Al cinema si possono fare degli incontri speciali

di Mary00
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - Meeting ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno - Disease ***
Capitolo 3: *** Capitolo due - A lot of things ***



Capitolo 1
*** Prologo - Meeting ***


Al cinema si possono fare degli incontri speciali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prologo - Meeting

 

 

 

 

 

 

Quello che sto per raccontarvi è una piccola storia, che io, Lola , ho vissuto in prima persona. Ho aiutato veramente dei ragazzi a stare insieme, ragazzi che sinceramente, conoscevo appena, ma che mi sono risultati simpaticissimi, bellissimi, fantasticissimi (?) e tanto altro. Adesso sono ancora amica loro, li sento spesso per telefono, perché ormai, essendo cresciuti, sono andati a vivere da un'altra parte, per conto loro. O almeno due di loro tre... L'altro, beh, non è nello stesso posto.

Ma perché non partiamo dall'inizio eh??

Mi ricorderò sempre il giorno in cui li ho incontrati, in quel piccolo cinema di periferia, dove adesso sorge l'ennesimo centro commerciale e non è più periferia ma quasi centro.

Flavio, Gianni e Alessio. Tre adolescenti come me, tre miei coetanei, sì. Ora voi starete pensando di chiudere questa finestra e andare a leggere qualcosa di più interessante, tanto questa sarà l'ennesima storia dove sorge un triangolo no? Beh, siete liberi di fare ciò che volete, ma intanto qui, non racconterò di me e due ragazzi ma di me e TRE ragazzi e voi starete dicendo "Eh, tanto peggio!" invece no!! È qui che vi beccate la sola! Hihihi scusatemi se non lo pensavate... Ma comunque vi sbagliate perché tutti e tre questi ragazzi sono gay!! Il che vuol dire che nessuno dei tre è stato mai interessato a me.

Ora il 70% delle ragazze starà cominciando a sbrigarsi per leggere di pezzi più hot fra due di quei tre ragazzi, ma mi spiace comunicarvi che, non ce ne sarà nessuno. Perché veramente, io non sono stata partecipe di nient'altro che baci tra ragazzi e basta, quindi non voglio inventarmi cose non successe. 

Ma adesso passiamo all'incontro che mi ha cambiato i giorni, dai.

Ero uscita perché per la... Milionesima? No di più, volta i miei genitori si erano messi a discutere, ed essendo così presi dalla loro discussione, sicuramente non si saranno nemmeno accorti della mia uscita, ed ecco perché misi la vibrazione al telefono, così avrei potuto tenerlo acceso durante il film, ed ecco perché scelsi un posto in ultima fila, a parte perché era l'unico rimasto, ma poi perché se uno dei miei mi avesse telefonato gli avrei potuto rispondere tranquillamente, per il semplice motivo che nessun essere umano intelligente si piazzerebbe in ultima fila per vedere un film in 3-D. Insomma, dopo questo discorso pieno di motivazione valide (ovviamente) passiamo al momento cruciale. 

Mi ero appena seduta, davanti a me molto fortunatamente c'erano tre posti liberi, quindi tirai un sospiro di sollievo, e mi misi gli occhiali 3-D. Neanche un minuto dopo arrivarono facendo un gran fracasso tre miei coetanei, che dopo un tour della sala si sedettero proprio nei tre posti liberi davanti a me (certo sennò che gusto c'era scusate?). Tentai di seguire i loro discorsi visto che non era cominciata nemmeno la pubblicità:

<< Stupido! Ti avevo detto fila diciassette, non fila VENTISETTE!! >> Sbraitò quello a sinistra contro quello a destra.

<< Scusami! Ti avevo detto di comprarti un cordless nuovo, ma tu, demente, ovviamente non l'hai fatto! Quindi non dare sempre la colpa a me e provvedi a comprarne uno nuovo invece di quel catorcio che ti ostini a tenere in casa solo perché è stato il cordless tramite cui tu e Giulia vi siete messi insieme due anni fa! Ed era vecchio già allora! Cavolo sei proprio un barbone. >> 

<< Cotonati quella fognaccia che hai sotto il naso, e comunque non ci eravamo messi insieme brutto cretino, e poi come lo sai? Ma possibile che non ti fai mai gli affaracci tuoi?? >>

<< Ehi basta! Per favore ragazzi calmatevi, non ce la faccio a mettermi gli occhiali 3-D se continuate a spintonarmi come se fossi un cuscino da boxe! >> 

<< E allora cedimi il posto!! >> Dissero all'unisono i due ragazzi ai lati.

<< No, no e NO!! Altrimenti incomincia l'ennesima rissa. Insomma, ma volete stare calmi?! Siamo venuti qui per vedere un film e dovrebbe essere il film lo spettacolo per la gente, non voi due! >> I ragazzi ai lati si azzittirono.

<< Vado a comprare i pop-corn. >> Disse quello a sinistra alzandosi.

<< Eh no. Ci vado io. >> Disse quello a destra alzandosi anche lui.

