You're Not Alone

di Anya_BlackAngel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Ragazza Dagli Occhi Di Ghiaccio ***
Capitolo 2: *** Il Ragazzo Dallo Spirito Di Fuoco ***
Capitolo 3: *** I Dominatori Dell'Oceano ***
Capitolo 4: *** Il Potere Del Fuoco ***
Capitolo 5: *** Il Potere Dell'Acqua ***
Capitolo 6: *** Il Ragazzo Con La Testa Tra Le Nuvole ***
Capitolo 7: *** Il Ragazzo Con I Piedi Per Terra ***
Capitolo 8: *** Il Potere Dell'Aria ***
Capitolo 9: *** Il Potere Della Terra ***
Capitolo 10: *** Il Potere ***



Capitolo 1
*** La Ragazza Dagli Occhi Di Ghiaccio ***


La Ragazza Dagli Occhi Di Ghiaccio, Florida

 

La pioggia imperversava sulla città con foga, quasi volesse sradicare le case dal loro basamento. I fulmini attraversavano il cielo scuro come vene e i tuoni

percuotevano la terra.

Era sempre così quando Anya era di cattivo umore.

Sembrava quasi che lei e il tempo si capissero alla perfezione e di conseguenza quando c'era il sole lei era felice e quando c'era la pioggia era triste o arrabbiata. La

cosa più strana era che il tempo a volte sembrava quasi cambiare in base al suo umore.

Ovviamente era solo una leggenda metropolitana ma tutti cercavano di non irritare Anya in alcun modo per paura di rovinare la giornata.

La ragazza non dava molto peso a queste dicerie, anzi, le piaceva l'idea di spaventare a tal punto le persone.

Quel giorno, un normalissimo mattino di Settembre, si era alzata già nervosa. Aveva fatto uno dei suoi soliti incubi e non aveva dormito. Ciò che la irritava era il fatto

che sua madre l'avesse mandata a scuola nonostante fosse stanca morta.

Quella mattina aveva anche dimenticato la cartella e di certo i professori non avrebbero chiuso un occhio per lei.

Anya odiava la scuola. Aveva pochi amici e studiare non era certo la sua attività preferita. Odiava dover ascoltare la professoressa leggere libri noiosi di epoche

antiche, come odiava dover fare le versioni di latino o le espressioni algebriche.

Insomma, Anya sembrava nata proprio nell'anno sbagliato e nel posto sbagliato. A volte fantasticava sulla possibilità di essere nata nell'Antica Grecia o in Egitto ma

sapere che quei mondi erano irraggiungibili non facevano altro che peggiorare il suo umore.

Seduta sul freddo autobus lanciava occhiate veloci fuori dal finestrino e sospirava. Come le sarebbe piaciuto essere per davvero la Padrona Del Cielo, almeno avrebbe

distrutto la scuola con un tornado o una raffica di fulmini. Mentre pensava a questa possibilità un tuono risuonò molto vicino all'autobus. L'autista si fermò per

guardare meglio fuori ma non notò niente di strano così ripartì. Dai sedili i ragazzi si sporgevano per guardare Anya. Pensavano fosse colpa sua. Ma lei sapeva che

non era così.

Anya era una ragazza molto bella. Lunghi capelli neri. corpo esile e atletico, una pelle bianca e candida come la neve e gli occhi...nessuno aveva mai visto degli occhi

tanto belli in vita sua. Azzurri come il ghiaccio più freddo diventavano blu come la notte verso l'esterno. Anche l'iride cambiava colore in base al tempo e quando non

era dei migliori i suo occhi diventavano blu Oceano, profondi come l'oscurità, capaci di scrutare le persone e capirne ogni cosa. Le persone rimanevano spesso

affascinate dal suo bel viso, dal suo sorriso e da quei suoi occhi. Una volta notati non c'era modo di distogliere lo sguardo.

Ma tornando a quel mattino... quando l'autobus arrivò davanti alla scuola c'era una grande folla davanti al portone nonostante fossero le 8 passate.

Anya scese curiosa e si fece spazio tra le persone. Una volta arrivata davanti al portone capì perchè nessuno era ancora entrato. Una nuvola di fumo si alzava

dall'edificio e sulla facciata anteriore della scuola un'enorme crepa si apriva dal tetto fino al cemento del marciapiede. In fondo alla crepa c'era un buco circolare. Dal

portone aperto si poteva vedere che la biblioteca era in fiamme. Un fulmine aveva colpito la scuola.

Anya si portò una mano alla bocca per lo shock. Com'era possibile che quello che aveva desiderato si fosse avverato? Forse era solo una coincidenza, o forse no.

Presa dalla paura la ragazza cominciò a correre lontano dalla folla di ragazzi che già avevano cominciato a voltarsi verso di lei. Nella sua testa una domanda

risuonava minacciosa. E se le persone avessero sempre avuto ragione? Se esistesse davvero un collegamento tra la sua mente e il tempo?

No... si rispose per autoconvincersi, queste cose accadono solo nei film.

Mentre correva per le strade della città la tempesta continuava ad attaccare con più forza. Sconvolta andò a sbattere contro qualcosa e in un attimo si ritrovò a terra,

bagnata fradicia.

Si rialzò in fretta e furia e andò a rifugiarsi al vecchio Faro, il suo luogo segreto.

