-
-Non lo so... -
-Come non..-
-Si é semplicemente affacciato e ci ha anche salutato- (-Salutato!-)
-E.. e vi ha chiesto qualcosa?-
-No, ma ci ha salutato!-
-e basta?-
-Come e basta! sicuramente é venuto ad assicurarsi che te non c'eri..-
-Ma é ovvio che non c'ero! gliel'ho detto che sarei partita..-
-Avete parlato?-
-è?-
-L'hai chiamato? -
-Io veramente..-
-Hermione, non dirmi che hai il suo numero da mesi e che non l'hai mai chiamato-
-Prima di tutto detto così sembra che é passato chissà quanto tempo! Sono passati solo - uno, due.. tre -quasi tre mesi, e allora?-
-Allora lui si sarà già
dimenticato di te! Hermy cavolo, datti una mossa! ieri l'abbiamo visto
con il capitano delle cheerleader! Su, riprenditi ciò che
é tuo!-
-Ma lui non é..-
-Na, na, na.. non ci siamo Hermy!
Chiamalo! Non farti scappare un' occasione del genere.. a meno che
lì a Londra ci sia qualcuno di meglio, e lo dubito fortemente,
datti una mossa!-
Pensavo che chiamando le mie amiche avrei trovato conforto e pace.
Mi sbagliavo.
Dal momento che riattaccai l'angoscia mi pervase.
Chi era la cheerleader? cosa voleva da Simon?
Si era già dimenticato di me?
Come dargli torto del resto!
Dovevo riprendermi ciò che era mio, e dovevo farlo ora.
(incredibile come Margaret riusciva ad inculcarti in testa le sue idee)
Mi diressi spedita al primo cassetto del comodino, ne estrassi lo scrigno ed il foglietto sgualcito.
Lo richiusi ma subito dopo lo riaprii, presi la foto del ragazzo della mia vita, gli diedi un bacio e la richiusi dentro.
Presa da non so quale euforia digitai in fretta e furia le dieci cifre ed attesi con il cuore in mano.
Tu tu tu...
Ok, forse stavo facendo una stupidaggine, dovevo smetterla con questa fissazione per Simon...
Tu tu tu..
Dopotutto ora stavamo a centinaia di chilometri di distanza, valeva la pena continuare ad ammorbarsi con questa storia?...
Tu tu tu..
E poi neanche rispondeva! Per quello che ne sapevo il numero poteva anche essere falso, quello str..
-Pronto?-
Oh cazzo.
Eccomi di nuovo qui! Non c'ho messo tanto, visto?
Ora che ho tutto questo tempo eeeeeeehhh...
2 cosette prima di passare ai ringraziamenti veri e propri.
La cicatrice di Harry-->
ok, forse é un po' troppo demenziale la storia del
"girello-cattivello" (come mi é uscita questa XD) però
boh.. mi sembrava un classico.
(-Come ti sei squarciato la fronte?- -Sono caduto dal girello!-
non vi sembra un classico anche a voi?? boh, l'avro sentita da qualche
parte!) ma la parte più inverosimile é forse quella
del cubetto acuminato che riesce a disegnarti una perfetta saetta in
fronte.. ma dopotutto questa potrebbe essere una scusa inventata da
James e Lily per nascondere anche al piccolo il segreto... (se, se.. ma
a chi la voglio dare a bere.. -.-'')
Il nome di Hermione-->
a me é sempre sembrato un nome un po' strano per una
ragazzina... (come anche Draco del resto, ma quello mi sa che é
un difetto di famiglia ...vedi Scorpius) però devo confessarvi
che anche io condivido la sensibilità di Hermione per il suo
nome. Il mio, di nome, é Hélène.. un nome
totalmente banale se si considerano quelli di oggi (Natan Falco,
Chanel, ecc ecc) la sua unica particolarità é quella di
essere un nome francese e quindi avere una sua particolare pronuncia...
Beh, vi assicuro che ne ho sentite di tutti i colori, e dopo una, due,
tre volte che alle presentazioni ti senti rispondere -Cheeee??- vi
assicuro che i nervi saltano... quindi tutto ciò per dire che
era una nota autobiografica! ^^
Ringraziamenti:
Cosmopolitan:
Buongiorno ma chère! visto?? non aggiorno per mesi e poi in una
settimana 2 aggiornamenti (grazie Helene... era lo stesso capitolo -.-)
Niente novità tra Ron ed Hermione in questo chap.. forse
sì, sono un po' lenta.. dovrei porprio farli muovere! ^^
Emmawatson:
we! Grazie mille sia per la recensione che per i preferiti! mi rendi
veramente felice! Sono contenta che la storia ti piaccia.. non é
stato un capitolo molto Ron/Hermione ma spero (perchè neanche io
lo so ancora) ci saranno presto delle super novità!
Tanna:
visto? il seguito é arrivato prestissimo! e spero
che per la pross settimana arriverà anche il nuovo chap! Mi
impegno, giuro!
_cuppycake:
grazie infinite per i complimenti... mi farai arrossire^^ perchè
taglio sul più bello? mi sa proprio che é una mia
prerogativa.. anche in questo capitolo del resto.. :P
MaKiCo: ciao
Maki! no, non era un'accettata in fronte, ma la demenzialità
é più o meno allo stesso livello! Per quanto
riguarda il nome credo che quello per me sia un fatto autobiografico..
(come ho spiegato prima). Il mio nome (Hélène) a mio
parere non é un nome "strano" o difficile da pronunciare.. ma
non so perchè quasi tutti lo storpiano.. quindi mi sento molto
solidale con Hermione. Figurati per la recensione.. quella shot mi
é piaciuta tantissimissimo! p.s. grazie per i complimenti!
Grazie alle 9 persone che mi hanno aggiunto ai preferiti !
Grazie alle 16 persone che mi hanno tra le seguite!
E ovviamente grazie a chi legge!
Alla prossima
Hélène ^^
|
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Capitolo 8 *** Lezione di nuoto 1 ***
Un nuovo college per Hermione Granger. 8
Lezioni di nuoto...
