Fuga non riuscita

di _BimbaMora_
(/viewuser.php?uid=81016)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 6. ***
Capitolo 6: *** 7. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


1.

 

‘’ shhhh sophie fa piano altrimenti sveglierai papà.’’ Disse Scarlett.

‘’ ho paura Scar.’’ Disse Sophie.

Scarlett e Sophie erano due sorelle identiche nell’aspetto: capelli tra il castano ed il rosso, una ha gli occhi verdi e l’altra castani, magre, alte e bellissime; ma  opposte nel carattere. Scar era coraggiosa intraprendente e impulsiva ; Sophie invece era timida e controllata.  Avevano rispettivamente 19 e 17 anni quando scapparono dal padre. Dopo la morte della moglie Phil aveva cominciato a bere ed ubriacarsi tutte le sere. All’inizio le ragazze pensavano fosse una cosa passeggera ma  loro padre passava sempre più tempo al bar a bere.  Con il passare dei giorni Phil divenne violento . Tornato a casa si infuriava per cosa da nulla e picchiava sia Scarlett sia Sophie.  Quando Scar compì 17 anni iniziò a lavorare per mettere da parte qualche soldo.All’inizio l’idea era che quel denaro dovesse servire per il college, ma poco dopo si trasformò nel gruzzolo per la fuga. Aveva organizzato tutto per quella sera : il pieno alla macchina, borsoni pronti per essere issati in spalla e essere messi nel bagagliaio e il denaro prelevato in banca in banconote da piccolo taglio. Erano pronte.

Stavano scendendo le scale quando Sophie inciampò nei lacci delle converse e caddè rovinosamente  sul pavimento provocando un rumore secco e forte che rimbombò in tutta la casa. Le due ragazze rimasero immobili attente al più piccolo rumore che potesse indicare che loro padre fosse sveglio. Sentirono il click dell’interruttore della luce  e la luce dell’ingresso si accese. Si voltarono e videro loro padre con i capelli disordinati col viso assonnato e la solita camicia che le guardava . quando si accorse dei borsoni diventò furioso.

‘’ dove credete di andare?’’ gridò.

Prese Scarlett per i capelli la strattonò e la fece cadere sui primi gradini delle scale. Sophie scappò fuori dalla porta andando verso la Cadillac salì e accese la macchina e si spostòal posto del passeggero , proprio come gli aveva detto di fare il giorno prima Scarlett   se loro padre le avesse scoperte. Nel frattempo Scarlett si alzò cercò di scappare ma il padre la bloccò da dietro.

‘’ voi siete mie , non potete scappare. Siete ancora delle bambine  e vi devo insegnare le buone maniere.’’ Disse con voce minacciosa.

‘’scusa papà’’ disse  Scarlett con gli occhi verdi pieni di lacrime prima di pestargli un piede con il tacco dello stivale. Lui urlò per il dolore e mollò la presa sulla ragazza. Lei corse e prese di slancio il borsone che prima le era caduto e scappò. Entrò nella Cadillac e sgommò via.

‘’ hai un taglio sulla fronte’’ le disse Sophie.

‘’ non è niente, stà tranquilla.’’guardandosi allo specchietto retrovisore , tornando poi a concentrarsisulla strada. Si voltò a controllare che la sorella tesse bene e la vide voltata indietro.

‘’ se la caverà .’’  le disse brusca.

‘’ ne sei sicura? In fondo è nostro padre dovremmo stargli vicino, aiutarlo.’’

‘’ si e continuare a prendere i suoi schiaffi e pugni? Dimmi Sophie vuoi continuare ad essere picchiata? Ti ricordo che ti ha rotto un braccio!’’

La sorellina abbassò lo sguardo verso il gesso. Cinque giorni fa Phil aveva perso il controllo più del solito e le aveva stretto il braccio fino a spezzarle l’osso. È stato quello a far prendere a Scarlett la decisione di scappare; in pochi giorni aveva preparato tutto .

‘’ ho fame che ne dici di fermarci da Betty’s?’’ chiese a Sophie.

