« Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore...
 nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese...
 l'Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto...
 e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perché nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive...
 il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore nascerà all'estinguersi del settimo mese... »
(J. K. Rowling, Harry Potter e l'Ordine della Fenice, pg. 777, capitolo 37, La Profezia perduta)





 

Da Chi Lo Ha Tre Volte Sfidato.

Prima Volta



"Giuro solennemente di non avere buone intenzioni."

25 Dicembre 2014

 

 

Harry si pulì gli occhiali con un lembo della sua maglia, e per un attimo non vide più niente: Albus era seduto sul tappeto a gambe incrociate e faceva magie con le dita per far ridere la piccola Lily; a qualche centimetro di distanza da loro, James stava giocando con le sue scope in miniatura, facendole volare per tutta casa e riuscendo quasi a distruggere il vaso di cristallo elfico che Hermione e Ron gli avevano regalato il Natale precedente.

 «Allora, papà? » domandò impazientemente lui, che era in un’età in cui non riusciva a prestare attenzione alla stessa cosa per più di qualche decimo di secondo.  «Cosa dovevi farci vedere? »

Harry inforcò di nuovo gli occhiali, scandagliando gli scaffali del soggiorno con gli occhi verdi: era sicuro di averlo messo sull’ultimo ripiano e perciò non si sorprese quando lo vide spuntare, tra il Diario del Principe Mezzosangue e il terribile libro Mostro di Hagrid.

 «Accio Album »  disse, e sorrise quando l’enorme raccoglitore in pelle rossa gli cadde dolcemente tra le mani.

James allungò il collo fino allo spasimo per osservare i suoi movimenti come se non volesse perdersene neanche uno: Albus –che era di indole più tranquilla- sorrise al padre quando lui si accomodò tra i tre  e guardò l’Album di foto con uno scintillio negli occhi.

 «Sono le favole di Beda il Bardo? » chiese entusiasta.  «Ci leggi di nuovo quella dei Tre fratelli? »

 «Non sono zia Hermione » precisò Harry, scuotendo la testa: accanto a lui, James tirò fuori un sospiro di sollievo.

 «E allora che cos’è? » domandò la piccola Lily, stendendosi sul tappeto e posando il visino paffuto sulle mani.

Harry fece un sorriso carico di promesse, guardando i suoi figli uno per uno.  «È la storia di nove eroi » disse, e riuscì a sentirsi orgoglioso anche se ormai erano passati anni.  «Ed è anche la storia  di una famiglia. »

 «Quale famiglia? » chiese James, scompigliandosi i capelli con una mano.

Harry lo guardò, domandandosi vagamente a chi davvero somigliasse.  «La nostra. »

 

 

Quando Harry  aprì l’Album, i suoi figli stavano trattenendo il respiro e lui seppe che era arrivato il momento giusto per raccontare di come alcune volte dei ragazzi adolescenti possono cambiare il futuro del mondo, se ci credono davvero.

Incorniciata nella prima pagina, c’era solo una foto: ritraeva una ragazza di diciassette anni di indubbia bellezza che alzava gli occhi al cielo e sbuffava davanti l’obiettivo. La piccola Lily spalancò la bocca, allungando una mano per toccare i capelli rossi della giovane che si muoveva impaziente, come per sincerarsi che non fossero veri: anche se la foto era sbiadita con il passare degli anni, i capelli di Lily Evans sembravano comunque avvolti dalle fiamme.

 «Che bella » sussurrò Albus.  «Chi è? »

 «Tua nonna » disse Harry.  «Lily. »

 «Si chiama come me! » strillò la più piccola dei Potter, spalancando la bocca in un’espressione sconvolta.  «Ha i miei stessi capelli! »

Harry annuì divertito, puntando un dito in direzione dei suoi figli maschi.  «È tradizione dei Potter innamorarsi di una donna dai capelli rossi » li avvertì.  «Come me, e mio padre, e anche mio nonno. Remus e Sirius una volta hanno accennato qualcosa anche del mio bisnonno, ma non ne sono proprio certo… »

James strizzò le palpebre in maniera quasi schifata.  «Come Rosie? » sputò fuori, ed era chiaro che avrebbe preferito affrontare un basilisco a questo.

  «No, non proprio come Rosie » ridacchiò Harry, e i suoi pensieri immediatamente proiettarono in quel giorno di Settembre in cui, molto tempo fa, aveva visto Ginny Weasley per la prima volta, ai piedi del treno.  «Come me e come vostro nonno, lo capirete a tempo debito. Vostra nonna aveva i capelli rossi come quelli di Lily, ed ha i tuoi occhi » sussurrò Harry, guardando il silenzioso Albus Severus e pensando a quanto strana può essere la vita, a volte.  «Ed anche i miei. »

Come se li avesse sentiti, Lily della foto fece un gesto impaziente e disse qualcosa: probabilmente si stava lamentando con James –che stava scattando la foto- e quando incrociò minacciosamente le braccia al petto Harry seppe perché veniva considerata la strega più paurosa della sua età.

 «Non ho mai conosciuto vostra nonna » disse lui, con un sorriso malinconico.  «Ma ad Hogwarts era molto famosa, sapete? »

 «Davvero? »

 «Sì: era un genio in pozioni –chiedi a Lumacorno quando ci vai, Jem!- ed era stata nominata Prefetto e Caposcuola dal preside migliore che Hogwarts ricordi, Silente. »

 «Quindi era una studentessa modello! » chiocciò Lily, entusiasta.

 «Non proprio » ammise Harry, facendo una smorfia.  «Era un po’ isterica, e decisamente lunatica e quando si arrabbiava riusciva a fare paura a tutti: perfino vostro nonno era terrorizzato da lei. »

 «Nostro nonno? » domandò curiosamente Albus.  «Perché? »

 «Perché lei lo detestava » spiegò, sorridendo con un misto di allegria e rimpianto al ricordo di due genitori che non aveva mai potuto conoscere.  «Lo ha odiato per anni, prima di dagli una possibilità: una volta arrivò perfino a dire che avrebbe preferito la piovra gigante a lui. »

 «Era così male il nonno? »

 «Giudicatelo da soli » disse Harry,  mentre voltava la seconda pagina.

Quando i suoi figli videro la foto di James Charlus Potter, i loro occhi saettarono sul volto di James Sirius Potter con immediata sorpresa:  «è James! » strillò Lily, e le sue guance si colorarono di rosso mentre indicava la foto con un dito sottile.  «È Jem da grande! »

Lui –quasi undicenne e per una volta senza parole- passò una mano tra i capelli scompigliati come se, inconsapevolmente, volesse rimarcare la somiglianza.

Harry scosse la testa, ridacchiando tra se e se.  «È James, ma non è Jem: lui è vostro nonno. »

Il ragazzo nella foto doveva avere massimo diciotto anni, ma sorrideva con quella consapevolezza tipica delle persone che sanno di avere il mondo ai propri piedi, come se dalla vita non potesse desiderare nient’altro.

Quando lo vide ammiccare, seppe che probabilmente la fotografa era Lily e per un attimo rimase senza parole da dire, sorpreso dall’amore folle di quei genitori che si erano protetti e custoditi fino alla morte.

I suoi figli, ovviamente, non se ne accorsero: erano intenti a guardare uno scatto che ritraeva James con la coppa di Quidditch in una mano e la scopa in un’altra, circondato da una miriade di persone che sorridevano entusiaste.  «Era un Cacciatore? »

 «Un Cercatore » disse Harry, e James lo guardò con gli occhi luccicanti di interesse.  «Il migliore cercatore che Hogwarts abbia mai avuto. »

 «Meglio di te? »

 «Molto meglio di me » annuì lui.  «Era imbattibile. »

James si spinse sulla foto fino quasi a schiacciare Albus, soffocandolo contro il tappeto solo per poter vedere meglio.  «Io voglio essere proprio come lui » esclamò eccitato, guardando suo padre come a chieder il permesso.  «Da grande voglio essere così! »

 «Beh » ridacchiò Harry, sentendosi immediatamente orgoglioso.  «Allora devi trovarti degli ottimi amici, Jem: da solo non puoi far niente, ti servono i Malandrini. »

Gli occhi di James si illuminarono all’istante.  «I Malandrini? E chi sono? »

Harry girò la terza pagina e un moto di affetto improvviso lo invase quando vide suo padre, circondato dalle braccia di Sirius Black e Remus Lupin: bastò questo –notare l’amicizia racchiusa in un pezzo di carta sgualcita- a fargli quasi dimenticare che Peter Minus –il quarto componente della foto- era stato un traditore e aveva condannato i suoi genitori ad una fine certa e il suo patrigno ad una pena peggiore della morte.

 «Oooooh » disse di nuovo James, e per poco non tolse dalle mani di suo padre l’album.  «Chi sono loro? »

 «Lui è Sirius Black » spiegò Harry, domando l’impazienza del maggiore dei Potter con un gesto e mostrando il ragazzo nella foto anche agli altri due.  «Il secondo di cui porti il nome, Jem: era il mio patrigno, sai? »

 «Sembra così figo! » annuì Albus, seguito a ruota anche da Lily.

Come se lo avesse sentito, Sirius fece l’occhiolino: le sue iridi grigie scintillavano di fronte al flash, sembrando argento liquido, ed Harry riusciva quasi a vedere l’espressione canina stampata sul suo viso –o forse è solo perché io lo so, si disse.

  «Perché mi chiamo anche come lui? » chiese James, con logica.

 «Perché era il migliore amico di tuo nonno, Jem: anche se non avevano legami di sangue, era suo fratello in tutto e per tutto » spiegò Harry, ringraziando il fatto che non ci fosse Ron a prenderlo in giro per gli occhi umidi che sapeva di avere.  «Ed era il padrino migliore del mondo. »

 «Meglio dello zio Neville? » chiese innocentemente Lily.

 «Meglio di chiunque altro » sussurrò Harry, ricordando la gioia folle che lo aveva invaso quando, ancora ragazzo, Sirius gli aveva chiesto di andare a vivere con lui per liberarsi dei Dursley.  «Era il compagno di Malefatte di James Potter e il ragazzo più bello che Hogwarts ricordi: quei due erano inseparabili, e non c’era ragazza che non volesse stare con loro. »

 «Wow… »

 «Ne hanno combinate delle belle, sapete? Miner- cioè, la Preside McGranitt, ve lo racconterà la prossima volta che verrà a trovarci: non c’era giorno che non finissero in punizione. Ma erano degli eroi, sapete? Il mondo li ricorda così… »

E poi, con un groppo in gola, i suoi occhi verdi si posarono su Remus Lupin ed Harry indico il ragazzo anche ai suoi figli: anche da diciassettenne, Remus aveva quell’aria tranquilla che lo aveva contraddistinto sempre –anche nel momento della sua morte, pensò con un peso sul cuore.

 «Lui è Remus Lupin » sussurrò delicatamente, come se avesse paura di sciuparne la memoria.  «Il padre di… »

 «Teddy! » chiocciò Lily, che adorava il ragazzo alla follia.  «Del nostro Teddy! »

 «Sì, lui. »

 «Ma non gli somiglia per niente » sbuffò di nuovo la bambina, soffiando una ciocca di capelli rossi dagli occhi.  «Teddy ha i capelli blu e fucsia e verdi, mentre lui… »

Harry scosse la testa, e le parole di sua figlia si bloccarono come se in questo modo fosse riuscito ad arginare un fiume in piena.   «Guardalo bene, Lils: guarda il modo in cui sorride, guarda come abbraccia James… » spiegò Harry, che non aveva bisogno della foto: gli bastava chiudere gli occhi per riuscire a vedere quelli dorati di Remus, anche se erano già passati anni da quando lui era stato suo professore.  «Era il Maladrino più responsabile tra i quattro, e molto spesso faceva da mamma del gruppo: distribuiva consigli a tutti, e quando questi non bastavano tirava fuori dalle tasche un po’ di cioccolata per tirare su il morale dei suoi amici. »

 «Mi piace già! » mormorò Albus, e questa volta i suoi occhi verdi luccicarono di ammirazione nel guardare la foto.

 «Oh, si… non si poteva non voler bene a Remus! » disse Harry, ritrovando il sorriso anche se i motivi per piangere erano tanti . Istintivamente, guardò sua figlia Lily: ti chiami Luna in onore di Messer Moony –avrebbe voluto dirle- in onore del fatto che sono le nostre scelte a renderci ciò che siamo davvero: ma questo non poteva ancora dirlo.

 «E lui chi è? » domandò James, il più irrequieto di tutti, interrompendo i suoi pensieri.

Harry pensò bene alle parole da usare, prima di rispondere.  «Peter Minus » disse infine. Mio padre non vorrebbe che rovinassi una storia tanto bella- sussurrò una voce nella sua testa- mio padre vorrebbe regalare ai suoi nipoti un bel ricordo di tutti quanti loro.  «L’ultimo dei Malandrini e il più timido del gruppo. Lui era… tutti erano molto affezionati, a lui: tanto affezionati che James e Lily lo nominarono custode segreto. »

 «Oh »  disse Albus, ed Harry riuscì quasi a vedere gli ingranaggi del suo cervello ruotare impazziti. Prima che suo figlio potesse porre qualche domanda tanto logica quanto impossibile, Harry voltò la pagina: questa volta, il foglio bianco era macchiato dai capelli biondi di una ragazza allegra che faceva la boccaccia davanti l’obiettivo.

 «Chi sono loro? »

 «Alice e Frank Paciock » disse Harry, e nonostante i diversi strati di morbidi vestiti di lana, la pelle d’oca cosparse ogni centimetro del suo corpo.

 «Come lo zio Neville? »

 «Era loro figlio » confermò Harry, senza riuscire a non sorridere.  «E sono certo che sarebbero stati fieri di lui quanto lo siamo stati tutti noi, se avessero potuto vederlo. »

 «Sono morti? »

Harry scosse la testa, scompigliandosi i capelli più di quanto già non lo fossero già.  «A loro è capitato un destino peggiore » si sentì dire.  «Ma non importa, perché nella loro vita si sono amati: si sono amati tanto, e sempre, e con intensità e gioia. Sono certo che è così » mormorò piano Harry: questo Remus non glielo aveva raccontato, eppure lui riusciva a sentire la verità delle sue stesse parole e seppe che quella non era una bugia.

 «Alice –Prewett allora- era la migliore amica di vostra nonna Lily » spiegò Harry, ritrovando il tono spensierato nell’attimo stesso in cui i suoi occhi si posarono sul viso rotondo della ragazza: indossava una maglia gialla e i suoi capelli erano stati acconciati in due codini dall’aria buffa.  «Ed era la sola in grado di risolvere i suoi problemi amorosi …beh, quelli di tutti in realtà. »

 «Tipo Cupido? » ridacchiò Lily.

 «Esattamente » confermò Harry.  «Ma bisognava non farla arrabbiare, altrimenti erano guai seri: ancora si racconta di una volta in cui minacciò Sirius Black davanti a tutta la scuola! »
 «Ma… e il suo ragazzo? » domandò James, stranito dall’intera vicenda.

 «Frank? La amava » disse Harry, facendo spallucce come se fosse una cosa normale –beh, dopo Ron ed Hermione, non poteva poi essere tanto strano.  «E amare qualcuno significa accettarne pregi e difetti. »

I suoi figli lo guardarono come se stesse parlando in una lingua del tutto sconosciuta:  «un giorno capirete » mormorò tra se e se Harry, voltando l’ennesima pagina. Questa volta, la foto ritraeva quattro ragazze immortalate nell’atto di abbracciarsi: i capelli rossi di Lily Evans brillavano al sole come fuoco e Alice la circondava per le spalle, stringendola a se con fare materno.

Le altre due ragazze non avrebbero potuto essere tra loro più diverse.  «Mary Macdonald » disse Harry, indicando corti capelli castani e un sorriso sbarazzino che ammiccava alla macchina fotografica.  «Lei era una cacciatrice molto brava ed era una tipa davvero tosta » spiegò lui, ricordando ciò che Sirius gli aveva detto una volta: nei suoi occhi grigi, aveva visto brillare qualcosa di indefinito e sconcertante.  «Bisognava stare attenti a lei, sapete? Era imprevedibile come poche. »

 «Chi è l’altra ragazza? » bisbigliò Lily, colpita da tanta bellezza.  «È stupenda! »

 «Emmeline Vance » disse Harry, e i suoi ricordi di lei fecero a botte con la ragazza nella foto: a diciassette anni, la giovane strega irradiava un’aura di dolcezza tale da riuscire quasi a far commuovere. Era molto diversa dalla persona austera e fredda che aveva conosciuto Harry molti anni dopo: ma la guerra cambia i cuori e la morte ancora di più, ed io lo so bene.   «Non esisteva ragazza più umile, educata e premurosa di lei » continuò allora, appellandosi a ciò che sapeva senza aver mai visto.

Sotto di loro, un’altra foto ritraeva un gruppo di persone diverse: Harry non aveva mai capito perché Hagrid avesse voluto inserire anche quella –che sembrava quasi aliena in confronto ai volti conosciuti rappresentati da tutte le altre- eppure, nel mostrarla ai figli, questa volta fu quasi contento.

 «Questi che vedete qui sono Xeno Lovegood e Sunny Altair » disse, indicando le uniche due teste biondo platino nella foto.  «I nonni di Lisander e Lorcan. »

 «Ohh! Conoscevano i nostri nonni? »

 «Sì » disse Harry, stupendosi delle coincidenze della vita e di come tutti i pezzi riuscissero sempre a tornare al proprio posto. I due –probabilmente non ancora innamorati al tempo- sembravano completamente diversi: lei aveva un’aria assennata e studiosa, lui… beh, era il degno padre di Luna.  «Accanto a loro ci sono Megan Vane e Dearborne Caradoc » continuò velocemente Harry, perché non era ancora il caso di raccontare proprio tutti i dettagli ai suoi figli.  «E quelli vicino a loro sono Rima Zeller e Amos Diggory » e di nuovo –come sempre e per sempre- i suoi pensieri volarono a Cedric con quel misto di orgoglio e rimpianto che associava sempre a lui, quando lo ricordava con affetto.  «Poi… Rose Wood e i gemelli McKinnon, membri della squadra Grifondoro. »

 «E quelli? Quelli più piccoli? » domandò curiosamente James, che era prossimo a frequentare il primo anno ad Hogwarts e sembrava voler conoscere tutto.

 «Sono Barty Crouch » disse tra i denti Harry, sforzandosi di non strappare la pagina per la rabbia.  «Elliss McKinnon e il suo amico, Quirinus Raptor » terminò con un certo sforzo: era abominevole collegare quel bambino ricco di intelligenza comunicativa al professore matto che aveva consegnato anima e corpo a Voldemort, solo per permettergli di rinascere.

 «E poi? E poi? » strepitò James, e questa volta fu lui a voltare la pagina con vivido interesse.

Ma la foto successiva non era più stata scattata nel parco di Hogwarts: i tempi in cui tutti erano a casa dovevano essere finiti da tempo, ormai. Lo scenario, quella volta, era il vecchio quartier Generale dell’Ordine della Fenice: qualche anno dopo, la vita dei giovani ritratti nella foto sarebbe cambiata per sempre: ma loro –inconsapevoli e forti nella loro gioventù- sorridevano all’obiettivo e sembravano indistruttibili come solo dei combattenti potevano essere. Erano i maghi e le streghe migliori del tempo –pensò Harry- eppure erano comunque stati spazzati via: quasi venti anni dopo, lui era riuscito in ciò che loro avevano fallito, vendicando la loro memoria.

 «Chi sono loro? » domandò Lily, mostrando interesse per due ragazzi quasi identici, dai corti capelli rossi.  «Somigliano a Fred e Roxie! »

C’era andata quasi vicina, eppure allo stesso tempo ancora non c’era.

 «Fabian e Gideon Prewett » disse Harry.  «Due scalmanati come pochi, e combinaguai patentati. »

 «E la ragazza in mezzo a loro? Quella… »

 «Bellissima » disse James, nello stesso momento in cui Albus mormorò  «spaventosa! »

Harry non ebbe bisogno di guardarla per sapere a chi si stavano riferendo.  «Dorcas Meadowes, la migliore strega del mondo magico. La ragazza con i capelli castani è Marlene… e quello con il capello a punta è Dedalus Lux. Poi ci sono Malocchio, Silente, Edgar ed Amelia Bones e… »

Con un sospiro triste, Harry decise che parlare di un esercito di martiri non era proprio l’argomento più allegro per dei ragazzini, il giorno di Natale: così –prima ancora che potessero protestare- passò direttamente all’ultima pagina dell’album e un senso di sollievo quasi infantile tornò a riempirgli il petto.

Nell’ultima foto –quella più bella, quella più importante di tutte- erano ritratti nove ragazzi sorridenti e allegri: a fare da sfondo, i colori rosso-oro della Sala Comune Grifondoro brillavano lievemente. L’immagine era tanto sgualcita da far supporre che l’ultimo proprietario, prima di cederla ad Hagrid, la avesse guardata per così tanto tempo e così tanto spesso da consumarne i colori: sul bordo, in una calligrafia ordinata, era stato scarabocchiato ”I Fantastici nove” e poi “Hogwarts, 1978.”

Erano tutte facce già viste, eppure Harry –e i suoi figli con lui- non riuscì a fare a meno di osservarla ancora e ancora:  erano tutti così allegri e sorridenti che a Harry venne voglia di ridere e piangere insieme.

Mary Macdonald stava tra Sirius e James e aveva i piedi piegati in aria: i due la tenevano sotto braccio, sollevandola come se non avesse nessun peso. Lily era in posa vicino Remus –e i due si sforzavano di non ridere- e Alice la abbracciava come se non volesse più lasciarla andare: con l’altra mano, però, stava tenendo quella di Frank nella maniera dolce che hanno gli innamorati di sfiorarsi con delicatezza quasi invisibile. Emmeline Vance era in piedi dall’altro lato di Sirius e i suoi capelli biondi toccavano la giacca di pelle nera di lui come se fossero sfumature di un disegno: lei e sorrideva in maniera timida e un po’ elegante, anche se in quello stesso momento Peter le stava indicando la buffa scenetta che stava avvenendo accanto a loro.

Harry non li aveva conosciuti al tempo in cui la foto era stata scattata, eppure riusciva a vederlo come se fosse scritto sui loro volti e nel mondo tutto intorno: erano una famiglia e per un attimo anche lui –proprio come suo padre- credette che sarebbe durato per sempre

 «Al tempo del mio primo anno ad Hogwarts » disse lentamente, scandendo ogni parola per assicurarsi che venisse bene impressa.  «Lo zio Hagrid mi ha regalato questo album per ricordarmi dei genitori che non avevo mai conosciuto, e delle persone che amarono nella loro breve vita » mormorò.  «Adesso è tempo che io lo regali a voi. Lo affido a te, Jem » precisò, e quando gli occhi del figlio luccicarono seppe di aver fatto la scelta giusta,  «ma è di tutti e tre: siete ancora piccoli, ma verrà il giorno in cui dovrete fare delle scelte che sembreranno più grandi di qualsiasi altra cosa. In quei momenti ricordatevi di Lily Evans e James Potter –e di Sirius Black, Remus Lupin, Peter Minus; di Mary Macdonald, Alice Prewett, Frank Paciok ed Emmeline Vance. Ricordatevi di tutti loro, e allora saprete di aver fatto la scelta giusta. »

James Sirius, Albus Severus e Lily Luna lo guardarono senza niente da dire: anche se non c’erano parole, Harry seppe che avevano capito. Erano Potter- i quarti di una generazione di Potter guerrieri- e questa era una cosa che non poteva essere cancellata: non sarebbe mai stata cancellata, era impressa nel loro destino.

Harry lasciò l’album in mano a James,  per poi alzarsi sentendo il petto pieno di orgoglio e il cuore ricco di felicità.

 «Papà! » lo chiamò Lily, prima ancora che lui potesse muovere un passo.  «Aspetta! Ma se James Potter e Lily Evans si odiavano, come hanno fatto a finire insieme? »

 «E poi » continuò anche Albus, fissandolo con magnifici occhi verdi.  «Come sono diventati amici i Fantastici Nove? E i Malandrini? Che ci dici di loro? »

 «Perché dici che sono eroi? » concluse anche James, scompigliandosi i capelli anche senza che ce ne fosse davvero bisogno.  «Che cosa hanno fatto? Che successe a tutti loro, a Hogwarts? E dopo? »

Harry rise: sapeva che la storia del loro passato li avrebbe incuriositi, ma non pensava così tanto. L’attimo dopo, si diede dello sciocco: era anche la storia del loro presente, e sarebbe stata raccontata nel futuro e per sempre; in questo modo, i Malandrini sarebbero ritornati a correre ogni notte di luna piena: in questo modo, le ragazze avrebbero continuato a ridere in eterno –in questo modo, i Fantastici nove sarebbero per sempre stati una famiglia.

 «Beh » sorrise Harry, sedendosi accanto ai suoi figli con la consapevolezza che quello, per loro, sarebbe stato un Natale memorabile.  «Tutto cominciò quando… »

Capitolo 3.

Ovviamente, mi pento di non averlo ucciso quando potevo cinque secondi dopo, mentre sento altri passi accanto a me: qualcuno ha detto che l’arma migliore è l’indifferenza? Bene, quel tizio non conosceva James Potter. Oltrepasso il corridoio del primo piano e viro per una scorciatoia che dovrebbe portarmi direttamente al terzo –se le scale non hanno deciso di cambiare- e continuo a sentire la sua presenza accanto a me; ad un certo punto comincia perfino a canticchiare qualcosa tra i denti, che all’inizio sembra un motivetto da matrimonio, ma poi capisco che non è altro che l’inno di Hogwarts intonato a mo di marcia nuziale:

<< Hogwarts, Hogwarts del nostro cuore, te ne preghiamo insegnaci bene, giovani vecchi o del Pleistocene, la nostra… >>

Irritata, sbruffo sonoramente, desiderando una Giratempo solo per ritornare indietro di cinque minuti.

<< …testa sola tu riempi con tante cose interessanti, Perché ora è vuota e piena di ven… >>

<< Potter!>> ringhio tra i denti, esasperata.

<< Che c’è, Evans? >> domanda lui, angelicamente.

<< Smettila di seguirmi. >>

<< Non ti sto seguendo, Evans. Anche io devo andare in Sala Comune. >>
<< E non potresti andarci a un metro di distanza da me e possibilmente senza canticchiare? >>

 << Ahh, Evans, no. E poi è l’inno della nostra amata scuola, come puoi disprezzarlo? >>

Mi volto giusto il tempo per lanciargli un’occhiataccia, pensando che l’unico che disprezzo in realtà è Potter; lui mi fa un sorrisone e si scompiglia i capelli: decido di aumentare il passo mentre tra me e me spero che Pix si fiondi su Potter e lo ricopra di pus di Bobotubero.

Per mia grande fortuna rimaniamo in silenzio per qualche minuto, alla fine Potter – che deve assolutamente parlare, altrimenti non è lui- mi domanda: << come facevi a sapere che Remus aveva scommesso su di noi? >>

Faccio spallucce, senza guardarlo in faccia. << Perché tutti gli altri avevano scommesso che ti avrei gridato contro, o che ti avrei minacciato di morte, o ucciso, a seconda dei casi. >>

<< Anche io avrei scommesso contro di me, se non fossi James Potter; ma dal momento che lo sono non mi meraviglia affatto che tu alla fine abbia ceduto >> conclude l’idiota, ghignando come se il suo discorso contorto fosse la cosa più sensata dell’universo.

<< Non hai considerato che io sono Lily Evans e non una del tuo Fan Club >> replico.

Di Pix neanche l’ombra, eh? Quando serve mai che si trovi, quando invece sei fuori dal dormitorio oltre l’orario consentito, eccolo lì, a volteggiarti davanti e a scagliare palloncini d’acqua sulla testa di Mrs. Purr.

<< Oh, no, Evans. Il fatto che tu sei Lily Evans è il punto cruciale invece >> sorride, guardandomi. << Ma ancora non ho capito come hai fatto con Remus. >>

Questa volta lo guardo, dritto negli occhi:  lui sembra stupito, come se davvero una parte del nostro corpo di sfiorasse, però non abbassa lo sguardo. I Malandrini, che un po’ invidio:  inseparabili, uniti, amici; glielo leggo negli occhi, è come se un pezzo del cuore di Potter fosse riservato solo a loro, e a nessun’altro.

<< Sono sicura che lo sai, invece >> replico, smettendo di guardarlo e trottando ancora più veloce verso il settimo piano.

In un primo momento, non riesco a sentirlo. Sta fermo e quasi esulto, sperando che Potter possa essere sprofondato nel pavimento di marmo, oppure rapito dal suo fan club urlante, oppure semplicemente trasmutato in qualcosa senza né piedi né bocca: un sasso, un grande, silenzioso, inerme, sasso. Amo i sassi.

Poi però Potter si sblocca e in un attimo e accanto a me: maledetti riflessi del Quiddich.

<< Forse lo so, voglio sentirlo dire da te, però, Evans. >>

<< Se te lo dico, Potter, ho speranza di liberarmi di te? >>

<< No. >>

<< E se non te lo dico? >>

<< Continuerò a chiedertelo  per un po’. >>

<< Fino all’esaurimento, vero? >>

Potter ghigna malandrino. << Sì, qualcosa del genere. >>

ODIO James Potter; e sì, so di essere diventata ripetitiva, ma Merlino, lo detesto! Riesce a tormentarmi per una qualsiasi cretinata: che cosa gli importa se ho capito che Remus aveva scommesso che avrei dato un’opportunità a Potter o che non ci saremmo urlati contro? Perché diamine è così importante?

<< Bene >> sbotto. << Semplicemente, ero certa che avesse scommesso la cosa più improbabile, per non vincere, tutto qui. >>

<< E perché avrebbe dovuto farlo? >> domanda lui, senza smetter di sorridere un attimo.

Lo sa, lo sa bene il perché: è uno dei suoi migliori amici, cavolo. E allora, per le mutande di Merlino, diamine, ma James Potter c’è oppure ci fa?

<< Perché >> sibilo, sentendo il mio autocontrollo che va a farsi un giro << a Remus piace vincere, ma se per vincere lui i suoi amici devono perdere, non lo fa mai, preferisce gettare la spugna e mollare. >>

Potter allarga il suo sorriso, tra l’ammirato e il soddisfatto, poi annuisce. << Perché si sente in colpa. >>

<< Già >> replico. << E per un motivo decisamente idiota. Insomma, non è mica colpa sua se è un… >>

Merda!

Remus è un Lupo Mannaro. Lo so dal terzo anno, quando per colpa di uno scherzo di Black e Potter mi sono ritrovata in infermeria la sera dopo la sua trasformazione e ho sentito i bisbigli che si scambiava con Madama Chips e, dopo qualche ricerca, ho collegato la luna piena alle sue sparizioni.

Merlino, come ho fatto a farmi scappare qualcosa del genere con Potter?

Un silenzio pesante piomba tra noi, mentre entrambi ci fermiamo e ci guardiamo negli occhi: l’espressione di Potter è perplessa ma allo stesso tempo… seria, come non l’ho mai visto prima.

<< Che cosa hai detto, Evans? >>

Non voglio dire a Potter che so il segreto di Remus, specialmente perché nemmeno Remus sa che io so.

<< Io… nulla, dimenticalo. >>

Capisco che Potter ha capito che io ho capito che Remus è quello che è.

Che diamine, neanche so da dove mi escono questi giochetti di parole, in questo momento.

<< Tu lo sai? >>

<< Ho detto qualcosa, Potter? E quello che so non è affar tuo. >>

Per l’ennesima volta, ritorniamo a guardarci negli occhi, ed ho come la sensazione che il suo sguardo nocciola riesca a capire quello che penso; infastidita dalla compagnia di Potter ora più che mai, raggiungo il ritratto di un’allegra signora Grassa con gioia inaudita.

<< Felix Felicis >> sussurro velocemente, e lei mi lascia passare –per una volta- senza fare alcun commento. Potter mi segue un istante dopo, attraverso il buco del ritratto; mi arrampico verso la Sala Comune e, sentendo il crepitio del fuoco, faccio un sorriso automatico, dirigendomi con sollievo verso le scale del mio dormitorio in cui lui non può salire. La compagnia di Potter mi irrita, non c’è nulla da fare: in qualche modo riesce a farmi perdere la calma e a farmi smettere di ragionare coerentemente, come se si divertisse a vedere il mio lato istintivo schierato contro di lui.

<< Ehi Evans! >> mi chiama Potter, quando ormai sono sul sesto gradino.

<< Che vuoi? >>

<< Ci vieni con me ad Hogsmeade? >> domanda con l’innocenza di un bambino, sorridendo a trentadue denti.

Forse ho immaginato il Potter serio di qualche minuto prima, oppure lui soffre di sdoppiamento della personalità.

<< No. >>

<< Sicura? >>

<< Sì, Potter. >>

<< Eddai! >>

Immaturo, decisamente immaturo. E stupido, frivolo e ripetitivo. Per non dire egocentrico e presuntuoso, e montato. Detesto James Potter, sul serio.

<< Evans, non mi dici neanche buonanotte? >>

<< A dire il vero, Potter, spero che sia abbastanza brutta, dal momento che non fai che tormentarmi. >>

<< Una persona bella come me non ha mai incubi: fa sempre bei sogni.>> proclama. Evans? >>

<< Che vuoi! >>

<< Ci vieni ad Hogsmeade con me? >>

Ora basta, basta. Al diavolo l’indifferenza, ora lo schianto!

<< Potter, diamine, NO! Non vengo con te ad Hogsmeade, non ci verrò mai, MAI. Mettiti l’anima in pace, d’accordo?! Preferirei uscire con… >>

<< …la piovra gigante, sì .>>

<< Ohh, bene, vedo che dopo sette anni qualcosa l’hai capita>> urlo furiosa. << Quindi, per Merlino, perché sei così stupido da continuare a chiedermelo!? >>

<< Perché un giorno sbanderai, Evans >> replica ghignando. << Un giorno ti innamorerai di me, lo so. >>

<< Mai, Potter. Non sbanderò mai, non per te. E la persona di cui mi innamorerò di certo non sarai tu >> dico con un tono glaciale che per un attimo sorprende anche me, lanciandogli un’occhiata piena di puro odio.

Sbatto alle spalle la porta del dormitorio con quanta più forza ho, felice di non dover più vedere il suo sorriso ammiccante e i suoi occhi brillanti.

Lui… è colpa sua, di tutto.

Se io e Severus non siamo più amici, è colpa sua.

Odio Potter, per la sua sicurezza, per il suo egocentrismo, perché mi sta sempre addosso.

Odio il suo sorriso, i suoi occhi nocciola, i suoi capelli sempre scompigliati.

La sua mania di giocare con quello stupido boccino, la sua camminata tronfia per i corridoi.

Mai, mai, mai, io, Lily Evans, mi innamorerò di James Potter.

Note dell'autrice: ^_^ altro capitolo, su cui non ho nulla da dire. Un pò.......okay, parecchio idiota, ma vabbè. Ringrazio tanto  Niki_Black e Emily alexandre : Grazie grazie grazie grazie grazie!!!! E un grazie a chi solo l'ha letta (anche se per sbaglio!) ^_^ Ok, adesso vi lascio in pace =)

Sara.

Capitolo 4.

La porta del dormitorio femminile sbatte fragorosamente.

Nonostante sia così minuta è davvero forte.

Come lo so? Bè, diciamo che Lily Evans non è il tipo di ragazza che si fa problemi a dire quello che pensa, o a tentare di ucciderti se le stai troppo tra i piedi.

E pare che io riesca a farle fare entrambe le cose in un colpo solo: bravo James, ti detesta come non detesta nessun’altro, è un primato.

Quando sento il ritratto della signora Grassa aprirsi, salgo le scale che portano verso il dormitorio maschile strisciando i piedi ad ogni gradino, fino a quando non raggiungo la porta della mia stanza; sorrido leggermente quando leggo il cartellino dorato:

Benvenuti nella dimora di:

James, Sirius, Remus, Peter, Frank.

 Se sei un Serpeverde: gira a largo;

Se sei una ragazza: accomodati pure!

Se hai voglia di studiare: qui non sanno cosa vuol dire.

Se sei Evans: Evans, vieni ad Hogsmeade con me?

Se cerchi pace: chiedi un’altra stanza.

Qui troverai disordine, confusione, risate, rumore,

dolci, scherzi, piani malefici, ragazzi con ogni sorta di umore.

Lasciate ogni speranza, o voi che entrate,

direttamente nella dimora delle Malandrinate.

I Malandrini, + (il povero) Frank.

PS: Viva Grifondoro, Hogwarts, il Quidditch e me.

Appena entro nella camera mi getto sul mio letto a baldacchino, sprofondando con il viso sopra il cuscino: poi sento qualcosa pungermi il viso, riemergo e tiro velocemente fuori una bottiglia di Burrobirra vuota;  nemmeno me lo chiedo che cosa ci fa, ritorno immediatamente a schiacciare la mia faccia sul cuscino piumoso.

Maledetta Evans, maledetti i suoi capelli rossi e maledetti i suoi occhi fenomenali.

<< Prongs? >>

<< Sì, Pad? >>

<< Che ci fai qui? >> mi domanda Sirius, gettandosi sul letto accanto al mio, mentre Peter sgranocchia felicemente delle Cioccorane.

<< Sono sul mio letto, nella mia camera, che razza di domanda è! >> borbotto, la mia voce alterata dal cuscino.

<< Non so se l’hai notato, James, ma venti minuti fa sei uscito dalla Sala Grande abbracciando Lily Evans e, tra parentesi, infrangendo i miei meravigliosi piani sulla cassa di Burrobirre che volevo comprare con la vincita della scommessa. >>

<< La Evans mi ha usato. >>

Sirius sogghigna malandrino. << Buffo, pensavo che tu volessi usare la Evans .>>

Mi astengo dal rispondere a quest’ultimo commento malizioso, sospirando sonoramente.

<< Pad? >> chiamo ancora.

<< Che c’è, Prongs? >>

<< Voglio diventare una Piovra Gigante >> dico in tono lamentoso.

A Peter sfugge una rana di cioccolato, che comincia a saltellare per la camera.

Sirius si strozza con la sua Burrobirra, cominciando a sputacchiare sul letto.

<< Che cosa? >> gracchia senza fiato quando riprende il controllo delle sue vie respiratorie, mollando la bottiglia dove gli capita e avvicinandosi al mio letto. Mi guarda da sopra a sotto come se fossi matto. << Vuoi diventare… che cosa?  >>

<< Una Piovra Gigante! >> esclamo imbronciato. << Voglio diventare una Piovra Gigante! Sirius, trasformami in una piovra Gigante! Dai, dai, dai, dai! >>

Il mio migliore amico mi guarda con occhi sgranati e la faccia perplessa, poi si rivolge a Peter: << è impazzito >> deduce semplicemente, ritornando alla sua Burrobirra come se nulla fosse.

<< Che cosa succede? >> domanda Remus, che entra in questo esatto momento con un sorrisone e un sacchetto blu in mano; i suoi passi sono accompagnati dal tintinnio di monete.

<< Abbiamo perso James, Moony >> comunica Sirius, in tono drammatico.

<< Non è una grande perdita, comunque >> commenta il dolce Remus, alzando le spalle.

<< Giusto >> annuisce il mio ex-migliore-amico, << è una grande liberazione: niente più scenate egocentriche, niente chiacchiere sulla Evans, niente commenti sulla sua bellezza…> >

<< …niente vaneggiamenti, niente capricci come se fosse un bambino, niente attacchi da prima donna >> continua Remus, contando i vantaggi della mia morte con le dita.

<< Volete smetterla di parlare di me come se io non ci fossi? >> sbotto.

Se c’è una cosa che detesto è essere ignorato, in più nessuno mi ha ancora detto come fare per diventare in breve tempo una Piovra Gigante, e questo è di massima importanza.

<< E va bene >> sospira Moony, rassegnato. << Che cosa ha fatto adesso? >>

<< Vuole diventare una Piovra Gigante >> mormora Peter, dal letto sotto cui sta cercando la sua Cioccorana scappata.

Sirius esasperato si rivolge a me. << Un mollusco, James, uno stupido mollusco! >>

<< Cefalopode >> corregge Remus, distrattamente.

Padfoot lo ignora, non un gesto incurante della mano. << Non importa come si chiama, il punto è: perché diamine vuoi diventare una Piovra, adesso?! >>

Ci guardiamo negli occhi per un po’, lui esasperato, io imbronciato.

Sbruffo ancora, poi ritorno ad osservare le tende del mio letto a baldacchino.

Remus sospira. << Per Lily, giusto? >>

Ignoro la smorfia di Sirius e annuisco alla stoffa porpora, pensando che Remus in queste cose è davvero bravo.

<< Che ti ha detto questa volta? >> chiede lentamente Moony, sedendosi sul suo letto e guardandomi attento.

Mi riempio i polmoni con un bel po’ d’aria e la ributto fuori, per prendere un po’ di tempo. Poi ostento il tono più noncurante che riesco: << le solite cose: non uscirà mai con me, mi detesta, non mi amerà mai e – classico- preferisce la piovra gigante a me. >> Respiro di nuovo profondamente, mentre sento lo stridere dei denti di un Sirius infuriato. << Bè, poteva andare peggio: questa volta almeno non ha fatto commenti sul mio ego, sul camminare tronfio, sulla mia presunzione o sul fatto che sono un emerito idiota… anche se forse quello era implicito >> aggiungo poi, riflettendo.

<< James… >> comincia Remus, ma Sirius lo interrompe:

<< Lasciala perdere, allora! >> sbraita. << Hogwarts è piana di ragazze migliori di Lily Evans, più belle, più dolci, più facili, più… >>

Mi metto seduto sul letto, guardandolo con un sorriso e scuotendo la testa. << È lei che voglio. >>

Sirius sbruffa, alzando gli occhi al cielo e stringendo i pugni. Socchiude un attimo le palpebre e, quando le riapre, le sue iridi grigie luccicano, le sue braccia sono abbandonate lungo i fianchi e sul volto ha stampato un ghigno malandrinesco. << Bene, allora… trasfigurazione?  >>

Sorrido anche io, alzandomi dal letto e raggiungendo Sirius. << Oppure una pozione? O un incantesimo? >> chiedo eccitato.

<< La pozione Polisucco funziona con gli animali? >> domanda Padfoot.

<< Non so >> replico, << ma… dove lo trovo un pezzetto di piovra gigante? >>

<< Bè, nel Lago Nero c’è Nessy… >> ghigna Sirius, evidentemente entusiasta all’idea di immergerci nel lago nero e affrontare la piovra a mani nude, cosa che per inciso non abbiamo ancora fatto.

<< Vi prego >> esala Remus, disperato, << vi prego, ditemi che non state davvero pensando di Trasfigurare James in una Piovra Gigante. >>

Sirius lo guarda e fa spallucce. << Certo che lo stiamo pensando; altrimenti, in quale altro modo pensi che James possa far colpo sulla Evans? >>

<< Giusto>> annuisco contento. << In quale altro modo pensi che io possa… che cosa? >>  esclamo indignato, lanciando occhiate torve a Sirius, che ridacchia evidentemente divertito. <> borbotto, mettendo di nuovo il broncio, << come fratello e come migliore amico. >>

<< Ammettilo James, la Evans è una così gran rompipluffe! >>

Apro la bocca per replicare, ma ci pensa qualcun altro al posto mio:

<< Evita di fare certi commenti su Lily, per favore >> dice Remus, pacato.

 Un pochino irritato per la risposta data, volto la testa verso Moony e lo guardo, torvo.

Remus si limita scrollare le spalle. << è la mia migliore amica>> commenta in risposta. Poi il suo viso si apre in un sorrisone mentre rovescia il contenuto del sacchetto sul letto, rivelando qualche Galeone e parecchi Falci e Zellini,  << e la mia benefattrice. >>

<< E sarà anche la mia futura moglie >> gli ricordo.

<< Sì >> mi sfotte Sirius, ilare << stanotte, nei tuoi sogni. >>

<< No, ma grazie per l’incoraggiamento, Felpato! >> biascico, tirandogli con forza un cuscino che però schiva e colpisce Remus. Nello stesso istante, si sente il rumore di qualcosa che è appena stato schiacciato e Sirius, con espressione schifata in viso alza il piede ed esclama: << ho appena pestato una Cioccorana! >>

<< Oh, era mia! >> squittisce Peter, mortificato.

Scoppio a ridere, ricadendo sul letto decisamente divertito per la scena, mentre Sirius saltella con un solo piede verso la sua bacchetta.

<< Non così in fretta, Ramoso >> sento dire da Remus, tra le risate, e un attimo dopo mi ritrovo un cuscino in faccia.

<< Remus, proprio tu! >> grido, falsamente scandalizzato, gettandomi di peso su di lui, facendo cadere le monete che erano sul suo letto.

<< Ehi, non azzuffatevi, non senza di me! >> e così Sirius prende la rincorsa e si tuffa poco delicatamente sopra di me che sono sopra Remus: sento qualche costola incrinarsi e Remus che tossisce sonoramente.

<< Sei un animale! >> dico a Sirius, senza fiato.

Lui ride. << Sì, da quasi tre anni, Ramoso. Te ne sei accorto solo ora? >>

In tutta risposta gli tiro una gomitata tra le costole, che lui ricambia con un pugno sulla testa; cominciamo a picchiarci mentre Remus da sotto cerca di richiamare la nostra attenzione:

<< Ragazzi… soffoco… coff coff… James, Sirius… sto morendo… coff coff… >>

Ci fermiamo solo quando una vocina dietro di noi esclama: << Bè, a questo punto… >> e sentiamo dei passetti tozzi correre verso di noi sul pavimento.

Io e Sirius ci guardiamo raggelati, mentre capiamo cosa sta per succedere e gridiamo insieme: << Peter, NOOOOO! >>

Ma è troppo tardi: un secondo dopo tutta la massa corporea del mio amico è spiaccicata su Sirius, che emette un tristissimo gemito; i miei occhiali cadono rumorosamente a terra e sono sicuro che i miei polmoni non saranno mai più quelli di una volta; Remus, sotto di me, tira fuori un ultimo rantolo agonizzante, tende un braccio, probabilmente verso un’ipotetica luce che vede in questo momento, e poi si affloscia senza vita, smettendo di dimenarsi; il letto scricchiola inquietantemente.

<< P-peter >> ansima Sirius, << i miei gioielli di famiglia… >>

<< Remus? >> soffio io, contento di non aver fatto una cena abbondante, << Remus, stai bene? >>

Silenzio.

<< Moony? >> chiama anche Sirius, un tantino preoccupato.

Niente.

<< Ho paura che sia morto >> borbotto. << Pet, scendi! >>

<< Oh, sì, scusami >> squittisce il caro ma –ahimè!- grassoccio Minus, rotolando su di noi e poi scendendo dalla parte opposta del letto. Quando rimette i piedi a terra sento il tetro rumore di vetri rotti, e qualcosa mi dice che i miei occhiali hanno raggiunto Lunastorta.

Sirius si alza immediatamente, sussurrando qualcosa come: “ dieta ferrea” “mai più ragazze” e “lo uccido.”

Delicatamente mi rimetto in piedi anche io, e sento i polmoni stiracchiarsi tra le mie costole sbriciolate; raccolgo i miei occhiali infranti a tentoni, sospirando: << è la seconda volta che li rompo, questa settimana. Reparo. >>

Quando non sono più miope, mi arrischio di vedere in che stato è il povero Remus, sperando con tutto il cuore di non trovare organi interni non più interni sulla coperta; per fortuna, il corpo del malcapitato Lunastorta sembra intatto.

<< Respira? >> chiede Sirius, toccando con un dito la spalla di Remus.

<< Non lo so >> rispondo io.

<< Forse non avrei dovuto… >> mormora Peter, facendosi piccolo, piccolo.

Io e Sirius gli lanciamo un occhiata che vuole significare: ma-và, poi ritorniamo ad esaminare il corpo.

<< Qualcuno dovrebbe fargli la respirazione bocca a bocca >> commenta Padfoot. Entrambi solleviamo gli occhi e ci guardiamo inorriditi, poi all’unisono esclamiamo:

<< Tu! >>

<< Tu! >>

<< No, fallo tu! >>

<< No, tu! >>

<< Tu! >>

<< Tu! >>

<< Tu! >>

<< Tu! >>

<< Ma che sta succedendo? >> interviene ad un certo punto un’altra voce. Un Frank Paciock non molto sorpreso viene verso di noi, osservando il corpo di Moony come se capitasse tutti i giorni di avere un amico semimorto perché spiaccicato da un altro compagno di stanza.

