Ratchet e Seira

di sweetratchet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 - la lombax e il delfino ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 - iniziano le vacanze ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 - primo incontro ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 - pinne e palla ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 - immersione! ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 - cena e primo bacio? ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 - una voce nel mare ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 - sogno e litigio ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 - amiche e pirati ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 - pericolo sott'acqua! ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 - salvataggio ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 - delfini innamorati e tempesta ***
Capitolo 13: *** capitolo 13 - la quiete durante la tempesta ***
Capitolo 14: *** capitolo 14 - la caverna argentata ***
Capitolo 15: *** capitolo 15 - finalmente tutti insieme ***
Capitolo 16: *** capitolo 16 - parlando del passato ***
Capitolo 17: *** capitolo 17 - la trappola ***
Capitolo 18: *** capitolo 18 - la vera preda di Slag ***
Capitolo 19: *** capitolo 19 - richiesta di aiuto ***
Capitolo 20: *** capitolo 20 - all'attacco! ***
Capitolo 21: *** capitolo 21 - salvarla per amore ***
Capitolo 22: *** capitolo 22 - la Principessa del Mare ***
Capitolo 23: *** capitolo 23 - è finita? ***
Capitolo 24: *** capitolo 24 - perdonami... ***
Capitolo 25: *** capitolo 25 - non ti lascerò più ***
Capitolo 26: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 - la lombax e il delfino ***


Il sole splendeva sul mare dalle acque cristalline del pianeta Merdegraw. Tutto era calmo dopo che i pirati spaziali erano scomparsi e gli abitanti erano più tranquilli. Lontano dalla piccola isola giaceva 1 gommone ancorato dove sott'acqua c'era un'enorme distesa di barriera corallina, banchi di pesce e creature marine coloratissime. Tra i coralli nuotava una lombax graziosa dai capelli biondi legati e occhi blu come il mare con maschera, pinne e bombola d'ossigeno. Stava inginocchiata sul fondo sabbioso e dava del cibo ai pesci, che venivano volentieri a prenderlo dalle sue mani. Ad un tratto la lombax sentì un fischio e guardò sorridendo, un delfino stava venendo verso di lei e si fece accerezzare dolcemente. Poi la lombax si staccò dal fondale e riprese a nuotare tenendosi aggrappata sulla pinna dorsale del delfino guardando le meraviglie dei coralli e i pesci che nuotavano attorno. Dopo alcuni minuti la lombax si fermò e osservò con gli occhi pieni d'emozione: davanti a lei nuotava un gigantesco squalo balena. La lombax si staccò dal delfino e andò verso lo squalo e si appoggiò sopra di lui. Lo squalo non ci fece caso mentre la lombax gli nuotava attorno ma quando le sue gambe si avvicinarono all'enorme coda accadde un'imprevisto: la coda colpì le gambe della lombax all'improvviso e lei fu spinta verso il fondo in una forte corrente marina. Dal colpo l'erogatore si staccò dalla bocca della lombax ancora sotto choc con gli occhi spalancati mentre veniva trascinata dalla corrente. Lei si riprese quando si accorse che gli mancava l'aria e prese l'erogatore infilandoselo in bocca, dopo alcuni respiri però rimase di sasso in preda alla paura e guardando il manometro si accorse di essere rimasta senza ossigeno. Nonostante il terrore capì che dopo essere spinta via tutta l'aria era fuoriuscita dall'erogatore lasciando la bombola completamente vuota. Il suo cuore le batteva a mille per la paura e lei si guardva attorno ma non c'era niente che la potesse aiutare per risalire. Rimasta senz'aria cominciava a sentirsi debole rischiando di bere finchè ad un tratto fece l'unica cosa che che l'avrebbe salvata: - Rica, dove sei? Aiutami! - disse mentalmente ormai quasi svenuta. Poi successe: il delfino di prima la raggiunse e la lombax vedendolo si afferrò saldamente sulla pinna dorsale e il delfino nuotò verso la superficie nonostante fosse controcorrente. Dopo essere finalmente riemersa la lombax riprese più fiato che potè e tenendosi ancora sul delfino raggiunse il gommone. Lei tossì e sputò acqua per un bel po' finchè si riprese del tutto. Poi si voltò sul delfino che era ancora accanto a lei e lo abbracciò stretto: - Grazie Rica. mi hai salvato la vita, grazie - disse alla fine e rimasero così per un bel po' mentre il sole cominciava a tramontare.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 - iniziano le vacanze ***


- Ahhh. Questo posto è molto meglio senza pirati intorno. - disse Talwin guardando gli abitanti di Hoolefar Island che passeggiavo nella spaiggia. Insieme a lei c'erano Cronk e Zephir che portavavo le sue valigie quando d'un tratto Quark arrivò con il suo grosso bagaglio: - Quark cosa ci fai con tutta quella roba dobbiamo restare per due settimane non per un anno. - disse lei guardandolo in modo ridicolo. - Bè non si sa mai cosa può succedere ed un grande supereroe come me deve sempre munirsi di grandi super armi. - disse Quark portando la valigia con sè. - Ha ragione, se rincontreremo quegli orribili e paurosi pirati zombi non so proprio come faremo a salvarci! Finiremo mangiati vivi! - disse Cronk già in preda al panico. - Per la miliardesima volta razza di zucche vuote che non siete altro, i pirati sono esiliati in questo pianeta! non c'è nessun pericolo che ce li ritroviamo di nuovo! - disse Zephir esasperato. Aveva sentito i loro lamenti da quando erano partiti dalla stazione spaziale Apogee, e adesso non ne poteva davvero più e anche Talwin era stufa di starli a sentire, ma non ci faceva caso. - Bè se ritornano che cosa farai? Sentiamo saputello. - disse Cronk - Ehi non osare offendermi robot da guerra senza cervello! - - Ehi adesso sei tu a offendermi Zephir! - contraccambiò Cronk. Intanto Quark si avvicinò a loro per farli smettere ma all'improvviso inciampò e accadde il finimondo: cadde in mezzo alle valigie e tutto il guardaroba di Talwin svolazzò in aria, finendo in mezzo alla sabbia. Talwin allora cominciò a diventare rossa di rabbia: - Non è possibile ci ho messo una vita per sistemarli e adesso guardate che disastro!! Me la pagherete cara!! - urlò Talwin rossa come un peperone. - Temo che saranno due luunghe settimane ragazzi. - disse Zephir - Ma dove sono Ratchet e Clank? -

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Capitolo 3
*** capitolo 3 - primo incontro ***


Ratchet era seduto sugli scogli e osservava il mare. Aveva lo sguardo triste, dopo quello che era successo al Grande Orologio, quando Alister Azimuth si era reso conto del grave errore che aveva fatto e alla fine aveva rimesso le cose apposto sacrificando la sua stessa vita. Teneva in mano l'orologio e guardava la foto con Alister insieme a Kaden, il padre di Ratchet. I suoi occhi cominciavano a riempirsi di lacrime senza motivo quando d'un tratto: - Ti manca molto vero? - disse Clank che gli veniva accanto. Ratchet sussultò e si asciugò gli occhi - Di cosa stai parlando Clank? - gli chiese lui. Clank lo guardò con attenzione e notò i suoi occhi ancora umidi - Lo sai di cosa parlo Ratchet. Non devi nasconderlo a nessuno se ti fa soffrire. Noi possiamo aiutarti. Gli amici servono a questo no? - disse Clank con tenerezza. Ratchet lo guardò con affetto - Hai ragione, scusami. Mi manca molto Clank. - gli disse alla fine. Clank gli appoggiò una mano sulla spalla - Lo so e mi dispiace molto. Ma adesso siamo qui, Talwin e gli altri ti sono vicino e sai quanto ti vogliamo bene. Non devi essere triste. - - Lo so e vi ringrazio molto per questo. - disse Ratchet. Ed era vero: Talwin aveva saputo di quello che era successo e alla fine aveva proposto di fare una vacanza di riposo sul pianeta Merdegraw per due settimane, per tiralo su di morale, e così avevano accettato. Ratchet sorrise e si alzò - Andiamo Clank, si chiederanno dove siamo spariti e con Qwark in giro potrebbero finire nei guai, eh eh - - Hai ragione sarà meglio andare. - disse Clank vedendolo sorridere, e scesero dagli scogli. Mentre si avviarono verso la spiaggia, qualcosa li fece trasalire e si voltarono: sulle acque vicino agli scogli era sbucato un delfino che fischiava contento verso di loro, - Guarda Clank, un delfino eh eh, forse vuole giocare. - disse Ratchet guardandolo con allegria. Clank ritornò sugli scogli e prese qualcosa dal suo interno e tirò fuori una pallina di gomma - Vuoi giocare bello? Prendi! - disse Clank lanciando la palla più lontano che potè. Il delfino si allontanò e ritornò sott'acqua. Ratchet osservò la scena divertito e si mise a ridere, poi da lontano sentì una voce: - Rica, dove sei ? Perchè ti sei allontanata? - Ratchet si voltò e non riusciva a credere ai suoi occhi: di fronte a lui era arrivata una lombax dal pelo chiaro come il suo, capelli biondi legati con un codino di perle e occhi blu come il mare. Lei lo guardò e si stupì tanto che il suo cuore cominciava a batterle a mille. Si guardavano in silenzio senza dirisi una parola, l'unico rumore che sentivano erano le onde che si schiantavavo sugli scogli e i loro cuori che battevano forte. Dopo qualche minuto la lombax iniziò a parlare - Ehmm... scusa, hai visto un delfino qui intorno? - gli domandò - Ehmm... sì è passato un'attimo fa vicino agli scogli e poi s'è ne andato... - le rispose lui. La lombax si rese conto che lui stava diventando rosso ma non ci fece caso e continuò - Come ti chiami? - gli domandò - Io? ehmm... Ratchet. Mi chiamo Ratchet. - le rispose - E tu? - -Seira, il mio nome è Seira. - gli rispose. Seira si avvicinò a Ratchet e si rese conto che era davvero carino con i suoi occhi verdi smeraldo, - Io non ti ho mai visto da queste parti da dove vieni? - gli chiese - Vengo da Veldin nella galassia Solana. Tu invece? - le domandò lui - Io vivo qui, è il posto più bello che ci sia in tutto l'universo e poi è meraviglioso per la barriera corallina che c'è nel mare. - gli rispose con un sorriso e poi gli chiese - Sai fare inmmersioni? - - Ecco, io me la cavo abbastanza bene sott'acqua - le rispose Ratchet, anche lui sorrideva mentre Seira continuava a parlare - Se vuoi un giorno potremo immergerci, so usare l'attrezzatura da sub e conosco un posto dove vivono moltissimi pesci e coralli. Che ne dici di domani mattina? - gli domandò. Ratchet stava per rispondere quando sentì la voce di Clank - Grazie bello, vuoi prenderlo ancora? - disse Clank guardando il delfino che gli consegnava la pallina. Seira riconobbe il delfino e si avviò sugli scogli, inseguita da Ratchet - Rica, eccoti finalmente! Lo sai che mi hai fatto preoccupare? - disse Seira in direzione del delfino, che emise fischi allegri in presenza della lombax. - Scusatela se fa così. Ratchet questa è Rica, è la mia compagnia d'immersione e la mia migliore amica. - disse Seira presentandola a Ratchet - Ciao Rica io sono Ratchet e questo è Clank, il mio migliore amico. - disse lui presentado Clank sia a Rica che a Seira - Piacere di conoscervi, Rica, Seira. - Disse Clank con gentilezza. Finite le presentazioni Seira si rivolse a Ratchet - Adesso devo proprio andare si sta facendo tardi. E' stato bello conoscerti Ratchet. Andiamo Rica! - disse la lombax. Stava per andare quando si fermò e guardò Ratchet - A domani allora? - - A domani. - disse Ratchet ancora sorridendo. - Ok ci vediamo al centro per immersioni, è vicino al molo. Ciao! - disse alla fine Seira e si allontanò dagli scogli insieme a Rica lasciando Ratchet e Clank da soli. - Carina vero? - disse Clank guardandolo con sospetto. Ratchet rimase di sasso - Come? Non so di cosa parli! - disse lui - E allora perchè sei ancora rosso? - disse Clank divertito. Ratchet era in imbarazzo e non sapeva cosa dire - Ecco io..... Andiamo Clank gli altri ci aspettano. - disse Ratchet finchè alla fine gli disse - Ah. Sì, è davvero bella Clank. - disse in tutta sincerità e alla fine si allontanarono raggiungendo la spiaggia.

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Capitolo 4
*** capitolo 4 - pinne e palla ***


Il sole era già spuntato all'orizzonte tingendo il mare di un forte arancio acceso. Era ormai l'alba e la maggior parte degli abitanti di Hoolefar si alzava per andare a pesca. Ratchet si era già alzato parecchie volte durante la notte: non aveva fatto altro che pensare a Seira e ai suoi bellissimi occhi blu. Quindi si vestì per andare al centro immersioni che si trovava al molo dove Seira gli aveva dato appuntamento e quindi uscì subito per non arrivare in ritardo. Stava per aprire la porta quando Clank lo chiamò - Dove stai andando a quest'ora? - gli domandò, Ratchet gli rispose - Sto andando al centro immersioni e io non vorrei ... - - Stai ancora pensando a lei? - lo interruppe Clank. Ratchet rimase in silenzio e poi - Sì, non riesco a togliermela dalla testa è così bella. - disse Ratchet. Clank si avvicinò a lui e gli sorrise - Vuoi che ti accompagno? - - Sì, perchè no. Grazie Clank. - e alla fine uscirono entrambi. Arrivati al molo c'era un piccolo edificio dove erano appoggiate per terra delle bombole vicino all'entrata e alcune mute appese. - Benvenuto, ti stavo aspettando. - Seira lo salutò appena lo vide. - Oh, ciao. Sono in ritardo? - le chiese Ratchet con Clank accanto. - No, niente affatto. Sei arrivato puntuale. Vieni, ti faccio vedere tutto l'equipaggiamento. - disse Seira, e Ratchet entrò all'interno dell'edificio mentre Clank rimase fuori ad aspettare. Dopo pochi minuti uscirono con le mute da sub già indossate con in mano maschere e pinne e poi presero le bombole vicino all'entrata e alla fine si avviarono su un gommone che galleggiava accanto al molo. Intanto sulla spaiggia Cronk, Zephir e Quark giocavano a palla con un pallone gonfiabile mentre Talwin era sdraiata sull'asciugamano sulla sabbia a prendere il sole ignorando i discorsi degli altri che facevano: - Ahahahahah!! Non pensavamo che il pivello si facesse avanti con una bella lombax eheheh!! - rise Cronk - Già il nostro Ratchet ormai si sarà già innamorato pazzo di lei hihihihi! - rise anche Zephir di gusto. Talwin non diede importanza a quelle parole perchè le è bastato sapere da Ratchet che la sera prima ebbe un incontro con una lombax di cui si era chiaramente invaghito per sentirsi più sollevata e allo stesso tempo felice per lui. Raccontandolo a tutti Rachet divenne rosso paonazzo e gli altri si miserò a ridere a squarciagola, ma Talwin li fece smettere subito e disse a Rachet di non fare caso a loro. Ad un tratto Talwin tornò in sè quando Quark interruppe i suoi pensieri iniziando a parlare- Bè non c'è niente di male se s'innamora... Ahhhh l'amore! La cosa più bella e più dolce che ci sia in tutto l'universo, e per un super eroe come me io sono un grande esperto - Quark smise di parlare accorgendosi della tremenda risata dei due robot - Tu esperto in amore ahahahahahahah!!! - disse Cronk ridendo a crepapelle - Dimmi, se sei così esperto, perche non hai ankora una ragazza? ahahahahahah!! - disse Zephir. Quark, dalla rabbia prese il pallone - Grrrrr! A questo punto io vi ... - e lo tirò con tanta violenza. I due robot appena videro la palla arrivargli addosso corsero a tutta velocità ma non potevano vedere dove fosse diretta: la palla finì proprio per schiantarsi sulla sabbia dove Talwin stava prendendo il sole provocando un'onda anomala di sabbia che si abbattè sulla poverina. Quark, Cronk e Zephir rimasero di sasso con la bocca spalancata sapendo ormai cosa gli aspettava, - Oooops!! Ci dispiace miss... - dissero insieme, ma purtoppo per loro era troppo tardi. Talwin, che ormai sembrava una mummia ricoperta di sabbia che evidentemente le si era appiccicata per colpa della crema solare, si alzò e con gli occhi pieni di furia urlò, - Aaaaaahhhhhhhh!!! Non ne posso più! Adesso sono tutta sporca, ci vorrà una vita per togliermi tutta questa sabbia di dosso!!! Vi faccio vedere io!! - Talwin aveva pronti i pugni e Quark, Cronk e Zephir non ebbero altra scelta di scappare. Sul gommone, intanto, i due lombax e Clank assistevano tutta la scena mentre sistemavano l'attrezzatura per l'immersione, - Fanno sempre così? - disse Seira - Bè, qualche volta. - disse Ratchet piuttosto imbarazzato, Clank se ne accorse e parlò, - non preoccuparti Seira, sono nostri amici e non ci è mai successo nulla di pericoloso. - disse Clank. Ratchet lo ringraziò con un sorriso, - vogliamo andare? - - Ok. - gli rispose Seira e fecero partire il gommone. Clank li salutò sul molo agitando la sua mano robotica, i due lombax fecero lo stesso mentre si allontanarono. Clank si voltò e vide i robot e Quark che scappavano a gambe levate inseguiti da Talwin - Abbiamo detto che ci dispiace, miss... - si giustificò Zephir ma Talwin non lo stava a sentire, - Tornate qui!!! -

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Capitolo 5
*** capitolo 5 - immersione! ***


Arrivati sul punto dove aveva detto Seira, Ratchet fermò il gommone e lo ancorò. Erano già con le bombole e pinne quando lui parlò, - Da quanto tempo t’immergi? – le domandò. Seira ci pensò su e gli rispose – Ah sì. Da quando avevo tredici anni ed allora non ho mai smesso di andare sott’acqua. E’ come se fosse la mia seconda casa e poi quasi tutti i pesci e altri animali che ci vivono mi conoscono, io porto sempre del cibo con me e ti assicuro che vengono sempre in molti a mangiarlo dalle mie mani. – disse lei mostrandogli un sacchetto con del cibo che poi se lo legò alla cintura con i pesi. Rica spuntò dall’acqua accanto al gommone ed emise un fischio di saluto. – Ciao Rica, sono contenta che sei venuta, dacci solo un momento. – disse Seira salutandola. Ratchet sembrava sbalordito – Tu riesci a capirla? – le chiese, - Bè sai, io e Rica ci conosciamo da quando eravamo piccole. E’ stata lei ad insegnarmi a nuotare e quando sono in difficoltà lei mi aiuta sempre. – gli rispose con un sorriso. – Allora, sei pronto? - - Quando vuoi Seira. – disse subito Ratchet – Ok, stiamo sempre vicini, se hai dei problemi o quando sei a corto d’aria, fammelo sapere. – disse alla fine lei e dopo aver indossato maschera e boccaglio, si tuffarono dal gommone. Sott’acqua, Ratchet non credeva ai suoi occhi, Seira aveva ragione: di fronte a loro c’era una grande distesa di barriera corallina dai colori vivaci e tantissimi branchi di pesce multicolore. Seira, che gli era accanto guardò se la bombola di Ratchet non avesse delle perdite d’aria. Quando ebbe finito, lei gli fece il segno 'ok' e Ratchet fece lo stesso, facendole capire che andava tutto bene. Senza perdere tempo, Seira gli prese la mano e insieme nuotarono verso i coralli con Rica che li seguiva. Il lombax rimase affascinato dallo spettacolo sottomarino che vedeva attraverso i suoi occhi pieni d'emozione, mentre Seira lo guidava tenendogli sempre la mano. Ad un certo punto arrivarono su un fondale sabbioso e si misero in ginocchio mentre i pesci nuotavano vicino a loro senza fare caso alle bolle d’aria che uscivano dagli erogatori. Seira allora prese il sacchetto dalla sua cintura e tirò fuori del cibo dandolo prima a Ratchet e poi per sé. Lei allungò la mano con il cibo e Ratchet fece la stessa cosa finchè in un attimo arrivarono i pesci che mangiavano in massa. Il lombax sorrise divertito dalla scena quando chiese a Seira di darlo ancora. Lei glielo consegnò sorridendo, ma quando si voltò in un attimo vide qualcosa: una piccola luce si vedeva da lontano che sembrava avanzare. Seira si sentiva confusa “io quella luce l'ho già vista” disse tra sé e così si staccò dal fondale e nuotò in quella direzione, lasciando Ratchet da solo con i pesci. Seira nuotava verso la strana luce ed intanto le atteaversavano per la testa pensieri che le erano familiari, come un deja-vù, e si ricordò di aver visto quella luce molto tempo fa, ma non riusciva a ricordare quando. Mentre era quasi arrivata si appoggiò vicino a una roccia corallina e osservò incantata quella luce che era poco vicina a lei, “è la mia impressione o quella luce sembra una gigantesca balena?” si domandò Seira. Era vero, la luce aveva la forma di una balena e la lombax rimase a guardarla così tanto che i suoi occhi blu divennero luminosi. I minuti passarono quando ad un certo punto la luce scomparve lasciando Seira di stucco. Lei rimase immobile e frastornata quando ad un tratto si ricordò di Ratchet “accidenti l'ho lasciato lì, scommetto che lui e Rica mi stanno cercando adesso” disse tra sé. Stava per tornare indietro quando all’improvviso scoprì che c’era qualcosa che non andava: il suo piede era rimasto incastrato nella roccia e la lombax cercò di tirarlo fuori, senza risultato. Seira si guardava intorno ma vedeva solo pesci con il panico che l'assaliva, guardò il manometro e rimase spaventata: la bombola stava cominciando ad esaurirsi. “non è possibile io e Ratchet ci siamo immersi da poco…” poi si rese conto che si era allontanata troppo per raggiungere quella luce senza fare caso ai minuti che erano passati. Seira cercò inutilmente di liberarsi quando ad un tratto sentì fischiare: Rica stava venendo in soccorso, con Ratchet che si teneva aggrappato a lei “Rica, Ratchet, siete riusciti a trovarmi” pensò Seira finalmente sollevata. Ratchet allora non perse tempo e con entrambe le mani, riuscì a liberare il piede di Seira dalla roccia. Lei contenta di vederlo gli fece segno di ok e poi tirò su il pollice, in segno di risalita. Ratchet gli rispose con un ok e insieme, tenendosi entrambi aggrappati a Rica, risalirono in superficie in direzione del gommone. Dopo essere risaliti sul gommone e tolta tutta l’attrezzatura Ratchet parlò, - va tutto bene? – - Sì. Grazie Ratchet. – Gli disse lei ancora un po’ scossa. – Mi dispiace di essermi allontanata così, mai io …- si giustificò quando Ratchet la interruppe – Tranquilla, non è successo niente, l’importante è che tu stia bene e poi, Rica mi ha aiutato, non è vero? – disse lui guardando Rica. Seira sorrise – Scusami Rica. Ti ringrazio molto. – Rica fischiò felice e alla fine i due lombax accesero il motore del gommone e ritornarono sull’isola, senza più dire una parola.