<< Uffa!! Ci vado io và! >> Si alzò anche quello al centro e poggiò uno zaino sul suo posto, che intendeva dire "Non sedetevi qui."

<< Prendi anche due lattine!! >> Strillò quello a sinistra mentre il ragazzo stava per uscire dalla sala.

<< Perché due se siamo in tre? >> Chiese quello a destra.

<< Perché se la vuoi anche tu te la vai a prendere. >> 

<< Oh e che cavolo!! Sei proprio una palla! >> Quello a destra si azzittì, offeso.

<< Ha parlato il cactus. >> Si azzittì anche quello a sinistra. 

Incominciò la pubblicità e il ragazzo del posto al centro rientrò con un enorme pacco di pop-corn e tre lattine di Coca-Cola. 

<< Perché ne hai prese tre?! >> Sbraitò quello a sinistra.

<< Perché SIAMO in tre e adesso zitto. >>

Mezz'ora dopo ci fu l'intervallo, la pubblicità non era durata molto. Cominciarono a fare commenti sul film.

<< Sì vabbé tu non hai proprio capito la trama! >> Disse il ragazzo a destra.

<< Perché tu l'hai capita, invece? >> Rispose quello a sinistra.

<< Certo! >> 

<< E basta! Dove la butto la lattina? Il secchio non c'è... >> Chiese quello al centro.

<< Ma buttala dietro, tanto non c'è nessuno di sicuro! >> Detto questo, il ragazzo a sinistra prese la lattina dalle mani del ragazzo e la lanciò dietro, prendendomi in testa.

<< Ahia!! >> Sbraitai io.

<< Ecco, visto che c'era qualcuno?! >> Sbottò quello al centro alzandosi e venendo dietro, vicino a me.

<< Scusalo, è molto nervoso oggi. Ti sei sporcata? >> Mi chiese gentile.

<< No, per fortuna no, grazie. >>

<< Mi chiamo Gianni, e loro due sono Flavio e Alessio. >> Mi porse la mano.

<< Io sono Lola. >> Gli strinsi la mano e sorrisi. 

<< Bel film non credi anche tu? >> Mi chiese voltandosi verso lo schermo.

Lo osservai meglio:

Era abbastanza mingherlino, dei capelli lisci e color nocciola, molto spettinati, gli ricadevano sul collo, i suoi occhi nella penombra del cinema mi parvero verdi scuro. Indossava una camicia bianca a righe celesti e dei jeans stretti.

<< Sì, ma non è esattamente il mio genere... >> Gli risposi abbassando lo sguardo.

<< Non ti piacciono i film in 3-D? >> Mi chiese voltandosi per guardarmi.

<< Sì, sì, mi piacciono. Ma forse è il film che... Bho. >> Mi scappò una risatina. 

<< Stai socializzando Giannino?? >> Chiese dalla fila davanti a noi il ragazzo a sinistra.

<< Vaffanculo Flavio. >> Gli rispose Gianni con tono arrabbiato. Flavio rimase in silenzio.

<< Se vuoi puoi venire a sederti vicino a noi, c'è un posto libero. >> Disse voltandosi il ragazzo della fila davanti, a destra.

<< Okay, grazie. >> Risposi cordiale. E poi i miei mi avevano già chiamata a metà del primo tempo, quindi potevo anche spegnere il cellulare.

Mi fecero sedere in mezzo a Flavio e Gianni. Per tutto il film nessuno di noi aprì bocca, solo qualche risata verso la fine scappò a tutti e tre. 

Quando uscimmo fuori, io fui stordita dalla luce e non solo io, anche Gianni, che forse era meno resistente di me, e quindi cadde quasi per terra, se non fosse stato per i riflessi di Flavio, che lo prese tra le sue braccia pochi centimetri prima che toccasse terra. Gianni strizzò gli occhi tre o quattro volte e poi li aprì fissando in volto Flavio che aveva un'espressione mista tra l'ansioso e il preoccupato.

<< S-stai bene Gianni? >> Chiese Flavio, la voce scossa da tremiti.

<< Sì... Solo che c'è troppo sole... >> Rispose Gianni tentando d'alzarsi. Intanto una piccola folla si era radunata intorno a noi.

<< Ehi, non sta avendo un malore, curiosoni, non chiamiamo nemmeno il 118 quindi via, sciò. Tutti a casa che fa buio!! >> Urlai io contro la folla allontanandoli e spintonandoli un po'. In pochi minuti non c'era più nessuno.

<< Grazie Lola... >> Sussurrò Gianni ancora tra le braccia di Flavio. Alessio intanto si stava guardando intorno, forse alla ricerca di una strada poco affollata e abbastanza ombreggiata su cui passare inosservati, magari con Gianni trasportato di peso. Ma non ce ne fu bisogno, Gianni si alzò sorreggendosi a Flavio e poi ci sorrise rassicurante. 

<< Ora mi sono abituato alla luce, grazie ragazzi, grazie Lola. >> Poi c'incamminammo così, a buffo, per un po', in totale silenzio.

<< Ehm, ma tu dove abiti Lola? >> Mi chiese Alessio. 