Io e Sirius lo guardiamo all’istante, e sulle nostre facce si apre lo stesso identico ghigno malandrino.

<< C-che c’è? >> balbetta Frank, indietreggiando e lanciando di sottecchi un’occhiatina fugace alla porta.

<< Tu, caro Paciock! >>

<< Dimmi, che ne pensi della respirazione bocca a bocca? >>

<< Ehm >> borbotta Frank, cercando la bacchetta tra le tasche, facendo parecchi passi a ritroso.

<< Vieni qui, Frankuccio, vieni da Sissi e Jamie! >>

<< Sissi? >> sbotta Sirius, ma lo ignoro.

<< Ehm… ah, ah… >> ride nervosamente il malcapitato Paciock, poi decide che è meglio sbrigarsi così con un: << vi saluto! >> si fionda fuori dalla porta prima di darci il tempo di fare qualsiasi cosa.

<< È andato >> afferma Sirius, ritornando a guardare Remus. << Bè, infondo non mi dispiace così tanto : non ci stresserà più con i compiti. >>

<< Giusto >> esclamo sollevato dal fatto di non dover baciare uno dei miei migliori amici.

<< Coff… coff… vi… ucciderò… tutti… amici… alla faccia… coff… >>

<< Remus! >> urlo, ed io e Sirius ci precipitiamo ai piedi del suo letto, come se fossimo da sempre al suo capezzale.

<< Eravamo così preoccupati per te! >> Felpato tira su col naso, in maniera poco convincente e troppo melodrammatica che fa ridere entrambi.

<< Si certo… >> tossisce Remus, lanciando occhiate torve a Peter: << devi smetterla di mangiare tanti dolci, Pet >> mugugna, prima di sprofondare sul suo cuscino, ancora senza fiato.

Peter ride nervoso.

Ghignando, cado sul mio letto a peso morto; adoro i miei amici, non c’è altro da dire: Sirius, mio fratello; Remus, l’amico fidato; Peter, introverso ma comunque uno del gruppo; perfino Frank, che non è un Malandrino, ma che è un bravo ragazzo.

È come avere una seconda famiglia, rifletto, mentre mi dico che sì, per loro sarei disposto a tutto; morirei per i Malandrini e sono sicuro che i Malandrini morirebbero per me.

Sospiro: sono contento che la Evans abbia fatto vincere quei soldi a Remus, perché se li merita ed ha proprio bisogno di un uniforme nuova, di qualche libro migliore, di un calderone decente e di vestiti più caldi. Questa è una delle cose che mi piacciono della Evans: se può aiuta sempre tutti, non importa che tu sia ricco o povero, bello o brutto, Grifondoro o Serpeverde, Purosangue o Licantropo, lei ti aiuterà, qualsiasi cosa la gente dica sul tuo conto.

<< Pad? >> chiamo.

<< Sì, Prongs? >>

<< Ho abbracciato la Evans>> dico, sorridendo beato.

Sirius ride. << Buon per te, Jamie. >>

È con questi pensieri in testa che sorrido al mio baldacchino o, forse, al futuro: dopotutto Evans, non sarà affatto una brutta notte.

Note dell'autrice: Come sicuramente avrete capito, questo capitolo è dal punto di vista di James. Mi piace cambiare prospettiva, quindi penso che lo farò spesso, inserendo anche Sirius, Remus, Peter, le amiche di Lily, Frank eccetera XD Poooi: i nomi. Per me sono un dramma XD, nel senso che adoro la versione inglese di Moony, Wormtail, Padfoot e Prongs, e penso che quella italiana non renda proprio benissimo, però....anche Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso mi piacciono tanto XD XD E dal momento che non so mai quale usare...bè, li uso entrambi. E non dovrei immischiare tutto, ma concedetemelo XD XD Dovevo dire un'altra cosa....però adesso non mi ricordo....O_o

Comunque, un grazie gigantesco a:

Niki_Black: Grazieeee, sono felice che ti sia piaciuto!!! Ahahahaha, io adoro i giochetti di parole ingarbuglianti XD E...sì, James e bello *_* però anche un tantino esasperante XD (cosa che lo rende ancora più odioso e ancora più bello *__* XD) Posso capire Lily che lo detesta, però...anche perchè dopo il ricordo di Piton lo detestavo un pò anche io XD Ho totalmente cambiato idea leggendo il dialogo tra Harry, Remus e Sirius *_* Ancora grazie ^-^

Emily Alexandre: davvero di ha fatto ridere?? Okk, sto gongolando XD Sono contenta che Lily ti piaccia!!! Grazie grazie grazie!!!

Ahh, e grazie anche a chi ha letto....anche se forse solo per sbaglio, e a chi ha aggiunto la storia tra i preferiti, o le seguite, o le ricordate XD  Grazie!

Sì, basta, adesso me ne vado XD

Sara.

Capitolo 5.

<< Ehi, Lils? >>

<< Sì, Mary? >>

Mary sbadiglia rumorosamente. << Che cosa abbiamo alla prima ora? >>

Bevo un sorso del mio caffè amaro, facendo mente locale. << Pozioni >> grugnisco.

Mary sbruffa afflitta, riprendendo a fissare il suo toast con espressione vacua.

Pozioni è la mia materia preferita, però odio andarci, lo detesto. Perché?

Primo, perché Lumacorno non fa altro che ripetermi quanto io sia brava e che avrei dovuto essere smistata in Serpeverde, ed io detesto i complimenti con tutta me stessa e nutro un leggero disprezzo nei confronti della sua Casa. Non lo odio, il professore, al contrario, è un ottimo insegnante che sopporta pazientemente le mie rispostacce, solo vorrei che fosse un po’ meno stressante e che mi lasciasse lavorare in pace una volta ogni tanto.

Secondo, sono due ore di fila in compagnia delle suddette Serpi: Avery, Nott, Dolohov, Rookwood, Macnair ,Rosier, Mulciber, Wilkes… e Piton. Tutti amabilmente interessati alle Arti Oscure, ovviamente.

Terzo, è la lezione in cui Potter e Black tirano fuori il loro spirito Malandrino allo stato puro.

In conclusione, l’idea di essere perennemente lodata da un professore pericolosamente simile ad un tricheco, insieme al mio ex migliore amico sostenitore di Voldemort, mentre i due ragazzi che detesto di più a Hogwarts lanciano fatture e incantesimi a destra e a manca proprio non mi manda fuori di testa, no.

<< Buongiorno, mia cara Evans >> esclama Potter, sfilandomi davanti tronfio come sempre.

Potrei giurare di aver sentito lo scatto di qualche macchina fotografica magica.

Lo ignoro.

<< Evans >> interviene il fidato Black, sorridendo sprezzante, << sai che è buona educazione salutare quando qualcuno ti saluta? >>

Ricambio con un sorriso gelido. << E sai, Black, che è buona educazione farsi gli affari propri? >>

<< Sai Evans >> continua lui, con sguardo pungente ma col solito ghigno in viso, << che non si risponde mai ad una domanda con un’altra domanda? >>

<< Spero che tu di tenda conto, Black, di averlo appena fatto. Se fossi in te, starei zitto se non sapessi quello che dico >> commento, tornando alla mia tazza di caffè, stizzita.

<< Buongiorno, Lily >> sorride Remus, sedendosi di fronte a me.

Al mio fianco, Emmeline ha un tremito;  Mary sembra non essersi accorta di nulla, troppo presa a dormire ad occhi aperti.

<< Buongiorno, Remus >> rispondo gentile.

<< E certo, a lui lo saluta >> borbotta Potter, mettendo su un broncio come quello di un bambino.

Io continuo ad ignorarlo, leggendo la Gazzetta del Profeta.

<< Stamattina sei più bella del solito, Evans >> dice ancora Potter. Il broncio si è volatilizzato, insieme alla mi sfuriata di ieri sera, a quanto pare: maledetto ragazzo.

<< Me lo dici ogni mattina, Potter >> commento indifferente, senza guardarlo.

<< Perché ogni mattina sei sempre più bella >> conclude lui, scompligliandosi i capelli.

<< E questa da dove l’hai presa? Da una scatola di cioccolatini? >>

<< Sì, lo so, Evans… sono geniale! Insomma, ancora non capisco come fai a non voler uscire con me >> comincia Potter, con il tono pomposo che usa in genere per declamare tutte le sue qualità. << Sono fantastico, popolare, bravissimo, eccezionale… >>

<< Oh, non di nuovo >> esclama Remus, posandosi una mano sugli occhi, stremato.

<< Ti prego, Merlino, per tutte le tue immacolate mutande, abbi pietà di noi. Risparmiaci questa tortura … >> borbotta Black, congiungendo le mani a mo di preghiera e rivolgendo lo guardo al soffitto.

Ma Potter non sembra accorgersi di nulla: << …bellissimo, divertente, affascinante, simpatico, grandioso, magnifico, unico… >>

<< Potter, mettiti in testa una cosa: tu non sei un essere superiore! >> lo interrompo, già con un potenziale mal di testa.

Lui strabuzza gli occhi e mi guarda sinceramente perplesso.

Black, Remus e Minus lo guardano preoccupati.

Dopo qualche minuto, Potter spalanca la bocca ed esclama, incredulo: << ma io sono un essere superiore, questo è ovvio, Evans! >>

Sento una piccola vena sulla mia fronte pulsare, pericolosamente vicina all’esplosione.

Remus si batte una mano in fronte, depresso;

Minus azzarda un risolino nervoso;

Black picchia più volte la testa sul tavolo: << assurdo, assurdo … >> borbotta.

Può esistere sulla faccia della terra persona più ottusa, irritante, sgradevole, odiosa, egocentrica, piena di se, presuntuosa, bacata, idiota di James Potter?

Perché a me, Godric, perché?

Evito di rispondere e, afferrando la borsa, mi alzo dal tavolo e vado via irritata. Camminando per il corridoio, mi dirigo verso l’aula di pozioni a passo veloce, pensando che dovrebbero espellere quell’idiota; e invece Silente l’ha fatto Caposcuola, insieme a me. Caposcuola James Potter: non potevo crederci. A che stava pensando Silente quando gli ha mandato la lettera? Desidera forse la sua dipartita quanto la desidero io? Oppure ha intenzione di farci demolire la scuola? Penso che dietro quegli innocenti occhiali a mezzaluna e quella pura barba bianca, Silente sia diabolico.

Guardo fuori dalla finestra cercando di calmarmi, perché non è mai una buona cosa affrontare pozioni con nervosismo crescente, e mi viene in mente che mancano pochi giorni a venerdì: parteciperò alle riunioni dell’Ordine della Fenice; da venerdì, ci sarò dentro e non potrò più tirarmi indietro. Da venerdì sarò una delle persone schierate direttamente contro Voldemort, una delle prime che ucciderà se prenderà il potere.

Ma non ho paura: sono sicura, sono decisa. Io voglio combatterlo, sfidarlo, cercare di sconfiggerlo.

Odio la guerra più di quanto odi Potter.

Appena varco la soglia dell’aula mi accorgo di non essere sola: Severus Piton, chino su un libro di Pozioni, sta scribacchiando attentamente qualcosa tra le pagine; deglutisco e senza abbassare lo sguardo vado a sedermi al mio posto, in fila centrale.

Ho chiuso con lui, punto.

Per colpa di Potter. O forse per merito di Potter?

Non posso non dirmi che, se lui e Black non gli avessero dato il tormento per cinque anni, Severus non sarebbe esploso e magari non mi avrebbe chiamato per quello che sono, una piccola sudicia Sanguesporco; però il mio lato sincero e razionale mi dice che Potter e l’altro idiota del suo compare non hanno fatto altro che aprirmi gli occhi, quando nemmeno Mary, Alice e Emmeline ci sono riuscite: io sono una Sanguesporco, che Severus lo voglia o no, e lui frequenta tutti quei ragazzi viscidi e maligni, ed è evidentemente ammaliato dalle Arti Oscure, lo è sempre stato ma io non me ne sono mai accorta.

Poso i libri affianco al calderone e Piton mi sente: alza gli occhi verso di me e trasale, come se il solo vedermi lo schiaffeggiasse; è solo un attimo, prima che lui riprenda la sua espressione indifferente ed enigmatica, ma sono certa di non averlo immaginato.

<< Evans >> saluta debolmente, ritornando a scribacchiare.

<< Piton >> mormoro, aprendo un libro a caso e cominciando a leggere.

La verità è che tutti e due ci stiamo ancora male, nonostante siano passati due anni dall’incidente dei G.U.F.O., e dovrei detestarlo come detesto tutti i suoi viscidi amici, ma  nemmeno riesco ad odiarlo: lui ha scelto la sua strada, io la mia, e entrambi in un futuro vivremo le conseguenze delle nostre azioni, senza ripensamenti ma con qualche rimpianto, forse.

Semplice. E doloroso.

Ma non importa. 

Finalmente la campanella suona e gli studenti del M. A. G. O. cominciano ad entrare in classe e a prendere posto nei soliti tavoli da quattro; Mary, Alice e Emmeline mi raggiungono borbottando commenti su quanto facciano schifo le materie che abbiamo oggi. Al banco affianco al nostro, si accomodano Potter e Black, che ghignano inquietantemente, Minus e Remus, afflitto: Pozioni è la materia in cui riesce peggio in assoluto.

Potter ammicca verso di me ed io gli lancio un’occhiataccia, annoiata, guardando l’angolo della lavagna come se fosse la cosa più interessante del mondo, mentre non vedo l’ora che la lezione cominci.

Ad un certo punto, accanto a me, sento Potter smettere di confabulare e dire a Black: << Ehi, Pad, lo senti questo odore? >>

Black tira un respiro profondo. << Io non sento nulla >> poi fa spallucce noncurante: << sarà l’unticcio di Mocciosus. >>

Evito di sbruffare e con la coda dell’occhio  vedo Remus guardare Potter con attenzione.

<< No, non è Mocciosus >> dice Potter, assorto. Solleva un po’ il mento, come se così potesse sentire meglio, inspira l’aria e socchiude gli occhi, beato, mentre un sorriso gli si stampa in faccia. << È un profumo dolceamaro… sa di caffè e pergamena usata… e sa di aria fresca, di menta, di lana calda… pioggia, e di Hogsmeade… sa di casa nuova e di… di gigli. Però sa anche di cane bagnato e terra umida, e inchiostro. E poi uhm, sa dei tuoi calzini sporchi, Sirius, e di cioccolato e di quell’odioso dopobarba di Frank. >>

Black strizza gli occhi e, per la seconda volta annusa l’aria tipo un cane che cerca di fiutare la preda. << Sei sicuro di non essertelo immaginato, James? Io non sento nulla. >>

<< Certo che non me lo sono immaginato >> replica Potter, imbronciato. << Lo sento, è meraviglioso. Sarà una nuova lozione di qualche ragazza?  >>

Remus fa per rispondere, ma Lumacorno entra in classe sbatacchiando le sue gambe corte, e tutti interrompono la conversazione all’istante.

Io, annoiata, riprendo a guardare un punto fisso a casaccio, pregando affinché il prof si limiti ad assegnarci qualche pozione difficile senza fare commenti su di me.

<< Buongiorno, ragazzi >> saluta Lumacorno, trottando fino alla lavagna facendo ondeggiare minacciosamente la pancia. Sorride, indicando con un braccio tozzo un calderone fumeggiante. << Qualcuno sa dirmi cos’è questo? >>

Impercettibilmente, tutti si avvicinano un po’ di più, tranne io e Piton che –anche lui, lo so- abbiamo riconosciuto la pozione dal vapore che sale a spirali.

Ti prego, Merlino, fai che qualcuno lo sappia, fai che qualcuno alzi la mano e lo dica.

Ovviamente, come avrei dovuto prevedere perché per qualche assurdo motivo succede sempre, tutti stanno zitti.

Sospiro, mentre vedo Lumacorno per nulla deluso sorridere e far saettare gli occhi da Piton a me e da me a Piton.  Ci metterà tre secondi a scegliere chi stressare tra noi ed io, dotata di grande spirito di conservazione, spero sia Severus.

Tre.

Due.

Uno.

<< Signorina Evans? Lei per caso conosce la risposta? >>

E ti pareva? Mettendo da parte la voglia che ho di prendere a testate il banco  abbozzo un pigro sorriso e rispondo: << Amortentia. >>  

<< Giustissimo, signorina Evans >> squittisce entusiasta Lumacorno, e i suoi baffi oblunghi sembrano drizzarsi fino al limite del possibile. << E sa dirmi anche come l’ha riconosciuta? >>

<< Sì >> borbotto. << L’ho riconosciuta dalla luminosità perlacea e dal vapore che sale a spirali. >>

<< Ottimo. E sa anche che effetti ha,ovviamente,  vero? >>

<< Certo. L’Amortentia è il filtro d’amore più potente del mondo, non crea veramente l’amore ma può provocare ossessioni o potenti infatuazioni. Oh, ed ha un’ odore diverso per ognuno di noi, profuma di ciò che più amiamo. >>

<< Che cosa? >> ulula Black, accanto a me, in un sussurro abbastanza udibile.

Mi giro per lanciargli un’occhiataccia e lo vedo sbattere le palpebre dieci volte più del normale, shoccato; lentamente Black gira la testa per guardare Potter, il quale spalanca gli occhi e apre la bocca come l’ebete idiota quale è. Black deve trovare la cosa evidentemente comica o inquietantemente orrenda, perché comincia a tossire e a ridere nello stesso tempo, strozzandosi convulsamente così che Minus gli batte una mano sulla schiena; nel frattempo sospetto che i bulbi oculari di Potter schizzeranno via dagli occhi e che la sua mascella tra un po’ si staccherà dal resto della sua faccia imbambolata: Remus deve aver avuto il mio stesso pensiero perché con una mano chiude la bocca a Potter, sorridendo  tra se e se come chi la sa lunga.

Ovviamente, Lumacorno non si accorge di niente, troppo preso ad infastidirmi lodandomi:

<< Perfetto, signorina Evans. Venti punti a Grifondoro… anche se vorrei che lei fosse stata smistata a Serpeverde >> sorride amabile.

<< Ed io vorrei che lei smettesse di ripeterlo, signore, ma ho paura che entrambi i nostri desideri non si avvereranno mai >> dico, rivolgendo a Lumacorno un sorrisone cordiale.

Come al solito, ridacchia divertito.

<< Come ha già detto la signorina Evans, l’Amortentia è il Filtro d’amore più potente del mondo, motivo per cui il Ministero della Magia ne vieta la distribuzione. Oggi voi la preparerete, ma… >> e qui Lumacorno aggiunge un sorriso, << starò bene attento che nessuno di voi ne porti fuori da quest’aula: se non è fatta perfettamente, l’Amortentia può essere estremamente pericolosa; e nemmeno il miglior pozionista del mondo potrebbe provocare l’amore perché, ragazzi miei, il vero amore è impossibile da ricreare >> ammicca gioviale, e alcune ragazze – membri del Fan Club di Black se non sbaglio- sospirano. << L’Amortentia è  insapore ed è inalterabile al contatto con cibi o bevande. Può essere conservata per un mese in un luogo asciutto ma superati trenta giorni la persona che la beve potrebbe diventare ossessiva e maniacale nei confronti dell'artefice della pozione. La durata degli effetti varia a seconda della forza di volontà della persona che l'assume ed è consigliato all'artefice della pozione di non annusarla, per non venirne ammaliato a propria volta. Allora, ragazzi, andate a pagina 78 di Pozioni Avanzate: qui troverete tutte le istruzioni per mettere insieme una dignitosa Amortentia. Avete un’ora e mezza di tempo, buon lavoro >> conclude Lumacorno, guardando speranzoso prima me, poi Piton. << Ah, ovviamente, evitate di mettere la parte solubile della persona, così che la pozione risulti del tutto innocua. >>

Si sentono parecchi borbottii e il febbrile sfogliare di pergamena; io socchiudo gli occhi e, riaprendoli, entro nel mio mondo: leggo attentamente le istruzioni e comincio a bollire l’acqua mentre vado a prendere gli ingredienti che mi mancano nell’armadio delle scorte comuni. Quando ritorno al mio posto aggiungo le ali di fata e, dopo qualche secondo, aggiungo anche i capelli di Veela, due anziché tre: non so perché, ma è come se una vocina nella mia testa mi sussurrasse le istruzioni giuste, e mi basta seguirle per riuscire bene. Pozioni per me è la cosa più bella e facile del mondo. È semplice, come respirare. 

Quando ottengo una perfetta tonalità madreperlacea, aggiungo un fico secco di Albissinia e del coriandolo,  e comincio a tritare i petali di rosa con precisione: quando diventano polvere, li aggiungo alla mistura e giro sette volte in senso antiorario, come scritto nel libro; la pozione dovrebbe diventare di nuovo color perla mentre per il momento è rosa chiaro; agisco d’istinto, aggiungendo tre giri orari ai sette antiorari e ripetendo il procedimento per tre volte: ottengo un magnifico perla. Soddisfatta, peso sulla bilancia le uova di Ashwinder che metto nel calderone insieme alle lacrime di sirena; continuo a mescolare per dieci minuti, poi mi fermo e spengo il fuoco con un incantesimo: qualche secondo dopo, dal mio calderone si leva dolcemente del fumo a spirale.

Sorridendo orgogliosa di me stessa, osservo con affetto la mia pozione ben riuscita, sentendo quella piacevole sensazione alla bocca dello stomaco che mi comunica che sì, ce l’ho fatta. 

Mi volto verso Alice che colpisce il calderone con il mestolo, infuriata, come se il fatto che il suo intruglio sia viola sia colpa del pentolone e non sua.

<< Alice, ti serve una mano? >> le chiedo, togliendole di mano il mestolo prima che lo ficchi nell’occhio di Mary.

Lei sbruffa. << No, ormai è irrecuperabile >> dice con una smorfia, scuotendo la sua pozione che si muove in maniera sinistra. << Sembra cemento! >>

La materia non fa per lei, lo ammetto: è molto più portata in Incantesimi e in Erbologia che in Pozioni. Indispettita per la mancata riuscita, assume un’espressione incurante e fa mulinare i capelli biondi: << maledetto vapore, me li arriccia tutti >> commenta.

Faccio per rispondere, ma un fiotto d’aria, spostata dai suoi movimenti impazienti, mi arriva nelle narici e rimango colpita dal profumo della mia Amortentia senza volerlo: legno, è il mio primo pensiero. Sì, legno e cuoio, e shampoo; e poi vento che sa d’autunno, primavera e foglie d’alberi. Sento profumo dei raggi del sole e di neve gelida ed erba appena tagliata e di zucchero e di Burrobirra. Sento l’odore che aleggia nei corridoi di Hogwarts, il fumo che si leva dal calderone durante l’ora di Pozioni, e anche il profumo di arancia di Mary, del tè alle rose di Alice e l’aroma delle Gelatine TuttiGusti+1 che compra sempre Emmeline. Annuso l’odore della cioccolata che mi offre sempre Remus, e anche il profumo degli alberi che erano vicino casa mia, sotto cui un tempo stavo seduta con Severus.

È una cosa così strana, il tempo di accorgersi di un profumo e subito l’Amortentia cambia e te ne fa sentire un altro, e un altro ancora: la torta alla marmellata di mia mamma, la pipa di mio padre e…

<< Oho!>> esclama un eccitato Lumacorno, interrompendomi dai miei pensieri bruscamente. << La signorina Evans è riuscita ad ottenere una pozione perfetta. Non saprei dire qual è la migliore, se la sua, cara, o quella del signor Piton. >>

Lancio un breve sguardo a Severus che segue con gli occhi il fumo che fuoriesce a spirali dal suo calderone, poi mi do della stupida: un buon pozionista non si sarebbe mai fatto abbindolare dalla sua stessa pozione.

Riempio la boccetta da dare a Lumacorno, irritata con me stessa, pensando agli odori che ho sentito: Mary, Alice, Emmeline, Remus, i miei genitori… anche quello di Piton, mi dico a malincuore, che non avrei dovuto sentire affatto.

E poi? Tutti quei profumi discostanti l’uno dall’altro?

Legno, cuoio, shampoo, sole, neve, vento autunnale e primaverile, erba tagliata, zucchero e Burrobirra.

Non ha senso, mi dico, mentre consegno la mia provetta ad un Lumacorno soddisfatto ed eccitato e raccolgo le mie cose distrattamente: non conosco nessuno con tutti questi profumi insieme, sono troppi e troppo diversi per essere di una sola persona.

Faccio spallucce: dopotutto, che importa?

Note dell'autrice: Taaa-taan XD Capitolo un pò -tanto?- noiosetto che però volevo mettere, perchè l'idea dell'Amortentia mi è sempre piaciuta. Come sicuramente avete capito, ho preso ispirazione da Harry Potter e il Principe Mezzosangue, quando Lumacorno chiede ad Hermione. So che praticamente sono passati 20 anni dalle due lezioni, però... vedo Lumacorno come una persona abbastanza ripetitiva, basta pensare che Harry e co, usano lo stesso libro che usava anche la mamma di Piton O_o Ho cambiato una cosa dell'Amortentia: Hermione dice che profuma di ciò che ci attrae, io ho messo di ciò che amiamo, che mi piaceva di più, anche perchè lei sente l'odore di Ron, che ama.

(Stasera sono in vena di chiacchiere, non ho nulla da fare XD)

I profumi che sente James...bè, mi sembrano ovvi XD Penso che anche lui l'abbia capito. Lily invece.....ok, sì, è ovvio anche questo XD XD

Non ho altro da dire, devo arrendermi XD

Grazie tantissimo a:

Niki_Black : Scusarti?? O_o ma se già solo il fatto che commenti è un miracolo XD Grazie!!! Per la targa: non so, mi sembrava strano che sulla porta dei malandrini non ci fosse scritto nulla, dato che li vedo come tipi che lasciano il segno *_* James e Sirius specialmente XD Già, tutti lo prendono in giro, al povero Prongs, ma poi gli fa vedere lui U_U Grazie milleee!!! *_*

Emily Alexandre : O_o e io sono sempre più stupita del fatto che ti piaccia, ma vabbè! XD Grazie mille per avermi detto delle virgolette, mi fanno impazzire -.-" Spero che non ci siano dialoghi mancanti anche qui!!! XD Grazie grazie grazie grazie!!!

E grazie anche a chi ha solo letto, o messo nei preferiti, o nei seguiti, o nei ricordati!! (se non avete di meglio da fare, lasciatemi un commentino minuscolo minuscolo, giusto per dirmi se vi fa schifo o no XD )

Grazie, Sara!

Capitolo 6.

<< È ufficiale, comincia realmente a farmi paura, adesso >> commenta Sirius.

Esasperato, alzo gli occhi dal mio libro e non posso fare altro se non concordare con lui.

James Potter è sempre stato un tipo bizzarro: egocentrico, ingenuo, insopportabile molto spesso, ottimista come pochi, e talmente tanto irritante che in alcuni –ok, parecchi- momenti, ti fa desiderare di ucciderlo.

Questo è uno di quei momenti.

Insomma, abbiamo sopportato per tutto il giorno i suoi sbalzi d’umore più accentuati del solito, la telecronaca fatta da se stesso su se stesso per se stesso con se stesso, l’abbiamo perfino accompagnato nella sede del suo nevrotico fan club dove tutte quelle ragazzine inquietanti hanno cominciato a fare la hola in suo onore ed intonare canzoncine dove le parole “bellissimo” “James Potter” e “sposami” si ripetevano tre volte per ritornello.

E adesso, come se non bastasse, sta camminando da circa un’ora avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro, e… sì, avanti e indietro per il dormitorio, con le mani schiacciate sule orecchie per non sentirci, mente canta ad alta voce con i cuoi toni soavi una delle canzoncine di quelle squinternate delle sue fan, saltellando ad ogni epiteto decisamente esagerato riferito alla sua persona –e, fidatevi, sono tanti-  il tutto con indosso il suo stupido pigiama rosso con su scritto:

Merlino è morto

Godric pure,

E anch’io mi sento poco bene.

Anche Frank, nel letto accanto al mio, guarda James con disperazione, occhieggiando un attimo dopo la finestra con grande – troppo- interesse: non mi serve essere un Legilimens per sapere che sta ponderando l’idea di gettarsi di sotto, calcolando le possibilità di rimanere vivo dopo un volo da una torre; in cuor mio penso che Frank abbia capito tutto. 

Ma James, incurante dello shock psicologico a cui ci sta sottoponendo, continua a canticchiare saltellando nella stanza, senza degnarci di uno guardo, troppo preso dalle sue elucubrazioni e autocelebrazioni mentali per preoccuparsi della nostra salute:

<< James Potter, bellissimo e bello,

tu sei il più figo del nostro castello!

James Potter iiiil cercatore

Fantastico, unico, iiiil migliore!

James Potter mi vuoi sposare?

Così le tue lodi potròòò cantare!

James Potter, diiiventa mio

Ti hanno mai detto che sembri Dio?

James Pott… >>

Dal modo in cui Frank si è alzato, capisco che non gli importa nulla di finire spiaccicato sul prato qui sotto, tutto purché questo strazio finisca. Anche Sirius si è alzato, ma Sirius è troppo Sirius per suicidarsi senza fare del male a James:

<< Ora basta >> sbotta infatti, << Pietrificus Totalus! >>

E… silenzio.

Benedetto silenzio in cui posso studiare in pace.

Grazie Sirius, non dimenticherò mai quello che hai fatto per me oggi.

<< Puoi sederti adesso, Frank. >>

Frank – che per inciso aveva già spalancato la finestra- sospira di sollievo, dà una pacca di riconoscenza commossa a Sirius, e ritorna a stendersi sul suo letto, con la rivista di Quidditch tra le mani.

Da qualche parte sul pavimento si sentono dei gemiti sordi.

<< Ehm, ragazzi… non dovremo liberarlo, adesso? >> squittisce Peter.

Non guardare James, Remus. Non guardarlo, altrimenti ti verranno i sensi di colpa. Non…

…lo guardo. È lì disteso di schiena, con la faccia schiacciata su una scarpa di Peter e le mani ancora saldamente premute ai lati della testa.

Liberare James, o non liberarlo?

Questo è il dilemma.

Sirius si avvicina al corpo di Ramoso ghignante, puntellandolo con un piede; arriva un altro gemito dalla cosa pietrificata che prima era James.

Certo, pietrificata e silenziosa.

Ed io ho quel libro che mi ha prestato Lily da leggere che è così invitante…

<< Senti Prongs >> interviene Sirius, spiccio, << ti libero solo se stai zitto e la pianti di fare il demente,okay? >>

Silenzio, ovviamente. Vorrei dire a Sirius che il suo migliore amico non gli può rispondere perché lui l’ha pietrificato, ma mi astengo.

<< Chi tace acconsente >> decide Padfoot << ma ti avverto, se cominci a fare lo schizzato stanotte dormirai appeso alla torre di Astronomia, Prongs. >>

Un colpo di bacchetta e James è libero. Un secondo e James si avventa su Sirius.

<< Brutto sacco di pulci! >> strilla, con i suoi soliti modi da primadonna.

Sospiro afflitto, e i miei occhi incontrano quelli del povero Frank.

<< Pietrificus Totalus >> dico svogliatamente, e i miei due migliori amici smettono di tentare di uccidersi: Sirius ha ancora le mani strette intorno al collo di James, in un chiaro tentativo di strozzarlo, James sta mordendo un braccio di Sirius, mentre ha un gomito conficcato tra le sue costole e gli occhiali gli pendono da un orecchio, infranti.

Entrambi mi lanciano un’occhiataccia, e considero che è una pessima mossa dal momento che io ho la bacchetta dalla parte del manico.

Appena apro la bocca per parlare, qualcuno bussa alla porta.

Io, Peter ci guardiamo stupiti, Frank si alza dal letto, poi con una scrollata di spalle e un’ultima occhiata a Sirius e James – un tantino blu- vado ad aprire la porta.

La prima cosa che vedo è una chioma rossa.

<< Lily? >>

La seconda sono due occhi verdi.

<< C-che cosa ci fai tu qui? >>

<< Ciao Remus! >>

Senza molti complimenti Lily Evans entra nella nostra stanza, posa lo sguardo sul pavimento dove stanno James e Sirius ancora pietrificati e completamente immobili e commenta: << Carini. Io li lascerei così, se fossi in voi. Anche perché da un momento all’altro Potter soffocherà. >>

Ha un pigiama addosso, verde a righe rosse. E la vestaglia. Sono certo che se James fosse in se non le toglierebbe gli occhi di dosso e comincerebbe a riempirla di complimenti –e a riempirsi di complimenti. Ora che ci penso forse dovrei rompere l’incantesimo, il povero Prongs morirà per essersi fatto trovare sul pavimento, immobile, a picchiare il suo migliore amico e con i capelli pietrificati dalla Evans che, per la prima volta nella sua vita – anche l’unica, credo- è salita di sua spontanea volontà nel nostro dormitorio; e poi saremo noi a dover sopportare le sue canzoncine cerebrolese e i suoi repentini cambi d’umore e gli atteggiamenti drammatici di prima donna.

<< Finite Incantatem >> dico, e sia James che Sirius riprendono vita tra i gemiti.    

<< Evans! Sei venuta a trovarmi! >> esclama James appena riprende fiato, alzandosi con tutta la dignità che gli resta da terra e saettando verso di lei: ha ancora gli occhiali rotti, quell’idiota.

<< No, Potter >> replica, << e già che ci siamo no, non vengo ad Hogsmeade con te. >>

<< Non te l’ho ancora chiesto >> sorride James, passandosi una mano tra i capelli.

<< La porta l’ha fatto per te. >>

Il cartellino, capisco subito. James ci sarà arrivato?

Lo guardo, ma lui guarda lei e il suo sorriso è così aperto e grande che chi non conosce James Potter non può fare altro che pensare che lui non sarà mai triste; ma io lo conosco, e so che, per quanto idiota possa essere, dieci minuti prima non stava strillando una canzoncina in suo onore per puro caso.

<< Piaciuta, vero Evans? >>

<< Sì, molto Potter >> commenta lei, sarcastica, << specie il postscriptum. >>
<< Quella è la mia parte preferita, in effetti. Anche le porte dicono quanto sono bello, che vuoi farci! >>

Lily decide di ignorarlo, per cui si rivolge a me con un gesto di stizza verso James e la sua arroganza. << Rem, volevo chiederti se avevi finito con libro che ti avevo prestato. Quello di Pozioni, ricordi? >>

<< Oh, ehm, no >> le dico, abbozzando un sorriso di scuse. << Mi dispiace, ma proprio non ho fatto in tempo a finirlo. >>

Sì, perché un’idiota non ha fatto altro che tormentarmi dalla mattina alla sera.

<< Capito >> risponde, e fa spallucce. << Non fa nulla, tanto non avevo fretta. >>

<< Grazie. >>

<< Bene, allora io vado! >> comunica, portandosi una ciocca di capelli vermigli dietro l’orecchio; con la coda dell’occhio vedo James osservarla rapito. << Buonanotte Remus, Minus, Paciock >> saluta educatamente. Poi aggiunge << Potter, Black >> gelida.

<< Sogna me, Evans! >> le urla dietro James.

 << Quelli si chiamano incubi, Potter >> specifica lei, ed esce dalla stanza chiudendo piano la porta alle sue spalle, in uno svolazzare di capelli rossi.

James rimane qualche minuto ad osservare il vuoto in cui prima era lei, poi con un colpo di bacchetta e un Reparo si aggiusta gli occhiali.

Sirius sbruffa sonoramente, facendo una smorfia: lui e Lily si detestano cordialmente, questo è ufficiale.

James riprende le sue facoltà vitali nello stesso momento in cui comincia a cantare di nuovo James Potter, James Potter  giocando con il boccino che ha fregato qualche anno fa a non so chi, e contemporaneamente guardandosi allo specchio.

Frank, che ha ormai rinunciato alla sua serata tranquilla, si alza dal letto. << Vado da Alice >> comunica. Non è la prima volta che taglia la corda da questo branco di matti lasciando a me tutto il duro lavoro, perciò nessuno ci fa caso.

Peter sta mangiando del budino, io e Sirius – seppure lui ostenti un’aria di pura indifferenza- guardiamo James.

Quest’ultimo,dopo qualche minuto, smette di canticchiare e prende la Mappa del Malandrino. << Giuro solennemente di non avere buone intenzioni. >>

<< A che ti serve quella? >> chiede Sirius, adesso più attento.

<< Troviamo Mocciosus. >>

<< James >> lo rimprovero pacato. << Prendersela con Piton non ti servirà a nulla. >>

Prongs si agita un po’, sedendosi sul letto e studiando la mappa. << Di che stai parlando, Moony? >>

<< Parlo del fatto che stamattina hai sentito l’odore di Lily Evans nell’Amortentia, e da allora sei uscito di testa. >>

Anche Peter ci guarda adesso, i suoi piccoli occhietti neri saettano da James a me, forse per paura che alla fine James mi picchierà; Sirius continua a fare finta di niente, ma sappiamo tutti che il discorso interessa più a lui che a me.

<< Che cosa? >> ride James. << Io… non ho sentito nessun odore. Cioè, non il suo odore! >>  

James Potter, oltre ad essere bizzarro, è anche ingenuo. Ingenuo perché sono almeno tre anni che è innamorato di Lily Evans e continua a fare finta che sia solo una stupida sfida; e non capisce che l’unico momento in cui avrà una possibilità con lei sarà quando smetterà di considerare i suoi sentimenti un gioco e ammetterà la verità.

<< Sì che lo hai sentito, James. E lo sai anche tu. >>

Sì, James, lo sai anche tu. Lo sai che la mai, infondo, ma hai paura di ammetterlo perché l’unica ragazza di cui tu ti sia realmente innamorato potrebbe essere quella che non ti vorrà mai.

Ride ancora, scuotendo la testa e scompigliandosi in questo modo ancora di più i capelli.

<< Sai cosa significa quando qualcuno sente l’odore di una determinata persona nell’Amortentia? >>

Significa che la ami, James. Ma considerarla solo una sfida è così facile, semplice. Perché se è solo un gioco non devi star male per i suoi insulti, perché se è solo un gioco puoi proclamarle il tuo amore in maniera ridicola ovunque tu ti trovi, perché se è solo un gioco non devi fare i conti con la verità dei tuoi sentimenti, perché se è solo un gioco puoi continuare a sperare. E perché tu vinci sempre nei giochi, vero?

Piomba un silenzio pesante tra noi quattro, un silenzio carico di una tensione che per noi è come una piccola ma fitta barriera invisibile: penso che se allungassi una mano nella direzione di James adesso mi brucerei.

James Potter, il campione di Quidditch, il classico ragazzo più popolare della scuola, quello brillante, quello divertente, il mio migliore amico. Sirius, si alza dal suo letto mettendosi tra noi senza un motivo apparente, teso, con le mani in tasca, la mascella contratta, gli occhi vitrei e la classica espressione che mi fa tanto pensare ai Black.

<< Non significa nulla, Rem >> dice James, ilare.

<< Significa che provi qualcosa per lei! >> replico. Non ho il coraggio di dirgli esplicitamente che la ama: sfaserebbe tutto il suo piccolo mondo ottimista, felice e allegro in cui tutto è perfetto. Perché James è anche un bambino, dopo tutto.

<< Cosa? >> esclama, dando il via ad una risata. << Remus, sappiamo tutti che la Evans è solo una sfida, no? Figurati se… mi piace davvero! >>

Sbruffo. << L’altra sera hai detto a Sirius che è lei che vuoi,e hai messo sotto sopra tutto il dormitorio >> nonché schiacciato i miei organi interni << per diventare una Piovra Gigante per lei >>

Ti accorgi, James, che ti contraddici da solo? Con le tue frasi, i tuoi pensieri, le tue parole… ma tu non ci fai caso. Sei troppo occupato a negare la verità per accorgertene.

<< Non per lei, per vincere la sfida! Insomma, Remus… ammetto che sì, è bella e intelligente e tutto il resto, ma mi è totalmente indifferente! Voglio solo vincere, tutto qui. >>

<< L’anno scorso hai minacciato di morte lenta e dolorosa tutti i suoi ragazzi perché eri geloso! >>

<< No, perché mi erano tra i piedi >> replica pronto James, sorridendo malandrino.

<< Ti fai umiliare ogni giorno da lei per farti notare! >>

<< Sì, Remus, sì… ma per vincere la partita. È l’unica cosa che conta per me, vincere >> ghigna.

<< Quindi lei non conta nulla? >> chiede Sirius, intromettendosi per la prima volta nella conversazione. Nel suono della domanda sento una piccola urgenza, qualcosa che lui, per il suo orgoglio, non ammetterebbe mai.

<< No >> nega James, facendo spallucce noncurante. << È una ragazza, Padfoot. E tu sai come sono le ragazze per noi, no? >>

Sirius non riesce a nascondere un sorriso e annuisce pronto.

<< Bene >> è l’unica cosa che mi resta da dire.

Bene James, d’accordo. Continua a negare l’evidenza, continua a ignorare la realtà; non posso dirti cosa provi, non posso svelarti il mistero dei tuoi assurdi giri di parole, dei tuoi sbalzi d’umore, delle tue battutine e dei tuoi sguardi un po’ tristi dietro gli occhiali storti. Non posso dirti che ami Lily Evans probabilmente come non hai amato nessun’altra.

Ho provato a fartelo capire nel modo meno doloroso, ma ti sei rifiutato dietro la scusa di una banale sfida, e hai riso allegro delle mie insinuazioni veritiere; ho solo paura che quando ti deciderai ad accettare la realtà ti farai male, come un bambino che è caduto per terra dalla scopa. Spero che sul tuo viso ci sarà un sorriso quando ti renderai conto che sì, ti sei innamorato, un sorriso e non lacrime.

<< E adesso dove vai? >> squittisce ad un tratto Peter.

Alzo gli occhi e vedo che James, con il solito broncio infantile stampato in viso, sta uscendo a passi veloci dalla stanza. << Dal mio fan club >> risponde.

Sirius rabbrividisce, in ricordo di tutte le ragazzette folli che celebravano James come se fosse una divinità scesa in terra. Ammetto che nonostante Sirius abbia un Fan club più numeroso di quello di James almeno non sia mai andato a fargli visita.<< P-perchè vai in quel posto orrendo? >>

<< Perché è da due ore che nessuno mi dice quanto sono bello! >> sbotta, battendosi la porta alle spalle. Dalle scale, lo sentiamo canticchiare allegro ancora quell’odiosa canzone:

<< James Potter, bellissimo e bello,

tu sei il più figo del nostro castello!

James Pott… >>

Peter cade dal letto, ridacchiando nervosamente.

Padfoot spalanca gli occhi, poi si esibisce nella sua solita risata simile ad un latrato, leggermente esasperato ma tutto sommato divertito.

Io sbruffo. << Sei un idiota, James. >>

Un’idiota ingenuo che ama i giochi e non ammette la realtà.

Note dell'autrice: Capitolo dal punto di vista di Remus ^-^

Aaaaallora, qui devo specificare una cosa (nella speranza che non mi impappini come mio solito nel discorso XD) James qui è diverso rispetto al capitolo dal suo punto di vista, ma è una cosa voluta. (Ecco, fin qui ci sono XD ) Ho sempre considerato James come un personaggio abbastanza particolare, come del resto tutti i personaggi che la Row crea *_*, perciò... non ho mai visto James come uno sbruffone egocentrico.... o meglio, nella mia testa è uno sbruffone egocentrico, ma c'è anche qualcosa in più.... lo vedo come un bambino cresciuto, ingenuo e ottimista, quelle persone che hanno sempre il sorriso stampato in faccia e vivono in stile Hakuna Matata XD XD Forse sto divagando O.o quello che cerco di dire...(e con questo mi sono ufficialmente impappinata XD) è che... (che?) che il James che vedo io non si rende conto per nulla di quello che prova per Lily e lo considera semplicemente un gioco, una cosa da vincere e poi mollare. Questo perchè è sempre stato un bambino un pò viziato (sempre per come la vedo io, eh!) ed è sempre stato abituato ad ottenere tutto ciò che voleva, e Lily che gli dice di "no" è la sola eccezione, e per questo deve averla. Credo però che una parte minuscolissima del James Potter più maturo (il James che piacerà a Lily, per intendersi) sappia che in realtà lui è innamorato di lei, e ne ha paura per tutti i motivi detti da Remus che non sto qui a ripetere perchè queste note sono diventate più lunghe del capitolo XD motivo per cui, ancora James nega. Poi, difronte ai Malandrini dice che Lily non conta nulla e che non gli interessa affatto...penso che lo faccia primo per convincere se stesso, secondo perchè...perchè è un malandrino e ammettere che a lui in effetti Lily piace sarebbe come dire che ha perso, e James Potter è anche orgoglioso. O_O tutto questo testamento, insomma, per dirvi che se nei prossimi capitoli James penserà cose più...meno...ehm, diverse insomma, non c'è uno sdoppiamento di personalità, ma lo fa perchè non si possono controllare i pensieri, e nemmeno si rende conto che in effetti questi pensieri sono un controsenso con quello che dice agli amici, perchè è ingenuo XD E poi, non c'è nessun amico davanti che potrebbe ferire, nella sua testa XD

O_O mamma che cosa contorta!!!! Sinceramente non so nemmeno io quello che ho scritto O.o T-T mi sono impappinata!!!

Si basta, me ne vado!!!

Ahhh....ehm, no.... XD Ho una domanda: secondo voi, i Malandrini dovrebbero fare parte dell'Ordine? No, perchè ho due idee diverse, e non so quale delle due fare XD

Ringraziamenti: 

Niki_Black : Ohh, almeno non sono l'unica nottambula XD Mi mancheranno le notti semi-in-bianco ora che comincia la scuola -.-" Grazie mille, sono felice felice felice che ti sia piaciuto anche questo!!! (e stupita, stupita, stupita XD) Grazie!

Emily Alexandre : Quando Lily darà una possibilità a James? O.o Ehmm...coff coff.... in realtà non lo so neanche io XD Ho due idee in mente e non so quale seguire, ma in ogni caso...ci vuole ancora un pò XD Grazie grazie grazie grazie!!!

Dyd33666: O___O Davvero???.....cioè, Grazie XD Grazie mille, sono contenta che ti sia piaciuto!!!

E grazie anche a chi ha solo letto, o messo nei preferiti, o nei seguiti, o nei ricordati!! (se non avete di meglio da fare, lasciatemi un commentino ino ino ino XD )

Grazie, Sara!

(Ahh, e scusate per il testamento!)  

Capitolo 7.

Se c’è una cosa che io, Lily Evans, ho in comune con i Malandrini, quella è il professor Rosier.

John T. Rosier, insegnate di Difesa contro le Arti Oscure. Purosangue e zio di secondo grado di quell’idiota di Evan Rosier, di Serpeverde: mi detesta, e insieme a me anche Potter, Black, Lupin e Minus, per associazione.

Sentimento del tutto ricambiato, ovviamente.

Non riesco ancora a capacitarmi di come Silente abbia permesso ad un tipo come Rosier di insegnare ad Hogwarts: è freddo, crudele e cattivo; fa discriminazioni in base al sangue e favorisce i Serpeverde in un modo assurdo.

Ci sono parecchi Nati Babbani in questa scuola, eppure lui odia me, semplicemente perché io sono una delle migliori del corso nella sua materia (che avrei già mollato dopo i G.U.F.O se non fosse così maledettamente importante). È evidente che io per lui conto quanto la feccia che si trova ammassata sul pavimento della Testa di Porco, o giù di lì. È come se una Sanguesporco non potesse essere più brava di un Purosangue, e dal momento che io lo sono deve punirmi, umiliarmi, rendermi la vita impossibile per farmi ritornare al mio posto subordinato, in ultima fila dietro i Mezzosangue e affianco gli Ibridi.

Ibridi: motivo per cui odia Remus; ovviamente, essendo insegnante di Difesa, ha scoperto che è un licantropo e non solo ad ogni lezione guarda Lupin con disprezzo, ma fa delle osservazioni piuttosto implicite che si trasformerebbero in vere e proprie costatazioni se solo Silente non gli avesse impedito di svelare il segreto di Remus. È per colpa sua, comunque, che Pix di recente non fa altro che cantare quella sciocca canzoncina maledettamente veritiera ogni volta che incrocia Remus lungo i corridoi.

