12 mesi per Rose e Scorpius

di Ombrosa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gennaio ***
Capitolo 2: *** Febbraio ***
Capitolo 3: *** Marzo ***
Capitolo 4: *** Aprile ***
Capitolo 5: *** Maggio ***
Capitolo 6: *** Giugno ***
Capitolo 7: *** Luglio ***
Capitolo 8: *** Agosto ***
Capitolo 9: *** Settembre ***
Capitolo 10: *** Ottobre ***
Capitolo 11: *** Novembre ***
Capitolo 12: *** Dicembre ***



Capitolo 1
*** Gennaio ***


- GENNAIO -




Tre ragazzi camminavano per le vie innevate di Hogsmeade. I due ragazzi indossavano sciarpe a strisce verdi e argentate che coprivano i loro pallidi visi fin sotto il naso, mentre la sciarpa della ragazza era a righe blu e bronzo.
- Mi dispiace che siano finite le vacanze. - La voce di Albus era resa fievole dalla pesante lana della sciarpa che gli copriva la bocca. - Ho passato delle giornate perfette: dormire, giocare a Quidditch, mangiare, giocare a Quidditch, mangiare e dormire. - Sospirò ricordando la sua tipica giornata ideale. - Mentre qui riesco solo a studiare! E nemmeno quello mi riesce tanto bene... - Aggiunse con tono depresso, mentre gli tornava in mente la misera T presa in Pozioni.
- Ah. - Rose, la ragazza dai capelli castani e dagli occhi dorati, quel giorno non era la quintessenza della loquacità, a quanto pareva.
Dal ragazzo biondo al loro fianco provenne soltanto un grugnito poco elegante.


- E va bene! Sapete cosa vi dico? - Esclamò Albus irritato. - Me ne vado, non ne posso più dei vostri borbottii e dei grugniti: se avete qualche problema tra di voi cercate di non farmi deprimere più di quanto già non lo sia!
Rose si fermò guardando allarmata Albus che si era già voltato, pronto per andarsene via dai suoi due migliori amici.
- Ed io dovrei rimanere da sola con questo? - Chiese Rose indicando con un cenno il ragazzo dai capelli biondi.
- Questo ha un nome, per tua informazione. - Ribatté Scorpius che non aspettava altro che una buona scusa per iniziare una furiosa lite con la Corvonero. - Ed ha anche un bel nome, se non te ne fossi accorta.
Rose lo guardò per poi scoppiare a ridere. La sua risata era isterica e stridula, completamente irriconoscibile.
- Proprio un bel nome! - Esclamò la ragazza avvicinandosi di un passo. - Scorpione. Non mi sono mai piaciuti gli scorpioni. Sono... brutti. E viscidi. - Finse di ponderare la questione. - Però loro non ti pugnalano alle spalle...


Scorpius era esasperato dalla situazione. Era da una settimana che Rose lo trattava come se fosse uno Schiopodo particolarmente fastidioso o, ancora peggio, non lo calcolava minimamente e lo ignorava quando cercava di parlarle.
- Basta, Rose! - Sbottò a quel punto Scorpius. - Dimmi cosa ti ho fatto, perché io non lo capisco!
- Albus, tu... - Rose si voltò verso il punto dove prima si trovava il suo cugino preferito, ma del ragazzo dagli occhi verde smeraldo non c’era nessuna traccia. - Albus! - Si guardò intorno. - E’ andato via, miseriaccia...
- Non ne poteva più del tuo carattere irritato. -Sentenziò Scorpius come se lei fosse particolarmente tarda.
- Dei tuoi grugniti, vorrai dire! - Lo rimbeccò la figlia di Ron Weasley ed Hermione Granger, incavolata e prossima ad una crisi di nervi. - O del tuo comportamento! Dei tuoi ritardi! O dei tuoi pomeriggi passati con Becky Smith a pomiciare allegramente da Madama Piediburro, anziché stare con i tuoi migliori amici!


Proprio una settimana prima, infatti, Scorpius aveva dato buca ai suoi due migliori amici per uscire con Becky Smith, una ragazza di Tassorosso della quale circolavano molte storie (e in tutte non faceva proprio una bella figura).
Rose ed Albus avevano aspettato ben due ore il loro amico, prima di arrendersi e ritornare al Castello, visto che oramai era troppo tardi per iniziare ad andare verso la cittadina dove si tenevano le uscite.
Da quel pomeriggio Rose aveva iniziato ad evitare Scorpius come se avesse la peste.
Quando lui provava a parlarle faceva finta di non sentirlo.
Se doveva proprio riferirgli qualcosa lo faceva nel modo più sgarbato possibile.
Durante le lezioni gli lanciava delle occhiate fulminanti da far venire i brividi.
Rose non era mai stata particolarmente vendicativa, ma più ripensava a quel pomeriggio e più si sentiva offesa.


Ci fu un attimo di silenzio. Rose stava boccheggiando, come se avesse corso per ore. Scorpius era rimasto sconvolto.
- Sei... sei gelosa. - Disse Scorpius un po’ frastornato, riprendendosi gradualmente.
- Io non sono gelosa! - Sbottò la Corvonero accigliandosi e assumendo il classico cipiglio Weasley.
- E allora cosa saresti, rosellina? - Fece il ragazzo mentre sul suo viso appariva un sorriso stranamente allegro.
Rose dovette rifletterci qualche istante prima di rispondere. Lei non poteva essere gelosa.
Eh no, essere gelosa del proprio migliore amico è del tutto fuori luogo, oltre che immaturo. E patetico.
- Io non sopporto i ritardatari! E tu hai fatto aspettare a me e Albus due ore al gelo! - Si difese lei.
- Certo, arrampicati sugli specchi, tanto lo so che sei gelosa... - La canzonò lui.
- Oh, va’ al diavolo! - Esplose a quel punto la Corvonero, iniziando a camminare a passo di marcia con l’intenzione di andarsene al più presto da quel ragazzo che le faceva esaurire più del dovuto.


Subito Scorpius le fu affianco, le mani nelle tasche della giacca e un sorriso dipinto in volto.
- Che stai facendo? - Sibilò la ragazza guardandolo di sottecchi e arrabbiandosi ancora di più nel constatare che non solo il Serpeverde era tranquillo, ma anche felice e fischiettante.
- Ti sto seguendo. - Rispose tranquillamente lui, come se le stesse raccontando una cosa piuttosto buffa.
- E perché diamine mi segui? - Chiese lei con un tono di voce che sfiorava un tantino la maleducazione.
- Ma come sei suscettibile! - Sì, si era capito, Scorpius si divertiva un sacco a farle perdere le staffe.
- Tu sei un idiota! - Sbottò allora la ragazza mentre i capelli mossi dal vento le frustavano il viso.
- E tu sei carina, oltre che suscettibile. - Rispose lui osservando attentamente la sua reazione.
Rose si fermò immediatamente, i grandi occhi color dell’oro sgranati dalla sorpresa.
Si stava sbagliando, o le aveva appena fatto un complimento?










Salve gente!
Ecco qui il mio primo tentativo di long fiction.
Non so se si possa proprio definire long: ci sarà un capitolo per ogni mese dell’anno sino a formare una storia su Rose e Scorpius (era piuttosto scontato che la facessi su di loro...)

Ringrazio ElseW per il consiglio, anche se forse non intendeva proprio una cosa del genere. Chissà, forse in futuro riuscirò a scrivere una vera long, ma per ora mi accontento di questo.


Consigli, critiche, complimenti sono ben accetti, visto che per me questa è una nuova avventura!


UNA RECENSIONE RENDE UNA PERSONA FELICE!!!


Al prossimo capitolo,

Ombrosa

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Capitolo 2
*** Febbraio ***


- FEBBRAIO -






- E tu come fai ad essere qui? - Domandò Rose ad Albus , già vestito da cavaliere seicentesco, che era entrato nel suo Dormitorio, spalancando la porta senza nemmeno avere l’accortezza di bussare.
- Conoscenze e sguardi d’angelo. - Rispose il cugino, mentre nei suoi occhi verdi brillava una luce soddisfatta. - Allora Rosie, scendi o no? La festa è già cominciata ed è veramente fantastica!
- No! Non vengo! - Rispose subito Rose, fissando la sua immagine riflessa allo specchio e guardandosi triste
Indossava un vestito da sera blu scuro composto da un corpetto senza spalline e da una lunga gonna che dalla vita scendeva morbidamente sino a nasconderle i piedi. La gonna era tempestata di piccole pietre brillanti, come un cielo stellato. Eppure, nonostante il vestito bellissimo che sua madre le aveva mandato apposta per l’occasione, Rose non riusciva a sentirsi soddisfatta del risultato. E se una volta in Sala Grande tutti avrebbero riso di lei?
- Ma come? - Chiese Albus stupito. - Sei bellissima, vedrai che faranno la fila per ballare con te.
- Lo dici solo perché sei mio cugino. - Sussurrò Rose sconfortata. - E poi a me non piacciono le feste.


Quel freddo giorno di febbraio, infatti, si sarebbe tenuta la festa di Carnevale, un ballo in maschera organizzato dal professore di Babbanologia, che voleva far conoscere meglio ai suoi alunni le tradizioni Babbane.
Tutti i ragazzi erano eccitati all’idea del ballo, tutti eccetto ad una Corvonero dai capelli ricci castani.
Non le erano mai piaciute le feste: troppo rumore, troppe persone e troppo movimento.
E poi lei non sapeva ballare. In meno di due minuti avrebbe ucciso il suo accompagnatore! E finire ad Azkaban per un omicidio compiuto ancora prima di aver raggiunto la maggiore età non era in cima alla lista delle cose desiderate.


- Non lo faresti nemmeno per il tuo cugino preferito? - Tirò in gioco la carta vincente dell’affetto.
Rose deglutì, pensando ad una scappatoia. Però non si era ancora fatta perdonare per il comportamento del mese prima. Forse quella serata sarebbe bastata per fare in modo che Albus non glielo rinfacciasse più...
- E va bene, ma con questo pareggiamo i conti! -Borbottò allora lei dandosi un’ultima occhiata allo specchio.
- Madame. - Fece il ragazzo dai capelli corvini porgendole il braccio con fare galante.
- Monsieur. - Stette al gioco la cugina scoppiando a ridere: la prima risata da tre giorni.


I due ragazzi uscirono dal Dormitorio e dalla Sala Comune, aggiungendosi alla fiumana di ragazzi, chi in coppia e chi in gruppo, che si avviava festante ed eccitato verso la Sala Grande.
Incontrarono James in compagnia di una ragazza mora praticamente avvinghiatagli addosso, Hugo e Lily vestiti da giullari con tanto di campanellini, Dominique in coppia con un ragazzo con cui Rose aveva parlato qualche volta.
Alla fine entrarono nella Sala Grande gremita di ragazzi vestiti di colori sgargianti che ballavano accompagnati da una musica molto allegra e chiacchieravano spensieratamente: ovunque erano appesi festoni colorati, svolazzavano di qua e di là Fate che lanciavano addosso ai presenti manciate di coriandoli variopinti, ad un lato della Sala si trovava una tavola piena di stuzzichini.


- Dai, balliamo! - Rose non fece nemmeno a rispondere - con un deciso no - che si ritrovò catapultata nella pista.
Iniziò a ballare - muoversi sgraziatamente - e constatò che era più divertente del previsto. E poi non aveva ancora ucciso Albus, perciò poteva ritenersi soddisfatta.
- Ti stai divertendo? - Domandò Albus, i capelli corvini sparati da tutte le parti.
Rose stava per rispondere che la festa non era niente male quando le parole le morirono in gola.
Chiuse gli occhi e li riaprì come a voler appurare la veridicità di quella visione, smettendo di muoversi.
No, era vero, Scorpius stava veramente baciando una ragazza in mezzo alla pista.
Rose sentì come tante lame affilate affondare nel cuore, mentre la vista si faceva appannata.
Scorpius le aveva mentito. Aveva detto che sarebbe andato da solo alla festa, non aveva accennato a nessuna ragazza.
E soprattutto non aveva detto di essersi fidanzato con qualcuna.
- Ma certo, - mormorò Rose con la testa che le girava, - a lui non gliene importa niente di starci assieme o no...
E, sotto lo sguardo di un Albus troppo allibito per fare alcunché, si girò e corse via.


Si fermò in un corridoio deserto, dove la musica della Sala Grande proveniva molto attutita.
Perché aveva avuto quella reazione? A lei non doveva importare niente di ciò che faceva Scorpius! Era solo sua amica, non avrebbe soffrire mentre baciava quella ragazza...
Una stupida, ecco cos’era. Si sentiva solo stupida, stupida e patetica.
Avrebbe voluto piangere, gridare, prendere a pugni qualunque cosa, ma si accasciò solo lungo la fredda parete di pietra, mentre la scena appena vista le riaffiorava in mente, come a volerla tormentare.


- Rose. - La sua voce gli giunse alle orecchie, preoccupata e tesa.
- Non ho niente da dirti. - Soffiò la Corvonero, scivolando giù fino a sedersi con la schiena appoggiata al muro.
La ragazza non si voltò verso il Serpeverde, ma lo poté sentire sedersi accanto a lei. Troppo vicino.
- Ma io sì. - Rispose lui serio. - E ti chiedo solo di ascoltare.
Rose puntò lo sguardo su un pezzo di pavimento, facendo tutto pur di non vedere il biondo.
- Sono venuto da solo al ballo, volevo aspettare te ed Albus. Ma poi una ragazza, non chiedermi nemmeno chi perché la conosco solo di vista, mi si è avventata contro e... beh, hai visto. - Spiegò il ragazzo.
Rose non si mosse. Lui non era andato al ballo con quella. Lui non l’aveva baciata di sua iniziativa. Ma lo aveva fatto, diamine!
- E allora? Non m’importa cos’hai fatto. - La voce di Rose era fredda ed incolore. - Non sono la tua ragazza.


- Lo so. - Sussurrò il ragazzo, ma Rose non riuscì a sentirlo, troppo concentrata a non scoppiare a piangere.
- Come? - Finalmente Rose voltò la testa verso il ragazzo, che prese questo gesto come un buon segno.
- E poi non la conosco nemmeno quella lì! - Esclamò lui cercando di alleviare la tensione.
A quelle parole Rose arrossì. Sentì il dolore di prima riaffiorare e tramutarsi in rabbia.
- Ma non mi sembrava ne fossi molto schifato, anzi! - Esclamò lei, mentre rivedeva quella scena.
- Io... io... - Cominciò Scorpius preso alla sprovvista. - Io non ne ero felice, cosa credi?
- Non ce la faccio più, Scorpius. - Disse Rose come sgonfiandosi, mentre gli occhi le si spegnevano. - E’ da quando siamo tornati a scuola che... non lo so nemmeno io. So solo che non riesco più a stare con te come un tempo. Non so di chi sia la colpa, ma se stare con te significa essere infelice, io non credo di riuscirci.


Rose si alzò e se ne andò, la gonna che le volteggiava attorno e le lacrime che le rigavano il volto.
Non riusciva bene a comprendere i sentimenti che provava in quel periodo, ma non gli piacevano per niente. Le facevano paura. Non riusciva a comportarsi normalmente con Scorpius, quando era con lui una timidezza che non aveva mai pensato di avere prendeva il possesso di lei o, se ciò non accadeva, finiva col litigarci furiosamente.
La ragazza si allontanò lentamente e senza voltarsi a guardare quel ragazzo che le provocava tutto ciò.
Ma se lo avesse fatto, avrebbe visto una lacrima bagnare la sua pallida guancia.











Salve gente!!!
Ecco febbraio, mese molto infelice e malinconico per Rose e Scorpius...
Spero che non mi vogliate uccidere per tutta questa tristezza (occhioni da cucciolo abbandonato). Vero? XD


Vedo che avete accolto con gioia questa mia storia, ne sono molto contenta e ringrazio tutte quelle gentili persone che hanno speso un po’ del loro tempo per lasciare una recensione.

Kokylinda2 - Ciao! Spero che il capitolo sia arrivato abbastanza in fretta (per i miei standard questo è un aggiornamento in tempo record, credimi...) Sono contenta che la storia ti piaccia e ti ringrazio per i complimenti. Qui Rose e Scorpius (che bello sapere che sei una loro fan!) non si punzecchiano molto, sono un po’ in crisi... Spero che il secondo capitolo ti sia piaciuto, fammi sapere cosa ne pensi! Baci.

TullyDomy - Grazie mille della recensione. Scorpius e Rose litigano perché è l’unico modo per nascondere i loro veri sentimenti, credo che questo capitolo l’abbia fatto capire. Solitamente attacca chi si sente in pericolo, e loro hanno paura di ciò che l’altro rappresenta, non so sono riuscita spiegarmi... Questo capitolo ti è piaciuto? Un bacio!

TittiGranger - Grazie del commento! Sono felice che il primo capitolo ti sia sembrato interessante, spero che il secondo non abbia deluso le aspettative! Baci!

Nan96 - Ciao Nan! Magnifica? Mi sembra esagerato, ma ne sono lusingata. Arrivato abbastanza in fretta in secondo capitolo? Spero di sì! Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo! Un bacio.

Nina95 - Ecco febbraio! Sono contenta che l’idea e il primo capitolo ti siano piaciuti, cara. La situazione si è evoluta negativamente, già già. Ce la faranno questi due poverini a ritrovare la felicità? Lo scoprirai a marzo! Baci.

LuBlack . Veramente ci speravi? Spero di riuscire a non combinare disastri con questa long XD. San Valentino non viene nemmeno toccato, purtroppo. Tranquilla, io non mi stanco mai di leggere le tue recensioni! Ormai è un cliché anche per me, quando schiaccio il pulsante delle recensioni nella tua storia: e ora cosa le scrivo di nuovo (disperazione!)?. L’azione punitiva? Hai campo libero, Becky (anche se non sono sicura di farla entrare in scena altra volte) non deve assolutamente rovinare il loro rapporto (sì, lo so, ma cosa sto andando a scrivere? Sono io che sto facendo passare a Rose e Scorpius tutte queste disavventure... XD). Ed intanto un’altra ragazza è pronta per rovinare la vita a Rose... Spero che non sia pronta una spedizione punitiva anche per lei, se no qui le studentesse iniziano a scarseggiare XD. Okay, scusa il mio blaterare insensato, un bacio e grazie!

ElseW - Grazie mille della recensione! Sono felice di averti resa contenta con questa long (ora che posso non dire più “one-shot” ci tengo a sottolinearlo ogni volta XD). Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Baci!


Ringrazio tutte quelle che mi hanno augurato delle buone feste e vi auguro un buon proseguimento delle vacanze!



UNA RECENSIONE RENDE UNA PERSONA FELICE!!!


Al prossimo capitolo,

Ombrosa

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Capitolo 3
*** Marzo ***


- MARZO -






Era domenica pomeriggio. Rose si trovava nel luogo che amava di più in assoluto: la Biblioteca.
Fin dal primo anno aveva adorato quella gigantesca raccolta di libri, alcuni dei quali sembravano trovarsi lì dalla fondazione di Hogwarts.Rose amava passare lì i suoi pomeriggi, non senza aver prima finito i compiti.
- Rose! - La voce di sua cugina Dominique le giunse alle orecchie. - Vieni con me a vedere gli allenamenti di Jamie, Hugo e Fred? E’ da tanto che non li guardiamo giocare e non ci facciamo una bella chiacchierata, io e te.
Rose alzò gli occhi dal pesante libro che stava leggendo per posarli sulla figura di Dominique: capelli biondi e lisci, occhi azzurri e carnagione chiara. La fotocopia di Fleur, o una Victoire diciassettenne.
- Non ne ho molta voglia, Dom. - Rispose la Corvonero esitante, esibendo un sorrisino triste.


Dalla festa di Carnevale non riusciva più a riconoscersi: dov’era finita la Rose Weasley di sempre?
Dov’era finita la Rose fin troppo ligia alle regole, allegra e logorroica con le persone che le stavano a cuore?
Era sparita, sostituita da una ragazza triste, apatica, monotona ed esageratamente noiosa.
Diamine, in due mesi era cambiata due volte: prima isterica e iperattiva, poi apatica e stanca. Ed entrambe le volte la causa scatenante era stata nientemeno che Scorpius Malfoy. Possibile che quel Serpeverde avesse un tale potere su di lei? Rose più ci pensava e più si deprimeva, arrabbiandosi con se stesse: non era lui che aveva un potere su di lei, era lei che glielo attribuiva! E ogni volta che ci pensava si sentiva terribilmente stupida e vulnerabile.


- Non hai voglia di stare con me o non hai voglia di ammettere che bisogna ritrovare un rimedio a questa situazione? - Chiese Dominique decisa a farla ragionare. Poi il suo tono si addolcì. - Lo sai che lo faccio per il tuo bene, voglio solo vederti felice.
Rose annuì, cercando di sorridere. Lo sapeva che Dominique faceva ciò perché le voleva veramente bene.
- Dai, metti via quel libro che io e te abbiamo molte cose da dirci. - Esclamò la bionda, agguantando il libro e nascondendolo dietro la schiena. Vedendo la faccia di Rose, la tranquillizzò. - Lo tratterò bene, fidati.
Dominique stava per iniziare a parlare, quando venne interrotta da una figura che si avvicinava rapidamente a loro.