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Capitolo 6
*** capitolo 6 - cena e primo bacio? ***


Sulla spiaggia, Clank era rimasto lì sul molo da quando Ratchet e Seira se ne erano andati e li stava aspettando. Si chiedeva come aveva fatto la lombax a fuggire da Fastoon durante l’attacco di Tackyon. Il robot sapeva che Ratchet si era salvato grazie a suo padre, anche se poi aveva perso la vita a causa del malvagio cragmite. “Mmm, forse i suoi genitori l’hanno lasciata qui e loro… povera Seira”, Si disse Clank triste pensando che Seira avesse anche lei avuto la stessa sorte che ha avuto Ratchet. “Sono orfani tutti e due, poverini” pensava Clank ma poi si tirò su sapendo che dopotutto non erano soli e avevano molti amici che gli stavano accanto. Un rumore di un motore fece interrompere i suoi pensieri, - Sono tornati! – disse Clank a Talwin, la quale si avvicinò a lui, e videro il gommone con su i due lombax. – Bentornati, com’è andata l’immersione? – disse Talwin mentre loro scendevano dal gommone, - E’ stato bellissimo, dovresti venire anche tu, è davvero uno spettacolo credimi. – disse Ratchet con un sorriso. Talwin annuì e poi si rivolse a Seira, - Ti va di cenare insieme a noi? C’è un locale davvero fantastico vicino alla riva, me l'ha detto il sindaco. – disse Talwin allegra. Seira ci stava pensando lentamente assorta nei suoi pensieri, quando – Per me va bene, sarei davvero felice di venire insieme a voi. – rispose alla fine. Talwin continuò – E’ deciso! Andremo tutti lì stasera alle otto in punto – disse loro, e andò a dirlo anche a Quark (anche se era ancora arrabbiata con lui) lasciando i due lombax da soli, i quali raggiunsero l’edificio del centro immersioni per sfilarsi le mute. Erano quasi le otto di sera quando Seira finì di farsi la doccia e nel tempo trascorso da sola non aveva mai smesso di pensare a quello che le era successo durante l’immersione con Ratchet, “quella luce, io l’ho già vista sott’acqua tempo fa. Non riesco a ricordarmi quando però!” disse fra sé, e le venne in mente che quella luce aveva la forma di una balena gigante. Poi si ricordò di Ratchet che era stato gentile con lei, che l’aveva aiutata a liberarsi quando lei era rimasta intrappolata nella roccia e che alla fine non si era arrabbiato quando lei si era allontanata. Seira sorrise quando pensò a lui e il cuore cominciava a betterle forte tanto che lei si arrossì. Poi si ricordò che doveva andare al locale dove Talwin le aveva dato appuntamento e subito indossò una camicetta bianca, una gonna rosa, le calze nere e s'infilò le scarpe quando finalmente uscì. Arrivata alla riva, Ratchet era fuori dal locale a guardare la luna che specchiava sul mare. Lei lo raggiunse, - Ciao, scusami se sono arrivata in ritardo. – disse Seira avvicinandosi a lui, - No, nient’affatto, diciamo che siamo in anticipo tutti e due. – disse Ratchet con indosso una cannottiera nera con sopra una camicia bianca, jeans blu e stivali neri. Vedendola si rendeva sempre più conto quanto lei fosse così bella. Lei sorrise e poi iniziò a parlare - Ratchet, io... - non finì la frase quando sentì dei lamenteli: - Uffa, Quark sei sempre il solito. Guarda in che razza di casino mi trovo per colpa tua! - Talwin si stava lamentando per l'ennesima volta e Quark sembrava disperato - Non puoi prendertela solo con me se quei tuoi robot mi danno sempre sui nervi! - ribattè lui un po' offeso. Talwin stava per rispondergli quando vide i due lombax vicino al locale e sbuffò - Lo vedi, siamo in ritardo e loro sono in anticipo! - - Mmm, devo ammettere che loro formano una bella coppia. - disse Quark, Talwin ci pensò su e poi - Già, devo dire che hai ragione - intanto si avvicinarono a loro. Quark li salutò - Ciao ragazzi. Coraggio vogliamo entrare? Sto letteralmente morendo di fame! - Ratchet e Talwin annuirono imbarazzati mentre Seira rise e alla fine entrarono. Finito di mangiare, i due lombax uscirono prima e fecero una passeggiata sulla riva con la luna che brillava sul mare, dopo un po' si fermarono ad osservarla. Passarono alcuni minuti seduti sulla sabbia senza dirsi niente, quando Ratchet iniziò: - Questo posto è davvero bellissimo. – disse. Seira lo guardò con dolcezza – Sì, ma quello che lo rende così magico è andare sott’acqua. - - Già, è meraviglioso Seira. – le rispose lui. Si guardarono intensamente mentre i loro visi si avvicinarono lentamente. Senza pensare, le loro labbra era sempre più vicine, come se volessero darsi un bacio. E stavano per farlo quando una voce li fece sobbalzare: - Ehi ragazzi che fate lì? – Era la voce di Quark. I due lombax si alzarono di scatto come se non fosse successo niente. Ratchet imbarazzato, si rivolse ancora a Seira – Vuoi che ti accompagno a casa? – lei sorrise – No, ti ringrazio, vorrei rimanere ancora un po’. – gli disse. – Grazie per la serata Ratchet. - - Figurati. – disse lui. Ratchet si voltò in direzione di Quark ma si fermò – Buonanotte Seira. – le disse dolcemente – Buonanotte Ratchet. – disse lei. Quando Ratchet si allontanò, Seira tornò a sedersi sulla sabbia, con il cuore che le batteva ancora forte in petto e pensò a quello che stavano per fare prima. Davvero volevano darsi un bacio? Intanto sul mare di Agorea, volavano delle navi. E non erano navi qualsiasi, ma navi pirata. – Molto bene ciurma, ci siamo! Molto presto raggiungeremo il mare dove regna la grande e potente Regina dei Mari e sarà nostra!! – urlò il Capitano Slag di nuovo con il suo corpo intatto. Il suo tirapiedi , Rusty Pete, aveva trovato i pirati che erano esiliati su queste acque e così aveva fatto ricostruire tutto il corpo – Avete sentito il capitano, rotta verso la Regina dei Mari!! – Gridò Pete fiero come non mai. E così tutte le navi si dirissero verso una rotta che al più presto sarebbe stata quella di Hoolefar. Ormai era questioni di poco tempo.

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Capitolo 7
*** capitolo 7 - una voce nel mare ***


“ Ahahahah, che meraviglia” pensò Seira nuotando tra i coralli con i pesci che le andarono incontro. Era la sua prima immersione, quando aveva solo tredici anni e per lei era un’esperienza unica e magica. Quando era ancora molto piccola aveva imparato a nuotare insieme a Rica quando essa era ancora un cucciolo di delfino, insieme andavano sott’acqua, Seira trattenendo il fiato, ammirando il fondale incantato intorno a lei, anche se lo faceva in pochi secondi. Non soddisfatta allora, decise di immergersi con la bombola d’aria in modo che potesse respirare e stare più a lungo possibile e così esplorava la barriera con tutto il suo entusiasmo, ed era ancora un'adolescente. Mentre nuotava con Rica al suo fianco, Seira notò qualcosa da lontano “ehi non l'ho mai visto quello, chissà che cos’è.” La giovane lombax nuotò velocemente, incuriosita dalla strana cosa che si materializzava davanti a lei. Ma quando si avvicinò però, rimase sbalordita “ma che succede? Che cos’è quella luce?” si domandò lei, un po’ spaventata. Una grande luce si avvicinò a Seira, rimanendo immobile con gli occhi blu spalancati. La lombax allungò la mano per poterla toccare ma quando lo fece, la luce si fece più intensa come se volesse esplodere davanti a lei. Seira si coprì la maschera con un braccio,“ah! Ma cosa…” non finì di pensare quando improvvisamente lo sentì: - Seira…- una voce gentile pronunciava il suo nome, “chi sei? Come fai a sapere il mio nome?” pensò la lombax spaventata. Voleva parlare ad alta voce, ma si ricordò che era sott’acqua e che respirava nel boccaglio, - Seira…- disse ancora la voce che sembrava molto vicina a lei. “ ma insomma chi sei? Perché non ti fai vedere?” domandò Seira. Ormai era quasi nel panico e l’unica cosa che voleva fare era di ritrovare Rica e risalire in superficie. Aveva paura quando sentì di nuovo quella voce: - Seira…- lei chiuse gli occhi quando d’un tratto, – Seira! – Lei aprì gli occhi sobbalzando quando si rese conto che qualcuno la stava chiamando: - Ti ho chiamata per due volte ma non mi hai sentito. Tutto bene? – Ratchet le era accanto e Seira scosse la testa, - Oh, sei tu, ti chiedo scusa è che io ultimamente… - - Vuoi parlarne? – le chiese lui gentile, Seira gli sorrise – Sì forse è meglio. – disse alla fine. E così, mentre passeggiavano sulla spiaggia, lei gli parlò della luce che aveva visto quando era andata sott’acqua da piccola e quando era andata ad’immergesi con Ratchet – Capisci perché mi sono allontanata l’altra volta? E poi quando l'ho vista da vicino era come se si materializzasse in una balena gigantesca…- Ratchet l’ascoltò con attenzione, rapito dalla sua bellezza e il suo cuore batteva ormai a mille da quando l’aveva incontrata, - Ehi, mi stai ascoltando? – gli chiese Seira notando che la fissava, - oh sì, sì certo. E poi cos’è successo? – le domandò lui tornando alla realtà. Seira continuò – Ah sì, ti dicevo che l’ultima volta che l'ho vista mi era sembrata che avesse la forma di una grossa balena e poi…- - State forse parlando della Regina dei Mari? – i due lombax si voltarono e videro una creatura viola dal muso lungo come la bocca di un coccodrillo che portava una divisa rossa e una fascia dorata: - E’ lei signor sindaco. – disse Seira. Lei e Ratchet si avvicinarono a lui e Seira cominciò a parlargli, – lei ha detto Regina dei Mari? Di che cosa si tratta esattamente? – domandò Seira; il sindaco iniziò – Si tratta di un’antica leggenda in verità, da poter attirare i turisti, ma secondo i nostri antenati, la Regina dei Mari esisteva davvero. Secondo loro, essa regnava sovrana in quest’oceano del pianeta Merdegraw per oltre cent’anni ed era così luminosa che poteva far risplendere anche gli abissi più oscuri e remoti. – Seira e Ratchet rimasero ad ascoltare, increduli da quello che il sindaco diceva, ma poi la lombax pensò che forse la luce subacquea a forma di balena potesse essere la regina della leggenda. – Signor sindaco, non so se forse lei ci crederà, io nelle mie immersioni recenti ho notato una luce che sembra proprio avere la forma di una balena, lei pensa che potrebbe essere la Regina dei Mari? – gli domandò lei – Mmm, non saprei signorina Seira, ma se lo è davvero, significa che lei esiste e la leggenda è vera. – rispose il sindaco. Ratchet rimase a bocca aperta per lo stupore e guardò Seira la quale contraccambiò non sapendo cosa dire. Dopo aver parlato con il sindaco, Ratchet accompagnò Seira a casa: era una piccola abitazione con vista sul mare a pochi passi dal molo. – Wow, è davvero una bella casa. – le disse lui – Ti ringrazio. – disse lei sorridendo. Si guardarono in silenzio ma poi – Ecco io… - dissero all’unisono finchè si misero a ridere. Alla fine lui la salutò con un ci vediamo e poi se ne andò. Seira lo guardò allontanarsi e si rendeva ormai conto quanto fosse davvero carino e gentile, e alla fine arrossì. Poi si ricordò della luce marina e di quello che aveva raccontato il sindaco. “ che sia davvero la Regina dei Mari quella luce?” pensò tra sé quando finalmente entrò in casa.

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Capitolo 8
*** capitolo 8 - sogno e litigio ***


- Seira… - disse di nuovo la voce. Seira si trovava sott’acqua, senza bombola né maschera, e come per magia, stava respirando – Ancora quella voce, ma chi sei? Perché continui a pronunciare il mio nome? Che cosa vuoi da me? – disse la lombax, scoprendo che poteva parlare. La voce misteriosa continuò – Presto saranno qui, e quando arriveranno, il mare e tutte le sue creature saranno in grave pericolo. Solo tu puoi salvarci, Seira, sei stata scelta per proteggere il mio regno, solo tu potrai aiutarci e porre fine alle loro minacce. – Seira era confusa e non capiva – Ma di che cosa parli? Chi sono loro? E perché mi hai scelto per proteggere il tuo regno? Sei forse tu la Regina dei Mari della leggenda? Quella luce che ho visto tempo fa e anche adesso sei forse tu? Ti prego, io lo vorrei sapere. – disse Seira. Attese qualche minuto quando poi successe: davanti a lei apparve la luce, assumendo la forma di una balena e poi parlò ancora – Tu non sei sola, piccola Seira, abbi fiducia nel tuo cuore e alla persona che ami. – concluse. Seira era ancora più confusa – Che cosa? Devo avere fiducia alla persona che amo? E chi è? Io non…- non finì di parlare quando la luce esplose e la lombax chiuse gli occhi per non rimanere acceccata. Seira si alzò di scatto, prendendo fiato, grondata di sudore. Si guardò attorno e tirò un sospiro di sollievo: era seduta nel letto della sua stanza completamente buia perchè era ancora notte. “ Allora era solo un sogno?” pensò lei quando si alzò dal letto per andare a sciacquarsi in bagno. Dopo aver finito, spalancò la finestra per far entrare l’aria fresca della notte e poi guardò la luna che specchiava sul mare. “ La persona che amo… e se fosse Ratchet? E se lui avesse dei sentimenti per me?” pensò Seira, arrossendo e si ricordò della sera quando erano da soli sulla spiaggia, seduti sulla sabbia a guardare la luna, e che a un certo punto, i loro visi si erano avvicinati troppo, come se volessero baciarsi. Pensando a lui, Seira aveva ancora il batticuore e si domandò se fosse davvero lui la persona di cui doveva fidarsi, come aveva detto la voce della balena di luce. Nello stesso momento, Ratchet era seduto sul letto vicino alla finestra spalancata e guardava la luna. Stava pensando a Seira e anche lui aveva il batticuore, “Seira, chissà se provi qualcosa per me?” si domandò quando qualcuno gli appoggiò una mano sulla spalla: - Non riesci a dormire? – gli chiese Clank. Ratchet si girò e guardò il suo amico – Ecco io… sai Clank, credo di essermi innamorato di lei. – disse il lombax. Dalla voce era sincero e Clank sorrise, poi continuò a parlare – Ascolta, non ti sei mai domandato come ha fatto Seira a salvarsi dal massacro di Tackyon a Fastoon? Forse la sua famiglia l’ha portata qui per metterla in salvo e loro purtroppo…- Ratchet lo interruppe con lo sguardo triste – Non dire niente Clank, ho capito, se è stato così, allora lei è come me. – disse alla fine. – Mi dispiace molto Ratchet. – si giustificò Clank. Ratchet lo guardò con dolcezza – Non preoccuparti, in fondo non sono triste, io ho te e poi Seira ha Rica e sembra molto felice. E appena mi sarà possibile farlo, io dichiarerò tutto quello che provo per lei.- disse il lombax deciso. Clank gli sorrise fiero quando alla fine Ratchet si sdraiò sul letto e si addormentò mentre il robot gli rimboccò la coperta e si mise accanto a lui. Il mattino seguente, Ratchet si alzò di buon umore: aveva deciso di portare Seira con sè per stare con gli amici in spiaggia e quindi uscì svelto per andare a prenderla. Arrivato alla casa di Seira, bussò alla porta, la lombax aprì e sorrise, felice di vederlo – Ciao Ratchet! – lo salutò con un gran sorriso, Ratchet la ricambiò – Ti va di venire sulla spiaggia con noi? – disse lui sperando in un sì. Lei ci pensò su e poi – Sì, ti ringrazio per avermelo chiesto, aspetta ci metto un attimo. – concluse e andò a prepararsi lasciando Ratchet fuori ad aspettare. Più tardi, erano tutti sulla spiaggia con gli asciugamani sulla sabbia vicino alla riva; Cronk e Zephir erano rapiti dalla bellezza della lombax che tennero la bocca aperta senza dire una parola, Talwin, ignorandoli completamente, parlò con lei – Deve essere davvero bello fare la sommozzatrice ed esplorare la barriera corallina della baia di Hoolefar. – Seira annuì contenta – Se vuoi potremmo fare un’immersione qualche volta. Le bombole hanno un’autonomia d’ossigeno per un’ora e trenta minuti e quindi potremmo esplorare la barriera in tutta tranquillità. – disse Seira. Ratchet rimase in silenzio a guardarla con Clank vicino. I due robot e Quark se ne accorsero e Cronk iniziò - Ehi pivello, perché rimani in silenzio a guardarla. Non hai qualcosa da dirle? – disse divertito. Ratchet divenne rosso paonazzo – Ma di cosa parli? - - Oh, non fare finta di niente, lo sappiamo che sei completamente innamorato perso di lei! – disse Zephir ridendo. Ratchet rimase zitto e Talwin fece a loro un cenno di farla finita, perché Seira li stava ascoltando, anche lei in era rossa in faccia. Quark, ignorandola parlò – Oh andiamo, non c’è niente di male nel dirlo, tu stesso cel'hai detto che ne sei cotto! – disse lui, ridendo insieme a Cronk e Zephir. Ci fu un attimo di silenzio, sentendo il rumore delle onde del mare quando Seira d’un tratto si alzò – Adesso devo proprio andare, scusate. – disse lei, con uno sguardo serio in volto e quindi se ne andò. Ratchet si alzò e la seguì, gli altri rimasero in silenzio e Talwin diede un’occhiataccia a Quark, a Cronk e a Zephir mentre Clank guardò i due lombax allontanarsi. - Seira, aspetta! – Ratchet la raggiunse mentre lei camminava verso il molo dove c’era la sua casa – Sparisci! Lasciami in pace! – gli disse Seira piuttosto arrabbiata – Ma cosa ti è preso? – le domandò lui mortificato. La lombax si fermò e lo guardò dritto negli occhi – Perché non lo chiedi a loro? E se vuoi il mio parere, digli da parte mia che non sono affari loro e nemmeno tuoi! – disse lei. Ratchet continuò – Mi dispiace per quello che hanno detto, loro non volevano, sono miei amici e sono gli unici che ho. – lei non gli diede retta – Bè hai davvero un bel modo di scegliere i tuoi amici. Perche non vai a cercare quelli seri che non siano così stupidi da offendere le persone…- ma poi si zittì, rendendosi conto che aveva parlato troppo. Ratchet rimase in silenzio guardando verso il basso e con lo sguardo triste, - Ratchet io non…- disse Seira cercando di scusarsi – Non fa niente, hai ragione, non sono affari miei. Ti chiedo scusa Seira. – e così se ne andò lasciandola sola sulla spaiggia.

