Dimmi, Amico...

di Caillean
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La perdita ***
Capitolo 2: *** Manipolatore ***
Capitolo 3: *** Il seme ***



Capitolo 1
*** La perdita ***


Dimmi,…Amico

 

Finalmente mi sento pronta per affrontare direttamente il mio personaggio preferito in assoluto, tra quelli creati dal Professore.

Spero di riuscire a rendergli onore con questa mini fiction!

Tre momenti della sua vita, tre dialoghi che l’hanno in qualche modo plasmato.

Spero che i puristi di Tolkien non me ne vorranno, se ho preso spunto da una battuta del film.

Per distinguere giustamente le due cose – sapete che io non tradirò mai il Libro!!! – ho adoperato il corsivo per le battute tratte proprio dal Libro, anche se per esigenza grammaticale ho trasformato i tempi verbali.

Quello che il protagonista dice all’altro in questo primo chap, invece, è diventato un suo amaro pensiero…oltre che il titolo della fanfiction.

Spero potrete dire che sia stata una buona lettura!

Caillie  

 

“ Dimmi, Amico…“

 

                                                                                          - La perdita -

 

 

 

“ I Nove sono di nuovo in movimento ” risposi. “ Hanno attraversato il Fiume. Mi è stato detto da Radagast. ”

Radagast il Bruno! ” rise Saruman, senza più celare il suo disprezzo. “ Radagast il Domatore d’uccelli! Radagast il Semplice! Radagast lo Sciocco! Eppure gli è bastata quel po’ d’intelligenza per recitare la parte che gli ho affidata. Tu sei venuto, ed era quello lo scopo del mio messaggio. ”

                                                                                                                    

Anche mentre ne parlo a voi, amici, il ricordo minaccia di agguantarmi.

E mi ritrovo là, nella Torre dove avevo creduto di trovare consiglio…dove avevo creduto di ritrovare comprensione e consiglio.

Invece…

                                                                                                                                        

      E’ solo follia, quella che incontro nei tuoi occhi.

Occhi che cercavano…

Occhi che ammiravano…

Occhi che sorridevano…

Occhi che hanno cercato, ammirato una volta di troppo…

…che hanno sorriso al sogno più pericoloso.

 

E qui rimarrai, Gandalf il Grigio, e ti riposerai dei lunghi viaggi. Perché io sono Saruman il Saggio, Saruman Creatore d’Anelli, Saruman Multicolore! ”

 

Ti guardo, le tue vesti non sono più bianche come mi era parso, ma tessute di tutti i colori. Ad ogni tuo movimento scintillano e cambiano tinta, mi abbagliano la vista.

I tuoi consigli sono diventati minacce.

So di essere nel luogo che probabilmente mi imprigionerà.

“ Preferivo il bianco ” rispondo soltanto.

 

“ Bianco! ” sogghigni. “ Serve come base. Il tessuto bianco può essere tinto. La pagina bianca coperta di scrittura, e la luce bianca decomposta. ”

“ Nel qual caso non sarà più bianca “ replico. Colui che rompe un oggetto per scoprire cos’è, ha abbandonato il sentiero della saggezza. ”

“ Non è necessario che mi parli come ad uno degli sciocchi che prendi come amici ”  mi dici. “ Non ti ho fatto venire qui affinché tu mi istruisca, bensì per proporti una scelta. ”

 

Eccoci arrivati. Siamo al punto. Questo è il tuo progetto, conosco già il tuo obiettivo. Poserai sui piatti di una bilancia il mio affetto per la gente semplice, per la gente…stolta, e il potere che Sauron e tu potreste darmi.

      “ Il tuo amore per l’erba pipa dei mezz’uomini ti ha offuscato la ragione ” mi hai detto una volta.

Non hai tutti i torti…in fondo sto ancora sperando che le cose possano cambiare, che il tuo animo non stia marcendo davvero sotto i miei occhi, che il Palantir non ti abbia completamente asservito.

Ma è pura illusione, non più semplice speranza.

Intanto ho solo una certezza, nel mio presente: quella di aver perso per la seconda volta qualcuno di molto importante.

