Quello che non ti ho detto

di _A_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ninna nanna ***
Capitolo 2: *** Dubbi ***
Capitolo 3: *** Letters to Jane ***
Capitolo 4: *** Crollo ***
Capitolo 5: *** Bugia ***
Capitolo 6: *** Ti voglio bene ***



Capitolo 1
*** Ninna nanna ***


Era una giornata piovosa e fredda. Alec, Demetri e Heidi erano andati a caccia insieme per passare un po’ di tempo, io invece, me ne stavo chiusa in camera mia ad annoiarmi a morte. Non vedevo l’ ora che tornasse mio fratello, non sopportavo la sua assenza, mi rendeva nervosa. Per ingannare il tempo andai in biblioteca, non tanto per leggere un libro, tanto li avevo letti e riletti centinaia di volte, ma per incontrare qualcuno. Aprì la porta e ,purtroppo, mi ritrovai Felix intento a cercare dei libri che lo colpissero. Per un attimo sperai che non mi vedesse, non fu così:” Hey Jane,non sei andata con Alec?” “No Felix, ho altro da fare, tolgo il disturbo.” Chiusi la porta prima che potesse rispondermi, era la persona più irritante,incapace e presuntuosa che potesse esistere, se fossi Aro me ne sbarazzerei subito. Ripresi a camminare per i corridoi del palazzo. Ma dove era andato Aro? Avevo necessariamente bisogno di lui, un po’ per calmarmi, un po’ perché gli dovevo parlare. Aro per me era la persona più importante della mia vita, insieme ad Alec ovviamente,per me era tutto, molto più di un padre, un punto riferimento fisso di cui io non potevo fare a meno. Gli volevo un mondo di bene e anche lui me ne voleva molto. Riusciva sempre a capirmi e rassicurarmi, anche senza leggermi nel pensiero. Passai davanti alla sua stanza senza neanche accorgermene. Sentì una musica bellissima e incredibilmente familiare. Mi fermai per un attimo di fronte alla porta, cercando di ricordare dove l’ avessi sentita. Nel tentativo di ricordare, non mi accorsi che la porta era socchiusa e Aro inevitabilmente, si accorse di me: “ Jane!” disse allegramente: “ Vieni entra pure.” Ecco perfetto, me ne poteva andare bene almeno una oggi? “ Mi scusi Signore, non volevo affatto disturbarla..” mi interruppe: “ Oh Jane,tu non mi disturbi mai, non scusarti, non mi dai alcun fastidio, anzi..” Entrai piano e mi sedetti su una sedia accanto a lui. “ Allora,pensavo che fossi andata con Alec..” “ No, in realtà non avevo molta voglia, preferivo rimanere qui.” “ Capisco…”. Restammo un po’ in silenzio, aspettava che dicessi qualcosa. Nella mia testa ritornò quello splendido motivetto e la curiosità si impadronì di me : “ Signore, la musica che suonava prima, mi ricorda qualcosa, ma non ricordo cosa..”. lo dissi con un tono un po’ incerto, per un attimo mi pentì di averglielo chiesto, forse ero stata troppo invadente, che sciocca. “ Sai Jane, non mi meraviglia affatto..”. Cosa voleva dire?La mia fantasia si scatenò, nella mia mente iniziarono a vorticare milioni di possibilità. Vedendo la mia espressione dubbiosa riprese a parlare: “ Vedi tesoro, quando eri piccola, la sera per farti addormentare, ti suonavo sempre questa ninna nanna.” Ma certo ! Adesso mi era tutto chiaro, come avevo fatto a dimenticarlo? Sul mio volto si accese un sorriso al quale rispose Aro. “ Si è vero, adesso ricordo tutto perfettamente “ “ Ti piaceva molto…” Ad un tratto abbassò lo sguardo, sembrava triste, senza pensarci sussurrai un “ Grazie”. Mi guardò di nuovo negli occhi e mi si avvicinò per darmi un bacio leggero sulla fronte, poi uscì dalla stanza.

