Magic Dawn di ru87 (/viewuser.php?uid=108123)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 2: *** In arrivo ad Hogwarts ***
Capitolo 3: *** Lo smistamento ***
Capitolo 4: *** Fama non desiderata ***
Capitolo 5: *** Del nuovo sangue scorre ***
Capitolo 1 *** Un nuovo inizio ***
La cicatrice non gli faceva più male da diciannove anni.
Tutto era andato bene.
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Finalmente il treno partì, l’espresso per Hogwarts
cominciò la sua marcia per portare i futuri maghi e streghe
del mondo magico alla scuola di magia e stregoneria più
famosa al mondo.
Il piccolo Albus camminava lungo i vagoni in cerca di uno scompartimento dove potersi sedere, ma niente tutti i posti erano presi, quindi non
poteva fare altro che continuare a cercare.
Ad un tratto comparve James, il fratello maggiore, insieme ad altri
ragazzi, suoi amici
–Toh guarda chi c’è…il futuro
serpeverde – disse sghignazzando sotto lo sguardo intimorito
del fratello
– Non andrò nei serpeverde –
replicò titubante -…papà mi ha detto
che lui ha potuto scegliere-
– sciocchezze – replicò James
– non ho mai sentito una cosa del genere – si
girò e senza nemmeno dare il tempo al fratello di rispondere
se ne andò sghignazzando.
Albus riprese la sua marcia facendosi largo tra tutti gli studenti che
si fermavano lungo lo stretto corridoio per chiacchierare con vecchi
amici che non vedevano dalla fine della scuola; Alla fine
trovò un compartimento quasi vuoto, occupato solo da un
altra ragazzina
– Ciao – disse intimidito – è
libero? – chiese indicando il posto a sedere.
-Si …- disse la ragazza sorridendo –entra pure
–
Era una piccola ragazzina non molto alta con dei lunghi capelli biondi
che arrivavano fino a metà della schiena; Piccoli occhi
celesti e un nasino all’insù; Era molto graziosa.
Rassicurato dalla gentilezza della ragazza entrò e si
sedette.
– Piacere io sono Albus… Albus Potter –
ricambiò il sorriso e allungò la mano per
salutarla.
– Io sono Liliam – ricambiò la stretta
di mano – anche per te questo è il primo anno ad
Hogwarts?-
– Si …– rispose il ragazzino, nuovamente
incupito.
Liliam si accorse che qualcosa non andava e domandò
– ho detto qualcosa di sbagliato? –
–No no…– disse Albus –
è solo che…– si sentiva stupido ad
ammettere una cosa del genere – …è solo
che ho paura di capitare tra i serpeverde –
Liliam sorrise e Albus prese quel gesto come se lo stesse deridendo
– Si ok sono uno stupido …–
sbuffò girando la testa verso il finestrino, stanco di doversi sempre scusare per essere spaventato dalla possibilità di andare a finire in quella casa.
–bhe non direi…– rispose Liliam ora
ridendo –…io ho la tua stessa paura… mi
hanno raccontato cose terribili su quella casa–
Albus girò la testa di scatto verso la ragazza
–Davvero? – chiese incredulo;
Non ci poteva credere finalmente qualcuno con cui condividere
la sua ansia più grande.
Ad un tratto il treno cominciò a rallentare e una voce
apparsa dal nulla avvisò tutti i passeggeri che di li a poco
sarebbero arrivati ad Howarts e che se non lo avessero già
fatto si sarebbero dovuti cambiare ed indossare le divise
Liliam finito di ascoltare si alzò in piedi, prese bacchetta
e borsa che erano appoggiati sulla poltroncina ed esclamò
– bhe Albus Potter ora devo andare a cambiarmi –
sorrise – in bocca all'ippogrifo per lo smistamento... ci vediamo dopo…-
-Ok…- replicò il ragazzo –crepi... a dopo-
Liliam uscì dallo scompartimento lasciando Albus solo tra un
misto di ansia e sollievo, ora conosceva una nuova persona e per di
più simpatica, ma il tempo che lo separava dal cappello
parlante diminuiva drasticamente.
Si alzò ed iniziò ad indossare la lunga tunica
nera pronto cosi per entrare per la prima volta ad Hogwarts.
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Capitolo 2 *** In arrivo ad Hogwarts ***
Il fischio del treno fece capire al giovane primino che
l’espresso era arrivato a destinazione.
