An old book with new pages

di Euph
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro inaspettato ***
Capitolo 2: *** Ricordi ***



Capitolo 1
*** Incontro inaspettato ***


Il mio sguardo si perse nel cielo di quel piovoso e grigio pomeriggio d’autunno inglese. Per sbaglio urtai un signore che andava nella direzione opposta alla mia, così i miei occhi tornarono a fissare la grande e affollata via.
-Rose, tutto a posto? Ti vedo stanca. Cerca di resistere, siamo quasi arrivate- disse Isabel.
Così dicendo, svoltò in un vicolo, lasciandosi alle spalle la via caotica. La mia amica si fermò davanti ad una piccola libreria. Era la sua preferita, conosceva il proprietario e vi trovava sempre dei libri molto interessanti. Questa volta ero io a volerci entrare, avevo bisogno di un libro particolare, che mi piacesse davvero.
Varcammo la piccola porta d’ingresso e mi trovai in mezzo a scaffali altissimi. Mi sentivo quasi in soggezione.
-Ehi Isa! Tutto bene? Cosa ti porta da queste parti? Che libro cerchi stavolta?
La raffica di domande proveniva da dietro il bancone. Un uomo minuto le sorrideva in modo allegro.
-Ehi Daniel! Tutto bene,grazie. Tu come stai?
-Oh, non c’è male. Solita routine. Allora, cosa cerchi di preciso?
-Uh, stavolta non è per me. Questa è la mia amica Rose, sta cercando un libro particolare che la distragga quando ha bisogno di staccare dal mondo reale. Hai qualcosa che può fare al caso suo?
-Dovrei avere qualcosa nel retro, aspetta un attimo.- e scomparve dietro uno scaffale.
Mi guardai intorno per osservare tutti quei libri. Quante storie, quante lacrime, quante risate si racchiudevano in quelle pagine?

Ad un tratto la porta si aprì di scatto.
-Danny, sono tornato. Sappi che per comprarti quella dannata brioche mi sono completamente bagnato.
-Ciao Will!- disse Isabel. –Per quanto tempo ancora hai intenzione di fare da schiavo a Daniel?
Il ragazzo si tolse il cappuccio, rivelando un cespuglio di capelli castano chiaro scompigliati e due occhi color nocciola. Appena vide Isabel, scostò la sciarpa che aveva avvolto intorno al collo tirata fin sotto al naso, rivelando un paio di labbra carnose e rosse per il freddo. Le rivolse anche lui un largo sorriso.
-Ciao Isa. Come stai? -Oh, io bene. Tu invece sei completamente bagnato…- rise. -Davvero? Non me n’ero reso conto.- soffocò anche lui una risata. Poi si voltò verso di me e sorrise, ma in modo diverso da prima. Era un sorriso dolcissimo.
-Piacere, William.- allungò una mano verso di me. Ero rimasta spiazzata da quel sorriso, evidentemente dovevo essere rimasta imbambolata, perché Isabel mi tirò una gomitata.
-Ah… Rose, piacere mio.- farfugliai, stringendogli goffamente la mano.
In quel momento Daniel spuntò da dietro gli scaffali e si diresse verso il bancone, dove William aveva posato la sua brioche.
-Mmmh, buona! Grazie Will.- esclamò con la bocca piena. Deglutì. –Ah, giusto. Rose, c’è un libro che potrebbe fare al caso tuo sul terzo ripiano alla tua sinistra. Will, puoi prenderlo tu per favore? E’ quello con la copertina rossa.
Will lo sfilò dal ripiano e me lo porse. Mentre lo prendevo tra le mani, sentii le sue dita ancora umide sfiorare le mie. Il battito del mio cuore aumentò e le mie guance divennero così rosse da essere in tinta con la copertina del libro. Lui sorrise di nuovo dolcemente. Bene, grazie, peggiora pure la situazione. Tanto sono già in imbarazzo.
-Ascolta, se vuoi posso ordinarti libri simili a quello che tieni in mano. Lasciami il tuo numero e quando arrivano ti faccio sapere.- disse Danny mentre infilavo il portafogli in borsa.
-Oh, si, grazie mille. Se non è un disturbo…
-Ma quale disturbo?!? Questo e altro per le amiche di Isa.
La mia amica rise e cominciò a scherzare con l’uomo. Nonostante la notevole differenza d’età, andavano d’accordo e chiaramente c’era molta confidenza tra i due.
-Oh, cielo. Io devo scappare!- disse Isa. –Dovevo essere a casa mezz’ora fa! Rose, scusami se ti abbandono così. Will, potresti accompagnarla a casa?
-Vai tranquilla Isa, è in buone mani.- rispose lui. Oh mannaggia. Pessima situazione.

