Anno 2020

di feddy_chan555
(/viewuser.php?uid=107987)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


La sveglia suona ma non so se mi va di alzarmi…

Mi giro e mi rigiro sul letto morbido della mia stanza… beh, sono una tre stelle, un premio ci potrà pur essere, almeno…

Dopo tredici anni passati in questo posto, ci fai l’abitudine…

Adesso? Adesso ho quattordici anni, oggi è il mio compleanno. Naturalmente non ci saranno i miei genitori a festeggiarlo… non li ho mai avuti, quelli… o forse sì, non ne sono sicura. Diciamo che zio Narumi non mi ha detto nulla, quindi…

Magari è lui, un mio genitore!

Mi metto a ridere e mi alzo, pronta a sfoggiare la mia divisa delle medie bella pulita.

Mi lavo, mi asciugo ed esco.

“Ayu!” sento qualcuno che mi chiama da lungo il corridoio del piano.

“Ciao Kimiko!” esclamo, alzando un braccio.

Kimiko è la mia migliore amica da sempre, ha i capelli lunghi, biondi e lisci, un viso dolce con gli occhi viola, è capace di inventare le cose più strambe! Infatti, è quello il suo Alice!

Io? Ah, io sono completamente diversa da lei: capelli neri e corti, fino alle orecchie, gli occhi chiari, sono bassa e poco formata, mi agito per qualsiasi cosa ed amo mangiare… il mio Alice? L’acqua.

Ecco, l’unica cosa che so dei miei genitori: il mio Alice non l’ho preso da loro.

Kimiko ha il viso pallido e preoccupato, forse mi deve dire qualcosa: “Ayu, ti stavo aspettando! Volevo arrivare in anticipo, però tu non ti volevi sbrigare! Dai, andiamo a fare colazione, dicono che oggi c sarà un nuovo compagno, non vedo l’ora!” è tutta eccitata, io sono solo preoccupata per la colazione, ho una fame da lupi!

Ci incamminiamo per il corridoio.

“Ah, oggi è il tuo compleanno, AUGURI!” mi dice sorridendo Kimiko.

“Già… grazie!” sorrido e mi dirigo verso l’entrata della mensa, ansiosa di mangiare.

“Oggi, il tuo umore è di serie B” canzona Kimiko, sedendosi al nostro solito tavolo.

Serie A  e serie B sono delle divisioni del mio carattere: sono molto lunatica e posso essere in due diversi modi.

Allegra, felice, scalmanata e affamata (serie A) oppure fredda, distaccata, gentile e affamata (serie B).

Naturalmente, io sono sempre affamata.

“No, Kimiko, oggi non sono B, anzi! Però ho molta fame!” esclamo portandomi la tazza di latte alla bocca.

“Buongiorno, bellezze!” ci saluta Yuichi, un altro nostro amico di infanzia.

“Buongiorno” rispondo, con i baffi di latte.

Ecco, questo è un solito atteggiamento di Kimiko nei confronti di Yuichi: prende il suo lancia pugni e lo colpisce.

“Sai che odio essere chiamata ‘bellezza’!” gli dice lei, con l’affanno. Kimiko è molto modesta, odia che le si facciano dei complimenti!

 

………….

 

Dopo a colazione, ci dirigiamo verso la classe, io saltello, Kimiko prende Yuichi per i capelli e lui gemita, come al solito.

“BUONGIORNO!” esclamo con il mio solito ottimismo.

“Ma quale buongiorno… oggi arriverà un nuovo alunno! >_<” balbetta Nana.

Lei è molto timida e chiusa, parla solo con me e poco con i maschi, anzi, li considera invisibili! Comunque non ha ‘quelle tendenze’, è solo molto (ma MOOOOLTO) timida -.-‘

“Buongiorno ragazzi!” esclama il professore.

Ci alziamo in piedi.

“Oggi è arrivato un nuovo alunno” continua il prof  “ed esigo che siate molto gentili con lui! Ha un braccio rotto e vorrei che lo trattaste bene! Si chiama Saruwatari Soichiro, dai, vaia sederti acanto a Hyuuga Ayu”.

Sbuffo e libero il posto vicino a me.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Il nuovo arrivato, nel complesso, è molto carino: ha i capelli castani, gli occhi scuri e profondi (la frangia è molto lunga e non riesco a vederne bene il colore), la pelle è bianca, come cadaverica, il braccio sano, quello destro, è leggero, le mani sono curate ed hanno uno strano segno, come una rientranza della pelle.