Si alzò in piedi, raccolse la bacchetta che
infilò nel fodero legato alla cintura dei pantaloni e
facendo un lungo respiro decise di uscire dallo scompartimento.
Lentamente si mise in fila dietro ad altri ragazzi per scendere dal
treno; Tutti sembravano cosi eccitati, tutti sembravano conoscere
tutti, solo lui si sentiva come un pesce fuor d’acqua.
Arrivato all’uscita, si appoggiò al corrimano, per
evitare di cadere e scese dal treno
-ci siamo…- incominciò a guardarsi intorno
cercando di capire cosa fare; C’erano cosi tante persone che
andavano avanti e indietro che si sentiva soffocare, era in preda al
panico, quando a un tratto intravide James in lontananza
-Jameees …Jameees…Jam…-
chiamò con forza nella speranza che lo sentisse e lo
aiutasse, ma niente da fare suo fratello continuò per la sua
strada insieme ai suoi amici – come sempre…-
sbuffò – quando ho bisogno di lui non
c’è mai…- si girò in preda
allo sconforto quando ad un tratto udì una voce familiare
–Hagrid- esclamò raggiante, finalmente qualcuno
che poteva aiutarlo.
-Quelli per il primo anno… di quaaa- urlava Hagrid al di
sopra di tutti visto che era un mezzo-gigante, indicando ai primini la
strada per andare alle barche.
Albus decise di andargli vicino –Hagrid- salutò
l’omone con la manina –ciao-
Il mezzo gigante abbassò lo sguardo e intravide il ragazzino
– Albus!- esclamò – giusto te stavo
cercando e non ti vedevo e cominciavo ad essere preoccupato- gli diede
una piccola pacca sulla spalla –senti ma…- non
concluse la frase notando che alcuni studenti del primo si stavano
dirigendo verso le carrozze invece che le barche -oh per mille barbe di
merlino… ehi voiii quelli del primo da questa parteee-
urlò dietro ai ragazzi – Albus devo
scappare…appena puoi vieni a prendere un the nel mio capanno
cosi facciamo due chiacchiere…- sorrise dietro la lunga
barba e si diresse verso i primini fuggitivi.
Albus guardò per un attimo Hagrid che si allontanava per poi
andare verso le imbarcazioni, si fermò vicino al lago e si
mise a cercare una barca con qualche posto ancora libero.
A un tratto notò una ragazzina che si sbracciava seduta in
una barca – Rose- esclamò Albus; Rose era la
figlia di Ron Weasley e Hermione Granger, i migliori amici di suo padre.
- Albus, finalmente …ma che fine avevi fatto!!!- la ragazina
rimproverò l’amico – ti ho
cercato per tutto il viaggio nel treno …ero arrivata alla
conclusione che eri risceso al binario 9 e ¾ -
- Non ti ho vista più allora ho pensato di prendere il primo
posto che mi capitava- replicò Albus con tono dispiaciuto
Rose sbuffò – vabhe…ora vieni
dai…ti ho conservato un posto sulla barca
-Grazie !- esclamò il ragazzo sorridendo e pian pianino
salì sull’imbarcazione.
Insieme a loro c’erano altri tre ragazzi, due ragazze che
avevano già stretto amicizia con Rose e un ragazzino in
disparte, che sembrava fosse in un altro mondo preso ad osservare senza
batter ciglio l’acqua scura che rifletteva il cielo nuvoloso al
di sopra di loro.
Passarono altri minuti mentre tutti i ragazzi salirono
sull’imbarcazione, ma quando tutti furono pronti, le barche
cominciarono a muoversi dirette verso il grande castello che li
sovrastava.
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Capitolo 3 *** Lo smistamento ***
Mancavano pochi minuti all’arrivo al castello, già
si poteva intravedere la riva del lago ed il grosso portone che
conduceva all’interno.
Il cuore di Albus cominciò a battere sempre più
forte “altri pochi minuti ed il mio destino sarà
segnato” pensò “ sarò un
serpeverde”;
Rose notò lo stato di ansia dell’amico e gli
sorrise – vedrai saremo entrambi grifondoro – disse
con poca convinzione, anche lei era abbastanza in ansia, già
immaginava lo sconcerto del padre, Ron Weasley,
nell’apprendere che la sua dolce figliola non era una
grifondoro o peggio… era una serpeverde.