 

Seconda FanFic... speriamo bene >.<

Ecco a voi un breve Prologo. Kissoni !!!

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Capitolo 2
*** Il Ragazzo Dallo Spirito Di Fuoco ***


Il Ragazzo Dallo Spirito Di Fuoco, Arizona

 

Daniel se stava seduto con la testa sul banco. Ciò non sfuggi alla professoressa che lentamente si avvicinò al ragazzo per vedere cosa stesse facendo. Come

sospettava stava dormendo. Sempre con calma prese la riga che usava per indicare le città sulle cartine appese al muro e gliela sbattè sulla testa con forza.

Daniel sobbalzò immediatamente e ciò che si trovò davanti fu lo sguardo inferocito della sua professoressa. Sorrise imbarazzato. E magicamente riuscì a placare

l'animo irritato della donna. Sospirò e si massaggiò la testa.

Era sempre così. Quando qualcuno si arrabbiava con lui bastava sfoderare un sorriso per sistemare tutto.

Sempre grazie a quel sorriso riusciva a far cadere ai suoi piedi le ragazze di tutto il Liceo e ad ottenere ciò che voleva. Persino i suoi genitori non potevano fare a

meno di accontentarlo quando lui gli chiedeva le cose sorridente. Voleva la moto? Perfetto. Voleva poter uscire quando voleva lui? Perfetto anche questo. Voleva

dei soldi? Perchè no?

Daniel sfruttava questa sua capacità al meglio e si faceva una vita da nababbo.

Mentre la professoressa spiegava ad una classe annoiata, Daniel giocherellava con il suo accendino senza farsi vedere. Lo affascinava dal fuoco, sin da quando era

piccolo. Adorava vedere la fiamma muoversi sinuosa e creare ad ogni movimento nuove sfumature di rosso, arancione e giallo. Viveva a Phoenix quindi era

abituato a convivere con il calore. Lui stesso, come l'Arizona, aveva una temperatura piuttosto alta e molte volte da piccolo i suoi genitori avevano creduto che

avesse la febbre. Avevano poi scoperto con stupore che la sua temperatura corporea rimaneva stabilmente intorno ai 40°. Inizialmente se ne approfittava a scuola.

Si fingeva malato e dato che quando la bidella gli misurava la febbre il termometro saliva fino a 40, lo spedivano subito a casa. Dopo un pò i genitori spiegarono ai

professori che era del tutto normale che il loro figlio fosse così caldo così il gioco di Daniel era finito.

Oltre ad un bellissimo sorriso Daniel poteva vantarsi anche di un bel fisico. Capelli dorati e corti, alto e muscoloso, pelle bronzea e occhi marrone intenso, quasi

rossi a dir la verità. Era anche molto paziente, gentile e simpatico. Aveva moltissimi amici (non aveva certo difficoltà a socializzare) e aveva già avuto due ragazze.

Quella mattina era particolarmente annoiato e stanco. Fortunatamente per lui il momento di tornare a casa arrivò in fretta.

Dopo aver salutato i suoi amici si avviò verso casa a piedi. Aveva bisogno di prendere una boccata d'aria e scacciare la stanchezza. Se avesse preso il pullman si

sarebbe sicuramnte addormentato.

Mentre camminava per le strade di Phoenix continuava a giocare con l'accendino. Faceva passare le dita sulla fiamma senza scottarsi. Quel giochetto per lui tanto

divertente spaventava i suoi amici.

Ripose l'accendino in tasca e tirò fuori l'Ipod. Era nero metallizzato con alcune fiamme dipinte sopra. Scelse un brano e continuò la sua marcia.

Dopo un pò preso dalla musica cominciò a cantare. Era molto intonato.

"You're Not Alone

I´ll wait till the end of time

Open your mind

Surely it´s plain to see

You're Not Alone

I´ll wait till the end of time for you

Open your mind

Surely there´s time to be with me..."

Daniel continuò a cantare felice per una decina di minuti. Si sentiva in cima al mondo, e non sapeva come spiegarselo. Preso da un impeto di follia decise di

prendere il bus che va sulla Route 17 che si era appena fermato accanto a lui.

Decise di spegnere il telefono e dopo aver pagato il biglietto si sedette in fondo. L'autobus impiegò un oretta per arrivare al Grand Canyon. Dalla Route 17 aveva

preso una stradina secondaria che portava al Canyon.

Daniel non capiva perchè aveva deciso di dirigersi fin laggiù ma l'istinto continuava a dirgli che doveva continuare quella pazzia.

Senza farsi notare dal gruppo con cui era venuto si diresse verso una piccola grotta nascosta dagli sguardi delle persone. Intorno a sè si innalzavano pareti rocciose

alte e ripide.

Con cautela entrò nella grotta e si accorse che nonostante l'ingresso piccolo la cavità di roccia era piuttosto grande. Al suo interno il caldo era soffocante

ma a Daniel non dava fastidio. Si tolse lo zaino e lo appoggiò ad un sasso.

S'incamminò verso il centro della grotta e notò che su un lato si apriva un tunnel. Stando attento a non incrociare insetti o animali pericolosi vi entrò. Dal fondo del

tunnel proveniva dell'aria fresca quindi decise di esplorarlo e di trovare l'uscita. Il sole che proveniva dall'esterno della grotta illuminava grandemente l'antro,

nonostante l'ingresso piccolo, e i suoi raggi riuscivano a creare una penombra anche nel tunnel.

