Livin' in Forks

di sabry85
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. Nuova Vita ***
Capitolo 3: *** 2. Il Dr. Carlisle Cullen ***
Capitolo 4: *** 3. A prima vista ***
Capitolo 5: *** 4. I Cullen ***
Capitolo 6: *** 5. Un nuovo arrivo ***
Capitolo 7: *** 6. La caccia ***
Capitolo 8: *** 7. Lunedì ***
Capitolo 9: *** 8. Una lunga giornata ***
Capitolo 10: *** 9. Faccia a faccia ***
Capitolo 11: *** 10. Imprevisto, previsto ***
Capitolo 12: *** 11. Casa Cullen ***
Capitolo 13: *** 12. Non ci riesco ***
Capitolo 14: *** 13. La cena ***
Capitolo 15: *** 14. Strane sensazioni ***
Capitolo 16: *** 15. Vacanza forzata ***
Capitolo 17: *** 16. Preoccupazioni ***
Capitolo 18: *** 17. Confessioni ***
Capitolo 19: *** 18. Scoprirsi gelosi ***
Capitolo 20: *** 19. Sorpresa ***
Capitolo 21: *** 20. Incontro inatteso ***
Capitolo 22: *** 21. Jacob ***
Capitolo 23: *** 22. Vacanze primaverili ***
Capitolo 24: *** 23. Chi ci capisce più qualcosa? ***
Capitolo 25: *** 24. Cosa succede?!? ***
Capitolo 26: *** 25. A casa con Edward ***
Capitolo 27: *** 26. Il diario ***
Capitolo 28: *** 27. Il clan di Denali ***
Capitolo 29: *** 28. Nuove scoperte ***
Capitolo 30: *** 29. Inconveniente ***
Capitolo 31: *** 30. La partita ***
Capitolo 32: *** 31. Giochi pericolosi ***
Capitolo 33: *** 32. Conseguenze ***
Capitolo 34: *** 33. Un'altra notte insonne ***
Capitolo 35: *** 34. Campeggio ***
Capitolo 36: *** 35. Coalizzarsi ***
Capitolo 37: *** 36. Sorvegliata speciale ***
Capitolo 38: *** 37. Innamorarsi ***
Capitolo 39: *** 38. Che carini ***
Capitolo 40: *** 39. Che giornata ***
Capitolo 41: *** 40. Gelosia.. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



LIVIN’ IN FORKS

 

 

PROLOGO

 
 

Alice mi si avvicinò a passo spedito.
-Ciao! Come va?- mi chiese sorridente: quel folletto era sempre di buon umore.. che fosse merito delle sue visioni? La guardai accennando un sorriso stanco e le risposi un
po’ titubante:
- Ciao Alice.. tutto ok.- poi il mio sguardo si spostò su gli altri Cullen. Sinceramente non capivo cos'avevo fatto di male per meritarmi le occhiatacce che mi riservava Edward Cullen. Appena mi accorsi che i nostri occhi si incontrano abbassai subito lo sguardo,
ma ormai era tardi mi aveva già visto.. stupendo!!
- Forza andiamo dentro, tra poco inizierà a piovere..- disse risvegliandomi dai flusso dei miei pensieri. Ci incamminammo verso l’entrata passando davanti ai suoi fratelli che mi fissarono arrabbiati, a parte Emmett: forse non gli ero così antipatica.. mah! Arrivate al coperto ci avviammo verso le nostre lezioni seguite a poca distanza dal resto della sua famiglia.
- Posso farti una domanda?- esordì la mia amica tutto a un tratto.
- Sì.. spara.- Oddio e adesso? Mica mi chiederà qualcosa riguardo al libro o a Edward.. vero?? Si sarà accorta che prima lo stavo guardando?? In fondo cercavo di capire il perché del suo sguardo arrabbiato..
- Porti le lenti a contatto?- non sembrava proprio una domanda a dire la verità. Ci pensai su un momento poi risposi dubbiosa..
- Sì.. perché me lo chiedi? Dì a verità te ne eri già accorta..- dissi sapendo che la risposta sarebbe stata scontata!
- Ovvio!! Lo sai che noi abbiamo una vista perfetta!!- e detto questo scoppiò in una risata argentina: Alice mi era proprio simpatica..

 
 

                                                    **********

 

Eravamo da poco arrivati a scuola, stavamo per entrare. Alice ci aveva avvisati che stava per piovere.. poi d’un tratto si girò verso di noi.
- Ragazzi io vado a salutarla dato che nessuno di voi rispetta le buone maniere!!- e si allontanò quasi indignata. Forse aveva visto qualcosa.. anzi tolgo il forse, stava traducendo l’inno americano in coreano: mi nascondeva qualcosa..
“Ma perché cavolo va da lei.. non avrebbe dovuto incontrarla nemmeno la prima volta” Jasper come al solito non approvava le scelte della sua consorte ma tanto sapevo che era solo preoccupato per lei..
"Non capisco perché si ostina tanto...ci creerà solo dei problemi” finalmente per una volta ero d’accordo con Rosalie.. strano ma vero.. mi ritrovai a sorridere!
- Ciao Alice.. tutto ok..-  detto questo Elisa si voltò verso di me e, vedendo che la stavo guardando, abbassò lo guardo leggermente rossa in viso.. distolsi lo sguardo a mia volta e ritornai ai pensieri dei miei famigliari: l’unico in disaccordo era Emmett..
“E’ davvero buffa.. forse si è accorta che non va a genio a tutti, povera..”
Quanto a me.. beh considerando che avevo letto Twilight direi che era una delle tante che pensava che una come Bella Swan potesse realmente esistere e potesse far capitolare un vampiro centenario quale io sono: era entrata davvero bene nella parte.
Insieme ai miei fratelli mi avviai all’interno della scuola mentre continuavo a sentire esattamente quello che le chiedeva Alice.
- Porti le lenti a contatto?-  non capivo il perché Alice le stesse facendo quella domanda: conoscevamo tutti la risposta. Chissà se avrebbe detto una bugia riguardo a una cosa così palese ai nostri occhi.. e adesso cos’avrebbe risposto??
- Sì.. perché me lo chiedi? Dì a verità te ne eri già accorta..-
- Ovvio!! Lo sai che noi abbiamo una vista perfetta!!- sì,  ce ne eravamo accorti tutti. Tentare di imitare Bella non ti servirà a nulla..




Betato da Kumiko_Chan_






 

 

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Capitolo 2
*** 1. Nuova Vita ***


Ciao, spero di avervi incuriosito col prologo, ma ora iniziamo con la storia vera e propria. Questo capitolo potrà risultare un po' noioso ma è essenziale per la storia. Nella speranza che non vi addormentiate vi auguro buona lettura.
_sabry_



Nota dell’autrice:  questa Fan Fiction è ambientata ai giorni nostri con la modifica che il film Twilight e quindi anche il seguito della saga non sono mai stati girati.. Sarebbe troppo complicato tentare di scrivere considerando anche questo aspetto.. Per quanto riguarda la cittadina di Forks, beh diciamo solo che gli abitanti hanno letto Twilight, o almeno sanno di cosa parla ma di certo non vanno in giro a urlarlo ai quattro venti, vi pare? Vi chiedo scusa ma è la mia prima Fan Fiction, e quindi non vorrei fare troppa confusione..




1.    Nuova vita

Guardavo fuori dal finestrino dell’auto di papà, il paesaggio che vedevo fuori era così diverso da quello che avevo sempre visto e che mi ricordava casa mia.  Adesso non mi restava altro che abituarmi a questo strano paesaggio. D’altronde questa sarà la mia casa per un po’.. L’idea di andare a stare a Forks non mi dispiaceva, anzi, ero elettrizzata all’idea che avrei potuto vedere con i miei occhi i luoghi dove veniva ambientata la saga della Meyer. Nella mia mente però rimbombava una sola domanda: chissà se troverò anche i Cullen??
Poi mi ritrovai a pensare a come tutto era cominciato..


“Era un pomeriggio di metà novembre, ero in giro con le mie amiche e facevamo un po’ di sano shopping...
Quando, passando davanti ad una libreria, ho chiesto se per loro fosse un problema fare un giro: leggere è la mia passione insieme alla musica. Loro mi hanno accontentato, anche se non erano delle grandi lettrici. Negli ultimi tempi mi ero appassionata ai libri fantasy: avevo già letto tutta la collana di Harry Potter, Eragon ed Eldest, e infatti cercavo il terzo, Brisingr.
Una volta entrate nel negozio, mi sono diretta verso lo scaffale delle novità alla ricerca del libro. La copertina color oro ha attirato subito la mia attenzione, o forse è stato merito del drago sulla copertina?? Mah!! Accanto a Brisingr ho notato un altro libro: la copertina era nera e in primo piano c'erano una scacchiera e una regina bianca, il titolo  era Breaking Down di Stephenie Meyer, il nome non mi era nuovo... ma sì, era la scrittrice della storia del vampiro innamorato della ragazzaumana. Ne avevo sentito parlare perché l'ultimo, quello che ora tenevo tra le mani, aveva battuto le vendite dell'ultimo libro della saga di Harry Potter. Spinta dalla curiosità, ho abbandonato il reparto novità e sono andata dalla cassiera per chiedere il nome del primo libro della saga, Twilight.. e via con l'acquisto!! Nel giro di una settimana avevo letto Twilight, l’avevo letteralmente divorato quel libro, e mi ero già procurata gli altri tre.”

Era incredibile il modo in cui quei libri assorbissero tutto il mio tempo, nel giro di un mese avevo già letto tuttala saga.
Mi piaceva un sacco la storia d’amore tra Edward Cullen e Bella Swan!!

Ed ora eccomi qua nell’auto diretta verso la mia nuova casa..
Io sono Elisa Samford, una ragazza minuta ma non molto alta, ho i capelli castani lunghi fino alle spalle, più che mossi li definirei ribelli; insomma, una ragazza del tutto normale. Come mai mia nonna abita a Forks?? Semplice: io sono italo-americana mio padre Daniel durante un viaggio si innamorò perdutamente sia del bel paese che di mia madre, Cristina, e quindi fra il loro matrimonio e la mia nascita non ci siamo più spostati. Ma le cose possono cambiare.. I miei genitori erano soci in una grande azienda che stava effettuando una fusione e siccome non avrebbero avuto molto tempo da dedicare alla loro figlia diciassettenne (ma già patentata: i miei amici italiani erano verdi dall’invidia!!! ), e la nonna ultimamente soffriva di una leggera depressione, mamma disse che aveva solo bisogno di compagnia.. e io ero naturalmente felice di passare del tempo con lei.
- C’è qualcosa che non va, tesoro?- mia madre attirò la mia attenzione, voltandosi dal sedile anteriore con un sorriso preoccupato sul viso..
- No mamma tranquilla sono solo un po’ stanca.. il viaggio dall’Italia è stato molto lungo.. forse sarà il fuso orario.- le risposi cercando tranquillizzarla: non mi dispiaceva andare a vivere a Forks, almeno finché nonna non starà meglio.
Mia nonna aveva sempre vissuto a Forks: mio padre è originario di quella città, ma io non facevo come Bella, di solito era nonna che veniva a trovare noi.. Le faceva bene venire nell'assolata Italia, che rispetto a Forks è tutto dire!
Imboccammo il vialetto di casa, trovandoci davanti una villetta a due piani di un insolito azzurro chiaro, come il cielo limpido nelle giornate di sole che con Forks non ci azzeccava niente: forse proprio per questo la nonna lo aveva scelto.. Usciti dall'auto, nonna ci accolse nel piccolo ingresso.
- Sbrigatevi a scaricare i bagagli, il pranzo è quasi pronto.- disse con un caloroso sorriso.. così aiutai papà a scaricare le mie valigie e le portammo in camera. La mia stanza era al piano superiore, di fronte alla stanza della nonna, sempre allo stesso piano c'erano anche un bagno e la ex stanza di papà, che adesso era adibita a stireria; al piano di sotto c'erano , oltre alla cucina, la sala da pranzo e un bel salotto.
Dopo aver pranzato, salutai i miei genitori con la promessa di farmi sentire al più presto, poi salii in camera mia per sistemare meglio la mia roba.
- Tesoro vuoi una mano? Abbiamo ancora un po’ di tempo prima che cominci la mia soap-opera preferita..- mi chiese gentilmente la nonna affacciandosi dalla cucina.
- Certo, così facciamo più in fretta.- risposi salendo le scale.
In occasione del mio arrivo la stanza era stata risistemata: le pareti erano bianche con una spugnatura color pesca e le tende avevano la stessa tonalità, il mobilio composto da un letto matrimoniale, un armadio, cassettiera e una scrivania in legno chiaro. Una volta sistemati gli abiti nell'armadio, i miei amati libri nella piccola libreria (ovviamente la saga di Twilight in prima fila!) e il pc portatile sulla scrivania, raggiunsi la nonna in salotto per vedere un po’ di tv.
- Tesoro, verso le 16:00 devo andare all’ospedale per ritirare l’esito di un esame e discuterlo con il Dr. Cullen.
Ti va di accompagnarmi così dopo possiamo fare un giro per la città.- il programma non era male, ma il problema era che la mia mente si era bloccata su una parola: CULLEN!! Ha detto proprio Dr. Cullen?? Beh, se aveva detto così direi che avevamo proprio un grosso problema, dato che il mio encefalogramma era decisamente piatto.. black-out totale!!
- Eli, ho detto qualcosa che non va?- chiese Marie vedendo la mia espressione confusa e sbalordita.
- No, nonna.. Tutto ok.. Sono rimasta sorpresa dal cognome del tuo dottore, tutto qua.- le spiegai tentando di dare voce al mio comportamento.
- Dimmi la verità, hai letto anche tu quel libro.. Twilight, non è vero?- chiese guardando divertita la mia reazione.
- Sì, lo sai che mi piace leggere.- dissi arrossendo leggermente, mi aveva beccato, come al solito..
- Lo sospettavo!!- Disse Marie ridacchiando non proprio sotto i baffi. - Accompagnami all’ospedale e ti presenterò il Dr. Cullen.- disse in tono solenne. Niente niente mi stesse prendendo in giro?? Comunque annuii emozionata e scoppiammo a ridere complici.
Così corsi in camera mia per cambiarmi, optai per qualcosa di semplice: un paio di jeans scuri e un maglioncino color panna. Mi misi anche le lenti a contatto: per il viaggio avevo messo gli occhiali da vista dato che erano più comodi, nel caso mi fossi addormentata; poi gli occhiali li mettevo solo a casa anche perché non mi ci vedevo per niente.
Quando finii scesi in salotto e mi sedetti accanto alla nonna e cercai di tranquillizzarmi.. tutto inutile ero troppo agitata!!