Betty’s era la tavola calda dove prima lavorava la madre di Scarlett e Sophie e dove negli ultimi 3 anni aveva lavorato la stessa Scarlett. Betty era la proprietaria .  Un’amica di famiglia. Dalla morte di Samira aveva accudito le due sorelle come se fosero figlie sue.

‘’ per me è ok ho voglia di un frullato al mango.’’disse Sophie.

‘’ frullato al mango? Alle 2 di notte?’’

‘’ si che c’è? Una voglia è una voglia, non importa l’orario.’’

‘’ d’accordo.’’

Sfrecciavano fra le strade di Speachtown , una cittadina vicino al confine del kansas, in competo silenzio. Il paesaggio era un po' lugubre di notte. Sui marciapiedi vagavano uomini completamente ubriachi ed i pochi locali che erano ancora aperti erano pieni zeppi di ragazzi brilli che cercavano di abbordare qualche ragazza da portare nel proprio letto. 

‘’ ehi ferma! lì c’è un parcheggio !’’ disse Sophie.

‘’ si l’ho visto.’’

Parcheggiarono e entrarono nella tavola calda. Si sedettero al solito tavolo quello in fondo alla sala accanto alla vetrata.

‘’ ciao ragazze come mai a quest’ora?’’

‘’ ciao Betty . stiamo lasciando la città.’’

La cameriera si sedette accanto a loro e urlò all’aiutante di portare 3 cioccolate calde e di venire a prendere le ordinazioni.

‘’finalmente avete deciso diandarvene da quella casa. ‘’ vedendo che Scarlett non si girava e continuava a fissare la finestra la cameriera si preoccupò.

‘’ Tesoro… Scarlett guardami per  favore, cosa vi ha fatto smuovere?Sino a una settimana fa non eravate sicure di farlo.’’

La maggiore si girò guardando Betty . La cameriera vide il grosso taglio sulla fronte della ragazza che grondava sangue e si spaventò.

‘’ oh povera ragazza ma che ti ha fatto?’’ poi rivolgendosi al ragazzo che aveva portato le cioccolate  ‘’ Pit prendi la cassetta del pronto soccorso per favore.

‘’ mentre stavamo scendendo le scale per andare via Sophie è inciampata e Phil si è svegliato.’’ Era così che chiamava suo padre da dopo la morte della madre Phil non lo aveva chiamato più papà sino a mezz’ora fa.

‘’ Sophie falle vedere cosa ci ha convinte a scappare.’’ La sorella poggiò il braccio ingessato sul tavolo in modo che la cameriera potesse vederlo. Arrivò la cassetta del pronto soccorso .

‘’ Pit potrei avere delle uova con della pancetta e tanto bacon?’’ chiese Scarlett. Poi vedendo che la sorella non si decideva a chiedere il suo frullato lo fece lei.

‘’ ah ed un frullato al mango!’’

‘’ arrivano subito’’

‘’ Povere ragazze.  Fate bene a scappare. Dove volete andare?’’ chiese Betty mentre medicava il taglio di Scarlett.

‘’ non lo sappiamo.’’disse Sophie.

‘’ wow hai riaquistatol’uso della parola!’’ scherzò la sorella.

‘’ecco qui le uova con pancetta e bacon ed il frullato al mango.’’ Disse Pit.

‘’ grazie ‘’ dissero entambe contemporaneamente.

Betty aveva finito di medicare il taglio e continuò il discorso di prima.

‘’ come non lo sapete?!?!’’

‘’ semplicemente guideremo sino ad una cittadina abbastanza lontana da qui e che ci piace.’’ Rispose  Scar.

Finirono le loro ordinazioni che ormai erano le 3.30.

‘’ Dobbiamo andare.quant’è? ’’ Disse la ragazza.

‘’  offro io. Miraccomando prenditi cura di tua sorella e  chiama ogni tanto.’’

Si abbracciarono e si salutarono. Sapevano tutte e 3 che non si sarebbero chiamate. Le due sorelle risalirono sulla Cadillac e iniziarono il loro viaggio.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2. ***


un'altro capitolo ...

fatemi sapere com'è...

 

2.