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Capitolo 2
*** Dubbi ***


Rimasi da sola, il senso di colpa si impadronì di me. Perché aveva reagito in quel modo? Forse avevo sbagliato a chiedergli quella cosa, forse non ne voleva parlare, forse avevo sbagliato momento o forse aveva altro di più urgente e preoccupante per la testa. Che stupida. Niente, oggi non me ne andava una per il verso giusto. C’ era per caso qualche maledizione in atto?. Sentì dei passi leggeri e delicati salire le scale ed un profumo delizioso diffondersi per il corridoio. Stava arrivando Sulpicia. Secondo me lei era la donna perfetta. Sempre composta, educata, dolce, aveva sempre una buona parola per tutti e uno splendido sorriso sulle labbra, anche quando non era di buon umore. Mi alzai dalla sedia e mi affrettai ad uscire dalla stanza, d’ altra parte io lì non ci dovevo proprio entrare. Me ne andai in giardino sperando di trovare, almeno lì, in po’ di pace e tranquillità. Mi sedetti su una panchina vicino alla fontana. Era il mio posto preferito. Iniziai a pensare al più e al meno, non mi accorsi minimamente dello scorrere delle lancette. Ad un tratto qualcuno mi appoggiò una mano sulla spalla. Mi voltai di scatto. Mi sentì invadere da sollievo e felicità quando vidi chi era : “ Alec! Finalmente sei tornato!” “ Dai non sono stato via molto…. Ma non te ne eri accorta che ero tornato? In genere corri ad abbracciarmi…” Gli feci una linguaccia. :” No, veramente non ti ho sentito. Ti sei divertito?” “ Si abbastanza, ma che hai? E’ successo qualcosa?” “ No… ehm. In realtà si, ma non è niente.” Capì al volo che non era il momento più opportuno per parlarne, lasciò stare certo che prima o poi avrei ceduto e mi sarei confessata. “ Va bene… non vieni a fare uno spuntino? “ “ Si, andiamo.”. Il pranzo fu una vera noia, Heidi non aveva smesso un attimo di parlare. Me ne andai in camera mia per raccontare ad Alec quello che era successo : “Jane, ma non preoccuparti ! Magari pensava ad altro, il mondo non gira mica intorno a te sorellina..” “Alec, sei davvero molto confortante e gentile, lo sai ?” “Hahaha, e dai!, non ti arrabbiare, vedrai che si sistemerà tutto.” Si certo, questo lo sapevo già, quello che mi preoccupava era come si sarebbe sistemato e se ci sarebbe stato un lieto fine. Il resto della giornata passò più in fretta del previsto. Era ormai notte inoltrata, la città si era spenta completamente, in giro non c’ era più nessuno. Stavo leggendo uno dei miei libri preferiti: “ Amleto “. Qual cuno bussò alla porta :”Chi è? “ chiesi un po’ stizzita. “ Jane, sono Renata, Aro ti desidera nel suo ufficio.” Oddio e adesso? “ D’ accordo arrivo.”. Mi aggiustai un po’ i capelli e feci un respiro profondo. Cosa mi aspettava? Arrivata davanti alla porta del suo ufficio bussai timidamente. Una voce calda e rassicurante mi accolse :” Jane, vieni cara.” Mi fece cenno di accomodarmi sulla poltrona di fronte alla scrivania. Mi sfiorò la mano, probabilmente per capire cosa stessi pensando. Mi sorrise: “ Jane, volevo scusarmi per il mio comportamento.” Perché si scusava? “ No,no io devo scusarmi con lei.” “ Assolutamente no, tu non hai fatto nulla.” Ma allora non era arrabbiato con me? “ Jane ascoltami, ti ho chiamata perché devo dirti una cosa importante…”

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Capitolo 3
*** Letters to Jane ***


