You are my dream

di Antogeta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1: Ritorno... ***
Capitolo 2: *** Chapter 2: Un incontro dato dal fato ***
Capitolo 3: *** Chapter 3: Una giornata speciale ***
Capitolo 4: *** Chapter 4: La serata delle verità ***
Capitolo 5: *** Chapter 5: Dopo la tempesta torna sempre il sereno ***



Capitolo 1
*** Chapter 1: Ritorno... ***


Chapter 1: Ritorno...

Prima di tutto vi ringrazio perché state per leggere la mia storia e volevo solo rendere chiare due cose. Primo, come vi renderete perfettamente conto anche voi, questa storia si svolge alla fine di Gt; secondo, le frasi messe tra "…" sono quelle parlate mentre tra *…* sono i pensieri. Grazie e buona lettura!

                                                                                                                    Antogeta

 

                                                    You are my dream

 

 

 

Chapter 1: Ritorno…

 

 

Trunks era particolarmente felice quella mattina. Non aveva riposato granché visto tutto il 'movimento' di quella notte, ma notando la testa bruna spuntare da sotto il suo lenzuolo non poté fare a meno di sorridere. Con i capelli spettinati e gli occhi da cerbiatto la ragazza lo guardò con amore. Cristine…amava quella ragazza tutto pepe! A pensarci bene erano già 2 anni che stavano insieme e Trunks ne era particolarmente e sorprendentemente orgoglioso: le altre ragazze che aveva avuto non avevano mai superato i due mesi. Ma lei era diversa, era la sua vita. Non avrebbe potuto pensare ad una vita senza il suo sorriso sempre acceso e quando lo faceva rivolgeva subito il suo pensiero altrove. Ricordava bene il loro primo incontro: un giorno davanti alle sue vecchie scuole superiori gliel'aveva presentata la sua migliore amica. Già Marron…Era quasi un anno che non la vedeva e gli mancava sensibilmente. Quella stupida era andata a fare l'anno all'estero lasciandoli tutti con un palmo di naso! E anche se non lo faceva notare a nessuno, quello che ci era rimasto più male per questa decisione era lui…

Sorrise a se stesso. *Buffo pensare ad una donna mentre sei a letto con un'altra!* Questo pensiero gli si formò subito nella testa ma lo scacciò via il più veloce possibile. In quel momento era troppo felice per pensare ad altro.

 

Le luci della città erano favolose di sera. Da quella collina poi, si poteva vedere tutta Londra di notte. Era accoccolata sul suo braccio e osservava estasiata lo sguardo perplesso del ragazzo seduto accanto a lei. Quando guardava la città, Mirko era impassibile, perso nel vuoto con un'espressione assorta da filosofo che la faceva impazzire. *A chissà cosa starà pensando?* quella era la domanda ricorrente in questi momenti. In realtà spesso e volentieri il ragazzo aveva sonno o era annoiato quando si atteggiava in questo modo, ma non l'aveva mai detto a lei perché gli piaceva quando Marron lo guardava rapita. Si era subito innamorato di lei, peccato che sia diventato il suo migliore amico e confidente poco dopo che l'aveva conosciuta. Lei pensava a lui come una roccia cui aggrapparsi in quel mare di solitudine che era quella nuova e affascinante città. Per motivi alquanto ovvi divideva la stanza con tre ragazze anch'esse studentesse del suo college, altrimenti sarebbe andata tranquillamente a dividere la stanza con lui.

Erano 10 mesi che cercava di reprimere quel suo sentimento così inopportuno e per 10 mesi aveva perso. Anzi ci fantasticava sopra come un bambino.  Lei gli aveva raccontato sé stessa come un libro aperto e adesso lui non poteva sgualcirlo se non romperlo proprio. Vedendola accoccolata a lui in quel modo così infantile e indifeso sembrava fragile come una foglia, ma bastava guardarle gli occhi per capire che non lo era affatto. Adorava quel lato guerriero che gli aveva sempre tenuto nascosto.

Alzando lo sguardo da lei, Mirko sospirò forte, come per scacciare via per l'ennesima volta quei pensieri…

Stranamente lei lo sentì e preoccupandosi per quell'aria grave lo guardò dritto negli occhi facendogli sciogliere le ginocchia in gelatina.

" Due mesi, Mirko, solo due mesi e tutto questo sarà finito…non riesco ancora a crederci che sono passati già 10 mesi…" Marron non riusciva a crederci davvero : era andata lì principalmente per dimenticare, per eliminare il suo volto dalla mente, e oltre a esserci ancora ,fermo come un chiodo fisso, era passato quasi tutto il suo tempo a disposizione e tra soli 2 mesi l'avrebbe rivisto in carne ed ossa. Rabbrividì al solo pensiero: come si sarebbe comportata? Come al solito o, adesso che era cambiata, sperava di fare qualcosa in più?

Neanche ci fosse stato un vero legame lui la sentì rabbrividire e abbracciandola stretta capì il flusso dei suoi pensieri. Non riusciva proprio a dimenticarlo quel ragazzo…il suo migliore amico, che conosceva da quando era nata…Erano nella stessa situazione Mirko e lei, peccato che la situazione di lei fosse più critica.

Quasi in sussurro le disse di non preoccuparsi, che andrà tutto bene…

Poi lui le si avvicinò impercettibilmente, era il suo momento, se non l'avesse fatto adesso l'avrebbe persa per sempre e se non l'avesse fatto l'avrebbe persa comunque……

"Ti amo Marron" le prese gentilmente le mani. "So quello che provi ma non sono riuscito a dimenticarti…" e dopo un momento che pareva interminabile, si scusò.

Allora lei si risvegliò dalla trance in cui era rimasta fino ad allora e fattasi coraggio stava per liquidare la proposta del suo amico, quando le balenò per la testa un altro pensiero. *forse così riuscirò a dimenticarlo…Mirko mi ama, non mi farà soffrire….spero solo di non far soffrire lui così…*

Lo guardò nuovamente negli occhi, con uno sguardo più cupo ma allo stesso tempo deciso sul viso. Avrebbe preso in mano le redini della sua vita oramai. Si accostò a lui e quasi non credendoci lo baciò con più passione che aveva e, cavoli, ne aveva un bel po'!

Però il ragazzo era più stupito di lei, credendola già persa.

Alla fine lo abbracciò forte. Ora ne era sicura, quello che provava per lui era qualcosa di più dell'amicizia, forse a lei Mirko piaceva da sempre ma presa com'era da Trunks non ci aveva mai fatto caso. Guardò fiera la città addormentata sotto di lei come al suo futuro. Quella storia sarebbe durata e ora ne aveva una certezza.

 

 

Due mesi dopo……

 

Cavoli se era tardi! Come un pollo si era riaddormentato e ovviamente Cristine non c'era più. Possibile che quella ragazza fosse così mattiniera?!? Ma ormai non ci faceva neanche più caso, abituato com'era a quel ritmo…

Si alzò come al solito verso l'una, poi diretto verso la sala da pranzo sentì il telefono squillare. Come non aveva voglia di rispondere appena svegliato a quel dannato telefono che suonava in continuazione! Così con una voce che pareva più dall'oltretomba che dal mondo di Orfeo, si decise ad alzare la cornetta. Sapeva già che era un'amica di Bra o di sua madre e non aveva proprio voglia di rispondere ma, al suono della voce, non riusciva a capacitarsene…che voleva Cristine a quell'ora stranamente insolita per lei?

Attese. Aveva una voce diversa dal solito, come se fosse malinconica e triste. Parlò lei per prima e come per preparare un discorso difficile, prese fiato:

" Ciao Trunks…spero vivamente di non averti svegliato…" sembrava persino dispiaciuta, ma perché solo oggi visto che lo faceva sempre??? Stava per caso incominciando a scusarsi per qualcosa che avrebbe detto in seguito? Trunks ora era seriamente preoccupato ma non lo diede a vedere, almeno al telefono.

"Ma no, che dici, a quest'ora sono quasi sempre sveglio!" sospirò. Doveva chiederglielo. "Ma c'è qualcosa che non va?"

A lei partì un mezzo singhiozzo che però riuscì a frenare appena in tempo. Si maledì per quella domanda, in fondo poteva avere problemi seri. Stava quasi per scusarsi quando lei riprese a parlare, con voce più calma.

" Ti devo parlare Trunks, seriamente. Possiamo vederci in un posto tranquillo oggi pomeriggio? Casa tua non mi sembra il posto ideale…"

In effetti casa sua era più un porto di mare che altro. Ma il problema non era quello. Voleva vederlo. E anche in privato, anzi in super privato. Ma cosa doveva dirgli di così importante? Non riusciva a pensarci perché l'unica cosa a cui arrivava la sua mente era la peggiore e quindi l'aveva subito accantonata. Peccato che il suo istinto fosse sicuro di quello anche se la sua mente non ne voleva proprio sapere…

" Alle 4.00 ai giardini alla solita panchina, ti va bene?"

Visto che Trunks era troppo impegnato a lottare con sé stesso per formulare una qualsiasi ipotesi, l'aveva fatto lei. Risvegliandosi dal suo coma interiore, le accennò di sì e, salutandola, attaccò velocemente il telefono.

Stava sudando freddo e questo non era per niente positivo. Inoltre tra tutte le domande che gli si affollavano nella testa, solo una continuava a persistere,la peggiore delle ipotesi. *E se mi volesse lasciare?*

Non poteva e voleva crederci……

Era stato il ragazzo migliore del mondo, l'aveva sempre amata come non aveva mai fatto con nessun'altra , non si era mai comportato in modo spregevole con lei, anzi la coccolava ma soprattutto la rispettava. Poi, cavoli, era un bel ragazzo e persino ricco! Cosa voleva una ragazza di più dal proprio fidanzato??? Dopo un'attenta analisi di coscienza, non c'era apparentemente nessun motivo per essere lasciato e proprio quando stava per convincersene, sbuca sua sorella da dietro lo stipite della porta guardandolo con uno sguardo così compassionevole che l'avrebbe uccisa. Sua sorella, come tutte le volte, spiava le sue telefonate attaccandosi ai 10.000 telefoni sparsi per la Capsule Corporation, ovviamente tutti collegati tra loro così da poter sentire la conversazione di qualcun'altro semplicemente alzando una cornetta di un telefono magari a 300 metri di distanza. Normalmente l'avrebbe rincorsa per tutta casa fino a farla morire di fiato, ma ora proprio non se la sentiva. E questo lei lo sapeva essendogli così stranamente vicina …… Gli si avvicinò sussurrandogli un "Mi dispiace" appena percettibile e se lo abbracciò stretto stretto. Non sopportava l'idea di veder soffrire Trunks, anche se a prima vista si odiavano era comunque il suo fratellone adorato ed era estremamente legata a lui.

Ormai ne era certo, la peggiore delle ipotesi si stava per avverare e persino sua sorella se n'era resa conto. Non riuscendo a trattenersi pianse per un tempo indefinito, sostenendosi a Bra che nel frattempo gli accarezzava i capelli dolcemente come per consolare un bimbo appena caduto. Sinceramente a lei Cristine non era mai piaciuta, forse per la sua frivolezza o superficialità, ma in realtà non sopportava l'idea di essere messa in secondo piano dal suo adorato fratello. Da quando stava con lei non faceva che parlarne, non ne poteva più, ma sapeva che Trunks l'amava più di qualsiasi altra cosa e ora, vedendolo in quello stato, ne era veramente dispiaciuta e si rammaricò per quello che aveva sempre pensato e detto su quella ragazza. Era proprio un brutto colpo per lui, non sarebbe stato facile dimenticarlo…… 

"Vatti a riposare ora" disse col tono più pacato che poté "Devi prepararti psicologicamente e perciò hai bisogno di riposo prima di andare lì"

Lo abbracciò forte e staccandosi da lui lo guardò dritto negli occhi

" Spero che vada tutto bene ma se succede quello che purtroppo penso sappi che io ti sono vicina…"

Ma questo Trunks lo sapeva. Perciò le diede una stretta un po' più forte e la lasciò andare. Senza dire niente si diresse in camera sua e chiuse la porta. Effettivamente l'unica cosa di cui aveva bisogno ora era dormire per almeno due ore, senza pensieri. Quindi si rilassò sul suo letto a due piazze e guardando l'enorme orso di peluche che gli aveva regalato sua sorella un po' d'anni prima, si chiese come poteva esser stata così seria in quell'occasione……

Inoltre l'unica cosa positiva in quella circostanza era che sua madre non aveva sentito la sua conversazione come sua sorella, se no sarebbe corsa a consolare il suo povero bambino! "Meno male che era occupata con papà…"

Detto questo si addormentò in un sonno senza sogni.

 

Un giorno alla partenza! Dio se era triste! Le sarebbe mancato quell'anno all'estero dove aveva fatto tante amicizie e conosciuto tante cose nuove! Insomma si era davvero divertita e forse aveva anche raggiunto lo scopo per cui era andata lì. Ovviamente tutto questo solo grazie a Mirko.

Lo guardò di sottecchi…Meno male che abitava vicino alla sua città così si sarebbero visti ancora di più tornati a casa, tanto lei ci metteva pochissimo volando! Le venne in mente che forse doveva parlargli della sua famiglia e strana banda di amici "saiyan" ma per il momento non ne aveva nessunissima voglia. In realtà non aveva voglia neanche di fare le valigie ma per lei c'era sempre tempo. Pensò a cosa poteva star facendo Trunks.

Le venne una smorfia. *Sicuramente sta amoreggiando con Cristine!*

Non le sarebbe mai passato per l'anticamera del cervello che in realtà Trunks stava per lasciare la sua ex-amica.

 

Non poteva aspettare oltre. Si guardò per la centesima volta allo specchio e, preso il volo, si catapultò fuori dalla finestra. Si girò solamente per salutare sua sorella con un cenno della mano e riprese il volo.

Stranamente per lei che era sempre in ritardo, la trovò già lì. Seduta in uno splendido tubino verde chiaro e un cappellino con un nastro viola. Teneva in mano una rivista che non stava leggendo ma usando come antistress arrotolando e stropicciando le pagine. Era un fascio di nervi e appena Trunks arrivò fece un salto sulla panchina per lo spavento.

*Sì* pensò Trunks *E' decisamente agitata. Brutto segno…*         

La salutò con gentilezza e si sedette nel posto vuoto vicino a lei.

Nessuno parlava e lei prese a contemplare il grosso albero che aveva davanti. C'erano molte persone nel parco ma quello era decisamente il posto più appartato dove non passava mai nessuno ma da dove si poteva

osservare tutto. L'avevano scoperto loro quel posto. Come se seguisse il suo filo di pensieri Cristine prese a ricordare il giorno in cui ci erano andati per la prima volta. Poi silenzio improvviso per alcuni interminabili minuti. Alla fine lei parlò sospirando: "Sei troppo perfetto per me Trunks, non ce la faccio più…" e si accasciò su se stessa. Non poteva crederci…

Lui troppo perfetto?!? Allora era questo il problema…! Con voce calma e paziente, come a spiegare ad un bambino cocciuto che la sua idea era profondamente sbagliata, le prese una mano e cominciò il suo discorso, ma appena aperta bocca lo fermò dicendo: "Aspetta , c'è dell'altro" E si bloccò nuovamente. Era proprio difficile parlare dritto negli occhi del ragazzo che aveva amato per così tanto tempo, quei splendidi occhi azzurri che l'avevano fatta impazzire dal primo momento che li aveva visti e fatto perdere una profonda amicizia che probabilmente non avrebbe più recuperato… Sospirò al pensiero della sua amica Marron, non riusciva a pensare ad averla persa, poi incredibilmente si fece coraggio e tutto di un fiato esortò "Mi sono innamorata del mio amico John, ed è un po' che va avanti questa storia. Pensavo fosse solo una cottarella ma ora so che è diverso… Non ti preoccupare non ti ho mai tradito, e quindi prima di farlo è meglio lasciarci. Credimi è meglio così."

Non fece tempo ad obbiettare che lei si stava già alzando quando riuscì a pronunciare quelle fatidiche parole "E' finita vero? Non c'è più niente che posso fare per riaverti?" Trunks quasi pianse. Non era arrabbiato anche se un suo caro amico gli aveva 'fregato' la ragazza, solo estremamente sconfortato. Ci aveva creduto davvero tanto in quella storia che ora gli stava letteralmente scivolando dalle dita…

La risposta arrivò improvvisa ma ovvia " No. Hai fatto tutto quello che hai potuto Trunks e ti ringrazio. Ti ho amato tantissimo, non dimenticarlo mai, ma ora è finito. Come tutto del resto…" Cristine guardò il cielo sopra di lei. Si era finalmente liberata di quel peso ed ora era libera. Si voltò nuovamente verso Trunks e gli diede un leggerissimo bacio sulle labbra. Fatto questo si alzò e senza dire una parola scomparve tra gli alberi.

Lui, ormai solo sulla panchina, lottò con forza per risvegliarsi da quel dolore in cui era caduto e poggiando la mano per alzarsi urtò qualcosa di morbido. Si girò e lo guardò. Un gatto. Un gattino di peluche. Lo prese in mano. Cristine ne aveva uno identico. All'improvviso comprese: l'aveva visto un giorno in camera di Cristine e gli era piaciuto tanto. Così le aveva chiesto di comprargliene uno uguale. Lei non lo aveva mai fatto perché si era sempre dimenticata. Alla fine si era dimenticato anche lui. 

Non riuscì più a trattenersi e pianse a lungo seduto su quella panchina. Quando decise di tornare a casa il sole era calato e si stavano accendendo le prime luci della città. La sua vita aveva preso una svolta imprevista e lui doveva ancora capacitarsene. Per farlo aveva bisogno di molto tempo…

Ma ora aveva la certezza che la sua vita era profondamente cambiata, nel bene o nel male. Peccato che l'unica cosa a cui riusciva a pensare era un grosso pozzo nero dove buttarsi…

Avrebbe chiamato Goten, forse la sua voce allegra l'avrebbe riportato alla realtà.

 

" Uffa, è un'ora che sono là dentro e ormai manca poco alla partenza!" Rosalie stava decisamente impazzendo.

"Dai calmati, adesso usciranno…guarda che non sei solo tu che devi fare le valigie qua dentro!!!" Vanessa guardò in direzione di Marta. Erano tutte e tre nella stessa situazione e Marron non si decideva a uscire!

Visto che in camera loro c'erano sia Marron che Mirko le 3 ragazze non volevano disturbarli entrando nella LORO camera, però mancavano solo 2 ore alla partenza e dovevano ancora preparare più o meno TUTTO!

Rosalie e Vanessa erano incazzate nere, mentre Marta cercava di tranquillizzarle. Ovviamente inutilmente.

All'interno, ignara di tutto Marron si stava facendo aiutare da Mirko a preparare la valigia.

" Hai visto il mio spazzolino per caso?" stava buttando tutto per aria per cercarlo.

" No. Però non è strano che le tue amiche non stiano ancora facendo le valigie?" Mirko guardò in direzione della porta. Era davvero strano, quella stanza era un casino unico e quelle 3 non si erano ancora fatte vive.

