GITA D'AMORE

di Fuyu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PARIGI 1^: Prima tappa e camere ***
Capitolo 2: *** PARIGI 2^: Seconda tappa e lumache ***
Capitolo 3: *** PARIGI 3^: Sesta/Settima tappa e segreti ***
Capitolo 4: *** PARIGI 3^: Parco Disney fumetti, fantasmi e promesse ***
Capitolo 5: *** Parigi 4^: Rassegnazioni, paure, amore ***



Capitolo 1
*** PARIGI 1^: Prima tappa e camere ***


gita fuori porta (Horitsuba)

Siccome ho poche storie che vorrei postare (ho lo schedario stracolmo) inizio da quelle vecchie. Questa l'ho scritta qualche hanno fa è di pochi capitoli, ma la sto cambiando quindi si vedrà ed è tutta incentrata a Parigi. BUONA LETTURA ^^
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PARIGI 1^: Prima tappa e camere

La giornata era iniziata abbastanza bene. Kurogane si era alzato di prima mattina e si era recato a scuola per iniziare una nuova giornata di lavoro, ma appena varcata la soglia  della sala insegnanti; si ritrovò delle braccia al collo ed una testa bionda vicina alla sua. Fay gli si era piombato addosso senza un motivo plausibile, anche se ogni mattina succedeva così, Kurogane non ci era ancora abituato
"Kuro-Pin! Ho una bella notizia" proclamò contento con un sorriso da trentadue denti. A Kurogane pareva di avere a che fare con un gatto munito di coda che, scodinzolava mentre il proprietario faceva le fusa.
"Ti trasferisci in un altro istituto?" chiese ironico il moro levandoselo di dosso. Odiava dare spettacolo in pubblico, sopratutto se in mezzo al pubblico c'era la preside Ichiara che non perdeva tempo a ricamarci sopra, chissà quali trame d'amore. Fay corrucciò il viso malamente come se lo avessero insultato, mentre il collega prendeva posto alla ua scrivania per prendere i registri e andare in classe, onde cominciare l'assemblea mattutina*
"Cattivo Kuro-Chan! Mi vuoi mandare via?" chiese da finto piagnucolone Fay avvicinandosi a lui in maniera sconsolata, sedendosi sulla sedia della sua scrivania che, guada caso era accanto alla sua. Tutti i colleghi si girarono compreso Yui, molto protettivo nei confronti del fratello e a Kurogane, venendo bollato come senza cuore e burbero, non rimase altro se non dare corda al collega per evitare spargimenti di sangue
"Qual'è la buona notizia?" chiese scocciato. Fay si rialzò subito pimpante e allegro sorridendo come un fesso davanti ad un dolce. Lo odiava, sapeva che ogni volta era la stessa solfa: lui ironizzava e il biondo faceva finta di starci male.
"La scuola** va in gita!" esclamò contento alzandosi dalla sedia. Kurogane si aspettava chissà cosa e invece una semplice gita chissà dove poi, si girò verso la preside vedendola sorridere, capendo che la cosa doveva essere una combutta tra lei e il direttore della sede centrale 'l'istituto Clamp'
"E la tappa?" domandò alla donna. La preside si avvicinò piano e poi sedendosi sulla scrivania di Kurogane sorrise sadicamente
"Andremo alla capitale degli innamorati! La Bin lumiere" rispose lei contenta. Kurogane non ci aveva capito nulla di dove andavano, la dona parlava di un bidone degli innamorati
"Kuro-Pon, non 'bidone degli innamorati', ma Bin lumiere. La capitale di Francia!" spiegò Fay raggiante, a quel punto al moro vennero i brividi lungo la schiena capendo benissimo di dove volevano andare
"Questo vuol dire che, la tappa è......." cominciò a dire sperando che fosse uno scherzo
"PARIGIIIIIII!!!!!!!" tutti i professori presenti urlarono in coro e allora non ci si poteva sbagliare la tappa era Europa, precisamente a Parigi in Francia
"Parigi?!" mugolò lui contrariato mettendosi la testa tra le mani, nel mentre i suoi colleghi facevano festa insieme alla preside.


In classe i ragazzi erano tutti in fermento. Non c'era verso di farli correre quindi Fay aveva proposto di dargli alcuni ragguagli sulla gita, imitando i colleghi.
"Dunque, staremo due settimane a Parigi quindi vedete di portarvi il necessario!"
"Si, ma non troppo, altrimenti come faremo con il treno!" esclamò Kurogane seduto alla scrivania, mentre Fay si era accomodato su un angolo della suddetta. Il biondo si girò verso il collega con fare interrogativo, seguito dagli alunni
"In treno?" chiese poi stralunato. Kurogane lo guardò male a tale domanda, non capendo la gaf che aveva fatto visto che tutti si misero a ridere "Kuro-Chi, credi davvero che si pigli il treno, per andare fino a Parigi?" chiese contenendo le risate
"Ci vorrebbero due giorni solo per superare il mare!" esclamò Fuuma, uno degli alunni mentre rideva. Kurogane se possibile divenne viola e desiderò sprofondare sotto terra, ma aveva il suo orgoglio da salvare e alzatosi in piedi sbatte le mani sulla scrivania, facendo sobbalzare Fay e zittire gli alunni.
"E come ci vorreste andare, a piedi forse?" chiese ironico.
"Ma no ovvio, si prenderà l'aereo!" spiegò Shaoron tranquillo. Il professore girò lo sguardo verso il collega biondo, il quale sorrideva ancora seduto sulla scrivania.
"Shaoron-Kun ha ragione, si prenderà l'aereo notturno da Narita*** atterrando di prima mattina a Parigi!" spiegò Fay. Kurogane si risedette senza proferire parola lasciando al collega tutto il tempo di dire ai ragazzi quello che dovevano fare e gli orari. La partenza sarebbe stata tra due giorni con il ritrovo alle sette di sera all'aeroporto di Narita per tutti gli alunni, mentre i professori si sarebbero trovati li mezz'ora prima a preparare tutte le scartoffie d'imbarco.
Alle 6:30 all'aeroporto la preside Ichiara cominciava a levarsi tutta la chincaglieria che, era solita portare per passare sotto il metal detector senza problemi di sorta. All'arrivo degli alunni, fecero le formalità per l'imbarco con i passaporti e tutto**** per poi salire sull'aereo. Gli aerei avevano la peculiarità di avere due posti uno accanto all'altro e Kurogane si ritrovò immischiato con Fay, visto che il fratello doveva tenere buona la preside.

Allacciate
le cinture, l'aereo decollò come da programma alle 8:00 in punto. Il viaggio sarebbe durato tutta la notte e visto che avevano preso tutto uno scompartimento per loro, non c'erano problemi di sorta sul fare o non fare casino. Fay si divertiva a leggere il dizionario di francese, mentre Kuorgane era fermo come un pezzo di marmo e menomale che non era dalla parte del finestrino.
"Kuro-Chu lo sai che i francesi sono famosi per, la torre Eiffel?" chiese rivolgendosi al collega accanto a lui, cercando di abbassare la voce visto che molti degli alunni si erano addormentati, insieme alla preside. Seishiro (il medico) se ne stava a leggere un libro con accanto il fratello Fuuma che russava in una maniera alquanto alta, Yui tentava di levare la bottiglia alla preside, ma anche nel sonno la donna era più forte di uno scaricatore di porto, Ashura stava facendo il piano della gita insieme a Karen e Sorata tentava in tutte le maniere di far ridere Arashi.
"A si, allora deve essere buona!" esclamò distratto cercando di darsi un contegno con la sua solita aria da serio e le braccia incrociate sul petto. Fay si stupì della risposta ricevuta, ma poi notò la rigidità del collega e imputandola alla paura di volare decise di dargli una mano.
"Beh, se ti piacce mangiare ferro!" disse stranito il biondo, facendo finta di niente. Kurogane sobbalzò alla parola ferro e si rese conto di aver detto una cavolata, quindi si apprestava a sentire le risate "Sai Kuro-Pu, gli aerei sono molto difficili da digerire. Yui-Chan li odia eppure ci sale sopra" spiegò sinceramente "Il mio fratellino soffre le vertigini, quindi non sopporta di stare a più di due metri da terra" Kurogane si dimenticò per un secondo di dove si trovava, aspettava dei versi di scherno da parte del biondo non certo una confessione del genere, ma sentendo quello che diceva poteva capire che lui avesse capito quel'era il suo problema "Kuro-Tan, tu hai paura di volare?" chiese girandosi, il collega divenne rosso e voltò lo sguardo verso Shaoran che gli dormiva accanto, mentre il fratello tentava di togliergli il libro che aveva appoggiato sul petto
"Non è che ho paura...diciamo che è la prima volta!" esclamò imbarazzato, per salvare le apparenze.
"E come prima volte è stato un po' traumatico, eh?" rise Fay mettendo via il dizionario per mettersi più comodo "Beh io dormo e dovresti farlo anche tu. Appena atterriamo dobbiamo andare a vedere il Louvre" spiegò sbadigliando e sistemandosi meglio sulla poltrona si assopì lentamente.


