Kait & Gabriel di PiccolaPerfidaSplendidaMarty (/viewuser.php?uid=92442)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** avviso ***
Capitolo 7: *** capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Grazie ***
Capitolo 15: *** capitolo 13 ***
Capitolo 16: *** capitolo 14 ***
Capitolo 17: *** capitolo 15 ***
Capitolo 1 *** capitolo 1 ***
Kait & Gabriel
Kait
& Gabriel
E’
passato tantissimo tempo da quando Gabriel
ha abbandonato Anna,Rob,Lewis e Kaitlyn, fuggendo dalla casa bianca e
proseguendo
per la sua strada;ne è passato davvero tanto da quando ha
sconfitto Zetes e lo
ha comunicato agli altri.
Nessuno
ne ha mai sentito parlare da allora.
capitolo
1
UNO
DOLOROSO INCONTRO
Accidenti,sono in ritardo!!
Pensai
guadando l’orologio.Il direttore non
apprezzerà… dovevo
sbrigarmi a finire il cornetto e recarmi a lavoro.Impiegai un paio di
minuti a
richiamare l’attenzione del barista,intento a servire
caffè a destra e a manca.
In effetti c’era troppa gente anche per l’ora di
punta.
<<
un bicchiere
d’acqua,per favore. >> .
Bevvi
in fretta ed uscii.
Mentre camminavo,o più probabilmente correvo,qualcosa mi
fece bloccare. Una sensazione,sfocata
e lontana,mi distolse dai miei pensieri.Sembrava un prurito fastidioso
- molto
fastidioso - che
non riuscivo a
localizzare, né a neutralizzare.Lo studiai per un
po’, invano. Poi scomparve.
Me lo sono immaginato? Scossi la testa e ripresi a
camminare svelta.
Riapparve
poco dopo,ma era diventata
qualcosa di più che una sensazione: una presenza esterna,che
percepivo davanti
a me. La sua posizione mi era chiara quasi come avesse un cartello
luminoso con
su scritto “ HEY!SONO QUI! ” ad indicarlo,
all’incirca a 500 metri di
distanza,dopo l’incrocio. La “ presenza ”
non si era accorta di me e procedeva
per i fatti suoi. Come facevo a capire dov’era? Chi era? Emanava una gelo innaturale, ma
… familiare.
Non ci posso credere!
Il
cassetto
dove avevo rinchiuso i ricordi più dolorosi della mia vita
esplose,cancellando
qualsiasi altro pensiero. I poteri psichici. La mia vecchia compagnia.
Unita
contro il male più assoluto. L’istituto. Il signor
Zetes.
Anna.
Lei comunicava con gli
animali.
Lewis.
Lui utilizzava la
psicocinesi.
Rob.
Il caro e premuroso
guaritore.
E ...
Gabriel.
Il mio unico amore
era un telepatico. Come fosse un bisogno primario,mi misi a correre
più veloce
che potei verso di lui. Non resistetti all’impulso di
chiamarlo a squarciagola.
<<
Gaaaabrieeeeeeel!!!!! >>
In automatico lo gridai
telepaticamente. Un
uomo con un paio di jeans e una felpa nera si bloccò di
colpo,poi accelerò il
passo. Eccolo! Pensai. Ma quando
capì
che lo stavo per raggiungere mise il turbo e mi distanziò in
pochi secondi. Cosa faccio?Cosa faccio?Lo
perderò ancora
una volta,accidenti! La mia ultima speranza risiedeva nella
telepatia;anche
perché non avevo più che uno sputo di ossigeno
nei polmoni.
“ Aspetta Gabriel!
Voglio solo parlare un
attimo! Per favore fermati! Gabriel! Solo un
secondo… E mentre lo chiamavo
svoltò in una via secondaria.
Niente da fare,non lo vedevo
né sentivo più;
la persona più importante della mia vita era corsa via a
gambe levate senza una
parola,uno sguardo. Mi fermai e una lacrima prese a insistere per
uscire,la
ricacciai indietro quasi con rabbia;anche se le altre si affacciarono e
un velo
mi coprì gli occhi.
Metabolizzando
quello che era
successo,mi guardai intorno e scoprii di essermi allontanata molto dal
punto in
cui ero partita,troppo forse, da non riconoscere la zona dove mi
trovavo attualmente. E di sicuro le lacrime non aiutavano.
Ma
per quanto mi sforzassi di
concentrarmi,i miei pensieri vertevano sempre sullo stesso argomento.
Davvero
sono
stata così sciocca da pensare che mi avrebbe rivisto
volentieri? Ma allora
perché venire qui? Non ci aveva abbandonati tutti per
sconfiggere Zetes da
solo? Oh,perché si è fatto vedere da me?????
D’un
tratto mi accorsi che
ore erano,e che dovevo tornare a lavoro; perciò mi girai
dalla parte
opposta a quella
dov’era scomparso
Gabriel e raccolsi la borsa tutta sporca; cercai di ricompormi e, per
evitare
di cadere dalle gambe molli, m’incamminai
lentamente,concentrandomi su ogni
passo.
In
questa sorta di trance
arrivai alla mia meta, con quaranta minuti di ritardo; e forse fu
proprio
l’intontimento che mi permise di sopportare la crisi isterica
del direttore.
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Capitolo 2 *** capitolo 2 ***
Eccomi di
nuovo!!Che ne pensate?? I capitoli sono un po’ corti,ma
dovete sapere che
questa storiella era nata per essere pubblicata tutta
insieme…ma con tutti i
particolari però si è allungata e ho separato gli
avvenimenti uno ad uno. Il
lato positivo è che pubblicherò molto spesso ;)
Allora godetevi questa piccola
pillola Dark-Visioniana xD
Kait
& Gabriel
capitolo
2
DARK
VISIONS RETURN
Alla
fine della mia giornata
lavorativa uscii e mi recai nel mio appartamento per scaricare lo
stress
accumulato quella mattina. Non avevo raccontato a nessuno la causa del
ritardo
né tantomeno ci avevo riflettuto sopra abbastanza da
spiegarmelo. Una piccola
parte di me mi suggeriva di dimenticare questo avvenimento come pure
gli
altri,di tornare ad essere una felice ed allegra venticinquenne con il
nome di
Kaitlyn Fairchild, socievole e piena di amici; ma la restante Kait sapeva che gli unici veri
amici li avevo persi
e considerava l’incontro ( se si poteva definire tale ) con
Gabriel un evento
così raro e
prezioso da non potersene
scordare mai più. Arrivata a casa indossai una tuta,mi misi
comodamente sul
lettone a due piazze e chiusi gli occhi per riposarmi.
Mi
svegliai di colpo, sudata
,con il cuore a mille e con un prurito alla mano insopportabile : per
svolgere
il mio dovere di psichica necessitavo un pezzo di carta ed una matita.
Terrorizzata scesi dal letto e mi sedetti al mio tavolo da disegno,
capendo che
l’unico modo di placare quel bisogno insopportabile era
soddisfarlo. Presi un
foglio stropicciandolo tutto ,e rovesciando il portapenne afferrai una
matita a
caso.
Mentre la mano completava
l’opera, riconobbi
me stessa di spalle che camminavo, e dietro -quindi in primo piano-
qualcuno
che mi seguiva.
Un
malintenzionato?
Mi chiesi ancora più
spaventata.
Non
ebbi il tempo per altri
pensieri perché la mano cominciò
un
altro disegno utilizzando il nero; davanti ai miei occhi si stava
materializzando una massa di capelli corti ma disordinati,una giacca ed
un paio
di jeans grigi che facevano intendere una figura intera di un uomo
voltato,lo
stesso di prima. C’era anche io,con i miei capelli rossi un
po’ arruffati,che
piangevo in un angoletto per
niente
sollevata della scomparsa del personaggio inquietante. La scena
sembrava
sbiadita,anche il mio rosso dei capelli non era che un’eco di
quello reale.
Finalmente il bisogno
psichico terminò a potei
fermarmi ad osservare le premonizioni. Non mi era mai capitato di
averne due
insieme ,e secondo il mio parere poteva essere solo che un segno
negativo.
Nel
primo l’uomo nero mi
seguiva,nel secondo se ne andava,perché?
<<
E io che speravo di
rilassarmi… >>sospirai.
Ogni
tanto avevo questi
attacchi improvvisi, ma avevo sempre resistito loro. Evidentemente in
questo
caso era una cosa importante,forse pericolosa, che andava evitata per
forza.
Farò meglio a cercare
quel maledetto spray al
peperoncino che mi ha comprato papà…
Dopo
averlo trovato mi
dedicai al passatempo preferito di ogni artista che si rispetti:
pittura ad
acquarello.
Dipinsi un paio di paesaggi
trovati su internet e
lasciai asciugare i fogli;poi li riposi in una della mie tante
cartelle, e sfogliando
i disegni vecchi, mi davo consigli da sola. Così facendo
occupai il restante
pomeriggio.
<<
Oh,no è già ora di
cena!!Devo chiamare Patrice!!! Ma dov’è il
cellulare?? Ah,eccolo qui >>
Composi
il numero e premetti
il tasto verde;dopo un paio di squilli una voce acuta mi rispose.
<<
Pronto? >>
<<
Hey Patrice!! >>
<<
Ciao Kait,ti stavo
per chiamare. Non mi ricordo se stasera ci vediamo al cinese o al
thailandese.
Mi ricordo che avevi detto cinese perché ti piace di
più,ma poi hai cambiato
idea perché il thailandese è più
vicino ,così ti ho chiamato per chiederti se
vuoi un passaggio,visto che è presto, possiamo fare qualche
km in più,no? >>
Sorrisi.
Probabilmente era in
auto,solo in auto parlava così velocemente.
<<
Telefonavo proprio per
questo. Grazie,adoro il cinese P. Quindi tra quanto arrivi?
>>
<<
Sto già qui
,bellezza!! Dai,sbrigati a scendere. >>
Già qui?! Accidenti!!
<<
Perfetto,allora a
tra poco P. >> e riattaccai.
Indossai
il più in fretta
possibile la prima cosa che mi capitò sotto mano e scesi.
Patrice
mi aspettava con la
musica altissima,cosa che non sospettavo neanche
lontanamente
grazie
all’isolamento acustico della macchina. Ovviamente non
abbassò il volume appena
entrai e senza aspettare che chiudessi lo sportello partì.
Dal suo aspetto ci
si sarebbe aspettato qualsiasi tipo di musica ma di certo non quella
super dark
- punk - rock dei
My Chemical Romance.
Era perfetta con la camicetta bianca appena stirata, i pantaloni
aderenti,i
trampoli di 10 cm,e dalla sua coda di cavallo non sfuggiva neanche un
capello,nonostante di stesse scatenando durante un momento tipicamente
scream
di “ Honey,This Mirror Isn’t
Big…”.
E
non potevo fiatare. Era una
promessa fatta tempo prima : Patrice non mi parlava mentre io
disegnavo,scarabocchiavo o dipingevo qualsiasi cosa ed io non parlavo
se
ascoltava la sua musica;a meno che non fosse davvero importante. Tipo
“casa va
a fuoco” o “hey stai per investire quel
tipo!!”. Esagerato? Sì,ma
non per Patrice.
Forse
il suo gusto acustico
era l’unica cosa che non sopportavo di lei. Dopo essere scesa
dalla macchina mi
dimenticai totalmente delle mie preoccupazione psichiche e passai
davvero una
bella serata tra amiche…
Eliminando
forse l’altro
passaggio a casa della mia compagna.
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Capitolo 3 *** capitolo 3 ***
Oddio,non ce la posso
fare!! Io ho qui altri capitoli e non li pubblico per essere
regolare,ma
proprio non resisto!! Perciò,anche se nessuno lo
leggerà né lo recensirà,eccovi
qui un nuovo e breve capitolo!!P.S.mie carissime lettrici,recensite!!!I
consigli
sono ben accetti e non vedo l’ora di sapere la vostra
opinione!! Un bacio ;)
Kait
& Gabriel
capitolo
3
UN DOLOROSO INCONTRO 2
Il
mattino seguente la nuova
sveglia che avevo comprato mi buttò giù dal letto.