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Capitolo 9
*** capitolo 9 - amiche e pirati ***


- Siamo arrivati, ciurma. È finalmente giunto il momento di saccheggiare tutto quello che troviamo e di uccidere chi ci ostacola! Ma prima di tutto dovrete trovare lei! La Regina dei Mari! Ha un grande potere che potrà essere usato da chi lo possiede! – annunciò il capitano Slag ai suoi pirati. Le loro navi avevano già superato il mare tempestoso di Agorea e adesso volavano sopra il mare cristallino della baia di Hoolefar. Rusty Pete, che era al fianco del capitano, si fece avanti – Non avete sentito quello che ha detto? Buttatevi in mare e cercate ovunque! - disse. Slag parlò – Mio caro Pete, tu sarai a comando della missione, altrimenti queste teste di rapa senza cervello non farebbero nulla senza ordini! – Pete fece un segno di saluto militare – Agli ordini, capitano! Può stare certo che non la deluderemo! Hic! – disse alla fine. – Molto bene! Se riuscirai nell’impresa, ragazzo mio, ti nominerò come il mio vicecapitano di alto rango! - disse Slag. Pete era entusiasta – Farò del mio meglio, non se ne pentirà! Hic! – disse, poi si rivolse ai pirati – Andiamo uomini! Hic! – ordinò e tutti i pirati, incluso Pete, armati di spada e sciabole, si tuffarono in mare, invadendo la baia. Era ormai sera e il sole era già tramontato, lasciando posto alla luna e alle stelle. Seira era seduta sulla sabbia con lo sguardo triste dopo quello che era successo con Ratchet: aveva discusso con lui, dicendogli di trovare amici che non siano stupidi e che non offendano sia gli altri che anche lui, e nonostante questo Rachet si scusò e le diede ragione riguardo al fatto che i suoi amici non si facevano mai gli affari propri. “Accidenti, ma che cosa mi è preso, perché gli ho parlato in quel modo? Vorrei che io e lui…” non finì di pensare quando sentì qualcuno – Seira, tutto bene? – la lombax si voltò e vide che era Talwin – Oh, ciao Talwin. Sono felice di vederti, ecco io…- la ragazza si sedette vicino a lei e gli toccò la spalla – Tranquilla, a quei tre gli dato una bella lezione, se ti fa sentire meglio. – disse Talwin, facendo ridere Seira – Non preoccuparti, è tutto a posto. Non cel'ho con loro, davvero. È solo che io…- e così le parlò della discussione avuta con Ratchet – Io non vorrei averlo ferito, temo che lui sia arrabbiato con me. E se mi odiasse per quello che gli ho detto? - Talwin, dopo averla ascoltata, parlò – Ma che dici, Seira? Lui non ti odia affatto. E poi quando ci ha raccontato di te era davvero felice. Lui ha trovato un’altra persona della sua specie; non aveva mai visto altri lombax come il generale Azimuth e te. – Seira allora ascoltò quello che era successo a Ratchet: quando lui aveva saputo com’era morto suo padre, quando Clank era stato rapito e quando aveva incontrato Azimuth e poi era morto per salvare l’universo destinato alla distruzione, rimase sconvolto, ma i suoi amici gli sono rimasti sempre vicini. – Adesso ho capito tutto. – disse alla fine Seira – Anche se si comportano in modo strano e ti fanno sempre arrabbiare, loro ci sono sempre, pronti a dare una mano. – concluse Talwin – Vedrai, quando ti vedrà, sarà felice di vederti, te l' assicuro. – A quelle parole Seira tornò in sè con il suo bel sorriso di sempre – Grazie Talwin, adesso sto già molto meglio. – disse lei. Talwin si alzò – Mi piacerebbe restare, ma devo proprio andare. Ricorda quello che ti ho detto, tra voi due ritornerà il sereno. – disse alla fine e poi se ne andò. Rimasta sola, Seira guardò il mare quando d’un tratto sbucò qualcosa lontano dalla riva. La lombax si alzò – Rica! Che bello rivederti! Sono felice! – disse Seira, avvicinandosi alle onde, ma notò che Rica non era sola: accanto a lei c’era un altro delfino dal muso un po’ più grande ed emise fischi tutto contento e Rica si appoggiò il suo muso con quello dell’altro. Seira allora capì – Non dirmi che ti sei fidanzata? Avresti dovuto dirmelo prima! – disse lei sorridendo – E così ti chiami Nabu? Piacere di conoscerti. – disse la lombax in direzione del delfino dal muso grosso. “ Sono contenta per loro, sembrano così felici insieme…”pensò lei, ma poi si diventò triste per quello che era successo con Ratchet e continuamente pensava a lui. Dopo un po’, si ricordò della balena di luce e di quello che le aveva detto in sogno, di conseguenza Seira era quasi convinta che la balena di luce fosse la Regina dei Mari. Ma per averne conferma doveva scoprirlo di persona, perciò decise di fare un’immersione il mattino dopo e di andare a cercarla, “ va bene, quando avrò fatto le ricerche, andrò da Ratchet e farò la pace.”

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Capitolo 10
*** capitolo 10 - pericolo sott'acqua! ***


Era l’alba e Seira, con la muta indossata, si era già recata al centro immersioni per preparare l’attrezzatura da sub per poi iniziare le sue ricerche: doveva scoprire se quella balena di luce fosse davvero la Regina dei Mari e così aveva deciso di indagare. Dopo aver fatto i controlli, si recò sul gommone e partì per la baia. Arrivata nel suo punto d’immersione preferito, la lombax indossò la bombola e le pinne e quando si mise la maschera in testa, Rica e Nabu spuntarono vicino al gommone e fecero fischi. Seira li guardò con tenerezza – Grazie, ma non c’è bisogno che venite con me, me la caverò, potete stare tranquilli. – disse lei e i due delfini ritornarono sott’acqua. Seira si domandò se aveva fatto bene ad immergersi da sola, “avrei dovuto dirlo a Ratchet così poteva restare con me” disse tra sé pensando ancora a lui, ma ormai aveva già deciso e dopo l’immersione sarebbe andata da lui a fare la pace. Quindi non perse altro tempo a pensare e si tuffò. La barriera, alla luce del sole mattutino, risplendeva di mille colori e intanto i pesci nuotavano tranquilli come sempre senza fare caso a Seira che nuotava in mezzo a loro. Lei scrutava tutto il fondale guardando a destra e a sinistra cercando la balena di luce, ma fino a quel momento non era ancora apparso niente. Un piccolo branco di pesci si avvicinò a Seira in attesa che lei si fermasse per dare da mangiare, ma lei li ignorò e continuò a nuotare. La lombax se ne accorse “poverini, non vorrei che ci rimanessero male. Ma sì, farò una piccola eccezione” e così si fermò, restando a galla e prese del cibo che teneva dentro il sacchetto legato alla cintura e lo sparse intorno a lei. I pesci, che non aspettavano altro, si precipitarono come fulmini e andarono a mangiare, mentre Seira proseguì, senza rendersi conto che i pirati l’avevano vista e la stavano pedinando. Nel frattempo, Ratchet era di nuovo seduto sugli scogli dove aveva incontrato Seira per la prima volta, “accidenti, questa non ci voleva, perché sbaglio sempre tutto?” si disse, pensando alla discussione che aveva avuto con lei. Clank, che gli era vicino, iniziò a parlare – Ratchet non devi essere duro con stesso, sono sicuro che lei non se la sarà presa, fidati. – il lombax non era convinto – Ma lei era così arrabbiata e io… - sospirò – Non vorrei che mi odiasse. – disse alla fine. Il robot continuò – Ma che dici Ratchet? Come può odiarti per una sciocchezza fatta tra amici? Certo, tra noi facciamo sempre errori, alcune volte ci feriamo a vicenda, ma poi ci si perdona sempre. È così che si fa quando c’è amicizia e amore. – concluse. A quel ragionamento Ratchet rise e gli tornò il sorriso, – Scusami, hai ragione Clank. Appena la vedrò, le parlerò e faremo la pace. – disse lui deciso e Clank annuì sorridendo. Intanto, sott’acqua, Seira continuava ad esplorare la barriera, era passato troppo tempo e fino adesso non aveva trovato nulla. La lombax si fermò e si voltò “mi sono allontanata di nuovo e ancora non ho trovato niente” pensò. Poi prese il manometro e controllò: le restava solo mezz’ora d’ossigeno. Ormai rassegnata, Seira fece dietrofront, nella direzione dove aveva ancorato il gommone. Stava per dirigersi verso la superficie, quando qualcosa la trattenne “Ma cosa…” non finì di pensare quando venne trascinata giù. Seira, in preda al panico, si accorse che qualcuno la teneva bloccata, perché non riusciva a muoversi. La lombax lottò inutilmente per liberarsi dalla presa quando all’improvviso, venne rinchiusa in un baule. All’interno, Seira sentì un clic e capì che qualcuno aveva chiuso il baule a chiave e lei lo colpì con tutte le forze, ma non successe niente. Si fermò quando sentì delle voci – Molto bene, questa è sistemata, hic! E adesso mettetevi al lavoro, altrimenti come ha detto il capitano, vi getterà in pasto agli squali! Hic! – “ma quelli sono pirati! Che cosa ci fanno qui?” si domandò Seira, in preda alla paura. Dentro nel baule era buio e lei non poteva vedere niente, ma la cosa che la spaventava di più era che l’aria nella bombola cominciava a scarseggiare e lei cominciò a respirare faticosamente. Con il terrore addosso, Seira fece appello alla sua mente “ Rica! Rica! Se riesci a sentirmi, ti prego, cerca Ratchet! Non ho più molto tempo, ti prego, cercalo!” disse lei. Fece un mezzo respiro e poi più nulla: la bombola era esaurita e Seira dovette resistere con tutte le sue forze, tenendosi le mani sulla bocca per non far uscire l’aria che le rimaneva nei polmoni. L’unica cosa che riusciva a pensare in quel momento era Ratchet “Ratchet, dove sei? Ti prego fa presto!”

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Capitolo 11
*** capitolo 11 - salvataggio ***


Ratchet era davanti alla casa di Seira, era immobile e non sapeva cosa fare – Che stai aspettando Ratchet? – gli chiese Clank. Ratchet era indeciso – Io… - non riuscì a finire la frase quando il robot gli prese la mano – Andrà bene. – disse lui incoraggiandolo. Il lombax gli sorrise e bussò alla porta, attesero con pazienza, ma dopo un po’di tempo, lei non aprì. – Forse è uscita. – disse Clank, Ratchet annuì “o forse non vorrà parlarmi. Me ne sono andato il quel modo” pensò. Ma ormai aveva deciso, che l’avrebbe incontrata per chiarirsi con lei e così avrebbero fatto pace. Poi gli venne in mente qualcosa – forse so dove potrebbe essere. – disse il lombax e così andarono al centro immersioni, ma Seira non era nemmeno lì. – Ma dove può essere andata? – si domandò Ratchet preoccupato. Clank vide arrivare qualcuno – proviamo a chiedere. – disse e parlarono con un abitante della zona. Il passante disse che era andata a fare un’immersione da più di un'ora e Ratchet lo ringraziò per l’informazione. Poi guardò Clank – dovrebbe tornare adesso, aspettiamola qui. – disse il lombax e intanto restarono ad aspettare sul molo. Dopo alcuni minuti, videro sbucare qualcosa dall’acqua vicino a loro: era Rica, insieme a un altro delfino e lei emise fischi striduli, come se volesse chiedere aiuto. Ratchet si avvicinò a loro – Rica! Che succede? Dov’è Seira?- domandò, ma lei continuava a strillare mentre l’altro delfino era accanto a lei. Clank parlò – io posso capire quello che dice, aspetta Ratchet. – lui rimase immobile, ascoltando quello che Rica diceva con gli striduli. Dopo qualche minuto, il robot spalancò la bocca – Ratchet! Seira è in grave pericolo! Non ha molto ossigeno! Ha bisogno di te! – appena finì la frase, Clank vide Ratchet che lanciò in aria i vestiti e rimase con il costume da bagno nero che gli copriva le gambe e il petto, poi si mise subito la maschera O2 in faccia e, tenendo la sua onnichiave, si tuffò in acqua e si aggrappò sulle pinne dorsali dei delfini. – Stai attento Ratchet! – disse Clank vedendo il suo amico allontanarsi per poi sparire sott’acqua insieme ai delfini. Rinchiusa dentro nel baule, Seira ormai stava cominciando a perdere i sensi: erano passati pochi minuti trattenendo il fiato da quando aveva finito l’ossigeno nella bombola e sembrava che avesse perso ogni speranza. Era sul punto di svenire quando nella sua mente sentì una voce – Seira… - la lombax la riconobbe – Sei tu…- disse – Non arrenderti piccola Seira, presto lui sarà qui. Non devi avere paura. – le disse dolcemente. Seira cercò di resistere ancora per mantenere il contatto con lei – Ma io… io non c’è la faccio… ti prego… perdonami… Ratchet… - e alla fine cedette, le mani si staccarono dalla bocca facendo uscire le bolle d’aria e i polmoni si riempirono d’acqua, intanto dagli occhi chiusi, nonostante tenesse la maschera, uscirono le sue lacrime. I delfini, insieme a Ratchet aggrappato alla loro pinna, nuotavano come razzi per raggiungere il punto dove era finita Seira. “Spero che non sia troppo tardi! Resisti Seira sto arrivando!” pensò il lombax, sperando per lei. Doveva salvarla, non poteva permettere che qualcuno le facesse del male e poi doveva chiederle scusa e alla fine… smise di pensare quando vide qualcosa nel fondale: un baule con lo stemma pirata era appoggiato sulla sabbia. Ratchet si avvicinò e vide che c’era un lucchetto chiuso, Rica lo toccò con il muso e poi strillò forte facendo capire a Ratchet che Seira era dentro. Il lombax non perse tempo e quando brandì l’onnichiave, pronto a colpire, una scabola gli arrivò da dietro, colpendo il baule. Ratchet si voltò e vide tre pirati armati di spada, pronti ad uccidere. Ma il lombax non aveva tempo per combattere contro di loro quando d’un tratto, vide il delfino dal muso più grosso di Rica colpì i pirati uno alla volta, trascinandoli lontano da Ratchet. Lui non vedendo più nessun pirata, si concentrò sul baule e con un colpo secco, ruppe il lucchetto. Lo sollevò e la vide: Seira era svenuta, dalla bocca non uscivano più bolle e lui si avvicinò al suo viso guardandola oltre la machera e notò che aveva ancora le lacrime agli occhi. “Seira io…” pensò Ratchet e poi fece l’unica cosa che forse poteva salvarla: si tolse la maschera O2, trattenne il fiato e la mise sulla faccia di Seira. Passarono secondi, ma non successe nulla e Ratchet le disse mentalmente “coraggio Seira! Ti prego, respira! Apri gli occhi, svegliati!” la implorò. Poi accadde: Seira fece un lungo respiro profondo e poi, finalmente, aprì gli occhi e vide il viso di Ratchet vicino al suo. “Ratchet… sei tu? Sono così felice!” disse lei commossa, poi lui le tolse l’attrezzatura ormai inutile, la sollevò con dolcezza prendendola tra le braccia e tornarono in superficie insieme a Rica e all’altro delfino. Quando finalmente sbucarono fuori dall’acqua, presero fiato, mentre Seira tossì per sputare tutta l’acqua che aveva bevuto, e poi si abbracciarono stretti. – Ti ringrazio Ratchet, sono così felice che tu sia qui. Io…io…- Seira non riusciva più a parlare e i suoi occhi si riempirono di lacrime. Ratchet con la sua mano le asciugò e l’accarezzò teneramente – Non dire niente Seira. È tutto finito, quello che conta è che tu sia salva e che adesso sei con me. – a quelle parole, lei lo strinze forte – Oh Ratchet… - e poi pianse e restarono abbracciati per molto tempo. Tenendosi stretto a lui, Seira pensava “grazie Ratchet. Grazie, Regina dei Mari”.

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Capitolo 12
*** capitolo 12 - delfini innamorati e tempesta ***


I due lombax erano saliti sul gommone, aiutati dai delfini, dopo che Ratchet aveva salvato Seira dai pirati, lei l’ aveva abbracciato forte e aveva pianto dalla felicità. Erano seduti uno accanto all’altro, senza dirsi niente, ma quando si girarono per guardarsi, si scambiarono sorrisi. Seira, notando che aveva ancora la muta addosso, si girò dietro – Mi tireresti giù la cerniera? – disse lei, Ratchet diventò rosso – C-come? Oh sì, sì certo. – disse imbarazzato, poi prese la cerniera e la tirò giù – Grazie. – disse Seira. Ratchet si voltò di scatto per non guardarla, sempre rosso in volto, mentre lei si sfilò la muta. Dopo averla tolta Seira guardò Ratchet e rise – Ah ah ah ah! Puoi girarti se vuoi, non sono mica nuda. – lui lentamente si girò verso di lei e rimase affascinato: Seira indossava un grazioso costume da bagno intero bianco, con due farfalle rosa ricamate sopra. Ratchet restava a bocca aperta – S-sei bellissima, davvero. – disse alla fine, lei gli sorrise – Grazie. Anche tu non sei niente male. – disse Seira vedendo che il lombax aveva indosso un costume nero a pantalone che gli copriva il petto lasciando fuori le braccia nude. I due si guardarono e i lori visi erano ormai già vicini, poi d’un tratto sbucarono i delfini e fecero fischi contenti. Seira si voltò su di loro, con il viso rosso come un peperone – Rica! Nabu! Ma che cosa vi salta in mente? Io…- non finì la frase. Poi guardò Ratchet – Scusali, non so proprio che cosa gli abbia preso.- la lombax rise e poi guardò il delfino dal muso grosso – Ratchet, questo è Nabu. Lui è… il fidanzato di Rica. – disse presentandolo a Ratchet. Nabu appoggiò il muso sul gommone dove era seduto Ratchet e lui allungò la mano e lo accarezzò con tenerezza – Piacere di conoscerti Nabu. - disse Ratchet, poi si rivolse a Seira – Se non avesse cacciato via i pirati, io non ce l’avrei mai fatta ad aiutarti.- . Seira accarezzò il delfino con affetto – Grazie di cuore, Nabu. – disse. Nabu fece un fischio allegro e poi andò da Rica che si diedero un bacio facendo ridere i due lombax. Ad un certo punto, Seira si alzò – Ho voglia di andare sott’acqua, io mi tuffo. – disse lei, - Sei sicura? – le domandò Ratchet un po’ preoccupato, lei gli sorrise, - Tranquillo, adesso sto meglio, grazie a te. Vuoi venire con me? – gli chiese. Ratchet sorrise, contento di vedere che Seira era tornata se stessa e che stava bene – Sì – le rispose. Seira allora prese una piccola valigetta che aveva posato sul gommone ed estrasse due respiratori da un erogatore in mezzo a due mini-bombole d’ossigeno, poi prese le maschere e dopo averle indossate, con i respiratori in bocca, i due lombax si tuffarono. Sott’acqua, Ratchet e Seira si tennero per mano, aggrappati ai delfini, Ratchet con Nabu e Seira con Rica, e insieme si dirigevano alla barriera, passando in mezzo ai pesci che nuotavano tranquilli. Poi si staccarono dalle pinne dorsali e nuotarono tra i coralli, senza avvicinarsi troppo perché senza la muta avrebbero potuto farsi male. Poi uscirono dalla barriera e insieme ai delfini, danzarono facendo piroette su se stessi, cose se facessero nuoto sincronizzato. Dopo aver fatto la danza subacquea, Seira vide un branco di pesci dai tanti colori che si stava avvicinando e lo indicò a Ratchet e tenendosi sempre la mano, si misero in mezzo a loro. All’interno del branco, con i pesci che nuotavano intorno senza spaventarsi dalle bolle d’aria, i due lombax si tenevano stretti con le braccia e rimasero immobili tenendosi a galla. I loro visi erano di fronte l’uno all’altro e si guardavano negli occhi dolcemente. Ratchet mise la mano sulla guancia di Seira e l’accarezzò con tanto affetto, mentre lei chiudeva gli occhi sentendo tutto il calore della sua mano. Anche Seira mise la mano sulla guancia del lombax e l’accarezzò, mentre lui chiuse gli occhi, assaporando quel dolce momento. Poi si abbracciarono stretti, con gli occhi chiusi, l’unico rumore che potevano sentire era il battito dei loro cuori che si faceva sempre più forte e il loro respiro si fece lento. Rimasero così per alcuni minuti quando ad’un tratto, sentirono i versi striduli di Rica e Nabu. I due lombax si staccarono dall’abbraccio mentre i pesci scapparono via spaventati e guardarono i delfini che continuavano a strillare, poi guardarono su e videro che la luce del sole che penetrava sott’acqua era sparita. “Ma che succede? Prima c’era il sole” si domandò Seira cominciando a preoccuparsi, poi guardò Ratchet e fece segno di risalita, lui fece segno ok, tenendole la mano e alla fine tornarono su. Riemersi in superficie, sentirono un tremendo boato che proveniva dal cielo, completamente nero a causa delle nuvole, e allora capirono: presto sarebbe scoppiata una terribile tempesta e il mare aveva già cominciato a diventare mosso. Tenendosi aggrappati ai delfini, riuscirono a salire sul gommone – Dobbiamo tornare al molo! Tieniti forte Seira! – disse Ratchet e tirò la corda per far partire il motore, ma non successe nulla. Lui la tirò per tre volte, ma il motore non aveva intenzione di accendersi, – Accidenti parti! – disse Ratchet tirando la corda inutilmente. Seira tenendosi salda sul gommone che stava già dondolando violentemente dalle onde del mare, vide qualcosa: una piccola isola con una grotta vicino alla riva piena di palme – Guarda Ratchet! Laggiù c’è un’isola. Non è tanto lontana, potremmo farcela! – disse Seira e la indicò a Ratchet – Hai ragione, non abbiamo altra scelta, ma come faremo a raggiungerla? – appena lui finì la frase, il gommone venne spinto con tanta forza che i due lombax finirono a terra – Ma cosa? – disse Ratchet tirandosi su per poi sedersi, e poi aiutò Seira a sedersi vicino a lui. Lei, tenendosi stretta a Ratchet per non finire in mare parlò – Ratchet! Rica e Nabu ci stanno portando sull’isola, me l’ha detto lei! – disse sorridendo, Ratchet annuì – Wow! Non sapevo che i delfini fossero capaci di fare anche questo! – disse lui mentre sott’acqua Rica e Nabu tenevano le corde del gommone spingendolo all’isola. Dopo essere finalmente arrivati alla riva, arrivò un tremendo acquazzone, i due lombax scesero dal gommone, – Vai dentro! Io ti raggiungo! – disse Ratchet a Seira e lei, tenendo uno zaino con le poche cose necessarie che aveva, entrò nella grotta. Ratchet prese un altro zaino e corse verso l’apertura, ma si fermò: accanto ad una palma vicina, c’era un bellissimo fiore di ibisco rosso, era ancora intatto ma con la forte pioggia, si sarebbe rovinato subito. Lui allora lo colse con delicatezza e infine entrò nella grotta. Stanchi e completamente fradici d’acqua riuscirono ad accendere un fuoco con della legna che avevano trovato, e si sedettero vicino. Poi presero dei panini che erano dentro lo zaino e iniziarono a mangiare. Quando ebbero finito, Seira cominciò a parlare – Sai, io non ho mai conosciuto i miei genitori. Il sindaco mi ha trovata sulla riva dentro in un guscio di salvataggio quando ero molto piccola, è stato lui a prendersi cura di me, mi ha trattato come se fossi stata sua figlia e io gli voglio molto bene per questo. Poi, quando ho avuto dieci anni, lui mi confessò che io ero stata trovata in mare e mi ha dato la foto dei miei veri genitori, ed io ero così felice che mi sono messa a piangere e l’ho abbracciato forte, perché ormai io lo consideravo mio padre, e lo sarà per sempre. Mi dispiace che per te sia diverso Ratchet, ma poi mi sono resa conto che tu hai molti amici che ti vogliono bene, sempre pronti ad aiutarti ed io…- non riusciva a finire la frase, quando d’un tratto, Ratchet mise un dito sulle labbra di Seira e sorrise dolcemente – Non preoccuparti, è tutto a posto. Sono io che ti chiedo scusa per essermene andato via in quel modo. – disse alla fine lui. Poi dalla tasca del costume prese il fiore e lo mostrò a Seira – Era vicino ad una palma accanto alla grotta, non volevo che si rovinasse con la pioggia.- disse Ratchet – è bellissimo. Grazie.- disse Seira, poi prese il fiore e se lo mise tra i capelli sull’orecchio sinistro. All’improvviso, sentirono un tremendo boato che fece tremare la grotta – Aaahh! – urlò Seira, tenendosi stretta a Ratchet, lui sentì che il suo corpo tremava per lo spavento e per il freddo e così la strinse forte a sé, accarezzandole i capelli con dolcezza – Va tutto bene. Non avere paura Seira, ci sono qua io. – sussurrò Ratchet tenendola stretta. Lei rimase con la testa appoggiata sulla spalla e lo strinse forte, accogliendo tutto il calore che Ratchet la stava dando e restarono così, ignorando i boati e i tuoni della tempesta che si scatenava fuori dalla grotta.