Potter e Black danno il tormento a Rosier, dal momento che nemmeno loro lo sopportano e non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno quei due, a differenza di Remus che si sente troppo uno schifo per anche solo pensare di ribattere. Rosier ricambia con la stessa moneta, togliendo punti a destra e a manca ai Grifondoro anche se solo uno di loro due starnutisce, affibbiando punizioni che non stanno ne in cielo ne in terra. Suppongo che vorrebbe trattarli come feccia, proprio come fa con me,ma non può perché la famiglia Potter e – in particolar modo- la famiglia Black sono due tra le più antiche famiglie Purosangue del Regno Unito. Così Rosier scarica le sue frustrazioni sul povero Minus, che è capitato tra capo e collo in una questione più grande di lui.

Mi ripeto per la centesima volta tutte queste cose mentre, irritata e innervosita, concentro tutta me stessa sulle Maledizioni a Lunga Durata, stringendo l’orlo della gonna con la mano per impedirmi di prendere la bacchetta e lanciare su Rosier una maledizione bella potente, di quelle che ti fondono il cervello e ti rendono inutile per tutta la vita.

<< Allora, Evans, sai la risposta? >> mi chiede gelido Rosier, squadrandomi con disgusto.

<< Sì >> dico spiccia, ricambiando lo sguardo con un’occhiata gelida che non riserverei nemmeno a Potter. << Il Sortilegio dell’infelicità eterna viene usato per lo più sui prigionieri di Azkaban, o comunque su persone che hanno fatto davvero qualcosa di brutto. Crea rimorsi che possono uccidere, e sensi di colpa che durano per tutta la vita. >>

<< Risposta copiata pienamente dal testo >> sbruffa Rosier. << Comunque, come ha detto Evans, anche se in maniera poco esauriente, il Ministero la usa sui condannati ad Azkaban che non meritano il Bacio del Dissennatore. >> Si ferma, poi lancia un’occhiatina non tanto velata a Remus, e ghigna: << io sarei propenso ad usarla anche su altri tipi di creature, ovviamente, creature immeritevoli anche solo di vivere, ma ancora non sono Ministro della Magia. >>

I Serpeverde esplodono in risolini mentre sento il sospiro stanco di Remus.

<< Perfetto allora, >> sbotta  Black, dal banco dietro il mio << perché ha le stesse probabilità di diventare Ministro della Magia quanto ne hanno i capelli di  Mocciosus di essere puliti. >>

<< Bè, grazie a Merlino!>> esclama Potter, senza premurarsi di tenere un tono di voce basso, << visto che i capelli di Mocciosus sono auto-unticci: l’unto si rigenera entro quindici minuti. Oh, e ovviamente anche a prova di schampoo, gratta e netta, e qualsiasi tipo di prodotto pulente,magico e babbano. >>  

I Serpeverde – con cui, come se potesse andare peggio, condividiamo la lezione- smettono di ghignare perfidi e si voltano verso di loro, mentre io camuffo un risolino con un colpo di tosse abbastanza convincente; accanto a me, Alice invece ride senza badare al fatto che siamo ancora a lezione, mentre Mary si volta per complimentarsi con Black e Emmeline borbotta allegramente: << così impara, quel viscido idiota. >>

Severus si alza velocemente dal suo posto, puntando la bacchetta su Potter con gli occhi pieni di odio e disprezzo, ma Rosier lo fa accomodare con un cenno del capo:

<< Trenta punti in meno a Grifondoro e punizione per entrambi, questo venerdì alle diciassette. >>

Né Potter né Black sembrano minimamente colpiti, però il primo dei due alza la testa guardando in tono di sfida Rosier e sorridendo apertamente. << Spiacente, signore, ma questo venerdì io e Black >> e indica l’amico con una mano << abbiamo già un altro appuntamento. >>

Black, ghignando Malandrino annuisce. << Controlleremo la nostra agenda, poi vi faremo sapere quando possiamo ritagliare un po’ di tempo da dedicare alla punizione. >>

<< Altri venti punti in meno a Grifondoro >> sbraita. << E voi, venerdì sera, sarete nel mio ufficio se non volete essere espulsi. >>

<< Dovrà discuterne con Silente >> dice Potter, con fare entusiasta.

Black scrolla le spalle.

Rosier apre la bocca per toglierci qualche altro punto, ma la campanella suona e non ha neanche il tempo di urlare che quei due sono saettati fuori dall’aula, veloci come se si fossero Smaterializzati; anche io, come loro, ho fretta di uscire dall’aula per non vedere più la brutta faccia di Rosier, motivo per cui raccolgo velocemente i miei libri e a passo veloce mi avvio verso la porta, affiancata da Mary, Alice e Emm.

<< Quanto lo odio! >> sbotta Alice, mentre andiamo in Sala Grande, per il pranzo, << è così…   >>

<< …viscido >> completa Mary per lei, facendo una smorfia. << Ti ha interrogato anche oggi, Lily. >>

<< Già >> sibilo irritata. << Per una volta, sono completamente d’accordo con Potter e Black. >>

Mary strabuzza gli occhi, Emmeline tossisce e Alice perplessa azzarda a sussurrare: << Tu… che cosa? >>

Sorrido. << Avete capito. Sono e saranno sempre due idioti, ma sinceramente, se devono dare il tormento a qualcuno, sono proprio felice che lo diano a Rosier, e che gli mettano i bastoni tra le ruote, di tanto in tanto. >>

Ma ovviamente, questo a Potter non lo dirò mai.

Ancora piuttosto stupite, le mie amiche annuiscono in silenzio.

Mi chiedo se abbiano perso l’uso della parola solo per una mezza cosa positiva che ho detto su Potter e Black.

Restiamo zitte, tutte ad insultare Rosier nella nostra testa con epiteti poco carini da dire ad alta voce, fino a quando non ci sediamo al tavolo dei Grifondoro, poi Emmeline decide di interrompere il silenzio: << chissà a chi si riferiva, con tutte quelle cose sugli essere inferiori da punire, eccetera… >>

<< Non so >> dice Alice, mordendosi un labbro pensierosa. << Ma avete notato che se la prende sempre anche con Remus? >>

Alzo la testa dal mio pasticcio di carne, attenta al  discorso adesso. Spero che i Malandrini non siano seduti ai loro soliti posti, poi stupidamente mi dico che è ovvio che ci siano, visto che sì, sono i loro soliti posti: sposto lo sguardo leggermente verso desta e vedo Potter e Black guardarci in allerta, Minus immobile con la forchetta a mezz’aria e Remus più pallido del solito trattenere il fiato.

<< Giusto >> annuisce Mary, non appena ingoia il purè di patate che sta divorando. << È  strano, insomma… se la prende con te, Lily perché sei una Sang… >>

<< Figlia di Babbani >> la interrompe subito Alice, mentre Emm le lancia uno sguardo di rimprovero.

Mary stava per dire che sono una Sanguesporco; non perché faccia distinzioni tra sangue o roba del genere da Serpeverde, è solo che lei è sempre diretta e prima di parlare molto spesso non riflette. << Ragazze, può dirlo, non c’è bisogno di fare giri di parole. Sono una Sangues… >>

<< Non chiamarti così! >> squittisce Alice, alzando la voce per sovrastare la mia.

Sospiro, e faccio per ribattere quando Mary sbruffa impaziente:

<< Il punto è che Remus è un Mezzosangue >> conclude sbrigativa. << Non capisco, anche io lo sono, eppure non se la prende mica con me come lo fa con voi due. >>

<< Sentite >> intervengo, cercando di salvare la situazione. << Non la state facendo troppo lunga? Insomma, che vi importa di Rosier?>>

<< Nulla, di lui! È di Remus che stiamo parlando >> sbotta Emmeline. << Lo tratta come se fosse un… mostro, è così ingiusto! >> proclama, infervorandosi; le sue guance si tingono di rosa mentre velocemente posa lo sguardo su Remus.

Nascondo un sorrisetto dietro il mio bicchiere di succo di zucca: qualcuno qui si è presa una gran bella cotta.

Anche le altre due lo notano, e vedo Alice sorridere estasiata, in procinto di dire qualcosa, ma Mary, la più pratica tra noi e molto meno romantica rispetto ad Alice, è decisa a portare a termine il discorso. << Quello che non capisco, è perché. Insomma, nella classifica di uno stupido fissato del sangue, che cosa c’è dopo Sanguesporco? >>

<< Mary! >> la rimprovera Emmeline.

<< Bè >> commenta Alice, discendente di una famiglia dal sangue puro, < < non saprei. Ci sono i Purosangue, i Mezzosangue, i Figli di Babbani… poi? I Maghinò? >>

<< Ma Remus non è un Magonò >> dice semplicemente Emmeline, facendo spallucce.

<< Ovviamente. Quindi… che altro c’è? >> chiede ancora Mary.

Piomba un pensieroso silenzio, in cui prego perché non diano la risposta giusta alla loro domanda. Getto un’altra veloce occhiata verso i Malandrini, che fingono di mangiare ma sono troppo silenziosi e immobili per essere davvero credibili, e c’è qualcosa nella postura di Remus, e negli sguardi che si scambiano Black e Potter che non contorna affatto con un sereno pranzo. Sospiro: il motivo per cui non ho osato dire a Remus che so che lui è un Lupo Mannaro è che non mi sembrava giusto, non mi sembrava onesto. Scoprire il suo segreto per me è stato come violare qualcosa di intimo, perché lui è così riservato su questo, così impaurito che gli altri sappiano la verità, così arrabbiato con se stesso per la sua natura, e anche così idiota da credere che ciò che è potrebbe cambiare quello che pensiamo di lui, che la paura di non essere accettato lo tormenta. È come una nota stonata in una melodia perfetta, è qualcosa di incredibilmente… triste, ed è sbagliato, e ingiusto, che un tormento del genere sia capitato ad una persona bella come Remus.

<< Ci… ci sarebbero gli ibridi >> mormora Alice.

Dalle parti dei Malandrini qualcuno fa cadere una forchetta.

<< Ma Remus non può essere un… figuriamoci… >> borbotta velocemente Emmeline, << è impossibile! >>

Nel silenzio che segue decido che devo dire assolutamente qualcosa. Non ho il coraggio di mentire spudoratamente alle mie migliori amiche, così opto per una mezza verità: << Rosier non segue una logica, ragazze! Prendete Minus: tormenta sempre anche  lui, no? e anche lui è un Mezzosangue. Non possono mica essere tutti vampiri o… >> non ho il coraggio di dire Licantropi. << E Potter e Black, loro sono Purosangue, e probabilmente pure lontani parenti. >>

<< Sapete, Rosier deve essere un mio cugino di secondo o terzo grado, dalla parte di mia madre… >> dice Emmeline.

<< Ma è diverso: tratta James e Sirius in maniera diversa rispetto come… >> comincia Mary.

<< Magari fa un altro ragionamento: magari se la prende solo con quelli più bravi, di Grifondoro! >> esclama Alice.

<< Anche tu sei brava, e anche il tuo Franky, però >> replica Mary.

Gli occhi di Alice cominciano a luccicare al solo sentire il nome del suo fidanzato storico futuro sposo, e spero che si trattenga dall’enunciare tutte le qualità di Paciock così da portarci alla pazzia oppure ad una crisi di vomito collettivo per troppi zuccheri. << Non come Lily e Remus, e Potter e Black. >>

<< Io sono d’accordo con Lily e Alice >> annuisce Emm.

Mary, in netta minoranza, sbruffa poco convinta, ma per lo meno il discorso è chiuso.

<< Ehi, McDonald! >> urla ad un tratto una voce purtroppo conosciutissima.

<< Sì, James? >> risponde Mary con un sorrisone.

<< Niente allenamenti, venerdì. >>

<< Ah >> dice Mary. << Per la punizione con Rosier? >>

Black ride. << Ma figurati! >>

<< No, è che davvero abbiamo un altro impegno. Ahh, la mia agenda è così piena, Merlino solo sa come posso essere così bello, nonostante tutti questi appuntamenti! >> proclama Potter, con i suoi soliti noiosi modi teatrali. << Queste ragazze, mi uccideranno!  >>

Sbruffo irritata.

<< Oh, Evans, ci sei anche tu? >> esclama l’idiota, fingendo di avermi vista solo in questo stesso momento. Con un sorriso tronfio si scompiglia i capelli.

<< Purtroppo per me sì, Potter. Ma se ti può consolare, in questo momento preferirei essere da tutt’altra parte! >>

Sorride malizioso. << Anche io, Evans! Allora, vogliamo andare in un posto più appartato? >>

Gli lancio un’occhiataccia. << Appartato Potter? Allora potremmo andare nella tua testa: lì saremo sicuramente soli, ameno che il tuo unico neurone solitario non si sia ancora suicidato per disperazione. >>

<< Evans, che carina! >> dice Potter, entusiasta. << Stai cercando di dirmi che vuoi che io ti pensi! >>

Ma proprio non capisce, eh?!

<< No, Potter, sto cercando di dirti che voglio che tu ti impicchi. >>

Ma magari sarebbe meglio una morte più crudele per Potter, qualcosa di doloroso a cui io possa assistere, armata di Pop-corn e macchina fotografica, per rivedere la sua dipartita nei momenti in cui mi sento stanca o abbattuta. Potrei chiedere a Nick-quasi-senza-testa chi è stato il suo boia, o per lo meno farmi prestare la sua ascia smussata; o magari potrei consegnarlo alla Piovra Gigante e sperare che lo divori pezzo dopo pezzo; oppure… il Platano Picchiatore? O magari dovrei passare ai metodi Babbani: un bagno nell’acido? Del cianuro nell’aranciata? Un paio di coltellate qua e là? O…

<< Evans, mi stai spaventando: hai una luce folle negli occhi, sai? >> Potter mi richiama alla realtà, << a che pensi? >>

Lo guardo con espressione omicida, e sembra decidere che no, è meglio non sapere.

<< Si può sapere che cosa devi fare venerdì sera di così importante da rimandare gli allenamenti? Abbiamo la partita tra sole tre settimane! >> domanda Mary.

Potter distoglie lo sguardo da me e sorride. << Top secret, vero Pad? >>

<< Giusto, Prongs>> annuisce Black, prontamente. << Posso dire solo che c’entra con un paio di belle ragazze e una bottiglia di Wisky Incendiario di Madama Rosmerta. >>

<< Posso venire anche io? >> si auto-invita l’innocente Mary, facendo gli occhioni dolci a Potter e Black.

Sbruffo di nuovo, immaginando i punti che verranno sottratti alla nostra povera Casa che ha avuto la fortuna di ospitare quei due idioti, sperando che no combinino qualcosa di cerebroleso e che quel qualcosa non abbia nulla a che fare con me o con dello stupido lavoro da Caposcuola extra.

<< Che c’è, Evans - Prefetto-Perfetto, qualche problema? >>

<< Sì, Sirius-mi-faccio-scoprire-perché-sono-scemo-Black. >>

<< Oh,Evans, trasgredire alle regole! Deve sembrarti un oltraggio, vero? Qual è la cosa più stupida che hai fatto? Entrare in sala comune due minuti dopo il coprifuoco? >>

Le mie amiche ridono.

<< Tu non conosci Lily >> borbotta Alice.

<< Grifondoro è anche la mia Casa, Black. E, per tua informazione, solo perché io non mi faccio beccare e non lo urlo ai quattro venti per attirare l’attenzione, questo non significa che non infrango le regole, idiota. >>

<< Che cosa vorrebbe dire? >> domanda Potter, sorpreso.

Black si tappa la bocca stupito, ma mi gela con i suoi occhi grigi.

<< Che la nostra Lily non è proprio un Prefetto Perfetto come sembra >> dice Mary, ilare. << Anzi, è maledettamente sfacciata, solo che non la beccano mai >> aggiunge Emmeline.

<< Evans… insomma, non ci credo! >> sbotta. << E poi dici a me! >>

<< Potter, io a differenza vostra, non faccio perdere decine di punti alla mia Casa; e, sempre a differenza vostra, non faccio cose sconce, né stupidi scherzi che poi costringono un Caposcuola a caso a dover sgobbare per le vostre idiozie.  >>

<< Io non faccio cose sconce >> protesta Potter, come se fosse un bambino imbronciato. << Sirius fa cose sconce, e anche Mary! Io sono innocente, puro e innocente! >>

Remus alza gli occhi al cielo scuotendo la testa.

<< Sì Potter, sei un bravo bambino casto nato da un cavolo trovato dai tuoi in un parco per caso >> sbruffo infastidita.

<< E, per inciso, la mia vita sentimentale non è affare vostro >> precisa Mary, divertita.

<< Bè >> ghigna Black, << tecnicamente, è affare mio. >>

<< Sì, tuo e di mezza Hogwarts >> aggiungo io, sorridendo.

Entrambi mi lanciano un’occhiataccia.

<< Voi due siete identici, fate paura >> dice Potter, indicando Black e Mary. << Davvero, dovreste mettervi insieme sul serio. >>

<< I sentimenti non fanno per me >> proclamano all’unisono i diretti interessati, guardandosi complici un attimo dopo.

Passo parte della mia vita in compagnia di un Black al femminile, di una romanticona esaltata e di una silenziosa innamorata; per non contare James l’innocente Potter che ha avuto un centinaio di ragazze negli ultimi due anni con cui ovviamente ha discusso sulla pace nel mondo, e Black, che mi detesta cordialmente; oh, giusto, e il mio migliore amico licantropo e il mio ex migliore amico appassionato di Arti Oscure.

La mia vita non potrebbe essere più tranquilla!

Note dell'autrice: giuro che questa volta saranno più corte XD

prima di cominciare a stressarvi, comunque, auguro a tutti quelli che, come me oggi, hanno cominciato la scuola, un Buon Anno Scolastico! Io ho già il mal di testa XD

Che dire del capitolo? sinceramente, ero indecisa se inserire o no la figura del professore malefico e rompipluffe, poi mi sono detta.... in ogni scuola c'è un tipo così, quindi... XD Apparte questo, ho pensato al fatto che Lord Voldemort doveva essere già andato a chiedere il posto a Silente parecchio tempo prima di James e Lily, e che quindi di conseguenza nessun'insegnante restava per molto tempo e non può essere un caso O_O quindi ho pensato di mettere lo zio purosangue di un Mangiamorte, che mi servirà in segiuto XD

Per Lily e come la descrivono le sue amiche, penso che lei sia il classico esempio di "l'apparenza inganna!" Nel senso che la immagino piccola di statura e magra di costituzione, con le lentiggini, i capelli rossi lunghi e gli occhi verdi che sembra la classica ragazza dolce e carina, e invece Lily Evans è tutt'altro che la classica "femminuccia", questo si sa XD quindi ho pensato la stessa cosa anche per il fatto di Prefetto Perfetto... ho letto un milione di fanfiction in cui Lily era la copia di Hermione...io penso che non sia affatto così... la vedo come una persona a cui pace la scuola (a chi non piacerebbe Hogwarts?!?!) ma che non ama studiare le materie che non le piacciono... è brillante ma non secchiona, e anche abbastanza malandrina secondo me... altrimenti, non penso che si sarebbe mai sposata con James Potter XD

Ringrazio e poi scappo via, giuro!!!

Niki_Black: O_o praticamente, l'hai spiegato meglio tu di me XD Sono contenta che la vedi nel mio stesso modo, perchè proprio non riesco a vedere James Potter come il ragazzo perfetto. Bellissimo, adorabile, certo XD però anche egocentrico, presuntuosetto e viziato! Ma ci piace anche per questo, no? *__* Concordo su tutto quello che hai detto, e aggiungo che (oddio, forse mi sto ripetendo, ma non ricordo se prima l'avevo detto oppure no XD) dice che non le interessa a voce anche per gli amici, Sirius in particolar modo, che la detesta cordialmente XD Grazie tante, sono superfelice che ti sia piaciuto anche questo!!! *__* Baci!

Dyd33666: ehm...mi hai fatto notare che ho formulato malissimo la domanda O__O Simpatici??? sei la prima che me lo dice, in genere li trovano estenuanti, quindi grazie XD Sono contenta che rispecchino i personaggi che anche tu immagini *___* grazie mille, sono contenta che ti sia piaciuto!

Grazie anche a chi ha solo letto, o messo nei preferiti, o nei seguiti, o nei ricordati!!

Sara!

E con queste, levo le tende!

Capitolo 8.

<< James >> sussurra Lily, sorridendomi maliziosa. << James, non capisco come abbiamo potuto sprecare tutto questo tempo a strillarci contro, quando invece potevamo fare… altro. >>

Sento che sto per morire d’infarto, mentre tendo le braccia e la stringo forte a me. È  morbida. Deglutisco: << altro? >>

<< Sì, altro >> risponde lei, alzandosi in punta di piedi e avvicinando le labbra alle mie.

Sono in paradiso: devo essere morto, non c’è altra spiegazione. Finalmente il mio fascino sconfinato a fatto colpo sulla Evans, e io ho vinto la sfida e adesso la sua bocca è a così pochi centimetri dalla mia…

 << Lily… >>

<< James. James. James. James. James…. >>

<< JAMES! >>

<< Lily… >>

<< No, idiota, sono Remus. Remus Lupin, hai presente? >>

<< Hmm? Sei troppo morbida per essere Remus. Lui è ossuto. >>

<< È morbida, James, perché è un cuscino. E, per inciso, io non sono affatto ossuto, sono… magro. >>

<< Non sei Lily? >>

<< No. >>

<< E non stai per baciarmi? >>

<< Direi di no. >>

<< E non vuoi fare altro? >>

<< Per Morgana, James, che schifo, no! >>

<< Sei Remus? >>

<< Sì. >>

<< Ti odio >> borbotto.

<< Grazie Jamie, sei un tesoro. Ora, però alzati! Siamo in ritardo e la McGranitt ci ucciderà stavolta, sul serio! >>

<< Remus? >>

Uno sbruffo. << Che c’è adesso? >>

<< Era proprio un bel sogno, sai? >>

<< Lo immagino, James. Però adesso alzati, e smettila di sorridere così: sei inquietante. >>

Facendo appello a tutta la mia forza di volontà, socchiudo le palpebre e il sole che entra dalla finestra mi punge leggermente gli occhi. A tentoni, cerco gli occhiali posati sul comodino, li inforco e vedo che il povero Moony sta cercando di svegliare anche Sirius, che dorme disteso sul letto con addosso solo un paio di assurdi boxer blu con su scritto Bau-Bau!

<< Sirius, sveglia! >>

Niente.

<< Sirius! Sirius, svegliati! Sirius, Sirius! >>

In tutta risposta, Felpato si gira dall’altra parte, un braccio che gli penzola dal materasso.

Uno scatto della mano di Remus mi dice che sta per usare qualche incantesimo – la Maledizione Cruciatus, magari- per salvare la sua ora di Trasfigurazione. Poi però fa un bel respiro profondo e, con tutta la voce che ha urla: << SIRIUS BLACK, ALZATI IMMEDIATAMENTE! >>

Sirius sobbalza allarmato, una mano già verso la bacchetta, e nel fare sbatte la testa contro la testata del letto. Apre e chiude le palpebre un paio di volte, incredulo, e quando mette a fuoco Remus fa una smorfia di dolore a scoppio ritardato. << Si può sapere perché urli? >> borbotta. << Sembri mia madre. >>

Moony sospira, e noto una vena pulsare pericolosamente sulla sua fronte. << Bene. Bene. Io vado a fare colazione. >>

<< Sì, certo, Walby >> biascica Padfoot, sprofondando tra le coperte un attimo dopo.

Remus gli lancia un’occhiataccia ed esce irritato dalla stanza, mentre lo sento borbottare qualcosa di simile a : “idioti” e “mai più”.

Sorrido: ogni mattina, da sette anni, Remus lotta contro la sua pazienza per svegliarci e farci andare a lezione, e alla fine, ogni mattina dice che non proverà mai più a svegliarci. Mi passo una mano tra i capelli e vado in bagno, mentre riconnettendo il cervello afferro che oggi è venerdì e che stasera dobbiamo fare quella cosa.

Sorrido ancora di più, perché non vedo l’ora, e sento l’eccitazione galleggiarmi sulla bocca dello stomaco, all’idea che non sarò solo uno spettatore passivo che assiste come tutti gli altri al trascorrere della guerra: no, io giocherò; io sarò la pedina che viene schierata in campo per fare la differenza, per rendersi utile. Per cambiare le cose.

E pensando al futuro non riesco proprio ad essere pessimista: insomma, non posso fare a meno di vedere me e la Evans sposati a prenderci cura della nostra squadra di Quidditch familiare, con Remus, Sirius e Peter che la domenica vengono a pranzare da noi insieme alle rispettive fidanzate.

Mi bagno le mani e passo le dita tra i miei capelli corvini: uno dei miei sette bambini avrà certamente la mia chioma scompigliata, marchio di fabbrica dei Potter.

Se solo stessero in ordine, una volta tanto…

<< Merda!  >>

<< Corri, corri! >>

<< Stavolta ci trasfigura in due gnomi da giardino! >>

<< Sono troppo bello per essere uno gnomo! >>

<< E poi quei cosi assomigliano a Babbo Natale. >>

Quando, col fiato corto, raggiungiamo l’aula di Trasfigurazione, ingaggiamo una piccola lotta su chi dei due deve aprire la porta; perdo io e così mi faccio coraggio, poso la mano sul pomello e contando fino a tre, apro, segnando il mio futuro come promettente gnomo da giardino.

La McGranitt ci lancia un’occhiata di rimprovero appena ci vede, tutti trafelati, con la cravatta storta e la camicia spiegazzata fuori dai pantaloni; alcune tipe di Corvonero ridono civettuole e Sirius non riesce a fare a meno di salutarle con la mano, e ammiccare.

<< Black, Potter… ci degnate della vostra presenza >> dice Minnie, impassibile. << A cosa dobbiamo l’onore? >>

<< Oh, professoressa, non faccia la modesta >> comincia Sirius, portandosi indietro i capelli troppo lunghi che gli ricadono sugli occhi. << sa bene che lo facciamo per… >>

Pesto un piede al mio caro amico, che sta cercando in tutti i modi di andare a vivere in un giardino;

La McGranitt assottiglia le labbra, pericolosamente.

<< Ehm >> borbotto io, e gli occhi mi cadono su un Remus che mi guarda scuotendo la testa con la classica espressione da: io te l’avevo detto. << Silente >>  è la cosa migliore che riesco a cacciare.

Sirius afferra la palla al balzo e annuisce rigorosamente. << Abbiamo incontrato il professor Silente, e ci ha detto di voler discutere di alcuni… dettagli, con noi, quindi… >>

<< … è per questo che abbiamo fatto tardi >> continuo, passandomi un amano tra i capelli.

Lo sguardo della McGranitt si addolcisce un po’. << Dieci punti in meno a Grifondoro. Sedetevi, ora. >>

Sorrido sollevato mentre prendo posto tra Remus e Sirius.

<< Vi è andata bene anche stavolta >> ci sussurra Moony, contrariato.

Sirius ghigna. << A noi va sempre bene, Lunastorta. >>

<< Non per altro siamo i Malandrini >>  specifico, guardando distrattamente la McGranitt che continua la sua spiegazione.

Remus si china a capofitto sul suo quaderno per gli appunti, Peter mugola qualcosa e posa la testa su una mano, distratto perché tanto Remus o la Evans lo aiuteranno, io e Sirius sospiriamo annoiati; lui decide di filtrare con una Corvonero abbastanza carina, con cui sicuramente domani sera andrà a letto perché è sempre così che succede con Sirius e ci ritroviamo le sue ragazze nella stanza la mattina dopo che ha fatto quello che doveva fare, cosa un tantino spiacevole tra l’altro perché poi non le rivedremo mai più e in un certo senso loro ne sono pure consapevoli, ma continuano ad illudersi sul fatto di essere le uniche e tutte quelle fisse mentali che hanno le ragazze.

I miei occhi si posano su una chioma rossa e il mio cuore manca un battito, così, per puro capriccio; come succede di solito, mi incanto ad osservare il profilo della Evans, il suo viso piccolo piegato verso gli appunti, gli occhi di un verde così intenso da sembrare quasi irreale, la linea del naso e le labbra, rosse e sottili, che ha il vizio di arricciare ogni tanto, senza nessun motivo apparente, e so che potrei soffermarmi per ore sulla sua bocca e che non mi annoierei mai, neanche un istante. E di nuovo, sento quella fitta allo stomaco che provo quando penso a lei ed ho la consapevolezza che io la voglio.

Perché Lily Evans è qualcosa da uno su un milione.

Ed è la mia sfida.

Non importa quello che dice Remus, tutte quelle chiacchiere sul fatto che provo qualcosa per lei e blablabla, la verità è che io amo le sfide, e lei, forse inconsapevolmente, ha detto “giochiamo” il primo giorno che ci siamo visti, sul treno per Hogwarts, dando inizio alla partita. 

E non perderò, perché James Potter ottiene sempre quello che vuole.

La Evans si posiziona una ciocca di capelli dietro l’orecchio senza mai smettere di scrivere, e sorrido vedendo il suo viso un po’ irritato, dal momento che Trasfigurazione non è una delle materie in cui proprio riesce meglio.

Potrei insegnarti io, Evans, ma non accetteresti mai un aiuto da qualcuno, vero?

Da me poi, ti suicideresti per non darmi la soddisfazione.

Sospiro e dentro di me sento un po’ del mio solito ottimismo cedere come un castello di carte sfiorate dal vento: Lily Evans mi detesta e non fa nulla per nasconderlo. Mi odia e tra un anno la scuola finirà e io diventerò Auror, e in più potrò agire liberamente per l'Odinie, e sarò schierato in prima linea contro i Mangiamorte e Voldemort, e combatterò perché è quello che voglio fare, per i miei genitori ma anche per quelli che non conosco, e per i Malandrini, e forse anche per lei.

Lei, che quando uscirà da Hogwarts perderà ogni protezione, e sarà il bersaglio dei Mangiamorte insieme a tutti i Nati Babbani, solo per un’idiozia sul sangue puro e sangue sporco; Voldemort non la penserebbe così se conoscesse lei, se vedesse quanto è intelligente, se osservasse il suo coraggio nel difendere tutti, se notasse la determinazione che ha nel respingermi ogni volta, se potesse capire quanto è grande il suo cuore e nobile la sua anima.

E poi, a modo suo, è cosi bella.

Non bellissima, affascinante, figa, carina, seducente… solo bella.  

La guardo, e mi dico che non può esistere niente di più puro e immacolato di Lily Evans.

Ma è solo un gioco, no?

 << James, ti muovi? >>

Riemergo dai miei pensieri giusto in tempo per accorgermi che la lezione è finita e mi alzo stiracchiando le braccia intorpidite. << Che abbiamo adesso? >> chiedo, sbadigliando.

<< Ora buca, grazie al cielo >> squittisce Peter.

<< Perfetto >> replico, avviandomi verso il corridoio e cercando la Evans con gli occhi. << Sai, Pad, mi sento piuttosto Malandrino. >>

Sirius ghigna, sfoderando la bacchetta.

Quando ho individuato la Evans, che cammina con Mary, la futura signora Paciock e la Vance verso di noi, faccio un cenno a Sirius e lui, guardandomi malandrino, annuisce.

<< Oh, no! >> sospira Remus. << Lily vi ucciderà… >>

Lo ignoriamo, come al solito. Quando la Evans mi passa davanti, le punto la bacchetta senza farmi notare e mormoro: << Wingardium Leviosa. >>

Come se una folata di vento fosse appena entrata in corridoio, la sua gonna si alza mostrandoci le gambe e le cosce lattee; lei, appena se ne accorge, abbassa la gonna con una mano e arrossisce sulle guance.

Ahhh, sì, proprio una gran bella visione!

Sirius fischia divertito, e due Corvonero lo imitano sogghignando:

<< Bè, complimenti Evans! >> le urla il più alto dei due.

Alt.

Fermi tutti.

Come ha osato quell’idiota anche solo guardarla?

 La Evans è roba mia, questo lo sanno tutti ad Hogwarts.

<< Levicorpus >> dico svogliatamente, e i due idioti si ritrovano a penzolare dal soffitto, con la veste nera che gli ricade sugli occhi.

<< Ehi! >>

<< Potter, facci scendere! >>

Sirius ride. << Comodo, Stretton? >> urla.

La Evans osserva con calma i due tizi senza fare nessun commento, poi, con lentezza agghiacciante, si gira verso di me, trafiggendomi con lo sguardo.

<< Sei morto Potter >> minaccia, sfoderando la bacchetta e avvicinandosi a grandi passi verso di me, arrabbiata. Mi sembra davvero una strega, in questo preciso momento.

<< Prongs, se fossi in te scapperei >> commenta Sirius, divertito.

<< Ottima idea >> ribatto velocemente, prima di darmi alla fuga.

<< Potter! >> strilla la Evans, decisamente vendicativa.

Qualcosa mi dice che sarà una lunga giornata.

 Note dell'autrice: non vi spaventate, tutto quello che dovevo dire l'ho detto nel testamento di due capitoli fa, quindi non devo aggiungere molto XD Cooomunque, qui James pensa a Lily da immanorato cotto quale è, e nemmeno se ne accorge...solo alcune volte si ricorda della sfida, e allora la tira in ballo... se Remus sapesse quello che James pensa gongolerebbe perchè è la chiara dimostrazione che ha ragione lui XD XD

GRAZIE mille a tutte per le recensioni bellissime *__* stava per prendermi un quadruplo infarto *__*

Emily Alexandre: O___O scusarti??? Nononono!!! Già il fatto che riesci a leggerla per me è un mezzo miracolo, poi visto che la recensisci pure, dovrei come minimo farti una statua, o dedicarti una piazza, o qualcosa de genere!!! E poi lo capisco, io stessa avrò meno tempo per scrivere e postare, ora che è ricominciata la scuola e tutto il resto, quindi assolutamente non scusarti U_U XD Mary io la immagino come una Sirius Black al femminile, un pò maschiaccio ma Malandrina e ribelle, la dolce del gruppo è Emmeline XD Sono contenta che ti sia piaciuto!!! Grazie mille!!!!

Lovegio92: O__O quando ho letto la tua recensione sono rimasta shoccata, in senso buono ovviamente, e penso di essere rimasta a bocca aperta per un tempo indefinito ma sicuramente lungo, stile ebete XD Non potevo crederci più che altro *____* XD  okaaay, da dove comincio??? Grazie!!!! (Sì, be....poi? Ehmm...) Alloraaaaaaaaaaa: in genere aggiorno un giorno si e uno no, oppure tutti i giorni quando ci riesco...come faccio?? Ehm, non so XD Diciamo che ci metto poco perchè ho tutte le idee chiare in testa e l'unica cosa che devo fare è scriverle...e perchè tra poco comincia la parte che mi piace di più e non vedo l'ora di arrivarci, quindi mi muovo XD *___* sei un'appassionata anche tu???!!! Fantastico, perchè lo sono anche io XD Adoro qualsiasi cosa li riguardi, non posso farci nulla... e il bello è che fino a qualche mesetto fa non li consideravo nemmeno come personaggi, e ora invece *__* Per non parlare dei malandrini, poi...quanto vorrei che la Row scrivesse un libro su di loro!!! (sogno inrealizzabile, ma vabbè XD) Sono superfelice che ti piacciano i dialoghi, perchè ho sempre paura che siano stupidi, quindi doppio grazie!!! Ahahahahaahah, oddio, potrebbe pure avere un finale inaspettato, eh... diciamo che io e il romanticismo siamo due cose separate XD XD Nel senso che leggere cose romantiche mi piace, ma se devo scriverle io O__O Uhh, ultimo anno = esami. Non ti invidio cara XD Oh, e assolutamente non mi hai scocciato, anzi forse sono io che ho scocciato te con questo commento immenso!!!! Grazie mille per la recensione, grazie grazie grazie grazie!!! PS: -.- maledette virgolette, le odio XD Grazie per averlemo fatto notare!

Dyd33666: Okay, potrei commuovermi *__* (in realtà sono già commossa, ma non lo dico per mantenere un briciolo di orgoglio XD) Non so se comingiare ad inginocchiami e ringraziare adesso per "adoro gli autori che postano con regolarità" o per "anche quelli che scrivono bene in italiano" o per "hai appena vinto il titolo di scrittrice preferita del mese" o per "la tua Lily sta diventando una specie di idolo per me". Oddio, davvero??? *___* grazieeeeeeeeeeeee!!!!! Comunque, ringraziamenti a parte *__*, hai indovinato: mi rivedo abbastanza nella Lily Evans che immagino, anche perchè so cosa vuol dire odiare uno sbruffone stile James Potter e il suo gruppo di amici (solo che tutti meno belli, meno intelligenti, meno unici e meno fantastici dei Malandrini!) ed è come se un pò del mio odio si sfogasse con questa storia XD Il fatto che anche tu ti ci rispecchi non può farmi altro che piacere *__*!!! In conclusione, GRAZIE! PS: ho scritto malissimo la domanda che avevo fatto qualche capitolo fa, quella che chiedeva se secondo voi i Malandrini dovevano entrare nell'Ordine XD Volevo dire: i malandrini devono entrare nell'Ordine Della Fenice ancora a scuola come Lily, oppure è meglio che aspetto che Hogwarts finisca? XD Alla fine comunque ho deciso XD XD XD  

Niki_Black: direi che siamo pari allora, perchè io adoro le tue recensioni XD sono fantastiche, e non ti preoccupare se sono lunghe, perchè io adoro le recensioni lunghe! (anche i commenti lunghi, se non si fosse capito XD) Siamo sulla stessa barca ancora, perchè purtroppo la capisco anche io -.-" ed è una cosa che detesto leggermente questa XD XD Sai che a Sirius non avevo proprio pensato? comunque è vero, magari sarebbe riuscita comunque a piacere a James, perchè comunque lui la ama eccetera, ma se fosse stata una Prefetto Perfetto, non sarebbe mai diventata amica di Sirius!!! Tutte odiate Rosier, che bello!!! Lo odio anche io XD, ed è ispirato ad una persona reale -.-" Ahahahahahahaahahah,posso usarla questa di Remus svenuto??? Mi è piaciuta troppo! XD Come ho già detto, adoro le tue recensioni, quindi non scusarti!!! e tanti tanti tantissimi grazie!!! XD

ehm, ehm...T_T queste note si fanno sempre più lunghe, scusate!!!! XD XD

Grazie anche a chi ha solo letto, o messo nei preferiti, o nei seguiti, o nei ricordati!!

Sara!

Capitolo 9.

Venerdì.

Quel venerdì.

È oggi.

Non mi sento impaurita, sono più che altro in attesa.

E nervosa.

Motivo per cui adesso sto inseguendo Potter che corre a più non posso lungo il corridoio, cercando di salvarsi la vita. Lo ucciderò questa volta, eccome se lo ucciderò.

Mi ha umiliata. Di nuovo.

E no, non la passerà liscia.

<< Potter, sei un’idiota! >>

<< Grazie Evans >> risponde lui, con il fiato corto, qualche metro davanti a me.

<< Fermati subito! >> ordino.

<< Così che tu possa uccidermi? Non ci penso nemmeno! >>

Sbruffo irritata. << E va bene, l’hai voluto tu! Impedimenta! >>

Un tonfo e qualche gemito mi suggeriscono che il grande James Potter è appena caduto sul corridoio del terzo piano, ancora prima di vedere il suo corpo spiaccicato sul pavimento e i suoi occhiali rotti a qualche centimetro di distanza. << Evans… ahi! >> borbotta, puntellandosi sui gomiti.

Mi avvicino a lui, soddisfatta di me stessa: c’è un che di appagante nel vedere James Potter sdraiato ai miei piedi, inerme e indifeso; trionfante, lo  guardo in viso: la sua espressione è imbronciata, ma non è quello a colpirmi. Deve essere la prima volta che lo vedo senza occhiali, rifletto, perché solo adesso mi accorgo che gli occhi di Potter sono davvero grandi e luminosi, ed hanno una sfumatura di marrone così intensa che per un istante mi sembrano così tranquillizzanti e perfino… belli.

Esito un attimo, poi mi ricordo a chi appartengono quegli occhi, e ritorno irritata.

<< Tu! >> sbraito, puntandogli la bacchetta contro. << Tu, idiota, brutto pervertito! Come hai osato fare una cosa del genere! >>

<< E-Evans, ti ricordo che l’omicidio è punibile >> balbetta. << E anche l’uso delle Maledizioni Senza Perdono >> aggiunge poi, indovinando le mie intenzioni.

<< Mi hai umiliato, James Potter >> ribatto gelida. << E ora io umilierò te. Trasmuto! >>  

Potter serra gli occhi convulsamente, e rimane immobile per qualche minuto, in attesa di un dolore che ovviamente non verrà; dopo un po’ si azzarda a sollevare le palpebre, guardando me e la mia espressione soddisfatta: sorride.

<< Credo che tu abbia sbagliato qualcosa, Evans >> commenta ilare, alzandosi in piedi; riprende gli occhiali e borbotta qualcosa tipo: “con questa siamo a quattro,” prima di riparargli con la magia.

Sorrido perfida, mordendomi le labbra per non ridere, perché sembra davvero ridicolo. << Non credo, Potter. >>

Rimette gli occhiali, e si passa una mano tra i capelli, con la sua solita aria presuntuosa e tronfia che detesto. Questo è James Potter: un cretino che lancia incantesimi sul primo che gli passa davanti solo per divertirsi.

Non dimenticherò mai come ha rovinato la vita di Severus e come ha tormentato la mia.

Potter fa per dire qualcosa quando lo sguardo gli ricade su un punto dietro le sue spalle: spalanca gli occhi sorpreso. << Mamma? Papà! Che ci fate qui?! >>

Mi volto all’istante, e mi trovo davanti un uomo e una donna, con lunghi mantelli color verde bottiglia, che osservano il figlio stupiti.

<< Figliolo >> borbotta il signor Potter, e noto che in testa ha la stessa chioma nera e scompigliata di Potter Junior.<< Che hai fatto hai capelli? >>

<< Nulla >> risponde Potter, passandosi una mano tra i capelli, ignaro. << Sono sempre gli stessi. >>

Trattengo le risate e nascondo la bacchetta dietro la schiena, gesto che non sfugge alla signora Potter, che mi guarda divertita. Io arrossisco un po’.

<< Ma… James >> continua suo padre << sono… sono… >>

<< …scompigliati come al solito >> interrompe la moglie, pestando un piede al marito.

Le sorrido riconoscente. Lei è Dorea Potter, colei che stasera mi accompagnerà alla mia prima riunione dell’Ordine della Fenice. È alta e slanciata, non dimostra più di trentacinque anni; ha i capelli rossi, noto: deve essere un vizio di famiglia.

Rimaniamo a guardarci per un po’, in silenzio.

<< La tua amica chi è? >> domanda il signor Potter, d’un tratto.

<< Io sono Li… >>

<< Lei è la futura signora Potter, papà! >> esclama Potter piccolo, saltando sul posto.

Sento le guance diventare rosso fuoco, mentre trafiggo l’idiota di ragazzo che è affianco a me.

Perché, perché devo essere presentata in questo modo a due membri dell’Ordine ?

Potter grande, con mia immensa sorpresa, si apre in un sorrisone gigantesco, cosa che tra l’altro mi ricorda molto il figlio. << Benvenuta in famiglia, cara! >> urla al settimo cielo, abbracciandomi.

<< Ehm >> è l’unica cosa che riesco a dire, mentre il signor Potter mi stringe così tanto che potrei morire senza ossigeno oppure spiaccicata, e non sarebbe affatto spalmare i miei organi interni sul vestito del signor Potter, no.

La situazione mi lascia alquanto perplessa: perché il padre di James Potter mi sta abbracciando? E perché mi ha appena incluso nella sua famiglia?

Dannatissimo James Potter, giuro che se lo becco una fattura ai capelli gli sembrerà cosa da poco, in confronto alla mia atroce vendetta.

<< Allora, quanto avrò dei nipotini?! >> esclama Charlus Potter, che sembra sprizzare gioia da tutti i pori, dopo avermi lasciato andare.

Tossisco convulsamente, più imbarazzata che mai. << Io… >>

L’altro Potter ride. << Questa è una domanda fantastica, papà. Quando avremo dei bambini, Liluccia cara? >>

<< Ohhh >> esclama il signor Potter, quasi commosso. << Il mio ragazzo! Il nostro figliolo è diventato grande, vero Dorea!? >> e agguanta per la testa suo figlio, abbracciando anche lui. << Il mio bambino, il mio piccolo bambino è diventato uomo! >>

<< Papà >> esala Potter, con le guance rosse << così soffoco! >>

Charlus, per mia sfortuna, lascia andare la testa di suo figlio ma gli circonda le spalle con un braccio, orgoglioso e contento. << E poi, Jamie, lei è così bella! >>

Mi sento osservata. Perché mi sento osservata?

Ma soprattutto perché il padre di James Potter mi sta dicendo che sono bella come se io non ci fossi?

Il figlio annuisce d’accordo, con un sorrisone a trentadue denti. << Lo so, lo so! >> esclama più felice che mai, saltellando sul posto.

Il signor Potter saltella con il figlio, e la cosa sarebbe pure ridicola se il signor Potter non mi considerasse futura sposa di suo figlio, nonché madre dei suoi nipotini, cosa che ovviamente non succederà nemmeno quando Silente taglierà a zero la sua barba bianca. << E ha i capelli rossi come tua madre! >> canticchia Charlus Potter, estasiato. << E anche come  tua nonna. Deve essere proprio un vizio di noi Potter, eh?! >>

<< Ehm, io… >>

<< E dimmi, deliziosa fanciulla, a quando il matrimonio? >>

<< Giusto, Lil, a quando le nozze? >> infierisce Potter, più allegro che mai, mettendomi un braccio intorno alla vita.

<< P-p-p-potter >> sibilo arrabbiata, mentre la mia mano libera stringe la bacchetta; non gliela punto addosso solo perché suo padre mi guarda raggiante, sua madre ha capito che quello che ha in testa  il figlio è opera mia, e entrambi fanno parte dell’Ordine della Fenice, ed io non potrei fare figura peggiore o essere più imbarazzata di adesso.

Ma lui si limita a sorridermi radioso, e dal suo sguardo capisco che dentro sta godendo della mia umiliazione in maniera inverosimile.

Perché a Hogwarts non ci si può Smaterializzare?!

Se uscirò da questa situazione imbarazzante Potter non avrà più una faccia.

Lo ucciderò.

Lo trasmuterò in del cioccolato e lo darò in pasto a Remus.

Aprirò la camera dei segreti e ce lo chiuderò dentro.

Per il momento però, devo uscire da questa situazione imbarazzate. Decisamente imbarazzante.

Prendo un bel respiro. << Signor Potter, io non… >>

<< Oh, cara, chiamami papà! >>

La cosa inquietante di tutta questa situazione è quanto il signor Potter assomigli al figlio, con quel sorriso gigantesco, gli occhi nocciola, i capelli arruffati e gli stessi identici modi da bambino troppo cresciuto. La signora Potter ha tutta la mia stima: come diamine ha fatto a sposare un tipo del genere e a sopportarlo per tutti questi anni? E come fa quando in casa c’è pure Potter piccolo? Mi vengono i brividi al solo pensarci.

Una cosa è certa: non chiamerò mai papà Charlus Potter.

<< Ehm >> tento di nuovo << veramente io non… >>

Ma ancora, vengo interrotta.

La cosa positiva è che almeno adesso Potter mi ha lasciato andare; quella negativa è che ora suo padre mi ha preso sottobraccio, ed ha agguantato con l’altro braccio il suo ridacchiante figliolo – tra poco in fin di vita, direi- e ci sta trascinando trotterellando nel corridoio.

<< Sì sì, anche io sono molto felice! Ma parleremo dopo tesoro, ora dobbiamo brindare! Andiamo dai Tre Manici Di Scopa, Madama Rosmerta ha quell’idromele così delizioso che mi sembra proprio adatto per l’occasione, sì… e poi, dobbiamo decidere il nome dei bambini… prima un maschio, sì… che andrà a Grifondoro ovviamente, poi una… oh, Dorea, tu non vieni con noi? >>

Guardo Dorea Potter come se fosse un miracolo, perché  è la mia sola speranza di uscire da questa situazione così dannatamente umiliante; non la chiamo urlando solo per mantenere un briciolo d’orgoglio.

<< No, Charl. E vorresti lasciare andare quella povera ragazza? >>

<< Ma.. >> il marito abbozza un broncio << è la fidanzata di James! >>

<< Ehm, veramente >> cerco di difendermi << io non sono la ragazza di suo figlio, signor Potter. >>

Silenzio. Agghiacciante silenzio.

