L'errore più grande di herms (/viewuser.php?uid=107430)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rivali da sempre ***
Capitolo 2: *** Eris ed Eirene ***
Capitolo 3: *** Eros ***
Capitolo 4: *** Zucchero filato ***
Capitolo 5: *** Lezioni di umiltà ***
Capitolo 6: *** Incanto Patronus ***
Capitolo 7: *** Rivali? ***
Capitolo 8: *** Gemelli ***
Capitolo 9: *** Angelo ***
Capitolo 10: *** Legilimens ***
Capitolo 11: *** Pozioni viola ***
Capitolo 12: *** Macchia ***
Capitolo 13: *** Venenum Coactum ***
Capitolo 14: *** Biblioteca ***
Capitolo 15: *** Katherine ***
Capitolo 16: *** In Bianco ***
Capitolo 17: *** Lucciole ***
Capitolo 18: *** Verde ***
Capitolo 19: *** Lyra e Perseus ***
Capitolo 20: *** Ἀθηνᾶ καὶ Ποσειδῶν ***
Capitolo 21: *** Whisky ***
Capitolo 22: *** Si o No? ***
Capitolo 23: *** Sogno di una notte di mezza primavera. ***
Capitolo 24: *** Come volevasi dimostrare ***
Capitolo 25: *** L'ultimo ballo ***
Capitolo 1 *** Rivali da sempre ***
Questa
è la prima storia che scrivo, e spero che qualcuno la
troverà di
proprio gradimento.
Herms
ps:
Corretto e rivisto il capitolo (21/04/11)
CAPITOLO
PRIMO : Rivali da sempre.
Stupida.
Stupida. Stupida Mc Granitt. Come si permette quella stupida vecchia
di mettermi in punizione? - pensava Draco tornando dall'aula
di Trasfigurazioni, dove aveva appena terminato di pulire le gabbie
degli animali per una punizione dovuta al fatto che aveva tentato,
all'incirca per la milionesima volta, di schiantare Potter.
Non
che fosse una novità, certo, ma i professori si aspettavano
che i
due dopo aver combattuto assieme, giusto qualche mese prima,
andassero non d'accordo, ma che per lo meno tentassero di comportarsi
civilmente. Non erano gli unici a creare problemi quell'anno, il
livello di discordia tra le Case non era così alto da anni,
in
particolare verso i discendenti di Salasar, incolpati più o
meno
velatamente della guerra che per anni aveva sconvolto la
comunità
magica.
Draco
stava marciando impettito per i corridoi del terzo piano, quando poco
lontano da lui vide l'ultima persona che avrebbe voluto incontrare
quella sera.
Splendido!
Ci mancava lo Sfregiato per completare la perfetta serata....
scommetto che è con quello sfigato di Weasley – pensò,
facendo qualche passo avanti per appurare l'identità
dell'interlocutore di Potter.
Ehi,
ma quello non è Weasley! Una ragazza? Bah sarà la
sua cara
Piattola... .
Ma Malfoy si stava
sbagliando di nuovo. In
quel momento infatti, Harry si spostò leggermente e
lasciò
intravedere una giovane dalla chioma riccia bruna, che si copriva il
viso con le mani. Le spalle tremavano leggermente, in preda ai
singhiozzi, mentre Harry la abbracciava, sussurrandole parole di
conforto nell'orecchio.
Draco
portò dietro a una colonna nel tentativo di sentire
qualcosa, ma
proprio in quel momento Potter si alzò per lasciare l'amica
un po'
per conto suo.
Bah,
la Granger starà frignando per Lenticchia tanto per
cambiare...
Certo che quella ragazza non ha proprio gusto in fatto di ragazzi...
Prima quell'idiota di Krum, poi Weasley... Potrebbe cercarsi di
meglio, negli ultimi anni è diventata niente male, se non
fosse così
schifosamente Grifondoro , potrei anche farmela volentieri... -
Nell'istante stesso in cui formulò quel pensiero
Draco si diede
dello stupido, solo per aver pensato che una Mezzosangue potesse
essere al livello di un Malfoy.
Le
si avvicinò in silenzio.
-Granger,
ancora a piangere per Lenticchia?- esordì, un ghigno perfido
dipinto
sul viso.
-Sparisci
Malfoy.-. Il tono della sua voce lo stupì, non era quello
che si
aspettava da una ragazza che stava piangendo.
-Altrimenti
cosa mi fai Mezzosangue?- commentò con una vena sarcastica
nella
voce, attento a non far trapelare il suo stupore dalla voce.
Lei
alzò lo sguardo. E l'odio che lesse nei suoi occhi lo
scombussolò
un poco, nessuno prima di quel momento aveva mai anche solo pensato
di poterlo guardare così senza ritrovarsi schiantato in un
corridoio
buio del castello.
Lo
sguardo della ragazza era duro e fiero, nonostante le lacrime che
continuavano imperterrite a solcarle le guance, negli occhi sempre
presente quella scintilla di lucidità che caratterizzava le
persone
come lei e Silente.
Dovette
fare appello a tutto il suo autocontrollo perchè il suo viso
rimanesse freddo e impenetrabile.
La
Grifondoro notò il cambiamento e riprese a parlare.
-Altrimenti
ti tiro un cazzotto. E sai che non ho paura di farlo, vero Furetto?
Non sarebbe nemmeno la prima volta, o non ti ricordi?-.
Un
sorriso provocatorio le si era dipinto sul viso e le lacrime avevano
smesso di scenderle dagli occhi per la rabbia.
Il
ragazzo si era irrigidito e aveva messo mano alla bacchetta, colpito
nell'orgoglio dalla ragazza, poiché la sua risposta aveva
riportato
a galla l'irritazione per quel vecchio episodio che ancora lo
accompagnava.
Nel
mentre Hermione aveva notato il gesto del ragazzo e aveva a sua volta
sfoderato la bacchetta, pronta a difendersi. Si era alzata, e con lei
anche la tensione che si sentiva nell'aria era aumentata fino ad
essere quasi palpabile, mentre i due rivali si scrutavano a vicenda
tentando di prevedere le reciproche intenzioni.
Ma
ancor prima che potessero scagliarsi anche un solo incantesimo, una
voce interruppe quel silenzioso confronto.
-Che
cosa sta succedendo qui?- esclamò una voce infuriata.
-Professoressa
Mc Granitt- esclamarono i due all'unisono. Lo stupore per entrambi fu
tale che non ebbero la prontezza di riflessi di nascondere le
bacchette sotto i mantelli.
-
Sono terribilmente delusa da voi, ma soprattutto sono stanca di
queste continue sfide e provocazioni. Nel castello vige questa
perpetua rivalità, ma pensavo che almeno lei fosse
superiore,
Signorina Granger. Ad ogni modo saranno presi provvedimenti al
più
presto. Venti punti in meno a testa, e ringraziate che non ve ne
tolga altri cinquanta. Ora filate nei vostri dormitori.-.
Hermione
lasciava trapelare un terribile imbarazzo, sia dalle guance, sia
dall'espressione colpevole degli occhi.
Draco
invece era impassibile, ma un buon osservatore si sarebbe accorto
della tensione del suo corpo, dei pugni stretti fino a farsi male. Ed
Hermione era un'ottima osservatrice.
-D'accordo
professoressa Mc Granitt.- risposero i due, dirigendosi in direzioni
opposte per i loro dormitori, rivolgendosi un ultima occhiata di
fuoco, e maledicendosi mentalmente l'uno con l'altra.
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Capitolo 2 *** Eris ed Eirene ***
Ecco
il secondo capitolo. È più lungo del primo che era una sorta di
introduzione, e anche questo serve a presentare gli eventi dei
prossimi capitoli. Spero vivamente che vi piaccia, e che commentiate
per darmi dei suggerimenti.
CAPITOLO
SECONDO: Eris e Eirene.
Draco
si stropicciò gli occhi, cercando a tentoni l'orologio sul comodino
per controllare che ore fossero. Le sei e mezza. Era troppo presto
per alzarsi, ma gli era impossibile riaddormentarsi. Aveva passato
metà notte in bianco, dopo una veloce scappatella con una Tassorosso
bionda del quarto anno.
Niente
di che, aveva pensato Draco, e le aveva detto senza mezzi termini di
tornarsene nel suo dormitorio, dato che odiava dover dividere il
letto con qualcuno, quando non era per fare sesso.
Ma
non era quella povera ragazza il motivo per cui non aveva quasi
dormito. Il fatto era che, ogni volta che chiudeva le palpebre
un'immagine gli appariva davanti agli occhi.
Anche
in quel momento, chiudendo le palpebre gli tornavano in mente quegli
specchi dorati che per pochi secondi erano riusciti a stregarlo.
Fai
in modo che mai una donna riesca a leggerti dentro. Quante volte me
l'aveva detto papà..., ma non lascerò più che mi si avvicini così
tanto la Mezzosangue.
Blaise
si agitò nel sonno e il rumore dei suoi borbottii riscosse Draco dai
suoi pensieri.
Si
alzò dal letto e indossò velocemente l'uniforme, sistemando le
pieghe con un colpo di bacchetta.
Uscì
dal dormitorio, attento a non svegliare i suoi amici, e scese nella
Sala Comune.
Sin
dal primo anno aveva sempre trovato calmante sedersi sui divanetti e
guardare dalle finestre l'acqua verde del Lago Nero che illuminava
piacevolmente la Sala, dandole un'aria cupa, perfetta per le Serpi.
Draco
si guardò attorno annoiato e chiamò a sé i libro di pozioni
avanzate con un semplice incantesimo di Appello. Era da tempo il
migliore pozionista, tra gli alunni di Hogwarts, e non aveva la
benché minima intenzione di perdere il suo primato.
Nemmeno
la Granger riusciva a superarlo in quel campo, e l'idea della sua
espressione abbattuta, lezione dopo lezione, lo riempiva d'orgoglio e
divertiva al tempo stesso.
Ma
perché continua a tornarmi in mente la Mezzosangue?. Sarà per
quella cavolo di punizione che mi toccherà subire per colpa sua... .
Infastidito da quei pensieri
scosse la testa, come a volerli scacciare via, e si immerse di nuovo
nella lettura del libro.
************
Draco
non era l'unico insonne del castello. Nello stesso momento, in un
altra Sala Comune, una giovane Grifondoro accarezzava nervosamente un
gatto rosso decisamente contrariato.
Com'è
possibile che mi ritrovi sempre nei guai per colpa di quell'idiota?.
Spero per lui che non succeda niente di grave o giuro che questa
volta lo faccio fuori... ,
pensava Hermione scaricando il nervosismo sul povero Grattastinchi
che teneva basse le orecchie, pronto a sfruttare la prima occasione
per correre a nascondersi sotto un mobile.
Un
rumore dalle scale richiamò l'attenzione di Hermione che si girò
verso il dormitorio aspettando di vedere chi stava scendendo.
Appena
vide una chioma rossa, un sorriso le spuntò spontaneo sulle labbra.
-Herm!
Come va? Dormito bene? - disse Ginny saltando con molta grazia gli
ultimi gradini delle scale.
Hermione
non riusciva a capacitarsi di quanta eleganza avesse la sua migliore
amica. In ogni passo che faceva, in ogni movimento, c'era una classe
innata.
-Ciao
Gin. Non ho quasi dormito, ma sto bene lo stesso. Tu, invece?-
-Non
pensare di cambiare discorso, non ti ho mai vista non riuscire a
dormire. Cosa è successo?- l'espressione della rossa si fece
preoccupata.
-Niente
di che, ti assicuro, ho solo avuto un duro scontro con Malfoy ieri
sera, e la Mc Granitt ci ha beccati. Ora ci metterà sicuramente in
punizione, insieme per giunta.-
-Mi
dispiace che ti tocchi una punizione, ma non sarà poi così male
passare del tempo con quel figo di Malfoy...- le disse Ginny che
vedendo lo sguardo truce dell'amica si sbrigò a ritrattare – Herm
calmati, scherzavo! So benissimo che Malfoy è uno stronzo, ma devi
ammettere che è veramente bello! E , secondo me, avrebbe solo
bisogno di trovare la ragazza giusta, una che lo completi ma gli
tenga testa.. una come te.... - Hermione ebbe un terribile
presentimento su come sarebbe finita la frase dell'amica..- Anzi
proprio tu!! - Giusto presentimento, pensò amaramente.
-Ginevra
Weasley non dirlo nemmeno per scherzo. Se ti sentono Harry e Ron gli
viene un infarto e comunque io non mi metterei mai e poi mai con
Malferret.- affermò scandalizzata la Grifondoro. Ma ovviamente
l'amica non si diede per vinta.
-Però
non puoi in alcun modo negare che abbia un fisico da divinità
greca...- continuò Ginny con un sorrisetto malizioso, pronta a
cogliere il minimo segno di titubanza nelle posizioni dell'altra.
In
effetti non ha tutti i torti... pensò
per un secondo Hermione, prima di ricomporsi e di concludere
seccamente il discorso – Gin a me il Furetto non piace e non
piacerà mai. Discorso chiuso. Ora andiamo a far colazione, Harry e
Ron ci raggiungeranno giù.-, e partì a passo di carica verso la
Sala Grande.
La
piccola di casa Weasley la seguì tranquillamente, mentre
interiormente gongolava, avendo notato l'attimo di cedimento di
Hermione nel sostenere la sua posizione.
Sono
certa, un giorno quei due staranno insieme e Herm dovrà darmi
ragione, sono perfetti l'uno per l'altra! Pensò
allegra, e rivolgendo un sorriso radioso all'amica ancora imbronciata
cominciò a mangiare un enorme Waffel ricoperto di cioccolato.
-
Sai Herm, ogni tanto i Babbani si inventano delle cose decisamente
fantastiche!- sentenziò la giovane Grifondoro dando un enorme morso
al dolce.
-
Oddio Weasley contieniti!- esclamò una voce schifata a poca
distanza.
Ginny
si girò. – Mi dispiace Parkinson se non puoi mangiare una cosa
del genere senza che la tua uniforme esploda – commentò con un
falso sorrisetto diretto alla Serpeverde che diventò rossa fino alla
radice dei capelli.
-
Come osi schifosa traditrice del sangue...- sibilò la Serpe in
questione.
Hermione
scoppiò a ridere, col risultato di far infuriare ancora di più la
ragazza che la trapassò con uno sguardo truce, ma non disse niente
poiché entrambe le Grifondoro avevano una forma fisica al pari di
Daphne Greengrass, la sua bellissima migliore amica.
-Cosa
c'è Mezzosangue, ora che hai smesso di piangere cominci a insultare?
Non è da te, la Mc Granitt sarà molto delusa dal tuo
comportamento...- , aggiunse Draco con finto dispiacere.
Fino
a quel momento aveva assistito alla scena in silenzio assieme agli
altri Serpeverde, ma anche se non sopportava Pansy e la sfruttava
solo per portarsela a letto, non poteva lasciare che delle Grifondoro
umiliassero una Serpe.
Hermione
lo fulminò con uno sguardo talmente colmo d'odio che Ginny non poté
far altro che pensare che quei due avrebbero avuto bisogno di più
tempo di quel che lei aveva ritenuto necessario, per andare
d'accordo.
Peccato,
spero non si perdano troppo per questi stupidi litigi, anche se
sembra impossibile che smettano di punzecchiarsi... ,
considerò sconsolata.
L'arrivo
di Harry e Ron, seguiti da Dean e Seamus, che cacciarono i Serpeverde
dal loro Tavolo, pose fine alla discussione.
************************************
Poco
più in là, al tavolo dei professori, due insegnanti avevano seguito
attentamente lo scontro.
-Visto
Albus? Quei ragazzi non sono in grado di convivere in pace, c'è
troppa tensione nella Scuola. Più che metterli in punizione,
personalmente non saprei cosa fare.- disse la professoressa Mc
Granitt.
Silente
si prese un attimo per pensare e poi rispose:
-Avevi
ragione Minerva. A lungo ho sperato che la situazione si sistemasse
autonomamente, man man che i ragazzi crescevano. Ma ciò non è
successo. L'intero ambiente scolastico è teso e questo clima nuoce a
tutti noi. C'è solo una soluzione, che è stata messa in atto solo
un paio di volte nella storia di Hogwarts. Ai ragazzi farà
sicuramente bene collaborare ad un progetto così imponente, inoltre
saranno obbligati a stare assieme il più possibile in modo da
conoscersi e imparare a rispettarsi.-.
La
Mc Granitt capì subito a cosa si riferiva il preside.
-Sono
secoli che il Ballo non ha più luogo nel Castello, la discordia
dilaga così tanto a tuo parere?-
-Sfortunatamente
sì, mia cara. Ma vedrai che Eirene avrà di nuovo il sopravvento su
Eris, così come è giusto che sia. Resta solo da annunciarlo ai
ragazzi.- concluse l'uomo.
Si
alzò in piedi e richiamò l'attenzione della Sala.
-Miei
cari ragazzi, mi dispiace interrompere la vostra colazione, ma devo
fare un annuncio. Come tutti avrete sicuramente notato, in questo
periodo ad Hogwarts fra le Case regna un clima di discordia che
raramente ha raggiunto questi livelli in passato – continuò il
preside, riferendosi ad episodi come la Sala Comune dei Grifondoro
ricoperta da serpenti e quella Serpeverde allagata e poi dipinta coi
colori Grifondoro. - Perciò noi professori abbiamo deciso di
prendere provvedimenti per forzarvi a lavorare tutti insieme e a
rispettarvi. A fine anno avrà luogo il Ballo di Eris e Eirene,
Discordia e Pace. Non gioite troppo presto ragazzi, perché tutte le
Case dovranno lavorare assieme per la riuscita del Ballo, in
particolare i rappresentanti che saranno nominati per ogni Casa
organizzeranno l'evento e vivranno a stretto contatto -. Un brivido
percorse i tavoli di Serpeverde e Grifondoro.
-Questa
sera a cena vi fornirò spiegazioni più dettagliate riguardo
all'evento e alle sue origini. Ma se siete molto impazienti potrete
chiedere brevi delucidazioni ai vostri professori. Ora tutti a
lezione. Buona giornata.- concluse il preside come se non avesse
appena sganciato una bomba sugli studenti.
Un
forte chiacchiericcio si diffuse per la stanza mentre gli studenti si
alzavano per dirigersi a lezione, commentando l'inaspettato
avvenimento.
Angolo
dell'autrice:
Volevo
ringraziare vivamente tutti quelli che hanno letto il primo capitolo
e in particolare Astrid 93 e VeraAuxila 04 per aver commentato : farò
del mio meglio e sono molto felice che l'inizio vi sia piaciuto.
Cercherò
di pubblicare il prossimo capitolo entro tre, quattro giorni al
massimo.
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Capitolo 3 *** Eros ***
Ecco
il terzo capitolo. Ero un po' indecisa su come far sviluppare la
storia a questo punto, e spero vi piaccia. Volevo fare un discorso
più esteso sulla parte storico- mitologica del ballo, da
grande
appassionata di mitologia greca, ma sarebbe stato troppo pesante,
magari aggiungerò dei dettagli nei prossimi capitoli.
In
questo capitolo viene spiegata brevemente anche la situazione al di
fuori di Hogwarts, giusto per chiarire meglio in che periodo si
svolge la mia ff.
Ora
smetto di rompere e vi lascio alla lettura. Ci vediamo a fine
capitolo!.
Herms
<3
CAPITOLO
TERZO: EROS
Tutti
gli studenti si riversarono nei corridoi della scuola, diretti a
lezione, senza smettere, nemmeno per un secondo, di discutere delle
novità appena apprese.
Solamente
due studenti non commentavano l'evento: Hermione Granger e Draco
Malfoy.
La
Grifondoro rifletteva su quel nome, cercava di ricordare dove potesse
aver letto qualcosa a riguardo, in modo da chiarirsi un po' le idee,
ma arrivò solo a capire che i nomi citati da Silente erano
di
origine greca, ma non aveva delle ampie conoscenze in materia,
poiché, sfortunatamente per lei, non c'erano corsi
sull'argomento a
scuola. Vi era stato un periodo in passato nel quale si era
ripromessa di leggere qualcosa a proposito, ma con gli eventi degli
ultimi mesi non aveva avuto un minuto libero. Malfoy aveva tradito
Voldemort e suo padre, rivelando a Silente come avrebbe fatto entrare
i Mangiamorte nella scuola, e quando questi erano usciti, avevano
trovato l'Ordine della Fenice al completo ad attenderli. In questo
modo la gran parte dei Mangiamorte era stata annientata, e durante
l'estate, l'Ordine si era dato alla ricerca degli Horcrux. Una volta
che erano stati tutti trovati e distrutti, Harry aveva potuto
affrontare Voldemort e ucciderlo. Per quel periodo Hermione aveva
dovuto abbandonare l'interesse per la mitologia greca, fino a quel
momento, per lo meno.
Il
Serpeverde invece, mentre i suoi compagni parlavano del Ballo,
continuava a pensare che per lui sarebbe stata una grossa fregatura.
Sicuramente la Mc Granitt lo avrebbe trascinato nell'organizzazione
dell'evento come punizione per lo scontro della sera precedente con
la Granger.
Merda.
Se la Mezzosangue non fosse sempre tra le palle, non rischierei di
finire coinvolto in questo circo. Se almeno il vecchio si fosse
degnato di darci qualche spiegazione, saprei a che tortura sto
andando in contro.
Draco
contrasse irritato la mascella, ed entrò davanti ai suoi
compagni e
ai Grifondoro nell'aula di Trasfigurazioni. Quando avrebbe voluto una
sigaretta in quel momento... ma non poteva certamente mettersi a
fumare davanti alla Mc Granitt.
Fanculo
alla vecchia. Fanculo a tutti.
Draco
si gettò svogliato sulla sedia, seguito un attimo dopo da
Zabini.
Blaise
percepì immediatamente il pessimo stato d'animo dell'amico,
che
sapeva essere pericoloso per chi gli stava intorno. A parte per lui
ovviamente. Loro due erano migliori amici da sempre,e Blaise era
l'unico con cui la Draco riusciva a confidarsi.
-Calmo
Dra. Non fare cavolate, sei già abbastanza nei casini per
ieri
sera.-
-Lo
so già da me questo, grazie tante.- rispose sarcastico
Malfoy.
-Fai
quello che ti pare. Ma sai perfettamente che ti conviene ascoltarmi,
come al solito d'altra parte.- aggiunse Zabini sorridendo.
Draco
mormorò qualcosa di incomprensibile con tono rassegnato, e
Blaise
capì che avrebbe cercato di comportarsi bene.
Dall'altra
parte della classe i Grifondoro stavano prendendo posto, aspettando
l'arrivo della professoressa.
Appena
la Mc Granitt entrò in classe, il silenzio scese sulla
classe,
mentre gli alunni si guardavano l'un l'altro tentando di capire chi
avrebbe chiesto chiarimenti sul Ballo. Ma in realtà tutti
sapevano
come sarebbe andata a finire.
-
Scusi professoressa, vorrei porle qualche domanda -, esordì
Hermione.
-
Figuriamoci -, sussurrò Draco, ma la Grifondoro lo
sentì e lo
incenerì con un'occhiata.
-
Credo di sapere a che proposito, signorina Granger.- disse la Mc
Granitt riportando l'attenzione su di se' – riguardo al
Ballo,
giusto?-, l'intera classe annuì.
-
Bene, sappiate che vi parlerò solamente delle origini
storiche
dell'evento, non della parte pratica, che vi spiegherà poi a
cena il professor Silente.
Allora,
dovete sapere che questa è la terza volta nella storia di
Hogwarts
che il Ballo di Eris e Eirene ha luogo. Avvenne per la prima volta
tre secoli dopo che la Scuola fu fondata. Ci fu un periodo di grande
discordia tra le Case, gli scherzi si fecero pesanti e alcuni ragazzi
rimasero feriti. Così la Preside di quel tempo, Katherine
Graam,
inventò un evento che avrebbe portato gli alunni a
collaborare
assieme.
Il
nome dell'evento, come alcuni di voi avranno già realizzato
–
aggiunse, soffermandosi con lo sguardo su Hermione – deriva
dal
greco antico Ἐρις
,
la Discordia, e Ειρήνη,
la Pace. Entrambe dee figlie di Zeus, Re degli Dei, ma di madri
diverse, furono sempre in conflitto tra loro, e Katherine decise di
dare questo nome al Ballo per ricordare quanto i due elementi debbano
compensarsi tra loro in modo da non creare squilibri.
Così
otto giovani meritevoli, due per ogni Casa, si prestarono per la
realizzazione dell'evento. Vissero assieme per dei mesi e poco alla
volta impararono a rispettarsi.
Inoltre,
in entrambe le occasioni, due studenti molto diversi tra loro
finirono con l'innamorarsi, divenendo un esempio per tutti gli
altri.-.
La
professoressa concluse il suo intervento, ed aspettò di
vedere se
qualcuno aveva delle domande da porle.
Un
attimo dopo, Lavanda Brown diede voce al pensiero di tutte le ragazze
presenti – Mi scusi professoressa, a che Case appartenevano i
due
studenti che si innamorarono ?-
-Sembrerà
strano, se non impossibile, – rispose la Mc Granitt
– ma in
entrambi i casi i giovani appartenevano a Grifondoro e a
Serpeverde.-.
Un
silenzioso sconcerto si dilagò tra gli studenti delle due
Case,
mentre ognuno si domandava chi sarebbe stato quell'anno ad
innamorarsi di uno dei loro eterni rivali.
-
Non è possibile – esclamò con voce
fastidiosa Pansy Parkinson –
nessun Serpeverde oserebbe mai disonorare la sua Casa per un
Grifondoro – l'ultima parola fu accompagnata da un aria
talmente
schifata che fece esplodere i Grifoni.
La
professoressa impiegò dieci minuti buoni per riportare la
calma tra
gli studenti, togliendo venti punti per Casa, più altri
venti a
Pansy per la provocazione.
Il
resto della lezione trascorse in un silenzio composto, e al termine
dell'ora i ragazzi uscirono scambiandosi occhiate di fuoco. Solamente
due, oltre a Blaise che mai prendeva parte ai diverbi, non avevano
partecipato al confronto per la difesa della propria Casa, ma nel
trambusto generale nessuno se n'era accorto. Hermione e Draco non
avevano proferito parola sulla questione , poiché entrambi
stavano
riflettendo sulla concreta possibilità di essere obbligati a
collaborare nei mesi seguenti. Mentre il resto della classe urlava,
loro si erano scambiati un'occhiata, ma avevano velocemente distolto
lo sguardo appena resisi conto che si stavano osservando
reciprocamente.
Draco
non riusciva a capacitarsi di quanto la situazione l'avesse messo in
imbarazzo.
Un
Malfoy non è mai in imbarazzo e non è mai il
primo a distogliere lo
sguardo. Si
ripetè interiormente, come un mantra, prima di dirigersi
verso
l'Aula di Divinazione, dove lo aspettavano le ore più noiose
della
giornata.
Coraggio,
hai affrontato di peggio Draco,
si disse sorridendo impercettibilmente.
Arrivati
in cima alla Torre i Serpeverde e i Corvonero si buttarono sui
cuscini della classe di Divinazione.
La
Cooman li aspettava seduta sulla sua orribile poltrona multicolore,
con davanti decine di tazze da te' da distribuire.
Appena
tutti si furono accomodati, la professoressa le fece volare davanti
ad ognuno, e iniziò a girare tra i banchi.
Scrutava
le foglie di te' con aria distratta, quasi persa nelle sue
riflessioni. Nessuno le prestava attenzione, erano abituati ai suoi
comportamenti strampalati.
Quando
si arrivò al tavolo di Draco, si fermò e
restò più tempo in
contemplazione del fondo della sua tazza, e un breve sorriso le
apparve sul viso. Si chinò accanto all'orecchio del biondo e
sussurrò – Sei destinato mio caro. Eris e Eirene
diverranno Eros,
per te, come è tradizione che sia -.
Draco
rimase basito,e non riuscì a spiccicare parola per cinque
minuti
abbondanti.
Dopo
quella che gli sembrò l'ora più lunga della sua
vita, usci
dall'aula e da solo si diresse verso il sotterranei. Si muoveva come
uno zombie, le parole della Cooman continuavano a ritornagli in
mente.
Non
può essere, assolutamente no. Non con una Grifondoro. Non
con lei.
Draco
sapeva chi sarebbe stata la rappresentante dei Grifondoro nel
profondo, e non riusciva ad accettarlo. Era semplicemente troppo.
Si
gettò sul letto, coprì la testa col cuscino e si
lasciò andare tra
le braccia di Morfeo.
La
porta della camera si aprì e Zabini entrò nella
stanza.
-
Draco non ci provare, è quasi ora di cena e so che sei
sveglio.-
-
Blaise vattene.- grugnì il biondo.
-
Scordatelo, ora mi spieghi cosa diavolo è successo con la
Cooman,
non pensare che non me ne sia accorto. Ho detto agli altri che non ti
eri sentito bene, ma ora devi sputare il rospo.-
-
Sei il più grande rompicoglioni della terra.-
-
Lo so perfettamente.- rispose il bruno con un sorriso a trentadue
denti.
Draco
gli riassunse brevemente le parole che la Cooman gli aveva
bisbigliato all'orecchio.
-Il
fatto è che non capisco come la cosa abbia potuto
sconvolgermi
tanto. Sono Draco Malfoy cazzo! Niente dovrebbe toccarmi, tanto meno
le parole di una vecchia pazza.- esclamò infuriato con
sé stesso.
-Scusami
se sbaglio, ma credo che nel profondo questa possibilità ti
fosse
già venuta in mente, dato che è probabile che i
professori scelgano
te per noi Serpi, e sentirtela confermare così
all'improvviso da
qualcuno che non avresti mi pensato, deve averti confuso
notevolmente.-
-Grazie
mille dell'analisi, dove pago il conto, caro il mio psicologo?-
chiese sarcasticamente Draco.
-Non
fare lo stronzo. Sai bene che è vero quello che ho
detto.-Non ho mai
preso in considerazione la possibilità di innamorarmi di una
Grifondoro, tanto meno di una Mezzosangue.- affermò Draco
convinto.
-Chi
ha mai parlato di una Mezzosangue? O della Mezzosangue?-
domandò
Blaise divertito dal passo falso dell'amico.
Stupido!Come
ho fatto a fare una gaffe del genere?? Merda.
Draco
borbottò qualcosa di sconnesso.
-
Non ti preoccupare Dra. È normale che tu abbia pensato a
lei. È la
loro Regina, e è quasi certo che sarà lei la loro
rappresentante.
In più Hermione è anche carina.- concluse
facendogli l'occhiolino.
-
Hermione- lo scimmiottò Draco,- da quand'è che
siete così intimi?-
-
Non provare a cambiare discorso. Stiamo parlando di voi.-
-
Non esiste nessun noi.- ringhiò Malfoy, - né ora
né mai. Non mi
importa minimamente degli scleri della vecchia e non mi
innamorerò
mai e poi mai della Granger. Comprendi?-
Blaise
sospirò e alzò gli occhi al cielo. Il suo amico
faceva sempre così.
Quando le conversazioni andavano troppo in là per i suoi
gusti, si
richiudeva nella sua maschera di ghiaccio e non faceva più
entrare
nessuno, lui compreso.
-
Come dici tu. Ora andiamo a cena, il vecchio ci deve delle
spiegazioni, concluse ritornando al tono annoiato di sempre.
Ed
ecco finito il capitolo. Inizialmente volevo aggiungere anche il
discorso di Silente e compagnia bella, ma sarebbe venuto troppo
lungo includendo anche i cambiamenti per i ragazzi, quindi ho diviso
il capitolo.
Pubblicherò
il prossimo sempre entro 3-4 giorni.
Volevo
ringraziare per avermi seguita:
BabyFairy
Books
Desyree92
Hinata_Chan
lady_rose
mm91
Poseidonia
tykisgirl
VeraAuxilia
04
;
In
più Twilighterina per aver preferito la storia.
Lucy97
: sono felice che il capitolo ti sia piaciuto e spero che quello che
succede in questo ti piaccia anche di più.
Twilighterina
and Hely :
Ci credo, deve essere molto impegnativo per te!
Comunque
sono felice che il capitolo ti sia piaciuto, ho impiegato un po' di
tempo per l'idea del ballo, ma poi è diventato divertente
dovermi
immaginare tutta la storia che c'era dietro e la preparazione che ci
sarà poi dopo.
Io
adoro Ginny e sono contentissima che nella mia ff la sopporti anche
tu :D
Come
promesso ho pubblicato abbastanza presto. Spero che il capitolo ti
piaccia!
|
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Capitolo 4 *** Zucchero filato ***
Partiamo
dal presupposto che so che il titolo fa schifo. Mi sono scervellata
per un secolo e mezzo su come chiamare il capitolo, poi mi sono rotta
e ho optato per questo. =)
Che
altro dire... beh, il capitolo è un po' più lungo
del solito ma ho
deciso di pubblicarlo in una volta sola per non rimandare ancora la
parte finale che mi premeva pubblicare.
Non
è venuto proprio come avrei voluto, ma spero vi piaccia lo
stesso.
Devo
aggiungere un paio di cose ma meglio farlo a fine capitolo.
Buona
lettura!
CAPITOLO
QUARTO: ZUCCHERO FILATO.
Nella
torre Grifondoro c'era un gran fermento alle 8 di quella sera. Gli
studenti erano sovreccitati dalla novità e non vedevano
l'ora di
saperne di più.
Questa
volta però erano in due i Grifoni preoccupati: Hermione,
come al
solito del resto, e Harry, che temeva di essere scelto a sua volta. A
volte le nostre sensazioni ci anticipano quel che sarà, e a
volte
vorremo tanto che non fosse così.
I
due si guardarono preoccupati e una volta raggiunta Ginny –
Ron era
con Lavanda, tornata ad essere la sua ragazza – ,cominciarono
a
scendere verso la Scala Grande.
Dalla
loro espressione si direbbe che siano diretti al patibolo... pensò
Ginny divertita, non hanno idea di quanta gente
vorrebbe
essere al loro posto... .
La
piccola Weasley diede un bacio sulla guancia a Harry, per ricordagli
che lei ci sarebbe stata sempre, e lui la strinse forte contro di
se'.
Hermione
li guardò e si rasserenò un po'. Per tanto tempo
aveva desiderato
vedere i suoi amici felici, finalmente insieme. Alla fine della
guerra infatti, Harry aveva potuto cominciare a frequentare Ginny,
senza più temere che Voldemort la potesse usare per farlo
stare
male.
Anche
lei e Ron erano stati insieme per un po', ma entrambi avevano capito
che erano più innamorati dell'idea di essere destinati a
stare
assieme che altro. Era stato comunque difficile lasciarsi, ma erano
riusciti a restare amici.
Si
era in parte arrabbiata così tanto con Malfoy la sera prima,
perchè
lui aveva dato per scontato che lei stesse piangendo per Ron, come se
fosse destinata a star male per lui, come se tutti lo credessero,
come se Malfoy non avesse saputo che si erano lasciati bene, come se
lui pensasse che era stato Ron a lasciarla.
E
infatti era così, anche se lei non lo sapeva. Draco era a
conoscenza
de fatto che lei e Ron si erano lasciati, ma ovviamente la versione
riferitagli dalla Parkinson era stata a sfavore della Mezzosangue, e
si era divertita nell'affermare che nemmeno un Weasley riusciva a
sopportare la So-tutto-io. Il biondo per un momento aveva mentalmente
dato del coglione a Lenticchia per essersi fatto scappare una ragazza
così carina – che era fin troppo per Ron, secondo
il modesto
parere della Serpe – e aveva preso in considerazione l'idea
di
consolarla così da potersela portare a letto. Ma, tanto per
cambiare, aveva scosso la testa, come cercando di allontanare quel
fastidioso pensiero, così come si fa con le zanzare.
-
Herm sei con noi?- la voce di Ginny richiamò la ragazza alla
realtà.
Non si era nemmeno accorta di essere già arrivata in Sala
Grande e
di essere ferma davanti al tavolo con lo sguardo perso nel vuoto.
Si
sbrigò a sedersi ignorando gli sguardi divertiti di coloro
che
avevano notato il suo strano comportamento.
-Signore
e Signori squillino le trombe, sta arrivando il Principe Malfoy con
la sua corte di Serpi – esclamò Harry sarcastico.
Era
possibile che le Serpi per una volta non lo avessero sentito?
-
Problemi Potty?- ringhiò Malfoy. Non era
assolutamente in vena
di battute quella sera.
Impossibile,
figurarsi.
-
No, niente Malferret, figurati, stavo solo pensando che vestito da
principessa faresti molto più scena, sai come entrata
trionfale,
tipo principessa Sissi.- aggiunse guardando Hermione, che si stava
rotolando sul tavolo dalle risate insieme a Ginny. Persino a Zabini
veniva da sorridere, piu che altro per l'espressione angelica che
Harry stava ostentando.
-
Dra lascia stare, non fare cazzate e per favore non schiantare
nessuno. - disse il moro e trascinò via dal tavolo rosso-oro
il suo
migliore amico che guardava il Trio dei Miracoli – Ron era
appena
arrivato e non aveva capito minimamente cosa fosse successo –
e
Ginny, con odio profondo.
I
Grifondoro avevano ormai le lacrime agli occhi, dopo che Gin e Harry
avevano mimato la scena a Ron. Quei due insieme mettevano su dei
numeri da far morir dal ridere, specialmente dopo aver bevuto un po'
alle feste che si tenevano nella Torre Grifondoro.
Silente
si schiarì la gola e le loro risate cessarono in un istante,
e così
anche le conversazioni del resto degli studenti.
-Mi
dispiace interrompervi, ma sono convinto che in questo caso
ciò che
ho da dire vi interessi. So che siete stati tutti informati della
parte storica dell'evento dai vostri professori, quindi a me non
resta che parlare di quella prettamente pratica.
Ma
prima di scendere nei dettagli, dobbiamo nominare gli studenti che
saranno i rappresentanti di ogni Casa, e che al ballo diverranno Re e
Regine.
Procediamo
con la nomina, quando sarete chiamati siete pregati di alzarvi:
Per
Corvonero : Il signor Roger Davies e la signorina Luna Lovegood!-
gli
applausi esplosero mentre Luna, si guardava attorno allegra ma con la
sua tipica aria svampita.
-
Per Tassorosso: la signorina Hannah Abbot e il signor Ernie Mc
Millan!.-
Altri
applausi dalle tavolate, solo Serpeverde si asteneva.
-
Per Grifondoro: il signor Harry Potter e la signorina Hermione
Granger. -
Un
boato si alzò dalle tre tavolate appena nominate , tutti
adoravano
Harry e Hermione era la Regina indiscussa dei Grifoni, ma le Serpi, e
una in particolare, non erano affatto felici della decisione del
preside.
Draco
guardò Blaise come per dirgli te l'avevo detto,
e il bruno
rispose con una scrollata di spalle.
-
E per finire per Serpeverde...-
Non
io, non io, stupido vecchio non mi chiamare. Pregava
Draco mentalmente.
-
La signorina Daphne Greengrass...-
E
Blaise ti prego, chiama lui....
-
il signor Draco Malfoy -
Porca
Troia.
-
Allora i ragazzi da me nominati saranno incaricati di preoccuparsi
della parte organizzativa dell'evento. Dovranno pensare a tutto :
arredamenti, inviti, musica e tutto il resto.
Cambierà
anche un'altra cosa nella vostra vita da questo momento, ma vi
sarà
spiegata meglio personalmente nel mio ufficio dopo cena. Buona serata
a tutti quanti.-.
I
tavoli si imbandirono di pietanze, e tutti cominciarono a mangiare,
anche se nell'aria si percepiva l'insoddisfazione dovuta alle poche
spiegazioni di Silente.
Frasi
come - Mi aspettavo di più....- oppure – speravo
in qualche
dettaglio più interessante.... - si sentivano in ogni angolo
della
Sala.
-
E' un disastro! - esclamò Hermione, ora che si era ripresa
dallo
shock.
Mi
rifiuto di collaborare con Malfoy! -.
-
Herm, non mi pare che abbiamo molte altre alternative...-
mormorò
Harry lugubre.
Potremmo
sempre uccidere Malferret nel sonno, non sarà una gran
perdita -,
suggerì speranzosa la bruna.
-
Direi proprio di no. In più ti ricordi cosa ha detto la Mc
Granitt?
Sulle coppie che si sono formate ogni volta che c'è stato il
Ballo.... - Hermione scossa la testa energica.
-
Tra Grifoni e Serpi... - continuò la rossa sperando di
scatenare la
reazione dell'amica. E ovviamente ci era riuscita.
-
Ginevra Weasley non pensarlo nemmeno – gli occhi della
ragazza
divennero due fessure.
-
Come no?? Questa è la prova che io avevo ragione! Come
sempre
d'altra parte, ma non è questo il punto. Sareste
così carini
insieme!!-
-
Scusate ragazze ci siamo persi un pezzo?- si inserì Harry
indicando
lui e Ron che si stava ingozzando come sempre.
-
La tua cara fidanzata e tra poco mia ex-migliore amica se non la
smette di dire queste stronzate, sostiene che io e il furetto saremmo
una bella coppia – rispose con un tono di voce a
metà tra un
ringhio e un sibilo schifato.
-
Che cosa?!?- esclamarono i due ragazzi attirando l'attenzione di
parte dei loro compagni di Casa.
-
Abbassate la voce! - li rimproverò la rossa. - E' vero sono
convinta
che starebbero bene insieme, come fate a non capire che si
completerebbero a vicenda! -.
-
Gin se vai avanti così ti porto da Madama Prince, devono
averti
confuso....-
-
Piantala Harry. Vediamo se con una metafora capite meglio. Allora
….
Malfoy e la nostra Herm sono come... Inverno e estate, ecco! Sono
diversissimi, tutti pensano che non siano compatibili, ma si
sbagliano. Si uniscono formando i periodi più belli
dell'anno,
primavera e autunno. E questa è la prova che gli opposti si
completano tra loro. Avete capito? - tentò di spiegare la
piccola
Weasley.
-
Per caso sapete qualè l'ospedale psichiatrico più
vicino?- domandò
suo fratello.
Ginny
sbuffò esasperata e gli altri tre scoppiarono a ridere.
*************************************************
-
Sai Minerva, la figlia di Molly, su certe cose, è molto
più
intuitiva dei suoi amici, anche della signorina Granger.-
sentenziò
il preside rivolto alla collega, guardano i quattro Grifondoro che
ridacchiavano spensierati.
-
Tu dici, Albus? Riguardo a cosa?-
-
All'animo umano. Ha la notevole capacità di comprendere le
sfaccettature e le motivazioni dell'animo delle persone. Secondo me
sarà di grande aiuto ad Hermione quest'anno. Ma è
solo una
supposizione – concluse Silente.
La
professoressa ebbe voglia di alzare gli occhi al cielo. Quando mai le
supposizioni del vecchio preside erano sbagliate? . Ma come sempre
lui aveva già cambiato discorso.
-
Avrei voglia di zucchero filato, ma non è proprio di buon
esempio
che mangi solo quello vero? - domandò alla Mc Granitt.
-
Direi di no Albus, però puoi prenderlo dopo cena di nascosto
non
credi?- un sorriso apparve spontaneo sul volto della professoressa.
-
Ottima idea Minerva.- concluse tornando con lo sguardo sul suo
stufato, fissandolo come se sperasse di poterlo trasformare in un
dolce.
Chi
non lo conosceva avrebbe che fosse un pazzo che si comportava da
bambino, ma in realtà quelli che gli erano vicini sapevano
era un
genio che aveva conservato dentro di sé la sua parte
infantile.
***********************************************************************
-
Ciao ragazzi! - esclamò la bionda Corvonero.
-
Hei Luna! Come stai?- le chiese Harry.
-
Bene, grazie. Sono giorni che non vengo assalita dai Gorgosprizzi,
è
un buon segno.-
-
I quattro Grifondoro le sorrisero gentili, sapevano quanto strana
potesse essere la loro amica, ed era anche per questo che la
adoravano.
-
Luna ti dispiace recuperare Davies, Hannah e Ernie che il preside ci
aspetta?-
-
Vado subito. Pensate voi ai Serpeverde!- disse Luna correndo via.
-
Cosa?? Neanche per idea, le Serpi verranno per i cazzi loro.-
protestò Harry.
-
Non incominciamo Harry, eh? Nemmeno io voglio collaborare con loro ma
questo è quello che vuole Silente quindi smettila di
comportarti
come un bambino capriccioso. -. Hermione lo afferrò per un
braccio
trascinandolo verso la tavolata verde-argento, ignorando le sue
proteste, prima deboli e poi sempre più pressanti, pian pian
che si
avvicinavano alla loro meta.
-
Harry adesso taci.- ringhiò lei.
-
Questa me la paghi Herm, vedrai.- sibilò il ragazzo, ma
ormai erano
davanti alle Serpi.
-
Buonasera Hermione, Potter. - . La Grifondoro ringraziò
mentalmente
Zabini per aver salutato per primo e aver sbloccato la situazione.
-
'Sera Blaise, Greengrass.- e facendo un cenno alla bionda
continuò –
noi, i Corvi e i Tassi stavamo cominciando a dirigerci verso
l'ufficio di Silente, e volevamo sapere se vi andava bene venire con
noi- Hermione scelse con cura le parole, facendo attenzione a non far
trapelare il fastidio che le provocava la loro presenza, ma in
particolare a evitare di guardare Malfoy, perchè non si era
dimenticata delle parole della Mc Granitt e queste la terrorizzavano.
-
Va bene Granger, vengo con voi - rispose gelida Daphne –
Draco tu
vieni? - aggiunse poi, rivolgendosi al biondo.
In
tutta risposta lui scrollò le spalle con indifferenza,
lanciò uno
sguardo assassino a Blaise che gli sorrideva ebete e si alzò
come se
quel movimento insieme alla presenza dei Grifoni lo sfiancasse.
I
due in questione irrigidirono i muscoli nel tentativo di non
saltargli al collo e si fiondarono da Luna, dando per scontato che
gli altri due gli stessero dietro.
*******************************************************************
Silente
sentì il rumore dei Gargoyle che si spostavano per far
accedere
qualcuno al suo ufficio.
Eccoli
che arrivano.
Si
accomodò alla scrivania facendo comparire otto sedia davanti
a sé.
-
E' permesso?- chiese una voce femminile.
-
Entrate pure ragazzi. Accomodatevi, prego. -
-
Salve professore.- lo salutarono educatamente gli otto.
-
Cenato bene? Era notevole quell'arrosto.-
Tutti
i ragazzi sembravano sconcertati dal fatto che Silente perdesse tempo
con inutili convenevoli, mentre loro erano impazienti di sapere cosa
sarebbe cambiato ancora. Tutti tranne Harry, ovviamente, che era
abituato ai modi di fare del preside, e che nel frattempo accarezzava
la testa di Fanny che si era appollaiata sul bracciolo della sua
sedia per salutarlo.
Dopo
qualche minuto di chiacchiere di rito Silente assunse un'espressione
seria.
-
Passiamo alle cose importanti. Per prima cosa vorrei farvi i miei
complimenti per essere stati scelti dal corpo insegnanti, ve lo siete
meritati, siete tra i migliori studenti della nostra scuola.
Come
seconda cosa vorrei ricordavi l'importanza che avrete nella buona
riuscita dell'evento, non tanto nell'organizzazione, ma quanto
nell'essere da esempio per gli altri studenti mantenendo un
comportamento rispettoso e corretto. Ho la vostra parola?-
domandò
il preside e tutti i ragazzi annuirono.
-
Bene. Per finire dobbiamo far l'estrazione per le coppie dei
dormitori.-
-
Cosa?- esclamò Harry, senza riuscire a contenersi.
-
Mi pareva di aver già accennato che vivrete tutti e otto
assieme.
Quindi avrete una Sala Comune da dividere tra di voi, e quattro
dormitori in cui sarete divisi nelle coppie che adesso estrarremo.-
I
ragazzi erano sotto schock, sembravano congelati. Quando Silente
aveva detto che avrebbero vissuto assieme non l'avevano inteso
letteralmente, anche se qualcuno – Hermione- aveva avuto il
sospetto che potesse fare qualche pazzia.
-
Signorina Lovegood peschi lei per prima – disse il preside
facendo
comparire un vaso con dentro dei bigliettini piegati accuratamente.
Luna
si alzò prese un foglietto e lesse: - Hannah Abbot.-. Quella
le
sorrise, felice di aver scampato la possibilità di
ritrovarsi con le
Serpi, anche se in compenso aveva una compagna completamente matta.
Ma non si poteva avere tutto dalla vita.
-
Signorina Greengrass-
-
Enie Mc Millan-. Lui era praticamente in estasi. Dividere il
dormitorio con la ragazza più bella di Hogwarts?
Praticamente il
sono di ogni ragazzo.