Atterrati all'aeroporto di Parigi (del quale non so il nome ^^'') si diressero in albergo dove le valige furono messe da parte per poi dare le camere, al loro ritorno alla sera. Il Louvre era un museo enorme e tutte la prima giornata sarebbe passata per quello. Il programma era questo:
Primo giorno: Il museo del Louvre.
Secondo giorno: Visita alla torre Eiffel e gli Champs Elysées di mattina, per poi pranzare tutti insieme al ristorante sotto la torre. Di pomeriggio avrebbero visitato Il centro George pampidou al beabourg
Terzo giorno: Ile de la cité e di pomeriggio la famossima cattedrale di Notre dame
Il quarto e quinto giorno: L'arco di trionfo, I giardini del trocadero e l'hotels des ivalides
Il sesto, settimo:  il quartiere di Saint Germain molto vivace, in cui si può visitare la Chiesa di Saint Germain-de-Preres, il Museo d’Orsay, la celebre Università della Sorbona e i Giardini du Luxembourg.
L'ottavo, il nono e decimo giorno: sarebbero andati sulla riva della senna, per i Grandi Magazzini La Fayette. Andando poi a visitare il centro della vita notturna in cui si trova uno dei locali simbolo di Parigi, il Moulin Rouge, il Bois de Boulogne e la Torre di Montparnasse per andare infine al palazzo di Versailles e gli ultimi quattro giorni, avrebbero cambiato Hotel per vedere il grande parco divertimenti di Eurodisney, per poi da li riprendere l'aereo di sera e atterrare il mattino dopo all'aeroporto di Narita.
Appena Kurogane vide il programma sbiancò, lui ci era abituato, ma per i ragazzini sarebbe stata una mazzata da ricordare
"Ma è matto, non riescono a finirmi dieci giri di corsa! Come può pretendere di fargli vedere tutta la Francia in neanche due settimane*****?" chiese strasicuro che, gli alunni non ce la avrebbero mai fatta
"Kurogane-Sensei, potrebbe abbassare la voce? Siamo in un museo" gli fece notare Tomoyo tornando ad ascoltare la guida che, si era interrotta dall'urlo di Kurogane. Erano entrati da poco dentro il museo e la guida era già al decimo quadro esposto, gli alunni sembravano molto rapiti dalle spiegazioni e questo era un bene, ma la sua priorità era trovare Ashura-Sensei per fargli rifare il programma, solo che anche il professore in questione era ad ascoltare la guida, la quale se avesse avuto un'altra interruzione l'avrebbe buttato fuori. Decise di parlagli quella sera sul programma e di stare zitto, ma un braccio lo portò via facendogli dimenticare la silenziosità, visto che urlò nel bel mezzo di una frase della guida. Fay lo portò davanti alla Gioconda.
"Guardala Kuro-Pon, non è meravogliosa?" chiese raggiante. Il moro non s'intendeva d'arte e sinceramente non gli piaceva nemmeno, ma a cuanto pareva il collega ne era attratto come le api dal miele.
"Ti piace l'arte?" chiese
"Si, adoro vedere opere di queste bellezze che, da anni affascinano le persone" Invece di seguire la guida il biondo fece vedere il museo a Kurogane secondo la sua personale opinione, soffermandosi su ogni quadro lo ispirasse.


Finalmente in albergo furono divise le camere per gli alunni:
Gli alunni maschi avrebbero avuto il secondo piano, con le stanze dalla 203 alla 206: La 203 per due, Shaoran e Shaoron. La 204 per due,Watanuki e Doumeki. La 205 per due, Subaru e Kamui e la 206 per due, Takeshi e Kentaro.
Le alunne femmine avrebbero avuto il primo piano, con le stanze dalla 110 alla 113: La 110 per tre, Umi, Fu e Hikaru. La 111 per due, Yuzuriha e Hokuto. La 112 per due, Sakura e Kobato e la 113 per due, Tomoyo e Himawari. Mentre ogni professore aveva la sua camera singola, tranne Seishiro che, si dovette portare dietro il fratello Fuuma. I professori maschi avrebbero tenuto buoni i ragazzi al secondo piano con le seguenti camere: La 201 occupata da Fay con Yui e la 202 occupata da Kurogane, la 207 occupata da Seishiro con il fratello e la 208 occupata da Sorata. Nel primo piano, invece i professori avevano le camere 108 occupata dalla preside, la 109 occupata da Ashura, la 114 occupata da Arashi e la 115 occupata da Karen.

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Il primo capitolo è solo l'inizio, ma non temete che avverranno presto delle cose divertenti, come sempre Yaoi. Versione Horitsuba, potrebbe prendere pieghe da raing rosso

*In Giappone, nelle scuole ogni giorno inizia e finisce con un'assemblea di classe, dove gli alunni parlano dei problemi, non è facoltativo come da noi e non deve essere richiesto, loro ogni santa mattina per la prima mezz'ora devono fare l'assemblea sia all'inizio che alla fine, con il professore di quell'ora presente o meno.

** Quando c'è una gita a scuola, in Giappone non ci vanno alcune classi e le altre rimangono a studiare, ci va tutto l'istituto. Qui per problemi molto ovvi non ho potuto mettere tutto l'istituto, ma fate come se ci fosse

*** Esiste davvero e si trova a Tokyo, io atterrerò li quando andrò in Giappone ad aprile (ho spostato la data per problemi)

**** Non credo che, ogni studente da loro abbia il passaporto, ma avrei avuto dei problemi se non glieli avessi dati quindi accontentatevi.

***** Ci si potrebbe riuscire benissimo, con il mio professore di Storia dell'arte. Con quell'uomo ho girato Roma in due giorni e mezzo, ricevendo dei piedi come delle suole di scarpa e contate che sono abituata al Lucca comics e a tutte le fiere, ma il mio prof è peggio di me nel camminare.

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Capitolo 2
*** PARIGI 2^: Seconda tappa e lumache ***


gita fuori porta (Horitsuba) II

Il secondo capitolo, dunque sembra una lezione di storia Francese, più che una fanfic, ma almeno faccio un po' di cultura. Buona lettura a tutti
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PARIGI 2^: Seconda tappa e lumache

Il giorno seguente si diressero verso il simbolo della Francia, La torre Eiffel. A fare da guida turistica ci si trovava Ashura ed era anche molto informato
"Dovete sapere ragazzi, che questa torre in realtà doveva essere demolita, anche se provandoci rimase su e divenne il simbolo di Parigi*" spiegò il professore agli alunni. I ragazzi ascoltavano interessati, mentre a Kurogane non gliene poteva fregare niente, a lui sembrava un assembramento di ferraglia e basta
"Kurogane-Sensei! Ti annoi?" chiese Yuko Ichiara, vedendolo disinteressato dalle spiegazioni
"Non capisco cosa ci sia di divertente nel vedere una torre d'acciaio!" esclamò contrariato. Naturalmente Kurogane sapeva che quel genere di cose non piacevano nemmeno alla donna che gli stava accanto e quindi non avrebbe potuto replicare, ma si sbagliava
"A te e a me forse non piaceranno, ma qualcun'altro ne sembra rapito" disse lei seguendo con lo sguardo Fay che trascinava il fratello per un braccio verso l'altra parte della torre. Si poteva dire un bambino a guardarlo mentre controllava la costruzione con occhio attento, ci si divertiva e si vedeva che gli piacevano davvero certe cose, forse l'unica verità dietro ad un sacco di bugie.
"E a me che cosa cambia?" chiese non capendo l'allusione della donna, non dandole troppo importanza e continuando a guardare davanti a se ignorando la preside. Yuko sorrise a Kurogane e poi si voltò verso Ashura, il quale continuava con le sue nozioni di storia
"Ashura-Sensei sa molte cose sulla storia delle opere! Io non sono un'esperta come lui, ma so per certo che, la torre Eiffel illuminata a giorno durante la notte diventa stupenda, sopratutto per occhi meravigliosi come due zaffiri!" spiegò allontanandosi. Kurogane spalancò gli occhi girandosi verso la donna che se ne andava, non sicuro di aver capito bene le parole dalla direttrice
"Kuro-Chan muoviti o ti lasciamo indietro!" lo avvisò Fay incamminandosi con il fratello.
"Certo che era davvero alta, la torre!" esclamò Subaru ancora colpito dall'immensità di tale struttura
"Già, hai ragione Subaru-Kun**! Sai è alta ben 324 metri contando l'antenna, anche se quella fu aggiunta in un secondo momento" spiegò Fay ai ragazzi
"Davvero e come hanno fatto a metterla insieme?" chiese Shaoran curioso
"Beh, se non erro ci vollero almeno 300 metalmeccanici per assemblare tutti i 18.038 pezzi di ferro forgiato! Il tutto in due anni"
"Complimenti sai davvero tante cose Fay, vedete ragazzi la scuola fa bene!" rise Ashura. In realtà l'uomo conosceva la passione del ragazzo per le opere d'arte e la torre Eiffel non faceva eccezione quindi gli sembrava normale che sapesse tutte quelle cose che, fra l'altro erano sconosciute perfino a lui, professore di scienza sociali***.
"Ma no che dice! La mia è solo una passione il suo è lavoro" si imbarazzò Fay. Aveva sempre eguagliato quell'uomo come ad un padre, mai avuto e quindi gli piaceva ricevere complimenti da lui, anche se la persona dalla quale li voleva più di ogni altra ne sembrava indifferente. Kurogane sentiva i ragazzi fare domande a Fay riguardo alla torre, i complimenti da parte di Ashura e quando vide il biondo imbarazzarsi per quelle parole gli salì il sangue alla testa cominciando a sentire un dolore allo stomaco, finché non vide gli occhi di Fay sui suoi e distolse lo sguardo.


