Season two, cooming NOW

di esthernathalie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Katherine is here -1 ***
Capitolo 2: *** Katherine is here -2 ***
Capitolo 3: *** Katherine is here -3 ***
Capitolo 4: *** Katherine is here -4 ***
Capitolo 5: *** Katherine is here -5 ***
Capitolo 6: *** Katherine is here -6 ***
Capitolo 7: *** Katherine is here -7 ***
Capitolo 8: *** Katherine is here -8 ***



Capitolo 1
*** Katherine is here -1 ***


Questa prima parte è molto corta, mi scuso... fatemi capire se continuare a postare o meno xD

 

SEASON TWO


Voce fuori campo: Nelle puntate precedenti di “The vampire diaries” …
Stefan: Per più di un secolo, ho vissuto in segreto, fino ad ora.
Conosco i rischi, ma devo conoscerla.
Damon: Elena è il ritratto vivente di Katherine.
Isobel: Voglio l’invenzione.
Elena: Hai corso un rischio con Damon.Come facevi a sapere che lo avrebbe dato a me?
Isobel: Perché è innamorato di te.
Anna: Ecco. È il mio sangue. Se lo hai in circolo quando muori, ritornerai indietro.
Jeremy: Mi dispiace.
Stefan: Stanne fuori.
Damon: Oh, a quanto pare c'e' solo un posto da eroe buono a disposizione.
Anna: I vampiri della tomba sferreranno un attacco, stanotte.
Damon: Dove sono ora?
Anna: Sono già qui, Damon.
Elena: Stefan! Che c'e'? Cosa succede?
Stefan: La mia testa!
Matt: Amico! Ehi! Caroline, lo sterzo!
Jeremy: Anna! Lasciatela stare, Anna!
Alaric: Ho visto accasciarsi almeno cinque vampiri.
Li stavano portando nel vecchio edificio della tua famiglia.
Elena: Bonnie aveva spezzato l’incantesimo.
Alaric: Forse non l’ha fatto
Matt: Caroline, svegliati!
Stefan: L’edificio è in fiamme.
John: È finita per Damon.
Elena: L’incendio è estinto.
Stefan: Conosco mio fratello.
Elena: Amo te, Stefan. Te.
Damon: Anna è morta.
Bonnie: Se Damon spargerà anche solo una goccia di sangue innocente, lo distruggerò.
Stefan: Speriamo non si arrivi a tanto.
Damon: Non sono un eroe, Elena.
Katherine: Forse sì.
John: Katherine?
Katherine: Ciao, John. Addio John.


THE VAMPIRE DIARIES

Troppe emozioni si agitavano nell’animo di Damon, e non sapeva dare un senso a quello che era accaduto poco fa. Camminava lentamente sul marciapiede, mentre un senso di inquietudine gli impediva di allontanarsi troppo dalla casa di Elena. Poteva ancora sentire le labbra di Elena sulle sue rispondere al bacio. Non riusciva a capacitarsene.
Avrebbe dovuto essere felice, esuberante, al settimo cielo: invece eccolo lì, che camminava con la faccia aggrottata in un’espressione di indicibile confusione.
Confuso.
Incerto.
Insolitamente impaurito.
Avvertiva che qualcosa non quadrava. Eppure non riusciva, o forse non voleva, dare un senso alla sua inquietudine. Rivedeva nella sua mente gli occhi, la bocca, il bacio… e qualcosa gli si agitava dentro, non riusciva… non voleva pensarci, cercava di credere con tutte le sue forse che lui aveva baciato Elena, non…
Incespicò e quasi cadde in avanti. Il suo udito da vampiro aveva sentito un urlo, ed era quasi sicuro che fosse la voce di John. Il grido proveniva dalla casa di Elena.
Restò lì, paralizzato sul marciapiede, mentre prendeva coscienza di quel fatto oramai innegabile.
Katherine era tornata.
Ci mise la bellezza di dieci secondi ad assimilare la novità, quando riuscì nell’intento la sua faccia si tramutò in una maschera di odio, successivamente un altro pensiero gli fece spalancare gli occhi.
Non aveva baciato Elena.
Non aveva detto niente ad Elena.
Katherine si era finta Elena.
Lui aveva baciato Katherine.
Lui era cascato nella sua trappola.
Digrignò i denti in preda alla frustrazione –frustrazione mista all’ineluttabile dolore che accompagnò quella scoperta. Un altro urlo lo fece voltare di scatto. In una frazione di secondo si era già messo a correre verso casa Gilbert.
L’urlo questa volta era di Elena.

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Capitolo 2
*** Katherine is here -2 ***


Elena entrò in casa e chiuse la porta dietro di sé. Poi si sporse in avanti verso la rampa di scale che portava al piano superiore e chiese a voce alta:
“Jeremy? Sei ancora sveglio?”
Prima di poter ricevere alcuna risposta Elena sentì distintamente un rantolo provenire dalla cucina.
Esitante mosse il primo passo e poi ne fece un altro e un altro ancora, circospetta.
Entrò in cucina e le si presentò davanti una scena agghiacciante.
John, l’uomo che aveva scoperto essere suo padre, giaceva morto sul pavimento in una pozza di sangue.
Sul tavolo da cucina Elena vide le dita che mancavano ad una mano di John. Poco distante, un coltello con la lama rossa spiegava tutto.
“Hei, questo è strano! Siamo quasi identiche.”
Fu allora che Elena si girò e vide Katherine, in un angolo della cucina in piedi a guardarla curiosa con la testa inclinata.
La vampira si mosse veloce e in un attimo giunse di fronte alla ragazza: “Piacere di conoscerti, Elena.”
E in quel preciso istante Elena urlò, indietreggiando.