-Pronto? Pronto? ma c'è qualcuno? Pronto ?-
Cavolo,cavolo,cavolo.. Hermione, dì qualcosa, dì qualcosa!
-Sì..pr-pronto..- balbettai quasi senza fiato, la mia
gola si era irrimediabilmente seccata. Provai a deglutire ma sembrava
che i muscoli adibiti alla funzione avessero dichiarato un improvviso sciopero.
-Con chi parlo?-
-Ehm.. sono.. Her.. ehm..-
-Mi scusi? non ho capito, la sento molto piano, potrebbe parlare più forte?-
-Her.. herm..-
-Non la sento..-
- SONO HERMIONE!- urlai per poi portarmi una mano alla bocca.
-Hermione?-
-Oh sì... ehm.. scusami é che.. il telefono.. il telefono
funziona male, sì, funziona proprio male, malissimo! Allora,
tutto
ok?- risposi con il tono più noncurante che la mia voce tremula
permetteva.
-Ah.. Hermione che sorpresa! ciao-
-C-ciao, allora, c-come va?- 'stupida, gliel'hai già chiesto prima! ' mi rimproverai tra me e me.
-Ora che ti sento decisamente meglio! Ma che fine avevi fatto? aspettavo questa chiamata da mesi!-
Respira, respira..
-Oh, ecco, scusami davvero ma sono stati mesi di fuoco, a malapena
avevo tempo per respirare- risposi mentre mentalmente scandivo parola
per parola il discorso che mi ero preparata da mesi in vista di
quell'occasione.
-E non hai avuto neanche un secondo per pensare a me? sei crudele..-
Ah, se solo sapesse che lo pensavo sia di giorno che, sopratutto, di notte.
Presi a camminare nervosa lungo il perimetro della mia stanza.
-Io veramente... ti ho pensato molto- sussurrai imbarazzata.
-Davvero?-
-Sì.. qualche volta..-
-Qualche volta o molto?-
-più di qualche volta..-
-Eheh piccola Hermione..-
Piccola? PICCOLA? oddio un mancamento.
Mi misi seduta sul letto per guadagnare una posizione che mi avrebbe assicurato la stabilità dato che,
ne ero più che certa, le mia gambe in quel momento non potevano farlo.
-Allora, che mi racconti?-
-Oh beh... Londra é fantastica, la scuola eccezionale e ...-
-C'è qualche bel ragazzo?-
-A dire il vero intendevo per la qualità delle lezioni, sai i professori sono veramente qualificati e..-
-Quindi non ci sono bei ragazzi che ti importunano e che sarò costretto a venire a picchiare?-
-Ahahah, no, nessuno- risposi rilassandomi e abbandonandomi con la
schiena sulla superficie soffice del mio giaciglio. Non mi era mai
sembrato morbido come in quel momento.
-Beh meno male, anche se forse però lo preferivo, sarebbe stata la scusa adatta per venirti a trovare-
Ma in quell'esatto momento le parole di Margaret mi tornarono alla
memoria, facendomi rinsavire da quella piacevolissima sensazione nella
quale la mia testa aveva cominciato ad alleggiare come
un palloncino.
Mi misi nuovamente ritta a sedere.
-E la cheerleader?-
-Chi?-
-La cheerleader, quella bionda..-
-Cosa centrano le cheerleader ora? e poi sono quasi tutte bionde...-
-Il capitano, mi hanno detto che ti hanno visto con il capitano..-
-Chi te l'ha detto?-
-Oh, ehm..-
-Le tue amiche vero?-
-Beh, anche se fosse, cosa vole.. ehm cosa ci facevi con lei?- noooo.. così suonava veramente malissimo!
-Sarai mica gelosa anche te, piccola Hermione?-
-Io? noo..-
-Ah, beh peccato.. comunque é una mia
amica, Samantha... niente di più se ti dovesse interessare-
Arrossii.
Quando, ancora con l'orecchio incollato al telefono, il familiare tu tu tu
mi assicurò che dall'altro capo ormai non c'era più
nessuno, pigiai il tasto adibito alla chiusura della chiamata e rimasi
a fissare trasognata il display illuminato.
Sicuramente ero stata sciocca a non chiamarlo prima, forse ero stata
impulsiva a tirar fuori a quel modo la storia della cheerleader, ma
per lo meno ora sapevo che il mio Simon non si era dimenticato di me,
anzi, mi pensava ancora, aspettava la mia telefonata e soprattutto era
geloso.
Geloso, Simon geloso di me... non ci potevo credere!
Continuavo a ripetermelo per evitare di dimenticarlo, ma infondo, come avrei potuto!
Oltretutto aveva promesso che il giorno seguente mi avrebbe chiamato
lui perchè si sentiva in colpa per avermi fatto spendere tutti
quei soldi al cellulare.
Beh, se vogliamo dirla tutta aveva anche ragione, dovevo aver consumato
la maggior parte del mio credito. Alla fine parlando del più
e del meno, una mezz'oretta
buona era passata (non l'avrei mai detto.. per me erano stati
solo pochi secondi).
Quindi, pensai, a questo punto perchè non
dare fondo anche alla restante metà? dopottutto dopo mesi di
inutilizzo, uno strappo alla regola si poteva pur fare, no?
Ed io morivo
dalla voglia di raccontare tutto a Marge e a Patty.
La mattina successiva mi alzai con l'umore alle stelle.
Niente e nessuno avrebbe potuto scalfirlo, neanche la Parkinson, Malfoy e tutto il resto della loro sgradevole combriccola.
Niente e nessuno avrebbe potuto scostare i mie pensieri dalla chiamata che mi spettava quella sera.
Nessuno.
*
-PISCINA??-
-sì, non lo sapevi? Oggi abbiamo lezione di nuoto- rispose con
tranquillità Ron inclinando la testa in direzione della porta
che evidentemente conduceva agli impianti.