Rose sbiancò, vedendo Scorpius marciare verso di loro con l’espressione decisa di uno che non è pronto a mollare il suo proposito molto facilmente.
I capelli biondi gli cadevano scompostamente sulla fronte, un ciuffo ribelle gli nascondeva parzialmente un occhio, grigio come la densa nebbia che a volte avvolgeva il Castello, nascondendo ogni cosa e creando un’atmosfera inquietante, opprimente.
Quante volte si era soffermata a fissare ogni minimo particolare del suo viso?
In quel momento, dopo settimane che non era riuscita a scorgerlo da vicino, capì di averlo impresso nella mente.
Gli era mancata la sua voce. Gli erano mancate le sue frecciatine amichevoli. Gli erano mancati i suoi sguardi profondi, che riuscivano a significare il tutto e il niente: toccava a te decifrarlo.
Semplicemente, le era mancato lui.


- Rose, ti devo parlare. - Affermò il ragazzo fermandosi e rivolgendo un saluto noncurante alla bionda, che in quel momento stava sorridendo soddisfatta, come se avesse aspettato quel momento da un sacco di tempo.
- Io... io stavo parlando con Dom. - Cercò di salvarsi Rose, che non era pronta ad affrontarlo. - Di questioni serie.
Dominique represse una risatina e Rose captò il pericolo, mordicchiandosi nervosamente un labbro.
- La nostra chiacchierata è ufficialmente rimandata. - Disse Dominique soddisfatta e felice. - Può attendere, mentre ci sono altre cose che non possono assolutamente aspettare. Ci vediamo Rose! Ciao Scorpius.
Traditrice! Rose le lanciò un’occhiata omicida, che la sua cara cugina liquidò con un sorriso ed un cenno della mano.
La Corvonero, incrociando le braccia indispettita, si ripromise di tenere a mente quella sua fuga, mentre la cugina scompariva dietro uno scaffale.


- Questo mese è stato uno dei peggiori della mia vita. - Cominciò Scorpius, lento e determinato: se si fosse fermato forse non avrebbe avuto il coraggio di proseguire. - Mi sono accorto di non poter stare senza di te. Di non poter resistere senza di te.
Rose fissò lo sguardo sulle sue mani, mentre sentiva le guance scottare.
Possibile che i sentimenti che provava Scorpius fossero gli stessi che provava lei?
Neanche lei poteva resistere senza Scorpius. Anche se affermava sempre il contrario, era lui che trasformava le giornate insignificanti in momenti di gioia, attimi indimenticabili che aveva impressi nella mente.
- Ogni tuo sguardo vuoto, ogni tentativo di evitarmi, mi lasciava un senso di vuoto. Non sai quanto ho desiderato trovarmi qui, d i fronte a te, a parlarti come facevamo sempre una volta. - Proseguì il ragazzo cercando una sua minima reazione, che però non venne. - Rose, guardami, ti faccio così schifo? Veramente non possiamo essere amici? - Scorpius sembrava proprio disperato, Rose non aveva mai sentito quella inflessione implorante nella sua voce. - Non ti chiedo di essere il tuo migliore amico, mi basterebbe un tuo saluto, un tuo sorriso, una tua parola.


Rose alzò la testa, andando a scontrare quegli occhi grigi che adesso sembravano il più sicuro dei rifugi.
Possibile che fosse così complicato dirgli ciò che realmente pensava? Possibile che fosse così codarda da rimanere in silenzio, mentre lui faticava e soffriva in quel modo per cercare di rimettere le cose al loro posto?
Era il loro posto originario che non le piaceva. Non le piaceva affatto. Non le piaceva il ruolo di amica.
Le stava stretto, le sembrava di soffocare. Amicizia. Può questa parola creare tanto sconforto?
Avrebbe voluto essere qualcosa di più per lui. Ma questo, forse, non glielo avrebbe mai detto.


- Dopo la festa ti ho detto che stare con te significa essere infelice. - Disse Rose chiedendosi dov’era il coraggio quando serviva. - Ma ho scoperto che stare lontana da te mi fa sentire ancora peggio. Non di può nemmeno paragonare.
- Potremmo tornare... amici. - Propose Scorpius con voce timida e insicura. Quella non era la sua voce...
Tra soffrire in silenzio ma averlo accanto e soffrire ma stargli lontana qual era la cosa peggiore?
Forse era meglio accettare di essere sua amica. Forse, vedendolo e parlandogli tutti i giorni, il suo bisogno di lui si sarebbe lentamente affievolito, per poi scomparire del tutto. Forse era la cosa migliore.
E lui sarebbe stato felice, le avrebbe regalato di nuovo quei suoi fantastici sorrisi.
- Va bene. Tutto come prima? - Chiese lei, abbozzando un sorriso esitante, mentre una sua mano fece un movimento come per avvicinarsi al Serpeverde, per poi rimanere ferma a mezz’aria, incerta sul da farsi.
- Come prima. - Sorrise Scorpius, sfiorando la mano della ragazza con la sua.


- Ragazzi! . Una voce interruppe quel momento: Albus era davanti a loro con uno sfavillante sorriso.
Rose allontanò subito la sua mano da quella di Scorpius, come se fosse stata incandescente.
Se ne pentì subito. Due amici possono sfiorarsi. Non è sbagliato. Due amici lo possono fare senza renderne conto a nessuno.
Eppure, quando si sfiora la mano di un amico non si dovrebbe sentire come una scarica elettrica. Non si dovrebbe trattenere il respiro. Non di dovrebbe fissare quelle mani che si sfioravano con sguardo ipnotizzato.
- Avete fatto pace! - Urlò Albus fin troppo su di giri. - Alla fine lo avete capito, eh?
- Tu invece non hai ancora capito che la Biblioteca è un luogo di studio e di silenzio! - Sbraitò la soave voce della Bibliotecaria, che brandiva un paio di occhiali. - Via! Via di qui! Disturbatori della quiete pubblica!
- Ma noi... - Cercò di spiegare Rose, restia ad andarsene dal suo luogo preferito.
- Ho detto via! Vi denuncio, io! - Sbraitò ancora la vecchia fuori di sé.
Rose sentì una mano afferrarle la sua e la voce di Scorpius sussurrarle di scappare.


Quando furono fuori dalla Biblioteca, stanchi ed ansimanti, si fermarono accanto ad una statua.
- Ma dove accidenti le prendono le Bibliotecarie? E’ pazza quella! - Borbottò Albus piccato.
- Non è pazza, sei tu che non rispetti le regole! - Lo accusò Rose arrabbiata per essere stata sbattuta in quel modo fuori dalla sua amata Biblioteca... o perché suo cugino aveva interrotto un momento che aveva un che di magico?
- Ma come faccio a conoscere le regole, se non ci sono mai entrato?
Rose si batté una mano sulla fronte, pensando che Albus non sarebbe cambiato mai.















Salve gente!
Ecco il terzo capitolo: finalmente Rose e Scorpius si riavvicinano, anche se la parola “amicizia” non è proprio quella che loro vorrebbero usare per definire il loro rapporto.



Ringrazio le ragazze che continuano a commentare: siete fantastiche!

ElseW - Ciao! Grazie della bellissima recensione (me commossa). Con questo capitolo molti dei tuoi dubbi dovrebbero essere risolti: Rose ha capito che non ce la può fare a stare senza Scorpius. Beh, è abbastanza lieto come capitolo, no? Menomale che non ho rovinato il mese del tuo compleanno XD! Che ne pensi del capitolo? Un bacio.

Kokylinda2 - Buonasera (o buongiorno? Dipende da quando leggi il capitolo). Grazie mille delle bellissime parole che mi spronano a continuare la storia! Rose con un ragazzo? Uhm, non saprei. Questo capitolo è solo leggermente più lungo dell’altro, spero che però ti faccia piacere! Fammi sapere! Baci.

Musicmylife - Ciao e grazie dei complimenti! Albus in questo capitolo compare solo all’ultimo, ma anche io lo adoro! Questo capitolo ha soddisfatto le tue aspettative? Un bacio!

Nan96 - Ciao Nan! Grazie della recensione e delle belle parole! Spero che il capitolo ti sia piaciuto, fammi sapere che ne pensi! Per quanto riguarda gli aggiornamenti, ho qualche problema con i tempi perché tra l’altra mia fanfiction (Binario 9 ¾ ) e una serie d’impegni i momenti che trovo per scrivere ed aggiornare sono davvero pochi! Spero che continuerai a seguirmi, nonostante la velocità-lumaca XD. Baci.

Timetofly - Ciao! Grazie per la recensione! In effetti Rose la sto facendo soffrire un po’ troppo, poverina (quando Scorpius lo verrà a scoprire mi lancerà Schiantesimi su Schiantesimi XD). Questo capitolo ti è piaciuto? Un bacio.

Tie - Grazie per il commento! Sono felice che ti piacciano le storie che scrivo su Rose e Scorpius (praticamente scrivo solo su di loro!). Grazie per i complimenti, spero di non aver deluso le aspettative con questo capitolo! Fammi sapere! Baci!

LuBlack - Mi sa che saranno ciechi ancora per un bel po’, i nostri Rose e Scorpius... In questo capitolo si sono riavvicinati, per la gioia di tutti (anche se non è mai detto... okay, basta comportamento sadico). Grazie della recensione, spero che il capitolo ti sia piaciuto! Un bacio.



Ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite (11) e tra le seguite (13): me la lasciate una recensione, anche piccola piccola?


UNA RECENSIONE RENDE UNA PERSONA FELICE!!!


Al prossimo capitolo,

Ombrosa.

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Capitolo 4
*** Aprile ***


- APRILE -






- Rose, Scorpius è... è in Infermeria. - Disse Lily ansimante, appoggiandosi alla parete di pietra.
Rose smise di scrivere sulla pergamena, facendo saettare gli occhi verso il viso di sua cugina.
- Cosa gli è successo? - Domandò imponendosi di stare calma e di non avere reazioni esagerate.
Probabilmente aveva solo un innocuo raffreddore. O un po’ d’influenza, niente di grave.
Oppure era solo uno scherzo, e in quel caso avrebbe strigliato per bene quel Serpeverde da strapazzo.
- E’ caduto dalla scopa. - La penna di Rose scivolò tra le sue dita, andando ad infrangersi contro la pergamena e creando una chiazza d’inchiostro. - Ha fatto un volo di parecchi metri. Non ti preoccupare, Rose, è forte e...


Ma Rose non la stette più a sentire. Si alzò di scatto e, con il cuore che le martellava furiosamente nel petto, iniziò a correre diretta verso l’Infermeria. Non pensò nemmeno di rimettere in ordine le sue cose, abbandonate nel piccolo tavolino di legno scuro della Biblioteca.
Doveva raggiungere il luogo dove si trovava Scorpius. Doveva vederlo, accidenti!
Correndo a perdifiato e scontrandosi contro alcune persone durante la sua folle corsa, raggiunse le porte dell’Infermeria, dove sostava un sostanzioso gruppo di ragazze.
- Fatemi passare! . Esclamò Rose cercando di creare un varco con spintoni e gomitate.
Una ragazza particolarmente alta e robusta le si piazzò davanti, con le mani sui fianchi e l’espressione irritata.
Normalmente, Rose si sarebbe sentita piccola piccola di fronte a quel colosso, ma in quella situazione non pensò neanche lontanamente che è meglio evitare di mettersi contro un armadio grosso almeno il triplo di te.
- Chi ti credi di essere, ragazzina? - Sbottò la ragazza che indossava una cravatta verde-argento. - Abbiamo diritto quanto te di vedere il nostro Cercatore. Ed ora cerca di non spingere.


Rose sentì la Bacchetta bruciarle, nella tasca della divisa. Doveva restare calma.
Era un Prefetto, per la miseria, non poteva Schiantare una ragazza davanti a tutti! O no?
Prese un bel respiro, ringraziando il cielo di non essere impulsiva come suo padre Ronald.
- Spostati subito, o in qualità di Prefetto tolgo alla tua Casa cinquanta punti, per intralcio ad un superiore! - La voce era talmente alta che molte ragazze lì presenti fecero un passo indietro, evidentemente impaurite da tutta quella foga. - E poi voglio vedere se il tuo Cercatore ti ringrazierà per avergli fatto perdere la Coppa delle Case!
Okay, Rose poteva ammetterlo, questo era abuso di potere.
Ci fosse stato un professore nei paraggi le avrebbe sequestrato la spilla che portava al petto.
Eppure la Corvonero non era pentita: a mali estremi, estremi rimedi.


La Serpeverde, dopo averle lanciato un’occhiata sprezzante che lei ricambiò con uno sguardo omicida equiparabile a quello di Ron quando incontrava Draco Malfoy, si spostò per farla passare, cosa che le altre ragazze avevano già fatto da un bel pezzo, coraggiose Grifondoro comprese.
- Certo che è proprio fuori di bolla la Weasley. - Sentì una ragazza sussurrare all’amica con una mano davanti alla bocca per nascondersi, ma con la voce da venditore del mercato.
- Certo che lei e Malfoy... - L’altra ragazza lasciò la frase in sospeso, con un’occhiata allusiva.
Lei e Scorpius che cosa, di preciso? Erano amici, e allora? Cosa voleva forse insinuare?
Cercando di ignorare quelle domande che le affollavano la mente ed imponendosi di restare calma per conservare quel briciolo di dignità che le era rimasta, Rose camminò a testa alta fino alla porta.
Senza esitazioni, per non dare a quelle invidiose motivi in più per ridere, aprì la porta e la richiuse alle sue spalle.


- Cosa vuole, signorina? - Domandò Madame Purple, l’infermiera della scuola, avvicinandosi a Rose.
Madame Purple non aveva ancora superato i quarant’anni, aveva capelli castani che teneva legati in una lunga treccia, occhi gentili e sempre pronti a dispensare sorrisi benevoli agli alunni.
- Vorrei vedere Scorpius Malfoy, se fosse possibile. - Rispose la ragazza, leggermente imbarazzata.
Gli occhi nocciola della donna ebbero un guizzo, come se avesse già capito tutto.
- Rose Weasley, vero? - Rose annuì chiedendosi come facesse a conoscerla, e l’infermiera risolse subito il suo dubbio. - Il signor Malfoy ha parlato di te nel sonno. Sembrava che tu fossi di vitale importanza per lui. Comunque lui ha due costole incrinate ed un braccio rotto. Gli è andata bene.
Rose accennò un sorrisino imbarazzata, chiedendosi dove fosse finita la privacy ad Hogwarts. Mah!
- Allora io vado, buongiorno. - Ad un sorriso della donna, Rose si voltò ed iniziò a camminare verso i letti.


Dopo aver oltrepassato due letti dove dormivano due ragazzi dai capelli scuri, giunse finalmente dal letto di Scorpius.
Dormiva beatamente, i capelli chiari sparsi sul cuscino e un’espressione angelica in volto.
A Rose fece tenerezza e in un moto improvviso di affetto, mosse una mano per scostargli i capelli dal volto.
A metà strada, imbarazzata e dandosi della stupida per quel gesto, ritirò la mano facendola scivolare lungo il fianco e andandosi a sedere sulla sedia di legno lì vicino.
Probabilmente ogni persona in quel momento avrebbe iniziato a parlare di quanto gli volesse bene.
Oppure, sarebbe restata in silenzio, osservando il ragazzo e studiando ogni minimo movimento.
Rose non fece nessuna delle due cose. Lo guardò male ed incrociò le braccia al petto.
- Sei un idiota! - Iniziò a bassa voce per non farsi sentire da Madame Purple. - Cadere dalla scopa e fratturarsi due costole! Due, diamine! Ad allenamento, poi. Sai che spavento mi hai fatto prendere?


Rose si fermò e recuperò il fiato, continuando a guardarlo in cagnesco.
- Io te lo dico sempre di fare attenzione quando sali sulla scopa. Ma tu continui imperterrito a fare il pazzo su quell’aggeggio! Credi che non ti abbia visto alla scorsa partita, fare quella Finta Monky? Ancora pochi secondi e ti saresti schiantato per terra! - Continuò a sussurrare lei. - Ed io che mi preoccupo!
- Non si chiama Finta Monky. - Rose sentì una voce dire questa frase con tono divertito.
- Non mi interessa come si chiama! - Ribatté lei abbassando lo sguardo e tenendosi il viso tra le mani, evidentemente scoraggiata. - E poi è inutile e stupida.
- Non si chiama finta Monky. - Ripeté la voce. - E poi l’ho eseguita in modo splendido.
Rose trattenne il respiro, di fronte all’innegabile evidenza della situazione.


Aveva avuto una tranquilla discussione con questa voce.
Voce che assomigliava in modo impressionante a quella di Scorpius, che giaceva nel letto a nemmeno un passo da lei.
- Scorpius! - Esclamò Rose e in un eccesso di gioia per il risveglio dell’amico gli si buttò tra le braccia.
Si sentì un flebile crack!, che fece ricordare alla Corvonero di star letteralmente spiaccicando il Cercatore.
- Oh, scusa, non volevo. - Si scusò Rose rizzandosi in piedi di scatto, l’espressione felice di prima sostituita da una allarmata, mentre ispezionava con lo sguardo il viso del ragazzo cercando un qualsiasi sintomo di morte prematura.
- Tran... tranquilla. Sono un uomo, no? - Fece il Serpeverde sorridendo e cercando di minimizzare il dolore, anche se era palese che stesse cercando con tutte le sue forze di non lamentarsi.
- Certo, molto virile far finta di niente. - Esclamò lei sorridendo, poi tornando seria. - Guarda che puoi anche non sforzarti di sembrare sano e rilassato. - Gettò un’occhiata alla porta dell’Infermeria, poi aggiunse con sarcasmo. - Non dirò alle tue ammiratrici che ti lamenti per due costole rotte, una sciocchezzuola!


- Ammiratrici? - Domandò il ragazzo non capendo l’affermazione della Corvonero. - Quali ammiratrici?
- Il gruppo di ragazze che dietro a quella porta - la indicò con un cenno della mano - che insistono per vederti e che per poco non mi trucidavano quando hanno visto che sono entrata. Probabilmente quando io non c’ero l’infermiera non ha permesso loro di entrare.
Scorpius non rispose, immerso nei suoi pensieri, e Rose lasciò sfumare il discorso.
Quando aveva saputo del suo incidente si era presa uno spavento terribile. Eppure lei era sempre stata un ragazza particolarmente riflessiva, aveva sempre risolto i problemi ragionandoci a mente fredda.
Eppure, appena era stato tirato in ballo Scorpius, la sua lucidità e la sua riflessività erano andate a farsi benedire.
Il Cercatore le faceva proprio uno strano effetto: quando si trattava di lui ogni sua anche piccola reazione cambiava.
E magari si ritrovava a fissare il vuoto con un sorriso ebete stampato in faccia, o a camminare per i corridoi senza una meta precisa, o a farsi lunghissimi e particolareggiatissimi filmini mentali che si concludevano sempre con un sospiro.
- Terra chiama Rose! - La voce divertita di Scorpius la riportò bruscamente alla realtà, mentre le guance si imporporavano, particolare che non sfuggì al ragazzo. - Ehi, a cosa stavi pensando di tanto imbarazzante da arrossire così tanto?


Stavo pensando a te e alle stupide reazioni che ho quando ti vedo o quando il tuo viso fa capolino nei miei pensieri.
Avrebbe dovuto dirgli questo? Era la verità, ma Rose non era ancora pronta per la verità. Non poteva accettarla.
E si ostinava a cercare altre spiegazioni per quei comportamenti. Spiegazioni che però erano tutte futili e sciocche.
- Devo andare a studiare! - Rose disse la prima scusa che le venne in mente.
- E mi abbandoni così per una lezione? - Chiese lui imbronciato, continuando poi con voce melodrammatica. - Abbandoni così il tuo migliore amico per un libro? Questo non me lo aspettavo da te, Rosie!
Rose sorrise, cercando di trattenersi dal ridere davanti alla sceneggiata del ragazzo.
- Tanto ci saranno orde di ragazze a tenerti compagnia, Scorpius. - Ribatté lei sorridendo, indicando con un cenno la porta dalla quale provenivano molte voci, probabilmente le persone lì fuori erano aumentate.
- Ma io preferisco avere solo te, anziché tutte quelle ragazze! - Esclamò lui limpidamente, sbuffando imbronciato.
Quelle parole arrivarono dritte al cuore della Corvonero, che non si aspettava di certo una frase del genere.


La ragazza arrossì immediatamente, alzandosi di scatto con il chiaro intento di andarsene: non ce l’avrebbe fatta a resistere un solo secondo di più in quella stanza, accanto al Cercatore. Non dopo ciò che lui aveva detto.
- Io... io devo andare. Guarisci presto. - Sussurrò terrorizzata, per poi voltarsi e allontanarsi a grandi falcate dal letto dove giaceva il ragazzo, giungendo in fretta alla porta dell’Infermeria.
Rose stava fuggendo. Fuggiva da una verità troppo grande per essere accettata.












Salve gente!
170 persone che hanno letto e solo 5 anime pie che hanno commentato?
Eddai, non costa molto, basta una righetta, sono solo pochi minuti (se non secondi!).
A questo capitolo me la lasciate qualche recensione in più, vero? (faccia cucciolosa).
Sono di corsa, non posso ringraziare personalmente tutte le persone che hanno commentato, ma voglio dire un grazie enorme a
purple benny, Tie, ElseW, maricuccia e kokylinda2 per aver commentato: siete fantastiche, sul serio! Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo!


Alla prossima,

Ombrosa.