<< Io abito vicino al supermercato all'angolo. >> Gli risposi.

<< Davvero? Anche io abito lì! >> Mi disse Gianni.

<< Ah wow! Allora possiamo diventare amici. >> Gli risposi sorridendo.

<< Certo, volentieri. >> Disse Gianni. 

<< Io invece abito qui. >> Disse Alessio fermandosi vicino ad un portone con dei citofoni.

Osservai meglio anche Alessio:

Capelli biondi molto chiari, occhi neri e profondi, una camicia verde pistacchio e dei pantaloni beije. 

<< A domani Flavio. Ci sentiamo stasera Gianni. Ciao Lola è stato bello conoscerti. >> Mi regalò un sorriso, che ricambiai. 

<< Ciao Alessio. >> Gli risposero all'unisono Flavio e Gianni.

Continuammo a camminare, diretti verso il supermercato. Flavio però si fermò dopo un po', davanti ad un incrocio vicino al supermercato.

<< Io abito in questa via, non accompagnatemi, non c'è bisogno. Ti chiamo stasera Gianni, riguardati mi raccomando. Ciao Lola, spero di rivederti. >> Mi fece un mezzo sorriso e con un cenno della mano salutò Gianni, che ricambiò sorridendogli. 

Lo osservai:

Capelli neri, occhi neri, una t-shirt celeste e dei jeans blu scuro.

Io e Gianni proseguimmo fino all'appartamento.

<< A che piano stai? >> Mi chiese Gianni mentre salivamo le scale.

<< Terzo, tu? >> Gli risposi.

<< Quarto. Eh eh! Quando vuoi passa a trovarmi, la porta è l'ultima a sinistra. Ah aspetta, scambiamoci i numeri. Domani vogliamo andare a vedere un horror, ti va di venire? >> Mi chiese sincero.

<< Sì volentieri! Allora, il mio numero è questo. >> Gli porsi il mio cellulare, dove come sfondo c'era il mio numero, visto che me lo scordavo sempre. Lo segnò in memoria sul suo e poi mi ridiede il cellulare.

<< Alle 21:00 allo stesso cinema di oggi. Per qualunque dubbio chiamami, anche a casa se vuoi, basta che mi mandi un messaggio dove mi chiedi di dirtelo e io te ne invio un altro con il numero scritto. A domani. Ciao! >> Continuò a salire le scale per il quarto piano ed io sorrisi involontariamente. Entrata in casa trovai mia madre addormentata sul tavolo e mio padre nel suo studio al computer. Visto che erano solo le 19:00 mi chiusi in camera ed inviai a Gianni un messaggio, scrivendogli che volevo il suo numero di casa, avevo il dubbio che non stesse cercando di rimorchiarmi, ma semplicemente di farsi un'amica e così glielo inviai. Nemmeno dieci minuti dopo mi arrivò la risposta e sotto c'era scritto di chiamarlo subito. Controllai che la linea fosse libera e composi il numero. Mi rispose Gianni.

<< Pronto? >> 

<< Ciao Gianni! >>

<< Oh Lola! Da quanto tempo, eh eh eh! >>

<< Eh sì. Senti scusami se sono un po' invasiva, ma posso venire a parlare con te a casa tua? Sai qui da me ci sono i miei che... >>

<< Capito, capito. Vieni pure, i miei non sono ancora tornati dal lavoro. >>

<< Okay arrivo, a tra poco. >>

<< Yes. >>

Riattaccai ed uscii di casa senza dire una parola ai miei. Salii in fretta le scale e mi diressi verso l'ultima porta a sinistra, suonai il campanello e Gianni mi venne ad aprire.

<< Lola. Accomodati. >> Mi fece cenno d'entrare ed io timidamente attraversai la soglia. La casa era modesta, ma molto carina. 

<< Vieni, andiamo nella mia camera. >> La camera di Gianni non era appariscente per nulla e non c'erano poster o gadget in ogni angolo come nella mia. Solo molti libri, d'ogni genere, dimensione e contenuto. 

<< Allora, dimmi tutto. >> Gli dissi io sedendomi sul letto, lui si avvicinò a me e dopo un sospiro cominciò a parlare. 

<< Dunque Lola. So che noi ci conosciamo poco e niente, ma ti vorrei chiedere un piccolo favore, anzi, beh, non è tanto piccolo... Dipende dai punti di vista. >> Mi sembrò che fosse arrossito. 

<< Se è qualcosa che posso fare, ti aiuterò volentieri, mi sei molto simpatico, Gianni. >> Lui alzò lo sguardo sorpreso e sorrise solare. 

<< Beh Lola... Devi sapere che io sono... Ehm, uff... >> Si passò una mano tra i capelli spettinati, spettinandoli di più. 

<< Omosessuale? >> Gli chiesi io adottando il tono più naturale possibile.

<< Sì. >> Mi rispose abbassando lo sguardo. << E devi sapere che io sono... Innamorato di F- >> Si bloccò e strinse gli occhi mordendosi un labbro. 

<< Flavio? >> Chiesi io sempre con lo stesso tono naturale. 

