Can't Have You

di May_08
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4. ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** 6. ***
Capitolo 7: *** 7. ***
Capitolo 8: *** 8. ***
Capitolo 9: *** 9. ***
Capitolo 10: *** 10. ***
Capitolo 11: *** 11. ***
Capitolo 12: *** 12. ***
Capitolo 13: *** 13. ***
Capitolo 14: *** 14. ***
Capitolo 15: *** 15. ***
Capitolo 16: *** 16. ***
Capitolo 17: *** 17. ***
Capitolo 18: *** 18. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


Introduzione.
Saaalve geenteee! Bene, premetto che questa è la mia prima long, perciò siate clementi! XD E' in cantiere da un po', ma ho sempre "avuto paura" a pubblicarla, per tanti motivi (troppo stupida-troppo banale-no così non va-bleah!!-CANCELLACANCELLA-mio dio che cacchio ho scritto?!?!-Cirinuncio-Che schifo u.u<--i miei pensieri durante la stesura XD)
E' nata da un mio sogno(ehehehehe) riguardante i JoBros(ma vaaa XD). Mi stupisco terribilmente perché nonostante il mio preferito sia Joe, ho sognato Nick u.u Perciò la mia fic riguarderà lui :):)
Come modello per la mia protagonista ho preso Nicole Anderson/Macy Misa in Jonas. Mi sono ispirata molto a lei, perché rispecchia particolarmente il mio personaggio. (vi pubblicherò anche qualche fotina ^^)
NON E' UNA NACY E/O NICKOLE. Semplicemente sia fisicamente che nei modi è adatta. Punto.
Ammetto che per un attimo, quando l'ho vista, mi è venuta la tentazione di sostituirla completamente con il mio personaggio. Però non mi sono convinta del tutto, così ho deciso di non "toccare" la mia protagonista.
Vabbé, questo era tutto quello che c'era da dire. Spero vi piaccia e spero che mi commentiate e mi invogliate a continuare(ho scritto pochi capitoli per il momento).
Ps: so che esistono altre storie con questo titolo, ma si addice troppo alla mia storia per questo ho dovuto metterlo :)
Peace, Love 'n' Jonas.
Vostra May

Can't Have You



1.



Era tutto terribilmente sbagliato. Inequivocabilmente sbagliato. Non c’era niente che andasse bene. Di solito, a diciott’anni, una normale ragazza dovrebbe sprizzare gioia da tutti i pori, godersi la sua gioventù, preoccuparsi solo di guadagnare voti eccellenti a scuola e di divertirsi con le amiche… No. Non era il mio caso. Non trovavo niente di interessante, di stupefacente e di soddisfacente in me stessa e nella mia patetica vita.
Insomma, c’erano una serie di cose che non potevo sopportare e che, ovviamente, non mi rendevano felice.
All’inizio della lista c’era il mio nome.
-Melanie!!! E’ pronta la colazionee!- ecco appunto. Mia madre gridava a squarciagola dal piano inferiore.
Melanie, o meglio Melanie Jane Ebbel. Infantile, ridicolo, “troppo zuccheroso”. Lo odiavo. Tanto che preferivo farmi chiamare Mel, Mels, Mely o addirittura Mela – che era anche peggio- l’importante che non fosse pronunciato il mio nome per intero. “Jane” non lo prendevo nemmeno in considerazione.
-Buongiorno piccola principessa dormito bene?- mi chiese mio padre, John Alan Ebbel, una volta che fui giunta in cucina.
-Mmh-mmh-
-Non sei di molte parole stamattina!-
-Mmh-mmh-
In secondo luogo c’era l’altezza. La lunghezza delle mie gambe non era pervenuta. Ero microscopica, invisibile, minuscola tanto che venivo scambiata per una bambina di dodici anni, nonostante la mia “veneranda” età. Decisamente umiliante.
-Mel sembri uno spaventapasseri-
Mio fratello Jamie amava farmi arrabbiare. Era più grande di me di due anni, infatti frequentava il secondo anno al college.
-Sì Mely sei inguardabile oggi!- cinguettò Hayley, la mia sorellina. Aveva dieci anni ed era insopportabile. Doveva per forza accordare con Jamie su tutto.
Sghignazzarono in coro.
Li guardai storto, addentando in silenzio il mio pancake.
Poi c’erano le mie rotondità. Non che fossi eccessivamente in sovrappeso, ma le detestavo comunque, mi sentivo “orribile”, anche se più di qualcuno mi diceva che erano ben disposte, che mi rendevano assai proporzionata e graziosa. Alcuni affermarono addirittura di preferire le ragazze “con le curve”. Io non ci ho mai creduto, o meglio non volevo crederci, perché la mia bacata mente non riusciva a concepire il fatto che alla fine potessi essere una ragazza carina come tutte le altre. Soprattutto, non mi entrava in testa che “l’apparenza non è tutto.”
In conclusione, mi sentivo un po’ stretta dentro quel corpo.
Diedi una rapida ripulita al mio piatto, per poi fiondarmi di sopra a vestirmi. La divisa era sulla sedia, lavata e stirata come sempre. Afferrai gli abiti e li portai in bagno, trovandomi di fronte al mio peggior nemico: lo specchio. La mia immagine vi si rifletteva, così mi osservai storcendo il naso per il disappunto e sbuffai. Non mi piacevo per niente.
Altro irrimediabile guaio era il fatto che non fossi bionda. Sì perché ero stranamente convinta che se avessi avuto i capelli chiari avrei potuto ottenere il potere, lo sciame di ragazzi e la stima di chiunque.
I miei invece erano di un bel castano intenso, simile al cioccolato, e facevano risaltare i miei occhi verdi smeraldo. Ecco, il colore dei miei occhi era tutto ciò che amavo immensamente di me stessa. Notai che stavo facendo ritardo perciò mi scaraventai giù per le scale, correndo il rischio di rompermi l’osso del collo.
Difatti, un ulteriore problema di cui mi vergognavo era la mia goffaggine. Ero imbranata. Inciampavo nei miei stessi piedi, scivolavo ovunque, specialmente durante le ore di ginnastica. Di conseguenza, non tolleravo lo sport per colpa del mio precario equilibrio. Non partecipavo a nessun tipo di gara sportiva, tanto che preferivo dedicare le ore extra-scolastiche ad attività intellettuali e “meno pericolose”. Seguivo il corso di arte, di fotografia, di musica e facevo parte anche del coro. Sì, tutte cose noiosissime.
-Ciao mamma!! Ci vediamo più tardi!- gridai dal portone di casa.
-Melanie! Melanie il pranzo!-
Mia madre mi raggiunse, tutta trafelata, portando in mano un sacchetto.
-Grazie-
-Buona giornata!- disse sorridendo. Mia madre Grace era sempre felice.
-Ehi Mel!!-
E poi c’era lui, il peggiore dei miei mali. Il mio migliore amico. La causa di tutte le mie paranoie. Non che mi avesse presa in giro o che mi avesse ferita. Tutt’altro. Semplicemente perché volevo essere perfetta ai suoi occhi. Perché lui non era uno qualunque, nel vero senso della parola.
Avvampai improvvisamente, sentendo la sua voce chiamarmi.
-Buongiorno anche a te rockstar!- dissi con ironia e con una calma apparente. Lo fissai per un attimo. Portava la tracolla in una spalla, mentre con l’altra mano reggeva la sua adorata chitarra. I morbidi riccioli erano leggermente scossi dal vento, mentre sul viso spuntò un mezzo-sorriso.
-Siamo di buon umore?!- rispose divertito.
-Può darsi!-
Rise insieme a me.
Lui era Nick, ovvero Nicholas Jerry Jonas dei “Jonas Brothers”, una delle boy band più amate dalle ragazze. Avevo per amico un cantante e musicista di successo, conosciuto in tutto il mondo, insieme ai suoi fratelli Joe e Kevin. Non riuscivo a credere che avevo modo di stare accanto ad un ragazzo, per cui milioni di persone avrebbero fatto follie. Le mie amiche ritenevano che non apprezzassi sufficientemente la mia "buona sorte".

“Mia cara, forse non ti è chiaro che razza di fortuna ti ritrovi!! Possibile che tu sia così ingenua?! L’avessi io!!” disse Allie
“Già-già” ripeteva Lizzie
“E’ Nick Jonas, dico Nick Jonas, pagherei oro solo per poter passare un pomeriggio in sua compagnia!”
“Già-già”
“Lizzie, vuoi smetterla di ripetere già-già?!” gridammo all’unisono io e Allie


Mi venne in mente la nostra conversazione e sorrisi divertita. Dopodiché tornai ad osservare Nick, così cominciai a perdermi nei suoi occhi color cioccolato, mentre parlava di qualcosa a me, in quell’istante, sconosciuto.
- Mely mi ascolti?-
-Uhm?! Oh sì certo-
Era proprio quello il problema sostanziale, il motivo per il quale non mi “accettavo”, perché ero convinta di non essere abbastanza. Non riuscivo a capire la causa del mio insolito atteggiamento, o meglio non volevo capirla, non volevo ammetterlo a me stessa. Ero solo consapevole del fatto che qualunque fosse la ragione, non era niente di giusto. Neanche un po’.
“Sì, è decisamente e maledettamente tutto sbagliato”

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Capitolo 2
*** 2. ***


Spazio autrice.
Salve a tutti! Sì, ho aggiornato di già, perché mi rendo conto che con un solo capitolo non si capisce un bel nulla! Anche perché, come vi avevo scritto nell'altro chappy, qualche capitolo è già pronto! ^^ Spero che vi piaccia!! Grazie di cuore a coloro che l'hanno inserita tra le seguite, ai lettori silenziosi e un grazie speciale va a _MissMe_ e a She is Mari per il commento: spero vivamente di non deludervi :):)
Baci a tutti!
Vostra May

Can't Have You



2.



Melanie

La leggera brezza, di quel mattino di metà settembre, mi pungeva il viso, ma nonostante tutto non avvertivo quella fastidiosa frescura. Piuttosto avevo caldo … molto caldo.
-Sto scrivendo un nuovo pezzo e devo dire che sono proprio soddisfatto del mio lavoro-cominciò lui
-Cavolo Nick, sei un pozzo di idee! Come fai?!- gli chiesi sbalordita
-Beh, lo so, sono un genio. Non a caso, dei tre fratelli, oltre ad essere il più maturo e saggio, sono anche il più intelligente. Modestia a parte- disse atteggiandosi e passandosi una mano tra i capelli riccioluti.
Io lo spintonai e lui rise di gusto.
-Non sarà troppo?! Scendi dal piedistallo superstar!- lo beccai io.
Scherzava certo, ma in fondo quello che diceva era vero. Lui era il perno della band. Non che gli altri fossero meno importanti, ma caspita lui scriveva canzoni! Era un vero talento. Il mio unico talento, invece, era quello di cadere sistematicamente.
Per questo, mi sentivo insignificante al suo fianco, nonostante ci conoscessimo da una vita.
Eravamo vicini di casa da sempre. Quando arrivammo nel New Jersey, i suoi genitori ci accolsero calorosamente e le nostre famiglie strinsero subito amicizia. Io e Nick avevamo appena sette anni.
Poi però, una volta raggiunta la fama, si trasferirono in California.
Finché Denise, la loro mamma, si stufò di tutta quella confusione, desiderò di nuovo “una vita normale” e decise che Nick e Frankie –il più piccolo di casa Jonas- avrebbero dovuto completare gli studi. Perciò tornarono nel New Jersey.
Io e Nicholas frequentavamo l’ultimo anno nello stesso istituto privato, dove il resto del corpo studentesco era ormai abituato alla sua presenza.
Così, durante la settimana era un semplice studente, mentre nel weekend, ridiventava una celebrità.
Tutte le mattine veniva da me e andavamo a scuola insieme. Per me, ovviamente, era una gioia immensa. Mi era mancato molto in quegli anni che era stato in California.
-Allora sei pronta per il test di fisica?-
Le lezioni erano ricominciate già da tre settimane.
-Noo! Sono disperata!-
-Mely, sei proprio stupida! Ogni volta dici così e poi ti becchi sempre una A-
-Ti giuro Nick! Stavolta non so niente. Non ho capito niente di quel moto circolare- continuai esasperata
-Non ci credo!-
-Invece sì, perché non so… AAH!-
Senza capire bene come, scivolai all’indietro e urlai, ma fortunatamente non mi ritrovai per terra. Mi sorreggevano le forti braccia di Nick, che mi guardava divertito.
Diventai viola per l’imbarazzo.
-Sei sempre la solita imbranata!- affermò lui ridendo.
Cominciai a maledirmi. Lui mi lasciò andare delicatamente e mi sistemai la gonna della divisa scolastica. Ero riuscita a prendere in pieno i residui di un gelato.
-Uff!! Ma ci sono trappole ovunque?! Qualcuno vuole attentare alla mia vita, ne sono certa!-
Notai che Nick fissava un punto ben preciso.
-Ehi Mel, ma perché hai due calzini diversi?!- mi chiese lui trattenendo nuovamente la risata.
Mi guardai i piedi. Avrei voluto sotterrarmi.
-Ooh beh… oggi mi andava così!-
Ci guardammo negli occhi, per poi scoppiare a ridere insieme.
-D’accordo, sono un po’ distratta-
-Solo un pochino- continuò Nick sorridendo
Eravamo arrivati a scuola.
-Beh, allora ci vediamo più tardi, stai attenta! Ok?-
-Smettila di farmi da babysitter!-
-Se solo non rischieresti la vita ogni volta che ti muovessi, non ti farei da “paparino”!-affermò sicuro
-Smamma!-
-A dopo!-
Lui rise di gusto e lo guardai allontanarsi. Si bloccò improvvisamente.
-Ah Mel!!-
Ebbi un tuffo al cuore.
-Sì?-
-Non dimenticare che oggi pomeriggio ci vediamo a casa mia per ripassare matematica!-
-D’accordo!-
Lui sorrise e se ne andò per la seconda volta.
Rimasi immobile e per un attimo mi isolai dal resto del mondo. Era perfetto. Troppo perfetto. Poteva esistere un ragazzo migliore di lui?!
-Dimmi che non lo stai facendo di nuovo!-
Una perforante e acuta voce mi riportò alla realtà.
-Facendo cosa?!-
Il volto di Allie era a due centimetri dal mio.
-Lo stai fissando di nuovo con la faccia da pesce-lesso!- disse incrociando le braccia al petto con aria saccente.
-Pff! Piantala! Non stavo guardando proprio nessuno-
-Invece sì! Ti ho visto anch’io! Con quegli occhioni a cuoricino! “Oh Nicky caro”- cinguettò Lizzie alle mie spalle. Le mie adorate amiche. Allyson ed Elizabeth. Si preoccupavano per me! Che pensiero… decisamente inopportuno!
-Buongiorno anche a voi ragazze!-
-Mely perché ti ostini a negare l’evidenza? Sei assurda!- continuò Allie.
-Non sto negando nulla perché non c’è nulla da negare! Adesso chiudiamo l’argomento perché devo ripassare per il test di fisica- conclusi io dirigendomi verso l’entrata principale, seguita da Allie. Lizzie spalancò la bocca terrorizzata.
-Abbiamo un compito di fisica… OGGI?!-

Nick

-Ehi Joe!! Joe ti va di giocare alla Wii con me?!- chiedeva Kevin tutto eccitato.
-No-
-Perché?-
-Sto uscendo con Demi- disse sistemandosi i capelli.
-Un match veloce! Daaai!-
-Non farò tardi al mio primo appuntamento, per perdere tempo con te!-
Kevin sbuffò scocciato. Poi si voltò nella mia direzione. Io finsi di concentrarmi sui libri.
-Nick?-
-Uhm?!-
-Nick… vuoi sfidarmi tu?! Eh?!- mi chiese facendo l’occhiolino.
-Mi spiace Kev, ma devo studiare per il compito di matematica. Sto aspettando Melanie per questo-
Mi guardò deluso.
-Fratelli ingrati- bofonchiò imbronciato. Sogghignai divertito.
-E tu Frankie? Vuoi giocare?! Sì, un duello all’ultimo sangue!! Muhahaha!!-
Frankie lo guardò con aria di sufficienza e scosse la testa.
-Sto uscendo in bici con Hayley, sono impegnato-
Kevin lo guardò sbigottito. Io e Joe cominciammo a sghignazzare sotto i baffi.
-Che cosa?! Addirittura Frankie ha da fare con una donna?! Vi detesto-
Joe non riuscì a trattenersi e scoppiò in una grassa risata.
-Senti Kev, non puoi scocciare ogni volta che Danielle torna a casa dai suoi- dissi avvolgendogli un braccio intorno alla spalla –Trovati un passatempo, non so… esci, dai da mangiare ai pesci, prepara dei dolci, l’importante che non stressi la vita a noi-
-Ho capito, mi eclisso. Ma mi vendicherò!-
-Sì certo, ora vai- concluse Joe divertito.
In quell’istante suonò il campanello.
“Dev’essere Melanie”
-Vado ioooo!!- gridai, mentre mi precipitavo ad aprire la porta. Me la ritrovai di fronte, con un largo sorriso stampato sul viso.
-Scusa il ritardo- disse aggiustandosi i capelli. In braccio portava diversi quaderni.
-Non preoccuparti. Entra pure!-
-Salve gente!- disse lei, salutando i miei fratelli.
-Ehi Joe! Come siamo in tiro!- girò intorno a lui studiandolo. Joe allargò le braccia per mettersi in bella mostra e sorrise vistosamente.
-Sì, lo so, sono uno schianto. Sto per uscire con la ragazza dei miei sogni-
-Ooh buona fortuna allora!- rispose lei ridacchiando.
-MEEELYY!-
Kevin si avvicinò pericolosamente dalla nostra parte.
-Kevin, ti ho detto che dobbiamo studiare!- sbottai io
-Ci vediamo più tardi!- esclamò rivolto a lei e girò i tacchi. Melanie rise di gusto.
-Vieni, andiamo di sopra- le dissi sorridendo.
Mel entrò in camera mia saltellando.
-Quanto sono belle!- affermò guardando le mie chitarre. Rimaneva estasiata ogni volta che le vedeva. Io sorrisi e la guardai per un attimo. Un po’ era cambiata … un po’ tanto. La ricordavo ancora con quel terribile apparecchio, con le codine e il viso imbronciato. I suoi occhi, però, erano sempre gli stessi: vispi, grandi, verdissimi e assolutamente … assolutamente stupendi. Sì, era migliorata di molto.
-Allora cominciamo?!- mi chiese lei. Ero rimasto per troppo tempo imbambolato.
“Idiota”
-Certo!-

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Capitolo 3
*** 3. ***


Spazio autrice
Eccoci con il terzo capitolo!! ^^ Amo questo chappy. Vi giuro. Di tutti quelli che ho scritto fin ora, è il migliore! ^^ Beh, diciamo che è ancora un capitolo di transizione. Insomma 3 chappy sono ancora pochi, ma stiamo pian piano entrando nel pieno della storia :):)Comunque, più vado avanti e più mi rendo conto che Nicole Anderson è perfetta per questo ruolo. Io immagino lei come Melanie :):)
Intanto ringrazio i numerosi lettori silenziosi :) *Vi adoro.
Speciali ringraziamenti vanno a chi l'ha inserita tra le preferite e le seguite *si inchina commossa.
Infine uno spazietto speciale lo dedico a:
_MissMe__: GRAZIEGRAZIEGRAZIE per l'alta considerazione che hai della mia ficcy su Nick! ^^ Spero ch continuerà a piacerti!! Ps: Ho deciso di andare anch'io a giocare con Kev alla wii XDXD
She is Mari: Sono felicissima che ti piaccia e che ti abbia fatto divertire. GRAZIEGRAZIEGRAZIE :):)
VI ADORO *-*
Spero che vi piaccia! Buona lettura e al prossimo aggiornamento ^^
Peace, Love 'n' Jonas.
Vostra May



Can't Have You



3.


Melanie

-Dunque, se il risultato è un numero sotto radice, c’è sicuramente qualcosa che non va-
Ispezionai il foglio in cerca di un’eventuale errore.
-Mmh, forse dovremmo elevare a potenza questo qui… Che ne dici Nick?!-
Alzai gli occhi verso di lui e lo trovai intento a scarabocchiare il quaderno con lo sguardo assente. Era adorabile. Inclinai leggermente la testa e sorrisi.
-Nick?!-
-Oh, dicevi? Ah sì, sì- rispose lui di soprassalto e guardando istericamente il foglio.
Io scoppiai a ridere fortemente, mentre lui alzò le braccia con aria innocente. Poi però rise insieme a me.
-Direi che per oggi può bastare! Sei completamente esausto… e lo sono anch’io- dissi sistemando i libri nella borsa. Nick si alzò insieme a me.
-Aspetta… ti va di mangiare qualcosa? Vorrei farmi perdonare per la “distrazione”- accennò ridacchiando
Lo guardai felice: la proposta era decisamente allettante.
-D’accordo! Fammi pensare... come minimo mi devi un frullato alla fragola per tutti gli esercizi che ho fatto, una coppa di gelato alla nocciola per la spiegazione e un cheeseburger per non aver sentito niente del mio discorso!- dissi con aria soddisfatta.
-Ehiehiehi! Sì che sono in debito, ma di certo non ti aiuto a diventare un dirigibile!-
Gli diedi un pugnetto sulla spalla e sorrisi. Lui finse di farsi male.
-Dio Mel mi hai ucciso! AAH CHE MALE! UUH!- disse massaggiando il braccio.
-Smettila- dissi incrociando le braccia al petto e fingendo di essere arrabbiata – E comunque, va bene solo il gelato!-
Scendemmo al piano di sotto, parlando del più e del meno e stuzzicandoci un po’ come al solito.
-Ehi ragazziii!!! Avete finito di studiare vero?!-
Kevin spuntò alle nostre spalle.
-KEVIN!!- gridò Nick
-Va bene ho capito!-
Fece per andarsene, mentre io trattenni la risata. Nick, intanto, rovistò nel freezer, in cerca del gelato.
-Ehi! Pss! Mel!-
Mi voltai. Kevin era dietro al muro.
-Una partitina veloce?! Eh?- sussurrò
Stavo per rispondere ma cominciò a farmi strani gesti con la bocca. Io lo guardavo con aria interrogativa.
-Ehehehehe! Le stavo chiedendo un cucchiaio di gelato alla nocciola- ridacchiò Kev
Mi girai e vidi Nick guardarlo storto.
-Tu odi la nocciola- affermò serio
-Arrivo mammaa!!- gridò Kevin e sgattaiolò via. Io cominciai a ridere come una scema.
-Non ho sentito la voce di Denise- dissi a Nick.
-Che idiota- bofonchiò lui, preparandomi la merenda. Lo guardai ancora un attimo, mentre era intento a versare il contenuto della vaschetta in una tazza. Fissai quell’oggetto… che improvvisamente mi riportò indietro nel tempo.

-Questa è fantastica-
La mia attenzione era rivolta tutta allo scaffale di quel piccolo negozietto di periferia.
-Cavolo… ok ammetto che è bellissima!!- esclamò Nick estasiato. Non aveva mai condiviso la mia insolita mania di collezionare le tazze, ma quella gli piaceva davvero e sapevo anche perché.
Il manico era nero e a forma di chitarra elettrica. Lo strumento era rifinito nei minimi dettagli, si distinguevano perfettamente le corde. Per il resto, invece, era in ceramica bianca semplice ed era decorata con tre spartiti disegnati verticalmente.
-Ok questa è una vera rarità! DEVO AVERLA! Nick ne sono rimaste solo tre!- lo guardai disperata.
-Hai ragione è un pezzo unico!-
Lui continuò a guardarla affascinato.
Io sbuffai e avventai le mani al portafoglio. Fissavo i miei cinque dollari amareggiata.
-Uffa! Non ne troverò mai altri venti… e poi figuriamoci se qualcuno mi regala venti dollari solo “per comprare una stupida tazza”- dissi scimmiottando mia madre. Nick rise di gusto.
-Lo sai che non capirò mai questa tua ossessione, ma devo dire che non è niente male. E poi quella chitarra è favolosa!-
-Ti piace?- gli chiesi curiosa.
-Sì-

Due mesi dopo…

-Buon Natale Mel-
-Buon Natale Nicky-
Ci scambiammo i regali felicissimi.
-Sono sicura che ti piacerà!- dissi soddisfatta
-Fidati, il mio è superiore. Non puoi competere con me-
Gli lanciai uno sguardo di sfida.
-Vedremo. Sei pronto?-
-Prima le signore!-
-Tsé … insieme!-
Ci guardammo negli occhi intensamente.
-Viaa!- gridammo in coro. Scartammo i nostri regali velocemente, ma poi il sorriso sparì dal mio volto. Rimanemmo in silenzio, per poi fissarci increduli. Lui provò a dire qualcosa, ma non ci riuscì. Ci guardammo ancora. Guardavo il mio regalo, poi il suo ed infine osservavo Nick, finché non scoppiammo in una fragorosa risata.
La tazza con la chitarra.
-Non posso crederci- fu tutto ciò che disse. Lo fissai ancora. Non fui in grado di controllare il mio istinto, perciò gettai le mie braccia addosso a lui.
-Grazie Nick! Graziegraziegrazie! E’ il più bel regalo che avessi potuto ricevere- gli sussurrai all’orecchio. Rimase immobile e lo sentii sorridere.
-No, grazie a te- rispose. Sospirai e solo dopo mi resi conto che lo stavo abbracciando, così di colpo mi allontanai, vergognandomi come non mai. Nick portò un braccio dietro la nuca, imbarazzato. Dopodiché rigirò la tazza tra le mani, accarezzando il manico.
-Hai visto?! Te l’avevo detto che ti avrei stupito!- affermò ridendo
-Sì, però ti ho stupito anch’io-
-Già-
Sorridemmo ancora.

Fu il Natale più bello della mia vita.

Nick

Versai tutto il gelato nella tazza e mentre facevo questo, ripensai a quel magico Natale. Avevamo comprato lo stesso regalo senza saperlo. Avevamo solo tredici anni ed eravamo così ingenui. Sorrisi tra me.
-Ecco-
Lei afferrò il cucchiaino e lo affondò nel gelato. Io rimasi per un attimo a fissarla.
-Nick… posso chiederti una cosa?-
-Certo-
-Hai… hai ancora quella tazza?!-
Rimasi di sasso. Ci aveva pensato anche lei. Che telepatia.
-La tazza con la chitarra?- chiesi timoroso. Rimase solo con il cucchiaino in mano, mentre mi guardava imbarazzata.
-Sì-
Sorrisi. La presi per un braccio e la portai sopra. Lei si lasciò trascinare senza troppi indugi. Entrammo in camera mia ed io mi precipitai alla libreria. Scansai tutti gli spartiti, i quaderni e i libri, gettandoli a terra. Tastai ancora con le mani finché qualcosa di freddo e liscio attirò la mia attenzione. La cacciai con delicatezza.
Sul volto di Melanie spuntò un largo sorriso.
-La tengo lì perché ho paura che Kevin me la possa rubare, che Joe la possa rompere o addirittura che Frankie la possa rivendere per quattro spiccioli!- dissi, mentre lei la prese tra le mani.
-Pensavo che l’avessi… -
-Buttata? Rotta?-
-Dimenticata- concluse lei. La guardai di sbieco ed anche con un po’ di stizza. Come poteva solo pensarlo?!
-Non dimentico mai le cose a me care, lo sai bene-
Mel sorrise di nuovo. Non so per quanto restai a guardarla, finché l’urlo inopportuno di Joe ci riportò alla realtà.
-SONOOO A CASAAA!! BROS A RAPPORTOO!-
Melanie guardò di scatto l’orologio.
-Devo andare! Si è fatto tardi!- scese le scale velocemente, prese la borsa al volo, salutò frettolosamente i miei fratelli e scappò via gridando un “Ci vediamo domani!!” dalla porta. Sospirai e poi mi girai verso Joe.
-Che c’è di tanto importante?!- chiesi scocciato.
-Già che vuoi?! Ora che ero riuscito a cucinare gli spaghetti alla napoletana con ketchup!- affermò Kev
Io e Joe lo guardammo storto.
-Che c’è?! Adesso non posso nemmeno giocare da solo a “Cooking mama”?!- chiese incredulo
Joe scosse la testa, mentre io lo ignorai del tutto.
-Allora Joe?- continuai io.
-Sabato siamo stati invitati ad una megagalattica festa della Hollywood Records! Ci saranno tutti! Proprio tutti!! Non possiamo mancare, ci sarà gente che vorrà conoscerci! Non siete contenti?!- disse Joseph entusiasta.
-Pff! Chissà che credevo!- annunciò Kevin con sufficienza.
-Rimane il fatto che ci andremo! Non possiamo certo farci sfuggire un’occasione del genere! Ci saranno tantissimi artisti come noi e produttori! Ci sono anche quelli della Disney!-
-Sì, Joe ci andremo d’accordo? Ora smettila di sfracassarmi il cervello!- affermai stizzito.
-E’ un peccato che tu non possa abbuffarti di zuccheri… ne avresti fortemente bisogno in questi momenti di suprema acidità!-rispose lui, salendo le scale. Sbuffai irritato. Ripensai a Mel. Per colpa di Joe non avevo nemmeno potuto salutarla.
“La tazza con la chitarra”
Kevin si avvicinò in punta di piedi.
-Alloraaa… Non c’è nessuno che vuole cucinare cibo cinese con me?!-

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Capitolo 4
*** 4. ***


Spazio autrice.
Salve genteee :):) Ecco il nuovo chappy(pronto da un po' u.u)Bene, da qui si parte con la vera e propria storia. Da questo capitolo in poi ne accadranno di tutti i tipi XDXD Grazie mille per il sostegno che mi date!! ^^ Vi adoro all'infinito! :)
Dei ringraziamenti speciali vanno a:
1 - annaritaa86
2 - bluettina96
3 - il phard di biancaneve
4 - JustLele
5 - _MissMe__
Che l'hanno inserita tra le seguite ^^
1 - Alexandra_Potter
2 - She is Mari
3 - _RoSe_JH (grazie per averla cliccata anche su le ricordate *-*)
Che l'hanno inserita tra le preferite ^^
E un grazie ENORME va a chi ha commentato:
Alexandra_Potter: Ti ringrazio per i complimenti e sono felice che ti piaccia e che ti sia divertita a leggere ^^ Ps: è un piacere lasciare qualche recensione :):)
She is Mari: Non scusarti per la piccola recensione XDXD Già che hai lasciato una traccia del tuo passaggio mi lusinga e mi fa felice *-* Concordo con te, Kevin che gioca a Cooking mama è favoloso. Lo immagino perfettamente ^^ Hahahah! Grazie mille :)
_MissMe_: Mi dispiace ma dovrai aspettare! Muhahahahahah!! *sonooo perfida!!! (ok chiudiamo sta parentesi della perfidia -.-" XD) SONO STRAFELICE CHE TI PIACCIA LA MIA STORIELLA :):) *saltella qua e là per la contentezza! ^^ Grazie ancora
_RoSe_JH: è bello che la mia Melanie ti ricordi te stessa. Era proprio quello che volevo ottenere: descriverla come una ragazza comune^^ Ti ringrazio per i complimenti e per me è un piacere lasciarti un commentino! Alla prossima ^^

GRAZIE! :) Buona lettura
Vostra May__



Prime fotine :):)

Ps: Non mi sbavate addosso a Nick XDXD *-*

Can't Have You



4.



Melanie



Era stato un pomeriggio pesante. Non riuscivo a stare più di quattro ore vicino a Nick, mi era diventato impossibile. Temevo di avere una crisi respiratoria. Ero letteralmente scappata. Quel suo sguardo prima che arrivasse Joe mi aveva fatto perdere la testa.
“Rimuovi questi dannatissimi pensieri!! Razza di cretina!”
Maledirmi era una delle poche cose che mi riusciva meglio. Mi lasciai scivolare lungo la porta della mia cameretta. Rimasi per terra per dieci minuti buoni, con le gambe raggomitolate al petto.
Poi però, di scatto mi rialzai e mi misi in ginocchio sul letto. Sopra il cuscino, c’era una mensola. Spostai le tazze che vi erano poggiate sopra, per recuperarne una in particolare, nascosta dietro alle altre. La guardai ancora e accennai un sorriso.
-Al telefono!!-
Saltai in aria, sentendo la voce acuta di mia sorella, che strillava alle mie spalle.
-Bussare no?!-
Sorrise divertita
-Chi è?-
-Allie. Dice di avere notizie importanti e che non le interessa se sei in bagno… deve parlarti ora- ripeté mia sorella meccanicamente. Io sbuffai tremendamente, mi diressi verso di lei e afferrai il cordless.
-Sparisci- ordinai ad Hayley che fece spallucce, chiudendo dietro di sé la porta.
-Non dirmi che hai finalmente visto una lontra suonare la tromba!- dissi con tono canzonatorio, mentre mi gettavo a peso morto sul letto.
-Ancora meglio!!- urlò entusiasta Allie dall’altra parte del telefono.
-Mmh fammi pensare… Lizzie ha fatto o detto qualcosa di intelligente?!- chiesi con ironia
-Sabato Abby darà una festa a casa sua, visto che i suoi sono in vacanza! Dice che possiamo portare un amico se vogliamo! Non è grandioso?! Potrò finalmente chiedere ad Andrew di accompagnarmi e magari…ci scappa qualcosa!-
Allie era letteralmente su di giri. Era innamorata cotta di Andrew dal secondo anno ormai. Erano molto amici, ma niente di più. Lei ovviamente sperava nell’happy end, ma quel ragazzo non mi aveva mai convinto del tutto. Era troppo spaccone per lei.
-Wow- affermai con falso entusiasmo.
-Eddai Mel non fare la noiosa e poi potrebbe essere un’occasione anche per te, non trovi?-
Sapevo dove voleva arrivare. NO. Era fuori discussione.
-Allie, non lo farò mai! Scordatelo! Non serve per forza andare con qualcuno no?!-
-Mels quando imparerai a cogliere l’attimo?- domandò lei con tono saccente.
Sbuffai. Lei non aveva la minima idea di cosa significasse. Era un gesto troppo avventato. E poi Nick non… non sarebbe venuto.
-Avrà sicuramente da fare. Lo sai che nel weekend è sempre impegnato per la band- affermai sicura
-Quanto sei pessimista-
-No, sono realista e comunque rimane il fatto che non glielo chiederò mai-

***


Le mani mi sudavano e mi tremavano. Potevo farcela. Che c’era di male, era un modo come un altro per passare del tempo insieme da amici.
Erano due giorni che provavo a dirglielo, ma ogni volta le parole mi morivano sulle labbra. Non ci riuscivo.
-Devi mantenere la calma Mely ok?- mi ripeteva Lizzie.
Sospirai profondamente. Stavo per vomitare, ne ero certa.
-Mels non è così difficile, basta dire: “Ti va di venire alla festa di Abby con me?”- intervenne Allie, addentando il panino. Io non ero per niente affamata, anzi alla vista di tutto quel cibo mi veniva il voltastomaco.
-Allie, forse non ti rendi conto della situazione. Dovrei chiedere a Nick di uscire con me!! Pensi che sia facile?! E se dovessi rovinare tutto?! Se poi non volesse essermi più amico perché crede che io sia innamorata di lui? Dodici anni buttati al vento!- esclamai esasperata.
-Tu sei innamorata di lui, è leggermente diverso!- affermò Allyson con un sorrisetto idiota stampato sulla faccia. Io la fulminai.
-Non sono innamorata di Nick- dissi con superiorità
-Ma per favore! E’ talmente evidente!-
-NO!-
-SI!-
-Ehiehiehi! Basta così! Allie piantala di innervosirla e tu Mel alza le chiappe, corri in laboratorio e parla con quel ragazzo! Muoviti!- disse Lizzie con rabbia. Allie mi fissò divertita.
-D’accordo!- mi alzai sbattendo le mani al tavolo e girai i tacchi. Lasciai la mensa e mi diressi velocemente al laboratorio, dove Nick si rinchiudeva ad ogni pausa pranzo. Portava con sé la chitarra e cominciava a strimpellare qualcosa. Sperava che gli venisse l’ispirazione per qualche nuova canzone.
Mi avvicinai alla porta lentamente. Feci come per aprirla ma poi ritirai indietro la mano.
“No, non posso…”
Avevo paura. Ero proprio una codarda.
Mi armai di coraggio, ma quando stavo per toccare la maniglia, la porta si spalancò e trovai Nick di fronte a me. Rimasi senza parole.
-Mel!- mi disse sorridendo –Che fai qui?-
“Respirarespirarespira”
-Veramente cercavo te- dissi piano.
-Dimmi pure. C’è qualcosa che non va?!-
I battiti cardiaci aumentavano pericolosamente, tanto che temei potesse sentire il cuore arrivarmi in gola.
-Qu-questo sabato c’è-c’è una festa a casa di Abby, sai com'è i suoi genitori sono in vacanza- dissi imbarazzata
-Ah! Ti serve un consiglio sugli abiti da indossare?-
I ragazzi. I soliti tonti.
-No. Mi sta-stavo chiedendo se… se ti andasse di venire con me, per passare una serata insieme- dissi tutto d’un fiato. Stavo per andare in iperventilazione.
-Oh… mi dispiace Mel, ma sabato ho una festa anch’io. E’ importante per la band. E’ organizzata dalla Hollywood Records, la nostra casa discografica. Non posso davvero- rispose lui. Sembrava davvero amareggiato.
-Ah! Non fa niente! Figurati! Era tanto per fare qualcosa di diverso! Eheheehehe! Non preoccuparti, lo capisco!- dissi istericamente.
Ci fu un attimo di silenzio.
-Beh allora io vado. Allie e Lizzie si staranno chiedendo dove sia finita! Ci vediamo più tardi!-
Scappai come tre giorni prima, piantandolo lì, nel mezzo del corridoio.