Mi bloccai in mezzo al corridoio con aria atterrita.
-No che non lo sapevo! Sull'orario c'è scritto "Attività fisiche"-
-Appunto, piscina..-
-No, no, no, "A t t i v i t à f i s i c h e"..- scandii lentamente le
parole come se mi stessi rivolgendo ad un bambino piccolo- non avete
una palestra o che so, un campetto esterno come in tutte le suole
normali?-
-Abbiamo la palestra, un campo da basket, da pallavolo e uno da tennis, ma
abbiamo anche la piscina, si alternano- spiegò Harry
intromettendosi nella conversazione con degli occhialetti da nuoto in bella vista attorno alla testa.
-Non mi sembra per niente una buona idea- dissi stringendomi i libri
della lezione precedente al petto mentre guardavo con diffidenza la
porta dove un attimo prima era sparita Pansy.
-E perchè mai? ti vergogni?-
-No! Non ho il costume!- esclamai arrossendo.
-Oh, ma per quello non c'é problema, te lo da la scuola! Non avrai mica pensato che ti avrebbero fatto nuotare nuda!-
-Devi solo dare taglia e numero di scarpe alla segreteria, loro ti forniranno
tutto: accappatoio, ciabatte, costume, cuffia e tutto il resto- elencò Harry tenedo il conto con le dita.
Li guardai disperata .
Non volevo assolutamente mettermi in costume da bagno, senza contare il
fatto che saper nuotare forse era una delle poche cose che
ignoravo completamente!
-Beh, noi andiamo a cambiarci- disse Ron tirando fuori distrattamente una cuffia rossa
sgargiante dal borsone che portava a tracolla -Puoi andare con
Ginny a prendere la roba, loro hanno lezione con noi, approposito..
parli del diavolo- aggiunse con un cenno di saluto appena
accennato in direzione della sorella che ci stava venendo incontro sorridendo.
-Stavate parlando di me per caso- Ginny mi diede un bacio sulla guancia prima di dirigersi da Harry e saltargli al collo.
-Sì, Hermione deve prendere la roba per la piscina, se puoi
accompagnarla.. noi siamo già in ritardo- la informò
Harry scoccando un'occhiata nervosa al suo orologio.
-Oh certo.. la prima lezione di nuoto! Che bello! Sei emozionata Hermione?-
Scossi la testa continuando a stringere convulsamente i libri.
Non voglio non voglio non voglio ...era questo l'unico pensiero concreto che la mia mente riusciva ad elaborare.
-Ok, sei in buone mani noi.. ahi... ma sei impazzito?!-
Draco Malfoy, circondato dalla sua cerchia di scimmioni
dall'espressione vacua, si girò lentamente verso
Ron con un ghigno glaciale stampato sul volto.
-Oh Weasley, scusami, proprio non ti avevo visto. Sai
com'è, non faccio caso alle cose insignificanti- fece il biondo
tornano a girarsi e procedendo il suo cammino
accompagnato dalle risa sguaiate dei suoi compari.
Ron, che si stava massaggiando la spalla sulla quale Malfoy era andato
"involontariamente" a sbattere, serrò la mandibola e fece per
muoversi in direzione di quest'ultimo, ma la sorella lo trattenne
tirandolo per la tracolla del borsone e lasciando così
allontanare il biondo e tutta lo stuolo di amici che lo avvolgeva.
-Calmati Ron, non ne vale la pena- sussurrò al suo orecchio alzandosi sulle punte dei piedi.
Il ragazzo si liberò dalla presa della sorella con uno strattone
e rivolse ad Harry un grugnito che probabilmente doveva voler dire di
seguirlo.
Li guardai allontanarsi, fino a che la voce di Ginny preceduta da un
sospiro di sconforto mi riportò alla dura realtà.
-Allora, andiamo a prendere questi costumi?-
*
-Hermione hai fatto? Mancano cinque minuti all'inizio della lezione e
ti avverto che la professoressa Bumb non é di certo famosa per
la sua pazienza! -
-Ecco, ecco, ho fatto..- lanciai un'ultima occhiata scoraggiata allo
specchio dello spogliatoio cercando di tirar giù il più
possibile il costume a mio parere eccessivamente sgambato. In quella
scuola dovevano essere tutti fuori di testa, non si poteva di certo
definire quel lembo di lycra un "abbigliamento" decoroso per delle
studentesse, anche se in piscina! Ma dove diavolo ero capitata, ok, scuola prestigiosa ma..
-Hermione dai!-
Ok Hermione stai calma, andrà tutto bene, stai calma. Cercai di convincermi guardando un'ultima volta con totale rassegnazione il mio riflesso. Oramai era fatta, mi toccava.
Presi dalla panca il soffice accappatoio con le grandi iniziali azzurre
della scuola ricamate all'altezza del petto, mi ci avvolsi
all'interno stringendo il più possibile la cintura in maniera da
nascondere ogni singolo lembo di carne che riusciva ad essere raggiunto
dal tessuto, presi la cuffia di silicone (come potevano solo sperare
che i miei capelli sarebbero entrati lì dentro!?) e decisa,
mentre continuavo a ripetere il mio mantra (staicalmastaicalmastaicalma), mi diressi a passo di marcia dove Ginny mi stava aspettando.
Se devo proprio svelarvi un segreto io odiavo l'acqua, di ogni genere e
sorta: salata, dolce o clorata, per me non faceva alcuna differenza, il
punto era che la odiavo.
Detestavo la
piscina, il mare, il lago, anche i fiumi e se potevo scegliere se passare una settimana in una spiaggia
soleggiata o in un fresco rifugio di montagna.. beh, potete immaginare
la risposta, no?
Il motivo di quell'astio incommensurabile nei confronti del malevolo e
subdolo specchio cristallino era dovuto ad un episodio che credo non mi
scorderò mai, legato alla mia infanzia.
Ma questa é un'altra storia.
Deglutii prima di fare il mio ingresso in vasca.
L'odore acre del cloro arrivò prepotente alle mie narici.