Il signor Potter guarda me, poi suo figlio, poi di nuovo me. Poi guarda sua moglie. << No? >> chiede alla fine.

<< No >> nego  io, scuotendo la testa.

<< E non sarai la moglie del mio figliolo? >>

<< Non credo, no. >>

<< E la mamma dei miei nipotini? >>

<< Ehm, no. >>

<< Oh >> dice infine, e sembra che si afflosci su se stesso.

Dovrei sentirmi un po’ in colpa, ma conosco suo figlio da sette lunghi interminabili anni e qualcosa mi dice che se il signor Potter è lunatico come James Potter, non ci metterà molto tempo a cambiare umore.

<< Sono Lily >> dico, cercando di rimediare alla figuraccia, << Lily Evans. >>

<< Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh >>  strilla il signor Potter. << Lily Evans? Quella Lily Evans? >> domanda esaltato al figlio.

Appunto.

Potter piccolo sorride. << Sì. Mamma, papà, lei è Lily Evans >> ripete.

<< Oh, ma tesoro, questo spiega tutto >> gongola il signor Potter, di nuovo entusiasta. << Tutto, tutto, tutto. E io che mi stavo preoccupando, Jamie ci ha così tanto parlato di te! Sono così fiero di averti in famiglia e i miei nipotini… >>

<< Charl, caro, adesso basta >> lo interrompe la signora Potter, evidentemente al limite della pazienza. Il suo tono di voce e calmo e tranquillo, eppure c’è una nota autoritaria nella sua voce che me la fa adorare all’istante: ha zittito suo marito!

Grazie Merlino, grazie.

<< Ma tesoro…  >> sussurra il signor Potter.

<< No, Charl >> ripete la moglie, lanciando un’eloquente occhiata al marito. << Scusalo, Lily >> dice poi, rivolgendosi a me, << mio marito è così petulante. >>

<< Non sono petulante! >> borbotta lui, ma lei non lo sta a sentire.

<< Non si preoccupi signora Potter >> e le sorrido gentile, << ci sono abituata ormai. >>

Lancio un’occhiataccia a Potter, che abbozza un sorriso nervoso e si passa convulsamente una mano nei capelli; Dorea Potter ci guarda di sottecchi, poi sorride anche lei.

<< Lo immagino cara >> dice affabile, << questi Potter, tutti della stessa razza! Povere le donne che ci incappano. >>

<< Mamma, non dire queste cose alla mia futura moglie! >>

<< Dorea, non dire queste cose alla futura moglie di tuo figlio! >>

Ma lei ignora altamente entrambi, ancora una volta. << Silente mi ha molto parlato di te. >>

Sorrido. << E a me ha parlato di lei. >>

Dorea Potter mi piace; e non solo perché sa come gestire due Potter in un colpo solo, ma perché ha carattere. Non è una di quelle donne che restano in casa ad occuparsi dei figli, lei sembra più il tipo di persona che la mattina va in guerra e la sera torna a casa e riesce pure a preparare la cena. La ammiro, e forse un po’ la invidio.

<< A proposito, mamma >> interviene ad un tratto Potter-figlio. << Ma che ci fate qui tu e papà? >>

<< Siamo venuti a parlare con Silente >> risponde Potter-padre, adesso serio. << E infatti >> guarda l’orologio, << dovremmo  proprio andare, ci aspettava nel suo ufficio qualche minuto fa. >>

<< Sì >> concorda sua moglie.

<< È… successo qualcosa all’Or… ehm, a voi-sapete- cosa? >>

La signora Potter scompiglia amorevolmente i capelli del figlio, trattenendo una risatina dal momento che non sono propriamente normali. << No, James. Tranquillo… >>

<< Ma, mamma! Puoi dirmelo, tanto… >>

<< Ho detto di no, Jamie >> ribatte la madre. << Adesso è ora di andare. >>

<< È stato un piacere futura signora Potter >> saluta il signor Potter.

<< Tutto mio, signor Potter >> rispondo, evitando di specificare che io non porterò mai il cognome Potter.

<< Il mio bambino, il mio bambino… >> borbotta poi.

Potter sbruffa, alzando gli occhi al cielo.

<< Lily, James >> dice invece sua madre, con un gesto della mano ad accompagnare le parole. << Noi ci vediamo stasera. >>

Sì, Dorea Potter, ci vediamo stasera, quando mi porterà per la prima volta nella sede dell’Ordine della Fenice, e sarà colei che darà una strada al cambiamento della mia vita.

<< Arrivederci >> dico.

<< Ciao, mamma. Papà. >>

Io e Potter diamo le spalle ai suoi genitori e ci avviamo lungo il corridoio di marmo, verso la prossima lezione. Vorrei non aver avuto quest’ora di buco, è stata così terribilmente imbarazzante; certo, mi vendicherò quando adesso entreremo nell’aula di Storia della Magia, ma con Potter di mezzo non è mai abbastanza, visto l’umiliazione che mi ha fatto subire. Questo mi ricorda che…

<< Potter >> sibilo. << Sei un emerito idiota.  >>

Potter sorride gioioso. << Perché, Evans? >>

<< Perché?! >> sbotto, << perché hai detto a tuo padre e a tua madre che sarò tua moglie! >>

<< Sì >> annuisce lui, per nulla colpito. << Ho detto la verità, no? >>

<< Idiota! >> ribadisco.

<< Grazie Lillina >>  sorride Potter.

<< Potter, non chiamarmi Lillina! >>

<< Certo, Lillina. >>

<< Potter! >>

***

Guardo mio figlio e quella splendida giovane donna litigare e urlarsi contro, mentre camminano fianco a fianco lungo un corridoio di Hogwarts, lo stesso che tante volte ho percorso io alla sua età.

Guardo James, vedo la luce che ha negli occhi quando guarda quella ragazza, il modo in cui sorride di fronte a lei, e quel suo stupido vizio di passarsi la mano tra i suoi capelli indomabili, solo per attirare la sua attenzione, e non posso fare a meno di sorridere.

<< La ama >> dico a mia moglie.

<< Lo so >> risponde lei, tranquilla. << E un giorno, anche lei lo amerà. >>  

Annuisco felice. << Si sposeranno, eh? >>

<< Credo di sì. >>

<< Speriamo di esserci >> sussurro.

<< Speriamo di esserci >> ripete lei, sfiorandomi un braccio.

Dorea mi sorride, ravvivandosi i capelli rosso fuoco con energia; c’è lei accanto a me, e io sono accanto a lei: non potrebbe esserci nulla di più perfetto, di più giusto. E, di nuovo, sorrido, perché se anche noi due non ci saremo, ora so che mio figlio – il mio unico figlio- ha trovato qualcuno per cui vivere, l’unica persona che lo farà sentire a casa in qualunque posto si trovi.

E questo mi basta.

Note dell'autrice: Cerco di stringere XD (tanto so che verrà fuori una cosa lunga come al solito U_U) Non sono sicura di come si chiamassero i genitori di James, ma dal momento che nell'albero genealogico dei Black c'è un Charlus Potter che sposa una Dorea Black, e che hanno un figlio, ho dato per scontato che fossero loro, anche perchè se fosse stato un qualche parente di James, magari Harry non sarebbe stato affidato a Petunia, quindi XD Ho sempre immaginato il Signor Potter come una specie di versione più grande di James che stravede per il figlio, motivo per cui James è così viziato. Dorea invece è una mamma più combattiva, un donna forte e anche intransiggente a volte (considerando che deve vivere con due tizi del genere, povera XD) però non è la copia di Lily, le due sono simili ma non diverse per come la vedo io. Oh, certo, e entrambe hanno i capelli rossi per me, come del resto Ginny con Harry XD 

o anche XD) grazie a:

PaytonSawyer: O__O davvero ti piace??? Bè, Grazie mille allora!!! Spero che ti piaccia anche questo!!!

Emily Alexandre: Attacco di cuore n. 1 XD Dopo che ho letto quello che hai scritto, sono rimasta a gongolare davanti al computer per qualcosa tipo un ora *__* Che dire se non grazie?!?! Qui sono sempre più commossa e i miei commenti diventano sempre più lunghi e stressanti di conseguenza XD "sono stata davvero fortunata a scoprire la tua storia!!" attacco di cuore n. 2 causa sorpresa XD *__* Grazie mille, davvero!!!

Lovegio92: ahahahahahahahah! Attacco di cuore n. 3 per troppe risate + shock + commozione XD XD Ahahahah, non ti dirò mai a cosa voglio arrivare (viva la suspance! XD) però ti dico soltanto che è la scena che mi ha fatto venire in mente tutta la FF, e che sì...potrebbe essere considerata abbastanza romantica, infondo infondo XD Basta, ho già detto troppo U_U XD O_O non posso credere che tu sia così stupita per gli aggiornamenti: diciamo che organizzo bene il mio tempo, o qualcosa del genere...boh, non so XD XD *__* ho adorato quello che hai scritto perchè hai capito perfettamente (meglio di me, praticamente XD) quello che penso anche io e che ho cercato di far capire nel capitolo!!! Per i momenti romantici: mmm, ce ne saranno abbastanza, sì, però nulla di troppo romantico perchè non vedo Lily come una persona romantica al contrario di James che secondo me è romanticissimo, motivo per cui i pensieri romantici su di Lily XD (Ma...O_O quante volte ho ripetuto romantico nella stessa frase?? XD) E, seriamente, io e il romanticismo siamo due cose separate XD tanto che penso che resterò felicemente single a vita XD XD Per la parte del "bella": ancora una volta, siiiiiii!!! *__* hai capito perfettamente tutto!!! Anche io amo i capelli rossi, però mi piacciono molto di più gli occhi scuri *__* (sarà perchè io al contrario di te ce li ho chiari, e li trovo insopportabili -.-"")! Alcune FF vedono Lily come una ragazza bellissima e perfetta, la più bella di Hogwarts addirittura, io non penso sia così, però oggettivamente, per me una ragazza con i capelli rossi, le lentiggini e gli occhi verdi è bella!!! Il vero motivo per cui James si innamora di lei infatti è il carattere XD XD Aahhahaahahahah, adoro la minaccia del dolcetto, ahahahaha, il problema è che io odio i dolci...però mi è piaciuta troppo!!! ahahaha! Comuqnue, no dai...alla fine sappiamo tutti che James e Lily si mettono insieme, quindi...farò la brava XD "Allora................ STRATOSFERICO" Attacco di cuore numero 4. XD O__o potevo morire, potevo restarci secca per quello che mi hai scritto *__* Ohhh, grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!! *__* Seriamente, non posso crederci, e spero che anche questo ti piaccia *__* (*me commossa stile Hagrid con Silente*) GRAZIE!!!

Dyd33666: ATTACCO DI CUORE n. 5: "è davvero impressionante come ci si possa specchiare bene in Lily Evans" *___* Sto saltellando sul letto e piangendo allo stesso momento!!! *__* sono commossa anche stavolta, sì *__* ma insomma, non è colpa mia, voi mi scrivete queste cose T_T, è logico che rischio la mia vita per un attacco cardiaco multiplo XD -.- Ohh, ti prego, non parlarmi di "idioti stile malandrino" perchè oggi mi sono accorta di nuovo che sì, possono essere davvero stressanti (specie se ti ritrovi come compagno di banco l'idiota belloccio che odi, dopo un anno di convivenza forzata -.-" e in particolar modo se suddetto idiota manda all'aria due ore di fatica -.-" Ma sto divangando, torniamo a noi XD) certo per James e Sirius potrei fare un'eccezione *__* Ahahahaha, sì, tutte a fare il tifo per Lily!!! XD Anche tu odi il romanticismo?!?!? bene, allora ho compagniaaa!!! XD PS: anche tu al classico, eh?! Benedetto greco -.-" Domani sarà un bruuutto giorno per te XD PS2: *__* Grazieeeee!  

Niky_Black: Attacco di cuore n. 6, 7 e 8. Se non avessi già detto un milione di volte che sono commossa, lo ripeterei ancora *__* E no, non sono troppo buona, davvero le adoro XD XD Ahahahaahaha, ho riso come una matta quando ho letto la parte dei boxer di Sirius (*__*) (bè, sai... dal nome avevo intuito qualcosina XD XD) Se fossero nani da giardino li comprerei immediatamente, con la differenza che vivrebbero nella mia camera XD XD Chi non vorrebbe un mini James e un mini Sirius? XD XD Ehhh sì, il povero Jamie è un idiota ingenuo XD XD *__* sono commossa, sono commossa, sono commossa...ehmm...volevo dire, sono felice che ti sia piaciuto!!! Più morta che viva ma felice *__* Grazie tantissimo *__*

Stecullen94: *__* Grazieeeeeeeeeeeeeeee!!!!! Non posso crederci, ti è davvero piaciuto?? *__* Grazie Grazie Grazie!!! Comunque, mi vengono più facili quelli di Lily, ma anche a me piacciono i capitoli dal punto do vista di James, quindi ce ne saranno certamente ancora!!! (il prossimo, penso, se riesco a scriverlo stasera XD) Per la domanda: ..non dovrei dirlo, però lo dico XD Sì, si mettono insieme James e Lily XD XD Certo, ci vuole un bel pò, però, perchè non penso che Lily abbia cambiato idea su James da un giorno all'altro, anzi...comunque ci sarà il lietofine..o almeno fino a quando Voldemort non li uccide XD Grazie Graxie Grazie Grazie mille!!!!!!

-.- ovviamente interminabile come commento, ma ormai non mi stupisco più XD

Un bacio gigante, Sara!

Capitolo 10.

Sono a lezione di Storia nella Magia, e da quando sono qui non ho capito una parola di quello che Ruf ha detto: normale.

Due Tassorosso guardano verso di me e ridacchiano civettuole: normale.

Peter mangia: normale.

Remus guarda con aria di rimprovero il posto vuoto accanto a me: normale.

James non è a lezione: normale.

La Evans è sparita da un’ ora e un quarto  con James: decisamente strano.

La cosa dovrebbe essere abbastanza consolante, ufficialmente; una persona normale, che non conosce James Potter e Lily Evans, penserebbe che finalmente la Evans abbia ceduto, che James abbia vinto la sua sfida –con se stesso o col mondo, non lo so- ed ora siano imboscati da qualche parte a sbaciucchiarsi dando sfogo così a sette anni di rabbia repressa. Ufficialmente.

Ufficiosamente, la cosa mi preoccupa alquanto, perché io non sono una persona propriamente normale , perché conosco James Potter e Lily Evans e… oh, anche perché l’ultima volta che ho visto il mio migliore amico stava correndo a gambe levate lungo il corridoio del terzo piano inseguito da una ragazza – ho i miei dubbi in proposito-  urlante -che potrebbe fare concorrenza a mia madre, tra l’altro- con la bacchetta sguainata e un’espressione inferocita.

Lily Evans è la diciassettenne più spaventosa che abbia mai conosciuto.

Ed è pure parecchio brava in Incantesimi e in Difesa Contro le Arti Oscure.

Per questo, sto ponderando l’idea di chiamare una squadra di Auror per dare inizio alle ricerche del povero Ramoso; la cosa confortante è che almeno quella ragazza fa schifo in Trasfigurazione, cosa che mi fa supporre che non abbia trasfigurato il corpo del mio defunto migliore amico in budino.

O forse no?

Guardo Peter, che mangia pigramente il suo budino al cioccolato, di un marrone che si potrebbe associare al colore degli occhi di James, volendo…

<< Perché mi guardi schifato? >> squittisce Peter, nervoso.

Il budino non è James, no? Non può essere, vero?

<< Nulla, Pet. >>

Forse sto diventando paranoico.

Certo, non avere James tra i piedi potrebbe essere una gran bella cosa, ma poi non avrei più nessuno da prendere in giro a vita per i suoi capelli, per i suoi occhiali, per il suo pigiama ridicolo, per i suoi complessi mentali, per i suoi filmetti, per gli atteggiamenti drammatici da prima donna, per le canzoncine ridicole che canta ogni volta, per…

<< Ehm… >> sento dire a qualcuno, e quel qualcuno ha la voce diversa da quella monocorde di Ruf. E familiare anche…

Sento Remus bisbigliare << Oh, Merlino. >>

Mi giro noncurante verso quello che dovrebbe essere James e…

<< Ahahahahaahahahahahahahahahahahahhhahahahahh! >>

La mia risata, simile a un latrato, echeggia per tutta l’alula, ma non mi importa.

Santo Merlino, che è successo ai suoi capelli?!

Ohohohohohohohoh… ok, devo smetterla, sembro Babbo Natale.

 Il punto è che… i suoi capelli, i suoi adorati capelli sono…

Se non la detestassi, in questo preciso istante abbraccerei la Evans, perché l’espressione di James è impagabile.

Dopo di me, praticamente tutti scoppiano a ridere, e Ruf ci guarda con espressione di rimprovero, ma lo ignoriamo bellamente perché questa è una cosa che in effetti non si vede tutti i giorni.  

L’unico a bocca aperta è Remus, che sconvolto fissa prima Ramoso, poi la Evans che, sorridente ed evidentemente soddisfatta, sorpassa James con un’espressione terribilmente malandrina, e va tranquillamente a sedersi al suo posto.

James rimane sbigottito, e aggrotta le sopracciglia. << Che c’è? >> chiede, a nessuno in particolare.

<< I… Ahahahahah >> cerco di dire, << i tuoi capelli sono…. Ahahahahah sono fucsia! >>

Silenzio.

Oh, Jamie, questa non te la farò dimenticare mai.

***

Sirius mi ha appena detto che i miei capelli sono fucsia: che idiota, sta diventando daltonico.

Come se l’intera Hogwarts non sapesse che i miei splendidi capelli sono neri come l’inchiostro!

E poi, un James Potter con i capelli praticamente rosa non sarebbe affatto virile, no? Ed io sono il massimo della virilità! Insomma, sono bellissimo! 

<<Accio specchio >> dice semplicemente la Evans, e qualche secondo dopo, uno specchietto le arriva al volo da chissà dove; lei, noncurante mi lancia lo specchio ed io, mostrando ancora una volta le mie qualità da ottimo Cercatore, lo prendo al volo.

Io e gli specchi abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto: certo, non ne ho mai avuto particolarmente bisogno perché in genere sono le ragazze a dirmi quanto sono bello e affascinante, ma gli specchi… oh, loro mi adorano!

Perciò, mentre una piccola parte della mia mente si chiede se la Evans stia cercando di farmi in maniera indiretta un complimento, faccio spallucce e punto la superficie riflettente sul mio viso.

Come al solito, sono bellissimo: i miei lineamenti paradisiaci, il mio sorriso perfetto, il mio naso statuario, i miei grandi occhi nocciola, i miei capelli fucsia…

…. No, un momento…

Io sono James Potter, il bel cercatore dalla chioma corvina. Corvina = nero, no?

E allora, perché diamine i miei capelli sono rosa acceso brillantinato?!?!

I miei capelli…

Senza riuscire a distogliere gli occhi dal mio riflesso, shoccato, la mia faccia si trasforma in qualcosa di bizzarramente comico, un misto tra Xeno Lovegood, uno Schioppodo Sparacoda e un Troll di montagna.

I miei bellissimi capelli…

<< Accio macchina fotografica! >> urla Sirius, tra le risate generali.

Se fossi in me, mi sarei già gettato addosso al mio ex-migliore-amico-da-ora pur di impedirgli di scattare foto a destra e a manca, se fossi in me. Perché c’è una cosa che i Malandrini e Frank – dopo sette lunghi anni- hanno imparato: mai, e dico mai, toccare i capelli di James Potter; per me la mia capigliatura scompigliata è sacra.

I miei bellissimi capelli neri…

<< James? >> chiama Remus, preoccupato.

<< Signor Potter? >> esala anche Ruf.

I miei bellissimi capelli neri e virili…

Chi… CHI ha osato fare una cosa del genere alla mia meravigliosa chioma scompigliata, marchio di fabbrica da generazioni e generazioni di tutti i Potter? Chi è che ha osato profanare un simbolo di tanta bellezza? Chi diamine mi ha lanciato l’incantesimo di trasfigurazione?

Lily Evans… i miei capelli… Lily Evans…

Guardo nervosamente suddetta ragazza che ride bellamente, mentre le sue amiche la guardano perplesse, fregandone se il trauma di aver perso i miei capelli fantastici potrebbe uccidermi o peggio, farmi smettere di essere bellissimo! 

E devo ammettere che, nonostante quello che ha fatto sia inaccettabile, la Evans ha coraggio. Oh, e delle belle gambe, anche… ma questo è un dettaglio.

Lentamente, un sopracciglio del mio splendido volto si solleva, e un attimo dopo i miei occhi si assottigliano. << Evans! >> strillo, e no, il mio tono non ha nulla da primadonna.

La Evans continua a ridere. << Sì, Potter? >>

<< I… >> balbetto, incapace di articolare una frase completa << i miei c-c-c-capelli! >> sbotto. << Come hai osato fare questo ai miei splendidi capelli?! >>

<< Siamo pari adesso, Potter. >>

<< P-p-p-ari? Stiamo parlando dei miei capelli. I capelli di James Potter!  Tu devi dirmi come fargli tornare normali! E tu >> mi rivolgo a Sirius << piantala di fare foto! >>

<< Non ci penso nemmeno! >> esclamano all’unisono Sirius e Lily; la Evans,  fa una smorfia nella direzione di Padfoot, lui, tanto per rispettare le buone maniere del cordiale detestamento, le lancia una gelida occhiata.

<< Evans! >> richiamo, sforzandomi di mantenere un tono abbastanza normale; se non fosse stata lei l’artefice di tutto, la ragazza che cerco di conquistare da sette anni, a quest’ora avrei già preso la bacchetta e lanciato un paio di fatture. << Devi farli tornare com’erano prima! Che cosa gli hai fatto? >>

<< E secondo te, Potter, io vengo a dirlo a te? >>

<< Sì che lo dici a me, Evans! >> ribatto.

Lei sorride, incredibilmente, fantasticamente, malandrina. Si alza dal suo posto e mi si avvicina a passi sicuri, senza togliersi il ghigno dalla faccia neanche un secondo. Quando poi siamo a pochi centimetri di distanza, dice tranquillamente. << Altrimenti cosa mi fai, Potter? >>

Non riesco a risponderle, e non perché non abbia la battuta pronta,ma perché è la prima volta che ho Lily Evans così vicina a me, ed è come se il suo corpo vicino al mio creasse una strana reazione che mi paralizza il sangue nelle vene e fa mancare battiti al mio cuore. Oh, Evans, lo so io cosa ti farei…

È una cosa così particolare, così indescrivibile, la strana adrenalina che sento alla bocca dello stomaco adesso, che mi dico che potrei perfino tenermi i capelli rosa per tutto questo, per averla vicina come lo è ora, per lei. E non mi importerebbe nulla dei miei genitori, dei professori, dei Serpeverde… perché sarei un cretino con i capelli fucsia ma con affianco lei.

Oh, e vincerei la sfida, certo.

<< Signor Potter >>  mi richiama la voce spettrale di Ruf. << Ritengo che Madama Chips possa risolvere tutto facilmente. Signorina Evans, lo accompagni. >>

Entrambi ci giriamo a guardare il vecchio fantasma annoiato che fluttua verso la sua poltrona, pronto a ricominciare la sua noiosa lezione su qualche insulsa guerra dei Folletti che non interessa a nessuno; inevitabilmente, un sorriso mi si stampa in faccia.

La Evans apre la bocca, poi sembra ripensarci e la richiude, e rivolgendomi un’occhiataccia mi precede fuori dalla classe senza neanche protestare.

Che è successo a Lily Evans?

Ah, starà sicuramente cadendo ai miei piedi! Magari si è resa conto di quanto io sia bello, bravo, intelligente, divertente, dolce, premuroso…

<< Bene, Potter. Addio. >>

… fantastico, decisamente dotato, aggraziato e… che cosa?

<< Evans, l’infermeria è da quella parte >> le ricordo, indicandole la rampa di scale che scende a sinistra.

<< Lo so, Potter. Tu vai in infermeria, io ti saluto. >>

Ora sono perplesso. << Si può sapere allora perché sei uscita dall’aula di Ruf se non vuoi accompagnarmi in infermeria e se non sei caduta ai miei piedi? >>

Lei sbruffa, rimettendo apposto una ciocca dei suoi capelli rossi fiammanti dietro l’orecchio. << Primo, Potter, io non cadrò mai ai tuoi piedi >> specifica. << Secondo, sono uscita dalla classe per evitare una noiosissima lezione di Storia della Magia, ovviamente. >>

Rettifico: Che è successo a Lily Evans Prefetto Perfetto?

Insomma, okay, l’altra sera aveva detto qualcosina sull’infrangere le regole ma… questo è troppo!

<< Evans >> balbetto << ma… ma tu sei una Caposcuola. >>

Lei sospira. << Già, ed è una vera scocciatura. Avrei preferito che Silente scegliesse qualcun’altra. Specie perché poi l’altro Caposcuola sei tu, Potter. >>

Schietta. E diretta.

Sorrido: è così… solamente Lily Evans.

<< Evans, Evans, Evans >> ghigno malandrino. << Tu non andrai in Sala Comune mentre io sono in Infermeria. >>

<< E chi dovrebbe impedirmelo? Tu, Potter? >> ride beffarda.

Sento il mio orgoglio piagnucolare nel mio petto Grifondoro, ma mi trattengo.

<< Sì Evans. Hai appena detto o no che anche io sono Caposcuola? Potrei denunciarti alla McGranitt. >>

E, con incredibile soddisfazione, la vedo assottigliare gli occhi verdi. << Non oseresti, Potter. >>

<< Sì che oserei, Evans. Tu mi hai colorato i capelli di fucsia. >>

<< Idiota! >> ribatte infuriata, puntandomi un dito contro << perché tu, razza di pervertito, mi hai alzato la gonna! >>

Sì, e ne è valsa la pena, penso tra me e me: suppongo che se le dicessi una cosa del genere in tre secondi mi ritroverei messo peggio della carne da macello, quindi decido di evitare. Sarebbe uno spreco per il mondo che un ragazzo bello come me venisse mangiato dai Thestral, non lo faccio mica per egocentrismo.

 << Direi che siamo pari, Evans. Quindi, tu mi ridai i miei meravigliosi capelli e in cambio entrambi ce ne andiamo in Sala Comune. >>

<< Che c’è, oltre ad essere un idiota, presuntuoso, petulante, egocentrico, montato e pervertito, sei pure un ricattatore, Potter?! E poi, non siamo affatto pari: tu mi hai umiliato con tuo padre e tua madre! >>

<< Quando io parlavo con mio padre del nostro futuro, Evans, avevo i capelli rosa >> le faccio notare, stizzito.

<< Potter, ascoltami bene perché forse non ci arrivi: le parole “Lily Evans”, “James Potter” e “nostro futuro” non devono stare nella stessa frase >> ribatte, apparentemente calma ma con gli occhi che sprizzano ira, << è come dire che Remus odia il cioccolato, che il tuo amico Black sia simpatico e gentile, che Minus diventerà lo studente migliore di Hogwarts… >>

<< … che Mocciosus si laverà i capelli. >>

Ah, no. Forse non avrei dovuto dirlo, non davanti a lei almeno.

La Evans apre la bocca per dirmi qualcosa – o per lanciarmi una fattura, cosa più probabile- poi decide che è meglio evitare e prende un bel respiro profondo. << Sì, qualcosa del genere >> borbotta.

Mi do del cretino ambulante, mentre vedo i suoi occhi un po’ meno splendenti, e la sua espressione infuriata afflosciarsi un po’: eppure, nonostante siano passati due anni da quando lei e Mocciosus non si rivolgono più la parola, ancora non riesco a credere a come una ragazza come Lily Evans possa  essere stata amica di un tipo come Piton. Insomma… lei è il sole, lui è una nuvoletta carica di pioggia, che è stata spazzata via dal vento.

Sospiro, perché ad ogni modo preferisco una Evans infuriata ad una Evans triste.

<< Quindi, affare fatto? >>

<< Affare fatto cosa, Potter? >> replica lei, pungente.

<< Affare fatto mi fai ritornare i capelli neri. >>

Sbruffa sonoramente. << Se non lo facessi? >>

<< Dovresti accompagnarmi da Madama Chips, e scommetto che lei vorrà sapere come ho fatto a farmi diventare i capelli rosa. >>

<< Sono fucsia elettrico, Potter >> puntualizza lei, alquanto seccata. << Ci sto. >>

Sfodera la bacchetta e me la punta in testa, poi mi sorride di nuovo malandrina.

<< Potrei carbonizzarti all’istante, sai? >> mi fa notare ilare.

Nella mia testa scatta uno strano filmetto mentale in cui una Evans bambina, con sciarpa e cappello di lana in testa, seduta ad una scrivania anonima tutta sorridente, scrive una lettera su un foglio di pergamena: “Caro Babbo Natale, visto che quest’anno sono stata una brava bambina, vorrei un unico, solo, bellissimo regalo: la morte di James Potter.”

Possibilmente crudele, possibilmente dolorosa, possibilmente pubblica e umiliante.

Rabbrividisco inquietato, tornando al presente.

Oh, forse erano meglio i miei filmetti mentali, dal momento che nella realtà una Lily Evans diciassettenne e armata mi punta la bacchetta in testa con un sorrisetto per niente tranquillizzante.

Deglutisco: non lo farebbe, vero? O per lo meno, non ora che sono disarmato e inerme.

La Evans bisbiglia qualche parola, e sento un puff da qualche parte sopra la testa; confortante, almeno questo mi dice che una testa ce l’ho ancora.

<< Ti ucciderò la prossima volta, Potter >> commenta spiccia, avviandosi verso il dormitorio.  

Devo ringraziare la mia buona stella per questo.

<< Evans, non senza di me! >>

<< Oh, Potter, non scocciare. >>

<< Evans? >>

Silenzio.

Sorrido, e continuo a trotterellarle dietro.

<< Evans? >>

Nulla.

<< Evans? >>

Tre…

<< Evans? >>

…due…

<< Evans? >>

…uno.

<< POTTER! >>

Ahh, quanto adoro i suoi toni soavi.

<< Sìììì, cara? >> sorrido.

<< Non chiamarmi cara, Potter >> ribatte fredda.

<< Okay, cara. >>

<< POTTER! >>

Rido divertito. << Ehi, Evans? >>

Si ferma per un attimo, stringe spasmodicamente i pugni fino a far sbiancare le nocche, poi riprende a camminare sbruffando imbestialita. Sarò parecchio masochista, ma quando si innervosisce è così bella, così viva. Perché infondo l’unico modo per sentire la sua voce rivolgersi a me è farla arrabbiare, lo so: e non mi importa se il suo tono è freddo, gelido e crudele, se mi minaccia di morte e mi strilla dietro insulti, qualsiasi cosa è meglio del nulla, dell’indifferenza.

Mi odia, ma non mi ignora.

Mi odia, ma sa che esisto.

Mi odia, ma ogni volta che le parlo posso coltivare la speranza che sia quella buona, che sia il giorno in cui mi dirà di sì.

Strano come una ragazza possa trasformare un giorno qualsiasi nella giornata migliore della tua vita solo con un “sì”. Solo un’altra ragazza, solo lei. Solo, eppure tutto, nello stesso tempo.

<< Evans, ci vieni ad Hogsmeade con me? >>

<< No, Potter. >>

Sorrido. << Evans, ci vieni ad Hogsmeade con me? >>

<< No. >>

<< Evans, vieni ad Hogsmeade con me?  >>

Lei sbruffa inviperita. << No. >>

<< Evans, vieni con me ad Hogsmeade? >>

<< Potter, non importa il modo in cui lo chiedi, la risposta è sempre la stessa: NO >> sibila.

Ma faccio finta di ignorarla, perché tentare è l’unica cosa che mi resta, e da perdere non ho assolutamente nulla.

 << Ehi, Evans, ci vieni ad Hogsmeade con me? >>

Silenzio, di nuovo.

Non mi arrenderò, dopotutto, io sono James Potter, e James Potter ottiene tutto quello che vuole. E poi, modestia a parte, sono così bello, che non capisco proprio come faccia a dirmi di no.

<< Ehi, Evans, ci vie- >>

<< Silencio! >> sbotta lei, velocissima.

Non ho nemmeno visto quando ha estratto la bacchetta, porcapluffa. Apro la bocca per cercare di dire qualcosa, ma dalla mia gola non esce altro che aria: sono muto! Prima avevo i capelli rosa, adesso sono muto.

Lei mi sorride angelicamente. << E questa, Potter, puoi sognare che te la tolgo. >>

Note dell'autrice:  Non so, forse dovrei spiegare qualcosa di questo capitolo, però lascio perdere peerchè il mio tempo in vita scarseggia, quindi è meglio usarlo per ringraziare! (se volete sapere qualcosa, chiedetemelo e dall'oltretomba ve lo spiegherò!) quindiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii:

GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE ....GRAZIE a voi che avete recensito *__* e sappiate che sì, sono commossa di nuovo e peggio di ieri!!!

Emily Alexandre: Anche io sono commossa *__* grazie per ogni singola parola che hai detto! *__* qui la fortunata sono IO! Grazie!!!

Dyd33666: ahah, io non avevo mai scritto tanti capitoli, invece XD XD e più che annoiata (-.- come potrei annoiarmi delle vostre recensioni!) sono commossa T_T e in fin di vita! *___* Spero che non ti stanchi in futuro perchè prevedo che questa sarà abbastanza lunghetta, ma già il fatto che tu sia arrivata fin qui per me è una specie di grasso grosso miracolo, quindi GRAZIE!!!! PS: Sì, anche io Classico XD Piace anche a me, però farei a meno di un paio di orette di greco proprio volentieri XD XD PS2: -.- quanto lo odio XD

Niki_Black: *___________* indovina cosa voglio dirti? Sì, esatto...A. sono commossa, B. sono stra-commossa, C. morirò d'infarto per queste recensioni, D. GRAZIEEEEEEEEE! Sto diventanto banale, magari dovrei provare a ringraziare in un'altra lingua o qualcosa del genere XD xD Le tue recensioni NON sono orride e io le adoro ogni giorno di più *__* Ahahaa, tanti auguri per il matrimmonio allora, signora Black XD La tua è stata una festa proprio intima, sì XD Anche io vorrei che non fosse morto nessuno, o almeno che non fossero morti TUTTI!!! La Row mi ha dissanguato, con l'ultimo libro specialmente! (I malandrini morti, i malandrini morti T__T) e anche nella mia testa non è morto nessuno e vivono tutti felici e contenti, infatti volevo che anche questa storia fosse a lietofine. Le tue recensioni (oltre ad essere fantastiche) mi ispirano, infatti aspettati di trovare Charlus che chiama James << Campione! >> XD XD Purtroppo, però...sono morta per l'emozione, sul serio!!! Grazie!! Grazie, Gazie grazie grazie, anche se oggi l'ho ripetuto un milione di volte! XD

Beeene, ora che ho fatto il mio dovere vado a gongolare-commuovermi-morire in un angolino della mia camera XD Inutile dire che alla fine di tutto rimarrò secca XD XD

Un bacio, Sara. (Autrice in fin di vita perennemente commossa XD)

Capitolo 11.

<< Ehi, Lils, che ti prende stasera? >>

<< Nulla Mary. Che dovrebbe prendermi? >>

<< Bè, non so… mi sembri così nervosa. >>

<< Nervosa, davvero? Cosa te lo fa pensare? >>

Mary, seduta sul letto di fronte al mio, inarca un sopracciglio. << Mah, non so, forse il fatto che stasera a cena non hai praticamente toccato cibo? Oppure sarà che non dici una parola da circa tre ore? O ancora, forse mi sembri strana perché sono trenta minuti che pettini sempre la stessa ciocca di capelli… >>

<< Oh >> commento.

Tra mezz’ora esatta dovrò lasciare la mia camera in silenzio e andare ai piedi della Guferia, dove incornerò Dorea, la madre di Potter: insieme a lei, camminerò fino ad Hogsmeade e poi lì da qualche parte mi Smaterializzerò nei pressi della sede dell’Ordine della Fenice.

E non so che pensare, se non al fatto che sono parecchio nervosa.

Non riesco ad avere paura, perché è stata una mia scelta, perché più di ogni altra cosa voglio combattere anche io, perché sento di non poter rimanere al sicuro in questo castello mentre fuori la gente come me viene torturata e poi uccisa.

Guardo Emmeline, Mary e Alice sedute sul letto di Mary a parlottare di ragazzi, e le sento così distanti: per un secondo rifletto sul fatto di rivelargli tutto, tanto Silente non verrebbe mai a saperlo, ed io sento un bisogno quasi fisico di dirlo ad alta voce, di confidare  a qualcuno << Sì, sono Lily Evans, e mi sto unendo all’Ordine della Fenice. >>

<< Sì, Emm, Stanton di Tassorosso è carino, ma sappiamo bene che non è lui che ti piace! >> cinguetta Alice, con un sorriso malizioso.

Emmeline arrossisce. << C-che cosa vuol dire? >>

Mary ride. << Sappiamo che sei cotta, ammettilo. >>

<< Cotta? >> squittisce Emm, imbarazzata. << Io non sono cotta! >>

<< Sì che lo sei, tesoro! >> replica Alice-la-romanticona, << Di Remus Lupin! >>
Più rossa dei miei capelli, Emmeline si schiaccia il cuscino sul viso, borbottando qualcosa di incomprensibile.

Sono loro, le mie migliori amiche, le mie tre sorelle, così allegre, spensierate, felici, e mentre le guardo capisco all’istante che no, non posso dirglielo, perché si preoccuperebbero troppo, perché non mi lascerebbero andare, perché non capirebbero: Hogwarts è un piccolo mondo sicuro in cui è così facile dimenticare la vita al di fuori di questo castello, dimenticare la guerra, dimenticare i morti e i feriti; specialmente, poi, se nella tua famiglia c’è almeno un mago. Non voglio essere io a rompere la loro bolla di felicità non adesso che manca poco meno di un anno alla fine della scuola, meno di dodici mesi e saremo gettate nella realtà con la forza di un Troll di montagna.

<< Ti piace Remus, ti piace Remus, ti piace Remus, ti piace Remus, ti piace Remus… >>

Guardo l’orologio, mordendomi le labbra: le cose non stanno andando come previsto. Il piano, infatti, prevedeva che le mie compagne di stanza dormissero e non si accorgessero della mia fuga; non potevo immaginare che organizzassero una specie di pigiama party per spettegolare di chissà cosa e mangiare a più non posso ogni sorta di schifezza solo perché domani è sabato e non è giorno di Hogsmeade.

<< Emm è cotta, Emm è cotta, Emm è cotta, Emm è cotta, Emm è cotta, Emm è cotta… >>

<< Mary, la pianti?! >>

Sbruffo, decidendo che devo proprio muovermi se voglio arrivare in tempo.

Prendo il mio mantello nero dal letto e mi alzo: aggiusto il maglioncino verde che ho messo al posto della solita divisa scolastica, poi mi avvio verso la porta del dormitorio.

<< Lils, che stai facendo? >> domanda Alice, perplessa.

<< Remus Lupin ed Emmeline Vance, Remus Lupin ed Emmeline Vanc… >> Mary, vedendomi, smette di cantare. << Esci? >>

Sorrido maliziosa. << Sì, esco. >>

Emmeline caccia il cuscino dal viso. << Con chi? >>

<< Non posso dirvelo ragazze, è top-secret! >> dico. << Ma non tornerò per tutta la notte, penso. >>

Mary spalanca gli occhi: << un ragazzo! Esci con un ragazzo! >>

Bingo. Ghigno beffarda. << Potrebbe essere… >>

<< Chi? Chi? CHI ? >> esclama Alice, saltando dal letto, << devi dircelo! >>

Rido, e faccio no con la testa, soddisfatta per la scusa che sono riuscita a mettere insieme. << Buona notte! >>

Quando mi chiudo la porta alle spalle, immersa nel buio, mi dico che dopo tutti gli anni passati a fuggire da Potter sono diventata proprio brava a svignarmela dalle situazioni complicate. Scendo le scale silenziosamente, infilandomi nello stesso tempo il lungo mantello nero: con piacere noto che la sala comune è deserta, c’è solo il fuoco che scoppietta allegramente tra il focolare, illuminando le poltrone di scarlatto. Potrei sedermi, mi dico, sedermi lì e non alzarmi più… restare qui al calduccio e al sicuro tutta la notte; Potrei, sì, ma se lo facessi non sarei Lily Evans.

Volto  le spalle alla Sala Comune, e mi infilo nel buco di una scocciata signora Grassa insonnolita e imbronciata. I corridoi di Hogwarts sono deserti e illuminati dalla luce fioca delle candele fluttuanti o delle fiaccole incantate appese alle pareti, tuttavia preferisco non rischiare e così, ogni volta che posso, prendo una scorciatoia, scelgo le scale che cambiando mi portano esattamente dove desidero, uso i passaggi segreti nascosti dietro gli arazzi.

Ho imparato a muovermi bene nel castello e a non farmi notare, ormai; la prima volta che ho fatto un’ incursione notturna avevo tredici anni, e l’ho trovata così diversa di notte, avvolta in un’aura di mistero e circondata da un alone di fantasia. Me ne sono innamorata all’istante.  Non so bene perché, sarà che ad Hogwarts di notte si respira un’aria che sa di magia: è come se attraverso il silenzio si riuscissero a sentire i sussurri e gli scalpiccii degli studenti che prima di me, per tanti anni, hanno camminato su questi corridoi con quella felicità che viene dalla speranza che sono i giovani possono avere; oppure sarà che bisogna conoscere bene la propria casa, ed Hogwarts è casa mia.

Quando arrivo nei paragi della Guferia, un vento gelido mi distrae dai miei pensieri e cerco di distinguere il mantello verde bottiglia di Dorea tra l’oscurità generale: sopra di me, si sentono le ali dei gufi battere nella notte. Alla mia destra sento un rumore simile ad uno scricchiolino e mentre mi dico che in questo buio non riuscirei a trovare neanche una Sfinge inciampo in chissà cosa e vado a finire addosso a chissà che, sbattendo la testa su qualcosa di abbastanza duro e caldo. Che si muove. Mi rendo conto che è una persona ancora prima che questa chieda sconvolta:

<< Mamma? >> è una voce orrendamente familiare, e con raccapriccio mi accorgo che proviene da sopra la mia testa e che quando la persona ha parlato un fiotto d’aria calda mi ha sfiorato il viso; tuttavia non oso spostarmi perché non vedo al di là del mio naso e non capisco che diamine sta succedendo, perciò, prima di cadere rovinosamente a terra decido di rimanere immobile.

<< Signora Potter? >> domando stupidamente, ben sapendo che no, non può essere Dorea.

<< Evans? >> esclama la stessa voce, sopra la mia testa.

<< Potter! >> urlo stupita.

<< Lily! >> biascica l’ennesima voce.

<< Remus? >>

<< James? >> squittisce un’altra persona.

<< Minus! >> riconosco.

Qualcuno sbruffa. << Black! >> grida poi.

<< Sirius, si può sapere perché ti sei chiamato da solo? >> sbotta la voce sopra di me.

<< Bè, mancavo solo io! Insomma, li avevate detti tutti tranne il mio, non era giusto! >>

<< Idiota. >>

<< Ahi! >> geme Remus.

<< Di chi è questa mano? >> chiede ancora la voce sopra di me, che ormai ho capito, appartiene a Potter.

<< Mia, Potter! >>

Dannazione, è troppo buio per vedere qualcosa! 

<< Evans, perché le tue mani sono su di me? >> domanda malizioso.

<< Potter, non fare nulla di pervertito o giuro che ti schianto! >> minaccio, mentre nella mia testa ringrazio l'oscurità: sento un fiotto di calore salire sulle guance e devo essere arrossita. Sono aggrappata alla maglietta di quell'idiota di James Potter, così tanto vicina a lui che riesco a sentire il suo cuore battere furiosamente: dovrebbe andare da un cardiologo. Mentre rifletto sulla maniera migliore di uccidere Potter, evitare di cadere e aspettare Dorea, una piccola parte del mio cervello è occupata a respirare il profumo di Potter: burrobirra, legno, erba appena tagliata; è... buono, e famigliare. Dove l'ho già sentito...?

<< James, mi hai pestato un piede >> si lamenta la voce di Minus, interrompendo i miei pensieri contorti.

<< Sono troppo impegnato con la Evans per dare retta a te, Pet! >>

<< POTTER! >> urlo.

<< Sono stato io, Codaliscia, stavo cercando di picchiare Jamie. >>

<< Non osare, Black, ci sono di mezzo io >> faccio notare.

<< Evans, mi stai difendendo! >> esclama allegro Potter. << Che dolceeee! >>

<< Sto cercando di salvarmi la vita, veramente >> puntualizzo. << E togli le mani dai miei fianchi! >>

<< Oh >> mormora lui, << scusa Evans, ma non vedo nulla. >>

<< Blea, che schifo! >> esclama schifato Black, << non mettetevi a pomiciare qui, per favore. >>

<< Black sei un idiota! >>

<< Grazie Evans! >>

 << Sirius, vuoi stare fermo?! >>

<< Okay, la cosa sta diventando ridicola >> borbotta la voce di Remus. << Lumos. >>

La luce, per un attimo accecante, illumina la situazione rischiarando lo spazio e le persone intorno a me. All’istante, mi rendo conto di essere finita addosso a Potter, e adesso lui guarda me con le guance rosse e gli occhi sgranati mentre noto che la cosa calda e dura che si muove è il suo stupido petto su cui io, per inciso, sono schiacciata.

<< Evans? >> sussurra Potter, e il suo respiro si posa sulla mia fronte.

<< Potter! >> grido oripilata , spingendomi con le mani e indietreggiando velocemente.

<< Black! >> esclama stupidamente Black, sorridendo soddisfatto.

<< Non ricominciate per favore! >> geme Remus, sospirando.

Io, Potter, Black, Remus e Minus ci troviamo in un piccolo spazio erboso tra i muri alti della Guferia e il margine della foresta proibita, tutti con indosso dei mantelli scuri e l’aria di chi sta aspettando qualcosa ed è allo stesso tempo sorpreso.

<< Che ci fate voi qui? >> chiedo subito, irritata.

Che mi abbiano scoperto? Che mi abbiano seguito? Può essere solo una coincidenza?

<< Che ci fai tu qui, Evans? >> ribatte Potter, guardandosi febbrilmente intorno.

<< In ogni caso >> interviene spiccio Black << devi andartene, Evans. >>

<< No, voi dovete andarvene >> replico, gelando con un’occhiataccia Black. << Non dovreste essere qui. >>

<< Perché, tu sì? >>

<< Ragazzi, tranquilli >> dice ad un tratto una nuova voce, entrando nella discussione. << Non deve andarsene nessuno. >>

Io, Potter, Black, Remus e Minus ci voltiamo di scatto, trovandoci davanti una Dorea Potter sorridente che ci osserva tranquilla e divertita allo stesso tempo.

<< Mamma! >>

<< Dory >> saluta Black, facendo un sorrisone a trentadue denti.

<< Signora Potter >> borbottiamo io, Remus e Minus.

Ho la sensazione che abbia assistito all’intera scena e la cosa non mi piace affatto, visto che io ero addosso a suo figlio e che questa mattina suddetto figlio-idiota mi ha presentato come la futura signora Potter, facendomi vivere uno dei momenti più imbarazzanti della mia vita.

La signora Potter abbraccia Sirius con affetto, e scompiglia amorevolmente i capelli di Potter.

<< Sono tornati normali >> commenta, sorridendo.

Potter le lancia un’occhiataccia. << Avresti anche potuto dirmelo, mamma. >>

Lei ride. << Oh, ma era un incantesimo così ben fatto. I miei complimenti, Lily. >>

<< Grazie >> replico.

<< È brava anche nelle fatture silenziose, sai mamma? >> borbotta Potter.

<< Quelle sono davvero utili, >> dice tranquilla, come se il fatto che io miri ad uccidere suo figlio fosse normale. << Remus, Peter, come state? >>

<< Tutto bene, grazie, Signora Potter >> risponde gentile Remus. Al suo fianco, Minus annuisce.

<< Bene, allora andiamo, siamo già in ritardo. >>

<< Ma, mamma… e la Evans? >>

Lancio un’occhiataccia a Potter, dal momento che la domanda dovrebbe essere: Signora Potter, ma questi quattro squinternati?!