Arrivarono fino agli Champs Elysées dove Ashura si mise a spiegare ogni cosa riguardo al famoso viale
"Questo in origine fino al 1616 era un semplice parco, ma Maria de' Medici decise di farvi costruire un lungo percorso alberato che si estendeva fino al museo del Louvre, poi nel 1724 venne esteso fino a Place de l'Étoile"
"Ma se erano dei campi come mai ci sono tutti questi negozi?" chiese Sakura vedendo una miriade di case dove vendevano di tutto
"Ci stavo arrivando! Infatti verso la fine del XVIII secolo, era diventata una via alla moda, dove la regina Maria Antonietta passeggiava con le sue amiche e prendeva lezioni di musica al Grand Hôtel de Crillon...." disse in risposta. "....Questi campi divennero di proprietà dei parigini solo nel 1828 quando i percorsi pedonali, fontane e lampade a gas vi vennero aggiunti" concluse, mentre camminavano per il viale
"Sai Kuro-Tan, nel corso degli anni il viale ha subito molti mutamenti, il più recente nel 1993, quando i marciapiedi vennero allargati" spiegò Fay al collega osservando ogni negozio con ammirazione. Alcune strutture erano ancora d'epoca e poterle vedere dal vivo era una vera gioia per Fay. Dopo le spiegazioni i ragazzi furono lasciati liberi, fino a pranzo per godersi il viale e finalmente anche Ashura poteva avere un po' di tempo. Sakura si era diretta con Tomoyo (in realtà l'aveva trascinata) verso negozi di stoffe, mentre Kobato faceva attenzione a non toccare nulla e non fare casini. Shaoran e compagni guardavano i negozi d'armi con ammirazione, quasi devozione
"Non ci pensate neanche!" li riprese Kurogane, capendo benissimo le loro intenzioni. I ragazzi furono percossi da dei brividi a quelle parole, ma per fortuna dove andava Suwa-Sensei andava Fay-Sensei
"Ah, lasciali fare! Tanto anche se volessero non potrebbero farci nulla. Sono solo dei modellini" spiegò portando via il collega, lasciando aria agli alunni "Sai dovresti  perdere questo vizio di incutere timore, Kuro-Chan! Altrimenti non troverai mai nessuno che ti voglia bene a parte me" sorrise sistemandogli il cappotto, stile mogliettina apprensiva. Kurogane viste le persone che li guadavano, avendo preso Fay per una donna e quindi come la sua compagna si allontanò di scatto sistemandosi da solo, Fay da principio non capì, ma poi notando le persone attorno si mise a ridere. "Cos'è fai il ritroso adesso?" chiese punzecchiandogli la guancia con un dito
"Ma quale ritroso e ritroso, lasciami stare!" esclamò allontanandosi. Intanto la scena era stata vista da Yui, Ashura e Yuko, seduti ad un tavolo di una caffetteria mentre si gustavano una tazza di caffé
"Se continua così, non risolviamo niente!" disse esasperato Yui, Yuko annuì imitata da Ashura. La loro idea era quella di far trovare l'amore a quante persone possibile, tra le quali anche quei due scemi dei colleghi, solo che nessuna delle coppie faceva nulla. Sakura e Shaoran neanche passeggiavano da soli, Fuuma aiutato da Hokuto era completamente ignorato da un Kamui su una crisi di nervi alla ricerca del fratello scomparso con Seishiro, Takeshi non ne poteva più dell'amico appiccicaticcio che conosceva dalle elementari, rispondente al nome di Kentaro e Watanuki si teneva alla larga da Doumeki, nonostante le insistenze di Himawari a tenerlo vicino
"Ci vorrebbe un incantesimo" propose Ashura
"Si, un esorcismo" disse ironica Yuko.


Finalmente al ristorante sotto la torre tutti seduti con già il menù in mano (in francese ovviamente)
"Io gradirei assaggiare dei tipici piatti francesi!" esclamò contenta Himawari
"Anch'io, ma non ci capisco niente" arrossì Kobato al solo provare a leggere
"Beh chiediamo consiglio all'esperto, allora! Yui-Chan tocca a te" propose Fay. Il fratello alzò gli occhi dal menù stupito e si ritrovò gli sguardi di tutti addosso
"Fay solo perché sono un cuoco, non signifa che conosca ogni piatto di questa terra" precisò lui, ma vedendo la delusione dipingersi sui voltii dei suoi alunni capitolò "In ogni modo vedrò di darvi dei consigli!" sussurrò ricevendo un urlo d'approvazione. Fay cominciò a spiegare ogni piatto descritto li con ingredienti e la quantità, così che tutti potessero decidere.
"Cosa sarebbero le 'Escargò'?" chiese Watanuki
"Ma come Watanuki-Kun non conosci un tipico piatto francese?" si stupì Shaoran, conoscendo la bravura del ragazzo ai fornelli
"Non sono molto bravo, con i cibi stranieri" si imbarazzò l'occhialuto
"Per questo preferisco, gli umbeboshi!" esclamò poi Doumeki. Watanuki ci pensò un attimo su e alla fine si mise a litigare con il compagno di classe sul fatto che la sua uscita non serviva a niente
"Oh, avanti Watanuki chiedi scusa e fatela finita!" ordinò la preside con espressione trionfalmente sadica
"Perché dovrei chiedere scusa io, ha iniziato lui!" gli esclamò dietro il ragazzo, diventando un gatto agli occhi di Hmawari.
"Ma devono urlare così, per ogni sciocchezza?" si chiese Kurogane guardando il menù. Fay dal canto suo rideva e il collega guardandolo non poté fare a meno di pensare che voleva quel sorriso verso di lui
"Lo so che sono irresistibile Kuro-Chu, ma forse è meglio aspettare di tornare in albergo!" esclamò Fay vedendo l'insistenza degli occhi di Kurogane, il quale sobbalzò. Non si era accorto di essersi imbambolato e la sorpresa fu tale che quando il cameriere chiese le portate lui ordinò...
"ESCARGÒ!" Tutti si girarono verso di lui, compreso il cameriere mentre Fay sorridente lo guardava davvero divertito, poi quando il cameriere andò via, Fay non mancò di fare il diavoletto
"Kuro-Pin non sapevo ti piacessero le lumache!" disse contento. Il collega sbiancò di colpo suscitando l'ilarità dei presenti.


Dopo il pranzo si diressero al Centro Georges Pompidou dove Ashura continuava con le sue nozioni di storia mentre Fay se lo guardava da solo certe volte portandosi dietro il fratello e Kurgane, Seishiro invece si portava via Subaro sotto lo sguardo impotente di Kamui perché fermato da Hokuto e Fuuma, il quale era riuscito nell'intento di afferrarlo.
"Ma non lo odi? Sta toccando Subaru!" si infervorò Kamui contro Hakuto. La ragazza lo mollò, per un secondo, nelle mani di Fuuma e poi si rivolse al fratello****
"Perché dovrei odiarlo? Si amano è normale, poi e bello e ricco, cosa vorresti di più per Subaru?" chiese tranquilla. A Kamui caderono le braccia, la sorella non si rendeva conto della pericolosità di quell'uomo e quindi lui era l'unico che poteva salvare il fratellino da ferimento sicuro, solo che tra Fuuma e la sorella era una bella impresa. "E poi lo lascerai un po' libero di scegliere! In fondo Subaru e grande e vaccinato quindi sa benissimo difendersi da solo. E comunque se Seishiro-Sensei prova anche solo lontanamente a pensare di ferire Subaru, lo cercherò per i sette mari uccidendolo con le mie mani" spiegò stringendo un pugno. Intanto in una zona appartata del centro Seishiro sentì un brivido lungo la schiena, mentre svestiva Subaru, completamente inerme sotto di lui
"Qualcuno parla di me, ma non in maniera gentile!" esclamò prima di fregarsene a tornare al lavoro di prima. Nella sala occupata dalla scolaresca in gita era calato il silenzio dopo l'esclamazione della ragazza, trovandola molto più pericolosa e sadica del medico.
"Che nessuno ferisca Subaru!" esclamò Fuuma mentre stringeva a se Kamui che tentava di dileguarsi, conoscendo Hokuto sarebbe stata capace di uccidere perfino lui se avesse osato far del male a Subaru.
"Per favore ragazzi, volete ascoltare invece di arrabbiarvi tra di voi!" esclamò Karen tentando di calmare i presenti "Ashura-Sensei, la prego continui!"
"Si ecco, come dicevo questo centro è un insieme di musica arte e conoscenza. Il Centre Pompidou è stato progettato da Renzo Piano, Richard e Sue Rogers, assieme all'ingegnere britannico Edmund Happolde all'ingegnere strutturista irlandese Peter Rice. Il progetto di questo gruppo di semi-sconosciuti (al tempo) risultò vincente alla gara indetta per realizzare il museo, competizione il cui risultato fu annunciato nel 1971 e l'allora sindaco Pompidou ne decise la construzione nel 1973" spiegò intanto che attraversavano le varie stanze. Intanto Subaru aveva rifatto la sua apparizione un po' scombussolato e affrettato con un Seishiro sorridente, per niente intimorito dallo sguardo fulminante di Kamui, calmato da Fuuma.

Dopo l'ultima visita tornarono all'hotel distrutti e a cena, secondo il parere di Kurogane, sembrava di vedere dei relitti umani.
"Kuro-Pi HHHAAAAWWW! È normale, siamo stanche tutti" fece presente Fay sbadigliando, appoggiato al tavolo con i piatti vuoti. Il collega lo guardò male, era ovvio che fosse stanco, aveva girato tutti i posti che erano andati a vedere come una macchinette senza fermarsi, ed era quindi ovvio che volesse andare a letto, come d'altronde il fratello il quale lo aveva dovuto seguire
"Io invece sono fresca e riposata!" saltò su la preside bella pimpante
"Ci credo lei, non ha fatto altro se non dare noia e camminare!" sospirò Kurogane alzandosi per raggiungere la camera con i ragazzi a presso. Yuko lo congelò con lo sguardo e Kurogane per evitare di morire alle basse temperature, non ci fece caso e continuò sulla sua strada
"Yui-Sensei non va a dormire?" chiese poi la donna rivoltasi al professore di cucina, lui alzò lo sguardo dallo spettacolo pietoso che suo fratello offriva. Mentre Kurogane stava salendo le scale con i ragazzi Fay gli si era appiccicato come una mollette e non lo mollava
"Bisogna trovare una maniera per far scuotere un po' le cose! Altrimenti ho i miei dubbi che qualcuno faccia qualcosa e non mi riferisco solo a mio fratello e Kurogane-Sensei!" spiegò guardando anche le altre coppie non dichiarate. Gli unici che tentavano qualcosa erano Fuuma con Kamui, il quale non ne aveva voglia e Kentaro con un Takeshi sull'orlo del collasso. Mentre gli altri erano uno peggio del'altro, a partire da Dumwki che lasciava correre le cose, anche se Yuko aveva detto di non preoccuparsi fino ad arrivare a Sakura e Shaoran che non si volevano decidere. Invece Fay e Kurogane potevano dirsi agli antipodi, no che Fay non facesse nulla, ma sbagliava completamente approccio.
"Avete provato a lasciarli soli?" chiese ad un tratto Seishiro intromessosi nella conversazione. Fay e Yuko lo guardarono come se avesse illuminato loro le vie, poi si guardarono "Bene da domani faremo in modo che ogni coppia si trovi da sola, chiederemo aiuto anche agli altri studenti!" proclamò la donna contenta.