Riesco a sentire il suo profumo: è dolce, sembra quello dei fiori di ciliegio… sento il mio cuore battere fortissimo!

Oh no, che mi prende? Perché non riesco a smettere di guardarlo? Perché…            

“Che cosa vuoi?” accidenti! Si è accorto che lo stavo guardando, oh, no! OH, NO!

“Bene, mi è capitata non solo una stupida, ma è anche sordomuta…” mi ha già seccato.

“NON SONO UNA SORDOMUTA!” urlo, tanto stanno urlando tutti.

“Però non hai detto di non essere una stupida… quindi ti chiamerò stupida…” ha chiuso gli occhi.

La mia opinione su di lui è già cambiata radicalmente! È antipatico, cinico, insolente e…

“Ciao!” sento la voce di Kimiko accanto a me, però non è rivolta alla sua migliore amica, ma al nuovo arrivato, che la fissa per molto tempo.

Lui non risponde, si limita a fissarla, con gli occhi spalancati e la mascella lenta… ho capito! Il nuovo arrivato si è preso una bella cotta per la gentilezza di Kimiko… cosa che non mi sconvolge affatto, tutti si innamorano di Kimiko Nogi, persino qualche ragazza… lo so, è sconvolgente!

“Ehm… Ayu, perché il tuo ‘amico’ sta così? Sembra che gli è caduto un meteorite di fronte alla faccia…” lancio un occhiata soddisfatta verso il mio vicino, alzando un sopracciglio, ma lui non se ne accorge.

“Non ti preoccupare, è solo uno STUPIDO!” cerco di risaltare ancora di più l’ultima parola sopra le altre… ed ecco che il bello addormentato sul banco si risveglia.

“‘Stupido’ a chi, SCEMA?” bene… sta oltrepassando ogni limite…

Mi alzo in piedi e grido come una matta a cui hanno levato il calmante: “TU non puoi permetterti di chiamarmi SCEMA, hai capito, DEFICIENTE!” ehm… va bene, adesso ho esagerato io…

“Dai, no litigate! Non è bene aggredirsi in codesta maniera!” eccola, la Barbie ‘tira-fuori-deficientate-dalla-bocca’, con il suo sorriso plastico…

“Senti chi parla…” sussurra Yuichi, dopo aver sentito tutto con il suo “super-udito” (è il suo alice).

Eccola, la Barie ‘sta-zitto-o-ti-spacco-la-mascella’ sta per entrare in azione!

“STA ZITTO O TI SPACCO LA MASCELLA!” (bingo!), tira fuori la usa ultima invenzione: lo spara cacca di conigli.

Ah, mi sono dimenticata di dire come è fatto Yuichi! Allora, ha i capelli tendenti al rosso, ricci, e degli occhiali molto grandi. Gli occhi sono di un celeste limpido.

Mi giro verso il nuovo arrivato: a quanto pare, la sua cotta per la nostra Kimiko è terminata molto presto… sta già avendo i brividi! Questa è la seconda fase della conoscenza di Kimiko da parte ei maschi:

1)      la osservi e ti sembra la principessa sul pisello;

2)      la vedi uccidere Yuichi e ti senti in un film horror.

Soichiro (forse è arrivato il momento di iniziarlo a chiamare per nome…) tira fuori un libro dalla cartella ed inizia a leggere.

“Che libro è?” domando curiosa, avvicinandomi a lui gattonando sul sedile.

“Si chiama ‘Patto criminale’, è molto conosciuto…” waw, per la prima volta mi sembra gentile!

“Uhm… ‘Piatto con caviale’… non l’ho mai sentito… GNAH! Mi è venuta fame! Uffi!” piagnucolo, stringendo gli occhi e mettendo le mani sopra la pancia.

“Non è ‘Piatto con caviale’, ma ‘Patto Criminale’, sei proprio un’ignorante… anzi, no! Una STUPIDA!” rimangio quello che ho detto.

“COME SCUSA?” urlo, ma lui se n’è bello che andato, lo rincorro per il corridoio.

“Ehi, aspetta! C’è ancora la lezione, non puoi uscire senza permesso!” lo rimprovero, portando le braccia basse.

“Ma se lo stai facendo anche tu! E comunque mi annoiavo…” chiude gli occhi e prosegue con la mano in tasca.

“Aspetta!” lo prendo per il braccio e… ecco, la mia solita goffaggine si evidenzia ancora una volta.

Siamo caduti a terra, lui è col la schiena in sotto ed io sono sopra di lui.

“V…va tutto bene?” mi chiede lui, facendo sospiri di dolore.

