Bloody Love.

di Haibara Stark
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** First. ***
Capitolo 2: *** Second. ***
Capitolo 3: *** Third. ***
Capitolo 4: *** Fourth. ***
Capitolo 5: *** Fifth. ***
Capitolo 6: *** Sixth. ***
Capitolo 7: *** Seventh. ***
Capitolo 8: *** Eighth. ***
Capitolo 9: *** Nineth. ***
Capitolo 10: *** Tenth. ***
Capitolo 11: *** Eleventh. ***
Capitolo 12: *** Twelfth. ***



Capitolo 1
*** First. ***




Correvo a perdifiato in mezzo alla folla,cercando disperatamente di confondermi con essa.
Ma ingannare due tipi come loro pareva impossibile.
Perlomeno,finché stavo fra tutta quella gente,non mi avrebbero ucciso. O peggio.
Guardai indietro,senza fermarmi,e li vidi distintamente a non più di tre metri da me.

Vi starete certamente chiedendo come sono finito in questa situazione e chi sono quei due che mi stanno rincorrendo.
Beh. E’ buffo,perché nemmeno io so perché stiamo giocando a rincorrerci,anche se una mezza idea ce l’ho.
La verità è che la gente come loro non gradisce che gli si dica di no.
Ed io sono uno che lo dice spesso. Soprattutto se mi fanno proposte indecenti come quella.
Mi era,però,solamente sfuggito un piccolo particolare. Ma proprio piccolo piccolo: quei due erano vampiri.

E che ne sapevo io?Mica ne avevo mai visto uno!
Ebbene si,in una città dove il quaranta percento degli abitanti sono non morti,io non ne avevo mai visti,okay?
Prima di allora,ovviamente.
Ed ora mi trovavo a correre come un forsennato per non farmi raggiungere.

Svoltai – erroneamente – a sinistra e mi trovai in un vicolo cieco!
Imprecai come non mai,picchiando i pugni contro il muro di mattoni.

« Bene bene »

Mi voltai di scatto,terrorizzato,sbattendo violentemente la schiena.
All’imbocco della via,immobili e bianchi come statue,c’erano due uomini.
Uno era più alto di me,occhi color miele ed i capelli neri volutamente scomposti.
L’altro era più basso,biondo,dagli occhi di smeraldo. Sorrideva,trionfante.
Premetti sempre più forte contro il muro,come a volerlo oltrepassare.

« E così il topo è in trappola »

Chiusi gli occhi,nella speranza che si trattasse di un incubo.
Ma era reale. Maledettamente reale.
Il cuore mi martellava nel petto tanto da farmi male.
Avrei voluto piangere,lasciare libero sfogo a quella paura che mi attanagliava la gola.
Dio,Robert,dovevi far colpo proprio su un vampiro?
Soprattutto,non potevi tener a freno quella tua linguaccia?!
Il biondo fece qualche passo verso di me.
Era la fine. La fine.

« Due contro uno. Non vi vergognate? »

Il vampiro spostò lo sguardo da me a un punto imprecisato sopra alla mia testa.
Tremante,azzardai ad alzare lo sguardo da dove proveniva quella voce e vidi che,in cima al muro,appollaiato,vi era un uomo.
Era di una bellezza inumana.
Aveva la pelle d’avorio ed i capelli castani. Gli occhi,di un azzurro irreale,erano piantati sul mio aggressore.

« Vedi di farti i cazzi tuoi,tu lassù »

Il nuovo arrivato inclinò leggermente la testa di lato.

« Oh,ma questi sono cazzi miei »

Sorrise con aria di sfida.

« Io non credo proprio,puttana »

Il sorriso scomparve. Il suo bel viso fu intaccato da una rabbia indescrivibile,che mi fece gelare il sangue nelle vene.
“Questo è peggio degli altri due”-pensai.

Con un balzo deciso si lanciò nel vuoto,per atterrare di fronte all’avversario.
Non fece in tempo a toccare il suolo,che con una spinta,aveva lanciato il Biondo addosso al Moro.
Caddero con un tonfo sordo,mentre l’altro li raggiungeva con una calma esasperante.
Poggiò il piede sullo sterno del Biondo ed iniziò a premere.
Sentii distintamente il suono delle ossa che scricchiolavano,mischiato al suono delle urla di quello che,un attimo prima,mi era parso l’essere più temibile che avessi mai visto.
E ciò mi preoccupava ancora di più.

« Com’è che mi hai chiamato? »

Non ricevendo risposta,spinse con ancora più forza.
Il Biondo urlò di dolore.
Il Moro,che era atterrato due passi più in la,rimase a guardare la scena,senza muovere un muscolo,temendo probabilmente di subire la stessa sorte.

« Forse non hai capito. Ti ho chiesto: come mi hai chiamato? »
« Puttana »

Sibilò tra i denti l’altro,tra un rantolo e l’altro.

« Oh. Lo pensi davvero? »

Il vampiro lo guardò con puro odio,ma rimase in silenzio.

« Benissimo »

Sussurrò il Castano ed alzò la gamba,per poi farla atterrare con violenza a qualche millimetro di distanza dal corpo dell’altro e creando un buco nell’asfalto.
Trattenni il respiro.
Il Biondo era terrorizzato,come anche il suo amico – ed anch’io del resto.

« Levati di torno. Sei ridicolo »

Fece una pausa,per poi voltarsi verso l’altro con disprezzo.

« Siete ridicoli »

Il Moro indugiò un attimo,prima di alzarsi velocemente e recuperare il compagno per darsela a gambe.

Sbattei le palpebre e tornai a respirare.
Tremavo leggermente,ma vorrei vedere voi in una situazione simile!

Lo sconosciuto si voltò verso di me e provai un brivido diverso nel guardare quegli occhi di ghiaccio.
Si avvicinò.
Io indietreggiai. Ormai il muro non stava in piedi se non lo tenevo io.

« Stai bene? »

Come,come,come? Mi aveva davvero chiesto come stavo?

« S – si. Direi di si »

Mi scrutò un attimo.
Poi sorrise,inclinando nuovamente la testa.

« Sai. Credo di capire perché ti stavano inseguendo »

Il cuore mi si bloccò completamente.

« Da – davvero? »
« A-ah »

Si avvicinò di più al mio viso,annusando attentamente il mio odore.
Sentii la punta del suo naso sfiorarmi la pelle. Rabbrividii.

« Sei molto carino »

La sua voce si faceva sempre più roca e bassa.
Credetti d’impazzire.
Mi stavo eccitando. Mi stavo eccitando da morire!

« Mi dispiace,ma da noi vige la legge del più forte »

Disse impercettibilmente,ad un soffio dalla mia pelle.

« Cosa vorresti dir – aa-h »

Aveva iniziato a leccarmi il collo avidamente.
La mente mi si annebbiò.
Sapevo dove voleva arrivare,ma la cosa mi piaceva troppo.

« C- cosa…cosa stai facendo? »

La risposta mi arrivò pronta e decisa nell’attimo in cui sentii i suoi denti affondare nella mia carne.

Gemetti.
Il dolore era atroce,ma ben presto il piacere prese il suo posto.
Era come fare sesso. Anzi. Era meglio.
Misi una mano tra i suoi capelli ed iniziai a spingere la sua testa verso di me,invitandolo a continuare.
E pensare che era la cosa che temevo di più meno di qualche minuto prima.

Improvvisamente si staccò da me,lo sguardo sconvolto,mentre il mio sangue gli colava dalle labbra – quelle stupende labbra.

« Perdonami »

Non feci in tempo a rielaborare le sue parole che era già scomparso.
Mi sentii perso. Abbandonato. Vuoto.
Portai una mano al collo e vidi che sanguinavo copiosamente.
Cosa cazzo mi era saltato in mente?!
La testa mi girava terribilmente.
Le gambe mi cedettero e piombai al suolo,incapace di muovermi o parlare.
Mi sdraiai su un fianco,tenendomi la ferita,finché l’oscurità mi avvolse.

 


 

Tadan! Eccomi qua!
Ecco cosa succede quando si legge I diari della famiglia Dracula immaginando il protagonista con le sembianze di Robert *__________*
Chi sa chi era il vampiro che ha salvato Robert? ( domanda stra-retorica XD)

E’ la prima volta che scrivo un’AU e sono ansiosa di sapere cosa ne pensate.
A seconda delle critiche deciderò se continuare,asd.

Già che ci sono,ringrazio Ilaria1993, barbydowney, Leila_the_Witch, BlackCobra e Betta_92 per aver recensito l’ultimo capitolo di Only sex. Maybe.
*S’inchina* Grazieeee ~

Adesso vado!
Baciiii

 

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Capitolo 2
*** Second. ***


Appena iniziai a riprendere conoscenza,mi resi conto di come la luce del sole mi infastidisse.
Aprii gli occhi leggermente,portando una mano a proteggerli da quei fastidiosissimi raggi.
Dovevano essere all’incirca le dieci di mattina.
Lentamente mi misi a sedere e,ricordando gli ultimi avvenimenti,mi sorpresi di non essere già evaporato.
Tastai con attenzione il collo,nel punto in cui doveva trovarsi la ferita,ma non sentii niente.
Che avessi sognato?
Mi alzai,stiracchiandomi,e mi accinsi ad uscire da quel vicolo.
Mentre camminavo per la via principale,non potei fare a meno di notare gli sguardi straniti dei passanti.
Incuriosito da tali reazioni,mi soffermai a guardare il mio riflesso nel finestrino di una macchina.
Sussultai.
La mia pelle era bianca come il latte – o forse di più.
Rimasi a guardarmi per un po’,passandomi le mani sul viso e tra i capelli,controllando gli occhi e i denti… Niente canini appuntiti. O almeno per ora.
Ri iniziai a camminare.

« Sei nuovo,non è vero? »

Mi bloccai,voltandomi.
Appoggiato al muro di un palazzo,poco lontano da me,vi era un uomo alto,dai capelli biondi,con le braccia conserte,che mi guardava.

« Come dici scusa? »

Si staccò dal sostegno e si mosse verso di me.

« Si,sei nuovo »

Sorrise leggermente,mentre io ero alquanto confuso.

« Nuovo? »
« Si. Nuovo. Sei un vampiro da quanto? Un’ora? »

Rimasi scioccato.
Allora era vero. Ero diventato un vampiro!
Quel figlio di puttana –stramaledettamente bello – mi aveva trasformato!

« Non vorrai farmi credere che non lo sapevi »
« In verità stavo iniziando a pensare di essermi sognato tutto »

Soffiai.
Lui sorrise,tendendomi la mano.

« Piacere,io sono Val »
« Robert »
« Allora Robert,da quant’è che sei dei nostri? »
« Da ieri…se è ieri…possibile che sia successo ieri? »

Ecco una delle mie super frasi coerenti. Vai così ragazzo!

« E’ probabile di no. Solitamente una vampirizzazione dura sui cinque giorni »
« Cinque giorni?! »

Annuì.
Non potevo crederci. Quanto cazzo c’ero stato in quel vicolo?

« Mi pari un po’ stralunato. Vieni,ti offro da bere »

Alzai un sopracciglio.

« Al bar. Qualcosa di alcolico »

Aggiunse,subito,lui.

« I vampiri bevono alcolici? »

 Chiesi,stupito.

« Mangiamo e beviamo quel che ci va. Certo:niente ci sfama e ci disseta come il sangue,ma è un ottimo diversivo »

Non camminammo molto prima di entrare in un locale.
Come vi misi piede,sentii un’ondata di familiarità,dovuta al fatto che li vi erano solo ed esclusivamente vampiri.
Ci sedemmo al bancone,facendoci strada fra i tavoli e le persone che parlottavano in piedi.

« Ehi Orlando! Due vodka martini,molto secco,molte olive e molto in fretta * »

Disse Val al giovane barman.

« Arrivano subito! »

Che cosa assurda…un bar per vampiri! E chi l’avrebbe mai detto?
Guardai il barman preparare i nostri drink.
Aveva i capelli castano scuro,leggermente lunghi e gli occhi color nocciola che brillavano alle luci del locale.
Però…carino…Ma cosa diavolo…???

« Ecco a voi »

Il suo ritorno mi costrinse a scacciare quei pensieri estremamente gay.

« Allora Robert. Come ti è sembrato fin’ora? Essere un vampiro intendo… »
« Non sono ancora riuscito ad elaborare bene la situazione »

Cominciai a guardarmi intorno,tenendo in mano il bicchiere,ma senza toccarne il contenuto,come invece stava facendo la mia nuova conoscenza.
Alla fine cedetti,bagnandomi appena le labbra.

Il mio sguardo cadde su un tavolino  non troppo lontano da noi,che ad una prima occhiata mi parve vuoto. Quando,però,il mio campo visivo si liberò di un gruppo di quattro persone,vidi distintamente che vi era seduto un uomo dai capelli castani.

Quasi lasciai cadere il bicchiere.
Era lui! Quello stallone
stronzo che mi aveva vampirizzato!

« Qualcosa non va? »

Guardai Val,notando una nota di preoccupazione nella voce.

« No,no. Conosci quel tizio? »

 Lui seguì il mio sguardo e rise.

« Quello è Jude Law. E’ arrivato dal’Inghilterra circa un mese fa e si è subito fatto conoscere. Il tipico vampiro da cui stare alla larga. E’ un tipo molto violento »
« Si,ho avuto modo di constatarlo »
« Sei appena un vampiro-poppante e già ti vai ad inimicare uno come Law? »

Ridacchiò.

« Però! »
« Non mi sono inimicato nessuno. In compenso quei due tizzi che mi inseguivano si »

Val mi guardò un attimo,in silenzio.

« Vorresti dire che Law ti ha salvato? »

Feci un cenno d’assenso,imbarazzato.
Lui rise.

« E magari ti ha anche trasformato! »

La mia espressione dovette parlare per me perché smise subito di ridere.

« Per Satana! L’ha fatto davvero? »

Corrugai la fronte.

« Perché ne sei così sorpreso? »
« Perché lui non morde mai nessuno. Solitamente massacra altri della nostra specie e ne beve il sangue. Ma solo se lo si fa arrabbiare veramente »

Fece una pausa.

« Altrimenti campa come la maggior parte di noi »
« Ovvero? »
« Cibo umano e alcol! »

Quello che Val mi aveva appena rivelato mi lasciò basito.
Anche se spiegava il motivo per cui mi aveva chiesto scusa.

« Perdonami »

Dal canto mio,non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso!
Era magnetico. E bello. Dannatamente bello.
Bevvi un sorso del mio vodka martini e mi alzai.

« Dove vai? »

Ignorai deliberatamente la domanda,anche perché non avevo una risposta.
Mi feci largo fra i tavoli e raggiunsi il suo.

« Ehi »

Alzò lo sguardo su di me,piantando quegli occhi incredibili nei miei.
Mi tremarono le gambe.

« Ehi »
« Ti ricordi di me? »
« No »

Ne rimasi profondamente offeso. E deluso.

« Certo che mi ricordo di te »

Ma mi prendeva per il culo o cosa?!

« Sei quello del vicolo »
« Esattamente »
« Che cosa vuoi? »

Bella domanda. Che cosa vuoi Robert?

« Presentarmi »
« A che pro? »

Spalancai gli occhi.

« Come sarebbe a dire a che pro? »
« A cosa ti serve presentarti? »

Mi gelò.
Cercai una risposta intelligente o che,perlomeno,potesse sembrarlo.
Ma non la trovai.

Volevo sprofondare!

« Quindi? »

Sbattei le palpebre.

« Quindi..? »
« Non volevi presentarti? »

Okay. Ero leggermente confuso dal suo modo di fare.
Prima mi diceva di no,poi di si.
E che cazzo! Che si decidesse!

« Oh. Si. Io sono Robert. Robert Downey Jr. »
« Bene »

Pausa.

« E tu…? »
« Credo che tu lo sappia già. Non te l’ha detto il tuo amico? »

Ammiccò verso Val,che ci guardava di sottecchi.
Ero troppo sconvolto dall’assurdità della situazione da elaborare il fatto che,se sapeva che mi era già stato detto il suo nome,doveva avermi notato fin da subito.

M’irrigidii.

« Sei Jude Law »

Dissi imbarazzatissimo.

« Già »

Svuotò il suo bicchiere tutto d’un fiato.

« Non mi hai ancora detto perché sei qui,Robert »

Cazzo! Ed io che speravo che se ne fosse scordato.

« Beh,volevo conoscerti »

Alzò un sopracciglio.

« Okay,direi,allora,che te ne puoi anche andare adesso »

Curvò leggermente le labbra e si alzò,dandomi le spalle.

« Allora è così che funziona? Prima si vampirizza la gente e poi la si evita? »

Questa mi era uscita cattiva e decisamente di un tono troppo alto.
Ma stavo seriamente iniziando ad irritarmi.
Molti iniziarono a guardarci.

In un attimo mi trovai con un polso intrappolato nella stretta di Law,che mi trascinava fuori dal locale.
Una volta all’esterno,mi lasciò andare,voltandosi verso di me alquanto scocciato.

« Si può sapere cosa vuoi?! »

Per un attimo ricordai quello che era successo la prima volta che l’avevo visto.
E questo implicava un promemoria grosso come una casa: non fare incazzare Law.
Naturalmente io ero già sulla giusta via.

« Vorrei il tuo aiuto »
« Il mio aiuto per che cosa?! »
« Ehi non sono mica nato imparato! Non so come si fa a fare il vampiro. E sei stato tu a cacciarmi in questa storia »

Strinse i denti.
Pensai stesse per esplodere.

« Ti ho già chiesto scusa »

La sua voce uscì flebile e…mortificata?

« Non è un fatto di scuse! Non me ne faccio niente! Almeno che non mi diano la conoscenza…! »

Alzò leggermente il capo,serissimo.
Maledetto me e la mia lingua!

« Arrangiati da solo! Sono sicuro che il tuo amico sarà molto lieto di aiutarti »

Non feci in tempo a controbattere,che se ne era già andato,lasciandomi solo sul marciapiede.
Che stronzo…

« Direi che ti sei preso una bella cotta »

Sobbalzai. Val era in piedi accanto a me.

« Ts. Una cotta? Cosa ti fa credere una cosa simile? Una cotta…ridicolo…per un uomo poi…Una cotta… »

Se fossi stato umano probabilmente sarei diventato fucsia!

« Guarda che tra vampiri non ci sono restrizioni sessuali. Che sia uomo o donna l’importante è che ci si ami »

Bella questa. Se la sarà preparata mentre mi rendevo ridicolo con mezzo bar,secondo voi?
Mi guardai le scarpe.

« Direi che è il caso di farti una lezione veloce su di noi. Conosci le leggende? »
« Si »
« Bene. Dimenticale! »

Iniziammo a camminare.

« E’ tutto falso. Tranne che devi guardarti dal toccare crocifissi,stare lontano dal fuoco,dall’acqua santa e soprattutto dai paletti di frassino »
« Ma sono praticamente tutti i metodi che le storie dicono possano ucciderci! »
« No,non proprio tutti. Ad esempio possiamo esporci alla luce del giorno e non possono ucciderci semplicemente mostrandoci il crocefisso »
« Oh,questo cambia tutto… »
« Non fare il furbo con me. Anch’io se mi arrabbio non sono un tipo simpatico »
« Scusa. Dove stiamo andando? »
« Dal mio team »

Decisi che era il momento di fare la fatidica domanda,che mi girava in testa da un po’.

« Emm…Val? »
« Si? »
« Mi stavo chiedendo una cosa… »
« Spara »
« Come funziona…questa cosa del sangue? »

Ridacchiò.

« Dovresti averlo scoperto col tuo primo pasto »

Si bloccò di colpo e mi guardò serissimo.

« Tu hai già bevuto sangue vero? »

Vacillai,sotto il peso di quello sguardo.

« N- no. No,non ho bevuto niente di simile… »
« E la fame? Non hai fame? »

Mi prese per le spalle scuotendomi.
Stavo iniziando a preoccuparmi.

« No »

Si fermò,piantando gli occhi nei miei.
Improvvisamente si mise a ridere.
Lo guardai piegarsi in avanti,tenendo sempre una mano appoggiata alla mia spalla,chiedendomi se in realtà non fosse pazzo.

« Incredibile! Il tuo amico è davvero incredibile…! »
« Non è mio amico. E poi: cosa diavolo stai dicendo!?! »

Si ricompose,sorridendomi.

« Se non hai fame vuol dire che Law ti ha sfamato mentre eri ancora incosciente. Molto astuto. Davvero molto astuto »

Lo guardai,incredulo,incapace di dire una parola.
Se si era davvero preso tanto disturbo per me come diceva Val,perché adesso mi evitava?

« Andiamo »

Riprendemmo a camminare,finché raggiungemmo un alto palazzo,nella periferia di New York.

 

 

 

 

Dato che ho ricevuto molti consensi,eccome qua!
Sono felice che il primo capitolo vi sia piaciuto ^///^    *gongola*
Questo è un capitolo transitorio più che altro,ma se no la storia non avrebbe senso ;)

Poteva mancare Val Kilmer? Ovviamente no,asd.
E si, il barman era Orlando Bloom xD Ero li che mi scervellavo per metterci qualcuno di famoso quando mi è caduto l’occhio sul poster di Pirati dei Caraibi.
Per Johnny,invece,ho in mente un ruolo molto più interessante…

 

Per darvi un’idea,
nella mia mente malata i personaggi sono più o meno così:

Robert   http://i38.tinypic.com/hulleg.jpg
Jude      http://i37.tinypic.com/2vs3r7q.jpg
 
Val         http://www.movieactors.com/freezes1/TopGun1.jpeg
Orlando http://www.insidesocal.com/crime&courts/orlando-bloom.JPG

 

* Perdonatemi,ma non ho saputo resistere XD Come mi sono immaginata la scena mi è venuto in mente Tony *sbava*
Ovviamente è una citazione di Tony Stark in Iron Man :9

 

Adesso vi lascio.
Passate una giornata Robertosa *____* ( ma da dove mi è uscita questa? XD)

 

Vi amooo ~

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Capitolo 3
*** Third. ***


 

« Fai come se fossi a casa tua »

Eravamo entrati in un ampio appartamento,arredato sobriamente.
Appena varcata la soglia,tre gradini ti permettevano di entrare nella sala principale,collegata al resto della casa da due porte chiuse;la stanza aveva il pavimento in parquet  ed un divano e tre poltrone totalmente diverse una dall’altra.
Val si sedette su una di queste.