Panico. Per un istante interminabile rimasi completamente immobile, bloccata. Era la stessa sensazione che avvertivo quando Alec si divertiva ad inibirmi i sensi, con l’ unica differenza che ero cosciente e riuscivo a percepire, se pur minimamente, quello che mi accadeva attorno. Aro mi si avvicinò e mi accarezzo i capelli, forse nel tentativo di tranquillizzarmi. Non osavo immaginare che aspetto potessi avere. Si allontanò per prendere una piccola scatolina di velluto rosso dal cassetto della scrivania e me la porse. Allungai la mano destra tremante per prenderla e la rigirai tra le dita in cerca di un indizio. Guardai Aro negli occhi in cerca di aiuto. “ Jane calmati ! Non succederà nulla, stai tranquilla” Si, era la stessa cosa che continuavo a ripetermi. Dovevo calmarmi, in fondo, che cosa poteva accadere di tanto grave? Mi fidavo di Aro. Presi un respiro profondo e mi schiarì la voce. Sembrava andare un po’ meglio. Aro spostò la sedia e la sistemò accanto alla mia. “Jane, in questa scatolina è contenuto qualcosa che credo sia ora che ritorni a te.” Il mio cervello impiegava più del necessario per elaborare ciò che mi veniva detto. “ Aprila Jane. Non aver paura.” La scatolina si aprì molto più facilmente e velocemente di quanto pensassi. In effetti non l’ avevo aperta io, Aro mi era venuto in soccorso. Stavo facendo una figura pessima! Ero quasi sul punto di odiarmi. Perché non riuscivo a controllarmi? Guardai all’ interno della scatolina. C’ era un ciondolo d’ oro giallo a forma di cuore attaccato ad una catenella. “ Che -che cos’ è? “ “ Prendila in mano, lo capirai da sola” Tolsi delicatamente la collanina dalla custodia e la sfiorai con le dita. Sentì che sul retro del cuoricino c’ era inciso qualcosa. Lo girai e lessi con attenzione : “ 25/12/1945 Auguri angelo nostro “ In un secondo capì tutto. Gli occhi mi si inumidirono e iniziarono a sgorgare copiose lacrime. Era da molto tempo che non piangevo, almeno non in quel modo. “ Che significa?” chiesi tra i singhiozzi. “E’ una medaglietta che i tuoi genitori volevano regalarti per Natale. Purtroppo non hanno fatto in tempo.” Già. Non avevano fatto in tempo, perché morirono due giorni prima. “Jane c’è anche una lettera. L’ ho trovata vicino alla scatolina. Naturalmente non l’ ho mai aperta. Te la senti di leggerla?” Annuì e la presi con l’ altra mano. La tirai fuori dalla busta e iniziai a leggere : “ Hey piccolina! Lo so starai pensando che i tuoi genitori sono dei matti! Bhe in effetti non hai tutti i torti…. Ti abbiamo scritto questa lettera perché vogliamo che tu sappia che sei il dono più bello e speciale che ci potesse capitare e che ti vogliamo un mondo di bene e te ne vorremo per sempre, qualunque cosa accada. Ci saremo sempre e ogni volta che avrai bisogno di noi guarda le stelle in cielo e accarezza il cuoricino che ti abbiamo regalato, vedrai che correremo da te, ovunque sarai- ovunque saremo. Non te lo dimenticare mai! Siamo orgogliosi di te cuccioletta!!! Con affetto tuoi: Mamma e Papà.”