 

Ormai guidava da 4 ore, ormai erano in kansas e stava cominciando ad essere stanca perciò decise di accostarsi e di riposare un po’. Sophie dormiva di già perciò Scarlett si appoggiò con il viso alla sorellina e si addormentò .

si svegliò e notò che c’era una macchina ferma dietro la loro. Uscì dalla macchina per vedere se i passeggeri del veicolo avessero bisogno d’aiuto. Camminò finchè non si trovò di fronte allo sportello della misteriosa macchina. Si accucciò e mise le mani a coppa intorno al volto appoggiate al finestrino in modo da poter vedere all’interno. Dopo qualche secondò dal buio dell’auto spuntò il viso del padre. Lo sportello si aprì di botto scaraventandola per terra .Scarlett si tirò su e cominciò a correre verso la macchina ma il padre la prese per una caviglia facendola ricadere a terra . avrebbe voluto chiamare la sorella ma non aveva voce .Diede un calcio al padre e si libero’ .corse ma non arrivava mai all’auto. Ogni passo che lei faceva la macchina si allontanava di altri 20.

 

Si svegliò di soprassalto con l’adrenalina che le scorreva nelle vene . Controllò nello specchietto dietro per accertarsi che fosse tutto un sogno. Guardò distrattamente l’immagine riflessa nello specchietto e tirò un sospiro di sollievo poi ricontrollò spaventata e vide che c’era un auto. Si girò per accertarsene. Provò ad accndere l’auto ma non partiva. Il motore si era ingolfato.

‘’Sophie , Sophie svegliati!’’

‘’ Che succede?’’

‘’Qualunque cosa succeda tu resta in macchina.’’

‘’ Cosa c’è? Mi stai spaventando!’’

‘’shhhh’’

Scarlett scese dalla macchina e si diresse verso l’auto . Procedeva a passo lento, non voleva avvicinarsi a quella macchina. E se fosse successo proprio come aveva sognato poco prima?

Quando  ormai era a metà strada , la portiera della Mustang rossa si aprì e un giovane scese dall’auto. La ragazza chiuse gli occhi e trò un sospiro di sollievo. Si girò verso la sorella e le fece segno che era tutto ok.

‘’ tutto bene signorina?’’ chiese il ragazzo. Doveva avere all’incirca 23 anni. Era alto , con i capelli ricci e biondi. Aveva il tipico fisico di chi giocava a Football al liceo : spalle larghe e muscoloso. Sotto la magllietta si intravedeva un po’di pancia, evidentemente non giocava più da un po’ di tempo .

‘’ bhè… non ci parte la macchina. Ci può aiutare?’’ chiese Scarlett.

‘’certamente. Abito a circa cinque chilometri da qui. Se volete vi posso portare alla fattoria della mia famiglia e poi torno qui a rimorchiiare la vostra macchina col carratrezzi di mio cugino. Così ci do un occhiata con comodo e voi vi potete dare una rinfrescata nel frattempo.’’

La ragazza era indecisa. Non si era mai fidata molto della gente . Seguì un minuto di silenzio.

 ‘’ certo va benissimo!’’ disse Sophie che aveva ascoltato il dialogo dei due dalla macchina.scese prese i suoi bagagli e si diresse verso la Mustang. La sorella la intercettò mentre camminava. La fermò per un braccio e la guardò per qualche secondo negli occhi, come per accertrsi che stesse dicendo sul serio.

‘’ Non sappiamo nulla di lui. Potrebbe essere pericoloso.’’ Disse alla sorellina .

‘’ Ma dai ! è un ragazzo. Eppoi non sembra che abbia cattive intenzioni. Dai andiamo. Dopo tutto con la macchina che non funziona non possiamo andare da nessuna parte.’’ Era vero con l’auto fuori uso non potevano muoversi , perciò Scarlett andò a prendere i suoi bagagli e salì sul sedile posteriore con la sorella. Il ragazzo mise in moto e partì.

‘’ Non ci siamo presentati. Io sono Jackson Corilbrown. Voi?’’

‘’ io sono Sophie, e lei è Scarlett. Quanti anni hai Jackson?’’