<<
Come ho potuto
comprare un simile arnese di tortura?!?! >> dissi
cercando di zittire l’
acutissimo be-beep.
La
giornata procedette senza
intoppi (a parte la noia del lavoro) e alle 5 mi recai in palestra per
la
lezione del giovedì.
Fu un sollievo
scaricare le energie sul tapirulan, e sciacquare via lo stress con una
bella
doccia.
Tuttavia
,quando stavo per
arrivare a casa,ebbi un giramento di testa…qualcosa mi
piombò addosso come un
macigno enorme e mi appoggiai al muro per sorreggermi. Sbuffai per lo
sforzo.
Però sapevo che non c’era niente sopra di
me,quindi doveva essere un calo di
zuccheri. Cercai di respirare normalmente, sempre appoggiandomi alla
parete. Lottai con
tutte le mie forze
contro quel peso che
minacciava di
sopraffarmi ma era troppo forte…andava
aumentando…ed ero così stanca!
Chiusi gli occhi a smisi di combattere,sapevo che non
avrei risolto niente. L’ultima cosa che vidi era una figura
grigia in
lontananza. Il disegno… pensai
prima
di perdere i sensi.
Mi
svegliai di soprassalto -per
la seconda volta quel giorno- in un luogo freddo e silenzioso,sdraiata
a terra
da sola.
<<
Come sono arrivata
qui?... >> mormorai strizzando gli occhi. Era davvero
buio quel posto.
<< Ah!Il
disegno!La figura!Devo
andarmene… >> il battito del cuore
accelerò,il respiro divenne irregolare
mentre cercavo di orientarmi. Ero in un vicolo cieco,di notte,senza un
punto di
riferimento. Una voce interruppe i miei pensieri.
<<
Kait.
>>
La
voce pronunciò il mio nome
come stesse per iniziare un lungo discorso.
Era
roca,da uomo,molto
seducente. Sussultai, al sentire che c’era qualcuno insieme a
me;se
possibile,il cuore velocizzò ancora di più,
quando seppi che poteva essere quel
malintenzionato del disegno;e mi pietrificai nel riconoscere chi
veramente era.
<<
Gabriel…>>
sussurrai mentre lo cercavo con gli occhi e con la mente,invano.
Troppe
domande mi affollavano
la mente,e pur non volendo esprimere la mia curiosità,lui
comparve mentalmente
e lesse tutti i miei dubbi
inconffessati. Arrossii. Eh già,
dimentico che sto parlando con un telepatico.
“ Dove sei?Fatti
vedere Gabriel ”
ignorò
la richiesta << perché
volevi seguirmi,Kait? >>
“per poterti
rivedere”risposi pronta. Lui
sembrò esitare. Poi sibilò:
<<
Non avevo già detto
al gruppo che non voglio più avere a che fare con voi? E
perché Rob mi cerca??>>
il suo improvviso
cambiamento di tono mi
spaventò.
“ Ora ti spiego.
…voleva ringraziarti. Dobbiamo ringraziarti.
” Ero in
difficoltà? Anche lui. Evidentemente aveva pensato di
parlare e interrogarmi
per tutto il tempo.
“ Non puoi
immaginare cosa ho provato quando
te ne sei andato… Saperti da solo contro Zetes -non che
dubitassi della tua capacità-
ma.. ”continuai “
non riuscivo a non
pensarci. Rob tentava di risollevarmi il morale,come il gruppo del
resto…purtroppo finii col trascinarli nella mia depressione.
E questo non era
giusto!Li abbandonai poco
prima che
ricevessero la tua lettera ”-sospiro-
“
Ero tornata a casa nel
frattempo, e dovetti inventare molte bugie per mio padre. Rob tempo
dopo mi
venne a cercare dicendo che voleva trovarti. Mi chiese di unirmi a lui
nelle
ricerche e accettai. Quello che non accettò fu mio
padre…così rimasi con lui , finendo
il corso di studi,mentre Rob mi aggiornava sui suoi progressi,sempre
più
raramente. Non lo sento da mesi. ”
<<
Mi ha trovato un
paio di volte,ma gli sono sempre sfuggito >> disse con un
certo orgoglio.
Allora davvero non ci vuole
più…non mi vuole
più…sentii
i pizzicorio delle lacrime agli occhi.
<<
Perché? Perché continui a fuggire?
>>
chiesi d’istinto. Pensavo di conoscere la
risposta,perché non ci sopportava
eccecc… e invece rimasi sorpresa nello scoprire che non era
così.
<<
Mi ricordate troppe
cose del mio passato… >>la
sua voce era ridotta ad un sussurro. Non ce la facevo più a
trattenere me e le
lacrime. Liberai entrambe.
<<
Gabriel,ti prego,ti
scongiuro,ti supplico fammi rivedere i tuoi occhi almeno una volta
>>
dissi con voce rotta. Lui strinse i denti. Percepii uno spostamento
alla mia
destra. Poi dei passi veloci.
“Te
ne vai?” Sempre più
veloci. Poi più niente.
|
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Capitolo 4 *** capitolo 4 ***
Carissime
lettrici,
come promesso non
avete
dovuto attendere molto per il continuo della storia, ma spero che
comunque io
sia riuscita a creare un po’ di suspance in questo breve
intervallo xD. Come ultima
cosa volevo solo dire grazie a chi legge questa ff ,attendendo qualche
recensione … buona lettura!!!
Kait
& Gabriel
capitolo
4
UN
PAIO DI OCCHI GRIGI
Scivolai
contro il muro fino
a terra, piansi fino a finire le lacrime. E rimasi comunque a
terra,raggomitolata su me stessa, finchè non sentii Gabriel
che tornava,senza
nascondersi mentalmente. La fiamma della speranza che mi aveva lasciata
al
freddo tornò di colpo a infondermi calore. Mi asciugai
veloce gli occhi-ormai
arrossati- e mi alzai in piedi. Gli venivo incontro,nella zona dei
lampioni
ancora accesi, con passo malfermo;e lui rallentò fino al
margine della luce di
uno di essi :mi ritrovai a un metro da Gabriel.
<<
Grazie. Ti ringrazio
con tutta me stessa. E lo stesso è per gli altri. Anna, Rob,
Lewis. Ti siamo
debitori. >>
Non risponde?? Proseguii <<
Posso…posso avvicinarmi? >>
Assentì
mentalmente e
percepii tutto il suo nervosismo mentre accorciavo la distanza fra noi.
<<
Posso abbracciarti? >>chiesi.
S’irrigidì ma non aveva
nulla in
contrario. Circondandolo con le braccia (dovetti ammettere che era
diventato
più difficile) la mia felicità era alle
stella,ero alle stelle. Durante quel
momento infinito Gabriel mi strinse a sé.
Spero si senta come mi sento
io:è la cosa più bella
del mondo avere una persona amata tra le braccia. Pensai. Mi staccai solo quando mi
sentii soddisfatta.
<<
Posso guardarti alla
luce? >>
<<
A che serve
guardarmi bene? >> rispose
sulla
difensiva. Automaticamente decine di ricordi affiorarono,ricordi di
occhi
grigi,profondi, capaci di incutere paura ma espressivi. Ops.
E tanti saluti ai sentimenti segreti. <<
Cosa…? Kait
che…? >>
<<
Eh,già.
>>
<<
Da … da
quanto tempo? >> Accidenti,è
sconvolto sul serio…
<<
Me ne sono accorta
dalla mia preoccupazione di vederti nelle grinfie del male.
>> dissi
abbozzando un sorriso. Si spense subito appena ricordai che non ero
ricambiata.
<<
A questo punto … è
meglio che vada… >> Avanti…non
essere codarda Kait,dillo!
<< Ti
amo Gabriel. >>
sussurrai ad
occhi chiusi: coraggiosa ma non troppo. Feci per andarmene. “
Aspetta Kaitlyn.
” -mi disse- sentii qualcosa
che si rompeva e… crollò la barriera mentale che
ci separava. Ciò che vidi mi
mozzò il fiato: Gabriel soffriva in modo atroce, non
c’era un briciolo di felicità
nella sua vita prima di rincontrarmi, ma anche adesso qualcosa lo
corrodeva
dall’interno,terribili ricordi,la consapevolezza che niente
avrebbe cambiato
quella situazione e disgusto per ciò che aveva visto anni
prima; ma anche un
dolore fisico,anormale,che proveniva dalla fronte.
Ricordava
quella del
cristallo cattivo… ma era andato distrutto! Lui mi diede una
spiegazione veloce:la
ferita si era rimarginata ma una microscopica scheggia era rimasta al
suo
interno. Non parlò di come ci era arrivata.
<<
Ti amo anche io >>
disse Gabriel,per poi nascondere tutto il dolore mostrando solo il suo
affetto
per me. Avrei pianto,ma non avevo più lacrime.
Mi voltai e, per le
mani,cercai di portarlo
alla luce. Acconsentì.
Constatai
che si era alzato
parecchio,ora aveva un fisico adulto,e sorrisi osservando la barba
corta sul
viso;poi avvicinandomi scostai i capelli sulla fronte, e riconobbi la
cicatrice
a forma di mezzaluna.
Accidenti…
Mi morsi un labbro. Come faceva a non crollare a
terra dal dolore? Come resisteva? Non
devo ricordarglielo mai più,soffrirebbe
ancora peggio.
Solo
alla fine lo guardai i
suoi occhi,e mi persi in essi.
Erano
come me li
ricordavo,bellissimi.
Sentendo
questa affermazione
li alzò al cielo.
“
Accidenti se mi sono
mancati ”
“
A me sei mancata tu ” e
mi baciò.
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Mi dispiace tantissimo
che sia ancora più corto degli altri,ma doveva solo fare da
riappacificazione
di Kait e Gabriel… comunque la faccenda è solo
agli inizi, vedremo cosa porterà
il futuro alla nostra cara neo-coppia,e dato che non credo
nell’amore eterno
tipo “ felici e contenti” senza neanche un
po’ d’azione, scommetto che non sarà
niente di bello…alla prossima puntata xD un bacio ;)
|
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Capitolo 5 *** capitolo 5 ***
Allora,siete
curiose di sapere come
finisce (se finisce) questa storia?? Io sì. Ed è
per questo che sono
contentissima di postare un altro microscopico capitolo …
Spero tanto di essere
all’altezza della conclusione!! L Sinceramente
però ho paura di non
trovare più l’ispirazione dato che è
cominciata scuola… Ad ogni modo sappiate
mi applicherò al massimo per voi :D
Dei consigli come
sapete saranno sempre
ben accetti,se notate qualcosa di inesatto,qualcosa che non dovrebbe
essere
così o che avrei fatto meglio a fare in altro modo vi prego
di farmelo notare
subito. Un bacio ;)
Kait
& Gabriel
capitolo
5
ALLA
RICERCA DI UNA SOLUZIONE
Non
ho idea di quanto tempo
rimanemmo così;so solo che il nostro abbraccio
terminò con il sorgere del sole.
La luce portò nuovi pensieri con sé,tra cui
quello che oggi era sabato e non
lavoravo,perciò avevamo tutta la giornata per noi.
Per noi.
Queste
parole mi suonavano
incredibili:avevo ritrovato Gabriel!!! E i suoi sentimenti non erano
affatto
cambiati dopo anni!!! Il mio cuore aveva ricominciato a battere da
così poco
tempo che tutta quella felicità mi dava alla testa.
Dopo essermi staccata -a
malincuore- da lui e
avergli detto per l’ennesima volta che
l’amavo,proposi di
fare una passeggiata fino a casa mia,dove
avrei dovuto cambiarmi,e poi fare un altro giretto per la
città per avere
almeno un appuntamento romantico
nella nostra vita.
Gabriel era d’accordo
perciò ci incamminammo, ma anche se non lo fosse stato sarei
tornata ugualmente
a casa almeno per una doccia.
<<
E’ una bella palazzina
la tua. >> disse verso la fine il tragitto.
<<
Sì,ma l’appartamento
non è molto grande,ho dovuto lavorarci un po’
sopra prima di trovarlo gradevole
>>sorrisi << l’ho riprogettato io
stessa >>
<<
L’esatto opposto di
casa mia >>
<<
dov’è? >>
chiesi
<<
In periferia,è in
affitto e cade a pezzi. >> a dimostrazione di
ciò ripescò un suo ricordo.