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Capitolo 4
*** Crollo ***


Lasciai cadere tutto ciò che avevo in mano. Aro per fortuna riuscì ad afferrarli prima che potessero toccare terra. Mi lasciai andare in un pianto liberatorio. Non riuscivo a crederci. Aro mi abbracciò e cercò di calmarmi in tutti i modi possibili. Mi calmai solo quando finì tutte le lacrime che avevo. In realtà non saprei dire per quanto tempo avevo pianto. Non osavo immaginare che cosa stessero pensando quelli che mi avevano sentita, non volevo occuparmene, almeno non ora. “Stai un po’ meglio adesso?” mi chiese Aro premurosamente. “Si, grazie”. Mi sorrise dolcemente. Avevo l’ impressione che mi dovesse dire dell’ altro. Probabilmente mi sbagliavo e comunque non ero poi tanto sicura di volerlo ascoltare, l’ aveva di certo letto nei miei pensieri. Cambiò argomento :” Che ne dici di andare giù? Heidi avrà senz’ altro portato qualcosa.” Annuì. Scendemmo le scale ed entrammo nella sala principale del palazzo, quella che io di solito chiamavo per convenzione “ Sala del trono”. Appena varcammo la soglia puntarono tutti lo sguardo su di noi e, di colpo, scese un silenzio assordante. Caspita, ma allora lo sapevano tutti! Non li sopportavo, avrei voluto volentieri torturarli ad uno ad uno quegli stupidi pettegoli. Finsi indifferenza e come di consueto andai a sedermi vicino ad Alec, che come gli altri mi guardava in modo strano. E no! Ci si metteva anche lui?! Consumai velocemente il mio pasto e mi congedai educatamente, ma con un filo di irritazione. Appena arrivata in camera mia mi buttai sul letto schiacciando la faccia contro il mio soffice cuscino. Quando sarebbe proseguita la “chiacchierata” con Aro? Cos’ altro dovevo sapere? E soprattutto perché aveva aspettato tutto questo tempo per dirmelo?. Qualcuno bussò alla porta e interruppe bruscamente tutte le mie riflessioni. “Chi è?” dissi con tono di voce omicida. “Jane sono io, posso entrare?” Come pensavo era Alec. “Se proprio devi..” gli risposi con voce atona. Entrò e si sdraiò accanto a me iniziando a giocare con i miei capelli. Aspettavo impaziente la sua scontatissima domanda. “Jane, si può sapere cosa diavolo è successo?” Esattamente come pensavo…. “Niente…” Non avevo voglia di parlarne. “E dai Jane? Vuoi prendermi in giro?! Com’ è possibile che non sia successo niente se il tuo pianto rimbombava per tutto il palazzo?!” Stava esagerando o diceva sul serio? Lo guardai con la coda dell’ occhio e alzai le spalle. “Devo chiederlo ad Aro? Sappilo non mi arrenderò facilmente, quindi ti conviene parlare sorellina adorata. Tanto abbiamo a disposizione tutto il tempo che vogliamo, non ho fretta” Oh! Non lo sopportavo quando faceva così! Sbuffai e mi sedetti al centro del letto. “ Che vuoi sapere fratellino adorato? ” dissi in tono di sfida. “Tutto!”. Alzai gli occhi al cielo. Ok aveva vinto, ma non finiva qua. “Aro mi ha restituito delle cose. Contento?” “ E tu piangi in quel modo?” “Perché non si può?” “Senti Jane, non è normale ok? O ti decidi a dirmi tutto con le buone, oppure lo chiedo direttamente ad Aro. Comunque preferirei che me lo dicessi tu.” Spostai lo sguardo sul comodino e notai che c’ erano il ciondolo e la lettera. Li aveva di certo messi Aro. Mi allungai per prendere i due oggetti e li porsi a mio fratello. “Puoi vederlo da solo, non c’ è bisogno che te lo dica io…”