La barca dopo poco arrivò alla riva e magicamente si
fermò da sola, tutti i ragazzi cominciarono a scendere e
seguirono Hagrid all’interno delle mura della
scuola.
Tutti camminavano in silenzio osservando incuriositi tutto
ciò di curioso e lasciandosi andare ad esclamazioni di
stupore quando passava un fantasma o un quadro parlava.
Ad ogni fantasma che passava Albus e Rose si chiedevano se fosse Nick
quasi senza testa, incuriositi dalle storie che gli avevano raccontato
i genitori.
Alla fine arrivarono davanti una grossa porta e tutti si fermarono,
Hagrid disse loro di aspettare li ed entrò in una sala
chiudendosi la porta alle spalle.
Dopo qualche minuto da quella stessa porta usci un signore, abbastanza
alto, un po’ stempiato, con qualche kilo di troppo e un
grosso rospo che spuntava fuori dalla tasca della tunica
- Sera a tutti …- sorrise verso i ragazzini che si
azzittirono immediatamente per ascoltare –sono il vostro
insegnate di Erbologia, Neville Paciok nonché vicepreside
…- si fermò per prendere fiato ed intravide Rose
ed Albus, accennò una lieve strizzatina d’occhio
per salutarli e riprese a parlare – fra pochi minuti verrete
smistati in una delle quattro case, Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e
Serpeverde… la vostra casa sarà la vostra
famiglia, i meriti faranno vincere punti alla casa, i
demeriti… li farà perdere; A fine anno la casa
con più punti vincerà la coppa
…– si fermò nuovamente e per un secondo
ripensò a quando quello stesso discorso gli venne fatto
dalla professoressa McGranit al suo primo anno di studi, quante cose
erano successe da li ad ora.
- Bene… ora mettetevi in fila e seguitemi- scoccò
un lieve colpo con la bacchetta e la porta alle sue spalle si
aprì, mostrando ai ragazzi la meravigliosa sala grande.
Era enorme, la sala più grande che Albus avesse mai visto in
tutta la sua vita; Era illuminata da un milione di candele fluttuanti
che davano alla stanza un colore dorato ; Quattro lunghi tavoli di
legno con intorno tantissimi studenti conducevano verso un altro lungo
tavolo dove si trovavano i professori e la preside, la McGranit.
Albus non la conosceva bene ma ogni tanto andava a casa dei suoi
genitori per far visita al padre.
Arrivati davanti ad una sedia con sopra un capello vecchio e lercio, si
fermarono.
-Ora vi chiamerò in ordine alfabetico, verrete qui e sarete
smistati- sentenziò il professor Paciok
Tutta la sala, studenti e professori, era in attesa di scoprire in
quale casata sarebbero andati i nuovi arrivati.
Albus restò in silenzio con il cuore che andava veloce come
una firebolt nuova di zecca.
Lo smistamento cominciò
Il vicepreside chiamò il primo nome – Trina
Allastor- una ragazzina con i capelli corti a caschetto neri
avanzò verso il capello parlante, se lo mise in testa e
questo dopo pochi istanti disse “TASSOROSSO”.
- Mark Bishop- fù il successivo a esser chiamato e
finì tra i Corvonero -Lisa Demilton- venne chiamata subito
dopo dal professore e il capello la mandò tra i Serpeverde
L’appello andò avanti per un bel po’ fin
quando non si arrivò alla P e il professor Paciok
chiamò
– Albus Severus Potter –
Il ragazzino per poco non svenne “ok ci siamo”
pensò “ come va la spacca” cercava di
darsi coraggio, ma le gambe gli tremavano e per poco non inciampava sul
gradino che conduceva alla sedia dove era poggiato il cappello.
Si sedette sulla sedia e si infilò il capello in testa
-ahhh… - commentò il cappello parlante
– un altro Potter…mmhh- fece una pausa riflettendo
-da ciò che vedo, non vuoi capitare tra i
Serpeverde… non poteva essere diversamente considerando chi
è tuo padre, ricordo ancora quando lo smistai “no
serperverde” continuava a ripetermi- rise –bhe per
tua fortuna a differenza di tuo padre, non ti ci vedo proprio in quella
casa…quindi sia… GRIFONDORO.
