Dreams or Reality ?

di Perrii
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #Beginning. ***
Capitolo 2: *** 1st POSSIBLE END. ***
Capitolo 3: *** 2nd POSSIBLE END. ***
Capitolo 4: *** 3rd POSSIBLE END. ***
Capitolo 5: *** #Ending. ***



Capitolo 1
*** #Beginning. ***


Per__xX : Una storia con un unico inizio, tre svolgimenti diversi e un possibile finale ad accomunarli tutti; un'idea un po' contorta, o per meglio dire, un esperimento ! :D

Giusto per fare una piccola introduzione, il nome della Fan Fiction mi è venuto in mente mentre ascoltavo i DNR: è proprio dal loro nome -Dreams not Reality- che è nato tutto questo~

... e li ringrazio *si commuove* çVç

Questo primo capitolo è l'inizio che varrà per tutti i futuri e diversi svolgimenti; ENJOY x)


Dreams or Reality {?}

[Sanji POV]

È ormai notte inoltrata e io mi rendo conto solo ora di essere ancora qui.

Non è la prima volta che mi faccio trasportare dall'arte culinaria e perdo il senso del tempo.

Questo piatto sarà davvero una squisitezza.

Ahh, con tutte quelle spezie particolari di Alabastra ...

Dopo aver fatto rifornimento alla fine della battaglia, avevo deciso che nel viaggio verso la prossima meta avrei preparato qualcosa di veramente speciale per la mia ciurma.

Una portata di enormi dimensioni; il sogno di Luffy.

Ridacchio tra me e me.

Uno sbadiglio mi coglie di sorpresa, facendomi lacrimare gli occhi.

Mi pulisco le mani sporche d'impasto su uno straccio e mi strofino leggermente le ciglia.

Fin ora non mi aveva ancora colto il sonno.

Un altro incontrollabile sbadiglio sussegue all'altro.

Mi stiro un po' le braccia e do un'altra occhiata al piatto.

È praticamente finito.

Manca solo qualche fresca verdura d'accompagnamento.

Decido di spruzzargli sopra qualche altra goccia di limone per tenerlo più fresco possibile e lo ripongo al sicuro.

Domani finirò questo capolavoro per l'ora di pranzo.

Sospiro.

Cucinare mi fa dimenticare tutto.

Come se entrassi in un'altra dimensione dove nessuno può disturbarmi; e i piatti che preparo sono il mio stesso frutto, arrivano a far parte di me.

Mi lavo le mani per pulirle da altri eventuali residui.

Con un terzo sbadiglio mi dirigo verso la stanza dove avrei finalmente potuto riposare.

Un'amaca mi sarebbe andata più che bene.

Inclino lentamente la maniglia, senza far rumore.

Mi introduco nella cabina, tentando di abituare gli occhi al buio, e mi richiudo la porta alle spalle.

La luce della luna lascia molto all'immaginazione lo stato della camerata.

Mi avvicino e mi aiuto con la luce dell'accendino e riconoscere i volti.

Il primo, inconfondibile viso, provvisto di un naso kilometrico; Usopp.

Al suo fianco, in una branda appositamente più piccola, il piccolo dottore; Chopper.

Ne rimanevano solo due.

A giudicare dalla posizione contorta e dalla stupefacente estensione delle braccia, il terzo doveva essere il Capitano.

Mi avvicino di più per assicurarmene e rimango immediatamente perplesso.

Se la luce non mi stava giocando qualche brutto tiro, quella bestiaccia di Luffy occupava ben DUE brande, avvinghiandosi alla seconda in modo molto possessivo.

Il che lasciava fuori uno.

Faccio mezzo giro su me stesso e, come previsto, riconobbi la sua figura spaparanzata sul divano con fare molto rilassato.

E io ?!

Adesso dove cavolo avrei dormito ?

Spengo definitivamente l'accendino; tanto ormai la situazione era chiara.

Tento di mantenere più pazienza possibile e mi avvicino a quello che doveva essere il mio letto.

Prendo entrambi i polsi di quello squinternato di un Capitano e con forza provo a liberare quella stretta morsa.

Tutto inutile.

Quest'ultimo, dopo vane pressioni, sembra arrotolarsi ancora di più su sé stesso sembrando un pesce in una rete.

Mollo qualunque presa, irritato, e mi allontano.

Sapevo che sarebbe stato tutto inutile *argh*

Mi infilo le mani in tasca, indeciso sul da farsi.

Non c'erano altri posti liberi.

Certo, potrei provare a dormire in camera di Nami-san e Robin-chan -solo l'idea mi manda immediatamente su di giri !- , ma probabilmente non era il caso di fare un gesto così azzardato.

Dopotutto io sono un gentleman, non mi infilerei mai nel letto del gentil sesso senza permesso !

Con un sorriso fiero, riprendo a calcolare la situazione.

La scelta più vantaggiosa era di certo il divano.

... se non fosse stato che era occupato da quell'Alga in espansione.

Potrei obbligarlo.

Certo, dovrei impormi con tutta la mia forza e ordinargli di farmi posto, se non di sloggiare !!

Parto in quarta, in balia di quel pensiero.

Proprio davanti alla mia vittima, una specie d'illuminazione si fa spazio nella mia testa e mi frena; se gli avessi detto qualcosa di troppo, quasi sicuramente mi avrebbe fatto a fettine.

Sbuffo sonoramente.

Mi chino su di lui, appoggiandomi con le braccia sul bracciolo e sullo schienale del divano.

Un vano tentativo di fargli paura nel sonno.

Rimango a fissarlo.

Ha sempre la stessa posizione quando dorme; braccia incrociate dietro la testa.

Non sono ancora riuscito a capire come non riesca a perdere la sensibilità alle braccia.

La coperta mi accorgo sia diventata un optional.

Col clima che puoi trovare nel Grande Blu, non sai mai come vestirti, come dormire, come mangiare ... fatto sta che quindi devi sempre essere preparato a tutto.

In questo caso infatti, l'elemento in più è stato brutalmente mandato a farsi un giro.

Risalgo con gli occhi tutto il corpo fino ad arrivare alla testa.

Nonostante la poca luce della luna, non mi sbaglio a intuire che sulla sua faccia sia dipinta l'espressione grottesca che non lo abbandona mai; un misto di rabbia e ... angoscia ?

Che cos'è quell'altra ?

Nessuno sulla Going Merry ha mai capito fino in fondo Zoro, tantomeno io.

Oltre al carattere fortemente irascibile -oh, come lo posso confermare !!- non si è mai capito che razza di altri sentimenti potesse provare.

