~Polvere siamo, polvere ritorneremo.

di AliceLove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Difficoltà. ***
Capitolo 2: *** Mostro di carta. ***



Capitolo 1
*** Difficoltà. ***


~Polvere siamo, polvere ritorneremo. Ciao a tutti, ecco una breve storia , qui ho provato a immedesimarmi in Jane.
Non è una cosa molto facile ve l'assicuro! spero di aver fatto un buon lavoro.
(:
Leggete e se volete recensite!
Buona lettura,
LoveAlice. 








        
           ~  Polvere siamo e polvere ritorneremo.

~ Jane.

Ero nelle mie stanze, mi stavo preparando per il mio solito giro di guardia.
Indossai la tunica, quella tunica così famigliare mi faceva compagnia da secoli.
Era nera, lo stesso colore lo avevano i miei occhi quando avevano sete.
Quella sera avevo sete, quella sera i miei occhi brillavano neri come la pece, neri come la morte.
Se non avessi avuto 1000 anni e l'autocontrollo necessario avrei cacciato metà della popolazione di Volterra.
Godendo di quelle urla di dolore che solo il mio sguardo poteva infliggere.
Un sorriso amaro si disegnò sulle mie labbra.
Un pensiero allettante non c'è che dire, ma avrei aspettato Heidi l'indomani.
Sistemai un ciuffo ribelle scappato dalla mia coda e mi diressi fuori dalle mura.
Il mio sguardo era vigile, la mia camminata sicura.
Sicura che come le mille altre notti nessuno si sarebbe mai messo contro la mia strada, nessuno si sarebbe mai avvicinato a me.
Se non era la morte quella che desiderava.
Ma quella sera mi sbagliai.
Camminando per quel vicolo così famigliare dove facevo sempre la guardia, sentii una presenza.
Una presenza umana.
A giudicare dal calore che emanava il suo corpo e dal suono che provocava il suo battito cardiaco.
Quando lo vidi, mi bloccai e per la prima volta mi trovai in seria difficoltà.
Difficoltà.
Non avevo mai provato una simile sensazione, non ero neanche sicura che il mio corpo potesse provarla.
Non era un umano qualsiasi, se lo fosse stato non avrei perso per un attimo il mio autocontrollo fuori dalle mura di Volterra.
Lui, aveva il sangue piu dolce che avessi mai sentito.
Mi avvicinai pericolosamente a quella fonte di calore.
Il suo cuore batteva frenetico come un squisito invito.
Ogni singola parte di me lo voleva, ogni singola cellula voleva metter fine alla sua vita.
I muscoli erano tesi, i tendini contratti, il mio corpo era pronto a dilaniare quel piccolo fragile  umano senza alcuna pietà.
Lo volevo, ora.
I miei occhi ormai accecati dalla sete lo vedevano, era terrorizzato. Avrebbe voluto urlare.
Ma non lo fece, sapeva già di dover morire.
Un pensiero.
Un ringhio uscii malefico dal mio petto, facendolo sobbalzare.
Aro.
Non avrebbe mai accettato un esposizione simile, trovare in  un vicolo  un corpo umano dissanguato avrebbe fatto parlare di sè a lungo nella tanto vecchia e tranquilla
Volterra.
Non poteva rischiare.
Lottai contro il mostro che ero e contro la ragione, ma non ero abbastanza forte.
Più combattevo contro di lui, più la gola diventava secca, bruciava.
Bruciava così tanto da provocarmi dolore.
Inghiottì il mio veleno una decina di volte . Quando poi, tornò protestante nella mia bocca decisi di lasciarlo.
Avevo deciso, ma Aro no, non lo meritava.
Ma se non avessi messo fine ora a quell' inutile vita, l'avrei fatto poi.
Avrei cercato quel sangue in capo al mondo.
Sarebbe morto comunque.
Sarei morta comunque.
Misi una mano sul suo tenero collo, gli sorrisi ormai fuori di me.
Avvicina i miei canini, il suo corpo ora era in preda agli spasmi.
Era ora.
"Sarà indolore, te lo prometto" gli dissi in un sussurro.
Conficcai i miei canini dentro quella pelle calda.
Un urlo disperato, poi silenzio.
Il suo sangue.. succhiavo bramosa ogni singola goccia.
Mugolii soffocati uscivano dalla mia bocca, la frenesia me ne faceva volere sempre, sempre di più.
Troppo presto quel nettare delizioso e prelibato finii.
Mi senti tremendamente bene, quel fuoco che fino a poco fa mi stava consumando ogni centimetro di tessuto si era spento, soddisfatto.
Scalciai quel corpo esamine, disgustata.
Le vite umane.
Oggetti per i nostri capricci, oggetti per la nostra sete.
Camminai svelta, sicura che i miei occhi brillavano ancora per l'eccitazione che mi aveva provocato l'odore di quel sangue.
Erano rossi, dannati.
Erano gli occhi di una cacciatrice senz'anima.