-
Signorina Granger-
Hermione
sospirò profondamente, si fece coraggio e pescò
– Roger Davis –
sospirò rilassata. Si era salvata dal Principe delle Serpi,
e in più
Roger era anche un bel ragazzo, bruno, occhi quasi neri e molto
intelligente.
-
Quindi non resta che il Potter con Malfoy – entrambi in
ragazzi
guardavano il preside come se fossero stati al cospetto di un alieno.
Il
vecchio è completamente impazzito? Io e lo Sfregiato
finiremo con
l'ucciderci.
Allora
i dormitori sono al terzo piano, corridoio a destra, troverete i
vostri bagagli già lì. Buona notte-.
I
ragazzi uscirono borbottando un saluto al preside.
Appena
fuori dall'ufficio Malfoy disse – Potty non ti azzardare a
rompere
i coglioni in questi giorni o giuro che ti faccio fuori una volta per
tutte.-.
-Io?
Malferret sei tu che devi stare attento a quello che fai- rispose
Harry.
Gli
altri sei ragazzi alzarono gli occhi al cielo.
Quello
si prospettava un periodo molto impegnativo.
Ed
ecco finito il capitolo. Che ne pensate?
Ora
vorrei chiarire un paio di cose rispondendo ad una recensione in
particolare.
ZiaVoldy
: Allora, hai ragione nel dire che è un po' scontato che la
coppia
sia composta sempre da una serpe e un grifone, ci avevo pensato anche
io, e avevo anche valutato un paio di opzioni diverse. Però
poi ho
cominciato a pensare in un altro modo, ovvero non come lettrice ma
come personaggio della storia. Mi sono chiesta qual è la
cosa che mi
sconvolgerebbe di più se fossi una Serpeverde ò
una Grifondoro? E
questo è stato il risultato =)
Comunque
sono felice che tu mi abbia dato il tuo parere, apprezzo sempre le
critiche costruttive. =)
e
sono felice che l'idea del Ballo ti sia piaciuta, spero che
continuerai a seguirmi!
Hinata_Chan
: sono felice che anche questo capitolo ti sia piaciuto.
Voglio
anche ringraziare le 12 persone che hanno aggiunto la mia storia tra
i seguiti, Twilighterina per averla messa tra i preferiti e
vaskonvolta
per
averla ricordata.
Al
prossimo capitolo!!.
|
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Capitolo 5 *** Lezioni di umiltà ***
Ed
eccoci arrivati al quinto capitolo. La storia si sta letteralmente
sviluppando da sola, quando comincio a scrivere non so mai in
anticipo cosa ne verrà fuori.
Ad
ogni modo questo capitolo è un po' più corto dei
precedenti, anche
se abbastanza pieno, e spero vivamente che vi piaccia.
CAPITOLO
QUINTO: LEZIONI DI UMILTA'
Hermione
era stanca. Stanca di dover sopportare tutto il giorno, tutti i
giorni le litigate di Harry e Malfoy. Quei due non facevano altro che
aggredirsi, per qualunque stupidaggine, cominciando a urlarsi contro
e impedendo al resto dei ragazzi di concentrarsi sullo studio, a
volte perfino di dormire.
Così
aveva deciso di prendersi un po' di tempo lontano da quel casino, e
dopo aver detto a Harry che andava a studiare in biblioteca, aveva
preso l'ipod che le avevano regalato i suoi genitori il Natale
precedente, e si era ritirata sulla sponda del Lago Nero.
Aveva
dannatamente bisogno di sentirsi babbana in quel momento,
perciò si
era messa i suoi jeans preferiti e una felpa rossa a cui era
particolarmente affezionata.
Teoricamente
non avrebbe potuto indossare quegli abiti, ma li aveva nascosti sotto
il mantello ed era sicura che a nessuno sarebbe importato niente se
anche l'avessero vista.
Sentiva
la necessità di allontanarsi per un po' da tutti, anche se
in quelle
ultime settimane non si era trovata male con i nuovi compagni, anzi.
Beh, senza calcolare le litigate di Harry e Malfoy, che per sua
grande sfortuna avevano la camera in due, diversamente da lei e
Roger.
Malfoy
l'aveva sorpresa in quel periodo. Non l'aveva insultata nemmeno una
volta, va bene che si scaricava abbastanza su Harry, ma Herm non
riusciva ancora a crederci. Certo, continuava a comportarsi come se
fosse superiore a tutti gli altri, però aveva convissuto
civilmente
con sei dei suoi nuovi compagni.
Boh,
certo che è così strano questo periodo....
Sospirò,
mise le cuffie dell'ipod nelle orecchie e lasciò vagare lo
sguardo
sul Lago.
Quel
giorno il panorama era splendido, il sole si rifletteva sull'acqua
leggermente increspata, e il vento muoveva le fronde degli alberi e
allo stesso tempo i capelli della ragazza.
Nell'aria
c'era profumo d'inverno, quell'odore che non si sa descrivere a
parole, si sente e basta.
Chiuse
gli occhi, lasciandosi trasportare dalla musica e dal vento che le
accarezzava dolcemente il viso.
Finalmente
un po' di pace.
In
seguito Hermione considerò quelle, come le cosiddette ultime
parole famose.
****************************************************
Grazie
al cielo mi sono liberato di quella scocciatura di Potter, non lo
sopportavo più... pensava Draco camminando per i
prati che
costeggiavano il lago.
I
capelli biondi erano agitati dal vento, e gli donavano quell'aria
ribelle che faceva impazzire le ragazze della scuola. Gli occhi
grigi erano persi, mentre il ragazzo ripensava alle ultime settimane.
Erano quindici giorni che si era trasferito nel nuovo dormitorio, e
doveva ammettere a malincuore che la convivenza, Potter a parte, non
stava andando affatto male. Non aveva neanche sentito il bisogno di
insultare la Mezzosangue in quel periodo, anzi, lei gli aveva anche
parato il culo passandogli un pezzo di un compito di Trasfigurazioni
che lui non era riuscito a capire, cosa di cui lei stessa era rimasta
stupita, figurarsi Harry che cercava sempre di strapparle un favore
simile ma che raramente riusciva a ottenere. Quando il bruno le aveva
chiesto spiegazioni, tra le ghigna di Malfoy, lei arrossendo aveva
borbottato qualcosa riguardo a “collaborazione” e
“spirito
dell'evento”, sparendo velocemente nella sua stanza.
La
Mezzosangue... in effetti non è malaccio, è
abbastanza carina, ma è
impossibile che mi innamori di un come lei, alla faccia della
Cooman....
Chi
c'è laggiù senza uniforme?, si
chiese la Serpe, affinando lo sguardo per riconoscere la sagoma, ma
siccome da così lontano vedeva solo un immagine sfuocata,
decise di
avvicinarsi.
La
Granger? Cosa starà facendo qui fuori da sola?
Arrivò
a pochi passi da lei, e si fermò osservandola
silenziosamente.
Gli
occhi erano chiusi e sul viso aveva un espressione tranquilla, che
Draco non aveva mai visto su quella ragazza così
indaffarata. Lo
sguardo di lui si soffermò sulle labbra, rosee e carnose,
che mai
gli erano apparse così invitati come in quel momento.
Non
pensarci nemmeno, Draco! Si
disse.
-
Hei Granger!- la chiamò per distrarsi da quei pensieri, ma
non ebbe
nessuna risposta.
-
Mezzosangue!-
Ancora
niente.
Le
si avvicinò cautamente e le pose una mano sulla spalla.
-
Ahhh!- urlò la Grifondoro scattando in piedi per lo
spavento, ma
inciampò e rotolò rovinosamente a terra.
Draco
la fissò stupito e prima che lei potesse dire qualunque
cosa,
scoppiò a ridere.
Hermione
lo guardò stupita, non era il solito ghigno derisorio che
gli era
apparso sul viso, ma un sorriso sincero, che arrivava fino agli
occhi.
Non
lo aveva mai visto ridere veramente, e non le era mai apparso
così
bello.
I
lineamenti erano addolciti dal caldo sorriso che gli arrivava fino
agli occhi, sciogliendo il ghiaccio che li caratterizzava e mostrando
l'anima del giovane.
La
Grifondoro fu contagiata da quello scoppio di allegria e
cominciò a
ridere a sua volta. Per qualche momento non ci fu nient'altro. Niente
litigi, niente ballo, niente stress, niente profezie. Solo loro due.
Il
ragazzo le allungò la mano, in un gesto completamente
insolito, e la
ragazza, fingendo di accettare il suo aiuto, lo trascinò a
terra con
lei.
Le
cadde sopra, e il suo sguardo sconvolto la divertì ancora di
più.
-
Oh questa me la paghi, Mezzosangue - le disse, ma per la prima volta
non ci fu disprezzo o odio in quel soprannome.
-
Ah, sì?-
-
Oh, sì. Dovresti aver paura... - una strana luce si accese
nei suoi
occhi, e l'istinto di Hermione le disse di allontanarsi da quel
ragazzo insidioso, ma come sempre l'orgoglio Grifondoro prevalse.
-
Non ho paura di te Malfoy. Mai ne ho avuta e mai ne avrò.-
Questa
ragazzina merita una lezione.... .
Per
provocarla le si avvicinò sempre di più, fino a
arrivare a una
soffio dalla sua bocca. L'aveva sentita irrigidirsi ed era certo che
avrebbe capitolato.
-
Sicura Mezzosangue?- le chiese un'ultima volta.
-
S..si- sussurrò lei con voce tremante. Non si sarebbe
arresa, ne'
ora ne' mai.
Era
certa che lui non l'avrebbe baciata, non si sarebbe mai abbassato al
livello di una Mezzosangue.
Sempre
decisa, eh? Orgogliosa fino all'ultimo la Grifondoro... direi che
merita una lezione di umiltà.... .
In
una frazione di secondo posò le labbra sulle sue,
dolcemente, e
subito si ritrasse al contatto. Aveva sentito una scossa percorrergli
tutto il corpo, e questa l'aveva riportato alla realtà.
Cosa
aveva appena fatto? Non si era ripromesso di starle lontano? Di non
dare la soddisfazione alla Mc Granitt e alla Cooman?.
Si
alzò velocemente, si girò e mentre si allontanava
disse – Ci si
vede in giro Mezzosangue.- il tono di voce era tornato quello di
sempre, duro e gelido.
***************************************************************
O
mio Dio. O mio Dio! Ripetè mentalmente Hermione
all'incirca per
la miliardesima volta.
Quello
che era successo l'aveva sconvolta. A mente fredda non riusciva a
capire come avesse potuto reagire in quel modo poche ore prima.
Avrebbe dovuto arrabbiarsi, anzi infuriarsi con Malfoy per averla
spaventata, non scoppiare a ridere.
Ma
quegli occhi... il sorriso che li aveva accesi la aveva affascinata,
incantata.
E
poi quando l'aveva baciata... non avrebbe dovuto lasciarglielo fare,
ecco.
L'avrebbe
dovuto spingere via, perchè a lei non interessava Draco
Malfoy.
Continua a
crederci... disse una vocina dentro di lei, che ovviamente
non
considerò nemmeno.
Si
buttò sul letto e mise il cuscino sulla testa. Voleva solo
addormentarsi e lasciare andare i ricordi, sperando che al suo
risveglio non fossero altro che un sogno.
Piano
piano si calmò, i battiti del suo cuore rallentarono, il
respiro si
fece regolare e si lasciò andare tra le braccia di Morfeo.
Eeeeee...
eccoci alla fine del capitolo.... .
Non
vorrei aver corso troppo pa vi assicuro che ci vorre un bel po',
prima che ciò si ripeta :D
Sono
un po' di corsa ma voglio rispondere comunque.
Elyluna98:
sono felice che ti piaccia la mia storia, e cercherò di
aggiornare
presto il prossimo capitolo.
Zia
Voldy: Eilà =)
Sono
contenta che tu capisca il mio punto di vista, e ancor di
più che nn
pensi che abbia preso male la critica =D
ti
assicuro che il compagno di dormitorio di herm richiederà
presto
attenzione, ma non dico niente altro, anche perchè non sono
ancora
sicura di come =)
Spero
ti piaccia anche questo capitolo!
Herms
<3
|
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Capitolo 6 *** Incanto Patronus ***
Ed
eccoci giunti al sesto capitolo. Wow... temevo di non riuscire
più
a scrivere, di perdere l'ispirazione, ma per ora ce l'ho fatta!
Vi
lascio al capitolo ditemi che ne pensate!! =)
Herms
<3
CAPITOLO
SESTO: INCANTO PATRONUS
Era
un pomeriggio soleggiato di fine ottobre, e tutti gli alunni si
stavano godendo gli ultimi raggi di sole, prima dell'arrivo della
prima neve.
Solo
una ragazza aveva deciso di sfruttare il tempo per portarsi avanti
con lo studio, in un raro momento di pace nella sua Sala Comune.
Hermione
Granger sospirò, chiudendo l'enorme tomo di antiche rune,
per poi
buttarsi sul divano, stremata dal pomeriggio di studio intensivo.
Era
tanto tempo che non faceva una tale full-immersion sui libri, ma quel
giorno aveva dovuto sfruttare l'assenza dei suoi sette nuovi
compagni.
Harry
aveva approfittato del bel tempo per far fare un allenamento extra
alla squadra di Quiddich, in previsione della partita contro i Tassi; i
Tassorosso e i Corvonero, erano andati a prendere il sole vicino
al Lago Nero, seguiti da Daphne, che era felice di essersi liberata
della fastidiosa presenza della Parkinson.
E
Malfoy... francamente non aveva la più pallida idea su dove
fosse il
ragazzo, in quei giorni non si erano incrociati quasi mai, e le poche
volte che era successo si erano ignorati, dirigendosi frettolosamente
in direzioni opposte.
Lei
perché era imbarazzata per l'accaduto, e non voleva che un
occasione
del genere capitasse mai più; Lui perché era
ancora arrabbiato con
se' stesso, anche se erano passati diversi giorni, per essersi
lasciato incantare da quegli occhi dorati e da quelle labbra...
così
dolci e morbide che lo aveva indotto in tentazione.
Così
non si erano più avvicinati a meno di dieci metri l'uno
dall'altra e
non si erano rivolti la parola nemmeno per insultarsi.
Riscuotendosi
dai suoi pensieri, Hermione prese in mano in mano il libro che stava
leggendo in quel momento, ovvero “Ragione e
Sentimento”, di Jane
Austen. Apprezzava molto quella scrittrice e aveva già letto
alcuni
dei sui libri tra cui “Orgoglio e Pregiudizio” e
“Mansfield
Park”.
-
Ciao Hermione – disse una voce dietro di lei, facendola
sussultare.
-
Daphne! Scusa non ti ho sentito arrivare ero presa dalla lettura...-
-
Figurati, scusami tu per averti spaventata.- le rispose
tranquillamente. Da quando si erano allontanate dalle rispettive Case
avevano scoperto di poter convivere senza problemi, non era amiche,
certo, ma cominciavano ad andare d'accordo.
Forse
dopotutto l'idea di Silente stava funzionando. Beh, ovviamente
escludendo un certo biondino Serpeverde... .
-
…... è Draco – concluse Daphne.
-
Cosa? scusa mi ero distratta, cosa stavi dicendo? - Non poteva
veramente parlarle quello lì!
-
Ho detto che Silente vuole che lo raggiungiamo nel suo studio tutti e
otto e non riesco a trovare Draco per avvertirlo, e volevo sapere se
per caso avessi idea di dove potesse essere...- le ripeté
pazientemente la Serpe.
-
Mi dispiace non lo so... però c'è una cosa che
posso fare. Tra
quanto dobbiamo essere da Silente?-
-
Tra poco meno di un quarto d'ora.-
-
Perfetto, vediamo se funziona – Hermione chiuse gli occhi e
si
concentrò.
-
Expecto Patronum – sussurrò a fior di labbra, che
si curvarono
spontanee in un sorriso dovuto ai piacevoli ricordi su cui si stava
concentrando.
Una
lontra argentea comparve davanti a lei e cominciò a fare
capriole in
aria.
-
Wow – esclamò Daphne ammirata.- Avevo sentito che
eri in grado di
farlo, ma visto dal vivo è veramente fantastico. -
-
Grazie. Magari una volta posso insegnarti come si fa.- le rispose la
Grifoncina, e girandosi verso la sua lontra disse – ho
bisogno che
tu vada da Malfoy e gli dica che tra dieci minuti deve essere da
Silente, d'accordo?-
Il
Patronus fece un segno affermativo col musetto e scomparve in una
scia argentata.
-
Bene ora possiamo andare – concluse soddisfatta la
Grifondoro,
alzandosi e uscendo dalla Sala, subito seguita da Daphne.
********************************************************************
Un
giovane biondo dall'aria annoiata, stava appoggiato alla parete del
Castello dietro il colonnato che da sul parco.
Era
pressoché impossibile vederlo da lontano, ma se ci si
avvicinava,
diventava facile riconoscerlo.
Draco
Malfoy stava svogliatamente fumando una sigaretta ad occhi chiusi,
perso nei suoi pensieri. I capelli biondi ricadevano delicatamente
sul viso da quando aveva smesso di riempirli di gel, e l'espressione
persa gli donava un aria angelica, che mai si sarebbe abbinata ad un
Malfoy.
Era
appena uscito dal letto di una Corvonero del quarto anno, ma non era
riuscito a godersi appieno il momento, non riusciva a pensare ad
altro.
Continuava
a domandarsi quale stupida ed insignificante ragione l'avesse portato
a baciare la Mezzosangue. Non solo una Mezzosangue, ma pure una
Grifondoro, la Regina dei Grifondoro.
Era
arrivato a due possibili conclusioni : o era stato Confuso da
qualcuno ( ipotesi molto probabile a suo parere), o, come gli aveva
suggerito Blaise era rimasto incantato dagli occhi dorati della
Grifondoro.
Stufo
di continuare sempre a rimuginare sulle stesse questioni,
aprì gli
occhi e infilò le mani in tasca per cercare le sigarette.
Merda.
Sono finite!... meglio andare in camera a prendere un pacchetto.
Si
staccò malvolentieri dal muro, e girò a sinistra
per dirigersi
verso l'entrata più vicina del castello.
Appena
svoltò l'angolo si trovò a dieci centimetri dal
viso una figura
argentea che galleggiava in aria. Fece un salto indietro e
velocemente sfoderò la bacchetta.
Appena
capì di cosa si trattava rinfoderò la bacchetta e
si mise a
osservare il Patronus che gli stava davanti.
Sembra
una foca... un po' troppo piccola per esserlo però.. osservò
mentalmente il ragazzo.
-
Malfoy devi trovarti fra dieci minuti davanti all'ufficio di Silente.
Tutti noi stiamo già andando.- e detto questo il Patronus si
dissolse.
La
voce della Granger... figuriamoci, chi altri avrebbe saputo fare un
incantesimo del genere?.... meglio sbrigarsi a sentire cosa vuole il
vecchio.
Svoltò
ancora a sinistra cambiando meta, per dirigersi verso l'ufficio del
Preside.
******************************************************
-
Dove diavolo si è cacciato il furetto?- sbuffò un
Harry contrariato
per la quindicesima volta in due minuti.
-
Harry piantala. Ho mandato il mio Patronus a chiamarlo, vedrai che
adesso arriva.-
-
Herm, non potremmo entrare senza di lui? Non voglio arrivare in
ritardo da Silente.-
-
Nemmeno noi Potter – prese parola Daphne, - ma da bravi
compagni
che collaborano dobbiamo aspettarlo.-
Hermione
fece un cenno grato alla Serpeverde per essere intervenuta,
poiché
lei non ne poteva più di tentare di calmare Harry.
Quello
in tutta risposta bofonchiò qualcosa di sconnesso e si
appoggiò
imbronciato al muro. Non solo aveva dovuto lasciare Ginny, ora doveva
anche fare una figuraccia con Silente per colpa di Malferret? Proprio
non gli andava giù.
-
Finalmente Malfoy!- esclamarono in sei - Daphne si astenne - quando
il biondo li raggiunse.
-
Cosa diavolo volete!?! quella stupida foca è arrivata da me
cinque
minuti fa! -
-
Non dire stronzate Malfoy. Primo non è una foca ma una
lontra -
-
Sai che differenza..- borbottò il ragazzo
-
Secondo l'ho mandata da te almeno un quarto d'ora fa! -
-
Si sarà persa, che ti devo dire – rispose
sarcasticamente il
biondo.
-
Ma fammi il piacere. I Patronus non si perdono. Mai. -
-
Il tuo sarà difettoso...- continuò con un
sorrisetto che alla
ragazza apparve molto irritante.
-
Si certo, come no... .- Hermione gli mise le mani sulla schiena e lo
spinse verso i gargoyle.
-
Non mi toccare ….-
-
Sudicia Mezzosangue - concluse lei per lui. - lo so, lo so. Ora
andiamo non ho tempo da perdere. - continuando a spingerlo verso
l'ufficio.
Alla
sua ennesima protesta, per zittirlo si avvicinò al suo
orecchio e
bisbigliò – Non mi è parso che l'altro
giorno ti facesse così
schifo toccarmi, no? - e lo lasciò lì impalato.
Non
sapeva dove avesse trovato il coraggio di dire una cosa del genere,
aveva solo sentito il bisogno di rinfacciargli le sue debolezza, e
aveva finito col tirar fuori il suo punto debole.
Ma
cosa diavolo mi è saltato in mente!! Pensò
mentre si avvicinava alla porta.
Si
girò a vedere se le erano stati tutti dietro e quando vide
la faccia
di Malfoy, un sorriso le comparve spontaneo sul volto. Draco aveva
un'espressione corrucciata e buia, si sentiva infastidito dal
commento della Granger – non umiliato, nessuno può
umiliare un
Malfoy! - e tutto ciò lo si leggeva sulla sua faccia.
Gongolando la
Grifondoro bussò alla porta dell'ufficio.
-
È permesso? -
-
Entrate pure ragazzi. - disse una voce gentile dall'altra parte della
porta.
*************************************************************
Lo
studio del preside era accogliente e ordinatissimo come sempre, con
Fanny che svolazzava allegra per la stanza.
Gli
otto salutarono educatamente Silente, che fece loro segno di
accomodarsi sulle poltroncine che aveva fatto comparire davanti a
sé.
Dopo
aver bevuto un te' tutti assieme il preside cominciò a
parlare di
cose serie.
-
Allora ragazzi, nelle ultime settimane avete semplicemente dovuto
cercare di convivere, e nonostante i risultati non siano stati dei
migliori, per alcuni di voi ho visto dei progressi. Ma d'ora in poi
le cose si complicheranno. A partire dai prossimi giorni dovrete
cominciare a pensare all'organizzazione del Ballo. Riunirvi e
cominciare a buttare giù qualche idea, e fra due settimane
tornerete qui da me per dirmi a cosa avete pensato di organizzare.
Tutto chiaro? -
I
ragazzi annuirono e si congedarono rapidamente.
-
Signorina Granger, Signor Malfoy, vi dispiacerebbe restare qui
qualche altro minuto? - chiese gentilmente il Preside.
I
due si risedettero, ben lontani l'uno dall'altra, domandandosi cosa
potesse volere da loro l'anziano professore.
-
Miei cari ragazzi, voi due siete i migliori studenti del vostro nuovo
gruppo, oltre che dell'intera scuola, per cui vorrei che voi due
assieme sovrintendeste le riunioni per l'Organizzazione del Ballo e
che poi mi relazionaste i progressi compiuti.
Inoltre
mi sono scordato di dirvi che membro del Comitato di Organizzazione,
che è ciò che siete dopotutto, potrà
scegliere un compagno che
aiuterà nell'organizzazione a sua volta. Ricordate bene: uno
solo a
testa, altrimenti il vostro numero diverrebbe spropositato. Ad ogni
modo i prescelti non si trasferiranno da voi, faranno solamente da
aiutanti. Tutto chiaro? - concluse Silente.
-
Chiaro. - asserirono i due ragazzi.
-
Bene ora potete andare. Ah, un'ultima cosa. Siete due ragazzi
estremamente intelligenti, date il buon esempio agli altri e non
lasciate che le vostre diversità vi mettano l'uno contro
l'altra.
Buona giornata a entrambi. -. il preside li congedò in modo
bizzarro, lasciando i due ragazzi stupiti.
L'uno
contro l'altra? Ma lo siamo da sempre! Sono sette anni che non
facciamo altro che litigare. Beh, a parte l'incidente dell'altro
giorno... che Silente lo sappia? Non è possibile, non
può saperlo,
non è onnisciente dopo tutto. Rifletté
la Grifondoro.
Hermione
e Draco fecero la prima parte della strada in silenzio, ripensando a
quello che gli era appena stato detto. Entrambi sentivano una sorta
di tensione o di elettricità nell'aria, che spinse la Serpe
a
rompere quel fastidioso silenzio.
-
Granger stavo pensando..- esordì
-
Pensavi? Davvero? Strano... - commentò sarcastica Hermione.
-
Non cominciamo. Non hai sentito il vecchio? Buon esempio,
collaborazione...- le rinfacciò, godendo nel vedere le sue
guance
tingersi di rosso .
-
Va bene , dimmi. - l'espressione infastidita che aveva sul volto,
insieme alle gote arrossate la rendeva ancora più bella.
-
Credo che converrebbe fare le riunioni in un posto diverso dalla
nostra Sala poiché non c'è un tavolo abbastanza
grande per sedici
persone, e nemmeno spazio vitale sufficiente a non ucciderci fra di
noi, a dirla tutta. -
-
Sono d'accordo – confessò a malavoglia. - Avevi
già in mente un
posto in particolare? -
-
Non saprei, non vorrai far fare tutto il lavoro a me, vero
So-tutto-io ? -, la provocò.
Reprimendo
un ringhio sommesso lei rispose – Potremmo usare la Stanza
delle
Necessita. È perfetta, può assumere le sembianze
di qualunque luogo
ci serva e ci conterrà senza problemi. -
-
Veloce a rispondere, Granger. Comunque dire che può andare.
Dillo tu
agli altri, io ho da fare.- fece per svoltare in un corridoietto di
destra, quando la voce di lei lo raggiunse – Dove vai? -
-
C'è una Tassorosso che mi aspetta, vuoi unirti a noi? .-
disse con
un sorriso malizioso.
Lei
alzò gli occhi al cielo – Fanculo Malfoy. Ci
vediamo stasera. -, e
scomparve alla vista del biondo.
Idiota.
Quando crescerà un po', quel pirla?
***********************
Ed
ecco che finisce anche questo capitolo. Spero vi sia piaciuto.
Colgo
l'occasione per avvisarvi che non credo riuscirò ad
aggiornare prima
di martedì o mercoledì, perchè tra
l'inizio della scuola e tutto
sarò un po' presa.
Passiamo
ai ringraziamenti. Un grazie di cuore agli 8 che hanno messo la mia
storia tra i preferiti, ai 2 che l'anno ricordata e ai 23 che l'hanno
seguita.
Angolo
recensioni :
Barbarak
: hai ragione quei due hanno molto a cui pensare =)
in
più cercando di combattere la profezia non faranno altro che
farla
avverare un po' come Voldemort con Harry, in fin dei conti.
Zia
Voldy: sono contenta che l'immagine ti sia piaciuta, l'ho sognata
mentre dormivo Herm così calma e appena sveglia ho buttato
giù la
scena. Vederli ridere insieme ha messo allegria anche a me, mentre
scrivevo =)
Fammi
sapere se anche questo capitolo ti piace!!
=)
Damy96DHRK
: grazie per i complimenti!
Anche
io ho letto di altri balli, ma ho voluto dare una motivazione
all'evento, aggiungendo una parte storica e ricorrendo alla mia amata
Mitologia Greca, da brava classicista =)
Spero
ti piaccia anche questo capitolo!
Un
Bacione a tutti!
Herms
<3
|
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Capitolo 7 *** Rivali? ***
Ed
eccoci arrivati al settimo. Scusate oggi sono veramente di corsa,
spero di non aver preso delle cantonate.
Buona
lettura =)
CAPITOLO
SETTIMO: Rivali?
La
Sala Comune del Comitato di organizzazione era molto affollata quel
Sabato sera. Harry e Ginny stavano abbracciati su un divano
chiacchierando del più e del meno, Luna e Hannah giocavano a
Sparaschiocco mentre Ernie osservava la partita e Daphne stava
terminando il tema di Erbologia che aveva da consegnare il
lunedì
seguente, in modo da avere tutta la domenica libera.
Draco
stava leggendo un articolo sulla Gazzetta del Profeta, seduto accanto
a Roger che era perso nei suoi pensieri.
Il
moro scostò i capelli dagli occhi sospirando rumorosamente
per la
centesima volta.
-
Cosa diavolo hai da sbuffare Davies?? - esclamò Malfoy
irritato.
-
Stavo pensando Malfoy, fatti i cazzi tuoi. - borbottò di
rimando il
Corvonero.
-
Che problema hai? Illuminami così poi lo risolvi e mi lasci
leggere
in pace..- chiese Draco scocciato, sperando di liberarsi al
più
presto del moro.
-
Vorrei chiedere a una ragazza di venire con me al Ballo di Halloween
della prossima settimana, ma non so se accetterebbe... lei è
intelligente, bellissima e coraggiosa... e io non so come
chiederglielo... - spiegò il Corvo.
Sembra
la descrizione della Granger...
-
Vai da lei e
chiediglielo, non
serve a niente stare a rimuginare sulle cose... se ti dice di no
troverai certamente un'altra. - rispose semplicemente la Serpe.
Roger
in quel momento desiderò ardentemente avere la sicurezza e
la
confidenza di Malfoy, ma non sarebbe mai riuscito ad essere
così.
Prese
coraggio e dichiarò – D'accordo meglio farlo
subito prima che
cambi idea.-
Draco
annuì e ritornò alla lettura del giornale.
-
Un'ultima cosa Malfoy -
-
Dimmi.- disse quasi ringhiando.
-
Sai dov'è Hermione? -
-
Cosa??-
-
La Granger.-
-
È lei che vuoi invitare?-
-
Si, perchè? Non l'avevi capito?-
Draco
sentì una fastidiosa sensazione alla bocca dello stomaco e
per
un'istante gli venne voglia di spaccare il naso a pugni a Roger.
Ovvio
che era lei... avrei dovuto capirlo! In più sono compagni di
dormitorio avranno legato molto in questo periodo. Comunque non sono
affari miei, non me ne frega un cazzo della Mezzosangue.
-
Niente, lascia perdere. Vai. - il tono del biondo era così
duro e
freddo da incutere i brividi al povero Corvonero che non era riuscito
a capire il perchè di questo cambiamento improvviso.
Non
gli interesserà Hermione, vero? Ma va, figuriamoci non
starebbe mai
con una Nata Babbana... riflettè
allontanandosi dal divano.
Rincuorato
dal pensiero di non dover sopportare la concorrenza di Draco Malfoy,
andò a chiedere a Ginny dove poteva trovare Hermione, e dopo
aver
sentito la risposta uscì velocemente dalla Sala Comune,
seguito
dallo sguardo gelido di Malfoy.
*****************************************************
Hermione
si tirò una ciocca di capelli, che era sfuggita dal suo
chignon
fatto alla bell'e meglio, dietro l'orecchio.
Stava
per terminare l'ultima frase della traduzione di Antiche Rune quando
sentì una voce che la chiamava.
-
Hei, Hermione! -
La
ragazza si girò e un sorriso le spuntò spontaneo
sul volto.
-
Ciao, Roger! Come mai qui?-
-
Stavo cercando te.-
-
Davvero? Come mai?-
-
Volevo sapere... ti va di venire alla festa di Halloween con me?-
Hermione
gli sorrise dolcemente. Le piaceva quel ragazzo, era decisamente
carino e gentile, oltre ad essere molto intelligente e dotato di un
fisico niente male... In quel periodo di convivenza si era avvicinati
tanto e per un momento aveva anche pensato che sarebbe stato bello
andare alla festa con lui, ma non credeva che l'avrebbe chiesto
proprio a lei.
-
Certo, mi piacerebbe molto- rispose gentilmente.
Gli
occhi del ragazzo si illuminarono di gioia sentendo la risposta della
ragazza.
-
Bene, anzi perfetto.. temevo che avessi già accettato di
andare con
qualcun altro... Va beh, ora ti lascio finire di studiare, ci vediamo
dopo in Sala Comune.-
-
Va bene fra poco finisco e poi ti raggiungo. -
Il
ragazzo si chinò per darle un bacio sulla guancia e poi
uscì dalla
biblioteca sotto lo sguardo irritato della bibliotecaria.
Hermione
sorridendo tornò alla sua traduzione, felice dei recenti
sviluppi.
Roger era tanto gentile con lei ed era anche bello...
Beh,
non quanto Malfoy.. disse una vocina nella sua testa.
Cosa
c'entra ora il Furetto? Sarà anche bello ma è uno
stronzo
pervertito e non mi interessa per niente. A me piace Roger!
Si
disse, mettendo a tacere quella vocina che tanto la irritava.
Chiuse
il libro con forza, era troppo nervosa per continuare la traduzione,
l'avrebbe conclusa il giorno dopo.
Uff,
ora era di nuovo di pessimo umore, sempre per Malfoy che continuava a
tornarle in mente. Ma che problema aveva??
****************************************************
Un
giovane biondo dall'aria molto incazzata entrò a passo di
marcia
nella Sala Comune di Serpeverde, e tutti i ragazzi presenti si
scostarono per far passare il loro Principe.
Malfoy
si diresse verso la camera del suo migliore amico senza degnare
nessuno di uno sguardo o di un saluto, salendo le scale due gradini
alla volta.
Spalancò
la porta e si trovò davanti Blaise che baciava il collo
della
Parkinson che ridacchiava come una deficiente qual'era.
-
Fuori di qui Pansy, ti farai fottere dopo –
ringhiò crudelmente
Draco.
-
Vaffanculo Malfoy, sei una merda – ribattè la
ragazza rimettendosi
la maglietta.
Come
tutti a Serpeverde era abituata al comportamento del biondo, che
l'aveva sempre trattata come un oggetto, ma lei non aveva mai avuto
problemi su questo.
Sussurrò
qualcosa all'orecchio di Zabini e uscì impettita dalla
stanza.
-
Dra, che cazzo è successo? Dovevi proprio interromperci? -
cominciò
Blaise.
-
Sì-
-
Allora che è successo?-
-
E' successo che quella Sudicia Mezzosangue non mi esce dalla testa,
cazzo!-
-
Ti piace Hermione??- esclamò stupito il moro.
-
NON MI INTERESSA LA GRANGER – urlò il biondo
fregandosene del
fatto che gli altri Serpeverde avrebbero potuto sentirlo. Quando si
fu calmato un secondo continuò con un tono di voce
più basso – E'
solo che da quando c'è stato quello stupido incidente non fa
altro
che provocarmi, e ora ci si mette anche quell'idiota di Roger.-
Zabini
sospirò. “L'incidente” era quel bacio
che il suo migliore amico
aveva dato alla ragazza, anche se continuava a trovare stupide scuse
per l'accaduto.
-
Cosa ti ha fatto Davies?-
-
Prima mi stavo facendo i cazzi miei, e lui è andato avanti a
sbuffare come una teiera fino a che non gli ho chiesto che cazzo
aveva. Morale della favola voleva un consiglio su come invitare una
tipa alla festa di Halloween, solo che la tipa era la Mezzosangue, e
lui è andato avanti per un secolo dicendomi quanto fosse
intelligente e bella... Come se non me ne fossi accorto- concluse
borbottando.
-
Scusa non ho capito la fine.. - lo provocò Blaise con un
enorme
sorriso stampato in faccia.
-
Piantala di rompere il cazzo, non ho detto niente..-
bofonchiò poco
convinto.
-
Ahaha non ti incazzare. Però seriamente ti interessa la
Granger? -
-
Me la scoperei anche, ma la cosa finisce lì.-
-
Allora devi lasciarla stare.-
-
Che cosa?-
-
Hai capito benissimo. Lei non è come le altre, non
è Pansy, non
puoi usarla e poi buttarla via. È speciale e devi lasciarla
a uno a
cui lei piaccia veramente, se quello che ti interessa è solo
il suo
corpo.-
-
Non è che sei tu quello che è innamorato di lei?-
chiese
scherzosamente Draco per coprire l'effetto che gli avevano fatto le
parole dell'amico.
-
Piantala di fare lo stonzo. Dimmi che la lascerai a qualcuno che la
merita.-
-
Io non la meriterei secondo te??- chiese il ragazzo offeso.
-
No, dato che vuoi solo scopartela.-
-
Lo fai anche tu con le ragazze.-
-
Hai capito benissimo cosa voglio dire, e sai che odio ripetermi.-
-
Vabbè, lasciamo stare, è impossibile uscire da
questi tuoi stupidi
discorsi.-
Si
alzò e fece per uscire dalla stanza.
-
Ho quell'inutile riunione fra venti minuti, devo andare. Ci vediamo
domattina.-
Il
bruno gli fece un cenno col capo e una volta che Draco fu uscito si
buttò sul letto.
Gli
dispiaceva avergli detto quelle cose, ma era certo che lui ne aveva
bisogno e voleva a tutti i costi che prendesse sul serio la
situazione. L'aveva visto un po' strano quando era uscito dalla
camera, ma sapeva che non era semplicemente perchè avrebbe
dovuto
rinunciare a una preda su cui stava posando gli occhi, ma che nel
profondo al ragazzo dava fastidio vederla con un altro, anche se non
si era ancora reso conto dei suoi sentimenti per lei...
Dra,
spero solo che tu non lo capisca troppo tardi....
Fine
capitolo :D
Ho
deciso di complicare un po' le cose al mio amato Dra, sarebbe stato
troppo semplice senza concorrenza, spero che l'idea vi piaccia. =)
KlauDyettasSs
: Grazie mille, spero ti piaccia anche questo!
Barbarak
: con questo capitolo le cose si movimentano un po', ma vedrai che
avranno la loro occasione per avvicinarsi!
Damy96DHRK
: Grazie mille per i complimenti, spero di non averti deluso con
questo capitolo!!
ZiaVoldy
: Grazie, Grazie =)
Sì,
tra i due c'è un po' di imbarazzo ma lo dovranno superare
prima o
poi!! =)
Spero
ti piaccia come cambia un po' la situazione!
Scusate
ma sono veramente di corsa, spero di riuscire ad aggiornare presto.
Baciii
Herms
<3
|
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Capitolo 8 *** Gemelli ***
Ecco
il numero otto!! Mi prostro ai vostri piedi per il ritardo ma ho
avuto dei problemi, ve li spiego dopo.
Buona
lettura!
CAPITOLO
OTTAVO: Gemelli.
Draco
camminava spedito per i corridoi di Hogwarts, non che fosse in
ritardo per la riunione, anzi, voleva semplicemente scaricare la
tensione provocatagli dal discorso di Zabini.
Aveva
a malapena cominciato a mostrare interesse per la Mezzosangue, o
meglio, per il suo corpo, e già lui gli diceva di lasciarla
perdere,
perchè non era abbastanza per lei?? Fanculo.
Comunque
non sarebbe stato difficile liberarsi dell'interesse per quella
ragazza, non era niente per lui, niente.
Arrivò
al corridoio del settimo piano e si fermò. La porta della
Stanza
delle Necessità era socchiusa, e il ragazzo poteva sentire
una
leggera musica provenire dall'interno.
Aprì
un poco la porta, curioso di sapere chi ci fosse dentro. E vide una
sagoma comodamente rannicchiata su una poltrona rosso fuoco.
L'ampiezza
della Sala lo stupì, le dimensioni erano a dir poco
notevoli, tali
da poter ospitare oltre a un enorme tavolo, una zona di divanetti
davanti ad un camino di pietra rossa, che in quel momento
scoppiettava allegramente, mischiandosi alla musica, che Draco
riconobbe essere una canzone babbana.
Vide
che Hermione era così concentrata nella lettura di un libro
da non
accorgersi della sua presenza, perciò senza pensarci si
prese un
attimo per osservarla.
I
capelli solitamente crespi erano raccolti in una morbida treccia che
le scendeva sulla spalla sinistra, solo una ciocca era sfuggita ,
incorniciandole il visto e mettendo in risalto i suoi splendidi occhi
dorati che divoravano le pagine del libro, come se non ne avessero
mai abbastanza. La bocca era leggermente aperta, e a Draco pareva che
bisbigliasse le parole che leggeva, ad una velocità
incredibile, e
le guance erano arrossate dal tepore che proveniva dal fuoco, donando
un aurea eterea.
Si
riscosse dai suoi pensieri, maledicendosi mentalmente; Non doveva
fare in modo di non pensare a lei? Beh, certo che se gli si
presentava sempre più bella, non era facile non desiderare
di
saltarle addosso....
Stupido
Blaise e le sue promesse del cazzo! Imprecò mentalmente.
Meglio
farmi notare così avrò altro a cui pensare.
Le
si avvicinò lentamente, aspettandosi che lei si voltasse
verso di
lui da un momento all'altro, ma era troppo presa da ciò che
stava
leggendo, per accorgersi del movimento del ragazzo accanto a
sè.
-
'Sera Mezzosangue – disse tranquillamente, come se spuntarle
accanto all'improvviso fosse la cosa più normale del mondo.
-
Ahhh!- gridò la ragazza, sbilanciandosi in avanti sulla
poltrona e
ruzzolando per terra.
-
Com'è possibile che tutte le volte che ti vedo finisco col
crollare
per terra?? - ringhiò dolorante la Grifondoro ancora
sdraiata per
terra.
-
Cosa vuoi che ti dica, sarà il mio fascino che ti fa cadere
ai miei
piedi..- suggerì, sorridendo malizioso.
-
Secondo me è dovuto al fatto che ogni volta mi spaventi... -
-
La prossima volta vedrò di far annunciare il mio arrivo
dalla banda,
d'accordo? - rispose con un tono di voce freddo e indifferente,
così
diverso da quello usato poco prima...
Cosa
diavolo ha? Perchè ha cambiato tono così?
Pensò stranita
Hermione.
Draco
notò immediatamente lo stupore nei suoi occhi.
Merda!
Non avrei dovuto reagire così bruscamente, dovevo aspettarmi
che se
ne accorgesse! Ma quel sorriso.... sospirò
mentalmente,
riportando l'attenzione alla realtà.
Quando
la Grifondoro aveva risposto sorridendo alla sua provocazione, per un
attimo aveva pensato di mandare a quel paese la promessa fatta a
Blaise e saltarle addosso, per poi arrabbiarsi per il suo poco
autocontrollo quando lei era nei paraggi, finendo col risponderle in
malo modo.
Meglio
cambiare discorso...
-
Cosa stavi leggendo? - chiese con tono casuale.
La
bruna alzò un sopracciglio con fare interrogativo, ma
lasciò
perdere il repentino cambio di argomento, non aveva voglia di
mettersi a discutere.
-
L'ho preso poco fa in biblioteca, è un volume molto
interessante
sulla mitologia greca..-
-
Hai trovato qualche notizia in più sulla storia delle
Matrone del
Ballo? -
-
Matrone?-
-
Sì, Eris ed Eirene. -
-
Oh, sì, le cose più interessanti riguardano Eris
però.-
-
Illuminami, allora.-
-
Davvero ti interessa?- chiese visibilmente perplessa.
-
Dato che ormai ci siamo dentro fino al collo, tanto vale fare le cose
per bene..-
-
D'accordo. Allora ci sono diverse teorie sulla discendenza di Eris,
ma quella più accreditata la dà come figlia di
Zeus e Era, Re e
Regina degli dei, e gemella di Ares. -
-
Ares il Dio della Guerra?-
-
Conosci la mitologia greca? -
-
So molte più cose, di quante pensi, Granger. E comunque
sì, l'ho
sempre amata molto. Ad ogni modo sapevo già che era la sua
gemella,
non per niente erano chiamati Dispetto e Discordia, causarono un
sacco di problemi sull'Olimpo, per cui furono separati e mandati a
studiare in luoghi diversi: Ares da Chirone e Eris dalle Amazzoni.-
-
Non me l'aspettavo...-
-
Lo so. Trovato qualcosa di meno scontato?-
-
Per ora no, l'ho preso meno di un quarto d'ora fa, se trovo qualcosa
poi te lo faccio sapere, va bene? -
-
Sì.-
il
rumore di passi provenienti dal corridoio interruppe la loro
conversazione.
-
'Mione sei tu?- esordì una voce famigliare.
-
Sono qui Harry! - gli urlò in risposta Hermione.
-
Ma perchè cavolo urli? Potty è sordo per caso? O
vuoi che io lo
diventi?- si lamentò il biondo Serpeverde.
-
Piantala di dire stronzate. Alza il culo che cominciamo subito la
riunione, ora che gli altri sono arrivati..-
-
Che palle che sei Granger. -
-
Alzati. Ora. - ringhiò con un tono di voce che avrebbe
incutito
timore anche nei più crudeli Mangiamorte. Ma mai in un
Malfoy. Più
o meno.
-
Si, signor capitano. O capitana, come preferisci...-
Con
un ringhi soffocato, e al limite della pazienza, la Grifondoro lo
prese per i golf e noncurante delle sue proteste lo trascinò
fino al
tavolo accanto al quale gli altri si stavano già accomodando.
-
Non farlo mai più – la minacciò la
Serpe, e lei se ne infischiò
tranquillamente.
-
Bene ragazzi, ora che ci siamo tutti possiamo cominciare -.
******************************************************
Harry
si buttò stancamente sul letto, sfinito da quella riunione
durata
due ore e costellata da pungenti commenti e provocazioni, provenienti
specialmente dai Serpeverde.
Nonostante
le numerose interruzioni era stato tempo ben speso: avevano
cominciato a dividersi i compiti, e a proporre qualche idea per il
Tema del Ballo.
Ne
erano uscite alcune molto improbabili, principalmente su suggerimento
di Luna, ma anche un paio buone, ad esempio vestiti ispirati
all'Antica Grecia oppure un party in Bianco e Nero a rappresentare
Pace e Discordia.
Si
erano dati appuntamento in una settimana, chiedendo ad ognuno di
scegliere chi avere come aiutante e col compito di tirar fuori nuove
proposte.
-
Malfoy vuoi uscire da quel cazzo di bagno??? - urlò contro
il suo
compagno di stanza.
-
Che cavolo vuoi Potter?- imprecò il biondo, rientrando in
camera con
addosso solo un asciugamano verde legato in vita.
-
Lavarmi per esempio.- ribattè sarcasticamente.
-
Strano! Da quando? -
-
Che ridere.- sbuffò – non poteva capitarmi
compagno di camera
peggiore..-
-
Non dirlo mai davanti a Daphne..- suggerì la Serpe.
-
Perchè? Non vuole che tratti male il suo principino??-
-
No, è che il suo compagno di dormitorio la perseguita, la
segue
dappertutto e lei non ne può più... ieri l'ha
persino schiantato,
dopo che aveva cercato di entrare in bagno dopo di lei...-
Ahhahahah...-
scoppiò a ridere Harry, - in effetti preferisco litigare con
te,
meglio che essere perseguitati da uno con la bava alla bocca...-
Il
suono delle risate arrivò anche nelle altre stanze, e i
ragazzi si
stupirono di non sentirli litigare, ma anzi di sentirli ridere
assieme.
Che
strano che è questo mondo alle volte.. pensò
allegra Hermione
appena prima di addormentarsi con un sorriso che ancora le illuminava
il viso.
Fine
ottavo capitolo!! :D
Bene
bene sono felice di essere arrivata fino a qui.
Come
vi ho detto prima ho avuto un o' di problemi col computer che ha
subito degli attacchi dalla rete, ma grazie al cielo il mio caro
papino che è un consulente informatico ha sistemato tutto.
Non
succede molto in questo capitolo, ma dovevo introdurre con calma
l'inizio delle riunioni, nel prossimo o al massimo in quello dopo
sarà Halloween :D
grazie
mille a Damy96DHRK e barbarak per aver recensito e sono felice che
l'idea di instaurare un po' di rivalità vi sia piaciuta.
Ora
devo scappare, a presto!!
Fatemi sapere cosa ne pensate!!
Baci,
Herms
<3
|
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Capitolo 9 *** Angelo ***
Ahhhhh
sono troppo contenta!! Sono riuscita a finire anche questo capitolo
nonostante il computer che si è rotto di nuovo in due
giorni, ma mi
sono impossessata di un altro vecchio di mio padre e eccomi qua. =)
Sono
stra di corsa perché devo andare a ripassare greco, quindi
vi lascio
subito alla lettura!.
CAPITOLO
NONO: Angelo.
-
Herm sei pronta? - strillò la rossa alla sua migliore amica,
- se
tardiamo è la volta buona che Harry mi ammazza, e tu non
vuoi avere
una poltiglia di me come migliore amica, vero?-
La
bruna in tutta risposta mise la testa fuori dal bagno con espressione
scettica.
-
Gin dubito che il tuo fidanzato ti ucciderebbe. Comunque sono pronta.