Albus per poco non cadde dalla sedia, aveva il viso raggiante, la sua
più grande paura non si era avverata, finalmente poteva fare
sogni tranquilli.
Si alzò dalla sedia e si diresse verso il tavolo con sopra
lo stendardo rosso ed oro e prese posto finalmente con un sorriso privo
di preoccupazioni.
Conclusi gli applausi, lo smistamento continuò e alla fine
Rose per sua gioia venne smistata anche essa nei grifondoro.
La ragazza che invece aveva incontrato nel treno, Liliam, era capitata
tra i corvonero e anche per lei era stata evitata la piaga
“serpeverde”.
Finito lo smistamento, la preside, la professoressa McGranit, diede il
benvenuto a tutti gli studenti con un breve discorso per poi dare
inizio al banchetto.
Albus mangiò fino a scoppiare, e cominciò a fare
amicizia con i suoi nuovi compagni.
Finito il banchetto, tutti i primini furono portati nei dormitori ed
Albus si addormentò subito, troppo stanco perfino per
sognare.
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Capitolo 4 *** Fama non desiderata ***
La mattina seguente Albus si sveglio di buon ora, dopo quella bella
dormita ora era pronto per cominciare la giornata. Si mise le pantofole
e si avvicinò alla finestra godendosi il bellissimo
panorama, poteva vedere tutto il giardino ed in lontananza era
possibile scorgere persino il campo da Quidditch. A quell’ora
sembrava tutto cosi calmo, come una fotografia, l’unico senso
di vita veniva dato dalle foglie che il vento faceva ondulare sugli
alberi e da qualche uccello che scendeva in picchiata al suolo per
raccogliere qualche bacca o vermiciattolo.
Dopo qualche altro istante passato ad osservare fuori, decise di
incominciare a prepararsi e di scendere in sala grande per fare
colazione. Andò verso il baule per prendere i vestiti e
notò che sopra di esso c’era un foglio di
pergamena ripiegato; lo prese e lo lesse ad alta voce
Buongiorno sig. Potter,
con la seguente missiva le saranno indicate orario e luogo delle
lezioni che dovrà seguire questo primo anno;
Buon Lavoro
Prof. McGranit
Girò il foglio e dietro erano scritti tutti gli orari.
-Vediamo cosa mi tocca questa mattina- disse tra se e se il Grifondoro
Lunedi – Ore: 9 – Incantesimi – Aula
prof. Vitious – piano4 –
Poggiò il foglio sul baule “wow la mia prima
lezione sarà incantesimi…non vedo
l’ora” pensò mentre si levava il pigiama
per indossare la divisa dei grifondoro.
I suoi compagni di stanza ancora stavano dormendo, era capitato con
gente a prima vista simpatica, aveva subito stretto amicizia con un
ragazzino mingherlino con i capelli castani arruffati e le lentiggini
sul naso di nome Eff o per meglio dire di nome Effard, ma visto che
detestava il suo nome si faceva chiamare solo Eff.
Albus andò vicino al letto del compagno e lo
toccò –Eff sveglia…andiamo a fare
colazione se no arriveremo tardi a lezione…-
-altri cinque minuti- rispose il ragazzo tornando a dormire
-sono le 8.30 e la prima lezione sta alle 9 se non ci sbrighiamo ci
sgrideranno – ritentò nello svegliarlo, ma niente,
era un dormiglione – va bhe, fa come credi
pigrone…a dopo- alzò gli occhi al cielo ed
uscì dal dormitorio per andare nella sala grande a mangiare.
Scese di corsa le scale, non voleva fare tardi il primo giorno di
scuola, ma arrivato al secondo piano si perse –ma miseriaccia
dove si trova questa sala grande- si ritrovò a parlare da
solo mentre cercava di orientarsi tra un corridoio e un altro;
Sembravano tutti uguali e di certo i quadri parlanti non aiutavano la
situazione, visto che si divertivano a dare direzioni contraddittorie
per far confondere ancora di più il povero Albus.
-vabhe è destino… neanche il primo giorno e
farò perdere punti alla mia casa…mi odieranno
tutti- sbuffò appoggiandosi al muro pensando a cosa fare.