<< Oh, Lily viene con noi. Giusto, Lily? >>

Annuisco convinta.

Potter mi guarda shoccato, spalancando la bocca, poi guarda sua madre con occhi da pesce lesso. << Mamma, ma noi stiamo andando al… al… insomma, al… >>

Sbruffo infastidita, guardando Potter irritata. << …al quartier generale dell’Ordine della Fenice. So dove stiamo andando, Potter. Mi chiedo che cosa ci fate voi qui. >>

Il volto di Potter impallidisce notevolmente, gli occhi così spalancati che arretro un po’ per paura che i suoi bulbi oculari schizzino fuori dal loro posto; Black tossisce convulsamente mentre sento Minus muoversi nervoso dietro di me.

Remus emette un gemito e fa una faccia spaventata che si accoppia perfettamente con il suo colorito pallido. << No >> esala soltanto.

<< Non è possibile >> borbotta Black.

<< T-ti vuoi unire anche… tu? >> chiede Potter in un bisbiglio appena udibile.

Oh, Merlino, non può essere vero, devo aver capito male, è l’unica soluzione.

<< Anche? Che significa anche? Voi… stasera voi farete parte dell’Ordine? >> domando in fretta.

Nell’immobilità generale, Minus è l’unico che riesce ad annuire.

Non posso crederci: i Malandrini - il grande James Potter, il bellissimo Sirius Black, l’intelligente Remus Lupin e il timido Peter Minus - si uniranno all’Ordine della Fenice con me, stanotte?!

<< Evans, non puoi entrare nell’Ordine! >> sbotta Potter, rompendo il silenzio.

Lo guardo male. << E perché non posso, Potter? >>

<< Tu… tu… >> balbetta nervosamente, guardandosi intorno come se cercasse aiuto. << Mamma, diglielo anche tu! Lei… lei non può.. lei… >>

È ufficiale, James Potter è impazzito, il suo unico neurone solitario (pace alla sua anima) è morto in un disperato suicidio, causa disperazione. Che sta farneticando? Dovrei essere io quella sconvolta!

Dorea Potter sospira stancamente. << Muoviamoci, James. Siamo in ritardo >> dice spiccia, guidandoci lungo la strada verso il cancello, senza aggiungere altro.

Io mi affretto a seguirla, sperando vivamente di essermi addormentata sul letto, pregando affinché questo sia solo un sogno, un miraggio, una visione… qualsiasi cosa, eccetto la realtà.

Dopo qualche istante di silenzio, sento i passi dei quattro ragazzi dietro di me muoversi sulla terra e sulla ghiaia scricchiolante;

<< Mamma, non capisci! >> insiste Potter, trotterellando al fianco di Dorea. << La Evans, mamma, la ragazza che ti ho presentato stamattina, vuole unirsi all’Ordine della Fenice. >>

<< Ho capito, Jamie >> risponde lei, sospirando ancora.

<< E non le dici nulla? >>

<< Non posso >> puntualizza la madre, e sembra piuttosto contrariata. << Silente ha deciso che dal momento che siete maggiorenni potete entrare, se volete. >> Sbruffa decisamente irritata. << Poi qualcuno, -quello sciocco di tuo padre, tra i tanti- ha pensato che fosse un’idea fantastica far entrare dei ragazzi nell’Ordine della Fenice, menti e cervelli nuovi, i migliori di Hogwarts, per giunta. Sconsiderati, sconsiderati dico io. Siete poco più di ragazzi, siete giovani, inesperti! >> sibila, adesso visibilmente arrabbiata. << Ma ovviamente non sono io che decido, quindi certo, facciamo ammazzare degli studenti, tanto che importa! >>

Distrattamente, mi accorgo che stiamo oltrepassando i cancelli di Hogwarts: mi sembra quasi che i due cinghiali ci stiano seguendo con lo sguardo mentre andiamo via.

<< Nessuno ci ammazzerà, Dory >> dice semplicemente Black.

<< L’Ordine della Fenice, Sis, è una cosa seria >> replica Dorea. << I pochi che ne fanno parte rischiano la vita ogni giorno, e stasera vedrete. >>

Potter ride, cingendo con un braccio le spalle della madre. << Oh, andiamo, mamma >> esclama sorridendo, << io rischio la mia vita ogni giorno con la Evans… >>

<< Chissà perché >> borbotto.

<< …. e poi, >> continua lui, << nessuno può essere più insopportabile di Sirius, nemmeno Voldemort! >>

<< James >> lo rimprovera Remus, ma vedo che sorride sotto i baffi.

Black ride sguaiatamente, poi salta sulle spalle di Potter cominciando a picchiarlo in testa e a scompigliargli i capelli con una mano.

<< Pad, stupido cane, scendi! Scendi! >> urla Potter, << Peter, aiutami! >>

<< Non ci penso nemmeno >> squittisce Minus, ridacchiando.

<< Grazie, bell’amic…. >> si sente rumore di vetri infranti, << Merda, i miei occhiali, Sirius! >>

<< James, modera il linguaggio! >>

Potter sbruffa mentre Black ride divertito: << Quante volte sono, questa settimana? >>

<< Cinque >> risponde un Potter piuttosto afflitto, sospirando. << Reparo. >>

Rimango in disparte, a guardarli giocare in silenzio, e in un attimo mi sento così incredibilmente sola: mi dico che le uniche persone a cui potrei dirlo non devono saperlo, e che la sola persona che avrebbe capito non mi rivolge la parola da quasi tre anni. Abbasso gli occhi guardando i miei piedi incespicare sulla strada per Hogsmeade, quella che ho percorso decine e decine di volte, ma che ora mi sembra così diversa: stanotte sto camminando verso il mio destino, non  verso i Tre Manici di Scopa.

Osservo i quattro ragazzi di fronte a me e mi accorgo che un po’ li invidio, perché ognuno è la famiglia dell’altro, e camminano verso il futuro fianco a fianco, spalla contro spalla, insieme come sempre è stato e probabilmente sempre sarà.

Io sono sola.

Note dell'autrice, che ha attivato internet dall'oltretomba in cui è finita la volta scorsa: il capitolo è abbastanza...semplice XD XD Alla fine ho deciso che i Malandrini sarebbero entrati la stessa sera di Lily =) Oh, e Lily non è che non dice nulla alle sue amciche perchè non si fida, ho sempre immaginato Alice, Emm e Mary come sorelle, un pò James, Remus e Peter per Sirius, qualcosa del genere. Solo che, sarà che sono ragazze, e l'amicizia tra ragazze è diversa da quella dei ragazzi...comunque, per me Lily non glielo dice. Anche perchè la Lily Evans che immagino io è molto orgogliosa, e oltre al fatto che si ucciderebbe per non chiedere aiuto o per non mostrarsi debole, deve risolvere tutto da sola, e non è una persona molto espanziva! Il contrario di James, insomma... che dice qualsiasi cosa gli passi per la testa ai Malandrini!

Pooi, supplico perdono in ginocchio se ieri ho saltato! Per scusarmi, dico solo una cosa: CHIMICA! O__o se la studiate, potete capirmi!

Passiamo ai ringraziamentiiiiiiiiiiiiiiiii *_____*

Grazie tantissimo a:

Stecullen94: *___* grazieeeeeeeeee!!!! Grazie mille, davvero! Anche io adoro i malandrini (come se non fi fosse capito XD) Spero che ti piaccia anche questo!!! Grazie Grazie Grazie!!!

Emily Alexandre: Ma sai che anche io immagino Lily come più Ginny che Hermione?? L'ho sempre vista così XD Anche se per me Lily e Hermione hanno parecchie cose in comune, un pò come Ron e Sirius.... ok, detto così fa un pò paura, visto che Sirius era bellissimo e Ron (quello che immagino, perchè Rupert Grint per me è bello *__*) non è mai stato un fusto, oppure visto che Sirius era popolare e spigliato, e imprudente, e Ron è sempre stato un pò sfigato, timido e alcune volte pure fifone (io adoro Ron proprio per questo!) Insomma, per me in un certo senso, la Row, mettendo accanto ad Harry Ron ed Hermione ha voluto fare due cose: 1, ricreare l'amicizia che c'era tra i malandrini (-.- togliendo l'idiota di Codaliscia!) e quindi: Harry= James, Hermione= Remus, Ron= Sirius. 2, per me Ron ed Hermione fanno un pò le veci di James e Lily. Hanno un pò di cose in comune, a cominciare dalla famiglia: Hermione e Lily sono due sanguesporco, Ron e James due purosangue filobabbani, poi Ron ed Hermione si mettono insieme al 7 proprio come James e Lily...O__o e non so nemmeno io perchè ti sto facendo questo discorso contorto che non c'entra assolutamente nulla!!! Scusa!!! XD Grazie mille, davvero!!!! Grazie grazie grazie!

Niky_Black: ahahaha, ora nel mio angolino di oltretomba con L'adsl sto bene, sono in pace con me stessa XD *__* Ohhh, sì sì sì, ti prego, voglio proprio vedere te e Sirius-il-cane! *__* Leggerai campione molto preso, so già dove metterlo XD XD Anche io amo i capelli di James, (oh, e non preccuparti, potrebbe essere che io abbia avuto qualche scappatella con Sirius *__* ma non dirlo a James!) Ahahaha, grazie mille per la recensione! Spero che ti piaccia anche questo!!! Grazieee!!!

E grazie anche a chi ha solo letto, o messo nei preferiti o nei seguiti, o nei ricordati o... insomma, grazie!!!!

Un bacio, Sara!

Capitolo 12.

Quando vedo che mia madre, Sirius, Remus e Peter ridono contenti, permetto alla mia risata di spegnersi un po’, e guardo indietro: nel buio della notte, gli occhi verdi della Evans sembrano fari accesi in una tempesta burrascosa.

E sento lo strano impulso di stringerla, di andare da lei e abbracciarla per spezzare quell’alone di solitudine che la circonda, stringerla per farle capire che non è sola, che qui, con lei, su questa strada, ci sono anche io. E perché, Merlino, ho una paura matta: non per me, per Sirius, per Remus o per Peter, no: noi ce la sappiamo cavare -come abbiamo sempre fatto- ma per lei. Lei, che a scuola è così agguerrita e coraggiosa ma che in questo momento mi sembra la cosa più fragile del mondo.

No, mi dico, tutte ma non lei, non lei.

Rallento il passo in modo di affiancarmi alla Evans, che è talmente pensierosa che ancora non mi ha scacciato via. << Evans? >>

Sbatte velocemente le palpebre (gesto che fa quando è costretta a venir fuori dai suoi pensieri), poi punta gli occhi su di me: il suo sguardo è fermo, forte, deciso. Non c’è niente di fragile in Lily Evans, eppure…

<< Che c’è, Potter? >>

<< Torna indietro >> bisbiglio, e mi accorgo che suona quasi come una supplica. << Torna indietro. >>

Sembra stupita. << Che cosa stai dicendo, Potter?! Non me ne andrò. >>

Decisa, coraggiosa, forte Lily Evans. << Evans, hai sentito cosa ha detto mia madre? >> le domando, cercando di farla ragionare.

<< Sì, e allora? >>

<< Allora >> sospiro, << ha appena detto che la gente muore nell’Ordine. >>

Alza gli occhi al cielo, guardandomi irritata. << Non capisco dove vuoi arrivare, Potter. >>

<< Sto cercando di farti capire che è pericoloso! >>

<< Per me quanto per voi! >> ribatte pronta lei, << perché io dovrei tornare indietro e voi no? >>

Perché ho paura per te, Lily. Perché posso sopportare di rischiare la mia vita, posso sopportare l’eventualità che i miei migliori amici si facciano male, ma non riesco nemmeno a pensare a quello che farei se a farti male fossi tu. << Perché tu sei una ragazza >> dico invece.

Mi guarda gelida, ridendo beffarda. << Stai facendo il maschilista, Potter. Tua madre è nell’Ordine, tanto per cominciare. >>

<< Ma mia madre è un’Auror! >>

<< Sì, e io sono una delle migliori del nostro anno in Incantesimi e Difesa Contro le Arti Oscure! Sicuramente >> aggiunge, << me la cavo meglio di Minus. Perché non vai a dire a lui di tornare indietro? >>

Dannata ragazza, sempre con la risposta pronta.

<< Evans, Merlino! Devi sempre immischiarti in cose che con te non c’entrano nulla, vero? >> sbotto, alzando il tono di voce.

Lei ride sarcastica. << Con me non c’entrano niente? >> sibila, infuriata. << Sei tu, Potter, che sei fuoriposto, non io. Tu sei un Purosangue, perché sporcarti le mani per qualcosa che non ti riguarda? Io sono solo una Sanguesporco, e sono quelli come me che stanno uccidendo. >>

Vorrei urlarle contro per quello che ha detto, ma vorrei tranquillizzarla nello stesso tempo; vorrei scrollarla e abbracciarla contemporaneamente; vorrei spiegarle che anche solo finché  lei è coinvolta, sì, la cosa mi riguarda, ma vorrei pure che lo capisse da sola.

È come se qualcosa mi colpisse in faccia, riesco a sentire l’amarezza in maniera quasi fisica: la guardo negli occhi sgargianti e sicuri, sperando di leggerci un po’ di paura, qualsiasi cosa che possa convincerla a ritornare ad Hogwarts; ci trovo solo coraggio, invece. E vorrei avere il diritto di baciarla, ma non ce l’ho.

<< Siamo arrivati >> comunica mia madre, sussurrando appena.

Sono in questo momento mi accorgo che siamo sul retro della Testa di Porco, in un ampio spazio buio illuminato solo leggermente da una luce lontana.

<< Facciamo una Smaterializzazione Congiunta, prendetevi sotto braccio e attaccatevi a me >> dice mia madre, apparentemente calma. In realtà so che vorrebbe fare tutto eccetto portarci con lei all’Ordine, e stranamente la capisco, perché preferirei staccarmi un braccio che permettere a Lily Evans di far parte dell’Ordine della Fenice.

Ma la Evans annuisce e si affianca velocemente a Remus, che a sua volta ha preso il braccio sinistro di mia madre; Moony le sorride gentilmente, e capisco che anche lui è davvero preoccupato per lei: Merlino, è suo amico, perché non fa nulla, perché non le urla contro che è pericoloso, che è una sciocca, che deve ritornare al castello perché è già troppo invischiata in questa guerra per peggiorare la sua situazione? Perché Remus sta zitto, come ci riesce sapendo che una persona come Lily Evans sta per correre un grosso rischio?

<< James, muoviti! >> mi dice Sirius, tendendomi la mano.

Annuisco e mi attacco al mio migliore amico forse con troppa foga; è un istante, eppure tra il pop della Smaterializzazione e la sensazione di soffocamento istantanea, vedo Sirius sorridermi e farmi un veloce cenno del capo mentre la sua stretta sul mio braccio aumenta leggermente; e capisco, perché è così che succede tra me e Sirius, che mi sta dicendo: “tranquillo, James. Andrà tutto bene, non succederà nulla a nessuno.”

 Annuisco, e gli sorrido grato, poi tutto intorno a me diventa nero e mi sento trascinare via come attraverso un tubo di scarico. 

***

Arriviamo in una strada deserta e isolata punteggiata da detriti sparsi qua è là; riprendo fiato, maledicendo le materializzazioni, e mi rendo conto che il posto è vecchio e brutto, e che tutte le case che ci circondano sono decadenti oppure mezze demolite.

Accanto a me, i Malandrini si guardano intorno, cercando di capire dove si trovi questa strada, illuminata solo dalla luce di una luna a spicchio, e dal riflesso di un unico lampione storto con il vetro rotto.

<< Leggete questo e imparate a memoria quello che c’è scritto >> ci dice la Dorea, passandoci un pezzettino di pergamena sgualcita: dopo Minus, Potter  e Black, Remus osserva il foglio e poi lo cede a me.

Lo guardo attentamente. Su, con una calligrafia  serrata vagamente familiare, c’è scritto: Il Quartier Generale dell’Ordine della Fenice si può trovare al numero 7 di Camden Town, Londra.

<< Forza sbrigatevi >> dice la signora Potter, con un’evidente tono di nervosismo nella voce. Alzo gli occhi dal pezzo di carta per guardarla e mi accorgo che alle sue spalle c’è una casa alta e un po’ storta che prima non c’era.

La sede dell’Ordine della Fenice.

Ci fa strada verso la porta in ferro arrugginito, e bussa tre volte, impaziente.

<< Chi è? >> domanda una voce da dentro.

<< Sono Dorea, Gideon. >>

<< Dorea chi? >> chiede una voce molto simile alla prima, evidentemente scherzosa.

Lei sbruffa, alzando gli occhi al cielo. << Potter, Fabian. Sono Dorea Potter. Mi fate entrare ora? >>

Risatine. << Certo, certo. >>

La porta si spalanca, mostrandoci due ragazzi alti e abbastanza somiglianti l’uno con l’altro, con i capelli rosso acceso e le lentiggini spruzzate sul naso. << Oh, hai portato gli altri da Hogwarts! >> esclama uno dei due.

Dorea ci fa entrare in fretta, poi si chiude velocemente la porta alle spalle. << Per chi non li conosce, questi due sono Gideon e Fabian Prewett. >>

Loro fanno un sorrisone, mentre salutano con una pacca sulla spalla Potter e Black; mi sono vagamente familiari, come se li avessi già sentire nominare, in più hanno lo stesso cognome di Alice.

<< Ciao >> salutano, sorridendo entrambi.

<< Ciao >> rispondiamo in coro io, Minus e Remus.

Quello con la maglia rossa sulla sinistra mi tende la mano, ammiccante. << Io sono Fabian. >>

<< E io Gideon >> esclama l’altro, spintonando il fratello.

<< Lily >> sorrido. << Siete per caso parenti di Alice Prewett? >>

Gideon annuisce. << È  nostra cugina. Sei una sua amica? >>

<< Sì. Compagne di stanza per la precisione. >>

Fabian ride, soddisfatto. << Un’altra Grifondoro, eh?! >>

<< Se non fosse stata Grifondoro non sarebbe qui >> commenta suo fratello.

Potter corre al mio fianco, saltellando allegramente. << Avete conosciuto la mia ragazza! >>

Oh, no, eh! Non di nuovo. << Ripetilo un’altra volta, Potter, e sarà l’ultima cosa che avrai detto in vita tua, >> minaccio.

Black e Minus sghignazzano, Fabian fischia, Gideon mormora: << oho, Jamie! >>, e Remus sospira, scuotendo la testa.

Potter invece mantiene il suo solito odioso sorriso idiota, passandosi una mano tra i capelli come se gli avessi fatto un complimento. << Vuoi lanciarmi di nuovo un Silencio, Evans? >>

<< No >> replico fredda. << Questa volta ti taglio la lingua e la do in pasto a Mrs. Purr. >>

<< Il mio Fan Club ti spellerebbe viva, sai, è una cosa indispensabile per baciare bene >> sorride malizioso.

<< Come se davvero potesse importarmi del tuo stupido Fan Club di ochette! >>

<< Gelosa, Evans? >>

<< Stupido, Potter? >>

Gideon e Fabian ridono divertiti: << Ma fanno sempre così? >>

<< Sempre >> sbruffa Remus, esasperato.

<< Almeno questa volta la Evans non l’ha preso ad incantesimi >> commenta Black.

<< Quando erano al terzo erano meno rumorosi, o sbaglio? >> chiede Gideon.

Sorpresa, distolgo lo sguardo da quell’idiota di Potter e lo punto su Prewett. << Avete frequentato Hogwarts con noi? >>

<< Certo >> annuisce soddisfatto Gideon. << Ero anche io un Grifondoro, ovviamente! >> precisa, << ho lasciato Hogwarts quando voi eravate al terzo anno. >>

<< Ahh! >> esclama il fratello, con il classico tono di chi si è appena ricordato qualcosa. << Ora ricordo chi sei! Si parlava parecchio di te, nei dormitori. >>

<< Cosa? >> domando stupita,strabuzzando gli occhi. << Forse stai sbagliando persona, io non… >>

<< No no, >> dice convinto. << Sei tu. L’unica Grifone amica di una Serpe, così si diceva ai tempi. >>

Gideon annuisce. << Si diceva anche durante il mio ultimo anno. In effetti, è una cosa bizzarra. >>

<< Oh >> mormoro piano. Si parlava di me per la mia  amicizia con Piton già dal secondo anno, noto, quando io non me ne sono ma accorta; anche adesso, che tutto è finito, continuo a non capire perché, perché Grifondoro e Serpeverde devono per forza odiarsi? Per un’intolleranza avvenuta mille anni fa tra due persone ormai morte? Perché Corvonero e Tassorosso vanno bene, mentre Serpeverde è tanto sbagliata? Essere amica di Severus mi è sempre sembrata una cosa tanto normale, semplice e naturale, proprio come Pozioni: non c’era motivo per rompere un’amicizia tanto bella e importante, non solo per un pregiudizio. Ma forse alcuni preconcetti non sono poi tanto sbagliati, visto com’è finita tra me e lui, forse è proprio vero che un Grifone e una Serpe non possono essere amici.

<< Ragazzi, si comincia >> urla qualcuno dalla cucina.

<< Arriviamo >> rispondono in coro i fratelli Prewett, avviandosi. Black li segue a ruota, affiancato da Minus, Potter mi lancia un’ultima occhiata poi sparisce anche lui dietro una porta. Io e Remus camminiamo dietro di lui, persi nel buio di un lungo corridoio poco illuminato e decisamente spoglio.

<< Tutto okay? >> mi sussurra la voce delicata di Remus, all’orecchio.

Guardo i suoi occhi ambrati e sorrido rassicurante. << Sì, certo. >>

<< Bene >> è l’unica cosa che riesce a dire, perché Gideon e Fabian entrano in una stanza illuminata, e le voci concitate che sentiamo ci fanno zittire all’istante.

Non è il momento di pensare a Piton, mi dico, mentre sento il crepitare delle fiamme in un camino grande e rustico; siamo in una stanza larga e spaziosa, con al centro un immenso tavolo rotondo che mi fa pensare a Re Artù e i suoi cavalieri; intorno al tavolo, ci sono parecchie sedie su cui sono sedute altrettante persone, una più diversa dall’altra: riconosco Silente, la McGranitt, Hagrid, i signori Potter e Marlene McKinnon.  Gideon e Fabian si siedono su quelli che devono essere i loro soliti posti, e noi cinque rimaniamo in piedi a guardare i membri dell’Ordine che, a loro volta, ci scrutano in silenzio.

Il mio sguardo si posa sul viso sfigurato di un uomo, la cui pelle sembra carta crespa tante sono le cicatrici che la ricoprono: i suoi piccoli occhi neri ci osservano febbrilmente, quasi potessero guardarci dentro.

<< Forza ragazzi >> dice ad un tratto la voce tranquilla di Silente, << potete sedervi, sapete? Queste sedie sono molto comode… >>

<< Sis! >> esclama il signor Potter, abbracciando forte Black quando gli passa davanti.

<< Charlie! >> borbotta suddetto ragazzo, con un tono di chi è molto felice nonostante sia vicino al soffocamento.

<< Jamie >> saluta Marlene McKinnon.

<< Lene >> ricambia lui. << Moody >> aggiunge poi.

<< Potter Junior >> dice l’uomo delle cicatrici, con un tono di voce parecchio roco.

<< Ci siete, ci siete. Ce l’avevo detto io >> borbotta Hagrid, a nessuno in particolare.

Noi altri ci  inoltriamo un po’ di più nella stanza senza dire una parola, e prendiamo posto, tutti e cinque vicini; con mio disappunto mi ritrovo seduta con a destra Potter, che incrocia i miei occhi e sorride (sembra sappia fare solo quello!) con un misto di rassicurazione e preoccupazione insieme; lo ignoro, spostandomi un po’ a sinistra, verso Remus.

Mi guardo ancora intorno, e vedo il Signor Potter che mi fa un sorrisone identico a quello del figlio facendo “ciao-ciao” con la mano: abbozzo un sorriso e ricambio il saluto, tra il divertita e l’esasperata.

<< Bene >> comincia Silente, sporgendosi un po’ verso di noi; la sua barba, mentre palla, sembra fatta di argento liquido. << Come avrete sicuramente capito, vi trovate nel Quartier Generale dell’Ordine della Fenice. Lo scopo dell’Ordine -come penso saprete altrimenti non sareste qui- è quello di combattere Lord Voldemort e i suoi alleati. Ora, prima di dirvi qualsiasi altra cosa, devo farvi una domanda: siete sicuri, siete sicuri al cento per cento, di quello che state facendo? >>

<< Sì! >> dice Potter, di slancio, facendo un grande sorriso.

<< Certo >> concorda Black con orgoglio, dando il cinque a Potter.

<< Sì >> dice calmo Remus.

<< S-sì >> squittisce Minus.

Faccio un respiro profondo. << Sì >> affermo sicura.

Allora non potevo sapere che quel semplice monosillabo avrebbe cambiato tutta la mia vita.

Note dell'autrice. E finalmente sono entrati nell'ordine! Da qui la storia comincia a farsi un pò più seria, era uno dei punti dove volevo arrivare! Si avvicina la mia parte preferita, e non vedo l'ora di scriverla XD XD Che dire? Mmm...ovviamente, l'Ordine della Fenice non può trovarsi in Grimmauld Place, quindi l'ho messo in un quartiere abbastanza isolato di Londra che esiste davvero. Moody: vi sarete un pochino meravigliate, perchè se uno dice Moody è automatico dire Malocchio, è automatico il pezzo di naso mancante e l'occhio elettrico che vede atteaverso le cose XD C'è un motivo per cui non ho messo entrambi: leggendo l'Ordine della Fenice, quando Moody fa vedere la foto del primo Ordine, dice che Moody non aveva un pezzo di naso mancante ma aveva comunque parecchie cicatrici. Leggendo Il Calice di Fuoco, invece, nel capitolo del pensatoio, quando Harry entra nel ricordo di Silente, vede che Moody, al processo di Karkaroff aveva entrambi gli occhi neri, e lo stesso Moody dice che Rosier gli ha portato via un pezzo di naso poche righe dopo. Quindi, ovviamente, tutto questo è successo dopo la morte di James e Lily, per cui ai tempi Moody non veniva chiamato Malocchio e non aveva l'occhio blu elettrico che adoro XD So che è un pò maniacale, ma sappiamo così poche cose sulla vecchia generazione, che mi sembra giusto scrivere esattamente quel poco che sappiamo! (Certo, se la Row scrivesse un bel libricino di minimo mille pagine sui Malandrini saremmo tutti contenti, ma vabbè!) L'ultima frase di Lily: io penso che se Lily e James non fossero entrati nell'Ordine non sarebbero morti, perchè di conseguenza non avrebbero affrontato tre volte il signore oscuro; è come se con quel Sì segnassero il loro destino, ecco. Minus compreso. Ohhh, e non pensate male di James quando dice che non ha paura per lui o per i Malandrini e che potrebbe sopportare che loro si facciano male mentre Lily no: James assolutamente non tiene più a Lily dei Malandrini, ma sono due cose completamente diverse. Per Jamie, i malandrini sono semplicemente i malandrini: sono una certezza, sono qualcosa di sicuro che rimarrà sempre e che non PUO smettere di esistere, perche solo la cosa gli sembra impossibile (che poi si sbagliava, lasciamo perdere -.-") Questo perchè James è ingenuo, ma è anche la persona più buona di tutte per me: il fatto che i Malandrini muoiano non è contemplabile perchè lui si ucciderebbe per ognuno di loro senza pensarci due volte. E poi, i Malandrini sono i compagni di ogni avventure, e dove va uno va l'altro: se uno rischia la vita, tutti gli altri la rischiano, è così, è normale. Hanno condiviso troppe cose per non essere preparati al peggio. Lily invece è qualcosa di incerto per James, qualcosa di imprevedibile (visto che si ostina a non ammettere che è innamorato), e poi la vede un pò come un tesoro, e per questo non penso che potrebbe sopportare che le succeda qualcosa (la ama, questo mi sembra già un buon motivo XD) Scusate il discorso contorto, ma avevo paura che non si capisse XD Per ALice e Frank, invece: ho scordato di dirlo la volta scorsa, scusate XD XD Per me loro entrano dopo nell'Ordine, e non è detto che non possano incontrare Voldemort in modi e situazioni diverse da quelle di James e Lily, anche perchè mi sembra troppo una coincidenza gigante che combinazione capitino tutti e quattro proprio quando Vold appare, visto che le volte in cui si decide di aggire di persona devono essere abbastanza rare, con tutti i mangiamorte che ha XD XD

Ringraziamentiiii: Un grazie GRANDISSIMO! alle tre persone che hanno recensito: *______* grazie!!!

I Love James Potter: divento più ripetitiva ogni giorno che passa, ma Grazie!!! Grazie grazie grazie, non riesco ancora a credere che ti piaccia! Spero che anche questo non sia da meno ^^. Grazie!!

Emily Alexandre: Alloraaaaaa: Grazieeeeee!!!! XD XD Poiii: Alice e Frank si uniranno sicuramente all'Ordine, anche loro quando sono ad Hogwarts, dopo quacosa che succede ma che non ti dirò mai XD XD Sono felice che anche tu la vedi così, davvero!!! Mi fa sentire un pò meno matta XD Grazie Grazie Grazie! *me comossa!*

Niki_Black: Ahahahaha, sei una specie di compagna di idee *__* è bello sapere che qualcuno la pensa come me, è confortante, specie perchè sappiamo così poco di tutti! Chimica è uno strazio! Non me la cavo malissimo, però non la tollero -.-" preferisco Italiano *_* Okkkay, io appena dopo il lieto evento ti mando la mia XD XD Solo, non devo fare scegliere nessuna bomboniera a James, sono certa che comprerebbe un boccino XD Sisì, Lily è mooolto malandrina, solo che è in incognito XD L'ho sempre vista così, troppo curiosa per non scoprire qualcosa di Hogwarts e restare al letto di notte XD Sarà che è figlia di Babbani, quindi non è mai abbastanza XD XD Aahahahahahah, nono, niente lenti infrangibili o roba simile XD James rompe sempre gli occhiali, non c'è nulla da fare XD Il mio angolino, ora arredato, è moooolto confortevole *__* Ho un Sirius-divano e una James-coperta, sai??? *__* li adoro XD Per finiiiiiiiire, GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEE!!! Grazieeee, grazie, grazieeee!

Un Grazie anche a tutti gli altri, che l'hanno letta\ messa nei preferiti\ messa nei recensiti!

E scusate per le note chilomentriche  e ingarbugliatamente (?) incompresinbili XD

Sara!

Capitolo 13.

Prendo un respiro profondo, osservando uno per uno tutti i volti intorno a me, e so già che ci troverò la stessa identica espressione che è sul mio viso: sicurezza, e voglia di pace. << Sì >> dico, e non ho ripensamenti.

<< Io non sono d’accordo! >> esclama Potter accanto a me, saltando dalla sedia.

Sbruffo infastidita, lanciandogli un’occhiataccia. Si può sapere perché diamine si ostina a mettermi i bastoni tra le ruote? Secondo quale assurdo ragionamento lui e i suoi amici possono entrare nell’Ordine mentre io non devo?

<< Potter, sta zitto! >> gli intimo furiosa.

Ma lui per una volta mi ignora e fissa ostinato Silente, guardandolo negli occhi attraverso gli occhiali a mezzaluna.

<< Lily è libera quanto te di decidere, James >> commenta il preside dopo qualche istante, e gli sono immensamente grata per questo.

<< Io sono d’accordo con James >> trilla la voce di Charlus Potter: inevitabilmente, mi sfugge un gemito. << Insomma, potrebbe essere rischioso per il bambino! >>

Potter ridacchia, alzando gli occhi al cielo per nulla preoccupato; io mi sento arrossire e vorrei poter maltrattare il signor Potter come faccio con suo figlio, schiantarlo, magari.

<< Sei INCINTA? >> urlano in coro i Gideon e Fabian Prewett.

<< NO! >> strillo di rimando.

<< Non ancora >> puntualizza il signor Potter, con tono di nonno amorevole.

Oh, ma Merlino, perché a me? Che cosa ho fatto di male nella mia vita? Sono sempre stata una brava ragazza… certo, a volte sono un po’ acida, e fredda, e magari anche orgogliosa, ma davvero, non mi merito tutto questo!

Dorea sbruffa. << Oh, ma per favore, Charlus. Sei stato il primo ad appoggiare questa stupida idea. >>

<< Non è stupida >> replica il tizio coperto di cicatrici. << Menti fresche e vigilanza costante, ecco cosa serve all’Ordine. >>

<< Sono completamente d’accordo con Dorea, Alastor >> dice la McGranitt, arricciando le labbra, << sono solo degli studenti,non hanno nemmeno i M.A.G.O. >>

<< E chi meglio di loro può aiutarci con le faccende di Hogwarts? >>  si inserisce l’ennesimo mago vecchiotto dai capelli argentati. << E poi, Minerva, il Signore Oscuro non conta quanti Eccezionale hai preso agli esami prima di ucciderti. >>

<< Sono dei ragazzi, Elphias, non carne da macello >> ribatte in fretta la signora Potter.

<< Andiamo, Dorea >> sbruffa suo marito. << Non c’è posto più sicuro di Hogwarts! E sono quasi uomini, ormai. >>

<< Razza di idiota, come puoi parlare così quando ci sono di mezzo due dei tuoi figli?! >> lo rimprovera irritata la moglie.

Ma Potter non era figlio unico?

Mi volto verso di lui e, stupita, noto che sul volto di Black c’è uno dei sorrisi più grandi che gli abbia mai visto, qualcosa che gli illumina gli occhi grigi facendoli sembrare quasi argentati; capisco, e penso tra me e me che in questo istante il viso di Black l’idiota è molto più bello del solito, molto più umano. in questo istante, non mi sento affatto di giudicare tutte le ragazze che gli svengono ai piedi.  

<< Li stiamo gettando in una guerra >> dice la McGranitt, aspra.

Cala uno strano silenzio ricco di tensione, in cui le due donne guardano male un po’ tutti, come sfidandoli a contraddirle.

Sospiro, sapendo che è arrivato il momento di dire qualcosa. << Tra un po’ ci saremo comunque, professoressa >> dico, abbastanza tranquilla. << Quando finirà la scuola perderemo qualsiasi protezione, tanto vale essere pronti. >>

<< Giusto >> annuisce in fretta Frabian.

<< Ma c’è un’enorme differenza tra il lasciare la scuola e il ritrovarsi schierati in prima linea contro il più grande mago Oscuro di sempre >> dice Dorea Potter.

Io faccio spallucce. << Non per me. Io sono una Sanguesporco, sarò comunque in pericolo. >>

Lei si blocca, sorpresa, e trattiene il respiro: forse non si aspettava che fossi così diretta, ma a questo punto ignorare la realtà dei fatti è davvero stupido, ed io sono quello che sono, non posso farci nulla.

<< Lo stesso vale per me >> dice Remus, calmo.

Alzo gli occhi, e lo guardo solidale: è il mio migliore amico, e forse uno dei pochi che può davvero capirmi appieno in questo momento. Lui, come me, sarà tra i perseguitati dei Mangiamorte.

<< Bene allora >> decide Silente, parlando con il solito tono tranquillo da cui però traspare una nota d’orgoglio. << È  deciso: da adesso Peter Minus, Sirius Black, Remus Lupin, James Potter e Lily Evans fanno ufficialmente parte dell’Ordine della Fenice. >>

Ci sono, sono qui e adesso: sono Lily Evans e sì, sono un membro ufficiale dell’Ordine della Fenice, e combatterò Voldemort, e farò la mia parte per un mondo migliore. Se mia madre sapesse della guerra probabilmente sarebbe orgogliosa di sentire quello che ho fatto e sto facendo; sento il cuore traboccare di orgoglio, e capisco che è la cosa giusta, che dovevo farlo altrimenti non me lo sarei mai perdonata.

<< Il Quartier Generale è protetto da un Incanto Fidelius, e il custode segreto sono io >> dice Silente, calmo. << Adesso anche voi sapete dove si trova, e dovete prestare attenzione: nessuno al di fuori dell’Ordine deve saperlo. >>

Il tizio con le cicatrici si sporge sul tavolo facendo un sorriso che dovrebbe essere rassicurante ma che in realtà è solo inquietante. << Io sono Alastor Moody. La prima cosa che devo dirvi è: vigilanza costante! >> abbaia roco. << Vigilanza costante, sempre. Anche se siete ad Hogwarts, imparate una cosa: la guerra brucia i cuori e voi non dovete mai fidarvi di nessuno. >>

<< Così li spaventi >> sbruffa Gideon Prewett.

<< Devono avere paura, la paura è una cosa buona, significa che tieni alla tua vita >> borbotta Moody. << Io e molti altri qui siamo convinti che Lord Voldemort non lascerebbe mai Hogwarts incustodita, quindi pensiamo che ci siano delle spie all’interno del castello. >>

<< Io non sono d’accordo >> replica pacato Silente. << Nessuno dei miei studenti è un Mangiamorte, Alastor. E neanche i miei insegnanti, se è questo che stai insinuando. >>

<< La prudenza non è mai troppa >> tuona Moody, << vigilanza costante! E tu, Silente, ti fidi sempre di tutti e concedi possibilità non meritate. Anche alla feccia. >>

Accanto a me Remus trasale, probabilmente senza neanche accorgersene: è ovvio che Moody non sta parlando di lui, eppure quando l’argomento è feccia si sente sempre chiamato in causa.

<< In sostanza >> sbotta un altro mago, con uno strambo cappello a punta, << il vostro compito è quello di occuparvi di possibili spie all’interno di Hogwarts. Pensate di poterlo fare? >>

<< Ovviamente! >> esclama Potter, radioso.

<< Certo! >>urla dietro di lui Black.

<< Sì. >> dico io, decisa.

<< Cercate e stanateli, quella feccia! >> sputa Moody.

<< Ma non fate pazzie >> aggiunge in fretta Dorea, << e state attenti. Non mettetevi nei guai e non… >>

Potter, accanto a me, sbruffa. << Calma mamma, calma. Non abbiamo nessuna intenzione di farci ammazzare. >>

Black ghigna. << Però potremmo dare un’occhiata alla Foresta Proibita, tanto per essere sicuri. >>

<< Sirius! >> urla lei, trafelata. << Non provarci nemmeno! >>

I due compari, seguiti da molti altri, ridono divertiti.

Dorea sospira esausta. << Remus, tienili d’occhio tu per favore. >>

Il mio migliore amico sorride. << Certo, signora Potter. >>

<< Bene >> dice calmo quello che dovrebbe essere Elphias, << ci sarebbero un paio di altre cose. Minerva mi ha detto che due di voi sono Caposcuola… >>

<< Io e Potter >> rispondo subito.

Lui mi sorride quasi timidamente. << So che James è anche il capitano della squadra di  Quidditch… >>

<< Il mio campione! >> esclama entusiasta Charlus Potter.

<< … e che Sirius ha un discreto successo con le ragazze. So che Remus frequenta spesso la biblioteca e che molte persone si fidano di lui, e so che Peter è… molto socievole. >>

<< Ci può giurare, ci può! Non c’è nessuno ad Hogwarts che non conosce il nome di questi ragazzi! >> borbotta Hagrid, sorridendo orgoglioso. << Brillanti, dico io, brillanti. >>

Arrossisco un po’ sulle guance e guardo Hagrid con riconoscenza, pensando che davvero non mi merito tutto quello che ha detto.

Black aggrotta le sopracciglia, perplesso. << Bè, sì… ma tutto questo che cosa c’entra? >>

Elphias sospira.

<< Quello che sta cercando di dirvi >> interviene Silente, << è che molti studenti vi ammirano e che con la posizione che avete ad Hogwarts avete la possibilità di osservare e tenere d’occhio molti ragazzi. >>

<< Oh >> dice Potter. << Quindi in poche parole volete che teniamo sotto controllo la situazione, giusto? >>

<< Sì >> replica una strega con lunghi capelli scuri, << dovete cercare di capire se c’è qualcosa che non va e tenere tutto sotto controllo: sedare gli animi, insomma. >>

<< Non parlerebbero mai con i professori, ma a voi daranno ascolto >> continua l’uomo seduto accanto alla strega di prima, abbozzando un sorriso.

<< Capito >> annuisce Potter, anche per noi.

<< Inoltre >> continua Elphias, << studiate la situazione: se conoscete qualcuno dell’ultimo anno che dopo il diploma potrebbe entrare a far parte dell’Ordine tenetelo d’occhio, e accertatevi che siano persone sicure. >>

<< Ma non parlate dell’Ordine con nessuno >> tuona Moody, << vigilanza costante! Qualsiasi cosa succeda dovete riferire tutto a Silente e a Minerva. E dovete anche fare rapporto con intervalli regolari al Quartier Generale, così saremo sempre informati e ci assicureremo che non siate sotto la Maledizione Imperius. >>

<< Okay >> mormora piano Remus.

<< E infine, state pronti: se ad Hogwarts dovesse succedere qualcosa, qualsiasi cosa, voi… >>

<< Non dirlo Alastor, non dirlo! >>

<< …dobbiamo intervenire, giusto? >> chiede Black.

<< Non dovete fare nulla che non vi sentiate di fare, chiaro?! >> sbotta Dorea, guardando truce noi cinque. In questo momento sembra davvero una strega: << E tu, Moody, che ti salta in mente, eh?! Dire una cosa del genere a dei ragazzi, è come invitarli ad entrare nella fossa dei leoni! >> 

<< Sono nell’Ordine, Dorea! >> abbaia Alastor Moody. << E trovarsi nel mezzo della fossa dei leoni è una cosa inevitabile se vuoi combattere contro Voldemort! >>

<< Ma questo non significa che… >>

<< Mamma >> esclama Potter, alzando gli occhi al cielo. << Vuoi calmarti? >>

Lei trafigge il figlio con un’occhiataccia, e per un attimo sembra voler schiantare tutti e portarci via di qui di corsa, ma poi si accomoda, borbottando rabbiosa qualcosa di incomprensibile.

<< Questo è tutto >> comunica pacato Silente, con il tono di voce di chi ha appena finito di prendere un tè. << Alla prossima riunione sarete avvisati e un membro dell’Ordine verrà a prendervi di notte per accompagnarvi qui. >>

<< Vigilanza costante! >> ripete per la centesima volta Moony, prima di alzarsi: noto che ha una gamba finta che termina con un piede meccanico a zampa di leone. 

Con uno stridio di sedie gli altri membri dell’ordine si alzano, stiracchiando le gambe; Gideon e Fabian corrono dietro a Moody, sorridendo malandrini, Silente parla con Elphias e il mago con il cappello strambo.

<< Allora? >> ci chiede Marlene McKinnon, avvicinandosi. << So che all’inizio può sembrare inquietante come cosa, ma pian piano ti ci abitui. >>

Marlene McKinnon era una Corvonero che ha lasciato Hogwarts due anni fa: anche i suoi genitori fanno parte dell’Ordine, e sono Auror, mentre i suoi due fratelli gemelli e la sua sorellina fanno rispettivamente il sesto e il secondo anno ad Hogwarts.

<< Io l’ho trovato eccitante! >> esclama subito Potter, esaltato.<< Siamo potenti, adesso. >>

<< Lo siamo sempre stati >> borbotta Black, ammiccando in direzione di Marlene, << ma è fico lo stesso. >>

<< Ora abbiamo delle responsabilità >> dice Remus, guardando con occhi penetranti i suoi amici.

<< Sempre il solito rompipluffe >> sbotta Black, alzando gli occhi al cielo.

<< Ragazzi >> chiama Dorea, affiancandoci. << Venite, torniamo ad Hogsmeade: è tardissimo. >>

<< Bè, allora alla prossima >> saluta Marlene, facendo ciao con la mano.

Percorriamo a ritroso il corridoio poco illuminato della grande e vecchia casa, ma questa volta mi sento più leggera, in pace con me stessa e orgogliosa di quello che ho fatto. Gideon e Fabian sbucano, entrambi ghignanti, da una porta chiusa:

<< Vi conviene andarvene >>  dice il primo dei due.

<< Giusto >> concorda l’altro, << tra poco sentirete i toni soavi di Moody echeggiare per tutta la casa. >>

Dorea sbruffa divertita. << Che avete fatto questa volta? >>

<< Bè >> borbotta Fabian, passandosi una mano tra i capelli, << ufficialmente nulla. >>

<< Ufficiosamente, invece, potremo avergli messo per caso uno Snaso nella stanza >> continua Gideon.

<< Ma ha la gamba di acciaio! >>

<< Grande! >> urlano Potter e Black in coro, evidentemente esaltati.

Io alzo gli occhi al cielo.

Oltrepassiamo il corridoio e ci ritroviamo nell’ampio ingresso poco arredato, di fronte il portone massiccio che segna l’entrata dell’Ordine; penso che saranno come minimo le tre di notte, e sento la stanchezza strisciare fra le ossa e gli occhi pesanti.

<< Allora ciao! >>

<< Alla prossima! >>

<< Ciao! >>

<< Ciao! >>

Faccio per uscire, poi mi ricordo una cosa importante e indietreggio verso i fratelli Prewett: << Se doveste vedere Alice >> dico, << non ditele nulla dell’Ordine, okay? >>

<< Certo >> annuisce Fabian. Suo fratello fa si con la testa.

Sospiro, poi saluto un’ultima volta e raggiungo Potter, che è rimasto impalato davanti la porta  a guardarmi: lo urto non tanto delicatamente, poi esco fuori e lascio che l’aria gelida della notte mi circondi e mi entri nei polmoni, risvegliandomi.

Lì, nel buio della notte, respiro l’aria fredda di Londra che sa di novità, che sa di speranza, che sa di un futuro. Perché quando hai diciassette anni, e il tuo mondo rischia di scomparire e tu rischi di scomparire dal mondo, pensi che non c’è nulla che tu possa fare, poi conti fino a dieci e capisci che devi fare qualcosa; perché hai diciassette anni ma sai che nella tua vita farai cose più importanti che prendere un bel voto in Trasfigurazione o uscire con un ragazzo carino, e ti ritrovi a immaginare dove vorresti essere da grande:  chiudo gli occhi, respiro l’aria fresca. “Qui” dico tra me e me, “vorrei essere qui”.

Note dell'autrice: sinceramente questo capitolo non mi piace per niente XD L'ho scritto a scuola fingendo di prendere appunti di matematica XD Il fatto è che doveva venire molto meglio ma ultimamente il mio tempo scarseggia e la scuola mi sta leggermente uccidendo -.-" Che dire???? Qui c'è di nuovo Charlus (no, non potevo non metterlo, mi ci sono affezionata troppo!) e odoro particolarmente la battuta <> (*__* Grazie! XD) XD XD Per il resto...che dire? qui si chiariscono un pò di cose su quello che dovranno fare Lily + i Malandrini nell'Ordine della Fenice. E poi...boh, basta direi XD XD

Ringraziamentiiiiiii: Un grazie stratosfericamente (?) gigante a:

Riogah: *___* okkkay, e qui commincio a commuovermi XD XD Spero tanto che le famose tre situazioni non risultino banali o scontate, vedremo! Non vedo l'ora di scriverle, comunque...grazie mille, davvero!!! Grazie grazie grazie per tutte le cose che hai detto! Sono incredula e commossa, sì XD

I Love James Potter: *_______________* sono ufficialmente commossa! *me saltella sul divano del mio angolino nell'oltretomba, commossa e gongolante* Oddio!!! Grazieee!!! Grazie, grazie grazie, sono mega-felice che ti piaccia questa storia!!!! *___*

Emily Alexandre: Io amo Gideon e Fabian, anche se di loro si sa veramente poco! Li ho sempre visto come un misto Bill-Fred, Charlie-George, non so perchè *__* e pensare alla fine che hanno fatto (come tutti del resto -.-") è davvero malinconico e triste! Vorrei che non fossero morti! Per il sì: quello che dici tu è giustissimo, però magari se non avessero partecipato all'Ordine non avrebbero incontrato tre volte il signore oscuro! O magari, come dici tu, sarebbero morti combattendo. chissà come sarebbe andata, tutto sta nel cervello della Row, santa donna! XD Io adoro le cose chilomentriche (non si era capito! -.-") quindi un chilometrico GRAZIEEEEEEEEEEEEEE!!!! Grazie mille, davvero!