Nick



“Devo parlare con Joe”
-Sono a casa!!!- gridai io dalla porta.
-Tesoro come è andata a scuola?-
Mia madre mi venne incontro, mi baciò e mi scompigliò i capelli. Detestavo quel gesto, non avevo mai sopportato che mi venissero toccati. Me li risistemai in un baleno.
-Bene mamma, tutto apposto, dove sono gli altri?-
-Di sopra. Non vuoi mangiare qualcosa?- mi chiese con premura.
-No grazie, voglio solo stendermi un po’-
Lei mi sorrise e mi lasciò andare, tornando alle sue faccende casalinghe. Salii le scale rapidamente e mi diressi in camera mia per posare la chitarra e la tracolla. Ero nervoso, agitato e... confuso.
Così decisi di andarmi a sciacquare il viso. Mi incamminai verso il bagno ma mi bloccai ed indietreggiai.
Kevin era seduto per terra, con gli occhi chiusi e le gambe incrociate. Faceva strani rumori con la bocca.
-Che cavolo stai facendo?!- chiesi appoggiandomi alla porta.
Lui mi guardò con superiorità.
-Riscaldamento-
Lo fissai con aria interrogativa.
-Per cosa?-
-Per la prima lezione di yoga-
-Yoga?!-
-Sì. Ho scoperto che Frankie ha comprato anche Wii Fit Plus!!- continuò sorridendo come un demente
Lo guardai storto.
-Sul serio… come è possibile che tu sia il più grande tra noi?!-
-Ehi bros! Che fate?- Joe spuntò alle mie spalle. Io incrociai le braccia al petto.
-Guarda tu stesso-
Joe alzò il sopracciglio e poi sospirò esasperato.
-Ok, devo chiamare Danielle. Questo qui ha seri problemi mentali- affermò Joe
Sghignazzai piano insieme a mio fratello. Poi, guardandolo, mi rivenne tutto in mente.
-Joe possiamo parlare cinque minuti?!-
Lui annuì e ci sedemmo sul letto di Kevin, che ci ignorò bellamente, continuando i suoi “esercizi”.
-Che succede?-
-Senti ma è proprio questo sabato quella festa?-
-Sì, perché che problemi ci sono?-
-Oh no no niente- lasciai correre. Era meglio evitare quel discorso. Avrebbe cominciato con la sfilza di domande fastidiose ed irritanti
“Però…”
-Ma l’hai saputo da Demi? E sei sicuro che siamo stati invitati?- chiesi di nuovo. Lui mi guardò un po’ incerto.
-Sì me l’ha detto Demi quando siamo usciti insieme e sì siamo stati invitati. Mi è anche arrivato il messaggio per e-mail perciò non mi sono sbagliato- affermò sicuro.
Io annuii e mi lasciai cadere sul letto di Kevin.
-Nick… c’è qualcosa che non va?- mi chiese Joe. Lo guardai e pensai a quanto fosse idiota in certi momenti, ma quando avevamo bisogno di lui c’era sempre.
-Naa! Niente di cui preoccuparsi, ero stato invitato anche ad un'altra festa. Ma non fa niente-
Bugiardo.
-Di chi è la festa?- Il solito impiccione.
-Abby, una compagna di scuola-
-Compie gli anni?-
-No, è un festino così tanto per passare una serata diversa. I suoi sono fuori città-
-Sei sicuro che non ci sia nient'altro?-
"No, ho solo i neuroni che stanno facendo a cazzotti, ma per il resto sto bene...Sì una meraviglia!"
-Sì, sicuro-
Joe sorrise appena. Poi però si fiondò su Kevin. Li guardai mentre si prendevano a pugni e a calci. Che imbecilli.
“Anche oggi è fuggita”
L’immagine di Mel riempì la mia testa. Non riuscivo a mandarla via. Ero dispiaciuto e allo stesso tempo mi sentivo... strano. Sospirai profondamente.
-Dieci dollari su Kevin-
Frankie si sedette accanto a me, osservando la scenetta divertito. Il “wrestling Jonas” era uno spettacolo unico e raro. Sorrisi vistosamente.
-Naa. Dieci su Joe-
Ci stringemmo la mano.
-Affare fatto-

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Capitolo 5
*** 5. ***


Spazio autrice.
Ciaooo a tutteeee :):) Cosa c'era di meglio da fare per scaricare la tensione pre-esame, se non postare un altro capitolo?! :):) Un buon modo per alleviare l'adrenalina! ^^ Sono in uno stato di agitazione assurdo! T_T Domani dovrò affrontare il quiz per la patente :):) *Vivaa meee XD Sono stata tutta la serata a fare schede, tanto che ora vedo segnali stradali ovunque!! Sto impazzendo XD Domani è 3...3 è il numero perfetto, 3 sono gli errori che spero di fare, 3 sono i re magi XD, 3 sono i JonasBrothers^^(non ho dimenticato Frankie, però i JB sono 3 o no?^^)...insomma speriamo che il numero 3 mi accompagni nella buona sorte!!Speriamo bene! Incrociate le dita per me:):) Orbene (che espressione ridicola -.-") pernsiamo a questo 5° capitolo ^^ Che faticaccia scriverlo XD Specialmente la parte di Nick! Ho dovuto "tagliare" di molto, sennò veniva un capitolo lungo 3 km XD Spero vivamente che vi piaccia ^-^ Vi ringrazio di cuore per il sostegno :):) VI ADOROO ** Smack! Ma un pensierino in più va a:
1 - annaritaa86
2 - bluettina96
3 - il phard di biancaneve
4 - JustLele
5 - _MissMe__
6 - lovebug
Che l'hanno inserita tra le seguite ^^
1 - Alexandra_Potter
2 - She is Mari
3 - _RoSe_JH (grazie per averla cliccata anche su le ricordate *-*)
4 - ItsAurora
Che l'hanno inserita tra le preferite ^^
Ovviamente, non poteva mancare l'angolino dedicato alle mie lettrici recensine adorabili(Non so da dove cavolo mi sia uscita "recensine" Bah -.-" Vabbé perdonate la mia ilarità da 4 soldi, ma è pure l'una del mattino e il mio cervello, tra divieti, precedenze e assicurazioni non connette più XD): Alexandra_Potter: Eh sì :):) Si sta facendo interessante! Muhahahah!! ^^ Il bello deve ancora venire. GRAZIE Smack
She is Mari: Eheheheehe!! Che bel "giovanotto" che è Nicky XDXD da sbaaav ** Sono contenta che Melanie ti rispecchi e che ti piaccia! ^^ GRAZIE MILLE ^^
_MissMe_: Tu mi riempi di troppi complimentiiiii *-* Waaaaaa!! Grazigraziegrazie! TI ADOROOO ANCH'IOO<3<3 ^^ Ehehehe Nick avrà una bella gatta da pelare muhahahahah!Un bacio gigante e a risentirci per email e/o recensione XDXD
_RoSe_JH: Quoto con te in tutti e tre i punti XDXD Hahahahaha!! Sono felice che ti stia appassionando :):) GRAZIE MILLE
ItsAurora: Le nuove lettrici sono sempre le benvenute XDXD Grazie mille, sono felice che ti piaccia ^^ Eh sì, anch'io mi chiedo se Kevin sia davvero il più grande! Hahahahah!
Alla prossima ^^
GRAZIE! :) Buona lettura
Peace, Love 'n' Jonas <3<3
Vostra May__



Can't Have You



5.



Melanie



“E’ inutile prendersela più di tanto, in fondo sapevo che sarebbe andata a finire così. Non ha tempo per me
Continuavo a ripetermi quelle parole per, in un certo senso, consolarmi. Un po’ ci ero rimasta male. Giusto un po’… ok, un po’ tanto.
Camminavo a testa bassa, con i libri tra le braccia, per il corridoio della scuola verso il laboratorio di arte. Le lezioni erano terminate, ma io ero comunque impegnata con i miei corsi pomeridiani.
Mi sentivo una perfetta idiota. Sarebbe stato meglio se avessi evitato di dire della festa a Nick, invece di dare ascolto alle mie amiche. Avrei voluto cancellare quel maledetto momento.
“Stupida, cretina, imbecille”
Oltre a quei tormenti, ci si metteva il fatto che erano due giorni che non ci vedevamo dall’ultima tremenda chiacchierata e non sapevo come comportarmi quando l’avrei rivisto. Dovevo far finta di niente?! Dovevo far finta che non fosse successo nulla?!

-E se non riuscissi più a guardarlo negli occhi?!-
-Mel adesso stai esagerando! Non dire queste sciocchezze! Non è morto nessuno ok?! Non è così grave, sei tu che vuoi crearti i problemi!-


Allie aveva ragione. Per una volta nella vita dovevo smetterla di essere così paranoica e vigliacca.
-Scusami Melanie!! Non volevo!-
Ero così immersa nei miei contorti pensieri, tanto da non accorgermi di essere finita addosso a Chad, il mio compagno di banco durante l’ora di biologia.
-Scusa tu! Non ho guardato dove ho messo i piedi, come sempre- dissi fredda
Mi accucciai per raccogliere i libri e lui subito imitò il mio gesto per aiutarmi.
-Ecco fatto- disse sorridendo e porgendomi il libro di geografia. Io sorrisi forzatamente di rimando. Lo guardai per un attimo. Non ricordavo che fosse molto alto e tantomeno ricordavo che avesse gli occhi azzurri.
-Ti ringrazio-
-Figurati! E’ stato un piacere! Dove vai con tutta questa fretta?- mi chiese ridacchiando.
-Ooh beh seguo il corso di arte, anzi dovrei sbrigarmi. La professoressa Collins odia i ritardatari!-
Lui annuì imbarazzato.
-Allora vado…- cominciai io
-Melanie! Solo una cosa!-
Mi voltai ancora. Lui rimase un attimo a guardarmi, poi prese la parola.
-Se non hai già trovato il passaggio, mi piacerebbe molto poterti accompagnare domani da Abby-
Era diventato viola in viso. Mi stava invitando?! Un ragazzo?! Chad?!
D’istinto, mi girai, per assicurarmi che si stesse davvero rivolgendo a me. Mi aspettavo di trovare qualcuno alle mie spalle, ma non c’era nessuno. La proposta era proprio per me. Lui continuava a fissarmi intimorito.
“Alla fine che ho da perdere?!”
-Va bene! Mi farebbe molto piacere!- risposi con entusiasmo. Sul suo voltò spuntò un largo sorriso.
-Perfetto! Alle dieci sarò da te!- esclamò lui raggiante.
-Sai dove abito?!-
-Sì, sono venuto l’anno scorso per darti la fotocopia della nostra ricerca, ricordi?-
Cercai disperatamente nella mia testa quell’episodio. Non avevo la minima idea di cosa stesse parlando. Avevo completamente rimosso quel dettaglio. Chissà perché poi.
-Aah certo che mi ricordo! Ehehehe!- dissi con un falso sorrisetto. Il suo viso era il ritratto della gioia pura.
-Siamo d’accordo allora, ci vediamo domani!-
-Sì certo-
Mi allontanai velocemente, dirigendomi in classe. Non potevo sopportare altro quel giorno.
Fortunatamente le ore passarono rapidamente e finalmente arrivò il momento di tornare a casa. Ero stremata e avevo bisogno di una doccia per schiarirmi le idee. Come se non bastasse, cominciò a diluviare. Mi zuppai tutta, dato che, ovviamente, non avevo l’ombrello con me. La mia solita fortuna.
"Almeno risparmio per il bagno"
Giunsi al portone e cercai disperatamente la chiave nella borsa.
-Vuoi una mano?-
Mi pietrificai improvvisamente. Quella voce. La sua voce. L’avrei riconosciuta fra mille. Mi chiesi come diavolo facesse ad essere lì. Per un attimo avevo dimenticato che abitava a due metri da me. Mi girai e lo vidi con l’ombrello tra le mani, mentre sorrideva divertito.
-Ho fatto, non preoccuparti!- dissi cercando di mantenere un tono pacato. Non potevo permettermi il lusso di dare nell’occhio. Lui trattenne a stento la risata.
-Che hai tanto da ridere?!- chiesi indispettita
-Ma guardati! Sei tutta fradicia!-
-E questo ti fa ridere?!-
-Hai la stessa espressione imbronciata che avevi da bambina! Sei così… buffa!-
Stavo per sbottare, ma poi sorrisi divertita. Sapevo come vendicarmi. Lo guardai ancora e poi mi fiondai addosso a lui.
-Oh Nicky caro vieni qui fatti abbracciare!- dicevo ironicamente, mentre strusciavo la testa sul suo petto e con le braccia gli stringevo forte i fianchi.
Lui cercò di divincolarsi.
-No no no no! Mel dai ti prego!-
Lo lasciai andare soddisfatta. Avevo ritrattato tutte le forme del mio corpo umido su di lui. Nick si guardò con disappunto la camicia completamente bagnata.
Vedendo la sua espressione, scoppiai a ridere e lui mi seguì a ruota.
-D’accordo siamo pari! Certo che sei perfida!-
-Ben ti sta!-
Ridemmo ancora.
-Senti Mel, mi dispiace davvero per domani. Se solo potessi non andare- cominciò lui. Avrei preferito che non avesse cacciato quel discorso… perlomeno non in quel momento che l’avevo quasi scordato.
-Non preoccuparti! Non era poi così importante! E’ una stupida festa, ce ne saranno tante altre!-
-Ok, se lo dici tu. Andrai con Allie e Lizzie?-
-Sì, cioè in realtà mi viene a prendere Chad, ma poi sì starò con loro- dissi senza pensarci.
Lui mi guardò stupito.
-Chad?! Chi è Chad?-
-Un ragazzo con cui seguo le lezioni di biologia-
-Ah… e… e ti ha invitata?-
Rimasi un attimo perplessa.
-Sì. Di solito si usa così o no?- dissi ridacchiando
-Beh, no… cioè certamente-
Silenzio.
-Devo rientrare, altrimenti mi prenderà un bel raffreddore! Ci vediamo domani!- affermai sorridente. Inutile tentativo di sdrammatizzare quel momento imbarazzante.
-Sì. A domani-

Nick



-Joeee!! Muoviti, me la sto facendo sotto!!-gridò Kevin piegato in due di fronte alla porta del bagno.
-Sto uscendo!! Solo una ripassatina qui…- disse sistemandosi i capelli.
-Mammaaa!! Joe non mi fa usare il bagno!-
Mia madre gironzolava in camera mia, sistemando ordinatamente le mie t-shirt pulite e stirate nei cassetti.
Poi si voltò di botto e posò le mani sui fianchi, con l’aria di rimprovero.
-JOSEPH!- urlò lei. Lui uscì immediatamente sentendo mamma richiamarlo e fulminò Kevin, che d’altro canto se la rideva.
Io me ne stavo sul letto con la chitarra in braccio e, con lo sguardo perso nel vuoto, suonavo qualche nota a casaccio. La mia mente vagava lontano, tanto che non avvertii minimamente, il continuo fracasso che regnava costantemente a casa mia.
Stava uscendo con Chad. Melanie stava andando alla festa con Chad. Ero disgustato da tutta quella faccenda. Chad, Chad, Chad. Non sapevo nemmeno chi fosse. Volevo scacciare quei pensieri ma non ci riuscivo. Era più forte di me.
“Perché devo tormentarmi?! Che mi importa? Sono felice per lei e per il suo appuntamento”
-Ragazzi! Siete pronti?-
Sentii la voce di mio padre chiamarci dalle scale. Posai la chitarra e mi alzai dal letto. Ero pronto già da un pezzo. Uscii dalla mia camera e raggiunsi papà, mentre aspettavo che arrivassero i miei fratelli.
-Io ci sono!-
Anche Kevin si avvicinò a noi. Come al solito, all’appello mancava Joe. Dopo dieci minuti di attesa, ci degnò della sua presenza.
-Quanto sei femmina- affermai indignato
-No sono assolutamente perfetto- mi disse facendo l’occhiolino.
-Muovetevi. Big Rob ci aspetta di sotto. Il jet è già pronto- affermò papà
-Questa storia del jet fa tanto VIP!!- esclamò Kevin.
Io e Joe lo guardammo storto.
-Ehi… un momento… noi siamo VIP! Ahahahaha!- continuò lui.
-Ci rinuncio- affermò Joe. Io evitai qualsiasi commento. Era inutile e non ne avevo nemmeno voglia.
Il party si sarebbe svolto a New York, che era raggiungibile in tre quarti d’ora di macchina da Wyckoff, la nostra città. Con il jet ci avremmo impiegato solo venti minuti.
Arrivammo con l’auto al deposito del nostro aereo privato e partimmo. Verso le nove arrivammo a destinazione. New York era sempre affascinante. Nonostante l’avessi vista un centinaio di volte, ne rimanevo sempre incantato. Big Rob ci aiutò a salire sulla limousine e sfrecciammo per il traffico newyorkese. Joe e Kevin chiacchieravano animatamente mentre io fissavo fuori dal finestrino con aria assente. Non dovevo essere lì. Non quella sera.
La nostra casa discografica aveva affittato uno dei locali più lussuosi di tutta la città, nel cuore di Manatthan. All’entrata ci accolsero due enormi bodyguards che ci condussero dentro, mentre due ragazze ci sfilarono i soprabiti. Ispezionai rapidamente la sala: il locale era già pieno e riconobbi qualche volto. Demi appena ci vide, saltellò verso di noi e ci salutò calorosamente, riservando un "ben rivisto" speciale a Joe. Kevin si fiondò letteralmente sul buffet, ingurgitando tutto ciò che gli capitava a tiro. Io non avevo fame. Preferivo girovagare senza meta.
-Nick!! Ma che piacere rivederti!-
Riconobbi la voce e accennai un falso sorriso.
-Zac!-
Lui mi abbracciò felice. Al suo fianco c’era Vanessa in tutto il suo splendore. Mi sorrise radiosa. Stavano insieme da una vita ormai.
-Come te la spassi?! Joe e Kevin?- mi chiese
-Non c’è male. I miei fratelli sono laggiù! Voi come state?-
-Benone! Siamo impegnati con un nuovo film! Uno spasso! Sai com’è no?- affermò entusiasta.
-Certo certo!-
-Voi?! Concerti in programma?!-
-Oh beh, credo che l’estate prossima ci daremo da fare!- risposi io.
-Nicholas! Vieni qui!-
La voce di mio padre mi arrivò agli orecchi.
-Scusatemi, torno subito-
Congedai Zac e Vanessa per dirigermi da papà impegnato in una fitta conversazione con uomo a me sconosciuto. Al suo fianco c’erano anche Joe e Kevin.
-Nick eccoti qui! Volevo farti conoscere un mio grande amico d’infanzia, nonché uno dei migliori musicisti che esistano sulla faccia della terra!- disse mio padre entusiasta
-Oh per favore Paul, non esagerare!- rispose l’uomo ridacchiando
-Billy Ray Cyrus- annunciò. Io, Joe e Kev sorridemmo meccanicamente. Eravamo abituati a farlo –Billy, loro sono i miei ragazzi: Nicholas, Joseph e Kevin- continuò papà indicandoci uno per uno.
-Ho sentito parlare molto di voi. I miei complimenti per la vostra carriera!-
-La ringrazio signor Cyrus!- intervenne Joe con educazione. Papà sprizzava gioia da tutti i pori per quell’incontro.
-Anche mia figlia si sta dando da fare per il suo progetto da solista! Ma aspettate un attimo!- si voltò cercando con gli occhi la ragazza –Miley! Miley vieni!-
Lei si avvicinò a noi con timidezza.
-Permettetemi di presentarvi mia figlia Miley. Tesoro loro sono i Jonas Brothers e lui, Paul Kevin Jonas, è il loro papà e un mio caro amico- concluse Billy
Lei ci scrutò sorridendo e posò lo sguardo su di me. I capelli biondi le ricadevano fin sotto il seno e il viso era incorniciato da due grandi occhi azzurri. Il tubino nero che indossava le aderiva perfettamente alla vita. Ammetto che era bellissima.
-E’ un piacere conoscervi!- affermò. Poi tornò a fissarmi e il mio sguardo incrociò il suo. Restammo così per un po’. Kevin, Joe e papà parlavano animatamente con Billy, discutendo del nostro lavoro e del nostro futuro. Miley mi sorrise dolcemente, mentre si sfregava le mani con fare nervoso.
-…Tu non credi Nick?- mi domandò mio padre.
-Oh sì sì certo!-
Fortunatamente la mia risposta non aveva creato problemi.
-Paul rivederti è stato un piacere immenso, adesso dobbiamo andare via-
-Lo stesso è per me! Stavolta però dobbiamo mantenerci in contatto!-
-Certamente-
Salutai con discrezione il signor Cyrus , accennai un sorriso a Miley che ricambiò e ci allontanammo.
-Wow wow wow! Qualcuno ha fatto conquiste!- cominciò Kevin facendomi l’occhiolino
-Cosa? Macché!!-
-Daai Nick ti stava spogliando con gli occhi!- continuò lui
-Non dire cretinate!-
Joe avvolse un braccio intorno alla mia spalla.
-Fratello, se ti lasci sfuggire quell’angelo puoi anche non considerarti più un Jonas!-



Ps: La distanza tra New York e Wyckoff(città d'infanzia dei Jonas) è davvero di 44 minuti di auto u.u Ho controllato su google maps XDXD
Ps2: Nella mia storia Nick ha 18 anni, ma non è stato né con Miley né con Selena u.u Ci tenevo a precisare, anche se penso l'abbiate capito :):)
Ps3: Per chi lo volesse sapere, nella prima foto abbiamo
Chelsea Staub - Allyson
Nicole Anderson - Melanie
Debby Ryan - Lizzie
La seconda foto parla da sé XDXD

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Capitolo 6
*** 6. ***


Spazio autrice.
Woow!! Cavolo siamo già arrivati al 6° capitolo XDXD! Bene bene :) Per la cronaca, HO SUPERATO I QUIZ! ^^ Viva meee :) Meno maleeee!! XD
Ma tralasciamo questi argomenti insulsi -.- per dedicarci a questo chappy... come al solito è stato complicato scrivere "il pov di Nick"... sarà perché è maschio e dovrei immedesimarmi in lui, alquanto difficile visto che sono una ragazza e non so cosa frulli nella testa di ragazzo u.u (ho sempre pensato che ci fossero solo due neuroni che giocano a carte XD)
Vabbé... insomma, fatemi sapere che ne pensate ;);) Quando ho visto il 5° cappy con 7 recensioni, stavo per avere un attacco di cuore ^^ XD GRAZIE:) SIETE FANTASTICHE!!
L'angoletto dedicato a voi non può mancare :)GRAZIE A
1 - annaritaa86
2 - bluettina96
3 - il phard di biancaneve
4 - JustLele
5 - _MissMe__
6 - lovebug
7 - 102luna
Che l'hanno inserita tra le seguite ^^
1 - Alexandra_Potter
2 - She is Mari
3 - _RoSe_JH (grazie per averla cliccata anche su le ricordate *-*)
4 - ItsAurora
5 - JB4ever
Che l'hanno inserita tra le preferite ^^
Ed ora passiamo alle recensioni *-* da premettere che VI ADORO *-*
ItsAurora: Sì Nicky gelosone è troppo tenerooo :):) Ce lo vedo proprio ^^ Per quanto riguarda il wrestling...diciamo che sono finiti in parità XDXD Grazie mille a presto
_MissMe__: Tesorinaaaaa!!! ^^ Non disperareeee!! *-* Fidati di me!! Muahhahaha!! :):) Non sono poi così cattiva...solo perfida!! XDXD Hahahah! Comunque lo sai che Miley non piace nemmeno a me(respect per le fan, sono gusti :P) però è fondamentale!! ^^ Un bacio grandissimoo!! T'adorooo <3<3 GRAZIE
_Rose_JH: ehehehehe!! Povera Miley XDXD Detestata da tutti!! Hahahaha! Danielle tornerà presto perché deve assolutamente portare Kev al CIM(centro igiene mentale) XDXD Hahahahah!! GRAZIE PER I COMPLIMENTI! ^^ Alla prossima:)
She is Mari: :):) Eh la "cara" Miley non è ben accetta u.u XD Comunque "il mio Chad" non è lui XDXD Era troppo scontato! In più a me serve uno dal viso angelico ** mentre lui ha la faccia da birbante XDXD e poi mi è un "pò calato" XDXD Lo scopriraaai moooltooo presto!! Muhahahahaha!! Ti dirò...Mel è cretina a priori XDXD quindi siamo messi bene!! ^^ GRAZIE PER I COMPLIMENTI! Baciooniii
Alexandra_Potter: Ti ho immaginata con gli occhi a cuoricino...HAHAHAHAHAHAHAH!! XDXD Ok smettiamola con ste cretinate u.u XD Vorrei darti delle anticipazioni sul "Tuo fiuto da segugio" ma non posso XD Bacioni e a presto
Juliets:Sono felice che la storia ti piaccia ^^ Eh sì...hai ragione su Mel! E' molto dolciosa XDXD Informerò Kevin che vuoi fargli compagnia, cosi non stressa i fratelli! XD Un bacio grande! E GRAZIE MILLE ^^
JB4ever: Innanzitutto....GRAZIEEEEEEE!!! Hai recensito tutti i capitoli ^^ Sei stata fantastica!! ^^ Poi...non preoccuparti della tua reazione...SUCCEDE ANCHE A ME!! ^^ XDXD I Jonas mi fanno impazzire XD GRAZIE ANCORA!! A presto! Bacioniiii :)
GRAZIE! :) Buona lettura
Peace, Love 'n' Jonas <3<3
Vostra May__


Can't Have You




6.



Ad Anna (_MissMe__) dedico questo capitolo, per il suo "passato compleanno" ^^ Auguroni tesoro! <3


Melanie


“Voglio andarmene da questo posto”
Giravo per la casa di Abby con un bicchiere di ponch in mano, cercando di farmi largo tra la folla. Volevo uscire fuori in terrazza a prendere una boccata d’aria. Mi sentivo soffocare lì dentro.
Riuscii a raggiungere la grande finestra dell’ampio salone e raggiunsi il balcone. Improvvisamente, fui invasa da una folata di vento fresco. Tremai un po’. Il cambio di stagione cominciava a farsi sentire e quella serata di fine Settembre ne era la dimostrazione.
Sospirai profondamente, mentre appoggiavo i gomiti alla ringhiera del terrazzo.
“Finalmente un po’ di pace"
Guardai la strada sotto di me, perdendomi con lo sguardo nel fondo nero dell’asfalto. Niente era al posto giusto. Mi sentivo fuori luogo, mi sentivo a disagio e non ero affatto felice. Era tutto storto e la mia autostima calava ogni giorno di più. Sbuffai ancora, lasciandomi accarezzare dal vento che mi scompigliò tutti i capelli. Non ci badai. Non mi importava essere in ordine. Nessuno mi avrebbe dovuto guardare. Lui non c’era.
“Chissà cosa starà facendo in questo momento”
Senza accorgermene, fui avvolta da una pesante giacca di pelle, che mi coprì le spalle scoperte. Mi voltai di scatto.
-Non hai freddo?- Chad mi sorrideva felice. Io abbozzai un falso sorriso.
-Sì, un po’ sì-
Lui si avvicinò a me, appoggiandosi con la schiena all’inferriata.
-Non ti diverti?-
-Certo, solo che avevo bisogno di un momento per respirare. Là dentro c’è una confusione assurda!- fingevo di essere tranquilla. Lui annuì e lo fissai per un attimo. Ero dispiaciuta. Gli stavo rovinando la festa, a causa del mio umore. Chad non lo meritava. Che colpa ne aveva? Che responsabilità aveva riguardo al mio malessere?! Nessuna. Non era corretto il mio comportamento.
-Allora che te ne pare del party? Abby, come al solito non ha badato a spese!- cominciai io, tanto per attaccare bottone.
Lui accolse positivamente il mio estremo tentativo e rispose prontamente.
-Beh bella festa! Non c’è che dire! Ed ho notato che anche le tue amiche se la stanno spassando!- affermò
ridacchiando. Gettai un rapido sguardo verso la finestra. Vidi Allie e Lizzie scatenarsi insieme ad Andrew e un altro ragazzo che non conoscevo. Scossi la testa sorridendo.
-Sì, sono decisamente folgorate! Però le adoro per questo!-
Ridemmo insieme.
-Sono simpatiche dai!-
-Oh certamente-
Ci guardammo un attimo sorridenti. Poi d’improvviso si rabbuiò.
-Qualcosa non va?- chiesi preoccupata.
-No…cioè…è che stavo pensando alla scuola. Il professor Nichols mi sta addosso per via delle mie insufficienze in biologia. Sono indietro con il programma- disse a testa bassa.
-Oh beh… se vuoi posso darti una mano! Sai quanto adoro quella materia-
-Sul serio? Mi aiuteresti?-
-Ovvio!-
-Che ne dici di questo giovedì a casa mia?- mi chiese subito. Rimasi un momento perplessa, riflettendo sul da farsi.
-V-va bene-
-Perfetto!- esclamò gioioso. Io gli sorrisi dolcemente. Lui mi osservò, si avvicinò ancora di più e mi prese le mani.
-Sai, sono felice di essere qui adesso… con te-
Io deglutii fortemente e lo guardai imbarazzata. Per un momento, mi persi nelle sue pozze blu e con la mente cominciai a viaggiare lontano. Mi destai d’improvviso da quello stato di trance e realizzai. Lui non era Nick.
-F-fa pia-piacere anche a me... Chad- balbettai appena. Rimanemmo un attimo in silenzio a fissarci. Quella situazione stava diventando davvero pesante, perciò decisi di prendere la parola.
-E’ meglio rientrare. E’ freddo e poi ci stiamo perdendo la festa-
-Sì. Hai ragione-
Ci incamminammo verso la finestra, ma lui richiamò la mia attenzione.
-Melanie?-
-Sì?-
-Solo una cosa-
-Dimmi-
-… Stasera sei bellissima-