‘’24. Voi?’’

‘’ io 17 e mia sorella 19.’’

‘’ siete piccole.  I vostri lo sanno che andate in giro per il kansas da sole? Sapete potrebbe essere pericoloso. Dove stavate andando?’’

‘’ A te che importa?’’ rispose  scontrosa Scarlett.

‘’ bè era solo per fare due chiacchere. Acida la sorellona eh?’’ disse ghignando rivolgendosi a Sophie.

‘’ già…’’ rispose ridendo anche lei.

Scarlett non parlò più . Continuò a guardare fuori dal finestrino finchè la macchina non si fermò . le due ragazze scesero dalla vettura e si trovarono davanti una tipica fattoria in stile kansas.

‘’ aspettate qui, vado a dire a i miei che ci siete anche voi.’’

‘’ d’accordo.’’ Rispose secca Scarlett. Non vedeva l’ora di andarsene . non la convinnceva quel tizio. Troppo gentile. Chissà cosa voleva in cambio per la riparazione della Cadillac.

‘’ perché sei così scontrosa con lui?’’ le chiese la sorella avvicinandosi. Indossava ancora la tuta della sera prima. Si erano fermate più di una volta  ma la sorella non aveva voluto cambiarsi.

‘’ non sono scontrosa e comunque non mi fido.’’disse guardando la fattoria come se cercasse qualcosa di strano. Il paesaggio era tutto uguale,  si trovavano nel mezzo del deserto. Dovunque si girassero vedevano distese di terra e raramente qualche montagnetta di roccia rossa tipiche di quella  zona. Si accorse che non c’erano né animali , né piantagioni caratteristiche delle fattorie. Era tutto fin troppo calmo .  Aspettarono circa dieci minuti poi Jackson uscì dalla porta della casa fatta di legno dove probabilmente vivevano sia lui che la sua famiglia. Attesero che fosse lui ad avvicinarsi.

‘’ mia madre ha detto che va bene. Ma dovete rimanere a pranzo. È già tutto pronto e non accettiamo un no.’’

Sophie fece per parlare ma la sorella le mise una mano sulla bocca. Non le piaceva il tono che aveva usato il ragazzo. Il suo istinto le diceva di andarsene e fuggire il più lontano possibile da lì. Il suo istinto non aveva mai sbagliato , perciò lo seguìanche quella volta.

‘’ no grazie. Prenderemo un pullman dalla città più vicina.’’ Disse prendendo il borsone in spalla.

‘’ dove credete di andare? La città più vicina è a più di 15 chilometri e prima che voi la raggiungiate noi vi avremmo già catturato.’’

Sacrlett prese la sorella per mano e cominciò a correre. Ma dopo 20 passi si ritrovò un altro ragazzo davanti con una mazza da baseball in mano. Quella fu l’ultima immagine che vide prima del buio.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3 ***


ecco un nuovo capitolo fatemi sapere...

3.

 

Era circondata dal buio.

Sentiva delle voci in lontananza ,ma la cosa che rendeva tutto un terriblile inferno era il forte mal di testa. La stava facendo diventare matta. Era un dolore acuto localizzato poco sopra la tempia destra. Avrebbe dato tutto pur di far passare quel dolore. Sentì una voce che la riportò alla realtà. Quella della sorella.

‘’ cosa volete da noi?’’ era spaventata. Lo sentiva dal tono che aveva usato. Sua sorella fin da piccola tendeva a modificare la sua voce quando era impaurita. Era una cosa che le veniva naturale. Probabilmente non se ne rendeva neanche conto.

Raccimolò tutta la sua forza di volontà e cercò di aprire gli occhi. Ci provò più volte ma non ci riuscì. Le palpebre erano pesanti come macigni. Si sentiva debole ed impotente e non le piaceva quella situazione. Doveva svegliarsi , alzarsi e proteggere la sua sorellina. Era sempre stato così d’altronde. Lei la più forte delle due , che doveva prendersi  cura della piccola, ingenua  e  fragile Sophie. Non poteva lasciarla lì da sola , ferita con degli estranei che volevano farle del male.