Deglutii di nuovo.
La cuffia, dove con l'aiuto di Ginny ero riuscita a stipare l'enorme
massa indomabile dei miei ricci (rabbrividii al pensiero di cosa
sarebbero stati dopo), mi stringeva sulla fronte e lo sbalzo di
temperatura tra l'esterno e l'interno, mi fece girare leggermente la testa.
Sulla piscina, una vasca di 25 metri di lunghezza, aleggiava una leggera nebbiolina biancastra.
-Allora ragazze, vogliamo iniziare la lezione o avete intenzione di prendervela ancora più comoda-
-Ci scusi professoressa- si scusò Ginny trascinandomi per una
mano al cospetto dell'intera classe e della professoressa che svettava
tra il gruppo.
-Niente scuse, datevi una mossa! Entrate in corsia quattro e cinque e
iniziate il riscaldamento, oggi ci aspetta un programma aerobico!-
La classe diligente si appropinquiò in direzione dei blocchi di
partenza, ma con estremo sollievo constatai che non era necessario il
tuffo per entrare in acqua.
-Tu devi essere Hermione Granger, la nuova studentessa- mi chiese la
professoressa facendomi distogliere lo sguardo dalle corsie affollate.
Annuii.
-Nella tua scuola erano previste lezioni di nuoto?-
Scossi la testa.
-Hai mai frequentato un corso di nuoto-
Scossi nuovamente la testa.
-Sai nuotare?-
Scossi la testa con maggiore energia.
La professoressa appuntò il tutto su una specie di registro prima di alzare lo sguardo su di me e chiedermi...
-E dimmi Hermione Granger, sai parlare per lo meno?-
Continua...
Ragazze, prima di tutto
scusate per i 2 mesi di assenza, con me dovete avere una grande
pazienza soprattutto ora che é periodo di esami.
In secondo luogo mi scuso per il capitolo che forse risulterà un
tantino deludente dato che non l'ho curato più di tanto.
Mi sembra inutile fare promesse ma di sicuro per il prossimo capitolo
(che oltretutto sarebbe la continuazione di questo) non vi farò
attendere tanto o almeno non 2 mesi!
Intanto posso anticiparvi solo che scopriremo qualcosina riguardo Ron.
Ringrazio velocemente tutti i fantastici lettori che mi hanno recensito:
Cosmopolitan, _cuppycake, emmawatson, MakiCo, Ekija89, Tanna, Chamomile.
Sono vermente contenta che la vicenda della cicatrice di Harry vi abbia fatto ridere!
Ringrazio anche le 20 persone che mi hanno aggiunto alle seguite!
E ovviamente un grazie va a tutti i lettori.
A presto.
Hele
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Capitolo 9 *** Lezioni di nuoto 2 ***
un nuovo college per Hermione Granger 10A.
Ciao ragazzi,
capitolo riveduto e corretto..
anche se la linea guida è più o meno la stessa di quello
che avevo postato in precedenza.
Spero sia di vostro gradimento.
A fondo chap per i ringraziamenti!
Lezioni di nuoto 2
Oh beh perfetto, pensai,
guardando sconfortata l'enorme quantità di gomma galleggiante che la professoressa Bumb
aveva cominciato a pescare da un cestello, vicino alla porta d'ingresso
della struttura, per poi depositare sulle mie braccia tese.
-Questa, signorina Granger, é l'attrezzatura che le permetterà
di mantenere un galleggiamento costante, senza andare incontro ad alcun
rischio di sorta- spiegò spiccia continuando ad accatastare roba- cintura, tubo
e galleggianti, ovviamente lei é munita degli occhialetti da
nuoto, giusto?-
Annuiì con vigore.
-Certo- rispose senza neanche degnarmi di uno sguardo - E questo qui- proseguì tirando fuori da una tasca dei
pantaloncini una scatolina in plastica trasparente -
é un tappa-naso, lo metta sul naso, servirà ad evitare
che l'acqua le vada dritta al cervello, non è un' esperienza
piacevole, mi creda- concluse depositando l'oggetto in cima alla montagna di gommapiuma colorata sorretta dalle mie braccia.
-Bene- riprese guardando soddisfatta la mole di oggetti in equilibrio precario- direi che
é tutto. Per oggi inizieremo con esercizi semplici per le gambe. Entri in corsia uno. L'aiuterò ad indossare
la strumentazione e successivamente potrà iniziare il lavoro che
le spiegherò una volta in acqua-
Continuavo a fissarla con occhi sgranati ed impauriti.
Tutto qui? bastava imbardarsi di qualche gallegiante, buttarsi e nuotare?
Non si metteva minimamente in conto la mia paura fobica dell'acqua??
Dovevo.. cioè.. non si toccava il fondo in nessun puto, ne ero certa! Non potevano farmi questo!
-Signorina Granger?- sentii la voce della professoressa farsi
più dolce. I miei occhi erano rimasti incollati sul suo
viso, non avevo accennato a muovermi nemmeno di un millimetro, con le
braccia ancora tese di fronte mi ostinavo a dare le spalle a quello che
per me non era altro un mostro letale: la piscina.
-Signorina, deve stare tranquilla- disse la donna poggiandomi con fare
forzatamente materno una mano sulla spalla ( il che sembrò
costarle
anche parecchio) ed un sorriso che in realtà appariva
più come una smorfia di disgusto - le assicuro che non le
capiterà nulla. Entro la fine dell'anno scolastico lei
sarà in grado di nuotare alla stregua dei suoi compagni di
corso! Ed ora entri in acqua, su, alla svelta,
abbiamo un sacco di lavoro da fare-.
Di certo il tentativo di imparare a nuotare alla dignitosa età
di diciasette anni, di fronte ad una classe di nuotatori presumibilmente
esperti, era una motivazione più che valida per la Parkinson e la sua cricca di serpi, per
additarmi e deridermi.
Soprattutto se la "missione" richiedeva il doversi imbardare come un aspirante free climbing-ista.
