Tre maghi e un'italiana

di Dors
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1-Il brusco risveglio ***
Capitolo 2: *** la tana ***
Capitolo 3: *** compere e smistamento ***
Capitolo 4: *** primo giorno nella casa del grande mago ***
Capitolo 5: *** Lezione di difesa contro le arti oscure ***
Capitolo 6: *** risposte ***
Capitolo 7: *** scambio di opinioni ***
Capitolo 8: *** Le foglie di Persephone ***
Capitolo 9: *** Draghi e scommesse ***
Capitolo 10: *** amichevoli scambi di opinioni ***
Capitolo 11: *** Il ballo di maggio ***
Capitolo 12: *** Pensieri ***
Capitolo 13: *** Tesoro mi si sono fuse le dimensioni ***
Capitolo 14: *** Il Negromante ***
Capitolo 15: *** Draco venit ***
Capitolo 16: *** il problema è conoscere i parenti ***
Capitolo 17: *** Il lieto fine ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1-Il brusco risveglio ***


Uscii da scuola alle 2 meno 10 come al solito. Una pallosissima giornata fra sonetti di Shakespeare, divina commedia e logica di Aristotele.
Salutai qualche faccia che non ero del tutto sicura di conoscere e mi diressi al cancello principale sospinta da una folla di Liceali urlanti.
Dentro di me la mia coscienza masochista continuava a ripetermi che in fondo dovevo resistere solo altri due anni in quella scuola di ..., la
mia mente razionale invece stava prendendo in seria considerazione l'idea del suicidio, o la carriera del serial killer stile Jack lo squartatore.

Il mio nome è Cassandra. Ora mi spiegate per quale motivo due persone sane di mente (almeno credo) dovrebbero dare questo nome ad una povera
bambina italiana che non ha neanche chiesto di nascere? Nessuna risposta? Lo sospettavo. Non c'è in realtà un buon motivo per cui certe cose accadano,
o che capitino a certe persone come nel caso della storia che sto per raccontare, in realtà non credo ci sia una spiegazione per niente.

Non volevo spaventarvi con una premessa prolissa, anche se è la mia specialità, giuro.

Tornando a noi. Dunque. Ah si... allora...fuori scuola.

Tornai a casa, mi buttai sul letto, pranzai, regalai un dolcetto all'arsenico a mia sorella...e la giornata scorreva tranquilla : uno di quei giorni
che sembra essere un continuo deja-wo tanto rispecchia la tua routine. Invece dopo essere entrata nel mondo dei sogni mi resi conto che di normale
quel giorno non aveva propio niente.

Il sonno non fù disturbato anzì...mai dormito così bene...forse il risveglio un pò più problematico.
La luce filtrava attraverso le serrande semi chiuse della finestra, aprii gli occhi.
Dapprima credetti di essermi risvegliata nel mio letto ma quando mi abituai alla luce e misi a fuoco la stanza realizzai che non era la mia.
In piedi davanti a me c'era un ragazzo dai capelli neri e un' aspetto trasandato che mi fissava con gli occhi sbarrati ( di uno splendido colore verde :-))
Mi misi a sedere " Saalve"mormorai ancora assonnata"Sto ancora dormendo"
Il ragazzo afferro una bacchetta di legno e me la puntò contro." Who are you?!"
"M**da! E ti pareva che non potevo sognare qualcosa di più facile! Perchè l'inglese!" brontolai.
"Stop.Don't move"ordinò il moro, non aveva un'aria molto felice.
Alzai un sopracciglio scettica, non sembrava in posizione di poter ordinare niente.
Il ragazzo agito la bacchetta pronunciando delle parole in latino, da quella sprizzò un fascio di luce rossa che mi prese in pieno.
Non mi ferì non era quello il suo intento.
"Chi sei?!"chiese il ragazzo in italiano. "Io...Cassie...ma perchè la gente nei miei sogni dev'essere così stupida!?"sbottai pizzicandomi un braccio.
"A questo punto dovrei svegliarmi credo"dissi "Perchè non mi sveglio!?"
Il ragazzo agguantò la cornetta del telefono sul comodino componendo un numero. "Pronto. Cerco Hermione."attese un attimo "Hermione.Posso chiederti che ci fa
una ragazza italiana nel mio letto?....NO! Cosa hai capito io non...ci è finita lei non...LA VUOI SMETTERE DI URLARE???FAMMI PARLARE. Allora:
Stamattina mi sono svegliato e poi è apparsa questa tizia nel letto.Le ho fatto un incantesimo per farle capire la nostra lingua e ..."
" Guarda che io lo so l'inglese!!"
"...si parla anche in inglese...purtroppo. Come diamine faccio???...Hermione...aspet..ehi...AH Ron viene qui a prendermi e quando? FRA DIECI MINUTI?? E QUANDO
PENSAVI DI DIRMELO?? Ora devo chiudere...ciao"
"Hai finito? PErchè adesso vorrei tanto svegliarmi domani ho il compito di chimica!"protestai, il mio braccio era diventato rosso a causa dei pizzichi.
"Non stai dormendo"
"SI invece"
"No"
"Oddio"
"Esatto"
"OMIODDIO(e sono pure atea)!"
"Calma. Ora ti rispediamo in italia."
"Dove cavolo siamo??!"
"Inghilterra, londra privet drive..."
"...numero 5? sono finita nella casetta di Harry potter? Dai smettila di sparare ca****te e dimmi dove siamo"
"Io te l'ho detto."
" Sapevo che sarebbe successo prima o poi: sono pazza"
" Ti dispiace vestirti. Vorrei evitare equivoci per quando arriveranno i miei amici."
Guardai il mio pigiamo, poi "harry" "E che mi metto, genio?"
" Potrei prestarti una maglia e un pantalone..."
" Gia perchè se i tuoi amici mi vedono qui con adosso i tuoi vestiti li eviti tranquillamente gli equivoci"

Il ragazzo mi guardò rabbioso "NON E'CERTO COLPA MIA SE SEI FINITA QUI!!"
"Ah, quindi la colpa è mia??"ribattei.

Sentimmo qualcuno tossicchiare sull'uscio della porta, ci girammo.
Un ragazzo alto e rosso ci guardava allibito"Io...non credevo che avessi compagnia...s-scusate...torno più tardi" balbettò assumendo la stessa tonalità dei capelli.
"FERMO"gridammo io ed Harry all'unisono.
"Lei...è...veramente non lo so"disse confuso il moro.
"Mi sono trovata qui per sbaglio, ok? Non ci volevo venire qui." Ron aggrottò le sopracciglia"Mi stai dicendo che si è materializzata?"chiese.
"Non proprio...dovremmo chiedere a Silente" "Oh cielo sono finita in un libro!!" I due mi guardarono con aria interrogativa"Cosa intendi?" "Prima di capitare qui voi due eravate solo dei personaggi di un libro, non dovreste esistere! Cioè Hogwarts, Silente, Sirius Black...non esistono...nel mio mondo
solo nel libro" spiegai. "La Cooman porta una sfiga pazzesca"commentò Ron.
"Vengo dall'Italia in un mondo dove la magia non esiste e vorrei tornarci!"dissi incrociando le braccia.
"Dall'Italia? E com'è che parli inglese?"indagò il rosso.
"Harry mi ha fatto un incantesimo. E comunque io lo so l'inglese!"precisai.
"Portiamola alla tana. Chiederemo a Papà cosa fare. Fred e George ci aspettano giù con Lupin"

Mi misi controvoglia i vestiti stropicciati dello sfregiato e raggiunsi la banda di matti fuori al vialetto continuando a ripetere a me stessa quanto fosse assurdo tutto
questo: non servì a consolarmi a dir la verità.

"E lei chi è?"chiese un uomo che supponevo fosse Lupin.
"Che palle! Ma ogni volta devo ripetervi la storia!" sbottai.

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Capitolo 2
*** la tana ***



Seduta alla tavola dei Weasley. (lo so che sembra assurdo ma è propio così)
Fissavo le mie mani aggrappate disperatamente alla sedia tentando di frenare primordiali istinti omicidi. Chi è contrario alla pena di morte
non deve essere mai stato alla tana.

"E così tu sei babbana! Italiana!"

"Si, signor Weasley, è la terza vola che glielo dico e a meno chele cose non siano cambiate nel frattempo sono sempre babbana e sempre italiana"
risposi sospirando rassegnata.

"Ascolta Cassandra.Cerchiamo di capire come sei finita qui" fece Silente con un sorrisino enigmatico del cavolo.
"Hai avuto dei vuoti di memoria di recente?"
"no"
"Hai sentito voci?"
"no"
"Hai assistito a strani fenomeni?"
"no"
"Forse hai chiesto a qualche mago di portarti qui?"
"no"
"Eri in vacanza in Inghilterra forse?"
"no"
"allora...hai fatto un incantesimo?"
"Provi ad indovinare..."
" ok: no."
" Ma come avrà fatto?!?!?Lei è un mago!"
"Forse se ti leggessi la mente. Posso?"
"..."
"Potrebbe funzionare."
"NOOOOO"quasi urlai esasperata.
"Siente fallo è basta senza perdere tempo!"consigliò Piton.Gli scoccai un'occhiata assassina.

Senti come se mi stessero trapanando il cervello, un pensiero estraneo nella mia testa. I ricordi degli ultimi giorni mi tornavano in mente a
tratti, alcuni limpidi come se li stessi vivendo in quel momento.
Non so quanto durò, ma alla fine fu come svegliarsi di soprassalto dopo un incubo.

"Hai opposto una notevole resistenza. Sei molto portata per la occlumanzia. Ma sono riuscito a capire quello che è successo"cominciò Silente
con tono solenne.
"Non avevate nessun diritto di entrare nella mia testa! E' anticostituzionale!"protestai.
" Dicevo" continuò il maledetto vecchio"che so come sei arrivata qui"
"Ah si? E' come???"chiesi incavolata come una tigre dopo una dieta ferrea a base di yogurt.
"Sei una strega"

Momento di silenzio surreale.Scambio di sguardi eloquenti.Alzata di sopraccigli.

"C-come?"balbettai.
"Non propio una strega...ma quasi. La tua magia è legata alla tua mente. Hai compiuto una proiezione astrale durante il sonno. Il tuo subconscio ti
ha trasportato in una dimensione più consona alla tua natura"spiegò il vecchio.
"...signora Weasley...non ci sarebbe un luogo apposito dove vomitare succhi gastrici?"chiesi
"Benvenuta nel nostro mondo"

Zompai(licenza poetica) dalla sedia. "Aoh ma siamo matti. Io ho una famiglia nell'altra dimensione, gli amici, la scuola..."

"Se sei qui è per tornare in pace con te stessa, sei in preda ad un profondo conflitto interiore.Quando l'avrai risolto, la proiezione astrale svanirà e
tornerai a casa tua nel momento stesso in cui l'hai lasciata"

"Non mi piace. Cioè io mi trovo bene nel mio mondo...credo...Oh no! Ma perchè! E nel frattempo cosa faccio?"

Tutti i presenti si voltarono a guardarmi, probabilmente pensavano tutti la stessa cosa.

"oh nononono...state scherzando? non posso...."

Silente mi interruppe."Frequenterai Hogwarts, Cassandra del Rico. Diremo che ti sei trasferita da una scuola di magia Italiana."

"Posso maledirmi un attimo??"
"Signori Weasley, in questa busta troverete il denaro per comprare alla nuova studentessa una bacchetta, una divisa, vestiti e i libri necessari.La
affido a voi"disse prima di andarsene.

Imprecai beccandomi lo sguardo di rimprovero della signora Weasley." Ehm...Domani andremo a Diagon Alley cara. Perchè non vai a fare amicizia con i tuoi
nuovi compagni di scuola?" Ron cercò di sorridere"Ti faccio vedere la mia camera?"
Fred e George ridacchiarono
"Non intendevo...o mamma!"
"Va bene Ron"tagliai corto.

Andaii con lui ed Harry nella sua camera. Era un casino. Riviste a mucchi sparse sul pavimento , calzini appesi alle maniglie delle finestre,
letto disfatto, scrivania sommersa di fogli...la fotocopia dellla mia stanza insomma.

"E' un pò in disordine"ammise il rosso.

Ancora silenzio.

"Allora..tu...cosa facevi in italia?"

"La porno-star"
Harry e Ron si scambiarono un occhiatta interdetti.
"Era una battuta. Vado al liceo. Seguo un corso di inglese. Ascolto musica su internet. E guardo dvd pirata....Ah e faccio scherma, sciabola"
"Internet?"
"Vabè non fa niente...solo una curiosità...ma da queste parti Voldemort gira ancora?Giusto per sapere se riuscirò ad arrivare all'università" Ron rabbrividì. Harry si rabbuiò"Si"
"Ok fa niente, in fondo c'è tanta gente che muore giovane"

Nella stanza entrò Ginny"Ciao Cassandra, vuoi vedere la mia stanza. Posso prestarti la mia spazzola se vuoi darti una sistemata"disse sprizzando
felicità da tutti i pori.
Guardai Ron, messaggio muto di Aiuto.Lui se la cavo con un'alzata di spalle mentre quella pazzoide di sua sorella mi trascinava via.

"Com'è carino Harry! NOn trovi?"mi chiese quando ci fummo allontanate.
"Veramente...non saprei...non è il mio tipo..."
"Meglio, ma non ti conviene provarci neanche con Ron: lui è di Hermione"
Inorridiii al pensiero "Ti farò un fischi nel caso volessi accasarmi.Mai pensato di aprire un'agenzia matrimoniale?"domandai con una punta di sarcasmo.
"Si, ma non credo che mamma sia daccordo"rispose dimostrando quello che gia sospettavo: alcune persone fanno un uso minimo del propio cervello.

"Non trovi che sia una magnifica opportunita quella di poter frequentare Hogwarts?"chiese.
"Non trovi che sia un pò strano quello che sta succedendo?" domandai di rimando.
"Noooo.Da queste parti è all'ordine del giorno. Tu vieni dall'italia, vero? Io adoro la moda italiana!E' un pò cara..."
"Ehm...si sono daccordo"
"Anche la cucina è molto buona."
"Uh-uh si"
"Parli Sempre per monosillabi?"
"E che sono un pò disorientata..."
"Domani conoscerai Hermione, ci penserà lei a tirarti su di morale"
"Che cul...cioè...non vedo l'ora!"

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Capitolo 3
*** compere e smistamento ***



Passeggiavo mio malgrado a braccetto con Ginny, per le strade di diagon Alley.Dovevamo incontrare Hermione, poi saremmo andate insieme da
Olivander's.
Incontrammo la ragazza davanti al negozio di animali magici,ci venne incontro come una iena sotto effetto di gas esilarante(ma come mi
piacciono le similitdini).
"Ginny! Che bello vederti di nuovo"
"Oh Hermione"
"Oh Ginny"
"Oh dio"
Hermione si voltò verso di me"Tu devi essere Cassandra"
"Diciamo che si sta tenendo un congresso appunto per risolvere questa questione"feci sarcastica.
Le due ragazze si immersero in una fitta rete di pettegolezzi, io continuai a camminare prudentemente ad una distanza di sicurezza di tre
metri per paura di essere coinvolta.

Notai con mio immenso sollievo l'insegna del negozio di bacchette, richiamai l'attenzione di Hermione e Ginny sul pianeta terra (qualsiasi
fosse la dimensione parallela in cui mi trovavo), entrammo.
Un signore grassottello ci venne incontro reggendo in equilibrio una trentina di scatole."Ah mi avevano informato del vostro arrivo, vieni
ragazza troveremo quello che ti serve"disse sbarcando le scatole su un bancone; mi osservo qualche secondo poi prese una bacchetta di colore
rosa"La agiti".
"Si e che dovrebbe succedere? Apparirà un drago alle mie spalle?"chiesi scettica disegnando un cerchio a mezzaria con la bacchetta.
La bachetta mi volò di mano cominciando a picchiare in testa il povero Olivander"AHHH!!VA BENE VE BENE!!"urlò, la bacchetta si fermò andando ad
infilarsi in uno scaffale dietro a dei libri.
"Credo che il crine di unicorno e mogano non facciano per te, aveva paura."
"Forse se provassimo qualcosa di meno effeminato..."
"Ehm...piume di fenice, salice"
Il risultato fu pressocchè lo stasso con grande gioia di Olivander.
"Prova questa."disse come ultima risorsa"Lacrime di Bashee, ginkgo della cina, 12 pollici"
Quando presi in mano la bacchetta la stanza si illuminò di una luce dorata meravigliosa, una leggera brezza tiepida soffiò facendo volare gli scotrine
a vortice intorno a me, Hermione , Ginny e Olivander ammutolirono...
"Ma quand'è che parte la colonna sonora del Titanic?"
"Come?"
"Lasciamo perdere. Dove che si và ora?"