Nick


DLIN DLON.
Sentii chiaramente il suono del campanello all’interno dell’abitazione e riuscii a distinguere nettamente il rumore di piccoli passi che si avvicinavano velocemente alla porta.
-Ehi Hayley!-
La piccola moretta mi fissò sorridente, per poi avvinghiarsi alla mia gamba.
-Ciao Nicky!!- esclamò con dolcezza.
-Come stai?- chiesi, passando una mano tra i suoi capelli. Lei alzò il viso verso di me e, in quell’istante, notai la spaventosa somiglianza con Mel. Erano letteralmente identiche. Lo stesso nasino all’insù, la stessa bocca a forma di cuore, la stessa forma del sorriso, lo stesso taglio degli occhi. L’unica differenza era il colore. Quelli di Hayley erano di un bel nocciola brillante, in contrasto con quelli verdi smeraldo di Mel.
-Insomma! Oggi non sono andata a scuola, perché ho avuto la febbre, ma adesso sto meglio- cantilenò lei.
-Mi dispiace. Senti tua sorella è in casa?-
-Sì, vieni-
Mi lasciò entrare e mi seguì a ruota.
-E’ in cucina-
-Grazie. Adesso torna a riposare-
Lei annuì e corse verso il soggiorno.
Io mi sfilai la giacca, posandola all’ingresso di quella casa che, oramai, conoscevo bene e mi diressi da Mel. Mi avvicinai piano alla cucina e la vidi. Indossava un grembiule bianco legato dietro alla schiena, aveva i capelli raccolti in una coda alta e se ne stava accucciata di fronte al forno. Entrai di soppiatto, senza farmi sentire. Il tavolo era completamente ricoperto di farina, di ciotole sporche e il cacao in polvere era sparso ovunque. Lei non avvertì la mia presenza e quando ritenni di esserle abbastanza vicino, mi buttai sulle sue spalle.
-BUUUUU!!!-
-AAAAHH!!!!-
Melanie urlò forte e per la paura scivolò all’indietro, cadendomi addosso. Così ci ritrovammo per terra tutti e due. Io cominciai a ridere come uno scemo, mentre Mel, arrabbiata, cercava di rialzarsi.
-Dico, ma ti sei impazzito?! A momenti prendevo un infarto e stavo rischiando di rompermi la colonna vertebrale! Brutto cretino!-
Io continuavo a ridere. Era stato troppo bello.
-Vuoi startene seduto sul pavimento in eterno?- continuò lei stizzita.
-Adesso mi rimetto in piedi- conclusi ridacchiando.
Così mi sollevai, aggrappandomi al tavolo. D’improvviso, però, cominciai a tossire fortemente e vidi la mia t-shirt nera diventare completamente bianca.
Melanie mi guardò e scoppiò a ridere di gusto. Mi ero versato tutto il piattino pieno di farina sulla testa. Lei continuava a ridere come un’ossessa a quella scena. Frizionai i capelli per cercare di levarne un po’, ma con scarso risultato, passai una mano sul viso sporco, mentre rinunciai a “smacchiare” la maglia. Era inutile.
-Hahaha! Sembri la brutta copia di uno yeti! Hahahaha!!-
-Ah sì?!-
Presi una manciata di farina rimasta intatta e la lanciai in faccia a Melanie.
-Adesso siamo due brutte copie di uno yeti!-
-Ah-ah divertente!- rispose lei con sarcasmo.
Mi spintonò leggermente ed io sghignazzai.
-D’accordo… tregua!-
Afferrò uno straccio e si pulì il viso. Io la imitai, prendendo un tovagliolo. Lei mi fissò un attimo.
-Aspetta, hai ancora un po’ di… farina qui-
Si avvicinò a pochi centimetri dal mio volto, passandomi lo straccio sul naso. A vederla così vicina, la gola mi si seccò ed i battiti cominciarono ad accelerare. Mel mi guardò ancora un po’, per poi allontanarsi di scatto e tornò a risistemare distrattamente il frullatore.
-Perché prepari una torta di lunedì pomeriggio?- chiesi divertito.
-E’ per mia sorella. Voleva la torta al cioccolato e visto che è malata, non ho potuto dirgli di no-
DRIN!
-Oh è pronta!- esclamò allegra. Con quel grembiule era ancora più buffa del solito e decisamente… adorabile. Sorrisi tra me.
La cacciò dal forno e la sistemò con cura in un vassoio. Aspettò che si freddasse un po’ e cominciò a tagliare delle fette. Rimasi immobile, a fissarla incantato: era così piccola e delicata. Nessuno avrebbe dovuto toccarla. Immediatamente, ripensai a quel… Chad
-Come è andata sabato?- chiesi curioso.
-Uhm? Oh bene sì. Gran bella festa! C’erano un sacco di persone!- affermò, continuando le sue faccende.
-… e con… con Chad come è andata?-
Lei non rispose subito.
-Tutto tranquillo, è molto simpatico… Vuoi un pezzo?- chiese, come a sviare il discorso
-Non vorrei morire avvelenato!!- dissi prendendola in giro.
-Spiritoso! Torno subito-
Uscì dalla cucina, con il piattino in mano e si diresse da Hayley. Io rimasi a guardarla tutto il tempo, fino a che non si avviò verso di me.
-Allora sei sicuro che non la vuoi?- disse, mordendone un pezzo.
-Mel...non posso-
Lei sgranò gli occhi e portò una mano alla fronte
-Cavolo! L'avevo quasi dimenticato!Perdonami Nicky... la prossima volta ne preparo una apposta per te-
Io sorrisi di rimando.
-Però un po' d'acqua non mi dispiacerebbe-
Lei mi sorrise felice, ne riempì un bicchiere e me lo porse
-Ah Mel, va bene se questo giovedì ci rivediamo per matematica?-
Lei poggiò la sua porzione di torta e si pulì la bocca.
-Veramente sono impegnata questo giovedì-
-Che hai da fare?-
-Devo aiutare Chad con biologia-
Per poco non mi strozzavo. Lasciai immediatamente il bicchiere e la guardai.
-Cosa?!-
Mel si alzò, portando una pila di ciotole verso il lavabo.
-Mi dispiace Nick, facciamo mercoledì? Ok?-
-Da quando dai ripetizioni a Chad?- chiesi, calcando il nome di…di quell’essere.
-Da sabato-
-Sabato?!-
-Sì, alla festa mi ha chiesto di aiutarlo! Era davvero disperato e non ho potuto rinunciare!-
Rimasi in silenzio. Non bastava l’uscita romantica, adesso pure i compiti insieme… da soli?!
-MELANIE!!-
Riconobbi la voce della mamma di Mel. Sentivo i suoi passi avvicinarsi sempre di più alla cucina. Entrò come una furia, portando in mano le buste della spesa.
-Melanie hai fin… oh Nick caro!- esclamò lei, felice.
-Salve Grace!-
-Come stai tesoro?-
Grace era come la mia seconda mamma, ma io ero lo stesso molto timido.
-Bene… Grazie!-
-Tua madre è uscita?-
-Beh non sap-
-Mamma!! La smetti di fargli il terzo grado?!- intervenne Mel
-Ma quale terzo grado!! Voglio sapere come sta! Erano un po’ di giorni che non lo vedevo! Eh!- continuò sistemando le buste -Vuoi rimanere a cena con noi?- mi chiese sorridendo vistosamente.
-No, no ti ringrazio! Devo tornare a casa a finire di studiare. Anzi si è fatto tardi! Devo scappare!-
Melanie si levò il grembiule e venne verso di me.
-Ti accompagno alla porta-
-A presto Grace!- salutai gentilmente.
-Ciao tesoro! Saluta la mamma!-
Io e Melanie ci dirigemmo alla porta.
-Domani solita ora-affermò lei
-Sì, sì- dissi piano.
-Ciao-
Me ne tornai a casa con in mente mille pensieri. Avrei voluto strozzare quel tipo. Rientrai sbattendo il portone e scappai in camera mia. Non volevo essere disturbato, così mi allungai sul letto e guardai il soffitto, sbuffando tremendamente.
“Bene. Adesso anche le ripetizioni”




L'immagine che vedete sopra NON E' DI MIA PROPRIETA'! Io ho solo inserito i due nomi. L'ho trovata su un forum inglese, non c'era il copyright. Se ritrovo il link del foro, ve lo scrivo nel prossimo chappy:)
*Rullo di tamburi*
Ecco a voi il "mio Chad":


Lucas Grabeel - Ryan Evans in HighSchoolMusical

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Capitolo 7
*** 7. ***


Spazio autrice.
Eccomi con il 7° capitolooo! Evviva!! Eeeeeh!*5secondidieuforiaaa* -non fate caso alla mia pazzia, sono felice anche perché ho appena finito di sistemare la mia pagina personale u.u, ci ho impiegato 2 ore >. Ragazze questo chap è un po'... vabbé non voglio anticiparvi niente :):) XDXD Voglio solo RINGRAZIARVI per il sostegno e perché seguite la mia fic (che sinceramente non pensavo riscuotesse tutto questo successo XDXD) E come al solito non possono mancare i miei onnipresenti ringraziamenti u.u
Perciò un enorme GRAZIE A:
1 - annaritaa86
2 - bluettina96
3 - il phard di biancaneve
4 - JustLele
5 - _MissMe__
6 - lovebug
7 - 102luna
8 - BENNYY
9 - celestegirl
10 - Ginevra Olsen
Che l'hanno inserita tra le seguite ^^
1 - Alexandra_Potter
2 - She is Mari
3 - _RoSe_JH
4 - ItsAurora
5 - JB4ever
6 - BENNYY
7 - SamCrush
Che l'hanno inserita tra le preferite ^^
1 - _Rose_JH
2 - slideaway__
Che l'hanno inserita nelle ricordate ^^
Ed ora passiamo, come sempre, alle recensioni:
ItsAurora: Eh sì, il caro Nicky è adorabile u.u >.< Sono felice che ti piaccia il "mio Chad" XDXD e il mio chap! Spero che ti piaccia anche questo!! ^^ Bacioni
_MissMe__: Hahahahhaahah!! Sto immaginando la scenetta dei cani!! Hahahahah!! *rotola dalle risate* "Povera Miley" XDXDXD Eh sì sono molto dolciosiiii u.u Bacioniiiiiiii!! T'adoro smack!
JB4ever: Sono felice che lo scorso chappy ti sia piaciuto!! (speriamo ti piaccia anche questo XDXD) Comunque anche a me piacciono i mori u.u *sbaaaaav XDXD No, non l'ho capito per niente capito che ti piace Nick XDXD Hahahahha!! Un baico grande e alla prossima! ^^
She is Mari: Grazie mille per i complimenti! ^^ Beh sì le ripetizioni mi danno sui i nervi anche a me! Hahahaha XDXD Spero ti piaccia anche questo chap! Un bacio grande e alla prossima!! :):) Kiss
GRAZIE ANCORA! Buona lettura :):)
Peace, Love 'n' Jonas
Vostra May

Can't Have You




7.



Melanie



-Dove stai andando tu?!-
Allie mi fissava incredula, mentre Lizzie rimase con il panino a mezz’aria.
-A casa di Chad… stasera!- continuai indifferente.
-Ehi frena un attimo! Come, quando, dove e perché!!- ripeté lei.
Io alzai gli occhi al cielo e sbuffai.
-Sabato scorso mi ha chiesto se potevo aiutarlo con biologia, è rimasto indietro con le lezioni. Gli do solo una mano a rimettersi in pari con il programma! Che c’è di male?!-
-Mels ero rimasta alla tua cotta per Jonas la rockstar. Che c’entra adesso Chad?!- mi chiese Lizzie.
-NON HO UNA COTTA PER NICK!- sbottai io, diventando rossa in volto.
Notai gli sguardi di alcuni ragazzi, seduti al tavolo accanto al nostro, che mi fissavano intimoriti.
Le mie amiche sghignazzarono nel piatto.
“Bella figura” pensai cercando di nascondermi come potevo.
-Sì, ok, il punto è… ora ti piace Chad?! Ammetto che non sarebbe male… insomma le ragazzine del primo anno stravedono per lui- affermò Allie
-Non mi piace Chad! Lo aiuto e basta!-
-Certo come no... fino a quando non ti sussurrerà dolci paroline!- disse Lizzie
-Pensate che mi abbia chiesto aiuto solo per avvicinarsi a me?!-
-Sì!- risposero in coro.
-Pff! Piantatela con queste inutili storie! Piuttosto, vi siete divertite con Andrew e l’altro tizio che non conosco!-
Si guardarono negli occhi furtivamente e scoppiarono in una fragorosa risata.
-Si chiama Matt… ed è molto, molto carino, oltre ad essere simpaticissimo!- esclamò Lizzie con aria sognante.
Lanciai uno sguardo eloquente ad Allie. Lei mi capì al volo.
-Sì è un’idiota!- mi confermò
Lizzie aveva l’insolita capacità di avvicinare i classici “belli ma stupidi”.
Io cominciai a ridere, mentre Lizzie spintonò Allie.
-Ehi! Guarda quell’imbecille di Andrew!-
-Cosa?!-
-Frenate i bollenti spiriti e manteniamo la calma!-
Loro mi fissarono, come se si aspettassero che dicessi qualcosa di importante.
-Stabiliamo che sono due ebeti entrambi! Ehehehe!-
-Pensa alla tua superstar da strapazzo!- affermò Allie
-Giusto!- continuò Lizzie.
Ci osservammo per un attimo, finché non scoppiammo a ridere. Uscimmo dalla mensa abbracciate e ci dirigemmo ai nostri armadietti, scherzando del più e del meno. Trafficai all’interno dello sportello, cercando il quaderno di letteratura, fino a quando due morbide e profumate mani mi coprirono gli occhi. Mi irrigidii.
-Indovina un po’ chi sono?-
Sorrisi vistosamente.
-Buongiorno anche a te... Nicholas!- sentenziai soddisfatta.
Lui mi lasciò andare sospirando ed io mi voltai dalla sua parte.
-Devo escogitare un modo per non farmi scoprire così facilmente!- disse, mentre si sfregava il mento con lo sguardo rivolto verso l’alto.
Io risi a quella sua espressione idiota.
-Mels ci vediamo più tardi!-
Allie sapeva essere perfida.
-Sì, sì…più tardi!- calcò Lizzie
-Ciao Nick!- gridarono in coro, come due civette.
-Ciao ragazze!- rispose lui
Avevo completamente dimenticato che ci fossero anche loro. Mi avrebbero preso in giro in eterno, sentivo già le loro battutine rimbombarmi nella testa.
“Ma come siete carini quando amoreggiate!!”
-Che lezione hai ora?-
La voce di Nick mi fece tornare alla realtà.
-Mmh…letturatura. Tu?-
-Storia-
-Dio mio quella strega della Sachar non la sopporto!- esclamai
-Stai a dirlo a me! Mi odia solo perc-
-Ehii Melanieee!-
Sussultai fortemente, quando vidi Chad spuntare alle mie spalle.
-Disturbo?- chiese ingenuamente. Nick lo guardò storto, mentre io sorrisi come un’ebete.
-Chaad! No non preoccuparti, stavamo solo… solo parlando! Eheheheh!-
Lui ci fissava divertito, mentre Nick rimase serio. Avvertivo chiaramente una strana tensione nell’aria.
-Ehm Nick, lui è Chad… Chad Taylor!- affermai imbarazzata –Chad lui è Nick Jonas-
-Ehi tu devi essere il fratello canterino, la rockstar della nostra scuola!- sentenziò lui ridendo.
Nick alzò un sopracciglio e sfoderò un falso sorriso.
-Già, sono proprio io-
-E’ bello essere famosi vero?-
-Dipende- rispose piatto.
Ma cosa gli prendeva?! Tutt’a un tratto era diventato... freddo. Avrei voluto che quell’incontro non ci fosse mai stato.
Ci fu un attimo di silenzio.
-Beh Mel, allora ci vediamo stasera… ricordi le ripetizioni di biologia che mi avevi promesso eh?- chiese sorridente Chad.
-Ce-certo. A più tardi-
-A presto Jonas-
Nick si limitò ad un cenno con la testa. Chad si allontanò velocemente, per raggiungere i suoi compagni. Io tornai con lo sguardo su Nick.
-Mi aspetti all’uscita?- chiesi timidamente
-No-
Mi si gelò il sangue nelle vene.
-Rimango un po’ di più a scuola oggi- concluse lui indifferente.
-Ah. D’accordo-
Mi mancava l’aria. Quella sua risposta mi aveva scosso.
-Ci vediamo Mel-
Avrei voluto fermarlo, dirgli mille cose, eppure non ebbi la forza per fare nulla. Rimasi a guardarlo, immobile, mentre svoltò l’angolo del corridoio.

Nick


Pum. Pum. Pum.
La pallina da baseball sbatteva forte contro il soffitto. La lanciavo forte. Ogni volta che la riprendevo la tiravo in alto sempre più forte. Con rabbia e decisione. Un buon modo per scaricare i nervi: starsene allungati sul letto e prendersela con una stupida pallina.
-Nick! Ne hai ancora per molto?! Questo rumore mi sta dando alla testa! Keev!! Dì qualcosa!!- gridò Joe dalla sua camera.
-Qualcosa- disse meccanicamente lui. Era troppo concentrato a fissare lo schermo del pc.
Non risposi e continuai imperterrito con il mio giochino. Fissavo in silenzio il soffitto bianco.
“Che giornataccia!”
-NIICK!-
Joe entrò come una furia in camera mia, sfilandomi la pallina dalle mani.
-Ora basta! Trovati un altro passatempo! Prendi esempio da Kev: si diverte e non rompe le scatole al resto della famiglia!-
Gettammo uno sguardo a nostro fratello che se ne stava davanti al mio computer. Aveva preso a fare test idioti su internet.
-L’animale comico che ti fa più ridere?!- lesse ad alta voce.
Joe alzò gli occhi al cielo, esasperato.
-Sicuramente l’orso in bikini!- concluse Kevin, digitando sulla tastiera.
Io sbuffai e mi rigirai dall’altra parte del letto.
-D’accordo Kevin non è un buon esempio- continuò Joe. Restai zitto.
-Ma si può sapere che hai?! Sono giorni che sei così… così…-
-Nervoso? Arrabbiato? Deluso? Irritato? Intrattabile? Sì hai ragione!!- sbottai tutt’insieme.
Joe mi fissò sbigottito, mentre infilai la testa sotto al cuscino.
-Nicky-
-Lasciami stare!-
Joe sospirò.
-KEVIN! Vieni immediatamente qui e finiscila con quelle cretinate-
-Eccomi, eccomi-
Si sedettero entrambi sul mio letto ed io continuavo a starmene nascosto.
-Nick… puoi parlare con noi lo sai!- continuò Joe
-Non mi va!-
Sentii Joe dare una botta a Kevin.
-Siamo i tuoi fratelli! Con chi dovresti sfogarti se non con noi?!- intervenne il maggiore.
Mi sollevai e li guardai sospirando profondamente.
-Il fatto è che…- mi bloccai e ripensai a tutto quello che era successo. Forse ero stato troppo duro con Mel.
-Allora?- chiesero insieme
-Il punto…il punto è che…-
Stavo per spiegare loro cosa mi tormentasse fino a quando mia madre non ci interruppe.
-RAGAZZIII!!!-
Entrò in camera sorridente e ci baciò tutti sulla testa.
-Andate a vestirvi! Abbiamo ospiti a cena! Muovetevi!-
-Chi viene mamma?- chiese Joe
-Tuo padre ha invitato quel suo amico… Willy…insomma avete capito!-
-No- annunciammo in coro
-…credo che fosse…ah sì sì Billy! Billy Cyrus e sua figlia!-
-Che diavolo ci fanno quei due qui.. a Wyckoff?- domandò Kevin
Mia madre ci pensò un po’ poi però ebbe come l’illuminazione.
-Tuo padre li aveva invitati esplicitamente a venire qui ed hanno deciso di passare il weekend nella nostra città. Perciò, su su su, sbrigatevi! Tra poco arriveranno!-
Uscì tutta trapelata e si diresse al piano inferiore.
-Nick ne riparliamo stasera, adesso non è il caso- sentenziò Joe
Io annuii e ognuno andò in camera sua a prepararsi.
Ripensai a quella Miley… sarebbe stata in casa mia. Non era niente male come idea, in fondo era carina e sembrava anche simpatica.
“Che serata”

***



-Billy!!- gridò mio padre abbracciando il signor Cyrus –Finalmente un po’ di tempo per stare insieme!-
-Te l’avevo promesso che ci saremmo rivisti presto! Ecco le giovani star!- continuò il padre di Miley, guardandoci.
-Buonasera signor Cyrus!- dicemmo insieme noi tre.
Gettai una rapida occhiata, in cerca di Miley. Lei si nascondeva dietro di lui e sorrideva timidamente.
-Accomodatevi! Paul non trattenerli all’ingresso è maleducazione!- sentenziò mia madre – Vieni cara, puoi dare la giacca a me- affermò rivolta a Miley
-Grazie signora Jonas-
-Denise, cara… solo Denise-
Miley le sorrise vistosamente, poi spostò lo sguardo su me ed i miei fratelli.
-Ciao!- esclamò con gentilezza.
-Ciao Miley! – ripeterono in coro Joe e Kevin. Io accennai un saluto con la testa.
-Ehi piccolino! Io non ti conosco… sono Miley- disse accucciandosi di fronte al mio fratellino.
-Sono Frankie-
-Caspita ma quanti siete?!- ci chiese, ridacchiando
-Oh beh lui è il Bonus Jonas! Ha soli dieci anni- affermò prontamente Joe.
-Dieci e mezzo!- sentenziò Frankie
-Hahahahaha! Che bambino adorabile!- disse passando una mano tra i suoi capelli.
La sua risata mi piombò nelle orecchie. Era limpida e cristallina.
-Ragazzi a tavola!- urlò mia madre.
La cena proseguì tranquilla. Billy e mio padre intavolarono una fitta conversazione, ricordando i “vecchi tempi”, quando ancora se la spassavano nei locali, dietro alle ragazze e scatenando, inequivocabilmente, la gelosia di mia madre.
Miley, invece, aveva preso confidenza con i miei fratelli. Non fece altro che scherzare e ridere insieme a loro per tutto il tempo, mentre io preferii restarmene un po’ in disparte. Non ero dell’umore adatto. Notai che lei, di tanto in tanto, mi fissava e quando incrociavo il mio sguardo con il suo, si voltava di scatto, cercando di concentrarsi su Frankie o su Kevin.
Arrivati al dessert, ci arrendemmo tutti. Mia madre, come al solito, aveva cucinato per un esercito.
-Bene. Chi vuole giocare alla Playstation?- chiese Joe rivolto a noi. Kevin e Frankie non se lo fecero ripetere due volte. Corsero in salotto a prendere le postazioni. Miley li seguì ed infine, anch’io mi alzai.
Li osservai un attimo, mentre si accapigliavano per afferrare il joystick. Miley rise di gusto a quella scenetta esilarante.
Io scossi la testa e mi diressi fuori in giardino. Mi sedetti sul dondolo, guardando il cielo scuro di Ottobre.
“Ma perché sono così, così… ossessionato da questa storia?”
Non riuscivo a capire perché sapere che Mel stesse con Chad mi facesse così male.
-Posso sedermi?-
Alzai gli occhi e vidi Miley di fronte a me. Annuii in silenzio e lei si accomodò al mio fianco.
-Bella serata vero?- cominciò tanto per parlare.
-Già-
Restammo in silenzio. Che momento imbarazzante.
-Vado dagli altri- fece per alzarsi
“Stupido idiota”
-NO!-
Lei si girò stupita, mentre le mie guance si imporporarono vistosamente.
-Ehm, volevo dire…cioè… resta qui-
Miley aggrottò le sopracciglia e poi sorrise, sedendosi nuovamente accanto a me.
-Scusami, è solo che oggi… non è stata una gran bella giornata. Insomma sono nervoso e per questo mi mostro irritante con tutti, ma non volevo essere scortese con te, io…-
Era sempre così. Ogniqualvolta cmi sentivo a disagio, cominciavo con quell’isterica parlantina.
-Ehi ehi! Basta così!- esordì Miley ridendo –Non preoccuparti, non me la sono presa. Stai tranquillo!-
-Grazie- sussurrai.
Lei sorrise piano.
-Allora, da quello che ho capito sei il cantautore della band, non è vero?-
-Sì, scrivo io la maggior parte dei nostri successi-
-Sei bravissimo-
La ringraziai con un sorriso.
-Tu invece? Come ti vanno le cose?-
-Sono davvero soddisfatta! Sto incidendo un album in questo momento e in più ho in corso una collaborazione con Demi Lovato, hai presente chi è vero?- chiese lei entusiasta
-Se ce l’ho presente?! E’ la ragazza di Joe!-
Lei sgranò gli occhi.
-Cosa?! Hahaha! Ma daai! Non lo sapevo, Demi non mi ha detto tutto allora! Hahahaha!-
Risi di gusto. Come previsto, Miley era davvero simpatica, mi piaceva stare con lei.
-Strano che non l’ho letto su una rivista di gossip!- affermò pensosa
-Ancora non lo fanno sapere al mondo. Diciamo che vogliono prima assicurarsi che tutto vada per il meglio-
-Mmh… perspicaci i ragazzi!-
Ridemmo ancora.
-Peccato che tu non viva qui, mi sarebbe piaciuto prendere un gelato con te-
Non so come ma quelle parole uscirono dalla mia bocca senza che io riuscissi a controllarle.
“Ma che diavolo sto dicendo?!”
-Sarebbe piaciuto anche a me-
Ci guardammo per un momento.
-Miley! Andiamo!-
Billy richiamò la nostra attenzione. Lei si alzò velocemente, dirigendosi in casa.
-Spero di rivederti presto- cominciai
-Non preoccuparti, con il lavoro che facciamo ci vedremo sicuramente spesso- affermò sorridendo.
Prese la giacca e salutò la mia famiglia.
Ero stato bene, anzi benissimo. Di botto però ripensai a Melanie.
“Perché preoccuparmi? Se Mel vuole stare con Chad non devo impedirglielo. Non devo intromettermi nella sua vita sentimentale. Non sono nessuno per poter mettere becco, e poi lei sarà per sempre mia amica. Mi basta sapere questo”
Mi diressi al piano superiore con quei pensieri in testa e sospirai.
-Ehi Nicky, allora?-
Joe spuntò alle mie spalle, dietro di lui c’era anche Kevin.
-Cosa?-
-Non vuoi più parlare con noi?!-
Li guardai per un attimo e poi sorrisi a mezza-bocca.
-Grazie ragazzi… ora sto meglio-


Ok gente! Non uccidetemiiii!! waaaa! XDXD Alla prossima! :):) Vi adoro
Ps: La foto sopra NON E' DI MIA PROPRIETA'! Ho solo aggiunto le scritte:)
Baciii

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Capitolo 8
*** 8. ***


Spazio autrice.
Siiigh siigh! Sono commossa T-T per due motivi:
1) Perché questo chap è emozionante xDxD anche se è stata dura scriverlo u_u
2) Perché mi seguite in tante e apprezzate questo mio lavoretto! ^^
Glassieeee!! *-* Ve ne sono immensamente grata:):) Spero vi piaccia anche questo cappy! ^^ *saltella felice*
RINGRAZIO INFINITAMENTE:
1 - annaritaa86
2 - bluettina96
3 - il phard di biancaneve
4 - JustLele
5 - _MissMe__
6 - lovebug
7 - 102luna
8 - BENNYY
9 - celestegirl
10 - Ginevra Olsen
11 - VJonasLerman
12 - Aesial
Che l'hanno inserita tra le seguite ^^
1 - Alexandra_Potter
2 - She is Mari
3 - _RoSe_JH
4 - ItsAurora
5 - JB4ever
6 - BENNYY
7 - SamCrush
8 - sbrodolinalollypop
Che l'hanno inserita tra le preferite ^^
1 - _Rose_JH
2 - slideaway__
3 - thsefourwlls
Che l'hanno inserita nelle ricordate ^^
UN GRAZIE GIGANTE va anche a Jonas_Sister che mi ha inserito tra le scrittrici preferitee!! *-* waaaa!! *si inchina*
Vi lascio direttamente alla lettura :) Le risposte alle recensioni le troverete a fine capitolo ^-^
Buona lettura! ^^
Peace, Love 'n' Jonas
Vostra May__

Can't Have You



8.



Melanie



Tremavo come sempre. Oramai era così da diversi mesi. Le gambe mi cedevano inesorabilmente pensando a Nick o a qualsiasi cosa che ruotasse attorno a lui, finendo per odiarmi come non mai.
Chiusi la porta di casa dietro di me e mi avviai alla villetta affianco alla mia con una strana calma. Percorrevo il viottolo in silenzio, con l’aria di chi stesse raggiungendo il patibolo. Fissai il portone in legno bianco di fronte a me e poi gettai uno sguardo disperato ai pattini che portavo in una mano. Sì, ero completamente impazzita: stavo per suicidarmi.
“Sono un’idiota masochista”
Ma per un amico valeva la pena rischiare la vita.
Con timore, pigiai il campanello e mi ritrassi immediatamente indietro, come se a un tratto volessi scappare. Rimasi immobile, mordendomi nervosamente il labbro inferiore.
La voce di Joe arrivò alle mie orecchie e percepii qualcun altro brontolare un “Sì, sì vado io… Tu ed i tuoi dannatissimi capelli!! Prima o poi quello specchio te lo spacco sulla testa”.
Era qualcuno decisamente familiare. Sorrisi appena, aspettando che venisse ad aprirmi.
La porta si spalancò. Nick, con indosso una sola t-shirt bianca a maniche corte e un pantaloncino blu, mi guardò meravigliato, come se fosse stupito di vedermi. Io cominciai a sorridere come un’ebete.
-Ti va di fare una passeggiata fino al parco?- chiesi mettendo in mostra i miei “adorati” rollerblade.
Lui alzò un sopracciglio.
-Sei matta?!-
Aveva ragione. Perché sfidare la sorte? Perché cercare di ammazzarsi? Eppure volevo farlo, perché erano sette giorni che mi sentivo inquieta e nervosa, dopo l’incontro a scuola. Volevo farlo perché era come, se in un certo senso, sentissi che dovevo riconquistarlo, dovevo farmi perdonare.
-Ho voglia di andare di nuovo con questi…- li osservai disgustata –questi cosi- conclusi, tornando con lo sguardo su di lui. Nick mi fissò un attimo e poi scoppiò a ridere.
-Sei completamente assurda-
-Voglio ancora imparare, l’ultima volta non mi hai spiegato proprio tutto-
-Mel… l’ultima volta, dopo il terzo tentativo, sei finita al pronto soccorso con un braccio rotto- affermò ridacchiando.
Sorrisi anch’io, ricordando quell’orribile esperienza.

-Sei pronta?!-
Nick era a dieci metri da me, ma avevo l’impressione che fosse distante chilometri. Mi guardai i piedi, fissando quei tremendi attrezzi. Ero completamente imbracata. Nemmeno fossi un giocatore di football! Nick mi aveva fatto indossare i guanti, le ginocchiere, le gomitiere e perfino il casco. Mi sentivo una stupida, ma volevo farlo, volevo essere capace anch’io a camminare con quei rollerblade, così io e Nick saremmo potuti andare insieme al parco.
-S-sì- risposi timorosa.
Lui, dall’altra parte, invece, portava solo i pattini ai piedi.
-Mel non preoccuparti, ci sono qua io! Puoi farcela!- gridò lui
Io annuivo impaurita.
-Vieni! Vieni verso di me! Avanti! Ricorda quello che ti ho detto… destra, sinistra- disse lui mostrandomi i movimenti.
-Forza!-
Mi avviai in direzione di Nick, con le braccia allargate all’altezza delle spalle, per aiutarmi a mantenere l’equilibrio, ma cominciai a perdere, immediatamente, il controllo di me stessa.
-Mel frena frena frena frena!!- gridava Nick
-Come si fa!!!AAAH!-
Finii, fortunatamente, addosso a lui, facendoci cadere entrambi. Mi ritrovai sopra di Nick senza sapere come e con quell’ingombrante casco gli diedi anche una testata.
-AHIO!- urlò lui
-Scusa!-
-Fa niente, adesso rialzati! Devi riuscirci Mel!- disse massaggiandosi la fronte.
Con il suo aiuto, tornai alla postazione iniziale, mentre lui mi ripeteva le stesse cose. Tentai la seconda volta, ma, caddi dopo due metri.
Nick mi sollevò ancora e mi fece riprovare.
-Sei bravissima per essere una principiante! Forza!-
Parole illusorie.
Partii per l’ennesima volta.
-Bene, così! MELS! Mels ci stai riuscendo!- urlò entusiasta. Aveva ragione, stavo andando bene. Gli sorrisi vistosamente. Ero quasi arrivata da lui, ma di nuovo non riuscii a controllare la velocità.
-Nick! NICK COME SI FRENA!-
-Alza il tallone! Il tallone Mel!-
Lo superai di gran lunga, mentre lui cominciò ad inseguirmi ma non riuscì ad afferrarmi. Arrivai in fondo alla strada, gridando. Inciampai sul marciapiede e caddi violentemente a terra. Mi girava la testa e non riuscivo a muovermi.
“Il braccio”
-MEEL!!!-

Allontanai quel ricordo e tornai a concentrarmi su Nick.
-Sono passati nove anni!- sentenziai
-Sì ma le tue capacità motorie non sono migliorate di molto-
Aggrottai le sopracciglia e incrociai le braccia al petto.
-Tsé-
Nick rise di gusto.
-D’accordo, aspetta solo due minuti, vado a cambiarmi. Vuoi entrare nel frattempo?-
Acconsentii con la testa e varcai la soglia dell’ingresso. Frankie era incollato al televisore e mi salutò sorridendo. Nick, intanto, era corso di sopra.
Mi accomodai sul divano accanto al piccolo Jonas che maneggiava il telecomando.
-Che guardi?- chiesi curiosa
-Niente, i miei programmi preferiti non ci sono- rispose amareggiato.
-Non vai da Hayley oggi?-
-Ha detto che la maestra le ha dato tanti compiti e non può uscire a giocare con me-
Sghignazzai, scompigliandogli i capelli. Assomigliava molto a Joe. Restammo ancora per un po' a guardare la tv.
-Eccomi!-
Mi alzai automaticamente e mi diressi da Nick. In spalla, portava un borsone nero e insieme uscimmo di casa.
-Che c’è là dentro?- domandai sorridente
-I miei pattini, le mie scarpe e… e il kit salvataggio per te!-
Ridemmo insieme. Arrivati alla fine della stradina, ci sedemmo sul marciapiede e cominciammo a prepararci.
Nick finì prima di me, sistemò le mie Converse nella borsa e mi aiutò a sistemarmi. Nonostante le numerose imprecazioni, mi fece indossare tutte le varie protezioni.
-Mel, anche questo- disse mostrandomi il casco. Sbuffai e me lo misi in testa, mentre lui sogghignò divertito. Finalmente ero pronta.
-Mels sei sicura di volerlo fare? Insomma, so quanto sia difficile per te-
-Al mille per cento!-
-D’accordo-
Mi alzai barcollando. Nick, però, mi afferrò al volo. Io sorrisi di nuovo imbarazzata e cercai di muovermi da sola.
-Stai ferma- affermò lui. Si avvicinò di più e mi prese per mano, stringendomela forte. Di colpo sussultai.
-Andiamo- mi disse, mantenendo la stretta.
-Vuoi percorrere tutto il tragitto così?!- chiesi meravigliata. Ecco, per la mia goffaggine non si sarebbe divertito.
-Mel adesso sono più grande e sono in grado di gestire meglio la situazione. Non rischierò che ti faccia male di nuovo-
Sorrisi a quelle sue parole e ci avviammo insieme, mano per mano, verso il parco.