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Sembra davvero tesi di storia, però sono felice di averla scritta e con sommo dispiacere vi dico che, la One-Shot che avevo detto di postare verra messa domani (mia sorella ha avuto la bella pensata di portarmi aggiro per la Toscana in motorino, il tutto solo per trovare l'edizione speciale di Kingdom Hearts Bird By Sleep, per PSP) e quindi non ho avuto temp per finirlo, ma domani lo metto promessa solenne U_U

* E pensare che doveva cadere subito dopo la cerimonia. La torre doveva servire solo come inaugurazione di non ricordo cosa, e poi il signor Eiffel aveva detto che sarebbe crollata da solo, invece è diventata il simbolo più caratteristico di Francia. Tutto quello che dicono Fay e Ashura è  la pura verità storica

** Forse non tutti lo sanno, ma tra la desinenza Cha e Kun c'è una diversità: la prima è prevalentemente femminile, la seconda invece è maschile. Infatti Kurogane si arrabbia parecchio quando Fay lo chiama Kuro-Chan e il motivo è questo. (Le due mokona sono un mascho e una femmina, lo si capisce dalla diversità di desinenza, infatti: il nero viene chiamato Mokona-Kun, mentre la bianca Mokona-Chan o Moko-Chan "è un'accorciamento"). Spero di essere stata divulgativa X3.

 *** Scienza sociali è la materia che integra :Antropologia e scienze etno antropologiche, Archeologia, Biologia, Criminologia, Demografia, Economia, Educazione pedagogia,  Etologia, Filosofia, Geografia, Legge Linguistica, Medicina Psicologia e psichiatria, Scienze politiche, Sociologia e Storia. Ho i miei
 dubbi che Ashura e un qualunque professore Giapponese sappia tutte queste cose, ma la materia esista davvero nelle scuole Giapponesi

****Hokuto, chi ha letto Tokyo babilon lo sa, è la sorella gemella di Subaru, mentre in Tsubasa non c'è e Kamui e Subaru sono a loro volta fratelli gemelli, nonché vampiri, io ho semplicemente unito le due parentele facendo in maniera tale che la sorella aiutasse il povero Fuuma.


Ne-chan: Io a Roma ci sono stata due volte e non so dove abiti tu, ma io ho preso il treno e non l'aereo quindi se avessimo dovuto vedercela con le valige in mano, il professore si ritrovava a fare il bagno nella fontana di Trevi. Il fatto della puntualità dei ragazzi e degli aerei in orario l'ho per semplicità e poi i Giapponesi sono famosi per le regole quindi non credo di essere andata fuori tema. A Parigi non ci sono stata, ma i parco l'ho visto con tanto di Studios dove tu non sei andata.

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Capitolo 3
*** PARIGI 3^: Sesta/Settima tappa e segreti ***


gita parigi 3

Visto il ritardo, vi porto un regalino. La seconda parte di Kuro-Chan Papà.
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PARIGI 3^:  Sesta/Settima tappa e segreti

Dopo altri tre giorni* gli alunni sembravano sul punto di poter uccidere il loro professore ad ogni parola, che servisse per riattivarli. Si erano svegliati alle sei del mattino, dopo aver fatto baldoria fino alle tre di notte. Eravamo al sesto giorno di gita*
"L'avevo detto io che, non avrebbero retto!" esclamò Kurogane. Ashura si girò verso il collega più giovane, sorridendogli in una maniera alquanto strana. Il suo sguardo pareva dire 'se lo dici un'altra volta sei fritto'. Certe volte era peggio della strega della preside.
"Su ragazzi, cominciamo! Oggi abbiamo solo due posti da visitare" proclamò Ashura cominciando a fare strada. Gli alunni lo seguirono svogliati, mentre Yuko li controllava abbastanza in pensiero.
"Qualcosa non va preside?" chiese Yui avvicinandosi alla donna.
"Certo che c'è qualcosa che non va!" lo aggredì, come se la cosa fosse ovvia "Non va bene che siano così stanchi! Non al fine del mio piano!" esclamò lei preoccupata. Era da tre giorni che tentava inutilmente di lasciare da soli le coppie, da lei scelte. L'unica cosa che era riuscita a fare era far slogare la caviglia a Kamui, far prendere il raffreddore a Watanuki e riuscire a far rompere il dito mignolo a Subaru, con ovvia arrabbiatura del fratello e Seishiro
"Tutto quì?" chiese, infatti, il professore di cucina. Fay intanto sembrava spaventato da qualcosa e continuava a guardare, insistentemente il cielo. "Fay, andiamo" lo chiamò Yui. Il fratello corse verso il resto del gruppo "Qualcosa non va?" chiese Yui preoccupato. Fay scosse la testa sorridendo
"No, perchè dovrebbe esserci qualcosa che non va?" domandò
"Forse perchè sei più maldestro del solito, per non parlare che guardi costantemente il cielo da un'ora!" esclamò Kurogane, avvicinandosi. Fay saltò sul osto, dalla sorpresa, ma riconponendosi immediatamente si allontanò sorridendo senza dire nulla. "Si può sapere che gli prende?" chiese, a Yui
"Forse mi sbaglio, ma credo che comincerà a piovere, tra poco!" disse semplicemente Yui scrutando il cielo
"E questo che centra con l'idiota?"
"Mi spiace, ma ho promesso di stare zitto!" proclamò allontanandosi. Kurogane rimase solo a contemplare le parole di Yui, senza capirne niente



Quel giorno avrebbero dedicato, la mattina al quartiere Saint Germain dè Prés, per poi visitarne la chiese, dopo pranzo.
"Dunque ragazzi, il quartier di Saint Germain dè Prés è uno dei più pittoreschi di Parigi, con i suoi viali alberati, i caffé famosi, piccole piazzuole affascinanti in cui si suonava jazz, mercati vivaci della frutta e della verdura, passaggi misteriosi....... Non dimentichiamo che visiteremo, questo pomeriggio, la chiesa omonima....." cominciò a spiegare  Ashura, come sempre, davanti all’entrata del quartiere, prima di lasciare ai ragazzi la libertà di divertirsi "...Prima di lasciarvi andare, vorrei darvi qualche altra nozione, che forse vi sarà utile.... Ancora oggi, il quartiere è un covo di artisti e letterati, vi hanno sede case editrici, i vecchi bookstores, i negozi d'antiquariato e gallerie d'arte. Inoltre gli interessati di grandi firme, come le ragazze, possono trovare i negozi di Armani, Cartier, Louis Vuitton, eccetera! Bene, credo di avervi detto tutto e buona visita. Il ritrovo è al ristorante all'inizio del quartiere dietro le vostre spalle, buon divertimento e ci vediamo dopo"
"HIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!" risposero in coro gli studenti. Tutti si diressero in direzioni diverse, ma Kurogane aveva tutte le intenzioni di capire cosa succedeva al collega e quindi lo avrebbe capito, solo che mentre andava avanti si ritrovò una studentessa a dosso.
"Hanato, ma....guarda dove vai!" protestò Kurogane. La ragazza si alzò di scatto scusandosi, immediatamente
"Mi spiace, mi scusi e che non mi sono accorta del sasso per terra Suwa-Sensei!" si scusò la ragazza
"Sasso per terra?" si chiese il docente, osservando il terreno "Hanato!" sibilò Kurogane stringendo un pugno, nel tentativo di trattenersi
"Si?" chiese lei svampita
"A terra, non c'è nessun sasso!" le sbraitò dietro Kurogane. Kobato chiuse gli occhi per il tono alto del professore, stringendo quella specie di pupazzo che, era solita portarsi dietro, dall'orrendo colore blu e delle orecchie orribili
"Ha.....ha ragione, mi perdoni!" si scusò di nuovo "Però!"
"Però, cosa Hanato?"
"Lei, assomiglia molto a Ioryogi-San!" sorrise contenta. La ragazza assomigliava a Fay per quel punto di vista, ma per il resto si poteva confrontare con Kinomoto
"E chi sarebbe?" chiese lui sconcertato e alquanto in ansia per la risposta. Kobato gli mise davanti il pupazzo e poi esclamò contenta
"Questo è Ioryogi-San" Kurogane divenne blu. Non poteva credere che quella specie di svampita avesse dato un nome ad un pupazzo
"Kobato-Chan! Kobato-Chan" chiamò Daidoji "oh, menomale ti abbiamo trovata! Dai vieni con noi" la incitò
"Ecco brava vai con le tue amiche, che io ho da fare" liquidò il docente.
"Se cerca Fay-Sensi, l'ho visto correre verso la chiesa" lo informò Tomoyo. Il professore si stupì di come la ragazza capisse tutto al volo, certe volte era peggio dalla streaga, ma naturalmente avrebbe negato.
"Io cercare quell'idiota? Ma cosa ti passa per la mente Daidoji?" fece finta di nulla.
"Oh, mi scusi credevo lo sapesse"
"Sapere cosa?"
"Niente, se Fay-Sensei non le ha detto niente, allora io non proferirò parola. Arrivederci Sensei!" e detto ciò se ne andò, portandosi dietro Kobato. Kurogane rimase svampito e decise di continuare le ricerche.