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Capitolo 5
*** Maggio ***


- MAGGIO -






- Ed entra! Il punteggio è 210 a 180 per Grifondoro, la partita si fa incandescente! - Tuonò la voce di Amy Jordan, Tassorosso del settimo anno e commentatrice degli incontri di Quidditch tra le Case di Hogwarts. - Riuscirà la squadra rosso oro, metà della quale fa di cognome Potter o Weasley, a rubare la Coppa a Serpeverde, squadra imbattuta da quando Scorpius Malfoy ne è diventato Capitano?
Appena si sentì il nome del biondo Serpeverde, gli applausi della curva verde-argento (e anche di qualche Grifondoro invaghita) aumentarono d’intensità, assieme ad un numero non ben definito di gridolini e risatine femminili eccitate.
Rose cercò di prestare attenzione alla partita, nonostante tutti quegli svolazzi le sembrassero privi di senso.
Quel sabato di maggio si disputava la partita più attesa dell’anno, quella finale, che avrebbe stabilito la Casa vincitrice. Le contendenti per il titolo erano la coraggiosa Grifondoro e l’ambiziosa Serpeverde, entrambe molto agguerrite: vincere quella partita avrebbe infatti affermato la propria superiorità sulle altre Case.


Rose non sapeva bene chi tifare. Da una parte c’era Scorpius, dall’altra parecchi componenti della sua famiglia: Jamie che era il Cacciatore e Capitano, Hugo ovvero il Portiere, Fred che era il Battitore e Lily, la Cercatrice.
Per evitare malintesi, Rose applaudiva solo le azioni dei suoi parenti o di Scorpius, che in quel momento stava sorvolando il campo cercando di adocchiare il Boccino, esattamente come stava facendo Lily in sella alla sua scopa.
Rose si era seduta nella parte riservata ai Corvonero, rifiutando di sedersi accanto a Grifondoro sfegatati ed esaltati, pronti a sostenere la propria squadra con urli, cori ed imprecazioni contro i Serpeverde.
Accanto a Rose, agghindata con i colori di Grifondoro, c’era Dominique Weasley con lo sguardo fisso nel campo di gioco.
Dominique, proprio come sua cugina Rose, non era mai stata un’amante del Quidditch, tanto da non aver mai assistito a nessuno partita. Però solo un’oretta prima era stata pregata da Jamie di assistere alla sua ultima partita, visto che frequentava il settimo ed ultimo anno. Così, intenerita dai suoi occhi nocciola che formavano un’espressione da cucciolo bastonato, aveva acconsentito.


- Ma Rose, McKinnon ha lanciato una palla contro Lily, dovrebbe essere sbattuto fuori! - Esclamò Dominique scandalizzata, guardando Lily che schivava abilmente il Bolide per poi tornare a sorvolare il campo.
La Corvonero non era un’appassionata di quello sport, però suo padre quando lei era ancora una bambina aveva passato ore e ore a spiegargli le regole più semplici del gioco, uscendone sconfitto ogni volta che notava che Rose non lo stava più a sentire per prestare attenzione a copertine di libri dai titoli elaborati.
- Fa parte del gioco, Dom. - Le spiegò Rose, mentre suo fratello parava una Pluffa.
- E’ un gioco violento, non capisco come faccia a piacere a Lily. - Continuò la Grifondoro scuotendo la testa.


- Guarda Scorpy! Ha visto il Boccino! - La voce di una ragazza che parlava alla sua amica le ricordò della partita in corso.
Rose alzò subito lo sguardo verso il capo, provando un moto di fastidio al sentire quel soprannome ridicolo.
Si diede mentalmente della stupida: quel fastidio era assurdo, assurdamente sbagliato!
Effettivamente, il Cercatore stava sfrecciando a velocità folle a molti metri da loro, incurvato sul manico di scopa.
Dietro di lui, a nemmeno mezzo metro di distanza, c’era Lily, che pur provando a raggiungerlo non ci riusciva.
Un Bolide lanciato da un Serpeverde passò vicino alla Grifondoro, facendole perdere almeno dieci centimetri.
Dalla curva di Grifondoro si sentirono molti sospiri di delusione, mentre alcuni nascondevano il viso tra le mani.
Dalla quella verde e argento, invece, gli urli di incitamento al loro Capitano si erano moltiplicati.
Rose vide il ragazzo allungare la mano in un gesto fulmineo, per poi richiuderla a pugno ed alzare il braccio trionfante.
- E vince. - La voce si Amy si era immediatamente incupita, esattamente come le facce dei Grifondoro. - Serpeverde vince, nonostante Grifondoro abbia giocato una partita eccellente, guidata da James Potter, Capitano fiero e coraggioso che…
La gioia dei Serpeverde scoppiò in urla eccitate, mentre si riversano nel campo per andare a festeggiare i giocatori.
- Credo che dovrò consolare Jamie, - fece Dominique con un sorriso appena accennato, - guarda com’è abbacchiato!
Rose cercò con lo sguardo i suoi cugini e suo fratello, mentre con passo calmo si avviava verso di loro, affiancata da Dominique che poi andò vicino a James, una maschera di pura delusione con un tantino di rabbia.


- Rose, non dire niente! - L’anticipò suo fratello quando lei gli fu accanto. - Quei viscidi, insulsi, brutti Serpeverde…
- Ehi, Hugo, ricordati che cugino ti ritrovi! - Lo interruppe Albus fintamente offeso, sbucato in quel momento da chissà dove. - Viscido e brutto, io? Ma se sono un gentiluomo affascinante e dai modi garbati!
- Stai zitto, non è momento. - Sbottò Hugo, le spalle ricurve e i pugni serrati attorno al manico della sua scopa.
- Non è momento per cosa? - Domandò una voce lì affianco, che fece accelerare i battiti alla Corvonero.
Scorpius, nella sua divisa da gioco verde e argento e con ancora in mano il Boccino, aveva un sorriso che avrebbe potuto illuminare anche il più buio e stretto vicolo di Nocturn Alley.
- Tu non dovresti essere a festeggiare, Capitano? - Hugo quasi sputò l’ultima parola, come se si fosse trattato di una cosa oscena: Hugo non disprezzava il biondo, semplicemente l’orgoglio misto alla sconfitta, e forse anche all’enorme sorrise trionfante sulle labbra del Serpeverde, non gli permetteva di trattarlo civilmente.
- Hai ragione, rosso, il dovere mi chiama! - Esclamò lui girandosi e facendo per andarsene, non prima di avere sussurrato delle parole all’orecchio di Rose che la fecero impallidire. - Ricordati della festa in Sala Comune, Rosie.
Rose rimase immobile, trattenendo il respiro: si era completamente dimenticata del festino nella Sala Comune di Serpeverde in caso di vittoria!


- Io devo andare a studiare, ragazzi. - Esordì allora Rosie, usando la solita scusa che rimaneva comunque credibile.
Un mormorio di saluti si diffuse tra i ragazzi, eccetto Albus che le fece un sorriso caloroso, contento per la vittoria, mentre dava una poderosa pacca a Hugo e gli scompigliava i capelli in un gesto affettuoso, ignorando le sue proteste.
Attraversando il campo per dirigersi verso il Castello, Rose intravide Scorpius in mezzo ad una calca di compagni di Casa che lo festeggiavano e intonavano cori di cui Rose poteva distinguere le parole “Scorpius”, “migliore” e “vittoria”.
La ragazza camminò per i corridoi del Castello, mentre molti altri ragazzi tornavano alle rispettive Case.
Da quel giorno in Infermeria tutto era cambiato, nonostante ogni cosa sembrasse serena come prima.
Rose si sentiva in bilico su una sottilissima fune, che da un momento all’altro si sarebbe inevitabilmente spezzata.
E poi? E poi Scorpius cosa avrebbe fatto? E soprattutto lei, come avrebbe reagito?
Si sarebbe spezzata la loro amicizia, mandata in frantumi dalla sua stupida cotta (che però aveva un’intensità tale da essere scambiata per altro) e dalle sciocche ed ingenue frasi del Serpeverde?
Rose non voleva nemmeno ipotizzare una simile cosa, non riusciva ad immaginare la sua vita senza Scorpius.


Arrivata in Dormitorio, Rose si piazzò davanti allo specchio, guardandosi critica.
Dopo aver considerato la possibilità di darsi per malata, decise che ci sarebbe andata, volente o no:
mica poteva lasciare che ragazzine eccitate iniziassero a fare le fusa con Scorpius, magari sbattendo le ciglia e ancheggiando vistosamente! Questo non lo poteva accettare!


Rose camminava lentamente per i corridoi di Hogwarts, ripetendosi mentalmente di comportarsi con naturalezza.
Indossava la gonna nera a pieghe della divisa, una camicetta bianca con le maniche a tre quarti, un paio di scarpette nere.
Sapeva che tutti gli altri sarebbero andati alla festa vestiti bene o comunque in modo molto meno scolaresco, ma lei non ce l’avrebbe mai fatta ad indossare una minigonna ed una magliettina attillata e scollata, non ci era abituata.
Arrivata davanti alla porta della Sala Comune di Serpeverde, trovò un ragazzo del quarto anno sulla porta.
- Rose Weasley. - Fece la ragazza, seguendo le istruzioni che il suo migliore amico le aveva dato.
Il ragazzo, con un cenno della testa che aveva un che ridicolmente professionale, la lasciò passare.
- Grazie. - Biascicò Rose, prendendo un bel respiro e venendo subito investita da una musica assordante, una volta entrata nella Sala Comune.
L’ampia stanza, completamente tappezzata da festoni verdi e argentei, era gremita di ragazzi che ballavano, parlavano, sorseggiavano drink dai colori accesi, si rimpinzavano di manicaretti vari recuperati alle Cucine.
Rose tra le persone presenti riconobbe anche alcuni Corvonero, dei Tassorosso e qualche Grifondoro.
La ragazza si fece largo tra la folla, in cerca di Scorpius o di suo cugino Albus. Dopo vari minuti di ricerca senza risultati, si diresse verso un divanetto di pelle nera dall’aria pregiata e ci si buttò sopra, massaggiandosi una tempia.
- Alla fine sei venuta! - Esclamò Albus, in jeans e camicia scura, spaparanzandosi accanto a lei e passandosi una mano tra i capelli corvini. - Questa data me la devo segnare: la prima festa di mia cugina!
- Ma quelle bevande non sono alcoliche, vero? - Ecco che il suo animo da Prefetto tornava alla luce.
- Ma dai, tanto domani è domenica! - Fece Albus sorridendo gioviale. - Un po’ di alcool che male può fare?
Rose annuì e lasciò perdere, pensando che forse era lei ad essere sbagliata, a seguire troppo attentamente le regole, a risultare noiosa se non saccente ai suoi coetanei.


Mentre chiacchierava con Albus, Rose si accorse di una ragazza che lo fissava con un sorriso sulle labbra.
- Chi è lei? - Chiese la Corvonero al cugino, indicando con un leggero cenno del capo la ragazza.
- Adelaide, è una Serpeverde. - Rispose lui arrossendo. - Probabilmente le piaccio.
- E certo che le piaci! - Esclamò la cugina, lasciandolo basito. - Vai da lei e chiedile di ballare, prima che lo faccia un altro ragazzo!
Albus si voltò a guardare Adelaide che, appoggiata ad una parete, arrossì e distolse in fretta lo sguardo con aria colpevole.
- Ma io… - Cercò di ribattere Albus, ma venne bruscamente interrotto dalla ragazza.
- Se non ti alzi e non vai da lei me ne vado all’istante e… e alla prossima partita di Serpeverde contro Grifondoro mi vestirò completamente di rosso ed oro. - Il tono della ragazza non ammetteva repliche.
- Ma perché non sei finita tra le serpi? - Fece il ragazzo alzandosi. - A dopo, Rosie. E… grazie.


Rose stette ancora lì, mentre la testa sembrava scoppiarle a causa della musica altissima.
Un ragazzo dagli occhi elettrico, avvicinandosi, le porse un bicchiere di vetro contenente chissà quale alcolico. Stava per rifiutare, quando scorse la figura bionda di Scorpius attorniato da cinque ragazze adoranti.
Non era colpa di Scorpius se destava attenzione tra le ragazze anche con la sola presenza. Era lei a non essere abbastanza interessante da potergli piacere come ragazza e non come amica. Che stupida che era stata, in quel momento il motivo per cui era andata alla festa non le sembrava nemmeno più tanto importante.
Meglio non pensarci, fregarsene del senso di vuoto allo stomaco e ingerire quel liquido dall’aria invitante.
Lo aveva detto anche Albus. L’indomani sarebbe stato un giorno di riposo e un po’ di alcool male non poteva fare.
- Grazie. - Rose prese il bicchiere che il ragazzo le porgeva e mandò giù il liquido in un sorso.
Il ragazzo iniziò a parlarle, ma lei era troppo occupata a godersi la strana sensazione data dall’alcool per prestargli troppa attenzione e accettò di buon grado il secondo bicchiere che lui le offrì con un sorriso smagliante, esattamente come il terzo.
- Balliamo! - Fece il ragazzo agguantandola per un braccio e trascinandola in mezzo alla gente.
Rose ballò (o meglio si lasciò trascinare dai movimenti degli altri alunni) per un tempo che non seppe stimare insieme al ragazzo, sorridendogli e scoppiando a ridere senza un vero motivo.


- Basta… sono stanca… vado via! - Fece lei continuando a sorridere e a muoversi.
- Resta, Rose. - Fece lui avvicinandosi di più alla ragazza e stringendo con una presa ferrea il suo braccio.
- Rose, che strano nome il mio… Ma il tuo nome non lo conosco! Come ti chiami? George, Karl, Daniel… o magari ti chiami Lawrence! - Rose scoppiò a ridere, avendo perso il proprio autocontrollo. - Ci pensi? Una rosa e un alloro! - Fece una pausa. - Il mio fratellino si chiama Hugo… ora vado a nanna.
Rose, dondolandosi sui piedi, fece per allontanarsi, ma due braccia la trattennero. Si voltò e vide il ragazzo con cui stava ballando che la fissava con un sorriso in volto, avvicinando i loro visi.
In uno sprazzo di lucidità, Rose cercò di divincolarsi, ma il sorriso del ragazzo si allargò ancora di più, mentre lui si fermava a pochissimi centimetri dal suo viso.
- Eh no, Rosellina, non puoi andartene proprio adesso… - Rose sentì la testa farsi pesante a quelle parole.
Aveva sonno, sentiva le palpebre chiudersi e non riusciva proprio a reggersi in piedi.


Dopo quello, Rose non riuscì più a distinguere quel che stava accadendo.
Percepì solo la sua voce che intimava rabbiosamente qualcosa al ragazzo dagli occhi blu, una risata fredda, qualcuno che urlava di mantenere il controllo e di non dare pugni, le sue braccia forti che la stringevano e la portavano via, lontano da tutti.

















Salve ragazze!
Ecco Maggio, il mio primo maldestro tentativo di descrivere una partita.
Qualcuna ha notato l’accenno Dominique/James? Ora, oltre ad avere il pallino per le Rose/Scorpius, ce l’ho anche per questo pairing!


Ringrazio chi mi ha lasciato una recensione: per poco non mi mettevo ad improvvisare un mezzo balletto quando mi sono accorta che i nuovi commenti erano 13! Ci sono rimasta secca, insomma… wow. Okay, la smetto con i miei sproloqui e passo ai ringraziamenti.

Carla 91 - Grazie del commento, mi fa piacere che la mia storia desti la tua curiosità! Un bacio.
Musicmylife - Eh sì, Rose è veramente cotta, solo che non riesce ad accettarlo. O meglio, lo ha capito ma cerca di negarlo. Grazie dei complimenti e della recensione. Baci.
Kokylinda2 - Grazie mille dei complimenti, ne sono lusingata. Le ochette sono tornate e stanno appiccicate al nostro Scorpius (però dopotutto anche io se me lo ritrovassi davanti ci farei un pensierino XD). Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo! Un bacio.
shadowhuntersNihal - Una nuova lettrice! Che bello! Sono contenta che la mia idea ti piaccia e ti ringrazio per i complimenti! Il nick l’hai preso da Shadowhunters di Cassandra Clare (adoro quei libri!)? Questo capitolo è stato di tuo gradimento? Baci.
Timetofly - Grazie della recensione! Mi sono divertita tantissimo a scrivere quella parte e sono contenta che anche a te sia piaciuta! Un bacio.
ElseW - Tranquilla, le tue recensioni sono sempre graditissime! Ci vorrà tempo per Rose e Scorpius anche se, nel prossimo capitolo… (che sadica che sono XD…). Baci.
Purple benny - Ciao e grazie del commento! Anche secondo me Scorpius è completamente diverso dal padre, penso che Draco gli abbia insegnato a non commettere i suoi stessi errori. Un bacio.
SailorUranus - Sono contenta che il mio modo di scrivere ti piaccia! Che dici, questo capitolo è un po’ troppo inverosimile? Ho quest’impressione, spero che non sia orribile. Grazie della recensione e baci!
Maricuccia - Rose praticamente va in tilt quando Scorpius è nelle vicinanze, non c’è niente da fare! XD Grazie della recensione e un bacio!
LuBlack - No, dai, fino a dicembre no. Vedrai che presto qualcosa succederà. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Baci e grazie del commento!
Nina95 - Addirittura stupenda? Sono contenta che la storia continui a piacerti! L’attesa morbosa è stata ricompensata? Spero di sì! Grazie della bella recensione e un bacio!
Rati92 - Sono contenta che i primi capitoli ti siano piaciuti e spero che questo non ti abbia deluso! Grazie della recensione e baci!
Nayla - Grazie mille della recensione! Gli saresti saltata addosso? Beh, anche Rose lo avrebbe fatto volentieri, ma perché dimostri i suoi veri sentimenti (anche se oramai li hanno capiti tutti tranne lei e il diretto interessato) ci vorrà ancora un pochino. Un bacio!


Le recensioni sono molto gradite (= farete saltellare per la casa una povera pazza euforica)!


Alla prossima,

Ombrosa.

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Capitolo 6
*** Giugno ***


- GIUGNO -





In uno scompartimento dell’Hogwarts Express, c’erano Dominique, Lily, Rose e Molly.
Rose leggeva beatamente un libro, l’espressione concentrata di una che non si vuole perdere nemmeno una parola di ciò che legge. Ogni tanto, un ricciolo ribelle le cadeva sugli occhi, e lei lo spostava con un gesto sbrigativo.
Lily, ad intervalli regolari, da una pila di lettere ne pescava una e la leggeva con un sopracciglio inarcato, scoppiando a ridere con la sua voce cristallina, qualche volta, per qualcosa appena letto.
Dominique, invece, chiacchierava con Molly, tredicenne, riguardo i regali che aveva ricevuto per il suo compleanno.
- Cosa leggi, Lily? - Domandò la bionda alla cugina, alludendo alla moltitudine di lettere.
- Lettere di ragazzi. - Rispose la ragazza dai lisci capelli rossi, porgendole una lettera. - Leggi un po’.
Dominique prese la lettera ed iniziò a leggere, per poi guardare la cugina fingendosi scandalizzata.
- Quarto anno, e già ricevi lettere da ragazzi del settimo? - Esclamò sventolando la lettere, scritta in modo disordinato e scomposto, come se l’autore avesse avuto molti ripensamenti e tentennamenti durante la scrittura. - Tu mi spaventi!


- Di chi è la lettera? - Domandò Molly, contenta per avere un nuovo argomento per chiacchierare.
Molly, figlia di Percy e Audrey, era una Grifondoro del terzo anno dai capelli rossicci e lo sguardo un po’ spento, che però si illuminava sempre quando c’erano pettegolezzi e nuove notizie di fidanzamenti e rotture in corso.
- George Wellington. - Rispose Lily, iniziando a leggere un’altra lettera dalla carta azzurro tenue.
- Wellington? - Il viso di Molly era una maschera di puro stupore. - Ma quel Wellington? Sai che si è messo con Summer, quella spocchiosa del settimo di Tassorosso, per poi venire lasciato perché stava con altre due ragazze? Contemporaneamente?
- Interessante. - Fece Dominique, soltanto per compiacere quella peste chiacchierona di sua cugina.


Rose continuava a leggere il suo libro, godendosi quell’attimo di momentaneo silenzio.
Non amava particolarmente il silenzio, ma odiava profondamente dover leggere in mezzo a mille rumori e voci.
- Parlando di cose molto più importanti, ti piace qualcuno, Dom? - Domandò Lily con tono leggero.
La Corvonero alzò lo sguardo dal suo libro, chiudendolo con delicatezza e poggiandolo sul sedile vuoto accanto al suo.
Tanto valeva ascoltare i discorsi delle sue cugine, anziché non riuscire a gustarsi appieno quel libro.
E poi, Rose era particolarmente interessata alla risposta della sua biondissima cugina.
Molte volte l’aveva vista persa nei suoi pensieri e molte volte l’abbattimento più totale si era intravisto nei suoi dolci occhi chiari - o forse lo aveva intravisto solamente lei, che conosceva perfettamente Dominique e riusciva a notare anche il più piccolo cambiamento di umore, del vestire, di parlare.
Per lei, Dominique non aveva segreti, e aveva capito subito cos’avesse di strano Dominique. Una cosa molto semplice, anche se avente molte sfaccettature. Dominique si era innamorata, su questo non c’erano dubbi.
Ma di chi? Quale ragazzo sarebbe stato così sciocco da non mettersi insieme a lei, bella ed intelligente?
Rose ci aveva riflettuto a lungo, ed era giunta ad una conclusione piuttosto convincente.
Dominique si era innamorata di un ragazzo proibito, sbagliato, talmente tanto da non poter nemmeno rivelargli i suoi sentimenti.
O forse lei glielo aveva fatto capire e lui l’aveva allontanata?
Questo caso, allora, poteva significare una sola cosa: non solo lui era inaccessibile a Dominique, ma anche per questo ragazzo lei era un qualcosa di proibito!