Pagata la bacchetta cci dirigemmo, a comprare libri, calderone e anche dei vestiti visto che mi ero rotta di portare addosso la felpa di
Harry.
"Ma perchè dobbiamo prendere la piuma d'oca e il calamaio.Gente siamo nel nuovo millennio! Usiamo le penne a sfera!"sbottai."E le pergamene? Voglio dire...
non sono pratiche, perchè non dei quaderni normali??"
"Cassandra?"
"Si?"
"Sta zitta. Ti prego non ti sopporto piùùùù"mi supplicò Ginny sull'orlo di una crisi di nervi.
"Aiutoooo"gridò Hermione sull'orlo di una crisi esistenziale.
"FRATELLI D'ITALIA, L'ITALIA SE DESTA DELL'ELMO DI..."cantai a squarciagola io che ero oltre il limite di entrambe le crisi.

Passo così un'altra memorabile giornata nella dimansione parallella degli sclerati.
Avete idea di cosa voglia dire 24 in compagnia di due pazzoidi di un libro????

In ogni caso la giornata era finalmente conclusa.Quella successiva ci recammo tutti allegramente alla piattaforma 9 e tre quarti.
"Per quale ragione fisica è stato possibile attraversare quel muro ?"chiesi pacatamente, fui deliberatamente ignorata.
Salimmo sull'espresso in extremis, a causa di un co###one che non riusciva a far passare dalla porta la sua valigia.
Hermione, Ginny, Harry , Ron e io occupammo uno scomparto del vagone vuoto.
"Come va Cassie?"chiese Harry amichevolmente.
"Bene"risposi secca: Cassie? come osava chiamarmi per diminutivo?
"Ah ...ok"gli occhi del moro scivolarono sulle mie gambe che la divisa lasciava scoperte, intercettai lo suardo un pò offesa, lui
arrossì e volto la testa a guardare fuori dal finestrino. Guardai gli altri per cercare di capire se si fossero accorti della cosa
ma ognuno era impegnato nelle sue attività: Hermione studiava, Ron mangiava, Ginny rompeva, tutto nella norma.
Solo il moro evitava forzatamente di guardarmi ancora imbarazzato(sta gente non sa campare)
Fu allora che decisi di fare la bastarda: accavallai le gambe con aria indifferente, mentre il povero Harry soffriva in una lenta agonia;
trattenni a stento una risata osservando il moro cambiare continuamente posizione, doveva sentirsi molto a disagio.
"Cassie ma mi stai ascoltando?" se ne uscì in quel momento Ginny, ma perchè, mi stava parlando?
"Si, ma vedi soffro di amnesie temporanee a breve termine e ho rimosso quello che hai appena detto" risposi.
"Davvero? Come mai?" chiese la rossa che nella sua infinita intelligenza non aveva colto la sfumatura sarcastica.
Non mi preoccupai di risponderle, troppo impegnata a mettere a disagio Harry.
Fra una cosa e l'altra (fra Ginny e Harry) a sera arrivammo al castello.
"Primo anno da questa parte"disse qualcuno vicino il lago.
"Devi fare la cerimonia di smistamento, Cassie. Speriamo che ti mattano a grifondoro" disse Hermione spingendomi verso la massa di mocciosi.
Portarono me e quelli che dovevano essere smistati per primi attraverso l'entrata principale, quindi in sala grande, dopo un pò arrivarono
anche gli studenti più anziani.
Quindi parti la classica litania soporifera del cappello parlante che ho magnanimamente deciso di risparmiarvi seguita da un ancora più
soporifero del Preside stracolmo di 'tuttavia'e congiunzioni improbabili che sembrava adorare con il tono soffocato di un moribondo.
Poi fu il momento dell'appello: tutti i mocciosi chiamati andavano a sedersi su uno sgabbello con un cappello puzzolente tipo quello di
gandalf in testa che decideva poi in quale casa dovessero andare.
Chiamarono il mio nome, andai a sedermi come da procedura su quel dannatissimo sgabbello.
"AH! Interessante!!"disse ad alta voce il capello.
"Dove posso metterti?"
"Hawaai, maldive" suggerii sottovoce.
"Forse nella casa dei coraggiosi..."
Sbiancai"nongrifondoro,nongrifondoro"pensai intensamente.
"In effetti è meglio, molto meglio...CORVONERO"
Sospirai di sollievo togliendomi il cappello e andando a sedermi al tavolo dei corvi fra gli applausi generali. "Sorteggio no, eh?" dissi fra me e me.

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Capitolo 4
*** primo giorno nella casa del grande mago ***



La mattina dopo a colazione ero distrutta : il mio letto era vicino a quello di Cho che mi aveva tenuto tutta la notte sveglia a forza di singhiozzi.
"Quanto mi dispiace che non sei con noi" disse Hermione alzando gli occhi dal suo libro di antiche rune.
Alzai le spalle."Che materie dovrò fare?"
"Io direi che puoi evitare babbanologia"consigliò Ron.
"E artimanzia e antiche rune"aggiunse Harry
"E divinazione"disse Hermione.
"Quella credo che la farò"dissi esaminando una ciotola di sostanza organica che li chiamavano colazione.
"Storia della magia?" "No, che palle!Non mi piace"
"Erbologia?, Cura delle creature magiche?"
"quelle si" "Le altre materie sono tutte obbligatorie"
"Ottimo"dissi provando a mangiare qualcosa e cambiando idea all'istante"Bleah! Allora...oggi si fa filone??"chiesi candidamente.
Mi guardarono esterefatti.
"Come non detto."
" Allora la prima ora abbiamo ...erbologia nella serra sette, siamo con i corvonero. Quindi la prima ora la facciamo assieme contenta?"domandò
hermione.
"Al settimo cielo. Abbiamo assieme anche l'ultima ora di volo"dissi con il morale a terra.
"Qualcosa non va?"chiese Harry?
"Mi manca il mio paese"risposi rovesciando il contenuto della mia scodella in quello di uno studente del secondo accanto a me ignorando il suo
sguardo interrogativo.
"Capisco."borbottò lui.
"AHHHH"Una testa trasparente apparve al posto della mia colazione. Urlai saltando via dalla sedia.
"Ciao Nick"salutò Ron l'essere che galleggiava a mezzaria.
"CHE ROBA E'???"gridai
"Un fantasma. Non c'è bisogno di offendermi così" fece indignato Nick andandosene.
Quando il mio battito cardiaco fu tornato alla normalità e le viscere al loro posto mi avviai con gli altri nella serra sette.
I grifondoro e i Corvonero si disposero ai tavoli da lavoro maleodoranti.
"Allora ragazzi ora vi insegnero come preparare gli ingredienti per le pozioni contro la pietrificazione"disse l'insegnante"Tirate fuori dalla terra le mandragole e senza danneggiarle potate le radici. COminciate"
Guardai schifata Harry che vicino a me tagliuzzava gia le sue radici, cercai di imitarlo ma del liquido giallo ocra sprizzò tutto intorno.
"Ma che diamine fai, Cassie?Stai spruzzando linfa dappertutto!"disse riparandosi."Stai tagliando le radici dal lato sbagliato"
"Bè vedi: la mia occupazione principale in Italia, non era esattamente tagliare radici di mandragola!"gli feci notare, tranciando
la radice più grossa con un colpo netto.
Harry mi strappò da mano le cesoie."Stai ATTENTA!"
I presenti si girarono a guardare preoccupati, forse per il leggendario autocontrollo del bambino che era sopravvissuto.
"Qualcosa non va signor potter?"
"Ecco...no professoressa."balbettò il signor Potter ridandomi le cesoie."Poi facciamo i conti"mi sussurrò minaccioso
"Non vedo l'ora"sibilai, asciugandomi dalla faccia pus di mangragola.
Passai l'ora a fantasticare su diversi modi di fare fuori lo sfregiato e martorizzare radici, il che non è quello che
si dice il massimo del divertimento( e nemmeno il minimo).
Ora, non è che voglia passare il capitolo a lamentarmi...ma per ironia della sorte l'ora successiva era di pozioni con i serpeverde, che non
brillano per l'ospitalità e la diponibilità verso i nuovi arrivati.
"Del rico cosa è quella roba nel tuo calderone?"chiese un biondone nel banco di fianco al mio.
"Effettivamente non lo so...sarà una nuova scoperta nel campo delle armi batteriologiche"risposi.
"Qualsiasi cosa sia, puzza da morire. I mezzosangue non sono molto abili in questa materia"
"Senti coso. Ma come mai tutta questa acidità? Hai avuto i risultati del tuo ultimo test d'intelligenza?"
Malfoy aggrottò le sopracciglia "Non mi sporcherò le mani a farti una fattura"
"Non sono una femminuccia che urla e si sbatte per ogni sciocchezza. E non mi lasci mettere i piedi in testa da nessuno. Questo a scopo informativo"
"Ti cancellerò dalla faccia quel sorrisetto, sporca mezzosangue. Mi basterà una settimana e scapperai piangendo da questa scuola."promise gettando una
manciata di polvere argentata nel suo calderone facendo esplodere la sua pozione.
"Se ci arriverai ad una settimana, Malfoy!"commentai scuotendo pietosamente la testa.
"DEL RICO"tuonò Piton"20 punti in meno a corvonero. La tua pozione è semplicemente disgustosa, sembra che tu non abbia mai usato un calderone!"
"Evanesco"disse agitando la bacchetta, la pozione sparì.
Malfoy ridacchiò silenziosamente.
"Sei propio uno stron** Malfoy" ringhiai incrociando le braccia. Il serpeverde ghignò sostenendo il mio sguardo:" L'ora è finita mezzosangue.
Ci vediamo domani."
Rimisi nella borsa il libro di pozioni e uscii da quel buco infame che Piton chiamava classe.
" Che giornata di merda. Che altro potrebbe capitare ancora?"chiesi a me stessa
"CASSIE!!guarda Hermione c'è Cassandra!"urlò Ginny venendomi incontro felice come una pasqua.
Ecco appunto: quando tocchi il fondo...cominci a scavare.
"Giiinnyy"mormorai con il miglior sorriso ipocrita che riuscii a sfoggiare, mi voltai in più direzioni: Hermione a sud, Cho a ovest, Padma e Cali ad est,
non potevo fuggire...non restava che andare incontro alla mia triste sorte.
"Hai visto Piton? Quanti punti ti ha tolto oggi? E' proprio cattivo con i nuovi"
"20 punti. La cazzima gli scorre nelle vene al posto del sangue" risposi lanciandò un'occhiata d'addio alla mia igiene mentale.
"Vero ora hai trasfigurazione con tassorosso. Ciao ci vediamo a volo"
"Ciao,ciao"
Corsì in bagno a vomitare anche l'anima, dopo mi sentii molto meglio.

Tornando alla mia meravigliosa giornata nella dimensione parallela...
Le due ore di trasfigurazione trascorsero stranamente senza intoppi, riuscii addirittura a trasformare( quasi completamente ) il mio punta spilli
e la Mc Grannitt da brava zitella acida ci ammorbò con discorsi dal linguaggio solenne sulla nobile arte della trasfigurazione. Ecco cosa
avrei scritto al mio compito di chimica : come trasfigurare puntaspilli, la professoressa ne avrebbe certo gioito.
Se le ore con Tassorosso erano passate in modo relativamente normale, non si poteva dire la stessa cosa di quella successiva: la famigerata
lezione di volo.
Ora, tutti quelli di voi che sanno cavalcare una scopa alzino la mano...ecco appunto. Era questo il problema.

"Del Rico cosa fai appesa a testa in giu dal tuo manico di scopa?"chiese la Prof.
"Non so come ci sono finita così prof, glielo giuro!!! Mi faccia scendere!"la implorai svolazzando a tre metri da terra.
"Potter. Aiutala. Ma signorina è la prima volta che vola?"chiese la Sprite.
"Si"risposi. Ma come l'avrà capito? Mah?
Harry portò la sua scopa alla mia altezza e mi aiutò a rimettermi diritta."Devi essere più fluida nei movimenti, la frenata brusca ti ha fatto ribaltare"mi consigliò
"O-ok"dissi tenendomi stretta al suo braccio.
"Ora potresti anche lasciarti"
"nono"dissi tremante, guardando giù.
Harry sospirò, strattonò la punta della mia scopa verso l'alto"Reggiti"
Volammo veloci verso le nuvole, e per un orribile istante mi sembrò che non ci saremmò mai fermati.
"Tutto OK?" chiese .
"MA SEI PAZZO??? RAZZA DI IDIOTA VUOI UCCIDERMI?? VUOI FARMI PRENDERE UN INFARTO??"
Eravamo un bel pò su il castello le persone giù apparivano come puntini.
"Rilassati o ti mollo qui e torno giu"disse, e questo mi chiuse la bocca.
Respirai profondamente...forse...forse aveva ragione: non si stava affatto male lassù.
"Brava. Mi è giunta voce che ti sei 'scontrata' con Malfoy. Stai attenta, è uno che si fa pochi scrupoli"disse" Ora ti lascio andare, non cadrai.
E anche se lo facessi ti riprenderei in un baleno"
Annuii poco convinta. Poi...stavo volando: la scopa mi reggeva. "Uao! Quando lo dirò in giro non mi crederà nessuno" girai intorno al moro disegnando un otto.
"Come vado Har..." non riuscii a finire la frase un bolide aveva colpito la mia scopa mandandola in frantumi: precipitai verso il suolo urlando.
"Cassandra!" Sentii la sua mano afferrarmi il polso frenando la caduta"Ti tengo".(alla Morpheus) "Harry!Oddio! TIrami su!"gridai quasi isterica.
Mi afferrò per le spalle finchè non riusciii ad afferrarmi alla sua scopa e a salirci.
Lo abbracciai di slancio."Ci sono adata proprio vicina eh?"cercai di sdrammatizzare.
"Visto? Ti ho presa. Te l'avevo promesso"disse per rassicurarmi" Che paura però! Ma da dove è sbucato quel bolide?"
Mi staccai da lui tenendomi stretta alla firebolt"Credi che potrebbe averlo liberato Malfoy?"
"Non può essere è a incantesimi ora. Qualcuno deve averlo stregato normalmente non arrivano quassù"rifflettè"Forse era diretto a me, non credo
che abbiano un motivo per avercela con te, in ogni caso poteva ucciderci"
Annuii
"Aggrappati a me scendiamo"

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Capitolo 5
*** Lezione di difesa contro le arti oscure ***


Nelle due settimane che seguirono gli insegnanti vigilarono costantemente, indagando sull'aggressione e senza raggiungere una soluzione.
Questo non scoraggiò chi mi aveva quasi ucciso: le aggressioni continuarono, sempre più spesso si vedevano bolidi o libri impazziti che
attaccavano gli studenti.
Ebbi il sospetto che qualcuno l'avesse a morte con me: tutti questi curiosi 'incidenti avvenivano sempre quando ero nei paraggi; ma escluso Malfoy
non avevo altri nemici alla scuola di magia, o almeno così credevo.
Quel giorno in particolare sembrava non finire mai, ultima ora di difesa contro le arti oscure.
Il nuovo professore assunto da Silente era di aspetto piuttosto sgradevole( tozzo, grasso, naso a cocomero, orecchie tipo orto botanico di peluria)
ma era uno che sapeva cosa faceva, l'unico problema era che non lo sapevo io...

