Death Note: le favole di L

di Bennu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cappuccetto Mello ***
Capitolo 2: *** Matt-rentola ***
Capitolo 3: *** Balice nel Paese delle Stoviglie ***



Capitolo 1
*** Cappuccetto Mello ***


Piccola premessa: in questa storia l'unico adulto della situazione è L.
Sia il mitico trio che BB sono dei ragazzini di otto anni. Kira c'è, esiste, ma è solo la figura ipotetica di un ragazzo che potrebbe essere come lui che, casualmente, è la copia sputata di Light.
Questa storia è puramente demenziale e priva di senso. Per cui..vi prego non cercate di trovarne uno xD
Detto questo buona lettura, e grazie ^^

 


Wammy's House, sala riunioni.

Nella sala riunioni della Wammy's House, perchè ebbene sì, se ve lo state chiedendo anche la Wammy's ha una sala riunioni, pressochè inutile, ma ce l'ha, erano stati radunati tutti i bambini dell'orfanotrofio.

 

-Ma che fine ha fatto quella mummia di Roger?- Chiese acidamente Mello mentre addentava una tavoletta di cioccolata, solamente la diciottesima di tutta la mattina. (Tutti all'orfanotrofio sapevano che Mello stava tentando il suicidio da diabete da ormai tre anni senza esserci riuscito).

-Ci convoca tutti in sala riunione e poi non si fa nemmeno vedere....che rabbia...- Ringhiò, per quanto potesse ringhiare un bambino di otto anni.

-Basta sono tre ore che aspettiamo!- Il piccolo si alzò in piedi, braccia aperte nella stupida imitazione di un dittatore alto un metro e un barattolo...e uno sputo dentro il barattolo, pronto ad organizzare una rivolta.

Un aeroplanino di carta lo colpì nell'occhio interrompendo quel magico momento di puro carisma, facendolo saltellare per tutta la sala conferenze cacciando parolacce e insulti incomprensibili tra i quali “Smonfco aeroplagnino” e “Il mio povero occhio! Rimarrò ciclopizzato a vita”.

-Io me ne vado.- Disse tranquillamente un bambino completamente bianco. Alcuni bambini lo guardarono con gli occhi pieni di compassione e misericordia, umidi per l'allergia alla polvere.

Povero piccolo Near....Tutti sapevano la sua disgrazia.

Solo qualche anno prima, in un assolato pomeriggio d'estate, mentre correva dietro ad un robottino che andava ad una velocità di 0,00001 km al mese, era inciampato in una paperella di gomma verde lasciata da Mello e, con un salto triplo, due capriole mortali, un atterraggio su una buccia di banana lasciata da Matt, con una caduta a rallentatore, era finito nel calderone di candeggina in cui l'anziano Watari, all'ora in bermuda gialli e arancioni, mentre sfoggiava i suoi scolpiti addominali, stava facendo il bucato.

Da allora...era come dire....una mozzarella vivente. Bianco e acido.

-Ma..chi l'ha fatto entrare?!- Gracchiò Mello, che sembrava la strega di Biancaneva, ingobbito e con un occhio delle dimensioni di un'arancia.

-Ehi, iiiiiio!!- SI lagnò Matt. -Mi faceva pena!- E stritolò il povero latticino che da mozzarella Santa Lucia, divenne una Vallelata.

-Aaah...ma che palle! Non possiamo andarcene?- Chiese una ragazzina a cui era stato affibbiato il nome di....Linda.

-No, cioè, cioè, e se quello torna e s'incazza?- Chiese un Beyond Birthday che stava bevendo il suo tredicesimo caffè, che spiegava abbondantemente come mai, a soli otto anni, avesse due occhiaie da zombie del film “La notte dei morti dementi”, fosse uno schizzato cronico, non dormisse mai e, attenzione E....andava fuori a guardare le stelle con gli occhiali da sole.

-E allora il tempo come lo passiamo? Io ho di meglio da fare.- Si lamentò Mello mentre svuotava una cisterna di collirio nell'occhio. Ormai “Mello” non era altro che un occhio con una faccia intorno.

-Tanto valeva andare al cinema a veder Twilight...- Continuò a lagnarsi.

-Con Matt?- Chiese eccitato il rosso, che gli stava facendo un filo spietato da ben una settimana, a cui sfuggì un secondo aeroplanino e finì nell'occhio sano di Mello.

-Aaaaargh! No! Senza Matt!- Gridò quello correndo come una trottola stordita in giro, fino a quando non mise il piede nel vasetto di marmellata di fragole di BB che, tranquillo come una melanzana, sfoderò il coltellino pronto a tagliargli il piede.

-Guarda che hai fatto!- Gridò.

L'afferrò per la maglietta nera, isterico, rovesciando il bicchierino del quattordicesimo caffè.

Mello avvistò il coltellino e, rizzai i capelli, strillò :-Ah! Un pazzo maniaco!-

BB lo fissò e gridò spaventato:-Dove?!-

-Tu!-

-Io?!-

-Sì!-

-Nuo!-

-Aaaaah!-

-Aaaaah!-

Near roteò gli occhi. -Qualcuno li sopprima!-

 

Nella stanza fece la sua entrata un ragazzo dai capelli neri e la pelle candida.

Camminò a passo tranquillo e solenne.

Dietro di lui la colonna sonora de “L'Aida” a commemorare quel momento.....cazzo, Watari l'aveva dimenticata accesa.

Alcuni bambini si girarono a guardarlo estasiati.

-Lui...è..?-

-Sì! È proprio lui!-

-È..È....È L!-

Gridò uno di loro, indicando il ragazzo che non vide un malefico chiodo sporgente dal pavimento e che lo prese con il mignolino.

-Auuuuuu!!!- Ululò mentre saltellava tenendosi il piede, con gli occhi iniettati di sangue e i denti aguzzi.

-Nah, non è lui.-

-Già...L non è un pirla.-

I bambini tornarono a farsi i cavoli loro, ovvero a fabbricarsi canne con le violette raccolte in giardino.

Quando L placò il male al mignolino, osservò la stanza che era un delirio.

-Ragazzi....-

Urla.

-Ehm...ragazzi....-

Un aeroplanino killer li finì nell'occhio.

-Aaaauuuuuuu!!-

Ululò per la seconda volta.

-Allora! Restate tutti seduti, cazzo!-

Nella sala scese il silenzio.

Near smise di arricciarsi i capelli con l'arriccia capelli rubato a Linda.

Matt la smise di fare oggetti volanti non identificati.

Mello e Beyond la smisero di gridarsi in faccia un “Aaaaah!”

Gli altri...ma che ce ne frega?!

Gli occhi puntati su di lui.

-Ora, per passare il tempo, papà L vi racconterà una favola.-

Disse con un sorriso da ebete stampato in faccia.

Tutti i bimbi si radunarono intorno a lui, in cerchio.

L cominciò la sua prima favola.

 

Cappuccetto Mello.

C'era una volta una graziosa bimbetta, alla quale tutti volevano un mondo di bene, e poiché indossava sempre un cappuccetto rosso, e si chiamava Mello,tutti la chiamavano cappuccetto Mello.

