Kait & Gabriel

di PiccolaPerfidaSplendidaMarty
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** avviso ***
Capitolo 7: *** capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Grazie ***
Capitolo 15: *** capitolo 13 ***
Capitolo 16: *** capitolo 14 ***
Capitolo 17: *** capitolo 15 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Kait & Gabriel

Kait & Gabriel

 

 E’ passato tantissimo tempo da quando Gabriel ha abbandonato Anna,Rob,Lewis e Kaitlyn, fuggendo dalla casa bianca e proseguendo per la sua strada;ne è passato davvero tanto da quando ha sconfitto Zetes e lo ha comunicato agli altri.

Nessuno ne ha mai sentito parlare da allora.

 

capitolo 1                                                                                                       

 

UNO DOLOROSO INCONTRO

 

Accidenti,sono in ritardo!!

Pensai guadando l’orologio.Il direttore non apprezzerà… dovevo sbrigarmi a finire il cornetto e recarmi a lavoro.Impiegai un paio di minuti a richiamare l’attenzione del barista,intento a servire caffè a destra e a manca. In effetti c’era troppa gente anche per l’ora di punta.

<< un bicchiere d’acqua,per favore. >> .

Bevvi in fretta ed uscii. Mentre camminavo,o più probabilmente correvo,qualcosa mi fece bloccare. Una sensazione,sfocata e lontana,mi distolse dai miei pensieri.Sembrava un prurito fastidioso - molto fastidioso -  che non riuscivo a localizzare, né a neutralizzare.Lo studiai per un po’, invano. Poi scomparve.

Me lo sono immaginato? Scossi la testa e ripresi a camminare svelta.

Riapparve poco dopo,ma era diventata qualcosa di più che una sensazione: una presenza esterna,che percepivo davanti a me. La sua posizione mi era chiara quasi come avesse un cartello luminoso con su scritto “ HEY!SONO QUI! ” ad indicarlo, all’incirca a 500 metri di distanza,dopo l’incrocio. La “ presenza ” non si era accorta di me e procedeva per i fatti suoi. Come facevo a capire dov’era? Chi era? Emanava una gelo innaturale, ma … familiare.

Non ci posso credere!

  Il cassetto dove avevo rinchiuso i ricordi più dolorosi della mia vita esplose,cancellando qualsiasi altro pensiero. I poteri psichici. La mia vecchia compagnia. Unita contro il male più assoluto. L’istituto. Il signor Zetes.

Anna. Lei comunicava con gli animali.

Lewis. Lui utilizzava la psicocinesi.

Rob. Il caro e premuroso guaritore.

E  ...

Gabriel. Il mio unico amore era un telepatico. Come fosse un bisogno primario,mi misi a correre più veloce che potei verso di lui. Non resistetti all’impulso di chiamarlo a squarciagola.

<< Gaaaabrieeeeeeel!!!!! >>

 In automatico lo gridai telepaticamente. Un uomo con un paio di jeans e una felpa nera si bloccò di colpo,poi accelerò il passo. Eccolo! Pensai. Ma quando capì che lo stavo per raggiungere mise il turbo e mi distanziò in pochi secondi. Cosa faccio?Cosa faccio?Lo perderò ancora una volta,accidenti! La mia ultima speranza risiedeva nella telepatia;anche perché non avevo più che uno sputo di ossigeno nei polmoni.

 “ Aspetta Gabriel! Voglio solo parlare un attimo! Per favore fermati! Gabriel! Solo un secondo…  E mentre lo chiamavo svoltò in una via secondaria.

 Niente da fare,non lo vedevo né sentivo più; la persona più importante della mia vita era corsa via a gambe levate senza una parola,uno sguardo. Mi fermai e una lacrima prese a insistere per uscire,la ricacciai indietro quasi con rabbia;anche se le altre si affacciarono e un velo mi coprì gli occhi.

Metabolizzando quello che era successo,mi guardai intorno e scoprii di essermi allontanata molto dal punto in cui ero partita,troppo forse, da non riconoscere la zona dove mi trovavo attualmente. E di sicuro le lacrime non aiutavano.

Ma per quanto mi sforzassi di concentrarmi,i miei pensieri vertevano sempre sullo stesso argomento.

 Davvero sono stata così sciocca da pensare che mi avrebbe rivisto volentieri? Ma allora perché venire qui? Non ci aveva abbandonati tutti per sconfiggere Zetes da solo? Oh,perché si è fatto vedere da me?????

D’un tratto mi accorsi che ore erano,e che dovevo tornare a lavoro; perciò mi girai dalla parte opposta  a quella dov’era scomparso Gabriel e raccolsi la borsa tutta sporca; cercai di ricompormi e, per evitare di cadere dalle gambe molli, m’incamminai lentamente,concentrandomi su ogni passo.

In questa sorta di trance arrivai alla mia meta, con quaranta minuti di ritardo; e forse fu proprio l’intontimento che mi permise di sopportare la crisi isterica del direttore.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Eccomi di nuovo!!Che ne pensate?? I capitoli sono un po’ corti,ma dovete sapere che questa storiella era nata per essere pubblicata tutta insieme…ma con tutti i particolari però si è allungata e ho separato gli avvenimenti uno ad uno. Il lato positivo è che pubblicherò molto spesso ;) Allora godetevi questa piccola pillola Dark-Visioniana xD

Kait & Gabriel

 

capitolo 2

 

DARK VISIONS RETURN

 

Alla fine della mia giornata lavorativa uscii e mi recai nel mio appartamento per scaricare lo stress accumulato quella mattina. Non avevo raccontato a nessuno la causa del ritardo né tantomeno ci avevo riflettuto sopra abbastanza da spiegarmelo. Una piccola parte di me mi suggeriva di dimenticare questo avvenimento come pure gli altri,di tornare ad essere una felice ed allegra venticinquenne con il nome di Kaitlyn Fairchild, socievole e piena di amici; ma la restante Kait  sapeva che gli unici veri amici li avevo persi e considerava l’incontro ( se si poteva definire tale ) con Gabriel un evento così raro  e prezioso da non potersene scordare mai più. Arrivata a casa indossai una tuta,mi misi comodamente sul lettone a due piazze e chiusi gli occhi per riposarmi.

Mi svegliai di colpo, sudata ,con il cuore a mille e con un prurito alla mano insopportabile : per svolgere il mio dovere di psichica necessitavo un pezzo di carta ed una matita. Terrorizzata scesi dal letto e mi sedetti al mio tavolo da disegno, capendo che l’unico modo di placare quel bisogno insopportabile era soddisfarlo. Presi un foglio stropicciandolo tutto ,e rovesciando il portapenne afferrai una matita a caso.

 Mentre la mano completava l’opera, riconobbi me stessa di spalle che camminavo, e dietro -quindi in primo piano- qualcuno che mi seguiva.

 Un malintenzionato? Mi chiesi ancora più spaventata.

Non ebbi il tempo per altri pensieri perché la mano cominciò  un altro disegno utilizzando il nero; davanti ai miei occhi si stava materializzando una massa di capelli corti ma disordinati,una giacca ed un paio di jeans grigi che facevano intendere una figura intera di un uomo voltato,lo stesso di prima. C’era anche io,con i miei capelli rossi un po’ arruffati,che piangevo in un angoletto  per niente sollevata della scomparsa del personaggio inquietante. La scena sembrava sbiadita,anche il mio rosso dei capelli non era che un’eco di quello reale.

 Finalmente il bisogno psichico terminò a potei fermarmi ad osservare le premonizioni. Non mi era mai capitato di averne due insieme ,e secondo il mio parere poteva essere solo che un segno negativo.

Nel primo l’uomo nero mi seguiva,nel secondo se ne andava,perché?

<<  E io che speravo di rilassarmi… >>sospirai.

Ogni tanto avevo questi attacchi improvvisi, ma avevo sempre resistito loro. Evidentemente in questo caso era una cosa importante,forse pericolosa, che andava evitata per forza.

Farò meglio a cercare quel maledetto spray al peperoncino che mi ha comprato papà…

Dopo averlo trovato mi dedicai al passatempo preferito di ogni artista che si rispetti: pittura ad acquarello.

Dipinsi  un paio di paesaggi trovati su internet e lasciai asciugare i fogli;poi li riposi in una della mie tante cartelle, e sfogliando i disegni vecchi, mi davo consigli da sola. Così facendo occupai il restante pomeriggio.

<< Oh,no è già ora di cena!!Devo chiamare Patrice!!! Ma dov’è il cellulare?? Ah,eccolo qui  >>

Composi il numero e premetti il tasto verde;dopo un paio di squilli una voce acuta mi rispose.

<< Pronto? >>

<< Hey Patrice!! >>

<< Ciao Kait,ti stavo per chiamare. Non mi ricordo se stasera ci vediamo al cinese o al thailandese. Mi ricordo che avevi detto cinese perché ti piace di più,ma poi hai cambiato idea perché il thailandese è più vicino ,così ti ho chiamato per chiederti se vuoi un passaggio,visto che è presto, possiamo fare qualche km in più,no? >>

Sorrisi. Probabilmente era in auto,solo in auto parlava così velocemente.

<< Telefonavo proprio per questo. Grazie,adoro il cinese P. Quindi tra quanto arrivi? >>

<< Sto già qui ,bellezza!! Dai,sbrigati a scendere. >>

Già qui?! Accidenti!!

<< Perfetto,allora a tra poco P. >> e riattaccai.

Indossai il più in fretta possibile la prima cosa che mi capitò sotto mano e scesi.

Patrice mi aspettava con la musica altissima,cosa che non sospettavo neanche

lontanamente grazie all’isolamento acustico della macchina. Ovviamente non abbassò il volume appena entrai e senza aspettare che chiudessi lo sportello partì. Dal suo aspetto ci si sarebbe aspettato qualsiasi tipo di musica ma di certo non quella super dark - punk -  rock dei My Chemical Romance. Era perfetta con la camicetta bianca appena stirata, i pantaloni aderenti,i trampoli di 10 cm,e dalla sua coda di cavallo non sfuggiva neanche un capello,nonostante di stesse scatenando durante un momento tipicamente scream di “ Honey,This Mirror Isn’t Big…”.

E non potevo fiatare. Era una promessa fatta tempo prima : Patrice non mi parlava mentre io disegnavo,scarabocchiavo o dipingevo qualsiasi cosa ed io non parlavo se ascoltava la sua musica;a meno che non fosse davvero importante. Tipo “casa va a fuoco” o “hey stai per investire quel tipo!!”. Esagerato?  Sì,ma non per Patrice.

Forse il suo gusto acustico era l’unica cosa che non sopportavo di lei. Dopo essere scesa dalla macchina mi dimenticai totalmente delle mie preoccupazione psichiche e passai davvero una bella serata tra amiche…

Eliminando forse l’altro passaggio a casa della mia compagna.

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Oddio,non ce la posso fare!! Io ho qui altri capitoli e non li pubblico per essere regolare,ma proprio non resisto!! Perciò,anche se nessuno lo leggerà né lo recensirà,eccovi qui un nuovo e breve capitolo!!P.S.mie carissime lettrici,recensite!!!I consigli sono ben accetti e non vedo l’ora di sapere la vostra opinione!! Un bacio ;)

 

Kait & Gabriel

 

capitolo 3

 

UN DOLOROSO INCONTRO 2

 

Il mattino seguente la nuova sveglia che avevo comprato mi buttò giù dal letto.

<< Come ho potuto comprare un simile arnese di tortura?!?! >> dissi cercando di zittire l’ acutissimo be-beep.