- No, in questo momento ho deciso di dedicarmi di più a me stessa. - Rispose Dominique tranquilla.
Rose aggrottò le sopracciglia, avendo intuito la recita riuscita egregiamente della sua cugina preferita.
- Fai bene! - Esclamò Lucy tutta sorridente. - E tu Rose? Come sei messa?
Rose si sentì avvampare, maledicendo mentalmente l’animo ficcanaso della figlia di Percy. Lui era così tranquillo e riservato, soltanto pomposo quando si parlava del suo lavoro! E anche Audrey era una brava signora, che dispensava dolci sorrisi a tutte le persone che avessero la fortuna di incontrarla. E Molly, invece, no!
- Ehm, non sono messa affatto. - Borbottò la ragazza, cercando di non incrociare nessuno sguardo.
- Hai mai avuto un ragazzo? - Chiese ancora la ragazzina, e la Corvonero si sentì sotto interrogatorio.
A pensarci bene, Rose non aveva mai avuto un ragazzo, né a cinque anni né a sedici.
Era sempre stata particolarmente timida, impacciata, terribilmente imbranata in questo campo.
- Molly, a proposito di ragazzo, quando credi di dircelo? - Fece a quel punto Dominique, rizzando la schiena e
mulinando i lunghi capelli con un gesto di finta noncuranza calcolata. - A noi lo puoi dire, sai?


Molly diventò scarlatta e fece un sorrisino imbarazzatissimo, con lo sguardo di una persona colta in flagrante.
Rose e Lily, non comprendendo bene a che cosa si stesse riferendo la bionda, fissarono interrogative le due cugine che si lanciavano degli sguardi di uguale intensità, ma diversissimi: quello di Dominique era fiero, contento, di qualcuno che ha capito di avere il coltello dalla parte del manico e sta decidendo se rigirarlo nella piaga, quello di Molly era terrorizzato, imbarazzatissimo.
- Ecco, uhm, sì, c’è un ragazzo. Richard Sloper. - Borbottò Molly, cedendo a quel gioco di sguardi.
In quel momento, a Rose venne una voglia pazzesca di alzarsi e correre ad abbracciare Dominique, ma decise che sarebbe stato meglio (e molto più divertente) lasciarle condurre quella piccola vendetta ancora per un po’.
- Sloper? Ma è basso. E grasso. E brufoloso. E ha una strana bava che gli scende dalla bocca quando gli si avvicina un essere appartenente al genere femminile. E non sa tenere una Bacchetta in mano! - Esclamò Lily, malcelando il disgusto che gli provocavano i ricordi del ragazzo. - Insomma, Molly, fossi in te ci penserei un po’, sai?
Molly, se possibile, arrossì ancora di più a quelle parole, mentre Dominique rimase impassibile, il divertimento nascosto tradito da un sorriso appena accennato sulle labbra.
- Devo andare in bagno! - Esclamò lei con tono d’urgenza, alzandosi e uscendo velocemente dallo scompartimento.


Dominique, Lily e Rose stettero in silenzio qualche istante, dopo che la porta si fu chiusa con uno scatto.
- Ecco, io le voglio bene... - Iniziò Lily, guardando prima una e poi l’altra cugina. - Però...
Lasciò sfumare il discorso, accennando un sorrisino d’intesa che fece scoppiare a ridere Dominique, seguita a ruota da Rose e in un secondo momento da Lily. Alle ragazze ci volle un minuto buono per riprendersi del tutto.
- Comunque, adoro i tuoi assi nella manica. - Fece Lily, riprendendo in mano una delle tante lettere. - Sul serio.
- Grazie, Dominique. - Rose pronunciò quelle parole con enfasi, un sorriso sincero ad illuminarle il volto.
Dominique le riservò un sorriso pieno di significati, che fece comprendere a Rose che aveva capito la sua situazione complicata con Scorpius e che l’avrebbe aiutata in silenzio, mantenendo il segreto finchè lei non avesse deciso di rivelarlo a lui (se mai avesse trovato il coraggio per farlo) e a tutta la sua famiglia. Quel festo era solo una conferma di quello che aveva sempre sempre saputo: Dominique era la migliore cugina e amica che potesse avere.
- Rose? - La voce di Serenity Bones, Caposcuola di Tassorosso, le giunse alla orecchie. - E’ il tuo turno di fare il giro di controllo, in quanto Prefetto. Ti lascio con il tuo compagno di ronda. Durerà fino alla fine del viaggio, buon lavoro!
La Corvonero non fece nemmeno in tempo a rispondere, che la Caposcuola si era già dileguata, lasciando la porta socchiusa.
- Te li portiamo noi i bagagli, tranquilla! - Rose sentì le parole di Dominique mentre usciva, e riuscì anche a distinguere la voce di Lily che diceva che ci avrebbe pensato il suo caro fratellino Albus, anche se sotto minaccia.
La persona che vide ad aspettarla, accanto ad una finestra del corridoio del treno, era l’ultima che avrebbe voluto incontrare. Almeno, non da sola.


Mancava solo una decina di minuti all’arrivo alla stazione di King’s Cross.
Rose e Scorpius stavano facendo il loro giro del treno, per controllare che tutto andasse bene.
Avevano evitato per tutto il tempo di parlare di argomenti importanti o troppo personali, spaziando tra banali discorsi come la temperatura, il sole che splendeva nel cielo limpido, l’anno seguente in cui si sarebbero tenuti i MAGO.
- Credo che l’anno prossimo dovremo pensare solo allo studio, gli esami finali sono molto difficili! - Fece Rose, chiudendo la porta dell’ennesimo scompartimento che avevano controllato.
- Vedrai che saranno semplici, io mica posso mollare il Quidditch! - Esclamò il ragazzo con un sorriso.
- Già, dopo aver portato la squadra alla vittoria finale non puoi abbandonarli così. - Asserì la Corvonero.
Ci fu un attimo di silenzio teso. Ad entrambi era venuta la stessa cosa in mente: la festa della vittoria di Serpeverde.
Dopo quella sera avevano evitato accuratamente di tornare in argomento, per paura di dare troppe spiegazioni.
Avevano preferito, con un tacito accordo, comportarsi come quella festa non fosse mai avvenuta.
Ma tutti e due sapevano che, prima o poi, quella falsa tranquillità sarebbe, in un modo o nell’altro, cessata.
- James ne è rimasto molto... - Rose iniziò a parlare, con il chiaro intento di far prendere una piega meno scomoda al discorso.
- Basta, Rose! - Sbottò Scorpius, afferrando la mano della ragazza che trattenne il respiro. - Io e te dobbiamo parlare!
Con un gesto determinato, la trascinò fino ad uno scompartimento vuoto e dopo essersi richiuso la porta alle spalle, la fissò con uno sguardo che Rose non seppe decifrare, ma che la fece comunque arrossire.


La mattina dopo la festa, Rose si era risvegliata nel Dormitorio Maschile di Serpeverde, con accanto uno Scorpius dalle palpebre abbassate e il corpo chinato in avanti, come se stesse per cadere, seduto su una scomoda sedia di legno.
Quando poi lui si era svegliato, le aveva raccontato tutto ciò che era successo la sera prima, visto che i suoi ricordi erano molto confusi e aveva un terribile mal di testa causato dal dopo sbornia.
Così era venuta a sapere che quando il ragazzo dagli occhi blu aveva cercato di baciarla, Scorpius l’aveva fermato e non l’aveva picchiato solo grazie al tempestivo intervento di Albus. Dopodiché, l’aveva portata sino al suo Dormitorio di Serpeverde e distesa sul suo letto, impedendo a ogni ragazzo che non fosse suo parente di andare a vedere come stava. Pure i compagni di Dormitorio avevano dovuto dormire altrove, zittiti da un’occhiata omicida del Capitano.
Così, Scorpius aveva vegliato tutta la notte seduto lì vicino, ascoltando anche le maledizione del suo migliore amico Albus che si incolpava se stesso per averle suggerito implicitamente di ubriacarsi.
Per tutta la settimana seguente, infatti, Albus l’aveva trattata con ancora più gentilezza del solito, riducendosi quasi a diventare suo servo tuttofare personale. Nonostante Rose avesse più volte detto che quella di bere quel maledetto drink era stata una scelta del tutto consapevole (beh, più o meno, visto che era stata dettata dalla disperazione del momento di vedere quelle gatte morte vicino a Scorpius), Albus non aveva ceduto e aveva insistito nel proclamare la sua colpa.
Da quella sera, Rose aveva cercato di evitare di trovarsi da sola con il biondo, e ci era riuscita benissimo. Fino a quel momento.


- Perché mi eviti? - Dritto al punto, lo sguardo grigio risentito allacciato a quello dorato di Rose.
- Io non ti sto evitando. - Cercò di negare Rose. - Per... perché ti dovrei evitare? L’avrai... l’avrai solo immaginato.
Bugiarda. Bugiarda e terribile nel raccontar frottole.
- Ti ho fatto qualcosa? Sei arrabbiata con me? - Continuò a parlare il ragazzo. - Ho detto qualcosa che non dovevo? Ti ho ferita senza saperlo? Ti prego, Rosie, dimmelo, perché odio essere evitato da te come se fossi un rifiuto radioattivo!
- No, Scorpius, tu non hai fatto niente! - Esclamò la Corvonero, sperando di dissuaderlo dal fare altre domande. Vedendo il suo sguardo adombrarsi ancora di più, cedette. E le sue parole si riversarono sul ragazzo come un fiume in piena. - Sono io che ho fatto tutta da sola! Non mi riconosco più! Prima sono felice, e un attimo dopo cado nello sconforto. E non so cosa farci! E finisco sempre per far soffrire qualcuno a cui voglio bene, accidenti!
Aveva omesso un piccolo particolare: che tutti i suoi sbalzi di umore erano dovuti alle sue azioni, alle sue frasi, alla sua presenza. O anche solo ai pensieri in cui lui compariva.
- Mi vuoi bene? - Chiese lui, colpito, con un tono serio, come se quella domanda fosse di vitale importanza.
Volergli bene? Era un po’ riduttivo, a dirla tutta. Sarebbe stato più appropriato condizioni ogni singolo momento della mia giornata o ancora penso che oltre al volerti bene io provi qualcosa di molto più complesso ed ingestibile, qualcosa che suona molto come amore!
- Sì. - Sussurrò lei, andando letteralmente a fuoco.


Il ragazzo sembrò indeciso sul da farsi, mentre le guance gli si coloravano di un rosa tenue.
Poi, inaspettatamente, fece un passo verso di lei, che rimase impietrita. Cosa voleva fare?
Scorpius si avvicinò sempre di più, sino a poggiare delicatamente le sue labbra contro quelle di Rose.
La ragazza rimase lì, imbambolata, le sembrava di aver la testa piena di ovatta e il cervello scollegato. Non fece nemmeno in tempo a definire quello che Scorpius stava facendo, che il ragazzo si staccò da lei, con un sorriso in volto.
L’aveva baciata? Lui, Scorpius Malfoy, aveva veramente baciato Rose Weasley? Non è che se lo fosse solo immaginato? Dopotutto, la stanchezza per un viaggio di varie ore di treno può giocare brutti scherzi...
Però le sembrava ancora di sentire le sue labbra sulle proprie, non poteva essere fantasia.
- Perché? - Boccheggiò lei, e quella parola sembrò costarle un enorme sforzo, sia fisico che mentale.
- Buone vacanze, Rosie. - Dopo averle regalato un ultimo sorriso, mise le mani in tasca e sparì dietro la porta.


Rose rimase ancora vari minuti lì, in quello scompartimento, a fissare il vuoto.
Quello era un bacio. Diamine, Scorpius l’aveva veramente baciata! E lei era rimasta immobile come una statua, accidenti! Però Scorpius l’aveva baciata, e a meno che non si fosse solo preso gioco di lei...
- Rosie, andiamo? - La voce di Albus, la cui testa faceva capolino dallo scompartimento la distolse dai suoi pensieri farneticanti. - Siamo già arrivati, possibile che non te ne sia accorta?
Rose deglutì, prendendo un profondo respiro e decidendosi a tornare con i piedi per terra.
- Sì, arrivo.














Ed ecco giugno!
Le cose hanno cominciato a smuoversi, come avete appena letto.


Ringrazio le meravigliose ragazze che hanno avuto la pazienza di lasciarmi una recensione: siete gentilissime!

Piccola_Hermione2 - Ecco aggiornato, fammi sapere che ne pensi! Baci.

ElenaHeart - Oh che bello, un’altra fan delle Rose/Scorpius! Eccoti il nuovo capitolo, e grazie per i complimenti! Come ti è sembrato il capitolo? Baci.

Nina95 - Ecco aggiornato! Sono contenta che continui a piacerti questa storia, sai? Baci.

Kokylinda2 - Ciao! Effettivamente, Dominique e James sono cugini, però li vedo benissimo insieme. Comunque la ragazza che sta con Teddy è Victoire, la sorella di Dominique (e poi hanno un fratellino, Louis!). Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo! Baci.

Maricuccia - Grazie dei complimenti, fanno sempre piacere! Il capitolo è stato come immaginavi? Ti è piaciuto? Baci.

ElseW - Ecco svelato il mistero! Lo so, lo sciopero con tanto di cartello me lo sono pienamente meritato XD. E’ stato di tuo gradimento il capitolo? Baci.

Purple benny - Beh, Scorpius si è dato una mossa, anche se ha lasciato una Rosie quasi tramortita e con un interrogativo enorme! Fammi sapere cosa ne pensi! Baci.

TittiGranger - Ecco che giugno è arrivato, spero non ti abbia lasciata insoddisfatta! Baci.

LuBlack - Grazie della recensione, ed ecco che anche te ti sei unita allo sciopero XD. Comunque ricordati che io aspetto l’aggiornamento della tua storia, eh! Anche se non so come farò quando sarà terminata. Baci.

Musicmylife - Sono contenta che anche a te piacciano le James/Dominique! Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo! Baci.


O voi che passate di qua, lasciate una recensione se vi va! Costa poco e rende felice una persona!


Alla prossima,

Ombrosa.

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Capitolo 7
*** Luglio ***


- LUGLIO -






Nella Tana, quel giorno di inizio luglio, regnava l’allegria: le famiglie Potter e Weasley si erano riunite nella vecchia casa di Arthur e Molly, come tutte le estati, e non se ne sarebbero andate prima di agosto.
Mancavano solo Teddy e Victoire, che erano appena partiti per il viaggio di nozze, le quali erano avvenute pochi giorni prima tra le lacrime di Fleur, il sorriso dolce di Andromeda e gli abiti color glicine delle damigelle: Lily, Dominique e Rose.
Quest’ultima, terrorizzata all’idea di indossare quel vestitino che la faceva sembrare una specie di bambola di porcellana riuscita male, aveva cercato in tutti i modi possibili di convincere Victoire per far fare la damigella a Roxanne o a Molly, ma la sposa aveva detto che erano troppo piccole in confronto a Dominique e Lily.
Così, sconsolata e con il morale sotto i tacchi alti che portava, si era rassegnata all’idea di fare la damigella, immaginandosi una vasta gamma di cadute e figuracce che, fortunatamente, non erano accadute.
Anzi, anche se Rose non lo avrebbe mai ammesso, si era divertita al matrimonio. Ma quello doveva saperlo solo lei.


Gli adulti avevano diritto ad una stanza per ogni coppia, mentre i ragazzi dormivano tutti in una stanza e le ragazze in un’altra.
La stanza delle ragazze era caos di glitter, strass, costumi e trucchi, mentre su una mensola si potevano vedere i libri preferiti di Rose, messi in un ordine quasi maniacale e spolverali ogni giorno dalla proprietaria.
La camera in cui dormivano i maschi, invece, era molto peggio: biancheria, figurine delle Gelatine Tuttigusti+1, la coperta verde-argento di Albus e quelle rosso-oro di tutti gli altri (Louis compreso, anche se non frequentava ancora la scuola) messe alla rinfusa, cuscini sparsi qua e là dopo una battaglia all’ultimo colpo, bottigliette e manuali per la cura dei manici di scopa.
Le giornate passavano tra scherzi, pranzi abbondanti, occhiate penetranti di nonna Molly in cerca di qualche segno di dimagrimento, pettegolezzi, battaglie di gavettoni in giardino.


Rose era in giardino, seduta su una vecchia panchina di legno, mentre i suoi cugini si divertivano in sella alle loro scope, pavoneggiandosi quando riuscivano ad eseguire qualcosa di mirabolante e grandioso.
I raggi del sole le accarezzavano il viso, leggermente rosso a causa della sua pelle estremamente delicata.
Dopo l’ultima parte del viaggio per tornare a casa, Scorpius era al centro dei suoi pensieri ancora più di prima. I suoi occhi grigi e i suoi capelli biondi parevano perseguitarla e ogni volta che si soffermava sui capelli biondissimi di Louis e Dominique non poteva fare a meno di pensare ai suoi capelli. Tutte le volte che veniva nominata la Casa di Serpeverde, cosa che succedeva spesso, il suo pensiero correva a lui.
Qual bacio l’aveva lasciata proprio frastornata e con il passare dei giorni i dubbi erano aumentati.
Scorpius non le aveva mandato lettere, sembrava che si fosse dimenticato di lei. Soltanto nelle lettere che inviava ad Albus c’era un rapido accenno a lei, solitamente gli diceva di recapitarle i saluti.
Forse per lui quel bacio era stato solo una dimostrazione di affetto fraterno. Come una scompigliata di capelli, come un abbraccio, come una pacca sulla schiena, come un sorriso rassicurante.
No, un bacio così - Rose non trovò nessun aggettivo adatto - non aveva proprio niente di amichevole.


Questo voleva dire che si era solo preso gioco di lei? La ragazza trattenne il fiato a quel pensiero, che la atterriva e indignava allo stesso tempo. Scorpius non poteva averle fatto una cosa simile! Non a lei.
Ma dopotutto, lei chi era per il Serpeverde? Una conoscente, la cugina del suo migliore amico, un’amica, la sua migliore amica. Glielo aveva detto lui stesso, che era importante per lui.
Ma allora perché continuava ad ignorarla in questo modo? Forse era rimasto insoddisfatto del bacio. Forse aveva capito che la sua abilità nel baciare era decisamente bassa, e per questo se ne era andato di tutta fretta. Rose sperò che non fosse quello il reale motivo, perché sarebbe uscita da quella situazione decisamente distrutta. E se ne fosse uscita distrutta, Albus avrebbe scoperto tutto e si sarebbe arrabbiato con Scorpius. E magari avrebbe pure fatto a pugni con lui, finendo con il ritrovarsi entrambi al San Mungo, guardandosi con aria omicida da due letti vicini, ma impossibilitati a muoversi a causa delle varie costole rotte, della gamba ingessata, della testa completamente bendata. E poi...
- Basta, Rose! - Sbottò la suddetta sottovoce, incrociando le braccia e maledicendosi per i tragici film mentali che si ritrovava inevitabilmente a fare. - Perfetto, ora parlo pure da sola. Sono proprio messa bene!


- Tranquilla, non sei l’unica a parlare da sola. - Fece una voce e Rose sobbalzò dallo spavento, per poi accorgersi che il misterioso interlocutore era solo Dominique, seduta lì vicino e con lo sguardo rivolto verso la partita.
- Mi hai fatto venire un colpo! - Borbottò Rose, portandosi un ciuffo di capelli dietro all’orecchio.
- Me ne sono accorta. - Ribatté la bionda con un sorriso sulle labbra, senza guardarla.
Rose seguì con lo sguardo il punto fissato dalla cugina, scoprendo che era una persona: James.
Stava per chiederle come ci si sentisse a non dover più tornare ad Hogwarts l’anno seguente, quando le venne un’idea.
Dom innamorata. James nervoso e depresso, nonostante cercasse di non farlo vedere ai cugini. Possibile che...
- Ti piace? - Le parole uscirono velocissime, prima che Rose riuscisse a fermarle.
Dominique sbiancò, voltandosi a guardarla. Rose lesse nei suoi occhi chiari sorpresa, paura, speranza.
- Non so di cosa tu stia parlando. - Fece la bionda, pallida in viso ma sostenendo il suo sguardo.
- Provi qualcosa per James? - Continuò Rose, ormai che aveva iniziato doveva andare avanti fino in fondo.
- Certo, gli voglio bene, è mio cugino! - Esclamò la ragazza, ma Rose capì che stava iniziando a cedere.
- E’ la stessa cosa che io provo per Scorpius. Una cosa difficile e complicata. - Fece Rose.
- Oh, Rose! - Fece Dominique abbracciando la cugina con uno slancio ed aggrappandosi a lei con disperazione, sentimento che aveva sempre cercato di reprimere. - E’ così facile da capire? Perché io non posso farlo, è mio cugino, diamine! Cosa pesi che direbbero i nostri genitori? Cosa direbbero tutti?
- Direbbero che Dominique Weasley e James Potter sono due persone che si amano. - Rispose lei.
- Magari fosse così semplice. - Dominique si staccò da lei, per guardarla negli occhi. - La gente è crudele, lo sai bene.
Sì, Rose lo sapeva. Le persone sono capaci di distruggere una vita intera, se solo ne avessero voglia.
- Ma ci sono gli amici! - Rose abbozzò un sorriso, prendendole una mano tra le sue. - Ti va un gelato?
- E come resistere ad un gelato insieme alla mia migliore amica? - Fece Dominique alzandosi, imitata dalla cugina.