Betato da Kumiko_Chan_






Recensioni:

RenesmeCurlyCullen: Sono contenta che ti abbia intrigato, spero ti sia piaciuto anche questo. Chiedo scusa per le lettere ma sai essendo la prima volta che posto una storia ci devo ancora prendere la mano.
Magari se la storia riscuotere dei consensi dovrò cercare una beta. Riguardo alla tua domanda, sì anche lui entrerà a fare parte della storia, ma c'è ancora tempo.






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Capitolo 3
*** 2. Il Dr. Carlisle Cullen ***


Ciao a tutti!! Rieccomi qua a postare il secondo capitolo. Capisco benissimo che potrei sembrare una pazza scatenata per il semplice fatto che ho scritto una storia del genere.. Ma a pensarci bene lo sono davvero!!
Mhuahuahua!! Scherzo. Comunque in questo chappy ho l'onore e il piacere di presentarvi il Dr. Cullen. Il che non è niente male, direi!
Ora vi lascio al capitolo sto scriverdo a vanvera. Se vi va commentate..grazie!!
_sabry_


2.    Il Dr. Carlisle Cullen


A bordo della Sentra di Marie raggiungemmo l’ospedale di Forks. Dopo aver ritirato l’esito dell’esame, chiedemmo alla ragazza che era dietro il bancone della reception dove potevamo trovare il Dr. Cullen.
- E’ nel suo studio, di chi devo dire?- rispose con un sorriso cordiale, alzando la cornetta del telefono.
- Sono Marie Rosemberg, devo fargli vedere l’esito di un esame.- disse la nonna. La centralinista alzò la cornetta, componendo il numero interno dello studio e riferì ciò che le era stato detto, poi riattaccando ci disse che il dottore ci stava aspettando. Marie mi fece strada fino allo studio del dottore poi bussò.
- Avanti.- rispose una voce dall’interno; Marie aprì la porta. L’uomo seduto dall’altra parte della scrivania si alzò in piedi per accoglierci. Era il Dr. Carlisle Cullen senza ombra di dubbio; la descrizione del libro era estremamente somigliante. Era davvero un bell’uomo, i capelli color oro, il sorriso gentile; indossava un paio di pantaloni eleganti, grigio fumo con una camicia bianca, la cravatta azzurra e naturalmente il camice bianco..
- Salve Marie, come andiamo?- la voce melodiosa, gli occhi doranti... mi stava guardando.. cacchio mi ero persa qualcosa?? Speravo di no, altrimenti che figura!! Mi girai verso la nonna.
- Bene grazie, Dr. Cullen questa è mia nipote Elisa.- Il dottore che era ancora in piedi come noi allungò una mano.
- Piacere, sono il Dr. Carlisle Cullen.- strinsi la sua mano incredibilmente fredda e mugugnai un “piacere” visibilmente imbarazzata. Dopo esserci accomodate il non riuscivo a staccare gli occhi da Carlisle, totalmente presa a fare paragoni tra la realtà e il libro.. era tutto come aveva scritto Stephenie; ma Carlisle si accorse di tutto questo.. forse.
- C’è qualche problema?- mi chiese scrutando la mia espressione: mi sarei fatta un applauso per essermi fatta beccare!!
- No Dr. Cullen, tutto bene grazie.- per l’imbarazzo furono le uniche cose che riuscii a dire..
- Carlisle ti chiedo di scusare mia nipote, probabilmente è solo un po’ imbarazzata, sai anche lei ha letto Twilight.- disse la nonna, tentava solo di venire un in mio soccorso anche se non mi sentivo sicura riguardo ai risultati.
- Immagino tu voglia pormi alcune domande..- a quel punto alzai lo sguardo incontrando i suoi occhi.
- Beh Dr. Cullen..- cominciai schiarendomi la voce.
- Chiamami pure Carlisle.- mi interruppe lui.
- D’accordo Carlisle, se ciò che ho letto corrisponde a verità direi proprio di non avere molte domande.- il suo sguardo diventò serio, ma non sembrava essere arrabbiato, probabilmente stava valutando se confermare la versione del libro o meno.
- Beh, il libro narra di una storia d’amore alquanto particolare, non trovi?- mi chiese lui.
- Sì Carlisle, direi proprio di sì, considerando la natura dei due protagonisti.- solo in quel momento mi resi conto che gli chiedevo una conferma esplicita di quello che era. Lo sguardo di Carlisle sembrò accendersi di una nuova luce.. curiosità? Aprì la bocca forse per farmi un’altra domanda ma lo anticipai..
- Dr. Cullen immagino che lei abbia avuto e che abbia tutt’ora dei problemi per colpa di quel libro. Se crede bene può anche non dirmi se quello che il libro riporta corrisponde alla realtà o se sia solo finzione; io la mia idea me la sono fatta, e per quando poco possa contare la mia parola posso assicurarle che non andrò in giro a dare voce ai miei pensieri.- Forse ero stata un po’ impulsiva ma volevo che mi credesse, e pensavo di averlo dimostrato sostenendo il suo sguardo. Lui distolse lo sguardo dal mio e si rivolse a Marie e insieme cominciarono a discutere dell’esito e io con un sospiro mi abbandonai allo schienale della poltroncina. Pensando a quello che avevo appena detto a Carlisle mi sembrava strano che una persona con la sua intelligenza potesse pensare che fossi così pazza da andare in giro a rivelare il segreto di sette vampiri.. ma era matto?!?
No! Non lo poteva pensare.. a meno che Marie non fosse al corrente della verità. Cavolo, a questo non avevo pensato.
- Allora fino a quando ti fermerai a Forks?- chiese Carlisle, la scrivani atra noi era libera dalle carte della nonna: non mi ero accorta che avessero finito..
- Non so di preciso, intanto finché nonna mi vorrà con se, sono un tipo noioso quindi immagino si stancherà presto!- stavo provando a farmi perdonare per la sfuriata di prima o cosa?? Immaginavo di esserci riuscita perché sia Marie che Carlisle ridevano delle mie parole.
- Quindi lunedì inizierai la scuola..allora avrai occasione di incontrare i miei figli.-sembrava pensieroso.
- Vedrai Alice è molto carina e spigliata sono sicura che farete amicizia in fretta!- intervenne Marie. - Ma Edward... Lui è molto più bello di come è descritto nel libro, fidati!- Fermi, fermi!! Io non ci capivo più niente, mi stavano prendendo in giro o cosa?
- Mi sa che ho perso qualche pezzo.- Al che li guardai attentamente e li vidi scambiarsi uno sguardo complice e un sorriso.
- Tesoro vedi Carlisle ha le sue buone ragioni per essere diffidente,- Ma va’ non lo avrei mai detto.. - lui è il mio medico da un paio d’anni, quindi da prima che uscisse Twilight, e quando è successo tutto quel trambusto, lui e la sua famiglia sono stato bersagliati da accuse e continue diffamazioni..- mi spiegava Marie.
- Avevamo anche pensato di trasferirci, - continuò Carlisle - ma poi abbiamo realizzato che poteva essere anche peggio in una grande città. Risiedevamo qua da un po’ e, non essendo successo nulla di male, siamo riusciti a farci accettare dalla cittadina. Più o meno.- concluse con un sorriso sulle labbra.
- Beh, allora non vedo l’ora che sia lunedì per andare a scuola!- ci avrei scommesso che la mia contentezza fosse visibile a tutti.. Già finalmente avevo alcune risposte, ma un’infinità di domande erano appena nate nella mia mente.
- Sembri una ragazza piuttosto curiosa, ma dimmi: sei anche tu una di quelle ragazze impazienti di conoscere Edward?-  mi chiese un po’ preoccupato.
- Beh se devo essere sincera, sì sono curiosa di vedere Edward, per dare un volto a tutte quelle pagine lette, e poi se è vero che è ancora più bello del libro come dice nonna di certo non guasta!! Ma direi che mi devo fare i fatti miei, anche se devo dire che mi piacerebbe vedere il suo rapporto con Bella. Comunque quella che mi incuriosisce di più devo ammetterlo è proprio Alice, avendo letto il libro non posso far altro che dire che l’adoro!!- la mia impazienza era alle stelle.
- Mi dispiace deluderti ma non c’è nessuna Isabella Swan, il capo della polizia non è Charlie Swan ma Andrew Thompson.- commentò Carlisle con voce pacata, sembrava dispiaciuto di avermi dato quella notizia, in effetti un po’ c’ero rimasta male: ero così abituata a “Edward e Bella”..
- Oh, scusa ma io pensavo.. Sai il libro..- dissi tentando di nascondere l’imbarazzo per la gaffe appena fatta.
- No, quella è l’unica cosa discordante del libro. Edward non ha ancora trovato la sua “Bella”.. Spero che un giorno ci riesca.- disse terminando con un sospiro e uno sguardo sconsolato. In quel momento il telefono dello studio cominciò a squillare così Marie ed io ne approfittammo per congedarci e uscire. Dopo essere tornate a casa preparammo la cena insieme e per quanto riguardava il resto del week-end passò senza avvenimenti particolari. Ehi, un momento qualcosa era successo! Il sabato pomeriggio finalmente mi portarono la mia macchina.. Meno male così lunedì sarei potuta andare a scuola con quella.  




Betato da Kumiko_Chan_






Recensioni:


fracullen: Spero che ti sia piacuito anche questo chappy, vedrai che più avanti le cose si chiariranno, soprattutto quando arriverà Eddy!!
AshG: Come ormai avrai capito anche la tua storia mi piace, per quanto riguarda il prologo si scoprirà più avanti, esattamente nel capitolo 8.. ma non disperare sto cercando di postare due volte a settimana, proprio di più non posso!
barby_badgirl: Grazie per i complimenti, sto facendo del mio meglio.
Kumiko_Chan_: Ciao ti ringrazio per il "ben congeniata", ci ho messo un pò per riuscirci spero che continui a essere così! Per quanto riguarda il Dr. Cullen (e per gli altri personaggi della saga) ho preferito farli assomigliare al cast del film, anche perchè col fermento scatenato per New Moon, li abbiamo sempre sott'occhio. Prometto che nella prossima FanFic rimarro fedele al libro. XD (P.S. ti chiedo un favore, solo sevuoi. Se dovessi avere bisogno per la FF i andrebbe di darmi una mano?)





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Capitolo 4
*** 3. A prima vista ***


Venerdì: giorno di pubblicazione! Volevo ringraziare tutti quelli che, anche solo in un momento di follia hanno letto questa FF!! Mi permetto di chiedervi un piccolo favore, in fondo a voi non costa niente, ma a me farebbe davvero piacere poter leggere qualche commento da parte vostra, anche le critiche sono ben accette. Mi serve per poter capire se c'è qualcosa che non va, e magari cambiarla in meglio.
So che questa FF non è un Edward/Bella, e che quindi non riscuoterà tanto successo.
Per quelli che l'aspettano annuncio che è in cantiere.
Commentate!! XD
Buon week-end a tutte. A martedì!!
_sabry_