Nick


-Eccoci! Ci siamo quasi, un altro piccolo sforzo- dissi a Mel.
Dopo venticinque estenuanti minuti, eravamo giunti al parco vicino casa nostra, che normalmente avrei raggiunto in scarsi dieci.
Ci lasciammo andare sulla prima panchina che ci capitò a tiro, esausti. Era stata una vera e propria impresa arrivare fino lì, ma ce l’avevamo fatta. Anzi Mel ce l’aveva fatta. Qualche movimento in più era riuscita a farlo, rispetto a quando eravamo bambini. Che ragazza tenace!
-Cavolo, sono sfinita! Non ricordavo che fosse così faticoso, uff!- sbuffò lei. Io le sorrisi divertito.
-Sei stata brava! Puoi migliorare, ma in confronto all’ultima volta sei stata bravissima- affermai.
Lei sorrise, slacciandosi il casco. Aveva tutti i capelli arruffati e brontolando qualcosa di incomprensibile, se li risistemò come meglio poteva. L’osservai ancora, chiedendomi come diavolo le era venuto in mente di voler pattinare.
-Mel, ma perché… perché insomma…- tentai di domandarglielo
-Perché ho voluto fare questa pazzia?! Perché… perché avevo nostalgia- disse a testa bassa.
-Nostalgia di cosa?-
-…di noi… cioè, volevo dire delle cose che facevamo da piccoli-
Sorrisi ancora. Per un attimo, dimenticai tutto quello che era successo in quei giorni e la vidi di nuovo con la stessa luce di sempre, con quei suoi modi maldestri e allo stesso tempo adorabili… la rividi di nuovo bambina, come piaceva a me.
Ed ebbi improvvisamente paura. Paura di perderla, paura che il nostro rapporto si potesse sgretolare da un momento all’altro. Ma più di ogni altra cosa, temevo che lei potesse cambiare improvvisamente.
-Dove cavolo sei stato questa settimana? Non sei più venuto a scuola! Mi sono preoccupata- disse, facendomi sobbalzare.
-Impegni con la band. Prove, studio, registrazione, prove e ancora studio. Ah, in più sto lavorando a quella nuova canzone di cui ti avevo parlato-
Rise appena.
-A volte dimentico che tu sia una rockstar! Trascuro questo dettaglio ogni tanto!-
Restammo un attimo in silenzio, godendo del lieve tepore emanato dal debole sole autunnale, che stava per tramontare, nonostante fossero quasi le cinque del pomeriggio. Il clima era ancora mite. Gli alberi, però, si erano colorati di un brillante arancio, il prato era sciupato e gli uccellini non cantavano più tanto spesso. Tutto sembrava vissuto oramai.
-Hai fame?- le chiesi
-Un po’!-
-Ferma qui, vado al chiosco a prenderti qualcosa- le ordinai. Lei annuì, mentre io cominciai a togliere i pattini ai piedi.
-Niiick!!- Una voce cristallina e terribilmente familiare, richiamò la mia attenzione. Alzai gli occhi, guardando di fronte a me con stupore.
Miley saltellò dalla nostra parte. Indossava una tuta grigia con un t-shirt bianca e un paio di scarpette da ginnastica.
-Mi-Miley?!-
Che faceva ancora a Wyckoff?!
-Che cosa ci fai qui?! Non sei ripartita una settimana fa?!- chiesi meravigliato. Lei rise di gusto.
-No, cioè adesso ti spiego… Quando sono venuta giovedì scorso, sono rimasta talmente affascinata da questa cittadina che ho chiesto a papà di restare fino alla prossima tourneé che ci sarà a Dicembre! E’ così tranquillo qui! Un po’ di riposo mi farà bene- cantilenò lei soddisfatta.
-Ah, cioè woow!- affermai io
Notai che Miley gettò uno sguardo indagatore a Mel che sedeva al mio fianco.
-Oh che idiota, Mel lei è Miley Cyrus-
Mel la fissò sconvolta.
-Quella Miley?! Woow!-
-Sì, proprio io… e tu? Saresti?-
Mel si intimidì.
-Lei è la mia migliore amica, Melanie Ebbel- intervenni immediatamente in suo aiuto.
-Oh… piacere mio!- esordì Miley sorridendo. Mel sorrise di rimando e stette in silenzio.
-Passeggiata con i pattini eh?- domandò lei curiosa
-Sì, oggi è una bella giornata, ancora non è molto freddo perciò…- affermai
-Capisco! Beh io invece mi sto dando al jogging! Un po’ di movimento fa sempre bene- esclamò interrompendomi.
-Già-
-Senti Nick un giorno di questi dovremmo vederci, sto lavorando ad un pezzo nuovo e mi piacerebbe che tu l’ascoltassi! E’ molto importante per me- continuò lei.
-Va bene, sono a tua disposizione-
Lei sorrise dolcemente.
-Aspetta solo un attimo-
Rovistò nello zainetto che portava con sé e cacciò il portafoglio griffato. Estrasse un foglietto bianco, dopodiché cercò una penna. Scrisse velocemente qualcosa e mi porse il biglietto sorridendo.
-Ecco, questo è il mio indirizzo e numero di telefono. Così quando avrai un po’ di tempo saprai dove trovarmi!-
Io sorrisi piano, afferrando il foglio.
-E’ meglio che vada. Mi mancano ancora tre giri del parco da fare! A presto Nick! Melanie è stato un piacere!-
-Ciao Miley-
-Il piacere è stato mio!- gridò Mel
Miley si allontanò da noi correndo.
-Sei amico con Miley Cyrus?- mi chiese Mel curiosa.
-Diciamo di sì. Insomma, siamo quasi colleghi ecco!- esclamai ridendo. Lei sorrise appena, per poi restare in silenzio.
-Hai ancora voglia di mangiare qualcosa?- le chiesi timoroso.
Lei scosse la testa in segno di no.
-Voglio tornare a casa- sussurrò
Avevo la netta sensazione che qualcosa l’avesse scossa, anche se non riuscivo a capirne il motivo. Lasciai correre e cercai di farla sorridere.
-…Vuoi tornare con quelli?!- le domandai divertito, indicando un punto ben preciso.
Lei si guardò i piedi e poi scoppiò in una fragorosa risata.
-Assolutamente no. Per oggi basta così!-
Risi insieme a lei. In quel momento, tutto era perfetto tanto che mi sembrava di essere tornato indietro nel tempo. Eravamo gli stessi Nicholas e Melanie di sempre, con gli stessi timori, gli stessi sorrisi di una volta... e non poteva esserci cosa migliore.





Come al solito l'immagine NON E' MIA! U_U Non riesco a ritrovare quel benedetto forum T_T
Comunque, adesso passiamo alle recensioni ^-^
_MissMe_: HAhahahahah!! La cara Mel avrà una bella gatta da pelare! Muahahhaha! Come sono perfida e sadica! :):) Nick geloso è ADORABILE *-* si si u_u Comunque ti sto immaginando mentre dai fuoco a Miley!! Hahahahahah! Che scenetta fantasticaaaa!! ^^ :):) Grazie nuovamente per i complimente e per le recensioni! T'adoroooooooooooooo :):) Baci
She is Mari: Nuooooo! Non uccidermiiiii!! XD XD Sì la battuta l'ho ripresa da Jonas perché si adattava troppo XD era perfetta! ^^ Grazie per i complimenti e sono felice che ti piaccia! Alla prossima! :) Bacioniiiiii
DalamarF16: Grazie mille per i complimenti :) Sono contenta che ti piaccia! ^-^ Il loro rapporto è "speciale" o almeno cerco di renderlo speciale ^^ Grazie ancora :) Baci!
ItsAurora: Sono strafelice che ti sia piaciutoooo xDxD ehehehehe! Miley è una vera e propria tentazione! Spero ti piaccia anche questo :):) Grazie per le recensioni! Baci!
JB4ever:Tranquilla non rivelerò il tuo segreto!!!! Ihihihihihih xDxD Grazie per i complimenti :):) Spero ti piaccia anche questo ti chappy! *-* E Grazie per le costanti recensioni ^^ Baciiii
Alexandra_Potter: Non Scusarti!! ^^ Non c'è ne bisogno! Anzi grazie mille per le recensioniiii ^^ Comunque non mi piangere disperataaa xDxD Supereremo il trauma insieme xD Hai ragione sono due antipaticoniii XPXP Grazie ancora e spero ti piaccia anche questo! ^^ baciiii
LadyBird27: *-* Omg omg... GRAZIE PER LA SPLENDIDA RECENSIONE :) Sono felicissima che ti piaccia! Ammetto che è difficile descrivere Nick e i suoi pensieri. Non voglio che cada nel banale o che diventi noioso. In più credo che dei tre sia il più difficile da gestire (insomma, sono masochista xDxD) perché Nick mi sembra leggermente più introverso e riservato rispetto agli altri e cerco di mantenerlo più "IC" possibile (per quanto posso conoscerlo xD) Melanie è il personaggio che amo di più ovviamente u_u Rappresenta una piccola parte di me :):) ecco perché ci sono affezionata. Volevo renderla il più reale possibile e il mio obiettivo era proprio quello di fare in modo che anche i lettori si ritrovassero un po' in lei. A quanto pare ci sono riuscita e ne sono strafelice :)Joe ovviamente è destinato a stare con Demi, quindi non servono ulteriori commenti u_u mentre Kevin lo immagino così... esilarante, un po' sciocco e divertente! ^^ Grazie per i complimenti sulla mia scrittura *-* è un vero onore detto da te (ho letto un paio dei tuoi lavoretti e ne sono rimasta estasiata. Ti stimo molto e ricevere dei complimenti così mi lusinga parecchio ^-^) Non rigraziarmi per il commentino insulso xD che vi ho lasciato! Era il minimo che potessi fare! Siete delle grandi scrittrici, amo il vostro stile :) Grazie ancora di tutto! Spero che anche questo chap ti sia piaciuto! ^^ Alla prossima :)

UN BACIONE A TUTTEEE!! ^^

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Capitolo 9
*** 9. ***


Spazio autrice.
Mie care donzelle siamo giunte al 9° capitolo... ^-^ Come sono contenta xDxD Non voglio darvi anticipazioni anche se non resisto ^-^ Ci sarà qualcosa di importante... non posso dirvi altro xDxD Grazie grazie e ancora grazie per il sostegno, le recensioni e per semplicemente spendere il vostro tempo leggendo la mia fic.. sono davvero davvero lusingata! T_T spero di non deludervi e che vi piaccia anche questo.
Comunque ecco la comunicazione che ho da farvi:
Da oggi in poi, pubblicherò un capitolo a settimana, precisamente tutti i sabati pomeriggio(o al massimo la domenica)causa: scuola -.-" Quest'anno dovrò affrontare la maturità, perciò non avrò molto tempo per me stessa. Quindi, l'appuntamento per il prossimo chap sarà a sabato prossimo.Inoltre, RINGRAZIO INFINITAMENTE:
1 - annaritaa86
2 - bluettina96
3 - il phard di biancaneve
4 - JustLele
5 - _MissMe__
6 - lovebug
7 - 102luna
8 - BENNYY
9 - celestegirl
10 - Ginevra Olsen
11 - VJonasLerman
12 - Aesial
13 - slideaway__
14 - JustALittleLie
Che l'hanno inserita tra le seguite ^^
1 - Alexandra_Potter
2 - She is Mari
3 - _RoSe_JH
4 - ItsAurora
5 - JB4ever
6 - BENNYY
7 - SamCrush
8 - sbrodolinalollypop
Che l'hanno inserita tra le preferite ^^
1 - _Rose_JH
2 - slideaway__
3 - thsefourwlls
Che l'hanno inserita nelle ricordate ^^
UN GRAZIE GIGANTE va anche a Jonas_Sister che mi ha inserito tra le scrittrici preferitee!! *-* waaaa!! *si inchina*
Vi lascio direttamente alla lettura :) Le risposte alle recensioni le troverete a fine capitolo ^-^
Buona lettura! ^^
Peace, Love 'n' Jonas
Solo un appunto che ho sempre scordato di scrivere -.- : I Jonas non mi appartengono come neanche Miley Cyrus, al contrario del personaggio di Melanie che è di mia invenzione. La storia non è scritta a scopi di lucro -.-
Vostra May__

Can't Have You


9.



Melanie



“Mi spiace Chad, stasera esco con le mie amiche”
Premetti con violenza il tasto Invia e rimisi in borsa il cellulare, sbuffando. Quel ragazzo stava diventanto irritante e come se non bastasse, stavo per avere una crisi di nervi.
-Ma sì, usciamo a piedi, facciamoci una passeggiata, respiriamo aria pulita e … zuppiamoci come pesci!!- gridai ad Allie e Lizzie, che correvano al mio fianco, coprendosi la testa come potevano.
Su Wyckoff,diluviava ininterrottamente. Era una di quelle piogge prettamente autunnali, prive di tuoni e fulmini, ma destinate a durare per ore. In più, era davvero freddissimo, sembrava che l’inverno avesse fatto il suo ingresso prima del dovuto.
Fortunatamente, non eravamo poi così distanti dal locale che volevamo raggiungere.
Mi fiondai letteralmente sotto la tettoia del “nostro” pub e aspettai le mie amiche. Con il fiatone, mi vennero incontro, sbuffando e imprecando qualcosa di incomprensibile.
-Schifosissima pioggia, umida e bagnata!- sentenziò Lizzie strizzando il cappotto.
-E’ scientificamente provato, mie care, che il sabato sia sempre brutto tempo- affermò sadica.
-E se davvero è come dici tu, per quale assurdo motivo abbiamo deciso di uscire senza macchina?!- chiesi indispettita.
Allie stava per ribattere, ma poi ci rinunciò.
-Lasciamo stare! Piuttosto entriamo che qui fuori si congela-
Il tavolo era lo stesso da due anni, ormai. Jim, il proprietario, se ne stava aldilà del bancone e non appena ci vide, ci sorrise vistosamente, facendoci segno che sarebbe venuto immediatamente a prendere i nostri ordini. Ci accomodammo ognuna al suo posto: io ed Allie di fronte, mentre Lizzie sedeva tra noi.
-Che prendete?- chiesi io, consultando il menù.
-Credo che con questa atmosfera una bella cioccolata calda con panna non sarebbe tanto male!- esclamò Lizzie entusiasta. Io ed Allie accordammo con lei.
Jim arrivò subito, appuntò sul blocco-notes le nostre richieste e se ne andò, sparendo dietro al bancone.
-Dunque- cominciò Allie, scorrendo con il dito sullo schermo del suo telefono touchscreen, di ultima generazione –L’evento potenzialmente interessante di questo mese è Halloween. Che si fa il trentuno notte?!- domandò, alzando poi lo sguardo su di noi.
-Qualcuno organizza una festa in maschera o roba del genere?!- chiese Lizzie, torturando il portatovaglioli.
-Per il momento no, nessuno che organizza un bel niente- sbuffò Allie.
-Aspettate, riformuliamo meglio la domanda… Che avete voglia di fare ad Halloween?! Serata soft o divertimento frenetico?!- affermai sicura.
Si guardarono un momento negli occhi e poi fissarono me.
-Soft- dissero in coro. Scoppiai a ridere e portai una mano alla bocca. Allie e Lizzie erano assurde!
-Perfetto! Adesso ci vuole solo un po’ di “fantasia”- continuai io
-Tre cioccolate con superpanna in arrivo!-
Jim venne verso di noi, con un enorme vassoio tra le mani. Girò intorno al nostro tavolo, lasciando le tazze fumanti sotto i nostri nasi.
-Grazie Jim, sei sempre il migliore!- intervenne Allie. Lui ci sorrise e scappò via.
Afferrai il cucchiaino, affondandolo nella morbida mousse bianca e lo portai alla bocca.
-Potremmo fare un pigiama party a casa mia- iniziò Lizzie
-Ottima idea! Potremmo affittare un film horror e comprare qualche schifezza con cui ingozzarci! Eh?- esclamò Allie.
-Mi piace mi piace! Però dovremmo indossare tutte le ciabatte con il coniglio che abbiamo uguali- dissi ridendo.
-Daai! Ma sono ridicole!-
-Ma Allie, non ci vedrà nessuno! Ah-ah! Lo so dove vuoi arrivare… preferisci il pigiama con gli orsetti vero?!- chiese Liz, prendendola in giro.
Io risi di gusto, mentre Allie sbraitava contro di lei. Ma il sorriso scomparve dal mio volto in un attimo. Fui avvolta da una scarica di brividi lungo la schiena ed il mio cuore sussultò. Trasalii fortemente, quando sentii la sua voce intonare le parole di una canzone che troppe volte avevo ascoltato, che troppe volte avevo amato. Cominciai disperatamente a cercarlo con gli occhi. Non capivo da dove provenisse la musica, ma non appena alzai lo sguardo, lo vidi.
La melodia era riprodotta dal grande televisore sopra di noi, sintonizzato su Mtv. C’era lui… c’era Nick. Le numerose fan presenti, urlavano e strepitavano entusiaste. L’inquadratura si spostò su Joe, che con la testa seguiva il ritmo suonato da Nick, poi fu la volta di Kevin, già pronto per dare l’attacco con la chitarra. Infine, la telecamera tornò su lui.

“Questo weekend ho un live a Boston”
“Boston?! Non ci sono mai stata!”
Sorrise divertito, sistemando un paio di magliette in valigia.
“Ti ci porterò un giorno”

Seduto di fronte ad un bianco pianoforte a coda, lasciava che le sue morbide dita corressero libere sui tasti e avvicinò la bocca al microfono, sussurrando quelle frasi che conoscevo a memoria.

...If time was still
The sun would never never find us
We could light up …

Lo guardai ancora affascinata, lasciandomi cullare dalla sua voce, finché un improvviso vortice di immagini occupò la mia testa.
Lo vidi bambino, con le ginocchia sbucciate, i pantaloni strappati e la chitarra in spalla…
“Ehi Mel senti qua che ho scritto!”
Le corse in bici, gli spintoni, gli scherzi, i giochi innocenti… e poi con i pattini, io addosso a lui, i miei innumerevoli pianti, le sue mani intrecciate alle mie, venute in mio aiuto…
“Non preoccuparti, ci sono io qui”
Il nostro regalo di Natale, i nostri abbracci ed i sorrisi... la sua primissima esibizione, sotto al garage di casa...
“Mel questa è tutta per te”
Suonava da dio già da allora. E, già da allora, ero consapevole che sarebbe arrivato in alto, che non sarebbe stato uno qualunque e che, inevitabilmente, io non avrei fatto più parte della sua vita, come una volta.
“Insomma che ne pensi dei Jonas Brothers?!”
“Siete bravissimi”
Sbattei gli occhi e di colpo quei ricordi sparirono. Lo sentivo gridare “Fly with me” e il pubblico impazziva, perché lui era Nick Jonas. Ma per me era sempre e solo Nick, il mio migliore amico… o chissà.
Lo fissavo, mentre chiudeva gli occhi e, con passione, dava vita alla sua canzone.
In quel momento, ricomparvero innanzi a me, tutti i momenti passati insieme in quegli ultimi giorni. Mi lasciai sfuggire un sorriso e abbassai lo sguardo. Le ultime note e poi il delirio delle fan.
“Se solo potessi volare io con te… “
-I Jonas Brothers!!!- urlò una soave voce femminile, appartenuta, probabilmente alla presentatrice di quel concerto di beneficenza.
-… tu che ne dici Mel?!-
Allie mi cacciò fuori da quel tortuoso labirinto di pensieri.
-Uhm? Cosa?-
-Dico, potremmo andare a fare la spesa insieme, così ognuna prende i dolci che vuole… si può fare?! Oppure potremmo mangiare cinese, insomma inventiamo qualcosa di alternativo!-
-Sì, certo… sono tutte delle ottime idee- affermai piano
Mi guardarono un po’ incerte e poi ripresero a chiacchierare animatamente.
“Avrei preferito non conoscerlo” pensai, giocherellando con il cucchiaino.
Avrei preferito qualunque altra situazione a quella che avevo. Avrei preferito essere una di quelle semplici ragazze che lo avrebbero solo sognato e avrebbero fantasticato su lui. Avrei preferito tutto questo. Avrei voluto qualsiasi altra cosa… avrei tanto voluto non essermi innamorata di lui.

Nick


Non riuscivo a muovermi. Mi sentivo tutto intorpidito. Con fatica, riuscii a rigirarmi nel letto e stropicciai gli occhi, sbadigliando. Mi voltai verso il comodino, in cerca della sveglia. Segnava le undici meno un quarto. Rimasi un po’ così e mi passai una mano tra i capelli. Poi, decisi di alzarmi e di andare al piano di sotto.
La luce colpì il mio sguardo, infastidendolo, tanto che per poco non mi ruzzolavo per le scale.
-Buongiorno tesoro!- mi accolse mia madre, mentre sistemava velocemente le pentole sul gas. Indossava la giacca e in un braccio portava la borsa.
Io mugugnai un saluto sottovoce e mi accomodai sullo sgabello della penisola, tenendo il viso tra le mani.
-Io devo uscire a fare dei giri con tuo padre. Joe è andato a correre, Frankie è in giardino con Elvis, mentre Kevin è in camera sua a parlare con Danielle. Ci vediamo più tardi per il pranzo- mi disse baciandomi la testa-Siete stati bravissimi ieri sera, papà è molto molto contento di voi, ma ne parleremo quando tornerò- continuò, sorridendo.
Anch’io sorrisi piano, mentre afferrai la bottiglia d’acqua.
-Adesso devo proprio scappare, è tutto già pronto, devi solo apparecchiare la tavola e mi raccomando non perdere di vista Frankie!- urlò, mentre si affrettò ad uscire.
-Tranquilla-
Mi sorrise di nuovo e chiuse la porta dietro di sé. Io sospirai fortemente. Non avevo fame, così optai per tornare di sopra a darmi una lavata e una vestita veloce. In un quarto d’ora ero pronto.
Scesi giù rapidamente e corsi dal mio fratellino.
-Elviis! Smettila! Così non riesco a fare nemmeno un tiro!-
Il mio cagnolone abbaiava forte, mentre Frankie, con il pallone da basket in braccio cercava di fare canestro.
-Elvis! Vieni qua!- gridai.
-Nick! Per fortuna, con lui intorno non riesco a giocare!- protestò mio fratello.
Elvis mi salutò, facendomi le feste e si sdraiò al mio fianco, con il fiatone.
-Che ne dici di un “uno contro uno”?!- gli chiesi ammiccando. Il basket mi era sempre piaciuto.
Frankie sorrise sarcastico.
-Ci sto!-
-Comincia tu-
Frankie fece rimbalzare a terra la palla e poi cercò di superarmi, ma io lo braccavo, impedendogli di passare. Lui, però, sgattaiolò sotto le mie gambe e lanciò il pallone, segnando il primo punto.
-E’ stata fortuna!-
-Sì, come no-
Stavolta la palla la tenevo io. Lo fissai con aria di sfida. Palleggiavo con sicurezza, mentre Frankie tentò di bloccarmi. Feci passare il pallone tra le gambe e riuscii a superare il mio fratellino. Corsi velocemente verso il canestro e lanciai la palla, che vi entrò perfettamente.
-Eeeeee!! Nick Jonas segnaa! Yuhuuu!- esclamai imitando le grida da stadio.
Frankie sbuffò e recuperò subito il pallone.
-Non cantare vittoria!-
Giocammo ancora e un canestro dopo l’altro, passarono venti minuti buoni.
-Eee andiamooo!! Frankie-Frankie-Frankie!!- esultò mio fratello, dopo l’ennesimo punto.
-Quindi a casa Jonas si gioca anche a basket eh?-
Alzai lo sguardo e vidi Miley che ci fissava divertita.
-Ehi! Ciao!-
Lei mi sorrise e ci raggiunse.
-Che fai da queste parti?-
-Veramente ero venuta a trovarti-
La guardai meravigliato.
-Ah sì?!-
Lei abbassò lo sguardo, imbarazzata e sorrise piano.
-Volevo farti ascoltare la mia canzone, prima di farla conoscere al resto del mondo... ci tengo molto al tuo parere-
Restammo per un attimo a fissarci. Mi specchiai nelle sue pozze blu, rimanendone incantato. I suoi occhi erano stupendi.
-Vieni- sussurrai appena. Miley mi seguì in silenzio. La condussi in casa e ci dirigemmo in camera mia.
-Ho portato lo spartito, potresti… prestarmi una chitarra?-chiese timidamente.
Annuii, afferrai la mia chitarra classica e gliela porsi. Mi accomodai sulla sedia di fronte alla scrivania, mentre lei si sedette sul letto con la chitarra in braccio.

How did I get here?
I turned around
and there you were
I didn't think twice
Or rationalize
cause somehow I knew

La sua tenera voce mi arrivò alle orecchie, facendomi venire la pelle d'oca. Pizzicava le corde delicatamente, come se avesse paura e mi guardò, mentre cantava il ritornello. Io la fissavo immobile, come ipnotizzato. Lei mi sorrideva appena ed io dimenticai tutto il resto. Dimenticai dove fossi, chi fossi. Vedevo solo Miley, mi ero isolato dal resto del mondo.
Quando terminò, non fui subito in grado di proferire parola.
-Allora? Che ne pensi?-
-E’ bellissima-
-Sul serio?-
-Sì-
Miley si alzò e mi venne vicino con lo spartito in mano.
-Che ne dici se modifico questa battuta qui?-
Sollevai gli occhi dal foglio a lei, ritrovandola a due centimetri dal mio viso. Di nuovo, mescolai il mio sguardo con il suo.
-No, credo che sia perfetta così-
Miley sorrise e poi fissò il mio orologio.
-Oh cavolo è quasi ora di pranzo! Devo andare!-
L’accompagnai di sotto e in quel momento rientrarono anche i miei.
-Miley!-
-Ciao Denise, perdonami vado proprio di fretta-
Salutò velocemente me e la mia famiglia, per poi scappare via. Tornai in cucina e vi trovai Kevin, che ingurgitava qualcosa.
-Che stai facendo?-
Lui non rispose subito, ingoiò e riprese fiato.
-C’era un cornetto integrale qui, non l’ha toccato nessuno così …-
Girai attorno alla penisola, in cerca dell’acqua, fin quando il mio sguardo non fu attirato da una piccola bustina bianca che sporgeva sotto ad uno sgabello. Mi accucciai e la raccolsi, leggendovi sopra il mio nome.
L’aprii e sfilai il biglietto che c’era dentro.

“Un pensierino per augurare una buona giornata alla mia rockstar preferita! Ti voglio bene, Mel
Ps: ieri sei stato fantastico e non preoccuparti, è la brioche apposta per te”


Lessi quelle righe velocemente e fulminai Kevin.
-Stai mangiando la mia colazione?!- gridai furibondo
Kevin mi guardò storcendo il naso.
-Cosa?!-
-Quello era il mio cornetto!! Non hai letto il biglietto?! C’è scritto “Per Nick”-
affermai, mostrando il foglietto a mio fratello
-Non l’ho visto!-
Mia madre entrò in quell’istante, sentendomi gridare.
-Che succede qui?-
-Mamma è venuta Mel stamattina?-
Lei portò una mano alla fronte.
-Oh sì, scusami ho dimenticato di dirtelo! Ti aveva portato la colazione-
Non sapevo se fossi più arrabbiato con Kevin o con mamma.
-Aaah, lasciate perdere-
Me ne andai, dirigendomi in salotto e mi lasciai abbandonare sul divano. Pensai a Mel. La immaginai sulla porta di casa mia, con i capelli arruffati, il sorriso a trentadue denti e la bustina in mano. Ridacchiai in silenzio. Poi mi rivennero in mente gli occhi di Miley. No, non c’era paragone… quelli di Mel erano tutta un’altra storia. Nascondevano un mondo pieno di colori, un mondo tutto da scoprire… nascondevano il suo vero animo. E provai invidia per Chad perché poteva immergersi nel suo sguardo e navigarci per ore. Io non potevo farlo e forse non avrei mai potuto, perché ero semplicemente il suo migliore amico. Niente di più.





Bene!! Melanie ha finalmente ammesso a se stessa di amare Nick! *Alleluiaaaaa* xDxD Da questo momento, le cose cambieranno un po'... muahahahah!! Adesso risponderò alle 8 recensioni *-*:
DalamarF16: Hahahaha!! Non sei l'unica che la detesta(notare tutte le altre lettricixDxD)!! hahahaha!! Grazie per i complimenti:) Spero ti sia piaciuto anche questo
ItsAurora:Sto immaginando Miley che suona il flauto e fa uscire il serpente!! ^^ hahahahha!! Che scenetta! Grazie ancora per i complimenti!! Fammi sapere che ne pensi di questo ;)
She is Mari: Ehehehe! Sì, Miley è stata proprio guastafeste xDxD Per la cronaca, anch'io non sono un granché con i pattini xD Infatti, grazie al ricordo degli interi pomeriggi passati ad imparare ad andarci mi è venuta l'ispirazione xDxD Spero ti sia piaciuto anche questo chap! Alla prossima e grazie per i complimenti ;)
LadyBird27: :):) Hahahahaah! Benvenuta nel club "ODIOMILEYCYRUS" xDxD
Ho adorato quando hai detto:"Spero solo che Nick non caschi tra le sue braccia, o almeno, che lo faccia essendo però consapevole di amare Melanie (che pensiero contorto ahah)" xDxD hahahah! Grazie mille per i complimenti *-* *si emoziona* sono felice che ti sia piaciuto ;) e sono felice di essere riuscita a trasmettere emozioni... era proprio il mio obiettivo! ^^ E' inutile dire che sono contentissima che mi seguirai :):) Spero che ti sia piaciuto anche questo chap! :) Bacioni
_MissMe__: Tesoroooo!!! Beh, la risposta alla tua recensione te l'ho già fatta per msn, ma te lo scrivo anche qui :)... SONO MORTA DALLE RISATE PER MEZZORA! xDxD Muahahahah!! Tu, Skipper, Kowalski, Soldato e Rico formate una bella squadra! ^^ Sei stata fantasticaaaaa!! Hai ragione Nick è un'idiota...ma è pur sempre un ragazzo no?! e si sa che i ragazzi sono degli idioti xDxD Grazie grazie e ancora grazie per tutto!! Lo sai quanto ti adoro ^^ Non mi uccidere per questo chap :):) Spero ti sia piaciuto!!
slideaway__: *-* GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI ^^ Ho adorato la tua recensione dall'inizio alla fine!! Sono strafelice che ti sia piaciuta la mia storia e il mio stile :):) Concordo con te: il punto di vista di Nick mi piace molto di più ^^ è bello cercare di interpretare i pensieri di un ragazzo :) mi ci diverto/impegno molto U_U GRAZIE MILLE PER IL CONSIGLIO, è stato molto utile ed ho cercato di seguirlo :):) Mi ci sono impegnata tanto in questo chap e spero di aver fatto un passetto avanti;)! Mi piace mettermi alla prova e misurare le mie capacità!Comunque, sono contentissima che seguirai la mia fic ^^ Fammi sapere che ne pensi di quest capitolo!! Bacioniii
thsefourwlls: Ti adoroooo *-* con tanto di febbre, hai dedicato un po' di tempo a me!! Grazieeeee!!! Sono commossa! Sono felice che ti piaccia! ^^ e spero ti sia piaciuto anche questo chap :) GUARISCI PRESTO ;) Kiss
Alexandra_Potter: E' inutile ripetere che sono contentissima che riesci a immedesimarti in lei ^^ Oh io non ho mai avuto una relazione con lo sport...siamo incompatibili!! u_u xD Concordo con te su Miley u_u e su Joee! Hahahahah!! Spero ti sia piaciuto anche questo chap :):) Fammi sapere che ne pensi! ^^ Un bacio gigante! Alla prossima! :):)

GRAZIE A TUTTE!! :) A sabato prossimo!! ^^
Ps: Quasi dimenticavo! La foto NON E' MIA!
MAy__

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Capitolo 10
*** 10. ***


Spazio autrice.
Care ragazzeee!! Eccomi, come promesso, con un nuovo chap! :) Non vedevo l'ora che arrivasse questo maledettissimo sabato :) La settimana è stata pesante...molto pesante -.-" ODIO IL 5°! Lo odio lo odio lo odio, i prof hanno cominciato a spiegare a manetta e da martedì quella di matematica interroga -.-" Bene... Vabbé bando alle ciance!! ^^ Questo chap è mooooltoooo... NON VI ANTICIPO NIENTE :)Muhahahaha! Grazie per le visite! Noto con piacere che ogni capitolo che pubblico aumentano i preferiti, i seguiti e le visite *-* Me felice! Grazie a tutti per il sostegno! Spero che vi piaccia anche questo cappy! Ovviamente, i ringraziamenti speciali vanno a:
1 - annaritaa86
2 - bluettina96
3 - il phard di biancaneve
4 - JustLele
5 - _MissMe__
6 - lovebug
7 - 102luna
8 - BENNYY
9 - celestegirl
10 - Ginevra Olsen
11 - VJonasLerman
12 - Aesial
13 - slideaway__
14 - JustALittleLie
15 - harmon8y9
Che l'hanno inserita tra le seguite ^^
1 - Alexandra_Potter
2 - She is Mari
3 - _RoSe_JH
4 - ItsAurora
5 - JB4ever
6 - BENNYY
7 - SamCrush
8 - sbrodolinalollypop
9 - Let It Be
Che l'hanno inserita tra le preferite ^^
1 - _Rose_JH
2 - slideaway__
3 - thsefourwlls
Che l'hanno inserita nelle ricordate ^^
UN GRAZIE GIGANTE va anche a Jonas_Sister che mi ha inserito tra le scrittrici preferitee!! *-* waaaa!! *si inchina*
GRAZIE DI CUORE!! :) VI ADOROOOOOO ^^
Buona lettura!
Peace, Love 'n' Jonas
Vostra May_
Ps: come sempre, le risposte alle recensioni, a fine capitolo :)


Can't Have You



10.