« Qua possiamo continuare il discorso tranquillamente »
« Val? Sei tu? »
« Come non detto… »

Una delle due porte interne si aprì e fece capolino nella stanza un uomo dai capelli castano chiaro e gli occhi color verde acqua.
Aveva un che di Law…
Okay. Ne ero ossessionato.
Ma Val aveva ragione: mi ero preso una cotta mostruosa!
Come? Lo sapevate già? Ma come siete intelligenti. Volete la bambolina?

« Oh,abbiamo visite! »

Sorrise,distruggendomi completamente i neuroni.

« Robert,sono costernato dal doverti presentare Ewan »
« Molto,molto spiritoso,Val »

Mi venne incontro,tendendomi la mano.

« E’ un piacere conoscerti. Ho interrotto qualcosa? »
« Val mi stava spiegando un paio di cose sui vampiri »
« Capisco. Significa che sei nuovo! »

Mi squadrò da capo a piedi,continuando a sorridere.
Stirai le labbra,leggermente imbarazzato da tutta quell’attenzione.
Solitamente preferivo passare inosservato.

« Posso rendermi utile? »

Si voltò,radioso,verso l’amico.

« Certo che no! »
« Stronzo »

Rispose,sistemandosi sul bracciolo della poltrona.
Ah,ecco perché tutti quei discorsi sull’amore…
Questo spiegava molte cose.

« Dove eravamo rimasti..? Ah,si. Ti sconsiglio vivamente di avventurarti su colli umani »
« Perché? »
« Come perc- »
« Per la PAAV »

Fu Ewan a rispondermi.

« La PAAV? »
« Police Against America’s Vampires »
« Non ti avevo detto che non potevi intervenire? »
« Esiste una polizia del genere? »
« Ma si! Ignoratemi! »
« Per gli umani siamo considerati degli assassini. E’ più che lecito che abbiano creato una forza militare per difendersi »
« Sembrano persone comuni,ma in realtà girano per le strade muniti di balestra,lanciafiamme e acqua santa »

Concluse Val,che pareva soddisfatto di essere riuscito finalmente a rispondermi.

« Questo significa che non è possibile riconoscerli? »
« Chi è nel “giro” da molto tempo ormai ha naso per certa gente. Ma la maggior parte di noi preferisce prevenire - »
« Mangiando cibo umano »
« Grazie Ewan »

Sbuffò esasperato.

« Figurati! »

Sorrisi. Erano proprio buffi!

« E’ per questo motivo che Law non  morde mai nessuno? »

Mi guardarono perplessi.
Mannaggia! Ma perché non penso mai prima di parlare? Più me lo ripeto e meno lo faccio!
Cosa accidentaccio gliel’ho chiesto a fare?!

« Law? »
« Il nostro amico,qui,è stato vampirizzato niente popò di meno che da Jude Law »
« Sul serio?! »

Piantò lo sguardo nel mio,luminoso,rizzando leggermente la schiena,come un segugio che ha fiutato la vittima.

« Ehm,si »
« Incredibile! »

Batté leggermente le mani.
Ma era una checca o cosa?

« Questo significa che sei speciale,Rob »

Non so per quale motivo – forse per il modo in cui lo disse,o forse per come mi guardava – ma per un attimo – per quell’attimo – non fui in grado di respirare.
Ewan mi faceva un gran brutto effetto. Se lo si può definire brutto.
Era così…solare,allegro,pieno di vita – che detto di un vampiro è tutto dire – e non smetteva mai di sorridere.
Una cosa che certamente non aveva in comune con Law.
Mi sarei sorpreso se i muscoli facciali di Jude non fossero stati atrofizzati. Ehi,ma da quando lo chiamavo Jude?

« Gli ha anche evitato le rogne del primo pasto. Ignoro come abbia fatto,ma è così »
« Si. Beh. Ora non facciamone un affare di stato… »

Ewan rise. Splendidamente.

Ma a che pensavo?!?
Nooooo,dovevo assolutamente riprendermi.
Questo fatto della vampirizzazione doveva avermi scatenato gli ormoni!
Non era possibile che mi piacesse Law,poi che trovassi carino Orlando – il barman – e che ora non riuscissi a staccare gli occhi da Ewan!
No,no,no,no. Qui c’era qualcosa che non andava.

Abbassai lo sguardo,intimidito dai miei stessi pensieri.

« Ehi laaaaaa! C’è nessuno in casaaa??? »
« Si può sapere cosa cazzo urli a fare?!? »

La porta d’ingresso si spalancò,mostrandoci i due uomini che,un secondo prima,stavano parlando – urlando -per le scale.

Uno era alto,di colore,e di bella presenza.
L’altro era leggermente più basso e robusto,dai capelli e gli occhi castano scuro.

« Devi sempre farti riconoscere,vero,Jack? »

Disse Val.

« Sempre! »

Ora sapevo che quello più basso si chiamava Jack.
L’altro mi guardò e corrucciò leggermente lo sguardo.

« Non credevo avremmo avuto ospiti »
« Si chiama Robert. E’ nuovo e aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse »

Intervenne Ewan.
In risposta,lui continuò ad osservarmi,finché non mi si avvicinò.

« Il mio nome è Jamie »

Mi diede la mano.

« Piacere di fare la tua conoscenza »
« Ed io sono Jack! Dammi il cinque fratellooo! »
« Jack! »

Lo ammonirono gli altri tre in coro.

« Okay,okay… »
« Allora Robert,sono riusciti a spiegarti qualcosa di utile questi due? »

Jamie si lasciò cadere sul divano con un tonfo secco.

« Direi di si »
« Oh,ma c’è ancora tanto da imparare »

Incominciò,Val.

« A partire dal dover imparare a controllare la tua forza….Quasi dimenticavo! »

Staccò la schiena dalla poltrona e,poggiando i gomiti sulle gambe,mi indicò con fare perentorio.

« Noi non sentiamo la stanchezza come gli umani. Siamo capaci di non dormire per mesi interi. Alcuni anche per anni. Ma è meglio se,almeno per adesso,ti astenessi dal farlo. Vedi di non dormire al massimo per ogni due giorni,siamo intesi?»

Chi sa perché Val mi sembrava mia madre.
Era come se,dal momento in cui avevo messo piede in quella casa,mi avesse adottato.

« Sei stato chiaro come il cristallo »
« Ora non ti resta che allenarti- »
« Oh,oh! Lo alleno io!Lo alleno io!* »

Jack iniziò a saltellare sul posto,alzando la mano,come farebbe uno scolaro in classe.

« No,Jackie. Rischieresti di sbriciolarlo subito »

Sbriciolarmi?!?!

« Già,ce lo distruggeresti in men che non si dica. »

Aggiunse Jamie,a rafforzare le parole di Val.

« Waaaa,ma perché siete sempre tutti contro di me? »
« Perché non sai mai darti un limite. Come quando ci lanciavamo dal Empire State Building »

Cosa,cosa?!

« Ma io mi diverto! »
« Come dice il proverbio: un gioco è bello quando dura poco. Ed ora smettila! Tanto non lo allenerai tu Robert! »
« Lo farò io »

Mi si gelò il sangue nelle vene – per così dire.
Lo sapevo! Dio se lo sapevo!
Ovviamente chi si era proposto di allenarmi?

« Okay,Ewan. Allora lo affidiamo a te »

 

 

 

 

 

Scusate l’attesa,ma sono stata rapita dagli alieni – dai miei – per tre giorni.

*Si nasconde sotto la scrivania*
Ehm. Si,ecco…Jude in questo capitolo,come avete potuto leggere,non c’è.
Ma c’è Ewan. *Si mette un elmetto militare*
Non ho potuto resistere…è stato più forte di me ù___u
Ma non crediate che Jude se ne stia in disparte!
*Si mette sulla difensiva*
Non anticipo niente,quindi se volete linciarmi,per ora,sono alla vostra mercé.
*Prende lo scudo stile 300*

Sono entrati nella storia:

Ewan McGregor
Jamie Foxx
Jack Black

* Questa scena è un po' tipo quella dei Turbotabbies a Colorado XD

Faccio una risposta unica di ringraziamenti per tutte perché sono le 4 e passa di mattina e mi pare il caso di andare a letto ù___u

Sono contenta che vi piaccia e che amiate i vampiri vecchio stile,asd.
Questi non sono proprio i tipici vampiri che uno si può aspettare,ma almeno non brillano alla luce del sole,cosa che penso molte di voi apprezzeranno XD
La saga di Twilight mi ha fatto innamorare. Anche se amo i vampiri tradizionali,la Meyer scrive molto bene a parer mio e il personaggio di Bella mi è piaciuto fin da subito.
Poi è arrivato Pattinson. Pattinson! Ma dico io,come fa a prendere uno così per quel ruolo?! Non per offendere le sue fan – per l’amor di Dio,i gusti sono gusti – ma non potete dirmi che ha il fisico adatto! E vai a fare un po’ di palestra come Taylor/Jacob! Per me ci doveva essere Gaspard Ulliel per quel ruolo…
Mi freno subito sul nascere perché se no finisco domani l’altro.
I libri che mi hanno ispirato Rob vampiro non hanno niente a che vedere con la ff,che è tutta farina del mio sacco. A darmi l’idea è stato anche il gossip sul fatto che Rob avrebbe interpretato il nuovo Lestad ( interpretato da Cruise in Intervista col vampiro),notizia totalmente smentita, e il film Brivido di sangue – che non ho ancora visto ù__u – che ha per protagonista Jude…  

Detto questo:

Vi ringrazio,ancora,immensamente e mi scuso di non poterlo fare singolarmente!

Baci

Ps. Non sono abituata a scrivere dialoghi a più persone contemporaneamente - mi ci incasino sempre!
Spero di essere riuscita ad esprimermi abbastanza chiaramente,asd.

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Capitolo 4
*** Fourth. ***


La porta si spalancò cigolando e il vento mi colpi sul volto come una frusta.
Eravamo decisamente in alto.
Quanti piani sarà stato quel palazzo? Venti?
E noi adesso ci trovavamo sul tetto,di quelli tipicamente americani,a terrazzamento.
Azzardai a guardare di sotto…pessima idea!

« E’ vero che vi lanciate dall’Empire State Building? »

Domandai,voltandomi verso Ewan.

« Si,ogni tanto. A dir la verità,Jack spesso… »
« Ed arrivate fino a terra? »

Rise del mio sguardo incredulo.

« E’ più facile di quanto tu creda »

Lo guardai dubbioso,per poi ridare uno sguardo alla strada infondo. Molto infondo.

« Allora »

Sbatté le mani.

« Cominciamo? »

 

*

 

Mi lasciai cadere in terra,a braccia aperte.
Non ero sicuro di quanto tempo fosse passato.
Le luci,intorno,erano cambiate repentinamente e quello che inizialmente mi era parso il tramonto in realtà era l’alba.
Il respiro irregolare mi portò ad osservare ciò che mi era sfuggito. Respiravo.
Voi starete dicendo “Bravo e te ne accorgi solo adesso?”
E avete ragione.
Ma era una cosa talmente naturale,che non avevo costatato l’ovvio,e cioè che sono un non-morto e secondo,la tradizione,non dovrei più averne bisogno.
Tenni per me quel pensiero.
Potevo certamente evitarmi di dire: “Ewan!Ma io respiro!”
Si,potevo evitarmelo.
Anche perché non avevo più un briciolo di forza.
Mi aveva distrutto! Sfinito! Smontato!
Mi chiesi come mi avrebbe ridotto Jack,a questo punto.

Fra una lotta e l’altra – diciamo tra un mio massacramento e l’altro – ho appreso – a mie spese! - che,quando si tratta di dover fronteggiare uno della nostra specie,bisogna essere molto,molto accorti.
Una cosa che mi era piaciuto molto scoprire era che la mia velocità ed agilità  nei movimenti erano aumentate. Ma con lui non erano sufficienti.

« Direi che per oggi può bastare »

Aprii gli occhi,che avevo inconsciamente chiuso,e trovai un Ewan al contrario che mi osservava da sopra.
Okay,non era al contrario,ma da dove ero io appariva così.

« Complimenti. Te la sei cavata egregiamente »

Sorrise,mentre una leggera folata di vento mi fece arrivare il suo odore alle narici.
Era dolce.
Mi misi a sedere e lui fece altrettanto,prendendo posto accanto a me.
Decisi che la pausa dalle domande idiote era finito.

« Posso farti una domanda? »
« Spara »
« Tu e Val state insieme? »

Iniziò a ridere.

« No. No,siamo solo ottimi amici. E’ come un fratello per me. Ormai siamo come una famiglia »

Si voltò verso di me.

« Perché me lo chiedi? »

Volevo un buco per sprofondare.

« Semplice curiosità »

Mi alzai,per sottrarmi al suo sguardo,ed andai ad affacciarmi nuovamente dal tetto.

« Secondo te sono in grado di atterrare da qui? »
« Indubbiamente »

Ewan mi aveva detto che i vampiri possono saltare per tre metri in altezza e che se trovi l’appiglio giusto – anche solamente un muro – puoi arrivare ad altezze smisurate!
Per quanto riguardava,invece,il saltare giù da tali altitudini,la cosa era una bazzecola.
Bastava atterrare in piedi.
La prima cosa che pensai quando me lo disse fu “E come cazzo ci atterro in piedi?”
E la sua risposta è stata “Siamo come i gatti. Atterriamo sempre in piedi”
Geniale,no? Ed io che mi facevo tanti problemi!

Adesso mi trovavo li,in piedi sul cornicione,pronto a spiccare il volo.
L'idea di provare mi allettava a dismisura.

« Credo che andrò a farmi un giro »

Gli dissi ridendo.

« Buona fortuna allora »

Vi sembrerà strano,ma da lui mi sarei aspettato una frase del tipo “Che la forza sia con te!” *
Non chiedetemi il motivo…

Piegai le gambe e saltai.
Fu la sensazione più bella ed assurda che avessi mai provato.
Mi sentii come un proiettile che fende l’aria,mentre quest’ultima mi sferzava tutto il corpo senza farmi minimamente male.
Quando sentii l’asfalto sotto le scarpe,fui inondato dalla delusione per la brevità del tragitto.
Ora capivo perché Jack si lanciava in continuazione dall’Empire!
Alzai lo sguardo e vidi un piccolo Ewan affacciato all’ultimo piano,che mi salutava con la mano.
Ricambiai il saluto e mi incamminai per la strada.
Non sapevo bene dove andare. Anche perché Val mi aveva praticamente portato a sperdere!
Cercai di memorizzare bene dove si trovava la casa,ma scoprii di non dovermi sforzare poi troppo. A quanto pareva anche la mia memoria aveva subito qualche cambiamento.
Vagai per un po’ senza meta,finché mi resi conto di essere tornato al bar di…quando? Ieri?
Ma la domanda giusta era: quanto cazzo avevo camminato?
Entrai. Mi sedetti al bancone ed Orlando mi salutò con un cenno.

« Tu sei l’amico di Val,vero? »

Esordì lui,venendomi davanti.

« Emm. Si,diciamo così »

Potevamo già essere definiti amici? A quanto pareva si.

« Mi chiamo Robert »
« Io sono Orlando. Vuoi qualcosa da bere? »
« La cosa più alcolica che puoi servirmi »

Sorrise e si apprestò a servirmi.
Lo osservai. All’apparenza sembrava molto giovane,ma quasi sicuramente aveva molti più anni di quanti ne avessi io da umano. Per la cronaca,ne avevo trenta.
Qualcuno si sedette accanto a me.

« Ehi,Orlando! Dammi il solito! »
« Arriva fra un attimo! »

Mi voltai leggermente,giusto il tanto per vedere che si trattava di un uomo che non dimostrava più di una trentina d’anni,dai capelli castani e gli occhi chiari.
Si voltò a guardarmi.
In un primo momento pensai che volesse dirmi di tutto perché si era accorto che lo fissavo,ma dovetti ricredermi.

« Ciao »

Disse con un mezzo sorriso.

« Ciao »
« Non ti ho mai visto. Sei nuovo di queste parti »
« Non proprio nuovo,ma ci vado vicino »
« Piacere,Tobey »

Mi tese la mano.
La strinsi titubante.

« Robert »

Non ero ancora del tutto sicuro di riuscire a riconoscere di chi mi potevo fidare e di chi no.

« Gran bel nome »

Okay. Di lui non mi dovevo assolutamente fidare!
A parte l’osservazione sul nome,mi guardava come un diabetico guarda una torta di panna!
Ma cosa c’avevo scritto in fronte? Scopatemi?

Evitai di rispondergli.

« Se vuoi posso mostrarti la città »
« Grazie,ma ho già avuto modo di visitarla »

Spostai lo sguardo su Orlando,che ci guardava in silenzio.

« Oh,ma io ti farei vedere dei posti molto interessanti »

Poggiò una mano sul mio braccio.
Non feci neanche in tempo a pensare di scrollarmelo di dosso,che qualcuno lo aveva afferrato per l’avambraccio,provocandogli un esclamazione di dolore e sorpresa.
Mi voltai di scatto e sobbalzai sullo sgabello.
Era Jude.

« Che cazzo fai?! »

Esclamò Tobey cercando di liberarsi dalla sua presa.

« Mi pare abbastanza chiaro che non vuole avere niente a che fare con te »

La sua voce era bassa e fredda. Con quelle parole avrebbe potuto congelare i tropici.

« E tu chi sei? Sua mamma? »

Ringhiò l’altro in risposta,ma lui non parve gradire.
Lo tirò verso di se,fino a far arrivare i loro visi a pochi centimetri di distanza.

« Lui. E’. Mio »

Fu come essere colpito in pieno petto.
Probabilmente se fossi stato ancora vivo il cuore avrebbe minacciato di esplodere.
Rimasi a fissarlo,incredulo ed incapace di muovere un solo muscolo o di formulare un qualsiasi pensiero decente.

Lasciò andare Tobey con una tale violenza da scagliarlo sul pavimento.
Un attimo dopo mi sentii trascinare per un braccio e Jude mi condusse fuori del locale,proprio come nel nostro ultimo incontro.
Questa volta,però,mi liberò dalla sua presa senza degnarmi di uno sguardo e fece per andarsene.

Se ne andava di nuovo?!

Fui preso dal panico.

« Ehi! »

Continuò a camminare.

« Ehi! Si può sapere cosa ti è preso? »

Si bloccò,voltandosi lentamente verso di me.

« Come? »

Alzò un sopracciglio.

« Cosa. Ti. E’. Preso. Non te l’ha chiesto nessuno di intervenire! E tanto meno di dire… »

Mi bloccai. Ero troppo in imbarazzo.

« Credi che non sia in grado di difendermi da solo? »
« E’ esattamente ciò che penso »

Rimasi a bocca aperta.

« Per l’appunto:ho detto che sei mio solo per farlo andar via »

Si voltò nuovamente ed il mio buon senso andò a farsi fottere quando cercai di attaccarlo.
Ovviamente,con un semplice gesto,riuscì ad atterrarmi,tenendomi fermo col suo corpo e stando a pochi centimetri dal mio viso.
Era così vicino…

« Credo sia opportuno avvisarti,che ti ci vorranno anni prima che tu riesca a sottomettermi »

Okay. Solo io ho colto il sottile doppio senso sessuale?!?
Rimanemmo in quella posizione ancora un po’ – ormai stavo andando in apnea! – poi lui si alzò e riprese a camminare.

« Andiamo »

Mi puntai su un gomito,alquanto confuso.

« Andiamo? »
« Non avevi detto che volevi che ti dessi la conoscenza? Muoviti o ti lascio li »

Mi affrettai a raggiungerlo,incespicando e meritandomi uno sguardo esasperato da parte sua.
Purtroppo per me,era bello anche così.

*

 Due volte in una giornata sopra un tetto. Complimenti Robert!
Al prossimo ricevi in regalo la bambolina!
Eravamo seduti sul cornicione,con le gambe che penzolavano nel vuoto.
Io stavo appoggiato alla ringhiera di protezione con le braccia,tenendovi il viso sopra,in modo tale da poterlo guardare di sottecchi.
Somigliava davvero tanto a Ewan,anche se caratterialmente era palesemente l’opposto.

Ci trovavamo li sopra da circa un quarto d’ora e lui non aveva aperto bocca da quando avevamo lasciato il bar.
Anch’io avevo mantenuto il silenzio,anche se mi risultava alquanto difficile.
Non ero un tipo taciturno come lui. Se mi viene data l’occasione parlo a raffica – e a sproposito.
Apro e chiudo la bocca due o tre volte prima di decidermi.

« Posso chiederti una cosa? »
« No »

Storsi il naso con disappunto.

« Cosa vuoi sapere? »

Sorrisi. Ormai avevo imparato che un suo “no” era sempre seguito da un “si”.

« Come mai sei venuto a New York? So,che sei arrivato da non molto »

Inclinò leggermente la testa e incatenò i suoi occhi coi miei.
Curvò leggermente le labbra.

« Sto cercando una persona »

Pessima notizia.

« E non l’hai ancora trovata »

Si rabbuiò.

« No »
« Capisco. E ci tieni a questa persona? »

Rimase in silenzio. Pareva ponderare se rispondermi o meno.

« E’ come un padre »

Buonissima notizia! Okay…si…cioè…avete capito,no?
Sarebbe anche potuto essere impegnato....

« Se vuoi posso aiutarti a cercarlo »
« E come faresti,sentiamo? »

Mi offesi.

« Delle volte può essere utile trovarsi in due »
« No,io non credo »

Distolsi lo sguardo.
Iniziavo a sentire uno strano malessere alla bocca dello stomaco.

« Però se vuoi restare… »

Mi voltai di scatto,sorpreso.
Lui guardava davanti a se,ma notai comunque quella leggera curvatura delle labbra,che, per quanto lo riguardava,era ciò che più somigliava a un sorriso.

« Robert? »

Sussultai.

« S- si? »
« Dovresti smetterla di fissarmi »

Volevo morire. O anche una fossa in cui sotterrarmi mi sarebbe andata bene.
Distese ancora leggermente le labbra,mentre mi guardava di tralice.

« Dovremmo riposare »

Si alzò e mi tese la mano.
Come gliela strinsi,mi tirò su di peso – per modo di dire perché mi alzò in piedi come se fossi una piuma! – stringendomi di più a lui e saltò nel vuoto,portando anche me.
Atterrammo su un terrazzo circa sei piani più giù.
Mi lasciò andare,mio malgrado.

« Vieni »

Attraversammo una porta finestra,per ritrovarci in una camera da letto.
Non vi era molto. Solo un armadio ed un letto matrimoniale….un letto matrimoniale!?

Jude vi si sdraiò,facendo cenno di seguirlo.
Ormai non ero più in grado di respirare.
Doveva trattarsi di un sogno,non poteva essere vero.

Mi coricai accanto a lui,che si voltò su un fianco per guardarmi meglio.
Spostai leggermente la testa e trovai i suoi occhi ad aspettarmi.

« La vuoi sapere una cosa? »

La voce bassa e arrochita mi fece vacillare per un attimo.

« Si »

Sussurrai.

« Hai sempre il tuo buon odore »

Si accostò all’incavo fra spalla e collo e potei distintamente sentire il tocco del suo naso sulla mia pelle.

Rabbrividii.
Si allontanò leggermente,ma rimanendo sempre ad una pericolosissima distanza dal mio viso.

« Buona notte Robert »
« Buona notte »

Chiusi gli occhi,sperando di riuscire a dormire.
Ma non sarebbe stata una cosa facile.


 

 

 

 

 

 

So cosa state pensando.
“C’hai messo vent’anni ad aggiornare e posti un capitolo simile?”
Beh,si,vedete…
*Riprende l’elmetto militare e lo scudo alla 300*
…E’ che sto a lavorando a The man next door insieme a barbydowney e la mia mente è occupata per la maggior parte del tempo in quella fan fiction.
Chiedo perdonooooo!
*Si prosta ai loro piedi*
La verità è che questo capitolo l’ho letto e riletto fino alla nausea perché non mi convince per niente ù____u
Sarà che il mio cervello in questi giorni è in modalità off line… Bah.
Comunque,alla fine ho deciso di aggiornare.


Ha fatto la sua comparsa… Tobey Maguire!
Dopo aver visto Wonder boys non si possono non far pensieri strani – e non è solo la mia mente perversa a creare questa strana coppia XD


* Non ho saputo resistere neanche questa volta XD
Ewan interpreta Obi – Wan Kenobi in Star Wars episodio II e III,e a me è venuta in mente questa battuta demenziale.
Si,sono da ricovero.


Grazie:

A  Leia_the_Witch, Sweet Bee ,Drabbit, Ilaria1993, barbydowney e cieli_neri per aver commentato l’ultimo capitolo.

A BlackCobra, cieli_neri, dark_rose, Elena Malfoy e giappogirl che l’anno inserita fra le preferite.

A BlackCobra, cieli_neri, Drabbit, ginnyx, Ilaria1993, ladyElric92, Leia_the_Witch, NemuChan, pochiperpe, WhereIsMyMind e Grimilde che seguono.

Un grazie particolare va alla mia migliore amica,che ha scoperto da poco che sono una pazza pervertita,ma a cui vado bene lo stesso,asd. Ti voglio bene Gaia

Che dire? Grazie d’aver letto fin qui.
Vi adoro

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Capitolo 5
*** Fifth. ***


Quando aprii gli occhi,la mattina seguente,Jude non c’era. Mi misi seduto di scatto,constatando che ero completamente solo.
Il sole inondava la stanza e potevo distintamente osservare ogni dettaglio, anche il più piccolo granello di polvere che aleggiava nel vuoto. La vista era molto più affinata e anche l’udito non scherzava,visto che riuscivo a sentire due ragazze che parlavano allegramente per la strada.
Ma questo aveva poca importanza. Dov’era Jude?!

« Ti sei svegliato finalmente »

Sussultai. Lui mi guardava appoggiato allo stipite della porta,che conduceva al resto della casa,con aria impassibile.

« Alzati e datti una mossa! Mi stai facendo perdere tempo »
« Dove dobbiamo andare? »

Chiesi,cercando di non inciampare mentre mi sbrigavo a raggiungerlo.

« Niente domande »
 

*

 « Che stiamo aspettando esattamente? »

Si,detta a me l’espressione “niente domande” è solo aria buttata al vento.
Ma avevo un buon motivo per chiederlo: era da venti minuti buoni che stavamo fermi all’angolo di un marciapiede,mentre lui osservava un palazzo dall’altra parte della strada.

« Niente »
« E allora perché siamo qui? »

Chiuse gli occhi. Oh no,si stava innervosendo. Mai fare arrabbiare Jude,mai!
Li riaprì,ma non rispose.
Decisi che la cosa migliore fosse restarmene zitto – cosa alquanto difficile.
Continuai a guardarmi intorno,come avevo fatto fino a quel momento,sperando che si decidesse a muoversi.

« Lì è dove mi è stato detto che abita il mio amico »

Fermai lo sguardo su di lui.
Sconvolgente! Avrei scommesso che sarebbe passato almeno un quarto d’ora prima che mi parlasse di sua spontanea iniziativa.

« Suppongo che tu l’abbia già cercato qui »
« Già »
« E..? »

Si voltò a guardarmi,alzando un sopracciglio.

« “E” cosa? »
« “E cosa” ci facciamo qui?! »

Tornò a guardare di fronte a se.
Sbuffai. Stava incominciando a darmi sui nervi.
Perché questo vampiro mi coinvolgeva tanto? Qualunque cosa avrebbe fatto o detto io sarei rimasto con lui comunque. Ed in un certo senso non era proprio una cosa positiva.

« Stavo semplicemente riflettendo sul da farsi »
« Questa lunghissima riflessione a che conclusioni ti ha portato? »

Mi fulminò. Probabilmente stavo prendendo troppa confidenza per i suoi gusti.
Troppa confidenza?Io?! Ma se lui il primo giorno in cui ci siamo visti mi ha leccato e morso! Robert,smettila di dire idiozie!

« Sono arrivato alla conclusione…che voglio che anche tu vi dia un’occhiata »

Avete presente quando nei cartoni animati il personaggio si sbalordisce talmente tanto per qualcosa che la mascella gli tocca terra? Ecco. Quella è stata più o meno la mia reazione.

« Dici sul serio? »
« Ovviamente no » Alzò un sopracciglio « Certo che sono serio! Piantala di fare domande stupide »

Colpito e affondato.

*

 L’appartamento di quest’uomo era decisamente diverso da quelli in cui ero stato fino a quel momento.
Era molto ampio,come gli altri,ma totalmente arredato – con un gusto impeccabile aggiungerei. Nonostante facesse parte di un edificio,trovandosi all’ultimo piano,era formato da due livelli,congiunti da una scala a chiocciola.
Ovunque vi era l’ordine più assoluto,tranne che sul tavolo della sala da pranzo,dove vi erano sparsi un centinaio di fogli battuti al computer.

Jude era sparito al piano superiore,dove aveva detto si trovavano lo studio e la camera da letto,mentre io me ne ero rimasto lì,al primo piano,contemplando attentamente quelle carte,standomene comodamente seduto sul divano.

Non avevo mai letto niente di simile. Da qualunque punto di vista le guardassi,non ci capivo un’acca. Erano peggio della matematica e la fisica messe insieme! E,perché no,anche chimica.
L’unica cosa interessante che vi notai fu che alcuni di quei fogli erano accuratamente numerati e che alcune formule scrittevi erano evidenziate e,all’occorrenza,unite con frecce.
Sistemai tutto secondo la numerazione,li piegai e li infilai alla meglio nella tasca interna della giacca.
Mi alzai,iniziando a percorrere la stanza con passi lenti,guardandomi intorno e chiedendomi cosa diavolo avrei dovuto cercare.
Aprii una serie di cassetti e frugai addirittura nello splendido pianoforte a coda che si trovava vicino alla finestra. Niente.
Guardai d’istinto verso le scale,sbuffando. Jude pareva esse sparito nel nulla. Chi sa se aveva trovato qualcosa?
Tornai con lo sguardo al salotto e notai una libreria,leggermente nascosta  dall’angolatura del muro e la porta,che inizialmente mi era sfuggita. Iniziai a sfogliare tutti i libri possibili ed immaginabili,finché non trovai,tra le pagine di 1984 di Orwell,un post-it giallo:

Per J
In caso di necessità cerca Christopher P
Lui saprà aiutarti

M

Lo infilai nella tasca dei jeans,temendo di perderlo,e continuai la mia ricerca,scoprendo,con disappunto,che quello era l’unico indizio lasciatoci.
Decisi,allora,di raggiungere Jude. Il mio lavoro li l’avevo fatto,che senso aveva rimanervi?
Mi diressi verso le scale,ma una foto,incorniciata e messa in mostra su un mobile,attirò la mia attenzione.
Un uomo – presumibilmente la persona che stavamo cercando – era accovacciato sulla riva di un lago insieme ad un bambino di circa dodici anni:Jude.

« Ti lascio qui per lavorare e ti ri trovo a fissare fotografie? »

Mi voltai di scatto e mi ritrovai col suo corpo ad un palmo dal mio. Ma quando era arrivato??

« Scusami »
« Andiamo »

Si voltò,dirigendosi verso l’uscita.
Tentennai un attimo,per poi sfilare velocemente la foto dalla cornice.
Si,lo so che sono che non si fanno,ma fu più forte di me!
Comunque,la misi in tasca ed uscii velocemente,temendo di perderlo di vista.

Iniziai a scendere le scale dello stabile,cercando di stargli dietro.

« Sei riuscito a trovare qualcosa? »
« Ma tu sai fare solamente domande? »

Sbottò.

« Sai com’è…Se gli altri non parlano spontaneamente… »

Si bloccò di scatto,fermando anche me con un gesto del braccio.

« Cosa- »

Si portò l’indice alle labbra,invitandomi al silenzio.

La sua espressione era diventata dura:le sopracciglia erano corrucciate e le labbra serrate,mentre cercava di individuare qualcosa che gli sfuggiva.
Lo guardai attentamente,non capendo immediatamente qual’era il problema.
Poi lo sentii. Era un profumo dolce e inebriante,che mi fece rabbrividire. Ma,mischiato ad esso,c’era l’odore di qualcosa di aspro,totalmente dissonante dal primo.

« Jude » Sussurrai. « E’ sangue? »
« Si »
« Ci sono degli umani,quindi »
« Non si tratta di persone. Altrimenti non vi sarebbe questa nota pungente che ne altera l’odore. Sono vampiri »
« Ma non ho mai sentito un odore simile addosso ad un vampiro »
« Perché non hai mai incontrato i così detti Bloody Vampires »
« Fammi indovinare: sono quelli che si nutrono esclusivamente di sangue? »
« Complimenti. Allora ce l’hai un cervello! »
« Farò finta di non aver sentito… »

Un sibilo assordante ferì l’aria e una freccia andò a piantarsi nel soffitto,passando per la tromba delle scale. Attaccata all’arma vi era una corda,che iniziò a scorrere velocemente,come se si stesse riavvolgendo.
Rimasi a guardarla,sconvolto,finché davanti a noi comparve una donna,che saltò e si appollaiò sulla ringhiera,staccando di colpo la freccia dal soffitto,facendola rientrare nella balestra da cui era stata lanciata.

Aveva i capelli biondi,legati in una lunga coda,ed indossava abiti che la facevano sembrare appena uscita da Matrix . Ci sorrise.

« Bene bene. Tu devi essere il beneamato Jude »

Disse melliflua,alzandosi in piedi.
Lui rimase in silenzio a contemplarla,senza far trasparire minimamente le sue emozioni.
Dal canto mio,doveva vedersi benissimo che ero intimidito!

« Ehi,Johnny! Abbiamo trovato il figliol prodigo »

Gridò. Di risposta,iniziarono a sentirsi dei tonfi,che si facevano sempre più vicini. Con molta probabilità stavano saltando di pianerottolo in pianerottolo,senza l’ausilio delle scale,per raggiungerci più in fretta.
Se lo state pensando: in quel momento non era ganzo per niente!

Dopo non molto,in fondo alla rampa in cui ci trovavamo,apparve un uomo – un bell’uomo,per la precisione. I suoi occhi penetranti brillarono alla nostra vista.

« Jude Law » Disse soddisfatto. « O preferisci essere chiamato Jude Caine? »
« Law va benissimo » Rispose freddamente.

Johnny – così si chiamava - sorrise.

« E’ un vero piacere incontrarti. Scommetto che sei qui per lo stesso motivo per cui vi siamo noi »
« Ne dubito »
« Oh. Allora il tuo amichetto non ha addosso le carte che stiamo cercando »

Ingoiai a vuoto. Possibile che i vampiri vedessero anche oltre gli oggetti e non mi fosse stato detto?!

Jude si voltò verso di me,interrogativo,ed io ricambiai con uno sguardo alquanto eloquente.

« Ti sbagli »

Esordì,tornando con gli occhi sul vampiro,il quale si mise a ridere.

« Io non credo proprio »

Iniziai seriamente a preoccuparmi. Solo il fatto che quell’altra,in piedi sulla ringhiera, avesse una balestra la diceva lunga,visto che Val ed Ewan mi avevano detto che quella era un’arma della PAAV. E poi quel Johnny non aveva esattamente un’aria rassicurante.
Forse avrei dovuto impormi e chiedere molte più spiegazioni a Jude sulla faccenda,prima di andargli dietro come un cagnolino…

« Io invece credo che tu ti sopravvaluti »

Mi prese lentamente per un braccio. Cercai il suo sguardo,ma era troppo intento in quello che stava facendo.
Il sorriso di Johnny divenne una smorfia.

« Potrei dire la stessa cosa di te » Pausa. « Ti consiglio vivamente di darmi quei documenti »
« Non ho nessuna intenzione di farlo »

L’altro incominciò ad innervosirsi.

« Non credo che tu ti sia bene reso conto con chi hai a che fare »
« Oh,si,invece.
Johnny Depp e Keira…Knightley,giusto? »

Sorrise,strafottente,verso di lei.
Depp salì un gradino verso di noi.

« Voglio quelle carte,Law! »
« Perché non te le vieni a prendere? »

Sgranai gli occhi,voltandomi verso di lui.
Cazzo,quei documenti li avevo io!!!

Depp era furente.
Si rivolse alla Knightley.

« Uccidili! »

Fu un attimo. Nel momento in cui la vidi imbracciare la balestra,Jude ci lanciò - letteralmente – contro la finestra che stava dieci gradini sotto di noi – uno più,uno meno.
Mi sono chiesto più volte come feci ad atterrare in piedi dopo aver volato  per una ventina di piani,così,senza preavviso. Ed ogni volta mi viene in mente Ewan.

« Siamo come i gatti. Atterriamo sempre in piedi »

Appena toccai suolo,Jude,che continuava a tenermi per un braccio,mi spinse in avanti,facendomi evitare per un pelo una freccia mortale.
Alzai istintivamente lo sguardo verso la finestra,ormai distrutta,e vidi Keira prendere la mira.

« Corri,idiota! »

Mi sentii prendere per mano e strattonare violentemente. Cominciai a correre più velocemente che potevo,continuando a mantenere salda la presa in quella di Jude.

*

 « Credo che tu mi debba qualche spiegazione! »

Avevamo corso all’incirca per cinque isolati prima di fermarci. Ed ora eravamo lì,seduti sulla panchina di un parco che non avevo mai visto in vita mia.
Lui si voltò verso di me,apatico. Ero abbastanza incazzato con lui!

« Spiegazioni? »
« Si,spiegazioni! Mi hai fatto quasi uccidere! Cazzo,Jude,quei documenti li avevo addosso io! »
« Avresti potuto dirmi di averli presi! »
« Non ne ho avuto il tempo! Tu invece  avresti potuto dirmi che c’era la possibilità che dei vampiri psicopatici tentassero di ucciderci! »

Stavo urlando,ma non me ne importava.
Fan culo l’appunto di non far arrabbiare Jude! Non sarò un genio,ma farmi trattare da zerbino no,questo non mi va!

« Hai ragione »

Rimasi interdetto.

« Ho ragione? »
« Hai ragione. Il fatto è che non sono abituato ad avere gente fra i piedi »

Rimasi scioccato. Era riuscito a stupirmi due volte in un giorno.

« Comunque non credevo che li avremmo incontrati »
« Grazie al cazzo! Ma sapevi che cercavate la stessa persona! »
« Sinceramente no »

Ci guardammo per un attimo. Io più confuso che altro e lui estremamente soddisfatto.

« Il nostro caro Depp ha avuto la gentilezza di farci capire l’importanza di quelle carte. Fammi vedere »

Le tirai faticosamente fuori dalla tasca – ce le avevo infilate a  forza – e gliele passai.
Si mise a sfogliarle.

« Tu sai di cosa si tratta? »
« No »
« No? »
« No. Sembri sorpreso »

Lo ero. Credevo che almeno lui sapesse su cosa stesse lavorando quell’uomo,visto che erano così legati.
Il mio silenzio parlò per me e lo fece sorridere.

« Chi sa,magari riusciamo a trovare qualcuno di fidato che riesca a decifrarli »

“In caso di necessità cerca Christopher P”

« Accidenti! »
« Che c’è?! »

Frugai nelle tasche fino a trovare il post-it.

« Stavo dimenticando questo »

Me lo prese dalle mani e lo lesse.
Vidi le sue labbra distendersi sempre di più.

« Stupido vecchio »

Non disse altro e fra noi calò il silenzio,accompagnato dai suoni del parco.

« Vuoi dirmi chi è questo M ? »

Batté un paio di volte le dita sulla superficie in legno della panca e tornò con lo sguardo su di me,dopo averlo fatto vagare nel vuoto. Dio,come mi erano mancati i suoi occhi.

« Quando ero piccolo non ho avuto una vita facile. Io e mia sorella eravamo orfani di madre e nostro padre non era il genitore che si sarebbe potuto augurare ad un bambino. Ci picchiava ed io,che ero il più piccolo,mi sentivo totalmente impotente »

Pausa.

« Poi incontrai Michael. Era  premuroso,affidabile,gentile. Tutte qualità che per me erano assolutamente perfette in uomo adulto e che mio padre non aveva.
« Ci incontravamo sempre davanti alla chiesa del mio quartiere. Non ho mai saputo il perché. E’ buffo avere come punto di incontro con un vampiro un luogo sacro,non trovi? »

Mi guardò ed io mi limitai ad annuire leggermente.

« Gli raccontavo sempre cosa accadeva a casa e lo pregavo di portarmi via con lui e di trasformarmi. Ma ero troppo piccolo e vivere per il resto dei tuoi giorni nel corpo di un dodicenne non è certo il massimo.
« Una notte,mio padre tornò a casa ubriaco e picchiò Natasha talmente forte da farle perdere i sensi. Cercai di difenderla,ma finii sbalzato contro un mobile e tutti i miei sforzi furono inutili. Non ricordo bene cosa accadde dopo,ma sono certo di aver visto Michael entrare in casa e togliere la vita a mio padre.  
« La mattina seguente mi svegliai in ospedale. Mia sorella non ce l’aveva fatta e quel figlio di puttana si trovava all’obitorio. Ero rimasto solo. O almeno fino a quando scoprii che nei documenti medici non risultava il mio nome,ma quello di Jude Caine.
« Michael mi aveva portato lì spacciandomi per suo figlio e loro vi avevano creduto. Da quel momento non ho più vissuto nello stesso luogo per più di un anno e sono cresciuto col desiderio che mi trasformasse perché volevo assolutamente essere come lui.
« Ma io non ero come lui. Io non sono come lui. Comunque,come vedi alla fine ho raggiunto il mio scopo e tre anni fa abbiamo preso strade diverse: lui vuole cambiare il mondo,mentre io voglio solo vivere per me. Quando ho deciso di tornare da lui,dopo un lungo peregrinare,ho scoperto che si era trasferito a New York e che non si avevano più notizie di lui »

Inclinò leggermente la testa e mi regalò un sorriso sghembo.

« Il resto lo sai. Di Depp e quelle carte non ne so più di te »

In quel momento,mentre mi raccontava della sua vita,non mi era parso il Jude che avevo conosciuto. Era stato tutto il tempo assorto nei suoi ricordi,con un ombra di malinconia e tristezza sul volto e nella voce.
Gli sorrisi e azzardai a posare una mano sulla sua.
Intrecciò le dita con le mie e rimanemmo in silenzio,mentre anche questo giorno si accingeva a morire.

 

 

 

 

 

 

 

 

*Indossa l’elmetto e prende lo scudo*

Non riesco a credere di averlo finalmente finito XD
Questo capitolo è stato più travagliato del previsto ù__u
Sono veramente costernata di avervi fatto attendere così tanto,ma ho avuto un blocco dello scrittore grosso come una casa e allora mi sono totalmente concentrata sull’altra fan fic.


Dedico questo capitolo a Barbara,che mi ha aiutato a superare anche questo ostacolo,e a Ilaria,che è l’unica di cui temo veramente le minacce XD
Vi adoro


Grazie a tutte coloro che hanno letto e/o recensito.
Scusate se non vi rispondo e ringrazio singolarmente,ma sono di fretta ù___u
“Pure di fretta?” Direte voi. Eh si,sono un’autrice terribile. Vi faccio aspettare e poi non vi do nemmeno un po’ di soddisfazione. Sono pessima U///U

 

Sono entrati nella storia:

Johnny Depp
Keira Knightley

E….tadan!

Michael Caine!

Per chi non lo sapesse: ha interpretato Alfie nel film originale del 1966,che è stato poi interpretato nel 2004 da Jude.
I due attori hanno recitato insieme nel 2007 in Sleuth – Gli insospettabili, remake del film del 1972 ,dove Jude interpreta nuovamente un ruolo che è appartenuto a Caine da giovane.

Se vi state chiedendo dove avete visto questo attore,fra i suoi film più recenti ci sono Batman beginins, Il cavaliere oscuro e The Prestige.

Ora scappo sul serio.

Grazie di aver letto fin qui.
Spero di non avervi deluso ù______________u

 Baci!

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Capitolo 6
*** Sixth. ***


« Chi l’avrebbe mai detto »
« Cosa? »
« Che i vampiri mangino la pizza »

Esatto. Ci trovavamo in una pizzeria.
Non era troppo inverosimile come cosa,dato che non mangiavo da circa tre giorni. Se tre erano stati!
Dopo aver finito il suo racconto,Jude mi ha proposto di andare a cenare. Alle mie proteste e richieste di continuare a cercare,aveva risposto: “Vorrà dire che se salterai addosso al primo umano che incontri non ti fermerò”.
Ed ancora una volta fu molto convincente.

« E’ il segreto di una buona convivenza pacifica. Noi non ci mangiamo gli uomini e loro non ci danno la caccia »

Ne addentò un pezzo.

« Mi domando quanti vampiri ho incrociato,quando ero ancora umano,senza accorgermene »
« Di sicuro molti »

Lo guardai.

« Se non hai fame vuol dire che Law ti ha sfamato mentre eri ancora incosciente. Molto astuto. Davvero molto astuto »

« Jude »
« Mmh? »
« Quando ero ancora…incosciente…tu…tu mi hai nutrito? »

Smise di masticare e piantò gli occhi nei miei.
Ingoiai a vuoto.

« Te l’ha detto il tuo amico? »

Sbattei le palpebre. Cosa avrei dovuto rispondergli?

« S- si. Però i suoi ragionamenti non facevano una piega. Dato che non ho mai sofferto la fame,neanche quando mi sono svegliato la prima volta »

Rimase a fissarmi per un tempo che mi parve infinito,per poi guardare un punto oltre la mia spalla e dire:

« Che assurdità »

Mi sentii come se mi fosse caduto un macigno addosso.

« Come? »
« Sei sordo? Ho detto: che assurdità »

Era tornato improvvisamente di ghiaccio.
Iniziai a pensare che quello fosse solo un modo per difendersi.

« Come vi è venuta in mente una cosa simile? Sfamarti..Bah! »

Sbuffò e tornò a mangiare.
Mi scappò un sorriso.
Questo suo monologo era stato meno convincente del solito.

« Che hai da ridere?! »
« Niente »

Continuai a mangiare.

« Tu sai chi sia quel Christopher P? »
« Ovviamente »
« E anche dove dobbiamo cercarlo? »
« Ne ho una mezza idea »
« Da quello che ti ha lasciato scritto Michael,dovrebbe saperci dire a cosa servono quelle carte »
« O perlomeno perché è scomparso da un giorno all’altro »

Alzai lo sguardo su di lui.
Non lo avrebbe mai ammesso,ma ero più che sicuro che fosse preoccupato.
Dopo quello che mi aveva raccontato,la sua immagine di vampiro freddo e distaccato non me la dava più a bere.

Finimmo il pasto,in silenzio,per poi accingerci a cercare quel Christopher. Jude pareva piuttosto sicuro di dove lo avremmo potuto trovare.

 

*

 

Bussò alla porta con fare deciso.
Dall’interno potei sentire distintamente un ‘arrivo’ seguito da un rumore di passi.
Dopo non molto venne ad aprirci un uomo distinto,alto e dagli occhi grigi *,che ci scrutava con fare indagatore,tenendo la porta semi aperta.

« Come posso esservi utile? »

Jude rise,leggermente sguaiato,portando l’altro ad assottigliare lo sguardo,decisamente insospettito,mentre io mi limitai a guardarlo,sconvolto. Non l’avevo mai visto ridere in quel modo!

« Ehi Chris,non vorrai farmi credere che non mi riconosci! »

Dopo lo stupore iniziale - ed averlo osservato attentamente - l’uomo sgranò leggermente gli occhi.

« Jude? »

Chiese titubante.
Il mio compagno annuì.

« Non posso crederci! Sei proprio tu! Ahah!..Entrate entrate..  »

Spalancò la porta e ci fece strada dentro casa.

« Come sei cresciuto! Avevi..quanto? Sedici anni l’ultima volta che ti ho visto? »
« Si »
« Tu pensa! E chi è il tuo amico? »

Chiese,accennando a me col capo,mentre prendeva posto sul divano in sala.

« Si chiama Robert »
« E’ un piacere conoscerti! Ma sedetevi,non fate complimenti! »

Prendemmo posto,l’uno accanto all’altro,sul divanetto in pelle marrone,disposto di fronte a quello in cui si era seduto Christopher e da cui ne veniva diviso da un basso tavolino in vetro.

« A cosa devo questa visita? »

Jude intrecciò le dita e poggiò i gomiti sulle gambe,sporgendosi leggermente in avanti.

« Siamo venuti a chiederti di Michael »

L’altro si adombrò.

« Abbiamo – ha » Mi indicò con un gesto dell’indice « trovato un biglietto in cui mi ha lasciato detto che se avessi avuto bisogno tu avresti saputo aiutarmi. Ed eccoci qui! »

Si appoggiò di scatto alla spalliera,facendo schioccare le mani l’una con l’altra.
Christopher era rimasto in silenzio ad ascoltare,e,anche una volta che Jude ebbe finito,lui continuò il suo mutismo.

« Esattamente cos’è che sapete? »

Esordì a un certo punto.

« Che quel galoppino di Depp stava cercando di impadronirsi di alcune strane carte. Fortunatamente le abbiamo noi »
« Ovviamente voi – e in particolare te – non avete la minima idea su cosa tuo padre stesse lavorando »

Sentii Jude irrigidirsi al mio fianco.

« No,non sappiamo cosa Michael stesse facendo »

Mi voltai lievemente verso di lui,domandandomi come avesse potuto marcare con tanto astio quel nome.
Il vampiro più anziano si accomodò meglio sul suo posto e piantò gli occhi dritto i quelli del più giovane,prima di cominciare a raccontare.

« Nel nostro mondo – come certo saprete - molto spesso capita di imbattersi in vampiri che lo sono diventati non per loro scelta,ma per lo stupido capriccio di un altro »

Mi girai d’istinto,sentendo parlare di un avvenimento a me così familiare,e non mi sorpresi nel constatare che Jude non aveva avuto la mia stessa reazione.
Non potrei dire la stessa cosa quando lo vidi stringere le mascelle in un modo disumano.

« L’intento di Michael è quello di riuscire a trovare una cura contro il vampirismo,per tutti coloro che non si sentono in grado di affrontare questa vita »

Chiuse gli occhi,prendendo un respiro.

« Purtroppo il Gran Capo,venuto a conoscenza dei suoi studi,ha preteso che Caine lavorasse per lui. E lui non accetta rifiuti »
« Chi è il gran capo? »

Chiesi,ingenuamente,con la voce quasi in un sussurro.

« E’ il boss di New York. Il granvampiro per così dire »

Per la prima volta,da quando eravamo entrati li dentro,ri incontrai gli occhi di Jude.

« E tu sai dirci come interpretare queste carte? »
« Prima di scomparire,tuo padre mi disse solo che ‘la risposta è nei ricordi’ »
« Tutto qui? »

Annuì.

« Tutto qui?! E noi come facciamo a decifrare questo cazzo di ciarpame se lui non fa altro che darci degli enigmi da risolvere?!? »

Si alzò di scatto,in un impeto d’ira.
Lo presi impulsivamente per un braccio.

« Jude calmati! Vedrai che ne verremo a capo »
« Venirne a capo?! Cazzo Robert! Non c’è niente di cui venire a capo perché io me ne tiro fuori!! »

Si liberò dalla mia presa con uno strattone e corse fuori.

« Jude!! »

Mi alzai,intenzionato a seguirlo. Poi mi fermai,voltandomi verso Christopher.

« Lo scusi. Ci scusi. La ringrazio per l’aiuto »
« Non scusarti. Tornate qui ogni qualvolta abbiate bisogno »

Accennai un sorriso e un segno d’assenso,per poi lanciarmi all’inseguimento di Jude.
Saltai intere rampe di scale per far più in fretta e quando uscii,incespicando,dal portone di ingresso,vidi,con sollievo,che lui era li,immobile,in mezzo di strada,che si massaggiava le tempie.

« Jude »

Lo chiamai piano. Non volevo rischiare di urtare ancor di più i suoi nervi.

« Jude? »

Mi avvicinai lentamente,senza movimenti bruschi,mentre lui rimaneva sempre fermo,con la testa china.
Quando fui distante solo un passo,si voltò verso di me.

« Te lo faresti? »

Chiese con tono grave.

« Farei che cosa? »
« Prenderesti quel siero? »

Fu come se un fulmine mi avesse colpito in pieno petto.
Jude mi guardava ansioso,pendendo completamente dalle mie labbra.
Aspettava una mia risposta,ma,per quanto mi sforzassi,non riuscivo a parlare.
Quella domanda mi aveva lasciato di stucco. Non me la sarei mai aspettata. Soprattutto da lui.
Quando finalmente aprii la bocca per rispondergli,si voltò e riprese a camminare.
Gli andai immediatamente dietro,intenzionato a continuare il discorso,ma ciò non fu possibile.

Quando svoltammo in un’altra strada,di fronte a noi,in fondo alla via,comparvero tre vampiri,che iniziarono ad avanzare.
Tutto questo non prometteva niente di buono.
Ci fermammo e facemmo per tornare in dietro con nonchalance,ma anche alle nostre spalle vi erano dei vampiri.
Iniziai a farmi prendere dal panico. Jude,per contro,era una statua di cera.

« Che fortuita coincidenza! »

Mi voltai nuovamente e vidi che dal gruppo ne era emerso uno.
Era decisamente attraente,dai capelli neri lunghi fino alle spalle e gli occhi maledettamente magnetici.
Era una trappola mortale!

« Jude. Proprio l’uomo che cercavo »

Si avvicinò lascivamente,facendo passare lo sguardo da lui a me.

« Credo che tu abbia capito ormai che hai qualcosa che non ti appartiene »
« Ti sbagli. Sei tu che vuoi qualcosa che non ti appartiene »

Gli arrivò davanti. A dividerli solo qualche centimetro.
Mi si contorse lo stomaco.
Piegò leggermente la testa e gli sorrise,per poi posare gli occhi su di me.
Un brivido mi percorse la spina dorsale.
Mi si avvicinò e allungò una mano ad accarezzarmi i capelli.

« Carino il tuo amichetto »

Jude seguiva ogni suo movimento come una fiera che punta la preda.
Con un dito,iniziò lentamente a seguire il mio profilo.
Chiusi gli occhi.
Che situazione di merda!

« Sai potrei anche lasciarti le carte » Si fermò sulle mie labbra « se in cambio mi dai lui »

Trattenni il respiro.

« Non dire stronzate,Gerard. Sappiamo benissimo entrambi che il tuo capo non scenderebbe a baratti simili per compiacerti »

Ah,grazie!
Non gli disse di no perché era preoccupato per me: sapeva che questo Gran Capo non avrebbe comunque ceduto!
Grazie,grazie davvero.

« Hai perfettamente ragione. Non scenderebbe a baratti »

Aprii gli occhi e lo trovai a un soffio dal mio viso.

« Ma questo non significa che non faccia niente per compiacermi »

Improvvisamente,Gerard – così l’aveva chiamato Jude – scomparve dal mio campo visivo e al suo posto vi era il braccio teso del mio amico.
L’altro,ora,era disteso a terra e fermava i suoi uomini,già pronti alla battaglia,con un gesto della mano.
Forse prima ho parlato troppo presto riguardo alle motivazioni di Jude…

« Sei sempre molto intraprendente e coraggioso a quanto vedo »

Sentii le sue dita stringersi attorno al mio braccio - come il giorno avanti,quando avevamo incontrato Depp - mentre Gerard si ri metteva in piedi.
Con una velocità spaventosa,raggiunse Jude,portandogli una mano alla gola e staccandolo da me.

« Qui non siamo nella tua Inghilterra,dove tutti ti temono. Dovresti scendere da quel tuo fottuto piedistallo »
« Non siamo nemmeno nella tua Scozia »

Gli diede un cazzotto nello sterno ed una ginocchiata nello stomaco,costringendolo a lasciare la presa su di se.
I suoi scagnozzi reagirono immediatamente.
Era arrivato il momento di mettere in pratica quello che avevo imparato da Ewan. Se qualcosa avevo mai imparato.

Iniziai a fronteggiarne tre,che mi si erano lanciati addosso,uscendone con solo un graffio sullo zigomo.
Però: niente male!
Riuscii ad evitare una gomitata per un soffio,prendendo,però,in pieno petto un cazzotto,che mi fece piegare in due dal dolore.

« Arrenditi e dammi quelle carte! »

Arrivò alle mie orecchie,confusa,la voce di Gerard.

« Dammi una ragione per farlo »

Quegli energumeni mi tenevano troppo indaffarato e non riuscivo a vedere come se la stava cavando Jude,che stava affrontando il capo.
Sentii degli schiocchi fortissimi,sommati al suono dei pugni che si creavano intorno a me.
Non ero abituato ad affrontare così tanta gente tutta insieme.
Le figure iniziavano a sommarsi e mischiarsi fra loro. Erano troppo veloci ed io troppo poco allenato. Per un attimo mi sentii perduto.
Quando,finalmente,mi resi conto di essere stato circondato,saltai impulsivamente verso l’alto nel momento esatto in cui mi stavano attaccando,facendoli sbattere uno contro l’altro.
Ma erano proprio dei vampiri tutto muscoli e niente cervello questi qua!
Ancora incredulo mi voltai,cercando con lo sguardo Jude.
Era poco distante da me,con la guardia alzata,che osservava Gerard fra lo scettico e il rabbioso.
Il moro sorrideva compiaciuto e,notatomi,si girò a guardarmi.

« Complimenti,sei molto più in gamba di quanto pensassi. A quanto pare non sei solo bello »

Com’è che era passato da ‘carino’ a ‘bello’. Bruttissimo segno…

« Non credere che sia finita qui Jude »

Si voltò verso i suoi uomini.

« Voi,alzatevi! Siete una vergogna per i Bloody Vampires! »

Diede un ultimo sguardo verso di me,per poi sparire insieme ai suoi uomini.
Mi avvicinai a Jude.

« Che cos- »

Mi prese per le spalle con veemenza.
Gli occhi che tradivano preoccupazione.

« Stai bene? »
« Si. Si sto bene. Vuoi lasciarmi per favore? »

Si staccò da me come se si fosse bruciato e tornò a guardare nel punto in cui un attimo prima vi era il suo avversario.

« Jude. Che cosa ti ha detto? »
« Niente che possa interessarti »

Mi si strinse lo stomaco.
Niente che potesse interessarmi? Certo che mi interessava! Di sicuro non avevano parlato di come fosse bella questa stagione!
Inclinai il capo,profondamente offeso,senza neanche replicare. A che cosa sarebbe servito? Per lui ero solo qualcosa di poco conto.
Ma se ne ero così sicuro,allora perché continuavo a seguirlo?
Non riuscivo a capirne il motivo,ma solo l’idea di andarmene mi faceva stare male.
Mi sentii stringere una spalla.

« Forza. Torniamo da Christopher. Hai bisogno di cure »

Alzai lo sguardo sul suo. Nessuna emozione.
Abbozzai un sorriso,che mi uscì più come una smorfia.
Ci incamminammo verso la strada da cui eravamo venuti.

« Robert! »

Ci fermammo.
Quella voce…
Alzai lo sguardo giusto il tempo per vedere Jamie e Jack saltare giù da uno dei palazzi ed atterrare di fronte a noi.
Mi si allargò il cuore.

« Ragazzi! »

 Dissi con un sorriso.
Jude si voltò a guardarmi,ma non ci diedi molto peso.

« Rob stai bene?! Sembra che ti abbiano usato come pungiball! »

Chiese Jack,guardando con sospetto il mio compagno.

« Si sto bene. Merito di Ewan… »
« Rooob! »

Mi voltai e fui letteralmente assalito proprio da Ewan,che mi saltò addosso.

« Eravamo preoccupati! Non ti sei più fatto vedere! »

Si voltò anche lui verso Jude,standomi attaccato addosso come un koala.
Dal canto suo,Jude non si mosse e non disse niente,limitandosi a guardare fisso Ewan.

« Sto bene,sto bene »

Lo feci scendere,con non poco imbarazzo.

« Voi invece? Mi sembrate in gran forma »

Ewan mi sorrise radioso – come sempre – e stava per rispondermi quando arrivò Val.

« Come stiamo non è affar tuo »

Mi gelò. Lasciandomi basito e completamente senza parole.

« Val.. » Jamie.
« Val ma che stai dicendo? Rob è uno di noi! » Jack.
« No,non lo è »

Posò lo sguardo su Jude,che ricambiò glaciale.

« Avanti non dire sciocchezze! Non puoi parlare sul serio. Solo perché- » Ewan.
« Solo perché è sparito senza farci più avere sue notizie nonostante noi fossimo gli unici ad avergli dato veramente un aiuto » Concluse Val per lui. « Hai ragione,perché mai non dovrebbe far parte del gruppo? »

Mi guardava,inquisitore,e io non potevo fare a meno di pensare che avesse ragione.
Ero stato irriconoscente.
Appena Jude mi aveva chiesto di andare con lui io l’avevo seguito senza indugi,come se fossi un cagnolino,nonostante inizialmente mi avesse negato apertamente il suo aiuto.
Come potevo pretendere di meritare ancora un posto nel Team?

« Ma Val.. »
« No. Ha ragione »

Ewan tornò a guardarmi,terribilmente abbattuto.

« Credo che dovreste andare,ora »

Il silenziò,che calò,era più pesante di qualsiasi altra cosa.
I ragazzi tentennavano,ma lo sguardo di Val era irremovibile.
E così,uno dopo l’altro,sparirono fra gli edifici.
Ed io non feci niente per trattenerli.
Ewan mi guardò ancora una volta,quasi supplichevole,prima di saltare sopra un tetto.

« Non te la prendere Rob. Certa gente è meglio perderla che trovarla »

Mi irrigidii.
Come poteva dire una cosa del genere? Come si permetteva?!
Non li conosceva nemmeno!
Ed era colpa sua se loro non volevano più vedermi!
Lo guardai rabbioso.

« Cosa ti da il diritto di giudicarli?! Hai mai avuto modo di conoscerli? »

Si mise sulla difensiva.

« Perché tu si? Quanto tempo sei stato in loro compagnia? Un giorno? »
« Di sicuro più tempo di te! E poi loro mi accolto proprio quando tu mi hai lasciato solo! »

I suoi occhi lampeggiavano pericolosamente,ma non mi importava.
Mi stava bene che mi trattasse come un oggetto,ma non che giudicasse Ewan e gli altri.
No,questo proprio non mi andava giù.
E a sommarsi al tutto c’era la terribile consapevolezza che Val aveva ragione.

« Se proprio ci tieni a loro allora vattene! »

Urlò e le sue parole mi ferirono le orecchie.
Andarmene? Si,forse avrei dovuto farlo. Ma ci sarebbe stato qualcun’altro ad attendermi se me ne fossi andato?

Rimasi a fissarlo,senza sapere cosa rispondergli,finché si voltò e ri prese a camminare,come se non mi avesse detto niente.
Se ne stava andando da me ed io provai un improvviso senso di vuoto.

« Jude? »
« Io torno da Christopher. Tu fai quello che ti pare »

Non si scomodò a voltarsi per dirmelo,continuò per la sua strada,imperterrito.
Ingoiai a vuoto,indeciso sul da farsi.
Jude svoltò l’angolo.
Presi un respiro e iniziai a correre.

« Jude! »

Nessuna risposta.

« Jude aspettami! »

Girai l’angolo e quello che mi si prospettò davanti mi fece gelare il sangue nelle vene – se sangue ce n’era.

Jude era a un passo da me,con lo sguardo verso l’alto,mentre il cielo si tingeva delle fiamme che si innalzavano dal palazzo di Christopher.

 

 

 

 



*indossa il solito elmetto e prende il solito scudo*

Eccomi qua!
Ormai sapete la prassi:

Scusatescusatescusatescusatescusatescusatescusatescusatescusate!
>_<

Ho dovuto affrontare un periodo un po’ strano e,come al solito,c’ho messo un’eternità a scrivere °A°
Non sono nemmeno sicura che sia venuta una cosa decente...

Me essere terribile ù___u

 

Come molte di voi avevano già capito,Christopher è Christopher Plummer!
* Lo ammetto… sono stata un quarto d’ora a cercare di capire di che colore ha gli occhi xD
E sono arrivata a questa conclusione..

L’altro personaggio entrato nella storia altri non è che Gerard Butler!
Più precisamente,è lui in versione Dracula’s Legacy
http://www.imdb.it/media/rm3445070080/tt0219653
http://i54.tinypic.com/ta4okm.jpg

 

Grazie a

SeptemberRain
BlackCobra
KinkyFucker
Ilaria1993
Leia_the_Witch
barbydowney

Per aver recensito il precedente capitolo.

A

beatrix potter 
BlackCobra
cieli_neri
dark_rose_
Elena Malfoy
Giappogirl

Che preferiscono.

A

lilly86

Che ricorda.

A

BlackCobra 
cieli_neri
Drabbit
Firefly Of Silence
ginnyx
Ilaria1993
KinkyFucker
ladyElric92
Leia_the_Witch
littleblow
NemuChan
pochiperpe
SeptemberRain
sery221B
WhereIsMyMind
_Bina90_
Grimilde

Che seguono.


E grazie ai lettori silenziosi o che non sono iscritti ad EFP (Gaia
♥)

 
Al prossimo capitolo!

aXce

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Capitolo 7
*** Seventh. ***


Il crepitio delle fiamme riempiva l’aria.
Il cielo era rosso sangue,mischiato al grigio del fumo ed ai fiocchi biancastri della cenere.
Trattenni il respiro,mentre assistevo,inerme,a quello spettacolo terrificante.
Era stato Gerard. Non c’erano dubbi.
In lontananza iniziarono a sentirsi le prime sirene e intorno a noi la gente urlava presa dal panico.
Dovevamo andarcene.
Abbassai lo sguardo,tornando a vedere quella schiena che mi ero ritrovato a inseguire già un sacco di volte.
Jude era immobile,lo sguardo sempre rivolto all’ultimo piano dello stabile.
Feci un passo.

« Dobbiamo andare. Penseranno che siamo implicati »

Non mosse un muscolo.
Avanzai ancora.

« Hai sentito quello che ho detto? »

Gli fui davanti e,in quello stesso istante,lo vidi accasciarsi pesantemente sulle ginocchia,rivolgendo lo sguardo a terra.
Sgranai gli occhi.

« Jude »

Si portò le mani al volto,rimanendo in silenzio.
Mi inginocchiai a mia volta.

« Che cos’hai? »

Gli misi le mani sulle spalle,cercando di mantenere la calma.
Ero seriamente preoccupato.
Com’era che quest’uomo - da duro e insensibile che era - ora non faceva altro che avere sbalzi emotivi??
Allontanò le mie braccia con un colpo secco degli avambracci,cogliendomi di sorpresa.

« Vattene »

Avrei preferito un pugno in faccia.

« No »

Alzò lo sguardo su di me.
In quel momento,quegli occhi non sarebbero potuti essere più umani.
Il suo azzurro-verde era contaminato dal riflesso delle fiamme. Ma era comunque stupendo.
Brillavano ed esprimevano una tale angoscia,che sentii una fitta al petto talmente forte che ne sarei potuto morire. E mi chiesi se realmente il mio cuore era morto quel giorno in quel vicolo…
La sua espressione mutò in un attimo,passando dalla malinconia alla rabbia,ma i suoi occhi rimasero tali a prima.

« Non volevi stare coi tuoi fottutissimi amici?! Bene! Va’! Levati dal cazzo! Io con me non ti ci voglio! Sei solo una palla al piede come avevo sempre sostenuto »

Non ci vidi più.
E lo picchiai.
Forte.
Un pugno dritto in faccia. Su quel suo splendido viso.
Si portò un mano sul naso,guardandomi stranito.
Tremavo.
La rabbia che sentivo dentro era esorbitante.
No. Non era rabbia.
Era dolore.
Era delusione.

Con un gesto secco,si risistemò il naso,provocando lo scricchiolio delle ossa.
Non staccò mai lo sguardo da me.

« Perché non vuoi capire…che tutto ciò che mi è vicino finisce distrutto… »

La sua voce uscì flebile,come una supplica.

« E tu perché non vuoi capire che non voglio andarmene? »
« Non sembravi di quest’idea cinque minuti fa »
« Non ho mai detto una cosa del genere »
« Però l’hai pensato »

Strinsi i pugni.

« Gira sempre tutto intorno a te,vero? »

Alzai involontariamente il tono.

« Non ti è mai…passato per la testa di tener conto di quello a cui veramente penso io? E poi questa storia che chi ti sta vicino viene distrutto…  »

Risi.

« La vuoi sapere una cosa? Non sei l’unico ad avere avuto una vita difficile! Quello che hai passato non giustifica il modo con cui allontani le persone. Coloro che tengono a te »

Cercai di respirare,ma fallii nel tentativo.

« Sei un maledetto egoista. Io non me ne andrò mai,mettitelo bene in testa. E non prenderei mai quel fottutissimo siero! »

Avevo parlato a raffica,senza pensare realmente a quello che stavo dicendo.
Lui era rimasto immobile,le labbra leggermente dischiuse,mentre le sue spalle si alzavo e abbassavano velocemente,seguendo il respiro.
Mi morsi il labbro inferiore,maledendomi per ciò che avevo detto.
La testa mi scoppiava. La rabbia iniziava a sbollire,ma la sua mancata risposta mi pesava addosso come un macigno.

Poi accadde.
Lo vidi avvicinarsi,finché le sue labbra non furono che a un soffio dalle mie.
Potevo sentire il suo respiro,lieve,sulle carni e il suo profumo,dolce ed intenso,mi inebriava.
Il petto mi bruciava. Se fossi stato ancora umano sicuramente il cuore mi sarebbe esploso.
Realizzai,in un attimo,quanto intensamente avevo aspettato inconsciamente quel momento,fin dal primo istante in cui avevo sentito i suoi denti affondare in me.
Poggiò la bocca sulla mia,annullando ogni distanza e ogni mia capacità intellettiva.
Risposi con foga. Era come tornare a respirare dopo l’apnea.
Si staccò da me,che mi lasciai sfuggire un gemito di protesta,e si alzò in piedi.

« Vieni »

Mi tese la mano e io l’afferrai senza indugi,mentre udivo le sirene farsi più vicine e tornavo cosciente del fatto che in torno a noi il tempo continuava a scorrere.
 

 

*

 
Non ricordo con esattezza come vi arrivammo,ma,in batter d’occhio,ci ritrovammo a casa sua.
Appena misi piede nell’appartamento,Jude mi trasse a se,rubandomi le labbra in un bacio che poteva uccidere.
Non riuscivo più a ragionare.
Avrebbe potuto far di me tutto quello che voleva. Non mi importava.
Ero completamente in balia di lui.
Mi ritrovai ad indietreggiare,finché si stacco da me e mi lancio letteralmente sul letto.
Atterrai sulla superficie morbida,provocando un rumore sordo e sobbalzando sulle molle.
Mi sovrastò,incatenando i nostri sguardi.
Allungai le mani a sfiorargli il viso.
Al mio tocco chiuse gli occhi.

« No »

Li riaprì,inclinando leggermente il capo e alzando un sopracciglio,al suono della mia voce.

« Non chiuderli mai. Non privarmene »

Sorrise,compiaciuto,abbassandosi a sfiorarmi le labbra con la lingua e poi con la bocca.
Chiusi istintivamente gli occhi,cercando di immagazzinare più aria del dovuto.

« Però neanche tu devi privarmene »

Iniziò a mordermi la mascella.
Quel gesto mi mandò in delirio.
Sentivo una strana forza scorrermi addosso.
Le labbra mi formicolavano e sentivo il sapore ferroso del sangue in bocca.
Uno astruso ricordo cercava di farsi strada nella mia mente,ma ero troppo concentrato su quella miriade di emozioni per riuscire a coglierlo a pieno.

Quando risalì fino alle labbra,un istinto animale mi prese alla bocca  dello stomaco e,involontariamente,spalancai la bocca,mostrando due canini perfettamente aguzzi e più lunghi del normale.
Jude fece altrettanto,per poi ritrarli e  leccare il sangue dalla ferite che mi ero inferto nel labbro inferiore.
Continuò a padroneggiare ogni centimetro del mio corpo,finché non mi ritrovai nudo sotto di lui. Le sue mani ustionavano più del fuoco,i suoi baci ferivano ovunque toccassero e i suoi occhi cambiavano colore ad ogni gesto.
Io mi aggrappavo alla sua schiena con disperazione,graffiandogli la pelle e mordendo dovunque mi era possibile: labbra,mandibola,collo,spalle.
Ormai i canini erano spariti nuovamente nelle gengive,ma quel senso forte,di adrenalina pura,non voleva lasciarmi. Mi sentivo completamente perso in quelle emozioni. Completamente perso in Jude.
Dopo un tempo che parve infinito,entrò in me.
E,mentre i nostri corpi si facevano tutt’uno,pensai che,in quel momento,il mondo sarebbe anche potuto finire.

 

 

 

 

 

*lancia elmo e scudo da una parte*

Siete sorprese non è vero? xD
Godetevi l’attimo perché dubito che ricapiterà presto che aggiorni a cosi poco tempo di distanza,LOL.
Anche se questo capitolo non mi convince per niente.. Va beh..

Direi che ho fatto avere un bel salto di qualità ai rapporti fra i due,asd.
Ma la vita è imprevedibile… *si scoccia lo bocca per non spoilerare*

Niente scena lemon, I’m sorry ù_u
Mi ero prefissa di rimanere in rating arancione e così è stato,asd.

 
Scusate se non mi trattengo oltre,ma sono di fretta.
Sappiate solo che vi adoro tutte!!

 
Alla prossima!

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Capitolo 8
*** Eighth. ***


Uno stramaledetto ronzio mi svegliò.
Ebbi subito modo di scoprire i contro dell’avere un super udito,dato che quella stronzissima di una mosca sembrava essere nel mio orecchio…Quando invece era nella stanza affianco!
Sbuffai con disappunto,coprendomi la testa col cuscino.
Era ancora notte fonda e non avevo nessuna intenzione di alzarmi. Ero stanco.
Sorrisi al ricordo dei giorni passati… Si,giorni.
Sapete,sono sempre alquanto sorpreso dalle capacità di resistenza di quel letto…
Stop! Basta con questi discorsi…

Mi voltai inconsciamente su un fianco – mentre pensavo,appunto,al letto… - e mi resi conto di essere solo,esattamente come la prima volta in cui avevo dormito qui.
Mi misi seduto,passandomi una mano fra i capelli,con uno strano senso di vuoto nello stomaco.
No,non era fame!
Possibile che se ne fosse andato anche stavolta?!
Sentii un rumore provenire dall’esterno e mi girai istintivamente verso la porta finestra,anche se il suo profumo era inconfondibile. Non poteva che trattarsi di lui.

« Hey »

Gli sorrisi,sulla soglia dell’euforia,non staccando gli occhi dai suoi.

« Hey »
« Non pensavo di trovarti già sveglio »
« Ho avuto qualche problemino con una mosca… »

Attraversò la stanza,per andarsi ad appoggiare all’armadio,disposto dalla parte opposta del letto.

« Dove sei stato? »
« Non credo ti riguardi »

Sgranai gli occhi.
Non potevo credere alle mie orecchie!
Nonostante tutto quello che era successo continuava a tenermi in disparte!
Ero mostruosamente deluso. E cosa,ancora peggiore,mi sentivo usato.
Ero stato solo uno sfogo sessuale? Giusto per farsi passare lo sconforto?
Ingoiai a vuoto,divenendo sempre più consapevole che era veramente così.
Avrei preferito che mi conficcassero un paletto nel petto.

« Pensavo che avessimo superato il “devi farti gli affari tuoi” … »
« Pensavi male. Adesso vestiti che abbiamo da fare »
« Da fare dove!? »

Chiesi spazientito.

« Vuoi per forza farti rispondere male? »

Rispose,lui,acido.
Strinsi le labbra,trattenendomi dall’urlargli che era uno stronzo.

« Forza! »

Si chinò a recuperare i miei pantaloni e me li tirò.
Come li presi al volo,vidi qualcosa scivolare da una delle tasche.
Gelai.
Realizzai con orrore,che si trattava della foto che avevo preso da casa Caine.
Jude s’irrigidì,osservando,dal alto,la fotografia che giaceva a terra.
Scostai le coperte ed iniziai a vestirmi velocemente.

« Ju- »
« Cosa. Diavolo. Ci. Facevi. Con. Questa »

Scandì ogni singola parola come se stesse per esplodere da un momento all’altro.
Un brivido di paura mi percorse la schiena,mentre un segnale d’allarme grosso quanto l’edificio mi avvertiva del pericolo immanente.

Mai fare arrabbiare Jude.

« I-io.. l’ho presa in prestito.. »
« L’ HAI PRESA IN PRESTITO? »

Quell’appartamento doveva essere dotato di qualche apparecchiatura speciale perché se no non c’è modo di spiegarsi di come quelle mura abbiano saputo rimanere in piedi.

« L’avrei restituita alla fine di tutto.. »

Non sapevo più che pesci pigliare.
Jude mi guardava con odio,digrignando i denti.
Ma perché quella maledetta mosca mi aveva svegliato?
Non potevo essere ancora addormentato quando era ritornato?
Ovviamente no! Sarebbe stato troppo chiedere di affrontare la giornata felice e leggero,senza venire subito sbattuto contro la verità di essere stati usati come un oggetto e senza venire scoperti ad aver rubato una fotografia.
Ed io che mi ero illuso che la mia vita potesse migliorare adesso che ero un vampiro…

« ..Dico sul serio.. »

Strinse i pugni e si apprestò ad uscire dalla stanza.
Chiusi gli occhi,sospirando,completamente affranto dalla situazione.
Perché accadono tutte a me? Perché?
Possibile che con questo vampiro non si possa ragionare?!

Raccolsi la foto,che,nonostante tutto,Jude aveva lasciato dov’era.
La guardai un attimo,tenendola fra le dita,fino a quando feci il gesto istintivo di voltarla…
Oh cazzo.

« JUDE! »

Urlai con quanto più fiato avevo in corpo,lanciandomi ancora una volta al suo inseguimento ed uscendo di corsa per le scale.

« Hey! »

Mi affacciai dal corrimano e lo vidi scendere velocemente i gradini due piani sotto di me.

« Fermati! Jude! »

Cominciai a saltare da un pianerottolo all’altro,rischiando più volte di sfracellarmi al suolo.
Finalmente lo raggiunsi.

« Mr.Incazzaturafacile,vuoi fermarti?!?»
« Che cazzo vuoi?! »

Tuonò,voltandosi verso di me.

« Ho risolto l’enigma! »

La sua espressione mutò nell’incredulità più pura.

« Hai risolto.. »
« ..l’enigma! Ho risolto l’enigma! »

Alzò un sopracciglio,saccente.

« E come avresti fatto,sentiamo »
« Con questa »

Gli mostrai il retro della fotografia e mi riempii di orgoglio quando vidi i suoi zeffiri sgranarsi e brillare di soddisfazione.

Sul retro della foto,scritte a penna,c’erano delle cifre.

RHn0+

 

*

 

« Ricapitoliamo »

Esordì nuovamente Jude,mentre percorrevamo le strade che ci avrebbero riportato a casa di Michael.

« E’ chiaro che con ‘ricordi’ intendeva le fotografie. Ma come facciamo ad essere sicuri che ci siano altri di questi codici in casa?»
« Da quando ti importa il mio parere? »

Gli risposi con astio.
Lui si limitò a grugnire e ad alzare gli occhi al cielo.

« Non mi pare il momento più adatto.. »

Sorrisi sornione.

« Non possiamo. Ecco perché stiamo tornando a controllare »
« Fin qui c’ero arrivato »
« Non mi pare proprio »
« Sai,stai prendendo troppo confidenze »

Disse con l’aria di chi la sapeva lunga e con un sorriso sghembo sulle labbra.
Quanto avrei voluto baciarlo!

« A ma davvero? Nei giorni scorsi non la pensavi così »

Stuzzicarlo era stato inevitabile e ne valse la pena,dato lo sguardo malizioso che mi regalò subito dopo.
Ma durò poco. La sua espressione mutò immediatamente e lo vidi storcere il naso.

« Di qua »

Mi prese un lembo della manica e ci fece voltare in un vicolo,proprio nel momento in cui percepii qual’era il problema.
L’odore nell’aria era inconfondibile.

Facemmo qualche passo,quando,improvvisamente,ci si pararono davanti tre vampiri.
Frenammo la nostra andatura,tenendoci a una certa distanza da quegli individui.

« E così ci incontriamo ancora! »

Ci voltammo. Gerard ci guardava in modo divertito,tenendo la testa inclinata e leccandosi le labbra.

« Sai,Jude,sei un tipo molto richiesto ultimamente » Avanzò. « Ralph vuole vederti »

Ralph?!

« Che vada a farsi fottere! »

Ruggì Jude.

« Ts,ts,ts. Non si risponde così Judsie. Il tuo paparino non ti ha insegnato le buone maniere? »

Sentii,ancora una volta,quel tocco ormai familiare,che non tardava mai ad arrivare quando ci trovavamo in queste situazioni.
Che,pensandoci bene,erano diventate troppo frequenti!

« Scappa »

Sussurrò.
In un primo momento credetti di aver frainteso e mi spostai impercettibilmente verso di lui.

« Cosa? »
« Scappa »

Ringhiò leggermente.
Gerard aveva ancora quel sorriso beffardo stampato sulla faccia e si faceva sempre più vicino,come i suoi scagnozzi.

« No.. »
« Vai,cazzo! »

Mi spinse ed evitai per un pelo di finire dritto fra le braccia di un Bloody Vampire.
Gerard balzò in avanti ed atterrò Jude con un colpo deciso,placcandolo sull’asfalto.
Tentennai,preso dal panico,indeciso sul da farsi,mentre lo guardavo dimenarsi,incapace di fuggire.

« Vai via! Scappa,maledizione! »

Nonostante la sua voce fosse dura e furente,i suoi occhi tradivano preoccupazione.
Non potevo lasciarlo li. Un sibilo nell’aria mi riportò alla realtà e riuscii per un soffio ad evitare un fendente tra capo e collo e una freccia in pieno petto.
Keira ci sovrastava,la balestra alla mano,appostata su uno dei tetti vicini.

« Ro-bert »

Mi voltai ed iniziai a correre,saltando di netto i miei avversari,avvalendomi di qualche tecnica,che mi aveva insegnato Ewan,per slanciarmi dal muro di un edificio all’altro.
Sentii Gerard ordinare di non farmi scappare,ma dopo non molto mi trovai a correre da solo nel bel mezzo di New York. La tecnica del nascondersi nella marmaglia funzionava ancora,fortunatamente. Anche se avevo seriamente temuto che non si facessero troppi problemi a fare una strage pur di catturarmi!

Appena mi fu possibile,saltai su una scala antincendio e continuai la mia corsa sui tetti. In questo modo avrei evitato un qualsiasi attacco dall’alto.
Saltavo senza sosta,non preoccupandomi minimamente di dove stessi andando.
Poi,improvvisamente,mi fermai. Avevo il fiato corto,la bocca spalancata e gli occhi sgranati.
Nella mia mente era impressa a fuoco l’immagine di Gerard che sovrastava Jude,tenendolo fermo per le braccia,mentre lui cercava di liberarsi e mi incitava a scappare. Al ricordo dei suoi occhi nei miei,sentii una fitta lancinante allo sterno.
Crollai.
Mi lasciai cadere pesantemente sulle ginocchia ed incominciai a piangere,prendendomi la testa fra le mani.
Ero un codardo! Un codardo.. Non me ne sarei dovuto andare.
Perché facevo sempre quello che mi diceva? Dovevo mandarlo a fan culo ed andare ad aiutarlo..
Urlai,disperato,realizzando che l’avevo condannato a morte certa. Che quella,forse,era stata l’ultima volta in cui avevo avuto modo di vederlo vivo.
Piansi,senza alcun controllo. Tenendo una mano all’altezza del cuore e chiedendomi come fosse possibile soffrire così tanto,senza averne uno.

 

 

 

Si,purtroppo per voi sono sempre viva xD
Non mi ero resa conto di aver aggiornato quasi un mese fa!
Devo farmi una cura di fosforo..
Cooomunque!
Volevo avvisarvi che,se le cose andranno come ho pianificato,mancano esattamente tre capitoli + il prologo.
Non odiatemi v___v sono una che predilige scrivere cose brevi.

Tornando al capitolo corrente:

Ralph è Ralph Fiennes !
Che venerdì prossimo vedremo al cinema in Harry Potter 7 – parte I   *-*

E dato che sapevo che il super cattivo avrebbe fatto la sua ‘comparsa’,mi sono divertita a fare due collage con la tavoletta grafica che mi è stata regalata per il compleanno []

http://i55.tinypic.com/209kro1.jpg
http://i53.tinypic.com/2eltlwx.jpg

Mi era presa così,che volete farci XD

 

 
Spero di non avervi deluso troppo anche questa volta,asd.

Al prossimo capitolo!

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Capitolo 9
*** Nineth. ***


La pioggia scendeva fitta,impedendo di distinguere la città intorno.
Le macchine correvano veloci per le strade provocando forti scrosci d’acqua.
Le persone fuggivano ridendo,imprecando o in silenzio,cercando di ripararsi sotto gli ombrelli o tutto ciò che gli capitava a tiro.
Aveva incominciato a piovere dal nulla ed io trovai buffo come il tempo fosse mutato col mio umore.
Me ne stavo rannicchiato sopra il tetto,completamente zuppo,tenendo le gambe strette al petto e la testa affondata fra le braccia. Non ero pienamente di sicuro da quanto tempo mi trovassi lì. Sapevo solo che aveva iniziato a piovere ed io mi ero chiuso nella mia commiserazione.
Mi ero illuso che mi fosse stata data una nuova opportunità. Che avrei potuto rimediare alla vita di merda che avevo avuto da umano. Quanto mi ero sbagliato.
Ero sempre lo stesso essere inutile,solo un po’ più forte e coi sensi più affinati. Ed ufficialmente senza un cuore.
Avevo dimostrato ancora una volta di non avere le palle per affrontare le situazioni.

Quando avevo vent’anni ero riuscito a farmi assumere alla libreria sotto casa mia.
Il proprietario era un vecchio amico di famiglia e mi aveva preso sotto la sua custodia con estremo piacere. In quel periodo avevo un disperato bisogno di soldi e così non disdegnai l’aiuto,anche se trovavo stare in mezzo a tutti quei libri estremamente deprimente. Mi occupavo per lo più di sistemare gli scaffali e di tenere pulito il negozio,senza sprecarmi troppo con i clienti. Un giorno  vi era particolarmente tanta gente e il capo mi chiese di aiutarlo. Avevo appena congedato un signore che cercava un thriller quando la vidi. Era lì,accanto allo scaffale dei romanzi rosa,che faceva scivolare morbidamente lo sguardo sui romanzi di Jane Austen,coi lunghi capelli scuri che le ricadevano lungo le spalle. Rimasi a guardarla,estasiato,finché un ragazzino pestifero non spintonò la scala su cui ero arrampicato,facendomi cadere al suolo. Quando aprii gli occhi,lei era accanto a me,preoccupata. La rassicurai,dicendole che stavo bene e lei mi sorrise. Non avevo mai visto niente di più bello in tutta la mia vita. Me ne innamorai.
Iniziammo a frequentarci,ad amarci reciprocamente,e tutto andava a gonfie vele. Fino a quando scoprì di essere incinta.
Quel pomeriggio il mondo mi cadde addosso. Ero giovane,scapestrato e totalmente inaffidabile. Fumavo,bevevo e ogni tanto andavo in cerca di qualche dose. Non potevo fare il padre. No,non volevo essere per mio figlio quello che era stato mio padre per me. Un totale fallimento.
E così sono scappato. Non ho perso i contatti con loro,ma è stato comunque un gesto meschino da parte mia.

Con l’andare del tempo la mia vita non faceva altro che andare in declino. Ero diventato dipendente da alcol e droga ed ero completamente al verde.
Una mattina,svegliandomi,decisi che non potevo più andare avanti così. C’era bisogno di una svolta. Ma non era facile. Sono caduto tante volte. Ma altrettante mi sono rialzato.

Mi trovai spesso a dover denigrare richieste indecenti dalle persone più svariate,che faceva perno sulla mia disperata ricerca di denaro per la droga. Non mi sono mai abbassato a tanto.
Poi ho incontrato loro,che non erano come gli altri. E per la prima volta nella vita ho seriamente avuto paura di morire. Ma qualcuno,quel giorno,ha voluto che incontrassi Jude. Si,per quanto sia assurdo da parte mia parlare di Dio,è stata certamente un’entità superiore a far si che lui venisse in mio soccorso,e non solo per difendermi dai vampiri. Lui mi aveva salvato anche da me stesso.
Era stato così normale non sentire il desiderio di cercare rifugio in un mondo inesistente con l’ausilio della droga. Era stato così naturale svegliarmi in quel vicolo,respirare e continuare a vivere. Non mi ero reso conto di quanto avesse fatto in realtà Jude per me fino a quando non mi ero ritrovato da solo su quel tetto,a ripensare a quanto facesse schifo la mia vita prima di incontrarlo.

Strinsi i pugni.
No. Non poteva finire così.
Non potevo permettere che accadesse qualcosa a Jude senza aver prima lottato. Senza aver tentato l’impossibile per salvarlo.
Mi alzai di scatto,grondante d’acqua,mentre la pioggia piano piano andava scemando.
Non l’avrebbero avuta vinta. Anche perché io avevo qualcosa che a loro mancava: la chiave dell’enigma.


 

*

 

« Un momento un momento! Arrivo » La porta si aprì. « Robert ma che- »

Sorpassai Jamie ed entrai con foga nella sala. Gli altri si girarono a guardarmi,straniti. Dovevo sembrare un pazzo. Ero bagnato fino alle ossa e sulla faccia avevo stampata un’espressione che non sapevo bene da cosa fosse provocata. Paura? Rabbia? Chi poteva dirlo.

« Robert che ti è successo? » Chiese preoccupato Ewan.
« Dovete aiutarmi- »
« Che c’è? Il tuo amichetto Jude non può farlo? » Rispose Val,mellifluo.

Provai un’incontenibile voglia di picchiarlo,ma presi un respiro profondo e proseguii.

« Sapete dirmi dove posso trovare Ralph? »
« Ralph? »
« Ralph! »
« Non starai mica parlando di Ralph Fiennes?! » Jack.
« Se è il capo dei Bloody Vampires allora sì,è lui che cerco »
« Ma sei impazzito?! Hai idea di quanto sia peric- »
« Non me ne frega un CAZZO! »

Scoppiai.
Le loro espressioni tradivano stupore e preoccupazione.
Chiusi gli occhi e mi portai le mani alle tempie.
Stavo diventando isterico. Dentro di me avevo un turbinio di emozioni troppo forti per essere affrontato in una volta sola.

« Sentite. Non vi sto chiedendo di venire con me. Voglio solo sapere dove posso trovare quello stramaledetto figlio di puttana »

Quando alzai lo sguardo,tutti erano immobili,indecisi sul da farsi.
Fu Ewan a rompere il silenzio.

« In che guaio ti sei andato a cacciare »

Non era una domanda. E il tono che usò era così amareggiato,che avrei voluto gettarmi ai suoi piedi e ricominciare a piangere. Ma non potevo permettermelo.

« Vi prego » Soffiai. « Vi prego. Dove lo posso trovare? »
« E’ un suicidio » Val.
« Non mi importa »

Continuammo a fissarci per un tempo imprecisato,finché,sospirando,disse:

« 6th Avenue »

Gli sorrisi.

« Grazie »
« Vengo con te! » Ewan.
« Tu non andrai da nessuna parte! » Val.
« Ma io- »
« GRAZIE! »

Corsi fuori dall’appartamento senza voltarmi indietro.

« Robert! No Robert fermati!... »

 

*

 

Okay. Forse prima di scappare via avrei dovuto chiedere a Val di specificare…in che punto della 6th Avenue dovevo cercare.
Ma sì! Dovevo comportarmi come uno stupido impulsivo ancora una volta! Ma perché cazzo ero così idiota?!?
Percorsi tutta la strada,da cima a fondo,cercando un qualche indizio che potesse suggerirmi dove poter trovare Fiennes. Niente. C’erano soltanto tanti,tanti,tanti,umani.
Forse Val aveva detto il primo nome che gli era venuto in mente tanto per farmi contento.
Era un’ipotesi da non scartare.
Stavo iniziando a demoralizzarmi e a perdere le speranze,quando,dalla parte opposta della strada,vidi un vampiro. Anzi,per la precisione sentii. Aveva un odore agrodolce,mix di sangue e alcol,unito a un’essenza che non avevo mai sentito addosso ad un umano.
Attraversai di volata,non curandomi di ciò che mi accadeva attorno. Come dice il detto? O la va o la spacca!

« Ehi! »

Lo fermai per una spalla,girandolo,meritandomi,come risposta un’alzata di sopracciglia.

« Scusi il mio…i miei modi bruschi…ma mi chiedevo se potesse aiutarmi »

Lui rimase a fissarmi per un attimo,tenendo gli occhi di ghiaccio piantati nei miei ed arricciando il naso aguzzo,riconoscendomi come uno della sua specie.

« E in che modo,sentiamo? »

Mi vennero i brividi. Questo vampiro aveva una voce incredibilmente eccitante…Mmh,avete ragione,non era esattamente il momento più adatto…

« Sa indicarmi dove posso trovare i Bloody Vampires? »

Sgranò leggermente gli occhi. Poi sorrise sornione.

« Cosa ti fa pensare che lo sappia? »
« Tutti i vampiri lo sanno. A parte me,che sono un assoluto ignorante »

Ridacchiò.

« E non hai pensato che possa essere uno di loro? »
« Sono pronto a correre il rischio. Anche se il tuo odore mi dice che non ho da preoccuparmi »
« Sembri molto esperto in questo campo »
« Lo sono »

Continuò a fissarmi,torcendo le labbra in un’espressione pensierosa.

 « Basta che mi indichi la strada. Non ti chiedo di accompagnarmi »

Fece schioccare la lingua sul palato.

« No. Ti accompagno. Non so per quale motivo tu debba andare al covo di quegli individui,ma è più prudente così »
« Non è necessario… »
« Insisto »

Così dicendo,mi superò e iniziò a camminare a passo svelto.

« Oh,che sbadato » Si voltò verso di me. « Io sono Jason »
« Robert »
« Bene Robert. Qualsiasi cosa tu debba fare,hai tutto il mio appoggio »

 

*

« Eccoci arrivati »

Era un edificio immenso – probabilmente una fabbrica – un po’ nascosto rispetto agli altri palazzi e completamente circondato da un muro di cinta di circa mezzo metro d’altezza.

« Grazie d’avermi accompagnato » Soffiai.
« Figurati è stato un piacere. »

Piegai leggermente le ginocchia e mi issai sul muro. Mi fermai a metà dell’atto,voltandomi verso di lui. Una domanda mi aleggiava nella testa.

« Jason? »
« Mh? »
« Perché stai facendo tutto questo? »

Le sue labbra si distesero in un sorriso amaro.

« Anni fa,Gerard ha ucciso la persona a me più cara. Non ho mai avuto il coraggio di affrontarli. Da solo non ce l’avrei mai fatta…Ma tu » Sospirò. « Sento che sei diverso »

Rimasi perplesso. Io? Diverso? Ma per favore! Era già tanto se avevo trovato il coraggio di andare lì!

« Anche solo per il fatto che li hai cercati »

Ecco,appunto…

« Buona fortuna Robert »
« Anche a te »

Mi sorrise ed io ricambiai con una stirata di labbra poco convinta,per poi darmi un’ultima spinta e scavalcare. Atterrai sul terriccio senza provocare alcun rumore ed iniziai ad avvicinarmi allo stabile con passo felpato.
Individuai una finestra aperta al primo piano e con un salto fui sul davanzale e poi dentro.
Era tutto così…anonimo. Un lungo corridoio,scoperto su di un lato,percorreva lateralmente l’edificio e si affacciava sul vuoto,dove troneggiava un montacarichi. Il silenzio regnava padrone,creando un forte senso di inquietudine.
Poi,improvvisamente,sentii il suono di alcune voci provenire da una stanza,dal lato opposto in cui mi trovavo.
Camminai lentamente,facendo attenzione a ogni più minimo rumore,ma ben presto la mia attenzione fu completamente catturata da quelle voci,di cui non riuscivo a distinguerne le fonti.

« Guarda un po’ chi abbiamo qui »

Una scossa mi percosse la spina dorsale appena udii quella voce alle mie spalle. Mi voltai di scatto,sulla difensiva. Johnny mi guardava compiaciuto.

« Sono molto contento che hai deciso di farci visita »

Fece un cenno col capo e qualcosa collise pesantemente contro la mia testa. Un dolore atroce. Poi il buio.

 

 

 

 

 



 

 

Saaaaalve ~

Per i miei standard questo è un aggiornamento lampo xD
I’m sorry: le sorti del bel biondino saranno svelate solo nel prossimo capitolo…
Ma siete sicure di dovervi preoccupare proprio per Jude? *saltella nell’altra stanza per non spoilerare*
Oh beh…

Allur!

Jason is…Jason Isaacs!
http://www.movie-thoughts.com/wp-content/uploads/2009/09/jason-isaacs.jpg

Ammissione: ignoro completamente cosa vi sia nella 6th Avenue *me molto ignorante*
Sono stata mezzora buona con la cartina di New York davanti per decidere una via e alla fine ho scelto quella. Se la cosa è assolutamente surreale fatemelo sapere,che cercherò un’altra via xD

Ora devo scappare!
Grazie a chi recensisce,legge,segue!

Baci ~

ps. Si,Robert è come Rufy di One Piece: ha il dono di farsi aiutare da tutti xD
Ahah..

Arrivedorciii




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Capitolo 10
*** Tenth. ***


Delle voci indistinte echeggiavano nel vuoto. Tutto intorno era buio.
Un dolore fortissimo andava estendendosi dalla nuca a tutto il resto del cranio,battendo al ritmo regolare del cuore e bruciandomi i pensieri sul nascere.
Le punte dei piedi strusciavano sul pavimento,mentre due braccia mi tenevano su per le ascelle,trascinandomi. Poi il pavimento venne a mancare e in men che non si dica piombai al suolo,riprendendo pienamente conoscenza.
Qualcuno rise e una porta si chiuse pesantemente alle mie spalle.
Sbattei le palpebre più volte,cercando di adattarmi alla poca luce che filtrava da un punto indistinto della cella. Mi misi a carponi,aspettando che la testa smettesse di girare e che il sangue smettesse di pulsarmi nelle orecchie in quella maniera assordante. Non ottenni nessuna delle due cose.

« Devi essere implicato in un affare molto importante…per trovarti qui »

Sussultai leggermente nell’ udire quelle parole. Non mi aspettavo che potesse esserci qualcun altro. Alzai lo sguardo,alla ricerca della fonte.
Le forme davanti a me si mostravano indistinte – dovevo aver preso proprio una bella botta! – ma ben presto riuscii a mettere a fuoco l’uomo che si trovava dal lato opposto al mio.
Era seduto a terra – una gamba distesa ed una piegata verso il petto. I capelli biondi erano pettinati in modo impeccabile,come usava negli anni sessanta,e luccicavano appena nel lieve riflesso della luce. Il suo sguardo era puntato su di me,ma non tradiva alcuna emozione. Dal canto mio,provavo una sensazione strana. Era come se già lo conoscessi. Era così familiare. Poi,dopo qualche minuto in cui restammo a fissarci,riacquistai un po’ di lucidità. E fu all’ora che mi resi conto di chi avevo davanti.

« Michael? »

Azzardai,con voce roca.
Lui alzò un sopracciglio,inclinando la testa – nello stesso modo in cui lo faceva Jude – e scrutandomi.

« Ci conosciamo? »

Ridacchiai,per poi scoppiare in una risata isterica,di quelle che solo i pazzi o gli psicopatici – o i pazzi psicopatici – sono capaci di fare,piegandomi letteralmente in due ed iniziando a battere palmi e pugni a terra.

« Non posso crederci…Ah - ha! »
« Magari se mi dici cosa c’è di tanto esilarante possiamo ridere insieme »

Rialzai lo sguardo su di lui,continuando a sorridere,constatando che mi stava guardando come se fossi realmente da internare – e probabilmente lo ero – ma la sua voce era rimasta incolore,come se infondo non gli importasse più di tanto di trovarsi a tu per tu con un folle.

« Tu…Tu sei Michael! »

Dissi indicandolo,per marcare le parole.

« Si sono Michael. Questo lo avevamo già capito. E tu sei? »
« Robert! Io – io sono Robert! Sono un amico di Jude! »

Si staccò dal muro,l’espressione attenta e vigile.

«Jude? »

Annuii con vigore.
Fu il suo turno di ridere.

« E’ impossibile! Jude non ha amici! »
« So che può sembrare assurdo…Ma è realmente così. E stavamo cercando te! »
« Mio caro ragazzo credo che tu abbia battuto la testa troppo forte »

Mi misi seduto e gli raccontai tutto. Di quando c’eravamo incontrati la prima volta nel vicolo. Dei battibecchi. Di Johnny e Keira. Di cosa era successo a Christopher dopo il nostro incontro con Gerard. Degli indizi che avevo trovato… Raccontai ogni minimo particolare – beh,non che avevamo fatto sesso,quello no - per convincerlo che ciò che stavo dicendo era vero. Accennai anche alla sua storia – la sua e di Jude .
Lui rimase in silenzio,ad ascoltare,tradendo ogni tanto qualche espressione di meraviglia e perplessità.

« Incredibile »

Soffiò alla fine.

« Chi l’avrebbe mai detto? Judie che è venuto a cercarmi e per di più con un amico »

Sorrise.

« Suona tutto così strano. »
« Capisco bene cosa intendi »
« Posso farti una domanda,Robert? »
« Certamente »
« Dopo tutto quello che ti ha fatto passare…perché sei rimasto? »

Trasalii.
Perché ero rimasto? Bella domanda.
Non lo sapevo nemmeno io. O meglio,lo sapevo,ma non volevo ammetterlo a me stesso.
Ingoiai a vuoto,sbattendo nervosamente le palpebre.
Ad ogni battito di ciglia potevo vedere il suo volto,ogni sua più piccola espressione.
Mi parve di riudire ogni suo respiro mentre mi baciava e mi faceva suo. Di risentire la voglia estrema con cui avevo bramato quelle labbra,quelle mani su di me. La delusione che avevo provato quando avevo scoperto di essere solo il suo giocattolo. La paura di perderlo,in quel vicolo,quando mi aveva detto di andarmene,e che ancora bruciava viva dentro di me. Era una paura insistente,che non voleva dissolversi e che mi faceva tremare al pensiero di non vederlo più. Di non averlo più.
La verità era che…

« Credo di essermi innamorato di Jude »

Lo dissi così,senza pensare. Mi uscì flebile dalle labbra,come se fosse il segreto più prezioso. La rivelazione più importante. Rivelazione che in realtà facevo per la prima volta anche a me stesso.
Lo amavo.
Che colpo basso mi aveva tirato la Vita! Mi aveva fatto innamorare dell’unico vampiro che non avrebbe mai potuto ricambiare. Ma non sarei mai riuscito a volere altro se non lui,neanche se mi avesse respinto per l’eternità.

« Ti dirò una cosa »

Alzai lo sguardo,che avevo inconsciamente abbassato,su di lui,che mi sorrideva come avrebbe fatto un padre.

« Se Jude ha permesso che restassi,significa che tiene molto a te. Sei speciale »


« Questo significa che sei speciale,Rob »*

« Non mi hai detto però come sei finito qua dentro »

Fu come risvegliarsi da uno stato di trans. Come se mi avesse lanciato addosso dell’acqua gelata.
Già,non gliel’avevo detto. Probabilmente perché il mio subconscio avrebbe preferito eliminare il ricordo di Jude placcato sull’asfalto da quello schifoso di Gerard.
Rabbrividii.

« Lo hanno catturato…»

Michael sgranò gli occhi.

« E sono intenzionato a liberarlo »

 Rise amaramente.

«E come farai?Non c’è bisogno che ti rammenti che siamo bloccati qua dentro »

Mi guardai intorno per la prima volta da quando ero arrivato lì.
Era un’enorme stanzone,completamente deserto e privo di aperture,ad eccezione della porta blindata da cui ero arrivato e una finestra ad una considerevole altezza. Tutto sembrava essere stato realizzato a prova di fuga. Tutto realizzato a prova di vampiro.

 
…i vampiri possono saltare per tre metri in altezza e se trovi l’appiglio giusto – anche solamente un muro – puoi arrivare ad altezze smisurate!**

« Le hai già provate tutte? »

Chiesi alzandomi e continuando a guardare verso il soffitto.

« In verità non ho mai provato a scappare »
« Dici sul serio?! »
« A cosa sarebbe servito? Ralph non può uccidermi finché non avrà avuto la formula e tentare di fuggire sarebbe stato solo uno spreco di tempo e forze »
« Beh. Ora siamo in due,giusto? Tentar non nuoce »

Misi le mani sui fianchi,tornando con lo sguardo su di lui.

« Anche perché dopo tutti i bastoni tra le ruote che gli ha messo,non so quanto Ralph possa essere magnanimo con Jude. »

Continuò a guardarmi,senza veramente farlo. Stava ponderando seriamente la mia proposta.

 « Bene »

Si alzò a sua volta.

« Facciamolo! »

Batté le mani una volta e mi venne incontro.

« Qual è il piano? »
« Non ho un piano »
« Non hai un piano? »
« No,non ce l’ho! Sai com’è mi hanno dato una mazzata in testa! »

Sbuffò.

« L’unica cosa certa è che la nostra unica via di fuga è lassù »

Indicai la finestra.

« E’ troppo in alto,non ce la faremo mai! »
« Un amico una volta mi ha detto che con la giusta spinta i vampiri posso arrivare ovunque… »
« Capisco dove vuoi andare a parare »

Gli sorrisi.

« Ci stai? »
« Beh,cosa abbiamo da perdere in fondo? »

Come terminò la frase,il suo volto si adombrò. Avevamo certamente pensato la stessa cosa.
Jude. Rischiavamo di perdere Jude.

 

*

 
« Allora. Cosa hai intenzione di fare una volta uscito di qui? »

Intrecciò le dita delle mani in modo tale che potessi salirci.

« Per prima cosa vedrò di tirarti fuori di qui »

Si piegò sulle ginocchia ed io poggiai il piede destro sulle sue mani.

« Non devi preoccuparti per me. Pensa a lui »

Cercai una certa stabilità,molleggiandomi sulla gamba sinistra.

« Un aiuto in più non può far certo male »

Ghignò.

« Pronto? »
« Pronto. »
« Uno - »
« Due - »
« Tre! »

Mi slanciai verso l’alto,aiutato anche dalla spinta di Michael,andando,come previsto,incontro alla parete opposta a quella dove era situata la finestra. Appoggiai il piede sul muro,prima della collisione,e mi spinsi con tutte le mie forze verso l’apertura.
A metà del tragitto,però,iniziai a precipitare.
Atterrai,senza provocare alcun rumore,affranto da quell’evidente fallimento.
Michael mi si avvicinò.

« Infondo era solo la prima volta che tentavamo… »
« Riproviamo! »

Caddi ancora. E ancora. E poi di nuovo.
Più tentavo e più mi sembrava di allontanarmi sempre di più da quella dannata finestra.
Stavo fallendo. E questo faceva male.

« Robert. Forse hai bisogno di una pausa »
« No »

Ansimavo.

« No,riproviamo »
« Robert - »
« Ho detto riproviamo! »

Mi guardò con sguardo acquoso,rimanendo in silenzio,per poi tornare in postazione,al centro della stanza.
Al centro…
Assottigliai lo sguardo,mettendo in moto il cervello.
Chi sa,se si fosse spostato di un poco…Solo qualche passo a sinistra…

« Michael »

Gli andai incontro e,prendendolo per le spalle,lo spostai.

« Proviamo da qui »

Annuì e si mise in posizione. Poggiai il piede sui suoi palmi.

« Uno - »
« Due - »
« Tre! »

Slancio. Salto. Muro. Spinta. Finestra…
Sembrò di essere in un film. Quando mettono il rallenty,avete presente?
Era vicina… Sempre più vicina! Mancava così poco. Poi iniziai la discesa e mi trovai spalmato contro il muro sotto di essa. Cercai un appiglio,ma caddi al suolo.

« Ah – ah! Non posso crederci! Ce l’hai quasi fatta!! »

Mi corse incontro e mi aiutò ad alzarmi.

« Bravissimo Robert! Ora però sarà il caso che ti riposi almeno un poco. Se no come fai a combattere con tutti quegli energumeni là fuori? »


*

« Michael? »
« Si? »
« Perché Ralph vuole la formula? »

Me ne stavo lì,sdraiato sul pavimento,a rimuginare su questa cosa da non so quanto tempo. Era una cosa che mi ero sempre domandato,ma porre a Jude questa domanda era stato impensabile,dato che era all’oscuro di tutto,e se anche l’avesse saputo non me lo avrebbe detto.

« Vuole usarla come arma »
« Come un’arma? »

Chiesi,un po’ troppo sorpreso,tirandomi leggermente su.

« Esattamente »
« E cosa vuole farci? Ritrasformare in umani i suoi avversari? »

Risi,ironico.

« E’ proprio quello che vuole fare »
« Oh »

Quale immensa figura di merda

« Chiunque intralci la sua strada deve essere distrutto. Ma nelle altre città ci sono validi elementi forti almeno quanto lui,se non addirittura di più. E’ nei suoi interessi liberarsi di tutti coloro che sono tra lui e la conquista del pianeta »
« Un altro folle con manie di conquista,insomma..! »
« Se riuscirà ad avere la formula e a creare il siero,ci sarà poco da far battute,mio caro »
« …Scusa »

Rimasi un attimo in silenzio,osservandolo attentamente mentre fissava il vuoto davanti a se. Era visibilmente preoccupato e,probabilmente,si sentiva anche in colpa. Aveva creato lui la formula e stava mettendo in pericolo suo figlio e il resto del mondo.
Provai una fitta allo stomaco.
Non c’era un minuto in più da perdere.
Mi alzai di scatto e gli tesi una mano,meritandomi uno sguardo scettico.

« E’ giunto il momento »
 

*

 
« Ricapitoliamo: tu esci,stendi chiunque tenti di fermarti e poi vieni a prendermi »
« Riassunto molto esauriente »
« Vero? Ne sono molto orgoglioso »

Risi. Quel vampiro era straordinario.

« Pronto? »
« Sono nato pronto! »
« Perfetto! »

Contammo insieme.

Quello era esattamente il momento in cui ci sarebbe stato bene accostarci una frase del tipo “il cuore mi martellava forte nel petto,come se volesse uscire”. Ma,come sapete,io il cuore non ce l’ho,quindi niente frase ad effetto.
Posso comunque assicurarvi che ero terrorizzato. Non nel senso lato,ma dall’idea di non riuscire a varcare quella cazzo di finestra.
Dopo alcuni calcoli veloci,eravamo giunti alla conclusione che se avessimo spostato il punto di lancio di altri due passi a sinistra e uno in avanti questa volta sarei riuscito nell’intento al primo tentativo.
Tutta teoria,niente pratica. Alias,adesso ero spaventato a morte che tutto quello che avevamo studiato non fosse altro che un buco nell’acqua. Ma dovevo tentare.
Quando insieme scandimmo il numero tre,mi spinsi con tutta la forza che avevo nelle gambe. Mi sbalzai contro il muro e mi preparai a quello che sarebbe successo dopo.
Chiusi gli occhi per un attimo,mentre sferzavo l’aria e attraversavo la stanza. Quando li riaprii la finestra era proprio di fronte a me. Sorrisi.

« Si! »

Sentii urlare a Michael.

Mancava così poco…
Improvvisamente iniziai la ricaduta.

« No,no,no,no! »

Allungai un braccio,arrancando nel vuoto. E lo afferrai. Afferrai quello stramaledettofigliodiputtana di davanzale interno.
Smisi di respirare. Ce l’avevo fatta.
Iniziai a ridere,mentre mi aggrappavo anche con l’altra mano e facevo leva per arrampicarmi. Mi accoccolai in quel poco spazio e vidi che la via era bloccata da delle sbarre. Non mi ero certamente fatto un culo grosso come una casa per farmi fermare da quelle. Bastò un leggero colpo di polso per slargarle e staccarle dal muro.

« Tieni,te le regalo! »

Dissi lanciandole nella stanza. Michael doveva averle prese al volo,perché non sentii alcun suono.

« Stai attento,mi raccomando! »
« Naturalmente- »

Mi affacciai,controllando che non ci fosse nessuno,per poi lanciarmi nel vuoto.
Non riconobbi quel luogo. Dovevo trovarmi dalla parte opposta in cui mi aveva  portato Jason. Mi incamminai lungo il muro esterno,cercando un modo per rientrare,anche se l’idea di rivedere una finestra mi dava la nausea. Ma non correvo alcun rischio,dato che non ve ne era l’ombra!
Sospirai,iniziando a perdere la pazienza. Camminando,inciampai in qualcosa e dovetti trattenermi dall’imprecare in più lingue – anche se conosco solo l’inglese – perché avevo provocato un rumore infernale. Possibile che tutto fosse contro di me?!
No,affatto. Dato che ero inciampato nel catenaccio di una cantina.

Anche se non è molto consono detto da me: grazie,Dio!

Scostai le foglie che ne impedivano la vista e troncai le catene che tenevano unite le maniglie. Spalancai la porta e venni immediatamente assalito da un fortissimo odore di chiuso e da qualche bestiolina. Storsi il naso,leggermente disgustato ed entrai.
Se non fosse stato per la luce che entrava con me dalla porta principale,mi sarei ritrovato nel buio più completo. Poco male,dato che ci vedevo comunque perfettamente. Sembrava di essere in una specie di dispensa. Vi erano tantissimi scaffali pieni zeppi di contenitori in vetro.
Mano a mano che avanzavo,l’odore pregnante di chiuso andava affievolendosi,lasciando il posto ad un altro. A metà del cammino,mi bloccai. Quello che sentivo era un odore familiare. Troppo familiare. Aspirai a fondo,chiudendo gli occhi,e mi avvicinai ad uno scaffale. Rabbrividii.
L’odore dolce del sangue mi colpii in pieno,provocandomi dolorosi crampi di fame e,allo stesso tempo,un senso di nausea indescrivibile.
Girai su me stesso,guardando tutti quei contenitori,sperando di sbagliarmi. Ma non era così. Ero in una riserva di sangue.
Disgustato oltre ogni modo,annullai velocemente la distanza che mi separava dall’altra uscita. Misi una mano sulla maniglia e un orecchio sulla porta. Nessun rumore.
Aprii con cautela. Il corridoio era completamente deserto. Neanche una guardia a tenere d’occhio questo tesoro…Okay,se mi riferisco di nuovo in questo modo al sangue siete autorizzati a tirarmi dell’acqua santa!
Lasciai quel posto stomachevole per indirizzarmi in un punto in cui mi fosse possibile capire come poter tornare da Michael. Fu più facile del previsto.
Mi concentrai su suoni e odori e,come un bravo segugio,lasciai che fossero loro a guidarmi.

« Certo che quel vampirucolo è proprio un allocco »

Mi fermai. Spalle al muro,orecchie tese. Avanzai leggermente,fino ad arrivare dove svoltava il corridoio.

« Già,eh eh. Che cosa si aspettava? Di entrare qui bello bello,portarsi via il suo amichetto e di riandarsene tranquillamente? »

Erano in due. L’odore lo confermava.

« E’ un vero peccato che sia un elemento importante per il Capo. Avrei voluto avere il piacere di vederlo morire fra atroci sofferenze. Ah ah ah! »

Odore di ferro… Balestre… No,una balestra…

« Prima o poi sarai accontentato. Appena qual biondino avrà ceduto toccherà a lui… »

Chiusi gli occhi.
Era una missione suicida. Ma almeno sarei morto nel tentativo.

« Non ho mai avuto il coraggio di affrontarli. Da solo non ce l’avrei mai fatta…Ma tu…Sento che sei diverso » ***

O la va o la spacca.

 

 

 

 

 

 

Ma salveeee!
*si prepara alle scuse di prassi*
Ormai lo sapete: io non sono il tipo da aggiornamenti lampo u.u
Non posso farci niente,se c’è qualcosa che non mi torna ci rimugino sopra almeno ventimiliardi di volte prima di aggiornare. Ad esempio,sono sicura di non essermi saputa spiegare una mazza per quanto riguarda l’evasione u.u Non ho saputo fare di meglio..sono molto costernata
L
Comunque. Si sta avvicinando il momento clou della storia.
Riuscirà Robert a liberare Michael e a salvare Jude? E chi può dirlo…Ah già,io xD
Muahah…
Quest’altra volta vedrò di aggiornare più in fretta…anche se questo implica la conclusione della fan fiction D: Che tristezza ;__;
Va beh.

 

Delucidazioni:

* Citazione di Ewan nel terzo capitolo.
** Tratto sempre dal terzo capitolo.
*** Citazione di Jason del nono capitolo.

 

 

Grazie di aver letto fin qui.
Spero di non avervi deluso.

 
Vi abbraccio tutte!

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Capitolo 11
*** Eleventh. ***


eleventh.

 

« Ehi,voi »

Dissi svoltando l’angolo,con stampato sul volto un falsissimo sorrisino ironico.

« Non pensate di esservi lasciati sfuggire qualcosa? Non so. Quell’allocco di un vampirucolo,magari? »

I due vampiri si guardarono in faccia,basiti,per poi correre rabbiosi verso di me.
Oh,cattivo Downey! Come avevo osato prendermi gioco di loro?
La cosa mi divertiva parecchio…
Era una sensazione…eccitante.
Dovevo avere un accesso di adrenalina in corpo.
Li saltai,senza troppi sforzi e,con un colpo di gomito,riuscii ad appropriarmi della balestra. Fecero per ri aggredirmi,ma presi la mira e feci fuoco. Fu uno spettacolo raccapricciante. Li vidi contorcesi in un modo inumano ed esplodere davanti ai miei occhi. Fortunatamente ebbi la prontezza di scattare all’indietro e di coprirmi con un braccio,altrimenti sarei stato interamente ricoperto di sangue.
Nonostante tutto,questo mi aveva dato uno strano senso di potere. Non avevo mai provato una cosa del genere in tutta la mia vita. E la cosa che un po’ mi spaventò fu il fatto che mi era venuto tutto così naturale. Era stato naturale ucciderli. Come se fossi nato per farlo.*
Dove prima vi erano loro,adesso c’era solo un mucchietto di abiti finiti in frantumi ed un mazzo di chiavi. Lo raccolsi,schifato dall’odore di morte che contaminava il sangue di cui era ricoperto. Cercai con cura la chiave e la inserii nella toppa,facendo scattare la serratura. Quando spalancai la porta trovai Michael in mezzo alla stanza,nell’atto di quella che mi parve una camminata nervosa.

 « Michael,sei stato eliminato. Devi lasciare la Casa ** »

Si fermò,guardandomi senza capire.

« Ma che stai dicendo?! »
« Non importa…Adesso andiamo! »

Ricominciai a camminare nel corridoio,con Michael appresso,cercando di trovare la strada per raggiungere il punto in cui Depp mi aveva beccato. Il mio sesto senso mi diceva che era li che dovevo cercare. Non ero in grado di stabilire il motivo. Era così e basta.
Una nuova scarica di adrenalina mi percorse. Mi muovevo a scatti,come se fossi stato imbottito di caffeina o di chi sa quale droga. Ero euforico. Senza un motivo. Volevo solo trovare quello stronzo di Fiennes e spaccargli il culo. In mezzo a tutto questo,però,sentivo anche l’ansia crescente per le sorti di Jude.
Per un attimo,mentre scandagliavo i corridoi come un forsennato,pensai di essere impazzito. Che tutta questa situazione mi avesse dato alla testa. Avevo ucciso due vampiri neanche cinque minuti prima e avevo provato un sadico gusto nel farlo. Non era certo una cosa normale. O sì? Infondo i vampiri - per quanto cerchino di essere come gli altri - non si comportano come gli esseri umani…
Mi fermai di colpo.
Un odore. Forte.
No,più di uno.
Li conoscevo. Ero perfettamente in grado di distinguerli.
A questi,però,se ne aggiunsero altri,sconosciuti.

« Li senti vero? »
« Ovvio che sì »
« Cosa hai intenzione di fare? »

Mi voltai verso di lui,sorridendo.

« Attacco a sorpresa »

 

*

 « Non lo trovi assurdo continuare a voler resistere? Ormai vi abbiamo in pugno »
« Anche se cedessi mi uccideresti comunque. Quindi non vedo perché dovrei farlo »
« Touché »

Gli odori che avevo carpito ci condussero dritti dai loro proprietari,ovvero nel luogo in cui avevo scorto il montacarichi. Strisciando sul pavimento,raggiungemmo il ciglio del corridoio che dava sul vuoto e ci rendemmo spettatori di ciò che stava accadendo. Erano riuniti li,sotto di noi,tutti che accerchiavano due figure. Una in piedi e l’altra in terra,in ginocchio,con mani e gambe incatenate. Jude. Un fremito di rabbia mi percorse,ma cercai di trattenermi. Non era ancora il momento. Quella viscida serpe*** che gli camminava intorno,invece,non poteva essere altri che Fiennes. Strinsi i pugni,facendo schioccare le ossa e Michael mi guardò,per ammonirmi a non fare il minimo rumore.

 « Questo però non significa che uccideremo prima te »

Mentre ascoltavo le sue parole,incominciai a cercare una tattica di attacco. Osservai il montacarichi con attenzione e trovai un punto ove avrei potuto tranquillamente salirvi senza essere visto. Mi rivolsi a Caine.

« Dovrò andare da solo »
« Lo so. Ti sarò più utile da qua »
« Fai molta attenzione »
« Questo dovrei dirlo io a te »
« E’ vero,però se ti dovessero catturare potremmo trovarci in una situazione difficile da cui uscire. Quindi: mi raccomando. Allerta »
« Con chi credi di parlare bamboccio? Ho almeno un secolo di esperienza più di te! »

Sorrisi a quelle parole.

« Hai ragione. Perdonami »
« Nel momento in cui inizierà la battaglia ti raggiungerò »
« Okay »
« Buona fortuna »

Nel momento in cui mi trovai a dover saltare la mia sicurezza vacillò. Avrebbe funzionato? Sarei riuscito a scendere senza esser scoperto prima? Scossi la testa. Era inutile porsi di queste domande. Non importava se avrei fallito. Dovevo tentare. Guardai un’ultima volta sotto di me e saltai,cadendo elegantemente sul montacarichi. Tentai di ri stabilizzarlo,aggrappandomi come meglio potevo e,dopo atteso per un attimo,mi affacciai. Non parevano essersi accorti di me. Mi spostai,cercando di trovare il modo di attivare quell’aggeggio. Dopo non molto trovai una leva e l’azionai. Con un rumore sordo,il montacarichi si mise in moto ed incomincio a scendere. Mi lanciai prontamente nel vuoto,giocando sul fatto che l’enorme marchingegno mi avrebbe coperto ancora per un po’,ed atterrai. Corsi ad acquattarmi dietro ad una serie di scatoli impalati da un lato dell’enorme stanza e rotolai sul pavimento come uno stuntman. Non sarei riuscito a mantenermi nascosto a lungo,perciò iniziai a strisciare piano per spostarmi in un punto più utile,prima che mi stanassero…

« Guarda guarda chi è venuto a farci visita »

Mi sentii tirare su di peso e presto mi mancò la terra sotto il corpo. Un po’ di fortuna mai,eh?
Ad alzarmi come se fossi stato una piuma fu un energumeno poco rassicurante che non avevo mai visto,e che aveva addosso uno degli odori sconosciuti.

« Oh,ma pensa un po’. Anche voi qui? Come è piccolo il mondo! »

Dissi con un sorriso,mentre tutti gli sguardi erano puntati su di me. Rivolsi il mio su Jude,che mi guardava incredulo.

« Tu devi essere il nostro piccolo Robert »

Fiennes prese la parola ed incominciò ad avanzare verso di me.

« E tu quel figlio di puttana che vuole spianarsi l’ascesa al successo »

Risposi senza pensare.
Rise.

« Hai coraggio da vendere,vedo »

In realtà non ne avevo. E avrei voluto rispondergli “Allora hai bisogno di un’oculista”,ma non mi parve il caso.
Dovevo apparire sicuro in quello che dicevo e facevo.

« Perché? Ti preoccupa forse? »

Sbottai.

« Oh no,affatto. La trovo una cosa ammirevole » Mi venne davanti. « E molto sciocca »
« Beh,a me non sembra »
« Robert,taci »

Intervenne Jude.

« Forse è il caso che dai retta al tuo amichetto »

Ralph si voltò di scatto e gli diede  un pugno in pieno volto.
M’irrigidii.
Jude sputò con uno sbuffo del sangue e si leccò la ferita aperta che gli aveva provocato nel labbro.
La vista mi s’appannò dalla rabbia.

« Anche se parla senza essere interpellato » Fiennes.
« Non osare toccarlo ancora »

Tentai di mantenere un tono di voce neutro,ma con scarso successo.
Era lampante che ero incazzato.

« Altrimenti che fai? Vai a dirlo alla mamma? »

Si mise a ridere,seguito a ruota dai suoi uomini.
Ringhiai leggermente.

« No. Altrimenti ti faccio ingoiare un paletto di frassino,fino a fartelo arrivare al cuore »

In un attimo calò il silenzio.
Fiennes avanzò di nuovo verso di me,fino a portare il viso a un soffio dal mio. A differenza di quanto mi aspettassi,il suo odore era agrodolce e non aveva nessun retrogusto di morte.

« Con chi credi di avere a che fare,pivello? »

Non risposi.

« Eh?! »

Di fronte al mio mutismo,la sua collera ebbe il sopravvento e mi colpì con forza all’altezza dello zigomo.

« Ho a che fare con un vile »

Risposi con disgusto,mentre rialzavo lo sguardo su di lui. Ancora oggi,se penso a quella scena,sono sicuro di aver visto i suoi occhi lampeggiare pericolosamente. Quando tornò a parlare,però,il suo tono era nuovamente calmo e schifosamente falso.

« Molto bene. Sarai contento di sapere che hai appena firmato la tua condanna »

Si allontanò di qualche passo.

« Uccidetelo. E per quanto riguarda te » Si rivolse a Jude. « resterai a guardare »

Un brivido di paura mi percorse la spina dorsale. Spostai di riflesso lo sguardo su Jude.
I suoi occhi erano piantati su di me. Quegli occhi che avevo tanto desiderato di rivedere,adesso erano li,ma non erano spavaldi e duri come ero solito vederli. Potevo scorgervi un barlume di paura. La stessa che – ero certo – lui poteva vedere nei miei.
Sorrisi fra me pensando quanto fosse assurdo il fatto che in realtà stavo per morire per la seconda volta. In questa circostanza,però,non mi sarei più ri svegliato.
Era la fine.
I vampiri intorno a noi incominciarono ad avanzare. Fra loro,Keira,Johnny e Gerard.

« Che peccato. E’ veramente un grande spreco » Gerard.
« Ma non potrai negare che ciò è anche estremamente piacevole » Johnny.
« No. Assolutamente »

Ingoiai a vuoto,passando lo sguardo da loro a Jude. Quanto avrei voluto dirgli addio…

« Ehi,Ralph! »

Alzammo tutti lo sguardo,cercando la fonte di quella voce.
Sopra di noi,Michael puntava Fiennes con una balestra.
Sgranai gli occhi.

« Ti è sfuggito un punto »

Cambiò la mira e sparò.
Il bestione che mi tratteneva venne colpito in pieno petto e mi lasciò andare,contraendosi per il dolore. Caddi a terra e riuscii per miracolo a rialzarmi subito e lanciarmi verso Jude,evitando per un soffio l’esplosione di quel corpo.
Atterrai su di lui,trovandomi col viso a un soffio dal suo. Il suo profumo mi colpì come uno schiaffo e le sue iridi azzurre mi attraversarono come lame. Provai l’impulso di baciarlo.

« Rob »

Soffiò.

« Jude- »
« Vuoi alzarti e levarmi questi cosi?!? »

Ecco. Mi pareva strano…
Ma questo era il mio Jude!
Mi alzai di scatto e ruppi le catene,giusto in tempo per permettergli di atterrare un vampiro che ci stava aggredendo.

« Ho mai detto che adoro i tuoi riflessi? »
« Stai attento! »

Schivai un colpo,per prendermene un altro in mezzo alla schiena. Boccheggiai,arretrando,ma fortunatamente riuscii a riprendermi subito poiché Fiennes e i suoi scagnozzi non avevano accolto molto bene la nostra presa di potere.
Michael saltò giù con un balzo,atterrando proprio accanto a noi,sempre armato della balestra.

 « Dove diavolo l’hai presa quella? »

Chiesi.

« Ho trovato il loro deposito. Credo che vi possano far comodo questi »

Ci passò una cintura a testa,in cui vi era una fila di paletti in frassino.
Non riuscivo a credere ai miei occhi.

« Vecchio,sei un grande! » Jude.

Non ricordo con precisione cosa accadde dopo.
Le urla.
I colpi.
Le esplosioni.
Il sangue.
Sono solo memorie confuse.

Ricordo con precisione che Jude spezzò le gambe a Gerard e che gli trafisse il cuore con sul volto un’espressione di pura soddisfazione.
Ricordo che pensai che Michael fosse un portento.

Più volte rischiai di morire quella sera.
Più volte mi lasciai distrarre dalla paura per Jude.
Più volte mi lasciai distrarre da Fiennes.

Ci osservava da lontano,come una bestia che punta le sue prede,aspettando solo il momento adatto per attaccare.
E mentre lui attendeva,i suoi sottoposti venivano massacrati da noi.
Ne uccidemmo tanti. Forse troppi.
Nonostante i nostri sforzi,però,non riuscivamo mai realmente a tenergli completamente testa.
Eravamo in minoranza. Non avremmo resistito a lungo.
Mi ferirono ad una spalla con la punta di un paletto e il dolore atroce mi disorientò,portandomi a barcollare. L’altro vampiro mi colpì al petto ed io caddi,completamente inerme. Quando ri alzai lo sguardo,era già nuovamente pronto ad attaccare,ma questa volta non avrebbe sbagliato mira. Mi avrebbe infilato il paletto dritto nel cuore. Alzò il braccio ed io chiusi istintivamente gli occhi.

Addio mondo crudele. E’ stato un piacere vivere qui,figlio di puttana.

Attesi. E attesi ancora,ma niente mi colpì.
Aprii un occhio.

« Credevo che Ewan ti avesse insegnato qualcosa di utile »

Spalancai gli occhi.

« Val - »
« Avanti alzati »
« Che cosa - »
« Non potevamo lasciarti alla loro mercé. Sei uno dei nostri,infondo »

Gli sorrisi ed annuii.

« Coraggio! Facciamogli vedere cosa siamo in grado di fare! »

Mi tese una mano e m’aiutò ad alzarmi.

La ferita bruciava ancora,ma non gli avrei permesso di frenarmi. Non ora.
Mentre Val si lanciava nella mischia,però,mi soffermai a guardare la scena che avevo davanti.
Feci scorrere lo sguardo sulla battaglia,osservando rapidamente gli altri che combattevano valorosamente. Poi lo vidi.
Fiennes aveva iniziato ad avanzare tra la folla,come se stesse camminando tranquillamente in una strada deserta. Nessuno pareva far caso a lui e ciò mi provocò un brivido.

« Robert! »

Mi voltai e vidi Jude atterrare un vampiro che era a un soffio da me.
Stava per colpirmi…

« Per la miseria,Robert! Vuoi prestare un po’ più d’attenzione?! »

Aprii la bocca a vuoto,mentre scorgevo Keira puntarlo con la balestra.
Accadde tutto in un attimo.
La freccia schioccò,tagliando l’aria,ed io presi Jude per le spalle,invertendo le nostre posizioni.
Sentii la carne lacerarsi,mentre il dardo mi trapassava da parte a parte la spalla sinistra.
Dentro di me era come se un fuoco stesse divampando,estendendosi dalla ferita fino al resto del corpo.
La vista mi s’appannò e spalancai la bocca per il dolore,mentre mi aggrappavo con forza alle spalle di Jude per non cadere.
Lo sentii sorreggermi per i fianchi con urgenza e non potei fare a meno di sorridere fra me,pensando che era preoccupato.
Riaprii piano gli occhi e trovai il suo viso vicinissimo al mio. Muoveva le labbra,ma non riuscivo a sentire nient’altro che un fischio assordante.
Improvvisamente,vidi Jude sgranare gli occhi ed accasciarsi di fronte a me.
Non riuscii a realizzare quello che stava accadendo finché non mi sentii afferrare per il collo ed alzare da terra.
Fiennes aveva deciso di attaccare.

« Non fai più lo spavaldo adesso »

Ghignò.
Afferrai la sua mano,cercando inutilmente di toglierla dalla mia gola.

« Ti- ti stai dimostrando il codardo che sei… »
« Tu dici? E’ un vero peccato che lo pensi,perché qui dentro non rimarrà nessuno che potrà dimostrarlo »
« Cos- »
« Credi davvero che vi lascerò andare? »

Boccheggiai.

Cosa dovevo fare? Cosa?!?
Tentai di ricordare cosa mi aveva insegnato Ewan,ma il dolore mi annebbiava ancora la mente.
Avevo ancora due paletti nella cintura. Se riuscivo a giocarmela bene,avrei potuto per lo meno ferirlo.
Azzardai un movimento del braccio,ma Fiennes mi tolse la cintura con un colpo secco.

« Robert,Robert,Robert. Mi deludi sai? Ma cosa potevo aspettarmi da un vampirucolo che sa a malapena allacciarsi le scarpe? » Rise. « Per non parlare del maestro che hai avuto. Nessuno è più sciocco e debole di Law »

Provai una fitta alla testa.

« Schifoso- bu–giardo- »
« Hai ancora la forza per parlare? »

Strinse la presa e sentii le ossa scricchiolare.

« Non capisco perché sprechi fiato,poi. Il tuo caro Jude non è altro… »
« Smettila- »
« …che un viscido… »
« Taci- »
« …inutile… »

Iniziai a tremare per la rabbia.

« …perdente. »

Non so cosa accadde.
Quella collera e quel desiderio di distruzione che avevo provato quando avevo ucciso le guardie aveva nuovamente preso possesso di me.
Alzai di scatto il braccio e lo colpii al cuore,con una forza tale da trapassargli il petto.
Fiennes spalancò gli occhi e schiuse le labbra,allentando impercettibilmente la presa su di me.

« Se qui- c’è un viscido,inutile,perdente…Quello sei tu- »

Sorrise,come compiaciuto della mia reazione,mentre un rivolo di sangue scendeva dalle sue labbra. Un attimo dopo,iniziò a contorcersi ed esplose,nel momento esatto in cui lasciò la presa su di me.
Ed io caddi in un lago di sangue.
La rabbia iniziò a scemare,insieme ai suoni della battaglia intorno a me.
Chiusi gli occhi,dilaniato ancora dal dolore,che ormai si era appropriato di ogni centimetro del mio corpo.
Sentii qualcuno chiamarmi in lontananza.

Poi più nulla.

 

 

 

 

Salve…
Sono veramente dispiaciuta per averci messo così tanto tempo a scrivere questo capitolo,ma ho realmente avuto il blocco dello scrittore più grosso della mia vita e sono riuscita a trovare una soluzione solo domenica scorsa.
Purtroppo sono consapevole che questo capitolo non è un gran che e che vi meritavate di meglio dopo la lunga attesa. Ma ciò è quello che la mia povera mente malata è riuscita a concepire u___u

 

* Qui c’è un sottile riferimento a Natural born killer – Assassini nati,film con Robert.
* *Non ho saputo trattenermi xD Questa è la solita battuta del Grande Fratello quando buttano fuori qualcuno. Non che lo segua…ma mi piaceva l’idea xD
*** Mmh,sì,forse qui c’è qualche riferimento a Voldemort XD

 

Vi avviso che il prossimo sarà l’epilogo della storia.

 Grazie d’aver letto fin qui.

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Capitolo 12
*** Twelfth. ***


Twelfth.

 

Strane figure riempivano la mia mente.
Il dolore era talmente acuto,che non riuscivo più a distinguerne la fonte e le orecchie fischiavano paurosamente.
Iniziai a riprendere conoscenza lentamente,quando capii che le voci che udivo non erano solamente nella mia testa.
Aprii piano gli occhi,scontrandomi con la luce al neon attaccata al soffitto.
Una fitta mi percorse il cervello,portandomi a stringere gli occhi e storcere la bocca per il dolore.

« Si sta svegliando »
« Non stategli addosso,gli levate l’aria »
« Sembra sofferente »
« Te come ti sentiresti se ti avessero perforato una spalla? »
« Smettetela. Immediatamente »

Riprovai nell’impresa e riuscii ad aprire gli occhi.
Downey 1 – Luce 0.
Oh,yeah!

Schiusi piano le labbra,cercando di immagazzinare aria ed ingoiando a vuoto. Avevo la bocca arsa e provocai un leggero schiocco con la lingua sul palato.
Sbattei le palpebre e cercai di guardarmi intorno,muovendo solo gli occhi ed intravedendo delle sagome accanto a me.
Tentai di voltarmi,ma un dolore lancinante mi percorse dal collo fino alla punta delle dita.

« Non sforzarti… »

Era Ewan. Stava seduto accanto al mio letto ed incominciò ad accarezzarmi pigramente i capelli,scostandomene alcune ciocche falla fronte.

« Sei ancora debole »

Feci schioccare nuovamente la lingua.

« Da quanto tempo sono qui?....E dov’è qui? »

La voce mi uscii flebile e roca,tanto che stentai a credere di essere stato io a parlare.

« Siamo a casa di Caine. Hai perso molto sangue e la ferita era molto profonda. Abbiamo temuto di perderti,eroe »
« Ma da quant- »
« Una settimana » Jamie.

Provai nuovamente a voltare leggermente il capo e notai,con piacere,che il dolore era diminuito.
Erano tutti li,in piedi dalla porta,che mi guardavano. La cosa mi mise un po’ in imbarazzo,ma cercai di non pensarvi troppo. In quel momento doveva essere l’ultimo dei miei problemi.
Iniziai a far vagare lo sguardo su di loro,sentendo che c’era qualcosa che non andava. Che c’era qualcosa che mancava.

 
… vidi Jude sgranare gli occhi ed accasciarsi di fronte a me…


Scattai improvvisamente in avanti,provocandomi stilettate atroci in tutto il corpo e un feroce capogiro,che mi fece ri atterrare,gemendo,sui cuscini.
Mi portai le mani alla testa,coprendomi gli occhi,e quando tornai a guardarli vidi che erano tutti avanzati verso di me allarmati.

« Robert »

Ewan mi poggiò una mano sul braccio.

« Non agitarti »
« Dov’è Jude? »

Lo vidi esitare,contraendo i muscoli.

« Non devi fare questi movimenti brus- »
« Dove cazzo è Jude?! »

Alzai la voce,senza volerlo realmente fare.
Ma quella sensazione opprimente,che mi aveva preso all’altezza dello stomaco,era troppa.
Avevo bisogno di sapere.

« Non lo so »

Rispose secco.

« Non- non lo sai? »
« No. Ma posso assicurarti che è uscito di qui sulle sue gambe »

Sentii il petto dolermi,come strinto in una morsa.

« Se ne è andato… »

Dissi,flebile.
Ewan annuii piano,stando in allerta,nel timore che potessi farmi del male.
Ma non mi mossi.
Rimasi a guardarlo,senza farlo davvero.

Era vivo.
Ed era andato via.

Dopo tutto quello che avevamo passato e,soprattutto,dopo tutto quello che avevo fatto per salvarlo,mi aveva lasciato li,senza alcuna spiegazione.
La sofferenza che provai in quel momento non era neanche lontanamente simile a quella che avevo provato fin’ora.
No. Era molto peggio.
Avrei preferito morire per mano di Ralph o tra atroci pene fisiche,pur di non sentire più quel male devastante. Quel vuoto immenso.

 

*

 
Passavano i giorni.
Michael si prendeva cura di me come se fossi un figlio e si premurava di farmi avere sempre scorte di sangue per farmi riabilitare,ma che era costretto ad iniettarmi direttamente in vena. Mi rifiutavo di cibarmi. Volevo morire. Ma al tempo stesso non avevo la forza per ribellarmi a lui e così finivo comunque per prendere la mia dose giornaliera.
Passavo il tempo fissando il muro dalla parte opposta al mio letto,oppure il soffitto.
Non lasciavo mai il letto e non parlavo mai,neanche quando i ragazzi venivano a trovarmi.
Ero diventato il fantasma di me stesso.
Il tempo mi scivolava addosso. E mano a mano,incominciai a perderne la cognizione.

Poi,un pomeriggio,il tempo si fermò.

Aprii pigramente gli occhi,risvegliandomi da un breve assopimento,come accedeva ormai molto spesso a quell’ora della giornata. Il sole si estendeva lungo il soffitto attraverso una fessura delle tende ed io rimasi a fissarlo con gli occhi socchiusi. Lasciai poi che le palpebre ricadessero pesantemente e sospirai,sperando che anche quel maledetto giorno finisse in fretta.
Restai li,in quella posizione per quella che mi parve l’eternità,prima di sentirlo.
Quel profumo aveva invaso la stanza. Era ovunque. Ma mi ci volle un po’ per capire che non lo stavo sognando.
Spalancai gli occhi e mi voltai verso la porta.
Non era possibile. Doveva essere il frutto della mia immaginazione.
Eppure lui era li,appoggiato allo stipite della porta,che mi guardava.
Mi misi seduto,senza mai staccare lo sguardo da lui,terrorizzato dall’idea che potesse scomparire.

« Sei tu »

Quasi lo sussurrai,ma lui parve capire ugualmente.
Si avvicinò al letto e sedette nella stessa sedia su cui si trovava Ewan il giorno in cui mi ero svegliato.

« Dove sei stato? »
« Ho avuto da fare »
« Questa non è una risposta »
« Oh sì che lo è »
« No invece »
« Posso asserire il contrario »

Rimasi un attimo in silenzio a guardarlo.
Non era cambiato per niente.

« Come stai? »

Domandai senza riflettere.

« Benissimo. Ho solo preso una botta in testa,niente di grave »

Ricordai quando ero stato colpito a tradimento mentre lo stavo cercando.
Portai istintivamente la mano sulla nuca.

« Però fa male »
« Sì,è vero »

Mi sorrise appena.

« Mi dispiace di essere andato via »

Rimasi interdetto.
Non avrei mai creduto di sentirglielo dire.

« Beh,se l’hai fatto significa che avevi qualcosa di meglio a cui pensare »

Risposi acido.

« Infatti è così »

Mi sentii vacillare,come se mi avesse dato un pugno.
Ma perché,perché non lo faceva davvero? Mi avesse picchiato avrei sofferto meno.

« Però è stato solo una conseguenza di quello a cui realmente pensavo »

Frugò nella tasca destra della giacca e ne estrasse una piccola fiala di vetro,contenente un liquido ambrato. Me la porse.

« Cos’è? »

Chiesi,prendendola fra le dita e guardandola attentamente.

« E’ il siero »

Rialzai lo sguardo su di lui.

« Il siero? Intendi…quel siero?! »

Annuì.

« Ma perché? Perché hai questo coso?? »

Poggiò i gomiti sulle ginocchia ed intreccio le dita.

« Ho passato la vita viaggiando,prendendomi ciò che volevo e facendomi temere da tutti,senza mai avere nessuno di cui render conto,nemmeno mio padre. E poi sei arrivato tu »

Mi regalò un sorriso velato d’imbarazzo.

« Io…non sono bravo con le parole,quindi verrò subito al dunque. Con questo abbiamo la possibilità di tornare umani e di condurre una vita normale…insieme »

Fece una pausa,in cui mi guardò dritto negli occhi.

« Se tu lo vuoi,io prenderò quel siero ad occhi chiusi. O se vorrai prenderlo da solo,io non ti tratterò »

Calò il silenzio.
Rimasi immobile a guardarlo,per poi passare lo sguardo sulla fialetta.
Tornare umano? Adesso?

« Sei proprio un’idiota »

Tornai a guardarlo e vidi che si era accigliato.

« Ed io che credevo di averti già detto che non avrei mai preso questo siero »

Distese i muscoli.

« Tu non vuoi tornare umano. E non lo voglio neanche io »

Lasciai scivolare la fiala lungo le pieghe della coperta.

« Ormai è questa la mia vita e non potrei esserne più soddisfatto. A me basta sapere che ci sarai. Solo questo conta per me »

Mi sentii terribilmente melenso e stupido,ma dovevo essere schietto.
Senza avere la certezza che non sarebbe scomparso nuovamente – e magari senza più far ritorno – non potevo lanciarmi in nessuna impresa.
Se lui non mi avesse dato almeno questa garanzia,mi sarei ucciso.
Perché quella che avevo passato in quei giorni non era vita.

« Io ci sarò sempre… »

Disse,piano.

« Anche perché ormai mi è impossibile liberarmi di te! Se un tipo appiccicoso,sai? »

Sorrisi della sua ironia e mi sporsi verso di lui,portando una mano dietro la nuca per spingerlo verso di me. Lui non si oppose e poggio le labbra sulle mie.
Mi strinse a se,nascondendo il viso nell’incavo del mio collo,in silenzio.

« Ti amo »

Sussurrai.

Non mi aspettavo alcuna risposta,che,infatti,non arrivò.

Ma andava bene così.
Quelle dimostrazioni d’affetto da parte di Jude già bastavano.

*

 
E’ trascorso un anno da quel giorno.
Con la morte di Ralph Fiennes,New York è potuta rinascere,senza il terrore e i soprusi dei Bloody Vampires.

Michael ha cancellato ogni traccia esistente dei codici e di ciò che riguardava la cura,riuscendo a salvare tutte le fotografie,che ritraevano lui e Jude,dietro cui aveva scritto. L’unica fiala esistente – quella che era entrata in mio possesso – l’ho distrutta con le mie stesse mani,lanciandola dall’Empire mentre facevamo una gara di salti con Jack.
Il team è tornato alla solita routine,anche se spesso Val mi rinfaccia il fatto di aver rotto la loro quiete e che quel giorno avrebbe dovuto lasciarmi vagare da solo per la città. Ma so benissimo che non lo pensa davvero. O almeno così spero…
Jude ed io,invece,ci siamo trasferiti a Los Angeles. La cara vecchia New York era troppo carica di ricordi e noi avevamo bisogno di un posto nuovo dove ricominciare. E quale posto migliore della California? Assolutamente nessuno!

Spesso,però,mi sorprendo a ripensare a quei momenti e alle cose straordinarie che abbiamo fatto.
Se qualcuno mi avesse detto che un giorno avrei salvato l’America dalla distruzione probabilmente gli avrei riso in faccia.
Io? Salvare l’America? Ma per favore!
Ed invece eccomi qui.

Quel giorno,nel vicolo,qualcuno di più grande aveva realmente mandato Jude da me e mi ha dato la possibilità di riscattarmi.

Bene. Il mio racconto termina qui.
Siete felici vero? Dite la verità!
Non è esattamente simpatico stare tutto questo tempo ad ascoltare un racconto di questa portata,soprattutto se il narratore sono io,quindi sentitevi liberi di urlare e festeggiare se ne avete voglia!
Anche perché certamente vi starete chiedendo: E la morale?
Ed io quindi vi rispondo: Morale? Quale morale? Non è mica una favola questa!
Ma se ritenete che il dirvi “non è mai troppo tardi per cambiare ed essere quello che si vuole essere” * una morale,allora prendetela per buona.

Adesso vi saluto. Ho delle cose da sbrigare.
Perché,beh,sapete,l’unica cosa che ci siamo portati via da New York…è stato il letto.

Arrivederci!
E buona vita.

 

 

 

 

E così siamo giunti al termine della nostra corsa.
Sto passando un periodo di non soddisfazione,quindi scusatemi se vi dico che anche questo capitolo mi fa orrore XD Anche perché in verità sarebbe dovuto essere molto più breve,ma sono subentrate delle idee nuove e quindi ho fatto qualche aggiunta. Addirittura mi è venuto in mente un finale alternativo,cosa molto normale dopo aver passato otto mesi – cavolo,sono proprio tanti! - a pensare sempre allo stesso finale XD
Sì,sto vaneggiando,ve lo concedo.

La morale finale (*) è spudoratamente ispirata/ripresa da Il curioso caso di Benjamin Button,il quale dice “non è mai troppo tardi,o nel mio caso troppo presto,per essere quello che vuoi essere”.

 

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito almeno una volta questa storia e tutti i lettori,che hanno avuto il coraggio di giungere fino a qui x)
E,naturalmente,ringrazio chi la inserita tra le seguite,tra le preferite e/o tra le ricordate.

Non riesco ancora a credere di essere giunta alla fine…Infatti mi sto dilungando all’infinito XD

Adesso me ne vado davvero!

Grazie ancora.
Vi amo.

 
Erica.

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