P.O.V. Elisa


3.    A prima vista


Lunedì mattina. La sveglia cominciò a suonare, con un gesto rapido la spensi, tanto ero già sveglia da un bel pezzo per colpa della mia agitazione. Uffa, mi succedeva sempre così quando dovevo fare una cosa nuova!
Mi alzai, feci una doccia veloce e, dopo essermi vestita con un paio di jeans chiari a sigaretta e sopra misi una maglietta bianca con le maniche a trequarti e una felpa grigia (era solo marzo ma dovevo ancora abituarmi alla temperatura di Forks) poi scesi a fare colazione. Marie come buon augurio mi aveva preparato cappuccino e muffin caldi.. oddio quanto adoravo mia nonna!! Dopo aver mangiato presi lo zaino e a bordo della mia Audi TT nera mi diressi a scuola. Il parcheggio era semi-deserto; solo quando guardai l’orario mi accorsi di essere il largo anticipo, ne approfittai per andare in segreteria. Dietro al bancone si trovava una signora con i capelli rossi e gli occhiali, la signorina Cope?
- Buongiorno sono Elisa Samford. Oggi è il mio primo giorno.- dissi attirando la sua attenzione.
- Buongiorno cara, ti aspettavamo.- che novità, non me lo sarei mai immaginato, in una città così piccola!
- Sei in anticipo, non sarai mica nervosa?- chiese porgendomi l’orario e la piantina della scuola.
- Beh, in effetti sì. Sa com’è città nuova, scuola nuova, amici nuovi.. mi sento ancora un po’ stranita, ma spero di trovarmi bene.- tentavo di spiegarmi.
- Tranquilla e vedrai che andrà tutto per il meglio.- cercava di tranquillizzarmi con un sorriso rassicurante.
Io ringraziai e poi tornai nella mia auto per ascoltare un po’ di musica nel mentre che aspettavo l’ora per entrare a scuola. Dopo una decina di minuti il parcheggio cominciava a riempirsi e, dopo aver fatto un respiro profondo, decisi di avviarmi verso la scuola per la prima lezione: letteratura, edificio 2; così recitava il foglio dell’orario. Arrivata a destinazione mi fermai fuori dall’aula in attesa del prof. Mason che non tardò ad arrivare, entrammo. Feci firmare il foglio al prof. Mason che mi presentò alla classe e mi assegnò il posto nel banco accanto a Jessica Stanley, già proprio lei!
- Ciao Elisa, io sono Jessica. Allora, quando sei arrivata a Forks?- mi chiese evidentemente impaziente di sapere qualcosa di più sulla novità della scuola: io!
- Ciao, sono qua da poco, venerdì mattina..- cominciai a rispondere.
- Allora non hai avuto ancora tempo per ambientarti. Hai già conosciuto qualcuno? E i Cullen li hai già incontrati?- mamma mia Bella proprio non scherzava, Jessica era logorroica! Ma una vocina dentro di me mi ricordava che era il primo giorno e che bisognava essere carini.
- Infatti non sono nemmeno riuscita a fare un giro per la città o alla spiaggia, per il resto siete tutti sconosciuti e per i Cullen, mi è capitato solo di conoscere il Dr. Cullen perché venerdì ho accompagnato mia nonna all’ospedale per...-
- Il Dr. Cullen! Sembra un attore di Hollywood dal gran che è bello vero? Pensa che anche le infermiere hanno dei problemi di attenzione quando è nei paraggi.. Dio come le capisco!- mi interruppe lei.. ma allora era un vizio! Il prof. ci richiamò all’attenzione, così ascoltammo la lezione.
Per me non era molto difficile, era un argomento che avevo già fatto, e poi Shakespeare era il mio scrittore preferito, la lezione riguardava i Sonetti: era decisamente di mio gradimento.
Al cambio di lezione Jessica si era offerta di accompagnarmi alla lezione successiva, immaginavo per sapere altro su di me. I corridoi erano affollati dagli studenti, ma solo un gruppo catturò la mia attenzione.
Camminavano con calma in mezzo alla folla, erano una bellezza davvero angelica, non c’erano altre parole per spiegarla.
Alice, con i capelli corti e scompigliati, aveva un vestitino argento che la faceva assomigliare a una bambolina di porcellana, teneva per mano Jasper che portava un paio di jeans e un maglioncino nero, la sua chioma leonina, riccia color biondo miele, e aveva un'espressione seria disegnata sul volto.
Lui ed Emmett erano leggermente diversi dal libro; quest’ultimo aveva i capelli neri e cortissimi, era più sportivo nell’abbigliamento: aveva un paio di jeans larghi scuri e una felpa con il cappuccio bianca, ricordava davvero un orso. Camminava mano nella mano con Rosalie con la quale nessuna modella avrebbe potuto reggere al confronto: la prima cosa che mi colpì furono le scarpe, il tacco era davvero vertiginoso, portava un paio di pantaloni neri che le fasciavano le gambe, sopra una camicia rosa a maniche corte e un corpetto nero, in tinta con i pantaloni, semplice ma era davvero bellissima.
Poi per ultimo: Edward, indossava un paio di jeans neri e una semplice maglietta blu
scuro.
Nel libro Bella era letteralmente incantata da lui e il 90% della popolazione femminile gli sbavava dietro, diciamoci la verità ora ne capivo il motivo.
Edward è semplicemente.. wow!! Poi tutto a un tratto mi ripresi dai miei pensieri, ricordandomi che Edward era in grado di leggere nel pensiero, così mi voltai verso Jessica che aveva continuato a blaterare cose riguardo ai Cullen. Lo feci solo per evitare un occhiataccia da parte di Edward che, dopo aver sentito i miei pensieri, non sarebbe tardata ad arrivare.
Infatti eccola, un brivido mi corse giù per la schiena.




Betato da Kumiko_Chan_







Recensioni:


Kumiko_Chan_: Un milione di grazie!! Ma non mi starai sopravvalutando un pochetto??
Soprattutto il fatto di vederla come Bella!! XD  Poi sono strafelice che sono riuscita a rendere i due
ragionamenti, era esattamente quello che volevo!! Per la beta magari tra un pochino ti chiederò un "controllo".. grazie ancora!!






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 Ali96
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Capitolo 5
*** 4. I Cullen ***


Ciao a tutte!! XD Partiamo con i ringraziamenti a tutte quelle che commentano, ai preferiti e ai seguiti dedico
il solito spazio a piè di pagina (non temete!!) ma grazie 1000 a tutte quelle che si perdono 5minuti del loro
tempo per leggere.
Oggi mi sento magnanima (della serie siamo modesti!!) quindi vi faccio un piccolo spoilerino..
Il prossimo chappy si cambia P.O.V. indovinate chi sarà a parlare?
Si accettano scommesse!! XD 'me pazza da legare' *_*
_sabry_




P.O.V. Elisa


4.    I Cullen

 
Durante la lezione di geografia conobbi Angela, una ragazza timida e riservata, ma che mi piaceva. Speravo che saremmo diventate amiche, anche perché non me la cavavo molto bene in geografia, magari le avrei potuto chiedere aiuto con quella materia. Dopo quella avevo un'ora di spagnolo: pensavo di essere sola dato che non avevo lo stesso orario di Jessica e Angela, ma mi ritrovai in banco con un ragazzo simpatico, Eric. All'ennesimo cambio d'ora mi dirigevo verso l'aula di calcolo, pensando che non avevo più rivisto i Cullen nemmeno durante i miei spostamenti da un'aula all'altra. Arrivata davanti all'aula mi fermai ad aspettare il professore, al suo arrivo si ripeté la solita routine: il prof. firmava il mio foglio, mi presentava alla classe e mi assegnava il posto. Stavolta era accanto ad un Cullen, non vedevo l'ora! Finalmente potevo conoscere Alice.
Mentre mi avvicinavo al banco Alice mi guardava sorridendo, chissà se aveva già visto qualcosa nel suo futuro.
- Ciao Elisa, io sono Alice, ma forse questo lo sapevi già...- mi disse porgendomi una mano bianca che strinsi mentre mi sedevo accanto a lei.
- Ciao Alice, non vedevo l'ora di conoscerti.-
- E non sei come tutte le altre che non vedono l'ora di incontrare/sbavare su mio fratello?- I suoi occhi erano accesi dalla curiosità di conoscere la mia risposta.
- Mi stupisci vuoi dire che non conosci già la risposta?- mi guardò scoppiando a ridere.
- Non è che conosco proprio tutto tutto, però mi piacerebbe sentirlo dire da te.. Carlisle mi ha parlato del vostro incontro in ospedale, ha detto che sei molto curiosa e intraprendente.. E poi ho visto che saremmo diventate amiche!- rimasi a bocca aperta: io amica di Alice?? Ero troppo felice!!
- Davvero hai visto questo?!?- la lezione era cominciata così Alice fu costretta ad abbassare il tono della voce.
- Certo che l'ho visto, non avrei ragione di mentirti. Ti volevo chiedere anche se volevi unirti a noi per il pranzo ma ho già visto che mi dirai di no, quindi cosa ne dici di rimandare a venerdì? Così avrò il tempo di convincere i miei fratelli.- mi guardava speranzosa... e io come potevo deluderla??
- Già, oggi devo dirti di no perché mi hanno già invitato, ma per venerdì è ok. Anche se devo ammettere che la cosa mi spaventa un po'.- dissi con lo sguardo basso sulle mani che tenevo in grembo, ma dopo poco rialzai lo sguardo e trovai Alice che mi sorrideva rassicurante.
- Lo so, a volte i miei fratelli incutono un certo timore, ma sono a posto. Te lo assicuro.- le sorrisi a mia volta e poi decidemmo di seguire la lezione. Più o meno, nel senso che tentavo di seguire la spiegazione del prof. ma il più delle volte ero costretta a chiedere spiegazioni ad Alice per tentare di capirci qualcosa; e meno male che c'era lei!!
L'ora dopo avevo biologia, era la lezione sui gruppi sanguigni e passò abbastanza in fretta. Ero in banco con Angela. Durante la lezione e lo svolgimento dell'esperimento riuscimmo anche a scambiare qualche parola, era veramente una ragazza gentile e sensibile. Durante il tragitto verso la mensa scoprimmo di aver letto entrambe la saga della Meyer, avevamo molte cose in comune oltre a quella. Appena entrata mi accorsi che la mensa era caotica, presi qualcosa da mangiare e mi sedetti al tavolo con Angela, Mike, Jessica, Eric e alcuni altri ragazzi che si presentarono subito.
Decisi di dare un occhiata alla sala, diciamoci la verità stavo cercando il loro tavolo! Li trovai seduti ad un tavolo vicino ad una vetrata. Non appena ci posai lo sguardo trovai Alice che mi sorrideva e mi faceva "ciao ciao" con una manina. Passai in rassegna tutti i Cullen: Jasper aveva un espressione tirata, ero sinceramente perplessa, non sapevo cosa pensare su di lui; Emmett, seduto tra Alice e Rosalie, mi guardava con uno sguardo divertito e tutto sommato amichevole. Rosalie aveva un'espressione decisamente arrabbiata, evidentemente non era contenta del fatto che Alice fosse carina con me; Edward era l'unico che non guardava nella mia direzione, sembrava semplicemente annoiato, così riportai lo sguardo al tavolo e ripresi a rispondere alle domande sul mio passato, gli amici, eventuali fidanzati lasciati in Italia, che però non avevo e così via.  Finita la pausa pranzo Mike si offrì di accompagnarmi alla prossima lezione, dato che anche lui aveva trigonometria. La professoressa era già in aula così le feci firmare il foglio e mi assegnò un banco, era vuoto.. finalmente non avrei dovuto ripetere la mia storia nuovamente: sarebbe stata una lezione tranquilla. Presi posto sedendomi accanto alla finestra quando d’un tratto mi sentii uno sguardo addosso, mi girai per cercare chi fosse a guardarmi e vidi Edward Cullen entrare dalla porta e dirigersi a passo deciso verso il mio banco.
- Quello è il mio posto!- disse solamente quando fu abbastanza vicino.
- Scusa, non sapevo di avere un compagno di banco.- tentai di giustificarmi mentre mi alzavo per lasciargli il posto e andandomi a sedere nella sedia accanto.
- Comunque, ciao, io sono Elisa Samford.- dissi rivolgendogli un sorriso, tentando di non svenire, ma soprattutto tentando di farmi perdonare.
- So benissimo chi sei, sono giorni che tutti gli studenti non fanno altro che pensare a te e poi da venerdì ci si è messa pure mia sorella. Ma pensi che tutto ciò mi possa minimamente interessare, mh?- mi trafisse con uno sguardo dorato, freddo e tagliente: era arrabbiato, eccome!!
- Scusami non intendevo farti arrabbiare, volevo sono essere cordiale. Capisco benissimo che una persona insignificante e banale come me non interessi per niente a Edward Cullen, il signorino so tutto io!- detto questo mi girai dall'altra parte infischiandomi del fatto che probabilmente avevo fatto infuriare il vampiro seduto alla mia sinistra. Mi aveva punto sul vivo: io tentavo di essere solo gentile.. non avevo la benché minima intenzione di fare la svenevole con lui.. e se lui lo pensava gli avrei dimostrato che si sbagliava di grosso.




Betato da Kumiko_Chan_




Recensioni:


AshG: si direi che ne passerà un sacco ma tranquilla l'happy end ci sarà.. voglio che ci sia,
altimenti tanta fatica per nulla!! XD Il capitono nuovo l'ho letto, scusa ma ero di fretta e non sono
riuscita a commentare.. mi rifarò!!
bella95: per i commenti tranquilla, anche io vado piuttosto di fretta in questo periodo. A proposito
dell'entrata in sceda del nostro Eddy.. cosa ne pensi?? ti prego non uccidermi!! 0_0
barby_badgirl: i Cullen sono decisamente parte del racconto, ho dovuto aspettre un pochino,
ma adesso credo che li vedremo sempre più spesso!! XD







Grazie a chi ha messo la FF tra i preferiti:


bella95


 Ali96


BellaCullen88

BabyPrincess

edward bella

erzsi


Grazie a chi ha messo la FF tra le seguite:



loli89


RenesmeeCurlyCullen


barby_badgirl


fracullen


Kumiko_Chan_

ArtemisLover

gegge_cullenina








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Capitolo 6
*** 5. Un nuovo arrivo ***


Ciao a tutte!! Anche questa settimana volge al termine e quindi eccomi qui ad aggiornare.
Oggi, come promesso cambiamo P.O.V.!!
Spero che vi piaccia almeno come quello di Elisa..
Buona lettura!! Commentate!!XD
_sabry_