Melanie



“Che demente che sono, gliel’ho fatto capire benissimo! Brutta cretina. Stupida, stupida, stupida! Invece di sprecare quei soldi a portargli la colazione, potevi risparmiarli e adesso era tutto tranquillo”
La testa mi girava fortissimo e lo stomaco mi si stringeva. Mi sentivo una perfetta idiota per quello che avevo fatto. Ero uscita fuori allo scoperto. In più, non vedevo Nick dal venerdì prima della sua partenza per Boston, non l’avevo sentito nemmeno nel fine settimana, per questo ero ancora più agitata.
Era uno di quegli odiosissimi lunedì, carichi di pioggia e pieni di stanchezza, a causa dei postumi del weekend.
Insomma, una totale schifezza.
Camminavo per i corridoi della scuola, con lo sguardo perso nel vuoto. Chad era al mio fianco e parlava oramai da buoni dieci minuti, ma io non gli stavo prestando minimamente attenzione.
-Allora che ne dici? Mercoledì si può fare?!-
La voce del ragazzo mi perforò i timpani.
-Questo mercoledì sono impegnata con Nick, dovrei studiare con lui- dissi con un pizzico di amarezza in bocca.
“Sempre se avesse ancora voluto studiare con me”
-Oh, capisco… Senti Mel, ma tu e Jonas uscite insieme? Non vorrei crearvi dei fastidi insomma, cioè…- affermò Chad imbarazzato. Io diventai rossa in volto, immaginando di essere qualcosa di più che una semplice amica per Nick.
Stavo per rispondere, ma qualcun altro lo fece al posto mio.
-Chi non vorresti infastidire Taylor?!-
Mi voltai e trovai Nick a due metri da me. Fissò interrogativo Chad, poi spostò lo sguardo su di me, mostrandomi un largo sorriso.
Per poco non svenni.
Si avvicinò ancora un po’ a me, continuando a sorridere.
-No niente… Mel ci vediamo più tardi!-
Chad fuggì via, attirato dai suoi compagni di classe.
-Ehi- mi sussurrò. Io rimasi immobile, mentre le guance avevano assunto un colorito violaceo.
-Ciao-
-Come stai?-
Decisi di incamminarmi verso l’aula e lui mi seguì passo passo.
-Bene… grazie. Sei stato favoloso lo sai?-
Lui sorrise ancora di più.
-Daai! Non esagerare! Era un’esibizione tanto così! Comunque, grazie per domenica…-
Io mi girai dalla sua parte e di colpo, lui abbassò lo sguardo.
-Oh… ma non devi ringraziarmi! Era solo una sciocchezza! Niente di più- continuai con timidezza.
-E’ significato molto per me, Mel-
Mi fermai ed incrociai il suo sguardo. Trasalii fortemente, non appena cominciai a perdermi in quella distesa di cioccolato. Immediatamente, dimenticai tutto il resto. I suoi occhi magnetici mi catturarono e mi impedirono di ragionare. Sentivo il cuore tamburellarmi il petto e la gola seccarsi… Navigai nel suo sguardo, per momenti che sembrarono eterni. Non avrei mai voluto smettere di guardarlo. Di colpo, mi sembrava che fosse tutto stupendo e meraviglioso. Avevo la sensazione che tutto fosse perfetto, che ogni cosa fosse al posto giusto. Quegli occhi, in cui mi ero sempre specchiata, che mi erano così familiari, in un attimo, mi fecero volare lontano.
-Tutto bene?- mi chiese, fissandomi curioso.
Cercai di mantenere la calma.
-Sì, va… va tutto benissimo, è che… sono felice che ti abbia fatto piacere. Sei o non sei il mio Nickino tutto speciale?!-
Lui sguainò una grassa risata.
-Quand’è stata l’ultima volta che mi hai chiamato così?-
-Uhm… forse otto anni fa!- risposi sogghignando.
Ridemmo ancora insieme, ricordando quando eravamo bambini.
-Che fai ad Halloween?-
Lo guardai con stupore.
-Ad Halloween?-
-Sì-
Mi fermai di fronte alla porta della mia aula e scrollai le spalle.
-Mah, credo che starò con Allie e Lizzie… organizzeremo un pigiama party, roba da ragazze!- dissi, con una nota d’imbarazzo. Lui mi fissò incerto.
-Non… non esci con Chad?-
-Cosa?! No! Assolutamente!- risposi stizzita. Chad?! Chad era l’ultimo dei miei pensieri -E tu non hai da fare qualcosa da “Vip”?- chiesi ironicamente.
-Veramente volevo portarti al cinema… sempre se per mezza serata sei libera-
Rimasi di sasso, quando pronunciò quelle parole. Mi stava forse invitando ad un... appuntamento?!
“Sì, certo un appuntamento da amici, però…”
-Oh… beh, credo… credo che potrei esserci- dissi, concentrando il mio sguardo alle mattonelle del pavimento, fino a quando non avvertii una calda mano sfiorarmi il mento.
Nick sollevò la mia testa e mi fissò ancora.
-Sicuro che va tutto bene?- mi chiese preoccupato.
Di nuovo, sentii la stretta allo stomaco e il mio cuore perse un battito.
“Se solo sapessi quello che provo…”
-Sì, sì… ho un leggero mal di testa, niente di grave- affermai, cercando di sorridere.
Sapevo che non credeva alle mie parole, ma non ci badai. Non potevo spiegargli cosa avevo… non dovevo.
Nick evitò altre domande e mi sorrise.
-Allora, che ne pensi? Si può fare?-
-A cosa devo questo invito?!- domandai maliziosa. Speravo, in qualche modo, di riparare al momento di prima.
-Innanzitutto, per sdebitarmi della colazione- iniziò lui
-Aaah! Nick! Ma dai! E’ stata una sciocchezza!-
-Sta zitta una buona volta! E poi perché avevo voglia ti passare un po’ di tempo con te… ultimamente ti sto troppo trascurando- disse preoccupato
Inclinai la testa da un lato e gli sorrisi vistosamente.
-Nick, non ce n’è bisogno… so quanto sei impegnato. Mi basta sapere che ci sarai sempre, anche se non fisicamente-affermai piano
Senza che me ne accorgessi, mi ritrovai di colpo, avvolta dalle sue possenti braccia. Mi mancò per un attimo il respiro e sussultai. Lui mi tenne ancora un po’ inchiodata al suo petto, fino a quando mi lasciai andare alla sua stretta. Inspirai il suo dolce profumo e socchiusi gli occhi. Mi sentivo a casa. Di rimando, gli cinsi i fianchi anch’io.
-Mel, voglio esserci sempre, lo sai- mi sussurrò ad un orecchio.
Era troppo per me, non avrei retto ancora a lungo. Le sue parole mi rimbombarono fortemente nella testa, mandandomi letteralmente in tilt. Sorrisi in silenzio.
Nick si sciolse dall’abbraccio e tornò ad osservarmi.
-Quindi ci stai?!- mi chiese ridacchiando.
Risi di gusto.
-Sì!-
-Ti ricordi quando lanciavamo i pop-corn a quelli seduti avanti a noi?!- disse lui.
-Hahahahah! I controllori ci cacciarono fuori! Che spasso!-
-Signorina Ebbel, vuole degnarci della sua presenza per favore?!-
L’acuta e stridula voce della professoressa Sachar richiamò la nostra attenzione.
-Mi-mi scusi, professoressa...- accennai, timorosa.
Nick mi lanciò uno sguardo eloquente e sorrise vistosamente. Io camminai velocemente nella mia aula, passando accanto all’insegnante, che mi fissò disgustata.
-Jonas! Fila in classe!-

Nick


Le settimane passarono velocemente, tra impegni con la band, la scuola, le registrazioni e ancora la band e la scuola. Per non parlare della nostra casa discografica che ci metteva pressioni per la nuova canzone.
Avevo perso totalmente la cognizione del tempo, con tutto quel trambusto.
Sfrecciavo con la macchina per le strade di una Wyckoff fredda e silenziosa, nonostante fossero solo le cinque del pomeriggio. L’aria era pungente e fastidiosa, sembrava di essere già a Dicembre, anche se era il venti di Ottobre.
“Dovrebbe essere qui”
Riguardai velocemente il pezzetto di carta sul quale era scritto un indirizzo e controllai il nome della via. Mi spostavo lentamente con l’auto, pronto per frenare, non appena avessi notato il numero civico esatto.
“E’ questa! Finalmente!”
Parcheggiai al marciapiede di fronte all’abitazione, afferrai la chitarra e mi diressi al portone di quell’enorme villa.
“Però… si tratta bene” sogghignai divertito, avvicinandomi all’ingresso.
Suonai il campanello e attesi impaziente che qualcuno mi venisse ad aprire. D’improvviso, mi ritrovai Miley di fronte, con un largo sorriso stampato sul volto. Era sempre in ordine e perfetta. Mi guardò felice e di nuovo, rimasi un po’ a fissarla, incantato.
-Ehi! Sei pronto per un altro pomeriggio di musica?!-
-Come sempre-
-Vieni entra-
Varcai la soglia dell’entrata seguito da lei. L’ampio salone era arredato in stile moderno e subito sulla sinistra trovammo la scala. Miley mi fece cenno di salire ed io eseguii i suoi ordini.
-Vi siete trovati proprio una bella casetta eh?- dissi io tanto per parlare.
-Già, papà non ha badato a spese-
-Lo vedo-
Lei mi fece largo per farmi passare ed entrai in camera sua.
-Ci mettiamo qui oggi, d’accordo?-mi disse lei sorridendo.
Io annuii e mi accomodai sulla poltrona vicino alla scrivania. Mi sistemai e cominciai ad accordare la chitarra.
-Nick… grazie per l’aiuto che mi stai dando in queste settimane, non so proprio come…-
-Ehi, ehi, ehi… frena! E’ un piacere per me ok?-
Lei sorrise dolcemente.
-Grazie- sussurrò ancora.
-Iniziamo?!-
Miley annuì e cominciò a battere il tempo. Io la seguivo con la musica, suonando la sua canzone che oramai conoscevo a memoria. Lei intonò le parole e di nuovo la sua voce mi mandò in estasi.
Passammo l’intero pomeriggio a provare e riprovare, a cambiare battute, note, parole. Fantasticammo su un possibile concerto insieme e scherzammo tutto il tempo.
-Comunque, non ti preoccupare per quella strofa. E’ perfetto e non lasciarti fregare dalla casa discografica, segui la tua testa- le dissi ad un certo punto.
Lei si avvicinò con la sedia a me e prese lo spartito, piazzandomelo sotto il muso.
-Ti riferisci a questa o all’ultima?- disse lei indicando sul foglio. Io alzai gli occhi, trovandomela a pochi centimetri dal mio volto. I nostri nasi si sfioravano e riuscivo a percepire chiaramente il suo respiro. Deglutii fortemente, sentendo il viso in fiamme. La guardai negli occhi blu, per poi spostare lo sguardo sulla sua bocca. Miley sospirò e in un attimo si fiondò su di me. Sentivo le sue labbra carnose posarsi sulle mie. Rimasi immobile, incapace di muovere un muscolo. Non capivo, non riuscivo a fermarla. Ma, in fondo, volevo fermarla?!
Lei andò più in fondo e intrecciò le braccia intorno al mio collo. Le mie mani rimaste inerti lungo i miei fianchi, indugiarono sul suo bacino, finché poi non so come, finirono sulla sua schiena.
Miley continuava a baciarmi, come se ne volesse ancora, ancora e ancora. Sentivo l’adrenalina salirmi addosso e mi lasciai guidare dall’istinto, rispondendo ai suoi baci con foga.
Lei si staccò dolcemente da me, mentre io riaprii lentamente gli occhi. Per un momento ebbi un tuffo al cuore… mi sembrò di vedere Mel, ma poi riconobbi il volto di Miley. Mi sentivo stordito, inebriato da lei, ma confuso da tutto quella situazione.
Lei mi fissò incerta, ma poi sorrise piano.
Io invece ero spaesato ed insicuro.
-Miley tesorooo!- la voce di Billy Cyrus mi piombò nelle orecchie, facendomi sobbalzare.
Lei si allontanò velocemente da me, cercando di ricomporsi, prima che suo padre ci raggiungesse.
-Oh Nick Jonas!- trillò lui, non appena mi vide.
-S-salve-
-Miley, cambiati, dobbiamo andare ad un cena con dei produttori che hanno voglia di conoscerti-
Lei annuii in silenzio.
-Chiamami appena sei pronta, saluta tuo padre Nick-
-Senz’altro signor Cyrus- riuscii a malapena a pronunciare quelle parole.
Miley tornò a guardarmi un po’ incerta.
-Beh, io dovrei… -
-Oh sì, sì certo… io vado, anche perché è quasi ora di cena- affermai, balbettando. Miley si avvicinò di nuovo, posandomi un lieve bacio sulla guancia. Io avvampai di nuovo.
-Ci sentiamo per telefono- mi sussurrò ad un orecchio.
-Sì-
Mi accompagnò al piano di sotto e poi mi seguì fino alla porta. Uscii da quella casa e mi diressi passivamente alla macchina.
Misi in moto e partii. La testa mi girava e tremavo ancora per quello che era successo. Rividi lo sguardo di Miley, la sua bocca, le sue movenze aggraziate e sensuali. Ero letteralmente ubriaco di quella ragazza, ma di colpo, l’immagine di Mel occupò la mia testa, come un fulmine a ciel sereno: mi sorrideva, mi pizzicava, vidi i suoi occhi gonfi di lacrime e sentii la sua risata.
Mel era così fragile, piccola ed intoccabile… Mel era la mia migliore amica, la sorella che non avevo mai avuto… Miley… Miley no. Miley era solo Miley e basta.




Chiedo venia per questo capitolo!! :) Non uccidetemi!! Smack
Risposte alle 8 *-* recensioni:
_MissMe__: Tesoroooo :):) HAhahahahaha! E' inutile dirti che ogni tua recensione mi fa scompisciare dalle risate!! ^^ Immaginarti con i pinguini è davvero fantastico! ^^ Hahahahahah!! Per non parlare del signor Burns! ^^ Se al chap scorso hai fatto tutta "quella strategia" per uccidere Miley, non oso immaginare che mi combini adesso! xDxD *Si allontana terrorizzata* xDxD T'adoroooo all'infinito!! :) Sono felice che ti piaccia -nonostante tutto, o meglio nonostante Miley xD- Spero che ti sia piaciuto anche questo chap! xDxD Comunque, adesso ho paura a dormire la notte... se mi ritrovassi Rico nel letto?! O i cani del signor Burns?!? xDxD Hahahahahha!! Un bacio tesorinoooo ci becchiamo su msn!! :) T'adoroooo e grazie *-*
DalamarF16: Credo che tu abbia ragione...non penso che Mel voglia stare con le amiche ad Halloween xDxD Hahahahha! Grazie per la recensione! :) Spero ti sia piaciuto anche questo chap :) Kiss
ItsAurora: Bene, sei ufficialmente autorizzata a picchiare Nick xDxD Hahahahah! Grazie per il commento e fammi sapere che ne pensi di questo cap :) bacioni
She is Mari: O.O Aiutooooo!! xDxD Non falciarmi ti pregoooo xDxD Sono felice comunque, che il chap ti sia piaciuto ^^ Fammi sapere che ne pensi di questo!! Kissoni!! Ps: complimenti per la tua fic ^^
thsefourwlls: Hahahahah!! NEssuno che vuole la povera Miley xDxD Sono strafelice che la mia storia ti piaccia :) Fammi sapere che ne pensi di questo chap :) Kiss
ALexandra_Potter:*io devo strozzarti per i fatti avvenuti nella tua fic -.-" xDxD* comunque...Anch'io adoro Fly with Me *-* una delle mie song preferite!:) Finalmente quella stordita di Mel l'ha ammesso che lo ama! Eheeheheheh! xDxD Sono felice che ti sia piaciuto e grazie ancora per i complimenti!! *-* T'adoro!! Ci sentiamo presto :) Baciiii
LadyBird27: Sono strafelice che ti sia piaciuto anche il cap scorso! ^^ GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI! *-* Ne sono lusingata! :) Comunque, anch'io come te, sono un sacco sentimentale *-* xD Però le cose troppo sdolcinate non lo sopporto... amo la romanticità al punto giusto! ^_^ Infatti, cerco di limitare troppe "smielatezze" :) Spero che ti sia piaciuto anche questo chap... è stato molto difficile scriverlo, spero di aver espresso bene i concetti, le emozioni e le sensazioni! Fammi sapere che ne pensi! ^-^ Un bacio grandissimo! :) Ps: aggiorna/aggiornate presto la fic, sono troppo curiosa! *-*
JB4ever: Tesoroooo!! ^-^ Ma non preoccuparti per le recensioni!! Come ti capisco, sono piena di impegni anch'io!Anzi già è tanto che riesco a pubblicare xDxD Imbocca al lupo per la tua 3°media! :):) E grazie per i complimenti! Spero ti sia piaciuto anche questo cappy ^-^ tvttttb :) Bacioniiiii

A sabato prossimo
La foto NON E' MIA
May

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Capitolo 11
*** 11. ***


Spazio autrice.
*-* Ce l'ho fatta ad aggiornare!! Urrà!!! :) Non ci speravo minimamente *-* Ragazze sono passate solo 2 settimane, ma questa scuola mi sta letteralmente massacrando -.-" perciò scusate in anticipo per gli eventuali ritardi T.T Vabbé evito troppe chiacchiere e vi lascio al capitolo! Senza prima però ringraziare:
1 - annaritaa86
2 - bluettina96
3 - il phard di biancaneve
4 - JustLele
5 - _MissMe__
6 - lovebug
7 - 102luna
8 - BENNYY
9 - celestegirl
10 - Ginevra Olsen
11 - VJonasLerman
12 - Aesial
13 - slideaway__
14 - JustALittleLie
15 - harmon8y9
16 - Jonas_sister
17 - bika95
18 - Lolle11
Che l'hanno inserita tra le seguite ^^
1 - Alexandra_Potter
2 - She is Mari
3 - _RoSe_JH
4 - ItsAurora
5 - JB4ever
6 - BENNYY
7 - SamCrush
8 - sbrodolinalollypop
9 - Let It Be
10 - Lolle11
Che l'hanno inserita tra le preferite ^^
1 - _Rose_JH
2 - slideaway__
3 - thsefourwlls
4 - bika95
Che l'hanno inserita nelle ricordate ^^
UN GRAZIE GIGANTE va anche a Jonas_Sister che mi ha inserito tra le scrittrici preferitee!! *-* waaaa!! *si inchina*
GRAZIE DI CUORE!! :) VI ADOROOOOOO ^^
Buona lettura!
Peace, Love 'n' Jonas
Vostra May_
Ps: come sempre, le risposte alle recensioni, a fine capitolo :)
PPs: Passate a dare un'occhiata alla mio shot RICOMINCIO DA TE *-* Basta andare nella sezione Originali/Romantico o semplicemente cliccare sul mio profilo (: Mi farebbe piacere sapere che ne pensate! ^_^




Can't Have You



11.



Melanie



Mancavano solo sei giorni ad Halloween ed io non stavo più nella pelle. Sarei uscita con Nick… io proprio io. Saremmo andati al cinema insieme, avrei passato parte della serata con lui. Ero felicissima, mi sentivo forte ed invincibile. Finalmente, per una volta, sembrava che fosse tutto deliziosamente giusto e perfetto.
Allo stesso tempo, ero immensamente agitata. Avevo paura che una semplice sciocchezza avesse potuto rovinare tutto. Ogni cosa doveva essere perfetta, ogni minimo dettaglio doveva essere curato.
Non avrei dovuto lasciare nulla al caso, non avrei dovuto trascurare nulla.
Il problema più grande però, era dirlo ad Allie e Lizzie. Mi vergognavo da morire, ma dovevo farlo. Avevo estremamente bisogno di condividere la mia gioia con qualcuno, visto che non potevo urlare al mondo che sarei uscita con il mio Nicholas.
Camminavo velocemente verso la macchina, con tre cartoni tra le braccia. Quel sabato i miei erano fuori città con mia sorella, mentre Jamie era rimasto al campus. Così decisi di organizzare una cenetta a casa mia con le mie amiche, a base di pizza e patatine, quel poco che bastava per lavorarmele un po’. Avevo pensato a tutto e mi offrii anche per il servizio d’asporto.
Sfrecciai per il traffico rapidamente, volevo tornare a casa il prima possibile.
Giunsi a destinazione e scesi dalla vettura con frenesia, rischiando di inciampare nei miei stessi piedi, svariate volte.
Suonai il campanello ripetutamente, nella speranza che mi aprissero subito.
-Era ora! Stavo per denunciare la tua scomparsa all’FBI!- sentenziò Allie, non appena mi vide.
-C’era tanta fila- abbozzai, stravolta.
-Senti che profumino!! Mmh!-
Lizzie saltellò verso di me, con gli occhi sognanti e mi sfilò i cartoni di pizza dalle mani. Gettai il cappotto nell’armadio all’ingresso e seguii le mie amiche in cucina. Avevano già apparecchiato la tavola.
-Vi prego mangiamo! Ho così fame che ingurgiterei un ippopotamo intero!- affermò Allie.
Io e Lizzie ridemmo di gusto, mentre tagliavamo la pizza a spicchi.
-Dico, ma avete visto quanto si è ingrassata quell’oca di Sheila?!- fece Lizzie, tanto per parlare.
-Almeno la smetterà di atteggiarsi in quel modo! Non credo che adesso le convenga fare la diva, a meno che non desideri ricevere insulti a volontà!- dissi io ridacchiando.
-Ma avete sentito la novità? Crystal si è fidanzata con quello sgorbio di Simon! Ma come diavolo si fa?! Comincio a pensare che le anormali, qui in mezzo, siamo noi!-
-Allie, ma non ti piaceva Simon una volta?!- intervenne Lizzie.
-Che c’entra! Avevo dodici anni, era solo una stupida cotta! E poi prima era molto più carino!- affermò lei risentita.
Io e Lizzie ridemmo a crepapelle.
-Sì certo come no!- dissi io.
-Invece, parliamo di cose serie. Che film affittiamo per venerdì prossimo?! Horror?! Romantico?!- chiese lei, sviando il discorso, finendo a parlare di Halloween, prima del previsto.
-Mah, non so, per me è uguale… Tu che ne dici Mel?-
Ingoiai lentamente l’ultimo boccone e presi un bel respiro. Era il momento di spiegargli i miei programmi.
-Ragazze, c’è una cosa che dovrei dirvi…-
Loro alzarono contemporaneamente la testa, puntando il loro sguardo indagatore su di me.
“Posso farcela”
-Dovrò raggiungervi un po’ più tardi venerdì…-
-Perché?- chiesero in coro.
-Nick mi ha invitata ad andare al cinema con lui- dissi tutto d’un fiato. Allie sgranò gli occhi stupita, mentre Lizzie rimase a bocca aperta, con un trancio di pizza a mezz’aria, lasciando che il condimento scivolasse tutto nel piatto.
Si guardarono un attimo e poi tornarono a fissarmi.
-Ma è meraviglioso!!- gridarono all’unisono, facendomi sobbalzare, tanto che stavo quasi per cadere dalla sedia. Poi però sorrisi vistosamente. Ero felice della loro reazione.
-Perché non ce l’hai detto prima?- mi domandò Lizzie entusiasta.
-Beh ecco, mi sentivo un po’ a disagio se devo essere sincera…-
Allie mi guardò sorridendo.
-Ehi tesoro, lo sai che a noi puoi dire tutto…ok?-
Io le fissai e annuii felice.
-Grazie, siete delle vere amiche-
In un baleno si alzarono e corsero da me. Mi abbracciarono forte, quasi a soffocarmi, mentre io risi di gusto.
-Adesso però, vogliamo sapere tutti i dettagli- ammiccò Lizzie.
Così, raccontai loro tutta la vicenda, senza tralasciare nulla.
-Comunque, non preoccupatevi, verso le undici dovrei stare da voi- conclusi, cominciando a sparecchiare il tavolo, seguita a ruota da loro.
-Stai tranquilla, puoi raggiungerci anche a mezzanotte!- affermò Allie.
-Perché non gli proponi di andare a cena insieme e poi cinema?!- mi suggerì Lizzie.
-Magari al cinese!- esclamò Allie.
Riflettei su quello che mi avevano appena consigliato. Poteva essere una buona idea. O forse no… forse era esagerato così, forse mi sarei spinta più del dovuto. Ma alla fine, valeva la pena tentare perché no…
-Si potrebbe fare-
Continuammo con le faccende di casa, dimenticando per un po’ l’argomento “Nick”. Avevamo ripulito la cucina per bene, almeno mamma non si sarebbe lamentata.
Stanche, ci sdraiammo sul divano per rilassarci un po’. La serata stava per cominciare.
-Adesso però devi dirmelo- iniziò Allie, rivolta a me.
-Cosa?-
-Sei innamorata di Nick? Ammettilo una buona volta!-
Io la fissai incerta. Era troppo per me, mi ero già troppo confidata quella sera, non avrei retto ancora.
-Naa-
Di colpo, un cuscino mi volò in faccia e sentii la risata cristallina di Lizzie, risuonare per tutto il soggiorno.
-D’accordo… giusto un pochino!-
Le sentii sghignazzare divertite. Finalmente, l’avevo confessato anche a loro.

***



Come sempre ero in ritardo. Mi scaraventai giù per le scale, presi al volo il pranzo e gridai un “Ciao Mamma” dalla porta, fuggendo fuori.
Nick mi aspettava all’inizio del vialetto di casa mia. Mi fissava divertivo e, non appena mi avvicinai, automaticamente mi sorrise nella maniera che solo lui sapeva fare, facendomi girare forte la testa.
-Di nuovo in ritardo eh?- esordì, vedendomi arrivare con il fiatone.
-Avevi dubbi?!- risposi ridacchiando.
Lui rise e ci incamminammo verso scuola. Parlammo del più e del meno, giocherellando come era nostro solito fare.
-Senti Mel dovrei parlarti un attimo…- cominciò lui.
-Anch’io!- dissi raggiante.
Volevo chiedergli della cena, ci avrei provato. Non volevo lasciarmi condizionare dalle mie stupide paure.
Lui mi sembrò leggermente a disagio, ma non ci badai.
Forse era solo stanco.
-Prima tu- mi disse piano.
Il cuore iniziò a tamburellarmi nel petto e di colpo avvampai.
-Stavo pensando… e se venerdì andassimo a mangiare al cinese prima del cinema?-
Lui mi fissò per un momento, incerto e con una strana espressione dipinta sul volto, che non riuscii a decifrare. Poi sul suo viso, spuntò un largo sorriso.
-E’ un’ottima idea!-
Io gli sorrisi di rimando. Aveva accettato… saremmo anche andati a cena insieme.
-Perfetto! Tu che volevi dirmi?- gli domandai curiosa.
-Naa, niente era una stupidaggine. Muoviamoci, altrimenti ci chiuderanno fuori- affermò lui.
Io sorrisi ancora. Non potevo crederci, non riuscivo ancora a crederci. Solo quattro giorni. Mancavano solo quattro giorni alla serata più bella della mia vita.

Nick


Sbuffai tremendamente.
Ero stato un’idiota, un perfetto idiota. Perché non gliel’avevo detto subito?! Perché non ero stato in grado di dirgli tutta la verità subito?
Sapevo che rimandare avrebbe giocato solo a mio svantaggio, ma avevo… avevo come paura. Sì, avevo paura della sua reazione, avevo paura di perderla. Se si fosse allontanata da me, per timore di interferire nella mia relazione, non me lo sarei mai perdonato.
Mel veniva al primo posto, sempre.
Quella sera sarebbe stata la mia ultima possibilità, l’ultima opportunità di dirgli le cose come stavano. Non potevo e non dovevo nascondergli che stavo con Miley. Tantomeno, avrei voluto che l’avesse scoperto tramite una qualche stupida rivista di gossip o qualche pettegolezzo indiscreto, che sicuramente avrebbe ingigantito la questione.
Mel era la mia… mia migliore amica e volevo essere sincero con lei, volevo che partecipasse alle mie gioie, ai miei dolori, alle mie preoccupazioni. Semplicemente, desideravo che lei facesse parte della mia vita sempre. Perché lei era tutto, era il mio tutto.
Infilai la camicia grigia che mamma mi aveva stirato per l’occasione e indossai i miei jeans preferiti. Mi diressi in bagno e attraversando il corridoio, mi accorsi di quanto la casa fosse silenziosa.
I miei erano usciti a fare compere con Frankie, Kevin era andato a trovare Danielle e Joe era uscito con Demi già da un pezzo.
Mi osservai allo specchio con disappunto. Sentivo una costante morsa allo stomaco che non mi dava pace. Avevo come la sensazione che c’era qualcosa di strano, qualcosa che non avrebbe funzionato.
Scacciai quei pensieri, decidendo di sistemare i capelli come meglio potevo. Dopodiché mi lavai i denti e finii di aggiustarmi, con una strana calma.
Presi la giacca, poggiata, bellamente, sulla sedia della mia camera e la misi addosso mentre scendevo velocemente le scale.
Controllai le tasche in cerca delle chiavi della macchina, delle chiavi di casa e del portafoglio. Dopo essermi accertato che ci fossero mi diressi alla porta, quando il campanello suonò.
“Wow, è già pronta?!”
Mi precipitai ad aprire, con il sorriso stampato sul volto, ma che scomparve non appena spalancai la porta.
-Ciao-
Miley era davanti a me e mi sorrideva felice. Io rimasi a fissarla per un momento, con stupore, fin quando poi realizzai.
-Ehi, che ci fai qui? Ti avevo detto che stavo uscendo con Mel oggi- dissi abbozzando un sorriso.
-Lo so, però mi mancavi troppo- sussurrò.
Improvvisamente, si gettò sulle mie labbra, stampandomi un dolce bacio.
-Anche tu mi mancavi-
Lei sorrise ancora e si aggrovigliò addosso a me.
-Solo?-
-Sì, i miei non ci sono-
Miley giocherellò con la zip della mia giacca, per poi posare un altro bacio sulla mia bocca.
-Allora, a che ora pensi che potremmo vederci?-
-Per le undici dovrei riportare Melanie dalle sue amiche e dopo vengo da te ok?-
Lei annuì soddisfatta.
-Senti adesso devo andare, Mel mi starà aspettando-
-D’accordo-
Accompagnai Miley alla porta ed uscii insieme a lei.
-Sei venuta in macchina?-
-Sì, eccola lì- mi disse, indicandomela.
Io la seguii fino alla fine della strada, verso la sua vettura. Miley rovistò nella borsa in cerca delle chiavi, dopodiché si voltò verso di me.
-Fai il bravo- affermò, suadente.
-Certo-
Lei mi sorrise nuovamente e si fiondò per l’ennesima volta sulle mie labbra, stavolta trattenendosi un po’ di più.
Io mi staccai da lei piano e le sorrisi.
-Ci vediamo più tardi- conclusi, aprendole la portiera.
Miley inforcò gli occhiali da sole, sorrise, mise in moto e partì. L’osservai allontanarsi e quando svoltò l’angolo, lasciai andare un lungo sospiro.
Mi voltai, per dirigermi a casa di Mel, quando mi bloccai, incapace di muovere un muscolo.
Era lì, immobile, mentre mi fissava incredula ed era letteralmente stupenda. Vidi le sue labbra attorcigliarsi in una strana smorfia, vidi il suo sguardo spegnersi sempre di più e capii. La testa mi girava forte, non avvertivo più le gambe sorreggermi e fu come sentire una tagliente lama attraversarmi lo stomaco.
Aveva visto tutto.
Aveva visto me e… Miley. L’aveva scoperto così, senza che io le avessi potuto spiegare, senza che io le avessi potuto raccontare come erano andate le cose.
Ero stato un cretino, un imbecille. Ero riuscito a rovinare tutto ciò che tanto avevo voluto salvaguardare, che tanto avevo voluto proteggere. Avrei voluto gridare, avrei voluto urlare, prendere a calci qualunque cosa mi capitasse a tiro.
Invece, la gola mi si seccò, impedendomi di emettere qualunque tipo di suono.
Cercai di avvicinarmi, ma lei indietreggiò. Indietreggiò ancora, sempre di più. Più avanzavo, più lei si allontanava… più diventava irraggiungibile.
La stavo perdendo… l’avevo persa.
Mel mi fissò ancora un attimo, giusto il tempo di notare una lacrima solcarle il viso.
-MEEL!!! MEEEEL!!-
Ma lei non rispose. Era già fuggita via.





Vi prego!!! Sono troppo giovane per morire!!! xDxD Vi lascio alle risposte alle 6 recensioni *-*:
ItsAurora: Hahahahah!! Oddio mi sto immaginando la scena!!! Hahahah!! :) Sono felice che ti sia piaciuto il capitolo! ^^ Fammi sapere che ne pensi di questo!! :) Un baciooo
_MissMe__: Tesoroooo!!! HAi visto?!? Alla fine ce l'ho fatta ad aggiornare!! *-* Comunque, vorrei poterti tranquillizzare!! Ma chi lo sa...Miley potrebbe essere ONNIPRESENTE! Muahahahah! xDxD Hai detto bene, ha ucciso Mel e neanche lo sa u.u Bastardoooo! xDxD Mi ti sto immaginando mentre ti massaggi le tempie!! hahahahah!! :):) Mi fai morire dalle risate!Sei fantastica!!! :) Grazie per i commenti e per i complimenti!! :) Ti prego non farmi troppo del male per questo chap xD Un bacio! Ps: La tua fic è favolosa *-*
Alexandra_Potter: Hahahahah! Credo che io e te ci uccideremo a vicenda per i fatti avvenuti nelle nostre fic! xDxD Grazie mille per i complimenti *-* Sono felice che ti piaccia come scrivo! E' un onore per me sentir dire certe cose ^^ Spero ti sia piaciuto anche questo!! Baci
She is Mari: MMh... che marca di bomba usi per biberone?! No perché così la compro anch'io! xDxD Odio quel poppante -.-" HAhaahah!! Ti sto immaginando mentre metti in salvo Nick!! hahahaha!! :):) Grazie per il capitolo! Sono strafelice che ti piaccia! ^^ Hahahah! Sì che odi Chad l'hai detto già! xDxD Il mio msn è missymay@hotmail.it aggiungimi pure se vuoi!! ^^
LadyBird27: Non preoccuparti del ritardo cara! ^-^ Beh sì, sono rimasta soddisfatta anch'io quando ho scritto che Mel ha "solato" Chad XDXD E l'idea dell'isola deserta mi piace assai u.u Hai ragione potrebbe essere positivo il fatto che Nick abbia pensato a Mel, ma chissà xD Hahahaha! Perdonami amo la suspance xD Comunque, grazie ancora per i complimenti! ;) Dimmi che ne pensi di questo!! Baci
Lolle11: Una nuova lettrice *-* si inchina felice xD Grazie per i complimenti!! Spero ti sia piaciuto anche questo chap! :):) Alla prossima!

Ragazze è davvero tutto!! :) Lasciate un commentino se vi va e ci aggiorniamo a sabato prossimo *almeno spero -.-* Kiss
May_
Ps: Se vi va date un'occhiata alla mia shot RICOMINCIO DA TE significherebbe molto per me *-*
PPs: La foto non mi appartiene!

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Capitolo 12
*** 12. ***


Spazio autrice.
Ragazzeeeee!!!!!!!!! PERDONATEMIIII!! Scusate per l'immenso ritardo, ma mi credete se vi dico che sto studiando come una matta e che non ho tempo neanche per me stessa?! T_T sono distrutta... il pc lo sto proprio abbandonando... arrivo alla sera che sono stanchissima! E sono tristissima perché non posso aggiornare come vorrei!! Uffaaaa!! Vabbé spero che con questo chappy mi farò perdonare! ^^ Fatemi sapere che ne pensate! GRAZIE INFINITE perché nonostante tutto, mi seguite in tante :) Spero che continuiate a farlo!! Un bacio gigante!!
RINGRAZIO TANTISSIMO:
1 - 102luna
2 - Aesial
3 - annaritaa86
4 - bika95
5 - bluettina96
6 - celestegirl
7 - Derekkina2
8 - Ginevra Olsen
9 - harmon8y9
10 - il phard di biancaneve
11 - Jonas_sister
12 - JustALittleLie
13 - JustLele
14 - Lolle11
15 - lovebug
16 - slideaway__
17 - VJonasLerman
18 - xitsbenny
19 - _MissMe__
Che l'hanno inserita tra le seguite ^^
1 - Alexandra_Potter
2 - Dream__
3 - FreNick
4 - JB4ever
5 - Jonas_sister
6 - Let It Be
7 - Lolle11
8 - SamCrush
9 - sbrodolinalollypop
10 - She is Mari
11 - xitsbenny
12 - _MoonLightLover_
13 - _RoSe_JH
Che l'hanno inserita tra le preferite ^^
1 - _Rose_JH
2 - slideaway__
3 - thsefourwlls
4 - bika95
Che l'hanno inserita nelle ricordate ^^
UN GRAZIE GIGANTE va anche a Jonas_Sister, Marta1222 e a FreNick che mi hanno inserito tra le scrittrici preferitee!! *-* waaaa!! *si inchina*
Mi dovete immensamente scusare, ma questa volta non ce la faccio a rispondere alle recensioni perché sono davvero di fretta! :( PERDONATEMI!!
Mi rifarò al prossimo capitolo!
GRAZIE MILLE PER I 9 COMMENTI!! *-* Mi fate felicissima!!
VI AMOOO!!!
Un bacio e alla prossima!
Vostra May_
Peace, Loge 'n' Jonas
Ps: APPENA AVRO' UN ATTIMO DI RESPIRO (Cioè Venerdi o Sabato che ho assemblea d'istituto XD) LEGGERO' E COMMENTERO' TUTTE LE FIC CHE STO SEGUENDO *-* Perdonatemi se non sono rimasta al passo XD

Can't Have You




12.