Il biondo era entrato in chiese. Gli sembrava il luogo più calmo e tranquillo per distrarsi. Avrebbe piovuto di li a poco, forse mancava ancora qualche giorno ad un temporale serio, ma lui non voleva correre rischi. Kurogane entrò dentro e vedendo il collega seduto gli si sedette accanto.
"Che ci fai quì?"
"Guardo" rispose semplicemente il biondo
"Ma davvero? E cosa, se è lecito chiedere?"
"Le volte!" esclamò sicuro. Kurogane guardò il biondo come se lo credesse un idiota.
"Ma mi credi così stupido?" chiese il moro, gridando a bassa voce. Fay spalancò gli occhi, era certo che il collega avrebbe capito la sua bugia, ma voleva rimanere solo e sopratutto non far sapere nulla a lui, quindi uscì dalla chiesa ripresentandosi solo all'ora di pranzo. Dopo il pranzo tornarono alla chiese, dove Ashura diede qualche nozione di storia
"La chiesa fu costruita all'interno del complesso abbaziale romanico e consacrata il 21 Aprile 1163. La chiesa ed il monastero di S. Germain dei prati, come la cattedrale di Notre-Dame e come la chiesa collegiale di Saint Germain l'Auxerrois, sorgono sulla riva destra della senna e risalgono ad una delle dinastie più vecchie di Francia"
"Ashura-Sensei, ma come hanno fatto a costruire tali meraviglie?" chiese Shaoran, appassionato di cose storiche
"Beh, all'epoca erano più che altro ricchi e nobili a potersi permettere certe cose, oltre al clero. Quindi i lavori venivano commissionati ad architetti famosi, ma chi costruiva era gente molto povera"
"Però venivano pagati, vero?" domandò Himawari
"Raramente il compenso era adeguato ai loro sforzi, ma ricevevano comunque denaro!"
"E non potevano ribellarsi?" chiese Watanuki
"Se lo facevano venivano frustati o, nel peggiore dei casi, uccisi!" rispose Fay sorridendo "All'epoca vigeva la legge del più forte e più ricco, e se tu eri debole e povero non avevi ne doveri ne diritti, oltre naturalmente alle cose base, come il cibo o il riscaldamento"
"Ma era orrendo, come facevano a vivere?" chiese Kobato preoccupata
"Oh, beh. Diciamo che tiravano avanti" liquidò il biondo, vedendo i ragazzi alquanto tristi. kurogane stizzito se ne tornò verso l'hotel, pensando a quanto stupido fosse Fay.


Il giorno dopo andarono a visitare il Museo d’Orsay, la celebre Università della Sorbona e i Giardini du Luxembourg.
"L'edificio fu costruito dall'architetto Victor Laloux a partire dal 1898 dove in precedenza sorgevano una caserma di cavalleria e il vecchio Palazzo d'Orsay; i lavori furono terminati dopo soli due anni, perché la stazione fosse pronta per l'Esposizione Universale del 1900. Nel 1939 le grandi linee ferroviarie furono spostate alla gare d'Austerlitz e la stazione continuò a servire solo il traffico locale" cominciò a spiegare Ashura
"Ma allora a cosa serviva?" domandò Kurogane, non capendone l'utilità
"Kuro-Pu, ma che fai, ti metti a fare le domande? Non sei uno studente!" rise Fay. Dal giorno prima sembrava tutto diverso, anche se il moro aveva notato che il biondo non staccava lo sguardo dal cielo, neanche quel giorno
"Voglio solo capire, tutto quì!" protestò Kurogane. Fay si stupì, come se l'esclamazione di Kurogane intendesse altro, invece del museo
"Ha ragione, ad ogni età si deve imparare....." proclamò Shaoron ridendo. Il moro arrossì, adesso anche gli alunni lo deridevano
"Su, su non si ride delle disgrazie altrui" disse la preside
"Disgrazie?, ma come ti permetti, dannata strega!" ringhiò  Kurogane cominciando a rincorrere la preside. La quale lo fermò e in modo alquanto sadico gli sussurrò
"Sei sicuro di volermi far del male? Ti ricordo che posso licenziarti quando voglio"
"Suvvia preside, non lo minacci! Comunque, per rispondere a Suwa-Sensei. Negli anni successivi, lo stabile ebbe vari usi: nel 1945 fu destinato a sede di transito dei prigionieri di guerra e negli anni 1950 cessò completamente il servizio. Nel 1961 ne fu decisa la demolizione. I provvedimenti presi da Pompidou nell'ambito del progetto di rinnovamento della capitale prevedevano che al suo posto nascesse un grande parallelepipedo di cristallo (già molti anni prima era stata progettata al suo posto una piscina coperta con pavimento mobile, come sede di eventi sportivi); ma gli sforzi di molti cittadini illustri che si battevano per la sua salvaguardia fecero sì che la stazione venisse risparmiata dalla demolizione, e che venisse classificata monumento nazionale. Nel 1973 fu scelto come sede stabile della compagnia teatrale Renaud-Barrault e nel 1974 divenne sede della casa d'aste Drouot. Nel 1978, sotto la presidenza Giscard d'Estaing fu finalmente decisa la trasformazione in museo" spero di essere stato utile.
 Dopo il museo, l'università ed infine i giardini. I ragazzi erano stanchi e nonostante la preside gli ricordasse, che tra tre giorni sarebbero andati al parco, loro non erano per niente felici. Sarebbero arrivati al parco stanchi e distrutti cosa assai problema per fare tutti i giochi. In ogni caso, i tre giorni passarono in fretta e i preparativi per trasferirsi in un hotel vicino al parco potevano cominciare.**

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Mi scuso per il ritardo, ma tra compiti in classe ed interrogazioni riesco a postare solo ora. Ho saltato parecchi giorni, ma se avessi fatto lezione di storia dell'arte per tutte le tappe della gita sarebbe diventato un documentario e vi sarebbe arrivato a noia. Dal prossimo capitolo si andrà al parco e ogni coppia avrà il suo lieto fine.
* Dunque come detto sopra ho saltato i giorni e sono arrivata a metà prima settima, almeno ho fatto un distacco, non tanto alto e poi dovevo cominciare a far avere una certa reazione a Fay, per una certa situazione.

** Stesso motivo di sopra.

Ne-chan: Poverina, anch’io odia quando si cancella un file, pensa che lo spin of tra mister prince e secret files, lo dovrò riscrivere, perché mio padre, mi ha levato il computerino portatile ed intelligentemente ha cancellato tutto, credo di poterlo postare stasera se  trovo il tempo. Kurogane è sempre abbastanza stupido. Tutti capiscono tutto di Fay, ma il diretto interessato no, è la prassi. Fay da mogliettina lo rivedremo presto. Abiti dall'altra parte d'Italia, io vivo a Viareggio (Lucca), Toscana. Anche se sono nata a Milano, Lombardia.

 

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Capitolo 4
*** PARIGI 3^: Parco Disney fumetti, fantasmi e promesse ***


gita parigi 2

Siamo alla fine, e non posso fare altro se non augurarvi buona lettura ^^

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PARIGI 3^: Parco Disney fumetti, fantasmi e promesse

Il nuovo hotel si poteva dire enorme, rispetto al primo. Il sequoia lodge: a tre stelle, con piscina coperta o scoperta, ristoranti e bar. Le camere erano arredate tipo shalè da montagna, arredata in legno naturale, oppure vi erano i bungalow. Tutte le camere erano dotate di bagno, telefono, TV con canali internazionali. Alcune avevano la vista sul Lake Disney e sulla pineta. I ragazzi, stavolta erano suddivisi in due camere da quattro, al quarto piano, mentre le ragazze avevano una da quattro e una da cinque*, sempre al quarto piano. Fay, appena entrato in camera con il fratello, si fiondò sul letto facendo cadere la valigia.
"Ahhhhh
, bello comodo**!" esclamò contento, strusciandosi sul cuscino. Yui alzò la valigia del fratello sistemandola in un lato, scuotendo la testa per l'immaturità di Fay.
"Non fare il bambino" proclamò sedendosi
"Non faccio il bambino, ma se penso al parco, mi viene voglia di ridere! Anche se il tempo non sembra dei migliori!" spiegò intimorito. Nel mentre, nella camera accanto, Kurogane stava smistando il suo guardaroba, quando sentì le urla del collega biondo e una vena cominciò a pulsare sulla sua tempia.
"Se non la smette, vado di la e lo uccido!" protestò il moro aprendo l'armadio.
"Ma se lo uccidi, come faresti a dirgli che lo ami?" chiese una voce femminile, rispondente al nome di Yuko. Kurogane chiuse l'armadio, ritrovandosi la preside seduta sul suo letto, con una rivista davanti al viso.
"Che diavolo ci fai sul mio letto? E come hai fatto ad entrare?" La preside tirò fuori una schedina e sventolandola davanti al professore sorrise
"Mi hanno dato un pass partù*** per tutti i professori, sono solo venuta a dartela!"
"No un momento! Vuol dire che, anche quell'idio.................."
"KURO-POOOOONNN!!!!!!!" urlò il biondo appena entrato "Ho la chiave per entrare nella tua camera, anche quando tu non ci sei! Non sei contento?" chiese saltellando con la preside. Kurogane sbiancò per lo spavento, di doversi vedere il biondo ogni volta che lui avesse voluto.
"Ditemi che è uno scherzo" disse disperato, sedendosi sul divano.
"Non è il momento di diventare tristi. ANDIAMO AL PARCO!!!!" esclamò contenta la donna, tornando a saltellare con il biondo.