 

-Ehi, ma io sono un ragazzo!-

-Zitto, effemminato!-

-Maaaat! Io ti ammazzo!!-

 

Un giorno, sua madre, che era un bellissima donna, con i capelli neri, la pelle nivea e le occhiaie, che tutti in città chiamavano con il dolce appellativo di L-colei-che-mangia-frittelle, disse :-Tieni, cappuccetto Mello, eccoti un paiolo di detersivi. Portali alla nonna, è debole, malata e non si lava da una settimana. Con questi si ristorerà.-

 

-Che palleeee! Quando arrivano gli alieni?-

-Matt, giuro che se non stai zitto ti picchio!-

-Ma io mi annoio!-

-IL tuo cervello si annoierebbe se solo ne avessi uno!-

-Capperi, fatemi continuare!....Allora, stavo dicendo...-

 

Poi, la mamma di Cappuccetto Mello continuò dicendole:- Fa la brava, non parlare con gli sconosciuti, non cercare tavolette di cioccolato sotto i funghi perchè non ce ne sono. Attenta a dove metti i piedi che se cadi e si rovescia il flacone della candeggina, scoloriamo tutto il bosco.-

-Sì, mamma, farò tutto per bene.-

Promise la bimba e sparì nel bosco.

 

-Ecco, lo sapevo. Adesso quella cade e scolora tutto il bosco!

E poi? Chi la trova più la nonna in mezzo a tutto quel bianco?-

-Piantala Neeaaaar...-

 

Poi, una volta giunta nel bosco, incontrò il lupo Beyond Birthday e siccome era stupida, non scappò via, ma anzi, si fermò dando confidenza allo sconosciuto.

-Buon giorno Cappuccetto Mello, che cos'hai sotto il grembiule?-

 

-Oh, io lo so che cos'ha...-

-Matt che schifo, sei un pervertito!-

-Ma....Mello...io..-

-Schifo immenso!-

-Sono i detersivi per la mia cara nonna debole e vecchia, che non si ava da una settimana.-

-E dove abita la tua nonna?- Chiese i lupo preparando le mollette per tapparsi il naso.

-Abita vicino ad una grande quercia! Quella in centro al bosco, aspetta ti faccio una cartina!- E iniziò a disegnargliela. -Lì ce la sua casa!-

E Beyond...cioè, volevo dire il lupo, pensò tra sé e sé :”Questa bimba è un tenero boccone prelibato, devi fare in modo di acchiapparla!”

 

-Mi piace il lupo! Avanti, quand'è che la sbrana?

Ma si vedrà il sangue? E come la uccide?-

Tutti si allontanarono di un passo

da Beyond Birthday.

 

-Guarda che belle tavolette di cioccolato che ci sono sotto quei funghi! Perchè non ne raccogli un po' così ti viene il diabete?-

-Sì! Lalalalal...-

-No, dai non può essere così scema! Ehi..

ma dov'è Mello?-

-Là, sotto il tavolo. Crede ci siano delle tavolette di cioccolato.-

-...-

 

Così facendo il lupo, riuscì a guadagnare tempo sufficiente per arrivare a casa della nonna e una volta giunto lì...

-Tock, Tock.-

-Chi è?-

-Sono la tua nipotna, Cappuccetto Mello.-

-Alla buon'ora! Stupida! Mi stavo colorando di rosa! Entra, entra! Sbrigati!-

E in un sol boccone il lupo se la mangiò.

 

-Ma Beyond! Come hai potuto?- Chiese Near.

-Sei un mostro!- Disse Matt.

-Ehi, ma io non c'entro!- SI difese il fragoloomane.

-Sì che c'entri! Dopo di che, hai indossato la veste

della nonna (un pigiama bianco da

ospedale), la sua cuffietta

con le paperelle gialle e ti sei messo a letto ad aspettare

la tua nipotina!- Concluse L.

-Ma...sarà...- Disse poco convinto lui.

 

E quando Cappuccetto Mello arrivò a casa della nonna, entrò, si avvicinò al letto e, con aria innocente disse:- Ma nonna...stai proprio di merda oggi....guarda che faccia pelosa che hai!-

-Ehm...ecco...-

-E guarda che occhiaie...-

-AH, quelle sono...per vederti....meglio.-

-E che orecchie a punta che hai...e che boccaccia storta e grande che hai!-

 

-Ehi io non ho la bocca storta!-

-Maccome no?! Picasso si è ispirato a te per il suoi quadri!-

 

-È per divorarti meglio!-

E il lupo se la mangiò. Proprio in quel omento, passò di lì un cacciatore. Bello, alto, rosso di capelli e molto, davvero tanto...

 

-...Impotente?-

Un aeroplanino s'infilò nell'occhio di Mello per la terza volta.

 

.tanto gay....che andava in giro a cantare:-Gaio, gaissimoooooo!-

Andò a casa della nonna per controllare che fosse tutto a posto e nel letto ci trovò il lupo addormentato con la pancia tutta gonfia.

-Oh, no! Questo è un lavoro per Matt! E zack!-

Tagliò la pancia del lupo con...

-Una spada laser???-

-Il tuo cervello è una spada laser, Matt! Sta zitto!-

 

...con un'ascia. Gli aprì la pancia e in poco, Cappuccetto Mello e la nonna furono salvate.

-Grazie signor cacciatore!-

-Hai imparato la lezione, piccola Cappuccetto Mello?-

-Sì....non andar mai più a trovare la nonna!-

 

-Fine.- Concluse L.

-Ma io non sono una nonna!-

SI lagnò Near.

-E io non sono una bambina!-

Rincarò Mello.

State zitti! Questa favola è fighissima!-

Disse Matt on in mano un oggetto non identificato pronto a scagliarlo.

-Non mi è tanto piaciutaaa.- Concluse Beyond mentre beveva il quindicesimo caffè.

-Ora basta, tutti a letto!- Disse L.

-Ma, cioè, sono le undici di mattina!-

-A letto ho detto!-

Fu così che tutti tornarono a letto alle undici del mattino e quando Roger tornò non trovò i bambini, bensì un'altra stanza della Wammy's distrutta.

-Ma che cazzo...-

 

FINE.

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OK, piccolo esperimento.
Spero sia piaciuta, non mi sono mai cimentata in una vera storia tutta demenziale. Se ha successo ho in mente altre sotire da far raccontare a L in momenti strambi.
Fatemi sapere che ne pensate. Ogni commento o pensiero sono ben accetti ^^
GRazie.

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Capitolo 2
*** Matt-rentola ***


Wammy's House, giorno di pulizie.

Alla fine, anche alla Wammy's House era arrivata la primavera. Se ti stai chiedendo “come mai anche alla Wammy's House”, è logico che tu non sappia dove sia collocata e, se lo sai, una domanda mi sorge spontanea: quanto hai in geografia?

Se invece fai parte di quell'1% che non sa dove si trovi, ecco la risposta. Inghilterra. In quale posto preciso dell'Inghilterra non lo so, perchè anche io appartengo a quel 99% di persone che in geografia ha 2 ( 2 perchè non so che numero venga dopo il due, infatti in matematica ho 1 e in italiano 0 perchè i numeri andrebbero scritti a lettere..).