A velocità sovraumana mi precipitai a quella che ormai consideravo una casa, consapevole di ciò che mi stava per accadere.
Chiusi gli occhi.
Polvere siamo e polvere ritorneremo, pensai.












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Capitolo 2
*** Mostro di carta. ***


~ Mostro di carta.
~
Jane.

Puntando verso la porta  a doppia entrata , più imponente, più importante di tutta Volterra, aprii gli occhi.
Li, tra un lasso di tempo pari al consumarsi di un fiammifero, si sarebbe deciso il mio destino.
La mia morte.
Aro si, mi considerava come un gioello da costudire gelosamente.
Il gioello più brillante di tutti.
Ma non avrebbe tollerato a tal punto la pericolosità della mia esposizione, ne ero sicura.
Neanche se, era assolutamente consapevole che, il potere massimo per quella casata reale, lo costituivo io.

" I volturi non danno seconde possibilità " , quel pensiero mi bombardava nella testa da quando avevo messo piede in quel luogo così poco sicuro, ora.
Ah, l'ironia della sorte.. quanto amavo pronunciare quella frase?
Sputarla con disprezzo contro chi non rispettasse la legge.
Provare piacere, appagamento nel torturare quei corpi così colpevoli.
Erano le uniche sensazioni che provavo ormai.
Da anni, da troppi anni.
All' elenco però si era aggiunta la tanto odiosa, indesiderata difficoltà, provata poco prima.
E questo, proprio non riuscivo ad accettarlo.
La forte tutta d'un pezzo Jane, si era trovata in difficoltà a causa d'un umano.
Non ne sapevo neanche il nome.
Ora che ci penso, non sapevo nulla di lui.
Non che m'importasse.
La cosa che in lui, fin dall'inzio aveva provocato il mio interesse era solo, esclusivamente, il suo sangue.
Così dolce, così assuefante per il mostro che ero.

Quando mi ritrovai faccia a faccia con quella maestosa porta a doppia entrata, feci un respiro profondo.
Lasciai che l'aria si diffondesse in ogni mio tessuto morto ed entrai.
Il genere di accoglienza che trovai era quella di sempre.
Quella che non sarebbe mai cambiata, per l'eternità.
Aro, Caius, Marcus.
Mi fermai al centro della stanza, davanti ai miei padroni.
Avevano le stesse espressioni di sempre.
Caius mi guardò impercettibilmente sotto la chioma bianca come la neve, Marcus aveva la solita faccia annoiata.
Se fossi stata una vampira ingenua, avrei pensato che non erano ancora al corrente dell'accaduto.
Quando poi vidi Aro avvicinarsi a me con un' aria quasi preoccupata, mi raddubbiai.

Alzai un sopracciglio.