“Ecco, a me sì… ma a te non lo so! Hai anche il braccio rotto, mi dispiace tanto!” mi alzo in piedi e gli porgo la mano.

“Non…non ne ho bisogno…” prova ad alzarsi con il sedere, dato che un braccio è rotto e l’altro è impegnato a tenere la valigetta.

“Ma sei a terra, si vede che ti sei fatto male!” insisto preoccupata, allungando la mano.

“Stupida, non mi serve, ce la faccio benissimo da solo!”.

Non mi fido, così prendo la sua valigetta e vado avanti, lui si rialza furioso, vuole rincorrermi.

“Ridammela, bambina!” urla arrabbiato.

“Non sono una bambina, ho la tua stessa età! E poi non te la voglio dare!” gli faccio la linguaccia sorridendo e continuo a correre.

Lui mi rincorre, finché non mi raggiunge, ma io tiro la valigetta indietro.

“Te la do ad una condizione…” abbasso leggermente a terra, guardandolo alla Lady Diana: “Che diventiamo amici!”.

Lui prima esita, poi mi vede ridere ed inizia a ridere anche lui… è tutto un insieme di risate che si sposano alla perfezione.

“Non potremo mai essere amici… siamo troppo diversi!” sorride lui, io gli ridò la valigetta.

Torniamo in aula e seguiamo la lezione.

 

Ecco qui un altro capitolo di "Anno 2020"... eheh, scusate se nello scorso capitolo non ho scritto niente... però me molto triste perchè nessuno fa delle recensioni... TT______TT vabbè, attenderò xDxD comunque tranquilli... Mikan e Natsume (I miei ADORATI Mikan e Natsume... specialmente Natsume ahahah) compariranno presto....^^

 

Un bacio, a fra un po'! ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Oggi il cielo è blu.
Ci sono delle nuvole meravigliose, fuori: sono bianche, piccole, fanno delle forme molto carine.
Per fortuna oggi non ci sono le lezioni, sono state sospese… non ho intenzione di uscire dalla mia stanza. Me ne starò qui tutto il giorno, tanto ho una provvista di cibo (quella non può mancare)!
Posso stare qui tutto il tempo che voglio, nessuno mi verrà a disturbare, nemmeno una rondine, nemmeno un soffio di vento, nemmeno un moscerino, nemmeno un pensiero sgradevole, nemmeno…
E CHE CAVOLO, BUSSANO ALLA PORTA!
La mia pace si è sgretolata in pezzettini piccini picciò…
“Chi diavolo è, a quest’ora?” urlo irritata, sembro una suocera senza dentiera.
“A parte che sono le undici e mezza… devo parlarti…” non riesco a capire chi è che parla, è una voce maschile, ma non riesco a capire chi osa a disturbarmi nel mio pisolino ad occhi aperti…
“Se prima mi dici chi diavolo sei, magari…” rispondo, sempre più seccata.
“Sempre gentile, eh? Sono Soichiro…”.
Sbuffando, apro la porta e vedo il ragazzo splendido ma antipatico che mi siede vicino.
Oggi, però, lo vedo sotto una strana luce…
“Che…” tossisco. “Che cosa c’è?” oddio, il cuore i batte di nuovo all’impazzata, cosa faccio, cosa faccio!
“Volevo dirti una cosa…” oddio…
“Che… che cosa?” oddio, oh mio santissimo Dio…
Siamo così vicini, oh mio Dio, oh mio Dio…
“Tu…” tu-tum.
“S…sì?” tu-tum.
“… vorresti…” tu-tum
“S… sì?” tu-tum.
“Diventare…” tu-tum…
“Annuisco.
“Mia… amica?”.

