ps: ritorno al villaggio della foglia

di kejti
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** introduzione ***
Capitolo 2: *** In treno ***
Capitolo 3: *** Konoha ***
Capitolo 4: *** Sorprese e ricordi ***
Capitolo 5: *** Hinata & Yakumo ***
Capitolo 6: *** Sogno ***
Capitolo 7: *** Yakuna ***
Capitolo 8: *** comportamenti strani ***
Capitolo 9: *** chiarimenti strani ***
Capitolo 10: *** Mistero ***
Capitolo 11: *** Intuizione ***
Capitolo 12: *** grotta ***
Capitolo 13: *** Ritrovati ***
Capitolo 14: *** Pesante ***
Capitolo 15: *** consigli ***
Capitolo 16: *** attacco a sorpresa ***
Capitolo 17: *** Visita ***
Capitolo 18: *** Scegliere ***
Capitolo 19: *** uno contro tutti ***
Capitolo 20: *** Morta dentro ***
Capitolo 21: *** neve ***
Capitolo 22: *** brucia tutto ***
Capitolo 23: *** padre e figlio ***
Capitolo 24: *** riunione ***
Capitolo 25: *** il desiderio di un bambino ***
Capitolo 26: *** sul filo ***
Capitolo 27: *** Fine ***



Capitolo 1
*** introduzione ***


1 capitolo

Salve a tutti questa è la mia prima fanfiction e devo dire che sono piuttosto emozionata, spero che vi piaccia. vi chiedo solo di avere un po' di pazienza perchè la storia migliorerà coi capitoli.
 un bacio Kejti.

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  -mamma voglio vivere con papà.--Ashley... io...non so cosa dir... tesoro stai bene la botta in testa deve averti fattomale...insomma non è poss...- -mamma ho preso una decisione voglio passare un po' di tempo con papà, insomma mi manca e poi se proprio devo andarmene da questa città preferisco ritornare da papà, almeno da lui conoscoqualcuno...- - tesoro non ti devi sentire un peso per me te l'ho già detto non accetterò quel lavoro-- no.tu devi accettare quel lavoro, è il tuo sogno e io non voglio essere il tuo ostacolo. E poi vedrai da  papà starò benissimo, lui mi manca...e io manco a lui.-.  -ormai hai preso la tua decisione, vedo.--già--e  quando tu prendi una decisione sei irremuovibile--esatto...mamma-E ora eccomi qua su questo treno che mi riporterà al Villaggio della Foglia, è strano  ripensare di nuovo a quel luogo dove sono nata e ho vissuto per  dieci anni, fino a quando mia madre decise che quel luogo non era il posto in cui far crescere una bambina. Come darle torto dopo che tua figlia viene rapita 5 volte, chiunque raggiungerebbe quella conclusione e papà non potè che darle ragione.

E' strano ritornare al Villaggio dopo 7 anni, vivere sola con papà, caratterialmente sono una via di mezzo tra lui e la mamma e poi a me la foglia non è mai dispiaciuta molto,nonostante 5 rapimenti non sono poi tanto complessata quindi vivere lì non sarà un problema ,più che altro il problema sarà di papà dovrà riabituarsi alle doti "extrasensoriali" di sua figlia, anche se è un ninja tra quel che faccio io e le sue arti magiche c'è molta differenza.Lui non riesce a vedere gli spiriti a  proiettare qualsiasi cosa voglia o a muovere e far espodere oggetti e tanto meno a bloccare il tempo. Lo incontrerò alle porte di konoha e lì mi  porterà a casa.Quando l'ho chiamato per darli la notizia che sarei andata a vivere da lui mi ha dettoche lo stesso giorno in cui sarei arrivata lui sarebbe dovuto partire per una missione e quindi avrebbe avuto solo il tempo di farmi vedere casa. ormai ci separa solo una giornata di treno, per arrivare al vilaggio della foglia bisogna prima atterare a Suna e infine prendere il treno. E così mentre aspetto di arrivare a Konoha ascolto la musica.

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Capitolo 2
*** In treno ***


in treno ecco il secondo capitolo. recensite!

il treno si fermò dopo una mezzora che eravamo partiti da Suna . Vidi la sagoma del ragazzo seduto accanto a me scendere e quella di un altro ragazzo avvicinarsi,stava cercando il suo posto,aveva i capelli rossi uno strano sguardo che mi mise in soggezione,sulla fronte aveva un ideogramma,significava amore. Mi sembrava di averlo gia visto da qualche parte ma non mi ricordavo dove. Dietro di lui era seguito da una ragazza bionda con 4 buffi codiniin testa, indossava un kimono nero e sulle spalle portava un grosso ventaglio. Sembravano fratelli,sicuramente erano ninja, forse anche loro si stavano recando a Konoha. Presero posto nei sedili opposti alla mia collonna. durante il viaggio non potei fare a meno di osservare quel ragazzo, dove l'avevo gia visto?
Guardai l'orologio segnava le 3 di pomeriggio, mancava ancora un po' al villaggio, iniziai a sentire la stancezza del viaggio mi addormentai. mi svegliai che erano le 5 di pomeriggio, notai che il ragazzo dai strani capelli mi stava osservando, forse anche a lui sembrava di avermi gia visto, chissà. appena si accorse che mi ero svegliata si girò verso la ragazza bionda e iniziò a parlare con lei, mi serebbe piaciuto sarebbe di cosa, non sono mai stata  una gran ficcanaso mi intromettevo nella vita degli altri solo quando si trattava di aiutare uno spirito a trovare  la luce,ma quel ragazzo non so ben spiegare cosa fosse ,con lui c'era una strana attrazione, avevo iniziato nuovamente a fissarlo.
Decisi che era inutile pensarci dopo questo viaggetto non l'avrei più rivisto e poi non avrei mai avuto il coraggio di parlarci eppure c'era qualcosa in me , una vocina,che mi diceva chesarebbe stato importante avere un contatto con quel ragazzo. Come avrei potuto mai fare?
Avevo quasi un giorno per elaborare qualcosa se anche lui fosse sceso a konoha. Dovevo andare in bagno appena iniziai a intraprendere il corridoioil treno si fermò bruscamente. Caddi. Perchè crescendo il mio equilibrio era peggiorato?il ragazzo misterioso se ne accorse. ero imbarazzata. Mi porse la sua mano. Almeno un lato positivo c'era , no? proprio mentre stava per chiedermi se stavo bene arrivò uno dei guidatori del treno.
-Signori  state calmi, non è nulla di grave solo un piccolo incoveniente- le sue parole non servirono a granchè, la gente non si tranquillizzò per niente. Dopo aver rischiato innumerevoli volte la vita un treno che si fermava all'improvviso per me non era molto terrorizzante. Mi rialzai. Nemmeno il ragazzo e la sua probabile sorella sembraano preocuppati anzi lei ridacchiò della mia caduta.Lui  non mi disse niente.
Andai a risedermi al mio posto. Non ebbi nemmeno il tempo di riprendere l'Ipod che vidi lo spirito di una bambina di circa 6 anni, bionda un viso angelico, molto probabilmente era stata lei a bloccare il treno subito dopo scomparve. Subito dopo  il macchinista ci pregò di scendere. Appena misi piede a terra mi ritrovai  sopra il monte era notte fonda , impossibile poco prima di scendere avevo controllato l'ora era solo le 6 ed era estate, doveva essere una visione un ricordo di quella bambina, mi girai intorno vidi la ragazzina buttarsi dal ponto -ah!- mi risvegliai un uomo che si trovava dietro di me spinse bruscamente. Come poteva una bambina così piccola buttarsi da un ponte? Che cosa orribile. Poco dopo la rividi:
-Come ti chiami piccola?-
-Tu riesci a vedermi?-
-si-
-incredibile-
-Io posso aiutarti, se me lo permetti? come ti chiami?-
-io non voglio il tuo aiuto!-
-aspetta non andartene- urlai in vano la bambina scomparse in compenso la metà dei passeggeri dei treni mi stava osservando, compreso il ragazzo misterioso. Tra me e lui c'erano solo 2 metri scarsi di distanza. sentii la bionda che gli diceva - che strana questa ragazza fratellino goffa e un po' pazza- rise. Lui non le rispose e mi sorrise,sarebbe stato bello poter udire la sua voce.
dopo una mezzoretta il treno ripartì;decisi che dopo essermi sistemata a Konoha  avrei trovato un modo per aiutare quella bambina.
Dal finestrino si vedeva un bellissimo tramontoe il viso e il riflesso di quel ragazzo che mi osservava, non capì che me ne ero accorta, sorrisi.
Verso le 11 di sera mi riaddormenta per le 9 di mattina sarei arrivata finalmente arrivata al Villaggio della foglia. E ra da circa un anno che rivedevo papà , che non sentivo il suo profumo ,strano non avevo mai sentito la sua lontananza, non che non ci andassi d'accordo è solo che lui non era la mamma o meglio con lui trascorrevo solo 2 settimane all'anno ,erano poche e non mi permettevano di poter ristabilire nuovamente un rapporto con lui, di chiarirmi con lui ...di chiederli delle spiegazioni perchè quel giorno quando avevo solo 10 anni durante l'ennesimo rapimento lui si era comportato in quella maniera? scacciai subito il ricordo. Chiusi gli occhi e  mi misi a dormire.

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Capitolo 3
*** Konoha ***


terzo capitolo Mi  risvegliai  verso le 2 di note, incredibile nonostane fossi molto stanca  i miei si rifiutavano di chiudersi. Gli altri passeggeri del vagone stavano tutti dormendo. Mi girai dalla parte di quel misterioso ragazzo non c'era. sua sorella stava beatamente dormendo. Dov'era ? lo cercai con lo sguardo da per tutto, ma non lo trovavo. Non capivo avevo vissuto 17 anni senzadi lui e ora dopo averlo perso di vista per pochi minuti mi disperavo. Ad un certo punto vi di la porta del vagone aprirsi c'era lui, si accorse subito che lo stavo fissando , mi guardò, abbassai gli occhi. si sedette al suo posto. Dopo essermi accertata che non mi stese più vedendo mi voltai dalla sua parte ,solo allora mi accorsi che ero sola, la donna che era seduta accanto a me era scesa e con lei anche le altre due ragazze che si trovavano davanti a me. Ero sola soletta, meglio potevo stare comoda.
Lo vidi alzarsi e avvicinarsi verso di me.Cosa vorrà mai? Prese posto accanto a me.
Mi salutò-ciao-
-ciao-
- ehm senti non vorrei sembrarti impertinente ma ho visto che non si è seduto nessuno accanto a te e quindi mi chiedevo se potevo sedermi accantoa te?-
-ehm... certo-
-naturalmente io starei di fronte a te-
-naturalemte-
-grazie-
Aveva una voce severa, affascinante. Mi sorrise, sembrava che sapesse da farlo solo da poco come se avesse avuto un'infanzia difficile e solo da poco avesse trovato la pace.Ora almeno potevo guardarlo con un motivo valido :era di fronte a me. chiusi gli occhi  una volta riaperti mi ritrovai in fondo al  mare non riuscivo più a respirare,stavo affogando , cercai di ritornare in superficie non ci riuscì era come se di colpo fossi ritornata piccola e la corrente fosse troppo forte per me, stavo morendo affogata, di colpo ritornò tutto normale ero nuovamente dentro il treno. apetri gli occhi rividi yakumo stavolta non mi parve arrabiata ma triste, depressa come se si sentisse lasciata sola al mondo, povera piccola, quello che avevo provato prima era molto probabilmente quello che era successo a lei prima di morire. scomparve di nuovo, non ebbi nemmeno il tempo di poter aprir bocca. Mi accorsi però che il ragazzo non era davanti a me ma accanto a me era preocuppato, preocuppato per me...
-stai bene?-mi disse
-si credo- non mi ero ancora del tutto ripresa, tremavo.
-cosa è successo?-
come potevo spiegarli che uno spirito mi aveva appena fatto vedere come è morta.
-niente, mi sono sentita soffocare, non ti preocuppare, mi succede a volte, mi è andato qualcosa di traverso-
- e allora mi spieghi perchè stavi cercando di nuotare?-mi chiese
- no ti sbagli stavo cercando di prendere aria.-mentii.
-muovendo le braccia come se volessi stare a galla? non mentirmi-
-pechè dovrei mentirti neanche ti conosco- risposi acida- te l'ho detto mi succede spesso-
-scusami mi sono solo preocuppato- a quelle parole mi pentti di essere stata così acida.
Ritorn òal suo posto mi osservava voleva capire cosa mi era successo sapeva che quello non era stato un semplice problema di respirazione ma qualcos'altro, qualcosa di più oscuro. Non ci sarebbe mai arrivato quello che mi era successo era impossibile per un normale essere umano nonostante fosse un ninja.
Mentre lui cercava di spiegarsi l'avvenimento mi girai e guardai fuori dal finestrino.


Alle 8.30 feci colazione ormai mancava meno di mezzora a Konoha. il ragazzo misterioso  dopo aver rinunciato a capirci qualcosa su quello che mi era successo era ritornato dalla sorella non le aveva raccontato niente, ma lei  aveva intuito che al fratello era succeso qualcosa ,come darle torto anche un cieco l'avrebbe capito,quel ragazzo mi fissava sempre.
Finalmente ero giunta a Konoha. Lasciai volontariamente passare tutti prima nella speranza che lui non mi avrebbe più fatto domande, insomma non mi conosceva nemmeno?peccato che lui aveva intuito tutto lasciò passare prima temari (così a quanto pare si chiamava la sorella) e poi si avvicinò a me.
-scusami per prima non mi sono nemmeno presentato, mi chiamo Subaku no Gaara-mi guardò come se dopo aver detto il suo nome si aspetasse una mia reazione, forse è uno ricco o un grande ninja pensai.
-No non ti preocuppare anke io mi volevo scusare sono stata scortese.- mi feci forza e mi presentai- Io mi chiamo Ashley-
-Ashley?- voleva sapere anke il nio cogno a quanto pare.
-Hatake- risposi.
-Hatake?- era sorpreso
-Già. qualcosa non va?-chiesi
-No niente-avevo trovato qualcuno che aveva un carattere più strano del mio a quanto pare.
-Ti fermi a Konoha-chiese
-Non ti sfugge niente vedo-risposi sarcasticamente
-Già è una domanda stupida-
finalmente scesi dal treno. Konoha dalla stazione distava poco e considerando che avevo solo una valigia riuscii a convincere a mio padre che potevo farmela a piedi senza problemi, avevo bisogno non volevo abituarmi subito alle sue tecniche ninja.
Presi la mia valigia e iniziai a camminare anche se mi fossi persa  avrei orbitato. Finalmente giunsi al Villaggio vidi papà alle porte camminare avanti e indietro visibilmente preocuppato. lo salutai con la mano si precepitò da me . lo abbracciai, non era cambiato affatto. Era sempre il vecchio e solito Kakashi Hatake

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Capitolo 4
*** Sorprese e ricordi ***


4 capitolo I miei genitori si erano incontrati quando avevano 20 anni. Mia madre a quel tempo era un ninja. il loro fu un colpo di fulmine. un amore profondo. Si sposarono solo dopo un anno si fidanzamento. Probabilmente ora non sarebbero divorziati se non avessero avuto una figlia così particolare. le mie doti facevano gola a tutti e mi rapirono circa 5 volte pur di ottenerle.Per mia madre, come per qualsiasi altro genitore,la situazione era diventate insostenibile, per protteggermi decise di portarmi via da Konoha.
I primi mesi nella nuova città furono difficili per me, ero convinta che la mamma non amasse più papà, mi ricredetti presto: una sera mi svegliai di soprassalto e la vidi piangere osservando una foto di lei e Kakashi,non aveva mai smesso di amarlo. Anche per papà era la stessa cosa ogni volta che Si rincontravano entrambi soffrivano enormemente...

Papà mi abbracciava forte, gli ero mancata molto, quando mi liberò dalla presa notai che a qualche metro di distanza da noi c'erano due ragazzi. Uno era biondo, occhi azzuri, un sorriso invidiabile l'altra era una ragazza coi capelli rosa e gli occhi verdi.
Papà me li avevi discritti in una delle sue lettere per questo riuscii a identificarli facilmente erano  Naruto e Sakura, i due ragazzi facenti parte del suo team.
-Ciao!- era stato Naruto a parlare.
-Ciao-risposi
-Tu devi essere Ashley?- mi chiese Sakura
-Già. Voi invece siete Sakura e Naruto,papà mi ha parlato molto di voi-
-Si, ci fa piacere conoscerti non sapevamo che il maestro avesse una figlia-
-Quasi nesuno lo sa, sono andata via dal Villaggio che ero piccola-
-Ci hanno raccontato un po' la storia... Beh benvenuta a Konoha!-mi disse Sakura,sembrava simpatica.
-Grazie-
-Così sapete la storia?-stavolta fu papà a parlare.
-Eh eh si ... ce l'ha raccontata il maestro Gai...- rispose naruto un po' nervoso
-Ah si...- papà lo fulmino con lo sguardo in un momento in cui pensava non lo stessi vedendo, poi si rivolse a me.
-Sarai stanca? vieni ti accompagno a casa, dammi la valigia. Ragazzi tra 3 ore vi voglio pronti per la partenza-
-Certo- risposero loro in coro.


Entrammo in casa, non era cambiato per niente. Salii in camera mia, era come l'avevo lasciata, addirittura c'era ancora il mio libro preferito sulla scrivania dove l'avevo messo un anno fà. Si intitolava "PS: ritorno a Konoha" me l'aveva regalato papà per il mio dodicesimo compleanno.
Aveva comprato delle lenzuola nuova: bianche con alcune fantasie grigio chiaro, molto belle.
-Speo che ti piacciano..., mi sono ricordato che il bianco era il tuo colore preferito, anche se io avrei preferito un azzurro , si sarebbero intonato con i tuoi occhi- mi disse quando vide che stavo osservando il letto.
-No, hai fatto bene, il bianco è il mio colore preferito e poi... insomma avremo occasione di comprarne anche alcune azzurre... no?-risposi. che discorso stupido nessuno dei due aveva il corraggio di parlare della mamma, io avevo paura di farlo soffrire e lui di soffrire, così giravamo intorno al discorso.
-Già...beh ti lascio un po' sola immaggino tu abbia bisogno di un po' di tempo pe riabituarti-
- Si grazie-
Appena uscì sentii qualcuno bussare alla porta a giudicare dalla voce doveva essere Sakura gli stava dicendo che il Quinto Hokage aveva anticipato la loro partenza di due ore.Peccato.
Kakashi ritornò nuovamente in camera mia e mi diede la notizia era molto dispiaciuto, lo tranquilizzai.
Mi fece fare un giro veloce della casa e mi spiegò dove teneva la roba, poi parlammo un po' del viaggio e della sua missione. Non era pericolosa dovevano solo fare un giro di perlustrazione, non dovevo preocuparmi. Poi fu costretto ad andare via.
Decisi come prima cosa di farmi una doccia, insegutio avrei sfatto la valigia.
La doccia fu veloce, ne avevo bisogno sia per rinfrescarmi che per rilassarmi. Sistemare vestiti e tutto mi ocuppò circa due ore, nell' armadio avevo trovato dei miei vecchi  disegni .Uno mi colpì particolarmente c'ero io e mi trovavo in una specie di palazzo.Stavo aprendo una porta che portava a una stanza, lì dentro c'era un ragazzino. Il disegno era un po' rovinato sicchè non mi permetteva di capire chi fosse il bambino. Girai il foglio,c'era scritta la data in cui avevo fatto il disegno ,risaliva a una settimana dopo l'ultimo rapimento.
Sicuramente avevo disegnato il momento che più mi aveva calpito di quella fatidica giornata.Chissà chi era quel bambino... mi sforzai di fare mente locale , ma riuscii a ricordare solo il posto in cui mi avevano portata  i rapitori e non era un palazzo.
Erano quasi le 2 di pomeriggio mi preparai qualcosa da mangiare e poi decisi di fare un giro per il villaggio , più che altro speravo che Hinata Hyuga non fosse in missione. Da piccola era la mia migliore amica, eravamo compagne di avventura, beh più che altro grazie a me finivamo sempre nei guai. Anche dopo che avevo lasciato Konoha ci eravamo tenute in contatto. Non ero riuscita ad avvisarla del mio ritorno. Desideravo con tutta me stessa di trovarla.
Uscii di casa, non ebbi problemi a trovare la sua casa. Lì però purtroppo no la trovai, mi dissero che doveva essere in un bosco lì vicino, mi diedero qualche indicazione per trovarlo.
A circa metà strada, mi ritrovai nel centro di Konoha e proprio lì mi sembro di rivedere Temari, la sorella di Gaara... Chissa se con lei c'era anche lui... lo speravo tanto. Lo cercai con lo sguardo ma c'era solo lei con un altro ragazzo moro occhi neri che aveva uno strano codino in testa, doveva essere anche lui un ninja.Avevano molta confidenza; da come si guardavano sembravano essere innamorati l'uno dell'altra, ma sicuramente nessuno dei due aveva  mai avuto il coraggio di dichiararsi. Tentai nuovamente di trovare Gaara ma fù tutto inutile lui non era lì con loro. Abbassai lo sguardo e continuai per la mia strada aumentando il passo.
Ad un certo punto sentii un uomo urlarmi contro -Ehi tu attenta!-
mi stava per cadere in testa un barattolo aperto di vernice.Riuscii a spostarlo con la telecinesi e indiettreggiai andando a sbattere contro qualcosa. Che strano pensai non c'era un muro dietro di me... mi girai lentamente, ero andata a sbattere contro Gaara che mi guardava sorpreso, come darli torto.

Mi sorrise.
-Scusami n-non volevo...- mi interuppe- No figurati, mi fa piacere riincontrarti-disse, un altro sorriso e poi riprese- non è buffo che ogni volta che ci incontriamo tu ti trovI sempre in una situazione imbarazzante-  grazie pensai fra me e me non è colpa mia se il mio equilibrio fa schifo e se ho delle visioni nelle quali sto affogando...- Scusami non volevo essere scortese- aggiunse subito dopo.
-No non ti preocuppare, non mi sono offesa- dissi
- Che ci fai qui?- mi chiese
-Non ti avevo detto che mi fermavo a Konoha, al massimo potrei fartela io questa domanda- risposi
-No intedevo che ci fai da queste parti,comunque no non me la puoi fare questa domanda- disse
-E perchè mai?sei forse  il Kazekage venuto a Konoha  ini gran segreto per parlare con il quinto Hokage?-risposi sarcastica, ridendo; purtroppo la mia batutta non era stata capita perchè lui era impallidito e sorpreso
-Sto scherzando- dissi
-Già naturalmente- riprese nuovamente colore

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Capitolo 5
*** Hinata & Yakumo ***


5 capitolo Era impossibile che quel ragazzo fosse il kazekage , aveva la mia stessa età, era troppo giovane e allora perchè aveva reagito così alla mia battuta? tentai di cambiare argomento non volevo se ne andasse.
-Sto cercando una mia vecchia amica per questo mi trovo da questa parte della città-dissi
-Ah ecco perchè- disse. appena finì la frase sentimmo una voce chiamarlo: era Temari.
-Gaara! Oh eccoti finalmente, non ti trovavamo più-
-Ehm scusami ho incontrato Ashley-disse indicandomi con la mano- e mi sono fermato a parlare con lei-
-capisco - temari si girò verso di me - Noi due ci siamo già viste da qualche parte ?- non ebbi il tempo di parlare che Gaara rispose per me- Si. in treno. era nel nostro stesso vagone-
- Ah gia ora ricordo. la ragazza che è caduta quando il treno si è fermato- rise- io sono Temari,sua sorella, piacere -
-Io sono Ashley- risposi. temari riprese- Scusaci ma noi dobbiamo proprio andare- prese il fratello e il ragazzo di prima e li trascinò via.
Non riuscivo a togliermi di testa l'espressione di  Gaara. Continuai per la mia strada finalmente arrivai al parchetto che mi avevano indicato; vidi un gruppo di ragazzi allenarsi, mi avvicinai. Erano in tre, riconobbi Hinata. Accanto a lei c'erano due ragazzi uno era incapucciato e vestito pesantemente  portava degli occhialini scuri, l'altro moro con gli occhi scuri e due strani segni sulle guance. I due ragazzi fecero qualche passo verso di me, Hinata rimase immobile incredula,aveva i capelli lunghi ed indossava dei vestiti color lilla,era il suo colore preferito.
salutai-Ciao Hinata !?-
-Non ci credo, Ashley sei proprio tu- si avvicino e mi abbracciò
-Ma che ci fai qui? sei da tuo padre?quanto resterai?-mi chiese
-Ehi non ti ricordavo così diretta, che fine ha fatto la vecchia Hinata timida?- arrossì
-No sono sempre la stessa è ...è solo che sono così sorpresa di vederti, quando sei tornata?-disse
-Oggi :sono qui da qualche ora, sono passata prima da casa tua ma non c'eri, mi hanno detto che avrei potuto trovarti qui assieme ai tuoi compagni di squadra, sono felicissima di vederti-
-Anche io, che bella sorpresa, ma quanto resterai?-
- beh sicuramente più di un anno-dissi
-aspetta non ci posso credere ti ritrasferisci stabilmente qui?-chiese felice
-gia- risposi mi abbracciò forte.dopo qualche minuto uno dei ragazzi acccanto a lei si schiarì lavoce:voleva essere presentato.
-Oh si scusa .Ashley ti presento Kiba e Shino i miei compagni di squadra- fece un cenno con la mano.
-Hinata, ho visto che vi stavate allenando e non voglio essere di impiccio-dissi. Lei mi interrupe subito-N-no non ti preocuppare non mi dai fastidio-
-Per un ninja gli allenamenti sono importanti no?io ho tutta la giornata libera se mai ci incontriamo quando avete finito, non ti preocuppare-proposi
-ok ottima idea-Hinata acconsentii-Beh io e i ragazzi faermo tardi, che ne dici se ci incontriamo per cena?-
-ok. verso le 8?-chiesi
-si- rispose- ottimo-
-Beh allora a dopo, scusate l'interruzione-
salutai e me ne andai. Dato che all'appuntamento era tra 5 ore pensai di orbitater fino al ponte dove avevo incontrato la bambina, dovevo tentare di parlare con lei.
Arrivata vidi un divieto: il ponte era stato bloccato fino a domani ,molto probabilmente Yakumo aveva combinato qualche altro guaio. La chiamai-Yakumo per favore rispondimi, io posso aiutarti-
sentii il rumore di un lampo, si stavano formando delle nuvole ,era lei,era arrabiata. Si presentò.
-Cosa vuoi ?ti avevo detto di lasciarmi stare . Tu non mi vuoi aiutare, e anche se lo facessi ben presto mi abbandoneresti-
-Ho visto che sei morta affogata, sei caduta in acqua accidentalmente e nessuna ti ha aiutata per questo sei così arrabbiata?-
-No.non è stato un incidente-
-Come è andata , te lo ricordi?- scomparve all'improvviso.
Ritornai  a Konoha, cosa era successo a quella bambina? perchè diceva che tu l'avevano abbandonata? dovevo scoprire qualcosa in più. Pensai che potevo chiedere a Hinata di scoprire qualcosa, le avrei descritto la bambina senza dirle che avevo visto il suo spirito. Meglio non andare troppo nei dettagli, Hinata aveva sempre avuto paura di questa mia dote.
 Dopo aver vagato per un po' per il Villaggio nella speranza di incontrare nuovamente Gaara, decisi che era ora di ritornare a casa.
Giunta in camera mia misi un po' di musica e mi sdrai sul letto.  Il tempo passò in fretta... verso le 7 iniziai a preparami, mi cambiai mi misi una maglietta bianca e un paio di pantaloni, mi pettinai e uscii di casa verso 7 e 45. Ci avrei messo sicuramente un quarto d'ora a trovare il posto in cui ci eravamo date appuntamento.
Verso le 8 arrivò anche Hinata, mi fece strada.
La serata passò in fretta, fu una bella serata verso la fine le parlai di Yakumo, mi disse che mi avrebbe aiutato. Sicuramente avrebbe chiesto a uno dei suoi compagni  di squadra di fare qualche domanda in giro.lei era troppo timida.
Verso le 11 rientrai a casa, Chissà come se la stavano passando i miei genitori, entrambi erano lontano da me in quel momento. Verso le 11.30 mi sdraiai era stata una giornata lunga.Mi addormentai subito . Normalmente quando ero così stanca il sonno era così pesante che non sognavo niente. Quella notte però il mio inconscio mi fece ridiventare nuovamente una bambina di 10 anni. Mi trovavo dentro un specie di castello, dalle finestre che si affacciavano su un Villaggio misterioso potevo vedere che le case in quel posto erano fatte di sabbia. Non capivo dov'ero,dicerto non a Konoha, forse stavo rivivendo un momento della mia infanzia,quello del disegno.
Avrei dovuto solo aspettare ...

