Jekill's House - la casa degli orrori

di MattSullivan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sono tornato ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Sono tornato ***


Ma ciaoooooooo come va? XD sasorina è ri-ri-ritornata ^-^ allora ecco a voi una fiction, che potrebbe ecco sì dai essere messa nelle originali, però potrebbe assomigliare a qualche film, non perché ho copiato, ma solo perché il genere è sempre quello u.ù
Ci tengo a dire che questa storia è stata fatta da me ed una mia amica, giocata inizialmente su msn come in un gioco di ruolo.
Ps. Dato che i personaggi sono tanti metterò una pagina apposita con le descrizioni.^^




Matthew Klavan è sdraiato sul suo letto. Suo è una parola grossa dato che sta in un albergo. È tornato nella sua città natale dopo tre anni di assenza per motivi suoi...
Sta cercando di far quadrare i conti al momento.
Uno... Due... Tre... Quattro... Cinque... Sei: dunque... sorride nel buio della sua stanza. Accarezza con la lingua il pircing a forma di anello che di recente si è fatto sul labbro... Era cambiato moltissimo. In tutto. Mente e Corpo. Aveva aggiunto tatuaggi a riempire le braccia e il petto e anche due dilatatori ai lobi delle orecchie. Con un colpo di reni si alza e va a raggiungere il telefono. Doveva solamente chiamare Jimmy e... sarebbe stato tutto meravigliosamente perfetto.
Afferra il cellulare e scorre la rubrica. Pochissimi nomi, eppure gli essenziali. Ecco sta chiamando Jimmy. Spera veramente che il numero sia rimasto lo stesso altrimenti sarebbe stato tutto più difficile. Non può permettersi di non farsi sentire per niente, è passato troppo tempo dall'ultima volta. Sente il "tu-tu" del telefono libero.
Bene...
Ecco ora doveva solo attendere... ancora attendere.


Jimmy Wilson è spaparanzato su un divano, in una mano una sigaretta, con l'altra si sta dando una grattatina in mezzo ai pantaloni.
Ecco come passa il tempo un disoccupato come lui, che non ha un'aspirazione al mondo. Dopo essere stato licenziato da una fabbrica di scarpe, due mesi prima, aveva cercato qualcos'altro nelle due settimane a venire, poi aveva deciso di prendersi un po' di pausa, si sa mai che troppo lavoro gli faccia male. Intanto ora ha i genitori che ogni mese gli mandano abbastanza denaro per pagare la sua parte d'affitto, alimenti e bollette e qualche piccola spesa extra, che per lui significano sigarette, alcolici, feste e risparmi per qualche nuovo tatuaggio. Non esattamente l'insegna della responsabilità.
Tsbubaki sta trafficando invece con il bucato, facendo avanti e dietro tra la cucina dove sta stirando e la camera dove mette a posto gli indumenti, per nulla aiutata da Jimmy. È una ragazza orientale, del tutto diversa dal suo fidanzato. Altruista, accorta, con la testa sulle spalle, un buon corso di studi e precise idee sul futuro. Tutti si chiedono come fanno a stare insieme, la realtà è che non lo sanno nemmeno loro. Semplicemente la cosa funziona, da cinque anni oramai che stanno insieme, due che convivono. Con il tempo hanno imparato a rispettare ognuno gli spazi dell'altro e il loro rapporto scorre fluido.
Suona il cellulare diffondendo Bat Country in tutto l'appartamentino.
<< Zu, il telefono! >> grida Jimmy dalla camera per farsi sentire in cucina con la voce rauca per via del fumo. Il commento acido di risposta della ragazza lo costringe ad alzarsi e andare a prendere di persona il cellulare dalla sala. Canticchia con la sigaretta in bocca mentre lo raggiunge, scalzo e in boxer. Non guarda nemmeno il numero e apre direttamente lo sportelletto, portandoselo all'orecchio.
<< Pronto. >>


Rimane con l'orecchio poggiato al telefono. Avrebbe risposto?
Ed ecco che si sente una voce rauca. Sorride mentalmente << Jimmy? >>
Matthew lo chiama come per assicurarsi che sia lui. Poi prosegue. << Sono Matt e sono tornato, amico mio. >> afferma con un sospiro.