Momento di pausa………. Che silenzio…… imbarazzante…

“Ehm… eh?” domando, incredula.
“Ho pensato alle tue parole di ieri… e avere un’amica femmina potrebbe essere… ecco… forte!” sorride.
“Ehm… sì, va bene! Tutto qui?”.
“Sì, tutto qui, beh, ci vediamo!” e se e va, io chiudo la porta.
Che stupida che sono… ma come posso pensare una cosa del genere? Non mi sono mai innamorata in vita mia e, la prima volta, preferirei esserlo di una persona leggermente meno antipatica ed insopportabile!
Andiamo, lui è troppo arrogante, per i miei gusti… anche se lo conosco solo da un giorno.
Esco fuori dalla mia stanza, tanto, ormai, non ho niente da fare…
“Ehi, Ayu!” vedo il signor Narumi (o come lo chiamo io: zio Narumi) d’avanti a me.
“Ciao, zio Narumi!”sorrido.
È stato lui il mio unico padre.
Tredici anni fa, mi svegliai tra le braccia di qualcuno, erano delle braccia calde, morbide… ed erano le sue. Li mi spiegò come andava il mondo, mi fece crescere in sintonia con il mio alice… fu stupendo, con me.
Ora ha tipo 68 anni, ma non vuole andare in pensione… dice che ama troppo questa accademia, anche se a volte commette degli atti orribili.
Io non conosco questi ‘atti orribili’, non so nemmeno se esistono veramente… però, quando zio Narumi dice qualcosa, quella è sempre vera.
“Ti vedo un po’ stranita, è successo qualcosa?” mi chiede, con aria preoccupata.
“Nono, tranquillo! Va tutto bene, sono soltanto stata svegliata nel mio sonno ad occhi aperti… sai di cosa parlo!” sorrido di nuovo.
“Senti, ti dovrei parlare di una cosa importante, riguardo…”.
“Ayu!! Vieni subito, vieni, vieni! Vendono tre Tayaki a solo un coniglio!” era Kimiko che mi chiamava urlando e correndomi incontro.
“Ta… TAYAKI??? Dove, dove?” le corro incontro e non mi curo per niente del povero zio Narumi che rimane lì fermo.

 

 

 

Ecco il 3° capitolo xD Sorpresi dell'età di Naru, eeeh? xDxDxD

 

Ringraziamenti x le recensioni a:

Marzy93.

...e basta XP

Un Saluto, qui è Feddy che vi manda un bacio^^

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


ta daaaaaaaaaaah! ecco qui, ebbe si, rullo di tamburi.......

IL CAPITOLO 4!!

 

 

È buio…
La foresta è fredda, scura…
Qualcosa mi sta osservando, le mie gambe sono così incredibilmente corte… e anche il mio corpo lo è.
Dove mi trovo… chi sono… sono circondata da alberi… tutti sono neri e mi fissano… come fanno gli alberi a fissarmi?
I miei occhi si offuscano… sto svenendo.