Comunque, è bene che tu sappia che, anche in Inghilterra un anno è composto da 365 giorni e, su 365 giorni, 366 piove mentre il 367 giorno è nuvoloso. (Se pensi che ci sia qualche incongruenza con i numeri, vai a vedere quattro righe più su quanto ho in matematica).

Ebbene, come stavo dicendo, anche lì, alla Wammy's House, era arrivata la primavera. Niente sole o caldo, ma solo una pioggia che Dio la mandava giù col secchio.

Ma sempre primavera era e, di conseguenza, il super palestrato nonché flaccido (sì, lo posso scrivere, è un'antitesi xD) Watari, aveva gentilmente chiesto ai bambini dell'orfanotrofio, munito di frusta e mitragliatrice da bravo schiavista qual era, di dare una piccola ripulita all'orfanotrofio perchè forse, ripeto forse, era leggermente sporco.

Mentre poneva questa piccola richiesta, stava lottando contro una pantegana gigante che portava una baguette in bocca , mentre Roger aveva aperto un giro di scommesse clandestine su chi avrebbe vinto tra l'Acaro che era uscito da sotto il letto di Linda e il Ragno che si trovava nell'angolo della mensa, il quale giustificava le strane scomparse di bambini che, negli ultimi dodici...anni, tormentavano l'orfanotrofio.

 

I bambini si erano allora divisi in due gruppi: quelli che, per le prime dodici ore pulivano il posto e cercavano di renderlo vivibile e quelli che, nel frattempo, cercavano di tenere buoni i vari animali e/o cumuli di polvere che ormai avevano preso lentamente ma inesorabilmente possesso del luogo.

 

In tutto questo baccan..ehm...daffare, quattro teneri bambini si stavano occupando del secondo piano che aveva le dimensioni di un campo da pallone. (Non chiedetemi come sia possibile, non sono io l'architetto di questa gabbia di matti....volevo dire, di dolci doni del cielo.)

 

-Ma che palleeeeee!-

Si lagnò una vocina dolce come quella di una cornacchia.

-Perchè dobbiamo pulire nooooiiii?-

-Quante volte te lo devo ripetere Matt? Perchè lo fanno tutti!-

Rispose uno scocciatissimo Mello che aveva in testa una bandana per proteggere la sua biondissima chioma lucente lavata con Pantene Acqua Light, testata dal nuovo promoter Kira, che lasciava i capelli lucentissimi e liscissimi senza lasciare residui e senza appesantirli.

-E allora se tutti si buttano dalle finestre facciamolo anche noi, no?-

Osservò la mozzarella Near bardata fino al collo con una tuta anticontaminazione per paura di diventare roseo.

-Io non voglioooo pulireeeeee!-

-Matt, si può sapere perchè diamine sbiascichi le parole?!-

Chiese irritato il biondo.

-Perchè ho sbattuto forte la testaaaaa!-

-Sì, ma quello lo sapevo già!-

-Ma non dovrebbero pulireee le donne delle pulizieee?-

-Hanno paura di mettere iede qui dentro.-

-Watarii?-

-È vecchio.-

-Rogeer?-

-Chi?-

-Linda.-

-È stata sbranata dal Ragno della cucina una settimana fa.-

-....Watariii..?-

-Matt! Ti ho già detto che è vecchio!-

-E che cazzo ci devo fare? Le provo tutte nooo?-

Mello gli lanciò in testa un randello (preso non si sa bene dove visto che non si sa bene a cosa possa servire durante le pulizie) stendendolo.

-Ma insomma, noi siamo bambini! Non dovremmo pulire o no?! Questo è sfruttamento minorile! Io chiamo la polizia e li faccio venire qui! Non ci pagano nemmeno!-

Esclamò un Beyond Birtday coperto di polvere dalla testa ai piedi che, non avendo capito che nel XXI secolo esisteva Swiffer e che, di conseguenza, usava la testa (nel vero senso della parola) e la sua capigliatura spettinata, per togliere le ragnatele dagli angoli (non si sa bene come, visto che era alto un metro e un sasso, e uno sputo sopra il sasso) e per togliere la polvere dai mobili.

Ovviamente in mano aveva il suo quindicesimo caffè che stava tracannando come fosse stata acqua.

-...Non vedevo qualcuno bere così da quando Matt, a capodanno, ha tracannato vodka liscia pensando fosse acqua..-

Rabbrividì Vallelata.

-Insomma noi siamo bambini! B-A-M-B-Q-U-I-N-Y-P-S-I!- Li guardò invasato.- Capite?!-

-Non proprio, ma va bene così. Ti vogliamo bene lo stesso.- Mello gli pattò la spalla.

-Io sono un bambino! Voglio fare a pezzo il cadavere della signora della mensa in pace! Questo lavoro dovrebbero farlo i grandi!-

O.O ← la faccia di tutti, compresa la tua che stai leggendo scommetto.

-..Beh..? Oh, dai , lo sapete che non sono del tutto normale!-

 

Mentre questi innocenti bambini disquisivano , dalle scale si sentirono dei passi leggeri.

Dalle tende entrò uno spiraglio di luce.

I bambini si girarono estasiati.

-È...è veramente...lui?-

-..Non ci posso credere...-

-..Lui.....è..-

Sopra le delicate note della dolce canzone di “Chanteclere (non so se si scrive così, ma non sono francese e quindi non mi interessa) lo sgrassatore” e di “Mastrolindo, il mago del pulito”, sull'ultimo gradino inciampò L che si fece tutto il perimetro del secondo piano di pancia e di faccia.

-..Lui è proprio un pirla. Non può essere lui.-

Fortunatamente, il previdente Watari, conoscendo la dolce leggadria e pesante maldestria (se questi termini non esistono io ho la L'icenza poetica! Ebbene sì! Con l'apostrofo.) del giovine, l'aveva fatto su in rotoli e rotoli di swiffer cosi che, se fosse finito per terra, avrebbe comunque dato una mano a pulire.

-Ragazzi!-

I quattro bambini tornarono a fare quello ceh stavano facendo.

Mello stava con un dito nel naso sperando di riuscire ad arrivare al cervello, che sperava di avere.

Matt stava gongolando come un'ostrica. (ebbene sì, le ostriche gongolano)

Near stava in cima ad uno scaffale lontano dalla polvere pregando tutte le divinità, contemporaneamente, per non sporcarsi.

Beyond...dov'era Beyond? Ah, sì, alla macchinetta del caffè.

-Ragazzi sono io, L! Forse vi ricorderete di me perch ho risolto casi come “Chi ha rubato le caramelle alla nonna” e “Colombo, il tenente demente”!-

Nessuna risposta.

-Sono qui per raccontarvi una storia. Vi va di sentirla?-

Per quei bambini qualunque cosa era meglio che pulire. Anche ascoltare le storielle di un pazzoide diabetico intorno al quale giravano scommesse su cosa l'avrebbe ucciso prima, se una zolletta di zucchero, una ciambella, o la sua stessa stupidità.