Pensai che l’espressione cade a
pezzi era
azzecatissima:le pareti erano piene di buchi,il pavimento macchiato
perennemente,stanze piccole e buie,con una paio di finestre che
affacciavano su
un muro e che non portavano mai luce. Senza pensarci feci una paragone
piuttosto
strano: mi ricordai la camera dell’istituto. Non
c’era niente in comune tra il
lussuosissimo e pluri-accessoriato
appartamento allo Zetes,con inclusa jacuzzi,letto a
baldacchino,lcd 52”
chi più ne ha più ne metta, e il buco dove viveva
ora Gabriel,a parte che
entrambi erano privi di oggetti personali. Questo era il motivo reale
cper cui
avevo fatto quell’osservazione.
Gabriel
divenne triste
ascoltando il mio pensiero e mi diedi della stupida. Era ovvio che lui
dovesse
spostarsi in continuo,quindi non poteva portare nulla con sé
,né voleva farlo.
Mi diedi di nuovo della stupida.
<<
Ma ora non devi più fuggire,no? >>
<<
Scappare da Rob è
facile. E’ la polizia che mi preoccupa. >>
Polizia?!
<<
Perché ti cerca??
Non avrai mica… ehm…non sei stato più
affamato di …energia come … come prima di
distruggere il cristallo,vero?>> Speravo proprio che non
fosse così.
<<
No,no!!! Che hai
capito! >> esclamò. Poi abbassando la voce
<< Non ho assassinato
nessuno!! Il vampiro psichico non esiste più da molto
tempo,per mia fortuna. E’
stata la Loggia Oscura che ha modificato i fatti e ha mentito allo
stato dicendo
che ero un assassino. Poco prima della mia vendetta. >>
tutta la frase
era intrisa di emozioni:sollievo,rabbia e orgoglio cambiavano il suo
tono di voce
a seconda di cosa diceva. D’un tratto si interruppe.
Spalancò gli
occhi,s’irrigidì e fece una smorfia di dolore,
appoggiandosi alla mia spalla.
Poi la sentii anche io.
Una
tremenda ondata di
sofferenza mi attraversò passando dalla mano di Gabriel
- che stava stringendo la presa sulla
spalla - e mi tolse il fiato.
L’attimo dopo era
sparita,ma ormai io ero
concentrata sul male che provavo tanto da non riuscire a liberarmene ;
lui si
stava riprendendo,anzi,si era ripreso del tutto e cominciava a
preoccuparsi per
me.
<< Oh no,Kait! Stai bene? Mi
senti? Dì
qualcosa,Kait!>> diceva mentre mi tirava su.
Ricominciai
a respirare e lo
guardai terrorizzata. << Era il
frammento.>> sussurrai.
Il
suo volto si fece cupo.
<< Quello che ti provoca quel dolore atroce e perenne.
E’ stato lui… quel
maledetto coso ti sta uccidendo!!! >> dissi alzando la
voce.
<<
Purtroppo sì.
>>
<<
Da quanto tempo hai
queste fitte,Gabriel?>>
<<
Da troppo tempo
>>
L’amarezza
con cui disse
questo troppo mi
preoccupò
parecchio,perciò mi fermai e lo abbracciai. “ Ora
non sei più solo,amore mio.
Affronteremo tutto insieme,io e te. Troveremo una soluzione. ”
|
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Capitolo 6 *** avviso ***
Care lettrici,
vi devo dare una bruttissima notizia. Sapete quanto tengo a questa ff ma… non trovo l’ispirazione!!!!!!!!
Non sono motivata,non trovo idee migliori,e anche se ho già un percorso molto preciso,so cosa accadrà almeno per il prossimo capitolo,dopo di che non vi posso assicurare niente… mi dispiace un casino e so le persone che mi seguono sono poche e le deluderò… prometto che,dovessi metterci anni, dovessi perdere tutte le mie lettrici, col tempo troverò un avvenimento nuovo da inserire e una conclusione soddisfacente. Alla prossima… quando sarà…
Un bacione.
Marty occhiblu
P.S. scusate la scrittura ma su questo pc non ho l'HTML... |
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Capitolo 7 *** capitolo 6 ***
Per ora
ecco il capitolo promesso,poi
vedrò ke posso fare ;)
un bacio
Marty
occhiblu
Kait
& Gabriel
capitolo
6
SOLUZIONE
RESPINTA?!
Il
resto del tempo lo
passammo a parlare passeggiando,perché nonostante fossimo
nervosissimi
entrambi,non volevamo rinunciare al progetto “appuntamento
romantico”. Parlare
in senso lato,dato che utilizzavamo la telepatia. Alla fine della
giornata mi
ero già ricordata come dare diversi toni alla voce
virtuale,come mostrare
specifici pensieri passati invece che quelli correnti,come nascondere
quelli
privati,come rimanere in silenzio ( era più difficile del
previsto svuotare la
mente!),come sondare le altre persone,come canticchiare e,cosa che mi
stupì
moltissimo,come ridere telepaticamente. Dopo aver imparato tutto
ciò potei scervellarmi
in segreto alla disperata ricerca della -necessaria,a mio
parere,inesistente
secondo Gabriel- soluzione. Poco dopo,però lui mi
scoprì.
“
Tu mi nascondi qualcosa”
disse risoluto durante una pausa dalle conversazione.
Beccata…
“
Io? Non è così,dovresti
saperlo, caro leggipensieri”
“
E’ il mio nuovo soprannome?
Può andare. Comunque sono certo che stai pensando in
segreto” ribadì,senza
concedere opzioni alternative.
“In
segreto… che
brutta cosa… Diciamo ho argomenti privati
” Ma chissà
perché ho anche tentato di
negarlo…
“
E tu come fai a saperlo?”
proseguii curiosa di apprendere un’altra “tecnica psichica”
dal mio maestro Gabriel-san.
“
Ci sono momenti in cui sei
totalmente assente.”sorrise riflettendo sull’altro
soprannome .
“
E allora? Cosa significa?”
“
Amore mio,significa o che
sei stupida,e certamente non lo sei,o pensi ad altro ”
concluse ormai del tutto
convinto che la tunica da samurai non gli si addiceva.
“
Accidenti,che perspicacia…
Ok,lo ammetto.Ero solo preoccupata per…” non
serviva finire la frase per capire
cosa intendessi, e la tensione aumentò di molto. Lui
sospirò gravemente.
“Kait,non
c’è niente da
fare,non posso neanche rivolgermi ad un medico per
estrarla,perché si
chiederebbe come ci è finito quel frammento proprio sulla
fronte,che cos’è,da
dove proviene e alla fine dovremmo scappare entrambi,ora che siamo
insieme. E
non voglio neanche pensare a fuggire,adesso.”
<<
E io non voglio
neanche pensare di farti
continuare così,adesso!!>>
esclamai.
<<
Magari non un medico
normale, ma potremmo… >>una voce dentro di me
mi gridava che non era
giusto,né sicuro,né legale,né
… cosa
diavolo stai facendo,Kait? Davvero ti sei abbassata a tanto? Una
soluzione
illegale ? No,no
non era gente di
cui fidarsi,conclusi.
<<
Un medico di cui
fidarsi non esiste Kait! Non esiste nessuno che non si
insospettisca del cristallo! >> disse
lui.
Un’illuminazione
improvvisa
interruppe la conversazione. Non ero neanche certa che quella
fantastica idea
fossi mia,tanto era sconvolgentemente geniale. Mi apparve come per
magia
l’immagine di un giovane sorridente,biondo e con un paio di
occhi dorati e
lucenti. Ah,quanto mi erano piaciuti quegl’occhi un
tempo…
<<
Non ci serve un
dottore. Ci serve un guaritore!!! E di lui ci possiamo fidare!!!
GABRIEL,ABBIAMO LA SOLUZIONE!!! >> Gridai piena di
felicità. Alcune
persone si girarono a guardarmi torve. Non mi importava!!!
L’amore della mia
vita non avrebbe più patito quella tortura!!
Il
mio amore dopo quella esclamazione
ci mise un paio di secondi a capire,e rispose immediato:
<<
Assolutamente no .
>> rimasi davvero meravigliata. A quanto pareva ,era
un’ottima idea solo
secondo me.
<<
Ma come no?! E’ la
fine della tua sofferenza!!! E lo sai!! Non mi dire che il ricordo ti
ferisce
irreparabilmente,perché ciò non vale neanche la
metà di una vita senza dolore
del cristallo >>
Lui non alzò
neanche lo sguardo,ma non stava
provando a valutare obbiettivamente la cosa,cosa che mi
irritò tantissimo.
<<
Neanche un quarto!!!
Un decimo di millesimo!!!>> Niente da fare.
Testardo come al solito,eh?
<< Se
Rob risveglia in te così tanto dolore,allora non puoi
sopportare neanche me…>>
Lo sapevo che questo era una specie
di ricatto, un colpo bassissimo, ma mi avrebbe ringraziato un giorno.
Di scattò
si girò a guardarmi e ridusse gli occhi a due fessure.
<<
Non dirlo neanche
per scherzo,Kaitlyn. Sei la cosa più importante in tutta la
mia esistenza,il
mio universo gira intorno a te e tu pensi di rendermi
infelice?>> Disse
fermandosi e prendendomi il viso tra le
mani. Quello sguardo profondo
attirò
tutta la mia attenzione per un secondo, e poco prima di dimenticarmi
tutto
quanto, capii che era proprio quello il suo scopo: estirpare la geniale
idea
dalla mia mente con il suo potere; così mi scansai
immediatamente. Chiusi gli
occhi, e mi massaggiai le tempie mentre ripetevo tra me e me Rob è la soluzione,Rob è la
soluzione,Rob …
cercando di imprimermelo bene. Allora
rivolsi a Gabriel uno sguardo affilato.
<<
Non è bello quello
che stavi per fare. No,affatto e spero tanto che tu te ne renda conto.
Ma non
voglio neanche litigare!!! >> eh,no
.
Scusami,davvero. Disse sinceramente. Poi,dopo un
luuungo sospiro aggiunse
devo
ammettere che è un’ottima idea e io l’ho
rifiutata senza pensarci. Ci ho appena pensato e so che hai ragione. Quel
modo di arrendersi placò la mia gelida irritazione,e in tono
affettuoso dissi
<<
E’ fantastico, sono
convinta che… oh,Gabriel,non soffrirai più!!!E >>
…so quanto è
faticoso nascondere il tutto,quindi non
farlo,sciogli anche l’ultimo muro che ci separa e andiamo
incontro al futuro
come una forza sola.
Doveva
essere proprio come
dicevo, perché in meno di 2 secondi venni sommersa da quelle
sensazioni
spiacevolissime, forse non acute come la prima volta che le avevo
sentite,ma
abbastanza forti da scuotermi e farmi tremare le gambe. Insieme
però c’erano
anche sollievo,amore,speranza.
Ma sei sicura? Non è
necessario condividere anche i
dolori.
Invece… -colpo
di tosse- Invece sì… non
preoccupati.
<<
Ok, ora dobbiamo
solo trovare Rob… qualche indizio?>>
<<
Penso di averlo a
casa. Di certo ho ancora la sua e-mail nel pc e il suo numero di
telefono da
qualche parte…>> risposi
Una
volta lì,cercammo ovunque,e
in ogni rubrica,non invano.
Io
ero molto felice di aver fatto
passi avanti,lui era ansioso. Stavo per premere il tasto verde quando
Gabriel
si diresse dall’altra parte della stanza mordendosi un
labbro. Sguardo impassibile
con un lieve accenno di preoccupazione,posa tesa,braccia incrociate e
respiro
un poco accelerato erano tutti sintomi di un nervosismo contagioso, che
mi
spinse a chiudere il telefono di scatto.
<< Dai,dimmi
cosa c’è. >>
mi guardò poi
disse d’un fiato:<< Ho
cancellato la memoria a Rob.>>
<<
Tu cosa???>>
<<
ho fatto dimenticare
a Rob ogni cosa riguardante noi, Zetes e compagnia bella. Non possiamo
chiamarlo perché non saprebbe rispondere.>>
|
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Capitolo 8 *** capitolo 7 ***
Care
lettrici, è con una gioia che sfiora l'euforia che pubblico
questo capitolo. Non è un granchè, anzi diciamo
che fa schifo, ma sono alle stelle solo per averlo pubblicato :D .