Quel Marimo.

Lo sguardo passa automaticamente ai capelli, corti e arruffati, dal colore molto discutibile.

Sospira improvvisamente nel sonno, riportandomi alla realtà.

Ma cosa diavolo stavo facendo ?

Mi ricompongo allontanandomi leggermente.

< hey > proferisco.

Zoro continua a russare imperterrito.

< HEY. > alzo la voce.

Apre lentamente un occhio, poi l'altro.

< che cavolo vuoi, Sciocco Cuoco ? > la gentilezza prima di tutto.

Abbozzo una corta risata.

< vedi di stare calmo, Alga; stanotte il divano sarà anche mio. >

< non se ne parla neanche > Mi rimbecca subito.

Dio, che nervi !

Tento di mantenere la calma per non mettermi a sbraitare nel cuore della notte.

< senti Spadaccino, non so se ti rendi conto di che ore siano, fatto sta che quella ... cosa di gomma si è appropriata anche del mio spazio e che quindi non mi lascia altra scelta. Lo faccio per convenienza. >

Mi guarda accigliandosi ancora di più.

< se permetti, a me non va niente di tutta questa convenienza. >

E allora ?

Sospiro forte.

Dopotutto non gli si può neanche dar torto.

In un movimento secco gli do le spalle.

A questo punto avrei potuto dormire sul tavolo della cucina: dopotutto non si può parlare di igiene quando quei cretini di Luffy e Usopp non fanno altro che giocare col cibo.

Non ho proprio voglia dell'ennesima zuffa con quell'idiota.

Sono stanco e pretendo di dormire.

Sono quasi all'uscio, quando quella stramaledetta voce richiama la mia attenzione.

< non te la sarai presa ... ? >

Ma ogni tanto non può solo pensarle certe cose e tenere chiuso quel forno ?

Sente così tanto bisogno di distribuire idiozie come caramelle ?

< riporta il tuo sopracciglio cotonato qui, Cuoco >

Rimango basito un istante.

Sbaglio o mi ha appena ordinato di dormire con lui ?

Forse messa in questi termini potrebbe risultare equivoca, ma dopotutto è come stanno le cose.

Mi giro con sguardo minaccioso.

< non so da dove ti derivi tutta questa gentilezza, ma vedrò di non farmene un gran problema >

Mi dirigo nuovamente verso di lui senza staccare i miei occhi dai suoi.

Continua a guardarmi come per studiarmi.

Sta cominciando a mettermi a disagio, quell'idiota.

Mi siedo e mi metto sdraiato, all'esatto contrario della sua posizione.

< buonanotte > dichiaro infine.

Nessuna risposta.

Il solito maleducato dal sonno pesante.

Chissà quanto mi ci vorrà prima di addormentarmi in questo angusto spazio.

Comincio infatti sin da subito a sentire i problemi della scomodità.

Mi rigiro sul fianco, tentando di non cadere, trovandomi i piedi di Zoro quasi in faccia.

Mi trattengo dall'urlare qualcosa.

Dopotutto sono io che ho voluto tutto questo *sigh*.

Rimango a contemplare un punto vuoto.

I respiri regolari di tutti sono l'unico rumore che riempie la stanza.

Forse parlerei troppo presto, ma almeno di notte non fanno baccano.

Abbozzo un debole sorriso e chiudo gli occhi.

Tenterei volentieri di prendere sonno se non stessi di già perdendo la sensibilità al braccio.

Dannazione ... !

Velocemente lo salvo dal suo crudele destino, prendendo contro alle gambe del Marimo.

Sol che non faccia storie .. mi sono appena mosso !

Silenzio.

Bene.

Trovo un'altra posizione, sbuffando.

Adesso dovrò ricominciare da capo per addormentarmi.

Dove diavolo è finita tutta la mia stanchezza ?

Lascio i miei pensieri vagare mentre richiudo gli occhi.

Forse non ci metterò così tanto, anche se mi sembra di star qui da un eternità.

Un improvviso pizzicore mi percorre la gamba e facendo per scacciarlo, urto nuovamente il compagno di divano.

Il pizzicore però non se ne va.

Comincio a stirare la gamba, imprecando a bassa voce.

Possibile che stanotte io non debba proprio dormire ?!

Faccio avanti e indietro, tutti i modi per levare quel fastidio assurdo.

Finisco per dare un calcio di nuovo a Zoro che a quanto pare non si è accorto di niente.

< ALLORA, STAI FERMO O CI DEVO PENSARE IO ?? >

*urgh*.

Si piazza a sedere con un aura fortemente minacciosa.

Tento di giustificarmi.

< senti qui si sta scomodissimi ! >

< non ti ho chiesto niente del genere !! >

Ma quant'è acido ...

< vedi di star calmo, cretino >

< brutto idiota, tu vedi di non toccarmi più con quei cavolo di piedi !! >

< si da il caso che con questi “cavolo di piedi” potrei stenderti >

< sì, dalla puzza >

OK, adesso basta.

< COS'HAI DETT-- !? > mi tappa la bocca con entrambe le mani.

< ... e fai meno chiasso, dannato Cuoco >

Sposto le sue mani con veemenza.

< e perchè mai ? Disturbo la coltivazione di alghe che hai in testa, per caso ? >

Mi riserva uno sguardo inceneritore.

< no, semplicemente non ti converrebbe svegliare Luffy ... a meno che tu non voglia metterti a cucinare per un esercito proprio ora. >

< Mh. > non aggiungo altro.

Quel mostro.

Perchè deve avere sempre l'ultima parola ?!

Cambio del tutto posizione, mettendomi uguale a lui e chiudendo direttamente gli occhi per evitare di scatenare un pandemonio.

< e ora che diavolo stai facendo ? >

Ma che razza di domande fa.

< ovvio. Ti risparmio il terrore notturno di rimanere ucciso dai miei piedi. >

Lo sento ringhiare distintamente e abbozzo una risata.

Questo round sembra che sia stato io a vincerlo.




... e ora siete pronti per la prima possibile fine ? :D

P.S. le ZoroxSanji rullano *.*

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Capitolo 2
*** 1st POSSIBLE END. ***



1st POSSIBLE END.

{shonen-ai}.

In bilico tra la realtà e il sogno, mi chiedo quando prenderò effettivamente sonno.

Come conseguenza dell'evitare altre lamentale da parte di quell'Alga maledetta, ora sento il suo respiro profondo -perchè ovviamente lui è già in fare REM- proprio di fianco al mio orecchio sinistro.

Non so bene spiegarne il motivo, ma tutta questa vicinanza ha un che di inquietante.