 

“ Ascoltami Gandalf, vecchio amico e collaboratore! ” dici avvicinandoti, raddolcendo la tua voce. “ Ho detto noi, perché così sarà se ti unirai a me. Una nuova Potenza emerge. Non vi è più alcuna speranza per gli Elfi, o per i Numenoreani morenti. Questa è dunque la scelta che si offre a te, a noi: allearci alla Potenza. Sarebbe una cosa saggia, Gandalf, una via verso la speranza. ”

Sei ancora più folle di quanto pensassi. Credi che non conosca i tesori, i poteri, che Lui potrebbe offrirmi?

Tu non sai…non immagini la tentazione che mi circonda e si fa breccia in me, ogni volta che contemplo i poteri del fardello che mi è stato affidato. Se solo immaginassi…se solo sospettassi che uno dei Tre Anelli degli elfi è in mio possesso…

Nella tua mente che forse era già stata traviata dal suo potere, hai visto come un tradimento quello che è accaduto durante il Bianco Consiglio. Ho visto con quale rabbia malcelata annuivi, nel sentire Dama Galadriel auspicare che fossi io a guidare il consiglio. Io, che già mi ero tirato indietro, io…che ancora chiedevo, imploravo in te una guida.

      Ma tutto si è incrinato, il passato non può più tornare.

      E il futuro ci vede contrapposti, nemici in guerra.

      Entrambi manipolatori.

 

Sarumanrispondo, “ ho udito prima d’oggi discorsi dello stesso genere, ma soltanto in bocca di emissari inviati da Mordor per ingannare gli ingenui. Non posso pensare che tu mi abbia fatto venire qui per stancare le mie orecchie. ”

 

      Dimmi, Amico…da quando Saruman il Bianco ha abbandonato la ragione per la pazzia?

    

      La furia acceca il tuo sguardo, sbaraglia completamente colui che era stato il mio amico, di più…quasi un fratello maggiore, sicuramente una guida. Resta soltanto l’Istaro traviato dal potere della Sfera, lo stregone che vuole eliminare il problema che rappresento. L’amico che si è trasformato nel fantoccio di Sauron.

 

Lotto, sopporto l’odio del tuo sguardo, cerco di andare oltre il dolore che il tuo Bastone mi infligge.

Ma in questa battaglia mi sei superiore.

Olòrin è stato sconfitto, Olòrin è tuo prigioniero.

 

Ma Curunir non è meno schiavo di quanto lo sarò io in futuro – se questo è il mio destino, imparerò ad accettarlo…Vorrei solo poter fare qualcosa per proteggere Frodo, Bilbo, Aragorn

Curunir il Saggio, non è più capace di ritrovarsi…e mi sta trascinando con sé nel baratro.

I suoi stessi sogni lo hanno avvolto, e ora iniziano a soffocarlo.

Io forse resterò per sempre tuo prigioniero, ma prego che qualcosa possa un giorno liberare te dalla prigione dei tuoi progetti, dal patto di sangue che hai stipulato con Sauron, il Maiar maledetto.

 

Continua…

 

 

     

 

 

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Capitolo 2
*** Manipolatore ***


“ Dimmi, Amico…”

Un immenso grazie a chi ha letto e recensito il primo capitolo di questa mia esplorazione dei pensieri di Gandalf!

Siete fantastici!

Caillie

 

“ Dimmi, Amico…”

 

-         Manipolatore –

 

 

 

Le stelle hanno vissuto sopra di me. Intorno a me.

Centinaia di vite si sono succedute…

Per un tempo che mi è parso eterno ho invidiato quelle vite.

Ho invidiato quelle stelle.

Loro non dovevano rinascere, loro potevano riposare.

Il mio primo pensiero come Gandalf il Bianco è stato il senso di colpa per questa mia meschinità, per questa codardia. Non ero sicuro di voler rinascere, per poi scoprirmi così cambiato.

      Sì, sono cambiato.

Ora che sto per tornare nell’occhio del ciclone, ora che ho la possibilità di tornare accanto alla Compagnia dell’Anello, mi chiedo se non porterò più dolore che altro ad Aragorn, a Samwise Gamgee…a Frodo.

Quegli occhi, nell’istante in cui stavo per cedere alla frusta del Balrog

Quella disperazione mi ha ucciso ancora prima della lotta che sapevo di dover ancora combattere nelle profondità di Moria.

L’incredulità, un dolore inaccettabile. Il senso di abbandono.

Sì, li stavo abbandonando.

Ho letto quel pensiero negli occhi di Aragorn, quando gli ho parlato di ciò che mi aspettavo, del male che lui non avrebbe potuto contrastare…quando lui ha creduto che mi stessi arrendendo.