" Bho! Non ci ho fatto caso. Magari sono andate a farsi un giro…"era troppo impegnata a prepararsi per preoccuparsi degli altri, quando le balenò un'idea. *Vuoi vedere che quelle sceme stanno aspettando fuori dalla stanza perché pensano che io e Mirko stiamo facendo chissà che???*

Con aria scocciata si rivolse al ragazzo e lo pregò di aprire la porta. Ed eccole là con Vanessa e Rosalie che si stavano picchiando come due tori da carica e Marta in un angolo esasperata perché non era riuscita a calmarle. Una mega gocciolona spuntò vicino alla testa dei due fidanzati al vedere quella scena. Si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere. Proprio mentre Marta alzando la testa li vide. Con le lacrime agli occhi per la felicità (N.d.A. vi ricordate Bunny in Sailor Moon quando guardava i dolci con quegli occhioni lucidi?? Ecco, stessa scena!) si buttò tra le braccia di Marron e ringraziò il cielo. Ancora due minuti e sarebbe scoppiato l'inferno. In una risata generale entrarono le 4 ragazze in camera mentre Mirko andava a raccattare la sua roba nella sua. Marron guardò la finestra. In meno di un giorno sarebbe tornata a casa. E l'avrebbe rivisto, dopo un anno. Chissà se era cambiato? Sospirò forte. Non riuscì a pronunciare la domanda fatidica neanche a se stessa. Gli era mancata, almeno un pochino? A lei lui tantissimo, fin troppo. Anche se voleva dimenticarlo allo stesso tempo aveva una gran voglia di vederlo.

Delicatamente una mano le sfiorò la spalla destra. "C'è qualcosa che non va?" Marta l'aveva vista così depressa e le si era avvicinata. Peccato che Marron non l'avesse proprio sentita arrivare. Con una scusa le disse solo "Mi mancherà tutto questo" e controllò per l'ultima volta i suoi bagagli. Ad un segno di Vanessa si prepararono tutte ad uscire, per ultima Marron. Spettava a lei l'onore di chiudere a chiave per l'ultima volta la porta di quella stanza che avevano usato per mesi.

 

 

 

Continua …

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Capitolo 2
*** Chapter 2: Un incontro dato dal fato ***


Chapter 2: Un incontro dato dal fato

Chapter 2: Un incontro dato dal fato

 

 

Era rimasto chiuso in stanza per quasi 4 giorni e neanche le grida imbestialite di suo padre e i pianti disperati di sua madre l'avevano fatto uscire. Solo Bra poteva entrare ma giusto per portargli il poco mangiare che voleva. L'ultima volta che l'aveva visto era pallido come un cencio.

Urgeva fare qualcosa. Così prese il telefono in mano e, controllando che nessuno stesse spiando la chiamata, chiamò a raccolta il loro gruppo di amici per decidere sul da farsi. Il suo fighissimo fratello non poteva ridursi in quello stato per una ragazza che per giunta aveva osato lasciarlo! Lui che poteva averne a migliaia carino com'è! Ma non riusciva a credere alle sue stesse parole perché non poteva immaginare la sua vita senza il suo adorato Goten. Se mai l'avesse lasciata sarebbe sicuramente impazzita, ma non era proprio il momento di pensare a quelle cose, aveva prima un fratello da salvare.

Per primo arrivò Goten, fidanzato di Bra da più di un anno nonché migliore amico di Trunks da sempre. Poi arrivò Pan ed infine Uub.

Si sistemarono in salotto. Bulma era appena uscita con Chichi e Vegeta si stava allenando nella camera gravitazionale come sempre. Nessuno gli avrebbe disturbati. Per ora. " La situazione è questa" incominciò Bra

" Come ben sapete mio fratello da quando Cristine l' ha lasciato si sta praticamente lasciando morire. E noi dobbiamo salvarlo."

Cavoli se quella ragazza era diretta! Forse l' amava anche per questo, ma la situazione era così come l'aveva detta. Il suo migliore amico si stava facendo risucchiare in un vortice di dolore assurdo. Goten sapeva già dall'inizio che quella storia non sarebbe durata perché partita col piede sbagliato. Si piacevano reciprocamente ed era tutto lì finché non avevano imparato ad amarsi. Ma una persona la ami da subito non dopo un po'. E questo li aveva fatti lasciare. Anche se quella storia era durata tanto aveva avuto la stessa fine delle altre più corte. Trunks sembrava avere una specie di blocco dovuto a non si sa cosa. E anche se lui non lo sapeva era certo che neanche il suo amico se ne era reso conto. Magari amava una ragazza e non se n'era mai reso conto. Ma quella era fantascienza! Trunks aveva bisogno di distrarsi e divertirsi. Tutto qui.

"Organizziamo una serata in discoteca e portiamo Trunks. Lì si divertirà e ci sono un sacco di ragazze carine!" Tra il vociare che si era formato quella di Goten sembrava l'idea più azzeccata.

" Detto fatto! Ci incontriamo qui sabato alle 22.30. Non fateci aspettare perché credo che convincere Trunks sarà un'impresa più unica che rara!" Bra sembrava entusiasta, come gli altri del resto.

L'unica cosa che Trunks riuscì a pensare dall'alto della sua stanza da cui aveva sentito tutta la conversazione fu *Speriamo bene* . Poi si girò verso la finestra dando così le spalle alla porta e aspettò l'arrivo incombente di sua sorella.

 

Dopo l'arrivo e i pianti di felicità dei genitori, primi tra tutti suo padre, Marron e i ragazzi del lungo stage si erano già organizzati per uscire insieme varie volte. Per questo non era ancora riuscita a vedere i suoi amici. Non era neanche riuscita a contattare la sua migliore amica Bra e questo le dispiaceva molto. Ma non sarebbe mancata occasione di vederla, tanto ormai era lì a due passi dalla Capsule Corporation! Le mancavano i suoi amici. Le vennero in mente i loro volti allegri.

Pan… chissà se era diventata una ragazza ormai. E Uub era riuscito a dimenticare quella pazza della sua migliore amica ed ad accorgersi che Pan gli moriva dietro da un pezzo?!? Sorrise al ricordo di quando Pan si era confidata con lei per dirle che era segretamente innamorata di Uub. Le era sembrata improvvisamente cresciuta quella volta, chissà adesso che era un anno che non la vedeva! Aveva 15 anni quest'anno. Un'età giusta per innamorarsi, anche se un po' difficile. Soprattutto per quel vulcano in eruzione che era Pan!

Mirko la destò dai suoi pensieri. "Ti va bene se ti vengo a prendere alle dieci e venti a casa?"

Lo guardò con l'aria più stupita e stupida che avesse mai avuto e gli chiese spiegazioni. Non aveva seguito un'acca di quel discorso e ora si ritrovava ad andare in discoteca il prossimo sabato sera! Meno male che a lei piaceva ballare!

Si fece riaccompagnare a casa dal ragazzo e dopo un fuggevole bacio si fiondò a casa e subito nel letto. Era veramente stanca.

 

 

I sabati sera ormai li detestava. Doveva prepararsi per andare in qualche posto figo dove bere, ballare e in teoria divertirsi. Peccato per quella voglia che gli usciva da tutte le parti! Come aveva fatto a lasciarsi convincere da quella serpe di sua sorella e del suo migliore amico non riusciva a crederci neanche lui. Però in fondo sapeva che, anche se non voleva ammetterlo, aveva bisogno di uscire e di ricominciare a vivere.

Quando Cristine l'aveva lasciato era stata una batosta per lui ma incredibilmente sapeva quasi per certo che sarebbe passata presto.

Ora però doveva prepararsi. Guardò lo specchio davanti a lui. Niente male, non c'è che dire. Jeans e maglietta attillati contornati da una camicia sottile nera sopra e un paio di occhiali strafighi. Sorrise al suo riflesso. Quando voleva si sapeva anche vestire bene. Poi notò nello specchio sua sorella, anche lei vestita a tiro. Vestito nero unito con l'attaccatura dietro senza spalline, tipo fascia. Due orecchini che notarli sarebbe stato davvero difficile e un cerchietto nero a legare i capelli. Le fischiò dietro. "Se papà ti vedesse non ti farebbe uscire per 2 anni!" Lei si girò e gli fece la linguaccia allo specchio. Però sua sorella era davvero carina quella sera.

Avrebbe steso il suo migliore amico! Già si immaginava la scena e la faccia di Goten. Con relativo schiaffo di Bra. Ma quello era normale. Si mise a riflettere sul loro rapporto. Era tanto che stavano insieme e persino suo padre aveva approvato. Era sicuro che quella ragazza l'avrebbe portato all'altare a quel dongiovanni di Goten! Aveva avuto proprio un bel culo a mettersi con lei e lui ne era felice. *Spero di trovare una ragazza così anch'io* pensò Trunks mentre si legava le scarpe. Intanto Bra gli stava agitando la mano davanti al viso per sapere se la stava vedendo o no. Probabilmente no. "Sveglia!!! Dobbiamo andare!" Senza fare una piega se lo tirò dietro con la mano e facendo segno agli altri sotto si catapultarono giù per le scale. Erano le 22.30 in punto.

 

 

Disperata con due vestiti in mano Marron stava girando per la stanza in cerca di sua madre. *Trovata!* Era in salotto che leggeva un libro con il ventilatore acceso che girava avanti e indietro. Era proprio calda e afosa quell'estate! La destò improvvisamente con la sua irruenza e parandolesi davanti le fece vedere i due abbinamenti che aveva in mano. "E' meglio blu o nero?Cosa mi sta meglio???" Si metteva i due abbinamenti freneticamente a ripetizione, troppo agitata e in RITARDO per decidere bene! Si era addormentata nel pomeriggio e adesso era in ritardo perché nessuno l'aveva svegliata in tempo!!!

C18 non sapeva che dire perché erano belli tutti e due ma optò per il blu che si abbinava più facilmente con gli occhi della figlia. Come un razzo Marron abbandonò il completo nero sul divano e corse a mettersi quello blu. Nel frattempo suonò il campanello. *Cavoli le dieci e venti in punto! Ma perché la gente non è mai un po' in ritardo???* si dannò per l'ennesima volta e poi urlò a sua madre di andare ad aprire. (N.d.A. a me questa scena si ripete spessissimo, a voi no?!) Come volevasi dimostrare era Mirko. In perfetto orario. Si legò la coda in fretta e furia e si mise il rossetto super brillante. Era stupenda. Aveva una minigonna nera con una cinturona di conchiglie alla vita, una fascia blu elettrico con la scollatura leggermente a V e due stivali alti. Il trucco era il solito, azzurro sugli occhi e brillante sulle labbra mentre i capelli erano legati a coda alta da un nastro azzurro che scendeva e che lasciava solo due ciuffetti a lato per contornare il viso. A Londra era riuscita a valorizzare se stessa e a piacersi un po' di più. Infatti da quando era tornata aveva accantonato tutti quei terribili completi albicocca e rosa da bambina scema e aveva incominciato a vestirsi da ventenne. Ora riconoscerla era veramente impossibile. Molto più carina di prima, sembrava un'altra persona. E lo era, dentro e fuori. Pensare che bastava qualche abito e un trucco in più!!!

Prese la giacca e la borsa e salutando il parentado uscì di casa. Alla porta c'era appoggiato Mirko con un postura involontariamente sexy. Così non si fece sentire e appena arrivata gli diede un pizzicotto sul sedere. Per la sorpresa Mirko si girò di scatto e rimase a bocca aperta, che però fu subito richiusa da un bacio appassionato della ragazza. La guardò estasiato. Quella bellissima ragazza era sua ora, ma sarebbe riuscito a reggere il confronto con il ragazzo che aveva amato per così tanto tempo e che in fondo abitava a pochi isolati da lì? Però mentre la osservava Marron gli aveva sfilato le chiavi della macchina dal taschino superiore della sua giacca praticamente sotto il suo naso e ridendo saltò in macchina. Lui le fu subito accanto e dopo una breve lotta recuperò le sue chiavi. Guardò l'orologio. Le undici meno un quarto. A quell'ora dovevano vedersi con gli altri davanti alla discoteca dall'altra parte della città! Vide Marron sorridere sotto i baffi. Lo sapeva benissimo che essere in ritardo gli dava enormemente fastidio così a volte lo faceva apposta ad arrivare in ritardo agli appuntamenti! Si mise a ridere anche lui. Niente gli avrebbe rovinato quella serata che si annunciava meravigliosa.

 

 

Anche gli altri si erano combinati bene, soprattutto lo stupì Pan. Anche se aveva solo 15 anni sembrava quasi una maggiorenne con tutto quel trucco che si era messa e l'abito un po' aderente che le aveva sicuramente prestato Bra. Pan non le comprava certe cose. "Che sexy stasera Pan!" Gli piaceva stuzzicarla. "Devi conquistare qualcuno?!?" Con aria sorniona guardò in direzione di Uub che, ignaro, parlava tranquillamente con Goten seduto nel posto davanti a lui, vicino a Trunks che guidava. Pan divenne bordeaux per la vergogna, lo sapevano tutti nel gruppo che le piaceva Uub, ovviamente tranne lui. Strinse i pugni e urlando "SCEMO!" gli tirò una borsellata in testa. Lui la vide imbronciata e con le braccia conserte dallo specchietto retrovisore. Poi guardandola dritta negli occhi disse:

"Guarda che se non ti comporti meglio non ti riaccompagno a casa in macchina!" Dio se gli piaceva farla andare sui nervi! Ma Pan, girando la testa verso Bra e col naso all'insù, rispose soltanto "Io non rispondo alle provocazioni solo perché sono una vera signora!" Ma lo disse in un modo così buffo che tutta la combriccola scoppiò a ridere. Compresa lei stessa. Solo Uub non capì bene cosa stava succedendo e nel chiedere spiegazioni Pan fu evasiva ma soprattutto non lasciò parlare nessuno. Così Uub pensò che la sua amica si stava comportando in modo strano da un po' di giorni, quella sera più che mai, conciata in quel modo così strano per lei. Preso com'era dalla splendida Bra non aveva ancora fatto caso a Pan. E si rese conto che con quel vestitino viola era proprio carina. Si meravigliò dei suoi stessi pensieri: Pan era la sua migliore amica, non poteva piacerle! Però ora che ci faceva caso c'erano state un sacco di allusioni verso lui e Pan da parte del gruppo e non solo quella sera. Pan era sempre stata una ragazzina per lui ma ora capiva che non era più così. Era una ragazza e forse per di più innamorata! E poi doveva dimenticare Bra che, in realtà era stata solo un sogno su cui fantasticare, niente di più.

Come se stesse seguendo il filo dei suoi pensieri Pan lo guardò negli occhi. Anche lui si era girato a guardarla. Lei distolse immediatamente lo sguardo anche se Uub ormai aveva capito che lo stava osservando. E che in fondo quella ragazza gli era sempre piaciuta un po', altrimenti perché ci teneva tanto a lei?!?

Cercò la sua mano e la strinse. Pan sussultò. Di certo non se l'aspettava. Lo guardò timidamente; sapeva che la stava scrutando da un po'. Lui le sorrise raggiante. Lei non capì subito ma gli sorrise lo stesso. Uub si girò per vedere fuori dal finestrino le luci delle auto che passavano, ma non le lasciò mai la mano finché non furono arrivati. Trunks che aveva visto tutta la scena guardò nello specchietto alla ricerca dello sguardo di Pan e quando lo trovò le fece l'occhiolino. Lei voleva fargli 'OK!' con la mano ma non potendo si limitò a sorridere. Decise che quella sera si sarebbe dichiarata e forse l'indomani avrebbe avuto un fidanzato da presentare. Era veramente felice.

 

 

In discoteca faceva un caldo infernale e Marron si tolse subito la camicetta di velo che aveva addosso giusto per figura ma che faceva veramente sudare. Non c'era nessuno che conosceva, oltre ai ragazzi dell'anno all'estero, e questo le dispiaceva molto. Quella era una discoteca molto frequentata dai suoi compagni di classe e amici ed era sicura che gli avrebbe visti. All'improvviso si ricordò. Con tutte quelle cose che aveva avuto da fare non era ancora riuscita ad avvisare Bra del suo ritorno!

Era quasi una settimana che era arrivata e non l'aveva ancora vista né sentita! Se l'avesse sentita sicuramente Bra l'avrebbe uccisa seduta stante anche se dopo averle fatto un mega lavata di capo! Già se la immaginava con le braccia sui fianchi e il piede che batteva forte sul pavimento, oltre ad un sorrisino beffardo sul volto. Rise ad alta voce apparentemente senza motivo, ma in realtà si stava ricordando tutte le volte che l'aveva fatta arrabbiare. Ma erano solo scemate. Erano troppo amiche per litigare sul serio e il loro gruppo era veramente unito. Si sentiva una grande idiota a non averli ancora avvisati, ma quello non era né il luogo né il momento adatto. Ci avrebbe pensato il giorno dopo, tanto ormai era in città, adesso aveva tutto il tempo per vederli!

Si concentrò sul suo bicchiere di Bacardi Breezer 'lime' e ne svuotò il contenuto tutto d'un fiato. Poi raggiunse la pista dove l'aspettavano gli altri e salì sul cubo insieme a Marta e Rosalie. Dall'alto sorrise al suo ragazzo che si vergognava a morte di salire là sopra e per nessun motivo ci sarebbe mai salito, nonostante le sue suppliche. 

 

 

Il tavolo che avevano riservato era proprio in un bel posto, rialzato rispetto alla pista, un po' riservato rispetto agli altri ma da cui potevi vedere più o meno mezza discoteca. Erano tutti svaccati sui divanetti e Trunks si guardava intorno. Bra e Goten era dall'inizio della serata che amoreggiavano e quindi parlare per quanto possibile tra quella musica infernale era ancora più impossibile. Pan invece aveva invitato Uub a ballare e si riconoscevano nella pista: gli unici due che al posto di scatenarsi ballavano il ballo del mattone. *questa sera ci scappa qualcosa, me lo sento!* e sorrise al pensiero della piccola Pan che rossa come un peperone cercava si dichiararsi a Uub mangiandosi le parole. Quindi in teoria non era seduto da solo in quel divanetto, ma in pratica era solo come un cane e si stava dando leggermente all'alcool. Meno male che lo reggeva bene, essendo anche un mezzo saiyan! Continuava a guardare la pista annoiato mentre le ragazze intorno facevano a turno per passargli davanti, quando una ragazza gli saltò all'occhio: una biondina con una minigonna vertiginosa che si stava scatenando sul cubo. "Sì, molto carina" Goten era apparso improvvisamente dietro la sua spalla e non si sa come aveva seguito la direzione del suo sguardo fino alla biondina con la coda. "Perché non la conosci?" *Che domanda idiota!* pensò d'istinto Trunks. *Figurati se vado lì per conoscerla! E poi cosa le dico? 'Ciao sono Trunks sei molto carina ti va di metterti con me?!'* Con una mano cercò di scacciare irrealmente i pensieri dalla testa e guardò verso Goten. "Ma sei scemo?!" fu l'unica cosa che riuscì a dire perché poi fu distratto dalla figura della ragazza sul cubo che guardava nella loro direzione come se stesse cercando qualcuno. Tutti si girarono a vedere. E lei, come un marinaio che avvista terra dopo mesi di navigazione nel mare più assoluto, agita una mano verso di loro e scende dal cubo. Poi dice qualcosa all'orecchio di un ragazzo lì a fianco e si avvicina proprio nella loro direzione. "Cavoli hai fatto colpo senza neanche conoscerla!" La battuta di Goten fu guardata in malo modo da tutti e così lui si azzittì di colpo. Non era abituato a esser visto in cagnesco dal suo gruppo.

"Ma qualcuno la conosce?" Anche se la domanda di Trunks era più sensata fu accolta da un mutismo troppo acceso. In effetti non la riconosceva nessuno. 