Le due ragazze camminarono fino alla cucina della Tana, dove recuperarono una vaschetta di gelato al cioccolato. Prendendo due cucchiaini, si sedettero su due sedie di legno ed iniziarono a gustarsi il gelato.
- Hai mai provato a parlare con Jamie? - Domandò Rose, tra un cucchiaio di gelato e l'altro.
- No, ho sempre cercato di cercare una via di fuga quando si cadeva in discorso. - Rispose Dominique.
- Dovresti andare a parlare con lui. - Disse Rose. - Non dovresti fare lo stesso errore che ho fatto io con Scorpius.
Rose aveva sbagliato. Per settimane aveva nascosto ciò che provava, sia agli altri che a se stessa.
E che cosa ci aveva guadagnato? Nulla. Si era ritrovata a passare momenti di puro abbattimento alternati da giorni di euforia, per poi ritrovarsi a chiedere a se stessa cosa accidenti significasse quel bacio di Scorpius quel giorno in treno.
Aveva passato così tanto tempo a ripensarci che ora il dubbio che se lo fosse solo immaginata si faceva strada nella sua testa, ma lei cercava sempre si scacciarlo.
- Hai ragione! - Esclamò Dominique parecchi minuti dopo, durante i quali era rimasta a fissare il suo cucchiaino come se contenesse i segreti dell'universo. - Ora vado da lui e gli parlo!
Rose sorrise, emozionata e con un sorriso incoraggiante sulle labbra.
- Augurami buona fortuna, Rosie, perchè ne ho bisogno. - Fece Dominique scattando in piedi.
- Buona fortuna, Dom. Vedrai che andrà tutto bene. - La rassicurò la cugina abbracciandola.
Dominique, una luce determinata e speranzosa negli occhi, si voltò e marciò fino allo porta, per poi scomparire dietro di essa.


Dominique e James, pazzesco! Chi l'avrebbe mai immaginato?
Rose pensò che dovesse essere un vizio di famiglia, innamorarsi della persona sbagliata.
Perchè se fai Weasley di cognome devi trovare tutti i modi per complicarti la vita? Bah.
E pensare che fino a poco tempo prima Rose avrebbe giurato l'odio secolare tra James e Dom...
Ancora le tornavano in mente tutti i momenti in cui, quando era piccola, li vedeva litigare.
James che prendeva in giro la bionda, che le tirava le trecce, che le nascondeva le mollettine per i capelli, che prendeva i suoi disegni e li strappava ridendo sguaiatamente, che organizzava scherzi con i cugini la cui vittima era immancabilmente lei.
Dominique che gli faceva sparire le figurine delle Cioccorane, che andava a fare la spia ai loro genitori per qualche guaio da lui combinato, che a tavola preparava palline di mollica di pane per scagliargliele contro, che gli metteva di nascosto il sale nel budino al cioccolato.
Possibile che quei due, che da quando erano nati si erano sempre fatti la guerra, si fossero innamorati?
Beh, dopotutto Rose non avrebbe mai nemmeno lontanamente pensato di potersi innamorare di Scorpius. Eppure era successo, e ci aveva anche messo parecchi mesi per capirlo.


Un leggero rumore di passi distrasse Rose dai suoi pensieri.
Erano dei passi leggere. Troppo leggeri, considerando che in casa tutti, eccetto Dominique che però era appena andata da James, camminavano con la stessa grazia di un bisonte bisognoso di cibo.
Insospettita, Rose si alzò e si diresse verso il piano superiore, dove i passi parevano essersi fermati.
La porta della stanza delle ragazze era semichiusa, così la ragazza si diresse verso quella stanza.
Poggiò la mano sulla maniglia e l'aprì di scatto, scoprendo suo fratello in mezzo alla stanza con un'espressione colpevole. Beccato!
- Hugo Weasley, cosa diamine stai facendo tutto solo e con aria da furfante in camera? - Chiese la ragazza, portando le mani sui fianchi e guardando il ragazzo con il tipico cipiglio alla Molly Weasley ch tanto aveva terrorizzato loro padre e i suoi fratelli.
- Niente. - Rispose il fratello, accennando un sorrisetto. - Eddai, mi conosci!
- Proprio per questo non ti credo, fratellino. - Ribattè la Corvonero, invitandolo con lo sguardo a parlare.
Il ragazzo si sedette su un letto, con lo sguardo imbronciato. A Rose ricordò molto un bambino dell'asilo, cosa piuttosto strana considerato che lui di anni ne aveva ben quindici.
- Facciamo un accordo: tu non mi chiedi nulla ma io ti riferisco una notizia fresca di giornata, interessante, succulenta, profumata. - Propose il Grifondoro con aria da cospiratore.
- Sembra che tu stia parlando di un piatto da mangiare! - Esclamò la sorella rassegnata.
Vedere Hugo mangiare era uno spettacolo terribile: in dieci minuti riusciva ad ingurgitare porzioni e porzioni di porridge, per poi avventarsi su una povera fetta di torta o per affondare il cucchiaino in un budino al cioccolato, con la stessa espressione di un cacciatore con la sua preda.


- Allora, ci stai o no? - Fece Hugo sorridendo, probabilmente gli era venuta in mente l’idea di andare a fregare qualcosa in cucina.
- Spara. - Lo esortò Rose, la curiosità che cresceva ogni minuto di più.
- Malfoy ha invitato Albus e te al suo Maniero. - Rose trattenne il respiro, mentre Hugo si alzava ed usciva. - Per metà agosto.
Oh.
- E comunque dovevo solo riprendere la Mappa del Malandrino che Lily ha fregato a James! Jamie me l'ha data in prestito per tutto l'anno prossimo!















Lo so, ho aggiornato in ritardo, ma in questo periodo ci sono state le pagelle e sono stata letteralmente sommersa dai compiti e dalle interrogazioni, come forse anche a qualcuna di voi è capitato. Chiedo venia!
Il capitolo è stato veramente difficile da scrivere, spero che sia uscito qualcosa di decente, anche se non ci scommetterei.


Ringrazio le 9 fantastiche ragazze che hanno recensito.

ElseW - Oddio, quanti complimenti. Grazie mille! Un bacio.

Musicmylife - Grazie della recensione e dei complimenti! Baci.

Kokylinda2 - E qui si è scoperto il ragazzo di Dom, anche se qualche piccolo indizio incomprensibile l’avevo già dato! Grazie del commento, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuta! Baci.

LuBlack - Grazie della mega-super-stra-recensione! Che dirti, il carattere di Molly è identico ad una persona reale che conosco. E poi sì, anche qui si dice “altarini”! Un bacio.

_ki_ - Ciao, nuova lettrice (hiuppi!). Grazie mille dei complimenti, sono contenta che la storia ti piaccia così tanto! Come hai visto, nel prossimo mese i due innamorati dovrebbero incontrarsi! Spero che la febbre non sia stata così terribile, baci!

Purple benny - Ecco l’aggiornamento! In questo capitolo più che altro viene sviluppato il rapporto tra James e Dom! Baci.

Nina95 - Ciao, grazie delle recensioni sempre presenti e dei complimenti, ne sono davvero lusingata! Un bacio.

Tie - Grazie dei complimenti, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! Baci.

Maricuccia - Ciao, grazie della recensione! Questo capitolo tratta la vita sentimentale di Dom e i pensieri confusi di Rose (poverina, le sto facendo fare un sacco di film mentali...). Un bacio!


Invito le 23 persone che hanno messo questa storia tra i preferiti e le 35 che l’anno messa tra le seguite a lasciare una recensione, anche piccola piccola o nella quale mi viene detto che la storia è noiosa, scontata o ripetitiva. Anche se la storia piace, ovviamente! XD Mi basta anche una righetta tirata tirata, dai! Me la lasciate, per favore?


Alla prossima,

Ombrosa.

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Capitolo 8
*** Agosto ***


- AGOSTO -








- E tu, Albus, controlla mia figlia! Con un Malfoy nei dintorni non si può mai star sicuri! - Fece Ron Weasley guardando con cipiglio severo il nipote, che esibiva il suo sorriso più diligente ed innocente.
- Ma papà! Non ho sette anni! - Esclamò la ragazza in questione alzando gli occhi al cielo.
- Proprio per questo, Rose! - La rimproverò il padre. - Siete adolescenti, e Merlino solo sa la tempesta ormonale che avviene dentro di voi. Se per caso la tempesta di Malfoy dovesse solo... sfiorarti, il mio caro amico Draco si potrebbe ritrovare senza eredi.
- Su, Ron, non essere melodrammatico! - S’inserì Hermione, sorridendo dolcemente alla figlia e al nipote.
Effettivamente, era da ben un’ora e un quarto che Ron Weasley era in modalità padre apprensivo. Rose ed Albus stavano seduti sul divano di casa Weasley, Ron sulla sua poltrona rossa e oro. Ogni tanto, spuntava Hermione per tentare inutilmente di convincere il marito a terminare il suo discorso sui mali che la famiglia aveva provocato nel corso dei secoli e sulle tragedie che poteva ancora compiere, Scorpius Malfoy in primis.
- Io non sono melodrammatico! Tre giorni, Hermione! Per ben tre giorni la mia bambina rimarrà in casa di quel piccolo serpentello biondastro, ti rendi conto? - Esclamò lui arrossendo. - Ma perché ho acconsentito, miseriaccia?
Hermione sorrise, avvicinandosi con passo lento e misurato al marito e inclinando leggermente la testa.
- Perché ti ho costretto. - Sorrise ancora di più, vedendo l’espressione imbronciata del marito. - E perché potrei smettere di tirarvi fuori dai guai, te e il tuo amico Harry. Sai che la scorsa settimana avete infranto ben 58 regole del Ministero e per ognuna delle quali in questo momento dovresti versare 112 Galeoni?
Ronald aprì la bocca per dire qualcosa, richiudendola immediatamente dopo aver capito che aveva perso in partenza.
- Okay, va bene, andate. - Dichiarò sconfitto, guardando Hermione scomparire dentro alla cucina.
Dopo aver salutato Ron, Hermione ed Hugo intento a giocare con la Play Station in camera sua, i due cugini recuperarono i loro zaini e, uno dopo l’altra, utilizzarono la Polvere Volante per recarsi al Maniero.


Rose uscì dal camino di Malfoy Manor, i capelli e i vestiti sporchi di fuliggine e la schiena dolorante a causa del suo atterraggio decisamente poco elegante: aveva sempre sostenuto di odiare la Metropolvere.
- Che grazia, cugina! - Esclamò Albus, perfettamente pulito, ridendo sguaiatamente.
- Sempre gentile, tu. - Borbottò la ragazza, dimenticandosi per un attimo la presenza di una terza persona nella stanza, cercando di scrollarsi la fuliggine dai vestiti e scuotendo la testa nella speranza di recuperare un’aria dignitosa.
- Ciao, Rose. - Bastarono quelle due parole, per farla bloccare e arrossire furiosamente.
La ragazza alzò lo sguardo, posandolo su Scorpius che la guardava intensamente, le mani nelle tasche dei jeans.
Possibile che fosse diventato ancora più bello? O forse era solo dovuto alle settimane di lontananza?
Rose sentì i battiti del cuore accelerare e si maledì per il proprio scarso autocontrollo.
- Ciao. - Boccheggiò lei, giocherellando nervosamente con un ricciolo ribelle, lo sguardo di Scorpius fisso su di sé. Ci fu un attimo di silenzio, che Rose si ritenne in dovere di rovinare. – I tuoi genitori?
- Sono ancora in vacanza, torneranno alla fine dei tre giorni. - Rivelò il biondo con un sorriso.
Si sentì un fischio provenire da Albus, che aveva alzato le mani chiuse a pugno in un gesto di vittoria.
- Questo non me lo avevi detto, amico! - Urlò euforico. - Eccellente! Ora mi serve solo il tuo televisore ultima generazione e un buon videogioco, sai?
Rose e Scorpius risero davanti ad un Albus eccitato come un bambino davanti al negozio di caramelle.


Erano le quattro di quella stessa notte. Nella stanza la televisione era accesa, scorrevano le immagini di un film horror.
Acquattata sul letto di Scorpius, tesa come una corda di violino, c’era Rose. Vicino a lei si trovava il biondo, il quale anziché guardare il film aveva preferito passare il tempo osservando la sua migliore amica. Disteso per terra, Albus guardava il film, scoppiando a ridere davanti a qualche scena clou e commentando divertito ogni testa mozzata, ogni morte troppo improvvisa, ogni ragno gigante che appariva di colpo sullo schermo.
- Ho sonno. - Fece Rose, intenzionata a fuggire a qualsiasi costo da quella situazione imbarazzante.
- Dai, ti accompagno in camera tua, visto che lui - Scorpius indicò l’altro Serpeverde - è impossibile da scollare di qui prima che il film sia terminato.
Rose annuì, alzandosi e seguendo Scorpius nel corridoio. Arrivati davanti alla porta, si fermarono.
- Buonanotte. - Fece la ragazza, una mano sulla maniglia.
- Aspetta. - Sussurrò Scorpius avvicinandosi lentamente.- Quel giorno, sul treno...
Rose capì subito ciò che sarebbe accaduto, mentre una strana eccitazione prendeva il posto della stanchezza.
Trattenendo il respiro, chiuse gli occhi, pronta a rivivere il bacio avvenuto durante la loro ultima ronda insieme.
- Scorpius! - La voce tintinnante di Albus li fece fermare bruscamente, facendo fare un passo indietro a Scorpius, che era arrossito come mai prima d’allora. - Il film è finito! Ehi, Scorpius?
- ‘Notte Rose. - Il ragazzo con un movimento fulmineo le si avvicinò per darle un veloce bacio su una guancia.
Rose guardò il ragazzo girarsi e correre da Albus, mentre veniva colpita da una sensazione di dejà vu.
Voleva molto bene ad Albus. Ma in quel momento l’avrebbe volentieri strozzato.


I tre amici stavano passeggiando per le strade della Londra Babbana.
- Entriamo lì dentro? - Chiese Rose, un sorriso radioso ad illuminarle il volto. - Non ci sto molto!
Albus e Scorpius si lanciarono un’occhiata allarmata: era impossibile che Rose restasse meno di un’ora dentro ad una libreria, Magica o Babbana che fosse.
- Okay, ma solo cinque minuti! - Albus non fece nemmeno in tempo a finire la frase che Rose era corsa dentro.
Mezz’ora dopo, Rose era ancora dentro alla libreria alla ricerca di un libro da acquistare. Anzi, alla ricerca dell’ennesimo libro da comprare, visto che su un mobiletto aveva già appoggiato ben nove libri da pagare alla cassa.
- Albus? - Fece Rose, chiudendo il libro che stava guardando e rimettendolo al suo posto sopra ad uno scaffale.
Rose si guardò intorno, e dopo aver perlustrato ogni angolo del locale capì di essere sola.
Ma che gentili, andarsene senza dire niente. Beh, non dipendo da loro, se vogliono fare gli scemi che lo facciano pure.
Sbuffando, la giovane Strega prese la sua pila di libri e la portò fino alla cassa, pronta per pagare.
- Tutti questi? - La voce calda del commesso le fece prestare più attenzione al suo viso, che presa com’era a mandare al diavolo i suoi due migliori amici non si era nemmeno data la pena di guardare.
- Sì, grazie. - Rispose la ragazza sorridendo al commesso, che restituì il sorriso.
Il commesso doveva avere circa la sua età, aveva i capelli castani e profondi occhi azzurri - belli, certo, ma non come quelli di Scorpius.
Rose si maledì per i suoi pensieri, lei in quel momento sarebbe dovuta essere furiosa con Scorpius!
E invece comparo gli occhi degli altri ragazzi con i suoi, sono proprio messa male.
Dopo aver pagato, la ragazza prese il sacchetto che il commesso le stava porgendo e fece per andarsene, ma venne bloccata dalla voce del ragazzo che la fece voltare di nuovo.
- Io mi chiamo Denny, tu? - Chiese il ragazzo, porgendogli una mano che lei, esitante, strinse.
- Rose. - Si presentò lei, chiedendosi quale fosse il motivo di tanto interesse.
- Tra un'ora finisco il turno, ti va di uscire con me? - Propose il ragazzo con disinvoltura.
La ragazza aprì la bocca, arrossendo per l'imbarazzo mentre cercava una risposta a quella domanda.
In quel momento la porta si aprì con una tale irruenza da far voltare Rose e il commesso di scatto, sorpresi. Dalla porta, le mani strette a pugno e gli occhi che mandavano lampi, si trovava Scorpius.
- Lei è con me, amico - il Serpeverde sputò quasi quella parola, afferrando la mano della Corvonero - non scocciare, okay?
Denny sorrise angelico, guardando ora Scorpius ora Rose.
- Arrivederci, dolcezza. - Fece alla ragazza, la quale poté sentire un ringhio sommesso venire dall'amico.
- Cos'hai? - Chiese Rose al Serpeverde, una volta usciti dalla piccola libreria.
- Niente. - Rispose Scorpius evasivo, lanciando un'occhiata omicida ad una signora che aveva osato fissarlo per più di cinque secondi. - Non ho niente, va tutto splendidamente.
- Non è vero. - Ribatté lei imbronciata, fermandosi in mezzo al marciapiede. Poi, il suo viso si aprì in un'espressione felice, come se avesse compreso una cosa di massima importanza. - Lo so cos'hai! Tu sei geloso!
Rose si sarebbe aspettata di tutto, ma la reazione del ragazzo la spiazzò completamente.
- Sì, sono geloso. Non sopporto vederti mentre flirti allegramente con un bellimbusto finto come il sorriso delle pubblicità. - Fece Scorpius guardandola intensamente, accusatore.
- Io non ci stavo provando con lui! - Esclamò la ragazza, guardandolo male.
Lui la fissò ancora per qualche secondo, per poi sorridere e scompigliarle i capelli affettuosamente.
- Ma lui ci stava provando spudoratamente con te, piccola ingenua Rosie. - La guardò con una tale tenerezza da farla avvampare all'istante.
Ricominciarono a camminare in silenzio, diretti nel negozio di musica dove si trovava Albus.
- Scorpius! - Lo chiamò la ragazza, rossa in viso e con lo sguardo puntato sulle sue scarpe.
- Mh? - Fece lui, con un tacito invito a continuare. Rose prese un bel respito prima di parlare.
- Veramente eri geloso?


Rose si rigirava nel letto: era stanchissima, ma aveva così tanti pensieri per la testa che non riusciva nemmeno a prendere in considerazione l'idea di mettersi a dormire.
Quei due giorni erano stati fantastici, erano letteralmente volati.
Tra lei e Scorpius andava tutto bene, il Serpeverde sembrava provare più di una semplice amicizia verso di lei. Eppure c'era qualcosa che la rendeva inquieta, provava una specie di ansia nel pensare al loro rapporto. E se si fosse solo sbagliata? Se avesse travisato tutto? Perché Scorpius non si decideva a parlarle apertamente? Beh, in effetti ci aveva provato varie volte, ma c'era sempre stato Albus a rovinare tutto, con la puntualità di un orologio svizzero. Forse lo stava facendo veramente apposta...
Dovrei parlargli io. Ma diamine, come posso fare? Finisco solo col farci la figura della stupida...


- Albus? - Lo chiamò Scorpius. - Ehi, Al, stai dormendo? Sì, evidentemente sì.
Erano le quattro di pomeriggio, e i tre si trovavano nel salotto del Maniero.
- Albus che dorme di pomeriggio, e con la bocca aperta? Devo fargli una foto! - Rose corse in camera sua, per poi ricomparire con la sua macchina fotografica Magica. - Che dici, pensi che se la prenderà?
La ragazza fece una foto al cugino, che dormiva beatamente disteso sul costoso divano di pelle nera.
- Posso vederla? - Chiese Scorpius, prendendo la macchina fotografica dalle mani dell'amica. - Sorridi!
Rose non fece nemmeno in tempo a protestare, che il Serpeverde le aveva scattato una foto.
La ragazza lo guardò male, cercando di riappropriarsi della macchina fotografica.
- Ehi, è mia, non fare lo... - Rose non terminò la frase, perché perse l'equilibrio e cadde addosso a Scorpius, finendo entrambi su una poltrona, i visi vicinissimi. Rose, rossa come un pomodoro, agguantò la sua fotocamera. - Oh, ehm, ecco, l'ho presa, bene!
Fece per alzarsi - nonostante quella posizione non le dispiacesse affatto - ma venne trattenuta dal biondo.
- Dove scappi? Ti ricordo che sei stata tu ad essermi saltata addosso. - Le sorrise.
Rose avvampò ancora di più, cercando di districarsi dalle braccia del ragazzo che la tenevano stretta a lui.
Se esco viva di qua, giuro che erigo un monumento in onore di Merlino. Lo prometto!
- Io non ti sono saltata addosso! - Non poté fare a meno di replicare la Corvonero.
- Ma non ho detto che tu abbia fatto qualcosa di male. - Scorpius affondò il viso tra i suoi capelli, sentendone il profumo. - Io sto bene in questa posizione.
Rose deglutì, stretta nel suo abbraccio. Volse lo sguardo verso suo cugino che dormiva lì vicino.
- C'è Albus. - Balbettò. - E se si svegliasse? Cosa gli direi?
Scorpius prese il volto della ragazza tra le mani, incollando il suoi occhi grigi a quelli dorati di lei.
- Non m'importa. - Sussurrò lui, prima di annullare la distanza dei loro visi con un bacio.
Nonostante Albus che dormiva lì affianco ignaro di tutto, Rose rispose al bacio, affondando le dita tra i capelli soffici di Scorpius. Sentiva di averne bisogno, per lei quel bacio era di vitale importanza. Scorpius sorrise sulle sue labbra, stringendola a sé come per non farla scappare.
Tanto non scapperei in questo momento, figurati!, si ritrovò a pensare la ragazza con il respiro affannoso e le guance bollenti.