- annunciò con tono esitante uscendo dal bagno. - Che ne
pensi? -
Hermione
indossava un costume da angelo, composto da un corpetto senza spalle
molto stretto e una gonna di stoffa leggerissima che le arrivava
quasi fino ai piedi, abbinato a delle scarpe argentate, dal tacco
relativamente basso, che erano esattamente della stessa
tonalità
del cerchietto che le teneva fermi i boccoli e glieli faceva ricadere
delicati sulle spalle.
Ginny
rimase senza parole per quanto appariva diversa la sua amica, e la
bruna fraintese il silenzio.
-
Sono così ridicola? Ecco lo sapevo, l'avevo detto a Daphne
che sarei
stata malissimo con questo coso addosso! - balbettò triste
tentando
di rifugiarsi in bagno.
-
Hermione Jane Granger non dire stronzate, per piacere! Sei veramente
bellissima, e a Roger verrà un infarto appena ti
vedrà – ammiccò
scherzosa.
-
Ma piantala, vuoi solo che venga con te -
-
Questa modestia forzata non ti si addice Herm. -
-
Ehi! Non sto cercando di ricevere dei complimenti!! -
-
Lo so, ti prendevo solo in giro.. Ora scendiamo i nostri cavalieri ci
stanno aspettando di sotto... Ah alla prossima festa devi ricordarmi
di chiedere a Daphne di farmi il vestito, come ha fatto per te! -
In
effetti la Greengrass aveva fatto su misura il vestito per Hermione
quando aveva scoperto che, il giorno prima della festa, non ne aveva
ancora scelto uno da mettere, e la Grifondoro le doveva un favore
enorme.
-
Gin sei bellissima con quel vestito, non hai bisogno dell'aiuto di
nessuno! - disse Hermione alla rossa.
E
aveva ragione. Lei indossava un costume da ninfa dei boschi, una
tunica verde sgargiante, completata da una corona di fiori che si
intrecciava ai suoi capelli color del fuoco, creando un contrasto
meraviglioso.
-
Eccovi ragazze! - le accolse Harry quando arrivarono in fondo alle
scale.
Si
avvicinò alla piccola di casa Weasley e la baciò
dolcemente.
-
Sei bellissima questa sera! – le sussurrò in un
orecchio mentre la
stringeva a se', facendola arrossire.
Hermione
guardò i suoi migliori amici e sorridendo si
avvicinò a Roger, che
la osservò ammirato e la salutò con un bacio
sulla guancia.
-
Wow, sei veramente splendida! -
-
Grazie mille – rispose abbassando lo sguardo –
anche tu, mio Caro
Vampiro non sei niente male.-
Lui
le sorrise in tutta risposta.
-
Vogliamo andare?- li richiamò Daphne, al braccio di Blaise,
entrambi
incantevoli come sempre.
-
Certo! -
Ma
dov'è Malfoy? Si domandò Hermione che
guardandosi intorno:
aveva visto tutti i sette tranne lui.
Ma
cosa mi importa? Niente. Assolutamente nulla!!
E
si voltò a chiacchierare col suo bel vampiro.
*******************************************
Scesero
le scale chiacchierando del più e del meno e fermandosi a
salutare
molti ragazzi e ragazze delle loro Case che ormai vedevano poco.
Raggiunsero
Ron e Lavanda davanti alle porte alla Sala Grande, e il rosso
lanciò
un'occhiata di sbieco a Roger.
Hermione
lo capiva. Nonostante si fossero lasciati più o meno di
comune
accordo, ad entrambi sembrava strano vedere accanto all'altro una
persona diversa. Avevano a lungo immaginato di essere destinati a
stare insieme, e certamente gli ci sarebbe voluto del tempo per
abituarsi a vedere il compagno di sempre assieme a qualcun altro
senza provare fastidio, anche se minimo.
In
più Ron era sempre stato molto possessivo nei confronti
della
ragazza, e non voleva che qualcuno la ferisse, si era ripromesso che
l'avrebbe sempre protetta a spada tratta, qualunque cosa fosse
successa.
Dopo
essersi salutati come si deve, fecero il loro ingresso nella Sala.
Era veramente bellissima quella sera. I tavoli erano stati spostati
contro le pareti e la pista era delimitata dai tavoli col cibo e le
bibite. Dal soffitto, sulle tonalità del blu scuro / nero,
scendeva
una pioggia d'argento che illuminava tutta la Sala.
Hermione
si guardò attorno estasiata, ogni volta che scopriva qualche
incantesimo nuovo, anche se banale o puramente studiato per decorare,
si illuminava come quando da bambina era andata per la prima volta a
Diagon Halley, e aveva visto tutti quegli oggetti strani, ma
magnifici, che non avrebbe mai immaginato potessero esistere.
Il
gruppo si avviò subito a prendere qualcosa da bere, sotto
gli
sguardi di tutti i presenti che li studiavano molto interessati. La
notizia che la So-tutto-io-Granger sarebbe andata alla festa con
Roger Davies, uno dei Corvi più ambiti, aveva contrariato
non poche
ragazze, ma lei non se ne curava minimamente.
La
canzone che in quel momento si sentiva per la stanza doveva essere un
valzer, dedicato ai professori che presto avrebbero sarebbero usciti
dalla Sala per lasciare che i ragazzi si divertissero
tranquillamente.
Poche
coppie stavano ballando, Neville con una Tassorosso del Sesto anno,
Blaise e Daphne che si muovevano con grazia quasi sovrumana e la
Parkinson assieme a uno splendido giovane biondo, travestito anche
lui da vampiro, che faceva sospirare gran parte della popolazione
femminile del castello, in quel momento più che mai.
Hermione
si ritrovò a osservalo da lontano: la pelle diafana e i
capelli
quasi bianchi rendevano il suo travestimento preoccupantemente
credibile, e l'eleganza che mostrava in ogni passo di danza l'aveva
incantata. Lui e Pansy si muovevano assieme in maniera impeccabile,
però davano l'impressione che mancasse qualcosa fra di loro,
un
sentimento che li legasse.
La
musica cessò e Draco si girò verso di lei come se
avesse sentito
che il suo sguardo l'aveva seguito per tutto il tempo. Per un attimo
l'oro e l'argento dei loro occhi si fusero.
-
Ti va di ballare? - le sussurrò in un orecchio Roger.
Lei
sobbalzò e interruppe bruscamente il contatto con gli occhi
del
biondo sentendosi persa per un attimo.
Non
si era accorta che le Sorelle Stravagarie avevano cominciato a
suonare e le bastò guardare il dolce sorrise che il suo
cavaliere le
stava rivolgendo per riprendersi e trascinarlo sulla pista.
Ballarono
decine di canzoni finché i piedi non minacciarono di cedere.
****************************
Draco
stava seduto accanto a Pansy, che blaterava da almeno mezz'ora, senza
ascoltare una parola di quello che stava dicendo.
La
sua attenzione era attirata da un angelo in bianco dagli occhi
dorati. Quell'angelo che da un po' di tempo continuava a visitare i
suoi sogni, rendendolo sempre più nervoso. Quell'angelo che
in quel
momento stava sorridendo dolcemente a un'idiota – secondo il
modesto parere di Draco – con un pessimo costume da vampiro.
Ma
l'angelo... beh, lei era splendida. Però aveva la fronte
appoggiata
a quella del vampiro.. ma perché? Perché al
biondo sembrava che
l'angelo, ogni secondo che passava, fosse sempre più vicina
al
vampiro?
Perché
era così. In pochi attimi la distanza tra i due fu nulla e
Draco
rimase congelato. Gli si chiuse la bocca dello stomaco e un senso di
nausea lo assalì.
Ma
non poteva essere geloso... I Malfoy non
sono gelosi. Mai.
La
Serpe rabbrividì al pensiero di quella parola... Gelosia.
Non
sono geloso. Io voglio il suo corpo. E nemmeno Blaise mi
impedirà di
averlo.
Lei
sarà mia.
Già.
L'angelo sarebbe stato suo.
Un
ghigno maligno gli si dipinse sul viso, e Blaise, che lo
notò da
poco lontano, percepì guai nell'aria, soprattutto quando
vide cosa,
o meglio chi, era il motivo di quell'espressione.
*********************************
Hermione
si staccò da Roger, sentendo di non essere stata
così felice da
molto tempo. Gli occhi di lui la guardavano con un'espressione
incantata che la faceva arrossire.
Tenendosi
per mano si alzarono dai divanetti che erano stati posti in un angolo
della Sala, per tornare alle rispettive stanze: ormai erano quasi le
quattro di mattino e la festa era agli sgoccioli. Gli studenti
più
giovani erano già tornati da tempo nei loro dormitori e solo
pochi
volti familiari si trovavano ancora nella Sala.
Hermione
salutò Harry e Ginny che abbracciati stavano chiacchierando
con Ron
e Lavanda, mentre Luna e gli altri stavano anche loro ritornando nel
dormitorio.
Passando
davanti alle Serpi salutò Daphne e Blaise, che Malfoy
esibiva in
quel momento la stupì non poco. Nei suoi occhi leggeva
determinazione e un senso di possesso che per un momento le
sembrarono essere rivolti verso di lei, ma no, non poteva essere.
Piantala
Herm!, si disse, sei solo stanca e vedi cose che non
ci sono.
****
Volevo
ringraziare i 45 che hanno inserito la storia tra le seguite, i 2 che
l'hanno messa fra le ricordate, e i 13 che l'hanno messa tra i
preferiti!!
Grazie
mille a tutti =)
Risposte:
Damy96DHRK:
grazie mille, mi fa sempre piacere quando recensisci i capitoli, so
sempre che ci sarai. =)
Spero
ti piaccia anche questo anche se scritto un po' di fretta!!
leilah
lent:
Sono
felicissima che la parte mitologica ti piaccia, l'epica mi ha sempre
affascinata molto, fin da quando ero piccola =)
barbarak:
Già è strano vedere i due che non litigano, ma
temo che la novità
non durerà a lungo... almeno per ora.
Herms
<3
|
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Capitolo 10 *** Legilimens ***
AGGIORNAMENTO
E CONTROLLO ESEGUITI.
Ed
ecco il decimo capitolo!! Wow non ci posso credere, anche se devo
ammettere di aver fatto fatica a scriverlo, e anche se non è
venuto
come volevo, eccomi qua.
premetto
che non ho fatto in tempo a ricontrollarlo ma lo farò al
più presto
e pubblicherò la versione aggiornata =)
Buona
lettura!!
Herms
<3
CAPITOLO
DECIMO: Legilimens
Non
aveva la minima intenzione di giocare pulito quella volta. Beh,non
che di solito lo facesse, ma in quel caso sarebbe stato più
subdolo
che mai. Non poteva permettere che quell'idiota di Roger la facesse
sua: lui la voleva.
Ma come poteva fare per allontanarli? La
Mezzosangue sembrava fin troppo interessata al Corvonero
perché si
lasciassero facilmente.
Avrebbe
avuto bisogno di un aiuto. Ma a chi poteva chiedere? A Blaise no di
sicuro, non dopo che gli aveva fatto quel discorso, e nemmeno a
Daphne che stranamente sembrava apprezzare la Grifondoro.
La
Parkinson? Troppo stupida per collaborare, ma forse... Sì,
sapeva
esattamente come sfruttare l'ingenua Serpe.
Sarebbe successo un
bel casino, ma ne valeva la pena.
Ghignando Draco si diresse verso
i dormitori di Serpeverde per svegliare Blaise e trascinarlo alla
riunione del Comitato.
******************
Hermione
si alzò raggiante quella mattina di metà
Novembre, erano passate
due settimane dalla festa di Halloween.
Da
quella serata lei e Roger erano diventati una coppia fissa, e non era
raro trovarli abbracciati per i corridoi o a studiare in libreria, o
magari a ridere seduti nel Parco del Castello.
Quello
per la ragazza era un periodo molto allegro, tutto sembrava andare
come doveva, aveva un ragazzo dolcissimo e intelligente, i suoi amici
erano più uniti che mai, e le litigate con le Serpi si erano
ridotte
drasticamente, in particolare – con grande stupore della
ragazza –
quelle con Malfoy, che in effetti la aveva degnata a malapena di uno
sguardo nelle ultime settimane.
Il
punto però era che c'era qualcosa che le mancava, dentro di
se' lo
sapeva, ma non l'avrebbe mai ammesso, nemmeno a se stessa. Non sapeva
cosa le mancasse, ma sentiva come un senso di vuoto nello stomaco,
non tanto quando era da sola, ma quanto quando era in mezzo a tante
persone.
Sospirò
rumorosamente guardando l'orologio che aveva al polso, rendendosi
conto che in una decina di minuti sarebbe iniziata la seconda
riunione del Comitato di Organizzazione, e che quella volta avrebbero
partecipato anche i loro cosiddetti “aiutanti”.
Stava
per uscire dalla sua camera quando un gufo picchiettò al
vetro della
sua finestra. Le porse la zampa per darle la lettera, e appena lei la
prese svanì in aria.
Chissà
chi sarà a quest'ora...
Aprì
la busta e ne tirò fuori un foglio che conteneva poche righe.
Ci
vediamo nella Stanza delle Necessità tra cinque minuti.
Nessun
nome, nessuna firma, solo una richiesta. La calligrafia non le diceva
niente, non avrebbe nemmeno saputo se attribuirla a un maschio o a
una femmina, sembrava quasi forzatamente rigida..
Sbuffò
contrariata dal non sapere a chi stava andando incontro e si
incamminò verso la Stanza.
*******************
Hermione
aprì lentamente la porta della Stanza delle
Necessità e sbirciò
dentro, curiosa di sapere chi la stesse aspettando.
-
C'è nessuno? - chiese spalancando definitivamente il
battente.
-
Sono qui. - una voce fredda arrivò da dietro le sue spalle
facendola
sobbalzare.
-
Ron! Per Merlino, mi hai spaventato. Cos'è quella faccia? -
chiese
notando l'espressione da funerale del rosso. - Stai bene? È
successo
qualcosa? - fece un passo verso di lui, ma lo vide indietreggiare per
allontanarsi da lei.
-
Hai una storia con Malfoy?- esordì senza alcun preavviso.
Hermione
sbiancò.
-
Cosa scusa? -. era certa di aver sentito male, doveva sicuramente
essersi sbagliata.
-
Non fare la finta tonta. So benissimo che hai baciato Malfoy. Hai una
storia con lui?-
-
E tu come faresti a saperlo di grazia?- ringhiò la riccia
cercando
di coprire il terrore che la stava invadendo.
-
Quindi non lo neghi. Comunque me lo ha detto la Parkinson. Vi ha
visti, Hermione. Non puoi dire di no. -
-
E da quando ti fidi della Parkinson? -
-
Da quando ti comporti in modo strano tutte le volte che lo vedi, da
quando cerchi di non guardalo, ma in un modo o nell'altro il tuo
sguardo ricade sempre su di lui. Non sono stupido Herm, le vedo
queste cose.-
Hermione
rimase interdetta da quelle parole e non riuscì a spiccicare
parola.
La sua bocca si apriva e richiudeva a intermittenza, facendola
assomigliare a uno strano pesce palla.
Il
fatto che continuasse a non negare nulla fece imbestialire Ron.
-
È veramente così allora? Sai non credevo che
fossi quel tipo di
ragazza...- le sputò addosso con enorme disprezzo.
-
Quale tipo di ragazza vorresti dire? - Ringhiò la Grifoncina
che
dopo quel commento si era ripresa.
-
Una delle puttane di Malfoy – la insultò il rosso.
Hermione
si coprì la bocca, inorridita dal commento di quello che
sarebbe
dovuto essere uno dei suoi migliori amici. Gli occhi azzurri di lui
erano decisi e non mostravano il minimo dispiacere.
Questo
le fece ancora più male delle crudeli parole che le aveva
sputato
addosso.
Gli
occhi le si riempirono di lacrime, e mentre queste cominciavano a
scorrerle sulle guance, corse fuori dalla Stanza, sorpassando i suoi
compagni che stavano arrivando proprio in quel momento.
Ginny
vide la sagoma del fratello sporgersi dalla porta e capì
subito che
doveva averle fatto qualcosa.
-
Ronald Weasley cosa le hai fatto?? - urlò in direzione del
rosso che
prontamente si ritirò nella Stanza.
*************************
Draco
Malfoy stava camminando tranquillo per il corridoio del settimo
piano, senza preoccuparsi minimamente del fatto che sarebbe dovuto
essere già nella Stanza delle Necessità,
dopotutto un
Malfoy non è mai in ritardo, sono gli altri che sono in
anticipo...
pensò.
Continuava anche a chiedersi dove diavolo fosse finita Pansy per una
volta che ne aveva bisogno, non era riuscito a trovarla e a parlarle,
come faceva a far lasciar quei due senza aiuto?
Stava
svoltando l'angolo del corridoio quando qualcuno gli arrivò
addosso
di corsa.
Cadde
a terra tentando di aggrapparsi alla figura, con l'unico risultato di
trascinarla con se'.
-
Cosa diavolo..- imprecò, ma si fermò quando
capì chi si trovava
davanti.
Hermione....
Lei
era in lacrime, nascondeva il viso coi capelli, orgogliosa come
sempre, ma i singhiozzi che le facevano tremare le spalle la
tradivano.
Draco
girò delicatamente il volto di lei verso il suo, e il dolore
che
lesse nei suoi occhi d'ambra lo fece infuriare. Chi avrebbe mai
potuto far del male a una creatura così indifesa?
-
Cos'è successo Granger? – chiese con tono
preoccupato; ma lei era
troppo scossa per riuscire a parlare, così fece la cosa che
in quel
momento gli parve più naturale: la strinse a se'.
Per
un momento tutto si fermò, non c'era più niente,
solo loro due e le
sue lacrime.
Quando
si fu un filo calmata le sussurrò all'orecchio –
Lasciami vedere
Granger..- il tono era tranquillo, ma lei sapeva che non avrebbe
accettato un No, come risposta.
-
Legilimens- bisbigliò il biondo.
E
in un attimo una serie di immagini confuse gli apparvero in mente. Le
parole di Ron, la sua espressione crudele, il ricordo di quel loro
bacio in giardino, la sensazione di calore che aveva avvolto la
ragazza, e il dolore che le aveva causato il suo migliore amico.
La
sua rabbia divenne incontenibile nel sentire quello che lei aveva
provato e dopo aver detto alla Mezzosangue di aspettarlo lì,
si
dileguò di corsa nel corridoio.
*********************************
Entrò
a passo di marcia nella Stanza delle Necessità con un
espressione
assassina dipinta in volto.
Cercava
il suo obbiettivo, ignorando tutti gli altri: Potter che cercava di
calmare la fidanzata che voleva uccidere il fratello, Roger che
sbraitava contro il rosso per come aveva trattato la sua ragazza,
fregandosene di quello che gli aveva rifertito riguardo a Malfoy, e
gli altri che, seduti in un angolo, osservavano la scena.
Si
diresse verso Ron, facendo scansare gli altri.
-
Tu.- solo due lettere, in cui mise tutto l'odio che provava in quel
momento.
Quando
fu vicino al rosso, senza nemmeno pensarci, gli sferrò un
cazzotto
in pieno volto. Quello cadde a terra e Draco gli si accucciò
accanto.
Lo
prese per il maglione e lo tirò in su, fino ad accostare la
sua
bocca al suo orecchio.
-
Falla star male così un altra volta, e giuro che non te la
caverai
con solo un pugno..- bisbigliò con tono glaciale.
Si
rialzò come se niente fosse e dichiarò
– La riunione è rimandata
ragazzi, vi farò sapere a quando. -
-
Weasley, Potter venite con me – concluse parlando girandosi
verso
il suo peggior nemico e la sua ragazza.
I
due annuirono senza chiedere spiegazione alcuna, e Ron rimase
allibito.
-
Andate con lui? - sussurrò diretto ai due.
-
Sì, andiamo a cercare di sistemare il casino che hai
combinato
Ronald.- gli sputò addosso la sorella.
Senza
più degnarlo di uno sguardo il trio uscì quasi
correndo per
raggiungere Hermione.
*************************
Finito!!
allora so che non è molto lungo, ma mi rifarò col
prossimo =)
Risposte:
Damy96DHRK:
Grazie all'incirca per la milionesima volta. Anche questo capitolo
è
scritto un po' di corsa e spero vivamente che non si noti troppo! =)
A
presto!!
lehila
lent: Ho impiegato un secolo ad immaginarmi come le avrei volute
vestire, ma soprattutto a descriverle... magari appena ho un momento
libero farò uno schizzo e pubblicherò
l'immagine...
=)
Zia
Voldy: cara mi sei mancata =)
era
strano all'inizio non trovare più i tuoi commenti, ma sono
stra
felice che tu abbia ripreso a leggere =)
Mi
sono divertita moltissimo ad immaginarmi Dra sbavante, ridacchiavo da
sola al computer =)
Spero
che anche questo capitolo ti soddisfi!!
Baci
=)
gufetta_95:
al momento draco non è tanto stronzo, e in più
è Ron che deve
preoccuparsi che il biondo non lo uccida =)
A
presto!
Herms
<3
|
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Capitolo 11 *** Pozioni viola ***
Et
voilà! L'undicesimo capitolo fresco di scrittura! Sappiate che se
domani mi interroga sono fregata perchè ho passato tutto il
pomeriggio a scrivere invece che studiare... mi avrete sulla
coscienza!
Passando
al capitolo, come promesso è più lungo del precedente..
Non
ho nient'altro da aggiungere, credo, quindi buona lettura!!
Herms
<3
CAPITOLO
UNDICESIMO: Pozioni viola
Due
Grifodoro e un Serpeverde correvano a perdifiato per il corridoio del
settimo piano. Quello era un trio quantomai insolito, soprattutto
perchè non si stavano inseguendo, ma correvano insieme.
Volevano
arrivare da Hermione al più presto per vedere come stava e Draco si
sentiva inquieto per averla lasciata lì da sola.
Il
biondo era più veloce degli altri due, e dopo poco li distaccò e la
raggiunse.
La
trovò come l'aveva lasciata, con la testa tra le ginocchia e una
cascata di capelli a nasconderla, e le spalle che tremavano scosse
dai singhiozzi.
Si
chinò a terra e dopo averle sussurrato qualcosa nell'orecchio, la
prese in braccio e si diresse verso le loro camere, accompagnato da
Ginny e Harry che avevano raccolto le sue cose.
Per
tutto il tragitto furono seguiti dagli sguardi incuriositi degli
studenti, che però erano rassicurati dalla presenza dei suoi amici.
Ma dov'era Weasley? Come mai non era con la sua migliore amica, e
invece con lei c'era Malfoy, il suo peggior nemico?
Draco
leggeva le domande negli occhi di ogni singolo ragazzo che
incontrava, ma ogni curiosità era stroncata sul nascere dalle sue
occhiate assassine, che sembravano dire - non provate nemmeno a
pensarci-.
Fortunatamente
non incontrarono nessun professore durante il tragitto e arrivarono
indisturbati alla sua camera.
Una
volta nella stanza di lei, Draco la posò delicatamente sul letto e
con un incantesimo non verbale la coprì con le coperte.
Le
lacrime continuavano a scorrere incessanti sul suo viso, e i suoi
occhi ancora spalancati erano persi nel vuoto.
Malfoy
si avvicinò agli altri due e sussurrò – Ha bisogno di dormire, di
fare un lungo sonno senza sogni, ci manca solo che quel coglione di
Lenticchia le appaia anche in sogno.-, e con suo grande sorpresa vide
i due annuire alla sua affermazione, senza minimamente scomporsi per
quello che il biondo aveva detto su Ron, perchè sapevano che era
così che si era comportato.
-
So esattamente di cosa ha bisogno, torno fra poco. Non lasciatela
sola e controllate che non si addormenti prima del mio ritorno
d'accordo? -
I
due annuirono e Harry si trattenne dal fare battute poco appropriate
alla situazione, riguardo all'istinto da infermiere del biondo.
A
passo di marcia raggiunse i sotterranei, e senza salutare nessuno
entrò nella camera di Blaise. Con suo grande sollievo questa volta
non si stava rotolando con nessuna, ma stava cantando sotto la
doccia. La situazione sarebbe stata abbastanza divertente, se non
fosse stato per il fatto che il bruno era una delle persone più
stonate che Draco avesse mai conosciuto.
Con
una smorfia raggiunse quello che era stato il suo letto e con un
colpo di bacchetta lo scostò dalla parete facendolo finire in mezzo
alla stanza. Un altro movimento col polso e alcune assi del pavimento
finirono contro il muro.
Si
inginocchiò e allungando la mano cominciò a tirar fuori alcune
boccette, osservarle e poi riporle con aria scocciata.
Finalmente,
dopo aver estratto almeno una quindicina di contenitori dall'aspetto
più disparato, ne prese una viola e sorrise compiaciuto.
Con
l'ennesimo colpo di bacchetta rimise ogni cosa al suo posto e
ridacchiando spalancò la porta del bagno, da cui proveniva ancora la
voce di Blaise.
-
La pianti di cantare per la miseria?!- strillò godendosi il grido
spaventato del suo amico.
-
Tu brutto!.... -
-
E' già tanto che non abbia fatto sentire a tutti la tua voce da
usignolo caro – ghignò il biondo – Ci vediamo dopo! -
Corse
via mentre il suo migliore amico gli urlava dietro degli epiteti poco
carini, molti dei quali non ripetibili.
Ignorò
gli sguardi incuriositi delle Serpi e girando l'angolo andò
praticamente a sbattere contro Pansy.
La
ragazza stava uscendo dalla camera, e appena riconobbe Draco chiuse
la porta di scatto, ma non prima che lui riuscisse ad intravedere del
fumo rosato alzarsi pigramente da un calderone posto accanto al
letto.
-
Cosa stai combinando Pansy?-
-
Niente caro, compiti per Piton..- borbottò la brunetta cercando di
apparire disinvolta, ma non era mai stata brava a mentire, e Draco lo
sapeva.
Sta
sicuramente nascondendo qualcosa, pensò il ragazzo, ma ora
non ho tempo. Devo tornare dalla Mezzosangue, ha bisogno di me.
-
Ora non ho tempo, ma devo parlarti di una cosa.-. Il ragazzo fece per
andarsene ma lei gli si parò davanti.
-
Vuoi che faccia un salto in camera tua stanotte? – bisbigliò al
suo orecchio con tono malizioso.
-
No, ho di meglio da fare – la liquidò il biondo, - ti verrò a
cercare io. Ora levati, devo andare.- concluse quasi ringhiando.
La
Serpeverde si spostò con fare offeso, ma dentro di sé era felice
che il ragazzo non le avesse fatto altre domande riguardo alla
pozione, avrebbe rovinato tutto, e lei non poteva permetterlo.
Senza
degnarla di un ulteriore sguardo sparì dalla Sala Comune, così
com'era arrivato.
***************************
Harry
era sdraiato nel letto accanto a Hermione, e continuava a parlarle
del più e del meno, assicurandosi che non si addormentasse prima del
ritorno del Furetto.
Ginny
era andata a prenderle un bicchiere d'acqua e il bruno sperava
tornasse presto, non sapeva più cosa inventarsi per farla restare
sveglia.
Sentì
la porta aprirsi lentamente e sperò nell'arrivo della sua ragazza.
-
Gin, sei tu? -
-
Non ti facevo così cieco Potter, pensavo che gli occhiali servissero
a qualcosa...- ribattè una voce divertita.
-
Fanculo Malferret. Cos'è che dovevi andare a prendere?-
-
Questa – e mostrò la fiala viola.
-
Pozione del sonno?-
-
La conosci? Wow Potty la tua conoscenza in materia mi stupisce! -
Harry
fece per rispondere quando una flebile voce li interruppe.
-
Non cominciate – bisbigliò Hermione – Per favore -.
Lo
sguardo di entrambi si addolcì e Draco le si avvicinò
ulteriormente, porgendole da bere.
-
Bevila tutta, basterà per almeno sei ore di sonno, Mezzosangue.-
-
Grazie.- sussurrò lei, e ingerì la pozione violetta in un solo
sorso.
Gli
occhi si fecero sempre più pesanti, e ben presto perse la presa
sulla realtà.
*****************************
-
Bene si è addormentata – sospirò Harry gettandosi su una poltrona
rosso-oro.
Draco
stava osservando la camera con palese disgusto, dovuto ai colori
predominanti, ovvero quelli di Gryffindor.
Grazie
al cielo Potter ha evitato uno scempio del genere nella nostra
stanza.. pensò rincuorato.
-
Non dovrebbe svegliarsi per le prossime sei ore... -
-
Io non voglio lasciarla sola comunque – rispose Ginny, appena
entrata nella camera.
-
Sono d'accordo – assentì il fidanzato.
-
Potremmo fare dei turni..- suggerì lei.
-
Tre ore io e tre ore tu? - propose Salvatore del Mondo Magico.
-
Io non ho niente da fare oggi.. - buttò lì Malfoy con aria
indifferente.
-
Ci stai offrendo il tuo aiuto? - domandò Harry a metà tra il
sorpreso e il divertito.
-
Non cominciare Harry. Grazie Malfoy, se ti va bene puoi fare l'ultimo
turno, tanto quando starà per svegliarsi arriveremo tutti...-
-
D'accordo Weasley. A dopo Sfregiato! - concluse con un sorrisetto
mentre usciva dalla camera.
Quella
si prospettava come una giornata decisamente troppo lunga.
***********************
Erano
passate quasi quattro ore da quando Draco era tornato nella sua
stanza e era ora di dare il cambio alla Weasley.
Per
tenersi occupato aveva finito tutti i compiti che gli erano stati
assegnati per la settimana successiva, e il risultato era che si
sentiva il cervello bollito.
Chiuse
il libro di pozioni e uscì dalla camera, dirigendosi verso quella
della Granger.
Trovò
Ginny che disegnava su un blocco seduta per terra, circondata da
matite colorate dalle tonalità più disparate.
-
Cosa disegni Weasley? - domandò apparendo improvvisamente alle sue
spalle.
Lei
sobbalzò e gli allungò il blocco, che lui prese poco convinto.
Draco
rimase colpito dalla bellezza e dall'eleganza del disegno che
ritraeva un Hermione dormiente dall'espressione angelica. I tratti
del volto erano perfetti, delicati, e una ciocca di capelli le
ricadeva sul viso, seguendo il profilo della guancia fino alla bocca
rosea che era distesa in un sorriso innocente.
-
È.. bello – biascicò la Serpe.
Ginny
si voltò di scatto verso di lui, stupita. Le aveva davvero fatto un
complimento? Non era assolutamente possibile, doveva aver sentito
male.
-
Come scusa? -
-
Ho detto che è bello, per caso sei sorda?- sbrottò lui.
Il
volto di lei si distese in un sorriso ironico.
-
Wow il Principino Malfoy mi a fatto un complimento? Dovrei essere
onorata, per caso devo anche farti una riverenza? - lo provocò.
-
Sparisci Piattola.- e fece per allungarle il blocco.
Lei
lo prese e staccò la pagina col disegno, porgendogliela indietro.
Lui
la guardò interrogativo e lei scosse le spalle.
-
Un ricordo per la prima volta che hai fatto un complimento a un
Traditore del suo Sangue – affermò decisa, dileguandosi
repentinamente fuori dalla camera.
Il
biondo ripiegò delicatamente il disegno e lo infilò nella tasca
posteriore dei pantaloni. Non sapeva cosa lo spingesse a tenere quel
disegno, lo voleva e basta.
Sbuffando
si buttò sul divanetto che si trovava accanto al letto della
ragazza.
Cosa
gli era saltato in mente quando si era proposto di fare la veglia
alla Granger? Ora era bloccato per due ore in quella stupida stanza
rosso e oro, che avrebbe sicuramente finito per accecarlo.
Meglio
chiudere gli occhi per non vedere questo orrore, pensò.
Tanto
mancano ancora tanto prima che si svegli, un pisolino non mi farà di
certo male... .
Abbassò
le palpebre e inaspettatamente un sonno profondo scese su di lui.
******************************
Hermione
sbattè le palpebre confusa, cercando di capire dove si trovasse. Si
tirò a sedere e stirò gambe e braccia. In un istante le tornarono
in mente tutti gli eventi di quel giorno, ma non si sentiva male come
prima. Certo, le parole di Ron le bruciavano ancora, ma l'unica cosa
che desiderava in quel momento era trovarlo e prenderlo a calci in
culo. Letteralmente.
Scese
dal letto e improvvisamente si rese conto della presenza del biondo
addormentato sul divano. Aveva la testa appoggiata sul bracciolo del
divano e dormiva placidamente, il respiro lento e regolare. Era
veramente bellissimo. Aveva un espressione angelica che non aveva mai
visto su Draco Malfoy, una delle persone più stronze del pianeta.
Stette qualche minuto ad osservarlo fino a che non fu interrotta da
un voce sommessa.
-
Hai intenzione di consumarmi Granger?-
Lei
arrossì violentemente ma da brava Grifondoro rispose a tono.
-
Stavo solo immaginando tutti i modi possibili e immaginabili per
svegliarti facendoti prendere un infarto, ma temo che non potrò più
farlo.-
Lui
ghignò come sempre. Quella ragazza aveva sempre la risposta pronta,
era pazzesco come non la si riuscisse mai a prendere in contropiede.
-
Come va comunque?- le domandò educatamente.
-
Bene. Ho una gran voglia di uccidere Ronald. Suggerimenti?- propose
con espressione speranzosa.
Lui
scoppiò a ridere, certo che era veramente strana! Prima piangeva
fino quasi a svenire, poi progettava piani omicidi!
-
Vuoi uccidere Lenticchia? Per questo sono sempre disponibile! -
-
Ne ero certa.- commentò sarcasticamente – Ma temo che dovremo
rinunciare a questa allettante prospettiva..-
-
Perchè?-
-
Non ho intenzione di essere espulsa per colpa di quel deficiente.-
-
Comprensibile, anche se pensavo che avessi più del famoso e inutile
coraggio Grifonodoro...-
-
Lasciamo stare, non voglio finire con l'ucciderlo veramente..-
-
Peccato – concluse il biondo con una smorfia.
-
Posso sapere cosa ci fai qui? - chiese lei curiosa.
-
Ho stupidamente offerto il mio aiuto alla Piattola..- borbottò lui.-
ma tu come mai sei già sveglia? Manca ancora mezz'ora alle sette! -
-
Si vede che non avevo più bisogno di dormire – rispose noncurante,
scrollando le spalle – comunque non sei obbligato a restare qui,
ora sto bene...-
Andarsene?
No non voleva. Voleva restare li, almeno ancora per un po'..
-
E rischiare che lo Sfregiato rompa i coglioni per i prossimi mille
anni per averti lasciata sola? No grazie, è già dura sopportarlo
normalmente.. -
Lei
sorrise divertita. Dentro di sé stava gongolando. Si sentiva meglio,
certo, ma non voleva restare sola. E poi voleva che lui restasse con
lei, almeno ancora per un po'.. ma perchè? Francamente non le
interessava, ci avrebbe riflettuto più tardi.
-
Progressi con il libro?- domandò lui, distraendola dai suoi
pensieri.
Hermione
si illuminò, ricordandosi improvvisamente una cosa.
-
Ho avuto un'idea per le decorazioni!-
-
Calmati Granger. Dimmi tutto, possibilmente ricordandoti di
respirare..-
Lei
gli fece una linguaccia e si avvicinò al comodino, prendendo in mano
un enorme tomo, per poi sedersi sul divanetto accanto a Draco.
-
Ecco qua. Ho trovato che la pianta sacra attribuita a Eirene era
l'ulivo, a Eris l'edera e a Eros l'alloro. Pensavo che potremmo
basare le decorazioni della sala su queste piante. Che ne pensi?-
-
Mi piace. Però dobbiamo ancora trovare un tema per gli abiti...-
Hermione
in verità aveva pensato anche a quello, ma per il momento non aveva
la benché minima intenzione di rivelargli alcunché. Era troppo
imbarazzante, ne avrebbe parlato prima con gli altri.
-
Abbiamo ancora tempo, perlomeno abbiamo già fatto un passo avanti! -
La
loro conversazione fu interrotta dall'aprirsi della porta e
dall'entrata di Ginny che si buttò sull'amica maledicendo il
fratello in tutte le lingue del mondo.
Hermione
e Draco scoppiarono a ridere stupiti, e lei li guardò con finta
espressione offesa.
-
Hei! Io ero seria! - esclamò ridendo la rossa.
***********************
E
fine!!
Che
ne pensate? Ho impiegato un secolo per ritrovare le piante, ho quasi
smontato la camera per trovare il libro sul quale avevo letto la
notizia, col risultato di non trovarlo e passare la mezz'ora seguente
a inveire contro google perché non mi trovava la pianta di Eris, ma
alla fine mi è tornata in mente =)
Ora
spazio alle risposte.
Damy96DHRK:
Aww grazie per i complimenti =) però dra non sa ancora bene quello
che prova per lei, per il momento è convinto di volere solo portarla
a letto...
in
effetti RonRon li ha aiutati anche se quello non era minimamente il
suo scopo.. dico solo che non tutto è come sembra =)
Bacii
<3
leilah
lent: Mi dispiace cara, niente pozione polisucco.... forse. =)
Ah,
come mi sento crudele... comunque si chiarirà tutto presto, non ti
preoccupare.
Anche
io al posto di Dra avrei pestato Ron a sangue. Probabilmente anche al
posto di Herm!
A
presto!!! =D
ZiaVoldy:
Ciao Caraaa <3
Sono
stra contenta che i capitoli continuino a piacerti, temevo che
sarebbero diventati noiosi e banali col tempo...
comunque..
posso solo dirti che mi sa che Draco non c'entra con tutto ciò =)
Hai
ragione Dra è pucciosissimo <3
A
presto!!
Baci
<3
|
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Capitolo 12 *** Macchia ***
Ed
è arrivato anche questo,alla fine. Scusate per il ritardo, ma oltre
ad aver avuto una marea di impegni, ho avuto anche una crisi, e non
sapevo più come procedere, ma alla fine mi sono ripresa.
Senza
ulteriori indugi ecco il capitolo!
Herms
<3
CAPITOLO
DODICESIMO: Macchia.
-
Ora che ci siamo tutti – esordì Hermione, guardando in tralice
Draco che era appena arrivato, con ben 15 minuti di ritardo, - direi
di cominciare la riunione. Oggi che ci siamo tutti, “aiutanti”
compresi, io e Malfoy vorremmo sottoporvi delle proposte. Vuoi
parlare tu? - chiese poi rivolta al biondo.
-
No, fai pure tu, generale – rispose ridacchiando la Serpe,
portandosi la mano alla fronte e mimando il saluto militare.
-
Ma che gentile – ribatté lei sarcastica.
-
Figurati, è sempre un piacere – concluse con un sorriso a
trentadue denti.
-
Lasciamo stare. Comunque stavo cominciando a dire che abbia discusso
di alcune possibilità per l'arredamento e l'abbigliamento al Ballo.
Ma prima che esponga le nostre, qualcuno ha pensato a qualche
possibilità?- chiese, osservando i suoi compagni riuniti attorno al
tavolo.
Roger
era alla sua sinistra, opposto a Draco e Daphne, insieme a Harry,
Ginny e Dean. Dalla parte opposta del tavolo, si trovavano Blaise e
Nott, Luna e Neville, e assieme ai Tassi, due ragazze e un amico di
Roger.
Quelli
scossero la testa, come lei s'immaginava avrebbero fatto, così
riprese a parlare.
-
Cominciamo dall'arredamento. Ho svolto alcune ricerche e pensavo che
potremmo basare le decorazioni sugli elementi sacri alle divinità,
in particolare piante e animali. Non sarà semplice, ma almeno sarà
diverso da qualunque cosa Hogwarts abbia mai visto. Ho controllato.-
aggiunse sorridendo, - che ne pensate?-
-
Beh, sarà complicato da attuare, ma con gli incantesimi giusti
possiamo farcela – rispose Daphne, subito seguita da cenni di
approvazione da tutti gli altri.
-
Ah, una cosa. Daphne, ti dispiacerebbe occuparti degli inviti insieme
alle ragazze? - domandò facendo un cenno verso le Tassorosso, che
sorrisero compiaciute.
-
Certo! È da quando sono piccola che me ne occupo per i ricevimenti
di mia madre, non ci saranno problemi. Però devi fornirmi l'elenco
degli invitati, e devi dirmi quando vuoi che spedisca l'invito e, in
un secondo tempo, la conferma.-
-
Perfetto, ti darò tutte le informazioni già domani, devo prima
parlarne con Malfoy. -
Da
quando Silente li aveva nominato portavoce, gli altri avevano
lasciato loro il comando.
-
Andiamo avanti. Giusto ieri ho avuto un'idea..- continuò, gioendo di
essersi risparmiata di parlare dell'idea che aveva avuto
inizialmente, l'avrebbe tirata fuori solo in caso di problemi.
-
Pensavo di vestirci secondo i costumi che vigevano nell'antica
Grecia, toghe e tutto il resto, ma soprattutto che noi otto
rappresentassimo una divinità ciascuno, tranne Eris e Eirene
ovviamente. -.
Un
mormorio eccitato si diffuse tra le ragazze, mentre i maschi non
sembravano altrettanto convinti.
-
Come ti ho già detto ieri Granger – cominciò Draco – dubito che
un ragazzo voglia vestirsi con una toga..-
-
Non pensavo che lo avrei mai detto, ma credo che il Furetto abbia
ragione,Mione.. - provò a intervenire esitando Harry, mentre si
versava l'ennesimo bicchiere di whisky incendiario.
Hermione
sospirò chiamando a sé la bottiglia, sotto lo sguardo sorpreso di
Draco, che allungò a sua volta il bicchiere verso di lei.
-
Non vi preoccupate, ho pensato anche a questo. Ero certa che i
ragazzi non avrebbero apprezzato l'idea, e quindi volevo proporvi di
portare qualcosa di simbolico, non so, una spilla, un rametto o delle
foglie della pianta dedicata alla divinità che rappresentate, o cose
del genere... Meglio? -
I
ragazzi sospirarono sollevati. Figura di merda scampata.
-
E riguardo a tutti gli altri? - domandò Ginny, dispiaciuta per non
potersi vestire a sua volta da dea.
-
Ovviamente le ragazze se vogliono possono indossare dei pepli anche
loro, e per gli altri pensavo a bianco e nero obbligatori, a
simboleggiare Eirene ed Eris... -
-
Mi piace – commentò Luna, parlando per la prima volta in tutta la
riunione.
I
Grifondoro le sorrisero dolci, mentre gli altri la guardarono
straniti per lo strano tono di voce.
-
Però chi deciderà la divinità per ognuno di noi?- continuò
fissando curiosa Hermione.
-
Pensavo di farvi un riassunto delle caratteristiche principali di
ogni divintà, e che poi ognuno dicesse la sua “preferita” e che
alla fine scegliessimo tutti assieme il dio o la dea adatta a
ognuno.-.
Altri
mormorii di assenso si diffusero per la Stanza, mentre Hermione
tirava un sospiro di sollievo. Finalmente avevano risolto uno dei
problemi maggiori.
Una
voce profonda interruppe le chiacchiere che stavano piano piano
crescendo.
-
Direi che per questa sera può bastare. Io e la Granger riferiremo i
progressi al preside, e giovedì prossimo ci incontreremo di nuovo.
In caso di problemi avvertite in tempo.- liquidò tutti Draco,
facendo cenno col capo verso la porta.
Tutti
quanti si alzarono e, radunate le proprie cose, si diressero
chiacchierando verso la porta.
-
Granger aspetta, dobbiamo parlare di alcune cose – la bloccò
Draco.
Lei
fece un cenno affermativo con la testa e salutò il suo fidanzato con
un breve bacio sulle labbra.
-
Ti aspetto in camera? - le domandò, credendo che nessuno lo
sentisse.
-
No, non importa, credo che ci metterò un po', ci vediamo domattina a
colazione. - le rispose lei sbrigativa, congedandolo con l'ennesimo
bacio.
La
Serpe, che li stava ascoltando, sogghignò sotto i bassi per il poco
interesse mostrato dalla Granger alla proposta del suo ragazzo.
Si
buttò su un divanetto verde accanto al fuoco, e appellò a se' la
bottiglia di whisky Incendiario, che fino a poco prima stava girando
per il tavolo.
Poco
dopo fu raggiunto dalla ragazza che però prese posto sulla poltrona
rossa davanti a lui. Passandogli accanto gli portò via la bottiglia
dalle mani, bevendo un lungo sorso.
-
Non ti facevo una bevitrice Granger..- la provocò lui.
-
Ci sono tante cose che non sai di me, Malfoy – commentò lei con
tono stanco.
-
Ah, davvero?-
-
Sì.-
-
Qualche dettaglio interessante?-
-
Scordatelo – cercò di liquidarlo lei.
-
Suvvia! Qualche dettaglio sconcio, magari! Magari salta fuori che non
sei vergine! – tentò lui, dando per scontato che fosse così.
Al
commentò lei aprì gli occhi, che aveva tenuto chiusi per tutta la
conversazione, e lo guardò con aria scettica.
-
Secondo te? - lo provocò passandosi la lingua sulle labbra.
In
quel momento ebbe l'impressione che la mascella di Draco potesse
sfiorare il pavimento.
-
Chiudi la bocca, Malfoy, non è un'espressione carina quella..-
continuò divertita dalla reazione del ragazzo.
Cosa,cosa,cosa?
Naaa, non può essere.. eppure sembra così sicura di se'.. devo
saperne di più.. pensò risoluto il biondo.
-
E chi è stato il primo?-
-
Non vedo perchè dovrebbe interessarti, io non te l'ho chiesto..-
-
Angelina Johnson, Grifondoro, quarto anno.- ribattè lui con totale
noncuranza.
Questa
volta fu il turno di Hermione di esibirsi in una perfetta imitazione
di un pesce boccheggiante.
-
Che cosa? Non ci credo! Angelina! Lei odiava i Serpeverde, non è
possibile! - esplose quasi urlando.
-
Invece è così. Ha cominciato a odiare le Serpi quando le ho detto
che non ero interessato a lei...- terminò ghignando.
-
Stronzo.-
-
Lo so. -
-
Ma quanto sei egocentrico?!-
-
Abbastanza da affascinarti – commentò malizioso.
-
Stai scherzando spero! Io a malapena ti sopporto – rispose lei,
cercando disperatamente di non ripensare al loro bacio.
-
Continua a ripetertelo cara... - concluse lui alzandosi in piedi.
-
Dove vai? - chiese lei perplessa.
-
Devo parlare con una persona che mi ha detto una stronzata.- rispose
lui laconico.
-
Allora perchè mi hai fatto restare qui? Non dovevi dirmi qualcosa?-
domandò scocciata.
-
Volevo dirti che domani dopo pranzo dobbiamo andare dal vecchio a
riferire, ma soprattutto volevo far innervosire il tuo gelosissimo
fidanzato. - concluse sorridendo, e cominciando a avviarsi verso
l'uscita.
-
Ehi! Roger non è così geloso!- protestò lei balzando in piedi e
inseguendolo in corridoio, mentre la porta della Stanza scompariva
dietro di loro.
-
Invece sì... non hai notato come mi fissa quando siamo a meno di
dieci metri di distanza? - borbottò lui sarcastico.
-
Non dire stronzate. E poi perchè dovrebbe essere geloso di te? -
chiese le, cercando di sviare il discorso. Aveva notato perfettamente
come Roger si irrigidiva quando il biondo era nella stessa stanza con
lei, e temeva che avesse creduto alle parole di Ron, ma che non
avesse il coraggio di chiederle niente, per paura della risposta che
non avrebbe mai voluto sentire.
All'ultimo
commento Draco si voltò verso di lei, una stanza luce negli occhi.
Cominciò
ad avanzare verso Hermione, che istintivamente indietreggiò andando
a finire contro il muro.
Appoggiò
le mani sul muro accanto al viso di lei, costringendola a guardarlo.
Si
fece sempre più vicino, fino ad arrivare a un soffio dalle labbra di
lei, che era pietrificata.
-
Cosa vuoi fare Malfoy? - bisbigliò incerta sul voler sapere o meno
la risposta.
La
domanda più giusta sarebbe stata cosa LEI voleva che lui facesse. Ma
non aveva risposta. Voleva che si allontanasse subito da lei? O che
restasse così, facendosi sempre più vicino?
Mentre
si interrogava mentalmente, sentì le labbra di lui, sfiorarle il
collo fino ad arrivare al profilo del mento, per poi riscendere fino
alla clavicola.
-
Non credi che mi ucciderebbe, se ci trovasse così?- le sussurrò
contro la pelle fresca del collo.
Un
brivido le percorse la spina dorsale, e fu come se il suo cervello si
fosse sconnesso.
Sentì
la sua bocca soffermarsi sul collo, e per un attimo desiderò che lui
non si fermasse più, finchè un pensiero non le attraversò la
mente.
-
No! - gridò. - Cosa stai facendo?! - e corse fino alla finestra più
vicina, cercando di specchiarsi nel vetro.