Jenna stava piegando dei vestiti al piano di sopra, quando sentì l’urlo e scendendo di corsa le scale entrò in cucina. Inutile dire che le persone a gridare divennero due.
Con una piccola smorfia seccata Katherine si portò le mani alle orecchie, e avanzando verso Jenna mostrò i canini.
A quel punto Jenna cadde a terra pesantemente, svenuta, ed Elena corse da lei, chiamandola disperata .”No, Jenna!”
Katherine sbuffò e la sua faccia tornò umana. “Immagino che la ucciderò quando si riprenderà… “ Detto questo con la tipica velocità dei vampiri scattò in avanti, prese Elena, che inginocchiata scuoteva Jenna, e in un attimo la sbatté contro il muro.
La guardò per un secondo poi sbuffando la lasciò andare. “Non è ancora il momento, c’è molto da fare prima… dunque, confesso che nonostante tua madre mi aveva rivelato la nostra somiglianza non mi immaginavo che avrei trovato una mia copia identica. Certo, tu sei meno forte e meno veloce e… beh, meno. In generale.” Tacque e la scrutò ancora per un po’, poi quando stava per parlare di nuovo una figura entrò veloce in cucina. Katherine ed Elena si voltarono verso Damon, che raggiunto il tavolo della cucina aveva alzato per un attimo il sopracciglio alla vista delle dita mozzate di John, ma poi aveva riportato la sua attenzione su Katherine ed Elena, incredibilmente serio nella sua espressione indecifrabile.
La situazione di stallo fu sbloccata da un nuovo arrivo.
Tutti i presenti –a parte Jenna svenuta e John morto, chiaro- si girarono istintivamente verso l’ingresso della cucina.
L’ultimo fratello Salvatore arrivato aveva la bocca semiaperta e un espressione di assoluta idiozia stampata in faccia.
“Stefan!” Elena corse da lui e lo abbracciò forte, incurante degli altri. Lui, immobile all’ingresso, continuava a guardare verso la vampira, con la stessa espressione di prima.
Aprì la bocca per parlare ma solo dopo qualche secondo trovò il modo di far uscire le parole. Disse un nome.
“Katherine…”

Sarebbe stato meno doloroso se il cuore di Damon fosse stato artigliato e stritolato con forza da una mano con unghie affilate.
Sarebbe stato meglio se qualcuno lo avesse trafitto all’istante.
Damon ignorò il dolore, cercò disperatamente di cacciarlo indietro, perché quello che provava era peggio degli effetti dell’invenzione dei Gilbert subiti quella stessa giornata.
Avrebbe fatto di tutto per salvare Elena, eppure ora la vedeva abbracciare il fratello, come se ne andasse della sua stessa vita.
Odiava sé stesso e il suo evidente istinto masochista. Perché era lui che aveva scelto Elena, lui, che aveva scelto di salvarla, anche se sapeva che non avrebbe ricevuto in cambio niente.
Un masochista. Sono un fottuto masochista.
Eppure gli bastava vederla viva, salva, anche se guardarla abbracciare Stefan lo faceva infuriare… Stefan, che tra l’altro non aveva risposto al suo abbraccio e continuava a fissare come un pesce lesso Katherine.
Rivolse tutta la sua rabbia verso quest’ultima, arginandola in un’unica parola: “Katherine.”

La vampira spalancò gli occhi e aprì la bocca, guardando alternativamente da Damon a Stefan a Elena. Sembrò incredibilmente smarrita, e guardando Elena abbracciata a Stefan incurvò le labbra in una smorfia addolorata.
Poi esclamò con foga e incredulità: “Katherine… no, è lei Katherine, io sono Elena! Stefan… sono io!” passò lo sguardo sperduto da un fratello all’altro. “Damon… Damon guardami. Tu lo sai. Sono Elena!”




BUM! Ci cascheranno? To be continued

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Capitolo 3
*** Katherine is here -3 ***


Enjoy, si spera^^

 

Damon restò immobile, come se fosse improvvisamente diventato di pietra. La sua espressione si indurì, non disse nulla, si limitò a fissare Katherine.
Elena ascoltò con incredulità le parole della vampira, poi alzò lo sguardo verso il volto di Stefan cercando i suoi occhi.
Il vampiro ora passava lo sguardo da Katherine alla ragazza che ancora era abbracciata a lui.
Elena lo implorò: “Stefan, ti scongiuro, sono io! Guarda, ho il ciondolo con la verbena che mi hai dato tu!”
Katherine spalancò gli occhi ancora di più: “me l’ha tolto lei per soggiogarmi! Stefan, non crederle! Mi avrebbe soggiogata se non fosse arrivato Damon! La verbena nel ciondolo l’ha buttata via, e ha messo al collo la collana per ingannarvi!”
Elena non si tolse il ciondolo per mostrare la verbena al suo interno. No. Un altro pensiero l’aveva colta. Si era ricordata cosa stava facendo prima di entrare in cucina.
Liberò Stefan dal suo abbraccio e con voce tremante chiese: “Dov’è Jeremy?”