Non che io abbia da far altro all'infuori di dormire, si capisce.

Continuo a passare inconsciamente da un pensiero all'altro senza nessuna connessione logica.

Dopotutto non ci si accorge mai di essersi addormentati per davvero.


< ma cosa dici, Sanji ? > scoppia in una delle sue risate cristalline.

< conosco questo posto più di me stessa ! > continua.

Bibi, la principessa di Alabastra, continua a percorrere velocemente il bordo di un profondo burrone in preda all’emozione del ritorno al suo paese.

< grazie, grazie, Sanji ! Finalmente sono tornata ! >

E così dicendo fa tre eleganti giri su sé stessa.

Il movimento scioglie la coda, formata dalla chioma azzurrina e tutti i capelli le circondano il viso facendola sembrare ancora più bella e bambina.

< non è grazie a me che sei qui > riesco infine a dire, rincorrendola cautamente.

Lei sembra non ascoltarmi neanche.

< vieni qui da me, Sanji > mi fa segno di avvicinarmi.

C'è qualcosa di strano nella sua apparente innocenza.

< prima allontanati dal bordo > dico con fermezza, cercando di scendere a compromessi.

< dai Sanji !! > continua lei, serena.

Ad un tratto delle urla dietro di me, un coro di voci che sembra invocare il mio nome.

Mi giro e quello che vedo mi colpisce come un pugno nell’occhio: tutti i miei nakama, rinchiusi nella terribile gabbia di Mr. 0, nonché Mr. Crocodile.

< Luffy ! Nami-san !! Cosa .. ?! > esordisco.

< non c'è tempo, Sanji, aiutaci !! > urla la navigatrice.

In preda al terrore corro verso di loro, dimenticando ogni cosa, ma Bibi velocemente si aggrappa al mio braccio insistendo nel venire con lei.

< Bibi, dobbiamo aiutarli ! > dico disperato.

Lei non risponde, cominciando a spingermi giù invece che portarmi con sé.

Non so più cosa fare.

< Bibi !! No, così --- >


La sensazione di vuoto mi fa sentire privo del mio corpo fisico.

< --- CADO ! > completo involontariamente urlando.

Un braccio mi cinge la vita mentre mi rendo conto di non avere più il divano sotto di me.

< no che non cadi. E smettila di dimenarti >

La voce risoluta di Zoro mi riporta alla realtà.

Spalanco gli occhi mentre mi ri-trascina al mio posto senza nessuna evidente difficoltà.

Un flash.

Ricordo di aver visto la sua faccia nel sogno: era dentro a quella sorta di prigione, in piedi, ad un lato, con la solita espressione rincagnata.

Lui non aveva chiesto il mio aiuto.

Non l'aveva mai fatto.

E ora mi ritrovo la sua faccia a pochi centimetri dalla mia, i suoi occhi mi fissano nel buio e il suo braccio preme sulla mia schiena, come se mi volesse portare ancora più vicino al suo corpo.

In preda a chissà quale emozione, non trovo la forza di spiattellargli in faccia una cattiva battuta.

È come se fossi addirittura impossibilitato.

Distolgo lo sguardo con leggero imbarazzo e mi schiarisco la voce.

Infine, è lui a rompere il silenzio.

< me n'ero accorto da un po'. Ti agitavi più di prima. >

< ok > la mia unica e secca risposta.

Non si aspettava di essere ringraziato, giusto ?

Ma poi, ringraziato per cosa ?

Nessuno gli aveva chiesto di non farmi cadere a terra.

Ci avrei sicuramente pensato io.

Tra i miei interrogativi lo Spadaccino richiude gli occhi e non ci vorrà molto prima che si metta a ronfare di nuovo.

Io, dal canto mio, sono effettivamente a disagio; cos'è tutta questa situazione ?

Probabilmente dovrei solo riaddormentarmi e ignorare l'accaduto come di certo farà lui domani.

Rilasso tutti i muscoli sentendo ancora di più il peso della sua mano su di me, ma tentando di non farci caso.


Il terreno sotto di me è troppo friabile per resistere.

< Bibi !! Basta ! > urlo tentando di farla smettere.

La figura di Zoro compare davanti a me in una posa statica.

Con gli occhi mi fissa, come se mi stesse aspettando.

Vedo Bibi scomparire lentamente sorridendo, mentre la terra cede letteralmente.

Ci metto un secondo per realizzare.

Non voglio cadere di nuovo.

Per nessun motivo.

Mi lancio verso il vice-capitano aggrappandomi alla sua maglia, aspettando che crolli tutto sotto ai miei piedi.

Lui fa scorrere il suo braccio destro sulla mia schiena, come per tenermi su.

Senza che fosse successo niente, scompare tutto e non riesco a smettere di sentire quella stoffa che sembra essere così reale tra le dita.

Riesco a sentirne anche il profumo e un senso di sicurezza si impadronisce di me.

È così irreale; ma allora perchè mi sembra sia vero ?


Già ragionando nel sonno, mi sembra di essere così vicino alla risposta.

Ma proprio ad un passo da questa, sprofondo nel mio meritato sonno senza sogni.




Mwah :3

Chiedo venia per la “lunghezza” -non vorrei che fosse interpretata come una svogliatezza sul lavoro-, ma fa parte anche questo dell'effetto Climax.

Passiamo ai ringraziamenti *yay*

memuzz

Betta_92

FraRock47

angel92YH

purecrystal

angela90

QueenCamelia13 ;

oserei dire che avete tutti interpretato egregiamente la famosa “sfiga del cuoco” xD

Ehh, come si suol dire;

La fortuna è cieca,

ma la sfiga ci vede bene”.

Grazie ancora di tutto *sniff*

(Zoro)+♂(Sanji)= ♥(yaoi *ç*)

Basta. Vado a fangirlare da un'altra parte.

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Capitolo 3
*** 2nd POSSIBLE END. ***


2nd POSSIBLE END.

{yaoi}.

Accidenti.

Se ci ripenso mi viene voglia di andare davvero a dormire sul tavolo della cucina.

Però so anche che non lo farei mai: dopo tutto il casino che abbiamo -sì, abbiamo perchè pure lui ce ne ha messo di suo- fatto su, non decido tutto ad un tratto di spostarmi.

Cerco di concentrarmi sul suo respiro, per lasciare i miei pensieri correre a briglia sciolta fino a non controllarli più e addormentarmi, finalmente.

Respira abbastanza profondamente.

Forse vuol dire che sta sognando.

... per fortuna non russa.

Cerco di conquistare un altro po' di spazio per le braccia.

