Hearts Call di Ray08 (/viewuser.php?uid=89638)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A•Azzurro ***
Capitolo 2: *** B•Bulimia ***
Capitolo 3: *** C•Commedia ***
Capitolo 4: *** D•Desiderio ***
Capitolo 5: *** E•Errore ***
Capitolo 6: *** F• Felicità ***
Capitolo 7: *** G•Grigio ***
Capitolo 8: *** H•Hurt ***
Capitolo 9: *** I•Innamorato ***
Capitolo 10: *** L•Lento ***
Capitolo 11: *** M•Musica ***
Capitolo 12: *** N•Nave ***
Capitolo 13: *** O•Oblio ***
Capitolo 14: *** P•Panico ***
Capitolo 15: *** Q•Quarzo ***
Capitolo 16: *** R•Respirazione ***
Capitolo 17: *** S•Sabbia ***
Capitolo 18: *** T•Tentazione ***
Capitolo 19: *** U•Ultimatum ***
Capitolo 20: *** V•Vincolo ***
Capitolo 21: *** Z•Zanzara ***
Capitolo 1 *** A•Azzurro ***
A!
Allora buonasera a tutti! Ho deciso di
autocondannarmi nello scrivere una raccolta Huddy. Sì, perchè non posso far a
meno di questa coppia! Credo che saranno tutte one-shot, non so ancora
bene; l'ambientazione sarà varia! L'unica cosa che unirà questa raccolta
sarà l'alfabeto. Una storia per ogni lettera! Buona lettura, sarebbe molto
apprezzato un commento U.U
AZZURRO:
"Dopo l’istante magico in cui i miei occhi si sono
aperti nel mare,
non mi è stato più possibile vedere, pensare,
vivere come prima."
House strinse il bastone con forza nella mano
destra.
Dannazione, non riusciva a controllare il flusso dei suoi pensieri.
Non riusciva a fermarli.
Come gli
scogli non riescono a fermare le onde del mare.
Si ritrovava sempre
intrappolato in quell'azzurro profondo. L'azzurro dei suoi occhi.
Lei era
così vicina che ancora non riusciva a capire come fosse riuscito a resisterle.
Si era sentito annegare dentro quello sguardo così intenso.
Come un naufrago in mezzo
all'oceano.
Appena era entrato, per chiederle il consenso per una
biopsia, e si era avvicinato alla sua scrivania aveva sognato di farle scivolare
via quel vestito blu, lì, nel suo ufficio. La stoffa leggera lasciava
intravedere le gambe e le fasciava dolcemente i fianchi formosi. Era stato
davvero troppo.
Ora si ritrovava nel
suo studio, a stringersi la testa tra le mani e pensare ancora a quell'azzurro.
Dovette aprire e chiudere gli occhi più volte, cercando di cancellare
quell'immagine. Niente da fare. Continuava a fantasticare su di lei. Gli era già
capitato era vero, ma dopo l'eccitazione iniziale la sua mente tornava a
concentrarsi su altre cose. Ora come ora non ci riusciva. Doveva assolutamente
fare qualcos'altro.
Si alzò, prese il bastone e uscì.
Arrivò davanti
l'ufficio di Wilson e spalancò la porta come suo solito. Senza dire niente entrò
rapidamente e si sdraiò sul divanetto. L'amico lo fissò confuso. House chiuse
ancora gli occhi e portò la testa all'indietro, appoggiandola sulle mani.
Non sapeva neanche lui cosa fosse andato a fare lì, aveva semplicemente
bisogno di distrarsi, di uscire dall'acqua per prendere una boccata d'aria,
prima di immergersi nuovamente in quell'azzurro. Perchè era sicuro che si
sarebbe beato ancora della profondità di quegli occhi, ma era ugualmente sicuro
che sarebbe stato fatale per lui e che forse non sarebbe più riuscito a
riemergere.
Bloccato in lei per sempre.
"House, il gioco del silenzio non è
divertente...Avanti sputa il rospo: cosa vuoi?" Evidentemente Wilson non poteva
perdere tempo: doveva lavorare.
Il diagnosta
alzò lo sguardo quasi annoiato sul suo amico. Sbuffò rassegnato quando notò cosa
indossava: il mare lo inseguiva.
"Oh niente" disse facendo una smorfia "...mi piace
la tua cravatta..."
"Davvero?"
rispose Wilson, lisciandosi con fare compiaciuto l'oggetto in questione, azzurro
con piccole onde marine disegnate.
"Certo! Io
amo l'azzurro" sussurrò House a se stesso mentre era già scomparso al di là
della porta, cercando di non far sentire la sua ultima affermazione- dichiarazione- all'amico.
Spazio autrice:
[1] Allora,
per inagurare questa raccolta ho scelto un qualcosa di soft: la collocazione non
è precisata, ognuno può metterla in uno dei tantissimi momenti Huddy. House sa
che non ha scampo di fronte al sentimento che prova per Cuddy, ma di certo non
glielo dirà.
[2] La prima frase è una citazione di Jacques-Yves Cousteau.
Non ho la più pallida idea di chi sia, *me ignorante* ma appena ho letto questa
frase ho immaginato la storia. Prendetevela con lui quindi!
[3] Spero che vi
sia piaciuta!
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Capitolo 2 *** B•Bulimia ***
B
Ringrazio Ella93 per la recensione. Spero che apprezzerai anche questa =)
BULIMIA
"Chi mi dice che non è un'allucinazione?"
"Hai preso il Vicodin?"
"No!"
"Allora va tutto bene"
"Sì."
La mano di House stringe forte quella di Lisa Cuddy. E' come una richiesta soffocata-non andartene via.
Nè ora, nè mai.
Insieme si spostano lentamente verso la camera da letto- le mani ancora intrecciate.
Le
dita esperte di lui la spogliano dalla divisa da infermiera, lei gli
toglie il giubbotto da motociclista. Si fermano, già ansimanti
per l'eccitazione. Si osservano silenziosi, mentre anche la maglietta e
i pantaloni giacciono sul pavimento. Ora sono lì, in piedi nella
camera da letto. Uno davanti all'altro: nudi, senza barriere o vestiti.
Cose inutili davanti a questo sentimento.
Basta una leggera pressione di lui-una spintarella come per la
gravità- e si ritrovano sdraiati sul letto. Lei lo bacia con
passione, per saziarsi di quella stramaledetta voglia di lui; House
esplora con gli occhi, la mano e le labbra ogni singola porzione di
pelle di lei, inebriandosi del suo profumo-cocco e agrumi.
Respirano uno nella bocca dell'altro, l'ossigeno non è
più così importante. Si mordono impazienti le labbra, si
stringono vogliosi in un caldo abbraccio. Bulimici. Bulimici d'amore.
Ingeriscono spropositate quantità di sospiri, gemiti e baci.
Compulsivamente si perdono uno nell'altro, fino ad arrivare all'orgasmo
insieme. Avvinghiati, la mano ancora stretta nella mano.
House le scosta una ciocca dal viso e vomita carezze, unite ad alcune parole: "Ti amo Lisa. "
Spazio autrice:
[1] Questa shot è più corta della prima, quasi una flash.
Naturalmente ambientata nel finale della sesta stagione/inizio settima.
[2] Non ho nient'altro da dire, oltre al fatto che sarebbe gradito un commento :)
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Capitolo 3 *** C•Commedia ***
C-Commedia
COMMEDIA:
"Certo
è incredibile tanta energia e tanti drammi nel tentativo di
trovare qualcuno che quasi mai è la persona giusta. Non dovrebbe
essere tanto difficile "
"H-ho i biglietti per una commedia."