Come mi vedranno, adesso?

Non si può tornare indietro, c’è solo la speranza di potersi guadagnare il futuro…giorno dopo giorno.

Come mi vedranno, adesso?

 

Olòrin? ”

Mi volto a incontrare gli occhi di Galadriel, che si unisce a me sul flet che ospita il suo palazzo. Intorno a noi, la bellezza di un paradiso costruito in mezzo alle guerre.

Resta in silenzio per un poco, accanto a me. 

“ E’ giunto il momento. ”

“ Sì ” le rispondo.

“ Avresti dovuto guidare tu il Bianco Consiglio ” sorrise tristemente. “ Dall’inizio. ”

“ Credi che sarei sfuggito alla tentazione del comando? No, Dama Galadriel…Io non sono migliore di Saruman. ”

Perché dici questo? Tu stavi già resistendo alle tentazioni dell’Anello che custodivi…”

“ Proprio per questo dubito che ‘al potere’ avrei potuto fare meglio di Saruman. La fiducia che tu hai sempre riposto in me…Devo ancora iniziare a meritarmela. ”

“ Non sono d’accordo. Quello che hai accettato di fare adesso conferma quello che penso su di te. ”

Scuoto la testa. “ Cosa sarò per chi rimane della Compagnia: un amico…? Non più. Una Guida? Forse, ma quello che dovrò decidere cambierà le loro vite ancora di più di quanto non lo siano già state. ”

 Manipolatore.

 “ E’ stato l’Unico a distorcere le loro vite ” osserva lei, “ le nostre…la tua. ”

 “ Dovrò usare le stesse armi che hanno cambiato Curunìr. Dovrò portare tutti quanti loro a decisioni che li legheranno sempre di più…Come vedi non sarò affatto migliore di lui. ”

“ Fa la differenza il motivo per cui dovrai agire…”

Frodo chiedeva solo di tornare a vivere nella Contea. E io l’ho condotto per una strada senza ritorno, me ne sono reso conto a Imladris…L’ho visto ritornare alla vita dopo l’aggressione dello Spettro, ho letto nei suoi occhi la speranza di poter riprendersi la sua vita…e invece quella possibilità gliela stavamo strappando di mano proprio noi. 

Aragorn… dovrà lottare per sopravvivere, per una corona che lui respinge con tutto se stesso.

Saruman si servirà della sua voce che irretisce…” rifletto a voce incrinata, “ io dovrò usare quello che gli amici provano per me. Non vedo come possa definirmi migliore di lui…rovinerò comunque le loro vite. Li spingerò a fare cose che loro non desiderano. Nulla potrebbe essere più lo stesso. ”

“ Ma se l’Ombra verrà sconfitta, potrà nascere un giorno qualcosa migliore, Olorin. Ricorda questo, ogni volta che pensi a loro. Prendere decisioni è il nostro destino, lo sapevamo sin dall’inizio. Non è una giustificazione…è un fatto. Loro saranno pieni di gioia nel vederti tornare sano e salvo. Cambiato, forse, ma salvo. Vivo…è questo l’importante. Quando sono venuti qui, quando hanno dovuto dirmi che tu eri caduto a Moria…Dovevi vedere lo sguardo del Portatore, dovevi vedere lo smarrimento di Legolas, la rabbia di Mastro Gimli…”

La sua mano elegante, quella che indossa Nenya, copre la mia, posata sulla corteccia dell’immenso mallorn. “ Io penso proprio che la felicità di rivederti supererà ogni paura. E capiranno anche le scelte che da quel momento dovrai fare, vedrai. ”

“ Lo spero, ” dico io dopo un lungo sospiro, “ lo spero proprio, Dama Galadriel. ”

 

Continua…

 

  

 

 

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Capitolo 3
*** Il seme ***


Dimmi, Amico…

 

   Dimmi, Amico…

 

-         Il seme - 

 

  

     

      E’ in questa notte di disperazione il seme del domani.

      Sta nella profondità di questi occhi grigi - resi duri, disillusi dall’esperienza.

      Li fisso e capisco che lui ha deciso, che nulla e nessuno potrebbe ormai portarlo a rivedere la sua scelta. La cosa peggiore è rendermi conto che la sua decisione è davvero l’unica possibile, l’ultimo disperato tentativo.

      Pochi istanti fa quegli occhi mi hanno parlato, ben prima della sua voce.

