CI
TENGO A RI-PRECISARE, essendo
che qualcuno non ha capito,
CHE I CAPITOLI SONO INDIPENDENTI
L'UNO DALL'ALTRO !
Non
a caso ci chiamano “possibili finali”.
Quindi
sì, si parla della stessa notte, ma è come se alla fine
di ogni capitolo si tornasse indietro all'inizio.
Mi
scuso se sono stata io a non essere chiara ._.
P.S.
Godetevi la comparsa di uno dei personaggi che più amo **
3rd
POSSIBLE END.
{slash}.
Cosa ...
Quale
psicopatico sadico e soprattutto masochistico pensiero mi aveva
portato fin qui ?!
Qui, appiccicato
a quest'Alga umana.
A condividere il
divano con lui.
Dio, quanto darei
per poter dormire così !
Credo fermamente
che lui in questo momento possa avere al suo fianco anche Mihawk in
persona per la seconda volta, che dormirebbe come un sasso lo stesso.
Io invece, preso
da UN MINIMO di nervosismo, no.
È una
condanna.
Ingiusta.
... che però
mi sono inflitto da solo *sob*
Mi giro su un
fianco, sopportando pazientemente la conseguenza.
In questo modo ci
ho avvicinati ancora di più.
Ma dopotutto, se
qualcuno -un disgraziato- alzandosi ci avesse visti, gli si poteva
dare occasione di pensare male fino in fondo.
Ormai quel che
avevo perso era .. appunto perso.
Ed era il mio
orgoglio.
Tento di mettermi
il cuore in pace il più possibile, chiudendo gli occhi.
Il mio pensiero
vola fino alla cabina delle ragazze.
Ahhh, dolci
Nami-swan e Robin-chwan~
Sento il getto
dell'acqua scivolare sulle mie mani.
Finisco di
lavarmele per bene prima di servire il piatto.
< posso
dare una mano in qualcosa ? >
La voce nitida
e rilassata di Ace, mi giunge alle orecchie.
Girandomi lo
vedo seduto al tavolo, con le mani appoggiate sotto il mento, a
sostenergli la testa.
Mi rivolge un
sorriso sghembo.
Ricambio la
cortesia.
< no, sei
un ospite su questa nave >
Prendo a
tirarmi su le maniche per evitare di inzupparle più del
dovuto.
< ... stai
pure seduto e rilassati > concludo.
< capisco >
afferma senza spostare la sguardo da me.
Con attenzione
prendo il piatto colmo di zuppa di carne e verdure appena fatto.
Pronto per
essere servito.
Lo porto
lentamente sul tavolo, ma nell'appoggiarlo un suo movimento brusco mi
fa perdere anche di poco l'equilibrio, rovesciando del contenuto
liquido su di lui.
Aveva ritirato
il braccio dal tavolo per farmi spazio e io mi ero lasciato distrarre
!
Una cosa
imperdonabile.
<
Accidenti, scusa ! Davvero .. Perdona la mia distrazione. >
Tento di
rimediare prendendo alla svelta uno straccio dal bancone e
controllando i danni.
Il sugo si era
sparso su tutto l'addome impregnando per bene i pantaloni fino
all'altezza del cavallo.
Senza pensarci
troppo, comincio ad asciugare la sua pancia, strofinando un po'.
Ace non
accenna a muoversi, fissando ogni mio movimento con manifestato
interesse.
Il lento
asciugare, sembra quasi non essere quello che è veramente.
Mi sembra di
non sentire la stoffa ruvida sui polpastrelli, ma invece la sua
stessa pelle, gli addominali d'acciaio che mette sempre in bella
mostra.
Tento di non
farci caso e arrivo a pulirgli anche i pantaloni.
Sfrego il
tessuto, che però aveva già provveduto ad assorbire.
Provo allora
irrimediabilmente ad asciugare il resto.
Le conseguenze
del mio gesto però non le avevo calcolate.
Non avevo
avuto nessun secondo fine !
Sento la sua
mano calda passare sulla mia mano e intrecciare le dita con le mie
per esercitare più pressione tra le sue gambe.
Mi lascio
guidare come se non potessi far altro.