 

-Che storia ci raccontiii?

-Quella di Cenerentola!-

-...Che schifo...-

-Allora, visto che non vedete l'ora io inizio!-

-Ma..-

-C'era una volta...-

 

Matt-rentola.

 

C'era una volta una biondissima bambina che aveva una chioma di capelli rossi come il fuoco.

 

-Ehi,ma non è un controsenso?-

-Che cosa?-

-Ha appena detto che era biondissima!-

-Sarà stato daltonico!-

-Sssssh!!-

 

Il padre, un nobile conosciuto da tutti in città per le sue scappatelle, dopo aver capito che le seconde nozze erano state una gran cazzata, con la scusa di dove uscire a comprare le sigarette, una sera, se la diede a gambe abbandonando la povera tontorentola che, per l'occasione, chiameremo Matt-rentola.

 

-Ehi, sembra la storia di Matt!-

-Oh, ma avanti, chi crederebbe ad una padre che esce a comprare le sigarette?-

-Zitti! Mi sento tirato in causa!

Chissà perchè mi sento protagonista!-

 

Matt-rentola era una nicotinomane pazzesca sfruttata dalle sue sorellastre GenoveffaB e Banastasia

che la costringevano a passare il moccio Vileda, una volta al mese, per tutto il monolocale di dieci metri quadrati in cui vivevano e le ordinavano, di tanto in tanto, di pulire il posacenere che la dolce fanciulla, simile ad una ciminiere, riempiva con un intervallo di tempo che si alternava dai dieci ai venti..secondi.

-Matt-rentola! Pulisci qui!-

-Ma..-

-Matt-rentola! C'è un mucchio di cenere qua!-

-...Adesso!-

E un monte Everest di cenere ricopriva le povere sorelle.

Un giorno, la matrigna candegginata, scendendo le scale, annunciò che il bel principe della contea, dava una festa al suo bellissimo palazzo che si trovava tra la casetta di marzapane e il regno di Kinder Pinguì, vicino ai monti Novi, cioccolato dal 1870.

Le due sorellastre strillarono e, con la delicatezza di una mandria di elefanti, sfondarono la porta delle loro camere e iniziarono a pulire.

-Posso venire anche iooooo?- Straziò i maroni Matt-rentola.

-Oh, ma certo!- Disse la matrigna.

-Solo ad una condizione! Devi riuscire a togliere questa macchia di inchiostro dal mio vestito.-

-Matt-rentola, volenterosa, si mise di impegno. SI munì di tripla lente di ingrandimento con la quale riusciva a vedere la famiglia di acari che lo salutavano e che abitavano da molte generazioni quel vestito.

Ma della macchia nemmeno l'ombra.

-Ma..a dire il vero...-

-Allora non puoi venire!-

-Ma ho già il vestito!-

Disse sfoggiando uno dei vestiti delle sorellastre.

Fu così che GenoveffaB e Banastasia le strapparono il vestito e lei corse nella foresta (il giardinetto che c'era dietro casa con due margherite morte per il troppo diserbante che, Matt-rentola, inconsciamente, aveva dato), piangendo disperata.

 

-Ma..Beyond..come hai potuto?-

-Fare cosa?!-

-Strappare il vestito a Matt!-

-Ancora con sta storia?1 Ma io non ho fatto nulla!-

-Oh, si che l'hai fatto. E poi hai riso anche malignamente!-

-Ma...-

-Comunque...-

 

Fortunatamente, la fata madrina, sentendola piangere apparve in camicia da notte, con tanto di maschera verde spalmata in faccia e due cetrioli sugli occhi.

-Ma chi è che scassa i maroni a quest'ora, eh?! Se lo trovo gli chiudo quel buco dentato che si ritrova!-

La fata madrina, che aveva folti capelli neri, un'aria svampita e camminava curva per l'età (ebbene sì, le creme della L'Oreal, perchè voi valete, costeranno anche 10 euro, ma dopo che le usata per dieci millenni, poi vi assicuro che anche a voi non fanno pi effetto), vide una saetta rossa schiantarlesi addosso

-Ehi, ma che ca..-

 

-No, L ci sono i bambini!!-

-Oh, scusa..-

 

-Ehi, ma che acciderbolino..

 

-Meglio, decisamente meglio.-

-Sembro Ned Flanders..-

 

-Su, su Matt-rentola, non piangere.-

Disse alla ragazza disgustata.

-Ma fai proprio schifo!-

-Guarda che ho ucciso per molto meno.-

-Gracchiò la fata.

-Io sono la fata madrina!-

-Chi?-

-Esatto, proprio io! Adesso ti aiuterò!

E così dicendo la vestì di...

 

-Raso.-

-No..-

-Pizzo..-

-No...-

-Tulle!-

-No, ho detto di no!-

-UN momento, come fa Matt a conoscere tutte

queste stoffe?-

-Ehm...ma che bella storia, come continua?-

...un bellissimo abito da sera.

 

-Ora, trasformerò questo cetriolo in una carrozza e questi scarafaggi in magnifici scarafaggi!-

-Eh, sìììì!-

-Biddidi boddidi...e..e..ecciù!!-

La fatina, allergica alle...

 

-Cazzate?-

-No, a quelle è allergico solo Mello, vero?-

-No, non proprio.-

-Matt ha un cervello e BB non è

uno psicopatico caffeinomane.

-Etciù, etciù. Etciù!!-

-Ecco...-

 

Magie...

 

-Ma com'è possibile?-

-E che cazzo ne so, mica è mia la storia!-

-Ma se la stai raccontando tu!-

-...Ops..-

 

Trasformò il cetriolo in..

 

-Ma non era una zucca?-

-Cetriolo, zucca, che cosa ti cambia? Sempre tubero è!-

-Ma...-

-Qualcuno lo sopprima!--

 

..una carrozza e i bacarozzi in...

 

-E questi? Non erano topi?-

-Zitto ragazzino che ascolti Justin Bieber!

Dovrebbero linciarti solo per questo!-

 

...in splendidi cavalli neri e Matt-rentola potè finalmente raggiungere la festa, dove, durante il ballo, fu subito avvistata per la sua avvenenza e la sua rara bellezza, dal principe Mello.

Ballarono per qualche...

 

-Ora?-

-Anno?-

-Mese?-

-E, sì. Così gli andarono a fuoco le scarpe -.- ...-

 

..minuto, perchè la magia tarocca della fata madrina durava solo fino alla mezzanotte e, siccome gli scarafoni non avevano il GPS satellitare installato nel guscio, si erano persi strada facendo, consentendo così a Matt-rentola, di godersi il ballo per pochi minuti prima di dover fuggire via, non prima di una sigaretta.

 

Durante la corsa, Matt-trentola, perse un anfibio.

 

-Ma non era una scarpetta di cristallo?-

-Ehi, stiamo parlando si Matt, che ti aspetti?-

-Già! E poi fracassa tutto!