Daniel era costretto a camminare accucciato e ogni tanto inciampava in qualche sasso sbucciandosi le braccia e le gambe.

Dopo aver percorso un bel tratto la penombra cominciò a calare fino a scomparire e a lasciare posto all'oscurità.

"Dannazione" mormorò il ragazzo. Non riusciva a vedere nulla e aveva paura. Desiderò con tutto se stesso poter trovare una fonte di luce e proprio in quell'istante

una fiammella cominciò a fluttuare nell'aria.

 

I Capitoli di questa storia sono piuttosto brevi >.< Credo che così siano meno pesanti XD

Notte a tutti!!!

  

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Capitolo 3
*** I Dominatori Dell'Oceano ***


I Domatori Dell'Oceano, Australia

 

Le onde s'infrangevano furiose sulla costa. A largo si alzavano sull'acqua per più di tre metri. Erano le 6 del mattino e già una decina di surfisti si davano

da fare per riuscire a domare quelle onde. Alcuni erano esperti, altri alle prime armi così si ritrovavano tra i flutti in pochi secondi.

A Ceduna era normale che prima di andare a scuola i ragazzi passassero almeno un'oretta a surfare. Solitamente le onde più belle c'erano presto, quindi

alle 5 erano già tutti in piedi.

Sulla sabbia erano ammassati gli zaini, le cartelle da disegno e i vestiti degli studenti.

Le loro urla riempivano l'aria mattutina e, alle volte, svegliavano i cittadini che abitavano a ridosso della spiaggia.

Tra quei ragazzi ce n'erano due che spiccavano nel gruppo per la loro bravura. Erano chiamati da tutti i Dominatori Dell'Oceano. 

In realtà si chiamavano Alex e Will, due gemelli eterozigoti, ovvero diversi.

Alex infatti aveva occhi azzurri come l'Oceano, capello biondi e corti ed era alto e dalla pelle bronzea. Era molto esuberante e iperattivo. Non stava mai

fermo nè zitto.

Will invece aveva i capelli neri e corti e due bellissimo occhi verde smeraldo, però anche lui come il fratello era alto e dalla pelle bronzea. Il suo carattere

era più mite di quello del fratello. Era uno a cui piaceva avere sempre tutto sotto controllo e non lasciava mai niente al caso.

Nonostante la diversità i due gemelli erano sempre pronti a spalleggiarsi, ad aiutarsi e a volte Alex riusciva a coinvolgere il fratello nelle sue malefatte.

A scuola uno era calmo e studiava con serietà, mentre l'altro faceva dannare i professori e non aveva una media brillante (e penso che potrete capire chi

è dei due).

 Entrambi i ragazzi adoravano l'Oceano.

Ceduna aveva una bellissima spiaggia e già a un anno i due gemelli muovevano i loro primi passi sulla sabbia dorata.

Anche se il clima non era dei migliori (per via dell'influenza del vicino deserto) il caldo si sopportava facilmente con un bel bagno. I due Dominatori adoravano

passare ore e ore nell'acqua e all'età di quattordici anni erano riusciti a convincere i genitori a trasferirsi in una casa sulla spiaggia.

Anche quella mattina, mentre si asciugavano e si rivestivano, Balù, il loro cane, gli corse incontro e dopo essergli saltato addosso cominciò a sbavarli allegramente.

Tra le risate Alex riuscì a staccare Balù da sopra Will e per distrarlo gli lanciò un bastone. Il Tamaskan (una razza molto assomigliante al lupo) sfrecciò dietro al

bastone euforico. Il suo pelo argenteo brillava sotto i raggi del sole.

Quando Balù torno saltellando i due ragazzi lo riaccompagnarono a casa poi si diressero verso la scuola.

Camminavano lentamente, tanto ce n'era di tempo, mentre progettavano di comprare nuove tavole da surf. Quando incrociavo una ragazza ALex gli faceva

l'occhiolino e le fischiava, invece Will scuoteva la testa e mollava uno schiaffo al fratello che dopo la smetteva.

Arrivarono a scuola in una decina di minuti e trovarono ad aspettarli i loro amici. Cominciarono a scherzare, rincorrersi e a lottare per ammazzare il tempo, ma i

loro giochi vennero disturbati da un tuono.

Anche se a Ceduna il clima era arido non era raro che ogni tanto scoppiasse un temporale.

Gli studenti si radunarono sotto il portone della scuola continuando a parlare dei loro affari. Erano le 7 e 30.

La tempesta cominciò a scatenarsi con forza nel giro di una ventina di minuti e le strade cominciarono ad allagarsi.

Non si era mai vista tanta acqua venire giù dal cielo in quel modo.

La bidella decise di far entrare i ragazzi mentre aspettavano che suonasse la campanella ma i gemelli rimasero sotto la pioggia come se niente fosse.

Se uno dei loro amici avesse guardato attentamente i due Dominatori avrebbe notato che l'acqua che scorreva sulla loro pelle sembrava quasi filtrarvi

all'interno.

Quando i due ragazzi se ne accorsero rimasero scioccati e cominciarono a guardarsi attentamente le braccia.

