Difetti, difetti e cognizioni.

di a Game of Shadows
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chimica. ***
Capitolo 2: *** 2. Cattivo Umore. ***
Capitolo 3: *** 3. Violino. ***
Capitolo 4: *** 4. Cucciolo. ***
Capitolo 5: *** 5. Orari. ***
Capitolo 6: *** 6. Pigrizia. ***
Capitolo 7: *** 7. Letteratura, Filosofia & Astronomia. Anatomia. ***
Capitolo 8: *** 8. Politica, Legge Inglese e Letteratura Sensazionale. ***
Capitolo 9: *** 9. Botanica & Geologia. ***
Capitolo 10: *** 10. Chimica - Take 2. ***
Capitolo 11: *** 11. Violino - Take 2. ***
Capitolo 12: *** 12. Boxe. ***



Capitolo 1
*** Chimica. ***


Difetti, Difetti, e Cognizioni.

1. Chimica.

"Generalmente, tengo in casa dei prodotti chimici e qualche volta faccio delle esperienze. Crede he le possa dare fastidio?"
"Nemmeno per sogno."
Una piccola esplosione, al piano di sotto, mi fa sobbalzare. Sbuffo, posando il libro di Poe sul letto - non capirò mai l'avversione del mio collega per questo autore - ed esco dalla mia camera, scendendo le scale.
Davanti alla porta di Holmes, la signora Hudson fissa la porta, spaventata. "Non si preoccupi, ci penso io." dico, prevedendo il suo ormai usuale "Io, li, non ci entro".
Entro nella stanza, curandomi di chiudere la porta, e subito vengo investito dal fumo nero. Copro la bocca con il braccio, cercando di vedere attraverso la nube nera. "Holmes!" chiamo.
In risposta, mi arrivano dei colpi di tosse.
Cammino cautamente, tendendo una mano in avanti in mezzo alla coltre scura, fino a che non riesco ad aprire la finestra.
Dopo pochi minuti, la nube è abbastanza diradata da permettermi di vedere Holmes, che si è sistemato sulla sua poltrona.
"Si puo sapere che cosa ha combinato?!" chiedo.
Quando mi ha detto di fare esperienze nel campo chimico, quando ci siamo conosciuti, di certo non immaginavo che organizzava piccole esplosioni in casa!
"Esperimenti." risponde semplicemente, afferrando la pipa e accendendola. Solo adesso noto la bruciatura sulla sua mano. "Oh, Holmes! Perchè si comporta come un bambino?!"
Mi avvicino a lui, inginocchiandomi vicino alla sua poltrona per esaminare la sua ferita da vicino.
"Non dovrebbe mettersi in una posizione del genere, Watson. Le sue vecchie ferite potrebbero risentirne."
"Si preoccupa troppo della mia salute e poco della propria, Holmes." rispondo, alzando lo sguardo sui suoi occhi.
Lui lo distoglie immediatamente, togliendosi la pipa dalla bocca. "Non mi preoccupo." borbotta.
"Non si muova da qui, torno subito con il necessario."
Ovviamente, non mi da retta. Appena rientro nella sua stanza con bende e disinfettante, trovo Holmes che maneggia già altre provette. "Holmes!"
Mi lancia uno sguardo rassegnato e posa tutto sul tavolo. Mi ha dato retta già al secondo tentativo. Strano!
Si lascia di nuovo cadere sulla poltrona, lasciandomi mediaca la sua mano, sbuffando.
"Veda di regolarsi con gli esperimenti! Non vorrà far esplodere tutto, spero!". "Se avrò intenzione di farlo, la avvertirò certamente qualche minuto prima." risponde, con un sorriso sornione. Mi scappa un sorriso. Come ho fatto ad andarmene da Baker Street, da lui, per stare con Mary?


[NdA ]
Le frasi in corsivo sono tratte da "Uno Studio in Rosso". Questa raccolta è basata sulle confessioni dei difetti di Holmes e Watson prima di andare a convivere e la lista delle capacità e conoscenze di Holmes che scrive Watson, immaginandomi, tuttavia, i personaggi di Robert Downey Jr. e Jude Law.

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Capitolo 2
*** 2. Cattivo Umore. ***


2. Cattivo Umore.

"Vado soggetto a crisi di cattivo umore e non parlo per giorni e giorni."
Busso alla porta, ma non risponde nessuno. Sbuffo ed entro, trovandomi nell'usuale oscurità della stanza. Uno sparo illumina per una frazione di secondo la zona circostante, il frastuono è dannatamente fastidioso. Ma perchè gioca al tiro al bersaglio in casa?!
"Holmes?" chiamo. "Non è il momento giusto, dottore." risponde, con tono fermo e cinico.
Le sue crisi di cattivo umore sono diventate più rare ma è sempre uno shock sentire la sua voce così fredda e distaccata, nonostante io ci sia abituato.
Lascio la porta aperta per far entrare un minimo di luce, mentre mi dirigo alle finestre ed apro le tende.
Non emette nessun suono disturbato, non dice niente sulla mia scarsa gentilezza. Mi volto verso di lui, per ritrovarmi perso in uno sguardo raggelante.
"Venga in salotto, Holmes. Prendiamoci un bicchiere di brandy."
Ma non si muove. Resta seduto a terra, a guardarmi come se fossi il Diavolo in persona e la pistola ancora tra le sue mani, sinceramente, mi fa un po' paura. Carica un altro colpo, e spara alla parete. La scritta V.R., adesso, è completa.
"Puo posare quella pistola, per favore?" chiedo, con una punta di nervosismo e lui la lascia cadere pesantemente a terra. Traggo un sospiro di sollievo. "Holmes, deve fare qualcosa per superare le sue crisi di malumore!"
Holmes chiude gli occhi ed appoggia la testa al muro retrostante. Sembra che abbia perso l'uso della parola.
"Holmes?" chiamo, dopo qualche minuto di silenzio ed immobilità. Sospiro, avvicinandomi. Afferro la pistola e la ripongo sul tavolo li vicino, e mi siedo a terra, vicino a lui. "Holmes?" chiamo ancora.
Apre gli occhi, ma non mi guarda neanche. E' come se non esistessi neanche. Odio le sue crisi e c'è bisogno di una drastica soluzione.
Mi sporgo verso di lui, lambendo il suo collo con le labbra. Sento subito un brivido sulla sua pelle e un respiro profondo. Sorrido e lo faccio ancora, sfioradolo con la punta della lingua.
Faccio percorrere lo sguardo sul suo viso. Ha chiuso di nuovo gli occhi, la bocca è aperta alla ricerca di aria.
Gli porto una mano sul viso, voltandolo delicatamente verso di me. Apre gli occhi e fissa lo sguardo nel mio ma non è più lo sguardo carico quasi d'odio di prima. E' lascivo, provocante.
Sorrido, sfiorandogli le labbra con la lingua.
"Vediamo se riesco a farle tornare il buon umore..." sussurro, mettendomi a cavalcioni su di lui, le sue mani circondano immediatamente i miei fianchi, io intreccio le braccia dietro al suo collo, avvicinando leggermente il viso al suo.
L'acceno di un sorriso sporco gli increspa le labbra, quando si sporge verso di me, cercando di baciarmi, ma io mi allontano, sorridendo a mia volta. Sapevo che avrebbe funzionato.
"Devo mettere di nuovo il broncio, Watson?" chiede, ironico.
E' tornato in se, sapevo che sfruttare la sua depravazione avrebbe funzionato. "Forse non è necessario..." rispondo.