Sento i suoi
respiri attaccati al mio orecchio.
< ngh. >
Spalanco gli
occhi.
La prima cosa che
realizzo è di essermi svegliato.
Bene.
La seconda è
di aver fatto una specie di sogno/fantasia erotica su Ace.
Male.
La terza ...
< cuoco >
In preda ad una
sorta di shock, giro con lentezza infinita la testa di novanta gradi,
indirizzandomi a dove provenisse le voce.
Malissimo.
La faccia di Zoro
era impagabile.
Fossimo stati in
un'altra situazione l'avrei preso in giro fino alla morte.
Il viso era
corrucciato come non mai, la fronte aggrottata, i denti digrignati e
piccole gocce di sudore gli scendevano dalle tempie.
Gli occhi non
volevo vederli.
Ma non ci sarei
riuscito neanche volendo.
... perchè
le devo fare sempre io queste figure di merda ?!
Io, il ritratto
della perfezione,
l'uomo che tutte le donne vorrebbero, l'amante universale ... in una
situazione come QUESTA.
La consapevolezza
di dove fosse ancora ferma la mia mano mi manda in tilt il cervello.
Sento le sue dita
ancora sopra alle mie.
Come
risvegliatomi da una trance temporanea, ritraggo con uno scatto tutto
il braccio, tenendolo stretto a me.
< eh ... >
mi schiarisco la voce < io ... e-ecco ... nooo --- >
Le parole mi
muoiono in gola.
Non mi interessa
un gran ché.
Tanto non credo
ne sarebbe uscita fuori una frase sensata.
Ritengo che non
mi sia rimasta scelta, all'infuori di stare ancora qui in balia di
queste fottute conseguenze.
Faccio per
andarmene, cominciando col dargli le spalle, quando lo sento
trattenermi e salirmi a cavalcioni sul bacino, appoggiandosi coi
gomiti sul bracciolo, tenendomi la testa bloccata tra questi.
< ma che razza
di sogni fai ?! >
La sua
espressione era completamente cambiata.
Sulla sua faccia
era dipinto un sorriso di scherno e gli occhi -ora li vedevo- erano
incollati ai miei.
Avevo anche
dimenticato la domanda.
Senza volere
comincio a balbettare come un cretino.
Tecnicamente
però, vorrei solo trovare un modo per scappare ed andare a
sotterrarmi da qualche parte.
Anzi, meglio
annegarmi, visto che qui di terra c'è solo quella del giardino
dei mandarini di Nami-san.
< M-marimo ...
togliti s-subito ... >
Le mie guance si
fanno sempre più calde.
La sua smorfia si
allarga.
< dimmi; ci
avevi preso gusto ? >
Sembra voler
uccidermi.
Ma se invece
provocarmi e basta era il suo obbiettivo, allora avrei dimenticato
l'accaduto per fargli rimangiare ogni singola lettera.
Inizio a
divincolarmi, tentando di togliermelo di dosso.
Lui non demorde.
Si attacca con
una mano ai miei capelli, tirandoli forte.
< che c-cazzo
... fai, deficiente ... !! > esordisco.
Tento di urlare
la frase il più possibile, riempendo all'improvviso i polmoni.
L'aria mi fa
girare per un attimo la testa.
Probabilmente
approfittando della distrazione, si avvicina maggiormente e incolla
le sue labbra alle mie.
< mhh !!!! >
Sgrano gli occhi
e con le mani spingo la sua testa lontano da me.
Il risultato è
però quello di procurare ancora più dolore a me
stesso.
La sua presa è
decisamente violenta.
Ma che cazzo
stava facendo ?!?
Lo sento spingere
la sua lingua all'interno della mia bocca e non passa molto prima che
lui riesca ad ottenere forzatamente l'accesso.
Le salive
cominciano a mischiarsi, abbandonando i proprietari.
Lo Spadaccino
affonda, spingendo anche il suo corpo contro il mio, provocandomi
brividi che si spingono senza controllo fino al basso ventre.
Si stacca infine
per respirare e passa a leccare il collo con veemenza.
Questa è
la mia unica opportunità.
Potrei non essere
di nuovo così “fortunato”.