L'acqua stava realmente penetrando nella loro pelle come se fosse sangue.

Spaventati corsero via, lontano dagli occhi di tutti.

Tornarono in spiaggia. Quanto desideravano che nessuno li avesse visti.

Detto fatto dall'Oceano si alzò un'onda gigantesca, pronta a spazzare via chiunque avesse potuto raccontare l'accaduto.

Terzo Capitoletto!! Siamo quasi alla fine delle presentazioni XD

Namine22 grazie mille per la bella recensione! Sono contenta che la storia non sia stancante! Spero

di non averti deluso con questi due capitoli XD

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Capitolo 4
*** Il Potere Del Fuoco ***


Il Potere Del Fuoco

 

Daniel continuava a guardare impietrito la piccola fiammella che fluttuava intorno alla sua testa. In quel momento non riusciva a pensare ad altro

che a un modo di uscire da quel cunicolo. Era troppo stretto per rigirarsi e di andare avanti insieme a quel coso non ne aveva la minima intenzione.

Decise di tornare nella grotta da cui era partito strisciando all'indietro. Prima ancora di poter muovere un passo la misteriosa fiammella cambiò

improvvisamente forma e divenne un piccolo drago di fuoco. Aveva le dimensioni di un pugno, due occhietti rossi e ali grandi quanto una mano.

Volò sulla spalla di Daniel e cominciò a tirare la maglietta con i suoi minuscoli artigli. Il ragazzo lo scansò appena in tempo perchè la stoffa della

maglietta stava cominciando a bruciare.

Con un mugolio il draghetto tornò all'attacco però stavolta tirandogli i capelli.

Daniel sospirò.

E va bene. Ti seguirò”

Il piccoletto emise un ruggito di gioia e si strusciò alla guancia del suo padrone. Subito dopo svolazzò davanti al ragazzo e quando si fu appurato

di essere seguito lo condusse per altri cunicoli.

Daniel non credeva che quel posto fosse così intricato e continuava a chiedersi se ciò che stava facendo avesse senso.

Svariati cunicoli più tardi i due arrivarono in una grotta. Era molto calda e buia. Il drago volò lungo tutta una parete e accese delle torce che

erano già state poste lì in precedenza. Quando la luce illuminò l'antro Daniel poté constatare che era molto più grande di quello di partenza. Sulle pareti

laterali notò alcune incisioni e degli scaffali su cui erano posti dei libri. Ammassati in un angolo c'erano bastoni e coltelli dal metallo opaco e sciupato.

Proprio al centro la roccia aveva creato una formazione di colonne poste a creare un cerchio.

Daniel scese dei gradini e si diresse verso le colonne. Quando le oltrepassò si accorse che incisi sul pavimento c'erano dei disegni strani, sempre posti

circolarmente.

Intanto, mentre lui ispezionava curioso la grotta, il piccolo drago aveva cambiato nuovamente forma ed era diventato un uomo.

Come i precedenti drago e fiammella anche l'uomo era fatto interamente di fuoco. Portava un mantello che (stranamente) non bruciava e un medaglione.

Quando il ragazzo si accorse della sua presenza sussultò.

"Chi...chi sei?"

"Io sono il Custode del Potere Del Fuoco. Sono qui per insegnarti a gestirlo."

"Cosa?"

"Sei qui perchè il tuo Potere ormai è cresciuto e ha bisogno di essere domato o prenderà il sopravvento su di te. Sei qui perchè sentivi che era la cosa giusta

da fare. Perchè sei pronto."

Daniel indietreggiò spaventato "Io non...non capisco"

"Ci sono tante cose in te davvero strane...giusto?"

"Bè..si"

"La temperatura del tuo corpo, il fatto che non ti bruci quando tocchi il fuoco...davvero non capisci Daniel?"

Il ragazzo scosse la testa.

"Tu sei l'Elemento Fuoco"

 

Altro capitoletto!!! Recensite >.<

Notte a tutti e alla prossima.

 

Next Chapter
Il Potere Dell'Acqua
Riusciranno Alex e Will a fermare l'onda prima che distrugga Ceduna?
Lo sopriremo presto!

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Capitolo 5
*** Il Potere Dell'Acqua ***


Il Potere Dell'Acqua

 

L'onda continuava ad alzarsi, come un muro. Atterriti Will e Alex la guardavano sovrastare la città.

Non capivano come tutto ciò era potuto succedere.

Prima l'acqua che filtrava nella pelle, poi il desiderio avverato.

Ehi! Un momento!

"Alex ho la soluzione!" gridò Will.

Il fratello si girò sorpreso "Cosa?"

L'onda faceva un gran baccano e i ragazzi sentivano le loro parole a fatica.

"Non capisci? Abbiamo desiderato una cosa e si è avverata. Basta rifarlo, no?"

"E se non funzionasse?"

"Sii ottimista per una volta!"

"Io sono sempre ottimista!" ribattè Alex.

"E adesso che cosa c'entra?"

"Sei tu che hai tirato fuori l'ottimismo?"

"Va bene ma ora smettila! Ti sembra il momento di discutere scemo?"

"Sei tu che hai cominciato!"

"LA PIANTI! QUI STIAMO PER MORIRE TUTTI!" gridò un Will alquanto esasperato.