Ciò
che vide confermò i suoi sospetti e la pietrificò sul posto.
Una
macchia rossa spuntava in bella vista sul suo collo, impossibile non
notarla.
Prima
che riuscisse a decidere come uccidere il biondo, quello sparì
dietro l'angolo, non prima di averle sussurrato all'orecchio
– Buona
notte Hermione -.
*******************************
Fine!!
ecco
le risposte!!
Damy96DHRK:
tanto per cambiare, grazie per i complimenti =)
Mi
dispiace che questo sia più breve del precedente, ma per ciò che ho
intenzione di far succedere dopo, ho bisogno di più spazio. Anche
per Ron, se ne parlerà nel prossimo..
A
presto!!
baci
=)
Leilah
lent: Per l'interrogazione devi aspettare il prossimo capitolo, ma
spero ti soddisferà =)
Nel
frattempo che ne pensi di questo?
Grazie
al cielo non mi ha interrogata, ma è stata una settimana infernale,
quindi non ho avuto tempo di scrivere, mi dispiace =(
prometto
che per il prossimo farò il più presto possibile!
A
presto! =)
Gufetta_95:
già, è bella quando si sveglia =)
Comunque
piccolo lapsus su Scorpius, tranquilla anche a me capita di
confondermi a volte =)
Spero
ti piaccia questo capitolo!
=)
Zia
Voldy: Ciao cara!!
Sono
felicissima di essere riuscita a non rendere tutto troppo evidente,
era un po' il mio scopo =)
Comunque
il carlino si vedrà presto, e gran parte delle cose sarà chiarita
=)
ahaha
anche io lo avrei stuprato, ma Herm è fin troppo seria =)
Alla
prossima <3
Grazie
anche a tutti coloro che mi seguono!!
Bacioni,
alla prossima,
Herms
<3
|
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Capitolo 13 *** Venenum Coactum ***
Finito
anche il tredici, ma che fatica!
Vi
lascio subito alla lettura, premettendo che per chi sa un minimo di
latino, c'è un nuovo indizio :D
Ah,
solo una cosa. Mi piacerebbe molto sapere qual'è
il capitolo che fino ad ora vi è piaciuto di più... se
avete un secondo di tempo me lo potreste scrivere?? * occhioni da
cucciolo *, va bene smetto di cercare di corrompervi =)
Buona
lettura, fatemi sapere che ne pensate <3
CAPITOLO
TREDICESIMO: Venenum Coactum.
-
Scappa, scappa, Malfoy! Se ti prendo ti ammazzo te lo giuro! -.
Draco
scendeva tranquillo le scale, diretto ai sotterranei, ignorando
bellamente le minacce di morte della Granger.
Quante
storie che faceva quella ragazza! In fondo le aveva semplicemente
fatto un succhiotto! Certo forse, e sottolineava forse, avrebbe avuto
un po' di difficoltà a spiegare la cosa al suo fidanzato, ma quello
non era un suo problema.
Aveva
ben altro in mente al momento. Doveva trovare quella sanguisuga della
Parkinson e scambiare due chiacchiere con lei.
Dopo
che si era comportata in modo così sospetto la settimana precedente,
non era mai riuscito a trovarla da sola , e aveva il vivo sospetto
che lei facesse apposta. Anche se l'unico risultato era quello di
farlo insospettire ancora di più.
Comunque
non sarebbe riuscita a sfuggirgli quella sera, aveva chiesto a Blaise
di controllare che restasse in camera, ed era certo che lui se ne
stesse occupando, anche se non era sicuro di voler sapere in che
modo.
In
poco tempo arrivò ai sotterranei, e dopo aver scambiato due parole
con Theo, entrò nella stanza della Parkinson, senza preoccuparsi
minimamente di bussare.
-
'Sera Draco – lo salutò con apparente disinteresse Blaise, che
dopo la riunione era corso nei dormitori per intercettare la ragazza,
e che in quel momento stava sdraiato sul letto di lei con indosso
solo un paio di boxer neri.
-
Ciao Blaise. Pansy? - chiese buttandosi su una poltroncina bianca
accanto alla porta.
-
In bagno. Aveva bisogno di una doccia fresca – spiegò la Serpe con
un ghigno malizioso.
-
Perfetto, grazie dell'aiuto. Mentre è lì posso approfittarne per
fare una cosa...- continuò alzandosi e dirigendosi verso il letto.
Blaise
lo osservò con un sopracciglio inarcato, non capendo cosa volesse
fare l'amico.
-
Trovato! - esclamò Draco con la testa sotto il letto.
Si
alzò trionfante tenendo in mano un piccolo calderone pieno di una
pozione rosso fuoco.
-
Abbassa la voce, o quella si chiude dentro per i prossimi otto
anni...- lo rimproverò Zabini, facendo cenno verso il bagno, da cui
continuava a provenire il rumore dell'acqua che scrosciava nella
doccia.
-
Sì, mammina – lo prese in giro il biondo, riempiendo una boccetta
con quella pozione.
-
Si può sapere cosa cavolo è? - chiese infastidito il moro.
-
Se è quello che penso io, credo che ben più di una persona vorrà
la testa di Pansy, però chiederò a Severus di confermare la mia
ipotesi...-
-
Bene, anche se ti conviene andare domani da lui, se gli rompi a
quest'ora ti ammazza...-
-
Già credo anch'io, parlerò poi con Pansy, preferisco prima essere
sicuro del contenuto del calderone.-.
-
Va bene, ci vediamo domattina a colazione. Posso sapere comunque come
mai così di buon umore?-
-
Bella serata non trovi? - ribattè lui in tutta risposta.
Blaise
alzò gli occhi al cielo. Perchè doveva sempre essere così
criptico? In fondo cosa poteva averlo reso così allegro? A meno
che...
-
Cosa le hai fatto? - disse, il tono di voce improvvisamente duro.
-
Non so di cosa tu stia parlando. - rispose il biondo deciso.
-
Non dire stronzate. Spero che non ti debba pentire di quello che hai
fatto, perchè se l'hai messa nei casini con Roger non ti parlerà
mai più. Anzi, sarai fortunato se non ti farà esplodere i coglioni
in mezzo alla Sala Grande. -
-
Ma come siamo fini...- commentò Draco con espressione schifata, per
la scena che il suo migliore amico gli aveva appena fatto immaginare.
-
Notte Draco. Vedi di non combinare casini ancora peggiori.-
-
Buona notte anche a te – lo salutò con voce sarcastica, uscendo
in fretta dalla stanza.
*******************************************
Un
raggio di sole la colpì in pieno viso, ponendo fine al suo piccolo
momento di pace.
Stirò
le braccia, girando il collo per riprenderne la sensibilità.
Si
era addormentata in una posizione assurda la sera prima, quando
infuriata si era gettata a letto. Aveva tenuto la mano sul collo
tutta la notte, come a voler coprire quella macchia, ma forse,
inconsciamente, cercando di non lasciar sfuggire le sensazioni che
erano collegate a quella.
Malfoy
gliel'avrebbe pagata. Non sapeva ancora come, ma sarebbe successo.
In
più aveva cose più importanti da fare in quel momento.
Doveva
assolutamente parlare con Ron, non era più così arrabbiata con lui,
anche se le parole le bruciavano ancora ( soprattutto dopo la scena
della sera precedente), l'unico problema era che Harry, e Ginny
soprattutto, non lasciavano quasi che il rosso la avvicinasse. E a
Hermione dispiaceva terribilmente.
Non
solo aveva quasi perso uno dei suoi migliori amici, ma anche Harry in
quel momento era in pessimi rapporti con lui, a malapena gli
rivolgeva parola, e come se non bastasse, persino Lavanda si era
infuriata , sostenendo che cose del genere non vanno mai dette ad una
donna, tanto più alla propria migliore amica.
Persa
nelle sue riflessione si diresse verso il suo bagno, dagli splendidi
toni arancioni, e velocemente si infilò nella doccia, tremando per
il freddo.
Stette
sotto l'acqua per una mezz'ora abbondante, continuando a riflettere
su come poter parlare con Ron in santa pace, senza essere interrotta
da qualcuno.
Beh,
pensò, la Mappa di Harry potrebbe essere d'aiuto... non gli
dispiacerà se la prenderò in prestito....
Sorridente
uscì dalla doccia, e dopo essersi preparata in dieci minuti scarsi
corse verso la camera del ragazzo.
*******************
-
Potter ti dispiacerebbe uscire da quel cazzo di bagno! - strillò
Malfoy contro il suo compagno di stanza. Maledetto Silente che li
aveva messi insieme, era certo che lui centrasse qualcosa.
-
Ecco Furetto, ho finito. Vedi di prenderti un calmante cacchio! -
rispose un Harry palesemente irritato.
-
Suonino le trombe! Il nostro Salvatore Signore Padrone è riuscito a
uscire dal bagno! - commentò il biondo chiudendosi di corsa nella
stanza, per evitare lo schiantesimo che Harry gli aveva scagliato
contro.
Chiuse
la porta a chiave e vi pose un paio di incantesimi di protezione.
-
Sarà per un'altra volta Potty!- gridò attraverso la porta.
-
Esci se hai il corag ….. Ehi, ciao! - si distrasse il moro,
cominciando a parlare con qualcuno di cui Draco non riusciva a
sentire la voce.
Sarà
la Piattola.... pensò annoiato, ma se li trovo un'altra volta
a sbaciucchiarsi sul mio letto, giuro che li ammazzo entrambi, altri
che solidarietà e collaborazione!
Senza
più prestare attenzione a cosa stava succedendo fuori dal bagno si
diede una veloce sciacquata e uscì dal bagno con in vita il solito
asciugamano verde, tanto la Weasley l'aveva visto così già un paio
di volte, e non le aveva fatto né caldo né freddo (cosa alquanto
strana secondo Draco).
-
Ehi Potty mi passeresti i … Granger?!- esclamò Malfoy guardando la
ragazza, che lo stava fissando con gli occhi spalancati dallo
stupore.
Istintivamente
un ghigno gli si dipinse sul volto, e vide gli occhi di lei diventare
due fessure, colmi d'odio come non li aveva mai visti.
Capì
immediatamente il motivo della sua espressione, in particolare non
appena notò la sciarpa che la ragazza indossava per coprire il
collo.
-
Bella sciarpa Mezzosangue...- commentò ironicamente.
Lei
si girò verso Harry senza degnarlo nemmeno di un ulteriore sguardo.
-
Allora puoi prestarmela? - chiese al moro.
-
Certo! E non ti preoccupare, non voglio sapere perchè, anche se
scommetto che devi andare da qualche parte con Roger senza essere
vista..- suppose malizioso, facendola arrossire.
Solo
che Harry non sapeva che il motivo dell'imbarazzo della sua migliore
amica non era dovuto alle sue allusioni, ma piuttosto al senso di
colpa per quello che era successo la sera prima, e invece Malfoy, che
stava ascoltando la conversazione, lo aveva capito perfettamente.
-
Scusa Harry ora devo andare, te la ridò appena possibile – disse
al moro che le stava passando una pergamena sotto lo sguardo curioso
di Draco.
Hermione
abbracciò il Prescelto, e dopo avergli dato un veloce bacio sulla
guancia – cosa che con sua grande soddisfazione fece irrigidire
Malfoy – corse fuori dalla camera continuando tranquillamente a
ignorarlo.
-
Si può sapere cosa le hai fatto? - gli chiese Harry una volta che la
ragazza fu uscita dalla camera.
-
Non so di cosa tu stia parlando.-
-
Non ti ha nemmeno considerato, non l'ho mai vista così. Solo con Ron
qualche anno fa, non si sono parlati per settimane... quando è
arrabbiata lo fa vedere, ma con te sembra essere veramente
infuriata..-
-
Come se me ne fregasse qualcosa – commentò acido il biondo,
richiudendosi in bagno, schiumante di rabbia.
Come
ha potuto ignorarmi così? E' stato umiliante! E nessuno può
ignorare un Malfoy gliela farò vedere...
Ora
è meglio che vada da Severus prima che comincino le lezioni...
***************************************
Toc
toc..
-
Avanti – esordì una voce annoiata.
-
Buongiorno Draco, entra pure – continuò Piton una volta
riconosciuto il suo ospite.
-
'Giorno Severus – rispose educatamente il biondo, - Come va? -
-
Bah, oggi ho lezione con i Grifondoro del primo anno, sono i peggiori
da quando è arrivato Potter...- commentò disgustato il professore,
facendo ridacchiare Malfoy.
-
Ad ogni modo, di cosa hai bisogno? -
-
Vorrei chiederti conferma sul contenuto di questa pozione... credo di
averla riconosciuta ma non mi vorrei sbagliare – rispose quello,
allungando la fiala verso l'insegnante, che la osservò per un po' ti
tempo, per poi versarla in un calderone e aggiungere una polverina
viola.
-
Dove l'hai presa? Questa pozione è decisamente bandita non solo da
Hogwarts, ma dal Mondo Magico in generale. -
-
Come sospettavo. Venenum Coactum? - chiese Draco ricevendo in
risposta un cenno secco.
-
Perfetto. Devo andare a fare un discorsetto a una persona, grazie
mille Severus. -
-
Figurati, ci vediamo dopo in classe. Ricordati il tema sui Bezoar.-
-
Certo, era elementare. A dopo. - concluse uscendo dallo studio.
*****************************
Fine
anche di questo capitolo =D
Vorrei
ringraziare i 19 che hanno preferito la mia storia, i 3 che l'hanno
ricordata e i 66 che l'hanno messa tra i seguiti – grazie siete
fantastici <3
In
più volevo favi un grandissimo applauso perchè il primo capitolo ha
ricevuto più di … *rullo di tamburi* …. 1580 visite!!! Yeeee <3
Finito
il momento di gasamento torniamo a noi =)
Risposte
alle recensioni:
Leilah
lent: ahhaha la tua recensione fa morir dal ridere =D
sono
stra contenta che ti piaccia l'idea che ho avuto per arredamento e
compagnia bella, anche se devo ammettere che non ho ancora deciso
quali divinità rappresenteranno i nostri cari.. ci devo riflettere
bene =)
A
presto!!
Zia
Voldy: Ciao caraa!! =)
ahahaha
hai ragione Draco è proprio una merdaccia =)
Comunque
gli possiamo perdonare tutto <3
Sto
ancora lavorando sull'organizzazione del Ballo e credo proprio che
farò una prova con quello di Natale =)
A
presto!!<3
Herms
<3
|
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Capitolo 14 *** Biblioteca ***
Ed
eccoci qui col quattordicesimo capitolo. Devo dire che questo mi è
venuto di getto, non l'avevo nemmeno immaginato prima di buttarlo
giù, in un pomeriggio in cui avrei dovuto studiare latino, ma avendo
avuto il compito quella mattina, l'ho ritenuto superfluo =)
Allora...
probabilmente mi ammazzerete in parte e mi amerete dall'altra parte
=)
una
cosa... QUAL'E' IL CAPITOLO CHE VI E' PIACIUTO DI
PIU'???
Ci
si a fine capitolo :D
CAPITOLO
QUATTORDICESIMO: Biblioteca
Hermione
era incavolata nera. Per tutto il giorno aveva cercato di parlare con
Ron, ma non era riuscita a trovarlo da solo nemmeno un momento.
Sospettava che Harry avesse detto alla sua ragazza di averle prestato
la Mappa, e che come al solito Ginny avesse realizzato le sue
intenzioni, per cui si era appiccicata al fratello.
Hermione
adorava Ginny, era la sua migliore amica, ma quella sua capacità di
prevedere le sue intenzioni la innervosiva parecchio. Certo, la rossa
lo faceva per il suo bene, ma la cosa non le andava proprio giù in
quel momento.
in
più Malfoy non faceva altro che fare degli stupidi commenti sulla
sua sciarpa ogni volta che la incontrava, come se indossare una
sciarpa in Dicembre fosse strano, anche se in effetti il non
toglierla mai poteva apparire un po' sospetto.
Ma
non era quello il momento per pensarci. Doveva vedersi con Roger e ne
era veramente felice, erano giorni che non passavano del tempo da
soli.
Si
diresse verso la biblioteca dove avrebbero studiato quel pomeriggio,
per poi passare la serata assieme.
Dopo
qualche minuto arrivò nella sua parte preferita del castello e si
sedette al tavolo che era solita occupare, sul fondo della
biblioteca, in modo da poter stare in assoluta tranquillità.
Aprì
il tomo di Antiche Rune e iniziò a svolgere la traduzione che aveva
per il giorno seguente. Era elementare, e non dovette nemmeno cercare
la maggior parte delle parole, le aveva già memorizzate.
Stava
già lavorando da mezz'ora, quando sentì un paio di mani che le si
posavano sui fianchi e delle labbra sulla guancia.
-
Ehi - bisbigliò mentre si girava e chiudeva gli occhi desiderosa di
un vero bacio.
Dischiuse
dolcemente le labbra presa da una passione irrefrenabile dovuta a
quel contatto, quando capì che qualcosa non andava, Roger non
l'aveva mai baciata in modo così possessivo e passionale, e un
terribile dubbio le si insinuò in mente.
Balzò
in piedi ribaltando la sedia, e sfoderando la bacchetta.
Gli
occhi le divennero due fessure.
-
Tu - ringhiò.
***********************
Qualche
metro più in là un Corvonero allibito stava osservando la scena.
Non
poteva credere ai suoi occhi. La sua ragazza stava seriamente
baciando Malfoy? Quel Draco Malfoy che l'aveva sempre trattata come
se valesse meno di zero? Era impossibile.
Voleva
andarsene, scappare da quell'immagine che era certo l'avrebbe
perseguitato a lungo.
Ma
una sorta di curiosità morbosa lo spinse a restare. Voleva vedere
cosa avrebbe fatto lei, cosa avrebbe detto.
Qualche
momento dopo avrebbe ringraziato il cielo per essere restato.
In
un primo momento vide la ragazza sciogliersi al contatto con le
labbra di lui, per poi improvvisamente irrigidirsi quando il bacio si
fece più profondo.
In
un secondo la vide scattare in piedi, estraendo la bacchetta dalla
tasca per puntarla contro il biondo che ridacchiava.
-
Tu - ringhiò lei. - Come hai osato? -
-
Non pensavo ti dispiacesse - rispose lui tranquillo, abbassando poi
la voce fino a renderla un bisbiglio che Roger non poté udire.
Che
cosa diavolo.. pensò il Corvo sorpreso da quel repentino cambio
di scena.
Che
lei non si fosse accorta.. Ma certo! pensò rincuorato,
ripensando alla scena a cui aveva appena assistito.
In
effetti riflettendoci bene, la ragazza si era girata ad occhi chiusi,
magari dando per scontato che fosse lui.. però... aveva risposto a
quel bacio con un ardore che non c'era mai stato fra loro due, una
passione mai vista.
Ritornando
alla realtà vide la mascella di Hermione contrarsi e capì che stava
per scagliargli contro un incantesimo, cosa di cui si sarebbe
certamente pentita in un secondo momento.
Si
avvicinò di corsa ai due, e arrivando alle spalle del biondo disse -
Ehi Malfoy! -
Quello
si girò stupito e in un istante si ritrovò disteso per terra, col
naso sanguinante.
Roger
aveva ancora il pugno con cui aveva colpito il ragazzo alzato, quando
la voce della Grifondoro lo richiamò.
-
Mi so difendere benissimo da sola, grazie.- disse con tono gelido.
-
Da quanto ho visto non direi proprio - commentò lui ancora
arrabbiato, non con lei, ma in generale.
-
Cosa vorresti dire? - chiese lei, furiosa.
-
Che se non riesci nemmeno a distinguere lui da me, come potresti
difenderti? -
ma
prima che lei potesse ribattere ancora, una voce li interruppe.
-
Che cosa sta succedendo qui? - gridò Madama Pince. - Cosa le è
successo signor Malfoy? -
-
Un piccolo incidente - commentò quello sarcastico, la mano premuta
sul naso, e guardando con odio Roger.
-Signor
Davies! Proprio voi che dovreste rappresentare l'unità tra le Case!
Vada immediatamente dal professor Vitius, gli manderò un messaggio
per spiegargli cosa è successo. E lei signorina Granger accompagni
il signor Malfoy in infermeria. Subito. -
I
tre uscirono in silenzio dalla biblioteca e quando le loro strade
stavano per dividersi Roger bisbigliò alla ragazza - Mi dispiace
molto. Dopo dobbiamo parlare -.
Lei
assentì con un cenno del capo e raggiunse Draco che stava
continuando a dirigersi verso l'infermeria, la mano che cercava di
fermare il sangue.
Fecero
alcuni metri in silenzio, fino a che lei non sbottò.
-
Perché l'hai fatto?- chiese con voce dura.
-
Secondo te? -
-
Ti diverti così tanto a cercare di rovinare la mia relazione? Cos'è,
un nuovo gioco " cerchiamo di complicare la vita alla Granger
che non ne ha passate abbastanza"? O ti sentivi annoiato e non
avevi niente di meglio da fare? - gli gridò contro.
-
Ero venuto in biblioteca a cercarti per spiegarti il vero motivo del
comportamento di Lenticchia, e farti capire che non è stata tutta
colpa sua per quello che ti ha detto. - rispose lui, il volto
impenetrabile.
La
ragazza rimase allibita. Voleva giustificare il comportamento del suo
migliore amico? Cosa aveva scoperto?
-
Non ti disturbare a accompagnarmi, Mezzosangue. So già dove si trova
l'infermeria -.
E
detto questo girò l'angolo, lasciandola spiazzata e impalata in
mezzo al corridoio.
*********************************
-
Sei un idiota. - dichiarò per la decima volta Zabini accompagnato da
Daphne che guardava il suo migliore amico con disappunto.
Da
quando erano arrivati in infermeria dieci minuti prima, avvertiti da
un Serpeverde del primo anno minacciato da Malfoy, non avevano fatto
altro che ripetergli quel concetto in varie salse.
-
Me lo hai già detto Blaise.- rispose stremato Draco.
-
E non te lo avrò mai ripetuto abbastanza. Non solo Hermione sarà
ancora più incazzata che per la storia del succhiotto, ma in più
devi farti la notte qui dentro per controllare che non ricominci un
emorragia più forte! -
-
Che succhiotto? - chiese Daphne visibilmente stupita.
-
Te lo spiego dopo – le disse il moro, gli occhi azzurri che
fiammeggiavano in direzione del suo migliore amico.
-
Posso almeno sapere come ti è saltato in mente? - chiese cercando di
calmarsi.
-
Non ne ho idea d'accordo?! Stavo andando da lei per raccontarle di
Pansy e mi è venuto spontaneo. Le ho solo dato un bacio sulla
guancia, è lei che si è girata. - borbottò scontento.
-
Ovvio, se pensava che fossi il suo ragazzo. Non dire che non te lo
aspettavi. - commentò la bionda.
-
Dra, ti avevo detto di lasciarla stare, che avresti finito col farle
del male. Ma ovviamente non mi hai dato ascolto.-
-
Tu non capisci! Io la voglio, d'accordo? Non so perché, e non so da
quando, ma è così. Non posso restare a guardare.-
-
Sei tu che non capisci! Non vedi dove ti ha portato questo tuo
desiderio? In infermeria! Cosa pensi che succederà quando ti
stancherai di lei? Ha già sofferto abbastanza. Ha combattuto per
anni, ha persino perso i suoi genitori che non centravano nulla in
questa guerra.-
-
Non era mia intenzione farla soffrire.-
-
Lo so, Dra, ma voglio che tu rifletta seriamente su quello che ti ho
detto. Andiamo Daphne. Ci vediamo domani quando esci, vedi di non
morire dissanguato.-
-
Farò il possibile – commentò sarcastico, abbandonandosi a peso
morto sui cuscini.
******************
Dall'altra
parte del castello due ragazzi erano seduti dai lati opposti della
loro stanza e fissavano intensamente il pavimento di legno.
-
Mi dispiace, per quello che ti ho detto Hermione, non lo penso
veramente.- esordì Roger, facendosi coraggio.
-
Scusami tu, ho reagito male, ero infuriata. - rispose lei con un
debole sorriso.
-
Lo so. Ho capito anche che non avevi consciamente intenzione di
baciarlo, ma che pensavi che fossi io.-
Per
un attimo si sentì sollevata, finché non capì il vero significato
delle parole di lui.
-
Consciamente? - chiese, incerta sul voler sapere la risposta.
-
Ho visto come hai risposto al suo bacio. La passione che hai provato
a quel contatto era visibile persino dall'esterno. Ma la cosa più
importante è che quelle sensazioni non ci sono mai state fra di noi,
in particolare negli ultimi tempi. Credi che non mi sia accorto di
quanto eri distante ultimamente ogni volta che ci baciavamo, ogni
volta che eravamo insieme? Credi che non abbia notato come i vostri
sguardi si cercano istintivamente ogni volta che siete nella stessa
stanza? E il modo in cui distogliete improvvisamente gli occhi quando
altre persone sono presenti?
Non
sono cieco Hermione. Ti prego fammi finire, è già abbastanza
difficile così – continuò quando lei cercò di interromperlo.
-
Ad esempio settimana scorsa, a cena. Mi ero girato verso di te,
curioso di sapere cosa stessi facendo. E vi ho visto. Vi stavate
fissando negli occhi da parti opposte della Sala, ed era come se
foste da soli, se tutti gli altri studenti non esistessero nemmeno.
Il vostro sguardo era intenso, carico di desiderio represso.
Ma
la cosa che mi ha colpito di più è stato Malfoy. L'espressione del
suo viso era dolce mentre fissava il tuo, come non l'avevo mai visto.
E
poi tu hai abbassato lo sguardo e sei arrossita, imbarazzata da quel
contatto così intimo e lì ho capito, capito che non c'era posto per
me.
Per
tutta la settimana ho cercato di far finta di nulla, ma ora è meglio
così, ci facciamo solo del male ha vicenda.
Siamo
troppo simili per poterci amare Hermione, e sono certo che tu mi
voglia bene, ma non nel modo in cui desideri lui. -
-
Io...- provò a dire lei, ma le parole le morirono in gola. Quello
che le aveva detto era maledettamente vero, ma faceva male comunque.
-
Mi dispiace, non volevo farti del male – disse alla fine.
-
Non ti scusare mai per quello che provi, è giusto così. Saremo
sempre amici, ma ho bisogno di un po' di tempo...-
Lei
abbassò lo sguardo colpevole e una lacrima le scese dagli occhi.
-
Non piangere – mormorò lui, avvicinandosi a lei.
Le
diede un breve bacio sulle labbra, un bacio che sapeva d'addio.
E
poi uscì dalla stanza lasciandola libera di piangere e di sfogarsi.
E
così fece, per tutta la notte, finché Harry non la raggiunse e si
sdraiò accanto a lei.
Passarono
la notte abbracciati, finchè Morfeo non trascinò Hermione nel mondo
dei sogni, ponendo fine al suo pianto.
****************************************
E
fine anche di questo.
Allora
che dire... beh, so che mi odierete per non aver messo un
interrogatorio/tortura a Pansy, ma mi è venuto giù di getto e non
potevo mettere tutto assieme =)
Una
precisazione. Nello scorso capitolo ho chiamato la pozione
istintivamente Venenum Coactum, anche se in effetti in latino non
avrei dovuto chiamarla così, ma piuttosto qualcosa come Venenum
Cogentem, anche perchè il participio perfetto ha solo valore passivo
e bla, bla, bla.
Comunque
giusto per spoilerare un po' vi traduco il nome che è qualcosa come
Veleno Costrittore, mentre l'altro letteralmente avrebbe significato
Veleno Costretto, ma non lo cambio perchè il nome mi piace di più
=D
Anyway....
grazie a tutti quelli che hanno letto questa ff, siete fantastici <3
Risposte:
Zia
Voldy: quando ho immaginato la scena stavo ridendo come un'idiota,
figurati che ero in classe :D
Ed
ecco qua la reazione di Roger :D
volevo
sapere una cosa... qual'è il capitolo che ti è piaciuto di più
fino ad ora?
A
presto!!
Leilah
lent: Alors, tutta la spiegazione sul nome è sopra, è sono
dispiaciuta per l'errore, ti avrò fatto cercare come una scema =)
Va
bè, dai, sono solo al secondo anno, direi che mi si può perdonare
l'errore =D
Anche
io la torturerei sai, ma non credo che sia proprio tutta tutta colpa
sua, solo in buona parte =)
Ahhhh
grazie per avermi detto il capitolo che preferisci, sei stata la
prima =) Anche a me piace molto quello, ma non saprei scegliere =)
A
presto!!
Kya10:
sono contenta che ti interessi =)
E
dopo questa, alla prossima!!
Baci,
Herms <3
|
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Capitolo 15 *** Katherine ***
Ecco
il quindicesimo capitolo! E' un po' più lungo del precedente, ma vi
lascio subito alla lettura perchè parla da se'.
Solo
una cosa: ho appena scritto una one-shot sempre su Dra e Herm, e mi
farebbe molto piacere se aveste un minutino per leggerla e magari
lasciare un commento. Questo è il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=586614&i=1
.
Buona
lettura!!
Herms
<3
CAPITOLO
QUINDICESIMO: Katherine.
-
Grazie - disse semplicemente.
- Non importa... -
- Perché lo
hai fatto? -
- Perché mi piace vederti felice -
**********************
1
giorno prima.
Tra
dieci minuti davanti all'ufficio del Preside.
Muoviti.
H.
G.
Salasar,
che palle quella donna! E' una settimana che non mi guarda nemmeno,
figuriamoci parlare... pensava Draco raccogliendo le sue cose
per dirigersi all'appuntamento.
In
effetti Hermione, da quando si era lasciata con Roger, non aveva più
nemmeno guardato il biondo in faccia, cosa che lui attribuiva,
erroneamente, a quello che era successo in biblioteca e a tutte le
conseguenze derivanti.
In
realtà la Grifondoro non se la sentiva di guardarlo perché riportava a
galla un dolore ancora presente, ma soprattutto un enorme
senso di colpa nei confronti del Corvonero.
Draco
percorse i lunghi corridoi perso nelle sue riflessioni, mentre si
portava ritmicamente una sigaretta alle labbra.
In
meno di cinque minuti arrivò davanti allo studio, e, ovviamente, lei
era già la.
Si
prese un attimo per osservarla e la trovò più bella che mai.
Indossava la solita divisa, senza nemmeno l'ombra di una piega e i
capelli erano raccolti con una matita dietro la testa, tranne una
ciocca, troppo corta per essere legata, che continuava a tornarle
sugli occhi. Lei la scostava con un gesto automatico, mentre
sfogliava lentamente le pagine di un libro. Gli occhi dorati erano
attenti e scorrevano le pagine come se volessero divorare ogni
singola parola, come se tutte le informazioni che registravano non
fossero mai abbastanza.
Riuscì
a legger di striscio il titolo del volume, Metis, che gli pareva
fosse la Memoria, se non andava errando.
-
Come va con la Memoria? - chiese comparendole accanto.
Si
aspettava che sobbalzasse, ma questa volta doveva averlo sentito
arrivare.
-
Bene – disse sorridendo, dopo aver capito a cosa si riferiva il
ragazzo.
Era
il primo sorriso che faceva da una settimana e più, o perlomeno il
primo che rivolgeva a lui.
-
Sto tracciando un profilo psicologico e fisico delle varie divinità,
devo portare più di otto proposte, meglio abbondare.-
-
Chi hai selezionato fin ora? -
-
Zeus, Era, Atena, Apollo e Artemide, Ares, Afrodite, Ebe, Poseidone,
Ermes.. pensavo di non proporre Ade, perché nell'antichità si
diceva...-
-
Che portasse sfortuna – concluse lui per lei.
-
Non fare quella faccia sorpresa Granger, ti ho già dimostrato di
saperne di mitologia – commentò lui, quando notò la sua
espressione stupita.
-
Va bene, scusa, è che non me l'aspettavo. Ad ogni modo che ne
pensi?-
-
Secondo me potresti aggiungere anche Demetra e Proserpina, che
sarebbe perfetta per la Lovegood..-
-
Hai ragione!! Questa me la segno e alla prossima riunione cominciamo
a pensarci. -
-
D'accordo, ora andiamo, il vecchio ci aspetta – rispose lui, felice
che avessero ricominciato a parlarsi.
Arrivarono
davanti al Gargoyle e dopo che Hermione ebbe detto la parola
d'ingresso – Piume di zucchero -, salirono le scale e bussarono
all'ufficio.
-
Entrate pure ragazzi – esordì una voce profonda.
-
Buongiorno signor Preside – risposero i due in coro.
-
Come state ragazzi? -
-
Un po' stanca, ma per il resto tutto a posto..- rispose velocemente
la ragazza.
-
E tu Draco? - chiese nuovamente Silente, versando loro del te'.
-
Potter è uno stress, ma per il resto tutto bene – rispose, mentre
cercava di non far capire al vecchio che i veri problemi al momento
erano con Roger, altro che con lo Sfregiato.
-
Sono certo che qualunque problema sia sorto nell'ultimo periodo si
risolverà per il meglio – li rassicurò il preside, sorridendo
gentile.
Lui
sa... pensò Hermione, non so come ma deve essere così.
I
suoi sospetti furono confermati quando le fece un cenno d'assenso
quasi impercettibile, appena Draco si distrasse un momento. Ma come
aveva fatto a capire quello a cui stava pensando? Quell'uomo sarebbe
sempre stato un mistero.
Parlarono
ancora per qualche minuto del più e del meno, bevendo te' e
assaggiando de biscotti al cioccolato che Hermione trovò deliziosi.
-
Direi che ora potremmo cominciare a parlare di cose serie. Avete
qualche aggiornamento da riferirmi? -
-
Decisamente sì – rispose la Grifondoro – nell'ultimo periodo
direi che abbiamo fatto discreti passi avanti. Abbiamo cominciato con
lo scegliere..-
Draco
si mise comodo nella poltrona, sapeva che la Mezzosangue ci avrebbe
messo del tempo a raccontare tutti i progressi al vecchio, per cui
cominciò a osservare la stanza che tante volte l'aveva ospitato.
Tutto
era sempre uguale, tutto al suo posto.
Il
cappello parlante che borbottava tra se' e se', quella bellissima
fenice che si puliva le piume seduta sul suo trespolo, e i ritratti
dei vari Presidi che ascoltavano interessati il discorso della
riccia.
Notò
una donna che aveva l'aspetto di una cinquantenne, gli occhi verdi e
i capelli biondi e ricci quasi come quelli di Hermione. Dietro gli
occhiali verdi lo sguardo luminoso seguiva con attenzione tutte le
mosse dei ragazzi. Sprigionava felicità e interesse e sembrava che
quello di cui stava parlando la Grifondoro fosse fondamentale per
lei.
-
Katherine? - mormorò il ragazzo senza pensarci.
-
Cosa stai dicendo Malfoy? - chiese Hermione un po' infastidita per
esser stata interrotta.
-
Tra i quadri, la donna dagli occhi verdi... è Katherine Graam vero?
- concluse rivolgendosi a Silente, ma senza mai staccare gli occhi
dalla donna.
-
Esatto Draco - rispose il preside sorridendo, - Vi presento Miss
Katherine Graam, preside di Hogwarts e prima ideatrice del Ballo di
Eris e Eirene -.
Cominciarono
a parlare col ritratto che rispose entusiasta a ogni questione che i
ragazzi le sottoposero, e che gli consigliò persino alcuni
incantesimi per l'ambiente della festa.
Passata
mezz'ora i due giovani si congedarono e salutando Silente e la
recente conoscenza e si chiusero la porta alle spalle.
-
Finalmente! - Esclamò Draco sollevato, una volta scese le scale.
-
Direi che è andata bene, no? In più sono contentissima di aver
conosciuto Katherine, è una persona, anche se non so se si possa
definire così un dipinto, veramente gentile e disponibile. Sai non
credo che chiunque avrebbe risposto alle nostre domande, e anche
Silente è molto collaborativo e io.. - disse la ragazza parlando a
una velocità incredibile e dimenticandosi quasi di respirare.
-
Respira Mezzosangue, è abbastanza importante sai? - la interruppe il
Serpeverde, posandole le mani sulle spalle, e facendo perdere un
battito al suo cuore.
Si
allontanarono come se si fossero scottati con quel contatto e
guardarono con ostinazione da parti opposte, finché Draco decise di
prendere in mano la situazione.
-
Mezzosangue devo parlarti – esordì, - vieni con me.- continuò con
uno sguardo che sembrava implorala.
-
D'accordo – bisbigliò lei senza chiedere spiegazione alcuna.
************************************
Era
sera, i corridoi di Hogwarts erano silenziosi e tranquilli, si
sentiva solo il basso vociare di tre serpi che si dirigevano verso la
Sala Comune degli organizzatori del Ballo.
-
Daph, sei stata veramente una pessima amica nell'ultimo periodo! Non
stavi mai con me, non posso credere che preferissi la compagnia di
quegli sfigati alla mia! - sentenziò con voce irritante Pansy
Parkinson, mettendo a dura prova la sopportazione dei due che la
accompagnavano.
-
Però invitandomi qui dal mio Dracuccio direi che ti sei fatta
perdonare – concluse la ragazza con un sorriso palesemente forzato.
Blaise
strinse la mano di Daphne, facendole capire con lo sguardo di stare
calma, mancava ormai poco.
La
bionda sorpassò i due ed entrò nella stanza per prima salutando i
corvi e i tassi con un cenno del capo. Seguita da Blaise, e da una
Pansy un po' titubante, si diresse verso i divanetti salutando con
allegria gli altri.
-
Harry, Ginny! Come state? - chiese sorridendo.
-
Bene Daph, grazie rispose la rossa ghignando all'espressione
dell'altra serpe che era rimasta basita dalla scena.
-
Ehi Ron! Come va, fratello? - chiese Blaise battendo una pacca sulla
spalla al rosso che giocava a scacchi con Luna.
-
Tutto bene, bello. Tu? -
- A posto. Ehi Pansy perché non ci
raggiungi? - domandò girandosi
verso la bruna ancora impalata all'ingresso.
-
Io... dov'è Dra? - chiese balbettando.
-
Sono qui – rispose una voce che proveniva dal divano, e anche se
lei non poteva vederlo da lì, si diresse a passo sicuro verso di
lui, contando sul suo appoggio.
-
Oh Draco mi sei mancato tanto in questi giorni..- disse con tono
melenso avvicinandosi al gruppetto.
-
Anche tu ci sei mancata. Tantissimo... - esordì una voce femminile,
proveniente anch'essa dal divano, sottolineando l'ultima parola con
evidente sarcasmo.
-
Mezzosangue? Ma dove...- cominciò lei, pietrificandosi sul posto
quando arrivò in vista degli occupanti del divano.
Hermione
era accoccolata sul divano di pelle, accanto a Draco, e con la testa
appoggiata alla spalla di lui.
La
Serpe a sua volta aveva il braccio dietro il collo di lei, e con la
mano le accarezzava ritmicamente la spalla.
-
Dra-a? - mormorò lei con voce tremante.
-
In carne ed ossa – rispose lui ghignando.
-
Non è possibile. Non è possibile. Non è possibile. NON E'
POSSIBILE – gridò alla fine – Non dopo tutto quello che ho
fatto! Non puoi farmi questo, non dopo tutto quello che ho dovuto
fare per noi! E soprattutto non con lei – concluse sibilando e
cercando di scagliarsi alla gola di Hermione, per per ritrovarsi una
decina di bacchette puntate addosso, e una appoggiata sulla gola.
-
Cosa intendi esattamente con “ tutto quello che ho dovuto fare”?
- cominciò il biondo sciogliendosi dall'abbraccio e avvicinandosi
alla mora, che fece istintivamente un passo indietro abbassando lo
sguardo colpevole.
-
Sai che ad ogni modo glielo dirò io, se non lo farai tu.. e non
guardarmi così, non avrai seriamente creduto che non avrei scoperto
quello che avevi fatto, vero? - continuò in risposta al suo sguardo
stupito, ma lei continuava a tacere.
-
D'accordo glielo spiegherò io allora, però una cosa la voglio
sapere... perché? Perché prenderti il disturbo di organizzare tutto
ciò? - le chiese veramente interessato a sapere la risposta.
-
Per te – rispose lei, parlando per la prima volta. - Non capisci?
Io e te siamo sempre stati destinati a stare assieme, e con questa
pagliacciata tutti hanno cominciato a dire che ti saresti messo con
quella lurida Mezzosangue, e io non potevo permetterlo. Ma non è
così che doveva andare. Lei avrebbe dovuto odiare te per quello che
avevi fatto e che l'aveva portata a litigare col suo migliore amico,
per poi rifugiarsi tra le braccia del suo patetico fidanzatino, non
tra le tue – concluse lei ringhiando.
Il
gelo calò sulla stanza, mentre tutti aspettavano la ribattuta del
biondo.
-
Hai veramente creduto che sarei stato con te? Questo non sarebbe mai
potuto succedere. Neanche se fossi stata l'ultima donna sulla terra. -
le sibilò lui, - mi hai sempre ripugnato, sei sempre stata troppo
stupida e superficiale per intrigarmi veramente. - concluse
sputandole addosso tutto il suo disprezzo.
La
ragazza sconvolta corse fuori dalla stanza urlando che tutti loro
gliel'avrebbero pagata, che nessuno poteva trattarla in quel modo e
poi restare impunito.
Passò
qualche minuto, mentre Malfoy riprendeva fiato per calmarsi e
Hermione lo trascinava a sedere sul divano, per assicurarsi che non
decidesse di andare a dare la caccia alla Parkinson e ucciderla.
-
Malfoy ti dispiacerebbe spiegarci che cazzo è successo, allora? -
domandò Harry stufo di quel silenzio ingombrante.
-
D'accordo Potty, ecco la storia – cominciò il biondo.
Raccontò
dei suoi sospetti, dello strano comportamento della ragazza, della
pozione che aveva trovato, del consulto con Piton e lentamente vide
la comprensione farsi strada in Hermione.
-
Stai cercando di dirci che quella ha preparato la Venenum Coactum
dentro la scuola e l'ha dato a Ron senza che nessuno se ne
accorgesse? - chiese la riccia scandalizzata.
-
Esattamente -
-
Quella stronza! Se la becco la faccio fuori! -
-
Calma i bollenti spiriti Granger, ci sono modi più salutari per
scaricare la tensione, se vuoi te ne posso spiegare qualcuno.. – la
provò il biondo ricevendo un cazzotto sul braccio.
-
Idiota – commentò lei borbottando divertita.
-
Scusate un attimo – li interruppe Ginny – vi dispiacerebbe
spiegare anche a noi cosa sarebbe questa pozione? -
-
In poche parole è una delle pozioni proibite in tutto il mondo
magico, che per un breve periodo da' a colui che la crea il controllo
sulla mente di colui che la beve. - spiegò Draco spiccio.
-
Miseriaccia – imprecò Ron – ve l'avevo detto io che non volevo
dire quelle cose!- continuò sollevato e per nulla arrabbiato con gli
amici. Probabilmente infatti anche lui si sarebbe comportato così se
Harry avesse fatto una cosa del genere.
-
Direi di brindare! - propose Zabini.
-
E' la migliore idea che tu abbia avuto ultimamente Zabs – commentò
Draco.
-
E ne vado fiero! - esclamò quello alzando in aria la burrobirra che
aveva appellato dalla camera di Draco e Harry.
- Alla salute -
brindarono i ragazzi in coro, invitando a partecipare i tassi e i
corvi che accettarono entusiasti, compreso Roger, che passò la
serata a giocare a scacchi magici con Ron, che gli diede del vero
filo da torcere.
-
Non ti facevo così bravo Weasley - commentò il moro quando Ron gli
fece scacco matto.
- Probabilmente è la cosa in cui sono più
bravo - commentò il rosso ridendo.
La serata passò tra risate,
battute e fiumi di alcol che fu poco alla volta appellato dalla
stanza del biondo, passando dalla BurroBirra alla vodka.
In
qualche ora i ragazzi caddero tutti addormentati in Sala; Ron sulla
poltrona rossa accanto al fuoco, Harry e Blaise abbracciati a Ginny e
Daphne, Luna, Roger e i Tassi su due divanetti neri, e infine
Hermione e Draco abbracciati sul divano nella stessa posizione in cui
si erano presentati a Pansy.
*****************
Il sole cominciava a
spuntare oltre alla finestra, quando Hermione si svegliò, allungando
il braccio per prendere la bacchetta e oscurando le finestre con un
colpo di polso. Era domenica mattina e i suoi amici avrebbero
decisamente avuto bisogno di dormire un bel po'.
Lei era stata
quella che aveva bevuto meno, ma comunque sentiva la testa che
scoppiava, e la luce le dava un gran fastidio.
Si strofinò gli
occhi e improvvisamente realizzò la posizione in cui era
messa.
Durante la notte doveva essersi mossa, ed ora si trovava
con la testa appoggiata al petto di Malfoy che continuava a dormire
beatamente, mentre il suo braccio la circondava stringendola a
se'.
Inspirò il suo profumo e per un attimo desiderò di non
spostarsi più da quella posizione, ma facendo appello a tutta la sua
forza di volontà, scostò delicatamente il braccio da lui, e
sfilandosi dalla presa si allontanò dal gruppetto, attenta a non
fare rumore.
Si sedette sulle scale che davano sul corridoio
deserto all'alba di una tranquilla domenica mattina, e per un attimo
considerò seriamente la possibilità di buttarsi sotto il suo
piumone e non alzarsi per tutto il giorno.
- Come mai già
sveglia? - le chiese Draco con voce assonnata stirandosi le braccia e
mettendo in evidenza il suo fisico scolpito, gesto che causò uno
scompenso ormonale ad Hermione.
Lei scosse le spalle e rispose
semplicemente - mi sono svegliata e non sono capace di stare ferma a
non fare niente la mattina presto. E tu? Non dovresti essere ancora
in coma dopo tutto l'alcol che hai ingerito ieri sera? -
- Sono
abituato a bere, lo reggo molto meglio di quei pivello di là -
spiegò lui.
Si sedette a sua volta sulle scale accendendosi una
sigaretta, senza provare nemmeno a offrirne una a lei, sapeva già
cosa gli avrebbe risposto.
- Sai, sono contenta di aver scoperto
il motivo del comportamento di Ron, e lo devo a te - esordì lei dopo
qualche minuto.
- Non è stato difficile -
- Grazie – disse
semplicemente.
- Non importa... -
- Perché lo hai fatto?-
-
Perché mi piace vederti felice -
******************
E
siamo di nuovo alla fine di un capitolo... Per cui.. che ne pensate?
So di averla tirata un po' in lungo questa spiegazione, ma mentre
scrivevo mi venivano in mente nuove scene e dovevo metterle prima di
questa =)
So
che la spiegazione potrebbe apparire un po' povera, ma ho fatto
affidamento sulla vena psicopatica di Pansy, o meglio, della Pansy
che mi sono immaginata pe questa ff.
Ora
passiamo ai ringraziamenti:
leilah
lent: mi dispiace averti complicato le cose con quell'errore nel
nome, ma l'altro mi sembrava veramente brutto u.u
Comunque
anche io inizialmente avevo pensato di far durare di più la storia
tra Herm e Roger, ma dopo che mi sono immaginata la scena della
biblioteca, non me la sentivo più di far fare al mio Roger la parte
del fesso, dopo tutto è un Corvo!
Ed
ecco la spiegazione sul comportamento di RonRon, spero non faccia
troppa pena =)
Alla
prossima!!
Kya10:
grazie mille per il complimento, di nuovo =D
Sì,
sono al secondo anno al classico, ma non ho mai pensato di scrivere
un libro, questo è solo un primo tentativo di scrittura =)
Tu
che anno fai?
A
presto!!
Zia
Voldy: Grazie cara <3
E'
esattamente quello che cerco di fare, far ridere e a volte far
pensare, e sono felice di sapere di riuscire, almeno in parte, nel mo
intento =)
Nemmeno
io potrei scegliere un capitolo preferito, ma non vale dato che sono
la scrittrice =)
A
presto, bacii <3
barbarak:
Già finalmente Roger ha capito, però devi comprendere che ci abbia
messo un po', non è così facile lasciar andare la nostra Herm =)
Comunquemente
e sempremente ( come dice Albanese :D ) non è possibile che lei salti
addosso a Draco non appena si è mollata con Roge, non sarebbe
giusto, e in più ha il suo orgoglio grifondoro!
Alla
prossima!!
Baci
a tutti voi fantastici che mi seguite,
Herms
<3
|
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Capitolo 16 *** In Bianco ***
Eccomi
con l'ennesimo capitolo!! Scusate tantissimo per il ritardo, ma
settimana scorsa è stato un inferno, non ho avuto un attimo per
scrivere =)
Prima
di lasciarvi alla lettura, solo una piccola comunicazione: ho
pubblicato una raccolta, in cui ho intenzione di pubblicare delle
scene che non ci sono nella storia, che magari mi sono venute in
mente dopo aver già scritto due altri capitoli rispetto a quello a
cui si riferivano, o cose del genere.