Escono dal teatro, vicini ma non troppo,
la Cuddy ancora sorridente per le ultime battute, House meno coinvolto
dallo spettacolo, ma sicuramente più interessato allo spacco del
vestito della Cuddy, che lascia intravedere le gambe nude. Si fermano
vicino ad una panchina, e Cuddy si siede.
"Allora House. Cosa è stato
questo, un appuntamento?" chiede lei, rompendo il silenzio
imbarazzante, e dando voce a quella curiosità che l'aveva presa
per tutta la serata.
House sposta il suo sguardo su un
punto lontano. Non sa cosa rispondere. Non vuole rispondere. E la cosa
che più gli dà fastidio è il fatto che qualsiasi
cosa sia stata questa sera, sta per finire. O forse non è mai
iniziata.
"Cosa ha Jimmy che io non ho?" dice, con voce quasi drammatica, per smorzare la tensione.
La Cuddy sbuffa e gli sorride
"Io e Jimmy siamo solo amici."
"Questo vuol dire che io e te non siamo solo amici?"
Touchè. La Cuddy annaspa per
un attimo, non sa cosa rispondere. House ora ha gli occhi fissi puntati
su di lei, osserva ogni suo più piccolo spostamento. Se qualcuno
glielo chiedesse, il diagnosta saprebbe dire quante volte in quel
momento la Cuddy ha sbattuto le ciglia.
O forse glielo saprebbe dire sempre e in ogni istante della giornata.
"Non hai ancora risposto alla mia domanda...E' un appuntamento?" chiede
lei, evitando così la sua domanda, ma soprattutto evitando di
chiedere la risposta a se stessa.
"Dannazione, se io fossi il tuo capo potrei chiamarlo ordine, ma dato
che così non è..." House fa una pausa studiata, evitando
ancora il suo sguardo. "Si direi che appuntamento sia il nome
più giusto. Sempre che tu non voglia passare ad una serata di
sesso. Sai che sarei molto disponibile!" continua, con una punta di
sarcasmo.
Cuddy sorride.
E' tarda sera. Una brezza riempie
quei vuoti di silenzio, portandosi via le ultime parole. House non sa
dire con esattezza da quanto tempo sia finito lo spettacolo, da quanto
tempo loro siano lì, muti. In realtà House non sa cosa
dire-e questo lo irrita profondamente. Si siede anche lui sulla
panchina, buttandosi quasi a peso morto.
"Beh, è stata carina la commedia." esordisce, e si sente
immediatamente stupido per quello che ha detto, e per il tono usato.
"Ma se hai fissato tutto il tempo le mie gambe."
"...Anche le tue tette! Peccato che il fondoschiena fosse perennemente
incollato alla poltroncina. Su alzati e ancheggia, voglio rimediare!"
Cuddy scuote la testa. "Certo, nei tuoi sogni!"
"No, nei miei sogni facciamo ben altre cose. Sai, tu non ti limiti ad ancheggiare."
Cuddy fa una smorfia, fintamente disgustata e guarda lontano.
"Hei Cuddles. E' stata proprio una bella serata." esclama House, rompendo il silenzio.
Cuddy abbassa lo sguardo, e House nota che le sue guance si sono imporporate.
"Hai freddo?" le chiede a bruciapelo.
Cuddy alza lo sguardo e lo fissa interrogativa.
"Le tue guance si sono arrossate, segno di freddo o di imbarazzo."
Cuddy sente le guance avvampare e si limita ad annuire. Non sa neanche lei il motivo.
House si avvicina a lei e la stringe in un abbraccio.
"Ecco, questo sarebbe un motivo per imbarazzarsi" dice, continuando a
stringerla forte, "ma è anche un ottimo modo per scaldare una
persona."
Poi improvvisamente, così come l'aveva abbracciata, si stacca da
lei. Cuddy non può fare a meno di sentire che quel contatto le
manca-ed anche tanto.
"Buonanotte raggio di sole." dice lui, mentre si è alzato e ha preso il bastone.
"Sì, è stata proprio una bella serata." sussurra lei,
mentre House è già un puntino lontano nel buoi.
Spazio autrice:
[1] Le prime frasi sono citazioni del telefilm, puntata 3x19. Questa
shot è una 'What if'. Ho provato a pensare alla serata che
avrebbero trascorso e il risultato è questo. Ma non ne sono
però pienamente convinta.
[2] RINGRAZIAMENTI:
ella93: grazie ancora per la recensione. Mi fa molto piacere, davvero. Spero ti piaccia anche questa.
Dea Elisa: eh sì, ho
immaginato così tante volte quella scena che non ho potuto non
scriverci sopra. Sono contenta che ti sia piaciuta,. Spero apprezzerai
anche questa.
[3] Al prossimo aggiornamento con la lettera D. (ps: lettera che adoro <3)
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Capitolo 4 *** D•Desiderio ***
D bis
DESIDERIO:
House era
salito sul tetto. Doveva pensare. Pensare alle parole che lei gli aveva detto,
sulla porta di casa.
"Ma io ti piaccio per
caso?"
Oh no,
non era affatto così. Lui non provava niente per lei vero? Apparte una
grandissima irritazione quando lei cercava di bloccarlo e un odio profondo
quando lo guardava dall'alto dei suoi tacchi e continuava ad assegnargli ore di
ambulatorio. Per lei sentiva una fortissima fitta quando scopriva che usciva con
un altro uomo, gelosia (?), un senso di eccitazione davanti alla sua scollatura
o il suo didietro e un crampo allo stomaco quando la vedeva, tutte cose che un
semplice dottore avrebbe potuto benissimo classificare come sintomi da
innamoramento.
Ma lui non ne era affatto innamorato.
Sia la fitta che il
crampo erano conducibili al cibo di Wilson, sicuramente avariato. Per il senso
di eccitazione si sarebbe preoccupato se fosse stato il contrario: era pur
sempre un uomo e la Cuddy era una bella donna. Sexy. Intelligente. Acuta.
Brillante.
House si ritrovò a pensare ancora a lei. A tutte le volte che la
vedeva, ed era stranamente felice. Non serviva una laurea in medicina per
capirlo: Cuddy aveva ragione. Le piaceva, e anche molto.
Abbassò lo sguardo,
sconfitto. Sconfitto da quel sentimento e da un uomo qualunque- un banale
meccanico, che ora stava passando la serata con la donna che lui amava.
"House!"
La voce
lo fece sobbalzare. Respirò a fondo, non era il tipo da lasciarsi trasportare
dalle emozioni e non poteva ammettere debolezze. Quando si girò verso la nuova
arriva infatti il suo volto era indifferente e il tono della suo voce non tremò
affatto.
"Dottoressa Cuddy! Come mai qui? L'omuncolo non la
soddisfa abbastanza?"
Cuddy
fissò le sue scarpe in silenzio. Mosse qualche passo verso il diagnosta e si
mise di fianco a lui.
"Perchè
sei qui?" chiese lei. House non rispose, ma continuò a guardare il cielo. Era
sicuro che il silenzio non sarebbe stata una buona arma, ma non sapeva cosa
dire. E la cosa lo irritava incredibilmente: lui non era il tipo da rimanere
senza parole.
"Vieni
sul tetto per pensare, per cercare una risposta dentro di te, sulla tua vita
personale..." continuò Cuddy "qual è il tuo problema ora House? Ti piaccio?
Dimmelo! Sei geloso di me? Dimmelo! Ma tu non puoi piombare nei ristoranti e
rovinarmi gli appuntamenti e..."