UGUUUUUUUUUUUU!
“yu…” UGUUUUUUUUU!
“Ayu…” UGUUUUUUU!
“AYU! Svegliati, stai avendo un brutto sogno, svegliati!” aprii gli occhi lentamente, mi trovavo su un letto, ma non era il mio… era bianco, anche le mura erano bianche, il letto puzzava di morto…
“Dove… dove sono…?” la mia voce era flebile e debole, quasi pallida (pallida la voce?).
“Sei nell’ospedale dell’accademia, Ayu…” rispose Kimiko con un fil di voce, con lo sguardo assorto nei suoi pensieri, come sempre impenetrabile.
“Uhm… nell’ospedale dell’accademia…” silenzio.
“Nell’ospedale… dell’accademia…” silenzio.
“NELL’OSPEDIALE DELL’ACCADEMIA? COME, PERCHE’, QUANDO, CHI, DOVE?” urlai alzandomi in piedi sul letto, sembravo matta.
“Vedo che ti senti meglio, Ayu!” disse sorridendo Kimiko, rinchiudendo i suoi pensieri nel suo cuore per l’ennesima volta.
“Ehm… credo di… sì… ma come sono finita qui?” ero ancora in piedi, dritta, con i pugni vicino alla testa, timorosa.
“Stupida… hai mangiato troppi Tayaki e sei svenuta…” questa non era Kimiko… era troppo scortese per essere Kimiko… ma… quello era…
“So… SOICHIROOOOO???” urlai, puntando il dito verso di lui urlando come una matta… di nuovo…
“No, sono l’omino Michelin… e tu sei la pompa di benzina cattiva…” stava scherzando, ma non riusciva a sorridere…
“Ah!” mi accorsi di una cosa importante… “Ti… ti sei tolto il gesso? Quando?” il dito era ancora puntato verso di lui.
“L’altro ieri…” rimasi sconvolta a fissarlo un attimo, poi sussurrai: “L… l’altro ieri? Ma l’altro ieri tu… io… noi tutti…”.
“Sei stata in coma per un mese…” era Zio Narumi a parlare… mi voltai verso di lui, poi caddi nelle ginocchia.
“Un… mese?” ancora quella voce flebile, non riuscivo a far uscire altro…
“E’ stata una brutta botta, Ayu… hai sbattuto la testa…” abbassò lo sguardo… poi si riprese tutto di botto.
“Comunque devi recuperare tutto il tuo mese di scuola, sennò sarai retrocessa!” il bello è che questa cosa orribile la diceva con il sorriso… mi metteva agitazione!
“Bene, Ayu adesso ti lasciamo riposare… buona notte!” e se ne andarono tutti… lasciando me, disperata, stupita e piena di interrogativi…
Mi rimisi a letto, ma non sotto le coperte, faceva troppo caldo…
Come è possibile che una persona normale (se un’alice si possa definire normale) vada in coma per essere svenuta dopo un’indigestione di Tayaki?
Mi giro e mi rigiro… sento un formicolio, non so perché…
Quei pensieri offuscati, così poco chiari e miti… mi danno fastidio…
“Non mi dirai che vuoi dormire…” che bella voce… così familiare, così dolce ma allo stesso tempo fredda e sconosciuta…
“Chi…” mi girai, aprii gli occhi e…
“WAAAH! SOICHIRO! CHE DIAVOLO CI FAI TU QUI?” più che una domanda, la mia era un’affermazione…
“Mah…” ed ecco di nuovo il suo sorriso beffardo… così freddo, così impenetrabile…
Eravamo così vicini… i nostri nasi si sfioravano appena… sentivo il suo respiro, il suo odore…
“Non sei andato con… con zi… cioè… con il Signor Narumi?” bado bene prima di chiamarlo zio… ci potrebbero essere troppe incomprensioni…
Non riuscivo a muovermi e neanche lui… entrambi tremavamo impauriti, nonostante il caldo… sentii un brivido…
“Il… mio alice… posso teletrasportarmi dove voglio, quando voglio..” tutto questo lo disse senza alzare un ciglio, senza muoversi di un millimetro…tranne il fatto… che si stava avvicinando…
“Ah, sì? Puoi teletrasportarti? Interessante, lo terrò a mente…” sorrisi a stento, il cuore mi batteva così forte da impedirmi ogni singola espressione del viso…
Nessuno dei due riusciva più a parlare, nessuno dei due riusciva più a muoversi…
Lui era seduto sul mio letto di ospedale, io ero sdraiata… strana posizione! Ma non ci badai molto!
Ecco che, improvvisamente, le mie labbra sentirono qualcosa… le nostre labbra inferiori si toccarono a stento, ed io sentii l’ennesimo brivido.
Lui piegò leggermente la testa, finché non ci lasciammo andare… le nostre labbra continuavano a toccarsi, a prendersi, a lasciarsi, a riacchiapparsi… le nostre bocche erano diventate una cosa sola… sentivo che le sue mani sfioravano le mie spalle, poi mi accarezzarono le braccia scoperte, fino a che non si rialzarono e non mi toccarono le guance.
Ma ero consapevole che quel momento sarebbe finito… sapevo che, da qualche parte, lui era arrivato… ed io ero ancora sdraiata su quel letto, con gli occhi ancora chiusi… e le mie labbra provavano un senso di vuoto.




Quella notte non riuscivo ad addormentarmi, non riuscivo a pensare a quello che sarebbe successo dopo… forse non ne avremmo più parlato, forse non ci saremmo mai più guardati in faccia… oppure…oppure…!
“Credo sia il momento…” chi è? Qualcuno è entrano nell’infermeria, qualcuno ha aperto la porta…
“Che tu sappia…” qualcosa di gelido si posò direttamente sulla mia fronte, qualcosa simile ad una mano, ma con numerosi anelli… tenevo gli occhi stretti per la paura… sentivo che il mio cuore stava piangendo da un dolore la cui provenienza mi era sconosciuta!
“La verità!” spalancai gli occhi…



Il vuoto…

 

Alluooooora....... prima di tuuuuuutto i ringraziamenti x LE (xDxD) recensoni:

 

marzy93: eheheh, lo immaginavo XP uguuuuuuuu, non voglio dirti niente su Ayu xDxD... però adesso hai visto che con Soichiro... eheheh xD

Chippy_Denny: Denyyyyyyy xDxD ahah, lo immaginavo xD (ma sei proprio d'appertutto, eh? xDxD)

 

Seconda cosa..... alluuuuuuura, che ne pensate di questo capitolo? eheheheh, adesso vedreeeete, cari lettoli, che cosa succederà...

Ma sapete il mio motto, no?