Ad un tratto da dietro un corridoio comparve Liliam, che non
notò subito Albus ma quando lo vide gli andò
vicino per salutarlo – ciao Albus – si
scostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio
– che fai? – chiese incuriosita
-bhe, attendo un miracolo divino che m’indichi la strada per
arrivare alla sala grande…- abbassò lo sguardo e
le guance diventarono rosse –mi sono perso-
Liliam lo guardò –oh bhe …il tuo
miracolo è arrivato- lo prese per mano –dai vieni
ti ci porto io in sala grande, tanto stavo andando li per colazione-
sorrise
----
Arrivati finalmente in sala grande, semi deserta considerando che gli
altri studenti erano stati puntuali, si sedettero in un angolino dello
stesso tavolo e si guardano l’un altro come per dirsi
“e adesso il cibo dove lo prendiamo?”.
Liliam si guardò intorno –forse ci sono dei
camerieri?!- propose
Albus rifletté ed escluse l’idea perché
si ricordò che suo fratello gli aveva detto un giorno, che
bastava chiedere ad alta voce ciò che si voleva e questo
sarebbe comparso, tutto grazie agli elfi domestici del
castello… ma si sa quanti scherzi gli faceva James, quindi
ora aveva qualche dubbio che ciò fosse vero.
Il ragazzino disse ciò che sapeva a Liliam e questa disse di
provare –tanto che ci perdiamo?
Albus si schiarì la voce e con tono grave disse -uova in
camicia, bacon, pane tostato e succo di mirtillo…grazie- per
un istante nulla accadde, ma poi dal nulla tutto ciò che
aveva chiesto comparve davanti a loro
-WoW- esclamarono i due
Liliam ordinò invece una fetta di torta alle fragole e succo
di mela; In dieci minuti mangiarono il più possibile per poi
correre a lezione
-Liliam che lezione hai questa mattina- chiese Albus
-Incantesimi- rispose mentre a passo veloce si dirigeva al quarto piano
–insieme ai grifondoro-
Albus tirò un sospiro di sollievo, perché
sicuramente, da solo, dalla sala grande all’aula si sarebbe
perso un migliaio di volte.
----
Arrivati in aula videro che tutti gli altri ragazzi erano
già seduti e pronti per seguire la lezione, ma per fortuna
dei due ritardatari il professore ancora non era arrivato.
Passarono altri minuti quando ad un tratto dalla porta sbucò
un piccolo signore anziano con una barba lunga ed alto poco
più di uno sgabello. Avanzava con passo lento aiutato dal
bastone che aveva di fianco –Buongiorno, Buongiorno a tutti-
sfilò la bacchetta dal fodero e la puntò alla
lavagna dove per magia comparve la scritta “Prof.
Vitious”.
- Sono il professor Vitious e sarò il vostro insegnante
d’incantesimi durante questi vostri anni di apprendimento-
tossì forte
Non sembrava in gran salute, del resto anche per lui gli anni erano
passati.
-Bene bene bene… oggi vi voglio mostrare un incanto semplice
ma sempre di grande importanza,
Lumos- si fermò per dare il tempo ai ragazzi di prendere
appunti – questo incanto, serve per illuminare una zona buia
a vostro piacimento… il movimento di bacchetta è
una rotazione completa e poi una dolce ma decisa scoccata verso
d’avanti - mostrò il movimento ai ragazzi e sulla
sua bacchetta si accese una luce –Suvvia ora provate- tossi
nuovamente.
Albus prese la bacchetta e cominciò a fare ciò
che aveva detto il professore, ma nulla accadde , nessuna luce
all’orizzonte.
Liliam, come altri ragazzi al terzo tentativo erano riusciti a far
comparire una debole e fioca lucetta.
Verso la fine della lezione era rimasto solo Albus a non riuscire
nell’impresa e il professore si avvicinò per
vedere dove sbagliava.
Vitious lo guardò –suvvia tenta ancora- ma nulla,
Albus non riusciva ad illuminare un bel niente e cominciava ad agitarsi
–dai dai… stai calmo, non è successo
nulla…- disse il professore -…ricordo che anche
tuo padre, ogni tanto, aveva problemi, sopratutto all’inizio
della sua carriera scolastica…e guarda poi cosa è
stato in grado di fare…chi oggi non conosce Harry Potter-
Al suon di quel nome si alzò un mormorio di sottofondo
nell’aula, tutti commentavano che il piccolo Albus fosse il
figlio del grande mago che aveva ucciso “voi sapete
chi” (ancor oggi, dopo diciannove anni, si aveva paura di
pronunciare il nome dell’oscuro signore, Voldemort); Nessuno
dei compagni aveva associato il cognome di Albus ad Harry, non
avrebbero mai pensato ad una cosa del genere.