Melanie



Sentivo freddo, tanto freddo. Sentivo i brividi correre lungo la schiena, scuotendomi fortemente. Tremai.
Sentivo l’anima strepitare, gridare, dimenarsi dentro di me. Eppure rimasi in silenzio a fissarlo, mentre mi guardava terrorizzato.
Come aveva potuto ferirmi così tanto? Come aveva potuto nascondermi tutto?
Come aveva potuto scegliere lei?
Avrei voluto urlargli contro, avrei voluto picchiarlo, avrei voluto qualsiasi altra cosa… tranne sentire il mio piccolo cuore andare in frantumi. Pezzo dopo pezzo.
Lui si avvicinò, ma io mi allontanai. Indietreggiai ancora, fino a quando non incontrai il suo sguardo. Quell’immensa distesa di cioccolato, in cui amavo perdermi, in quell’istante, mi sembrava la strada più breve per giungere all’inferno. Indietreggiai nuovamente e senza rendermene conto, una lacrima mi rigò il viso, scendendo giù fino all’attaccatura del mento.
Vidi il suo volto contorcersi in una strana espressione, quasi di dolore, ma non ne fui colpita. Non riuscivo più a vedere nulla di buono in lui.
Di scatto, mi voltai e scappai.
-MEEL! MEEEL!!-
Lo sentivo gridare il mio nome a squarciagola, ma oramai era troppo tardi. Chiusi la porta di casa mia, sbattendola forte, e fuggii di sopra. Mi rintanai in camera mia, fiondandomi letteralmente sul letto.
-Mely! Sei tu?-
Mia sorella bussò e si affacciò sul ciglio della porta.
-Sì, non preoccuparti Hayley, mamma torna presto- sibilai, mentre mi sfilavo le scarpe e gli orecchini, che Allie e Lizzie mi aveva aiutano a scegliere per l’occasione. Hayley mi guardò torva.
-Non esci più?-
Scossi la testa, cercando di sorriderle per quanto potevo. Lei rimase ancora un po’ lì, incerta sul da farsi, poi però mi salutò e tornò a guardare la tv.
Mi abbandonai tra i cuscini, coprendomi il volto e lasciando che i singhiozzi sovrastassero il continuo fracasso che avevo dentro.
Mi sentivo un’idiota, una cretina… un’illusa. Sì, ero stata una stupida illusa.
Come avevo potuto minimamente pensare che uno come lui, avrebbe potuto guardare una come me con occhi diversi?
Io ero solo la sua migliore amica di sempre e basta. Io non ero niente, ero solo un minuscolo puntino che occupava un altrettanto minuscolo spazio nella sua vita. Mi ero lasciata ingannare.
Ma più di tutto, non avevo fatto nulla per impedire che mi innamorassi di lui. L’errore più grande.
Di colpo, avvertii degli strani rumori provenienti dal piano di sotto. Mi drizzai in un attimo, sentendomi il respiro mancare. Nick mi si parò davanti, appoggiandosi allo stipite della porta, con il fiatone.
-Che vuoi ancora?!- domandai tra le lacrime, che non riuscivo più a gestire.
-Mel! Non volevo che andasse così, non volevo che lo venissi a sapere in questo modo!!- gridò lui, sovrastando la mia voce.
-Mi hai mentito Nicholas. Perché?! Perché non me l’hai detto? Non sono la tua migliore amica? Eh?! Pensi che al mio posto possa spuntare una giornalista di gossip, pronta a ricattarti?-
Lui mi fissò disperato.
-Certo! Mel devi credermi, avevo intenzione di dirtelo stasera!-
-Ah quindi volevi portarmi a cena solo per raccontarmi delle tue avventure amorose? E’ così?!-
-Melanie perché diavolo non vuoi capire?! Come puoi pensare che ti abbia invitato solo per questo?-
Lo guardai ancora. Non l’avrebbe mai capito. Non avrebbe mai saputo nulla di quello che provavo in realtà.
-Fuori di qui!-
Lo spintonai via dalla mia camera, sbattendo la porta e chiudendola a chiave. Sentivo i pugni di Nick colpire il legno bianco.
-Apri Mel! Apri questa diavolo di porta!!-
-VATTENE!!Non voglio più vederti!-
-Perché?! Perché ti comporti così Melanie? Dimmi la verità-
Mi lasciai scivolare per terra tra le lacrime, incapace di aprir bocca. La verità era semplicemente che stavo male dentro. Lo stomaco mi si contorceva al solo pensiero di quelle immagini e il groppone mi saliva in gola, impedendomi di respirare. La verità era che sapevo di non poterlo mai avere. Non l’avrei mai avuto. Non sarebbe mai stato mio.
-Nicholas, mi hai preso in giro. Non voglio più avere a che fare con te-
Lo sentii sospirare profondamente. Un rumore sordo risuonò nella mia stanza: tirò un calcio alla mia porta e lo sentii scendere le scale rapidamente, come una furia. Capii che andò via quando lo sentii sbattere il portone. Girai lentamente la chiave, riaprendo così la serratura e rimasi per terra, immobile, facendomi consumare dal dolore. Riaprii gli occhi, gonfi e rossi, scorgendo la figura di Hayley.
Lei mi osservò addolorata e mi accarezzò la fronte. Aveva assistito alla nostra scenata. Feci per dire qualcosa ma lei mi anticipò.
-Non lo dirò alla mamma-

Nick


Volevo fuggire. Volevo scappare lontano, via. In Timbuctù, in Burundi, al Polo Nord, ovunque tranne che restare lì. Avrei voluto sparire.
Più che altro sarei voluto tornare indietro nel tempo, per impedire che Mel mi vedesse con Miley.
Montai in macchina velocemente e con una sgommata, sfrecciai via da quel posto.
Ero stato capace di rovinare tutto. Avevo ferito la mia Mel, le avevo mentito… l’avevo tradita. Sì, perché in un certo senso era così. Mi odiavo profondamente, immensamente, inesorabilmente. Avevo distrutto tutto in un attimo. Possibile che doveva finire tutto così?! Possibile che non c’era più speranza per noi?
Melanie. Melanie. Melanie. La mia piccola Melanie.
In quegli istanti, la vedevo dappertutto, sentivo la sua dolce risata risuonarmi nella testa, perforandomi i timpani.

“Ehi rock-star scendi dal piedistallo!”

Mi diceva ridendo per prendermi in giro.
Guardai di fronte a me e la vedevo bambina, mentre correva a riprendere il pallone finito per strada. La vedevo mentre mi medicava il ginocchio.

“Nicky!! Ti sei fatto male?! Dammi qua che ci penso io!”
“Ahia ahia Mel! Brucia”

La rividi piangere per i continui dispetti di Joe e Kevin. Odiavo vederla in lacrime.

“Questa me la pagate! Vendicherò Melanie!!”
“Smettila Nick! Era solo un po’ d’acqua! Non l’abbiamo mica uccisa”


E pensare che in quei momenti, la causa del suo pianto ero io. Io che avevo fatto di tutto per proteggerla, io che avrei scalato montagne e attraversato mari per lei, io che sarei andato contro tutto e tutti per lei, adesso ero il suo dolore più grande.
Non so come, non so perché, non so quando mi ritrovai al ponte di Wyckoff. Amavo il fiume della nostra cittadina e amavo rifugiarmi là sotto. Scesi dalla macchina e come quand’ero bambino, mi diressi sotto il ponte e mi accovacciai per terra, intento a fissare l’acqua infrangersi lungo le pareti della diga, lasciando che il mio sguardo si mescolasse con il fiume.
Alzai gli occhi al cielo e sospirando mi passai le mani tra i miei capelli riccioluti. Sentii una morsa lacerarmi lo stomaco e tremai per un po’. Il telefono vibrò nella tasca dei miei jeans, facendomi sobbalzare.
Lo sfilai velocemente, rischiando di farlo cadere. Era come se fossi spinto da una sorta di speranza… la speranza di leggere il suo nome sul display. Invece no… era Miley.
Premetti il rosso violentemente e gettai il cellulare per terra. Era tutta colpa sua. Era colpa di Miley, se non l’avessi conosciuta, forse niente sarebbe andato storto.
"Razza di schifoso bugiardo ed ipocrita"
Miley non era responsabile, l’unico ad aver sbagliato ero io. Io ero il colpevole. L'idiota della situazione ero io. E basta.
Allora era così che ci si sente quando si perde qualcuno. Ci si sente totalmente vuoti. Mi sentivo una nullità, uno schifo. La vidi di nuovo comparire dinnanzi a me.
Questa volta la rividi cresciuta, concentrata sui libri, mentre mordicchiava il cappuccio della penna. Vidi un ciuffo ricaderle sulla fronte. Quel tocco in più che la rendeva letteralmente stupenda.
Quanti pomeriggi passati a fingere di non capire la matematica, solo per poterla osservare, solo per poterle stare accanto un po’ di più.
Lei era stata l’unica ad apprezzarmi per ciò che ero veramente, lei continuò a volermi bene per essere semplicemente Nick e non “Nick Jonas dei Jonas Brothers”.
Lei che era cresciuta insieme a me. Lei che non mi aveva abbandonato, lei che aveva assistito al mio successo, lei che mi aveva sempre sostenuto... lei che c'era quando venni a conoscenza del mio diabete.
Avevo perso, anzi l’avevo persa… forse per sempre.

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Capitolo 13
*** 13. ***


Spazio autrice.

!!!!!!!!! P E R D O N O !!!!!!!!
Ragazze avete pienamente ragione!! T_T Sono terribilmente in imbarazzo ma dovete credermi sono stati 9 mesi duri per me!! La mia famiglia, la scuola, le persone extra -.- Quante delusioni... delle volte non ero proprio in grado di scrivere e delle volte non ne avevo né il tempo, né la voglia. Ma ora sto meglio, ho ristabilito le mie priorità, ho mandato a quel paese chi mi ha fatto soffrire, mi sono presa le mie rivincite, tutto si è rivoltato per il meglio! La ruota gira per tutti! Mi sono diplomata al liceo scientifico :) andrò all'università, sto studiando come una matta per rientrare a Medicina!! Lo spero con tutto il cuore! Ho ripensato alla mia cara long su Nick e Mel *_* mi mancava tantissimo e non potevo abbandonarvi così! Sono tanto affezionata a questa storia, perciò la porterò a termine! Vi chiedo ancora scusa per l'immenso ritardo, spero di riuscire a farmi perdonare con questo chap!! Grazie in anticipo a tutti coloro che visiteranno e/o commenteranno! Un bacio grande!! Buona lettura<3 <3
Vostra May

Can't Have You




13.




Melanie



Ecco, ci risiamo. Lei gli si avvicina, con quell’aria provocante, gli accarezza il viso, lo fissa per poi tirarlo forte a sé e baciarlo con foga, con presunzione. Lei mi guarda soddisfatta, fiera di sé, fiera di aver vinto la sua battaglia.
NO. Basta, ti prego. Non ne posso più, non posso sopportare ancora. Qualcuno la fermi!


-AAH!!-
Mi sollevai di scatto dal pavimento freddo, respirando a fondo. Guardai l’orologio che segnava le nove in punto. Erano passate solo due ore da quando era successo tutto. Indossavo ancora gli abiti che avevo scelto per stare con lui quella sera, quel maledettissimo 31 Ottobre. Sentivo gli occhi gonfi e sentivo bruciarli per quanto fossero arrossati.
Con fatica mi alzai, aggrappandomi a letto, massaggiai la testa che continuava a tamburellarmi ininterrottamente ed incrociai di fronte a me lo specchio che avevo in camera. Il trucco era tutto sbavato e il mascara nero era colato sugli zigomi.
Passai rabbiosamente un braccio sulle guance, cercando di togliere lo sporco senza successo. Sbuffai e lasciai perdere, decidendo di scendere al piano di sotto. Avevo scordato che c’era Hayley da sola così mi precipitai per le scale, ma quando giunsi in sala da pranzo non trovai la mia sorellina.
-MEL!!!!-
Allie e Liz gridarono in coro e si avventarono su di me, tanto che stavo per soffocare sotto i loro abbracci.
-Che cosa ci fate qui?- chiesi freddamente.
Loro mi lasciarono andare e si guardarono per un attimo, per poi tornare a fissarmi.
-Veramente, Hayley ci ha chiamato un paio di ore fa al telefono. Era preoccupata, ha detto solo che avevi discusso pesantemente con Nick, senza spiegarci però le ragioni e voleva che venissimo a vedere come stavi. Adesso non c’è, i tuoi sono andati a mangiare fuori e l’hanno portata insieme a loro. Jamie invece è uscito con gli amici. E’ tutto sottocontrollo. Ti abbiamo vista dormire, così abbiamo deciso di aspettare qui che ti svegliassi- disse Allie, tutta d’un fiato.
-Che cosa avete detto a mia madre di… Nick?- a stento riuscii a pronunciare il suo nome.
Mamma non avrebbe dovuto sapere assolutamente nulla di quanto successo, si sarebbe intromessa, avrebbe raccontato tutto a Denise e soprattutto non avrebbe capito.
-Tranquilla, le abbiamo inventato una balla. Le abbiamo detto che Nick ha avuto un contrattempo a causa della band ed è saltato tutto. Non preoccuparti- rispose Liz seriosa.
Tirai un sospiro di sollievo. Le fissai ancora un po’ mentre mi guardavano dispiaciute, condividendo il mio dolore, senza sapere bene cosa sia successo realmente. Gli occhi mi si riempirono nuovamente di lacrime e scoppiai in un pianto fragoroso. In un attimo mi sentii avvolta dal loro calore, mi stringevano forte, mi accarezzavano i capelli.
-Mel, ti prego, qualunque cosa sia si aggiusterà tutto, vedrai- tentò Allie
Tirai su il naso, lasciando che le lacrime rigassero il mio viso arrossato.
-No, questa volta no. E’ troppo grave quello che è successo, troppo- continuai io a voce bassa.
Continuarono ad osservarmi in silenzio, non sapendo cosa dire. In effetti, le parole mi sarebbero servite a ben poco. Nick non era innamorato di me come io lo ero di lui, con l’aggravante che mi aveva tradita, mi aveva illusa, mi aveva mentito e che stava con… con quella sottospecie di gallina bionda.
-Mely mi sono permessa di dire a tua madre che questa notte dormirai comunque a casa mia con me ed Allie, anche se è saltato l’appuntamento con Nick. Va bene?- domandò timidamente Lizzie.
Io annuii con la testa e sorrisi appena.
Allie mi prese per mano e, stringendola forte con la sua, mi condusse verso la porta, dove c’era il solito borsone che portavo per andare in trasferta a casa loro.
-Forza, andiamo a casa di Lizzie. Ti abbiamo già preparato le cose per stasera e ti abbiamo lasciato un bel pezzo di pizza al formaggio, quella che ti piace tanto con le patatine fritte. Abbiamo affittato un film, uno di quelli comici, stupidi che ti fanno fare mille risate. Qualche volta dar ascolto ai pareri idioti di Liz fa bene!- esclamò lei, strizzando l’occhio.
-EHII!! Pareri idioti di cosa?!- sentenziò Liz, stizzita.
Con gli occhi ancora bagnati mi lasciai sfuggire una risatina isterica, di fronte alle battute sceme delle mie amiche. Loro risero insieme a me, contente, in quell’istante, di vedermi un po’ sorridere. Uscimmo da casa per dirigerci alla macchina di Liz.
Vedemmo Joe camminare lungo il viottolo di casa Jonas e ci salutò calorosamente, mentre Demi lo aspettava nella lussuosa Jeep. Io accennai un sorrisetto, lui rispose di rimando, ma notai che mi fissava con aria incerta. Forse si era ricordato che sarei dovuta stare con Nick. Ignorai quel fatto, montai in macchina in silenzio, mentre Allie sfrecciò via e disgustata osservai ancora una volta l’abitazione affianco alla mia.
Da quel momento in poi le cose sarebbero cambiate… decisamente.

Nick


Un brivido percorse dispettoso tutta la mia schiena irrigidita. Erano trascorse due ore da quel fatto ma a me sembrava che fosse passata un’eternità. Continuavo a starmene rannicchiato sotto il ponte vicino al fiume, il freddo mi intorpidiva il viso, le mani erano ghiacciate e mi sentivo bagnato. L’umido mi penetrava nelle ossa, come minimo avrei preso l’influenza, il raffreddore o addirittura una bronchite ma non badai ai miei bisogni fisiologici. Non erano niente in confronto al dolore che mi lacerava dentro, che mi squarciava il petto al punto di farmi mancare il respiro. Affondai le mani nei capelli riccioluti e sospirai fortemente. Mi sembrava una situazione surreale, impossibile da credere.
Melanie. Melanie. Melanie.
La immaginai nuovamente, tornai indietro nel tempo a quel momento in cui tutto si era rovinato, tutto era andato a rotoli… il momento in cui tutte le mie certezze erano svanite.
Strinsi tanto i pugni, riflettendo su quelle cose, che le nocche si colorarono di bianco. Con un impeto di rabbia mi alzai, lanciai il primo sasso che mi capitò a tiro verso il fiume e gridai.
“Ma cosa sto facendo?! Rimuginare non servirà a nulla, ormai è tutto perso”
Mi abbandonai nuovamente per terra, deluso, amareggiato, arrabbiato, sfinito da quel groviglio di pensieri che faceva a pezzi la mia anima e restai così immobile per un po’, fino a quando il suono del cellulare mi fece sobbalzare.
“Se è di nuovo Miley giuro che finisce male!”
Guardai il display. Il nome di mio fratello risaltava a grandi lettere sullo schermo del telefonino.
“Che cosa vuole Joe?!”
Mentre squillava, decisi se rispondere o meno. Indugiai ancora un po’ ma poi lo rinfilai nella tasca. Non avevo voglia di sentire nessuno, tantomeno i miei fratelli, specialmente se si fosse trattato di sciocchezze. E sicuramente Joe avrebbe voluto dirmi qualche baggianata assurda. Non ero dell’umore per sopportarlo.
Tornai a farmi divorare dai sensi di colpa, mentre un vento gelido scosse la mia chioma ribelle e mi procurò un altro forte brivido. Lo stomaco si contorceva in tremendi crampi per la fame, ma continuai a rimanere lì, esposto alle intemperie, al freddo, fregandomene di tutto. Non c’era niente che avesse un senso. Che cosa avrei dovuto fare?! Come mi sarei dovuto comportare?!
Intanto il telefono squillò ancora. Di nuovo Joe e di nuovo non risposi.
Se davvero non ci saremmo parlati più per il resto delle nostre vite?! Cosa avrei fatto? Cosa sarei diventato… senza lei?!
Un’altra chiamata di Joe ignorata.
Era finito davvero tutto?! Provai ad immaginare la mia vita senza Mel. La mia carriera, la musica, i concerti, i premi della band, il matrimonio dei miei fratelli, i miei compleanni, il Natale, il giorno del Ringraziamento… senza lei. No, era impossibile.
Oramai le mie orecchie si erano abituate alla suoneria del cellulare, fino a quando però smesse del tutto.
Cinque chiamate perse, tutte di Joe.
Continuai a tormentarmi. Una vita senza Mel… senza i suoi abbracci, la sua risata, i suoi occhi vispi e felici, senza la sua tremenda goffaggine, senza la sua dolcezza e la sua permalosità.
Avrei potuto ignorare tutto così? Avrei potuto dimenticare, voltare pagina e andare avanti, fingendo che nulla sia successo?!
-NICK!!! NICK CAVOLO!!-
Mi voltai lentamente riconoscendo la voce di chi mi chiamava a squarciagola.
-Che vuoi?-
Joe corse verso di me, aggrappandosi qua e là per non cadere.
-Che ti è saltato in mente razza di cretino!!!- urlò lui arrabbiato.
Non risposi.
-Perché non mi hai richiamato? Che cosa è successo?! Sono impazzito per cercarti! Ho visto Melanie uscire con le sue amiche, quando in realtà sapevo che sareste dovuti stare insieme così ho chiamato Miley, mamma, Kevin, ti ho cercato in sala prove, al parco, ovunque!! Ho mandato all’aria la serata con Demi per cercarti stupido!! Mi è preso un’infarto!- gridò ancora.
La mia parte di cervello attiva si era concentrata solo sulla questione riguardante Mel e le sue amiche. Allora era così… se la spassava di già, mentre io ero stato due ore a torturarmi per lei.
-Nick mi ascolti?! Nick cosa è successo con Melanie?- chiedeva esausto Joe
Continuai a fingere di non sentire. Lui riprese fiato e mi fissò nervoso.
-Ti pongo la domanda in altri termini… perché hai litigato con Mel?-
A quel punto non ressi più e una lacrima scese lentamente sulla mia guancia, correndo fin giù sotto al collo.
Joe capì, stette in silenzio e in un attimo mi abbracciò forte.
-Sono stato uno stupido- sussurrai con un fil di voce.
-Alla cattiveria non c’è rimedio, ma alla stupidaggine sì. Ricordatelo- rispose lui
Sorrisi debolmente a quelle parole e mi sentii “felice”. Avevo bisogno di mio fratello come non mai.
-Andiamo a casa, sei tutto infreddolito, se dovessi ammalarti, mamma comincerà a predicare-
Ero stanco e debole, avevo bisogno di un bagno caldo e di un letto, per riprendermi un po’. Non sapevo come sarebbe andata a finire, ma sapevo che da quel momento la mia vita non sarebbe stata più la stessa.

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Capitolo 14
*** 14. ***


Spazio autrice.
Salve gente! Spero che ci sia ancora qualche anima santa che abbia voglia di leggere ancora questa storia, che per me significa molto! T_T sono desolata, per il mio rispuntare come un fungo in questo modo, ma meglio tardi che mai no?! XD A parte scherzi, ci sono state diverse complicazioni, ma adesso credo proprio che tutto sia apposto e posso continuare per bene con la fic. Mancano pochi capitoli per concludere questa long e ci tengo tantissimo! Mi auguro che anche voi abbiate voglia di rileggerla un pochino, magari vi riappassionate non so XD. Mi sento tanto idiota -.-" perdonatemi davvero! Chiedo venia! Comunque vabbè, sono davvero intenzionata a portarla a termine e spero che ci sia ancora qualcuno che mi sostenga nel farlo e che perda 10 minuti del suo tempo prezioso a leggere questa roba qui! Vi prego non lanciatemi troppi pomodori XD Vi lascio al capitolo... sarei tanto felice se qualcuno mi facesse sapere cosa ne pensa, magari con un commentino! *_* Io vi ringrazio in anticipo, mi inchino e vi ringrazio sopratutto per la clemenza! *_*
Buona lettura!

Can't Have You




14.


Melanie



Quando Allie e Lizzie mi riportarono a casa, l’indomani del 1 novembre, restai segregata in casa. Quel weekend fu il più lungo della mia vita, le giornate sembravano essere infinite. Mi rifiutai di uscire per tre giorni pur di non vederlo, rifilando la scusa di stare poco bene e finsi bellamente di avere qualche accenno di influenza. Venerdì pomeriggio sentii il campanello suonare con insistenza e sapevo che era lui. Mi affacciai appena un po’ alla porta della mia stanza, giusto per sentire mia madre che, con gentilezza, gli diceva che ero malata e non potevo uscire. “Grazie mille Grace” furono le uniche parole che proferì. Dopodiché trascorsero due giorni di assoluto silenzio. Rimasi rintanata in camera mia, mettendo muso fuori a malapena per andare in bagno.
Di tanto in tanto, mia madre veniva per portarmi da mangiare o semplicemente per vedere in che condizioni fossi.
-Mmh non sembra che tu abbia la febbre- disse lei, tenendo una mano sulla mia fronte e l’altra sulla sua. Io, dal canto mio, la fissavo scocciata, sbuffando qua e là. Mi rigirai nel letto, dandole le spalle e sperando vivamente che mi lasciasse sola il prima possibile.
-Te la senti di andare a scuola domani?-
Bella domanda. Avrei avuto scelta? Prima o poi sarei comunque dovuta uscire dalla tana. Tanto valeva farlo subito.
-Sì, non c’è problema- mugugnai sotto le coperte.
Lei rimase un attimo in silenzio per poi avvicinarsi ancor di più a me.
-Mel c’è qualcosa che non va? Sicura di avere un semplice raffreddore?- chiese lei, preoccupata.
A sentire quelle cose, nascosi ancora di più il viso sotto al cuscino, cercando di non farmi vedere. Trattenni il groppone che avevo alla gola e feci un bel respiro.
“Maledetto intuito femminile”.
-Ma no mamma, sono solo un po’ stanca e frastornata. Sai come mi butta giù l’influenza- risposi a mezza bocca.
Senza neanche aver bisogno di osservarla, sapevo che aveva un po’ storto il muso, non del tutto convinta di quello che le stessi dicendo, ma finse di credermi.
-D’accordo-
Detto questo, si alzò e se ne andò, chiudendo la porta alle sue spalle. Di nuovo sola, con me stessa. Le immagini di quel momento tornarono a farsi spazio nella mia mente, prendendosi gioco di me. Lo vidi di nuovo avvinghiato a quella strega con i capelli color paglia, lo vidi di nuovo sbaciucchiarsela per bene e l’ennesima fitta allo stomaco mi squarciò dentro. Sospirai forte, cercando di scacciare quei pensieri, mi girai sull’altro fianco aspettando con impazienza che il sonno prendesse il sopravvento.

***


La luce dei tiepidi raggi autunnali attraversò con prepotenza le fessure della finestra, sbattendo violentemente sul mio volto assonnato. Portai una mano sulla fronte e con l’altra afferrai la radiosveglia poggiata in malo modo sul comodino, al mio fianco. L’orologio segnava le 7 e 15. Mi sollevai con pigrizia e scansai le coperte. Un’altra infernale giornata stava per cominciare. Meccanicamente, mi diressi in bagno e con non curanza mi lavai e indossai la divisa. Scesi al piano di sotto per fare colazione, salutando con indifferenza la mia famiglia. Ingozzai il pancake in un baleno, quando mi accorsi che mio padre si stava infilando la giacca pronto per andare a lavoro.
-Papà! Papà!-
Lui si voltò nella mia direzione, mentre si sistemava il colletto della camicia celeste.
-Mi porteresti a scuola questa mattina? Sai mi sento piuttosto affaticata ed è anche molto freddo, non vorrei ammalarmi di nuovo- dissi abbozzando un sorrisetto, che faceva fatica a spuntare sul mio viso.
-Certo! Sei pronta adesso? Devo uscire cinque minuti prima, lo sai con tutto quel traffico- rispose lui.
-Prontissima!- esclamai contenta.
-Andiamo allora-
Afferrai al volo il sacchetto con il pranzo e mi fiondai fuori di casa. Mi guardai attorno furtiva, con l’ansia che lui potesse sbucare dietro le mie spalle e cogliermi così alla sprovvista. Fortunatamente, mio padre uscì dal garage presto e montai subito in macchina. Chiusi lo sportello e alza gli occhi al finestrino. Il mio cuore perse un battito. Lui era lì, meraviglioso come sempre, fuori la porta di casa sua e mi fissava con un’amareggiata espressione dipinta sul volto. Finsi indifferenza e mi voltai, ignorandolo del tutto. Gli sfrecciai davanti senza degnarlo di uno sguardo. Quella fu la prima volta, in tutti quegli anni, che mio padre mi accompagnò a scuola.
Durante il tragitto, cercai di distrarmi, parlando del più e del meno e sogghignando, sentendo le imprecazioni di mio padre contro gli altri automobilisti.
Giunsi a destinazione, scesi dalla macchina e mi avviai lentamente verso l’entrata della scuola, dato che ero in netto anticipo, quando qualcuno richiamò la mia attenzione.
-Melanie!-
Riconobbi la squillante voce di Lizzie, che mi corse incontro. Mi girai dalla sua parte e sorrisi piano.
-Credevo che non saresti venuta oggi! Come stai?- mi domandò, seriamente preoccupata. Lizzie è sempre stata una ragazza risoluta, che riusciva a trovare la positività in ogni cosa, ma quella volta la vidi in pensiero. Stavo così male?
-L’anno scolastico è appena cominciato, non posso permettermi il lusso di fare troppe assenze- risposi, fingendo tranquillità.
Lizzie non disse nulla, per poi spostare la testa ad un lato, come se stesse cercando qualcosa o qualcuno dietro di me.
-Sola?- domandò con ingenuità.
Io aggrottai di colpo le sopracciglia e cominciai ad incamminarmi nella direzione opposta.
-Perché con chi dovrei essere?!- dissi, stizzita. Lei rimase di sasso alla mia aspra risposta ed abbassò lo sguardo. Mi dispiacque molto per la mia impertinenza, non avrei mai voluto usare quei toni e mi sentii una stupida. A causa di quell’idiota, ci stavano rimettendo tutti. Mi bloccai subito, agguantai Lizzie per un braccio e la strinsi forte a me. Mi erano rimaste solo loro, solo lei ed Allie, all’infuori della mia famiglia. Le mie migliori amiche mi erano sempre state accanto e non era giusto che dovessero subire maltrattamenti gratuiti, per colpa di chi poi. Erano l’unica cosa bella che avevo in quel momento e non avrei voluto perderle per niente al mondo.
-Liz scusami- sussurrai con un filo di voce.
Sentii lei sorridere sulla mia spalla e mi cinse i fianchi ancor di più.
-Sono qui Mel, non preoccuparti-
Restammo così ancora un po’, fin quando non si sciolse da quell’abbraccio e mi osservò con il suo solito sguardo furbetto.
-Beh?! Tu non hai fame?! Il mio stomaco grida pietà, mangerei anche una mucca intera adesso!-
-Veramente ho già fatto colazione con un paio di pancake e non ho molta fame-
Lei mi guardò torva.
-Il pancake è solo l’antipasto! Andiamo a svaligiare qualche distributore!- disse raggiante. Io risi di gusto e la seguii a ruota dentro l’edificio, dimenticando per un attimo tutte le mie angosce.
Il resto della giornata scolastica trascorse velocemente, tra spiegazioni ed interrogazioni. Il momento cruciale però, fu quando si avvicinò la pausa pranzo. Di sicuro ci saremo visti ed io non volevo. Così, decisi di nascondermi in cortile, avvisando Liz ed Allie che non mi sarei fatta vedere a mensa. Mi avviai sola verso il giardino della scuola e mi accomodai su una delle panchine che si trovavano lì. Scartai il panino e feci per addentarlo, quando sentii una mano calda sfiorarmi la spalla.
Mi girai e lo vidi, in tutto il suo splendore maledetto. Cercai di respirare a fondo, per poi alzarmi di scatto e scappare via.
-Mel! Mel non andartene! Aspetta ti prego! PERLOMENO ASCOLTAMI!- gridò come un ossesso.
Dovevo dargli una seconda possibilità? Avrei dovuto veramente ascoltarlo? Tanto non sarebbe comunque cambiato nulla, ormai era successo.
Mi fermai e mi voltai di nuovo verso lui. Aveva lo sguardo spento, i capelli disordinati e la camicia stropicciata, ma era comunque bellissimo. Il mio cuore non avrebbe retto a lungo e sentivo le gambe cedere.
-Lasciami stare Nicholas-
Lo vidi spalancare gli occhi a quelle parole ed io tornai sui miei passi, allontanandomi sempre più. La campanella annunciò il termine della pausa pranzo e le lezioni ricominciarono. Per fortuna, le tre arrivarono in fretta. Sgattaiolai fuori dall’aula e camminai velocemente verso l’uscita, volevo proprio tenermi lontana da tutta quella marmaglia di gente. Ringraziai il cielo di essere riuscita ad evitare, almeno in quel momento della giornata, brutti incontri e arrivai finalmente a casa.
-Sono tornata!- gridai una volta varcata la soglia dell’uscio. Nessuno rispose. Tirai un sospiro di sollievo e gettai la borsa sul divano. Ero stanca ed avevo bisogno di una bella doccia, per scacciare quel malessere che mi tormentava da giorni. In fondo ero stata brava, era solo trascorso il primo giorno di quel lungo percorso che mi attendeva e me l’ero cavata egregiamente. Era così che doveva andare… avrei dovuto evitarlo, ignorarlo fin quando ce ne fosse stato bisogno. Solo così sarei riuscita a dimenticarlo… solo così sarei riuscita a smettere di amarlo.

Nick



-Ed uno, due.. .ed uno, due e tre!!-
Joe e Kevin attaccarono, mentre io rimasi come un imbecille con le bacchette della batteria in mano.
-NO NO NO e ancora NO!- strillò Joe arrabbiato.
-Nick, porca vacca, vuoi darti una svegliata?!- mi disse, urlando.
-Scusami, mi ero distratto- bisbigliai piano.
-Smettila di dire stronzate! Sono venti giorni che sei in standby! Non è possibile! Tra tre settimane c’è il concerto di Natale lo capisci?! Si può sapere che intenzioni hai o vuoi far fallire la band perché “sei distratto”?-
Joe continuava a sbraitare ma le sue parole non mi colpivano affatto. Mi sentivo frastornato e confuso, così mi alzai dalla seggiola e mi diressi fuori dalla sala prove.
-Dove credi di andare? Eh? Tutti abbiamo dei problemi o dei pensieri, ma quando si lavora, si lavora e basta!-
La voce di mio fratello tuonò di nuovo nella mia testa ed io lo ignorai bellamente, ancora una volta.
Uscii fuori dagli studios e mi accovacciai sulle scale che precedevano l’entrata principale.
Avevo perso il conto di quanti giorni fossero passati dall’ultima volta che avevamo parlato felicemente. Mi sembrava una vita, un tempo indefinito, lungo… troppo lungo. Non sapevo più che fare. L’aspettavo fuori casa la mattina, ma ormai aveva preso a farsi accompagnare in macchina dal padre, a scuola se ne stava sempre con Lizzie ed Allie e perfino all’uscita o si dileguava o era in compagnia. Quando era a casa, non usciva nemmeno per buttare l’immondizia, al massimo si faceva venire a prendere dalle sue amiche e tutte le volte che andavo a suonare, mi veniva detto o che non c’era, o che era malata o che stava studiando per un test. Tutte baggianate. Non rispondeva alle mie chiamate né tantomeno ai messaggi. Ero disperato. Se solo fossi riuscito a trovare un momento per parlare, per spiegarle come stessero le cose, per scusarmi, almeno a dirle che stavo da schifo senza lei e che mi mancava da morire.
Presi a reggermi la testa con le mani e mi accarezzai nervosamente i riccioli ribelli, per poi finire a stropicciarmi gli occhi con rabbia. Non era giusto. Non poteva finire così.
-Nick-
Con stupore, trovai Kevin in piedi dietro di me e si accucciò al mio fianco. Restammo in silenzio per un po’ finché lui non prese fiato e cominciò.
-Sai quando Danielle mi lasciò, quella prima ed unica volta, pensai che la mia vita sarebbe finita là. Così, cominciai a deprimermi e a lasciare che le cose facessero il loro corso, senza far nulla per poter porre rimedio. Finché un bel giorno, quando la trovai in un bar, a sorseggiare un caffè con un altro che le faceva il filo, la gelosia si scatenò dentro di me come un animale imbizzarrito. Solo a quel punto capii davvero che la stavo perdendo sempre di più. Fu allora che mi rimboccai le maniche e mi diedi da fare per riconquistarla. La sera stessa mi armai di coraggio e rimasi sotto la finestra di casa sua, tra gli sguardi interrogativi e canzonatori della gente, più o meno per quattro ore con un cartellone gigantesco sul quale avevo scritto a caratteri cubitali “SPOSAMI”. Quando mi vide la prima volta, rimase meravigliata, ma mi ignorò completamente. Si affacciò alla finestra la seconda volta dopo circa un’ora, intimandomi di andarmene altrimenti avrebbe chiamato la polizia. La terza volta tornò dopo mezz’ora, ancor più arrabbiata minacciandomi che avrebbe davvero chiamato la polizia. La quarta volta spuntò dopo due ore e appoggiò un foglio al vetro con su scritto “SALI” e mi aprì il portone di casa sua… per il resto ti lascio immaginare! – finì il racconto, ammiccando con l’occhiolino.
-Kev, bella storia, ma io e Melanie non stiamo insieme, non lo siamo mai stati… è diverso, lei non vuole ascoltarmi, non so come prenderla- risposi io amareggiato.
-E’ solo ferita, le passerà-
-E se così non fosse?! Non fa altro che evitarmi Kev, non mi rivolge parole, non mi degna neanche di uno sguardo, come posso riuscire a dimostrarle che le voglio bene se fa così?- gridai esasperato
-E’ innamorata persa di te, ecco perché si comporta in questo modo-
Innamorata di me?! Cosa?! Che andava blaterando?! Naaa… Melanie non era innamorata di me, si sentiva solo tradita dal fatto che non l’avessi resa partecipe della mia vita personale… o no?!
-Che diavolo dici?!- dissi guardandolo, con aria interrogativa.
-E’ evidente- rispose impassibile.
-Questo non c’entra niente e non credo nemmeno che sia come dici tu! So solo che devo trovare il modo di parlare con lei!- sviando il discorso. Dopodiché sbuffai e nascosi la testa tra le gambe.
-Nick ti ho raccontato come sono andate le cose tra me e Danielle, non per renderti partecipe dei nostri problemi di coppia, ma per farti capire come la tenacia butti giù qualsiasi ostacolo. Volere è potere. Non ti arrendere- continuò lui serio.
Mi faceva un po’ strano vederlo sotto le veri vesti di fratello maggiore, ma riconobbi in cuor mio che aveva ragione. Non avrei dovuto mollare, forse c’era ancora una speranza, forse in qualche modo sarei riuscito a farmi perdonare.
-Andiamo dai, altrimenti quel cachino di Joe chi se lo sente!-
Kevin mi aiutò ad alzarmi e insieme ci avviamo dentro la sala prove.