- Scor... oh, scusate ragazzi. - Una voce femminile li fece fermare, gli sguardi colpevoli.
Oh. Diamine. Accidenti. Cavolo. Diamine diamine diamine! Che tu sia maledetto, o Merlino traditore!
Rose, provando una vergogna pazzesca, si staccò da Scorpius con un balzo, alzandosi e venendo subito imitata da uno Scorpius per niente imbarazzato.
Davanti a loro, la bocca aperta in un'espressione di puro stupore, si trovava Astoria, madre di Scorpius.
- Ciao mamma! - La salutò Scorpius normalmente, come se non fosse accaduto nulla.
Come se per sua madre fosse una cosa di tutti i giorni trovarlo mentre baciava una ragazza in una posizione decisamente equivoca.
- Sal... salve si... signora. - Balbettò Rose, desiderando ardentemente di sprofondare in una voragine.
Astoria Malfoy, dall'aspetto giovanile, le rivolse uno sguardo felice ed amorevole, quasi... compiaciuto.
Perché la mamma di Scorpius è compiaciuta? Perché mi guarda con quell’espressione allegra?
- Chiamami pure Astoria, tesoro, mi fai sentire vecchia! - Fece la donna con voce allegra.
- Io... va bene. - Rose si fece piccola piccola, evitando accuratamente lo sguardo della signora.
- Draco torna a casa stasera, il suo capo l’ha chiamato per sbrigare delle faccende. Neppure in vacanza si può stare tranquilli... avete già fatto merenda, ragazzi? - Domandò Astoria, mentre il suo sguardo si posava su Albus che si stava lentamente svegliando.
Il ragazzo in questione, appena mise a fuoco la nuova persona, si alzò dal divano come se si fosse scottato.
- Oh, buongiorno Astoria, lieto di rincontrarti. - Esordì il ragazzo sorridendo.
- Ciao, caro! - Fece la donna, per poi tornare a guardare Scorpius e Rose.
- Beh, allora, divertitevi! - Sorrise. - Ricordatevi però che per cena dovete essere a casa, a dopo!
Detto questo, Astoria si girò e si allontanò, probabilmente diretta nel giardino del Maniero.


- Non ci posso credere di essermi addormentato. - Borbottò Albus stropicciandosi gli occhi. - Che facevate di bello?
Rose arrossì furiosamente, per l’ennesima volta in quei tre giorni. Si schiarì la voce.
- Stavamo litigando per la macchina fotografica. - La precedette Scorpius, sfiorandole la mano.
- Voi litigate troppo, per i miei gusti. E sapete come si dice: chi odia ama! - Albus rise divertito.
Rose lo fissò terrorizzata, pensando che il cugino avesse capito qualcosa di tutta quella vicenda.
Ma vedendo che continuava a ridere senza ritegno, si convinse con sollievo che la sua frase era solo ironica.
Catastrofe scampata.
Rose intravide la madre di Scorpius salutarla con un sorriso da una finestra che dava sul giardino.
Più o meno.







Salve a tutti!
Ecco agosto! Ci siamo quasi, ma un agente disturbante (alias Albus) inconsciamente li interrompe sempre...
E se poi ci mettiamo una madre particolarmente espansiva il gioco è fatto...


Ringrazio le 11 (ohhhh...) persone che hanno commentato, questa cosa mi gasa tantissimo...

Vcullen - Eccoti accontentata! Questo capitolo ti è piaciuto? Baci!

Kissgabri - Sono stra-contenta che la storia ti piaccia! Come hai visto, il capitolo è ambientato proprio a Malfoy Manor: che ne pensi? Baci!

Kokylinda2 -Mi fa piacere che ti piaccia il pairing Dominique/James, anche se anche secondo me il migliore è Rose/Scorpius (e si vede, visto che scrivo quasi esclusivamente su di loro XD). Un bacio!

Musicmylife - Ecco il nuovo capitolo, spero sia stato di tuo gradimento! Baci!

_ki_ - Ciao! Io sto bene, grazie! In questo capitolo non c’è stato spazio per Dom e James, ma nel prossimo verrà chiarito tutto! Sì, Hugo è veramente adorabile, il carattere l’ho rubato a mio cugino! Spero che il capitolo sia stato all’altezza delle aspettative! E spero che il problema al ginocchio si sia risolto, un bacio!

Nina95 - Grazie di aver la pazienza di aspettare i miei lenti aggiornamenti (=. Grazie dei complimenti, spero che il capitlo ti sia piaciuto! Baci!

Purple benny - Però, Hugo ha riscosso un bel successo! Comunque ecco il nuovo capitolo, che ne dici? Baci!

hEiLiG FuR ImMeR - Sì, Rose e Albus sono andati al Maniero! Sono contenta che tu abbia recensito e ti ringrazio per i complimenti! Un bacio!

ElseW - Ecco il nuovo capitolo, sperando che l’attesa non sia stata troppo terribile XD. Un bacio!

Maricuccia - Ciao! Grazie per la recensione, sono contenta che Dom e James ti piacciano! Baci!

LuBlack - L’incontro non è stato quello decisivo, è dura quando hai un cugino intorno XD! Un bacio!


Ringrazio le 23 persone che hanno messo la storia tra le preferite e le 44 che l’hanno messa tra le seguite, e le invito a lasciare un commentino, se ne avete voglia!


Alla prossima,

Ombrosa.

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Capitolo 9
*** Settembre ***


 

 

                                  - SETTEMBRE -







Rose, appoggiata al muro davanti al quadro di Ermanno il Tardo Sceso dall’Ippogrifo, aspettava Scorpius.
Quella sera, infatti, il Serpeverde e lei avrebbero dovuto fare la ronda dei Caposcuola.
La ragazza, stropicciandosi gli occhi assonnata, chiuse gli occhi, perdendosi tra i suoi pensieri.


Quando, un mese prima, era andata a casa di Scorpius, aveva trascorso la cena più lunga della sua vita.
Il padre del ragazzo, infatti, non la vedeva troppo di buon occhio.
Appena seduti a tavola, il signor Malfoy le aveva lanciato una serie di occhiate decisamente poco gentili.
Derisione. Antico rancore. Superbia. Avversione. Ostilità. Risentimento. Sufficienza.
Probabilmente non riusciva a sopportarla perché gli ricordava troppo Hermione Granger e Ronald Weasley.
Contrapposti ai modi rudi dell’uomo, c’erano le chiacchiere allegre e complici della moglie.
Astoria era una donna piena di vitalità, esuberante, allegra, giovanile:l’esatto opposto del marito, freddo e rigido.
- A scuola sei insopportabilmente saccente come lo era tua madre? – Le aveva chiesto il signor Malfoy ad un certo punto, inchiodando i suoi occhi grigi – identici a quelli di Scorpius, ma molto più freddi – a quelli dorati della ragazza.
Scorpius e Astoria stavano per dire qualcosa, ma Rose li bloccò prima che potessero aprire bocca.
- Se con saccente intende attenta allo studio, signore, la risposta è sì. – Aveva retto il suo sguardo con fierezza, mentre il tono gentile ed educato. – Ma non penso che una persona si possa catalogare in base a quante E prende, così come non si possono fare giudizi conoscendo solo le sue radici e la sua posizione sociale.
Nella sala da pranzo era calato il silenzio: Draco guardava Rose che ricambiava lo sguardo, Scorpius fissava il padre con espressione arrabbiata, Astoria aveva lo sguardo fisso sul figlio mentre sulle labbra era apparso un sorrisino consapevole, Albus pareva trovare molto più interessante il cibo nel suo piatto.
- Chi vuole dell’altra carne? – Aveva rotto il silenzio la signora Malfoy, interrompendo quel gioco di sguardi.


Quando poi Rose era ritornata a casa, era stata letteralmente assalita da sua cugina Dominique, che l’aveva segregata in camera per raccontarle come stava andando la sua storia con James. Eh sì, i due cugini finalmente si erano dichiarati e, nonostante dovessero tenere nascosto il loro amore agli altri, erano felici.
Dominique aveva raccontato un sacco di volte alla cugina in che modo fosse riuscita a parlare sinceramente con James.
- Sei importante per me. – Aveva detto James alla cugina, mentre stavano passeggiando nel giardino della Tana.
- Anche… anche tu. – Aveva risposto Dominique, il cuore che sembrava voler uscire dal petto. – E lo sai.
James si era fermato, prendendole le mani tra le sue e affondando il suo sguardo nocciola in quello chiaro di Dom.
- Vorrei che non fossi mia cugina. – Aveva sussurrato il ragazzo, il respiro caldo che le solleticava il viso.
- Guardami. – Aveva preso coraggio la ragazza. – Immagina che io sia un’altra ragazza. Solo Dominique. Cosa faresti?
Il ragazzo aveva spalancato gli occhi, facendo naufragare la coetanea nel loro dolce color nocciola.
- Dobbiamo andare. – Aveva cercato di dire James, ma era stato trattenuto dalla cugina, ormai prossima alle lacrime.
- Io so cosa farei. – Aveva sussurrato Dominique, prima di colmare la distanza tra di loro e baciarlo.
Quel bacio era stato qualcosa di dolce, magico, proibito.
Un segreto da non svelare nessuno, ma così bello e dolce da rimanere per sempre nella memoria.
- Ma io non sono un ragazzo qualunque: ora sei di nuovo mia cugina, una ragazza da guardare solo con sguardo affettuoso! – Aveva esclamato lui, abbassando poi la voce. – Ma non ci riesco a provare solo affetto per te.
- E allora non provarlo affatto! – Aveva replicato lei. – Io ho baciato James, non importa chi è. Io amo lui, amo com’è.


- Rosie. – Una voce, anche se vellutata e leggera, la riportò alla realtà. La sua voce.
Il ragazzo, con un sorriso, le prese la mano e, insieme, iniziarono a fare il loro consueto giro di ronda.
Nessuno dei due parlava, entrambi si beavano di quel piacevole silenzio, privo di ansia o imbarazzo.
Ad un certo punto, sentirono un rumore provenire da dietro un’armatura, seguito dalla figura di una studentessa che usciva dal nascondiglio, barcollando e con gli occhi arrossati dal pianto avvenuto di recente.
- Ehi, che succede? – Domandò Rose, pensando che dopotutto fare il terzo grado ad una povera ragazza in lacrime non era il modo migliore per concludere una giornata.
La ragazza, del quarto o quinto anno, volse lo sguardo verso di lei. Rimase un attimo ferma, l’espressione sbigottita, per poi aggrottare le sopracciglia in un’espressione tutto fuorché amichevole.
- Rose Weasley? – Chiese la ragazza, non degnando nemmeno di uno sguardo il ragazzo accanto alla Corvonero.
Rose annuì, chiedendosi perché la ragazza la stesse guardando con quell’espressione maligna in viso.


- Tuo fratello è un idiota! Quel deficiente mi ha lasciata! Ha lasciato me, Cindy Sand! – Esclamò la ragazzina infuriata.
- Ah. – Fece Rose, che sarebbe scoppiata a ridere se non avesse visto lo stato pietoso della ragazzina che in quel momento si dimenava con un’ossessa. – Non sapevo nemmeno che Hugo fosse fidanzato.
- E così si vergognava pure di me! Bene! Ora gliela faccio vedere. – Esclamò la ragazza, mentre Rose si appuntava mentalmente di avvisare suo fratello di una certa Cindy che lo avrebbe voluto vedere spiaccicato sotto il quadro della Signora Grassa. – Ma voi due state insieme? Un Serpeverde, sua sorella…
- No! – Esclamarono Rose e Scorpius all’unisono, intuendo ciò che stava architettando la mente di quella ragazzina.
La ragazzina, le mani strette a pugno e il petto gonfio a farla sembrare una stramba imitazione di un tacchino, non sembrava molto convinta.
- Ed ora dovresti andare a dormire, se non vuoi che tolga 20 punti alla tua Casa. – Aggiunse Scorpius.
La studentessa alzò lo sguardo verso di lui, bloccandosi un momento e arrossendo furiosamente.
- Ma… Malfoy? – Balbettò la ragazzina. – Io… non mi ero accorta… che fossi tu. Okay, vado! Perciò sei un amico della sorella di Hugo, bene! – Si rivolse a Rose. – Puoi dire a tuo fratello che Cindy è disposta a perdonarlo!
Rose, contro la sua volontà, sentì una sensazione sgradevole, non le era piaciuto lo sguardo che la ragazzina aveva rivolto a Scorpius. Sembrava volerlo divorare con gli occhi, le pupille dilatate e la bocca incurvato in un sorriso invitante e vagamente inquietante.
Poi la ragazzina si voltò, iniziando a correre, e i due ragazzi poterono sentire: - Ho parlato con quel figo di Scorpius Malfoy! E il mio ex potrebbe conoscerlo! Vai alla grande, Cindy!


Rose rimase qualche secondo a fissare l’angolo dietro cui era sparita, prima di sentire la risata di Scorpius.
- E’ pazza. – Biascicò il ragazzo tra le risate. – Certo che tuo fratello se le sceglie proprio bene…
- Penso che la ragazzina ti voglia adescare. – Fece Rose con un sorriso, beandosi della visione degli occhi felici e ridenti del Serpeverde. – A volte dimentico tutte le ragazze che farebbero qualsiasi cosa per poterti anche solo parlare.
Il ragazzo smise di ridere, guardandola intensamente negli occhi e accarezzandole una guancia.
- Non riuscirà ad adescarmi. Dimentichi che ho al mio fianco la persona più bella ed intelligente che io abbia mai conosciuto. – Disse il ragazzo con una tale convinzione da farla avvampare all’istante.
- Sei un adulatore. – Fece Rose, rossissima in viso.
- Rosie, sei veramente impossibile. – Fece il biondo con un sorriso. – Ogni ragazza a questa frase si sarebbe sciolta, mi avrebbe gettato le braccia al collo e mi avrebbe coperto di baci. Non mi avrebbe accusato di essere un adulatore.
La Corvonero prese l’affermazione come un complimento e decise di stare al gioco.
- Perché, a quante ragazze hai già detto quelle parole? – Chiese incrociando le braccia al petto.
- Mh, vediamo… - Scorpius finse di pensarci. – Mary, Ellie, Melissa, Liza…
- E sempre un piacere ricordare tutte le ragazze con cui sei stato. – Sbuffò la ragazza, divertita.
- Stavo solo aspettando il momento giusto per conquistarti, sciocchina. – Fece posandole un bacio sul naso.
Poi, lentamente, scese a baciarla, mandandole in cervello in tilt.
Dopo quel bacio a casa del Serpeverde ne erano venuti molti, eppure lei continuava ad assaporare ogni bacio come il primo.
Le piaceva baciare Scorpius, poter intrufolare le mani tra i suoi morbidi capelli chiari.
E le piaceva sentire le sue braccia che la avvolgevano, protettive ma anche leggere e delicate, come se fosse di cristallo e si potesse spezzare da un momento all’altro.
Sì, Scorpius le piaceva. E tanto anche.


I due ragazzi continuarono il loro giro del Castello, che quella sera pareva essere tranquillo.
Da quando James aveva finito la scuola, l’anno prima, i Caposcuola non avevano più molto lavoro da fare.
- Beh, è ora di andare a dormire. – Disse la ragazza ad un certo punto, dopo aver visto l’ora. – Buonanotte.
Stava per voltarsi ed andarsene, quando venne trattenuta per un braccio da Scorpius, che la fece delicatamente ritornare davanti a lui, una buffa espressione interrogativa in volto.
- Dove pensi di andare, tutta sola, a quest’ora della notte? – Chiese lui, gli occhi che brillavano.
- Forse… al mio Dormitorio? – Rispose lei. – Tanto nessuno avrà il coraggio di aggredirmi, dimentichi che ho passato l’esame di Difesa Contro le Arti Oscure a pieni voti, non è molto intelligente sfidarmi con la Bacchetta.
- Questo te lo concedo, non sei la classica ragazza che deve essere salvata dal prode cavaliere. – Ribatté lui. – Ma visto che davanti a te hai un vero gentleman, costui ti accompagnerà fino alle tue stanza dove, o dolce signorina, potrai essere al sicuro e dormire sonni tranquilli. Accetti l’offerta, mademoiselle?
- Certo, monsieur. – Rispose lei, afferrando con una risata il braccio che lui le porgeva. – Basta che la smettiamo di usare parole francesi, mi ricordano decisamente troppo mia zia Fleur.
- Ogni tuo desiderio è un ordine, milady.


- Scorpius, noi cosa siamo? – Chiese Rose, una volta giunti davanti alla sua Sala Comune.
In quegli ultimi giorni ci aveva pensato molto, e non aveva trovato una risposta a quella domanda.
Amici? Fidanzati? Ragazzi per i quali ogni momento è giusto per scambiarsi baci proibiti?
- Non lo so. – Ammise il ragazzo, guardandola intensamente. – Però… vorrei che tu fossi la mia ragazza.
La Corvonero spalancò gli occhi, emozionata. Scorpius non glielo aveva mai detto così apertamente.
- Io… - Iniziò Rose, non trovando le parole giuste per dire tutte quelle cose che in quel momento le passavano per la testa.
- Rose Weasley, vuoi diventare la mia ragazza? – Chiese il biondo, arrossendo leggermente.
- E c’è il bisogno di chiederlo?




















Ciao a tutti!
Chiedo scusa per l’immensi ritardo e per il capitolo che non mi convince per niente.
Se della vicenda di Cindy non ci avete capito niente, non preoccupatevi, doveva essere apposta confusa.


Ringrazio le 13 (cavolini, il mio record!!!!) magnifiche persone che hanno recensito.

Kissgabri – Grazie della recensione, povero Albus, sempre a mettersi in mezzo senza volerlo XD.

Musicmylife – Ti piace Albus? Beh, in effetti è un mito! Sono contenta che anche Astoria ti piaccia!

Vcullen – Ecco, finalmente si sono messi insieme (con un modo tutto loro!).

ElseW – Se Ron lo saprà? Beh, non posso anticipare nulla, però Ron comparirà verso la fine!

Kokylinda2 – Eh già, dicembre si avvicina e con esso anche la fine. Un po ‘ mi dispiace, mi sono affezionata a questo esperimento!

Maricuccia – Sono contentissima che il capitolo ti sia piaciuto, Scorpius geloso è fantastico! XD

TittiGranger – No, dai, Astoria è innocua, un po’ troppo espansiva ma innocua! XD Spero che Astoria non sia fredda e impassibile, se no povero Scorpius!

Daria – Ciao! Sono contenta che i personaggi ti piacciano!

_ki_ - Grazie mille dei complimenti, ne sono lusingata!

hEiLiG FuR ImMeR – Eh sì, sono proprio teneri! E Rose, beh, Rose è perennemente indecisa e ingenua.

LuBlack – Grazie dei complimenti, anch’io lo avrei gentilmente strozzato, il cugino ficcanaso! XD

Purple benny – Però, vedo che Albus ha riscosso molto successo! Sono felice che il bacio ti sia piaciuto!

Nina95 – Sono felice che la storia continui a piacerti! (Eh sì, Scorpius è veramente un figo XD)


Se ne avete voglia/c’è il tempo/ avete voglia di farmi un regalo, lasciate una recensione!!!!


Alla prossima,

Ombrosa.

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Capitolo 10
*** Ottobre ***



- OTTOBRE -







- Dobbiamo dirlo ad Al. – Esordì Scorpius, allacciando il suo sguardo chiaro a quello dorato di Rose – Di noi, intendo. Penso che più tardi glielo diremo più sarà traumatico per lui.
- Senza contare il fattore rabbia da migliore-amico-fidanzato-con-mia-cugina-nonché-mia-migliore-amica. – Continuò Rose, annuendo impercettibilmente.
- A questo non ci avevo pensato. – Convenne il biondo, guardando il secondogenito dei Potter sfrecciare sulla sua nuova scopa per provarla e per vedere se era veramente così veloce e potente come dicevano tutte le riviste specializzate in Quiddicth.
Rose si perse ad osservare gli occhi del Serpeverde, ripensando al giorno in cui quest’ultimo le aveva chiesto di diventare la sua ragazza. In quel periodo si sentiva immensamente fortunata ad avere al suo fianco un ragazzo meraviglioso come Scorpius, nonostante il futuro sarebbe stato alquanto complicato e movimentato, visto che un giorno avrebbero dovuto comunicare la cosa alle rispettive famiglie.
Da parte del ragazzo, si prevedeva un possibile infarto per Draco o una sua sfuriata, mentre Astoria si sarebbe illuminata in volto e avrebbe chiesto con occhi luccicanti la data delle nozze, immaginandosi già ad organizzare il matrimonio e poi con un bambino paffuto dai capelli biondi e gli occhi dorati in braccio.
Da parte di Rose, invece, i due fidanzati avevano immaginato diverse reazioni, una più fantasiosa dell’altra: nella prima Ronald diventava rosso come un pomodoro e poi Affatturava il biondino senza tanti complimenti, mentre Hermione arrabbiata marcia con il marito sbraitava: “Sei infantile e geloso della tua unica figlia, se fosse stato Hugo a dirtelo cosa avresti fatto?”; nella seconda, Hermione, traboccante di gioia, abbracciava i due ragazzi, ma a rovinare il momento idilliaco appariva Ronald dietro ad Hermione con la Bacchetta alzata e gli occhi dardeggianti; nella terza Ronald sveniva e poi, una volta rinvenuto, scattava in piedi urlando:”Lo sapevo che non avremmo dovuto salvare Malfoy, ora non ci saremmo ritrovati con la sua fotocopia appiccicata alla nostra unica figlia, la nostra innocente bambina!”.


