Blue Hair and Love

di Gray
(/viewuser.php?uid=432)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Paragrafo 1 ***
Capitolo 2: *** Paragrafo 2 ***
Capitolo 3: *** Paragrafo 3 ***



Capitolo 1
*** Paragrafo 1 ***


Blue Hair and Love

Autore: Gray
Tradotto da Enrico in italiano


BLUE HAIR AND LOVE - PARAGRAFO 1

AUTORE: Gray
TRADUTTORE: Enrico

Note del Traduttore: Salve a tutti! Dopo la mia fanfiction di Battle Arena Toshinden,
"Clash of the Titans" (di cui presto inizierò a pubblicare il seguito), ho deciso di cimentarmi
con una traduzione. Questa è una fanfiction del mio anime preferito, "Martian Successor
Nadesico", o "Mobile Battleship Nadesico" che dir si voglia, tradotta con il permesso
dell'autore. Perché mi cimento sempre con serie di cui nessuno ha mai sentito parlare? Bah, non
lo so... è un po' l'estro del momento... comunque, ho in cantiere qualche fanfic di Pokèmon, e
forse una di Love Hina, che scriverò quando avrò più tempo. Intanto, fan di Nadesico, godetevi
questa bellissima storia!

Ah, e a chi non conosce Nadesico, consiglio di darci un'occhiata: è un anime che mantiene molto
più di quanto promette!

OK, iniziamo con la traduzione!

-----

Disclaimer: Nadesico e i suoi personaggi non appartengono a me, e dedico umilmente questa
fanfiction al creatore di Nadesico, Kia Asamiya, e alle sue così grandiose creazioni. Quindi,
senza ulteriori preamboli, ecco la mia fic. (Com'è come disclaimer? Fa schifo, eh? Sì,
immaginavo. O_o.) A proposito, per favore leggete e commentate!

Martian Successor Nadesico
Blue Hair and Love
Di Gray, per Jessica
Tradotta da: Enrico

Akito "il Dongiovanni" Tenkawa era seduto nella stanza che gli era stata assegnata, sulla
corazzata Nadesico, e si godeva il suo passatempo preferito. Ora, i più potrebbero pensare che
si trattava di conquistarsi i favori dei membri femminili dell'equipaggio, ma a dire la verità,
Akito non era certo un "Dongiovanni". Loro gli correvano dietro, certo, ma lui non approfittava
mai di loro o cose del genere. In effetti, faceva del suo meglio per scoraggiarle. Non era
omosessuale o che altro, solo che non sapeva come gestire tutte quelle attenzioni. Così, tutti i
ragazzi erano gelosi di lui, e tutte le ragazze lo volevano. (Beh, tre per essere precisi, e
forse qualcun altra).
E Akito guardava gli anime. Era questo che stava facendo in quel momento: guardando anime.
Gekiganger, per l'esatezza. Dopo tutto, era il suo preferito. In quel momento stava guardando
l'episodio in cui Ken aveva incontrato la misteriosa ragazza Aquamarine, e si era innamorato di
lei. Era probabilmente l'episodio preferito di Akito, semplicemente perchè Aquamarine era
esattamente il tipo di ragazza che voleva. Dolce, gentile, carina, e sapeva cucinare. Erano
queste le qualità che lui voleva in una donna, giusto?
Akito pensò alle tre donne principali della sua vita. C'era Ryoko, la pilota dai capelli verdi
che lo aveva tolto da molte brutte situazioni nelle passate battaglie contro i Gioviani. C'era
Megumi, la carinissima corrispondente dai capelli viola che rendeva decisamente palesi i suoi
sentimenti per lui. L'aveva anche baciata, accidenti! Anche se era stato qualcosa di fatto
sull'impulso del momento, aveva comunque preso il suo primo bacio! I suoi pensieri si volsero poi
alla ragazza che più lo confondeva.

"Yurika." sospirò. Un nome così particolare, eppure stranamente adatto per il capitano della
Nadesico e la sua più vecchia amica d'infanzia. Lui non sapeva esattamente quali fossero i suoi
sentimenti per lei. Le altre due gli piacevano come amiche, e non riusciva a pensare a loro in
altro modo, ma Yurika... era sua amica, eppure lui sentiva sempre che c'era qualcosa d'altro.
Aveva anche fatto degli strani sogni senza senso su di lei. Sapeva di piacerle, ma pensava che
fosse una semplice cotta infantile e niente di più. Una sciocca infatuazione che sarebbe passata
prima o poi. Sapeva anche che molti altri ragazzi avevano i cuori puntati su di lei. Nagare, il
presuntuoso pilota della Nergal, che la voleva come una conquista. E Jun, un suo altro amico
d'infanzia, che la amava moltissimo.