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Capitolo 6
*** Sogno ***


6 capitolo
Sentii dei rumori iniziai a correre veloce,qualcuno mi stava inseguendo, aprii una porta che fmi fece accedere a un corridoi. C'erano così tante stanze dove sceglierne una al più presto o mi avrebbe presa :sentivo i suoi passi mi avrebbe presa. Entrai nella seconda stanza a destra.Vidi una sfera di sabbia e sentii una bambino piangere, volevo parlargli ma sentii la voce del mio inseguitore, mi infilai dentro l'armadio vicino al letto dove si trovava la sfera. sentii la porta che si apriva.
- La mocciosa non è qui-
-Come fai ad esserne certo non sei nemmeno entrato?-erano in 2 ,ero terrorizzata, pregavo che non controllassero
-guarda tu stesso- sentii i passi dell'altro uomo si stava avvicinando...
-Incredibile. Credi... credi che dentro ci sia lui? -chiese il secondo uomo
-Ne sono più che certo, se la bamina fosse entrata qui sarebbe sicuramente morta, lui l'avrebbe uccisa e ucciderà anche noi se non ce ne andiamo...-
-Ma non abbiamo sentito nessun urlo...-
-Deficente ho detto che non si trova qui non che è morta. Muoviti ce ne dobbiamo andare prima che qualcun'altro si accorga di noi-
-Si-
Andarono via controllarono anche le altre stanze videro che non c'ero e usciron da una delle finestre. Uscii anche io dall'armadio, chi era quel bambino perchè stava piangendo, perchè quei due avevano così tanta paura di lui?
Mi avvicinai alla sfera di sabbia la testa mi diceva che era pericoloso ma in cuor mio sentivo che quel bambino non mi avrebbe fatto nulla:anche io ero piccola,forse avevamo la stessa età. Tentai di rassicurarlo di non farlo pù piangere.
-C-ciao... p-perchè stai piangendo?-chiesi
-Vattene o ti ucciderò, hai sentito quei due prima no? io sono peicoloso-rispose
-se sentissi quel che dicono loro due io non sarei dovuto scappare e avrei  permesso loro di rapirmi facilmente-
-Vattene!- stavolta urlò
-I-io ti posso aiutare o almeno t-tentare- dissi . vidi la sfera di sabbia "sciogliersi". Stavo per vedere il viso del bambino quando un tonfo mi svegliò. Maledizione ero a un passo così dal scoprire chi era quel ragazzino , se questo era un ricordo della mia infanzia sicuramente ero riuscita ad avere la sua fiducia, in caso contrario ora sarei in una tomba.
Mi alzai, erano le 8.30 di mattina, andai in bagno e solo quando mi vidi allo specchio notai che avevo sudato,mi ero spaventata, forse avevo anche urlato... eppure non era un incubo, più che altro ero arrabiata non spaventata, forse senza accorgermene avevo appena rivissuto qualcosa che non andava ricordato , non lo sapevo.
Ormai ero in piedi e se anche per i miei standard era ancora troppo presto decisi che era inutile rimanere di nuovo a letto,mi sarei solo tormentata cercando di capire chi era quel ragazzino.Decisi di fare colazione e poi girovagare un po' per Konoha, verso le 11 mi sarei dovuta incontrare con Hinata le avrei parlato un po' del luogo del mio sogno, forse lei lo conosceva.
Vagavo senza una meta precisa volevo solo trovare qualcosa che mi distraesse dai miei pensieri, speravo di incontrare da qualche prte Gaara. Quel ragazzo stava diventando una fissazione, lo conoscevo da meno di tre giorni e pensavo a lui incontinuazione, le uniche cose che erano riuscite a distrarmi da lui erano state il sogno e Yakumo, e mi sembrava che anche il sogno avesse a che fare con lui. Poi mi accorsi di una cosa alla quale non avevo mai riflettuto, come avevo fatto ad essere così stupida? Gaara era originario della Sabbia e io nel sogno avevo visto delle case di sabbia, forse il bambino e lui erano le stesse persone, si sarebbe spiegato perchè  in treno avevo avuto la sensazione di averlo già incontrato...chissà lo speravo. Forse se la mia intuizione era giusta anche lui aveva qualche ricordo di me... chissà.
Provai a cercarlo un po' da per tutto ma da nessuna parte non c'era segno di lui. Ero stanca  e mancava ancora un'ora all'appuntamento con Hinata così decisi di andare a un chiosco vicino e proprio lì lo vidi. Cosa potevo dirli? mi bloccai speravo non mi vedesse e ritornai indietro. Perchè i miei genitori mi avevano fatta così male?c'erano momenti in cui ero la persona più decisa di questo di mondo e altri in cui ero tremendamente timida e confusa questo era uno di quelli. Sentii qualcuno da dietro che mi chiamava: era lui. Mi fermai.
-Oh allora eri tu! ciao-mi disse
-Ciao-
-Tutto bene? mi sembri strana- mi chiese.
-Oh si si-
-Allora perchè sembravi indecisa...-
-Indecisa, scusa ma in che senso indecisa, io non ero indecisa ero solo sorpresa, insomma non si può dire che conosca tante persone in questo villaggio e così.. così-dovevo trovare una scusa in fretta-mi sono spaventata. Già mi sono proprio spaventata- stupendo ero andata nel panico, che cavolo mi avevo fatto solo una semplice domanda e io ero andata nel panico. Lui non ci stava capendo niente, aveva capito che la mia era una scusa e neanche detta bene. Beh ho sempre saputo che non avrei mai ricevuto l'Oscar  come miglior attrice. Tentai  di distrarlo.
-Allora come mai mi hai chiamata?-chiesi.
-Beh io... mi stavo chiedendo se ti andava di bere qualcosa, ma considerando che hai  fatto finta di non sentirmi quando ti chiamavo, mi sa che ricevirò un netto no...quin...-disse
-No !- esclamai
-Già come prevedevo- fece per girarsi. Lo fermai.
-Cioè volevo dire che a me farebbe piacere venire...-
-Ottimo-
 Andammo del chiosco dove l'avevo visto.Ordinammo qualcosa da bere.
-Allora tu proviene dal villaggio della sabbia?-chiesi
-Si-rispose- Sono venuto qualche volta a Konoha ma non avevo ma non pensavo che in questo villaggio ci fossero due Hatake?-aggiunse.
-Quindi tu conosci mio padre?- annui con la testa
-Come vi siete conosciuti?-chiesi curiosa
-Ehm diciamo che è una lunga storia, ci metterei troppo a raccontartela-disse, perchè voleva il misterioso,cercai di insistere.-Se voglio ho molta pazienza-
-Non è una storia molto interessante, col fatto che Suna e Konoha sono alleati, conosco molti ninja della Foglia-
-Capisco- sentivo che c'era qualcosa che mi nascondeva-Allora tu sei ninja proprio come credevo-pensai ad alta voce.
-Immagginavo tu l'avessi intuito-disse
-Che ci fai a Konoha?- chiesi sfacciata.
Si rabbuiò sembrava volesse trovare un modo per non dirmi la verità.-Ehm io e mia sorella siamo... cioè ci ocuppiamo degli esami dei chunin,ci saranno tra pochi mesi-
-Ah-potevo capire dalla sua espressione che non era il vero motivo, ma lasciai stare.
-Senti Suna si trova nel deserto, giusto?--Giusto--Quinidi le case sono fatte di sabbia ,insomma un po' tutto il villaggio è costruito sulla sabbia,vero?-
-Si- mi rispose sorpreso- Come mai ti interessa saperlo?-
-No niente di particolare- risposi vaga. Alzò un sopraciglio, voleva sapere il perchè-Un sogno -
-Un sogno?- -Si un sogno cosa c'è di così strano?-
-Niente di che, Come era questo sogno, se non sono invadente?- non sapevo cosa fare se dirgli com'era o tenermelo per me. decisi di dirglielo senza raccontargli che ero convinta fosse lui il bambino-Ehm ecco più che un sogno credo fosse un ricordo della mia infanzia, mi trovavo dentro una specie di castello ed ero rincorsa da due uomini ,dalle finistre che si affaciavano all'esterno potevo notare una città fatta interamente di sabbia. Ad un certo punto del sogno entro in una stanza qui si trova un bambino sta piangendo e...-
-E...?- mi chiede curioso-E il bambino era avvolto da una sfera di sabbia, non potevo vederlo in faccia,sentivo solo i singhiozzi , i miei due rapitori avevano molta paura di lui così se ne andarono. cercavo di tranquillizzare quel bambino e purtroppo mi sono risvegliata prima di poter veder il suo volto-
Gaara era diventato strano era impallidito,forse era vermante lui quel ragazzino ma perchè non voleva confermarmelo, non capivo dovevo ricordami assolutamente cosa era successo quella notte
-Senti io devo andare bel sogno comunque ehm ci vediamo - era scomparso così velocemnte che non avevo avuto nemmeno il tempo di salutarlo, il mio racconto l'aveva scosso così tanto?
Controllai l'ora erano le 11.15, ero in ritardo per l'appuntamento con Hinata. Senza farmi vedere da nessuno orbitai al luogo in cui c'eravamo date appunto, Hinata si sussultò quando mi vide apparire dal nulla-Ehm scusa non volevo spaventarti-
-Figurati, andiamo dai-
-Senti ho chiesto a Kiba di chiedere qualcosa su quella bambina Yakumo e non crederai mai a quello che ha scoperto...-
-Devo preocupparmi?-
-A quanto pare è scomparsa 12 anni fa era la figlia di un ninja della cascata Tetsuo Akira avva una sorella aveva una sorella Yona-
-La madre?-
-E' scomparsa portando via le due bambine. il padre non hai mai fatto una vera e propria e denuncia.Ma la cosa poiù strana è che circa 3 anni dopo la scomparsa Yona è stata ritrovata e adottata da una famiglia, tetsuo era morto in battaglia, di yakumo e della madre non si sa più niente-
-S ai dove vive Yona?-
-Si . a Konoha, ho qui l'indirizzo, tieni-

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Capitolo 7
*** Yakuna ***


7 capitolo Dopo essermi lasciata con Hinata andai nuovamente sul ponte,volevo parlare con Yakumo, forse non si ricordava di Yona.
Iniziai a chiamarla-Yakumo sono ashley so che mi puoi sentire perfavore vieni un attimo-
-Cosa vuoi? sei proprio insistente tu-
-Tra poco incontrerò tua sorella mi chiedevo se volevi venire con me, ti farebbe bene rivederla, sento la tua rabbia ma sento anche la confusione che ti senti dentro, incontrare Yona forse ti farebbe bene-
-Io non mi ricordo di aver avuto sorelle-
-Invece ne hai una , abita a Konoha, forse incontrarla ti aiutebbe a mettre un po' d'ordine, non credi?-
-Sta lontana da me!-mi urlò sontro e scomparve aveva paura di scoprire qualcosa di spiacevole. In cuor mio sapevo che mi avrebbe seguito fino a casa di Yona.
Ritornai al Villaggio, trovare la casa della sorella di Yakumo fu semplice, bussai alla porta e mi aprì una ragazza bionda.
Hinata molto probabilmente si era scordata di dirmi che Yona e Yakumo erano gemelle.
-Salve,mi chiamo Ashley Hatake e so che potrà sembrarle strano ma vorrei farle qualche domanda su sua sorella Yakumo-
-Yakumo...?non so più niente di lei da ormai circa 12 anni, ma entri-
-Grazie-viveva in una casa piccola ma confortevole, Yona mi fece accomodare nel salotto.
-Allora cosa sa lei di Yakumo?-chiese sorpresa
-Beh ecco non so come dirglielo... sua sorella beh vede...è- è morta- sussultò-Mi dispiace molto-
-No-non si preocuppi avevo perso la speranza di ritrovarla da molto tempo, ma come è succeso? e lei...lei come fa a saperlo?-
-Yakumo è morta affogata...-
-Ma come è possibile?-
-Sua sorella è caduta dal ponte che si trova un po' fuori Konoha-
-Poverina chissà quanto avrà sofferto-
-Yona senta so che non è proprio il momento, ma lei ha qualche informazione su madre...?-
-Sospetta di lei?... è impossibile lei non le avrebbe mai fatto del male, ci voleva troppo bene.Anche quando mi abbandonò aveva il cuore a pezzi,soffriva, non l'avevo mai vista così triste- in quel momento vidi comparire Yakumo , stava piangendo ,sfiorò con le dita il viso della sorella, era la scena più commuovente che avessi mai visto, sentivo il dolore di quella bambina riuscivo a stento a trattenere le lacrime.
-Yona so che portrà sembrarle strano, ma io riesco a vedere gli spiriti delle persone morte-
-C-cosa? E' impossibile-
-Se no come potrei sapere queste cose... i ninja non hanno ritrovato ancora il corpo di sua sorella-
-Yakumo è qui?-
-Si è vicina a lei-
-Oh mio Dio! Yakumo, no-non ci posso credere sei p-proprio tu sorellina?-
Yakumo annuì con la testa e poi si rivolse a me
-Mi sono dimenticata come sono morta, ma le belle giornate che ho passato con Yona no. Ti prego ricordale il nostro sesto compleanno, quando la mamma ci regalò quella collanina con la scritta YAKUNA, quel nome rappresentava me la mamma e Yuno-
-Yakumo vuole che le ricordi il vostro sesto compleanno quando vostra madre vi regalò quella collanina con su scritto Yakuna-
-Allora è veramante qui. tengo quella collanina sempre con me, la mamma ne aveva fatte fare 3 una per me una per Yakumo e una per se-
Yakumo continuò a parlare con la sorella ancora un po' poi scomparì e io me ne andai. Povera piccola a soli sei anni era stata costretta a soffrire così tanto. Decisi di ritornare al ponte per paralre con lei, ormai quel posto era diventata la sua casa. Stavolta però non era sola, vidi una signora sulla cinquantina stava piangendo, era a qualche metro di distanza da me, si accorse  della mia presenza, non capiva da dove ero venuta, poi si tranquillizzò.
-Signorina ache lei è venuta qui per ricordare qualcuno?-mi chiese
-Non proprio-risposi
-Io invece si- a quel punto vidi comparire Yakumo stava piangendo voleva dirmi qualcosa ma non ce la faceva:troppo dolore.Mi stava indicando qualcosa : una collana :lessi la scritta"Yakuna".
Quella era sua madre- Lei- lei è la madre di Yakumo...- dissi. La donna  si spaventò
-Le-lei è mia madre-Yakumo piangeva, percepivo rabbia e felicità allo stesso tempo
- Perchè mi hai abbondonata! perchè! perchè!- la piccola continuava ad urlare. Il cielo si rabbuiò, inziò a piovere forte: era la bambina che provocava tutto ciò.
La donna anche se non poteva sentire e vedere la figlia percepiva che c'era qualcosa di sopranaturale vicino a lei, non sapeva spiegarselo. Lo notavo dal suo viso. Spaventata iniziò a correre, Yakumo non la mollava un attimo. Cercai di rincorrerle ma era tutto inutile, scomparvero entrambe.
Ritornai a casa delusa. Andai in camera mia e mi sdraiai. erano le 4 di pomeriggio,ero stanca :quel giorno avevo camminato tutto il tempo.Pensavo a un modo per ritrovare quella donna,ma non mi venivano idee intelligenti.
Poi un'illuminazione:riuscivo ad orbitare solo impadronendomi di quel potere grazie alla proiezione ma forse se Yuno mi avesse prestato la sua collana sarei riuscita lo stesso a ritrovare quella donna.L' orbitazione non permetteva solo di spostarsi da un posto a un altro,ma anche di poter ritrovare una persona se solo si aveva un suo oggetto.
Ero indecisa se andare da Yuno subito o aspettare il giorno dopo, alla fine mi convinsi che era meglio dare un po' di tempo a quella ragazza per riprendersi da quello che le avevo detto qualche ora prima. Yakumo non avrebbe mai fatto del male alla madre, nonstante fosse arrabiata voleva ancora molto bene a quella donna.
 Il giorno dopo andai subito da Yona,mi feci dare dare la sua collanina e grazie all'orbitazione riuscimmo a raggiungere sua madre. Lavorava in un negozio, accanto a lei c'era Yakumo, la guardava e piangeva. 
Ci avvicinammo.Yona mi aveva detto che sua madre si chiamava Kuna
-Salve Kuna, mi chiamo Ashley Hatake, capisco che ieri si sia spaventata ma...- non mi stava sentendo, osservava sofferente Yona.Infine la chiamò-Yona-
-Mamma!- si riabbracciarono. Chissà quante volte si erano cercate in sogno.
-Mamma questa ragazza riesce aparlare con gli spiriti e dice di aver visto Yakumo-
-Oh la mia piccola Yakumo-Kuna abbassò la testa e iniziò a piangere.
-Signora capisco che lei stia soffrendo,ma anche Yakumo prova molto dolore è convinta che lei l'abbia abbandonata-
 Alzò la testa-Io no-non l'ho mai abbandonata...-
-Signora cosa successe quella notte, Yakumo è confusa non se lo ricorda-
- Mio marito aveva il vizio di bere prima si ubriacava e poi quando tornava a casa per la minima cosa mi picchiava. Fino a quando alzava le mani su di me potevo accettarlo, ma un giorno si arrabbiò con Yakumo, le ruppe un braccio. Quel giorno mi ripromisi che quell'uomo non avrebbe mai più toccato le mie bambine. Fugii di casa,mi rifugiai da una mia amica Ina, restai lì per circa un mese, speravo che non mi trovasse. Mi illusi inutilmente: lui era un ninja ovunque andassi  mi avrebbe sempre ritrovato, queste erano le sue stesse parole. Quella sera si presentò  nell'abitazione di Ina, mi diede uno schiaffo forte poi mi prese e assieme alle bambine mi portò in quel vecchio ponte. Mi minacciò se non fossi ritornata  da lui avrebbe lasciato cadere le bambine in acqua , lo supplicai di non farlo, gli promisi che sarei tornata , ma fu troppo tardi Yakumo gli scivolò dalle mani e io non riuscii a prenderla, riuscii a salvare solo Yona. Ero sconvolta avevo appeno perso mia figlia, piangevo.Dopo aver messo al sicuro Yona presi la prima cosa che avevo vicino e in un momento in cui Tetsuo, non faceva attenzione gli diedi una botta in testa,sapevo di non averlo ucciso, ma almeno avrei avuto un po' di tempo per scappare.Il giorno seùuccessivo cambiai nome e Villaggio. Avevo sempre così tanta paura che lui si ripresentasse. Un  anno dopo sentii alcune voci secondo le quali alcuni ninja della cascata  stavano cercando una donna sulla trentina bionda occhi azzurri: ero io. Fui costretta ad abbandonare anche Yona, due anni dopo sono venuta a sapere che era stata da poco adottata, nel fratempo avevo nuovamente cambiato città- che storia orribile che gran bastardo pensai. Yakumo era stata uccisa dal suo stesso padre.
-Ora mi ricordo- dissero all'unisono Yona e Yakumo.
-Signora suo marito è morto un anno dopo aver ucciso Yakumo-
Yakumo si rivolse a me-Dille che mi dispiace, che non volevo spaventarla, è solo che ero così arrabbiata pensavo mi avesse lasciato sola, ti prego chiedile scusa-
-Yakumo si vuole scusare: non voleva spaventarla-dissi
-Oh no tesoro non è colpa tua è stata tutta colpa mia io avrei dovuto difenderti, ma non ce l'ho fatta, mi dispiace, mi dispace tanto-
-Dille che non la voglio più vedere piangere per me, ha già speso troppe lacrime, ha già sofferto troppo-Yakumo piangeva e mi parlava.
-Sua figlia vuole che lei cerchi  di andare avanti-
-Dille anche che le voglio molto bene e che questo è il più bel compleanno della mia vita, oggi avrei  compiuto 18 anni , dille che finalmente Yakuna è ricomposta: noi tre siamo di nuovo insieme-
-Le vuole molto bene e dice che finalmente voi tre siete di nuovo insieme : Yakuna è ricomposta-. La piccola continuava a singhiozzare, poi qualcosa attirò la sua attenzione
-Ashley tu la vedi?- mi chiese la bambina
-No la puoi vedere solo tu, è per te. Attraversela , finalmente potrai vivere in pace-
-Si- Guardo un'ultima volta la madre e la sorella e scomparve,finalmentenon avrebbe più sofferto
-Yakumo è passata oltre-

Me ne andai e lasciai Yona e Kuna sole chissà quanto avevano da dirsi.

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Capitolo 8
*** comportamenti strani ***


8 capitolo Ritornai al Villaggio e decisi di trovare Gaara.Andai al chiosco dove l'avevo incontrato l'ultima volta.Era seduto e stava bevendo qualcosa, mi vide, lo salutai, non rispose e se ne andò via.Rimasi impietria: non mi aspettavo quel tipo di reazione,possibile che il mio sogno l'avesse sconvolto così tanto?
Andai a casa, trovai la porta aperta. C'era qualcuno, forse era papà, lo chiamai non mi rispose nedduno, sentii dei rumori provenienti da camera mia, mi precipitai lì non c'era nessuna: mi ero immagginata tutto? Poi vidi un'ombra in cucina,facendo il più piano possibile raggiunsi la stanza a quel punto sentii la porta d'ingresso chiudersi:l'intruso era uscito.Controllai la casa, non mancava nulla, cosa voleva allora, perchè era entrato,forse voleva papà e non l'aveva trovato. Non ci stavo capendo niente.
Pranzai e poi uscii di nuovo sarei stata un po' con Hinata , dato che il giorno dopo sarebbe dovuta andare in missione, sarebbe stata fuori 48 ore, non molto. Le chiesi qualcosa su Sakura e Naruto e mi raccontò un po' la "storia" del team, la scelta di Sasuke e tutto ciò che ne seguiva,notai che ogni volta che Hinata pronunciava il nome di Naruto arrossiva,ne dedussi che ne era innamorata, lei me lo confermò, purtroppo lui non la richiambava preferiva Sakura.Peggio di una Soap Opera americana, mi dispiaceva per Hinata era una bellissima persona, non volevo che soffrisse.
Le raccontai dell'intruso, mi disse di non preocupparmi e mi invitò a dormire a casa sua,rifiutai, non volevo crearle disturbo.
Prima di andare a casa passai un'altra volta dal chiosco, ci ritrovai nuovamente Gaara e come prima anche stavolta fece finta di non vedermi. Chi pensava di essere questo tipo, non pendevo mica dalle sue labbra,eppure  mi dispaceva così tanto...
Quella notte il mio inconscio mi portò nuovamente nel castello del villaggio di sabbia, stavolta però i due uomini se ne erano gia andati, ero appena uscita dall'armadio e cercavo di tranquillizzare il bambino.Sembrava soffrire di solitudine. all'inizio rifiutava il mio aiuto poi però pian piano smise di piangere e abbassò lo scudo. Non sapevamo niente sull'altro,neanche il nome, ma ci fidavamo,anche se era un sogno sentivo questo forte legame: com'era possibile legare così tanto con uno sconosciuto?non riuscivo nemmeno a vederlo in viso.
-Perchè piangi?cosa ti è successo-chiesi
-Non capiresti- incrdibile in 4 giorni qualsiasi bambino incontrassi, morto o vivo che fosse, mi diceva quella frase.
-Prova a spiegarmelo, magari potrei capirlo-
-Mi odiano tutti-
-Io non ti odio-
-Tu non mi conosci-
-Cosa mai potrei scoprire di brutto su di te?-
-Ho ucciso tante persone ,compreso mio zio- impossibile-Vedi anche tu ora hai paura di me...-continuò dopo aver visto la mia espressione, cercai di ricompormi
-Avrai avuto i tuoi buoni motivi, non significa che tu sia cattivo- in fondo chi ero io per poterlo giudicare anche mio padre aveva ucciso, la sua "carriera" di ninja era iniziata presto, quando era ancora un bambino.
-Dici così solo perchè hai paura di morire anche tu-
-Credimi la paura di morire l'ho superata qualche anno fa, mi hanno rapito così tante volte che ormai la possibilità di perdere la vita non mi spaventa più-
-Quanti anni hai?-mi chiese all'improvviso
-10-
-quanto me... allora è impossibile quello che mi dici,sei troppo piccola.-
-Se mi dovrei basare sull'età anche quello che hai detto tu è impossibile-
Sorrise. -Già forse è vero-
Di colpo il sogno cambiò vidi il bambino che mi regalava una collanina con un ciondolo bianco e infine vidi il suo volto: era Gaara. Mi svegliai. vidi l'ora erano le 9.30 di mattina. Mi alzai subito avevo visto quella collanina in casa e l'avevo lasciata nel primo cassatto della scrivania,ne ero certa, peccato che non la trovai.Guardai per tutta casa niente.
Forse l'intruso non cercava papà ,ma quella collanina,era l'unica cosa che non riuscivo a trovare, cercai anche il disegno del castello:non c'era nemmeno quello. Perchè qualcuno doveva rubarli non aveva senso e chi poteva essere?
L'unica risposta che riuscivo a trovare mi riportava a una sola persona: Gaara. Decisi che l'avrei affrontato.Lo cercai inizialmente al chiosco ,non lo trovai, poi mi venne in mento che mi aveva detto di essere uno degli ambasciatori diSuna cos' mi recai al palazzo dell'Hokage. Era assieme a sua sorella e a quel ragazzo col codino, un certo Shikamaru. Gaara era vestito in modo strano o meglio era vestito da Kazekage.
 Non poteva essere il kazekage era troppo giovane, aveva la mia stessa età, nessuno affiderebbe una città a un adolescente, ma Gaara era un adolescente?o meglio in questo posto esistevano gli adolescenti? voglio dire la maggior parte dei ragazzi qui erano ninja, erano più maturi di me, aveva combatutto, erano dovuti crescere in fretta.
Con passo deciso mi avvicinai, impallidì, si notava così tanto che ero arrabiata? insomma ogni volta che mi vedeva scappava, era entrato in casa mia senza permesso e per di più mi aveva anche mentito:non era un ambasciatore era un Kage cavolo... questo me lo poteva dire, insomma cosa s'aspettava.
-Posso parlarti?-
-Io dovrei proprio andare mi dispiace-
-Ti ruberò solo 2 minuti credimi sarò molto veloce- se diceva di no un'altra volta, me ne fregavo altamente del suogrado lo trascinavo con me utilizzando la telecinesi
sospirò-Ok... andiamo-
-Ma Gaara- stavolta  era stata temari a parlare
-Non ti preocuppare ci metterò poco-
-Dai Temari andiamo, il Kazekage ha qualcosa da risolvere... lasciamoli un 'attimo soli- disse Shikamaru e se ne andarono... ora c'eravamo solo io e Gaara faccia a faccia...