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Capitolo 13
*** capitolo 13 - la quiete durante la tempesta ***


- Ma dove possono essere? Perché non tornano? – Clank camminava avanti e indietro per la stanza, con gli occhi robotici che segnavano la sua preoccupazione. Talwin, Quark, Cronk e Zephir non dissero una parola, l’unica cosa che fecero era guardare Clank che camminava nervoso. Poi Talwin ruppe il silenzio – Clank vuoi fermarti. Fare così non serve a niente. – disse lei, ma il robot non la stava a sentire. – E se avessero a che fare ancora con i pirati? E se invece venissero dati in pasto agli squali? E se ancora…- Cronk non finì di parlare quando Zephir intervenne – smettila di dire scemenze, stupido idiota! Se i pirati ritornassero, cosa improbabile, ora sarebbero qui! – disse. Cronk guardò Zephir – Ora lo ammetti? Tu hai sempre saputo che IO avevo ragione e TU hai fatto finta di niente! – disse arrabbiato, - Non ho mica detto QUESTO! Tu non capisci niente! – gli urlò Zephir, e poi cominciarono a bisticciare. Talwin si avvicinò per farli tacere, ma Quark fece una cosa inaspettata: - SIIIIIILEEEEEENNNZIO! BASTA! – gridò, facendo sobbalzare tutti, incluso Clank che aveva finalmente smesso e restava immobile. – Sono stufo di starvi a sentire! Non fate altro che litigare tra di voi! Ratchet sta lottando per salvare la sua ragazza, il peggio è che non si è dichiarato ancora! Perciò fatela finita! E’ chiaro? – concluse Quark prendendo fiato, Talwin era rimasta a bocca aperta per la sua reazione – ah, detesto ammetterlo, ma lui ha ragione. – disse alla fine. Tutti rimasero di nuovo in silenzio, a parte il rumore dei tuoni del temporale che si stava scatenando fuori. Poi, all’improvviso, Clank sentì qualcosa e uscì subito fuori, ignorando la pioggia, - ma dove vai? Rischi di essere folgorato! Torna qui! – gli gridò Talwin, ma lui la ignorò. Il robot corse verso il molo “forse sono loro?” pensava lui, sperando che fossero già tornati, ma quando arrivò, non vide nessuno. Deluso allora, si voltò per tornare indietro, ma poi sentì dei fischi che venivano dall’acqua: erano Rica e Nabu, - Rica! Dove sono? Che cosa è successo? Stanno bene? Hanno bisogno di aiuto? – Clank non finiva più di fare domande, mentre Rica continuava a fischiare. Dopo alcuni secondi, il robot sorrise contento – Davvero? Grazie Rica! Adesso vado a dirlo agli altri! – disse lui e ritornò alla capanna. Appena rientrato, completamente bagnato, diede la notizia – I ragazzi sono salvi, al sicuro! Sono dentro in una grotta che c’è in un’isola vicina, stanno bene! Sono sani e salvi! – Clank era al colmo della felicità, che coinvolse tutti, Talwin mise un asciugamano intorno al robot per asciugarlo e gli sorrise teneramente, mentre fuori, la tremenda tempesta stava cominciando a smettere. Intanto nella grotta, Seira dormiva con la testa appoggiata sul petto di Ratchet, avvolti nelle coperte che avevano tirato fuori dallo zaino, erano stretti l’uno accanto all’altro per scaldarsi dal freddo notturno mentre il fuoco che ardeva nella poca legna, si era completamente spento lasciando del fumo. Lei aprì gli occhi lentamente, sentendo il petto del lombax che si alzava e si abbassava e il suo respiro lento e regolare, perciò, stava ancora dormendo. Lei lo guardò con dolcezza, avrebbe tanto voluto dargli un bacio per mostrargli tutto quello che provava per lui, per ringraziarlo di esserle stato vicino, e anche per averla salvata: se Ratchet non fosse arrivato in tempo per liberarla dai pirati, per Seira sarebbe stata la fine. Si rimise appoggiata sul suo petto quando d’un tratto, sentì qualcosa provenire dalla sua mente - Seira…- ormai la lombax la conosceva bene – Ti sento. Sapevo che eri tu, non mi avresti mai abbandonato nelle situazioni difficili. Avevi ragione su Ratchet, ti ringrazio di cuore per questo. – disse lei mantenendo un contatto mentale, poi continuò – io… ti vorrei chiedere se tu sei…sì, se tu sei la Regina dei Mari? Io avevo sentito la tua voce quando ero piccola, e poi la tua luce, mi sei anche apparsa nel mio sogno e…- non disse altro, aveva tantissime domande da farle che non sapeva più come continuare. – c’è tempo per avere le risposte che cerchi, dolce Seira, tutto ti sarà chiaro fin dall’inizio. Abbi fiducia nel tuo cuore e segui la tua strada. Ricorda, tu non sei mai sola, ora và. – le disse alla fine la voce e il contatto mentale svanì. Seira allora si alzò, lasciando la coperta su Ratchet, che stava ancora dormendo. Lei si avvicinò sul suo viso e lo baciò sulla guancia – farò presto, lo prometto.- sussurrò lei e così si avviò verso la galleria della grotta. - Sei sicuro, Rusty Pete? – tuonò il capitano Slag: Pete e i suoi compagni erano tornati dalla missione in mare per scovare la leggendaria Regina dei Mari, ma non avevano trovato nulla e ora, temevano di finire in una terribile sorte, come se erano in pasto agli squali del mare di Agorea. Pete allora parlò – Affermativo, hic! Non abbiamo trovato nulla capitano, hic! Però abbiamo trovato lui, hic! – disse facendo sempre singhiozzi. Slag si avvicinò a lui in modo minaccioso – Lui? Come sarebbe lui? Di che parli Pete? - - Ecco, del lombax che… vi ha sconfitto e staccato la testa, hic!- disse Pete, tremando. Slag allora, urlò come una furia e dalla sua bocca sputarono vampate di fuoco – AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!! Quel maledetto lombax sarà mio!!! Se lo incontrerò di persona, lo ucciderò io stesso!!! – tuonò il capitano tanto che i pirati scapparono dalla paura, lasciandolo solo con Pete. Quando Slag finì di urlare, Pete riprese la parola – ah dimenticavo, hic! Sott’acqua abbiamo trovato un’altra lombax che nuotava allegramente con i pesci, hic! Noi l’abbiamo presa e rinchiusa con una dei nostri bauli, hic! A quest’ora sarà già diventata cibo per i pesci, hihihihi, hic! – a quello che aveva detto, Slag lo guardò – anche se non avete trovato quello che cerchiamo, hai fatto un ottimo lavoro, Pete! I lombax sono creature luride e puzzano come cadaveri! Ahahahahah – disse con una risata malvagia, coinvolgendo Pete e alla fine, cantarono insieme canzoni dei pirati.

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Capitolo 14
*** capitolo 14 - la caverna argentata ***


Intanto, nella grotta, Seira continuava la sua direzione nella galleria, aveva camminato da un bel pezzo, ma stranamente non si sentiva per niente stanca: la voce che ormai conosceva e che l’aveva aiutata da sempre aveva detto che presto si sarebbe chiarita ogni cosa e che doveva andare per la sua strada, perciò Seira voleva continuare fino in fondo e niente l’avrebbe fermata. Poi, ad’un tratto si fermò: davanti a lei c’era un precipizio buio e profondo, questo significava che la galleria era finita, “e adesso, come farò a proseguire?” si domandò lei inginocchiandosi per guardare meglio, ma vedeva solo oscurità e quindi non sapeva che cosa poteva esserci là sotto. “Sarà meglio tornare, Ratchet potrebbe svegliarsi quando si accorgerà che io non ci sono”, si disse Seira e si alzò, ma quando stava per tornare indietro, il terreno dove era stata franò sotto i suoi piedi, – Aaaaaaaaaahhhhhhhhh!!! – urlò lei mentre precipitava, ma una mano riuscì ad afferrarla in tempo. Dalla presa, il codino di perle si slegò lasciando i capelli di Seira sciolti lunghi e belli, mentre il fiore di ibisco che Ratchet le aveva donato, rimase fermo vicino all’orecchio sinistro. Lei tirò la testa su e si sentì sollevata – Ratchet! Ti prego, scusami io…- - Non c’è tempo per questo! Va tutto bene, adesso ti tirò su! Dammi l’altra mano! – disse Ratchet stringendola forte per il braccio, ma non avrebbe resistito per molto tenendola a penzoloni e quindi doveva fare in fretta. Seira intanto, sentiva la mano del lombax che la stringeva con tutte le sue forze, ma quando lei tirò su l’altra mano, la presa di Ratchet cominciava ad indebolirsi - Sto scivolando, non ce la faccio! È colpa mia! Mi dispiace! – disse lei disperata, - Non dire così! Ti prometto che andrà tutto bene, fidati! Coraggio Seira, afferra l’altra mano! Ti tirerò su! – disse lui ormai allo stremo. Seira allora alzò l’altra mano e sentendo che la sua presa era di nuovo forte, afferrò il bracco di Ratchet e questa volta si teneva ben salda a lui, - Brava! Adesso ti tiro su! – disse il lombax e così la trascinò su con tutte le sue forze e finalmente, Seira si buttò tra le sue braccia e si guardarono sorridendo. Ma quando Ratchet l’aiutò a tirarsi su a sedere, il terreno cedette di nuovo e questa volta precipitarono entrambi nel precipizio buio, urlando. La caduta sembrava interminabile quando all’improvviso, ebbero un impatto con l’acqua, i due lombax finirono sott’acqua per un secondo e riemersero per prendere fiato. – Stai bene Seira? – le domandò Ratchet preoccupato per lei – sì sto bene. – lo rassicurò, - provo a vedere se possiamo risalire – disse lui e provò ad arrampicarsi, ma la roccia della grotta era troppo liscia e scivolosa a causa dell’umidità dell’acqua – questa non ci voleva, è troppo scivoloso. – disse Ratchet rassegnato. Seira gli mise la mano sulla spalla – ascolta, forse so dove possiamo andare, dobbiamo immergerci e proseguire, fidati di me, andrà bene ce la caveremo. – disse lei, Ratchet la guardò e poi sorrise con tenerezza – lo so, mi fido di te. – disse e così presero un respiro profondo e s’immersero. Sott’acqua, anche se non si vedeva nulla, Ratchet e Seira nuotarono in una galleria sottomarina, tenendosi per mano e trattenendo il fiato. Passarono alcuni minuti, ma loro continuavano a proseguire, ogni tanto si guardavano e si scambiavano sorrisi ed entrambi fecero il segno ok per capire che andava tutto bene. Proseguendo per la galleria, videro una piccola luce davanti a loro e man mano che proseguivano nuotando, la luce si fece sempre più grande. Quando la raggiunsero, i due lombax rimasero sbalorditi con gli occhi che brillavano per lo stupore e tenendo sempre le bocche chiuse per non far uscire le bolle d’aria: davanti a loro c’era un enorme caverna di corallo, e non erano coralli come quelli della barriera della baia di Hoolefar, quelle della caverna erano argentati e brillavano grazie alla luce che filtrava dalla superficie. Loro allora riemersero e presero fiato e poi, guardarono che la luce proveniva dalla bocca della caverna dove lassù, c’era la luna piena che risplendeva con tutta la sua luce e allora capirono che la tempesta di prima era svanita. – Wow! È bellissimo! Non ho mai visto niente del genere prima d’ora, – disse Ratchet ammirando la caverna luminosa, - Già. E nemmeno io l’ho mai vista, è meraviglioso. – disse Seira, tenendo la mano di Ratchet e anche lei ammirò lo spettacolo davanti ai suoi occhi blu. Rimasero a galla senza dirsi parola, ma dopo pochi minuti, l’acqua s’illuminò di un forte bagliore acceso – Ma che succede? – si domandò Ratchet, Seira non ebbe tempo di rispondergli quando sentirono qualcosa sotto di loro e poi vennero sollevati più su, uscendo dall’acqua, e il forte bagliore scomparve. Rimasti seduti, senza capire chi li teneva su, sentirono un dolce verso, come se fosse il canto di una balena e poi – Vi do il mio benvenuto nel mio regno di corallo, sono felice che abbiate trovato la vostra strada – disse una voce che si sentiva per tutta la caverna. Seira, sbalordita che anche Ratchet poteva sentirla, senza nessun contatto mentale, parlò ad alta voce – il tuo regno? Regina dei Mari, sei proprio tu? Dove sei? Io vorrei sapere se la balena di luce che ho visto fossi tu. – disse lei piena d’emozione. La voce continuò a parlare – non preoccuparti, dolce Seira, ti avevo promesso che tutto si sarebbe chiarito, io sono proprio dove siete seduti adesso. – disse alla fine. I due lombax rimasero di stucco e poi, vicino a loro, videro uno spruzzo d’acqua lasciando delle gocce luminose, Ratchet era stupefatto – Ma allora lei è... – non riusciva a finire la frase che Seira finì per lui – Sì. E’ proprio lei – disse la lombax, felice come non mai. Ormai Seira aveva finalmente avuto la risposta che cercava da tanto tempo: la balena di luce, che aveva visto da piccola e che da allora non l’aveva mai dimenticata, era proprio la Regina dei Mari. La sua luce era svanita per non accecare i due lombax, che erano seduti sopra di lei, lasciando la sua pelle liscia e bianca, poi continuò a parlare – dolce Seira, anche se non mi hai mai visto di persona, io ho sempre vegliato su di te. Ti ho vista crescere, esplorare il mio regno sommerso insieme alle creature che giorno dopo giorno ti vogliono bene. Sei diventata grande, sei maturata in maniera splendida, anche quando eri arrivata su questo mondo io ti ho salvata da un grosso pericolo che stavi per correre. Eri troppo piccola per ricordartelo, quella volta, tu eri all’interno nel guscio di salvataggio che era precipitato in mezzo all’oceano per poi affondare. Ho sentito che piangevi, eri così sola, avevi paura e sott’acqua nessuno poteva aiutarti. Quando ti ho vista, il tuo guscio aveva subito molte falle e fuoriusciva l’ossigeno che ti faceva respirare solo per poco tempo. Quando mi hai vista avevi smesso di piangere e mi sorridevi perché non ti facevo paura, eri molto felice, me lo ricordo bene. Per non rimanere soffocata ti portai come me, ti lasciai nella spiaggia dell’isola di Hoolefar, in modo che qualcuno potesse prendersi cura di te. E adesso sei qui, sei diventata una ragazza dolce e piena d’amore verso gli altri, ed io sono molta fiera di te. Così ti donai un dono, quello di parlare con gli animali che vivono nel mio regno. – quando la Regina dei Mari finì di parlare, a Seira gli era venuto un flashback, - Mi ricordo… adesso ricordo tutto! Io ti ho vista, eri sempre stata con me. Tu mi hai salvata, anche quando ho fatto la mia prima immersione a tredici anni, tu sei apparsa davanti a me e io ero così spaventata che io… e poi, quando ero prigioniera dai pirati, tu mi fondevi coraggio e Ratchet era venuto a salvarmi e …- Seira non continuava più a parlare che i suoi occhi erano già pieni di lacrime e poi abbracciò Ratchet che l’ era accanto senza dire niente, ascoltando quello che la Regina aveva detto. Poi Seira scivolò giù in acqua e andò verso il muso della balena bianca e l’abbracciò dolcemente – Mi sei sempre stata accanto, ti voglio bene. – disse lei piangendo. La Regina accolse il suo abbraccio, ma poi parlò – ora c’è una questione molto importante da risolvere: coloro che stanno mettendo in pericolo il mare e i suoi abitanti sono già qui – disse la Regina, - i pirati, non è vero? – intervenne Ratchet, che era rimasto seduto sopra di lei, - proprio così Ratchet. Loro stanno cercando me, i pirati sanno che io possiedo un grande potere che può essere usato per il bene del mare, ma se invece finisce nelle mani sbagliate, questo creerebbe dei gravi squilibri e i pianeti e gli oceani verrebbero distrutti all’istante. Io ho governato da più di cent’anni e purtroppo non posso più usare il mio potere. L’unica che può davvero fermarli e prendere il mio posto è la Principessa del Mare, e sei tu, Seira, solo tu puoi contrastare le loro minacce e salvaguardare il nostro oceano. – concluse la Regina. Seira era sbalordita e confusa - Io? Ma io… come posso essere la Principessa del Mare? Io non ho nessun potere, a parte parlare con i delfini, ma io non so nemmeno come fermare i pirati. Che cosa devo fare?- domandò la lombax, - non temere, Seira, hai accanto la persona che ti vuole bene e che farà di tutto per starti accanto e proteggerti – la balena bianca poi parlò con Ratchet – in quanto a te Ratchet, hai molto coraggio, non hai avuto timore per salvarla e se nutri per lei il sentimento dell’amore, non devi avere paura di dichiararti. – a quelle parole, Ratchet divenne rosso – emm… bè… grazie…- disse lui in imbarazzo e Seira rise, poi i due lombax si guardarono con affetto. La balena si rivolse a Seira – è arrivato il tuo momento, Seira. Immergiti e và al centro dove c’è la luna piena, e ti verrà donato tutto il mio potere. Abbi fiducia in te stessa e nel tuo cuore.- concluse alla fine, - va bene e grazie di tutto. – disse Seira. Lei si allontanò e andò al centro, dove sopra di lei brillava la luna, poi si voltò e guardò Ratchet che le sorrise, Seira lo ricambiò e s’immerse. Nuotando verso il basso, sempre rimanendo al centro, Seira si fermò, rimanendo a galla, rimase così per alcuni secondi, ma poi all’improvviso, accadde qualcosa di magico e di inverosimile: tutto il suo corpo cominciava a brillare e poi intorno a lei si crearono vortici di luce che l’avvolsero. Seira si guardò e scoprì che il suo corpo stava avendo una metamorfosi: il suo costume bianco con le farfalle stava scomparendo e apparve un reggiseno fatto con le conchiglie e le perle, poi sentì che le sue gambe si stavano unendo in una cosa sola formando una grossa coda bianca come quella di una balena e poi i suoi capelli lunghi ornati di piccole perle argentate brillarono. Dalla superficie tutta l’acqua risplendeva, mentre Ratchet guardava verso il centro dove si era immersa Seira, e alla fine il bagliore scomparve. – Seira! – il lombax la chiamò, ma lei non risalì. Preoccupato allora si tuffò, ma quando stava per raggiungere il centro, Seira riemerse con tutto il suo splendore – ciao Ratchet. Scusa se ci ho messo tanto. – disse lei, e poi tirò fuori dall’acqua la sua bellissima coda bianca e liscia e gliela mostrò a Ratchet, lasciandolo a bocca aperta – Ma… ma tu… non ci posso credere. Sei una sirena! Sei davvero bellissima! – concluse e così l’abbracciò, si tennero stretti nell’abbraccio e risero dalla felicità. Seira era piena di gioia – già neanch’io ci credo. Ed è successo, è meraviglioso.- disse lei e poi si rivolse alla Regina – non so come ringraziarti, Regina dei Mari. Questo è il più bel dono che possa mai avere, davvero. – concluse commossa. – no Seira, io devo ringraziare te. Grazie a questo dono tu potrai un giorno prendere il mio posto e da allora potrai essere come hai sempre desiderato, libera insieme a noi.- e così la Regina ritornò ad essere fatta di luce e s’immerse, lasciando i lombax da soli. Ratchet, tenendosi ancora abbracciata a Seira, iniziò a parlare – Seira io… bè… volevo dirti che…che io ti…- non riusciva dirle niente, mai poi Seira gli mise un dito sulle labbra e lo guardò con dolcezza. I loro visi si avvicinarono, toccandosi il naso a vicenda, si guardarono negli occhi e poi li chiusero, e alla fine sentirono le loro labbra che si toccavano. E con un bacio si dichiararono finalmente amore.