"Ho l'impressione signorina Del Rico che lei non abbia studiato granche questa materia nei suoi annni precedenti: ha molte lacune"brontolò annaffiando
di saliva il malcapitato di turno al primo banco.
Arrossii inevitabilmente guardando fissa la pergamena.
"Oggi faremo un pò di ripasso. Mollicci. Sapete gia come affrontarli. Probabilmente vi si chiederà di afffrontarne uno all'esame pratico di quest'anno."
"Quando chiamerò il vostro nome dovrete avvicinarvi" aggiunse aprendo l'armadio."Weasley"
Ron andò verso l'armadio. Ne uscì una nuvola scura dapprima indefinita che prese la forma di un gigantesco e peloso ragno...non peloso quanto le orecchie
del prof, ma faceva lo stesso impressione.
Ron puntò la bacchetta tremando appena"RIDDIKULUS". Le zampe del ragno si annodarono fra di loro e quello cadde sulla schiena agitandosi convulsamente.
"Harry...io non lo conosco quell'incantesimo! E se mi chiama???"sibilai al moro.
"Tranquilla. Non ci sono molte possibilità che ti chiami. E' facile. Ricorda Riddikulus"
"Riddikulus. Riddikulus. Ma cos'è che mi fa più paura?. E se il molliccio si trasformasse nelle orecchie del prof credi che lui si offenderebbe?"mormorai.
"Del rico"
"Io????"
"No Del Rico. Avevo intenzione di chiamare Pix. Venga."sbottò esasperato il prof.
Camminai lentamente, fino a trovarmi a pochi passi dal ragno annodato. In uno sbuffò di fumo il mollicciò si trasformò.
"Cos'è ? Una metafora venuta male?"feci trovandomi a guardare me stessa.
La classe cominciò a mormorare confusa. Anche il prof non aveva ben capito cosa stava succedendo.
"Che significa"chiedemmo io e l'altra me contemporaneamente.
"Credo che la cosa di cui tu abbia più paura...è te stessa" concluse il professore"Non sono cose che si vedono spesso"
"Non ho paura di me...cioè non mi faccio paura"dissi all'unisono con il mio clone. Lo fissai a lungo.
Come guardarsi allo specchio il molliccio rilfetteva alla perfezione ogni mio movimento.
Arretrai di qualche passo.
"Ehm...un'altro...Finnigan."disse l'insegnante di difesa contro le arti oscure.
Il molliccio prese la forma di un vampiro.
"Io...non ho paura di me stessa"ripetei a bassa voce.
"Aveva un qualche significato. In fondo se sei qui è per il tuo subconscio che non si trovava a suo agio in quella dimansione.Stai vivendo
un conflitto."ipotizzò Hermione.
Non aveva senso, non aveva significato. Mi chiesi di nuovo perchè mi trovavo li e mi sorpresi di nuovo a desiderare di andarmene.

Finita l'ora, scappai letteralmente nel dormitorio femminie dei corvonero. Non volevo vedere nessuno.
Mi buttai sul letto, fissai il soffittò per parecchiò tempo. Mi addormentai.
Quando riapriii gli occhi solo un minuto dopo ero nella mia vecchia stanza in Italia.Nel mio pigiama, nel mio letto!
Guardai la sveglia sul comodino, erano le tre meno un quarto, notte fonda. Ma qui erano passati solo 5 giorni, e non ne ricordavo solo uno.
Buttai le coperte di lato.
E se tutto questo fosse stato un sogno? Potevo passare da una dimensione all'altra a mio piacimento?. Troppe domande. Avevo bisogno di prendere una boccata d'aria.


Solo un'istante dopo fissavo di nuovo il soffitto a Hogwarts.
"Ma cosa sta succedendo?" " Se non lo sai tu..."fece una voce familiare.
"Harry? Come hai fatto ad entrare."
"Ho usato il mantello dell'invisibilità e mi sono accodato ad un gruppo di studenti mentre oltrepassava il dipinto. Le scale sono state un pò più
difficili, ma un buon incantesimo di pietrificazione aggiusta tutto"
"Non riesco a capire. E' tutto un grosso gigantesco casino."
Mi misi a sedere abbracciandomi le ginocchia.
"Devi solo capire chi sei. Io lo so"disse dolcemente sedendosi di fianco a me.
"cioè. Una ragazzina cinica un pò cretina?"
Harry indugiò prima di dire:" Una ragazza cinica molto intelligente...e bella"
Deglutii"EHm...io..."sapevo che la mia faccia stava prendendo lo stesso colore dei capelli di Ron, non potevo evitarlo.
"..scusa non volevo metterti in imbarazzo"si giustificò Harry diventando improvvisamente freddo.
"Non scendi a pranzo?"chiese.
Feci segno di no con la testa.
"Dirò a Luna di portarti qualcosa da mangiare più tardi, ok?"
"Grazie, Harry"
Lui rimise il mantello dell'invisibilità, il rumore dei suoi passi si allontanava: era andato via.
"Sono proprio un imbecile" dissi ad alta voce. Dandomi il voluminoso libro di pozioni in testa.
"ehm...Cassie?"
"Oddio Harry. Ma non eri andato via?"feci impallidendo.
"Ero rimasto nei paraggi. Non posso uscire se non esce qualcun'altro. Devo accodarmi, ricordi"
"Che bastardo che sei. Credo che scenderò anche io a mangiare. Ma ricordà questa è la prima figura di merda che ho fatto per colpa tua e sarà
anche l'ultima"


Il tempo trascorse senza altri viaggi infra-dimensionali(ma da dove mi è uscito sto termine?) fino a una settimana prima di Natale.
Ero sommersà di compiti che già sapevo non avrei mai fatto. E ricorreva l'odiatissima ora di difesa contro le atri oscure(sia danato chi
ha inventato sta' materia del cavolo).
E per la gioia di studenti grandi e piccini: lezione di occlumanzia! Applausi gente!
Il prof si vantava di essere un legimante secondo solo a Silente e a colui-che-non-deve-essere-nominato-ma perchè-diamine-non-dovrei-nominarlo
In effetti fino a quando venne il mio turno era entrato e uscito nella testa di tutti come si può entrare ed uscire da un bar.
Ora però mentre eravamo uno di fronte l'altra sudava, le mani strette in una morsa e la faccia rossa per lo sforzo.
"Come è possibile? Perchè non riesco a leggere la sua mente Del Rico? Hai bevuto qualche pozione illegale forse"
mi sgridò adirandosi.
"Io professore...no certo"balbettai intimidita.
"Riproviamo"disse brusco.
Tornò a concentrarsi.Questa volta sentii la sensazione che avevo provato quando Silente aveva esaminato la mia mente.
Ma questa volta non avevo intenzione di permettere a nessuno di entrare nella mia testa. Mi siggillai, escudendo ogni emozione se non la
determinazione: la classe era scomparsa, eravamo solo io e lui.
Fu come se la mia mente avesse abbandonato il corpo, e si fosse infilrata nelle pieghe della corteccia celebrale del professore.
Preima che potessi impedirlo i suoi ricordi mi scorrevano davanti agli occhi come un film : un parco giochi, una bacchetta, una scopa di saggina,
oggetti che gli erano appartenuti; poi vidi la battaglia, solo contro due mangiamorte, e il corpo di una bambina a terra, straziato e senza vita.
Il professore fu sbalzato dalla sedia cadendo rovinosamente a terra, la mia mente tornò nel mio corpo bruscamente.
"Tu..."ringhiò l'uomo puntandomi una bacchetta in faccia.
Alcuni studenti urlarono, Harry scattò in piedi " Fermi" li ammonii il professore "Chi sei veramente. Una spia del signore oscuro. Un mangiamorte
cammuffato?"
Non riuscivo a muovermi , ne a parlare.
"Fermo Potter non avvicinarti. La tua amica non è quella che pensi."
Dovevo riuscire a liberarmi.
"Fidger. Cosa stai facendo?" tuonò Silente entrando nell'aula di corsa.
"Indietro Albus. E' una spia di colui-che-non-deve-essere-nominato"urlò
"Temo che ti stia sbagliando, Fidger. Quella che vedi è solo una ragazza. Comincio a pentirmi di averti assegnato questa cattedra. Non credevo
che la morte di tua figlia ti avrebbe sconvolto al punto da..."
"Ha ingannato anche te, Albus! Non ti sei chiesto come fà un'adolescente con così poco talento per la magia ad essere un'esperta occlumante e legimens?"fece il professore che sembrava uscito completamente di senno. Allora la bamina che avevo visto nei suoi ricordi era sua figlia.
"Me ne occuperò io Silente"
"NO!"urlò Harry, corse nella nostra direzione andando a scontrarsi con lo scudo invisibile di Fidger.
"Stupe.."Fidger, non finì l'incantesimo la sua bacchetta era volata via dalle sue mani finendo sotto il banco: ero libera.

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Capitolo 6
*** risposte ***


Fidger fu portato via, da una squadra di medimaghi : una crisi nervosa procurata da un impulso che gli aveva mandato in pappa i neuroni.
"Non devi sentirti in colpa per quello che è successo, Cassandra. Non di rado chi fa uso della legimanzia va incontro a questi inconvenitenti"
cercò di rassicurarmi silente.
"Signore...io. Sono entrata nella testa del professore gli ho procurato io quella crisi"esplosi.

Io ed Harry ci trovavamo nel pittoresco ufficio di Silente, dopo che il preside si fu accertato che non eravamo feriti insistette per parlare
con noi, subito e in privato. Il vecchio sentendo le mie parole scosse la testa guardandomi con aria compassionevole.
"In realtà, c'era in Fidger più di quanto non sospettassi. Era controllato tramite una meledizione da uno dei mangiamorte di Voldemort. Quando
sei entrato nella sua testa lui è tornato in se e ha creduto che il mangiamorte che lo controllava fossi tu, è una reazione comprensibile
considerando quello che ha passato.
"Ma allora quel bolide..."mormorò Harry stupito.
"Si. Era stato lui a lanciartelo contro, Harry. In realtà era tu l'obiettivo...ma mi è parso di capite che tu e la signorina del Rico eravate
piuttosto...vicini in quel momento..."concluse al posto suo Silente.
"Preside, io la ringrazio per avermi salvato ma mi chiedo se fosse più sicuro se io tornassi in Italia..."dissi.
"Alcuni mi ritengono un grande mago, Cassandra...tuttavia non avrei potuto attraversare fisicamente o con un incantesimo la barriera che Fidger
aveva creato senza uccidere anche te. Solo qualcuno all'interno dello scudo avrebbe potuto disarmarlo."

Il mio cuore saltò un battito "Sono stata io"dissi sottovoce" Sono stata io. Tutti quegli incidenti che avvenivano quando ero nei paraggi...ero
io a provocarli! Preside può spiegarmi che cosa mi succede?"
"Come ti ho gia detto i tuoi poteri sono legati alla tua mente, e tu hai una mente molto forte questo spiega come riesci a respingere un legimante,
eserciti una sorta di telecinesi, la tua non è una magia legata a bacchette e incantesimi, ma una molto antica che solo alcuni druidi conoscevano
e ancora meno usavano. Sei unica, speciale. Per questo non puoi tornare in Italia nella tua dimensione, li dove i tuoi poteri sono repressi saresti
indifesa, e molti bramano il possesso delle tue capacità."spiegò aggiustandosi gli occhiali a mezzaluna sul naso.
Guardai Harry ansiosa, volevo rassicurazioni, conferme, ma lui sembrava avere più paura di me.
"Quello che più mi preme è che tu possa vivere la tua vita in piena tranquillità, quindi ti prego di non angustiarti oltre per il PRofessore FIdger
e per la tua natura, imparerai a controllare i tuoi poteri con il tempo ma questo non è cosa che posso insegnarti."continuò SIlente"Ora andate, sono
cominciate le vacanze e non è bene che vi rattristiate in periodi di festa"sembrava più un ordine che un consiglio ma ne io ne Harry avemmo il coraggio
di ribbattere in quel momento, tornammo alla sala grande con la netta sensazione che ci fosse qualcosa che non quadrava.

Con l'arrivo delle vacanze di natale Hogwarts si svuotò in un lampo, restavano in tutto una trentina di studenti che non sarebbero tornati a casa, fra questi
c'eravamo...io, il magico trio, ginny, luna, seamus finnigan, dean thomas, e...e un casino di ragazzi di cui non mi ricordavo i nomi.

"Forse dovresti allargare un pò quella scollatura, non sei una suora!"mi rimproverò Ginny mentre si rimirava allo specchio nel suo abito azzurro.
"Ginny...ti prego. Sono le tre di notte. Perchè diamine devo venirci anche io a questo festino notturno? Io non bevo, non ballo , non mi drogo, non...insomma
che ci vengo a fare?" dissi assonnata rabbrividendo per il freddo, dovevo essere masochista per essermi messa un vestito così leggero quella notte.
"Cassie!Ci saranno tutti, dai! Devi divertirti!"
"Io odio divertirmi"brontolai sbadigliando.
Ginny sospirò"Muoviti o ti sparo uno schiantesimo!"
"Ti amo Ginny. No sul serio! Come potrei vivere senza di te?"feci sarcastica mentre la seguivo fuori dal dormitorio e ci avviammo insieme al Lago.
Lago che per quella particolare occasione era stato illuminato con delle lanterne a forma di zucca galleggianti,i salici che lo costeggiavano avevano i rami
carichi di luci brillanti, opera di un incantesimo di Hermione che non senza sforzo Ron era riuscito a convincere a partecipare.
Ginny aveva ragione: c'erano davvero tutti; a me però interessava solo di trovare Harry, lo cercai con lo sguardò finche non lo individuai vicino alla riva
appartato con Cho.
Sentii una sorta di gelosia, lo ammetto, non che quella sfigata della Chang mi preoccupasse più di tanto...la corvonero intanto si era appoggiata
con la testa alla spalla di harry...o ca*** forse c'era un pò da preoccuparsi. Se solo avessi potuto sentire ciò che dicevano, magari potevo avvicinarmi e...
"Cassie?! Sei Li guardi ancora un po di più potrebbero pensare che tu li voglia uccidere"mi fece notare Ginny con un sorrisetto ironico stampato
in faccia."Non temere la Chang. Harry ha chiuso con lei l'anno scorso."
"Io non sapevo nemmeno che avesseaperto Ginny."le risposi secca.
Cho prese la faccia di Harry fra le mani e lo baciò.
"Basta! Io me ne vado! Saluta gli altri da parte mia, Ginny"sbottai rabbiosa cominciando a correre.
"Aspetta!"mi gridò dietro Ginny. La ignorai e andai a rifugiarmi in uno spazio verde riparato dalle rocce abbastanza lontano.

Sentivo una rabbia crescente, avevo voglia di picchiare qualcuno.
"QUella maledetta, maledetta , MALEDETTA CHANG!"ringhiai stringendo i pugni. Una roccia alla mia destra esplose. " devo stare calma. devo calmarmi"mi ordinai
"Però...se solo potessi impiccarla con i suoi dannati capelli alla finestra del dormitorio.."fantasticai su vari modi per vendicarmi ma non ne trovai uno
soddisfacente.
Udii dei passi provenire da dietro le rocce era Harry. "Sapevo che eri qui!"
"E come. Sei un parente della portasfiga-Cooman?"domandai troppo arrabbiata con lui per guardarlo in faccia.
"No, ho usato la mappa del malandrino"rispose semplicemente.
"Ma te la porti sempre dietro quella cosa?"
"Sempre. In realtà più che venirti a cercare stavo scappando da Cho. Mi ero stancato di respingere le sue avances"spiegò lui ridacchiando.
"Vi stavate baciando."lo accusai.
"Errore, lei ha baciato me. Non hai visto cosa è successo dopo? Io che la mollo, lei che piagnucola e Seamus che va a 'consolarla'?"domandò
Sbarrai gli occhi. AH ecco! "Non ti piace, Cho intendo?"chiesi
"Uhm..no. Decisamente no, una volta forse. A te va di tornare al lago?"
"No"
"Neanche a me"

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Capitolo 7
*** scambio di opinioni ***


....
....
"Cassandra"
"hum"
"Cassandra?"
"lasciami dormire"
"CASSAAAANDRAAAA"
Mi svegliai di soprassalto incontrando lo sguardo di Harry. "AHHH.Harry che ci fai qui?"
Per chi non è dotato di memoria portentosa è decisamente imbarazzante svegliarsi la mattina seguente accanto ad un ragazzo, che diamine era
successo l'altra notte?
"Ma che urli? Guarda, ci siamo addormentati qui fuori ieri notte. Sono quasi le sei. Se non torniamo a casa prima che si sveglino gli altri siamo
nei guai"disse il moro ansioso, questo mi tranquillizzò...ma non molto.
"Non abbiamo fatto niente di...ehm...lo sai,no?. Non riesco a ricordare : credo che non fosse semplice succo di zucca quello che mi ha offerto Seamus."
brontolai con la vista annebbiata, sembrava che qualcuno mi avesse riempito la testa di ovatta mentre dormivo.
"Abbiamo dormito e basta. Ma come ti viene in mente di accettare qualcosa da bere da Seamus? Quel maiale aspetta solo che ti ubriachi per metterti
le mani addosso" mi sgridò Harry.
"Sei paranoico. Forse gli piaccio, mi fa un pò il filo...ma ora esageri, dai!"lo stuzzicai.
"Cooosaa?!"fece lui spalancando la bocca, però : che senso dell'umorismo.
"Gia. E' poi c'è stato solo qualche bacio, a volte un pò spinto...ma niente di più..."continuai spietata.
" ioglispaccolafaccia!!!...t-tu non puoi....lui..."balbettava irrimediabilmente rosso in faccia.
"Se si esclude quel 'rapporto' un pò più intimo...ma solo una notte eee solo per un'oretta...."feci facendo fintadi studiare le mie unghie.
Harry si appoggiò contro la roccia incapace di articolare una risposta di senso compiuto, balbettava il nome di Seamus abbinandolo a fantasiosi e
ben poco lusinghieri epiteti.
"Harry? Sei ancora vivo? Ehi stavo scherzando!"confessai.
Sospirò di sollievo" Non farlo più o dovranno ricoverarmi al San Mungo prima dei M.A.G.O."mi intimò con un 'occhiataccia"Muoviamoci a tornare"

Entrammo nella Sala grande cercando di fare il minimo rumore, ma proprio mentre attraversavamo il centro della stanza incrociammo alcune
studentesse di corvonero fra cui Cho.
Quando ci vide ancora con i vestiti della festa, e realizzò che venivemo da fuori , fece due più due.
"Tu! Razza di sgualdrina!"mi urlò tirando fuori dalla tasca della veste la sua bacchetta."Come hai osato approfittare di Harry?!"
Deglutii indietreggiando"Calma Cho. Non costringermi a farti del male"la avvertii parlando lentamente.
"Zitta st**za!! Credi chenon abbia capito a che gioco stai giocando?! Lui sta con me!"grido tenendomi puntata contro la sua bacchetta.
"Cho, noi ci siamo lasciati...lei non c'entra niente.."disse Harry con prudenza.
"Non è vero. LA CAUSA E' LEI" , gli strilli di quella pazzoide avevano svegliato tutta Hogwarts e la sala grande cominciava a riempirsi di
studenti che preferirono godersi lo spettacolo a distanza di sicurezza, scene di questo tipo erano all'ordine del giorno ultimamente.
"Senti cosa. Se vuoi il moro puoi prendertelo, io non te lo impedirò ma se mi chiami di nuovo st**za ti infilo quella bacchetta in un
posta da dove sarà difficile toglierla,e questa è una promessa."dissi spavalda,mentre dentro di me pensavo ad uno stato nel quale nascondermi
...magari la Corea....molto bella la Corea...e anche abbastanza lontana.
Harry si mise davanti a me tirando fuori la sua bacchetta." Cho non fare scenate, ora noi andiamo via..ok?"disse Harry pacatamente.
Cho scoppiò a piangere( di nuovo) e scappò in uno dei corridoi seguita a ruota dal branco di amiche.