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Capitolo 9
*** chiarimenti strani ***


capitolo 9 -Dimmi-
-Ieri sono riuscita a finire il sogno di cui ti avevo parlato... quel bambino eri tu e lo sapevi, mi spieghi perchè mi hai evitata e non mi hai detto subito la verità, l'avrei comunque scoperto,no? -
-E' una lunga storia- fece per andarsene.lo bloccai
-Non te ne puoi andare sempre, ora stai qui e rispondi alle mie domande-
-Ashley arrabiata uhh-disse a presa di giro
-Perchè non mi hai detto che eri tu quel bambino?-
-Avevo paura di allontanarti,il pensiero cambia crescendo, pensavo che non mi avresti più visto come un bambino solo, ma come un bambino che a 10 anni aveva ucciso l'unica persona che gli era stato vicino...- disse trisrte.Sentivo che questa  era solo una parte del motivo, ma stranamente mi bastava come scusante.Normalmente avrei insistito per sapere anche il resto, ma avevo paura di toccare un tasto che avrebbe velocizzato troppo le cose, come se Gaara volesse nascondermi qualcosa non per farmi del male ,ma per prottegersi: per prottegere di qualcosa caro a lui. Sorvolai
-Non è vero, non è cambiato niente...-
-Forse ora, ma datti ancora qualche giorno e vedrai...-
-Perchè ne sei così sicuro, non cambierò idea, resterai sempre quel bambino con cui feci amicizia  7 anni fa, non ti vedrò mai come un mostro-
-a soli 8 anni ho ucciso molte persone, tu conosci solo il Gaara debole, quello che piangeva, ma poi col tempo sono cambiato, crescendo mi sono convinto che l'unica mia ragione di vita fosse uccidere-rabrividdimo entrambi.
-Io non ho mai conosciuto quel Gaara.Da piccola ti ho visto come un amico che soffriva e ora ti vedo come un'ottima persona, un 'ottimo Kazekage e-e-e poi non rieco a capire perchè il mio giudizio ti spaventasse tanto-
-Beh anche se quel giorno siamo stai insieme sei stata la mia prima amica...-
-Beh... comunque questo non giustifica la tua intrusione in casa mia ! mi dici come ti è saltato in media, la fuga bastava!-
-Io non sono mai entrato in casa tua-
-Andiamo smettila di mentire-
-Non sto mentendo non sono veramente entrato in casa tua-  era sincero.
-Cos'è successo?stai bene? era solo? ti ha fatto del male?- mi chiese preocuppato
-Niente di che,calmati, ieri dopo aver assistito alla tua fuga sono rientrata a casa e c'era qualcuno, non credo che la sua fosse una visita di cortesia, non mi ha fatto nulla. Ha fatto molta intenzione a non farsi vedere.Pensavo fosse venuto per papà dato che non aveva rubato niente, ma poi oggi mi sono accorta che mancavano il mio disegno e la colannina che mi hai regalato-
-Strano-
-Comunque non ti preocuppare... e ritornando a noi perchè non mi hai detto che eri un kage?-
-Non lo so, una vocina in me che mi pregava di non dirtelo-
-Bella risposta . per curiosità era la stessa vocina che ti diceva di non raccontarmi la verità sul sogno?-
-Si-
-Allora, beh cambia vocina perchè questa non è un granchè-
sorrise
-Già forse è vero...-disse pensieroso-senti...i-io vorrei sapere se  mi hai perdonato?-
-No, scherzi troppo facile così.Vede Kazekage anche se mi ha spiegato il motivo rimane sempre un grande idiota-
-Sai che sei la prima che mi chiama idiota da quando sono diventato Kazekage-
-C'è sempre una prima volta-
-Come posso farmi perdonare?-
-Non so facciamo così ci diamo appuntamento al chiosco e poi io appena ti vedo inizio a correre come una cretina, che ne dici? naturalmente la cosa dovrei ripeterla altre 2 volte, sai com'è ,per parcondition-
-Oh naturalmente, si può fare-
-Ok affare fatto, hai una riunione?-
-Si-
-Quando finisce?-
-tra 2 ore-
-ok allora alle 11.30  ti aspetto al chiosco. Non ti repocuppare mi riconoscerai io sono quella scappa-
-Ci conto-disse ridendo.-Ciao-
-Ciao-
Finalmente avevo chiarito,almeno ora ci stavo capendo qualcosa, certo che però era facile farli svuotare il sacco...meglio così.Che strano, pensai, qualsiasi altra persona sarebbe molto sorpresa di sapere che Gaara era quel bambino eppure io no. Forse perchè me lo sentivo,lo speravo, a volte sono veramente strana.
Decisi di ritornare a casa: tra 3 giorni sarebbe ritornato papà e la casa era tutta in disordine, almeno così avrei trovato un modo per spendere bene le due ore.
Io e l'ordine purtroppo non eravamo mai stati granchè amici, iniziai dalla cucina e poi continuai con la camera di papà,anche se lui era un precisino, la camera aveva comunque bisogno di una pulita.
Su uno degli scaffali vicino al suo letto notai la sua collezione di libri preferiti, nonstante fosse ormai passato tanto tempo continuava leggerli. Alcuni gusti sono proprio strani. Accanto al comidino vidi due foto: in una erano rafigurati lui,Naruto, Sakura e Sasuke e l'altra era una  mia vecchia foto di quando ero piccola.Molto probabilmente stano indicando al fotografo la mia età ,perchè li stavo mostrando sei dita. Credo che papà avesse scelto di incorniciare proprio quella foto tra tante, perchè un po' distante da me c'era la mamma che sorrideva felice.Così senza che nessuno se ne accorgesse poteva guardare sia sua figlia che sua moglie. Questa era una tipica mossa da Kakashi Hatake.
Dopo aver finito la camera mi diressi in nella mia stanza, mi occuppò meno tempo di quel che pensassi e  mi avanzò ancora mezz'ora.
Mi sdraiai in camera mia e ascoltai un po' di musica, sentii un rumore da fuori la finestra, era un ramo rotto, qualcuno aveva cercato di arampicarsi: era forse l'intruso di ieri?Controllai dalla finestra senza aprirla: non c'era nessuno,eppure io avevo sentito un rumore, il vento non poteva essere stato e per quanto mi conoscevo non ero paranoica. Andai a controllare che la porta d'ingresso fosse chiusa.Vidi l'ora, tra dieci minuti mi sarei dovuta incontrare con Gaara, mi feci forza e uscii di casa. Appena misi piede a terra ebbi una visione: mi trovavo nel bosco, era notte, pioveva e c'era un vento forte, vidi un'uomo aveva diverse cicatrici in faccia, era un ninja, prese un kunai, iniziò a camminare verso di me, sembrava fosse arrabiata. Solo qualche secondo dopo arrivai alla conclusione che voleva colpirmi tentai di spostarmi, urlai aiuto ma nessuno mi sentiva. Finalmente la visione finì.L'uomo comparve davanti a me
-Lui ti vuole uccidere, attenta  piccola Ley- come faceva a conoscere il sopranome che mi dava mia nonna?
-Chi, chi mi vuole uccidere? come fai a sapere il mio nomignolo-
Fu tutto inutile scomparve...
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Spazio autrice:
allora per quanto riguarda alla storia di Ashley in generale è una mia idea non ho preso ispirazione da niente.
Ho preso solo ispirazione per i suoi poteri da Ghost Whisperer e Streghe( non ho così tanta fantasia).
La storia di Yakumo non l'ho presa da Ghost Whisperer, è mia.
Infine vorrei ringraziare tutti quelli che mi stanno seguendo e hanno recinsito. Grazie ragazzi! mi fa veramente molto piacere.Un bacione Kejti

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Capitolo 10
*** Mistero ***


10 capitolo Quel uomo era morto potevo sentirlo, era uno spirito.Ero così spaventata che caddi a terra. Normalmente non avevo paura degli spiriti, ma stavolta era diverso:avevo già visto quell'uomo prima e lo temevo, era forse uno spettro del mio passato che non ricordavo? Cercai di ricompormi e andai al luogo dell'appuntamento con Gaara.
Speravo non si accorgesse che ero scossa, non mi ricordavo ancora molto bene cosa era successo la notte del sogno, quindi non sapevo se lui era a conoscenza dei miei "doni". Arrivò anche lui.
-Ehi mi aspettavo che te ne andassi via correndo?-disse ridendo.
-Sono troppo buona lo so- gli risposi sarcastica-Ehm allora come è andata la riunione? faticosa?-
-Bene, non è stata molto dura. E tu tutto bene?mi sembri un po' pallida-
oh no, maledizione si era accorto che ero scossa, mi stavo agitando, cercai di calmarmi
-Noo è solo una tua  impressione, sembro sempre pallida all'ombra... s-sai com'è- mi tremava la voce.
-Ashley qui non c'è l'ombra, c'è solo un sole che spacca le pietre-
-Beh è uguale, mi sono confusa, comunque sto bene-
bella mossa, pensai.Perchè ogni volta che andavo nel pallone inventato scuse stupide.Cambiai argomento.
-Senti , non mi ricordo tutto quello che è successo quella notte, quella del sogno dico, potresti farmi mente locale?-
-Ehm certo, allora fino a dove sei arrivata?-
-Al punto in cui ti fidi di me e alzi la testa-
-beh iniziamo a parlare, ti chiedo chi erano quei due uomini e mi dici che erano due rapitori, ma non hai molta paura perchè ormai ci sei abituata ai rapimenti e sai che i tuoi genitori ti salveranno e poi quello era il tuo sesto rapimento e...-
sesto rapimento? non era possibile.
-Come sesto rapimento?Me ne ricordo solo 5. ti ricordi che giorno era?-chiesi a Gaara
-il 12 luglio.- disse sicuro
-N-non è possibile. il 12 luglio era il mio compleanno e io i miei 10 anni li ho festeggiati con la mia famiglia e non con 2 psicotici che mi volevano fare del male-.
-Beh noi ci siamo incontrati di notte...-
-Non è comunque possibile da qui a Suna ci voglio circa 2 giorni no? mi avrebbero dovuta rapire l'11 luglio e io quel giorno ero dai miei nonni, ne sono sicura-
-Forse avevi 11 anni e ti sei confusa sull'età?-chiese. Era sorpreso quanto me. se io non ci stavo capendo niente, lui ancora meno
-No. il mio undicesimo compleanno l'ho festeggiato con mia madre e mio padre non a Konoha, è una storia un po' lunga...- dissi.
Ma perchè questo posto mi incasinava sempre la vita. Insomma quando vivevo con la mamma non avevo avuto nessun problema di qusto tipo per 7 anni. A Konoha,invece in meno di una settimana ero riuscita a complicarmi le giornate, cos'era questo un modo per non annoiarmi?. Grande.
Dopo qualche minuto di silenzio in cui sia io che il kage stavamo riflettendo vidi a qualche metro di distanza da Gaara  l'uomo di prima,provai subito paura,cosa voleva stavolta?.
-Scusami un attimo Gaara-dissi e mi avvicinai all'uomo misterioso
-Chi sei? Cosa vuoi da me?- gli chiesi a bassa voce, non volevo dare spettacolo.
-Ti vuole uccidere-Disse
-Grazie questo l'avevo capito, ma chi?-
-Non ti fidare di nessuno, sei particolare, speciale, la gente ti vuole e ti vorrà sempre-
-Cosa significa?-
-Qualcuno dal tuo passato è tornato e cerca vendetta- dopo aver detto queste parole l'uomo scomparve nel nulla. a cosa poteva rifersi?ci avrei pensato dopo, ora dovevo calmarmi, riprendere il controllo di me stessa.Mi girai verso Gaara, mi stava guardando sorpreso, sapevo già cosa mi avrebbe chiesto. Ritornai da lui.
-Con chi stavi parlando? non c'era nesssuno davanti a te- mi domandò curioso
-Ehm... nessuno di particolare... non ti preocuppare...- gli dissi sperando che non volesse più approfondire l'argomento.
Prima mi fissò intensamente infine disse-Ok se lo dici tu. Comunque per il rapimento chiedi qualcosa a Kakashi, almeno potrai chiarirti le idee-
-Si buona idea- concordai. -Allora per quanto tempo puoi restare ancora a Konoha?-
-Per ancora 2 settimane,a ma non vuoi ancora sapere qualcosa su quel...-
-Così poco- dissi fermandolo a metà frase e cambiando argomento, sentire qualcos'altro su quel giorno non mi avrebbe aiutata a calmarmi e in quel momento non potevo permettermelo.
-Poco? è molto considerando che sono il kazekage, il mio villaggio è in costante pericolo. Comunque mi fa piacere che ti sembri poco, significa che ci tieni un po' a me-disse. Arrossimo entrambi.Sorvolai  e gli chiesi perchè si trovava al Villaggio della Foglia. A quanto pare doveva chiarire alcune cose con l' hokage:dato che Suna e Konoha erano alleati
si stavano preparando alla guerra insieme, per essere pronti in caso Sasuke & CO  attaccassero.
Parlammo ancora un po' e poi andai a casa.Era stato bello trascorrerre un po' di tempo con Gaara, ci eravamo dati appuntamento per il giorno seguente.
Era l' una passata e non avevo fame, decisi di sdraiarmi. Dato che non potevo fare granchè per scoprire chi era quello spirito cercai di ricordare qualcosa in più sulla notte, nella quale avevo conosiuto Gaara.La mia memoria non era mai stata granchè,era vero, però da qui a ricordarmi cose su diverse su quel 12 luglio ce ne voleva. Chiusi gli occhi, ma non mi veniva niente.Perchè non ci riuscivo, era come se qualcuno avesse cancellato quei ricordi e ne avesse messi altri al loro posto per sviarmi,ma per quale motivo? e  poi perchè qualcuno doveva rubare il mio disegno e quella collanina...
Oh mio dio,come avevo fatto a non arrivarci prima era tutto così semplice...
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Spazio autrice:
spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia lasciato con il fiato sorpreso.Al prossimo capitolo!

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Capitolo 11
*** Intuizione ***


11 capitolo Come avevo potuto essere così sciocca?Come avevo fatto a non collegare tutto prima? era così semplice.
Il mio rapimento,l'intruso e lo spirito di quell'uomo facevano parte tutti dello stesso "cerchio".
L' intruso quando era entrato in casa aveva rubato il disegno e la collaninna che per me potevano essere un modo per ricordare, cosa che lui chiaramente non voleva.
Lo spirito dell'uomo misterioso mi stava avvisando che qualcuno mi voleva fare del male.Se quel qualcuno e l'intruso fossero stati la stessa persona?
Poteva essere, crescendo avevo imparato che tutto era possibile nella mia vita. Io stessa ero una specie di scherzo della natura e poi il mio ragionamento fino a qui sembrava filare, il puzzle iniziava a comporsi, ogni tassello stava andando al posto giusto e ormai, me lo sentivo,mancava poco al suo completamento .
Se non riuscivo a ricordare interamente quella notte, dovevo farmi aiutare da qualcuno che aveva la mente più chiara della mia: Gaara, non avrebbe mai rifiutato di aiutarmi, il filo rosso che ci univa era molto resistente. L'unico problema forse sarebbe stato parlargli dei miei poteri, da quel che avevo potuto intuire lui non ne sapeva niente. Dovevo andarci piano ,anche se lui era un ninja e un Kazekage, alcune cose erano difficili da accettare.
Avrei fatto qualche domanda anche a papà.forse lui a differenza di me si ricordava tutto molto bene. Poi mi venne in mente una cosa. Una volta quando ero piccola avevo sentito mamma e Kakashi parlare di una tecnina ninja, molto antica e poco conosciuta, consisteva nel modificare  i ricordi, a volte anche sostituirli o addiruttura nella cancellazione della memoria...
Che fossero stati i miei stessi genitori a cambiare la verità? Ma perchè? Era stato così traumattizzante per me passare quel compleanno in "compagni" di due psicopatici, in fondo avevo incontrato Gaara, come potevo essere così triste?
L'unica persona che poteva rispondermi era papà. Diciamo che al suo ritorno avremmo saputo di che parlare.
 Pensare troppo a quanto pareva mi aveva stancata e mi aveva messo fame. Mi preparai qualcosa di semplice, normalmente mi piaceva cucinare era una di quelle pochissime cose che mi riusciva, ma come era facile capire avevo ben altro per la testa: l'intruso sarebbe ritornato ben presto e stavolta non avrebbe rubato un peluche che avevo all'età di 10 anni, avrebbe tentato di uccidermi. Forse mi pedinava e sapeva che pian piano stavo riacquisendo la memoria... non ne avevo idea.
La paura mi stava divorando, sapevo come difendermi, crescendo avevo preso coscenza dei miei poteri ed ero riuscita a controllarli, ma nonstante ciò non riuscivo a tranquillizzarmi. Chiusi tutte le finestre e controllai che la porta d'ingresso non fosse aperta, certo questo non  avrebbe fermato un uomo dall'entrare in casa, però un po' mi calmava.
Andai in camera mia, mi sdraiai sul letto e chiusi gli occhi: forse liberare la mente mi avrebbe aiutata, ci provai ma sentii dei rumori provenienti dalla cucina.
Presi la prima cosa che avevo vicino,ero così spaventata che neanche controllai cos'era, cercando di fare il meno rumore possibile, entrai nella  stanza: non c'era nessuno, sentii un vaso che sti trovava dietro di me rompersi.Mi girai  e vidi lo spirito dell'uomo misterioso, mi spaventò a morte, urlai.
-ah-
Mi tranquillizzai e abbassai la mia arma letale per difendermi: un peluche a forma d'orsetto. Wow bella mossa,pensai: avrei messo ko un nukenin con un puppazzo. Sorrisi, la prossima volta avrei dovuto controllare meglio quello con cui mi volevo difendere.
-Sei tu. Mi hai spaventata, comuque ora penso di aver capito l'uomo che mi vuole fare del male è l'int- gli confessai
-intruso-completò la frase e poi continuò-l'hai capito ma fa attenzione,lui è pericoloso-
-Chi è?- chiesi
-Non posso dirtelo- disse e scomparì.
Bell'aiuto pensai.Ritornai in camera mia e vidi l'ora erano circa le 7.30 di sera. il pomeriggio era passato in fretta.
Hinata era ritornata da circa due ore e come avevamo stabilito saremmo uscite insieme alle 8.
Mi cambiai, indossai un paio di pantaloni lunghi stretti e una cannottiera senza spalline, presi la prima borsa che vidi senza fare caso ai colori e all'abbinamento e mi diressi verso il posto dell'incontro.
Era un po' lontano da casa mia, appena sentivo un minimo rumore mi giravo per vedere se c'era qualcuno, stavo diventando paranoica. Quando vidi Hinata ,feci un grosso respiro e mi calmai, non volevo sembrarle strana.
Mi avvicinai e la salutai
-ciao Hinata, bentornata!-
-Ciao Ashley- disse.Incredibile quanto quella ragzza fosse dolce
-Allora come è andata la missione?difficile?-le chiesi
-No niente di che, comunque è andata bene. Tu che hai combinato in questi giorni? Sei riuscita ad aiutare lo spirito di quella ragazzina Yakumo, giusto?-
-I-io non ti avevo detto che era uno spirito... me lo dovevo aspettare la solita e vecchia Hinata, così l'avevi intuito, scusami non te l'ho detto beh... beh so che a te queste cose ti hanno sempre un po' spaventata...-dissi imbarazzata
-Oh andiamo sai benissimo che a me queste cose puoi dirmele, comunque non hai risposto, ora Yakumo sta bene?-
-Si è passata oltre- le risposi sorridendo.
Adoravo Hinata era una di quelle poche persone che riusciva a capirmi al volo e che aveva molta pazienza con me, come faceva Naruto a non innamorarsi di lei?
-Ti sei stancata molto?-le chiesi
-No, non molto-
-E tu invece che hai fatto?come mai prima ti giravi ogni secondo? che è successo?-mi domandò
 le raccontai tutta la storia i miei sospetti,Gaara,il sogno,il sesto rapimento... Era piuttosto sorpresa, in meno di due giorni ero riuscita a cacciarmi nei guai: decisamente tra noi due lei era la brava ragazza.
Alla fine della mia storia Hinata sospiro e infine disse:
-Quindi fammi capire bene... allora uno spirito ti ha detto che qualcuno ti vuole uccidere, quel qualcuno è l'intruso che è entrato in casa e che ha a che fare con il tuo sesto rapimento,del quale però non ti ricordi molto.
Duarante questo sesto rapimento hai incontrato Gaara e siete diventati amici, ora dopo 7 anni lo rincontri e te ne innamori... cavolo mia cara Ashley come riesci a incasinarti la vita tu nessuno-
-I-innamorata di Gaara? io n-non provo niente per lui, siamo solo amici, ma che idee ti vengono?-
-Certo certo- disse ironica
-Sai ti preferivo decisamente quando eri un po' più timida-
La feci arrossire.-Comunque ho ragione io,tu te ne sei innamorata...-disse
-Hinata ancora con questa storia, smettila!- dissi irritata.
Io non amavo Gaara, noi due eravamo solo amici e poi lui era il kazekage,anche se quello che insinuava Hinata fosse stato vero, che futuro avremmo mai potuto avere e poi per lui ero una  semplice amica, naturalmente.
 Se avessi provato veramente dei sentimenti che andavano al di là della semplice amicizia me ne sarei accorta no?
-Cos'è ti stai chiedendo se ho ragione- disse Hinata interrompendo i miei pensieri
-Ma no figurati-mentii.-Comunque signorina, mi spieghi come fai ad essere così certa che tu non interessi a Naruto?-
arrossì di colpo-B-beh si ne sono certa, lui è-è sempre stato innamorato di Sakura,anche se lei non lo richiambava-
-E che ne sai, i sentimenti cambiano, magari ha aperto gli occhi e si è accorto che non c'è solo Sakura-
-No queste cose non cambiano, purtroppo- disse lei triste.
-Dai, sai come si dice la speranza è l'ultima a morire e  se Sakura non ha mai corrisposto i sentimenti di Naruto fino ad ora non lo farà mai, magari lei è innamorata di un altro, quindi  Naruto prima o poi se ne farà una ragione e la lascierà stare-
-Naruto sa benissimo che Sakura è innamorata di Sasuke e...-
-Aspetta Sasuke non è quello che ha abbandonato il team?-
-Già-
-Cavolo deve essere stata dura per lei, ma nonostante ciò lo ama ancora... quindi ho ragione io Naruto si accorgerà di te al più presto vedrai...-pensai ad lata voce
-L-lo spero-