Mentre i pensieri su Yurika turbinavano nella sua testa dai capelli appuntiti, e sullo schermo
di fronte a lui Ken urlava disperatamente il nome di Aquamarine, Akito pensò ai capelli di
Yurika. Erano di un blu così brillante e grazioso. Luccicavano e scintillavano quando lei
passava. Erano lunghi, con un po' di buffi ricciolini e ondulamenti, ma altrimenti erano dritti.
Ma soprattutto, erano così... Yurika. Sembrava quasi definirla. I suoi classici capelli blu che
scendevano da sotto il suo grazioso cappellino da capitano e fluivano lungo la sua schiena come
una sorta di cascata eterea. Poi c'erano le sue labbra...

"Ahhh!" urlò Akito, aprendo di scatto gli occhi che aveva chiuso durante l'analisi dei suoi
pensieri. Notò che lo schermo sul quale stava guardando Gekiganger era bianco, il che indicava
la fine dell'episodio, e lo stava fissando con aria inquietante. Spense lo schermo e rimase
seduto per un minuto, sbattendo lentamente gli occhi. Poi ripensò a Yurika. "Argghh! Non mi
piace neanche quella pazza coi capelli blu! E' solo mia amica!" urlò nella propria mente. Ma una
voce più calma, ma non meno chiara, lo contraddisse.

"Sì, è tua amica, ma tu vuoi renderla qualcosa di più, vero? Altrimenti, per quale motivo la
sogneresti e penseresti a lei costantemente?" Akito imprecò tra sé e si afferrò la testa,
tenendo gli occhi chiusi. Cercò di mandare via quella voce, ma rimaneva. Sospirando e calmandosi,
aprì i suoi occhi e decise di dedicarsi all'altro suo passatempo preferito, cucinare. Aveva
sempre voluto essere un cuoco, e cercava di fare pratica quando possibile. Aprì con aria
distratta la porta della sua stanzetta e si incamminò lungo gli spogli corridoi della nave,
verso la cucina. Mentre camminava, ripensò a capelli blu e labbra rosa. Con un'altra imprecazione,
Akito cominciò a camminare più velocemente.

****

La cucina della Nadesico aveva un aspetto abbastanza ordinario. Aveva tutte le cose di cui una
cucina preposta a sfamare un equipaggio grande come quello della Nadesico poteva aver bisogno.
Pile e pile di ingredienti, un sacco di oggetti come zuppiere, padelle e posate, e varie persone
che ci lavoravano. Quel giorno, tuttavia, sembrava vuota.
Akito entrò, prendendo un grembiule, e si diresse verso le pentole. Aveva voglia di cucinare
qualche zuppa, e prese una pentola abbastanza grande con un coperchio corrispondente, oltre ad
un cucchiaio. Stava per dirigersi all'armadietto degli ingredienti per decidere che tipo di zuppa
preparare, quando sentì il suono di qualcuno che canticchiava allegramente da un angolo della
cucina. Con un brutto presentimento riguardo la situazione in generale, ma raccogliendo comunque
tutto il suo coraggio, Akito guardò nella direzione da cui proveniva la canzoncina.

Quello che vide lo fece deglutire per due motivi.

Il primo era che Yurika stava là, e stava cucinando! Cosa che era stata dichiarata praticamente
illegale a bordo della Nadesico, semplicemente perché il suo cibo era così tossico e immangiabile
che una volta aveva mandato Jun all'ospedale per settimane. Akito stesso lo aveva assaggiato
qualche volta, e ne era a malapena uscito vivo.

Tuttavia, il secondo motivo per cui aveva deglutito era quello che lei indossava. Yurika era di
solito abbagliata nella sua uniforme da capitano, che non mostrava un lembo di pelle. Ora invece
era vestita di un corpetto aderente che mostrava la zona al di sopra del suo fondoschiena
abbastanza chiaramente dal punto di vista di Akito. Inoltre portava un paio di succinti shorts
marroni, che stavano attaccati al suddetto fondoschiena come se ci fossero stati dipinti. Il
fatto che stesse muovendo il suo corpo seguendo il ritmo della canzoncina non aiutava di certo.
Akito sudò freddo e deglutì di nuovo. Rimase là a guardare per diversi minuti con gli occhi
sbarrati e riuscì a malapena a sentire Yurika che esclamava "E' pronto!". Poi lei si voltò, e
Akito capì di essere nei guai.