"Ops" commentai.
Alcuni degli studenti che avevano assistito alla scena tornarono a dormire, altri a sparare commenti un pò volgari.
"Oddio. Stiamo attirando un pò l'attenzione. E per fortuna che la maggior parte di loro è in vacanza!"sibilai al moro"Io scappo da Ginny"
Harry annuì prendendo una direzione opposta alla mia.

"Ginny! Ginny! Ti prego dimmi che sei sveglia!!"urlai dall'altra parte del ritratto, quel genio della signora Grassa non mi faceva entrare.
Il ritratto si aprì: "Cassandra? Bè sarebbe stato un pò difficile non essere sveglia con tutto il casino che stai facendo!"disse Ginny
"Tanto si sono tutti svegliati per gli strilli di Cho. Muoviti. Mi vuole uccidere.!"dissi concitata.
Entrammo e mi buttai sul suo letto."Ho combinato un casino del cavolo!Non uscirò mai più di qui!!"disse schiacciando la faccia nel cuscino per
tentare di soffocarmi.
"Cosa è successo?"
Le raccontai tutto, seguì senza interrompere e quando ebbi finito scoppio in una sonora risata."Davvero??AhAHAHAH. E' una storia semplicemente
assurda. Non vorrei essere nei tuoi panni. A proposito dovresti toglierti il vestito della festa".
"Piantala di fare la bastarda Gin. Ti dico che la Chang vuole uccidermi! Ma come può pensare che io e Harry...assurdo!"
"Piantala tu. Non è mica assurdo. AMmettilo che vai pazza per il bel moretto."
" Io preferisco i biondi" mentii.
"Come Malfoy?"
"Eh? MA sei scema? No ma neanche morta. Meglio Harry."
"AH-ah"
"Ah-ah cosa?"
"HAi subito pensato ad Harry quando te se ne è presentata l'occasione"
"Gin ma che cazzo centra? Stiamo parlando di lui! E' normale"
"Ultimamente lo nomini molto spesso"insistette la rossa
"Gin! Lo nomino perchè mentre ero con lui una volta sono stata quasi uccisa dal bolide , una volta da Fidger e una volta da Cho! Quel ragazzo
porta sfiga!"obiettai incrociando ostinatamente le braccia.
"Si come no. Se ti facessi bere un pò di veritaserum vuoteresti il sacco immediatamente"mi minaccio.
"Ma non sarebbe legale, mia dolce e cara Gin"
"Oh no hai ragione.Tanto se non lo faccio io ci pensera il moro a farti uscire allo scoperto"
"Farti uscire allo scoperto"ripetei"Ha un significato ambiguo"le feci notare.
"Vedi che ogni volta che nomino Harry pensi sempre alla stassa cosa"
"Vaffan**** Gin!"sbottai arrabbiata, stavo per uscire dal dormitorio quando Hermione mi intercettò.
"Ciao Cassandra. Notte di fuoco eh?"
"Sto per farti esplodere la testa Herm!"dissi riprendendo a camminare.
"Non crederai di cavartela così voglio i dettagli"
"Fatteli dire da GInny , ok?"dissi brusca
"Insomma Cassie vuoi deciderti a dirci se harry 'occupa un posto speciale nel tuo cuore'?" "Merda! Vorrei saperlo anche io prechè non so, davvero non so cosa mi sta succedendo. E neanche come sia possibile perdere la testa per uno
che conosco da quattro mesi" esplosi. Poi mi resi conto che avrei fatto meglio a tenere la bocca chiusa"Ommamma che ho detto! Potreste rimuoverlo
gentilmente dalla vostra memoria?"domandai speranzosa

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Capitolo 8
*** Le foglie di Persephone ***


Ginny ed Hermione non mi diedero pace durante le vacanze: continuavano a dire che dovevo dichiararmi e se non l'avessi fatto l'avrebbero detto
ad harry per me, cambiarono idea quando le minacciai di inserire la loro testa in un frullatore.
Poi per fortuna le lezioni ricominciarono ed ebbero molto meno tempo da dedicarmi.
Io ed Harry non ci vedevamo tanto spesso e ci evitavamo volutamente, io avevo una motivazione valida: cho, ma lui che scusa aveva?
"Cassie mangia qualcosa, siamo sotto carnevale, guarda quanti dolci! "fece Ginny sorridendo.
"Non mi va"
"Senti tu ti stai rovinando l'esistenza per sta storia. Non puoi continuare così ! Diglielo e basta!"sbottò abbandonando l'aria felice
"Non mi va"
"Stai studiando almeno?"
"Indovina?"
"Non ti va. Ok. Questa cena sta prendendo una brutta piega. Ora ci penso io."disse con un lampo di malvagita (cazzimma ) negli occhi
ghignando tipo Gollum quando si riprende l'unico anello.
"Cosa vuoi fare?"chiesi allarmata.
"Niente non preoccuparti. Senti dopo cena aspettami nella sala comune dei Grifondoro, ti farà entrare Hermione."disse scappando via.
"Credo che comincerò a fare testamento."

Feci come aveva detto decisa ad andare incontro al mio tristo destino( in realtà non potevo tornare al dormitorio dei corvonero con Cho che
controllava il ritratto) la sala comune era vuota.
Passarono dieci minuti quando dalle scale del dormitorio maschile scese Harry.
"Cassie. Ginny ha detto di darti questo. Non voleva dirmi cosa c'era dentro."disse porgendomi un sacchetto.
"Che cos'è? Perchè non ha voluto dirtelo?"chiesi rovesciando il rontenuto su di un tavolino.
Delle foglioine rosso scuro, che emanavano un intenso profumo inebriante.
"Ma che roba è? Un ingrdiemte per una pozione anti-cho?"feci sollevando un sopracciglio.
Harry prese una fogliolina e la portò vicino al naso."Questo profumo è...meraviglioso senti"
Odorai anche io, quell'odore era intenso e delicato al tempo stesso sembro entrarmi dentro.
Sorpresi Harry a guardarmi desideroso con la bocca socchiusa.
"H-harry...io credo che andrò...al dormitorio..."balbettai confusa combattendo l'impulso di saltargli addosso che si faceva sempre più pressante
Il moro mi circondò con un braccio."Non andare"sussurrò.
Mi allontanai scuotendo la testa."Che ti prende?"
Harry mi prese per un braccio riportandomi indietro.
"Ti prego..."mormorai senza troppa convinzione, i battiti del mio cuore cominciarono ad accellerare.
Lui sembrava non aver sentito una sola parola, le sue mani scivolarono giu in direzione del mio sedere.
"...fermat.."cominciai ma il moro mi tappo la bocca con un bacio.Tutti i miei buoni propositi e il mio autocontrollo andarono in fumo.
Cademmo su una poltrona senza staccarci.
Harry butto a terra il suo maglione restando a torso nudo. Sentivo il suo calore con il mio corpo schiacciato sotto il suo petto.
Il bacio crebbe di intensità coinvolgendo tutto il corpo. Poi quasi contemporaneamente io ed Harry urlammo allontanandoci.
"AHH. Razza di Porco. LEvami le mani di dosso!!"gridai.
"Io sarei il corpo. Sei tu la pervertita!!!"urlò lui afferrando di corsa il maglione.
"Ma che cazzo c'era in quelle foglie?!!"
"Io vado a spaccare la testa di Ginny! "
"Ottima idea"
Corremmo entrambi verso la scale del dormitorio femminile, ma al terzo gradinò quella si appiatti facendoci rotolare rovinosamente a terra uno sull'altro.
"Le SCALE! Come ho fatto a dimenticarlo!"esclamò Harry.
"Oh. vedo che le foglie hanno funzionato."disse una voce familiare in cima alle scale.
"Gin ma sei impazzita! Cos'erano quelle cose?! Afrodisiaci?"le urlai incazzata nera.
"Erano foglie di Persephone. Qui c'è scritto di cosa si trattano."disse lanciandoci un libro"Capitolo tre"e se ne tornò nel dormitorio

Il libro era intestato : Piante Magiche. Guida all'erbologia.
Al capitolo tre, come aveva detto quella bastarda si parlava appunto delle foglie rosso scuro.
Harry lesse ad alta voce.:"EHm...dunque....Le foglie di Persephone, che vengono coltivate...niente di importante ...ah ecco: effetti sulle
persone"
"Cosa dice"
"Questa pianta ha il potere di liberare gli istinti e i desideri repressi, quelli che la nostra anima vuole più di ogni altra cosa.
Il desiderio deve essere molto forte e spesso non lo è abbastanza per permettere alle foglie di agire, l'effetto non dura comunque più
di qualche minuto."
"Interessante. Fa degli esempi."
"Si. Fù usata una volta da una strega dell'ottocento per far innamorare di lei un duca. Ma le foglie non funzionarono perchè..."
"Perchè?"
"Perchè le foglie potevano agire solo su due persone che... si desideravano e si amavano veramente"concluse.
Rimasi di sasso questo voleva dire...
"Ma questo non vuol dire niente! Questa stoia è assurda, io vado a dormire!"esplose il moro buttando con rabbia il libro a terra
e risalendo le scale del dormitorio maschile.
Rilessi a mia volta il capitolo"...due persone che si desideravano e si amavano veramente....Gin sei proprio bastarda!"
Non osavo sperare che fosse vero.
Ripensai a quel bacio...così passionale...non era Harry quello che si stava spogliando qualche minuto fa.
Ma forse fino ad allora avevo conosciuto solo una parte del vero Harry, imbranato con le ragazze, suscettibile e timido.
"Allora? Che ne pensi?"chiese Ginny che era sgattaiolata di nascosto alle mie spalle.
"Spero che tu ti renda conto di cosa hai fatto"dissi torva.
"Era tutto calcolato. Se non foste desiderati le foglie non avrebbero funzionato, se invece avessro funzionato l'effetto sarebbe stato
troppo breve per finire in qualcosa di più...intimo"spiegò pacatamente.
"E ora?"
"Ora sai quello che provi e quello che lui prova per te. La prossima mossa è tua. E devi arrivare allo SCACCO MATTO"
Annuii. "Gin un'altra metafora di questa, e ti sgrano i denti con un crick"brontolai.

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Capitolo 9
*** Draghi e scommesse ***


"Te lo ricordi, vero?"
"Cosa Gin?"
"Il ballo di maggio"
"Mi spieghi come cazzo faccio a dimenticarlo se tu lo nomini ogni tre secondi?"

Discussione tipo fra me e Ginny da quando quello s.... di silente aveva annunciato il ballo.
Un'altra occasione per fare figure di merda.
"E poi non vedo perche dovrei ricordarmelo dato che io non andrò a quel ballo"le ricordai per l'ennesima volta.
"Non puoi. Devi divertirti!"
"Punto primo : divertirsi non è un obbligo" addentai con rabbia una fetta biscottata"Punto secondo: l'ultima volta che ti ho dato retta ho
provocato l'ira funesta di Cho e di conseguenza ho litigato con Harry"
Ginny mise su un'aria scettica"La verità è che tu non vuoi andarci perchè non riuscirai a convincere harry a venire con te."
La fetta biscottata mi andò di traverso.
"Ehi Gin! Posso portare chi voglio non è questo il problema..."
"Ah no?!"
"Stai insinuando che non riuscirei a portare il moro al ballo?"scattai.
"Esatto"rispose annuendo.
"Bene ti dirò una cosa. Io ottengo sempre quello che voglio, e se voglio Harry lo avrò. Chiaro?"
"Scommettiamo."
"Cosa?"questa volta fu un biscotto ad andarmi di traverso.Non era previsto di dover invitare Harry nei miei progetti futuri.
"non ti tirerai indietro proprio ora??"fece fingendosi sbalordita.
"Scommessa accettata."
"Hai un mese prima di Maggio. C'è la farai?"domando innocentemente.
"Naturalmente" conclusi alzandomi.

Ginny sei un diavolo.

"Ti darò una mano."si offrì la reincarnazione di Satana.
"Cosa hai in mente?"
"Faremo cadere il moro ai tuoi piedi."

A colazione conclusa ci aspettava Cura delle Creature Magiche. Hagrid aveva portato una trentina di uova grandi come quelle di uno struzzo di
un viola intenso.
"Formate delle coppie e prendete un uovo , ok?"disse gioioso."Fate attenzione che ci hanno un guscio che si rompe".
Sorvolando sulla grammatica di merda di Hagrid cercai con lo sguardo qualcuno con cui lavorare, inutile dire che gli altri preferivano tenersi a
distanza da ma quando ero di cattivo umore, e quel giorno decisamente lo ero.
Era rimasto solo Harry incazzato nero anche lui, andammo a prendere l'uovo con il morale sotto i piedi e tornammo a un banco vuoto, senza rivolgerci
la parola.
"Queste sono uova di un Drago che vive in norvegia. Il drago...il drago...non mi ricordo il nome. Comunque, le sue ali sono molto grandi ed è velocissimo
a volare. Quando i piccoli nascono gia camminano e vedono bene, ma non sanno volare."spiegò Hagrid"Per le prossime lezioni il vostro compito sarà quello
di accudire l'uovo finchè non si apre. E poi di nutrire il draghetto per un mese finchè non dovrà cavarsela da solo."
Battè le mani"Dovete tenerlo al caldo e parlargli. E poi pulire il guscio e spargerci su il liquido rosso che trovate sul banco."
"Ma dove è la mamma drago?"chiese Hermione allarmata.
Hagrid si rattristò"E' s-stata uccisa da una frana,....il n-nido si è salvato per miracolo...snif"rispose il mezzo-gigante soffialdosi il naso con qualcosa
che poteva benissimo essere usata come tovaglia.
"Oh"
"Allora cominciate! I draghetti quando nasceranno vi crederanno i loro genitori, quindi fate attenzione a come parlate all'uovo"

Io ed Harry cominciammo a pulire il guscio dell'uovo, ostinatamente continuavamo a non guardarci in faccia.
"Hagrid, quanto diventano grandi?"chiese ancora Hermione.
"Al massimo quanto un grosso cane. Sapete che vi dico...chi farà il lavoro migliore potrà anche tenerlo con se."