P.O.V. Edward




5.    Un nuovo arrivo

Aspettavamo il ritorno di Carlisle per partire, il giorno dopo ci sarebbe stato il sole, quindi saremmo andati
a caccia per tutto il week-end. Ognuno di noi era preso dalle proprie attività per ingannare il tempo: Alice
e Rosalie erano in camera di quest'ultima, da quello che avevo capito tentavano, senza risultato, di scartare
qualche abito dall'armadio in vista  dell'imminente giornata di shopping che le attendeva a inizio settimana;
Emmett e Jasper erano in giardino (nonostante fosse buio noi riuscivamo a vedere perfettamente), intenti a
simulare un incontro di lotta, io ed Esme eravamo in soggiorno: lei leggeva una rivista di arredamento, forse
voleva apportare qualche miglioria a casa Cullen, io invece ero seduto al piano dato che Emmett non voleva
che partecipassi al suo "gioco" considerato il mio potere extra per lui baravo e basta, ma in fondo non ci
potevo fare niente.
Dopo circa cinque minuti Alice scese le scale e si sedette sullo sgabello accanto a me; il sorriso che aveva
sulle labbra non prometteva nulla di buono.
- Fra poco Carlisle sarà a casa e porterà delle belle notizie, almeno per uno di noi!- disse tenendo gli occhi
fissi sui tasti del pianoforte.
- E queste notizie riguardano un argomento in particolare?- Esme guardava mia sorella con uno sguardo
carico di curiosità.
- Sì, mamma. Un nuovo arrivo a Forks!- senza volerlo mi irrigidii sullo sgabello, probabilmente anche Alice
se ne accorse ma non lo diede a vedere. Prima che potessi replicare, la porta di casa si aprì e Carlisle fece
il suo ingresso preceduto come al solito dai suoi pensieri, questi vorticavano tutti intorno a una figura
femminile, probabilmente era solo una ragazzina.. Elisa aveva detto l'anziana signora, era la vedova Samford.
Distolsi la mia attenzione dai suoi pensieri per lasciargli il modo di spiegare le parole dette poco prima da
Alice: da solo sarei inevitabilmente giunto a conclusioni errate. La pazienza non era tra le mie principali virtù,
ma per mio padre avrei saputo aspettare. Dopo aver salutato sua moglie, Carlisle si voltò verso me e Alice.
- Allora Alice, cos'hai? Immagino che tu sappia già la novità?- lei gli sorrise annuendo.
- Sì, infatti ho già anticipato qualcosa ad Edward ed Esme..- a questo punto entrambi si girarono verso di me,
adesso sì che mi cominciavo a preoccupare.
- Lasciate che mi spieghi.- detto questo anche gli altri componenti della famiglia entrarono in salotto.
"Ehm.. Edward cerca di restare calmo e non interrompermi fino alla fine del mio racconto." Con la sua mente stava ripercorrendo la conversazione del pomeriggio, mentre io mi stavo innervosendo sempre di più.
- Oggi pomeriggio avevo un appuntamento con la signora Rosemberg e, una volta nel mio studio, mi sono
trovato di fronte anche sua nipote, Elisa.- mentre parlava si spostò verso Esme e si sedette accanto a lei,
sul divano.
- Si fermerà a Forks per un po'.- Carlisle fece una pausa voltandosi a vedere la mia espressione e questo
non mi piaceva per niente. I pensieri di tutti i miei fratelli erano coerenti con i miei, quasi tutti: come al solito
quel folletto era raggiante.
- Ha letto Twilight, probabilmente anche tutta la saga. Quindi conosce la nostra natura, a parer mio è dotata
di un buon spirito di osservazione, l'ho vista scrutarmi per tutto il tempo che è rimasta nello studio. Anche se
non avesse saputo la verità le sarebbero venuti alcuni dubbi..- concluse sorridendo, e così dicendo noi ci
facemmo sempre più seri mentre il sorriso di Alice si faceva sempre più vistoso; non osavo leggere la sua
mente, tremavo al sol pensiero di ciò che vi avrei trovato. Jasper dal canto suo sentiva la nostra tensione, così
tentava di alleggerirla con il suo potere speciale.
- E' curiosa..- a questo punto non riuscii a trattenermi.
- Per forza è curiosa.. ha letto il libro, Carlisle!! Cosa pensavi che potesse volere!! Vuole sapere quanto
siamo simili ai personaggi di quello stupido romanzo, chi si crede di essere?? Bella Swan?!? La nuova
arrivata nella piccola Forks.. sarà la solita impicciona che stravede per me e mi asfissia con la sua isteria
mentale.. no grazie, non mi interessa. Non pensate minimamente di coinvolgermi!- detto questo corsi
verso la porta del garage, mi sedetti nella mia Volvo e accesi la musica: non volevo sentire il resto della
conversazione. Ero frustrato, arrabbiato. Chiusi la mente a tutto, per quel che mi era concesso di fare..
Poi mi concentrai su come poter chiedere scusa a mio padre, non si meritava il mio sfogo. Il fatto era che
ero stanco di tutte quelle che l'avevano preceduta: avevano usato le tattiche più svariate, ma nessuna era
stata in grado di attirare minimamente la mia attenzione, l'ultima cosa che desideravo era avere un'altra
pretendente. Con quelle che erano le mie compagne di scuola avevo appena finito di mettere in chiaro la
faccenda e quando arrivava qualche ragazza da fuori città sparivamo magicamente da Forks!
Tutta la sequela di avvenimenti passati mi aveva portato all'esasperazione. Ma, per un attimo, sperai che
potessi sbagliarmi, che questa ragazza misteriosa non fosse interessata a me in quanto all'Edward Cullen
di Twilight, ma solo come una persona, cioè un vampiro, normale; dalle immagini mentali che Carlisle mi
aveva fornito sembrava estremamente a suo agio con mio padre, per nulla intimorita, ma forse era solo una
maschera.
Cancellai quelle idiozie così come mi erano balenate in mente, non sarebbe mai potuto accadere e
volevo con tutto me stesso che non accadesse, per questo le avrei fatto capire immediatamente chi era
realmente Edward Cullen.
Improvvisamente qualcuno aprì la portiera del passeggero, era Alice "Ci siamo calmati, fratellino?? O ti
devi strapazzare qualche povero animale prima del pasto?" aveva un sorriso gentile stampato sul volto,
evidentemente Carlisle aveva confermato le sue visioni.
- Dici che c'è qualche remota possibilità che ti spinga a lasciarmi in pace? O devo costringenti a starmi
 alla larga, sorellina?- la avvertii con tono minaccioso enfatizzando la mia promessa con un ringhio.
Perché non capiva che era meglio lasciarmi da solo a sbollire la mia rabbia? A me non sembrava una cosa
così impossibile da realizzare. Nel frattempo anche Jasper era entrato nella mia auto "Capisco benissimo
come ti senti, se vuoi dopo ne possiamo parlare."  Lo fulminai con lo sguardo attraverso lo specchietto
retrovisore interno, ero già uscito dal garage e, attraverso i pensieri di Carlisle, sapevo esattamente dove
saremmo andati. L'unica consolazione era che il viaggio non sarebbe stato molto lungo.




Betato da Kumiko_Chan_





Recensioni:











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Capitolo 7
*** 6. La caccia ***


Ciao a tutte!! Oggi ho deciso di risparmiarvi i miei sproloqui dato che vado un pò di fretta,
tra le  prove di ballo e quelle di teatro le mie energie sono quasi agli sgoccioli..
Povera me!!  -_-
Buona lettura!! Commentate!!XD
_sabry_



P.O.V. Edward




6.    La caccia 


Ci dividemmo a coppie, io decisi di stare con Carlisle gli avrei chiesto scusa per lo scatto
d’ira che avevo avuto nei suoi confronti.

- Esme, potresti lasciarci soli per un paio di minuti?- mi rispose con un dolce sorriso. 
“Certo figliolo, sapevo che non avresti aspettato molto per scusarti con tuo padre.
Sai riconoscere i tuoi errori e porvi rimedio.”
Poi si allontanò velocemente.

- Mi volevo scusare, il mio comportamento è stato davvero imperdonabile. Avrei dovuto
essere più paziente soprattutto dopo il tuo avvertimento, non
so cosa mi sia successo..-
cercai di spiegarmi ma per ciò che provavo dentro
di me era piuttosto complicato.
- Edward non ti preoccupare.- disse mettendomi una mano sulla spalla.
- Credo di poter comprendere cosa sia successo, sei preoccupato per la sorte di questo
nuovo incontro, in fondo andrete a scuola insieme e poi sarà amica
di Alice. E’ normale
che tu non sappia come comportarti.- Lo sapevo, avrei
dovuto leggere i pensieri del
mostriciattolo! Soffocai un ringhio, frustrato.

- Spiegati meglio cosa significa che quella e Alice saranno amiche?- tutta la rabbia che
avevo cercato di frenare con il mio autocontrollo stava
tornando, il mostro dentro di
me stava pregustando una caccia violenta
e spietata!
- Vuol dire che Elisa ha espresso un particolare interesse per Alice anziché per te.- così
dicendo richiamò alla memoria le immagini e le parole del loro
colloquio.
“Elisa era seduta di fronte a mio padre l’espressione era felice
anche se qualcosa nei
suoi occhi tradiva una spontanea curiosità, anche
Carlisle aveva avuto quell’impressione.
Sembri una ragazza piuttosto curiosa, ma dimmi sei anche tu una di quelle
ragazze impazienti di conoscere Edward? La domanda di mio padre l’aveva colta di
sorpresa ma si riprese in fretta, sembrava pensierosa.

Beh se devo essere sincera, sì sono curiosa di vedere Edward,  e ti pareva ci avrei
scommesso!!

per dare un volto a tutte quelle pagine lette, e poi se è vero che è ancora più bello del
ibro come dice nonna di certo non guasta!!
  già un volto, e
magari anche un corpo
scossi la testa era esattamente come tutte altre!

Ma direi che mi devo fare i fatti miei, anche se devo dire che mi piacerebbe vedere
il suo rapporto con Bella.
  prontoo?? Bella non esiste, diciamo che
è un po’ come
Babbo Natale!

Comunque quella che mi incuriosisce di più devo ammetterlo è proprio Alice, avendo
letto il libro non posso far altro che dire che l’adoro!!
  aspetta a
conoscerla, sembra a
dorabile.

Mi dispiace deluderti ma non c’è nessuna Isabella Swan, il capo della polizia non è
Charlie Swan ma Andrew Thompson.
Il viso della ragazza si fece
serio mortificato per
aver pronunciato una frase sbagliata, probabilmente.
Era stata colta in fallo.
Oh, scusa ma io pensavo.. Sai il libro.. le sue gote si colorarono di un tenue rosa, era
imbarazzata e sembrava triste. Non avrebbe dovuto esserlo.
Con ogni probabilità
qualcosa nel volto di mio padre le aveva provocato
quella reazione di imbarazzo.
Ma era impensabile che potesse essere in
un qualsiasi modo triste.. per me?!?
No, quella è l’unica cosa discordante del libro. Edward non ha ancora trovato la sua
"Bella"
.. Spero che un giorno ci riesca. Guardò Carlisle con uno
sguardo.. comprensivo?
Poi sembrava sul punto di dire qualcos’altro ma il
telefono prese a squillare e la
vidi uscire dallo studio.” Solo in quel momento
focalizzai il volto di Carlisle era
composto in attesa di una mia reazione.

L’unica cosa che mi veniva in mente era che Elisa avesse agito o parlato solo per fare
bella figura, in fondo Carlisle era pur sempre mio padre, voleva fare

buona impressione su di lui.
- Carlisle non so sinceramente cosa pensare su di Elisa, sembra una ragazza tranquilla,
ma prima di prendere la mia decisione mi piacerebbe poter parlare
personalmente
con lei, per non fare un giudizio affrettato.- ero diventato
proprio bravo, avevo
quasi convinto anche me stesso.

Quasi, perché io avevo già deciso come comportarmi con lei.

- Mi sembra corretto Edward.- Carlisle era contento del mio atteggiamento.
Dopodiché ci dividemmo lui seguì la scia di sua moglie mentre io cercai
il mio pasto.

Era comodamente appollaiato sulle radici di un albero, aveva trovato la sua
sistemazione per la notte, un peccato disturbarlo. Ma era stato proprio
l’odore di
quel puma che mi aveva fatto arrivare fin qui, e adesso che lo
avevo trovato non
avevo la minima intenzione di accontentarmi di una preda
più facile e meno
gustosa. Mi avvicinai furtivo e silenzioso sapevo che aveva
avvertito la mia presenza
ma il suo comportamento era impeccabile
sembrava profondamente addormentato.
Sarei potuto balzargli addosso e
ucciderlo senza che lui avesse il tempo materiale
per reagire; purtroppo
Alice aveva ragione, avevo voglia di giocare.
Così mi avvicinai ulteriormente,
quando fui abbastanza vicino il puma aprì gli
occhi, sfoderò gli artigli e con
un ringhio feroce saltò verso di me.
Spostarmi dalla traiettoria del suo salto
fu abbastanza facile. Questa specie di
danza continuò per un po’ ma poi la
sete si fece sentire così misi fine a tutto ciò.
Finii di dissanguare il mio avversario e poi mi voltai verso il fitto del bosco, avevo
sentito un rumore tra le foglie. Ero già in posizione di attacco pronto
a qualsiasi
evenienza quando vidi spuntare tra il fogliame una figura minuta.

- Alice, cosa ci fai qui, non dovresti essere con Jazz?- le chiesi rialzandomi e sorridendole
come per scusarmi, in fondo non avevo intenzione attaccarla.

- Gli ho detto che dovevo parlarti, sapevo che avevi lasciato Carlisle con Esme.
- E’ tutto ok? Cioè so che non vuoi parlare di Elisa, e non sono qua per questo.
Solo che la tua reazione mi ha fatto preoccupare, eri molto più arrabbiato di tutte le
altre volte e forse peserai che è colpa mia. Magari in seguito lo sarà
ma non voglio
che tu sia arrabbiato con me, ho avuto delle visioni e posso
assicurarti che andrà tutto
per il meglio, prima o poi.- “Mi perdoni??” aveva
parlato a raffica, era una sua
abitudine di quando era preoccupata.

- Non preoccuparti, cmq non posso perdonarti considerando il fatto che non sono
arrabbiato con te, è solo che non è il momento adatto per un nuovo
incontro, ho il
timore di perdere il controllo come prima a casa. Ti chiedo
scusa per prima a casa
sono stato scortese e cafone.- era tremendamente
difficile per me ammettere queste
cose sia con Carlisle che con quel
mostriciattolo, tutta colpa del mio orgoglio!
Alice mi sorrise comprensiva e
mi regalò una visione come se volesse rasserenarmi.
“Eravamo a scuola,
probabilmente ci stavamo spostando da una lezione all’altra
ed eccola lì
era accanto alla Stanley ci guardava affascinata, come accadeva a tutti
del resto, ma non fece niente di più.” Poi la visione si dissolse.
“Hai visto
non c’è nulla da temere, non è come le altre pazze scatenate, non tenterà
di saltarti addosso!” Le sorrisi gentilmente.
- Solo perché al momento è troppo presa a riprendersi dalla nostra visione, ammettilo
era imbambolata a fissarci. Lunedì sapremo come andrà a finire.-
Mi squadrò
pensierosa corrugando le sopracciglia.
Il solito guastafeste,
non sei mai contento! Continuiamo la caccia? Almeno riuscirà
a distrarti!”

Sbuffai poi mi avvicinai e le scompigliai i capelli corti, e poi riprendemmo
a correre
verso le prossime prede.