Nessuno, forse solo Katherine, immaginava cosa nascondeva Damon dietro il suo volto cereo. Non che Katherine fosse più brava degli altri a leggergli dentro, ma perché solo loro due –e Jenna, ma era svenuta, giusto?- sapevano cosa era accaduto fuori da casa Gilbert meno di mezz’ora fa.
Ne era certo, quella che aveva baciato non era Elena. Lei non avrebbe risposto in quel modo ad un suo bacio.
Non ancora, almeno.
Lui avrebbe tentato in tutti i modi di farla innamorare, e non era perché voleva ripetere la storia, come Stefan insinuava.
Elena non era –e non sarebbe mai stata- una preda da raggiungere, non era un trofeo da rubare al fratello.
Ora che si trovava davanti Katherine ed Elena riusciva a capire perfettamente che le sue attenzioni verso Elena erano del tutto pure.
Aveva davvero amato Katherine, aveva adorato la sua disumanità, la sua crudeltà lo aveva eccitato, le sue bugie lo avevano soggiogato, ma oltre un secolo dopo aveva scoperto che per lei lui era stato un giocattolo. Forse il suo giocattolo preferito, dato che si era divertita con lui senza usare la forza di persuasione come aveva fatto con il fratello, ma pur sempre un giocattolo, abbandonato quando la vampira si era annoiata.
Eppure, malgrado negli ultimi tempi aveva ribadito di odiare Katherine, in un ipotetico incontro fra di loro aveva immaginato un ritorno di fiamma. Magari anche temporaneo, dove avrebbero passato insieme attimi di passione e poi lui, per vendetta, l’avrebbe uccisa.
Damon ora guardava la vampira e non sentiva niente che sfiorasse l’attrazione. Era ferito,tradito, provava ribrezzo, odio, dolore… il dolore era perché sapeva che il bacio che credeva fosse di Elena era mera illusione.

“Dov’è Jeremy?” Se ancora albergava in Damon e Stefan un residuo di incertezza riguardante l’identità delle due ragazze, le seguenti parole scacciarono via ogni dubbio.
Stefan guardò Elena, capendo finalmente che era lei. Poi diresse lo sguardo verso la vampira e sussurrò nuovamente il suo nome, in preda a mille emozioni. “Katherine…”
La cosa ovviamente non fece piacere ad Elena, che si sentì tradita. Abbassò gli occhi per nascondere che erano lucidi e si girò con l’intenzione di uscire dalla cucina e andare a cercare Jeremy.
Ma proprio in quel momento un’altra voce identica alla sua chiese con panico la stessa cosa: “Dov’è Jeremy? ”
Katherine, con la faccia contratta dalla preoccupazione, si lanciò in avanti e come Elena puntò verso l’uscita della cucina. “Jeremy!”

Fu allora che Damon si scosse dall’immobilità in cui era caduto e superando Elena e Katherine veloce si frappose fra le due ragazze e le scale.
Poi mostrando i denti ringhiò: “Non ci provare, Katherine. Vai, Elena…” Si scostò un poco per lasciar passare la ragazza.

Elena gli lanciò uno sguardo pieno di gratitudine, ma Katherine non mollò la maschera. Come se il vampiro si fosse rivolto a lei mosse il primo passo per salire le scale. Damon spinse con forza Katherine, e lei dovette faticare parecchio per non cadere. Lo guardò con incredulità: “Damon, ma sono Elena!” Poi non riuscì più a fingere dolore e allargando la sua bocca in quello che somigliava ad un sorriso ma in realtà era un ghigno scoppiò a ridere. Scosse la testa e girandosi tornò in cucina.
“Vai, Elena…” Damon ripeté atono queste parole, poi seguì la vampira in cucina.

Elena invece senza farselo ripetere un’altra volta corse ai piani superiori. Giunta davanti alla porta della stanza di Jeremy si fermò ed aprì.

 

Ho un po' di tempo, quindi...

Risposta alle recensioni:

Nomad609 --> Siamo in due a non amare Katherine... anche se io, lo ammetto, un pochino sono attirata da questo personaggio, è particolare... ciò non toglie che il suo carattere è insopportabile e la detesto profondamente per quello che fa al mio povero Damon xD sì ho sentito anche io la teoria su Jeremy delle tue amiche, e molte altre, tutte diverse... mah... vedrai cosa sceglierò di far accadere io nei prossimi capitoli ;) Poi... sì, certo che non mi sono dimenticata degli altri personaggi! Solo che per descrivere quello che accade nella cucina ho previsto qualche capitolo... e Damon è un personaggio che richiede particolare attinzione (hmm forse è perchè mi piace... xD) ... abbi pazienza, non mi sono scordata gli altri, arriveranno tutti ;) pian piano... Grazie per le recensioni!

lauramenta --> Uuuf non dirlo a me... scrivo questa ff proprio perchè non riesco ad aspettare settembre... e l'ultimo episodio ha davvero messo in moto le mie fantasie xD spero che continuerai a seguirmi!

mileybest --> tu immaginavi il ritorno di Kath? Anche io, ma quello che non immaginavo era che il bacio che Damon aveva dato l'aveva riccevuto lei... ci sono rimasta malissimo :S Grazie per la recensione, cara*__*

babyblack --> Ciao vero! Grazie per i complimenti, spero di non deluderti con questo capitolo... fammi sapere ;)

biafin --> Spero davvero che non cambierai idea con questo capitolo... non è proprio come guardare il telefilm ma ci sto provando, per ammazzare il tempo in attesa di SETTEMBRE :D

sweetthings --> Sono contenta che ti piaccia, esprimi il tuo giudizio anche su questo capitolo, le critiche non possono che aiutare a migliorare.. :)

ele_06 --> grazie per il tuo invito a continuare *__* questo mi spinge solo ad impegnarmi per continuarla, spero di riuscirci! Salutoni :D

Ang3l --> Graaaazie per i complimentiii :D spro che riesco a continuarla bene e che non ti ho appena fatto cambiare idea...

Cecy94 --> Ti ringrazio! Spero che continueri a seguire la "seconda stagione"... e mi raccomando, se hai qualche critica non censurarti, così potrò migliorare!

 

 

Come sempre spero che non vi deluda il capitolo ;)

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Capitolo 4
*** Katherine is here -4 ***


La scena che le si presentò davanti era così tenera che malgrado tutto quello che stava succedendo si ritrovò a sorridere.