Stecullen94: assolutamente niente scuse XD per me già il fatto che commenti una volta o che leggi soltanto è un evento da premiare! Anche io ho sempre meno tempo causa scuola, non preoccuparti XD per il fatto delle missioni, uhmm...in parte credo di sì, anche se bisogna considerare che sono ad Hogwarts XD Poi vedrai XD XD diecimila grazie!!! Grazie, grazie, grazie!!!!

Niki_Black: prima di ringraziarti, ho messo <> ho messo <> ahaha, scusa, è che morivo dalla voglia di scriverlo XD XD Grazie per avermelo suggerito *___* Okkay, ora posso andare XD avrò letto la storia di James-Sirius diecimila volte, visto che è l'unica cosa "ufficiale" che abbiamo di loro *__* avrei voluto qualcosa di più! Sinceramente, non so neanche io in che senso James-coperta e Sirius-divano XD XD XD Ho solo pensato che dovessero essere comodi quei due XD XD Esatto: i Prewett sono i fratelli (io dico minori) di Molly Weasley, e visto che come hai detto tu tutti i purosangue sono parenti, sono anche i cugini di Alice (che avevo letto da qualche parte che da nubile faceva Prewett.) E infineeeeeeeeeee: (carramba che sorpresa!) grazieeeeeeeeeeee!!!! Grazie tantissimo per le tue recensioni che adoro!

Un grazie anche a chi ha solo letto, recensito, messo nei preferiti eccetera eccetera XD

Un bacio abnorme, Sara.

Capitolo 14.

<< Ma vi rendete conto, eh?! Vi rendete conto?! >> ulula James, saltando avanti e indietro per il dormitorio, felice come un bambino.

Giuro che se lo dice un’altra volta lo Schianto.

<< Certo, certo >> borbotta distrattamente Remus, da sopra il suo libro di Pozioni. È parecchio bravo lui a sopportare, considerata tutta la pazienza che si ritrova.

Io, al contrario, sono una persona piuttosto impulsiva… e fisica, anche, in tutti i sensi. Motivo per cui tra due tra un po’ mi alzerò da questo benedetto letto e maciullerò il mio migliore amico tonto.

<< Siamo entrati nell’Ordine della Fenice >> bisbiglia tutto eccitato, peggio di un bambino.

<< Certo, certo >> ripete Remus, con un tono molto simile a quello di Ruf.

<< Ma vi rendete conto? >>

Basta, sul serio, è insopportabile. È il mio migliore amico, è mio fratello e tutto il resto, ma questo ragazzo e stressante sul serio; spingo una ciocca di capelli neri dietro la fronte e mi alzo velocemente. Mi sta facendo impazzire, impazzire. Devo fare qualcosa.

Mi guardo intorno, poi decido di puntare alla sua preziosissima scopa da corsa, che gli ha regalato suo padre per i suoi diciassette anni, insieme all’orologio;

<< Accio >> sussurro, e il manico vola dritto tra le mie mani. Mi avvicino lentamente alla finestra, ma per quello che vale potrei pure saltellare, tanto James è troppo occupato ad auto compiacersi per badare a qualsiasi altra cosa: forse presterebbe attenzione sono alla Evans, ragazza che detesto ma che in tutta sincerità ieri mi ha un po’ colpito. È entrata a far parte dell’Ordine, certo, ma è comunque un’acida Perfettina che ci sbraita contro dal primo anno, che mi odia tanto quanto io odio lei, e che fa star male il mio migliore amico; bè, in effetti ora il mio migliore amico sta facendo star male me, ma dettagli.

<< …l’Ordine della Fenice, e Alastor Moody che diceva di… >> sta parlando ancora James, praticamente da solo.

<< Certo, certo >> annuisce Remus, che non ha praticamente capito una parola di nulla, ne sono sicuro.

<< Ehii, Ramoso? >>

James si volta verso di me, accigliato per l’interruzione del monologo. << Che c’è? >>

Ghigno malandrino. << Wingardium Leviosa >> sibilo, e la bambina di James comincia a librarsi nell’aria, fuori dalla finestra della torre di Grifondoro.

James sbianca, e deglutisce in fretta. << Il mio tesoro >> balbetta trafelato. << Che stai facendo al mio tesoro? >>

<< Gli sto facendo fare un giro, era così stanca delle tue chiacchiere. >>

<< Mettila giù, Felpato >> intima Ramoso, passandosi nervosamente una mano tra i capelli: deglutisce di nuovo.

Ci sono quattro cose sacre per James Potter: i capelli, i Malandrini, Lily Evans e la sua scopa. Perciò non mi meraviglio affatto quando lui decide di buttare all’aria ogni prudenza e fa per gettarsi addosso a me, nella speranza di poter salvare la sua preziosa bambina da una fine per spiaccicamento abbastanza dolorosa –sempre presumendo che le scope sentano dolore.

<< Non provarci, Jamie >> lo metto in guardia, sorridendo malandrino. << Altrimenti Lily farà un gran bel volo. >>

Per inciso, Lily è la scopa; e sì, chiamare una scopa come la Evans è molto più bizzarro di chiamare una scopa e basta, ma James è lo strano per eccellenza qui, quindi dopo sette lunghi anni nessuno ci fa più caso. Sinceramente, trovo abbastanza inquietante la sua ossessione per la Evans, ma mi astengo perché tutta la vita di James è un gioco e già mi stressa abbastanza senza che io mi metta a fare le prediche morali, compito di Moony. 

<< Metti giù Lily, Sirius! >> minaccia Ramoso, evidentemente in panico.

<< Assolutamente no >> ribatto divertito, e già che ci sono la faccio ondeggiare un po’, fuori, tanto per far venire una crisi di vervi al mio migliore amico.

James si guarda intorno, leccandosi le labbra febbrilmente. << Maaaaamma! >> strilla alla fine, piagnucoloso come un bambino.

Dal suo letto, Remus sospira. << Sì, Jamie? >>

<< Digli di ridarmi Lily, digli di ridarmi la mia bambina! >> mugola.

Moony alza gli occhi al cielo, e in tono spiccio borbotta: << Sirius, potresti ridare la scopa… >>

<< Lily! >>

<< … a James? >>

Ci penso. Poi sorrido: << no! >>

<< Bene >> conclude Remus, noncurante, ritornando a leggere il suo libro.

Ma ovviamente James non demorde, così ignora lo scarso aiuto di Lunastorta e si concentra su Peter. << Peeeeeeeeeeeeeter! >>

Codaliscia ride nervosamente; so che sta ponderando l’idea di schierarsi con James contro di me: alla fine sembra decidere che no, non gli conviene, così si alza dal letto e borbottando qualcosa su un compito di pozioni da finire sguscia via dalla stanza.

<< Fuori due, James! >> comunico ilare.

Allora Ramoso prende un bel respiro e con tutto il fiato che ha in gola urla: << Frankkkkkkkkkkk! >>

Dal bagno proviene un tonfo, segno che il povero Paciock è saltato dallo spavento e poi caduto per terra. Qualche secondo dopo un Frank tutto insaponato esce trafelato dal bagno, pieno di schiuma sui capelli e con la bacchetta in mano: << Che è successo? Ci attaccano? >>

<< No! >> dice semplicemente James. << Ma Sirius ha preso Lily! >>

È chiaro per tutti che secondo James il trauma che alla sua scopa da corsa possa succedere qualcosa è decisamente peggiore di un attacco dei Mangiamorte.

Frank aggrotta le sopracciglia, stupito: << Sirius ha rapito Lily Evans? >>

<< Non lei! La mia scopa! >>

Solo in questo momento Paciock sposta lo sguardo da James a me, e nota che il manico volteggia allegramente in aria, sospeso nel vuoto solo grazie al mio incantesimo; poi ritorna ad osservare James, con un misto di irritazione e pietà tutto insieme. Alla fine scuote la testa esasperato e decide che è meglio non dire nulla, così ritorna in bagno sbattendosi la porta alle spalle.

Ora voglio vedere proprio che cosa si inventa James.

Ghigno divertito quando faccio fare alla scopa un giro della morte con avvitamento e James sembra poter svenire da un momento all’altro.

<< Mettila giù, bruto cane! >> dice.

<< Neanche morto, cerbiatto >> rido.

<< Bene >> comunica infine, << l’hai voluto tu! Accio boxer di Sirius! >>

Come a rallentatore, vedo i miei fantastici, bellissimi, stupendi boxer sollevarsi dal cassetto e volare in mano a James: sorride malandrino, sventolandomeli davanti vittorioso.

I miei boxer canini!

Ora, modestia a parte, addosso mi stanno benissimo: me lo dicono tutte le ragazze, e sinceramente, sono in parecchie quelle che li hanno visti, e molte volte sono persino tentato di metterli per uscire, dal momento che oltre ad essere comodi sono anche assolutamente bellissimi, freschi e confortevoli. Altro che il pigiama di James, questi sono dieci volte meglio.

<< Non oserai! >> gli urlo contro.

<< Oh, sì che oserò! >> risponde lui, ghignando vittorioso. << Metti giù Lily! >>

<< E tu ridammi i miei boxer! >>

<< Prima tu! >>

<< No, prima tu! >>

<< Sei tu che hai iniziato! >>

Sospiro: potrei tentare di convincerlo in qualsiasi modo, dopotutto sono un Black e a noi viene insegnato come trattare con la gente ancora prima di pronunciare “madre” o “padre”, e sono certo che convincerei qualsiasi persona sana di mente a darmi quello che voglio con una semplice espressione ben calcolata; ma, ahimè, James Potter, mio migliore amico, non è una persona sana di mente. Così, dal momento che i modi gentili possono andare a farsi altamente benedire, è il momento di passare alle cattive: afferro velocemente in mano la sua scopa e la punto su di lui, picchiandogliela in testa.

<< Ahi! No, Felpato, no! Stupido cane, mi fa… smettila, le rovini il manico! Ehi! >> urla James, e un momento dopo è su di me, ed entrambi ci stiamo prendendo a pugni, l’uno cercando di strappare la propria cosa dalla mano dell’altro.

E, come sempre del resto, sto avendo la meglio, quando quell’idiota di James mi tira una testata degna di Prongs sulla spalla, che mi fa perdere l’equilibrio e cadere su qualcosa di ignoto che potrebbe benissimo essere scambiata per una parte del suo corpo. Ci ritroviamo tutti e due spalmati sul pavimento, con la differenza che lui stringe la sua adorata stupida scopa tra le mani a tre metri da terra ma in compenso ha gli occhiali rotti e il naso leggermente sanguinante.

Abbastanza stupito, scoppio a ridere quanto capisco che per proteggere la sua Lily da qualcosa di inesistente e assolutamente non-pericoloso sul  pavimento, non ha messo le braccia davanti ed è caduto direttamente sugli occhiali.

<< Idiota! >> gli urlo contro, rotolandomi  tipo un cane.

James emette un gemito sconfortato tastandosi il naso probabilmente rotto e asciugandosi un fiotto di sangue con la mano. Remus alza gli occhi dal libro e strabuzza gli occhi, tra lo sconvolto e l’irritato.

<< Moony >> supplica Ramoso, con voce gutturale, << sai aggiustare un naso? >>

<< No, non so… Sirius, piantala di ridere! >> mi rimprovera, ma noto con piacere che anche lui cerca di nascondere un sorrisetto. << Devi andare da Madama Chips. >>

<< Merda >> impreca sotto voce. << Fa un male cane. >>

<< Ehi! >> gli dico, sentendomi chiamare in causa.

Remus sbruffa, porgendo un fazzoletto bianco a James, poi gli ripara gli occhiali e glieli poggia delicatamente sul naso rotto: Prongs si lamenta un’altra volta.

<< Sei proprio un’idiota >> ripeto, ghignando divertito. << Così impari a prendere i miei Boxer! >>

All’istante, James si volta verso di me, strabuzzando gli occhi; la cosa mi sembrerebbe pure inquietante, visto che ha mezza faccia piena di sangue, ma guardando febbrilmente a terra e non vedendo i miei boxer canini, mi viene voglia di imparare ad aggiustare un naso solo per romperglielo di nuovo.

<< Dove sono i miei boxer? >>

James corre verso la finestra aperta e si affaccia fuori, ignorando il naso rotto. Lo affianco, e noto che proprio in questo momento, una ragazza, accanto ad un’altra, ha preso in mano i miei boxer; la sento domandare ad alta voce: << Di chi sono questi? >>

James sorride malandrino. << Di Sirius! >> urla.

Le due alzano la testa e lo guardano. << Sirius…? >>

<< Sirius BLACK? >>

<< Si! >> risponde James, prima che io possa fermarlo.

Merda! So che cosa succederà, lo so...

Tre...

Due...

Uno...

<< …AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH! >> strilla una.

<< Ho trovato i boxer di Sirius Black! Ehi, ragazze! >>

<< AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH! >>

<< IHHHHHHHHHHHHH! >>

<< Oddiooooooo! >>

James ride così tanto che deve aggrapparsi al muro con la mano che non regge il naso per non cadere giù. << Ahahaha… Ahah! Non li rivedrai mai più, Felpato! Ahahahaha! >>

Sono indeciso se suicidarmi buttandomi di sotto o se uccidere lui, spingendolo giù. Mi giro lentamente verso di lui, trafiggendolo con lo sguardo, più gelido di quello di mia madre quanto guarda me. 

Me la pagherai, James Potter. E molto cara, anche.

Note dell'autrice: okay, sì....avevo detto che i capitoli sarebbero stati più seri, ma dovevo proprio fare qualcosa del genere XD   Prometto che dal prossimo saranno meglio, e poi ci avviciniamo ad una parte che mi piace! Che dire??? James ce lo vedo parecchio a dare il nome di Lily alla sua scopa adorata, cosa che evidenzia ancora di più il suo amore...Per il resto, dovevo proprio fare un capitolo dalla parte di Sirius, sì! *__*

Riiiingraziamentiiiiiiiiiiiiiii:

Emily Alexandre: Grazie mille! *__* è esattamente come hai detto tu, e sono super felice che ti sia piaciuto davvero, perchè a me non convinceva molto!!! GRazie grazie grazie!

Niki_Black: Ciao ciao ciao XD -.- sì, dannate virgolette, non le sopporto! Mi  impappino sempre XD E comunque, vero, ti stavo proprio ringraziando per il Campione che adoro XD Per alice: Beh, non è sicuro....però io l'ho sempre immaginata una Prewett, dopotutto i Purosangue sono tutti imparentati tra loro, quindi. Ahahahahahah, mi hai fatto troppo ridere con il Vigilanza Costante e tuo padre!! Povero! Aahahahahah! *____* sono commossa!!! Grazie tantissimo, davvero! Grazie Grazie Grazie!!!

Stecullen94: *____* Grazie!!! Sono contentissima che ti sia piaciuto! Grazie mille!

E grazie anche a chi ha solo letto, messo nei preferiti, nei seguiti ecc! (Se non avete nulla di meglio da fare, e se non vi scoccia troppo, lasciatemi un comemntino-ino-ino XD)

Sara!

PS: wow, queste note sono venute stranamente corte XD XD

Capitolo 15.

<< Ma, Rem, che cosa diremo a Madama Chips? >> domando, gemendo un po’ per il dolore al naso. Mi fa male anche se parlo, è una cosa che detesto: no, non è la prima volta che mi succede: me lo sono rotto il primo anno, inciampando in un gradino mancante di una scala, me lo sono rotto ad una gita ad Hogsmeade, me l’ha rotto Sirius, una volta al quinto anno, e una volta è stata perfino colpa della Evans, che mi ha tirato un gran bel pungo ben assestato.

<< Non so, diremo che sei di nuovo scivolato dalla scala del dormitorio delle ragazze perché volevi raggiungere Lily >> borbotta lui, facendo spallucce.

Giusto, è successo pure questo.

<< Oppure possiamo dire che sei inciampato in un elfo domestico, come quella volta >> mormora Peter.

Oh, e anche questo.

<< Oppure puoi dire… >>

<< D’accordo, d’accordo, ho capito >> sbotto. << Se solo tutto questo sangue smettesse di uscire! >>

<< Ben ti sta >> sibila Sirius, con l’espressione funerea. Se ripenso alla fine che faranno i suoi boxer mi viene ancora da ridere, ma evito  non solo perché di rotto ho già il naso e Pad sarebbe capace di spezzarmi in due, ma anche perché mi farei troppo male. Chissà quali pensieri perversi ci staranno facendo su tutte le sue Fan, nel covo del Sirius Black Fan Club: brrrrr, non voglio neanche pensarci.

<< Potevate anche pensarci prima >> ci rimprovera Remus, guardandoci come una mamma.

<< Ma lui aveva preso Lily! >> protesto io, pensando alla mia preziosa scopa che rischiava di sfiorare il pavimento della stanza senza nessuna protezione.

<< Evans, Potter, Evans! >> sibila qualcuno dietro di me: potrei riconoscere la sua voce in mezzo ad uno stadio di Quidditch, il suo tono freddo inconfondibile che riserva soltanto per parlare con me. << E comunque, chi è che mi avrebbe preso? >>

<< Non stavo parlando di te, Evans cara, mi dispiace... so che vorresti essere costantemente nei miei pensieri! >>

Lei mi guarda gelida, inarcando un sopracciglio. << Non cososco altre Lily! >>

Sirius sbruffa: << stava parlando della sua sco- >> ma lo interrompo prima che possa continuare, lanciando un'occhiata ammonitrice al mi migliore amico.

Non voglio che la Evans sappia che ho chiamato la mia scopa come lei, penserebbe che sono una qualche sorta di pervertito!

Mi volto, abbozzando un sorriso che, grazie alla mia immensa bellezza, ovviamente, è sempre impeccabile, nonostante il naso e il sangue. << Evans, è comunque un  piacere vederti! >> le dico ammiccante.

L’immagine dei suoi occhi persi nell’oscurità di ieri notte mi balenano in testa, sostituiti un attimo dopo dalla sua espressione sicura e dal suo viso deciso di quando ci trovavamo nel quartier generale dell’Ordine e ascoltava Moody senza battere ciglio. E poi, simultaneamente, la vedo camminare nel buio, da sola, con la testa bassa e il labbro inferiore stretto tra i denti: mi sembra così impossibile che sia la stessa ragazza che mi trovo davanti ora, la Lily Evans che inseguo da sette anni, la Caposcuola. Si è unita all’Ordine della Fenice, l’ha fatto. E sono dannatamente preoccupato, ma allo stesso tempo mi sento così felice, perché lei è così… fantastica, che non mi sembra neanche vero che possa esistere una persona come lei.

La Evans mi ignora bellamente, fissandomi con la solita espressione indifferente. << Che hai fatto al naso, Potter? >>

Aggrotto le sopracciglia, stupito. << Rotto, >> biascico.

Inarca un sopracciglio, incrociando le braccia sotto il petto. << Per qualcosa di stupido che non dovevi fare?  >> chiede.

<< Bè… >> riletto, << sì. Qualcosa del genere. >>

La Evans mi fissa gelida per qualche secondo, poi sospira, estraendo la bacchetta.

Vuole punirmi con un maleficio, ora? Ce l’ha ancora con me per ieri? Vuole vendicarsi che per un po’ –la manciata di minuti più bella della mia vita- è stata praticamente abbracciata a me? Ma io sono James Potter, dannazione, non posso morire adesso, non senza aver vinto la mia sfida!

<< Sono infortunato, Evans! Non sarebbe giusto! >> protesto.

<< Se vuoi ucciderlo, fa pure >> ghigna Sirius accanto a me, << solo, Evans, fa che sia una morte dolorosa e lenta. >>

<< Ehi! >> esclamo, << Remus, Rem, difendimi tu! >>

<< Bè, ma se Lily ci tiene tanto… >> borbotta lui, sorridendo.

<< Begli amici, davvero! >> mi lamento, scuotendo la testa, << sono mezzo morto, e nessuno dei due mi difende! >>

<< Se tu non avessi dato i miei Boxer ad una ragazza inferocita, io… >> comincia Sirius, ma la Evans lo interrompe sprezzante:

<< Stranamente, Potter, non voglio ucciderti >> sbruffa, << nonostante la prospettiva sia parecchio allettante. >>

La guardo stupito, accanto a me vedo Remus e Sirius con la mia stessa identica espressione. << E allora… cosa vuoi fare? >>

Lei alza gli occhi al cielo. << Togli le mani dal naso e leva gli occhiali >> ordina impassibile.

Vuole picchiarmi di nuovo alla Babbana? Mi volto verso Sirius, che ha stampato in faccia un’educata espressione sbalordita; punto allora su Remus, che sta accennando un sorriso verso la Evans: come diamine può essere così felice della mia morte?!

<< Ma… >> cerco di replicare.

<< Oh, Potter, fallo e basta, prima che me ne penta! >> sbotta lei, scuotendo i lunghi capelli rossi.

Ecco, quando la Evans fa così, sembra mia madre: è terrorizzante. Di sicuro, è sempre stata la ragazza più paurosa che abbia mai conosciuto. Obbedisco lentamente, mollando la presa e sfilando gli occhiali dal naso.

I suoi contorni si annebbiano leggermente, ma sono sicuro che per un solo secondo mi abbia davvero guardato negli occhi; poi alza la bacchetta, la punta verso di me e mormora: << Epismendo. >>

Sento uno schiocco un po’ doloroso, poi tanto caldo, e in un secondo il naso smette di far male e ritorna dritto come è sempre stato. La guardo decisamente shoccato, sento che potrebbe cadermi la mascella da un momento all’altro per lo stupore.

Okay, lei non può essere Lily Evans, è impossibile.

<< Non fare quella faccia, Potter, sei inquietante >> commenta fredda, voltandomi le spalle e avviandosi a passo di marcia verso la biblioteca.

Sono così sconvolto che non mi abbia ucciso ma che mi abbia aiutato, che non riesco neanche a capire quali sono i piedi per seguirla. Remus mi aiuta, dandomi un colpetto sulla spalla che in genere considererei uno schiaffo ben assestato.

<< Evans! >> urlo allora, trotterellandole dietro. Sirius e Remus mi seguono. << Grazie. >>

Lei alza gli occhi al cielo, irritata. << Non succederà mai più, Potter. >>

<< Avresti potuto ucciderlo >> borbotta Sirius, tra il perplesso e il dispiaciuto.

Gli lancio un’occhiataccia.

<< Sarà per la prossima volta >> commenta spiccia.

<< Ehi, Lils >> inizia Remus, gentile. È l’unico che lei guarda negli occhi tra noi tre. << Tu… insomma, sei sicura che va tutto bene? Se vuoi parlare di qualcosa… cioè, di ieri. >>

La Evans scuote la testa. << Non voglio parlare di nulla, è tutto okay. >>

Moony non sembra tanto meravigliato, probabilmente se lo aspettava.

<< Non ti avrei mai immaginata capace di una cosa simile, Evans >> dice diretto Sirius.

<< Questo perché non mi conosci, Black >> risponde lei, gelida. << E poi, ho fatto esattamente quello che avete fatto voi, non sono un’eroina. >>

Sirius, che non si aspettava decisamente questa risposta, rimane zitto: la Evans oggi è decisamente strana, noto. Malinconica, o forse più cupa del solito. E insolitamente sola, lei che mi sembra sempre al centro del mondo.

<< Dovremmo parlare di ieri >> dico, e in realtà so che è solo una scusa, perché non voglio lasciarla sola. << Di quello che dobbiamo fare adesso che siamo nell’Ordine, eccetera. >>

Lei sbruffa irritata, facendo un veloce gesto con la mano. << Io indago per conto mio, voi per conto vostro. Fine. >>

<< Ma >> protesto, << dovremmo collaborare! >>

<< Io lavoro da sola, Potter >> replica in fretta, infilandosi in biblioteca con uno svolazzare di capelli rossi. Sospiro, scuotendo la testa, senza il coraggio di seguirla: sarebbe inutile, e finirebbe con noi due che ci gridiamo contro e Madama Pince che mi caccia fuori. E poi, sinceramente, ne ho avuto abbastanza della biblioteca per tutta una vita, ed ho giurato insieme a Sirius e a Peter di non entrarci mai più.

<< Ma che le prende? >> sbotta Sirius, facendo una smorfia di stizza. << Io ho sempre detto che non è normale. >>

Remus lo guarda con occhi di rimprovero. << Cerca di capirla, invece. Non è in una situazione facile. >>

<< In che senso? >> domando velocemente, puntando gli occhi su Moony. << Che ha?Le sta succedendo qualcosa? >>

Se è nei guai, se ha qualsiasi problema, se ha bisogno di aiuto, io…

Rem mi guarda e abbozza un piccolo sorriso da chi la sa lunga, poi però fa spallucce. << Non posso dirtelo io. >>

Sbruffo, leggermente infastidito: insomma, anche se non sono amico della Evans in maniera diretta, ho il diritto di sapere se le succede qualcosa, no?

<< Andiamo Rem, sai che lo scoprirò comunque! >>

<< Non azzardarti a trasformarti di nuovo in Prongs! È un viscido imbroglio, è una cosa che non dovresti fare >> sbotta innervosito.

In tutta risposta io mi passo una mano tra i capelli: io e la Evans abbiamo tra noi una confidenza speciale che lei nemmeno sa di avere; dalla fine del quinto anno, infatti, uno splendido cervo a caso, con un palco di corna regale, va a farle visita una volta ogni tanto; in realtà in due anni ha parlato con Prongs il cervo solo cinque volte, ma in quelle ore più uniche che rare lei è stata gentile con me come non lo è mai stata in forma umana. Non è disturbata affatto della compagnia, e parla: parla, parla, parla come non ha mai fatto, e ride, e mi racconta di quell’idiota di Piton, delle sue amiche, della sua amicizia con Remus, sfiora leggermente l’argomento famiglia con stizza, e poi arriccia il naso e prende ad insultare James Potter e Sirius Black; non mi dice nulla che non potrei scoprire da solo, in effetti, nessun segreto, nessuna cosa importante, eppure ricordo ogni singola parola che mi ha rivolto quando ero solo un cervo perché il tono con cui le ha dette era tranquillo, po’ malinconico e anche divertito, non freddo e crudele come quello che mi rivolge quando sono in forma  umana, quando sono io. Lei mi racconta le sue giornate, come se parlare con un cervo fosse la cosa più normale del mondo. Bè, per me ascoltare lei lo è: è come scoprire un mondo nuovo, una nuova Evans. Parlare con lei è come affacciarsi da un dirupo e vedere il mare sotto di te, e pensare che, diamine, ti butteresti giù solo per provare la sensazione dell’acqua.

<< Devo andare >> borbotto ai miei amici.

<< James? >>

<< Sì, Remus? >>

<< Se Lily lo scopre non te lo perdonerà mai. >>

Sospiro. << Ci vediamo in dormitorio. >>

Quando trovo la McDonald, sta camminando nel prato con un Tassorosso alto e allampanato, ridendo leggermente.

<< Mary! Ehi, Mary?! >>

<< James, che c’è? Sei venuto a dirmi quando ci sono gli allenamenti? >>

<< Qualcosa del genere >> borbotto, affiancandomi alla ragazza. << Venerdì alle sette, comunque. >>

<< Okay, grazie >> sorride lei, spigliata e un po’ maschiaccio come una degna cacciatrice. Si arriccia i capelli corti con un dito, guardandomi penetrante. Io, un po’ confuso, ricambio lo sguardo, senza sapere cosa aspettarmi.

<< Ehi, Zac, che ne dici se ci vediamo dopo? >> domanda lei al suo accompagnatore, senza staccarmi gli occhi di dosso.

Lui annuisce e borbotta qualcosa in tutta risposta, ma poi se ne va, ciondolando immusonito. Bene, era quello che volevo: restare solo con Mary per chiederle della Evans. Non riesco a togliermi dalla mente l’espressione che aveva Lily ieri notte, e oggi; mi ha riparato il naso, invece di essere felice di qualsiasi cosa che mi provochi dolore, come è di solito. È strana, non è normale: e, in questo momento, mi sembra tanto sola.

<< Senti, James >> comincia ad un tratto Mary, interrompendomi dal miei pensieri, << che hai fatto ieri notte? >>

La guardo, e una leggera nota di panico mi assale: non mi aspettavo questa domanda. Mary McDonald è una delle migliori amiche della Evans, quindi saprà sicuramente del fatto che lei si sia unita all’Ordine, no? Ma se è così, perché ieri Lily ha chiesto a Gideon e Fabian di non dire nulla ad Alice Prewett, loro cugina? Possibile che davvero non sappia?

<< Io >> borbotto, passandomi una mano tra i capelli, << sono uscito con una ragazza >> dico, abbastanza convinto. Una scusa credibile dal momento che sono James Potter. << Perché? >> aggiungo poi.

Ma la McDonald sembra non ascoltarmi, e ghigna con un’espressione che mi ricorda tanto Sirius. << Nulla, nulla >> sibila, guardandomi maliziosa. Furbescamente, si passa le mani l’una nell’altra, ridendo tra se.

Okay, questa ragazza è inquietante.

<< Mary? >>

<< Sì, Jamie? >>

<< Tutto okay? >> provo a chiedere.

<< Certo certo >> sibila lei, ma ha ancora un’espressione perversa in volto. << Sai, ieri Lily ha passato tutta la notte fuori, ma non ha voluto dirci dove andava. >>

Bingo! << Quindi voi non sapete? >> chiedo stupidamente.

<< No >> sorride maliziosa lei, << non sappiamo. >>

La guardo: sento che mi sta fuggendo qualche passaggio della conversazione, ma non importa. Possibile che la Evans non abbia detto a nessuno che si è unita all’Ordine della Fenice? Possibile che gli unici a saperlo siamo noi?

Penso ai miei Malandrini, a loro che, insieme a me, ieri notte sono entrati nell’Ordine. Penso ai sorrisi incoraggianti di Sirius, ai discorsi di Remus, ai soliti risolini di Peter: penso alle notti passate  in bianco a sussurrare al buio di quanto doveva essere emozionante poter fare finalmente qualcosa contro questo schifo di guerra, rivedo come davanti gli occhi i nostri filmetti mentali in cui noi combattiamo contro decine di Mangiamorte, invincibili all’odio, alla guerra, alla violenza, alla morte, solo perché siamo insieme.

Lei sta affrontando tutto questo da sola,e no, non è affatto giusto. È sbagliato, sbagliato perché l’unica cosa che vorrei in questo momento è poterle tendere una mano e stringerla tra le mie, perché mai, mai Lily Evans dovrebbe essere sola al mondo, lei che mi sembra girare intorno al centro dell’universo.

Del mio universo.

Note dell'Autrice: si, sono imperdonabile! Vi ho fatto aspettare un sacco di tempo!!! Scusate, ma la scuola mi sta dissanguando! Questo capitolo è un pò inutile, in effetti... se vi state chiedendo il perchè Lily sia stata di pochissimo più "Gentile" con James (e sì, so che in realtà non frega a nessuno XD) si spiega tutto nel prossimo, che sto scrivendo ora XD Per James-Prongs che fa visita a Lily: io non credo proprio che il nostro Potter non abbia mai approfittato della cosa degli Animagi con Lily, anzi anzi! Behh, che dire ancora??? Nulla U__U Passiamo oltre:

Ringrazio tantissimo *____* :

Riogah: *___* Grazie!!! Sono felice che ti sia piaciuto, dialoghi specialmente, visto che ho sempre paura che risultino incomprensibili o sconclusionati! *___* GRAZIEEEEEE!!! e per i Boxer, sì, è stato uno dei momenti più belli della mia vita. Erano di un'idiota colossale XD XD

Niki_Black: Ma sai che non lo so perchè ultimamente mi vengono corte le note? Sarà che ho poco tempo, oppure che i capitoli non sono nulla di importante! XD ahhahaa, io sono perennemente commossa: anche ora XD Nooooo, ahahahahha, chiamavano il caneeee!!!! Non posso crederci...ahahaha, immagino! Comunque, ho messo il nome alla scopa perchè il mio amato diario ha un nome, (Jace!) quindi mi sembrava giusto! XD XD Aahahaha, i Boxer di Sirius, chissà che fine avranno fatto! Per la frase minacciosa: ohhh, sì, poi vedrai!!! XD PS: sì, ho davvero buttato dei boxer dalal finestra, in effetti. Però ne avevo tutto il diritto, il proprietario ( -.-") mi aveva tormentato per tutta la settimana del Camp facendo battutine maliziose, e aveva rubato il mio preziosissimo diario, quindi U__U Erano i suoi adorati boxer con su scritto "Im a Sexy Boy", e il bello è che non li ha mai più riavuti! Ben gli sta U_U (Okay, sto divagando! Torniamo a noi!) Grazieeeeeeeeeeeeeee!!!! Grazie mille, davvero! *Sono commossa, e no, non è una sorpresa XD*

Stecullen94: O_o wooooooooooooooooooooow, grazie!!!! Sono leggermente senza parole XD Grazie mille! Grazie, grazie grazie!

Emily Alexandre: Anche io amo tutti i Malandrini (Peter Minus Escluso!), anche se il mio preferito resta sempre e comunque James! (Che prima odiavo a morte proprio!) *__* mi è sempre piaciuto Remus, è sempre stato il mio preferito! Odiavo parecchio anche Sirius all'inizio, ma poi ho totalmente cambiato idea e ora lo venero XD XD *____* grazie tantissimo! Grazie Grazie Grazie!

I Love James Potter: Grazieeeeeeeee! Grazie tante!!!! Grazie, Grazie grazie, davvero! *me gongola sul letto dopo aver letto la tua recensione XD* Grazie!

E grazie anche a chi solo letto, commentato, aggiunto nei preferiti, seguiti, da ricordare!!!

Un abbraccio, Sara!

Capitolo 16.

Ci mancavano solo Potter e Black, adesso. Per fortuna che esiste un posto come la biblioteca, a prova di tutti gli idioti in circolazione: penso che quei due scalmanati non sappiano neanche come è fatto un libro. Sospiro, prendendomi la testa tra le mani: le tempie sembrano scoppiarmi e due profonde occhiaie mi solcano le guance. Stanotte non sono riuscita a dormire affatto, con le parole di Moody che mi giravano in testa, con l’immagine dei Malandrini appiccicata sul retro delle palpebre. Ho sognato di uccidere Severus, ho sognato raggi di luce verde schizzati ovunque nell’oscurità, ho sognato me stessa morire per mano di Petunia, mia sorella, e ho visto Potter e Black ridere della mia dipartita. Sono fiera di quello che ho fatto, ma allo stesso momento è come se una malinconia mi pesasse addosso, mi strisciasse nelle ossa, maligna e perfida.

Mi viene da vomitare, penso che tra poco lo farò.

Raccolgo la mia borsa e mi dirigo a passi veloci fuori dalla Biblioteca, verso le sponde del lago dove l’aria è più fresca. Da quanto tempo è scesa la sera? La luna luccica placidamente in cielo, affiancata da un milione di stelle, e soffia un venticello freddo che mi tranquillizza un po’. Velocemente, sorpasso la capanna di Hagrid ed entro nel suo campo delle zucche giganti, grandi quanto una mini casetta Babbana: quando arrivo a quella che si trova sul margine più esterno, proprio di fronte alla foresta proibita, mi fermo, sedendomi a terra e circondandomi le gambe con le braccia.

Che diavolo ti prende, Lily? Che ti sta succedendo? Non è da te comportarti in questo modo. Non avrai mica paura?

Sento un nodo in gola, sento il bisogno quasi fisico di parlare con qualcuno, o meglio, con lui: lui, che sapeva ascoltarmi, che sapeva capirmi, che non mi consolava però c’era, era lì, per me, sempre.

<>; sento le sue parole in testa, come un’eco. So che non se ne andranno mai più, so che le ricorderò a vita, come il sapore di qualcosa di troppo buono che non assaggerò una seconda volta.

Severus non c’è, non più ormai.

Un fruscio improvviso mi fa sobbalzare. In allerta, estraggo la bacchetta e la punto verso il buio, pronta a lanciare un incantesimo in qualsiasi momento.

<< Lumos >> bisbiglio.

La figura di un grande cervo castano si fa spazio nel buio, avvicinandosi a me lentamente.

<< Stag! >> esclamo, sorridendo. Tendo le mani verso il famigliare cervo, e lui mi lecca un palmo, facendomi il solletico. << Da quanto tempo. >>

E, sì, so che parlare con un animale non è propriamente normale, ma questo cervo ha qualcosa di umano, di magico. E ha degli occhi davvero bellissimi.

Stag, così l’ho chiamato due anni fa, smette di farmi il solletico e avvicina la sua grande testa alla mia, facendo uno strano verso; gli accarezzo il pelo lucido del muso, assorta: i suoi occhi grandi e tranquillizzanti (per quanto possano esserlo gli occhi di un cervo, s’intende) sembrano fissarmi in attesa.

<< Sai, bello, sei la prima persona a cui lo dico >> gli mormoro, facendo scivolare le mie dita sul suo collo mentre lui dischiude gli occhi. << Bè, no >> mi correggo, aggrottando le sopracciglia, << tu non sei proprio una persona, in effetti. Diciamo che sei il primo essere vivente a cui lo dico, allora: sono entrata nell’Ordine della Fenice, ieri. >>

Lui continua a guardarmi, addirittura penetrante; se non sapessi che è un cervo penserei che fosse un umano. << Non dirlo a nessuno >> aggiungo con un sorrisetto.

Stag soffia dal naso, anzi, direi che sbruffa. Si piega sulle lunghe zampe pelose, accovacciandosi sulle mie gambe distese, quasi volesse coprirmi dal freddo: delicatamente, appoggia la testa sulla gonna che indosso e mi guarda, con i suoi occhioni giganti, di un colore così bello. Nocciola, direi, quasi dorati. E ora che ci penso….

Rido nervosamente. << Sai che hai gli stessi occhi di quell’idiota di Potter? >> domando al cervo.

La sua testa scatta così  all’improvviso che per un attimo mi spavento quando le corna mi sfiorano la spalla. Mi fissa, muovendo la testa in modo davvero bizzarro.

<< Che ti prende? >> gli chiedo stupita.

Lui ritorna composto a poggiare il lungo muso sulle mie cosce; gli accarezzo il naso e la testa, e lui emette un flebile gemito di piacere. Rido: << ti ho traumatizzato con quel nome, eh? >>

Il verso che fa sembra quasi un risolino.

<< Non preoccuparti >> continuo, << Potter non è cattivo. Un idiota, ovviamente, ma non cattivo. Forse se non  fosse così presuntuoso, egocentrico, arrogante e sbruffone potrebbe pure non essere tanto male, molto infondo. >>

Stag il cervo mi lecca la punta delle dita, amorevole. Io gli sorrido, dandogli un colpetto giocoso sul naso umido. << Non sono impazzita, non preoccuparti, e sì, lo odio, però sai, ieri lui e i suoi amici –Black, Minus e Remus, ricordi?- sono entrati nell’Ordine della Fenice. >>

Sospiro: anche se si tratta solo di un animale, parlare di quello che mi ha tormentato per tutta la notte mi fa sentire più leggera, più libera, meglio. E poi, questo cervo è così bello e intelligente, e sembra sempre che cerchi di confortarmi, qualsiasi cosa gli dico.

Devo piacergli almeno un po’, visto che ogni tanto mi fa visita, combinazione proprio nei momenti più opportuni; magari ha qualche potere magico, o roba del genere.

<< È stata una cosa che non mi aspettavo >> dico, << il fatto che quei quattro entrassero nell’Ordine; da Black e Potter specialmente, insomma, loro sono Purosangue. Non dico che avrebbero dovuto unirsi a Voldemort o cose del genere, ovviamente! Però potevano stare tranquilli, lavarsi le mani e rimanere al sicuro, a guardare che piega prende questa stupida guerra. E invece >> sbruffo, << si sono uniti all’Ordine. Si sono buttati nella fossa dei leoni anche se non era un loro affare. Forse sono un po’ meglio di quello che pensavo, Stag, sai? Forse sono perfino meglio di me. >>

Ecco, l’ho ammesso. Era da ieri notte che queste parole mi giravano in testa, velocissime, stuzzicandomi; e non so perché la cosa mi crei tanto scompiglio, forse è per il mio stupido orgoglio che mi impedisce di ammettere che qualche volta posso sbagliare a giudicare le persone, o magari è perché non voglio che un’altra delle mie certezze crolli come un castello di sabbia.

Il cervo si rotola leggermente, alzandosi in tutta la sua statura, fino a sovrastarmi: mi si avvicina tantissimo, riesco a sentire il suo profumo di terra ed erba appena tagliata, poi scuote la testa, quasi facendo un segno di diniego.

Gli sorrido. << Grazie, Stag, ma è vero, e non riesco a non pensarci. Se io non fossi stata una Sanguesporco, cosa avrei fatto? Mi sarei unita lo stesso all’Ordine? >>

Lui abbassa e alza la testa, sferzando l’aria con le sue possenti corna.

<< Grazie, bello >> gli mormoro, riprendendo ad accarezzargli il pelo, delicatamente. << Non so proprio cosa mi stia succedendo >> brontolo, << in genere non sono così. È solo che ho come l’impressione che, uno alla volta, stia perdendo tutti i punti di riferimento della mia vita che credevo fissi: Petunia, la mia famiglia, Severus, le mie amiche e adesso anche Potter e Black. Sto perdendo me stessa, Stag. E mi sento così sola. >>

Il cervo appoggia il suo naso sulla mia guancia, e mi solletica il collo con il suo folto pelo marrone e con le ciglia lunghe. Rido, cercando di divincolarmi, e gli circondo il collo peloso e caldo con le braccia, in una sorta di strambo abbraccio. << Okay, Okay, ho capito >> sbruffo dopo un po’, << non devo deprimermi. >>

Stag annuisce con la testa.

Gli prendo il muso tra le mani, scuotendolo un po’ per vendicarmi del solletico, poi però, come incantata, faccio scorrere delicatamente i pollici sotto i suoi occhi grandi. << Sì, hai proprio gli stessi occhi di Potter, sai? >> mormoro. << Tu però sei più intelligente, e meno idiota. >>

Il verso che fa assomiglia così tanto ad una risatina che sono come tentata di voltarmi indietro per controllare che non ci sia nessuno nascosto tra le zucche.

<< Grazie >> gli sussurro, posandogli un leggero bacio sulla fronte. Gli scappa un sospiro da naso, quasi fosse in uno strano stato di beatitudine. << Ora  è meglio che vada, prima che le Alice, Mary ed Emm mandino una squadra di Auror a cercarmi. Non sparire, Stag. >>

Il cervo si allontana un po’ chinando le corna come per salutarmi, poi trotterella verso il buio della Foresta Proibita: qualche secondo dopo è già sparito, inghiottito dagli alberi e dai rami.

<< Evans! Che cosa ti porta fuori dai corridoi a quest’ora? >>

Ecco, e ti pareva!

<< Potter, perché spunti sempre in ogni parte io mi trovi? >>

Lui sorride, passandosi una mano fra i capelli. Mi guarda in modo strano, noto, ed ha le guance leggermente rosse. << Sono appena tornato da una visitina al mio Fan Club, Evans. >>

Gli lancio un’occhiataccia. << Cos’è, astinenza dai complimenti? >>

<< Gelosa, Evans? >>

Sbruffo, alzando gli occhi al cielo. << Ti piacerebbe, Potter. >>

<< Tu che ci facevi fuori? >> domanda, con uno strano tono di voce, leggermente falso.

<< Non sono fatti tuoi, Potter. >>

Nei corridoi semi-vuoti rimangono solo gli echi dei nostri passi, che risuonano sui pavimenti di marmo lucidi. James Potter, eccolo qui: idiota, presuntuoso, egocentrico, ridicolo, tronfio, montato, il grande giocatore di Quidditch, il Cercatore migliore che Hogwarts abbia mai avuto da un secolo a questa parte, il Caposcuola, quello popolare, brillante, quello simpatico che le ragazze amano e i ragazzi ammirano e invidiano.

Lo odio, però la sua faccia mi ritorna in testa, in ogni momento di ieri notte, e sento il suo profumo familiare nelle narici, e non ammettere che ammiro quello che lui ha avuto il coraggio di fare sarebbe infinitamente stupido.

Una persona migliore di me…

<< Senti, Evans >> dice lui, di scatto, rompendo il filo dei miei pensieri. << Volevo solo dirti che, anche se tu lavori da sola, ormai ci siamo dentro: tutti e cinque, intendo. >> Si passa una mano tra i capelli, sorridendo. << Siamo nell’Ordine, e se non restiamo uniti tra noi, come possiamo cercare di unire l’intera scuola? >>

Lo guardo negli occhi come poche volte ho fatto nella mia vita, stupita. << Che cosa stai dicendo, Potter? >> sibilo.

<< Sto cercando di dirti >> sospira lui, dondolandosi sui piedi, << che siamo una squadra, Evans. Io, tu, Sirius, Remus e Peter, che tu lo voglia o no, siamo una squadra. >>

Apro la bocca per rispondergli, poi la richiudo. Che cosa dovrei dire? Mi limito a sbattere gli occhi, così stupita da non riuscire a crederci, fissando Potter come se fosse la prima volta che lo vedessi. Ha davvero gli stessi occhi del cervo…

E non so nemmeno perché, ma quello che mi dice mi fa sentire un piccolo scatto dalle parti dello stomaco, come se un po’ della pesantezza che avessi dentro stesse volando via proprio adesso. Siamo sicuri che quello sia James Potter?

Potter si ripassa una mano tra i folti capelli neri, senza smettere di sorridere. << Bè, allora ciao, Evans. >>

Mi volta le spalle e cammina verso la sala comune, con il suo solito stupido ridicolo passo tronfio; mi sembra quasi che saltelli leggermente.

Ora che non mi vede sì, posso spalancare la bocca in santissima pace e con tutta la dignità che ho: sento che dallo shock mi viene di nuovo da vomitare.

Una persona migliore di me…

***

<< La Evans ti ha baciato? >>

<< No. >>

<< Tu hai baciato la Evans? >>

<< No. >>

<< E allora perché sorridi in quel modo inquietante da due ore e quarantasette minuti? >> sbruffa Sirius, guardando l’orologio di Remus.

<< Effettivamente >> concorda Frank, << fa un po’ paura. >>

<< Sembra in catalessi >> continua Remus, passandomi una mano davanti la faccia.

<< Siamo sicuri che non sia morto? >> squittisce Peter.

Moony sospira e si china su di me. << No, è vivo. Respira. >>

<< Peccato >> sussurra Sirius all’orecchio di Pet, ma io lo sento comunque.

Non che adesso possa importarmi, veramente.

Sono così felice. Così tanto che potrei contare i peli della barba bianca di Silente, aprire la Camera dei Segreti e distruggere il mostro, giocare a Quidditch per due mesi di fila, dare una tregua a Mocciosus…. Bè, adesso non esageriamo.

La Evans, Lily Lilian Evans mi ha detto che se non  fossi così presuntuoso, egocentrico, arrogante e sbruffone potrei pure non essere tanto male, molto infondo!

Insomma, non è una cosa fantastica? Non è magnifico? Non è stupendo? Non è incredibile? Non è…?

<< Ecco, ricomincia a ridere solo >> commenta Remus.

<< Che cosa facciamo? >> chiede Frank.

Sirius mi appoggia un cuscino sulla faccia, cosa che mi farà soffocare da qui a due minuti minimo. << Problema risolto >> sentenzia.

Oh, ma che mi importa del soffocamento adesso? Morirei felice! La Evans ha detto che non sono tanto male, LA EVANS HA DETTO CHE NON SONO TANTO MALE, la Evans ha detto che non sono tanto male, la Evans ha detto che non sono tanto male!

Da qualche parte della stanza arriva uno strilletto isterico.

<< Che c’è? >> domanda la voce di Sirius.

<< I-i-i-i-i-il m-m-m-m-m-io C-c-c-c-c-c-ioccolato! >> esala la voce di Remus. << Dov’è il MIO CIOCCOLATO? >>

<< Io non lo so >> dice Padfoot, con il suo solito tono indifferente.

<< Io neanche. >> risponde Frank.

<< Idem >> squittisce Peter.

 Silenzio. Agghiacciante silenzio.

<< JAMES! >> urla Moony, così forte che perfino in Canada l’avranno sentito. Il cuscino mi viene brutalmente tolto dalla faccia e mi ritrovo il viso di Remus a due centimetri dal naso. << James >> sibila, << la mia scorta di cioccolato Italiano, quello con nocciole, dov’è? >>
<< Oh, quello >> sorrido entusiasta, << l’ho regalato alle mie Fan per ringraziarle della loro devozione. >>

Frank sospira afflitto, Peter geme e Sirius ridacchia divertito, ma io riesco solo a vedere la faccia sconvolta e pallida di Remus: << C-c-c-c-c-he cosa hai fatto? >>

<< Ho dimenticato di dirtelo >> aggiungo, gentile.