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Capitolo 12
*** grotta ***


12 capitolo  I due giorni precedenti all'arrivo di papà, li trascordi con  Hinata, uscivamo insieme dopo che lei finica gli allenamei.Quei giorni trascorsero tranquilli,nessuno si era introdotto in casa e lo spirito non si era presentato, sentivo però che ben presto sarebbe successo qualcosa, che quella era solo calma apparente. Qualcosa dentro di me mi diceva che sarei stata nuovamente in pericolo, cercavo di non dare ascolto a quella vocina, ma era troppo forte per essere messa a tappeto.
Il giorno del ritorno di papà mi svegliai verso le 9.30, volevo fare la spesa e cucinare qualcosa di buono per pranzo.Kakashi sarebbe ritornato a l'una, avevamo avuto poco tempo per stare insieme da quando ero venuta a Konoha, quindi non potevo chiederli subito della notte di 7 anni fa, avrei introdotto l'argomento lentamente e finalmente avrei potuto avere delle risposte alle mie domande.
 Per di più non avevo più incontrato Gaara, era troppo occupato nel ruolo di Kazekage,aveva sempre una riunione o qualcosa di importante da fare, me l'aveva detto sua sorella, lui non aveva avuto nemmeno il tempo di prendere una boccata d'aria, purtroppo. Speravo di incontrarlo al più presto, anche se non lo vedevo da soli due giorni sentivo la sua mancanza.
 Verso l0.30 uscii di casa, per andare al negozio di alimentari, dovevo per forza passare dal quel famoso chiosco(ormai era diventato il nostro posto),cosa che non mi dispiaceva. Purtroppo lui non si trovava lì.
Al negozio di alimentari comprai qualche verdura e un po' di carne e gli ingredienti per fare un dolce. Passai lì circa un'ora.
Mentre aspettavo di pagare , mi incantai  a guardare un vicolo che si trovava al di là della strada, mi sembrava di aver visto qualcuno lì, eppure non c'era nessuno, stavo cominciando a diventare  paranoica.Mi girai a guardare il venditore e appena abbassai lo sguardo vidi un'ombra nel vicolo,alzai subito gli occhi, ma come prima non vidi nessuno eppure stavolta ci avrei messo la mano sul fuoco che in quella stradina c'era qualcuno. Pagai il conto e mi diressi verso casa,mi ripetevo di stare calma, forse la paura mi faceva immagginare le cose, si molto probabilmente era così, feci finta di niente e continuai per la mia strada.
A circa 10 metri  dalla mia abitazione, mi sembrò di vedere qualcuno appoggiato alla porta di ingresso, era un ragazzo dai capelli rossi,sembrava Gaara, ma lui non doveva essere a delle stupide riunioni dei kage? forse aveva trovato 5 minuti per uscire... lo speravo.Quando mi avvicinai ancora di più ebbi la conferma che il kazekage mi stava aspettando.Non portava la tipica veste da kage, probabilmente non voleva dare nell'occhio, sia da lontano che da vicino aveva un certo fascino,non avrei saputo dire cosa fosse, ma ogni qualvolta lui mi guardava qualcosa in me si scioglieva lentamente. Forse aveva ragione Hinata: mi stavo innamorando di lui? Rifiutai subito l'idea, lui era il kazekage che tra due settimane se ne sarebbe andato e io avrei solo sofferto se mi fossi veramente innamorata di lui, non doveva succedere. C'era però una vocina nella mia testa che mi diceva che provavo gia un sentimento forte nei suoi confronti e che era inutile nasconderlo a me stessa... era possibile scegliere di chi innamorarsi?non lo sapevo, forse avrei avuto una risposta a questa domanda molto presto.
Lo salutai-Ciao che sorpresa! credevo fossi super-impegnato-
-Ciao, già anche io ma a quante pare oggi  mi danno un po' di tempo per respirare, non fraintendermi adoro il mio ruolo di Kazekage, ma-
-A volte è molto stancante giusto?-
-Giusto, comunque,dato che dalle 5 oggi ho il pomeriggio libero mi chiedevo se ti andava di uscire?-
-Uhhh un'appuntamento con il Kazekage, quale onore, sto quasi per svenire-
Sorrise- Allora vieni?-
-Si, come potrei rifiutare. alle 5, dove però?al solito chiosco?-
-Come solito? pensavo ti piacesse, comunque no, a quel parchino un po' fuori Konoha, fa molto caldo e lì si stà al fresco-
-Ok. Buona idea. Puoi stare anche cinque minuti o devi già andare?-chiesi
Sospirò-Devo andare-
-Allora buon lavoro-
-Grazie allora  a dopo- stava per girarsi e andarsene, volevo incontrare anchora per poco il suo sguardo, dovevo trovare qualcosa da dirli.
-Senti ehm m-mi stavo chiedendo cosa... cosa... cioè come facevi a sapere dove abito?- mi tremava la voce  e per di più li avevo anche fatto una domanda stupida.
-Io sono il kazekage è stato facile rintracciarti e poi tu sei la figlia di Kakashi, che beh non è di certo un ninja poco conosciuto-
E il premio come deficente dell'anno quest'anno va a......ohoh Ashley Hatake
-Già è vero non ci avevo pensato, ciao-
entrai in casa il più presto possibile, lo vidi ridere alla mia reazione, ero imbarazzata.
Era mezzogiorno, mi lavai le mani e iniziai a cucinare, non era un piatto complicato,però aveva bisogno della sua oretta.
Verso l'una e cinque sentii bussare alla porta:era papà. Lo abbracciai, era piuttosto stanco, si riposo per circa un quarto d'ora e poi ci sedemmo a tavola.
Per circa un'oretta buona parlammo della missione, non sapevo come introdurre l'argomento, come facevo chiederli del sesto rapimento? Lui aveva gia intuito che volevo parlagli di qualcosa, ma aspettava che io mi facessi la prima mossa e glielo domandassi. Mi misi a lavare a piatti , feci un grosso respirone e cominciai.
-Senti papà ecco... ehm...sistemando  la mia camera ho visto qualche mio vecchio disegno e-e c'è stato uno che mi ha particolarmente colpito. c'ero io stavo aprendo una porta in un grosso castello. Vedi inizialmente non ci ho dato molto peso,poi però lo stesso giorno, di notte ho iniziato a "riviviere" il disegno nel senso che non era stato frutto della mia fantasia.Insomma quell'immagine in verità era un ricordo, ero stata veramente in quel castello e lì avevo fatto amicizia con un bambino,avrò avuto circa 10 anni, ma vedi sai qual è la cosa ancora più strana che dopo 7 anni, a Konoha  ho riicontrato quel ragazzino.Assurdo, no?Mi ha detto che avevamo fatto amicizia il 12 luglio, vedi lì per lì non li ho creduto: il mio decimo compleanno io l'ho passato con te e la mamma, non sono stata rapita, sai nel mio sogno mi ricordavo anche di due uomini che mi carcavano. Non sono riuscia a ricordare tutto e mi stavo chiedendo se tu...-
-Se io ti potessi spiegarti cosa era successo quella notte? quello era il tuo sesto rapimento. Non te lo ricordi perchè io e la mamma te l'avevamo cancellato dalla memoria. Ecco quando ti abbiamo recuperata eri ansimante,avevi tanta paura, a casa non facevi altro che piangere e avevi gli incubi.Quando ti chiedevamo cosa sognavi non ripondevi, a dir la verità non parlavi proprio, sembrava fossi muta. Eravamo molto preocuppati, ti avevano rapito anche altre volte ma non eri mai stata così spaventata,così grazie a una tecnica ninja io e la mamma abbiamo fatto in modo che tu non ti ricordassi più niente di quella notte. Mi dispiace tesoro ma a quel tempo ci era sembrata l'unica cosa giusta da fare, avevi solo 10 anni,e poi una volta che ti avevamo tolto la memoria non avevi più incubi ed eri di nuovo normale. Spero che tu mi possa perdonare. Comunque come avrai  capito non so cosa ti sia succeso quella notte, mnon sapevo neanche tu avessi conosciuto un bambino...-
-Capisco,non ti preocuppare, non sono arrabbiata, speravo solo che tu mi potessi aiutare, ma purtroppo no. So che l'avete fatto per il mio bene, quindi non ti sentire in colpa...-
-Dove hai incontrato questo ragazzo? ti puoi fidare di lui? chi è?-
-Calmati . Comunque  l'ho incontrato in treno e sono sicura che di lui mi posso fidare -
-Ne sei propriop certa?-chiese
-Più che certa, sta tranquillo chiederò a lui di aiutarmi...-
Non volevo paralre a Kakashi dell'intruso, sapevo che era una mossa stupida, ma era una cosa che riguardava solo me, come il rapimento, l'avrei dovuto affrontare da sola.
Quando il discorso finì, papà andò a sdraiarsi.
Verso le 4.30 uscii di casa e mi incamminai per il luogo dove mi sarei incontrata con Gaara.Chissà cos'era successo durante il rapimento che mi aveva così tanto spaventata, da quel che ricordavo io non ero nè preocuppata e non avevo neanche paura, forse dopo era successo qualcosa di traumatizzante, dovevo chiedere a Gaara.
Arrivai al parchino alle 5 in punto, non ero mai stata così puntuale, il kage però non c'era ancora.
Passò anche un quarto d'ora non c'era traccia di Gaara, mi sedetti su una panchina.Dal parco si passava subito al bosco,era un posticino tranquillo,non c'era quasi nessuno;dalla panchina potevo vedere dei sentieri.
Erano le 5.30,possibile che il kage si fosse dimenticato del nostro appuntamento?
 qualche istante dopo qualcosa improvvisamente cambiò, non ero più sola, davanti a me c'era una piccola lucina bianca, se era apparsa di fronte a me era chiaro che dovevo seguirla, ma potevo fidarmi, era forse una trappola?C'era solo un modo scoprirlo: andare con lei.
Iniziai a camminare per i boschi, dove non c'era nessuno,potevo contare solo su me stessa.Dopo una ventina metri la luce improvvisamente si fermò, cercai di avvicinarmi a lei,ma proprio mentre stavo per toccarla sentii la terra mancarmi da sotto i piedi. stavo precipitando. Cercai di orbitare, ma era inutile i miei poteri non funzionavano, era come se qualcosa più forte di me e invisibilide li inibidisse, l'unica forza,che conoscevo, che poteva raggiungere quella potenza era quella degli spiriti...Perchè farmi una cosa del genere? Cercai di aggrapparmi  a qualche ramo,ma fu tutto inutile.
Atterai sopra un grande masso, l'impatto con la roccia era stato così forte che la testa sanguinava e non sentivo più le gambe, ero paralizzata o era solo paura?speravo la seconda,ero terrorrizzata, cercai di muovere la testa a fatica, tutto intorno a me girava, vidi comparire lo spirito dell'uomo misterioso: avevo ragione era stato lui a farmi precipitare.
-P-perchè mi hai fatto questo?- dissi con un filo di voce.Se solo avessi avuto un po' più di forza e se solo lui fosse stato vivo avrei pensato personalmente a mandarlo all'altro mondo, che gran bastardo e menomale che doveva prottegermi, avrei tanto voluto farli provare il dolore che sentivo.
-Per protteggerti-
-Per prottegermi? sanguino dalla testa, non sento i piedi e-e tu hai intezione di prottegemi? cos'è il tuo programma di protezione prevede la morte? ma credimi se morirò non perderò un'attimo con te, attraverserò subito la luce...-
-Non ho avuto altra scelta, lui ti sta cercando e a Konoha ti avrebbe trovato di sicuro...-
-Aspetta hai dato tu indirettamente l'idea a Gaara di incontrarci qui?-
-Si-
-Che gran bast-
-Non giungere a conclusioni affretate, forse ora non puoi capire il mio gesto, ma questo era l'unico modo per protteggeri, lui non può sentire la tua energia-
-Se è per questo neanche io sento la mia energia...-
-Non ti preocuppare una volta che lui si sarà allontanato farò in modo che ti trovino, vedrai potrai presto abbracciare Gaara-
-Ti preferivo decisamente quando apparivi tre secondi e poi te ne andavi- cercai di muovere la testa
-No ferma, non muoverti o potrebbe essere fatale... Non sei paralizzata sei solo molto spaventata, ma ora devi stare tranquilla- la sua voce si addolcì e si avviccinò a me e mosse la mano davanti al mio viso fù l'ultima cosa che vidi prima di addormentarmi.



Si poteva sognare in fin di vita? Aquanto pare si, un buon medico avrebbe cercato di farmi stare  sveglia, quello spirito invece mi aveva fatto addormentare con la forza.
Mi trovavo nel castello dove avevo incontrato Gaara, stavolta però non stavo rivivendo la scena io la stao guardando, ero un terzo spettattore, la piccola me stava scappando, vidi i due uomini che la stavano inseguendo.Nessuno dei due assomigliava allo spirito. La piccola me entrò nella camera di Gaara e rividi nuovamente la scena come l'ultima volta: i due uomini che escludevano la possibilità che io fossi lì e inseguito  io che scherzavo col bambino, ormai avevamo fatto amicizia ed ero con lui da circa due ore . Vidi la porta aprirsi ed entrare due uomini. non erano quelli di prima, stavolta c'erano lo spirito e un'altro uomo, doveva essere l'intruso. Dopo circa mezz'ora di combattimento con Gaara, attraverso uno stratagemma riuscirono a portarmi con loro. mi avevano fatto credere che il piccolo Kazekage fosse morto, ecco spiegato il perchè degli incubi.Piangevo, urlavo, mi ribellavo, usavo i miei poteri, ma ogni volta che riuscivo a fuggire da loro per pochi minuti ,mi ritrovavano sempre.
Lo spirito si chiamava Hitashima mentre l'altro uomo Anazaua. Quei due erano molto diversi, lo potevo capire dai loro occhi ,mentre Anazaua mi guardava con rabbia, Hitashima aveva compassione per me, se fosse stato per lui mi avrebbe lasciata libera, ma non poteva.
Mi portarono nel loro nascondiglio, Anazaua era arrabbiato, imbestialito con me e per punizione mi legò ad una specie di palo, a circa due metri di distanza da me i due uomini che qualche ora prima mi rincorrevano, erano stati uccisi in modo orribile. Anazaua era una persona squallida. Cercai di distogliere gli occhi dai corpi, piangevo silenziosamente, avevo tanta paura. Dal lato opposto della stanza potevo intravedere il corpo di un bambino, non riuscivo a capire se era morto o vivo e neanche il suo sesso. Hitashima mi porse del cibo, lo rifiutai, mi accarezzò la testa e mi sussurò-Vedrai tu non morirai-
Allora capii: quel bambino era morto, vidi Anazaua dare un colpo col piede  al corpo del ragazzino e poi sorridermi divertito. La paura si stava trasfomando in rabbia, sentivo il corpo bruciarmi, tutto quello che avevo dentro voleva uscire dal mio piccolo corpicino, per la prima volta sentìì veramente la forza dei miei poteri, chiunque era vicino a me poteva percepirla era quasi palpabile: Grazie alla proiezione astrale mi impadronìì del potere del fuoco.Non ero mai stata pirocinetica, avevo ottenuto il potero solo proiettandolo.Avevo un forte malditesta, i due uomini si spaventarono, il malditesta fece andare fuori controllo il potere e tutto iniziò a bruciare.Anazaua cercò di colpirmi con un kunai, ma Hitashima mi salvò mettendosi tra lui e me, morì all'istante, vidi il suo corpo cadere davanti a me. Mi arrabbiai ancora di più,tanto che Anazaua iniziò a prendere  fuoco, orbitai fuori dall'edificio che poco dopo esplose, ero stremata , piangevo.credevo di aver perso Gaara, ero convinta che fosse morto per causa mia, ero stata circa 5 ore accanto ad alcuni corpi di persone morte, delle quali potevo vedere anche lo spirito.Tremavo, stavo avendo una crisi, stavo perdendo tutte le forze ,l'ultima cosa che la piccola me vide erano papà e mamma che correvano,almeno avevo loro due.
Il sogno finì ero nuovamente in quella grossa buca,sopra il masso, avevo dormito per qualche ora, perchè in cielo c'era la luna piena.
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Spero che questo capitolo vi piaccia.Vorrei ringraziare tutti quelli che mi stanno seguendo e quelli che hanno anche recensito, sappiate che mi fa molto piacere sapere il vostro pensiero sui capitoli e sulla storia .
Un bacione, al prossimo capitolo! :D

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Capitolo 13
*** Ritrovati ***


13 capitolo Era andata così quindi? Per questo ero traumatizzata, ora capivo fino in fondo la scelta dei miei genitori.
Sentivo ancora le emozioni chea avevo provato quel giorno, era terribile: rabbia, paura,sensi di colpa era tutto mischiato insieme in una bambina di soli 10 anni.
Già tanto se ero ancora viva, non avevo mai perso il controllo dei miei poteri, loro avevano sempre fatto parte di me, sicch e era stato semrpe facile gestirli, ma quella volta era stato impossibile, un ciclone mi aveva investita ed ero diventata una furia,mi facevo paura da sola.
Mi rimaneva ancora una domanda: se era Anazaua colui che mi voleva uccidere, come aveva fatto a salvarsi?
L'unico che poteva rispondermi era proprio lui  e non ci tenevo ad incontrarlo. Se Hitashima mi aveva ridotto in questo stato pur di "salvarmi" Anazaua doveva essere molto pericoloso.
Perchè il passato non mi lasciava e il futuro non arrivava? La vita di una persona particolare doveva essere sempre la stessa? Perchè almeno per un giorno non potevo essere normale?
Provai a calmarmi, facevo grossi respironi, e cercavo di pensare a qualcosa di positivo. Provai a muovere una gamba, era tutto inutile, non si spostava di un centimetro, la testa mi faceva male, non avevo solo delle ferite nella nuca, ma anche in viso avevo diversi graffi, per non parlare di un braccio che aveva una grossa ferita e che probabilmente era rotto.
Cercai di orbitare, tentativo inutile anche quello, i miei poteri sembrava mi avessero lasciato.
Provai a chiamare Hitashima, ma anche lui se ne era andato.
Ero sola,sola nel bosco, con una paura divorante.Sentii dei passi, non sapevo come comportarmi: urlare o stare zitta?
Ero nel pallone, dovevo riottenere il mio autocontrollo o sarei morta prima d'infarto.
Improvvisamente vidi una luce e poi il viso di Gaara, mi aveva trovata, non avrei abbandonato questo mondo... non ero mai stata così felice di vederlo...
-Ashley! oh mio Dio! Sta tranquilla ora vengo a salvarti-
Utilizzando della sabbia  scese giù da me, si avvicinò lentamente.
-Ga-gaara!- mi uscì una lacrima.
-Ero molto preocuppato... è tutta colpa mia se ti trovi in questa situazione, sono arrivato in ritardo di 45 minuti e tu ti sei persa... scusami, ti prego perdonami-
-N-non è colpa tua-
Mi accarrezzò i capelli e mi diede un bacio sulla fronte,parlavo a fatica, ero molto debole.
-Ora ti porto via da qua- finita quella frase la parte superiora della buca si chiuse, imprigionandoci dentro.
-NO!-urlai. Vidi comparire Hitoshima
-Perchè mi hai fatto questo Hitoshima !Perchè!?-
-Non è ancora giunto il momento, lui vi troverebbe-
-Fammi uscire perfavore, ti supplico non ce la faccio più, voglio andarmene a questo punto affronterei anche Anazaua, non m'importa, ti prego lasciaci andare...- stavo piangendo e urlando allo stesso tempo.
-Non posso mi dispiace- svanì
-No non andare via! Ritorna qui! Non lasciarci soli! Aspetta!- fu tutto inutile Hitashima non mi ascoltò. In compenso riuscii a spaventare Gaara.
-Ashley la botta in testa deve farti avere delle allucinazioni...-disse
-Non sono allucinazioni... i-io riesco a  v-vedere gli spiriti dei morti che sono bloccati sulla terra... e-e non solo riesco a-nche a muovere oggetti, a farli esplodere o bloccarli e se voglio g-grazie alla proiezione astrale posso impadronirmi di qualsiasi potere i-io voglia, non posso dimostrartelo in questo momento perchè s-sono troppo debole, ma credimi è-è v-
-Ashley stai delirando, hai perso molto sangue,ma non ti preocuppare ti porterò fuori di qui-
-N-non sto delirando te l'ho gia detto prima è-è tutto vero, se no perchè quei uomini da p-picolla mi avevano rapito, l-lo so che è d-difficile da credere m-ma è-è la v-verità- non mi lasciò finire.
-Ashley...-
-Credimi- perchè non poteva provare a credere alle mie parole? era così difficile? non mi aspettavo che comprendesse subito, ma almeno poteva provare!
-Ok va bene.Sta tranquilla-Mi disse
Provò ad utillizzare la sabbia per riaprire nuovamente la buca, ma non ci riuscì,il fantasma era troppo forte. Stava sprecando inutilmente il chakra
-E' inutile lo spirito è forte, non ci lascerà uscire,ci ha imprigionati qui-
-Si certo- riprovò altre tre volte ma non ottenne alcun risultato positivo.risii
-Smettila di ridere, non è divertente, stai rischiando la vita-disse seccato
-Ho ragione io. Ti stai piano piano accorgendo che la mia storia non è un'allucinazione- dissi con un filo di voce.
-Ok , un pochino. Ammettiamo per un attimo che la tua storia sia vera cosa dovremmo fare ora, sei ferita hai bisogno di cure!?-ammise
-A quanto pare d-dobbiamo aspettare...-
fui trovalta dalle mie stesse parole: stavo morendo piano piano, lentamente, non potevo più attendere...
Gaara si irrigidi,sentendo la mia frase. aveva raggiunto anche lui  la mia stessa conclusione.si sedette a gambe incrociate vicino a me, poi tentò di muovermi,sentivo un forte bruciore alla testa e alle gambe.
-Ahia fermo così mi fai male! Non sento l-le gambe!-
-Sta tranquilla, un'attimo-
Mi trovavo sopra le sue gambe, mi teneva la testa con le braccia, il suo profumo era così buono, e lui era così caldo.
Qualche istante dopo mi accorsi che stavo tremando, Gaara si era avvicinato per riscaldarmi. Da quella posizione era bellissimo, se avessi avuto la forza mi sarebbe piaciuto accarezzarli la guancia.
Mi guardava preocuppato: non capivo però se fosse in ansia per la mia salute mentale o le ferite, anche se ero messa male, ero comunque felice , non eravamo mai stati così vicini... ormai era inutile negare ero follemente innamorata di lui...
-G-grazie- dissi
-D-di cosa?-
-Di  e-essere venuto a cercarmi-
-Ti ho trascinato io da queste parti, scusami-
-N-non sei stato tu, non t.ti scusare-
-Ti prometto che ti porterò fuori da qui-
-C-ci conto- sorrisi, poi continuai-P-posso farti una domanda?-
-Certo-
-V-vedi sono riuscita a ricordarmi tutto di quella notte, p-però non riesco a capire una cosa: vedii rapitori riuscirono a portarmi via da te facendomi credere che tu fossi morto, ma in verità n-non era così, a-allora cosa ti era successo?-
-Non saprei dirtelo neanche io, molto probabilmente quegli uomini avevano usato un'arte illusoria, anche io pensavo fossi morta-
-Capisco-
Gli occhi divennero pesanti, volevo solo dormire, gli avrei chiusi per qualche minuto. Chiusi le palpebre.
-Ashley ! NO! devi stare sveglia, andiamo svegliati-urlava
-Ho sonno, solo qualche minuto, non dormirò molto...-
-No! devi rimanere sveglia, abbiamo molte cose da dirci, se chiudi gli occhi non ti risveglierai e-e io non ti voglio perdere nuovamente, perfavore...fallo per me-
-O-ok però mi devi un grosso favore, ho molto sonno... d-di cosa parliamo?-
-B-beh vediamo, mi sono sempre chiesto perchè non ti avevo mai vista prima al villaggio...-
-Vivevo da mia madre, i miei si sono separati, mia madre mi ha portato via da Konoha per prottegermi dai continui rapimenti-
-Continui rapimenti?-
-Te l'ho detto, i miei poteri erano molto pregiati li volevano in molti...-
-Oh già certo i tuoi poteri...-
-Non trattarmi come un'ebete- mi stavo arrabiando ,perchè non voleva credermi?
-I-io non ti sto trattando come un'ebete-
-Si lo stai facendo, non sono pazza , ho veramente dei poteri-
-Certo, non sto dicendo che non ce li hai-
La rabbia mi stava facendo riacquisire qualche forza-Smettila, perchè non vuoi credermi? E' così difficile per te? Insomma qui  tu usi la sabbia come un salvagente gonfiabile, voi ninja riuscite a fare delle copie di voi stessi e a camminare sugli alberi e altre cose... mi spieghi perchè i miei poteri non ti piacciono? -
-Siamo ninja...-
-E allora -
-Ashley non ti fa bene arrabiati calmati, non è niente di grave-
-Non sviare l'argomento-provai ad alzarmi, ma fu tutto inutile ricaddi sulle gambe di Gaara
-Ashley cosa vuoi fare sei impazzita, non ti fanno bene questi spost-non li lasciai nemmeno il tempo di finire la frase
-Non dirmi cosa mi fa male e cosa no-
A quel punto sentimmo entrambi un grande botto:un pezzo di parete della buca era esploso. Ero stata io, il nervosismo
aveva provocato una specie di cortocircuito nei miei "poteri".
-S-sei stata tu?-
-Già-
-W-wow... n-non è la b-botta in testa-
-Finalmente- improvvisamente mi sentivo ancora più debole di prima.
-Cosa c'è?- mi chiese allarmato
-M-mi sento ancora più debole di prima, mi sento l'aria mancare...-
-Ashley non mollare proprio ora, dai forza ce la puoi fare, ce la faremo...-
L'ultime cose che vidi furono la luna e un gruppo di ninja:ci avevano trovati...



Mi svegliai all'ospedale, vidi papà accanto al mio letto. Riuscivo a muovere entrambe le gambe, il braccio mi bruciava un po' , ma era sopportabile.Toccai la testa era fasciata.
-C-cos'è successo?-
-Ti abbiamo ritrovata e ti abbiamo curata, sei in ospedale. Hinata è fuori che aspetta. Hai dormito per tre giorni-
-Capisco, do-dov'è Gaara?-
Kakashi si incupì-Sta bene-
-Dalla tua faccia non si direbbe, papà cos'è successo?-
-Te lo giuro  lui sta bene, molto probabilmente ora è a una riunione... perchè non mi hai detto che dovevi uscire con lui?-
-Non era molto importante...-
-Era lui quel bambino?-
Annuii con la testa.
-Capisco, vado a chiamare Hinata... era molto preocuppata... beh come d'altrone tutti. -
Uscì dalla stanza.
E così papà sapeva di Gaara, ma cosa mi aspettavo, ci avevano ritrovati insieme... era imbarazzante, appena uscita dall'ospedale sarei dovuta andare a parlare con lui.
La porta si aprì
-Ashley! ero così preocuppata, come ti senti?-
-Come una che è stata messa a terra da un pugile- Sorrise
-Già che domanda stupida-
 Hinata mi fece compagnia per circa due ore, poi se ne andò, Di Kakashi non c'era l'ombra,chissà dov'era andato?
Sakura, che si era occupata di me , mi disse che mi avrebbero dimesso fra due giorni e che mi era andata considerando le ferite.Beh almeno un po' di fortuna.
Hitashi non comparì neanche una volta, anche lui era scomparso.
Gaara non venne nemmeno una volta a vedere come stavo, possibile che fosse così occupato o forse era  spaventato da me?


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Capitolo 14
*** Pesante ***


14 capitolo Dopo essere stata due giorni in osservazione mi lasciarono tornare a casa, speravo con tutta me stessa che Gaara si presentasse ,ma non fu così.
I medici mi avevano detto che non dovevo più di tanto muovermi, il troppo sole non mi faceva bene e non dovevo neanche sforzare la gamba, così passai circa una settimana a letto, Hinata  e Sakura mi venivano a trovare spesso.
In quei giorni stavo conoscendo meglio Sakura, era simpatica, allegra e un po' vanitosa, anche se con dei scatti di rabbia alquanto pericolosi. Riuscivo ad avere qualche informazione da lei sul meeting tra il kazekage e l'hokage.
A quanto pare Gaara non era occuppato anzi in quei giorni aveva un bel po' di tempo libero, non riuscivo proprio a capire il suo comportamento, normalmente io quando avevo un problema con qualcuno cercavo di risolverlo, lui invece lo evitava, questo mi innervosiva, insomma che razza di kazekage è uno che non ha nemmeno il coraggio di parlare con una ragazza? La cosa mi faceva alquanto innervosire.
 Decisi che appena avessi avuto 5 minuti, sarei andata a parlarci, ero stufa di quella situazione, andava assolutamente risolta.
C'era comunque qualcuno che era diventato ancora più strano di lui, papà , lui non mi evitava, ma era diventato particolarmente prottettivo, si era spaventato così tanto? Lui però non mi preocuppava molto, insomma con Kakashi potevo parlare e anzi il suo cambiamento ci aveva fatto avvicinare ancora di più...