Jeremy, rannicchiato nel suo letto con gli occhi chiusi, aveva perso tutto l’astio con cui si rivolgeva ad Elena negli ultimi tempi, e sembrava un tenero cucciolo indifeso.

La ragazza richiuse piano la porta e a malincuore ridiscese di sotto.

“Dorme” disse semplicemente entrando in cucina.

Neanche il ritorno di Elena toglieva Stefan dal catalessi in cui era caduto. 

Stefan guardava Katherine che osservava Damon che aveva occhi solo per Elena che rivolgeva la sua attenzione a Stefan, osservandolo addolorata.

Quest’ultimo prese la parola e con voce roca chiese: “Che ci fai qui, Katherine?”

 

Gli occhi di Katherine si spostarono verso Stefan. Piegò la testa di lato –a quanto pare adorava farlo, dato che era la seconda volta- e chiese trapassandolo con lo sguardo: “Ma… come, non sei felice di vedermi?”

Stefan si fece forza e disse con voce vibrante “Tu non sei Elena, Kathrine.”

 

A Damon sembrò di essere stato catapultato in un flashback.

Io sono la scelta migliore, più attraente e di qualità superiore, e tu hai paura che, ora che Katherine e' fuori dai giochi, io rivolga tutte le mie attenzioni su Elena. Ma non preoccuparti.

Elena non e' Katherine.

Si rendeva conto di quanto era stato stupido. Quel non preoccuparti lo aveva detto con la speranza che suo fratello la smettesse di tormentarlo con le sue patetiche scenate di gelosia, ma quel Elena non è Katherine, lo aveva detto senza pensarci, con leggerezza.

Era vero.

Elena non era Katherine.

Quel pomeriggio lo aveva detto come per far intendere che Elena non doveva preoccuparsi in quanto non essendo Katherine non meritava le attenzioni di Damon… quasi si spaventò di come erano cambiate le cose in così poco tempo. Si chiese che tono avrebbe avuto la sua voce se avrebbe ribadito ora la diversità fra le due ragazze, ora che sapeva per certo quali erano i suoi veri sentimenti.

 

Di certo non avrebbe usato il tono con cui ora suo fratello aveva detto “Tu non sei Elena Katherine” .

Perché probabilmente Elena non se n’era accorta, ma a Damon era parso che la forza con cui Stefan aveva detto quelle parole era più per cercare di convincere sé stesso, che per mostrare a tutti la sua convinzione intaccabile.

Caro fratellino, quando parlavi allora era solo per dar aria alla bocca? Mi confesso deluso.

Era vero, lo era. E parecchio incazzato, anche. Stefan era quello che si credeva buono, aveva conquistato il cuore di Elena e si era auto convinto che non provava niente per Katherine, che lui era stato sempre soggiogato da lei, che non aveva fatto niente di sua volontà.

Eppure qualcosa lo provava per davvero. Damon non negava che il fratello era stato soggiogato, ma ora che Katherine era tornata lo vedeva vacillare, e questo non era perché era sottomesso alla volontà della vampira: ogni umano che diventa vampiro non può più essere soggiogato, e con la trasformazione si annulla ogni controllo da parte di un altro vampiro.

 

Elena sentì finalmente un po’ di peso volarle via dal cuore.

“Tu non sei Elena, Katherine” Negli attimi precedenti, il comportamento di Stefan aveva angosciato Elena, che aveva visto come lui non staccasse gli occhi da Katherine: era evidentemente sconvolto dal suo ritorno.

Possibile che il suo amore per Elena non fosse così vero come sosteneva? Non ci fu da sorprendersi quindi quando le parole che Stefan aveva appena detto la tranquillizzarono.

Addirittura, si sentì stupida per aver dubitato di lui, e inspirò profondamente per calmare l’agitazione di poco prima. Katherine non era Elena.

E Stefan amava Elena, così come lei amava lui.

 

To be continued, non uccidetemi, ricordate che anche se qui o in altri capitoli non sembrerà io sono Delena xD però non può essere tutto rose e fiori, perchè altrimenti diventerebbe tutto molto irreale, e non mi va u.u

Ah, forse dovrei spiegarvi una cosa: Come avrete visto i capitoli per ora si chiamano tutti "Katherine is here" : questo perchè fanno tutti parte del primo episodio, che si chiama appunto "Katherine is here" ... il prossimo episodio si chimerà in un altro modo e di conseguenza, se il suo nome sarà "ding ding dong" ci saranno capitolo "ding ding dong -1" "ding ding dong -2" etc... son stata chiara? xD

Ammetto che in questo capitolo non succede molto, e mi scuso... per ora mi sto incentrando sopratutto sui sentimenti dei personaggi principali... ma appariranno tutti, uno alla volta: Jenna, Bonnie, Jeremy, Tyler, Caroline, etc etc... e si vedrà ;)

 

Mi dispiace ma questa volta non faccio in tempo a rispondere alle recensioni, dico solo una cosa: GRAZIE, perchè siete voi che mi fate venire la voglia di continuare a scrivere *__* il prossimo capitolo arriverà molto presto, perchè questo non mi convince >.<

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Capitolo 5
*** Katherine is here -5 ***


Vi posto subito questo capitolo fresco fresco, enjoy!

 

Tu non sei Elena, Katherine.

Katherine fece un gesto di stizza con la mano, come se volesse scacciar via una mosca immaginaria.

“Si, wow questo è lampante, ma ora che hai palesato questo fatto rispondi alla mia domanda, non ti facevo così scortese tempo fa!”

Si imbronciò un poco, come una bambina viziata a cui è appena stata negata una caramella. Poi ricomparve quel sorriso provocante, e guardandolo da sotto in su chiese nuovamente: “Sei felice di vedermi, Stefan Salvatore?”