La giornata procedette senza intoppi (a parte la noia del lavoro) e alle 5 mi recai in palestra per la lezione del  giovedì. Fu un sollievo scaricare le energie sul tapirulan, e sciacquare via lo stress con una bella doccia.

Tuttavia ,quando stavo per arrivare a casa,ebbi un giramento di testa…qualcosa mi piombò addosso come un macigno enorme e mi appoggiai al muro per sorreggermi. Sbuffai per lo sforzo. Però sapevo che non c’era niente sopra di me,quindi doveva essere un calo di zuccheri. Cercai di respirare normalmente, sempre appoggiandomi alla parete.  Lottai con tutte le mie forze contro quel peso  che minacciava di sopraffarmi ma era troppo forte…andava aumentando…ed ero così stanca! Chiusi gli occhi a smisi di combattere,sapevo che non avrei risolto niente. L’ultima cosa che vidi era una figura grigia in lontananza. Il disegno… pensai prima di perdere i sensi.

 

Mi svegliai di soprassalto -per la seconda volta quel giorno- in un luogo freddo e silenzioso,sdraiata a terra da sola.

<< Come sono arrivata qui?... >> mormorai strizzando gli occhi. Era davvero buio quel posto. <<  Ah!Il disegno!La figura!Devo andarmene… >> il battito del cuore accelerò,il respiro divenne irregolare mentre cercavo di orientarmi. Ero in un vicolo cieco,di notte,senza un punto di riferimento. Una voce interruppe i miei pensieri.

<<  Kait. >>

La voce pronunciò il mio nome come stesse per iniziare un lungo discorso.

Era roca,da uomo,molto seducente. Sussultai, al sentire che c’era qualcuno insieme a me;se possibile,il cuore velocizzò ancora di più, quando seppi che poteva essere quel malintenzionato del disegno;e mi pietrificai nel riconoscere chi veramente era.

<< Gabriel…>> sussurrai mentre lo cercavo con gli occhi e con la mente,invano.

Troppe domande mi affollavano la mente,e pur non volendo esprimere la mia curiosità,lui comparve mentalmente e lesse tutti i miei dubbi inconffessati. Arrossii. Eh già, dimentico che sto parlando con un telepatico.

 “ Dove sei?Fatti vedere Gabriel ”

ignorò la richiesta << perché volevi seguirmi,Kait? >>

 “per poterti rivedere”risposi pronta. Lui sembrò esitare. Poi sibilò:

<< Non avevo già detto al gruppo che non voglio più avere a che fare con voi? E perché Rob mi cerca??>>

 il suo improvviso cambiamento di tono mi spaventò.

 “ Ora ti spiego. …voleva ringraziarti. Dobbiamo ringraziarti. ” Ero in difficoltà? Anche lui. Evidentemente aveva pensato di parlare e interrogarmi per tutto il tempo.

 “ Non puoi immaginare cosa ho provato quando te ne sei andato… Saperti da solo contro Zetes -non che dubitassi della tua capacità- ma.. ”continuai “  non riuscivo a non pensarci. Rob tentava di risollevarmi il morale,come il gruppo del resto…purtroppo finii col trascinarli nella mia depressione. E questo non era giusto!Li abbandonai  poco prima che ricevessero la tua lettera ”-sospiro-

“ Ero tornata a casa nel frattempo, e dovetti inventare molte bugie per mio padre. Rob tempo dopo mi venne a cercare dicendo che voleva trovarti. Mi chiese di unirmi a lui nelle ricerche e accettai. Quello che non accettò fu mio padre…così rimasi con lui , finendo il corso di studi,mentre Rob mi aggiornava sui suoi progressi,sempre più raramente. Non lo sento da mesi. ”

<< Mi ha trovato un paio di volte,ma gli sono sempre sfuggito >> disse con un certo orgoglio.

Allora davvero non ci vuole più…non mi vuole più…sentii i pizzicorio delle lacrime agli occhi.

 << Perché? Perché continui a fuggire? >> chiesi d’istinto. Pensavo di conoscere la risposta,perché non ci sopportava eccecc… e invece rimasi sorpresa nello scoprire che non era così.

<<  Mi ricordate troppe cose del mio passato… >>la sua voce era ridotta ad un sussurro. Non ce la facevo più a trattenere  me e le lacrime. Liberai entrambe.

<< Gabriel,ti prego,ti scongiuro,ti supplico fammi rivedere i tuoi occhi almeno una volta >> dissi con voce rotta. Lui strinse i denti. Percepii uno spostamento alla mia destra. Poi dei passi veloci.

“Te ne vai?” Sempre più veloci. Poi più niente.

 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Carissime lettrici,

come promesso non avete dovuto attendere molto per il continuo della storia, ma spero che comunque io sia riuscita a creare un po’ di suspance in questo breve intervallo xD. Come ultima cosa volevo solo dire grazie a chi legge questa ff ,attendendo qualche recensione … buona lettura!!!



Kait & Gabriel

 

capitolo 4

 

UN PAIO DI OCCHI GRIGI

 

 

Scivolai contro il muro fino a terra, piansi fino a finire le lacrime. E rimasi comunque a terra,raggomitolata su me stessa, finchè non sentii Gabriel che tornava,senza nascondersi mentalmente. La fiamma della speranza che mi aveva lasciata al freddo tornò di colpo a infondermi calore. Mi asciugai veloce gli occhi-ormai arrossati- e mi alzai in piedi. Gli venivo incontro,nella zona dei lampioni ancora accesi, con passo malfermo;e lui rallentò fino al margine della luce di uno di essi :mi ritrovai a un metro da Gabriel.

<< Grazie. Ti ringrazio con tutta me stessa. E lo stesso è per gli altri. Anna, Rob, Lewis. Ti siamo debitori. >>

Non risponde?? Proseguii << Posso…posso avvicinarmi? >>

Assentì mentalmente e percepii tutto il suo nervosismo mentre accorciavo la distanza fra noi.

<< Posso abbracciarti? >>chiesi. S’irrigidì ma non aveva  nulla in contrario. Circondandolo con le braccia (dovetti ammettere che era diventato più difficile) la mia felicità era alle stella,ero alle stelle. Durante quel momento infinito Gabriel mi strinse a sé.

Spero si senta come mi sento io:è la cosa più bella del mondo avere una persona amata tra le braccia. Pensai. Mi staccai solo quando mi sentii soddisfatta.

 <<  Posso guardarti alla luce? >>

<< A che serve guardarmi bene? >>  rispose sulla difensiva. Automaticamente decine di ricordi affiorarono,ricordi di occhi grigi,profondi, capaci di incutere paura ma espressivi. Ops. E tanti saluti ai sentimenti segreti. << Cosa…? Kait che…? >>

<<  Eh,già. >>

<<  Da … da quanto tempo? >> Accidenti,è sconvolto sul serio…

<< Me ne sono accorta dalla mia preoccupazione di vederti nelle grinfie del male. >> dissi abbozzando un sorriso. Si spense subito appena ricordai che non ero ricambiata.

<< A questo punto … è meglio che vada… >> Avanti…non essere codarda Kait,dillo!

<< Ti amo Gabriel. >> sussurrai ad occhi chiusi: coraggiosa ma non troppo. Feci per andarmene. “  Aspetta Kaitlyn. ” -mi disse- sentii qualcosa che si rompeva e… crollò la barriera mentale che ci separava. Ciò che vidi mi mozzò il fiato: Gabriel soffriva in modo atroce, non c’era un briciolo di felicità nella sua vita prima di rincontrarmi, ma anche adesso qualcosa lo corrodeva dall’interno,terribili ricordi,la consapevolezza che niente avrebbe cambiato quella situazione e disgusto per ciò che aveva visto anni prima; ma anche un dolore fisico,anormale,che proveniva dalla fronte.

Ricordava quella del cristallo cattivo… ma era andato distrutto! Lui mi diede una spiegazione veloce:la ferita si era rimarginata ma una microscopica scheggia era rimasta al suo interno. Non parlò di come ci era arrivata.

<< Ti amo anche io >> disse Gabriel,per poi nascondere tutto il dolore mostrando solo il suo affetto per me. Avrei pianto,ma non avevo più lacrime.

 Mi voltai e, per le mani,cercai di portarlo alla luce. Acconsentì.

Constatai che si era alzato parecchio,ora aveva un fisico adulto,e sorrisi osservando la barba corta sul viso;poi avvicinandomi scostai i capelli sulla fronte, e riconobbi la cicatrice a forma di mezzaluna.

Accidenti… Mi morsi un labbro. Come faceva a non crollare a  terra dal dolore? Come resisteva? Non devo ricordarglielo mai più,soffrirebbe ancora peggio.  

Solo alla fine lo guardai i suoi occhi,e mi persi in essi.

Erano come me li ricordavo,bellissimi.

Sentendo questa affermazione li alzò al cielo.

“ Accidenti se mi sono mancati ”

“ A me sei mancata tu ” e mi baciò.

   

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Mi dispiace tantissimo che sia ancora più corto degli altri,ma doveva solo fare da riappacificazione di Kait e Gabriel… comunque la faccenda è solo agli inizi, vedremo cosa porterà il futuro alla nostra cara neo-coppia,e dato che non credo nell’amore eterno tipo “ felici e contenti” senza neanche un po’ d’azione, scommetto che non sarà niente di bello…alla prossima puntata xD un bacio ;)

 




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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


Allora,siete curiose di sapere come finisce (se finisce) questa storia?? Io sì. Ed è per questo che sono contentissima di postare un altro microscopico capitolo … Spero tanto di essere all’altezza della conclusione!! L Sinceramente però ho paura di non trovare più l’ispirazione dato che è cominciata scuola… Ad ogni modo sappiate mi applicherò al massimo per voi :D

Dei consigli come sapete saranno sempre ben accetti,se notate qualcosa di inesatto,qualcosa che non dovrebbe essere così o che avrei fatto meglio a fare in altro modo vi prego di farmelo notare subito. Un bacio ;)

 

Kait & Gabriel

 

capitolo 5

 

ALLA RICERCA DI UNA SOLUZIONE

 

Non ho idea di quanto tempo rimanemmo così;so solo che il nostro abbraccio terminò con il sorgere del sole. La luce portò nuovi pensieri con sé,tra cui quello che oggi era sabato e non lavoravo,perciò avevamo tutta la giornata per noi.

Per noi.

Queste parole mi suonavano incredibili:avevo ritrovato Gabriel!!! E i suoi sentimenti non erano affatto cambiati dopo anni!!! Il mio cuore aveva ricominciato a battere da così poco tempo che tutta quella felicità mi dava alla testa.

 Dopo essermi staccata -a malincuore- da lui e avergli detto per l’ennesima volta che l’amavo,proposi  di fare una passeggiata fino a casa mia,dove avrei dovuto cambiarmi,e poi fare un altro giretto per la città per avere almeno un appuntamento  romantico nella  nostra vita. Gabriel era d’accordo perciò ci incamminammo, ma anche se non lo fosse stato sarei tornata ugualmente a casa almeno per una doccia.

<< E’ una bella palazzina la tua. >> disse verso la fine il tragitto.