Bisogna approfittarne prima che se ne accorga.

Mi stendo per bene, stirandomi un po' la schiena.

Sono decisamente incastrato sotto un suo braccio che riesce ad occupare da sé tutto un bracciolo (?).

Va bè.

Speriamo solo che non lo muova.

In questa posizione relativamente comoda, sento già il corpo rilassarsi.

Un buon, buonissimo segno.


< Nami-swaaaan~ > corro verso di lei, con il vassoio carico di thè verde e una fetta di torta alla vaniglia.

La vedo chiaramente, seduta a prua su uno sdraio, intenta a prendere il sole.

Addosso un paio di shorts e una canottiera che erano come se non ci fossero stati.

Una visione paradisiaca.

Faccio le scale e in men che non si dica sono da lei.

< eccoti servita~! Per te tutto e di più ! >

< grazie, Sanji. Impeccabile come sempre >

Sorrido inchinandomi, mentre lei porta il vassoio sul suo grembo.

La vedo osservare per un po' ciò che le ho portato, poi portare lo sguardo verso un punto vuoto dietro di me, nel mare.

Rimango a contemplarla un poco e lei sembra essersi dimenticata della mia presenza.

Mi accovaccio elegantemente per terra, arrivando all'altezza dei suoi occhi.

< Nami-san, sei sempre più bella. > dico prendendo il suo viso tra le mani.

Lei sembra ancora incantata da qualcosa che io non riesco a vedere.

< anche con questo caldo, con i capelli raccolti ... sei bellissima >

Cerco di far di tutto per attirare la sua attenzione.

Faccio scorrere le mani sulle sue guance.

< quale disgrazia, dev'essere il duro lavoro che ti rovina la pelle ... è così ... ruvida ... >

Continuo ad accarezzare sorpreso di non averla trovata liscissima e favolosa, come quella di tutte le donne.

< e poi ... Nami-san ... ma da quando porti così tanti orecchini ? >

Nella domanda sento la mia stessa voce incrinarsi.

Prendo in mano i tre pendenti dorati, uno vicino all'altro, tanto da sembrare uniti.

Un vago senso di familiarità mi pervade, ma non mi ritraggo.

Sarà sicuramente il caldo che gioca qualche brutto scherzo.

< Nami-san~ lascia che ti dia un baaacc --- >


Improvvisamente mi manca il respiro.

< --- ccioooo > le ultime tre lettere vengono spiaccicate letteralmente sulla mia bocca.

Apro gli occhi tentando di capirci qualcosa.

< ... dannato pervertito >

La faccia digrignante di Zoro è a pochi centimetri dalla mia ed è la sua mano a premere sulla mia faccia impedendomi di respirare normalmente.

< M-MARIMO !! >

In un gesto tolgo di mezzo la sua zampaccia e lo guardo confuso e arrabbiato.

< non fare quella faccia, Cuoco, sono io quello che si dovrebbe lamentare ! >

< lamentare ?? e di cosa ? Stavi per soffocarmi nel sonno, brutto idiota ! >

< si da il caso che io invece stavo per essere molestato nel sonno ! >

Sbarro ancora di più gli occhi.

In un momento passo in rassegna il sogno, che più o meno ancora ricordo.

Ecco cos'era che non andava.

Prima i capelli, poi la pelle, gli orecchini ...

Mi allontano il più possibile da lui in uno stato di shock emotivo.

Lo sento ridacchiare, ma non troppo serenamente.

< ci sei arrivato, eh ? > chiede retoricamente.

< e pensa che non è stato solo quello > continua.

In che senso ?

A questo punto, dopo questa affermazione, cosa dovrei pensare ?

Ho sempre saputo di essere -come dire- molto partecipe nei sogni, ma non ho mai fatto niente di male.

Cosa diavolo avevo fatto ?!

Mille paranoie mi attraversano il cervello, senza riuscire a formare neanche una frase sensata.

< c-cosa ... > deglutisco cercando di darmi un ritegno < ho fatto ? >

< hai cercato di baciarmi >

< ah sì ? e ... > tento di divagare senza riuscire a cambiare discorso < e come avrei fatto ? >

Scorgo anche al buio la sua espressione alquanto accigliata.

L’espressione che hai quando ti rendi conto di parlare con uno stupido.

< semplice. Così >

L’ultima parola è quasi un sussurro, appena percepibile dal mio udito, prima che questo venisse sopraffatto dal senso del tatto.

La sua bocca si era posata sulla mia, senza indugi.

La sua era una dimostrazione, secondo lui ...

Ma come al solito non ha capito nulla !!

Sento le guance divenire pian piano più calde.

Il respiro non so più da quanto lo trattengo.

E lui non si muove.

... PERCHè NON SI MUOVE ?!

È inevitabile per me cominciare ad agitarmi.

L’avevo intuito sin da subito che tutta questa situazione doveva essere assurda, e ora ne sto pagando le conseguenze.

Cerco di muovere il viso per staccarmi da lui, ma sento una sua mano posarsi sulla mia pancia e scorrere velocemente su tutto il torace, passare sul collo e infine imprigionarmi il mento.

Di qui a poco cominceranno a lacrimarmi gli occhi.

Non voglio chiuderli, ho il terrore di cosa potrebbe succedere.

Purtroppo però, anche tenendoli aperti, non scorgo niente sul suo viso.

Non vedo altro che ombra.

Si stacca leggermente da me e al posto delle labbra comincia a far scorrere la lingua.

Non so più che fare.

Non l’ho mai saputo, sin dall’inizio di tutto questo.

Lo sento che cerca di infilarsi nella mia bocca e l’unica cosa che posso fare è tentare di opporre una flebile resistenza.

Ma sento anche che non si da pace.

Riesce ad arrivare all’obbiettivo, come quando litighiamo; se lui vuole che finisca in un modo, sarà proprio così che finirà.

Quindi forse questo per lui è come una lotta.

Se è così, colgo la sua provocazione, non voglio lasciarmi sopraffare.

Gli facilito l’entrata fino a sentire il calore diventare unico.

Ed è qui che comincia la vera e propria battaglia.

Cerco la sensibilità alle mani e le mando ad aggrapparsi ai suoi capelli tirandolo ancora di più verso di me.

Entrambe le lingue si congiungono, scivolano l’una sull’altra, leccano tutto ciò che trovano.

< mh ... >

La presa dello Spadaccino sul mio mento diviene ferrea, poi si scioglie andando ad accarezzarmi i capelli.

I baci si trasformano e diventano veri e propri morsi che si posano su tutta la faccia.