 

 

Stava ballando tranquillamente sul cubo quando si accorse di essere osservata. Sembrerà strano, ma quando qualcuno la stava osservando Marron lo sentiva sempre. Come quella volta. Si girò in direzione di un tavolo riservato sul fondo e si accorse di due ragazzi che la stavano

fissando. *I soliti scemi* pensò, ma poi notò un ragazza con in capelli lunghi blu vicino ad uno dei due. *Blu? Vuoi vedere che…* Sì era proprio Bra! Le venne un tuffo al cuore. Se lei era Bra i due ragazzi non potevano che essere Goten e……Trunks. Guardò meglio, poteva essersi sbagliata. E nel suo cuore lo sperava. Invece no, erano proprio loro. Visto che la stavano ancora guardando era ovvio che l'avessero riconosciuta così li salutò con la mano, in modo da fargli capire che anche lei li aveva visti.

Scese dal cubo e cercò di dire qualcosa a Mirko ma senza successo. Così gli indicò dove stava andando ma Mirko comprese che c'era Trunks laggiù. Era troppo felice e con gli occhi che le brillavano per esserci solo qualche amica. E per questo sentì una fitta nello stomaco. Era il momento, avrebbe saputo reggere il confronto con quel ragazzo che Marron tanto amava? Inutile disperarsi per adesso. Ora era solo lei che doveva scegliere.

Non capendo bene perché Mirko la guardasse così sconsolato, si diresse verso quel fatidico tavolo. E anche non volendo aveva il cuore in gola.

 

 

La ragazza si avvicinò sempre più e più si avvicinava più era carina. Aveva due splendidi occhi azzurri con un taglio un po' orientale e un visino molto fine. La prima a riconoscerla fu Bra. "Marron! Non ci posso credere!!!" Detto questo le corse incontro e l'abbracciò con più forza che poté!

"Ehi ehi calma piccola non mi uccidere! Guarda che sei mezza saiyan non

dimenticarlo!" Ma ricambiò l'abbraccio. Era veramente contenta di rivederla. Intanto al tavolo Trunks non ci poteva credere. Quella…era la sua migliore amica? Ma dov'erano finiti gli abiti rosa e arancione che si metteva sempre con quel suo buffo cappello? Le venne in mente una sua immagine prima di partire. Marron sembrava sempre un confetto e più piccola della sua età. Anche se era la sua migliore amica non ci aveva mai fatto caso al fatto che era più grande di sua sorella e non della stessa età. E adesso, al confronto, Marron sembrava effettivamente più grande di Bra, una ventenne. Era cambiata tantissimo in quell'anno trascorso ed era molto più carina. Sorrise. *Buon per lei, così forse avrà la possibilità di conquistare un ragazzo finalmente!* Di fatto da quando l'aveva conosciuta, ovvero da sempre, non aveva mai avuto un ragazzo.

E quando lui glielo chiedeva, lei era sempre evasiva o gli diceva scherzando "Ho già te, perché ne devo cercare un altro?" Non l'aveva mai presa sul serio, erano tanto amici e quindi quel tipo di discussioni finivano sempre a cuscinate in faccia. Ma ora che la vedeva così 'cresciuta' pensò che in fondo tra loro non c'erano che 7 anni di differenza ma Marron era pur sempre la sua migliore amica. La vide avvicinarsi. Aveva già salutato Goten e Uub e preso un po' in giro Pan per come era vestita. Proprio come lui poco prima. Si capivano sempre al volo loro due.

Era nella penombra ma Marron riconosceva bene quella figura familiare. Si avvicinò un po' di più al tavolo. Aveva salutato tutti e senza farlo apposta aveva lasciato lui per ultimo. Si sedette accanto a lui. Sorrise al pensiero che non era cambiato per niente. Era rimasto il suo Trunks. Sorridendogli lo salutò. "Ciao Trunks è un po' che non ci vediamo…" Nonostante quello che provava, con lui era sempre stata un libro aperto e si comportava con naturalezza e spontaneità. Per questo non si vergognava a parlargli ed era tuttora la sua migliore amica. Inaspettatamente lui l'attirò a sé e l'abbracciò forte. Gli era mancata da morire, malgrado quanto era cambiata era pur sempre lei, la sua amica Marron che intanto pregò Kami affinché Trunks non si accorgesse del suo battito cardiaco super accelerato. A questo tipo di saluto non si era preparata.

Lui le sussurrò all'orecchio in modo che sentisse in tutto quel casino "Mi sei mancata tanto". Allora lei ricambiò l'abbraccio e stettero così per 5 lunghissimi minuti. Alla fine Marron gli schioccò un bel bacio sulla guancia e incominciò a raccontargli di quello che aveva fatto. Trunks però non ci capiva un bel niente in mezzo a quel chiasso infernale che è normalmente una discoteca, così la portò nel giardinetto fuori dove c'era un po' più di quiete. Si sedettero sui gradini che portavano fuori e con un bicchiere di vodka in mano ricominciarono a parlare. Così Marron gli raccontò delle sue 3 compagne di stanza e del suo fidanzato Mirko. "Complimenti! Finalmente ti sei decisa a metterti con qualcuno!" In realtà Trunks non era poi così felice, si sentiva come tradito, ma quella sensazione non poteva che essere una sciocchezza, in fondo era normale visto che l'unico ragazzo della sua vita era sempre stato lui e al massimo Goten.

"Ma non mi abbandonare adesso che c'è lui capito???" E le diede un buffetto sulla guancia. Lei rise a quella domanda insolita. Non era ancora sicura di averlo dimenticato del tutto e adesso lui involontariamente le chiedeva di non farlo! Che strano il destino a volte! Poi le sorse una domanda : dov'era Cristine? Non è che avesse una voglia matta di vederla però non l'aveva scorta per tutta la sera. Era successo qualcosa? Ma prima che lei gli chiedesse spiegazioni le parlò lui stesso della situazione con la sua ex-ragazza. Aveva una voglia matta di confidarsi finalmente con lei.

Era visibilmente emozionato, aveva aspettato tanto il suo ritorno proprio per parlarle e adesso che poteva farlo non ci riusciva.

Lo vide piangere anche se lui cercava di nasconderlo. Lo abbracciò forte però non aveva idea di come consolarlo. La ferita era profonda ed ancora aperta e ogni parola che avesse detto le pareva inutile. Le sembrava di consolare un bambino piccolo ed indifeso, ma ci era abituata. Trunks quando aveva qualche problema la chiamava sempre e lei era sempre lì pronta ad aiutarlo. " Dai, basta un po' di tempo e poi passa tutto. Troverai un'altra ragazza, tanto non è difficile per uno come te, e dimenticherai subito quella cattivaccia di Cristine!" quasi scoppiò a ridere. Si immaginava di parlare ad un Trunks di 5 anni per come gli aveva parlato!

"Va bene mamma!" rispose ridendo il ragazzo. Gli piaceva parlare con Marron anche per questo, che faceva sempre finire anche le cose più tristi con una risata. "Ma smettila!" E gli diede un pugnetto in faccia. Poi incominciarono a picchiarsi sul serio quando ad un certo punto ruzzolarono tutti e due sull'erba del giardino. Lei aveva sbattuto la testa su qualcosa di duro e se la massaggiò un po' mentre Trunks era praticamente sdraiato su di lei. Appena Marron si rese conto della situazione incominciò a batterle forte il cuore. Battito che accelerò in maniera vertiginosa quando Trunks alzò la testa per vederla. Aveva il suo viso a meno di 10 cm e non riusciva a staccare gli occhi dai suoi. Rimasero così senza dire niente per degli interminabili secondi. Poi Marron si sentì lo stomaco in gola per quanto era schiacciata e faceva un po' fatica a respirare, così decise che era meglio dire a Trunks di alzarsi IMMEDIATAMENTE dal suo corpo.

" Ehm Trunks…"si fermò un attimo per continuare con un tono più ironico

"non è che potresti gentilmente alzarti dal mio corpo, che mi stai LEGGERMENTE schiacciando?!?" quest'ultima parte quasi gliela urlò nell'orecchio. Lui rise e per niente imbarazzato si alzò immediatamente da lei. In seguito l'aiutò ad alzarsi da terra e ridendo ritornarono dentro dagli altri. Trunks mentre Marron entrava in discoteca si soffermò un attimo a guardarla. Gli era veramente mancata quella ragazza, come nessun altro…

Poi entrò anche lui e ritornò al tavolo.

 

 

Adesso che non c'erano né Trunks né Goten con Bra era il momento migliore. Si vergognava già da morire a dichiararsi a Uub, figuriamoci se c'erano anche gli altri che la guardavano di sottecchi per vedere come se la cavava! Ormai conosceva troppo bene i suoi amici per rischiare!

Così appena vide il tavolo vuoto Pan urlò a Uub se gli andava di fermarsi un attimo a bere qualcosa. Uub non capì bene il motivo di quella scelta dato che era appena iniziata la musica migliore, ma decise di seguire Pan lo stesso. Anche perché ballare da solo era una schifezza totale.

La seguì in mezzo a quel puttanaio di gente facendosi largo a spintoni e calci negli stinchi. *Sarà pure una festa organizzata ma c'é troppa gente!*

Pensò esasperato Uub che non ce la faceva più a stare in quella rissa. In quel momento pensò di aver fatto bene ad accettare la proposta di Pan, un posto tranquillo era proprio quello che ci voleva. Pan bevve un sorso dal secchiello davanti a lei ed aspettò. Non aveva la minima idea di come incominciare. E ogni volta che ci pensava malediceva se stessa prima di tutti e poi subito dopo, se non a volte prima, Bra. Ma perché aveva seguito il consiglio di quella pazza della sua amica?! Per lei era tutto facile, era bellissima e quindi le sarebbe andata sempre bene. Al contrario lei si sentiva piccola e non sufficientemente carina. Come rimpiangeva la mancanza di Marron in quell'occasione! La sua moderata amica sicuramente le avrebbe detto di aspettare, analizzare la situazione e poi colpire! Esattamente come suo nonno quando combattevano insieme. Invece lei aveva seguito sempre il suo istinto, come ora. Però forse era meglio così: se avesse aspettato ancora sicuramente non gliel'avrebbe mai detto. Cosi incominciò il discorso, anche se preso MOLTO alla larga. Fin troppo.

" Ti piace la roba nel secchiello? A me non piace granché bere alcolici, solo in occasioni speciali come questa"

Uub stava guardando attentamente la ragazza vicino a lui. Non si era mai atteggiata da figa, ma quella sera pareva vantarsene ai quattro venti. Erano amici da un sacco e mai come in quel momento Pan gli sembrava Bra. Non le aveva mai paragonate prima perché troppo diverse. Pan era una sottospecie di maschiaccio mentre Bra non faceva che pensare ai vestiti e allo shopping con le amiche. Non diceva che Bra era stupida, semplicemente aveva la mentalità di una ragazza adolescente. E questo di lei gli piaceva molto. Però aveva sempre ammirato Pan per la sua maturità nonostante i suoi sbalzi d'umore improvvisi. Soprattutto quando le parlava di Bra. Adesso invece l'amica con cui si confidava era diversa. Un misto tra la Pan che conosceva e Bra. E solo ora si rendeva conto che era il misto che aveva sempre voluto. La guardò intensamente, non capendo un accidente della domanda che gli aveva fatto. Stupida, ma pur sempre una domanda. Perciò Uub la guardò come per dire 'che hai detto?' che però Pan mal comprese come un 'che stai cercando di dirmi?'. Era così agitata che qualsiasi espressione del ragazzo la faceva star male. Ed era così sicura di un rifiuto che stava decisamente pensando di rinunciare. Ma la spinta arrivò proprio da lui. "Pan è da tanto che ci conosciamo e siamo amici da molto tempo, ma ti assicuro che non ti ho mai visto così…così…" non sapeva bene neanche lui cosa dire o spiegare come si sentiva, ma gli occhi speranzosi di Pan lo indugiarono a proseguire. "Grande." Ci fu un attimo di silenzio in cui le speranze di Pan stavano pericolosamente vacillando. Ma lui continuò.

" E carina." Panico. L'aveva detto. Aveva detto alla sua migliore amica che gli piaceva. E, come ben sapeva, non solo fisicamente. E questo lo preoccupava ancora di più. Non poteva essersi innamorato di Pan senza mai rendersene conto. Tuttavia la voglia matta che aveva di baciarla lo tradivano. Pan invece era scioccata. Non ci credeva e non ci stava credendo. Era il suo momento, non ne avrebbe sicuramente trovato un altro uguale neanche tra 100 anni. Così si decise a parlare anche se lo sguardo di Uub fisso su di lei la terrorizzava non poco. "Uub…" Rossa come un pomodoro non si azzardò mai a ricambiare lo sguardo. "Anche se siamo amici da tanto tempo e sicuramente tu mi consideri una bambina piccola e capricciosa, come gli altri del resto, io mi devo togliere questo peso. E anche se tu mi dirai di no, io volevo dirti che…" Ma inaspettatamente una mano le prese il mento e le fece girare il volto. Non fece in tempo a vederlo che Uub la baciò con passione. E guardandola negli occhi le sussurrò dolcemente "Ti amo sciocchina" e lei finalmente ricambiando il suo sguardo gli rispose "Lo so" e restituì il bacio con tutto l'amore che poteva.

 

 

Era da 5 minuti che la sua ragazza non lo stava degnando di uno sguardo per guardare qualcosa al di là di lui che Goten però non poteva vedere essendoci proprio lei di mezzo. Alla fine scocciato di aspettare spostò Bra di fianco e si decise a guardare quella cosa così interessante che aveva distratto la ragazza dai capelli blu.  

" Ehhhhhhhhhhhh??? Co-co-cosa stanno facendo?!?" Aveva la lingua sprofondata verso il basso e uno sguardo furioso e allo stesso tempo incredulo sul volto. Finalmente la compagna si era voltata a guardarlo.

" Dai " rise per fargli un dispetto "Non sono carini insieme? Io li trovo adorabili…" Lui non era proprio, come dire, d'accordo.

" Bra, quella è mia nipote! E' piccola, non può fare certe cose!!!" Era fin troppo scandalizzato. Ma una Bra seducente si sedette nuovamente su di lui e bloccandogli la visuale lo guardò con due occhi di fuoco. "Ma Goten, oltre al fatto che Pan ha 15 anni e quindi non è più una bambina, tu non sei affatto il tipo adatto per fare certe prediche dopo l'esempio che gli hai, anzi, abbiamo dato, non credi?" E lo baciò suadente. Goten cercò di protestare ma alla fine si lasciò sedurre da quell'angelo blu che aveva davanti.

 

 

Marron era tornata dal suo gruppo di amici e per primo cercò Mirko con lo sguardo. Era stata un sacco a chiacchierare con Trunks e si era completamente dimenticata di lui e degli altri. Ora doveva rimediare.

Mirko era appoggiato ad una colonna e fumava di gelosia. Però non doveva farlo vedere, in fondo Marron non aveva fatto altro che parlare con il suo migliore amico che non vedeva da un anno. Tuttavia il suo sguardo mentre lo guardava faceva trapelare i suoi sentimenti e lui se n'era accorto. Perciò non si era avvicinato subito a lei, aveva bisogno di riflettere.

Ma lei lo trovò prima e con un gesto della mano si fece riconoscere. Mirko non poté far altro che sorriderle, era davvero genuina come ragazza.

Lei gli si avvicinò sorridente e lo baciò sulle labbra. Poi si accoccolò nelle sue braccia. Mirko contento di quel gesto le accarezzò i capelli e la invitò a sedersi. "Allora, com'è andata?" il tono di Mirko era volutamente sarcastico ma a lei questo non andava, così rispose a tono.

"Bene, come vuoi che sia andata?" E lo guardò dritto negli occhi. Sapeva che stava rodendo di gelosia e questo la faceva divertire tantissimo. Ma senza darlo a vedere continuò sulla stessa linea. "Era da tanto che non lo sentivo, era naturale che ci raccontassimo un po' di quello che avevamo fatto in questi mesi." Si soffermò un attimo, poi, come se niente fosse, disse " Ah lo sai che la ragazza lo ha lasciato? Ha sofferto molto per ciò ma adesso è libero." E  guardò il ragazzo maliziosa.

"Oh, bè, mi spiace per lui." Fu l'unica risposta del ragazzo. Anche lui sapeva benissimo che lo stava stuzzicando, quella vipera bionda. Così lei si girò verso di lui e avvicinò la sua bocca alla sua ma senza toccarla. " Lo so benissimo che la cosa non ti è indifferente signorino, non fare il finto tonto." E lo baciò lievemente sulle labbra. Lui ridendo l'abbracciò forte e l'attirò verso di sé con passione.

 

 

Trunks non sapeva proprio che fare adesso che Marron se n'era andata visto che Pan si stava tranquillamente baciando con Uub e Goten con Bra. Cercò l'amica con lo sguardo ma non la vide da nessuna parte, così si sedette al bar e conversando a volte con la barista che se lo stava praticamente mangiando con gli occhi, incominciò a bere come una spugna.

 

 

Marron alzando un attimo lo sguardo si rese conto solo ora degli sviluppi di Pan con Uub. Era molto contenta che i suoi due amici si fossero messi insieme esattamente come Bra e Goten. Attirando l'attenzione del ragazzo indicò la scena davanti a lei. Mirko capì che era molto contenta di quell'evoluzione. Ma freddo come il ghiaccio le disse "Allora adesso nel gruppo mancate solo tu e Trunks, giusto? Poi fate la banda al completo." Marron pensando che stesse scherzando gli risposte con un "Ma smettila" e ridendo lo ributtò sul divanetto. Però era rimasta turbata dall' affermazione di Mirko. In effetti solo ora pensava a quel punto di vista perché il ragazzo aveva detto il vero. Il loro gruppo era formato da 3 ragazze e 3 ragazzi e 4 di loro stavano già insieme. A rigor di logica era giusto, mancavano solo loro due per fare il gruppo al completo. E questo la preoccupava un po'. Gli altri avrebbero potuto fare le stesse deduzioni e quindi sfrecciatine e battute sui due ragazzi restanti, mandandola letteralmente nel pallone. Comunque lei non poteva farci niente quindi sperò soltanto che agli altri non sarebbe mai passato per la testa.

Mentre pensava con lo sguardo perso nel vuoto una scena le colse l'attenzione: Trunks stava solo al bancone del bar bevendo alcolici su alcolici. Anche lontano un miglio si vedeva che era ubriaco fradicio.

"Oh Kami!" Non aveva mai visto il suo amico in quello stato, lui era praticamente astemio, seppur un saiyan non avrebbe retto tutto quell'alcool! Così si precipitò ad aiutarlo.

" Ma che diavolo…!" Mirko era stato sbattuto in un angolo del divano da una furia che prima era la sua ragazza mentre si precipitava dall'altra parte della pista. Il ragazzo non ci aveva capito niente e adesso cercava di seguirla con lo sguardo per afferrare qualcosa di più ma presto la perse tra la folla.

*Ma che diavolo vuole fare quel ragazzo? Se continua così vomiterà 'sto mondo e quell'altro!!!* Marron non aveva alcuna intenzione di farlo bere un goccio di più. Già così sarebbe stato male per settimane se avesse continuato non si sarebbe più ripreso! Riuscì a fatica ad avvicinarsi al bar pieno di gente com'era, ma a forza di pugni e spintonate raggiunse il ragazzo. "Trunks, Trunks! Ma che cazzo stai facendo, si può sapere??? Vuoi ucciderti per caso??? Affogare nell'alcool non ti servirà a niente!" Era davvero furiosa, anzi incazzata nera. Lo guardava quasi con disprezzo mentre Trunks diceva cose senza senso con un sorrisone stampato in faccia. Marron cercò di farlo alzare dalla sedia ma le crollò praticamente addosso. "Accidenti Trunks pesi un quintale, non riesco mica ad alzarti da sola!" Così lo riposò sulla sedia ed andò da Goten a chiedere aiuto. Tutti e due lo presero a forza e lo trascinarono fuori fino alla macchina.