<< Mmmh. Sei molto... Perspicace, Lola. >> Sorrise timidamente. << E visto che ho notato che tu, come dire, ci sai fare con i ragazzi, vorrei che mi aiutassi a... Conquistare Flavio. Ora, lo so che ci siamo conosciuti nemmeno due ore fa, lo so che ti sembrerò completamente pazzo, lo so che sono un cretino a chiedertelo, ma se potrai, mi aiuterai? >> Mi fissò negli occhi, le guance arrossate. 

<< Certo. >> Sorrisi sincera. Sul volto di Gianni si dipinse un'espressione di pura sorpresa che venne poi sostituita da un sorriso e da un abbraccio. 

<< Grazie Lola... >>

Il mio cellulare vibrò, eppure mi sembrava d'averlo spento... 

<< Pronto? >> Risposi staccandomi piano da Gianni e facendogli cenno d'aspettare. 

<< Lola, dove sei? >> Era la voce di mio padre. 

<< Sto sotto casa, adesso arrivo. A fra poco. >> Riattaccai e sospirai, fissando Gianni.

<< Devo tornare a casa. Ma ci vediamo domani! Okay? >>

<< Va bene... Grazie Lola. >> Mi disse sorridendo e alzandosi per accompagnarmi all'ingresso ed aprirmi la porta.

<< A domani allora. >> Lo salutai io scendendo le scale. 

<< Yes! >> Lo sentii dire da sopra le scale. 

Entrata in casa incominciò l'interrogatorio dei miei genitori, ovviamente non gli raccontai nulla dei tre ragazzi, ma solo del cinema e del film. 

Ero soddisfatta e felice, il giorno dopo sarebbero cominciati i tentativi di conquista! 

 

 

***

 

 

Ciao a tutti! So bene cosa state pensando, "Hai vissuto davvero questa situazione??" No, no. Fatti e persone di questa storia sono puramente inventati ed ogni riferimento a cose o persone realmente esistenti è puramente casuale. Ho scritto questa storia perché ieri sono andata al cinema a vedere un fil in 3-D e davanti a me c'erano proprio tre ragazzi, non erano come li ho descritti xD ma ho avuto l'ispirazione e ho scritto 'sta storia. 

Spero v'incuriosisca, se volete lasciate un commento ;)

Mary00

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Capitolo 2
*** Capitolo uno - Disease ***


Al cinema si possono fare degli incontri speciali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo uno - Disease

 

 

 

 

 

Dopo l'incontro al cinema, uscimmo tutti e quattro insieme il giorno successivo, andammo allo stesso cinema, a vedere un horror, come programmato. Ovviamente prima di uscire io e Gianni ci eravamo messi a parlare delle strategie attivabili quella sera, in breve la nostra conversazione fu più o meno una cosa del genere:

<< Lola... Secondo te stasera come devo comportarmi con... Il soggetto F ?? >> A quelle parole mi scappò una risatina, "il soggetto F" era da morire, anche se Gianni tentava d'apparire serio.

<< Mmmh, visto che andiamo a vedere un film horror, potresti fingere di spaventarti, sarebbe un pretesto per abbracciarlo o per lo meno per stargli più vicino, non credi anche tu? >>

<< Eh... Non ci sarà bisogno di fingere, io sono facilmente impressionabile e mi spavento con molto poco. >>

<< E allora perché stai venendo a vedere un film dove ci saranno colpi di scena continui, ed anche abbastanza forti? E dove scorreranno fiumi e fiumi di sangue nei modi più violenti e/o truculenti?! >>

<< Perché Flavio mi ha chiesto di andare con lui... >> Arrossì un poco e abbassò lo sguardo. 

<< Ma Gianni!! Non puoi fare tutto quello che ti chiede Flavio! Devi anche farti desiderare, non lo sapevi? Se lo assecondi e fai tutto ciò che vuole, gli rendi le cose troppo facili e noiose! La prossima volta che ti chiederà qualcosa, tu non dirgli immediatamente di sì, ma digli cose tipo "Ci penserò" oppure "Non lo so, preferivo qualcos'altro" o ancora meglio "Non mi piace molto la tua scelta". Capito? Non andargli dietro come un cagnolino fedele. >>

<< Forse hai ragione... Ma io non... Riesco a resistere ai suoi occhioni neri... È così sexy... Non trovi anche tu? >> In quel momento era completamente rosso. 

<< ... >>

<< Scusami... La prossima volta tenterò di tenerlo sulle spine. >> Dopo un sospiro si alzò e diede un'occhiata all'orologio:

20:40

<< Penso che dovremmo incamminarci. >> Mi disse prendendo una felpa.

<< Sì hai ragione, andiamo. Ehi, ma che fai?! Prendi una felpa? >>

<< Sì... Anche se non è nemmeno autunno io ho freddo. >>

<< La felpa te la deve prestare Flavio, o meglio, lui deve farti da felpa, capisci? >> Si voltò di profilo e si morse un labbro, tentando di non arrossire ancora.

<< S-sì... Ma non voglio ammalarmi... >>

<< Fidati di quel che ti dico. >> Gli sorrisi e mi avviai verso al porta. Mi seguì.