Lui lascia scorrere la saliva sul mio collo, lasciando una scia incandescente.

Avrei volentieri preso fuoco a quel punto.

Il mio cuore non cessa di accelerare, ma vorrei che non lo facesse.

Non voglio che lui lo senta.

Potrebbe essere che fraintenda.

Ma forse non ci sarebbe tempo per le domande.

Allento la presa delle mie dita su di lui, mentre lo sento scendere fino al torace per poi risalire.

Non ricordo assolutamente di averlo sentito slacciarmi la camicia fino a quel punto.

Porta la sua mano sul mio collo, spostandosi sull’orecchio sinistro.

< ahh ... >

Comincia a passarci sopra la lingua.

Non ci provo nemmeno a trattenermi.

Lascio liberamente la bocca schiusa e il suo pollice arriva ad accarezzarmi il labbro inferiore.

Intanto il suo fiato mi ha pervaso completamente e si è portato a mordermi il lobo dell’orecchio.

Deve andarci piano con quei denti ...

< AH !! >

< ma sei scemo ?! > la risposta immediata.

Si alza definitivamente con la faccia attaccata alla mia.

Arrossisco furiosamente.

Fortuna è buio e a regola non si dovrebbe vedere niente.

< mi hai fatto male, idiota >

Mi guarda in cagnesco, poi torna a stendersi al mio fianco, supino.

Ed ecco finito tutto.

Se non fosse successo niente del genere non so come sarebbe potuto andare avanti.

Anzi, forse lo so, ma non voglio ammetterlo a me stesso.

Sento un senso d’ira crescermi dentro.

Non ci posso credere.

Non posso credere a quanto ha fatto !

< sei solo un usurpatore degli spazi altrui ! > sbotto improvvisamente, riferendomi alla mia bocca.

< se è per questo anche tu lo sei > mi rimbocca, riferendosi al divano.

Ringhio tra me e me.

< sai bene cosa voglio dire >

Sussegue un lungo silenzio.

*sgrunt*

Possibile che non abbia niente da dire ?

Stupido, stupido, stupidissimo Marimo !!

Se non fossi sicuro che l’indomani s’ignorerà tutto questo, avrei già pensato ad un modo per farlo fuori.

Non potrei reggere niente del genere.

< torna a dormire, Cuoco. E cerca di fare sogni più normali, se non vuoi dare spettacolo qua dentro >

Un'ondata di insulti partono nello stesso momento dritti dallo stomaco, bloccandosi nella gola.

Non riesco a proferire parola e nemmeno suoni.

Digrigno i denti e mi passo la manica della camicia sulla bocca, cercando di togliere ogni SUO residuo.

La mia mente passa quasi automaticamente in rassegna tutti i tipi di veleno da potergli rifilare a tradimento per colazione la mattina seguente.

L’ha fatta grossa e non voglio certo dargliela buona.

Occupato all’elaborazione del piatto, mi giro tentando di dagli più spalle possibile e, rannicchiatomi un poco, mi concentro sui battiti cardiaci che lentamente rallentano e che con il loro ritmo mi cullano verso il sonno.

Un sonno sereno e tranquillo che mi era stato negato precedentemente.




Whiii~ chiedo venia per l'incredibile attesa t.t'

Sono stata via per una sacco di tempo,

e quella che doveva essere una “perfetta e potentissima” rete wireless ...

non serviva a un ciufolo è.è


Tornando a noi;

il Climax aumentaaa **

Ho paura di aver storpiato un po' il Cuoco.

Spero di no o.ò

...

perchè a noi piace così~*yaaaay* >W<


Grazie davvero a tutti voi che seguite e commentate !;

Dready

memuzz

angela90

QueenCamelia13

FraRock47

Betta_92

SakuraX16


QUESTION {!}

cosa vi aspettate dal prossimo chap ? :D

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Capitolo 4
*** 3rd POSSIBLE END. ***


CI TENGO A RI-PRECISARE, essendo che qualcuno non ha capito, CHE I CAPITOLI SONO INDIPENDENTI L'UNO DALL'ALTRO !

Non a caso ci chiamano “possibili finali”.

Quindi sì, si parla della stessa notte, ma è come se alla fine di ogni capitolo si tornasse indietro all'inizio.

Mi scuso se sono stata io a non essere chiara ._.


P.S. Godetevi la comparsa di uno dei personaggi che più amo **


3rd POSSIBLE END.

{slash}.

Cosa ...

Quale psicopatico sadico e soprattutto masochistico pensiero mi aveva portato fin qui ?!

Qui, appiccicato a quest'Alga umana.

A condividere il divano con lui.

Dio, quanto darei per poter dormire così !

Credo fermamente che lui in questo momento possa avere al suo fianco anche Mihawk in persona per la seconda volta, che dormirebbe come un sasso lo stesso.

Io invece, preso da UN MINIMO di nervosismo, no.

È una condanna.

Ingiusta.

... che però mi sono inflitto da solo *sob*

Mi giro su un fianco, sopportando pazientemente la conseguenza.

In questo modo ci ho avvicinati ancora di più.

Ma dopotutto, se qualcuno -un disgraziato- alzandosi ci avesse visti, gli si poteva dare occasione di pensare male fino in fondo.

Ormai quel che avevo perso era .. appunto perso.

Ed era il mio orgoglio.

Tento di mettermi il cuore in pace il più possibile, chiudendo gli occhi.

Il mio pensiero vola fino alla cabina delle ragazze.

Ahhh, dolci Nami-swan e Robin-chwan~


Sento il getto dell'acqua scivolare sulle mie mani.

Finisco di lavarmele per bene prima di servire il piatto.

< posso dare una mano in qualcosa ? >

La voce nitida e rilassata di Ace, mi giunge alle orecchie.

Girandomi lo vedo seduto al tavolo, con le mani appoggiate sotto il mento, a sostenergli la testa.

Mi rivolge un sorriso sghembo.

Ricambio la cortesia.

< no, sei un ospite su questa nave >

Prendo a tirarmi su le maniche per evitare di inzupparle più del dovuto.

< ... stai pure seduto e rilassati > concludo.

< capisco > afferma senza spostare la sguardo da me.

Con attenzione prendo il piatto colmo di zuppa di carne e verdure appena fatto.

Pronto per essere servito.

Lo porto lentamente sul tavolo, ma nell'appoggiarlo un suo movimento brusco mi fa perdere anche di poco l'equilibrio, rovesciando del contenuto liquido su di lui.

Aveva ritirato il braccio dal tavolo per farmi spazio e io mi ero lasciato distrarre !

Una cosa imperdonabile.