La grossa cintura imbottita, di uno sgargiante arancione che la professoressa mi aveva aiutato ad indossare, avrebbe
dovuto avvolgermi la vita con lo scopo di sostenere il busto.
Un lungo
tubo di gommapiuma (questa volta di un acceso blu elettrico), appiglio per le braccia, aveva la funzione di permettermi di
mantenere la testa al di fuori dell'acqua, ed infine, dulcis in fundo, dei
braccioli gialli (e ripeto: braccioli) fortunatamente non del tutto
simili a quelli che si infilano ai bambini, mi avrebbero
consentito di evitare l'affogamento.
Il tutto coronato dalla presenza
degli occhialetti da nuoto (effettivamente non si sapeva bene a cosa servissero
data la completa impossibilità per la mia testa di avere un qualsiasi tipo di contatto con l'acqua) e dell'
altrettanto inutile "tappa-naso".
Seduta affianco al blocchetto di partenza
numero uno, imbottita di galleggianti e con le speranze di passare
inosservata che rasentavano lo zero, guardai afflitta i
miei compagni di corso sfrecciare leggiadri nell'acqua in un perfetto
ed
elegante stile libero.
Sapevo che da lì a poco sarei diventata lo zimbello della classe.
Immersi un piede all'interno del liquido fresco, rabbrividendone al
contatto. Mi sentivo ridicola ed avevo paura, sollevai lo sguardo
speranzoso su quella che doveva essere la mia rete di sostegno...
La professoressa aveva cominciato a marciare su e giù lungo il
bordo della piscina, osservando attentamente i movimenti ritmici di
gambe e braccia dei suoi allievi ed ogni tanto richiamandone qualcuno.
(" Signor Paciok, é
in grado di aumentare l'andatura? sta creando la fila dietro di
sè!" "Signor Goyle, se la vedo tagliare nuovamente gli ultimi
cinque metri della vasca sarò costretta a prendere provvedimenti!").
Mi faceva paura anche lei a dir la verità, non mi sarei mai
sognata di contrariarla, non sembrava di certo quella che si può
definire una persona affabile e dalle occhiate fulminanti che mi lanciava di tanto
in tanto, avevo come l'impressione che mi stesse "incoraggiando" ad
entrare.
Lo specchio d'acqua, increspato dai movimenti concentrici del mio piede catturò nuovamente la mia attenzione.
Non doveva essere poi così male... insomma, quel Neville non
appariva certo il massimo dell'atleticità eppure a galla ci si
teneva,
perchè non avrei dovuto farcela io?
Infondo era pur sempre una materia scolastica ed io a scuola me l'ero sempre cavata egregiamente, in tutte le materie.
Presi il coraggio a due mani e con un balzo
feci il mio ingresso nel liquido.
Con vera gioia constatai
che, per lo meno il quell'area della piscina, il fondo era basso.
Rincuorata in parte dalla buona notizia ed immersa fin sopra al seno, sistemai
con cura il tubo nella corretta posizione e mi accinsi a
cominciare la lunga, estenuante ed imbarazzante ora di lezione che mi
si stagliava di fronte.
Avevo tenuto in conto che, nonostante le ben due corsie vuote che mi
separavano dal resto della classe, le amorevoli attenzioni della mia
compagna prediletta non sarebbero tardate ad arrivare.
-Ehi Granger, incantevole mise!- mi urlò, infatti, la
Parkinson tra una bracciata particolarmente lunga e l'altra - Carini i
braccioli, ti danno un aria matura- altra bracciata.
Affondai le unghie nel tubo di gomma, sperando che l'acqua rimpisse quell'enorme boccaccia facendola strozzare.
Ma al momento non ero in vena di cercare una battuta sufficientemente
sarcastica per poter controbattere, il terrore era troppo e riuscivo a
concentrarmi solamente sul movimento ritmico delle mie gambe.
Respira, respira Hermione e non guardare il fondo.
Deglutii continuando a fissare stoicamente il muretto sul versante opposto della piscina, meta e salvezza.
Sapevo che inclinare la testa, quel tanto che sarebbe bastato per rivolgere
un'occhiata al di sotto, nell'oscurità di quel baratro abissale,
mi avrebbe paralizzato dal terrore ed allora non ci sarebbe stato
più niente da fare.
Sei una studentessa modello, una ragazza forte, puoi farcela.
Strizzai gli occhi battendo le gambe sulla superficie piatta
dell'acqua con tutta la forza che avevo in corpo, sperando di
raggiungere il versante opposto il più velocemente
possibile.
Con estrema fatica riuscii concludere la prima vasca di "gambe
stile" della mia vita, il lavoro che mi era stato assegnato dalla
professoressa Bumb, nulla di particolarmente complicato, ma per una
principiante in erba come ero io, non di certo una passeggiata.
Senza contare il fatto che tra le battutine
che doveva inevitabilmente rivolgermi Pansy, o qualche sua
altra velenosa amica, ogni volta che ci incrociavamo (diciamo
all'incirca
una mezza dozzina di volte contando la mia andatura incerta ed
oscillante
rispetto
alla loro, che sfrecciavano decise fendendo l'acqua), e le continue
pause che mi concedevo ogni cinque metri per la stanchezza, il tutto
procedeva abbastanza lentamente.
La professoressa era, però, stata chiara, Almeno tre vasche per ogni stile, Granger.
Per la durata di un' intera vasca
(venticinque metri per intenderci) il mio umore era in grado di
attraversare ben tre diverse fasi: terrore, rabbia e
rassegnazione (seguito nuovamente dal terrore perchè in
quell'ultima
fase, assorta nei miei pensieri sconfortati, dimenticavo che era
severamente vietato abbassare lo sguardo sul fondo nero della piscina)... ed in quel momento mi trovavo proprio nella fase della
rassegnazione, sospirai sperando che nessuno interrompesse quel momento
di quiete interiore momentanea.