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Capitolo 5
*** Bugia ***


Alec aprì la scatolina e guardò con attenzione il cuoricino. Era un po’ stupito, ma controllò perfettamente le sue emozioni in modo che non trasparisse nulla dal suo volto. “ Era solo questo? “ Stavo per rispondergli di no, ma qualcosa mi disse che era meglio non fargli leggere la lettera, era troppo personale e non volevo che gli altri sapessero cosa c’ era scritto. “ Si “ risposi secca. “ D’ accordo “. Non sembrava molto convinto. “ Alec, che altro c’è ancora? “ “ Niente, niente. Ti lascio sola “. Ah finalmente ! Chissà se c’ era qualcosa di simile anche per Alec. In questo momento avrei voluto essere un’ umana per poter dormire almeno un po’ giusto per distrarmi. Ero esausta. Dalla finestra iniziavano ad entrare i primi raggi di sole che si infrangevano contro la mia pelle facendola brillare. Iniziava un’ altra giornata e mi auguravo che non fosse come quella appena passata, anche se non avevo un buon presentimento. Mi cambiai, raccolsi i capelli come sempre e scesi al piano di sotto. Mi guardavano tutti con facce compassionevoli e mi facevano nauseanti sorrisetti. Li odiavo. C’ erano proprio tutti, gli unici che mancavano erano Aro ed Alec. Dov’ erano finiti? Avrei voluto chiederlo agli unici due che non si comportavano in quel modo idiota, ossia: Marcus e Caius. Marcus era completamente assente, annoiato come al solito. Caius, invece, era sull’ orlo di una crisi di nervi che non preannunciava niente di buono. Decisi di lasciar perdere e andai a cercarli da sola. Dopo aver girato un po’ li sentì che discutevano nello studio di Aro. Riuscì a capire solo. “ No Alec, mi spiace. “. Di che stavano parlando?. Alec stava per uscire dallo studio ed io mi precipitai giù come un razzo per non farmi scoprire. “ Jane! Ti alleni per una gara ?”. No era Felix! Ma per quale motivo non si faceva mai gli affari propri? “ Hahaha spiritoso Felix” risposi fingendo ironia. “ Allora scommetto che stavi combinando qualcosa, vero?” possibile che mi avesse vista? No, non credo. “ No Felix. Ti conviene sparire prima che perda il controllo ! “ dissi con tono minaccioso. In realtà non potevo fargli nulla perché Aro me l’ aveva vietato, tranne, ovviamente, in casi eccezionali, ma né Felix né gli altri sapevano di questo divieto, quindi quando vedevano che la situazione si stava mettendo male per loro, tagliavano la corda. “ Ok, ok ci vediamo dopo “. Speriamo di no. “ Jane “. Che bello sentire questa voce. Era Aro. “Si Maestro…” “Come va oggi, mia cara? “ “ Decisamente meglio, la ringrazio.” “Bene, mi fa molto piacere. Senti Jane ti andrebbe di accompagnare Heidi? Così magari ti distrai un po’ “. Si in effetti era una buona idea. “ Si, certo mi sembra una magnifica idea”. Andai a fare qualche vittima in giro per la Toscana in compagnia di Heidi e dopo qualche ora tornammo al palazzo portando il pranzo per tutti gli altri. Mi sentivo molto meglio. Ero quasi di buon umore. Ci voleva proprio questa uscita. Al nostro rientro, però, la tensione si poteva tagliare con il coltello. Doveva essere successo qualcosa. Guardai Heidi per cercare di capire se anche lei l’ aveva avvertita. “Heidi, ma sbaglio oppure deve essere successo qualcosa? “ “ No Jane, in effetti non ti sbagli, stavo per chiederti la stessa cosa…” Il mio umore cambiò per l’ ennesima volta. Ero preoccupata. Entrammo nella sala principale del palazzo. Stranamente c’ erano solo Aro, Caius ed Alec. Io e Heidi ci lanciammo un’ occhiata. Si era sicuramente successo qualcosa…

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Capitolo 6
*** Ti voglio bene ***