< Accidenti, scusa ! Davvero .. Perdona la mia distrazione. >

Tento di rimediare prendendo alla svelta uno straccio dal bancone e controllando i danni.

Il sugo si era sparso su tutto l'addome impregnando per bene i pantaloni fino all'altezza del cavallo.

Senza pensarci troppo, comincio ad asciugare la sua pancia, strofinando un po'.

Ace non accenna a muoversi, fissando ogni mio movimento con manifestato interesse.

Il lento asciugare, sembra quasi non essere quello che è veramente.

Mi sembra di non sentire la stoffa ruvida sui polpastrelli, ma invece la sua stessa pelle, gli addominali d'acciaio che mette sempre in bella mostra.

Tento di non farci caso e arrivo a pulirgli anche i pantaloni.

Sfrego il tessuto, che però aveva già provveduto ad assorbire.

Provo allora irrimediabilmente ad asciugare il resto.

Le conseguenze del mio gesto però non le avevo calcolate.

Non avevo avuto nessun secondo fine !

Sento la sua mano calda passare sulla mia mano e intrecciare le dita con le mie per esercitare più pressione tra le sue gambe.

Mi lascio guidare come se non potessi far altro.

Sento i suoi respiri attaccati al mio orecchio.


< ngh. >

Spalanco gli occhi.

La prima cosa che realizzo è di essermi svegliato.

Bene.

La seconda è di aver fatto una specie di sogno/fantasia erotica su Ace.

Male.

La terza ...

< cuoco >

In preda ad una sorta di shock, giro con lentezza infinita la testa di novanta gradi, indirizzandomi a dove provenisse le voce.

Malissimo.

La faccia di Zoro era impagabile.

Fossimo stati in un'altra situazione l'avrei preso in giro fino alla morte.

Il viso era corrucciato come non mai, la fronte aggrottata, i denti digrignati e piccole gocce di sudore gli scendevano dalle tempie.

Gli occhi non volevo vederli.

Ma non ci sarei riuscito neanche volendo.

... perchè le devo fare sempre io queste figure di merda ?!

Io, il ritratto della perfezione, l'uomo che tutte le donne vorrebbero, l'amante universale ... in una situazione come QUESTA.

La consapevolezza di dove fosse ancora ferma la mia mano mi manda in tilt il cervello.

Sento le sue dita ancora sopra alle mie.

Come risvegliatomi da una trance temporanea, ritraggo con uno scatto tutto il braccio, tenendolo stretto a me.

< eh ... > mi schiarisco la voce < io ... e-ecco ... nooo --- >

Le parole mi muoiono in gola.

Non mi interessa un gran ché.

Tanto non credo ne sarebbe uscita fuori una frase sensata.

Ritengo che non mi sia rimasta scelta, all'infuori di stare ancora qui in balia di queste fottute conseguenze.

Faccio per andarmene, cominciando col dargli le spalle, quando lo sento trattenermi e salirmi a cavalcioni sul bacino, appoggiandosi coi gomiti sul bracciolo, tenendomi la testa bloccata tra questi.

< ma che razza di sogni fai ?! >

La sua espressione era completamente cambiata.

Sulla sua faccia era dipinto un sorriso di scherno e gli occhi -ora li vedevo- erano incollati ai miei.

Avevo anche dimenticato la domanda.

Senza volere comincio a balbettare come un cretino.

Tecnicamente però, vorrei solo trovare un modo per scappare ed andare a sotterrarmi da qualche parte.

Anzi, meglio annegarmi, visto che qui di terra c'è solo quella del giardino dei mandarini di Nami-san.

< M-marimo ... togliti s-subito ... >

Le mie guance si fanno sempre più calde.

La sua smorfia si allarga.

< dimmi; ci avevi preso gusto ? >

Sembra voler uccidermi.

Ma se invece provocarmi e basta era il suo obbiettivo, allora avrei dimenticato l'accaduto per fargli rimangiare ogni singola lettera.

Inizio a divincolarmi, tentando di togliermelo di dosso.

Lui non demorde.

Si attacca con una mano ai miei capelli, tirandoli forte.

< che c-cazzo ... fai, deficiente ... !! > esordisco.

Tento di urlare la frase il più possibile, riempendo all'improvviso i polmoni.

L'aria mi fa girare per un attimo la testa.

Probabilmente approfittando della distrazione, si avvicina maggiormente e incolla le sue labbra alle mie.

< mhh !!!! >

Sgrano gli occhi e con le mani spingo la sua testa lontano da me.

Il risultato è però quello di procurare ancora più dolore a me stesso.

La sua presa è decisamente violenta.

Ma che cazzo stava facendo ?!?

Lo sento spingere la sua lingua all'interno della mia bocca e non passa molto prima che lui riesca ad ottenere forzatamente l'accesso.

Le salive cominciano a mischiarsi, abbandonando i proprietari.

Lo Spadaccino affonda, spingendo anche il suo corpo contro il mio, provocandomi brividi che si spingono senza controllo fino al basso ventre.

Si stacca infine per respirare e passa a leccare il collo con veemenza.

Questa è la mia unica opportunità.

Potrei non essere di nuovo così “fortunato”.

< BRUTTO DEMENTE CHE NON S-SEI ALTR ... O ... gh ... DANNATO ... s-spost-ati !! >

Spingo con tutte le mie forze sulle sue spalle, ma si sa che non sono le mani il mio punto forte, per quanto riguarda il combattimento.

Lo smuovo però il giusto, per riuscire a staccarlo da me.

Mi guarda dall'alto con aria da sbruffone.

Proprio la sua aria.

Mi rivolge un altro ghigno dei suoi prima di sospirare.

< non mi dire che non vuoi continuare quello che TU hai iniziato ... >

Rimango basito dalle sue parole.

Cosa dovrei capire ?

Con il pollice mi accarezza il labbro inferiore fissando la mia bocca, rimasta semiaperta per lo stupore.

Si avvicina al mio orecchio senza difficoltà.

Comincia a passarci la lingua calda sopra.

A quel punto mi obbligo a riprendere il controllo di tutto.

Cosa avrei combinato stando impalato ?

< no. >

La mia voce risuona finalmente ferma come volevo.

Zoro si blocca.

Si alza quel poco che gli serve per guardarmi.

Questa volta devo sostenere il suo sguardo.

Rimaniamo a fissarci e io tento disperatamente di non far trapelare il mio nervosismo.

D'un tratto sembra ridere di gusto e -ignorandomi palesemente- si fionda su di me.

Incredibile, non mi ha neanche calcolato !