Per
ora c'è una SCENA DAL CAPITOLO NOVE, ANGELO, IL LINK E' QUESTO :
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=588594&i=1
.
Buona
lettura!!
Herms
<3
CAPITOLO
SEDICESIMO: In Bianco.
Nevicava
a Hogwarts quel giorno. Era Dicembre inoltrato ormai, e tutto era
coperto dalla neve. I prati, la foreste, il lago, le torri del
castello, sembravano esser state ricamate dall'arrivo dell'inverno.
Metà
scuola era fuori in cortile a giocare a palle di neve, l'altra metà
che non aveva tempo, passava il pomeriggio a guardare fuori dalla
finestra i minuscoli fiocchi che continuavano a cadere.
Anche
Hermione stava osservando il cielo candido persa nei suoi pensieri.
-
Perché lo hai fatto?-
- Perché mi piace vederti felice -
Si
portò le mani alla testa, cercando di scacciare quel pensiero.
Com'era possibile che una cazzo di frase fosse riuscita a incasinarle
così tanto le idee?
Merda,
che mal di testa... pensò
sconfortata, rinunciando a fare la traduzione di Antiche Rune.
-
Ehm... tu sei la Caposcuola Granger, vero? - chiese timida una
bambina che sarà stata si e no al secondo anno.
-
Si, esatto. Di cosa hai bisogno? - le domandò sorridendole
gentilmente.
-
Ho una lettera da consegnarti – rispose quella timida,
allungandole una pergamena arrotolata e scomparendo in un attimo
dietro l'angolo, senza darle il tempo di chiederle chi gliel'avesse
data.
Hermione
la guardò sparire e si mise a cercare di capire chi fosse il
mittente.
La
scrittura era lineare, elegante.
Scorse
velocemente le parole, e mano mano che procedeva nella lettura
spalancava sempre di più gli occhi.
-
Oddio, non ce la faremo mai – borbottò sconvolta.
Dopo
un attimo di panico, il suo sguardo divenne determinato, si alzò in
piedi e sfoderò la bacchetta.
********************************************
-
Cosa diavolo sta succedendo? - sbottò Malfoy, accendendosi
l'ennesima sigaretta.
-
Se lo sapessimo te l'avremmo già detto – rispose Ginny tappando
con la mano la bocca a Harry, che era pronto a scatenare l'ennesimo
litigio.
-
E' un quarto d'ora che la aspettiamo! Prima ci convoca d'urgenza con
quella stupida foca, e poi non arriva? - ringhiò il biondo che,
sull'orlo di una crisi di nervi, temeva che le fosse successo
qualcosa.
-
Non ti facevo così emotivo Malfoy.. - ribattè Hermione entrando
trafelata nella stanza. - E comunque la mia è una lontra, te l'ho
già detto. -
Buttò
la borsa sul tavolo, e mentre faceva segno ai compagni di
accomodarsi, impilò una serie di fogli azzurri e di buste e passò
la lettera che aveva ricevuto poco prima a Ginny, affinchè la
facesse girare.
-
Abbiamo un problema – esordì seria guardando gli altri che si
ricomposero per dimostrarle la propria attenzione. Tranne Draco
ovviamente.
Lei
alzò gli occhi al cielo e riprese a parlare.
-
Ho ricevuto giusto una ventina di minuti fa questa lettera, dal
professor Silente, che diceva che dobbiamo organizzare il Ballo di
Natale. In due settimane. - sottolineò per far capire l'imminenza
dell'evento.
Le
espressioni dei ragazzi erano sconvolte. Solo una di loro mostrava
un'area determinata.
-
Niente panico – cominciò Daphne risoluta. - Ho visto che Hermione
ha già le buste e gli inviti, se mi dai l'elenco degli invitati ci
pensiamo io, Astoria e le ragazze – continuò riferendosi a Luna,
Hannah e le loro aiutanti.
-
Certo – assicurarono quelle.
-
Bene. Gli altri Corvi e Tassi alla pubblicità, volantinaggio e cose
del genere.-
-
Blaise, e i Grifondoro tranne la Granger ci occuperanno della musica
e del dj – disse lei senza preoccuparsi della risposta.
-
E noi Daph? - chiese Draco, mentre Hermione passava gli inviti, le
buste, e la lista a Luna.
-
L'arredamento e l'organizzazione sono tutti vostri – rispose lei
sorridendo.
Draco
era certo che avesse fatto apposta per lasciarli soli. Daphne, era
sempre la solita, sempre preoccupata per lui, come ogni brava
migliore amica. Ma quella volta l'avrebbe sentito.
Si
girò verso di lei, che ,senza farsi notare, dagli altri gli fece una
linguaccia.
-
D'accordo – assentì Hermione – però abbiamo bisogno di un tema
-.
-
Che idee hai avuto? - le domandò il biondo.
-
Perchè tutti danno per scontato che io abbia sempre la soluzione? -
chiese lei irritata.
-
Non è così? - la provocò.
-
Beh... -
-
Su Mezzosangue non abbiamo tempo da perdere -
-
Va bene. Pensavo a un tema semplice, che ne dite di un Total White? -
-
Semplice, efficace, perfetto per la stagione, anche se non molto
originale. Per me va bene – disse Ginny, subito seguita da Daphne.
-
In mancanza di tempo per trovare idee migliori, va bene. Granger al
tuo vestito ci pensiamo noi. - terminò rivolta alla Grifondoro che
le sorrise riconoscente.
-
Siete fantastiche, non ho assolutamente tempo di cercarne uno. -
-
Figurati. Ti avvertirò quando sarà pronto.-
-
Perfetto. Malfoy vieni.- disse alzandosi dal tavolo e facendo cenno
al ragazzo di seguirla.
-
Dove stiamo andando Granger? - chiese lui riponendo le sue cose e
salutando tutti con un cenno della mano.
-
Ad Hogsmeade.-
*******************************
-
Forza ragazzi mancano solo due giorni alla festa, abbiamo ancora
molto da fare – gridò Hermione per attirare l'attenzione dei suoi
compagni disposti in vari punti della Sala.
Draco
era accanto a lei e stava facendo levitare un divano verso la parete.
-
Sono proprio belli i vari pezzi d'arredamento che avete scelto Herm –
disse Harry all'amica.
-
Grazie Sfregiato – rispose il biondo per lei.
-
Non pensavo di averti interpellato, Furetto. - ribattè quello.
-
Ragazzi! Non è il momento. Dopo la festa potrete litigare quanto
volete, ok? -
I
due si scambiarono un'occhiata piena di astio, ma lasciarono perdere.
-
Allora, Daphne gli inviti sono tutti arrivati a destinazione? -
-
Sì, hanno tutti risposto -
-
Bene. La pubblicità? - continuò rivolgendosi a Luna.
-
A posto, i volantini sono sparsi per tutta la scuola.-
-
Perfetto. La musica? -
-
Abbiamo un gruppo di ragazzi giovani, non saranno le Sorelle
Stravagarie, ma sono bravi. - rispose Harry.
-
D'accordo. E per l'impianto? -
-
Sono riusciti a recuperarcene uno Fred e George, non chiedere come –
consigliò Ron.
-
Va bene, non voglio saperne niente – rispose lei.
-
E per l'arredamento tutto a posto Hermione? - chiese Roger, guardando
Draco in tralice.
-
Sì, abbiamo sistemato tutto. Ora dobbiamo metterci tutti assieme a
porre gli incantesimi sul corridoio nel parco fino al tendone, non
possiamo far passare tutti nella neve. -
-
Hermione io, te e Roger potremmo occuparci del tendone, che è la
parte più complessa, e gli altri del corridoio nella neve, che ne
pensi?- propose Blaise tranquillo ottenendo uno sguardo assassino da
Draco.
Cosa
cazzo sta facendo Blaise? La Granger assieme a Davies? Questa è la
volta buona che lo ammazzo - si
ripropose Draco mentalmente.
- Faccio io Zabs, sono più bravo di
te in incantesimi - rispose controllando a fatica il tono della voce
e l'espressione del viso.
- beh... Io... - provò a dire Hermione,
totalmente confusa sul da farsi.
- Per me va bene Malfoy - rispose
Roger sottolineando il suo nome con disprezzo. Era assolutamente
intenzionato a dimostrare di essere migliore di lui, almeno in quel
campo, e Draco sapeva bene di non essere al suo livello in
Incantesimi.
- Se per voi va bene, io sono d'accordo - dovette
cedere alla fine la Grifondoro.
- Allora ci troviamo qui domani a
pranzo per fare tutti gli incantesimi necessari. Quindi Dra devi
spostare il divano che stavi facendo levitare prima, dentro al
tendone - riassunse Daphne.
- Lo so, volevo solo toglierlo dal
centro della Sala. Ora andiamo a letto, sono a pezzi - rispose lui.
-
D'accordo ragazzi, buona notte a tutti - salutò la bionda.
-
Hermione, Astoria ha appena portato il tuo vestito nella tua camera -
la avvertì.
- Davvero? Siete mitiche! Per caso siete riuscite a
fare quello che vi avevo chiesto?-
- Alla fine sì, anche se
abbiamo fatto un po' di fatica senza le misure esatte -
- Andiamo
a fare una prova da me? -
- Certo, domani non avremo tempo...
Ginny! - la chiamò la Serpeverde.
- Sì? - chiese lei staccandosi
a malavoglia da Harry.
- Dobbiamo farti vedere una cosa, ti va di
venire in camera mia? - le domandò la riccia.
- E' il tuo
vestito? -
- Ehm.. Si!! - finse lei. - Vogliamo sapere che ne
pensi -
- Ok saluto Harry e vi raggiungo. Andate pure avanti. -
disse girandosi sui tacchi e correndo a dare la buona notte al
fidanzato.
- A domani! - salutarono le due dirigendosi a passo di
marcia verso il dormitorio.
************************
-
Ragazze dove siete? - domandò Ginny entrando nella camera di
Hermione.
-
Siamo qui! - le rispose Astoria dal bagno.
-
Scusate per il ritardo, ma Harry mi ha fatto giurare in tutte le
lingue del mondo che sarei andata da lui dopo aver finito qui – si
giustificò la rossa.
-
Non importa Gin, vieni – le disse Hermione, mentre sorrideva
complice a Daphne. - Cosa ne pensi? - le domandò, reggendo un
vestito bianco.
-
E' splendido! Siete bravissime ragazze! - si complimentò lei allegra
– questo è il tuo 'Mione o quello di Daphne?- chiese poi.
-
In verità..- cominciò la bionda – questo è tuo -
-
Cosa?? Ma siete impazzite? - domandò stupita.
-
Ti assicuro Gin, è tutto tuo – la rassicurò Hermione.
La
rossa esitante prese in mano il vestito e lo osservò con occhi
incantati.
Accarezzò
la stoffa con due dita e non riuscì a smettere di fissarlo.
-
Su, provalo Gin – le disse la riccia.
-
D'accordo! - assentì lei entusiasta. - Però anche tu devi provare
il tuo! -
-
Mi dispiace ma mancano ancora alcuni ritocchi e mi rifiuto di fartelo
indossare così – disse Daphne categorica.
Hermione
scrollò le spalle.
-
Non importa, Gin mi vedrai direttamente alla festa.-
La
rossa fece un sorrisetto triste e andò nella stanza accanto a
provarsi il vestito.
-
Daphne, perchè hai fatto finta che il vestito non fosse pronto? -
chiese la riccia.
-
Vogliamo che sia una sorpresa per tutti, alla festa sarai magnifica –
rispose Asteria al posto della sorella.
-
Eccomi! - esordì Ginny tornando dalle ragazze.
L'abito
bianco panna che indossava aveva un corpetto stretto senza spalline
che seguiva la forma del seno e dei disegni ricamati con delle
minuscole perline. La gonna era lunga fino ai piedi, a balze, ma non
le impacciava minimamente i movimenti.
-
Sei splendida – le disse Hermione semplicemente – ma ora
toglitelo che Harry mi uccide se ti sequestro – continuò
suscitando l'ilarità delle compagne.
**********************
Fine!!
So che questo capitolo si sente la mancanza di Dra, ma avevo bisogno
di scriverlo.
Non
ho inserito la loro uscita a Hogsmeade perchè avevo una carenza di
idee e ci avrei messo un altro secolo a finire, e non volevo
ritardare ancora.
Magari,
appena avrò un momento di tempo lo inserirò nella raccolta, che ne
pensate?
Risposte:
queen73:
grazie, è sempre bello conoscere le lettrici =)
Anyway...
sono felice che i miei capitoli ti piacciano, e sulla scena di Pansy
ho lavorato molto, e mi fa molto piacere sapere che sia ben riuscita
=)
Appena
sarò pronta a essere divinizzata ti avvertirò =D
Comunque...
che ne pensi di questo capitolo? Se ti va, puoi leggere una sena
mancante del nono capitolo ( angelo) qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=588594&i=1.
A
presto!! =)
ZiaVoldy:
cara!! =)
Felice
di riuscire a far ridere come sempre =)
Sai,
a me il personaggio di Pansy in generale non dispiace, ma mi sono
divertita troppo nel scrivere quella scena =)
Qui
il mio amato Dra manca un po', ma giuro che mi rifarò nel prossimo!
Ps:
per caso hai letto la scena mancante di Angelo che ho messo in una
raccolta ( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=588594&i=1
)?? Se sì, spero ti piaccia!!
A
presto! <3
Kya10:
Non ti arrendere, continua a provare a scrivere, alla fine ti uscirà
qualcosa che non vedrai l'ora ti pubblicare!!
Comunque
che ne pensi del capitolo?
A
presto! =)
barbarak:
ahaha anche io gli salterei addosso in ogni momento se fossi lei =)
Che
ne pensi di questo??
A
presto!! =)
Ciao
a tutti quanti, spero di riuscire a pubblicare il prima possibile!
Baci,
Herms
<3
|
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Capitolo 17 *** Lucciole ***
Allora
non voglio fare una lunga premessa per questo capitolo, dico solo che
si commenta da sé ed è più lungo del solito.
Ah,
solo un'altra cosa : il primo capitolo ha superato le 2100 visite!!
Yeeeee* fine gasamento, vi lascio al capitolo =)
Bacii
<3
CAPITOLO
DICIASSETTESIMO: Lucciole.
Mancava
solo un giorno alla festa di Natale e il Comitato Organizzativo era
in gran fibrillazione. Avevano una marea di cose da fare quella
mattina, prima fra tutte porre gli incantesimi di protezione dal
freddo sul tendone e sul vialetto.
Si
erano ritrovati alle otto e mezza davanti al Portone d'Ingresso, e
dopo aver aspettato per dieci minuti abbondanti Malfoy che si era
giustificato con un – un Malfoy non è mai in ritardo, sono gli
altri che sono in anticipo - ( cosa che Harry aveva commentato essere
diventata monotona come scusa), erano usciti nel parco.
La
neve continuava a scendere, impetuosa, mentre i ragazzi tentavano di
farsi strada sciogliendola con le bacchette.
-
Ora ci dividiamo ragazzi – disse Hermione, interrompendo
bruscamente la quiete che regnava sovrana nel parco.
-
Noi andiamo al tendone – proseguì Draco – voi invece dovete
creare un passaggio nella neve e porvi quegli incantesimi che abbiamo
provato. Tutto chiaro? -
I
ragazzi annuirono, impazienti di poter scaldare il vialetto e trovare
un po' di sollievo dal freddo.
Roger
fece segno a Hermione di precederlo, e lei partì spedita in
direzione del tendone.
Arrivata
all'interno ne fu un po' delusa.
-
Cosa succede Hermione? - le domandò il bruno preoccupato.
-
Niente, è solo che speravo che qua dentro fosse già più caldo, ci
metteremo un secolo a scaldare tutto l'ambiente -
-
Hai freddo? -
-
Non è niente Roger, cominciamo. - concluse lei.
Il
Corvo preferì evitare di intavolare una discussione e cominciò a
porre gli incantesimi di base.
Hermione
rabbrividì ancora, finchè non sentì una mano calda posarsi sul suo
collo.
-
Sei gelida Mezzosangue – le sussurrò Draco nell'orecchio, sperando
che Roger lo notasse e morisse d'invidia.
-
No, no, sto bene – borbottò lei poco convinta, per essere poi
scossa da un altro brivido, forse dovuto non solo al freddo.
-
Non sai mentire.. – continuò lui.
Si
tolse la sciarpa e gliela pose attorno al collo.
-
Idea geniale non mettere la sciarpa, Granger – le disse ghignando.
Lei
la arrotolò fino a quasi strozzarsi, e gli sorrise riconoscente.
-
Non hai freddo tu, adesso? -
-
Ne vale la pena per vedere la Regina dei Grifondoro con addosso una
sciarpa di Serpeverde – ridacchiò.
-
Merda! - esclamò lei – se mi vedono così Harry e Ron mi uccidono
-
-
Suscettibili – commentò lui scrollando le spalle.
-
Giusto un po' – ridacchio lei, pensando a tutti i vecchi episodi in
cui avevano dimostrato questa loro caratteristica.
-
Mettiamoci al lavoro – disse lui distraendola dai suoi pensieri.
Le
passò accanto, si fermò per un secondo e si girò verso di lei.
Hermione
lo guardò perplessa, e si ritrovò per l'ennesima volta a fissare
quegli occhi di ghiaccio e a perdersi in essi.
Draco
allungò il braccio, e seguendo con le dita il profilo della sua
guancia, le girò un ciuffo di capelli dietro l'orecchio, senza dire
una parola, e poi si allontanò cominciando a lavorare.
Lei
rimase pietrificata, sentiva la pelle dove lui l'aveva sfiorata
bruciare, tutto era diventato più caldo.
Si riscosse dai suoi
pensieri, estrasse la bacchetta e chiuse gli occhi per
concentrarsi.
Lavorarono per mezz'ora abbondante finchè la
temperatura non fu sufficientemente alta.
Hermione si tolse il
cappotto e malvolentieri si sfilò la sciarpa. Arrivò alle spalle di
Draco e gli fece passare l'indumento sotto il mento. Tirò i capi e
da dietro lo avvicinò a lei.
- Grazie per la sciarpa - bisbigliò
al suo orecchio.
Lo lasciò andare e si girò verso l'ingresso del
tendone da cui stavano entrando gli altri.
Certo
che ragazza ci sa fare.. pensò Draco, ghignando malizioso verso
Roger che lo stava fissando con occhi assassini.
-
Finito lì? - chiese Hermione a Ginny.
-
Fatto, venite a vedere – rispose la rossa.
Il
gruppo uscì all'aperto, e Hermione rimase incantata dal lavoro che
avevano fatto gli amici.
Il
vialetto era stato liberato dalla neve, e dai lati partivano degli
alberi di giaccio, che si univano formando una volta ghiacciata e
composta da intricate composizioni.
-
E' fantastico! - esclamò lei.
-
E' stata un'idea di Luna – commentò Harry.
-
Voglio fare un'altra cosa prima della festa, ma la vedrete poi, è
una sorpresa! - esclamò la bionda elettrizzata.
-
Forza ragazzi dobbiamo finire di lavorare dentro, ci aspetta un
pomeriggio impegnativo! - li richiamò aal'ordine Hermione,
precedendoli nell'entrare nel tendone.
*****************************
Erano
le otto ormai, doveva andare.
Draco
Malfoy stava indossando la giacca bianca del completo unicolor che
gli aveva scelto Daphne, litigando coi gemelli del polso destro.
Ma
porca Morgana! - imprecò mentalmente, sul punto di strappare il
braccio della giacca e andare al Ballo con metà indumento addosso.
-
Dra, sei pronto?- domandò la giovane Astoria entrando nella camera
con passo elegante.
-
No, sto per bruciare questa giacca per poi saltare sulle sue
ceneri... - borbottò lui, senza alzare lo sguardo dalla manica.
-
Vieni qua - ridacchiò lei, allacciandogli i gemelli.
-
Grazie - disse lui, guardandola bene per la prima volta da quando era
entrata.
-
Sei splendida stasera piccoletta! - esclamò alzandola e facendola
girare sopra la testa, come quand'erano piccoli. La gonna del vestito
le si alzò mentre lei ridacchiava.
La
fece scendere, e lei si sistemò il vestito. La spallina singola del
vestito le stava scivolando, e sulla gonna si seta di stavano
formando delle pieghe.
-
Anche tu non sei malaccio, tappetto – lo provocò lei con un
sorriso a quarantadue denti.
Nessuno
ad Hogwarts avrebbe mai immaginato che tra i due ci fosse un vero
rapporto d'amicizia, ma era così. Fin da piccoli si erano
considerati come fratello e sorella, si volevano un bene dell'anima,
solo Blaise era importante quanto Astoria per Draco, nemmeno Daphne
lo era.
-
Per chi ti sei fatta così bella? - chiese lui ancora ridacchiando.
-
Il tuo caro amico Nott – rispose lei entusiasta.
-
Chuck? Beh, fortunato lui! Dovrò fargli un bel discorsetto... -
-
Si mammina.... - lo prese in giro lei.
Lui
le porse il braccio con aria solenne.
-
Posso avere l'onore di scortarla fino dal suo cavaliere signorina? -
-
Ma certo... – rispose lei facendo una riverenza – se rispondi a
una domanda -
-
Devo preoccuparmi? -
-
Con chi vai al Ballo? -
-
Con la persona migliore che avrei potuto accompagnare -
-
Con te stesso? - chiese lei scettica.
-
Mi conosci troppo bene – rispose lui portandosi il pugno al petto
con aria afflitta.
-
Non mi dirai perchè non hai invitato nessuno, vero? -
-
Esatto. Ora andiamo principessa, devo fare il culo a Nott -
I
due uscirono dalla camera ancora scherzando, mentre lei tentava
subdolamente di scoprire le sue ragioni, pur sapendo che non avrebbe
ottenuto niente.
*****************************************
Draco
entrò nel tendone con tutta calma, crogiolandosi tra gli sguardi
ammirati delle ragazzine che cercavano di farsi coraggio per
chiedergli un ballo.
Doveva
ammettere che nonostante lui e Potter avessero rischiato di far
crollare la struttura, il lavoro era stato un vero successo. La sala
era illuminata da fiocchi di neve incantati che scendevano dal
soffitto, brillando di una luce argentea che donava alla stanza
un'atmosfera da sogno.
Accanto
al tavolo del buffet, costantemente rifornito, vi era la pista da
ballo, dove diverse coppie si stavano già scatenando.
Draco
vide ballare Harry e Ginny, e constatò che la rossa non era niente
male quella sera, per quanto gli dispiacesse ammetterlo.
Percorse
tutta la stanza con lo sguardo e scorse tutti i suoi compagni del
Comitato, tranne una, tranne lei. La cercò per qualche minuto, per
poi arrendersi e decidere di uscire a prendere una boccata d'aria.
La
luna brillava luminosa nel cielo, rendendo quasi invisibili le
stelle, che sembravano cercare disperatamente di farsi notare. Draco
si trovò a pensare che in quel momento anche per lui la luna era
unica e che le stelle non esistevano più ai suoi occhi.
Stava
per accendersi una sigaretta quando il suo sguardo fu attratto da una
sagoma che procedeva lungo il viale. Sopra la sua testa giravano
delle lucciole che fino a poco prima erano posate sui rami ghiacciati
per illuminare la via.
Continuavano
a girarle attorno, per poi appoggiarsi sul suo petto e attorno al
collo, formando una collana di luce.
Sentì
il suono della sua dolce risata, e la vide girarsi per osservare con
occhi incantati la strada che aveva appena percorso.
Il
respiro gli si bloccò in gola quando vide la scollatura che il suo
vestito aveva sulla schiena, e che arrivava a mostrare le sue
fossette. La stoffa leggera sembrava quasi trasparente, impalpabile,
e in quel momento desiderò ardentemente poterla accarezzare.
-
Ciao – la salutò quando lo raggiunse con passo elegante.
-
Ciao – rispose lei timida, le guance tinte di rosso.
-
Da sola stasera? - le domandò con tono casuale.
Lei
fece segno di sì con la testa.
-
E tu? -
-
Anche io.-
-
Come mai? Il Principe delle Serpi senza una compagna? - domandò con
tono falsamente scandalizzato.
-
Non volevo privare la popolazione femminile di Hogwarts della mia
preziosa compagnia, e se fossi venuto con qualcuna avrei fatto loro
un torto terribile, non credi? -
-
Sbruffone -
-
Sempre – commentò lui ghignando.
Per
un attimo il silenzio calò tra i due. Si guardavano, occhi negli
occhi, argento e oro fusi assieme.
Era
uno sguardo diverso dal solito quello che si stavano rivolgendo in
quel momento, sembrava che stessero cercando di leggersi a vicenda,
di capire i propri pensieri.
Lei
lo aveva stregato quella sera. Quegli occhi l'avevano incantato,
quasi a volergli portare via un pezzo d'anima.
Lui
era bellissimo. Lo considerava un diavolo sì, ma nel corpo di un
angelo, pronto a ammaliarla coi suoi occhi di ghiaccio.
-
Herm! - esordì una voce dietro di loro, facendoli sobbalzare.
Si
voltarono velocemente, distogliendo gli sguardi, Hermione rossa in
volto.
-
Ciao Harry – lo salutò sorridendo imbarazzata.
-
Sei splendida stasera – le disse, abbracciandola e dandole un bacio
sulla guancia.
Draco
strinse i pugni. Sapeva che non c'era niente tra la Mezzosangue e
Potter, ma per qualche strana ragione vederli insieme, abbracciati,
gli dava molto fastidio.
Maledetto
Sfregiato! Deve sempre rovinare tutto, un giorno o l'altro lo
ammazzo... pensò il biondo trattenendosi dal ringhiare.
-
Compagnia noiosa Potty? - lo provocò lui.
-
Non direi Furetto. E poi non sono io quello che è venuto da solo –
rispose Harry a tono.
-
Non ho saputo scegliere – commentò ironico la Serpe.
-
O magari la persona con cui volevi venire non ti caga di striscio –
ribattè lui, ammiccando verso l'amica mentre lei non lo stava
guardando.
Di
cosa diavolo sta parlando?! Si
chiese il biondo allarmato.
Draco
fece per mettere mano alla bacchetta, così come Harry, ma Hermione
si frappose tra loro.
-
Non ci pensate nemmeno. Siamo a una festa, crescete per una volta! -
li rimproverò lei, prendendo il moro per un braccio e trascinandolo
dentro.
Porco
Godric! Imprecò mentalmente il Serpeverde tirando un calcio a un
sasso. Lui e tutti i suoi discendenti!
*******************************
La
festa andava avanti tranquillamente, i ragazzi dei primi anni erano
già stati rimandati nelle proprie stanze dai professori, e i ragazzi
del Comitato chiacchieravano tranquillamente tra loro, ridendo e
scherzando.
Chi
avrebbe mai immaginato che Grifondoro e Serpeverde un giorno
avrebbero convissuto così pacificamente? Forse alla fine Silente ci
aveva visto giusto, i progressi tra i ragazzi cominciavano a vedersi.
-
Ragazzi io sono stanca, domani dobbiamo tornare a casa, il viaggio
sarà pesante – disse a un certo punto Hannah, sbadigliando
vistosamente.
-
Un ultimo ballo? - propose Harry, allungando la mano verso Ginny,
imitato subito da Ron e Lavanda.
-
D'accordo – disse Daphne, alzandosi mano nella mano con Blaise.
Le
coppie si formarono, dirigendosi verso la pista.
Al
tavolo rimasero solo in tre: Hermione, Draco e Roger.
Un
silenzio pesante calò sui ragazzi, mentre la riccia fissava con
molto interesse le sue decoltè bianche.
Il
biondo invece alzò gli occhi su Roger, e capì che era sul punto di
chiedere alla Grifondoro di ballare con lui. In un attimo si immaginò
i due che si alzavano, ballavano insieme, lui che sfiorava le labbra
di lei con le sue, loro che se ne andavano mano nella mano, e lui lì,
seduto dal solo al tavolo.
Non
poteva lasciare che succedesse, non voleva.
Si
alzò in piedi e allungò la mano verso Hermione.
-
Posso avere l'onore? - le chiese.
Vide
lo sguardo di lei sciogliersi, diventare dolce.
-
Sì – bisbigliò lei senza distogliere lo sguardo dal suo.
Draco
gongolò notando l'espressione del Corvonero, ma poi tornò subito
alla sua dama.
La
musica che si sentiva nell'aria in quel momento era dolce, delicata,
ma loro quasi non la percepivano, seguivano una musica tutta loro,
che nessun altro poteva sentire.
Ballarono
per alcuni minuti, forse per delle ore, e poi si staccarono con una
fitta al cuore.
Si
guardarono intorno, non c'era quasi più nessuno nella sala, solo in
pochi stavano ancora danzando.
Senza
dire una parola si diressero verso il Castello.
Camminarono
a lungo l'uno accanto all'altra, in silenzio, ognuno perso nei suoi
pensieri.
Ogni
tanto le loro mani si sfioravano e un brivido li percorreva entrambi.
Arrivarono
al dormitorio, e si fermarono davanti alla porta delle loro stanze,
che erano una davanti all'altra.
Lui
non riuscì a resistere quando si perse di nuovo nei suoi occhi e la
baciò.
All'inizio
fu un bacio dolce, delicato, e poi diventò sempre più profondo, man
mano che i due sentivano premere l'urgenza.
Si
staccarono ansimando, le fronti ancora appoggiate.
-
Buon Natale Hermione – bisbigliò lui contro le sue labbra, per poi
entrare nella sua stanza.
-
Buon Natale Draco – bisbigliò lei in ritardo, un dolce sorriso
sulle labbra.
Fineee!
Che
ne pensate?? Voglio tanti tanti bei pareri sinceri, ormai grazie ai
miei splendidi risultati in greco sto cominciando a dubitare del mio
quoziente intellettivo.
Lasciamo
perdere i miei scazzi da classicista e passiamo ai ringraziamenti =)
Risposte:
Queen73:
Silente deve sempre complicare tutto, se no non sarebbe lui =)
Felice
che ti piaccia come scrivo, anche se il mio non è uno stile molto
personale, ne sono consapevole.
Che
ne pensi di questo capitolo?
Ciaoo
=)
barbarak:
Soddisfatta dal vestito e dal nostro principino?
Bacii
=)
MissChanel:
Grazie per i complimenti =)
Comunque
non ho mai messo le foto dei vestiti perchè solitamente me li
immagino io insieme a tutto il resto, magari prendo ispirazione da
una foto, ma poi li cambio e li rigirò come più mi piace.
Prometto
che se mi capiterà di descriverne uno perfettamente uguale a una
foto, la caricherò =)
Che
ne pensi del capito ad ogni modo?
A
presto!! =)
_
Gardis _ : Grazie mille, fa sempre piacere essere apprezzata =)
A
presto!!
ZiaVoldy:
Caraaa <3
Sono
in fase da carenza emotiva, ma lasciamo stare.
Piaciuto
il capitolo? Abbastanza soddisfacente?
Baciii
<3
marty
sweet princess: Waaa che bello un'altra nuova lettrice! Ultimamente
mi commentano un sacco di ragazze nuove, sono strafelice =)
Mi
piace il fatto che apprezzi le sorelle Greengrass per come me le sono
immaginate, ma mostreranno anche loro di essere delle veri serpi in
futuro... almeno credo xD
Credo
anche che Harry e Draco siano molto difficili da far convivere, ma
solo loro sanno cosa succederà, io non ne ho la più pallida idea =D
Sai,
sto mettendo un po' di feste perchè voglio fare dei tentativi prima
del Ballo di Eris e Eirene, dove preferirei non scrivere stronzate =)
Che
ne pensi del capitolo comunque?
A
presto!!! <3
leilah
lent: Oh eccoti, sentivo la tua mancanza =)
Comunque
loro tre sì che spaccano xD
Soddisfacente
il vestito? Devo dire che all'inizio volevo fargliene indossare uno
diverso, ma poi credo che lo metterò addosso a Daphne se mai
riuscirò a aggiungere il pezzo nella mia raccolta.
A
presto!!
Fine
delle risposte, cavolo otto recensioni!!! Siete fantastiche!!
Baci,
Herms
<3
|
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Capitolo 18 *** Verde ***
Scusate
scusate scusate tantissimo per il ritardo! Sono imperdonabile, lo so,
ma questi ultimi giorni sono stati un vero inferno. Tra la scuola, le
interrogazioni, i compiti, il collettivo e la manifestazione, non ho
avuto un secondo di tempo.
Spero
che il capitolo ripaghi almeno un po' l'attesa.
Questo
capitolo è dedicato a tutte ( o tutti se c'è qualche ragazzo) che
seguite la mia storia. Grazie <3
Herms
<3
CAPITOLO
DICIOTTESIMO: Verde
L'aria
era fredda e pungente quella mattina della vigilia di Natale. La neve
aveva cessato di scendere, imbiancando il paesaggio inglese.
Quel
giorno un'atmosfera allegra e gioiosa regnava tra le vie di Diagon
Halley.
Gli ultimi ritardatari si affrettavano a comprare i
regali, e famiglie e amici passeggiavano tranquillamente godendosi il
clima festivo.
Una coppia di ragazzi passeggiava per la via
principale soffermandosi ad ogni vetrina.
-
Dai Dra, devi prenderle qualcosa! - esclamò la giovane Greengrass,
spostandosi un ciuffo biondo dagli occhi.
- Senti Astoria, non c'è
niente fra me e lei, non vedo perchè dovrei comprarle un regalo! -
esclamò Malfoy alterato.
- Lo so. Ma non vorresti che ci fosse
qualcosa tra voi? -
- Senti, lei mi interessa, ma non è che sia
innamorato o stronzate del genere, d'accordo? -
- Lasciamo
perdere, sei senza speranza - sbuffò la bionda, rispostando
bruscamente il ciuffo biondo che le era ricaduto sugli occhi.
Quel
semplice gesto a Draco ricordò Hermione e quel suo ciuffo ribelle
che tanto la irritava.
Scuotendo
la testa sotto lo sguardo curioso della bionda si avvicinò alla
vetrina seguente.
Si
trovò davanti a una ricca gioielleria, e si mise a osservare le
collane, gli orologi e gli anelli esposti. Ce n'erano di tutti i
generi, d'oro, d'argento, di corallo, a forma di luna, stelle, di
fiori...
Uno
in particolare attrasse l'attenzione di Draco. Lo fissò per qualche
tempo, senza riuscire a decidersi.
-
Dra io vado un attimo nel negozio di cucito, aspettami qui d'accordo?
- gli chiese Astoria con fare indifferente, lasciandolo solo coi suoi
pensieri.
Lui
annuì distratto continuando a fissare indeciso l'oggetto che aveva
attratto la sua attenzione. Alla fine decise di entrare nella
gioielleria.
-
Salve, posso esserle utile? - chiese educatamente il commesso.
-
Sì. vorrei prendere tre cose. -
-
Perfetto mi dica -
-
Potete fare dei ciondoli con delle scritte personalizzate? -
-
Certamente, ma ci vuole un po' di tempo..- azzardò il giovane bruno.
-
Sono certo che possiamo trovare un compromesso – sentenziò Draco,
estraendo dalla tasca un sacchetto rigonfio di monete tintinnanti.
-
Lo desidera subito? - chiese il commesso con gli occhi che
scintillavano.
-
Sì. - rispose Malfoy ghignando soddisfatto.
********************************
Un
debole raggio di luce entrava dalle tapparelle socchiuse. L'aria
polverosa era ferma, tutto era silenzioso.
Hermione
si voltò sul fianco coprendosi la testa col cuscino.
Le
dava fastidio la luce la mattina, era molto più lucida al buio.
Certo, avrebbe potuto chiudere le tapparelle con un colpo di
bacchetta, ma sapeva che se si fosse mossa ancora non avrebbe più
ripreso sonno.
Sentì
Ginny che si rigirava nel letto accanto al suo. L'aveva sentita
rientrare in camera a notte fonda, sicuramente aveva appena lasciato
Harry, e non voleva rischiare che sua mamma la trovasse la mattina
addormentata nel letto del bruno.
Ripensando
a quegli avvenimenti Hermione si ricordò che giorno fosse.
Natale!
Pensò entusiasta.
Scattò
in piedi, ma non aveva il cuore di svegliare Ginny.
Cercò
di non soffermarsi sulla pila dei regali che aveva notato con la coda
dell'occhio ai piedi del suo letto, e si avvicinò alla finestra.
Aprì
un poco in vetri e sporse la testa per inspirare dell'aria fresca.
Il
paesaggio attorno alla Tana aveva un che di magico, i prati erano una
infinita distesa bianca, e gli alberi sembravano ricamati
dall'inverno con fili di ghiaccio.
Inspirò
l'aria fredda a pieni polmoni e espirò facendo una nuvoletta di
vapore, e, come quando era piccola, un sorriso spontaneo le apparve
sul volto.
Sentì
la rossa muoversi ancora nel letto, e capì che si stava svegliando.
Cominciò
a vestirsi, dopo essersi data una veloce sciacquata nel bagno attiguo
alla camera, e indossò un paio di calze a maglia marroni, e un golf
rosso scuro lungo quasi fino a metà coscia.
-
Che ore sono? - chiese Ginny con voce impastata, stirandosi le
braccia e le gambe.
-
Le otto e mezza – rispose Hermione guardando il suo orologio.
-
Ma è presto! Perchè sei già in piedi? -
-
E' Natale Gin – spiegò con aria paziente la riccia.
-
è vero - strillò la piccola Weasley saltando fuori dal letto e
fiondandosi sulla sua pila di regali.
- Aspetta! - le disse
Hermione.
Le ci volle quasi mezz'ora per convincerla ad aspettare
che tutti fossero svegli per aprire i regali, ma alla fine riuscì a
persuaderla a prepararsi e a scendere in cucina.
Ginny si legò i
capelli in una treccia, e indossando una gonna blu e delle calze
pesanti dello stesso colore, si fiondò in cucina, Hermione al
seguito.
- Ciao mami - trillò la rossa piombando in cucina.
-
'giorno Molly - salutò Hermione.
- Buongiorno ragazze! Buon
Natale! - esclamò la signora Weasley servendo a tavola una torta al
cioccolato ricoperta di panna che avrebbe tentato anche il più
incallito dietista.
Poco dopo cominciarono a scendere tutti gli
altri, Ron ed Harry per ultimi.
- Finalmente! - esclamò Fred,
vedendoli arrivare.
-Pensavamo vi foste persi tra le lenzuola -
commentò George.
- O che foste caduti nel water - concluse
Ginny.
Ron borbottò qualcosa, e si accasciò sul tavolo.
- C'è
voluta mezz'ora solo per farlo alzare - spiegò Harry a mo' di scusa
- immaginatevi per fargli capire in quale buco del maglione va la
testa -.
Tutti scoppiarono a ridere, consci del livello di
attività celebrale del rosso di prima mattina.
Hermione guardò i
suoi amici e sentì una stretta al cuore.
La loro famiglia era
fantastica, molto unita, e ormai anche Harry ne faceva parte. Ma lei?
Si sentiva lontana da quella realtà.
Accampando una scusa uscì
in cortile per prendere un po' d'aria fresca.
Sentiva la mancanza
dei suoi genitori. Per quanto riuscisse a pensarci meno quando era a
scuola, in momenti come quello la nostalgia la prendeva più forte
che mai.
Certe volte non riusciva ancora a credere che se ne
fossero andati, che l'avessero lasciata da sola.
Una lacrima
solitaria le scese lungo la guancia.
- Mancano anche a me, sai?
-
Hermione si voltò e vide Harry che le sorrideva triste, gli
occhi umidi.
- In giorni come questo vorrei che loro fossero qui,
vorrei poter passare il Natale con loro, a scartare i regali e a
raccontargli tutto quello che ho fatto a scuola nei mesi di
lontananza, tutte le cose che ho imparato. Vorrei presentargli Ginny,
chiedergli cosa pensano di lei, dirgli che la amo veramente. Vorrei
abbracciarli stretti e dirgli che gli vorrò sempre bene. Ma non
posso, non ho mai potuto. - concluse il ragazzo malinconico.
Le
lacrime ormai sgorgavano copiose dagli occhi della ragazza.
- Ma
tu hai potuto. Tieni nel cuore tutti i momenti che avete passato
insieme, tutte le emozioni che avete condiviso. Perché finchè le
terrai con te, loro non se ne andranno mai del tutto -.
Hermione
lo abbracciò stretto. Sapeva che le sue parole erano giuste, che
aveva ragione, ma faceva comunque male.
- Saremo sempre l'uno la
famiglia dell'altro - aggiunse una voce dolce da dietro di
loro.
Ginny li aveva raggiunti insieme a Ron, e stavano
abbracciando tutti insieme la riccia.
- Grazie - bisbigliò lei
asciugandosi le lacrime.
- Forza entriamo, altrimenti Fred e
George finiscono tutta la torta! - esclamò Ron dopo un po'
suscitando l'ilarità degli altri.
- Ma com'è possibile che pensi
solo al mangiare? - domandò Hermione con voce ormai ferma.
E
ridendo rientrarono nella stanza.
********************************
- Forza Herm,
apri quello! - esclamò Harry indicando un pacchettino verde che non
aveva il mittente.
- Dopo - rispose lei - prima apriamo questo, ce
l'abbiamo tutti! - indicando un pacchetti dalla carta rosso fuoco.
-
C'è un biglietto! - constatò Ginny, aprendolo e leggendolo ad alta
voce.
"
Cari Amici,
Ecco la sorpresa che vi avevo promesso prima della
festa.
Buon Natale!
Luna.
Ps: Attenti ai Nargilli! "
Tutti
risero, cominciando a scartare i loro pacchetti.
Ne tirarono fuori
dei libri abbastanza larghi ma sottili.
Sulla copertina rossa vi
era raffigurato lo stemma di Hogwarts, accompagnato dal suo motto.
I
ragazzi si guardarono interrogativi, e poi, scrollando le spalle,
cominciarono a sfogliarlo.
Un
sorriso apparve contemporaneamente sul volto dei quattro.
Si
ritrovarono ad osservare loro stessi e i compagni che organizzavano
il Ballo e poi che ballavano, scherzavo e ridevano.
La
prima foto raffigurava Hermione che dava istruzioni ai compagni
accanto a Roger e Draco che si fissavano con astio, poi si vedevano
Harry e Malfoy che si scagliavano addosso degli incantesimi
rischiando di far crollare il tendone, e Hermione che li appendeva
entrambi per aria per le caviglie.
Risero
a lungo, sorrisero alla vista dell'ultimo ballo che avevano fatto
tutti insieme, presero in giro Ron che era inciampato tirandosi
dietro una tovaglia e tutto ciò che vi era sopra.
Hermione
sorrise dolcemente a una foto di Harry e Ginny che ballavano
abbracciati e si scambiavano un dolce bacio.
Stettero
quasi mezz'ora ad osservare tutte le foto, una per una, e a
commentarle.
************************
Era
sera ormai. Ginny era già a letto e sul punto di addormentarsi,
mentre Hermione si stava spazzolando i capelli accovacciata sulle
coperte.
Nel
mentre sfogliava per l'ennesima volta l'album, soffermandosi sui
dettagli di ogni foto. Luna aveva fatto un lavoro magnifico, le
sarebbero stati grati a lungo per quel bellissimo regalo.
Chiuse
l'album, e mentre lo stava appoggiando sul comodino, una busta
scivolò fuori. Era certamente il biglietto che Luna aveva allegato
all'album di tutti e quattro, ma le sembrava poco carino non aprirlo
nemmeno, così lo fece.
Nella
busta trovò, oltre al biglietto, una foto, che nell'album non c'era.
Raffigurava
lei e Draco che ballavano, stretti, guardandosi negli occhi. Rimase
affascinata dal quell'immagine, non tanto per l'immagine in sè, ma
piuttosto per lo sguardo dolce del ragazzo, che non sembrava nemmeno
lui. Non poteva essere quello stesso ragazzo presuntuoso e arrogante
che che passava il tempo a provocarla per farla arrabbiare, non
poteva crederci.
La
osservò ancora per un po' di tempo, e poi la ripose con cura nel
baule.
Si
sdraiò e in pochi minuti cadde tra le braccia di Morfeo.
Quella
notte sogno un pacchetto verde, continuava a cercare di prenderlo ma
non ci riusciva. La mattina dopo non ricordava più niente.
*****************************
Ecco
finito anche questo :)
Beh,
non so che dire, tranne scusarmi ancora :D
E'
la prima volta che non rispondo alle recensioni, e vedrò di
aggiungere le risposte il prima possibile, ma ho la febbre e sono
stanca quindi ora mi butto nel mio lettino.
A
presto,
Herms
<3
|
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Capitolo 19 *** Lyra e Perseus ***
Ed
eccomi ancora col diciannovesimo capitolo, non vi siete stancate di
me?!
Comunque
solo un paio di cosette... questo capitolo è un po' diverso dal
solito, meno basato su dialoghi e personaggi attivi, ma piuttosto
passivi.
Seconda
cosa, ho cercato di impegnarmi di più nello stile, perchè mi sono
resa conto che gli ultimi capitoli che ho scritto, erano scritti un
po' alla cazzo.
Terza
cosa, che gradirei leggeste, ho aperto qualcosa come dieci minuti fa,
una PAGINA AUTORE SU FACEBOOK. Se passaste mi fareste MOLTO piacere
<3
ecco
il link:
http://www.facebook.com/home.php?#!/pages/Herms/168279513203631?v=wall
CAPITOLO
DICIANNOVESIMO: Lyra e Perseus
Hermione
guardò fuori dal finestrino della carrozza. Il sole splendeva sopra
i prati innevati, illuminando tutta la campagna.
Grazie
alla sua posizione di Organizzatrice era riuscita a ottenere un
passaggio dall'Espresso di Hogwarts verso la scuola, un paio di
giorni prima del rientro previsto dalle vacanze. Così, quella
mattina si era recata al binario 9 3\4, scortata dalla famiglia
Weasley al completo più Harry.
Li
aveva abbracciati uno a uno, ringraziato mille volte Molly per averla
ospitata, ed era riuscita a convincerli che aveva bisogno di tornare
a scuola con qualche giorno d'anticipo.
Ma
non era vero. Non che non volesse stare dai Weasley per carità,
voleva loro molto bene e l'avevano trattata benissimo, ma desiderava
lasciarli soli per qualche giorno, fargli godere appieno gli ultimi
giorni di vacanza in famiglia.
Ed
allora era lì, da sola, sul treno, diretta a quella che ormai era
diventata la sua casa. Così tanti ragazzi avevano trovato una casa,
una famiglia, a Hogwarts: da Harry a Voldemort, da Lily a Piton, fino
ad arrivare a lei. Sarebbe stato veramente difficile andarsene da lì,
una volta finiti gli esami. Avrebbe voluto potervi restare più a
lungo, o anche solo potervi tornare una volta diplomata. Beh, un modo
c'era, e lei era sempre più convinta a farlo. Sapeva che sarebbe
stato difficile, molto, ma voleva farcela.
Chiuse
gli occhi, la testa appoggiata al vetro del finestrino, e cadde in un
sonno leggero.
******************************
Hermione
socchiuse le palpebre e fu accecata da un'ondata di luce. Si sfregò
più volte le palpebre, cercando di abituarsi nuovamente ai raggi del
sole.
Stirò
braccia e gambe, e si alzò in piedi per far passare un fastidioso
formicolio che le aveva preso la caviglia destra. E mentre saltellava
su un piede solo, sentendosi particolarmente stupida, si accorse dal
paesaggio che mancava poco all'arrivo a scuola.
Fece
per buttarsi sulla borsa e indossare la divisa di tutta fretta,
quando si rese conto che dopotutto non ce n'era bisogno, era ancora
in vacanza e si sarebbe potuta cambiare al castello. Si risedette
accanto al finestrino e guardò fuori. Doveva aver dormito parecchie
ore, era pomeriggio inoltrato, ormai.
Un attacco di starnuti la
colse all'improvviso.
- Maledetta allergia! - pensò asciugandosi
gli occhi che gocciolavano.
Infilò una mano nella pochette per
cercare un pacchetto di fazzoletti, ma, invece di quello, si ritrovò
in mano un pacchettino verde.
Un flash le attraversò la
mente.
Ecco dov'era finito! Pensò sollevata.
Il giorno
dopo Natale, l'aveva cercato in lungo e in largo, ma poiché non
l'aveva trovato, si era ritrovata a pensare di esserselo
immaginato.
Felice del ritrovamento tolse delicatamente la carta
del pacchetto e ne tirò fuori un astuccio elegante di velluto verde.
Accarezzò
il morbido tessuto, per poi far scattare l'apertura dell'astuccio.
Ne
estrasse un ciondolo molto bello d'oro bianco a forma di rametto di
ulivo. Per qualcun altro avrebbe rappresentato semplicemente un
simbolo di pace, ma non per lei. Riconobbe in esso la pianta
consacrata alla dea della saggezza, Atena.