"Oh! Akito!!! Mi hai risparmiato la fatica di cercarti! Sei venuto ad assaggiare la mia cucina!
Sei troppo gentile! Ti prometto che ti piacerà questa volta! Su, dai, provane un pò!" Akito
deglutì un'altra volta e indietreggiò leggermente. "Ah, sì, beh, Yurika, adesso non ho molta
fame, e pensavo che..." Akito vide il volto di Yurika che si incupiva e si sentì un verme.
"Ah... Beh, va bene. Allora, ehm, lo butterò via e basta." disse con aria abbattuta. Akito
sospirò tra sé e le mise una mano sulla spalla, facendo sì che Yurika volgesse verso di lui i
suoi grandi, bellissimi occhi blu.
"Blu come i suoi capelli." pensò lui, poi disse, un po' nervosamente: "Yurika, ehm, proverò un
po' del tuo cibo." I suoi occhi si allargarono e lei sorrise. "Oh, grazie Akito! Sono così
contenta!" Lo abbracciò allegramente, e Akito si accorse di ogni curva del suo corpo, incluse
le sue ampie zone superiori. Arrossì e cercò di pensare a qualcosa d'altro.
Per esempio, la sua incombente morte per avvelenamento. Uno sguardo al viso raggiante di Yurika,
e pensò che forse valeva la pena di correre il rischio. Yurika mise un po' di quello che
sembrava essere curry in un cucchiaio e lo piazzò amorevolmente nella bocca aperta di lui.
All'inizio Akito non sentì nulla. Poi, dopo circa cinque secondi, il "curry" sembrò esplodere
in tutto il suo orribile sapore. Sapeva di aceto rancido mischiato a segatura. Era amaro e secco
al tempo stesso. L'ultima cosa che Akito vide prima di svenire per il tremendo sapore fu il viso
preoccupato e triste di Yurika.

****

Fu anche la prima cosa che vide risvegliandosi dal suo sonnellino fuori programma. Aprendo i
suoi occhi e sospirando leggermente, vide l'espressione preoccupata e triste di Yurika diventare
sollevata e felice, prima di ripiombare nella tristezza. Lei si voltò, per non vedere il suo
viso arrabbiato.
Lui si diede un occhiata attorno e capì di trovarsi nella stanza di Yurika. C'erano un sacco di
strani oggettini sparsi in giro per essa, ma era comunque meticolosamente pulita. Akito vide
l'uniforme di Yurika posta su una sedia e si rese conto di essere sdraiato sul suo letto.

"Mi ha trasportato fino alla sua stanza?" Poi rivolse la sua attenzione a lei. Era ancora girata,
e lui notò quanto fragile e triste sembrava. Lui pensava che avrebbe dovuto essere arrabbiato
con lei per averlo avvelenato di nuovo, eppure non lo era. Forse era per pietà, o forse per
qualcosa d'altro. Tutto quello che sapeva era che voleva vederla di nuovo allegra e vivace, come
era di solito. Con questo pensiero per la mente, Akito mise una mano sulla spalla di lei,
cercando di farla girare gentilmente verso di lui.

Quando finalmente lo fece, lui vide le lacrime nei suoi occhi, e sobbalzò leggermente.
"Yurika... Tu stai piangendo. Perchè?". Gli venne da pensare che anche quando piangeva era
bellissima, cosa strana, perché non aveva mai pensato a lei in questi termini.
"Mi dispiace tanto, Akito. Cerco sempre di cucinare per te, di essere il tipo di ragazza che tu
vuoi, e va sempre male. Finisco sempre per farti del male."
Pianse dolcemente per ancora qualche secondo, con Akito abbastanza meravigliato, prima di alzare
di nuovo la testa, questa volta con un'espressione detrminata anche se ancora lacrimosa, sul suo
adorabile viso. "D'ora in poi, Akito, non cucinerò più per te. Non voglio più farti del male."
Gli occhi di Akito si spalancarono, e lui le mise l'altra mano sulla spalla opposta. "Yurika, non
puoi farlo! La tua determinazione in tutto quello che fai è una delle tue migliori qualità. Tu
non ti arrendi mai! Anche quando eravamo bambini era così. Facevi sempre del tuo meglio per
tirarmi su o darmi speranza quando ero triste."
Akito non sapeva perché stava cercando di convincerla a cucinare, quando questo aveva
praticamente messo la sua vita in pericolo, tutto quello che sapeva era che sentiva che se lei
avesse smesso di cucinare, non sarebbe più stata Yurika. La sua Yurika non si arrendeva mai.