-Bhe signor Potter… tenti un ultima volta- disse Vitious
-Va bene professore- annuì Albus, tentando di concentrarsi,
anche se tutti quegli occhi puntati su di lui lo agitavano
–Lu…Lumos- disse agitando la bacchetta e una
piccola e quasi impercettibile luce si accese sulla punta
-oh oh… meglio, meglio…- disse il professore
sorridendo –bhe la lezione è finita, per la
prossima volta voglio una relazione di almeno 2 pergamene
sull’incanto Lumos…e ripeteremo
l’esercizio quindi allenatevi-
Tutti i ragazzi si alzarono e lentamente cominciarono ad uscire, Liliam
si avvicino ad Albus eccitata –quindi tu sei il figlio di
Harry Potter? Non lo avrei mai immaginato- lo
guardò con interesse –Ho letto molto su di lui e
su come sia riuscito a battere “tu sai chi”!-
Albus sorrise imbarazzato, non pensava che il padre fosse cosi famoso,
bhe sapeva qualcosa che gli aveva raccontato James, ma non pensava fino
a questo punto!
-Ora devo andare a seguire Erbologia…ma a pranzo se ti va
…possiamo mangiare insieme, cosi mi puoi raccontare tutto!-
disse Liliam eccitata salutandolo
“tutto cosa?” pensò Albus “qua
sembra che tutti sappiano di più su papà che
io” sbuffò prendendo dalla tasca
l’orario delle lezioni ora doveva scendere nei sotterranei
per seguire Pozioni con i serpeverde, di male in peggio.
Posò la pergamena in tasca quando andò a sbattere
contro un ragazzo, era Eff –ouch- dissero insieme.
-Ma dove eri finito?- chiese Albus
-Non mi sono svegliato in tempo- disse il grifondoro in risposta
– la lezione è gia finita?- chiese agitato vedendo
tutti uscire.
Ad un tratto anche il professor Vitious usci dall’aula e lo
vide –Signor Korten…le sembra questo
l’orario di venire a lezione?- era accigliato –bhe
mi costringe a togliere 10 punti a Grifondoro-
Eff non ebbe il coraggio di rispondere le sue orecchie diventarono
rosso fuoco e chinò la testa mentre il professore si
allontanava.
–bhe potevi svegliarmi stamattina- disse Eff verso Albus che
non poteva credere alle sue orecchie
-ma se ho provato a svegliarti in tutti i modi- rispose Albus mentre
Eff gli fece una linguaccia per scherzare –dai andiamo ora,
se no facciamo tardi per pozioni.
I due si misero in marcia diretti nei sotterranei.
----
Fu una giornata abbastanza lunga, la lezione di pozioni era andata
sorprendentemente bene, cosa che non si sarebbe mai aspettato e anche
la successiva lezione di difesa contro le arti oscure non era andata
male.
Il tempo libero tra una lezione e l’altra l’aveva
passato da solo vicino al lago seduto sotto un albero a leggere un
libro; Non aveva voglia di stare con gli altri, era diventato una
specie di celebrità solo perché era il figlio di
Harry Potter e la cosa gli dava non poco fastidio… tutti gli
occhi puntati addosso e quei mormorii lo snervavano, non sapeva come
faceva James a convivere con tutto questo anzi lo sorprendeva come gli
piacesse stare in primo piano.
Arrivata la sera, decise di andare in sala grande per la cena, in fondo
al tavolo dei Grifondoro vide Eff e decise di andare da lui, ma venne
prima fermato da Liliam –Ehi oggi ti ho aspettato per il
pranzo!- disse ad Albus
-Scusami …-replicò lui –ma non ho avuto
un minuto libero –mentì
- Bhe la prossima volta potresti almeno avvisare- disse Liliam
leggermente irritata –non è stato carino!-
girò le spalle e se ne andò.