-Ehi Her..-
-Oh basta!- sbottai irritata, girandomi in direzione della quarta corsia in
maniera talmente brusca che il tubo di gomma mi sfuggì di mano (terrore),
ma fortunatamente riuscii a riagguantarlo immediatamente- mi avete
veramente secc.. oh Ginny, ciao-
-Ti danno il tormento é?- mi rispose la ragazza affiancandomi nella corsia adiacente. - Non preoccuparti, lo fanno con
tutti all'inizio,poi si stufano, ignorale.-
-Già, fosse facile- risposi con voce resa innaturalmente nasale dal tappa-naso.
-Ti hanno imbardato per bene, è?- chiese retoricamente sollevando gli occhialetti dal naso e fissandoli sulla fronte.
-Sì, imbarazzante...-
-Decisamente- concordò Ginevra regalandomi uno sguardo comprensivo-ma vedrai che sarà
questione di poche settimane, la Bumb é un
portento ad insegnare e..-
-Come mai in corsia due? non dovresti stare con quelli del tuo
corso?- chiesi al pensiero della professoressa e riprendendo a battere frenetica le gambe, avevo come
l'impressione che questa chiaccheratina l'avrebbe un tantino irritata.
-Oh sì, sono solamente venuta a fare una visita-
-Ma la professoressa..-
- Eheh, non preoccuparti per questo- rispose divertita Ginny,
continuando a procedere alla mia velocità dall'altro lato della
corsia - la professoressa tende sempre a distrarsi quando entra
Sirius..-
-Chi?-
-Sirius, l'allenatore della squadra di..-
-Ma Ginny, come fai?- chiesi stupita notando che la ragazza stava continuando a
seguirmi, parlando e gesticolando tranquillamente allo stesso tempo. Non aveva alcun tipo di sostegno, eppure la sua testa
si trovava completamente al di fuori dell'acqua ed il busto era in posizione quasi verticale,
come fosse seduta comodamente su una sedia invisibile.
-Come faccio cosa? -
-Come fai a mantenere quella posizione ed a seguirmi allo stesso tempo?-
-Oh, questo.. beh, é una posizione base nella pallanuoto. Si chiama "gambe bicicletta"...-
-Nella cosa?-
-Pallanuoto.. ah, giusto, te non lo sai.- esclamò battendosi una
mano in fronte e, nonostante ciò, mantenendo ugualmente un
perfetto equilibrio. - Fino all'anno scorso facevo parte della squadra
femminile di pallanuoto, poi però si é sciolta e..-
-Frena, frena, frena.. pallanuoto hai detto?-
-Sì, pallanuoto, lo hai presente come sport? Si gioca con sette giocatori e..-
-Sì, so che genere di sport é, ma non pensavo che la scuola avesse una sua squadra- chiesi incuriosita.
-Beh, a dir la verità la scuola aveva fino all'anno scorso una squadra femminile ed io ne ero il capitano. Purtroppo
però alcune giocatrici hanno abbandonato e ci siamo dovute
sciogliere per mancanza di elementi-
-Oh, capisco...- risposi girandomi a dare un'altra occhiata alla
professoressa e all'aitante allenatore - quindi il professor Sirius
era..-
-No, no, non era il mio allenatore se é quello che intendi. Lui
allena solo la squadra maschile- rispose Ginny -
e poi non definirei Sirius esattamente un professore, allena e basta. Sai lui é sempre stato restio all'ambito scolastico, e sai che é il padrino di Harry?.. quando si é-
Una squadra maschile.. pensai
girandomi nuovamente in direzione dell'allenatore che chiaccherava
allegramente con la mia insegnante, passandosi di tanto in tanto una
mano nei lunghi capelli neri,scompigliandoli e sorridendo.
-Ohi Herm, stanno entrando, mi conviene tornare di là prima che
la Bumb si accorga della mia assenza, buon proseguimento-
Ma prima di poter capire a cosa la ragazza si stesse riferendo era
già sparita sott'acqua in un turbinio di bollicine, per poi
riapparire, una manciata di secondi più tardi, nella corsia
assieme ai suoi compagni di corso.
Non mi ci volle molto per capire a chi Ginny si riferisse e soprattutto
perchè sia la professoressa che la maggior parte delle
studentesse fossero distratte da quell'ingresso forse
addirittura atteso.
Dopo aver concluso anche la mia seconda vasca (gioia e tripudio),
decisi di concedermi qualche minuto di riposo prima di riprendere a faticare.
Mi appoggiai stanca con la schiena bagnata al muro di mattonelle ruvido sopra il
quale troneggiava il blocchetto di partenza, fu in quell'esatto
momento che li vidi entrare.
Con un crescendo di risa e schiamazzi uno stuolo di una
ventina di ragazzi alti e ben piazzati, avvolti in accappatoi blu del
tutto simili ai nostri se non per il colore, si sparpigliò ai
lati della vasca chiaccherando, dandosi pacche vigorose e ammiccando
alle ragazze con fare da play boy.
C'era chi portava in spalla delle sacche ricolme di palloni e chi
invece gridava in direzione dei compagni sventolando sopra la testa un
groviglio di cuffie numerate e dotate di paraorecchi, invitando i
componenti della squadra a venire a prendersi quella che gli erano state
assegnate dal mister.
Quattro, cinque ragazzi si liberarono in maniera disinvolta dell'accappatoio
rivelando un fisico ben delineato ed allenato,
per poi cominciare a saltellare sul posto ed a riscaldare i muscoli
guizzanti messi in bella mostra per le nuotatrici adoranti.
Tra la mischia riuscii a distinguere i capelli neri scompigliati di
Harry e solo in quel momento mi resi conto che ne lui e ne Ron erano
intenti a nuotare in su e in giù sotto gli ordini della
professoressa Bumb.
Seguii con lo sguardo l'incedere del ragazzo che, dopo aver rivolto un
cenno amichevole all'allenatore e dispensato pacche di saluto qui e
lì , avanzava in
direzione dello strillone delle cuffie che ora si trovava a poco
più di una decina di metri da me.