Comincia a mordere con foga ovunque passi, le sue mani scendono velocemente scorrendo sotto la camicia e slacciandone i bottoni.

Non riesco neanche più a ragionare e il mio corpo risponde solo a lui.

Con un minimo d'imposizione, mi trattengo dal peggio.

Tento di non dargli nessuna soddisfazione.

Ma proprio quando il rumore della cintura slacciata accompagna la sua mano, che lenta scivola fino ad andare a stuzzicare la mia parte più intima, stando al di sopra dei boxer, il cervello stacca definitivamente la spina e l’istinto animale ha il sopravvento.

Ed è proprio grazie -o dovrei dire a causa ?- a questo che divento tutt’ad un tratto più partecipativo.

Un gemito si spinge fuori dalle mie labbra e il calore delle sue dita si fa più intenso.

Tutto questo cominciava a piacermi.

Nelle parti più basse la reazione, invece, era stata molto più semplice; lo desideravo e basta.

Ora che quindi il mio orgoglio, il mio pudore, forse il mio tutto, erano andati a farsi un giro, mi tiro su a sedere, prendendo bene le misure e ricongiungendo le labbra con foga.

Perlomeno avrei contrastato la sua autorità.

In qualunque ambito, non l’avrei lasciato prevalere.

Lui risponde ad ogni mio gesto con altrettanta voglia.

Gli tolgo facilmente la maglietta bianca, che viene presto inghiottita nell’oscurità del pavimento.

Percorro la sua cicatrice, prima con la punta delle dita, poi, chinandomi, con la lingua, approfittando per farlo stendere sotto di me.

Con molta fatica, lottando al meglio contro la sua imposizione, riesco ad ottenere una posizione a mio vantaggio.

Passo più volte il mio bacino sul suo, mordendo le sue e le mie stesse labbra.

Tra poco sanguineranno di sicuro.

Scivolo su di lui, fino ad arrivare ad un confronto diretto col suo ventre.

Libero la sua evidente erezione, ma prima che mi venisse in mentre qualunque altra cosa, mi prende per le spalle e tenta di ribaltare di nuovo la situazione.

Evitando di fare la figura dello sprovveduto, lo spingo a mia volta ed entrambi finiamo giù dal divano.

Purtroppo però -come è stato accertato durante il corso dell’intera nottata, a parer mio-, la sfiga è dalla mia parte, così è proprio lui a trovarsi nella posizione adatta per dirigere il gioco.

Perchè si trattava di un gioco, niente di più.

Un cazzo di incidente, per il quale ora ci troviamo mezzi nudi, uno steso sopra all’altro.

Non può essere che ci sia altro.

Ci siamo solo portati troppo in là, così ora dobbiamo soddisfare tutti i nostri desideri.

Come se avesse seguito il mio ragionamento, Zoro raggiunge di nuovo la mia faccia e a mezza bocca, tenta di mettere in fila della parole.

< alla fine ti piace, vedo ... >

A chiunque potrebbe far paura, per le sue affermazioni, per il tono –assolutamente arrogante- con cui le dice, per i suoi –alquanto ineducati- atteggiamenti ... ma non a me.

< Stupido. Marimo. Cretino. >

Probabilmente non si aspettava di meglio e riprende a torturarmi.

In quel momento di pausa avevo ripreso un poco coscienza.

Ma cosa stavo facendo ?

Perchè ero lì ?

E soprattutto ... perchè non volevo più andarmene ?

Forse avevo bisogno di uno sfogo fisico.

O forse i miei ragionamenti di prima, quelli sul rapporto, erano semplici auto-convinzioni.

No, non poteva essere.

Era escluso a priori.

Vengo catapultato fuori dai miei pensieri, mentre lo sento levarmi i pantaloni.

Afferra il mio membro, prima di qualsiasi mia mossa, e comincia a darmi piacere.

Non oppongo resistenza, mi fa rimanere semplicemente senza forze.

Continua ad accarezzarmi ovunque, facendo aumentare l’intensità dei miei sospiri, mi lecca, mi bacia ...

La preda inerme.

Era riuscito ad ottenere quello che davvero voleva.

Sento un altro fruscio di vestiti, ma non me ne curo.

I saldi movimenti mi trasmettono vibrazioni, che viaggiano a fior di pelle su tutto il corpo.

Il pavimento duro sotto la mia schiena sembra ormai un lontano ricordo.

D’improvviso rallenta e smette.

Apro un occhio, poi l’altro.

Si sta leccando le dita con fare impegnato.

La consapevolezza mi attraversa il cervello in un lampo.

< NO ! >

Afferro un suo braccio stringendo la presa e fissandolo, in attesa.

Ricambia lo sguardo, stupito, poi il suo viso si distende nuovamente, serio.

< stai sognando di nuovo ? >

Una stupida domanda, chiaramente retorica.

Sapeva quasi meglio di me che non stavo dormendo.

Ignorando il mio ordine di prima, continua a passare la lingua sulle falangi, senza distrarre lo sguardo da me.

Comincia ad accarezzarmi di nuovo, probabilmente un vano tentativo di farmi cambiare idea.

< ... ti ho detto di smetterla > esalo.

Introduce a tradimento ben due dita.

Il dolore è allucinante.

È matto, non voglio più stare qua.

È sicuramente un altro incubo, perciò devo solo svegliarmi.

< sognavi ... di nuovo Ace ... mh ? >

Il tono con cui mi arriva la frecciatina è sempre più cattivo e acido.

Spinge dentro sempre di più.

< ... desideravi farle a lui quelle cose ... vero ? >

Le lacrime cominciano a bagnarmi le guance.

Mi sento una fottutissima ragazzina.

Io, che ho sopportato dolori ben peggiori, qui a piangere per questo.

Ma è inevitabile.

È un riflesso involontario come l’irrigidirsi.

Ed arriva il colpo di grazia.

Sostituisce le dita con sè stesso.

Arriva a fondo e devo soffocare un grido con entrambe le mani.

Il dolore è lancinante.

Lui rimane immobile, aspetta.

Con la faccia segnata dallo sforzo del trattenersi, si piega su di me e mi discosta le mani.

Queste cadono come fossero di pezza.

Non c’è più scudo, più alcuna corazza che mi protegga.

Completamente e letteralmente sottomesso.

Zoro fa scorrere la sua mano sulle guance, sugli occhi che al loro passaggio si chiudono, timorosi, sulle labbra, segnate dalla dura lotta, tra i capelli spettinati.

Posa un altro bacio sulla mia bocca poi, col viso nascosto dall’ombra, parla.