[NdA]
Aggiornamento lampo! Pensate che sono pronta fino alla flashfic 4! xD

Alchimista: eh, si, avevi ragione. Avevo messo "completa". Il fatto è che scrivo molte one shot, quindi mi è venuto automatico. Sono davvero contenta che ti sia piaciuta nonostante non lo ritenessi uno scenario originale!

aXce: Non ho fatto neppure in tempo a dirti che avevo postato qualcosa di nuovo che già eri arrivata *.*
Eh, si. Holmes è proprio preoccupato per il dottore ma il suo "odio" per i sentimenti gli impedisce di ammetterlo. E' ovvio che avvertirà Watson prima dell'esplosione, non rischiera di farlo fuori! xD Come farebbe, senza di lui? Infondo, è il suo "migliore amico" ;)

_Nuvola_: Non è necessario leggere i racconti di Doyle per questa fanfic, tutte le informazioni necessarie sono le frasi in corsivo!

Detto questo, ringrazio Elena Malfoy per averla inserita tra le ricordate e aXce e Alchimista per averla inserita tra le seguite!

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Capitolo 3
*** 3. Violino. ***


3. Violino.

"Ho un'avversione per i frastuoni, perchè i miei nervi sono ancora scossi."
"Il suono del violino rientra nella categoria dei frastuoni, secondo lei?"
La prima volta che mi sono svegliato nel cuore della notte, stavo per avere un infarto. Mi sono seduto di scatto sul letto, preso momentaneamente dal panico.
Dopo essermi completamente ridestato, ho riconosciuto, però, il suono del violino e ho supposto che il mio nuovo coinquilino stesse suonando, ma è stata un'idea che ho represso subito. Lo conoscevo da poco ma mi era sembrato abbastanza professionale da non suonare alle tre di notte. Ma non potevo considerarla una coincidenza.
Così mi alzai dal letto, mi misi una vestaglia e scesi al piano di sotto, accostando l'orecchio alla sua porta. Il suono proveniva proprio da li e, per quanto fosse bravo, era impossibile accettare di sentirlo suonare a quell'ora.
Bussai, entrando subito dopo. Alzò lo sguardo su di me, guardandomi stupito. "Che ci fa in piedi a quest'ora?" chiese. "Cosa?!" sbottai. "Lei si mette sempre a suonare alle tre di notte?!"
Non gli chiesi di smettere, comunque. Lo sguardo dolce che mi rivolse mi impedì di farlo. Lo conoscevo troppo poco per sapere che è un bravo attore.

Adesso, ancora mi lamento, ogni tanto, pur sapendo che non serve a niente, che continuerà a suonare, sempre alla stessa ora. Però non sa che, occasionalmente, aspetto di sentirlo suonare e mi appoggio con la schiena alla sua porta per ascoltare, quella semplice mezz'ora di tempo, i suoni stupendi che è in grado di creare con quello strumento.


[NdA]
Alchimista: Sono un razzo, eh? Una flash al giorno! xD Ogni paziente è diverso e il nostro dottore ha "professionalmente" un modo per curare ognuno di loro. Se poi la cosa porta vantaggi anche a lui, tanto meglio! xD

aXce: Devo ammettere che immaginarmi l'Holmes di Robert in uno stato di mutismo mi è sembrato un po' difficile, all'inizio, ma ho superato quel momento! xD
Non credo che il nostro cato dottore ti cederebbe volentieri il suo posto di medico di Holmes, però... Poi, dobbiamo ammettere che, certo, essere il medico sarebbe bello... Ma anche essere il paziente, in questo caso, non sarebbe niente male! xD

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Capitolo 4
*** 4. Cucciolo. ***


4. Cucciolo.

"Possiedo un cucciolo di mastino."
L'avvelenamento del mio cucciolo malato per una semplice dimostrazione mi ha fatto male, per quanto sapessi che continuare a tenerlo in vita era sadismo, vista la sua sofferenza.
Ma, nonostante questo, ho tenuto il broncio a Holmes per parecchi giorni, dopo quell'avvenimento.
Tutto è cambiato, il giorno in cui Holmes è entrato nella mia stanza, senza bussare, e si è appoggiato allo stipite della porta, senza dire niente.
"Watson?" Lo ignorai, concentrandomi di più sul libro che stavo leggendo. "Lo sa che quel cane stava soffrendo, vero?" Lo sapevo, ma mi ero affezionato a quella piccola creatura e non riuscivo ad accettare che fosse morta per un esperimento quindi, continuai ad ignorarlo.
"Avanti, Watson! Ci conosciamo da poco e già si comporta così?"
Sbuffai, continuando a leggere.
Il silenzio tornò a regnare ma percepivo ancora la presenza di Holmes sulla porta.
Dopo poco, mi assopii, e caddi disteso sul letto con il libro ancora tra le mani.
Quando mi svegliai, un piccolo cucciolo di bulldog stava dormendo a terra vicino al mio letto, con un fiocco di raso legato attorno al collo.

[NdA]
Quelle che avevo già pronte sono finite, adesso! Mi impegnerò per scriverle ancora, magari più lunghe, visto che vanno assomigliando sempre di più a drabbles! xD

aXce: Non sono più certa neanche io che recitasse! xD Ma Holmes è troppo orgoglioso per mostrarsi così debole quindi resto della mia opinione! Forse recitava! xD

Alchimista: Neanche a me dispiacerebbe svegliarmi con il suono del violino, se lo suona Holmes. Sopratutto se è un RobDowney-Holmes! xD *mente perversa on* Leggerò senza dubbio la tua fanfic sul violino, appena trovo un minuto per farti una recensione decente (notare quella orrenda che ti ho appena lasciato), visto che, sul momento, sono occupata da questa, una long su Robert e Jude e lo studio dei debiti di scuola. Nel frattempo, ti ringrazio per i complimenti!

Ringrazio anche Elena Malfoy che ricorda questa storia e Alchimista, aXce e BlackCobra che la seguono!
A presto!

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Capitolo 5
*** 5. Orari. ***


5. Orari.

"Mi alzo ad ore impossibili."
Quando ci eravamo trasferiti da poco a Baker Street, non riuscivo a realizzare bene che avevo un coinquilino e che, quindi, se avessi fatto confusione appena sveglio, avrei potuto dare fastidio. Non certo agli altri inquilini dello stabile.
Holmes ha la camera esattamente sotto alla mia ed il sonno abbastanza leggero. Basta poco a ridestarlo.
Una delle prime mattine, ancora mezzo assonnato, non mi preoccupai se mi cadevano le cose o se mi lasciavo andare con più peso sul bastone, che mi aiutava ancora a camminare.
Mi ero alzato dal letto con molta fatica, stanco, ma senza riuscire a riaddormentarmi. Decisi, quindi, che mi avrebbe fatto bene andare a fare una passeggiata per la città ancora addormentata, a respirare un po' d'aria aperta.
Nel buio, però, feci cadere alcuni libri e detti calci poco delicati alla mobilia, prima di riuscire ad accendere una candela e vestirmi.
Solo quando scesi le scale e lo trovai ad aspettarmi fuori dalla sua stanza con le braccia conserti, mi ricordai che non vivevo più da solo.
Aveva lo sguardo assopito, fisso su di me, ancora sulle scale, e la pipa appena accesa tra le labbra.
"Quando mi ha menzionato la sua attitudine ad alzarsi ad orari impossibili, ho avuto l'inclinazione a credere che intendesse "molto tardi". Non le quattro e mezza del mattino." disse, puntandomi contro la pipa.
In quei primi giorni, il mio collega non mi aveva ancora "informato" della sua attitudine a suonare il violino in piena notte, quindi non ebbi nessuna arma con cui contrattaccare.
Comunque, non percepii una sola parola di quello che disse.
I miei occhi erano passati dai suoi capelli scompigliati, agli occhi profondi, per poi cadere sulla sua camicia aperta, lasciando vedere la muscolatura asciutta e la mia mente era annebbiata dal suono della sua voce appena svegliato.
Subito immaginai di svegliarmi ogni mattina accompagnato dal suono di quella voce a darmi il buongiorno.
Mi costrinsi a rialzare lo sguardo ai suoi occhi, azione che, comunque, non mi agevolò. Il suo sguardo intenso mi fece vacillare ancora.
"Ha ragione, Holmes. Mi scusi. Farò più silenziosamente, la prossima volta."
E lo superai velocemente, cercando di andare a preparami una buona tazza di thè per calmarmi.
Sin da quella mattina ho capito che convivere con lui non mi sarebbe stato affatto semplice.