Quest’ultimo spostò lo sguardo da Katherine ad Elena e poi di nuovo lo riportò sulla vampira, e dell’ostentata decisione con cui aveva detto le parole precedenti non c’era traccia: il suo volto esprimeva un tormento che sembrava non avere fine.

Le sicurezze di Elena si disintegrarono un’altra volta, e insieme ad esse dalla sua espressione Damon poté immaginare anche il suo cuore fare “crack”.

Stefan non rispose, e per una volta preferì la via più facile ma anche quella meno giusta: veloce come solo un vampiro sa fare in un attimo si era voltato ed era fuggito dalla casa dei Gilbert.

-

Bonnie rifletteva. E non era del tutto sicura che Stefan avesse compreso appieno quello che lei aveva detto. Eppure era stata chiara.

…se Damon spargerà anche solo una goccia di sangue innocente, lo distruggero'.

Anche se per farlo dovessi andarci di mezzo anche tu.

Sì, Bonnie aveva minacciato suo fratello e lui. E le sue minacce lasciavano intendere che Damon sarebbe morto di sicuro: lui si nutriva di sangue umano, era ovvio che altro sangue innocente sarebbe stato versato per mano sua, prima o poi. Ma la reazione di Stefan l’aveva spiazzata.

Speriamo non si arrivi a tanto.

Tutto qui. Non una preghiera, non una supplica, non un tentativo di farle cambiare idea. Solo quella frase calma, quasi piatta, di circostanza.

Aggrottò la fronte, cercando di darsi una spiegazione.

Stefan voleva bene a suo fratello, e di questo ne era certa. Ma evidentemente qualcosa non quadrava, dato che lui non aveva detto o fatto nulla per fermarla, nonostante Bonnie aveva minacciato anche lui.

Forse non aveva ancora immagazzinato le parole che lei aveva detto.

Forse non voleva contrariarla per paura di scatenare la sua ira, forse ora aveva paura di lei.

Forse non gli importava poi così tanto del fratello.

Forse era semplicemente Stefan, vampiro di poche parole.

La strega scosse la testa, domandandosi da dove erano spuntati tutti quegli interrogativi su Stefan. Poi si rispose da sola.

È normale che mi faccia queste domande, dopotutto è il fidanzato della mia migliore amica. E poi è un vampiro. È ovvio che io faccia attenzione a tutte le sue mosse: per quanto possa essere un bravo ragazzo, in realtà è un mostro.

Ma da qualche parte dentro sé sentiva che le risposte giuste non erano quelle. Scosse la testa e cambiò mentalmente argomento ponendosi un'altra domanda.

E io? Ucciderei davvero Damon, come ho detto?

Ripensò alla sfilata. Quel pomeriggio per la prima volta aveva visto che anche Damon aveva un cuore. Ripensò al suo sguardo mentre la ringraziava. In quello sguardo aveva letto sincerità. E Bonnie aveva provato una forte sensazione di disagio. Sì, perché lui le stava dando la sua piena fiducia e la ringraziava per una cosa che lei in realtà non aveva fatto. Si era sentita una traditrice. Una vocina le aveva sussurrato nella testa: chi è dalla parte del torto oggi, Damon o te?

Ucciderei davvero Damon? Fece un respiro profondo e alzando il mento guardò decisa la lapide della tomba in cui era sepolta la nonna.

“Nonna, io ucciderò Damon” dichiarò a voce alta.

 

 

...uccidiamo tutti Bonnieeeeee! Ma lentamente però, eh... ok, chiuso momento delirio.


Vero15star: Grazie per la recensione! Sì, secondo me avrebbero dovuto soffermarsi un po' anche su Stefan-Katherine, invece che riempirci di Damon-Katherine... così continuavano ad uccidere le speranze di me Delena T.T spero che anche questo chap non ti deluda :)


lauramenta: Vogliamo il telefiiiiiilm! Uff ORA però... vabbè, io nel frattempo ci do dentro con questa finta continuazione, immaginandomi che sia vera ;) grazie per i complimenti *__*

 

ele_06: Ma ti immagini se a settembre guardiamo il primo episodio e vediamo che è uguale per filo e per segno a come lo descrivo io? *___* mi verrebbe un infarto come minimo xD xD eh sì, io sono Delena dentro, credo che oramai si sia capito! Son contenta che ti piaccia questo seguito :D


Cecy94: Jeremy, Jeremy... dorme o è morto? ...mah! Si vedrà la mia decisione fra qualche capitolo più avanti *me adora poter decidere come andranno le cose, mi sento poteeeeeente x'D* ...in questo capitolo ho spostato l'attenzione su Bonnie, ma tranquilla che torno subito a Damon, Katherine ed Elena ;) Grazie che mi segui!

 

Jessalex: Eh sì, mi è venuto spontaneo fare vari capitoli per una sola puntata, perchè non riuscirei mai a farne uno solo per una puntata... ci metterei un secolo, e sarebbe troppo lungo... così almeno lìispirazione mi viene a rate, non so, credo che se fosse un capitolo unico mi bloccherei a metà... O.o grazie mille comunque per la recensione! Eh... Jeremy... ma chi te lo dice che dorme tranquillo? Forse sì forse no xD

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Capitolo 6
*** Katherine is here -6 ***


Enjoy!