«Erano le ultime emozioni che pensavo potessi provare nei miei confronti in questo momento, Aro». dissi, la voce leggermente tesa.
Aro ridacchiò nel mio orecchio.
Ma cosa significava questo comportamento?
«Jane anche i piu forti cedono».
Sgranai gli occhi, «Cos'è, forse una giustificazione al mio gesto? »
Si staccò da me, mettendomi una mano sulla spalla.
«No, se non fossi il membro più forte e importante della guardia dei Volturi» dichiarò.
Ecco cosa significava.
Caius e Marcus strinsero i pugni.
Era ora che anche loro entrassero in conversazione, che decidessero.

Caius parlò per primo, «Jane, non perchè ci tenga particolarmente, ma uccidendoti recheremmo solo un danno a noi stessi» disse calmo.
«Ma intaccherebbe la nostra reputazione irreparabilmente!» sputò, indignato Marcus.
Per la prima volta nella mia vita mi trovai d'accordo con l'uomo più apatico che avessi mai conosciuto.
Che cosa avevo da perdere?
Il sangue piu dolce dell'universo? L'avevo già assaggiato.
Essere il vampiro più invidiato per via dei suoi poteri? L'avevo già provato.
Quindi, perchè non morire?

«Aro, Caius, Marcus, desidero che la legge faccia il suo corso. Desidero morire per averla infranta» dissi, facendo trasparire solo la mia calma.
Vidi solo il volto di Aro cambiare per quelle parole.
I suoi occhi rossi con una lieve sfumatura lattigginosa che lo differenziavano da tutti, s'incupirono.
«E questo che vuoi, Jane? Ho sempre pensato che ti piacesse torturare i corpi degli altri, non anche il tuo!». urlò esasperato.

«Il mio corpo ha sbagliato Aro, anche la mia mente. Quindi non vedo il motivo di non punirmi», risposi.
Poi pronunciai la mia frase, quella frase.
La sputai tra i denti, anche per me stessa.
« I Volturi , non danno seconde possibilità».
Sembrò quasi calare il gelo.
M'inginocchiai davanti ad Aro, il mio padrone.
Volevo farla finita, era durata anche troppo.

Aro e Caius smisero di respirare.
Solo Marcus annuii e si ritrovò d'accordo con tutto ciò che avevo detto.
«Aro se non lo fai tu...» disse Marcus.
Lui, lo zittì con un ringhio.
Un ringhio quasi disperato.
« Sei determinata Jane..» disse Aro, inginocchiandosi per guardarmi in viso.
«Quale spreco.. sò già che questo gesto avrà un prezzo molto alto, in futuro.. quale spreco..»
Ormai parlava tra se e se.
Si immobilizzò quasi per un minuto buono, dopo di che con lentezza esasperante mise le sue mani sul mio collo.
Sentivo Caius e Marcus respirare nervosamente.
Io fissai con calma l'ultimo viso che i miei occhi avrebbero focalizzato.
Ormai avevo deciso.
Lui si era deciso.
Il suo respiro s'infrangeva delicatamente sulle mie labbra, provocandomi dei leggeri tremori.
«Mi mancherai» disse con voce spezzata, quasi sincera.

Un ringhiare cupo e malefico, uno schianto terrificante, un lamento acutisimo che si troncò all'improvviso.
E poi..il nulla.








~ Author's Note:

eccoci qui, questa è proprio la fine!
Mi sembrava brutto lasciare il precedente capitolo in quella maniera, sembrava che mi dicesse : ei non sono completo!
e anche alcune che m' hanno recensito volevano un continuo.
Inanzittutto volevo ringraziare:
TheMary135,
Alice91Cullen,
MissKidmanTheBest [mia cugina ],
Giulia_Cullen,
Giulia La meiooo,
ayumi_L,
GRAZIE DI CUORE, DAVVERO!.
Spero che vi piaccia anche questo mio continuo , che poi è quello finale.
Commentate mi raccomando, vorrei sapere cosa ne pensate! E' stato un lavoro abbastanza lungo, soprattutto nell'impostarlo, ma spero che sia uscito in maniera decente.
Un bacione a tutti, Alice.


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