"Cuddy!"
la sua voce si alzò sul finire, quasi a ordinarle di stare in silenzio. Poi alzò
un dito e lo puntò contro il cielo. "Esprimi un
desiderio..."
La Cuddy
seguì il dito di House. "Perchè? Non ci sono stelle cadenti, House. E basta con
questi giochetti, stavamo facendo un discorso serio
e..."
House
spostò il dito sulle labbra di lei, intimandole di far silenzio.
"Possiamo
far finta che gli aerei siano stelle cadenti. Così possiamo esprimere un
desiderio in questo momento." disse il diagnosta, con voce calda. La Cuddy lo
fissò confusa. Sbattè le palpebre, incredula. Staccò lo sguardo da lui,
alzandolo verso il cielo.
"Espresso..." rispose lei in un sospiro. Lui le
accennò qualcosa, simile ad un debole sorriso e tornò a guardare il
cielo.
"Espresso
anche io..." disse lui. "Pensi che si realizzerà?" continuò, con aria piuttosto
seria, dopo un attimo di silenzio.
La Cuddy
lo guardò quasi irritata.
"Smettila! Tu non credi in queste
cose!"
"Lo
so..." rispose lui, nella voce una punta di amarezza. "Perchè tu
si?"
"Ma cosa
pensi? Che io sia un'ingenua, credulona che crede negli oroscopi
e..."
"Shhhh..." House si avvicinò ancora a lei,
zittendola nuovamente..."Penso che i desideri per realizzarsi hanno bisogno di
noi...E noi abbiamo bisogno di scuse per fare cose che altrimenti non faremmo
mai..." così dicendo annullò ogni distanza tra di loro, stringendola per i
fianchi e attirandola a sè. Le loro labbra si incontrarono appena, giocando a
rincorrersi e sfiorarsi, per poi assaporarsi
completamente.
"House..." sussurrò lei, staccandosi un attimo e
appoggiando la testa contro il suo petto...
"Si?"
chiese lui, ancora sorpreso per quello che stava succedendo. E per come un aereo
travestito da stella era riuscito a far accadere ciò che lui
voleva.
"Era
anche il mio..." disse Cuddy.
"Il tuo
cosa?"
"Era
anche il mio desiderio!" disse lei, fissandolo negli occhi. Lui stavolta sorrise
davvero, e la strinse forte. Intanto l'aereo, complice e testimone di quel
sentimento, sciamava lontano per lasciare solo a loro quell'attimo
interminabile.
Spazio autrice:
[1] Mi
scuso se per questa lettera ho impiegato più tempo. Ma purtroppo il 23.09 il mio
migliore amico Federico è venuto a mancare e io non riuscivo più a scrivere
niente che non riguardasse lui. Ma è stato proprio grazie a lui che mi è venuta
il mente questa storia. Si fa riferimento alla 3x14, una delle mie puntate
preferite. Qui sotto potete trovare i link per le due storie su Federico. Mi
farebbe piacere che le leggesse.
(Lettera per Fede Wherever you will
go).
[2] RINGRAZIAMENTI
Nano: Scuse accettate! Spero che ti piaccia
anche questo aggiornamento, che per ora è quello che io preferisco.
Dea Elisa: Grazie 1OO! Io adoro quella puntata
e mi sarebbe piaciuto un sacco una loro uscita.
ella93: Grazie anche a te. Ps: E come potrei
perdermi le nuove puntate? Bellissime *_*
[3] Alla prossima!
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Capitolo 5 *** E•Errore ***
E
ERRORE :
"E da cosa nasce cosa"
"Non è andata così..."
"Stavo per chiamarti"
"No, lascia perdere. Non mi aspettavo nulla: ero semplicemente..."
Rabbrividisci sentendo quelle parole. Non mi aspettavo nulla.
Quasi non riesci a credere di averle pronunciate. Perchè sai perfettamente che non è così.
Il tuo pensiero immediatamente fa un salto indietro- università.
Tu e quel ragazzo dagli occhi chiari e la barba mai fatta. Quel ragazzo
che avevi seguito al corso di endocrinologia. Quel ragazzo che aveva
qualcosa- oltre all'aria da bello strafottente- che ti faceva girare la
testa. Quel ragazzo che ti aveva invitato a ballare. Quel ragazzo con
cui avevi fatto l'amore.
E il ricordo della mattina dopo è impresso stabilmente nella tua
mente. Ricordi di esserti girata nel letto, di aver allungato la mano e
di esserti trovata sola. Ricordi perfettamente quella leggera
sensazione di nausea-chiamata ansia- che ti faceva sentire tanto
ragazzina alle prese con la prima cotta, mentre fissavi la porta e
sussurravi come una preghiera "ora torna, ora torna, ora torna. "
Inizialmente avevi pensato che fosse andato a prendere la colazione;
House non aveva la nomina di romanticone è vero, ma è
così che spesso facevano nei film gli uomini veramente
innamorati. E improvvisamente ti era balzata l'idea in testa, la
soluzione a quel complicato rebus che ti tormentava era più che
ovvia: lui non era interessato a te. Lui ti aveva considerato una delle
sue tante conquiste e tu ti eri sentita davvero stupida per aver
creduto che le sue battute, i suoi apprezzamenti sul tuo corpo e i suoi
sguardi fossero unicamente per te. Evidentemente faceva così con
tutte prima di portarsele a letto.
Ma tu, Lisa Cuddy, non eri uguale alle altre sgallettate
dell'università, che sbavavano dietro a quel ragazzo e che
avrebbero fatto di tutto per finire nel suo letto.
Eppure eri stata così cieca di fronte a lui, ed avevi ceduto, come tutte.
Ti odiavi per questo e, seduta sul letto con le gambe incrociate, ti torturavi il labbro inferiore.
Non riuscivi a perdonarti questo stramaledetto errore.
Ma non riuscivi soprattutto a perdonarti il fatto che non lo consideravi tale...
Spazio autrice:
[1] Ok, questa flash è un pò schifosa, e non so se
riuscirò a scrivere ancora. Purtroppo nella testa ho sempre
Federico. Mi dispiace, odio non finire le storie, ma ho solo bisogno di
tempo. Ah, comunque questa flash parte dalla 6x07- Conosciuti
sconosciuti.
[2] Spero che apprezzerete e che capirete questo periodo di stop. Un ringraziamento speciale va a ella93, che commenta sempre. Thanks <3
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Capitolo 6 *** F• Felicità ***
Fuf
FELICITA'
Ambulatorio.
Probabilmente uno degli aspetti più irritanti di fare il dottore. Naturalmente
dopo l'avere a che fare con i malati. Sì: erano due cose che House non
sopportava proprio. Prese controvoglia la cartella dal bancone centrale e si
diresse verso la stanza tre.
"Dottore che sintomi ha la felicità?"
House era
ancora sulla porta dell'ambulatorio, quando la domanda del paziente lo colpì in
pieno.
Richiuse la porta-l'idea di scappare dalla clinica stavolta affiorò
ancora più forte. Sentì quasi un nodo alla gola, ma lo ignorò e si sedette di
fronte al paziente.
"Allora dottore? Che sintomi ha la felicità?" ripetè
il paziente.
House abbassò lo sguardo. Non sapeva cosa rispondere. Era
diventato l'uomo senza risposte. E l'uomo senza Cuddy, ma quello lo era sempre
stato. Guardò il paziente, un signore anziano sulla settantina, schioccandogli
un'occhiata di rimprovero.
"Non lo so..." sussurrò a bassa voce.
"Ma dottore...Mi dica almeno che rumore fa la felicità!"