Ora Albus si sentiva anche peggio; Lentamente, camminando di mala
voglia, arrivò di fianco ad Eff che lo salutò
dicendo –Ehila ecco Potter … su siediti e
raccontaci di tuo padre… è vero che
già da giovane sapeva creare un patronus corporeo?- Eff e
gli altri ragazzi intorno incuriositi attendevano la risposta, ma Albus
scoppiò
-Ma che ne so io!- sbatté le mani sul tavolo
–tutto quello che vi so dire su mio padre è che
ama le cialde a colazione, che lavora al ministero e bhe tante altre
cose che non sono affari vostri- si alzò in piedi e senza
neanche cenare uscì dalla sala grande, seguito dagli occhi
di tutti compreso quelli di Liliam che sedeva al tavolo di fronte poco
distante.
----
Albus decise di andare nuovamente al lago, anche se ci sarebbe potuto
stare poco, siccome da lì a breve sarebbe scattato il
coprifuoco.
Si sedette sotto un albero e contemplò l’acqua che
rifletteva la luna sopra di esso.
Poco dopo sentì un rumore di passi, girò la testa
e vide Liliam; Imbronciato fece finta di non averla notata.
-Ehi tutto bene?- chiese la ragazza avvicinandosi
-Si si va tutto magnificamente- rispose sarcastico Albus
Liliam senza chiedere si sedette al suo fianco –come mai hai
fatto quella scenata prima?- chiese titubante, preoccupata di dover
assistere ad un altro sfogo di ira.
Albus la guardò per un attimo, poi abbassò gli
occhi –bhe… perché sono
stanco…qua tutti vogliono sapere mille cose su mio padre,
tutti mi guardano e bisbigliano ogni volta che passo…- fece
una pausa e guardò il lago -…io non so tutte
queste cose su mio padre, quando stiamo a casa non passiamo il tempo a
parlare di “tu sai chi”, di patronus, o di quanto
sia stato fico in gioventù- si scostò una ciocca
di capelli dalla fronte –quando stiamo insieme
…bhe…facciamo cose da padre e figlio!
… questa estate per esempio mi ha insegnato a stare sopra
una scopa… - sorrise per il ricordo.
Liliam lo osservava capendo ora da dove nasceva la sua rabbia
–bhe forse ti devo fare le mie scuse- gli poggiò
una mano sulla spalla –oggi sono stata indelicata alla fine
della lezione… non capiterà più,
quando vorrai raccontarmi qualcosa di tuo padre, lo farai
perché ne avrai voglia e non perché te
l’ho chiesto- sentenziò sorridendo
Albus ricambiò il sorriso –grazie…-
-che dici? Rientriamo?- chiese la corvonero – Comincia a far
fresco qui fuori!-
I due si alzarono e chiacchierando si diressero verso il castello;
Albus era felice, aveva incontrato una persona speciale, aveva una
nuova amica!
Note finali:
Jessy Lupin: Grazie mille :)
RoryPotter: Grazie mille anche a te e soprattutto grazie per il
consiglio, questa è la mia primissima ff e sono super
inesperto quindi ogni suggerimento è ben accetto!
In questo nuovo capitolo ho cercato di seguire il tuo e l’ho
fatto più lungo, spero vada bene! :)
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Capitolo 5 *** Del nuovo sangue scorre ***
Le prima settimane di scuola non furono poi cosi spiacevoli,
Albus cominciava a stringere amicizia con Liliam ed Eff, le lezioni si
dimostravano molto interessanti, complicate si, ma anche interessanti,
aveva già imparato un po’ di cose e passava le
giornate ad esercitarsi negli incantesimi, soprattutto in quelli che
gli riuscivano di meno.
Erano passate tre settimane da quando era arrivato ad Hogwarts ed era
arrivato alla conclusione che fosse ora di scrivere ai genitori, quindi
una sera in sala comune si mise in un angolino e con piuma e pergamena
iniziò a scrivere la missiva:
Cari mamma e
papà,
Come state? Io me la
passo bene
Scusatemi se vi scrivo
solo ora, ma queste tre settimane sono state piene di corsi e mi sono
dovuto metter sotto per restare al passo.
Volevo dirvi che alla
fine sono stato smistato nei Grifondoro (per fortuna) e avvisa lo zio
Ron e la zia Hermione che se non lo sapessero già anche Rose
è capitata nella stessa casa!
Comunque le lezioni sono
abbastanza dure, ma alla fine piacevoli, stiamo imparando un sacco di
cose e finalmente sono in grado di lanciare un Lumos quasi perfetto!