Riprovò ad aprire gli occhi.

Ci riuscì .  Distingueva solo delle ombre. Ancora delle voci.

‘’ oh ecco la bella addormentata. Buongiorno dolcezza. Aspettavamo solo te per iniziare.’’

Si stava rivolgendo a lei. Sbattè più volte le palpebre. Provò ad alzare le mani per stropicciarsi gli occhi ma qualcosa glielo impediva. Chiuse gli occhi per cinque secondi , poi si voltò verso i suoi polsi e vide che erano legati ai lati della sedia.

Provò a parlare ma non  ci riuscì. Le uscì un verso siile ad un gorgoglio.

‘’ Daniel. Dalle dell’acqua. Sentiamo cos’ha da dire la nostra fanciulla.’’

Un tizio che doveva essere Daniel le si avvicinò con in mano una brocca d’acqua. Scar stava morendo di sete perciò la accettò senza dire niente.  Quando si fu dissetata tirò in dietro il capo ma il tizio glielo fermò con una mano in modo da farla continuare a bere. Inclinò ulteriormente la brocca per farle arrivare più acqua. La ragazza non riusciva più a bere perciò l’acqua le scendeva lungo i lati della bocca e le bagnò la polo a maniche corte e i jeans che si era messa per il viaggio.

Quando l’acqua fu finalmente finita Daniel si allontanò con un ghigno stampato sul viso; lei invece lo guardò con sguardo omicida. Si voltò verso la sorella . aveva un taglio sulla nuca che le grondava sangue. Sophie sentendosi fissata si girò e vide la sorella con una strana espressione in viso. Le fece segno che stava bene.

Scarlet rincuorata che la sorellina stesse bene si girò verso i loro aggressori e si rese conto che erano davvero una famiglia numerosa. Erano 3 donne e 7 uomini. Più due bambini: un maschio ed una femmina.

‘’ cosa volete da noi?’’ disse con tono arrogante Scarlett.

‘’ non usare quel tono con noi ragazzina.’’ Le disse un energumeno. Poi le arrivò uno schiaffo in pieno viso che fece aumentare il dolore alla testa.

La ragazza sputò del sangue che le usciva dall’interno della guancia a causa del forte impatto con i denti.

‘’ così impari le buone maniere.’’ Disse l’uomo.

‘’non mi fanno paura le botte.  Ormai ne sono abituata. ‘’ continuò con lo stesso tono Scar. ‘’ allora ? mi rispondete? Cosa diavolo volete?’’

‘’ continui ad essere sgarbata eh?’’ disse lo stesso uomo di prima.

Intervenne un uomo più anziano , doveva essere il padre .

‘’ Basta Daniel! Non devi picchiarla, altrimenti rovinerai la sua bellezza.’’

‘’ vogliamo che voi mangiate.’’ Disse la donna più grande.

‘’ no grazie non abbiamo fame.’’

‘’ si invece dolcezza. Carmen , Lorenz, Samuel e Gièn sapete cosa fare.’’

I quattro ragazzi si avvicinarono alle due sorelle. Due per ragazza. Uno spalancava la bocca della ragazza , l’altra versava un frullato di sapore orribile . Sophie piangeva mentre la imboccavano. Scar invece provò a ribellarsi ma erano troppo forti. Quando l’intruglio finì le obbligarono a bere altra acqua .

Sophie continuava a piangere , Scarlett non sapeva cosa fare.  Si sentiva troppo esposta e debole. Poi lentamente le si annebbiarono i sensi e un torpore le si espanse per tutto il corpo trascinandola in un sonno profondo senza sogni.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4 ***


ecco un nuovo capitolo...

fatemi sapere come vi sembra..

4.

 

‘’ Scarlett… Scarlett… svegliati sorellona per favore.’’ Disse Sophie.