Davanti al parco. Kamui venne trascinato, letteralmente, dalla sorella verso Frontierland, mentre Fuuma li seguiva felice e Subaru camminava con Seishiro.
"Voglio salire sul vaporetto!" esclamò Hokuto
"Ho capito, ma non tirare" protestò Kamui. Il piano della sorella  era semplice: Andare sul traghetto, fargli trovare un posticino isolato e far confessare Fuuma, con Kamui. Subaru e Seishiro avrebbero aiutato, almeno sperava.
Arrivati al traghetto ci salirono sopra e Fuuma si mise a guardare la strada con le braccia appoggiate alla prua con accanto Kamui, mentre la sorella, il fratello e Seishiro se ne stavano seduti sulle apposite sedie. Fuuma e Kamui, passarono almeno un quarto di viaggio in silenzio senza che, nessuno dei due proferisse parola. Il più alto per timore della reazione dell'altro, mentre Kamui per il solo fatto che non aveva nulla da dire
"Così non va!" sospirò Hokuto
"In che senso, sorellina?" chiese Seishiro allegro, tenendo Subaru vicino a se. Kamui sentendo la domanda si irrigidì di colpo e girandosi verso l'uomo lo prese per il bavero.
"Da quando in quà chiami mia sorella, sorellina?" domandò, alquanto furioso.
"Che domande. Visto che io e Subaru-Chan stiamo assieme mi sembra normale!" spiegò
"E tu glielo permetti!" esclamò Kamui alla sorella.
"Certo, anzi! Fuuma-Kun, puoi chiamarmi anche tu così" propose
"Davvero?" chiese. "Lo farò con molto piacere!"
"E tu non dargli corda" protestò Kamui rosso in volto.
"Ma Kamui-Chan, me l'ha chiesto lei! E poi lo sai che farei tutto per te" Kamui scosse la testa alquanto irritato. Già il fratello non aveva problemi a andare per mano appiccicato a Seishiro, ma anche la sorella faceva di tutto per permettergli di stare da soli. La sorella si alzò da sedere e tirando fuori un libricino si avvicinò a Kamui, con aria scocciata.
"Senti, già quà dentro ci vuole un secolo perché tu ti lasci andare. Nella vita reale non può andare così per le lunghe!"
"Da dove l'hai tirato fuori quello, e perché ci sono io in copertina! Ma sopratutto perchè in quella posa oscena con lui" protestò il ragazzo
"Questo è un doujinshi che è stato creato sulla falsa riga del fumetto originale delle Clamp! Guarda" disse tirando fuori un manga con sfondo nero e una X**** enorme rossa. Kamui lo prese in mano e sfogliandolo poteva vedere se stesso con Fuuma in pose molto esplicite. Divenne rosso all'istante e richiuse il manga ridandolo alla sorella "Visto, e pensare che non ti bastano venti volumi per accettare l'amore di Fuuma! Solo che non capisco una cosa. Per Subaru, storie d'amore a sfare con Seishiro, mentre con te è un vero inferno cercarne una"
"Forse perché in quel fumetto tu non ci sei, o sei morta!" precisò Seishiro. Poi tirò fuori un'altro manga, di colore rosa con Subaru vestito in rosa, come la copertina "Quì invece ci sei per tutto il tempo e fai anche il tifo per noi" spiegò l'uomo
"Davvero?" chiese la ragazza prendendo il manga e ridendo ad ogni vignetta. Kamui glielo levò dalle mani diventando blu per ogni cosa che vedeva. Lasciò cadere il manga e prendendo il fratello se lo portò dietro alla schiena
"Dimmi che non hai fatto nulla di quello che c'è in quel dannato manga!"
"Perché, che c'è in quel manga?" chiese ingenuo Subaru
"Diciamo che ti seduco e poi cerco di farti fuori" sorrise Seishiro. Subaru guardò l'amante e poi il fratello.
"Ma ha fatto di peggio in questi anni!" esclamò Subaru. Kamui si girò inorridito da quella frase e accasciandosi a terra perse ogni speranza.
"Il mio fratellino! Il mio adorato fratellino, non è più puro e casto?" si chiese il ragazzo.
"A qanti anni fa ti riferisci?" domandò Seishiro con un sorrisino sulla labbra.  Kamui si addiacciò a quella rivelazione, cominciando a sbraitare dietro all'uomo per tutta la nave. Yuko stava riprendendo la scena dal piano più alto del traghetto, con un sorriso sadico. Accanto a lei vi erano Ashura, Sorata e Arashi.
"E una coppia è andata!" esclamò la preside, 
"Ma se non hanno concluso nulla!" fece presente Sorata seduto a prendere il the con la sua honey
"Non dica fesserie Sorata-Sensei, qualcosa si è smosso"
"Si l'arrabbiatura di Kamui!" esclamò Ashura.
"Quanto siete noiosi! Guardatela dal lato positivo" propose la preside
"Quale lato positivo, ci trova nel fatto di aver fatto arrabbiare il povero ragazzo?" chiese Sorata. Yuko si girò verso il professore e sorridendo gli si avvicinò. Quella donna sapeva essere sadica con tutti, addirittura con i suoi sottoposti.
"Sai, io seguo una teoria!" sibilò la preside ad un palmo dal suo viso
"A si, e quale se posso chiedere?" domandò Sorata terrorizzato
"La teoria dei piccoli passi! Almeno si è visto quanto Kamui sia imbarazzato per certe cose" spiegò la donna.

Watanuki stava vagando per Frontierland (anche lui), senza meta visto che la sua cartina si era persa chissà dove. Alla fine fu catapultato verso un gioco che non conosceva, venendo messo in fila dai vari visitatori del museo. Entrando si ritrovò in una stanza a pianta circolare, con una voce francese che spiegava qualcosa, a lui incomprensibile. Il soffitto cominciò ad alzarsi e i quadri ad allungarsi, quando all'improvviso dietro di lui sentì una mano e cominciò ad urlare.
"Se urli così, spaventi gli ospiti" disse Doumeki
"Se tu, invece di mettermi una mano sulla spalla stile film horror, ti presentassi, come ogni persona normale, non urlerei così"" spiegò l'altro
"Ma io mi sono presentato. E da qualche anno direi!" proclamò il più alto
"Non mi riferivo a quello" digrignò Watanuki. " Piuttosto, dove, dove siamo?" chiese poi timoroso
"Nella casa dei fantasmi!" rispose atono.
"Ah, bene! Casa dei fantasmi!......"
"Già" Passarono cinque minuti in silenzio, intanto il soffitto saliva ancora.
"COOOOOSAAAAAAAA" urlò poi il più basso, facendo girare tutti i presenti.
"Hai paura?" chiese l'altro
"No, ma che dici.... è solo che essere in una casa, piena di fantasmi con te, non è il massimo!" Dopo il suo urlo il soffitto si fermò facendo apparire un corridoio, tutti i presenti cominciarono a seguire la strada, con Watanuki che, non proferiva parola, per paura di urlare di nuovo e fare la figura dell'emerito idiota, pauroso. Arrivati davanti a delle specie di sedie ci salirono e scesero con il macchinario verso terra. Appena scesero il primo piano, incominciarono a vedere una donna con un vestito da sposa la quale via, via che scendevano si trasformava in un fantasma.

“Aaaahhhhhhh” urlò Watanuki a quella vista. Era sempre stato pauroso, e i fantasmi erano una dannazione per lui, solo accanto a Doumeki poteva stare tranquillo. Naturalmente la cosa non gli andava per niente a genio, ma in quel frangente si poteva dire fortunato. Continuando a guardare la donna vestita di bianco diventare fantasma, Watanuki stringeva la mano di Doumeki dalla paura, per poco non gliela stritolava. Al contrario Doumeki rimaneva impassibile e stringeva a sua volta la mano del compagno per tranquillizzarlo.



Di pomeriggio, alcuni ragazzi tornarono all'albergo a divertirsi nelle varie attrazioni e la sera alle dieci erano tutti in camera. Ashura, insieme a Yui fece l'appello dei ragazzi, mentre la preside e Karen quello delle ragazze.
"Allora ragazzi, non voglio sentire schiamazzi, dopo la mezzanotte! Lo so che avete questi quattro giorni per voi, ma preferirei che andaste a dormire presto ugualmente" spiegò Ashura "Quindi luci spente per 00:00, chiaro?"
"Hiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii" risposero in coro i ragazzi chiudendo le porte. Lo stesso discorso lo fece la preside alle ragazze, per poi andare tutti a nanna. Yui entrò nella camera, che condivideva con Fay, trovandola completamente al buio. Cosa strana per Fay andare a letto così presto.
"Fay stai bene?" chiese Yui nell'oscurità, non sicuro della presenza del fratello. Come a riprova delle sue paure, un urlo provenì dalla camera accanto, talmente forte che tutti i ragazzi aprirono le loro porte. In tempo per vedere il loro professore di chimica scaraventato fuori dalla camera di Kurogane, con una spinta del proprietario.
"Vai a dormire!" gli ringhiò dietro il moro
"Solo se mi prometti di girare il parco con me, domani!" gli propose il biondo. "Altrimenti entrerò ancora nella tua camera, finché non mi dirai si! Anche mentre dormi". Kurogane sapeva che, avrebbe mantenuto la sua promessa, ma il solo pensiero di andare a giro tutto il giorno con il collega lo terrorizzava. Yui sconsolato prese il fratello per un braccio e alzandolo si scusò con Kurogane.
"Mi spiace Kurogane-San! Mio fratello non la importunerà più questa notte"
"Yui-Chan, ma che dici!"
"Dico quello che tu non dici mai, e cioè delle scuse! Ora vai a dormire"
"Non sono un bambino!" protestò Fay, contro il fratello.
"L'apparenza inganna!" esclamò Kurogane, suscitando l'ilarità degli studenti. Fay guardò i suoi allievi ridere a quella battuta e abbassò la testa.
"Sembro
davvero un bambino?" chiese poi avvilito.
"Diciamo che ti comporti da completo imbecille" fece presente Kurogane.
"Ma io voglio solo passare una giornata con Kuro-Pin!" disse falsamente triste. Il docente di Ed. Fisica lo guardò male.
"Ti ho già detto di chiamarmi con il mio nome"
"Oh avanti, Suwa-Sensei! Lo potrebbe accontentare una volta tanto!" esclamò Seishiro. Kurogane guardò il collega e a dargli manforte ci si mise pure Ashura
"Ha ragione, infondo si tratta di un giorno solo!" proclamò Ashura.
"Ma si ci provi!" esclamarono gli alunni. Il povero professore si trovava circondato
"Ti prometto che farò il bravo!" disse Fay. Kurogane non poteva dire di no davanti a tutti e quindi capitolò
"Ahhh, va bene, ma solo per un giorno E se cominci a fare cose assurde ti mollo per strada" precisò. Fay si rialzò con un sorriso stampato in faccia e abbracciando Kurogane si tuffò in camera. Yui rimase lì finché gli alunni non si furono coricati, per parlare da solo con Kurogane.
"Se è un peso per lei, non deve sentirsi costretto"
"Ma no, lasciamo stare e poi forse si comporterà bene, spero!" sospirò il moro
"Allora buona notte. Ahh, dimenticavo! Siccome domani pioverà forte, potrebbe tranquillizzare mio fratello il più possibile?" propose il biondo. Kurogane non capì l'allusione, ma annuì solo per andare a letto e dormire, visto la giornata che l'attendava l’indomani.