Dopo gli accordi per la serata uscimmo e arrivammo al cinema un po' in anticipo, né Alessio né Flavio erano ancora arrivati, intanto io e Gianni entrammo a comprare i biglietti. Poi tornammo ad aspettare fuori, con Gianni che tremava per il freddo. 

<< Siamo in leggero ritardo vedo... >> Disse Flavio arrivandoci davanti all'improvviso insieme ad Alessio.

<< Ma no... Tanto la pubblicità dura tanto. >> Disse Gianni sorridendo a Flavio, che ricambiò con un sorriso smagliante.

<< Entriamo? Qui fa freddo. >> Dissi io per sciogliere l'atmosfera. Quasi a farlo apposta, Gianni starnutì, a si appoggiò al muro. 

<< Salute! Ti serve un fazzoletto? >> Chiese Flavio, avvicinandosi a Gianni, io intanto mi parai in mezzo ad Alessio e Flavio. 

<< Sì, grazie... >> Rispose Gianni voltandosi verso Flavio con una mano sul naso. Dopo essersi soffiato il naso, Gianni mise il fazzoletto nella tasca dei jeans e sorrise a Flavio.

<< Ma non hai una felpa? >> Chiese Flavio a Gianni. "Vittoria..." pensai io sorridendo tra me e me. 

<< Oh no! L'ho dimenticata sull'attaccapanni... Ora morirò di freddo di sicuro... >>

<< Ah certo che no, ti presto la mia, e se non basta mi ti avvolgo addosso, okay? Non voglio che tu ti ammali, altrimenti la prossima volta non possiamo uscire. >> Pensai che Gianni avrebbe avuto più di una possibilità con Flavio.

Gianni annuì e ci accomodammo nella sala, i posti erano centrali, feci sedere Gianni e Flavio vicini ed io come sempre mi misi a separare Alessio dai due. 

Il film cominciò poco dopo, come avevo previsto fu un film pieno di sangue e violenza, un vero horror con la firma. Gianni rimase abbracciato a Flavio per tutto il film, e lui non sembrò fare una piega, se non per tranquillizzarlo, ma non perché fosse un peso e gli impedisse di vedere il film, ma perché sembrava volerlo far stare bene per interesse personale. Io rimasi impassibile a quasi tutte le scene, tranne una in cui proprio non mi trattenni e strinsi la giacca di Alessio, che mi calmò poggiandomi una mano sulla spalla con dolcezza.

All'uscita dal cinema Flavio prese Gianni e lo imbottì ben bene, con la sua felpa e una sciarpetta nascosta in una tasca interna, poi per tutto il tragitto gli tenne stretta la mano e lo abbracciò ogni tanto, intuii che anche lui fosse gay e innamorato di Gianni, ma questo non glielo dissi. 

<< Bene raga. Io devo proprio tornare a casa, non ho tempo per passare ad un bar o qualche altro locale. Andate voi se vi va. Ci risentiamo eh? Ciao. >> Ci disse Alessio entrando in fretta nel portone del giorno prima senza nemmeno attendere la nostra risposta al saluto. 

<< Chissà perché gli rodeva tanto... >> Disse Flavio a bassa voce. 

<< Bho. >> Gli rispose Gianni avendo un improvviso brivido, Flavio lo strinse di più. 

Anche Flavio dovette svoltare poco dopo, vicino al supermercato.

<< Ci risentiamo dopo okay Gianni? Tienile la felpa e la sciarpa, me le ridai domani. Ciao Loletta! >> Mi sorrise e mi fece un cenno con la mano, ricambiai. 

<< Ciao Flavio. >> Gianni lo salutò solo quando si fu allontanato troppo per poterlo sentire. 

Tornammo a casa in poco tempo, i miei genitori erano ad aspettarmi in cucina, gli dissi che dovevo passare a salutare un'amica che abitava di sopra e loro mi credettero, andandosene a dormire. 

Io e Gianni discutemmo su tutta la serata tutta la notte, tornai a casa verso le 3:00, quando tornarono i genitori di Gianni dal lavoro. 

La mattina dopo trovai sul cellulare un messaggio di Gianni.

Ciao Lola. Scusami se ti disturbo di prima mattina, ma vorrei sapere se puoi venire con me, Flavio ed Alessio a giocare a calcio, tanto sai giocare no? Se no, o non ti va, va bene lo stesso. Ma vieni a vederci ti prego, non ce la faccio a stare con Flavio senza una presenza femminile!! È dall'altro ieri che mi piace sempre di più ed incomincio a sentirmi insicuro... Grazie per tutto quello che fai Lola. 

Chiamami please, quando ti svegli.

Gianni

Controllai l'ora:

11.45

Ormai era troppo tardi per uscire, mandai una maledizione al sonno e digitai il numero di Gianni, mi rispose dopo due squilli. 

<< Lola?? Ma ti sei dimenticata di chiamarmi?? >> Mi rispose senza nemmeno salutarmi. Il tono non era ostile, solo ansioso e un po' dispiaciuto.