Non riuscii a capire cosa si dicessero ma riuscii a distinguere i
numeri stampati sulle cuffie che Harry gli aveva strappato
di mano.
Una blu con i paraorecchi biachi e un grosso numero due dello stesso
colore e l'altra rossa con paraorecchi anch'essi rossi e un grande
numero uno.
Senza gli occhiali Harry, sembrava decisamente un'altra persona, se non
fosse stato per lo scarlatto taglio inciso tra i capelli che gli
ricadevano sugli occhi, dubito l'avrei riconosciuto. Supposi stesse
indossando delle lenti a contatto e mi chiesi se dovesse essere
difficile nuotare e fare tutto il resto con delle lentine.
Con un gesto rapido si infilò la cuffia di stoffa sistemandosi
al meglio i capelli ribbelli che sfuggivano all'esterno e, con la
mano rimasta libera, annodò i lacci della cuffia (che in seguito scoprii chiamarsi calottina) al di sotto del
mento.
Mentre "l'adetto alla distribuzione" spariva circondato da una decina di ragazzi, vidi
Harry piegarsi leggermente in un appena accennato inchino e rivolgere
uno sguardo intrigante nella mia direzione.
Meccanicamente mi schiacciai il più possibile a contatto con il
muro alle mie spalle e feci scivolare i piedi sulla superficie liscia
delle mattonelle del fondo sprofondando nell'acqua fino a che la sentii
inumidirmi le labbra.
Sapevo che non stava salutando me e girando lentamente il capo ne ebbi
la conferma, Ginny, infatti era intenta a sorridere maliziosamente
qualche corsia più in là.
Però sapevo anche che,
prima o poi, sarebbe giunto il mio momento e il pensiero di farmi vedere
conciata come una sessantenne scalpitante durante una lezione di acqua gym non era
certo la mia aspirazione della giornata.
Fantastico, pensai mentre
combattevo strenuamente contro la cintura galleggiante che, dedita al
suo ruolo, spingeva verso l'alto per riportarmi in superficie, ed ora che faccio?
-Ron che hai deciso?! Sei dei nostri?- urlò Harry, ricatturando
la mia attenzione, in direzione della porta d'ingresso dalla quale era
appena sbucato l'alto ragazzo dai capelli rossi.
-Ecco, ecco- rispose quello tenendo lo sguardo fisso sui lacci della
cintura dell' accappatoio con i quali stava armeggiando,
combattendo una battaglia forsennata (in netto sbantaggio, oltretutto),
mentre portava un pallone sottobraccio.
Fu in quel momento che successe il patatrack e tutte le mie vane
speranze di venire inglobata dal muro per sparire nell''agognata
invisibilità, si infransero all'istante.
-RONNINO CIAO!!-
Il grido agghiacciante si levò dalla corsia numero cinque
paralizzando ogni singolo componente che popolava la struttura,
compresi i ragazzi che si stavano riscaldando sul bordo vasca che
rimasero immobilizzati nelle pose più assurde.
Ron, per lo spavento fece cadere il pallone che stava trasportando ed
involontariamente lo colpì con un calcio che lo fece andare a
sbattere a tutta velocità contro una cesta ricolma di
galleggianti che si rovesciò sparpigliando il suo contenuto
sul pavimento ed in acqua a poca distanza da me.
-Signorina Brown, un po' di contegno!-esplose
la professoressa rompendo il silenzio e dirigendosi a testa bassa verso
l'incosciente ragazza, pronta a farle una bella lavata di capo.
-Scusate, scusate..- balbettò Ron
mortificato e talmente rosso in viso che avrebbe potuto confondersi
tranquillamente con la calottina che Harry portava adagiata sulla
spalle.
Correndo in direzione del pallone con l'accappataio che ormai
svolazzava ad ogni passo completamente aperto, oltrepassò Harry,
lo strillone e tutti gli altri giocatori per poi cominciare ad
afferrare febbrilmente gli oggetti sparsi sul terreno, cercando di
rimediare al danno causato.
-Bel lavoro Weasley- lo canzonò una voce che riconobbi immediatamente.
Odiosa, fredda, strascicante.
Draco Malfoy.
Ma la cosa che più mi sorprese non fu il fatto che, anche per il
suo caso, non mi ero accorta minimanete della sua assenza dall' acqua,
ma bensì la locazione della voce che sembrava provenire proprio
da dietro di me, sopra il blocchetto di partenza.
Distinsi chiaramente il ciabattare lento e calcolato alle mie spalle, l'arrestarsi dei passi e uno sbuffo divertito.
Non osai muovermi di un solo millimetro eppure mi sentivo osservata,
come se proprio in quel momento una gigantesca freccia lampeggiante
puntata sulla mia testa avesse deciso di rivelare al mondo la mia
presenza urlando a chiare lettere ECCOLA, E' QUI.
Improvvisamente un braccio bianco apparve accanto a me e la mano,
dello stesso candore latteo, afferrò una palla di gomma che
durante il trambusto era arrivata fino al muro.
-Toh, guarda chi abbiamo qui. Come siamo sexy, Granger-
continua...
Hola, eccomi di nuovo qui!
Qualche parolina su questo capitolo:
la pallanuoto.
Se avete letto il capitolo che
avevo postato in precedenza dovreste già sapere che la
pallanuoto é stato lo sport che mi ha accompagnato durante
l'adolescenza.
A dirvi la verità non
ero proprio un portento (eheh) però mi ha aiutato a crescere, a
trovare tante amiche e a conoscere il mondo dello sport che a mio
parere é un mondo che vale la pena essere vissuto.
La pallantuoto mi ha regalato
tanti valori e tante belle esperienze senza dimenticare quelle brutte
che hanno avuto la loro parte nella mia crescita.
Un ringraziamento ulteriore va
quindi alle mie compagne di avventura, ai miei allenatori ed ai nostri
genitori, supporto e taxi durante le trasferte (eheh).
Ok, mettendo da parte i
sentimentalismi.. volevo riportare nella mia fanfiction una serie di
parallelismi tra il libro e questo mondo AU in cui li faccio muovere.