Dopo la settimana di riposo assoluto, Sakura mi consigliò di uscire per solo un quarto d'ora al giorno a fare un giro, per abituarmi lentamente, non più di 15 minuti però se no mi sarei potuta sentire male.
Andai inizialmente al chiosco ,speravo di trovarci Gaara, ma non ci riuscii, feci anche qualche giro vicino al palazzo dell'hokage e lì lo vidi assieme a Temari, Provai a chiamarlo ma non mi rispose.
Dovevo di nuovo rincorrerlo o sbarrargli la strada per parlare con lui? Non ne potevo più. Orbitai a casa, mi sarei potuta riposare un po' e avrei potuto anche riflettere meglio.
Quel giorno passai quasi la notte in bianco, sicchè la mattina seguente ero nervosa, arrabbiata e isterica. Dovevo e volevo assolutamente incontrare Gaara, tra qualche giorno lui sarebbe dovuto andare via e non avevo intezione di non dormire un'altra notte.
Andai al palazzo dell'hokage, riuscìì a scoprire la stanza in cui si trovava, oltreppasai i due ninja di guardia e aprii la porta con decisione, c'erano Gaara e due uomini, molto probabilmente due suoi consiglieri.
-Come si permette di entrare qui in questa maniera! Chieda subito scusa al rispettabile kazekage di Suna!- mi disse uno dei due.
-Sinceramente signore, non mi sento in dovere di chiedere scusa nè a lei e nè tantomeno a questo idiota, nonchè rispettabile kazekage di Suna-
-Ma come si permette!-
stavo per rispondergli ,quando Gaara intervenne:
-Scusateci signori potreste lasciarci un'attimo soli,sarà una questione di cinque minuti- disse
I due uomini ci lasciarono soli.
-M spieghi come ti è venuto in mente di venire qui. non puoi entrare in questa maniera!-
-L'ho appena fatto -
-Beh lo vedo! sai quanto ci metterò a spiegare a quei due il motivo della tua intrusione. Devo trovare una buona scusa-
-O puoi sempre dire la verità, oh ma scusa conoscendoti non avresti il coraggio. Insomma non hai neanche il coraggio di affrontarmi. Mi spieghi come fai ad essere il kazekage se nemmeno riesci a parlare a una semplice civile?-
-Calmati-
-Calmarmi? Mi sono stufata ogni volta che ti spaventi, tu fai finta di non conoscermi per strada e io sono costretta a venire a cercarti  per capire bene il motivo-
-Questo però non ti dà il diritto di entrare qui come e quando vuoi!-
-Non avevo altra scelta! Sarei forse riuscita a incontrarti in qualche altra maniera?-
-Beh non ma...-
-Vedi no. Mi spieghi cos'è che stavolta ti ha così tanto traumatizzata? Insomma ok i miei poteri non fanno parte dell'ordinario, ma cavolo qui usate tecniche che nella città in cui vivevo prima sarebbero dette "STRAORDINARIE"-
-In un'altra città forse e comunque non ti evito per le tue tecniche, se lo vuoi sapere io non ti evito proprio! -
-Non mi eviti proprio!? mi prendi per una stupida? Gaara perchè non sei venuta neanche una volta in ospedale?-
-Non ho avuto tempo ero sempre ocuppato...-
-Non è vero, tu menti, Sakura mi ha detto che questa settimana voi kage non eravate ocuppati!Voglio la verità-
Si stava innervosendo e arrabiando, voleva nascondermi qualcosa, ma non ci stava riuscendo, lo sentivo.
- Non sono  affari tuoi!- mi disse. 
-Certo che sono affari miei!-Stavamo urlando entrambi.-Voglio solo la verità- continuai
-La verità!? La verità? sai qual è la verità che non riesco a sopportare i tuoi poteri, insomma sono pericolosi chissà a quante pesone avrai fatto del male  e nonostante ciò tu gli approvi...-
-Tu non sai niente di me, I miei poteri le aiutano le persone e poi non ti permetto di dirmi una cosa del genere, tu tu sei un ninja,  hai ucciso e ucciderai... e-e sai c-che t-ti dico  va al diavolo-
In meno di 10 minuti e con poche parole Gaara era riuscito a metermi ko.Mi aveva ferita,stavo singhiozzando. Orbitai via, l'ultima cosa che sentii dal suo ufficio fu il ruomore di alcuni oggetti che cadevano dalla sua sua scrivania, molto probabilmente li avevi buttati per terra lui,in preda alla rabbia.
Orbitai sopra la testa dei 5 Hokage, non mi avrebbe trovato nessuno lì , me ne fregavo altamente se c'era un sole che spaccava le pietre e mi faceva male.
Come aveva potuto definirmi un mostro, mi faceva schifo(o almeno così cercavo di convincermi), era un gran bastardo. Ero arrabiata nera con lui e anche con me stessa: perchè non riuscivo ad odiarlo?  Perchè i miei poteri li davano così fastidio? Mi ricordavo che nella buca era alqunato sorpreso dai miei poteri,non ne aveva paura... perchè?
Sentii dei passi dietro di me, mi girai, era Kakashi.
-Che ci fai qui?-gli chiesi, cercando di nascondere le lacrime.
-Perchè stai piangendo?-
-Non è valido rispondere con una una domanda...-
-Ho visto una luce bianca sopra la testa del terzo Hokage e mi sono ricordato che da piccola quando volevi stare da sola venivi qui. Perchè stai piangendo?-
-I-il paessaggio-
-I-il paessaggio?, da piccola riuscivi ad elaborare scuse migliori, che è successo?-
-Quando hai visto che da piccola riuscivo a fare cose sopranaturali  come l'hai presa? Mi hai vista come un mostro o come un'adorabile bambina un po' particolare?-
-Un'adorabile bambina un po' particolare-
-Beh tu non vali sei mio padre-
-E allora perchè me l'hai chiesto?-
-Per fare conversazione-
-Conversazione eh? Non credi che raccontarmi qualcosa ti possa aiutare?-
-Ehm no, senti apprezzo i tuoi tentavi ma... ma non mi va, scusami-
Sospirò, era un po' precocuppato, lo capivo dall'espressione del suo viso.
-Ok allora vado-disse infine
Se ne andò. ero di nuovo sola con le parole di Gaara.Rimbombavano nella mia testa  una per una.
Il giudizio di una persona per la prima volta  mi stava facendo sentire un mostro, non ho mai dovuto accettare i miei poteri, avevano sempre fatto parte di ASHLEY, eppure per la prima volta stavano diventando pesanti...
Dopo circa un'ora ritornai al villaggio, ero in una parte della città nella quale ero passata raramente, c'erano diversi alberghi alquanto lussuosi, iniziò a girarmi la testa, ero stata troppo al sole.
Prima di svenire mi sembrò di sentire la voce di Gaara, ma forse era solo un'illusione...

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Capitolo 15
*** consigli ***


15 capitolo Mi trovavo in una stanza lussuosa, ero sdraiata su un letto matrimoniale, le lenzuola profumavano di lavanda. Cercai di alzarmi, ma avevo un forte malditesta sicche ricaddi subito.Sentii il rumore di una porte aprirsi, dov'ero finita? mi ricordavo che ero sconvolta dalle parole di Gaara e che dopo essere scesa dalle teste degli Hokage ero finita in una zona dove c'erano degli albergi lussuosi.Poi era diventato tutto nero, avevo avuto una allucinazione:mi ero immaginata Gaara, ero messa proprio male...
Riprovai un'altra volta ad alzarmi. stavolta ci riuscii.
 la stanza era bellissima, sembrava una reggia , era molto grande e dalle finestre si poteva ammirare Konoha. Chissà però cosa ci facevo lì? Senti una porta aprirsi.
-Finalmente ti sei svegliata! stai bene?- era la voce di un ragazzo. Mi girai.
-Oh scusa non ti volevo spaventare-aggiunse subito dopo. Non era Gaara, aveva degli strani segni viola in viso, occhi scuri e capelli castani. Aveva dei vestiti neri.
-No n-non ti preocuppare, a-anzi ti devo ringraziare p-per  avermi aiutata- dissi
-Figurati- mi sorrise. Chissa chi era?
Sicuramente un ninja, portava un copri fronte simile a quello di Temari quindi molto probabilmente accompagnava il kazekage.
-Come ti senti? quando ti ho trovata eri svenuta,ti trovavi di fronte al mio albergo-
-Ehm bene, grazie.-
-Immagino tu sia ancora un po' stordita. Ho ordinato qualcosa da mangiare di là, hai fame?-mi chiese gentile.
-No, ho lo stomaco un po' chiuso comunque grazie-
-Smettila di ringraziarmi-
-Ok.Comunque non vorrei arrecarti ancora disturbo, sarà meglio che  ritorni a casa, mio padre sarà molto preocuppato-
-Se vuoi ti accompagno?-
-No grazie, hai già fatto tanto per me- dissi un po' imbarazzata. Volevo andarmene da lì.
Cercai di uscire, ma lo sconosciuto mi bloccò.
-Questa non è la porta d'ingresso, vedi ecco... questa stanza è collegata ad un'altra,la principale. e' un po' una specie di mini appartamento. E ecco vedi... aspetta un'attimo prima di andare vedi ci sta che mio fratello stia rientrando ora e-e vedi lui è un tipo alquanto solitario e irascibile.-
-Beh correrò il rischio,farò velocemente, voglio solo ritornare a casa- dove ero andata a ficcarmi?
sentii un rumore dalla stanza vicina, era una porta che si apriva, con molta probabilità quella principale. Forse quel ragazzo non stava mentendo, non mi voleva fare del male, ma solo proteggere, aveva veramente un fratello violento?
-Hai sentito anche tu il rumore della porta, Vedi che non ti sto mentendo. Comunque io sono Kankuro, come ti chiami?-
-Ashley, forse non mi stai mentendo, ma comunque ora che tuo fratello è andato via, voglio uscire da qui-
-Ok allora, Ashley sta uscendo- urlò come se stesse avvisando qualcuno, chi c'era dietro la porta? e perché così tanti misteri?
-Con chi stai parlando?-chiesi
-Con te, con chi altro vuoi che stia parlando?-
-Con qualcuno, sembrava tu lo stessi avvisando-
-No...sarà stata solo una tua impressione-
-Non sono stupida so quello che ho sentito. Chi hai avvisato?-
-Nessuno. Te l'ho già detto.-
-Allora lasciami andare-
-Naturalmente-
Mi lasciò passare. L'altra stanza era un po' più piccola, ma comunque sempre bellissima, c'era un letto matrimoniale più semplice rispetto a quello dov'ero sdraiata poco prima io. Su una sedia vidi una veste molto simile a quella di Gaara, forse era lui la persona che era appena entrata. Cercai di avvicinarmi per poterla toccare, se era la veste del Kazekage ci sarebbe stato sicuramente un segno di riconoscimento.
-Che fai?- mi chiese Kankuro. Feci finta di non sentirlo e mi  avvicinai alla sedia, stavo per prendere la tunica, quando fui fermata dal ragazzo che mi aveva trovata.
-Non avevi detto che volevi andare a casa?- perché era così misterioso?, forse avevo ragione, c'era veramente Gaara.
-Tu sei un ninja della sabbia?stai accompagnando Gaara?-chiesi
-Si sono un ninja, ma non sto assolutamente accompagnando il kazekage-
-E allora perché quel pezzo di stoffa sulla sedia assomiglia molto alla veste del kazekage?-
-Chi questa?No è-è solo il vestito di mia sorella, già lei... lei è molto disordinata-
-Dov'è?- non avevo immaginato tutto, prima di svenire avevo visto veramente Gaara, che forse ora si trovava nell'altra stanza comunicante a questa.
-Chi?- chiese, era nervoso, non sapeva mentire bene
-E' di là vero?-chiesi. Prima mi salva e poi chiede a uno dei suoi ninja di dirmi una bugia, perché Gaara si comportava così.
Mi diressi decisa verso la porta della stanza, kankuro comparve davanti a me.
-No qua non puoi andare!-
-Gaara vieni fuori,andiamo ormai lo so che sei qua, smettila di fare l'idiota-
-Non c'è il kazekage qui te l'ho già detto!- mi urlò Kankuro
-Non è vero...- non ebbi nemmeno il tempo di finire la frase che la porta si aprì,Come credevo c'era Gaara.
-Ashley... io-Con tutta la forza che avevo gli diedi uno schiaffo.
-Questo era per prima, come cavolo ti permetti. Sei un bambino piccolo, cresci! cosa credi che ci tenga tanto a incontrarti, prima mi salvi e poi fai tutta questa sceneggiata!Mi prendi per una cretina?!-
-Incredibile non l'ha protetto nemmeno la sabbia- sentii dire a Kankuro.Gaara non parlava. In quel momento sentii la porta d'ingresso aprirsi ,erano Temari e Shikamaru.
-Ma che sa succedendo?-chiese la ragazza.
-Niente- rispondemmo in coro io e Kankuro.
-Ciao- salutai il kazekage e me ne andai.
Di male in peggio, ero riuscita litigare due volte con Gaara in una sola giornata o meglio una volta ci avevo litigato e l'altra li avevo urlato contro dopo averli dato uno schiaffo.Avevo dato spettacolo.Uscii dall'albergo e ritornai  casa, papà non c'era, meglio sarei potuta rimanere sola in camera mia. Chiusi la porta e misi la musica, alzai il volume al massimo, se Kakashi fosse rientrato non  avrebbe sentito i miei singhiozzi e non avrebbe fatto domande. L a testa mi stava scoppiando, non capivo.Se non poteva sopportarmi perché mi aveva curata, che la sua fosse solo una bugia? non sapevo spiegarmelo.
In un attimo la mia stanza scomparì e ora dov'ero finita? Davanti a me comparì Hitashima attorno a lui c'era solo il   buio.
-Ho visto la scena di prima- disse
-Che c'è stavolta mi vuoi far finire in una grotta per prottegermi dalla mia sofferenza?-
-Scusami ma l'altra volta era l'unica possibilità di salvarti... Comunque non credere alle sue parole cerca la verità-
-Scusa ma qualche volta potresti essere un po' più diretto e dirmi le cose come stanno, me lo devi-
-Non posso, devi scoprirlo da sola, comunque potrai risolvere il problema parlando con Gaara e dando a qualcuno il suo giusto ruolo, non lasciandolo più intromettere in questo modo nella tua vita-
-Che significa? Mi spieghi perché ora mi aiuti anche con Gaara? Cos'è sei una specie di angelo custode o che altro... e poi comunque sarei io quella che ti dovrebbe aiutare-
-Non voglio il tuo aiuto comunque grazie- sorrise e poi scomparve. Dovevo seguire il suo consiglio? ero indecisa: l'ultima volta che aveva cercato di proteggermi ,a avevo rischiato la vita, E poi chi era la persona alla quale dovevo dare il giusto ruolo?

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Spero che gli ultimi capitoli vi siano piaciuti.
Ringrazio tutti quelli che stanno seguendo la mia storia, mi rendete veramente molto felice e vorrei anche ringraziare quelli mi lasciano un loro parere sui capitoli.
Se c'è qualcosa che non vi piace o se volete darmi qualche consiglio sappiate che mi piacerebbe saperlo. un bacio Kejti.

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Capitolo 16
*** attacco a sorpresa ***


16 capitolo
Papà quella sera mi trovò a letto, quando arrivò in camera mia feci finta di dormire. Non avevo voglia di parlare con qualcuno, volevo stare sola con me stessa e con le mie domande,che a quanto pare non potevano fare a meno di perseguitarmi, stavo cominciando ad odiarmi da sola, avevo un forte malditesta, che era provocato dl mio stato emotivo.
Soffrivo, soffrivo come mai prima per colpa di un deficiente, che neanche aveva il coraggio di parlarmi.Piangevo da sette ore di fila non riuscivo a controllarmi, provavo a chiudere gli occhi a mettere la musica al massimo, ma niente, non serviva a niente rimanevo sempre sola con i miei sentimenti, perché mi ero innamorata di lui?
Mi addormentai solo verso le 2 di mattina, non sognai nemmeno, ero così stanca...Mi svegliai che erano le 8 in punto, mi alzai,  feci una doccia e infine mangiai qualcosa: non sapevo come spendere il resto della giornata, non avevo neanche voglia di parlare con Gaara, due incontri scontri con lui mi avevano messo ko e poi perché dovevo cercarlo io, non ero stata mica io quella a chiamarlo mostro.Mi sarei potuta occupare di Hitashima, cercare qualcosa su di lui, almeno lui avrebbe potuto trovare la pace. Stavolta non avrei potuto chiedere aiuto a Chinata, me la sarei dovuta cavare da sola.
Peccato che l'unico modo per avere qualche informazione fosse quello di andare al palazzo dell'hokage.
Mi recai al posto verso le 11, con la speranza di non incontrare Gaara.Chiesi qualche informazione sul fantasma  a dei vecchi amici di Kakashi.
A quanto pare Hitashima era un ex-ninja del villaggio del suono, scomparso circa 7 anni fa insieme al suo compagno di squadra Anazaua,non aveva una famiglia, i suoi genitori erano morti quand'era piccolo, non si era mai sposato. Non si sapeva nient'altro, neanche che mi avesse rapito.
Cosa tratteneva Hitashima allora ancora qui? E' vero lui diceva di volermi proteggere e questo  era sicuramente parte del motivo, ma  c'era anche qualcos'altro, non erano solo i sensi di colpa,per farlo passare altro dovevo scoprirlo.
Uscii dal palazzo dell'hokage, mi sentivo osservata, alzai la testa: magari c'era qualcuno alle finestre. niente.
Proseguii per la mia strada, dovevo ritornare a casa,improvvisamente Hitashima comparì:
-ATTENTA!-
Vidi un insieme di kunai che erano stati lanciati nella mia direzione, riuscii a difendermi usando la telecinesi, li rimandai al mittente,tranne uno, non me ne accorsi, me l'avevano lanciato da dietro, se non ci fosse stata una barriera di sabbia, comparsa improvvisamente,il kunai mi avrebbe colpito in testa e sarei morta.
Chiunque mi avesse attacatto scomparì subito dopo, mi girai per vedere chi mi aveva protetto, era fin troppo ovvio:Gaara!
-Sta-stai bene?- mi chiese
-Si!... grazie a te- si avvicinò, era visibilmente preocuppato.
-Sicura? sicura di star bene?-
-S-si stai tranquillo. Che ci fai qui?-
-N-niente di che- rimanemmo qualche minuto in silenzio, ero meno agitattata
-Capisco. allora... allora vado- non sapevo cosa fare, non sapevo cosa dire o meglio se ci avessi parlato ci avrei litigato.
-Sei impazzita? uno ti attacca e-e tu vuoi andare a casa da sola, ti accompagno io-
-Ma non ti facevo schifo-
-Non discutere-
-Non discutere? I-io non ti capisco sai, il giorno prima mi tratti come se fossi il nukenin più pericoloso in città e ora... ora mi proteggi, voglio una spiegazione, la pretendo e-e ne ho tutto il diritto!-
-Ma quale spiegazione vuoi? vuoi la verità? Ci tieni così tanto  a saperlo?la verità è che quella sera io ti ho quasi uccisa!-
-Che vorresti dire?-
-La sera in cui ci siamo incontrati, hai usato i tuoi poteri per prottegerci quando sono arrivati i due uomini che volevano portarti via. Io ho perso il controllo e invece di uccidere loro ho quasi ucciso te.I tuoi poteri hanno portato in confusione il demone dentro il mio corpo. Me lo sono ricordato solo quel giorno nella buca e-e poi Kakashi mi ha detto che dopo quel rapimento tu eri andata in crisi e mi ha chiesto di starti lontana, come potevo biasimarlo?. M-mi dispiace, mi dispiace tanto, ma non volevo che tu ti allontanassi da me per questo motivo...-
Perchè Gaara non me l'aveva detto subito?Perché papà era andato a parlarci? perché non si era fatto gli affari suoi e basta? e poi perché io non mi ricordavo di quel momento? Forse Anazaua glielo aveva fatto credere, come aveva fatto a me credere che Gaara fosse morto, certo era sicuramente così.
-Non mi hai fatto niente quella sera, te l'hanno fatto credere. Anazaua aveva fatto la stessa cosa anche con me, mi aveva fatto credere che tu fossi morta, per questo e altri motivi quando i miei genitori mi ritrovarono ero traumatizzata...-
-Quindi i-io non ti ho fatto niente- non era una domanda era un'affermazione-Ch-chi è questo Anazaua?Il ninja che ti ha attaccato prima?-
-Non ne sono sicura, da quel che mi ricordo Anazaua dovrebbe essere morto, ma altrimenti chi mi avrebbe mai potuta volere morta...-
-P-perché non me l'hai detto? Saresti potuta morire! Lo capisci!?-
-Calmati! E poi scusa come te l'avrei mai potuto dire se non mi parlavi!? E-e poi smettila di urlarmi contro, ti ascolto anche se mi parli con un tono normale. E poi tu brutto idiota mi spieghi cosa significava tutta la sceneggiata in albergo? Mi fai così stupida, me ne sono accorta subito che mi avevi curata tu!-
-Scusa, non volevo.Comunque hai un buon destro devo ammetterlo-
-Lo so-
-Mi perdoni?-
-Mi accompagni a casa?-
Prima di entrare in casa, Gaara controllò tutta l'abitazione, in meno di mezz'ora era diventato la mia guardia del corpo, era preocuppato e si sentiva in colpa per come mi aveva trattato.Era strano come la rabbia che avevo prima nei suoi confronti pian piano fosse scomparsa...
Parlammo molto in quell'ora in cui stette con me, era bello riaverlo accanto anche se solo per sessanta minuti. Prima di andare mi sorprese.
-Ehm senti, io stasera non ho da fare granche, sicché mi chiedevo...beh ecco non so ti andrebbe di uscire?-
-EH? cioè si... si va bene-
-Allora ti vengo a prendere alle 8-
-Ok!!-
Un appuntamento ufficiale con Gaara, mi piaceva la sua maniera per farsi perdonare...Certo però che tra ieri e oggi c'era stato un cambiamento, forse lo schiaffo l'aveva smosso, forse. Ero emozionata, non eo mai uscita veramente con un ragazzo, insomma nella città in cui abitavo prima erano tutti dei grandi stupidi e poi non ce n'era neanche uno che mi interessava. Stavolta era diverso,lui era diverso... probabilmente sarebbe stata simile agli appuntamenti di mattina, eppure avevo lo stomaco chiuso, stavo cominciando a pensare che quel ragazzo fosse pericoloso per la mia salute...
Prima delle otto avevo però una o due faccende da sistemare, la prima riguardava papà: aveva ragione Hitashima, dovevo dargli il suo posto (se mai a un padre si può dare) e secondo mi sarei dovuta occuppare del fantasma.
Kakashi ritornò verso le 5 di pomeriggio, lo salutai normalmente prima di andare all'attacco.
-Papà sai che mi è successo di strano oggi?-
-No dimmi tesoro-
-Beh ecco ho parlato con Gaara-
-E cosa c'è di strano?-era leggermente impallidito
-Ci siamo un po' chiariti...sai dopo aver litigato due volte di fila-
-Hai litigato con il Kazekage ,ashley dove sono finite le buone maniere?- sviava l'argomento, aveva già capito, prevedibile conoscendo il suo tasso intellettivo.
-Qualche volta bisogna fregarsene delle buone maniere, comunque mi hai detto che li hai parlato dopo l'incidente nella buca. Mi sono un po' sorpresa, sai tu che parli di me con Gaara, strano eh?-
-Già...-sospirò-dai Ashley vai al dunque non ho molto tempo-
-Ok...Mi spieghi come ti è venuto in mente di dirli che doveva starmi lontana? insomma chi ti ha dato il diritto? e poi cosa ne sapevi tu? Sai come sono stata in questa settimana?-
-Tesoro calmati, Beh per prima cosa mi è saltato in mente perchè Gaara non ha avuto un'infazia facile, non fraintendermi  ora era un bravo ragazzo, però da piccolo non era proprio socevole sicchè ho pensato che ti avesse spaventata, pensavo fossi traumattizzata a colpa sua quel giorno. Secondo il diritto me lo da il tuo certifcato di nascita, dato che sono tuo PADRE- prima marcò bene la parola e poi continuò- Terzo  non pensavo ti fossi innamorata di lui, sicchè non pensavo di farti del male... mi dispiace, mi sento  in colpa per  questo-
-Beh hai una sola maniera per mettere a tacere i tuoi sensi di colpa-
-quale?-
-Lasciarmi uscire stasera con Gaara- prima di rispondere ci pensò su qualche minuto
-Eh va bene-
-Ottimo.-
Andai in camera mia, avevo ancora due orette buone da poter spendere come volevo, decisi di andare da Hinata, in quel momento non doveva allenarsi.
A qualche metro di distanza da casa sua riconobbi Naruto, che ci faceva da quelle parti, possibile che stesse aspettando la mia migliore amica?
Senza farmi notare , vidi i due incontrarsi e uscire insieme, incredibile, ero stata così tanto presa dagli affari miei che non avevo chiesto a Hinata qualcosa di Naruto, che pessima amica che ero.
In quell'appuntamento mi accorsi di qualcosa di strano, Hinata era arrossita pochissimo e non era svenuta... WoW, non era da lei, normalmente appena vedeva il biondino perdeva i sensi, forse quello non era il loro primo incontro? lo speravo con tutta me stessa...
Appena mi girai per andarme davanti a me comparve Hitashima. Mi spaventò
-Come stai?-
-Bene, ma ti prego non comparire così...ho quasi rischiato un infarto-
-Scusa, mi dispiace di non averti potuta aiutare sta mattina-
-Non fa niente. Ho capito perchè Gaara si comportava così-
-Mi fa piacere-
-Senti che ne dici se ricambio il favore?-
-Di che stai parlando?-
-Ti aiuto-
-Non ho bisogno del tuo aiuto...-
-Ok per possiamo solamente parlare?-
-Che cosa vuoi sapere?-
-Perchè hai abbandonato il tuo villaggio?-
-Era diventato troppo stretto-
-Cos'è successo?-
-Sono stato considerato un traditore ingiustamente, mi hanno incolpato della morte di alcuni miei compagni.Credevo che l'unico amico che mi era rimasto fosse Anazaua e invece...-
-Invece?-
-Mi aveva incastrato,era stato lui. Era lui i ltraditore. L'ho scoperto solo da morto-
-Qundi Anazaua è vivo...-era la conferma che mi mancava...
-Già-
-Ma se ti aveva incastrato perchè è fuggito anche lui con te?-
-Non lo so, non ne ho la minima idea in 13 anni non l'ho mai scoperto-
-Perchè nel rifugio dove mi avete portato c'era il corpo di un bambino morto?-
-L'avevamo scambiato per te- rabrividii
-Ti contradici, ha detto di essere stato un buon ninja giusto?-
-Si-
-E allora perchè volevate i miei poteri?-
-Volevo vendicarmi...-
-Del villaggio...-
-Cos'altro è successo?-
-Questi non sono affari tuoi- scomparve subito dopo, non ebbi neanche il tempo di ribattere



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Capitolo 17
*** Visita ***


17 capitolo Ritornai a casa, papà non c'era, probabilmente era uscito a leggere i suoi libri preferiti, mi feci una doccia calda.Volevo rilassarmi e per tranquillizzarmi, ero elettrizzata all'idea dell'appuntamento.
Gaara arrivò alle 8 in punto.
-Ciao!-
-Ciao!-
-Ti trovo benissimo- disse, mi ero messa un vestitino celeste lungo fino al ginocchio e un copri spalle blu che si intonava con i miei occhi.
-Anche tu stai bene!-
-Dai andiamo!-
Mi portò in un piccolo ristorante alle porte di Konoha, era molto carino e appartato.Anche se eravamo usciti insieme altre volte,c'era un po' di imbarazzo nell'aria. uno di noi due doveva farsi coraggio e rompere il ghiaccio, toccò a lui.
-Allora che hai fatto oggi, dopo che me ne sono andato?-
-Mi sono chiarita con papà...-
-Non volevo farvi litigare mi dispiace-
-Non abbiamo litigato ci siamo chiariti, e tu non hai fatto niente di male, al contrario... Tu invece che hai fatto di bello?-
-Riunioni, riunioni e... ancora riunioni-
-Stancante?-
-Non molto, sono passate velocemente. A proposito parliamo di cose importanti Anazaua ti ha più attaccato?-
-No però ho parlato con Hitashima-
-Hitashima?-
-Lo spirito che mi ha fatto cadere nella buca. Prima lui e Anazaua erano, se si possono definire così "colleghi"-
-Ti puoi veramente fidare di lui?-
-Si-
-Ne sei certa?-
-Si, lo sentirei se non fosse un'anima buona. Tranquillo-
 Per il resto della serata parlammo della nostra infanzia, del villaggio e di qualsiasi altra cosa ci venisse in mente.
Era bello stare con lui, la sua vicinanza riusciva a cambiare tutto, peccato che sarebbe rimasto a Konoha per altri tre giorni.
Chissà se lui ricambiava i miei sentimenti? Probabilment no, non sembrava il tipo che si annamorava in fretta, mi illudevo...