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Capitolo 15
*** capitolo 15 - finalmente tutti insieme ***


La luna piena risplendeva sotto di loro, ancora avvolti dall’abbraccio e dal loro bacio che per entrambi significava amore: “Ratchet, sono così felice. Ti amo.” Si disse Seira, avrebbe voluto che questo meraviglioso momento non finisse mai, perciò si tenne più stretta a lui, assimilando tutto il suo calore e il suo affetto con il suo bacio, anche Ratchet la strinse forte, come se non volesse lasciarla mai più. Poi le loro labbra si staccarono lentamente e aprirono gli occhi, e si guardarono con tanta dolcezza, con le mani si accarezzarono teneramente sui visi, poi si strinsero ancora e alla fine s’immersero. Sott’acqua, i coralli argentati brillarono di una luce intensa lasciando piccole uova di corallo intorno alla caverna come se fossero stelle luminose, Seira, ormai diventata una sirena grazie al dono che le aveva fatto la Regina dei Mari, che le era sempre stata vicino da quando la lombax era venuta su questo pianeta, nuotava elegantemente muovendo la sua splendida cosa bianca e tenendo la mano di Ratchet, danzavano girando su se stessi. Poi lei si staccò da Ratchet e nuotò intorno alla caverna mentre Ratchet l’osservava, affascinato dalla sua meravigliosa bellezza, tutta la sua eleganza armoniosa, agitando sempre la coda come se fosse un delfino. Poi Seira prese le mani di Ratchet e tenendosi tra sue le braccia, si strinsero ancora rimanendo a galla, mentre la coda di Seira si muoveva lentamente. Quando riemersero in superficie, ad’un certo punto sentirono dei fischi e sbucarono dall’acqua i delfini: - Rica! Nabu! – dissero Ratchet e Seira all’unisono, - ma come avete fatto a venire fin qui? – si domandò lei, felice di vederli mentre Ratchet li accarezzava, - forse hanno trovato un’uscita.- disse lui facendo dei massaggi a Nabu, - hai ragione, andiamo. Ci faranno strada.- concluse Seira e così s’immersero di nuovo. Tenendosi per mano, nuotarono seguendo i delfini, Rica fece un grosso fischio quando vide che Seira aveva anche lei una coda uguale alla sua “non so nemmeno io come ho fatto, è stata la Regina dei Mari a trasformarmi in sirena, ne sono tanto felice.” comunicò Seira mentalmente a Rica, poi videro che i delfini avevano trovato una galleria tra i coralli d’argento, e alla fine uscirono dalla grotta subacquea e risalirono, dove la luce della luna piena faceva brillare tutto l’oceano. I lombax e i delfini, sbucati fuori dall’acqua, restarono ad osservare la luna che sembrava molto vicina a loro – è bellissima – disse Seira – già. È davvero splendida. – disse Ratchet, poi si guardarono ancora e lui vide che gli occhi di Seira brillavano come stelle e così, si tennero abbracciati con i visi uno di fronte all’altro, mentre i delfini guardavano la luna, anche loro l’uno accanto all’altro. Intanto nell’isola di Hoolefar, mentre il sole del mattino era già alto, Clank era seduto al molo, ad aspettare il ritorno dei lombax: da quando aveva saputo che Seira si trovava in pericolo a causa dei pirati mentre faceva immersione, Ratchet si era tuffato in acqua e insieme ai delfini, era riuscito a salvarla prima che fosse troppo tardi e adesso Clank era lì che li attendeva, fiducioso di sapere che loro stavano bene e che erano salvi. Poi da lontano vide qualcosa e sorrise: Ratchet tenendosi sulle pinne dorsali dei delfini, stava raggiungendo il molo – Clank! – disse il lombax, felice di vedere il suo migliore amico, - Ratchet finalmente! – disse il robot mentre Ratchet lo stava raggiungendo, ma non uscì dall’acqua. Poi Clank si guardò attorno e il suo sorriso si spense all’istante – Ma dov’è Seira? I delfini mi avevano detto che l’avete salvata. – disse preoccupato. Ratchet sorrise – tranquillo Clank, sta bene. Ci sta aspettando. Vieni con noi! – disse il lombax e alla fine Clank si buttò in groppa a Rica e si allontanarono dal molo. Tenendosi sempre sui delfini, dopo un lungo tragitto in mare, arrivarono sulla piccola isola dove c’era ancora lì il gommone e poi andarono sott’acqua, percorsero la piccola galleria subacquea e poi entrarono nella caverna dei coralli d’argento e alla fine riemersero dove Seira li stava aspettando, seduta sulle rocce coralline fuori dall’acqua. Quando Clank la vide, si accorse che in lei c’era qualcosa di diverso e rimase sconcertano – Seira! Sono contento che tu stai bene, ma che ti è successo alle gambe? – disse lui. Seira gli sorrise e così tirò fuori dall’acqua la sua coda e l’agitò lasciando il robot a bocca aperta e gli occhi spalancati – una sirena? Ma come hai fatto? – si domandò Clank stupito. Ratchet lo prese e poi salirono sulle rocce sedendosi accanto a lei. - La Ragina dei Mari mi ha trasformato affinché un giorno io possa prendere il suo posto, adesso sono diventata la Principessa del Mare e ho una missione da compiere: quella di scacciare per sempre i pirati via dal suo regno e da questo pianeta, stanno mettendo in pericolo l’oceano e i suoi abitanti fino a quando la cattureranno per impadronirsi del suo potere da poterlo usare per scopi malvagi. Ma lei purtroppo non ha più la forza di farlo, ha regnato per troppo tempo e adesso ha bisogno di me. La Regina mi ha salvata quando ero ancora una bambina, mi è sempre stata accanto, mi ha aiutata nei momenti difficili e adesso voglio essere io a fare qualcosa per lei. Non voglio che i pirati la prendano e che la facciano soffrire solo per il loro egoismo! – concluse Seira, Ratchet le prese le mani – Ma noi lo impediremo, fidati. Finchè io sarò qui, nessuno potrà farle del male e nemmeno a te. Io ti amo Seira, e farò di tutto per proteggerti e starti vicino. – disse Ratchet, Seira lo guardò con amore e poi si strinsero in un abbraccio, mentre Clank li guardava con affetto “ce l’hai fatta Ratchet, sono fiero di te” pensò il robot, felice che alla fine il lombax aveva finalmente dichiarato tutto quello che provava per Seira. Poi si tuffarono e andarono verso la grotta sottomarina, riemersi raggiunsero la spiaggia dove alla riva c’era il gommone, Ratchet e Clank spinsero il gommone verso l’acqua quando all’improvviso, Seira uscì dall’acqua avvolta da un vortice di luce e alla fine, ritornò se stessa con le sue gambe, con indosso il suo costume da bagno con le farfalle rosa e il suo fiore di ibisco tra i capelli rimasti sciolti - vi serve una mano? – disse lei. Trasportati da Rica e Nabu, il gommone con a bordo i lombax e Clank, arrivarono al molo dove Talwin, Quark, Cronk e Zephir li stavano aspettando – Ce l’avete fatta! – disse Talwn gioiosa quando loro scesero dal gommone, Quark prese in braccio i lombax e li strinse forte – wuaaaaa!!! Ci siete mancati tanto!! Avevamo temuto il peggio che voi foste spacciati!! Sono felice che siete qui, sono commosso!!!- urlò Quark che stava per mettersi a piangere – va bene Quark! Potresti lasciarci, stiamo soffocando! – disse Ratchet mentre Seira rideva. Quank li lasciò e i robot di Talwin si avvicinarono a Seira – miss Seira…noi volevamo chiederle…- disse Zephir e Cronk intervenne – già… noi…ecco…- neanche lui finì la frase quando Seira parlò – tranquilli, è tutto a posto. Mi dispiace solo che me ne sono andata così in malo modo. Sono felice che siete tutti qui.- disse lei con un gran sorriso, tenendo la mano di Ratchet, scambiandosi sorrisi. Talwin li guardò affettuosamente e diede un’occhiata a Clank, lui le fece l’occhiolino e lei capì che i due lombax si erano finalmente chiariti e alla fine si erano messi insieme. – allora vi và di festeggiare? Io muoio di fame! – disse Quark – è mai possibile che questo ciccione verde non pensa altro che mangiare?- sussurrò Cronk a Zephir – vi ho sentito! – disse Quark e tutti scoppiarono a ridere, mentre Ratchet e Seira si tenevano sempre per mano.

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Capitolo 16
*** capitolo 16 - parlando del passato ***


Il giorno dopo, Ratchet era a casa di Seira, seduto sul divano nel piccolo salotto mentre lei era in cucina. Si guardò attorno e sorrise vedendo che la casa era davvero bella, ordinata e che profumava di fiori messi in un vaso, appoggiato sul tavolino accanto al divano dove lui era seduto. Poi i suoi occhi finirono sulle foto che erano messe su un comodino davanti allo specchio sulla sinistra del salottino e così Ratchet si alzò per andare a guardarle: c’erano alcune di quando Seira era molto piccola, una foto di lei con un vestitino davanti all’entrata della casa, un’altra di quando era in acqua in costume e maschera che si teneva in groppa a Rica quando essa era ancora un cucciolo di delfino; c’erano quelle di Seira quando era adolescente, lei con addosso una muta da sub, bombola sulla schiena, maschera sulla testa con in mano le pinne, e il suo sorriso dolce in viso. “Dev’ essere stata la sua prima immersione quando aveva tredici anni” pensò Ratchet guardando la foto, poi vide altre foto di Seira in acqua insieme a Rica, seduta sulla spiaggia e poi in piedi sugli scogli davanti al tramonto sul mare, dopo vide le foto che Seira aveva fatto negli ultimi tempi, grande e bella come non mai. Ad’un certo punto però, Ratchet vide una foto con due lombax, che era accanto a quelle di Seira: il lombax teneva stretta tra le braccia una lombax dai capelli biondi lunghi e intensi occhi blu, come quelli che aveva Seira, ed entrambi sorridevano felici. “Se quella lombax assomiglia tanto a Seira allora…” pensava Ratchet – loro sono i miei genitori.- disse Seira, Ratchet si voltò e la vide che teneva un vassoio con del the freddo – oh, scusami è che stavo vedendo le foto e allora…- - tranquillo, non c’è bisogno di scusarsi per aver visto la foto – lo interruppe con un sorriso e lui ricambiò. Si sedettero sul divano, sorseggiando the freddo, poi Ratchet cominciò a parlare – sai, sono davvero felice per te, hai mantenuto il tuo sorriso da quando eri solo una bambina fino adesso.- disse lui riguardando le foto – già, io sto bene qui, non lascerei mai questo posto. Ho tutto quello che ho sempre desiderato una famiglia, degli amici, una casa dove vi rimarrò per sempre. Questa è la mia vita, e desidero viverla nel più felicemente possibile. Anche se i miei veri genitori non sono qui, so che mi vorranno sempre bene. – disse Seira. Poi si voltò su Ratchet – e tu com’eri quando eri piccolo? – gli domandò, Ratchet ci pensò su – bè io…diciamo che mela sono cavata abbastanza bene, faccio il meccanico da quando avevo quindici anni, volevo esplorare mondi nuovi, vivere grandi avventure, conoscere tanta gente, così avevo deciso di costruirmi un’astronave tutta mia con i pezzi di ricambio che trovavo nel mio garage, ci avevo lavorato molto, anche durante alcune notti. Ma poi quando mi mancava qualcosa per terminarla, Clank mi è apparso come un fulmine ed allora lui cambiò la mia vita, io gli devo molto per questo, siamo sempre stati insieme, abbiamo girato tanti mondi, affrontato momenti difficili e poi adesso sono qui, con altre persone che mi vogliono bene, ed io ne sono felice. – concluse lui. Seira gli sorrise – è bello poter contare sugli amici che ti stanno vicino e che cercano in ogni modo di aiutarti. Sono certa che i tuoi genitori ti volevano bene anche se loro…- non riuscì a finire la frase quando vide che Ratchet tirò fuori qualcosa dalla tasca dei pantaloni, lui mise nella mano di Seira l’orologio di Azimuth e lo aprì, mostrandole la foto di suo padre e di Azimuth. Seira guardò il lombax dal pelo arancio-dorato e dagli occhi verdi come quelli di Ratchet, e allora lei capì – è tuo padre vero? Ti assomiglia molto. – disse Seira restituendo l’orologio a Ratchet – già. Io…so che mi voleva bene, mi ha salvato la vita anche se lui…- nemmeno Ratchet riusciva a finire, perché i suoi occhi si riempirono di lacrime – perdonami Seira. Mi sono venute all’improvviso – disse lui asciugandole subito, ma Seira gli mise la mano sul viso e l’accarezzò teneramente – non preoccuparti, non devi tenere nascosto quello che hai dentro, anche se fa soffrire. Con me puoi parlarne. – gli disse affettuosamente – grazie Seira – disse lui. Poi Seira continuò a parlare – sai Ratchet, c’era stato un momento in cui volevo rinunciare ad immergermi e stare lontana dal mare. avevo ancora tredici anni e già da allora io ero troppo curiosa e impulsiva. Mi ero immersa con l’attrezzatura da sub e esploravo la barriera con Rica al mio fianco. Ma poi, sul fondale sabbioso dove la barriera finisce, avevo visto un vascello pirata affondato, io ero così emozionata di vederlo che alla fine ero entrata all’interno. Dentro era abbastanza buio, menomale avevo con me una torcia subacquea e così esplorai tutto quello che c’era: palle di cannone arrugginite, armi, cannoni, forzieri vuoti intanto c'erano dei pesci che ci nuotavano attorno. Poi ero entrai in una stanza e vidi delle monete d’oro sparse sul pavimento del relitto, le raccolsi per osservarle meglio, ma quando mi guardai attorno, avevo puntato la torcia su un teschio, mi fece così paura che mi spaventai e indietreggiai, ma all’improvviso colpì qualcosa da dietro, sentì un tremendo rumore, ma non mi accorsi che la porta della stanza si chiuse con un botto. Io volevo andarmene da lì, ma la porta d'entrata era chiusa e non riuscivo più ad aprirla. Continuavo a colpirla, ma la porta non ne voleva sapere di aprirsi. Sentivo il panico addosso e respiravo troppo velocemente, mi guardavo sempre intorno per vedere se c’era un’altra uscita e notai un oblò, lo raggiunsi e cercai di aprirlo, ma nemmeno quello si aprì. Ero così terrorizzata dall’idea di essere bloccata dentro in quella stanza buia che continuai a sbattere inutilmente quella porta, ma stavo consumando troppo ossigeno e mi accorsi che la bombola era quasi vuota. Io ero così disperata in quel momento, volevo gridare aiuto, ma chi poteva liberarmi, poi sentì un rumore e mi girai e vedi che il vetro dell’oblò si era frantumato, ed allora presi fiato, tolsi la bombola vuota dalla schiena e uscì dall’oblò. Nuotai con tutte le mie forze, ma la superficie era troppo lontana, mi mancava l’aria e io stavo per svenire, ma poi sentì che qualcuno mi stava trascinando su, vidi due delfini adulti che mi tenevano per i polsi con le loro bocche e Rica che mi era accanto, era stata lei a chiamarli per venire a salvarmi. Quando poi riemersi e salì sul gommone, piansi molto per la paura e giurai a me stessa che non sarei mai più andata sott’acqua da quel momento. Erano passati giorni, chiusa in casa in camera mia, lontana dal mare, mio padre mi consolava stringendomi forte tra le braccia e io, che continuavo sempre a piangere. Ma poi quando guardai il mare dalla finestra, mi pentì di non esserci più andata, mi mancavano i miei amici del mare e così corsi fuori, mi tuffai e sott’acqua vidi Rica che mi raggiungeva e alla fine ci abbracciammo strette come due grandi amiche e giurammo che ci saremmo aiutate a vicenda in qualsiasi momento difficile…- Seira non parlò più, le lacrime cadevano copiose nei suoi occhi e poi si appoggiò sulla spalla di Ratchet e pianse. Lui la strinse tra le braccia e le accarezzò i capelli – non piangere, è tutto a posto, hai un’amica fantastica che ti sta sempre vicino. Non devi essere triste Seira, ci sono anch’io qui con te. - disse lui e si strinsero forti, poi Seira si staccò dalla spalla del lombax e tenendosi ancora abbracciati, si diedero un bacio sulle labbra.