"Grazie mille Goten, non so cosa avrei fatto senza di te!" E si asciugò una goccia di sudore dalla fronte. "Figurati, grazie a te che ti sei accorta di quello che stava combinando 'sto demente! Certo che basta qualche bicchiere d'alcool e già gli dà alla testa!" sorrise al pensiero della faccia di Trunks ubriaco. "Guarda, non criticarlo tanto che neppure tu non sei troppo a posto! Cerca si darci un taglio anche tu, d'accordo?" E gli fece l'occhiolino. Goten rise di gusto. In effetti si sentiva un po' più allegro del solito. " Comunque io lo riaccompagno a casa con la sua macchina che però poi lascerò lì visto che Bra non può ancora guidare. Voi potete tornare tranquillamente in volo." Detto questo salì in macchina e salutò Goten dal finestrino. Guardò il passeggero vicino a lei: stava quasi dormendo. *Meglio, così non sentirà niente*

Arrivati alla Capsule Corporation si parcheggiò sotto la stanza del ragazzo. "Avanti Trunks ancora un piccolo sforzo e sei a casa!" In realtà le sembrava di parlare ad un morto ma stranamente Trunks riuscì ad alzarsi da solo, almeno fino a scendere dalla macchina. Poi se lo mise sulle spalle e si alzò in volo fino alla finestra della stanza per fortuna sempre aperta. Lo coricò sul letto e anche se titubante lo baciò sulla fronte. Ma mentre si alzava sentì Trunks pronunciare il suo nome. Marron sorrise. Trunks non aveva fatto altro che dire cose scoordinate per tutto il tragitto mettendoci a volte il nome di Cristine in mezzo, mentre adesso l'aveva riconosciuta. Gli disse buonanotte e volò fuori dalla stanza.

Mentre tornava indietro volando le squillò il telefonino. Ma chi accidenti poteva essere a quell'ora di notte??? Guardò il nome sullo schermo : Mirko. Cavoli! Se l'era completamente dimenticato! Si affrettò a rispondere. La voce dall'altra parte non era delle migliori. "Sì scusami tanto Mirko ma ho avuto un problema che non ti posso spiegare con questo chiasso infernale! Ti spiegherò dopo. Per adesso aspettami all'entrata che sto tornando indietro!" Detto questo lo salutò e spense il telefono. Non aveva voglia di sentire nessun altro. E in realtà non aveva neanche voglia di dare spiegazioni al suo ragazzo perciò si preparò all'idea. Senza accorgersene era arrivata nei pressi della discoteca. Si dispose a scendere e si avviò all'entrata.  

 

 

 

Continua …

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Capitolo 3
*** Chapter 3: Una giornata speciale ***


Chapter : Una giornata speciale

Chapter 3: Una giornata speciale

 

 

Trunks era impaziente di tuffarsi nella piscina che dominava il suo sguardo sotto di lui e pregustando le chiare, freschi, dolci acque si accinse ad andare a prendere il costume, quando sua sorella gli propose un'adunata del gruppo in piscina. Faceva talmente caldo quel giorno che quasi si soffocava e inoltre i suoi genitori, ma soprattutto suo padre, non c'erano per tutto il giorno. *Grande mamma che è riuscita a trascinarsi papà a fare shopping!* Con un sorriso a 32 denti guardò negli occhi Bra. "Sorellina, hai avuto un'idea geniale!" Soffiandosi sul pugno la più piccola rispose con un "Modestamente" e prese la cornetta in mano per chiamare Pan e poi Marron. Tanto lo sapeva già che Trunks avrebbe chiamato Goten. *Neanche fosse il mio fidanzato!* pensò Bra e sorridendo digitò il numero.

 

 

Era proprio una giornata afosa quella mattina e di alzarsi dal letto neanche l'ombra. Marron si sentiva incredibilmente stanca e debole. Kami quanto le mancava il freddo di Londra in quelle occasioni! Con il ventilatore puntato addosso arrivò una telefonata provvisoria. Mollemente alzò la cornetta del telefono a meno di un metro da lei. Il nome le apparve sul display. " Che c'è Bra?" Scazzatissima continuò. "Lo sai che per prendere il telefono mi hai fatto persino girare???"  L'amica scoppiò a ridere, non riusciva proprio a resistere a quella voce di Marron, anche perché Marron era seria! "Oooh scusami tanto, devi aver fatto un fatica enorme!!!" Bra non riusciva proprio a smettere. "Se riesci a finire magari diamo un senso a questa telefonata, è da un'ora che mi ridi in faccia!" Marron era ancora più nera, non sopportava Bra quando faceva così. "Ok scusa ma deve essere uno spasso vederti adesso! Comunque visto che la giornata è afosa e noi non ci vediamo da un po'……" A Bra piaceva farla rimanere in suspance, ma Marron era abituata a questo tipo di giochetti e non ci cascava più.

*Uffa così non è divertente!* pensò Bra, perciò continuò il discorso.

" Io e i ragazzi abbiamo pensato a passare una giornata in piscina. Da me ovviamente. Ti va?" A Marron era tornato il sorriso. " E c'è da chiederlo??? Certo che vengo! A che ora ?" La ragazza dall'altra parte del telefono era stracontenta del suo assenso, aveva una voglia matta di parlarle e vederla! "Quando vuoi tu, tanto è a casa mia e poi tu sei sempre in ritardo!" Non le piaceva quando giocavano con la sua puntualità, ma come darle torto? Nove volte su dieci era in ritardo, e spesso ritardi gravi! "Ma dammi un'ora indicativa, se no non arrivo più!" A Marron serviva un'ora, se no come poteva arrivarci in ritardo?!? "Va bene, ti dico tra mezz'ora così mangi qua, ok?" Bra la faceva spesso pranzare da lei, per di più oggi che i suoi genitori non c'erano! "Ok… scusa, ma adesso che ci penso chi viene? Mi sembra che Uub avesse degli allenamenti con Goku oggi…" Ci pensava solo adesso che senza Uub, Pan probabilmente non……

e quindi oltre a lei e a Bra ci sarebbero stati solo……GULP! In costume! RI-GULP! Le venne una faccia blu da panico, ma che c'era da preoccuparsi, l'aveva fatto un sacco di volte. *Non in bikini attillato però!*

" Sì in effetti Uub non poteva venire e Pan ha detto che l'avrebbe visto allenarsi col nonno. Quindi siamo solo noi 4, io, mio fratello, Goten e tu." Attimo di silenzio. "Ah, non ci sono neanche i miei genitori, papà porta mamma a fare shopping al centro commerciale. Visto che succede una volta l'anno è un'opportunità da non perdere!" Bra sembrava entusiasta di potersi fare il bagno con Goten nella SUA piscina senza lo sguardo di VEGETA puntato addosso, ma per Marron significava passare una giornata

intera con Trunks, IN COSTUME……!

*Non ci posso credere, l' ho sognato da una vita e adesso che succede mi terrorizza!* Marron cercava di trattenere le sue emozioni, anche se esse trapelavano con facilità. Stava quasi sudando freddo. Ma all'improvviso si accese una lampadina nel suo cervello, un'ancora cui aggrapparsi. "Bra, senti, ti dispiace se chiedo anche a Mirko di venire, così vi potete conoscere, era da tanto che volevo presentargli il mio mitico gruppo!"

Bra era un po' dubbiosa. "Certo, anche se volevo passare un po' di tempo con te, così mi e ci raccontavi come avevi passato quest'anno all'estero…Comunque se preferisci chiamalo pure." Marron non aveva mai sentito la sua festosa amica essere restia a fare nuove amicizie, evidentemente ci teneva a quel programma. "Tranquilla, mi sono ricordata adesso che tanto oggi ha judo, quindi non poteva venire lo stesso…Mi preparo e sono lì da te tra mezz'ora, ok? A dopo!" Conclusa la telefonata Marron si fiondò in bagno. Aveva poco tempo e doveva ancora depilarsi tutta, non ce l'avrebbe mai fatta in 30 minuti! *Va beh, tanto lo sanno che sono sempre in ritardo!* Sorrise al pensiero dei suoi amici che l'aspettavano impazienti e con il rasoio in mano si chiuse in bagno. Non sarebbe uscita da lì prima di un'ora.

 

 

In effetti i suoi amici erano proprio impazienti, non vedevano l'ora di tuffarsi e, naturalmente, stavano aspettando solo lei. Già dal giardino li sentiva giocare con gli spruzzi d'acqua che, conoscendoli, erano dei gavettoni superpotenti che avrebbero ucciso una persona normale. Ma non dei saiyan come loro. Meno male che con lei si trattenevano un po'. In fondo non era che un'umana, solo un po' più forte degli altri suoi simili. Girato l'angolo li vide. C'erano Trunks e Goten che continuavano a rincorrersi per lanciarsi i famosi gavettoni e Bra su una sdraio che inutilmente cercava di prendere il sole. Infatti con quell'andirivieni davanti a lei, Bra era praticamente sempre all'ombra. E quasi completamente bagnata. Quasi quasi riusciva a vedere la nuvoletta di fumo che emanava per la rabbia da sotto il cappello. Ridendo, Marron si fece scoprire. Impegnati com'erano nessuno si era accorto della sua presenza. Agitò una mano in direzione di Bra che esasperata le corse incontro. Dall'impeto che usò la buttò per terra.

" Decisamente sembri più un cane che una ragazza!" Riconobbe la voce maschile di Trunks, la cui figura si stagliava contro il sole, in piedi davanti a lei. " Ti manca solo la parola!" E ridendo cercò di aiutare la sorella ad alzarsi. Però Bra con un gesto felino lo buttò a terra dritto disteso.

"Così impari a prenderti gioco di me!" Sembrava arrabbiata ma si vedeva che scherzava. Cercando di alzarsi per una seconda volta, senza farlo apposta fece lo sgambetto a Goten che piombò rovinosamente per terra, su Trunks. Erano proprio buffi. Bra giaceva immobile su Marron che accanto aveva un Trunks completamente schiacciato dal dolce peso di Goten, che non si era ancora ripreso del tutto dalla caduta. Trunks girò la testa verso Marron sdraiata accanto a lui. " Ciao Marron, non ti avevo ancora salutato! Tutto bene?!" Sorrise in modo ironico. Marron girò faticosamente la testa, si sentiva una frittella gigante. "Poteva andare meglio. E' destino che debba essere schiacciata da un Briefs!" Ripensando alla sera in discoteca anche Trunks rise. "Già, in effetti questa posizione ti si addice!" La ragazza, facendo finta di essersela presa, gliene disse di tutti i colori e intanto cercò a tastoni la sua mano per stritolargliela un po'. Ma fu lui a trovare la propria e gliela strinse dolcemente. Se non si rialzava subito, l'avrebbe assorbita il terreno per quanto si stava sciogliendo! Meno male che era girata, era paonazza. Ma cosa voleva fare Trunks?!?

"Pssss…Pssss…" Si sognava anche i serpenti adesso??? Ma il suono continuò e capì che era Trunks. Si girò e lo guardò negli occhi. Lui le fece segno di alzarsi al suo tre così avrebbero catapultato insieme i due piccioncini che restavano comodamente sdraiati su di loro. Marron ora capiva a cosa serviva la mano. Ma non poteva prendergliela dopo averglielo detto? Non riuscì a rispondersi che Trunks le aveva fatto cenno di alzarsi. E al tre li buttarono per terra. I due non furono molto felici di quest'azione così si alzarono minacciosi. Marron e Trunks si guardarono contemporaneamente negli occhi e urlando complici "GAMBEEEE!!!!" incominciarono a correre come dei matti per tutto il giardino.

La prima che fu presa fu Marron e con un gesto solo la buttarono in acqua, tutta vestita. Dopo fu il turno di Trunks.

"Oh no, mi avete bagnato tutti i vestiti!" Marron si guardava nell'acqua. Poi si girò verso Bra che sghignazzava e faceva boccacce nella sua direzione, però sul bordo della piscina. Così come un siluro Marron si precipitò nel punto dov'era Bra e la trascinò in acqua, seguita da Goten che perse l'equilibrio cercando di salvarla. Ritornando in superficie si misero tutti a ridere e nuotarono tranquilli per un po'. Marron intanto era uscita un attimo dall'acqua per togliersi i vestiti che poi aveva messo ad asciugare su una sdraio. Tutti avevano notato che per la prima volta Marron portava un bikini e non il solito costume intero, ma il primo a parlare fu ovviamente Goten. Le fischiò dietro e alzando il pollice a mo' di OK le urlò da dentro l'acqua "Marron ma dove l' hai buttato il costume intero?!" Lei per scherzare si legò la coda con una posa sexy e gli rispose in tono malizioso "Perché non sto forse bene così?"

"Sei uno schianto dolcezza!" rispose allegro il ragazzo.

A quell'affermazione tutti risero, tranne Trunks che guardava Marron estasiato. Con quel bikini era proprio bella e quando rideva era ancora più stupenda. Di colpo si meravigliò dei suoi pensieri. Stava parlando di Marron, la sua amica! Con il bikini o con il costume intero che differenza poteva avere??? Si stupì della sua risposta: ne aveva, eccome. In fondo era una ragazza come le altre, solo la conosceva da un sacco di tempo.

Per lui era sempre stata un' amica più giovane di lui con cui parlava bene e si divertiva un casino. E' vero che questo faceva di lei la sua migliore amica, ma non una ragazza. Ma da quando era tornata era cambiata, trasformata, e gli si era mostrata da subito nella sua realtà di donna. Questo non poteva negarlo neanche a sé stesso. Forse però come fidanzata sarebbe stata una frana, loro due si conoscevano da troppo tempo e si intendevano sempre al volo.

*Ma che cazzate vado pensando!* Sbattendo la testa sul muretto si rituffò sott'acqua. Meglio schiarirsi un po' le idee.

Marron aveva notato lo sguardo fisso di Trunks mentre rientrava in acqua. Uno sguardo fisso su di lei. All'inizio pensava le volesse dire qualcosa ma poi si rese conto che era perso nel vuoto. Ma nella sua direzione! Chissà a cosa stava pensando……Arrossì vistosamente comprendendo come la stava guardando e si girò di scatto irrigidendosi. Non l'aveva mai guardata così…

Forse si stava finalmente rendendo conto che anche lei era una ragazza??? Eppure lo era sempre stata, non solo adesso! Trunks avrebbe dovuto notarlo prima, questo piccolo particolare!

Bra percepì la strana espressione dell'amica e guardò in direzione di suo fratello che negli ultimi 5 minuti non si era mosso di lì. Anche lei si accorse del suo sguardo attonito. Però essendo pure lei in acqua gli si avvicinò sott'acqua per fargli prendere uno spavento. Invece gli andò a finire addosso sbattendo testa contro testa! *Proprio adesso ti dovevi svegliare dal coma, accidenti!* pensò Bra massaggiandosi la testa.

Risaliti in superficie Trunks incrociò lo sguardo di Marron. Si guardarono intensamente per alcuni attimi. Il ragazzo non poteva distogliere lo sguardo da lei e lei da lui.

Goten che li stava osservando cercò lo sguardo di Bra e le fece segno. La ragazza uscendo dall'acqua gli si avvicinò e anche se gocciolante lo abbracciò stretto. Poi lo guardò negli occhi complice e sorrise. Anche lui sorrise. Come stavano andando le cose non le dispiaceva per niente.

Si girò prima Marron. Forse non aveva fatto poi così bene ad accettare l'invito di Bra. Se non riusciva neanche a reggere il suo sguardo……

Si asciugò i capelli, ma improvvisamente una mano le afferrò una gamba e venne di nuovo buttata in acqua. Salendo per la mancanza di ossigeno si ritrovò faccia a faccia con Trunks. Si divertì a farlo affogare e lui a sua volta a far affogare lei, in una lotta contro l'ossigeno.

La tensione che si era creata si sciolse in un attimo come neve al sole e si divertì per il resto della mattinata con i suoi amici.

 

Mentre stavano dormendo al sole e chiacchierando allegre le due amiche sentirono un rumore insolito provenire da poco lontano. Si girarono intorno per vedere se fosse qualche auto o mezzo meccanico ma il suono finì. Si rimisero a parlare quando lo risentirono, più forte! Questa volta capirono cos'era, lo stomaco di Goten che brontolava per la fame!

"Goten!" Urlò Bra a mo' di rimprovero al ragazzo vicino a lei.

"Scusa Bra ma ho un certo languorino…" cercò di giustificarsi il ragazzo.

"Questo l'avevo capito anche da sola!" brontolò asciutta. Poi rivolgendosi a Marron "Dì, che ore sono?"

"L'una esatta." La ragazza sorrise. "Certo che il tuo stomaco è un orologio infallibile, eh Goten?!" e ammiccò verso l'amico.

Goten per tutta risposta fece il suo solito sorriso ingenuo da Son.

La combriccola si mise a ridere lautamente e le due ragazze presero per andare a cucinare qualcosa. Certo che se non ci pensavano loro sarebbero morti di fame! Convintissime Bra e Marron si avviarono verso la cucina ma arrivate ai fornelli si guardarono con aria complice e scoppiarono a ridere contemporaneamente. Nessuna delle due sapeva cucinare granché! Così afflitte si sedettero sulle sedie del tavolo lì vicino e Bra chiamò i robot domestici. Era decisamente meglio lasciar cucinare loro!

Non mangiarono che un po' di pasta e qualche panino, volevano rimanere leggeri per fare un altro bagno al più presto.

Lasciarono ai robot il lavoro sporco in cucina e si rilassarono in piscina sui lettini. All'improvviso Bra ruppe il silenzio. "Allora Marron ci vuoi raccontare un po' del tuo annetto a Londra?" Bra aveva un'aria insolitamente curiosa. Di solito non le interessavano queste cose, sicuramente voleva sapere qualcosa sulla fauna maschile inglese.

Ma Marron, facendo la furba, incominciò dall'inizio e cercò di tralasciare tutto quello che riguardava i ragazzi e soprattutto Mirko. Non le andava molto di parlare di lui. Ma presto risultò impossibile: tra che quasi tutto quello che aveva fatto l'aveva fatto con lui e tra che Bra continuava a fare domande non poté evitare il discorso. "Allora la nostra Marron finalmente ha deciso di mettersi con qualcuno……" L'arpia dai capelli blu la stava guardando impaziente. "Dai dicci com'è!" Era intervenuto Goten. Erano tutti curiosi. Marron rispose un po' spazientita. "E' un ragazzo ecco tutto. Come vuoi che sia?" Gli altri c'erano un po' rimasti male per quella risposta secca, così la ragazza per farsi perdonare continuò. "Mi piace molto, è un ragazzo sensibile che soprattutto mi ha aiutato ad affrontare quell'anno interminabile facendomi integrare con gli altri e standomi accanto. Non so cosa avrei fatto senza di lui, gli devo molto……" Lì si fermò. Le erano venute in mente quei periodi difficili in cui lui l'aveva sempre aiutata e sostenuta. Sì, gli doveva davvero molto. Trunks capì che la sua amica non voleva aggiungere altro, così cambiò magistralmente discorso. "Ah Marron, tu non sai ancora niente della festa di mia mamma!" La ragazza lo ringraziò con lo sguardo. Era fortunata ad avere un amico che la capiva in ogni situazione. " Quale festa?" lo interrogò stupita Bra. Chiaramente neanche lei sapeva niente, esattamente come il ragazzo affianco a lei. "Ops, evidentemente non ne ho ancora parlato a nessuno!" Si scusò il ragazzo. Però era strano che non ne avesse ancora parlato neanche a sua sorella…magari quella smemorata si era dimenticata, come sempre!