Yurika lo guardò meravigliata per un momento, prima di sospirare leggermente e appoggiargli la
testa sul petto. "Hai ragione, Akito. Grazie per esserci sempre quando ho bisogno." Mormorò lei.
Akito sorrise tra sé, e con un po' di esitazione avvolse le braccia attorno al suo esile corpo.
Yurika sorrise e affondò la testa ancora di più nel suo petto.
I pensieri di Akito vagarono ancora una volta. "Perché la sto abbracciando così? E soprattutto,
perché mi fa sentire così bene?"

La risposta lo colpì come una Gekigan Flare (tm).

Lui la amava! Lui, Akito Tenkawa, amava Yurika Misumaru. La sua più vecchia e cara amica
d'infanzia, con la quale aveva scambiato il suo primo bacio quando erano bambini su Marte.
Rivolse lo sguardo a lei, e improvvisamente sentì il desiderio di baciarla di nuovo. Quindi,
sciolse il suo abbraccio e le mise di nuovo le mani sulle spalle. Lei alzò gli occhi e prese
fiato. Vide lo sguardo dolce e amorevole che lui le rivolse, e osò sperare.
Con esitazione, i loro volti si avvicinarono l'uno all'altro. Le loro labbra si incontrarono e
si baciarono con passione. Yurika infilò la lingua nella bocca di Akito e la mosse con desiderio.
Lui rimase scioccato dalla sua iniziativa, ma fece la stessa cosa. Le labbra di lei erano ancora
più dolci di quelle di Megumi, e il bacio fu elettrizzante per entrambi. Si separarono dopo un
pò, entrambi ansimanti e con gli sguardi fissi l'uno sull'altro. Entrambi arrossirono e
un'espressione felice si dipinse sui loro volti.
"Akito..."
"Yurika...chan."
Lei gli sorrise in risposta al nomignolo che lui aveva usato, e lui ricambiò il sorriso.
"Io ti amo." Dissero contemporaneamente. Akito guardò nei suoi occhi, e sentì il suo cuore
riempirsi di felicità. Che importava se non sapeva cucinare? D'accordo, era piuttosto sbadata,
e allora? Erano queste le cose che la rendevano Yurika. La sua Yurika. Lui la amava, l'aveva
sempre amata. Continuò a guardare negli occhi di lei, e ripensò al loro colore.
"Blu, come i suoi capelli."

Note dell'Autore: Com'era? Bruttina, eh? Beh, è la mia prima fanfic vera e propria, quindi era
un po' un esperimento. Ho scritto una fanfic di Nadesico perchè adoro la serie e penso che non
ci siano abbastanza storie su di essa. Andiamo, gente! Scrivete fanfic di Nadesico! Inoltre, non
ci sono fanfic di Akito+Yurika là fuori, che io abbia visto. Se ne conoscete una, per favore
fatemi sapere o speditemela. Inoltre sto cercando dei tester per le mie storie, perciò mandatemi
una e-mail all'indirizzo: grayson_san@hotmail.com se siete interessati.
Ah, già! Per favore, recensite questa fanfic! Bene o male, non importa! Recensite, per favore!

Note del Traduttore: Bene, questo era il primo capitolo! Non ho molto da dire se non... restate
in attesa per il prossimo! Ci vediamo, e spero che vi sia piaciuta!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Paragrafo 2 ***


Blue Hair and Love

Autore: Gray
Tradotto da Enrico in italiano



Disclaimer: Nadesico e i suoi personaggi non appartengono a me, perciò non mi
faccia causa, signor Asamiya, va bene?

Nadesico: Blue Hair and Love Parte 2
Di Gray
Tradotta da: Enrico

Akito si svegliò dopo un sogno estremamente piacevole riguardo a Yurika. Lui
le aveva confessato i suoi sentimenti, e si erano baciati. Il bacio era stato
incredibile, e lui se lo sentiva ancora sulle labbra, come se fosse avvenuto per
davvero. Poi, gli occhi di Akito si spalancarono per la sorpresa quando lui si
rese conto di una cosa.
"Non era un sogno! Le ho davvero detto che la amo, e l'ho veramente baciata!"
Sorrise come un idiota e iniziò con entusiasmo a prepararsi per la giornata.

In un'altra stanza della Corazzata Nadesico, un'altra persona si stava
svegliando. Questa persona aveva i capelli blu, era la comandante della nave, e
si chiamava Yurika Misumaru. Yurika sorrise allegramente ricordando la notte
precedente. Era stato tutto così perfetto.
"Beh, tranne per il fatto che l'ho avvelenato di nuovo. Ma mi ha perdonato."
Il sorriso di Yurika si allargò. Akito era così dolce, e finalmente, era suo.
Dopo tutti quegli anni in cui l'aveva inseguito, il suo sogno era diventato
realtà. Si stiracchiò e si alzò dal letto. Si diresse al bagno, e dopo essersi
presa un attimo di tempo per sorridere alla sua immagine riflessa nello
specchio, arrivò alla doccia.