"Magnifico"commentai sottovoce con tono sarcastico.
"Bè non è male"mi rimbeccò Harry.
"Davvero? Ti piacerebbe dormire con un drago appisolato sul comodino?"feci io
Harry esitò"Perchè no!"
"Perchè probabilmente il draghetto ti mangerebbe per cena!"
"Io spero che mangi te!"sbottò lui.
Si sentì come un rumore di ossa rotte: l'uovo si era schiuso.
"Harry e Cassandra hanno fatto schiudere il loro uovo! 20 punti a grifondoro e corvonero. Ora dovete dargli un nome e sarà la prossima parola che
uscirà dalla vostra bocca fate attenzione. E' un maschio"disse Hagrid avvicinandosi al banco.
Osservai il picolo drago delle dimensioni di un gattino che zampettava stridendo, guardai Harry.
"Nampo"dissi. Il cucciolo di drago si voltò verso di me agitando le ali.
"Nampo"ripetè Harry"Mi piace. Hagrid che vuole ora il drago?"
"Vuole essere preso in braccio. Dai Cassie, prendilo!"mi esortò Hagrid
Presi con cautela il drago che stridette più forte.
"E' felice. Dai Harry fagli una carezza...oh è finita l'ora, bhè portatelo con voi. Dategli del latte ogni sera e tenetelo al caldo."
"C-con noi???"fece Harry.
"Si è cercate di stargli vicini assieme : siete i suoi genitori."

Io ed Harry ci guardammo."Forse avevi ragione riguardo a quanto sia piacevole accudire un drago"ammise il moro."Ma ora che facciamo, abbiamo Pozioni lo
dobbiamo portare con noi e che diciamo:' è il compito di cura delle creature magiche'?"
"Sei proprio senza cuore!"dissi accarezzando le ali di Nampo.
"Sei proprio imbecille."
"NON dire parolaccie in presenza del drago!"lo ammonii.
"La vuoi piantare?"
Andammo avanti così finò a pranzo, poi lui andò da Cho che l'aveva chiamato con la scusa assurda del Quiddich.
A cena mi aspettava Ginny e la sua scommessa-rimorchia-il-moro.
Una piccola ma necessaria parentesi: odio mortificare la mia autostima per un ragazzo, o meglio per una scommessa.Ora possiamo passare ai fatti:
Ci eravamo accampate sul letto di Ginny ignorando le occhiatacce di rimprovero di Hermione.
"Quello che state per fare è assolutamente spregevole"ci ripetè per l'ennesima volta.
"Hermi stai un pò zitta. Devo concentrarmi"ribatte la rossa mentre si impegnava a trovare una combinazione di colori che 'esaltasse i miei sensuali
occhi color nocciola'(per dirla con sue parole)
"E' propio necessario il trucco?" chiesi io.
"Si. anche se leggero ma ci vuole."
"Tu sei tutta scema...ahi stai attenta all'occhio."le intimai evitando per un pelo che la matita centrasse la mia pupilla.
Ginny sbuffò spazientita. "Insomma queste sono solo le prove del trucco e rompi di questa maniera."
"Siete disgustose. Come potete fare questo a Harry?"fece Hermione arricciando il naso.
Ghingnai"Trasformami in una bomba sexy,Ginny!Devo fargliela pagare a quello st**** di Harry"
"Questo è sicuro"disse Ginny ridacchiando.
Nampo si stiracchiò, sempre dormendo come un ghiro.
"Credo che il trucco vada bene così. Ora spogliati e mettiti qualcosa di ... corto"
"Devo anche essere vestita?"chiesi con aria innocente.
"In effetti, nuda potrebbe essere un'idea...ma potresti ammazzarlo".disse riflettendo
Tolsi la divisa restando in mutande e reggiseno di pizzo nero. Ginny cominciò a rovistare nel suo baule, trovò una camicia semitrasparente e me la lanciò.
"Ti permetto di indossare solo quella e non chiudere più di tre bottoni!"mi ordinò
"Se andavo nuda era uguale"brontolai infilandomi la camicia.
In quel momentò entro Harry come una furia, mi tirai le coperte fin sopra il collo."TUTTI FUORI!!"urlò, poi rivolgendosi a me"Tu resta"

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Capitolo 10
*** amichevoli scambi di opinioni ***


"Come hai fatto ad entrare?"chiese Ginny tremante.
"Ho detto FUORI!"ripetè Harry. Hermione e Ginny ci lasciarono soli.
Coperta dalle lenzuola indietreggiai di poco.
"Tu!Ti rendi conto di cosa hai fatto??!!"gridò avvicinandosi pericolosamente a me.
"n-non so di c-cosa...stai parlando ...Harry"dissi con un filo di voce. Non avevo mai visto il moretto così arrabbiato.
"Non fare finta di non capire. Cho mi ha detto tutto!! Ha pianto fino a 5 minuti fa, l'hai sconvolta!!"
Il draghetto zampetto sul letto vicino a me: aveva paura.
"E venuta da me con un labbro gonfio, che tu le hai procurato. L'hai picchiata!"
"Non l'ho mai fatto!!"
"E hai usato i tuoi poteri per mettere nella sua testa un sacco di immagini orribili di cadaveri! Non riusciva neanchè a respirare mentre me lo raccontava!"mi accusò
Scossi la testa"Come puoi credere ad una cosa del genere? Non lo farei mai! Sei pazzo! Credi alle parole di una ragazza che ancora un pò e mi faceva un avada kedavra?"
Harry non rispose.
"Ti ha mentito. Io non centro niente con questa storia. Te lo giuro."insistetti.
Harry si sedette sul letto di Ginny accanto a me."Non sei la persona che credevo. Sei una vigliacca!"
"Harry, No! Non.... sono stata io"mormorai trattenendo a stento le lacrime.
"Guardami e giuramelo"
Fissai i suoi occhi"Te lo giuro. Non sono stata io."
Harry sospiro. "Scusami. Probabilmente Cho si è ferita da sola e ha inventato quella storia. Solo che l'ho vista così ..."
"Non scusarti"dissi un pò più tranquilla.
Nampo infilò gli artigli nelle lenzuola stridendo.
"Ehi draghetto. Ti sei spaventato? Stavamo solo...scherzando"disse Harry prendendolo.
"NO!"gridai troppo tardi: Nampo non aveva ancora impigliate le unghie nelle lenzuola e quando Harry lo prese in braccio si tirò dietro inevitabilmente anche quelle.
"Oddio!"esclamo il moro vedendo come NON ero vestita, arrossendo e girando di scatto la testa.
"Oddio!!"esclamai anche io cadendo giu dal letto.
Harry si voltò verso di me rosso come un peperone"Io...io...io non intendev..."balbettò nervosamente.
Mi rialzai a fatica "Ci mancherebbe!"feci indignata.
"Ma si puo sapere perchè sei vestita così??!!"urlò cercando di guardarmi in faccia...e non altrove.
"Andavo da Seamus...Ma che diamine te ne importa? Si direbbe che ti faccia schifo!"ribattei.
"Schifo? Stai scherzando?...cioè.....ehm...Seamus??Sei impazzita?"mi rimproverò.
"Ma cosa vai a pensare! Da Seamus!"risi"allora ti piaccio così?"chiesi facendo una giravolta su me stessa
"Ecco io...sei c-carina...credo?"
"Grazie.Direi che sono di tuo gradimento. Sei un pò maiale, Harry!"dissi andandomi a sedere sul letto lottando contro i miei principi morali.
"No...io..."disse Harry diventando se possibile ancora più rosso.
"Stavo scherzando. Sei nervoso?"chiesi cercando di sembrare naturale.
Il moro deglutì "nooo.Ma non hai freddo?..."
"Forse ti sto mettendo a disagio.Vuoi che mi vada a cambiare?"domandai appoggiandomi alla spalliera del letto.
"NO!"disse quasi urlando"Cioè...non è necessario."aggiunse.
Restammo un attimo senza parlare, l'unico suono era il verso confuso di Nampo.
Il moro non riusciva più a staccarmi gli occhi di dosso, il suo viso aveva riaccuistato il suo naturale colorito.
"Sei molto...bella..."riuscì a dire"non andare a cambiarti."
Si avvicinò ancora, avevo già mandato al diavolo la scommessa molto tempo prima...e allora perchè rimanevo ancora li?.
Mi sfiorò la guancia con il dorso della mano, mi baciò delicatamente mentre mi sbottonava la camicia.
Fermai le sue mani che stavano gia armeggiando con la chiusura del reggiseno.
"Harry...non qui."
"Perchè?"chiese prendendo a baciarmi il collo.
"Non voglio...ti prego...non me la sento."dissi respirandoa fatica.
Harry si allontanò "Va bene....io ora devo...andare..."
"Ok"
Si alzò e fece per andarsene, poi si fermò "Ehm...ti va di venire al ballo con me?"
"...si, certo"
La mattina seguente Ginny non mi diede pace.
"Ti dico che non è successo niente"ribadii leggendo l' ottavo capitolo del libro di trasfigurazione.
"Cassie, ma non dire str***ate! Certo che è successo qualcosa e voglio i dettagli!!"ringhiò la rossa, non avrebbe mai ceduto.
"cosa ti fa pensare che sia successo qualcosa?"
"Harry è uscito dal dormitorio con un sorriso ebete tampato in faccia urlando...bhè non proprio urlando...: 'Io amo l'italia!'"
Soffocai una risata"Credo che mi abbia visto in versione bombasexy...mi ha invitato per il ballo di maggio e io ho accettato"
"Alla fine ci sei riuscita!Chi l'avrebbe mai detto!"commentò"Ma quello che voglio sapere io è se vi siete spinti più in la del solito bacio
a fior di labbra"
Trasalii "Noooo"
"Stai mentendo! Uao, quanto più in la??!"insistette.
"Ginny l'unica volta in cui ci siamo baciati è stato a causa delle foglie di Persephone!"mentii cercando di rendermi credibile.
"Non l'avrete mica fatto sul mio letto eh?"continuò come se non avesse ascoltato una parola di quello che le avevo appena detto.
Chiusi il libro di scatto mettendo il broncio.
Era domenica, ma niente hogsmede quella volta e fuori pioveva, Ginny poteva dedicare alla mia tortura quanto tempo voleva.
"Però...Nampo ha visto tutto...piccolo draghettoooo! Racconti a zia Ginny che porcherie hanno combinato la mamma e il papà?"
"Ginny piantala! A parte il fatto che i draghi non parlano, ma poi te l'ho detto che non ho fatto niente di osceno!"sbottai al culmine dell'esasperazione.
Ci trovavamo in sala grande, alcuni dei presenti si voltarono a guardarci esterefatti.
"Stiamo scherzando"li rassicurai imbarazzata"Vedi che figure mi fai fare"sibilai a Ginny.
Un volto familiare sbucò alle mie spalle "Notte di fuoco, Del rico?"chiese Malfoy ridacchiando.
"Malfoy! Levati dai piedi!"ordinai seccata.
"Non credevo che andare a letto con Potter ti rendesse così suscettibile scusa!"fece"Vuoi provare con me?"
"Lasciaci in pace!"disse Ginny rabbiosa.
"Non stavo parlando con te lurida babbanofila!"tuonò il serpeverde.
Non intendevo sopportare oltre presi Nampo e il libro di trasfigurazione, mi alzai di scatto e imboccai il corridoio che portava al giardino.
Ginny si spostò al tavolo dei Tassorosso e si sedette fra due bestioni amici suoi in cerca di protezione.
Dopo qualche metro mi accorsi che Malfoy mi stava seguendo, accellerai il passo sperando di incontrare qualche professore, ma il corridoio era
deserto.
Sentii afferrarmi per il braccio"Fermati!"
Malfoy mi inchiodò al muro tenendomi intrappolata con il suo corpo."LASCIAMI!"gridai.
Mi tappò la bocca con una mano"Altrimenti?! CHiederai aiuto allo sfregiato?!"domandò
Mi dibbattei cercando di liberarmi.
"Magari ti farai proteggere dal tuo drago"scoppiò a ridere.
Sentii la rabbia divampare : Malfoy indietreggiò di scatto, ritraendo le mani come se scottassi.
"Dimenticavo le tue altre abilità. Ma in sostanza rimani sempre una puttana Italiana!"
Nampo stridette sputando una scia di fuoco sui capelli del biondo che preserò fuoco. "Maledetto drago!"urlò cercando di 'spegnerli'.
Scappai verso il dormitorio dei Grifondoro, volevo vedere Harry.
"Nampo! Sei grande!"

Arrivai di fronte al ritratto della signora Grassa "ehmm...salve"la salutai
"Oh no! Ancora tu? Ma perchè non ti hanno smistata a grifondoro?"disse sconsolata la signora del ritratto"Non posso farti passare!"
"Devo vedere una persona!"protestai.
"Spiacente"
"HARRYYYYY"chiamai sperando che qualcuno dall'altra parte della parete mi sentisse. Fortunatamente qualche anima buona aprì il ritratto.
Entrai nella sala comune e presi le scale per il dormitorio Maschile.
"Ehi ragazzi!Arriva Del Rico. Mettetevi in fila"escamò uno studente del settimo vedendomi.
"Spiritoso! C'è Harry o no?"dissi secca.
"Tu mi spezzi il cuore! Si Harry c'è!"disse poi urlò :"Ehi Potter! C'è la tua morosa!"
Il moro si preci pitò letteralmente.
"Cassie!"
"Ci vediamo dopo dolcezza!"mi salutò quello del settimo facendomi l'occhiolino.
Harry gli scoccò un occhiataccio della serie ti-spiezzo-in-due.
"Ciao Harry! Come va?"
"Bhe da quando mi hai trasformato in una sorta di ragazzo padre non tanto bene"rispose. Cadde un silenzio glaciale su tutto il dormitorio,
parecchi sguardi interrogativi si puntarono su di noi.
"Il drago, razza di geni!"puntualizzai.
"Eheheh. ...ehm...come mai da queste parti? Vieni scendiamo nella sala comune"
"Così! Niente di particolare. Fuggivo da Malfoy..."spiegai.
"EH? Cosa ti ha fatto?!"
"Niente non preoccuparti. Ma Nampo gli ha sputato una palla di fuoco in testa. Credo che ora abbia bisogno di un buon parruchiere."
Harry si illuminò di gioia genuina.
"Siete grandi. Ecco...stavo pensando...ricordi quello che disse Hagrid sul fatto di adottare il drago...Pensavo che non è una cattiva idea"
Rimasi un pò sorpresa"Non saprei...in fondo lui è fatto per vivere libero...sarebbe egoistico"
Harry sorrise"Ma l'hai visto? Non muove un passo senza di te! Non ti lascerebbe mai!"
Nampo agitò le ali. Era così caaaarriiiiinoooo.(Per farla breve mandai al diavolo i miei sensi di colpa e decisi di tenerlo).
"Hai ragione. Chissà poi quando dovrò presentarlo a mia madre."scherzai.
Harry si rabbuiò.
"Cosa c'è? Qual'è il problema , mo?"domandai.
"Il problema siamo noi"
"Cosa intendi?"
"Cassie io vorrei dimenticare da dove vieni, qual'è il tuo mondo...ma non posso e non posso ignorare il fatto che li dovrai tornare prima o poi.
Quello che è successo fra di noi è...meraviglioso, ma quanto potrà durare ancora? Voglio dire: è peggio di Romeo e Giulietta, loro appartenevano a
due diverse famiglie...noi a due dimensioni parallele!"
"In effetti, ora che me lo fai notare...suona piuttosto assurdo"ammisi"Ma questo non significa che siamo condannati! Vale la pena provare!"
Harry abbassò lo sguardo "Sento che sto innamorandomi di te...perdutamente. Se dovessi andare via...non lo sopporterei"
Lo abbracciai di slancio, quasi schiacciando Nampo "Non ti lascerò mai!"promisi.
Harry mi baciò. "Ti amo!"
Fummo interrotti da uno scroscio di applausi a opera degli studenti appostati sulle scale dei due dormitori.

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Capitolo 11
*** Il ballo di maggio ***



Sono pronta? Certo. SOno pronta? Naturalmente. Sono pronta? E c'è da chiederlo!

"Allora Cassandra! Sei pronta?"chiese Ginny sempre nel suo abito da festa preferito.
"NOOOO"dissi, a metà fra un urlo di disperazione e un gemito.
"CASSANDRA!!!NON URLAREEE!!!"
"SEIIII TUUUU CHE STAIII URLANDOOOO!!!"le feci eco.
Ginny respiro profondamente"Ok. Ora esci da quel dannatissimo bagno e andiamo"
"Non posso"
"Perchè no?"
"Ho appana scoperto di essere la diretta discendente di medusa."mugolai
"I tuoi occhi vanno benissimo! Non trasformerai in pietra nessuno! Ora ESCI"ordinò Ginny.
"Non gli occhi i capelli. Sembra che ho appena preso una scarica ad alto voltaggio...molto alto"dissi aprendo la porta del bagno.
Ginny mi saltò alla gola"SIAMO IN RITARDO DI 23 MINUTI E 45 SECONDI!!! VUOI MUOVERTI????" "Cazzo GIn! Sei uno swatch!"