Nulla, nulla potrebbe rendermi meno felice in questo momento, neanche una punizione della McGranitt. La Evans ha detto che non sono poi così male, qualcuno festeggi con me.

<< Tu! TU! >> strilla Remus, gettandomi sul letto, << Sei un IMBECILLE! Il mio cioccolato! Il mio CIOCCOLATO! Come hai potuto farmi questo, eh? COME! >> sbraita, facendo avanti e indietro per la stanza.

<< Moony, mi sembri un tantino pazzo. >> gli faccio notare.

<< Pazzo! IO! >> urla istericamente << TU, James Potter, tu! Me la pagherai! Il mio cioccolato, il mio cioccolato… >>

Sospiro estasiato, e mentre Peter si nasconde sperando di non incappare nella furia di Lunastorta, Frank cerca i calmare Remus e Sirius ride a crepapelle sul suo letto, io socchiudo gli occhi, e sento sulla fronte il bacio della Evans.

<< Forse quei due sono perfino meglio di me. >>

Sorriso: nulla Evans, nulla su questo mondo è meglio di te.

Note dell'autrice: capitolo che ho scritto ieri mentre mi asciugavo i capelli, quindi abbiate pietà di me XD è leggermente più serio di quelli di prima, in effetti. Qui si spiega che cos'ha Lily nella testa, in poche parole. Ora, non pensate che si stia ricredendo su James, no, per quello ci vorrà parecchio: non si puù amare una persona che si è odiata per 7 anni così, da un momento all'altro... però il fatto che James sia entrato nell'Ordine per Lily deve essere stato un colpo di scena, mentre James non ne è rimasto sorpreso più di tanto. Nel senso che Lily è sempre stata una Grinfondoro, una che difende i diritti di tutti in mezzo alla gente fregandosene degli altri, Lily è sempre stata coraggiosa e forte agli occhi di James, quindi ha capito bene che lei sia entrata nell'Oridine. Per Lily invece, James e Sirius (James specialmente!) sono sempre stati due scansafatiche palloni gonfiati il cui unico pensiero era il Quidditch oppure rimorchiare le ragazze, E poi, entrambi hanno le spalle coperte da una famiglia, percìò è rimasta shoccata da loro! Hanno guadagnato un piccolo punto in più, diciamo... XD Pooooi, qui Lily appare parecchio malinconica...apparte che io penso che l'ottimista della coppia sia James, Lily è così cupa perchè (secondo me, ovvio!) lei deve avere delle certezze, e ogni sua convinzione sta man mano cedendo... e poi si sente sola e confusa e non sa come comportarsi difronte questa cosa nuova! E ha un pò paura, anche... Moody non l'ha tranquillizzata molto, in effetti XD James ha i Malandrini, lei non h aancora nessuno.   James Cervo: questo è dal punto di vista di Lily, ma prenso che possiate benissimo immaginare come sia stato in estasi James per tutto il tempo, con LIly che lo accarezzava e gli baciava la fronte, sdraiaito sulle sue gambe XD è inutile dirlo! E infatti è euforico! Per lui sapere che Lily pensa che non sia poi così male è come sposarla, praticamente! XD XD E.....povero Remus! L'ho sempre visto amante del cioccolato, a furia di dare Cioccorane ai dissennatori XD XD Cioccolato Italiano: beh, l'ha comprato da me XD XD

EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEh, sì, penso di aver finito XD Ringraziamenti commossi a:

Riogah: sono sempre più felice che ti piaccia!!!! *___* Comunque, questi capitoli in effetti sono un pò noiosi, ma tra poco la cosa si smuove, tranquilla! Grazie mille, davvero! Grazie grazie grazie!

Niki_Black: O_O qualcuno sente la mancanza delle note chilometriche e assolutamente noiose che scrivevo??? XD XD Dovrebbero santificarti per questo! Ahah, carini? Fidati, non la penseresti così se un idiota ti avesse parlato delle sue mutande tutta la settimana, fidati -.-" XD XD Sì, James ha rotto naso e occhiali tantissime volte XD E (Okay, non dovrei dirlo, però lo dico comunque! XD) tra un pò leggerai sia di come Lily gli ha tirato il cazzotto che di quando è caduto nell'elfo domestico XD (Non chiedermi come! XD) Ahhhhhhhhhh, il nostro James è un tonnoooo, che vogliamo farci! Ma prima o poi capirà che la ama, vedrai! XD (-.- Bè, ovvio, si sposano! Che cretina che sono XD) Grazie tantissimo!!! *_______* grazie grazie grazie!!!! E grazie anche perchè (non so dove la prendi tutta questa pazienza!) commenti ogni singolo capitolo! (E io non so proprio come fai!)

Lovegio92: Ohhh, ciao!!! Non preoccuparti se non sei riuscita a commentare, anzi! Ti capisco, la scuola è un delirio! Anche io ci metto un di più a scrivere, anzi, a volte salto i giorni! -.- Non sei affatto imperdonabile! XD *____* ti adoro, perchè tu adori tutto XD! Grazie Grazie Grazie!!!! *__* Aaaaaaallora, uso i numeretti per non incasinare il discorso XD XD. 1. James ha capito qualcosa di più?? No, James è troppo tonno per accorgersene da solo! XD XD 2. Mary: eeeeeeesattamente, non avrei saputo dirlo meglio! Ahahahaha! 3. L'ho postato oggi, sì! E qui dovrebbe spiegare un pò di cose su di Lily, spero che si capisca tutto! XD Le cose nella mia testa sono chiare, è scriverle che è il problema XD 4. -.- basta scusarsi, già il fatto che leggi per me è grandioso, davvero! *___* Grazie! 5. GRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAZIE! okay, ora posso andare XD Grazie davvero! XD

Emily Alexandre: *_______* Oh, grazieeeeeeeeeeee!!!! Sono felicissima che ti sia piaciuto, davvero! Grazie grazie grazie!!!! *__*

I Love James Potter: ho letto il tuo commento ora XD  Ahahaha, poi leggerai come la immagino io la scena di Lily e il cazzotto! XD Sono curiosa di quello che hai pensato tu XD Grazie Grazie grazie grazie!!! *____* Grazie!

E Grazie anche a chi ha solo letto, o messo nei preferiti, seguiti, eccetera XD (Se avete un pò di tempo lasciatemi anche un commentino!)

Un abbraccio, Sara!

Capitolo 17.

Difesa Contro le Arti Oscure: un grande, enorme strazio. Specialmente oggi, visto che alla mia destra ho  James e alla mia sinistra Remus. La cosa sarebbe perfettamente normale, se non fosse che Prongs è da ieri sera che sorride senza alcun motivo apparente, come un ebete senza un briciolo di cervello; se ogni tanto non esplodesse in risatine di gioia assolutamente ingiustificate potrei pensare al fatto che fosse Dissennato. Moony, invece, oltre ad avere un’ espressione cerea, digrigna i denti lupescamente, lanciando a James occhiatacce piede di odio di cui lui , per inciso, neanche si accorge; inoltre ha un leggero ma evidente tic nervoso all’occhio sinistro, che indica la sua astinenza da cioccolata e il suo successivo esaurimento nervoso che, secondo i miei calcoli, avverrà tra circa tre ore e culminerà con l’estinzione di James Potter dalla faccia della terra. Io, ovviamente, prenderò le parti di Remus: non l’ho ancora perdonato per quello che ha fatto ai miei meravigliosi, fantastici boxer canini. Peter, accanto a James, lancia occhiatine nervose ai due, probabilmente per stabilire il momento in cui è meglio sparire nelle cucine e rimanere lì per un periodo propriamente lungo, alias fino a quando James non muore.

Con un frusciare di mantello, Rosier entra in aula a passi veloci, posizionandosi dietro la cattedra e ghignando malefico. Dal banco davanti al nostro la Evans sbruffa rumorosamente, mentre Remus smette di digrignare i denti ed emette un gemito; anche il sorriso di James si spegne un po’.

<< Allora >> comincia, sorridendo perfido. << Oggi facciamo i Lupi Mannari, aprite il vostro libro, svelti! >>

Gli lancio un’occhiata carica di odio, tipo quelle che riservo a mia madre. James smette definitivamente di sorridere e si sporge sul banco per posare la sua mano sulla spalla di Remus, che dimentica per un attimo di volerlo eliminare e gli lancia un’occhiata grata, abbassando la testa.

Detesto Rosier, perché sa del segreto di Remus e cerca di farlo conoscere a tutti gli altri, perché ci fa studiare i Lupi Mannari ogni singolo anno, perché le sue battute idiote e prive di sarcasmo non fanno ridere nessuno, anzi.

E Remus ci sta terribilmente male, ogni volta.

<< I Lupi Mannari >> sibila un sorridente Rosier, senza staccare gli occhi da Remus, che è parecchio occupato a fissare il suo banco, << sono dei maghi che sono stati infettati, contaminati, dalla loro stessa specie, e pertanto non dovrebbero nemmeno essere definiti umani… >>

James sibila tra i denti, io continuo a trafiggerlo con lo sguardo: lui, lui non conosce Remus, lui non sa quello che dice. È uno stronzo, un’idiota, una viscida squallida piccola serpe.

<< … quindi, a mio parere, dovrebbero essere uccisi, tutti. Sono pericolosi per la società, sono feccia che… >>

<< Basta! >> urla qualcuno.

Per un momento penso di essere stato io, poi mi accorgo che la voce che ha strillato è troppo femminile per essere la mia. Simultaneamente, sento il rumore di una sedia caduta bruscamente per terra, e, spostando gli occhi dall’espressione ora sbigottita di Rosier vedo la Evans in piedi, tremante di rabbia e furente, con i capelli rossi che sembrano incendiare tutto ciò che la circonda e i pugni serrati lungo i fianchi. Di profilo noto che i suoi occhi verdi sono pericolosamente vicini al colore dell’Avada Kedavra.

Mi volto di lato, e vedo che James ha la bocca leggermente aperta e gli occhi spalancati, Peter ha l’aria intimorita, e Remus guarda la ragazza con un’educata e tranquilla espressione shoccata.

E, sinceramente, lo sono anche io, ora: che diamine sta facendo la Evans Prefetto-Perfetto?

Rosier la guarda con disprezzo, ma non riesce a nascondere la sua espressione stupita. << Siediti, Evans >> dice glaciale.

<< No. >>

Okay, quella non può proprio essere la Evans che conosco io, quella che non reagisce mai alle provocazioni che Rosier le invia e che si limita a fare l’indifferente.

<< Come, prego? >> gracchia Rosier, adesso evidentemente meravigliato e schifato allo stesso tempo.

<< No, ho detto. Non ho alcuna intenzione di sedermi >> specifica lei, furente.

<< Venti punti in meno a Grifondoro, Evans >> sibila Rosier, gelido.

In una situazione normale, i Serpeverde avrebbero già ridacchiato e i Grifondoro si sarebbero lanciati nelle imprecazioni più indicibili, ma questa decisamente non è una situazione normale: nell’aula regna un silenzioso stupore teso, carico di tensione.

La Evans ridacchia beffarda. << Come se potesse importarmi dei punti che lei mi toglie; l’avrebbe fatto lo stesso solo perché sto respirando la sua stessa aria. >>

James, accanto a me, spalanca la bocca.

Remus continua a guardarla assente, come se tutto questo fosse un sogno.

Siamo davvero sicuri che non lo è? Mi pizzico: ahi, no, è vero.

E la Evans è impazzita: coraggiosa, certo, ma pur sempre pazza.

<< Siediti Evans >> ripete di nuovo Rosier.

<< No. Non ho alcuna intenzione di rimanere qui ad ascoltare per la centesima volta le sue stupide, viscide chiacchiere su quanto sia bello sterminare i Lupi Mannari. >>

Ma… Evans? Un tonfo accanto a me mi comunica che la mandibola di Jamie è definitivamente caduta sul banco.

Rosier arrossisce di rabbia. << Tu, ragazzina, come ti permetti di rivolgerti a me in questo modo? Sei solo una piccola sudicia Sanguesporco! >>

I Grifondoro protestano, indignati. Lancio uno sguardo veloce dalle parti di Piton, che guarda la ragazza con i suoi occhi neri, con un’espressione tra il mortificato, l’arrabbiato, il deluso, l’irritato, l’orgoglioso e il triste.

Il sibilo letale appena uscito dalla bocca di James mi avverte che la mascella gli è ritornata al posto; in questo momento, anche io vorrei alzarmi e spaccare la faccia a quell’idiota: dire una cosa del genere ad una persona, anche ad una secchiona come la Evans, è orribile. Ramoso fa per alzarsi, ma Remus lo ferma per un braccio, ancora con l’espressione vuota su Evans.

Suddetta ragazza, a dispetto di tutto, ride ancora, beffarda. << Questa me l’hanno già detta >> comunica sprezzante, senza il minimo accenno di tristezza. << Sarò anche una Sanguesporco, ma preferisco essere come me che come lei. >>

<< Cinquanta punti in meno a Grinfodoro! >> urla allora Rosier, << Siediti, Evans, e sta zitta! >>

<< No che non mi siedo >> strilla lei di rimando, furiosa. << Lei dovrebbe tacere! Ha mai conosciuto un Licantropo, eh?! >>

Punto gli occhi su Remus, che deglutisce rumorosamente. James ha ripreso a fissare la Evans.

Rosier ghigna maligno. << Ne ho uccisi molti, Evans. >>

Se possibile, si infuria ancora di più: in questo momento non vorrei trovarmi al posto del professore, non con una come la Evans contro almeno. << L’unico mostro, qui >> sibila gelida, << è lei. È uno schifoso assassino. >>

<< Stupida Evans! Loro non sono umani, loro sono solo feccia! >>

<< Stia zitto! >> gli grida contro, scuotendo la testa. << Lei è solo uno stupido purista fissato con il sangue! Uno di quegli idioti che si permettono di giudicare senza neanche conoscere! Cosa ne sa lei, eh? Cosa può sapere di cosa diamine significa essere un Licantropo?! Dovrebbe vergognarsi >> sputa, quasi che fosse veleno.

Gli occhi di James luccicano e il sorriso gli rispunta sulle labbra; Remus sembra troppo shoccato anche solo per respirare, io mi dico che diamine, Evans, sei un mito.

<< Sono un’insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, Evans >> ulula Rosier, << penso di sapere più cose di una sciocca diciassettenne immatura e irrispettosa. >>

<< Allora >> dice fredda lei, << dovrebbe sapere che i Licantropi sono delle persone come me, come lei e come tutti gli altri! >>

Ben detto, Evans! Cantagliele per bene!

<< Non osare accomunarmi a quei cosi disgustosi! >>

<< Ma non capisce? È lei quello disgustoso, qui! >> strilla, << lei, che si ostina a fare il razzista! Sono persone >> ribadisce, << con un’anima! Il fatto che, nel ventesimo secolo, la gente continui a pensare che siano delle belve assetate di sangue, è solo per colpa di persone come lei! >>

<< Altri venti punti in meno, Evans! >>

<< Ancora? Non me ne importa nulla! Può azzerare l’intera clessidra Grifondoro per quel che mi riguarda, questo non trasformerà le cose che dice in giuste! Chiunque consideri un altro essere umano inferiore per me non è degno di essere chiamato uomo! E lei, lei che sputa veleno sui Licantropi solo perché sono diversi, solo perché hanno un… piccolo problema, non è meglio dei Mangiamorte che là fuori si divertono ad uccidere i Figli di Babbani! >>

Se possibile, un silenzio ancora più gelido crolla nell’aula, sembra che nessuno osi fiatare. Remus, accanto a me, sembra per mettersi a piangere dalla gioia e fissa la Evans come se fosse un Dio; James sorride entusiasta, gli occhi ancora brillanti.

<< Un mese di punizioni per te, Evans. Tutte le sere alle nove, nel mio ufficio. >>

Lei ride ancora. << Perfetto >> sibila gelida, prendendo di slancio la sua borsa piena di libri e avviandosi verso la porta, tranquilla.

<< Evans! >> le grida dietro Rosier, << torna qui! Torna qui, immediatamente. >>

Un attimo prima di aprire la porta, la ragazza si volta. << Non importa chi sia, ma se c’è ancora qualcuno in quest’aula che è convinto che i Licantropi andrebbero sterminati, bè, è un grandissimo idiota >> commenta. Poi si sbatte la porta alle spalle, uscendo infuriata.

Nel silenzio sbigottito che segue, Remus scoppia a ridere, felice. Tutti, me, James e Peter compresi, si voltano a guardarlo perplessi, ma lui ignora chiunque e senza mai smettere di sorridere raccoglie la sua borsa e segue l’esempio della Evans.

<< Lupin, torna immediatamente qui! >> si ostina a strillare Rosier, ma Remus fa altamente finta di non sentirlo e subito dopo esce dall’aula.

È in questo preciso momento che James si alza in piedi, urlando: << Ha ragione la Evans! >> quasi stesse andando in guerra.

Mormorii diffusi si propagano per tutta l’aula, sento chiaramente dire qualcosa tipo: “Vero”, o “Giusto!” oppure ancora “Wow!” e mentalmente mi dico che sì, quella ragazza è stata decisamente grande! Se solo sapesse che Remus è un Licantropo, se solo immaginasse tutto il bene che ha fatto con il suo discorso e la sua sfuriata: magari adesso Moony smetterà di sentirsi in colpa con se stesso anche solo per l’aria che respira, magari capirà che lui è una delle persone più gentili che ci siano su questo mondo, non un mostro.

Rosier è rosso di rabbia. << La vedremo, Evans >> borbotta, catapultandosi fuori dalla classe a passo di marcia: sarà andato ad avvertire Silente.  

Appena il suo lungo mantello verde argento sparisce oltre lo stupite, nella classe scoppia il caos.

<< Ma che le è preso? >> sussurra la Vance, sbigottita.

<< Non lo so! >> urla Mary, ridendo a crepapelle.  << Ma è stata grandiosa! >>

<< Beccati questo! >> commenta Prewett, annuendo energicamente.

James sospira estasiato, con gli occhi luccicanti.

<< Tutto bene, Jamie? >> squittisce Peter.

Prongs annuisce, in estasi.

<< Mi scoccia ammetterlo ma è stata davvero fantastica! >> dico, senza riuscire a trattenere un sorriso.

<< Ha ragione lei, comunque >> borbotta Frank, << solo perché con la luna piena si trasformano, questo non significa che non siano esseri umani. >>

<< Giusto! >> concordano molti Grifondoro.

Dall’altro lato della stanza, i Serpeverde ridono sprezzanti e maligni.

Io guardo James, e lui sta guardando me con il mio stesso sorriso maladrino. << Hai portato la spilla, vero Prongs? >>

<< Ovviamente, Pad >> annuisce lui, deciso, sfilando dalla tasca il distintivo di Caposcuola che nasconde sempre, e appuntandolo sul petto. << È ora di fare giustizia. >>

<< Grifondoro ha perso fin troppi punti >> replico, alzandomi elegantemente dalla sedia e sfoderando la bacchetta.

James, divertito, si passa una mano tra i capelli corvini, poi attacca. << Ehi, Macnair, hai la cravatta storta, sai? Dieci punti in meno a Serpeverde. >>

Le serpi saltano, come se fossero state punte.

<< Non puoi, Potter! >> sibila lui.

<< L’ho sempre detto che non brilli per intelligenza, Macnair >> rispondo gelido, con un sorrisetto stampato in faccia. << Non vedi la spilla di Caposcuola? >>

<< Io posso >> ghigna entusiasta James. << Quindi, Mocciosus, trenta punti in meno perché hai i capelli unti. E tu, Rosier, venti punti in meno perché tuo zio è un tipo idiota. >>

<< Tu! >> sbotta Piton, irato.

<< Altri dieci punti in meno, Mocciosus >> dice lui, guardandolo storto, << perché prima fissavi la Evans! >>

<< Potter, brutto.. >> continua Moccy, facendo per estrarre la bacchetta.

Ma io sono più, veloce, e quando ordino << Levicorpus! >> Piton si ritrova a penzolare a testa in giù dal soffitto.

Ah, sì, c’è qualcosa di infinitamente appagante nell’essere me.

Note dell'autrice: scusate se vi ho fatto aspettare due giorni, ma non ho fatto proprio in tempo a scrivere!!! Che direee? Qui c'è una Lily combattiva che difende i lupi Mannari, stile Herminione che combatte per i diritti degli elfi domestici; per me questo è uno dei pochi versi per cui le due si somigliano. Ho sempre visto parte del carattere di Hermione simile a Lily\Remus insieme. Lily invece è più maschiaccio, più acida, più forte... non so neanche spiegarlo XD Però secondo me se Hermione si fosse trovata per 7 anni un tipo come James avrebbe dato di matto, mentre Lily è tutto il contrario. Oppure, secondo me Lily avrebbe detestato Allock o Krum, mentre ad Hermione piacevano entrambi. (Da premettere che io AMO Hermione! *__*) Che poi, non so nemmeno come sono arrivata a parlare di questo, vabbè XD XD Mi ce la vedo Lily a saltare su ed a insultare un Professore che odia, anche perchè lo fa con James e Siriu,s, quindi figurarsi. E ce la vedo pure a difendere i Lupi Mannari e in generale, i diritti delle persone, non solo perchè è una Grifondoro, e io la immagino giusta e pacifista, ma anche perchè è una Sanguesporco, e quindi sa cosa si prova essere emarginati. E pooi, per me la Row ha messo qualcosa che Lily ha in comune sia con Remus che con Sirius, che con Peter che con James (e poi con Hermione e Harry più in là). E la vedo pure come una persona abbastanza irrascibile e anche lunatica, che nei giorni "no" scatta come una molla. A proposito di Sirius...Sì, ovviamente il capitolo è dal suo punto di vista. XD Penso che sia ora che Sirius abbia cominciato a prendere in considerazione l'idea di rivalutare l'odiosa Lily Evans, ma anche Sirius, per me!, (cosa che secondo me ha in comune con Lily) è abbastanza lunatico, quindi presumo che cambierà spesso idea sulla Evans. Per il resto....che dire? James che usufruisce della sua spilla di Caposcuola per togliere punti hai Serpeverde l'ho sempre pensato: insomma, figuriamoci se un tipo come lui non faceva abusi di potere XD Okkkay, passo e chiudo con le mie note confuse XD

Ringraziamenti (commossi!) a:

Sweetophelia: *______* Grazieeeeeeeeeeee! Alloraa: non preoccuparti, per me va più che bene anche solo che la leggi *__* E in ogni caso approvo la politica dei tuoi genitori, quindi! XD Anche io come te ho sempre visto Lily come una tosta e combattiva, e sto cercando di metterla per iscritto XD E poi sì, Hermione è sempre Hermione *__*! Ohh, sono felicissima che ti piaccia *___* Grazie grazie grazie grazie!!! *___*

_AleAle_ : *__________* oddio!!!! *me si commuove!* grazieeeeeee!!!!! Sono felice che ti piaccia!!!!!! Grazie mille, davvero!!! *me si sconvolge* XD

Niki_Black: Ahaha, allora penso che sarai contenta anche ora XD no, seriamente, non so come fai! Se io non fossi me, le troverei noiosissime... io lo trovo noiose anche essendo me, quindi figurati tu! XD O____O spero tu sia consapevole che quello che hai detto nella recensione (che PUò essere definita tale, ovviamente U_U) mi stava facendo morire!!! Sono già commossa, quindi non posso cadere più in basso XD XD Ahahahahaha, ci siamo poste la stessa domanda: Lily ucciderà James quando scoprirà che il suo amato cervo è il cretino che odia? Bè....conoscendo Lily....è probabile! Anche se mi hai fatto venire un dubbio, adesso: è il patronus di Lily che è una cerva perchè il patronus di James è un cervo, oppure il patronus di  James è un cervo perchè il patronus di Lily è una cerva?? O_O Oddio, non lo so XD Ti lascio con i ringraziamenti e con un dubbio XD sperando che tu sia riuscita a vedere la puntata di Supernatural XD XD Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!! Grazie Grazie Grazie!

Miss Raimbow: O_O sono rimasta (piacevolmente!) perplessa della tua recensione! Grazie mille, davvero!!! O__O sinceramente, non so se essere più shoccata del fatto che tu abbia letto questa storia, o del fatto che tu abbia letto questa storia in un giorno e che ti sia pure piaciuta!!!!  In entrambi i casi, comunque, GRAZIEEEE!!!! Oh, e grazie anche perchè mi hai detto degli errori: ovviamente non me la sono presa, anzi! Le recensioni servono principalmente a far migliorare chi scrive, no?! Grazie, quindi, per avermi detto degli errori (oddio, penso che siano di battitura, ma non ne sarei proprio certa XD) e di sbuffare\sbruffare (ignoravo la differenza tra i due! XD) PPS: Ecco, qui seriamente non potevo crederci! No, cioè, tu davvero vuoi scrivere quel pezzettino nel tuo Blog? O__O Ma certo che puoi, ci mancherebbe!!! Anzi, se mi dai il link, così posso vederlo, sono ancora più contenta! Davvero, non posso crederci! XD E, infine, grazie ancora! *__*

I Love James Potter: *____* Ohh, grazie!!! Grazie grazie grazie grazie mille, davvero! sono felice che ti sia piaciuto! E sì, James il cervo stava praticamente morendo di cuore per me XD Grazie!!!!

Grazie anche a chi solo legge, mette nei preferiti\seguiti\da ricordare! (se non avete niente di meglio da fare, lasciatemi un microscopico commento XD)

Uhh, penso di avervi stressato abbastanza, per oggi ^^"

Scusate per gli sproloqui, Sara!

Capitolo 18.

Cammino veloce per i corridoi di Hogwarts, senza riuscire a smettere di sorridere: devo trovare Lily, e dirle grazie senza nessuna parola, e farle capire che quello che ha fatto, quello che ha detto, ogni parola, ogni strillo, per me è stato meglio di un dono dal cielo. Forse la abbraccerò, forse domani anonimamente le regalerò una bottiglia gigante piena di caffè amaro, se vuole le farò i compiti per un mese… qualsiasi cosa, tutto, perché ogni cosa che le ho sentito dire non ha prezzo.

Mi ha regalato un sorriso, mi ha regalato la speranza che forse, dopotutto, non faccio poi così schifo: o meglio, sono un mostro disgustoso, ma magari potrei pure andare bene, mantenendo una distanza di sicurezza valida.

Ancora non riesco a crederci, ancora non posso pensare che esista una persona come lei, qualcuno che davvero abbia detto tutte quelle cose:

<< …sputa veleno sui Licantropi solo perché sono diversi, solo perché hanno un… piccolo problema… >>

<< Sono persone con un’anima…>>

<<  …i Licantropi sono delle persone come me, come lei e come tutti gli altri… >>

Socchiudo gli occhi, sorridendo felice.

Certo, non sono così stupido da darle ragione, e ovviamente so che se sapesse che io sono un Licantropo, uno di quegli esseri disgustosi che lei prima ha difeso, mi scanserebbe, mi odierebbe proprio come tutti gli altri, ma già solo il fatto che abbia provato a pensare a qualcosa di buono su di me, sui Lupi Mannari, mi fa sentire la persona più felice della terra.

Se solo sapesse che in fondo Rosier ha ragione, se solo sapesse com’è quando io non sono più io e sento l’odore del sangue nelle narici e provo la voglia irresistibile di sentire la carne sotto i denti, di uccidere, di…

Se solo sapesse che vuol dire essere me, che significa essere un Licantropo, anche lei andrebbe via, urlerebbe spaventata, mi odierebbe come è giusto che sia. E Lily è così fantastica che mi sento in colpa solo standole vicino, solo rivolgendole la parola: le persone come me non dovrebbero essere amiche delle persone come lei.

<< Che cosa vorrebbe dire? >> domanda la sua voce, gelida.

Non esulto neanche per averla finalmente trovata, capisco all’istante che c’è qualcosa che non va, che il suo tono è gelido e distaccato: di scatto, aumento il passo.

<< Vuol dire che non ti conviene metterti contro persone più potenti di te, sudicia Sanguesporco! >> ulula quella che è chiaramente la voce di Rosier.

Lei ride, secca. << Mi sta forse minacciando? Qui, sotto il tetto di Silente? >>

<< Non permetto a nessuno di parlarmi in quel modo, Evans! Una come te, poi, non dovrebbe nemmeno guardarmi negli occhi! >>

Finalmente, vedo Lily: è schiacciata contro il muro, e Rosier la sovrasta con tutta la sua mole, guardandola infuriato e schifato, mentre le tiene un braccio probabilmente per impedirle di afferrare la bacchetta o di fuggire.

<< Mi lasci >> sibila lei, senza alcun accenno di paura.

In questo istante, sento la furia omicida del lupo ruggire dentro di me, famelico: l’unica cosa che vorrei è uccidere Rosier, farlo a pezzi, buttarlo nel lago nero per non rivederlo mai più; mi contengo, però, e metto una mano in tasca per stringere la bacchetta.

<< La lasci andare, ora >> dico, e il mio tono sorprende perfino me: assomiglia ad un ringhio.

Entrambi, sorpresi, si voltano nella mia direzione. Rosier, velocemente, le molla il braccio come se si fosse scottato, e mi trafigge con un’occhiata disgustata che ignoro altamente: in questo momento non potrebbe importarmi di meno di lui.

Ritorna ad osservare Lily, intensamente: << me la pagherai, Evans >> promette, allontanandosi da lei. << Fosse anche l’ultima cosa che faccio, me la pagherai. >>

Lily sfoggia la sua solita aria indifferente, e lo fissa furiosa fino a quando non scompare lungo il corridoio, dopo di che mi lancia un’occhiata sprezzante e riprende a camminare veloce, i suoi passi che risuonano secchi sul marmo.

<< Stai bene? >> chiedo all’istante, raggiungendola.

<< Sì >> borbotta lei, << non mi ha fatto nulla. Doveva solo provarci, l’avrei Schiantato. >>

Rido, dicendomi che Lily Evans proprio non è una damigella in pericolo che per essere salvata aspetta il principe sulla torre del castello: lei scende, mette K.O. il drago con un colpo di bacchetta e si da alla fuga senza nemmeno scompigliarsi i capelli.

<< Che ci fai qui? >> domanda spiccia.

Mi accorgo solo adesso che nel suo tono c’è la classica nota inviperita che usa con James, ma che in genere non rivolge mai a me. Deglutisco impacciato. << Io sono venuto per… per dirti che quello che hai detto… mi è piaciuto, insomma… e bè, è una bella cosa da dire… insomma… >>

Lily sbruffa, passandosi velocemente una mano tra i riccioli rossi. << Sì, certo. Belle parole per una favoletta, vero? >>

<< In che senso? >>

<< Nel senso che so benissimo che non credi a nulla di quello che ho detto >> replica infuriata. << Che le consideri solo stupidaggini e basta. >>

Okay, sono ufficialmente confuso. << Ho fatto qualcosa che non va? >> azzardo.

<< Sì >> sbotta, fermandosi e fissandomi infuriata. << Sei un’idiota! >>

Non posso fare a meno di aprire leggermente la bocca, confuso e stupefatto. << Cosa? >>

<< Che cosa ho detto dieci minuti fa, eh?! Chiunque consideri i Licantropi dei mostri è un idiota! Tu sei un’idiota! >>

Rido nervosamente, la cosa mi sembra un po’ assurda: sta parlando dei diritti dei Licantropi a me,  un Lupo Mannaro?! << Io non sono affatto razzista! >> mi difendo.

Lei esplode in una risatina gelata. << Sì che lo sei! Tra te e Rosier non c’è poi tutta questa differenza! >>

<< Lily? Ma che diamine ti prende? >>

<< Mi prende >> sibila, << che sei un Licantropo, Remus. >>

Zack.

Sì, se dovessi dare un nome al suono che mi lacera il cuore nel petto direi Zack.

Zack come un colpo di bisturi senza anestesia, Zack come denti aguzzi che ti mordono ovunque, Zack come le piccole speranze stampate su un foglio di carta che si strappano in coriandoli pezzo dopo pezzo.

E mentre il mio piccolo mondo interiore va in frantumi, mentre qualcosa dentro di me muore pian piano, afflosciandosi su se stesso, guardo gli occhi verdi di Lily, l’unica ragazza con cui io abbia rapporti, la mia migliore amica.

Butto sul mio viso un sorriso che, sono sicuro, più che altro è una smorfia. << Lo hai scoperto, alla fine. Ovvio, sei sempre stata la strega più intelligente che abbia mai conosciuto. Da quando lo sai? >>

<< Dal terzo anno >> risponde Lily, incrociando le braccia sotto il petto.

Nel doloroso nulla su cui mi affaccio sento brillare per un istante qualcosa di molto simile allo stupore, o all’ ammirazione, che muore subito come se non fosse mai esistito. Lo sa da quattro anni e ha mantenuto il segreto fino ad adesso…

E ora, come farò ora? Vorrà che smetta di avvicinarmi a lei e alle sue amiche, ovviamente, vorrà che smetta di parlarle, sicuro; e poi? chiederà la mia espulsione, lei che è così giusta e buona con tutti, per evitare che io infetti gli altri studenti? Oppure starà zitta perché le faccio pena, come ha fatto fin ora?

Un pensiero più doloroso degli altri trafigge ciò che resta dei miei organi interni: i Malandrini.

Addio notti di luna piena, con Prongs, Padfoot e Wormtail; addio amici che ti accettano per ciò che sei, che fanno i miracoli con un sorriso; addio famiglia, addio risate, battute, scherzi, lacrime e pianti. Addio Ordine della Fenice, addio Burrobirre rubate di nascosto a Mielandia, addio Mappa del Malandrino; addio James Potter , il ragazzo dal cuore grande quanto il suo ego, addio Sirius Black, il rampollo che offrirebbe la vita per i suoi amici, addio Peter Minus, il buon amico. E, infine, addio Hogwarts, che sei stata casa mia per gli anni più belli della mia vita.

No, non posso. Non posso perdere tutto questo, a costo di supplicarla, di implorarla. Perché senza i Malandrini la mia vita sarebbe un trascinarsi avanti perpetuo e continuo, e vuoto, e doloroso. No.

<< Senti Lily… >> sussurro, allontanandomi in fretta di qualche passo da lei, << ti prometto che non ti rivolgerò più la parola, che ti eviterò. Non mangerò più vicino a te, e posso anche fare a meno di venire in biblioteca.  Posso… posso cambiare di banco >> dico velocemente, con la voce spezzata, << Posso spostare tutti i mie corsi! Qualsiasi cosa tu voglia, davvero, posso farla. Non ti accorgerai neanche della mia esistenza, ti starò lontano. Però… per favore, non farmi andare via. >>

<< Ecco, vedi? Sei un’idiota! >>  ribatte lei, scuotendo la testa nervosa.

Già, devo proprio essere un’idiota per pensare di potermela cavare in questo modo, vero? Probabilmente il solo fatto che esisto, che dormo nella sua stessa torre, che cammino nei suoi stessi corridoi deve infastidirla, inquietarla, spaventarla. È proprio finita, allora? Dovrò davvero abbandonare tutto?

<< Capisco >> sussurro, fissando le mie scarpe, << hai ragione tu, dopotutto. Non mi merito di stare qui; l’avevo detto a Silente, sai? >> dico stupidamente, << avevo detto che non era una buona idea. Ma non preoccuparti, non mi rivedrai più, okay? Dammi… >> qualcosa di molto appuntito, proveniente da chissà dove, mi infilza in più punti indefiniti, << dammi solo il tempo di fare le valigie e di salutare James, Sirius e Peter, poi sparirò. >>

Azzardo un’occhiata al suo viso, che resta perfettamente immobile; i suoi occhi verdi mi fissano intensamente, trapassandomi da parte a parte: l’ho ingannata, l’ho imbrogliata, le ho fatto credere di essere una persona, un essere umano mentre dentro di me si nascondeva un mostro famelico.

 << Sei stata la mia unica sola amica, Lily. E mi dispiace se in tutto questo tempo hai pensato che io fossi quello che in realtà non sono. Allora, addio. >>

Le volto le spalle, devastato, camminando lungo il corridoio vuoto: come lo dirò ai Malandrini? Come sopravviverò senza di loro? In gola sento il sapore delle lacrime, e so già che domani, quando mi sveglierò in un posto che non è il dormitorio, con il russare di Sirius e i sogni assurdi di James, piangerò.

Perché i miei amici sono sempre stati l’unica cosa a cui proprio non riesco a rinunciare: e anche Lily era tra questi, un tempo.

Dove andrò, ora?

Forse, di James, Sirius e Peter non riesco proprio a fare ameno, loro che mi hanno accettato davvero per quello che sono, loro che sono diventati Animagi per me, loro che hanno trasformato la mia maledizione in una grandiosa avventura.

Ma va bene così, infondo. Le cose belle non durano mai per sempre, no?

E ora devo andarmene.

<< Remus, si può sapere che cavolo stai facendo? >> mi domanda Lily, piccata.

Sospiro: vuole forse gettarmi addosso tutti gli insulti che ha trattenuto per quattro anni? Vuole rinfacciarmi quanto io sia stato idiota per aver fatto correre un simile pericolo a tutti?

<< Vado via >> le rispondo, senza neanche voltarmi.

<< Remus, sei davvero un’idiota! >> ripete spazientita.

<< Sì, Lily, si! >> esclamo, irritato. Sto così maledettamente male che trovo ingiusto che lei rigiri il dito nella piaga,<< hai ragione, è vero, sono uno stupido! E mi dispiace, okay? Mi dispiace tanto, ma cosa vuoi che faccia? >>

Inspiegabilmente, abbozza un sorriso. << Troveremo una cura, Rem. >>

Scuoto la testa. << La Licantropia è irreversibile, lo sai, no? >> 

<> Sorride di nuovo.

<< Che vuol dire? >> chiedo meravigliato e confuso.

<< Vuol dire che non hai capito proprio nulla. Dopo tutto quello che ho detto a Rosier, tu pensi ancora che mi importi che sei un Licantropo? Sei un’idiota, e devi smetterla di considerarti un mostro, Remus, perché non lo sei! >>

Sì, sono ufficialmente confuso. Strabuzzo gli occhi, fissandola interrogativo. << Non capisco… >>

Agita una mano nervosa.<< So che sei un Licantropo da quando avevo tredici anni, Rem, e notizia del secolo, non me ne importa un tubo! >>

<< Tu… >> balbetto, << tu non sei arrabbiata con me? >>

<< Sì che sono arrabbiata con te, Remus! >> replica stizzita, << perché pensi esattamente quello che pensa quello schifoso di Rosier di te stesso! Ogni uomo che considera un altro uomo inferiore per me non merita di essere chiamato tale! Merlino, Remus, quando ti deciderai a vedere davvero che bella persona sei diventato, eh?! >>

Bella persona?

Qualcosa, l’istinto del lupo probabilmente, ruggisce dentro di me. E mi viene voglia di distruggere tutto, di lanciare ogni cosa che posso dalla finestra o contro il muro, voglio sfogarmi, gridare, urlare. Sono arrabbiato, perché dopo tutto l’idiota qui è solo lei.

<< Bella persona, Lily, bella persona?! Sono un mostro! Tu non lo sai com’è quando mi trasformo, tu non sai nulla, niente! E vieni qui a farmi la morale: sai che c’è, c’è che mi sono rotto! Di nascondermi, di fingere di essere quello che non sono, mi sono rotto! >>

<< E allora sii te stesso, Remus! È così difficile per te, essere te stesso?! >> urla lei di rimando.

<< Me stesso? Vuoi davvero sapere me stesso cos’è? Sono un mostro, che tutte le notti di luna piena si trasforma in un’animale assetato di sangue! Ecco cosa sono, Lily! Ecco il vero Remus Lupin, un rifiuto della società! >>

<< Idiota >> strilla lei, fredda. << Rifiuto della società, ma ti senti quando parli!? Svegliati, Remus, e apri gli occhi: io sono una Sanguesporco! Anche io vengo considerata un rifiuto umano! Quando uscirò di qui i Mangiamorte faranno a gara per uccidermi! Che cosa dovrei fare allora, eh?! Pensi che debba considerarmi inferiore solo perché gli altri mi giudicano tale?! Dovrei suicidarmi, così da facilitare il compito a tutti quei puristi del sangue? È questo che stai dicendo?! >>

Stringo convulsamente i pugni lungo i fianchi, forse per non lanciarmi su di lei, non lo so. Sono arrabbiato, sono infuriato, sono esausto. Basta, stop, chiuso.

<< Non è la stessa cosa >> le grido contro, << Tu non sai cosa si prova! >>

<< Non lo so, è vero, ma perché tu non me lo hai mai detto! >>

<< Perché saresti scappata via! >> ribatto.

<< So del tuo segreto dal terzo anno, Remus! E tu sei il mio migliore amico dal quinto! Ho mai urlato, sono mai scappata, eh?! >>

È vero, a questo non avevo pensato. Lei c’è sempre stata, lei l’ha sempre saputo. Ma in questo momento non importa, voglio solo scaricare sette anni di frustrazione, poco importa che di mezzo ci sia Lily. << Non capisci, Evans, continui a non capire. >>

<< Diamine, Lupin, e allora spiegamelo! >>

<< Tu non senti il desiderio di sbranare i tuoi amici, i tuoi compagni di stanza, ogni notte di luna piena, tu non sei un’animale! >>

<< Idiota! >> ripete per la centesima volta. << Sei un Lupo Mannaro, e con questo? Non conta quello che sei Remus, ma le scelte che fai! Sono loro a dimostrare quello che sei veramente, molto più del tuo Sangue! A chi diamine importa se una volta al mese ti trasformi in un Lupo?! Io una volta al mese ho il ciclo, c’è poi tanta differenza?! >>

Faccio per aprire la bocca, poi la richiudo, ansimante. Ha appena paragonato la mia Licantropia alle mestruazioni? Sono un po’ perplesso: è la prima volta che qualcuno mi dice qualcosa del genere, rifletto; le sue parole mi colpiscono in un attimo, così forte che lasciano il segno. << Lo… lo pensi davvero? >> sussurro.

<< Sì. >> Lily prende un respiro profondo, imponendosi di calmarsi. Quando parla di nuovo, infatti il suo tono è tranquillo ed infinitamente stanco, cosa che mi fa pentire altamente di essermela presa con lei sono perché si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato. << Ascolta, Rem: ti voglio bene, sei il mio migliore amico, e sei pure un Licantropo. Non mi importa, perché tutte queste cose fanno parte di te: sei tu, Remus, e anche se non te ne accorgi, sei bello. >>

<< Bello? >> domando sconvolto.

<< Non in quel senso. Bello, bello dentro. La tua anima è bella. Smettila di farti i complessi, Rem, perché non serve: non sentirti in colpa, non odiarti, con considerarti un mostro. >>

<< No? >> mormoro stupidamente.

<< No >> ripete Lily, << sei quello che sei, Remus. E penso che non ci sia niente di più bello al mondo. >>

Sembro un bambino a cui stanno servendo su un piatto d’argento una speranza: ed è come allungarmi, stringerla tra le dita, e sentire il calore propagarsi pian piano verso tutto il corpo. Quello che prima era un deserto diventa un’ oasi, mentre realizzo che non dovrò andarmene da Hogwarts, non dovrò lasciare i Malandrini, e che lei, Lily Evans, mi accetta così, senza guardare, per quello che sono. E provo una gioia indescrivibile, e sento che potrei buttarmi dalla torre di Astronomia ed atterrare in piedi.

Lily mi sorride, ed io, senza esitazione mi lancio contro di lei. Probabilmente se non fosse la ragazza della vita di James l’avrei baciata, invece mi limito ad abbracciarla più forte possibile, ridendo. I suoi capelli rossi mi solleticano il viso, ma ride anche lei, come una bambina a cui è stato appena fatto un regalo. In realtà, è lei che ha donato qualcosa a me.

<< Idiota >> borbotta da sopra le mie spalle, tra le risate.

Delicatamente, sposto le mani dai suoi fianchi e la lascio andare, allontanandomi di un passo. Potrei piangere per la gioia, o forse lo sto già facendo, non capisco.

Le sorrido, però. << Vieni con me. >>

<< Dove? >>

<< Nel mio dormitorio >> dico semplicemente.

Aggrotta le sopracciglia, confusa. << Perché? >>

<< Perché >> spiego, trattenendo a stento la voglia di saltellarle intorno, << è ora che tu conosca tutta la storia. >>

E mentre sorridiamo silenziosamente, guardandoci negli occhi, passeggiando lungo i corridoi di marmo di Hogwarts, mi dico che è così che ricorderò Lily Evans per sempre: la ragazza dagli occhi smeraldo che sapeva vedere la bellezza negli altri, perfino, o forse particolarmente, quando una persona non riusciva a vederla in se stessa.  

Note dell'Autrice: oltre al fatto che sono parecchio -PARECCHIO!- commossa -Di nuovo, sì! XD- sto per immergermi in uno dei miei strambi ragionamenti, e questa volta non so proprio come spiegarmi XD Allora....: ho sempre visto Remus un pò innamorato di Lily, questo dovrebbe essere il succo. Però non pensate male, davvero! Io sono dell'idea che I Malandrini sono sacri, e che nessuno di loro abbia mai visto Lily come una donna semplicemente perchè era "la ragazza della vita di James" e quindi di conseguenza diventava una specie di sorella in prestito XD Però, allo stesso modo, ho sempre visto Remus (e forse anche Sirius) un pò innamorati di lei O__O No, non mi sono spiegata! (Help me!) Non so come dirlo: Remus ama un pò Lily, per me, perchè è la sua amica mentre (ho sempre visto Moony asociale, per la Licantropia ecc!) e sa anche il suo segreto, e nello stesso tempo lo accetta: gli amici sono una cosa, I maladrini sono fratelli, ma Lily è una ragazza, ed è tutto diverso. La ama un pò, però è come se non la amasse, perchè Lily è di James, punto. Per me è così che Remus la vede: di James, futura fidanzata del suo migliore amico e futura Signora Potter. Nemmeno concepisce il fatto che possa amare Lily (anche perchè ricordiamoci che "Sono un Licantropo, quindi non posso stare con nessuna!) (-.-") e nemmeno ci sta male, e vuole davvero che James la conquisti! Per Sirius è un pò lo stesso solo che...no, diciamo che questo lo dico la prossima volta, tanto per non confondermi le idee e di conseguenza impappinarmi ancora di più XD  T__T so che non ha senso detto così...però...non voglio capiate male XD Cioè, mi piace leggere di ff dove la coppia è Remus\Lily o Sirius\Lily,  però per non potrà mai essere, perchè l'amicizia viene prima di tutto, per i Malandrini specialmente! (-.- escludiamo Minus!), e James = Lily. Perchè se non si amano questi due, io divento suora ora XD Poooi, dovevo dire un'altra cosa: ce la vedo parecchio a Lily ad arrabiarsi con Remus. Nel senso che penso che un'altra ragazza si sarebbe commossa e avrebbe confortato Moony con parole dolci e tranquillizzanti, ecc, ma non Lily Evans. Sia perchè per me lei non è proprio il tipo più sensibile e dolce del mondo, è più una realista convinta (per quanto si possa parlare di realismo in una scuola di Magia!). Ho sempre visto Lily Evans come una persona che accetta la raltà e la affronta, senza illudersi. E inoltre, è malinconica...ed è più il tipo che ti urla contro fino a farti capire che sei un'idiota per confortarti XD Sì, la vedo così. Altra (giuro, ultima!) cosa: ci sono due prese: una da Harry Potter....e la Camera dei Segreti, mi pare, e la dice Silente ad Harry; l'altra è dal Film di HP e il Prigioniero di Azkaban e la dice Remus ad Harry: ho pensato che ci stava bene, e che è qui che Remus conosce davvero Lily, nel senso che per me, dopo la sua morte, la ricorderà così, mentre gli urlava contro di essere un'idiota perchè i licantropi sono belle persone XD XD Sì, okay, basta, me ne vado!