Megumi si svegliò già stanca. Non aveva dormito molto quella notte. Aveva in
continuazione un incubo in cui Akito sceglieva Yurika, e non lei.
"Ma è impossibile, Akito ama me. Ha preso il mio primo bacio, dopotutto."
Sentendosi più soddisfatta, si alzò dal letto e accese il music player che
teneva vicino al suo letto. Cominciò a suonare la sua canzone preferita. Era
una canzone d'amore di un anime in cui lei aveva lavorato come doppiatrice. Lei
aveva doppiato una ragazza che era innamorata del personaggio maschile
principale. Il ragazzo però era già innamorato di un'altra ragazza, e il suo
personaggio era rimasto a mani vuote. Era stato veramente triste, anche se era
soltanto un cartone.
"Per fortuna era solo un anime, e non la realtà." Per qualche ragione, il
pensiero non la confortò, e lei si affrettò a prepararsi. Aveva un gran bisogno
di vedere Akito. Aveva un brutto presentimento per quella giornata.

I vari membri dell'equipaggio della Nadesico si erano riuniti sul ponte di
comando per ricevere gli ordini per la giornata. Fu l'ammiraglio Munetake a
darli, con un sorrisetto arrogante che più di un membro dell'equipaggio avrebbe
voluto strappargli dalla faccia.
"Attenzione, tutti quanti! Oggi abbiamo nuovi ordini! Dovremo scortare varie
fregate dell'Unione, che trasportano civili sopravvissuti all'ultimo attacco
delle Lucertole di Giove, a un rifugio situato negli Stati Uniti. Voglio che
tutti i piloti si presentino all'hangar per la missione. Sperabilmente, il
nostro nuovo computer non ci darà problemi come il precedente. Andiamo, tutti
quanti! Non abbiamo tempo da perdere!"
Tutti si stavano stufando dell'ammiraglio Munetake, ma sapevano che dovevano
tollerarlo, dal momento che, tecnicamente, era lui al comando. Yurika mormorò
tra sé e sé qualcosa riguardo certi ammiragli idioti e dove potevano infilarsi
i loro "nuovi ordini."
Ma si rallegrò pensando al suo nuovo status di fidanzata di Akito, e si sentì
molto meglio. Sorrise ad Akito, e lui volse lo sguardo, arrossendo leggermente.
Megumi notò e mormorò un'oscenità. Nessuno la sentì, comunque, visto che tutti
erano impegnati a mormorare ciò che pensavano dell'ammiraglio.

Akito camminava dietro agli altri piloti mentre si dirigevano verso l'hangar
degli Aestivalis. Ma mentre gli altri piloti ridevano e discutevano allegramente
lui era perso nei suoi pensieri. Sentiva che sarebbe accaduto qualcosa di
brutto, ora che lui aveva fatto la sua scelta. Certo, era contento di aver fatto la scelta giusta, ma non riusciva a scuotersi di dosso il presentimento che
sarebbe successo qualcosa di tremendo quel giorno. Ryoko notò il suo disagio e
gli rivolse uno sguardo preoccupato.
Anche Nagare notò, e fece un sorrisetto. Ryoko se ne accorse e lo fulminò con
uno sguardo. Il sorrisetto di Nagare si allargò, e lui continuò a vantarsi con
la vivace Hikaru di quella volta in cui aveva sconfitto da solo venti Corazzate
gioviane. Lei annuì come ipnotizzata, tutta presa dalla sua storia eroica, e
completamente inventata. Anche Izumi sembrava ipnotizzata, solo che nel suo caso
la trance era autoindotta.
"Vado a schiacciare un po' di lucertole, mamma! Hehehee! L'unica cosa che
dobbiamo temere è la paura stessa, e, ovviamente, l'insalata di cavolo!" Gli
altri scelsero di ignorare i suoi vaneggiamenti per paura di capirli e
impazzire a loro volta.

Akito prese Megumi e la abbracciò stretta. Lui la guardò negli occhi e la baciò
appassionatamente. Sussurrò dolci sciocchezze nel suo orecchio, e le sue mani
si diressero ad altre zone del corpo di lei. Megumi lo incitò, la sua voce piena
di passione, e lui...
...urlò il suo nome. Megumi fu svegliata dal suo sogno ad occhi aperti dalla
voce di Minato. L'addetta al timone la scosse e la chiamò di nuovo.
"Megumi, mi sembrava che tu ti stessi addormentando. Ora devi essere sveglia. I
piloti sono appena partiti, e stiamo per entrare in contatto radio con le
fregate."
Megumi annuì, e Minato le sorrise prima di ritornare al proprio posto. Megumi
sospirò tristemente. Yurika era stata particolarmente di buon umore quel giorno,
e ci poteva essere una sola ragione. E non era una ragione a cui Megumi voleva
pensare. Perciò, dopo aver dato un altro sguardo al viso sorridente di Yurika e
aver sospirato di nuovo, Megumi cercò di concentrarsi sul suo lavoro e scacciare
i pensieri riguardanti Akito e Yurika.