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Capitolo 15
*** 15. ***


Spazio autrice.
Ehilà! Salve a tutti! Ringrazio chi ha commentato e chi ha semplicemente letto! Questo capitolo è fondamentale, perchè ci sarà una svolta per Nick! :)
Ma non voglio anticiparvi altro!
Adoro questa fic, però non sono entusiasta, non so... vale la pena continuare?! Ditemi voi!
Vi ringrazio in anticipo, se commenterete o semplicemente leggerete. Per me sarà un successo!
Alla prossima
Un bacio!
May



Can't Have You




15.


Melanie



Dicembre era alle porte ed io stavo per sbraitare. Quell’anno il Natale giungeva come un’incombente colpo di grazia per il mio animo terribilmente ferito. Desideravo con tutta me stessa che quel mese volasse il prima possibile, avrei tanto voluto svegliarmi e scoprire che fosse già il 7 Gennaio.
“Maledizione”
Richiusi con forza l’anta del mio armadietto e mi avviai sconsolata verso la mia aula. Perlomeno potevo tirare un sospiro di sollievo, quella settimana i Jonas erano fuori città per uno stupido concerto natalizio. Fu una manna per me, avrei potuto girovagare per i corridoi della scuola senza dover guardarmi le spalle o aggirarmi di sottecchi, onde evitare di essere vista da lui.
Nicholas.
Era più di un mese che non gli rivolgevo la parola, nonostante lui sembrasse intenzionato a non perdere la speranza nel tentare inutilmente un approccio con me.
Stavo male, malissimo ed era proprio per questo che non potevo lasciarmi andare. Avevo, a malincuore, accettato il fatto di amarlo e questo mi bastava per prendere le distanze.
Era stato difficile per me, ammettere di essere pazza di lui e ancor più difficile era stato prendere coscienza che mai sarei stata ricambiata, punto.
Il silenzio e la distanza erano le uniche corazze che mi erano rimaste per difendermi da quel dolore che mi squarciava il petto.
Svoltai l’angolo del corridoio, lasciando correre un lungo sospiro, quando una voce familiare richiamò la mia attenzione.
-Melanie! Melanie!-
Mi ci mancava anche quel piantagrane. Non ero dell’umore, non lo sarei più stata perché continuava a tartassarmi?!
-Ehilà Chad!-
Lui mi sorrise raggiante e si avvicinò per regalarmi un bacio sulla guancia. Io mi scansai un po’ per l’imbarazzo.
-Che fai da queste parti?- mi chiese, tanto per parlare.
-Veramente, potrei farti la stessa domanda- gli risposi sorridendo.
-Hai ragione!-
Ridemmo un po’, mentre ci incamminavamo verso le nostre classi, fin quando lui si bloccò.
-Senti Mel, io volevo chiederti una cosa-
Io lo fissai con aria interrogativa, aspettando che lui parlasse.
-Dimmi pure-
Notai che si era arrossito parecchio, tanto che cominciò a sfregarsi le mani con fare nervoso. Avrei voluto eclissarmi e sparire per sempre, almeno mi sarei risparmiata tante di quelle torture! Chad gonfiò il petto e sputò fuori tutto quello che avrebbe voluto dirmi.
-Ecco l’8 Dicembre aprono la pista di pattinaggio sul ghiaccio vicino la piazza… ti andrebbe di venire con me?-
Rimasi interdetta. Era forse un appuntamento?! Il primo e unico che avevo avuto fino a quel momento, alla fine si era rivelato un disastro, non ero pronta e poi… e poi mi dispiaceva per Chad, ma io non ricambiavo i suoi sentimenti perché il mio cuore apparteneva a Nick, da sempre, purtroppo.
Restai in silenzio, non sapendo che dire, cercando di trovare una buona scusa ma allo stesso tempo, non volevo ferirlo. Voleva portarmi a pattinare sul ghiaccio. Rimuginai ancora un po’ su quel pensiero… finché non realizzai. Era forse impazzito?! Se voleva condurmi al patibolo quella era la strada giusta!
-Grazie Chad, ma io sono un disastro con i pattini, non ti rendi conto…-
-Ed io che ci sarò a fare scusa?!- domandò lui sorridendo.
Ero in trappola. Rimasi ancora incerta sul da farsi, quando vidi passare due ragazze con in mano una rivista di gossip.
-Hai visto? Nick Jonas, che frequenta la nostra scuola, si è fidanzato con Miley Cyrus! Fanno proprio una bella coppietta!- affermò la prima.
-Già! Sono stati pizzicati in un ristorante due sere fa! Che carini! Beh certo lui è fantastico, mi si scioglie il cuore a vederlo!- disse la seconda con aria sognante.
A quelle parole sgranai gli occhi. Allora era così, ormai la loro relazione era pubblica e andava pure a gonfie vele. Lo sapevano tutti, addirittura erano finiti sui giornali. Che considerazione stupida, era ovvio che sarebbero finiti ben presto sulle riviste, erano due popstar e poi come avevo solo potuto pensare di essere alla sua altezza?
Mi maledissi più che mai, dandomi della stupida.
Trattenni il respiro e cercai di rimandare indietro le lacrime, che senza accorgermene, avevano inondato i miei occhi.
Ritornai con lo sguardo sul ragazzo che avevo di fronte, impaziente di sapere se avessi accettato o meno il suo amorevole invito.
-Sai che c’è Chad? Verrò con te!-
Il suo volto cambiò espressione, sorrise vistosamente e mi abbracciò contento.
-Grazie Mel! Vedrai, sarà una splendida giornata! Allora ti saluto! Ci sentiamo questi giorni-
Chad sembrava davvero felice, io un po’ meno. Lo stavo facendo perché ne avevo davvero voglia o perché volevo vendicarmi di Nick?
In cuor mio sapevo quale fosse la risposta.


***




Giunsi a casa stremata. Era stata una giornata pesantissima, tra compiti in classe, interrogazioni e spiegazioni. Ero al limite della sopportazione e non vedevo l’ora che le vacanze arrivassero per concedermi un po’ di meritato riposo.
Girai la chiave nella toppa della porta e gettai la borsa all’ingresso. In casa non c’era nessuno, per fortuna, così mi diressi in cucina, in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti finché il campanello trillò.
“Ma perché c’è sempre qualcuno che rompe le scatole?!”
Mi diressi all’entrata e guardai all’occhiello, non si sapeva mai. Con mio sommo stupore, vidi Joe che aspettava fuori la porta. Decisi di aprire la porta e i nostri sguardi si incrociarono. Era tanto tempo che non ci vedevamo e mi fece uno strano effetto trovarmelo lì davanti. I suoi occhi erano sempre gli stessi e guardandolo meglio, notai la tremenda somiglianza con Nick.
Dannati Jonas.
-Melanie-
-In che cosa posso esserti utile Joseph?-
Rimasi io stessa meravigliata dal tono distaccato che venne fuori dalle mie labbra. Joe deglutì.
-Posso entrare?- chiese lui timidamente.
Io inarcai il sopracciglio e gli feci cenno di passare.
Lui attraversò l’entrata imbarazzato. Che significava quella visita? Che voleva da me? Che sapesse tutto quello che era successo tra me e Nick?
Si diresse in cucina senza problemi, conosceva bene casa mia ed io lo lasciai fare.
-Come mai da queste parti?- chiesi, fingendo poco interesse.
-Era un po’ che non ti vedevo gironzolare per casa, così ho deciso di venirti a salutare- rispose lui, cercando di sembrare tranquillo.
Nick lo conoscevo come le mie tasche, ma anche Joe conoscevo abbastanza bene e tutta quella storia mi sembrava solo una grande balla.
-Dai Joe, finiscila di fare il cretino e di mentirmi. Che cosa c’è?- domandai, perdendo un po’ le staffe.
Lui sospirò, l’avevo incastrato.
-In realtà, sono venuto per portarti questo-
Estrasse dalla giacca un biglietto, porgendomelo. Era un biglietto speciale per un loro concerto, lo avevo riconosciuto.
Avevo perso il conto di quante volte mi avevano regalato un posto in prima fila per i loro tour.
-E quindi?-
-E’ il concerto di Natale, teniamo molto alla tua presenza… Nick più di tutti- concluse, calcando il suo nome.
Nick. Ero infuriata. Che cos’era quella sceneggiata? Pensava che tutto si sarebbe risolto così? Patetico.
-Se Nick era così preoccupato di avermi sotto il palco, avrebbe potuto dirmelo di persona e non mandando te-
Colpito e affondato. Joe sbarrò gli occhi e balbettò qualcosa senza senso, tentando inutilmente di prendere le difese del fratello.
-Mel… io non so…-
-Lascia stare. Quand’è che ci sarebbe questo concerto?-
Lui si riprese e sorrise.
-L’8 Dicembre! Allora verrai?- mi chiese speranzoso. L’8 Dicembre… avevo promesso a Chad che sarei uscita con lui. In fondo, mi piaceva quell’idea, era ora che si ribaltassero i ruoli. Ero stanca di essere sempre la vittima.
-Non posso, ho un impegno-
-Che genere d’impegno?-
La mia rivincita, era giunto il momento.
-Ho un appuntamento. Sai, è un po’ che frequento un ragazzo e proprio per quel giorno mi hai invitata a passare la giornata con lui. Non posso e non voglio dirgli di no-
Sputai il rospo soddisfatta, esagerando un pochino riguardo il mio rapporto con Chad, ma mi sembrava giusto così, per una volta.
Joseph assunse un’espressione indecifrabile e non proferì parola. Poi riprese fiato e cominciò.
-Wow. Sono contento per te, Mel!- fingendo, chiaramente, di essere normale.
Dopodiché si alzò e si infilò la giacca.
-Io vado, ho tante cose da fare e poco tempo per farle. Sono contento di averti rivisto Mely. Sai, sembri diversa… cresciuta-
Non risposi. Forse stavo cambiando davvero, aveva ragione. Forse la Melanie dolce e timida stava andando via sul serio.

Nick



Finalmente quella giornata era giunta al termine. Non ne potevo più. Prove, prove, prove e ancora prove per ore intere. Mancava una settimana al concerto di Natale ed io mi sentivo terribilmente sotto tono.
Raggiunsi il piano di sopra in fretta, volevo spogliarmi ed infilarmi sotto la doccia il prima possibile.
Mi sfilai il maglione sbottonai i pantaloni e mi avviai verso il bagno, quando sentii Joe parlare con Kevin piuttosto seriamente, il che era raro, significava che c’era qualcosa di cui preoccuparsi davvero. Sapevo che non era carino, ma non riuscii a resistere e mi misi ad origliare.
-E’ stato inutile Kev. Era di pessimo umore, fredda e sembrava davvero indifferente-
-Sei sicuro?-
-Ti dico di sì. Mi ha detto che ha un impegno- continuò il mezzano.
-Cioè?- chiese mio fratello più grande.
-Ha un appuntamento con un ragazzo proprio il giorno del concerto-
Un colpo al cuore. Sperai con tutto me stesso che non stessero parlando di chi pensassi e soprattutto, lo sperai per loro, perché se avessero preso quell’iniziativa senza il mio consenso il avrei gonfiati di botte.
-Dici sul serio? La piccola Mel esce con qualcuno?-
Quella fu l’ultima goccia. Spalancai la porta e li osservai infuriati.
-CHE DIAVOLO AVETE FATTO?- tuonai, arrabbiato.
Avevo due fratelli idioti, chi gli aveva dato il permesso di impicciarsi nelle mie cose?! Gliel’avrei fatta pagare, era certo.
Loro quando mi videro sbiancarono.
-Nick aspetta non è quello che credi!- cominciò Kevin, giustificandosi.
Avevano pure il coraggio di negare?!
-Ah no?! E come sarebbe allora?! Spiegatemelo!-
-Brò volevamo solo darti una mano con Melanie. Abbiamo pensato che invitarla al concerto sarebbe stata una buona occasione per farvi parlare- balbettò Joe.
-Non ho mai chiesto il vostro aiuto! Non vi ho autorizzati, non dovevate! Ora sarà ancora più difficile!- gridai come un disperato.
-Nick ci dispiace, noi volevamo solo…- iniziò Kev, sperando nel mio buonsenso.
-Non saprete mai più niente della mia vita. MAI PIU’-
Chiusi violentemente la porta alle mie spalle e mi diressi a grandi falcate verso il bagno, sbattendo forte anche quella.
Forse non si erano resi conto di aver peggiorato solo la situazione. Conoscevo Mel, si sarebbe ancor più infastidita perché non ero andato io.
Mi infilai sotto la doccia fredda. Sì, una bella lavata di testa mi ci voleva, dovevo placare i miei spiriti bollenti, altrimenti avrei preso a schiaffi quei buoni a nulla di Joe e Kev.
Odiavo tutta quella storia, odiavo sentirmi impotente… odiavo sentire la mancanza di lei. Che cosa avrei potuto fare?!
E così frequentava qualcuno. Volevo sapere chi era, come si erano conosciuti, come aveva fatto ad attirare la sua attenzione. Chi era questo fantomatico ragazzo che era riuscito a conquistare Mel? Mi arrabbiai ancora di più, immaginandola sorridere insieme a lui, immaginando i suoi grandi occhi verdi felici, come lo erano un tempo con me. Quel pensiero mi suscitò fastidio, rabbia, tristezza… Solo io potevo starle accanto, Mel era mia. Mia?!
Cosa andavo dicendo?! Melanie non era mia, cioè sì era la "mia" migliore amica... sì, certo.
"Stupido Nicholas! Sei solo uno stupido!"
Mi sentivo a pezzi. Era tutto così irreale, non volevo crederci.
L’acqua scorreva sul mio viso rapidamente, permettendo alle lacrime di confondersi con essa. Mi lasciai scivolare lungo la parete, sperando che il getto d’acqua lavasse via quell'immenso vuoto che sentivo dentro.

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Capitolo 16
*** 16. ***


Spazio autrice.
Salve a tutte! ^_^ ho fatto presto stavolta! :D ragazze mie questo capitolo è fantastico *_* ne sono innamorata! Io spero che vi piaccia! :)
Vi ringrazio di cuore per il sostegno! *_* siete magnifiche! Siete speciali e ve lo prometto... questa fic verrà portata a termine!
G R A Z I E !
Fatemi sapere che ne pensate! :) a presto!
May
ps: verso la fine del chap c'è il testo di una canzone (guarda caso è "Can't have you" dei Jonas Brothers xD), VI CONSIGLIO DI ANDARE A LEGGERE LA TRADUZIONE ;)
altrimenti non capireste un tubo!xD
ps2: l'immagine sotto NON MI APPARTIENE e NON E' USATA A SCOPO DI LUCRO!


Can't Have You






16.


Melanie



Ero pronta. Mi guardai ancora un po’ allo specchio, storcendo appena il muso. Non ero pienamente soddisfatta del risultato, ma lasciai perdere. Non mi importava niente di come apparissi. Non avrei dovuto impressionare proprio nessuno. Con quei pensieri in testa, mi aggiustai ancora i capelli e il trucco. Il maledetto giorno in cui avevo promesso un’uscita a Chad era giunto con estrema velocità, senza neanche che me ne rendessi conto.
Desiderai ardentemente che quella giornata passasse in fretta, prima sarei tornata a casa e prima avrei smesso di fingere.
Sospirai a lungo, mentre mi diressi in camera mia per infilarmi le scarpe, per poi gettare un rapido sguardo fuori dalla finestra. Il cielo era plumbeo e c’era un non so che di strano nell’aria gelida di quell’orribile pomeriggio di Dicembre.
Restai impalata lì per almeno un paio di minuti, finché non sentii suonare il campanello. Guardai l’orologio, notando che le quattro e trenta erano già arrivate.
“Sarà Chad”
Mi fiondai giù per le scale, rischiando di inciampare innumerevoli volte, come mio solito.
-Vado io, Hayley!- gridai a mia sorella.
Spalancai la porta, sfornando un enorme sorriso ma la mia “contentezza” svanì in un attimo. Sgranai gli occhi, con la bocca mezza aperta per lo stupore e restai come un’ebete, immobile, incapace di proferire parola.
Lui era lì, a due centimetri da me, che mi guardava languidamente, come se facesse fatica a ricordare il mio volto. Quanto tempo era passato dall’ultima volta che eravamo faccia a faccia?
Il mio cuore fece due capriole, quando realizzai di averlo davvero là davanti e mi sentii il respiro mancare. Era talmente vicino che potevo sentire il suo profumo. Riconobbi il suo buon odore di sempre, che inondò le mie narici, mandandomi in estasi. Mi persi nei suoi occhi color cioccolato, pensando a quanto mi fossero mancati, mentre morivo dalla voglia di buttarmi tra le sue forti braccia. Avrei tanto voluto dimenticare, avrei tanto voluto tornare indietro. La testa mi girò vorticosamente.
A stento riuscii a mandar giù il nodo alla gola e avvertii chiaramente gli occhi bruciarmi.
Non dovevo… non dovevo piangere.
Mi destai di colpo da quello stato di trance e strinsi i pugni. Non potevo permettermi certe distrazioni, così decisi di sbattergli la porta in faccia, ma lui la bloccò con il piede.
-Stammi a sentire! Per favore!- gridò lui.
Mi sforzai, inutilmente, di ignorarlo. Nick mi impedì ancora di chiuderlo fuori casa mia, così stremata, cedetti alla presa.
-Che diavolo vuoi?- domandai arrabbiata.
Nicholas sobbalzò per poi aggrottare le sopracciglia, dopodiché tornò a fissarmi in modo strano. Mi stava facendo innervosire ancora di più.
-Non ho tempo da perdere con te! Ho un impegno e tu mi farai fare tardi!- continuai, isterica.
-Non c’entro niente con la questione del biglietto! E’ stata tutta opera di Joe e Kevin!- la sua voce, sovrastò la mia, perforandomi i timpani.
Che significava?! Avrebbe voluto forse dire che i suoi fratelli si erano intromessi? E allora se le cose fossero state veramente così, avrebbe voluto dire che a lui quindi non importava niente se fossi andata o meno. Bene, una ragione in più per mandarlo a quel paese.
-Quindi non sarebbe cambiato nulla se anche fossi venuta vero?! Complimenti Nicholas, mi stupisci sempre di più!- risposi, acida.
-Melanie ma che vai blaterando?! Io non so come fare con te, perché non capisci? Come puoi dire una cosa del genere?!-
No, io avevo compreso con chiarezza le sue intenzioni. Ormai, non ci sarei più cascata, non gli avrei permesso di illudermi ancora. Le sue belle parole non mi avrebbero più ferito.
-Ho tratto solo le mie conclusioni, altrimenti perché ti saresti presentato qui adesso?-
Lui sbarrò gli occhi, come se fosse davvero incredulo nel sentirmi parlare in quel modo.
-Tu sei fuori di testa! Ci tenevo a farti sapere solo come stavano le cose razza di stupida! Ti conosco, so come sei e non volevo che fraintendessi o che pensassi che non avessi avuto il coraggio di venirtelo a consegnare di persona! Volevo semplicemente che tu sapessi la verità, ma ormai qualsiasi cosa io dica o faccia non va mai bene!- urlò lui, disperato.
Quindi era stato tutto un giochino di Joe e Kev per mandarmi al concerto, all’insaputa di entrambi? Con quale scopo poi?! E soprattutto… Avrei dovuto credergli?
Indugiai nel rispondere.
-Comunque sia, non verrò lo stesso- affermai, stizzita.
-Lo so. Ero solo venuto a scusarmi da parte dei miei fratelli e… da parte mia, per tutto- concluse, a voce bassa.
Le sue scuse ormai servivano a ben poco. Restammo a guardarci ancora, fino a quando lui non riprese la parola.
-Mel senti… io…-
-Ehilà! Che succede qui?!-
Chad spuntò dietro le spalle di Nick, ignorandolo del tutto e dirigendosi a grandi falcate verso me.
-Mel!-
Io sollevai lo sguardo su di lui, che cercò avidamente la mia mano, sulla quale poi posò un lieve bacio.
-Sei bellissima, come sempre- affermò Chad.
Ero sensibile ai complimenti. Cominciai ad arrossire violentemente, le mie guance erano imporporate di un bel viola e per un attimo, scordai che Nick si trovasse lì.
-Questa è per te- continuò, porgendomi una rosa rossa che aveva accuratamente nascosto dietro la schiena.
-Oh grazie Chad, sei sempre così dolce-
Chad ghignò soddisfatto per aver fatto bella figura, Nick nel frattempo si era ammutolito.
-Jonas! Come mai da queste parti?- chiese il biondo.
-Passavo di qua ed ho deciso di fare un salto da Mel- rispose lui freddo.
Calò un silenzio imbarazzante, mi sentivo a disagio. D’un tratto scorsi, vicino l’ingresso di casa Jonas, la figura di quell’odiosa gallina di Miley, che si dirigeva verso di noi e il sangue mi ribollì nel cervello. Ah, quindi era diventata una di famiglia. Per la rabbia acchiappai Chad per mano e feci come per avviarmi alla macchina.
-Su Chad, tanto Nick stava andando via, che è pure in ritardo. I fratelli di sicuro lo stanno aspettando per le prove del concerto di stasera- dissi, con una punta di nervosismo.
Chad di tutta risposta mi avvolse un braccio sulle spalle e si voltò verso Nick.
-Ci vediamo Jonas-
Nicholas non disse nulla, sentivo solo il suo sguardo su di noi, mentre ci allontanavamo in direzione dell’auto.


***




Quando arrivammo alla pista di pattinaggio, rimpiansi con tutto il cuore di aver accettato quell’invito. Tremavo per la paura e per la vergogna, perché già sapevo come sarebbe andata a finire. Quella volta non ci sarebbe stato Nick a guidarmi ed a venire in mio aiuto.
“Sono un’idiota”
Chad scese dalla macchina e scappò dal mio lato per aprirmi la portiera. Lo ringraziai, per poi dirigerci ad affittare i pattini. Stavo per avere una crisi di panico, non sarei mai riuscita a stare lì.
-Chad ascolta, io non so pattinare, sono imbranata e sono terribilmente fifona- affermai, guardandolo disperata.
-Ci sono io qui, non preoccuparti-
Per un attimo, ebbi la sensazione di vedere Nicholas, che mi tranquillizzava come faceva sempre, ma quando realizzai che si trattava solo di Chad, mi rammaricai.
Lui pagò anche per me ed entrammo ad infilarci quegli odiosi cosi ai piedi.
Io ero in ansia, avevo troppa paura e avrei voluto non essere lì in quel momento.
-Sei pronta piccola?- chiese lui raggiante, mentre le mie guance si erano colorite. Come mi aveva chiamata?!
Lui mi aiutò ad alzarmi, cingendomi i fianchi. Poggiò un piede sulla lastra di ghiaccio per poi voltarsi ed allungare le braccia verso di me.
-Coraggio!- mi incitò lui.
Io, dal canto mio, deglutii fortemente. Ero molto intimorita, ma alla fine mi lasciai andare. Non appena posai la lama dei pattini sulla pista rischiai di cadere rovinosamente, ma Chad mi afferrò al volo.
Mi aiutò a ritrovare l’equilibrio e cominciammo ad incamminarci, lentamente. Chad non lasciò la mia mano nemmeno per un secondo, stando attento ad ogni mio piccolo movimento.
Pian piano, iniziai a prenderci gusto, cercando di imitare i suoi movimenti, anche se ero disgustosamente sgraziata.
-Hai visto? Sei bravissima!-
Sorrisi piano, guardandolo negli occhi, finché lui non si fermò e mi si parò davanti.
-Che succede Chad?- chiesi, ingenuamente.
Lui mi fissò, per poi avvolgere il mio viso fra le sue mani e un brivido mi scosse.
-Mel… tu mi piaci molto ed io non resisto più-
D’improvviso, sentii una fitta allo stomaco e le gote andarmi in fiamme. Nessun ragazzo mi aveva mai detto niente del genere, fino a quel momento, però non capivo dove volesse arrivare.
-Che significa?- balbettai.
Successe tutto in un attimo. Mi immobilizzai. Sentii le sue calde labbra carnose posarsi sulle mie, per poi dischiudersi a poco a poco. Lui mi cercò avidamente ed io, senza sapere bene perché, risposi al suo bacio. Mi abbandonai a quell’emozione che mai avevo provato prima, socchiudendo istintivamente gli occhi. Chad mi avvolse ancora di più nel suo caloroso abbraccio per poi staccarsi dolcemente.
Tornai alla realtà, un po’ stordita mentre lui mi guardava con aria spaesata.
-Voglio stare con te, Mel-

Nick



Il ragazzo misterioso era Chad. Non potevo crederci. Perché proprio lui, dannazione?
E poi tutta quella sceneggiata delle rose, i baci, i complimenti mi dava la nausea! Quanto mi sarebbe piaciuto sganciargli un pugno in faccia!
Chissà dove l’avrebbe portata, chissà cosa le avrebbe detto, cosa sarebbe successo quella sera. No, non volevo neanche immaginarlo, al solo pensiero mi saliva addosso un senso di rabbia e fastidio che mi avrebbe fatto diventare pazzo.
La nostra misera conversazione, dopo quasi due mesi di silenzio, era stata un fiasco totale. La stavo perdendo ogni giorno di più e lo stomaco mi si aggrovigliò per il nervoso. Se non ci fosse stato quel maledetto concerto li avrei seguiti di certo.
Melanie. Come eravamo arrivati a volerci così tanto male?
-Nicky amore! Che fai qui? Joe ti sta cercando!-
La squillante voce di Miley mi piombò nelle orecchie, come un rumore fastidioso. Quando mi destò da quello stato di incoscienza, mi accorsi di stare ancora impalato fuori a casa di Mel, mentre lei era già andata via da un pezzo.
Mi girai verso la mia ragazza per guardarla. Mi faceva ancora strano pensarla come tale. Miley era così diversa, era intraprendente, bella, audace, sexy e con una voce da angelo però c’era qualcosa che non mi convinceva, avevo l’impressione che non fosse scattata nessuna scintilla e poi… non era niente a che vedere con Mel.
Se non fosse mai esistita, forse Melanie era ancora mia amica o forse se non mi fossi comportato da idiota non sarebbe successo nulla di grave.
Stupido Nick.
-Il jet parte tra venti minuti. Andiamo?- mi disse lei.
Annuii con la testa e mi avviai verso casa mia, mentre Miley mi teneva per mano.


***



-Ragazzi tra tre minuti siete in scena!-
Acchiappai le mie bacchette, per poi dirigermi alla batteria aspettando che il sipario si aprisse. Lasciai correre un lungo sospiro e mi persi con lo sguardo nel vuoto, tralasciando completamente le ultime disposizioni dei miei fratelli. Ero abituato ormai, la scaletta la conoscevo a memoria ed ero quasi stufo di sentirli dire sempre le stesse cose.
Avevo la testa da un’altra parte. Vedevo solo lei nella mia mente, era il mio pensiero fisso. Morivo dalla voglia di sapere cosa stesse facendo in quell’istante.
Le luci si accesero, puntando su di noi. Facemmo la nostra comparsa sul palcoscenico e le nostre fans andarono in delirio. Mi emozionavo sempre a sentirle scalpitare per noi, ma quella volta non fu così. Ero distratto, confuso, deluso.
Joe diede il via e partimmo con il repertorio. Cercai di concentrarmi: almeno per quelle due ore avrei voluto staccare la spina e lasciarmi guidare solo dalla musica, la mia unica valvola di sfogo.
Fu in quel momento che iniziai a scatenarmi sul palco, sotto lo sguardo stupito di Joe e Kev.
Come era solito, il pubblico andò in estasi quando intonai “Fly with me”. La sua canzone preferita.
Pigiai con vigore i tasti del pianoforte a coda, come se volessi che la melodia sovrastasse i miei pensieri.
Al termine della canzone, Joe ringraziò di nuovo le nostre fans ed io mi avvicinai al microfono per presentare l’ultima canzone.
Can’t have you.
Cominciai a strimpellare la chitarra e mio fratello iniziò a cantare.

You warned me that you were gonna leave
I never thought you would really go
I was blind but baby now I see
Broke your heart but now I know
That I was being such a fool
And I didn't deserve you

Di colpo, mi venne in mente Mel. Era vero, non avrei mai creduto che se ne sarebbe andata davvero, avevo sempre dato per scontata la sua presenza ma in quel momento compresi di averle spezzato il cuore e di essere stato un perfetto idiota.
La prossima strofa toccava a me. Un brivido percorse la mia schiena.

I don't wanna fall asleep
Cause I don't know if I'll get up
And I don't wanna cause a scene
But I'm dyin' without your love
I'm beggin' to hear your voice
Tell me you love me too
Cause I'd rather just be alone
If I know that I can't have you


Mi sentivo davvero solo senza lei, se non avessi più potuto averla per me niente avrebbe avuto più senso.
Urlai ancora di più le parole di quella canzone che io stesso scrissi e che in quell’istante raccontava così tanto di me.

So tell me what we're fighting for
Cause you know that truth means so much more
Cause you would if you could, don't lie
Cause I'd give everything that I've got left
To show you I mean what I have said
I know I was such a fool
But I can't live without you

Avrei voluto davvero sapere perché combatteva contro me, perché…
Ma restava il fatto che io non riuscivo a vivere senza lei.
Suonai con passione quel pezzo, mettendoci tutto me stesso e tutta la grinta che avevo dentro, perché era un grido d’amore e avrei quasi voluto che, dovunque lei si trovasse, mi ascoltasse strillarle quelle parole così vere per me. Conclusi il brano ad occhi chiusi e il boato del pubblico mi riportò alla realtà.
“Melanie, questa era per te”
Sentii un nodo formarsi alla gola a riflettere su quel testo e la testa mi girò. In un attimo, tutto si fece chiaro, capii perché mi sentivo così, il perché di tutta quella sofferenza, solo allora ne presi realmente coscienza… ero innamorato di lei.

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Capitolo 17
*** 17. ***


Spazio autrice.
Ragazze mie eccomi! :D Scusate il ritardo ma sono stata impegnata con gli esami all'università -.- e non ho avuto neanche il tempo di postare questo capitolo, pronto da una vita! ODIO PROFONDO! Mi sono dovuta ridurre a pubblicare il tutto nel cuore della notte XD Comunque, eccoci giunti al 17esimo capitolo! :D
Mie care qui la faccenda si fa tosta e interessante! XD Ma non voglio spoilerare niente ;) non vi resta che leggere e farmi sapere che ne pensate! *_*
Vi ringrazio di cuore per le recensioni e per il sostegno! *_*
Vi adoro!
Ringrazio anche le 14 persone che tengono la storia nelle preferite, le 21 nelle seguite, le 5 nelle ricordate e le 3 che mi hanno inserito come autrice preferita! *_*
GRAZIE DI VERO CUORE!
Ringrazio in anticipo chi leggerà e commenterà!
Un bacio e a presto!
May
ps: l'immagine sotto NON MI APPARTIENE e NON E' USATA A SCOPO DI LUCRO!



Can't Have You







17.