Recensioni:

Kumiko_Chan_ : Ciau.. io di solito cerco di postare il martedì e il venerdì.. Così riesci ad
elaborare le tue domande.. tranquilla!! XD Già povero Eddy, non ne può più!! Per il
problemino di Jasper (bisbiglio così lui non sente "me mooolto pazza" =D) diciamo solo
che la popolazione di Forks ne è al corrente e in questo facilitano la vita ai Cullen,
di solito si mantengono a distanza di sicurezza. Ma come sappiamo i pensieri corrono
veloci specialmente quelli impuri riguardanti il nostro bel Cullen!! Baciotti

Bella95: Come speravi Edward è tornato sui suoi passi scusandosi e ascoltando
il racconto di Carlisle.. speriamo bene!! Ciau ciau =)


















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Capitolo 8
*** 7. Lunedì ***


Bentornate mie care lettrici!! Com'è andata la vostra settimana?? La mia è stata super pesante,
soprattutto per quel che concerne il lavoro.. Babba bia!! Meno male che è arrivato venerdì..
Ed io posto il capitolo nuovo!! =D
A martedì!! Commentate!!XD
Baciotti
_sabry_




P.O.V. Edward





7.    Lunedì



Quando arrivò i fatidico giorno non ci colse impreparati, soprattutto a me e ad Alice, io sapevo
esattamente come mi sarei comportato nel caso in cui Elisa si fosse avvicinata troppo al
sottoscritto. Alice tentava di tenermi nascosti i suoi pensieri peraltro riuscendoci benissimo,
e ciò voleva dire solo una cosa, aveva avuto una visione e di certo aveva ideato un piano per
farla avverare a tutti i costi.
Eravamo tutti sulla mia Volvo mentre procedevamo a tutta velocità verso scuola, ormai anche
l’ispettore capo Thompson aveva smesso di fare caso quando sfrecciavano per le strade di
Forks, sapeva che se c’era un incidente di sicuro non era colpa nostra, con i nostri sensi
acuti l’avremmo evitato di certo.
Dopo aver parcheggiato entrammo a scuola e ognuno di noi si diresse verso le proprie lezioni.
Tenevo distrattamente controllati i pensieri dei miei famigliari per vedere se incontravano la
nostra nuova fan ma nessuno l’aveva ancora vista, anche se Alice ogni tanto si perdeva in
qualche fantasia su di lei, si vedeva già amica di Elisa. Poco prima dello squillo della campanella
il cellulare nella mia tasca vibrò, lo presi e lessi il messaggio. Era Alice aveva avuto una visione e
voleva che ne parlassimo tutti insieme e quindi ci dava appuntamento nei pressi dell’edificio dove
si sarebbe tenuta la sua prossima lezione.
“Edward, ciao so che potevo dirtelo anche così ma ho fatto l’invio multiplo, comunque stai
tranquillo non si tratta di quella nuova. A tra poco!”
  I pensieri di quel folletto mi raggiunsero e
mi fecero sorridere mentre mi alzavo dal mio banco e mi apprestavo a raggiungere il luogo del
nostro incontro. Rosalie ed io arrivammo insieme per ultimi dato che la prima ora avevamo le
classi lontane nell’istituto e poi il corridoio era pieno di studenti.
- Allora cos’hai visto?- chiese curioso Emmett.
- Volevo solo dirvi oggi la lezione di biologia sarà sui gruppi sanguigni e quindi sarebbe meglio
se ognuno di noi la evitasse alla prof. Cooper non dispiacerà affatto. Mentre parlavamo
continuavamo a camminare per accompagnare Alice a lezione e sembrare normali. Quando a un
tratto mi accorsi che qualcuno parlava di noi. Era la Stanley, ci avrei scommesso e sicuramente
aveva con sé la nuova arrivata, cercava di farsi bella agli occhi degli studenti sfoggiando la sua
nuova amicizia.
- Vedi quelli sono i Cullen Alice con Jasper, Rosalie con Emmett e in fondo Edward, sai gli altri
stanno insieme ma Edward è da solo per quanto ne so, ma non ci provare, ha rifiutato tutte
nella scuola compresa la sottoscritta, ci credi?!?- Dio quanto era fastidiosa, per non parlare poi
dei suoi pensieri! A proposito di pensieri decisi di sondare la mente della ragazza nuova per
sapere cosa ne pensasse di noi. Così cercai in mezzo alla miriade di voci che mi affollavano la
mente, quella più simile alla voce di Elisa, che avevo sentito in precedenza nei pensieri di Carlisle.
Dovetti concentrarmi maggiormente e mi spaventai non riuscivo a trovarla, che fosse anche lei
uno scudo come Bella?Poi invece sentii una voce mentale, capii che era lei, ci stava osservando
attentamente allora mi concentrai maggiormente e finalmente sentii cosa stava pensando.
“Alice, con i capelli corti e scompigliati aveva un vestitino che la faceva assomigliare a una
bambolina di porcellana, teneva per mano Jasper, con
la chioma leonina color biondo miele,
aveva un espressione seria disegnata
sul volto. Lui ed Emmett erano leggermente diversi dal libro,
quest’ultimo
aveva i capelli neri e cortissimi, ricordava davvero un orso; camminava mano nella
mano con Rosalie nessuna modella avrebbe potuto reggere
al confronto. Poi per ultimo: Edward.
Nel libro Bella era letteralmente
incantata da lui e il 90% della popolazione femminile gli
sbavava dietro,
diciamoci la verità ora ne capivo il motivo. Edward è semplicemente.. wow!! “
Quelle ultime parole mi infastidirono ulteriormente, lo sapevo che non c’era da aspettarsi nulla
di buono da lei, era interessata a me come tutte le altre, altro che “dare un volto a tutte quelle
pagine lette” come aveva detto a miopadre. Ero in collera con quella piccola umana, ma quando
alzai lo sguardo su di lei, vidi che era girata verso Jessica, probabilmente si era ricordata del
mio potere; infatti pochi istanti dopo voltò timidamente il viso nella mia direzione, la fulminai
con uno sguardo.
Le restanti ore di lezione passarono normalmente, a parte l’ora di educazione fisica nella quale
Alice aveva deciso di farmi la predica.
“Edward Cullen ti giuro su tutto il mio guardaroba che se con il tuo comportamento stupido
e maleducato riuscirai ad allontanarmi da Elisa
oppure tenterai di minare la nostra amicizia la
tua preziosa Aston Martin
ne pagherà le conseguenze! Ma soprattutto ricordati che la mia sarà una
tremenda vendetta!”  Mi volsi verso mia sorella con uno sguardo rabbioso eun basso ringhio
proruppe dalle mie labbra, fortunatamente stavamo facendo dei giri di corsa lungo il perimetro
della palestra quindi nessun umano in vista e quindi non mi sentì nessuno; com’era possibile che
quel folletto fosse così assillante. Voleva essere amica di quell’umana a tutti i costi.
Il resto dell’ora proseguì tranquillo, se non consideravo le continue minacce che mi lanciava il
mostriciattolo. L’ora successiva grazie all’avviso di Alice saltai l’ora di biologia. Mi avviai verso il
parcheggio, entrai nella mia Volvo e ascoltai un po’ di musica. Per passare il tempo decisi di fare
una breve incursione nelle menti dei miei fratelli. Guardai nelle menti di Rosalie, aveva una lezione
di spagnolo e Jasper che aveva educazione fisica con Emmett, era tutto normale, avevo quasi paura
di scoprire i pensieri della mia sorellina.
A volte mi chiedevo come fosse possibile, non mi sbagliavo mai. Quando entrai nei pensieri di mia
sorella la trovai seduta in banco con la famigerata Elisa, sembrava emozionata nel trovarsi a parlare
con Alice ma tutto sommatoera a suo agio.
“E non sei come tutte le altre che non vedono l’ora di incontrare/sbavare su mio fratello?" Ero
proprio curioso di sentire la sua risposta..
"Mi stupisci vuoi dire che non conosci già la risposta?" Mi sorella scoppiò in una risata argentina,
Elisa accennò un timido sorriso mentre le sue guance presero una sfumatura rosea. Aveva trovato
un modo per eludere la risposta, furba la ragazzina!
"Non è che conosco proprio tutto tutto, però mi piacerebbe sentirlo dire da te.. Carlisle mi ha parlato
del vostro incontro in ospedale, ha detto che sei molto
curiosa e intraprendente.. E poi ho visto
che saremo diventate amiche!"

Ma bene già che c’era poteva anche darle un invito per casa Cullen!
"Davvero hai visto questo?!?" Elisa era visibilmente contenta da questa confessione di Alice.
"Certo che l’ho visto, non avrei ragione di mentirti. Ti volevo chiedere anche se volevi unirti a noi
per il pranzo ma ho già visto che mi dirai di no, quindi
cosa ne dici di rimandare a venerdì? Così avrò
il tempo di convincere i miei
fratelli." Brava Alice, se tentavi di non farmi arrabbiare direi proprio che
stai riuscendo solo a farmi infuriare, come si permetteva di invitarla a pranzo senza interpellare tutti noi.
"Già, oggi devo dirti di no perché mi hanno già invitato, ma per venerdì è ok. Anche se devo
ammettere che la cosa mi spaventa un po’."
Detto questo Elisa chinò la testa spostando lo
sguardo sulle sue mani, evidentemente preoccupata, allora la mia occhiata di prima aveva sortito
l’effetto da me sperato.
"Lo so, a volte i miei fratelli incutono un certo timore ma sono a posto. Te lo assicuro." Alice tentava
di usare le nostre doti di persuasione su Elisa per rassicurarla, lei sembrò convincersi, come se
potesse comportarsi diversamente, i metodi di persuasione di noi vampiri erano infallibili.
Avevo ascoltato abbastanza decisi di lasciarle alla loro lezione non volevo sapere altro sulla loro
conversazione anche perché avrei ripreso il discorso una volta che fossimo stati tutti insieme.






Recensioni:

Bella95: A chi lo dici, anche io e mio fratello non andiamo d'accordo.. Edward si è comportato bene
(quasi) in questo chappy.. chissà se sarà così anche nel prossimo.. ciau ciau






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Capitolo 9
*** 8. Una lunga giornata ***


Buon inizio settimana a tutte! Lo so che sono in ritardo di un giorno, ma che ci volete
fare, postando di martedì!! =D
Questo capitolo forse è un pò più lungo degli altri, spero che non vi dispiaccia
verso la fine capirete anche il perchè!!
Baciotti
_sabry_



P.O.V. Edward





8.    Una lunga giornata 

Le ore successive passarono tranquillamente. C’era una cosa che odiavo di più dell’andare a
lezione, esatto la pausa pranzo in mensa. Ormai la nostra natura era dichiarata ma Carlisle
voleva che continuassimo a palesare la nostra presenza anche in mensa però di una cosa ero
contento almeno non dovevamo fingere di aver bisogno di cibo, finalmente niente più
arredamento scenico puzzolente sotto il naso. Entrai in mensa per ultimo i miei fratelli si
erano già accomodati al nostro solito tavolo.

“Ma come diavolo si permette di fare una proposta del genere senza interpellare i diretti
interessati! Jasper prega di non distrarti altrimenti stacco la testa alla tua compagna. Ciao
Edward mi aiuteresti per caso?”  Sorrido in risposta al pensiero di Rose, poi quando mi volto
verso la nanetta malefica mi guarda arrabbiata.

- Edward non mi avevi promesso che ti saresti comportato bene? Lo sai vero quello che potrei
fare alla tua cara macchina se i propositi tuoi e di tua sorella si avverassero? Ah Rose il tuo
guardaroba subirebbe delle perdite irrimediabili per non dire che il mio intervento potrebbe
rasentare lo sterminio.. poi a voi la scelta. E ora siate carini Elisa ci guarderà tra.. tre.. due..
uno..- e detto fatto osservavo la scena dal punto di vista di Alice che si stava letteralmente
sbracciando per salutare Elisa. Quest’ultima dal canto suo ci osservava ad uno ad uno per poi
sorridere in risposta al saluto di Alice, poi si girò nuovamente al suo tavolo dandoci le spalle.

- Allora è deciso venerdì Elisa pranzerà con noi, o perlomeno con me, visto che non siete di
nessun aiuto!- detto questo si girò imbronciata verso la finestra per non darci più udienza.
Il resto del pranzo passò in fretta e ci dividemmo nuovamente per tornare alle nostre lezioni,
ma mentre uscivamo dalla mensa Alice mi afferrò per un braccio facendomi voltare.

- Fratellino prometto che la smetterò con le minacce, ma ti prego sii carino con lei.-
- COSA?!? Carino con lei, Alice non voglio un’altra pretendente!-
- Lo so, scusa.. allora facciamo che puoi ignorarla, ma almeno non essere rude o maleducato,
proprio non lo sopporterei, non ha fatto niente, almeno credo.- tentai di rilassare la mia
espressione, in fondo non sarebbe stato difficile ignorarla. - E dimmi i suoi pensieri non sono
come quelli della Stanley, dico bene?- scossi leggermente il capo, già per fortuna che non
erano come quelli altrimenti la mia collera avrebbe raggiunto livelli epocali. Due Stanley in una
sola scuola, da spararsi, se solo bastasse! - Quindi senti i suoi pensieri? Edward non sei
contento vuol dire che non è come Bella, magari non le assomiglia per niente, questo vuol dire
che puoi stare tranquillo. Forza ora andiamo in classe!- disse facendomi un sorriso, quel
piccolo folletto non era sempre irritante, le sue parole mi avevano rassicurato, con gli eventi
di quella giornata non mi ero soffermato su quelle piccole cose.

Mi incamminai verso la lezione di trigonometria più tranquillo. Una volta arrivato sulla soglia
della porta mi immobilizzai, seduta al mio posto, nel mio banco c’era lei. Si girò per capire da
dove arrivasse lo sguardo che si sentiva addosso, mi mossi lentamente e puntai dritto al mio
banco, dovevo aver perso la mia espressione calma, Elisa sembrava allarmata, forse non si
aspettava il mio arrivo.

- Quello è il mio posto!- tentai di restare calmo, per rispetto ad Alice e per il bene della mia
Aston Martin.

- Scusa, non sapevo di avere un compagno di banco.- si alzò rapidamente dalla sedia accanto
alla finestra per sedersi in quella accanto, presi posto velocemente.

- Comunque, ciao io sono Elisa Samford.- ignorai il sorriso di scuse che mi rivolse.
Stava tentando di fare la carina con me per farsi perdonare? Si sbagliava di grosso, non mi
piaceva per niente il suo comportamento.