Speriamo sia sempre così... alla prossima ragazze!!
un
bacio ;)
Marty
occhiblu
Kait
& Gabriel
capitolo
7
UNA
STORIA COMPLICATA
Aprii
la bocca per
rispondere,e la richiusi. Di nuovo cercai di dire qualcosa,e nuovamente
non ci
riuscii. Tre volte. Quattro volte. E di nuovo.
“
Parli sul serio? ” dissi.
<<
Non ti mentirei mai
su un argomento tanto serio. >>
<<
Va bene… allora
permettimi di farti qualche domanda tipo COSA TI E’ SALTATO
IN MENTE?!?!
>>
<<
Ora tocca a te
ragionare,Kaitlyn!! Chi poteva pensare che avrei avuto bisogno di Rob?
Chi
poteva pensare a te quando io non
riuscivo a vivere ma solo a rimanere vivo? >>
esclamò.
<<
Lo so,ma cavolo,Rob
era tuo amico! Forse il più sincero che tu abbia mai avuto e
che mai avrai!
>> ribattei. “ Sai quanto teneva a te!!!
”. Non rispose,invece rimase in
silenzio cercando di organizzare i pensieri. Ovviamente
l’espressione era
invariata,mi guardava impassibile.
<<
Ed è proprio per
questo che ho fatto ciò che ho fatto. Lui
soffriva,esattamente come te;e voleva
aiutarmi a tutti i costi. Quando mi ha incontrato stava per tornare a
casa,per
ricominciare a studiare medicina; mi portò con sé
e mi “nascose” trovandomi un
posto dove stare,mentre lui progettava l’intervento. Giunse
ad una sola
conclusione: doveva usare la sala dell’università.
>> qui si fermò
cercando di ricordare l’attimo esatto,e mi
trascinò nella scena.
Hey,che bella moto! Ne ho vista una
così qui sotto…
certo che è un quartiere da ricconi,questo qui…
chi suona al citofono? Rob non
aspettava visite stasera…meglio che vado a
vedere… Ah,eccolo sta arrivando il
proprietario penso mentre percepisco la sua mente nel condominio.
<<
Gabriel,apri!>>mi dice una voce
familiare.
<< Rob!
Perché sei tornato così presto? >>
gli chiedo
<< So cosa dobbiamo
fare! >> questa frase
mi fa vacillare per un secondo,poi apro. Ha il fiatone,deve aver corso
molto;però non è stanco, è una fontana
di energia pazzesca che aumenta di
continuo,forse per la nuova idea che mi nasconde.
<< Dai,spara.
>> dico
<< Ho preso alcuni
libri in biblioteca e ho
scoperto che non è difficile né necessita di
tempi o preparazioni eccessive,affatto,però
l’ambiente deve essere sterilizzato perché
un’infezione in fronte può essere
fatale.>> spiega con un gran sorriso. Il mio,di
sorriso,scompare subito
appena sento la parola “ sterilizzato ”.
<< Ah,allora non
è fattibile. Ti sei fatto una
corsa per nulla,Rob.>> borbotto piuttosto irritato. Lo
dovrebbe sapere
meglio di me che il deodorante per ambienti non sterilizza
l’aria.
<< E dai, fammi
finire. Ho scoperto che
all’università ne hanno una di sala
così. E
che non è controllata quanto le altre,mi
dicono. >> ora sono
scettico.
<< “ mi
dicono ”?>>
<< In pratica
è fatta. >>
<< No,Rob, no che non
è fatta! Dobbiamo esserne
assolutamente sicuri! Basta,amico. Mi hai cercato di aiutare, ma
è ora che la
facciamo finita. Non si può rischiare tanto. Neanche tu hai un
rimedio… >> concludo a
bassa voce.
<< Ma come? Pensaci!
>>
<< No,già
fatto. Mi dispiace Rob. >> dico
mentre prendo il mio borsone e il suo misero contenuto. Cerca di
trattenermi.
Vincerà se uso la forza fisica,perché pensa a
dove ha messo il flacone di
cloroformio. Allora devo barare. Mi concentro,trattengo il respiro
e…
Rob cade a terra,svenuto.
<< Perché mi hai
costretto a farlo?>>mormoro.
Me ne sto per andare…
poi mi accorgo che se lo lascio
così potrebbe rivenirmi a cercare… mandando
all’aria la laurea… << non posso
permetterglielo!! >> esclamo.
Devo fare una cosa che non ho mai fatto senza preparazione? Non
importa,
procederò per gradi…
Con
un sonoro sospiro uscii
dal ricordo. Come era stato reale! E così intenso! Ma anche
triste e
malinconico,sfocato come se Gabriel non avesse voluto altro che farmi
vedere
senza essere coinvolto emotivamente. Se avessi potuto evitarlo
l’avrei fatto.
Non che la sensazione fosse stata spiacevole,ma erano stati momenti
difficili
per lui,e scommetto che gli era costato molto. E inoltre… io
avevo pronunciato
le stesse parole di Rob per convincerlo,forse per questo mi aveva
ascoltato.
<<
Ah,scusami amore
mio.>> dissi. <<
Ad ogni
modo sai se c’è il sistema per ripescare quei
momenti dal suo cervello? >>
chiesi.
<<
Se solo potessi
controllare la situazione… >> Questa frase mi
fece pensare ad un momento
passato,quando aveva accidentalmente creato la nostra rete.
<<
Non c’è problema.
>> mi misi davanti al computer,e attesi con pazienza che
si caricasse,poi
aprii la mia mail e frugai nei contatti per un bel po’. Gabriel si sedette sul
piccolo e comodo
divano a fingere di guardare un po’ di tv.
Dopo
una mezz’oretta lo
chiamai cercando la sua approvazione. Si chiari la voce e
cominciò a leggere.
<<
Egregio dottor
Kessler, ho bisogno del suo aiuto poiché mi trovo in una
situazione disperata. Mi
sono rivolta a diversi specialisti, ma ognuno di loro mi ha riferito
risultati
differenti e, essendo lei riconosciuto come uno dei migliori medici
della zona,
speravo di ottenere un appuntamento per verificare l’origine
del mio malessere.
Posso elencarvi… eccecc >>
Finita
la mail, disse solo:<< Bene,forse banale come scusa,ma un
cuore come
quello di Rob accoglie qualsiasi richiesta >> allora ci teneva davvero.
Un bel sorriso mi
si dipinse sul volto e …click.
“Ecco
fatto!”
Cara Laura... so
quello che vuoi sapere e sono felice di comunicarti che... che DARK
VISIONS LA PASSIONE è GIA' USCITOOOOO
<3<3<3<3<3
E lo sto iniziando
a leggere... MITICO!!! peccato che sia l'ultimo della saga... oddio,
compratelo al più presto possibile,se sei una fan come me
è il massimo,scorrevole e... vabbè niente
anticipazioni comunque ti consiglio di leggerlo la era tardi
così dopo un po' sarai costretta ad andare e dormire e non
lo finirai in un giorno,cosa che io ho rischiato di fare...invece
trattenersi lascia più sulle spine,te lo consiglio al 100%!!
non ci posso credereeeeee!! è fantasticoooo! Altro che la
mia insulsa fanfic xD in confronto...anzi non c'è proprio
paragone,a Lei non mi avvicino neanche lontanamente.
Un bacione e
grazie per il sostegno che mi dai :D
Marty occhiblu
|
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Capitolo 9 *** capitolo 8 ***
Adorate
lettrici, ecco un altro capitolino della mia ff. Mi dispiace tantissimo
se non
ho postato prima ma il liceo mi ha tenuta lontana dal pc per un bel
po’. Questo
capitolo è di passaggio per il prossimo,dove finalmente
incontreremo ROB!!! O
meglio,il dottor Kessler xD .
Comunque
spero
che lascerete qualche recenzioncina giusto per sapere come vado =)
ok,allora…
BUONA LETTURA!!
Kait
& Gabriel
capitolo 8
IL
DOTTOR KESSLER
Il
giorno dopo, una
fantastica e soleggiata Domenica, lo dedicammo in parte al trasloco di
Gabriel
nel mio appartamento, e il resto a…insomma, a stare insieme, come una brava coppia.
Questo
riuscì a distrarmi
totalmente dai problemi; anzi,riuscì a distrarmi da ogni
cosa che non fossimo
noi. Verso il tardo pomeriggio,abbracciati sul divano del
soggiorno,sonnecchiavamo davanti alla tv; e, oltre a stare vicini
materialmente, avevamo polverizzato - estinto - cancellato dalla faccia
della
terra psichica le barriere mentali fra noi. Non c’era
più Kait e Gabriel, ma un’unica
entità aveva preso il suo posto, molto più forte,
molto più potente.
In
contemplazione della pura
felicità raggiunta, mi accorsi a malapena del beep-beep
proveniente dal pc.
Allora aprii gli occhi,li spalancai per la sorpresa…
cos’era
quell’eccitazione che
avevo? Perché d’un tratto ero ansiosa? Ansiosa di
che? Cos’era che ci
disturbava??
<<
Ah! >> esclamai
alzandomi di scatto. Gabriel fece il
mio stesso movimento per via del contatto, ma il contatto probabilmente
non
aveva previsto il puff proprio
davanti
ai suoi piedi,così Gabriel cadde a faccia avanti senza
capire perché.
Scoppiai
a ridere vedendo la
sua espressione confusa, poi blaterai qualcosa a mo’ di
spiegazione senza riuscire
a smettere di sghignazzare. Rise anche lui, poi il pc fece di nuovo
beep-beep e
ci voltammo entrambi.
Si
poteva notare anche a
distanza che sul display c’era un movimento sospetto, e
difatti,quando mi
sedetti alla postazione, vidi una busta da lettera in basso a destra
che si
apriva ripetutamente. Vi ciccai sopra e…
“
Alla sig.ra Fairchild
Gentile
signora,
sono
alquanto abbattuto dal
contenuto della sua e-mail, ma le farà sicuramente piacere
sapere che sono
pronto ad aiutarla il prima possibile. Ho già individuato
varie ipotesi sull’origine
del suo malessere ma per accertamenti dovrei vederla di persona e consultare le altre
opinioni che i
precedenti medici hanno formulato a riguardo. Purtroppo non faccio
visite a
domicilio, perciò dovrà venire lei qui,
nell’ospedale dove lavoro, il *****, che
si trova nella città di ****. Dal
suo
indirizzo so che spostarsi non le costerebbe nulla e le posso
assicurare che
avrà l’appuntamento richiesto. Deve solo
contattare l’ospedale e fissare data e
ora. Il numero è il seguente : **********
Cordiali
saluti,
il
Dottor Rob Kessler. ”
<<
Il dottor Rob
Kessler. Ha accettato. Rob. Ha. Accettato. Il dottor Kessler, ha
accettato la
mia richiesta di vederlo. Eppure devo essere una sconosciuta per
lui…c’è una
sola spiegazione: è rimasto il solito Rob di sempre!!
>>
<<
Non era questo il
tuo scopo?? >> chiese Gabriel.
<<
Sì ma non ci speravo
veramente!!>> mi alzai
e presi
a volteggiare per la stanza, anzi, a fluttuare come se fossi sulla
luna, in un
mare di beatitudine.
<<
Quindi ora cosa
facciamo?? >>
<<
Mmh? >> dissi
con la testa chissà dove in paradiso.
<<
Cosa dobbiamo fare??
>> ripetè lui.
Lentamente,un
poco per volta,
cominciai a scendere e la gravità riprese il solito valore.
<< Immagino
quello che ci ha detto lui… chiamare
l’ospedale… >>
Detto
fatto: in poco tempo
ottenemmo il nostro appuntamento,che era il giorno dopo alle 16:00.
Ogni
passo avanti era un
passo verso la guarigione di Gabriel,cosa che rese l’attacco
del cristallo
sulla sua fronte (avvenuto alla fine della chiamata) meno
insopportabile.