Dopo aver finito di cenare, decidemmo di fare un giro per Konoha, era curioso, voleva sapere i miei poteri.Quando glieli mostrai  era sorpreso e entusiasta allo stesso tempo, anche se non sorrise,lo capivo dai suoi occhi.
Parlammo un bel po', la vita dell'altro era diventata un libro aperto. Gaara ne aveva subite veramente tante, fino ai suoi 15 anni era stato il portatore del demone tasso, il che l'aveva isolato dal villaggio e dalla sua famiglia, i suoi fratelli lo temevano( Kankuro e Temari) e lo zio,l'unico che sembrava accettarlo tentò di ucciderlo come molti altri ninja.
Per 12 anni la sua anima non aveva mai trovato pace fino a quando non incontrò Naruto, quell'incontro lo fece cambiare del tutto. Anche Naruto era il portatore di un demone, la volpe, però a differenza di Gaara era un tipo sempre allergo,anche se come il kazekage anche lui era stato rifiutato da tutti.
Una storia commuovente, mi fece riflettere su come la gente isoli il diverso, chissa quanto dolore avranno provato Gaara e Naruto? non osavo immaginarlo. Io non avevo mai avuto problemi come loro, nel senso che quando iniziai a manifestare i miei poteri i miei genitori li accettarono, non mi fecero mai sentire un mostro, sentivo la differenza con gli  altri bambini solo quando vedevo  il fantasma di un morto o quando mi rapivano.
Era bello sentire Gaara parlare con me del suo passato, mi sebrava ci avvicinasse ancora di più, almeno come amici, lui a modo suo riusciva a capire quanto per me fosse importante aiutare gli spiriti.
Verso le 11.30 mi riportò a casa, purtroppo la bella serata era finita.
-Allora, ci salutiamo qui-disse
-Già. sono stata bene, grazie-
-Anche io -
Stavo per aprire la porta quando mi blocco con un braccio.
-So che non è un comportamento da kazekage, ma ci tenevo...-
Chiuse gli occhi,avvicinò il suo viso al mio e mi baciò,ero così sorpresa che non risposi subito, poi però chiusi gli occhi e ricambiai.
Quel bacio era così dolce, bellissimo, rischiai quasi un infarto, il cuore batteva forte, credevo che tra massimo 2 secondi sarebbe esploso per l'emozione. In quei pochi istanti il mondo si fermò e io ebbi il tempo di fissare nel mio cuore il momento.Quando il contatto finì ricominciai a respirare.
-Scusami, n-non so cosa mi sia preso è-è solo che sei cosi bella, c-credo di essermi innamorao di te... lo so che non ricambi, ma dovevo provarci-
Era innamorato di me...
-I-io...- non mi ero ancora del tutto ripresa
-Scusami-fece per andarsene
-Non aspetta, non andartene, non mi ha dato neanche il tempo di dirti qualcosa-Mi feci forza e continuai-E'stato bellissimo... il bacio è stato bellissimo, n-non scusarti, non ne hai motivo a-anche i- io - ora veniva la parte difficile- m-mi sono innamorata di te-
Sorrise, vidi felicità nei suoi occhi- Sei bellissima stasera- sussurò al mio orecchio e mi diede un bacio sul collo. C'era attrazione nell'aria,si percepiva.
-Sarà meglio che io vada, non è molto consono per un kazekage farsi vedere in questi atteggiamenti-
-Ti sbagli,è consono, significa che hai un cuore e dei sentimenti- mentre parlavo li misi una mano sopra il cuore.
Sorrise.
-Vorrei non andarmene, ma devo....-sospirò- Possiama incontrarci domani?-mi chiese
-Certo.-
-Di sera come oggi per te va bene? purtroppo di mattina sono molto impegnato-
-Certo-
-allora vado-si allontanava e mi guradava fisso negli occhi
-Ok- dalle mie risposte sembravo stupida, ma avevo rimosso tutte le altre parole in quegli istanti per dar spazio nella mia mente solo a Gaara.
Svogliatamente entrai in casa.Sentii subito la voce di papà
-Ciao. com'è andata?-
-B-bene- chissà se aveva visto qualcosa? speravo di no, sarebbe stato imbarazzante.
-Dalla tua faccia si direbbe che è andata stupendamente, non bene-
-Si infatti-
-Senti una cosa oggi quando sei uscita hai dimenticato la finestra della tua camera aperta, cerca di fare attenzione, perchè tutti i fogli che avevi sulla scrivania erano sparsi per terra, ok?-
-Io avevo chiuso la finestra...- era entrato qualcuno? Anazaua, mio dio.Chissà quale espressione dovevo aver avuto.-Tutto bene, non era una vera e propria brontolata, sta tranquilla-mi disse subito dopo Kakashi.
-S-si o-ok-
Andai di corsa in camera mia, sul letto trovai la collanna di Gaara, che mi era stata rubata. Era un chiaro segno,
Lui era stato qui...





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Capitolo 18
*** Scegliere ***


18 CAPITOLO -Ashley che succede?- era la voce di papà, era entrato nella stanza, si trovava dietro di me, tentai di girarmi, ma ero paralizzata dalla paura, la mia mente mi diceva di poter star tranquilla, dato che avevo i poteri, ma  me lo sentivo stavolta non me la sarei cavata facilmente come le altre volte...tremavo
-Ashley calmati- Kakashi mi fece sedere sul letto e mi abbracciò.
-Andiamo raccontami che è successo, ti posso aiutare- provai a dire qualcosa, non ci riuscivo era inutile. Mi ci vollero cinque minuti di tentavi per poter parlare.
-T-ti ricordi il mio u-ultimo rapimento?
-Si... non mi dire che...- avevo capito tutto, mi guardava negli occhi, cercava di star tranquillo, ma vedevo la sua preocuppazione.
-Perché non me ne hai parlato prima?- mi chiese
-Non lo so nemmeno io-
-Sai chi è?-
-Si chiama Anazaua, è un ninja del suono, pensavo fosse morto ma non era così-
-Dovevo controllare meglio...-
-Non è colpa tua-
Gli raccontai tutta la storia, anche se non mi disse nulla si arrabbiò un po' quando gli confessai che l'unico a sapere di Anazaua fosse Gaara.
Quella notte nessuno dei due riuscì a dormire, avevo paura di chiudere gli occhi, cosa mi sarei ritrovata davanti una volta riaperti? Papà era un ottimo ninja, ma anche Anazaua non era da meno.
Presi in mano la collana, aveva una bellissima pietra bianca, era particolare, probabilmente unico al mondo, chissà chi l'aveva regalato a Gaara? magari quando l'avrei rivisto avrei potuto chiederglielo, mi avrebbe distratto per cinque minuti dalla brutta situazione in cui ero finita...
Kakashi uscì di prima mattina, non mi disse dove andava, probabilemente dall' Hokage,verso le 10 sentii bussare alla porta. Era Gaara, visibilmente preocuppato.
-Come stai?- mi chiese.
-Bene. Che ci fai qui? niente riunioni oggi?-
-Ho saputo quello che è successo ieri e le ho rimandato-Mi abbracciò e mi diede un bacio veloce sulla fronte.
-Sta tranquilla ok?-
-Si, sono abbastanza tranquilla, insomma i pazzoidi non mi spaventano più...- finsi un sorriso.
-Certo- disse poco convinto- Allora cosa vuoi fare oggi?- mi chiese
-In che senso?-
-Ti ho detto che ho rimandato le riunioni, no? quindi abbiamo tutta la giornata libera. Allora che ti va di fare? stare in casa, uscire...-
-Che ne dici se ora per ora ce ne stiamo a casa, magari poi usciamo?-
-Ogni suo desiderio è un ordine-
-Ti faccio vedere una cosa, aspettami qui un minuto- andai in camera mia e presi la collana.
-Beh la visita di Anazaua di ieri ha avuto qualche lato positivo- gli disse porgendoli la collana
-N-non ci credo il vecchio ciondolo...-
-E' molto bello, a chi era appartenuto?-
-A mia madre, me la diede mio zio, era l'unica cosa che avevo di lei-
-E allora tienila tu...-
-No te l'ho regalata, tienila. Posso?- voleva mettermela al collo
-Ehm si, ne sei sicuro?-
-Si, ti sta benissimo-
-Grazie-
-Non devi avere paura di lui, non ti sfiorerà nemmeno con un dito- mi sussurò all'orecchio.
In effetti se me fossi trovata di fronte non mi avrebbe sfiorato con un dito, avrebbe fatto di peggio...

-Non ho molta paura, cioè mi sono calmata, sono riuscita a riavere il controllo di me stessa-
-Ok-
Dopo aver trascorso cira 2 ore in casa, decidemmo di uscire per Konoha. Ero imbarazzata, i ninja che passavano ci fissavano  tutti, abbassavo gli occhi, cosa c'era da guardare? non ne potevo di più, sicchè quando Gaara propose di andare al chiosco, rifiutai e optai per quel parchetto fuori Konoha, meglio ricadere un'altra volta nella buca, che sopportare ancora la gente. Gaara non approvò del tutto la mia scelta, aveva paura per la mia incolumità, ma a me non interessava.
Ci sedemmo su una panchina, appoggiai la testa sulla sua spalla, parlavamo del più e del meno, quando comparì Hatashima.
-Hatashima, che succede?-
-Morirà- disse osservando Gaara. tutto intormo si era bloccato come se il tempo si fosse fermato.
-Morirà? Chi Gaara? Perchè?-
-Morirà non devi coinvolgerlo oltre in questa storia o il Kazekage di Suna morirà...-
Improvvisamente non mi ritrovai più nel parchino, ma nel deserto, a qualche metro distanza da me c'era un corpo senza vita, mi avvicinai: era Gaara...
Era il futuro? Sarebbe stato il destino di Gaara se fosse rimasto con me?Era la verità?
Ritornai nel presente, il kazekage mi guardava perplesso.
-Che succede, con chi stavi parlando?- ero un po' distante da lui.
-Gaara stai bene?-
-S-si, ma con chi stavi parlando? lo spirito, Hatashima?-
-S-si-

Avrei dovuto mettere  l'egoismo da parte e lasciare Gaara...?!


-Io devo andare mi dispiace-
-Ma cosa?- non gli diedi neanche il tempo di finire la domanda che orbitai a casa.

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Capitolo 19
*** uno contro tutti ***


19 capitolo Erano passate due settimane, avevo mollato Gaara con un mi dispiace ma tu sei il kazekage e non può funzionare, ero stata brava a mentire,peccato che dentro soffrissi come non mai, ma cosa importava del mio dolore se c'era in gioco la vita da Gaara? almeno lui avrebbe continuato a vivere.
Anazaua non si era più avvicinato, il che mi rincuorava,almeno in parte, non ero mai uscita ,Hinata appena poteva veniva a trovarmi, anche se era molto occupata con gli allenamenti e Naruto.
Buffo due settimane fa non aveva il coraggio parlare col biondino e ora invece erano ormai una coppia. Era felicissima, non l'avevo mai vista così contenta e spensierata, mi faceva piacere per lei, se lo meritava.
Almeno una di noi due stava bene.
Papà era diventato un po' paranoico, non usciva più come prima, ma stava sempre con me, parlavamo molto,il che era molto positivo, ci eravamo avvicinati molto. Avevamo deciso di non dire nulla a mamma sulla storia di Anazaua, l'avremmo spaventata e basta, dato che non si era più fatto vivo.
Da quel che avevo sentito il suo nuovo lavoro le piaceva ogni giorno di più, se le avessi raccontato che qualcuno voleva uccidermi sarebbe sicuramente ritornata a Konoha e non volevo. Per di più se i miei genitori si fossero incontrati nuovamente avrebbero solo sofferto, non potevo permetterlo.
Si erano innamorati a soli sedici anni, lei Risa Hanawe e lui Kakashi Hatake. Si erano incontrati per la prima volta durante una missione, era stato un colpo di fulmine, gli incontri si incontrano per un attimo e poi non puoi fare a meno dell'altro,perché l'altro diventa l'ossigeno.Si erano sposati e avevano avuto me.
Poi erano stati costretti a lasciarsi, com'era successo a me e Gaara, era forse il destino degli Hatake? probabilmente si...
Andai in camera mia e misi un po' di musica, mi avrebbe tirata un po' su di morale o almeno mi avrebbe fatto distrarre.
Mi affacciai alla finestra che dava sulla strada, le persone camminavano normalmente, d'altronde solo io avevo sentito un cambiamento.
Sentii suonare alla porta, chi era? andai a vedere.
-Chi è?-
-Temari, per favore potresti aprirmi- temari? non era partita con Gaara? e poi che ci faceva qui?
-Allora- disse spazientita
-Si-
-Ciao, tu sei Ashley? posso parlarti ?-
-Si, entra pure- a Gaara era successo qualcosa? però lei non era triste
-Allora i starai chiedendo che ci faccio qui? beh ecco 2 settimane fa mio fratello minore, Gaara era il ragazzo più felice del mondo e sempre due settimane fa è diventato lugubre, chiuso come quando era piccolo, meno vendicativo ,certo ma ma sempre e comunque lugubre. Che gli hai fatto?-
-Certo che tu sei una diretta eh?- iniziava a spaventarmi più lei di Anazaua.
-Già, allora mi vuoi rispondere?!-
-V-vedi tuo fratello è il kazekage ed è partito  per Suna, e-e io non voglio soffrire per lui, la lontanza insomma non ha mai aiutato-
-Ho visto persone mentire meglio... voglio la verità, non ho intenzione di continuare a vedere mio fratello in quello stato-
-Beh mi dispiace ma non è colpa mia-
-Certo che è colpa tua-
-Mi dispiace ma vedi non voglio perdere più tempo con Gaara, quel ragazzo non mi interessava molto, tuo fratello starà meglio vedrai e ora se te ne vuoi andare per favore-
 mi sentivo un verme ma non potevo dirle la verità, sicuramente Gaara sarebbe venuto a saperlo e avrebbe rischiato la vita, non potevo permetterlo.
-Beh vedo che hai io tuoi buoni motivi per non dirmi la verità comunque sappi che stai facendo un grosso errore, sai ho notato che quando pronunci il suo nome diventi improvvisamente triste... è un vero peccato...va beh ma almeno la tua bugia lo aiuterà a dimenticarsi di te il prima possibile, soffrirà un po' ma continuerà la sua vita, magari con qualcuna anche meglio di te... credo che il consiglio voglia farlo sposare con una ragazza, ma ate questo non deve più interessare. Ciao-
-Si sposerà è-è troppo giovane?- in quel momento avrei voluto dirle tanto la verità , m i trattenni solo al pensiero che Gaara sarebbe stato bene
-Si penso proprio di si,comunque ciao-
-T-temari  oltre a te a Konoha c'è anche lui?-
-No sono da sola, io rimango qui -
Se ne andò via.
Se prima stavo male ora stavo peggio, tremavo, l'avrei perso del tutto, la parte di me che era convinta di poterlo riconquistare una volta finita questa brutta storia era morta. La notizia era stata un colpo al cuore, mi sembrava di aver perso le forse, intorno a me tutto iniziò a divenire buio. buoi completo.
Ero svenuta...

Quando aprii gli occhi mi ritrovai in camera mia, seduto su una sedia c'era papà che mi guardava ansioso, qualche metro di lontanza da lui c'era Hatashima, invisibile per lui.
-Ashley che è successo, tutto bene?-
-Si, sono solo svenuta non ti preocuppare- non avevo voglia di darli delle spiegazione, volevo parlare con Hatashima, perché era apparso?
-Senti papà sta tranquillo non è successo niente, ti spiego tutto più tardi, non è che potresti lasciarmi sola? ho bisogno dei miei cinque minuti?-
-O-ok- mi guardava spaventato, era facile capire cosa stava pensando. cos'ha mia figlia?non disse niente e se ne andò.
-Ti volevo raccontare una cosa- disse Hatshima
-Cosa?-
-Sono morto da più di sette anni, lo sai no?- annuii con la testa
-E vedi in questo tempo ho imparato diciamo a manipolare la gente, sussurrando ai vivi, e vedi sono stato io a dare l'idea del matrimonio, non prendertela, ma Gaara va protetto e poi t-tu non puoi stare con lui,lo sai no? E lo so che te ne sei innamorata e che ora stai soffrendo ma credimi questa è stata la scelta migliore-
-Stai scherzando?-
-No...-
-No? Vattene, non ho bisogno della tua protezione. Anzi sai che ti dico, in questi due settimane ho sofferto così tanto che a questo punto non mi interessa più neanche di Anazaua. Anzi sai cosa ti dico!? non voglio più farmi condizionare la vita da quello psicopatico, da te o da qualsiasi altra persona. Vattene , vattene, lasciami stare, vattene... allora cosa aspetti a sparire? ti ho detto di andartene- stavo urlando- vattene! Non m i avvicinerò a Gaara, non sono stupida, ma non ti voglio più vedere, VATTENE!- stavo piangendo, ero nel pieno di una crisi nevrotica. Tutte le sensazioni brutte che avevo provato negli ultimi 10 anni stavano riaffiorando,non mi era mai successo prima.
-Ashley che  sta succedendo? ti ho sentita urlare- disse Kakashi entrando in camera spaventato
-Non ho niente ok, niente di niente- gli urlai
-Ashley calmati-
-Come faccio a calmarmi? me lo spieghi? non voglio calmarmi papà, sono  stufa, stufa di dover giocare a acchiappino con i nukenin, stufa di dovermi far condizionare la vita dai miei poteri, è da quando ho 3 anni che va avanti questa storia, non ne posso più. Mi spieghi dopo i primi due appartamenti non hai deciso di andartene? perché hai lasciato sola mamma? perché non sei venuto anche tu con noi? e ora mi spieghi perché la mia vita gira sempre intorno al tuo schifosissimo mondo di ninja, del quale non me ne può fregare niente. E tu - mi rivolsi a Hatashima che non se n'era ancora andato- fammi un piacere va all'inferno!-



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Spero che questo capitolo vi piaccia, Ashley è "leggermente" arrabbiata con il mondo". scusate il ritardo.
Ringrazio tutti quelli che seguono questa fan fiction, tutti quelli che la recensiscono, tutti quelli che l'hanno aggiunta tra i seguiti o i preferiti. Grazie

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Capitolo 20
*** Morta dentro ***


20 capitolo Uscii di casa, ero riuscita a  ferire a papà, mi dispiaceva molto, di Hatashima sinceramente non importava gran che, mi sentivo un verme solo per Kakashi, ero arrabbiato con lo spirito e me l'ero presa anche lui, solo che quando era entrato in camera non ero riuscita a trattenermi, tutto quello che li avrei voluto dire a dieci anni e che pensavo ormai facesse parte del passato era riaffiorato improvvisamente e non avevo avuto il tempo neanche di pensare a quel che stavo dicendo.
Ero stata una deficiente. Chissà come doveva stare? Deficiente,deficiente,deficiente...lui si stava preocuppando per me e io l'avevo  aggredito verbalmente.
Senza pensarci mi ritrovai in un parchino vicino all'accademia ninja, da piccola mi ci portavano spesso i miei genitori, ci venivamo di pomeriggio, mi piaceva  perché stavamo tutti e tre insieme, a 4 anni questo era il mio piccolo paradiso, lo chiamavo così.
Mi sedetti su un'altalena, più ripensavo a Hitashima più mi arrabbiavo, come si era permesso? insomma... perché far sposare addirittura Gaara? non bastava separarci? Era colpa mia, avrei dovuto dirgli di lasciarmi stare già quella notte quando mi aveva fatto cadere nella buca.
Ero così presa dai miei  pensieri che non mi ero accorta neanche di essere sola, se Anazaua fosse comparso mi avrebbe uccisa in meno di due minuti, ma la cosa ancora più preocuppante era che non mi interessava, non perché non avessi più voglia di vivere, ma per un altro motivo che io stessa non riuscivo a capire.
La mia vita era un disastro...







Agosto







Settembre





ottobre





Novembre









Dicembre



















Gaara si sarebbe sposato tra circa due settimane, a quanto pare a  Suna c'era la tradizione di non far sposare il kazekage nel villaggio d'origine, ma in un altro a scelta. Naturalmente data l'alleanza konoha- suna, il matrimonio sarebbe stato al villaggio della foglia.
Non si parlava d'altro, erano invitate le famiglie più importanti, naturalmente anche Kakashi Hatake e sua figlia Ashley.
Quel biglietto di nozze non aveva peggiorato più di tanto la mia situazione, non provavo   niente, anche il dolore che prima sembrava insostenibile, non lo sentivo. Il che era un bene e un male allo stesso tempo, in pratica ero vuota.
Ero ridotta male e lo sapevo,   ma sapevo anche che le mie forze erano terminate.
-Ashley vieni un attimo- era Kakashi, la voce proveniva dalla cucina, in quei cinque mesi ero riuscita a chiarirmi, il giorno della litigate ero tornata casa e glia avevo chiesto scusa, l'argomento non era stato più aperto.
-Arrivo- andai da lui- Cosa c'è?-
-Oggi ho visto Hinata, mi ha chiesto se avevi voglia di uscire con lei... le ho detto di si-
-Le hai detto di si?-
-Già vedrai ti divertirai-
-Certo, mi fido-
-Ashley-
-Si ?-
-Ritornerai da tua madre...-
-Avete già deciso-
-Si-
-Ok-
-Ok è uguale a sei  d' accordo?-
-Ok è uguale a non mi interessa la vostra decisione, non mi muoverò da qui, mi dispiace- l'unica cosa che forse mi era rimasta era la decisione, ma anche quella si manifestava poche volte.
-Ashley vieni un attimo con me- mi trascinò davanti a uno specchio-Guardati... sei dimagrita molto, sei a un passo dall'anoressia, i tuoi occhi poi, guardali, sono spenti-
-Papà non ragionare con in il cuore, ma con la testa, quanto mi farebbe bene cambiare nuovamente città? forse 6 mesi fà mi sarei abituata, ma ora?-
Il cambiamento non mi avrebbe fatto soffrire, ma farglielo credere sarebbe stato l'unico modo per evitare il trasferimento, non avevo voglia di  sentire le domande di mia madre.
-Esco- dissi infine.
Quando volevo starmene ancora più sola,andavo al parchino dell'accademia, era diventato una specie di rifugio.
Non c'era nessuno, sembrava di essere in un deserto, mi sedetti sull'altalena come al solito, iniziai un po' a dondolare e chiusi gli occhi.
-Ciao- Era la voce di Gaara. Da quanto tempo non sognavo? com'era bello.
-Ashley? mi ascolti- aprii gli occhi
-G-gaara? -no nera un sogno il kazekage era lì davanti a me, bello come non mai.
-Come  stai?- mi chiese
-Me la cavo. tu?-
-Molto bene- accennò un sorriso, almeno uno di noi due stava bene.
- Che ci fai qui?- gli domandai.
-Mi sposo- si sposa... che domanda stupida.
-Ti sposi... gia scordavo, congratulazioni-
-Lei è fantastica, me ne sono innamorato subito- trattenni le lacrime a stento
-Te lo meriti-
-Ti stavo cercando-
-Come mai?-
-Volevo parlarti, quando mi hai lasciato ho sofferto tanto, poi mi sono arrabbiato , ho risoferto e poi sono quasi riuscito a farmene una ragione-
-quindi?-
-Quindi niente poi ho conosciuto lei, si chiama Riana, è bellissima, era riuscita a conquistarmi e me ne sono innamorato-
se ne era innamorato: un gran vaffanculo al mondo.
-Perché me lo stai raccontando? -
-Volevo che tu sapessi la vera storia da me, insomma per gli altri del villaggio andava bene la versione ufficiale, ma per te no, ti meritavi la verità-
-Beh allora grazie, ti auguro tutta la felicità di questo mondo- a quanto pare il peggio non aveva fine.
-Tu che hai fatto in questi cinque mesi?-
ad agosto ti ho amato e ho sofferto, a settembre ti ho amato e o sofferto, a ottobre ti ho amato e sono caduta in depressione, a  novembre ti ho amato ed ero ancora più depressa del mese prima e a dicembre mi era rimasto solo l'amore che provavo per te perché ormai avevo perso tutto di me stessa, mi era rimasto solo quel sentimento. Mi sarebbe piaciuto rispondergli così, ma io valevo quanto la sua vita? no, non valevo tanto e poi lui si stava per sposare.
-Il solito, giocato al psicopatico e la vittima, è stato molto divertente-
-Ti ha più attaccato?-
-No, non lo farà più-
-Come mai ne sei così certa?- mi ha rovinato la vita no? la sofferenza è peggio della morte: no n trovi mai pace.
-Sensazione-
-capisco- disse sedendosi nell'altalena vicina alla mia.
-Hai finito?- chiesi
-No-
-di che vuoi parlarmi allora?-
-Volevo... ecco io volevo- sorrise e poi aggiunse- volevo dirti che a  Riana farebbe piacerti averti tra le 2 accompagnatrici della sposa, sai è una tradizione di Suna. Allora accetti?In fondo la nostra è una storia passata- alzò il sopracciglio
-Certo, con piacere- sarebbe stato divertente vedere le sposa senza una delle due accompagnatrici. non ci sarei andata all'ultimo, la gente non avrebbe parlato d'altro per giorni.
-Ottimo sono felice- nel preciso istante in cui se ne andò iniziò a piovere, meglio così avrei potuto piangere indisturbata...

