      Tutto il nostro cammino da GranBurrone conduceva a questo momento, ad una scelta fatta nell’ora più oscura, tutto sta nel riconoscersi esche. Ora me ne rendo conto.

 

      L’ampio salone delle udienze, la solennità della scala che conduce al trono, gli sguardi dei grandi re del passato, scolpiti nella pietra…Minas Tirith è testimone della nostra piccolezza. Della mia in particolare.

      Lo sfogo che mi sale alle labbra è rimasto per giorni a consumarmi le viscere, a comprimere il mio cuore in una morsa.

 

      “ L’ho mandato a morire…”

     

      Per un attimo li vedo cedere sotto il peso della mia disperazione. Altra colpa che si aggiunge alla mia lunga lista. Ma poi li guardo uno per uno. La pacatezza di Legolas, l’irruenza appena trattenuta di Mastro Gimli, i conflitti che dardeggiano dietro la luminosità degli occhi di Aragorn.

     

      “ No, abbiamo ancora una possibilità ” ribatte infine il futuro sovrano. La sua calda voce di amico, non più allievo, mi avvolge. Accettata finalmente la mia debolezza, è pronto a sostenerla. “ Possiamo distogliere da Frodo l’attenzione dell’Occhio. Abbiamo il dovere di tentare. ”

 

     “ Vuoi marciare contro le sue armate…” mormora Eomer.

 

     Aragorn annuisce, sondando le nostre reazioni. La tensione è palpabile, rende irrespirabile l’aria del più grande salone della Città dei Re.

 

     “ Non funzionerà ” scuoto la testa, “ Sauron non si lascerà ingannare. ”

 

     “ Oh, io credo che lo farà…”

 

    Sembra che Eomer voglia allontanare da se stesso e da noi ogni illusione: “ Non esiste nulla, ormai, che possa interessarlo quanto l’Unico Anello. ”

 

    Nemmeno scoprire che il Re di Gondor è ancora più vicino? ” insinua Aragorn. “ Nemmeno averlo sotto i suoi artigli? ”

 

    Userà il Palantir. Non posso più fargli cambiare idea. Aragorn sente che prima di una sicura battaglia in cui sfoderare Anduril, ne dovrà affrontare una senza alcun tipo di arma che non sia la propria forza di volontà.

    E in questo scontro nessuno potrà aiutarlo direttamente. Solo la traccia delle nostre presenza che lui riuscirà a conservare, di fronte alla forza devastatrice del Palantir, potrà essergli di conforto.

 

    “ Così sia, Sire ” gli rispondo.

    Lui annuisce, sul volto la lontana ombra di un sorriso.

 

    Durante la strenua resistenza della Cittadella ho ripetuto più volte a Peregrino Tuc che nulla era perduto, anche se il mio bastone giaceva spezzato ai nostri piedi, anche se ci circondavano solo esili fili di vita.

    Ora questa lezione cerca di raggiungermi, nella luce della determinazione di Aragorn. Estel, il Ramingo che Sauron non ammetterebbe mai di temere, ma che pure sa da sempre di dover di distruggere. Invece sono due mezz’uomini ad essersi avvicinati al suo regno.

    Ho il terrore di scoprire cosa sia successo loro, ma non posso concedermi di vivere quel terrore un istante di più. Crollerei. 

    

    Cerco sostegno nella volontà di Aragorn. Il seme cullato dalla magia di Granburrone, adesso è cresciuto.

    E mai come in questo momento siamo stati non guida e giovane allievo, ma amici.

    Solo due amici.

 

    E allora dimmi, Amico…ti rendi conto della forza che custodisci dentro di te?

    Forse sul campo questa tua forza vacillerà…forse non riuscirà a ingannare Sauron, forse nemmeno le sue armate.

    Ma se anche le nostre vite si dovessero spezzare nella polvere, avremo visto in questo tuo sguardo il seme del tuo regno di giustizia.

 

    Continua…

                                                                          

    Grazie a tutti – ma veramente tutti! – voi che mi avete dimostrato tanto affetto attraverso le vostre recensioni, alcune anche utili e costruttive. Un mega abbraccio a: Angelwings, Dama Gilraen, Lothiriel, Derfel Cedarn, Jenny 76, Battelcry, Akane 82.

    Siete tutte fantastiche!!!!

   Al prossimo chap!

   Vi sfido a indovinare a quale momento sarà dedicata!

    Caillie

 

   

    

    

   

       

 

 

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