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Capitolo 17
*** capitolo 17 - la trappola ***


- Fanciulle e cannoni, hai detto una volta, che il crimine non paaga. Se rubi e sparisci, uccidi e tradisci, le casse poi riempisciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!! Ahahahahahahahahah!!! – risero cantando a squarciagola Slag e Pete sulla nave pirata ancorata insieme alle altre sulla baia di Hoolefar, lontano dalle isole - ah, mio caro Pete, stiamo cercando per i sette mari su questo pianeta, ma non abbiamo ancora abboccato nulla! Comincio a credere che quella Regina dei Mari sia solo una stupida favola per i marinai d’acqua dolce! – disse Slag con il morale a terra – non si scoraggi capitano, hic! I nostri uomini stanno scovando giorno e notte e se non troveranno niente, li getteremo in pasto agli squali di Agorea, hic! – lo consolò Pete – hai ragione, ragazzo mio, l’idea di vedere qualcuno divorato dagli squali, mi risolleva il morale, eheheheh! – rise il capitano. Poi arrivarono due pirati robot giganti per fare rapporto – capitano, abbiamo rilevato qualcosa sui fondali della baia: una lombax insieme a due delfini…- non finirono di parlare quando Slag interruppe – CHE COSA? Pete! Avevi detto che quella lombax era diventata cibo per i pesci!!!- urlò facendo tremare di paura Pete, il suo tirapiedi temeva che il capitano lo punisse, ma i due robot continuarono a parlare – abbiamo notato qualcosa di strano sulla lombax mentre era sott’acqua, una coda bianca come quella di una balena, secondo i nostri rilevatori, quella lombax diventata sirena potrebbe essere la regina che stiamo cercando. – dissero i robot finendo il rapporto e se ne andorono. – Una lombax diventata una sirena? Hai sentito Pete? Forse potrebbe essere lei la Regina dei Mari! Dobbiamo solo catturarla e costringerla a darci il suo potere! – disse Slag diventando subito di ottimo umore – idea geniale capitano, hic! Ma come faremo a catturarla? – domandò Pete. Slag tirò su il mento – lo sai mio caro Pete, esistono le esche e i ricatti e io ho l’esca che ci vuole per costringere quella lombax sirena a venire qui, e poi la prenderemo! – disse alla fine Slag e si rivolse a tutti i pirati – ciurma! È ora di preparasi al grande momento! MUUOOVEERSI!!! – gridò e i pirati eseguirono i suoi ordini, per non essere divorati dagli squali. Seduta sugli scogli a vedere il sole che tramontava specchiando sul mare, Seira stava pensando cosa fare adesso: ora che era diventata la Principessa del Mare trasformandosi in sirena grazie alla Regina dei Mari, doveva farsi venire un’idea di come scacciare i pirati dal pianeta, ma come? La lombax non riusciva proprio a pensare cosa poteva fare per cacciarli via e nemmeno sapeva dove sono. “Che cosa posso fare per salvare il mare e difendere i miei amici? Regina dei Mari, ti prego, aiutami. Dimmi come posso riuscire nella mia missione.” Stava pensando Seira, sperando che la regina potesse aiutarla nell’impresa – Ciao. Scusami se sono in ritardo – disse qualcuno dietro di lei, Seira si voltò e sorride: Ratchet con la muta addosso, si avvicinò a lei e si sedette accanto, – tranquillo, sono felice che tu sia qui.- disse Seira, si erano dati appuntamento sugli scogli, proprio dove si erano incontrati la prima volta. - sai, è proprio qui che ci siamo incontrati, Seira, e da quando ti ho vista io… non ho mai smesso di pensare a te, volevo tanto confessarti quello che provo. Sei troppo importante per me. – disse Ratchet, Seira gli appoggiò la mano su quella di Ratchet, stringendola dolcemente – lo so, anche tu sei importante per me, anch’io non ho mai smesso di pensarti, sapevo che per me tu sei molto di più. Volevo tanto confessarti gli stessi sentimenti che provi tu adesso. – concluse lei. Poi si alzarono e scesero per gli scogli vicino all’acqua – Aspetta – disse ad’un tratto Seira, e prese dalla tasca del vestito una collana di perle con una conchiglia in mezzo e la mise sul collo di Ratchet – lo fatta io, questa ti permetterà di respirare sott’acqua come me. Le perle me le ha donate la Regina dei Mari – disse lei – è bellissima Seira, ti ringrazio. – le disse lui e così si tuffarono. Sott’acqua Seira fu di nuovo avvolta dalla luce e in un attimo si ritrovò la sua splendida coda bianca al posto delle gambe e i suoi capelli lunghi brillavano grazie alla piccole perle ornate tra i capelli, mentre Ratchet si accorse che poteva davvero respirare senza problemi grazie alla collana che Seira gli aveva dato e prendendosi per mano, nuotarono tra i coralli. I pesci che nuotavano nella barriera si avvicinarono a loro, facendosi accarezzare con le loro dita, mentre i lombax nuotarono insieme ai pesci che li seguirono. Ratchet e Seira si guardarono attorno per vedere se c’erano Rica e Nabu, ma dei delfini non c’era traccia. Proseguendo nella barriera, si dirissero nella grotta sottomarina e alla fine, riemersero in superficie all’interno della caverna dei coralli d’argento e si sedettero sulle rocce. – non capisco, che fine hanno fatto Rica e Nabu? Di solito vengono sempre.- disse Ratchet – non ti preoccupare, Rica mi ha detto che stanno arrivando, aspettiamoli qui.- disse lei sorridendo e così rimasero seduti sulla roccia, uno accanto all’altra. Intanto, sulla barriera, i delfini nuotarono nella direzione della caverna corallina argentata, facendo piroette su se stessi e di tanto in tanto si toccarono con i musi. Stavano quasi per avvicinarsi alla grotta, quando d’un tratto dalla superficie, una rete si buttò davanti a loro. Nabu se ne accorse subito e spinse via Rica per metterla in salvo, lei lo guardò e fece un urlo stridulo, il delfino purtroppo non aveva fatto in tempo a fuggire e così era finito in mezzo alla rete, senza possibilità di liberarsi. Rica fece versi disperati e con il muso tentò di rompere la rete, senza risultato e non avendo altra scelta, nuotò velocemente verso la grotta, lasciando Nabu da solo. Dalla superficie, Slag guardò compiaciuto la preda che si agitava sott’acqua sulla rete, attraccata alla sua nave – molto bene, ora dobbiamo solo aspettare la prossima preda! Non appena si avvicinerà per salvare quel delfino, la cattureremo! Ahahahahaha!!!- disse il capitano facendo una risata malvagia. Nella caverna corallina argentata, mentre aspettavano i delfini, Seira si fece perplessa – ascolta Ratchet, per quanto riguarda mia missione io… non so proprio cosa fare. Non so dove sono i pirati, e non so nemmeno come cacciarli via da qui. La Regina dei Mari mi ha detto che devo avere fiducia in me stessa e che andrà tutto bene, ma io…- non finiva la frase, non sapendo più cosa dire, ma Ratchet le prese le mani stringendole con tenerezza – non devi preoccuparti di niente Seira. Io, Clank e tutti i nostri amici, faremo di tutto per aiutarti, tu non sei sola. Abbi fiducia, io sarò con te. – le disse lui tenendole ancora le mani – lo so, ti ringrazio Ratchet. Anch’io starò sempre con te. – disse lei guardandolo negli occhi. Stavano per darsi ancora un bacio quando all’improvviso, Rica sbucò dall’acqua facendo urla stridule, i due lombax si voltarono di scatto e subito dopo Seira rimase di sasso – che cosa? Nabu è finito nella rete? Ma come è possibile? – si domandò la lombax sconvolta – Ratchet dobbiamo salvarlo! Nabu rischierà di soffocare se non verrà liberato subito! - - allora non perdiamo tempo! Andiamo!- concluse Ratchet e così si tuffarono uscendo dalla grotta sottomarina, con Rica che faceva strada. Mentre nuotava, Seira pregava “Regina dei Mari, ti prego aiutaci!”

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Capitolo 18
*** capitolo 18 - la vera preda di Slag ***


Arrivati finalmente sul punto dove Nabu era intrappolato nella rete, Seira, Ratchet e Rica si avvicinarono: ormai Nabu era allo stremo delle forze e stava gemendo, dovuto al soffocamento. I due lombax lo guardavo imponenti e lo accarezzarono per tranquillizzarlo. Poi Ratchet guardò su e notò che la rete era vicina ad una nave, allora fece cenno a Seira di risalire per controllare e così riemersero. Sbucati dall’acqua, rimasero nascosti accanto alla nave per non farsi scoprire, e quando videro alcuni pirati che controllarono dal ponte la rete, Seira era ancora più sconvolta “allora è vero! I mie amici del mare sono in pericolo! Devo fare qualcosa altrimenti…” e si voltò su Ratchet – dobbiamo fare qualcosa! Nabu sta soffocando, non resisterà per molto!- sussurrò in preda al panico, ma Ratchet le mise una mano sulla spalla – io vado su, mentre li distraggo, tu vai a liberarlo, andrà tutto bene, te lo prometto.- disse lui prendendo la sua onnichiave, Seira gli sorrise e annuì – sta attento Ratchet – disse lei e ritornò sott’acqua, mentre Ratchet trovò una scala e salì. Arrivato sul ponte, il lombax si guardò attorno, brandendo la sua onnichiave, e si nascose tra i bauli, ma poi sentì una voce che gli era famigliare – Molto bene! Quel delfino ormai sta andando a picco. Non appena la lombax sirena si avvicinerà, getterete subito un’altra rete! E la Regina dei Mari sarà nelle nostre mani! Ahahahahahah!!! – rise la voce, ma poi Ratchet ne sentì un’altra – avete elaborato un piano geniale capitano, hic! Non vedo l’ora che arrivi,hic!-. Sentendo le voci, Ratchet rimase si stucco – Slag? Rusty Pete? Ma come è possibile?- si domandò lui, ma quando si ricordò della lombax sirena che Slag aveva intenzione di catturare, allora capì tutto: la cattura di Nabu era una trappola per prendere la vera preda… - Seira!- gridò improvvisamente Ratchet, ma si rese conto che così, aveva attirato l’attenzione di Slag. Infatti il capitano si voltò e lo vide – oh oh! ma guardate un po’ che abbiamo pescato, ciurma! Un lombax pronto per essere spedito all’inferno! – rise malvagiamente Slag, coinvolgendo Pete e tutti i pirati armati con la sua risata. Ratchet, allora brandì la sua onnichiave e si mise in posizione d’attacco, pronto a combattere – Slag non so tu come hai fatto a tornare, ma non ti premetterò che catturiate Seira! io la proteggerò, a costo della mia stessa vita!- gli rispose Ratchet in segno di sfida. Slag lo guardò in cagnesco – molto bene, non aspettavo altro! Uomini, ALL’ATTACCO!!!- gridò Slag e così tutti i pirati obbedirono,e si prepararono ad attaccare, e anche Ratchet si preparò a combattere, con la sua onnichiave in posizione d’attacco. Sott’acqua, intanto, Seira cercò il modo di liberare Nabu dalla sua prigionia nella rete, con Rica che tentava inutilmente di romperla con i denti, ma la lombax sirena non sapeva proprio come fare per salvarlo, mentre Nabu, ormai esausto, giaceva immobile su quella maledetta rete. Seira era disperata “che cosa posso fare? Non ho nemmeno un coltello, nulla! Non so fare niente! Non sono in grado di salvare nessuno! Regina dei Mari perdonami! Ti prego, aiutami! Cosa posso fare per salvarlo?” pensava Seira, con le lacrime agli occhi, accarezzando il delfino ormai svenuto. Stava per piangere quando all’improvviso sentì qualcosa nella sua mente – Seira! non devi scoraggiarti di fronte alle difficoltà e ai pericoli che ti vengono contro! Tu hai il potere per difendere il mare, le persone e le creature dell’oceano che ami. Usa la tua luce Seira, abbi fiducia in te stessa e nel tuo cuore.- Seira era sbalordita – Regina dei Mari sei tu? Sono così felice, sapevo che non mi avresti mai abbondata, lo sapevo! D’accordo, farò quello che mi hai detto! Mi impegnerò al massimo e lo salverò! Te lo giuro in onore del tuo regno e del mare! – concluse Seira decisa, al settimo cielo di aver sentito la voce della regina, che ancora una volta, l’aveva aiutata. Così chiuse gli occhi, si concentrò al massimo, e dentro di lei, sentiva una forte energia che faceva brillare tutto il corpo e la coda, Seira alzò le mani – per il potere della luce degli oceani, liberalo da questa prigione!- disse mentalmente, e qualcosa accadde: dalle mani spuntarono raggi di luce splendenti che colpirono la rete e dopo un attimo, Nabu era finalmente libero e della rete non c’era rimasto più nulla. Rica allora lo sollevò per portarlo in superficie e farlo respirare, mentre Seira li guardava commossa e felice come non mai “ce l’ho fatta! Adesso ho capito qual è il mio potere. Ti ringrazio di cuore Regina dei Mari, grazie.” Si disse “ora devo andare da Ratchet, avrà bisogno di me” pensò, determinata ad aiutarlo, proprio come Ratchet aveva fatto con lei, e così andò verso la nave pirata. Stava per riemergere, quando ad’un tratto, un’altra rete si gettò addosso a lei “ OH NO!” urlò tra sè Seira, ormai finita in trappola. Sul ponte della nave, Ratchet continuava a lottare contro i pirati che gli venivano addosso in molti, ma il lombax non temeva e li colpì velocemente uno ad uno “non mi arrenderò mai! Seira, ho promesso che ti avrei sempre protetta contro coloro che vogliono farti del male, perché per me sei importante!” si disse deciso mentre combatteva, pensando alla lombax che amava. Quando vide che tutti i pirati erano stati sconfitti, Ratchet prese fiato e s’inginocchiò per la stanchezza e lo sforzo dovuto al combattimento, ma Slag si fece avanti – bene bene, siamo rimasti in due! Devo ammettere che sei migliorato parecchio dopo il nostro ultimo incontro, ma questa volta sarò IO a trionfare! Ahahahahahahah!!! – rise Slag, preparandosi alla lotta. Ratchet si rialzò, facendo uno sforzo tremendo, non sapeva per quanto avrebbe resistito ancora, ma non aveva scelta. Si mise in posizione d’attacco quando all’improvviso – Lasciatemi andare! Lasciatemi! – urlò una voce femminile, Ratchet non poteva credere a quello che aveva appena visto: Seira era dentro nella rete, tirata su da una gru in modo che potesse essere vista da tutti - SEIRA!!!- urlò il lombax e corse subito per andare a salvarla. Stava per raggiungerla, ma qualcosa lo colpì da dietro e lui cadde a terra –Ratchet!- urlò Seira, guardando imponente il lombax che giaceva sul pavimento del ponte. Slag si avvicinò a lei per osservarla meglio – e così sei tu la potente e famosa Regina dei Mari che tutti sanno in questo pianeta. All’inizio avevo pensato che fossi solo una leggenda, ma a quanto pare mi sbagliavo, e grazie a te e ai tuoi poteri, finalmente sarò il padrone assoluto di tutto l’universo! Ahahahahahah!!!- rise Slag di gusto, mentre Seira tremava dalla paura. Slag si avvicinò ancora di più a lei quando – non toccarla!! Lascia subito andare Seira altrimenti io…- Ratchet cercò di rialzarsi, ma il dolore del colpo ricevuto era troppo forte e finì di nuovo sul pavimento, Slag allora andò verso Ratchet – hai ancora la forza di insultarmi, ma ormai sei colato a picco! Lascia che ti tolga il dolore con le mie stesse mani! Ahahahaha!!!- il capitano allora sguainò la sua sciabola e l’alzò in aria, stava per affondare la lama verso il lombax quando d’un tratto ci fu una luce abbagliante. Slag non fece in tempo ad uccidere Ratchet e si voltò per vedere da dove venisse quella luce quando sparì, e il capitano notò che Seira era cambiata: la lombax era tornata come prima, le gambe erano riapparse e la sua coda non c’era più. Allora Slag ritornò da lei – cos’è successo? Dov’è la regina? Era qui un attimo fa? Non sei forse mica TU spero!!- tuonò lui facendola spaventare ancora di più. Rusty Pete si avvicinò a Slag – mi scusi se mi’intrometto capitano, ma dalle mie informazioni, ho scoperto che le sirene cambiano aspetto quando si trovano fuori dall’acqua, hic! È probabile che questa lombax si trasforma ogni volta che va sott’acqua, hic!- concluse Pete, Slag rimase in silenzio per un po’ e alla fine – ah! Lo sai, eri meglio se rimanevi una sirena, invece di una insulsa lombax! Comunque sei mia adesso, come hai potuto vedere, la mia esca sul delfino ti ha attirato venendo fin qui, e tu mia cara ci sei cascata come una bella sardina! Ahahahah!- finì il capitano. A quelle parole, Seira trovò finalmente il coraggio di parlare – sei un essere spregevole! I delfini sono creature che devono vivere in libertà, non per essere usate come esche o per altri scopi crudeli! – disse Seira in tono di chi non ammetteva repliche, ma Slag riprese la parlare – bè, vostra altezza, se mi è concesso, non avevo altra scelta! Sapevo che non avresti subito accettato e quindi ho dovuto agire in quel modo davvero crudele! Ma ora basta con le chicchere da marinai d’acqua dolce, voglio fare un patto con te: se ti unirai a me dandomi il tuo potere, il tuo mare e i tuoi amici pesci saranno salvi, altrimenti sarò costretto a sparare palle di cannone su Hollefar e su tutta la baia! – concluse il capitano. Seira non riusciva a crederci: da quello che aveva detto Slag era un tono sincero e se lei non avesse accettato, per gli abitanti, il sindaco suo padre, per la barriera corallina e tutte le creature che ci vivevano, sarebbe stata la fine. Poi diede un’ occhiata a Ratchet e pensava che cosa gli sarebbe successo se lei rifiutasse la proposta di Slag “ Perdonami Ratchet, non ho altra scelta” si disse, e così – va bene, hai vinto tu, verrò con te. Ma promettimi che lascerai in pace questa baia e l’isola. E voglio anche che tu non faccia del male a Ratchet, sono stata chiara?- disse lei decisa – io sono di parola altezza. I patti devono essere sempre rispettati. Ma purtroppo non posso accettare la tua proposta su questo misero lombax! Ho un conto in sospeso con lui e non posso lasciarmi sfuggire questa occasione. Perciò, per prima cosa, mi sbarazzerò di lui gettandolo in pasto agli squali di Agorea!! Ahahahahah!!!- concluse Slag in una risata – NO!!!- urlò Seira, con gli occhi pieni di lacrime. Slag la notò – oh, non piangere, altezza, vi farò trascorrere del tempo insieme fino a quando non saremo arrivati alla tomba! Ahahahahahahah!!!- disse il capitano alla fine e così ordinò ai pirati, che si erano rialzati, di portare i lombax in una stiva, mentre la nave aveva già iniziato a decollare.

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Capitolo 19
*** capitolo 19 - richiesta di aiuto ***


- Che cosa? ne siete sicuri? - disse Clank ai delfini: Rica e Nabu, dopo che la nave di Slag era decollata in direzione di Agorea, avevano raggiunto il molo e con i loro strilli, avevano comunicato con Clank che Ratchet e Seira erano stati fatti prigionieri dai pirati. Poi il robot lo riferì a Talwin e a Quark - se è vero quello che dicono, allora dobbiamo muoverci! - disse lei decisa e Quank annuì. Cronk e Zephir, dopo aver sentito, si erano messi a discutere come al solito, - lo sapevo, lo sapevo! lo avevo detto che i pirati prima o poi sarebbero tornati! e tu invece, non ci hai mai creduto! ammettilo che ho ragione! - disse Cronk - e va bene, lo ammetto, hai sempre avuto ragione e io torto, contento? però c'è qualcosa che non mi convice...- riflette Zephir - perchè i pirati non hanno attaccato l'isola? di solito vengono sempre per saccheggiare e terrorizzare la gente.- concluse lui - per catturare la Regina dei Mari - disse Clank. Tutti si voltarono su di lui - vedete, in questo pianeta, narra la leggenda di una creatura marina fatta di luce, che aveva il compito di proteggere gli oceani. io ne ho avuto la conferma quando ho visto insieme a Ratchet che Seira è diventata una sirena, la Principessa del Mare. Lei ci ha detto che ha ricevuto i poteri dalla regina per scacciare per sempre coloro che minacciano questo mondo, cioè i pirati. Se Slag la catturata, crederà che la Regina dei Mari sia Seira. Per questo i pirati non hanno attaccato fino ad allora.- finì il discorso Clank. Tutti rimasero zitti, sbalorditi da quello che Clank aveva detto, ma Talwin prese parola - ora ho capito, ecco perchè i pirati avevano sempre puntato su di mira Seira! poverina, e Ratchet per proteggerla sta rischiando la sua vita! dobbiamo salvarli! Andiamo?- disse lei - finalmente è arrivato il mio momento! non vedevo l'ora!!- disse Quark, eccitato di entrare di nuovo in azione, Cronk e Zephir presero le loro armi - Noi siamo sempre pronti! - disse Cronk - gli faremo mangiare la polvere vedrete! - disse Zephir. Talwin li guardò e sorrise, poi prese la sua pistola e guardò Clank - Ok! Andiamo!- - Ratchet, Ratchet! Svegliati! Riesci a sentirmi?- Ratchet sentiva una voce famigliare che chiamava il suo nome, poi aprì gli occhi, e vide davanti a sè il viso di Seira - Umm...Seira...- disse cercando di rialzarsi, ma sentiva ancora dolore e si rimise giù - non sforzarti, resta sdraiato, ci sono qua io. - disse lei, accarezzandogli la testa. Seira era seduta per terra, mentre Ratchet era sdraiato con la testa appoggiata sulle ginocchia della lombax - ma dove siamo? - le domandò - siamo dentro in una stiva, i pirati ci hanno rinchiuso qui fino a quando non saremo arrivati sul mare di Agorea. Ti prego, perdonami se ho accettato la proposta di venire con loro, ma non avevo scelta. E poi quando ho chiesto a Slag di non farti del male, lui...- disse Seira, sentendo che le lacrime le scendevano sul viso, ma Ratchet allungò la mano e le accerezzò il viso asciugandole - tranquilla, anch'io avrei fatto la stessa cosa, credimi. e poi sono certo che Clank e gli altri presto saranno qui ad aiutarci, fidati. - disse lui, rassicurandola. Seira annuì, massaggiando la mano di Ratchet ancora sul suo viso, accarezzandola dolcemente, ma un certo punto lei notò qualcosa nel braccio del lombax: la manica della muta era strappata e si spaventò quando vide del sangue sul braccio -Ah! ma tu sei ferito! Aspetta, ci penso io, faccio in un attimo.- disse Seira e così, senza ripensarci, strappò un pezzo di stoffa della gonna del suo vestito, e con delicatezza, fasciò sulla ferita nel braccio di Ratchet. Appena lei finì, mise il braccio fasciato sul petto - Grazie, Seira, adesso sto meglio, non preoccuparti.- disse Ratchet - Slag non ti ha fatto niente?- le domandò preoccupato, Seira gli sorrise - no, sta tranquillo, finchè lui crederà che sono io la Regina dei Mari, non può farmi alcun male, credimi. Tu invece stai rischiando troppo per me, farò qualunque cosa per aiutarti, davvero, non voglio perderti. Io ti amo, e ti prometto che sarò io a salvarti questa volta, credimi.- disse alla fine, decisa, Ratchet la guardò con affetto - anch'io non voglio perderti, sei molto importante per me. Ti amo tanto Seira. - disse Ratchet e così riuscì ad alzare la testa, con l'aiuto di Seira, e infine si baciarono abbracciandosi strettamente, giurandosi amore per sempre, se dovessero dividersi.