Alchimista: Anche io adoro gli animali, sono praticamente innamorata del mio cane! Si chiama Asia ed ha compiuto da pochi giorni 5 anni. Leggere quel passo, nel libro, mi ha seriamente fatto pensare che Holmes fosse crudele! Però l'arrivo del piccolo Gladstone ha riparato al danno fatto! xD
Le tue altre one shot le ho già lette. Sto aspettando di avere abbastanza tempo per elaborare recensioni decenti! ;)

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Capitolo 6
*** 6. Pigrizia. ***


6. Pigrizia.

"Sono terribilmente pigro."
Senza dubbio, vivere con Holmes mi ha del tutto privato di questo vizio - se così si può chiamare. Sin dal nostro primo caso ho ritenuto che sarebbe stato decisamente interessante avere l'opportunità di seguirlo ancora, di avventurarmi con lui in tutti i pericoli del suo mestiere. Non che lui cerchi di dissuadermi ma, sinceramente, le giornate passate a non fare niente non mi mancano affatto.
La pigrizia non si appropria di nuovo di me neppure quando il mio collega non accetta nuovi casi per settimane o mesi.
Sono felice di annunciare che riesce - per merito mio - a resistere senza droghe più a lungo, se ha a disposizione un'alternativa.
Ogni giorno vado in camera sua, fingendo di preoccuparmi per la sua salute e lo trovo ad aspettarmi a braccia aperte e un sorriso carico di malizia ad arricciargli le labbra.
"Pigrizia", generalmente, è quando stai sdraiato o seduto e non fai, non pensi, a nulla. Con lui, è impossibile.
Anche dopo, anche se sta dormendo, riesce ad occupare la mia mente con affermazioni e domande, in cui non faccio che chiedermi con quale strano incantesimo mi abbia legato a lui.
Resto con la testa appoggiata sul suo petto, cercando di capire quando si sia accorto che sono attratto da lui ed abbia iniziato ad usare questo punto come arma a suo favore.
Da un giorno all'altro sono caduto completamente nella sua trappola. E' iniziato tutto perchè io non volevo seguirlo ancora, volevo tornare a casa da mia moglie.
Appena gli ho dato le spalle e mi sono messo il cappotto, però, mi sono ritrovato pietrificato. Le sue braccia mi circondavano la vita da dietro e le sue labbra disegnavano una scia infuocata dietro al collo.
Quella stessa sera, lo seguii in quel nuovo caso. E in quello dopo. E in quello dopo ancora.
Non sono mai stato capace di dirgli di no, ma adesso non lotto neanche più per provare a vincere una sola discussione, finiscono sempre come vuole lui.
Sento la sua mano appoggiarsi sulla mia spalla, trovo davvero incredibile che si sia già svegliato a quest'ora.
"Dovrebbe provare a rilassarsi, ogni tanto."
Non è proprio il buongiorno in cui speravo ma, se non altro, non ha fatto una battuta sulla mia tendenza a cadere tra le sue braccia.
"Credo di averne person la capacità." rispondo, senza alzare lo sguardo.
"Posso prendermene il merito?"
"La colpa, Holmes. Non il merito."
"Io non ci vedo niente di negativo -"
"Quindi il fatto che io non riesca più a non pensare a niente e rilassarmi per lei è una cosa positiva?"
"Certo, significa che l'ho portata a pensare. Fa un gran bene al mio ego."
"...Malato."
"Chi?"
"Il suo ego malato!"
"Lei esagera sempre, Watson."
Non mi trattengo più e scoppio a ridere, coprendomi gli occhi con una mano.  
Questo è il motivo per cui non riesco ad allontanarmi da lui, questo è il motivo per cui l'iperattività a cui mi ha portato, non mi dispiace affatto: Holmes è capace di deridere una persona e, subito dopo, farla stare bene, stupirla e affascinarla.

[Answer's!]
NonnaPapera: Accidenti! Mi hai recensito tutti i capitoli a tempo record! Grazie mille! Certo che non mi dispiace se le recensisci tutte, anzi! E' un grande piacere! Altro che pazienza ci vuole, con Holmes! Ma, se non altro, ripaga bene! xD Tra dolcezza, cuccioli e serenate, sa farsi perdonare! Poi permette al dottore anche di farsi ammirare appena sveglio! xD Credo mi prenderebbe un infarto se, appena svegliata, mi trovassi un Robert Downey Jr/Holmes ad aspettarmi, probabilmente avrei un'infarto! xD

Alchimista: Strano, vero? Watson dalla parte del torto è qualcosa di incredibile! xD Comunque, se il prezzo delle proprie azioni è trovarsi un'Holmes semi nudo sulla porta, farò baccano anche io, domani mattina!

aXce: l'atro cane è morto per provare la sua tesi sul caso, è una cosa che c'è davvero, nel libro, e ci sono rimasta davvero male! Però, adesso, Watson ha Gladstone da coccolare ed amare. E anche Holmes, perchè no? ;)
Eh... Anche io ero un po' sconvolta dal capitolo precedente... Il problema è che me lo sono immaginato, Holmes in quel modo... Praticamente, la reazione che ho scritto per Watson, sarebbe stata la mia! xD

Detto questo, ringrazio anche Elena Malfoy che preferisce questa storia, Alchimista, aXce, BlackCobra, NonnaPapera e Rose che la seguono! A domani - il prossimo è già pronto! ;)

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Capitolo 7
*** 7. Letteratura, Filosofia & Astronomia. Anatomia. ***


Ormai questa è la fanfic del "Un capitolo al giorno"! xD
Adesso abbiamo finito i difetti, passiamo alle cognizioni! Purtroppo devo usarne più d'una per ogni flash, altrimenti diventerebbero innaturalmente corte.
Ma non disperate! Questa raccolta prevede di arrivare fino al capitolo 12! Ne manca ancora qualcuno!