Ovviamente
festeggiammo tutta
la notte.
|
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Capitolo 10 *** capitolo 9 ***
Eccomi
di
nuovo!!
Adorate
lettrici,in questo capitolo non c’è nulla di
concreto,lo ammetto,infatti temo
di aver perso la grinta da scrittrice Dark-visioniana... mi scuso per
questo,ma
davvero non so che fare per riscattarmi... comunque,vorrei farvi una
richiesta...
potete dirmi quante siete? Perché a me dice solo le entrate
nei capitoli,non il
numero. Dovete solo scrivere “eccomi” o
“io” o anche un segno di punteggiatura xD
tanto per segnalare la vostra presenza.
Grazie
un
bacio
Marty
occhiblu
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Kait
& Gabriel
capitolo
9
IL
SOLE E IL BUCO NERO: DI NUOVO
INSIEME
<<
Eppure deve essere
da queste parti…>> mormorai,poi, ripiegata la
cartina stradale aprii
il finestrino per una boccata d’aria
fresca. Ahhh,meglio. Poi un brivido
mi percorse la spina dorsale e sorridendo mi affacciai.
Non
rabbrividivo per l’aria
frizzante che mi sferzava il viso ma per l’eccitazione che
avevo da quella
mattina e che,nonostante i tentativi di renderla meno
evidente, andava crescendo mano a mano che ci avvicinavamo.
L’unico
lato negativo della
giornata era il rifiuto che diedi a Patrice quando mi
suggerì di andare a fare
shopping insieme,e il conseguente faccino triste triste con cui
tentò di
convincermi alla fine. “
Oggi proprio
non posso, P. , devo vedermi con un vecchio e caro amico che non sento
da anni,
si trattiene qui solo per un paio di giorni e poi se ne và
” Questa fu la scusa
usata; non originalissima lo so, ma, a dirla tutta,non era neanche una
bugia.
<<
Ma non fa un po’
freddo? >>borbottò Gabriel. Guardò
i miei capelli scompigliati con
disapprovazione.
<<
Perché,tu senti
freddo? Vuoi che chiuda?>> Mi rivolsi al
guidatore,ritirando la testa .
<<
No,no… dicevo per
te,Kait…>> si affrettò a rispondere.
<> In effetti le sue mani erano
così strette al volante che
non so come facesse a girare in questo stato di … come
potrei definirlo…
nervosismo paralizzante. Per sciogliere la tensione misi una canzoncina
allegra
e tentai di farlo cantare insieme a me. “Lo so che la
conosci,si capisce da
come ondeggi la testa quando la senti su MTV.” gli comunicai
con un sorrisetto
infantile. Ma quando si schiarì la voce e prese fiato per
intonare il
ritornello, vedemmo l’ospedale davanti a noi. Niente scritte
o segnali a
indicarne la posizione,né cancelli
controllati…sembrava di più un anonimo
edificio scolastico di un paesino sperduto,con la vernice che si stava
scrostando da un lato e le finestre vecchio stile. Un microscopico
parcheggio
con tanti posti riservati ai disabili-tutti pieni- e una piccola parte
per le
persone sane- quasi tutti vuoti.
Spensi
la radio. L’edificio
era più piccolo di quanto mi fossi immaginata,ma a pensarci
bene,faceva al caso
di Rob: l’evidente bisogno di aiuto dell’ospedale
lo aveva spinto a lavorare
qui,per aiutare quelli meno fortunati…in un luogo povero e
con povere persone.
Gabriel era d’accordo.
<<
Non mi sarei stupito
se avesse deciso di fare un medico senza
frontiera…>>
Commentammo
per qualche
minuto la situazione,e arrivati a destinazione parcheggiammo. Scendendo
dalla
macchina,avvertii un prurito strano,che avevo imparato a
riconoscere.Non
frenetico,proveniente dalla mano,ma da una parte indefinita del mio
corpo…
Avvertivamo Rob. Stavo anche per chiamarlo telepaticamente quando
qualcosa di
invisibile soffocò grido mentale. Gabriel mi
guardò severamente .
<<
Pensi davvero che
sia questo il giusto approccio? >>
<<
No,hai ragione. Però
prima o poi dovremmo farglielo capire che è uno psichico, e
anche noi lo
siamo,no? >> Lui annuì serio,ed entrammo.
Lì -in quello che si poteva
chiamare ospedale solo per via degli strumenti medici- chiedemmo ad una
infermiera piuttosto anziana del dottor Kessler. Appena pronunciammo il
suo
nome i suoi occhi presero a brillare come se considerasse Rob un
santo,una
persona a cui rivolgere la propria devozione più assoluta,di
cui diventare un seguace
fedele.
Era evidente il rispetto che
queste persone
nutrivano per lui, la fiducia nelle sue capacità sfiorava
l’adorazione per i
miracoli.
Qualcosa mi dice che kessler sa
già del suo potere… pensò sarcasticamente
Gabriel. E mentre l’infermiera
ci guidava da Rob,la percezione della sua presenza si
acutizzò, e riuscimmo a
proseguire da soli. Non mi accorsi dell’occhiata confusa
dell’anziana
signora,né del beeeeep assordante che giunse d’un
tratto alle mie orecchie,né
del crollo delle mie barriere mentali . Senza saperlo mi ritrovai a
correre
verso la luce,la luce dorata e pulsante tanto familiare, fino a
che…
…
andai a sbatterci contro,e
Gabriel dopo di me. Ansante per la corsa mi scusai immediatamente,
anche prima
di controllare se fosse Rob.
<<
Oh,mi spiace,ti sei
fatta male? >> Un uomo biondo mi guardò da
sopra gli occhiali da vista,
visibilmente preoccupato per me. Lo fissai intensamente negli occhi,e
solo
grazie a quel oro liquido riuscii a riconoscere il nostro vecchio
amico.
Lacrime mi offuscarono la vista e mi mossi istintivamente per
abbracciarlo.
Gabriel mi bloccò in tempo, e dissi frettolosamente
<< No,no,
assolutamente no. >>
Meno male… questo
fu il primo pensiero proveniente da Rob. La voce mentale era molto
cambiata,più
profonda,da uomo maturo,un timbro basso assai differente da quello di
tanti
anni fa. Comunque sia,la mia attenzione era rivolta ad altri argomenti.
Piuttosto
demoralizzanti,anche. Se la vista di
noi due non aveva risvegliato niente di niente in Rob,neanche un
“ci siamo già
incontrati?”, come potevamo ripristinargli la memoria
dall’inizio? Senza un
punto di partenza? Più in fretta possibile,innalzai le
barriere,rendendomi
invisibile al suo “sonar”.,i siamo già
incontrati?"un "ista di noi due non aveva risvegliato
<<
Ehm-ehm… Dottor
Kessler suppongo. >>
<<
Esattamente. Posso
aiutarvi? >> Era decisamente curioso,quello sguardo
indagatore diceva <
Chissà come fanno a sapere il mio nome… >.
Ma più che altro
lo diceva il suo cervello.
<<
Dottore, vorremmo
parlarle in privato di una questione delicata…
>>
Ma adesso dovrei vedere la
signorina Fairchild… <<
Oh,mi
spiace,ora proprio non posso, ho un appuntamento con una paziente. Ma
se volete
dalle 5 alle 6 sono disponibile. >> Poi fece per
andarsene.
<<
Dottor Kessler,
aspetti! Sono io Kaitlyn Fairchild. Quella paziente che stava
aspettando.
>>
<<
Ah,allora sei in
perfetto orario –un bel sorriso gli si stampò sul
volto– e
lei è..?
<<
Gabriel,Gabriel
Wolf. >>
<<
Ok, se volete seguirmi
nel mio studio… >> così si
voltò e prese a camminare.
Mentre
lo seguivo guardai
Gabriel,ansiosa di conoscere la sua opinione.
“
Secondo te ha sentito la
nostra presenza? ”
“
Improbabile ”
“
E’ un fatto negativo o
positivo? ”
“
mmm…positivo perché non si
scandalizzerà, negativo perché…
”
“
…perché forse non sa
proprio cosa sia un contatto telepatico… ”
conclusi per lui.
Stavo
peggio di prima.
“
Ehm,cosa faccio quando mi
visiterà? Non ho il malore che gli ho descritto nella e-mail!!
” esclamai d’un tratto.
Gabriel
sfoderò un ghigno
malefico e disse a
bassa voce <<
Di questo non ti dovrai preoccupare,Kait…
>>
“
Vuoi farlo svenire?! Ma… ”
“
c’è altra soluzione? ”
“
No,ma… ”
“C’è altra
soluzione?”ripetè.
Ammutolii.
<<
Eccoci arrivati… >>
disse Rob. E aprì una porta davanti a noi.
|
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Capitolo 11 *** capitolo 10 ***
Ragazze,sono
piuttosto affranta poiché ha risposto solamente
LadyVampira93 al mio …”richiamo”
xD.
Comincio
a pensare che ci sia solo lei a
seguirmi
xDxD spero di no.
Comunque
tengo troppo a voi e eccovi postato un altro capitoletto =)
Godetevelo,ragazze…o
ragazza…
Martyocchiblu
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Kait
& Gabriel
capitolo
10
E
FINALMENTE…
L’ufficio
non era altro che una piccola stanza con dentro una scrivania
economica,tre
sedie e il lettino per visitare. Accanto la scrivania un piccolo mobile
basso
faceva da libreria; e sarebbe risultato fuori posto se i libri non
fossero
stati disposti in un modo particolare che… non fui in grado
di decifrare.
Anche
l’orientamento della camera dava un effetto totalmente
diverso alla stanza ben
illuminata.
Ah,capito,ha
usato quelle tecniche di
arredamento orientali per sistemare il mobilio…
Dava
una sensazione di rilassamento non conforme alle altre camere fredde e
senza un
minimo di gusto. Faceva sentire a proprio agio anche Gabriel.
Inoltre,
ogni cosa era in ordine;e non perché c’erano poche
cose,ma perché Rob si
occupava autonomamente del suo ufficio.
Che bella ragazza… questo pensiero tagliò
di netto il filo dei miei
pensieri e mentre mi accomodavo incontrai lo sguardo compiaciuto di
Gabriel.
No che non sei bella,sei
bellissima. E mia.
Sottolineò.
<<
Signorina Fairchild,si accomodi sul lettino. >> fece un
cenno verso
l’altra parete.
Panicopanicopanicopanico.
Il battito cardiaco accelerò
improvvisamente.
<>
Mi alzai velocemente. Le orecchie vennero pervase da tonfi irregolari,e
le un
velo leggero di sudore mi coprì fronte,collo e schiena.
<<
Si tenga pure la canottiera,ma deve togliere la maglia.
>>
Panicopanicopanicopanico.
“
Gabriel,allora!! ”
“
Eccomi eccomi, calma! Dammi solo il tempo di…“
un istante dopo vidi una miriade di puntini dorati
affacciarsi al
contatto mentale e raggrupparsi sulla sua fronte. Dopo la distruzione
del
cristallo Gabriel era tornato normale ed ogni volta che agiva al di
fuori dalla
telepatia attingeva l’energia dal suo corpo e minimamente dal
potere
psichico,pur affaticandosi facilmente. Difatti,il tragitto del chi andava da gambe , braccia
e torso direttamente
al terzo occhio.
Sempre
più oro, sempre di più luce. Poi,ad
un tratto
un gemito scappò dalle mie labbra: Gabriel cadde a terra con
un sonoro tonfo.
Era in preda alle convulsioni e Rob corse a soccorrerlo. Subito dopo
anche io
mi piegai in due appoggiandomi al lettino.
<<
Signor Wolfe! Signorina Fairchild!
>> tra un’ondata ed un’altra cercai
di mantenerlo al sicuro,ma le mie
mura cedettero insieme alle ginocchia.
Sentii
appena il pavimento freddo sulla guancia,che contrastava con
l’incendio nella
testa,e subito dopo il mondo si oscurò.
Rob
perse conoscenza.
Gabriel
smise di muoversi.
Ed
io rimasi aggrappata al quel sottile collegamento con il mondo per non
affogare
nel mare nero che era l’oblio.