Melanie



Sbuffai sonoramente, dopo aver gettato il pranzo nella pattumiera per poi dirigermi con rapidità verso l’aula delle lezioni. Ero sfinita, era solo il 12 di Dicembre e quelle stramaledettissime vacanze tardavano ad arrivare. In quegli ultimi giorni tutto sembrava più tranquillo: Nick, come al solito, era sparito e a me non poteva far altro che far piacere. Lentamente mi stavo abituando alla sua “assenza”, aiutata anche dalla scuola, che mi assorbiva totalmente ed anche grazie a Chad. Dopo quel famoso bacio che ci eravamo scambiati, lui mi chiese di essere la sua ragazza, ma io non ero molto convinta. Perciò, decisi di temporeggiare, rifilandogli la scusa di aver bisogno di rifletterci su, mentre lui aspettava pazientemente la mia risposta. Nonostante tutto, Chad continuava a darmi attenzioni, mi stava sempre intorno e a me quel fatto, in fondo, non dispiaceva più di tanto. Alla fine, forse era proprio quello di cui avevo bisogno: avevo bisogno solo di sentirmi apprezzata… amata.
-MEL!-
Riconobbi il suono di due cristalline voci che mi chiamarono all’unisono.
Alzai gli occhi al cielo disperata. Era una continua persecuzione, ma che avevano tutti con me quel periodo? Preferivo restare un’anonima ragazza qualunque.
-Ehilà ragazze!- esclamai leggermente imbarazzata.
Lizzie ed Allie mi si pararono davanti, con aria minacciosa.
-Che c’è?- domandai, sorpresa.
-Dovremmo chiedertelo noi! Ci spieghi cosa diavolo sta succedendo?-
Le guardai meravigliata, per poi tornare sui miei passi, cercando di ignorarle. Non avevo voglia di dare spiegazioni, perché dovevo sempre giustificarmi?! Erano fatti miei, punto.
-Niente! Che volete che succeda!- gridai, esasperata.
Allison mi si piazzò di fronte, portando le mani sui fianchi, cominciando a fissarmi in cagnesco. Lizzie, non fu da meno.
-Melanie Jane Ebbel- tuonò la prima, con tutto il fiato che aveva in corpo. Un brivido mi attraversò la spina dorsale, scuotendomi un po’. Detestavo che mi chiamassero con il mio nome per intero, che nervoso, che orribile suono!
-Esigiamo sapere che cosa vai combinando in questi ultimi tempi!- continuò Allie, furiosa.
Restai in silenzio, senza saper bene cosa dire. D’accordo, non avevo detto nulla né dell’incontro con Nick né di tutto quel trambusto con Chad ma a mettere il bando sulla mia vita sentimentale se ne occupò il resto del corpo studentesco, visto che mi stavo vedendo con un ragazzo assai popolare. Era normale che Lizzie ed Allie si fossero offese per aver saputo tutto dagli altri ma io non avevo molta voglia di parlare.
Insomma, c’era un continuo via-vai di pensieri per la mia testa, un'immensa confusione che mi riduceva ad un rimbambimento totale. Chiedevo solo un po' di comprensione, almeno da parte loro, accidenti.
La mia vita in quegli ultimi due mesi non aveva più senso, non riuscivo a crearmi un nuovo equilibrio, mi sentivo come sospesa in un limbo, come se stessi percorrendo sempre la stessa strada, tornando inesorabilmente al punto di partenza. Non vedevo via d’uscita da quello stato di abbandono e indifferenza assoluti. Era un circolo vizioso, dal quale non riuscivo a staccarmi. Tutto si era fermato a quel giorno, per me.
Capivo di sbagliare, capivo di essere una stupida perché stavo lasciando che tutto andasse a rotoli solo per lui. Eppure, non mi sentivo in grado di reagire… non ancora perlomeno.
Tornai con lo sguardo sulle mie amiche e socchiusi gli occhi. Non avrebbero mai compreso quello che tenevo dentro.
-Sentite, io non lo so cosa sto facendo ok? E’ che Chad mi ha spiazzato, mi ha lasciato senza parole e… ammetto che non mi dispiace affatto che mi ronzi intorno-
-E come la metti con Nick?- domandò Lizzie, a bruciapelo.
Quel nome mi dava il voltastomaco.
-Non è affar mio… lui è solo uno stupido e come tale, merita un’idiota al suo fianco. Non poteva scegliere rappresentante migliore di quella che si porta dietro- sputai quelle parole, quasi come fossero veleno.
-Mel non dovresti stare appresso a Chad se la questione di Nick ti preme ancora così tanto- annunciò Allie, allargando le spalle.
Avevo sentito abbastanza, quello era troppo.
-QUEL JONAS NON RIENTRA NELLE MIE PRIORITA’! Chiaro?!- gridai infuriata.
Loro rimasero interdette, a bocca aperta, senza riuscire a muovere un muscolo. Quando mi resi conto di ciò che avevo appena detto, mi vergognai. Ero solo una bugiarda.
Le fissai ancora un po’, indecisa sul da farsi, dopodiché girai i tacchi e me andai. Neanche io credevo a quello che dicevo, figuriamoci se gli altri mi avrebbero preso sul serio.
Strinsi i pugni ancor di più a quei pensieri e giurai a me stessa che da quel momento in poi, avrei smesso di essere così patetica.
In fondo al cuore, però, mi maledissi più che mai perché ero solo una povera illusa: mentivo sapendo di mentire.

Nick



Ero piuttosto nervoso quel pomeriggio. Stavamo per andare a fare le prove, ma io ero completamente su un altro pianeta, non riuscivo a concentrarmi, non riuscivo a stare attento per più di due minuti. Me ne stavo zitto ad accordare la chitarra, mentre Joe e Kev sistemavano gli altri strumenti. I miei fratelli si accorsero della mia totale assenza, ma fecero finta di niente. Avevo come la sensazione che, ormai, avessero perso le speranze nei miei confronti.
Anch’io le avevo smarrite, figuriamoci loro. Specialmente dopo aver capito cosa volessi veramente, dopo aver capito di volere Mel a tutti i costi, le possibilità di riconquistarla erano andate a farsi allegramente benedire. Per non parlare che di mezzo c’era anche Miley e la stampa e la carriera ed i fottutissimi gossip.
Maledizione.
Stavo per scoppiare, volevo gridare come un matto, solo per dare libero sfogo a tutto il malessere.
Lasciai scappare un lungo sospiro e cercai di scansare quei pensieri: dovevo focalizzarmi sulla musica.
-Ora basta!- proruppe Joe, nel bel mezzo del silenzio di quella stanza.
Alzai gli occhi su di lui, incerto. Si avvicinò a grandi falcate verso di me e mi si inginocchiò di fronte.
-Tu hai un problema!-
Roteai gli occhi al cielo e Kevin sghignazzò.
-Fantastico Joe! Sei uno attento, complimenti cioè non ci era arrivato nessuno! A quanto pare il tuo cervello non se ne sta sempre in standby!- esordì mio fratello maggiore.
-Non avevo finito di parlare, cretino! E poi, se fossi in te, non parlerei di cervello visto che i pochi neuroni che ti sono rimasti giocano a freccette!- continuò Joseph stizzito.
Sorrisi anch’io a quel punto.
Il mezzano tornò con lo sguardo su di me e riprese fiato.
-Parliamone Nick! Avanti!-
Voleva davvero che ne parlassi?! No non avrebbero capito.
-Joe senti io…-
-Nick quella fogna potresti spalancarla anche per parlare non solo per cantare come un usignolo in festa!- mi interruppe Kevin.
-Siamo i tuoi fratelli, porca miseria! Con chi dovresti confidarti se non con noi?!- domandò, Joe cercando di convincermi, seguito a ruota da Kevin che annuiva istericamente.
Cominciavano a farmi paura quei due.
-Non è questo il momento di discuterne!-
-Invece sì, stupido! Dobbiamo risolvere questo problema ok?! Altrimenti manderai in rovina anche la nostra carriera se non ti riprendi! Nick ma ti sei visto? Sei apatico, sei lavativo, sei indifferente a qualsiasi cosa, sei assente, sempre con la testa tra le nuvole, sembri uno che è appena uscito da un centro di riabilitazione psichiatrica! Guardati! Sei trascurato e pallido. Fattelo dire: sei proprio un cesso! Come pensi di continuare a restare sulla cresta dell’onda in questo stato indecente?!-
Joe sembrava davvero preoccupato per me, mentre mi diceva quelle cose. Ero ridotto così male?
-Avanti Nick… cosa c’è che ti da così tanto pensiero?- intervenne di nuovo Kevin.
Li guardai sconcertato, non sapendo che fare.
Era inutile sviare il discorso, ormai era inevitabile.
Inclinai il capo sulle ginocchia e affondai le mie mani in mezzo ai capelli. Non ce la facevo più, volevo davvero parlarne con qualcuno. Presi coraggio e sollevai la testa.
-Ho perso la testa per Melanie. Credo di essere… credo di… amarla e l’ho capito solo ora-
Loro restarono muti alle mie parole, finché Kevin scoppiò in una fragorosa risata.
-Sei in ritardo di sei o sette anni fratello! Ne avete di perspicacia da vendere voi due eh?!- disse lui, divertito.
Joe lo fissò male poi si girò di nuovo verso di me.
-E’ tutto qui?!-
Lo guardai male. Come poteva domandare una cosa del genere?! Quel “tutto qui!” era la mia dannatissima vita.
-Cosa?! Ti rendi conto che rappresenta per me sto "tutto qui" che dici tu? Razza di scemo!- strillai, arrabbiato.
-Frena! Non stavo sminuendo i tuoi sentimenti… l’ho detto solo perché è una cosa tanto semplice da risolvere e tu stai qui a complicarti la vita!-
-Che dovrei fare?? Illuminami genio del male!- mi avventai di nuovo su di lui, mentre Kevin restò a guardare.
-Andare da lei e dirglielo. FINE- concluse Joe.
Cominciai a ridere nervosamente. Come la faceva facile lui!
-Certo come no! Mi presento, dopo tutto quello che ho combinato e le dico: “Ciao Mel sono Nick il tuo ex migliore amico! Volevo dirti che ti amo! Perdonami ti prego e resta con me per il resto della tua vita!”- dissi con la voce da melodramma e mimando il tutto con gesti epici.
-Bravo! L’enfasi è quella giusta!-esclamò Kevin, battendo le mani.
-Non fai ridere-
-Nick sei così cieco da non esserti accorto di quanto lei sia innamorata di te?!- riprese Joe
Possibile che Mel ricambiasse i miei sentimenti? No, non era credibile.
-L’ho capito perfino io!- intervenne ancora Kevin.
Sospirai.
-Ammesso, per assurdo, che sia come dite voi come la mettiamo con tutto quel casino che è successo tra noi?! E Miley? E i giornali?-
-Semplice: parla con Miley e spiegale come stanno le cose, la stampa verrà a conoscenza della vostra storia finita ma non è detto che debba per forza sapere tutti i dettagli di questa faccenda e per quanto riguarda Mel… beh, basta che le parli come hai fatto adesso con noi e sono sicuro che sarà tutto ciò che desidera sentirsi dire da tempo. La cosa principale però è prima scaricare Miley poi viene Melanie- continuò Joe.
-E se dovesse rifiutarmi?-
-Non lo farà- disse Kevin
-Come fai a saperlo?-
-Nick il bello addormentato qui sei solo tu!-
Mi ammutolii, incapace di dire altro. Veramente era possibile che Melanie mi amasse?!
Calò il silenzio per un attimo e quando stavo per aprir bocca, Miley spuntò sulla soglia della nostra camera.
-Ciao ragazzi!-
Saltellò verso di me, stampandomi un bacio sulle labbra.
-Che fai qui?- domandai freddo.
-Tua madre mi ha detto che ancora non andavate a fare le prove così sono salita a salutarvi!- annunciò raggiante.
Joe e Kevin, che nel frattempo si erano seduti sul letto, si alzarono.
-Noi andiamo a finire di accordare gli strumenti, vi lasciamo soli- disse Joe, calcando quelle ultime parole. Varcarono l’entrata della stanza e chiusero la porta alle loro spalle. Era il mio momento.
Miley, non appena loro scomparvero, mi saltò letteralmente addosso ma io la scansai subito.
-Nicky amore cosa c’è?- domandò lei spaesata dal mio gesto.
-Dobbiamo parlare-
A quel punto lei si allontanò da me e incrociò le braccia al petto, guardandomi seria.
-Che succede?-
Feci un bel respiro e cacciai la grinta.
-Miley… tra noi è finita-


***




Camminavo frastornato per i corridoi della scuola. Non avevo chiuso occhio per colpa di Miley che, come mi aspettavo, non prese bene la mia decisione di separarci. Quando le dissi che non volevo più stare con lei, cominciò a piangere come una disperata e a stento riuscii a mandarla via da casa mia. La sera mi tempestò di messaggi, così come la notte, costringendomi a spegnere il telefono ma il pensiero di tutto quel disastro non mi fece riposare per niente. Dovevo avere una faccia terribile ma non mi importava: quello era il grande giorno, avrei confessato a Melanie i miei sentimenti per lei. Niente e nessuno avrebbe permesso di mandare a monte il mio piano.
Ripassai a mente quello che i miei fratelli mi suggerirono di fare. Così, l’ora di pranzo era arrivata e mi diressi di nascosto nelle vicinanze del suo armadietto. Sapevo che lei, di solito, posava i libri prima di andare alla mensa, sarebbe stato il momento perfetto, nessuno ci avrebbe disturbato perché tutti stavano a mangiare.
Mi nascosi proprio dietro l’angolo che dava sul suo armadietto, fin quando, come previsto non la vidi avvicinarsi. Mi misi con le spalle contro il muro, cercando di prendere fiato. Il cuore mi batteva all’impazzata, non riuscivo a tenerlo a bada. Feci capolino, fissandola da lì in silenzio, mentre risistemava le sue cose. Era stupenda, stavo di nuovo viaggiando con la mente. Tornai a nascondermi, sentivo che non ce l’avrei fatta.
“Ora basta Nick, sii uomo!”
Decisi di andare ma quando stavo per avviarmi spuntò Chad dall’altra parte del corridoio e si dirigeva dritto da Melanie.
Quel dannato rompiscatole, sempre in mezzo ai piedi!
Per fortuna nessuno dei due si era accorto di me, così cominciai a spiarli. Quando lei lo vide allargò le labbra in un grande sorriso. Il mio cuore perse un battito.
A stento riuscivo a sentire quello che lui le sussurrò. Avvampai per la rabbia e la gelosia, mi balenò in testa l’idea di fare un’entrata trionfale e disturbare quel pallone gonfiato, ma quando presi coraggio tutta la mia spavalderia sfumò in un attimo.
Accadde tutto così in fretta: Chad l’avvolse tra le sue braccia e la baciò.
Mi bloccai, pietrificato da quella scena e lo stomaco mi si aggrovigliò tutt’insieme. Non sentivo più niente, né dolore né gioia. Niente.
A malapena riuscii a deglutire e rimasi immobile a fissare quella scena. Di colpo, mi sentii invaso da una tristezza infinita e il respiro era diventato irregolare. Non sapevo se tremavo per il disgusto o per la forte fitta al cuore. Non potevo crederci.
Lo sapevo che quegli idioti di Joe e Kevin mentivano: lei non provava niente per me, come avevo potuto solo immaginarlo?!
L’avevo persa davvero, non potevo fare più niente.
Ero stato uno stupido e ormai nessuno me l’avrebbe più ridata indietro.
La “mia” Melanie non sarebbe mai stata mia.

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Capitolo 18
*** 18. ***


Spazio autrice.
Ragazzeee!! Buongiorno! :D Eccomi finalmente con il 18esimo capitolo! Non voglio anticiparvi nulla, vi faccio penare ancora un po'! XD Vi dico solo che la parte di Nick di questo capitolo mi fa impazzire *_* mi compiaccio da sola u_u sono idiota lo so XD
Comunque, a parte tutto volevo ringraziarvi per l'ennesima volta! *_*
Vi adoro e siete fantastiche! Ringrazio le 24 persone che tengono la storia tra le seguite, le 16 tra le preferite e le 5 tra le ricordate! *_*
E' un onore per me!
Grazie di cuore anche a chi ogni volta recensisce!
E' una gioia per me!
Vabbè ho finito con il monologo e con i ringraziamenti, vi auguro una buona lettura e spero che il capitolo vi piaccia! :)
Fatemi sapere che ne pensate!
Con affetto, la vostra May
ps: l'immagine sotto NON MI APPARTIENE e NON E' USATA A SCOPO DI LUCRO!




Can't Have You










18.


Melanie



Era tardissimo. Avevo mille giri da fare e solo un’ora di tempo, visto che Chad mi aveva invitata per cena e avrei dovuto prepararmi. Mi ero ripromessa che quel pomeriggio sarei andata a fare compere per Lizzie ed Allie, dato che era il 22 di Dicembre ed io ancora non avevo pensato a cosa regalar loro. Di solito, cominciavo a darmi da fare per i regalini natalizi un mese prima che arrivassero le vacanze, ma quell’anno avevo la testa da un’altra parte. Non mi importava niente del Natale, anzi non vedevo l’ora che quelle odiosissime feste passassero in fretta.
Osservai l’orologio, che segnava le 16 e 45 minuti, imprecai qualcosa contro me stessa e mi scaraventai fuori dalla mia stanza.
Afferrai la borsa e le chiavi della macchina, ma quando spalancai la porta per uscire, mi ritrovai faccia a faccia con l’ultima persona al mondo che avessi voluto vedere in quel momento.
-Miley?-
Lei mi sorrideva con una fastidiosissima ingenuità, da prendere a schiaffi, mentre sostava fuori l’uscio di casa mia.
-Ciao Melanie… perdonami, stavi uscendo?- chiese, con l’espressione di chi fosse appena cascato dalle nuvole.
“Complimenti per l’intuizione” pensai tra me.
-Sì, in effetti sì e ad esser sincera sono piuttosto di fretta, perciò se vuoi scusarmi…- dissi, passandole accanto come per andarmene.
-Vorrei scambiare due parole con te, ti ruberò cinque minuti, farò in fretta… me lo concedi?-
La sua sembrava quasi una supplica. Mi bloccai d’improvviso per fare mente locale. Miley che voleva parlarmi? Avevo fatto o detto qualcosa di strano? Chissà che diavolo voleva da me quella lì.
Sbuffai scocciata. Che avevo fatto di male per meritarmi quelle torture? Volevo eclissarmi e sparire dalla circolazione, avrei voluto teletrasportarmi ai Caraibi, in Australia, ovunque... mi bastava che fossi stata lontana da tutti così da poter dimenticare tutta quella storia.
D’altra parte però, morivo dalla voglia di sapere cosa volesse dirmi, così mi girai verso di lei.
-D’accordo-
Tornai verso l’ingresso di casa e restai per un attimo immobile a fissarla. Era chiaro che Nick si fosse innamorato di lei, era uno schianto! I lunghi capelli biondi le scendevano fin sotto il seno e la frangia le nascondeva appena i grandi occhi blu che facevano da spartiacque ad un perfetto nasino alla francese. La labbra carnose erano colorate di rosso e si erano attorcigliate in quello che mi sembrava un ghigno divertito. Per non parlare del resto del fisico: il seno era abbastanza prosperoso nonostante fosse molto magra e il bacino era delineato da un paio di fianchi ben definiti. Aveva le curve al posto giusto.
Non avrei mai potuto competere con una come lei.
-Allora non mi inviti ad entrare?-
La sua voce melodiosa mi fece sobbalzare, rovistai nervosamente nella borsa per poi cacciare le chiavi del portone.
La feci accomodare e lei mi ringraziò.
Notai che si guardava attorno, quasi come se stesse studiando a fondo la mia casa, come se da quello avesse capito qualcosa in più di me.
La condussi in cucina e lei si sedette.
-Vuoi un thé?- le domandai, cercando di essere gentile.
-No non preoccuparti, non voglio farti perdere troppo tempo- disse, con dolcezza.
-Non c’è problema, se vuoi lo preparo-
-Se proprio insisti-
Mi alzai per andare alla ricerca del bricchetto dove di solito mettevo l’acqua a bollire. Accesi il gas e ve lo poggiai sopra dopodiché, tornai a sedere di fronte a lei in attesa che arrivasse a temperatura. Restammo a guardarci per un momento. Quell’attesa mi stava snervando così decisi di prendere la parola.
-Allora a cosa devo la tua visita?-
-Beh ecco… il motivo per cui io sia qui, credo sia abbastanza chiaro-
La guardai con aria interrogativa visto che in realtà, non sapevo proprio un accidenti e non capivo che cosa volesse da me.
-Sto parlando di Nick, Melanie- affermò lei, quasi come se fosse scontato.
Quando pronunciò il suo nome, il cuore cominciò a battermi talmente forte nel petto al punto che temevo potesse sentirlo anche lei.
Cercai di mantenere la calma e di mostrarmi indifferente.
-Ah sì? E perché?- domandai, fingendo di essere meravigliata.
-Vedi io e Nick abbiamo tanto in comune, mia cara Melanie… la musica prima di tutto. La carriera artistica per noi è tutto-
Continuavo a fissarla con aria turbata, non riuscivo a capire dove volesse arrivare, così la lasciai proseguire.
-Quando si è famosi come noi, non bisogna dar nulla per ovvio. Ogni cosa può ripercuotersi sulla nostra reputazione, sul nostro successo. Per esempio, il nostro fidanzamento è stato una manna dal cielo. Tutti ci fanno i complimenti, i nostri fans ci adorano come coppia e i giornali non fanno altro che parlare di noi e tutto questo non può far altro che far bene alla nostra carriera, specialmente ora che abbiamo deciso di organizzare un concerto insieme. Miley Cyrus e i Jonas Brothers. Sarà l’evento dell’anno, ma si sa è facile farsi condizionare dalle distrazioni e tu, Melanie, sei una di quelle-
Detto questo, sgranai gli occhi. Cosa c’entravo io? Restai imbambolata, aspettando che qualche maledetta lampadina si accendesse nel mio cervello, per rimettere insieme tutti i pezzi di quel discorso contorto.
-Sta sbottando l’acqua, tesoro-
Mi girai verso i fornelli e scattai in piedi a spegnere il gas.
Presi una bustina di thé dalla credenza, versai l’acqua calda in una tazza e gliela portai insieme allo zucchero. Lei mi ringraziò di nuovo, con un cenno.
-Non capisco che ruolo ho io in tutta questa faccenda- dissi, mentre lei girava velocemente il cucchiaino nella bevanda.
Soffiò, con grazia, poggiando la bocca appena sulla ceramica della tazza per poi tornare ad osservarmi.
-So della vostra profonda amicizia Melanie, so quanto siete legati tu e Nick…-
-Dovresti anche sapere che noi non ci sentiamo più da un paio di mesi ormai- dissi, anticipandola.
-Sì, ne sono a conoscenza ed è proprio per questo che sono qui. Da quando avete discusso, Nick è sempre stato distratto e assente e questo non va bene-
Mi stavo spazientendo. Quell’arpia… avrei voluto gonfiarla di botte!
-E che cosa dovrei fare scusami?-
-Semplicemente sparire dalla sua vita-
A quelle parole, mi si gelò il sangue nelle vene. Era un controsenso, avevo già messo piede fuori dalla sua esistenza, che pretendeva che andassi in Alaska per non rivederlo più?
-Lo sto già facendo Miley, se siamo vicini di casa e compagni di scuola io non posso farci nulla- risposi, con stizza.
-Continua ad evitarlo, come fai di solito. Deve dimenticarsi di te, altrimenti la sua carriera andrà a rotoli e tu non vuoi questo vero?!-
Era ovvio che non avrei mai voluto che Nick smettesse di cantare, perlomeno non per causa mia.
-Potresti cominciare con il decidere di fare uno stage per il college lontana da qui, per il prossimo semestre, così per un po’ non gli ronzerai più intorno. Pensaci, farebbe bene a te per il percorso di studi e a lui per tutto il resto-
Ero indignata. Come osava venire in casa mia a sputare sentenze e a dirmi cosa avrei o non avrei dovuto fare?!
Miley mi scrutò ancora, come se cercasse un’interpretazione del mio pensiero sul mio volto, come se volesse capire cosa mi brulicava per la mente.
Ci pensai ancora un po’ su. Se per Nick e la band dovevo sparire l’avrei fatto, ma solo per lui, perché volevo che stesse bene anche senza di me, volevo che i suoi sogni si realizzassero con o senza di me. Non avrei permesso che mandasse all’aria anni e anni di sacrifici per una storia sciocca come quella.
-Comunque, non è un obbligo mia cara, il mio è solo un consiglio. Voi due appartenete a dimensioni totalmente diverse e purtroppo era già scritto che un giorno avreste dovuto dirvi addio- continuò lei con aria saccente.
Però le sue non erano del tutto fandonie… aveva ragione. Nick faceva parte del mondo dello spettacolo mentre io… ero una semplicissima ragazza provinciale. Sapevo che prima o poi le nostre strade si sarebbero divise, ma non avrei mai immaginato in quel modo e così presto.
Miley bevve l’ultimo sorso di thé e poggiò la tazza, dopodiché fece per alzarsi.
-Non ti trattengo ancora Melanie, ti ho già rubato troppo tempo-
-Figurati-
Mi alzai insieme a lei, per accompagnarla alla porta ma ad un tratto si girò.
-Quasi dimenticavo-
Rovistò nell’enorme borsa, targata Vuitton, dalla quale estrasse due oggetti a me familiari.
-Li ho trovati nel cestino della spazzatura in camera di Nick, quando li ho visti mi è dispiaciuto così tanto e ho deciso di prenderli per riportateli. Ho pensato, che piuttosto che stare tra l’immondizia, avresti preferito tenerli tu-
A quella vista, mi mancò l’aria, di getto sentii le forze abbandonarmi e la vista mi si era appannata, tante erano le lacrime che avevano gonfiato i miei occhi.
Con una mano reggeva il quadretto che avevo regalato a Nick per il compleanno, con una nostra foto da bambini… il vetro era spaccato, quasi come se qualcuno gli avesse tirato un pugno. Con l’altra teneva la tazza con la chitarra, con il manico spezzato.
Il mio cuore si frantumò di nuovo. Non era reale, non credevo… non credevo che Nicholas fosse arrivato a tanto. Dopo tutto quello che c’era stato, dopo tutto quello che ci eravamo sempre detti, aveva avuto il coraggio di distruggere ogni cosa che lo legava a me.
Afferrai quelle cose in silenzio, Miley mi rifilò un salutino di cortesia e chiuse la porta alle sue spalle, lasciandomi sola. Era finito tutto, quindi. Non ne voleva sapere più di me, ma me l’avrebbe pagata, non avrebbe dovuto farlo. Mi abbandonai per terra, sul pavimento liscio e freddo e scoppiai in un pianto disperato. Tutta quella cattiveria non me la sarei mai aspettata, non riuscivo a capacitarmi.
L’idiota ero soltanto io, che mi ero fatta fregare in quel modo. Avevo creduto che lui fosse diverso, che non fosse come tutti gli altri, per me era speciale, ma ero stata solo una povera illusa a fidarmi così ciecamente. Tutto il castello che avevo costruito intorno a lui crollò in un attimo e, tra un singhiozzo e l’altro, urlai a me stessa quanto fossi stata stupida, sciocca e ingenua. Tutte le speranze e le sicurezze che avevo riposto in lui erano andate a farsi fottere o forse ero stata talmente scema da non guardare oltre il mio naso. Forse non ci avevo mai capito nulla di lui… quello era il vero Nicholas, allora. Quello in cui avevo creduto era solo una finzione.

Nick



-Nick? Nick?-
La voce profonda di mio fratello Joe mi svegliò di soprassalto, tanto che rischiai di avere un infarto.
-Cosa? Sì? Che ore sono?- domandai, spaesato.
Stropicciai gli occhi e lo guardai meglio, in cerca di qualche risposta.
-Non volevo disturbarti, solo che sto uscendo e volevo ricordarti che tra un paio d’ore ci vediamo in sala prove ok? Sai, con la testa che ti ritrovi ultimamente, ho pensato che avresti potuto dimenticartene- disse mio fratello, infilandosi il cappotto.
Portai le mani alla testa e mi frizionai un po’ i riccioli scomposti.
-In effetti l’avevo scordato- affermai, imbarazzato.
Joe alzò gli occhi al cielo, con un’espressione di disappunto dipinta sul volto.
-Sempre il solito. Allora io vado da Demi. Mamma e papà sono usciti con Frankie, Kevin invece è andato con Danielle a fare shopping, ci raggiunge là. Ti aspettiamo alle sei, agli studios… puntuale!- sentenziò, lanciandomi le chiavi della Volvo, che non so con quali riflessi, riuscii a prendere a volo.
-A dopo- biascicai.
Joe andò via ed io, ancora frastornato, mi alzai dal divano, ciondolandomi come uno zombie.
Avevo una fame da lupi, così mi avviai in cucina ad ingozzarmi di patatine in busta, dopodiché mi trascinai al piano di sopra, per lavarmi e vestirmi. Mi diedi una bella rinfrescata, mi strofinai il viso con l’acqua più volte, quasi come se volessi lavar via le terribili occhiaie che cerchiavano il contorno dei miei occhi e con esse tutti i pensieri.
Era meglio restare in catalessi post-dormita in eterno: il cervello sarebbe stato perennemente in standby ergo niente preoccupazioni.
Pescai un golfino a caso, tra il mucchio che avevo di fronte ed infilai i miei soliti jeans. Tornai in bagno, per sistemarmi meglio e per cercare di dare un senso ai miei capelli ribelli, ma con scarso risultato.
Alla fine rinunciai e mi diressi al piano di sotto. Accesi la tv, per ingannare il tempo, e girai un po’ con i canali. Mi fermai quando trovai uno spettacolo di cabaret. C’era il solito comico che aveva cominciato il suo monologo di battute e barzellette trite e ritrite che non facevano altro che mettermi ancor più angoscia.
Sbuffai scocciato e quando spensi il televisore, per disperazione, il campanello suonò.
Mi sollevai con fatica e mi diressi al portone. Prima di capire che tutto fosse vero, sbattei le palpebre per due volte di seguito.
Melanie se ne stava di fronte a me, a fissarmi arrabbiata con gli occhi gonfi e arrossati.
Il respirò mi si mozzò e fui incapace di emettere alcun suono gutturale.
Lei sospirò per prendere fiato e mi porse una busta tra le mani.
-Grazie per avermi spezzato il cuore, Nicholas- disse flebilmente, cercando di trattenere il pianto.
Non capivo. Che cos’altro avevo fatto?
Aprii la busta sotto il suo sguardo e rimasi pietrificato: la nostra foto, quella che lei mi aveva regalato con la cornicetta, era in mille pezzi e accanto ad essa c’era la tazza con la chitarra, con il manico rotto.
Cosa significava? Come ci erano finite quelle cose in mano sua? Non era colpa mia, non avrei mai fatto una cosa del genere.
Lei fece per andarsene ma io la fermai, acchiappandola per il polso. A quel contatto, il mio stomaco gridò pietà.
-No Melanie aspetta! Non sono stato io, c’è un errore!-
-Hai anche il coraggio di negare? Sei solo uno stupido, anzi la stupida sono io ad essermi fidata di te, per tutto questo tempo!- gridò lei, con le lacrime ormai che scendevano senza sosta sul suo viso rosso per la collera.
-Mel davvero credi che io possa aver fatto questo? Non capisco!-
Tutta quella situazione era assurda, non era possibile che stesse davvero accadendo a me… a noi.
-Non pensavo che saresti arrivato a tanto, mi hai delusa e soprattutto mi hai ferita. Le tue sono state solo menzogne! Falso, sei un falso Nick! Mi hai preso in giro! Io ti detesto!-
Ebbi la sensazione che il cuore mi si fermò per un attimo.
Melanie… mi… odiava.
-Hai distrutto tutto! E’ colpa tua, soltanto colpa tua!- continuava a gridare come un’ossessa.
D’improvviso, fui colto da un impeto di rabbia e sbottai tutt’insieme anch’io.
-Non sono stato io lo vuoi capire?! A questo punto sono io che non so più cosa pensare di te visto che ti basta questo per perdere la fiducia in me! Come puoi solo pensare che io abbia potuto essere così meschino, solo per una nostra discussione?! Melanie io non potrei mai mai farlo, perché ogni oggetto, ogni stronzata che mi lega a te per me è tutto!-
Lei non rispose, si lasciò solo trasportare dal suo pianto.
-Come hai avuto questa roba?!-
Restò ancora in silenzio e abbassò lo sguardo, tirando su con il naso.
-DIMMELO!-
-E’ stata Miley. Lei me li ha portati- sussurrò con un fil di voce.
Miley?!
Cercai di riordinare le idee nella mia testa, per dare un senso logico a tutta quella storia. Ripensai alla mia ex, a quando avrebbe avuto l’opportunità di prendersi quelle cose. Poi ricordai.
Era successo di sicuro la settimana prima, quando per l’ennesima volta si era presentata a casa mia, implorandomi di tornare da lei. Non gli avevo detto che il motivo per cui non volevo più starci insieme era Melanie, ma evidentemente l’aveva capito.


“Dimmi la verità Nick, è per quella ragazzina?”
“Di chi stai parlando?”
“Della tua amichetta, di quella Melanie… non è così?”
Restai zitto per poi dargli le spalle.
“Non dire idiozie, te l’ho già detto, non credo che io e te possiamo stare insieme, non siamo compatibili, non sono preso da te, punto. Adesso se vuoi scusarmi, vado a farmi la doccia. Vorrei che tu te ne andassi, quando esco dal bagno non voglio vederti qui.”
Detto quello, me ne andai, lasciandola sola in camera mia.


Sì, quello era stato l’unico momento in cui avrebbe potuto frugare tra le mie cose, sapeva per fino della tazza. Una volta glielo raccontai. Maledetta strega, aveva architettato tutto per far sì che io e Mel ci odiassimo a vicenda.
-Quando l’hai vista?-
-Ieri pomeriggio-
-E le hai dato ascolto? Hai dubitato di me così facilmente?-
Lei si accigliò ancora di più e mi aggredì, peggio di una iena.
-Certo! E’ la tua ragazza, chi meglio di lei può sapere le cose che fai?-
-Non è più la mia ragazza… sei rimasta indietro- affermai distrattamente.
Melanie si bloccò un attimo e sgranò gli occhi, come se quella notizia l’avesse sconvolta.
-Comunque non posso sapere che tu stia dicendo la verità, non puoi dimostrarmelo! Soprattutto dopo tutto quello che è successo tra noi- farfugliò lei a testa bassa.
-In altri tempi ti sarebbe bastata la mia parola. Perché tutto questo Mel? Perché siamo arrivati a questo?-
Stavo per esplodere, non ce la facevo più. Erano due mesi che soffrivo come un cane, meritavo davvero tutta quella crudeltà?
-Io non…-
La guardai ancora un po’. Dio quanto mi mancava, mi sembrava quasi surreale averla così vicina. Senza rendermene conto, mi avvicinai un po’ di più e le sfiorai le mani. Ebbi un brivido. La sentivo tremare, ma non capivo se fosse per il freddo, per il pianto o per altro.
Il cuore mi batteva all’impazzata e facevo fatica a connettere. Lei era meravigliosa. Quando sollevò lo sguardo su di me, mi sentii morire. Volevo stringerla, volevo… volevo baciarla con tutto me stesso e non mandarla via più. Ingoiai quel nodo che mi si era formato all’altezza della gola, nel tentativo di dire qualcosa di sensato.
-Mel… dammi un’altra chance- dissi, con la voce tremante.
-Perché dovrei?-
Era il mio momento, dovevo dirglielo, altrimenti non l’avrei più fatto. Fanculo Chad, fanculo Miley, fanculo tutto il resto. Lei non distoglieva lo sguardo da me, quelle pozze verdi in cui mi specchiavo, mi stavano facendo venire i giramenti di testa.
“Ti amo Melanie, ti amo! Dillo Nick! Dillo porca miseria!” gridai a me stesso.
-Perché io… io… io ti…-
-MELANIE!-
La magia di quell'istante svanì d’un botto e entrambi, sobbalzammo al suono di quella voce stridula. Melanie si girò e notò sua madre al vialetto di casa, che la richiamava.
“Maledizione!”
Lei si voltò di nuovo verso di me e si sfregò le mani con fare nervoso, per poi portare una ciocca di capelli dietro un orecchio.
-Devo andare-
-Ci rivedremo vero? Devo ancora finire di parlarti- dissi io.
-Non può funzionare, non posso darti un’altra possibilità. Io e te siamo troppo diversi-
Restai immobile a fissarla, incapace di dire nulla. No, non era vero, come faceva a dimenticarsi di tutto così?
Sostò ancora un po’ di fronte a me, poi abbassò lo sguardo e fece per andarsene.
-Buon Natale Nicholas-
Si girò e andò via ed io la lasciai andare, come uno stupido, senza essere in grado di dire o fare niente per fermarla.
-Buon Natale anche a te Mel-

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