Akito, nel suo Aestivalis, stava planando lentamente a lato di una delle fregate
che era suo compito difendere. La Nadesico stava nel mezzo della formazione, con
le navi da trasporto ai lati e gli Aestivalis all'esterno della formazione, in
modo da creare una barriera difensiva.
I pensieri di Akito si volsero nuovamente a Yurika e al bacio che si erano dati.
Era stato magnifico. Certo, era rimasto disgustato la prima volta che lei lo
aveva baciato, ancora quando erano bambini, ma questo perché era troppo piccolo
per apprezzare pienamente. Ma quel bacio incredibilmente appassionato che lei
gli aveva dato era rimasto permanentemente inciso nella sua mente. Sospirò e
chiuse gli occhi per un momento, e per poco non venne colpito da un missile!

Con un'imprecazione soffocata, notò varie unità da combattimento del tipo
gioviano sul suo lato. Dopo aver mandato il messaggio agli altri, aprì
immediatamente il fuoco con il suo fucile standard sui nemici che si stavano
avvicinando. Ne colpì due prima che gli altri si disperdessero. Aumentò al
massimo la potenza del suo Distorsion Field e assorbì il fuoco nemico. Notò che
stavano arrivando altri nemici, e stavano circondando la Nadesico e le navi da
trasporto. Riuscì a contare cinque Corazzate e dozzine di Cavallette più piccole
soltanto sul proprio lato.
"Pare che siamo caduti dritti in una trappola." disse Nagare tramite il
dispositivo di comunicazione. Akito maledisse l'arrogante pilota per essere un
tale maestro delle ovvietà.
Soprattutto quando era ovvio che erano tutti nei guai fino al collo.

Note dell'Autore: Com'era come Capitolo 2? Lo so, ancora una volta è stato
piuttosto corto. Ma tra la Festa del Ringraziamento e un'irritante scadenza per
il mio articolo per il giornale scolastico, sono stato piuttosto impegnato.
Comunque, dovrei pubblicare presto il Capitolo 3, se non accade niente di strano
(*grugnito di Gray insonne*). Ricordatevi, gente, scrivete altre fic di Nadesico
perchè mi sento così solo qui! E, per favore, R+R. Grazie! Ora vado a godermi un
po' di sonno. Grazie e buonanotte.
P.S.: Se non avete giocato a Shenmue per la Dreamcast, o a FF9 per la
Playstation, provateli! Sono dei grandi giochi. Inoltre, date un'occhiata alla
mia nuova fanfiction di Shenmue nella sezione 'RPG vari' della sezione 'Giochi'
di ff.net. Grazie

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Paragrafo 3 ***




Rinunzie legali: Nadesico non è mio... ma vorrei che lo fosse!

Nadesico: Blue Hair and Love Capitolo 3
Da Gray per Jessica

"Volevo solo essere un cuoco... perché devo continuare a combattere?" pensò
tra sé Akito, manovrando il suo Aestivalis ed evitando una raffica di missili.
Fino a quel momento, lui e gli altri piloti erano riusciti ad abbattere un
numero considerevole di velivoli nemici. Ma l'assurda superiorità numerica del
nemico rendeva palese che alla lunga avrebbero perso. 
"Se solo non ci dovessimo concentrare sul difendere quei velivoli da trasporto,
forse avremmo una possibilità."

Yurika osservò terrorizzata Akito e gli altri piloti che venivano lentamente
sopravanzati dalle forze nemiche. Sussultò quando Akito prese un colpo 
particolarmente forte. Per fortuna, stava bene e continuò a combattere. 
"Cosa posso fare? Come posso aiutarli? Akito, dimmi cosa devo fare, per favore!" 
Questi pensieri turbinavano nella sua testa, mentre lei cercava disperatamente
di pensare a un modo di aiutare il suo amato Akito e gli altri. Ma cosa poteva
fare? Non c'era molto che un capitano potesse fare in un combattimento come
quello. Diede un'occhiata ai vari volti del suo equipaggio. L'espressione
irritata di Erina, il sorriso incoraggiante di Minato, il viso triste di Megumi,
e ovviamente lo sguardo inespressivo di Ruri. 
Yurika chiuse gli occhi e inspirò profondamente. Quando riaprì gli occhi, erano
di nuovo lucenti e ottimisti.
"Akito, so che puoi vincere. Io tifo per te. La sola cosa che posso fare adesso
è credere in te, e io ci credo. Quindi, per tutti noi, Akito, devi vincere." 