Ringraziamenti: O_______________O 6! Devo ringraziare 6 persone! Sei, sei, sei, sei, sei, sei, sei, sei, sei, sei! *__* Dire che sono commossa e pure tanto comincia a sembrare banale, quindi sto ponderando l'idea di comprare un dizionario dei Sinonimi per l'evenienza XD Ormai dico solo: Grazie, sono commossa, grazie XD Sono ripetitiva, ma davvero: GRAZIE! T__T

Sweetophelia: Aaahahahaha, grazie!!! Sono contenta che hai apprezzato che il capitolo sia scritto dalla parte di Sirius, perchè in effetti ero un pò indecisa XD Solo che Lily e Remus erano troppo coinvolti, James si sarebbe limitato a pensare che adorava Lily, quindi XD purtroppo so anche io che significa avere un tizio simile come Prof, quindi penso di essermi un pò vendicata con Lily! Vorrei fare io quello che ha fatto lei, ma penso che mi caccerebbero fuori a calci, quindi XD (Ron in effetti è un pochino stressante, ma lo amo anche per questo XD) Grazie Grazie Grazie Grazie!

Emily Alexandre: Graaazie! Oh, non preoccuparti, davvero: è un periodo un pò pieno, questo! Recensisci solo quando riesci! Grazie Grazie Grazie!

Niky_Black: ohh, non dispiacerti perchè io mi commuovo: ormai passo metà della mia vita commossa per le vostre recensioni, quindi *___* XD Alla fine, ho pensato tipo tre ore sul fatto: James Cervo o Lily Cerva? XD Sono arrivata ad una conclusione che non ti dirò perchè sarà sicuramente in qualche capitolo XD XD Però, fondamentalmente, credo che sia anche io come dici tu XD Sono completamente d'accordo con quello che dici di Sirius: per me è l'antisintesi della spenzieratezza, anzi, penso che tra i 4 sia il personaggio più tormentato insieme a Remus. Penso che non sia mai stato un tipo affettuoso, data la famiglia e il modo in cui è stato cresciuto, ma che abbia perso l'ultimo briciolo di quello che gli restava con la morte di James. Per questo è sempre freddo con tutti, e per questo è relativamente più amorevole con Harry: è il figlio della sua migliore amica e di suo fratello, e somiglia incredibilmente a James a  prima vista. Scusa, ti sto stressando pure qui con le mie cose contorte, andiamo avanti XD: aAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHA! dire che sono morta leggendo di un Remus stile Heidi che salta sulle montagne è riduttivo! Aahahahahahaahahah! Oddio! Aahaha! *_____* grazieeeeeeeeeeee!!!! Grazie Grazie grazie grazie grazie grazie!!!! *___* PS: Okay, non l'avevo detto fino ad adesso, lo dico ora! Sono commossa *___* Grazie!!!!

I love James Potter: *___* Oddio, grazie!!!! Grazie, Grazie, Grazie e ancora Grazie! Che dire? io odio il cioccolato, quindi non so cosa si prova a rimanere senza, però posso immaginarlo XD XD Ahahahaa, sono contenta che James ti sia piaciuto XD Ho pensato anche io a Malfoy che si faceva lo sbruffone, però... per alcune cose James è un pò bullo come lui: non il James di cui si innamora Lily e che io adoro, ma il James che detesto, quello bambino che appende Piton ad un albero solo perchè esiste XD In questo caso, comunque, se lo meritavano proprio i serpeverde U_U! Minus -.-" Merlino, quanto non lo sopporto! Penso che sia stato il personaggio su cui ho riflettuto di più prima di cominciare a scrivere: ho cercato di capirlo, ma proprio non posso smettere di detestarlo, nè tantomeno giustificarlo. Lo capisco ma lo odio, ecco. Purtroppo, visto che fa parte dei Malandrini, deve esserci anche lui, però cerco di limitare parecchio le parti con la sua presenza XD Ancora un milione di Grazieeeee!!!!!!

Miss Rainbow: Grazie Grazie Grazie Grazie! *__* Sono superfelice che ti siano piaciuti sia Lily che James che Sirius, davvero *__* Grazie! E non potrei mai prendere a male le critiche da maestrina sia perchè un pò maestrina in fondo lo sono pure io, sia che dopo aver passato sei anni della mia vita a leggere HP e ad adorare Hermione, non potrei proprio prendermela XD *___* ancora Grazie!!! PS: La scuola uccide tutti ultimamente! Benedetto Liceo Classico XD Comunque, okay, grazie! PPS: adoro i Ps XD XD

_AleAle_ : Ahahahahaahah! James, davvero??'!! Aahah, grazie! Sono contenta che ti sia piaciuto *____* Grazie, Grazie Grazie per aver commentato! *__*

E grazie anche a chi ha solo letto, messo nei preferiti\seguiti\da ricordare! Grazie!

Un bacio, Sara!

PS: scusate per le note Kilometriche!!!! O_O  

Capitolo 19.

James ha quello strano luccichio negli occhi che mi fa paura,  abbinato al suo inquietante sorriso; Sirius è allegro, per quanto può essere allegro un Black, si capisce dal fatto che ha lanciato solo una decina di incantesimi sui Serpeverde e continua a spostarsi indietro i capelli del viso: bè, mi dico, sempre meglio di James che ogni tanto esplode in una risatina entusiasta senza alcun motivo.

Saliamo le scale del dormitorio maschile, a passo veloce.

<< Dove pensate che saranno la Evans e Remus? >> chiedo debolmente, tanto per fare qualcosa.

James, sorridente come non mai, ha l’aria di uno che non ha sentito una parola. Bussa alla porta ammiccando al cartellino, come se tutto questo fosse normale.

Sirius lancia uno sguardo perplesso a Prongs, poi sembra decidere che è meglio non sapere e fa spallucce. << Non so. >>

Uno scatto della serratura e la porta di apre.

<< Remus, dove ti eri… >> comincia James, ma la voce gli muore in gola. << Evans? >> strilla poi, come una donnetta.

Certo, io non sono la persona più adatta per parlare di squittii.

In effetti, ora che ci faccio caso, mi accorgo che la persona che ci ha aperto è troppo bassa, magra e con troppi capelli per essere Remus. Sì, è decisamente Lily Evans. Tremo un po’, nascondendomi dietro ad uno stupito Sirius: quella ragazza mi fa paura.

<< Potter si può sapere perché urli? >> ribatte lei, aspra.

<< Evans >> biascica James, con gli occhi spalancati e una strana espressione, << che cosa stai facendo nel dormitorio maschile? >>

<< È con me! >> arriva la voce dall’interno di Remus.

James sbianca. << Che cosa stai facendo nel dormitorio maschile con Remus?! >>

Lei sbruffa irritata, chiudendosi la porta alle spalle dopo che noi siamo entrati nella nostra stanza. << Il solito maniaco, Potter. >>

Ramoso è blu, o rosso, o giallo: diciamo cangiante.

<< Respira, James, respira >> gli dice ancora Remus, decisamente sorridente. Troppo sorridente per essere Remus Lupin.

Okay, che cosa sta succedendo qui? Velocemente, vado a rintanarmi sul mio letto nell’angolo, sperando di non finire coinvolto nella guerra che ci sarà da qui a quattro minuti. Per sicurezza apro anche la finestra: non si sa mai.

<< Bel discorso, Evans! >> si complimenta Sirius, sorridendo.

<< Grazie Black >> dice lei, quasi gentile. << L’unica cosa che mi scoccia è che per il prossimo mese dovrò vedere tutte le sere il brutto muso di Rosier. >>

Sirius ridacchia. << Bè, ne è valsa la pena, no? >>

<< Sì >> sorride la Evans, lanciando uno sguardo penetrante a Remus, << ne è proprio valsa la pena. >>

Moony fa un altro ampio sorriso alla Potter.

James, che sembra sull’orlo di una crisi di nervi, strilla ancora: << si può sapere che sta succedendo? >>

Moony annuisce, senza mai smettere di sorridere. << Scegli un letto e siediti, Lily. Poi spiegherò tutto. >>

La Evans fa sì con la testa, poi ruota su se stessa, osservando con cipiglio critico tutti e cinque i letti: proprio quando sono mezzo sicuro del fatto che andrà verso quello di Remus o di Frank, lei sorride e va dritta a sedersi sul letto di James, appoggiando la schiena contro il suo cuscino e piegando le ginocchia sulle lenzuola bianche ancora sfatte. Una mano si stringe intorno all’orlo delle coperte rosse, così.

Tutti la osservano, perplessi. James, senza una vera ragione, arrossisce sulle guance, guardandola con la bocca spalancata come se non fosse vera.

<< Quello? >> chiede Sirius, perplesso. << Quel letto? >>

Lei lo guarda irritata. << Perché, non posso? >>

<< Certo che puoi! >> esclama in fretta James, senza smettere di fissarla adorante. << Resta lì, non muoverti! >>

Qualcosa mi dice che non laverà mai più quelle lenzuola.

Remus scuote la testa, probabilmente per riprendersi dallo shock, lancia una rapida occhiata a James che potrebbe mettersi a piangere dalla gioia o dallo stupore da un momento all’altro, poi guarda me e Sirius, calmo ma deciso.

Qualcosa di serio nell’aria: spero non guai, Merlino!

<< Lily lo sa, l’ha scoperto. >>

<< Ha scoperto cosa? >> chiede Sirius, giusto per avere conferma: non sono molti gli scheletri nell’armadio di Remus.

<< Sa del mio segreto >> risponde Remus, serio ma felice. << Sa che sono un Licantropo. >>

Gli occhi di Sirius, grigi come il ghiaccio, si spostano sulla Evans, studiandola e trafiggendola allo stesso tempo; io sono abbastanza colpito, non ci sarei mai arrivato da solo.

James invece, sorprendendo tutti, sospira soddisfatto. << Finalmente! Stavo giusto aspettando che tu ti decidessi a dire a Remus che lo sapevi, Evans. Perché hai aspettato così tanto? >>

Io, Moony e Sirius siamo abbastanza sconvolti, mentre i nostri occhi scorrono dalla Evans a Ramoso e da Ramoso alla Evans, increduli.

<< Io non mi chiamo James Potter >> replica lei, spostandosi una ciocca di capelli rossi dietro l’orecchio. << Ho preferito aspettare il momento giusto. >>

James sorride, spettinandosi i capelli. << Cioè dopo aver mandato a quel paese Rosier?! Furbo, Evans. >>

Evans fa una smorfia infastidita.

<< Un… un momento… >> balbetta Remus, in trance. << Tu sapevi che lei sapeva di me e voi sapevate del mio segreto e non mi ha fatto sapere che lei lo sapeva e che voi lo sapevate sapendolo e che lo avete saputo!? >>

James lo guarda come se parlasse un’altra lingua, sbattendo gli occhi. << Eeeeeeeeh? >>

<< Ha detto >> sbotta Sirius, spiccio << che sei un’idiota! Tu sapevi che la Evans conosceva il nostro segreto e non ci hai detto nulla? >>

<< Non posso crederci, >> continua Remus, rivolto a Lily, << l’hai detto a James e non a me! >>

La Evans sbruffa seccata. << Non l’ho detto a Potter, mi è… scappato! >>

<< E comunque >> dice James, << non so proprio tutto. Come l’hai scoperto, Evans? >>

<< E quando? >> chiede Sirius.

<< Al terzo anno, quando tu, Black, insieme a Potter e Minus, mi hai fatto cadere dalle scale della Torre di Astronomia e sono finita in infermeria con una gamba rotta >> replica risentita, con una nota di rimprovero nella voce.

Ricordo bene la scena: James l’aveva appesa al soffitto con un Levicorpus tanto per farle un dispetto e forse pure per vederle le gambe, da tredicenne perverso quale era, e Sirius l’aveva fatta scendere poco delicatamente, facendola scivolare lungo tutte le scale della torre.

<< Oh >> mormora James, ed ha la decenza di sembrare almeno un po’ dispiaciuto.

Padfoot invece ghigna. << Ricordo le tue mutandine con il maialino, Evans >> la sfotte, << proprio una gran bella visione, sì. >>

La Evans non arrossisce, anzi, ride sarcastica. << E io ricordo il tuo occhio nero, Black. Una bella visione anche quello, non trovi?! >>

Oh, sì, quando poi la Evans è uscita dall’infermeria gliel’ha fatta pagare.

Remus sbruffa, invitandola a continuare con un gesto della mano.

Lei annuisce. << Combinazione, la sera in cui sono rimasta a dormire, era anche la sera della luna piena.  E i tuoi stupidi amici, Rem… >>

<< Ehi! >>

<< Bada a come parli, Evans! >>

<< …quando sono venuti per aspettarti, hanno detto qualcosa su un modo per non correre pericolo di morsi, e sul Platano Picchiatore, e sui cicli lunari. Il giorno dopo ho fatto due più due e l’ho capito da sola. >>

<< Notevole, Evans! >> si complimenta, James, tranquillo, facendo un largo sorriso e passandosi una mano tra i capelli.

Sirius, invece, la sta pietrificando con lo sguardo. << E quindi, Evans? Sei andata dritta a dirlo a Mocciosus, vero? È così che lo ha scoperto, no? >> chiede con degna voce dei Black.

<< Sirius >> lo rimprovera Remus.

<< No, Black, per tua informazione non l’ho detto a nessuno >> ribatte irritata la Evans, << Sev- Piton, aveva già dei sospetti, ma l’ha scoperto quando tu tanto per fare l’idiota, gli hai detto di andare al Platano Picchiatore! >>

Sirius sussulta leggermente, assottigliando lo sguardo e avvicinandosi minacciosamente a lei. Io avrei paura di lui in questo momento. Ma la Evans non ha detto proprio la cosa giusta: l’episodio con Piton al quinto ha rischiato di mandare all’aria la nostra amicizia e per la prima e unica volta James non ha rivolto la parola a Sirius per giorni interi.

<< Sta zitta, Evans! Non dirlo mai più! >> gli ringhia contro.

<< Ehi, Pad >> cerca di intervenire James, senza successo.

<< E tu non osare mettere in discussione la mia amicizia con Remus, Black >> sibila la Evans, pronta a scattare e per nulla intimorita.

Sì, questa ragazza è terrificante.

<< Quindi che cosa farai, Evans? Andrai a mettere i manifesti per tutto il castello, proprio come voleva fare il tuo amichetto del cuore? >> continua ad infierire Sirius, con un’evidente lampo di paura negli occhi, dietro la maschera irritata e indifferente di sempre.

Lily apre la bocca per rispondere, ma James la precede, con il tono calmo e sicuro che usa chi parla di qualcosa di certo. << Non lo dirà a nessuno e continuerà a mantenere il segreto come ha fatto fin ora. >>

Sirius gli rivolge uno sguardo interrogativo che Prongs ricambia facendo spallucce.

La Evans è decisamente stupita, e guarda Ramoso con le sopracciglia così inarcate che si confondono tra l’attaccatura dei capelli. << Come lo sai? >>

James alza semplicemente le spalle. << Hai appena insultato Rosier per difendere i Licantropi come nessuno aveva mai avuto il coraggio di fare. E poi, >> aggiunge tranquillo, << sei Lily Evans, no? >>

Sirius lo guarda ancora più meravigliato di prima, come se James gli avesse appena detto che ama Piton; Io non posso credere che lui continui a negare di essere innamorato della Evans; suddetta ragazza, che decisamente non si aspettava questa risposta, lo guarda stralunata facendo una smorfia indecifrabile.

Remus sorride e annuisce, felice come non mai: << è vero, Jamie, non lo dirà a nessuno. Quindi, penso che sia ora di svelare a qualcuno il segreto dei Malandrini. >>

James annuisce convinto ed entusiasta, e decido che mi conviene allearmi a lui.

<< Lo prometti, Evans? >> domanda un’ ultima volta Felpato, incerto. << Possiamo davvero fidarci di te? >>

<< Sì >> dice semplicemente lei, sicura.

È lo stesso tono che ha usato al Quartier Generale dell’Ordine della Fenice, noto: e anche Sirius deve pensare la stessa cosa, perché borbotta un “d’accordo” e va ad appoggiarsi al suo letto, in attesa.

<< Bene >> comincia allora Remus, adesso serio. I suoi occhi d’ambra si posano sulla Evans, intensamente, rivelando sfumature più scure che nascondono qualcosa di profondo, triste e incredibilmente doloroso . Lei ricambia lo sguardo, determinata e comprensiva. << Sono stato morso da un Lupo Mannaro quando avevo otto anni. >>

<< Sai da chi? >> sussurra la Evans, trafelata.

James va a sedersi sul letto di Frank, per non fare spostare la Evans dal suo letto, probabilmente, mentre guarda la ragazza analizzando ogni sui gesto con cura.

<< Sì >> risponde Remus, abbozzando un sorriso triste. << È abbastanza famoso di questi tempi, sai? Fenrir Grayback. >>

<< Ma… perché tu? >>

<< Mio padre gli aveva fatto un torto, e lui ha pensato bene di vendicarsi su suo figlio, e così ci sono andato di mezzo io >> spiega Remus, apparentemente noncurante. << Pensavo di non avere un futuro, pensavo che la mia vita fosse stata per sempre segnata dalla maledizione della luna. Poi, un giorno di Luglio, mi è arrivata la lettera di Hogwarts >> sorride. << Silente è venuto a casa mia, e mi ha spiegato che se volevo, avrei potuto frequentare la sua scuola. Mi ha detto che non importava il fatto che io fossi un lupo, che avrebbe preso tutte le misure di sicurezza. E così è stato. >>

<< Il Platano Picchiatore è un passaggio segreto, giusto? >> deduce la Evans.

<< Sì >> annuisce colpito James. << Porta alla Stamberga Strillante. >>

<< Lo sapevo! >> esclama lei.

<< È lì che mi trasformavo >> continua Remus. << Il 1 settembre del 1971, quindi, ho preso il treno per Hogwarts felice come non mai, incredulo e speranzoso. Sono stato smistato a Grifondoro, mi sono ritrovato a condividere la stanza con quattro ragazzi… >> dice affettuosamente Remus.

<< E il resto è storia >> scherza James, ghignando.

<< Poi, al secondo anno, loro tre hanno scoperto il mio segreto, e da qui nascono i Malandrini. >>

<< All’inizio aveva paura che lo cacciassimo di stanza >> sbuffa Sirius. << O che non volessimo più rivolgergli la parola. >>

<< Che idiota! >> commenta ilare James.

La Evans sorride. << Allora è un vizio: stava già correndo a fare le valigie con me. >>

Remus sospira, felice e divertito. << Lo hanno scoperto, comunque, e si sono messi in testa di aiutarmi. >>

<< Ma alla licantropia non c’è una cura >> obietta la Evans, confusa.

<< Sì, volevamo trovare un modo per impedirgli di farsi male da solo, però. Qualcosa con cui stargli vicini… >> dice James.

Lei lo guarda meravigliata. << E allora che avete fatto? >>

<< Siamo diventati Animagi. >>

La Evans strabuzza gli occhi verdi, guardandoci ad uno ad uno shoccata. << Cosa? >> gracchia, << ma è difficilissimo, e pericoloso! >>

<< Quello che ho cercato di dirgli anche io >> fa notare Remus, ma è così felice che nessuno crede che voglia sgridarci.

<< Ci siamo messi sui libri >> risponde Sirius, << e al quinto anno, dopo quattro anni di duro lavoro, ce l’abbiamo fatta: ci siamo trasformati in animali. >>

<< E da allora mi fanno compagnia tutte le notti di luna piena: la licantropia non  si trasmette da animale ad animale, ed io non mi ferisco più da solo. Il lupo in me è più calmo, ecco. >>

<< Non posso crederci >> ripete Evans, incredula.

<< Già. E quindi, addio vecchia Stamberga e addio dolore: trascorriamo le nostre notti in giro per il parco, o per la Foresta Proibita, ed io soffro molto di meno di prima. >>

La Evans sbatte le palpebre. << Ma è una cosa meravigliosa! >> esclama alla fine, guardandoci. << Non posso credere che voi abbiate fatto una cosa del genere! >>

James, senza motivo, arrossisce un po’, passandosi sorridente una mano tra i capelli; anche a Sirius sorge spontaneo un sorrisetto. Io sono abbastanza sorpreso: non ci ha urlato contro che infrangiamo le regole della scuola, o le leggi, o cose simili come mi aspettavo.

<< In che animali vi trasformate? >> domanda allora la ragazza. << Remus è un lupo, ovvio. E voi tre? >> i suoi occhi smeraldo si fermano su Sirius, che ricambia lo sguardo penetrante abbastanza perplesso. << Tu sei un cane, Black >> decreta infine.

James tossisce spudoratamente, mentre Remus la guarda stupito: << sapevi anche questo? >>
<< No >> nega la Evans, << ma ci ho preso, giusto Black? >>

Sirius, sconvolto, la osserva con occhi sgranati: << Come lo sai? >>

<< Ho sempre pensato che tu avessi degli atteggiamenti canini, in effetti >> riflette lei, << il modo che hai di muoverti, l’atteggiamento, cose così Black. E poi, il simbolo della tua Famiglia è un cane,  no? >>

Padfoot di irrigidisce un po’, ma annuisce quasi contro voglia. << Dove l’hai visto? >>

<< I Black sono citati nel libro “Le famiglie Purosangue più illustri dal 1200 ad oggi”, come del resto i Potter >> spiega lei. << Quindi, se tu sei un cane, Minus tu cosa sei? >>

Mi accorgo solo dopo un po’ che sta guardando me: tremo un po’ e rispondo velocemente, prima che si incavoli con me per chissà cosa. << Topo >> biascico.

Lei inarca un sopracciglio. << Non ci sarei mai arrivata, però ammetto che ti sta bene >> commenta. Infine, il suo sguardo si sposta su James, che le sorride all’istante.

<< Tu cosa sei, Potter? Uno Schioppodo Sparacoda?>> chiede lei, con un sorriso sarcastico.

<< No, il mio animale è molto più bello e regale, Evans >> replica lui, guardandola fiero.

A questo punto, Remus, dietro le spalle della Evans, si sbraccia sventolando gli arti all'aria e nello stesso tempo mimando qualcuno che si tappa la bocca o si taglia la gola, probabilmente cercando di comunicare qualcosa a James, che a sua volta è troppo occupato a sbavare dietro la Evans e a simulare un tono di voce profondo e maturo per notarlo davvero.

<< Sì, ti piacerebbe. >>

<< Qual è il tuo animale preferito, Evans? >> le domanda ancora lui, allegro, anche se tutti sappiamo che già conosce la risposta.

Lily lo guarda in stranita, poi fa spallucce. << Il cervo >> dice semplicemente.

Remus, dopo essersi reso conto che i suoi saltelli isterici non riescono ad attirare l'attenzione di James, comincia a tossire istericamente.

James però fa un sorriso assolutamente gigantesco, che gli occupa metà della faccia. << Appunto. >>

Moony geme sconsolato, passandosi una mano sugli occhi.

La Evans allora socchiude leggermente la bocca: << Sei un cervo? >> esala meravigliata, l’ombra di un sorriso sulle labbra. << Un momento >> aggiunge poi, i suoi occhi penetranti, << un cervo?! Un CERVO! >> Sembra isterica.

Prongs sembra capire perfettamente quello che le passa per la testa, perché sbianca d’un tratto e il suo sorriso si spegne: << Merda! >> sbotta, guardando la ragazza preoccupato.

Lily Evans è inspiegabilmente rossa e furiosa di rabbia, salta su dal letto come un gatto a cui hanno appena pestato la coda. << Sei uno stramaledettissimo cervo, Potter! >> urla isterica, sfoderando la bacchetta.

<< Non è come credi Evans! >> cerca allora di difendersi lui, mettendo le mani davanti a se per proteggersi.

<< Ah, no? >> grida, << è un caso, quindi, che da tre anni a questa parte, un certo cervo mi faccia compagnia nel parco? >>

James deglutisce, arretrando. << Non so di cosa tu stia parlando… >>

<< Certo, Potter! >> strepita la Evans, gli occhi che sprizzano scintille e la bacchetta pericolosamente vicina al cuore del mio amico, << è una coincidenza ovviamente, che suddetto cervo abbia gli occhi identici ai tuoi,no?! >>

<< Bè >> biascica James, passandosi nervosamente una mano tra i capelli, << i miei occhi sono così belli che, sai… >>

<< Ed è sempre una causalità che Stag appaia sempre nei momenti più opportuni, vero? E che mi capisca?!?! >>

Quando la schiena di James tocca il muro e capisce che non può più arretrare, cerca febbrilmente la sua bacchetta nei pantaloni dell’uniforme. << Okay, magari quel cervo ero io, ma, ehi, Evans… tra qualche anno ne riderai! >>

<< Sta zitto Potter! L’unica cosa di cui riderò tra qualche anno sarà la tua morte prematura! >> sbotta lei, le guance porpora e la voce spezzata.

E, nel momento in cui lei sembra stare per mormorare un Avada Kedavra, James si da alla fuga, sgusciando via dalle scale più veloce di Piton con il sapone. << Sono troppo bello per morire adesso, Evans! >> gli sentiamo gridare .

<< Lo vedremo, Potter >> urla lei di rimando, lanciandosi al suo inseguimento con la bacchetta ancora in pungo.

Mi volto, e vedo che Sirius e Remus fissano la porta shoccati. Il primo a riprendersi è Padfoot: << non ci resta che sperare che si uccidano a vicenda >> commenta, prendendo il mantello dell’invisibilità da sotto il letto di James.

<< O che Lily uccida James >> sospira Remus, avviandosi verso la porta.

<< Tu non vieni? >> mi chiede Sirius, inarcando un sopracciglio.

<< Dove? >> squittisco.

<< Ad assicurarci che la Evans non elimini Prongs prima di noi. >>

Deglutisco. << Secondo voi James non ha nessuna speranza? >> chiedo lentamente.

Entrambi mi guardano. << No >> dicono all’uniscono.

Sospiro, avvicinandomi a loro. Sirius con un gesto teatrale copre tutti e tre con il mantello e all’istante spariamo alla vista. Ho la netta sensazione che stanotte James la passerà in bianco, e noi con lui.

Certo, sempre se ci arriva alla notte.

Note dell'autrice: Ciao!!! ^_^ Okkkay, Lily sa tutto il segreto dei Malandrini adesso, compreso il fatto degli Animagi: davvero un'ottima mossa, povero James. Prevedo che Lily lo ucciderà XD Remus ci ha pure provato a dirglielo, ma...era troppo preso a guardare Lily per accorgersi di tutto il resto, segno evidente che la ama XD Il capitolo è scritto dal punto di vista di......(nientepocodimenochè!)...Minus -.-" Minus è un personaggio che detesto, devo averlo già detto da qualche parte XD Ho cercato di mettermi nei suoi panni, di capirlo, ma...-.- lo odio, punto! Perchè alla fine la colpa è sua, sua sua e solo sua! Lo detesto!!! Però...penso che a Hogwarts dovesse essere una brava persona, altrimenti non sarebbe entrato nei malandrini, e...è sempre uno di loro, dopo tutto, quindi...mi sembrava giusto mettere anche un capitolo dal suo punto di vista. Okay, in realtà l'ho fatto perchè mi serviva un "narratore" che se ne stava in disparte, e lui era perfetto...però...! Poiii: qui si vede chiaramente un Sirius lunatico XD Prima lui e Lily hanno una conversazione quasi amichevole, poi la detesta XD Per me Sirius è così, cangiante, diciamo XD Una persona che per i suoi amici farebbe di tutto, però *__* Che dire piùù??? Lily...stava rivalutando James, ma mi sa che si è capito XD Il primo passo, è stato vederlo entrare nell'ordine, scoprire che è diventato animagus per aiutare Remus deve essere venuto subito dopo XD Peccato che James abbia rovinato tutto -.-" Ohh, e per il letto: non volevo essere troppo prevedibile, ma per me possiamo riassumere una piccola parte di Lily Evans con: "le apparenze ingannano". In realtà ha in comune con James molto più di quanto abbia in comune con Remus e Sirius, secondo me... sceglie il letto di James senza sapere che è il suo, così... perchè la rispecchia, anche se apparentemente avrebbe dovuto scegliere quello di Remus. .....Ehm.....so che non vi interessa nulla di uno stupido letto....scusate...! XD Passo ai ringraziamentii *___*

Ringraziamenti: Ohhh, ma insomma....volete proprio uccidermi, eh!?!? *____* Sono commossaaaaaaa!!! Dico solo una cosa: il sei sta diventando il mio numero preferito!!! *__* Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!

Emily Alexandre: *___* grazieee!!! Grazie Grazie Grazieee!!!! E per la frase del ciclo XD Una volta al mese...insomma, è normale pensarci XD Grazie mille, davvero!!!

Niki_Black: Già, tra un pò saranno più lunghe le note del capitolo XD XD (Sì, lo so, scrivo troppo!) Certo che posso commuovermi XD : 6!!! Sei sei sei sei sei sei sei sei sei sei sei sei *___* Sono anche shoccata, a dire il vero XD (La tua immagine mentale di me è inquietantemente corretta XD Come te (avevamo già parlato di Sirius, no? XD Oddio, non ricordo! XD) la penso allo stesso modo su Sirius e il rapporto che aveva con Harry, però...non riesco proprio a fargliene una colpa, anche se avesse sbagliato. Considerare Harry come James...bè...lo capisco, ecco. Forse da un lato sono pure felice che lo abbia fatto XD Non so, è che ha sofferto troppo e che la Row è stata crudele con Sirius, punto XD Sì, esatto! è come dici tu*____* Qualcosa di mooolto vicino all'amore, solo che è diverso all'amore che secondo me proverà per Tonks. Non so spiegarlo a parole, sono impedita! XD Ehmm...è quello che pensavi??? XD (-.-" Scusaaa? Oh, ma io adoro le tue recensioni *__*) Cooomunque: Grazie grazie grazie grazie grazie!!! Davvero!

Miss Rainbow: *___* Grazieeeeee!!! Grazie, Grazie, Grazie! Coomunque sì, anche io faccio il classico, e anche io faccio il secondo liceo....drammatica credo sia la parola più giusta per descrivere questo anno XD Ancora un milione di grazie!!!! PS: che bellooooooooooooo, sei nata il 31 ottobreee!!! Per me è un giorno stupendo per nascere!!! *__*

Gufetta_95. *____* Grazie mille, spero che ti sia piaciuto anche questo!!! Grazieee!

Sweetophelia: una fan di Remus *__* Che bello, piace molto anche a me! Ahaha, grazie...anche se le mie psicoanalisi sui personaggi sono stressanti XD XD Purtroppo non ho fatto in tempo a pubblicare entro sabato, mi dispiace! Grazie mille ancora *__*

I Love James Potter: *____* Grazieeee! Non riesco proprio a vedere Lily che si siede e consola qualcuno, non so... non mi sembra nella sua natura XD Secondo me ha urlato con James anche durante il matrimmonio, o qualcosa del genere XD XD Uhh, io adoro Piton XD Non è il mio personaggio preferito, questo no...però mi è sempre paciuto, fin dai primi libri...quando poi ho letto il settimo *__*! James rimane uno dei miei preferiti in assoluto, anche perchè...è troppo bello XD Però io all'inizio lo detestavo: quando appende Piton agli alberi, o quando lancia incantesimi...sarà che è perchè conosco il tipo, però a prescindere, odio la gente così. Poi, riflettendo su James in se, ho totalmente cambiato idea *__* Come si fa a non amare James Potter, se si pensa a quello che ha fatto per i Malandrini e per Lily?? *__* (Okkay, sto parlando a vanvera...andiamo avanti XD) Ehmm...ops...mi sa che con questo capitolo l'ho incluso nella storia XD Però come vedi non è che faccia molto, è più un narratore esterno, ed è un codardo del cavolo -.-" Sì, lo detesto anche io. *____* Grazie mille, davvero!!! Grazie Grazie Grazie!!!!

*__* Sara-commossa-per-i-sei-commenti.

Capitolo 20.

Lo odio! Lo detesto!

Ho pensato che non fosse poi così male, ho pensato che fosse una persona migliore, infondo: e invece no, Potter è sempre il solito idiota.

Lo detesto così tanto che per la rabbia sento gli occhi pungermi, ma non mi importa adesso; non mi interessa nemmeno di tutti gli occhi della sala comune che si fissano su noi due che corriamo l’uno davanti all’altro. Voglio fargliela pagare, voglio umiliarlo come lui, in tutti questi anni, ha umiliato me.

Stupido Potter, che mi ha ingannato: era lui il cervo, lui! E se ripenso a tutto quello che ho detto ieri sera mi viene da vomitare. Idiota, Lily, sei un’idiota! Avevo mezzo pensato di riconsiderare James Potter: rivedo come ha trattato Severus quel giorno di giugno di tre anni fa e chissà quali risate si sarà fatto alle mie spalle in tutto questo tempo per la sciocca, stupida e ingenua Lily Evans.

 Le persone come lui non cambiano mai, restano sempre le stesse: non lo scorderò mai.

<< Fermati Potter! >> gli urlo arrabbiata.

Sono furiosa. E so che tra qualche ora sarò anche maledettamente triste, ma non mi importa: vendetta. Voglio sfamare il mio orgoglio che ruggisce della mia umiliazione.

<< Non è come pensi, Evans! >>

Arriviamo in un corridoio senza uscita e Potter capisce di essere in trappola: impreca ad alta voce, poi trema leggermente e si gira verso di me. Io ho le guance rosse e i capelli scompigliati in tutte le direzioni per la corsa, ma sono pronta e sento la bacchetta vibrarmi nella mano.

<< Tu! >> gli sbraito contro. << Sei uno stupido! No, meglio, sei un grande stronzo, James Potter! >>

<< Mi dispiace! >> cerca di scusarsi, << è capitato per caso la prima volta, e poi… >>

<< Sta zitto! >> sbraito, << quando pensavi di dirmelo, eh?! Ti è mai passato per l’anticamera del cervello che fossero cose private quelle che ti dicevo? Che fossero destinate al cervo, non a te?! >>

<< Ma io sono il cervo! Io sono Stag, Evans! >> mi dice, e sembrerebbe pure sincero se non volessi ucciderlo con le mie mani.

<< No, tu sei morto! Mi hai umiliato, Potter, e la pagherai! >> urlo, azzerando la distanza che c’è tra noi.

Con tutta la forza che ho in corpo, la mia mano colpisce la sua guancia, secca, e lo schiocco riecheggia per il corridoio vuoto. Rimaniamo a guardarci negli occhi per qualche secondo: gli occhi del cervo, mi dico; per un solo momento, James Potter mi sembra ferito, e non dal dolore ma dal gesto, ma lui è la stessa persona che mi ha ingannato, lo stesso idiota  che si è approfittato della mia debolezza.

<< Evans, mi hai fatto male >> geme  disperato e arrabbiato allo stesso tempo, sfiorandosi la guancia rossa, con occhi penetranti.

<< Te lo meriti, Potter! >> sbraito. << Te lo meriti tutto! Tu mi hai mentito! Mi hai umiliato! >>

<< Guardami, Evans, guardami negli occhi: sono io, sono Stag e sono anche James! >> dice Potter seriamente, avvicinandosi coraggiosamente a me, << è così difficile da accettare?! >>

<< Basta >> gli urlo, con il cuore in gola. << Sei solo un’idiota! Ti sei divertito, vero? Immagino le risate che vi sarete fatti, tu e i tuoi amici! >>

<< Non l’ho mai detto a nessuno >> risponde mesto, << non ho mai detto nulla di quello che mi hai detto. >>

<< Sì, ed io dovrei crederci, no?! >>

<< È vero, Evans. È la verità. >>

<< Sei anche un bugiardo >> strillo, la rabbia che preme per uscire fuori e la voglia di schiaffeggiarlo ancora, << io… io mi fidavo di lui! Quel cervo… quel cervo era il mio unico confidente! >>

<< Ma sono io, Evans! Sono sempre io! Non sono un cervo, sono umano: la differenza è che adesso posso pure risponderti! >> dice, la sua voce è calda e morbida.

Sarebbe così facile annuire e dire “Okay, dimentichiamo tutto,” ma il mio stupido orgoglio mi impedisce anche solo di pensare una cosa del genere.

<< Non ho bisogno di sentire quello che hai da dire! Anzi, non avvicinarti  mai più a me! >> gracchio, la voce decisamente incrinata. << Stammi alla larga, Potter. Ne ho avuto abbastanza! >>

<< Evans >> sussurra piano, sospirando appena. << L’ho fatto perché… >>

<< Ti facevo pena?! >> lo interrompo. << Oppure perché volevi qualche pettegolezzo su cui ridere?! Per umiliarmi, oppure per ricattarmi, Potter? >>

<< Non farei mai nulla del genere >> ribatte. I suoi occhi nocciola sono penetranti, ma li ignoro.

<< L’hai già fatto, invece! >> sbotto, alzando la bacchetta e puntandola su di lui. << Credevo che dopotutto tu non fossi così male, ma sai una cosa, mi sbagliavo, Potter! Mi sono proprio sbagliata! >> strepito, gli occhi che pungono di lacrime che spingono per uscire fuori.

Il suo viso adesso, è ferito. Sembra che quasi possa condividere il vuoto che sento dentro, anche lui sembra devastato. Ma ovviamente è solo una mia impressione: Potter è un’idiota. << Lily >> soffia, avvicinandosi di un passo e tendendo una mano verso di me. << Ti prego, tu devi credermi. L’ho fatto perché volevo solo aiutarti, perché al me stesso umano non ti saresti mai avvicinata. >>  

<< Evans, Potter! Per te sempre e solo Evans! >> sibilo, al limite: sento che tra un po’ mi spezzerò in due, << ho ragione ad evitarti! Ho sempre avuto ragione su di te, Potter. Sei solo un arrogante presuntuoso che si diverte a ferire la gente! Ma ora basta, Potter: mi sono rotta! >>.

Potter emette un gemito. << Ti prego >> ripete flebile, la voce strana.

Chiudo gli occhi, velocemente: mi ha umiliato, ripeto, e tre anni fa ha umiliato Severus. Lo odia, giusto? Bene, è ora di ripagare Potter con la stessa moneta, è ora che qualcuna delle sue battutine gli si rivolti contro. << Exangeo! >>

Uno schiocco sulla sua testa mi dice che l’incantesimo è riuscito: apro gli occhi e mi rendo conto che sì, in Trasfigurazione sto diventando perfino brava.

<< Ma insomma, Evans, dillo che ce l’hai con i mie capelli! >> sospira Potter, allarmato. Li schiaccia con una mano, poi fa una faccia schifata guardandosi le dita oribilato: << Perché sono unticci? >> strilla.

Riderei se non mi sentissi così stupida e idiota, e triste.

<< Oh, no >> borbotta allucinato, << no, no, no, no! Dimmi che non è quello che sto pensando! Dimmi che… >> espressione disgustata e mezzo conato di vomito, mentre si fissa la mano shoccato. << Dimmi che non sono i capelli di Mocciosus, Evans! >>

Non rispondo, gelida, e lui deve prenderlo per un sì perché comincia a strillare cose senza sento saltellando avanti e indietro e facendo scongiuri vari.

<< I miei capelli, i miei capelli! >> riesco a capire. << Non posso crederci, i mie capelli! Ho… i capelli di Mocciosus in testa! Presto, Merlino, uccidimi ora! Qualcuno mi aiuti! Unticci, unticci! I miei splendidi capelli… >>

Sì, il mio compito è finito. Adesso, posso pure andarmene via, tanto che importa.

Volto le spalle a Potter e mi avvio verso la mia camera, sperando che il pavimento si apra ad ogni mio passo, e che mi trascini fino agli abissi del mondo: sono così stanca.

Stanca della guerra, stanca della tristezza, stanca delle umiliazioni e stanca della sofferenza; stanca di dover difendere sempre ciò che sono, stanca di essere sola, stanca di sentirmi uno schifo, stanca di perdere le persone;  stanca di crescere, stanca di quello che sono, stanca di non avere un mio posto nel mondo.

Vorrei chiudere gli occhi e accorgermi di stare soltanto facendo un incubo.

 ***

Mi libero dal Mantello dell’Invisibilità velocemente. << Puoi smetterla di fare l’idiota adesso. La Evans se n’è andata >> dico ad alta voce.

James smette di correre avanti e indietro e in un solo istante si affloscia su se stesso, il viso contratto, gli occhi luccicanti e una guancia rossa e gonfia. Ci guarda tutti e tre: << Da quando siete qui? >> domanda.

<< Dall’inizio >> risponde Moony, spiccio.

<< Toglimi questi capelli, Remus >> dice soltanto James, in tono monocorde.

Lunastorta annuisce, gli punta la bacchetta in testa e un secondo dopo i bei capelli ribelli di James sono di nuovo al loro poso.

Prongs lo ringrazia cereo. << Andiamo via di qui >> bisbiglia, sfiorandosi la guancia con due dita: sono certo che gli fa più male quello che gli ha detto la Evans, però.

Camminiamo fianco a fianco, in un doloroso silenzio.

Odio la Evans!

È una ragazzetta così petulante, una sciocca che crede di sapere tutto di tutti e che giudica senza conoscere: una mocciosa, ecco. Critica tanto James, quando lei è la prima a sputare veleno sugli altri, a sparare sentenze a destra e a manca senza neanche sapere.

Stupida Evans! Maledetto in giorno quando i tuoi occhi hanno incrociato quegli di James, maledetta la notte in cui avete stipulato questa dolorosa sfida. La detesto!

Vorrei metterla davanti a James in questo momento, vorrei farle vedere i suoi occhi ora, e poi vorrei urlarle contro anche io, dirle tutte le cose brutte che penso su di lei, falla soffrire come lei fa soffrire James, sempre.

Quando arriviamo in Sala Comune, della Evans o delle sue amiche non c’è traccia: sarà in dormitorio a leggere un libro, o a lamentarsi di noi.

Sei tu l’idiota, Evans. Sei tu la stronza. 

Tutti fissano James con curiosità, un paio di ragazze lo chiamano civettuole. Ma lui sembra non accorgersene, e sale le scale del dormitorio con gli occhi bassi e la testa piegata. Frank ci apre all’istante, facendoci entrare:

<< Ma che è successo? Lily è entrata due secondi fa in Sala comune e sembrava distrutta. Alice ha dovuto… >> poi vede la faccia di James e si interrompe, perplesso. << Chi ti ha picchiato? >>

Io gli lancio un’occhiata eloquente, e lui sbianca.

<< Merlino, è stata Lily? >> esclama Frank, shoccato.

Prongs cerca di fare un sorriso che però è solo triste.

<< Vi lascio soli? >> ci chiede Paciock.

<< No >> risponde James, affondando nel suo letto. << Resta, Frank. Va tutto bene, le solite cose: la Evans probabilmente non mi rivolgerà più la parola, e mi odia peggio di prima. >>
Sospiro, sdraiandomi sul mio letto.

<< Stava piangendo >> sussurra James, ed è lui quello distrutto. << L’ho fatta piangere, Pad. >>

<< Non è stata colpa tua! >> sbotto subito. << Ha esagerato lei, James! È lei quella che dovrebbe sentirsi in colpa, non tu. >>

Lui scuote la testa. << Mi sono approfittato della situazione, invece. Moony, tu mi avevi pure avvertito. Che idiota, avrei dovuto ascoltarti. >>

<< L’hai fatto solo perché era l’unico modo perché lei ti parlasse, James >> gli dice Remus, comprensivo e tranquillo, << il fine giustifica i mezzi. >>

Ma Prongs sembra non sentirlo, gli occhi grandi e pieni di tristezza, la voce bassa e incrinata: è pallido quando tenta di nuovo di abbozzare un sorriso malinconico.

<< Sai, ieri ha parlato con Ramoso: ha detto che se non  fossi così presuntuoso, egocentrico, arrogante e sbruffone potrei pure non essere tanto male >> sospira. << Avevo una piccola speranza, ho perso anche quella >> geme, << sono così stupido! >>

Se fosse solo piangerebbe, lo so. Se noi non ci fossimo e se il suo stupido orgoglio non lo bloccasse, a quest’ora James avrebbe gli occhi lucidi di lacrime e starebbe singhiozzando come un bambino a cui è stato strappato il giocattolo nuovo di zecca.

Dolore, tristezza, rabbia: li sento tutti, qui, in un punto vicino al cuore. James è mio fratello, lui è l’unica famiglia che ho: per me chiunque faccia soffrire un mio amico deve essere eliminato, spazzato via.

Evans… tutta colpa sua. Solo sua, sempre sua.

La odio.

<< Lasciala perdere! >> sbotto, << Molla, James! Non capisci?! Ti rendi conto che stai male, che sei a pezzi solo per colpa sua?! Lascia perdere, James, lascia perdere. Lei non sarà mai la ragazza per te! >> 

Prongs mi guarda intensamente, e io continuo.

<< Puoi trovarne una più bella, puoi trovare un’altra sfida! C’è di meglio, James, c’è di meglio per te! >>

Tu meriti di meglio, James.

Lui scuote la testa debolmente, e sembra che il gesto gli costi uno sforzo immane.

<< Perché? Perché sei così ostinato? Perché lei? >>

Perché è la tua sfida, James?

Ma tu detesti perdere.

Perché infondo ti piace?

Ma tu detesti stare male.

Perché non è come le altre?

Ma tu sei orgoglioso, James.

E allora, perché per Lily Evans sei disposto a perdere il gioco, a stare da schifo e a mettere da parte il tuo orgoglio?

Alla fine smetti di fissarmi negli occhi e guardi il baldacchino del letto, pensieroso.

<< Ti è mai capitato, Sirius, di voler abbracciare qualcuno solo per la sua bella anima? Non per un viso carino, o per un bel fisico, o per il colore dei capelli o degli occhi; per la sua anima, solo per quello. Ti è mai capitato? >>

No, James, non mi è mai capitato.

Deve essere stato quello il momento, l’istante preciso in cui il buio è diventato luce, così accecante da farmi piangere: solo allora mi sono reso conto che Lily Evans, per James Potter, non era mai stata una tra le tante.

Solo allora, assordato da un urlo innaturale che mi rimbombava come un eco nella testa, lo capii davvero: James era innamorato di lei, e ancora non se ne era reso conto.

Eravamo intrappolati, entrambi, in una ragnatela più grande di noi.

James sarebbe crollato a pezzi pian piano, giorno dopo giorno, o forse lo stava già facendo: sarebbe morto, se lei non lo avesse ricambiato, si sarebbe sgretolato fino a divenire polvere volata al vento e quella ragazza non se ne sarebbe neanche accorta.

E io? Io sarei morto con lui, sempre. Gli avrei letto la sofferenza negli occhi e l’avrei fatta mia, fino a soffrire per lui. E se mai lei lo avesse amato, sarei sparito comunque, perché lei mi avrebbe portato via parte di me.

<< Non sarebbe più facile lasciar perdere, James? >> domando in un soffio.

Spero che mi dica che sì, mollerà e si troverà un’altra ragazza.

Poi però sorrido, tra me: so già che cosa mi dirà, invece.

Dopotutto, James Potter ha sempre amato le sfide.

E Lily Evans è sempre stata il gioco più bello della sua vita.

***

In un mare di vetri infranti, le uniche cose di morbido che sento sono gli occhi dei miei amici, le loro voci: mi sembra quasi di sentire il calore provenire dai loro corpi fino a sfiorare il mio. La guancia destra mi pulsa, eppure il dolore non mi sembra neanche vero, reale. Sono caduto nel baratro, alla fine: precipito, e l’aria fredda mi graffia la pelle come le sue lacrime mi hanno trafitto il cuore, come il suo schiaffo mi ha picchiato dentro. In sette anni, non avevo mai visto Lily Evans con le lacrime agli occhi: e a farla piangere, sono stato io. 

Io, che se lei me ne desse la possibilità, potrei farla ridere sempre e ovunque.

<< Non sarebbe più facile lasciar perdere, James? >> mi chiede Sirius, il tono irritato ma fondamentalmente indifferente, come al solito.

Sì, sarebbe più facile, e meno doloroso.

Ma non sarebbe una sfida se molassi.

Non sarei James Potter, se lasciassi perdere.

Mi odia, mi detesta, mi ha detto di non rivolgerle più la parola: Lily Evans non cade ai miei piedi come le altre ragazze, lei è diversa. È come se fosse fuori, seduta da sola dietro la linea della banalità, dietro il confine della normalità, dietro il limite che separa tutte da lei.

E va bene, così: resta fuori, Lily, resta fuori fino a quando non diventerò il tuo numero uno; resta fuori, al di sopra di tutto e tutti, così, anche se per farmi sentire dovrò gridare, quando ti accorgerai davvero di me vedrai solo il mio viso.

Ho solo bisogno di una mezza possibilità, di un secondo pensiero, di un vero sguardo: ho solo bisogno che tu la smetta di correre e ti fermi guardami, guardarmi davvero; perché non c’è niente che non farei per non farmi notare da te.