Il suono della
sua voce. E della sua risata. Pensò House, d'impulso.
"Non lo so."
rispose invece, rabbuiandosi improvvisamente. "Beh, lei è venuto qui solo per
chiedermi queste stupidaggini?" chiese infastidito il diagnosta.
Il suono
della sua voce. E della sua risata. Meccanicamente le parole che prima aveva
pensato gli vorticavano in testa.
"Non sono stupidaggini." disse quasi
offeso il paziente. "Mi scusi dottore. Mi dica almeno che sapore ha la felicità?"
House alzò i
suoi occhi azzurri sull'anziano e lo squadrò. Sembrava in attesa di una vera
risposta.
"Non hai nessuna malattia- a parte l'idiozia naturalmente. Esci
immediatamente dalla stanza."
Il vecchietto sorrise; non sembrava essere
affatto offeso dalla frase, nè dal tono, nè dallo sguardo ammonitore di House,
ma si alzò dal lettino, prese il cappello e uscì. Il dottore, rimasto solo, alzò
lo sguardo al soffitto e si sdraiò sul lettino.
"Beh, l'ultima domanda è
facile. " sussurrò, portandosi le mani dietro la testa.
"Il sapore delle sue
labbra.".
Poi chiuse gli occhi e ripensò a quel momento di vera
felicità.
Spazio
autrice:
[1] Ok, questa one-shot non è proprio uno spettacolo. Me ne
rendo conto, l'unica cosa che mi piace in questa storia è la figura del
vecchietto U.U Rileggiendo le storie indietro ho apprezzato Commedia, una flash che inizialmente non mi convinceva. Boh, sono strana.
[2] Ho visto la puntata di oggi di House, non so, vorrei
scrivere qualcosa sulla 7 stagione, quindi probabilmente lo farò.
[3] E' vero, ho riaggiornato, ma questo non significa che
continuerò questa raccolta. Dannazione, ho detto che odio non
finire le cose, ma non ci riesco. Quando provo a scrivere mi vengono
fuori schifezze del genere. Chissà se qualcuno ha ancora il
coraggio di leggermi!
Un saluto, Ray08
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Capitolo 7 *** G•Grigio ***
G
A Pochaontas_Effie
GRIGIO
House fissava la finestra del suo studio, tirando la palla sul muro. Ritmicamente quella rimbalzava e tornava tra le sue mani.
Toc, toc, toc.
Il cielo era completamente
coperto dalle nuvole, che minacciavano pioggia. Il tempo sembrava
accordarsi perfettamente con lo stato d'animo del dottore.
Toc, toc, toc.
Il caso si era rivelato
più difficile di quanto pensasse. Tutti i sintomi sembravano
collegarsi, ma le analisi negavano la diagnosi.
Toc, toc, toc.
E quando le analisi avevano
suggerito una malattia, un'insufficienza respiratoria aveva fatto
crollare la sua certezza. E la vita del paziente.
Toc, toc, toc.
Aveva fallito. E questo lo
irritava incredibilmente. Forse era vero, aveva bisogno di vicodin. La
sua vita faceva schifo, come il tempo lì fuori. Lui era come
quel cielo, freddo, grigio e coperto dalle nuvole.
Tic, tic, tic.
Rumore diverso, di tacchi.
House si destò dalla
profonda meditazione in cui era caduto e alzò lo sguardo. La
Cuddy aveva appena aperto la porta, ed era rimasta sulla soglia a
guardarlo. Era avvolta in un tailler grigio, con un lieve spacco sulla
parte destra. E lo guardava, con gli occhi pieni di qualcosa che House
non riuscì a decifrare.
Eccolo lì, il raggio di sole che illuminava il suo cielo.
Spazio autrice:
[1] Perchè scrivo queste maree di stupidaggini? Non lo so
neanche io, ma questa dannazione mi piace. Sarà che io penso che
Cuddy sia stata da sempre un punto di riferimento per House.
[2] Una recensione è sempre gradita :)
[3] Prossimo aggiornamento a data indefinita: ma ci sarà, lo prometto.
Ray08
|
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Capitolo 8 *** H•Hurt ***
Hurt
HURT:
Distrutto.
E' così che si sente, e la colpa non è solo delle ferite che si ritrova sul corpo a causa del crollo.
Il dolore fisico-per una volta-è sopportabile e House quasi non lo sente, in confronto a quello che prova dentro.
Un fastidio lancinante, come una tenaglia affilata stringe la parte
sinistra del suo petto, e lui è un dottore e sa che lì
c'è il cuore.
Ricordare fa male, ripensare a quelle parole strappa ancora
qualcosa, e lui vorrebbe solo un oppiaceo abbastanza forte, per
perdersi, per cancellare tutto-i sorrisi che gli rivolgeva
all'università, il bacio dopo l'adozione mancata, e gli occhi di
lei, preoccupati e imbarazzati, che gli rivolgono una muta scusa, pochi
minuti prima.
"Quando ho aperto il libro, non ho
pensato fosse un regalo per la nuova casa, ma per la festa di
fidanzamento. E' stato ieri sera."
House ha sempre pensato che le parole contassero, ma il suo sarcasmo di più.
House ha avuto da sempre la convinzione che da solo sarebbe stato
meglio-per i piaceri temporali c'erano le droghe e le prostitute-e ha
eretto un muro alto e solido.
Ma oggi, davanti al crollo a
Trenton, House ha scoperto che anche gli ostacoli più grandi
possono essere demoliti, che essere cinico non ti salva dai
sentimenti, e che il dolore, per quanto uno si sforzi, ti
raggiunge sempre.
Spazio autrice:
[1] Questa è triste. Ma d'altronde la lettera H non mi offriva
grandi spunti e sono dovuta sfociare nell'inglese. Hurt vuol dire
appunto ferito, distrutto.
[2] L'ambientazione è-come spero si sia capito-la 6x22.
[3] Naturalmente una recensione fa sempre piacere. :)
[4] Se qualcuno volesse suggerire una parola per la prossima lettera
(I), ho avesse una richiesta dell'ambientazione temporale/spazio,
può farlo tranquillamente nella recensione.
Un bacione, Ray08
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Capitolo 9 *** I•Innamorato ***
I
INNAMORATO
e
per ogni giorno
mi prendo un ricordo che tengo nascosto lontano dal tempo...
Non sa bene come definirsi in questo momento.
Idiota gli sembra troppo riduttivo, stupido è per gli illusi, felice non è da lui.
Ma si sente bene. In una maniera
così strana che neanche lui, uno dei dottori più
brillanti d'America, riesce a spiegare.
E' qualcosa che va oltre, e se
credesse in Dio penserebbe che è un dono dal cielo.
Perché quello che sente non può essere terreno.
La sta semplicemente guardando. Lei-
in un abito color rosso porpora- appoggiata al bancone della reception,
continua a dare disposizioni a tutti, ignara di quello sguardo.
Lui si sente bene, guardandola.
Forse sta davvero diventando idiota.
Ma non ci può far niente, e per una volta l'essere impotente di fronte al mondo non lo disturba.
Lei si volta, e gli sorride, scostandosi una ciocca di capelli dal viso, continuando a parlare con un'infermiera.
House ama quel sorriso. E decide di catalogarlo insieme a tutti gli altri sorrisi che lei, inconsapevolmente gli dona.
Lo raccoglie, come si fa con le conchiglie più belle al mare, e se lo mette in una tasca.