NON VI DICO NULLA xP

Un bacio grande dalla vostra FEDDY^^

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


ahah, vorrei tanto vedere la vostra faccia, mentre leggete questo capitolo, ahahah

 

 

Dove mi trovo…
Chi sono…
Le mie gambe… sono così corte… ed anche il mio corpo…
Perché ho un grembiulino nero?
PERCHE’ HO UN GREMBIULINO???
I miei capelli… sono raccolti in due codini bassi…
In braccio… in braccio ho un…


Coniglio…



Ero nella mia stanza, tutta sola, tanto per cambiare…
Sentii bussare alla mia porta, mi affacciai.
“Oh, Hotaru!” feci per abbracciarla, ma lei usò la sua solita invenzione “scaccia idioti”.
“Cattiva…” la rimproverai a voce flebile, in ginocchio per terra, piagnucolando come al solito.
“Non credere che sia venuta per vederti… Natsume ti sta cercando…” la divisa delle medie le stava particolarmente bene, si era fatta crescere leggermente i capelli, facendoli arrivare fino alle spalle. Il suo viso si era addolcito particolarmente, ma non il carattere…
“Na…Natsume?” solo sentire il suo nome mi faceva ribollire di rabbia!! Anche se abbiamo iniziato le medie, lui è rimasto il solito bambino, non è cambiato per niente! Mi chiama stupida, mi tratta male…
“Sì… sembrava allarmato… dice che non si può muovere, non ne so il motivo…” Hotaru chiuse gli occhi.
“Ma scusa… non poteva venire lui?” mi rialzai in piedi.
“Ma sei stupida?!” mi diede una botta in testa, poi continuò: “Se non si può muovere!”.
“Ah… è vero…” mi ripresi ed iniziai a correre via.
Sentii che Hotaru mi stava dicendo qualcosa… ma non capii cosa… continuai a correre ma, quando arrivai all’uscita del dormitorio della divisione superiore, mi resi conto di una cosa: non sapevo dov’era!
Così mi incamminai verso il dormitorio maschile, badando bene a non farmi scoprire… camminavo lentamente, silenziosamente… piano… piano…
“Ciao, Mikan!” sentii qualcuno che mi dava una botta sulla schiena, ed io emisi un gemito.
“Tsu… Tsu…” deglutii. “TSUBASA! Che… che ci fai tu, qui?” ero ancora spaventatissima, ridevo nervosamente, proprio per non essere scoperta (-__-“).
Indossava la divisa delle superiori, aveva sempre la sua solita stella sulla guancia ma, stranamente, non indossava il suo inseparabile cappello.
“Veramente dovrei farla io a te questa domanda… questo è il mio dormitorio…” sorrise.
Mi guardai intorno, abbassai lo sguardo, notai tutti quei maschi in giro, riabbassai lo sguardo.
“Ah…” fu l’unico suono che riuscii a far uscire dalla mia bocca.
“Mikan, che cosa ci fai tu qui?” lasciò perdere il sorriso di prima ed assunse un’espressione seria.
“Ecco…” perché non fidarmi di Tsubasa senpai? “Hotaru ha detto che Natsume mi stava cercando e che non si poteva muovere… quindi…”.
“Capisco… ma se stai cercando il tuo fidanzato non lo troverai qui, l’ho incontrato poco fa nella sala di addestramento… era in dolce compagnia…
“Eh?” risposi imbambolata.
“Non gli permetterai di tradirti, vero?”.
Misi insieme un paio di pezzi del puzzle:
Fidanzato + dolce compagnia + tradimento = …
“MA CHE DIAVOLO STAI DICENDO?? NATSUME NON E’ IL MIO FIDANZATO, VE LO VOLETE METTERE IN TESTA, UNA BUONA VOLTA?! NON SONO INNAMORATA DI LUI, MA ANDIAMO…”
“Però un po’ ti piace… ammettilo!” disse lui avvicinandosi a me, abbassandosi leggermente.
“MA CHE ASSURDITA’!! NON MI PIACE PER NIENTE, LO ODIO, LO DETESTO, LO…” non feci in tempo a concludere la frase che mi resi conto che Tsubasa se ne era già andato!
“Ciao ciao, Mikan…” disse lui, volato dall’altra parte e alzando la mano a mo’ di saluto.
Ripresi a correre…
Se c’era una cosa che mi dava sui nervi più di Natsume, era che la gente mi dicesse che sono innamorata di lui… ma andiamo! Io… innamorata di quello sbruffone perver…
Non feci in tempo a concludere la frase che urtai contro qualcosa… o qualcuno… era un qualcuno più basso di me…
Appena aprii gli occhi, iniziai ad osservare meglio quella creaturina.
Era una bambina piccola, tipo d cinque o sei anni, aveva dei capelli neri raccolti in due codini bassi, un grembiulino nero, il vestitino bianco e, abbracciato a sé, teneva un coniglietto dall’aria cupa… aveva degli occhi rossi sangue e, dalla sua bocca conigliesca, pareva uscisse sangue.
“Ti… ti sei fatta male? Mi dispiace, ma non guardavo dove camminavo” sorrisi ed aiutai la bambina a rialzarsi. La sua pelle era pallida, bianca come il latte, notai dei riflessi violacei all’interno della sua bocca.
“Tu… puoi vedermi?” sussurrò la bambina, ritraendo il braccio e rialzandosi da sola.
“Ehm… certo che posso vederti… che domande! Come mai non indossi la divisa?” continuai a sorridere, cercando di capire quale fosse in significato della sua domanda.
“Cercavi qualcuno?” sussurrò ancora. La sua voce era flebile e dolce, ma allo stesso tempo mi faceva rabbrividire. A quanto pareva, aveva completamente ignorato la mia domanda… BENE…
“Ecco… nessuno di speciale, solo un…” ed ecco che una figura si avvicinava correndo.
“MANIACO, PERVERTITO, SBRUFFONE, MENEFREGHISTA E BUGIARDO!” urlai.
Natsume sbuffò.
“Stai bene, piccola?” disse rivolta alla bambina, con tono dolce.
“Ugu… Che cosa vuol dire?” la bambina piegò la testa verso un lato.
Che carina, pensai subito!
“Ehm… cose che potrò spiegarti quando sarai più grande! E tu, Natsume.. dicevi che non ti potevi muovere, che era un’emergenza e, invece…”
“Era lei l’emergenza…” disse lui, indicando la bambina con il dito. Aveva l’aria preoccupata.
“SEI UNA STUPIDA!” Urlò alla piccola. “TI AVEVO DETTO DI NON ALLONTANARTI, DI RIMANERE DOV’ERI, E TU CHE HAI FATTO? TE NE SEI ANDATA!” aveva l’aria sempre più preoccupata, iniziava a terrorizzarmi.
Ed ecco che la bambina iniziò a piangere.
“Oh, no! Piccola, non piangere! Ecco, bravo Natsume, sei sempre il solito! Non si urla ai bambini, hai mai urlato a Youchi?!”.
“Sei una stupida…” stavolta era rivolto a me, ma io non ci badai, mi misi sulle ginocchia e mi rivolsi alla bambina…
“Dimmi, piccola, come ti chiami?” le chiesi dolcemente.
Lei si asciugò le lacrime, poi disse, singhiozzando: “Ayu… mi chiamavano Ayu…”