 

Damon Salvatore avrebbe ucciso suo fratello, oramai era appurato. Ma ora come ora non poteva esaudire questo suo impellente desiderio.
Distolse a fatica il suo sguardo da Elena –ecco, questo era un altro motivo per cui si poteva considerare masochista, non riusciva a distogliere lo sguardo dalla ragazza nonostante vederla soffrire gli faceva male, un male assurdo- e spostò i suoi occhi su Katherine.
“Cosa diavolo stai facendo Katherine?” Chiese, o meglio, ringhiò. Furia, rabbia, rancore e odio: solo queste parole descrivevano bene il tono del vampiro.
Katherine, invece, mantenne il suo sorrisetto. “Voglio divertirmi!” esclamò con voce innocente “tutto qui!”
La vampira piegò la testa –di nuovo- e sbatté platealmente le sopracciglia, chiedendo poi con voce seducente: “Non dirmi che non ti è piaciuto il bacio di poco fa… io l’ho trovato molto… ardente” con una piccola smorfia di disappunto proseguì “certo, sarebbe stato meglio se tu avessi evitato il patetico discorso di introduzione in cui mi esponevi la tua devozione… ma davvero pensavi che io fossi Elena? Guardala, sul serio: non aveva occhi che per Stefan.” Scoppiò a ridere, senza controllo.

Elena era rimasta sotto shock per la fuga di Stefan, ma le parole di Katherine la sconvolsero se possibile ancora di più.
Bacio.
Katherine.
Damon.
Poco fa.
Bacio ardente.
Damon credeva che Katherine fosse Elena.
Bacio ardente.
Damon.
Alzò gli occhi –incredibilmente spalancati- sul vampiro in questione, e anche la sua bocca si aprì in una “O” che rese la sua espressione alquanto buffa, dato che sembrava una perfetta idiota. Mancavano giusto le goccioline di sudore sulla fronte, e sarebbe potuta essere una perfetta caricatura comica.
Ma a nessuno passò per la mente di ridere, in quel momento. Katherine alzò un sopracciglio. Damon sembrava improvvisamente interessato al pavimento della cucina, anche se dalle labbra strette si poteva intuire la sua evidente rabbia verso la vampira.
Elena teneva gli occhi puntati su Damon, mentre realizzava l’accaduto.
Katherine si era presa gioco di Damon. Damon voleva baciare lei. E finché Damon non se n’era accorto, lui era stato convinto che lei –Elena- aveva risposto al bacio.
Al pensiero chiuse la bocca e le sue guancie divennero di un rosa acceso –colore che svanì non appena lei si rese conto dell’espressione di Damon.
Solo una volta lo aveva visto così, ed era stato quando avevano scoperto che Katherine non era nella cripta. Quella notte lo aveva abbracciato, non sopportando di vederlo in un tale stato disperato.
Ora, lo stesso impulso di andare da lui faceva di nuovo capolino. Ma Elena rimase dov’era. Perché sapeva che abbracciarlo non sarebbe servito ad arginare il dolore di Damon.
Questa volta era Elena la fonte del suo dolore. La ragazza abbassò lo sguardo, provando una grande pena per lui.
Scusa Damon. Pensò, e nella sua testa i suoi pensieri risuonarono come una vocina debole, impotente ed incredibilmente triste. Scusami, Damon. Ma io amo Stefan.
Elena si morse un labbro –senza farlo sanguinare- perché di nuovo il dolore per la reazione di Stefan l’aveva sopraffatta.
Poi alzò nuovamente gli occhi –stavolta su Katherine- e disse con voce incerta: “Damon… Damon lo sa che io gli voglio bene. Capisco che per te il concetto “affetto” è un qualcosa di alieno, ma ti prego di smetterla. Damon è cambiato. Le cose sono cambiate qui. Non puoi ricominciare a giocare con i fratelli Salvatore come se niente fosse. Ti prego, vattene.”
Katherine la fissò socchiudendo gli occhi, ma sorprendentemente fu Damon ad intervenire.
“Cosa ti fa pensare che io sia cambiato, Elena? Io ero, e sono, un vampiro. Ero, e sono, Damon. Katherine, mi trovi forse ingrassato dall’ultima volta? Ho più rughe? No, l’unica cosa è che ora io non sono più la preda. Spero che la cosa non ti dispiaccia, Kath… ” Mano a mano che parlava avanzava verso la vampira, mentre la sua voce assumeva un timbro sempre più lento e sensuale.

-

Eh sì, è molto corto il capitolo. Non ho saputo far di meglio, vedrò di migliorare nel prossimo ;)

Scusate il ritardo, è colpa degli esami :§

Non ho tempo di rispondervi di persona, mi dispiace un sacco .-. ma un grazie gigante a Martina van der woodsen / vero15star /   juju210 / ele_06 /  jessalex /  lolaventimiglia /  biafin /  lauramenta /  bea_s /  bambolina9988 e  Pattz  per le recensioni stupende *______*

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Capitolo 7
*** Katherine is here -7 ***


Dalle vostre recensioni precedenti ho notato con piacere che sono riuscita a confondere alcune di voi con l'atteggiamento di Damon che improvvisamente si avvicina a Katherine... bene, quello che odio di più è scrivere cose prevedibili.

Enjoy...?

 

Damon era ad un soffio dalle labbra di Katherine.
Il suo piano era semplice: consisteva nel distrarla sufficientemente da poterla colpire cogliendola di sorpresa. Aveva già adocchiato un mestolo dal manico di legno che faceva al caso suo… sul tavolo alle spalle di Katherine.