Quel sorriso- i suoi denti bianchissimi, le sue labbra rosse piegate all'insù- è un raggio di sole- caldo e luminoso- e House sa che potrà tirarlo fuori nei giorni di pioggia-nei giorni in cui sarà triste, solo.
E' innamorato. E non pensava che potesse essere così bello.
Spazio autrice:
[1] Lo so, lo so. Probabilmente penserete: non aggiorna da così
tanto tempo e poi ritorna con una schifezza del genere? Mi dispiace, ma
questa lettera è stata una sorta di blocco, la sto odiando.
Dovevo assolutamente superarla, e ci sono riuscita con questa cosa.
[2] La prima parte in corsivo è un pezzo della canzone Sei parte di me
degli Zero Assoluto. Lo so, è vecchia come il cucco, ma la stavo
ascoltando oggi in un negozio, e zac, l'ispirazione mi ha colpito.
[3] L'ambientazione. E qui non lo so mica eh. All'inizio avevo pensato
che poteva essere ambientata nella settima, House&Cuddy insieme. Ma
poi ho pensato che poteva andare bene anche un pò prima. Non lo so, scegliete voi, e poi magari fate sapere :D .
[4] Ripeto questa storia è strana. O almeno a me sembra strana.
L'ultima frase si collega alla prima, per chi non l'avesse capito.
Ecco, è contorta come storia. O forse sono io che...
[5]Beh credo di avervi detto tutto. Recensioni sempre gradite :D (e se ci sono suggerimenti per le parole o le ambientazioni potete farlo tranquillamente)
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Capitolo 10 *** L•Lento ***
L
LENTO
La Cuddy ha sempre amato i balli lenti.
Sono quelli che ti permettono di stare più a contatto con una
persona, che ti fanno danzare dolcemente.
Durante un ballo lento si
può parlare, raccontarsi dei fatti e ricostruire il filo della
propria vita. Si crea un'intimità con il partner che è difficile descrivere. Con House era stato così.
Lui l'aveva invitata a
ballare- quel giorno lontano dell'università in cui avevano fatto
l'amore. Poi si erano fermati-persi, e House aveva scelto
altre ballerine, mente lei si era seduta su una poltrona, a guardare gli
altri ballare-e ad aspettare l'amore.
Ma poi House era tornato, e avevano ricominciato a
ballare. Erano più impacciati, meno armoniosi e si erano staccati
ancora una volta, salutandosi come due vecchi amici. Poi era arrivato
Lucas, sembrava perfetto e l'aveva condotta al centro della pista,
elevandola su un piedistallo. Ma la Cuddy sapeva che non era lui, che non
poteva essere lui.
Così con una piroetta azzardata aveva abbandonato
quel perfetto damerino per farsi condurre dalle mani- ruvide e
meno dolci, ma sicuramente più giuste, di House. E mentre House
le stringe i fianchi, dopo aver fatto l'amore, lei sa che stanno
ancora ballando, e che non si fermeranno più.
Spazio autrice:
[1]
Ebbene sì gente, ritorno dopo neanche una settimana. Questa
è nata un po' a caso, mentre ascoltavo un walzer. Ho pensato
subito a loro due, e mi sono fiondata a scrivere.
[2]
L'ambientazione è sulla settima stagione, la puntata non
è importante. Comunque la Cuddy ripensa un po' alla storia con
House, e ripercorre tutte le tappe a mo' di ballo.
[3]
Non centra niente con la storia ma...chi sta vedendo la settima
stagione su italia 1? Avete sentito la nuova voce del doppiatore? A me
non piace affatto.
[4] Un bacio a tutti quelli che mi seguono, e un doppio bacio a chi recensisce, alla prossima!
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Capitolo 11 *** M•Musica ***
Mi
MUSICA
Tre
cose sono necessarie per un buon pianista: la testa, il cuore e le
dita.
House
suonava con rapidità i tasti del suo pianoforte. Le sue mani danzavano,
ballerine instancabili, su una musica immaginaria.
Nel silenzio della sua
casa, nella solitudine della sua vita, House suonava,e la musica si disperdeva
nell'aria, come una flebile richiesta d'aiuto- o come una mancata
dichiarazione d'amore.
Perché
House avrebbe voluto dirle che era attratto da lei-e che forse l'amava- ma non
riusciva a far uscire le parole.
Forse perché quello che sentiva era così
grande- così grande da far quasi paura,
o forse perché non sapeva
come sarebbe andata a finire- e lui doveva sempre avere le cose sotto
controllo.
Per
questo amava suonare.
Seduto sul suo sgabello, di fronte al pianoforte, si
sentiva Dio, padre di armonie sempre nuove, creatore di
emozioni.
Il
pianoforte aveva 88 tasti, e lui poteva controllarli tutti, uno per
uno.
Amava
percorrere gli anni addietro semplicemente spostando le dita su una tastiera
bicromatica, rivivere gli avvenimenti più belli, tenendo gli occhi chiusi e le
mani fisse sul suo strumento.
Pensare,
far scorrere le mani e aprire il cuore.
Pensare a lei, far scorrere le mani sulla tastiera e aprire il cuore ad un amore che nascondeva da troppo tempo.
E
quella sera, suonando una sinfonia- che era per lei, solo per lei- House
sentì che anche i tasti, compagni di serate, di vita e di dolore, si univano a
lui, urlando insieme all'ultimo do, tutto l'amore che celavano da troppo
tempo...
Spazio
autrice:
[1] Ebbene sì. Rieccomi. Mi meraviglio anche io di
questa velocità.
[2] Lo so, quello della musica è un clichè grosso come una
casa. Anche io ho già scritto su pianoforti, musica,
House, ma mi piaceva ritornare a scriverci. Se è venuta
una schifezza, vabbè, pazienza. Ma a me piace!
[3]
Citazione iniziale di Wolfgang Amadeus Mozart. <3
[4]
L'ambientazione temporale non la so. E' solo una delle tante serate a casa sua,
quella vecchia però, non quella che divide con Wilson.
[5] Grazie a
tutti quelli che mi seguono, in particolare a chi
recensisce.
[6] Se qualcuno volesse leggere l'altra mia storia sulla musica ecc, trova il link qui sotto. Un bacione.
Their melody <3
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Capitolo 12 *** N•Nave ***
N
NAVE
House si sente come una
nave, in balia delle onde della sua vita.
E' un veliero, con le vele
logore e vecchie. Seppur all'esterno sembra ancora maestoso, dentro
è rotto.
Viaggia senza sosta nello
sconfinato mare, cercando di salvarsi.
La tempesta lo colpisce
furiosamente-la sua paziente gli è morta davanti gli occhi, e
lui combatte per non lasciarsi trasportare, ma
non ci riesce.
Imbarca
acqua dalle tante falle, l'albero maestro si spezza a metà.
Si sta avvicinando
inesorabilmente agli scogli, quegli scogli così appuntiti e duri-che
hanno la forma di pastiglie bianche.
Pensa che sarà dolce
naufragare, chiudere gli occhi e ingollare quanto più vicodin il suo
corpo possa reggere, fino a dormire e non pensare.
Gli scogli sono così
terribilmente vicini- House fa cadere sulla sua mano una pasticca,
ma nel buio della notte si accende un faro-una luce.
E' lì-vicina, brilla, luce calda
e sicura.
Il faro brilla così
tanto- ti amo, vorrei che non fosse così, ma non posso farne a
meno-che è semplice, per una volta, cambiare la rotta. E allora
il timoniere vira a destra- House si alza- evitando gli
scogli-le pasticche di vicodin vengono abbandonate sul pavimento,
ed è così facile, quasi naturale seguire quella luce- e House si
ritrova abbracciato alla Cuddy, le sue labbra premute contro le sue.