Difatti eravamo in netto ritardo. I morti di fame presenti al ballo si erano già spazzolati tutto il buffet. Rimanevano solo tre tartine
dall'aspetto davvero ambiguo che non ebbi il coraggio di mangiare. Al tavolo delle bevande restavano acqua e succo di prugna, quest'ultimo
naturalmente riempiva ancora la caraffa fino all'orlo : i bagni erano troppo lontani per rischiare.

Ginny mi guardò come se avessi appena ucciso la sua famiglia.

Silente aveva incantato degli strumenti musicali : un'arpa e un violino e un pianoforte suonavano autonomamente dei brani di musica classica o simile...
mi guardai intorno: no, niente chitarre elettriche...va bè.
"Cassie! Finalmente!"fece Harry venendomi incontro.
"Ciao! EHmmm.....bella festa eh?..."
"Oh.Si. Hai visto Silente che ballava con la Mc Grannit prima? Sono l'attrazione principale della festa."
"Per caso va di moda il masochismo da queste parti?"domandai a scopo informativo
"No. Ma il nostro stomaco è abbastanza forte da reggerli."
"Ecco perchè qualcuno è riuscito a mangiare le tartine alla fragole e salame!"
Harry rise"Credo che gli elfi abbiano confuso le ricette. Ma non erano male, davvero"
Rimasi a bocca aperta"Questo si che è un'atto di coraggio".
A questo punto le alternative erano 3:
1-continuare a parlare di tartine a fragole e salame per tutta la sera.
2-trovare un argomento di conversazione interessante
3-ballare (io non so assolutamente ballare)
Naturalmente una qualsiasi altra persona arvebbe provato la seconda alternativa.
"Balliamo?"chiese Harry.
"SI. Certo."
Ho detto una qualsiasi altra persona.
Ci lanciammo in pista, in senso letterale perchè eravamo gia inciampati e finiti al centro della sala barcollando.
"Ahi!"fece il moro"Mi hai pestato un piede"si lamentò.
"Considerati fortunato. Mi ero dimenticata di dirti che non so ballare"
"Meglio tardi che mai. Allontaniamoci con discrezione senza farci notare"propose come soluzione.
Con un paio di piroette aggraziate volammo dritti sul buffet : le tartine al salame e fragole saltarono in aria spiaccicandosi in faccia alla Cooman, che
interpretandole come un presagio di morte svenne per il sovraccarico di emozioni.

"Con discrezione?"sibilai ad Harry mentre rialzavo il tavolo con aria indifferente.
"Mi chiedo cos'altro potrebbe succedere ora?"disse lui con aria grave.

Una trantina di mangiamorte incappucciati fecero irruzzione dalla porta.

"Cazzo Harry! Ma porti una sfiga che al confronto la Cooman è nessuno!"commentai.


Gli studenti e i professori fissarono la porta per un nanosecondo, dopo fu il caos più totale.
La maggiorparte dei ragazzi scapparono verso le uscite laterali.
"COLLOPORTUS"urlarono due mangiamorte, le porte si chiuserò di scatto : eravamo in trappola.
Gli uomini incappucciati si disposero in fila incuranti delle nostre grida di terrore.
Silente corse avanti con la bacchetta alzata seguito a ruota dagli altri professori.
"Non siete i benvenuti qui servitori di Voldemort. Non costringeteci ad usare la violenza! Andate via"li intimò.
Uno degli uomini avanzò fino a trovarsi ad un metro dal preside,"Temo che non sia possibile preside. Il signore oscuro ha tollerato che i
mezzosangue restassero ad Hogwarts per troppo tempo."si tolse il cappuccio agitando la choma bionda: era il padre di Draco Malfoy. Ammutolimmo.
"Consegnaci i mezzosangue. E ce ne andremo"aggiunse freddo.
"Questo mai. E' la mia scuola Lucius. E voi NON SIETE STATI INVITATI" ribatte Silente, con un movimento appena percettibile della bacchetta
aprì le porte.
Gli strumenti musicali avevano attaccato un pezzo di Bach, ancora suonavano. "L'hai voluto tu Silente."tuonò una voce spettrale dietro la schiera di mangiamorte.
"Tom"sussurrò il preside guardando una figura avvolta in un voluttuoso mantello nero stagliarsi sulla soglia.

Ci misi qualche secondo a capire a collegare il nome di Tom ad un altro che i maghi avevano paura di pronunciare: Voldemort.
Gli studenti fuggirono in modo disordinato, Harry ed io esitammo in tempo per vedere Silente e Voldemort uno di fronte l'altro vicinissimi, al
centro della sala grande. Apparentemente immobili , come se stessero combattendo una silenziosa battaglia a colpi di sguardi gelidi.
"Oh mio dio"mormorò Harry : i mangiamorte correvano nella nostra direzione, uno shiantesimo mi mancò per un pelo.
"CORRI"urlai.
Scappammò percorrendo il corridoio.
Bivio. Destra. Di nuovo bivio : scale o un'altro corridoio?.
I mangiamorte prendevano direzioni diverse setacciando ogni angolo della scuola , noi ne avevamo due alle costole.
"Dividiamoci!"disse Harry. "Scordatelo. Questi c'è l'hanno a morte con te e tu sei senza bacchetta!"gli feci notare irremovibile"GIU LA TESTA".
Un mangiamorte era apparso dietro di noi, puntai il palmo aperto nella sua direzione : la sua bacchetta volo via nelle mie mani.
"Ecco la bacchetta!"esclamò harry afferrandola e pietrificando l'uomo.
Le urla risuonavano in tutto il castello,come la risata crudele del mago oscuro.
"Harry. Il passaggio per Hogsmede."dissi
Lui annuì. Dovevamo portare tutti fuori di lì e alla sveltà.

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Capitolo 12
*** Pensieri ***


"Ehi voi seguitemi"urlò Harry a tre ragazze del terzo bianche come un lenzuolo.
Non si mossero di un passo.
"Dobbiamo muoverci!"insistetti guardandomi nervosamente alla spalle.
Una di loro scosse la testa aggrappandosi con forza al braccio di una sua compagna,che continuava a borbottare qualcosa, un nome.
"Cos'è successo?"chiesi in un sussurrò.
"Melissa"gemette una ragazza"Loro l'hanno...uccisa..."
Harry strinse i pugni" Maledetti assassini!"
"Ora seguite Harry, vi porterà fuori."dissi evitando di incrociare i loro occhi.
"Tu che fai?"
"Cerco gli altri, Harry. Vai non preoccuparti"
"Fai attenzione"

Doveva essere una festa e si era trasformata in un massacro. Cominciai a correre. Ero diretta all'infermeria.
Mi bloccai , senza fiato , improvviasamente non riuscivo più a sentire i rumori e le urla che rieccheggiavano nel castello, solo i battiti del
mio cuore sempre più forti.
"Ti sono sempre piaciute le entrate ad effetto, Tom. Molto teatrale"

"Credi che criticarmi ti farà prendere tempo? Niente potrà salvarti da una morte certa. Ne te ne i tuoi alunni"

"Non lasciare che la rabbia repressa dell'adolescente ti influenzi ora..."

"PIANTALA SILENTE! Sono finiti i giorni in cui frequentavo Hogwarts. E ora sono finiti i tuoi giorni da Preside QUi!"

Le voci di Voldemort e Silente rieggheggiavano nella mia testa, i loro pensieri erano avvolti nei miei. Non potevo evitare di sentirli.

"Non sei più in grado di contrastarmi Silente!"

"Ne ho preso atto, Tom. Tuttavia tu non vincerai."

"HAHA. TI RIFERISCI A POTTER. L'incantesimo che lo proteggeva è spezzato. Il ragazzo è un debole, non perderò altro tempo con lui"

"Harry non è solo, non lo sarà mai. Ci saranno sempre maghi e streghe che ti contrasterannò. Tu non vincerai"

"Non illuderti, vecchio. Nessuno dei maghi ha abbastanza fegato o potere per sconfiggermi"

"Ne sei sicuro? ...Fai attenzione, Tom. C'è qualcuno in ascolto"

"Cosa...non è possibile..."
Il flusso di pensieri si interruppe bruscamente.
Respirai a fondo.
"Bravo il nostro Silente."disse una voce remota."Aveva un asso nella manica. Ma ora non è più in grado di fare niente"
Mi voltai di scatto. "omiodio" ripresi a correre.
"Non puoi scappare cassandra!"Tuonò Voldemort materializzandosi di fronte a me.

"Non puoi scappare"

"Lo so"

"Sei una ragazza coraggiosa, ma non sei una stupida. Potresti evitare una fine dolorosa: uniscitia me"

"MAI"

"In questo caso, mi dispiace ma devo ucciderti"

"Crucio"urlò Harry.
"Non mi fai neanche il solletico ragazzo"rise Voldemort.Con un cenno di capo la bacchetta di Harry volò via.
"Non osare toccarla! BASTARDO"
"Harry vai via!"gli ordinai.
Tom Riddle levitò ad un metro da terra "SILENZIO!!" tuonò la sua voce telepatica.

Cominciò a soffiare un vento gelido. Voldemort incrociò la braccia soddisfatto. "Voglio che capiate. Che nessuno può fermarmi"
Cercai la mano di Harry, era fredda.
"Non lasciarmi"sussurrai.
"Non lo farò" sorrise senza allegria.
Voldemort puntò la sua bacchetta contro di me il vento sempre più forte mi scompigliava i capelli.
"Avada..."
Harry mi buttò di lato "KEDAVRA" un raggio verde lo colpì in pieno petto sbalzandolo contro una parete.
"Idiota!"commentò Voldemort.
"Oh no! Harry! Ti prego rispondimi"
"E' morto! Sciocca ragazza! E tu lo raggiungerai presto! AVADA KEVADRA!"

Un raggio verde mi colpì ma rimbalzò indietro investendo Tom. Si dissolse in un urlo e in una nuvola di fumo nero.

Mi precipitai da Harry. Il suo corpo disteso scomposto a terra.
"Non è possibile !Non ci credo!"premetti la testa contro il suo petto sperando di sentirlo alzarsi per il suo respiro.
Non accadde niente. Rimasi distesa a terra accanto al corpo senza vita di Harry non so quanto prima che venissero a cercarmi.
"Cassandra. Alzati"ordinò dolcemente Silente.
"Aveva detto che non mi avrebbe lasciato"mormorai asciugandomi le lacrime con il dorso della mano.
"Non l'ha fatto. Ora vive dentro il tuo cuore."
"Perchè Voldemort non mi ha uccisa! Dovevo morire io! NON LUI!"gridai. Mi sembrava di impazzire dal dolore.

Silente si sedette a terra accanto a me "E' grazie ad Harry se l'incantesimo di Voldemort gi si è ritorto contro. E' una storia che si ripete
Come sua madre diede la vita per lui, lui l'ha data per te, e questo ti ha protetta."
"no,no"
"Alzati Cassadra. Dobbiamo parlare. Ma non qui!"

note dell'autore: NON VI ALLARMATE. la storia non è ancora finita. Anzi...

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Capitolo 13
*** Tesoro mi si sono fuse le dimensioni ***



"Dov'è harry?!"chiesi a Silente. Mi aveva fatto aspettare nel suo ufficio per ore mentre si occupava dei feriti insieme con gli altri
professori.Cominciavo seriamente ad innervosirmi, il dolore aveva lascita posto al vuoto, non sentivo più niente se non la rabbia.
"Siediti Cassandra. Il corpo di Harry è stato portato in infermeria."rispose calmo Silente.
"NON parlì di lui come se fosse..."cominciai colpendo con un pugno la scrivania.
"...morto? Ma lo è. Negarlo non ti aiuterà. Devo spiegarti esattamente cosa è successo"Silente si sedette sulla poltrona.
"Sentiamo!"
"I mangiamorte e Voldemort hanno rotto gli incantesimi di protezione che circondano Hogwarts, una piccola breccia è stata sufficiente."spiegò.
"L'ho affrontato e ho perso. Ma non mi ha ucciso, ritenendolo controproducente. Mi ha intrappolato in una dimensione trascendente questa realtà
l'unico modo che avevo per uscirne era come ero entrato: attraverso la sua mente. E ne ho avuto l'occasione quando il suo incantesimo gli si
ritorto contro trasformandolo nuovamente in una forma di vita simile a quella degli spettri."
"Sta dicendo che non è morto?"!"chiesi impaziente, odiavo i giri di parole. Perchè Silente non veniva al dunque?
"Oh no. Voldemort è morto. Ma solo fisicamente."rispose il vecchio preside"
Sbuffai sonoramente"Cosa vuole dire?"
Silente deglutii "Ecco forse...è meglio che te lo spieghi ...un'altra persona. Vieni Harry!"
Un Harry trasparente apparì di fianco a me. Rimasi di sasso il mio sguardo passava da lui a Silente sperando che uno dei due dicesse qualcosa
tipo:sei su scherzi a parte!.
"Ho bisogno di una grappa"biascicai.
"Ciao"
"MA COME 'CIAO'!!!"esplosi"Che diamine significa!?! Sei un fantasma??!!"

"Ops si è fatto tardi, vi lascio soli..." provò a dire Silente alzandosi.
"FERMO!"
"Come non detto"sospirò.
Mi voltai verso Harry.
"Tecnicamente, sono un fantasma...però..."
"Harry mi sto incazzando.."
"Ecco si...l'avevo notato. Sono momentaneamente incorporeo...ma non è irreversibile"disse.
Sprofondai nella poltrona.
"Ok cassandra va tuuutto bene. Non sei pazza. Solo un pò esaurita."mi dissi "Cielo! C'è dell'altro?"
La mia era una domanda retorica, naturalmente non DOVEVA esserci dell'altro, ma dimenticavo che mi trovavo nella dimensione sfigata dei maghi,
o almeno così credevo.
"Si"rispose Silente. E quando mai.
"Cosa?"chiesi rassegnata.
"Credo che per l'unione tua e di Harry...spirituale...le dimensioni alle quali appartenete si siano...fuse"
Bomba sganciata. Qualche secondo di incomprensione, seguito da parecchi secondi panico irrazzionle,seguiti da parecchi minuti di urla più che
giustificate.
"CHE COSA???!! Mi sta dicendo che la dimensione parallela di qui e quella...di la...ora sono una dimensione sola? Che con un aereo potrei arrivare
in Italia e trovarci la mia casa?"
"Praticamente..si"
"Questo è fisicamente, logicamente impossibile. La popolazione mondiale sarebbe raddoppiata così."riflettei.
"No"
"Perchè NO?!"domandai nera come una bestia.
"La maggior parte delle persone in una dimensione hanno un corrispondente identico o quasi nell'altra. Nella fusione di due dimensioni queste
persone diventano una.Fanno eccezione gli esseri magici e quelli come te a cavalla fra le due dimensioni."
"Questo non è bene: è un grosso casino!"commentai.
"Penso di poter mettere le cose a posto semplicemente ristabilendo l'ordine naturale di vita e morte. Harry e Tom Riddle si trovano in uno stato
indefinito che impedisce ai due mondi di restare separati. Hanno formato un legame nel momento in cui Harry ha creato l'incantesimo di protezione
su di te. Il legame fra la mia dimensione è la tua potrà spezzarsi solo quando Harry e Voldemort cesseranno di essere spettri. Cioè quando
tornerannò nei loro corpi."spiegò il preside pacatamente.
"O quando moriranno"aggiunsi "E questo sarà il caso di Voldemort"

Silenzio. Guardai Harry torva.

"La scuola chiuderà. Sono morti 5 studenti se escludiamo Harry.Irreversibilmente.Hogwarts non è più un posto sicuro"

"Dove andrò?"chiesi"E Harry?".

"Dobbiamo trovare un negromante per far tornare lo spirito di Harry nel suo corpo. E dovremmo fare lo stesso con Voldemort, non è possibile ucciderlo
quando è in quella forma. E' l'unico mondo."
Silente sostenne il mio sguardo ferito non molto a lungo"L'unico modo."

"Non possiamo permettere che Voldemort ritorni. Quello che è successo stasera potrebbe ripetersi!"protestò Harry.

"Se tutto non tornerà nel suo ordine vedremo la fine del nostro mondo. Sarà il caos"

"A me piace l'anarchia. Non può essere tanto male un mondo senza Voldemort!"dissi speranzosa

"A giorni collasserà l'universo."replicò Silente, spegnendo crudelmente ogni mia speranza.Sempre rassicurante il vecchio.

"Quasi quasi. E' meglio Voldemort."mi arresi.

"Dove possiamo trovare un negromante, professore?"domando il fantasma di Harry.

"Ne conosco uno in Germania. Ci aiuterà volentieri. Una volta faceva parte dell'ordine della fenice.Tu e Cassandra dovreste andare dai Weasley o dai Dursley"

"Cassie e se andassimo a casa tua?"propose il moro.