Continuò ad avanzare anche quando furono corpo contro corpo, la prese per la vita e la fece arretrare. Katherine sembrava aver abboccato all’amo, dato che mise una mano dietro la nuca del vampiro ed iniziando a baciarlo lo trascinò con sé finché non cozzò contro il tavolo alle sue spalle.
Damon aveva gli occhi chiusi e pareva del tutto preso ad assecondare le labbra di Katherine. In realtà era ancora ben lucido, concentrato com’era sul suo piano.
Ora che era riuscito nell’intento di distrarla, doveva solo afferrare il mestolo alle spalle della vampira, ed il gioco era fatto.
Non arrivò mai a prenderlo.
Qualcosa -per l’esattezza un pugno proveniente da destra- lo colpì duramente in viso poco sopra la mascella, facendolo barcollare ed interrompendo così il contatto con Katherine. Stupito si portò una mano sulla guancia offesa, ma in un attimo recuperò il controllo e si girò per individuare la fonte di quel destro ben assestato… con stupore si trovò davanti Elena col volto livido di rabbia. Katherine era nella stessa posizione in cui lui l’aveva lasciata, ed osservava interessata il suo sosia umano.
Damon alzò un sopraciglio, decidendo di continuare a recitare la sua parte. “Complimenti Elena, bel destro. Dico sul serio. Anche se… dov’è finita l’epoca dei tuoi dolci, teneri schiaffi? Ammetto che la preferivo…” fece un piccolo sospiro e proseguì: “non c’era bisogno di un pugno. La prossima volta puoi semplicemente chiedere di unirti a noi. Sono quasi sicuro che Katherine -come me- non disdegnerebbe una cosa a tre!”
Elena lo guardò incredula ed ignorando la risata della vampira rispose, con una voce che trasudava rabbia da tutte le parti: “Non mi freghi, Damon. Puoi ingannare Katherine, ma non me. Io so che la tua è solo una facciata -molto credibile, lo ammetto- ma che hai costruito a tavolino per i tuoi scopi. Ma dentro di te, e credimi ci ho messo un po’ a scoprirlo, il tuo cuore batte ancora. In modo metaforico, s’intende.”
Damon la guardò, e anche i suoi lineamenti si indurirono, seppur in modo impercettibile. “Oh, quindi credi di sapere tutto di me. Ma anche se tu avessi ragione, cosa assai discutibile… ammettiamo che io abbia un cuore funzionante: se i suoi battiti fossero tutti per Katherine? Forse dovresti iniziare a comprendere che non ci sei solo tu al mondo. Oh, ora dirai che hai Stefan, ma perché mi hai colpito? Ancora non lo vuoi ammettere, ma tu provi qualcosa per me. Rassegnati!” concluse ammiccando. Raggiunse il suo scopo. Elena perse il controllo e si avventò contro Damon, fornendo al vampiro la scusa per arretrare fino al tavolo ed afferrare il tanto agognato mestolo.
Poi successe tutto molto in fretta. Damon affondò il manico di legno poco sotto le costole sinistre di Katherine, mancando di proposito il cuore senza sapere perché non l’aveva voluta uccidere. Non fece in tempo a rispondersi perché Katherine con un grido indignato si tolse il manico e tentò un affondo mirando al cuore di Damon, che si salvò spostandosi velocemente di lato.
La bella vampira tentò nuovamente un attacco ma Damon riuscì a sfuggirgli portandosi dall’altra parte della cucina, allora lei lanciò il mestolo con un movimento preciso del braccio e il manico sfiorò il braccio destro, creando un graffio abbastanza profondo. Damon digrignò i denti, soprattutto perché Katherine aveva mancato di poco Elena.
Prese quest’ultima per un braccio e senza troppe cerimonie la spinse via, facendola finire sul pavimento accanto a Jenna.
La ragazza si avvicinò alla zia e tastandole il polso appurò con sollievo che era solamente svenuta, poi focalizzò di nuovo l’attenzione sullo scontro che stava avvenendo.
I due vampiri erano così veloci che alle volte Elena faticava a capire chi fosse finito dove. Si scontravano, colpivano, urlavano e si schivavano, riprendendo senza sosta la sequenza che non era mai uguale: ognuno cercava di cogliere di sorpresa l’altro, con scatti improvvisi e colpi ben mirati che raramente andavano a segno.
Una danza, si ritrovò a pensare Elena, osservandoli sconvolta. Una danza terribile e letale. Improvvisamente la mente la portò al ballo avuto con Damon, quando lui aveva preso il posto di Stefan.



Risposte alle recensioni

jessalex--> beh, una brava psicologa, aggiungo io! Spero che il capitolo non ti abbia deluso.


ele_06--> Yeppaa! Piaciuto il seguito? Gli esami son finiti :D grazie per gli auguri!


vero15star--> hmm non uccidermi, anche questo capitolo è corto. Ma capiscimi, è estate, ho appena visto il promo della seconda stagione e mi si è spappolato il cervello *me si arrampica sui vetri* cooomunque spero che questo capitolo ti abbia consolato dal finale di quello precedente xD e comunque ricorda che io, com'è vero che mi chiamo Esther, sono D e l e n a. E malgrado io mi sforzi di scrivere in modo imparziale per non far sembrare il tutto una poltiglia delenosa (non mi dispiacerebbe, ma sarebbe un po'... irreale) non temere che la coppia spunterà sempre fuori e alla fine dominerà il mooondo *muahahahaha* colpa del sole. e del promo della seconda stagione. Scusa.


Juliets--> dai dai dai, alla fine Elena comunque una reazione l'ha avuta, e non era il solito schiaffetto xD per quanto riguarda Katherine... io la odio, però mi affascina non poco come personaggio... grazie per la recensione e scusa per la cortezza del capitolo, spero che ti sia piaciuto comunque^^


sweetthings--> come sono andati gli esami? Comunque grazie per il commento, spero davvero di migliorare col tempo... che ne pensi di questo capitoletto?


vaned1995--> eeh lo so, lasciare i lettori in sospeso è una cosa sadica che amo fare xD grazie per i complimenti... Damon è un personaggio che adoro anch'io, è difficile capirlo, anche per me che cerco di scrivere di lui in modo fedele cercando di attenermi al suo carattere... lo adoro, ha così tante sfaccettature *__*


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Capitolo 8
*** Katherine is here -8 ***


GHGHGH ma vi rendete conto che fra meno di ventiquattr'ore va in onda la VERA seconda stagione? O.O conto di vederla con i sottotitoli per venerdì :D intanto ecco questo capitolo, che è la fine del primo episodio, ossia "Katherine is here" . Dal prossimo capitolo avrà inizio il secondo episodio della seconda stagione xD

enjoy.