"Comunque mia mamma come al suo solito ha organizzato una mega festa qui alla Capsule Corporation, ma non ho ancora capito bene qual è il motivo……" E si mise come per rifletterci sopra, se Bra non fosse intervenuta dicendo "Non ti scervellare per niente, lo sai che se mamma vuole fare una festa trova anche il motivo più stupido del mondo pur di farla! Semplicemente vuole fare una rimpatriata e divertirsi un po', tutto qui."

"Adoro le feste di tua mamma Bra, ci si diverte un sacco e si mangia a volontà!" disse Goten. "Mi sembrava strano che il tuo stomaco non si era ancora fatto sentire!" Scherzò Bra. Il ragazzo allora la bloccò come per farle il solletico, ma alla fine la baciò con amore. Si vedeva che erano davvero innamorati. Nel frattempo Marron si rivolse a Trunks visto che gli altri due erano impegnati. Gli fece segno con il dito di avvicinarsi. Poi quando il ragazzo le si fu avvicinato, lei gli sussurrò "Grazie per prima. Mi hai salvato da una situazione imbarazzante." Il ragazzo le sorrise e le diede un bacio sulla guancia. "Lo sai che puoi sempre contare su di me." Nello stesso momento Bra si era girata verso di loro e urlò "Ma cosa avete da confabulare voi due?!?" I due risero ma non risposero. Intanto Goten si era staccato dalla fidanzata e si rivolse all'amico. "Ehi Trunks, non ci hai ancora detto il giorno e l'ora della festa!" Goten aveva ragione. Si era dimenticato della cosa più importante! Trunks mise un braccio dietro la testa (N.d.A. allo stesso modo di Goku quando è imbarazzato, come al suo matrimonio) e fece un risolino idiota. "Già hai ragione. E' dopodomani alle 9.00, ma voi potete venire quando volete."

"COOOOSAAAAAA?" Bra era davvero furiosa. Tutti lo sapevano che per prepararsi degnamente per un festa lei aveva bisogno di almeno un settimana, e adesso le davano sì e no un giorno!!! "Trunks lo sai benissimo che per prepararmi per una festa ho bisogno di tempo per comprare tutto quello di cui ho bisogno, soprattutto per le mega feste di mamma, e tu, nonostante questo, mi avvisi un SOLO giorno prima?!?" Trunks non sapeva proprio che pesci pigliare, in effetti avrebbe dovuto saperlo dei tempi di sua sorella……Ora era inutile giustificarsi. Cosa le avrebbe potuto dire? Che per lui andava bene sapere di una festa anche 5 minuti prima? Farsi perdonare questo affronto sarebbe stato molto difficile……

Marron che aveva visto tutta la scena, non se ne dava una ragione. Bra aveva miliardi di vestiti e ne voleva sempre di nuovi, ormai neanche un terzo della capsule corp. sarebbe bastata più per contenere i suoi vestiti! Così la ragazza si avvicinò a Bra che sembrava più un toro che la sua amica. "Dai che tanto di vestiti ne hai a bizzeffe, e poi basta un ritocco elegante e fai nuovo anche il più vecchio dei vestiti! Inoltre me ne devi anche prestare uno, quindi non avrai neanche il tempo di comprarne un altro!" Con il suo buonumore Marron riusciva sempre a riportare sulla retta via la sua focosa amica che con una lauta risata ritornò serena. "Allora devi venire qui almeno per le 7 domani sera, siamo d'accordo?" Bra riacquistava sempre il sorriso quando si parlava di torturarla con i vestiti, si divertiva sempre un mondo a conciarla per le feste! (in tutti i sensi!)

"Alle 7??? Ma non ti sembra un po' prestino? La festa è alle 9……" Ma dal sorrisone di Bra capì che non aveva più tregua e con dispiacere aggiunse

" No, vero…?" e si preparò all'idea di una serata molto stancante.

 

Senza rendersene conto si era fatto tardi e chi da una parte chi dall'altra la compagnia si sciolse per andare nelle proprie case. Sulla via del ritorno Marron si mise a pensare…In effetti quella era l'occasione ideale per presentare Mirko al gruppo e viceversa. Ormai era un bel po' che era tornata e non gliel'aveva ancora presentato. Così appena tornò a casa chiamò il ragazzo. Prese il cordless e se lo portò in camera. Non le andava di parlare davanti ai suoi, ma tanto sapeva benissimo che l'avrebbero sentita lo stesso. Comunque la porta dava almeno un'idea di separazione.

Digitò lentamente il numero. Non era ancora del tutto convinta di quella mossa, in fondo non aveva ancora accennato nulla ai proprietari di casa e al ricordo di come le aveva risposto Bra quella mattina, la biondina era decisamente perplessa. Sfortunatamente, completamente immersa nei suoi pensieri, la ragazza aveva già digitato il numero a memoria e prontamente Mirko aveva già risposto. "Pronto?……Pronto?……C'è qualcuno???" Ops…non si era accorta della voce del ragazzo. "Sì scusa Mirko sono io ma ero soprappensiero e non ti ho sentito!" Era incredula. Ma come diavolo aveva fatto a non sentirlo se stava praticamente urlando alla cornetta? Mistero della fede……

In seguito, dopo i convenevoli, la ragazza prese in mano le redini del discorso. "Senti dopodomani sera hai da fare?" E nella mente si diceva *Ti prego dì di no dì di no dì di no*

" No credo proprio che non debba fare niente. Perché hai in mente una cenetta romantica?" Quel tono aveva un non che di malizioso che non le dispiaceva per niente, peccato che avrebbe dovuto deludere le sue aspettative… " Veramente c'è una festa a casa della mia amica Bra, una di quelle mega feste di cui ti ho già parlato, ricordi? Visto che invita sempre un sacco di gente, mi sembrava l'occasione giusta per farti conoscere il mio gruppo, che ne pensi?" La proposta era allettante ma Mirko si fece un po' pregare perché non era sicuro di voler conoscere questo fantomatico gruppo che era così importante per la sua ragazza. Gli sembrava come di dover competere con questo gruppo ; come di dover affrontare una prova in cui si decideva se essere accettato o no dal gruppo e quindi di poter stare o no con Marron. Per la ragazza il parere dei suoi più cari amici era molto importante per questo era abbastanza preoccupato. Ma dall'altra parte proprio per lo stesso motivo Marron non vedeva l'ora di poterlo presentare agli altri e se avesse accettato l'avrebbe resa molto felice. In fondo di cosa aveva paura? C'era Marron con lui e questo era l'importante.

Così si decise ad accettare. " Però guarda che non mi puoi venire a prendere perché devo andare da Bra a provare qualche suo vestito quindi vado prima a casa loro. Tu vieni per le 9/9.30. Magari fammi uno squillo prima di entrare così ti vengo a prendere fuori, ok?" Cavoli Marron aveva già organizzato tutto! Non gli restava che accettare. Solo una cosa non capiva "Scusa una cosa…Ma perché devi farti prestare un vestito da Bra? Ne hai di così belli!" La ragazza rise. "Lo so, ma i suoi sono splendidi! Poi vedrai…" Gli diede la buonanotte e attaccò. Era proprio contenta di averlo convinto, ora non doveva far altro che aspettare impaziente l'imminente arrivo della festa. Si stava per mettere a letto quando si accorse di non aver messo a posto il telefono al suo posto in corridoio. All'improvviso mentre lo prendeva in mano si ricordò. *Cavoli non ho ancora detto niente ai miei! Se aspettavo ancora un po' altro che sfuriata di Bra!!!* E si precipitò in salotto a dare la notizia.

 

 

 

Continua …

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Capitolo 4
*** Chapter 4: La serata delle verità ***


Chapter 4: La serata delle verità

Chapter 4: La serata delle verità

 

 

Ed ecco arrivata la grande serata. Marron e Bra avevano passato almeno un' ora e mezza per scegliersi il vestito adatto, elegante ma pratico per ballare (forse per Bra non molto visto che aveva un paio di scarpe con un tacco vertiginoso!). Inoltre un'altra buona mezz'oretta era servita per il trucco. In totale dalle 7 alle 9 per vestirsi! Marron era esterrefatta. Neanche fossero state due spose. Per Bra invece era del tutto normale e non ci fece per niente caso, impegnata com'era a scegliersi gli orecchini migliori. Ma l'amica sapeva già che avrebbe preso quelli a cerchio. Tra un cosa e l'altra li metteva sempre e poi si intonavano anche al completo. Bra aveva un vestito corto blu scuro con una sciarpa argento per cintola, una fascia dello stesso colore e per scarpe due stivaletti pendant col vestito con un tacco altissimo (in effetti lei non era molto alta e per questo le serviva il tacco!) La ragazza bionda si mise a ridere a quel pensiero. Bra se ne accorse e con uno sguardo accigliato la guardò attraverso lo specchio su cui si stava controllando. "Che cosa c'è da ridere?" Con la mano sulla bocca la biondina cercò di dire "Niente!" ma alla fine scoppiò a ridere a più non posso e poi le disse anche il motivo. "Ah sì?" Bra fece finta di arrabbiarsi e le tirò un cuscino. Marron ricambiò e nel bel mezzo della lotta Goten entrò nella stanza e si ricevette un cuscino in faccia. Bra si mise a strillare perché non voleva essere vista e tra un "VAI VIA!!!" e un "Che ci fai qui?" le due ragazze riuscirono a buttarlo fuori dalla stanza. Sedendosi per la stanchezza Marron sentì la sua amica mormorare pietrificata "Oh no che disastro!" e in effetti bisogna ricominciare tutto da capo. Marron asciugandosi il sudore dalla fronte si rimise in piedi e con le mani sui fianchi cercò di figurarsi un ordine per quella stanza. *Bel modo per cominciare un festa!* Sorrise al suo stesso pensiero e andò ad aiutare l'amica dai capelli blu che intanto era naufragata nel mare della disperazione.

 

 

Era tutto pronto. Le luci a posto, la musica ok e anche il cibo era sistemato a dovere. Ma perché Bulma doveva sempre scaricare tutto il lavoro sul suo povero figlio maschio? Solo perché sua sorella doveva prepararsi questo non voleva dire che il lavoro spettava solo a lui! Ma, a proposito, quanto ci mettevano quelle due a vestirsi? Il povero Goten che prima era andato a controllare la situazione si era beccato una cuscinata in faccia e da allora i due ragazzi non avevano più provato ad entrare. Ma ora era passata più di mezzora e quelle due non si facevano ancora vedere. Inoltre tutti gli invitati erano già arrivati e la sala era piena di gente…Mancavano solo i due padroni di casa che appena avessero fatto la loro entrata sarebbe partita la musica e di conseguenza la festa. *Parli del diavolo e spuntano le corna!* pensò Trunks alla vista dei suoi genitori che arrivavano. Vegeta come al solito non amava farsi vedere in pubblico ma trascinato da Bulma faceva la sua figura nel solito elegante smoking nero. Invece la sua affascinante madre in un lungo abito verde acqua, come una star salutava tutti quelli che incontrava. Certo che erano proprio una strana coppia! Ma mentre Trunks contemplava i suoi genitori Goten lì accanto gli diede una gomitata nello stomaco. "Ouch! Ma cosa……?" Non fece in tempo ad arrabbiarsi che l'amico lo costrinse a guardare verso l'entrata. Davanti a tutti c'era un Uub molto chic come non lo si era mai visto che primeggiava in altezza rispetto agli altri, con accanto una puffetta bruna in viola che sembrava estremamente allegra di quella situazione. Entrambi eleganti e a braccetto formavano una vera coppia ormai. Ma non era quello che aveva attirato l'attenzione del giovane Goten. Due fate si stavano facendo strada tra gli sguardi di tutti. Trunks riconobbe subito la sorella dal vestito blu notte che cercava inutilmente di correre verso Goten, visti i tacchi delle scarpe che portava. E lì accanto ignara di essere osservata una ninfa bionda se la rideva della grossa di quella stramba e buffa situazione. Con un lungo vestito azzurro scintillante al movimento della ragazza e due spacchi alquanto vertiginosi che finivano in due eleganti sandali alti, Marron faceva decisamente la sua figura. Due grossi pendenti argentei le incorniciavano il viso mentre una collana della stessa forma scendeva verso le profondità di una scollatura abbastanza rilevante. I capelli invece erano raccolti in una pinza dello stesso colore dell'abito che lasciava però dei ciuffi davanti. Trunks pensò che sua sorella aveva fatto proprio un bel lavoro con la sua amica bionda ma Marron non la pensava proprio così, per via di quelle scollature che la mettevano troppo in evidenza. In effetti si guardava spesso intorno per paura di essere troppo osservata. Sì, decisamente si vergognava un po' di quel vestito che però secondo lui le donava molto.

Con passo felino il ragazzo lilla si avvicinò alla ragazza bionda che era rimasta improvvisamente sola e la salutò con un baciamano. Ma Marron non accorgendosi del suo arrivo fece un salto per la sorpresa. Quando si rese conto di chi fosse si rilassò un po'. "Scusa Trunks non ti avevo proprio visto arrivare…" Il ragazzo si rialzò da quella posizione e contraccambiò con un sorriso. Poi mentre si dirigevano dove erano gli altri Trunks esordì dicendo "Cavoli ce ne avete messo di tempo per uscire da quella stanza! Ma ne è valsa la pena…" e girandosi verso la ragazza per guardarla negli occhi continuò "Stasera sei bellissima Marron." La ragazza era stata presa alla sprovvista da quella osservazione e non riuscendo a reggere lo sguardo di lui, accennò ad un grazie mentre volgeva lo sguardo altrove. *Lo sapevo che non dovevo seguire il consiglio di Bra!* maledì se stessa per aver accettato a mettere quel vestito. Ma gliel'avrebbe fatta pagare a quella vipera della sua amica che la metteva sempre in certe situazioni……! Poi con una scusa cambiò subito discorso.

"Tua mamma ha invitato proprio un sacco di gente……non ne avevo mai vista tanta in una sola volta!" Marron non sapeva proprio che pesci pigliare. "Eh già……non so neanche io come abbia fatto!" I due si guardarono in faccia e scoppiarono a ridere. In effetti c'era mezza città là dentro! Fortunatamente solo i proprietari di casa conoscevano un posto più riparato dove potersi riparare dalla gente. Ed era proprio lì che i due amici si stavano dirigendo.

 

Bra a malapena riusciva a camminare su quei trampoli, figurarsi a correre! E poi non poteva fare una figuraccia davanti a tutta quella gente, lei era Bra Briefs! Così Goten la raggiunse prima di vederla cadere per terra. L'angelo blu appena fu vicina al ragazzo gli si buttò tra le braccia. Almeno per un po' l'avrebbe sorretta lui e non i trampoli! Goten l'abbracciò forte. Lei ricambiò l'abbraccio e prendendogli il viso tra le mani lo baciò teneramente. Goten la guardò negli occhi. "Ti amo ogni giorno di più…Sei proprio riuscita a stregarmi angelo blu!" E la ribaciò amorevolmente. Quando Goten era così serio Bra si stupiva di sé stessa…era riuscita a far diventare un dongiovanni nel più fedele degli innamorati. In effetti all'inizio quando si erano appena messi insieme suo padre non era molto d'accordo e anche gli altri erano un po' titubanti. Da un buffone qual era non poteva aspettarsi di più! E invece……si era rivelato il migliore. Trunks le aveva sempre dato appoggio perché sapeva che il suo migliore amico non l'avrebbe delusa. E così successe. Si era innamorata di lui a poco a poco, conoscendolo sempre meglio. Anche per lui era stato così. La frivola sorella del suo migliore amico si era rivelata una ragazza intelligente e determinata oltre che terribilmente bella. Nonostante i 10 anni di differenza erano una coppia ben affiatata. E accettata da tutti, Vegeta compreso. Bra era molto contenta che suo padre l'avesse accettato. Ci teneva molto al suo parere.

Goten notò che la sua ragazza era un po' soprappensiero. "C'è qualcosa che non va?" le chiese preoccupato. "Eh? No no…" poi vedendo lo sguardo preoccupato di Goten lo rassicurò "Stai tranquillo è tutto a posto…" e gli diede un leggero bacio sulle labbra. "Dai andiamo al nostro solito posto insieme agli altri." Bra lo prese per mano e insieme si avviarono al divano del raduno. Passarono vicino al buffet dove c'erano anche Marron e Trunks. Goten voleva chiamarli ma Bra lo fermò. La ragazza aveva visto tutta la scena e non voleva disturbarli. Allo sguardo interrogativo del fidanzato rispose solo "Dobbiamo parlare di una cosetta…" e se lo trascinò nel posto segreto. Fortunatamente non c'era ancora nessuno di loro. Bra si sedette e aspettò che il ragazzo facesse lo stesso. Poi con un bicchiere in mano iniziò. "Da quando Marron è tornata non trovi che tra lei e Trunks ci sia qualcosa di……come dire……strano?" Ora era girata verso Goten che era stranamente pensieroso. "Effettivamente sì." E guardò la ragazza. "Sembra quasi che tuo fratello ci stia provando!" Goten non sapeva se dire o no quell'affermazione, in fondo si parlava del fratello della sua ragazza, però era la verità. Bra rispose in modo inaspettato. "E' proprio questo il punto! Tu non lo sai ma a Marron mio fratello è sempre piaciuto, però non sapevo che il sentimento era reciproco!" Goten era stupefatto. Come aveva fatto a non accorgersene prima? Bra lo ridestò dai suoi pensieri. "Tu che sei il suo migliore amico non ne sai niente?" "In realtà no……non me ne ha mai parlato." Una voce allegra si intromise. "Parlato di cosa?"

"Pan!" si girò Bra. La piccola amica era appena spuntata da dietro l'angolo. "E Uub ovviamente" aggiunse Goten. I due mezzi saiyan erano un po' perplessi se dire o no all'altra coppia di quella faccenda. Però a pensarci bene un parere in più non faceva certo male e loro erano un gruppo, no? Così con uno sguardo complice tra i due Bra per prima incominciò a parlare dell'accaduto ai due nuovi venuti.

 

Marron si accorse improvvisamente di aver lasciato il cellulare sul divano. Se avesse chiamato Mirko non l'avrebbe neanche sentito! Guardò l'orologio. Le dieci meno un quarto. Le partì un "Cazzo!" involontariamente ad alta voce. Se era già arrivato l'avrebbe uccisa, lui che era sempre in orario! Prendendo Trunks per mano se lo trascinò dietro in fretta e furia. Non c'era tempo per le spiegazioni.

 

I due arrivarono al covo dove c'erano gli altri in due secondi. Il gruppo che non gli aveva visti arrivare continuava a parlare animatamente quando si accorsero dei due interessati era troppo tardi. Si zittirono di colpo imbarazzatissimi. I due ragazzi li squadrarono tutti da cima a fondo e quando stava per dire qualcosa uno squillo di un telefonino salvò la situazione. Marron si catapultò sulla sua borsa riconoscendo la sua suoneria e con un gesto rapido prese il suo telefonino. Riconoscendo il nome sul display si precipitò all'entrata. I tesissimi ragazzi si rilassarono un poco alla vista dell'uscita di scena della ragazza ma l'altro diretto interessato era ancora lì più curioso che mai. Trunks con uno sguardo di ghiaccio molto simile a quello di Vegeta in quelle situazioni, guardò in direzione di sua sorella sicuramente la mente del gruppo, che nello stesso momento impallidì vistosamente. Intanto Pan notando che Trunks non li stava osservando prese per mano Uub e con un "Oh si è fatto tardi dobbiamo proprio andare" scusa abbastanza nota per questo genere di situazioni, se ne scappò da lì per andare in pista a ballare.