<< Sì,ma l’appartamento non è molto grande,ho dovuto lavorarci un po’ sopra prima di trovarlo gradevole >>sorrisi << l’ho riprogettato io stessa >>

<< L’esatto opposto di casa mia >>

<< dov’è? >> chiesi

<< In periferia,è in affitto e cade a pezzi. >> a dimostrazione di ciò ripescò un suo ricordo. Pensai che l’espressione cade a pezzi era azzecatissima:le pareti erano piene di buchi,il pavimento macchiato perennemente,stanze piccole e buie,con una paio di finestre che affacciavano su un muro e che non portavano mai luce. Senza pensarci feci una paragone piuttosto strano: mi ricordai la camera dell’istituto. Non c’era niente in comune tra il lussuosissimo e pluri-accessoriato  appartamento allo Zetes,con inclusa jacuzzi,letto a baldacchino,lcd 52” chi più ne ha più ne metta, e il buco dove viveva ora Gabriel,a parte che entrambi erano privi di oggetti personali. Questo era il motivo reale cper cui avevo fatto quell’osservazione.

Gabriel divenne triste ascoltando il mio pensiero e mi diedi della stupida. Era ovvio che lui dovesse spostarsi in continuo,quindi non poteva portare nulla con sé ,né voleva farlo. Mi diedi di nuovo della stupida.

<< Ma ora non devi più fuggire,no? >>

<< Scappare da Rob è facile. E’ la polizia che mi preoccupa. >>

Polizia?!

<< Perché ti cerca?? Non avrai mica… ehm…non sei stato più affamato di …energia come … come prima di distruggere il cristallo,vero?>> Speravo proprio che non fosse così.

<< No,no!!! Che hai capito! >> esclamò. Poi abbassando la voce << Non ho assassinato nessuno!! Il vampiro psichico non esiste più da molto tempo,per mia fortuna. E’ stata la Loggia Oscura che ha modificato i fatti e ha mentito allo stato dicendo che ero un assassino. Poco prima della mia vendetta. >> tutta la frase era intrisa di emozioni:sollievo,rabbia e orgoglio cambiavano il suo tono di voce a seconda di cosa diceva. D’un tratto si interruppe. Spalancò gli occhi,s’irrigidì e fece una smorfia di dolore, appoggiandosi alla mia spalla. Poi la sentii anche io.

Una tremenda ondata di sofferenza mi attraversò passando dalla mano di Gabriel       - che stava stringendo la presa sulla spalla - e mi tolse il fiato.

 L’attimo dopo era sparita,ma ormai io ero concentrata sul male che provavo tanto da non riuscire a liberarmene ; lui si stava riprendendo,anzi,si era ripreso del tutto e cominciava a preoccuparsi per me.

<<  Oh no,Kait! Stai bene? Mi senti? Dì qualcosa,Kait!>> diceva mentre mi tirava su.

Ricominciai a respirare e lo guardai terrorizzata. << Era il frammento.>> sussurrai.

Il suo volto si fece cupo. << Quello che ti provoca quel dolore atroce e perenne. E’ stato lui… quel maledetto coso ti sta uccidendo!!! >> dissi alzando la voce.

<< Purtroppo sì. >>

<< Da quanto tempo hai queste fitte,Gabriel?>>

<< Da troppo tempo >>

L’amarezza con cui disse questo troppo mi preoccupò parecchio,perciò mi fermai e lo abbracciai. “ Ora non sei più solo,amore mio. Affronteremo tutto insieme,io e te. Troveremo una soluzione. ”

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Capitolo 6
*** avviso ***


Care lettrici, vi devo dare una bruttissima notizia. Sapete quanto tengo a questa ff ma… non trovo l’ispirazione!!!!!!!! Non sono motivata,non trovo idee migliori,e anche se ho già un percorso molto preciso,so cosa accadrà almeno per il prossimo capitolo,dopo di che non vi posso assicurare niente… mi dispiace un casino e so le persone che mi seguono sono poche e le deluderò… prometto che,dovessi metterci anni, dovessi perdere tutte le mie lettrici, col tempo troverò un avvenimento nuovo da inserire e una conclusione soddisfacente. Alla prossima… quando sarà… Un bacione. Marty occhiblu P.S. scusate la scrittura ma su questo pc non ho l'HTML...

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Capitolo 7
*** capitolo 6 ***


Per ora ecco il capitolo promesso,poi vedrò ke posso fare ;)

un bacio

Marty occhiblu

Kait & Gabriel

 

capitolo 6

 

SOLUZIONE RESPINTA?!

 

Il resto del tempo lo passammo a parlare passeggiando,perché nonostante fossimo nervosissimi entrambi,non volevamo rinunciare al progetto “appuntamento romantico”. Parlare in senso lato,dato che utilizzavamo la telepatia. Alla fine della giornata mi ero già ricordata come dare diversi toni alla voce virtuale,come mostrare specifici pensieri passati invece che quelli correnti,come nascondere quelli privati,come rimanere in silenzio ( era più difficile del previsto svuotare la mente!),come sondare le altre persone,come canticchiare e,cosa che mi stupì moltissimo,come ridere telepaticamente. Dopo aver imparato tutto ciò potei scervellarmi in segreto alla disperata ricerca della -necessaria,a mio parere,inesistente secondo Gabriel- soluzione. Poco dopo,però lui mi scoprì.

“ Tu mi nascondi qualcosa” disse risoluto durante una pausa dalle conversazione.

Beccata…

“ Io? Non è così,dovresti saperlo, caro leggipensieri

“ E’ il mio nuovo soprannome? Può andare. Comunque sono certo che stai pensando in segreto” ribadì,senza concedere opzioni alternative.

“In segreto…  che brutta cosa… Diciamo ho argomenti privati ” Ma chissà perché ho anche tentato di negarlo…

“ E tu come fai a saperlo?” proseguii curiosa di apprendere un’altra tecnica psichica dal mio maestro Gabriel-san.

“ Ci sono momenti in cui sei totalmente assente.”sorrise riflettendo sull’altro soprannome .

“ E allora? Cosa significa?”

“ Amore mio,significa o che sei stupida,e certamente non lo sei,o pensi ad altro ” concluse ormai del tutto convinto che la tunica da samurai non gli si addiceva.

“ Accidenti,che perspicacia… Ok,lo ammetto.Ero solo preoccupata per…” non serviva finire la frase per capire cosa intendessi, e la tensione aumentò di molto. Lui sospirò gravemente.

“Kait,non c’è niente da fare,non posso neanche rivolgermi ad un medico per estrarla,perché si chiederebbe come ci è finito quel frammento proprio sulla fronte,che cos’è,da dove proviene e alla fine dovremmo scappare entrambi,ora che siamo insieme. E non voglio neanche pensare a fuggire,adesso.

<< E io non voglio neanche pensare di  farti continuare così,adesso!!>> esclamai.

<< Magari non un medico normale, ma potremmo… >>una voce dentro di me mi gridava che non era giusto,né sicuro,né legale,né … cosa diavolo stai facendo,Kait? Davvero ti sei abbassata a tanto? Una soluzione illegale ?  No,no non era gente di cui fidarsi,conclusi.

<< Un medico di cui fidarsi non esiste Kait! Non esiste nessuno che non si   insospettisca del cristallo! >> disse lui.

Un’illuminazione improvvisa interruppe la conversazione. Non ero neanche certa che quella fantastica idea fossi mia,tanto era sconvolgentemente geniale. Mi apparve come per magia l’immagine di un giovane sorridente,biondo e con un paio di occhi dorati e lucenti. Ah,quanto mi erano piaciuti quegl’occhi un tempo…

<< Non ci serve un dottore. Ci serve un guaritore!!! E di lui ci possiamo fidare!!! GABRIEL,ABBIAMO LA SOLUZIONE!!! >> Gridai piena di felicità. Alcune persone si girarono a guardarmi torve. Non mi importava!!! L’amore della mia vita non avrebbe più patito quella tortura!!

Il mio amore dopo quella esclamazione ci mise un paio di secondi a capire,e rispose immediato:

<< Assolutamente no . >> rimasi davvero meravigliata. A quanto pareva ,era un’ottima idea solo secondo me.

<< Ma come no?! E’ la fine della tua sofferenza!!! E lo sai!! Non mi dire che il ricordo ti ferisce irreparabilmente,perché ciò non vale neanche la metà di una vita senza dolore del cristallo  >>  

 Lui non alzò neanche lo sguardo,ma non stava provando a valutare obbiettivamente la cosa,cosa che mi irritò tantissimo.

<< Neanche un quarto!!! Un decimo di millesimo!!!>> Niente da fare. Testardo come al solito,eh?

<< Se Rob risveglia in te così tanto dolore,allora non puoi sopportare neanche me…>> Lo sapevo che questo era una specie di ricatto, un colpo bassissimo, ma mi avrebbe ringraziato un giorno. Di scattò si girò a guardarmi e ridusse gli occhi a due fessure.

<< Non dirlo neanche per scherzo,Kaitlyn. Sei la cosa più importante in tutta la mia esistenza,il mio universo gira intorno a te e tu pensi di rendermi infelice?>>  Disse fermandosi e prendendomi il viso tra le mani. Quello sguardo  profondo attirò tutta la mia attenzione per un secondo, e poco prima di dimenticarmi tutto quanto, capii che era proprio quello il suo scopo: estirpare la geniale idea dalla mia mente con il suo potere; così mi scansai immediatamente. Chiusi gli occhi, e mi massaggiai le tempie mentre ripetevo tra me e me Rob è la soluzione,Rob è la soluzione,Rob … cercando di imprimermelo bene.  Allora rivolsi a Gabriel uno sguardo affilato.

<< Non è bello quello che stavi per fare. No,affatto e spero tanto che tu te ne renda conto. Ma non voglio neanche litigare!!! >> eh,no .

Scusami,davvero. Disse sinceramente. Poi,dopo un luuungo sospiro  aggiunse  devo ammettere che è un’ottima idea e io l’ho rifiutata senza pensarci. Ci ho appena pensato e so che hai ragione. Quel modo di arrendersi placò la mia gelida irritazione,e in tono affettuoso dissi

<< E’ fantastico, sono convinta che… oh,Gabriel,non soffrirai più!!!E >>

…so quanto è faticoso nascondere il tutto,quindi non farlo,sciogli anche l’ultimo muro che ci separa e andiamo incontro al futuro come una forza sola.

Doveva essere proprio come dicevo, perché in meno di 2 secondi venni sommersa da quelle sensazioni spiacevolissime, forse non acute come la prima volta che le avevo sentite,ma abbastanza forti da scuotermi e farmi tremare le gambe. Insieme però c’erano anche sollievo,amore,speranza.

Ma sei sicura? Non è necessario condividere anche i dolori.

Invece… -colpo di tosse- Invece sì… non preoccupati.

<< Ok, ora dobbiamo solo trovare Rob… qualche indizio?>>

<< Penso di averlo a casa. Di certo ho ancora la sua e-mail nel pc e il suo numero di telefono da qualche parte…>> risposi

Una volta lì,cercammo ovunque,e in ogni rubrica,non invano.

Io ero molto felice di aver fatto passi avanti,lui era ansioso. Stavo per premere il tasto verde quando Gabriel si diresse dall’altra parte della stanza mordendosi un labbro. Sguardo impassibile con un lieve accenno di preoccupazione,posa tesa,braccia incrociate e respiro un poco accelerato erano tutti sintomi di un nervosismo contagioso, che mi spinse a chiudere il telefono di scatto.

<< Dai,dimmi cosa c’è. >>

 mi guardò poi disse d’un fiato:<< Ho cancellato la memoria a Rob.>>

<< Tu cosa???>>

<< ho fatto dimenticare a Rob ogni cosa riguardante noi, Zetes e compagnia bella. Non possiamo chiamarlo perché non saprebbe rispondere.>>

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Capitolo 8
*** capitolo 7 ***


Care lettrici, è con una gioia che sfiora l'euforia che pubblico questo capitolo. Non è un granchè, anzi diciamo che fa schifo, ma sono alle stelle solo per averlo pubblicato :D . Speriamo sia sempre così... alla prossima ragazze!!
un bacio ;)
Marty occhiblu

Kait & Gabriel

 

capitolo 7

 

UNA STORIA COMPLICATA

 

Aprii la bocca per rispondere,e la richiusi. Di nuovo cercai di dire qualcosa,e nuovamente non ci riuscii. Tre volte. Quattro volte. E di nuovo.