Scar aprì lentamente gli occhi. Sbattè più volte le palpebre per mettere a fuoco ciò che la circondava. Vide un soffitto beige con una cornice bianca che raffigurava tanti angioletti con un arco che lanciavano delle frecce. Si voltò su di un fianco e si rese conto che era stesa su di un letto con delle lenzuola soffici bianche con ricami d’oro.  Cercò con lo sguardo la sorella e la trovò seduta sul bordo di un letto accanto al suo. Aveva i capelli spettinati e indossava una sottovestedi raso rosa pallido che le arrivava a metà coscia. Si guardò sperando di non avere addosso qualcosa di simile. Odiava quel colore. Aveva anche lei una sottoveste un po’ più corta rispetto a quella di Sophie ed era giallo chiaro. Sospirò. Si alzò a sedere sul morbido materasso e scrutò il resto della stanza. Era arredata in modo lussuoso. C’erano mobili bianchi in stile antico con i bordi dorati. Una porta accanto alla finestra lasciava intravedere  un bagno ben arredato .C’erano altri quattro letti. Tre erano occupati da dei ragazzi addormentati ed uno era vuoto.

Scarlett si alzò in piedi e provò ad aprire la porta d’entrata. Era chiusa. Sophie osservava la sorella vagare per la stanza .

‘’ chi siete ?’’ chiese uno dei ragazzi. Si erano svegliati tutti e tre . Avevano i visi gonfi per il sonno. Uno era biondo , portava i capelli leggermente lunghi ,  pelle chiara e occhi castani. Quello nel letto in mezzo era moro, capelli corti ai lati e più lunghi al centro , occhi scuri e tratti spagnoleggianti. L’altro era castano chiaro che tendeva al biondo con occhi verdi .

‘’ io sono Scarlett e lei è mia sorella Sophie.  Voi?’’ chiese facendo un segno con il capo nella loro direzione.

‘’ io sono Carlos.’’ Rispose il moro . poi con un cenno verso il ragazzo biondo disse’’ lui è Dan e l’altro tizio è Andrew. ‘’

‘’ cosa ci fate qui?’’ chiese la ragazza.

‘’ ci si  è rotta la macchina poco lontano da qui ed un tizio che si chiama Jackbill o qualcosa del genere ci ha portato qui.’’disse Andrew.

‘’ sono dei pazzi quelli lì.’’ Disse Sophie. ‘’ ci hanno obbligate ad inghiottire un frullato dal sapore orrendo. Ci avevano legato i polsi e bloccato la bocca.’’

‘’ zitta Sophie!’’ la rimproverò la sorella.

‘’ sei sicura che tua sorella stia bene? A noi non hanno fatto nulla.’’ Disse Carlos.

‘’ si, sta bene. Comunque è vero quello che ha detto.  ‘’

‘’ bè io me ne vado, voglio tornarmene a casa.’’ Disse alzandosi dal letto Dan.

‘’ non puoi. ‘’

‘’ cosa vuol dire non posso? Che c’è? me lo impedirete te e la tua sorellina pazza?’’

‘’ mia sorella non è pazza! E comunque la porta è chiusa.’’

‘’ dammi la chiave. ‘’ le ordinò con un tono minaccioso.

‘’ non cell’ho io. Altrimenti pensi che saremmo ancora qui io e lei?’’

‘’ io so solo che voi due siete comparse misteriosamente qua dentro e avete cominciato a raccontarci stronzate.’’

Sentirono il chiavistello della porta che veniva aperto. I cinque ragazzi si immobilizzarono.

‘’ ora ci credi che non ho la chiave?’’ sussurrò Scarlett indietreggiando.

‘’ è ora della pappa pasticcini miei.’’  Disse la stesa donna che aveva ordinato ad i figli di obbligarle a mangiare. Portò un carrello pieno di cibo , con anche cinque frullati come quelli che avevano fatto ingoiare alle due sorelle.

‘’ No grazie. Io rivorrei la mia macchina indietro così ce ne possiamo andare.  Non vorrei recarle troppo disturbo.’’ Disse gentilmente Dan.

‘’ oh ma allora non avete ancora capito? Voi dovete rimanere qui e mangiare. Siete troppo magri dolcezza mia. Forza mangiate.’’

‘’ ho detto no grazie. ‘’

‘’Peccato, dovrò chiamare i miei figli.’’