Erano entrambi spaventati ma Alex non lo lasciava trasparire quanto il fratello, che invece se ne stava in piedi, con ogni singolo muscolo del corpo teso e la

concentrazione al massimo.

"Forza fratellino! Pensa...che so...che vorresti...non aver mai espresso il desiderio di prima..."

"Ok!"

I due si misero uno affianco all'altro e cominciarono a concentrarsi su quel piccolo desiderio con tutta la loro forza.

Sentivano che l'onda continuava ad alzarsi, a crescere.

"Non retrocede!" urlò Alex.

"CONTINUA!"

Il tempo passava lento. Il pericolo aumentava. I due gemelli cominciavano a perdere le speranze.

Improvvisamente Alex sentì un brivido corrergli lungo la schiena.

E dal nulla seppe esattamente cosa fare.

Io sono il Dominatore dell'Oceano! pensò allargando le braccia.

Di colpo l'acqua scese di livello fino a tornare nell'Oceano.

In quel frangente di tempo il ragazzo aveva chiuso gli occhi ma il fratello aveva visto tutto e ora lo stava guardando sbalordito.

"Come...come hai fatto a...?"

"Non lo so...una voce dentro di me mi ha detto che dovevo fare così..."

Anche Will avvertì improvvisamente un brivido e istintivamente unì le mani.

Quando le aprì vide che al suo interno c'era una goccia d'acqua. Il ragazzo vi soffiò sopra poi la lasciò cadere.

Al tocco con la sabbia la goccia si tramutò in un uomo, il Custode del Potere Dell'Acqua. I due gemelli erano l'Elemento Acqua.

 

So che non dovrei ma grazie a Namine22 per le belle recensioni =)

Quando rivedremo Daniel cercherò di descrivere meglio il custode e anche per questo è solo un accenno XD

Notte e alla prossima!!!

 

Next Chapter
Il Ragazzo Con La Testa Tra Le Nuvole
Siamo arrivati a conoscere (finalmente XD) il penultimo dei nostri eroi!
Sicuramente avrete capito a quale Elemento appartiene ma se non è così...
...lo saprete nel prossimo capitolo!!!

 

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Capitolo 6
*** Il Ragazzo Con La Testa Tra Le Nuvole ***


Il Ragazzo Con La Testa Tra Le Nuvole, Ottawa (Quebec)

 

Jake si dondolava sulla sedia, l'Ipod alle orecchie. Evitò di canticchiare o di muovere le braccia a ritmo di musica.

"Adams?"

Every Seconds Is A LifeTime...

"Adams??"

And Every Minute More Brings You Closer To God...

"ADAMS?"

And It Feels Better Than Love...

A quel punto Jake si fece prendere dalla musica e cominciò a cantare.

"Better Than Loooove!!!"

La professoressa strappò le cuffie dalle orecchie del ragazzo e gli mollò uno scappellotto sulla testa.

"Prof che modi!"

"Adams è da dieci munuti che cerco di richiamare la tua attenzione! E poi questo 'coso' è vietato durante la lezione!"

"Sia buona con me..."

"Se lo rivuoi lo troverai dal Preside oggi."

Io non credo proprio, ghignò il ragazzo. Fece l'occhiolino e una folata di vento impetuosa entrò dalla finestra butttando in terra tutti i fogli sulla cattedra.

La professoressa dopo aver riposto l'Ipod nel cassetto si mise a raccoglierli insieme ad altri ragazzi.

Jake furtivamente sgattaiolò alle spalle della donna e recuperò l'oggetto sequestrato, poi aiutò a finire di raccogliere le cose sparse sul pavimento.

Durante la lezione altre folate di vento tennero impegnata la professoressa e le fecero dimenticare di consegnare al Preside l'Ipod di Jake.

All'uscita da scuola il ragazzo si avviò a passo tranquillo verso casa sua.

I suoi genitori erano morti da due anni in un incidente stradale e da allora viveva in una nuova casa.

Quella vecchia l'aveva venduta.

Troppi ricordi.

Troppo doloroso.

Si era comprato una piccola casetta in periferia, immersa nel verde. Cercava sempre di essere di ottimo umore e da un anno la sua vita era

completamente cambiata.

Quando arrivò si buttò subito sul divano sfatto.

Faceva un caldo micidiale quel giorno così decise di rinfrescare un pò l'ambiente.

Chiuse gli occhi mentre una brezza piacevole gli accarezzava il viso.

Jake aveva i capelli neri e due bellissimi occhi azzurro-cielo. Era bassino, la pelle marmorea e magro, ma con qualche muscolo.

Era sempre molto tranquillo, aziente e gentile. Raramente si divertiva deridendo la gente perchè sapeva cosa vuol dire essere tristi.

And It Feels Better Than Love...

Canticchiava beato. Le note riempivano il suo cuore colmando il vuoto che vi albergava.

Cosa avrebbe fatto se non ci fosse stata la musica?

Sarebbe morto...risucchiato in un vortice di solitudine e malinconia.

Ma qualunque cosa fosse successa Jake sapeva di poter contare sulla musica e sull'Aria.

Perchè lui dopotutto era l'Elemento Aria e presto il suo custode gli avrebbe fatto compagnia.

 

Questa volta il nostro eroe sa già del suo potere...come mai?? Lo saprete presto! XD

 - Namine22 - Scrivimi nelle recensioni alcuni consigli per il cambio di stile anche se già me ne avevi detti.