< BRUTTO
DEMENTE CHE NON S-SEI ALTR ... O ... gh ... DANNATO ... s-spost-ati
!! >
Spingo con tutte
le mie forze sulle sue spalle, ma si sa che non sono le mani il mio
punto forte, per quanto riguarda il combattimento.
Lo smuovo però
il giusto, per riuscire a staccarlo da me.
Mi guarda
dall'alto con aria da sbruffone.
Proprio la sua
aria.
Mi rivolge un
altro ghigno dei suoi prima di sospirare.
< non mi dire
che non vuoi continuare quello che TU hai iniziato ... >
Rimango basito
dalle sue parole.
Cosa dovrei
capire ?
Con il pollice mi
accarezza il labbro inferiore fissando la mia bocca, rimasta
semiaperta per lo stupore.
Si avvicina al
mio orecchio senza difficoltà.
Comincia a
passarci la lingua calda sopra.
A quel punto mi
obbligo a riprendere il controllo di tutto.
Cosa avrei
combinato stando impalato ?
< no. >
La mia voce
risuona finalmente ferma come volevo.
Zoro si blocca.
Si alza quel poco
che gli serve per guardarmi.
Questa volta devo
sostenere il suo sguardo.
Rimaniamo a
fissarci e io tento disperatamente di non far trapelare il mio
nervosismo.
D'un tratto
sembra ridere di gusto e -ignorandomi palesemente- si fionda su di
me.
Incredibile, non
mi ha neanche calcolato !
Comincia a
mordere con foga ovunque passi, le sue mani scendono velocemente
scorrendo sotto la camicia e slacciandone i bottoni.
Non riesco
neanche più a ragionare e il mio corpo risponde solo a lui.
Con un minimo
d'imposizione, mi trattengo dal peggio.
Tento di non
dargli nessuna soddisfazione.
Ma proprio quando
il rumore della cintura slacciata accompagna la sua mano, che lenta
scivola fino ad andare a stuzzicare la mia parte più intima,
stando al di sopra dei boxer, il cervello stacca definitivamente la
spina e l’istinto animale ha il sopravvento.
Ed è
proprio grazie -o dovrei dire a causa ?- a questo che divento tutt’ad
un tratto più partecipativo.
Un gemito si
spinge fuori dalle mie labbra e il calore delle sue dita si fa più
intenso.
Tutto questo
cominciava a piacermi.
Nelle parti più
basse la reazione, invece, era stata molto più semplice; lo
desideravo e basta.
Ora che quindi il mio orgoglio, il mio
pudore, forse il mio tutto, erano andati a farsi un giro, mi
tiro su a sedere, prendendo bene le misure e ricongiungendo le labbra
con foga.
Perlomeno avrei contrastato la sua
autorità.
In qualunque ambito, non l’avrei
lasciato prevalere.
Lui risponde ad ogni mio gesto con
altrettanta voglia.
Gli tolgo facilmente la maglietta
bianca, che viene presto inghiottita nell’oscurità del
pavimento.
Percorro la sua cicatrice, prima con la
punta delle dita, poi, chinandomi, con la lingua, approfittando per
farlo stendere sotto di me.
Con molta fatica, lottando al meglio
contro la sua imposizione, riesco ad ottenere una posizione a mio
vantaggio.
Passo più volte il mio bacino
sul suo, mordendo le sue e le mie stesse labbra.
Tra poco sanguineranno di sicuro.
Scivolo su di lui, fino ad arrivare ad
un confronto diretto col suo ventre.
Libero la sua evidente erezione, ma
prima che mi venisse in mentre qualunque altra cosa, mi prende per le
spalle e tenta di ribaltare di nuovo la situazione.
Evitando di fare la figura dello
sprovveduto, lo spingo a mia volta ed entrambi finiamo giù dal
divano.
Purtroppo però -come è
stato accertato durante il corso dell’intera nottata, a parer
mio-, la sfiga è dalla mia parte, così è proprio
lui a trovarsi nella posizione adatta per dirigere il gioco.
Perchè si trattava di un gioco,
niente di più.