‘’ no, ci penseremo noi a a convincerlo a mangiare.’’ Disse Sophie.

‘’ impossibile tesoro mio. ‘’ disse la donna. ‘’ Carmen, Lorenz, Cameron, Dolores venite qui non vogliono mangiare.’’ Disse la donna con un ghigno.

‘’ hai fatto male a non accettare.’’ Gli disse Scarlett.

‘’ eggià ha fatto molto male.’’

Arrivarono i figli con sulle spalle cinque sedie .

‘’ ehi aspetti perché cinque sedie?’’ disse impaurita Sophie.

‘’ se uno rifiuta da mangiare , tutti devono  essere puniti. Così la prossima volta nessuno rifiuterà.’’ Disse un uomo con i baffi, mentre posizionava la sedia proprio di fronte a lei.

‘’no per favore.’’ Disse piangendo la ragazza.

‘’ oh si invece.’’ La prese di peso e la fece sedere sulla sedia, le legò i polsi . Sophie fece una smorfia di dolore. Scarlett già seduta e bloccata si sporse e vide che le avevano tolto il gesso.

‘’ forza fate in fretta.’’ Disse Scar.

Fecero ingoiare quel orrendo frullato a tutti e cinque i ragazzi e li obbligarono a bere un litro d’acqua ciascuno.

‘’ ora ci credete?’’

‘’ si.’’ Disse Andrew poco prima di scappare in bagno a vomitare.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 6. ***


lo so che è corto non uccidetemi ma con la scuola è già tanto che riesco a postare...

bhè vi lascio al capitolo...

fatemi sapere... un bacio

 

6.

 

Davanti a loro nel vassoio c’era la testa ed il braccio di Andrew. E lì capirono tutto. Li facevano ingrassare per poi mangiarseli. Erano una famiglia di cannibali. Non poteva essere. Era uno scherzo. Magari ora si giravano e vedevano le telecamere e gente che urlava CANDID CAMERA . ma non era così erano in un film horror proiettato nella realtà.

‘’ forza su ragazzi non fate così. Vedrete che è una delizia.’’ Disse una delle figlie.

‘’ sisi bello grassottello e succoso. Vi cosiglio di assaggiare il cervello. È uno delle parti migliori. Un po’ viscido ma sembra burro.’’ Disse uno degli uomini.

Scarlett aveva ancora lo sguardo fisso sui ricami del piatto davanti a sé.

‘’ io non lo mangio.’’ Disse fredda.

‘’ oh si che lo mangerai tesoro. Cameron’’ detto questo il figlio strappò un pezzo di carne dalla testa e forzando sulle tempie della ragazza le fece aprire la bocca e mangiare . Così fu anche per gli altri.

Tornati in stanza Sophie e Dan si misero a letto mentre Scarlett corse in bagno in preda ad un attacco di nausea. Tornata in stanza Scarlett si assicurò che Dan stesse dormendo dopodiché andò dalla sorella.

‘’ Sophie sei sveglia?’’

‘’ ora si. Cosa c’è?’’ mugugnò la sorella.

‘’ dobbiamo fare qualcosa io non voglio essere mangiata da quelli lì.’’

‘’ e cosa vorresti fare?’’ Dan si girò nel letto .

‘’shhhh’’ aspettarono che il ragazzo riprendesse a russare e continuarono.

‘’ gli chiederemo di unirci alla loro famiglia . dopotutto ci sono solo 2 donne abbiamo qualche chance.’’

‘’ ma tu sei matta! Io non voglio mangiare le altre persone …’’

‘’ abbassa la voce o Dan si sveglierà. Preferisci essere abbrustolita eppoi mangiata o vivere e mangiare cose che non vuoi? Eppoi comunque potremmo sempre mangiare le cose ce danno ai ragazzi che rinchiudono.’’

‘’ non lo so Scar… ‘’

‘’ Sophie ti prego !  non volgio che i  succeda qualcosa di brutto. Per favore.’’

‘’ d’accordo.’’