Un
sorriso le sorse spontaneo sul volto, mentre si allacciava la collana
al collo.
Passo
sue dita sul ciondolo, continuando a sorridere ma chiedendosi chi
avrebbe potuto farle un regalo così azzeccato.
Una
persona le spuntò subito in mente: Malfoy.
Che
lui...? si chiese, timorosa anche solo di formulare il pensiero,
forse perchè non voleva che le si insinuasse il dubbio nella mente,
o forse perchè non voleva cominciare a pensare a quell'eventualità
che avrebbe finito con l'illuderla.
Ripose
delicatamente l'astuccio in borsa, continuando a girarsi il ciondolo
tra le dita. Per la sua sanità mentale decise di pensarci in un
altro momento e piuttosto di godersi il panorama che scorreva veloce
fuori dal finestrino. Erano splendidi i prati innevati, ma Hermione
cominciava ad essere stanca del freddo, dell'immobilità del
paesaggio. Voleva la primavera, vedere tutto rinascere, i prati
riempirsi di fiori, e sentire il profumo di erba alla fine di un
temporale. Le mancava tutto ciò, dopotutto la primavera era da
sempre la sua stagione preferita.
Riflettendo
su ciò le venne in mente un'idea. Quale giorno migliore del 21 Marzo
per fare il Ballo? Il primo giorno di primavera, quando la notte e il
giorno hanno la stessa durata, sarebbe stato perfetto.
Doveva
parlarne subito con i suoi compagni, Malfoy in primis.
Dove
cavolo sono le piume quando ti servono?! Pensò nervosa,
svuotando in malo modo la borsa.
************************
Un
giovane biondo si stava allacciando la cravatta nera guardandosi allo
specchio.
Indossava
un completo da uomo nero, elegante ma abbastanza giovanile,
ovviamente su suggerimento delle Greengrass.
Si
scompigliò i capelli con la mano, spostando il ciuffo che gli
ricadeva sull'occhio.
Toc,
toc.
-
Avanti – esordì Draco Malfoy in direzione della porta.
-
Sei pronto Draco? - domandò un'elegantissima Narcissa, entrando con
passo regale nella camera.
-
Sì mamma – rispose il ragazzo. Ancora gli sembrava strano
chiamarla con un nome così affettuoso, e non “madre”, ma da
quando erano rimasti soli tutto era cambiato.
-
Indossi la collana che ti ho regalato – constatò poi il biondo,
accennando al pendente al collo della madre, composto da uno zaffiro
blu oceano a forma di stella circondato da una sottile montatura di
piccoli diamanti.
-
Sì, è molto bella – rispose lei accarezzando il ciondolo con la
mano destra.
-
Dobbiamo andare, i Greengrass ci aspettano per cena – lo avvertì
poi.
-
D'accordo, scendo subito – la rassicurò il ragazzo, vedendola poi
sparire fuori dalla porta.
Raccolse
la giacca dalla sedia sulla quale l'aveva appoggiata, e tolse dalla
tasca un astuccio di velluto verde gemello a quello che aveva inviato
alla Grifondoro.
Lo
aprì velocemente fissando la scritta attaccata al ciondolo, Athena,
scritto in lettere greche, come aveva fatto più volte in quegli
ultimi giorni.
Quando
aveva comprato i gioielli pensava di mandarglieli entrambi, ma alla
fine aveva realizzato che quella scritta poteva averla inviata solo
lui, e non voleva che la cosa fosse così evidente. Quindi aveva
mandato solamente l'altro ciondolo, e anche
se era certo che Hermione avrebbe capito chi fosse il mittente, aveva
preferito non renderlo così palese, ma solo insinuare il dubbio
nella ragazza.
Ripose l'astuccio nel cassetto del comodino accanto
al suo letto, e si smaterializzò accanto al portone d'ingresso dove
l'attendeva Narcissa.
Percorsero
velocemente il viale d'accesso a Malfoy Manor e salirono in carrozza,
prima Narcissa e poi Draco.
Per l'intero tragitto la donna
continuò a rigirarsi il ciondolo tra le dita, nervosa.
- Cosa ti
preoccupa? - le chiese Draco stupito. Sua madre era una delle persone
più glaciali che avesse mai incontrato, e non mostrava mai se era
turbata o nervosa, era impenetrabile. Ma non quella sera.
- Lyra
ha invitato Andromeda - disse lei dopo un attimo, scrutando il buio
fuori dal finestrino.
- Andromeda? Anche Dora? - chiese lui
scioccato.
- Sì, con lupo al seguito - commentò Cissa vagamente
disgustata.
- Come mai? -
- Sostiene che ora che siamo entrambe
rimaste sole, dobbiamo starci vicine come non lo siamo state per anni
-
- Ma si conoscono? -
- Sì. Sai, Lyra
ha frequentato Hogwarts con me, ed era amica mia, di Andromeda e di
Bella. Eravamo un gruppo molto unito, fiere purosangue che regnavano
sulle Serpi. Ma quando Andromeda si è innamorata di Ted, il gruppo
si è allontanato sempre di più, soprattutto per colpa di Bellatrix.
Così Lyra
ha scelto di restare con me e Bella, anche se credo che l'abbia fatto
per stare vicina a me, temeva che l'influenza di mia sorella mi
avrebbe portata alla distruzione. Però sono convinta che abbia
mantenuto i contatti con Andromeda, dopotutto era più legata a lei,
che a noi. - raccontò la donna, gli occhi vacui e persi nei
ricordi.
- Andrà tutto bene - le disse Draco stringendole la
mano, per farle sentire che lui c'era, e ci sarebbe stato sempre.
*********************
Narcissa
bussò al portone di palazzo Greengrass.
Dopo
poco la porta si aprì, mostrando un'elegantissima Lyra
Rosier in Greengrass che li fece accomodare in un enorme salone
d'ingresso.
La
donna abbracciò Narcissa e poi Draco, pettinandogli il capelli con
la mano.
-
Quante volte ti ho detto che stai meglio così? - gli domandò lei
sorridendo.
-
Sono anni che tento di convincerlo Li, ma temo che sia impossibile –
commentò Cissa.
-
Ma sono più bello così! - esclamò il ragazzo con finta aria
scandalizzata.
Mentre
si svolgeva questo dialogo tipico, le giovani Greengrass raggiunsero
gli ospiti.
Si
salutarono brevemente, per poi dirigersi verso la sala da pranzo. Il
salone era ampio e illuminato da centinaia di candele e candelabri,
arredato con splendidi mobili di mogano scuro, dalle venature nere, e
pareti bianco panna.
Si
accomodarono tutti al grande tavolo che si trovava al centro della
stanza, e poco dopo furono raggiunti dal padre di Daphne e Astoria.
-
'Sera Perseus
-
-
'Sera Cissy. Draco – aggiunse stringendo la mano al ragazzo.
-
Tutto bene le vacanze? - chiese l'uomo accarezzandosi la folta barba
bruna. Gli occhi neri brillavano d'interesse, sembrava sempre che
qualunque cosa lo appassionasse, lo interessasse, non per niente era
uno scienziato. Oggettivamente Perseus Greengrass era un bell'uomo,
alto sul metro e settantacinque, bruno, occhi neri con venature blu,
veramente particolari. Ci si chiedeva come fosse possibile che le due
sorelle fossero venute bionde con gli occhi azzurri e la pelle
diafana, certamente avevano entrambe preso dalla madre, che era il
loro ritratto spiccicato, ma dall'espressione identica che si
rifletteva dal volto di lui su quello delle figlie, era tale che
nessuno osava dubitare la loro parentela.
-
Tutto a posto, abbiamo passato il giorno di Natale a casa degli
Zabini, ma quest'anno i Parkinson non si sono fatti vedere, non che
mi dispiaccia dopotutto. - rispose Narcissa.
-
Nemmeno noi li abbiamo visti, e ne sono felice. Erano anni che vi
dicevo di smetterla di frequentarli..- ribadì Lyra.
I
ragazzi si sorrisero complici, attirando l'attenzione di Perseus, che
per buon conto decise di non indagare oltre e di spostare
l'attenzione generale su un altro argomento.
-
Narcissa tua sorella? - domandò l'uomo.
Il
gelo scese nella stanza.
-
Non lo so. Lyra? -
-
Dovrebbe arrivare tra poco – rispose la signora Greengrass.
In
quel esatto momento, come se fosse stata evocata, una carrozza arrivò
davanti alla Villa. I presenti si ammutolirono al suono delle ruote
sul vialetto, e con molta nonchalance Lyra si alzò e si diresse
velocemente all'ingresso.
La
tensione era visibile sul volto di Narcissa, rigida come non mai,
quasi un pezzo di ghiaccio.
Dopo
qualche minuto la donna rientrò seguita a ruota dagli ultimi ospiti.
Andromeda
procedeva tranquilla chiacchierando con la padrona di casa, come se
non fossero passati decine di anni dall'ultima volta che si erano
visti tutti assieme.
Dietro
di lei c'erano Tonks, dall'espressione tesa e i capelli biondi legati
in un acconciatura elegante che non era minimamente adatta a lei e
alla sua pesonalità effervescente, e Lupin, impassibile, ma nel
profondo intimorito dall'ambiente.
Il
gruppetto si avvicinò al tavolo, e mentre Tonks e Lupin salutavano
il padrone di casa e i ragazzi, Andromeda si avvicinò alla sorella e
si fermò proprio accanto a lei, che si voltò a guardarla.
-
Ciao Cissi – esordì Andromeda, un dolce sorriso sulle labbra.
E
Narcissa capì. Quel sorrisetto significava moltissimo per lei,
significava che sua sorella capiva le sue scelte, che sapeva che
Bellatrix l'aveva sempre sottomessa, e che l'aveva, o l'avrebbe
presto, perdonata.
*****************************
Fineee
:D
Che
ne pensate?
Allora,
che dire... beh, i nomi dei genitori delle mie sorelle preferite non
sono attestati quindi sono andata a cercare tra le costellazioni nomi
che mi ispirassero, e Perseus mi sembrava perfetto, in onore del
semi-dio Perseo. Non vi racconto la sua storia perchè ne potrei
scrivere un libro.
Questa
volta voglio fare le cose per bene, rispondendo alle recensioni. A
proposito, vi siete arrabbiate che l'ultima volta non ho risposto?
Perchè me ne avete lasciate solo 3... sigh :(
Risposte:
Leilah
lent: si la febbre è una palla, ma è passata abbastanza in fretta a
forza di Oki :)
Comunque
sì, a fine anno si terrà il ballo ufficiale, quello di Natale mi
serviva per fare una prova :D
Io
ADORO Luna, e mi sembrava un'idea carina quella delle foto, così ho
unito le due foto.
Spero
che ti piaccia anche questo capitolo.
Bacii
:)
MissChanel:
hahah sono cattiva, faccio apposto a creare suspance, ma ora ha
aperto il regalo :)
Abbastanza? Sai, non volevo fare nulla di
eclatante, ma piuttosto qualcosa di molto significativo, ed ecco qui
i tre acquisti dal gioielliere.
Spero che il capitolo ti piaccia
:)
A presto!!
Queen73: ciao Cara, che ne pensi del regalo
di Dra?
Comunque non ti eri persa la sorpresa di Luna, sono solo
io che, da brava stronza, vi faccio venire dei dubbi per mantenere
vivo un po' d'interesse :D
Sì, i genitori i Herm sono morti,
l'avevo accennato qualche capitolo fa, credo in quello della scena in
biblioteca, quando Draco poi parla con Blaise in infermeria, e mi
sembrava stupido e superficiale accennare la cosa ma non trattarla
per niente... Credo proprio che ne parlerò ancora più avanti...
A
presto!!
Herms <3
|
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Capitolo 20 *** Ἀθηνᾶ καὶ Ποσειδῶν ***
Je
suis là. In poche parole, eccomi :D
Scusate,
mi ero riproposta di pubblicare prima, ma non ce l'ho fatta :(
Vi
lascio subito alla lettura, lasciatemi un commentino :D
PS:
please andate QUI :
http://www.facebook.com/home.php?sk=lf#!/pages/Herms-efp/168279513203631
PPS:
ho cambiato carattere perchè l'altro mi faceva abbastanza schifo,
ditem quale preferite, che appena posso cambio anche nei capitoli
vecchi :D
PPPS:
il titolo significa “Atena e
Poseidone” :D
Ci
vediamo in fondo!!
Herms,
<3
CAPITOLO
VENTESIMO: Ἀθηνᾶ καὶ Ποσειδῶν.
La
sala comune del dormitorio degli Organizzatori al quarto piano era
praticamente deserta. Dopotutto le lezioni non erano ancora
cominciate, e molti dei ragazzi non erano nemmeno tornati.
Alle
dieci e mezza di sera, accoccolata su una poltrona davanti al camino,
le gambe ripiegate sotto il sedere, Hermione Jane Granger era immersa
nella lettura di un libro. Lo scoppiettare allegro del fuoco e il
rumore di pagine sfogliate, erano l'unico sottofondo alla sua lettura
serale.
Girava
le pagine con fare meccanico, divorando le parole avida di
conoscenza, rigirandosi tra le dita la treccia nella quale si era
legata i capelli che aveva tentato di lisciare, con scarsi risultati.
Sentì
la porta d'ingresso aprirsi e in un istante riconobbe il proprietario
della camminata, dal rumore dei passi.
-
Sera Malfoy – disse, senza girarsi né staccare gli occhi dalle
pagine.
-
Granger. Come hai fatto a capire che ero io? - le domandò spedendo
con un colpo di bacchetta le valigie in camera.
-
Il rumore dei tuoi passi. Hai una camminata rapida e elegante, i
passi sono molto ritmici – spiegò lei, continuando imperterrita a
leggere.
-
Sei così ossessionata da me che studi anche i miei passi
Mezzosangue? - la provocò lui ghignando.
Lei
alzo lo sguardo dalle pagine e lo fisso con aria scettica, il
sopracciglio sinistro inarcato.
-
Tu cosa ne dici? -
-
Che sei talmente persa per me che sai anche come cammino -
-
Diciamo piuttosto che sono una buona ascoltatrice e che ultimamente
mi stai attorno ben più di quanto vorrei – ribadì lei, riportando
gli occhi sulle pagine, consapevole di stare dicendo una grandissima
menzogna, dato che ultimamente sembrava non bastarle mai la presenza
del ragazzo.
Lui senza dire una parola si alzò
dalla poltrona su cui si era seduto e superò quella di Hermione, che
si costrinse a non alzare gli occhi dalle pagine per guardarlo.
-
Amore non è amore che muta quando scopre i mutamenti od a
separarsi in cima quando altri si separano. - le sussurrò lui
all'orecchio - Non era male la Austen per essere una babbana -.
Lei
si girò verso di lui attonita, gli occhi spalancati.
Draco si
chinò su di lei, sfiorando le sue labbra con le proprie, e lasciando
che fosse Hermione a decidere se approfondire il bacio. Lei lo capì
e lo trasse a sé, infilando le dita tra i suoi capelli dorati e
approfondendo il contatto.
Stettero così per quelle che le
parvero ore, finché il Serpeverde non si staccò, e dopo averle dato
un ultimo dolce bacio sulle labbra le augurò la buona notte e si
ritirò nella sua stanza.
Hermione sospirò lasciandosi
sprofondare di nuovo nella poltroncina.
Quel ragazzo avrebbe
finito col farla impazzire, ogni volta che le si avvicinava o la
sfiorava, il sangue le ribolliva nelle vene e l'unico pensiero che
riusciva a formulare il suo cervello era il desiderio di saltargli
addosso.
E quella citazione? Se la sarebbe aspettata da chiunque
ma non da lui, chi mai avrebbe pensato che Draco Malfoy, un
purosangue che odiava i babbani, andasse in giro a citare frasi di
Jane Austen? Doveva aver riconosciuto il libro che lei aveva da poco
ripreso a leggere ( una volta portate a buon punto le ricerche sulla
mitologia greca ), Ragione e Sentimento. La lettura di quel romanzo
le stava solo complicando la vita.
La
sua ragione le diceva di star lontana da quell'angelo tentatore, che
non era giusto quello che c'era tra loro, mentre il sentimento la
spingeva verso di lui, cercava di persuaderla a lasciarsi andare tra
le braccia muscolose di quel pezzo di f.... Basta! - pensò
portandosi la mano sulla testa.
Cercò
di cancellare quei pensieri sfregandosi la fronte, come se le sue
dita fossero una gomma, ma con l'unico risultato di irritarsi la
pelle.
Sconsolata e ancora più confusa di prima chiuse il libro e
lo buttò sul tavolino.
Ora basta, devo pensare ad altro -
si disse, alzandosi in piedi e dirigendosi verso la sua camera.
Salì
i gradini che la separavano dal corridoio delle camere e aprì la
porta infilandosi dentro fulminea per non rischiare di rincontrare
quel biondo che tanto la confondeva.
Entrata
nel salottino che condivideva con Roger, che non era ancora tornato
dalle vacanze, si sedette sul divano e prese in mano un blocco per
gli appunti sul quale aveva lavorato per settimane.
Ecco
il modo perfetto per pensare a cose più importanti – si disse
gettandosi nella lettura e nella stesura del suo lavoro.
Rilesse
mentalmente la prima parte di quello che aveva scritto fino a quel
momento.
Zeus:
era il re di tutti gli dei, ed anche la divinità dei fulmini e dei
tuoni. Figlio dei titani Crono e Rea, era il più giovane dei suoi
fratelli e sorelle. Nella maggior parte delle leggende era sposato
con Era, ma è comunque famoso per le sue frequentissime avventure
erotiche extraconiugali. Il frutto dei suoi numerosi convegni amorosi
furono molti suoi celeberrimi figli, tra i quali Apollo e Artemide,
Ermes, Persefone, Dioniso, Perseo, Eracle, Elena, Minosse e le Muse.
Dalla legittima moglie Era secondo la tradizione ebbe i gemelli Ares
ed Eris, oltre ad Ebe, Efesto ed Ilizia. I suoi simboli sono la
folgore, il toro, l'aquila e la quercia.
Mordendo
il tappo della penna aggiunse un paio di note sui suoi fratelli, così
da avere una gamma più ampia di scelte di divinità per il Comitato.
*Estia,
Demetra, Era, Ade e Poseidone.
Si
segnò un promemoria per ricordarsi di scrivere un profilo anche per
quegli dei, tranne che per Ade che aveva deciso di non presentare, in
comune accordo con Malfoy.
Irritata
per il fatto che lui si fosse infilato ancora una volta nei suoi
pensieri, riprese a leggere, cancellando e aggiungendo frasi qua e
là.
Atena:
figlia di Zeus e della sua prima moglie Meti, era la dea della
sapienza, in particolare della saggezza, della tessitura, delle arti
e, presumibilmente, degli aspetti più nobili della guerra, mentre la
violenza e la crudeltà rientravano nel dominio di Ares. La sapienza
rappresentata da Atena comprende le conoscenze tecniche usate nella
tessitura e nell'arte di lavorare i metalli. I suoi simboli sacri
erano la civetta e l'ulivo. In tempo di pace gli uomini la veneravano
poiché a lei erano dovute le invenzioni di tecnologie agricole,
navali e tessili, mentre in tempo di guerra, fra coloro che la
invocavano, aiutava solo chi combatteva con l'astuzia (Metis, sua
madre) propria di personaggi come Odisseo.
Atena
ha sempre con sé la sua civetta, o nottola, indossa una corazza di
pelle di capra chiamata Egida (per alcuni storici l'Egida è in
realtà uno scudo) donatale dal padre Zeus, ed è spesso accompagnata
dalla dea della vittoria Nike. Quasi sempre viene rappresentata
mentre porta un elmo ed uno scudo cui è appesa la testa della
Gorgone Medusa, dono votivo di Perseo. I suoi simboli sono quindi la
civetta, da cui l'attributo Glaucopide, e l'ulivo.
Le
sarebbe piaciuto moltissimo rappresentare la dea Atena, aveva
cominciato a rifletterci molto dopo che aveva ricevuto quel ciondolo,
ma temeva che il ruolo sarebbe andato a Hannah, che dopotutto era una
ragazza brillante, ma sperava con tutta se stessa di aver la
possibilità di rappresentare la sua divinità preferita, quella che,
da un po' di tempo a quella parte, considerava come sua divinità
protettrice.
Troppo
presa dai suoi pensieri non sentì la porta che si apriva.
Un
giovane entrò nella stanza, fissando l'espressione imbronciata di
Hermione con occhi perplessi.
- Cosa ti succede stellina? - chiese
il giovane dagli occhi blu.
- Stellina? Cosa ti sei fumato oggi? -
chiese lei ridacchiando.
- Per ora niente, non garantisco per più
tardi - rispose lui sorridendo allegro e buttandosi sul divano
accanto a lei.
- Non per sembrare scortese.. Ma cosa ci fai qui
Blaise? - gli domandò Hermione.
- Ero convinto fosse la stanza id
Draco, ma devo ammettere che non ho molta voglia di andare a sentire
le sue lamentele su questo e quell'altro - aggiunse bisbigliando in
un orecchio ad Hermione - ma non dirglielo che poi si offende! -
La
ragazza scoppiò a ridere chiedendosi come fosse possibile che una
persona così simpatica fosse finita a Serpeverde.
- Comunque cosa
stai facendo di bello? - continuò lui.
- Lavoro all'elenco delle
divinità che devo presentare alla riunione di Venerdì e poi a
Silente Sabato -
- Fammi vedere quali hai scritto - disse
allungando la mano verso di lei.
Lei gli passò il blocco,
leggendo assieme a lui quello che aveva scritto per controllare di
non aver fatto errori, con la testa appoggiata alla sua
spalla.
Stettero così per un po', finché Blaise non voltò la
testa verso di lei. I loro volti erano vicini, ma nessuno dei due
provava imbarazzo o tensione, non essendo minimamente interessati
l'uno all'altra.
- Zeus ( Harry )?- domandò Zabini leggendo una
nota che la ragazza aveva aggiunto poco prima che lui entrasse - stai
scherzando spero?! -
- No, perché? -
- Potter già si crede
Dio di suo, tra la storia del Prescelto, quella del bambino che è
sopravvissuto, il Salvatore del mondo magico, ci manca solo che tu
gli proponga di fare il re degli dei prima che pretenda preghiere e
sacrifici da noi comuni mortali! - esclamò scandalizzato il
moro.
Hermione scoppiò a ridere, la fronte appoggiata contro la
spalla di Blaise che con due dita le alzò il viso fino ai suoi
occhi.
- No starai ridendo di me, spero! -.
E proprio in quel
momento, come se la vita di Hermione non fosse stata già abbastanza
complicata, la porta si spalancò, lasciando entrare un Draco Malfoy
scompigliato e totalmente ignaro della scena che gli si sarebbe
presentata davanti.
- Granger mi sono scordato di chiederti
spiegazioni riguardo al ...- cominciò il biondo per poi gelarsi alla
vista dei due.
Gli occhi gli si assottigliarono e i muscoli si
tesero dal primo all'ultimo.
- Non pensavo di interrompere niente
- sibilò - errore mio - concluse uscendo dalla stanza e sbattendosi
la porta alle spalle.
I due si guardarono allibiti, la stessa
espressione in volto.
- Merda - imprecarono
all'unisono.
Scattarono in piedi in contemporanea e rincorsero il
biondo per il dormitorio.
- Draco! - lo chiamò Blaise, ma lui non
si girò.
Hermione non si disturbò a chiamarlo, lo raggiunse
direttamente e lo trattenne per un braccio.
- Hei! -
- Lasciami
andare Mezzosangue - ringhiò lui - o vuoi che mi scusi per avervi
disturbati? -
- Ma di cosa diavolo vai blaterando?! - esclamò lei
al limite dell'esasperazione, mentre Blaise si teneva saggiamente in
disparte, convinto che i due dovessero sbrigarsela tra di loro.
-
Dimmi almeno da quando va avanti fra voi due, sai non vorrei essere
stato d'intralcio, a saperlo... - ma non finì mai quella
frase.
Hermione aveva scelto l'unico modo per farlo tacere e
fargli comprendere tutto, in quell'occasione il Sentimento festeggiò,
mettendo a tacere i rimproveri della Ragione.
Hermione lo trasse a
sé e gli diede un bacio profondo, aggrappandosi al suo collo.
Mentre
Blaise si allontanava soddisfatto, Draco la spinse contro il muro,
facendo aderire i loro corpi, desiderosi di un contatto sempre
maggiore. I loro corpi combaciavano perfettamente e i cuori battevano
all'unisono, come uno solo.
Si baciarono a lungo finché non
ebbero più fiato in corpo.
- Sei un coglione - soffiò lei col
fiato corto.
Lui ghignò - non pensavo ti piacessero i coglioni
-
In tutta risposta gli arrivò uno scappellotto sulla nuca,
accompagnato da un ordine perentorio.
- Vai a scusarti con Blaise.
Ora. -
- Sì signor capitano! O signora capitana, ma forse è
meglio signora padrona, come preferiscono le tue aspirazioni di
potere - rispose lui, facendo il saluto militare con due dita e
schivando prontamente uno schiantesimo lanciato dalla ragazza.
Che
bella giornata -
pensò dirigendosi in cerca del suo migliore amico.
************
Venerdì,
ore 9.30, Stanza delle Necessità.
Tutti
i ragazzi erano già nella Stanza, mancavano solo i due coordinatori.
C'era
chi chiacchierava davanti al camino, chi cercava delle informazioni
sui libri, e chi, come Ron, dormicchiava con la testa sul tavolo di
Mogano.
Pochi
minuti dopo la porta si aprì di nuovo, lasciando entrare Hermione
che portava il suo preziosissimo blocco per gli appunti, e Draco, che
sosteneva una decina di tomi dall'aria pesantissima, borbottando
contrariato.
A
quella vista i ragazzi scoppiarono tutti a ridere, tranne Blaise,
Daphne e Astoria che si limitarono a ridacchiare sotto i baffi.
-
Divertente fare lo schiavetto Malferret? - lo provocò Harry, le
lacrime agli occhi per le risate.
- Almeno
io non scodinzolo come te Potty – ribatté il biondo, facendo cenno
con la testa verso Ginny.
Hermione
intervenne prima che la discussione rischiasse di degenerare come al
solito.
-
Non provate nemmeno a cominciare a litigare, o giuro che vi appendo
per i piedi fuori dalla finestra fino alla fine della riunione – li
minacciò, riuscendo finalmente a farli tacere.
-
Un po' di silenzio, miracolo. Tornando a noi. Oggi abbiamo un po' di
cose di cui parlare, ma direi di incominciare dalla data della festa.
Pensavo che il giorno perfetto potrebbe essere il 21 Marzo. È il
giorno di congiunzione tra gli opposti dopotutto, e gli opposti sono
quello che noi dobbiamo rappresentare. Mi spiego meglio: il 21 Marzo
è il primo giorno di primavera, ovvero l'elemento di passaggio tra
estate e inverno, è il giorno in cui giorno e notte sono lunghi
uguali, ed è anche il giorno del cambio del segno zodiacale, si
passa infatti dai pesci, segno d'acqua, all'ariete, segno di fuoco.
Cosa c'è di più opposto? - domandò, chiedendosi se fosse stata
sufficientemente chiara.
-
Per me è perfetto – disse Hannah, prendendo parola per la prima
volta dopo tante riunioni – inoltre la primavera rappresenta
l'armonia che è anche quella che noi vorremo simboleggiare, non
credi? -
-
Assolutamente d'accordo – rispose Hermione sorridendole, felice che
avesse cominciato a sentirsi parte del gruppo.
-
Per gli altri? - chiese Draco, tagliando i convenevoli.
Tutti
assentirono e la Grifondoro riprese il suo discorso.
-
La data è a posto. Ragazze potete mandare gli inviti a questo punto
e all'inizio di Marzo dovrete inviare un promemoria. Qui ho la lista
degli invitati che abbiamo stilato io e Malfoy, se vedete che manca
qualcuno aggiungetelo, e ogni volta che vi arriva una conferma
segnatelo e avvertite me o lui. Riguardo alla pubblicità... Luna
credi di poter proporre a tuo padre di scrivere un trafiletto sul
Cavillo? Ne avremmo proprio bisogno. E se gli incaricati alla
pubblicità riuscissero a mettersi in contatto con altri giornali e
simili sarebbe perfetto – disse lei, aspettando conferma da Luna.
-
Gliel'ho chiesto, e mi ha detto che dobbiamo inviargli quello che
vogliamo venga pubblicato. - rispose la ragazza arrotolandosi i
capelli attorno alle dita.
-
Ci penserete voi che siete incaricati della pubblicità, e Venerdì
prossimo ci farete vedere quello a cui avete lavorato. Ma ora
procediamo. Ho redatto una lista delle divinità più importanti,
così da cominciare a pensare a quale divinità rappresentare
singolarmente. Prima di leggervi l'elenco però, volevo proporre di
estendere la possibilità di rappresentare le divinità anche ai
nostri cosiddetti aiutanti, soprattutto per il fatto che gli dei più
importanti erano 12, e noi saremmo solamente 8. -
In
realtà Hermione l'aveva fatto in particolare per Ginny, dato che
aveva trovato la divinità perfetta per lei, e non avrebbe accettato
di vederla rappresentata da nessun altro.
Poiché
nessuno obiettò, cominciò a leggere l'elenco delle divinità,
passando ad ognuno dei suoi compagni una copia delle descrizioni.
-
Cosa ne pensate? - chiese titubante.
- Perché accanto a Zeus c'è segnato
Potter? - chiese Draco con aria
scettica.
Hermione
e Blaise si guardarono e scoppiarono a ridere, irritando molto il
biondo.
-
Che problema avete adesso? - chiese lui nervoso.
-
Lascia stare, non puoi capire – rispose la Grifondoro asciugandosi
gli occhi sotto gli sguardi curiosi dei compagni.
Mentre
Draco borbottando si versava dell'altro Whisky Incendiario, Hermione
tornò al discorso precedente.
- Qualcuno sa già quale divinità
vorrebbe rappresentare? - domandò guardandosi attorno.
La mano di
Luna scattò immediatamente in aria.
Hermione sorrise.
- Dimmi.
Leggi anche la descrizione della dea, così tutti possono considerare
se le caratteristiche di adattano a te. -
- D'accordo. Io vorrei
rappresentare Demetra.
Demetra
è la dea del grano e dell'agricoltura, costante nutrice della
gioventù e della terra verde, artefice del ciclo delle stagioni,
della vita e della morte, protettrice delle leggi sacre. Viene spesso
invocata come la "portatrice di stagioni". I suoi simboli
sono il papavero e il grano. Vorrei
rappresentarla perchè è solare e amante della natura.
-
- Io non ho
obiezioni a riguardo, gli altri? -
- Nessuna - rispose Draco per
tutti gli altri.
- Allora andiamo avanti. Qualcun altro?- chiese
guardandosi attorno, ma nessuno alzò la mano, erano tutti impegnati
nella lettura delle descrizioni.
- Facciamo così. Questa
settimana rifletteteci su, così alla prossima riunione ci occuperemo
anche di questo, d'accordo? -
- Va bene - risposero tutti.
-
Herm ma tu non hai un'idea? - le chiese Ginny già certa della
risposta.
- In effetti sì. Mi piacerebbe molto rappresentare
Atena. - disse, portandosi automaticamente la mano al ciondolo, gesto
che non passò inosservato agli occhi di Draco.
Spiegò ai
compagni le caratteristiche della dea, e dopo che tutti accettarono
entusiasti la proposta, dicendole che nessuna era più adatta per
quella dea, li congedò, restando sola con Malfoy a sistemare i libri
e i fogli.
Dopo aver riordinato la stanza di gettarono stravolti
sul divano.
- Che dio ti piacerebbe rappresentare? -domandò la
ragazza per spezzare il silenzio.
Il biondo non rispose subito, ma
si alzò e andò alla finestra a fumarsi una sigaretta.
- Non sono
certo. Probabilmente tu avrai pensato a Ares per me, ma io preferirei
Poseidone -
- Come mai? -
- Non so come spiegartelo, ma sento
più affinità col soggetto... -
Restarono per un po' in silenzio,
persi nei propri pensieri.
- Ho letto che Atena e Poseidone si
odiavano, e che lei aveva anche maledetto una delle sue amanti,
Medusa - esordì a un certo punto la ragazza, ritrovandosi a pensare
alla possibilità di maledire la Parkinson.
- Hai letto anche che
alla fine misero da parte i loro contrasti per collaborare insieme?
-
- Non lo sapevo. A cosa lavorarono? -
- Al carro, una delle
invenzioni più importanti nell'antichità. -
- Sai... In un certo
senso mi ricordano noi due. -
- Solo che Poseidone questo non l'ha
mai fatto - ribatté lui.
- Questo cosa? - chiese la Grifondoro
confusa.
- Questo - rispose lui sorridendo e chinandosi a
baciarla.
****************
The
end. No tranquille, solo del capitolo :)
Lasciate
perdere i miei deliri mentali, e ditemi cosa ne pensate del capitolo?
Ho
l'impressione che Draco sia un po' troppo sdolcinato, ma non durerà
a lungo, è una fase, tipo il periodo blu di Picasso.
Lasciate
stare anche questo.
Ecco
le risposte alle recensioni. Per inciso ho scelto di continuare a
rispondere così e non via mail, così se capita che mi sfugga
qualche anticipazione possono leggerla tutti :)
Twipazz483:
Grazie
mille, mi fa piacere conoscere nuove lettrici :)
Non
so se fino ad ora le divinità che ho scelto, corrispondono alle tue
idee, fammi sapere!!
A
presto :D
Marty
sweet princess:
Tutto
bene thanks :) Tu?
Comunque
per il secondo ciondolo si vedrà più avanti :)
E
di questo capitolo cosa ne pensi??
A
presto :D
barbarak:
Ciao
cara :)
Hai
ragione, Draco è sempre un po' Serpe, e d'ora in poi lo sarà ancora
di più. Comunque parlerò ancora della cena in un flash-back, non ti
preoccupare non ti lascio a bocca asciutta. Nel caso non riuscissi a
inserirlo lo metterò nella raccolta di Missing Moments :D
ps:
grazie pe avermi dato il benvenuto su facebook :D
A
presto :D
Queen73:
Allora,
per il secondo ciondolo ho in programma di aspettare un po', non so
ancora bene fino a quando, si vedrà.
Riguardo
a come potrà restare a scuola, per un attimo ho pensato di dirtelo,
ma poi ho cambiato idea, sarà una sorpresa per la fine, non mi
odiare :D
A
presto!! :D
Un
bacione a tutti!!
Herms,
<3
ps:
andate QUI:
http://www.facebook.com/home.php?sk=lf#!/pages/Herms-efp/168279513203631
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Capitolo 21 *** Whisky ***
Ecco
il capitolo. Giuro che mi rincresce da morire di avervi fatto
aspettare così tanto, ma ho vissuto il mio Inferno personale nelle
ultime settimane, e non ho avuto il tempo per dormire, figuriamoci
per scrivere qualcosa.
Comunque
il capitolo è piuttosto lungo, e spero che compensi, almeno in
minima parte l'attesa.
Solo
una noticina; ho pubblicato una One-shot, sarebbe bello se la
guardaste e mi lasciaste un commento :) Il link è
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=621103&i=1
Quasi
scordavo una cosa. Il giochetto di cui si parlerà nel capitolo,
l'avrò fatto qualcosa come un migliaio di volte, e anche se so che è
presente in altre ff, mi sono immaginata la scena, e ho voluto
scriverla comunque.
Ora
vi lascio alla lettura, ci vediamo a fine capitolo :D
Herms
<3
CAPITOLO
VENTUNESIMO: Whisky.
Era
Giovedì sera e tutti i ragazzi erano raccolti davanti al caldo del
caminetto del Dormitorio. Il giorno dopo non ci sarebbe stata alcuna
lezione per una riunione dei professori, per cui avevano deciso di
passare la serata tutti assieme, Serpeverde inclusi.
Avevano
già bevuto un po', appellando qualche burrobirra dalla riserva di
Malfoy e Harry, quando Zabini ebbe una delle sue solite idee geniali.
-
Dra che ne pensi se facciamo qualche giro del nostro giochetto? -
chiese con espressione furbesca.
-
Diciamo pure del tuo giochetto. Fa' come ti pare, io evito
volentieri – rispose il biondo con il solito fare annoiato dalla
sua poltroncina verde accanto al fuoco.
-
Di cosa si tratta? - chiese Ginny, come sempre interessata a provare
tutto ciò che non conosceva.
-
Allora, in cerchio uno fa una domanda e tutti gli altri rispondono, e
avanti così. Se però qualcuno non vuole rispondere deve bere un
bicchierino di Whisky Incendiario. E si va avanti così finché c'è
qualcuno che sta ancora in piedi. Che ne dici Weasley, hai abbastanza
palle e resistenza per provarci? - la provocò il moro.
-
Non pensare che non ci abbiamo mai giocato, Zabini, è vecchio come
gioco. Io ci sto. - rispose la rossa, sedendosi davanti al tavolino.
-
Voi? - chiese Blaise agli altri compagni, che accettarono, meno
Lavanda e i Tassi che decisero di iniziare guardando e basta.
-
Herm tu ci stai? - chiese Harry all'amica che appoggiata al davanzale
guardava persa fuori dalla finestra.
-
Cosa? Oh, sì, va bene. - ripose la riccia sedendosi a gambe
incrociate accanto a Ginny.
Blaise
preparò un'infinità di bicchieri pieni d'alcol e li pose al centro
del tavolino, sorridendo soddisfatto della sua opera.
-
Chi comincia con la prima domanda? - chiese Harry, prendendo in
braccio la sua ragazza.
-
Parola alle Serpi, poi si va in senso orario – suggerì Ginny.
-
Allora inizio io. - dichiarò Daphne – Cominciamo con qualcosa di
leggero. Primo bacio, con chi, dove e quando.
Io al quarto anno, Theodore Nott, nella classe di Piton
-
Ridacchiando
Harry non mancò di commentare - Mi immagino se fosse entrato Piton,
avrebbe fatto un salto peggiore che davanti a un flacone di shampoo
-
Tutti risero, Malfoy compreso, che tentò però di non farsi
notare.
- Ora sta a me - esordì Blaise - allora... Terzo anno,
Sala Comune Serpeverde, Pansy Parkinson – e aggiunse con aria
schifata - in mia difesa posso dire che io ero tutt'altro che
consenziente! -
Altre risa si sparsero per la stanza.
- Tu
Draco? - chiese Astoria ridacchiando ancora.
Il
ragazzo sospirò – Pansy Parkinson, Dormitorio Femminile, Terzo
anno – borbottò.
-
E... - cercò di farlo proseguire Blaise.
-
Ero consenziente, d'accordo? - disse fulminandolo con lo sguardo.
Harry
in quel momento decise che non l'avrebbe mai sfottuto abbastanza per
quella confessione.
-
Il tuo primo bacio è stato con quella? - esclamò lui, piegato in
due dalle risate.
-
Sì, qualche problema? Perché il tuo invece? -
-
Cho Chang, Stanza delle Necessità, quinto anno – rispose lui
tranquillamente.
-
Quinto anno? Un po' in ritardo Potty, eh? -
-
Sempre meglio che con la Parkinson -
Per
evitare che i due cominciassero a litigare di nuovo, Ginny si
intromise.
-
Herm, tu? - chiese la rossa sovrastando le voci degli altri.
-
Allora.. - cominciò a dire, riportando l'attenzione su di sé –
quarto anno, Victor Krum, Ballo del Ceppo -.
-
Non male ragazza, non male – commentarono le due sorelle
Serpeverde.
-
Dopo ci racconterai i dettagli piccanti – dichiarò Daphne,
sorridendo maliziosa, e beccandosi un'occhiataccia di nascosto da
Malfoy, mentre Hermione rideva apertamente.
Subito
dopo risposero Ginny e Ron.
-
Quarto anno, Michael Corner, nel parco -
-
Sesto anno, Lavanda Brown, Sala Comune Grifondoro -
Ovviamente
Malfoy si sentì in dovere di commentare.
-
Non è mai troppo tardi eh, Weasley? O forse sì? -
-
Furetto, uno che ha dato il primo bacio alla Parkinson non ha il
diritto di commentare, te ne rendi conto? - ribatte il rosso
ghignando.
Draco
lo fulminò, pronto a saltargli al collo.
-
Tu, brutto... -
I
Corvi intervennero prontamente rispondendo alla domanda e passando il
testimone a Zabini.
-
Tocca a me? - domandò il bruno - Perfetto! Vi ricordo che dovete
essere totalmente sinceri. Allora.. C'è qualcuno che vorreste
baciare in questa stanza? Se sì, chi? - chiese sorridendo sornione
in direzione di Draco che credette di non aver mai odiato tanto il
suo amico.
Blaise cominciò per primo, avvicinandosi alla maggiore
delle sorelle Greengrass e baciandola con trasporto.
Subito
fu imitato da Harry con Ginny e Ron con Lavanda, facendo scoppiare
una serie di applausi da parte di tutti gli altri che ridevano
allegri, certamente anche grazie al contributo dell'alcol.
Astoria
dichiarò che non c'era nessuno che le interessasse nella stanza,
invece Hermione e Draco, attenti a non incrociare i reciproci sguardi
mandarono giù i primi bicchieri di Whisky, mentre Ginny e Blaise si
guardavano divertiti, sotto lo sguardo sospettoso di Harry.
Fecero
un altro giro rispondendo alla domanda di Astoria “ Miglior bacio
mai dato”, alla quale Hermione e Draco evitarono di nuovo di
rispondere, quando fu il turno del biondo di porre la sua questione.
-
Vediamo un po'.. cosa potrei chiedere? Ci sono: la vostra prima
volta, luogo, persona e tempo – decise ghignando in direzione di
Hermione.
Lei
sbuffò. Non poteva dargliela vinta, aveva già rifiutato una volta
di dirglielo, di certo non poteva farlo in quel momento. Le sarebbe
toccato bere ancora, ma la testa cominciava a girarle, non era
abituata all'alcol, dopotutto era Hermione Granger cavolo! Un
prefetto, doveva fare da buon esempio bevendo sempre poco e
responsabilmente, anche se in quel momento desiderava vivamente avere
una maggiore resistenza.
-
Io Angelina Johnson, quarto anno, Dormitorio Femminile Grifondoro –
cominciò Draco, sorridendo ampiamente in direzione dei Grifi che
sembravano aver perso l'uso della parola.
Solo
Hermione mantenne un'espressione distaccata, mandando giù il suo
terzo bicchiere, sotto gli sguardi ancora più perplessi dei compagni
di Casa.
Ron
stava per parlare quando fu fermato da un'occhiata dalla sorella che
senza farsi notare dagli altri, gli fece segno di bere il suo
bicchiere.
Malfoy
stava ribollendo mentre Hermione ghignava in un'espressione
terribilmente simile a quella del biondo.
Subito
seguirono le risposte di Harry e Ginny, pressoché uguali, “ Stanza
delle Necessità, sesto anno/quinto anno, Harry/Ginny”, e quella di
Blaise.
-
Allora.. quarto anno, Alicia Spinnet, Dormitorio Serpeverde -
-
Fermi un attimo – li interruppe Harry – ma da quando ci sono
tutte queste relazioni tra Grifondoro e Serpeverde? -
-
Capita Harry – lo liquidò Ginny, tentando di non far finire la sua
migliore amica in una situazione spiacevole, benché non fosse sicura
della sua presunta relazione con Malfoy, ma nutrisse dei vividi
sospetti a riguardo.
Daphne
si riagganciò nuovamente al discorso sorridendo in direzione delle
Tassorosso che la fissarono perplesse, Hannah in particolare.
-
Cedric Diggory, quarto anno, Dormitorio maschile Tassorosso -
-
Davvero? – chiese Hannah stupita – Ma quell'anno lui non era
stato con quella gallina di Cho? -
-
Già, ma la ragazza era un po'... frigida e lamentosa, oserei dire. O
almeno così me l'aveva descritta lui. - commentò lei indifferente,
ma ad Hermione parve vedere un velo di tristezza offuscarle gli occhi
per un attimo. Se era stata con lui al quarto anno, significava che
lui era stato ucciso proprio quell'anno, e lei aveva dovuto far finta
di niente, e guardare Cho che piangeva sul corpo del suo ragazzo.
Doveva esserci stata male, molto, ma ovviamente una Serpeverde non
mostra mai le sue emozioni.
Andarono
avanti ancora e ancora, e verso mezzanotte decisero di terminare il
giro con una domanda di Luna, anche perché la maggior parte di loro
ormai era più che brilla.
-
Voglio sapere... qual'è il più bel regalo che avete ricevuto o
quello a cui tenete di più? - chiese arrotolandosi sul dito una
ciocca bionda.
Harry
fu il primo a rispondere, con sguardo lontano, perso nei ricordi.
-
La Firebolt regalatami da Sirius – disse, un sorriso nostalgico
sulle labbra.
Gli
altri risposero di conseguenza, Hannah mostrò una foto di sua madre
che le aveva regalato suo pare dopo la morte di lei, Blaise mostrò
l'orologio dei suoi diciassette anni, e Luna il suo talismano
preferito.
Quando
fu il turno di Hermione l'indecisione l'assalì. Da una parte pensò
al suo libro, Ragione e Sentimento, che era stato l'ultimo regalo dei
suoi genitori, e dall'altro la mano le andò automaticamente al
ciondolo che portava al collo.
-
Non lo so – rispose alla fine.
-
Come no? - chiese Ron perplesso.
-
Ho detto che non lo so. Ci sono diverse cose a cui tengo con tutta me
stessa, e francamente non so scegliere – ribadì decisa, per quanto
le permettesse l'alcol che le scorreva nelle vene.
-
Ora basta, io vado a letto - esordì Daphne tirandosi dietro
Blaise.
Piano piano la stanza si andò svuotando finché non si
alzarono anche Harry che aiutò Ginny e Hermione, e Ron e Draco.
Il
rosso si congedò e Hermione salutò gli altri facendo per dirigersi
verso la sua camera, seguita da Harry che teneva per mano Ginevra.
-
Fermi - li bloccò Draco - dove stareste andando voi due? - chiese
rivolto ai due fidanzati.
- In camera? - rispose Harry con tono
sarcastico.
- Scordatevelo. Mi rifiuto di dormire in una stanza
con voi due che fate sesso a tre metri da me, non se ne parla
neanche. -
- Senti Furetto, non ti devi permett.. -
- Harry non
importa, il ragazzo è sensibile, vediamo di non traumatizzarlo.. -
commentò la rossa acida.
- Lui? Guarda che sono io che passo le
notti a sentire lui e le sue “conquiste” che scopano, ok? -
sbottò Harry.
Il gelo calò nella stanza.
Hermione aveva
sbarrato gli occhi, e le si era bloccato il respiro nel petto.
Draco
si era voltato verso di lei fulmineo, ma non aveva fatto in tempo a
fermarla prima che scappasse nella sua stanza.
La piccola Weasley
si era voltata verso il fidanzato e gli aveva dato uno scappellotto
dietro la testa.
- Ehi! Forse ho un po' esagerato, ma che problema
c'è?! -
- C'è che sei un idiota Potter, un idiota morto -
rispose una voce gelida e tagliente.
****************
Quel
venerdì, smaltita la sbornia della sera precedente, dopo aver cenato
i ragazzi si erano riuniti nella Stanza delle Necessità, che aveva
assunto il solito aspetto, col tavolo per sedici nel centro della
Sala, e il caminetto sulla parete che scoppiettava allegro
illuminando e riscaldano l'ambiente.
Fuori
nevicava, come aveva fatto tutta la settimana precedente, e gli
alberi più piccoli erano letteralmente sepolti dalla coltre bianca.
-
Forza ragazzi cominciamo – disse Hermione a un certo punto,
sospirando come per farsi coraggio.
-
Granger manca Draco – le fece Blaise, guardando perplesso il posto
vuoto dell'amico.
-
Sopravviveremo anche senza vostra altezza, oserei dire – commentò
lei acida, costringendosi a tenere lo sguardo basso sui fogli.
Il
moro guardò Daphne stranito, e lei gli fece capire con un cenno che
gli avrebbe spiegato la situazione più tardi.
-
Il primo punto di cui dobbiamo parlare è la pubblicità. C'eravamo
lasciati dicendo che avreste lavorato a un trafiletto e manifesto da
pubblicare sul Cavillo. A che punto siete? - riprese la Grifondoro.
-
Abbiamo raccolto un po' di idee – cominciò Ginny – Abbiamo già
scritto, ricontrollato e inviato al giornale il trafiletto, e qui ci
sono alcune bozze per manifesti e volantini. - concluse allungando
dei disegni a Hermione.
Lei
sospirò sollevata, depennando la parte del trafiletto dalla sua
lista, e osservando i bozzetti che le aveva passato la rossa.