Mi fanno piacere e mi aiutano a migliorare ^.^

Baci e Buona Notte!

 

Next Chapter
Il Ragazzo Dai Piedi Per Terra
Finalmente conosceremo anche l'ultimo protagonista!!!
Curiosi? XD Via ormai avrete capito a quale Elemento appartiene...basta esculdere gli altri u.u
Presto vi aggiornerò anche su Anya. Lei è la più importante quindi più suspense muahah XD

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Capitolo 7
*** Il Ragazzo Con I Piedi Per Terra ***


Il Ragazzo Con I Piedi Per Terra, Alaska

 

Devon giocherellava con la penna. Seduto comodamente sul divano stava facendo una lista.

Gli servivano dei nuovi semi.

Il suo giardino era piuttosto scarso secondo il suo parere, ma in realtà era magnifico.

Orchidee, rose, violette, passiflore, clivie... un piccolo pezzerto di verde lui era riuscito a trasformarlo nel Paradiso dei botanici.

A Juneau lo conoscevano tutti e molte volte era stato chiamato a sistemare giardini per via del suo 'Pollice Verde'.

Riusciva a far spuntare fiori ovunque e c'era chi diceva che a ogni suo passo una piccola margherita faceva capolino dalla terra.

Devon adorava passare i suoi pomeriggi nelle bellissime foreste dell'Alaska.

Era un ragazzo dolce e gentile. Era amico di tutti gli animali, anche di quelli più pericolosi. Una volta aveva salvato un cucciolo di grizzly da un gruppo

di cacciatori e da allora Mamma Orsa gli permetteva di giocare con il cucciolo e condivideva con lui il suo miele.

Erano così teneri insieme!

Questo era accaduto quando Devon aveva dieci anni e da quel momento era cresciuto con Koda, da lui ribattezzato.

Koda era il suo migliore amico. Lo capiva sempre e sembrava ascoltarlo davvero quando gli parlava.

La loro amicizia era indistruttibile.

Quel giorno Devon aveva deciso di dedicare il pomeriggio al suo giardino e la sera a Koda.

Completò la lista di semi e andò in cucina.

"Mamma mi servirebbero questi."

La donna prese il foglio e gli diede un occhiata.

"Ti bastano venti dollari?"

"Direi di si, Devon. Comunque pago io." sorrise.

"Grazie mamma."

Felice si diresse in giardino.

Cominciò con una bella innaffiata a tutti i fiori, poi passò alla potatura degli alberi.

Tagliò l'erba del prato e sistemò lo steccato che Koda aveva rotto.

Ogni tanto Devon lo portava a casa sua per giocare.

Quando ebbe finito il lavoro era stanco ma soddisfatto.

Le rose brillavano nel loro angolo e lungo tutto lo steccato si aprivano una moltitudine di fiori colorati. Due abeti sovvrastavano il cancelletto

d'ingresso e un'aiuola di orchidee dominava il centro del prato.

Dopo aver riposto gli attrezzi salutò sua madre e s'incamminò verso la foresta.

Devon aveva due bellissimi occhi verde smeraldo come le foglie degli alberi. Aveva i capelli neri e la carnagione scura, Era alto e magro e dal

fisico asciutto.

Era anche un abile scalatore, botanico e geologo.

Arrivò alla tana di Koda in una decina di minuti ma quel che trovò non gli piacque affatto.

Mamma Orsa era accasciata a terra. Koda gli girava intorno disperato ma lei non reagiva.

Stava morendo.

 

Breve capitoletto scritto alle 23 e 35 XDXDXD Non so proprio che fare XD

Spero vi piaccia.

- Namine22 - potresti levare il rating rosso alla tua ultima storia??? Mi incuriosisce troppoooooo!!!!Un Ultima cosa...Anya non è del potere dell'aria..il suo lo scoprirai presto XD comunque i gemelli mi piacevano per il carattere sennò sarebbe un ragazzo a elemento =)

Baci a tutti!!!

 

Next Chapter
Il Potere Dell'Aria
Perchè Jake sa già del suo potere? Lo scoprirete in questo capitolo!!

 

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Capitolo 8
*** Il Potere Dell'Aria ***


Il Potere Dell'Aria

 

Il vento percuoteva gli alberi con foga. Le foglie volavano ovunque creando una pioggia verde.

Jake se ne stava seduto sulle scale del portico.

Pensava.

Si sentiva pronto.

Stava aspettando l'arrivo del Custode e sapeva che ormai era una questione di minuti.

Ricordava ancora il loro primo incontro, due anni fa.

 

Le pareti bianche dell'ospedale riflettevano la triste luce al neon delle lampade.

Un ragazzo se ne stava seduto sulle sedie di legno consumato del corridoio.

Era sudato e teso. Stava aspettando i medici.

Schiacciò la lattina della Cola frustrato.

Ricordava in ogni minimo dettaglio la paura delle ore precedenti, ma anche l'allegria.

Sua mamma stava prendendo in giro suo babbo perchè con il caldo che faceva lui si era portato il maglione.

Jake rideva alle battute della donna e la spalleggiava.

Erano in autostrada di ritorno da una gita ad un lago.

Erano tre persone spensierate, felici.