"Ma sei scemo? Che le dico a mia madre? che sono fidanzata con il fantasma di Harry Potter? Potrebbe trovarti un pò SVAMPITO!"ribattei.

"Eh va bene ! Era solo un'idea.Possiamo andare da Ron e Ginny Che fine ha fatto Nampo?"domandò.

"Ca**o ho dimenticato il drago!"dissi dandomi una manata in testa"Per fortuna mia madre adora gli animali da compagnia."

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Capitolo 14
*** Il Negromante ***



Alzai il baule,pesantissimo, e lo infilai nel portabagagli dell' espresso di Hogwarts.
Il treno ci avrebbe portati a Londra, gli studenti lasciavano la scuola senza sapere quando si sarebbe riaperta.
La mia vita si stava avvicinando ad uno spaventoso epilogo, non potevo controllae quello che succedeva e questo contribuiva a farmi
sentire frustrata...e depressa.
Io , Ginny, Ron ed Hermione (e il fantasma di Harry)occupammo un vagone.
Mi sedetti con Nampo in grembo guardando ostinatamente fuori dal finestrino.
"Cassie?"
"CASSIE!MA PERCHE? DEVI SEMPRE PRENDERLA SUL PERSONALE. MICA L' HO FATTO A POSTA A MORIRE E PROVOCARE UN PROSSIMO COLLASSO DELL?UNIVERSO!?"urlò Harry.
"Harry? Spiegami una cosa.Siamo a due metri scarsi di distanza. Io ci sento benissimo. E allora perchè urli come un imbecille?"domandai alzando un sopracciglio.
"So che essere perennemente incazzato con il mondo fa parte della tua natura. Ma ora vorrei pensare ai fatti miei grazie.!"continuai, questo lo azzittì.

Nampo tossicchiò, uno sbuffò di fuoco attraverso Harry colpendo il sedile.
"Ehi! Questo drago sta diventando una peste!"si lamentò lui.
"Questo drago è un genio"ribbattei.

Il viaggio fu caratterizzato equamente dai battibbecchi miei e di Harry, i silenzi imbarazzati di intermezzo e i patatici tentativi di Ginny e Harmione di
farci riappacificare,Ron non ci provò nemmeno, si limitò a dormire per tutto il tempo.
Non che alla Tana fu molto meglio. Fra i pianti isterici della signora Weasley per la sorte di Harry e le inevitabili battutine di Fred e George.

"Cassie, vieni su in camera mia, dobbiamo parlare"disse Ginny.
La seguii senza fare storie.
"Cosa c'è?"le chiesi
"Questo devi dirmelo tu. Perchè sei arrabbiata con Harry?"domendò sedendosi al mio fianco.
Non risposi.
"Ora puoi piangere Cassandra. Sfogati. Ti farà bene"

All'inizio non mi accorsi delle lacrime che mi bagnavano le guance, le asciugai in fretta." Sto bene"
"No. Non è vero"insistettè la rossa."Guardami Cassie. Tu non stai affatto bene"

Singhiozzai nasconddendo la testa fra le mani. Cominciai a piangere silenziosamente. Di nuovo quel dolore lancinante, non lo sopportavo.
"Brava.Non fa bene tenersi tutto dentro"disse Ginny sorridendomi.
"Gin. E' stato orribile. Avevo t..tanta paura. Non voglio provare più quella sensazione. Quando l'ho visto a terra...e lui è m..morto per salvarmi.
Mi sto comportando da idiota, Vero?"riuscii a dire, la mia voce tremava.
"No. Ti stai comportando solo come una persona che ha sofferto. Ti passerà quando tutto tornerà a posto"
"Evviva l'ottimismo"scherzai."Gin sei una strizzacervelli del cavolo, lo sai"
Lei rise.
"Grazie, Gin. Sto meglio ora."


Parlare con Ginny mi aveva liberata da un peso, anche se non avevo ancora fatto pace con lo sfregiato il resto del soggiorno alla tana fu piacevole.
Circa quattro giorni dopo Silente si presentò alla porta di casa Weasley inaspettatamente, con lui la Mc Grannit e un uomo che non conoscevo.
Lo sconosciuto andava per i sessanta, i capelli e la barba lunghi e incolti quasi completamente bianchi.Gli occhi infossati e un espressione
imperscrutabile gli dominavano il volto, era di costituzione gracile ma il suo sguardo penetrante lo faceva apparire tutt'altro che debole.
"Il mio nome è Ivan Dreckthic."si presentò in perfetto inglese"Sono il Negromante". La sua voce mi fece ghiacciare il sangue nelle vene.
Quell'uomo mi dava i brividi.
"Dobbiamo fare presto. Harry."disse Silente con aria grave.
Harry si materializzò in cucina."Si professore?"
"Andremo a Stonehenge. Quel luogo magico ha abbastanza potere per permetterci di spezzare i legami."rispose il preside, il suo sguardo si
fermò su di me"Cassandra devi fare una cosa per me. So che non ti piacerà"
Mi morsi un labbro"Mi dica"
"Devi usare i tuoi poteri per contattare Voldemort. Deve recarsi a Stonehnge immediatamente. Sei l'unica che può farlo."
Annuii.I weasley sussultarono al nome del mago oscuro.
"Perchè Voldemort dovrebbe andare li?"domandò Harry.
"Perchè se non vi riportiamo indietro sa che anche lui è destinato ad essere distrutto."disse Silente" Prova a raggiungere la sua mente
Cassandra"

Mi concentrai. Ricreai l'immagine di Volddemort in mente. Eslcusi tutto il resto.
Cerco colui che i maghi hanno paura di nominare.

Tom Marvolo Riddle. Voldemort. Colui-che-non-deve-essere-nominato.

Eppure io ti chiamo. Dove sei? Rispondi?.
La risposta non tardò ad arrivare.
"Perchè mi disturbi mezzosangue?"chiese la voce telepatica di Voldemort.

"Ti offriamo l'occasione di riportarti nel tuo corpo. Recati a Stonehenge."

Il mago esitò qualche secondo valutando i pro e i contro"Vi attenderò li."

"Ci sarà."dissi.

Non mi attirava particolarmente l'idea di ridare la vita a un assassino. Non ero convinta che non ci avrebbe uccisi subito dopo essere tornato.
Ma era l'unico modo.

Il vecchio preside pulì con un lembo della veste i suoi occhiali a mezzaluna e li infilò nuovamente."Useremo una passaporta.Harry Cassandra, quando
siete pronti andiamo."
Abbracciai Ginny e gli altri Weasley. Molly scoppio in un pianto disperato"Fate a..attenzione"
"Non fare caso a mamma."cercò di scherzare Ginny"Andrà tutto bene"
"Speriamo. Perchè i miei genitori non saranno contenti di dovermi raccogliere con il cucchiaino per tutta Stonehenge"

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Capitolo 15
*** Draco venit ***


Silente aveva fatto un incantesimo per tenere alla larga i babbani e non solo da Stonehenge.
Qualcuno avrebbe potuto allarmarsi vedendo dei fantasmi all'interno del cerchio di pietre millenarie.
I cadaveri di Harry e Voldemort erano stati distesi su due lastre di pietra, i rispettivi fantasmi levitavano sopra di quelli.
Dovevamo restare fuori dal cerchio durante il rito. Il negromante a due passi dai cadaveri colpi con il bastone il suolo, tre volte.
Le sue mani ossute si avvolsero attorno ai polsi dei due corpi.

"Draco venit. Ego appello vos.Draco venit. Ego appello vos. Draco venit..."
Mentre il negromante ripeteva pazientemente la sua litania, le nuvole cominciavano ad oscurare il sole.
"Draco venit. Ego appello vos."le parole in latino sembravano scuotevano l'aria.

"Sta invocando il Serpente. Una figuro mitologica che i druidi adoravano, Sthonehenge era il suo tempio. Il Serpente forse può dargli il
potere per portare indietro Harry e Tom Riddle"spiegò Silente senza staccare gli occhi dalla scene che gli si presentava davanti.

Un lampo di luce seguito da un tuono rumoroso,la terra cominciò a tremare.

"Professore cosa sta succedendo"chiesi a Silente.
"Stiamo disturbando gli elementi. Mai sfidare il loro potere. La forza della natura si sta manifestando"disse il preside preoccupato.E'
quando Silente è preoccupato che capisci in che casino ti trovi.
"Stiamo riportando in vita due che l'hanno abbandonata. Capovolgiamo il ciclo naturale di vita e morte."

Misi su la migliore faccia della seria : sta-collassando-l'universo-aiuto.

"Draco venit. Ego appello vos." Ivan Dreckthic continuava impassibile, senza modificare il tono solenne della sua voce. Ma il cielo era in
tempesta, un fulmine colpì il suolo incendiano l'erba della collina, un muro di fuoco accerchiava Harry, Voldemort e il Negromante.

"Cosa facciamo?"domandai cercando di sovravtare il rombare della terra.
"Non lo so."ammise Silente."Proverò a placare gli elementi. Ma nessuno può dominarli"

"Draco venit. Ego appello vos.". Il muro di fuoco si stava stringendo.

Riuscii ad intravedere fra le fiamme e il fumo i fantasmi di Harry e Voldemort dissolversi nei loro corpi.

Ci fu un lampo di luce accecante, persi i sensi cadendo pesantemente a terra.


Non so per quanto tempo rimasi svenuta, quando riaprii gli occhi mi trovavo in un letto caldo, con lenzuola fresche di bucato alla tana.
Molly Weasley si affacciò a guardarmi soddisfatta, sprizzando gioia da tutti i pori.
"Buongiorno cara.Come ti senti?"chiese premurosa.
"Harry...dov'è..?"chiesi a fatica, non riuscivo neanche ad alzare la testa dal cuscino. Sentivo i muscoli indolenziti e un mal di testa non
indifferente.
"Si è svegliato qualche ora fa, è alla tua destra."rispose.
"Ciao Cassie"disse una voce debole che riconobbi come quella dello sfigato grifondoro.
Voltai la testa a guardarlo."Ciao..Harry. Cosa è ..successo?"
"Il negromante ha fatto un buon lavoro. Siamo tornati nei nostri corpi, io e Voldemort( la signora Weasley trasalì). Madre natura si è un pò
incazzata, quel lampo di luce ci ha letteralmente steso tutti, ma ora Stonehenge è tornata quella di sempre. E anche le nostre dimensioni.
Gli altri sono gia svegli da un pezzo."disse, si fermò per respirare a fondo poi continuò:"Voldemort ha perso molto potere e resterà inattivo
per un bel pò: a quanto pare Hogwarts non dovrà chiudere riaprirà dopo l'estate."
"Meglio"commentai
"Un'altra cosa: Nampo ha imparato a volare!"
Sobbalzai"Davvero?"chiesi con il fiato mozzo.
"Gia. Sembra che tutto si sia risistemato. No?"
La signora Weasley lascio con discrezione la stanza, con un sorriso a 362 denti stampato in faccia.
Harry si avvicinò al letto fino a sfiorare le mie labbra con le sue "Credi che ora tornerai a rivolgermi la parola?"
"credo di si"risposi ghignando maliziosamente.
"Forse potremmo chiudere la porta a chiave e salutarci un pò meglio"propose con fare allusivo.
"ho tutti i muscoli indolenziti : non riesco a muovermi" gli feci notare.
"Ma tu puoi anche non muoverti"
"Harry restare senza un corpo per tutto questo tempo ti ha fatto male o hai cambiato spacciatore?"gli domandai candidamente.
Il moro scoppiò a ridere tossicchiando."Nemmeno un bacio Cassie?"
Le mie labbra si poggiarono delicatamente sulle sue.

Fred e George fecero irruzione nella stanza.
"Ops. Scusate forse abbiamo interrotto qualcosa."
"ehi fred, hai portato i pop corn. Non mi va di assistere allo spettacolo mangiando crostatine canarine"

"Non è possibile che due esseri viventi siano completamente carenti di tempismo.Fred, George?"li richiamo Harry.
"Siiiii?"fecero all'unisono.
"FUORI"ordinò il grivondoro minaccioso.
"Agli ordini. La caliente ragazza Italiana è tutta tua. Ma, Cassandra, non hai una sorella?"
"DUE sorelle!"puntualizzò George.
"Una sola ma è sotto il limite legale. 12 anni."risposi
"Amiche?"
"Uscite con le vostre gambe o devo lanciarvi uno schiantesimo?"fece Harry rabbioso.

I due gemelli si deciserò ad uscire, ma solo per lasciar posto ad Hermione, Ron e Ginny.
"Cassie!Mi hai fatto prendere un colpo"esclamò Hermione allargando le braccia e colpendo disgraziatamente lo stomaco di Ron.
"Ahio!Tu l'hai dato un colpo. Ma sta attenta!"protestò il rosso tenendosi la pancia. Lo ignorammo volutamente.
Ginny corse ad abbracciarmi provocandomi una fitta alla schiena "Per fortuna sei viva.!"
"Me lo dicono spesso ultimamente. Ma voi ogni anno state in questi casini!Come fate a sopportarlo?!"scherzai.
"A volte c'è la siamo vista brutta. Ma tu hai battuto ogni record di sfiga, credimi"mi assicurò Ron.
Riflettei sull'eventualità di lanciare un'avada Kevadra a Ginny che non si staccava di dosso e mi stava procurando numerose fratture alla
colonna vertebrale, poi optai per un sopportazione passiva per evitare una simpatica permanenza ad Azkaban.
Silente entrò camminando lentamente, sembrava affaticato. "Cassandra ho una buona notizia : ho trovato il modo di farti ritornare a casa. E'
un incantesimo potrai usarlo ogni volta che vuoi per andare da una dimensione all'altra."

Tornare a casa. L'idea non mi dispiaceva. I miei neuroni mi urlavano di scappare immediatamente dalla dimensione sfigata dei maghi, il mio cuore
mi gridava di restare.Scelsi un compromesso:
"Harry ti va di conoscere i miei genitori"chiesi"Dovrò dirgli parecchie cose, per giustificare il fatto che l'anno prossimo lo passero ad Hogwarts."

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Capitolo 16
*** il problema è conoscere i parenti ***


Ripresi le forze abbastanza in fretta. Due giorni dopo ero pronta per tornare in Italia nella mia Dimensione(pronta solo fisicamente).
"Bene Cassandra. Ci rivedremo dopo la vacanze."mi salutò Silente"Grazie per il tuo prezioso aiuto"
Ci trovavamo nel suo ufficio, avevo gia salutato i Weasley (Molly non si scollava più), mi sarebbe mancata quella famiglia di sclerati...
Ehm...noooo non è vero.
"Grazie a lei preside."dissi.
Harry mi prese per mano mentre Nampo mi si appollaiò sulla spalla."Andiamo"
Dispiegai il foglio di pergamena che mi aveva dato silente e lessi l'incantesimo.
Niente sbuffi di fumo e fuochi artificiali. Un attimo prima eravamo ad Hogwarts, quello dopo nel viale del mio palazzo.
"Oh che velocità"commentai."Speriamo che nessuno ci abbia visti apparire."
Harry si guardò intorno. Il cielo era sgombro di nuvole, il sole splendeva e stranamente gli unici esseri viventi nell'arco di chilometri
erano solo i gatti sui bidoni dell'immondizia e i piccioni sui cavi dell'alta tensione.
Meditavo su quale pizzeria mi sarei fondata nell'immediato futuro quando sentii una voce familiare provenire da un balcone del secondo piano.