Se
qualcuno fosse entrato in quel momento avrebbe visto due cadaveri
inerti a
terra, una donna che stava per raggiungerli,e una camera
dall’effetto
rilassante.
|
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Capitolo 12 *** capitolo 11 ***
Care,anzi
carissime lettrici!!!
Non
mi pare vero di pubblicare un nuovo capitolo! Dopo l’inizio
del liceo,poi lo
sport,gli amici e la famiglia, alla fine mi sono detta
“cavolo,Martina,le lasci
così?! le abbandoni sul
più bello?”
NO!
Quindi eccovi un nuovo capitoletto,pronto per essere letto.
Per
chi abbia letto il terzo libro della saga,questo oblio vi ricorda
niente? :D
Ringrazio
LadyVampira93 che ad ogni capitolo mi lascia una recensioncina molto
apprezzata,e concludo.
Buona
lettura!!
Marty
occhiblu
Kait
& Gabriel
capitolo
11
TRA
VITA E MORTE,SOLO UN’ISTANTE
Nero.
Solo nero. Questo era tutto
ciò che
vedevo,un nome tutto ciò che ricordavo di me.
Fluttuavo in un universo fatto di
niente-
cercando freneticamente qualcosa,come quegli incubi dove ti disperi per
trovare
un oggetto che neanche ricordi. Intanto quel nome mi stava
sfuggendo,cercando
asilo nell’oscurità per farla finita,annullarmi
del tutto e tornare alla
normalità. Ah,niente da ridire. Tanto non lo voglio
più questo tormento,questa ansia
lacerante. Ecco,vai pure piccolo nome,sei libero… sentivo il
bisogno
sparire ma… un pizzicorio
acuto,un bruciore che proveniva
dal torace-avevo un torace? Avevo un corpo??- e tornai in me,Kaitlyn
Fairchild.
Mi
accorsi che cercavo l’aria,ne avevo disperatamente
bisogno,così riacquistai le
capacità motorie e l’oblio divenne uno strano
grigio,il grigio degli occhi
chiusi. Tossii violentemente e li aprii di scatto,assaporando
l’aria che
scorreva veloce nei miei polmoni.
<<
Il battito è tornato! Presto, una maschera di ossigeno!
>> mi
avevano appoggiato qualcosa sulle labbra. Wow…
questa sì che era aria!
<<
Come ti senti,Kaitlyn? Tesoro? >> una donna con un camice
azzurro mi
guardò preoccupata.
<<
Mmm? Sì… sì sono io Kaitlyn Fairlchild
e sto bene. >> gracchiai e tossii.
<<
Oh,meno male. >> sospirò.
Un’ora
dopo ero seduta su un letto ospedaliero a piangere. Mi avevano spiegato
che
insieme a me,nello studio avevano trovato due uomini e che nessuno dei
due si
era ripreso,entrambi in coma profondo. Quella piccola frase aveva
risvegliato
tutta la storia dietro al piccolo incidente nell’ospedale ed
ora mi disperavo
perché Gabriel era
in coma,e a parere
dell’anziana infermiera,non si sarebbe ripreso, mentre Rob
era sulla via della
guarigione.
Diverse
volte e in quel momento, avevo tentato di contattarlo mentalmente,
invano, come
tentare di afferrare il fumo di una sigaretta: lo sfioravi, percepivi
il suo
calore e tuttavia ti sfuggiva. La mente di Gabriel c’era,
sì è vero , ma era
vuota, nell’oblio che aveva minacciato di inglobare anche me.
Non era stato
abbastanza forte,distrutto dal dolore.
Per
quanto riguardava Rob… ah,non ci volevo pensare,lasciai fare
ai medici e solo
dopo,forse gli avrei rivelato la
verità.
Quindi
piangevo.
Ero
talmente sconvolta che un gentile dottore mi propose di prendere un
sedativo,
più volte. Alla fine accettai.
“ Oh,ancora?
Accidenti… ” mormorai
guardandomi attorno. Anzi,non potevo guardare nulla poiché
ero nuovamente
caduta in coma, nello strano sogno nero, con la differenza che non ero
alla
disperata ricerca di qualcosa.
“ Kaitlyn?Sei tu?
” chiese una flebile
voce. Non potendo sussultare – cosa che mi risultò
molto strana – fui solo
stupita nello
scoprire che c’era qualcun
altro insieme a me. “ chi è?Chi è che
sussurra il mio nome? ”
“ Non lo so. Tu sei
Kait,vero? ”
“ Sì,certo,ma
tu come fai a non
ricordarti chi sei? ”
“Non trovo più
il mio nome,è fuggito e
si è nascosto. ” Ok, quella situazione cominciava
a diventare patetica. Eppure c’ero
passata anche io,quando quella parolina voleva scappare da te ed essere
libera.
Per ora la tenevo strettastretta assieme
a tutti me stessa. Ma… Sarei finita anche io
così?
“ Da quanto tempo ti
trovi qui? E… dove
sei? ” chiesi.
“ Qui. ” un
piccolo-minuscolo- bagliore
dorato apparve da qualche parte e potei localizzarlo.
“ Non so da quanto
tempo… non
lo so,non ricordo come sia il
giorno o la notte, qui non esistono. ”
Provai compassione per quella
piccola luce.
“ Ti aiuterò
io a trovare te stesso ” Già
un passo avanti! Era sicuramente un uomo,si capiva.
“ Grazie .”
disse sollevato.
“ Nulla.
Allora… come sai come mi
chiamo? ”
“ Oh,conosco tutto di
te,dove abiti,i
tuoi capelli fiammanti, il tuo viso,la tua voce…il tuo
potere psichico,i tuoi… ”
parlava ispirato come un artista parla della proprio arte. Ma dovetti
interromperlo.
“ Aspetta! Hai detto potere psichico?
”
“ sì,sei una
veggente,giusto? ” questo
restringeva il campo a due sole persone!!
Ma dato che Rob stava rinvenendo,la
lucina doveva essere per forza…
“ Gabriel!! Oh,sei VIVO! ”
esclamai. D’un tratto il nome venne fuori, il bagliore se ne
riappropriò e …
<<
GABRIEEEL!! >> gridai,
anche
telepaticamente. Una giovane donna fece un gridolino spaventato.
<<
Oddio che colpo!si sente bene,signorina? >>
esclamò ansante per lo
spavento.
<<
Come non mai,grazie,ma ora devo andare >> dissi con le
lacrime agli occhi
mentre mi alzavo dal lettino.
“ Sto
arrivando amore mio ” dissi telepaticamente.
“
Ti amo,Kait,ed è solo grazie a te che posso dirtelo di
nuovo. Mi hai salvato la
vita, ”
“
Tu SEI la mia vita,Gabriel,non scordarlo mai. ”
|
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Capitolo 13 *** capitolo 12 ***
Allora
care lettrici...oggi non ho commenti da fare,quindi vi lascio subito al
nuovo capitolo della mia FF.
Buona
lettura!!!
marty
occhiblu
Kait
& Gabriel
capitolo
12
UN
EQUIVOCO A DIR POCO IMBARAZZANTE
Gabriel
era stato rilasciato dopo alcuni test medici effettuati per accertarsi
che
andasse tutto bene;ma,seppur riluttanti a non scappare e abbandonare
“la nostra
missione”, rimanemmo
nell’ospedale per
attendere la guarigione di Rob.
La
sedia di plastica e metallo dove mi trovavo in quel momento era
scomodissima,
spigolosa e fredda. Gabriel mi sfiorò i capelli
dolcemente, e mi diede un bacio sulla fronte. Il fastidio
sparì
immediatamente.
<<
Grazie. >> sussurrò fra i miei morbidi boccoli
rosso-dorati.
<<
Grazie a te di esistere. >> gli risposi ancora una volta.
Erano passate
circa quattro ore dal suo rilascio e non aveva smesso di ringraziarmi
neanche
un attimo.
<<
Sono un po’ confusa… il medico dice che Rob
potrebbe metterci giorni a guarire…
perché ce ne stiamo qui ad aspettarlo? >>
aggrottai le sopracciglia.
<<
Perché, impaziente Kaitlyn, il medico di sbaglia di grosso.
Quando ero laggiù,
ho constatato personalmente… >>
<<
… che è in perfette condizioni e si
rimetterà in pochissimo tempo , sì sì
, ho
capito. >> sbuffai.
Ma
aveva ragione, difatti tre quarti d’ora dopo, una voce in
lontananza disturbò
il nostro tranquillo sonnellino.
“
Kait! ”
Balzai
in piedi svegliando Gabriel e mi diressi in tutta fretta verso Rob.
<<
Hey,dove stai an… >> Sgranò gli
occhi
e mi seguì immediatamente.
Oh,Rob,dove sei? Come stai?
pensavo. Percepii la sua presenza (veniva nella nostra direzione) e
tutti i
suoi pensieri. Purtroppo non feci caso a questi ultimi e quando ci
incontrammo
…
…
Rob mi prese tra le braccia e –sempre stringendo– mi baciò in
un’esplosione di passione e
scintille dorate. Non me ne accorsi neanche tanto fu rapido.
Né
mi accorsi della rapidità del
Gabriel-Tzunami; i suoi occhi ardevano di rabbia e dell’
antica gelosia appena
riapparsa; cercando di spingere via Rob con tutta la mia forza lo
guardai negli
occhi , scioccata.
Un
sonoro tonfo e un gemito mi informarono del pugno di Gabriel.
<<
Amico,ma che diamine ti prende!? E che ti è successo alla
faccia ?! >>
<<
NON PROVARE A TOCCARLA ANCORA,CHIARO?NON CI PROVARE MAI
PIU’!>> Ok, ora
stava per perdere il controllo. Cercai di contenere la sua rabbia e
reprimerla.
“ shhhhhh amore…calma, non è successo
nulla, si sarà sbagliato…
shhhhh,Gabriel,non preoccuparti,ci sei solo tu ora nel mio
cuore… ti amo… lo
sai che amo solo te… shhhhhhh, calmati ” cercavo
di cullarlo in una sorta di trans.
Come se fosse stato un bambino in
lacrime, sussurravo parole dolci,cantando nenie ipnotiche. Le quali
parvero
sortire il loro effetto.
<<
Gabriel,non l’ha fatto apposta…senti tu stesso
– ovviamente parlavo di
sondargli la mente –
…gli è tornata la
memoria. >> ci fermammo a guardare Rob. Lui era ancora
più sorpreso di
noi. E molto arrabbiato.
<<
Allora? Qualcuno mi spiega perché siete così vecchi? >>
<<
Vecchi?! Ma di cosa sta
parlando…
>> poi guardai Gabriel. Non eravamo vecchi…ma
cresciuti,maggiorenni
ormai. Possibile che non si ricorda di
avere 22 anni?
<<
Kait, mi dirai tu il perché? E cosa
ci faccio in ospedale? >> poi sbiancò.
<< Sono caduto in coma,vero?
>> senza aspettare risposte
corse
in un bagno.
Dapprima
non ne compresi il motivo. Solo quando tornò -ancora
più sconvolto- con uno
specchio in mano,capii : aveva visto il suo volto completamente diverso
da come
se lo ricordava, da uomo adulto.
“
Gabriel,perché non si ricorda di essere cresciuto?
“
“
Non lo so,sto cercando di capirlo!!! ” immediatamente Rob si schermò
e gridò
“ SMETTI ALL’ISTANTE DI
SONDARMI IL CERVELLO!! ESCI SUBITO!!! ”
si
rivolse a me: “ Kait, sono finito in
coma,vero? Ricordo solo che … è morto il signor
Zetes? il cristallo è stato
distrutto? ”
<<
Certo Rob,stai
calmo,è tutto passato! Da
tanti anni. L’ha sconfitto Gab…>>
non
finii la frase che il giovane guaritore mi attirò a
sé di nuovo.
Eh no,non questa volta. Pensammo nello stesso momento io e
il mio ragazzo.
Mi
rifugiai tra le braccia di quest’ultimo ,
sgusciando dalla presa di Rob.
Ora
mi lanciava sguardi allibiti. Si sentiva confuso. Tradito dalla sua
ragazza.
“ Non
volevo farglielo sapere così,accidenti…
”
il mio protettore strinse i denti.
“
Allora non glielo diremo. Non ora. ” mi lasciò
andare.