Akito imprecò quando un missile vagante colpì al fianco il suo Aestivalis. Lui
sterzò verso sinistra per evitare un'altra raffica e aprì il fuoco sulla
Cavalletta attaccante. Questa esplose in una pioggia di fuoco, e Akito tirò un
breve sospiro di sollievo. Poi, venne colpito da dietro da vari missili, ed
emise un breve grido. 
"Tenkawa! Fa attenzione! Altrimenti vattene dalla mia squadra!" si sentì la
voce arrogante di Nagare dal dispositivo di comunicazione, mentre Akito
stringeva i denti per la frustrazione. 
Scegliendo di ignorare l'irritante pilota e sfogare la sua rabbia su qualcosa
d'altro, Akito vide una formazione nemica in avvicinamento. Volò verso di loro,
e, prima che potessero reagire, sganciò una granata al centro della formazione.
I risultati furono prevedibili. Akito sorrise leggermente.
"Sono contento che Uribatake ci abbia equipaggiato con queste nuove granate 
aeree!" pensò tra sè. Poi notò altri nemici che si avvicinavano e sospirò.

Megumi rimase a osservare terrorizzata il suo Akito che veniva sfiorato dagli
attacchi dei Gioviani. Tuttavia, lui continuava a combattere con valore, e lei
si sentì così fortunata ad averlo come fidanzato. Certo, lui non lo aveva ancora
ammesso. Ma lei sapeva che era la verità. Proprio come Ranma amava Akane,
Kenshin amava Kaoru, o Heero amava Relena, era sicura che Akito amava lei.

Akito schivò un'altra raffica di missili e sfoderò il suo pugnale da Aestivalis.
Poi, colpì con un affondo una Cavalletta. L'insetto meccanico si spense e
precipitò nelle acque sottostanti. Fu allora che Akito notò che la Nadesico e le
fregate stavano sorvolando delle acque. Diede un'occhiata agli altri piloti di
Aestivalis. Tutti loro se la stavano cavando, ma era chiaro che non sarebbe
potuto durare. 
"Devo fare qualcosa, e in fretta!" pensò tra sé il cuoco/pilota, mentre tutto
attorno a lui le esplosioni riecheggiavano per ogni dove. Vide che altre unità
da combattimento Gioviane si avvicinavano, con l'unico intento di uccidere
chiunque fosse a bordo di quegli shuttle e della Nadesico stessa. Vide che una
delle Cavallette aveva preso di mira uno shuttle e si stava preparando a sparare
una raffica di missili contro di esso. Soffocando un'imprecazione, Akito sterzò
e si scagliò contro la Cavalletta, spingendo il suo Aestivalis fino al limite e 
i suoi propulsori ancora oltre.
"Per favore, fammi arrivare in tempo!"

Tutti a bordo della Nadesico osservarono, pieni di speranza, mentre Akito si
scagliava contro la Cavalletta solitaria. Tutti trattenevano il respiro per
paura di disturbare il momento. Anche gli altri piloti, troppo lontani per
portare aiuto, osservavano. Persino l'arrogante Nagare pregava tra sé che Akito
ce la facesse. E per quanto riguarda una certa comandante dai capelli blu,
anche lei aveva gli occhi chiusi in preghiera.
"Ti prego Akito, ce la puoi fare. So che ce la puoi fare."

L'Aestivalis andava sempre più veloce. Ma ad Akito, sembrava che tutto stesse
andando al rallentatore. Vide la Cavalletta sparare i suoi missili, un enorme
sciame di insetti infuriati, pronti a divorare lo shuttle bersagliato. Vide una
bambina affacciata ad una finestra dello shuttle, che osservava i missili
affascinata e impaurita al tempo stesso. 
Ma soprattutto, vide che non sarebbe mai arrivato in tempo.
"Oddio, no..." 
La bambina spalancò gli occhi, e la sua bocca si aprì in un urlo silenzioso che
sembrava non finire mai. I missili colpirono la fregata, e la fecero esplodere
almeno per metà, con il ruggito di un leone inferocito. Akito non potè fare
altro che rimanere a guardare, gli occhi sgranati, mentre lo shuttle si
disintegrava e i suoi pochi resti precipitavano nelle gelide acque sottostanti. 
Lui serrò gli occhi e cercò di scacciare l'immagine del viso della bambina. Ma
non ci riuscì. Akito strinse i pugni con rabbia, il suo respiro divenne
affannoso, e del sudore gli colò lungo le tempie. 
"Ho fallito..." mormorò.
"Sono tutti morti, tutti quanti. Per colpa mia." 