Terra.
Ed è qualcosa di
incredibilmente familiare.
Spazio autrice:
[1]
Non ci credo. Aggiorno a distanza di una settimana. E sì, mi
piacerebbe aggiornare con frequenza, quindi dico che aggiornerò
una volta a settimana, verso il week end (venerdì-sabato o
domenica). Lo prometto U.U E spero di riuscire a mantenere la promessa.
[2] L'ambientazione è ancora una volta la 6x22. Lo so, lo so, ho
scritto troppo su questa puntata, ma non riesco a farne a meno. La
adoro.
[3] Un commento è sempre gradito. Grazie a chi legge.
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Capitolo 13 *** O•Oblio ***
O
OBLIO
E' 'l sonno, ozio de
l'alme, oblio de' mali.
Sente i muscoli
indolenziti, come se ogni parte del suo corpo si stesse per staccare.
La testa pulsa furiosamente, e House è costretto a stringere le mani
intorno al lenzuolo bianco per non vomitare. Sente ancora girare il mondo, troppo velocemente.
Dolore, dolore,
dolore.
“Ehi sono qui.” è la
sua voce, e House la sente, seppur lontana. “Batti gli occhi se mi
senti”
House lentamente unisce le
ciglia, e percepisce il suo sollievo.
“Non riesco a...”
“No, non sforzarti a
parlare.”
E' una frase così semplice quella che gli dice: ma il dolore sembra più
leggero.
~
House apre gli occhi: c'è
Wilson di fronte a lui, stante in piedi. E' immobile e non dice
niente. Lo fissa negli occhi, solo per pochi istanti,
quasi eterni, e poi esce dalla stanza, senza nemmeno una parola.
Dolore, dolore, dolore.
La Cuddy riposa nella
poltrona accanto, in una posizione fetale quasi da bambina: la mano è
stretta nella sua.
House può scivolare in un
oblio dolce, almeno per ora.
Spazio autrice:
[1] Ebbene sì, sono riuscita a postare di venerdì, come promesso: *si fa l'applauso da sola*
[2]
Per chi non l'avesse capito l'ambientazione stavolta c'è:
è la 4x16-il Cuore di Wilson. Una puntata che mi ha sempre fatto
piangere. La citazione iniziale è di Torquato Tasso.
[3]
Devo dire che non sono pienamente soddisfatta di questa storia- che
novità eh? So che non è molto Huddy, ma quello che volevo
ancora sottolineare è questa presenza costante di Cuddy nella
vita di House.
[4] Alla prossima lettera, P, che probabilmente sarà legata alla parola Panico (suggerita da Effie Samadhi) Recensioni sempre gradite ;)
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Capitolo 14 *** P•Panico ***
P
A EffieSamadhi,
perché mi ha consigliato questa parola-che non sono riuscita a rendere come volevo.
E' tutta tua, darling
PANICO:
Era sua l'ultima voce che
aveva davvero sentito- ed era sua la voce che avrebbe voluto sentire
sempre.
Wilson l'aveva
accompagnato a Mayfield, guidando in silenzio, perché anche solo i
pensieri erano rumorosi, e le parole sarebbero state di troppo.
Appena era entrato in quel posto si era sentito trascinato da un
senso di profondo vuoto, che gli aveva attanagliato la cassa
toracica, impedendogli quasi di respirare.
Panico.
Aveva cercato di scacciare
questa sensazione, e pensava di esserci riuscito.
Ma il Vicodin, come un
vecchio amico, tornava a chiamarlo di notte quando abbassava le
difese.
E allora House si rigirava
tra le lenzuola sfatte, sudando allucinazioni e inquietudine, e
mormorando un solo nome.
Perché House sapeva che
aveva toccato il fondo, e che il panico lo spingeva ancora più giù,
ma nei brevi sogni che riusciva a ritagliare alla sua mente devastata
c'era lei, che l'avrebbe potuto salvare, con quei gesti leggeri e
inconsapevoli, con quegli occhi profondi e il sorriso caldo. Con un
po' d'amore.
Aveva uno spasmodico
bisogno di lei.
House, nel silenzio greve
della sua stanza, si trovava a riconsiderare una sua vecchia frase.
Sa quelli che dicono che non si può vivere senza amore?!
L'ossigeno è più importante!
Avrebbe
dato tutto quello che aveva- le sigarette che aveva vinto, i gettoni
per le chiamate- per respirare un po' di lei, riempirsi i polmoni
della Cuddy inspirare dentro tutto quell'amore, fino a riempirsi i polmoni,
e tornare a vivere, fuori da quelle pareti che gli
toglievano l'aria.
Spazio autrice:
[1] Nuovo aggiornamento in tempo. Sto decadendo nelle House-centric, e non sono ancora soddisfatta.
[2] Ambientazione inizio sesta stagione. La frase sull'ossigeno invece viene pronunciata da House nella 2x01
[3] Ringrazio anche qui chi commenta. Siete splendidi <3
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Capitolo 15 *** Q•Quarzo ***
Q
QUARZO
La Cuddy, accompagnata dal risuonare
dei suoi tacchi, passò il lungo corridoio, poggiò distrattamente
una cartella alla reception e si chiuse nel suo ufficio. Si abbandonò
sulla poltrona, tastandosi le tempie con le dita, disegnando sulla
sua testa cerchi concentrici-precisi e ordinati.
Fu solo
quando riaprì gli occhi dopo questo suo meticoloso rilassamento che
scorse un piccolo pacchetto, appoggiato quasi casualmente tra il suo
computer e l'agenda.
Fissò il regalo per qualche secondo, il rumore
dell'orologio a scandire quel tempo- troppo simile al
ticchettare di una bomba.
Poi finalmente decise di allungare una
mano verso quel pacchetto; sciolse con lentezza il nastro, malamente
arricciato, e si ritrovò tra le mani una scatolina.
Le mani presero
quasi a tremarle, mentre sollevava il coperchio: appoggiato su un
cuscinetto bianco, un piccolo anello brillava davanti i suoi occhi.
Con un sorriso quasi ebete stampato il viso, la Cuddy infilò
l'anello nell'anulare, si alzò dalla poltrona e uscì. Lo trovò nel
suo ufficio, intento a guardare fuori dalla finestra. Si sedette sul
suo tavolo, accavallando le gambe, e sventolando davanti gli occhi
del diagnosta il dito.
“Spiegami questo?”
“Oh non te l'ho detto?” chiese
House, una voce fintamente sorpresa. “Noi ci sposiamo!”
“E chi l'avrebbe deciso,
precisamente?”
“Mah, Wilson forse?” l'espressione
di House diventò quasi angelica, e la Cuddy non riuscì a trattenere
una risata.
“Ho fatto una ricerca comunque:
secondo una tradizione popolare questa pietra è legata al cuore, ai
sentimenti e all'amore. Sei diventato un romanticone?”
Lui la guardò, quasi schifato
“Dannazione, ma allora mi hanno fregato! A me la commessa aveva
detto che il quarzo potenzia gli organi sessuali!”
Spazio autrice:
[1]Non sono abituata a scrivere su House e Cuddy in un futuro ipotetico: ho fatto davvero così schifo? Bene, lì ci sono i pomodori, prendeteli e tiratemeli pure.
[2] Non ho nient'altro da dire: solo che prometto che la prossima storia sarà migliore. Grazie a chi commenta.