Mi
spinse verso il suo ex-rivale.
Mi
costrinse ad abbracciarlo con la sola forza del senso di colpa.
Ma
soprattutto,non fece un fiato fino alla rivelazione della cruda
verità.
Il
rombo del motore venne interrotto ancora una volta.
“
Così, è tutto finito,vero? ” chiese
sollevato Rob. Sorrideva sempre.
“
cioè…niente più avventure contro il
male o cose del genere?? Mi piace sul
serio. A te no,Kait? Ti amo. Non mi stancherò mai di
dirtelo. ” annuii
annoiata.
“
Sì,Rob,sono contenta anche io. Ti amo. ” poi camuffai un sospiro
seccato. Avevamo appena
salutato l’ospedale per sempre;nonostante le affermazioni di
tutta la brava
gente che vi lavorava e secondo le quali il dottor Kessler si sarebbe
ricordato
di essere,appunto,un medico,noi lo avevamo portato via con noi
blaterando
banali scuse a destra e a manca.
Gabriel,salvami da questa
situazione… TI
PREGO! Oppure fai sparire Rob!
Quest’ultimo,
per meritarsi il primo posto nella mia classifica dei più
noiosi al mondo, non
aveva fatto nulla di male.
A
parte avere diciassette anni precisi. Più che essere la
ragazza di un 22enne mi
sembrava di fare baby-sitting ad un ragazzino innamorato di me. Parlava
in
continuo. Su noi due, di quanto fosse contento di essere riemerso dal
coma dopo
anni (gli avevamo raccontato solo una parte
di verità),sul tempo,sull’ospedale,su
i ricordi, sulla crostata che
faceva la nonna e che mi avrebbe fatto assaggiare; gli bastava parlare.
E come
se non bastasse,mi teneva la mano.
Il
suo calore -che ora paragonavo al MIELE
denso e appiccicoso- stava
diventando
insopportabile.
<<
Gabriel…che mi racconti?? Cosa hai fatto in “tutti
questi anni”? >> fece
una specie di risolino, che con la sua voce baritona, mi fece venire la
pelle
d’oca.
<<
Niente. >>
<<
Ah,ok. Tu Kait? Dove vivi? Che lavoro… >>
<<
Ora basta, Rob, dobbiamo dirti una cosa. Gabriel,accosta.
>>
lui obbedì, evidentemente al mio stesso livello di
sopportazione.
<<
Scendete. >> ordinai ancora. Subito mi si
affiancò, mentre Rob era
davanti a noi.
<<
Cosa c’è,Kaitlyn? Senti un pericolo in lontananza?
>>
<<
No. >> Un
pericolo!? Le uniche
cose pericolose erano le mie mani pronte a strozzarlo da un momento
all’altro!!
“
Gabriel? ”
“
Sì,ci sono. ”
<<
Per cosa ci sei? Cosa deve fare?? >> mi guardò
confuso.
Aveva
degli occhi davvero molto belli.
|
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Capitolo 14 *** Grazie ***
ciao,
ragazze!!!
questo nuovo
post mi serve per ringraziare delle persone speciali: le mie
lettrici !!
In particolare: LadyVampira93 per le sue recensioni e per avermi
inserito tra le preferite;
princetongirl818 per aver inserito la storia tra le preferite; Elieth,
per averla messa tra le seguite.
un grazie anche alle altre che leggono e basta xD
baci
martyocchiblu
|
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Capitolo 15 *** capitolo 13 ***
Mio dio!
Mi accorgo solo ora che è passato come minimo un secolo
dall’ultimo post, e mi scuso con tutti. Questo capitolo
è stato difficilissimo, sono rimasta a metà
chiedendomi < E ora? Cosa accadrà? Come fa Kaitlyn a
dire a Rob che sta con Gab? >
Non lo sapevo davvero. Ho scritto, scritto e scritto, poi ho cancellato
un po’ qua , un po’ là, fino a eliminare
tutto quanto e ributtare giù la storia da capo, un paio di
volte. E natale bla bla bla.
Insomma
Un sacco di kasini e poco tempo per scrivere o fantasticare sul
capitolo.
Scusatemiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!
Vabbè, fatto sta che alla fine il capitolo l’ho
scritto ed è pronto ad essere commentato, positivamente o
negativamente, come vi pare ;)
Una bacio e mille scuse
Marty occhiblu
Kait
& Gabriel
capitolo
13
SVEGLIATI,ROB!
Povero rob. Sono stata davvero
acida con
lui… avrei dovuto trattarlo meglio.
Era
facile parlare bene di lui mentre lo si guardava dormire: il vento gli
scompigliava i capelli, creando un’aureola dorata attorno al
viso innocente
tristemente sgualcito dal coma. Nel momento in cui Gabriel
l’aveva fatto
svenire, un strana idea – la verità – si
era fatta strada nella sua testa. E mi sentivo davvero in colpa.
<<
Come facciamo? >> chiesi
a Gabriel
con un filo di voce.
Anche
lui sembrava
incerto. Si guardava intorno; eravamo
fermi in un vialetto sterrato semi – abbandonato. Rispose
dopo diversi minuti.
<<
Io inizierei con
il controllare la
memoria sbloccata
finora. Mmh …
vuoi … vuoi venire? >> Avevamo
invertito le parti, per una volta era Gabriel
quello confuso
e
io quella decisa … Ma decisa a cosa?
<<
Puoi ripetere? Non ho capito dove dobbiamo andare. >>
<<
Nei ricordi di Rob. >> il
suo tono
diceva “ ma non è OVVIO? ”
Il
mio ribatteva : “ Non credo,amore. Forse mi
ci ha portata mio padre quando ero piccola , ma non me lo
ricordo… ”
<<
Ma certo, ci faccio un giretto al giorno,no? >> risposi
sarcasticamente.
Lui
sbuffò e accennò un sorriso. Tornando
serio,disse: << Vieni o no? >>
Tentennai
un istante. Solo un istante.
<<
Sì. Voglio capire meglio la situazione. >>
<<
Allora preparati, Kaitlyn, non so che effetti avrà.
>> Si concentrò sulla
mente di Rob incanalando energia nel terzo occhio.
<<
EFFETTI?! >> esclamai con voce stridula. Troppo tardi.
Apparve
una sensazione di vertigini improvvisa; ogni suono venne attutito; la
gravità
diventò insignificante per il mio corpo… Avrei
detto di essere nello spazio.
Visualizzai
una porta –una vera porta nel buio con cardini e
maniglia– davanti
a noi; Gabriel la aprì: ci trovammo
catapultati in un film , solo che la pellicola andava velocissima, e si
capiva
appena il senso della storia. Tuttavia vidi molte immagini familiari,
come
l’istituto viola, la scuola, i macchinari per i test, io
diciassettenne, Rob
diciassettenne, io e Rob insieme diciassettenni, - un’altra
porta si aprì -
Gabriel idem, Lewis uguale, Anna lo stesso, poi il suo totem, la
sveglia a
forma di mucca, il cristallo,- e ancora una porta - i miei capelli
rossi, i
suoi occhi d’oro, Joice, Zetes, la lettera,
l’addio, la delusione, la
tristezza, la solitudine e..
<<
BASTA!!! >> gridai.
Sbam!
Sbam! Sbam! E tutte le porte si
chiusero. Ansante, fulminai Gabriel con lo sguardo, e mi appoggiai
all’auto
massaggiandomi le tempie.
Sospirai
sonoramente <<
oooouuuufffff… che
cazzo,Gabriel!!! Ma non si poteva evitare? >> domandai.
Ma lui non
riusciva a vedermi… L’espressione rilassata, gli
occhi vitrei. Era ancora
laggiù.
<<
Gabriel?? Amore??? >> lo scossi bruscamente: niente.
Siamo già due a
zero,Gabriel,non ti
posso salvare sempre io…
Gemette
appena, e corrugò la fronte,senza aprire gli occhi.
<< Vorrà dire che ti
verrò a prendere … >>
“ Non saremmo in questa
situazione se non gli avessi cancellato tutta quella memoria,
perché l’hai
fatto!? – gli dissi un po’ arrabbiata - Ma
no, non mi avresti mai ritrovata … ” mi concentrai
al massimo, imitando
Gabriel.
Non
ce ne fu bisogno. “ Ma che diamine stai
dicendo? ”
“
Amore mio, sei sveglio! Questo vuol dire che hai controllato la sua
mente… ”
Stirò
un sorriso smagliante e si illuminò.
<<
Oh no, Kaitlyn. Ho fatto molto di più di un semplice
controllo. Ma perché te ne
sei andata immediatamente? C’eravamo quasi, mancava
pochissimo. >> corrugò
nuovamente la fronte. Io arrosii…
perché ero scappata?
<<
Beh, ecco
io… >>
Rob rantolò e interruppe la mia
patetica scusa.
Ci
guardò con gli occhi spalancati, da bambino. “ Che
sia regredito fino alla
prima infanzia ? ” chiesi terrorizzata alla sola idea.
Gabriel scosse la testa,
sorridente.
“
Sta a guardare ”
<<
Ragazzi, non mi sento un granchè. Che
è successo ? >> - si guardò attorno
stranito - << Gabriel,tu stavi
scappando da me !! >> ora apriva e chiudeva le mani, con
la vaga
sensazione di avere ancora la maglietta del suo amico tra di esse.
<<
Cloroformio >> mormorò.
<<
Esatto, Rob , cloroformio … Ma >>
Sgranai
gli occhi.
Il
respiro mi si fermò in gola,soffocandomi momentaneamente.
<<
… tu riesci a ricordarlo ??
>>
esclamai.
|
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Capitolo 16 *** capitolo 14 ***
Ciao,
ragazze, volevo solo dirvi che,per capire meglio la scena, le prime 6
battute dovrete
leggerle ad alta voce, e MOLTO velocemente... o almeno io
l’ho immaginata così,
con un’ ironica riconciliazione-OPS! Vabbè,
un’ultima domandina... secondo voi
cosa è successo a Rob?? Ditemi cosa ne pensate e forse
potrei accennarvi
qualcosa sul prossimo capitolo ;) ... godetevi la lettura!
Un
bacio
Marty
occhiblu
PS:
scusate per la frasetta finale, ma ho sempre voluto dirlo ( o scriverlo
^-^" )
Kait
& Gabriel
capitolo
14
ORO…
LIQUIDO.
<<
Che cosa? >> chiese Rob.
<<
In che senso “ che cosa”? >>
<<
Quella cosa che devo ricordare,che cos’è?
>> ?
<<
Come sarebbe a dire “ che cos’è
” ? E’ una cosa e basta , un ricordo… te
lo
ricordi? >>
<<
Ma che cosa state dicendo? >> intervenne Gabriel.
<<
Cosa? Ah, stavo cosand… eh-ehm, chiedendo a Rob, se
ricordava quella cos…
-
sbuffai spazientita e dissi alzando la voce -
QUELL’
AVVENIMENTO. >> Finalmente.
Per
qualche secondo ci scambiammo occhiate
confuse, e scoppiammo a ridere.
Avevo
le lacrime agli occhi quando Rob – dopo risatine a
sghignazzamenti vari – tornò
serio. Mi abbracciò, e io accettai di
buon grado sapendo che quel gesto,quel dolce, caldo abbraccio che si
danno i
veri amici quando si rincontrano, era spontaneo e consapevole della
reale
situazione. Gabriel ci osservava con un’espressione
indecifrabile. Però Rob non
pensò minimamente a salutarlo, evidentemente, credeva che
fosse sempre stato
con lui.
<<
Kaitlyn, sul serio,di cosa stai parlando? >>
Ogni
traccia di divertimento era scomparsa nel suo tono, quindi risposi
telepaticamente: “ Rob,tu sei convinto di fare ancora
l’università? ”
“
Certo, mi mancano solo 2 esami… ”
“
No, Rob, tu hai già superato gli esami. Hai ottenuto la tua
laurea in medicina
e lavori in un ospedale in periferia. ” come
reagirà? Mi chiedevo torturando il bordo della
maglia.
<<
Macchè! Gabriel, tu te ne sei andato ieri, quindi dillo tu a
Kait che oggi è…
>>
<<
ROB, GUARDA LA DATA! >> esclamai prendendo il polso con
l’orologio e
portandoglielo davanti alla faccia.