I professori, come avrete
notato, sono gli stessi, così come gli studenti ed i loro
"ruoli" nella storia (Harry, prescelto anche in questo caso ..), quindi
anche lo sport rientra in queste somiglianze ff/libro.
Ho deciso di optare per la
pallanuoto come sport in cui si destreggeranno i nostri protagonisti
non solo perchè è stato il mio sport e mi permette di
descriverli in costume da bagno XD.. ma anche perchè alla fine
ci sono delle somiglianze tra questo sport e il Quidditch.. i sette
giocatori in campo, la presenza di un portiere.. e.. ok.. beh, forse un
po' di più perche era il mio sport e ne conosco le regole e gli
schemi di gioco XD XD (ineffetti le somiglianze con il Quidditch non
sono poi tante ihih) ..
Ok, che dire, mi sono dilungata fin troppo, vi lascio ai ringraziamenti.
RINGRAZIO LE FANTASTICHE 25 PERSONE CHE HANNO INSERITO LA STORIA TRA LE SEGUITE
RINGRAZIO LE ECCEZIONALI 10 PERSONE CHE HANNO INSERITO LA STORIA NELLA PREFERITE
RINGRAZIO ELILANZA CHE HA INSERITO LA STORIA NELLE "DA RICORDARE" : grazie, grazie grazie!!
emmawatson:
ciao cara, Simon ti sta antipatico è? beh, effettivamente le
persone troppo perfettine il cui ruolo è fare il bastone tra le
ruote non riscuotono mai un gran successo, sono sicura che tanti la
pensano esattamente come te (me compresa AHHAHA povero Simon.. un
personaggio incompreso!)
mki90:
ciao carissima! Benvenuta! Sono contenta che la ff ti stia piacendo,
spero di non deluderti mai (anche se i miei ritardi mostruosi forse
ledono un po' il tutto)!
Per essere puntigliosi al
momento Simon non é proprio il fidanzato di Hermione..
sicuramente a lei piacerebbe molto ma.. vedrai vedrai...
Per quanto riguarda l'incontro non vorrei fare spoiler ma credo proprio che non rimarrai delusa! eheh
Niruh:
Hola!! benvenuta!! Sono veramente felicissima che la mia ff abbia
catturato la tua attenzione, cerco di fare del mio meglio per rendere
la storia interessante ed il più possibile simile alle
vicende che vedrebbero protagonisti dei comuni diciasettenni nella vita
di tutti i giorni. Spero di migliorare di capitolo in capitolo
perchè so di stare alle prime armi. Dici che ti piace la mia
Hermione?.. sai, in realtà non sono un portento a caratterizzare
i personaggi, però per quanto riguarda Herm mi rendo conto di
averla accostata forse un po' troppo alla mia persona.. sta diventando
una sorta di storia autobiografica! Per Harry avrai sicuramente notato
che è decisamente fuori dalla linee della Rowling.. un bel OCC
ci stava tutto! eheh
Continua a seguirmi, ci conto!
SRonS:
SorryMe, mea culpa! Prometto di non fare più un errore simile :)
Mi dispiace aver deluso le tue speranze, il capitolo é arrivato
con un ritardo mostruoso come sempre -.- sono proprio una frana! Beh,
confido nel fatto che ti piaccia.. ti saluto con la speranza di trovare
una tua nuova recensione al capitolo !
cosmopolitan:
Eccomi qui, tornata di nuovo e pronta a sostenere la nuova
sessione autunnale! (a dir la verità non proprio pronta XD)
spero che a te sia ancdata bene questa passata carrellata di esami!
Come previsto anche il capitolo LEZIONI DI NUOTO verrà diviso in
più parti.. per lo meno qui è riapparso Ron a fare un po'
di pasticci!
_cuppycake:
ciaoooo!! è la seconda domanda che ricevo su un possibile
viaggio di Simon in capitale (perchè in Inghilterra ci sta anche
lui, solo che non vive a Londra) e beh... non dovrei rivelarvi troppe
cose ma visto che mi devo far perdonare.. sì.. una visitina ad
Hermione è prevista, e succederà di tutto!
haninozuka:
eheh ciao e benvenuta anche a te tra i recensitori! Come avrai
potuto vedere è difficile per Hermione affogare conciata in quel
modo ma ti assicuro che in caso di affogamento ci sarà chi si
proporrà per salvare baldanzosamente la pulzella. (ehhe indovina
chi?)
saruz1986:
ciaooooo benvenuta anche a teeeee!! Wow, mi ha fatto veramente piacere
la tua recensione! Dipendenza, addirittura, mi fai felice, si si! eheh
Hermione ci metterà un po' a capire chi sarà l'uomo
giusto per lei perchè è una testona, ma alla fine ci
arriverà e saranno rose e fiori! Ed è vero.. incuriosita
un po' già lo è...perchè a me piace pensare che
tra quei due deve essere destino PER FORZA! eheh
Singer:
Ciao, ecco qui il capitolo seguente che si é fatto attendere
come al solito.. :( spero ti piaccia e che ti abbia incuriosito
un pochino! Al prossimo!
lambretta:
Rieccomi qui con il nuovo capitolo modificato e corretto. Spero che lo
troverai migliore di quello pubblicato in precedenza che ho voluto
togliere perchè non mi piaceva.
GRAZIE A TUTTI RAGAZZI, DAVVERO, ANCHE A CHI LEGGE MA CHE NON COMMENTA!
BUONE
VACANZE A TUTTI (anche se so che la maggior parte di voi staranno
già a rosolarsi al mare, o in piscina, o tra i sentieri di
montagna..) E SE SIETE TRA GLI SFIGATI CHE, COME ME, VEDRANNO LE
VACANZE SOLO A FINE MESE O SE NON LE VEDRANNO PROPRIO, FATEVI FORZA!
E MI RACCOMANDO LA PROTEZIONE SEMPRE!
baci
Hele
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