- So benissimo chi sei, sono giorni che tutti gli studenti non fanno altro che pensare a te e poi
da venerdì ci si è messa pure mia sorella. Ma pensi che tutto ciò mi possa minimamente
interessare, mh?- Ero arrabbiato con quella piccola umana. In quel momento il suo volto
divenne di un colore davvero invitante, fu solo allora che feci caso al suo profumo. Era fresco..
dolce, sapeva di pesca e fiori d’arancio ed era estremamente invitante ma ero certo di poter
resistere alla tentazione.

- Scusami non intendevo farti arrabbiare, volevo sono essere cordiale. Capisco benissimo che
una persona insignificante e banale come me non interessi per niente a Edward Cullen, il
signorino so tutto io!- Wow.. che caratterino che abbiamo.. eh?!? Probabilmente avevo fatto
centro, l’avevo fatta arrabbiare. Meglio così nessuno dei due non avrebbe voluto avere niente
a che fare con l’altro. Dopo avermi detto quelle cose si girò dall’altra parte nascondendomi il
suo volto e seguendo la lezione. Alla fine dell’ora mi alzai silenziosamente uscendo dalla classe.
Per tutto il pomeriggio e gran parte della sera fui costantemente sottoposto all’isteria mentale
di Alice che decisamente non aveva gradito il mio comportamento con Elisa. Nel frattempo
tentava di convincerci a pranzare con lei quel venerdì.

- Non c’è alcun pericolo, lo vedo. Nessuno di voi le farà del male, e lei non ci creerà alcun tipo di
problema, voglio solo essere sua amica, per favore!- continuava a ripetere senza sosta, sfoderando
le sue doti persuasive stile occhioni da cucciolo indifeso.

Il giorno seguente Alice ci costrinse a partire leggermente in anticipo rispetto al solito con la
scusa che doveva incontrare Elisa.

Eravamo da poco arrivati a scuola, stavamo per entrare. Alice ci aveva avvisati che stava per
piovere.. poi d’un tratto si girò verso di noi.

- Ragazzi io vado a salutarla dato che nessuno di voi rispetta le buone maniere!!- e si allontanò
quasi indignata.. forse aveva visto qualcosa.. anzi tolgo il forse, stava traducendo l’inno
americano in coreano.. mi nascondeva qualcosa..

“Ma perché cavolo va da lei.. non avrebbe dovuto incontrarla nemmeno la prima volta” Jasper
come al solito non approvava le scelte della sua consorte ma tanto sapevo che era solo
preoccupato per lei..

“Non capisco perché si ostina tanto.. ci creerà solo dei problemi” finalmente per una volta ero
d’accordo con Rosalie.. strano ma vero.. mi ritrovai a sorridere!

- Ciao Alice.. tutto ok..-  detto questo Elisa si voltò verso di me e, vedendo che la stavo
guardando, abbassò lo sguardo leggermente rossa in viso.. distolsi lo sguardo a mia volta e
ritornai ai pensieri dei miei famigliari.. l’unico in disaccordo era Emmett..

“E’ davvero buffa.. forse si è accorta che non va a genio a tutti.. povera..” quanto a me.. beh
considerando che avevo letto Twilight direi che era una delle tante che pensava che una come
Bella Swan potesse realmente esistere e potesse far capitolare un vampiro centenario quale
io sono.. era entrata davvero bene nella parte..

Insieme ai miei fratelli mi avviai all’interno della scuola.. sentivo esattamente quello che le
chiedeva Alice..

- Porti le lenti a contatto..?-  non capivo il perché Alice le stesse facendo quella domanda
conoscevamo tutti la risposta.. chissà se avrebbe detto una bugia riguardo a una cosa così
palese ai nostri occhi.. e adesso cos’avrebbe risposto??

- Sì.. perché me lo chiedi? Dì la verità te ne eri già accorta..-
- Ovvio!! Lo sai che noi abbiamo una vista perfetta!!- sì ce ne eravamo accorti tutti. Tentare
di imitare Bella non ti servirà a nulla... ma questo batteva ogni mia previsione, in passato le
ragazze per attirare la mia attenzione tentavano di emulare Bella vestendosi come lei facendo le
finte timide, ma mai si erano messe le lenti colorate per eguagliare quegli occhi.

Ci eravamo separati, Alice stava accompagnando Elisa verso la sua lezione, io continuavo e
tenere sotto controllo la loro conversazione.

“Non avevo dubbi, comunque portare le lenti è sempre meglio che avere un paio di occhiali
costantemente sul naso. Ma quando sono a casa li uso soprattutto per leggere, ma ancora non
mi ci vedo e così fuori porto sempre le lenti. Meno male, non è del tutto pazza.. cioè volevo
dire che almeno Alice non diventerà amica di una pazza scatenata. Quindi non sono lenti
colorate? Quello è il tuo colore naturale. E brava Alice, siamo passati al terzo grado?

Si non avrebbe senso portare un paio di lenti colorate per fare gli occhi marroni, io le volevo
prendere colorate ma per avere gli occhi verdi, mi sarebbe piaciuto avere un bel colore piuttosto
che un banale castano scuro, ma a mia madre non è mai piaciuta l’idea e me lo ha sempre
sconsigliato. Sta fingendo di non aver capito il senso della domanda di mia sorella o è così
ingenua da poter pensare che dietro le domande di Alice ci sia solo curiosità, da parte sua devo
ammettere che sappiamo essere molto convincenti, povera ragazza. Beh effettivamente tua
madre non ha tutti i torti, il tuo è un bel colore assomiglia molto al colore del cioccolato, potrei
azzardare che hai quasi lo stesso colore degli occhi di Bella." Detto questo mia sorella scoppiò in
una risata ed Elisa sbiancò, tentai di raggiungere con la mente i suoi pensieri, ma era estremamente
difficile e faticoso, chissà perché, lasciai perdere in fondo non erano affari miei.

Per il resto la settimana prosegui senza eventi particolari, anche durante le lezioni di trigonometria
tutto procedeva tranquillo, Elisa non si girò più verso di me, né mi rivolse la parola. Mi ritrovai a
sorridere, avevo raggiunto il mio scopo. Durante il nostro primo incontro, nel giro di pochi istanti,
le avevo fatto capire che l’Edward Cullen del libro aveva poco in comune con il sottoscritto e
avevo messo in chiaro, almeno speravo che così fosse, che il comportamento alla Isabella Swan
con me non attaccava. Certo Bella nel libro aveva il suo fascino nonché un grande coraggio, ma
come potevo far capire a quelle ragazzine che Bella era un personaggio di un libro mentre io, fino
a prova contraria, ero reale e che loro per quanto si potessero sforzare non erano lei. Sembrava
impossibile, loro non volevano capire, nessuna di loro.






Recensioni:

Kumiko_Chan_: Spero che questa settimana sia cominciata meglio.. Hai ragione Alice è divertente
anche se Eddy farebbe meglio a non sottovalutarla. Sono sicura che prima o poi gliene combinerà
una delle sue!!





Grazie anche a chi legge soltanto!! XD


Grazie a chi ha messo la FF tra i preferiti:

1 - bella95


Grazie a chi ha messo la FF tra le seguite:

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Capitolo 10
*** 9. Faccia a faccia ***


Ciao a tutte! So che sembrerò ripetitiva ma è stata una settimana allucincante quindi..
WEEK-END ben tornato!!! XD
Domani si festeggia Halloween, mi è venuta in mente un'idea: sondaggino!
Chi di voi parteciperà ad una festa in maschera? Da cosa vi vestirete?
Lo so sono curiosa come al solito. Buon week-end!! =D
Buon Halloween!!
Baciotti
_sabry_



P.O.V. Edward





9.    Faccia a faccia 





Era arrivato giovedì, Alice non stava più nella pelle all’idea del pranzo con noi e la sua amica,
i suoi pensieri erano terribilmente frustranti per me. Alla fine della lezione di trigonometria mi
alzai dal mio posto, come mio solito, per dirigermi verso l’ultima ora di lezione, ma qualcosa
non andò secondo i miei piani. Una volta in piedi mi ritrovai di fronte ad Elisa, stava in piedi
sbarrandomi il passaggio, le manine chiuse a pugno lo sguardo fermo sulla mia figura, in
qualche modo l’avevo fatta arrabbiare, altroché! Rimanemmo in silenzio a fissarci per non so
quanto tempo, sentivo nella sua mente tutta la rabbia per come mi ero comportato lunedì e
la frustrazione per averla ignorata tutti questi giorni, ma avrei potuto anche evitare di ascoltare
i suoi pensieri il suo sguardo li esprimeva palesemente. Per essere un’adolescente dai suoi
occhi poteva sembrare più grande della sua età, in questo somigliava davvero a Bella.
E ora che mi concedevo di guardarla dritta negli occhi potei constatare che Alice aveva ragione, il
suo colore era uguale a quello di Bella perlomeno per quello che riportava il libro e che mi ero
immaginato io.
- E così io sarei uno stupido vampiro che non capisce niente, vero?- beffardo spezzai il silenzio,
non ce la facevo volevo avere conferma dei suoi pensieri, volevo vedere se aveva il coraggio
di affrontarmi.  
- Beh, se consideri il fatto che ti soffermi solo sulle apparenze direi proprio di sì. Pensi di sapere
tutto solo perché leggi nella mente degli altri, mi dispiace dirtelo ma di me non sai niente. E
lascia che ti dica una cosa, io non sono venuta a Forks per cercarti. Figuriamoci, l’ultima cosa
che credevo possibile era che i Cullen fossero davvero reali. Io non so minimamente cosa tu
pensi del libro, della storia, di Bella..- bene cominciava con la solita recita quante volte l’avevo
sentita, di solito continuava cosi “ma se tu ne volessi parlare con qualcuno io sarei disponibile,
per un confronto” e, di solito, era chiaro nelle loro menti che tipo di confronto avrebbero
voluto avere con me. - mi sarebbe piaciuto conoscere il tuo punto di vista, conoscerti come
sto facendo e spero di fare con Alice, ma ora mi accorgo che con te non è possibile.
Immagino che mi consideri come l’ultima arrivata che vuole conoscere tutto di te, che farebbe
qualsiasi cosa per te, pur di averti. Non è per deluderti un’altra volta ma ti sbagli di brutto
Cullen!- ero allibito, mi aspettavo di tutto eccezion fatta per quello che aveva appena detto.
- Vorresti dirmi che ho sentito male quando lunedì mattina nel corridoio ti ho sentito pensare,
cito testuali pensieri:” Poi per ultimo: Edward. Nel libro Bella era letteralmente incantata da lui
e il 90% della popolazione femminile gli sbavava dietro, diciamoci la verità ora ne capivo il
motivo. Edward è semplicemente.. wow!! “- citai il suo pensiero in falsetto per imitare la sua
voce, per prenderla in giro. Credevo fermamente che il suo discorso fosse tutto una farsa
volevo portarla a confessare le sue reali intenzioni.
- Intanto non hai il diritto di entrare qui dentro e prenderti ciò che vuoi!- disse con un invitante
rossore dipinto sul viso picchiettando con l’indice sulla sua tempia destra. - Poi cosa vuoi che
ti dica..- disse abbassando lo sguardo fissandosi le scarpe. - sì ho pensato quelle cose, ma cosa
ti aspettavi che pensassi? Lo sai anche tu come appari, lo leggi quotidianamente nella mente
di tutte, è normale che io pensi che sei attraente..- aveva detto tutto d’un fiato forse per
impedire alla timidezza che le arrossava le gote di lasciar cadere il discorso a metà.
Improvvisamente i suoi occhi si fissarono nei miei come se volesse sfidarmi. Certo che aveva
proprio un bel caratterino! - è nella tua natura! Sbaglio o sei fatto per attirare le tue prede?
Ma questo non significa che io sia venuta qui apposta per te, per tentare di conquistarti.-
“Non sono così pazza !” il suo pensiero terminava con quell’affermazione, finsi di non sentirlo.
Mentre mi parlava avevo tenuto sotto controllo i suoi pensieri, che erano stati del tutto
coerenti con le parole. Era sincera.
Tornai alla realtà, accorgendomi improvvisamente che se non ci fossimo mossi saremmo
arrivati tardi alla lezione successiva, per me non era un problema, ma di sicuro il professore
di Elisa non sarebbe stato così accondiscendente come il mio. La guardai scuotendo il capo
con un leggero sorriso, avrei lasciato cadere il discorso, sbaglio o avevo deciso di ignorarla?
- Elisa direi che se non ti sbrighi arriverai tardi all’ultima ora, e non credo che sia un bene.-
La guardai con uno sguardo caldo a sincero incantandola, avevo modulato la mia voce
perché suonasse dolce, volevo farla desistere dal continuare il nostro discorso. Volevo leggere
ancora nella sua mente cercare il significato di quelle sue parole, ma sapevo che dovevo
restarne fuori, dovevo far sì che si allontanasse, e forse ci ero riuscito.
Mi guardò confusa, bisbigliò un “d’accordo” e poi mi voltò le spalle allontanandosi velocemente,
potevo ben capire che fosse confusa. Considerando il fatto che ormai ero in ritardo per la
lezione di calcolo decisi di andare in segreteria per procurarmi una giustificazione e poi andai
alla mia macchina.
Mi sforzai di non leggere i suoi pensieri per tutta l’ora seguente anche se la tentazione era
forte, ma non ero nemmeno sicuro di riuscirci sembrava quasi che la lontananza affievolisse
il mio potere, ma questo accadeva solo con lei. Comunque se avevo intenzione di ignorarla
dovevo farlo completamente, dovevo essere coerente io per primo.
Rimasi ad ascoltare la musica che dolcemente si propagava nell’abitacolo, ero così tranquillo
che quasi mi prese un colpo quando Emmett e gli altri entrarono in macchina tentai di non
darlo a vedere ma fu inutile se ne erano accorti tutti. Durante il viaggio a casa nessuno proferì
parola, molto strano. Rosalie era totalmente contraria all’idea del pranzo con Elisa del giorno
dopo, anche Jasper non era molto tranquillo al riguardo, quelli più contenti erano Emmett e
Alice. Quest’ultima mi stava nascondendo i propri pensieri dietro la traduzione dell’inno italiano
in turco. Una volta arrivati a casa entrammo e mi accostai alla mia sorellina.
- Sono curioso, non è che per caso mi stai nascondendo una visione?- le chiesi con finto tono
innocente.
- IO.. nascondere una visione a TE?!?!? Come se fosse possibile una cosa del genere!- Che
bugiarda! Lei intanto stava ridendo con quella sua risata melodiosa.
- Alice per favore potresti essere sincera con me, ormai sei diventata brava a nascondermi le
cose, ma mi piacerebbe sapere.- il mio tono di voce era serio e speranzoso, non scherzavo
prima quando dicevo di essere curioso.
- Era una visione su Elisa.. ne ho avute parecchie da quando ho annunciato il nostro pranzo di
domani, lo scenario cambia di continuo poi lo sai anche tu cambiano idea continuamente,
anche tu sei sparito da questa visione. Dimmi cos’è successo, tu sei l’unico che non vedo mai
a pranzo con noi.- potevo capire il perché di questi continui cambiamenti nelle sue visioni, i
miei famigliari non avevano ancora deciso se partecipare o meno.
- Vedi Alice io non sarò presente, tu hai deciso che la vuoi conoscere invece per quel che mi
riguarda io ho deciso di ignorarla.- mentre parlavo sul volto dolce di quella piccola vampira si
fece largo un espressione triste, che di rado si mostrava ai miei occhi. - Sorellina non fare
così,- mi avvicinai e con un braccio le circondai le spalle minute. - sei stata tu a dirmi di non
intralciare la vostra conoscenza a discapito della mia auto preferita. Oggi ho avuto modo di
parlare con Elisa, immagino che il tuo potere ti avesse già annunciato questo.- osservai la sua
espressione, quando pronunciai il nome di Elisa prese a sorridere, era proprio contenta di
quella nuova amicizia, ma nei suo occhi c’era sempre un velo di tristezza che non riuscivo
a comprendere.
- So che avete parlato, e non è andata poi così male, non capisco perché tu non ci voglia
nemmeno provare Edward. Se solo lo volessi potremmo diventare amici, io credo sia abbastanza
matura e responsabile per gestire le proprie scelte. Ha espresso il desiderio di conoscermi e ho
visto che saremo grandi amiche, potrebbe essere anche amica tua, hai sentito esattamente
quello che ha detto non è qua per conquistarti, le piacerebbe conoscerti se glielo permettessi.-
Mai avrei pensato che Alice potesse mettere tanta passione e convinzione in un discorso, le
sue parole erano ragionevolmente sensate, ma non riuscivo a condividerle avevo paura delle
conseguenze. Che cosa stupida, io, un vampiro con un secolo di non-vita sulle spalle, avevo
paura. Scrollai il capo sorridendo di sghembo a mia sorella. Spostai lo sguardo altrove, oltre la
vetrata che dava sul retro della casa per riordinare i miei pensieri.
- Alice, io.. mi dispiace ma ho preso la mia decisione. Io non.. non credo che sia il caso.. non
voglio diventare suo amico.. vedi è..complicato.- sentendo i suoi pensieri mi voltai per incontrare
il suo sguardo, il mostriciattolo gioiva dalla mia insicurezza, del fatto che non riuscivo a darle
una spiegazione coerente per questo mio rifiuto. “Beh in ogni caso io ed Elisa pranzeremo
insieme domani se vorrai potrai unirti a noi quando vorrai. “ sì era decisamente contenta, che
avesse visto qualcos’altro mentre mi ero distratto concentrandomi sui miei pensieri?
- Non preoccuparti Alice, non credo che accadrà presto.- sibilai frustrato dirigendomi velocemente
verso la mia stanza.
Una volta giunto in camera mi dedicai a uno dei miei passatempi, decisi di leggere un buon libro,
non mi sentivo dell’umore giusto per dedicarmi alla musica, nemmeno al suo ascolto volevo
impegnare la mente per non ripensare e per non ascoltare Alice i cui pensieri vorticavano ancora
intorno alla nostra discussione.  