"Cassandra. Vieni. Di nuovo assemblea a scuola? Ma avete mai fatto una settimana intera ad orario completo?"urlò mia madre.
Sventolai una mano.Il tempo qui non era rimasto bloccato. Era come se un'altra me fosse rimasta qui a studiare fisica, andare in palestra,
picchiare mia sorella e fare tutto quello che faccio di solito.
"Ora salgo"urlai di rimando, mia madre rientrò: non aveva notato il drago che svolazzava poco lontano da noi.
Harry si puntò la bacchetta in faccia. Da principio credetti che volesse suicidarsi per non incontrare i miei genitori, poi capì che si
stava facendo un'incantesimo per capire la mia lingua.
"E' inutile. Lo capirannò all'istante che sei Inglese"dissi aprendo il portone d'ingresso.
Salii di corsa le scale travolgendo la signora Rossi che portava due voluminose buste per la spesa, il grifondoro e il drago mi seguirono
a ruota.
"Harry nascondi il dra...MAMMA! Salve come va!"corsi ad abbracciarla.
Lei strabbuzzò gli occhi"Ma che ti prende! Ci siamo lasciate solo stamattina. Sembra che tu non mi veda da un secolo"

"Più o meno...ehm...Mamma ti presento Harry. Lui...è inglese, ci siamo conosciuti quest'anno."cominciai.Una cosa alla volta, prima di
dirle che ero una strega dovevo fare parecchi passaggi. Con calma. Si certo, come no.
"Oh salve Harry. Parli la nostra lingua?"
"Certo signora"rispose prontamente il moro.
"Ehmmm...c'è papà?"
"No, è al lavoro"
"Bene. Cioè...BENE ENTRIAMO!...Mamma volevo dirti che ....io ed Harry..."
Le pupille di mia madre si dilatarono pericolosamente."Cosa?!"
"...stiamo insieme"conclusi cautamente.
Silenzio di tomba. Guardai disperatamente Harry che intanto stava facendo sforzi spasmodici per nascondere Nampo dietro la sua schiena.
"Bene sono felice."disse finalmente mia madre per niente convinta.
Tornai a respirare."Ho ancora delle cose da raccontarti. Vado un momento-momento di la in camera mia."
Io, Harry e il drago sgattaiolammo velocemente nella mia stanza e chiudemmo la porta.
"Ca**o! Sembra di essere in Il Padrino.Credi che mi ucciderà?"fece allarmato il CORAGGIOSO grifondoro.
"Non è improbabile diciamo"dissi,harry sussultò.Mi rivolsi al drago"Ok, Nampo. Resta qui. E fai il bravo Draghetto. Non mi distruggere
l'arredamento eh!"Nampo stridette."Spero che sia un si"

*************************************************************


Harry
La stanza di Cassandra sembrava un negozio di Soluvenir. Sugli scaffali erano ammassate miniature di svariati monumenti, foto e cartoline
incorniciate. Su un mobile più basso erano disposte con precisione maniacale delle bambole e dei pupazzi di stoffa, presumibilmente della sorella.
Ma la cosa veramente agghiacciante erano la sciabola e il pugnale appesi sulla parete sopra il suo letto.
Andammo i cucina, pervasa da un forte odore di pomodoro.
"Il tuo AMICO mangia qui, Cassandra?" chiese la Signora del Rico.
"Si mamma."fece Cassie usando il suo miglior tono acido.Poi rivolta a me sussurrò"Sta cucinando bucatini al sugo. Ciò significa che ti sta sfidando.
Nessuno straniero di solito riesce a mangiarli usando solo la forchetta senza combinare un disastro. Se supererai questa prova guadagnerai il suo
rispetto, altrimenti...ZAC!!"imitò con un gesto della mano una testa tagliata, messaggio fin troppo chiaro.
Chissà se si divertiva a spaventarmi o nella sua famiglia c'erano questo genere di tradizioni. Comunque promisi a me stesso che avrei fatto del mio
meglio.(E poi Cassandra si lamentava che il mio mondo era strano!)
La madre di Cassandra mise tre piatti stracolmi a tavola, il contenuto era indefinito: la cucina Italiana mi terrorizzava.
"Ti sei trasferito in Italia in modo permanente Harry? I tuoi genitori?"
Deglutii pensando bene a cosa dire: una parola di troppo poteva costarmi la testa."Sono orfano vivo con i miei zii"
"Oh mi dispiace. Ma i tuoi zii vivono qui?"chiese ancora addolcendosi un poco, ma molto poco.
Cassandra decise di intervenire"Ok, basta così. Allora mamma. Lui è Harry Potter, viene da una dimensione parallela alla nostra è un mago, e anche
io lo sono.E ho un drago come animale di compagnia"disse tutto d'un fiato.
"Tu non ti droghi vero?"
"MAMMA! E DAI! "protestò"Ora te lo dimostro. Nampo vieni qui!"
Il drago arrivo di corsa volando e si fermò sul mio piatto di bucatini zampettando impaziente. La mamma di Cassie iniziò ad urlare come una isterica
identica alla figlia,incredibile.
"AHH! Cos'è QUEL COSO??!! E' radioattivo? Che roba è??"gridò afferrando un coltello e brandendolo in direzione del Drago.
"Ehi Calma! Mamma!! Smettila di lanciarci posate addosso"le ordinò Cassie schiavando un cucchiaio.
Alla fine riuscimmo a calmarla, tipo due ore dopo, e solo dopo parecchie spiegazioni pseudo-razionali e dimostrazioni pratiche riuscì ad accettare
la realtà dei fatti.
"Ma Cassandra...tu non puoi andare in inghilterra...è lontano...Cielo! Spero che siano uno scherzo! Sto sognando vero?"
"Questa reazione mi ricorda qualcuno"bisbigliai a me stesso.
"Ti ho sentito Harry!"
"Ma come ca**o avrà fatto? "chiesi sottovoce a Nampo
"Anche ora Harry!"
"Dho!"
"Senti mamma non posso negare quello che sono. E' la mia natura, e ci ho messo un bel pò per capirlo"
La signora del Rico sospirò"Ci penserò su. Ne parleremo con tuo padre."
Cassandra mi fece segno con la testa, tornammo nella sua stanza, lei si buttò di peso sul letto.
"Checasinochecasinochecasino.L'ha presa male, e mio padre la prenderà peggio, quasi mi manca Voldemort"
"No dai, a parte la forchetta che stava per procurarmi una seconda cicarice non si è arrabbiata poi molto"cercai di consolarla.
"Si certo. Stava per squartare Nampo. Era TRANQUILLISSIMA"
Rimasi a guardarla respirare, il suo petto si sollevava e si abbassava a ritmo regolare.
Il mio cuore prese a battere più forte, cominciai a sentire un pò di caldo...
Il grillo parlante (alias : mia coscienza) cominciò a gracchiare qualcosa sull'autocontrollo e la buona educazione ma non ci feci troppo caso.
Mi chinai su di lei, la baciai.
"Aspet..."iniziò ma lasciò a metà la parola.
Rotolammo giu dal letto avvinghiati, le labbra ostinatamente incollate alle sue, le mie mani scivolarono sul suo profilo e le curve prosperose.
Cassandra si irrigidì e cercò di allontanarsi "omiodio" mormorò, aveva uno sguardo terrorizzato.
"Ma che ti prende? Non voglio mica violentarti!"le chiesi contrariato.
Lei scosse la testa. "No idiota! Dietro di te!"
Non ebbi il coraggio di voltarmi"oh-oh Non dirmi che c'è tua madre dietro di me"sussurrai.
Sentii un ringhio sommesso simile a quello di un troll di caverna alle mie spalle.
"No harry".
Tirai un sospiro di sollievo. "C'è la mia famiglia al completo"aggiunse Cassandra con un tremito.
Questa volta mi girai, rialzandomi di scatto. Oltre la signora del rico che avevo gia conosciuto, mi fissava il marito sui quarantacinque con
capelli corti, ricciuti e brizzolati, ed era grosso( molto grosso) e incazzato(molto incazzato).
Subito dietro i genitori c'era una ragazzina molto magra che ci guardava con un espressione di fra divertita e stupita.
"Salve"dissi piano.
Il padre di Cassandra con gli occhi iniettati di sangue mi fissava allo stesso modo con cui Ron fissa una cioccorana. Per un terribile istante
credetti che mi avrebbe ucciso al momento, poi lui e la moglie uscirono dalla stanza velocemente quasi mandando fumo dalle orecchie(forse temevano
di essere trasformati in strani esserini).
La sorella di Cassandra stava soffocando per le risatine, incapace di articolare una qualsiasi frase di senzo compiuto.
"Ma perchè diavolo non mi hai avvertito?!"rimproverai Cassie arrossendo inevitabilmente.
"E come facevo con un metro della tua lingua nel palato?!"


note: fine della storia, per ora. Non posso dire se ci sarà un seguito.

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Capitolo 17
*** Il lieto fine ***


EPILOGO!!!!!!!!!
A questo punto vi chiederete cosa sia successo a me ed Harry una volta beccati clamorosamente dai miei genitori...
Diciamo che la protezione civile fece evacuare la zona per la scossa tellurica di forza 9 che era stata registrata.
Forse esagero , ma non troppo...se dovessi raccontare tutto quello che successe dopo dovrei cambiare il raiting della storia.
Quindi...DOPO(intendo quando si furono calmati), Harry tornò nella sua dimensione e io finii la scuola qui in Italia.
Passare dagli scontri all'ultimo sangue con Maghi Oscuri che tentavano di conquistare il mondo alla una vita anonima di una adolescente con
tanti problemi con il latino fu sconvolgente, mi trasformai in uno zombi depresso che si trascinava ogni mattina dietro il suo banco.
C'era sempre il mio dragetto che mi aspettava a casa, era diventato piuttosto grosso tipo un doberman, e fortuna che era una specie nana.
Poi fortunatamente la scuola finì e nonostante tutto (nonostante i miei genitori) decisi che era arrivato il momento di una visitina al frescone
Inglese.
Usai l'incantesimo di Silente pensando intensamente alla mia destinazione. In un attimo fui davanti la villetta dei Dursley.
Bussai con la vaga speranza che gli zii di Harry non fossero in casa.
Una sottospecie di ameba obesa venne ad aprirmi.
"Ciao Dudley. Mi faresti entrare?"chiesi.
Il ragazzo mi guardò senza capire, riformulai la domanda, questa volta in inglese.
Mi parve di capire qualcosa che aveva a che vedere con un avance, e conteneva parecchie parole che non ho il cuore di tradurre.
Dudley osservo compiaciuto le mie gambe sorridendo come un c******e.
Cominciai a elencare varie imprecazioni ed insulti in ordine alfabetico, avvalendomi di fantsiose metafore; questo lo disorientò non poco.
"Duddino, levati dai piedi. Non vorrai che TANIA ti veda con un'altra ragazza vero?"lo canzonò Harry arrivando improvvisamente alle sue spalle.
"Aspetta che lo sappia mamma che ti porti le immigrate a letto..."minacciò.
"Fila via!"ripetè il moro, questa volta Duddy se ne andò.
"HARRY!! CHE BELLO VEDERTI!!"esultai abbracciandolo.
"Ehm...ti mancavo?"
"Nooo. E' che mi stavo annoiando a casa"mentii spudoratamente.
"Nampo?"
"A casa. Mia madre ci si sta affezionando"
"Entra, dai."
Oltrepassai la porta ignorando la mia natura anti-capitalista che mi ordinava di svaligiare la casa e distribuire a ricchezza in eccesso al
restante 80% della popolazione mondiale che si puzza di fame.
"Ci sono Ginny e Hermione.Herm, ha di nuovo litigato con Ron alla tana, e di brutto. Mi sa che se si incontrano di nuovo si scannano"spiegò Harry.
La bruna grifondoro era seduta sul divano in lacrime sommersa di fazzolettini, nella più completa disperazione.Ginny si teneva prudentemente
a distanza.
"Ho cercato di farla calmare ma continua a ripetere 'Ronald sei un bastardo'"
Mi sedetti su una poltrona di fronte la ragazza "Herm. Come stai? Cosa è successo?"le chiesi
Lei scosse la testa e pianse più forte.
"oh...Harry.A te l'ha detto?"
Lui scrollò le spalle"Non ho idea di cosa abbia combinato Ron questa volta. Non hanno voluto dirmelo".
Ginny prese la parola"Lasciaci da sole un attimo, Harry"fece seria.
Il ragazzo sospirò e uscì dal sontuoso soggiorno.
Guardai Ginny interrogativa"Allora?!"insistetti cercando di sovrastare i singhiozzi di Hermione.
"ecco...Fleur era passata a fare un salutino e...Hermione ha trovato lei e Ron inposizione piuttosto compromettente"iniziò a spiegare Ginny porgendo
un fazzoletto alla ragazza disperata .
"Ma...ma. Voglio dire...non stavate insieme , Hermione quindi..."obiettai
"SOB!! MA IO LO AMOO!!"urlò.
Trasalii sconcertata"oh...certo"
"Hermione ha fatto una scenata, e Ron si è incazzato e le ha dato uno schiaffo. Così lei gli ha lanciato una fattura e la loro amicizia,
e non solo si è ufficialmente chiusa".
"BUHUUUU!!ROOOONNN!!!"
"Su Herm. Non è il caso. E' stato solo...e gia che è stato?...va bhe Herm...io ci ho provato."dissi rinunciando all'istante a consolarla.
"Si. Non devi disperarti tanto per quell'idiota di mio fratello"fece Ginny caminciava solo a scaldarsi"Tu hai bisogno di un ragazzo che ti
apprezzi per quello che sei...uhmm...uno che sappia capire anche noi ragazze...che sappia mettersi nei nostri panni...che sia una sorta di
ragazza"
"Ranma credo che sia gia occupato"intervenni.
"Ranma?"
"Lascia perdere"
"MA IO AMO RON!"
"Adesso non ti fissare. Il mondo è pieno di ragazzi...Seamus..."
"Quello è un maiale"feci notare a Ginny.
"Dean..."
"Non stava con te?"
"Ah gia...però c'è Neville"
"E'Idiota"
"Harry.."
"NO Harry no"
"Ok Harry no...Malfoy?"domandò la rossa, provocando uno sguardo inferocito di Hermione"Stavo scherzando"si giustificò.
"LA VOLETE PIANTARE TUTTE E DUE!!???"esplose Herm infuriata.
Io e Ginny ci guardammo allibite annuendo timidamente.
"Lo so io cosa ci vuole per te!"esclamò Harry sbucando improvviasamente da dietro al divano e facendoci zompare tutte e tre.
"Cosa? Lsd, Cianuro, 4 ml di arsenico?"feci io seccata per la sua irruzione.
"No! Io pensavo a un pò di erba...No, sul serio: devi svagarti e dimenticarti di Ron"consigliò Harry.
"Questo ragazzo è sorprendente! Harry ma come mai non sei finito a corvonero? Noi non ci saremmo mai arrivate a una deduzione così
brillante"dissi sottolineando le ultima sillabe.
"Odo forse del sarcasmo in quello che dici?"rispose lui a tono.
"Cos'è una domanda retorica?"

Hermione scattò in piedi ringhiando. Avete presete quando nei cartoni animati giapponesi un personaggio si incazza e diventa gigantesco
con le fiammelle al posto delle pupille?."FATE SILEEEENZIOOOOOO!!!!!!!!"

Avete presente anche la famosa gocciolina in testa ai personaggi che assistono la scena del medesimo cartone giapponese?

"Ehm...vado a fare un pò di camomilla Hermione? forse potrebbe distenderti ..."
"IO TI DISTENDO SE NON CHIUDI IL BECCO POTTER!!!!"

A quel punto ritenemmo che fosse più saggio evitare altri commenti sull'argomento del giorno.
Ma naturalmente come da copione questa storia esigeva un lieto fine quindi la questione non poteva essere gia chiusa(magari).
Mentre eravamo impegnati a fissarci imbarazzati per il religioso silenzio, sentimmò qualcosa schiantarsi sulla finestra.
"Ehi ma è Ron!"annunciò Harry (che spirito di osservazione, eh?). Il ragazzo era venuto fin qui con la sua scopa scassata, il risultato era scontato.
"Senza di te non c'è ne saremmo mai accorti! Ma come ha fatto a non vedere il vetro!"dissi aprendò la finestra e guardando giù.
Ron schiantato sul prato borbottava qualcosa di incomprensibile e il nome del San Mungo.
"Ron?"fece Hermione affacciandosi.
"Hermione?"fece Ron riaprendo gli occhi.
"Dov'è VOldemort quando serve?"feci io al culmine dell'esasperazione.
"Hermione. Io...devo parlarti."
"NON HO NESSUNA INTENZIONE DI PARLARE CON TE RONALD WEASLEY. TORNA A POMICIARE CON FLEUR SE NON HAI NIENTE DA FARE!!"strillò la ragazza.
La giornata si prospettava lunga.
"Lascia perdere Fleur, non voglio parlarti di questo..."
"Ah! Certo! Quando parli con me o parli di quella s***** o mi chiedi di aiutarti con i compiti...quindi..."
"NO. Voglio chiarire quello che è successo. Ok? Non c'è niente fra me e Fleur...quel bacio è stato...un incidente di percorso."
Incidente di percorso? Originale. Questa non l'avevo mai sentita...forse in qualche telenovela...
"BACIO??? QUELLO SAREBBE UN BACIO??"
"Ehm...comunque quello che è, io non amo Fleur"
"Sei proprio un Bastardo"
"Io amo te"aggiunse subito dopo Ron.
"Mi hai capito Ron? Sei un...un...un momento cosa hai detto?"disse Hermione disorientata.
"Io amo te"ripetè Ron arrossendo.
Hermione saltò dalla finestra atterrando nelle braccia del ragazzo"OH RON!! ANCH'IO! TANTO!"
Ginny singhiozzò commossa, Harry sospirò...io cominciai a fischiettare la sigla di Pretty Woman visto che ci stava bene beccndomi un'occhiataccia.
"Ora andiamo a farci una pizza dalle mie parti?"

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