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Capitolo 16 *** R•Respirazione ***
R
RESPIRAZIONE
House era entrato nello
studio del decano di medicina per proporle una cura che doveva fare e
per la quale serviva il suo consenso. Ma la Cuddy aveva semplicemente
annuito, senza prestare tanta attenzione alle parole del diagnosta.
"Cuddy! Sto dicendo
che voglio giocare al minatore con il cervello del paziente e tu
accetti?"
Lisa si portò le mani
alla testa, e incominciò a massaggiarsi le tempie.
"House abbassa la
voce. Non mi sento tanto bene..."
"Ah la menopausa!"
Lei lo fulminò con lo
sguardo. "Fa come vuoi..."
"Perfetto! Allora
cercherò se nel suo cranio ci sono diamanti e rubini...o magari un
bel cancro!"
Vedendo che la donna
risultava indifferente a ogni sua frecciatina House si avvicinò a
lei e portò una mano sulla fronte.
"Scotti. Capisco che stando
in una stanza con me i tuoi ormoni si surriscaldano, ma forse hai la
temperatura alta per la febbre." disse, tornando a zoppicare
verso la porta, come per andarsene. Cuddy si accasciò lentamente
sulla sua sedia. Immediatamente House le fu vicino e prendendole il
viso tra le mani iniziò a farle la respirazione bocca a bocca. Dopo
qualche istante Cuddy si staccò, contrariata.
"House! Era solo un
leggero mancamento, bastava dello zucchero. Non c'era bisogno d-di
questo." disse sbuffando, mentre si passava una mano sulle
labbra, quasi per pulirle.
"Oh che strano!"
esclamò lui, uscendo dall'ufficio “e io che pensavo che fosse
l'unica soluzione per salvarti!”
La Cuddy, una volta che la porta fu richiusa, non riuscì a
trattenere un sorriso.
Spazio autrice:
[1]
Mi scuso per il mancato aggiornamento venerdì, ma ero a Parigi.
Rimedierò, aggiorando oggi e venerdì 18.
[2]
Questa storia non mi convince affatto. Ero molto indecisa sul postarla
o no, ma alla fine ho deciso di sì. A questa raccolta mancano
pezzi mediamente comici.
[3]
Ho visto che molte delle ultime fiction su House sono ambientate nella
7x15. Cavolo mi sono persa una puntatona? Domani la vedrò, e
forse la prossima storia sarà su questa puntata.
[4]
Tornando a parlare di questa cosa: l'ambientazione è varia,
sicuramente pre-settima stagione. Sta a voi collocarla dove vi pare!
[5]Mi sto dilungando troppo: grazie a tutti i lettori. Vi adoro <3
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Capitolo 17 *** S•Sabbia ***
S
SPOILER 7x15
SABBIA
Per una volta nella tua
vita ti senti un fallito.
Hai lasciato andare via
la donna che ami, perché non sei riuscito a mettere da parte te-
i tuoi pensieri, le tue paure, i tuoi bisogni.
Sei seduto nel bagno, la
schiena appoggiata al muro- così freddo- e le gambe stese in avanti.
Apri il tubetto di Vicodin, e il rumore echeggia per la stanza- un
suono troppo forte nel silenzio del tuo dolore.
L'amore che provi per lei-
che ora a sta piangendo per te, per colpa tua- forse è troppo
grande, immenso, difficile da tenere tra le mani, come un mucchio di
sabbia. Caldo, piacevole, formato da tanti piccoli granelli-
emozioni, attenzioni, gesti quotidiani. Piano piano è
scivolato tra gli spazi delle tue dita- il tuo egoismo, la tua
infantilità- tra i buchi della tua anima- perché non sei il
fidanzato perfetto, e non lo sarai mai- e
quello che ti rimane è solo un dannato tubetto arancione. Due
pillole bianche scivolano sulla tua mano- queste non cadranno,
queste rimarranno sempre.
Ti volti un attimo per vedere se lei
c'è- il cuore sembra fermarsi, i secondi dilatarsi all'infinito-
se è venuta qui per salvarti ancora, ma è solo una stupida
illusione.
Non c'è nessuno, e tu sei
solo.
Il pensiero ti colpisce
forte allo stomaco, e tutto quello che puoi fare è ingoiare le
pillole. Il Vicodin che scende giù per la gola ha il sapore di un
veleno familiare, di un ricordo conosciuto ma sbagliato. E' qualcosa
di caldo, che ti corrode dentro. Alzi lo sguardo verso il soffitto,
il cuore ricomincia a battere e respiri profondamente.
Non c'è nessuno, e tu sei
solo.
Spazio autrice: [che sta
ballando per la gioia]
[1] Ritorno ad aggiornare di venerdì. E torno a scrivere delle House-centric. Si capisce il senso? Eh?
Si capisce che gli spazi delle dita sono le manchevolezze di House, e
che tramite questi cade la sabbia, e quindi il loro amore? Spero di
sì, perché, beh, questa è la storia che mi piace di più tra
quelle che ho scritte. E cavolo non mi è mai capitato fino ad ora,
ma sono pienamente soddisfatta di questa flash-che magari a voi non
piacerà.
[2] L'ambientazione è fine
7x15. E' stata proprio una puntatona, e non ho potuto non
scriverci sopra.
[3] Uh, uh, sono molto molto
felice per questa lettera. Uh, uh. Ok mi ricompongo. Grazie a tutti i
lettori, lasciate una recensione se vi va ;) Per curiosità: questa è la mia storia preferita, ma la vostra? Fatemi sapere!
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Capitolo 18 *** T•Tentazione ***
T
TENTAZIONE
Posso resistere a
tutto, eccetto che alle tentazioni
House sentiva di avere un
cuore insensibile
Lo sapeva quando vedeva
morire le persone davanti ai suoi occhi.
Lo percepiva quando rideva
dei dolori degli altri, delle preoccupazioni dei parenti dei malati.
Lo scopriva vedendo Wilson
amareggiato dall'ennesima lite con la moglie di turno.
Sapeva che le sofferenze,
i sentimenti, le emozioni sarebbero state sempre lontano da lui- lui
che viveva in un mondo a parte.
Nonostante la sua
genialità, non poteva sapere che esistesse qualcosa- l'amore-
che superava tutto.
~
Ancora una volta si
sorprende della sua insensibilità.
E' come se avesse un cuore
solido, fatto di pietra grigia che non si romperà mai. Il peccato è
che per gli altri non è così, e lui ancora non l'ha capito.
“Peccato, saresti stata
un'ottima madre.”
“Che figlio di puttana.
Quando stavo per avere la bambina hai detto che sarei stata uno
schifo di madre. Adesso che l'ho persa vieni a dirmi che sarei stata
un ottima madre. Perché senti sempre il bisogno di annientare
tutto?!”
“Non lo so.”
Le loro labbra si
incontrano- con una dolcezza che è frenesia, con un bisogno che non
è solo fisico, ma qualcosa di più- voglio che tu ci sia, aiutami
ti prego, non so più cosa fare.
Le labbra della Cuddy- quelle
stesse labbra che lo hanno tormentato giorno e notte, quelle stesse
labbra che ora sono premute sulle sue- non si aprono per dire quelle
parole, ma House le sente, come spilli pungenti in mezzo al petto.
L'unico modo per
liberarsi da una tentazione è concedersi ad essa,
diceva qualcuno.
House
pensa che non riuscirà mai a liberarsi dalla tentazione che
esercitano su di lui quelle labbra- quella tentazione che è troppo forte,
troppo grande, anche per il suo cuore di pietra.
Spazio autrice:
[1]
Ehila gente, eccomi di ritorno. Dopo la splendida storia sulla sabbia
(sì, sono molto modesta) aggiorno con questa schifezza. U.U
Vabbè.