Recensioni:

Chiedo scusa ma oggi sono di fretta quindi non riesco prorpio a risp alle vostre recenzioni
prometto che lo farò al prossimo post.. =)





Grazie anche a chi legge soltanto!! XD


Grazie a chi ha messo la FF tra i preferiti:

1 - Ali96
2 - BabyPrincess
3 - bella95
4 - BellaCullen88
5 - catedarling
6 - edward bella
7 - gegge_cullenina
8 - ornella
9 - SorryViOLENTKiSS


Grazie a chi ha messo la FF tra le seguite:

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Capitolo 11
*** 10. Imprevisto, previsto ***


Ciao!! Un'altra settimana è iniziata e ciò vuol dire che si sta avvicinando sempre di più il 18!!
Meno male non vedo l'ora di poter vedere New Moon!!
Chi di voi è con me alzi la mano!! (Come se potessi vedervi!!) *_* me pazza!!
Oggi si cambia  P.O.V.! D'ora in poi saranno quasi sempre alternati..
Buona lettura!! XD
Baciotti
_sabry_



P.O.V. Elisa





10.  Imprevisto, previsto.


Non riuscivo smettere di pensare a quando avevo parlato con Edward dopo la lezione di trigo,
sempre se si poteva definire parlare. Conoscevo gli sbalzi d’umore tipici di Edward ma non
avendo mai parlato con lui prima d’ora non credevo potessero essere così radicali. Insomma un
momento prima sembrava che volesse sfidarmi per vedere se avevo il coraggio per affrontarlo,
e un secondo dopo si preoccupava per il fatto che se non mi sbrigavo potevo subire le
conseguenze del prof per il mio ritardo alla lezione. Almeno così mi sembrava, non potevo esserne
totalmente certa, mi aveva abbagliata come solo un vampiro sapeva fare, i suoi occhi, la sua voce,
avevo completamente perso il lume della ragione, pensavo che se mi avesse guardato nuovamente
così non sarei riuscita a rispondere di me stessa. Questi pensieri affollavano la mente impedendomi
di riprendere sonno ma non era l’unico motivo per cui non riuscivo a rilassarmi, oggi avrei pranzato
al tavolo con i Cullen.

Erano le 6:30 quando decisi di alzarmi da letto per tentare di calmarmi concedendomi una doccia.
Una volta finita mi vestii e scesi per fare colazione, e dato che la nonna non si era ancora alzata
decisi di preparare la colazione per entrambe.

Durante la colazione Marie si accorse del mio stato di agitazione così le parlai della proposta di Alice
evitando accuratamente di parlarle di Edward, non so nemmeno perché lo feci.

Quando mi accorsi che ero in ritardo mi fiondai in auto e partii. Il parcheggio della scuola era già
pieno di auto l’unico posto libero era accanto a una, molto familiare, Volvo argentata; dio quanto
mi piaceva quell’auto!

Scesa dalla macchina mi diressi a passo svelto verso l’entrata della scuola dove alcuni gruppetti di
ragazzi si muovevano lentamente.

- Ciao Elisa, tranquilla sei arrivata giusto in tempo!- mi voltai per vedere da dove proveniva la voce
anche se sapevo già a chi apparteneva, Alice!

Rimasi interdetta quando la vidi portava una gonnellina bianca tutta a pieghe e una maglietta a
collo alto rosa antico con sopra una giacca di jeans, era appoggiata con la schiena alla portiera
del passeggero della Volvo, ma più che altro fui sorpresa di notare che non era sola. Mi aspettavo
ci fosse Jasper con lei, invece era con Edward. Lui aveva un paio gi jeans blu scuro e una camicia
azzurra con sopra una giacca di pelle nera, mamma mia! Era di fronte ad Alice con una mano
appoggiato alla sua auto poco sopra alla spalla della sorella. Non mi ero resa conto che fossero lì,
Alice mi stava aspettando? O era solo in disparte per parlare con Edward in privato e li avevo
disturbati? Feci un sorriso ad Alice, chiesi scusa con la mente a Edward e poi mi voltai per proseguire
il mio cammino.

- Ehi, Elisa! Aspetta!- al richiamo di Alice mi fermai nuovamente voltandomi verso la mia amica che
si stava avvicinando a me e subito dietro di lei, c’era Edward con lo sguardo rivolto verso terra.
Poi riprendemmo a camminare verso la scuola.

- Ciao Alice, Edward. Allora come va? Sai ieri pomeriggio ci ho provato a fare gli esercizi di calcolo
ma sono una vera frana, non è che per caso avresti voglia di aiutarmi? Magari anche oggi
pomeriggio, potresti venire da me se ti va, cosa dici?- non capivo cosa avessi detto di tanto
sbagliato, l’espressione di Alice era un misto tra lo stupito, il dispiaciuto e qualcos’altro che non
riuscivo a definire, ma di sicuro non era contenta. Mentre Edward aveva la stessa espressione
seria con lo sguardo basso fatta eccezione per la mascella contratta, brutto segno.

- Mi stai dicendo che vuoi annullare il nostro pranzo insieme? E non dirmi di no perché l’ho visto!
Pensavo che fosse colpa sua,- disse indicando Edward che aveva appena alzato lo sguardo sulla
sorella con aria fintamente colpevole. - dimmi è colpa mia? Posso sapere il perché?- disse
guardandomi negli occhi con un espressione triste.

- Alice non pensare che sia colpa tua, assolutamente ma non credo che sia il caso, è solo che mi
sentirei a disagio, e non è nemmeno colpa sua.- solamente perché mi ha fatto capire chiaramente
che non mi vuole tra i piedi.. sì Edward l’ho capito e so che mi stai ascoltando, per favore piantala!
Terminato il pensiero vidi l’ombra di un sorriso attraversargli quel bel viso. Che tristezza Bella aveva
tutte le fortune!

- E perché ti sentiresti a disagio?- Alice mi guardava con curiosità, davvero non capiva?
- Alice quello che sta cercando di dirti Elisa è che essendo la ragazza nuova ha tutta l’attenzione su
di sé, già sembra non volerla particolarmente. Aggiungi il fatto che di solito noi non ci mischiamo
con il resto del corpo studentesco, ma che facciamo un eccezione per Elisa, non credi che potrebbe
diventare il nuovo fenomeno della scuola?- Un’altra volta come ieri, sinceramente non lo capivo..

- Ma sarebbe amica mia, tu cosa c'entri?- Alice era sempre rivolta al fratello ma lanciava continue
occhiate anche alla sottoscritta.

- Io questo lo so Alice, ma il resto della scuola potrebbe interpretare male. Non preoccuparti,- disse
in tono gentile, era così dolce certe volte con sua sorella, si volevano davvero bene. - sto solo
dicendo che sarebbe meglio andarci un po’ più piano.- Alice mi guardò facendomi un bellissimo
sorriso. Eravamo arrivati di fronte alla mia classe.

- Va bene, allora per oggi niente pranzo però dopo a calcolo ci mettiamo d’accordo per oggi
pomeriggio, ok?- mi disse sempre contenta.

- Sì, certo a dopo.- dissi salutandoli, Alice prese ad allontanarsi mentre Edward rimase fermo sul
posto, le mani nelle tasche dei jeans e lo sguardo fisso su Alice che si allontanava.

- Non credere che ti abbia aiutato, era solo un modo per non averti a pranzo, nemmeno gli altri
sono molto contenti delle scelte di Alice.- Ma che carino, gentile come al solito.

- Scusa ma mi sbaglio o ti avevo chiesto di stare fuori dalla mia testa? Visto che non mi vuoi tra i
piedi non mi spiego perché ti ostini ad ascoltare i miei pensieri.- beccati questo! Dalla sua
espressione sorpresa.. 1 a 0 direi!

- Infatti io ho smesso di ascoltare i tuoi pensieri dopo la tua richiesta, solo mi era sembrato che ti
fossi illusa e ti ho voluto spiegare quanto ti fossi sbagliata.- cacchio uno pari.. il vampiro rimonta..
palla al centro! - Ricordati la tua illuminazione geniale perché il fatto che non ascolti i tuoi pensieri
è solo perché non mi interessano, non è perché mi premuro di rispettare la tua privacy.- detto
questo si allontanò di scatto da me, non mi ero accorta di quanto ci fossimo avvicinati l’un l’altro
durante questa nuova discussione. Edward distava solo una spanna da me mi sarebbe bastato
allungare leggermente una mano per poterlo toccare. Per fortuna che non gli interessavano i miei
pensieri perché se li avesse sentiti, probabilmente sarebbe già venuto a dirmene quattro.

La giornata passò velocemente anche l’ora di calcolo con Alice. Alla fine avevamo deciso che
sarebbe venuta direttamente a casa mia dopo la scuola, non avremmo disturbato la nonna, le
sue visioni lo avevano confermato.

Il pranzo in mensa fu quasi tranquillo. Al loro tavolo i Cullen sembravano più distesi dopo aver
notato che mi ero seduta al solito tavolo con gli altri compagni, in compenso Jessica continuava
a bersagliarmi di domande su come mai la mattina mi ero trattenuta a parlare con Alice ma
soprattutto con Edward, e io continuavo a rispondere che avevo chiesto aiuto ad Alice per calcolo.
Fortunatamente Mike faceva il mio stesso corso aveva sentito mentre mi accordavo con Alice
sulla nostra giornata di studio e confermò la mia versione a Jessica.

L’ora di trigo con Edward passò lentamente.. continuammo ad ignorarci secondo il suo desiderio.
Proprio non capivo cos’avevo fatto per portarlo a comportarsi così, gli avevo detto chiaro e
tondo che non mi interessava, e comunque non era quello il momento di perdermi in simili pensieri.

Alla fine della scuola mi diressi nel parcheggio verso la mia auto, Alice mi aspettava accanto
all’auto del fratello.

- Ciao!- dissi rivolta verso il gruppo che mi stava guardando, l’unico a rispondere oltre Alice fu
Emmett che agitò una manona nella mia direzione.

- Elisa, arrivo subito.- disse con un sorriso. Salii in auto mentre Alice salutava i suoi fratelli che
poco dopo entrarono in auto. Mentre la Volvo con i Cullen abbandonava il parcheggio, Alice
aprì la portiera del guidatore.

- Allora si va a casa? Posso chiederti un favore? Mi faresti provare la tua auto?- non capivo,
non potevo guidare io fino a casa mia? - Ti giuro che non la graffierò, starò molto attenta.
Ti prego fammela provare, una volta ti farò provare la Porche che mi ha regalato Edward, ma
ti prego, ti prego.- come potevo resisterle?