Li
osservò per un attimo, e rimase impressionata dalla bravura
dell'amica. Aveva preparato diverse opzioni, e finirono col ridurre
la scelta a due soli volantini, uno in bianco e nero che raffigurava
due sagome che ballavano, ma delle quali non si vedeva il viso, che
era coperto dal titolo scritto in rosso fuoco, e un altro, che
raffigurava degli schizzi di divinità che si muovevano per il
disegno, girando attorno a Eris e Eirene che si tenevano per mano al
centro del foglio.
Non
riuscendo a decretare quale fosse il lavoro migliore, decisero di
tenerli entrambi, usando il primo per i manifesti, e il secondo per i
volantini.
-
La pubblicità è sistemata per ora. Passiamo alle divinità.
Qualcuno.. - ma Hermione fu interrotta dall'aprirsi delle porte della
Stanza.
Malfoy entrò con passo elegante, apparentemente per nulla
preoccupato per il suo ritardo.
- Avete cominciato senza di me? -
chiese scocciato.
- Come se te ne fregasse qualcosa. - rispose la
riccia cercando di riprendere il filo del discorso - Dicevo, chi
vuole cominciare a parlare della divinità che preferisce? -
- Ti
spiacerebbe non so... Cagarmi di striscio?! - esclamò Malfoy col
solito tono strafottente.
- In effetti sì. Ora siediti e chiudi
quella boccaccia -
- Non ti permettere di parlarmi così Granger
-
- Io ti parlo come voglio, Furetto. E sai perché? Perché non
siamo ai tuoi comodi e non gira tutto attorno a te, razza di
presuntuoso viziato. Non so se l'hai notato o se eri troppo
preoccupato a non romperti un' unghia, ma hai appena interrotto una
riunione seria, quindi fai il piacere di stare zitto o di levarti
dalle palle, ok? - esplose Hermione con gli occhi che sembravano
infuocati dalla rabbia.
- Noi dobbiamo parlare. Adesso. - decretò
il biondo prendendola per un braccio e trascinandola fuori dalla
Stanza incurante delle sue proteste.
Harry fece per sfoderare la
bacchetta contro di lui, ma Ginny lo trattenne, facendogli cenno di
lasciargli fare.
- Dove eravamo arrivati? - chiese Luna con un
sorriso a trentadue denti e col solito tono stralunato.
***********
-
Lasciami andare! - esclamò Hermione, liberandosi dalla presa del
biondo con uno strattone.
- Hermione ascoltami - disse lui,
mettendole le mani sulle spalle.
- Non voglio, non mi interessa
starti a sentire - ribatté lei risoluta, anche se sentendosi
chiamare per nome, aveva per un instante vacillato nei suoi
propositi.
- Devi. Quello che ha detto quel coglione non è vero!
Avevo portato una ragazza in camera una volta, ad ottobre, quando fra
noi non era ancora successo niente.-
- Non mi interessa. Il fatto
è che io voglio che tu mi stia lontano. -
- Vuoi buttare tutto al
vento? Va bene sai cosa me ne importa! - sbottò lui furioso.
-
Allora levati e fammi passare. - ringhiò lei, dirigendosi a passo di
marcia verso la stanza.
Dopo qualche passo lui la prese un braccio
e la trasse a sé. Appoggiò la fronte contro la sua, sospirando
contro il suo volto.
- Perché dobbiamo sempre farci del male? -
sospirò lei.
- Perché questo rapporto è così -
- Questo NON
è un rapporto. E mi dispiace ma tra noi non potrà esserci niente,
finiremmo col distruggerci a vicenda, e io sono stufa di star male.
Io sono la So-tutto-io- Granger, o l'hai scordato? E tu sei il
Principe delle Serpi, non siamo fatti per stare assieme. -
- Come
fai a dirlo? -
- Beh... -
- Non lo sai e non puoi saperlo. Io
ti voglio, e farò tutto ciò che mi toccherà per averti - bisbigliò
lui, spingendola contro la parete e impedendole di parlare con un
bacio.
- Merlino, perché quando ci sei tu in giro, la mia
razionalità va a farsi benedire? - si lamentò la ragazza
- Beh,
capita spesso che faccia quest'effetto alle ragazze- rispose lui
prendendosi un cazzotto sulla spalla.
- Muovi il culo, ci stanno
aspettando -
*********
- A me piacerebbe interpretare Artemide - esordì
la piccola di casa Weasley, una volta che i due furono ritornati ai
rispettivi posti sotto gli sguardi curiosi dei compagni.
-
Artemide, nelle religioni dell'antica Grecia è figlia di Zeus e
Latona e sorella gemella di Apollo. Il cervo e il cipresso erano fra
i suoi simboli sacri.
Era la dea della caccia, della selvaggina e
dei boschi e una divinità lunare. Era, per sua espressa richiesta,
vergine ma era adorata anche come dea del parto e della fertilità.
Durante l'epoca classica ad Atene veniva identificata con Ecate. Nei
secoli Artemide/Diana,Ecate e Selene/Luna divennero una triade
lunare.
Di giorno girava per il mondo cacciando con il suo seguito
di sessanta ninfe figlie di Oceano, mentre di notte guidava il carro
della Luna attraverso il cielo. -
Hermione acconsentì
allegra, dopotutto era stata lei a indirizzare Ginny verso quella
scelta.
Ne
discussero per un po', e alla fine tutti si trovarono d'accordo su
questa scelta.
-
Qualcun altro ha una qualche proposta? -
L'unica
ad alzare la mano fu Astoria, che cominciò a leggere a voce bassa,
per costringere gli altri ad ascoltarla senza fiatare.
-
Io vorrei interpretare Ebe. - cominciò la bionda.
-
Ebe
era una dei figli di Zeus ed Era, dea della Giovinezza e coppiera
degli Dei sull'Olimpo. Aveva l'aspetto di
una bellissima giovane con vesti di diversi colori e con ghirlande di
bei fiori sul capo.
I suoi simboli erano la coppa, l'ampolla e a volte anche l'aquila.
Ebe era destinata a sposare Eracle, che avrebbe ereditato il trono
dell'Olimpo, facendo così di lei la Regina degli Dei. Era una delle
figlie predilette di Zeus perché, quando Poseidone aveva tentato di
impossessarsi dell'Olimpo assieme ad Era, Ebe gli era rimasta fedele.
-
-
Come mai ti piace Ebe? - chiese la Grifondoro curiosa, che non
avrebbe mai pensato a una scelta del genere per una delle Greengrass.
-
Ebe è una divinità poco conosciuta, ma molto importante e dopotutto
io sono la più piccola qui, ed è giusto che interpreti la
Giovinezza. - rispose la bionda semplicemente.
Tutti
approvarono, ancora una volta, e si andò avanti con la discussione.
Nessuno alzava la mano, per cui Hermione intervenne.
-
Se nessuno vuole parlare, io avrei un paio di proposte. Secondo me
sarebbe carino se Ron interpretasse Apollo, dato che sua sorella è
Artemide, e che Daphne fosse Afrodite – propose.
-
Apollo? Provo a leggere.
Apollo
è figlio di Zeus e Latona, e fratello gemello di Artemide. È il dio
delle arti, della medicina, della musica e della profezia. Secondo
gli antichi esso conduceva il carro del Sole durante il giorno,
mentre di notte la sua gemella conduceva quello della Luna. Era
patrono della poesia, in quanto capo delle Muse, e viene anche
descritto come un provetto arciere in grado di infliggere, con la sua
arma, terribili pestilenze ai popoli che lo contrariavano. In quanto
protettore della città e del tempio di Delfi, Apollo era anche
venerato come dio oracolare, capace di svelare, tramite la
sacerdotessa chiamata Pizia, il futuro agli esseri umani. Apollo
viene normalmente raffigurato coronato di alloro, pianta simbolo di
vittoria. Suoi attributi tipici erano l'arco e la cetra. Animali
sacri al dio erano i cigni (simbolo di bellezza), i lupi, le cicale
(a simboleggiare la musica e il canto), e ancora falchi, corvi e
serpenti, questi ultimi con riferimento ai suoi poteri oracolari.
Altro simbolo di Apollo è il grifone.
Il
Grifone? Mi piace, mi piace molto – affermò Ron, avendo appena
trovato un affinità col Dio.
-
Sarebbe perfetto avere due fratelli ad interpretare i Gemelli –
considerò Hannah, sorridendo incoraggiante a Ron.
-
Va bene, d'accordo, lo rappresenterò io. In effetti mi sta simpatico
questo tipo. - decise il rosso.
Hermione
rabbrividì. Tipo?
Di un Dio? Meglio lasciar perdere. - pensò
voltandosi verso Daphne, che appena capì di avere l'attenzione di
tutti, cominciò a leggere.
-
Afrodite
è la dea dell'amore, della bellezza, della sessualità, della
sensualità, della lussuria e dei giardini. Il mirto, la rosa, la
colomba, il passero ed il cigno erano a lei sacri. Afrodite, in molti
dei miti che la riguardano, viene caratterizzata come vanitosa,
stizzosa e permalosa. Anche se è una delle poche divinità del
Pantheon greco ad essere sposata, con Efesto, è spesso infedele con
il marito. Afrodite sembra preferire Ares, il volatile dio della
guerra.
Io
sarei stizzosa e permalosa, quindi? - domandò la bionda inarcando un
sopracciglio.
-
Non è quello che intendevo io, mi riferivo al fatto che sei perfetta
per rappresentare la Dea della bellezza, e pensavo anche che Blaise
avrebbe potuto essere Ares – rispose Hermione tranquilla,
aspettandosi un commento del genere.
-
Ares? - domandò il bruno – Vediamo, ma se non mi ispira ne scelgo
un altro.
Ares
è il figlio di Zeus ed Hera. Viene molto spesso identificato tra i
dodici Olimpi come il dio della guerra in senso generale, ma si
tratta di un'imprecisione: in realtà Ares è il dio solo degli
aspetti più selvaggi e feroci della guerra, e della lotta intesa
come sete di sangue. Per
i Greci Ares era un dio del quale diffidare sempre. Anche Atena è la
dea della guerra ma il suo campo di azione è quello delle strategie
di combattimento e dell'astuzia applicata alle battaglie, mentre Ares
si diverte e si esalta per gli scoppi di furia e violenza, più
graditi da Ares se improvvisi e subdoli, che in guerra si
manifestano,delle atrocità connesse o meno alla guerra (risse,
barbarie, razzie…), non a caso sua gemella è Eris, la Dea della
Discordia. Ares aveva una quadriga trainata da quattro cavalli
immortali dal respiro infuocato, legati al carro con finimenti d'oro.
Tra tutti gli dei si distingueva per la sua armatura bronzea e
luccicante ed in battaglia abitualmente brandiva una lancia. I suoi
uccelli sacri erano il barbagianni, il picchio, il gufo reale e,
specialmente nel sud della Grecia, l'avvoltoio.
Figo!
- esclamò alla fine della lettura – Non male il ragazzo, non
particolarmente sveglio, ma mi piace – dichiarò.
-
Direi che per stasera può bastare, andremo avanti la prossima volta,
decidendo le divinità per gli altri. Ricapitolando: io ho Atena,
Ginny Artemide, Daphne Afrodite, Luna Demetra, Astoria Ebe. Per i
ragazzi Ron ha Apollo, Blaise ha Ares e Draco... -
-
Draco? - chiese Harry con tono schifato – da quand'è che è Draco?
-
-
Da quando sono nato, pezzo di deficiente. Comunque di me ne parliamo
la prossima volta, ora voglio andare. -
-
D'accordo buona notte a tutti – li salutò Hermione radunando i
fogli che aveva sparso per il tavolo e sistemando quel groviglio che
erano i suoi ricci fermandoli con una penna sulla nuca.
Allo
stesso tempo Draco salutò con un cenno le Serpi, e facendo un gesto
poco carino con la mano a Harry e Ron, seguì con disinvoltura la
Grifondoro fuori dalla Sala.
Percorsero
tutto il corridoio a debita distanza, ma una volta girato l'angolo,
Draco la prese per i fianchi e la trasse contro il suo petto.
-
Dove credi di andare Mezzosangue? - le bisbigliò a un orecchio,
appoggiando la bocca sul suo collo.
-
Ad esempio a letto..? -
-
Perfetto, vengo anch'io – ribadì lui ghignando.
Lei
si voltò e gli diede uno scappellotto.
-
Maiale – lo rimproverò.
-
Non è vero, si chiama cogliere al volo le occasioni – rispose lui
impassibile in volto, ponendo le mani sui fianchi di lei
Si
baciarono a lungo, un bacio prima delicato e dolce,
e poi sempre più passionale e profondo. Finirono contro la parete,
lei con la schiena contro il muro e le mani nei crini biondi del
ragazzo, e lui sulla pelle nuda di lei, che sembrava bruciare per
quel semplice contatto.
Ma
un momento perfetto non può mai durare, in ogni occasione c'è
qualcosa, o qualcuno, che riesce sistematicamente a far precipitare
la situazione. In questo caso, quella persona si chiama Harry Potter.
-
Herm! - esclamò il Bambino che è Sopravvissuto, girando l'angolo di
corsa per seguire l'amica, un blocco per gli appunti in mano –
Fermati hai scorda... - ma la voce gli si bloccò in gola, quando
voltando l'angolo, andò quasi a sbattere contro la coppia.
Hermione
si staccò in fretta da Malfoy, le guance rosse per l'imbarazzo,
mentre lui non riuscì a trattenersi dall'imprecare – Merda! -.
*****************
J'ai
terminè. Per ora almeno, ma per qualche giorno dovrò concentrarmi
sulla stesura di una one-shot per un contest che si prospetta assai
difficile :D
Comunque
che ne pensate? Ho lavorato abbastanza su questo capitolo, ma non mi
sento pienamente soddisfatta, e ciò mi irrita. Molto.
Ho
deciso di rispondere alle recensioni per posta, così da perdere meno
tempo, spero non me ne vogliate :D
Un
bacione a tutti.
Ah,
un'ultima cosa: fate un salto qui -
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=621103&i=1
-
e
qui :
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=1734357648732&set=a.1734343928389.97450.1532292552¬if_t=photo_reply#!/pages/Herms-efp/168279513203631
BUONE
VACANZE <3
Herms
<3
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Capitolo 22 *** Si o No? ***
Eccomi
qui, schifosamentissimamente in ritardo, as usual. Non avete la
benchè minima idea dell'Inferno in cui continuo a vivere da un mese
a questa parte, sono sull'orlo di una crisi di nervi. Oggi ho avuto
un compito di verbi greci, e sono nel panico più totale. Io odio
l'aoristo.
Ma
torniamo a noi. In verità, una parte di ragione per cui ci ho messo
così tanto a pubblicare, è stato il fatto che non ero più convinta
della mia storia. Non mi piaceva come si stavano evolvendo i
caratteri dei personaggi, Draco in particolare non mi sembrava più
lui. Così in questi ultimi giorni ho scritto questo capitolo per
fare un po' di chiarezza. Spero vi piaccia :)
Herms
CAPITOLO
VENTIDUESIMO: Si o No?
Aria
statica, silenzio più totale, rotto solamente dai respiri ancora
leggermente accelerati di Draco e Hermione.
Per
un attimo la Grifondoro temette di veder il suo miglio amico crollare
a terra in stato di shock. “Il
Bambino che è Sopravvissuto, muore di attacco di cuore nella sua
scuola” avrebbero
titolato i giornali. Lo stava facendo ancora. Quando era in ansia, la
sua mente cominciava a divagare, finendo col farle pensare cose
assurde, e in particolare, nell'ultimo periodo, riguardanti un certo
biondino in costume adamitico.
-
Harry? - domandò guardando esitante il suo migliore amico.
-
Ci sono - rispose lui con aria ancora stralunata che presto divenne
dura e determinata.
-
Hermione parliamo dopo, ora vai, devo scambiare due chiacchiere sul
Furetto - disse il moro portando la mano alla bacchetta.
Ma
prima che potesse portare a termine il gesto, un incantesimo urlato
lo scaraventò contro la parete gelida.
-
Expelliarmus! -
Fece
un volo di qualche metro, accasciandosi poi contro il muro per
l'impatto.
-
Hermione! Mi hai scaraventato contro una parete per lui!? - esclamò
sconvolto.
Fu
allora che il Lui in questione decise di intervenire.
-
La conosci da anni e ancora non hai capito che non si può dare
ordini ad Hermione? Mi deludi Potty. Non l'ha fatto per me, ma per il
vostro strambo orgoglio Grifondoro. E poi io mi so difendere da solo,
soprattutto da te. - sibilò Malfoy, ancora irritato per essere
stato interrotto.
-
Ci vediamo dopo Draco, devo parlare con Harry - disse la riccia
allentando la presa sulla bacchetta.
Il
biondo fece per voltarsi quando la voce del moro lo richiamò - Tu
però prendi ordini, eh? -
-
Istinto di sopravvivenza Potty, qualcosa di cui tu sembri totalmente
sprovvisto, il che mi fa pensare che Voldemort non ci sia messo
d'impegno a ucciderti, ma che la tua migliore amica riuscirà presto
nell'intento - ghignò nella sua direzione e baciò Hermione - che
divenne rossa come un peperone - davanti ai suoi occhi, giusto per
farlo arrabbiare, per poi voltarsi nuovamente e cominciare a
percorrere il corridoio.
-
D'accordo sono calmo – disse dopo un po' Harry, puntando gli occhi
sul volto di Hermione.
-
Voglio solo sapere che problema c'è per te – dichiarò lei,
impassibile.
-
E' Malfoy, Herm. Lo stesso ragazzo che ti ha tormentato per anni, e
fatto star male fino alle lacrime. Sono solo preoccupato per te –
gli occhi verdi del moro erano sinceri, ma Hermione era arrabbiata,
troppo per lasciar perdere.
-
Punto primo: lui E' cambiato. La guerra, il dolore, le perdite,
cambiano tutti, e lui non è un blocco di ghiaccio come vuol far
credere. Non penserai di esser stato l'unico a soffrire per questa
guerra, vero? Anche se tu hai perso molto, così è stato per tanti
di noi, non sei l'unica vittima. Punto secondo: Non è vero che sei
preoccupato per me. Se lo fossi veramente ti interesserebbe solo che
io fossi felice, e accetteresti chi o cosa può finalmente farmi
stare meglio. Per anni tutti hanno pensato che noi del Trio avremmo
formato due coppie: tu e Ginny, ed io e Ron. È sempre stato dato per
scontato, e ammetto di esser stata tra coloro che sostenevano questa
idea. Finchè non ho cominciato a pensare a cosa volessi veramente, a
cosa sentissi. Ho capito di non amare Ron, e ci siamo lasciati. E sai
come mi sono ritrovata io? Sola. Per anni sono stata legata a voi
due, non ho mai guardato al di fuori della bolla dorata in cui
abbiamo vissuto. Ed ora che finalmente sono uscita da questo
isolamento, tu non sei felice per me? Solo perchè lui è un Malfoy?
Quello è solo uno stupido cognome, per Merlino! Le persone cambiano
Harry. Anche tu sei cambiato. Non crederai di essere lo stesso
ragazzino impacciato e insicuro che sette anni fa è arrivato ad
Hogwarts senza sapere nemmeno chi fosse, vero? Siamo tutti cambiati,
e così anche Draco. Sta migliorando, seriamente. Lo vedo più...
tranquillo, meno aggressivo. - disse tutto d'uno fiato la ragazza,
fermandosi solo per respirare.
-
Lo ami? - chiese il moro dopo un po', cercando di usare un tono
neutro e trattenere il disgusto che provava nel pensare a Malfoy
insieme alla sua migliore amica, anche se in fondo sapeva che il suo
discorso era giusto.
-
Sono innamorata, questo è certo. Ma da qui ad amarlo, c'è un bel
passo. È troppo poco che ci.. frequentiamo, e francamente non credo
ancora di amarlo. - Ma innamorata sì. - dichiarò lei sicura,
l'ombra di un sorriso dolce sulle labbra.
-
Allora me lo farò bastare – affermò Harry, sorridendo tirato,
facendo in modo di mostrare lo sforzo che stava facendo a non
uccidere Malfoy seduta stante.
-
Grazie, apprezzo lo sforzo – sorrise lei abbracciandolo, per poi
scostarsi e guardarlo seria – ma la prossima volta che litigate,
giuro che vi appendo per i piedi fuori dalla finestra, capito? -
-
Va bene, ma non ti prometto nulla – sentenziò il moro.
-
Un'ultima cosa. Dillo a qualcuno e ti appendo per le palle, altro che
per i piedi - lo minacciò.
-
Giuro, ci tengo ai miei attributi, grazie -
-
Perfetto, allora non ci saranno problemi – sorrise lei,
stringendosi forte contro di lui, e sentendosi sollevata da quel peso
che la aveva oppressa negli ultimi mesi.
********************
Qualche
metro più in là, in una nicchia dietro un'armatura, Draco Malfoy
aveva ascoltato attentamente l'intera conversazione, trattenendo per
tutto il tempo un attacco di allergia dovuto alla quantità tremenda
di polvere accumulata in quell'angolo.
Non
si era preoccupato molto però, era preso dal discorso di Hermione,
gli sembrava che la ragazza stesse riscoprendo quella parte
Grifondoro del suo essere che da un po' di tempo pareva aver messo da
parte.
Aveva
percepito la fiducia che riponeva in lui e si era sentito
sopraffatto. Lui non era buono, mai preteso di esserlo, era una Serpe
e sentiva di non meritarsi quell'appoggio, ma sperava che un giorno
avrebbe potuto esserne degno.
E
poi lo Sfregiato aveva fatto quella domanda. Quella maledettissima
domanda. E lì si era ritrovato a chiedersi cosa voleva che lei
rispondesse. Sì? Non sarebbe stato più lo stesso. Avrebbe sentito
la situazione differente e poi nella sua strana considerazione
dell'amore bisognava inserire il preconcetto riguardante l'incapacità
dei Malfoy di amare. Perchè
i Malfoy non amano, esporre il proprio cuore alle donne porta alla
rovina degli uomini. Forse
un giorno avrebbe imparato ad amare? Magari aveva ereditato questa
capacità da sua madre? Solo il tempo avrebbe potuto dirlo, ma Draco
non era particolarmente fiducioso, anche se nel suo subconscio
sperava, anzi pregava che fosse così.
E
se avesse solo detto No? Probabilmente si sarebbe sentito preso in
giro, avrebbe ritenuto che lei lo usasse come un giocattolo giusto
per il gusto di provocarlo. Non si sarebbe certamente fermato a
riflettere sul fatto che nemmeno lui l'amava, quello era un dettaglio
insignificante, avrebbe solo pensato ad allontanarla e a fargliela
pagare.
Così il suo cuore sarebbe stato al sicuro. Ma
lei l'aveva stupito come sempre. Sono
innamorata, ma non lo amo, non ancora almeno. E
in un attimo, in una frazione di secondo aveva realizzato che la
stessa frase avrebbe potuto dirla lui. Come sempre lei aveva dato la
risposta più giusta, e aveva dato un'idea di futuro che aveva
tranquillizzato il ragazzo, gli aveva fatto capire che avrebbero
ancora avuto tempo, tutto il tempo necessario per conoscersi davvero.
Dopotutto,
lei era la strega più brillante della sua generazione.
***
Camminava
a passo svelto lungo i corridoi, abituato a tenere un ritmo constante
e inutilmente veloce. Fumava una sigaretta, pensando al fatto che
avrebbe dovuto lasciare quella pessima abitudine, da quando aveva
cominciato faceva più fatica a fare sport, e non poteva permettersi
di peggiorare le sue prestazioni di Quiddich. La fece evanescere dopo
aver fatto un ultimo tiro che sapeva d'addio.
Era
in anticipo di un bel po' per la riunione del Comitato, per la prima
volta, ma aveva sentito il bisogno di andare a fare due passi, e
poiché il cortile era ancora invaso da quella neve così appiccicosa
e bagnata, si era ritrovato a vagare per i corridoi.
Voleva
riflettere in pace, perchè aveva recentemente realizzato di essere
arrivato più vicino a quella che pensava essere felicità di quanto
lo fosse mai stato prima di allora. Solo che non era sicuro a cosa
fosse dovuto quel sentimento a lui estraneo. Alla fine della guerra?
A quel senso di pace che avvolgeva il mondo magico? O a quella
Mezzosangue che con la sua arguzia e intelligenza aveva finito con
l'attirare la sua attenzione? Era la prima volta che non si
interessava a una ragazza solo per il suo aspetto fisico. Certo, lui
la trovava bella, ma quale ragazzo innamorato non crede che l'oggetto
del suo interesse sia la più bella ragazza che ha mai visto? Ma
quella sua intelligenza e capacità di saper individuare l'unico
dettaglio che avrebbe voluto omettere durante le loro conversazioni,
la facevano apparire terribilmente intrigante ai suoi occhi, e anche
un po' Serpeverde. Ma questo non gliel'avrebbe detto mai, non voleva
restare secco, per quello che lui riteneva un complimento.
Riflettendo
arrivò davanti alla parete della Stanza delle Necessità, e dopo
aver fatto i consueti tre passaggi, la porta si aprì e apparve
l'arredamento che l'aveva caratterizzata ai suoi occhi per gli ultimi
mesi. Superò il tavolo di mogano, e si lasciò scivolare
elegantemente sulla poltrona verde posizionata davanti al camino in
una posizione strategica. Stette qualche minuto ad osservare le
fiamme e quando distolse lo sguardo notò il libro di mitologia greca
di Hermione. Pensò che doveva averlo scordato lì, ma gli parve
strano che non avesse smontato mezza scuola per ritrovarlo. Sfogliò
il libro, fermandosi un paio di volte per leggere i miti che non
conosceva. Sorrise quando lesse quello riguardante Atena e Poseidone
che collaborarono per costruire il carro. Nella stessa pagina trovò
una nota di Hermione che parlava di Poseidone, e si mise a leggere
con cura ogni singola parola che sembrava esser stata scarabocchiata
velocemente.
Nell'antica
mitologia greca, Poseidone è il dio del mare, dei cavalli e, nel suo
epiteto di Scuotitore della terra, causa dei terremoti. Poseidone era
figlio di Crono e Rea, e il fratello maggiore di Zeus. Al pari dei
suoi fratelli e sorelle venne divorato dal padre, che lo rigurgitò
quando fu costretto da Zeus, l’ultimogenito riuscito a sfuggire al
terribile genitore. Zeus insieme ai fratelli e sorelle, agli
Ecatonchiri, ai Giganti e ai Ciclopi sconfisse Crono e i Titani,
spodestandolo dal suo trono. Secondo alcune varianti della leggenda
Poseidone fu allevato ed educato dai Telchini sull’isola di Rodi, e
dalla figlia di Oceano, Cefira, così come Zeus fu cresciuto dai
Coribanti a Creta. Quando poi si decise di dividere il mondo in tre
regni, Zeus ricevette il cielo, Ade il mondo sotterraneo
dell’oltretomba, mentre a Poseidone toccarono il mare e le acque.
Anche
Poseidone aveva avuto la possibilità di spodestare Crono, poiché
Rea aveva provato a salvare lui prima di Zeus, ma questi aveva deciso
di non prendere parte a una guerra che non gli interessava, anche se
poi aveva combattuto al fianco del fratello Zeus per la libertà.
-
Sera Malfoy – esordì una voce all'improvviso dietro il suo
orecchio.
Con
un piccolo sobbalzo malcelato Draco rispose al saluto – Lovegood.
Sei... silenziosa – sentenziò con una punta di fastidio per
essersi fatto sorprendere.
-
Lo so. - commentò quella distratta saltellando fino alla poltrona
blu che era apparsa accanto a quella del biondo – Poseidone? Direi
che ti calza a pennello -
-
Perchè dici? - chiese lui, chiedendosi cosa diavolo ne sapesse
quella ragazza di mitologia greca.
-
Poseidone è un dio interessante, sai? - cominciò, mentre Draco
alzava gli occhi al cielo, domandandosi quanto ci sarebbe voluto per
ottenere una risposta decente. - Ha avuto la possibilità di
combattere per ottenere il potere, ma non l'ha fatto. Come te -
-
Me? Hai per caso ingoiato una pozione allucinogena? Io ho combattuto,
lo sai vero? O hai perso la memoria per colpa di uno dei tuoi
ridicoli esperimenti? - esclamò quello guardandola in malo modo.
-
Ho ragione io. - sentenziò la ragazza – E sai perchè? Perchè tu
ti sei rifiutato di combattere. Non hai accettato di uccidere per una
causa che non ti interessava -
-
Io mi sono rifiutato, io ho tradito – cominciò sprezzante –
perchè avevo paura. Lo dicono tutti, non hai sentito? Draco Malfoy è
stato un codardo. -
-
E' solo una scusa. Tu cerchi di convincerti di questa storia, in modo
da non dover riflettere sui veri motivi della tua scelta -
-
E quali sarebbero? Illuminami Lovegood – commentò lui acido.
-
Tu hai “tradito” come dici tu, perchè non credevi in quello per
cui ti volevano far combattere. E se fosse stato solo per paura,
perchè avresti combattuto dall'altra parte? Ti sei scontrato con
quelli che erano una volta tuoi compagni, fianco a fianco con Harry,
e non hai avuto un momento di esitazione. E questo perchè credevi in
quello per cui abbiamo combattuto tutti, un mondo migliore. - senza
aspettare una risposta Luna si alzò elegantemente, e fece i primi
passi verso la porta.
-
Cosa ti fa pensare che io creda in quello in cui credete voi? Nella
uguaglianza fra Purosangue, Mezzosangue e Babbani? - disse con tono
sprezzante, mettendo a tacere quello che per qualcun altro sarebbe
stato senso di colpa.
Luna
tornò da lui, e con un colpo di bacchette fece apparire un foglio,
che finì in grembo al biondo. Era una foto, una delle tante che Luna
aveva scattato di nascosto per comporre un album su quella loro
opera.
C'erano
lui ed Hermione, seduti sul tappeto della Stanza delle Necessità,
davanti al camino, con un librone dall'aria molto vecchia a
dividerli.
Lei
leggeva concentrata, e lui stava lì, attento, ad osservare ogni sua
mossa.
Dopo
un po', si allungava verso di lei, le alzava il mento con un dito, e
le dava un leggero bacio a fior di labbra. E lì l'immagine
riprendeva da capo.
-
Questo – concluse Luna, lasciandolo solo coi suoi pensieri.
********
Ca
c'est finit. Allora questo non è un capitolo di grandi azioni, però
ho sentito il bisogno di inserirlo, per chiarire un po' le cose :D
Fatemi
sapere che ne pensate :)
Herms
ps:
vi ricordo di andare qui :) :
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=1734357648732&set=a.1734343928389.97450.1532292552¬if_t=photo_reply#!/pages/Herms-efp/168279513203631
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Capitolo 23 *** Sogno di una notte di mezza primavera. ***
Ecco
il nuovo capitolo. Odiatemi pure :)
Senza
rompervi con scuse di cui non ve ne frega niente, vi lascio al
capitolo.
Herms,
<3
ps:
andate a vedere i due contest che ho indetto:
1)
Random Pairing Contest Second Edition:
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9659903
2)
'Cause threesome is better:
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9648106
NOTA:
Mi è
stato scritto che il punto attorno al quale verteva lo scorso
capitolo, ovvero che essere innamorati non è uguale ad amare, è
scorretto, ma io vorrei chiarire il mio punto di vista. Secondo me E'
diverso. Quando sei innamorata, all'inizio di una relazione, lui è
il primo pensiero quando ti svegli la mattina, la persona che
vorresti vedere durante tutto il giorno, l'unica che vorresti che ti
chiamasse. L'amore è diverso, è un evoluzione, è un sentimento più
profondo. Dopo anni e anni di relazione, una persona non è più
innamorata, ma ama il suo compagno. La differenza è sottile, ma
secondo me c'è, ed è importante.
Scusate
il disturbo.
Herms
CAPITOLO
VENTITRESIMO: Sogno d'una notte di mezza Primavera.
Le
settimane erano passate, lentamente, una dopo l'altra. Ormai era
febbraio e ad Hogwarts il sole pareva fare i primi deboli tentativi
per riapparire nel cielo.
I
primi coraggiosi iniziavano a uscire con più frequenza in cortile,
sperando che quella neve, bella sì, ma terribilmente fastidiosa a
volte, si sciogliesse poco alla volta.
Quell'anno
stava passando in fretta, fin troppo, e il Comitato faticava a
stargli dietro. Non mancava più così tanto tempo a quel fatidico 21
Marzo, e i ragazzi ce la stavano mettendo tutta per tenere il passo
con tutto quello che dovevano ancora organizzare. Erano stati scelte
le divinità simbolo per quasi tutti, mancavano solo Harry, Draco e
Roger. Gli altri componenti del gruppo erano riusciti a trovare una
divinità con cui si identificassero almeno un po'.
Il
Corvonero Terry Steeval, amico di Roger – che inizialmente avrebbe
voluto con sé Michael Corner, a cui aveva rinunciato alla luce della
sua passata relazione con Ginny – aveva deciso di rappresentare
Dioniso, dio del vino, mentre Ernie e il suo amico Justin Fletcher
erano Efesto, il fabbro dio dei vulcani e Eolo, dio del vento.
Hannah, e con lei Susan Bones, avevano timidamente chiesto di
rappresentare rispettivamente Estia, dea del focolare domestico, e
Iris, messaggera degli dei e dea dell'arcobaleno. L'ultima ad aver
parlato era stata l'amica di Luna, che aveva da poco cominciato a
seguire il progetto, Natalie McDonald, una Grifondoro dell'anno di
Ginny, che era diventata molto amica della bionda, ed aveva optato
per Persefone, cosicchè loro due assieme formassero la coppia delle
divinità Ctonie.
Hermione
aveva dunque compilato un elenco di tutti i suoi compagni, e lo stava
appunto rileggendo dirigendosi alla riunione settimanale.
DIVINITA'
Harry:
?
Hermione:
Atena
Ginny:
Artemide
Ron:
Apollo
Draco:
?
Blaise:
Ares
Daphne:
Afrodite
Astoria:
Ebe
Luna:
Demetra
Roger:
?
Terry:
Dioniso
Natalie:
Persefone
Ernie:
Efesto
Justin:
Eolo
Hannah:
Estia
Susan:
Iris
Entrando
nella Stanza scarabocchiò frettolosa una nota a fondo pagina, e alzò
lo sguardo per vedere chi per una volta era stato puntuale, dopo che
lei li aveva tormentati per una settimana. Con sua grande sorpresa
tutti i suoi compagni erano già pronti, seduti al grande tavolo di
mogano, e la guardavano sorridendo. Persino Malfoy era già seduto
molto compostamente alla suo posto, giusto accanto a quello di lei.
Il
primo pensiero della ragazza fu – Miracolo – mentre il secondo
suonò qualcosa come – Già perso abbastanza tempo, è ora di
mettersi al lavoro. -
Salutando
raggiunse la sua sedia, e accomodandosi potè finalmente appoggiare
la massa di libri e fogli che aveva in braccio.
-
Abbiamo un sacco di cose di cui parlare oggi, e dobbiamo anche darci
una mossa, perchè mancano solo poche settimane al Ballo, e tutto
deve essere perfetto. Direi di cominciare dalle divinità, poi
passiamo al resto – fece una breve pausa per accertarsi che tutti
le stessero dietro. - Mancano solo tre di noi a questo punto: Harry,
Draco e Roger – dichiarò fissando chiunque tranne il suo “ragazzo”
(se così lo si poteva definire) e il suo ex. - Cominciamo da te
Harry? -
-
D'accordo. Io non ho assolutamente idea di una divinità
interessante. Fate voi. - disse il moro.
-
Allora per me devi essere Zeus, sono settimane che lo dico. E no, non
credo che si monterà la testa. - continuò anticipando le obiezioni
di Malfoy. - Harry ha il carattere del leader, è capace di motivare
tutti coloro che lo circondano, ed è quello che ha combattuto di più
per trovarsi dov'è ora. - concluse la sua breve arringa guardando
con aria di sfida gli altri come a chieder loro se avessero il
coraggio di contraddirla. Per quanto in molti apparissero perplessi,
nessuno volle intavolare una discussione con lei, che trionfante
segnò la nuova divinità.
-
Continuiamo. Draco? - chiese facendo un respiro profondo.
-
Come ti ho già detto, io scelgo Poseidone, Dio del Mare – le disse
il biondo.
-
Non credo proprio. - protestò una voce dal fondo del tavolo.
Oh
no, non è possibile
– pensò Hermione.
-
Come scusa? - reagì Draco resistendo alla tentazione di maledire
quel pagliaccio, solo perchè Hermione aveva preso la sua mano da
sotto il tavolo.
-
Io voglio rappresentare Poseidone – dichiarò Roger con aria di
sfida.
Draco
scattò in piedi sfoderando la bacchetta, e subito il Corvonero fece
lo stesso.
Blaise
affiancò il suo amico assieme a Daphne, mentre Terry e Ernie si
schierarono con Roger.
Per
la prima volta non erano i Grifondoro ad affrontare i Serpeverde.
Chissà
perchè ogni volta che c'è una lite, le Serpi c'entrano sempre
qualcosa – pensò
Hermione sconsolata, prima di estrarre la bacchetta e urlare –
Incarceramus! -.Tutti coloro che si erano alzati si ritrovarono
legati da capo a piedi e cominciarono a protestare urlando.
-
Mezzosangue liberami. Adesso.- ringhiò Draco.
-
Altrimenti? - lo provocò lei ridacchiando assieme a Ginny.
-
Te la farò pagare, vedrai -
Le
proteste aumentarono di volume, finchè Harry stesso, stanco di tutta
quella confusione, decise di intervenire.
-
Silencio! - gridò, e con un colpo di bacchetta la stanza tornò ad
essere tranquilla, anche se i ragazzi continuavano a protestare in
silenzio, dimenandosi sulle sedie.
-
Herm per favore, tu sei quella che ne sa di più sull'argomento,
decidi tu chi è più adatto per il ruolo – le chiese Harry,
dandole un'occhiata di ammonimento.
Ci
pensò per qualche attimo, riflettè sui vari punti, mentre a Draco
veniva in mente quella conversazione che aveva avuto qualche
settimana prima con Luna.
-
Poseidone è un dio interessante, sai? - cominciò, mentre Draco
alzava gli occhi al cielo, domandandosi quanto ci sarebbe voluto per
ottenere una risposta decente. - Ha avuto la possibilità di
combattere per ottenere il potere, ma non l'ha fatto. Come te -
-
Me? Hai per caso ingoiato una pozione allucinogena? Io ho combattuto,
lo sai vero? O hai perso la memoria per colpa di uno dei tuoi
ridicoli esperimenti? - esclamò quello guardandola in malo modo.
-
Ho ragione io. - sentenziò la ragazza – E sai perchè? Perchè tu
ti sei rifiutato di combattere. Non hai accettato di uccidere per una
causa che non ti interessava -
-
Io mi sono rifiutato, io ho tradito – cominciò sprezzante –
perchè avevo paura. Lo dicono tutti, non hai sentito? Draco Malfoy è
stato un codardo. -
-
E' solo una scusa. Tu cerchi di convincerti di questa storia, in modo
da non dover riflettere sui veri motivi della tua scelta -
-
E quali sarebbero? Illuminami Lovegood – commentò lui acido.
-
Tu hai “tradito” come dici tu, perchè non credevi in quello per
cui ti volevano far combattere. E se fosse stato solo per paura,
perchè avresti combattuto dall'altra parte? Ti sei scontrato con
quelli che erano una volta tuoi compagni, fianco a fianco con Harry,
e non hai avuto un momento di esitazione. E questo perchè credevi in
quello per cui abbiamo combattuto tutti, un mondo migliore. -
Draco
si voltò verso Luna, che lo guardò negli occhi, sorrise, e
saltellandosi portò alle spalle di Hermione, e le bisbigliò
qualcosa nell'orecchio. Lei si girò, annuì e puntò la bacchetta
contro di lei.
Una
serie di immagini, di frasi, di sensazioni si susseguì nella mente
di Hermione, mentre i compagni la guardavano perplessi.
Poco
dopo aprì gli occhi, sillabò un silenzioso “grazie” a Luna, e
si girò, sorridendo fugacemente verso Draco.
-
Allora? - chiese Harry, facendosi sempre più impaziente.
-
Secondo me – cominciò la ragazza sempre più convinta della sua
decisione – è il dio adatto per Malfoy, mentre per Roger proporrei
piuttosto Crono. -
-
Crono? - chiese Hannah – ma non c'è nell'elenco.-
-
Lo so, però secondo me andrebbe bene per Roger, e lui lo conosce –
rispose la ragazza, prima di sfoderare nuovamente la bacchetta, e
sciogliere gli incantesimi che avevano fatto lei e Harry.
Subito
tutti i ragazzi cominciarono a protestare gridando, ed Hermione si
lasciò cadere stancamente sulla sedia, prendendosi la testa tra le
mani.
Quando
alzò lo sguardo vide Roger che usciva dalla stanza, e Luna che lo
seguiva.
***
Lo
trovò in fondo al corridoio, appoggiato con i gomiti al balconcino
della finestra, lo sguardo perso tra le ombre del parco.
Si
portò accanto a lui, e stette così, in silenzio, aspettando che
parlasse lui per primo.
-
Perchè lui? - chiese con voce stanca, dopo qualche minuto.
-
Lo ha scelto perchè rispecchiava veramente il dio, non per la loro
storia. Lo sai, Hermione non farebbe favoritismi di quel tipo, per un
evento così importante.-
-
Lo so. È solo che ...-
-
A volte punge ancora? - azzardò sorridendo radiosa.
A
Roger venne automatico rispondere a quel sorriso, per quanto non
c'entrasse nulla in quel contesto.
-
Già – finì riportando lo sguardo fuori dalla finestra.
-
Non ho voglia di tornare dentro – dichiarò Luna convinta dopo un
altro breve silenzio.
-
Cosa vorresti fare? -
-
Ho fame. Io vado a trovare Dobby, ho voglia di crepes. Vuoi venire? -
chiese, un sorriso angelico stampato sul viso.
Il
ragazzo ci pensò un attimo, per poi sorridere a sua volta e
prenderla per mano.
-
Andiamo – disse correndo lungo il corridoio.
***
Era
sera inoltrata ormai, la riunione era finita da poco, ma in quel
dormitorio Grifondoro, solo una delle proprietarie della stanza era
tornata, e no, non era da sola.
Ginny
era seduta a gambe incrociate sul suo letto esattamente difronte a un
Harry Potter decisamente contrariato. Il ragazzo fissava la Mappa del
Malandrino con aria corrucciata, e sondava ogni singola stanza del
Castello in una frenetica ricerca.
-
Harry smettila. È la quinta volta che controlli, ed è la quinta
volta che non ci sono. Sai benissimo dove si trovano, quindi
piantala. - esclamò la rossa con tono sfinito, guardando male il suo
fidanzato.
-
Ginny tu non capisci la situazione! Il punto è che...- provò ad
argomentare il bruno.
-
No, sei tu che non capisci. Non sono affari tuoi come devo dirtelo? -
lo interruppe scocciata.
-
Va bene, ho capito come la pensi. Ma per me non è così facile
lasciar stare, d'accordo? -
-
E perchè di grazia? -
-
Perchè lui è Malfoy, e ...-
Ma
Ginny lo interruppe ancora una volta – e l'ha sempre trattata male,
è figlio di un Mangiamorte e bla, bla, bla. Senti Harry, lo so che
voi due vi odiate, anche se si sperava che dopo aver combattuto
insieme e collaborato a questo evento sarebbe andata un po' meglio,
ma non sei tu il punto della questione. Nemmeno io, ad essere
sincera, mi fido molto di Malfoy, ma solo per il fatto che è una
Serpe. Però mi fido di Hermione, tu no? -
-
Beh, certo che mi fido di lei, però.. -
-
Però niente. È la tua migliore amica e tu devi aver fiducia in lei,
in più Hermione è tutt'altro che stupida, e sa prendersi cura di
sé. E se anche questo non ti bastasse – continuò imperterrita
ignorando il ragazzo che voleva rispondere – dimmi se non hai visto
come lui la tratta. -
-
E' gentile con lei, lo ammetto, ma potrebbe essere una finta, non
credi? -
-
No. Tu saresti in grado di fingere quello che provi per me? -
-
Che domande, certo che no! -
-
E nemmeno Malfoy è così bravo da fingere quello che sente per
Hermione, fidati di me – dichiarò convinta.
Harry
tacque, riflettendo sulle parole della ragazza. Doveva ammettere che
il furetto gli era sembrato diverso negli ultimi tempi, già da prima
che scoprisse di lui ed Hermione, ma non ci aveva mai prestato molta
attenzione.
Sbuffò
rassegnato, lasciando cadere la mappa accanto a sé.
-
Va bene, prometto che eviterò di controllarli così spesso -
-
Così spesso? - chiese la rossa con un tono a metà tra lo scettico e
il divertito.
-
Dai non puoi chiedermi di non assicurarmi che la mia migliore amica
stia bene! - protestò veemente Harry.
-
Va bene, ma solo quando ci sono anche io, e giura di non seguirli.
Mai. -
-
Lo giuro. Felice ora? - bofonchiò il ragazzo.
-
Sì. E mi è anche venuta un'idea su come passare il tempo invece di
pedinare quei due – dichiarò con un sorriso malizioso.
-
Ma davvero? -
-
Oh sì – ribadì lei, attirandolo a sé per la maglietta e
baciandolo con trasporto.
-
Non male come idea – commentò Harry bisbigliando, con un sorriso a
quarantadue denti che gli illuminava il viso.
***
Nello
stesso momento, dall'altra parte della scuola una coppia di ragazzi
sedeva l'uno accanto all'altra su un divano di pelle nera davanti al
fuoco del camino della Stanza delle Necessità.
-
Sono stravolta. E devo ancora controllare l'elenco delle risposte
agli inviti che mi ha consegnato Daphne. E la musica? Non ho chiesto
ai ragazzi a che punto sono! Cavolo, me l'ero segnata. E
l'arredamento? -
-
Frena, frena mezzosangue. Fammi dare un'occhiata a quel blocco. -
cercò di calmarla Draco. Lei le allungò i fogli, lui li prese, e
poi li lanciò dietro al divano.
-
Ehi! Cosa stai facendo? - quasi gridò la ragazza scattando in piedi,
per essere però trattenuta per un braccio da lui, che la attirò più
vicino a sé.
-
Per una volta, una sola, ti dispiacerebbe molto rilassarti un po'? -
-
D'accordo. Ma domani devi darmi una mano. Promesso? -
-
Che stress che sei ragazza. Va bene, domani ti aiuterò. Contenta? -
acconsentì un po' a malincuore, pensando a quanto lo avrebbe fatto
faticare.
-
Più tranquilla. - dichiarò Hermione, appoggiando la testa indietro
sul divano e chiudendo per un po' gli occhi.
Il
calore delle fiamme del camino le aveva fatto arrossare le guance, e
a Draco la sua espressione tranquilla ricordò quel disegno che tempo
prima Ginevra gli aveva regalato.
-
Posso farti una domanda? - chiese lei bisbigliando dopo un lasso di
tempo indefinito.
-
Cosa vuoi sapere? - rispose il biondo un po' guardingo.
-
Tua madre.. Narcissa.. -
-
Sì? - la incalzò lui dopo un po', lo sguardo fisso nei suoi occhi,
mentre immaginava tutte le domande che lei avrebbe potuto rivolgerli.
-
Come sta ora? - chiese un po' titubante – Andromeda l'ha trovata
abbastanza tranquilla, ma deve essere difficile questo periodo... -
-
Conosci mia zia? - domandò di rimando il biondo.
-
Beh, sì. L'ho vista un po' di volte con Tonks e Teddy, e Remus mi ha
detto che vi siete visti durante le vacanze... -
A
Draco parve così innaturale quella confidenza verso di loro. Lei era
più legata con nessuno di queste cose, se non in rare occasioni con
Blaise.
-
Capisco come si sente – bisbigliò quasi parlando a sé stessa.
Lui
la guardò interrogativamente, alzando un sopracciglio.
-
Ci si sente... abbandonati. All'inizio arrabbiati, molto. Come hanno
potuto lasciarti, proprio loro che ti erano accanto da tutta la vita,
e che avrebbero dovuto continuare a farlo per lungo tempo. -
Draco
non seppe mai bene cosa provò in quel momento. Forse senso di colpa,
perchè lui non aveva mai provato ciò di cui stava parlando la
mezzosangue, dopo la morte di suo padre, aveva sì sentito del
dolore, forse un po' di nostalgia, ma mai abbandono, e ovviamente
nemmeno rabbia dato che Lucius era morto per difenderlo.
-
Per te è stato diverso, lo sai – disse Hermione, leggendo le
emozioni che gli avevano attraversato gli occhi e cogliendolo
stranamente impreparato.
-
Lucius... lui è morto per salvarti, l'ha fatto per te, non avresti
potuto provare rabbia, lo sai. -
Un
attimo di silenzio, e poi una domanda attraversò la mente di Draco.