Da piccolo si è fracassato il cervello per vedere se la forza

di gravita funzionava anche se scendeva le scale a testa in giù

tipo Esorcista, e secondo te poteva mettere

le scarpette di cristallo della Chicco?-

-..Ragazzi guardate che vi sento..-

-...Oh, cazzo..-

 

Il principe non riusciva a darsi pace così. Sollevato lo scarpone disse:- La dolce puzzetta...-

 

-Ignorante è pulzella-

 

-..che calzerà questo piccolo anfibio numero 47 infangato, sarà la moglie di Meeellooooo..-

E così iniziò la sua disperata ricerca.

 

Nel frattempo, a casa di Matt-rentola, la matrigna stava cercando di far sparire dalla vista la povera Matt-rentola., quando, finalmente irruppe in casa il principe con la scarpina.

Matt-rentola, rispettando il suo turno, passò davanti alle sorelle e alla matrigna.

-Voglio provarla prima iioooo!-

Il principe le provò l'anfibio che gli calzò alla perfezione.

-Oh, mio Dio, sei tu!-

Gridò disgustato il principe!

-E anche tu sei tu!-

Gridò innamorata la ragazza.

-E adesso mi sposi!-

E così, vissero sempre felici e contenti.

 

 

-Fineee!-

Concluse soddisfatto L.

-Ma sta storia fa schifo!

-È raccapricciante!-

-Sì! È come quando BB non lava la vasca da bagno dopo che si fa una doccia dopo che è stato un mese senza farsela!-

-Ehi, non è vero!-

Repplicò il bimbo circondato da miliardi di mosche.

L si alzò e li guardò con dolcezza.

-E ora bambini miei, io devo proprio andare. Il caso Kira mi sta aspettando e non può proprio attendere.-

Così dicendo, si mosse verso le scale al ritmo della canzone “The Power.” mentre le quattro piccole pesti lo guardavano.

-Secondo voi dovremmo dirglielo?-

-Di cosa?-

-Della cera.-

Videro la figura di L rotolare giù dalle scale tra imprecazioni indecenti, mentre tirava fuori dalla tasca la sua agendina preferita, vedeva che giorno era e iniziava a tirare giù tutti i santi dal calendario.

-Troppo tardi.-

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Ringrazio tutti quelli che hanno letto e commentato il capitolo precedente e mi scuso per il ritardo
nell'aggiornarne questa FF.
Per chiunque la leggesse, mi scuso anche se è da moltissimo che non aggiorno più
Nightmare ma, incredibilmente xD, ho un blocco che non risco a superare e non so nemmeno
se valga più la pena di continuarla.
COmunque,m spero vi sia piaciuto questo capitolo, sperando che vi abbia fatto ridere come il primo, anche se
so che non sarà così xD.
Nel prossimo capitolo mi piacerebbe scrivere qualcosa del tipo "Mello nel paese delle stoviglie" oppure  raccontarvi
come i nostri amici hanno passato una semplice giornata in montagna.
Se avete richieste o suggerimenti, scrivetemi pure ^^

Vi mando un bacione e vi ringrazio tutti quanti.

Bennu.
 

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Capitolo 3
*** Balice nel Paese delle Stoviglie ***


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Vi è mai capitato di scrivere intensamente così tante pagine di una storia demenziale che avete quasi paura che qualcuno possa aprire il file e avere la conferma della vostra insanità mentale? E vi è mai capitato che, dopo tutta quella fatica nel comporle e nel nasconderle, vi si bruciasse di colpo il computer?
Dopo mesi di assenza posto la nuova favola raccontata da un Elle un po' nevrotico in un momento strano. Piccola premessa per chi potrebbe essere interessato.
E' la quinta volta che riscrivo questo capitolo perchè ogni volta, per una ragione sempre diversa dall'altra (salta la corrente e non avevo salvato, si brucia il computer, i miei due gatti  mi mangiano i cavi dell'alimentazione del pc...) non sono mai riuscita a postarlo -.- Già.
Le canzoni che troverete all'interno del testo, sono di DJ Matrix.
Detto questo,  vi ringrazio per tutte le recensioni che mi avete lasciato, sono state una più bella dell'altra. Colgo l'occasione per salutare chi ha scoperto questa serie di favole da fuori di testa da poco e mando un super abbraccio a chi, ancora, me le legge.
Vi lascio alla lettura e non vi annoio oltre.
Un bacio, Bennu