“ Signore è per caso successo qualcosa ? “ chiese Heidi titubante rivolgendosi ad Aro. “ No Heidi, non è successo nulla in particolare “ “ Maestro, perdoni la mia insistenza, è sicuro che non sia successo nulla?” “ Si Jane, certo. Gli altri non ci sono perché sono andati a fare i soliti controlli di routine. “ Vidi che Caius scuoteva vistosamente la testa, probabilmente non era molto d’ accordo con la decisione di Aro e questo aveva causato la tensione che avevo avvertito. Aro e Alec si lanciarono un’ occhiata d’ intesa. “ Jane, puoi venire con me ? dovrei parlarti in privato. “ disse Alec con tono pacato. “ Si, va bene. “ Cosa doveva dirmi ?. Mentre camminavamo verso la sua stanza non mi rivolse nemmeno uno sguardo. Avevo l’ impressione che fosse molto arrabbiato con me, ma non riuscivo a capire il motivo. Mi fece entrare nella sua camera e chiuse la porta quasi sbattendola. Non dissi nulla mi limitai a guardarlo. “ Jane, cos’ è questa storia della lettera ? “. Estrasse la busta dalla tasca dei pantaloni e me la sventolò davanti agli occhi. Ecco era questo il motivo. “ Dammela subito Alec !”. L’ aveva scoperta e adesso come facevo ? “ No. Perché non me l’ hai detto ? “ “ Perché non volevo che gli altri sapessero cosa c’ era scritto. “ risposi mortificata. “Io non sono -gli altri- Jane. “ “ Si lo so Alec. Scusami mi dispiace .“ “ Scusami ? “. La situazione si stava complicando e in più sapevo perfettamente di aver sbagliato, Alec aveva tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiato con me. “ Alec ascolta, lo so, ho sbagliato, ma te l’ avrei detto. “ “Si certo e quando? Non arrampicarti sugli specchi Jane, credimi non ha alcun senso. “ Alzai le spalle, non sapevo più cosa dirgli. “ Posso leggerla ? “. Lo guardai negli occhi, ma allora non l’ aveva letta ? Mi sentì ancora peggio. Perché mi ero comportata in quel modo? Alec non se lo meritava. “ Si Alec certo che puoi. “ Aprì la busta ed estrasse la lettera, poi si sedette sul bordo del letto e iniziò a leggere. Lo osservavo con attenzione tentando di percepire le emozioni che provava. Quando smise di leggere aveva gli occhi lucidi. Si schiarì la voce: “ E così era una lettera di mamma e papà .” Annuì. Restammo per qualche secondo in silenzio. Aveva lo sguardo vacuo, chissà a cosa pensava. “ Alec ? “ provai a scuoterlo. “ Si Jane ? “. Lo disse con tono incredibilmente tranquillo, possibile che mi avesse già perdonata ?. Lo guardai facendogli capire che mi aspettavo che dicesse qualcos’ altro. “ Ti perdono, ma solo per questa volta… “ Sorrisi e corsi ad abbracciarlo facendolo stendere sul letto. “ Grazie, grazie, grazie !!! Da ora in poi ti dirò tutto promesso. “ “ Va bene, allora facciamo un patto : tra di noi non ci dovranno mai essere segreti, di nessun tipo. D’ accordo? “ “ Si d’ accordo. Sei il fratello più buono del modo ! “ gli dissi dandogli un bacio sulla guancia. “ E tu la sorella più sciocchina che esista. “ disse ridendo. “ Ah si ? “ Annuì. “ Ok, vediamo se ora cambi idea…”. Iniziai a fargli il solletico. “Hahaha Jane, basta, basta! Scherzavo…” “ Per farmi smettere devi dire che sono la sorella più bella, più buona, più brillante che ci sia. “ “ Hahaha, che sciocchezza ! ok, ok mi arrendo, se smetti un attimo te lo dico. “ Acconsentì alla tregua. “ Allora, sei la sorella più bella, più brillante, più buona che esista… va bene? “ “ Si, anche se non era proprio come hai detto tu…” “ Aspetta un attimo, credi di essertela cavata con così poco ?”. Mi tirò una cuscinata. “ Vuoi la guerra caro fratellino ? “. Iniziammo a prenderci a cuscinate e a ridere come matti. Mi sentivo finalmente bene, libera da tutto e da tutti, capace di ridere come non facevo da troppo tempo e tutto questo grazie ad una persona speciale, la mia ancora di salvezza: il mio Alec !. “ Ti voglio bene “ gli sussurrai all’ orecchio. “ Io di più, sorellina pestifera. “ E così anche Jane è capace di ridere e scherzare come tutti gli altri. Spero che questa fan- fiction vi sia piaciuta. Ringrazio tutti quella che l’ hanno letta, quelli che l’ hanno recensita, quella che l’ hanno aggiunta tra le preferite e quelli che l’ hanno aggiunta tra le storie da seguire. Vi ringrazio tutti di cuore !!!

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