-Che scuola frequenti?- mi chiese Will, scrutandomi da sotto il cappuccio della felpa.
-Frequento l’indirizzo di psicologia alla Sheldon.
-Davvero? Io sono al Dennett, scientifico.
-E nel tempo libero fai da schiavetto a Danny.- lo presi in giro io.
-Ahahah! No, no. Semplicemente lo aiuto in negozio e lui mi sfrutta crudelmente.
-Capisco. Bene, io sono arrivata.- dissi, mentre cercavo le chiavi nella borsa. –Ci vediamo.
-A presto, Rose.- Sorrise ancora in quel modo.
Arrossii nuovamente e gli sorrisi a mia volta, chiudendo poi in fretta il portone.

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Capitolo 2
*** Ricordi ***


Erano quasi le 22.00 e, non avendo nient’altro d’importante da fare, decisi di sdraiarmi sul divano con una tazza di cioccolata in mano a leggere il libro comprato quel giorno.
Sfiorai con le dita la copertina rossa. “An old book with new pages”.
Rimasi paralizzata da quelle parole, quasi come fossero un segno che avevo atteso a lungo.
Non appena aprii la copertina, un foglietto scivolò tra i cuscini. Misi da parte il libro e lo lessi.
Un numero di telefono, accompagnato dalle parole “Chiamami. Will”.
Controllai di nuovo l’orologio. Forse era un po’ tardi, avrei potuto disturbarlo.
Eppure, dopo un attimo di esitazione, presi il telefono e composi il numero.
Uno squillo, due squilli, tre. Lo sapevo, probabilmente dormiva di già.

-Pronto?- La sua voce risuonò dall’altra parte del telefono.
-W… Will… Sono Rose.- riuscii a balbettare.
-Oh, ciao! Pensavo che non avresti più chiamato.- sembrava quasi contento di sentirmi.
-Ah, no, scusa. Ho trovato solo ora il biglietto…- Cosa mi era saltato in mente? Perché lo avevo chiamato? Cercai di inventarmi una scusa su due piedi. –Ascolta, io domani non ho nulla da fare. Dovevo uscire con delle amiche, ma hanno disdetto all’ultimo secondo. Non è che per caso…
-Facciamo alle 15.00 davanti alla libreria?
Rimasi colpita dalla velocità con cui pronunciò quelle parole. Mi correggo. Non è che sembrava contento di sentirmi. Lo era.
-Va bene. A domani allora.
-Buona notte Rose.
-‘Notte Will.- riattaccai. Il cuore batteva a mille per l’emozione. Trattenni a stento un gridolino di gioia.
Ma perché tutta quella felicità?
D’un tratto, automaticamente, mi ritrovai catapultata in vecchi e spiacevoli ricordi.

Io e Edward eravamo una coppia perfetta. Sempre insieme, non ci separavamo mai. Stesso quartiere, stesse amicizie, stessa scuola fin dalle elementari. Parlavamo sempre di tutto, non c’erano segreti tra noi. Sembrava che la nostra storia fosse destinata a durare in eterno.
Ma un giorno la nostra felicità fu spazzata via e io mi ritrovai sola, tradita e abbandonata, senza uno straccio di fiducia in me stessa e negli altri.
Riprovai per pochi attimi il dolore di quei mesi trascorsi tra incubi e il desiderio di poter tornare indietro.

Mentre cercavo di cacciare via quei brutti pensieri, mi accorsi che le lacrime ormai scendevano veloci sul mio viso. Eppure era passato tanto tempo. Possibile che facesse ancora così male?

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