“ Parli sul serio? ” dissi.

<< Non ti mentirei mai su un argomento tanto serio. >>

<< Va bene… allora permettimi di farti qualche domanda tipo COSA TI E’ SALTATO IN MENTE?!?! >>

<< Ora tocca a te ragionare,Kaitlyn!! Chi poteva pensare che avrei avuto bisogno di Rob? Chi poteva pensare a te quando io non riuscivo a vivere ma solo a rimanere vivo? >> esclamò.

<< Lo so,ma cavolo,Rob era tuo amico! Forse il più sincero che tu abbia mai avuto e che mai avrai! >> ribattei. “ Sai quanto teneva a te!!! ”. Non rispose,invece rimase in silenzio cercando di organizzare i pensieri. Ovviamente l’espressione era invariata,mi guardava impassibile.

<< Ed è proprio per questo che ho fatto ciò che ho fatto. Lui soffriva,esattamente come te;e voleva aiutarmi a tutti i costi. Quando mi ha incontrato stava per tornare a casa,per ricominciare a studiare medicina; mi portò con sé e mi “nascose” trovandomi un posto dove stare,mentre lui progettava l’intervento. Giunse ad una sola conclusione: doveva usare la sala dell’università. >> qui si fermò cercando di ricordare l’attimo esatto,e mi trascinò nella scena.

 

Hey,che bella moto! Ne ho vista una così qui sotto… certo che è un quartiere da ricconi,questo qui… chi suona al citofono? Rob non aspettava visite stasera…meglio che vado a vedere… Ah,eccolo sta arrivando il proprietario penso mentre percepisco la sua mente nel condominio.

<< Gabriel,apri!>>mi dice una voce familiare.

<< Rob! Perché sei tornato così presto? >> gli chiedo

<< So cosa dobbiamo fare! >> questa frase mi fa vacillare per un secondo,poi apro. Ha il fiatone,deve aver corso molto;però non è stanco, è una fontana di energia pazzesca che aumenta di continuo,forse per la nuova idea che mi nasconde.

<< Dai,spara. >> dico

<< Ho preso alcuni libri in biblioteca e ho scoperto che non è difficile né necessita di tempi o preparazioni eccessive,affatto,però l’ambiente deve essere sterilizzato perché un’infezione in fronte può essere fatale.>> spiega con un gran sorriso. Il mio,di sorriso,scompare subito appena sento la parola “ sterilizzato ”.

<< Ah,allora non è fattibile. Ti sei fatto una corsa per nulla,Rob.>> borbotto piuttosto irritato. Lo dovrebbe sapere meglio di me che il deodorante per ambienti non sterilizza l’aria.

<< E dai, fammi finire. Ho scoperto che all’università ne hanno una di sala così. E  che non è controllata quanto le altre,mi dicono. >> ora sono scettico.

<< “  mi dicono ”?>>

<< In pratica è fatta. >>

<< No,Rob, no che non è fatta! Dobbiamo esserne assolutamente sicuri! Basta,amico. Mi hai cercato di aiutare, ma è ora che la facciamo finita. Non si può rischiare tanto.  Neanche tu hai un rimedio… >> concludo a bassa voce.

<< Ma come? Pensaci! >>

<< No,già fatto. Mi dispiace Rob. >> dico mentre prendo il mio borsone e il suo misero contenuto. Cerca di trattenermi. Vincerà se uso la forza fisica,perché pensa a dove ha messo il flacone di cloroformio. Allora devo barare. Mi concentro,trattengo il respiro e…

Rob cade a terra,svenuto. << Perché mi hai costretto a farlo?>>mormoro.

Me ne sto per andare… poi mi accorgo che se lo lascio così potrebbe rivenirmi a cercare… mandando all’aria la laurea… <<  non posso permetterglielo!! >> esclamo. Devo fare una cosa che non ho mai fatto senza preparazione? Non importa, procederò per gradi…

 

Con un sonoro sospiro uscii dal ricordo. Come era stato reale! E così intenso! Ma anche triste e malinconico,sfocato come se Gabriel non avesse voluto altro che farmi vedere senza essere coinvolto emotivamente. Se avessi potuto evitarlo l’avrei fatto. Non che la sensazione fosse stata spiacevole,ma erano stati momenti difficili per lui,e scommetto che gli era costato molto. E inoltre… io avevo pronunciato le stesse parole di Rob per convincerlo,forse per questo mi aveva ascoltato.

<< Ah,scusami amore mio.>> dissi. <<  Ad ogni modo sai se c’è il sistema per ripescare quei momenti dal suo cervello? >> chiesi.

<< Se solo potessi controllare la situazione… >> Questa frase mi fece pensare ad un momento passato,quando aveva accidentalmente creato la nostra rete.

<< Non c’è problema. >> mi misi davanti al computer,e attesi con pazienza che si caricasse,poi aprii la mia mail e frugai nei contatti per un bel po’.  Gabriel si sedette sul piccolo e comodo divano a fingere di guardare un po’ di tv.

Dopo una mezz’oretta lo chiamai cercando la sua approvazione. Si chiari la voce e cominciò a leggere.

<< Egregio dottor Kessler, ho bisogno del suo aiuto poiché mi trovo in una situazione disperata. Mi sono rivolta a diversi specialisti, ma ognuno di loro mi ha riferito risultati differenti e, essendo lei riconosciuto come uno dei migliori medici della zona, speravo di ottenere un appuntamento per verificare l’origine del mio malessere. Posso elencarvi… eccecc >>  Finita la mail, disse solo:<< Bene,forse banale come scusa,ma un cuore come quello di Rob accoglie qualsiasi richiesta >>  allora ci teneva davvero. Un bel sorriso mi si dipinse sul volto e …click.

“Ecco fatto!”

Cara Laura... so quello che vuoi sapere e sono felice di comunicarti che... che DARK VISIONS LA PASSIONE è GIA' USCITOOOOO <3<3<3<3<3
E lo sto iniziando a leggere... MITICO!!! peccato che sia l'ultimo della saga... oddio, compratelo al più presto possibile,se sei una fan come me è il massimo,scorrevole e... vabbè niente anticipazioni comunque ti consiglio di leggerlo la era tardi così dopo un po' sarai costretta ad andare e dormire e non lo finirai in un giorno,cosa che io ho rischiato di fare...invece trattenersi lascia più sulle spine,te lo consiglio al 100%!! non ci posso credereeeeee!! è fantasticoooo! Altro che la mia insulsa fanfic xD in confronto...anzi non c'è proprio paragone,a Lei non mi avvicino neanche lontanamente.
Un bacione e grazie per il sostegno che mi dai :D
Marty occhiblu

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Capitolo 9
*** capitolo 8 ***


Adorate lettrici, ecco un altro capitolino della mia ff. Mi dispiace tantissimo se non ho postato prima ma il liceo mi ha tenuta lontana dal pc per un bel po’. Questo capitolo è di passaggio per il prossimo,dove finalmente incontreremo ROB!!! O meglio,il dottor Kessler xD .

Comunque spero che lascerete qualche recenzioncina giusto per sapere come vado =) ok,allora… BUONA LETTURA!!

Kait & Gabriel

 

capitolo 8

 

IL DOTTOR KESSLER

 

 

Il giorno dopo, una fantastica e soleggiata Domenica, lo dedicammo in parte al trasloco di Gabriel nel mio appartamento, e il resto a…insomma, a stare insieme, come una brava coppia.

Questo riuscì a distrarmi totalmente dai problemi; anzi,riuscì a distrarmi da ogni cosa che non fossimo noi. Verso il tardo pomeriggio,abbracciati sul divano del soggiorno,sonnecchiavamo davanti alla tv; e, oltre a stare vicini materialmente, avevamo polverizzato - estinto - cancellato dalla faccia della terra psichica le barriere mentali fra noi. Non c’era più Kait e Gabriel, ma un’unica entità aveva preso il suo posto, molto più forte, molto più potente.

In contemplazione della pura felicità raggiunta, mi accorsi a malapena del beep-beep proveniente dal pc. Allora aprii gli occhi,li spalancai per la sorpresa…

cos’era quell’eccitazione che avevo? Perché d’un tratto ero ansiosa? Ansiosa di che? Cos’era che ci disturbava??

<< Ah! >>  esclamai alzandomi di scatto. Gabriel fece il mio stesso movimento per via del contatto, ma il contatto probabilmente non aveva previsto il puff  proprio davanti ai suoi piedi,così Gabriel cadde a faccia avanti senza capire perché.

Scoppiai a ridere vedendo la sua espressione confusa, poi blaterai qualcosa a mo’ di spiegazione senza riuscire a smettere di sghignazzare. Rise anche lui, poi il pc fece di nuovo beep-beep e ci voltammo entrambi.

Si poteva notare anche a distanza che sul display c’era un movimento sospetto, e difatti,quando mi sedetti alla postazione, vidi una busta da lettera in basso a destra che si apriva ripetutamente. Vi ciccai sopra e…

 

“ Alla sig.ra Fairchild

 

Gentile signora,

sono alquanto abbattuto dal contenuto della sua e-mail, ma le farà sicuramente piacere sapere che sono pronto ad aiutarla il prima possibile. Ho già individuato varie ipotesi sull’origine del suo malessere ma per accertamenti dovrei vederla di persona  e consultare le altre opinioni che i precedenti medici hanno formulato a riguardo. Purtroppo non faccio visite a domicilio, perciò dovrà venire lei qui, nell’ospedale dove lavoro, il *****, che si trova nella città di ****.  Dal suo indirizzo so che spostarsi non le costerebbe nulla e le posso assicurare che avrà l’appuntamento richiesto. Deve solo contattare l’ospedale e fissare data e ora. Il numero è il seguente : **********

Cordiali saluti,

il Dottor Rob Kessler. ”

 

<< Il dottor Rob Kessler. Ha accettato. Rob. Ha. Accettato. Il dottor Kessler, ha accettato la mia richiesta di vederlo. Eppure devo essere una sconosciuta per lui…c’è una sola spiegazione: è rimasto il solito Rob di sempre!! >>

<< Non era questo il tuo scopo?? >> chiese Gabriel.

<< Sì ma non ci speravo veramente!!>> mi alzai e presi a volteggiare per la stanza, anzi, a fluttuare come se fossi sulla luna, in un mare di beatitudine.

<< Quindi ora cosa facciamo?? >>

<< Mmh? >> dissi con la testa chissà dove in paradiso.

<< Cosa dobbiamo fare?? >> ripetè lui.

Lentamente,un poco per volta, cominciai a scendere e la gravità riprese il solito valore. << Immagino quello che ci ha detto lui… chiamare l’ospedale… >>

Detto fatto: in poco tempo ottenemmo il nostro appuntamento,che era il giorno dopo alle 16:00.

Ogni passo avanti era un passo verso la guarigione di Gabriel,cosa che rese l’attacco del cristallo sulla sua fronte (avvenuto alla fine della chiamata) meno insopportabile.

Ovviamente festeggiammo tutta la notte.

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Capitolo 10
*** capitolo 9 ***


Eccomi di nuovo!!