Il bello era che Trunks non stava parlando, ma li stava solo guardando con il suo bicchiere in mano e quell'aria diabolica che ti faceva tremare dalla testa ai piedi, sicuramente eredità del padre. Allora Goten finalmente prese la parola. "Senti Trunks noi ti dobbiamo parlare di una certa cosa…" Ma proprio quando stava iniziando il cruciale discorso, Bra notò Marron girare l'angolo in quella direzione con un ragazzo affianco. Così smisero subito di confabulare ma prima dell'arrivo imminente dei due fidanzati Goten riuscì a sussurrare all'amico "Ne riparliamo dopo, promesso" e a rimettersi nel suo posto vicino a Bra che stranamente era stata zitta fino a quel momento.

Marron cercava inutilmente di controllare se Mirko avesse fatto altre telefonate prima ma il cellulare gli dava solo l'ora dell'ultima chiamata. Con passo incerto e agitato si avviò verso la porta. Se era così bel modo di iniziare una festa e se gli avesse detto il motivo per cui non l'aveva sentito chiamare sicuramente non le avrebbe più rivolto la parola! Immersa nei suoi preoccupanti pensieri arrivò subito all'ingresso. Uscì titubante ma non lo vide. Mirko si era nascosto dietro la porta per farle uno scherzo ma si era bloccato guardando la sfolgorante bellezza della sua ragazza che per la sua titubanza l'aveva scoperto per prima. Gli sorrise tenera. Sapeva che quando Mirko era in vena di scherzi era sempre di buon umore. Era arrivato effettivamente a quell'ora. Il ragazzo le baciò la mano raggiante. "Stasera sei davvero stupenda Marron." La ragazza arrossì un poco e raccolse l'invito delle sue labbra ma si irrigidì improvvisamente al ricordo dello stesso complimento fattale poco prima dall'altro ragazzo. Fortunatamente Mirko non si era accorto di niente o almeno non lo dava a vedere. Dopo quel piccolo momento di intimità Marron costrinse il ragazzo a entrare e lo condusse al suo covo. Era immensamente felice di poterlo presentare agli altri ma allo stesso tempo ne era preoccupata. Anche Mirko aveva gli stessi pensieri. Si stava per confrontare con il gruppo che era così importante per Marron, gli sembrava di dover superare la prova del loro giudizio. Se fosse stato negativo e non l'avessero accettato sicuramente il rapporto con Marron non sarebbe più stato lo stesso. Allo stesso modo nel gruppo c'era il famoso ragazzo a cui Marron era legata per tanti motivi da tanto tempo con cui fare i conti. Però sapeva che la ragazza desiderava tanto farlo entrare nel suo gruppo, non poteva deluderla. Con l'aria più rassicurante che poté le mise un braccio intorno alle spalle e la fermò un attimo. Poi guardandola negli occhi le disse " Non ti preoccupare andrà tutto bene, promesso" e la prese per mano. Marron si sentì decisamente meglio dopo questo conforto e avanzò più decisa verso i suoi amici. Svoltarono presto l'angolo che nascondeva la loro tana dal resto del mondo e si ritrovarono subito faccia a faccia con Goten e Bra che erano seduti sul divano. Trunks invece era un po' più in là nella penombra. Sembrava tutto normale ma a Marron non era sfuggito il rapido movimento dell'amico Son. *Stavano ancora parlando…* pensò perplessa ma allo sguardo interrogativo di Mirko si ridestò per fare le presentazioni. Ovviamente per prima toccava a Bra la sua amica in primis. "Allora sei tu il famoso Mirko, il soggetto preferito nelle nostre conversazioni!" Aggiunse sorniona la ragazza blu con il suo solito atteggiamento un po' impertinente. Mirko era stato preso alla sprovvista. Di certo non si aspettava così diretta e estroversa la migliore amica della sua tranquilla ragazza! Ma non era certo quello a metterlo a disagio. "Nonostante le innumerevoli tue descrizioni da parte di Marron non ti immaginavo così disinvolta Bra!" le rispose a tono Mirko. Bra non sapeva che dire, di certo non si aspettava una risposta del genere! Con una fragorosa risata si intromise nel discorso Goten. "Finalmente qualcuno che è riuscito a zittirti, vero Bra?" E sorridendo si presentò al nuovo venuto come amico di Marron e fidanzato della ragazza derisa. Ora mancava solo Trunks. Marron guardò nella sua direzione e distogliendo l'attenzione di Mirko da Goten lo fece girare nella direzione dell'altro. "Mirko, lui è Trunks, fratello di Bra, nonché il mio migliore amico con Goten." Trunks si alzò piano dalla sua penombra e camminando verso la luce si avvicinò al nuovo arrivato. Con il suo sorrisino beffardo si fermò davanti a lui. Nessuno dei due parlava. C'era come un'aria di sfida che Marron e anche gli altri sentivano nettamente. In fondo si stavano fronteggiando i due uomini più importanti per Marron. Poi stranamente fu Mirko il primo a parlare. "Non vedevo l'ora di conoscerti Trunks; Marron mi ha parlato molto di te." E gli diede la mano. Trunks guardandolo per la prima volta negli occhi gliela strinse amichevolmente e come per tagliare quella tensione si mise a ridacchiare. "Spero solo che ti abbia parlato bene di me, conoscendo la diretta interessata!" Incredibilmente tutti scoppiarono a ridere. La tensione se n'era andata. Marron cercava tra la folla l'altra coppia ma non li vedeva. Poi una voce allegra alle sue spalle la sorprese. "Non ci troverai certo lì…… perché ora siamo qui!" Marron si girò per abbracciare la sua piccola Pan. Ovviamente presentò la nuova coppia a Mirko che sembrava non farcela proprio più. La ragazza sorrise. "E pensa quando tutti gli altri della combriccola ti vedranno insieme a me e ti vorranno conoscere!!!" Al pensiero il ragazzo impallidì con rumorosa risata da parte di tutti. Stavano tutti seduti allegramente sul divano a chiacchierare e ridere quando una musica lenta e dolce si sparse per l'aria. Subito Uub e Mirko guardarono la rispettiva ragazza per chiederle di ballare e visto che la risposta era ovvia le due coppie si avviarono in pista. Solo Marron si girò indietro un' altra volta dato che non riusciva a capire perché Goten non avesse invitato Bra a ballare. Poi riflettendoci bene concluse che magari Goten non voleva lasciare il suo migliore amico da solo e spensierata si rigirò verso il fidanzato.

 

Ora che gli altri erano andati via era l'occasione giusta per parlare. Goten si spostò verso Trunks nel posto tra lui e Bra mentre quest'ultima si era girata per controllare che a qualcuno degli altri non fosse venuta la bella idea di tornare indietro. Rivoltatasi la ragazza, Goten prese un gran sospiro e cominciò il discorso all'amico che moriva dalla curiosità di sentirlo. Ma dopo una serie di ' ehm, uhm, ecco, vedi…' Bra decise di andare in aiuto del suo fidanzato purtroppo però con una domanda fin troppo diretta che scioccò tutti, lei compresa. "Tu ami Marron, vero?" Trunks non sapeva che dire e per un interminabile secondo non parlò ma alla fine insultò sua sorella con un "MA SEI PAZZA???" e con un "Ma ti ha dato di volta il cervello???" e sospirando innervosito si riaccasciò sul divano. Non riusciva a credere alle parole di sua sorella…Possibile che il suo comportamento nei suoi confronti avesse portato a questo risultato? E ripensandoci poteva esserlo benissimo. In effetti negli ultimi giorni si era scoperto a pensare molto a Marron ma non come a una amica ma come ad una donna che lei dopotutto era. Si trovava molto bene a parlare con lei, loro due si capivano sempre al volo e gli era mancata tanto durante lo scorso anno che lei non c'era…Però definirlo amore era, come dire, un po' assurdo o per lo meno affrettato! Immerso com'era dai suoi pensieri non si era accorto degli sguardi interrogatori dei due ragazzi affianco a lui. Bra si sentiva un po' in colpa per quello che aveva detto e adesso voleva rimediare, ma come? "Cucù sei sveglio?" Scotendo il fratello un minimo ottenne il risultato sperato e Trunks si risvegliò dal suo coma. "Ci sta pensando troppo, secondo me è innamorato…" Goten aveva appena concordato con Bra che l'unico modo per fargli sputare il rospo era di metterlo di fronte alla situazione come un dato di fatto e dalla sua reazione si sarebbe capita la  verità. Goten conosceva il suo amico troppo bene per poterlo fregare e quel metodo aveva già funzionato in passato. Trunks arrossì vistosamente mentre Bra continua la pantomima dicendo che già da prima di Cristine a Trunks piaceva Marron e cose simile con il suo fidanzato complice. Alla fine di questa tortura Trunks scoprì che il fatto di avere Marron sempre lì gli aveva costato il fatto di non essersi mai accorto dell'amore che provava per la sua bella amica che essendogli mancata per un anno con un cambiamento strepitoso aveva cambiato fortemente le cose. Ma Trunks non riusciva ancora a credere a tutto quello strano fermento nel suo cuore e poi non voleva essere la causa della fine di quello splendido fidanzamento che la sua amica gli aveva  sempre lodato. Alle spiegazioni di Goten Trunks non cedette come anche alle lusinghe della sorella che esasperata alla fine gli urlò in faccia la verità. "SCEMO!!! Ma non hai ancora capito che Marron ti veniva dietro fino ad adesso! E secondo me non ti ha del tutto dimenticato…li riconosco degli guardi innamorati quando li vedo!" Oh Kami! Come un idiota non si era mai accorto dei sentimenti della sua migliore amica ed era per questo che non si era mai messa con nessuno e che aveva litigato con Cristine subito dopo che loro due si erano messi insieme! Certo che era proprio stupido… E mentre Trunks si sconsolava tra sé e sé, Bra si dannava per aver rivelato il più grande segreto della sua migliore amica proprio alla persona sbagliata. Ma in fondo l'aveva fatto per il bene comune e questo per adesso le bastava per rincuorarla, c'è sempre tempo al peggio. Così abbracciò il fratello in un impeto di gioia irrefrenabile e sorridendo disse "Ora è il tuo turno di conquistarla!" Trunks prese in un grande abbraccio anche Goten perché solo grazie a loro aveva capito quello che da solo non avrebbe mai del tutto scoperto o troppo tardi come al solito. Alzandosi in piedi con fare vittorioso (N.d.A. tipo statua di eroe greco con la spada tratta, per intenderci) guardò davanti a sé la sua preda. "Alla conquista!" Si disse sorridendo mentre i due fidanzati guardando la scena sorrisero anche loro al più roseo dei futuri che avevano immaginato. Ad un certo punto però tornando giù Trunks guardò prima la sorella poi l'amico ed esclamò stupito "Sì, ma come?!" Una grande gocciolona apparve sulle loro teste. "Oh, ma ti devo sempre insegnare tutto io?!" sorrise Goten e prendendo Trunks sotto braccio, tutti e tre organizzarono una sottospecie di mini piano.

 

Ormai si era fatto tardi, cavoli era mezzanotte passata e Mirko doveva proprio andare a casa. Marron non avrebbe voluto lasciarlo andare da solo, ma si sa, in questo tipo di feste restava fino a tardi e poi direttamente a "dormire" da Bra, ovvero rimaneva sveglia tutta la notte a parlare con i suoi amici che ovviamente si fermavano tutti. Anche questa volta sarebbe successa la stessa cosa così a malincuore la ragazza accompagnò il ragazzo alla porta. Prendendolo sotto braccio passarono tutto il corridoio fino all'ingresso. Lì Mirko girò la sua ragazza per guardarla negli occhi, si vedeva che era triste… "Dai che ci vediamo domani, non fare la solita sceneggiata da cane triste e sconsolato che ogni volta mi convinci a restare! Questa volta non posso rimanere qui fino a quando non te ne vai anche tu, e questo lo sai meglio di me…!" Mirko stava cercando di consolare la propria ragazza ma in realtà l'agitato era lui, aveva come una sensazione strana…Marron se ne accorse ma non lo diede a vedere, quindi lo abbracciò dicendogli semplicemente "Sì, lo so" e gli diede un fuggevole bacio. Non le piaceva baciare Mirko con lo sguardo di tutti i suoi amici puntato su di loro così se lo trascinò giusto di fianco alla porta in modo da non essere visti e gli diede un bacio come si deve. Marron rimase lì appoggiata allo stipite della porta finché non lo perse completamente dal suo raggio visivo e visto che faceva un certo freschetto si strinse sulle spalle il leggero foulard che si era portata e rientrò dentro. Ormai alla festa non erano rimasti che i soliti quattro amici che tra l'altro se ne stavano andando tutti. Vedeva benissimo Gohan e Videl che cercavano inutilmente di desistere la loro "piccolina" dall'idea di rimanere lì fino a notte tarda come gli altri. In effetti Pan era sempre stata troppo piccola e non l'avevano mai lasciata stare fino al giorno dopo se non in rare occasioni in cui però i ragazzi non c'erano… Peccato per quella cocciuta ragazza che voleva stare ancora un po' ad amoreggiare con il suo fidanzato e che quindi prendeva come armi di difesa il fatto che era tra amici, loro abitavano nella casa a fianco, e cose così. I due genitori si lasciarono convincere dal loro finto angioletto ma andandosene si vedeva chiaramente la loro normale preoccupazione dipinta in faccia. Il fatto che Uub fosse rimasto lì li agitava non poco…

A Marron sorse spontaneo un sorriso nel vedere quella scena. Pan era sempre stata ribelle e tendente ad obbiettare su tutto e questo si sapeva, ma vedere Gohan così apprensivo nei confronti della figlia per una situazione del genere la faceva proprio scompisciare dalle risate. In fondo è vero che anche da piccola lo aveva sempre visto come più grande e maturo ma era pur sempre un ragazzo come loro con cui giocare e spassarsela e adesso con questa figlia arrivata così presto era diventato un vero padre di famiglia ansioso e responsabile, come Videl del resto. Questo le faceva anche un po' dispiacere perché alla fine aveva perso un po' della sua spensieratezza di ragazzo che il padre per esempio non aveva perso mai… Sicuramente neanche Goten avrebbe perso mai il suo sorriso ingenuo da Son ma comunque dipende dalle persone. Guardò anche i suoi genitori andar via mentre Goku&Co. sarebbero rimasti lì ancora un po', tanto abitavano nello stabile affianco, come sempre. Il suo sguardo assente fu catturato ora dalla sua amica che non vedendola tornare era andata a cercarla. *Sembra tanto sicura di sé, ma si preoccupa per un nonnulla…* pensò divertita Marron sull'amica d'infanzia. Bra si avvicinò in un istante con un'aria dubbiosa sul perché ridesse ma facendole segno di ' non è niente ' la seguì dagli altri. Al divano regnava un'aria un po' complice come se stesse per accadere qualcosa di strano ma tutti si stavano comportando come sempre, Pan e Uub appiccicati in un angolo e i due ragazzi a chiacchierare, così come per togliersi una brutta sensazione a fior di pelle strusciò le mani sulle maniche e si accomodò anche lei.

Ormai la musica andava senza controllo ed erano rimasti gli unici nella sala, i grandi erano andati via da non molto, quando una musica dolce e romantica si sparse per l'aria… Erano tutti stanchi morti e mezzi addormentati afflosciati sul divano ad angolo ma alle prime note di quella canzone si risvegliarono per un miracolo tutti d'un botto. I rispettivi fidanzati fecero il solito gesto tradizionale lasciando per un momento i due rimanenti ragazzi da soli sul divano. In realtà Trunks aveva cercato fino a quel momento dalla discussione con Bra e Goten precedente un modo per dire a Marron quel che provava, perché l'unica cosa che gli avevano consigliato quei due buoni a nulla in conclusione era 'Buttati e diglielo!'. Sì, come se fosse facile nella situazione in cui si trovava! Però alle prime note di ' When You Say Nothing At All ' di Ronan Keating gli venne l'idea giusta. Sapeva che Marron adorava quella canzone e sicuramente fremeva dalla voglia di ballarla, ma non essendoci il suo fidanzato con cui andare, non se la sentiva di chiederlo a lui. Ora era lui che doveva prendere la palla al balzo, le parole sarebbero arrivate in seguito. Si girò con il suo solito sorriso accattivante verso la ragazza, le prese delicatamente la mano e quasi in sussurro le chiese di ballare con lui. Marron era alquanto sorpresa di quella inaspettata proposta ed era piuttosto indecisa sul da farsi, ma la canzone era troppo bella, il tempo fremeva e pensava che in fondo non c'era niente di male a ballare con il suo migliore amico, no?! Però quel suo strano sorriso e la sua in teoria inconcepibile titubanza non promettevano niente di buono… 

Con un largo sorriso e due occhi sgranati ancora per la sorpresa Marron strinse la mano che le era stata appena offerta e con un rapido movimento lo seguì in pista. Mentre gli stava dietro ancora per mano come se non potessero staccarsi, Marron pensava a quella situazione così assurda in cui si trovava, bella e terribile allo stesso tempo, da far battere il cuore sia per l'emozione che per la paura di sbagliare, di cadere di nuovo in quell'errore che aveva cercato per un anno intero di cancellare. In fondo lei non aveva bisogno di niente, aveva un ragazzo stupendo che l'amava più di qualsiasi altra cosa, cosa volere di più? Ma questo non le bastava a rassicurarla. Ma perché diavolo aveva accettato??? Poteva inventarsi una scusa qualsiasi, e invece no, si era fatta attanagliare di nuovo da quel sorriso che l'aveva stregata e tormentata per tanto tempo. Semplicemente non riusciva a perdonare a se stessa di aver accettato l'invito perché in effetti voleva farlo. Aveva sognato per chissà quanto tempo una scena così, quasi da film, quasi da sogno, il più bello dei sogni, che era diventato presto un incubo. Non poteva staccare gli occhi da terra, il tormento interiore che le stringeva il cuore e lo stomaco si rifletteva sul suo viso e come un'onda che si lascia trasportare dal mare, anche lei si era fatta portare in balia di Trunks. Senza rendersene conto si ritrovò tra le sue braccia, occhi negli occhi. Se prima il suo cuore era martoriato dal tormento, ora non c'era più, si era sciolto insieme al suo tormento. "Va tutto bene? Prima ti ho vista un po' pallida…" Trunks le stava ponendo una domanda sincera, effettivamente sembrava più un cencio che altro, ma cosa rispondere? Però il sorriso genuino di Trunks la rincuorarono un minimo e il suo cuore fu lasciato in pace un momento. Con un sorriso affettuoso rispose il meglio che poté "Grazie per esserti preoccupato, ma sono solo un po' stanca" "Vuoi andare via?" Le chiese un Trunks apparentemente preoccupato ma in un qualche modo deluso. Possibile? E deluso di cosa? Ma mentre si perdeva nelle sue elucubrazioni mentali il povero ragazzo non sapeva come interpretare quel suo atteggiamento, agitato com'era anche lui. Marron in qualche modo capì che aveva preso male il suo silenzio innocente e lo rassicurò con una carezza sincera. Erano molto vicini adesso e Marron aveva paura che Trunks avesse mal interpretato quel suo gesto affettuoso in qualcos'altro, ma cos'altro? A lui lei non interessava……o no? Fino ad allora Marron aveva avuto la certezza che per lui fosse solo un'amica e che era lei che si faceva i castelli in aria, ma era ancora così? Si era resa conto che dal suo ritorno la guardava con occhi diversi e anche lei era cambiata. Ma era tutto assurdo, lei non doveva neanche pensarle certe cose, era impegnata! Però…… cosa significava per lei Mirko? Era stata la sua roccia a cui aggrapparsi nelle difficoltà, il suo confidente, il suo aiuto nei momenti difficili, un amico sincero e pronto a tutto per lei, insomma un ragazzo a cui doveva tante cose…… Ma anche l'amore? Lei lo amava sinceramente? In quel momento non riusciva proprio a capirlo… 

Anche Trunks non era per niente tranquillo, i silenzi di lei gli sembravano delle ferite pungenti e non riusciva a trovare il momento buono per dirglielo. Il primo passo l'aveva fatto ma cos'altro? Lei non gli dava nessuna occasione e lui non ce la faceva a parlare per primo, a sciogliere il ghiaccio. Ma perché lei lo guardava così compassionevole? Forse la sua indecisione gliela si leggeva negli occhi? E quella sua carezza così dolce e ancora bruciante sulla sua pelle, cosa voleva dire? *Probabilmente niente Trunks, non farti i soliti castelli in aria proprio adesso che non è il caso…* cercava di darsi sicurezza il ragazzo. Inoltre il modo quasi terrorizzato con cui Marron aveva ritirato la mano dopo quello sguardo così complice non lo aiutava di certo nel suo intento. La musica praticamente non esisteva più. Il mondo si era ristretto solo a loro due, ai loro lunghi silenzi e ai loro lunghi sguardi.

