Poker

di CastelliPerAria
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Joker x Harley Queen ***
Capitolo 2: *** Batman x Catwoman ***



Capitolo 1
*** Joker x Harley Queen ***


ehi Harleen posò le sue labbra dipinte meticolosamente di rosso scuro su un paio di ben conosciute labbra rosse. Labbra di un rosso sbavato, come rossetto messo al buio. Labbra che aveva imparato a conoscere e rispettare e forse anche temere. La piccole mani pallide accarezzavano febbrilmente ciocche di capelli verdi, percorrendo poi una schiena muscolosa nascosta dentro una giacca viola acceso.
Altre mani pallide, questa volta più grandi e forti, la sollevarono per i fianchi stretti e la posarono malamente su un vecchio tavolo di legno. Sopra di loro, un vecchio tendone di un circo.
Harleen aprì le gambe mentre l’uomo le sfilava le scarpette da giullare dalla punta ricurva, soffermandosi sui piccoli piedini bianchi e sfiorandoli, provocandole un brivido per il solletico. Le scappò una risata, una risata incontenibile e gioiosamente inquietante. L’uomo sogghignò alla sua risata e le sfiorò di nuovo le piante dei piedi con le dita, facendola ridere di nuovo. Poi le sfilò la calzamaglia rossa e nera, accarezzandole le gambe esili.
Le dita esili di Harleen si soffermarono sul panciotto giallo acceso dell’uomo, slacciandone alcuni bottoni e provocando la risatina penetrante dell’uomo. Molti a Gotham City la trovavano fastidiosa, alcuni spaventosa e portatrice di sventura ma per lei era semplicemente meravigliosa.
Gli levò il panciotto, scoprendo il torace asciutto e pallidissimo, sfiorandogli i fianchi e provocando altre risate da parte dell’uomo, che stava al gioco.
Lui le sfilò la parte sopra della calzamaglia, scoprendo il seno acerbo di Harleen e le sfiorò i capezzoli facendola ridere di nuovo ma anche sospirare di piacere.
Lei serrò le labbra sulle sue, non riuscendo a trattenere un attacco di risa quando il Joker le sfilò le mutandine di pizzo.
Con il solito sorriso enorme sul viso minuto, Harleen slacciò l’unico bottone dei pantaloni viola dell’uomo e attese che lui la prendesse.
Il Joker rideva follemente, quando all’improvviso la sollevò e la penetrò. Entrambi scoppiarono a ridere, una risata folle e incontrollata, alternata a sospiri e gemiti.
Le piccole mani di Harleen scorrevano sul corpo del Joker, mentre quelle dell’uomo erano stabilmente posate sui fianchi della ragazza, intente a farle il solletico.
Quando vennero, dopo qualche minuto di spinte e risate incontrollate, Joker scoppiò in una risata di cuore mentre Harleen raggiunse l’estasi sorridendo e urlando.
I due si staccarono e la ragazza giacque in silenzio sul tavolo malandato, ancora con il sorriso sulle labbra, passandosi una mano sulla fronte sudata e facendo tintinnare i piccoli campanelli appesi al suo buffo copricapo bicolore.
Il Joker si chinò su di lei e la fissò sorridendo: - Continua a sorridere, mia bella Harley Queen.-

Nata da un'ispirazione improvvisa, una one-shot sulla coppia più incompresa e folle di cui abbia mai sentito parlare.

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Capitolo 2
*** Batman x Catwoman ***


ehi Batman la fissò muoversi quatta e sinuosa tra i tetti spioventi di Gotham City.
Era una silhouette quasi impercettibile, che si confondeva nel nero della notte ad un occhio non attento. Sfiorava i tetti correndo, senza produrre alcun rumore.
Tra le braccia esili Batman riconobbe la statuetta di giada rubata dal museo egizio e, aprendo le ali di fibra tessile incorporate nel costume, spiccò un balzo considerevole e atterrò sullo stesso tetto.
Catwoman alzò gli occhi fissando l’oscuro avversario che le stava ora di fronte e tentò di saltare verso un altro tetto:non aveva voglia di seccature, almeno non quella sera.
Si mosse veloce e precisa, ma Batman la bloccò per un braccio. Catwoman reagì come qualsiasi gatto in trappola:alzò la zampetta morbida e graffiò la maschera dell’uomo pipistrello, mirando al volto.
Con una capriola elegante si liberò dalla forte presa dell’uomo e si accinse a fuggire, ma Batman la bloccò afferrandola per le gambe. Entrambi crollarono a terra, graffiandosi e picchiandosi a vicenda. I colpi di Batman erano precisi e mirati, mentre Catwoman colpiva alla cieca. Nella foga aveva lasciato cadere il preziosissimo gatto di pietra verde che prima teneva tra le mani.
Batman le bloccò un braccio, ma la gatta si avvitò su se stessa in modo sinuoso e lo colpì con un potente calcio al viso. Batman ricadde all’indietro, Catwoman era maledettamente brava quando si trattava di portare a termine un furto.
Il pipistrello si lanciò nuovamente sulla gatta e la bloccò di nuovo, tenendole fermi i polsi con le ginocchia. La gatta gemette di dolore.
Batman alzò la mano e la posò sul collo delicato, per poi sfiorarle una guancia. Quando arrivò alle orecchie morbide, le afferrò e le sfilò la maschera.
- Selina Kyle.- la voce di Batman era incredula e sorpresa, mentre fissava gli immensi occhi azzurro ghiaccio della gatta. Occhi che ben ricordava e che aveva visto altre innumerevoli volte, in situazioni ben più piacevoli.
La gatta si morse nervosa il carnoso labbro inferiore e si divincolò, scuotendo i lunghi capelli corvini. Riuscì a liberarsi dalla presa e afferrò a sua volta la pesante la maschera di Batman, riuscendo a sfilargliela.
- Bruce Wayne.- i grandi occhi azzurri di Selina si spalancarono di fronte ad un viso familiare, maledettamente e piacevolmente familiare.
La donna fece cadere la maschera di Batman a terra, continuando a osservarlo incredula.
Ormai i due nemici non avevano più identità nascoste da proteggere. Selina raccattò la statua di giada e si apprestò a saltare verso un altro tetto, quando la voce di Wayne la interruppe.
- Dove credi di andare, gatta?- la apostrofò. La donna lasciò cadere di nuovo e si voltò appena in tempo per schivare il pugno di Bruce, che arrivò forte e infallibile. Lo fece cadere a terra con uno sgambetto, ma il pipistrello la afferrò e la trascinò a terra con sé.
Ormai Selina giaceva sopra di lui. Corpo contro corpo, ripetendo una scena che a entrambi risultava fin troppo piacevolmente familiare. L’uomo fece scorrere le grandi mani sull’esile e flessuoso corpo della donna, teso e pronto a scattare sotto l’aderente tutina nera.
Selina fissò i suoi occhi di ghiaccio in quelli scuri e caldi di Bruce. Si chinò con le labbra verso le sue, premendovi leggermente sopra.
- Dove pensi di andare, pipistrello?-

Ed ecco un'altra one-shot, questa volta sulla copia per eccellenza, Batman e Catwoman. Due supereroi, due anime affini, un cacciatore solitario e  una ladra cacciatrice. Spero che la gradirete quanto io mi sono divertita nello scriverla.



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