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Capitolo 21
*** neve ***


21 capitolo -Mi dispiace, non volevo ferirti, ma era per il tuo bene- dissi
-Lo so, non importa-
Il mio viso e quello di Gaara si avvicinarono lentamente, ci baciammo, com'era bello sentire le sue labbra nuovamente sulle mie, non avevo più freddo, non mi sentivo più sola, tutte le brutte sensazioni di quei mesi scomparvero...
Era da tanto che non mi sentivo così bene, libera di poter amare, libera da tutto e da tutti...
Eravamo entrambi bagnati dalla pioggia, ma non ci importava, potevamo di nuovo stare insieme.
Il bacio finì e Gaara svenne: era stato colpito, era morto, il tutto era successo così velocemente che non avevo avuto neanche il tempo di rendermene conto. Tutto intorno a me iniziò a divenire buio...
Aprii gli occhi- Era solo un sogno...- dissi ad alta voce
-Tutto bene?- mi chiese una voce maschile, solo un'attimo dopo mi accorsi che non ero al parco e neanche in camera mia. Alzai la testa, davanti a me c'era un ragazzo alto , bruno occhi azzurro, non lo conoscevo.
-Chi sei?-
-Calmati, sei svenuta e ti ho portata qui, nella mia casa.-
-Grazie- dissi con un filo di voce.Forse come l'altra volta era stato incaricato anche lui di occuparsi di me da Gaara.
-Conosci Gaara?- chiesi
-Gaara? Sabaku Gaara? beh come faccio a non conoscerlo è il kazekage, perchè?-
-E' stato lui a portarmi qui?-
-Cosa? no no, conosco il kazekage solo di fama,mi dispiace-
-E allora chi sei?- andai sulla difensiva, chi era?
-Mi chiamo Akira, stavo passando dal parco e ti ho vista svenuta, ti ho portata qui a casa mia  non ti volevo fare del male , scusa non volevo  spaventarti, volevo solo essere umano. Non eri ridotta molto bene quando ti ho vista, piangevi. Successo qualcosa di brutto?-
-No e comunque non sono affari tuoi.-
-Oh beh scusa- disse sarcastico
-Devo andare, ciao e... grazie ancora-
Tentai di alzarmi dal letto, in cui ero sdraiata, ma mi bloccò.
-Non puoi, mi dispiace- forse questo Akira conosceva Anazaua  e mi voleva fare del male, ma perchè salvarmi allora?
-Certo che posso mollami o ti scaravento all'aria!-
-Ehi calma calma! non volevo farti arrabbiare, che carattere difficile, piccola. Non puoi andartene sta nevicando da circa 6 ore, e  anche se non so dove abiti, qui siamo fuori Konoha, ti faresti solo male. Sarebbe un peccato se il tuo bel visino si rovinasse, come ti chiami?-
- Ashley e me ne voglio andare a casa...-
-"Allora Ashley e me ne voglio andare a casa" sai che sei veramente testarda devi s tare qui, non puoi muoverti-disse prendendomi in giro
-Credimi non mi succederà nulla, ho una maniera tutta mia... ecco di andare a casa- mi alzai dal letto e mi diressi verso la porta.
-Ho capito,  ma aspetta almeno una mezz'oretta, aspetta che smetti di nevicare-
-No mi dispiace- mi diressi verso, la porta: quello doveva essere un monolocale, quindi sarei uscita.  Akira mi bloccò.
-Senti ragazzina, te lo detto con le buone e non hai capito, quindi userò le cattive: non puoi uscire nevica  molto, non voglio avere una vita sulla coscienza, quindi ora stammi bene a sentire, calmati un attimo e fidati di me - mi urlò
-Senti ragazzino non mi succederà niente, quindi lasciami andare-
-No è pericoloso-
-Si-
-No-
-S...- non mi lascio neanche, mi sollevò e mi fece sedere .
-STA SEDUTA QUI!-
Non ebbi altra scelta.
-Cavolo mai incontrata una più testarda di te, e credimi io ne ho incontrate tante...- disse malizioso
-Non sono testarda-
-Certo che lo sei -
-Non ti conosco nemmeno, scusa che pretendi?-
-Un po' più di gentilezza-
-Scusa-
-Fa niente non ti preocuppare-
-Vivi da solo?-
-Si-
-Quanti anni hai?-
-18-
-Da quanto vivi qui?
-Da parecchio.... è un terzo grado?- mi chiese con un sorrisino divertito sulla faccia.
-No è per fare un po' di conversazione-
-Strano modo il tuo di fare conversazione...comunque  tu Ashley che ci facevi a quel parchetto tutta sola?-
-Ammiravo il paesaggio-
-Ahahaah scusa scadente, direi- rise
-Lo so non mi veniva altro in mente- dissi imbarazzata, non mi andava di raccontarli la mia vita.
-Come mai sei così triste?-
-Scusa?- come aveva fatto a capirlo
-Hai capito bene... centra per caso il kazekage Gaara?ho sentito che si sposerà-
scoperta.
-No e comunque non mi va di parlarne, scusa- tentai di non rispondere in modo acido, ma fu quasi impossibile.
-Come vuoi, comunque è un idiota  sta perdendo una bellissima ragazza-
-Grazie per la frase di consolazione-
-Prego, hai fame?-
-No non mi va grazie- mi si era chiuso lo stomaco,Gaara mi aveva portato ancora più giù.
-Dopo che mio padre ci abbandonò, mia madre diceva sempre che non era importante perchè anche se nella sua vita non ci sarebbe più stato un uomo a consolarla avrebbe avuto sempre un buon piatto di banto e me, beh tu non hai un figlio o almeno non credo però puoi sempre avere un banto, no? allora mangi qualcosa?-
-Tua madre era un tipo molto positivo, eh?-
-Già lei sapeva sempre consolarmi, però non era papà...- vidi molta tristezza nei suoi occhi- allora mangi qualcosa?-
-ok- dissi a bassa voce. chissà nella sua infanzia quanto gli era mancato il padre...
Smise di nevicare circa due ore dopo, era notte fonda, Akira mi accompagno a casa.
Era un ragazzo simpatico, un tipo positivo,anche troppo, forse, con un probabile passato difficile, mi sarebbe piaciuto avere la sua forza per combattere... sarebbe stata una gran fortuna...
Quando rientrai , mi accolse un Kakashi decisamente ansioso e preocuppato, avevo controllato tutta Konoha, nonostante la neve. Quando mi vide era combattuto. non sapeva se abbracciarmi o darmi due bei schiaffi,alla fine optò per la prima.
Era passata Temari e gli aveva detto che il giorno avrei dovuto presentarmi alla sposa di Gaara come accompagnatrici,papà si era sorpreso  e anche un po' arrabbiato :quello era un colpo basso.
Andai in camera mia,  erano circa le 10.30 di sera, mi sdraiai sul letto e mi addormentai subito, mi sentivo molto debole stranamente. Era come se  qualcuno mi stesse cantando una  dolce ninna nanna.



Il giorno dopo mi svegliai alle 9.30, sarei dovuto essere alle prove per il matrimonio alle 9.45, avevo solo un quarto d'ora e neanche un motivo per alzarmi dal letto e uscire, alla fine mi convinsi che forse vedere Gaara felice mi avrebbe aiutato a soffrire meno, speravo...
Arrivai con 5 minuti di ritardo, quando entrai nell'edificio in cui si sarebbe svolta tra qualche settimana la cerimonia, venni fulminata con lo sguardo contemporaneamente da circa 5 persone: Knakuro, quelli che dovevano essere i genitori della sposa e due sue amiche. Lo sguardo di Gaara invece era indecifrabile: non sapevo se era felice o arrabbiato. L'unica che sicura non volesse farmi fuori era Temari, si avvicinò a me sorridendo.
-Ashley! ciao finalmente stavo iniziando a preoccuparmi-
-Scusa il ritardo, non è suonata la sveglia e papà non mi ha svegliata-
-Non ti preocuppare- mi sussurrò all'orecchio.
-Cavolo certo che voi a Suna siete proprio bravi, riuscite a fulminare una persona con lo sguardo nello stesso tempo, i miei complimenti- le dissi piano. Rise.
Una ragazza  alta bruna occhi verdi si avvicino a noi due.
-Tu devi essere Ashley- mi disse
-E tu devi essere Riana-
-Esatto, mi fa piacere conoscerti, Gaara mi ha un po' parlato di te-
 Si avvicinò anche Gaara.
-Ciao- mi guardò negli occhi, mi immobilizzai, era così bello ,il suo sguardo mi immobilizzò, lo fissai per circa 1 minuto senza riuscire a dire una parola.
-C-ciao-
-Ashley ti devo far provare il tuo vestito per la cerimonia, vieni- era intervenuta Temari, probabilmente Riana mi stava uccidendo mentalmente, ma era più forte di me.
-S-si, andiamo-
Cosa mi era preso, non era la prima volta che rivedevo Gaara  da quando era partito, perchè il mondo si era fermato?
Il mio vestito era corto e azzurro, la misura era perfetta, almeno da questo punto non avrei dato fastidio a nessuno.
Le prove durarono circa due ore, Gaara stette con noi solo per una mezz'oretta, poi se ne andò.
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 QUESTO è IL VESTITO DI ASHLEY











































 

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Capitolo 22
*** brucia tutto ***


22 capitolo Dopo aver finito le prove nell'edificio della cerimonia, andammo a vedere il vestito da sposa da Riana, era bellissimo, lei con quel vestito era bellissima, capivo perchè Gaara si era innamorato di lei,anche caratterialmente sembrava un tipo molto carino, tutt'altra che con me non fosse proprio gentile, chi lo sarebbe stato con la ex del tuo fidanzato?
Temari stava sempre con me non mi abbandonava un attimo, aveva capito che io amavo ancora suo fratello.
-Allora come va con S-shikamaru, giusto?- la colsi di sprovvista, non se l'aspettava la mia domanda, arrossì leggermente.
-Come fai a saperlo, te l'ha detto Gaara?-
-Beh ti ho vista qualche volta assieme a lui e beh da come vi guardavate, si capiva che c'era qualcosa in più-
-Va tutto bene, lui è un po' sfaticato, ma questo non è mai stata una sorpresa, insomma lui sopporta me e io sopporto lui...e beh poi io lo amo- disse a bassa voce, non era una di quei tipi che amava dire al mondo i suoi sentimenti.
Calò il silenzio per circa una decina di minuti poi Temari mi disse una cosa che mi colpì.
-Io e Kankuro abbiamo scommesso...-
-Scommesso?-
-Già-
-E su che cosa?-
-Beh ecco lui è convinto che Gaara si sposerà con Riana, io invece no, dico che lui tre minuti prima di dire si, la abbandonerà e sceglierà te, lo sento, sento che succederà qualcosa che manderà il matrimonio all'aria e che poi farà fare a Gaara la scelta giusta. Insomma Riana è una specie di arpia, non mi piace, secondo me è solo un'opportunista, ha accettato di sposare mio fratello solo per la sua posizione, non lo ama. Ma vedi sai qual è la cosa che mi fa ancora più rabbia di questo? Che  anche Gaara ha intuito il desiderio di Riana, ma nonostante ciò non gli interessa e non riesco a capire il perchè...-
-Gaara non la ama? è-è impossibile a me ha detto che l'amava follemente...-
-E tu gli credi - quella di temari non era una domanda ma un pensiero ad alta voce che non riuscì a finire dato che Riana la interruppe.
-Beh possiamo ritornare a casa, per oggi è tutto finito. Grazie a tutti.-
L'inferno per oggi era finito...

Non avevo voglia di ritornare a casa, nonostante facesse molto freddo, decisi di fare un giro per Konoha.
Volevo starmene un po' da sola, non ne potevo più di avere tanta gente attorno. Andai al parchino e mi sedetti come al solito sull'altalena, dopo circa 5 minuti sentii una voce chiamarmi.
-Ashley!- mi girai: era Akira
-Ciao, che ci fai qui?-
-Cavolo non pensavo di farti così schifo...-
-Scusa?- che significa quella frase?
-La tua faccia, quando mi hai vista sembravi schifata...-
-Oh ehm scusa, non sono schifata comunque-
-E allora cos'hai?-
-Cosa ho? ecco...-
-Ho capito non sono affari miei-
-Scusa perchè mi fai le domande se poi ti rispondi da solo?-
-Già hai ragione- rise.-Senti ti da fastidio se sto un po' qui con te?-
Grande, pensai.
-C-certo-
- Allora hai parlato con Gaara?-
-EH?-
-Non essere sorpresa, ieri mi hai chiesto se lo conoscevo così ho capito da come hai pronunciato il suo nome e dal tuo sguardo che ne eri innamorata-
Akira stava cominciando a diventare irritante, perchè era così perspicace?
-Beh non è proprio così non ne sono innamorata-
-Certo come no, a me non devi mentire-
-Senti io devo andare, ciao-
gli dissi, non avevo bisogno di un analista che mi dicesse cosa provavo, lo sapevo benissimo da sola, ero depressa non deficiente.
-Dai aspetta non te ne andare, non volevo metterti in imbarazzo, stai ancora 5 minuti poi vai pure... per favore-
-Non ho bisogno di uno psicologo, quindi ciao-
-Che caratterino, non pensavo che al Kazekage piacessero i tipi come te...-
-STA ZITTO!-gli urlai
-Oh oh centro! e ora ho capito anche perchè ti ha mollata..-
-Va all'inferno!- mi avvicinai e tentai di darli uno schiaffo ma mi bloccò il braccio.
-UH ma che carina... aggressiva il mio tipo- tentò di baciarmi ma non ne ebbe il tempo poiché gli diedi un calcio nelle parti bassi.
-AH-
-Mi dispiace ma non sei il mio tipo, non prendertela ma  gli idioti non mi hanno mai attirata, ciao-
 Me ne andai lasciandolo lì dolorante. Che cavolo,non si poteva neanche soffrire in pace, ma poi perchè me l'ero presa tanto con un idiota simile.
Decisi di ritornare a casa, forse, almeno lì non mi sarei trovato una Riana e un Gaara felici oppure un Akira.
Quando aprii la porta d'ingresso non mi ritrovai nel salotto di casa, ma benesi nel posto dove mi avevano portato Anazaua e Hatshima, quando mi aveva rapito: era una visione, ero nel passato. Cosa sarebbe successo?
Sentii degli urli, era la voce di un uomo, avanzai di qualche metro, vidi Anazaua bruciare. Attorno a me comparvero  delle fiamme,mi spaventai, a me non facevano nulla. Urlava ,percepivo il suo dolore, ma non riuscivo a dispiacermi per lui, avevo impressa nella mente l'immagine di del corpo senza vita di  quella bambina che lui prendeva a calci, come se fosse un pallone.
A qualche metro da me riconobbi  il corpo di Hatashima, aveva qualcosa nella mano, qualcosa che però non mi ricordavo, quando era morto non aveva avuto il tempo di prendere nulla. Mi avvicinai e notai un fogliettino di carta lo raccolsi.  C'era scritto qualcosa :
" Nessun figlio accetterà mai la perdita di un padre..."
Sentii un urlo terribile, mi girai e vidi il corpo senza vita di Anazaua:  era morto... Impossibile...
Non ebbi neanche il tempo di realizzarlo che mi ritrovai a casa mia.
Anazaua era morto?! E allora chi tentava di uccidermi e poi cosa significava quel biglietto: Hatashima aveva forse un figlio? se no perchè teneva quel bigliettino.


Ero paralizzata, se Anazaua era morto chi voleva farmi del male e poi perchè, tenevo a stento le lacrime. Controllai che la porta di ingresso fosse chiusa bene e me ne andai in camera mia, trovai sopra il mio letto il biglietto di Hatashima appena lo presi in mano, bruciò.
Avevo paura, tanta paura, tremavo, mi tremavano le gambe: non sapevo di chi potermi fidare,  qualsiasi persona io conoscessi poteva rivelarsi cattiva...pronta a farmi del male.
Cercai di calmarmi  , feci un   grosso respirone,    ma non servì a niente, senza neanche pensarci orbitai da papà, era al campetto di allenamneto dove andava spesso con Naruto.
Stavo piangendo. Quando mi vide si spaventò terribilmente
-Ashley che succede?-
-Non è lui, non è lui!!-
-Chi non è lui? Ashley spiegati-
-Anazaua è morto, non è lui a darmi la caccia... è qualcun altro ...-
Vidi nei suoi occhi, per la prima volta paura, paura per la sua unica figlia. Mi abbracciò
-Vedrai non ti toccherà neanhce con un dito,non glielo permetterò...-
avrei tanto voluto credere a quelle parole...
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Spero che questo capitolo vi piaccia, scusate il ritardo!



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Capitolo 23
*** padre e figlio ***


23 capitolo Da piccola quando avevo paura di qualcosa  cercavo subito mia madre e l'abbracciavo, lei mi accarezzava la testa e spesso mi cantava una canzoncina all'orecchio per calmarmi, la sua voce armoniosa riusciva a farmi dimenticare tutto, era meglio di qualsiasi altra medicina...farei di tutto per poterla risentire, ma non è possibile: mamma sta realizzando il suo sogno lontano da me e anche se ci fosse non sarebbe cambiato nulla.

Erano passati due giorni da quando avevo scoperto che Anazaua era morto, anche se ero brava a nasconderla, la paura mi divorava ogni giorno di più. Papà non poteva stare sempre con me e quando ero sola in casa mi chiudevo in camera mia a chiave, stavo diventando paranoica, ormai non mi fidavo quasi più di nessuno: conoscevo colui che mi voleva morta, ne ero certa, ma non avevo la minima idea di chi potesse essere... maledizione.
Mi sdraiai sul letto e vidi sul comodino il bigliettino di invito al matrimonio del kazekage che era stato anticipato di due settimane: si sarebbe svolto tra due giorni, poiché il Kazekage sarebbe dovuto ritornare a Suna al più presto o almeno questo avevano detto i suoi portavoce, c'era chi  invece insinuava che Gaara avesse anticipato il matrimonio per evitare possibili ripensamenti...Questo non cambiava niente poiche l' avrei rivisto solo il giorno delle nozze quindi anche se fosse stato l'uomo più dubbioso del mondo, non avrei potuto fare niente per farli cambiare idea e poi cosa mai gli avrei potuto dire " Io ti amo , ma non posso stare con te perchè rischieresti la vita", sarei stata solo una complicazione  per lui...

Improvvisamente sentii bussare alla porta, chi poteva essere, mi diressi verso l'ingresso con cautela, non sapevo cosa fare...
-Ashley sono Akira, mi hanno dato il tuo esperimento, ti  volevo chiedere scusa per l'altro giorno...-
gli risposi senza aprire- Senti non fa nulla, non sono arrabbiata...-
-potresti aprire, mi piacerebbe vederti in faccia... perfavore... dai-
Aprii la porta-Senti ora che mi hai visto potresti andartene? grazie- feci per richiudere ma mi bloccò,
-Non vuoi sapere come ho fatto a trovarti?-
-No...-
-Ogni giorno sei sempre più nervosa... comunque ho chiesto di una ragazza con dei bellissimi occhi azzurri e capelli castani un po' scorbutica stavo per dire anche il tuo nome ma indovina?! il ragazzo a cui ho chiesto ti ha riconosciuta subito-
-Grande mi fa piacere, ciao.-
-E dai, no mi chiedi perchè sono venuto fino a qui?!-
-Non c'è ne è bisogno tanto me lo dirai da solo  e poi non volevi farmi delle scuse-
-Non solo, sai ti ho cercata a quel parchino dove vai ogni giorno, ma non ti ho visto così ho pensato che forse eri malata , così ti ho portato questi-
-Un mazzo di rose bianche?! ehm grazie-
-Anche tu allora sai arrossire! incredibile!-
-Smettila!-
-Sai a questo punto l'amico dovrebbe essere invitato ad entrare in casa-
-Beh chi ti ha detto di  essere un mio amico, scusa?-
-Con quello che mi sono costate le rose è il minimo credimi-
-Non ti ho chiesto io di comprarmele, quindi thai fatto tutto da solo-
-Scusa ma i tuoi genitori ti hanno mai parlato dell'educazione oppure della gentilezza?-
-Mi hanno accennato qualcosa a essere sincera, ma non era molto interessante... quindi non ascoltavo-
-Andiamo bene...-
-grazie-
-Prego, non c'è di che-
-Senti ho un po' di febbre quindi non posso stare qui con te, quindi mi dispiace ma d evo entrare  ciao grazie ancora per le rose sono molto belle-
-Se ti impegni secondo me riesci a trovare scuse migliori-
-No veramente-
-Oh su via un bambino di 10 anni sa raccontare frottole molto meglio di te-
-Uffa e va bene-
-Posso chiederti perchè ce l'hai così tanto con me?- quella era un'ottima domanda  alla quale non sapevo dare una rrisposta.
-Beh... parche...perchè... ecco. ..io-
Mi baciò, non ebbi neanche il tempo di capire cosa voleva fare, che mi ritrovai le sue labbra sopra le mie..
Gli diedi uno schiaffo il più forte possibile.
-Ti ha dato di volta il cervello, ma che ti è saltato in mente!-
-Ero curioso volevo sentire il sapore delle tue labbra-
-Tu sei pazzo!-
-Può darsi però sono riuscito a strapparti un bacio, il che non è stato male,  sei così bella-
Mi guardava in modo strano come se fossi una preda, la sua preda,mi prese il braccio ma lo allontanai con la telecinesi e entrai subito in casa.
-Oh andiamo Ashley, non essere così esagerata, non volevo farti del male e poi scommetto che quel bacio ti è piaciuto...-
-Vattene, psicopatico!-
Continuò per un po'  a battere alla porta, poi smise, pensavo se ne fosse andato ma me lo rividi in casa...
-Mai lasciare il retro aperto-
-Vattene! Akira non scherzo,vattene o ti faccio rimpiangere di  essere nato!-
-Sai il tuo lato aggressivo mi piace molto, così eccitante-
Era a qualche passo  da me stava per afferrarmi le braccia, ma non ebbe il tempo perchè ancora prima di accorgersene si ritrovò scaraventa all'aria.
-Come diavolo hai fatto?-
-Magia-
Si rialzò tentò di nuovo di avvicinarsi  e anche stavolta si ritrovò a terra.
-Non finisce qui! tu sarai mia, credimi...!-
Tentò di uscire ma qualcosa lo fermò, vidi Gaara.
-E tu chi sei?-
-Un amico-
-Beh gli amici entrano dalla porta principale, non dal retro-
-OH ma aspetta tu sei il Kazekage?-
-Si,ti da fastidio?-
-Credo sia sconveniente per te farti vedere a casa della tua ex...-
-Questi non sono affari tuoi-
-O  certo che lo sono, Ash è mia e nessuno può farla soffrire anche se in un certo senso ti devo un favore-
-Cosa intendi?-
-La prima volta che ci siamo parlati lei era a casa mia, l'ho portata lì dopo averla salvata, era svenuta a causa tua, quindi devo ringraziarti ho trovato una scusa per conoscerla, era da molto che l'osservavo-
Rabbrividii, era da molto che mi osservava, non mi conosceva da una settimana, ma da molto tempo.
-Vattene prima che ti uccida- disse Gaara, io ero paralizzata.
Akira si dileguò in un attimo.
Caddi a terra, Gaara si avvicinò lentamente.
-Ashley? Non ti farà nulla, tranquilla-
Era la seconda volta che mi dicevano così.Mi abbracciò e mi accarezzò la testa, ero spaventata e allo stesso tempo felice, avrei tanto voluto rimanere accanto a lui per sempre, in quella posizione.Chiusi per un attimo gli occhi: e rividi il bigliettino su Anazaua "Nessun figlio accetterà  mai la perdita di  un padre"... che fosse Akira quel figlio?
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scusate il ritardo e grazie per i commenti!

 

 

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Capitolo 24
*** riunione ***


24 captolo Chiusi un attimo gli occhi e appoggiai istintivamente la testa sul petto di Gaara: almeno ora sapevo chi voleva farmi  del male, il che era positivo, ma sapere cosa voleva farmi, mi faceva tremare, cercai di calmarmi convincendomi che anche se si fosse avvicinato io mi sarei potuta difendere utilizzando i miei poteri...
Poteva comparire in qualsiasi momento, appena avesse trovato un momento in cui ero sola e io dovevo essere pronta a difendermi, non potevo aspettare che un eroe venisse a salvarmi, dovevo essere forte...
-A cosa stai pensando?- mi chiese Gaara, interrompendo i miei pensieri.
-Devo... difendermi... da sola-
-A-Ashley non ce ne sarà bisogno,ora che sappiamo chi è ti staremo sempre accanto, in ogni momento...-
-No-
-No? che significa no? non vorrai mica fare qualche pazzia? e la paura che ti fa fare questi ragionamenti stupidi...-
-Non è la paura, non è stupido mi farà visita quando sarò sola, non potrete sorvegliarmi sempre e dovunque... e stavolta voglio salvarmi da sola-
-T-tu vorresti affrontarlo da sola?- era sconvolto...
-S-si, se verrà qui, non voglio una scorta d i ninja vicino alla casa, non servirebbe a nulla...-
-No, mai... non se ne parla nemmeno...non te lo permetterò... già solo il pensiero che qualcuno ti volesse morta mi faceva paura, ma ora... ora che so che lui ti vuole sua... No! sono stato chiaro!?-
-Sei stato chiarissimo, ma non intendo ascoltarti...-non mi lasciò finire
-Non è un suggerimento è un ordine!-
-primo io non sono un ninja, secondo tu sei il kazekage della sabbia e non l'hokage della foglia e terzo fammi un piacere pensa al tuo matrimonio invece che a me!-
-...- Provò a dire qualcosa ma non gliene diedi il il tempo.
-Ah  anche il mio era un ordine-
-Ashley ti stati comportando come un'idiota, ma ti sembrano ragionamenti i tuoi? e poi cosa significa forse non ho potere a Konoha ma resto sempre e comunque un Kage e poi non scordarti l'alleanza... ma a parte questo tu sarai sorvegliata sempre e dovunque che ti piaccia oppure no!-
-Questo è da vedere!-
-Non puoi prottegerti da sola!-
-Ma non posso permettere che tu muoia!-
-Io muoia?Non mi farà nulla-
-Invece no... se tu lo affrontassi moriresti...-
-Ma...-
-L'ho visto, h-ho avuto una visione...tentando di salvarmi perdevi la vita...Gaara stammi lontano, lasciami stare sposati e vattene...-
-No...Quando hai avuto questa visione?-  Aveva forse capito il perchè l'avevo lasciato senza una ragione?
-Non mi ricordo di preciso...-
-Quando?-
-Non lo so te l'ho detto-
-Lo sai invece! Dimmelo!-
-Non lo so veramente-
-Ti ho vista mentire meglio ad essere sincero, voglio la verità, ora subito, non accetto stupide scuse o bugie, voglio solo la verità-sospirò- ne ho bisogno...-
-I-io...  io...-
-Per questo mi hai  lasciato senza un motivo, vero?-
-Non è per quello... quel giorno ti ho detto la verità io... io non ti amo più...-
-Bugiarda, tu menti... quando hai avuto la visione ti  sei spaventata e mi hai lasciato dicendomi che non mi amavi, ho visto come mi guardavi alle prove del matrimonio, come mi guardi adesso, tu mi ami follemente, come io amo te, non mi interessa se hai visto la mia morte, non averti avuta accanto in questi mesi  mi ha letteralmente ucciso, le prime settimane non avevo neanche la forza di fare il mio lavoro... pensavo solo a te... ai tuoi bellissimi occhi azzurri che mi hanno stregato, al tuo sorriso  e non riuscivo a capacitarmi dell'idea che tu mi avessi lasciato: Fino ad un giorno prima mi avevi  promesso amore cosa era successo? mi chiedevo, ti ho addirittura odiata per un periodo, per un'ora a dir la verità, poi l'unica cosa che volevo era vederti entrare dalla porta del mio ufficio e sentirti dire che mi amavi...-
-T-ti stai per sposare e-e io come ti ho detto non ti amo... fattene una ragione...-
-Riana... giusto... l'ho vista ieri a letto con un altro o almeno con uno dei tanti... ha accetato di sposarmi solo per la mia posizione e a   me andava bene così se non potevo avere te non mi interessava più niente...Ashley guardami negli occhi e dimmi che mi ami, ammettilo, ormai l'ho capito, basta recitare...-
-Non sto recitando- le lacrime era pronte ad uscire
-Sei tu la mia vera assassina non quello psicopatico! ti diverti a farmi impazzire!- mi urlò contro era arrabbiato, non l'avevo mai visto in quello stato, mi afferrò un braccio con forza...
-Lasciami mi fai male!-
-Non mi importa... dimmi la verità!-
-Gaara mi stai spaventando!-
-Dimmi la verità-
-Te l'ho già detta!-
-No invece!-
-Gaar...- mi baciò, passione,amore,lussuria quel bacio aveva tutto, cercai di oppormi ma era impossibile.
Le nostre labbra si cercavano, non potevamo farne a meno, quante volte avevo sognato in questi mesi di poter toccare nuovamente le sue labbra, di poterlo sentire nuovamente mio, tutta la sofferenza che avevo provato era scomparsa...
-mi ami?- mi chiese sorridendo.
-...s...si- ricambiai il sorriso
-Ti amo- mi sussurrò   all'orecchio- finalmente sei di nuovo mia-mi diede un bacio sul collo
-Gaara ritorna a Suna, qui morirai, non voglio...-
-Tornerò a Suna solo con te al mio fianco...-
-E' comunque impossibile Akira o no tu ti stai per sposare...-
-Non più, ieri le nozze sono andate in fumo,  in questi momenti immagino stiano dando la notizia. Ero venuto da te ,oggi, per dirtelo  personalmente...Ashley voglio  poter sentire il tuo profumo ogni giorno, specchiarmi nei tuoi occhi, toccare i tuoi capelli, sentire la tua voce quando sei felice, quando sei arrabbiata, voglio viverti... voglio essere pronto a consolarti, e esserci  quando  sorriderai quando riderai , quando avrai bisogno di qualcuno,  non posso e non voglio lasciarti così-
-Gaara sarà la morte a separarci se non mi lascerai stare...-
-Non mi interessa prima o poi morirò  comunque-
-Ma non per mano mia-
-Non morirò mai per mano tua-
-si invece e non posso permetterlo o mi stai lontano o giuro che ritorno da mia madre-
-Deboluccia come scusa Hatake...-



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Vi chiedo umilmente scusa per il ritardo .