7.
Letteratura, Filosofia e Astronomia. Anatomia.

Cognizioni di Sherlock Holmes:
Letteratura: zero.
Filosofia: zero.
Astronomia: zero.
Anatomia: esatte, ma poco sistematiche.
Non mi sono mai astenuto dal sostenere che ho sempre trovato alquanto insolito che un'individuo dell'intelligenza di Holmes non conoscesse cose così elementari e alla portata di tutti, quando era in grado di comprendere ed elaborare pensieri e congetture tanto complicati che neppure tutte le menti di Scotland Yard messe insieme avrebbero potuto fare.
"E chi sarebbe, costoro?" mi chiese in modo disinteressato quando, in una nostra conversazione riguardante la chiesa, feci riferimento ad Platone e Aristotele.
Lo guardai allibito per un secondo. Ero a conoscenza del fatto che non si intendesse di filosofia, ma non credevo non avesse mai neanche sentito nominare questi due grandi espositori del pensiero.
"Sono due filosofi dell'antica grecia, Holmes. Entrambi fornirono una loro ipotesi su come erano certi avesse avuto origine il mondo e sulla loro concezione di Dio."
"E dovrebbe interessarmi?" chiese con noncalace, guardandomi per la prima volta dall'inizio del dibattito.
"Si tratta di cultura generale, Holmes."
"Lo sa che questo genere di argomenti non rientra nei miei interessi, nè sono affini al mio lavoro." rispose con noncuranza, riportando la pipa alle labbra.
Evitai di dilungare la discussione, in quanto ero certo che sarebbe stato inutile, che avrebbe vinto o che non mi avrebbe neppure ascoltato.
Cosa simile accadde una mattina che, insolitamente, ero rimasto in salotto a leggere, anzichè ritirarmi nella mia stanza ed uscire.
"Cosa sta leggendo?" mi chiese, interrompendo la mia concentrazione sulle pagine.
"Robinson Crusoe di Daniel Defoe." risposi, guardandolo.
Dalla sua espressione, intuii che non avesse la minima idea di chi fosse.
"Holmes, non ho intenzione di perdere tempo nello spiegarle chi è Dafoe o in cosa consiste il libro, visto che è comunque intenzionato a dimenticarlo." dissi subito.
"Non era neanche mia intenzione chiederlo, se è per questo." rispose lui, tornando ad occuparsi del suo libro di chimica avanzata.
Per quanto riguarda l'astronomia, ho già menzionato il mio stupore di quando scoprii che non sapeva che è la Terra a girare intorno al Sole e non viceversa. Gli mancano le nozioni base ma sa che il 1872 era l'anno della Cometa. Non lo capirò mai.
Le sue conoscenze si fanno già più approfondite quando si parla di anatomia.
"Holmes." lo chiamai una sera.
"Si, Watson?"
"Lei ritiene seriamente che ogni cosa che impariamo, cancella una delle nozioni più vecchie?" chiesi, con diffidenza. La sua teoria ancora mi sembrava del tutto campata in aria.
"Altrimenti non glielo avrei detto, non le pare?" rispose, con estrema convinzione.
Non ritenevo possibile che una mente tanto evoluta credesse che ci fossero dei così estremi limiti.
"E' per questo che limito le mie conoscienze, Watson. Gliel'ho già spiegato. Apprendo solo ciò che mi è utile."
Accese la pipa e la portò alle labbra, per poi mettersi a guardare Gladstone, che stava illustrando gli effetti del suo ultimo anestetico.
"Lei è un detective. A cosa le è utile, l'anatomia?"
Mi ritenni offeso dalla sua ultima affermazione. Lavoravamo insieme e per tutto ciò che poteva essergli utile di anatomia durante un caso, potevo essere io ad informarlo.
Tuttavia, scoprii che le sue intenzioni erano tutto, meno che offensive.
In un secondo, mi ritrovai imprigionato sulla poltrona, le sue mani incatenavano le mie braccia ai braccioli, il suo viso tanto vicino al mio da farmi perdere il respiro.
"Credevo lo avesse capito la prima volta, dottore."
Era la prima volta che parlavamo delle nostre notti. Quando ci alzavamo dal letto, il libro veniva chiuso, nessuno dei due diceva più una parola in proposito.
Questa volta, invece, ne aveva parlato spontaneamente, partendo da una mia innocua domanda.
Mi avvicinai a lui, cercando le sue labbra, ma lui aumentò la distanza tra i nostri visi, dipingendosi uno dei suoi sorrisi sornioni sul viso, uno di quelli che adoravo - adoro.
Resto imprigionato al suo sguardo, ormai incapace di muovere un muscolo.
Inclina la testa e si avvicina ancora, per poi iniziare a lasciare scie infuocate di baci lungo il collo.
"Vuole davvero sapere a cosa mi è utile l'anatomia, Watson?"


[Answer's Time!]
barbydowney: accidenti! Hai recensito tutto a tempo record! xD Mi fa molto piacere che tu abbia recensito capitolo per capitolo, perchè non dovrei esserlo?
Ma come si fa a essere pigri con un Robert/Sherlock pronto a saltarti addosso???? Infatti il caro Watson/Jude ha cambiato idea! xD
Non sia mai che Holmes lasci saltare Watson in aria con la casa per un esperimento! Lo mette al sicuro, così possono stare ancora insieme! *-*  
Watson che prende l'iniziativa, sinceramente, ce lo vedo molto di più di Holmes, anche se nessuno dei due si lascerebbe desiderare a lungo, secondo me! xD
Holmes capita che sia silenzioso, è una delle sue caratteristiche nei libri, così come nel film, quando si rinchiude e non si muove mai. Ma Ju... Ehm ehm... Watson ha il giusto rimedio!
Sto facendo un disegnino, su Watson che ascolta Holmes suonare fuori dalla porta! *-* (Toglimi una curiosità: com'era fatto il tuo insegnante?)
Non è che nel libro, Holmes uccide il cane solo per testare la sua teoria, intendiamoci bene: il cucciolo era malato e anche la Hudson voleva che morisse perchè non soffrisse più. Magari il mezzo di Holmes per farlo è stato un po'... Brutale, diciamo. Ma adesso c'è Gladstone, per il dottore! ;)
Appena svegli, un Rob/Sherlock così, altro che svenire! Io muoio sul colpo! Mi si era accellerata la respirazione solo ad immaginarmelo mentre scrivevo!

NonnaPapera: chi, stando vicino ad Holmes, non rimarebbe suo succube? Watson è proprio crollato ai suoi piedi, per ovvi motivi! Lo farei anche io. In meno tempo.
é un piacere recensirti! *-*

Alchimista: Caratterizzare Holmes è, di per se, complicatissimo. Se c'è da aggiungerci anche le barilate di ironia in più del personaggio di Robert, diventa al confine con l'impossibile! Sapere che ci sono riuscita, mi riempie d'orgoglio e basta considerare che il mio ego non è grande come quello di Holmes, ma poco ci manca! xD
Watson, sicuramente, ha ricevuto più di quanto abbia lasciato, con il "baratto" della sua pigrizia! Non credo che sia invidiato solo da donne! xD

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Capitolo 8
*** 8. Politica, Legge Inglese e Letteratura Sensazionale. ***


8. Politica, Legge Inglese & Letteratura Sensazionale.

Politica: scarse.
E' dotato di buone nozioni pratiche in fatto di legge inglese.
Letteratura sensazionale: illimitate. A quanto pare, conosce i particolari di tutti gli orrori perpetrati nel nostro secolo.