[2] Quel qualcuno è Oscar Wilde :3 Sua è anche la prima frase <3
[3]
Ambientazione temporale. L'avete riconosciuta? E' Joy, 5x06.Dalla quale
viene anche il dialogo che si trova a metà scritto in corsivo.
[3]
Sono molto delusa, scioccata, scandalizzata, dalla settima stagione. La
7x17 è stata una pugnalata. Voi che ne pensate? E naturalmente,
cosa pensate di questa flash? Fatemi sapere ^^
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Capitolo 19 *** U•Ultimatum ***
U
ULTIMATUM
Si può
ricattare il proprio cuore?
Dirgli
di non battere più forte quando lei c'è, minacciarlo di
anestetizzarlo e buttarlo nel cassonetto della spazzatura?
Si
possono controllare i respiri? Regolarizzarli e contarli, magari
anche prenderli uno ad uno, senza avere l'affanno, quando lei
c'è?
Si può
chiudere la propria mente, sbarrare i propri pensieri - per non
farli volare sempre verso di lei, a quello che fa, a con chi è?
Tutto
questo non era normale, non era giusto. Non era affatto da lui.
House
sbuffò ancora, allungando le gambe sul tavolo davanti.
Si può
dare un ultimatum all'amore?
Smettila
di torturarmi, altrimenti morirò?
Spazio autrice:
[1]
Rieccomi ancora qui, scusate per il lieve ritardo. Ebbene mie cari lettori, questa è una drabble
estremamente purissima. Sono 1OO parole esatte. E sì, anche questo mi riempie di gioia.
[2] House-centric, of course! (ormai so scrivere solo queste) Comunque
l'ambientazione non la so, tanto per cambiare. E non mi convince
neanche molto, tanto per cambiare. Ma eccola, è tutta per voi.
[3] Grazie mille a tutti i lettori. Non potete neanche capire quanto mi fate piacere.
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Capitolo 20 *** V•Vincolo ***
V
SPOILER 7X17
VINCOLO
E'
solo un vincolo, una stupida convenzione sociale.
Lo fa
per aiutare quella donna -Dominika- e per far ingelosire lei.
E'
stupido, infantile e House lo sa benissimo.
Lei lo
ha fatto soffrire, e lui vuole farle male, perché in assenza di amore vuole almeno darle dolore, e lui questo lo sa fare.
Ormai
sta arrivando al massimo limite, provando qualsiasi cosa, cercando
uno straccio di emozione in strani tiri con l'arco, tuffi da altezze
immani e comfort di ogni tipo. Neanche il matrimonio, per quanto
finto, gli ha portato altri sentimenti che delusione, malinconia,
amarezza. Gli stessi sentimenti che vede riempire gli occhi della
Cuddy, quegli occhi azzurri che sono belli comunque, nonostante siano contaminati da quelle ombre-e che un giorno gli hanno detto ti amo.
E'
solo un vincolo, una stupida convenzione sociale.
Ma
quando pronuncia quel “Sì” e guarda la donna affianco a lui,
una stretta troppo forte gli avvolge il cuore.
E lo
tira giù.
House ha cercato di innalzarsi ancora più in alto-per sfuggire i rimpianti e quegli occhi.
Ora ha
semplicemente toccato il fondo- e di notte il dolore lo sommerge.
Spazio autrice:
[1] Bòn. Torno da un mini-viaggetto a Siena e pubblico questa sciocchezzuola.
[2] Ci sono molte allusioni alla puntata 7x16 (tuffo, comfort ecc.)
[3] Grazie mille. E perdonate questo stupido e rapido aggiornamento.
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Capitolo 21 *** Z•Zanzara ***
Z
ZANZARA
I'm in love with a girl,
finest girl in the world
Si
ritrova davanti quella porta.
Sono
state le parole di Wilson, una zanzara immaginata, un bacio che
brucia come una puntura e il suo cuore, a condurlo lì.
Infondo
per tutto il giorno House non ha fatto che pensare a lei.
Infondo
per tutti i giorni House non ha fatto che pensare a lei.
I didn't know I could
feel this way
Think about here all the
time
Always on my mind
E'
andato lì perché ne aveva un bisogno impellente, perché sapeva di
non poter più resistere.
Ma ora che si ritrova davanti quella porta
non sa cosa fare.
I didn't know about
love.
Non sa cosa fare perché
non ne è capace.
Sarebbe davvero possibile una relazione tra loro
due-diversi quanto il giorno e la
notte, complementari come il nero e il bianco?
Sarebbe davvero possibile
essere amato, e per una volta essere felice?
All that a man should do
is true
L'unica
cosa che dovrebbe fare è suonare quel campanello- e poi amare,
lasciarsi amare e tornare a vivere.
Ma non
è facile, non per lui.
E
allora volta le spalle- gli occhi ancora pieni di lei che sorseggia
qualcosa mentre legge- e si avvicina alla sua moto. L'accende, e se
ne va.
I didn't know this could
happen to me
Il
rimorso di non aver provato, di non aver amato, lo
torturerà tutte le notti, tornando sulla sua pelle, nel suo cuore e
nella sua mente, come una famelica zanzara.
Spazio
autrice:
[1]
La storia è ambientata nel finale della puntata "Il Prurito"
5x07. Le frasi in corsivo sono della canzone che si sente alla fine-
I'm in love with a girl di Big Star.
[2] E così
è finita. E a dir la verità non ci credo. Quando iniziai questa raccolta- il
lontano 3 settembre del 2010 pensai di finirla in poco tempo. E
invece per alcuni problemi non sono riuscita a continuarla subito,
prendendomi enormi periodi di pausa. Ma sono riuscita a tornare a
scrivere, e questo lo devo solo a voi lettori. Quindi, miei cari
questa raccolta è dedicata a voi. Che con le vostre parole, con le
vostre bellissime recensioni, mi avete dato la forza di andare
avanti, sia nella scrittura di queste storie, sia nella vita. Non
potete immaginare neanche quanto bene mi avete fatto. E quindi queste
ventuno drabble e flash sono dedicate:
a
ella93 che ha sempre espresso i suoi apprezzamenti;
a
Effie Samadhi che ha trovato un po' di tempo per recensire
nonostante gli impegni, e che mi ha consigliato alcune lettere;
a
Uotani che ha cominciato a seguire questa raccolta dopo, ma
che poi ha sempre recensito, anche quelle passate, e che mi sta
spingendo a scrivere ancora di più, magari una long;
a
DeaElisa che ha scritto moltissime parole su queste storie-che
forse neanche si meritavano recensioni così belle;
a Nano
e alla sua pigrizia, che lei ha vinto continuando a recensire, e
facendomi moltissimo piacere;
a
TheLyTB che ha recensito con molta costanza e ha detto che le
regalo emozioni, e che ha aspettato il venerdì per un mio
aggiornamento;
a
DottEdelstein che ha detto che trasmetto qualcosa, e non
poteva farmi complimento più gradito;
a
Kriss93 che ha chiesto l'inserimento di questa raccolta tra le
storie scelte;
a
Housina27; a FairySweet; a Julietts; a
ValeHuddyHuli; a ele_huddy; a veleno23; a
redspecial
a chi
l'ha messa fra le preferite, le
seguite o tra le da ricordare.
e infine a chi non ha mai recensito, ma che è stato un lettore
silenzioso.
Grazie a tutti voi.
Vi adoro~ Ray08 :3
Dottor House non è mio-purtroppo-, mi diverto solo a giocare con i suoi personaggi.
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