Un cazzo di incidente, per il quale ora
ci troviamo mezzi nudi, uno steso sopra all’altro.
Non può essere che ci sia altro.
Ci siamo solo portati troppo in là,
così ora dobbiamo soddisfare tutti i nostri desideri.
Come se avesse seguito il mio
ragionamento, Zoro raggiunge di nuovo la mia faccia e a mezza bocca,
tenta di mettere in fila della parole.
< alla fine ti piace, vedo ... >
A chiunque potrebbe far paura,
per le sue affermazioni, per il tono –assolutamente arrogante-
con cui le dice, per i suoi –alquanto ineducati- atteggiamenti
... ma non a me.
< Stupido. Marimo. Cretino. >
Probabilmente non si aspettava di
meglio e riprende a torturarmi.
In quel momento di pausa avevo ripreso
un poco coscienza.
Ma cosa stavo facendo ?
Perchè ero lì ?
E soprattutto ... perchè non
volevo più andarmene ?
Forse avevo bisogno di uno sfogo
fisico.
O forse i miei ragionamenti di prima,
quelli sul rapporto, erano semplici auto-convinzioni.
No, non poteva essere.
Era escluso a priori.
Vengo catapultato fuori dai miei
pensieri, mentre lo sento levarmi i pantaloni.
Afferra il mio membro, prima di
qualsiasi mia mossa, e comincia a darmi piacere.
Non oppongo resistenza, mi fa rimanere
semplicemente senza forze.
Continua ad accarezzarmi ovunque,
facendo aumentare l’intensità dei miei sospiri, mi
lecca, mi bacia ...
La preda inerme.
Era riuscito ad ottenere quello che
davvero voleva.
Sento un altro fruscio di vestiti, ma
non me ne curo.
I saldi movimenti mi trasmettono
vibrazioni, che viaggiano a fior di pelle su tutto il corpo.
Il pavimento duro sotto la mia schiena
sembra ormai un lontano ricordo.
D’improvviso rallenta e smette.
Apro un occhio, poi l’altro.
Si sta leccando le dita con fare
impegnato.
La consapevolezza mi attraversa il
cervello in un lampo.
< NO ! >
Afferro un suo braccio stringendo la
presa e fissandolo, in attesa.
Ricambia lo sguardo, stupito, poi il
suo viso si distende nuovamente, serio.
< stai sognando di nuovo ? >
Una stupida domanda, chiaramente
retorica.
Sapeva quasi meglio di me che non stavo
dormendo.
Ignorando il mio ordine di prima,
continua a passare la lingua sulle falangi, senza distrarre lo
sguardo da me.
Comincia ad accarezzarmi di nuovo,
probabilmente un vano tentativo di farmi cambiare idea.
< ... ti ho detto di smetterla >
esalo.
Introduce a tradimento ben due dita.
Il dolore è allucinante.
È matto, non voglio più
stare qua.
È sicuramente un altro incubo,
perciò devo solo svegliarmi.
< sognavi ... di nuovo Ace ... mh ?
>
Il tono con cui mi arriva la
frecciatina è sempre più cattivo e acido.
Spinge dentro sempre di più.
< ... desideravi farle a lui quelle
cose ... vero ? >
Le lacrime cominciano a bagnarmi le
guance.
Mi sento una fottutissima ragazzina.
Io, che ho sopportato dolori ben
peggiori, qui a piangere per questo.
Ma è inevitabile.
È un riflesso involontario come
l’irrigidirsi.
Ed arriva il colpo di grazia.
Sostituisce le dita con sè
stesso.
Arriva a fondo e devo soffocare un
grido con entrambe le mani.
Il dolore è lancinante.
Lui rimane immobile, aspetta.
Con la faccia segnata dallo sforzo del
trattenersi, si piega su di me e mi discosta le mani.
Queste cadono come fossero di pezza.
Non c’è più scudo,
più alcuna corazza che mi protegga.
Completamente e letteralmente
sottomesso.
Zoro fa scorrere la sua mano sulle
guance, sugli occhi che al loro passaggio si chiudono, timorosi,
sulle labbra, segnate dalla dura lotta, tra i capelli spettinati.