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Capitolo 25
*** il desiderio di un bambino ***


 

30 giorni… erano passati 30 giorni da quando Akira si era rivelato per quel che era, 30 giorni da quando Gaara era dovuto ritornare a Suna promettendo di farsi sentire, 30 giorni da quando non lo sentivo…

15 i giorni da quando avevo conosciuto i 10 ninja incaricati della mia protezione…

Oramai non facevo altro che contare secondi ,minuti e giorni. Non potevo fare altro da sola, se avevo bisogno di uscire almeno 3 ninja dovevano venire con me, non potevo neanche rimanere in camera per più di un ora che qualcuno veniva a controllare che stessi bene. Ordini precisi del Kage di Suna, alleato di Konoha. Le mie proteste non erano servite a nulla, avevo spiegato più e più volte che non volevo quel tipo di protezione, ma Gaara non era intenzionato a sentire ragioni. Ogni nostra discussione si concludeva con un “ Non sono intenzionato ad ascoltare e tantomeno ad assecondare il tuo volere, fattene una ragione” . 10 ninja, pazzesco pensai quando li vidi arrivare a casa, se Gaara fosse stato con me in quell’istante probabilmente avremmo ricominciato a litigare: era una cosa che riguardava me e solo me. Akira voleva me ed era giusto affrontarlo da sola, ne ero più che convinta, quando il momento si sarebbe presentato ci saremmo dovuti affrontare noi due. Neanche tutti i ninja di Konoha l’avrebbero mai potuto fermare, l’avevo capito dal suo sguardo: non c’era solo desiderio, ma anche un forte sentimento di vendetta; una vendetta per la quale avrebbe venduto anche l’anima al Diavolo senza esitare. Questo mi faceva paura, ma allo stesso mi spronava a combattere, sconfiggere lui sarebbe significato vincere quella piccola guerra personale, che durava fin dalla mia infanzia contro tutti quelli che avevano cercato di farmi male. Perdere non significava solo morire, la morte non mi faceva paura, ma lasciare tutto ciò che ero riuscita a conquistare, tutto ciò a cui tenevo e questo non ero disposta ad accettarlo.

Sento la porta aprirsi: - Signorina Hatake è tutto a posto?- mi chiese uno dei ninja, che aveva il compito di proteggermi.

-Si, la ringrazio- risposi

-A dopo, allora. Arrivederla- Lo salutai con la mano e lo vidi scomparire dietro la porta.

Mi sdriai sul letto e come al solito misi la musica. Ormai in queste giornate, non mi rimaneva altro. Chiusi gli occhi e finii per addormentarmi, se prima le immagini nella mia mente seguivano la canzone, ora ascoltavano solamente il mio subconscio. Stavo ritornando indietro al fatidico giorno del mio sesto rapimento. Anazaua stava bruciando e stavo per andarmene quando notai qualcosa, un dettaglio, che le altre volte non avevo notato : la voce di un bambino. Mi girai per vedere da che parte venisse, il ragazzino si trovava in una delle 3 uscite , aveva smesso di urlare guardava solo davanti a se, guardava solo… lo spirito di Anazaua. Nei suoi occhi c’era sorpresa, paura, shock. Anazaua gli stava scompigliando i capelli o almeno tentava. In tutto quell’inferno di fiamme loro due sembravano due estranei che erano capitati lì per sbaglio, tutte e due sembrava volessero addirittura affrontare il fuoco. Il bambino aveva smesso di piangere e ascoltava Anazaua. Fece cenno un paio di volte con la testa per dire che aveva capito e poi se ne andò correndo. Lo spirito del nukenin osservò a lungo il ragazzo allontanarsi e poi si girò verso la mia direzione, non poteva vedermi: la Ashley piccola era già andata via. In quel posto c’eravamo solo lui ed io. Nei lineamenti del suo viso riconobbi Akira, come credevo erano padre e figlio; il ragazzino di prima doveva essere Akira all’età di circa 10 anni.

Erano state le parole di Anazaua a spingere il figlio alla folle vendetta nei miei confronti, i bambini vedono i fantasmi e Akira quella notte aveva visto quello di suo padre… forse l’aveva incontrato anche altre volte e forse credere nella presenza di Anazaua gli permetteva di vedere, ancora, lo spirito del nukenin… forse… questo avrebbe spiegato perché Hatashima alla domanda se il suo ex compagno di squadra era ancora vivo aveva risposto di si.

Il mio nemico era composto da padre e figlio…

Anazaua aveva rovinato la sua vita ed ora stava per far fare la stessa fine a quella di Akira. Evidentemente non aveva conosciuto la coscienza, senza nemmeno un minimo di scrupolo, seguendo il suo ego, stava portando suo figlio alla deriva e quest’ultimo desideroso di avere un papà non si era mai voltato una volta indietro per capire cosa e come era veramente il suo papà.

Sarebbe stato possibile farglielo capire ?

Lo speravo, ma non lo credevo…
 

E’ qualche mesetto che non pubblico e mi scuso moltissimo , ma mi mancava qualcosa che spero di aver ritrovato… Al prossimo capitolo !

 


 

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Capitolo 26
*** sul filo ***


Era giunta una lettera da Suna, Gaara mi chiedeva come stavo, mi raccontava le sue giornate e voleva sapere se lui si era più fatto vivo, se io sapevo qualcosa di nuovo.
La lettera poteva significare due cose: la prima era un segno di pace, si era accorto che aveva esagerato e forse poteva lontanamente prendere in considerazione la mia scelta; la seconda voleva farmi capire che per lui il discorso era definitivamente chiuso, che le cose così dovevano rimanere così. Naturalmente nella seconda possibilità lui era cosciente del fatto che avrebbe trovato un muro davanti a se chiamato “Ashley”, ma questo non gli interessava.

La sua posizione l’avrei saputa tra qualche giorno, nella lettera infatti mi informava anche che sarebbe ritornato a Konoha per risolvere alcune questioni con il Quinto Hokage.

Una parte di me era felice di rivederlo, l’altra aveva un po’ paura di come sarebbero stati i nostri rapporti: l’ultima volta che era stato al villaggio avevamo litigato e non avevamo mai chiarito… chissà, forse, la lettera poteva essere veramente un segno di pace…

Sentii bussare alla porta di camera mia, uno dei 10 ninja.
-Signorina ci è sembrato di sentire uno strano rumore, lei sta bene?- mi chiese.
-Tutto normale, nessun cambiamento, tranquillo.-
-Per fortuna. Conosciamo tutti suo padre e non ci perdoneremmo mai se le succedesse qualcosa. Io ora vado-
-Arrivederla-
Dopo quel piccolo dialogo, il ninja ritornò al suo posto e io andai in salotto, presi un vecchio libro dalla biblioteca, che mio padre aveva ampliato, comprendendo che io e lui preferiamo letture diverse.

Il tempo comunque non scorreva mai, non succedeva niente, sembrava che la casa e tutti quelli che la abitavano fossero entrati in un vortice di monotonia, dal quale era impossibile andarsene. A mio parere solo due persone potevano smuovere le cose : Gaara e Akira…
 
Qualche giorno dopo il Kazekage di Suna  arrivò a Konoha. Me lo ritrovai in camera senza neanche avere il tempo di  rendermene conto.
Ero andata un attimo in bagno  e poi  ritornata nella stanza me l'ero trovato lì, intento a guardare una foto.

-Non sembri felice di vedermi- disse

Era strano pensavo di essere così arrabbiata con lui che non sarei nemmeno stata in grado di vederlo in faccia, ne ero più che convinta… eppure rivederlo lì dopo più di due settimane mi rendeva così felice ed ero così emozionata… che non riuscivo neanche a muovermi. Rivederlo mi avevo così sorpreso…

-Beh hai i tuoi motivi… per essere arrabbiata e non posso darti torto… spero che tu sia stata bene, non hai più risposto alla mia lettera…- aggiunse. Si guardava intorno senza mai abbassare gli occhi di me. Aveva questo comportamento quando voleva chiedere scusa, si era pentito quindi.
-Senti… non giriamoci molto intorno, ti volevo chiedere scusa… ci ho riflettuto molto e credo di essere riuscito a capire le tue ragioni, non senza qualche difficoltà devo essere sincero…-sospirò e poi continuò-questa cosa riguarda te, hai ragione, ma vedi se ho fatto tutto questo non è stato perchè credo che la tue opinioni non abbiano significato… ho solo una gran paura  di perderti-un altro sospiro- tu non  hai idea dell’ansia in cui ero in questi giorni. Avevo sempre paura che qualcuno venisse a dirmi che ti era successo qualcosa di brutto… Per te è facile dire “ La questione riguarda me e voglio risolverla da sola” ,  ma hai mai pensato a noi altri, a quelli che ti amano? Credi che per noi sia semplice dirti “ok, Ashley vai, cerca di farcela da sola” , non è facile. Ogni volta che ti vedo… non so, qualcosa dentro di me mi dice “ ehi, la vedi quella ragazza, la vedi bene? Quella è l’unica ragazza che riuscirà a farti sentire così, l’unica che riuscirai ad amare così tanto” e vedi ogni volta io do ragione a questa voce, perché non riesco a pensare a una vita senza te, mi è impossibile, ne morirei. Mi dispiace se a volte sono troppo protettivo, dopo me ne rendo anche io conto che sbaglio, ma è più forte di me. Immaginarmi  Lui che tenta di farti del male mi fa impazzire. Quindi permettimi di lasciarti questa protezione ,se si arriverà a uno scontro faccia a  faccia, nessuno interverrà, te lo prometto… Accetti questa mia condizione?-

-Va bene, se questa è l’unica cosa che può tranquillizzarti…- dissi avvicinandomi a lui.

-Pensi di potermi perdonare per essere stato così… stupido?- mi chiese

-Come potrei mai avercela con il mio Kazekage- risposi

Sorrise e le nostre labbra si unirono in un lungo e poco casto bacio.

-Kazekage io la amo- gli sussurrai all’orecchio

Sorrise e mi baciò la fronte.

-Sembra una cosa seria signorina- mi prese in giro.

Ci sdraiammo sul letto e rimanemmo così fino quando lui noi fu costretto a ritornare all’albergo dove alloggiava.



 
Una mezz’oretta dopo andai in cucina, dovevo preparare qualcosa da mangiare.
Dalla finestra che dava in giardino notai che il ninja che doveva essere in quella postazione non c’era…

-Mi sta cercando signorina?-

Sobbalzai.

-L’ho forse spaventata? Non era mia intenzione… Il kazekage è venuto a salutarla è stato molto carino… quasi commuovente…-

-Se ora andassi a controllare, quanti dei 10 ninja sono al loro posto?- chiesi a bassa voce

-Nessuno-

Era lui…
 

Mi girai lentamente...

-Sapevo che saresti arrivato…-

-Prima della fine un ultimo saluto… quasi poetico tu non trovi? Mi pare di essere stato gentile - mi chiese

-Sei sicuro che uccidere me sia la cosa giusta? Sicuro che questo non sia  solo uno sbaglio? E’ Anazaua che vuole questo o Akira? Ti sta manipolando e lo sai tu pot-

-Ma cosa diavolo ne sai tu! Cosa ne sai di mio padre?! Del mio rapporto con lui!? Tu me l’hai ucciso! Hai idea di cosa provi?...NO?... Beh te lo dirò io… senti una rabbia divorante dentro di te, qualcosa che non puoi nemmeno pensare di controllare, quando… quando ti ho visto quel giorno al parco… ero così tentato di ucciderti… quanto l’avrei voluto… poi mi sono avvicinato…e c’è stato qualcosa che mi ha trattenuto, non so bene cosa…ma ritieniti fortunata- disse

-Tu non mi vuoi veramente morta, mi dispiace per tuo padre, ma prova per un attimo a metterti nei panni di una bambina di 10 anni… tu non avresti avuto paura? Akira… Anazaua sta rovinando la vita anche a te- dissi cercando di addolcire la voce.

-Tu non lo conosci ! Non è vero!-

-Nessuno chiederebbe al proprio figlio di vivere nella rabbia e nella sofferenza, Nessuno!-

-Tu l’hai ucciso!-

-Lui avrebbe ucciso me solo per avere potere! Non avresti fatto forse la mia stessa cosa? Perché vuoi diventare come lui?!-

-Io non voglio diventare mio padre…-

-E allora cosa ci fai qui?- gli chiesi

-Io…-

-Tu?-

-Glielo ho promesso…-

-Gli hai promesso di rovinarti la vita per lui?-

-Mi dispiace…-
 
 
 
 

Spero che questo capitolo vi piaccia, mi raccomando ditemi cosa ne pensate!!!
 
 
  

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Capitolo 27
*** Fine ***


Akira era a terra vicino alla biblioteca quasi distrutta. Era svenuto. Dopo un lungo combattimento, alla fine allo stremo delle forze era caduto a terra privo di forze. Adrenalina e paura si erano unite insieme nel mio corpo facendomi provare delle sensazione nuove: spaventose e intriganti allo stesso tempo. Una forza che mai avevo conosciuto prima si era completamente impossessata di me e solo alla fine, ora, sentivo veramente stanchezza, ora capivo realmente che il mio avversario era a qualche metro da me , probabilmente in fin di vita... Mi avvicinai lentamente al corpo di Akira: respirava, era svenuto e aveva qualche ferita profonda, ma ce l'avrebbe fatta, con le cure di un ninja medico sarebbe sicuramente sopravvissuto. Ma la sua vita forse, a questo punto, non avrebbe in un certo significato la mia morte? Probabile, ma in quell'istante non era importante, in quel momento Akira andava salvato. Presi delle bende pulite in uno dei pochi cassetti che erano rimasti ancora intatti per tamponarli almeno qualche piccola ferita. Cercando di fare il più piano possibile avvicinai una benda a un suo braccio, ma appena la sua pelle venne a contatto con la mia mano lo vidi aprire gli occhi di scatto, sussultai dalla paura. Non stava osservando me, ma un punto sopra la mia testa, mi girai cautamente e come Akira un brivido di paura attraversò tutta la schiena. Anazaua era lì, immobile sorrideva, non parlava, non si muoveva, guardava attentamente il figlio come se stessero comunicando. Nessuno dei due si curava della mia presenza, Akira mosse leggermente la testa per fare segno di no. Non era immobilizzato dalle ferite no, era immobilizzato dalla paura. Anazaua alzò una mano e in pochi minuti la maglietta di Akira fu cenere, il suo corpo fu come invaso da una serie di scritte: sembrava quasi un sigillo e poi un urlo disperato, straziante e infine un esplosione.

Terribile, devastante : la Bomba era esplosa.

Il suo piano divenne finalmente chiaro: Akira non avrebbe mai potuto uccidermi, Lui lo sapeva, ma poteva uccidermi con lui. Facendomi esplodere con lui. Sapeva anche che non avrei permesso che quel ragazzo poco più grande di me morisse per l'ordine folle di suo padre. Sapeva che mi sarei avvicinata, lui lo aspettava, aspettava ardentemente che io andassi accanto a suo figlio cosicchè la sua vendetta andasse a termine e l'inutile fosse eliminato assieme a me.

Cos'era d'altronde un figlio per lui?

 

 

Tutt'attorno a me bruciava o forse ero io stessa a bruciare? Non lo sapevo, non sentivo il mio corpo, troppo pesante e inutile in quel momento. Mi ricordavo solo di essere orbitata ,nel momento giusto o troppo tardi,però? Non sapevo rispondere.

Improvvisamente sentii qualcosa di bagnato sul viso. A forza tentai di aprire gli occhi: Gaara era lì, bellissimo. Bello come mai prima, se avessi avuto la forza l'avrei voluto baciare, ma ero troppo stanza e troppo vicina alla morte per poterlo fare. Una lacrima solitaria gli stava rigando il viso, cercai di alzare una mano per asciugargliela, Lui era il Kazekage e non avrebbe dovuto soffrire per me. Non era giusto, non me lo meritavo. Mi aveva pregato, si era arrabbiato e io avevo scelto di fare tutto da sola, testarda, senza pensare alle conseguenze. Se fossi stata meno stupida lui non sarebbe stato male per me e Akira sarebbe stato ancora vivo, ma oramai tutto era andato in fumo, tutti i piani di gloria, tutta la mia sicurezza. Niente mi rimaneva in quel momento, se non quella lacrima solitaria sul volto di Gaara.

Mentre Gaara mi accarezzava i capelli dolcemente, pensai che forse i momenti prima della morte erano così: ognuno di noi ripensai per un attimo alla sua vita e a quello che perderà. Ma io, che a differenza di altri, sapevo che dopo la morte c'era la luce, perchè allora non potevo fare a meno di odiare quella fine ? Perchè pregavo con tutta me stessa di risvegliarmi da un sogno? In fondo aldilà di quella linea sottile che è la vita, mi aspettava un luogo meraviglioso.

Un urlo terribile straziante mi distrasse dai miei pensieri. Era Gaara stava chiamando Sakura, le diceva che ero qui, che doveva fare qualcosa, che lui mia stava perdendo e che lei, una dei migliori ninja medici, non poteva permetterlo. Gridava a lei, ma in verità sapevo che quella rabbia e quella disperazione erano rivolte a me . Tentai di chiedergli scusa, ma gli occhi di colpo si fecero ancora più pesanti. Dovevo chiudergli, il mio corpo mi stava pregando di chiudere gli occhi.

-No! Non chiudere gli occhi Ashley, resisti!- furono le ultime parole che sentii, erano quelle di Gaara e quello di mio padre, che probabilmente era arrivato proprio nell'istante in cui i miei occhi si erano chiusi.

 

 

 

Per pochi secondi fu tutto buio, ma poi una luce bianca avvolse la mia anima e incominciai a sentire il canto di alcuni bambini. Più quella canzone andava avanti più il paesaggio attorno a me diveniva chiaro: ero in piedi in un bosco e quei ragazzini che prima si erano avvicinati, ora ballavano e cantavano intorno a me, tra loro c'era Yakumo. Sembrava che non mi potessero vedere, continuavano la loro canzone come se nulla fosse e io non potevo fare altro che ascoltarli ancora un po' frastornata dalla situazione. Cos'era quel posto? Avevo attraversato la luce senza neanche accorgermene, quindi? Mi chiedevo.

Ad un certo punto Yakumo si allontanò dagli altri bambini e come se le avesse sentite, rispose alle mie domande.

-Questa non è la luce, non sei morta o meglio per gli umani sei morta, non dai più segni vitali, ma in realtà la tua anima è ancora nel tuo corpo, quindi tra poco ritornerai dai tuoi cari... -

-Yakumo ma tu che ci fai qui?-

-Ti proteggo e ti aiuto, proprio come tu hai fatto con me e questi altri bambini mi danno una mano a farlo...-

-Sono...- un sospiro e poi continuai – sono via grazie a voi?-

Non ebbi risposta Yakumo scomparì semplicemente sorridendo e salutandomi con la mano.

 

Quando ripresi conoscenza nel mondo dei “vivi”, sentii delle gocce d'acqua sul mio viso: stava piovendo. Il cielo che fino a prima era limpido, ora era ricoperto di nuvole che non lasciavano libero neanche un raggio di sole. Dopo qualche secondo sentii una presa molto forte sul braccio sinistro, che stava cominciando a farmi male. Non riuscivo ad aprire gli occhi per vedere chi mi stesse tenendo o a dire una frase. Cerca di farmi forza.

-Ahi...-- provai a dire, ma la mia voce era troppo bassa, nessuno mi sentì e la presa cominciava a stringere sempre di più

-Ahia... - disse più forte, e la mano che mi teneva il braccio allentò la presa. Aprii gli occhi e vidi Gaara, che era rimasto lì assieme a mio padre. Entrambi erano pietrificati, come se in quel temporale la mia voce fosse stata un lampo.

 

-Ashley...- sentii dire da Gaara

-Ashley...- ripeté mio padre.

-Mi... stai … facendo... ancora male... al braccio... Gaara- biascicai a bassa voce

-Scu- scusami – disse lui tra lo sconvolto e il felice.

-Sakura!- urlò Kakashi e poi una squadra di ninja medici fece pronta una barella, poi richiusi nuovamente gli occhi , ma stavolta non era la morte che mi costringeva a farlo, lo sentivo, era semplice stanchezza.

 

 

Quando mi svegliai in una stanza d'ospedale non trovai né Gaara né Kakashi, c'era solo Hatashima.

Dopo tanto tempo, si rifaceva vivo. All'inizio feci un po' difficoltà a capire chi ci fosse davanti a me, ma poi quando guardai suoi occhi, non ebbi dubbi: quello spirito così strano era lì davanti a me.

-Che ci fai qui?- chiesi sorpresa. La voce era ritornata.

-Ti devo delle spiegazioni, non credi? -rispose

-Ok...-

-Credevo che oramai tu avessi già capito cosa fossi ma evidentemente la tua mente anche ora non può fare a meno di proteggerti... Guardami bene con il cuore, cosa sono io?- mi chiese

-Io... Tu sei uno spirito...-

-Non stai guardando col cuore! Sforzati!-

-Non lo so...-

-Ne sei certa? -

-Beh se non sei uno spirito io... cosa sei? Dimmelo tu... ti prego...- lo supplicai

-Io non sono altro che la tua paura... detto così è difficile da spiegare, ma tu mi hai creato nello stesso momento nel quale Hatashima è morto. Eri piccola e spaventata... l'unica maniera che la tua mente ha trovato per proteggersi sono stato io . Mi hai creato e mi hai dato il viso dell'uomo che poco prima ti aveva protetto e poi quando hai visto che eri al sicuro, mi hai lasciato lì... quasi in coma. Ritornato il pericolo, sono ritorn-ato anche io. In tutto questo tempo ti sei protetta utilizzando me senza neanche accorgertene. Ora non ti sei mai chiesta come fossi riuscita ad uscire viva dall'esplosione solo con qualche ustione? -

-Già... E ora cosa ne sarà di te?-

-La piccola Ashley è pronta a lasciarmi andare?-

-Credo... io credo di si, ma tu... tu ne soffrirai?-

-No... chiudi gli occhi Ashley...-

-Aspetta... un' ultima domanda! Anazaua cosa ne è stato di lui?-

-Il suo spirito brucierà per l'eternità, è una vecchia legge. Non si uccide il proprio figlio. Tra le anime funziona così-

-Oh...-

-E ora chiudi gli occhi...-

Feci come mi disse lui e quandogli riaprii ero sola.

In quel momento, persa nella solitudine di quella stanza, mi resi conto veramente di quanto le parole di Hatashima fossero vere. Lui che mai avevo compreso era stato creato da me. Per questo mi chiedeva sempre di non investigare sulla vita dell'uomo che la sera del sesto rapimento si era sacrificato per me, lui non era quel ninja , era qualcosa di ben diverso che non sarei mai riuscita , probabilmente, a capire da sola.

Fui distolta dai miei pensieri dal rumore di qualcuno che bussava alla porta.

-Avanti-

-Ti sei svegliata finalmente- disse Kakashi – Gaara era qua con te fino a una mezz'ora fa, poi l'abbiamo costretto ad andarsene. E' pur sempre il Kazekage e ha degli obblighi, poi tu stavi bene. Fuori pericolo... Come è successo? Cioè tu un attimo prima eri lì... morta... e un attimo dopo ti lamentavi con Gaara della sua stretta. Pensi di potermi spiegarmi in qualche maniera?- chiese

-Credo di non riuscire a capire neanche io. So solo che da questo momento non è più bisogno che io guardi al passato, posso pensare anche solo al presente e al mio futuro...-

-Capisco, era da tempo tesoro che non ti vedevo così felice, rilassata...è un piacere-

La porta si aprì e il discorso di Kakashi fu interrotto a metà. Gaara era in piedi sulla porta e mi guardava negli occhi attentamente. Era felice, arrabbiato e nervoso allo stesso tempo. Kakashi uscì velocemente dalla stanza.

-Perdonami- dissi

-Sposami- chiese.
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Questo quindi è l'ultimo capitolo della storia. Spero vi sia piaciuta e mi piacerebbe avere un commento per sapere se questo finale è stato di vostro gradimento.
Ringrazione tutti quelli che hanno messo questa storia tra le preferite, le ricordate e le seguite . GRAZIE!!!


 

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