<< No, veramente mi sono svegliata ora, e ho appena letto il messaggio. >> Gli risposi restando calma.

<< Ah... Okay. Alla fine non sono uscito con Flavio e Alessio... Non mi sento molto bene, mi gira tanto la testa e sono al letto dalle 8:00, quando mi sono svegliato. >>

<< Hai dormito solo cinque ore?! E ci credo che ti gira la testa... >>

<< No, non solo la testa, mi fa male tutto e non è un'esagerazione... Se vuoi vieni, magari tu ci sai fare coi termometri meglio di mia madre. Poi se non vuoi prenderti l'influenza ti capirò, tranquilla. >>

<< No no, arrivo subito. Ma non credo proprio tu abbia la febbre, ieri sera stavi benissimo, e non ti sento neanche col naso tappato. Ma vabbé. Ora vengo. >>

<< Okay, grazie. >>

<< Di niente. >> 

Riattaccai e mi vestii in pochi minuti, mangiai un cornetto al volo e corsi su per le scale, i miei erano già usciti. Suonai al campanello e Gianni mi aprì.

Aveva ancora addosso la felpa di Flavio, ma sotto aveva una specie di pigiama, i capelli erano completamente in disordine, e sembrava un leoncino, era molto pallido e sospettai che avesse ragione, riguardo alla febbre, aveva anche due profonde occhiaie sotto i verdi occhi e sul viso aveva un'espressione stanca. 

<< Entra... >> Mi disse con un filo di voce, eppure al telefono sembrava stare meglio... Mah.

<< Tieni, ehm, questo è il termometro e io... Mi sdraio, okay? >> Mi porse un vecchio termometro a mercurio, lo afferrai e gli sorrisi. 

<< Alza il braccio sinistro e infila questo sotto l'ascella. >> Gli dissi dopo aver azzerato il mercurio.

<< Va bene... Grazie Lola, sei una persona speciale... >> Mi disse mettendosi il termometro sotto l'ascella sinistra. 

<< Ma no, dai. Non esagerare adesso. È davvero poco quello che faccio. >> 

<< Non è vero, è più di quanto pensi, credimi. >>

Rimanemmo in silenzio dopo quel discorso ed io attesi che passassero almeno dieci minuti prima di dirgli di levarselo. 

<< Okay Gianni ora puoi... >> Si era addormentato, ed aveva un'espressione così beata che non volli svegliarlo. Gli tolsi lentamente il termometro da sotto il braccio e controllai il risultato:

38°.

"Deboluccio il ragazzo" pensai. "Gli è bastata una ventata..." 

Entrai nella cucina e controllai se nel frigo c'era un qualche sciroppo per l'influenza, in effetti c'era una Tachipirina, ma sembrava abbastanza vecchia, infatti quando controllai la scadenza notai che era scaduta più di sei mesi addietro. Sospirai e facendomi coraggio cucinai un po' di riso in bianco per Gianni. Poi, dopo averlo messo in tavola, scesi alla farmacia all'angolo e comprai una Tachipirina nuova, per poi buttare, dopo, quella vecchia, la differenza nel frigo si notava benissimo comunque. 

Attesi con calma e pazienza che Gianni si svegliasse, nel frattempo portai in cucina il suo cellulare, nessuno doveva svegliarlo. Lo esaminai con calma, e notai che c'era un messaggio non letto e tre chiamate perse, sapevo che era violazione della privacy, ma lessi il mittente messaggio e il nome di chi aveva effettuato le chiamate:

Flavio.

Lessi anche il messaggio:

Gianni, perché non sei venuto al campo a giocare? Per caso non ti senti bene? Ti sei ammalato? Rispondimi, così se è, io e Ale passiamo a salutarti a casa. 

Fammi sapere.

Flavietto

Non risposi al messaggio, quello era dovere di Gianni.

<< Ehi che fai? Ti impicci dei miei messaggi? >> Disse una voce alle mie spalle, facendomi trasalire. 

<< No, solo che volevo vedere il tuo telefono e ho trovato il messaggio e le chiamate di Flavio. >> Gianni impallidì di più di quanto non lo fosse già. << Perché non gli hai risposto? >> Gli chiesi porgendogli il cellulare.

<< Non voglio che venga a casa mia... Ho la febbre? Io il risultato non riesco a capirlo... >> 

<< Sì, hai 38°, e rimettiti al letto, anzi no, prima mangia e prenditi un cucchiaino di Tachpirina, l'ho anche comprata nuova, quella che c'era era scaduta da un pezzo. Dai, io intanto vado a pranzare e poi torno, okay? >>

<< Okay... >> Si sedette a tavola ed io uscii, mangiandomi un panino fatto a casa di fretta, con ciò che capitava. 

Tornando a casa di Gianni notai che in cima alle scale c'era qualcuno, ma non capii chi, perché era in controluce. Rientrata trovai Gianni steso al letto, aveva sparecchiato, e in quel momento sembrava aver ripreso un po' di colore.

<< Ben tornata Lola... >> Mi salutò, fissandomi.