"Qual'è l'accusa?" chiese Holmes con fare poco interessato, continuando a scrutare ogni anfratto della zona subito circostante, in cerca di indizi trascurati.
Lo sguardo scrutava oltre gli occhiali da sole e la tesa del cappello, le mani intrecciate dietro la schiena. Chissà perchè, alla mera apparenza risultava molto più professionale di quello che era in realtà, per quanto fosse geniale.
La madre dell'arrestato l'aveva assunto per cercare di scagionare il figlio.
"L'accusa è di omicidio." rispose Lestrade, laconico.
Con un'espressione scocciata, Holmes superò un cespuglio, facendo altri due passi, avvicinandosi al punto di ritrovo del corpo scempiato di una prostituta. Mi domandai immediatamente cosa potesse aver visto, in mezzo alla fanghiglia. E' sempre riuscito a vedere piccole cose a distanze a cui nessun altro essere umano sarebbe arrivato.
"E le prove?" chiese ancora, senza indicare a nessuno le sue scoperte. Continuava a guardarsi con nonchalance intorno, dando l'illusione a tutti che, in realtà, non avesse trovato niente.
Ma io avevo trascorso con lui già abbastanza anni da capire quando, in realtà, che nascondeva un risvolto che avrebbe senza dubbio umiliato il povero Lestrade.
"Un ciondolo con all'interno una sua foto. Lo abbiamo trovato vicino al cadavere. Abbiamo già risolto il caso, Holmes, non perda tempo."
Holmes, come suo solito, ignorò le sue parole e lo degnò, per la prima volta dal nostro arrivo, di uno sguardo.
"Non sono pratico degli scambi di regali da parte delle coppie, ma credo sia molto più probabile che il signor Keppler non sia l'assassino. E' fidanzato, ed è molto probabile che il ciondolo appartenga alla ragazza e non a lui."
Lestrade stava già per ribattere, ma fu nuovamente interrotto dal mio amico.
"Inoltre, direi senza ombra di dubbio, che questa è l'impronta di una scarpa femminile. Il taglio della punta suggerisce che si tratti di una qualità maggiore, probabilmente fatte a mano. Le impronte in rilievo del marchio di fabbrica in mezzo alla suola riporta le lettere IT. Scarpe italiane, molto costose. La forma del resto del corpo lascia dedurre che sono scarpe giovanili."
Mi avvicinai a lui, osservando l'impronta da dietro le sue spalle. Velocemente, tutti i poliziotti mi imitarono, fronteggiandolo per osservare l'impronta dalla prospettiva opposta. Lestrade era rosso di rabbia.
"Lestrade, le consiglio vivamente di controllare che la signorina Coles possieda scarpe italiane, fatte a mano e con queste fattezze. Dubito che non le abbia.
Alla vittima era stato asportato il cuore, vero? - Ricorda incredibilmente il caso di Jack lo Squatatore.
Era una prostituta d'alta classe, non riconoscibile se non da occhio esperto. Probabilmente ha pensato che quella sventurata stesse entrando in possesso del cuore del suo uomo e lei lo ha riscattato. Semplice delitto passionale. Le suggerisco di liberare il signor Keppler, Lestrade."
"Non posso farlo. Keppler andrà comunque alla forca." rispose l'ispettore con sguardo duro.
Ha sempre odiato venire denigrato in questo modo dalle capacità di Holmes.
"Spero ci siano altre accuse, allora."
Ho sempre invidiato la capacità di Holmes di rimanere sempre tranquillo, di non avere mai scatti d'ira. E' sempre stato circondato da un alone di pacata ironia. Non credo di averlo mai sentito alzare la voce, da quando lo conosco.
"Ha peccato contro il rispetto al pudore e contro la Regina d'Inghilterra! Sono state trovate, a casa sua, lettere d'amore. Scambiate con un uomo. Andrà alla forca per sodomia!"
La mia mano si strinse automaticamente attorno alla sua, dietro la sua schiena - io ero dietro di lui, come mio solito, e questa posizione ci ha permesso di non essere visti.
Venni preso da un'improvvisa - e motivata - paura. Non oso dire che per Holmes fosse lo stesso, ma anche lui stringeva con altrettanta foga la mia mano.
Le nostre espressioni, però, non tradivano nessuna emozione.
"La sodomia prevede l'arresto, non l'impiccagione."
Sperai fortemente di essere stato l'unico a notare quella nota più dura nella sua voce e trassi un sospiro di sollievo quando mi accorsi che era così.
"Ma lei non legge i giornali, Holmes? Il nuovo ministro degli interni ha proposto l'impiccagione per i sodomiti e il parlamento ha approvato!"
Ce ne andammo poco dopo e salimmo in carrozza, il cocchiere partì al primo segnale.
Non mancammo di scambiarci uno sguardo preoccupato.
Finchè rischiavamo di andare in galera a vita, era un rischio che ci sentivamo comunque di correre. Adesso, la posta si faceva più alta.
La mia mano andò di nuovo a stringere la sua, nascondere la preoccupazione diventò superfluo. Si era scatenata una brutale lotta contro i sodomiti e noi eravamo a rischio. Ogni appiglio era una potenziale arma di condanna. Delle lettere. Quell'uomo sarebbe stato impiccato per delle lettere.
Il nostro atteggiamento era sempre risultato sospetto, a Scotland Yard - per una volta, con delle basi attendibili. Avremmo dovuto chiudere la storia, interrompere immediatamente la nostra relazione, per la nostra incolumità. Ma era impossibile.
Non eravamo più Holmes e Watson, non c'era - e non c'è - nessun "me e lui". C'è soltanto noi.
Sbuffò, appoggiando la testa alla spalliera, chiudendo gli occhi.
"Se si trasferirà di nuovo, prima o poi, eviti di comunicarmi la sua corrispondenza."
Nonostante l'angoscia, non potei non ridere. Riesce ed è sempre riuscito a smorzare la tensione, a farmi ridere, se ne ho bisogno perchè l'immagine di Holmes che mi scrive una lettera d'amore è decisamente surreale!


[NdA]
Oilala! Questa mi è venuta abbastanza lunga! La prossima sarà "Botanica & Geologia". La devo ancora scrivere, però ho già pronta quella ancora dopo! xD

aXce: il titolo era studiato ad arte per far capire! xD Purtroppo, però, Holmes in questi ambiti "delicati", non è un esibizionista, quindi puoi riporre i pop corn. I'm sorry...
Beato Watson, eh? Che riceve tutto quel ben di Dio in cambio all'aver rinunciato alla pigrizia!

NonnaPapera: il punto sulla Terra e sul Sole non me lo sono inventato io. Il vero Holmes, nel libro, non lo sa e quando Watson glielo spiega, risponde "Adesso farò di tutto per dimenticarlo!". Quindi si, vive nel suo mondo xD
Le lemon, in questo fandom non mi vengono proprio, non so perchè... Anzi, in realtà mi vengono solo tra i due attori! Mi dispiace, scriverei volentieri qualcosa ma non so come impostare una cosa del genere tra di loro...
Grazie mille anche per tutte le altre recensioni, le ho davvero apprezzate tantissimo!

barbydowney:  il disego è ancora in fase di lavorazione, ho solo uno schizzo mooooooolto approssimativo, per ora!
Holmes è stato molto irriverente ad imprigionare Watsy alla poltrona, ma almeno è stata una cosa gradita! xD

Alchimista: -4, ormai la raccolta sta giungendo al termine... Mi dispiace, anche se ci lavoro da meno di una settimana...
Hai ragione, Watson è molto ingenuo, solo che non si aspettava una cosa del genere! Ringrazia che non ha avuto un infarto fulminante! xD
Ah, e poi se ne viene fuori dicendo che la depravazione di Holmes non ha limite... è normale! Se lei provoca!
Questo passo della tua recensione mi è piaciuto moltissimo perchè E' VERO! xD

Ringrazio infinitamente queste quattro bellissime persone che recensiscono con una puntualità estrema, vista la rapidità degli aggiornamenti, più:
Elena Malfoy che la preferisce.
Alchimista, aXce, BlackCobra, NonnaPapera e Rose che seguono.

A domani!