 

 

Uhm............. ringraziamenti x LE recensioniii xDxD

 

Cippy_Denny: ahahah, è vero, sei proprio qui xD nel prossimo capitolo ti sbellicherai dalle risate xDxD

marzy93: eheheh, almeno l'hai letta, la scena XP ma sei proprio sicuuuuura che sia davvero per l'indigestioni di Tayaki che Ayu è entrata in coma per un mese? sicuuuuura? xDxD ah, non dico niente xP

 

Nel prossimo capitolo, più che la suspance, ci sarà da ridere, non perdetelo!

Un bacio, qui è Feddy xD

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


eheheheh, ecco il seguito, buon divertimentoooo! :)

La piccola Ayu era davvero una strana bambina: aveva sempre lo sguardo perso, come se le mancasse qualcosa e abbracciava sempre più stretto quello strano coniglio vampiresco… era terrorizzante…! Camminava lentamente, con lo sguardo basso, le braccia serrate nel tenere quel … coso… e, per di più, notai diverse ferite sul suo viso.

Io, la piccola Ayu e quel pervertito… stavamo andando nell’ufficio del signor Narumi, magari lui avrebbe saputo dirci di più su questa bambina… magari era solo una nuova alunna dell’elementare A, spaesata ed indifesa…!

“Tu… puoi vedermi?”.

“Ayu… mi chiamavano Ayu…”.

Rabbrividii per l’ennesima volta… che cosa voleva dire con ‘Chiamavano’? E la prima domanda?

Guardai un’altra volta il suo terrificante coniglio.

“Come si chiama?” domandai io allegra alla bambina.

“Ayu…” rispose la bambina con lo sguardo basso.

“Ehm…” gelo… “… Non tu… intendevo dire… ecco… quel… coniglio…? Come… si chiama?” ero terrorizzata e, a quanto pareva, quel Natsume se ne era accorto, tant’è che si era messo a sbuffare.

“Ugu…” Sospirò la bambina.

“…Ugu…? Non ho mai sentito un nome del genere…! È… carino!” rabbrividii io.