Ahh volevo dirvi che ho
fatto amicizia con due ragazzi, uno si chiama Eff ed è della
mia stessa casa, mentre l’altra è una
corvonero… sono molto simpatici;
Anche se devo dire che
all’inizio è stato difficile ambientarsi,
soprattutto perché quando hanno saputo che sono il figlio di
Harry Potter, hanno cominciato a bombardarmi di domande (pà
non pensavo fossi una cosi grande celebrità!!!!); Comunque
ora sembra che le cose vadano meglio, la curiosità man mano
sta svanendo ed io finalmente mi godo un po’ di pace!
Vabhe ora vi saluto, la
cena mi attende
Un bacio
Albus Severus Potter
PS: James mi ha
obbligato (non vi dico come) a salutarvi, dice che è troppo
impegnato con i compiti per trovare il tempo di scrivere, anche se
secondo me è preso da una grifondoro che ha conosciuto,
visto che passa tutto il tempo andandogli dietro.
Finito di scrivere scese di corsa diretto alla guferia per mandare la
lettera tramite un gufo; Lungo la via non c’era
più nessuno, tutti stavano già in sala grande a
cenare “uff” sbuffò.
Arrivato, salì le scale ed entrò, scelse un gufo
a cui legò alla zampetta la pergamena e lo fece volar via
dalla finestra.
Restò qualche minuto fermo ad osservare il gufo sparire
all’orizzonte per poi scappare da quel posto, visto e
considerato che puzzava terribilmente per la presenza degli escrementi
di tutti i gufi.
Uscì, prese un bel respiro e senza pensarci due volte si
diresse verso la sala grande per andare a cenare;
Il sole era del tutto tramontato e la strada era buia illuminata solo
dalla luce della luna e da qualche stella.
Avanzava a passo veloce cercando di non inciampare nelle radici degli
alberi che sporgevano fuori dal terreno, ma alla fine la caduta fu
inevitabile.
Poom
Un gran botto e cadde per terra di faccia –ouch- disse
massaggiandosi il naso, si rialzò in piedi e si aggiusto i
vestiti sporchi di terriccio, quando abbassando gli occhi su
ciò che lo aveva fatto inciampare, vide un cadavere.
Albus sbiancò, restando per un paio di minuti in silenzio a
guardare il volto sporco di sangue di quel ragazzo, aveva il collo ed i
polsi dilaniati; con le lacrime agli occhi, spaventato, decise di
correre al castello per avvisare i professori.
Per sua fortuna a metà strada tra la guferia e la scuola
incontro Neville e stravolto gli andò vicino
–Ne..Neville- iniziò a balbettare dandogli del
tuo, visto che lo conosceva bene ed erano fuori orario di scuola
–c’…c’è un
ragazzo…- iniziò a piangere –mm
… mmorto- sussurrò l’ultima parola.
Neville inizialmente non capiva ma alla parola
“morto” si fece accompagnare sul luogo.
Vedendo il macabro spettacolo Neville puntò la bacchetta
verso il cielo e una luce rossa scoppiò tra le nuvole per
avvisare gli altri insegnati che c’era bisogno di aiuto.
Dopo qualche minuto arrivarono la professoressa McGranit e il professor
Lumacorno (docente di pozioni).
-Neville cosa succede?- chiese la professoressa prima ancora di notare
il cadavere e quando lo fece, portò le mani alla bocca
shoccata
Lumacorno si avvicinò – Cosa? Come è
successo? Chi è stato?- chiese senza togliere lo sguardo dal
corpo inerme –è Mark Davidson quarto anno
tassorosso…-.
Neville rispose –Non so cosa sia successo…ho
incontrato Albus nel giardino e mi ha informato di ciò che
aveva visto- disse il professore mettendo un braccio intorno alla
spalla di Albus che continuava a piangere
-Potter mi sai dire cosa è successo qui?- chiese la McGranit
scrutandolo in attesa di risposta ma Albus scosse solo la testa senza
emettere suono.
-Minerva… è sotto shock, è meglio che
lo riaccompagni nel suo dormitorio…- disse Neville
–domani riaffronteremo il discorso-.
La preside annuì d’accordo e il piccolo grifondoro
e il professore di erbologia si allontanarono diretti al castello,
lasciando il professor Lumacorno e la McGranit soli, con il cadavere
illuminati da quella luce rossa che inquietante illuminava il cielo.
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