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Siamo quasi alla fine. Ormai mancano si e no due capitoli, ora guado la lunghezza, altrimenti li metto assieme. Kamui e Fuuma hanno risolto (probabilmente ^^') Hokuto è molto brava a farsi gli affari degli altri, sopratutto se riguardano i fratelli, in particolare Subaru (poverino, sempre quello più protetto e preso di mira). Anche Watanuki e Doumeki hanno risolto a modo loro (non combinando una mazza). Ora mancano Takeshi e Kentaro, insieme a Kurogane e Fay, nonché Sakura e Shaoran (ma loro è meglio lasciarli stare. Ormai ho perso le speranza, ma nel prossimo capitolo capiterà qualcosa di divertente al gruppetto "SVAMPITI" che comprende: i fratelli Lee, Sakura, Tomoyo, Kobato, Himawari, Watanuki e Doumeki). Alla prossima.

* Di solito negli alberghi, le stanze arrivano a un massimo di 6 posti letto, ma quella da cinque non c'è quasi mai. L'hotel nel quale alloggiano loro, è lo stesso nel quale ho alloggiato io e vi posso assicurare che non ci sono camere da cinque, ma per risparmiare ho messo così. Tanto è una cosa di fantasia, no XP.

** Vi posso assicurare che i letti francesi sono comodissimi: A una piazza e mezza, con dei materassi che sembrano fatti di piume da quanto sono morbidi e confortevoli, i cuscini di piuma d'oca sono belli soffici, ti viene voglia di stropicciarli a prima vista, proprio come fa Fay. Naturalmente hanno anche i letti normali, ma io preferisco quelli alla francese.

***Nessun hotel darà mai un pass partù ai clienti, nemmeno se fosse presente Yuko. Al massimo potrebbero dare una copia delle camere dei ragazzi ai professori, ma per fortuna, di noi alunni, non lo fanno. Io l'ho fatto solo per rendere divertente il soggiorno, altrimenti sai che noia.


**** Si parla del primo fumetto di X, mentre sotto è il numero quattro di Tokyo babilon. Il doujinshi è di pura invenzione (infatti non ha una descrizione dettagliata)

harinezumi: Lo so è una noia stare a leggere tutto quello che ho scritto, ma ce lo vedevo Ashura in versione guida turistica e poi gli sta bene la materia di storia dell'arte (e studiandola, non ho dovuto fare altro che riguardare il mio libro, oltre ad internet s'intende). I professori, a volte, sanno meno di noi studenti, ma non dirlo in giro, altrimenti mi bocciano.
Kobato è un mito, io l'adoro, mi piace è ingenua e spensierata allo stesso tempo, un po' mi somiglia (anch'io sono molto ingenua su certi punti, nonostante la mia età ^///^ e sono anche goffa, faccio un mucchio di errori). La somiglianza che ho fatto dire a Kobato, su Kurgane e il cane, deriva dal fatto che, i due hanno lo stesso doppiatore nel anime Giapponese e poi, se vogliamo dirla tutta, le reazioni sono simili e anche l'aspetto di quando si arrabbiando, nonchè quello umano. Ci vediamo al prossimo capitolo.

Ne-chan: Nelle gite scolastiche, è normale che ci diverta di più in albergo che fuori. Io l'anno scorso a Roma ho dormito tre notti, andando a letto alle tre di notte, sopratutto l'ultima sera, fu un'inferno. Per andare a dormire ci impiegai tre ore. Una mia coinquilina aveva avuto la malsana idea di andarsi a girare l'hotel a l'una di notte, mentre alcuni dei miei compagni maschi si stavano ubriacando e fumavano (i professori erano a letto da quel dì). Io sono rimasta in camera con un'altra inquilina e un compagno a guardare un film horror, fino alle tre di sera. Se di film horror si può paralre: Tra il mio compagno che faceva battute su ogni fotogramma del film e l'altra che urlava ad ogni fotogramma, non sono riuscita a capire nulla, nemmeno la fine. So solo che alle cinque del mattino mi è toccato accendere la luce perchè l'atra aveva paura. E ti dirò di più, ho dei compagni ciechi, perchè uno dei ragazzi era salito da noi e aprendo la porta (non so come) ha detto testuali parole "Ma quì non c'è nessuno!" Conta che c'era la luce accesa, la televiosine che andava e io che urlavo per far star zitti gli altri due. Ma a perte i miei sproloqui pasaimao ala tua risposta. Non è che vogliono andare in ospedale, ce li manda Yuko, il che è diverso. Povera Himawari, solo perchè porta sfrotuna non significa che, la colpa di tutto sia sua. La paura di Fay la saprai ne prossimo capitolo, ma tanto ci sei già arrivata . Al parco per ora abbiamo visto solo Fuuma, Kamui e Watanuki, oltre agli altri. Sakura and compani li vedrai nel prossimo. Alla prossima.

 

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Capitolo 5
*** Parigi 4^: Rassegnazioni, paure, amore ***


gita a parigi 5+

L'ultimo capitolo si è fatto un po' aspettare, ma adesso è tutto vostro, BUONA LETTURA

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PARIGI 4^: Rassegnazioni, paure, amore

 

Il giorno successivo al parco. Kurogane venne trascinato da Fay, per tutto il parco. Sembrava che quello dovesse essere l'ultimo giorno di gita, quando ne mancavano ancora due.
"Dai Kuro-Chan, andiamo a fare il labirinto di Alice!" esclamò contento il biondo, portando il collega verso Fantasy-land. Kurogane strabuzzò gli occhi, appena sentì il nome dell'attrazione, ma appena vide l'ingresso alla sezione, un castello rosa con guglie e vetrate, si rifiutò categoricamente di entrare.
"Non ci penso neanche!"
"E dai, sarà divertente" lo incitò Fay
"No, no e no" s'imputò il moro. Fay, ignorando blandamente il collega, lo prese di peso, ma essendo parecchio più minuto non risolse nulla
"Kuro-Pu! Hai promesso" fece notare il biondo, conoscendo l'orgoglio di Kurogane
"Ho promesso di venirti dietro, non di andare a fare giochi da femminuccia" rimpiccò. Fay a quel punto capitolò. Non poteva imporgli dei giochi che non gli piacevano, ma a lui non piacevano quelli che proponeva Kurogane.
"Va bene allora facciamo così! Tu mi segui senza storie e io ti porto in luogo che, di sicuro ti piacerà" propose. Kurogane lo guadò scettico e controllando il fattore bugie si decise a fidarsi. Il biondo lo condusse dentro al castello e gli fece vedere tutti i negozi al suo interno. Per lo più erano i mastri vetrai a fare tutte quelle statuine di vetro colorato. Poi gli fece girare un po' fantasy-land, senza entrare in nessuna attrazione.
"Ma stai prendendo tempo, o non sai dove andare e ti sei perso?" chiese il moro spazientito. Il biondo sorrise sornione e continuò per la sua strada.
"Sta tranquillo, ti ho promesso di portarti in un luogo di tuo piacimento ed è quello che farò. Ma per adesso seguimi".

Nel mentre Sakura e Shaoran, insieme al fratello, Kobato, Tomoyo e Himawary, si stavano gustando tutte le attrazioni. Kobato era attratta da quegli sbrilluccichii delle giostre e dei lampioni, le pareva di essere in paradiso, o un luogo simile. Sakura dal canto suo era felice, anche solo stando accanto a Shaoran, così come per il ragazzo. Tomoyo guardava divertita, insieme ad Himawary i due piccioncini, mentre Shaoron avrebbe voluto tirare un pugno al fratello.
"Se si dichiara entra stonotte, viene giù il diluvio!" esclamò seccato Shaoron
"Oh avanti, è divertente vederli così imbarazzati!" rise Tomoyo. La scena, infatti, era esilarante: diventavano rossi anche solo, nel sfiorarsi la mano e appena succedeva, le ritraevano immediatamente.
"Si, in effetti è divertente, ma così andiamo per le lunghe" protestò Himawary.
"Tanto è inutile, possiamo anche provare a lasciarli soli, ma ne ricaveremmo solo un ragno dal buco" Spiegò Tomoyo rassegnata. I due sospirarono, ben consci delle verità dette dalla compagna di classe. Nel mentre Kobato si divertiva a cercare di capire cosa fossero tutte quelle luci, e dietro i tre sospiratori, si poteva vedere la ragazza, fare mille peripezie per capire. Mentre davanti ai tre Sakura e Shaoran erano imbambolati nel guardarsi.

Dopo il pranzo cominciò ad alzarsi il vento e le prime gocce d'acqua si facevano vedere. Fay a quel punto controllò il cielo un po' impaurito e decise che era l'ora di finire il giro. Tornò indietro verso il castello, mentre la pioggia si faceva più fitta. Dentro al castello, invece di uscire portò Kurogane verso una scalinata che scendeva.
"Dove diavolo mi porti?" chiese
"Tu non preoccuparti! Cane di poca fede" lo rimproverò. Kurogane ignorò l'appellativo, più che altro er non uccidere in pubblico, ma si ripromise di farlo in albergo. La fila era lunga e si camminava a lumaca, ma a giudicare dalla presenza di tante persone, doveva essere una bella attrazione. C'era parecchio fumo e anche poca luce, in poche parole non ci si vedeva molto bene. Ma appena Fay fece avvicinare Kurogane alla ringhiera, il moro poté vedere un ammasso nero circondato dall'acqua, che si muoveva. "Allora, non è bellissimo?"
L'attrazione in questione era Malefica (La bella addormentata nel bosco) da drago, la quale muoveva il collo e la bocca, producendo dei versi e facendo uscire il fumo. Kurogane non era un amante delle favole per bambini, ma un animale del genere non gli dispiaceva, sopratutto con quelle dimensioni.
"Per una volta hai detto il vero!" disse Kurogane al collega.
"E quando mai io mento?" chiese il biondo sorridendo. Kurogane sbeffeggiò e sorrise a quell'affermazione, quasi con tenerezza. Ad un certo punto, decisero di risalire e tornare in albergo. La pioggia era diventata grandine e quindi loro, non avendo ombrelli, avevano trovato più opportuno andarli a prendere e anche a cambiarsi, ma appena furono risaliti un rombo riecheggiò dentro al castello. "Kuro-Pon, dimmi che era il tuo stomaco!" rise, nervoso Fay. Kurogane lo guardò scettico, come se la cosa che aveva detto, fosse più assurda di tutte le assurdità.
"Ti pare che il mio stomaco, possa produrre un rumore del genere?"
"Allora era il drago!" propose Fay.
"Umh, umh! Quello era un tuono" spiegò, alla fine Kurogane, notando i vari tentavi, del biondo di scappare da quella possibilità. Il professore di chimica strabuzzò gli occhi e rimase, come imbambolato da quella frase, quasi fosse di pietra. Fino a quando un lampo non illuminò il cielo provocando un rumore assordante. Kurogane cercò di richiamare il collega, ma quello non sentiva più nulla. Ne la pioggia scrosciare, ne la voce di Kurogane e quando un terzo tuono fece la sua comparsa, Fay iniziò a correre, non sapeva nemmeno lui dove.