Wammy’s  House – Cucine
Se ti stai chiedendo come mai siamo nelle Cucine della Wammy’s...lascia che ti risponda che francamente non lo so. Ok? Non ne ho idea.  Insomma non c‘è sempre un perché a tutto, chiaro? Quando cade una mela per terra non c’è un perché! Stai pensando alle leggi della gravità di Newton? Ah, dilettante! Ma dov’eri quando l’insegnante di fisica ha palesemente messo in chiaro che l’unica cosa che ha sbattuto per terra fu proprio la testa di Newton dopo che un’anguria caduta dall’albero delle angurie lo centrò in pieno? Cosa?! Non esistono gli alberi di angurie? Ma se ce n’è uno proprio dietro di te! Io da qui lo vedo!
Ah-ah! Ti sei girato  vero? Lo sapevo. Comunque, non divaghiamo su quella che è la tua ( e la mia, non sentirti offeso, anche io ero in bagno quando il Signore distribuì i cervelli. Ero quella che ti teneva la porta, ricordi?) ignoranza...Ma torniamo a noi. Sì, dunque, stavo dicendo…Ah, sì!
Cucine della Wammy’s…Hai presente quel luogo pulitissimo e iper-ordinato in cui tutto brilla e splende? Quello in cui c’è una cella frigorifero che è grande quanto la mia e la tua cameretta? (Ps: la mia è minuscola, non so la tua.) Ma sì, quel posto in cui se entri senza cuffietta e mascherina appare subito il tizio delle Ricola, con il cravattino rosso e con la croce bianca stampata sopra, a dirti che lui è svizzero e che l’igiene viene al primo posto e quindi devi usare Calfort per la lavastoviglie che quando l’accendi, se glielo chiedi, ti porta anche su Marte, il Cif per il lavandino nel quale ti ci puoi specchiare, lavandino OVVIAMENTE in acciaio inox a 364 carati (...non commentare, la storia è la mia, io mi sono fatta una canna e correggo il rhum con il caffè quindi sì, l’acciaio si misura in carati), Napisan  per lavare il grembiulino che devi indossare e la fiamma ossidrica per lavarti le mani? Hai presente? Sì?...Bene! Allora dimentica tutto! Tutto, tutto! Sì, cancella le ultime venticinque righe di cazzate che ho scritto.
Oh, avanti, non lanciarmi maledizioni,  in fondo lo sai anche tu che ti sei divertito a leggerle, no? No? No.
Perché, vedi, le Cucine della Wammy’s erano il luogo che più si avvicinava all’Inferno. Pile di pentole incrostate e puzzolenti accatastate una sull’altra e una dentro l’altra, lavandini che avevano visto la guerra del ’15 –’18 , guerra famosa nel quale Watari si era distinto per aver nutrito quei soldati a suon di colli di tacchino, proiettili e zolle di terra;  Insomma, una cucina nella quale tutti avevano il terrore di entrare, una cucina talmente tanto fetida che il servizio sanitario non aveva bisogno di andarla a vedere che non era a regola: si metteva controvento e sentiva l’olezzo dei sette nani, tra i quali c’era un nano morto, che ne proveniva! Sì, dai, un po’ come quando la tua prof di matematica non si lava e ti dice di avvicinarti! Aveva più o meno lo stesso odore! Come? La tua prof non ha quell’odore? Se, se..vai a scuola, poi domani me lo fai sapere..anzi, guarda bene, perché probabilmente, oltre che single, avrà anche i baffi..Pensa che anche i topi avevano fatto le valigie e si erano trasferiti..Ah, se ti interessa sono qui con me. Ti salutano.
Comunque, in questo dolce..ssee…scenario, si sentivano le urla di  quattro  splendidi mostri.
-Ma perché siamo finiti qui dentro?!-
Sbottò la voce di un incavolato Mello.
-Perché ci tocca pulire  le pentole ?!-
Continuò.
-Perché tu e Matt avete iniziato a lanciarvi le cose da mangiare in mensa.-
Spiegò un pacatissimo Near seduto sul lavandino che versava il detersivo Ava-come-lava, con dei guanti in lattice giallo talmente tanto lunghi e grossi che sembravano quelli che usava nonna Abelarda, la nonna di cappuccetto rosso quando doveva fare le pulizie di primavera nel bosco.
Detersivo che, tra l’altro, non era nemmeno adatto per i piatti ma, nonostante tutto, era pur sempre lui il discepolo di Elle.
-Ma non è vero! Volevo solo dimostrare a quel citrullo che la minestra era così collosa che potevamo attaccarci i manifesti! Vero o no, citrullo?
-Fì, Fì!-
Rispose un Matt sdentato che aveva perso i due incisivi, (hai presente i denti davanti? Sì, quelli che ti fanno sembrare un coniglio? Ecco, quelli), a causa di una dolce patatina lessa da otto chili che non si era cotta restando in superficie e che aveva la consistenza di una pietra di granito del gran Canion. Ed era così dura, ma così dura che Watari, per cercare di ricavare un po’ di soldi, perché sì, la crisi aveva colpito anche la piccola e tenera Wammy’s  aveva prima cercato di spacciarla alla Nasa per un meteorite  proveniente da Marte e, non essendoci riuscito, l’aveva fatta partecipare al Guinnes dei primati come patata più dura del mondo. Se guardi c’è ancora. Sì, sì, si chiama Jimmy. Jimmy Potato.
-Beh, ma almeno potevate evitare di riempire anche Beyond!-
Li rimproverò Near terrorizzato da una bolla unticcia che minacciava di esplodere sporcandolo.
-Ma non l’abbiamo fatto apposta! Era sulla traiettoria!-
E tutti e tre si girarono verso un Beyond Birthday che, afferrato il doccettino mobile del lavandino, usandolo il lavello come vasca da bagno e il doccettino come microfono cantava a squarciagola come un folle: - Diveterete Traaaans! Papaparapapà! Vale come stai, questo pome morirai, ho visto le tue foto nelle epigrafe dai gay!-
I tre lo guardarono inorridito. La sua follia aveva toccato vertici mai visti e dopo quella pseudo battaglia di cibo in mensa, essendo diventato una specie di mostro di fanghiglia marrone (minestra), aveva deciso che un lavandino sarebbe diventato il suo bagno.
E continuava a cantare come un povero ebete.
- Ehy ragazzi andiamo in piazza c'è un concerto emo-punk dove cantano ragazzi ke somigliano a dei trans e canzoni più sfondate del 3x3 dei punk e dimmi ke ci fanno quaaaaa.....-
Mello gli si avvicinò e cercò di farlo stare zitto ma quello lo liquidò schizzandolo d’acqua e gridando, come se avesse avuto davanti una folla di fans impazziti.
-Ringraziamo e salutiamo i Brocchi del Colleeeeeeege!!-
E si fece anche il verso.
Mentre questa scena di ordinaria follia andava avanti da ore, perché sì, in ore di lavoro avevano messo il detersivo nel lavandino e immerso la spugna nell’acqua, il che era tutto dire, sentirono che, all’interno della cucino era entrato qualcuno..o qualcosa.
Near cacciò un urlo e si arrampicò sul lampadario, in stile Tarzan.
-UN TOPO! C’E’ UN TOPONE!-
- Che figo! DoFe? DoFe?!-
Disse un Matt super eccitato.
-Io lo schiaccio!-
Gridò un eroico Mello afferrato il manico della scopa Vileda, super allungabile, super estendibile, super cattura polvere e, da oggi, anche super schiaccia topi.
-  Su le mani genteeeeh!-
Completò l’opera un BB esaltato e troppo preso nel suo concerto mentale.
Ma, improvvisamente, tra le pentole, spuntò un ciuffo nero.
-Vestito da straccione con il ciuffo in giù, lancia una moda che tra un po’ non va piùùù!-
Cantò BB mentre Mello stampò la scopa Vileda in fronte ad un Elle che ululò come il lupo sfortunato de “La spada nella roccia”.
-Mocciosi smonchi, sbolenchi, rompi@é2£!@#! E ç*:°_668)&%$!-
Ebbene sì. Anche Elle-colui-che-ne-dice-delle-belle ogni tanto si lascia andare.
Comunque, catturata l’attenzione di quei tre, rimesso in sesto, riacquistata la solita calma ordinaria, dopo essere scivolato ull’acqua che prontamente Bb aveva rovesciato un’ora prima per terra, arrancò al lavandino e, sedendoci sopra a cavalcioni con la grazia con la quale, Samara, di The Ring risaliva il pozzo, li guardò.
-Sapete bambini cosa ci vorrebbe per allietare questo momento?-
-No.- Near.
-No.- Mello.
-NO.- Beyond.
-Una FtoFia?- Matt.
Ci fu un caricone sul povero coppino di Matt, coppino ormai inesistente. Infatti, se guardi bene, anche Ohba e Obata hanno modificato il suo personaggio facendolo diventare gobbo.
-Oh, ma che bell’idea! E visto che siete qui impegnato a lavare i piatti, vi racconterò la celebre storia di Alice nel Paese delle Stoviglie!-
-Ma non era Alice nel Paese delle Meraviglie?-
-Cosa?! La conosci già?! Allora taci!-
-Ma..-
-C’era una volta..-

Balice nel Paese delle Stoviglie

C’era una volta….Una dolce ragazzina che siccome ho il raffreddore  e non ho pagato i diritti di proprietà della storia, chiameremo..Balice!