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Capitolo 20
*** capitolo 20 - all'attacco! ***


La porta della stiva si spalancò, facendo svegliare di scatto i due lombax mentre dormivano, - siamo arrivati a destinazione, altezza. Non avere paura, alzati e vieni qui.- disse Slag, Seira rimase immobile, temendo che lui la facesse del male, ma Ratchet si mise in avanti, come se fosse uno scudo per proteggerla – se provi solo a torcerle un capello, giuro che te la farò pagare.- disse il lombax, Slag lo guardò minaccioso – non le farei nulla, credimi, lei mi serve. Dopotutto è la regina.- disse il capitano, e così i lombax, tenendosi strettamente per mano, uscirono dalla stiva. Dopo essere usciti dall’interno della nave e raggiunto il ponte, i pirati si avvicinarono a Slag in attesa di ordini, dopo un attimo di silenzio il capitano prese parola – prendeteli! – disse alla fine Slag. A quelle parole, i lombax si abbracciarono per non separarsi, ma i pirati erano in molti e li presero, facendoli dividere – Ratchet!- disse Seira, allungando la mano per prendere quella di Ratchet, - Seira!- disse Ratchet, anche lui allungò la mano per poter prendere quella di Seira, ma ormai era inutile perché i pirati li avevano allontanati troppo da loro. Slag compiaciuto, si avvicinò a Seira, - ti avevo già riferito altezza, che in quel lombax avevo un vecchio conto in sospeso? Quindi mi sono organizzato di farti assistere all’esecuzione di quella palla di pelo, che adesso finirà in pasto ai più pericolosi, mostruosi, e affamati, squali di Agorea! Ahahahahaha!!!- rise Slag, con Rusty Pete e tutti i pirati che risero insieme a lui. Quando Slag finì, urlò – portatelo sulla tavola!!- a quell’ordine, i pirati spinsero Ratchet sulla tavola dove sotto si vedeva un mare oscuro e nero come la pece, uno dei pirati puntò la sciabola sulla schiena del lombax, incitandogli di avanzare. Quando Ratchet aveva raggiunto l’orlo della tavola si fermò, si voltò e guardò Seira. Anche lei lo guardò, mentre i suoi occhi si riempirono di lacrime: Ratchet la notò e fece un sorriso dolce, lei sorrise affettuosamente e giurò a se stessa “io ti salverò, Ratchet” si disse, e poi si ricordò che gli aveva regalato la collana di perle magiche che permetteva a Ratchet di respirare sott’acqua. Doveva escogitare qualcosa: - Posso dire una cosa prima dell’esecuzione, capitano?- domandò all’improvviso Seira, Slag si voltò su di lei – Oh, altezza, quale onore. Per il vostro rispetto, vi concederò la parola, lasciatela!- ordinò ai pirati che tenevano ferma Seira, e la lasciarono andare. Lei si avvicinò a Slag – se me lo volete concedere, vorrei poter dare un bacio d’addio a Ratchet. E dopo quando avrai avuto la tua vendetta, io sarò per sempre tua. Non puoi rifiutare la mia proposta, dico bene?- disse la lombax, in tono di seduzione, - Mmmm… vedo che hai capito con chi hai a che fare mia cara, ogni tuo desiderio per me è un’ ordine. E poi sarai mia, per tutta l’eternità!!- disse Slag e così lasciò andare Seira, tenendo d’occhio tutti i pirati, mentre raggiungeva la tavola dove era in piedi Ratchet. Rusty Pete la guardò con sospetto e si avvicinò al capitano – mi scusi capitano, ma secondo me, quella sta escogitando qualcosa di losco contro di voi, hic!- - che stai dicendo Pete? Sono sciocchezze d’acqua dolce. Non mi far perdere tempo! – disse Slag. Ma Pete non aveva intenzione di mollare – se posso darvi un mio parere, credo che la regina abbia un piano per salvare quel lombax.- concluse alla fine. Slag lo guardò e poi si voltò su Seira, che intanto, aveva raggiunto Ratchet e lo abbracciava: i loro visi erano accanto, ma non si baciarono – Dobbiamo tuffarci e nuotare il più velocemente possibile per fuggire dagli squali. Quando saremo lontani, aspetteremo che arrivino Rica e Nabu, ci aiuteranno.- sussurrò all’orecchio Seira – d’accordo, ho fiducia in te. – disse Ratchet e lentamente avanzarono nell’orlo della tavola, pronti per tuffarsi. Slag che osservava da lontano i due lombax ancora abbracciati, notò qualcosa: - Fermi dove siete! Ho capito il vostro giochetto, pensate forse che ci sarei cascato come uno stupido marinaio? Be vi sbagliate! Portatela a me!!- urlò Slag, un pirata afferrò la braccia di Seira e la allontanò da Ratchet – No, lasciami!!- urlò lei, lottando inutilmente per liberarsi dalla presa, - Seira! lasciala andare!!- disse Ratchet, cercando di aiutare Seira, ma il pirata gli diede un calcio sullo stomaco, Ratchet scivolò sulla tavola e alla fine precipitò in mare, per poi scomparire dalle onde oscure. Seira che aveva visto tutto, rimase sconvolta – RATCHET!!! – urlò con le lacrime agli occhi, poi quando sentì la forte risata di Slag e di tutti i pirati, Seira si voltò di scatto verso il capitano e lo guardò con rabbia e odio – Sei un essere orribile!! Non ti perdonerò MAI!!!- gli disse, Slag di avvicinò a lei – e così osi offendermi? Bè sappi che ormai per il tuo amato lombax è troppo tardi! gli squali si divertiranno da matti a sbranarlo!! Ahahahah!! Dico bene Pete?- - Certamente capitano, hic! Mi dispiace altezza, ma per lui è fine, ahahahaha, hic!- disse Pete con una risata. - è invece ti sbagli!! Non è ancora finita!!- disse una voce, tutti si guardarono per capire da dove provenisse, ma non videro nessuno – chi osa contraddirmi?- urlò Slag – avanti fatti vedere!!- -eccoci!!!- Clank sbucò dall’alto e atterrò sul ponte, seguito da Talwin, Quark, Cronk e Zephir, con le armi in mano e pronti a combattere. Seira era esplosa dalla felicità – ragazzi siete venuti! Sono così felice!- disse commossa, mentre Slag era diventato furioso – ANCORA VOI!!! NE HO ABBASTANZA!!! FATELI A PEEEZZIII!!! – urlò, con le vampate di fuoco che uscivano dalla sua bocca. Tutti i pirati obbedirono e si scagliarono contro Clank e gli altri, che risposero al fuoco, Seira, che era libera dalla presa del pirata ne approfittò per scappare, ma Slag la notò e l’afferrò per il braccio – spiacente mia cara, ma tu non andrai da nessuna parte! – disse, ma lei non lo ascoltò e diede un calcio sulla gamba di legno del capitano, che cadde a terra. Seira corse velocemente lontano da lui e raggiunse gli altri – non so come ringraziarvi, ma come avete fatto? - disse, Talwin, sparando con la sua pistola le rispose – sono stati i delfini ad avvertici, ma adesso pensa a salvare Ratchet, ce ne occupiamo noi.- disse continuando a colpire un pirata dietro all’altro – coraggio Seira, tu sei l’unica che può salvarlo, abbiamo fiducia in te. – disse Clank. Quark e i robot la guardarono sorridendo per incoraggiarla, Seira li guardò tutti e sorrise – d’accordo! State attenti, e grazie – disse e così corse verso la tavola dove era precipitato Ratchet, ci saltò sopra e infine si tuffò “tieni duro Ratchet, sto arrivando, resisti!”

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Capitolo 21
*** capitolo 21 - salvarla per amore ***


Appena si mise in contatto con l'acqua, Seira assunse il suo aspetto da sirena e con la velocità di un delfino, sfrecciò verso il fondo scrutando ovunque, ma non poteva vedere nulla nel buio degli abissi, quando all'improvviso, la sua coda s'illuminò come se fosse una torcia da sub e lei, sollevata nuotò alla ricerca di Ratchet. “Spero che non sia troppo tardi” disse tra sé Seira, nonostante fosse determinata a salvarlo, sentiva la paura che le aumentava dentro, ma lei non voleva farci caso e con coraggio, continuò a proseguire. Avanzando nelle profondità oscure, finalmente, vide Ratchet e Seira era così felice di vederlo che non gli era successo nulla, che nuotò ancora più velocemente per raggiungerlo. Ma non era solo. Intorno a lui nuotarono due giganteschi squali, e sembravano pronti per uccidere Ratchet. Appena li vide, Seira avanzò coraggiosamente verso gli squali, mentre Ratchet che rimase fermo a galla, respirando grazie alla collana, la vide sbalordito “Seira! Che cosa fai? Vattene da qui! Ti uccideranno!” disse tra sé il lombax, temendo per lei. Arrivata verso gli squali, Seira si concentrò e aprì un contatto mentale con loro – Fermi! Non vi permetterò che gli facciate del male! Ve lo ordino!- disse lei, lo squalo dopo averla sentita, si avvicinò alla lombax sirena – e tu chi sei, specie di mezzo-pesce? Non sono affari che ti riguardano!- disse mentalmente lo squalo. Seira, severa in volto disse – io sono la Principessa del Mare, erede della grande Regina dei Mari, vi ordino di lasciarlo andare, altrimenti, in nome della regina, sarete severamente puniti!- disse con un tono che non ammetteva repliche. Lo squalo rimase immobile e poi spalancò la sua bocca, mostrandole i suoi terribili denti aguzzi – NOI NON PRENDIAMO ORDINI DA NESSUNO!!! - disse alla fine, avventando su di lei. Seira allora lo schivò, ondeggiando la sua coda e cercò di raggiungere Ratchet per portarlo via da lì, ma un altro squalo si parò avanti – è la nostra cena, sparisci!- disse lui. Seira, che non aveva intenzione di arrendersi, mise davanti la sua mano, si concentrò e alla fine, provocò un' onda d'urto che spinse via entrambi gli squali, che sparirono davanti ai suoi occhi. Non vedendo più nessuno che la ostacolava, Seira finalmente raggiunse Ratchet e lo abbracciò stretto, lui la strinse forte e si toccarono i nasi, guardandosi dolcemente negli occhi e poi si baciarono. Rimasero così per un istante, quando accadde un imprevisto: lo squalo stava sfrecciando come un fulmine con la bocca aperta facendo vedere i suoi denti, puntando proprio su Seira! Ratchet che lo vide per un istante, la spinse via lontano da lui, Seira si voltò e vide una cosa terribile: Ratchet, purtroppo, non aveva fatto in tempo ad allontanarsi che lo squalo lo colpì in pieno petto, la collana di perle si ruppe dall'impatto, facendo soffocare il lombax, paralizzato dal dolore. Dopo qualche secondo, dalla sua bocca uscì tutta l'aria che aveva nei polmoni e anche del sangue, che si sparse nell'acqua, mentre lo squalo, che sembrava soddisfatto, si allontanò, lasciando Ratchet completamente inerme. Seira, sconvolta lo prese tra sé e lo strinse forte – Ti prego, Ratchet! Resisti! Non lasciarmi! Ti prego, non morire amore mio! - disse mentalmente la lombax abbracciandolo strettamente. Ratchet la guardò per un solo momento e poi, chiuse gli occhi e si lasciò andare. Seira che non sentiva più il battito cardiaco del cuore di Ratchet, cercò di scuoterlo, ma senza risultato – RATCHET? RATCHET! NOOOOOOOOOO!!!! - urlò tra le lacrime, tenendoselo stretto a sé.

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Capitolo 22
*** capitolo 22 - la Principessa del Mare ***


Intanto sul ponte, Quark, Talwin, Cronk e Zephir continuarono a combattere contro i pirati che arrivavano uno dopo l’altro, mentre Clank lanciava delle bombe del tempo per farli rallentare e guadagnare tempo possibile ai suoi compagni, ma più pirati abbattevano, più in molti ne arrivavano. - amici, temo proprio che siamo nei guai fino al collo!- disse Quark, sparando con il suo blaster: stava finendo le munizioni, -detesto ammetterlo, ma hai ragione! Non so quanto potremo resistere. Ho finito le munizioni!!- disse Talwin, ormai con la pistola scarica, nemmeno Cronk e Zephir erano nella situazione migliore e sembrava che il loro nemico era in vantaggio. Clank invece non voleva saperne di arrendersi e continuava a combattere lanciando le sue bombe – dobbiamo tenere duro fino a quando Seira e Ratchet non saranno tornati! – disse il robot voltandosi verso gli altri, ma purtroppo era troppo tardi: i pirati li avevano circondati disarmandoli – ci arrendiamo!!!- dissero Quark e i robot da guerra di Talwin all’unisono, mentre lei sbuffò. Dopo averli fatti prigionieri, Slag si avvicinò verso di loro – ahahahahahahah!!! Pensavate davvero di sconfiggere di nuovo me? Il grande Slag? Siete davvero PATETICI! Anche voi andrete dritti tra le fauci degli squali, come il vostro stupido compagno lombax! Quando sarete tutti eliminati, io avrò il potere assoluto per conquistare tutto l’universo! Ahahahahahaha!!!- concluse il capitano con una risata – grande discorso capitano, hic! Mi avete commosso. – disse Rusty Pete – oh non era niente di che, mio caro Pete! Ma adesso basta, buttateli in mare!!- ordinò Slag, - amici, è stato bello lavorare in squadra. Siete davvero dei compagni in gamba.- disse Quark, Cronk e Zephir lo guardarono – anche per noi è stato bello lavorare con te. - dissero commossi, mentre Talwin e Clank restarono in silenzio. Appena i pirati li portarono sulla tavola videro qualcosa verso il basso e si accorsero che l’acqua cominciava a brillare di una luce intensa sotto la nave, e così rimasero tutti fermi. Slag spazientito si avviò verso di loro – che sta succ…- non finì la frase quando ad’un tratto vide qualcosa che emerse dall’acqua luminosa – non è possibile!- disse Slag quando finalmente la vide: Seira, con tutto il corpo e la coda che brillava, si sollevava in alto, tenendo Ratchet tra le braccia, e con la sua luce faceva illuminare quasi tutto l’oceano oscuro di Agorea che tutti rimasero a guardarla impietriti. Lei, con lo sguardo serio da non essere più se stessa, fissò Slag negli occhi – ora basta! tutto questo deve finire. Coloro che non rispettano il mio regno e il mio popolo, devono essere esiliati per sempre da mio mondo! Andatevene! – concluse. Talwin la guardava esterrefatta – Seira stai bene?- disse lei, ma Clank la interruppe – non sembra più la stessa. È come se qualcuno si fosse impossessato della sua mente.- disse lui. Slag non sembrava intimorito a quello che Seira aveva detto – mi dispiace altezza, ma io non prendo ordini da nessuno! IO sono il capitano e che ti piaccia o no comando io! – concluse, Seira, lo guardò e fece uno sguardo che non perdona – Era la tua ultima possibilità di lasciare il mio regno pacificamente, ma a causa della tua perfidia e del tuo egoismo, non mi lasci altra scelta. Con il potere conferito della Regina dei Mari, tu e il tuo esercito, sarete esiliati per sempre! – e così si concentrò come non aveva fatto mai prima, e dal suo corpo, scaturì una grande energia di luce che invase tutta la nave: i pirati rimasero colpiti urlando e gemendo, mentre Clank e gli altri si ripararono dalla luce, - no! Non puoi farlo! Io sono il capitano, io governo tutto l’universo! Un giorno te la farò pagare, VEDRAIIIIIIIIIIIII – urlò Slag, anche lui gemendo dalla luce scaturita che emanava Seira. Il tempo sembrava ormai finito da quello che era successo quando all’improvviso, la luce cominciò a spegnersi e tutto sembrava ritornare come prima: la nave era rimasta intatta ma come passeggeri erano rimasti solo Clank, Quark, Talwin e i suoi robot. Si rialzarono in piedi e diedero uno sguardo intorno al ponte: dei pirati e Slag non c’era più traccia, nemmeno si fecero domande di come siano scomparsi così. Poi Clank puntò gli occhi sul centro del ponte e vide i due lombax che giacevano a terra – Ratchet! Seira! – il robot corse verso di loro, inseguito dagli altri e s’inginocchiarono per vedere se stavano bene, poi si accorsero che Seira non aveva più la coda, era tornata una lombax normale. A un certo punto, Seira aprì lentamente gli occhi – Clank, Talwin, ragazzi, ma che cosa…- disse lei, Talwin la sollevò – sembra sia tutto finito, Seira. a quanto pare li hai fatti scappare tutti, anche se non sappiamo come sia stato possibile.- disse lei. Seira sembrava sbalordita – davvero? Sono stata io? Ma come può essere?- di domandò, Clank le prese le mani – ti ricordi del tuo compito? Di quello che ti aveva detto la Regina dei Mari? Tu sei riuscita a realizzarlo perché non avevi mai perso la speranza. Hai qua con te una persona straordinaria che ti ama e fa di tutto per proteggerti. E così ci sei riuscita. La regina sarà fiera di te. – concluse il robot. Rimasero così per un istante quando – Ratchet? ehi ragazzo che ti prende? Svegliati! – disse Quark cercando di svegliare il lombax, Talwin si avvicinò a Ratchet per controllarlo meglio quando – Non può essere! Ratchet non respira più! – disse sconvolta. Clank a quella notizia, si voltò su Seira e le prese per le spalle – Seira! che cosa gli è successo? Che cosa è accaduto? Rispondi!!!- urlò Clank, scuotendola, Seira lo guardò – mi dispiace… è stata tutta colpa mia! Io non volevo che finisse in questo modo… io…- lei non parlò più, e alla fine scoppiò a piangere, che tutti l’abbracciarono forte, rimanendo in silenzio sentendo il pianto di Seira, che soffriva dal dolore per il lombax che amava.