Scarlett si avvicinò al citofono posto accanto alla porta e chiese di poter parlare con qualcuno.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 7. ***


scustae per il tremendo ritardo am la scuola mi sta tenendo veramente molto occupata . questo è l'ultimo capitolo della storia. fatemi sapere se vi è piaciuto il finale. grazie per le recenzioni.un bacio


7.
 
Un uomo che non avevano mai visto aprì la porta della camera e le portò in soggiorno. Le fece sedere su un divano e disse che dovevano aspettare qui.
Poco dopo arrivò l’intera famiglia Corylbrown  , la donna più anziana aveva in mano un vassoio d’argento  con the e pasticcini che posò sul tavolino di fronte il divano.
‘’ allora abbiamo sentito che volevate parlarci… ebbene???’’ chiese il capofamiglia.
‘’ volevamo chiedervi se possiamo unirci alla vostra famiglia. Siamo rimaste molto affascinate dalla vostra dieta e così vorremmo provare.’’ Disse Scarlett.
‘’ provare? Ahhahahahahaha’’ disse una delle figlie scoppiando a ridere.
‘’ Carmen non è ducato ridere di una persona, ora smettila. Comunque care sul serio volete unirvi alla nostra famiglia? Ne siete sicure? Dovrete mangiare vostri simili, non è molto facile all’inizio. ‘’ chiese la madre.
‘’ ne siamo convinte.’’ Disse Scar.
‘’Te si, ma la sorellina non proferisce parola. come mai?’’
‘’ sisi certo che è d’accordo!’’ rispose frettolosamente Scarlett sentendosi invadere da uno strano timore.
‘’ ma davvero’ perché non ce lo dice lei allora?’’ disse la donna avvicinandosi a Sophie. La ragazza era paralizzata voleva disperatamente dire che era d’accordo con l scelta della sorella ma non ce la faceva, la voce le moriva in gola. La donna le si avvicinava sempre di più e lei non sapeva che fare. Calde lacrime cominciarono a sgorgarle dagli angoli degli occhi.
‘’ non ce la faccio. Non posso Scar perdonami.’’ Disse voltandosi verso la sorella. Scarlett rimase paralizzata. Ora cosa sarebbe successo??
‘’ bene bene . Lorenz sai cosa fare.’’
Il ragazzo si mosse velocemente verso Sophie con un coltello da macellaio in mano. Scar non ci capiva più niente. Perché la sorella c’aveva ripensato? Cosa voleva dire sai cosa fare? Mentre cercava di dare un senso a quelle parole tutto accadde in una frazione di secondi. Il coltello aveva ormai sfiorato l collo di Sophie e un fiume di sangue si era disperso sul divano.
‘’ SOPHIE!!!!!!!!!!’’
 
 
 
 
 
 
Sei mesi dopo.
 
Due ragazzi stavano attraversando  lo stato del kansas per andare nell’illinois a festeggiare il diploma.
‘’ Peter , sono stanco guida tu.’’
‘’ No Troy ho guidato fino a mezz ora fa. Accosta e prendiamoci una pausa che ne dici?’’ disse il ragazzo.
‘’ d’accordo.’’
Il ragazzo accostò e spanse la macchina reclinando il sedile cercando di prendere sonno.
Al loro risveglio cercarono di riaccendere la macchina ma non partiva.
‘’ perfetto e ora?’’ disse Peter.
‘’ è la batteria. aspetta c’è una macchina dietro di noi , vado a chiedere se hanno i cavetti per la batteria.’’
Nel frattempo ce Troy scese dall’auto dall’altra macchina uscì una splendida ragazza: magra, capelli tra il castano e il rosso , occhi chiari .
‘’ ehi è tutt’ok?’’
‘’ salve mi scusi non è che avrebbe dei cavetti per far ripartire la macchina, penso che la batteria sia andata.‘’
‘’ al momento no, ma abito qua vicino con la mia famiglia e loro ce l’hanno sicuramente venite vi accompagno con la mia macchina. Poi chiederò a mio fratello di venire a prender la vostra.’’
‘’Ok grazie mille. Comunque noi siamo Troy e Peter.’’
‘’ piacere di conoscervi io sono Scarlett Corylbrown.’’
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=562741