Posa un altro bacio sulla mia bocca
poi, col viso nascosto dall’ombra, parla.
< ... ma invece ... ci sono io >
Un sussurro.
Rimango a fissarlo.
Sopra al dolore, lo stupore.
Mai e poi mai mi sarei aspettato una
cosa simile.
Al di là della situazione,
questo improvviso cambiamento.
Lentamente prova a muoversi dentro di
me e ricomincio a tremare involontariamente.
Ma pian piano le cose cambiano.
Sarà il suo stesso calore che mi
ha pervaso, la sua presenza che sembra essere diventata quasi
rassicurante, la sua mano che ha ricominciato a lavorare sul mio
ventre.
Il dolore si fa da parte e comincia il
piacere.
Tutto intorno a me scotta come non mai,
il mio corpo ha voglia di esplodere e vuole di più.
Tocco il suo braccio, rimasto
puntellato ad un mio fianco, cercando un appiglio.
Ho bisogno di tenermi a qualcosa, mi
sento come se stessi scivolando.
Mi si avvicina di nuovo, in risposta al
mio gesto, e asciuga una vecchia lacrima, rimasta sulla mia faccia.
Respira al mio orecchio, a tempo con
tutti i movimenti.
Mi fa impazzire.
La mia pelle è continuamente
scossa da brividi.
Non appena si discosta un minimo da me,
inarco la schiena e rimango bagnato del mio stesso seme.
Poco dopo, accompagnato da un profondo
gemito, lui viene dentro di me.
Senza uscire ancora, fa di nuovo
scorrere la destra su tutto il mio corpo e mi accarezza.
Si sofferma sulla testa poi ghigna.
Si stacca completamente da me, mentre
ancora non riesco a regolare il respiro.
Mi sembra di aver vissuto l’avvenimento
più assurdo della mia vita.
Eppure ora mi sento bene.
Certo, appagato sessualmente, ma anche
il cuore sembra essersi alleggerito.
Zoro è steso supino al mio
fianco.
Mando impulsi al braccio fino ad
ottenere una risposta.
Alzo il destro e lo sbatto sul torace
del mio compagno.
< ti odio ... ti odio con ... tutto
me stesso >
Sospira forte.
Posso cogliervi un pizzico di sarcasmo.
Aspetto un vita, steso nel buio,
incredulo.
Cosa sarebbe successo ora ?
E domani ?
Tutto questo non doveva significare
niente.
Non poteva.
Era stato un malevolo incontro.
La stanchezza comincia a pervadermi i
sensi e raccolgo le ultime forze per rimettermi alla bell’e
meglio i vestiti aggrappandomi al divano per alzarmi e appropriarmene
interamente.
Quello che avrei dovuto fare all’inizio
di tutta questa storia !
Con un ultima occhiata, mi accorgo nel
corpo mezzo svenuto a terra.
Dorme già.
Nudo.
Un vago senso di imbarazzo mi assale e
per puro pudore decido di agire.
Prendo la coperta dal bracciolo e
gliela butto sopra, quel che basta per coprirlo.
Non avrei fatto altri sforzi per lui.
E l’indomani probabilmente
l’avrei anche riempito di botte.
Mentre il mio umore passa in rassegna
tutti i momenti, la testa trova pace.
Il buio mi
avvolge interamente e, ora, non ho più nessun pensiero.
Et
voilà~
Scusate
per l'inizio capitolo, ma è ovvio che se non si capisce come è
costruito il tutto,
la
storia arriva a far schifo ..
avanti,
come fa a succedere tutto questo in UNA notte ? XD
Comq,
cambiando discorso,
spero
di non aver deluso le vostre aspettative :D
Ci
tengo molto al vostro giudizio >
...
e poi sì, ecco la mitiiica comparsa di Ace~♥
Kyyaahhh
**
Infine,
vi posso dire di continuare a seguire se volete,
anche
se non è ancora deciso se ci sarà un finale inerente a
TUTTI E 3 i capitoli.
Vedreeemo
*suspence*
Grazie
ancora a tutti voi;
alucard51
yuki89
Dready
SakuraX16
QueenCamelia13
angela90
memuzz
See
ya :D
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