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Capitolo 9
*** 9. Botanica & Geologia. ***


9. Botanica & Geologia.

Botanica: variabili. Conosce a fondo le caratteristiche e le applicazioni pratiche della belladonna, dell'oppio e dei veleni in generale. Non sa nulla di giardinaggio e orticoltura.
Geologia: pratiche, ma limitate. Riconosce a prima vista le diverse qualità di terra.
Sembra addirittura orgoglioso, mentre dice "Eccellente, Watson!". Ho saputo riconoscere un tipo di terra prima di lui, ho indovinato anche sul fabbricato sul fiume.
Tutto, ovviamente, è grazie a lui, che è stato un ottimo insegnante, per me, anche se non glielo dirò mai.
"Dovrebbe condurci da Blackwood, vivo o morto."
Ed eccolo ancora, che cerca di trattenermi e indurmi a rimanere con lui.
"Non 'noi'. Lei." Lo dico con un tono più duro di quanto volessi. E il suo sguardo... Non so come descriverlo. Non credevo avrei mai visto Holmes con lo sguardo ferito.
"Si... Era una figura retorica..." E se ne va.
Beh, direi che la presa piuttosto bene, puo darsi che abbia rinuncia - Ma questa?
Sbuffo. Ha lasciato la pistola, convinto che lo seguirò per assicurarmi che non resti senza difese. Ma non ci riuscirà, non mi convincerà, questa volta. Forse.
E' che potrebbe succedere qualunque cosa, con un tipo come Blackwood. In un corpo a corpo, Holmes vincerebbe di sicuro, ma se quell'uomo se ne uscisse con un'arma o qualche stregoneria da fare a distanza? Holmes non potrebbe fare nulla, rimarrebbe indifeso...
Dannazione! Ci è riuscito di nuovo!
Afferro la pistola e gli corro dietro.

Sulla barca, mentre il marinaio beve e Holmes non fa un bel niente, io sgobbo come un mulo. Spio dalla finestrella e Holmes è ancora li che studia la terra trovata sul cadavere. Probabilmente era contento che io avessi acquisito un minimo delle sue capacità, ma probabilmente gli rode in maniera indicibile che io abbia riconosciuto quella terra prima di lui.
"Holmes, perchè è capace di riconoscere qualunque tipo di terra, ma non sa niente di fiori e non distingue una rapa da un ravanello?" chiedo, incuriosito ancora una volta dalle sue capacità.
"E a cosa mi servirebbe saperlo? Le sembro il tipo che si mette a coltivare un orto o mettere su un giardino botanico?"


[NdA]
Ho pensato di fare una piccola missing moment sul film! Appena ho riletto le cognizioni per scrivere questa, mi è subito venuta in mente quella scena! xD Spero che abbiate apprezzato Watson in versione mammina! xD

Questo è una risposta comune alle recensioni di Alchimista e aXce visto che entrambi le vostre recensioni si concentrano sullo stesso punto. Lo scrivo qui, così non mi ripeto:
Non so se all'epoca impiccassero gli omosessuali, non sono riuscita a trovare informazioni a riguardo, ma so per certo che venivano arrestati. Personalmente l'ho sempre trovata una cosa disgustosa, visto che, come detto da Erica, lo fanno ancora in molti posti. Sono dell'opinione che l'amore è amore, a prescindere da chi lo provi per chi e trovo abominevole che alcune persone venissero e vengano ancora punite per questo. Io, da amante della coppia Holmes/Watson, ho pensato che in una flashfic sulla legge inglese, fosse giusto esprimere il mio parere in riguardo attraverso questi due magnifici personaggi. Holmes e Watson non mi sono mai sembrati una coppia romantica ma, in una situazione del genere, ho immaginato che cercassero un reciproco appoggio. E l'ironia di Holmes vince qualunque situazione! xD
Sono contenta che questo  flash vi sia piaciuta. Personalmente, è la mia preferita!

NonnaPapera: Scusa se sono indiscreta, ma che lavoro fai? Devo ammettere che mi onora che leggi i miei piccoli lavori, anzichè lavorare, però! xD
Si, quella scena, nel libro, c'è davvero. E Holmes, a Watson, risponde qualcosa del tipo "Lei dice che giriamo intorno al Sole. Se girassimo intorno alla Luna, non me ne importerebbe un fico secco, nè a me, nè al mio lavoro!". E' in "Uno studio in rosso". Me la ricordo perchè ci ho riso un'ora! xD
Jude e Robert hanno rappresentato le prime lemon della mia carriera da fanfic writer quindi sii clemente! xD

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Capitolo 10
*** 10. Chimica - Take 2. ***


10. Chimica - Take 2.

Chimica: profonde.
Quando tornai a Baker Street dopo una delle mie passeggiate, trovai Holmes nel salotto -insolitamente illuminato, intento a lavorare con dei pezzi di metallo e il caricatore di una pistola.
Non alzò neanche lo sguardo su di me, continuando ad armeggiare con un paio di provette e il ferro ancora rovente - era nel camino.
"Potrei aver trovato una lega metallica che, legata una parte plastica e una mistura di polvere da sparo e alcuni componenti chimici, potrebbe realmente annullare il frastuono di un colpo."
Non era la prima volta che sentivo una frase del genere da parte sua. Sbuffai, continuando a camminare verso l'appendiabiti, dove lasciai il mio cappotto. "Buonasera anche a lei, Holmes."
Ma, ad un tratto, vidi del fumo avvolgermi e mi voltai di scatto.
Holmes teneva la pistola puntata davanti a se, la canna ancora fumante, il buco nel muro annerito dalla polvere.
Nessun suono.
"Oh mio Dio, Holmes! Ha funzionato davvero!" esclamai, stupito. Generalmente, i suoi esperimenti non avevano buon esito.
"E lei che dubita sempre di me..." borbottò, con un mezzo sorriso, osservando la sua pistola.
L'arma presentava un curioso congegno installato sulla punta.
Mi avvicinai a mia volta, osservando anche io l'arma.
Strabiliante.
"Sa, Watson... Pensavo di ritirarmi."
Quella rivelazione così improvvisa mi fece salire il cuore in gola.
"Vuole lasciare il suo lavoro?" Mi voltai verso di lui, completamente sconvolto, vedendo che continuava ad ammirare l'arma. "Si.". "Holmes, lei lo sa che cosa le succede se non lavora ad un caso troppo a lungo! Impazirebbe!".
E continuò ad osservare la pistola senza muovere un muscolo. "No. Se non applico le mie capacità troppo a lungo, la mia mente si ribella al ristagno. Non è necessario lavorare ad un caso. Uscire di scena senza casi irrisolti o falliti mi fornirebbe una nuova formula."
"E quale sarebbe?!"
La rabbia della sua rivelazione si disperse appena si voltò verso di me, fissando lo sguardo nel mio con gli occhi che quasi brillavano. Non sono mai riuscito a resistere al suo sguardo sicuro.
"L'immortalità."

[NdA]
Eeeeeeeeeeh si, gente... Dopo questa, ne restano due, di cui una è già pronta... Mi dispiacerà concluderla, mi ero già affezionata!
Mi ero quasi dimenticata di mettere il capitolo di oggi!