 

Bra non ci credeva. Era troppo bello per essere vero. Abbracciata e allo stesso coccolata dalle forti braccia del suo amore saiyan, era girata rispetto agli altri ma si pregustava in anteprima le mosse dell'altra coppia che era rimasta in disparte, almeno fino a quel momento. Si era ridestata subito dal suo leggero assopimento e con occhi fugaci guardava il fratello mentre si accingeva a convincere Marron a ballare. Certo che ci sapeva fare quando voleva… Se non fosse stato suo fratello di certo ci avrebbe già provato. Rise al solo pensiero: come si faceva ad innamorarsi di Trunks? Ma per lei era normale, non poche delle sue amiche non vedevano l'ora di andare a casa sua… In effetti all'inizio non si spiegava perché ogni volta che c'era una riunione da fare volevano sempre andare a casa sua. Principalmente si rispondeva con ' sarà la casa spaziosa…', in fondo aveva 10 anni di differenza col fratello, ci ha messo un po' a capire le cose del mondo. Persa nei suoi pensieri non si era accorta che Trunks e Marron stavano già ballando sotto lo sguardo indiscreto degli altri e pensare che li aveva visti lei per prima, accidenti sui pettegolezzi voleva sempre l'anteprima! Va beh, sbuffò un pochettino, tanto di lì a poco l'avrebbero notato tutti. Strano che il suo ragazzo non le aveva ancora detto niente. Alzò un attimo il capo giusto per accettarsi che non fosse morto ma scoprì che in realtà era sveglissimo. Con gli occhi sbarrati e la bocca aperta fissava la scena davanti a lui senza proferir parola. Possibile che ogni volta che succedeva qualche novità se lo ritrovava così?!? Gli accarezzò dolcemente il viso ma la ragazza non ottenne nessun effetto, così gli diede qualche schiaffetto ma ancora niente. Ma cosa c'era di tanto straordinario da vedere? Quasi con un cipiglio arrabbiato Bra si girò di scatto, ma non ottenne l'effetto sperato. "Porca putt-" fu l'unica cosa che riuscì a pronunciare prima di portarsi una mano alla bocca.

 

Pan non ci credeva, come Uub del resto. Anche se entrato dopo nel gruppo rispetto a lei, aveva capito da subito gli intrighi e i misteri ad esso legati. E quello che stava vedendo era impossibile. Per dirlo con una litote, era molto poco probabile! La brunetta sapeva dell'amore di Marron per Trunks ma era sicura fino a quel momento che non fosse ricambiato. Ed ora che c'era Marco, o Mirko, o come accidenti si chiamava, non ci capiva più niente. Neanche stesse combattendo, si fece un piccolo schemino mentale. Si fermò e col naso all'insù si mise a riflettere. Anche Uub seguì lo stesso esempio ma non per semplice copiatura o perché non sapeva che fare, ma dato che loro due erano molto simili, probabilmente nella testa del ragazzo si stava via via formando un altro bello schemino. In fondo erano stati allenati tutti e due da nonno Goku! Quindi Marron amava Trunks, Trunks non ama Marron, Marron ama Marco, Mirko, o quel che è. Ma cos'erano quegli sguardi allora? Che le ipotesi di Bra e Goten fossero vere? Certo che era assurdo, però non poteva negare l'evidenza… Beh, buon per loro allora! Così Pan per non sembrare troppo guardona ficcanaso, fama che già aveva purtroppo, prese a braccetto il suo ragazzo e si girò dall'altra parte.

 

Si sentiva un po' osservata. Già dall'inizio aveva scorto lo sguardo fintamente assente di Bra, ma fortunatamente solo lei era girata dallo loro parte. Per il momento. Si era accorta di non essere sola in un microcosmo insieme a lui, ma c'era un intero macrocosmo che li stava guardando incuriositi e attenti. Ma per ora non importava. Aveva già il suo mondo interiore a cui badare. La canzone che le piaceva era finita da un pezzo ma loro erano ancora lì circondati dagli altri. Aveva detto a Trunks solo quella canzone e poi via, ma lui sembrava essersene dimenticato. E lei anche se non se l'era dimenticato spontaneamente, l'aveva dimenticato a forza. E questo pensiero le faceva paura. Molta paura. La situazione in cui si stava crogiolando era una tela perfetta che la stava stringendo sempre più. Le vennero in mente le parole di Leopardi ' Il naufragar me dolce in questo mar ' e in effetti lei si stava facendo cullare. Le sue difese erano al minimo, praticamente nulle. Se Trunks avesse anche solo mosso un dito lei sarebbe crollata. E il suo muro di certezze sarebbe crollato insieme a lei. O almeno quel muro di finte certezze che si era creata da sola per coprire e dimenticare le vere certezze. Prima tra tutte che lei amava ancora Trunks. Che non l'aveva dimenticato e che probabilmente se continua così non dimenticherà mai. Mirko non era più nei suoi pensieri, ormai c'erano solo lei e Trunks, l'amore della sua vita. Sentì una stretta più intensa da parte del ragazzo. Ma cosa voleva fare, ucciderla psicologicamente? Alzò gli occhi verso di lui, pieni di amore e pietà.

 

Trunks non riusciva a concentrarsi. In realtà non riusciva proprio a pensare a niente. Come in una foschia percepiva lo sguardo degli altri, ma non era importante. La vera cosa importante era la ragazza che aveva tra le braccia. Si era dimenticato di proposito il fatto di tornare indietro alla fine della canzone ma neanche lei sembrava essersene accorta. Beh, meglio così. La teneva stretta a sé e guardandole i capelli biondi che le scivolavano lungo il collo sotto di lui ricordò a sé stesso di quanto era stato stupido ad aver perso la testa dietro a quell'altra, quando non aveva fatto altro che amare lei, l'angelo biondo stretto a lui. Sorrise. Sentiva il suo respiro un po' affannoso sulla spalla. Certo che era proprio tenera così. E bellissima. All'improvviso sentì un brivido percorrere la schiena di Marron, come se fosse spaventata. D'istinto la strinse ancora di più a sé. Quella era una cosa normalissima, che aveva fatto molte volte in situazioni di pericolo per infonderle sicurezza come migliore amico. Ma quella era una situazione diversa, davvero diversa. E anche l'effetto che ne seguì, insperato, fu diverso. Marron alzò gli occhi verso di lui. Aveva come un velo di pietà implicitamente richiesta in quello sguardo, ma lui non riuscì a vederci altro che amore, un amore profondo che la ragazza aspettava da sempre. Vide come le labbra di lei erano desiderose delle sue che allo stesso modo non aspettavano altro. Non aveva mai indugiato tanto per un bacio e neanche desiderato tanto. Sarebbe stato come spezzare un incantesimo durato anni ma in cuor suo sperava di crearne un altro ancora più profondo e duraturo.

Si chinò verso di lei, lentamente, per assaporare ogni attimo di quel magico momento. Le loro labbra erano vicinissime, ma non poteva baciarla così senza prima dirle niente, perciò deviò di poco la direzione delle sue labbra che si posarono delicatamente sul suo orecchio. "Ti amo Marron e non solo da adesso" riuscì a dirle in un soffio; gli sembrava la cosa più sensata e incisiva da dire in quel momento e del resto anche la più breve e concisa. Lei non rispose, sbarrò solo per un momento gli occhi e poi si fece trascinare da quel turbine di passione che erano le sue labbra (di lui). Era intenso, dolce ed irresistibile: non poteva più farne a meno dopo aver aspettato così tanto per averlo. Con le mani gli sfiorava il viso ed i capelli morbidi mentre lui la stringeva sempre di più a sé. Le sue mani erano tizzoni ardenti sulla sua schiena nuda e Marron non si sarebbe certo stupita di trovare i segni il giorno dopo. L'avrebbe baciato per l'eternità, le loro lingue non accennavano a sciogliersi e il loro mondo ormai, si era ristretto solo a quell'attimo fuggente. Adesso come adesso cosa importava della faccia sconvolta di Goten e di quella di Bra seguita a raffica da una brutta esclamazione, o degli schemini dell'altra coppia? La passione era questo, abbandonarsi all'altro alienandosi dal resto del mondo. E loro erano lì, al centro e al di fuori di tutto. Trunks non aveva mai pensato di provare tanta passione per una ragazza. La sua Marron, la sua amica Marron sempre gentile e tranquilla, era lì sotto il suo controllo come un fuoco vivo difficile da domare.

Erano desiderosi uno dell'altra ed affannati come non mai. Marron aveva la testa in uno stato semi-confusionale, drogata da quelle sensazioni mai provate prima a livello così alto. Questo però le fece saltare un grillo nella testa: e se quello non era amore ma solo frustante passione tanto a lungo desiderata? Lei aveva un ragazzo fedele e che l'amava più di qualsiasi altra cosa, nel nome di che cosa doveva rinunciarci? Nel nome di che cosa doveva rinunciare alla sicurezza che Mirko le infondeva o della tranquillità di quella vita? Nel nome dell'AMORE? Quale amore? Quella cieca passione così insicura ed insolita? Trunks non le aveva mai fatto capire di amarla, si era invaghito di lei solo dopo il suo ritorno, di una lei cambiata e più sicura di sé, e lei come un'allocca era caduta nella sua seduzione, nella sua passata passione che così a lungo l'aveva fatta soffrire, tanto da spingerla a fuggire lontano da lì, lontano da lui. Mirko invece l'aveva amata da subito e anzi aveva contribuito alla sua trasformazione. L'avrebbe amata sempre, anche se fosse cambiata ancora… 

Con un moto di disgusto per sé stessa e di repressione allontanò il ragazzo da sé. Era sconvolta. Guardava i palmi delle sue mani aperte sudati e ancora pieni del suo odore come un omicida guarda le proprie mani sporcate dal sangue del delitto. " Kami ma cosa ho fatto…" sussurrò a sé stessa perché era solo lei quella da rimproverare, solo lei quella da angustiare e tormentare. Non poteva capire quello che aveva fatto. Forse se fosse stata condannata sul serio come criminale le avrebbero dato l'infermità mentale, si diceva nel suo delirio. Si sentiva torturata dai sensi di colpa e dalla vergogna. Non sarebbe più riuscita a guardare Trunks allo stesso modo, già non riusciva a guardare sé stessa allo stesso modo, chissà cosa avrebbe fatto di fronte a lui, alla Santa Inquisizione, al suo angelo custode, al suo Mirko? Forse si sarebbe buttata a terra in lacrime o forse avrebbe semplicemente mentito cercando di dimenticare quella faccenda ma portandosi sempre dietro il rimorso che prima o poi l'avrebbe schiacciata. Sentiva una voce in lontananza, una mano forte intorno alla vita che la sorreggeva e le sue forze venir meno. Questione di un attimo. Riconobbe la voce………Trunks. Ed anche la sua mano. "Marron Marron cosa c'è??? Cos' hai, ti senti bene???" Le stava praticamente urlando addosso però si sentiva che era preoccupato. *Poco importa. Devo andare via da qui.* Voleva divincolarsi dal suo abbraccio e volare via il più lontano possibile ma il suo braccio la teneva ben stretta. Smise subito di pensare alla fuga; c'è poco da fare con una stretta saiyan, soprattutto se il saiyan in questione non vuole mollarla. "Si può sapere che ti prende?" Trunks sembrava deluso e amareggiato, ma soprattutto confuso. Il suo strano comportamento gli aveva portato confusione più di quanto ne aveva già e questo lo faceva andare un po' su di giri. "E' tutto questo che non va…" Rispose a bassa voce la ragazza. Aveva gli occhi abbassati ma Trunks la poteva vedere piangere. Girò in fretta la testa; se avesse continuato a vederla probabilmente avrebbe pianto anche lui. Non un altro rifiuto, non da lei. Da lei non poteva accettarlo, non ora che c'era quasi riuscito, non dopo quel bacio così compromettente, non dopo quella fusione che li aveva uniti tanto a fondo. Lui era certo che lei l'amasse. Ma allora perché faceva tante storie? Non capiva. E forse si stava pentendo di aver arrischiato una mossa tanto azzardata con lei. Ora niente sarebbe stato più come prima. Nel Bene o nel Male. Era inutile, non l'ascoltava. Marron era troppo sconvolta. Trunks cercava inutilmente di dichiararle il suo amore che era profondo e non nato dopo il suo viaggio, dei suoi sentimenti veri e della sua stupidità nel non accorgersene prima, del fatto che lei era l'unica per lui e che lei lo amava, nonostante le sue continue obiezioni, lo dicevano i suoi occhi e gliel'avevano detto le sue labbra. Un rapporto senza amore non sarebbe mai durato a lungo.

"Smettila, SMETTILA!" urlava piangendo esasperata la ragazza. "Cosa ne puoi sapere tu di quanto ho sofferto io in questi anni a causa tua, tu che non mi hai mai degnato di uno sguardo, TU che ora vorresti mandare a monte quell'attimo di tranquillità che avevo finalmente raggiunto solo per un bacio!" Aveva il viso rigato di lacrime, il dolore che per tanto l'aveva attanagliata in una morsa stava uscendo con tutta la sua irruenza di un animale in cattività e lei non ce la faceva più di quella storia. L'amarezza e lo sconforto presero il sopravvento. "Vorresti rovinare tutto quello che ho costruito fino ad adesso?" Lo disse con una voce rotta dal pianto, piena di malinconia e dolore. Per la prima volta l'aveva guardato negli occhi e lui per la prima volta non seppe cosa rispondere.

Marron scappò via senza dire altro e presto scomparve nell'ombra. Trunks guardava il suo vestito azzurro fluttuare via fino a che non scomparve definitivamente dal suo sguardo. Abbassò lo sguardo a terra. Aveva fatto tutto il possibile, si diceva, ora spettava solo a lei decidere. Trunks era certo che lei lo amasse ma nonostante questo, copiose lacrime cominciarono a scendere dal suo volto. Goten gli si avvicinò un poco, giusto per appoggiarli una mano sulla spalla. Voleva fargli capire che lui c'era come Bra che gli prese la mano. Pan e Uub invece gli erano direttamente davanti. Trunks non se lo fece ripetere due volte: si appoggiò alla spalla del suo più caro amico che era sempre stato accanto a lui nei momenti più critici e si abbandonò ad un pianto liberatorio, pieno dell'amarezza di una ripetuta sconfitta.

 

Marron volava verso casa, la macchina era troppo lenta per il suo tormento. Si intrufolò piano dalla finestra che lasciava sempre un minimo aperta e si accasciò sul letto. Guardò dopo un sacco di tempo l'orologio sul suo comodino: le 3. Non era neanche tanto tardi, pensò in un momento di pace. Si rigirò su sé stessa. Non aveva nemmeno la forza di cambiarsi per andare a dormire. Si infilò sotto le lenzuola e ripensando a quello che era accaduto scoppiò immediatamente in un pianto a dirotto, finché il sonno non la vinse. 

Domani, si sa, è un altro giorno.       

 

 

 

Continua …

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Capitolo 5
*** Chapter 5: Dopo la tempesta torna sempre il sereno ***


Chapter 5: Dopo la tempesta torna sempre il sereno

Chapter 5: Dopo la tempesta torna sempre il sereno

 

 

In generale il sole negli occhi non le piaceva, di prima mattina poi la faceva infuriare. Da piccola avrebbe volentieri messo il suo tappeto dei giochi sulla porta smerigliata della sua camera per coprire anche quella oltre alle finestre. Invece sua madre apriva sempre tutto e la svegliava inevitabilmente. In fondo, pensò, lei si svegliava sempre troppo tardi ed era giusto chiamarla. Peccato che non riusciva a metterselo in testa e ogni volta il suo unico desiderio era di essere lasciata in pace. Quella mattina però si svegliò presto. Dopo un sonno agitato si era svegliata alle 8 e adesso erano le 10. Un record. Non era neanche infuriata con sua madre che le aveva spalancato le tende. Era solo molto triste. E malinconica. "WHAON…" Beh, forse anche assonnata. Si alzò e si vestì in fretta. Niente di particolare, tanto non sarebbe uscita, non ne aveva nessunissima voglia. Si appoggiò alla finestra a vedere la gente che si affrettava per le strade. Non faceva neanche tanto caldo a quell'ora. Quando si metteva a riflettere le mancava tanto il mare che si vedeva dalla sua camera quando stavano ancora sull' isola del genio. Ma la situazione era diventata insostenibile con tutte le persone che abitavano lì dentro e poi lei aveva bisogno di stare vicino alle scuole ora che era diventata grande. Sì, avevano fatto bene a trasferirsi in città vicino agli altri. Persino Goku e Chichi erano andati a vivere vicino a Bulma e Vegeta, decisamente più comodo del loro seppur stupendo posticino in montagna. A Goku sicuramente mancava, come a lei il mare in quel momento. Ma riflettendoci bene lì vedeva molto più spesso i suoi amici. E lui.