- Sta arrivando. – L’avvertì Scorpius, prendendole la mano e stringendola delicatamente e facendo un cenno del capo verso Albus, che con un sorriso esagerato si apprestava a scendere dalla sua scopa.
Rose guardò suo cugino terrorizzata quasi come lo era prima del GUFO di Difesa Contro le Arti Oscure – mentre aspettava il suo turno era riuscita a dar fuoco ad una sedia, rompere quattro piume di Scrivenshaft, dare accidentalmente una testata ad Albus facendogli comparire un vistoso ed imbarazzante bernoccolo e scivolare finendo per terra.
- Ciao ragazzi, visto la mia nuova scopa? – Li salutò il moro.
- Sì, e anche la tua nuova ragazza. – Rispose Scorpius prontamente. – Il nostro Albus è cresciuto!
- Parli di Adelaide? – Chiese Albus, e a Rose tornò in mente la festa della vittoria di Serpeverde, quando lo aveva obbligato ad andare a ballare con quella ragazza, visto che la stava tenendo d’occhio da un bel po’. – E’ già finita. – Dichiarò candidamente, come se stesse parlando del tempo atmosferico.
I due fidanzati rimasero un attimo stupiti: Rose con la bocca aperta e gli occhi spalancati fino a sembrare una caricatura di se stessa, Scorpius con le sopracciglia chiare alzate mantenendo un aplomb da uomo vissuto e raffinato.
- Sul serio? – Fece Rose, dopo essersi ripresa. – Non eri tu a dire che non avresti mai voluto avere storie brevi come… - Rose arrossì furiosamente, accorgendosi che stava per dire “come Scorpius”.


- La mia filosofia di vita è cambiata! Questa estate in vacanza ho scoperto che se non mi godo ora la vita, non me la godrò mai più! – Trillò il moro, un velo di malinconia al pensiero delle vacanze estive subito scomparso per far posto a all’allegra esuberanza che distingueva il ragazzo. – Allora, perché siete qui?
Presa in contropiede, nonostante ci avesse riflettuto a lungo su come dare la notizia al cugino, Rose stette zitta cercando con lo sguardo il biondo, leggermente pallido.
- Siamo venuti a vederti sulla tua nuova scopa. – Fece poi verso Albus, che la squadrò sospettoso.
- Un conto è se me lo avesse detto Scorpius, ma dubito che tu sia qui per questo. Cosa succede? – Chiese con un sorriso, facendo arrossire la Corvonero per essere stata colta in flagrante.
- Non ti sfugge proprio nulla, eh Sherlock? – Fece Rose risentita.
- Elementare, Watson! – Stette al gioco il cugino, per poi voltarsi verso il biondo che si era schiarito la voce.
- Mi sono perso un passaggio, che state farneticando? – Chiese lui.
- Ti sei perso anche un sacco di lezioni di Babbanologia, Scorpius! E’ un libro Babbano… - Spiegò il moro. – Ma tornando a noi, che cosa è così importante da farvi venire qui ad ammirarmi mentre volteggio con grazie e agilità nei cieli sopra Hogwarts?


Rose trattenne il respiro, mentre la presa di Scorpius sulla sua mano aumentava, cercando di infonderle sicurezza – e riuscendoci perfettamente, visto il tale ascendente che il biondo aveva sulla Corvonero.
- Avremmo dovuto dirtelo subito, ma noi… non sapevo come fare, devi credermi! – Iniziò Rose. – Insomma, sei il nostro migliore amico, e potresti arrabbiarti per ciò che stai per sentire, ma ci devi perdonare, non volevo farti arrabbiare, sul serio, noi non…
- Ci siamo fidanzati, Al. – La voce di Scorpius interruppe il fiume di parole della ragazza.
Seguirono attimi di silenzio. Albus si era bloccato, congelato nella stessa posizione di prima; Scorpius continuava a stringere la mano di Rose; quest’ultima, con lo sguardo fisso per terra, elaborava una moltitudine di pensieri sconclusionati, decisamente pessimisti.
E se, sentendosi tradito, decidesse di non rivolgerci più la parola? Io non riesco a stare senza Al!
No, calmati Rosie, è tuo cugino, non può non perdonarti!
E se pensasse al nostro trio come ad un duo, formato solo da Scorpius e me, e se ne sentisse fuori?
Ma dai, troppo complicato, solo io posso pensare una cavolata come questa!
E se, impreparato alla notizia, svenisse?
Scorpius ha ottimi riflessi, tranquilla.


- Al! – La voce allarmata del biondo le fece alzare lo sguardo, giusto il tempo di vedere suo cugino afflosciarsi su se stesso e venire preso al volo da uno Scorpius pallidissimo in viso.
Merlino, è svenuto veramente! Ho ucciso mio cugino!
Questi furono i pensieri della Corvonero, gli occhi dorati spalancati e terrorizzati.
- Ehi, svegliati, Al, dai… - Fece Rose sconnessamente, anche lei pallida come un cencio. – O Morgana, Scorpius, l’ho ucciso! L’abbiamo ucciso! O Morgana!
Tutto successe in un attimo: Al aprì gli occhi mentre scoppiava a ridere, Rose lanciò un urletto, Scorpius mollò la presa e di conseguenza il moro cadde a peso morto per terra.
- Pensavate – disse non riuscendo a smettere di ridere, mentre si rialzava faticosamente e si spolverava con nonchalance la divisa – di riuscire a liberarvi così facilmente di me?
- Severus. – Sibilò la ragazza, assumendo una vivace e buffa tonalità color cremisi. – Questa me la paghi, dannato cugino che non sei altro!
Con uno slancio – di affetto? – si ritrovò sopra al moro che si era trovato di nuovo con la schiena per terra nel giro di pochi minuti, facendogli il solletico e dandogli leggeri pizzicotti.
- Tu! Mi hai fatto morire, sciagurato! E ti divertivi, mentre mi vedevo già al tuo funerale e successivamente dentro ad una cella di Azkaban per omicidio colposo! – Strillò arrabbiata marcia. – Ed io che mi facevo tanti problemi per alleviarti il colpo! Ingrato!


Quando la Corvonero si fu calmata, i tre ragazzi rimasero qualche istante in silenzio, per poi scoppiare inaspettatamente a ridere (anche Rosie, che si era già vendicata torturando con il solletico il povero Al).
- Come mai non ti sei arrabbiato? – Chiese Rose curiosa, in direzione del cugino preferito.
- Perché vi vedo benissimo assieme. – Rispose il ragazzo sinceramente, con un sorriso disarmante. – Lo sapevo che vi sareste fidanzati, prima o poi! Ma come faremo con il matrimonio, dovrò essere il testimone dello sposo o della sposa?
La ragazza arrossì di botto, la gola improvvisamente secca.
Anche Scorpius non se la passava poi troppo bene, una mano a scompigliarsi nervosamente i capelli chiari.
- Ehi, ehi, non correre, non siamo ancora arrivati a quel punto! – Esclamò la ragazza imbarazzata, gesticolando a sproposito per poi attorcigliarsi un ricciolo ribelli attorno ad un dito.
- Ma cosa dici, io me lo immagino perfettamente: tu fantastica con il tuo vestito ma terrorizzata all’idea di scivolare sui tacchi e fare una figuraccia colossale, Scorpius discretamente carino nel suo abito da pinguino ed io bello come il sole, con un sorriso smagliante da far svenire ogni ragazza nel raggio di due chilometri… a parte te, ovviamente, troppo presa ad ammirare il tuo sposo dall’aria passabile. – Partì in quarta Albus, lo sguardo luccicante.
- Ehi, “Scorpius discretamente carino”? Ma dove vivi? – Fece finta di darsi una ritoccatina ai capelli, mentre Albus faceva una smorfia esageratamente stupita. – Non vedi questi capelli color del grano? E questi occhi grigi? Non sei niente in confronto a me!
- Ma vuoi mettere con il verde smeraldo dei miei occhi? – Replicò Albus, divertito da tutta quella messinscena. – C’è solo un modo per scoprire chi ha ragione!
- Rose! – Fecero entrambi i ragazzi all’unisono, voltandosi verso la Corvonero.


- Ehm. – Boccheggiò lei, guardando prima uno e poi l’altro ragazzo.
Come fare una scelta senza favoritismi quando i suoi sogni erano pieni di occhi grigi?
Quando un sorriso le illuminava il volto appena poteva affondare le mani tra quei serici capelli?
- Scorpius. – Sussurrò rossissima, chiedendosi perché avesse due amici – no, si corresse mentalmente, un cugino ed un fidanzato – così… imbarazzanti. – Mi dispiace, Al! – Poi alzò la voce, mentre Scorpius le regalava un sorriso da favola e il moro scuoteva la testa fintamente rassegnato. – Comunque, hai detto sapevi già che noi… insomma, che c’era qualcosa… come hai fatto a capirlo prima di noi?
- Rosie, sei una Strega eccezionale, un’amica fantastica e una cugina unica, ma in quanto a sentimenti sei veramente una frana. – Fece il moro, scompigliandole i capelli, per poi rivolgersi a Scorpius. – E tu, invece, sei un finto dongiovanni idiota!
- E’ commovente sapere che mi vuoi bene. – Fece Scorpius, facendo finta di asciugarsi una lacrima immaginaria. – E comunque quando siete venuti a casa mia…
- Casa? Vorrai dire villa, immagino… - Lo interruppe il migliore amico, per poi beccarsi un’occhiataccia.
- Dettagli. – Il biondo fece un cenno vago con la mano. – Stavo dicendo… che sembravi un segugio!
- Era la mia tecnica. – Fece Al, mentre Rose inclinava leggermente il capo curiosa e stranita. – Mi sono detto: lasciali da soli alcuni minuti per concedere loro un po’ di intimità, e poi spunta per rovinare tutto e far salire l’attrazione tra i due sventurati… cioè, tra voi due.
- Beh, ha funzionato. – Borbottò Rose arrossendo furiosamente.
Non pensava che suo cugino potesse essere così ingegnoso.
Tante volte durante il soggiorno a casa – villa, si corresse – Malfoy avrebbe voluto strozzarlo, non aveva pensato minimamente che la sua fosse tutta una tattica per farli mettere assieme. Certo, una tattica decisamente strampalata, però efficace, visti i risultati.
- Già. - Le fece eco il biondo. – Vabbeh, torniamo al Castello?































Eccomi qui!
Questo è il mese di ottobre! Finalmente ho finito gli esami e sono riuscita a trovare un po’ di tempo per scrivere questo nuovo capitolo, che io trovo un pochetto delirante.

Beh, sì, in verità nel frattempo ho scritto altre due one-shot (“Battuta sul tempo” sempre su Rose e Scorpius e “Non ci sono più i vampiri di una volta", una storiella demenziale della sezione vampiresca, se volete fare un salto mi farete felicissima! (= - e brava Ombry, che sei riuscita a fare pubblicità indesiderata, dovresti trovare lavoro nel settore del volantinaggio…).

Ringrazio tutte voi che avete recensito, nonostante questo aggiornamento arrivato dopo… 3 mesi?!? Cavoli, che imbarazzo, non pensavo fosse passato così tanto tempo! (Ombrosa si nasconde dietro alle quinte, sfuggendo al lancio di pomodori generale… purtroppo, inciampa su un drappo rosso del sipario e si ritrova a gambe all’aria sul palco, prendendosi tutti gli ortaggi in faccia, ciò che si merita XD).

ElseW – Eh sì, i nostri due ragazzini sono tenerissimi *_*. Grazie per le recensioni sempre presenti, non sai il piacere che mi fa vedere che continui ad apprezzare questa mia storia! (= Un bacio.

vcullen – Dalla recensione deduco che hai il dono della sintesi XD. No, comunque grazie per avermi fatto capire che segui questa storiella, mi fa molto piacere! Fammi sapere se questo mese ti è piaciuto! Baci! (=

Queen_of_sharingan_91 – Ciao cara! Sei riuscita a leggere tutta la storia in un colpo solo?! Wow, complimenti per il coraggio XD!!! Sono contenta che ti siano piaciuti, alla prossima! Baci.

kokylinda2 – Ti dirò, io adoro letteralmente Astoria! E poi, una ragazza che riesce a sopportare il carattere glaciale di Draco giorno e notte deve essere di sicuro una grande XD! Mi fa piacere che continui a seguirmi, grazie! Un bacio! (=

VANiTY – Grazie del commento, o nuova recensitrice! Meglio tardi che mai XD! Sono contenta che ti piacciano i personaggi, effettivamente ho messo tutta me stessa per renderli… beh, non so, però ho attinto dalle qualità dei miei amici e di qualche mia conoscenza (come nel caso di Cindy XD). Alla prossima! Baci!

hEiLig FuR ImMeR – La nostra Rose tira fuori le unghie, quando servono! Dom e Jamie sono veramente dolci, è un pairing che trovo tenerissimo (e sfortunato)! Spero che questo capitolo non ti abbia delusa! Un bacio!

Sbebb – Ciao, nuova lettrice! Sono contenta che la storia ti piaccia, e spero mi perdonerai se ti ho fatto aspettare così tanto per il nuovo capitolo! Un bacio! (=

Nina95 – Ciao, mia fedele lettrice e commentatrice! Sono stra-felice che la storia non ti abbia ancora annoiata, anzi, e mi rendi saltellante e pimpante comunicandomi che Rosie e Scorpius continuano a piacerti! (= Grazie mille, un bacio!

maricuccia – Ciao, mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto! Grazie di avermi fatto vedere il mio errore, ho corretto! (= Baci e grazie della recensione!

musicmylife – Ciao, che bello che i personaggi ti piacciono! Grazie della recensione, spero che questo capitolo sia stato di tuo gradimento, un bacio! (=

purple benny – Ciao! Adesso hai potuto assistere all’annuncio ad Albus, più avanti… si vedrà! XD Sono contenta di averti fatto provare qualcosa, è estremamente gratificante venirlo a sapere!!! Un bacio! (=

LuBlack – Ciao Lu!!! Il momento tanto atteso è arrivato, in questo capitolo abbiamo vistoi nostri due eroi alle prese con un Albus particolarmente giocoso XD! Baci!

reby – Agosto? In effetti penso che sia uno dei migliori capitoli che abbia mai scritto, e mi sono anche divertita moltissimo a scriverlo! Grazie della recensione, un bacio!

MaRe96 – Ehi coetanea! Ti ringrazio per la bellissima recensione che mi hai lasciato, mi fa piacere che tu gradisca il mio modo di scrivere! E un grazie enorme per gli auguri, non me lo aspettavo!!! (= E poi hai ragione, è proprio dura fare due mesi di apnea XD Un bacio!

bonza corrotta – Ecco l’aggiornamento, spero che il capitolo ti sia piaciuto! Un bacio!

LoveChild – Ciao, grazie di aver segnalato questa storia per le scelte! Per quanto riguarda ciò che mi hai detto: adesso che sono in vacanza mi rileggo tutti i capitoli, per vedere e controllare quegli errori che mi sono sfuggiti; sì, lo so che tra cugini sono permessi i matrimoni, però comunque non saprei come reagirebbero i parenti, visto che li hanno allevati fianco a fianco (=; per gli aggeggi Babbani, Hugo ho pensato che li potesse usare visto i nonni materni (non so, un regalo di compleanno o di Natale…), mentre immagino Astoria come una donna dalla mentalità molto aperta, perciò deve aver convinto lei suo marito a comprare il televisore XD! Grazie della recensione, spero che il capitolo ti sia piaciuto! Baci! (=



Se ne avete voglia/c’è il tempo/ avete voglia di farmi un regalo, lasciate una recensione!!!


Alla prossima,

Ombrosa.

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Capitolo 11
*** Novembre ***




- NOVEMBRE –








Arrivò novembre, la temperatura scese di alcuni gradi e la routine scolastica - con tutti i suoi orari, i compiti, e in qualche caso le punizioni - iniziò a gravare sulle giovani menti degli studenti.
I ragazzi e le ragazze aspettavano con trepidazione i fine settimana ad Hogsmeade per passeggiare per i vicoli chiacchierando di cose futili, bersi una buona Burrobirra ai Tre Manici di Scopa od organizzare appuntamenti che solitamente si svolgevano da Madama Piediburro.
Rose era una delle poche che, per la prima volta dopo sette anni di permanenza al Castello, non risentiva della monotonia della scuola.
Ogni giorno era diverso dall’altro da quando aveva scoperto il suo amore corrisposto per Scorpius.
La Corvonero assaporava ogni sguardo, ogni carezza, ogni parola, consapevole del disastro che avrebbe scatenato il mese seguente. Il Serpeverde e lei avevano infatti deciso che durante la vacanze natalizie avrebbero parlato con le rispettive famiglie, rendendo noto il loro amore.
Le sue settimane scorrevano veloci tra appuntamenti segreti, ore di studio forsennato in vista dei M.A.G.O., riunioni dei Caposcuola e baci fuggevoli tra una lezione e l’altra.


Rose stava camminando a passo spedito verso la Biblioteca, per restituire un volume di Aritmanzia preso in prestito alcuni giorni prima e già finito.
Ad un certo punto venne affiancata da un ragazzo a cui lei non badò più di tanto, almeno non fino a quando il giovane non le si parò davanti facendola arrestare di scatto.
- Rose Weasley? – Chiese il ragazzo che Rose notò essere un Grifondoro: capelli castani, occhi scurissimi, la Corvonero lo aveva già visto parlare con Lily ma non ricordava il suo nome.
- Sì, sono io. – Fece lei, curiosa di sapere cosa le volesse dire.
- Domani c’è una visita ad Hogsmeade e, insomma, volevo chiederti se sei libera, mi farebbe piacere andarci con te. – Propose lui sorridendo imbarazzato ed incrociando le dita.
O cavolo. Ed ora che gli dico?, si chiese la ragazza sbiancando leggermente.
Si sarebbe aspettata di tutto, da un aiuto con Pozioni a un consiglio su cosa regalare anonimamente a Lily – in passato molti le avevano chiesto consigli per riguardava Dominique e Lily -, ma non quello.
Sii gentile e rifiuta, Rosie. Precisa e garbata. E chiudi quella bocca spalancata!
Fosse facile, come mai capitano tutte a me? Okay, ora ci provo.
- Ecco, no, domani esco con un amico, mi dispiace. – Rispose la Corvonero.
- Ah. – Fece lui deluso. – C’è una possibilità di uscire insieme, prima o poi?
- Io… no, non credo, per adesso ho altro per la testa. – Disse Rose, guardandosi intorno in cerca di una via di fuga o un pretesto per allontanarsi che puntualmente non trovò.
- Mai dire mai. – Fece il ragazzo misterioso. – Comunque io sono Jhonny. A presto.


Detto questo il Grifondoro si allontanò fino a sparire alla sua vista, lasciandola confusa in mezzo al corridoio. Stava per ricominciare a camminare, maledicendosi per non essere stata più chiara riguardo a quel “altro” – ecco Rosie, ecco la tua punizione per avere una relazione segreta: complicazioni a non finire… - quando un piccolo uragano dai capelli rossi la investì.
- Rosie!!! – La voce squillante della sorella di Albus la fece sobbalzare.
- Ciao. – La salutò la Corvonero boccheggiante, riprendendosi dalla sua apparizione improvvisa.
- Allora, hai conosciuto Jhonny? – Chiese la Grifondoro. – Piacevole? – Chiese ironica.
- No. Mi ha chiesto di uscire. – Rispose l’altra, con una faccia da funerale.
Lily scoppiò a ridere, mettendo una mano sulla spalla della cugina per rimanere in piedi.
- Dalla tua faccia – fece tra le risate – oserei dire che è stato traumatico. Che hai risposto?
- Ho rifiutato, perché… - la ragazza si bloccò, indecisa se dirle la verità, che avrebbe implicato rivelare una certa cosa. Optò per una via di mezzo. – Perché mi vedo già con uno.
Lily smise faticosamente di ridere, per poi regalarle un sorriso sincero che Rose non poté fare a meno di ricambiare: sua cugina Lily era veramente una persona fantastica.
- Sono contenta per te. – Le disse, abbracciandola di slancio.
- In verità sono fidanzata. – Buttò lì Rose, fingendo una calma che in quel momento era esattamente l’opposto di ciò che provava.
- Oh, e da quanto? – Chiese Lily curiosa, incapace di trattenersi.
- Da un po’. – Rispose la cugina evasiva, prevedendo il peggio.
Mi è andata bene con Al, adesso lei mi guarderà arrabbiatissima per non essere stata avvertita subito del mio fidanzamento… 
Ed in effetti avrebbe ragione, ma io non posso farci niente se ho scelto di mettermi assieme a uno di quei pochi ragazzi – ma cosa dico, forse l’unico! – a cui non avrei mai dovuto dare un minimo di confidenza, almeno secondo la mentalità contorta di mio padre.
Mi dirà che sono una pessima cugina e non mi parlerà per settimane, visto che ho dubitato di lei.
Sono una cretina, avrei dovuto dirglielo subito!