Alchimista: è un'immagine che ha fatto ridere molto anche me, quella di Holmes con pomodori e rape! xD
Lo sguardo di Holmes, in quella scena, è davvero tristissimo! Io ero li che pensavo "No! Watsy, non vedi che l'hai ferito?!" E poi gli corre dietro comunque! xD
Certo che i lavori forzati perchè una persona ama in modo diverso... bah, non mi esprimo...

aXce: Holmes puo tutto! Mary non è un problema rilevante, tanto muore e Watson torna a Baker Street u.u Perdona lo spoiler sui libri, mi auguro tu abbia già letto questo!
Chissà perchè Watsy è tanto remissivo nell'ammettere che non puo stare lontano da Holmes... Insomma, è palese per tutti!
Perchè Holmes lo vedi come apicoltore? xD

barbydowney: Mon amour, non dovevi sentirti in colpa! Dolci, vero? Nonostante possa sembrare OOC, ce li ho visti benissimo, a stringersi la mano di nascosto... E Watson, ovviamente, è costretto ad ammettere che è pronto a correre il rischio!
Io la accetterei volentieri una lettera d'amore da parte di Sherlock, surreale o no! xD Insomma, chi non lo farebbe? xD

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Capitolo 11
*** 11. Violino - Take 2. ***


11. Violino - Take 2.

Suona bene il violino.
Il ritorno improvviso di Holmes dal mondo dei morti mi aveva del tutto sconvolto. Per di più, prima che lui scomparisse nelle cascare del Reichenbach, non vivevo più a Baker Street. Tornare a portare le cose nella mia vecchia stanza era stato piacevole, ero contento che Holmes fosse ancora vivo, di poter di nuovo seguire i suoi casi, come ai vecchi tempi, di vivere di nuovo con lui.
A riabituarmi al tiro al bersaglio in casa, ci avevo messo poco. Era diventata un'abitudine ancora più frequente del mio collega, a quanto pareva.
Non ero ancora riuscito a riabituarmi, però, al sentirlo suonare in piena notte, ad acquietare i miei sogni.
La prima sera che trascorsi di nuovo a Baker Street, non mi svegliai appena la musica cominciò. Si era insinuata dolcemente nella mia testa, invadendo il mio sogno e svegliandomi lentamente. Ancora mi sembrava impossibile che, dopo tre anni, potesse ancora accadermi di volermi avvicinare alla sua porta per sentire meglio le note.
Quella notte, non stava suonando nella sua stanza, ma nel salotto. Non mi trattenni all'avvicinarmi di nuovo, non mi fermai solo oltre la porta.
Avvolsi la mano attorno al pomello ed entrai, cercando di essere silenzioso, sperando che non si accorgesse della mia presenza e continuasse a suonare.
Sfortunatamente, però, era seduto sulla poltrona, a suonare, e la musica cessò appena mi vide comparire sulla soglia.
"Va bene, dottore. Mi è arrivato il messaggio." disse, facendo per riporre il violino nella custodia.
"No, no. Continui pure." risposi subito, sedendomi sulla mia poltrona.
Il suo sguardo stupito rimase su di me un secondo, prima di riprendere la melodia dove era rimasta.
Chiusi gli occhi ed appoggiai la testa alla spalliera della poltrona.
"Stare fuori dalla porta era diventato troppo scomodo, Watson?" chiese, tra una nota e l'altra.
Riaprii gli occhi di scatto, fissandoli sui suoi, chiusi, e sul suo sorriso ironico.
Dovevo aspettarmi che avesse sempre saputo.

[NdA]
E' in fase di scrittura l'ultima flash di questa raccolta... La posterò domani, verso la stessa ora, chiudendo anche questa fanfic... Cavolo, mi dispiace davvero! Non è durata neanche due settimane e già le volevo bene...

aXce: purtroppo non li ho letti tutti, i libri di Doyle... Non se ne trovano granchè, qui... Io ho "Uno studio in rosso", "Le memorie di Sherlock Holmes" e "Il ritorno di Sherlock Holmes"... Giunti non mi ha fornito un'ampia gamma di scelta... Ma davvero Holmes farà l'apicoltore? O.o Non ce lo vedo proprio! xD Spoilera pure, voglio sapere! Lo leggerò comunque, se lo troverò! Mi dispiace se ti manderò in astinenza, mancherà molto anche a me scriverne una al giorno...

Alchimista: Hai ragione, dimenticarsi di Holmes e Watson sarebbe imopssibile! E, in effetti, Doyle ha proprio scoperto la formula dell'immortalità, se si considera che molti fan di Sherlock Holmes (me compresa u.u) sono seriamente convinti che lui sia esistito davvero! I suoi casi non potranno mai essere dimenticati e, anche se qualcuno non ha mai letto uno dei racconti, non puo non sapere chi siano questi due amabili uomini!
Il primo silenziatore... Piccoli passi! xD Ho ripreso questo passo dal film perchè mi era piaciuto troppo! xD

Ringrazio, inoltre: Elena Malfoy, Alchimista, aXce, BlackCobra, dodo, kitigai, NonnaPapera e Rose che preferiscono o seguono!

A domani, con l'ultima flash!

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Capitolo 12
*** 12. Boxe. ***