Th-thump...
"Colpa mia..."
Th-thump...
"Tutta colpa mia..."
Th-thump...
Th-thump...
Th-thump...

"AAAAAAAHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!"

Tutti, a bordo della Nadesico, sentirono l'urlo rabbioso e addolorato di Akito. 
Megumi si coprì le orecchie. Minato abbassò lo sguardo. Yurika ricadde sul suo
sedile e osservò, mentre una lacrima scendeva dal suo occhio e cadde sul pavimento splendente sotto di lei. 
"Akito..."

Nella carlinga del suo Aestivalis, Akito "Il Dongiovanni" Tenkawa stava seduto,
la testa abbassata, gli occhi oscurati. Una frase uscì dalle sue labbra.
"Basta..." Le sue mani afferrarono nuovamente i controlli. 
"Basta..." Alzò la testa, mostrando occhi castani privi di emozioni.

"Basta..." Le nano-machine sulla sua mano si illuminarono.

"BASTA!!!!!!!!!!!" Urlò, mentre il suo Aestivalis partiva a razzo verso la
flotta Gioviana. 
Sulla Nadesico, tutti rimasero ammutoliti davanti a quello che sembrava essere
un attacco suicida. Poi, il volto di Uribatake, il capo meccanico della
Nadesico, apparve sullo schermo principale. 
"Capitano, non so perché, ma secondo i miei dati, lo Aestivalis di Tenkawa
sta operando ad un livello inaudito. La sua velocità è decuplicata, e il
suo Distortion Field è più di trecento volte più potente della norma." 
Yurika e tutti gli altri spalancarono la bocca.
"Ma... com'è possibile?" chiese infine Erina, l'aiuto timoniera. 
"L'unica spiegazione che posso dare è che, in qualche modo, sta facendo
operare le sue nano-machine ad una potenza superiore. Questo miglioramento viene
poi trasmesso allo Aestivalis, facendo muovere più velocemente e con maggiore
efficienza. Tenkawa sembra avere, per qualche motivo, più controllo sulle sue
nano-machine rispetto agli altri piloti."
Erina annuì lievemente, pensando qualcosa tra sè.
"Che questo abbia a che fare con la sua abilità di eseguire il Bosom Jump?" 

Lo Aestivalis di Akito fece irruzione tra le file Gioviane, annientando metà
della flotta in pochissimi minuti. Il pilota infuriato volse poi la sua
attenzione all'altra metà. Sogghignò quasi sadicamente e si lanciò contro di
essa. Espanse il suo Distortion Field, distruggendo immediatamente qualsiasi
cosa ci restasse presa dentro. Volò contro una gigantesca corazzata e la
squarciò da parte a parte, facendola esplodere. Rise e si scagliò contro un
intero squadrone di Cavallette. Qualche altro minuto dopo, l'altra metà della
flotta era polvere.
Le poche Lucertole di Giove rimaste fuggirono immediatamente. Akito le inseguì
finché esse non entrarono nel Tulipano. Stava per seguirle anche lì, quando il
volto di Yurika apparve sul suo schermo di comunicazione. 
"Akito, basta così! Ti prego, ritorna alla base. E' finita." Akito sembrò
svegliarsi dalla sua trance e annuì. 
"O...okay, Yurika. Arrivo subito." Poi volse il suo Aestivalis e ritornò alla
Nadesico. Se avesse guardato, avrebbe notato le sue nano-machines che
risplendettero per un istante prima di tornare al loro colore normale. 



Note dell'autore: Wow, questo è stato duro da scrivere! Non solo ho avuto un
blocco per diverso tempo, ma è stato difficile esprimere ciò che provava Akito
in questo capitolo. Tuttavia, vedere l'ultimo volume di Nadesico, il volume 7,
mi ha aiutato parecchio. 
Comunque, mi dispiace che questo capitolo non sia molto romantico, ma dovevo
togliermi di torno la scena di combattimento. Nel prossimo capitolo, Akito dovrà fare i conti col suo senso di colpa, e gli altri, con un Akito nuovo e diverso.
Per favore, leggete e commentate!!! Anche se mi odiate! Fatemi sapere! Grazie e
ciao!
P.S: Se ho sbagliato a scrivere Bosom Jump, mi scuso. Nell'anime suonava così...

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=5492