- Ma è fantastico! – Fece la Grifondoro, sorridendo radiosa. – Comunque, per quanto riguarda Jhonny, è il classico caso del appena-ti-fidanzi-orde-di-ragazzi-ti-chiedono-di-uscire. E’ una cosa abbastanza normale, un po’ irritante, ma normale. I ragazzi tendono sempre ad intestardirsi con quelle già occupate…
- Intestardirsi? – Ripeté Rose preoccupata, mentre la sua mente schizzava a velocità folle al pensiero di lei che doveva combattere sia contro un corteggiatore che contro la voglia del suo ragazzo di lanciargli una bella Fattura per tenerlo lontano.
- Potrebbe anche gettare subito la spugna, anche se da quel poco che lo conosco scarterei questa idea - beh, almeno che il tuo ragazzo non sia...  Beh, non puoi proprio rendere pubblica la tua relazione? Sarebbe molto più semplice, sai?
- Lui, il mio ragazzo intendo – assaporò quelle parole, le faceva uno strano effetto poterle pronunciare – è… è Scorpius.
- Scorpius… l’unico Scorpius che conosciamo? – Chiese Lily con una faccia da esaltata, facendo annuire in modo esitante l’altra. – Non ci posso credere, mi stavo per arrendere al fatto che voi foste solo amici. Le mie supposizioni erano giuste, quindi! Sono un genio, cugina!
Rose scoppiò a ridere, di fronte alla felicità e all’entusiasmo della cugina.
- Ora devo andare, se ti serve qualche consiglio non esitare a chiamarmi! – Se ne andò facendole un occhiolino.
Rose sospirò.
Ho rifiutato l’invito di uno sconosciuto, ho detto la grande cosa a Lily e lei si è offerta di darmi suggerimenti, da donna navigata qual è. 
Che cosa succederà ancora oggi?


Erano passate due ore da quando Lily e Rose si erano lasciate.
La Corvonero si trovava seduta sugli spalti dello stadio, il libro che avrebbe dovuto leggere abbandonato nel posto accanto, mentre lei osservava Scorpius ed Albus che facevano allenamento insieme a tutta la squadra di Serpeverde.
- Cavoli, com’è figo…
- Ed è meravigliosamente single!
- Non provate neppure a toccarlo, lui è mio e basta.
- Sì, abbiamo capito, Cindy.
Sentendo quelle voci accompagnate da risatine e sospiri melensi, Rose si voltò verso tre ragazze che non fecero neppure caso a lei, troppo attente ad osservare ogni minimo movimento di Scorpius.
Tra di essere la Corvonero riconobbe Cindy Sand, la pazza furiosa della scenata in mezzo ai corridoi.
Quando due mesi prima era riuscita a chiedere spiegazioni a suo fratello, Hugo aveva risposto che aveva mollato Cindy dopo solo quattro giorni, visto che si era accorto di non sopportare più la sua vocina lievemente starnazzante e la sua risatina zuccherosa e palesemente falsa.
E beh, Cindy non l’aveva presa molto bene e lo aveva seguito dappertutto per tre settimane, sino a che non aveva deciso di lasciare perdere.


Rose si voltò nuovamente verso il campo, lasciando perdere le tre ragazze.
Le sue guance avevano assunto una tonalità cremisi, il suo cuore palpitava come impazzito.
Non sono gelosa. Categoricamente. Io sono una persona calma e responsabile.
E allora perché hai una voglia assurda di andare da loro e dire che Scorpius è off-limits?
Perché… perché stanno disturbando la quiete pubblica e disturbano i giocatori che si allenano.
Ma a chi la vuoi dare a bere! Un conto è ingannare gli altri, un altro è farlo con se stessa.
- Okay, lo ammetto, sono gelosa. – Sussurrò Rose, per poi pensare che stava parlando da sola e guardarsi intorno sperando che nessuno l’avesse sentita. Poi vide i giocatori scendere dalle loro scope e dirigersi verso lo spogliatoio. – Bene, è finito l’allenamento!
Non fece nemmeno in tempo ad alzarsi che vide Cindy avvicinarsi con passo ancheggiante a Scorpius che era arrivato ormai a due metri dalla Corvonero. Rose aggrottò lievemente le sopracciglia, mentre Cindy iniziava a parlare.
- Scorpius. – Fece la ragazza, agguantandolo per una spalla. – Hai giocato molto bene, sai?
Ma cosa pensa di fare quella sottospecie di gallina? E guarda come sbatte le ciglia!
- Okay, ora però devo… - Cercò di scollarsela di dosso il ragazzo, lanciando un’occhiata a Rose.
- Di già? Perché sai, mi sarebbe piaciuto conoscerti meglio… - Fece le fusa Cindy. – Un così bel ragazzo, e così solo… potrei tenerti compagnia, che ne dici?
Eh no, quando è troppo è troppo! E lei ha decisamente superato il limite!
Rose, le labbra serrate e le mani chiuse a pugno come una bambina piccola si alzò e s’incamminò verso il suo fidanzato e la sua rivale.
Ed ora cosa le dico? Non posso dire che sono la fidanzata del ragazzo che sta avviluppando!
Al diavolo, qualcosa mi verrà in mente, basta farla staccare da Scorpius!
- Ehi. – Fece una volta vicina ai due, mentre sul viso nervoso di Scorpius si apriva un leggere sorriso.
Quello non è un sorriso, è un ghigno. Che cosa sta architettando?
- Weasley, lui ed io dovremmo parlare, sai? – La ragazza le lanciò un’occhiata fulminante.


Nel frattempo erano arrivare anche le due amiche di Cindy, pronte a darle manforte e ad incutere paura a quella ragazza che aveva osato interrompere il loro capo mentre seduceva il Serpeverde.
Come se io dovessi provare paura davanti a due ragazzine che pensano solo a quale ombretto usare per uscire...
Rose fece per aprire bocca, indignata dalla sua strafottenza, quando le sue parole vennero troncate sul nascere dalla voce di Scorpius.
- Ciao piccola. – Alt, questo non è il mio Scorpius! – Cindy, ti presento Rose Weasley. La mia fidanzata.
Rose e Cindy gelarono nello stesso istante, un’espressione sconcertata in volto: Rose a causa della dichiarazione pubblica di Scorpius, l’altra perché non poteva accettare che un bel ragazzo come lui potesse stare insieme a… a Rose Weasley!
E’ andato fuori di testa. E’ impazzito e non me ne sono accorta. Diamine, entro due ore, o forse anche meno, lo saprà almeno mezza Hogwarts!
- Penso di aver capito male. – Si riprese subito Cindy, gettando un’occhiata verso le sue due amiche e constatando con rabbia che avevano dipinte in volto due espressioni di puro sbigottimento.
- Vedi, noi due siamo felicemente fidanzati, non lo sapevi? – Il ragazzo si finse stupito, mentre con una mano cingeva la schiena di Rose, le cui guance stavano andando a fuoco.
- No, non lo sapevo. – Borbottò Cindy, il viso affranto. – Ci si vede!
Fece un cenno alle sue amiche, dopodiché si avviò verso il Castello, lasciando Scorpius e Rose da soli.
- Allora? – Domandò il ragazzo, guardandola teneramente.
- Allora cosa? – Sussurrò lei ancora un po’ frastornata.
- A cosa stai pensando? – Riprovò lui, visto lo stato catatonico della sua ragazza.
- Mi chiedo perché tu l’abbia fatto. – Fece lei, più a se stessa che a lui.
- Perché così lei ci lascerà in pace. Perché non dovremo più nasconderci agli occhi degli altri. E perché ti amo. – Sussurrò lui, prima di baciarla teneramente.
Mi ama. E ora tutti lo sapranno. Ma chissenefrega, Scorpius mi ama!


Qualche ora dopo, mentre Rose cenava seduta al tavolo dei Corvonero, spuntò Jhonny.
- Ciao Rose. Io, vedi, non sapevo che fossi fidanzata con Malfoy! – Fece il ragazzo, imbarazzato.
- Eh già. – Rispose lei, lanciando un’occhiata veloce ad una testa bionda del tavolo di Serpeverde.
- Perciò, insomma, scusa per oggi. – Continuò lui. – Non riaccadrà più.
- Ma figurati, non ti devi scusare! – Fece lei allegra.
- Beh, ciao allora!


- Però, ha desistito subito il nostro caro corteggiatore, Rosie.
- Dopotutto essere la fidanzata di un Malfoy ha i suoi vantaggi, Lily.
- Come essere sulla bocca di tutta Hogwarts.
- Oh, quello lo considero un problema. Ma per adesso non ci faccio caso…
Ho un ragazzo che mi ama, siamo usciti allo scoperto e non c’è più quella Cindy tra i piedi.
Come potrei non essere felice?





























Ciao!
Ecco il penultimo capitolo, ancora il prossimo ed è finita!

Ringrazio le 5 meravigliose ragazze che hanno commentato: bonza corrotta, ElseW, Nina95, MaRe96 e Lublack! Grazie mille delle splendide recensioni, mi hanno fatto diventare euforica!

O tu che sei arrivato sin qui (e ce ne vuole di coraggio), resta una manciata di secondi per lasciare una recensione, anche piccolina... Mi renderà stra-felice! (=



Alla prossima,

Ombrosa

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Capitolo 12
*** Dicembre ***


 

DICEMBRE –












L’aria gelata fece rabbrividire la Corvonero, che alzò di qualche centimetro la sciarpa a righe blu e bronzo, fino a far spuntare solo gli occhi tra essa e il pesante berretto di lana blu scuro.
Socchiudendo gli occhi, si avvicinò al parapetto di pietra e si appoggiò ad esso, sussultando quando la gelida pietra venne a contatto con le sue mani e maledicendosi per non essersi ricordata di indossare i guanti.
Il cielo stellato, visto dalla Torre di Astronomia, era uno spettacolo fantastico.
La ragazza amava quel luogo di Hogwarts, lo aveva letto suo secondo luogo preferito dopo la Biblioteca.
Di giorno potevi godere di una vista mozzafiato, essendo quella una delle torri più alte del Castello, e di notte potevi guardare le stelle indisturbato, stando ben attento a non coincidere con le ore di lezione di Astronomia.
L’unico problema era che per andarci di sera per osservare le stelle non poteva fare a meno di disubbidire alle regole del coprifuoco… ma dopotutto uno strappo si può sempre fare, no?
Rose iniziò a cercare con lo sguardo le varie costellazioni che conosceva, mentre con la mente vagava tra i moltissimi pensieri che in quegli ultimi giorni di scuola prima delle vacanze natalizie non sembravano averle voluto dare tregua.
Forse dovrei smetterla di farmi inutili paranoie e vivere gli eventi così come vengono…
Ma come posso farlo? Io non viaggio solo con la fantasia quando mi riscopro terrorizzata dalla reazione che mio padre potrebbe avere dopo la mia… ammissione, in fondo c’è un fondo di verità in quello di cui ho paura.
Mi padre odia i Serpeverde. E soprattutto, odia i Serpeverde che mi rivolgono la parola. E più di tutti, odia i Malfoy, Scorpius e suo padre in primis.
Scuotendo il capo come per scacciare quei pensieri che non la lasciavano un attimo in pace, cercò nel manto stellato una costellazione in particolare.


- Sono un caso perso. – Soffiò la Corvonero sottovoce.
- Anche io. – La voce del suo ragazzo le rispose, facendola sorridere e arrossire nascosta dalla sciarpa.
- Come hai fatto a trovarmi? – Chiese Rose, continuando a guardare il cielo, mentre il Serpeverde si metteva vicino a lei e le cingeva la schiena con un braccio, dopo aver borbottato che c’era troppo freddo e che si sarebbe potuta prendere un accidente.
- Non lo so, il mio sesto senso mi diceva di venire quassù… - Rispose il ragazzo. – Ed ho fatto bene, stai per morire congelata…
- Sei diventato molto più premuroso, ultimamente. – Ribatté la Corvonero, sorridendo appena.
- Lo so. Sei tu che mi hai fatto diventare così. In compenso, ora anche tu infrangi le regole. – Il ragazzo sogghignò. – La mia influenza ti fa molto male, sai?
- Sì, lo credo anch’io. – Fece lei lasciandolo stupito. – Ma mi sembra equo: tu più premuroso ed io più… ribelle.


- Ribelle… - Il ragazzo, scuotendo la testa divertito, l’abbracciò e mormorò tra capelli che erano riusciti a sfuggire al berretto che indossava. – Questa mi mancava. Comunque che cosa stavi cercando nel cielo?
Rose si mordicchiò il labbro inferiore, riflettendo su cosa avrebbe potuto rispondere.
Non era mai stata una ragazza troppo sdolcinata, ma in quel periodo era notevolmente cambiata.
Uffa, sono diventata come tutte le altre ragazze di Hogwarts: mielosa da far paura!
Eppure le veniva naturale avere quei pensieri quando si trattava di Scorpius…
- Insomma, stavo cercando la costellazione delle Scorpione come una stupida per poi ricordarmi che in questo periodo non si può vedere. – Rispose lei arrossendo leggermente e fissando lo sguardo sulle sue scarpe, che in quel momento sembravano essere diventate molto interessanti. – Si può vedere solo in primavera ed estate.
- Domani si torna a casa. – Cambiò cavallerescamente discorso il ragazzo, togliendola da quella spiacevole situazione d’imbarazzo. – Sarebbe meglio tornare dentro, se non vuoi trascorrere un romanticissimo viaggio di ritorno insieme a me, tu sdraiata su tre sedili ed io sugli altri tre, con Albus Potter a fare da crocerossina.
Rose scoppiò a ridere, immaginandosi la scena:- No, non ci tengo…


Il giorno dopo, alla fermata della stazione per salire sul treno, Rose non riusciva a reggersi in piedi.
- Ho un mal di testa feroce… - inciampò e si aggrappò a suo cugino Albus che si era gentilmente offerto di portarle il bagaglio a mano che aveva, viste le sue condizioni – e anche un discutibile senso dell’equilibrio.
- Non che non mi piaccia farti da balia, - cominciò il moro, barcollando leggermente – però il tuo fidanzato dov’è quando serve?
- Eccomi. – Sussurrò uno Scorpius cadaverico, dalle profonde occhiaie e dagli occhi lucidi.
- Avrei dovuto capire che c’era qualcosa di strano nella tua richiesta di lasciarti da solo a dormire ancora un po’… - Fece Albus, per poi spalancare la bocca stupefatto. – Ehi, un attimo, tu ieri non eri nel tuo letto. Che cosa avete combinato voi due? – Lanciò un’occhiata storta al suo ancora-per-poco migliore amico, puntandogli l’indice contro, come faceva sua madre con suo padre. – Che cosa miseriaccia hai combinato con mia cugina, ieri sera?
- Cosa vuoi che abbia fatto? – Chiese lui risentito, passandosi una mano sulla fronte con aria affaticata.
Rose strinse i denti decisamente irritata, stroncando sul nascere ogni possibile risposta di Albus.
- La volete smettere di parlare come se io non ci fossi? – Esclamò arrabbiata, le guance che assumevano un acceso color cremisi. – Odio quando lo fate, e lo sapete bene.


- Rosie, dimmi che cosa ti ha fatto questo screanzato! – Fece Albus, gli occhi verdi spalancati.
Okay, Rosie, respira.
Calmati, cerca di non uccidere il tuo migliore amico nonché tuo cugino nonché figlio del Salvatore del Mondo Magico.
- E’ venuto sulla Torre di Astronomia per convincermi di rientrare vista l’aria gelida. – Sibilò la ragazza, resa ancora più inferocita dal trapano simile a quelli usati da suo nonno Arthur che le stava perforando la testa. – Ed ora, se non vuoi privare tuo padre del suo secondogenito, ti consiglio di correre sul treno e prendere uno scompartimento.
Albus, improvvisamente memore della cattiveria che poteva raggiungere sua cugina quando aveva la febbre, non se lo fece ripetere due volte.
- Agli ordini! – Si voltò e si diresse verso il treno portando con sé anche il bagaglio di Rose, non prima di aver sussurrato al biondo. – Oh, che tenerone il nostro piccolo Scorpino!
Rose e Scorpius, affaticati e dagli occhi lucidi, si guardarono un attimo prima di incamminarsi faticosamente verso l’Hogwarts Express.
- Hai per caso qualche zia o nonna Veggente? Oppure hai gufato tutto il tempo per fare un fantastico viaggio assistito da Albus ed in compagnia di una balda giovane acciaccata?


La porta dello scompartimento si aprì, rivelando una signora anziana con un carrellino colmo di leccornie.
- Volete dei dolci, ragazzi? – Chiese lei sorridente, dando un’occhiata allo scompartimento: un ragazzo biondo ed una ragazza dai lunghi riccioli castani che dormivano beatamente ed un terzo ragazzo dagli occhi verdi che leggeva un libro sul Quidditch, due dita sotto al mento e l’espressione seria e concentrata.
- Loro non penso, ma io ne approfitto! – Fece lui, tirando fuori dei soldi e comprandosi una quantità esagerata di Api Frizzole e altre caramelle. Poi guardò i suoi due migliori amici addormentati, sentendosi un po’ in colpa. – Vabbeh, mi prendo anche questi – prese una manciata di Cioccorane, Pallini Acidi e Bolle Bollenti – così poi non possono dire di essere stati trascurati quando erano malati!
La signora dei dolci, mentre intascava i soldi, fece una mezza risata ricordando la sua gioventù e sempre con quei pensieri felici chiuse la porta per passare allo scompartimento seguente.


- Ragazzi, sveglia, siamo arrivati! – Alle urla di Albus, i suoi due amici si alzarono stropicciandosi gli occhi e maledicendo mentalmente il ragazzo per quel brusco risveglio. – Ci aspetta un momento importante: la dichiarazione finale. Posso già vedere gli studenti accalcati intorno a Malfoy Senior e consorte e ai coniugi Weasley! – Finse di guardare la scena dal finestrino.
Dichiarazione… Malfoy Senior… Weasley…
- MISERIACCIA! Scorp, alzati dannazione, dobbiamo andare! – Rose saltò su come una molla, prendendo il suo fidanzato ed il suo migliore amico per mano e trascinandoli fino alla porta dove scendevano gli studenti.
- Come diamine fa a correre con la febbre? – Chiese Scorpius all’amico.
- E’ su di giri ed è terrorizzata. – Ci rifletté un attimo preoccupato. – Non penso che ci girerà molto intorno.
Rose individuò i suoi genitori e, giusto a due metri di distanza, Astoria con il marito.
Perfetto. Sarà una cosa veloce. Tempo pochi secondi e posso essere rinchiusa in prigione per aver fatto venire un infarto a mio padre.
- Mamma, papà, Astoria e signor Malfoy, Scorpius ed io vi dobbiamo dire una cosa. – Rose parlò velocemente, il fiato corto per la febbre e per l’emozione, per poi guardare il suo ragazzo in attesa che continuasse lui
- Rose ed io ci siamo fidanzati.



- No.
- Ron caro, Scorpius è un bravo ragazzo.
- NO!
- Smettila, ci stai facendo brutta figura.
- Scorpius non esiste. Non esiste. NON ESISTE!
- O la smetti subito o vai a dormire sul divano!... Comunque Rosie per me va bene, sono contenta per te.
- Gra… grazie mamma.
- Mi oppongo! Ti troverò il fidanzato perfetto, chiunque ma non lui!
- Ma papà…
- Smettila Ronald Bilius Weasley, ti avviso che i miei Schiantesimi funzionano ancora. E tu, con la tua collezione di figurine delle Cioccorane annessa siete mie potenziali vittime.



Se per quanto riguarda Ronald Weasley la situazione non era delle migliori, sul fronte opposte era anche peggio.



- Qualcuno chiami un Medimago! Mio marito è svenuto!
- Ehm, papà…?
- Lascialo stare, Scorpius, quando arriviamo a casa mi sente.






FINE







- Ma non c’è scritto che cosa ho fatto io!
- Oh, questo l’ho saltato, ero troppo presa a guardare lo spettacolo dei due padri in crisi, Albus caro. Rimedio subito.





Volete sapere cosa fece Albus Severus Potter?
Filmò tutta la scena, e con un ghigno diabolico esclamò:- E questo filmato è per il prossimo pranzo di famiglia!




















Ciao!
Ecco l’ultimo capitolo di questa storia, che mi ha accompagnato per ben 7 mesi.

Ringrazio tutte quelle persone che hanno recensito fedelmente capitolo per capitolo, ma anche quelli che con un commento mi hanno fatto capire di apprezzare la storia.

Ringrazio quelle 33 persone che l’hanno messa tra i preferiti, alcune lettrici silenziose, altre recensitrici fantastiche.

Ringrazio quelle 8 persone che l’hanno ricordata.

Ringrazio le 79 persone che l’hanno messa tra le seguite.

Ringrazio chi è entrato solo una volta per dare un’occhiata e chi ha letto tutti i capitoli.

Ringrazio Saphira_Baby, LuBlack, bonza corrotta, c a m i, maricuccia, HighwayFairy, Nina95, sasyherm ed ElseW per aver lasciato una recensione all’ultimo capitolo.

Ringrazio chi magari lascerà una recensione a questo capitolo finale.

Grazie a tutte, siete state fantastiche!!!





A presto,

Ombrosa.

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