Ma un secondo può distruggere tutta quell'armonia.

Una distrazione, un camionista ubriaco e poi il buio.

Jake tratteneva a stento le lacrime.

Una voce lo riscosse. Era il dottore.

Ansioso Jake chiese subito dei suoi genitori.

Come stavano? Poteva vederli? Erano svegli?

Silenzio.

Il dottore lo guardava muto.

Alla fine riuscì a pronunciare quelle due parole.

"Mi dispiace..." disse.

In quel momento Jake venne risucchiato in un vortice di dolore e sembrò che il mondo gli fosse crollato addosso.

___

Le lacrime correvano sulle guance arrossate di Jake.

Era tornato a casa. E stava spaccando tutto.

Era furioso.

Dopotutto aveva distratto lui suo padre.

Era tutta colpa sua.

Tirò un piatto contro il muro. Poi un altro. Poi un bicchiere.

Urlò.

Il suo era un urlo misto di rabbia e dolore.

Prima di demolire la casa scappò in giardino e si buttò a terra in ginocchio.

Aveva quattordici anni. Ed era solo.

"Jake..."

Una voce.

"...tu non sei solo."

Gli occhi offuscati del ragazzo non riuscirono a distinguere l'uomo davanti a lui.

"Tu sei Aria. Puoi controllare le forze del vento. Puoi comandarle Jake."

"Co-cosa?"

"Non posso ancora dirti come. Non è il momento. Ma sappi che non sei solo. Quando hai bisogno di aiuto pensa all'Aria. Risolverà

i tuoi problemi."

"E tu?"

"Io e te ci rivedremo presto. Quando ti sentirai pronto io arriverò."

"E...e come farò...?"

"A saperlo? Lo sentirai dentro di te...Addio Jake."

Il Custode si dissolse nell'Aria e lasciò Jake al suo destino.

 

Il vento si fece più forte e attirò l'attenzione del ragazzo sul portico.

Jake si alzò e attese impaziente.

Un piccolo mulinello d'aria comparve davanti a lui.

"Ciao Jake. Ci rivediamo." sorrise il Custode.

 

Ultimo capitoletto della settimana! Ci rivediamo il 4 settembre perchè parto per la montagna!

- Namine22 - la tua storia è bellissima!!! *_____* Mi fa molto piacere leggerla.

Ti svelo che potere ha Anya...Diciamo che sono tutti e 4 insieme e poi scoprirai perchè XD

Un utima cosa. Hai indovinato l'ultimo XD è terra l'elemento XDXDXD Buone vacanze a tutti!! BYE!!!

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Capitolo 9
*** Il Potere Della Terra ***


Il Potere Della Terra

............................................................................................................................................ () Piccola Parentesi XD () ..........

Saaaalve a tutti! Sono tornata XD (alla buon'ora!)

Per prima cosa mi scuso per non aver postato subito questo capitolo e quindi per avervi fatto aspettare tutto questo infinito tempo.

Poi vi informo che per via della scuola non potrò aggiornare tutti i giorni (cercherò di non far passare più tutto il tempo che ci

ho messo per questo capitolo) , ragion per cui quando aggiornerò posterò più capitoli alla volta u.u in questo modo anche se per tre

giorni non scriverò nulla il quarto avrete 3 nuovi capitoli!

Ora vi lascio alla storia!

.................................................................................................................................................................

Koda cominciò a strusciare il muso contro le gambe di Devon.

Aveva gli occhi stravolti dal dolore per quello che stava accadendo alla madre. Mugugnò un paio di volte poi afferrò i pantaloni del

ragazzo con i denti e lo trascinò davanti al corpo della madre.

Devon s'inginocchiò accanto a lei e le accarezzò il morbido pelo. Negli occhi di lei Devon vide pietà, paura e preoccupazione.

Per il suo piccolo ovviamente.

Il ragazzo esaminò il corpo dell'orsa per cercare segni di ferite procurate da cacciatori o eventualmente da una caduta. Non trovò nulla nè

sulla testa nè sull'addome e il torace nè sulle zampe. Ma sulla schiena una grande chiazza rossa si allargava tra il suo pelo.

Guardando meglio Devon notò che da un foro usciva il sangue.

"Maledetti cacciatori" mormorò.

Purtroppo non poteva fare nulla che starle accanto in quell'ultimo istante di vita e prendersi cura di Koda una volta morta. Si arrabbiò

con se stesso. Si sentiva inutile.

Dietro di lui il piccolo orso continuava a fare su e giù.

Devon accarezzò anche lui e quel contatto gli trasmise un brivido mai provato prima. Scosso tornò a pensare a Mamma Orsa.

Quando si voltò verso di lei una folata di vento alzò un pò di polvere e gliela mandò negli occhi, costringedolo a chiuderli.

Una volta riaperti Devon si spaventò. La foresta gli appariva in modo completamente diverso.

Era come se la stesse guardando attraverso un filtro.

Ogni albero, pianta, foglia, insetto o animale irradiava una luce bianca che cambiava d'intensità in base all'importanza che avevano

nell'ecosistema.

Il ragazzo notò che il corpo dell'orsa sprigionava una debole luce e capì che la sua intensità era legata anche alle condizioni vitali dell'essere

che la emanava.