<< Grazie. >> Mi sedetti sul letto, ma mi rialzai subito dopo, qualcuno aveva suonato al campanello. 

Andai ad aprire e mi trovai davanti Alessio...

 

 

 

***

 

 

 

Ciao a tutti!! Grazie per la recensione e grazie per le aggiunte alle preferite, seguite ecc. 

Sono felice che v'incuriosisca :) continuate a lasciare commenti, così aggiorno più in fretta. 

cry_chan: Sono felice che ti sembri interessante la storia e mi fa piacere che Gianni t'abbia fatto tenerezza, l'intento era quello :D

Kisses lettori! 

Mary00

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Capitolo 3
*** Capitolo due - A lot of things ***


Al cinema si possono fare degli incontri speciali
 
 
 
 
 
 






Capitolo due - A lot of things
 
 
 
 
 


Non è che mi aspettassi i genitori di Gianni alla porta, ma Alessio decisamente mi stupì.
<< Ciao Lola. >>
<< 'Giorno Alessio... >>
<< Come mai qui? >>
<< Potrei chiederti lo stesso. >> Non è che volessi essere ostile, ma quella visita senza nessun preavviso mi aveva sinceramente sconvolta.
<< ... Volevo solo vedere come stava Gianni. E tu? >>
<< Lo stavo aiutando con termometri e medicine. >>
<< Bene, adesso se non ti spiace faccio io... >>
<< E chi sei tu? Il primo della classe in medicina? >>
<< Se vuoi metterla così... >>
<< ... Sentiamo il parere di Gianni allora, sig. medico... >>
<< Okay. >>
Mi scansai da un lato per farlo entrare nello stretto ingresso. Si diresse subito nella camera di Gianni, intuii che dovsse già essere venuto a casa sua. Bussò lievemente e poi entrò di soppiatto. Gianni era sveglio, forse lo scmpanellare e le nostre voci ne erano la causa. 
<< Ciao Gianni. Come ti senti? >> Chiese amichevole Alessio sorridendo. Entrai anch'io nella camera. 
<< Non troppo bene... Com'è andata al campetto? Avete giocato bene? >>
<< Alla fine non siamo andati, o meglio, Flavio voleva andarci ma io alla fine l'ho persuaso dicendogli che senza di te non sarebbe stato lo stesso andarci. >> Allargò di un po' il sorriso. Gianni parve arrossire. "Quant'è timido il ragazzo..." Pensai in silenzio osservando prima l'uno poi l'altro.
<< Davvero Flavio voleva andarci senza di me...? >> Chiese Gianni con voce flebile. Immaginai quanto male dovesse fargli una cosa del genere. 
<< Già... A volte è proprio un insensibile... Quanto hai di febbre? >> Gli chiese poggiandogli appena una mano sulla fronte. Gianni con la scusa della febbre poteva arrossire quanto gli pareva. 
<< Accidenti... Scotti... Hai preso qualcosa? E cosa hai mangiato? >>
<< A colazione nulla... A pranzo un po' di riso che Lola gentilmente mi ha preparato. >> Sorrise spostando lo sguardo su di me. Ricambiai il sorriso felice di partecipare anch'io alla conversazione fra i due. 
<< E poi ho preso un po' di Tachipirina che sempre Lola ha ricomprato. Dopo le ridarò i soldi. >>
<< Non è necessario, tranquillo. >> Gianni era un ragazzo davvero gentile.
<< Ho capito. Adesso come ti senti? >> Chiese Alessio osservando Gianni attento, quasi fosse un oggetto da valutare bene prima di acquistare. 
<< Meglio. Grazie della visita. >> Sapevo bene che Gianni avrebbe preferito Flavio, ma anche Alessio come compagnia non scherzava, l'avevo sottovalutato. E poi d'aspetto non era male. I capelli chiarissimi abbinati agli occhi scuri gli davano un che di misterioso. 
<< Quando vuoi fammi uno squillo, vengo qui e sto tutto il tempo che vuoi. >> Mi balzò in mente un pensiero assurdo ma lo cancellai subito. 
<< Grazie. Adesso se non ti scoccia... Vorrei dormire un po'. Potresti ripassare con un po' di calma? Magari non so... Oggi pomeriggio? >> Chiese Gianni guardando il volto del biondo con gli occhi smeraldini. 
<< Certo, figurati. Ed anzi scusa se sono piombato qui senza avvertire... A che ora preferisci? >>
<< Fai tu. Una cosa fra le 16:00 e le 18:00. È okay? >>
<< È perfetto. Bene, tolgo il disturbo. A dopo! >> Detto ciò fece dietrfront e mi sorpassò andando alla porta per poi uscire. 
Sospirai e mi sedetti sul letto sorridendo. 
<< Beh, gentile no? >>
<< Io direi piuttosto... Petulante... >>
<< In effetti l'ho pensato anch'io... Mica se ne andava eh... >> Ridacchiai. Chissà che tutti avessero una cotta per Gianni? 