“No”.

Questa fu la risposta (?) fredda, congelata, gelata, ghiacciata della bambina…

“Ah…” e questo fu il mio unico accenno… dato che ero troppo stranita per crearmi una risposta

ricca di soggetto, predicato verbale, complemento oggetto e tutte quelle robe lì.

“E… come si chiama, allora?” domandai alla fine, stremata dalla sua freddezza.

“Ugu…” sospirò di nuovo lei.

“Uhm… ok…” … uno … due … tre … “Allora si chiama ‘Ugu’, giusto?”.

“No”.

… Bene… la mia pazienza era ufficialmente finita … .

“Senti, piccola Cullen, essere cadaverico appena uscito da una tomba, fonte del mio nervosismo, ti ho solo chiesto come si chiama quel tuo coniglio terrificante…!” ero fuori di me… ma non sembrava… almeno, non sembrava alla bambina… anche perché la sua risposta fu…

“Ugu…”.

“Perfetto…! Allora si chiama Ugu, giusto?!” chiesi lentamente, facendo un respiro profondo, sperando di arrivare presto all’ufficio di quel professore.

“No”.

“Ancora non capisci brutta? Non l’ha mica trovato un nome al suo coniglio…” beeeeene, c’era anche Natsume a farmi diventare blu.

“E TU COME DIAVOLO FAI A SAPERLO?!” gli domandai urlando, anche se a Ayu, naturalmente, non faceva né caldo né freddo.

“Ma si capisce subito! Si vede che non ci sai proprio fare, con i bambini tu, stupida, brutta ragazzina con le mutande con le stelline gialle…”.

COOOOOOOSA?!

“COOOOOOOSA?!” urlai io, in perfetta coordinazione con i miei pensieri…!

“Ah… dimenticavo lo sfondo celeste…” aggiunse, indicando la mia gonna.

“Qu… quando le hai viste…?” chiesi impaurita, mettendomi le mani d’avanti alla gonna.

“Hai presente lo scorso capitolo, quando ti sei messa sulle ginocchia per parlare con la bambina…?”.

“… Eh, sì…” provai a seguirlo.

“Ecco, lì… non è molto prudente mettersi così d’avanti ad un ragazzo… ma forse tu questo non lo sai, visto che sei solo una brutta, stupida, infantile, brutta ragazza!” aveva superato ogni limite…!

“MANIACOOOO! MA COME TI PERMETTI?!  E poi hai ripetuto ‘brutta’ due volte! NON SAI NEMMENO PARLARE, SCREANZATO ANALFABETA!!”.

“NON PERMETTERTI DI PARLARE COSÌ A ME, STUPIDA, BRUTTA RAGAZZINA!”.

“AH-AH! ADESSO LO HAI DETTO UNA VOLTA! Visto che avevo ragione io?”.

“BRUTTA, BRUTTA, BRUTTA RAGAZZINA!”

“NATSUMEEEEE!”.

Senza nemmeno rendercene conto, ci eravamo messi a litigare come bambini… d’avanti ad una bambina, poi!

All’inizio, ero sicura di aver visto accennarsi un sorriso su quelle labbra pallide (mater alleluia!), poi, però, vidi un volto preoccupato dipingersi sul suo viso…

“Non… non litigate…” sussurrò Ayu, con una vocetta tanto bassa da essere quasi impossibile sentirla anche per un moscerino…

“Eh…?” accennai io, togliendomi la rabbia di dosso… la bambina si era messa a piangere…

“Piccola, ehi…! Dai, su, non piangere…!”.

“Non c’è motivo di piangere, Ayu… abbiamo smesso!” provò a consolarla Natsume (due benedizioni in un solo colpo… Iaho!).

“Non voglio…” singhiozzò Ayu.

“Non voglio che mamma e papà litighino!”.

Mamma… e … Papà…

 

O_O'' oddio, se mi metto a rileggerla, rimango scioccata pure io xDxD

alluuuuuuooooooooora... ringraziamenti per LA (TT____TT xD) recensione:

marzy93: ahah, Hai visto che ho messo pure loro? XP ma daaaai, una fan accanita di MikanxNatsume (ma specialmente, di NATSUME :Q_______xD) non poteva non mettere niente, anhce perchè..... ahahah, vedrai vedrai xDxD uuuuuhm... chissà Ayu... ahah ma quale Ayu? ahahah non dico nulla XP

Il prossimo capitolo cambia tempo... U.U

Qui è Feddy che vi manda un BACIO XD

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=552952