Lentamente appoggiò le mani sul corpo dell'orsa, una sulla sua testa e una sulla ferita, non sapendo per quale motivo. Sentiva solo

che doveva fare così.

Chiuse gli occhi e pronunciò una frase in una lingua a lui sconosciuta e li riaprì.

La luce intorno al corpo dell'orsa si fece sempre più flebile e alla fine si spense. Prima ancora che Devon potesse rendersi conto che

l'animale era morto, questo si alzò sotto lo sguardo incredulo del ragazzo.

Ma quella che si era alzata non era l'orsa, ma la sua anima, che grazie alle parole di Devon aveva trovato pace dopo una morte straziante

e che oltraggiava le leggi della Natura. Dopo aver ruggito una specie di "grazie" e dopo aver salutato il piccolo Koda, lo spirito di Mamma Orsa si dissolse.

A quel punto Devon svenne.

E Koda, dopo essersi accoccolato vicino al suo corpo, ruggì e lasciò le sembianze di Orso per prendere quelle di Guardiano della Terra.

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Capitolo 10
*** Il Potere ***


Il Potere

Anya arrivò al Faro proprio nel momento in cui la tempesta si stava scatenando con tutta la sua forza.

Bagnata fradicia salì le vecchie scale di legno e arrivò in una stanza umida e buia, piena di polvere e vecchi oggetti ammassati in vari

punti del pavimento. Si trovava proprio sotto la postazione da cui la luce del Faro, alcuni anni prima, con la sua forza siutava le navi

a non perdere la strada di notte.

Spaventata Anya si rannicchiò in un angolo e cercò di non pensare a quello che era successo a scuola.

Ma non ci riuscì.

Di sicuro se vi fosse tornata tutti gli studenti le avrebbero attribuito la colpa dell'accaduto e l'avrebbero emarginata. In tutta onestà a lei non

era mai importato di quegli stupidi pregiudizi o di essere scansata da tre quarti degli studenti presenti nel Liceo, ma sapere che per colpa

di qualche stupida diceria avrebbe perso anche lei sue uniche amiche no...quello proprio non riusciva ad accettarlo...

Sconsolata si tolse la giaccia zuppa e l'appese ad un gancio per farla asciugare. Da una piccola finestra intravedeva l'Oceano lottare contro la costa

e riversare tutta la sua potenza sulla sabbia dorata. Le onde sembravano danzare con il vento e la pioggia della tempesta.

La Natura sembrava essersi arrabbiata davvero tanto.

Anya si appoggiò al davanzale e fece un respiro profondo.

"Di sicuro è solo un sogno" si disse.

Ma quando si diede un pizzicotto sul braccio non si svegliò e continuò a rimanere ferma davanti alla finestra.

Un rumore la destò dai suoi pensieri. Di scatto si girò e vide un ragazzo in piedi di fronte a lei.

Era alto, atletico, con dei bei capelli corti e dorati e gli occhi di una strana sfumatura rossastra.

Il ragazzo si guardò le mani ed esultò.

"Wow! Sono un mito ce l'ho fatta!" gridò euforico.

Anya rimase impietrita al suo posto. Da dov'era sbucato quel ragazzo?

Per tutta risposta lui chiuse gli occhi e le sue mani cominciarono a prendere fuoco. Prima che potesse fare altro Anya urlò.

"Ma cosa..." Daniel aprì di colpo gli occhi e vide la ragazza appoggiata alla finestra. Sul suo volto la paura e il panico erano evidenti.

Daniel si diede dello scemo per essere comparso nel momento sbagliato e maledisse Baltior per avergli fatto ripetere l'esercizio dieci volte e

fece la prima cosa che gli venne in mente, ovvero una cavolta.

"Questo è solo un sogno...Tu non hai visto niente!" disse gesticolando e in tono teatrale.

Anya non potè fare a meno di sorridere a quella visione buffa.

"Si ridi ma per me non è così divertente" biascicò il ragazzo.

"Dopo stamani non posso fare a meno di ridere davanti a una scena così. Comunque piacere, Anya" rispose porgendogli la mano.

"Daniel. A cosa ti riferivi?"

"Stavo andando a scuola e...e si...insomma...ho desiderato che la scuola bruciasse e iun fulmine ha colpito la biblioteca un attimo dopo

e quando sono arrivata tutta la biblioteca della scuola era in fiamme!"

Daniel rimase stupefatto.

"Ma è impossibile"

"Cosa? Quello che mi è successo? Non dirlo a me"

"No no...è strano il fatto che a me...è successa la stessa cosa..."

I due si guardarono un istante.

"Baltior mi aveva parlato di te e...di altri ragazzi."

 Lei alzò le spalle. "Ah si?"

"Si. Mi disse che tu eri quella che deteneva il Potere, quella che avrebbe comandato tutti."

"Di che stai parlando?"

"Non puoi capire adesso. Vieni con me" disse porgendole la mano.

Anya deglutì un pò spaventata poi alzò le spalle e gliela strinse.

"Ma si dai...tanto ormai sono finita in un vortice di stranezze da cui non posso più uscire."

Daniel sorrise alla ragazza, chiuse gli occhi e in un istante i due sparirono.

Finalmente nuovo capitoletto genteeee >.<

Se continuo con questa velocità va bene xD

Adesso vado a studiare (noooo T.T)

Notte a tutti!

 

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