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Capitolo 23
*** capitolo 23 - è finita? ***


Era notte, la luna piena faceva brillare tutto l'oceano attorno all'isola di Hoolefar, lasciando l'atmosfera romantica e incantevole, per chi passeggiava sulla spiaggia osservando la luna. Ma per alcuni, non c'era voglia di atmosfera romantica e incantevole, all'interno del centro medico dell'isola. Seira era seduta sulla sedia nella sala d'attesa, Clank era accanto a lei, con lo sguardo in basso e gli occhi tristi, anche Quark, Cronk e Zephir avevano lo sguardo basso con gli occhi tristi, mentre Talwin, seduta accanto a Seira, le mise una mano sulla spalla della lombax – vedrai che andrà tutto bene – disse lei per incoraggiarla, Seira la guardò annuendo, senza dire una parola. Con la nave di Slag, erano riusciti ad arrivare in tempo all'isola per portare Ratchet al centro medico, durante il viaggio, il lombax era stato messo sul letto nell'infermeria della nave, per controllare le sue condizioni disperate, e il suo cuore aveva ripreso a battere ancora, anche se era molto debole. Seira non riusciva a darsi pace per quello che era successo a Ratchet: per salvarla dalla furia dello squalo che stava per attaccarla, Ratchet l'aveva spinta via al sicuro, ma purtroppo per lui, non aveva fatto in tempo a schivare lo squalo, che alla fine, venne colpito col muso del feroce pesce in pieno petto, con la collana di perle che si ruppe sciogliendo l'incantesimo di respirare sott'acqua, per poi lasciare il lombax annegato e privo di sensi. Quel ricordo che Seira aveva dentro di sé, sembrava non voler cancellarsi dalla sua mente e più lei ci pensava, più la faceva soffrire “Ratchet, perdonami, è solo colpa mia. A questo punto mi resta solamente una cosa da fare...” non finì di pensare quando all'improvviso, la porta della sala operatoria si spalancò e uscì un robot dei servizi medici. Quando lo videro, tutti si alzarono in piedi, con gli sguardi tesi e preoccupati, in attesa di sapere come stava Ratchet. Seira si fece coraggio e parlò – Come sta? Si riprenderà, vero?- domandò, con un barlume di speranza che aveva dentro si sé, il robot la guardò, poi diede un'occhiata anche agli altri, e prese a parlare – abbiamo fatto tutto il possibile, il lombax ha preso un colpo tremendo al petto, ma nonostante le sue gravi condizioni, è riuscito a resistere fino alla fine. Ma purtroppo, sta ancora soffrendo molto, per quello che abbiamo potuto fare, è stato quello di fargli risparmiare il dolore. È entrato il coma profondo, e non sapremo quando si risveglierà. Mi dispiace tanto.- concluse alla fine. A quelle parole, Seira scoppiò in lacrime, Talwin e Clank l'abbracciarono forte per condividere il dolore di quello che stava passando Ratchet, Quark e i robot di Talwin rimasero in disparte e anche loro si abbracciarono. A un certo punto Seira si staccò dall'abbraccio di Talwin e di Clank e si voltò sul robot medico – Posso vederlo?- gli chiese lei -vieni pure, ti accompagno – le concesse il robot, Seira allora lo seguì, entrò nella sala operatoria, diede un'occhiata ai suoi amici, e la porta si chiuse davanti a lei. Dopo che il robot medico le indicò una stanza facendola entrare, Seira lo vide: Ratchet era sdraiato sul letto, con gli occhi chiusi, una maschera d'ossigeno gli copriva il naso e la bocca, una flebo era collegata sul braccio destro, e poi c'erano dei macchinari collegati sul petto e sull'altro braccio per controllare il battito cardiaco. Quando il robot medico la lasciò da sola, Seira prese la mano di Ratchet stringendola forte a sé, poi gli accarezzò dolcemente la testa e cominciò a parlare – Dal momento che ci siamo visti la prima volta, io ho cominciato ad innamorarmi di te giorno dopo giorno, sono certa che anche tu avevi fatto la stessa cosa per me. Abbiamo cominciato a volerci bene, abbiamo trascorso tanti momenti meravigliosi insieme, abbiamo anche un po' litigato ma alla fine si è aggiustato tutto, siamo riusciti a dichiararci tutto l'amore che sentivamo l'uno per l'altra, e io ero così felice d'allora. Ma poi, con la mia missione di difendere il mare, i pirati, tu mi sei sempre stato accanto: mi hai sempre aiutata, difesa, mi hai salvato tante volte dai pericoli che stavo per correre, e io te ne sarò grata per questo. Ma adesso, tu stai soffrendo molto per avermi aiutato ancora una volta, e io non riesco proprio a perdonarmelo... mi dispiace così tanto, credimi, non volevo che andasse a finire in questo modo, te lo giuro. Ma adesso io... ti prego di perdonarmi ancora, farò in modo che tu non possa più farti correre rischi per causa mia, quando uscirò da qui, io sparirò per sempre dalla tua vita, ma sappi che io ti amerò sempre anche se non ti sarò più accanto. Spero che un giorno mi capirai della mia decisione, ti voglio bene. Sono felice di averti incontrato, addio. - concluse tra le lacrime Seira. E così corse via dalla stanza, uscì dalla sala operatoria spalancando la porta, ignorando Clank e gli altri e alla fine, uscì dal centro medico, raggiungendo la spiaggia. Stava per avvicinarsi al mare quando – Seira!- la lombax si voltò e vide Talwin che l'aveva raggiunta, con lo sguardo serio in volto – dove pensi di andare? Ratchet ha bisogno di te in questo momento, e tu invece scappi via. Che cosa ti è successo?- domandò, Seira con gli occhi ancora pieni di lacrime, le rispose – mi dispiace... io non... NON POSSO PIÙ STARE CON LUI!!- urlò piangendo. Talwin rimase allibita e sconvolta – quindi è finita, non è così?- le chiese con rabbia, Seira annuì asciugandosi il viso e vide Talwin che di avvicinava a lei. La lombax notò che stringeva i pugni, temendo che potesse schiaffeggiarla da un momento all'altro, e così si tenne pronta, ma non successe niente – per favore ripensaci, se Ratchet si risveglierà non trovandoti più accanto, lo farà soffrire ancora di più, lo capisci? Pensaci bene, ti prego- disse Talwin, con le mani appoggiate sulle spalle di Seira. La lombax la guardò in un istante, abbassò lo sguardo, prese le mani di Talwin e le staccò dalle sue spalle – ormai ho deciso, lo faccio per lui, non voglio più che soffra per colpa mia. Niente mi farà cambiare idea. Quando si risveglierà, digli da parte mia che lo amo ancora.- dopo aver detto quelle parole, Seira si tuffò in mare, mentre Talwin vide la sua coda bianca che spuntava fuori dall'acqua, per poi scomparire dalle onde, illuminate dalla luna piena.

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Capitolo 24
*** capitolo 24 - perdonami... ***


Nella stanza della sala operatoria, Clank era accanto a Ratchet che teneva la sua mano e cercò di capire il motivo in cui Seira era scappata senza spiegazioni “perchè se ne è andata via in quel modo? Non capisco! Forse è troppo sconvolta e ha voluto rimanere da sola” si disse alla fine, fissando Ratchet che dormiva in un sonno profondo, ormai erntrato in coma. Quark, Cronk e Zephir erano andati via con la promessa che sarebbero ritornati il giorno dopo, così erano rimansti solo Clank e Talwin, che avevavo deciso di rimanere al centro medico. Il robot allungò la mano, accarezzando la testa di Ratchet – perdonami se non ti sono stato vicino nel momento in cui tu ne avevi bisogno, credimi. Ti prometto che resterò con te, fino a quando guarirai.- disse a voce alta Clank. Passarono alcuni minuti quando all'improvviso – lo so... sei il mio migliore amico...- disse una voce che Clank spalancò gli occhi e la bocca – Ratchet?? - disse lui esterrefatto, riconoscendo la voce di Ratchet – ti sei svegliato!! sono davvero felice!- disse Clank contento come non mai e così lo abbracciò stretto – pensavamo che non ti riprendessi più...- disse il robot continuando a stringerlo tra braccia – nemmeno io... ma poi ho sentito la tua voce, quella di Seira e così... ti voglio bene...- disse Ratchet aprendo lentamente gli occhi, per poi riempirsi subito di lacrime, - anch'io ti voglio bene, Ratchet.- disse Clank asciugandole con mano robotica. In quel momento entrò Talwin e appena vide il lombax che abbracciava Clank, rimase allibita – Non riesco a crederci!! ti stai riprendendo! È un miracolo o forse sto sognando?- si disse e così fece una prova: si fece un pizzicotto sul braccio, passarono pochi secondi e vide che non era cambiato niente – no, non è un sogno!- si disse alla fine e così andò da Ratchet e lo abbracciò. Dopo tanti abbracci, Ratchet si guardò intorno nella stanza e vide che c'erano solo Clank e Talwin – e gli altri?- domandò, Clank gli rispose per lui – Quark e gli altri hanno dovuto lasciare il centro, verranno domani presto. - disse – e Seira...- Talwin lo interruppe toccandogli la spalla, seria in volto, Ratchet la notò e anche lui si fece serio – non preoccupatevi per me, io lo so. Ho sentito tutto quello che lei mi aveva detto mentre ero in coma.- disse tristemente. Talwin gli appoggiò la mano sulla spalla – mi dispiace tanto, Ratchet. Ho cercato di fermarla per tornate da te, ma non c'è stato nulla da fare. Ha detto che non voleva più farti soffrire, non si dava pace per quello che ti è successo e così... ma ha detto che ti ama ancora e per sempre.- disse lei. Clank guardò Talwin – ora capisco perchè se ne era andata via in quel modo ignorandoci, è stato un colpo troppo duro per lei e adesso si è presa tutta la responsabilità, povera Seira.- disse in tono triste. Ratchet li guardò a abbassò lo sguardo – io la amo, è stata l'unica che mi ha fatto capire che cos'è davvero l'amore, ed è per questo che io la proteggo sempre, a costo di rischiare la vita. Ma adesso... io rispetterò la sua decisione, non importa se Seira mi respingerà, basta solo che mi ama ancora.- disse alla fine, con le lacrime che gli erano ritornate, Clank e Talwin lo abbracciarono entrambi – non temere, Ratchet, vedrai che tutto si riaggiusterà presto. - disse Clank, abbracciandolo strettamente per accogliere il suo dolore. Sott'acqua, con la luna che rispecchiava facendo brillare la barriera, Seira nuotava velocemente, in direzione della caverna dei coralli d'argento, con le lacrime che scorrevavo su di lei “mi dispiace Ratchet, devo rinunciare a te per sempre!” si disse piangendo mentre nuotava. Rica la raggiunse e le nuotò accanto, facendo fischi “ho dovuto farlo, Rica. Non voglio che soffra per causa mia, credimi, non ho avuto altra scelta.” le disse mentalmente. Rica dopo il contatto mentale di Seira, fece un fischio rabbioso che la lombax-sirena non aveva mai sentito, senza guardarla “mi dispiace, ormai ho deciso. Non c'è più niente che possa fare ora! Ti prego va via Rica, voglio restare da sola.” concluse. Rica allora fece dietrofront e prese la direzione opposta mentre Seira nuotava verso la sua meta.

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Capitolo 25
*** capitolo 25 - non ti lascerò più ***


Arrivata alla caverna dei coralli d'argento, dimora della Regina dei Mari, Seira salì sullo scoglio corallino, si sedette e infine mi mise a piangere all'infinito, ripensando alla sua decisione di lasciare per sempre Ratchet per non metterlo più in pericolo, e alla sua migliore amica Rica, dalla quale aveva appena litigato mandandola via in malo modo. La lombax era ormai convinta di sentirsi sola adesso, senza più nessuno che le stesse vicino, soffrendo per aver perduto tutte le persone che amava. A un certo punto l'acqua comiciò a brillare di una luce intensa, diventando sempre più forte che Seira se ne accorse e quindi smise di piangere – Regina dei Mari.- disse quando vide la bellissima balena bianca sbucare fuori dall'acqua – Seira, piccola mia... - disse dolcemente a Seira. Lei si tuffò e abbracciò la balena con affetto e ricominciò a piangere – mi dispiace, io ho fatto tutto il possibile, ma non sono riuscita a fare nulla per aiutarlo... è soltanto colpa mia se Ratchet sta soffrendo! Io lo amo ma ormai io...- non riuscì più a parlare che continuò a piangere, tenendosi abbracciata alla balena. La Regina restò in silenzio ma poi parlò – ascolta tesoro mio, coloro che fanno di tutto per proteggere e tenere stretto ciò che amano, fanno sempre dei sacrifici, tanto anche da perdere la loro vita. Ma non vengono mai dimenticati, perchè chi ha perso una persona che amava, la ama ancora adesso perchè è rimasta nel suo cuore e lo ricorderà per sempre. Come i tuoi genitori, Seira, tu sei stata salvata da loro, per te farebbero qualunque cosa per proteggerti, anche se lo hanno fatto sacrificando la loro vita, tu li hai sempre amati e li amerai sempre. Ratchet ha fatto la stessa cosa, salvandoti a costo di se stesso, perchè ti vuole bene.- concluse. Alle parole della Regina, Seira si asciugò le lacrime – lo so. So che la mia famiglia mi voleva bene, anche se non ricordo nulla di loro, io li vorrò sempre bene. Anche a mio padre adottivo, lui mi ha cresciuta e mi ama come se io fossi davvero sua figlia, a Rica la mia più cara amica, siamo sempre state insieme come due sorelle e abbiamo vissuto tante avventure in mare, e Ratchet... anche se non gli sono più accanto, io lo amerò per sempre. - disse Seira, accarezzando la Regina – Regina dei Mari, anche tu mi hai salvato quando non potevo farcela da sola, ti voglio sempre bene, come se fossi tu mia madre. - concluse. La Regina prese parola – anch'io ti voglio bene, piccola mia. Sappi che io sono molto fiera di te, per quello che hai fatto per salvare il nostro meraviglioso oceano, per me sei come una figlia. Ma adesso voglio che tu apra il tuo cuore.- disse – aprire il mio cuore? E come?- domandò Seira – guarda dentro di te, lo scoprirai tu stessa.- disse la Regina. Seira rimanendo accanto alla Regina, chiuse gli occhi “devo aprire il mio cuore...” si disse e nella sua mente guardò se stessa: era sulla scogliera, la stessa scogliera dove lei e Ratchet si erano incontrati la prima volta. Stava guardando il sole che toccava il mare tingendo il cielo di arancio per poi lasciare spazio al blu della notte. Qualcuno la teneva abbracciata, lei si girò e vide Ratchet che le sorrideva dolcemente, poi si avvicinarono, dandosi un bacio. Dopo un istante, i loro visi puntarono verso il basso: tra le braccia di Seira, una piccola neonata lombax dormiva dolcemente avvolta in una copertina, portava dei corti capelli biondi come quelli che aveva Seira, ma un certo punto aprì gli occhi di un luminoso verde smeraldo, come quelli che aveva Ratchet, e la piccola vedendo i due lombax, sorrideva felice. Ratchet la abbracciò con tanto amore, e insieme a Seira mentre teneva la piccola in braccio, rimasero abbracciati guardando il mare. Dopo aver visto nella sua mente, Seira aprì gli occhi, già pieni di lacrime, e non erano di dolore, ma lacrime di felicità, - io... non riesco a crederci... Ratchet era di nuovo con me... e io che tenevo tra le braccia una bambina, la nostra bambina, ma come è possibile questo?- si domandò tra le lacrime che le rigavano in viso e che non volevano più cessare – hai aperto il tuo cuore e hai visto quello che desideravi di più al mondo, tesoro mio. Ricorda quello che ti ho detto: tu non sarai mai da sola, hai con te qualcuno che ti ama e che ti proteggerà sempre.- disse la Regina. Seira si convinse che la Regina dei Mari aveva ragione, si era resa conto che lasciarlo era stato un errore – voglio andare da lui.- disse alla fine quando dall'acqua sbucò Rica fischiando felice in direzione di Seira -Rica, amica mia!- disse la lombax e l'abbracciò strettamente -ti prego perdonami! Per me sei sempre come una sorella. Ti voglio bene!- disse senza smettere di piangere dalla gioia. La Regina guardandola con affetto, disse – mia cara Seira, adesso che hai superato tutte le tue prove, ti affido il mio regno, so che lo difenderai e lo amerai sempre, bambina mia.- concluse, Seira andò verso la balena e l'abbracciò con amore – lo farò. Grazie di tutto, mamma.- disse. E così la Regina s'immerse, ritornando di luce lasciando Seira e Rica sole nella caverna. Erano passati pochi giorni da quando Ratchet si era ripreso dal coma, dopo che era guarito dalle gravi ferite che aveva avuto, era finalmente uscito dal centro medico. Ma dentro nel suo cuore non era ancora guarito. Tutti i suoi amici gli erano accanto e lo riempivano di affetto, ma per Ratchet non riusciva a bastare per riempire il vuoto che aveva ancora con sé: la lombax che amava tanto con tutto se stesso, non era più con lui. Così passeggiò per la spiaggia, guardando il sole che tramontava toccando il mare. Il lombax chiuse gli occhi, pensando intensamente a Seira, ai bei momenti che avevano trascorso insieme, ai pericoli che avevano affrontato, e all'amore che avevano vissuto. Ratchet si fermò, con gli occhi puntati verso il mare “Seira, vorrei che tu fossi di nuovo con me in questo momento. Anche se hai preso una decisione io...la rispetterò. Ti amo. Ricordalo sempre amore mio.” si disse e quindi continuò a camminare. A un certo punto sentì un rumore che proveniva dal mare, si voltò e vide una coda bianca, per poi sparire di nuovo tra le onde – Seira?- disse Ratchet quando la vide di nuovo fuori dall'acqua, prendendo una direzione opposta, e poi scomparire - No aspetta!- disse Ratchet e così si mise a correre per raggiungerla. Attraversò tutta la spiaggia, senza perderla di vista, vedendo Seira che nuotava, uscendo dall'acqua di tanto in tanto, quando ad un tratto ritornò sott'acqua e non risalì più – Non andartene, ti prego!- urlò Ratchet continando a correre senza fermarsi. Quando raggiunse la scogliera finalmente la vide: Seira era in piedi che guardava il mare, lui si fermò e riprese fiato - Seira!- la chiamò, la lombax si voltò e gli sorrise – Ciao Ratchet, ti stavo aspettando.- disse. Ratchet notò che Seira aveva le lacrime agli occhi – Seira...- disse e così andò da lei, si guardarono in un attimo, e si lasciarono andare in un forte abbraccio – non ti lascerò più, Seira, mai più. Te lo prometto amore mio. - disse Ratchet stringendola forte a sé – Ratchet ti amo tanto, nench'io voglio più lasciarti, sei tutto per me!- disse tra le lacrime Seira avvolta dal suo abbraccio, poi si guardarono negli occhi, Ratchet le asciugò le lacrime, accarezzandola dolcemente in viso e alla fine, si diedero un bacio, tenendosi abbracciati ancora di più, in un tempo che per loro non voleva mai finire.

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Capitolo 26
*** Epilogo ***


- Pertanto, io vi dichiaro marito e moglie.- disse il giudice di pace dell'isola di Hoolefar durante la celebrazione di un matrimonio sulla spiaggia, quello di Ratchet e Seira, che dopo le parole del giudice, finalmente si baciarono, accolti da tanti applausi e auguri, e chi piangeva dalla felicità, come il sindaco dell'isola, Quark che piangeva a squarciagola insieme a Cronk e Zephir, mentre Talwin e Clank rimasero in silenzio ma molto commossi per la felicità del loro amico. Dopo il bacio, i due lombax ricevettero tanti abbracci dai loro amici e dal sindaco dell'isola – abbi cura di te, piccola mia.- disse il sindaco a Seira – lo farò. Ti voglio bene papà. Grazie per tutto quello che hai fatto per me. - disse lei abbracciandolo con affetto, con indosso un bellissimo vestito da sposa senza maniche e i capelli ornati da splendidi fiori bianchi, - io sarò sempre con te, Ratchet. Ora puoi avere una famiglia che hai sempre desiderato. Sono felice per te.- disse Clank abbracciando Ratchet – Grazie amico mio, ti voglio bene- disse il lombax stringendolo forte tra le braccia. Poi dopo tanti abbracci, Ratchet prese per mano Seira e guardarono il mare dove c'erano Rica e Nabu che fischiavano di gioia: Seira si avvicinò alle onde facendo attenzione a non toccare l'acqua – questo è per te amica mia. Prendi!- disse a Rica e così lanciò il bouquet di fiori di ibisco e fiori bianchi in direzione di Rica, che lo prese al volo, ringraziando Seira con un fischio “sì Rica, sarò felice. Spero che lo siate anche voi.” disse la lombax mentalmente a Rica. Dopo di che, i due delfini fecero un salto acrobatico, dedicato ai lombax che sorrisero felici e alla fine, Ratchet abbracciò Seira e si baciarono ancora, di nuovo tra gli applausi di tutti. Intanto in mezzo al mare, Rusty Pete era su una piccola zattera insieme al capitano Slang, o meglio, di quello che gli rimaneva: infatti di lui c'era solamente la sua testa, di tutto il corpo non ce n'era più traccia. -ehi capitano! Ha saputo? La regina Seira e Ratchet si sono sposati! Mi sono appena informato ora, hic! Che bello, sono felice per loro, hic!- disse Pete commosso. Slag fece una smorfia – Sta zitto e rema Pete!- disse il capitano senza corpo ma con la testa brontolona, - agli ordini!- disse alla fine Pete e così remò, senza sapere quale direzione prendere. Sulla scogliera, Ratchet e Seira osservarono il tramonto che rispecchiava sul mare. Erano passati mesi dal giorno che si erano sposati e stavano vivendo tanti momenti meravigliosi insieme. Poi dall'acqua sbucarono Rica e Nabu, salutandoli, ma poi in mezzo ai delfini spuntò qualcosa: era un cucciolo di delfino appena nato che fece i primi fischi e poi si fece coccolare dai suoi genitori. I due lombax lo guardarono con amore – è bellissimo, congratulazioni.- disse Ratchet ammirando il piccolo che era accanto alla sua mamma e al suo papà, poi Rica fece un fischio diretto a Seira – tranquilla Rica, lei arriverà molto presto.- disse Seira accarezzando il suo pancione. Infatti, dopo il loro matrimonio, Seira era subito rimasta incinta e insieme a Ratchet, aspettavano con gioia la loro figlia che dovrà nascere. Anche Ratchet accarezzò il pancione di Seira e così, si lasciarono nuovamente andare con un bacio che sembrò infinito. FINE

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