- D’accordo sali. Ma sta’ attenta, e poi non è il caso di farmi provare la tua Porche non vorrei mai
che le succedesse qualcosa.- dissi terrorizzata immaginando la sua collera nell’eventualità che
accidentalmente succedesse qualcosa di brutto alla sua auto.

Alice si mise al volante della mia auto uscendo dal parcheggio della scuola con un abile manovra
e schizzammo via.

- Ehi, Alice fermati! Dove diavolo stiamo andando?!?- chiesi quando mi accorsi che avevamo
preso una strada differente da quella portava a casa mia.

- Non dovevo darti ripetizioni di calcolo o sbaglio?- mi guardò mentre un sorriso si allargava
lentamente sul suo viso, mentre io annuii. - Stiamo andando a casa mia. Prima di uscire da
scuola ho telefonato ad Esme per farle chiedere a tua nonna se era un problema se venivi a
casa nostra per il pomeriggio. Ma ho già visto che la signora Rosenberg è felice che noi abbiamo
stretto amicizia.- Ero rimasta totalmente senza parole.

- Quindi mi stai dicendo che nessuno sa del nostro arrivo?- chissà come l’avrebbero presa,
sarebbe successo un casino? O si sarebbero comportati come Edward?

-  No, a parte Esme ovviamente, ma non ti devi preoccupare.- già per lei era facile dirlo.






Recensioni:

Kumiko_Chan_: Grazie per i complimenti.. me diventa rossa!!  XDD
Sono davvero contenta che la storia ti piaccia, stiamo entrando nel vivo della storia.. piano piano!
Io per Halloween sono andata ad una festa con la mia compagnia, ci siamo travestiti da Famiglia
Addams!! Il risultato è stato davvero buono, soprattutto quello che si è travestito da cugino It!!
Ci ha messo tre ore per prepararlo ma alla fine ne è valsa la pena!

Saretta__Trilly__: Ciao si me lo dicono tutti che Elisa ha un bel caratterino, ma deve essere così
per tenere testa al nostro Eddy. Spero che ti sia divertita sabato.. Di solito è la serata giusta per
vedere un film orror.. Anche se io proprio non riesco a vederli.. 

bella95: Spero prorio di non averti deluso, ma Elisa prorpio non se la sentiva di affrontare tutti i
Cullen insieme, così aveva trovato un modo per restare in compagnia con Alice. Ma visto che il folletto
non è un tipo che si fa scoraggiare da un rifiuto ha trovato il modo per portare Elisa dai Cullen.
Come si dice se Maometto non va alla montagna.. è la montagna che va da Maometto!!



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD




Grazie a chi ha messo la FF tra i preferiti:

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Capitolo 12
*** 11. Casa Cullen ***


Ciao!! So che non è il giorno del mio solito aggiornamento ma dato che so già che domani
non riuscirò a postare.. Quindi vi la scio questo capitolo con un giorno di anticipo..
Buona lettura!! XD
Baciotti
_sabry_



P.O.V. Elisa





11.  Casa Cullen


Parcheggiammo nel grande garage fra la M3 rossa di Rosalie e la Jeep bianca di Emmett,
mamma mia quanto era grossa!

- Eccoci qua, casa dolce casa!- disse Alice scendendo dall’auto. Mi guardai attorno in bella vista
c’erano anche la Volvo di Edward e la sua Porche gialla.

- Direi che le auto proprio non ti piacciono.- disse ironicamente, mi voltai verso di lei con un
sorriso sulle labbra.

- Davvero si vede così tanto? Ma come si fa con delle auto così belle a portata di mano..- lei mi
sorrise guardandosi attorno.

- Vediamo se l’ha lasciata qua intorno,- disse facendomi l’occhiolino poi con un cenno del capo
mi fece segno di seguirla. - eccola! Pensavo che Edward l’avesse portata fuori città sai lo avevo
minacciato!- ridacchiava tranquilla. Ora eravamo di fronte ad un’auto coperta da un telo bianco.
- Ebbene sì, qui abbiamo la cosa più preziosa per Edward la sua Aston Martin, ti andrebbe di
darci un’occhiata?- mi sentii morire! Magari poterla vedere, ma se Edward ci avesse sorpreso li
probabilmente ci avrebbe fatto a fette, e non mi sembrava il caso.

- Alice non so se sia il caso, non vorrei che Edward si arrabbiasse, figurati se non si accorge di
niente, impossibile. Piuttosto perché non entriamo in casa e ci dedichiamo alla nostra lezione?-
ero seriamente preoccupata ma lei sembrava la calma fatta a persona. Tutto accadde in un
secondo Alice afferrò il lembo del telo per poi farlo scivolare a terra e nel frattempo la porta
del garage si spalancò facendo rumore. Mi voltai di scatto per poi tirare un sospiro di sollievo,
era Jasper!

- Tesoro cosa stai facendo, pensavo che volessi esserle amica e non spaventarla a morte!- disse
dopo averle dato un casto bacio a fior di labbra per poi voltarsi a guardarmi. - Tutto ok?-

- S..Sì, certo. Solo mi sono presa un.. un bello spavento.- dissi tentando di sorridere e calmarmi,
meno male che in questo mi venne in aiuto Jasper, così era molto più facile. Riuscii anche a
osservare con più tranquillità la Aston Martin.

- Adesso comprendo il tuo timore. Amore lo sai che Edward gradirebbe sapere quando qualcuno,
specialmente tu, si avvicina alla sua auto preferita.- disse guardandola come se tentasse di
rimproverarla, che carini che erano, a scuola non si concedevano quell’intimità!

- Sì ne sono consapevole, ma le piacciono le auto e volevo solo mostragliela, non penso di aver
fatto nulla di male.- disse guardando il suo fidanzato con un espressione da cucciolo.

- D’accordo, ma ora rimettiamo tutto a posto e facciamo in modo che non lo scopra, sarà meglio.-
disse Jasper accondiscendente.

Dopo essere usciti dal garage mi ritrovai in un ampio salone. Casa Cullen assomigliava molto a
quella descritta dal libro, almeno per quello che riguardava l’interno, perché all’esterno l’architettura
era in stile più moderno.

- Immagino che tu debba essere Elisa, sai Alice mi ha parlato molto di te. Io sono Esme, piacere.-
disse venendomi incontro con una mano tesa, era davvero una bella donna, i capelli color
caramello le incorniciavano il viso a forma di cuore, la figura era minuta ma non troppo, indossava
una gonna nera lunga fino al ginocchio e una camicia glicine.

- Sì, sono proprio io, è un piacere conoscerla signora Cullen, ha proprio una bella casa!- dissi
stringendole la mano.

- Chiamami tranquillamente Esme, e ti ringrazio come saprai ho arredato personalmente ogni angolo
della casa, beh quasi!- e così dicendo si voltò verso quello che stavo cercando. Il pianoforte a coda
nero di Edward faceva bella mostra di sé in un angolo del salone, riuscivo persino ad immaginarmelo
chino su quei tasti mentre faceva diffondere per tutta la casa una bellissima melodia.

- Ehi piccoletta, come mai a casa coi vampiri? Terrorizzata?- Emmett mi distolse dalle mie
fantasticherie entrando dalla porta a finestra che dava sul giardino situato sul retro della casa.

- E tu cosa ci fai a casa mia!- Ok, ciao Edward! Entrarono tutti e due da quella porta seguiti da
Rosalie la cui espressione sembrava pacata, forse come il mare prima della tempesta.

- Sono venuta per fare ripasso di calcolo, c'eri anche tu stamattina quando ho chiesto ripetizioni
ad Alice.- non sembrava per niente contento.

- Ma non dovevate andare a casa tua?- sì, era arrabbiato. Mi sentii in colpa e probabilmente
divenni paonazza e fu Alice a rispondere al posto mio.

- Edward l'ho portata io, mi sono messa alla guida della sua macchina con una scusa e siamo
venute qui. Quindi se te la devi prendere con qualcuno di certo non è con Elisa!- lui spostò lo
sguardo su Alice e poi su Esme, la sua espressione di fece colpevole, forse gli avevano detto qualcosa.

- D’accordo, Jazz vieni fuori vorrei continuare da dove si è fermato l’orso, dato che vorrebbe rimanere
qua con quella!- grazie tante, pensai. Edward uscì in giardino seguito a ruota da Jasper.

- Alice ti dispiacerebbe dirmi dove sono le chiavi della mia macchina, mi sembra il caso che ritorni a
casa mia, sapevo che non era una buona idea.- l’ultima parte mi uscì come un sussurro, mi ero
dimenticata che riuscivano a sentirmi tutti.

- E perché dovresti andare a casa? Solo perché il povero Edward non è d’accordo?- disse Emmett
mentre con una manona mi spingeva verso il corridoio.

- Eli, ti va di fare un giro della casa?- Alice mi superò per farmi strada. Al piano terra erano situate la
stanza di Esme e Carlisle, e lo studio di quest’ultimo. Al primo piano la stanza di Alice e Jasper con
relativa camera armadio straripante di abiti; e proprio di fronte, uguale alla precedente, la stanza di
Rosalie ed Emmett. Alice disse che all’ultimo piano c’erano la stanza degli ospiti e la stanza di Edward,
ma non ci spingemmo oltre, non era il caso. Ogni stanza era arredata diversamente dalla precedente e,
collegata ad ognuna di esse, vi era un enorme bagno. Di certo non avevano badato a spese!  

Una volta finito il giro ci spostammo nella stanza di Alice per studiare.
- Allora come vanno le cose con mio fratello?- rimasi stupita da quella domanda così all’improvviso,
aveva parlato così piano che feci fatica a sentirla.

- Come vuoi che vada, ha deciso di ignorarmi anche se non ne capisco il motivo, è sempre così
criptico, ma penso che a questo punto lascerò perdere, se è ciò che vuole. Piuttosto pensavo di non
piacere nemmeno a Jasper invece oggi sembra quasi si sia ricreduto.- Bisbigliai, non volevo che gli
altri seguissero la nostra conversazione.

- Jazz teme per la mia incolumità, come se tu fossi in grado di nuocermi in qualche modo!- disse
sorridendo.

- In effetti, non solo non saprei proprio come fare ma non ci penso nemmeno!- detto questo ci
spostammo al piano inferiore Alice aveva avuto una visione nella quale Esme mi chiamava, aveva
preparato uno spuntino.







Recensioni:

Saretta__Trilly__: So che non si merita quello che le sta facengo purgare Edward ma le cose
andranno a posto più o meno!! Spero che ti sia piaciuto!! XD



bella95: Già quel folletto ne sa una più del diavolo!! Spero che il fatto che ti piaccia non sia a
causa della febbre!! Scherzo, grazie per i complimenti!! Spero che ti senta meglio e che ti riprenda
al più presto.. Quest'influenza sta facendo una vera strage! Ciau ciau





Grazie anche a chi legge soltanto!! XD




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Capitolo 13
*** 12. Non ci riesco ***


Ciao!! Per prima cosa vi faccio una comunicazione ufficiale, ma niente paura, non ho esaurito
i capitoli!! XD Solo anticiperò l'aggiornamento del venerdì al giovedì per impegni di forza
maggiore!! Ora vi lascio al capitolo di Edward!!
Buona lettura!! XD
Baciotti
_sabry_



P.O.V. Edward




12.  Non ci riesco 



Elisa era appena entrata in casa, stava conoscendo mia madre, ma la vera domanda era come mai
Alice l’aveva portata a casa nostra?

La curiosità si fece nuovamente largo dentro di me, Emmett voleva scambiare due parole con Elisa
e anche Rose non sembrava di umore avverso alla prospettiva, così entrammo in casa.

Tentai nuovamente di sondare la sua mente, non capivo perché con lei era sempre così difficoltoso
stabilire un contatto. Era leggermente imbarazzata a causa del nostro arrivo, soprattutto per mia
presenza ma dall’altra parte era affascinata da casa nostra, potevo sentire che secondo lei
assomigliava molto a come l’aveva immaginata leggendo il libro.

- E tu cosa ci fai a casa mia!- sbottai irritato della sua presenza, ma desideravo sentirla, si sentiva in
colpa per essere a casa mia.

“Ok, ciao Edward!”  - Sono venuta per fare ripasso di calcolo, c'eri anche tu stamattina quando ho
chiesto ripetizioni ad Alice.- ed ecco che, come suo solito tirava fuori le unghie, se voleva giocare
col vampiro..

- Ma non dovevate andare a casa tua?- sibilai tenendo a freno un ringhio, la vidi cambiare colore,
improvvisamente rossa, non era stata una buona idea l’idea di imporre la sua presenza quando le
avevo fatto capire più volte di non volerla intorno. Forse avevo esagerato, ma mi piaceva stuzzicarla,
vedere come avrebbe reagito alle mie provocazioni.

- Edward l'ho portata io, mi sono messa alla guida della sua macchina con una scusa e siamo
venute qui. Quindi se te la devi prendere con qualcuno di certo non è con Elisa!-

Alice era arrabbiata a causa del mio comportamento, ma la sapeva lunga quel folletto, aveva capito
il mio gioco “non ti eri promesso di ignorarla, dimmi un po’ a che gioco stai giocando?” mi aveva
scoperto. “Figliolo non è il modo appropriato per rivolgersi a un ospite, dovresti farle le tue scuse, è
pur sempre un’amica di Alice..”  Esme voleva che andassimo sempre tutti d’accordo, ma nel caso in
cui mi fossi scusato con Elisa, non lo avrei fatto di certo di fronte all’intera famiglia.

- D’accordo, Jazz vieni fuori vorrei continuare da dove si è fermato l’orso, dato che vorrebbe rimanere
qua con quella!- “grazie tante!”  fu il pensiero di Elisa, perché non riuscivo a fare a meno di ascoltarla!
Esme ed Alice mi fulminarono con lo sguardo, avevo parlato senza riflettere e avevo sbagliato un'altra
volta, possibile che non facessi altro.

Una volta all’aperto ci allontanammo un velocemente da casa. Quando arrivammo nel folto della
boscaglia Jazz mi si parò dinanzi.

- