Bloody Love. di Haibara Stark (/viewuser.php?uid=55266)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** First. ***
Capitolo 2: *** Second. ***
Capitolo 3: *** Third. ***
Capitolo 4: *** Fourth. ***
Capitolo 5: *** Fifth. ***
Capitolo 6: *** Sixth. ***
Capitolo 7: *** Seventh. ***
Capitolo 8: *** Eighth. ***
Capitolo 9: *** Nineth. ***
Capitolo 10: *** Tenth. ***
Capitolo 11: *** Eleventh. ***
Capitolo 12: *** Twelfth. ***
Capitolo 1 *** First. ***
Correvo a perdifiato in
mezzo alla folla,cercando disperatamente di confondermi con essa.
Ma ingannare due tipi come
loro pareva impossibile.
Perlomeno,finché stavo fra
tutta quella gente,non mi avrebbero ucciso.
O peggio.
Guardai indietro,senza
fermarmi,e li vidi distintamente a non più di tre metri da me.
Vi
starete certamente
chiedendo come sono finito in questa situazione e chi sono quei due che
mi
stanno rincorrendo.
Beh. E’ buffo,perché nemmeno
io so perché stiamo giocando a rincorrerci,anche se una mezza idea ce
l’ho.
La verità è che la gente come loro
non gradisce che gli si dica di no.
Ed io sono uno che lo dice
spesso. Soprattutto se mi fanno proposte indecenti come quella.
Mi era,però,solamente
sfuggito un piccolo particolare. Ma proprio piccolo piccolo: quei due
erano
vampiri.
E
che ne sapevo io?Mica ne
avevo mai visto uno!
Ebbene si,in una città dove
il quaranta percento degli abitanti sono non morti,io non ne avevo mai
visti,okay?
Prima di allora,ovviamente.
Ed ora mi trovavo a correre
come un forsennato per non farmi raggiungere.
Svoltai
– erroneamente – a
sinistra e mi trovai in un vicolo cieco!
Imprecai come non
mai,picchiando i pugni contro il muro di mattoni.
«
Bene bene »
Mi
voltai di
scatto,terrorizzato,sbattendo violentemente la schiena.
All’imbocco della
via,immobili e bianchi come statue,c’erano due uomini.
Uno era più alto di me,occhi
color miele ed i capelli neri volutamente scomposti.
L’altro era più
basso,biondo,dagli occhi di smeraldo. Sorrideva,trionfante.
Premetti sempre più forte
contro il muro,come a volerlo oltrepassare.
«
E così il topo è in
trappola »
Chiusi
gli occhi,nella
speranza che si trattasse di un incubo.
Ma era reale. Maledettamente
reale.
Il cuore mi martellava nel
petto tanto da farmi male.
Avrei voluto
piangere,lasciare libero sfogo a quella paura che mi attanagliava la
gola.
Dio,Robert,dovevi far colpo
proprio su un vampiro?
Soprattutto,non potevi tener
a freno quella tua linguaccia?!
Il biondo fece qualche passo
verso di me.
Era la fine. La fine.
«
Due contro uno. Non vi
vergognate? »
Il
vampiro spostò lo sguardo
da me a un punto imprecisato sopra alla mia testa.
Tremante,azzardai ad alzare
lo sguardo da dove proveniva quella voce e vidi che,in cima al
muro,appollaiato,vi era un uomo.
Era di una bellezza inumana.
Aveva la pelle d’avorio ed i
capelli castani. Gli occhi,di un azzurro irreale,erano piantati sul mio
aggressore.
«
Vedi di farti i cazzi
tuoi,tu lassù »
Il
nuovo arrivato inclinò
leggermente la testa di lato.
«
Oh,ma questi sono cazzi miei »
Sorrise
con aria di sfida.
«
Io non credo proprio,puttana »
Il
sorriso scomparve. Il suo
bel viso fu intaccato da una rabbia indescrivibile,che mi fece gelare
il sangue
nelle vene.
“Questo è peggio degli altri
due”-pensai.
Con
un balzo deciso si
lanciò nel vuoto,per atterrare di fronte all’avversario.
Non fece in tempo a toccare
il suolo,che con una spinta,aveva lanciato il Biondo addosso al Moro.
Caddero con un tonfo
sordo,mentre l’altro li raggiungeva con una calma esasperante.
Poggiò il piede sullo sterno
del Biondo ed iniziò a premere.
Sentii distintamente il
suono delle ossa che scricchiolavano,mischiato al suono delle urla di
quello
che,un attimo prima,mi era parso l’essere più temibile che avessi mai
visto.
E ciò mi preoccupava ancora
di più.
«
Com’è che mi hai chiamato?
»
Non
ricevendo
risposta,spinse con ancora più forza.
Il Biondo urlò di dolore.
Il Moro,che era atterrato
due passi più in la,rimase a guardare la scena,senza muovere un
muscolo,temendo
probabilmente di subire la stessa sorte.
«
Forse non hai capito. Ti
ho chiesto: come mi hai chiamato? »
« Puttana »
Sibilò
tra i denti
l’altro,tra un rantolo e l’altro.
«
Oh. Lo pensi davvero? »
Il
vampiro lo guardò con
puro odio,ma rimase in silenzio.
«
Benissimo »
Sussurrò
il Castano ed alzò
la gamba,per poi farla atterrare con violenza a qualche millimetro di
distanza
dal corpo dell’altro e creando un buco nell’asfalto.
Trattenni il respiro.
Il Biondo era
terrorizzato,come anche il suo amico
– ed anch’io del resto.
«
Levati di torno. Sei
ridicolo »
Fece una
pausa,per poi voltarsi
verso l’altro con disprezzo.
«
Siete ridicoli »
Il
Moro indugiò un
attimo,prima di alzarsi velocemente e recuperare il compagno per
darsela a
gambe.
Sbattei
le palpebre e tornai
a respirare.
Tremavo leggermente,ma
vorrei vedere voi in una situazione simile!
Lo
sconosciuto si voltò
verso di me e provai un brivido diverso nel guardare quegli occhi di
ghiaccio.
Si avvicinò.
Io indietreggiai. Ormai il
muro non stava in piedi se non lo tenevo io.
«
Stai bene? »
Come,come,come?
Mi aveva
davvero chiesto come stavo?
«
S – si. Direi di si »
Mi
scrutò un attimo.
Poi sorrise,inclinando
nuovamente la testa.
«
Sai. Credo di capire
perché ti stavano inseguendo »
Il
cuore mi si bloccò
completamente.
«
Da – davvero? »
« A-ah »
Si
avvicinò di più al mio
viso,annusando attentamente il mio odore.
Sentii la punta del suo naso
sfiorarmi la pelle. Rabbrividii.
«
Sei molto carino »
La
sua voce si faceva sempre
più roca e bassa.
Credetti d’impazzire.
Mi stavo eccitando. Mi stavo
eccitando da morire!
«
Mi dispiace,ma da noi vige
la legge del più forte »
Disse
impercettibilmente,ad
un soffio dalla mia pelle.
«
Cosa vorresti dir – aa-h »
Aveva
iniziato a leccarmi il
collo avidamente.
La mente mi si annebbiò.
Sapevo dove voleva
arrivare,ma la cosa mi piaceva troppo.
«
C- cosa…cosa stai facendo?
»
La
risposta mi arrivò pronta
e decisa nell’attimo in cui sentii i suoi denti affondare nella mia
carne.
Gemetti.
Il dolore era atroce,ma ben
presto il piacere prese il suo posto.
Era come fare sesso. Anzi.
Era meglio.
Misi una mano tra i suoi
capelli ed iniziai a spingere la sua testa verso di me,invitandolo a
continuare.
E pensare che era la cosa
che temevo di più meno di qualche minuto prima.
Improvvisamente
si staccò da
me,lo sguardo sconvolto,mentre il mio
sangue gli colava dalle labbra – quelle stupende
labbra.
«
Perdonami »
Non
feci in tempo a
rielaborare le sue parole che era già scomparso.
Mi sentii perso.
Abbandonato. Vuoto.
Portai una mano al collo e
vidi che sanguinavo copiosamente.
Cosa cazzo mi era saltato in
mente?!
La testa mi girava
terribilmente.
Le gambe mi cedettero e
piombai al suolo,incapace di muovermi o parlare.
Mi sdraiai su un
fianco,tenendomi la ferita,finché l’oscurità mi avvolse.
Tadan! Eccomi
qua!
Ecco cosa succede quando si
legge I diari della famiglia Dracula immaginando
il protagonista con le sembianze di Robert *__________*
Chi sa chi era il vampiro che ha salvato Robert? ( domanda stra-retorica XD)
E’ la
prima volta che scrivo
un’AU e sono ansiosa di sapere cosa ne pensate.
A seconda delle critiche
deciderò se continuare,asd.
Già
che ci sono,ringrazio
Ilaria1993, barbydowney, Leila_the_Witch, BlackCobra e Betta_92 per
aver
recensito l’ultimo capitolo di Only sex. Maybe.
*S’inchina* Grazieeee ~ ♥
Adesso vado!
Baciiii
|
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Capitolo 2 *** Second. ***
Appena
iniziai a riprendere
conoscenza,mi resi conto di come la luce del sole mi infastidisse.
Aprii gli occhi
leggermente,portando una mano a proteggerli da quei fastidiosissimi
raggi.
Dovevano essere all’incirca
le dieci di mattina.
Lentamente mi misi a sedere
e,ricordando gli ultimi avvenimenti,mi sorpresi di non essere già
evaporato.
Tastai con attenzione il
collo,nel punto in cui doveva trovarsi la ferita,ma non sentii niente.
Che avessi sognato?
Mi alzai,stiracchiandomi,e
mi accinsi ad uscire da quel vicolo.
Mentre camminavo per la via
principale,non potei fare a meno di notare gli sguardi straniti dei
passanti.
Incuriosito da tali
reazioni,mi soffermai a guardare il mio riflesso nel finestrino di una
macchina.
Sussultai.
La mia pelle era bianca come
il latte – o forse di più.
Rimasi a guardarmi per un
po’,passandomi le mani sul viso e tra i capelli,controllando gli occhi
e i
denti… Niente canini appuntiti. O almeno per ora.
Ri iniziai a camminare.
«
Sei nuovo,non è vero? »
Mi
bloccai,voltandomi.
Appoggiato al muro di un
palazzo,poco lontano da me,vi era un uomo alto,dai capelli biondi,con
le
braccia conserte,che mi guardava.
«
Come dici scusa? »
Si
staccò dal sostegno e si
mosse verso di me.
«
Si,sei nuovo »
Sorrise
leggermente,mentre
io ero alquanto confuso.
«
Nuovo? »
« Si. Nuovo. Sei un vampiro
da quanto? Un’ora? »
Rimasi
scioccato.
Allora era vero. Ero
diventato un vampiro!
Quel figlio di puttana –stramaledettamente bello – mi
aveva
trasformato!
«
Non vorrai farmi credere
che non lo sapevi »
« In verità stavo iniziando
a pensare di essermi sognato tutto »
Soffiai.
Lui sorrise,tendendomi la
mano.
«
Piacere,io sono Val »
« Robert »
« Allora Robert,da quant’è
che sei dei nostri? »
« Da ieri…se è
ieri…possibile che sia successo ieri? »
Ecco
una delle mie super
frasi coerenti. Vai così ragazzo!
«
E’ probabile di no.
Solitamente una vampirizzazione dura sui cinque giorni »
« Cinque giorni?! »
Annuì.
Non potevo crederci. Quanto
cazzo c’ero stato in quel vicolo?
«
Mi pari un po’ stralunato.
Vieni,ti offro da bere »
Alzai
un sopracciglio.
«
Al bar. Qualcosa di
alcolico »
Aggiunse,subito,lui.
«
I vampiri bevono alcolici?
»
Chiesi,stupito.
«
Mangiamo e beviamo quel
che ci va. Certo:niente ci sfama e ci disseta come il sangue,ma è un
ottimo
diversivo »
Non
camminammo molto prima
di entrare in un locale.
Come vi misi piede,sentii
un’ondata di familiarità,dovuta al fatto che li vi erano solo ed
esclusivamente
vampiri.
Ci sedemmo al bancone,facendoci
strada fra i tavoli e le persone che parlottavano in piedi.
«
Ehi Orlando! Due vodka
martini,molto secco,molte olive e molto in fretta * »
Disse
Val al giovane barman.
«
Arrivano subito! »
Che
cosa assurda…un bar per
vampiri! E chi l’avrebbe mai detto?
Guardai il barman preparare
i nostri drink.
Aveva i capelli castano
scuro,leggermente lunghi e gli occhi color nocciola che brillavano alle
luci
del locale.
Però…carino…Ma cosa diavolo…???
«
Ecco a voi »
Il
suo ritorno mi costrinse
a scacciare quei pensieri estremamente gay.
«
Allora Robert. Come ti è
sembrato fin’ora? Essere un vampiro intendo… »
« Non sono ancora riuscito
ad elaborare bene la situazione »
Cominciai
a guardarmi
intorno,tenendo in mano il bicchiere,ma senza toccarne il
contenuto,come invece
stava facendo la mia nuova conoscenza.
Alla fine cedetti,bagnandomi
appena le labbra.
Il
mio sguardo cadde su un
tavolino non troppo lontano da noi,che
ad una prima occhiata mi parve vuoto. Quando,però,il mio campo visivo
si liberò
di un gruppo di quattro persone,vidi distintamente che vi era seduto un
uomo
dai capelli castani.
Quasi
lasciai cadere il
bicchiere.
Era lui! Quello stallone stronzo che mi aveva vampirizzato!
«
Qualcosa non va? »
Guardai
Val,notando una nota
di preoccupazione nella voce.
«
No,no. Conosci quel tizio?
»
Lui
seguì il mio sguardo e
rise.
«
Quello è Jude Law. E’
arrivato dal’Inghilterra circa un mese fa e si è subito fatto
conoscere. Il
tipico vampiro da cui stare alla larga. E’ un tipo molto violento »
« Si,ho avuto modo di
constatarlo »
« Sei appena un
vampiro-poppante e già ti vai ad inimicare uno come Law? »
Ridacchiò.
«
Però! »
« Non mi sono inimicato
nessuno. In compenso quei due tizzi che mi inseguivano si »
Val
mi guardò un attimo,in
silenzio.
«
Vorresti dire che Law ti
ha salvato? »
Feci
un cenno
d’assenso,imbarazzato.
Lui rise.
«
E magari ti ha anche
trasformato! »
La
mia espressione dovette
parlare per me perché smise subito di ridere.
«
Per Satana! L’ha fatto
davvero? »
Corrugai
la fronte.
«
Perché ne sei così
sorpreso? »
« Perché lui non morde mai
nessuno. Solitamente massacra altri della nostra specie e ne beve il
sangue. Ma
solo se lo si fa arrabbiare veramente »
Fece
una pausa.
«
Altrimenti campa come la
maggior parte di noi »
« Ovvero? »
« Cibo umano e alcol! »
Quello
che Val mi aveva
appena rivelato mi lasciò basito.
Anche se spiegava il motivo
per cui mi aveva chiesto scusa.
« Perdonami »
Dal
canto mio,non riuscivo a
staccargli gli occhi di dosso!
Era magnetico. E bello. Dannatamente bello.
Bevvi un sorso del mio vodka
martini e mi alzai.
«
Dove vai? »
Ignorai
deliberatamente la
domanda,anche perché non avevo una risposta.
Mi feci largo fra i tavoli e
raggiunsi il suo.
«
Ehi »
Alzò
lo sguardo su di
me,piantando quegli occhi incredibili nei miei.
Mi tremarono le gambe.
«
Ehi »
« Ti ricordi di me? »
« No »
Ne
rimasi profondamente
offeso. E deluso.
«
Certo che mi ricordo di te
»
Ma
mi prendeva per il culo o
cosa?!
«
Sei quello del vicolo »
« Esattamente »
« Che cosa vuoi? »
Bella
domanda. Che cosa vuoi
Robert?
«
Presentarmi »
« A che pro? »
Spalancai
gli occhi.
«
Come sarebbe a dire a che pro? »
« A cosa ti serve
presentarti? »
Mi
gelò.
Cercai una risposta
intelligente o che,perlomeno,potesse sembrarlo.
Ma non la trovai.
Volevo sprofondare!
«
Quindi? »
Sbattei
le palpebre.
«
Quindi..? »
« Non volevi presentarti? »
Okay.
Ero leggermente
confuso dal suo modo di fare.
Prima mi diceva di no,poi di
si.
E che cazzo! Che si
decidesse!
«
Oh. Si. Io sono Robert. Robert Downey Jr. »
« Bene »
Pausa.
«
E tu…? »
« Credo che tu lo sappia
già. Non te l’ha detto il tuo amico? »
Ammiccò
verso Val,che ci
guardava di sottecchi.
Ero troppo sconvolto
dall’assurdità della situazione da elaborare il fatto che,se sapeva che
mi era
già stato detto il suo nome,doveva avermi notato fin da subito.
M’irrigidii.
«
Sei Jude Law »
Dissi
imbarazzatissimo.
«
Già »
Svuotò
il suo bicchiere
tutto d’un fiato.
«
Non mi hai ancora detto
perché sei qui,Robert »
Cazzo!
Ed io che speravo che
se ne fosse scordato.
«
Beh,volevo conoscerti »
Alzò
un sopracciglio.
«
Okay,direi,allora,che te
ne puoi anche andare adesso »
Curvò
leggermente le labbra
e si alzò,dandomi le spalle.
«
Allora è così che
funziona? Prima si vampirizza la gente e poi la si evita? »
Questa
mi era uscita cattiva
e decisamente di un tono troppo alto.
Ma stavo seriamente
iniziando ad irritarmi.
Molti iniziarono a
guardarci.
In
un attimo mi trovai con
un polso intrappolato nella stretta di Law,che mi trascinava fuori dal
locale.
Una volta all’esterno,mi
lasciò andare,voltandosi verso di me alquanto scocciato.
«
Si può sapere cosa vuoi?! »
Per
un attimo ricordai
quello che era successo la prima volta che l’avevo visto.
E questo implicava un
promemoria grosso come una casa: non fare incazzare Law.
Naturalmente io ero già
sulla giusta via.
«
Vorrei il tuo aiuto »
« Il mio aiuto per che
cosa?! »
« Ehi non sono mica nato
imparato! Non so come si fa a fare il vampiro. E sei stato tu a
cacciarmi in
questa storia »
Strinse
i denti.
Pensai stesse per esplodere.
«
Ti ho già chiesto scusa »
La
sua voce uscì flebile e…mortificata?
«
Non è un fatto di scuse! Non
me ne faccio niente! Almeno che non mi diano la conoscenza…! »
Alzò
leggermente il
capo,serissimo.
Maledetto me e la mia
lingua!
«
Arrangiati da solo! Sono
sicuro che il tuo amico sarà molto
lieto di aiutarti »
Non
feci in tempo a
controbattere,che se ne era già andato,lasciandomi solo sul marciapiede.
Che stronzo…
«
Direi che ti sei preso una
bella cotta »
Sobbalzai.
Val era in piedi
accanto a me.
«
Ts. Una cotta? Cosa ti fa
credere una cosa simile? Una cotta…ridicolo…per un uomo poi…Una cotta… »
Se
fossi stato umano probabilmente
sarei diventato fucsia!
«
Guarda che tra vampiri non
ci sono restrizioni sessuali. Che sia uomo o donna l’importante è che
ci si ami
»
Bella
questa. Se la sarà
preparata mentre mi rendevo ridicolo con mezzo bar,secondo voi?
Mi guardai le scarpe.
«
Direi che è il caso di
farti una lezione veloce su di noi. Conosci le leggende? »
« Si »
« Bene. Dimenticale! »
Iniziammo
a camminare.
«
E’ tutto falso. Tranne che
devi guardarti dal toccare crocifissi,stare lontano dal
fuoco,dall’acqua santa
e soprattutto dai paletti di frassino »
« Ma sono praticamente tutti
i metodi che le storie dicono possano ucciderci! »
« No,non proprio tutti. Ad
esempio possiamo esporci alla luce del giorno e non possono ucciderci
semplicemente mostrandoci il crocefisso »
« Oh,questo cambia tutto… »
« Non fare il furbo con me.
Anch’io se mi arrabbio non sono un tipo simpatico »
« Scusa. Dove stiamo
andando? »
« Dal mio team »
Decisi
che era il momento di
fare la fatidica domanda,che mi girava in testa da un po’.
«
Emm…Val? »
« Si? »
« Mi stavo chiedendo una
cosa… »
« Spara »
« Come funziona…questa cosa
del sangue? »
Ridacchiò.
«
Dovresti averlo scoperto
col tuo primo pasto »
Si
bloccò di colpo e mi
guardò serissimo.
«
Tu hai già bevuto sangue
vero? »
Vacillai,sotto
il peso di
quello sguardo.
«
N- no. No,non ho bevuto
niente di simile… »
« E la fame? Non hai fame? »
Mi
prese per le spalle
scuotendomi.
Stavo iniziando a
preoccuparmi.
«
No »
Si
fermò,piantando gli occhi
nei miei.
Improvvisamente si mise a
ridere.
Lo guardai piegarsi in
avanti,tenendo sempre una mano appoggiata alla mia spalla,chiedendomi
se in
realtà non fosse pazzo.
«
Incredibile! Il tuo amico
è davvero incredibile…! »
« Non è mio amico. E poi: cosa
diavolo stai dicendo!?! »
Si
ricompose,sorridendomi.
«
Se non hai fame vuol dire
che Law ti ha sfamato mentre eri ancora incosciente. Molto astuto.
Davvero
molto astuto »
Lo
guardai,incredulo,incapace di dire una parola.
Se si era davvero preso
tanto disturbo per me come diceva Val,perché adesso mi evitava?
«
Andiamo »
Riprendemmo
a
camminare,finché raggiungemmo un alto palazzo,nella periferia di New
York.
Dato che ho
ricevuto molti
consensi,eccome qua!
Sono felice che il primo
capitolo vi sia piaciuto ^///^
*gongola*
Questo è un capitolo
transitorio più che altro,ma se no la storia non avrebbe senso ;)
Poteva
mancare Val Kilmer?
Ovviamente no,asd.
E si, il barman era Orlando
Bloom xD Ero li che mi scervellavo per metterci qualcuno di famoso
quando mi è
caduto l’occhio sul poster di Pirati dei Caraibi.
Per Johnny,invece,ho in
mente un ruolo molto più interessante…
Per darvi
un’idea,
nella mia mente malata i
personaggi sono più o meno così:
Robert
http://i38.tinypic.com/hulleg.jpg
Jude http://i37.tinypic.com/2vs3r7q.jpg
Val http://www.movieactors.com/freezes1/TopGun1.jpeg
Orlando http://www.insidesocal.com/crime&courts/orlando-bloom.JPG
* Perdonatemi,ma
non ho
saputo resistere XD Come mi sono immaginata la scena mi è venuto in
mente Tony
*sbava*
Ovviamente è una citazione
di Tony Stark in Iron Man :9
Adesso
vi lascio.
Passate una giornata
Robertosa *____* ( ma da dove mi è uscita questa? XD)
Vi amooo ~ ♥
|
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Capitolo 3 *** Third. ***
« Fai come
se fossi a casa
tua »
Eravamo
entrati in un ampio
appartamento,arredato sobriamente.
Appena varcata la soglia,tre
gradini ti permettevano di entrare nella sala principale,collegata al
resto
della casa da due porte chiuse;la stanza aveva il pavimento in parquet ed un divano e tre poltrone totalmente diverse
una dall’altra.
Val si sedette su una di
queste.
«
Qua possiamo continuare il
discorso tranquillamente »
« Val? Sei tu? »
« Come non detto… »
Una
delle due porte interne
si aprì e fece capolino nella stanza un uomo dai capelli castano chiaro
e gli
occhi color verde acqua.
Aveva un che di Law…
Okay. Ne ero ossessionato.
Ma Val aveva ragione: mi ero
preso una cotta mostruosa!
Come? Lo sapevate già? Ma
come siete intelligenti. Volete la bambolina?
«
Oh,abbiamo visite! »
Sorrise,distruggendomi
completamente i neuroni.
«
Robert,sono costernato dal
doverti presentare Ewan »
« Molto,molto spiritoso,Val »
Mi
venne incontro,tendendomi
la mano.
«
E’ un piacere conoscerti.
Ho interrotto qualcosa? »
« Val mi stava spiegando un
paio di cose sui vampiri »
« Capisco. Significa che sei
nuovo! »
Mi
squadrò da capo a
piedi,continuando a sorridere.
Stirai le labbra,leggermente
imbarazzato da tutta quell’attenzione.
Solitamente preferivo
passare inosservato.
«
Posso rendermi utile? »
Si
voltò,radioso,verso
l’amico.
«
Certo che no! »
« Stronzo »
Rispose,sistemandosi
sul
bracciolo della poltrona.
Ah,ecco perché tutti quei
discorsi sull’amore…
Questo spiegava molte cose.
«
Dove eravamo rimasti..?
Ah,si. Ti sconsiglio vivamente di avventurarti su colli umani »
« Perché? »
« Come perc- »
« Per la PAAV
»
Fu
Ewan a rispondermi.
«
La PAAV?
»
« Police Against America’s Vampires »
« Non ti avevo detto che non
potevi intervenire? »
« Esiste una polizia del
genere? »
« Ma si! Ignoratemi! »
« Per gli umani siamo
considerati degli assassini. E’ più che lecito che abbiano creato una
forza
militare per difendersi »
« Sembrano persone comuni,ma
in realtà girano per le strade muniti di balestra,lanciafiamme e acqua
santa »
Concluse
Val,che pareva
soddisfatto di essere riuscito finalmente a rispondermi.
«
Questo significa che non è
possibile riconoscerli? »
« Chi è nel “giro” da molto
tempo ormai ha naso per certa gente. Ma la maggior parte di noi
preferisce prevenire
- »
« Mangiando cibo umano »
« Grazie Ewan »
Sbuffò
esasperato.
«
Figurati! »
Sorrisi.
Erano proprio
buffi!
«
E’ per questo motivo che
Law non morde mai nessuno? »
Mi
guardarono perplessi.
Mannaggia! Ma perché non
penso mai prima di parlare? Più me lo ripeto e meno lo faccio!
Cosa accidentaccio gliel’ho
chiesto a fare?!
«
Law? »
« Il nostro amico,qui,è
stato vampirizzato niente popò di meno che da Jude Law »
« Sul serio?! »
Piantò
lo sguardo nel mio,luminoso,rizzando
leggermente la schiena,come un segugio che ha fiutato la vittima.
« Ehm,si »
« Incredibile! »
Batté
leggermente le mani.
Ma era una checca o cosa?
«
Questo significa che sei
speciale,Rob »
Non
so per quale motivo –
forse per il modo in cui lo disse,o forse per come mi guardava – ma per
un
attimo – per quell’attimo – non fui
in grado di respirare.
Ewan mi faceva un gran
brutto effetto. Se lo si può definire brutto.
Era
così…solare,allegro,pieno di vita – che detto di un vampiro è tutto
dire – e
non smetteva mai di sorridere.
Una cosa che certamente non
aveva in comune con Law.
Mi sarei sorpreso se i
muscoli facciali di Jude non fossero stati atrofizzati. Ehi,ma da
quando lo
chiamavo Jude?
«
Gli ha anche evitato le
rogne del primo pasto. Ignoro come abbia fatto,ma è così »
« Si. Beh. Ora non
facciamone un affare di stato… »
Ewan
rise. Splendidamente.
Ma
a che pensavo?!?
Nooooo,dovevo assolutamente
riprendermi.
Questo fatto della
vampirizzazione doveva avermi scatenato gli ormoni!
Non era possibile che mi
piacesse Law,poi che trovassi carino Orlando – il barman – e che ora
non
riuscissi a staccare gli occhi da Ewan!
No,no,no,no. Qui c’era
qualcosa che non andava.
Abbassai
lo sguardo,intimidito
dai miei stessi pensieri.
« Ehi laaaaaa! C’è nessuno
in casaaa??? »
« Si può sapere cosa cazzo urli a fare?!? »
La porta d’ingresso si
spalancò,mostrandoci i due uomini che,un secondo prima,stavano parlando
–
urlando -per le scale.
Uno
era alto,di colore,e di
bella presenza.
L’altro era leggermente più
basso e robusto,dai capelli e gli occhi castano scuro.
«
Devi sempre farti
riconoscere,vero,Jack? »
Disse
Val.
«
Sempre! »
Ora
sapevo che quello più
basso si chiamava Jack.
L’altro mi guardò e
corrucciò leggermente lo sguardo.
«
Non credevo avremmo avuto
ospiti »
« Si chiama Robert. E’ nuovo
e aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse »
Intervenne
Ewan.
In risposta,lui continuò ad
osservarmi,finché non mi si avvicinò.
«
Il mio nome è Jamie »
Mi
diede la mano.
«
Piacere di fare la tua
conoscenza »
« Ed io sono Jack! Dammi il
cinque fratellooo! »
« Jack! »
Lo
ammonirono gli altri tre
in coro.
«
Okay,okay… »
« Allora Robert,sono
riusciti a spiegarti qualcosa di utile questi due? »
Jamie
si lasciò cadere sul
divano con un tonfo secco.
«
Direi di si »
« Oh,ma c’è ancora tanto da
imparare »
Incominciò,Val.
«
A partire dal dover
imparare a controllare la tua forza….Quasi dimenticavo! »
Staccò
la schiena dalla
poltrona e,poggiando i gomiti sulle gambe,mi indicò con fare perentorio.
«
Noi non sentiamo la
stanchezza come gli umani. Siamo capaci di non dormire per mesi interi.
Alcuni
anche per anni. Ma è meglio se,almeno per adesso,ti astenessi dal
farlo. Vedi
di non dormire al massimo per ogni due giorni,siamo intesi?»
Chi
sa perché Val mi
sembrava mia madre.
Era come se,dal momento in cui
avevo messo piede in quella casa,mi avesse adottato.
«
Sei stato chiaro come il
cristallo »
« Ora non ti resta che
allenarti- »
« Oh,oh! Lo alleno io!Lo
alleno io!* »
Jack
iniziò a saltellare sul
posto,alzando la mano,come farebbe uno scolaro in classe.
«
No,Jackie. Rischieresti di
sbriciolarlo subito »
Sbriciolarmi?!?!
«
Già,ce lo distruggeresti
in men che non si dica. »
Aggiunse
Jamie,a rafforzare
le parole di Val.
«
Waaaa,ma perché siete
sempre tutti contro di me? »
« Perché non sai mai darti
un limite. Come quando ci lanciavamo dal Empire State Building »
Cosa,cosa?!
« Ma io mi diverto! »
« Come dice il proverbio: un gioco è bello quando dura poco. Ed ora
smettila! Tanto non lo allenerai tu
Robert! »
« Lo farò io »
Mi
si gelò il sangue nelle vene
– per così dire.
Lo sapevo! Dio se lo sapevo!
Ovviamente chi si era
proposto di allenarmi?
«
Okay,Ewan. Allora lo
affidiamo a te »
Scusate
l’attesa,ma sono stata
rapita dagli alieni – dai miei – per tre giorni.
*Si
nasconde sotto la
scrivania*
Ehm. Si,ecco…Jude in questo
capitolo,come avete potuto leggere,non c’è.
Ma c’è Ewan. *Si mette un
elmetto militare*
Non ho potuto resistere…è
stato più forte di me ù___u
Ma non crediate che Jude se
ne stia in disparte!
*Si mette sulla difensiva*
Non anticipo niente,quindi
se volete linciarmi,per ora,sono alla vostra mercé.
*Prende lo scudo stile 300*
Sono
entrati nella storia:
Ewan
McGregor
Jamie Foxx
Jack Black
* Questa
scena è un po' tipo quella dei Turbotabbies a Colorado XD
Faccio una risposta unica di
ringraziamenti per tutte perché sono le 4 e passa di mattina e mi pare
il caso
di andare a letto ù___u
Sono
contenta che vi piaccia
e che amiate i vampiri vecchio stile,asd.
Questi non sono proprio i
tipici vampiri che uno si può aspettare,ma almeno non brillano alla
luce del
sole,cosa che penso molte di voi apprezzeranno XD
La saga di Twilight mi ha
fatto innamorare. Anche se amo i vampiri tradizionali,la Meyer scrive molto
bene a
parer mio e il personaggio di Bella mi è piaciuto fin da subito.
Poi è arrivato Pattinson.
Pattinson! Ma dico io,come fa a prendere uno così per quel ruolo?! Non
per
offendere le sue fan – per l’amor di Dio,i gusti sono gusti – ma non
potete
dirmi che ha il fisico adatto! E vai a fare un po’ di palestra come
Taylor/Jacob!
Per me ci doveva essere Gaspard Ulliel per quel ruolo…
Mi freno subito sul nascere
perché se no finisco domani l’altro.
I libri che mi hanno ispirato
Rob vampiro non hanno niente a che vedere con la ff,che è tutta farina
del mio
sacco. A darmi l’idea è stato anche il gossip sul fatto che Rob avrebbe
interpretato il nuovo Lestad ( interpretato da Cruise in Intervista col
vampiro),notizia totalmente smentita, e il film Brivido di sangue – che
non ho
ancora visto ù__u – che ha per protagonista Jude…
Detto
questo:
Vi
ringrazio,ancora,immensamente
e mi scuso di non poterlo fare singolarmente!
Baci ♥
Ps. Non sono abituata
a scrivere dialoghi a più persone contemporaneamente - mi ci incasino
sempre!
Spero di essere riuscita ad esprimermi abbastanza chiaramente,asd.
|
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Capitolo 4 *** Fourth. ***
La porta si
spalancò
cigolando e il vento mi colpi sul volto come una frusta.
Eravamo decisamente in alto.
Quanti piani sarà stato quel
palazzo? Venti?
E noi adesso ci trovavamo
sul tetto,di quelli tipicamente americani,a terrazzamento.
Azzardai a guardare di
sotto…pessima idea!
«
E’ vero che vi lanciate
dall’Empire State Building? »
Domandai,voltandomi
verso
Ewan.
«
Si,ogni tanto. A dir la
verità,Jack spesso… »
« Ed arrivate fino a terra? »
Rise
del mio sguardo
incredulo.
«
E’ più facile di quanto tu
creda »
Lo
guardai dubbioso,per poi
ridare uno sguardo alla strada infondo. Molto
infondo.
«
Allora »
Sbatté
le mani.
«
Cominciamo? »
*
Mi lasciai
cadere in terra,a
braccia aperte.
Non ero sicuro di quanto
tempo fosse passato.
Le luci,intorno,erano
cambiate repentinamente e quello che inizialmente mi era parso il
tramonto in
realtà era l’alba.
Il respiro irregolare mi
portò ad osservare ciò che mi era sfuggito. Respiravo.
Voi starete dicendo “Bravo e
te ne accorgi solo adesso?”
E avete ragione.
Ma era una cosa talmente
naturale,che non avevo costatato l’ovvio,e cioè che sono un non-morto e
secondo,la tradizione,non dovrei più averne bisogno.
Tenni per me quel pensiero.
Potevo certamente evitarmi
di dire: “Ewan!Ma io respiro!”
Si,potevo evitarmelo.
Anche perché non avevo più
un briciolo di forza.
Mi aveva distrutto! Sfinito!
Smontato!
Mi chiesi come mi avrebbe
ridotto Jack,a questo punto.
Fra
una lotta e l’altra –
diciamo tra un mio massacramento e l’altro – ho appreso – a mie spese!
-
che,quando si tratta di dover fronteggiare uno della nostra
specie,bisogna
essere molto,molto accorti.
Una cosa che mi era piaciuto
molto scoprire era che la mia velocità ed agilità nei
movimenti erano aumentate. Ma con lui non
erano sufficienti.
«
Direi che per oggi può
bastare »
Aprii
gli occhi,che avevo
inconsciamente chiuso,e trovai un Ewan al contrario che mi osservava da
sopra.
Okay,non era al contrario,ma
da dove ero io appariva così.
«
Complimenti. Te la sei
cavata egregiamente »
Sorrise,mentre
una leggera
folata di vento mi fece arrivare il suo odore alle narici.
Era dolce.
Mi misi a sedere e lui fece
altrettanto,prendendo posto accanto a me.
Decisi che la pausa dalle
domande idiote era finito.
«
Posso farti una domanda? »
« Spara »
« Tu e Val state insieme? »
Iniziò
a ridere.
«
No. No,siamo solo ottimi
amici. E’ come un fratello per me. Ormai siamo come una famiglia »
Si
voltò verso di me.
«
Perché me lo chiedi? »
Volevo
un buco per
sprofondare.
«
Semplice curiosità »
Mi
alzai,per sottrarmi al
suo sguardo,ed andai ad affacciarmi nuovamente dal tetto.
«
Secondo te sono in grado
di atterrare da qui? »
« Indubbiamente »
Ewan
mi aveva detto che i
vampiri possono saltare per tre metri in altezza e che se trovi
l’appiglio
giusto – anche solamente un muro – puoi arrivare ad altezze smisurate!
Per quanto
riguardava,invece,il saltare giù da tali altitudini,la cosa era una
bazzecola.
Bastava atterrare in piedi.
La prima cosa che pensai
quando me lo disse fu “E come cazzo ci atterro in piedi?”
E la sua risposta è stata
“Siamo come i gatti. Atterriamo sempre in piedi”
Geniale,no? Ed io che mi
facevo tanti problemi!
Adesso
mi trovavo li,in
piedi sul cornicione,pronto a spiccare il volo.
L'idea di provare mi allettava a dismisura.
«
Credo che andrò a farmi un
giro »
Gli
dissi ridendo.
«
Buona fortuna allora »
Vi sembrerà
strano,ma da lui
mi sarei aspettato una frase del tipo “Che la forza sia con te!” *
Non chiedetemi il motivo…
Piegai
le gambe e saltai.
Fu la sensazione più bella
ed assurda che avessi mai provato.
Mi sentii come un proiettile
che fende l’aria,mentre quest’ultima mi sferzava tutto il corpo senza
farmi
minimamente male.
Quando sentii l’asfalto
sotto le scarpe,fui inondato dalla delusione per la brevità del
tragitto.
Ora capivo perché Jack si
lanciava in continuazione dall’Empire!
Alzai lo sguardo e vidi un
piccolo Ewan affacciato all’ultimo piano,che mi salutava con la mano.
Ricambiai il saluto e mi
incamminai per la strada.
Non sapevo bene dove andare.
Anche perché Val mi aveva praticamente portato a sperdere!
Cercai di memorizzare bene
dove si trovava la casa,ma scoprii di non dovermi sforzare poi troppo.
A quanto
pareva anche la mia memoria aveva subito qualche cambiamento.
Vagai per un po’ senza
meta,finché mi resi conto di essere tornato al bar di…quando? Ieri?
Ma la domanda giusta era:
quanto cazzo avevo camminato?
Entrai. Mi sedetti al
bancone ed Orlando mi salutò con un cenno.
«
Tu sei l’amico di Val,vero?
»
Esordì
lui,venendomi
davanti.
«
Emm. Si,diciamo così »
Potevamo
già essere definiti
amici? A quanto pareva si.
«
Mi chiamo Robert »
« Io sono Orlando. Vuoi
qualcosa da bere? »
« La cosa più alcolica che
puoi servirmi »
Sorrise
e si apprestò a
servirmi.
Lo osservai. All’apparenza
sembrava molto giovane,ma quasi sicuramente aveva molti più anni di
quanti ne
avessi io da umano. Per la cronaca,ne avevo trenta.
Qualcuno si sedette accanto
a me.
«
Ehi,Orlando! Dammi il
solito! »
« Arriva fra un attimo! »
Mi
voltai leggermente,giusto
il tanto per vedere che si trattava di un uomo che non dimostrava più
di una
trentina d’anni,dai capelli castani e gli occhi chiari.
Si voltò a guardarmi.
In un primo momento pensai
che volesse dirmi di tutto perché si era accorto che lo fissavo,ma
dovetti
ricredermi.
«
Ciao »
Disse con
un mezzo sorriso.
«
Ciao »
« Non ti ho mai visto. Sei
nuovo di queste parti »
« Non proprio nuovo,ma ci
vado vicino »
« Piacere,Tobey »
Mi
tese la mano.
La strinsi titubante.
«
Robert »
Non
ero ancora del tutto
sicuro di riuscire a riconoscere di chi mi potevo fidare e di chi no.
«
Gran bel nome »
Okay.
Di lui non mi dovevo assolutamente fidare!
A parte l’osservazione sul
nome,mi guardava come un diabetico guarda una torta di panna!
Ma cosa c’avevo scritto in
fronte? Scopatemi?
Evitai
di rispondergli.
«
Se vuoi posso mostrarti la
città »
« Grazie,ma ho già avuto
modo di visitarla »
Spostai
lo sguardo su
Orlando,che ci guardava in silenzio.
«
Oh,ma io ti farei vedere
dei posti molto interessanti »
Poggiò
una mano sul mio
braccio.
Non feci neanche in tempo a
pensare di scrollarmelo di dosso,che qualcuno lo aveva afferrato per
l’avambraccio,provocandogli un esclamazione di dolore e sorpresa.
Mi voltai di scatto e
sobbalzai sullo sgabello.
Era Jude.
«
Che cazzo fai?! »
Esclamò
Tobey cercando di
liberarsi dalla sua presa.
«
Mi pare abbastanza chiaro
che non vuole avere niente a che fare con te »
La
sua voce era bassa e
fredda. Con quelle parole avrebbe potuto congelare i tropici.
«
E tu chi sei? Sua mamma? »
Ringhiò
l’altro in
risposta,ma lui non parve gradire.
Lo tirò verso di se,fino a
far arrivare i loro visi a pochi centimetri di distanza.
«
Lui. E’. Mio »
Fu
come essere colpito in
pieno petto.
Probabilmente se fossi stato
ancora vivo il cuore avrebbe minacciato di esplodere.
Rimasi a fissarlo,incredulo
ed incapace di muovere un solo muscolo o di formulare un qualsiasi
pensiero
decente.
Lasciò
andare Tobey con una
tale violenza da scagliarlo sul pavimento.
Un attimo dopo mi sentii
trascinare per un braccio e Jude mi condusse fuori del locale,proprio
come nel
nostro ultimo incontro.
Questa volta,però,mi liberò
dalla sua presa senza degnarmi di uno sguardo e fece per andarsene.
Se ne andava di nuovo?!
Fui preso dal panico.
«
Ehi! »
Continuò
a camminare.
«
Ehi! Si può sapere cosa ti
è preso? »
Si
bloccò,voltandosi
lentamente verso di me.
«
Come? »
Alzò
un sopracciglio.
«
Cosa. Ti. E’. Preso. Non
te l’ha chiesto nessuno di intervenire! E tanto meno di dire… »
Mi
bloccai. Ero troppo in
imbarazzo.
«
Credi che non sia in grado
di difendermi da solo? »
« E’ esattamente ciò che
penso »
Rimasi
a bocca aperta.
«
Per l’appunto:ho detto che
sei mio solo per farlo andar via »
Si
voltò nuovamente ed il
mio buon senso andò a farsi fottere quando cercai di attaccarlo.
Ovviamente,con un semplice
gesto,riuscì ad atterrarmi,tenendomi fermo col suo corpo e stando a
pochi
centimetri dal mio viso.
Era così vicino…
«
Credo sia opportuno
avvisarti,che ti ci vorranno anni prima che tu riesca a sottomettermi »
Okay.
Solo io ho colto il
sottile doppio senso sessuale?!?
Rimanemmo in quella
posizione ancora un po’ – ormai stavo andando in apnea! – poi lui si
alzò e
riprese a camminare.
«
Andiamo »
Mi
puntai su un
gomito,alquanto confuso.
«
Andiamo? »
« Non avevi detto che volevi
che ti dessi la conoscenza? Muoviti o
ti lascio li »
Mi
affrettai a
raggiungerlo,incespicando e meritandomi uno sguardo esasperato da parte
sua.
Purtroppo per me,era bello
anche così.
*
Due
volte in una giornata
sopra un tetto. Complimenti Robert!
Al prossimo ricevi in regalo
la bambolina!
Eravamo seduti sul
cornicione,con le gambe che penzolavano nel vuoto.
Io stavo appoggiato alla
ringhiera di protezione con le braccia,tenendovi il viso sopra,in modo
tale da
poterlo guardare di sottecchi.
Somigliava davvero tanto a
Ewan,anche se caratterialmente era palesemente l’opposto.
Ci
trovavamo li sopra da
circa un quarto d’ora e lui non aveva aperto bocca da quando avevamo
lasciato
il bar.
Anch’io avevo mantenuto il
silenzio,anche se mi risultava alquanto difficile.
Non ero un tipo taciturno
come lui. Se mi viene data l’occasione parlo a raffica – e a sproposito.
Apro e chiudo la bocca due o
tre volte prima di decidermi.
«
Posso chiederti una cosa?
»
« No »
Storsi
il naso con
disappunto.
«
Cosa vuoi sapere? »
Sorrisi.
Ormai avevo
imparato che un suo “no” era sempre seguito da un “si”.
«
Come mai sei venuto a New
York? So,che sei arrivato da non molto »
Inclinò
leggermente la testa
e incatenò i suoi occhi coi miei.
Curvò leggermente le labbra.
«
Sto cercando una persona »
Pessima
notizia.
«
E non l’hai ancora trovata
»
Si
rabbuiò.
«
No »
« Capisco. E ci tieni a
questa persona? »
Rimase in
silenzio. Pareva
ponderare se rispondermi o meno.
«
E’ come un padre »
Buonissima
notizia!
Okay…si…cioè…avete capito,no?
Sarebbe anche potuto essere impegnato....
«
Se vuoi posso aiutarti a
cercarlo »
« E come faresti,sentiamo? »
Mi
offesi.
«
Delle volte può essere
utile trovarsi in due »
« No,io non credo »
Distolsi
lo sguardo.
Iniziavo a sentire uno
strano malessere alla bocca dello stomaco.
«
Però se vuoi restare… »
Mi
voltai di
scatto,sorpreso.
Lui guardava davanti a se,ma
notai comunque quella leggera curvatura delle labbra,che, per quanto lo
riguardava,era ciò che più somigliava a un sorriso.
«
Robert? »
Sussultai.
«
S- si? »
« Dovresti smetterla di
fissarmi »
Volevo
morire. O anche una
fossa in cui sotterrarmi mi sarebbe andata bene.
Distese ancora leggermente
le labbra,mentre mi guardava di tralice.
«
Dovremmo riposare »
Si
alzò e mi tese la mano.
Come gliela strinsi,mi tirò
su di peso – per modo di dire perché mi alzò in piedi come se fossi una
piuma!
– stringendomi di più a lui e saltò nel vuoto,portando anche me.
Atterrammo su un terrazzo
circa sei piani più giù.
Mi lasciò andare,mio
malgrado.
«
Vieni »
Attraversammo
una porta
finestra,per ritrovarci in una camera da letto.
Non vi era molto. Solo un
armadio ed un letto matrimoniale….un
letto matrimoniale!?
Jude
vi si sdraiò,facendo
cenno di seguirlo.
Ormai non ero più in grado
di respirare.
Doveva trattarsi di un
sogno,non poteva essere vero.
Mi
coricai accanto a lui,che
si voltò su un fianco per guardarmi meglio.
Spostai leggermente la testa
e trovai i suoi occhi ad aspettarmi.
«
La vuoi sapere una cosa? »
La
voce bassa e arrochita mi
fece vacillare per un attimo.
«
Si »
Sussurrai.
«
Hai sempre il tuo buon
odore »
Si
accostò all’incavo fra
spalla e collo e potei distintamente sentire il tocco del suo naso
sulla mia
pelle.
Rabbrividii.
Si allontanò leggermente,ma
rimanendo sempre ad una pericolosissima
distanza dal mio viso.
«
Buona notte Robert »
« Buona notte »
Chiusi
gli occhi,sperando di
riuscire a dormire.
Ma non sarebbe stata una
cosa facile.
So cosa state
pensando.
“C’hai messo vent’anni ad
aggiornare e posti un capitolo simile?”
Beh,si,vedete…
*Riprende l’elmetto militare
e lo scudo alla 300*
…E’ che sto a lavorando a The man next door insieme a barbydowney
e la mia mente è occupata per la maggior parte del tempo in quella fan
fiction.
Chiedo perdonooooo!
*Si prosta ai loro piedi*
La verità è che questo
capitolo l’ho letto e riletto fino alla nausea perché non mi convince
per
niente ù____u
Sarà che il mio cervello in
questi giorni è in modalità off line… Bah.
Comunque,alla fine ho deciso
di aggiornare.
Ha fatto la sua
comparsa…
Tobey Maguire!
Dopo aver visto Wonder boys non si possono non far
pensieri
strani – e non è solo la mia mente perversa a creare questa strana
coppia XD
* Non ho saputo
resistere
neanche questa volta XD
Ewan interpreta Obi – Wan Kenobi
in Star Wars episodio II e III,e a me è venuta in mente questa battuta
demenziale.
Si,sono da ricovero.
Grazie:
A Leia_the_Witch,
Sweet Bee ,Drabbit, Ilaria1993, barbydowney
e cieli_neri per aver commentato
l’ultimo capitolo.
A
BlackCobra, cieli_neri, dark_rose,
Elena Malfoy e giappogirl che l’anno inserita fra le preferite.
A
BlackCobra, cieli_neri, Drabbit,
ginnyx, Ilaria1993, ladyElric92, Leia_the_Witch, NemuChan, pochiperpe,
WhereIsMyMind
e Grimilde che seguono.
Un
grazie particolare va alla mia migliore amica,che ha
scoperto da poco che sono una pazza pervertita,ma a cui vado bene lo
stesso,asd. Ti voglio bene Gaia ♥
Che
dire? Grazie d’aver letto fin qui.
Vi
adoro ♥
|
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Capitolo 5 *** Fifth. ***
Quando
aprii gli occhi,la
mattina seguente,Jude non c’era. Mi misi seduto di scatto,constatando
che ero
completamente solo.
Il sole inondava la stanza e
potevo distintamente osservare ogni dettaglio, anche il più piccolo
granello di
polvere che aleggiava nel vuoto. La vista era molto più affinata e
anche
l’udito non scherzava,visto che riuscivo a sentire due ragazze che
parlavano
allegramente per la strada.
Ma questo aveva poca
importanza. Dov’era Jude?!
«
Ti sei svegliato
finalmente »
Sussultai.
Lui mi guardava
appoggiato allo stipite della porta,che conduceva al resto della
casa,con aria
impassibile.
«
Alzati e datti una mossa!
Mi stai facendo perdere tempo »
« Dove dobbiamo andare? »
Chiesi,cercando
di non inciampare
mentre mi sbrigavo a raggiungerlo.
«
Niente domande »
*
«
Che stiamo aspettando
esattamente? »
Si,detta
a me l’espressione
“niente domande” è solo aria buttata al vento.
Ma avevo un buon motivo per
chiederlo: era da venti minuti buoni che stavamo fermi all’angolo di un
marciapiede,mentre lui osservava un palazzo dall’altra parte della
strada.
«
Niente »
« E allora perché siamo qui?
»
Chiuse
gli occhi. Oh no,si
stava innervosendo. Mai fare arrabbiare Jude,mai!
Li riaprì,ma non rispose.
Decisi che la cosa migliore
fosse restarmene zitto – cosa alquanto difficile.
Continuai a guardarmi
intorno,come avevo fatto fino a quel momento,sperando che si decidesse
a
muoversi.
«
Lì è dove mi è stato detto
che abita il mio amico »
Fermai
lo sguardo su di lui.
Sconvolgente! Avrei
scommesso che sarebbe passato almeno un quarto d’ora prima che mi
parlasse di
sua spontanea iniziativa.
«
Suppongo che tu l’abbia
già cercato qui »
« Già »
« E..? »
Si
voltò a guardarmi,alzando
un sopracciglio.
«
“E” cosa? »
« “E cosa” ci facciamo qui?! »
Tornò
a guardare di fronte a
se.
Sbuffai. Stava incominciando
a darmi sui nervi.
Perché questo vampiro mi
coinvolgeva tanto? Qualunque cosa avrebbe fatto o detto io sarei
rimasto con
lui comunque. Ed in un certo senso non era proprio una cosa positiva.
«
Stavo semplicemente
riflettendo sul da farsi »
« Questa lunghissima riflessione a che
conclusioni ti ha portato? »
Mi
fulminò. Probabilmente
stavo prendendo troppa confidenza per i suoi gusti.
Troppa confidenza?Io?! Ma se
lui il primo giorno in cui ci siamo visti mi ha leccato e morso!
Robert,smettila
di dire idiozie!
«
Sono arrivato alla conclusione…che voglio che anche tu
vi dia
un’occhiata »
Avete
presente quando nei
cartoni animati il personaggio si sbalordisce talmente tanto per
qualcosa che
la mascella gli tocca terra? Ecco. Quella è stata più o meno la mia
reazione.
«
Dici sul serio? »
« Ovviamente no » Alzò un
sopracciglio « Certo che sono serio! Piantala di fare domande stupide »
Colpito
e affondato.
*
L’appartamento
di quest’uomo
era decisamente diverso da quelli in cui ero stato fino a quel momento.
Era molto ampio,come gli
altri,ma totalmente arredato – con un gusto impeccabile aggiungerei.
Nonostante
facesse parte di un edificio,trovandosi all’ultimo piano,era formato da
due livelli,congiunti
da una scala a chiocciola.
Ovunque vi era l’ordine più
assoluto,tranne che sul tavolo della sala da pranzo,dove vi erano
sparsi un
centinaio di fogli battuti al computer.
Jude
era sparito al piano
superiore,dove aveva detto si trovavano lo studio e la camera da
letto,mentre
io me ne ero rimasto lì,al primo piano,contemplando attentamente quelle
carte,standomene
comodamente seduto sul divano.
Non
avevo mai letto niente
di simile. Da qualunque punto di vista le guardassi,non ci capivo
un’acca.
Erano peggio della matematica e la fisica messe insieme! E,perché
no,anche chimica.
L’unica cosa interessante
che vi notai fu che alcuni di quei fogli erano accuratamente numerati e
che
alcune formule scrittevi erano evidenziate e,all’occorrenza,unite con
frecce.
Sistemai tutto secondo la
numerazione,li piegai e li infilai alla meglio nella tasca interna
della
giacca.
Mi alzai,iniziando a
percorrere la stanza con passi lenti,guardandomi intorno e chiedendomi
cosa
diavolo avrei dovuto cercare.
Aprii una serie di cassetti
e frugai addirittura nello splendido pianoforte a coda che si trovava
vicino
alla finestra. Niente.
Guardai d’istinto verso le
scale,sbuffando. Jude pareva esse sparito nel nulla. Chi sa se aveva
trovato
qualcosa?
Tornai con lo sguardo al
salotto e notai una libreria,leggermente nascosta dall’angolatura
del muro e la porta,che
inizialmente mi era sfuggita. Iniziai a sfogliare tutti i libri
possibili ed
immaginabili,finché non trovai,tra le pagine di 1984 di Orwell,un
post-it
giallo:
Per J
In caso di necessità cerca Christopher P
Lui saprà aiutarti
M
Lo infilai nella tasca dei
jeans,temendo di perderlo,e continuai la mia ricerca,scoprendo,con
disappunto,che quello era l’unico indizio lasciatoci.
Decisi,allora,di raggiungere
Jude. Il mio lavoro li l’avevo fatto,che senso aveva rimanervi?
Mi diressi verso le scale,ma
una foto,incorniciata e messa in mostra su un mobile,attirò la mia
attenzione.
Un uomo – presumibilmente la
persona che stavamo cercando – era accovacciato sulla riva di un lago
insieme ad
un bambino di circa dodici anni:Jude.
«
Ti lascio qui per lavorare
e ti ri trovo a fissare fotografie? »
Mi
voltai di scatto e mi
ritrovai col suo corpo ad un palmo dal mio. Ma quando era arrivato??
«
Scusami »
« Andiamo »
Si
voltò,dirigendosi verso
l’uscita.
Tentennai un attimo,per poi
sfilare velocemente la foto dalla cornice.
Si,lo so che sono che non si
fanno,ma fu più forte di me!
Comunque,la misi in tasca ed
uscii velocemente,temendo di perderlo di vista.
Iniziai
a scendere le scale
dello stabile,cercando di stargli dietro.
«
Sei riuscito a trovare
qualcosa? »
« Ma tu sai fare solamente
domande? »
Sbottò.
«
Sai com’è…Se gli altri non
parlano spontaneamente… »
Si
bloccò di scatto,fermando
anche me con un gesto del braccio.
«
Cosa- »
Si
portò l’indice alle
labbra,invitandomi al silenzio.
La
sua espressione era
diventata dura:le sopracciglia erano corrucciate e le labbra
serrate,mentre
cercava di individuare qualcosa che gli sfuggiva.
Lo guardai attentamente,non
capendo immediatamente qual’era il problema.
Poi lo sentii. Era un
profumo dolce e inebriante,che mi fece rabbrividire. Ma,mischiato ad
esso,c’era
l’odore di qualcosa di aspro,totalmente dissonante dal primo.
«
Jude » Sussurrai. « E’
sangue? »
« Si »
« Ci sono degli umani,quindi
»
« Non si tratta di persone.
Altrimenti non vi sarebbe questa nota pungente che ne altera l’odore.
Sono
vampiri »
« Ma non ho mai sentito un
odore simile addosso ad un vampiro »
« Perché non hai mai
incontrato i così detti Bloody Vampires »
« Fammi indovinare: sono
quelli che si nutrono esclusivamente di sangue? »
« Complimenti. Allora ce
l’hai un cervello! »
« Farò finta di non aver
sentito… »
Un
sibilo assordante ferì
l’aria e una freccia andò a piantarsi nel soffitto,passando per la
tromba delle
scale. Attaccata all’arma vi era una corda,che iniziò a scorrere
velocemente,come se si stesse riavvolgendo.
Rimasi a
guardarla,sconvolto,finché davanti a noi comparve una donna,che saltò e
si
appollaiò sulla ringhiera,staccando di colpo la freccia dal
soffitto,facendola
rientrare nella balestra da cui era stata lanciata.
Aveva
i capelli
biondi,legati in una lunga coda,ed indossava abiti che la facevano
sembrare
appena uscita da Matrix . Ci sorrise.
«
Bene bene. Tu devi essere
il beneamato Jude »
Disse
melliflua,alzandosi in
piedi.
Lui rimase in silenzio a
contemplarla,senza far trasparire minimamente le sue emozioni.
Dal canto mio,doveva vedersi
benissimo che ero intimidito!
«
Ehi,Johnny! Abbiamo
trovato il figliol prodigo »
Gridò.
Di
risposta,iniziarono a sentirsi dei tonfi,che si facevano sempre più
vicini. Con
molta probabilità stavano saltando di pianerottolo in
pianerottolo,senza
l’ausilio delle scale,per raggiungerci più in fretta.
Se lo state pensando: in
quel momento non era ganzo per niente!
Dopo
non molto,in fondo alla
rampa in cui ci trovavamo,apparve un uomo – un bell’uomo,per
la precisione. I suoi occhi penetranti brillarono
alla nostra vista.
«
Jude Law » Disse
soddisfatto. « O preferisci essere chiamato Jude Caine? »
« Law va benissimo » Rispose
freddamente.
Johnny
– così si chiamava -
sorrise.
«
E’ un vero piacere
incontrarti. Scommetto che sei qui per lo stesso motivo per cui vi
siamo noi »
« Ne dubito »
« Oh. Allora il tuo
amichetto non ha addosso le carte che stiamo cercando »
Ingoiai
a vuoto. Possibile
che i vampiri vedessero anche oltre gli oggetti e non mi fosse stato
detto?!
Jude
si voltò verso di me,interrogativo,ed
io ricambiai con uno sguardo alquanto eloquente.
«
Ti sbagli »
Esordì,tornando
con gli occhi
sul vampiro,il quale si mise a ridere.
«
Io non credo proprio »
Iniziai
seriamente a
preoccuparmi. Solo il fatto che quell’altra,in piedi sulla ringhiera,
avesse
una balestra la diceva lunga,visto che Val ed Ewan mi avevano detto che
quella
era un’arma della PAAV. E poi quel Johnny non aveva esattamente un’aria
rassicurante.
Forse avrei dovuto impormi e
chiedere molte più spiegazioni a Jude sulla faccenda,prima di andargli
dietro
come un cagnolino…
«
Io invece credo che tu ti
sopravvaluti »
Mi
prese lentamente per un
braccio. Cercai il suo sguardo,ma era troppo intento in quello che
stava
facendo.
Il sorriso di Johnny divenne
una smorfia.
«
Potrei dire la stessa cosa
di te » Pausa. « Ti consiglio vivamente di darmi quei documenti »
« Non ho nessuna intenzione
di farlo »
L’altro
incominciò ad
innervosirsi.
«
Non credo che tu ti sia
bene reso conto con chi hai a che fare »
« Oh,si,invece. Johnny
Depp e
Keira…Knightley,giusto? »
Sorrise,strafottente,verso
di lei.
Depp salì un gradino verso
di noi.
«
Voglio quelle carte,Law! »
« Perché non te le vieni a
prendere? »
Sgranai
gli occhi,voltandomi
verso di lui.
Cazzo,quei documenti li
avevo io!!!
Depp
era furente.
Si rivolse alla Knightley.
«
Uccidili! »
Fu
un attimo. Nel momento in
cui la vidi imbracciare la balestra,Jude ci lanciò - letteralmente –
contro la
finestra che stava dieci gradini sotto di noi – uno più,uno meno.
Mi sono chiesto più volte
come feci ad atterrare in piedi dopo aver volato per
una ventina di piani,così,senza
preavviso. Ed ogni volta mi viene in mente Ewan.
« Siamo come i gatti.
Atterriamo sempre in piedi »
Appena toccai suolo,Jude,che
continuava a tenermi per un braccio,mi spinse in avanti,facendomi
evitare per
un pelo una freccia mortale.
Alzai istintivamente lo
sguardo verso la finestra,ormai distrutta,e vidi Keira prendere la mira.
«
Corri,idiota! »
Mi
sentii prendere per mano
e strattonare violentemente. Cominciai a correre più velocemente che
potevo,continuando a mantenere salda la presa in quella di Jude.
*
«
Credo che tu mi debba
qualche spiegazione! »
Avevamo
corso all’incirca
per cinque isolati prima di fermarci. Ed ora eravamo lì,seduti sulla
panchina
di un parco che non avevo mai visto in vita mia.
Lui si voltò verso di
me,apatico. Ero abbastanza incazzato con lui!
«
Spiegazioni? »
« Si,spiegazioni! Mi hai
fatto quasi uccidere! Cazzo,Jude,quei documenti li avevo addosso io! »
« Avresti potuto dirmi di
averli presi! »
« Non ne ho avuto il tempo! Tu invece avresti potuto dirmi che c’era la possibilità
che dei vampiri psicopatici tentassero di ucciderci! »
Stavo
urlando,ma non me ne
importava.
Fan culo l’appunto di non
far arrabbiare Jude! Non sarò un genio,ma farmi trattare da zerbino
no,questo
non mi va!
«
Hai ragione »
Rimasi
interdetto.
«
Ho ragione? »
« Hai ragione. Il fatto è
che non sono abituato ad avere gente fra i piedi »
Rimasi
scioccato. Era
riuscito a stupirmi due volte in un giorno.
«
Comunque non credevo che
li avremmo incontrati »
« Grazie al cazzo! Ma sapevi
che cercavate la stessa persona! »
« Sinceramente no »
Ci
guardammo per un attimo.
Io più confuso che altro e lui estremamente soddisfatto.
«
Il nostro caro Depp ha
avuto la gentilezza di farci capire l’importanza di quelle carte. Fammi
vedere
»
Le
tirai faticosamente fuori
dalla tasca – ce le avevo infilate a
forza – e gliele passai.
Si mise a sfogliarle.
«
Tu sai di cosa si tratta?
»
« No »
« No? »
« No. Sembri sorpreso »
Lo
ero. Credevo che almeno
lui sapesse su cosa stesse lavorando quell’uomo,visto che erano così
legati.
Il mio silenzio parlò per me
e lo fece sorridere.
«
Chi sa,magari riusciamo a
trovare qualcuno di fidato che riesca a decifrarli »
“In caso di necessità cerca
Christopher P”
«
Accidenti! »
« Che c’è?! »
Frugai
nelle tasche fino a
trovare il post-it.
«
Stavo dimenticando questo
»
Me
lo prese dalle mani e lo
lesse.
Vidi le sue labbra
distendersi sempre di più.
«
Stupido vecchio »
Non
disse altro e fra noi
calò il silenzio,accompagnato dai suoni del parco.
«
Vuoi dirmi chi è questo M ? »
Batté
un paio di volte le
dita sulla superficie in legno della panca e tornò con lo sguardo su di
me,dopo
averlo fatto vagare nel vuoto. Dio,come mi erano mancati i suoi occhi.
«
Quando ero piccolo non ho
avuto una vita facile. Io e mia sorella eravamo orfani di madre e
nostro padre
non era il genitore che si sarebbe potuto augurare ad un bambino. Ci
picchiava
ed io,che ero il più piccolo,mi sentivo totalmente impotente »
Pausa.
« Poi
incontrai Michael.
Era premuroso,affidabile,gentile. Tutte
qualità che per me erano assolutamente perfette in uomo adulto e che
mio padre
non aveva.
« Ci incontravamo sempre
davanti alla chiesa del mio quartiere. Non ho mai saputo il perché. E’
buffo
avere come punto di incontro con un vampiro un luogo sacro,non trovi? »
Mi
guardò ed io mi limitai
ad annuire leggermente.
«
Gli raccontavo sempre cosa
accadeva a casa e lo pregavo di portarmi via con lui e di trasformarmi.
Ma ero
troppo piccolo e vivere per il resto dei tuoi giorni nel corpo di un
dodicenne
non è certo il massimo.
« Una notte,mio padre tornò
a casa ubriaco e picchiò Natasha talmente forte da farle perdere i
sensi.
Cercai di difenderla,ma finii sbalzato contro un mobile e tutti i miei
sforzi
furono inutili. Non ricordo bene cosa accadde dopo,ma sono certo di
aver visto
Michael entrare in casa e togliere la vita a mio padre.
« La mattina seguente mi
svegliai in ospedale. Mia sorella non ce l’aveva fatta e quel figlio di puttana si trovava
all’obitorio. Ero rimasto solo. O almeno fino a quando scoprii che nei
documenti medici non risultava il mio nome,ma quello di Jude
Caine.
« Michael mi aveva portato
lì spacciandomi per suo figlio e loro vi avevano creduto. Da quel
momento non
ho più vissuto nello stesso luogo per più di un anno e sono cresciuto
col
desiderio che mi trasformasse perché volevo assolutamente essere come
lui.
« Ma io non ero come lui. Io
non sono come lui. Comunque,come vedi
alla fine ho raggiunto il mio scopo e tre anni fa abbiamo preso strade
diverse:
lui vuole cambiare il mondo,mentre io voglio solo vivere per me. Quando
ho
deciso di tornare da lui,dopo un lungo peregrinare,ho scoperto che si
era
trasferito a New York e che non si avevano più notizie di lui »
Inclinò
leggermente la testa
e mi regalò un sorriso sghembo.
«
Il resto lo sai. Di Depp e
quelle carte non ne so più di te »
In
quel momento,mentre mi
raccontava della sua vita,non mi era parso il Jude che avevo
conosciuto. Era
stato tutto il tempo assorto nei suoi ricordi,con un ombra di
malinconia e
tristezza sul volto e nella voce.
Gli sorrisi e azzardai a
posare una mano sulla sua.
Intrecciò le dita con le mie
e rimanemmo in silenzio,mentre anche questo giorno si accingeva a
morire.
*Indossa
l’elmetto e prende
lo scudo*
Non
riesco a credere di
averlo finalmente finito XD
Questo capitolo è stato più
travagliato del previsto ù__u
Sono veramente costernata di
avervi fatto attendere così tanto,ma ho avuto un blocco dello scrittore
grosso
come una casa e allora mi sono totalmente concentrata sull’altra fan
fic.
Dedico
questo capitolo a
Barbara,che mi ha aiutato a superare anche questo ostacolo,e a
Ilaria,che è
l’unica di cui temo veramente le minacce XD
Vi adoro ♥
Grazie a tutte
coloro che
hanno letto e/o recensito.
Scusate se non vi rispondo e
ringrazio singolarmente,ma sono di fretta ù___u
“Pure di fretta?” Direte
voi. Eh si,sono un’autrice terribile. Vi faccio aspettare e poi non vi
do
nemmeno un po’ di soddisfazione. Sono pessima U///U
Sono
entrati nella storia:
Johnny
Depp
Keira Knightley
E….tadan!
Michael
Caine!
Per chi non lo
sapesse: ha interpretato
Alfie nel film originale del 1966,che è stato poi interpretato nel 2004
da
Jude.
I due attori hanno recitato
insieme nel 2007 in
Sleuth – Gli insospettabili, remake del film del 1972 ,dove Jude
interpreta
nuovamente un ruolo che è appartenuto a Caine da giovane.
Se vi
state chiedendo dove
avete visto questo attore,fra i suoi film più recenti ci sono Batman
beginins,
Il cavaliere oscuro e The Prestige.
Ora
scappo sul serio.
Grazie
di aver letto fin
qui.
Spero di non avervi deluso
ù______________u
Baci!
♥
|
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Capitolo 6 *** Sixth. ***
« Chi
l’avrebbe mai detto »
« Cosa? »
« Che i vampiri mangino la
pizza »
Esatto.
Ci trovavamo in una
pizzeria.
Non era troppo inverosimile
come cosa,dato che non mangiavo da circa tre giorni. Se tre erano stati!
Dopo aver finito il suo
racconto,Jude mi ha proposto di andare a cenare. Alle mie proteste e
richieste
di continuare a cercare,aveva risposto: “Vorrà
dire che se salterai addosso al primo umano che incontri non ti fermerò”.
Ed ancora una volta fu molto
convincente.
«
E’ il segreto di una buona
convivenza pacifica. Noi non ci mangiamo gli uomini e loro non ci danno
la
caccia »
Ne
addentò un pezzo.
«
Mi domando quanti vampiri
ho incrociato,quando ero ancora umano,senza accorgermene »
« Di sicuro molti »
Lo
guardai.
« Se non hai fame vuol dire
che Law ti ha sfamato
mentre eri ancora incosciente. Molto astuto. Davvero molto astuto »
« Jude »
« Mmh? »
« Quando ero ancora…incosciente…tu…tu
mi hai nutrito? »
Smise
di masticare e piantò
gli occhi nei miei.
Ingoiai a vuoto.
«
Te l’ha detto il tuo
amico? »
Sbattei
le palpebre. Cosa
avrei dovuto rispondergli?
«
S- si. Però i suoi ragionamenti
non facevano una piega. Dato che non ho mai sofferto la fame,neanche
quando mi
sono svegliato la prima volta »
Rimase
a fissarmi per un
tempo che mi parve infinito,per poi guardare un punto oltre la mia
spalla e
dire:
« Che
assurdità »
Mi
sentii come se mi fosse
caduto un macigno addosso.
«
Come? »
« Sei sordo? Ho detto: che assurdità »
Era
tornato improvvisamente
di ghiaccio.
Iniziai a pensare che quello
fosse solo un modo per difendersi.
«
Come vi è venuta in mente
una cosa simile? Sfamarti..Bah! »
Sbuffò
e tornò a mangiare.
Mi scappò un sorriso.
Questo suo monologo era
stato meno convincente del solito.
«
Che hai da ridere?! »
« Niente »
Continuai
a mangiare.
«
Tu sai chi sia quel
Christopher P? »
« Ovviamente »
« E anche dove dobbiamo
cercarlo? »
« Ne ho una mezza idea »
« Da quello che ti ha
lasciato scritto Michael,dovrebbe saperci dire a cosa servono quelle
carte »
« O perlomeno perché è
scomparso da un giorno all’altro »
Alzai
lo sguardo su di lui.
Non lo avrebbe mai
ammesso,ma ero più che sicuro che fosse preoccupato.
Dopo quello che mi aveva
raccontato,la sua immagine di vampiro freddo e distaccato non me la
dava più a
bere.
Finimmo
il pasto,in
silenzio,per poi accingerci a cercare quel Christopher. Jude pareva
piuttosto
sicuro di dove lo avremmo potuto trovare.
*
Bussò alla
porta con fare
deciso.
Dall’interno potei sentire
distintamente un ‘arrivo’ seguito da
un rumore di passi.
Dopo non molto venne ad
aprirci un uomo distinto,alto e dagli occhi grigi *,che ci scrutava con
fare
indagatore,tenendo la porta semi aperta.
«
Come posso esservi utile?
»
Jude
rise,leggermente
sguaiato,portando l’altro ad assottigliare lo sguardo,decisamente
insospettito,mentre io mi limitai a guardarlo,sconvolto. Non l’avevo
mai visto
ridere in quel modo!
«
Ehi Chris,non vorrai farmi
credere che non mi riconosci! »
Dopo
lo stupore iniziale - ed
averlo osservato attentamente - l’uomo sgranò leggermente gli occhi.
«
Jude? »
Chiese
titubante.
Il mio compagno annuì.
«
Non posso crederci! Sei
proprio tu! Ahah!..Entrate entrate.. »
Spalancò
la porta e ci fece
strada dentro casa.
«
Come sei cresciuto!
Avevi..quanto? Sedici anni l’ultima volta che ti ho visto? »
« Si »
« Tu pensa! E chi è il tuo
amico? »
Chiese,accennando
a me col
capo,mentre prendeva posto sul divano in sala.
«
Si chiama Robert »
« E’ un piacere conoscerti!
Ma sedetevi,non fate complimenti! »
Prendemmo
posto,l’uno
accanto all’altro,sul divanetto in pelle marrone,disposto di fronte a
quello in
cui si era seduto Christopher e da cui ne veniva diviso da un basso
tavolino in
vetro.
«
A cosa devo questa visita?
»
Jude
intrecciò le dita e
poggiò i gomiti sulle gambe,sporgendosi leggermente in avanti.
«
Siamo venuti a chiederti
di Michael »
L’altro si adombrò.
«
Abbiamo – ha » Mi indicò con un gesto dell’indice
« trovato un biglietto in cui mi ha lasciato detto che se avessi avuto
bisogno
tu avresti saputo aiutarmi. Ed eccoci qui! »
Si
appoggiò di scatto alla
spalliera,facendo schioccare le mani l’una con l’altra.
Christopher era rimasto in
silenzio ad ascoltare,e,anche una volta che Jude ebbe finito,lui
continuò il
suo mutismo.
«
Esattamente cos’è che
sapete? »
Esordì
a un certo punto.
«
Che quel galoppino di Depp
stava cercando di impadronirsi di alcune strane carte. Fortunatamente
le abbiamo
noi »
« Ovviamente voi – e in
particolare te – non avete la minima
idea su cosa tuo padre stesse
lavorando »
Sentii
Jude irrigidirsi al
mio fianco.
«
No,non sappiamo cosa Michael stesse facendo »
Mi
voltai lievemente verso
di lui,domandandomi come avesse potuto marcare con tanto astio quel
nome.
Il vampiro più anziano si
accomodò meglio sul suo posto e piantò gli occhi dritto i quelli del
più
giovane,prima di cominciare a raccontare.
«
Nel nostro mondo – come
certo saprete - molto spesso capita di imbattersi in vampiri che lo
sono
diventati non per loro scelta,ma per lo stupido capriccio di un altro »
Mi
girai d’istinto,sentendo
parlare di un avvenimento a me così familiare,e non mi sorpresi nel
constatare
che Jude non aveva avuto la mia stessa reazione.
Non potrei dire la stessa
cosa quando lo vidi stringere le mascelle in un modo disumano.
«
L’intento di Michael è
quello di riuscire a trovare una cura contro il vampirismo,per tutti
coloro che
non si sentono in grado di affrontare questa vita »
Chiuse
gli occhi,prendendo
un respiro.
«
Purtroppo il Gran Capo,venuto a conoscenza dei suoi
studi,ha preteso che Caine lavorasse per lui. E lui
non accetta rifiuti »
« Chi è il gran capo? »
Chiesi,ingenuamente,con
la
voce quasi in un sussurro.
«
E’ il boss di New York. Il
granvampiro per così dire »
Per
la prima volta,da quando
eravamo entrati li dentro,ri incontrai gli occhi di Jude.
«
E tu sai dirci come
interpretare queste carte? »
« Prima di scomparire,tuo
padre mi disse solo che ‘la risposta è
nei ricordi’ »
« Tutto qui? »
Annuì.
«
Tutto qui?! E noi come
facciamo a decifrare questo cazzo di ciarpame se lui non fa altro che
darci
degli enigmi da risolvere?!? »
Si
alzò di scatto,in un
impeto d’ira.
Lo presi impulsivamente per
un braccio.
«
Jude calmati! Vedrai che
ne verremo a capo »
« Venirne a capo?! Cazzo
Robert! Non c’è niente di cui venire a capo perché io me ne tiro
fuori!! »
Si
liberò dalla mia presa
con uno strattone e corse fuori.
«
Jude!! »
Mi
alzai,intenzionato a
seguirlo. Poi mi fermai,voltandomi verso Christopher.
«
Lo scusi. Ci scusi. La ringrazio per l’aiuto »
« Non scusarti. Tornate qui
ogni qualvolta abbiate bisogno »
Accennai
un sorriso e un
segno d’assenso,per poi lanciarmi all’inseguimento di Jude.
Saltai intere rampe di scale
per far più in fretta e quando uscii,incespicando,dal portone di
ingresso,vidi,con
sollievo,che lui era li,immobile,in mezzo di strada,che si massaggiava
le
tempie.
«
Jude »
Lo
chiamai piano. Non volevo
rischiare di urtare ancor di più i suoi nervi.
«
Jude? »
Mi
avvicinai
lentamente,senza movimenti bruschi,mentre lui rimaneva sempre fermo,con
la
testa china.
Quando fui distante solo un
passo,si voltò verso di me.
«
Te lo faresti? »
Chiese
con tono grave.
«
Farei che cosa? »
« Prenderesti quel siero? »
Fu
come se un fulmine mi
avesse colpito in pieno petto.
Jude mi guardava
ansioso,pendendo completamente dalle mie labbra.
Aspettava una mia
risposta,ma,per quanto mi sforzassi,non riuscivo a parlare.
Quella domanda mi aveva
lasciato di stucco. Non me la sarei mai aspettata. Soprattutto da lui.
Quando finalmente aprii la
bocca per rispondergli,si voltò e riprese a camminare.
Gli andai immediatamente
dietro,intenzionato a continuare il discorso,ma ciò non fu possibile.
Quando
svoltammo in un’altra
strada,di fronte a noi,in fondo alla via,comparvero tre vampiri,che
iniziarono
ad avanzare.
Tutto questo non prometteva
niente di buono.
Ci fermammo e facemmo per
tornare in dietro con nonchalance,ma anche alle nostre spalle vi erano
dei
vampiri.
Iniziai a farmi prendere dal
panico. Jude,per contro,era una statua di cera.
«
Che fortuita coincidenza!
»
Mi
voltai nuovamente e vidi
che dal gruppo ne era emerso uno.
Era decisamente
attraente,dai capelli neri lunghi fino alle spalle e gli occhi
maledettamente
magnetici.
Era una trappola mortale!
«
Jude. Proprio l’uomo che
cercavo »
Si
avvicinò
lascivamente,facendo passare lo sguardo da lui a me.
«
Credo che tu abbia capito
ormai che hai qualcosa che non ti appartiene »
« Ti sbagli. Sei tu che vuoi qualcosa che non ti appartiene
»
Gli
arrivò davanti. A
dividerli solo qualche centimetro.
Mi si contorse lo stomaco.
Piegò leggermente la testa e
gli sorrise,per poi posare gli occhi su di me.
Un brivido mi percorse la
spina dorsale.
Mi si avvicinò e allungò una
mano ad accarezzarmi i capelli.
«
Carino il tuo amichetto »
Jude
seguiva ogni suo
movimento come una fiera che punta la preda.
Con un dito,iniziò
lentamente a seguire il mio profilo.
Chiusi gli occhi.
Che situazione di merda!
«
Sai potrei anche lasciarti
le carte » Si fermò sulle mie labbra « se in cambio mi dai lui »
Trattenni
il respiro.
«
Non dire stronzate,Gerard.
Sappiamo benissimo entrambi che il tuo capo non scenderebbe a baratti
simili
per compiacerti »
Ah,grazie!
Non gli disse di no perché
era preoccupato per me: sapeva che questo Gran Capo non avrebbe
comunque
ceduto!
Grazie,grazie davvero.
«
Hai perfettamente ragione.
Non scenderebbe a baratti »
Aprii
gli occhi e lo trovai
a un soffio dal mio viso.
«
Ma questo non significa
che non faccia niente per compiacermi »
Improvvisamente,Gerard
–
così l’aveva chiamato Jude – scomparve dal mio campo visivo e al suo
posto vi
era il braccio teso del mio amico.
L’altro,ora,era disteso a
terra e fermava i suoi uomini,già pronti alla battaglia,con un gesto
della
mano.
Forse prima ho parlato
troppo presto riguardo alle motivazioni di Jude…
«
Sei sempre molto
intraprendente e coraggioso a quanto vedo »
Sentii
le sue dita
stringersi attorno al mio braccio - come il giorno avanti,quando
avevamo
incontrato Depp - mentre Gerard si ri metteva in piedi.
Con una velocità spaventosa,raggiunse
Jude,portandogli una mano alla gola e staccandolo da me.
«
Qui non siamo nella tua
Inghilterra,dove tutti ti temono. Dovresti scendere da quel tuo fottuto
piedistallo »
« Non siamo nemmeno nella
tua Scozia »
Gli
diede un cazzotto nello
sterno ed una ginocchiata nello stomaco,costringendolo a lasciare la
presa su
di se.
I suoi scagnozzi reagirono
immediatamente.
Era arrivato il momento di
mettere in pratica quello che avevo imparato da Ewan. Se qualcosa avevo
mai
imparato.
Iniziai
a fronteggiarne
tre,che mi si erano lanciati addosso,uscendone con solo un graffio
sullo
zigomo.
Però: niente male!
Riuscii ad evitare una
gomitata per un soffio,prendendo,però,in pieno petto un cazzotto,che mi
fece
piegare in due dal dolore.
«
Arrenditi e dammi quelle
carte! »
Arrivò
alle mie
orecchie,confusa,la voce di Gerard.
«
Dammi una ragione per
farlo »
Quegli
energumeni mi
tenevano troppo indaffarato e non riuscivo a vedere come se la stava
cavando
Jude,che stava affrontando il capo.
Sentii degli schiocchi
fortissimi,sommati al suono dei pugni che si creavano intorno a me.
Non ero abituato ad
affrontare così tanta gente tutta insieme.
Le figure iniziavano a
sommarsi e mischiarsi fra loro. Erano troppo veloci ed io troppo poco
allenato.
Per un attimo mi sentii perduto.
Quando,finalmente,mi resi
conto di essere stato circondato,saltai impulsivamente verso l’alto nel
momento
esatto in cui mi stavano attaccando,facendoli sbattere uno contro
l’altro.
Ma erano proprio dei vampiri
tutto muscoli e niente cervello questi qua!
Ancora incredulo mi
voltai,cercando con lo sguardo Jude.
Era poco distante da me,con
la guardia alzata,che osservava Gerard fra lo scettico e il rabbioso.
Il moro sorrideva compiaciuto
e,notatomi,si girò a guardarmi.
«
Complimenti,sei molto più
in gamba di quanto pensassi. A quanto pare non sei solo bello
»
Com’è
che era passato da ‘carino’ a ‘bello’.
Bruttissimo segno…
«
Non credere che sia finita
qui Jude »
Si
voltò verso i suoi
uomini.
«
Voi,alzatevi! Siete una
vergogna per i Bloody Vampires! »
Diede
un ultimo sguardo
verso di me,per poi sparire insieme ai suoi uomini.
Mi avvicinai a Jude.
«
Che cos- »
Mi
prese per le spalle con
veemenza.
Gli occhi che tradivano
preoccupazione.
«
Stai bene? »
« Si. Si sto bene. Vuoi
lasciarmi per favore? »
Si
staccò da me come se si
fosse bruciato e tornò a guardare nel punto in cui un attimo prima vi
era il
suo avversario.
«
Jude. Che cosa ti ha
detto? »
« Niente che possa
interessarti »
Mi
si strinse lo stomaco.
Niente che potesse
interessarmi? Certo che mi interessava! Di sicuro non avevano parlato
di come
fosse bella questa stagione!
Inclinai il
capo,profondamente offeso,senza neanche replicare. A che cosa sarebbe
servito?
Per lui ero solo qualcosa di poco conto.
Ma se ne ero così
sicuro,allora perché continuavo a seguirlo?
Non riuscivo a capirne il
motivo,ma solo l’idea di andarmene mi faceva stare male.
Mi sentii stringere una
spalla.
«
Forza. Torniamo da
Christopher. Hai bisogno di cure »
Alzai
lo sguardo sul suo.
Nessuna emozione.
Abbozzai un sorriso,che mi
uscì più come una smorfia.
Ci incamminammo verso la
strada da cui eravamo venuti.
«
Robert! »
Ci
fermammo.
Quella voce…
Alzai lo sguardo giusto il
tempo per vedere Jamie e Jack saltare giù da uno dei palazzi ed
atterrare di
fronte a noi.
Mi si allargò il cuore.
«
Ragazzi! »
Dissi con un sorriso.
Jude si voltò a guardarmi,ma
non ci diedi molto peso.
«
Rob stai bene?! Sembra che
ti abbiano usato come pungiball! »
Chiese
Jack,guardando con
sospetto il mio compagno.
«
Si sto bene. Merito di
Ewan… »
« Rooob! »
Mi
voltai e fui
letteralmente assalito proprio da Ewan,che mi saltò addosso.
«
Eravamo preoccupati! Non
ti sei più fatto vedere! »
Si
voltò anche lui verso Jude,standomi
attaccato addosso come un koala.
Dal canto suo,Jude non si
mosse e non disse niente,limitandosi a guardare fisso Ewan.
«
Sto bene,sto bene »
Lo
feci scendere,con non
poco imbarazzo.
«
Voi invece? Mi sembrate in
gran forma »
Ewan
mi sorrise radioso –
come sempre – e stava per rispondermi quando arrivò Val.
«
Come stiamo non è affar
tuo »
Mi
gelò. Lasciandomi basito
e completamente senza parole.
«
Val.. » Jamie.
« Val ma che stai dicendo?
Rob è uno di noi! » Jack.
« No,non lo è »
Posò
lo sguardo su Jude,che
ricambiò glaciale.
«
Avanti non dire
sciocchezze! Non puoi parlare sul serio. Solo perché- » Ewan.
« Solo perché è sparito
senza farci più avere sue notizie nonostante noi fossimo gli
unici ad avergli dato veramente
un aiuto » Concluse Val per lui. « Hai ragione,perché mai non
dovrebbe far
parte del gruppo? »
Mi
guardava,inquisitore,e io
non potevo fare a meno di pensare che avesse ragione.
Ero stato irriconoscente.
Appena Jude mi aveva chiesto
di andare con lui io l’avevo seguito senza indugi,come se fossi un
cagnolino,nonostante inizialmente mi avesse negato apertamente il suo
aiuto.
Come potevo pretendere di
meritare ancora un posto nel Team?
«
Ma Val.. »
« No. Ha ragione »
Ewan
tornò a
guardarmi,terribilmente abbattuto.
«
Credo che dovreste
andare,ora »
Il
silenziò,che calò,era più
pesante di qualsiasi altra cosa.
I ragazzi tentennavano,ma lo
sguardo di Val era irremovibile.
E così,uno dopo l’altro,sparirono
fra gli edifici.
Ed io non feci niente per
trattenerli.
Ewan mi guardò ancora una
volta,quasi supplichevole,prima di saltare sopra un tetto.
«
Non te la prendere Rob.
Certa gente è meglio perderla che trovarla »
Mi
irrigidii.
Come poteva dire una cosa
del genere? Come si permetteva?!
Non li conosceva nemmeno!
Ed era colpa sua se loro non
volevano più vedermi!
Lo guardai rabbioso.
«
Cosa ti da il diritto di
giudicarli?! Hai mai avuto modo di conoscerli? »
Si
mise sulla difensiva.
«
Perché tu si? Quanto tempo
sei stato in loro compagnia? Un giorno? »
« Di sicuro più tempo di te!
E poi loro mi accolto proprio quando tu
mi hai lasciato solo! »
I
suoi occhi lampeggiavano
pericolosamente,ma non mi importava.
Mi stava bene che mi
trattasse come un oggetto,ma non che giudicasse Ewan e gli altri.
No,questo proprio non mi
andava giù.
E a sommarsi al tutto c’era
la terribile consapevolezza che Val aveva ragione.
«
Se proprio ci tieni a loro allora vattene! »
Urlò
e le sue parole mi
ferirono le orecchie.
Andarmene? Si,forse avrei
dovuto farlo. Ma ci sarebbe stato qualcun’altro ad attendermi se me ne
fossi
andato?
Rimasi
a fissarlo,senza
sapere cosa rispondergli,finché si voltò e ri prese a camminare,come se
non mi
avesse detto niente.
Se ne stava andando da me ed
io provai un improvviso senso di vuoto.
«
Jude? »
« Io torno da Christopher.
Tu fai quello che ti pare »
Non
si scomodò a voltarsi
per dirmelo,continuò per la sua strada,imperterrito.
Ingoiai a vuoto,indeciso sul
da farsi.
Jude svoltò l’angolo.
Presi un respiro e iniziai a
correre.
«
Jude! »
Nessuna
risposta.
«
Jude aspettami! »
Girai
l’angolo e quello che
mi si prospettò davanti mi fece gelare il sangue nelle vene – se sangue
ce
n’era.
Jude
era a un passo da
me,con lo sguardo verso l’alto,mentre il cielo si tingeva delle fiamme
che si
innalzavano dal palazzo di Christopher.
*indossa il
solito elmetto e
prende il solito scudo*
Eccomi
qua!
Ormai sapete la prassi:
Scusatescusatescusatescusatescusatescusatescusatescusatescusate!
>_<
Ho
dovuto affrontare un
periodo un po’ strano e,come al solito,c’ho messo un’eternità a
scrivere °A°
Non sono nemmeno sicura che sia venuta una cosa decente...
Me
essere terribile ù___u
Come
molte di voi avevano
già capito,Christopher è Christopher Plummer!
* Lo ammetto… sono stata un
quarto d’ora a cercare di capire di che colore ha gli occhi xD
E sono arrivata a questa
conclusione..
L’altro
personaggio entrato
nella storia altri non è che Gerard Butler!
Più precisamente,è lui in
versione Dracula’s Legacy
http://www.imdb.it/media/rm3445070080/tt0219653
http://i54.tinypic.com/ta4okm.jpg
Grazie a
SeptemberRain
BlackCobra
KinkyFucker
Ilaria1993
Leia_the_Witch
barbydowney
Per
aver recensito il
precedente capitolo.
A
beatrix
potter
BlackCobra
cieli_neri
dark_rose_
Elena Malfoy
Giappogirl
Che
preferiscono.
A
lilly86
Che
ricorda.
A
BlackCobra
cieli_neri
Drabbit
Firefly Of Silence
ginnyx
Ilaria1993
KinkyFucker
ladyElric92
Leia_the_Witch
littleblow
NemuChan
pochiperpe
SeptemberRain
sery221B
WhereIsMyMind
_Bina90_
Grimilde
Che
seguono.
E grazie ai lettori
silenziosi o che non sono iscritti ad EFP (Gaia ♥)
Al prossimo capitolo!
aXce
|
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Capitolo 7 *** Seventh. ***
Il crepitio
delle fiamme
riempiva l’aria.
Il cielo era rosso
sangue,mischiato al grigio del fumo ed ai fiocchi biancastri della
cenere.
Trattenni il respiro,mentre
assistevo,inerme,a quello spettacolo terrificante.
Era stato Gerard. Non
c’erano dubbi.
In lontananza iniziarono a
sentirsi le prime sirene e intorno a noi la gente urlava presa dal
panico.
Dovevamo andarcene.
Abbassai lo sguardo,tornando
a vedere quella schiena che mi ero ritrovato a inseguire già un sacco
di volte.
Jude era immobile,lo sguardo
sempre rivolto all’ultimo piano dello stabile.
Feci un passo.
«
Dobbiamo andare.
Penseranno che siamo implicati »
Non
mosse un muscolo.
Avanzai ancora.
«
Hai sentito quello che ho
detto? »
Gli
fui davanti e,in quello
stesso istante,lo vidi accasciarsi pesantemente sulle
ginocchia,rivolgendo lo
sguardo a terra.
Sgranai gli occhi.
«
Jude »
Si
portò le mani al
volto,rimanendo in silenzio.
Mi inginocchiai a mia volta.
«
Che cos’hai? »
Gli
misi le mani sulle
spalle,cercando di mantenere la calma.
Ero seriamente preoccupato.
Com’era che quest’uomo - da
duro e insensibile che era - ora non faceva altro che avere sbalzi
emotivi??
Allontanò le mie braccia con
un colpo secco degli avambracci,cogliendomi di sorpresa.
«
Vattene »
Avrei
preferito un pugno in
faccia.
«
No »
Alzò
lo sguardo su di me.
In quel momento,quegli occhi
non sarebbero potuti essere più umani.
Il suo azzurro-verde era
contaminato dal riflesso delle fiamme. Ma era comunque stupendo.
Brillavano ed esprimevano una
tale angoscia,che sentii una fitta al petto talmente forte che ne sarei
potuto
morire. E mi chiesi se realmente il mio cuore era morto quel giorno in
quel
vicolo…
La sua espressione mutò in
un attimo,passando dalla malinconia alla rabbia,ma i suoi occhi
rimasero tali a
prima.
«
Non volevi stare coi tuoi
fottutissimi amici?! Bene! Va’! Levati dal cazzo! Io con me non ti ci
voglio!
Sei solo una palla al piede come avevo sempre sostenuto »
Non
ci vidi più.
E lo picchiai.
Forte.
Un pugno dritto in faccia.
Su quel suo splendido viso.
Si portò un mano sul
naso,guardandomi stranito.
Tremavo.
La rabbia che sentivo dentro
era esorbitante.
No. Non era rabbia.
Era dolore.
Era delusione.
Con
un gesto secco,si risistemò
il naso,provocando lo scricchiolio delle ossa.
Non staccò mai lo sguardo da
me.
«
Perché non vuoi capire…che
tutto ciò che mi è vicino finisce distrutto… »
La
sua voce uscì
flebile,come una supplica.
«
E tu perché non vuoi
capire che non voglio andarmene? »
« Non sembravi di quest’idea
cinque minuti fa »
« Non ho mai detto una cosa
del genere »
« Però l’hai pensato »
Strinsi
i pugni.
«
Gira sempre tutto intorno
a te,vero? »
Alzai
involontariamente il
tono.
«
Non ti è mai…passato per
la testa di tener conto di quello a cui veramente
penso io? E poi questa storia che chi ti sta vicino viene distrutto… »
Risi.
«
La vuoi sapere una cosa? Non
sei l’unico ad avere avuto una vita difficile! Quello che hai passato
non
giustifica il modo con cui allontani le persone. Coloro che
tengono a te »
Cercai
di respirare,ma
fallii nel tentativo.
«
Sei un maledetto egoista.
Io non me ne andrò mai,mettitelo bene in testa. E non prenderei mai
quel
fottutissimo siero! »
Avevo
parlato a
raffica,senza pensare realmente a quello che stavo dicendo.
Lui era rimasto immobile,le
labbra leggermente dischiuse,mentre le sue spalle si alzavo e
abbassavano
velocemente,seguendo il respiro.
Mi morsi il labbro
inferiore,maledendomi per ciò che avevo detto.
La testa mi scoppiava. La
rabbia iniziava a sbollire,ma la sua mancata risposta mi pesava addosso
come un
macigno.
Poi
accadde.
Lo vidi avvicinarsi,finché le
sue labbra non furono che a un soffio dalle mie.
Potevo sentire il suo
respiro,lieve,sulle carni e il suo profumo,dolce ed intenso,mi
inebriava.
Il petto mi bruciava. Se
fossi stato ancora umano sicuramente il cuore mi sarebbe esploso.
Realizzai,in un
attimo,quanto intensamente avevo aspettato inconsciamente quel
momento,fin dal
primo istante in cui avevo sentito i suoi denti affondare in me.
Poggiò la bocca sulla mia,annullando
ogni distanza e ogni mia capacità intellettiva.
Risposi con foga. Era come tornare
a respirare dopo l’apnea.
Si staccò da me,che mi
lasciai sfuggire un gemito di protesta,e si alzò in piedi.
«
Vieni »
Mi
tese la mano e io
l’afferrai senza indugi,mentre udivo le sirene farsi più vicine e
tornavo
cosciente del fatto che in torno a noi il tempo continuava a scorrere.
*
Non ricordo con esattezza
come vi arrivammo,ma,in batter d’occhio,ci ritrovammo a casa sua.
Appena misi piede
nell’appartamento,Jude mi trasse a se,rubandomi le labbra in un bacio
che
poteva uccidere.
Non riuscivo più a
ragionare.
Avrebbe potuto far di me
tutto quello che voleva. Non mi importava.
Ero completamente in balia
di lui.
Mi ritrovai ad
indietreggiare,finché si stacco da me e mi lancio letteralmente sul
letto.
Atterrai sulla superficie
morbida,provocando un rumore sordo e sobbalzando sulle molle.
Mi sovrastò,incatenando i
nostri sguardi.
Allungai le mani a
sfiorargli il viso.
Al mio tocco chiuse gli
occhi.
«
No »
Li
riaprì,inclinando
leggermente il capo e alzando un sopracciglio,al suono della mia voce.
«
Non chiuderli mai. Non
privarmene »
Sorrise,compiaciuto,abbassandosi
a sfiorarmi le labbra con la lingua e poi con la bocca.
Chiusi istintivamente gli
occhi,cercando di immagazzinare più aria del dovuto.
«
Però neanche tu devi
privarmene »
Iniziò
a mordermi la
mascella.
Quel gesto mi mandò in
delirio.
Sentivo una strana forza
scorrermi addosso.
Le labbra mi formicolavano e
sentivo il sapore ferroso del sangue in bocca.
Uno astruso ricordo cercava
di farsi strada nella mia mente,ma ero troppo concentrato su quella
miriade di
emozioni per riuscire a coglierlo a pieno.
Quando
risalì fino alle
labbra,un istinto animale mi prese alla bocca
dello stomaco e,involontariamente,spalancai la bocca,mostrando
due
canini perfettamente aguzzi e più lunghi del normale.
Jude fece altrettanto,per
poi ritrarli e leccare il sangue dalla
ferite che mi ero inferto nel labbro inferiore.
Continuò a padroneggiare
ogni centimetro del mio corpo,finché non mi ritrovai nudo sotto di lui.
Le sue
mani ustionavano più del fuoco,i suoi baci ferivano ovunque toccassero
e i suoi
occhi cambiavano colore ad ogni gesto.
Io mi aggrappavo alla sua
schiena con disperazione,graffiandogli la pelle e mordendo dovunque mi
era
possibile: labbra,mandibola,collo,spalle.
Ormai i canini erano spariti
nuovamente nelle gengive,ma quel senso forte,di adrenalina pura,non
voleva
lasciarmi. Mi sentivo completamente perso in quelle emozioni.
Completamente
perso in Jude.
Dopo un tempo che parve
infinito,entrò in me.
E,mentre i nostri corpi si
facevano tutt’uno,pensai che,in quel momento,il mondo sarebbe anche
potuto
finire.
*lancia elmo e
scudo da una
parte*
Siete
sorprese non è vero?
xD
Godetevi l’attimo perché
dubito che ricapiterà presto che aggiorni a cosi poco tempo di
distanza,LOL.
Anche se questo capitolo non
mi convince per niente.. Va beh..
Direi
che ho fatto avere un
bel salto di qualità ai rapporti fra i due,asd.
Ma la vita è imprevedibile…
*si scoccia lo bocca per non spoilerare*
Niente
scena lemon, I’m
sorry ù_u
Mi ero prefissa di rimanere
in rating arancione e così è stato,asd.
Scusate se non mi trattengo
oltre,ma sono di fretta.
Sappiate solo che vi adoro
tutte!!
Alla prossima!
|
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Capitolo 8 *** Eighth. ***
Uno
stramaledetto ronzio mi
svegliò.
Ebbi subito modo di scoprire
i contro dell’avere un super udito,dato che quella stronzissima di una
mosca
sembrava essere nel mio orecchio…Quando invece era nella stanza
affianco!
Sbuffai con
disappunto,coprendomi la testa col cuscino.
Era ancora notte fonda e non
avevo nessuna intenzione di alzarmi. Ero stanco.
Sorrisi al ricordo dei
giorni passati… Si,giorni.
Sapete,sono sempre alquanto
sorpreso dalle capacità di resistenza di quel letto…
Stop! Basta con questi
discorsi…
Mi
voltai inconsciamente su
un fianco – mentre pensavo,appunto,al letto… - e mi resi conto di
essere
solo,esattamente come la prima volta in cui avevo dormito qui.
Mi misi seduto,passandomi
una mano fra i capelli,con uno strano senso di vuoto nello stomaco.
No,non era fame!
Possibile che se ne fosse
andato anche stavolta?!
Sentii un rumore provenire
dall’esterno e mi girai istintivamente verso la porta finestra,anche se
il suo
profumo era inconfondibile. Non
poteva che trattarsi di lui.
«
Hey »
Gli
sorrisi,sulla soglia
dell’euforia,non staccando gli occhi dai suoi.
«
Hey »
« Non pensavo di trovarti
già sveglio »
« Ho avuto qualche
problemino con una mosca… »
Attraversò
la stanza,per
andarsi ad appoggiare all’armadio,disposto dalla parte opposta del
letto.
«
Dove sei stato? »
« Non credo ti riguardi »
Sgranai
gli occhi.
Non potevo credere alle mie
orecchie!
Nonostante tutto quello che
era successo continuava a tenermi in disparte!
Ero mostruosamente deluso. E
cosa,ancora peggiore,mi sentivo usato.
Ero stato solo uno sfogo
sessuale? Giusto per farsi passare lo sconforto?
Ingoiai a vuoto,divenendo
sempre più consapevole che era veramente così.
Avrei preferito che mi
conficcassero un paletto nel petto.
«
Pensavo che avessimo
superato il “devi farti gli affari tuoi”
… »
« Pensavi male. Adesso
vestiti che abbiamo da fare »
« Da fare dove!? »
Chiesi
spazientito.
«
Vuoi per forza farti
rispondere male? »
Rispose,lui,acido.
Strinsi le
labbra,trattenendomi dall’urlargli che era uno stronzo.
«
Forza! »
Si
chinò a recuperare i miei
pantaloni e me li tirò.
Come li presi al volo,vidi
qualcosa scivolare da una delle tasche.
Gelai.
Realizzai con orrore,che si
trattava della foto che avevo preso da casa Caine.
Jude
s’irrigidì,osservando,dal alto,la fotografia che giaceva a terra.
Scostai le coperte ed
iniziai a vestirmi velocemente.
«
Ju- »
« Cosa. Diavolo. Ci. Facevi.
Con. Questa »
Scandì
ogni singola parola
come se stesse per esplodere da un momento all’altro.
Un brivido di paura mi
percorse la schiena,mentre un segnale d’allarme grosso quanto
l’edificio mi
avvertiva del pericolo immanente.
Mai fare arrabbiare Jude.
« I-io.. l’ho presa in
prestito.. »
« L’ HAI PRESA IN PRESTITO?
»
Quell’appartamento
doveva
essere dotato di qualche apparecchiatura speciale perché se no non c’è
modo di
spiegarsi di come quelle mura abbiano saputo rimanere in piedi.
«
L’avrei restituita alla
fine di tutto.. »
Non
sapevo più che pesci
pigliare.
Jude mi guardava con
odio,digrignando i denti.
Ma perché quella maledetta
mosca mi aveva svegliato?
Non potevo essere ancora
addormentato quando era ritornato?
Ovviamente no! Sarebbe stato
troppo chiedere di affrontare la giornata felice e leggero,senza venire
subito
sbattuto contro la verità di essere stati usati come un oggetto e senza
venire
scoperti ad aver rubato una fotografia.
Ed io che mi ero illuso che
la mia vita potesse migliorare adesso che ero un vampiro…
«
..Dico sul serio.. »
Strinse
i pugni e si
apprestò ad uscire dalla stanza.
Chiusi gli
occhi,sospirando,completamente affranto dalla situazione.
Perché accadono tutte a me?
Perché?
Possibile che con questo
vampiro non si possa ragionare?!
Raccolsi
la
foto,che,nonostante tutto,Jude aveva lasciato dov’era.
La guardai un
attimo,tenendola fra le dita,fino a quando feci il gesto istintivo di
voltarla…
Oh cazzo.
«
JUDE! »
Urlai
con quanto più fiato
avevo in corpo,lanciandomi ancora una volta al suo inseguimento ed
uscendo di
corsa per le scale.
«
Hey! »
Mi
affacciai dal corrimano e
lo vidi scendere velocemente i gradini due piani sotto di me.
«
Fermati! Jude! »
Cominciai
a saltare da un
pianerottolo all’altro,rischiando più volte di sfracellarmi al suolo.
Finalmente lo raggiunsi.
«
Mr.Incazzaturafacile,vuoi fermarti?!?»
« Che cazzo vuoi?! »
Tuonò,voltandosi
verso di
me.
«
Ho risolto l’enigma! »
La
sua espressione mutò
nell’incredulità più pura.
«
Hai risolto.. »
« ..l’enigma! Ho risolto
l’enigma! »
Alzò
un
sopracciglio,saccente.
«
E come avresti
fatto,sentiamo »
« Con questa »
Gli
mostrai il retro della
fotografia e mi riempii di orgoglio quando vidi i suoi zeffiri
sgranarsi e
brillare di soddisfazione.
Sul
retro della foto,scritte
a penna,c’erano delle cifre.
RHn0+
*
«
Ricapitoliamo »
Esordì
nuovamente
Jude,mentre percorrevamo le strade che ci avrebbero riportato a casa di
Michael.
«
E’ chiaro che con
‘ricordi’ intendeva le fotografie. Ma come facciamo ad essere sicuri
che ci
siano altri di questi codici in casa?»
« Da quando ti importa il
mio parere? »
Gli
risposi con astio.
Lui si limitò a grugnire e
ad alzare gli occhi al cielo.
« Non mi
pare il momento più
adatto.. »
Sorrisi
sornione.
«
Non possiamo. Ecco perché
stiamo tornando a controllare »
« Fin qui c’ero arrivato »
« Non mi pare proprio »
« Sai,stai prendendo troppo
confidenze »
Disse
con l’aria di chi la
sapeva lunga e con un sorriso sghembo sulle labbra.
Quanto avrei voluto
baciarlo!
«
A ma davvero? Nei giorni
scorsi non la pensavi così »
Stuzzicarlo
era stato
inevitabile e ne valse la pena,dato lo sguardo malizioso che mi regalò
subito
dopo.
Ma durò poco. La sua
espressione mutò immediatamente e lo vidi storcere il naso.
«
Di qua »
Mi
prese un lembo della
manica e ci fece voltare in un vicolo,proprio nel momento in cui
percepii
qual’era il problema.
L’odore nell’aria era
inconfondibile.
Facemmo
qualche passo,quando,improvvisamente,ci
si pararono davanti tre vampiri.
Frenammo la nostra
andatura,tenendoci a una certa distanza da quegli individui.
«
E così ci incontriamo
ancora! »
Ci
voltammo. Gerard ci
guardava in modo divertito,tenendo la testa inclinata e leccandosi le
labbra.
«
Sai,Jude,sei un tipo molto
richiesto ultimamente » Avanzò. « Ralph vuole vederti »
Ralph?!
«
Che vada a farsi fottere!
»
Ruggì
Jude.
«
Ts,ts,ts. Non si risponde
così Judsie. Il tuo paparino non ti ha insegnato le buone maniere? »
Sentii,ancora
una volta,quel
tocco ormai familiare,che non tardava mai ad arrivare quando ci
trovavamo in
queste situazioni.
Che,pensandoci bene,erano
diventate troppo frequenti!
«
Scappa »
Sussurrò.
In un primo momento credetti
di aver frainteso e mi spostai impercettibilmente verso di lui.
«
Cosa? »
« Scappa »
Ringhiò
leggermente.
Gerard aveva ancora quel
sorriso beffardo stampato sulla faccia e si faceva sempre più
vicino,come i
suoi scagnozzi.
«
No.. »
« Vai,cazzo! »
Mi
spinse ed evitai per un
pelo di finire dritto fra le braccia di un Bloody Vampire.
Gerard balzò in avanti ed
atterrò Jude con un colpo deciso,placcandolo sull’asfalto.
Tentennai,preso dal
panico,indeciso sul da farsi,mentre lo guardavo dimenarsi,incapace di
fuggire.
«
Vai via!
Scappa,maledizione! »
Nonostante
la sua voce fosse
dura e furente,i suoi occhi tradivano preoccupazione.
Non potevo lasciarlo li. Un
sibilo nell’aria mi riportò alla realtà e riuscii per un soffio ad
evitare un
fendente tra capo e collo e una freccia in pieno petto.
Keira ci sovrastava,la
balestra alla mano,appostata su uno dei tetti vicini.
«
Ro-bert »
Mi
voltai ed iniziai a
correre,saltando di netto i miei avversari,avvalendomi di qualche
tecnica,che
mi aveva insegnato Ewan,per slanciarmi dal muro di un edificio
all’altro.
Sentii Gerard ordinare di non
farmi scappare,ma dopo non molto mi trovai a correre da solo nel bel
mezzo di
New York. La tecnica del nascondersi nella marmaglia funzionava
ancora,fortunatamente.
Anche se avevo seriamente temuto che non si facessero troppi problemi a
fare
una strage pur di catturarmi!
Appena
mi fu
possibile,saltai su una scala antincendio e continuai la mia corsa sui
tetti.
In questo modo avrei evitato un qualsiasi attacco dall’alto.
Saltavo senza sosta,non
preoccupandomi minimamente di dove stessi andando.
Poi,improvvisamente,mi
fermai. Avevo il fiato corto,la bocca spalancata e gli occhi sgranati.
Nella mia mente era impressa
a fuoco l’immagine di Gerard che sovrastava Jude,tenendolo fermo per le
braccia,mentre lui cercava di liberarsi e mi incitava a scappare. Al
ricordo
dei suoi occhi nei miei,sentii una fitta lancinante allo sterno.
Crollai.
Mi lasciai cadere
pesantemente sulle ginocchia ed incominciai a piangere,prendendomi la
testa fra
le mani.
Ero un codardo! Un codardo..
Non me ne sarei dovuto andare.
Perché facevo sempre quello
che mi diceva? Dovevo mandarlo a fan culo ed andare ad aiutarlo..
Urlai,disperato,realizzando
che l’avevo condannato a morte certa. Che quella,forse,era stata
l’ultima volta
in cui avevo avuto modo di vederlo vivo.
Piansi,senza alcun
controllo. Tenendo una mano all’altezza del cuore e chiedendomi come
fosse
possibile soffrire così tanto,senza averne uno.
Si,purtroppo per
voi sono
sempre viva xD
Non mi ero resa conto di
aver aggiornato quasi un mese fa!
Devo farmi una cura di
fosforo..
Cooomunque!
Volevo avvisarvi che,se le cose andranno come ho pianificato,mancano
esattamente tre capitoli + il prologo.
Non odiatemi v___v sono una
che predilige scrivere cose brevi.
Tornando
al capitolo
corrente:
Ralph
è Ralph Fiennes
!
Che venerdì prossimo vedremo
al cinema in Harry Potter 7 – parte I *-*
E
dato che sapevo che il
super cattivo avrebbe fatto la sua ‘comparsa’,mi sono divertita a fare
due
collage con la tavoletta grafica che mi è stata regalata per il
compleanno [♥]
http://i55.tinypic.com/209kro1.jpg
http://i53.tinypic.com/2eltlwx.jpg
Mi
era presa così,che volete
farci XD
Spero di non avervi deluso
troppo anche questa volta,asd.
Al
prossimo capitolo! ♥
|
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Capitolo 9 *** Nineth. ***
La pioggia
scendeva
fitta,impedendo di distinguere la città intorno.
Le macchine correvano veloci
per le strade provocando forti scrosci d’acqua.
Le persone fuggivano
ridendo,imprecando o in silenzio,cercando di ripararsi sotto gli
ombrelli o
tutto ciò che gli capitava a tiro.
Aveva incominciato a piovere
dal nulla ed io trovai buffo come il tempo fosse mutato col mio umore.
Me ne stavo rannicchiato sopra
il tetto,completamente zuppo,tenendo le gambe strette al petto e la
testa
affondata fra le braccia. Non ero pienamente di sicuro da quanto tempo
mi
trovassi lì. Sapevo solo che aveva iniziato a piovere ed io mi ero
chiuso nella
mia commiserazione.
Mi ero illuso che mi fosse
stata data una nuova opportunità. Che avrei potuto rimediare alla vita
di merda
che avevo avuto da umano. Quanto mi ero sbagliato.
Ero sempre lo stesso essere
inutile,solo un po’ più forte e coi sensi più affinati. Ed ufficialmente
senza un cuore.
Avevo dimostrato ancora una
volta di non avere le palle per affrontare le situazioni.
Quando
avevo vent’anni ero
riuscito a farmi assumere alla libreria sotto casa mia.
Il proprietario era un
vecchio amico di famiglia e mi aveva preso sotto la sua custodia con
estremo
piacere. In quel periodo avevo un disperato bisogno di soldi e così non
disdegnai l’aiuto,anche se trovavo stare in mezzo a tutti quei libri
estremamente deprimente. Mi occupavo per lo più di sistemare gli
scaffali e di
tenere pulito il negozio,senza sprecarmi troppo con i clienti. Un giorno vi era particolarmente tanta gente e il capo
mi chiese di aiutarlo. Avevo appena congedato un signore che cercava un
thriller quando la vidi. Era lì,accanto allo scaffale dei romanzi
rosa,che
faceva scivolare morbidamente lo sguardo sui romanzi di Jane Austen,coi
lunghi
capelli scuri che le ricadevano lungo le spalle. Rimasi a
guardarla,estasiato,finché un ragazzino pestifero non spintonò la scala
su cui
ero arrampicato,facendomi cadere al suolo. Quando aprii gli occhi,lei
era
accanto a me,preoccupata. La rassicurai,dicendole che stavo bene e lei
mi
sorrise. Non avevo mai visto niente di più bello in tutta la mia vita.
Me ne
innamorai.
Iniziammo a frequentarci,ad
amarci reciprocamente,e tutto andava a gonfie vele. Fino a quando
scoprì di
essere incinta.
Quel pomeriggio il mondo mi
cadde addosso. Ero giovane,scapestrato e totalmente inaffidabile.
Fumavo,bevevo
e ogni tanto andavo in cerca di qualche dose. Non potevo fare il padre.
No,non
volevo essere per mio figlio quello che era stato mio padre per me. Un
totale
fallimento.
E così sono scappato. Non ho
perso i contatti con loro,ma è stato comunque un gesto meschino da
parte mia.
Con
l’andare del tempo la
mia vita non faceva altro che andare in declino. Ero diventato
dipendente da
alcol e droga ed ero completamente al verde.
Una
mattina,svegliandomi,decisi che non potevo più andare avanti così.
C’era
bisogno di una svolta. Ma non era facile. Sono caduto tante volte. Ma
altrettante mi sono rialzato.
Mi
trovai spesso a dover
denigrare richieste indecenti dalle persone più svariate,che faceva
perno sulla
mia disperata ricerca di denaro per la droga. Non mi sono mai abbassato
a
tanto.
Poi ho incontrato loro,che non erano come gli altri. E
per
la prima volta nella vita ho seriamente avuto paura di morire. Ma
qualcuno,quel
giorno,ha voluto che incontrassi Jude. Si,per quanto sia assurdo da
parte mia
parlare di Dio,è stata certamente un’entità superiore a far si che lui
venisse
in mio soccorso,e non solo per difendermi dai vampiri. Lui mi aveva
salvato
anche da me stesso.
Era stato così normale non
sentire il desiderio di cercare rifugio in un mondo inesistente con
l’ausilio
della droga. Era stato così naturale svegliarmi in quel
vicolo,respirare e
continuare a vivere. Non mi ero reso conto di quanto avesse fatto in
realtà
Jude per me fino a quando non mi ero ritrovato da solo su quel tetto,a
ripensare a quanto facesse schifo la mia vita prima di incontrarlo.
Strinsi
i pugni.
No. Non poteva finire così.
Non potevo permettere che
accadesse qualcosa a Jude senza aver prima lottato. Senza aver tentato
l’impossibile per salvarlo.
Mi alzai di scatto,grondante
d’acqua,mentre la pioggia piano piano andava scemando.
Non l’avrebbero avuta vinta.
Anche perché io avevo qualcosa che a loro mancava: la chiave
dell’enigma.
*
« Un momento un momento! Arrivo » La porta si aprì. «
Robert ma che-
»
Sorpassai
Jamie ed entrai
con foga nella sala. Gli altri si girarono a guardarmi,straniti. Dovevo
sembrare un pazzo. Ero bagnato fino alle ossa e sulla faccia avevo
stampata
un’espressione che non sapevo bene da cosa fosse provocata. Paura?
Rabbia? Chi
poteva dirlo.
«
Robert che ti è successo?
» Chiese preoccupato Ewan.
« Dovete aiutarmi- »
« Che c’è? Il tuo amichetto
Jude non può farlo? » Rispose Val,mellifluo.
Provai
un’incontenibile
voglia di picchiarlo,ma presi un respiro profondo e proseguii.
«
Sapete dirmi dove posso
trovare Ralph? »
« Ralph? »
« Ralph! »
« Non starai mica parlando di
Ralph Fiennes?! » Jack.
« Se è il capo dei Bloody
Vampires allora sì,è lui che cerco »
« Ma sei impazzito?! Hai
idea di quanto sia peric- »
« Non me ne frega un CAZZO!
»
Scoppiai.
Le loro espressioni
tradivano stupore e preoccupazione.
Chiusi gli occhi e mi portai
le mani alle tempie.
Stavo diventando isterico.
Dentro di me avevo un turbinio di emozioni troppo forti per essere
affrontato
in una volta sola.
«
Sentite. Non vi sto
chiedendo di venire con me. Voglio solo sapere dove posso trovare
quello stramaledetto
figlio di puttana »
Quando
alzai lo sguardo,tutti
erano immobili,indecisi sul da farsi.
Fu Ewan a rompere il
silenzio.
«
In che guaio ti sei andato
a cacciare »
Non
era una domanda. E il
tono che usò era così amareggiato,che avrei voluto gettarmi ai suoi
piedi e
ricominciare a piangere. Ma non potevo permettermelo.
«
Vi prego » Soffiai. « Vi
prego. Dove lo posso trovare? »
« E’ un suicidio » Val.
« Non mi importa »
Continuammo
a fissarci per
un tempo imprecisato,finché,sospirando,disse:
«
6th Avenue »
Gli
sorrisi.
«
Grazie »
« Vengo con te! » Ewan.
« Tu non andrai da nessuna
parte! » Val.
« Ma io- »
« GRAZIE! »
Corsi
fuori
dall’appartamento senza voltarmi indietro.
«
Robert! No Robert fermati!... »
*
Okay. Forse
prima di
scappare via avrei dovuto chiedere a Val di specificare…in che punto
della 6th
Avenue dovevo cercare.
Ma sì! Dovevo comportarmi
come uno stupido impulsivo ancora una volta! Ma perché cazzo ero così
idiota?!?
Percorsi tutta la strada,da
cima a fondo,cercando un qualche indizio che potesse suggerirmi dove
poter
trovare Fiennes. Niente. C’erano soltanto tanti,tanti,tanti,umani.
Forse Val aveva detto il
primo nome che gli era venuto in mente tanto per farmi contento.
Era un’ipotesi da non
scartare.
Stavo iniziando a demoralizzarmi
e a perdere le speranze,quando,dalla parte opposta della strada,vidi un
vampiro. Anzi,per la precisione sentii. Aveva un odore agrodolce,mix di
sangue
e alcol,unito a un’essenza che non avevo mai sentito addosso ad un
umano.
Attraversai di volata,non
curandomi di ciò che mi accadeva attorno. Come dice il detto? O la va o
la
spacca!
«
Ehi! »
Lo
fermai per una
spalla,girandolo,meritandomi,come risposta un’alzata di sopracciglia.
«
Scusi il mio…i miei modi
bruschi…ma mi chiedevo se potesse aiutarmi »
Lui
rimase a fissarmi per un
attimo,tenendo gli occhi di ghiaccio piantati nei miei ed arricciando
il naso
aguzzo,riconoscendomi come uno della sua specie.
«
E in che modo,sentiamo? »
Mi
vennero i brividi. Questo
vampiro aveva una voce incredibilmente eccitante…Mmh,avete ragione,non
era
esattamente il momento più adatto…
«
Sa indicarmi dove posso
trovare i Bloody Vampires? »
Sgranò
leggermente gli
occhi. Poi sorrise sornione.
«
Cosa ti fa pensare che lo
sappia? »
« Tutti i vampiri lo sanno.
A parte me,che sono un assoluto ignorante »
Ridacchiò.
« E non hai
pensato che possa
essere uno di loro? »
« Sono pronto a correre il
rischio. Anche se il tuo odore mi dice che non ho da preoccuparmi »
« Sembri molto esperto in
questo campo »
« Lo sono »
Continuò
a fissarmi,torcendo
le labbra in un’espressione pensierosa.
«
Basta che mi indichi la
strada. Non ti chiedo di accompagnarmi »
Fece
schioccare la lingua
sul palato.
«
No. Ti accompagno. Non so
per quale motivo tu debba andare al covo di quegli individui,ma è più
prudente
così »
« Non è necessario… »
« Insisto »
Così
dicendo,mi superò e
iniziò a camminare a passo svelto.
«
Oh,che sbadato » Si voltò
verso di me. « Io sono Jason »
« Robert »
« Bene Robert. Qualsiasi
cosa tu debba fare,hai tutto il mio appoggio »
*
« Eccoci
arrivati »
Era
un edificio immenso –
probabilmente una fabbrica – un po’ nascosto rispetto agli altri
palazzi e
completamente circondato da un muro di cinta di circa mezzo metro
d’altezza.
«
Grazie d’avermi
accompagnato » Soffiai.
« Figurati è stato un
piacere. »
Piegai
leggermente le
ginocchia e mi issai sul muro. Mi fermai a metà dell’atto,voltandomi
verso di
lui. Una domanda mi aleggiava nella testa.
«
Jason? »
« Mh? »
« Perché stai facendo tutto
questo? »
Le
sue labbra si distesero
in un sorriso amaro.
« Anni
fa,Gerard ha ucciso
la persona a me più cara. Non ho mai avuto il coraggio di affrontarli.
Da solo
non ce l’avrei mai fatta…Ma tu » Sospirò. « Sento che sei diverso »
Rimasi
perplesso. Io?
Diverso? Ma per favore! Era già tanto se avevo trovato il coraggio di
andare
lì!
«
Anche solo per il fatto
che li hai cercati »
Ecco,appunto…
«
Buona fortuna Robert »
« Anche a te »
Mi
sorrise ed io ricambiai
con una stirata di labbra poco convinta,per poi darmi un’ultima spinta
e
scavalcare. Atterrai sul terriccio senza provocare alcun rumore ed
iniziai ad
avvicinarmi allo stabile con passo felpato.
Individuai una finestra
aperta al primo piano e con un salto fui sul davanzale e poi dentro.
Era tutto così…anonimo. Un
lungo corridoio,scoperto su di un lato,percorreva lateralmente
l’edificio e si
affacciava sul vuoto,dove troneggiava un montacarichi. Il silenzio
regnava
padrone,creando un forte senso di inquietudine.
Poi,improvvisamente,sentii
il suono di alcune voci provenire da una stanza,dal lato opposto in cui
mi
trovavo.
Camminai lentamente,facendo
attenzione a ogni più minimo rumore,ma ben presto la mia attenzione fu
completamente catturata da quelle voci,di cui non riuscivo a
distinguerne le
fonti.
«
Guarda un po’ chi abbiamo
qui »
Una
scossa mi percosse la
spina dorsale appena udii quella voce alle mie spalle. Mi voltai di
scatto,sulla difensiva. Johnny mi guardava compiaciuto.
«
Sono molto contento che
hai deciso di farci visita »
Fece
un cenno col capo e qualcosa
collise pesantemente contro la mia testa. Un dolore atroce. Poi il buio.
Saaaaalve ~
Per i miei
standard questo è
un aggiornamento lampo xD
I’m sorry: le sorti del bel
biondino saranno svelate solo nel prossimo capitolo…
Ma siete sicure di dovervi preoccupare
proprio per Jude? *saltella nell’altra
stanza per non spoilerare*
Oh beh…
Allur!
Jason
is…Jason Isaacs!
http://www.movie-thoughts.com/wp-content/uploads/2009/09/jason-isaacs.jpg
Ammissione:
ignoro completamente
cosa vi sia nella 6th Avenue *me molto ignorante*
Sono stata mezzora buona con
la cartina di New York davanti per decidere una via e alla fine ho
scelto
quella. Se la cosa è assolutamente
surreale fatemelo sapere,che cercherò un’altra via xD
Ora
devo scappare!
Grazie a chi
recensisce,legge,segue!
Baci
~ ♥
ps. Si,Robert è
come Rufy di One Piece: ha il dono di farsi aiutare da tutti xD
Ahah..
Arrivedorciii
|
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Capitolo 10 *** Tenth. ***
Delle voci
indistinte
echeggiavano nel vuoto. Tutto intorno era buio.
Un dolore fortissimo andava
estendendosi dalla nuca a tutto il resto del cranio,battendo al ritmo
regolare
del cuore e bruciandomi i pensieri sul nascere.
Le punte dei piedi
strusciavano sul pavimento,mentre due braccia mi tenevano su per le
ascelle,trascinandomi. Poi il pavimento venne a mancare e in men che
non si
dica piombai al suolo,riprendendo pienamente conoscenza.
Qualcuno rise e una porta si
chiuse pesantemente alle mie spalle.
Sbattei le palpebre più
volte,cercando di adattarmi alla poca luce che filtrava da un punto
indistinto
della cella. Mi misi a carponi,aspettando che la testa smettesse di
girare e che
il sangue smettesse di pulsarmi nelle orecchie in quella maniera
assordante.
Non ottenni nessuna delle due cose.
«
Devi essere implicato in
un affare molto importante…per trovarti qui »
Sussultai
leggermente nell’
udire quelle parole. Non mi aspettavo che potesse esserci qualcun
altro. Alzai
lo sguardo,alla ricerca della fonte.
Le forme davanti a me si
mostravano indistinte – dovevo aver preso proprio una bella botta! – ma
ben
presto riuscii a mettere a fuoco l’uomo che si trovava dal lato opposto
al mio.
Era seduto a terra – una
gamba distesa ed una piegata verso il petto. I capelli biondi erano
pettinati
in modo impeccabile,come usava negli anni sessanta,e luccicavano appena
nel
lieve riflesso della luce. Il suo sguardo era puntato su di me,ma non
tradiva
alcuna emozione. Dal canto mio,provavo una sensazione strana. Era come
se già
lo conoscessi. Era così familiare. Poi,dopo qualche minuto in cui
restammo a
fissarci,riacquistai un po’ di lucidità. E fu all’ora che mi resi conto
di chi
avevo davanti.
«
Michael? »
Azzardai,con
voce roca.
Lui alzò un sopracciglio,inclinando
la testa – nello stesso modo in cui lo faceva Jude – e scrutandomi.
«
Ci conosciamo? »
Ridacchiai,per
poi scoppiare
in una risata isterica,di quelle che solo i pazzi o gli psicopatici – o
i pazzi psicopatici – sono capaci di
fare,piegandomi letteralmente in due ed iniziando a battere palmi e
pugni a
terra.
«
Non posso crederci…Ah - ha!
»
« Magari se mi dici cosa c’è
di tanto esilarante possiamo ridere insieme »
Rialzai
lo sguardo su di
lui,continuando a sorridere,constatando che mi stava guardando come se
fossi
realmente da internare – e probabilmente lo ero – ma la sua voce era
rimasta
incolore,come se infondo non gli importasse più di tanto di trovarsi a
tu per
tu con un folle.
«
Tu…Tu sei Michael! »
Dissi indicandolo,per marcare le parole.
«
Si sono Michael. Questo lo
avevamo già capito. E tu sei? »
« Robert! Io – io sono
Robert! Sono un amico di Jude! »
Si
staccò dal
muro,l’espressione attenta e vigile.
«Jude?
»
Annuii
con vigore.
Fu il suo turno di ridere.
«
E’ impossibile! Jude non
ha amici! »
« So che può sembrare
assurdo…Ma è realmente così. E stavamo cercando te! »
« Mio caro ragazzo credo che
tu abbia battuto la testa troppo forte »
Mi
misi seduto e gli
raccontai tutto. Di quando c’eravamo incontrati la prima volta nel
vicolo. Dei
battibecchi. Di Johnny e Keira. Di cosa era successo a Christopher dopo
il
nostro incontro con Gerard. Degli indizi che avevo trovato… Raccontai
ogni
minimo particolare – beh,non che avevamo fatto sesso,quello no - per
convincerlo che ciò che stavo dicendo era vero. Accennai anche alla sua
storia
– la sua e di Jude .
Lui rimase in silenzio,ad
ascoltare,tradendo ogni tanto qualche espressione di meraviglia e
perplessità.
«
Incredibile »
Soffiò
alla fine.
«
Chi l’avrebbe mai detto?
Judie che è venuto a cercarmi e per di più con un amico
»
Sorrise.
«
Suona tutto così strano. »
« Capisco bene cosa intendi
»
« Posso farti una
domanda,Robert? »
« Certamente »
« Dopo tutto quello che ti ha
fatto passare…perché sei rimasto? »
Trasalii.
Perché ero rimasto? Bella
domanda.
Non lo sapevo nemmeno io. O
meglio,lo sapevo,ma non volevo ammetterlo a me stesso.
Ingoiai a vuoto,sbattendo
nervosamente le palpebre.
Ad ogni battito di ciglia
potevo vedere il suo volto,ogni sua
più piccola espressione.
Mi parve di riudire ogni suo
respiro mentre mi baciava e mi faceva suo. Di risentire la voglia
estrema con
cui avevo bramato quelle labbra,quelle mani su di me. La delusione che
avevo
provato quando avevo scoperto di essere solo il suo giocattolo. La
paura di
perderlo,in quel vicolo,quando mi aveva detto di andarmene,e che ancora
bruciava viva dentro di me. Era una paura insistente,che non voleva
dissolversi
e che mi faceva tremare al pensiero di non vederlo più. Di non averlo più.
La verità era che…
«
Credo di essermi
innamorato di Jude »
Lo
dissi così,senza pensare.
Mi uscì flebile dalle labbra,come se fosse il segreto più prezioso. La
rivelazione più importante. Rivelazione che in realtà facevo per la
prima volta
anche a me stesso.
Lo amavo.
Che colpo basso mi aveva
tirato la Vita!
Mi aveva fatto innamorare dell’unico vampiro che non avrebbe mai potuto
ricambiare. Ma non sarei mai riuscito a volere altro se non lui,neanche
se mi
avesse respinto per l’eternità.
«
Ti dirò una cosa »
Alzai
lo sguardo,che avevo
inconsciamente abbassato,su di lui,che mi sorrideva come avrebbe fatto
un padre.
«
Se Jude ha permesso che
restassi,significa che tiene molto a te. Sei speciale »
« Questo
significa che sei speciale,Rob »*
« Non mi hai detto però come sei finito qua dentro »
Fu
come risvegliarsi da uno
stato di trans. Come se mi avesse lanciato addosso dell’acqua gelata.
Già,non gliel’avevo detto.
Probabilmente perché il mio subconscio avrebbe preferito eliminare il
ricordo
di Jude placcato sull’asfalto da quello schifoso di Gerard.
Rabbrividii.
«
Lo hanno catturato…»
Michael sgranò gli occhi.
« E sono intenzionato a liberarlo »
Rise
amaramente.
«E
come farai?Non c’è
bisogno che ti rammenti che siamo bloccati qua dentro »
Mi
guardai intorno per la
prima volta da quando ero arrivato lì.
Era un’enorme
stanzone,completamente deserto e privo di aperture,ad eccezione della
porta
blindata da cui ero arrivato e una finestra ad una considerevole
altezza. Tutto
sembrava essere stato realizzato a prova di fuga. Tutto
realizzato a prova di vampiro.
…i vampiri possono saltare per tre metri in altezza e
se trovi l’appiglio giusto – anche solamente un muro – puoi arrivare ad
altezze
smisurate!**
« Le hai già provate
tutte?
»
Chiesi
alzandomi e
continuando a guardare verso il soffitto.
«
In verità non ho mai
provato a scappare »
« Dici sul serio?! »
« A cosa sarebbe servito?
Ralph non può uccidermi finché non avrà avuto la formula e tentare di
fuggire
sarebbe stato solo uno spreco di tempo e forze »
« Beh. Ora siamo in
due,giusto? Tentar non nuoce »
Misi
le mani sui
fianchi,tornando con lo sguardo su di lui.
«
Anche perché dopo tutti i
bastoni tra le ruote che gli ha messo,non so quanto Ralph possa essere
magnanimo
con Jude. »
Continuò
a guardarmi,senza
veramente farlo. Stava ponderando seriamente la mia proposta.
«
Bene »
Si alzò a sua volta.
« Facciamolo! »
Batté
le mani una volta e mi venne incontro.
«
Qual è il piano? »
« Non ho un piano »
« Non hai un piano? »
« No,non ce l’ho! Sai com’è
mi hanno dato una mazzata in testa! »
Sbuffò.
«
L’unica cosa certa è che
la nostra unica via di fuga è lassù »
Indicai
la finestra.
«
E’ troppo in alto,non ce
la faremo mai! »
« Un amico una volta mi ha
detto che con la giusta spinta i vampiri posso arrivare ovunque… »
« Capisco dove vuoi andare a
parare »
Gli
sorrisi.
«
Ci stai? »
« Beh,cosa abbiamo da
perdere in fondo? »
Come
terminò la frase,il suo
volto si adombrò. Avevamo certamente pensato la stessa cosa.
Jude. Rischiavamo di
perdere Jude.
*
« Allora. Cosa hai
intenzione di fare una volta uscito di qui? »
Intrecciò
le dita delle mani
in modo tale che potessi salirci.
«
Per prima cosa vedrò di
tirarti fuori di qui »
Si
piegò sulle ginocchia ed
io poggiai il piede destro sulle sue mani.
«
Non devi preoccuparti per
me. Pensa a lui »
Cercai
una certa
stabilità,molleggiandomi sulla gamba sinistra.
«
Un aiuto in più non può
far certo male »
Ghignò.
«
Pronto? »
« Pronto. »
« Uno - »
« Due - »
« Tre! »
Mi
slanciai verso
l’alto,aiutato anche dalla spinta di Michael,andando,come
previsto,incontro
alla parete opposta a quella dove era situata la finestra. Appoggiai il
piede
sul muro,prima della collisione,e mi spinsi con tutte le mie forze
verso
l’apertura.
A metà del tragitto,però,iniziai
a precipitare.
Atterrai,senza provocare alcun
rumore,affranto da quell’evidente fallimento.
Michael mi si avvicinò.
«
Infondo era solo la prima
volta che tentavamo… »
« Riproviamo! »
Caddi
ancora. E ancora. E poi
di nuovo.
Più tentavo e più mi
sembrava di allontanarmi sempre di più da quella dannata finestra.
Stavo fallendo. E questo
faceva male.
«
Robert. Forse hai bisogno
di una pausa »
« No »
Ansimavo.
«
No,riproviamo »
« Robert - »
« Ho detto riproviamo! »
Mi
guardò con sguardo
acquoso,rimanendo in silenzio,per poi tornare in postazione,al centro
della
stanza.
Al centro…
Assottigliai lo
sguardo,mettendo in moto il cervello.
Chi sa,se si fosse spostato
di un poco…Solo qualche passo a sinistra…
«
Michael »
Gli
andai incontro
e,prendendolo per le spalle,lo spostai.
«
Proviamo da qui »
Annuì
e si mise in
posizione. Poggiai il piede sui suoi palmi.
«
Uno - »
« Due - »
« Tre! »
Slancio.
Salto. Muro.
Spinta. Finestra…
Sembrò di essere in un film.
Quando mettono il rallenty,avete presente?
Era vicina… Sempre più
vicina! Mancava così poco. Poi iniziai la discesa e mi trovai spalmato
contro
il muro sotto di essa. Cercai un appiglio,ma caddi al suolo.
«
Ah – ah! Non posso
crederci! Ce l’hai quasi fatta!! »
Mi
corse incontro e mi aiutò
ad alzarmi.
«
Bravissimo Robert! Ora
però sarà il caso che ti riposi almeno un poco. Se no come fai a
combattere con
tutti quegli energumeni là fuori? »
*
« Michael? »
« Si? »
« Perché Ralph vuole la
formula? »
Me
ne stavo lì,sdraiato sul
pavimento,a rimuginare su questa cosa da non so quanto tempo. Era una
cosa che
mi ero sempre domandato,ma porre a Jude questa domanda era stato
impensabile,dato
che era all’oscuro di tutto,e se anche l’avesse saputo non me lo
avrebbe detto.
«
Vuole usarla come arma »
« Come un’arma? »
Chiesi,un
po’ troppo
sorpreso,tirandomi leggermente su.
«
Esattamente »
« E cosa vuole farci?
Ritrasformare in umani i suoi avversari? »
Risi,ironico.
«
E’ proprio quello che
vuole fare »
« Oh »
Quale
immensa figura di merda…
«
Chiunque intralci la sua
strada deve essere distrutto. Ma nelle altre città ci sono validi
elementi
forti almeno quanto lui,se non addirittura di più. E’ nei suoi
interessi
liberarsi di tutti coloro che sono tra lui e la conquista del pianeta »
« Un altro folle con manie
di conquista,insomma..! »
« Se riuscirà ad avere la
formula e a creare il siero,ci sarà poco da far battute,mio caro »
« …Scusa »
Rimasi
un attimo in
silenzio,osservandolo attentamente mentre fissava il vuoto davanti a
se. Era
visibilmente preoccupato e,probabilmente,si sentiva anche in colpa.
Aveva
creato lui la formula e stava mettendo in pericolo suo figlio e il
resto del
mondo.
Provai una fitta allo
stomaco.
Non c’era un minuto in più
da perdere.
Mi alzai di scatto e gli tesi
una mano,meritandomi uno sguardo scettico.
«
E’ giunto il momento »
*
« Ricapitoliamo: tu
esci,stendi chiunque tenti di fermarti e poi vieni a prendermi »
« Riassunto molto esauriente
»
« Vero? Ne sono molto
orgoglioso »
Risi.
Quel vampiro era straordinario.
«
Pronto? »
« Sono nato pronto! »
« Perfetto! »
Contammo
insieme.
Quello
era esattamente il
momento in cui ci sarebbe stato bene accostarci una frase del tipo “il
cuore mi
martellava forte nel petto,come se volesse uscire”. Ma,come sapete,io
il cuore
non ce l’ho,quindi niente frase ad effetto.
Posso comunque assicurarvi
che ero terrorizzato. Non nel senso lato,ma dall’idea di non riuscire a
varcare
quella cazzo di finestra.
Dopo alcuni calcoli
veloci,eravamo giunti alla conclusione che se avessimo spostato il
punto di
lancio di altri due passi a sinistra e uno in avanti questa volta sarei
riuscito nell’intento al primo tentativo.
Tutta teoria,niente pratica.
Alias,adesso ero spaventato a morte che tutto quello che avevamo
studiato non
fosse altro che un buco nell’acqua. Ma dovevo tentare.
Quando insieme scandimmo il
numero tre,mi spinsi con tutta la forza che avevo nelle gambe. Mi
sbalzai
contro il muro e mi preparai a quello che sarebbe successo dopo.
Chiusi gli occhi per un
attimo,mentre sferzavo l’aria e attraversavo la stanza. Quando li
riaprii la
finestra era proprio di fronte a me. Sorrisi.
«
Si! »
Sentii
urlare a Michael.
Mancava
così poco…
Improvvisamente iniziai la
ricaduta.
«
No,no,no,no! »
Allungai
un
braccio,arrancando nel vuoto. E lo afferrai. Afferrai
quello stramaledettofigliodiputtana di davanzale interno.
Smisi di respirare. Ce l’avevo fatta.
Iniziai a ridere,mentre mi
aggrappavo anche con l’altra mano e facevo leva per arrampicarmi. Mi
accoccolai
in quel poco spazio e vidi che la via era bloccata da delle sbarre. Non
mi ero
certamente fatto un culo grosso come una casa per farmi fermare da quelle. Bastò un leggero colpo di polso
per slargarle e staccarle dal muro.
«
Tieni,te le regalo! »
Dissi
lanciandole nella
stanza. Michael doveva averle prese al volo,perché non sentii alcun
suono.
«
Stai attento,mi
raccomando! »
« Naturalmente- »
Mi
affacciai,controllando
che non ci fosse nessuno,per poi lanciarmi nel vuoto.
Non riconobbi quel luogo.
Dovevo trovarmi dalla parte opposta in cui mi aveva
portato Jason. Mi incamminai lungo il muro
esterno,cercando un modo per rientrare,anche se l’idea di rivedere una
finestra
mi dava la nausea. Ma non correvo alcun rischio,dato che non
ve ne era l’ombra!
Sospirai,iniziando a perdere
la pazienza. Camminando,inciampai in qualcosa e dovetti trattenermi
dall’imprecare in più lingue – anche se conosco solo l’inglese – perché
avevo
provocato un rumore infernale. Possibile che tutto fosse contro di me?!
No,affatto. Dato che ero
inciampato nel catenaccio di una cantina.
Anche
se non è molto consono
detto da me: grazie,Dio!
Scostai
le foglie che ne
impedivano la vista e troncai le catene che tenevano unite le maniglie.
Spalancai la porta e venni immediatamente assalito da un fortissimo
odore di
chiuso e da qualche bestiolina. Storsi il naso,leggermente disgustato
ed
entrai.
Se non fosse stato per la
luce che entrava con me dalla porta principale,mi sarei ritrovato nel
buio più
completo. Poco male,dato che ci vedevo comunque perfettamente. Sembrava
di
essere in una specie di dispensa. Vi erano tantissimi scaffali pieni
zeppi di
contenitori in vetro.
Mano a mano che avanzavo,l’odore
pregnante di chiuso andava affievolendosi,lasciando il posto ad un
altro. A
metà del cammino,mi bloccai. Quello che sentivo era un odore familiare.
Troppo familiare. Aspirai a
fondo,chiudendo gli occhi,e mi avvicinai ad uno scaffale. Rabbrividii.
L’odore dolce del sangue mi
colpii in pieno,provocandomi dolorosi crampi di fame e,allo stesso
tempo,un
senso di nausea indescrivibile.
Girai su me stesso,guardando
tutti quei contenitori,sperando di sbagliarmi. Ma non era così. Ero in
una
riserva di sangue.
Disgustato oltre ogni
modo,annullai velocemente la distanza che mi separava dall’altra
uscita. Misi
una mano sulla maniglia e un orecchio sulla porta. Nessun rumore.
Aprii con cautela. Il
corridoio era completamente deserto. Neanche una guardia a tenere
d’occhio
questo tesoro…Okay,se mi riferisco di
nuovo in questo modo al sangue siete autorizzati a tirarmi dell’acqua
santa!
Lasciai quel posto stomachevole per indirizzarmi in
un
punto in cui mi fosse possibile capire come poter tornare da Michael.
Fu più
facile del previsto.
Mi concentrai su suoni e
odori e,come un bravo segugio,lasciai che fossero loro a guidarmi.
«
Certo che quel vampirucolo è proprio un allocco »
Mi
fermai. Spalle al
muro,orecchie tese. Avanzai leggermente,fino ad arrivare dove svoltava
il
corridoio.
«
Già,eh eh. Che cosa si aspettava? Di entrare qui bello
bello,portarsi
via il suo amichetto e di riandarsene tranquillamente? »
Erano
in due. L’odore lo
confermava.
«
E’ un vero peccato che sia un elemento importante per il
Capo. Avrei
voluto avere il piacere di vederlo morire fra atroci sofferenze. Ah ah
ah!
»
Odore
di ferro… Balestre…
No,una balestra…
«
Prima o poi sarai accontentato. Appena qual biondino avrà
ceduto
toccherà a lui… »
Chiusi
gli occhi.
Era una missione suicida. Ma
almeno sarei morto nel tentativo.
« Non ho mai avuto il
coraggio di affrontarli. Da
solo non ce l’avrei mai fatta…Ma tu…Sento che sei diverso » ***
O la va o la spacca.
Ma salveeee!
*si prepara alle scuse di
prassi*
Ormai lo sapete: io non sono
il tipo da aggiornamenti lampo u.u
Non posso farci niente,se c’è
qualcosa che non mi torna ci rimugino sopra almeno ventimiliardi di
volte prima
di aggiornare. Ad esempio,sono sicura di non essermi saputa spiegare
una mazza
per quanto riguarda l’evasione u.u Non ho saputo fare di meglio..sono
molto
costernata L
Comunque. Si sta avvicinando
il momento clou della storia.
Riuscirà Robert a liberare
Michael e a salvare Jude? E chi può dirlo…Ah già,io xD
Muahah…
Quest’altra volta vedrò di
aggiornare più in fretta…anche se questo implica la conclusione della
fan
fiction D: Che tristezza ;__;
Va beh.
Delucidazioni:
*
Citazione di Ewan nel
terzo capitolo.
** Tratto sempre dal terzo
capitolo.
*** Citazione di Jason del
nono capitolo.
Grazie
di aver letto fin
qui.
Spero di non avervi deluso.
Vi abbraccio tutte!
|
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Capitolo 11 *** Eleventh. ***
eleventh.
« Ehi,voi »
Dissi
svoltando l’angolo,con
stampato sul volto un falsissimo sorrisino ironico.
«
Non pensate di esservi
lasciati sfuggire qualcosa? Non so. Quell’allocco
di un vampirucolo,magari? »
I
due vampiri si guardarono
in faccia,basiti,per poi correre rabbiosi verso di me.
Oh,cattivo Downey! Come
avevo osato prendermi gioco di loro?
La cosa mi divertiva
parecchio…
Era una
sensazione…eccitante.
Dovevo avere un accesso di adrenalina
in corpo.
Li saltai,senza troppi
sforzi e,con un colpo di gomito,riuscii ad appropriarmi della balestra.
Fecero
per ri aggredirmi,ma presi la mira e feci fuoco. Fu uno spettacolo
raccapricciante. Li vidi contorcesi in un modo inumano ed esplodere
davanti ai
miei occhi. Fortunatamente ebbi la prontezza di scattare all’indietro e
di
coprirmi con un braccio,altrimenti sarei stato interamente ricoperto di
sangue.
Nonostante tutto,questo mi
aveva dato uno strano senso di potere. Non avevo mai provato una cosa
del
genere in tutta la mia vita. E la cosa che un po’ mi spaventò fu il
fatto che
mi era venuto tutto così naturale. Era stato naturale ucciderli. Come
se fossi
nato per farlo.*
Dove prima vi erano
loro,adesso c’era solo un mucchietto di abiti finiti in frantumi ed un
mazzo di
chiavi. Lo raccolsi,schifato dall’odore di morte che contaminava il
sangue di
cui era ricoperto. Cercai con cura la chiave e la inserii nella
toppa,facendo
scattare la serratura. Quando spalancai la porta trovai Michael in
mezzo alla
stanza,nell’atto di quella che mi parve una camminata nervosa.
«
Michael,sei stato
eliminato. Devi lasciare la Casa ** »
Si
fermò,guardandomi senza
capire.
«
Ma che stai dicendo?! »
« Non importa…Adesso
andiamo! »
Ricominciai
a camminare nel
corridoio,con Michael appresso,cercando di trovare la strada per
raggiungere il
punto in cui Depp mi aveva beccato. Il mio sesto senso mi diceva che
era li che
dovevo cercare. Non ero in grado di stabilire il motivo. Era così e
basta.
Una nuova scarica di
adrenalina mi percorse. Mi muovevo a scatti,come se fossi stato
imbottito di
caffeina o di chi sa quale droga. Ero euforico. Senza un motivo. Volevo
solo
trovare quello stronzo di Fiennes e spaccargli il culo. In mezzo a
tutto
questo,però,sentivo anche l’ansia crescente per le sorti di Jude.
Per un attimo,mentre
scandagliavo i corridoi come un forsennato,pensai di essere impazzito.
Che
tutta questa situazione mi avesse dato alla testa. Avevo ucciso due
vampiri
neanche cinque minuti prima e avevo provato un sadico gusto nel farlo.
Non era
certo una cosa normale. O sì? Infondo i vampiri - per quanto cerchino
di essere
come gli altri - non si comportano come gli esseri umani…
Mi fermai di colpo.
Un odore. Forte.
No,più di uno.
Li conoscevo. Ero
perfettamente in grado di distinguerli.
A questi,però,se ne
aggiunsero altri,sconosciuti.
«
Li senti vero? »
« Ovvio che sì »
« Cosa hai intenzione di
fare? »
Mi
voltai verso di
lui,sorridendo.
«
Attacco a sorpresa »
*
« Non lo trovi assurdo
continuare a voler resistere?
Ormai vi abbiamo in pugno »
« Anche se cedessi mi uccideresti comunque. Quindi
non vedo perché dovrei farlo »
« Touché »
Gli odori che avevo carpito
ci condussero dritti dai loro proprietari,ovvero nel luogo in cui avevo
scorto
il montacarichi. Strisciando sul pavimento,raggiungemmo il ciglio del
corridoio
che dava sul vuoto e ci rendemmo spettatori di ciò che stava accadendo.
Erano
riuniti li,sotto di noi,tutti che accerchiavano due figure. Una in
piedi e
l’altra in terra,in ginocchio,con mani e gambe incatenate.
Jude. Un fremito di rabbia mi percorse,ma cercai di trattenermi.
Non era ancora il momento. Quella
viscida serpe*** che gli camminava
intorno,invece,non poteva essere altri che Fiennes. Strinsi i
pugni,facendo
schioccare le ossa e Michael mi guardò,per ammonirmi a non fare il
minimo
rumore.
« Questo però non significa
che uccideremo prima te »
Mentre ascoltavo le sue
parole,incominciai a cercare una tattica di attacco. Osservai il
montacarichi
con attenzione e trovai un punto ove avrei potuto tranquillamente
salirvi senza
essere visto. Mi rivolsi a Caine.
«
Dovrò andare da solo »
« Lo so. Ti sarò più utile
da qua »
« Fai molta attenzione »
« Questo dovrei dirlo io a
te »
« E’ vero,però se ti
dovessero catturare potremmo trovarci in una situazione difficile da
cui
uscire. Quindi: mi raccomando. Allerta »
« Con chi credi di parlare
bamboccio? Ho almeno un secolo di esperienza più di te! »
Sorrisi
a quelle parole.
«
Hai ragione. Perdonami »
« Nel momento in cui
inizierà la battaglia ti raggiungerò »
« Okay »
« Buona fortuna »
Nel
momento in cui mi trovai
a dover saltare la mia sicurezza vacillò. Avrebbe funzionato? Sarei
riuscito a
scendere senza esser scoperto prima? Scossi la testa. Era inutile porsi
di
queste domande. Non importava se avrei fallito. Dovevo tentare. Guardai
un’ultima volta sotto di me e saltai,cadendo elegantemente
sul montacarichi. Tentai di ri
stabilizzarlo,aggrappandomi come meglio potevo e,dopo atteso per un
attimo,mi
affacciai. Non parevano essersi accorti di me. Mi spostai,cercando di
trovare
il modo di attivare quell’aggeggio. Dopo non molto trovai una leva e
l’azionai.
Con un rumore sordo,il montacarichi si mise in moto ed incomincio a
scendere.
Mi lanciai prontamente nel vuoto,giocando sul fatto che l’enorme
marchingegno
mi avrebbe coperto ancora per un po’,ed atterrai. Corsi ad acquattarmi
dietro
ad una serie di scatoli impalati da un lato dell’enorme stanza e
rotolai sul
pavimento come uno stuntman. Non sarei riuscito a mantenermi nascosto a
lungo,perciò iniziai a strisciare piano per spostarmi in un punto più
utile,prima che mi stanassero…
«
Guarda guarda chi è venuto
a farci visita »
Mi
sentii tirare su di peso
e presto mi mancò la terra sotto il corpo. Un po’ di fortuna mai,eh?
Ad alzarmi come se fossi
stato una piuma fu un energumeno poco rassicurante che non avevo mai
visto,e
che aveva addosso uno degli odori sconosciuti.
«
Oh,ma pensa un po’. Anche
voi qui? Come è piccolo il mondo! »
Dissi
con un sorriso,mentre
tutti gli sguardi erano puntati su di me. Rivolsi il mio su Jude,che mi
guardava incredulo.
«
Tu devi essere il nostro piccolo Robert »
Fiennes
prese la parola ed
incominciò ad avanzare verso di me.
«
E tu quel figlio di
puttana che vuole spianarsi l’ascesa al successo »
Risposi
senza pensare.
Rise.
«
Hai coraggio da
vendere,vedo »
In
realtà non ne avevo. E
avrei voluto rispondergli “Allora hai
bisogno di un’oculista”,ma non mi parve il caso.
Dovevo apparire sicuro in
quello che dicevo e facevo.
«
Perché? Ti preoccupa
forse? »
Sbottai.
«
Oh no,affatto. La trovo
una cosa ammirevole » Mi venne davanti. « E molto sciocca »
« Beh,a me non sembra »
« Robert,taci »
Intervenne
Jude.
«
Forse è il caso che dai
retta al tuo amichetto »
Ralph
si voltò di scatto e
gli diede un pugno in pieno volto.
M’irrigidii.
Jude sputò con uno sbuffo
del sangue e si leccò la ferita aperta che gli aveva provocato nel
labbro.
La vista mi s’appannò dalla
rabbia.
«
Anche se parla senza
essere interpellato » Fiennes.
« Non osare toccarlo ancora »
Tentai di
mantenere un tono
di voce neutro,ma con scarso successo.
Era lampante che ero
incazzato.
«
Altrimenti che fai? Vai a
dirlo alla mamma? »
Si
mise a ridere,seguito a
ruota dai suoi uomini.
Ringhiai leggermente.
«
No. Altrimenti ti faccio ingoiare
un paletto di frassino,fino a fartelo arrivare al cuore »
In
un attimo calò il
silenzio.
Fiennes avanzò di nuovo
verso di me,fino a portare il viso a un soffio dal mio. A differenza di
quanto
mi aspettassi,il suo odore era agrodolce e non aveva nessun retrogusto
di
morte.
«
Con chi credi di avere a
che fare,pivello? »
Non
risposi.
«
Eh?! »
Di
fronte al mio mutismo,la
sua collera ebbe il sopravvento e mi colpì con forza all’altezza dello
zigomo.
«
Ho a che fare con un vile »
Risposi
con disgusto,mentre
rialzavo lo sguardo su di lui. Ancora oggi,se penso a quella scena,sono
sicuro
di aver visto i suoi occhi lampeggiare pericolosamente. Quando tornò a
parlare,però,il suo tono era nuovamente calmo e schifosamente falso.
«
Molto bene. Sarai contento
di sapere che hai appena firmato la tua condanna »
Si
allontanò di qualche
passo.
«
Uccidetelo. E per quanto
riguarda te » Si rivolse a Jude. « resterai a guardare »
Un
brivido di paura mi
percorse la spina dorsale. Spostai di riflesso lo sguardo su Jude.
I suoi occhi erano piantati
su di me. Quegli occhi che avevo tanto desiderato di rivedere,adesso
erano li,ma
non erano spavaldi e duri come ero solito vederli. Potevo scorgervi un
barlume
di paura. La stessa che – ero certo – lui poteva vedere nei miei.
Sorrisi fra me pensando
quanto fosse assurdo il fatto che in realtà stavo per morire per la
seconda
volta. In questa circostanza,però,non mi sarei più ri svegliato.
Era la fine.
I vampiri intorno a noi
incominciarono ad avanzare. Fra loro,Keira,Johnny e Gerard.
«
Che peccato. E’ veramente
un grande spreco » Gerard.
« Ma non potrai negare che
ciò è anche estremamente piacevole » Johnny.
« No. Assolutamente »
Ingoiai
a vuoto,passando lo
sguardo da loro a Jude. Quanto avrei voluto dirgli addio…
«
Ehi,Ralph! »
Alzammo
tutti lo
sguardo,cercando la fonte di quella voce.
Sopra di noi,Michael puntava
Fiennes con una balestra.
Sgranai gli occhi.
«
Ti è sfuggito un punto »
Cambiò
la mira e sparò.
Il bestione che mi
tratteneva venne colpito in pieno petto e mi lasciò andare,contraendosi
per il
dolore. Caddi a terra e riuscii per miracolo a rialzarmi subito e
lanciarmi
verso Jude,evitando per un soffio l’esplosione di quel corpo.
Atterrai su di
lui,trovandomi col viso a un soffio dal suo. Il suo profumo mi colpì
come uno
schiaffo e le sue iridi azzurre mi attraversarono come lame. Provai
l’impulso
di baciarlo.
«
Rob »
Soffiò.
«
Jude- »
« Vuoi alzarti e levarmi
questi cosi?!? »
Ecco.
Mi pareva strano…
Ma questo era il mio Jude!
Mi alzai di scatto e ruppi
le catene,giusto in tempo per permettergli di atterrare un vampiro che
ci stava
aggredendo.
«
Ho mai detto che adoro i
tuoi riflessi? »
« Stai attento! »
Schivai
un colpo,per
prendermene un altro in mezzo alla schiena. Boccheggiai,arretrando,ma
fortunatamente riuscii a riprendermi subito poiché Fiennes e i suoi
scagnozzi
non avevano accolto molto bene la nostra presa di potere.
Michael saltò giù con un
balzo,atterrando proprio accanto a noi,sempre armato della balestra.
«
Dove diavolo l’hai presa
quella? »
Chiesi.
«
Ho trovato il loro
deposito. Credo che vi possano far comodo questi »
Ci
passò una cintura a
testa,in cui vi era una fila di paletti in frassino.
Non riuscivo a credere ai
miei occhi.
«
Vecchio,sei un grande! »
Jude.
Non
ricordo con precisione
cosa accadde dopo.
Le urla.
I colpi.
Le esplosioni.
Il sangue.
Sono solo memorie confuse.
Ricordo
con precisione che
Jude spezzò le gambe a Gerard e che gli trafisse il cuore con sul volto
un’espressione di pura soddisfazione.
Ricordo che pensai che
Michael fosse un portento.
Più
volte rischiai di morire
quella sera.
Più volte mi lasciai
distrarre dalla paura per Jude.
Più volte mi lasciai
distrarre da Fiennes.
Ci
osservava da lontano,come
una bestia che punta le sue prede,aspettando solo il momento adatto per
attaccare.
E mentre lui attendeva,i
suoi sottoposti venivano massacrati da noi.
Ne uccidemmo tanti. Forse
troppi.
Nonostante i nostri
sforzi,però,non riuscivamo mai realmente a tenergli completamente
testa.
Eravamo in minoranza. Non
avremmo resistito a lungo.
Mi ferirono ad una spalla
con la punta di un paletto e il dolore atroce mi disorientò,portandomi
a
barcollare. L’altro vampiro mi colpì al petto ed io caddi,completamente
inerme.
Quando ri alzai lo sguardo,era già nuovamente pronto ad attaccare,ma
questa
volta non avrebbe sbagliato mira. Mi avrebbe infilato il paletto dritto
nel
cuore. Alzò il braccio ed io chiusi istintivamente gli occhi.
Addio
mondo crudele. E’
stato un piacere vivere qui,figlio di puttana.
Attesi.
E attesi ancora,ma
niente mi colpì.
Aprii un occhio.
«
Credevo che Ewan ti avesse
insegnato qualcosa di utile »
Spalancai
gli occhi.
«
Val - »
« Avanti alzati »
« Che cosa - »
« Non potevamo lasciarti
alla loro mercé. Sei uno dei nostri,infondo »
Gli
sorrisi ed annuii.
«
Coraggio! Facciamogli
vedere cosa siamo in grado di fare! »
Mi
tese una mano e m’aiutò
ad alzarmi.
La
ferita bruciava ancora,ma
non gli avrei permesso di frenarmi. Non ora.
Mentre Val si lanciava nella
mischia,però,mi soffermai a guardare la scena che avevo davanti.
Feci scorrere lo sguardo
sulla battaglia,osservando rapidamente gli altri che combattevano
valorosamente. Poi lo vidi.
Fiennes aveva iniziato ad
avanzare tra la folla,come se stesse camminando tranquillamente in una
strada
deserta. Nessuno pareva far caso a lui e ciò mi provocò un brivido.
« Robert! »
Mi
voltai e vidi Jude
atterrare un vampiro che era a un soffio da me.
Stava per colpirmi…
«
Per la miseria,Robert!
Vuoi prestare un po’ più d’attenzione?! »
Aprii
la bocca a
vuoto,mentre scorgevo Keira puntarlo con la balestra.
Accadde tutto in un attimo.
La freccia
schioccò,tagliando l’aria,ed io presi Jude per le spalle,invertendo le
nostre
posizioni.
Sentii la carne
lacerarsi,mentre il dardo mi trapassava da parte a parte la spalla
sinistra.
Dentro di me era come se un
fuoco stesse divampando,estendendosi dalla ferita fino al resto del
corpo.
La vista mi s’appannò e
spalancai la bocca per il dolore,mentre mi aggrappavo con forza alle
spalle di
Jude per non cadere.
Lo sentii sorreggermi per i
fianchi con urgenza e non potei fare a meno di sorridere fra
me,pensando che
era preoccupato.
Riaprii piano gli occhi e
trovai il suo viso vicinissimo al mio. Muoveva le labbra,ma non
riuscivo a
sentire nient’altro che un fischio assordante.
Improvvisamente,vidi Jude
sgranare gli occhi ed accasciarsi di fronte a me.
Non riuscii a realizzare
quello che stava accadendo finché non mi sentii afferrare per il collo
ed
alzare da terra.
Fiennes aveva deciso di attaccare.
«
Non fai più lo spavaldo
adesso »
Ghignò.
Afferrai la sua
mano,cercando inutilmente di toglierla dalla mia gola.
«
Ti- ti stai dimostrando il
codardo che sei… »
« Tu dici? E’ un vero
peccato che lo pensi,perché qui dentro non rimarrà nessuno che potrà
dimostrarlo »
« Cos- »
« Credi davvero che vi
lascerò andare? »
Boccheggiai.
Cosa dovevo
fare? Cosa?!?
Tentai di ricordare cosa mi
aveva insegnato Ewan,ma il dolore mi annebbiava ancora la mente.
Avevo ancora due paletti
nella cintura. Se riuscivo a giocarmela bene,avrei potuto per lo meno
ferirlo.
Azzardai un movimento del
braccio,ma Fiennes mi tolse la cintura con un colpo secco.
«
Robert,Robert,Robert. Mi
deludi sai? Ma cosa potevo aspettarmi da un vampirucolo che sa a
malapena
allacciarsi le scarpe? » Rise. « Per non parlare del maestro che hai
avuto.
Nessuno è più sciocco e debole di Law »
Provai
una fitta alla testa.
«
Schifoso- bu–giardo- »
« Hai ancora la forza per
parlare? »
Strinse
la presa e sentii le
ossa scricchiolare.
«
Non capisco perché sprechi
fiato,poi. Il tuo caro Jude non è altro… »
« Smettila- »
« …che un viscido… »
« Taci- »
« …inutile… »
Iniziai
a tremare per la
rabbia.
«
…perdente. »
Non
so cosa accadde.
Quella collera e quel
desiderio di distruzione che avevo provato quando avevo ucciso le
guardie aveva
nuovamente preso possesso di me.
Alzai di scatto il braccio e
lo colpii al cuore,con una forza tale da trapassargli il petto.
Fiennes spalancò gli occhi e
schiuse le labbra,allentando impercettibilmente la presa su di me.
«
Se qui- c’è un
viscido,inutile,perdente…Quello sei tu- »
Sorrise,come
compiaciuto
della mia reazione,mentre un rivolo di sangue scendeva dalle sue
labbra. Un
attimo dopo,iniziò a contorcersi ed esplose,nel momento esatto in cui
lasciò la
presa su di me.
Ed io caddi in un lago di
sangue.
La rabbia iniziò a
scemare,insieme ai suoni della battaglia intorno a me.
Chiusi gli occhi,dilaniato
ancora dal dolore,che ormai si era appropriato di ogni centimetro del
mio
corpo.
Sentii qualcuno chiamarmi in
lontananza.
Poi più nulla.
Salve…
Sono veramente dispiaciuta per
averci messo così tanto tempo a scrivere questo capitolo,ma ho
realmente avuto
il blocco dello scrittore più grosso della mia vita e sono riuscita a
trovare
una soluzione solo domenica scorsa.
Purtroppo sono consapevole
che questo capitolo non è un gran che e che vi meritavate di meglio
dopo la
lunga attesa. Ma ciò è quello che la mia povera mente malata è riuscita
a
concepire u___u
*
Qui c’è un sottile
riferimento a Natural born killer – Assassini nati,film con Robert.
* *Non ho saputo trattenermi
xD Questa è la solita battuta del Grande Fratello quando buttano fuori
qualcuno. Non che lo segua…ma mi piaceva l’idea xD
*** Mmh,sì,forse qui c’è
qualche riferimento a Voldemort XD
Vi
avviso che il prossimo
sarà l’epilogo della storia.
Grazie
d’aver letto fin qui.
|
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Capitolo 12 *** Twelfth. ***
Twelfth.
Strane
figure riempivano la
mia mente.
Il dolore era talmente
acuto,che non riuscivo più a distinguerne la fonte e le orecchie
fischiavano
paurosamente.
Iniziai a riprendere
conoscenza lentamente,quando capii che le voci che udivo non erano
solamente
nella mia testa.
Aprii piano gli
occhi,scontrandomi con la luce al neon attaccata al soffitto.
Una fitta mi percorse il
cervello,portandomi a stringere gli occhi e storcere la bocca per il
dolore.
«
Si sta svegliando »
« Non stategli addosso,gli levate l’aria »
« Sembra sofferente »
« Te come ti sentiresti se ti avessero perforato una
spalla? »
« Smettetela. Immediatamente »
Riprovai
nell’impresa e riuscii
ad aprire gli occhi.
Downey 1 – Luce 0.
Oh,yeah!
Schiusi
piano le labbra,cercando
di immagazzinare aria ed ingoiando a vuoto. Avevo la bocca arsa e
provocai un
leggero schiocco con la lingua sul palato.
Sbattei le palpebre e cercai
di guardarmi intorno,muovendo solo gli occhi ed intravedendo delle
sagome
accanto a me.
Tentai di voltarmi,ma un
dolore lancinante mi percorse dal collo fino alla punta delle dita.
«
Non sforzarti… »
Era
Ewan. Stava seduto
accanto al mio letto ed incominciò ad accarezzarmi pigramente i
capelli,scostandomene alcune ciocche falla fronte.
«
Sei ancora debole »
Feci
schioccare nuovamente
la lingua.
«
Da quanto tempo sono
qui?....E dov’è qui? »
La
voce mi uscii flebile e
roca,tanto che stentai a credere di essere stato io a parlare.
«
Siamo a casa di Caine. Hai
perso molto sangue e la ferita era molto profonda. Abbiamo temuto di
perderti,eroe »
« Ma da quant- »
« Una settimana » Jamie.
Provai
nuovamente a voltare
leggermente il capo e notai,con piacere,che il dolore era diminuito.
Erano tutti li,in piedi
dalla porta,che mi guardavano. La cosa mi mise un po’ in imbarazzo,ma
cercai di
non pensarvi troppo. In quel momento doveva essere l’ultimo dei miei
problemi.
Iniziai a far vagare lo
sguardo su di loro,sentendo che c’era qualcosa che non andava. Che
c’era
qualcosa che mancava.
… vidi Jude sgranare gli occhi ed accasciarsi di
fronte a me…
Scattai improvvisamente in
avanti,provocandomi stilettate atroci in tutto il corpo e un feroce
capogiro,che mi fece ri atterrare,gemendo,sui cuscini.
Mi portai le mani alla
testa,coprendomi gli occhi,e quando tornai a guardarli vidi che erano
tutti
avanzati verso di me allarmati.
«
Robert »
Ewan
mi poggiò una mano sul
braccio.
«
Non agitarti »
« Dov’è Jude? »
Lo
vidi esitare,contraendo i
muscoli.
«
Non devi fare questi
movimenti brus- »
« Dove cazzo è Jude?! »
Alzai
la voce,senza volerlo
realmente fare.
Ma quella sensazione
opprimente,che mi aveva preso all’altezza dello stomaco,era troppa.
Avevo bisogno di sapere.
«
Non lo so »
Rispose
secco.
«
Non- non lo sai? »
« No. Ma posso assicurarti
che è uscito di qui sulle sue gambe »
Sentii
il petto dolermi,come
strinto in una morsa.
«
Se ne è andato… »
Dissi,flebile.
Ewan annuii piano,stando in
allerta,nel timore che potessi farmi del male.
Ma non mi mossi.
Rimasi a guardarlo,senza
farlo davvero.
Era
vivo.
Ed era andato via.
Dopo
tutto quello che
avevamo passato e,soprattutto,dopo tutto quello che avevo
fatto per salvarlo,mi aveva lasciato li,senza alcuna
spiegazione.
La sofferenza che provai in
quel momento non era neanche lontanamente simile a quella che avevo
provato
fin’ora.
No. Era molto peggio.
Avrei preferito morire per
mano di Ralph o tra atroci pene fisiche,pur di non sentire più quel
male
devastante. Quel vuoto immenso.
*
Passavano i giorni.
Michael si prendeva cura di
me come se fossi un figlio e si premurava di farmi avere sempre scorte
di
sangue per farmi riabilitare,ma che era costretto ad iniettarmi
direttamente in
vena. Mi rifiutavo di cibarmi. Volevo morire. Ma al tempo stesso non
avevo la
forza per ribellarmi a lui e così finivo comunque per prendere la mia
dose
giornaliera.
Passavo il tempo fissando il
muro dalla parte opposta al mio letto,oppure il soffitto.
Non lasciavo mai il letto e
non parlavo mai,neanche quando i ragazzi venivano a trovarmi.
Ero diventato il fantasma di
me stesso.
Il tempo mi scivolava
addosso. E mano a mano,incominciai a perderne la cognizione.
Poi,un
pomeriggio,il tempo
si fermò.
Aprii
pigramente gli occhi,risvegliandomi
da un breve assopimento,come accedeva ormai molto spesso a quell’ora
della
giornata. Il sole si estendeva lungo il soffitto attraverso una fessura
delle
tende ed io rimasi a fissarlo con gli occhi socchiusi. Lasciai poi che
le
palpebre ricadessero pesantemente e sospirai,sperando che anche quel
maledetto
giorno finisse in fretta.
Restai li,in quella
posizione per quella che mi parve l’eternità,prima di sentirlo.
Quel profumo aveva invaso la
stanza. Era ovunque. Ma mi ci volle un po’ per capire che non lo stavo
sognando.
Spalancai gli occhi e mi
voltai verso la porta.
Non era possibile. Doveva
essere il frutto della mia immaginazione.
Eppure lui era li,appoggiato
allo stipite della porta,che mi guardava.
Mi misi seduto,senza mai
staccare lo sguardo da lui,terrorizzato dall’idea che potesse
scomparire.
«
Sei tu »
Quasi
lo sussurrai,ma lui
parve capire ugualmente.
Si avvicinò al letto e
sedette nella stessa sedia su cui si trovava Ewan il giorno in cui mi
ero
svegliato.
«
Dove sei stato? »
« Ho avuto da fare »
« Questa non è una risposta »
« Oh sì che lo è »
« No invece »
« Posso asserire il
contrario »
Rimasi
un attimo in silenzio
a guardarlo.
Non era cambiato per niente.
«
Come stai? »
Domandai
senza riflettere.
«
Benissimo. Ho solo preso
una botta in testa,niente di grave »
Ricordai
quando ero stato
colpito a tradimento mentre lo stavo cercando.
Portai istintivamente la
mano sulla nuca.
«
Però fa male »
« Sì,è vero »
Mi
sorrise appena.
«
Mi dispiace di essere
andato via »
Rimasi
interdetto.
Non avrei mai creduto di
sentirglielo dire.
«
Beh,se l’hai fatto
significa che avevi qualcosa di meglio a cui pensare »
Risposi
acido.
«
Infatti è così »
Mi
sentii vacillare,come se
mi avesse dato un pugno.
Ma perché,perché non lo
faceva davvero? Mi avesse picchiato avrei sofferto meno.
«
Però è stato solo una
conseguenza di quello a cui realmente pensavo »
Frugò
nella tasca destra
della giacca e ne estrasse una piccola fiala di vetro,contenente un
liquido
ambrato. Me la porse.
«
Cos’è? »
Chiesi,prendendola
fra le
dita e guardandola attentamente.
«
E’ il siero »
Rialzai
lo sguardo su di
lui.
«
Il siero? Intendi…quel siero?! »
Annuì.
«
Ma perché? Perché hai
questo coso?? »
Poggiò
i gomiti sulle
ginocchia ed intreccio le dita.
«
Ho passato la vita
viaggiando,prendendomi ciò che volevo e facendomi temere da tutti,senza
mai
avere nessuno di cui render conto,nemmeno mio padre. E
poi sei arrivato tu »
Mi
regalò un sorriso velato
d’imbarazzo.
«
Io…non sono bravo con le
parole,quindi verrò subito al dunque. Con questo abbiamo la possibilità
di
tornare umani e di condurre una vita normale…insieme »
Fece
una pausa,in cui mi
guardò dritto negli occhi.
«
Se tu lo vuoi,io prenderò
quel siero ad occhi chiusi. O se vorrai prenderlo da solo,io
non ti tratterò »
Calò
il silenzio.
Rimasi immobile a
guardarlo,per poi passare lo sguardo sulla fialetta.
Tornare umano? Adesso?
«
Sei proprio un’idiota »
Tornai
a guardarlo e vidi
che si era accigliato.
«
Ed io che credevo di
averti già detto che non avrei mai preso questo siero »
Distese
i muscoli.
«
Tu non vuoi tornare umano.
E non lo voglio neanche io »
Lasciai
scivolare la fiala
lungo le pieghe della coperta.
«
Ormai è questa la mia vita e non potrei esserne
più soddisfatto. A me basta sapere che ci sarai. Solo questo conta per
me »
Mi
sentii terribilmente
melenso e stupido,ma dovevo essere schietto.
Senza avere la certezza che
non sarebbe scomparso nuovamente – e magari senza più far ritorno – non
potevo
lanciarmi in nessuna impresa.
Se lui non mi avesse dato
almeno questa garanzia,mi sarei ucciso.
Perché quella che avevo
passato in quei giorni non era vita.
«
Io ci sarò sempre… »
Disse,piano.
«
Anche perché ormai mi è
impossibile liberarmi di te! Se un tipo appiccicoso,sai? »
Sorrisi
della sua ironia e
mi sporsi verso di lui,portando una mano dietro la nuca per spingerlo
verso di
me. Lui non si oppose e poggio le labbra sulle mie.
Mi strinse a se,nascondendo
il viso nell’incavo del mio collo,in silenzio.
«
Ti amo »
Sussurrai.
Non
mi aspettavo alcuna
risposta,che,infatti,non arrivò.
Ma
andava bene così.
Quelle dimostrazioni
d’affetto da parte di Jude già bastavano.
*
E’ trascorso un anno da quel
giorno.
Con la morte di Ralph
Fiennes,New York è potuta rinascere,senza il terrore e i soprusi dei
Bloody
Vampires.
Michael
ha cancellato ogni
traccia esistente dei codici e di ciò che riguardava la cura,riuscendo
a
salvare tutte le fotografie,che ritraevano lui e Jude,dietro cui aveva
scritto.
L’unica fiala esistente – quella che era entrata in mio possesso – l’ho
distrutta con le mie stesse mani,lanciandola dall’Empire mentre
facevamo una
gara di salti con Jack.
Il team è tornato alla solita
routine,anche se spesso Val mi rinfaccia il fatto di aver rotto la loro
quiete
e che quel giorno avrebbe dovuto lasciarmi vagare da solo per la città.
Ma so
benissimo che non lo pensa davvero. O almeno così spero…
Jude ed io,invece,ci siamo
trasferiti a Los Angeles. La cara vecchia New York era troppo carica di
ricordi
e noi avevamo bisogno di un posto nuovo dove ricominciare. E quale
posto
migliore della California? Assolutamente nessuno!
Spesso,però,mi
sorprendo a
ripensare a quei momenti e alle cose straordinarie che abbiamo fatto.
Se qualcuno mi avesse detto
che un giorno avrei salvato l’America dalla distruzione probabilmente
gli avrei
riso in faccia.
Io? Salvare l’America? Ma
per favore!
Ed invece eccomi qui.
Quel
giorno,nel vicolo,qualcuno
di più grande aveva realmente mandato Jude da me e mi ha dato la
possibilità di
riscattarmi.
Bene.
Il mio racconto
termina qui.
Siete felici vero? Dite la
verità!
Non è esattamente simpatico
stare tutto questo tempo ad ascoltare un racconto di questa
portata,soprattutto
se il narratore sono io,quindi sentitevi liberi di urlare e festeggiare
se ne
avete voglia!
Anche perché certamente vi
starete chiedendo: E la morale?
Ed io quindi vi rispondo: Morale? Quale morale? Non è mica
una favola
questa!
Ma se ritenete che il dirvi
“non è mai troppo tardi per cambiare ed
essere quello che si vuole essere” * una morale,allora prendetela
per
buona.
Adesso
vi saluto. Ho delle
cose da sbrigare.
Perché,beh,sapete,l’unica
cosa che ci siamo portati via da New York…è stato il letto.
Arrivederci!
E buona vita.
E
così siamo giunti al
termine della nostra corsa.
Sto passando un periodo di non soddisfazione,quindi
scusatemi se vi
dico che anche questo capitolo mi fa orrore XD Anche perché in verità
sarebbe
dovuto essere molto più breve,ma sono subentrate delle idee nuove e
quindi ho
fatto qualche aggiunta. Addirittura mi è venuto in mente un finale
alternativo,cosa molto normale dopo aver passato otto mesi –
cavolo,sono
proprio tanti! - a pensare sempre allo stesso finale XD
Sì,sto vaneggiando,ve lo
concedo.
La
morale finale (*) è
spudoratamente ispirata/ripresa da Il
curioso caso di Benjamin Button,il quale dice “non è mai troppo
tardi,o nel
mio caso troppo presto,per essere quello che vuoi essere”.
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito
almeno una volta
questa storia e tutti i lettori,che hanno avuto il coraggio
di
giungere fino a qui x)
E,naturalmente,ringrazio chi
la inserita tra le seguite,tra le preferite e/o tra le ricordate.
Non
riesco ancora a credere
di essere giunta alla fine…Infatti mi sto dilungando all’infinito XD
Adesso
me ne vado davvero!
Grazie ancora.
Vi amo.
Erica.
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