Adorate lettrici,in questo capitolo non c’è nulla di concreto,lo ammetto,infatti temo di aver perso la grinta da scrittrice Dark-visioniana... mi scuso per questo,ma davvero non so che fare per riscattarmi... comunque,vorrei farvi una richiesta... potete dirmi quante siete? Perché a me dice solo le entrate nei capitoli,non il numero. Dovete solo scrivere “eccomi” o “io” o anche un segno di punteggiatura xD tanto per segnalare la vostra presenza.

Grazie

un bacio

Marty occhiblu

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Kait & Gabriel

 

capitolo 9

 

IL SOLE E IL BUCO NERO: DI NUOVO INSIEME

 

<< Eppure deve essere da queste parti…>> mormorai,poi, ripiegata la cartina stradale  aprii il finestrino per una boccata d’aria fresca. Ahhh,meglio. Poi un brivido mi percorse la spina dorsale e sorridendo mi affacciai.

Non rabbrividivo per l’aria frizzante che mi sferzava il viso ma per l’eccitazione che avevo da quella mattina e che,nonostante i tentativi di renderla meno evidente, andava crescendo mano a mano che ci avvicinavamo.

L’unico lato negativo della giornata era il rifiuto che diedi a Patrice quando mi suggerì di andare a fare shopping insieme,e il conseguente faccino triste triste con cui tentò di convincermi alla fine.   “ Oggi proprio non posso, P. , devo vedermi con un vecchio e caro amico che non sento da anni, si trattiene qui solo per un paio di giorni e poi se ne và ” Questa fu la scusa usata; non originalissima lo so, ma, a dirla tutta,non era neanche una bugia.

<< Ma non fa un po’ freddo? >>borbottò Gabriel. Guardò i miei capelli scompigliati con disapprovazione.

<< Perché,tu senti freddo? Vuoi che chiuda?>> Mi rivolsi al guidatore,ritirando la testa .

<< No,no… dicevo per te,Kait…>> si affrettò a rispondere.

<> In effetti le sue mani erano così strette al volante che non so come facesse a girare in questo stato di … come potrei definirlo… nervosismo paralizzante. Per sciogliere la tensione misi una canzoncina allegra e tentai di farlo cantare insieme a me. “Lo so che la conosci,si capisce da come ondeggi la testa quando la senti su MTV.” gli comunicai con un sorrisetto infantile. Ma quando si schiarì la voce e prese fiato per intonare il ritornello, vedemmo l’ospedale davanti a noi. Niente scritte o segnali a indicarne la posizione,né cancelli controllati…sembrava di più un anonimo edificio scolastico di un paesino sperduto,con la vernice che si stava scrostando da un lato e le finestre vecchio stile. Un microscopico parcheggio con tanti posti riservati ai disabili-tutti pieni- e una piccola parte per le persone sane- quasi tutti vuoti.

Spensi la radio. L’edificio era più piccolo di quanto mi fossi immaginata,ma a pensarci bene,faceva al caso di Rob: l’evidente bisogno di aiuto dell’ospedale lo aveva spinto a lavorare qui,per aiutare quelli meno fortunati…in un luogo povero e con povere persone. Gabriel era d’accordo.

<< Non mi sarei stupito se avesse deciso di fare un medico senza frontiera…>>

Commentammo per qualche minuto la situazione,e arrivati a destinazione parcheggiammo. Scendendo dalla macchina,avvertii un prurito strano,che avevo imparato a riconoscere.Non frenetico,proveniente dalla mano,ma da una parte indefinita del mio corpo… Avvertivamo Rob. Stavo anche per chiamarlo telepaticamente quando qualcosa di invisibile soffocò grido mentale. Gabriel mi guardò severamente .

<< Pensi davvero che sia questo il giusto approccio? >>

<< No,hai ragione. Però prima o poi dovremmo farglielo capire che è uno psichico, e anche noi lo siamo,no? >> Lui annuì serio,ed entrammo. Lì -in quello che si poteva chiamare ospedale solo per via degli strumenti medici- chiedemmo ad una infermiera piuttosto anziana del dottor Kessler. Appena pronunciammo il suo nome i suoi occhi presero a brillare come se considerasse Rob un santo,una persona a cui rivolgere la propria devozione più assoluta,di cui diventare un seguace fedele.

 Era evidente il rispetto che queste persone nutrivano per lui, la fiducia nelle sue capacità sfiorava l’adorazione per i miracoli.

Qualcosa mi dice che kessler sa già del suo potere… pensò sarcasticamente Gabriel. E mentre l’infermiera ci guidava da Rob,la percezione della sua presenza si acutizzò, e riuscimmo a proseguire da soli. Non mi accorsi dell’occhiata confusa dell’anziana signora,né del beeeeep assordante che giunse d’un tratto alle mie orecchie,né del crollo delle mie barriere mentali . Senza saperlo mi ritrovai a correre verso la luce,la luce dorata e pulsante tanto familiare, fino a che…

… andai a sbatterci contro,e Gabriel dopo di me. Ansante per la corsa mi scusai immediatamente, anche prima di controllare se fosse Rob.

<< Oh,mi spiace,ti sei fatta male? >> Un uomo biondo mi guardò da sopra gli occhiali da vista, visibilmente preoccupato per me. Lo fissai intensamente negli occhi,e solo grazie a quel oro liquido riuscii a riconoscere il nostro vecchio amico. Lacrime mi offuscarono la vista e mi mossi istintivamente per abbracciarlo. Gabriel mi bloccò in tempo, e dissi frettolosamente << No,no, assolutamente no. >>

Meno male… questo fu il primo pensiero proveniente da Rob. La voce mentale era molto cambiata,più profonda,da uomo maturo,un timbro basso assai differente da quello di tanti anni fa. Comunque sia,la mia attenzione era rivolta ad altri argomenti.

 Piuttosto demoralizzanti,anche. Se la vista di noi due non aveva risvegliato niente di niente in Rob,neanche un “ci siamo già incontrati?”, come potevamo ripristinargli la memoria dall’inizio? Senza un punto di partenza? Più in fretta possibile,innalzai le barriere,rendendomi invisibile al suo “sonar”.,i siamo già incontrati?"un "ista di noi due non aveva risvegliato

<< Ehm-ehm… Dottor Kessler suppongo. >>

<< Esattamente. Posso aiutarvi? >> Era decisamente curioso,quello sguardo indagatore diceva < Chissà come fanno a sapere il mio nome… >.

Ma  più che altro lo diceva il suo cervello.

<< Dottore, vorremmo parlarle in privato di una questione delicata… >>

Ma adesso dovrei vedere la signorina Fairchild…  << Oh,mi spiace,ora proprio non posso, ho un appuntamento con una paziente. Ma se volete dalle 5 alle 6 sono disponibile. >> Poi fece per andarsene.

<< Dottor Kessler, aspetti! Sono io Kaitlyn Fairchild. Quella paziente che stava aspettando. >>

<< Ah,allora sei in perfetto orario –un bel sorriso gli si stampò sul volto–  e lei è..?

<< Gabriel,Gabriel Wolf. >>

<< Ok, se volete seguirmi nel mio studio… >> così si voltò e prese a camminare. 

Mentre lo seguivo guardai Gabriel,ansiosa di conoscere la sua opinione.

“ Secondo te ha sentito la nostra presenza? ”

“ Improbabile ”

“ E’ un fatto negativo o positivo? ”

“ mmm…positivo perché non si scandalizzerà, negativo perché… ”

“ …perché forse non sa proprio cosa sia un contatto telepatico… ” conclusi per lui.

Stavo peggio di prima.

“ Ehm,cosa faccio quando mi visiterà? Non ho il malore che gli ho descritto nella     e-mail!! ” esclamai d’un tratto.

Gabriel sfoderò un ghigno malefico e disse  a bassa voce << Di questo non ti dovrai  preoccupare,Kait… >>

“ Vuoi farlo svenire?! Ma… ”

“ c’è altra soluzione? ”

“ No,ma… ”

C’è altra soluzione?”ripetè. Ammutolii.

<< Eccoci arrivati… >> disse Rob. E aprì una porta davanti a noi.

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Capitolo 11
*** capitolo 10 ***


Ragazze,sono piuttosto affranta poiché ha risposto solamente LadyVampira93 al mio …”richiamo” xD.

Comincio a pensare che ci sia solo lei  a seguirmi xDxD spero di no.

Comunque tengo troppo a voi e eccovi postato un altro capitoletto =)

Godetevelo,ragazze…o ragazza…

Martyocchiblu

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Kait & Gabriel

 

 

capitolo 10

 

E FINALMENTE…

 

L’ufficio non era altro che una piccola stanza con dentro una scrivania economica,tre sedie e il lettino per visitare. Accanto la scrivania un piccolo mobile basso faceva da libreria; e sarebbe risultato fuori posto se i libri non fossero stati disposti in un modo particolare che… non fui in grado di decifrare.

Anche l’orientamento della camera dava un effetto totalmente diverso alla stanza ben illuminata.

 Ah,capito,ha usato quelle tecniche di arredamento orientali per sistemare il mobilio…

Dava una sensazione di rilassamento non conforme alle altre camere fredde e senza un minimo di gusto. Faceva sentire a proprio agio anche Gabriel. 

Inoltre, ogni cosa era in ordine;e non perché c’erano poche cose,ma perché Rob si occupava autonomamente del suo ufficio.

Che bella ragazza… questo pensiero tagliò di netto il filo dei miei pensieri e mentre mi accomodavo incontrai lo sguardo compiaciuto di Gabriel.

No che non sei bella,sei bellissima. E mia. Sottolineò.

<< Signorina Fairchild,si accomodi sul lettino. >> fece un cenno verso l’altra parete.

Panicopanicopanicopanico. Il battito cardiaco accelerò improvvisamente.

<> Mi alzai velocemente. Le orecchie vennero pervase da tonfi irregolari,e le un velo leggero di sudore mi coprì fronte,collo e schiena.

<< Si tenga pure la canottiera,ma deve togliere la maglia. >>

Panicopanicopanicopanico.

“ Gabriel,allora!! ”

“ Eccomi eccomi, calma! Dammi solo il tempo di…“  un istante dopo vidi una miriade di puntini dorati affacciarsi al contatto mentale e raggrupparsi sulla sua fronte. Dopo la distruzione del cristallo Gabriel era tornato normale ed ogni volta che agiva al di fuori dalla telepatia attingeva l’energia dal suo corpo e minimamente dal potere psichico,pur affaticandosi facilmente. Difatti,il tragitto del chi  andava da gambe , braccia e torso direttamente al terzo occhio. 

Sempre  più oro, sempre di più luce. Poi,ad un tratto un gemito scappò dalle mie labbra: Gabriel cadde a terra con un sonoro tonfo. Era in preda alle convulsioni e Rob corse a soccorrerlo. Subito dopo anche io mi piegai in due appoggiandomi al lettino.

 << Signor Wolfe! Signorina Fairchild! >> tra un’ondata ed un’altra cercai di mantenerlo al sicuro,ma le mie mura cedettero insieme alle ginocchia.

Sentii appena il pavimento freddo sulla guancia,che contrastava con l’incendio nella testa,e subito dopo il mondo si oscurò.

Rob perse conoscenza.

Gabriel smise di muoversi.

Ed io rimasi aggrappata al quel sottile collegamento con il mondo per non affogare nel mare nero che era l’oblio.

Se qualcuno fosse entrato in quel momento avrebbe visto due cadaveri inerti a terra, una donna che stava per raggiungerli,e una camera dall’effetto rilassante.

 

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Capitolo 12
*** capitolo 11 ***


Care,anzi carissime lettrici!!!