< ... ma invece ... ci sono io >

Un sussurro.

Rimango a fissarlo.

Sopra al dolore, lo stupore.

Mai e poi mai mi sarei aspettato una cosa simile.

Al di là della situazione, questo improvviso cambiamento.

Lentamente prova a muoversi dentro di me e ricomincio a tremare involontariamente.

Ma pian piano le cose cambiano.

Sarà il suo stesso calore che mi ha pervaso, la sua presenza che sembra essere diventata quasi rassicurante, la sua mano che ha ricominciato a lavorare sul mio ventre.

Il dolore si fa da parte e comincia il piacere.

Tutto intorno a me scotta come non mai, il mio corpo ha voglia di esplodere e vuole di più.

Tocco il suo braccio, rimasto puntellato ad un mio fianco, cercando un appiglio.

Ho bisogno di tenermi a qualcosa, mi sento come se stessi scivolando.

Mi si avvicina di nuovo, in risposta al mio gesto, e asciuga una vecchia lacrima, rimasta sulla mia faccia.

Respira al mio orecchio, a tempo con tutti i movimenti.

Mi fa impazzire.

La mia pelle è continuamente scossa da brividi.

Non appena si discosta un minimo da me, inarco la schiena e rimango bagnato del mio stesso seme.

Poco dopo, accompagnato da un profondo gemito, lui viene dentro di me.

Senza uscire ancora, fa di nuovo scorrere la destra su tutto il mio corpo e mi accarezza.

Si sofferma sulla testa poi ghigna.

Si stacca completamente da me, mentre ancora non riesco a regolare il respiro.

Mi sembra di aver vissuto l’avvenimento più assurdo della mia vita.

Eppure ora mi sento bene.

Certo, appagato sessualmente, ma anche il cuore sembra essersi alleggerito.

Zoro è steso supino al mio fianco.

Mando impulsi al braccio fino ad ottenere una risposta.

Alzo il destro e lo sbatto sul torace del mio compagno.

< ti odio ... ti odio con ... tutto me stesso >

Sospira forte.

Posso cogliervi un pizzico di sarcasmo.

Aspetto un vita, steso nel buio, incredulo.

Cosa sarebbe successo ora ?

E domani ?

Tutto questo non doveva significare niente.

Non poteva.

Era stato un malevolo incontro.

La stanchezza comincia a pervadermi i sensi e raccolgo le ultime forze per rimettermi alla bell’e meglio i vestiti aggrappandomi al divano per alzarmi e appropriarmene interamente.

Quello che avrei dovuto fare all’inizio di tutta questa storia !

Con un ultima occhiata, mi accorgo nel corpo mezzo svenuto a terra.

Dorme già.

Nudo.

Un vago senso di imbarazzo mi assale e per puro pudore decido di agire.

Prendo la coperta dal bracciolo e gliela butto sopra, quel che basta per coprirlo.

Non avrei fatto altri sforzi per lui.

E l’indomani probabilmente l’avrei anche riempito di botte.

Mentre il mio umore passa in rassegna tutti i momenti, la testa trova pace.

Il buio mi avvolge interamente e, ora, non ho più nessun pensiero.




Et voilà~

Scusate per l'inizio capitolo, ma è ovvio che se non si capisce come è costruito il tutto,

la storia arriva a far schifo ..

avanti, come fa a succedere tutto questo in UNA notte ? XD


Comq, cambiando discorso,

spero di non aver deluso le vostre aspettative :D

Ci tengo molto al vostro giudizio >


... e poi sì, ecco la mitiiica comparsa di Ace~♥

Kyyaahhh **


Infine, vi posso dire di continuare a seguire se volete,

anche se non è ancora deciso se ci sarà un finale inerente a TUTTI E 3 i capitoli.

Vedreeemo *suspence*


Grazie ancora a tutti voi;

alucard51

yuki89

Dready

SakuraX16

QueenCamelia13

angela90

memuzz


See ya :D


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Capitolo 5
*** #Ending. ***


#ENDING.


La luce del mattino s'insinua insistentemente negli oblò della Merry, solleticando i visi della ciurma ancora persa nelle profondità dei sogni.

Appoggio le ultime pentole sporche nel lavello, lasciandole a bagno per evitare che i residui di cibo non se ne andassero neanche a pagarli.

Sospiro pesantemente.

La colazione era già pronta, ma nessuno era ancora arrivato.

Una nottata pesante, certo, può essere; ma mai come la sua.

Non bastava quello che era successo, no.

Doveva anche svegliarsi presto, disturbato dal suo stesso sonno.

Aveva brancolato quasi nel buio nel tentativo di uscire dalla camerata.

Ed aveva avuto anche l'impressione che non ci sarebbe più tornato.

O perlomeno, non avrebbe più litigato per dove dormire.

... ma poi, quell'indicibile male al fondoschiena.

Probabilmente era davvero colpa del divano.

SICURAMENTE.

Inalo dalla sigaretta che dondolo stancamente con le labbra.

Tra le tante mie rinomate sfighe, quel silenzio mi rilassava e chiudendo gli occhi, riuscivo a percepire il movimento ondulatorio del mare nel trasportare la caravella.

Sento le mie stesse occhiaie pesare.

Chopper si sarebbe di certo preoccupato vedendomi in quello stato.

E quell'Alga, invece, avrebbe riso.

Oppure avrebbe ignorato il tutto.

Avrei dovuto inventare qualcosa, una scusa convincente.

Negare di non aver semplicemente dormito per vari motivi, e affermare altro.

Sarebbe stato difficile ?

Per ora, non ne avevo davvero idea.

Riapro a fatica gli occhi.

Di una sola cosa sono certo.

E la risposta è più che affermativa.

, quella era davvero stata una nottata da incubo.

Per meglio dire, non avevo mai capito se si fosse trattato di ..

.. sogni o realtà.




FIN.


Così è finita.

Ohh, cavoli che emozione *-*

Ammetto di non aver mai progettato troppo bene questo famoso “finale comune”,

perciò chiedo per l'ennesima volta venia se queste righe abbiano rovinato la storia.

Spero vivamente di no, si capisce.


Comq, per farmi perdonare *sese*,

lascio a voi immaginare a vostro piacere

l'uno dei tre svolgimenti accaduto veramente °ç°

...

non c'è verità in questa fine *muhah*


GRAZIE DI CUORE a tutti;

angela90

QueenCamelia13

yuki89

Betta_92

SakuraX16


... e per Ace -il personaggio più gettonato anche al di sopra di Zoro e Sanji-,

un altro hip-hip hurray~


CIIIAAO :D

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