La sigaretta scivola via dalle sue labbra e finisce per terra. Jimmy sembra non accorgersene nemmeno. << Matt? >> domanda. No, non può essere. << Matt! Oh, Signore, quando sei tornato? Dove sei? Fratello, è passata un'eternità! >> .
Matt dall’altro capo del telefono sorride e accenna una risata giocherellando con la coperta del letto << Amico mio...veramente è passato un secolo! Sono in un albergo, ma non mi fermerò qui per molto >> afferma sentendo il tono entusiasta dell'amico.
Intanto Tsubaki si affaccia dalla cucina, osservando il suo ragazzo. << Come Matt? È il tuo amico? >> domanda e Jimmy le fa cenno di avvicinarsi.
<< Tieni, saluta il mio migliore amico in assoluto! >> la esorta, passandole un braccio intorno alle spalle e mettendole la cornetta all'orecchio.
<< Matthew! Da quanto tempo! Come stai? >> domanda lei a sua volta.
Matt non è per nulla sorpreso che ci sia anche Tsubaki. << Molto bene Tsu, e voi? spero non abbiate messo su famiglia>> ma certo che no, non era nel carattere di Jimmy << ripassamelo un po' che voglio riparlare con quel decerebrato >> ridacchia mettendosi a gambe incrociate sul letto.
James ancora non ci può credere che lui sia tornato. Quanto tempo era passato? Due anni, tre? Non erano riusciti a vedersi nemmeno una volta, sentirsi tanto meno, visto che da lui non c'era mai campo.
<< No, tranquillo Matt, sei mooolto lontano dal diventare zio. >> ride Tsubaki. Tende la cornetta al ragazzo, poi torna in cucina. << Dimmi quale albergo, che mi fiondo da te! Dio, fratello, quanto mi sei mancato. >> risponde Jimmy. Si accorge ora della sigaretta a terra, la raccoglie e con disinvoltura riprende a fumarsela.
Matthew si affretta a rispondere<< no,no lascia perdere. E’ un posto abbastanza incasinato per incontrarci...>> afferma respirando normalmente mentre guarda fuori dalla finestra aperta che fa entrare l'aria afosa di metà estate.
Jimmy appoggia il sedere contro il mobiletto, la mano su quest’ultimo per mantenere l’equilibrio, con ancora la sigaretta fra l’indice e il medio << Beh allora dimmi dove! >> proferisce.
Matt afferra un volantino << Caso mai possiamo vederci un giorno di questi io e te. Senza cerimonie. Lo sai che non le sopporto >> afferma con voce monotona.
Jimmy alza gli occhi al cielo. Per lui andrebbe bene anche una discarica, tutto per l'amico ritornato. << Ma certo! Io e te, soli soletti. Una cosa assolutamente privata, come al compleanno di Jennifer sei anni fa. >> ride. In realtà ha già in mente l'esatto opposto e questo Matt lo sa bene.
Matthew Klavan scoppia a ridere << sì me lo ricordo bene. Il nostro gruppo… e cosa era...? ognuno di noi doveva portare un amico? provaci di nuovo con questa storia e ti ammazzo >>