Non mi pare vero di pubblicare un nuovo capitolo! Dopo l’inizio del liceo,poi lo sport,gli amici e la famiglia, alla fine mi sono detta “cavolo,Martina,le lasci così?! le abbandoni sul più bello?”

NO! Quindi eccovi un nuovo capitoletto,pronto per essere letto.

Per chi abbia letto il terzo libro della saga,questo oblio vi ricorda niente? :D

Ringrazio LadyVampira93 che ad ogni capitolo mi lascia una recensioncina molto apprezzata,e concludo.

Buona lettura!!

Marty occhiblu

Kait & Gabriel

 

 

capitolo 11

 

 

TRA VITA E MORTE,SOLO UN’ISTANTE

 

 Nero.

Solo nero. Questo era tutto ciò che vedevo,un nome tutto ciò che ricordavo di me.

Fluttuavo in un universo fatto di niente- cercando freneticamente qualcosa,come quegli incubi dove ti disperi per trovare un oggetto che neanche ricordi. Intanto quel nome mi stava sfuggendo,cercando asilo nell’oscurità per farla finita,annullarmi del tutto e tornare alla normalità. Ah,niente da ridire. Tanto non lo voglio più questo tormento,questa ansia lacerante. Ecco,vai pure piccolo nome,sei libero… sentivo il bisogno sparire  ma…   un pizzicorio acuto,un bruciore che proveniva dal torace-avevo un torace? Avevo un corpo??- e tornai in me,Kaitlyn Fairchild.

 

Mi accorsi che cercavo l’aria,ne avevo disperatamente bisogno,così riacquistai le capacità motorie e l’oblio divenne uno strano grigio,il grigio degli occhi chiusi. Tossii violentemente e li aprii di scatto,assaporando l’aria che scorreva veloce nei miei polmoni.

<< Il battito è tornato! Presto, una maschera di ossigeno! >>  mi avevano appoggiato qualcosa sulle labbra. Wow… questa sì che era aria!

<< Come ti senti,Kaitlyn? Tesoro? >> una donna con un camice azzurro mi guardò preoccupata.

<< Mmm? Sì… sì sono io Kaitlyn Fairlchild e sto bene. >> gracchiai e tossii.

<< Oh,meno male. >> sospirò.

Un’ora dopo ero seduta su un letto ospedaliero a piangere. Mi avevano spiegato

che insieme a me,nello studio avevano trovato due uomini e che nessuno dei due si era ripreso,entrambi in coma profondo. Quella piccola frase aveva risvegliato tutta la storia dietro al piccolo incidente nell’ospedale ed ora mi disperavo perché Gabriel  era in coma,e a parere dell’anziana infermiera,non si sarebbe ripreso, mentre Rob era sulla via della guarigione.

Diverse volte e in quel momento, avevo tentato di contattarlo mentalmente, invano, come tentare di afferrare il fumo di una sigaretta: lo sfioravi, percepivi il suo calore e tuttavia ti sfuggiva. La mente di Gabriel c’era, sì è vero , ma era vuota, nell’oblio che aveva minacciato di inglobare anche me. Non era stato abbastanza forte,distrutto dal dolore.

Per quanto riguardava Rob… ah,non ci volevo pensare,lasciai fare ai medici e solo dopo,forse gli avrei rivelato la verità.

Quindi piangevo.

 

 

Ero talmente sconvolta che un gentile dottore mi propose di prendere un sedativo, più volte. Alla fine accettai.

 

“ Oh,ancora? Accidenti… ” mormorai guardandomi attorno. Anzi,non potevo guardare nulla poiché ero nuovamente caduta in coma, nello strano sogno nero, con la differenza che non ero alla disperata ricerca di qualcosa.

“ Kaitlyn?Sei tu? ” chiese una flebile voce. Non potendo sussultare – cosa che mi risultò molto strana – fui solo stupita  nello scoprire che c’era qualcun altro insieme a me. “ chi è?Chi è che sussurra il mio nome? ”

“ Non lo so. Tu sei Kait,vero? ”

“ Sì,certo,ma tu come fai a non ricordarti chi sei? ”

“Non trovo più il mio nome,è fuggito e si è nascosto. ” Ok, quella situazione cominciava a diventare patetica. Eppure c’ero passata anche io,quando quella parolina voleva scappare da te ed essere libera. Per ora la tenevo strettastretta  assieme a tutti me stessa. Ma… Sarei finita anche io così?

“ Da quanto tempo ti trovi qui? E… dove sei? ” chiesi.

“ Qui. ” un piccolo-minuscolo- bagliore dorato apparve da qualche parte e potei localizzarlo.

“ Non so da quanto tempo…  non lo so,non ricordo come sia  il giorno o la notte, qui non esistono. ”

Provai compassione per quella piccola luce.

“ Ti aiuterò io a trovare te stesso ” Già un passo avanti! Era sicuramente un uomo,si capiva.

“ Grazie .” disse sollevato.

“ Nulla. Allora… come sai come mi chiamo? ”

“ Oh,conosco tutto di te,dove abiti,i tuoi capelli fiammanti, il tuo viso,la tua voce…il tuo potere psichico,i tuoi… ” parlava ispirato come un artista parla della proprio arte. Ma dovetti interromperlo.

“ Aspetta! Hai detto potere psichico? ”

“ sì,sei una veggente,giusto? ” questo restringeva il campo a due sole  persone!! Ma dato che Rob stava rinvenendo,la lucina doveva essere per forza…

“ Gabriel!! Oh,sei VIVO! ” esclamai. D’un tratto il nome venne fuori, il bagliore se ne riappropriò e …

 

<< GABRIEEEL!! >>  gridai, anche telepaticamente. Una giovane donna fece un gridolino spaventato.

<< Oddio che colpo!si sente bene,signorina? >> esclamò ansante per lo spavento.

<< Come non mai,grazie,ma ora devo andare >> dissi con le lacrime agli occhi mentre mi alzavo dal lettino.

“ Sto arrivando amore mio ” dissi telepaticamente.

“ Ti amo,Kait,ed è solo grazie a te che posso dirtelo di nuovo. Mi hai salvato la vita, ”

“ Tu SEI la mia vita,Gabriel,non scordarlo mai. ”

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Capitolo 13
*** capitolo 12 ***


Allora care lettrici...oggi non ho commenti da fare,quindi vi lascio subito al nuovo capitolo della mia FF. 

Buona lettura!!!

marty occhiblu

Kait & Gabriel

 

 

capitolo 12

 

UN EQUIVOCO A DIR POCO IMBARAZZANTE

 

 

Gabriel era stato rilasciato dopo alcuni test medici effettuati per accertarsi che andasse tutto bene;ma,seppur riluttanti a non scappare e abbandonare “la nostra missione”,  rimanemmo nell’ospedale per attendere la guarigione di Rob.

La sedia di plastica e metallo dove mi trovavo in quel momento era scomodissima, spigolosa e fredda. Gabriel mi sfiorò i capelli  dolcemente, e mi diede un bacio sulla fronte. Il fastidio sparì immediatamente.

<< Grazie. >> sussurrò fra i miei morbidi boccoli rosso-dorati.

<< Grazie a te di esistere. >> gli risposi ancora una volta. Erano passate circa quattro ore dal suo rilascio e non aveva smesso di ringraziarmi neanche un attimo.

<< Sono un po’ confusa… il medico dice che Rob potrebbe metterci giorni a guarire… perché ce ne stiamo qui ad aspettarlo? >> aggrottai le sopracciglia.

<< Perché, impaziente Kaitlyn, il medico di sbaglia di grosso. Quando ero laggiù, ho constatato personalmente… >>

<< … che è in perfette condizioni e si rimetterà in pochissimo tempo , sì sì , ho capito. >> sbuffai.

Ma aveva ragione, difatti tre quarti d’ora dopo, una voce in lontananza disturbò il nostro tranquillo sonnellino.

“ Kait! ”

Balzai in piedi svegliando Gabriel e mi diressi in tutta fretta verso Rob.

<< Hey,dove stai an… >> Sgranò gli occhi  e mi seguì immediatamente.

Oh,Rob,dove sei? Come  stai? pensavo. Percepii la sua presenza (veniva nella nostra direzione) e tutti i suoi pensieri. Purtroppo non feci caso a questi ultimi e quando ci incontrammo …

… Rob mi prese tra le braccia e –sempre stringendo–  mi baciò in un’esplosione di passione e scintille dorate. Non me ne accorsi neanche tanto fu rapido.

 Né mi accorsi della rapidità del Gabriel-Tzunami; i suoi occhi ardevano di rabbia e dell’ antica gelosia appena riapparsa; cercando di spingere via Rob con tutta la mia forza lo guardai negli occhi , scioccata.

Un sonoro tonfo e un gemito mi informarono del pugno di Gabriel.

<< Amico,ma che diamine ti prende!? E che ti è successo alla faccia ?! >>

<< NON PROVARE A TOCCARLA ANCORA,CHIARO?NON CI PROVARE MAI PIU’!>> Ok, ora stava per perdere il controllo. Cercai di contenere la sua rabbia e reprimerla. “ shhhhhh amore…calma, non è successo nulla, si sarà sbagliato… shhhhh,Gabriel,non preoccuparti,ci sei solo tu ora nel mio cuore… ti amo… lo sai che amo solo te… shhhhhhh, calmati ” cercavo di cullarlo in una sorta di  trans. Come se fosse stato un bambino in lacrime, sussurravo parole dolci,cantando nenie ipnotiche. Le quali parvero sortire il loro effetto.

<< Gabriel,non l’ha fatto apposta…senti tu stesso – ovviamente parlavo di sondargli la mente –    …gli è tornata la memoria. >> ci fermammo a guardare Rob. Lui era ancora più sorpreso di noi. E molto arrabbiato.

<< Allora? Qualcuno mi spiega perché siete così vecchi? >>

<< Vecchi?! Ma di cosa sta parlando… >> poi guardai Gabriel. Non eravamo vecchi…ma cresciuti,maggiorenni ormai. Possibile che non si ricorda di avere 22 anni?

 << Kait, mi dirai tu il perché? E cosa ci faccio in ospedale? >> poi sbiancò. << Sono caduto in coma,vero? >> senza aspettare risposte  corse in un bagno.

Dapprima non ne compresi il motivo. Solo quando tornò -ancora più sconvolto- con uno specchio in mano,capii : aveva visto il suo volto completamente diverso da come se lo ricordava, da uomo adulto.

“ Gabriel,perché non si ricorda di essere cresciuto? “

“ Non lo so,sto cercando di capirlo!!! ” immediatamente  Rob si schermò e gridò                       “ SMETTI ALL’ISTANTE DI SONDARMI IL CERVELLO!! ESCI SUBITO!!! ”

 si rivolse a me: “ Kait, sono finito in coma,vero? Ricordo solo che … è morto il signor Zetes? il cristallo è stato distrutto?  

<< Certo  Rob,stai calmo,è tutto passato! Da tanti anni. L’ha sconfitto Gab…>>

non finii la frase che il giovane guaritore mi attirò a sé di nuovo.

Eh no,non questa volta. Pensammo nello stesso momento io e il mio ragazzo.

 Mi rifugiai tra le braccia di quest’ultimo , sgusciando dalla presa di Rob.

Ora mi lanciava sguardi allibiti. Si sentiva confuso. Tradito dalla sua ragazza.

“ Non volevo farglielo sapere così,accidenti… ”  il mio protettore strinse i denti.

“ Allora non glielo diremo. Non ora. ” mi lasciò andare.

Mi spinse verso il suo ex-rivale.

Mi costrinse ad abbracciarlo con la sola forza del senso di colpa.