Gli
si mozzò il respiro e sgranò gli occhi, come se
stesse sulle montagne russe
alla fine della salita, in quel momento di stallo dove un istante si
dilata
all’infinito.
Quasi
mi aspettavo un grido euforico; fortunatamente, non arrivò.
Gabriel
gli diede una pacca sulla spalla, ma Rob si ritirò
immediatamente, come se gli
avessero dato una scossa elettrica.
Io
invece avevo realmente preso una
scossa, era forte e continua, veniva dal polso.
Che sia un nuovo avvertimento
psichico??
Però sembrava diverso, più materiale.
Anche
Gabriel avvertiva una sensazione simile al collo e istintivamente mi
guardai
l’avambraccio: il braccialetto che mi avevano regalato mio
padre per lo scorso
compleanno era incandescente, non più dorato ma bianco e
luminoso.
Gabriel,che
aveva osservato la scena stupito, si portò una mano nella
maglietta e ne tirò
fuori una collana dello stesso materiale.
In
pochi istanti sia questa che il bracciale caddero a terra sottoforma di
goccioline argentee, una leggera pioggia di mercurio.
<<
Ma che diamine è successo? >> disse Gabriel
chinandosi. I grumi luminosi
si contorcevano e si spostavano lentamente verso Rob, caduto in una
sorta di
shock paralizzante.
Si
muoveva, sbatteva le palpebre, ma sentivamo che non lo faceva di
propria
volontà.
<<
Possibile che sia stato lui? >> chiesi piano a Gabriel.
<<
Questa storia si sta facendo più complicata di quanto
pensassimo. >>
Questa
era la verità. La situazione
ci era
sfuggita di mano ingannandoci, facendoci credere di controllare tutto
il nostro
mondo mentre il destino intrecciava il filo della mia vita con quello
di altri,
aggiungeva sempre più nodi e fiocchi fino a non poterlo
più separare o
distinguere dalla matassa.
Gabriel
si alzò di colpo e si parò di fronte a Rob. Il
suo sguardo era indagatore,
voleva risposte, le pretendeva com’era nella sua natura;
quello di Rob
stralunato, cercando le stesse risposte del suo ex-rivale, ma con
superficialità, perché non conosceva le domande.
Io
protendevo i miei “tentacoli mentali” nelle
barriere del guaritore, e , dopo diversi tentativi riuscii a
penetrarvi. Fu
come entrare nell’alto dei cieli.
Se
prima Rob era una lanterna nel buio telepatico, ora somigliava
più a un faro:
emanava energia allo stato puro, una luce bianca paradisiaca, e
sospirai al
solo contatto con essa.
“
Gabriel, senti anche tu, è diverso.
Dev’essere successo qualcosa … ” il
telepatico non rispose continuando a
fissare il nuovo Guaritore sia con gli occhi che con la mente.
I
due rimasero a studiarsi per un po’, poi Rob
cambiò espressione: da estraniata
divenne meravigliata, con gli occhi spalancati ed un sorriso sghembo
appena
accennato . I piccoli vermicelli luminosi si raggrupparono in un unico
grande
grumo che avanzava deciso verso Rob il quale mi stava sbattendo fuori
dal suo
perimetro telepatico. Un campanello d’allarme mi
risuonò in testa, la mano
sinistra, quella con cui disegnavo, prese a formicolarmi
insistentemente.
“
Oh no, non ora! ”
<<
Gabriel, presto, mi serve un pezzo di carta e una matita.
>>
<<
e dove li trovo?! >> il formicolio divenne
insopportabile. In attesa del
misterioso metallo, il guaritore mi fissava cercando qualcosa da dire.
Non mi
piaceva affatto: ora sembrava consapevole del suo… potere,in
qualche modo.
<<
ADESSO! >> Prima che cominci a
scrivere con il sangue,pensai
entrò
in macchina e frugò per pochi secondi a caso; scossa dalla
forza dell’esigenza
psichica, come un lampo entrai, scovai penna e foglio dicendo a Gabriel
di
farsi da parte.
Per
primo comparve una macchia,un lago dai bordi irregolari. No, anzi, era
sangue,
nero e viscoso, che scendeva in rivolotti tra le pieghe di un telo
sopra un
tavolo. Tra il tavolo ( che si scoprì essere un lettino da
ospedale) e il
lenzuolo si intravedeva una figura umana; Gabriel probabilmente; uno
squarcio
in corrispondenza della fronte faceva capire qual era la fonte del
fiume nero.
Avevo gli occhi lucidi: davvero Gabriel si sarebbe sottoposto
all’intervento? E
… avrebbe perso tutto quel sangue?? Oh mio Dio… Aspetta,Kait! Non pensare al peggio, guarda
cos’altro c’è. Una
lunga, riccioluta e ribelle chioma –la mia
chioma– era chinata sopra paziente.
L’inchiostro della penna si stava
scaricando, e il mio profilo apparve in toni chiari e sfumati, tuttavia
l’espressione triste non mi sfuggì. Infine,
abbandonato su una sediaccia di
plastica in fondo alla stanza, Rob si teneva due dita sulle tempie, il
viso
concentrato con le labbra serrate. Ogni traccia dello stimolo psichico
sparì,
insieme all’inchiostro.
“
No! Quando avverrà?? Dove?? DOVE?? “ chiesi
disperata.
Maledetta
visione.
Succedeva
sempre così, appariva dal nulla e nei peggiori momenti,
senza fornire
spiegazioni né chiarimenti, svanendo prima che ci si potesse
capir qualcosa e
lasciandomi l’amaro in bocca. Sapevo
che
il disegno sarebbe diventato realtà, ma non conoscevo il
luogo e il tempo. Ma
allora perché continuavo ad illudermi di poter superare
questi limiti? Perché ero
così distrutta ogni volta che le oscure visioni tornavano a
perseguitarmi?
<<
Kait, sai che non ci puoi… >> disse una voce
cavernosa e baritona che
sarebbe potuta appartenere ad un albero millenario.
Ma che buffo e azzeccatissimo
paragone pensai
.
<<
… fare niente. >> concluse. Mi girai di
scatto, sicura che un gigante
dell fiabe fosse venuto a trovarci e…<< AH!
Rob! Che ti è successo alla
voce? >>
Gabriel,
che si era voltato un’ istante prima di me, vide a chi
apparteneva la voce
mostruosa, quindi trasalì.
<<
Non lo so…Ma non è questo l’
importante,ragazzi! Devo dirvi una cosa… >>
To be continued…
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Capitolo 17 *** capitolo 15 ***
Kait
& Gabriel
capitolo
15
I
SOMMI PSICHICI
Il
grumetto argentato raggiunse i piedi di Rob, che lo sollevò
mostrandocelo.
“
scusate,non volevo rovinarveli … ”
Meno
male, almeno la sua voce telepatica non ha subito cambiamenti pensai.
Come
un abile prestigiatore divise in 2 parti quello strano metallo e in un
movimento fluido del polso li ritrasformò di nuovo in
gioielli.
<<
Ma come è possibile? >> mormorai. Il delicato
oro bianco del bracciale
luccicava al sole.
<<
Già, come hai fatto a trasformare il mio portafortuna in
argento vivo? >>
chiese brusco il
mio ragazzo. Bloccai in
tempo le parole di Rob e dissi :
<<
Comunque sia, non mi sembra il caso di parlare qui,no? Andiamo a casa e
ne
discutiamo con calma. >>
“
ma ci deve un sacco di spiegazioni… sei sicura di non voler
affrontare subito
il discorso? ” chiese Gabriel. Lo guardai in quei suoi
profondi e supplichevoli
occhi grigi, trasmettendogli la confusione che provavo.
<<
Se tu credi di dover affrontare qui ed adesso l’argomento, va
bene, faremo
così. >> dissi infine. << Rob,
comincia pure. >>
“
Bè, pochi secondi fa è avvenuto un fatto davvero
straordinario: ho incontrato i
Sommi Psichici! ” comunicò telepaticamente,
aggiungendo un’immagine alla frase
detta.
Sembrava
il tipo di foto scattata da un aereo, tutte nuvole rosa e arancioni con
un sole
al tramonto incandescente e incredibilmente vicino. Dieci figure umane
vestite
con lunghe tuniche erano disposte a cerchio su dieci di queste
nuvolette, e
notai che si assomigliavano tutte: tratti orientali, occhi profondi ed
espressivi e capelli rasati a zero. Perfino le due donne.
Erano praticamente identici agli abitanti della
casa bianca... forse ancora più anziani.
“
questo sarebbe accaduto quando?? ” chiesi.
“
Quando il tuo bracciale e la sua collana hanno cominciato a brillare.
E’ stato
come se la mia anima uscisse dal corpo e raggiungesse i Sommi nel
cielo…
davvero stranissimo. Mi hanno spiegato molte cose, tra cui il motivo
della
vostra missione.” Lanciò uno sguardo eloquente a
Gabriel. “
Loro sono stati i primi psichici a saper
dominare la potenza dei cristalli, sapete? Al loro tempo, diventarono
così
potenti che l’anima continuò a vivere
lassù in quel luogo lontano anni luce che
chiamano ‘ Il cerchio ’. Possono vedere e
controllare chiunque entri in
contatto con un qualsiasi cristallo, buono o cattivo, ed aiutano i bisognosi tramite altri
psichici o i
cristalli stessi: hanno un campo telepatico così esteso che
ingloba la terra e
buona parte dell’universo, così esteso che quando
mi hanno parlato è stato come
se mi imprimessero a fuoco ogni parola
in mente. Avrebbero potuto spostare la catena dell’Himalaya
senza sforzo con
tutta quell’energia… è stato
incredibile. ”
“
Rob, sei sicuro che non ti sia inventato tutto? Magari era un sogno un
po’
strano… ” disse scettico il mio ragazzo.
E come posso dargli torto,
è una storia
assurda! I sommi psichici… mah.pensai
<<
Gabriel ha ragione, che prove ci sono che non sia stata
l’immaginazione? Un
sogno? >>
<<
Bè, una prova tipo… questa? >>
esclamò, aprendo le sue barriere mentali.
Una
luce ambrata dello stesso tramonto visto prima nei suoi ricordi
m’investì e di
nuovo mi chiesi come poteva essere. Rob si chinò a terra e
incanalò la trama
luminosa verso il suolo: affiorarono migliaia di puntini neri, lucidi e
in
forma liquida, che, piano piano, divennero una piccola palla in mano a
Rob.
<<
Vedete? >> disse portandola sotto i nostri occhi
sbalorditi.
<<
Grafite. >> aggiunse, plasmando la palla
in un bastoncino e impugnandolo come una penna. Oh, mio dio.
<<
Tu hai appena… hai richiamato dalla terra… ma
è… è straordinario! Prima hai
modificato l’oro e ora la grafite… è
come se potessi … >> cercai una
definizione adeguata balbettando altre mezze frasi. Ero così
eccitata! Rob
aveva un nuovo potere, se così si poteva chiamare. Già, ma realmente, cosa sa fare? mi
chiesi Lui
può…
<<
Modellare e spostare a mio piacimento i minerali- mi rispose, e
fissò
intensamente un Gabriel assorto nelle sue riflessioni, prima di
aggiungere:- Faccio
altrettanto con i cristalli, tutti
i
cristalli. >>
Il
mio ragazzo si voltò di scatto.
<<
Vuoi dire che questi ipotetici Sommi Psichici ti avrebbero dato questo
dono
per…me? >> chiese speranzoso. Rob
annuì energicamente.
Oh, Amore, lo sapevo che in fondo
ci
speravi...ti eri rassegnato a portare questo fardello da solo e per la
vita ed
ora ti si apre uno spiraglio di possibilità… Andai vicino e gli diedi un bacio a
fior di labbra.
<<
Te l’avevo detto che avremmo trovato una soluzione.
>>
Rob
ci guardò commosso, e rimase a guardarci mentre
già progettava l’operazione.
Avremmo
liberato Gabriel.
Avremmo
rotto le catene che lo torturavano e insieme saremmo volati in alto per
il
resto della vita…
O almeno così credevo.
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