<< Vabé... Mi piacerebbe che venisse Flavio... Ma tanto lui qui non ci viene quasi mai... >> Si fece mogio. Pensai ad un modo per tirarlo su. 
<< Vuoi che dopo lo invitiamo? >> Chiesi sorridente. Lui avvampò.
<< Eh... Eh?? Q-qui?? F-Flavio?! >>
<< Sì sì! >> Ampliai il sorriso. 
<< Allora? Che dici? >> Lui rimase in silenzio abbassando lo sguardo e ragionandoci su un momento. Poi mi guardò e sorrise lievemente.
<< Va bene... >> 
<< Allora è ufficiale. Adesso dormi che non credo faresti un bell'effetto a Flavio se avessi le occhiaie. >> Ridacchiai osservando la sua reazione esagerata e poi uscii richiudendomi la porta alle spalle.
Mentre lui riposava pensai a qualcosa da fare ma non mi venne in mente proprio nulla. Dopo una decina di minuti decisi di telefonare a Flavio per invitarlo. Presi il cellulare di Gianni ancora poggiato sul tavolo della cucina ed andai alla rubrica sfogliando i vari nomi. Notai che aveva pochissimi contatti. Trovai il numero e premetti il tasto di chiamata, adagiai il cellulare all'orecchio destro ed attesi. Dopo uno squillo e mezzo la voce attiva di Flavio mi perforò un timpano.
<< Gianni!! Finalmente! Come stai? Non ti senti bene? Come mai non mi hai chiamato prima?? Ah che preoccupazione! >> Quando si zittì mi venne da ridere ma mi trattenni.
<< Ehm... Flavio sono Lola... Volevo parlarti da parte di Gianni che non sta molto ben- >> Non mi fece finire la frase strillandomi letteralmente sopra. 
<< Eeeh?? Come non sta bene?? Che cos'ha? È in ospedale?? Lola rispondi!! >> Gli strillai sopra a mia volta.
<< Se stai calmo e mi fai finire la frase te lo dico cos'ha! >> Lui si zittì totalmente. 
<< Scusa... >>
<< Ha solo qualche linea di febbre, forse ieri sera ha preso freddo... E voleva invitarti da lui, così gli tenevi un po' compagnia, ti va? >>
<< Sì. Okay. A che ora? >>
<< Decidi liberamente, dalle 15:00 in poi va bene tutto. >> Tentai mentalmente di non far incrociare Alessio e Flavio, non sapendo come l'avrebbero presa. 
<< Okay, alle 15:00. Grazie Loletta. A dopo. >> E mi attaccò in faccia senza aspettare una risposta. 
<< Deficiente... Totale deficiente... Gianni, come fai ad amare uno così? Io non mi ci metterei nemmeno se mi pagassero... >> Sussurrai fissando lo schermo del cellulare con sopra stampata la durata della telefonata appena conclusa. 
Poi mi misi a guardare fuori dalla finestra e le 15:00 arrivarono in un baleno. 
Il campanello mi fece quasi cadere dalla sedia. Mi fiondai alla porta ed aprii senza guardare dallo spioncino prima. Mi ritrovai il volto di Flavio a pochi centimetri. 
<< Lola!! Dov'è Gianni, dov'è?? >>
<< Stai calmo... È in camera sua... E non strillargli così o lo assordi... >> Mi scansai e lui correndo si affacciò alla camera di Gianni.
<< Gianni! Oh Giannino! >> Richiusi la porta ed entrai nella camera dove Flavio si era seduto sul letto di Gianni, che mezzo stordito lo osservava sognante. 
<< Flavio...? >> Doveva aver dormito fino a molto poco prima. Non capivo se il rossore fosse dovuto ad un alzamento della febbre o all'arrivo di Flavio. Decisi che era colpa di tutt'e due. 
<< Sì, sono io... >> Sorrise abbassando un po' il tono. 
<< Ciao Flavio... >>
<< Ciao Giannino... >> 
<< Vieni qui... >> Sussurrò a Flavio tendendo le braccia. Lui gli si avvicinò ed entrambi ci stupimmo dell'audacia del bruno: In quel preciso istante le sue labbra, bollenti per la febbre, si trovavano adagiate su quelle di Flavio, che con gli occhi sbarrati non poteva far altro che rimanere immobile. 
"Ah, questa è tutta colpa della febbre..." Pensai osservando i due ragazzi e sentendomi un po' di troppo. Indietreggiai lentamente e impercettibilmente e poi uscii socchiudendo la porta. Qualche minuto dopo non sentivo rumori né voci, quindi intuii che si stavano amatamente baciando. Rimasi nella cucina per quasi venti minuti, solo potendo immaginare tutto quello che i due stavano facendo. 
 
 
 
***
 
 
 
... Scusatemiiiiii !!!!!!!!!!!!!!! Questo ritardone imperdonabile ç__ç voi perdonatelo pleeeeease >.< e recensite più numerosi, sennò non mi sento incoraggiata =| 
Comunque ringrazio le due che l'hanno fatto fin'adesso.
Grashie =P
Da adesso tenterò d'essere più rapida nell'aggiornamento ;D
Kisses lettori!
 
Mary00

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