Ma soprattutto,non fece un fiato fino alla rivelazione della cruda verità.

 

Il rombo del motore venne interrotto ancora una volta.

“ Così, è tutto finito,vero? ” chiese sollevato Rob. Sorrideva sempre.

“ cioè…niente più avventure contro il male o cose del genere?? Mi piace sul serio. A te no,Kait? Ti amo. Non mi stancherò mai di dirtelo. ” annuii annoiata.

“ Sì,Rob,sono contenta anche io. Ti amo. ”  poi camuffai un sospiro seccato. Avevamo appena salutato l’ospedale per sempre;nonostante le affermazioni di tutta la brava gente che vi lavorava e secondo le quali il dottor Kessler si sarebbe ricordato di essere,appunto,un medico,noi lo avevamo portato via con noi blaterando banali scuse a destra e a manca.

Gabriel,salvami da questa situazione… TI PREGO! Oppure fai sparire Rob!

Quest’ultimo, per meritarsi il primo posto nella mia classifica dei più noiosi al mondo, non aveva fatto nulla di male.

A parte avere diciassette anni precisi. Più che essere la ragazza di un 22enne mi sembrava di fare baby-sitting ad un ragazzino innamorato di me. Parlava in continuo. Su noi due, di quanto fosse contento di essere riemerso dal coma dopo anni (gli avevamo raccontato solo una parte  di verità),sul tempo,sull’ospedale,su i ricordi, sulla crostata che faceva la nonna e che mi avrebbe fatto assaggiare; gli bastava parlare. E come se non bastasse,mi teneva la mano.

Il suo calore -che ora paragonavo al MIELE denso e appiccicoso-  stava diventando insopportabile.

<< Gabriel…che mi racconti?? Cosa hai fatto in “tutti questi anni”? >> fece una specie di risolino, che con la sua voce baritona, mi fece venire la pelle d’oca.

<< Niente. >>

<< Ah,ok. Tu Kait? Dove vivi? Che lavoro… >>

<< Ora basta, Rob, dobbiamo dirti una cosa. Gabriel,accosta. >> lui obbedì, evidentemente al mio stesso livello di sopportazione.

<< Scendete. >> ordinai ancora. Subito mi si affiancò, mentre Rob era davanti a noi.

<< Cosa c’è,Kaitlyn? Senti un pericolo in lontananza? >>

<< No. >>   Un pericolo!? Le uniche cose pericolose erano le mie mani pronte a strozzarlo da un momento all’altro!!

“ Gabriel? ”

“ Sì,ci sono. ”

<< Per cosa ci sei? Cosa deve fare?? >> mi guardò confuso.

Aveva degli occhi davvero molto belli.

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Capitolo 14
*** Grazie ***


ciao,
ragazze!!!
questo nuovo post mi serve per ringraziare delle persone speciali: le mie lettrici !!
In particolare: LadyVampira93 per le sue recensioni e per avermi inserito tra le preferite;
princetongirl818 per aver inserito la storia tra le preferite; Elieth, per averla messa tra le seguite.
un grazie anche alle altre che leggono e basta xD
baci
martyocchiblu

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Capitolo 15
*** capitolo 13 ***



Mio dio!
Mi accorgo solo ora che è passato come minimo un secolo dall’ultimo post, e mi scuso con tutti. Questo capitolo è stato difficilissimo, sono rimasta a metà chiedendomi < E ora? Cosa accadrà? Come fa Kaitlyn a dire a Rob che sta con Gab? >
Non lo sapevo davvero. Ho scritto, scritto e scritto, poi ho cancellato un po’ qua , un po’ là, fino a eliminare tutto quanto e ributtare giù la storia da capo, un paio di volte. E natale bla bla bla.
Insomma
Un sacco di kasini e poco tempo per scrivere o fantasticare sul capitolo.
Scusatemiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!
Vabbè, fatto sta che alla fine il capitolo l’ho scritto ed è pronto ad essere commentato, positivamente o negativamente, come vi pare ;)
Una bacio e mille scuse
Marty occhiblu

Kait & Gabriel

 

 

capitolo 13

 

SVEGLIATI,ROB!

 

Povero rob. Sono stata davvero acida con lui… avrei dovuto trattarlo meglio.

Era facile parlare bene di lui mentre lo si guardava dormire: il vento gli scompigliava i capelli, creando un’aureola dorata attorno al viso innocente tristemente sgualcito dal coma. Nel momento in cui Gabriel l’aveva fatto svenire, un strana idea – la verità –  si era fatta strada nella sua testa. E mi sentivo davvero in colpa.

<< Come facciamo? >>  chiesi a Gabriel con un filo di voce.

 Anche lui  sembrava incerto. Si guardava intorno; eravamo fermi in un vialetto sterrato semi – abbandonato. Rispose dopo diversi minuti.

<< Io  inizierei  con  il  controllare  la  memoria  sbloccata finora. Mmh … vuoi … vuoi venire? >>  Avevamo invertito le parti, per una volta era Gabriel quello confuso

e io quella decisa … Ma decisa a cosa?

<< Puoi ripetere? Non ho capito dove dobbiamo andare.  >>

<< Nei ricordi di Rob. >>  il suo tono diceva “ ma non è OVVIO? ”

 Il mio ribatteva : “ Non credo,amore. Forse mi ci ha portata mio padre quando ero piccola , ma non me lo ricordo… ”

<< Ma certo, ci faccio un giretto al giorno,no? >> risposi sarcasticamente.

 Lui sbuffò e accennò un sorriso. Tornando serio,disse: << Vieni o no? >>

Tentennai un istante. Solo un istante.

<< Sì. Voglio capire meglio la situazione. >>

<< Allora preparati, Kaitlyn, non so che effetti avrà. >> Si concentrò sulla mente di Rob incanalando energia nel terzo occhio.

<< EFFETTI?! >> esclamai con voce stridula. Troppo tardi.

Apparve una sensazione di vertigini improvvisa; ogni suono venne attutito; la gravità diventò insignificante per il mio corpo… Avrei detto di essere nello spazio.

Visualizzai una porta –una vera porta nel buio con cardini e maniglia–  davanti a noi; Gabriel la aprì: ci trovammo catapultati in un film , solo che la pellicola andava velocissima, e si capiva appena il senso della storia. Tuttavia vidi molte immagini familiari, come l’istituto viola, la scuola, i macchinari per i test, io diciassettenne, Rob diciassettenne, io e Rob insieme diciassettenni, - un’altra porta si aprì - Gabriel idem, Lewis uguale, Anna lo stesso, poi il suo totem, la sveglia a forma di mucca, il cristallo,- e ancora una porta - i miei capelli rossi, i suoi occhi d’oro, Joice, Zetes, la lettera, l’addio, la delusione, la tristezza, la solitudine e..

<< BASTA!!! >> gridai.

Sbam! Sbam! Sbam! E tutte le porte  si chiusero. Ansante, fulminai Gabriel con lo sguardo, e mi appoggiai all’auto massaggiandomi le tempie.

Sospirai sonoramente  << oooouuuufffff… che cazzo,Gabriel!!! Ma non si poteva evitare? >> domandai. Ma lui non riusciva a vedermi… L’espressione rilassata, gli occhi vitrei. Era ancora laggiù.

<< Gabriel?? Amore??? >> lo scossi bruscamente: niente.

Siamo già due a zero,Gabriel,non ti posso salvare sempre io…

Gemette appena, e corrugò la fronte,senza aprire gli occhi. 

<< Vorrà dire che ti verrò a prendere … >> “ Non saremmo in questa situazione se non gli avessi cancellato tutta quella memoria, perché l’hai fatto!? – gli dissi un po’ arrabbiata -  Ma no, non mi avresti mai ritrovata … ” mi concentrai al massimo, imitando Gabriel.

Non  ce ne fu bisogno. “ Ma che diamine stai dicendo? ”

“ Amore mio, sei sveglio! Questo vuol dire che hai controllato la sua mente…  

Stirò un sorriso smagliante e si illuminò.

<< Oh no, Kaitlyn. Ho fatto molto di più di un semplice controllo. Ma perché te ne sei andata immediatamente? C’eravamo quasi, mancava pochissimo. >>  corrugò nuovamente la fronte. Io arrosii… perché ero scappata?

<<  Beh, ecco io…  >> Rob rantolò e interruppe la mia patetica scusa.

Ci guardò con gli occhi spalancati, da bambino. “ Che sia regredito fino alla prima infanzia ? ” chiesi terrorizzata alla sola idea. Gabriel scosse la testa, sorridente.

“ Sta a guardare ”

 << Ragazzi, non mi sento un granchè. Che è successo ? >> - si guardò attorno stranito - << Gabriel,tu stavi scappando da me !! >> ora apriva e chiudeva le mani, con la vaga sensazione di avere ancora la maglietta del suo amico tra di esse.

<< Cloroformio >> mormorò.

<< Esatto, Rob , cloroformio … Ma >>

Sgranai gli occhi.

Il respiro mi si fermò in gola,soffocandomi momentaneamente.

<< … tu riesci a ricordarlo ?? >> esclamai.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** capitolo 14 ***


Ciao, ragazze, volevo solo dirvi che,per capire meglio la scena, le prime 6 battute dovrete leggerle ad alta voce, e MOLTO velocemente... o almeno io l’ho immaginata così, con un’ ironica riconciliazione-OPS! Vabbè, un’ultima domandina... secondo voi cosa è successo a Rob?? Ditemi cosa ne pensate e forse potrei accennarvi qualcosa sul prossimo capitolo ;) ... godetevi la lettura!

Un bacio

Marty occhiblu

PS: scusate per la frasetta finale, ma ho sempre voluto dirlo ( o scriverlo ^-^" )

Kait & Gabriel

 

 

capitolo 14

 

ORO… LIQUIDO.

 

<< Che cosa? >> chiese Rob.

<< In che senso “ che cosa”? >>

<< Quella cosa che devo ricordare,che cos’è? >>  ?

<< Come sarebbe a dire “ che cos’è ” ? E’ una cosa e basta , un ricordo… te lo ricordi? >>

<< Ma che cosa state dicendo? >> intervenne Gabriel.

<< Cosa? Ah, stavo cosand… eh-ehm, chiedendo a Rob, se ricordava quella cos…

- sbuffai spazientita e dissi alzando la voce -

QUELL’ AVVENIMENTO. >> Finalmente.

 Per qualche secondo ci scambiammo occhiate confuse, e scoppiammo a ridere.

Avevo le lacrime agli occhi quando Rob – dopo risatine a sghignazzamenti vari –  tornò serio. Mi abbracciò, e io accettai di buon grado sapendo che quel gesto,quel dolce, caldo abbraccio che si danno i veri amici quando si rincontrano, era spontaneo e consapevole della reale situazione. Gabriel ci osservava con un’espressione indecifrabile. Però Rob non pensò minimamente a salutarlo, evidentemente, credeva che fosse sempre stato con lui.

<< Kaitlyn, sul serio,di cosa stai parlando? >>

Ogni traccia di divertimento era scomparsa nel suo tono, quindi risposi telepaticamente: “ Rob,tu sei convinto di fare ancora l’università? ”

“ Certo, mi mancano solo 2 esami… ”

“ No, Rob, tu hai già superato gli esami. Hai ottenuto la tua laurea in medicina e lavori in un ospedale in periferia. ” come reagirà? Mi chiedevo torturando il bordo della maglia.

<< Macchè! Gabriel, tu te ne sei andato ieri, quindi dillo tu a Kait che oggi è… >>

<< ROB, GUARDA LA DATA! >> esclamai prendendo il polso con l’orologio e portandoglielo davanti alla faccia.