-Cooosa? Raffreddore? Ma non è vero!-
-Sì invece, senti? Etcì!-
-Cazzate…-
-B..credo che si parli di te..-
-Cosa?! Come?! Chi fece il mio nome invano?!-
-Eccolo che parte per la tangente..-


Balice  era una fanciullina dolce e indifesa, con gli occhi rossi iniettati di sangue e i capelli chiarissimi..di un nero intenso!
-Ma che problemi ha con i colori?! Prima la ragazzina
biondissima con i capelli rosso fuoco, adesso questa con i capelli
chiarissimi di un nero intenso!-
-Ma sarà daltonico..-
-Ragazzi..ma a nessuno è venuto in mente che B non è per
nulla dolce e indifeso?-
-In effetti..e-ehi…posa quel coltello..WAAAH!-
 

Una dolce fanciulla che si divertiva a fare a pezzi tutti gli animaletti e…

-No Elle! Ci sono i bambini!-


Ehm..che si divertiva a rincorrere i coniglietti dolci con una mannaia…

-..Elle..ci sono sempre i bambini!-


…che…che…e che cazz..

*Salta la linea e appare lo schermo diviso in bande colorate con la critta “Stiamo lavorando per voi mentre si sentono sproloqui e scongiuri da parte di Elle che non ripeterò ma che farebbero arrossire anche un marinaio*

ehm..cooomunque, Balice, quel giorno, era molto  distratta e non riusciva a  seguire la lezione di storia: per lei era più divertente intrecciare le margheritine e giocare con Oreste, il suo gattino.
-B..da quando intrecci le margherite e giochi con il tuo gattino Oreste?-
-Io sapevo che tu fumavi le margherite!-
-CaFFo MeFFo! Folo le Fiolette Fi Fumano!-
-…Disse l’esperto..-
-B! Hai un gaFFino? Che fiFo!-
-Eh? Ah…sì..Oreste…il gattiiino…ceeerto..-
-Ragazzi…ma Oreste non era anche il nome di quel cameriere con
il quale B giocava sempre e che è sparito da un giorno all’altro..?-
O.O - lo so che è anche la tua faccia… è anche la mia.
-Silenzio! Sto raccontando la storia! Dicevo..-
 
E ancora più divertente era immaginare un mondo dove anche le forchette e i cucchiai possono parlare. Un Paese delle Stoviglie che si può vedere solo con la fantasia...

-Vedere solo con la fantasia eh?
E allora come lo chiamiamo questo posto eh?!-
-…Cucine..?-
-Grazie Near..simpatico come un  dito in un occhio..
Io sono l’occhio e tu il dito!-
Ma, un momento! Che cosa ci faceva  lì un coniglio bianco, candegginato con il panciotto e un grande orologio che, per l’occasione, chiameremo BiancoNear? Stava correndo e continuava a ripetere: "E' tardi! Ho fretta! Mi sporco! Che schifo la terra!" Balice avrebbe voluto parlare con lui per chiedergli dove sta andando.

-Ma perché il roditore mi ricorda qualcuno?-
-Dove va il coniglio?! Eh? Dove va il coniglio?!-
-..B…calmati..non c’è nessun coniglio con il panciotto…-
-E quello in pentola?!-
Quello è il coniglio al saccoccio..-
Coniglio al Saccoccio Knorr…Perché la nostra priorità e il tuo benessere in cucina!-
-Elle…ma che diavolo..?-
-Oh, ragà, la Wammy’s è a corto di soldi. Se ci infilo la pubblicità ci pagano!-
-Come?! Siamo al verde?!-
-Come? Cosa? Volete sentire la mia storia?-
-Elle-colui-che-è-senza-rotelle!-
-Dicevo…-

Il BiancoNear, però, non voleva  saperne di fermarsi e si infilò in un'apertura buia e stretta…
-Che schifo, Near..-
-Cosa?-
-Le tue porcate potevi andare a fartele in privato no?-
-Eh?!-
-MeFFo ha raFione! InfilarFi in un’aperFura FtreFFa e  buia…
Almeno poteFi andare a farlo con meFFo dieFro un cespuglio!-
-Maaatt! Chi ti dice che quell’apertura fosse la mia?!-
-AlloFa l’ammetti! L’hai ammeFFo!-
 La bambina…
-Ancora con questa storia?! Io sono un ragazzo! Ragazzo!!
R-a-g-e-r-t-s-z-z-o-H!-
-..Oh no, ancora con il suo spelling…-
-Chi devo spellare?!-
-Lo dicevo io che tutto quel caffè non ti faceva bene..-
… sapeva che non avrebbe dovuto, ma lo seguì… prima di scivolare in una profonda buca.

-Ma Beyond!-
-Oh, no, ancora quel tono! Va che questa volta io non ho strappato
il vestito a nessuno eh!-
-Ma da quando te la intendi con Near?-
-Eh?!-
 -Fi, dai! FiFolaFe nella Fua buca…eeeeeh?-

A un tratto,  Balice sentì qualcuno starnazzare come un’aquila spennata e seguendo quel dolce starnazzo fastidioso, impugnato il suo coltellaccio Miracle Blade, testato dallo chef Tony, che taglia non solo la carta, ma anche l’acciaio, il legno  e le pietre seguì il frastuono e vide spuntare un sorriso e poi, attorno al sorriso un gatto.  Anzi, uno StreMatt-o! 
-Un che?-
Uno StreMatt-o! Ma non l’hai visto il documentario?-
-E’ una creatura stramba e molto, molto, decisamente,  molto stupida!-
-Ah, come Matt!-
-Ehi!-
-Esatto! Vedi che hai capito tutto dalla vita?-
Lo StreMatt-o può apparire, sparire, alzarsi le orecchie con la coda e fare cento altre cose strane… E, cosa non meno importante, indossa una ridicola pelliccia a righe!
-Da quando i gatti indossano pellicce?-
-Aaah..Fear, Fear..-
-Near..-
-Quello che è…il freddo ha preso tutto..anche gli StreMatt-i!-
-Ma che cosa vuol dire?-
-Ah! Non Fi contFaddiFe il Faggio!-
-…-

-Ciao Balice, io sono lo StreMatt-o!-
-Ma non sai che li righe andavano di moda qualche anno fa?-

-Non è FeFo che le FiFhe eFano di moda l’anno FcoFso!-
-Mi spiace Strascemo, è proprio così!-
-Nuo!-


-Non è vero!-
-Sì, invee!-
-Nooooooooo!-
-………………Se.-
-E allora? Vogliamo parlare di te, invece? Sei bassa, spettinata e sembri anche pazza!-
Balice sgranò gli occhi.

-Matt! Come hai potuto?!-
-Oh, per una volta quella frase non è abbinata al mio nome!
E poi..poi..poi..poi!-
-…Ah-ha… Ssse…
-Come ho poFuFo faFe coFa?!-
-Dirgli che era matto, brutto, spettinato, disordinato,
sanguinolento, pazzo, irrimediabilmente psicotico e sociopatico?! Come?!-
-…-
-Ah…scusa B…ma..tutti lo pensano..e io lo dico..vedila così…^^”-

-Oh…dai..scusa Balice…non volevo..-
si scusò lo StreMatt-o.
-Scusami un cazzo! Vieni qui che ti spello!-
Fu così che, iniziato un dolce e innocente inseguimento all’ultimo sangue, lo StreMatt-o e strascemo, corse a cercare rifugio dal Cappellaio Matto.