ammazzo
Jimmy spegne la sigaretta dentro il posacenere. << Già, e alla fine ci scambiavamo i partner. Dai, ammettilo che ti sei divertito! Non andrai pazzo per le feste, ma quando c’è da divertirsi c’hai sempre dato dentro. >> ride.
Matthew Accenna una risata grattandosi la base dei capelli corti << Vabbè sì hai ragione tu, non insisto. Ammetto di essermela spassata alla grande sopratutto con Jenny...>>
Ride con lui. << Trovalo uno che non se l'è spassata con Jenny. >> commenta.Sente Tsubaki schiarirsi la voce dalla cucina e la ignora. Organizzerà il tutto nei limiti per non farlo arrabbiare, ma la citazione di quella festa in particolare gli ha fatto tornare alla mente quel volantino che aveva trovato qualche giorno fa sotto il porticato di casa sua.<< Il 25 apre il nuovo luna park, non so se lo sai, ne hanno aperto uno vietato ai minorenni... È tutta roba horror, montagne russe da restarci secchi, case dell'orrore, cazzate simili... Ma può andar bene per una robetta intima, no? >>
Matt sorride compiaciuto e ci pensa un attimo su...una decina di secondi. Sa bene del nuovo luna park. Ne parlano tutti per via dei volantini e l'idea di provare quelle attrazioni lo affascina. Vuole vedere se sono state fatte bene e se fanno veramente paura <> ridacchia.
Jimmy sbuffa <> replica poi continua. << Si, si, ti pago anche il pranzo se vuoi. >> borbotta. Non si sentono da tre anni, ma Matt è sempre uguale. Il solito spilorcio.
Matthew annuisce <>sorride.
<< Beh, certo, ma vedi tu se hai intenzione di finire a lavare i piatti in cucina... I soldi mi hanno lasciato a casa due mesi fa e ora dipendo da mamma e papo. >> ammette. Intanto però non sta più nella pelle. << Senti, non ce la faccio ad aspettare fino al 25. Ci vediamo tra mezz'ora al parco? Dai, che voglio abbracciare il mio gemello diverso. >>
Il sorriso sul volto di Matt si amplia. Se lo aspettava << Fra mezz'ora? si ok. Allora fra 30 minuti all'entrata principale...anche se c'è solo quella >> ridacchia<< Io e te e " Basta " intesi? >> mette in chiaro.
Jimmy fa un gesto con la mano come di noia. << Sì, sì, al parco saremo io e te sotto la luna, ora alza quelle chiappe che io sono già lì davanti. >> termina.
Matt infine aggiunge con voce esausta << Io - Te - e il Luna Park - Stop. A dopo ciao >> ribadisce sbrigativo e attacca senza aspettare la risposta dell’amico.
Jimmy sorride << Ma anche no >> dice quando oramai l’altro aveva attaccato. Chiude il telefono. In realtà è proprio lui, Jimmy, il ritardatario del gruppo, ma stavolta è probabile che come ha detto a Matt, sarà lì ad una distanza di tempo umanamente inconcepibile.