Gli si mozzò il respiro e sgranò gli occhi, come se stesse sulle montagne russe alla fine della salita, in quel momento di stallo dove un istante si dilata all’infinito.

Quasi mi aspettavo un grido euforico; fortunatamente, non arrivò.

Gabriel gli diede una pacca sulla spalla, ma Rob si ritirò immediatamente, come se gli avessero dato una scossa elettrica.

Io invece avevo realmente preso una scossa, era forte e continua, veniva dal polso.

Che sia un nuovo avvertimento psichico?? Però sembrava diverso, più materiale.

Anche Gabriel avvertiva una sensazione simile al collo e istintivamente mi guardai l’avambraccio: il braccialetto che mi avevano regalato mio padre per lo scorso compleanno era incandescente, non più dorato ma bianco e luminoso.

Gabriel,che aveva osservato la scena stupito, si portò una mano nella maglietta e ne tirò fuori una collana dello stesso materiale.

In pochi istanti sia questa che il bracciale caddero a terra sottoforma di goccioline argentee, una leggera pioggia di mercurio.

<< Ma che diamine è successo? >> disse Gabriel chinandosi. I grumi luminosi si contorcevano e si spostavano lentamente verso Rob, caduto in una sorta di shock paralizzante.

Si muoveva, sbatteva le palpebre, ma sentivamo che non lo faceva di propria volontà.

<< Possibile che sia stato lui? >> chiesi piano a Gabriel.

<< Questa storia si sta facendo più complicata di quanto pensassimo. >>

Questa era la verità. La situazione  ci era sfuggita di mano ingannandoci, facendoci credere di controllare tutto il nostro mondo mentre il destino intrecciava il filo della mia vita con quello di altri, aggiungeva sempre più nodi e fiocchi fino a non poterlo più separare o distinguere dalla matassa.

Gabriel si alzò di colpo e si parò di fronte a Rob. Il suo sguardo era indagatore, voleva risposte, le pretendeva com’era nella sua natura; quello di Rob stralunato, cercando le stesse risposte del suo ex-rivale, ma con superficialità, perché non conosceva le domande.

 Io protendevo i miei “tentacoli mentali” nelle barriere del guaritore, e , dopo diversi tentativi riuscii a penetrarvi. Fu come entrare nell’alto dei cieli.

Se prima Rob era una lanterna nel buio telepatico, ora somigliava più a un faro: emanava energia allo stato puro, una luce bianca paradisiaca, e sospirai al solo contatto con essa.

“ Gabriel, senti anche tu, è diverso. Dev’essere successo qualcosa … ” il telepatico non rispose continuando a fissare il nuovo Guaritore sia con gli occhi che con la mente.

I due rimasero a studiarsi per un po’, poi Rob cambiò espressione: da estraniata divenne meravigliata, con gli occhi spalancati ed un sorriso sghembo appena accennato . I piccoli vermicelli luminosi si raggrupparono in un unico grande grumo che avanzava deciso verso Rob il quale mi stava sbattendo fuori dal suo perimetro telepatico. Un campanello d’allarme mi risuonò in testa, la mano sinistra, quella con cui disegnavo, prese a formicolarmi insistentemente.

“ Oh no, non ora! ”

<< Gabriel, presto, mi serve un pezzo di carta e una matita. >>

<< e dove li trovo?! >> il formicolio divenne insopportabile. In attesa del misterioso metallo, il guaritore mi fissava cercando qualcosa da dire. Non mi piaceva affatto: ora sembrava consapevole del suo… potere,in qualche modo.

<< ADESSO! >> Prima che cominci a scrivere con il sangue,pensai

entrò in macchina e frugò per pochi secondi a caso; scossa dalla forza dell’esigenza psichica, come un lampo entrai, scovai penna e foglio dicendo a Gabriel di farsi da parte.

Per primo comparve una macchia,un lago dai bordi irregolari. No, anzi, era sangue, nero e viscoso, che scendeva in rivolotti tra le pieghe di un telo sopra un tavolo. Tra il tavolo ( che si scoprì essere un lettino da ospedale) e il lenzuolo si intravedeva una figura umana; Gabriel probabilmente; uno squarcio in corrispondenza della fronte faceva capire qual era la fonte del fiume nero. Avevo gli occhi lucidi: davvero Gabriel si sarebbe sottoposto all’intervento? E … avrebbe perso tutto quel sangue?? Oh mio Dio… Aspetta,Kait! Non pensare al peggio, guarda cos’altro c’è. Una lunga, riccioluta e ribelle chioma –la mia chioma– era chinata sopra paziente. L’inchiostro della penna si stava scaricando, e il mio profilo apparve in toni chiari e sfumati, tuttavia l’espressione triste non mi sfuggì. Infine, abbandonato su una sediaccia di plastica in fondo alla stanza, Rob si teneva due dita sulle tempie, il viso concentrato con le labbra serrate. Ogni traccia dello stimolo psichico sparì, insieme all’inchiostro.

“ No! Quando avverrà?? Dove?? DOVE?? “ chiesi disperata.

Maledetta visione.

Succedeva sempre così, appariva dal nulla e nei peggiori momenti, senza fornire spiegazioni né chiarimenti, svanendo prima che ci si potesse capir qualcosa e lasciandomi l’amaro in bocca. Sapevo che il disegno sarebbe diventato realtà, ma non conoscevo il luogo e il tempo. Ma allora perché continuavo ad illudermi di poter superare questi limiti? Perché ero così distrutta ogni volta che le oscure visioni tornavano a perseguitarmi?

<< Kait, sai che non ci puoi… >> disse una voce cavernosa e baritona che sarebbe potuta appartenere ad un albero millenario.

Ma che buffo e azzeccatissimo paragone pensai .

<< … fare niente. >> concluse. Mi girai di scatto, sicura che un gigante dell fiabe fosse venuto a trovarci e…<< AH! Rob! Che ti è successo alla voce? >>

Gabriel, che si era voltato un’ istante prima di me, vide a chi apparteneva la voce mostruosa, quindi trasalì.

<< Non lo so…Ma non è questo l’ importante,ragazzi! Devo dirvi una cosa… >>

 

               To be continued…

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Capitolo 17
*** capitolo 15 ***


Kait & Gabriel

 

 

capitolo 15

 

I SOMMI PSICHICI

 

Il grumetto argentato raggiunse i piedi di Rob, che lo sollevò mostrandocelo.

“ scusate,non volevo rovinarveli … ” Meno male, almeno la sua voce telepatica non ha subito cambiamenti pensai. Come un abile prestigiatore divise in 2 parti quello strano metallo e in un movimento fluido del polso li ritrasformò di nuovo in gioielli.

<< Ma come è possibile? >> mormorai. Il delicato oro bianco del bracciale luccicava al sole.

<< Già, come hai fatto a trasformare il mio portafortuna in argento vivo? >> chiese brusco  il mio ragazzo. Bloccai in tempo le parole di Rob e dissi :

<< Comunque sia, non mi sembra il caso di parlare qui,no? Andiamo a casa e ne discutiamo con calma. >>

“ ma ci deve un sacco di spiegazioni… sei sicura di non voler affrontare subito il discorso? ” chiese Gabriel. Lo guardai in quei suoi profondi e supplichevoli occhi grigi, trasmettendogli la confusione che provavo.

<< Se tu credi di dover affrontare qui ed adesso l’argomento, va bene, faremo così. >> dissi infine. << Rob, comincia pure.  >>

“ Bè, pochi secondi fa è avvenuto un fatto davvero straordinario: ho incontrato i Sommi Psichici! ” comunicò telepaticamente, aggiungendo un’immagine alla frase detta.

Sembrava il tipo di foto scattata da un aereo, tutte nuvole rosa e arancioni con un sole al tramonto incandescente e incredibilmente vicino. Dieci figure umane vestite con lunghe tuniche erano disposte a cerchio su dieci di queste nuvolette, e notai che si assomigliavano tutte: tratti orientali, occhi profondi ed espressivi e capelli rasati a zero. Perfino le due donne.  Erano  praticamente identici agli abitanti della casa bianca... forse ancora più anziani.

“ questo sarebbe accaduto quando?? ” chiesi.

“ Quando il tuo bracciale e la sua collana hanno cominciato a brillare. E’ stato come se la mia anima uscisse dal corpo e raggiungesse i Sommi nel cielo… davvero stranissimo. Mi hanno spiegato molte cose, tra cui il motivo della vostra missione.” Lanciò uno sguardo eloquente a Gabriel.  “ Loro sono stati i primi psichici a saper dominare la potenza dei cristalli, sapete? Al loro tempo, diventarono così potenti che l’anima continuò a vivere lassù in quel luogo lontano anni luce che chiamano ‘ Il cerchio ’. Possono vedere e controllare chiunque entri in contatto con un qualsiasi cristallo, buono o cattivo, ed aiutano  i bisognosi tramite altri psichici o i cristalli stessi: hanno un campo telepatico così esteso che ingloba la terra e buona parte dell’universo, così esteso che quando mi hanno parlato è stato come se mi imprimessero a fuoco ogni parola in mente. Avrebbero potuto spostare la catena dell’Himalaya senza sforzo con tutta quell’energia… è stato incredibile. ”

“ Rob, sei sicuro che non ti sia inventato tutto? Magari era un sogno un po’ strano… ” disse scettico il mio ragazzo.

E come posso dargli torto, è una storia assurda! I sommi psichici… mah.pensai

<< Gabriel ha ragione, che prove ci sono che non sia stata l’immaginazione? Un sogno? >>

<< Bè, una prova tipo… questa? >> esclamò, aprendo le sue barriere mentali.

Una luce ambrata dello stesso tramonto visto prima nei suoi ricordi m’investì e di nuovo mi chiesi come poteva essere. Rob si chinò a terra e incanalò la trama luminosa verso il suolo: affiorarono migliaia di puntini neri, lucidi e in forma liquida, che, piano piano, divennero una piccola palla in mano a Rob.

<< Vedete? >> disse portandola sotto i nostri occhi sbalorditi.

<< Grafite. >> aggiunse, plasmando la palla  in un bastoncino e impugnandolo come una penna. Oh, mio dio.

<< Tu hai appena… hai richiamato dalla terra… ma è… è straordinario! Prima hai modificato l’oro e ora la grafite… è come se potessi … >> cercai una definizione adeguata balbettando altre mezze frasi. Ero così eccitata! Rob aveva un nuovo potere, se così si poteva chiamare. Già, ma realmente, cosa sa fare? mi chiesi  Lui può…

<< Modellare e spostare a mio piacimento i minerali- mi rispose, e fissò intensamente un Gabriel assorto nelle sue riflessioni, prima di aggiungere:- Faccio altrettanto con i cristalli, tutti i cristalli.  >>

Il mio ragazzo si voltò di scatto.

<< Vuoi dire che questi ipotetici Sommi Psichici ti avrebbero dato questo dono per…me? >> chiese speranzoso. Rob annuì energicamente.

Oh, Amore, lo sapevo che in fondo ci speravi...ti eri rassegnato a portare questo fardello da solo e per la vita ed ora ti si apre uno spiraglio di possibilità… Andai vicino e gli diedi un bacio a fior di labbra.

<< Te l’avevo detto che avremmo trovato una soluzione. >>

Rob ci guardò commosso, e rimase a guardarci mentre già progettava l’operazione.

Avremmo liberato Gabriel.

Avremmo rotto le catene che lo torturavano e insieme saremmo volati in alto per il resto della vita…

       O almeno così credevo.

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