 

Elena ricordò le mani di Damon e le sue, a poca distanza, ricordò il contatto visivo mai interrotto, gli occhi di Damon che, seri e senza ombra di ironia alcuna non si scostavano dai suoi, mentre prepotentemente nelle sue orecchie echeggiava quella canzone dolcissima ma allo stesso tempo straziante:  All I need.

Ricordò le innumerevoli volte in cui quella notte aveva ascoltato e riascoltato quella canzone su youtube, con gli occhi chiusi e le cuffiette nelle orecchie, mentre zia Jenna e Jeremy dormivano ignari delle sue emozioni.

 

La cucina era diventata un campo di battaglia e mestoli, manici di scopa e cavatappi erano ben accettati dai due vampiri, che tramutavano in armi oggetti solitamente innocui.

Andavano avanti da minuti, oramai. Ancora una volta Damon si scostò per evitare i denti di Katherine e contrattaccò a sua volta scagliandosi a tutta velocità verso la nemica con l’intenzione di gettarla a terra.

Dovette bloccare bruscamente il suo assalto quando capì con orrore quale sarebbe stata la mossa della vampira.

 

Katherine guardò Damon prepararsi ad un nuovo attacco e indispettita strinse le labbra. Ne aveva abbastanza. Fece la sua mossa. Astuta com’era aveva intuito che così facendo avrebbe avuto in pugno Damon.

 

Elena fu letteralmente strappata via dai ricordi. Gridò di dolore quando uno strattone alla nuca la riportò bruscamente alla realtà. Katherine l’aveva alzata di peso afferrandole i capelli, e ora, sempre tenendo stretta la ciocca così simile alla sua in un pugno, prese con l’altra mano il mento della ragazza, obbligandola a girarsi per guardare Damon fermarsi bruscamente.

 

Non ci volle molto. Tempo un secondo, e il vampiro prese rapidamente conoscenza del fatto che ora si trovava completamente in balia della vampira. Lei dovette intuire i suoi pensieri, perché sorrise –un sorriso cattivo.

 

***

Stefan Salvatore correva fra gli alberi fitti di Mystic Falls, come se sperasse di lasciare tutti i suoi pensieri dietro di sé.

Ma era inutile.

Non ci riusciva.

Erano riaffiorati, con prepotenza.

Tutti i ricordi che il tempo gli aveva permesso di mettere da parte.

Ricordi e pensieri che lo avevano tormentato per quasi cent’anni, prima che riuscisse a evitare di pensarci.

Perché nonostante lui da umano fosse stato soggiogato dalla forza persuasiva di Katherine, diventando vampiro non aveva dimenticato tutto quello che era accaduto con lei.

Damon non lo sapeva, ma diventando vampiro Stefan aveva provato dolore nell’immaginare la bella vampira in una cripta, e rivedendo dentro sè tutti i ricordi in cui lei era presente, aveva finito per innamorarsi di lei. Per davvero.

Perché rivedeva le loro notti piene di passione, i suoi sguardi ammiccanti, le sue pose provocanti. Katherine era la più completa e stupefacente bellezza del mondo, non c’erano dubbi.

Ma non riusciva ad andare avanti solo con i ricordi, e dopo circa ottant’anni, semplicemente, aveva smesso di pensare a lei.

Il fatto che lui fosse stato soggiogato da lei, che inizialmente non l’avesse amata di sua spontanea volontà’ e che il carattere della vampira andava contro la sua coscienza morale lo avevano aiutato a dimenticarla.

Per Damon, invece, la cosa era più complicata.

Lui l’aveva amata.

Per davvero.

 

In una sera tutte le sue convinzioni erano state buttate al vento e sostituite da una marea di dubbi e angosciose domande a cui non sapeva, non voleva o non riusciva trovare risposta.

Tutto ruotava ad una insormontabile questione:

L’ho davvero dimenticata?

 

Fermò di colpo la sua corsa quando si accorse con sorpresa dove lo avevano portato i piedi.

E provò ancora più stupore quando notò che quel posto non era deserto come si sarebbe aspettato a quell’ora della notte.

 

***

Jeremy avvertiva nella sua testa un pulsare ritmico che gli faceva male agli occhi. Volle prendersi la testa fra le mani, tanto forte era l’emicrania, ma con sorpresa scoprì di non sentirle. A dire il vero non riusciva a muoversi del tutto, non riusciva a dare ai muscoli l’ordine di svegliarsi.

Sono cieco? Si domandò poi con panico, notando che tutto era buio.

Poi un altro pensiero convulso si fece spazio nella sua mente. Non riusciva a parlare, a muoversi, a vedere. Sono morto, realizzò, più con stupore che con paura. Un attimo dopo fu costretto a ricredersi, quando sentì distintamente la voce di sua sorella provenire dalla cucina. Ma c'era qualcosa di incredibilmente sbagliato. Quella voce era fredda, dura, canzonatoria, non c'era la minima traccia di sentimento.

Prima che potesse chiedersi come mai Elena stesse usando quel tono a Jeremy ritornò in mente tutto. Cos’era successo, cos’aveva fatto, dov’era.

Le pastiglie, il sangue, il letto.

Annabelle. Con un sussulto spalancò finalmente gli occhi, mentre l’immagine di quel volto che aveva imparato ad amare si faceva dolorosamente strada nella sua mente.

Annabelle.



 

Scusate se non rispondo alle recensioni ma non ho tempo questa volta. Comunque un GRAZIE enorme a chi commenterà e a chi ha commentato!

Baci

Esther

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