Non le era ancora passato per la mente che già adesso cominciava a disturbare i suoi pensieri. Non osò ripensare alla scenata della notte prima e fortunatamente il suono del campanello arrivò a salvarla. Si girò in direzione della porta e visto che non andava nessuno si appropinquò verso di essa. Sua madre però, ben sapendo che c'era solo lei in giro per casa, si precipitò alla porta per prima. Lo stupore nel suo sguardo nel vedere sua figlia in piedi a quell'ora era già grande ma aumentò notevolmente nel rispondere al citofono. Marron non capiva cosa poteva esserci di più straordinario di vederla già vestita a quell'ora di domenica. "Sì certo sali pure…" Sentì dire da sua madre non capendo la sua inaspettata reazione di poco prima. "Ah Marron, buongiorno." Esordì una C18 raggiante allo sguardo stupito della ragazza, e prima che lei aggiungesse altro disse "Una vecchia amica è venuta a trovarti. Meno male, visto che oggi mi sembri un po' stravolta. Non è che stai male vero?" E con un sorrisone ingenuo e sincero sua madre le stampò un bacio sulla fronte per poi scomparire dalla scena ritornando da dove era venuta. Le aveva dato enorme fastidio l'atteggiamento della madre nel constatare il suo stato d'animo, ma povera, in fondo l'aveva fatto in buona fede, già si era ritrovata la figlia al mattino quando non doveva neanche esserci senza riceverne spiegazioni, ora non poteva essere biasimata per aver fatto la mamma! Sorrise nella direzione presa poco prima dalla madre. Forse le avrebbe parlato della sera prima, ma non ora, non ne aveva le forze. Si guardò velocemente allo specchio. Dio mio era uno straccio! Con quelle enormi occhiaie non sembrava neanche più lei, era normale che sua madre si preoccupasse, sembrava una morta! Stava giusto pensando a cosa fare per coprire almeno per il momento le tracce indelebili che aveva scritte in faccia quando un rumore le catturò l'attenzione. L'ascensore. La vecchia amica stava salendo! Ma chi diavolo poteva essere a quell'ora che in un giorno normale lei sarebbe stata ancora nel pieno della fase Rem?!? Stava per precipitarsi in cucina dalla madre quando la bloccò il ring della porta. Sistemandosi alla carlona davanti allo specchio intero del corridoio, andò ad aprire. Dal forellino non riusciva a scorgere nessun particolare interessante della misteriosa figura, non le restava altro da fare che aprire. Una gonna lunga a pieghe le si parò davanti, con un top dello stesso colore ma di tonalità più chiara e un lungo cappello a tesa larga a darle il benvenuto. Un caschetto nero incorniciavano un bel viso ovale mentre due occhi smeraldo la fissavano con aria felina. "Cristine…" sibilò Marron in un sussurro quasi impercettibile. Era da tanto che l'altra ragazza non varcava la soglia di casa sua ma il suo modo strano di vestire era sempre lo stesso. Come la sua naturalezza. Le aveva sempre ammirato ed invidiato quella straordinaria dote che salvavano la sua amica in ogni situazione. Alla fine del liceo non si erano lasciate granché bene, poi lei era partita per Londra e tanti saluti. Ma il ricordo di quella scoperta era ancora vivo nei suoi ricordi come una ferita sanguinante nel cuore di Marron. Non l'aveva mai perdonata per ciò che aveva fatto e quello era proprio il momento peggiore per ricordarselo. Eppure dopo tanto tempo Marron sentì riaprirsi qualcosa. E la sua ferita smise di sanguinare. Rispose al sorriso della nuova venuta e la fece entrare, ma lei, commossa, le si gettò al collo con le lacrime agli occhi. Marron non riusciva a reagire; le era capitato assai raramente di vedere Cristine in difficoltà ma mai come ora commuoversi per lei. "Dai che mi metti in imbarazzo così, non sono abituata a vederti fragile." disse Marron abbracciandola a sua volta. Ma una lacrima le scese spontanea dal viso. Cristine la guardò contenta. Aveva finalmente ritrovato un posto nel suo cuore.   

 

Guardava distratta la camera mentre l'amica la ispezionava come se non l'avesse mai vista. Seduta sul divano sorrise al gatto che le stava curiosando in casa. "Cosa c'è da ridere?!" Si girò un momento Cristine a guardarla. "E' buffo vederti in questa situazione, tutto qui." Le rispose teneramente Marron. Cristine tornò seria per un momento e guardando in alto sospirò un "Eh già." Sicuramente stava pensando agli anni passati senza vedersi, e per non rischiare di piangere ancora cambiò argomento. La sua attenzione fu attirata da qualcosa. Improvvisamente si alzò sul letto per cercare di accalappiare qualcosa in alto. Non poteva certo volare, lei. "Ma cosa cerchi?!" Marron non comprendeva. E dopo un po' la faccia di Cristine riapparve dal mare di pupazzi in cui si era immersa. "Questa!" Esclamò felice tenendo il suo trofeo in mano. Era una bambolina di porcellana che le aveva regalato tempo addietro. "Allora l' hai tenuta…" Disse Cristine più a se stessa che all'amica. C'erano rimaste molto male tutte e due per quello che era successo, e trovare dei legami ancora vivi nella sua casa fu la più bella delle scoperte per Cristine, più del perdono di Marron o dell'amicizia ritrovata. Marron non l'aveva dimenticata e le voleva bene anche quando avevano litigato. Cristine ora sapeva che anche Marron aveva provato lo stesso che aveva sentito lei in quel periodo. La ragazza che la osservava dal basso l'aveva capito. E il suo viso si riempì di un sorriso pieno di dolcezza. "Dai vieni giù ora, non vuoi sapere cosa ho fatto a Londra??" Cercò di farla scendere Marron. Come una bambina all'ora di fare merenda Cristine si precipitò affianco a lei pronta ad ascoltare. "Sono tutta orecchi" mormorò. E Marron cominciò a parlare.

 

"In realtà non avevo nessun altro, Marron." Riprese con malinconia Cristine. "Il problema non ero io. Non del tutto almeno". Marron sentiva quello che provava Cristine, lo poteva toccare con mano. I loro cuori erano stati spezzati dallo stesso ragazzo, lo stesso per cui non si erano più parlate per anni. Il dolore che entrambe rievocavano le faceva sentire più vicine che mai. Con uno sforzo Marron stette ad ascoltare tutto quello che l'amica voleva confessarle, in cerca di quel conforto che solo un'amica può dare. "Il problema non ero io" Continuava a ripetere la bruna. Con gli occhi persi nel vuoto cercava di convincere se stessa più degli altri. "Ma allora perché l' hai lasciato?" Marron non era proprio la persona adatta a fare questa domanda, ma doveva sapere. Cristine alzò gli occhi fino ad adesso chini sul pavimento per guardarla. Non piangeva, semplicemente perché il tempo aveva fatto il suo lavoro e anche se nel ricordare quei momenti le era sorta la malinconia che l'aveva praticamente uccisa nei primi giorni senza lui, ora era solo un ricordo triste da compensare con i momenti felici che avevano passato insieme. Lei rispondeva sempre che se era finita era perché 'doveva andare così ' e questo le faceva attanagliare di meno il cuore dai suoi sensi di colpa. Ma lei sapeva di aver fatto la cosa giusta e ora che aveva scoperto della scenata di Marron con Trunks ne era ancora più convinta. "Ho fatto la cosa giusta." Si rivolse a Marron che però, non avendo seguito il filo logico dei suoi pensieri, non aveva capito la risposta. " Oltre al fatto che lui era perfetto e io non mi sentivo alla sua altezza nonostante la mia incommensurabile sicurezza in me stessa , e questa non è una baggianata perché dopo uno sbaglio il perdono di una persona così ti fa sentire inferiore, lui pensava sempre ad un'altra." Questa considerazione la scioccava. "UN' ALTRA???" Marron non capiva. Chi c'era oltre a Cristine… che Trunks le avesse nascosto qualcosa? "Sì, un'altra. E lui sembrava non capirlo. E' questo che mi ha dato più fastidio, che lui non se ne accorgesse! Così quando a malincuore l' ho scoperto, non ho potuto far altro che lasciarlo. Non avrei mai sopportato una situazione del genere e lui non avrebbe capito. Per questo gli ho detto una palla. Una ragazza lo sa quando il suo posto è stato usurpato in parte da qualcun' altro o qualcos'altro." Finì in conclusione Cristine. Ma non le aveva detto ancora chi era l'altra che le aveva fatto prendere quella sofferta decisione. "Lo sapevo che mi amava, come io ho amato lui. Ma dopo un po' è finita. Tutto qui. E' durata più a lungo del solito, è vero, ma forse è stata proprio quest'altra a farci rimanere uniti. E poi l'avevamo presa sul ridere, con filosofia. Anche se ridendo siamo arrivati a quasi 2 anni. Non è mai stata una cosa seria, dopo un po' ci siamo abituati l'uno dell'altra, stavamo bene insieme e questo bastava. Però poi solo quello non basta più. E tutto finisce." Marron ascoltava impietrita. Rifletteva quelle emozioni sulla sua storia attuale, il tormento che forse anche il suo pacato 'amore' per Mirko fosse solo un' abitudine. Ma non voleva pensarci in quel momento, non era il caso. E poi Cristine la fissava. Le ritornò in mente la misteriosa ragazza. Se in qualche modo li aveva uniti era qualcuno che tutti e due conoscevano. Ma chi? Non le veniva in mente nessuno. Strano che non la conoscesse anche lei. Sbarrò per un momento gli occhi. Non è che…? Lo sgomento passò subito. Era semplicemente impossibile. Punto. Sentì Cristine parlare di nuovo. "Eh sì, Marron, hai indovinato. Sei proprio tu." Cristine le sorrise. Comprendeva benissimo il suo pallore improvviso. Dopo qualche minuto Marron riuscì a proferir parola. "Ma come…?" Fu l'unica cosa che riusciva ad esprimere. Voleva spiegazioni, ne aveva bisogno come l'aria. Possibile che la sera prima Trunks dicesse sul serio, che l'amava da prima, da sempre? E perché non gliel'aveva mai detto? Scemo! Ora la sua confusione era centuplicata. Come il suo rammarico. Se fosse vero avevano perso anni preziosi giocando a rincorrersi. Ma lei, voleva essere presa? E Mirko allora? Tutto al diavolo? Mille e cento di queste domande le affollavano la mente e la sua testa scoppiava. Doveva prendere una decisione ma la paura dei rimorsi la distruggevano psicologicamente. "So che ti avrebbe portato confusione. Ma dovevo dirtelo. In realtà ho scoperto per caso che avevi fatto una scenata con Trunks ed eri andata via senza dire niente. E tu me l' hai pienamente confermato. Non è stato facile venire qui dopo tutto quello che era successo tra noi, ma conoscendoti non potevo permetterti di compiere una sciocchezza. Lui ti ama davvero Marron. Non puoi scegliere Mirko, lui è una sicurezza ma non lo ami. E lo sai meglio di me. Ovviamente non posso obbligarti a prendere una decisione, sei tu che devi scegliere la tua strada. Ma senza amore prima o poi finisce tutto, ricordi? Tu ami Trunks, l' hai sempre amato e continuerai a farlo, che ti piaccia o no. E' questa la verità. Sei scappata per dimenticarlo ma la distanza non ha fatto altro che rafforzare il ricordo, sia in te che in lui. Non facevamo altro che parlare di te, e all'inizio non era un problema. Ma poi tu sei stata il nostro legame che inevitabilmente si è spezzato. Trunks è stato stupido a non capirlo prima ma poi sono entrata in scena io che gli ho fatto perdere momentaneamente la testa destabilizzandolo da quell'altro amore nascente. Ma le radici sebbene sepolte reggono l'insieme. E prima o poi escono alla luce. E' quello che è successo Marron, te l' assicuro. C'era bisogno di tempo che non è arrivato. Ma non tutto è perduto e io sono qui per questo. Forse per salvarti, forse no. Tocca a te decidere." Cristine era stata proprio coraggiosa ad aver fatto quello che aveva appena fatto, Marron lo riconosceva. Ed il suo cuore la ringraziava. Poverino, non ce la faceva più a sottostare alle leggi bacate della mente. Finalmente si era tolto un peso.

Marron capiva ora molte cose, passate e presenti. Perfino future. Il suo destino era con il ragazzo che aveva sempre sognato e che le infiammava l'anima al ricordo del loro primo bacio. Ebbe qualche risentimento verso Mirko, ma lei doveva scegliere. Ed ora l'aveva fatto, per sempre. Non c'era tempo da perdere, doveva raggiungerlo. Abbracciò con calore l'amica ritrovata facendola quasi cadere e le sussurrò un 'grazie' veramente sentito. Si preparò per volare via dalla finestra della sua camera. Non le importava se la vedevano, aveva fretta. Prese anche Cristine con sé. Lei aveva giocato un ruolo importante nella vicenda e doveva esserci nel momento della sua salvezza. E poi sarebbe stato un'ottima occasione per farla riconciliare con Trunks. Due piccioni con una fava, come si suol dire! Fece un balzo fuori e con il braccio teso alla superman si avviò verso la Capsule Corporation. Non esisteva più niente, neanche i gridolini di Cristine sotto di lei, c'erano solo lei, il suo cuore e quella casa laggiù che si stagliava sull'orizzonte.

 

 

Era a pezzi. Fisicamente e moralmente. Non aveva dormito bene e il suo cuore era in frantumi. Gli altri erano andati via, era rimasto solo Goten e ovviamente sua sorella. Bra si guardava intorno in cerca di suggerimenti per risollevare il morale del fratello ma non servì a niente e così continuò a girare senza scopo. Trunks lo capì e cercando di abbozzare un sorriso le disse "non propinarmi un'altra delle tue serate in discoteca per risollevarmi il morale che se no mi fai stare peggio, vista questa volta!" Bra si girò e gli sorrise compassionevole. Non le piaceva provare pietà per suo fratello perché lui se ne accorgeva sempre e anche se non le diceva mai niente sapeva che la odiava. Ma non poté farne a meno. Lo abbracciò teneramente e si rimise sul divano dove c'era Goten ad aspettarla. A Trunks in quel momento disturbava un po' il fatto di avere due piccioncini proprio lì a portata d'occhio, ma cosa poteva farci se sua sorella stava con il suo migliore amico?!? Si sedette anche lui sul divano, non il loro, ma quello vicino alla finestra. C'era mancato pochissimo che vedesse Marron atterrare sul tetto di casa sua. "Sono stato uno stupido. Non ci credo che sia finita così." Esordì malinconico. "Neanch' io pensavo a questa reazione di Marron, Trunks." Cercò di consolarlo Bra. " Pensavo che avrebbe scelto te dopo tutto quello che aveva provato nei tuoi confronti, ma posso capirla. In effetti tu non le hai mai fatto capire niente e solo adesso sembra che tu ti accorga di lei. E' ovvio che si è basata sulla sicurezza di un amore più profondo, a quanto sembra, del tuo così apparentemente spontaneo. Devi riconoscerlo. Però non capisco lo stesso."

Trunks si girò a fissarla. "Sono stato stupido, te l' ho detto. Dovevo dirglielo prima. Ma è successo tutto all'improvviso, poi è arrivata Cristine ed io ho perso la testa per lei che sembrava piena di sicurezze mentre io non ne avevo e mi sono fatto ammaliare da questo suo carattere forte dimenticando quello che stava nascendo per Marron.'' sospirò forte. ''Quella stessa Marron che mi era sempre stata a fianco e nonostante tutto ha continuato a farlo. Non so come è riuscita a farlo, io non avrei resistito sapendola di un altro. Più o meno come adesso. Sono stato proprio scemo, e così ho perso anche un'amica…"  Bra si infuriò. "Non dirlo neanche per scherzo! Hai fatto benissimo a dirglielo, non potevi continuare a roderti, dovevi giocare la tua carta. L' hai detto tu stesso che non avresti resistito non sapendola tua. Non dimenticarlo." Trunks questa volta non si girò. Nonostante il filo logico della sorella, lui si sentiva colpevole e avrebbe continuato a farlo. "E' stata il mio più grande amore ed io l' ho persa. Ma non capite? Il ricordo di quel bacio mi fa cadere ancora più in depressione. Il suo corpo sotto le mie mani, la sua anima nella mia; come ha fatto a dimenticarlo così in fretta? Io non ci riuscirò mai. E mi rimangerò sempre le mani per questo." Trunks si alzò un attimo per andare a bere qualcosa in cucina e ritornò a contemplare il cielo dalla finestra. Non si era mossa una foglia. Bra e Goten non sapevano proferir parola e non si azzardavano a fare niente per paura di farlo star male di più. Così rimanevano immobili con gli sguardi fissi su di lui. "Sentire ancora il suo profumo, saperla qui con me sarebbe il mio desiderio più grande. Non vorrei altro che specchiarmi nei suoi occhi e capire che lei è l'unica per me e poi farglielo capire con un bacio, sorridendo alla sua reazione…" Ma una voce si intromise all'improvviso. Nessuno aveva sentito la porta e Trunks le era di spalle, mentre Bra e Goten la guardavano trasognati. Cristine per ora si era messa da parte e quindi nessuno l'aveva notata. " Aprire gli occhi la mattina solo per vederlo, aspettare impaziente una sua telefonata col cuore acceso, sentire il campanello e vederlo spuntare da dietro la porta, accoccolarsi tra le sue braccia quando fa freddo e non vuoi altro che stare con lui." Mentre avanzava il cuore di Trunks non riusciva più a battere. Si era fermato a quel primo 'aprire' per poi arrestarsi del tutto dopo. Ma non si era girato. Non voleva farle vedere la sua emozione dipinta sul suo volto, non voleva dargliela vinta così facilmente. La ragazza gli prese la mano e si sedette accanto a lui guardandolo con occhi lucidi. Non poteva sfuggire il suo sguardo ormai. "perdersi nel suo sguardo profondo e capire si essere stata solo una stupida a credere in certe ridicole certezze, quando l'unica verità è che ti amo più di qualsiasi altra cosa e che il mio unico sogno è stare con te. Svegliarmi la mattina il prima possibile per vederti e correre alla finestra per scorgerti prima. E addormentarmi solo per svegliarmi un altro giorno con te. Non posso vivere con qualcuno che non amo quanto amo te, Trunks. Scusami, sono stata proprio una sciocca a crederlo. E soprattutto a dubitare di te e di quello che provavi per me." Si fermò un po' a riflettere con lo sguardo basso, per poi riguardarlo negli occhi che le brillavano. " Scusami ancora."  Pausa. "Potrai mai perdonarmi?" Trunks avrebbe voluto lasciarla sulle spine come aveva fatto lei con lui, ma il suo sguardo su di lui lo costrinse ad un'altra mossa. L'abbracciò piangendo, sentendola finalmente e pienamente sua e non piena di dubbi ed incertezze. La guardò negli occhi alzandole il volto con la mano ma non riuscì a dirle niente. Lei si avvicinò silenziosamente a lui e guardandolo felice per un ultima volta lo baciò come quella sera, anzi di più. Ora che era libera riusciva a gustarsi il sapore di quel bacio tanto atteso. E poi lo abbracciò di nuovo, riparandosi nel suo petto muscoloso. Non poteva credere a quello che le stava accadendo. L'aveva sognato così a lungo che ora sembrava impossibile. Ma era al settimo cielo e questo bastava.

 

Cristine riuscì a farsi perdonare da Trunks che anzi la ringraziò per quello che aveva fatto per lui parlando con Marron. Il resto del gruppo era molto contento di questo epilogo, finalmente tutte le coppie si erano formate, almeno per il momento , ed anche il resto della compagnia ne fu felice. Persino Vegeta acconsentì. Meglio Marron che una stupida e debole umana, no? Crili ora era un po' preoccupato per le notti che la figlia avrebbe passato alla Capsule Corporation non essendoci solo più Bra a cui badare… C18 e Bulma erano invece entusiaste, in fondo avevano sempre sperato che finisse così ed ora avevano finalmente qualcos'altro su cui sparlare, sperando in conclusioni affrettate tipiche delle due donne. Mirko riuscì a prenderla abbastanza bene, aveva sempre creduto che in fondo Marron non l'avesse mai amato davvero, ma non per questo ne fu felice. Lasciandosi comunque amaramente ognuno sperò per la felicità futura dell'altro, nell'attesa di un altro incontro non molto vicino nel tempo.

 

Fuori era notte fonda. Non capiva neanche che ore erano, la sveglia era sull'altro comodino coperta dal corpo di Trunks. Il suo cuore era lento e calmo come quella notte. Marron si scostò dall'abbraccio del compagno per affacciarsi alla finestra dietro di lei. Senza far rumore, guardando il ragazzo per paura di svegliarlo, si alzò dal letto e la aprì. L'aria della notte era fresca e ormai si sentiva che l'estate era agli sgoccioli. La luna non si vedeva bene ma era piena e sgombra di nuvole, come sempre in estate. Si sentì appoggiare una mano sulla spalla e poi un abbraccio da dietro. Sorrise al vuoto davanti a se, eppure era sicura di non averlo svegliato. Ricambiò l'abbraccio appoggiando la testa sul suo petto. E respirando a pieni polmoni quell'aria fresca, guardarono davanti a se il loro futuro insieme, per svegliarsi l'indomani felici di essere ancora uniti.  

 

 

 

Fine

 

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