Si diresse verso l'uscita e senza pensare salì su un pullman diretto in città Kurogane, fece in tempo a vederlo salire, ma il mezzo era già partito.
"Meno male che ne passa uno ogni cinque minuti!" disse Kurogane, prendendo il pullman successivo. Sceso alla fine della corsa, cercò con lo sguardo, la solita testa bionda e nel farlo gli ritornarono in mente le parole del fratello, sul non lasciarlo solo. Non vedeva bene con tutta quella pioggia e la gente che correva con gli ombrelli. Lui ormai zuppo, peggio di un pulcino cominciò a correre nei posti visitati, per vedere se il collega fosse lì, ma nulla. Alla fine arrivò davanti alla torre Eiffel e lo trovò rannicchiato alla base di essa, con le mani sulla testa, che tremava. Kurogane si avvicinò lentamente, sospirando e accovacciandosi davanti a lui gli scompigliò i capelli, ormai fradici. "Lasciami indovinare, hai paura dei tuoni?" chiese vedendolo sobbalzare ad ogni rumore del cielo. Fay alzò lo sguardo verso il collega. Aveva gli occhi lucidi e spaventati, si notava che era terrorizzato.
"Non ridi di me?" chiese l'altro singhiozzando.
"Ridere, perchè dovrei?" domandò stupito.
"Beh, loro lo facevano" sussurrò. Kurogane sospirò rassegnato e alzandosi gli porse la mano.
"Forza
, altrimenti ci prendiamo un malanno, torniamo in albergo" propose. Fay allungò, tremante la mano, un tuono gliela fece ritrarre. Il cielo si stava scurendo, per la sera che arrivava e le prime luci della vie si facevano vedere. Kurogane non poteva lasciarlo lì, e anche lui non era il caso che rimanesse. Si sarebbero presi un'accidenti. Allora tirò fuori le cuffie dalla borsa e le portò alle orecchie del biondo accendendo il walkman. Fay alzò la testa posizionandosi le mani alle orecchie e sentendo le cuffie sussultò, guardando il collega. Kurogane lo fece alzare e lo tenne stretto a se, facendolo calmare. La musica attutiva i rumori dei tuoni e l'abbraccio di Kurogane impediva all'acqua di bagnare Fay, in maniera irreparabile, oltre naturalmente a calmarlo. Finché alle spalle di Fay, non si accesero delle luci. Kurogane rimase abbagliato, visto il cambio d'intensità della luce.
"Ehi, forse è meglio se ti giri" propose il moro levandogli le cuffie. Fay scosse la testa, rimettendosi le cuffie nelle orecchie. Kurogane gliele rilevò e avvicinò il viso al suo orecchio "Io non so nulla di arte e non me ne interesso, ma so per certo che la torre Eiffel è meravigliosa per due occhi, in particolare...." Alzò il viso del biondo, guardandolo negli occhi. "......E scommetto che quegli occhi, si illuminerebbero, nel vederla illuminata" esclamò. Fay spalancò gli occhi a quella frase e senza accorgersene portò le mani alla faccia di Kurogane. Senza preavviso gli tirò le guancie e Kurogane, dopo smorfie di dolore, gliele tolse. "Ma che fai?" chiese. La pioggia si stava calmando, ma loro erano lo stesso bagnati, come pulcini e i ciuffi del moro cadevano scomposti sul viso, mentre Fay se li sistemò per quanto poteva.
"Non sono parole da te, queste" fece presente il biondo. Kurogane sbuffò e ringhiando lo fece girare. Fay chiuse gli occhi, per il cambio di luce, ma appena li riaprì, vide il più bello spettacolo, al quale avesse mai preso parte. La torre era totalmente illuminata, a giorno e le goccioline che cadevano dal metallo, di qui ra fatta, sembrano stelle colorate che cadevano perché stanche di brillare. "Che meraviglia"
"Anche le cose paurose portano serenità" disse Kurogane. Fay si rigirò verso il collega non capendo. Kurogane gli scostò alcuni ciuffi dal viso, prima di baciarlo, il biondo rimase imbambolato a quel gesto "L'arcobaleno, c'è dopo ogni temporale" Fay si stupì e poi si mise a ridere, suscitando rossore nel collega
"HAha....hahaha....hahahahahahahaha..........! Ma Kuro-Pon, siamo a sera, l'arcobaleno non ci sarà"
"A no, e quello come lo chiami?" chiese indicando dietro a Fay. Il biondo si girò e le goccioline che ancora cadevano, sul pavimento di pietra creavano degli spruzzetti d'acqua i quali illuminati dalla luce della torre formavano un mini arcobaleno. Fay sorrise e si accoccolò a Kurogane per  poi addormentarsi.


I suoi occhi si aprirono, vedendo buio davanti a loro. Fay sbatté le palpebre più volte prima di alzarsi e constatare di essere in un letto, dentro una stanza buia. Quando una luce fioca, lo colpì, mentre una porta cigolava, nell'aprirsi
"Oh, buon giorno. Dormito bene?" chiese Yui accendendo la luce.
"Yui-Chan
?! Cosa...chi...come...dove....perché...................." balbettò non capendo. Yui rise a quel balbettio, poggiando un vassoio sopra le coperte all'altezza del busto del fratello, poi si sedette sul materasso
"Hai dimenticato quando" lo sbeffeggiò "Comunque è stato Kurogane-San a portarti quì! Mi ha detto che, ti sei addormentato in mezzo alla strada. Quando la finirai di fare cose assurde?" chiese esasperato
"Kuro-Pon?! E dov'è?" chiese allarmato
"In camera sua! Con la febbre grazie a te!"
"La febbre?" domandò
"Si, per evitare che, tu prendessi un malanno ti ha coperto con la sua giacca, ma in compenso lui è rimasto scoperto e si è beccato una bella influenza" spiegò Yui. Fay abbassò lo sguardo avvilito e Yui sorrise sornione "Sarebbe tuo dovere andare a vedere come sta" propose. Fay si riprese più raggiante di prima e volato fuori dal letto si diresse in camera, dal collega. Nonostante la  foga con la quale era uscito dalla camera, ci mise minuti ad aprire la porta.
La stanza era al buio e Fay chiuse la porta piano, credendo che il suo inquilino stesse dormendo, ma faceva male i conti.
"Puoi anche evitare di fare il fantasma, sono sveglio!" esclamò Kurogane uscito dal bagno. Fay si girò di colpo e vedendolo rosso in volto e un po' traballante si arrabbiò.
"Dovresti stare a letto!" esclamò
"A letto?! Ma sono le dieci del mattino, non è ho alcuna voglia"
"Ma hai la febbre"
"Tzs, solo gli idioti rimangono a letto per due linee di febbre" Fay si avvicinò a posizionandogli la mano sulla fronte poté constatare che, non erano due linee di febbre. Infatti, dopo neanche un minuto Kurogane dovette tenersi al letto, per non cadere.
"Due linee di febbre, eh? Forza a letto, cagnone. Adesso ci pensa mammina Fay a curarti"
"Ehi, idiota! Ti devo ricordare che è colpa tua!" esclamò, stendendosi nel letto. Fay sorrise e annuì per poi abbassare il capo.
"Lo so, per questo sono quì" rise, rimboccando le coperte. Kurogane vedendolo triste, portò una mano dietro al nuca del biondo facendolo avvicinare al suo viso, per baciarlo a tradimento. Fay rispose con entusiasmo quel bacio, sdraiandosi sul materasso.

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Finalmente è finita. Mi scuso tanto per il ritardo, ma il Lucca comics mi aveva preso a tal punto, da dimenticare il resto. E oltre alla scuola sono diventata addirittura rappresentante di classe, sai che seccatura. Adesso compatisco i professori, è difficilissimo far star zitti 23 alunni, ho dovuto chiudere l'assemblea. Ma a parte i miei problemi scolastici. Vi posso dire che stasera posterò, sicuramente il quarto capitolo dell'altra storia di Tsubasa che sto finendo, con una One-Shot molto divertente. Alla prossima

Ne-chan: Le montagne russe, brrr che paura, le odio anch'io. Però grazie a loro ho capito che soffro di vertigini. Mia sorella mi ci ha fatto salire a forza ^^'. Non è una navetta è il battello a vapore, a Disneyland ce ne sono due, io mi sono fatta tutto il giro del lago (ci ha impiegato mezz'ora per finire tutto il giro). Grazie dei complimenti.

annypervinca: L'idea dei passpartù è geniale per certi versi, ma per altri un po' meno, te l'immagini nelle gite scolastiche, poveri noi studenti. Grazie dei complimenti e continua a guardare al tre mie opere non te ne pentirai, dicono che ho parecchia fantasia (grazie ai sogni che faccio ^w^).

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