Ehi! Io non Fono FraFemo!-
-Oh, sì he lo sei! E sei anche fuori moda, sputacchioso e senza quei denti
sembri il nonno brutto del cugino di Rocula!-
-Ma non era Dracula?-

Dietro una cancellata di forchette e cucchiai, una lunga tavolata al quale il Cappellaio stava cantando da solo, un’allegra canzone, accompagnato dall’allegro fischio addolorato di povere teiere abbandonate sulla fiamma.
 -Io sono Elle-colui-che-attira-le-ielle! Se passa un'ambulanza toccate ferro, se passa un carro funebre toccatevi le palle, se ti cade uno specchio hai sette anni di sfiga, se un gatto nero passa cambia direzione, l'ombrello aperto in casa porta male..-

-E che cazzo..-
-Adesso ci tocca una toccata di maroni generale!-
-Ma di chi sono queste mani?!-
-FcuFa meFFo ^^-
O.O  è ancora la tua faccia eh? La mia  è indescrivibile xD

-Cappellaaaaaiooooooo!-
Lo StreMatt-o saltò letteralmente in braccio al Cappellaio, perché il suo cervello, delle dimensioni di una nocciolina bruciata, gli aveva fatto dimenticare che poteva nascondersi evaporando e, quindi, cercava protezione in quell’essere strano con una pila di cappelli uno sopra l’altro.
-Oh, Balice! Sei qui giusto in tempo per festeggiare il non-compleanno!-
-Il non-compleanno? E che è?-
-Ma come non lo sai?-
-No, B, non lo so!-
-L l non-compleanno è tutti i giorni in cui non si compiono  gli anni. E sono tanti, ben 364! Ma allora oggi è anche il mio non-compleanno! Fatemi gli auguri!-
-Qualcuno glieli faccia prima che inizi a farci a pezzi
a ritmo di “Tanti non auguri a te!”-

Balice, che si era consumata il vestito a furia di toccarsi per evitare un’ondata anomala di sfiga, decise di lasciare quel covo di passi e vide un piccolo tunnel formato da due piati…
-Ma due piatti non possono formare un tunnel!-
-…Senti, piccola cimice albina, anche tu dovresti
stare zitto mentre io racconto storie e invece continui a parlare!-
- …ma…-
-Bla-bla-bla-bla!-

 Al di là di quel passaggio c'è un giardino di tazze bianche, ma tre carte da gioco, l'Asso, il Due e il Tre di Fiori, le stavano dipingendo di rosso in fretta e furia.
 -Di rosos le tingerem! Né blu, né ner, ne arcobalen! Di rosso le tingerem! Il fatto è che abbiamo piantato per sbaglio tazze bianche!-
Spiegò il Tre a Balice, mentre la regina le voleva rosse! In quel momento squillarono le trombe: stava arrivando proprio la sovrana... e anche BiancoNear! Finalmente il mistero è risolto: è il trombettiere di corte.

-Near, ma sei un venduto!-
-Ma…-
-Ma, ma, ma, sempre sto ma! Compra una vocale!-
-..MaH..?-
-La acca non è una vocale! E come fanno a dire
che sei il più intelligente?!-
-Mazzette, mio caro, mazzette!-
-Oooh…-
“Sta arrivando la regina!”
Quando la regina, piccola, bionda e capricciosa, che noi chiameremo Mer..
-Merdaccia!-
-Matt…vuoi che ti spacchi anche gli altri denti che ti rimangono?
Così poi, puoi mangiare la cioccolata con la cannuccia?-
-Fo!-
….ReginaMello!
-Ah-ha! Allora anche tu sei una ragazzina in questa storia!-
-Ma MeFFo è FempFe una femmina neFFe FtoFie!-
-Io…vi…uccido…-
ReginaMello  vide Balice e le chiese se sa giocare a “Conad! Il detersivo per piatti più economico del mercato!” ricordandole che dove c’è Conad c’è casa!

-Elle…-
-Siiiiii?-
-Quella era la pubblicità della Barilla.
Dove c’è Barilla c’è casa..-
-Doh!-

….. Comunque che è una specie di golf.

-Cioè lavare i piatti è come giocare a golf?-
-OFFio! A golf colpisci le palline e le mandi in buca,
nel laFaFe i piaFFi li FompFi e li butti! OFFio!-
-…E c’avrà anche lui ragione no?-

 La bambina conosceva il gioco e non aveva nessuna voglia di giocare…così... la partita ebbe inizio!
-Ma se non sapeva giocare?-
-E stai zitto che così finisce sto supplizio! Ti prego! Ti pago!-
Nel Paese delle Stoviglie, “Conad! Il detersivo per piatti più economico del mercato!”, è un gioco praticatissimo e vince chi riesce a lavare più piatti nel minor tempo possibile!
Balice però non è nemmeno capace di aprire il rubinetto dell’acqua!
Tutti avevano una gran paura di ReginaMello, così fanno sempre in modo che vinca, anche se non lo meriterebbe.  L'unico a non temerla è lo StreMatt-o:
 -Potremmo farla arrabbiare sul serio!-
Propose ad Alice, apparendo dietro la sovrana.
-Eh! Lo FtremaFFo è l’unico impaFido
eFoe deFFa StoFia!-
-Grazie della lavata di faccia, strascemo!-

-No. No..fermo..ehi, non farlo..non farmi venire lì a trasformare la tua coda in una sciarpa..No!-
Esclamò la bambina cercando di fermarlo. Troppo tardi! Lo StreMatt-o agganciò il vestito di ReginaMello ad un mestolo.

-Ad un mestolo…-
-Sì..ad un mestolo.-
-Un…mestolo..-
-…Se…Hai presente..-
-So cos’è un mestolo!-

 La sovrana fece per appenderlo... finendo a gambe all'aria, una posa davvero poco dignitosa per la Regina di Cuori mentre lo StreMatt-o….


-E poi? Che succede?- Saltò per aria Mello.
-Balice perde la testa?-  Chiese un pacato Near con gli occhi così fuori dalle orbite che Ah! Mi ha cecata! Non  leggere! Potrebbe cercare anche te!
-Eh?! Io perdo la testa?! Eh?! Ah?! DimmeloooH!- Gridò BB facendo diventare sordo anche te che stai leggendo.
Elle-colui-che-non.finisce-le-storielle, guardingo come una pantegana, si avvicinò alla porta della cucina e, spente le luci, cacciata qualche bestemmia perchè non trovava le pile da inserire nella torcia da posizionarsi sotto il mento, una volta infilate e accesa la torcia, accuratamente messa in una posizione che lo faceva sembrare Edward di Twilight dopo che aveva preso una padellata in faccia d a una Bella al quanto incazzata, li guardò, e con voce profonda e tenebrosa disse:
-Beh, ragazzi…vi lascio immaginare…ReginaMello a gambe all’aria…lo StreMatt-o sparito…fate un po’due conti…Mwuahahahah..-
E dopo essersi schiantato contro lo stipite della porta mancata di pochi centimetri, lasciò la cucina.

-Fenti MeFFo…-
-Che schifo! Stammi lontano..-
-Ma..-
Schifo immenso e assoluto! Super schifo! Schifissimoooo!!-

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