-
Come fai a sapere come è morto mio padre? Ne ho parlato solo con
Blaise -
-
L'ho visto. Io e Ginny... stavamo combattendo assieme contro
Bellatrix, Harry e Ron contro Mc Nair e Greyback, poi...quando Lui è
arrivato, Bellatrix ha schiantato Ginny e io l'ho scagliata contro la
parete in fondo alla stanza e una vetrata le è caduta addosso
uccidendola. Voldemort si è girato, l'ha vista, ha urlato di rabbia
e poi ha visto te. Prima che Harry lo raggiungesse, lui ha tentato di
ucciderti, ma Lucius si è messo in mezzo. -
Ci
fu una pausa lunga, finchè Hermione non parlò di nuovo.
-
Non sono stata abbastanza veloce. - dagli occhi umidi, scese una
lacrima solitaria che le rigò il volto. - Forse avrei potuto
lanciare un Sortilegio Scudo... magari sarebbe ancora vivo -
Abbassò
lo sguardo, temendo che lui la ritenesse in parte colpevole per la
morte di suo padre.
-
Non dire stronzate, mezzosangue. Io stesso se fossi stato più veloce
avrei potuto proteggerlo. Evita di cercare di farti carico di tutti i
problemi del mondo, in particolare dei miei. Chiaro? - la voce era
dura, ma Hermione lo capiva.
-
D'accordo – assentì sorridendo debolmente – è solo che questa
maledetta guerra ha lasciato così tanti vuoti, e a volte penso che
avrei potuto fare qualcosa per evitare delle tragedie... è così...
irritante non avere le cose sotto il proprio controllo, non sono in
grado di accettarlo. -
Parlarono
molto quella sera. A lungo, di molte cose.
Si
addormentarono su quel divano che aveva sentito le loro confessioni
di quella sera.
***
Camminava,
lentamente lungo un corridoio poco illuminato. Non sapeva cosa ci
facesse lì, ne come ci fosse arrivata.
Sfiorò
con la punta delle dita il muro di mattoni rosso, percorrendo i
solchi della pietra. Continuò a camminare, senza una direzione, per
un lasso di tempo che non sapeva definire.
A
un certo punto le parve di scorgere qualcosa alla fine del corridoio.
Si diresse in quella direzione, ed arrivò a trovarsi davanti a una
porta accostata, da cui usciva una luce soffusa.
Guardò
dentro la stanza e vide due donne. Erano sedute su due poltrone, una
di fronte all'altra, divise da una scacchiera.
A
sinistra era seduta una donna dai profili duri, gli occhi neri e i
capelli mori e ricci che le scendevano attorno alla vita. Ai suoi
piedi si aggirava un grosso gatto grigio dall'aria aggressiva. A
destra invece una donna bionda, i lineamenti dolci, e uno sguardo
benevolo negli occhi azzurri. Accarezzava una colomba bianca
appollaiata sul bracciolo della sua sedia.
Le
due giocavano a scacchi, e la partita era incredibile. Le loro forze
erano perfettamente equilibrate, e ogni volta che una delle due
passava in vantaggio, l'altra riequilibrava immediatamente le
posizioni.
-
E' così che deve essere – dissero due voci all'unisono nella testa
di Hermione.
E
in quel momento un lampo di comprensione le fece comprendere la
situazione.
Voleva
far loro moltissime domande, su di loro, sulla loro storia, sul loro
rapporto.
Ma
non ebbe il tempo. Sentì una voce che la chiamava, e piano piano
l'immagine cominciò a sfocare, e proprio mentre stava per svanire
completamente , le due si girarono verso di lei, fissandola negli
occhi, e fondendosi in un unica immagine sfuocata, circondata da un
alone rosa.
Al
sua risveglio, Hermione non ricordava le due donne, ma era avvolta da
un senso di comprensione che non riusciva a ricollegare a nulla.
***
Finito
anche questo :D
Piano
piano, stiamo arrivando dove dobbiamo arrivare.
So
che mi odiate per il ritardo, lo capisco, mi odio anche io :)
Cooomunque....
Che ne pensate di Luna e Roger? E' stata un'illuminazione da ora di
epica con una prof che non sa nemmeno di cosa parla, lasciamo stare.
Ora
scappo che devo studiare greco e finire una storia per un contest ;D
Un
bacio grande a tutti quanti :)
Ricordatevi
di seguirmi su facebook :)
(
http://www.facebook.com/home.php?sk=lf#!/pages/Herms-efp/168279513203631
)
Herms,
<3
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Capitolo 24 *** Come volevasi dimostrare ***
Mi
odiate, mi odio, e sono depressa. Sorvolando i miei inutili problemi
esistenziali di cui non frega niente a nessuno, vi lascio al
capitolo.
Love,
Herms
CAPITOLO
VENTIQUATTRESIMO: Come volevasi dimostrare.
-
Hermione - la chiamò una voce da lontano mentre lei si
girava su un
fianco, coprendosi la testa con un braccio. Mugolò qualcosa,
mentre
delle fitte le percorrevano la schiena dolorante, a causa di una
notte passata su un giaciglio scomodo.
- Mezzosangue mi piacerebbe
molto passare la giornata sdraiato con te, ma se arriviamo in ritardo
la vecchia è capace di metterci in punizione, e io non ho
voglia di
passare il mio tempo libero a spalare escrementi di Thestral -
Lei
sbattè le palpebre infastidita dalla debole luce proveniente
dalle
lampade e si guardò intorno disorientata.
- Draco? - chiese con
voce impastata dal sonno.
- No, Potter. Forza mezzosangue
svegliati dobbiamo darci una mossa -
- Ho fatto un sogno strano -
borbottò lei stiracchiando le braccia ancora intorpidite.
Lui si
chinò su di lei senza darle in tempo di continuare, e le
diede un
bacio del buon giorno.
- Hmm.. buongiorno - bisbigliò lei ancora
contro le sue labbra – Ma dove siamo? - chiese quando
realizzò di
non essere nella sua camera.
-
Stanza delle Necessità, abbiamo passato la notte qui
– le rispose
lui, raccogliendole la borsa. Lei lo guardò perplessa e
anche un po'
preoccupata, rivangando i ricordi della notte precedente, che ancora
si confondevano con gli ultimi residui del sogno che andava piano
piano svanendo nella sua mente.
-
Non ti preoccupare, se avessimo fatto sesso te ne ricorderesti,
fidati – le disse ammiccando, avendo capito cosa le passasse
per la
testa. Lei arrossì, ma non negò di averci pensato.
-
Che ore sono? - gli domandò invece.
-
Le otto meno dieci -
-
Che cosa?! E' tardissimo – esclamò lei agitata,
spingendolo a
forza verso la porta – Morgana, la Mc Granitt ci ammazza se
arriviamo tardi! -
-
E io che avevo detto? - chiese lui sarcastico.
La
Mc Granitt non li punì nonostante il ritardo quel giorno,
già
vederli convivere in pace era sufficiente per lei. Hermione si
sedette accanto a Harry, che passò l'ora a fissarla con
sguardo
indagatore come a chiederle dove avesse passato la notte. Lo
liquidò
con uno sguardo scocciato, per poi dedicarsi agli appunti sulla
Trasfigurazione umana che la professoressa stava spiegando in quel
momento. Aveva da poco avuto un attacco di panico pensando che
mancavano soli pochi mesi ai MAGO e doveva assolutamente cominciare a
ripassare il programma, ovviamente costringendo Harry e Ron a farlo
assieme a lei. Forse avrebbe anche potuto studiare con Draco qualche
volta, se lui avesse giurato di non distrarla ma di lavorare
seriamente. Cosa che non sarebbe mai successa, diciamocelo. In
più
dovevano lavorare all'ultima parte della preparazione del Ballo,
ovvero il momento più delicato e impegnativo di tutto
l'anno, e
mancava così poco a quel fatidico Ventun Marzo. Avevano
ricevuto
tutte le risposte agli inviti che erano stati mandati ai maggiori
esponenti della società magica, Zabini era riuscito a
recuperare
anche una band di giovani maghi, e avevano fatto passi da gigante
riguardo all'arredamento grazie a Luna. Ora che ognuno aveva la sua
divinità, dovevano passare alla parte pratica. Quella sera
si
sarebbero visti e avrebbero sistemato gli ultimi dettagli riguardanti
l'abbigliamento, e poi avrebbero pianificato l'organizzazione pratica
dei giorni subito precedenti al Ballo. Ovviamente
Hermione ci aveva già lavorato abbondantemente, e era
abbastanza
sicura che tutto sarebbe andato per il meglio. In quel momento doveva
solo seguire la spiegazione di Trasfigurazioni, al resto avrebbe
pensato più tardi.
Al
termine delle lezioni quel giorno, aveva salutato Draco in sala
Grande e afferrate due cose da mangiare era tornata di corsa al
dormitorio per fare il tema di pozioni che avrebbe dovuto consegnare
tre giorni dopo. Meglio portarsi avanti che restare indietro - si era
detta.
Aveva superato la sala comune dirigendosi verso le stanze.
Era entrata nella sua sfilandosi con sollievo la borsa dalla spalla.
Quando si girò verso il tavolo vi trovò Roger
chino su un libro di
Aritmanzia. Le dava le spalle ed era così preso da
ciò che stava
leggendo che non pareva nemmeno aver notato il suo arrivo.
Andò
vicino a lui e lo salutò.
- Anche tu hai deciso di saltare il
pranzo? - domandò sedendosi accanto a lui. Roger
sobbalzò un poco
quando registrò la sua presenza e poi rispose.
- Già. Luna ha
deciso di saltarlo per andare nelle serre a cercare una strana pianta
di cui dubito la reale esistenza, così le ho detto che
l'aspettavo
per mangiare qualcosa. -
Hermione sorrise, felice che lui paresse
aver trovato un'amica con cui stare.
- Che ne dici nel frattempo
di mangiare un po' di cioccolato per sopravvivere all'Aritmanzia? -
propose allungandogli la tavoletta che aveva recuperato poco prima in
sala grande. Lui la accettò e sgranocchiarono in silenzio la
propria
parte. Poi parlarono un po' dei compiti di Difesa e di una traduzione
di Rune particolarmente ostica.
A un certo punto Roger le fece
quella domanda che era intenzionato a porle fin dal giorno prima.
-
Perchè hai pensato a Crono per me? -
- Sai, ho riflettuto molto
su quale divinità potesse adattarsi a te. Dopo averne
esaminate
alcune di cui avevo a malapena sentito il nome una volta o due, sono
passata alla generazione precedente. Ho pensato a Crono non tanto nel
periodo del suo regno, ma piuttosto durante l'esilio all'isola dei
Beati. Si dice che in quel periodo Crono abbia ripreso il suo antico
compito di signore del tempo, e determinava lo scorrere del tempo
della vita di ogni divinità, riprendendo gli studi che
facevano di
lui il Dio più acculturato di tutti. Era il regolatore delle
vite
degli altro dei e spesso studiava le stelle e i pianeti con sua padre
Urano. Ho pensato che il Dio più saggio fosse adatto a te.
Effettivamente non è stata un scelta basata molto sulla
logica, ma
mi sono più che altro affidata all'istinto. -Lo
disse con tranquillità, lasciando scorrere le parole, senza
applicarvi quel controllo che teneva in ogni situazione. Era a sua
agio con Roger, lo era sempre stata, e non vedeva perchè le
cose
sarebbero dovute cambiare dopo la loro rottura. Lui
ci pensò su per un po', poi fece un cenno con la testa a
significare
che aveva capito.
-
A che punto siamo con l'arredamento? - le chiese poi, chiudendo i
libri.
-
Abbastanza avanti. Daphne e Astoria hanno già acquistato
tutto ciò
che c'era nella lista, ma sono certa che dovremo aggiungere qualcosa.
Per cui ho chiesto ha Silente di cominciare a arredare la Sala Grande
due giorni prima, così in caso di necessità
possiamo andare a
recuperare quello che manca. -
-
Perfetto. Per la musica Zabini ha risolto? - chiese mentre annuiva
col capo.
-
Sì. Abbiamo sia le Sorelle Stravagarie che un gruppo di
ragazzi più
giovani, che le sostituiranno durante le pause. Anche se come
tradizione ci saranno un paio di balli classici all'inizio della
festa. E dobbiamo parlare ancora di una cosa stasera alla riunione:
in che ordine dobbiamo uscire? Perchè o escono prima i
rappresentanti ufficiali nominati da Silente, quindi noi otto, o
misti, ma ad ogni modo deve esserci qualcuno che guida. -
-
Eros dovrebbe farlo -
- Eros? L'Amore? Nessuno di noi
rappresenta
Eros, pensavo non fosse rispettoso essere l'incarnazione dell'amore
stesso. -
- Non in quel senso. La Brown e la Patil, mi hanno detto
che la Cooman all'inizio dell'anno ha fatto una premonizione: Eris e
Eirene si sarebbero trasformate in Eros. Ovvero l'odio e la pace
sarebbero diventate Amore, e credo che sappiamo tutti chi si odiava e
ora si ama, no? -
Hermione rimase basita. Non tanto per le parole
del ragazzo, quanto per le immagini che le erano tornate in mente.
Frammenti scombinati di sogno, due donne che si fondevano in un unico
alone rosato. Due dee che davano vita a un terzo, odio e pace che
creavano amore. E in un istante capì.
- Potresti parlarne tu
questa sera della tua teoria? - chiese con voce assente a Roger,
mentre usciva veloce dalla camera senza attendere una risposta.
-
Pare di si - borbottò il ragazzo ormai solo.
***
Era
seduto in camera sul suo letto, fissando con ostilità il
pacchetto
di sigarette davanti a lui. Le voleva, ma da un po' di tempo a quella
parte aveva deciso di rinunciare al fumo, dopo aver sentito i primi
effetti negativi durante i suoi allenamenti. Fece per allungare la
mano, ma fu distratto dalla porta che si apriva sbattendo per la
spropositata forza posta bel movimento. Ritrasse il braccio e si
convinse a far evanescere il pacchetto con un colpo di bacchetta.
-
Malfoy! -
-
Dimmi Granger. E respira, quel rosso peperone ti da un
aria assolutamente poco sexy. -
Lei gli tirò un colpo su una
spalla, sedendosi sul letto davanti a lui, mentre cercava di
regolarizzare i battiti con respiri profondi.
-
Racconta – la incitò, una volta che ebbe ripreso
fiato.
-
Allora, mi sono ricordata una cosa. Ero in camera con Roger, e
stavamo parlando..- cominciò.
-
Roger? - la interruppe lui, con un cipiglio ben poco amichevole.
Lo
guardò stupita, e un sorriso divertito le si dipinse sul
volto.
-
Non dirmi che sei geloso Malfoy – lo provocò,
ridendo della sua
espressione scocciata.
Lui
non rispose, si limitò a sporgersi in avanti verso di lei e
baciarla
con passione. Fece scorrere le labbra sul suo collo, scendendo fino
alla spalla, dopo aver delicatamente scostato il collo della sua
maglia. Hermione aveva gli occhi chiusi e un espressione felice sul
volto. Baciandole la clavicola Draco sorrise nel vedere la sua aria
rilassata, e in una frazione di secondo le morse la spalla,
lasciandole il segno dei denti.
Hermione
sobbalzò, trattenendo un urlo che era sorto spontaneo.
-
Malfoy! Cosa diavolo di è saltato in testa? - lo
sgridò,
sistemandosi la maglia a coprire il segno.
-
Il mio.. modo di ricordarti che non amo che venga toccato
ciò che
ritengo mio, Mezzosangue. - spiegò, fissandola con sguardo
bruciante
di desiderio.Sostanzialmente
aveva appena ammesso di essere geloso di lei. Draco Malfoy era geloso
di Hermione Granger. Certo, lui non l'avrebbe mai definita gelosia ma
piuttosto un certo senso di possesso nei suoi confronti. Comunque
Hermione sorrise, rassicurata da quella piccola prova di interesse
nei suoi confronti. Lo attirò a se' baciandolo dolcemente, e
passando le dita tra i suoi capelli. Sorrise pensando che non sapeva
più di fumo, forse aveva finalmente deciso di smetterla con
quelle
terribili sigarette.
Improvvisamente
le venne in mente un dettaglio non proprio indifferente, e gli morse
con forza il labbro fino a quando non sentì il sapore
ferroso del
sangue sulla lingua.
-
Mezzosangue!- protestò, staccandosi da lei e passandosi due
dita sul
morso sanguinante.
-
Per cos'era questo?- domandò con aria scettica.
-
Il mio.. modo per ricordarti che non appartengo a nessun se non a me
stessa, Malfoy. -
Lui
rise, una risata sincera, allegra, che ben pochi avevano mai sentito
da Draco Malfoy.
-
Va bene non-mia Mezzosangue, se non hai altri diritti da reclamare,
vorrei riprendere da dove eravamo rimasti –
ribattè con un
sorriso, tirandola a sdraiare accanto a lui e riprendendo a baciarla.
Ancora
una volta Hermione si scordò di raccontargli quello che le
era
tornato in mente. Qualche ora dopo si sarebbe ritrovata a pensare che
Draco Malfoy era certamente una qualche droga pesante, visti i
pessimi effetti che aveva sulla sua lucidità mentale.
Si
svegliò quando sentì un debole movimento sotto la
sua testa.
Infastidita, aprì gli occhi, osservando la smorfia dolorante
di
Malfoy.
-
Tutto bene? - gli chiese, stropicciandosi gli occhi.
-
Mi stai schiacciando la cassa toracica – borbottò
con voce roca.
Lei
si scostò velocemente, guardandolo dispiaciuta.
-
Da quanto ero così?-
-
Da un po' – fu la laconica risposta.
Lei
sorrise nel fargli l'ennesima domanda, e scommise tra sé e
sé che
le avrebbe dato una risposta camuffata da una presa in giro, come suo
solito – Perchè non mi ha spostata?-
-
Non volevo svegliarti, sei stranamente poco polemica quando dormi e
hai persino un'aria innocua. -
Come
volevasi dimostrare.
Sorrise
fra sé e sé, voltandosi verso il comodino e
stirandosi le braccia.
Il suo sguardo cade sull'orologio appoggiato sul mobile.
-
E' tardissimo! - esclamò, saltando giù dal letto
e infilandosi la
felpa – Siamo in ritardo -
Malfoy
si alzò con tutta la calma del mondo, rassettandosi i
vestiti con un
colpo di bacchetta e infilandosi le scarpe, mentre Hermione lo
osservava con palese irritazione. Si
piazzò davanti allo specchio, sistemandosi i capelli, e
ridacchiando
fra sé e sé nell'osservare il nervosismo della
ragazza.
*****
-
Ricapitoliamo. La musica è a posto?
-
- Sì,
abbiamo scritto alle Sorelle Stravagarie e hanno accettato di
partecipare alla serata, e abbiamo anche ingaggiato una band di
supporto che le sostituisca in caso di bisogno e durante le pause.
Per i primi balli classici il professor Vitius ha detto che se ne
occuperà lui assieme al coro. - rispose Zabini.
-
Perfetto – riprese Hermione – quindi la musica
è sistemata. Per
l'arredamento abbiamo controllato prima la lista e c'è tutto
il
necessario. Ho trovato una serie di incantesimi che ci potranno
essere d'aiuto, ho qui l'elenco – asserì, passando
una copia del
foglio a ognuno dei compagni – c'è scritta la
funzione accanto ad
ogni formula, portatela sempre con voi in caso di bisogno. Inoltre ho
chiesto a Silente il permesso, e ci ha concesso di cominciare ad
arredare la Sala Grande due sere prima dell'evento, perciò
da
domani. -
Un
brivido d'ansia percorse i ragazzi, giustamente preoccupati per la
riuscita dell'evento.
-
Dato che non useremo gli elfi domestici come aveva proposto qualcuno
– riprese lanciando un occhiata di sbieco a Draco - il
professor
Silente mi ha anche detto che porrà un paio di incantesimi
in modo
che le bevande e le pietanze del buffet non manchino mai. Ora ho un
problema da sottoporvi: ci ho pensato meglio e ritengo che non
dovremmo indossare dei veri e propri pepli. Non starebbe bene con i
ragazzi vestiti normalmente, anche se possiamo sempre indossare
vestiti che richiamino l'antica Grecia. - concluse, osservando la
reazione delle altre ragazze, che anche se con aria un po'
dispiaciuta dovettero ammettere che aveva ragione.
Discussero
a lungo riguardo all'ingresso che avrebbero dovuto fare, e a chi
dovesse andare avanti per primo, ma quando Roger, prendendo parola
per la prima volta quella sera, disse che avrebbero dovuto aprire i
due rappresentanti ufficiali, nessuno osò ribattere.
Hermione gli
rivolse un'occhiata grata, e lui rispose con un distratto cenno col
capo.
La
serata era stata molto lunga, avevano rivisto per l'ennesima volta la
lista degli invitati e con un incantesimo avevano creato un modello
3D, che ad Harry pareva fatto al computer, col quale avevano
sistemato ogni dettaglio riguardo all'arredamento di cui si sarebbero
occupati il giorno seguente. Aveva
cominciato a girare per il tavolo di mogano una bottiglia di Whisky
Incendiario dopo che avevano fatto programmi per più di due
ore –
contro il parere di Hermione che si era rifiutata di bere mentre
stava lavorando – e passata un'altra ora si erano spostati
sulle
poltrone.
Mentre
Hermione stilava il programma definitivo dei due giorni seguenti
segnando i compiti di ognuno, i ragazzi piano piano scivolarono tra
le braccia di Morfeo.
Lei
era seduta sul tappeto rosso davanti al camino, appoggiata a un
tavolino ricolmo di scartoffie e appunti. Aveva i capelli fermati
sulla testa con una matita, e continuava a rileggere con sguardo
attento ciò che aveva scritto, anche se la sua postura
rivelava la
sua reale stanchezza.
-
Mezzosangue... cosa stai facendo ancora? - borbottò Draco
con voce
impastata dal sonno.
-
Sto sistemando gli ultimi appunti, ho quasi finito – rispose
trattenendo uno sbadiglio.
Malfoy
si alzò stropicciandosi gli occhi, e facendo finta di niente
la
prese in braccio.
-
Draco! - esclamò Hermione arrossendo al pensiero che
qualcuno degli
altri si potesse svegliare.
Senza
dire una parola lui la posò sul divano grigio dov'era seduto
lui
stesso fino ad un attimo prima, pe poi mettersi accanto a lei.
-
Dormi Granger. Domani sarà una giornata pesante e devi
essere in
forza, niente crisi isteriche. - disse, mettendosi comodi e facendole
appoggiare la testa sul suo petto. Lei non rispose, lasciò
che le si
chiudessero gli occhi, e in pochi istanti scese su di lei un sonno
profondo. Draco la guardò per un po', accarezzandole il capo
con la
mano, e scivolando nel sonno a sua volta.
Appena
si addormentarono, una testa bionda spuntò da dietro un
cuscino e
gli fece una foto con aria soddisfatta.
***
Il
giorno dopo era stato infernale. Avevano già cominciato a
lavorare
la mattina, radunando tutto ciò che gli serviva davanti alla
Sala
Grande, finchè Silente non l'aveva sgomberata e avevano
potuto
cominciare ad arredarla.
Blaise,
Harry e Ron avrebbero montato il palco, Luna e Ginny avrebbero posto
le varie decorazioni floreali per la scuola, in particolare sulle
scale, Hermione, Roger e Draco si sarebbero occupati degli
incantesimi, mentre gli altri arredavano la Sala.
Alle
undici e mezza, la piccola di casa Weasley e Luna erano tornate, e
dopo aver sistemato le tavolate ai lati della sala, erano tutti
potuti andare a letto, sperando in un po' di meritato riposo. Il
giorno seguente avrebbero fatto i turni ai cancelli per ricevere gli
ospiti esterni alla scuola, per lo più personaggi di spicco
della
società magica, avrebbero mostrato loro le stanze che
avrebbero
occupato per la notte, e fatto l'ultimo controllo.
Mancava
solo un giorno al Ballo. Ed Hermione non era certa di ricordarsi come
si ballava il Valzer.
Eccoci
qui, ancora una volta, una delle ultime. Wow, mi fa impressione
pensare di avercela quasi fatta. Mancano all'incirca due-tre
capitoli, a seconda della lunghezza e della mia ispirazione.
So
di esser mancata a lungo da questa storia, ma le idee scarseggiavano
e il capitolo tutt'ora non mi convince. La verità
è che l'ho
scritto con la mente già proiettata al prossimo, per cui ero
un po'
disattenta.
Non
sono proprio stava fama in questi ultimi mesi, ho pubblicato un po'
di storie, e per quanto non ami particolarmente farmi
pubblicità,
c'è una storia che mi piacerebbe aveste il tempo di leggere
: Around
life, around me, around thee.
Ora
scappo, un bacio.
Herms
<3
|
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Capitolo 25 *** L'ultimo ballo ***
Ce l'ho fatta. Sul serio. Ecco a voi l'ultimo capitolo di questa storia, e con esso parte di me.
Ci si alla fine del capitolo.
CAPITOLO VENTICINQUESIMO: L'ultimo ballo.
Solo poche ore. Pochi momenti trascorsi correndo per il Castello, e poi si sarebbe trovata a scendere le scale e entrare in quel Salone sotto gli occhi di tutti. Era nervosa, profondamente, come per un esame per cui sentiva di non esser preparata al meglio.
Si sedette per terra, a gambe incrociate nel mezzo della Sala Grande, ulteriormente ampliata per l'occasione. Aveva appena realizzato che erano passati anni dall'ultima volta che aveva ballato seriamente un ballo classico, e non era certa di essere ancora in grado di farlo. Si coprì il viso con le mani oscillando con la testa, come nel tentativo di scacciare i pensieri per un attimo.
Avrebbe danzato con Draco, e sapeva che lui era un ballerino eccezionale, come tutti i maghi Purosangue che avevano preso lezioni fin da piccoli. Temeva di farlo sfigurare, di pestargli un piede o sbagliare il tempo. Sarebbe morta per la vergogna, se ciò fosse successo.
Era talmente persa nei suoi pensieri che non si accorse della persona che le si era avvicinata con passo leggero.
- Ti ho cercato per una vita, Mezzosangue – esordì con voce pacata Malfoy qualche passo dietro di lei, pensando che mai affermazione era stata più veritiera.
Lei gli fece un cenno, ritornando poi a fissare il parquet della pista da ballo con sguardo ostile. Una piccola ruga le si era formata all'attaccatura del naso tra gli occhi, segno che qualcosa la preoccupava.
- Cosa c'è che non va? - domandò il biondo sedendosi accanto a lei con aria infastidita per lo sporco del pavimento.
- Devo ballare. - dichiarò Hermione con tono funereo.
- E quindi? Tu sai ballare. - chiese lui, inarcando un sopracciglio.
- Sì, ma potrei sempre inciampare. O scivolare. O farti cadere. È tanto che non ballo seriamente. -
- Quanto? -
- Dal Ballo del Ceppo, con Viktor. - borbottò mordendosi un labbro.
- Viktor – borbottò con voce infastidita e arricciando il naso, senza nemmeno rendersi conto di essersi espresso ad alta voce.
Hermione lo guardò stupita e poi scoppiò a ridere.
- Sei incredibile, Malfoy – lo derise, mentre un leggero rosato incredibilmente imporporava le guance d'avorio del giovane. Si calmò dopo poco, e tornò a fissare con preoccupazione la pista.
Draco la scrutò per un po', e seguendo per una volta l'istinto e non la sua mente calcolatrice, si alzò in piedi e le tese una mano.
- Cosa vuoi fare? - domandò lei poco convinta.
Il biondo non rispose, ma la fece alzare senza mai staccare gli occhi dai suoi e fece un mezzo inchino – Puoi concedermi questo ballo, Hermione? -
La Grifondoro gli allungò la mano, convinta più dal tono gentile che aveva usato che dall'idea in sé.
- Non c'è la musica – gli fece notare con un sorrisetto, mentre si mettevano in posizione.
- Non ne abbiamo bisogno – rispose – Ora guardami. Concentrati solo su di me ed elimina quello che ci circonda. -
Fin troppo facile, ultimamente – pensò Hermione. Fissò gli occhi sul volto di quello che – sì diamine – poteva ormai definire il suo fidanzato. Osservò il modo in cui i capelli biondi gli ricadevano leggeri sulla fronte, si vide riflessa nei suoi occhi grigi, e si soffermò a lungo sulla bocca, pensando che non aveva mai desiderato tanto poterlo baciare come in quel momento. Senza accorgersene si stava già muovendo per la pista a ritmo perfetto con Draco. Si muovevano con grazia, seguendo una melodia che sentivano solo loro.
Hermione si sentiva più tranquilla: certo, non stava ballando con addosso dei tacchi o un vestito che le impediva i movimenti, ma sapeva che Draco confidava in lei, e questo bastava.
Si fermarono, e finalmente Hermione poté appoggiare le labbra sulle sue.
- Grazie – sospirò sulla sua bocca.
- Ora andiamo – disse Malfoy, prendendola per mano e conducendola fuori dalla Sala.
***
Fece un respiro profondo e aprì le ante dell'armadio.
Il vantaggio di tutto quel circo era l'avere una stanza tutta per sé: non sarebbe riuscita a sopportare la presenza di Lavanda e Calì in quel momento.
Così poté aprire l'armadio e prendere il suo vestito. Osservò l'abito, e portatasi davanti allo specchio, scrutò la sua immagine riflessa. Amava quel vestito.
Le ricordava incredibilmente uno di quelli che vedeva addosso alle attrici quando da piccola guardava la televisione con sua madre.
Era un capo molto elegante, regalatole da Draco nonostante le proteste sue e di Daphne.
Azzurro come gli occhi di Atena, aveva scritto su un biglietto all'interno della scatola dell'abito.
Il bustino era un mono-spalla attillato, retto da una spilla d'argento a forma di civetta; la gonna di seta era leggera così da non impacciare i movimenti di Hermione, per sua fortuna.
Appoggiò l'abito sul letto e si sedette alla sua scrivania, sulla quale aveva prontamente evocato uno specchio.
Si sarebbe preparata da sola quella sera. Daphne e Ginny sarebbero giunte più tardi giusto per darle una controllata, come le avevano fatto promettere.
Le dispiaceva deluderle, sapeva che avrebbero voluto essere lì con lei, ma aveva bisogno di un po' di tempo sola con sé stessa. Ma non era il solo motivo per cui le aveva tenute lontane: non erano loro che avrebbe voluto accanto a sé quella sera. Sua madre sarebbe dovuta essere di fianco a lei, aiutandola a pettinarsi e a truccarsi, dicendole con le lacrime agli occhi quanto fosse bella quella sera. Avrebbe dovuto presentare Draco a lei e a suo padre, spiegandogli che non era più quel ragazzino viziato di cui si era spesso lamentata durante le vacanze estive. A sua madre sarebbe piaciuta la cavalleria e l'eleganza del giovane, e forse persino suo padre ne sarebbe rimasto impressionato.
La cosa che più la faceva soffrire in quel momento, era l'idea che non avrebbe potuto condividere coi suoi genitori la sua vita futura, quella che l'aspettava una volta uscita da quelle mura. E pensare che gliel'avevano promesso. Ricordava come sua madre le avesse giurato che loro sarebbero stati a casa ad aspettarla quando sarebbe uscita dal Castello, sia per le vacanze che quando avrebbe finalmente finito la scuola. Ma non era stato così. Non che gliene facesse una colpa, sapeva quanto avrebbero voluto esserci in quel momento e per un attimo – uno solo – desiderò che Harry non avesse perduto la pietra della resurrezione, così da vederli un'ultima volta.
Con un respiro profondo cominciò a spazzolarsi i capelli, pregando fra sé e sé di riuscire a sistemarli per bene, almeno per una volta.
Stava appunto lottando con una ciocca pericolosamente tendente al rasta, quando sentì bussare alla porta. Infastidita dall'intrusione, andò ad aprire.
Quando aprì, si trovò di fronte all'ultima persona che si sarebbe aspettata in quel momento.
- Ciao Harry – lo salutò sorpresa.
- Ciao Hermione, scusa se ti disturbo. È solo che.. vorrei parlare un po' prima che tutto questo circo finisca. -
La ragazza si spostò per farlo passare, squadrandolo con un sorrisetto.
- Ma come sei in tiro, Potter – lo prese in giro.
- Non me lo dire. Sono stato bloccato in corridoio dalla Greengrass, che ha deciso che non ero vestito in modo appropriato.. - borbottò, sotto lo sguardo divertito di Hermione.
- Stai bene – lo tranquillizzò lei. Ed era vero. Harry appariva stranamente ordinato quella sera: i pantaloni blu privi di pieghe, i capelli neri sistemati con del gel, e la cravatta blu al collo che copriva i primi bottoni della camicia bianca.
Si sedettero sul letto, lui attento a non stropicciarsi i pantaloni. Hermione aspettò che parlasse per primo.
- Senti, so che non è il momento migliore, ma sentivo il bisogno di scambiare due parole, di sapere veramente come stai. Questa è una sera strana, e vorrei che i miei fossero qui, quindi penso che tu senta la mancanza dei tuoi genitori ancora di più. Credo. - disse, con la voce che diventava sempre più debole col progredire del discorso.
Lo abbracciò forte, toccata ancora una volta dai momenti di comprensione più totale che si creavano tra loro. Era tanto che non parlavano veramente e fino a quel momento non si era resa conto di quanto lui le fosse mancato.
- Sarò sempre dalla tua parte, Hermione – le sussurrò in un orecchio – anche se deciderai di restare col Furetto – concluse poi con tono disgustato.
Lei ridacchiò, accompagnandolo alla porta dopo un'altra decina di minuti.
- A dopo, Harry. -
- A più tardi – rispose, voltandosi poi per aggiungere – Ah, quasi dimenticavo: Malfoy dice di dirti di raggiungerlo in Sala Comune un po' in anticipo -
Lei lo ringraziò con un sorriso e chiuse la porta alle sue spalle.
Non aveva tempo per pensare al motivo di quella richiesta, doveva prepararsi, e anche in fretta.
***
Era in quella stanza già da un po', non avrebbe saputo dire quanto. Camminava continuamente avanti e indietro, senza conoscere realmente il motivo specifico della sua agitazione.
Fu l'arrivo di Hermione a togliergli ogni possibile ripensamento.
Scese i tre scalini che separavano il corridoio dalla stanza fissandolo negli occhi.
Draco deglutì inconsciamente, sentendo la gola secca nell'ammirarla da capo a piedi: era bellissima.
I capelli solitamente crespi erano legati in un nodo stretto sulla nuca, il volto era leggermente truccato e gli occhi venivano messi in risalto dalla matita che li contornava.
Con le gote arrossate per lo sguardo ammirato che le stava rivolgendo, Hermione lo raggiunse osservandolo a sua volta. Draco era veramente incantevole quella sera.
Indossava un completo blu notte e sotto una camicia bianca, abbinati a una cravatta a sua volta blu. I capelli biondi erano privi di gel – abitudine fortunatamente persa al quarto anno - ma erano spettinati a regola d'arte, come se fossero appena stati scompigliati da una folata di vento. Ciò che incantò di più Hermione però, furono i suoi occhi: non per il colore ma per la luce d'ammirazione che vi brillava, che l'avrebbe tranquillizzata, se solo lui avesse detto qualcosa.
- Sono così tragica che non hai ancora detto una parola? - gli domandò con tono scherzoso, anche se una piccola parte di lei temeva che fosse così.
- Non dire sciocchezze, sei splendida Mezzosangue – le rispose con voce roca per l'emozione, baciandola poi con crescente trasporto.
Prima di staccarsi da lei, le slacciò la collana dal collo, infilandosela in tasca.
Lei lo guardò interdetta, chiedendosi il perchè di quel gesto.
Quando le pose davanti un astuccio per gioielli, dello stesso verde di quello che le era arrivato a Natale, Hermione fu assalita dalla curiosità. Trattenendo il tremito che minacciava di prenderle le mani, aprì con delicatezza la custodia estraendo la collana con sguardo ammirato.
- Athenas – disse sorridendo – è magnifico, Draco -
Gli diede un bacio a fior di labbra, dolce e colmo della sua gratitudine, per poi girarsi e farsi mettere al collo il nuovo gioiello.
Si stavano guardando con occhi ardenti, quando i loro compagni entrarono nella stanza, pronti a scendere.
- E' ora di andare – le disse prendendola sotto braccio, e assieme uscirono per l'ultima volta dal Dormitorio che li aveva ospitati per gli ultimi mesi e che dal giorno seguente, quando la magia della notte sarebbe stata spazzata via dalla luce, non li avrebbe più visti.
Il vociare che popolava la Sala Grande cessò immediatamente quando le sagome dei ragazzi comparvero all'entrata, annunciati dalla voce di Silente.
La Sala era più bella che mai, illuminata da una miriade di candele dei quattro colori delle case che giravano volando sopra le teste degli studenti che le osservavano affascinati.
I ragazzi si augurarono buona fortuna a vicenda e mettendosi in fila entrarono nella Sala. Contrariamente a quanto avevano pensato durante le loro riunioni, alla fine avevano deciso che Hermione e Draco avrebbero fatto il loro ingresso per ultimi e non per primi, poiché, come aveva fatto notare Luna, li si sarebbe notati ancor di più.
Le coppie scorsero veloci, con Harry e Ginny, che indossava una tunica color mattone lunga fin sotto alle ginocchia, in testa a tutti. Seguivano Luna nel suo abito dei colori dell'estate a braccetto con Roger, e poi Blaise e Daphne, perfetta Dea dell'amore e della passione nel suo abito rosso fuoco.
Ognuno dei giovani aveva un simbolo a rendere evidente il dio o la dea che stava rappresentando. Potter ad esempio, oltre al cicatrice ovviamente, indossava una spilla con incisa sopra una saetta, mentre Ginevra camminava accanto al Patronus evocato da Harry per sottolineare la sua rappresentazione della Cacciatrice. Sotto i piedi di Luna, grazie a un geniale incantesimo di sua invenzione, spuntavano fiori e piantine che scomparivano poco dopo il suo passaggio.
Daphne non necessitava nulla più di quel vestito e del suo aspetto, ma con suo grande divertimento era anche circondata da piccoli cuoricini che continuavano a apparire e sparire attorno a lei. Blaise portava una spada alla cinta e Roger aveva un orologio da taschino che ticchettava rumorosamente. La giovane Asteria aveva un ciondolo con una clessidra appesa al collo. E così anche tutti gli altri avevano il loro simbolo.
Per ultimi entrarono come stabilito Hermione e Draco. Non appena lo fecero, una civetta d'argento – il Patronus che Vitius aveva prontamente evocato – volò attorno alla testa della ragazza e andò a posarsi sulla sua spalla, mentre Draco camminava su un velo d'acqua, incantato perchè non lo bagnasse.
Dopo qualche istante giunsero anche loro al centro della Sala. E la musica cominciò.
Hermione era rigida, ma sotto lo sguardo incoraggiante del Serpeverde ripensò a quel pomeriggio e si fece coraggio. Tutto scomparve attorno a lei: i compagni, gli insegnanti, la Sala gremita di persone che la osservavano.
Rimasero solo loro due, Draco e Hermione. Non Malfoy e Granger, non Serpeverde e Grifondoro, solo Draco e Hermione.
La musica cessò senza che loro quasi se ne accorgessero, mentre volteggiavano per la pista guardandosi negli occhi.
Quando l'ultima nota morì, fu Silente a prendere la parola – Signore e Signori, Benvenuti al Ballo di Eris e Eirene, e che l'equilibrio torni a regnare sovrano in questa scuola! - .
Ma i giovani non lo stavano ascoltando. Harry aveva baciato Ginny in mezzo alla pista, e Roger aveva fatto a sua volta il primo passo con Luna. Ron era andato a cercare Lavanda tra gli altri e l'aveva presa fra le braccia in mezzo a tutti. Ovviamente Blaise non aveva voluto essere da meno.
Hermione e Draco si erano guardati stupiti e allo stesso tempo divertiti, e prima che il ragazzo potesse fare la sua mossa, Hermione l'aveva baciato. Quello che nella mente della giovane sarebbe dovuto essere un bacio casto e dolce era cresciuto rapidamente, mentre attorno a loro l'intera Sala scoppiava in un fragoroso applauso, superato lo choc iniziale.
Fu così che la relazione tra Hermione Granger e Draco Malfoy divenne di pubblico dominio quella sera, quando Eris e Eirene divennero Eros, come era stato predetto.
***
Le ore erano passate veloci, quella sera, quasi volate.
Avevano ballato per delle ore, finchè non erano stati più in grado di reggersi in piedi. La Signora Weasley era corsa da Hermione, e abbracciandola le aveva detto che era felice per lei. Nessuno l'aveva fatto prima quando si era trattato di Draco, nemmeno Ginny.
Hermione stava ricevendo i complimenti per la riuscita delle serata da parte di una McGranitt ancora un po' scossa e un Silente molto divertito, quando Narcissa Malfoy aveva preso il figlio da parte.
Erano usciti nel parco e avevano parlato a lungo. Era una vita che non parlava veramente con sua madre; quando Lucius era ancora vivo i due avevano avuto i loro momenti di confidenza, ma sebbene dopo la morte di quest'ultimo Draco e sua madre si fossero avvicinati molto, non avevano mai parlato di cose serie, di sentimenti.
Ma quella sera lei si era fermata, e l'aveva scrutato con sguardo serio.
- Cos'è quella ragazza per te, Draco? - gli aveva chiesto. Non l'aveva chiamata Mezzosangue, non l'aveva mai fatto in passato, né tanto meno l'avrebbe fatto negli anni a venire. In realtà Narcissa Malfoy era più simile a sua sorella Andromeda che a Bellatrix, e non aveva mai creduto realmente nelle diversità del sangue. Certo si sarebbe sempre ritenuta superiore agli altri, ma in quanto Malfoy non come Purosangue.
Lui aveva scosso la testa, volgendo gli occhi al cielo.
- La mia debolezza, il mio errore più grande. - aveva risposto passandosi una mano trai capelli – Ma mai un errore è stato più dolce – aveva poi concluso sorridendo tra sé e sé.
La donna era rimasta stupita dalla maturità che aveva dimostrato suo figlio per la prima volta. Aveva in qualche modo capito che quella che inizialmente era stata solo una debolezza, valeva molto di più, anche se aveva faticato ad ammetterlo persino a se stesso.
Lo lasciò solo coi suoi pensieri, indicandogli con un cenno del capo un movimento che aveva scorto poco lontano da loro.
Draco si diresse verso una delle colonne, e non si stupì quando vi trovò Hermione, che fissava con insistenza il muro. Non disse nulla, aspettò che fosse lei a parlare.
- Ero venuta a cercarti – dichiarò con tono funereo, osservando con falso interesse le venature del marmo della colonna a cui era appoggiata.
- Ho sentito qualcosa rompersi quando hai detto... che sono il tuo errore più grande – cominciò con voce tremolante – ma poi te ne sei uscito con quella affermazione, e come faccio ad odiarti quando dici delle cose del genere?! - finì col gridargli addosso.
Lui rise, sollevato – Non farlo – ribadì semplicemente, chiudendole la bocca con un bacio e spingendola con passione contro la colonna.
- Fermo – mormorò lei dopo qualche minuto, fissandolo con gli occhi lucidi di desiderio– Ho bisogno di sapere perché l'hai detto, perché mi consideri la tua debolezza. -
- Perché mi sei entrata dentro come mai nessuno prima. Sai Mezzosangue... - continuò abbassando la voce – credo di essermi innamorato -
Quella volta fu lei a baciarlo, felice come non lo era mai stata.
***
EPILOGO – Tre mesi dopo.
Giusto qualche mese prima, chiunque avesse visto quella scena avrebbe pensato di essere impazzito o gravemente malato. E se l'avesse anche raccontato a qualcuno, nulla gli avrebbe evitato una visita da Madama Chips.
Sedici ragazzi, provenienti dalle diverse Case, sedevano in cerchio sul prato al limitare del Lago. Era già pomeriggio inoltrato e non era un giorno qualunque: il giorno seguente sarebbero partiti da Hogwarts, lasciandola per l'ultima volta. Quasi tutti, per lo meno. Ovviamente Ginevra e Asteria sarebbero tornate l'anno seguente per terminare gli studi, ma anche qualcun altro aveva in programma di ritornare, sebbene non in qualità di studente.
Hermione infatti aveva fatto la sua scelta: non avrebbe studiato per diventare Auror assieme ad Harry e Ron l'anno seguente, ma per diventare insegnante. Non era però ancora sicura riguardo alla specializzazione che intendeva fare, e l'avere una cultura ampia come la sua, certamente non aiutava a ridurre il campo.
Harry e Ron comunque non sarebbero stati soli nel loro corso. Con loro grande stupore gli era stato appena annunciato che anche Draco Malfoy avrebbe seguito il loro stesso indirizzo di studi su raccomandazione di Silente in persona, che riteneva che quello fosse il modo migliore per tentare di riabilitare il nome dei Malfoy nel Mondo Magico.
- Tu? Un Auror? - esclamò Harry con voce strozzata, tra le risate degli altri ema col sostegno di Ron, che pareva essere ancor più sconvolto dell'amico.
- Paura della concorrenza, Potter? So che non sei alla mia altezza, ma vedrò di non umiliarti troppo al corso – commentò con finta aria di sufficienza il biondo.
In realtà i rapporti tra i due erano migliorati enormemente dopo il Ballo. Certamente litigavano ancora e a volte tentavano i farsi la pelle a vicenda, ma ormai lo facevano più per abitudine che altro, e si insultavano senza reale cattiveria.
In tutta la Scuola regnava un clima di pace in quel periodo effettivamente. Da quando Pansy Parkinson si era ritrovata in un lettino al San Mungo giusto accanto a Allock, per aver tentato di maledire Hermione con un incantesimo che le era rimbalzato contro, la Scuola era del tutto in pace.
Ogni cosa sembrava essere tornata al suo posto.
Persino Roger, da quando aveva cominciato una relazione seria con Luna, aveva appianato i rapporti con Malfoy, anche se quest'ultimo si irrigidiva ogni qualvolta lo vedeva avvicinarsi a Hermione.
Ginny e Harry si erano fidanzati ufficialmente, ma avrebbero aspettato ancora qualche anno prima di convogliare a giuste nozze, qualche mese dopo Draco e Hermione.
Ron invece aveva rotto con Lavanda, e pareva che questa volta la separazione fosse definitiva. fortunatamente però, pareva aver trovato conforto tra le braccia di Hannah Abbott, che l'aveva consolato quando i due si erano separati. Ovviamente i gemelli avevano scommesso sulla relazione con Ginny, che aveva vinto ritenendola di lunga durata: Ron e Hannah sarebbero stati assieme più di sessant'anni, ma nessuno di loro in quel momento avrebbe potuto saperlo.
- Quindi cosa farete quest'estate? - chiese Hermione ai compagni.
- Noi torneremo alla Tana, e poi ci raggiungerà anche Harry dopo aver sistemato la casa di Sirius. -
- Frena un attimo rossa. Mi state dicendo che lo Sfregiato è proprietario della casa dei Black? -
- Sì è mia. Ma sto progettando di darla via, voglio trasferirmi a Godric's Hollow. -
- Darla via? DARLA VIA? E a chi avresti intenzione di dare la mia casa? -
- Ai Weasley, io non ne ho bisogno.. - rispose, con un sorrisetto provocatorio.
- Cosa? Non se ne parla, assolutamente no. La MIA casa non andrà in mano ai Weasley, Potter. - dichiarò adirato il biondo, tra le risate degli altri.
Quella casa alla fine sarebbe stata venduta a Hermione, risolvendo una discussione continua tra i due ragazzi durata più di un anno, con sommo divertimento di Harry. La ex-Grifondoro si sarebbe nella casa per qualche mese, fino a quando non sarebbe andata a convivere con Draco a Malfoy Manor, un anno prima del loro matrimonio.
Le vite di tutti quanti loro sarebbero andate avanti intrecciate per lunghi anni, e ognuna si sarebbe sviluppata per la sua strada.
Ma questa è un'altra storia.
FINE.
E siamo arrivati a questo punto. Fine. Sono in parte sollevata e in parte triste, è la mia prima storia dopotutto e ne sentirò la mancanza. Ho già in mente di scrivere una one-shot ambientata qualche anno dopo, ma voglio prima prendermi una pausa. Sono cresciuta con questa storia come autrice, e il mio stile si è evoluto con il progredire dei capitoli.
Voglio ringraziare tutti voi che mi avete seguita, sia che abbiate recensito sia che mi abbiate continuato a seguire in silenzio.
Sapere che c'era qualcuno che mi accompagnava in questa impresa mi ha spesso aiutato ad andare avanti a scrivere.
Mi dispiace per i momenti in cui vi ho fatto aspettare dei mesi, ma non avevo tempo né l'ispirazione
giusta per scrivere.
Grazie.
Herms <3
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