12. Boxe.

E' abilissimo nel pugilato e nella scherma.
Se non avessi mai vavuto il vizio del gioco, probabilmente con il mio lavoro e le sue vincite nelgli incontri di boxe, sarei diventato ricco in poco tempo. Non c'è stata una volta che io abbia perso una scommessa su di lui.
Capita che non mi presenti agli incontri, però. Vedere in che condizioni si lascia ridurre, prima di decidersi a stendere l'avversario, è davvero distruttivo. Quando mi presento, mi nascondo tra gli altri, sperando che non riesca mai a vedermi, sperando di passare inosservato, sperando che non veda quanto mi preoccupo ad ogni pugno che riesce a colpirlo.
Oggi sono arrivato presto, il giro di visite non è durato molto quindi ho deciso che, per una volta, posso mettermi in prima fila, e vedo molti incontri, prima che arrivi il suo turno. I suoi incontri rappresentano, adesso, le uniche scommesse che faccio ancora.
Barcolla, mentre entra nel ring, probabilmente è già ubriaco.
Si guarda intorno con uno sguardo acquoso, probabilmente cercando di impedire alle urla degli scommettitori di entrare nella sua testa.
Il suo sguardo, poi, si posò su di me, più a lungo, come se riuscisse a riconoscermi in mezzo a tutta quella marmaglia, nonostante gli occhi offuscati dall'alcool.
Gli rivolsi un breve sorriso, sperando quasi che non lo vedesse, eppure me ne arrivò subito uno in risposta.
In quell'attimo di distrazione - causato da me, dannazione! - l'avversario gli assestò un pugnio in faccia, facendolo cadere a terra.
Strinsi occhi e denti, pentendomi di aver commesso un errore, di averlo distratto in un momento simile.
Lui, comunque, si rialzò velocemente, con il suo solito sorriso sbruffone, nonostante la ferita appena aperta sullo zigomo.
Sono un dottore, un ex soldato, sono abituato alla vista del sangue. Ma vedere il suo, - che, in quel momento, gli scivolava lentamente lungo il viso - mi ha sempre dato fastidio, la nausea.
Ero dannatamente protettivo nei suoi confronti, anche se perfettamente cosciente che è benissimo in grado di difendersi da solo. E lui l'ha sempre saputo.
Come quando lasciò la pistola nella mia stanza ed andò alla ricerca di Blackwood disarmato. Sapeva che non avrei accettato di pensare che corresse dei rischi, è sempre stata la sua arma per indurmi a rimanere con lui.
Appena si rialzò, mi lanciò uno sguardo veloce, per poi concentrarsi completamente sull'incontro.
L'avversario non mandò più un colpo a segno, Holmes li schivò tutti, divertendosi a farlo scontrare con le pareti in legno che li dividevano dagli spalti.
Solo dopo qualche minuto in cui si divertì e un colpo da cui, per riprendersi, l'altro uomo aveva bisogno di qualche attimo in più, decise che fosse il momento di mettere fine all'incontro.
Per un secondo, rimase immobile, con lo sguardo fisso davanti a se. Stava probabilmente organizzando la sua strategia d'attacco e la sua mente ha sempre lavorato tanto velocemente da non aver bisogno di un attimo in più.
Appena l'uomo si rialzò e tento di colpirlo ancora, Holmes, con poche mosse, tanto veloci da essere difficili da seguire perfino con lo sguardo, lo mise definitivamente a terra.
Era sempre così. Nonostante le sue innumerevoli vittorie, gli scommettitori continuavano a credere che non potesse battere un individuo il doppio di lui, gli scommettevano contro e le quotazioni sulla sua vincita salivano.
Uscì dal ring con il suo solito fare noncurante, mentre io andavo a riscuotere la mia vincita. Lo individuai poco dopo, mentre si avviava alle scale in legno, e gliela mostrai con orgoglio.
Un rapido sorriso in risposta, poi si diresse nella camera di sopra, a cui accedeva liberamente ogni qualvolta lo desiderasse.
Lo raggiunsi subito, trovandolo già con il violino in mano, che mi dava le spalle, con accanto, sul tavolino, delle boccette di cui mi rifiutai di conoscerne il contenuto. Mi ero già preoccupato abbastanza, quella sera.
"Non sta mai in prima fila, quando viene a vedere gli incontri, Dottore." Certo, mi sembrò immediatamente naturale che tutti i miei tentativi di non farmi vedere fossero sempre stati vani.
"Come fa a capire sempre che sono io?" E' una domanda che mi sono sempre fatto, ma che non gli avevo mai posto prima. "Gli scalini qua fuori scricchiolano appena vengono sfiorati. Lei zoppica e i suoi passi hanno una cadenza irregolare ma comunque distinguibile."
Ovvio. Naturalmente. E lui è sicuramente l'unico che abbia mai potuto distinguere chiunque dalla cadenza dei passi
"Congratulazioni per la vittoria.". "Congratulazioni per la vincita."
Sorrisi e mi avvicinai a lui. "Lasci che controlli la sua ferita, Holmes. Potrebbero servire dei punti."
La ferita sullo zigomo è l'unica che riportò in tutto il combattimento.
"Non saranno necessari." risponse calmo, continuando a strimpellare il violino senza archetto.
"Non puo saperlo."
Lo costrinsi a voltarsi verso di me e, con un pezzo di cotone, iniziai intanto a tamponare la ferita e rimuover il sangue colatogli lungo il viso.
Nessuna espressione lo tradì, neppure una piccola smorfia di dolore.
Non mi era mai capitato di trovarmi così vicino al suo viso.
L'indice e il medio, fuori dal mio controllo, scivolarono via dal batuffolo di cotone, andando a sfiorargli la pelle, a cercare un contatto diretto con la pelle.
In un secondo, Holme mi afferò per il polso, allontanando la mia mano da lui, riportandomi all'ordine.
"Servono un paio di punti." dissi atono, cercando di dimenticare l'attimo appena passato. "Non sono necessari." ripetè. Odiai la sua ostinazione.
Sapevo che non sopportava dipendere da qualcun'altro anche se, in questi frangenti, fosse ovvio che ne avesse bisogno.
"Holmes!". "Crede che ci sarà tempo per un'altro incontro?". chiese, ignorandomi. Ripose il violino e si avviò alla porta.
"Holmes!" Lo afferrai per un braccio prima che uscisse e lui, convulsamente, si voltò verso di me, il suo viso di nuovo ad un respiro di distanza dal mio.
"Basta... " sussurrai, incapace di distogliere lo sguardo dai suoi occhi. "Per oggi, basta così..."
Un ghigno malizioso gli si disegnò sul volto, i suoi occhi scintillarono in maniera eloquente.
"Provi a convincermi."
Ero sempre riuscito a resistere alle sue provocazioni, prima ma, in quel momento, mi trovavo troppo vicino a lui per non perdermi nei suoi occhi scuri, per ignorare la stretta possessiva delle sue mani sui miei fianchi, trascinandomi con forza contro di se, troppo vicino per non credere che il suo sorriso fosse magnifico, per non credere che quelle rughe d'espressione che gli si formano sul viso quando sorride siano terribilmente affascinanti.
La mia mano scivolò automaticamente lungo il suo petto nudo, finendo poi sul collo e fermarsi sul viso.
Il mio respiro si accellerò, senza motivo.
Sentire finalmente la sua pelle calda sotto alle dita, era una sensazione che credevo non avrei mai provato.
Lasciai che il bastone da passeggio cadesse a terra, permettendo anche all'altra mano di raggiungere il suo viso.
Mi avvicinai ancora, cercando le sue labbra ma, in un secondo, lui mi evitò, per poi abbassare la testa e raggiungere il mio collo.
Le sue labbra mi sfioravano appena, sentivo il suo respiro caldo sulla pelle, le mie mani finirono ad ancorarsi con forza alle sue spalle, i brividi scuotevano tutto il mio corpo.
La sua lingua iniziò a tracciare un percorso immeaginario sulla mia pelle, serrai gli occhi, stringendolo ancora di più, rifugiando una mano tra i suoi capelli disordinati.
Avrei dovuto essere io a trattenere lui, non lui ad intrattenere me.
La carezza umida della sua lingua arrivò a sfiorarmi la mascella, il mento, per poi lasciare un bacio vicino alla bocca.
Riaprii gli occhi, fissando lo sguardo sulle sue pupille dilatate. Suppongo le mie fossero nella stessa situazione.
Senza neppure chiudere gli occhi, mi sfiorò anche le labbra con la punta della lingua. Presi più aria di quanta me ne servisse in realtà, cercando di mantenere il controllo. Il risultato fu che afferrai la sua testa tra le mani e schiacciai la bocca contro la sua, cercando la sua lingua con ossessione.
Rispose immediatamente, anche se potevo sentire il suo sorriso vittorioso sulle mie labbra.

[NdA]
*Piange disperatamente* Sob... E' finita... Avevo quasi intenzione di non postarlo, questo capitolo, solo per evitare di leggere "Completa" nel fandom... Mi ci sono affezionata troppo... Scrivere di questi slice of lives tratti dal libro con i personaggi del film è stato divertente e costruttivo, per me... Voglio scrivere ancora, in questo fandom! Sto già elaborando una long fic che ritengo - assolutamente senza modestia - sarà esaltante, quindi non abituatevi troppo a stare senza di me!
Addio, "Difetti, difetti e cognizioni.". Ho passato dei giorni stupendi, con te! Ti ho regalato un capitolo più lungo per ultimo, per segnalarti il mio affetto verso le tue pagine! *piange in modo patetico*

Alchimista: Sob sob... Grazie per avermi seguita fin qui, per i tuoi complimenti ed incoraggiamenti. Apprezzo molto il tuo modo di scrivere e sapere che tu fai lo stesso con me è stato davvero gratificante! Leggerai ancora il mio nick nelle recensioni alle tue fanfic!

Grazie mille a tutti! Tutti voi che avete recensito almeno una volta (Alchimista, aXce, _Nuvola_, NonnaPapera e barbydowney) per il supporto espresso in parole; chi ha preferito (Elena Malfoy) e chi ha seguito (Alchimista, aXce, BlackCobra, dodo, kitigai, NonnaPapera e Rose) per un supporto forse muto, ma grazie mille anche a tutti voi che avete solo letto.

A presto! <3

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