ecco il primo capitolo ^.^ spero che per ora vi cominci a piacere ^-^ un bacione e commentate ^_^

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Ciaoooo ragazzi, scusate se ho postato dopo quasi un mese di ritardo, ma o mancavo io o mancava questa mi amica, quindi ora ne posto una al giono. Vorrei specificare che per ora si presentano i personaggi, quindi attendete ancora un po' per la vera storia! un bacio ary!*.*




Jennifer Gray è seduta sul fondo della sua piscina privata.
I capelli biondi e lisci paiono come serpenti che si agitano nell'acqua chiara. Pian piano i polmoni cominciano a bruciarle e facendo leva con una mano e una gamba si da una spinta verso l'alto. Esce con mezzo corpo dal pelo dell'acqua mostrando il seno rifatto coperto malamente da un piccolo bikini. Si passa una mano fra i capelli e con due bracciate si dirige verso le scalette con l'intenzione di sedervi. Jennifer, o Jenni, come veniva chiamata, è una ragazza molto molto fiera di se e della sua bellezza. Ricca e bella. Per lei importa solo questo. Non ha mai avuto problemi economici e anche al liceo era stata eletta per tre anni di fila reginetta di primavera, estate ed inverno. Se ci fosse stata anche quella d'autunno avrebbe sicuramente vinto anche quello, poi le hanno vietato l'iscrizione per giustizia verso le altre concorrenti.
Daniel Russeu, d'altro canto, osserva Jenni senza alcun pudore, sdraiato a bordopiscina su una comoda sedia sdraio di legno. Con la carnagione così scura non si sa che bisogno abbia di prendere il sole, ma ci passa le ore intere, occhiali da sole a coprire quelle due macchie d'inchiostro che ha al posto degli occhi. Indossa solo un costume-mutanda, mostrando così il perfetto fisico di un modello. Tatuato al braccio destro vi è un motivo arzigogolato di una tigre che lotta con un serpente. Non ha alcun significato recondito, ma si sa, i tuatuaggi fanno figo. È da sei mesi che va avanti la storia con Jennifer, si vedono occasionalmente per momenti di passione, per un po' di giorni ognuno fa i fatti suoi e poi si risentono. Daniel si è imposto di non innamorarsi di lei, che non è una da impegnarsi seriamente. Per ora gli va bene così, divertimento gratuito, piscina, sfarzi vari, ricambiata a sua volta da belle macchine, popolarità e se tutto va come sta andando, una buona probabilità di sfondare nel mondo della moda.
Jenni getta la testa all'indietro, facendo cadere sul mattonato una cascata di goccioline.
<< Daniel, a che ora pensi di andare? >> domanda con noncuranza, quasi lo stesse liquidando. Infondo fa sempre così. Si diverte e poi snobba quando le passa la voglia. Solo una persona l'aveva affascinata veramente in tutto quel tampo, ma se ne era andata e non aveva lasciato tracce. Daniel piega un ginocchio ed accosta il piede all'altra gamba, in una posa da calendario.
<< Alle cinque devo essere in studio, quindi verso le quattro e mezza. >> risponde. In realtà per una cosa fatta bene sarebbe dovuto partire alle quattro, ma gli piace infastidirla quando lei lo snobba. Lei lo guarda di sottecchi.
<< Uh, le quattro e mezza... Non un poco prima? >>
<< No, ho tutto il tempo per stare con te, oggi. >>sogghigna. Sa quanto possa darle fastidio.
Ecco che si alza e ancheggiante, con quel sederino alzato su, si dirige verso il ragazzo di colore. Ma il suo cellulare sul lettino vicino a Daniel fa un bip-bip molto soft. Alza un sopracciglio fine e curato.
<< Uh! Un messaggino! Ma chi mi cercherà mai? >> dice con una vocina stridula saltellando fino al lettino senza degnare l'altro di un'occhiata di troppo.
La fissa da dietro le lenti oscuranti, con un sorrisetto che gli ricorda perchè frequenta quella serpe. È perfettamente perfetta. Esteriormente. << Cos'è, mi tradisci? >> domanda, voltandosi in direzione del cellulare. Si alza in piedi accostandosi a lei da dietro.
Le mette le mani sui fianchi e il calore dovuto alla sua permanenza al sole la investe. Jenni gli manda un sorriso malizioso. << E anche se fosse? Mi faccio chi mi pare >> afferma. Daniel arriccia le labbra. << Oh, naturalmente, questi erano gli accordi, dopotutto. >> replica, mentre la ragazza prende il cellulare. Un modello di ultima generazione, di un colore rosa shocking. Preme un dito sullo schermo touch e fa scorrere fino a nuovi messaggi. Aggrotta le sopracciglia sorpresa e legge il messaggio d'un fiato. Quasi non spalanca la bocca leggendolo.
<< Matt... Matthew è tornato... >> dice fra se e se. Se lo ricordava benissimo. Solo con lui aveva passato notti di fuoco degne di questo nome... Il giovane legge il messaggio da sopra la sua spalla. << Chi è Matthew? >> chiede atono. Nonostante i suoi sforzi non riesce a non esserne in parte geloso, unicamente perchè vuole quella bellezza solo per se. Lei legge tutto nuovamente e annuisce, voltandosi e ancheggiando via.
<< Daniel, andiamo tesoro, ci hanno invitati a quel nuovo parco Horror >> afferma scomparendo nel villone per prepararsi. Doveva sbrigarsi, l'appuntamento è fra mezz'ora.
Sorride dietro di lei. << Non posso, alle cinque devo essere in studio, ti ho detto! >> ripete, osservandola filare dentro casa. Ma l'avrebbe lasciata incontrarsi con questo "Matt" senza poterla tenere d'occhio? No, senz'altro.




OKkkk ce la abbiamo fatta, fiù leggete e commentate =D ps. grazie a ale, per l'idea *-*

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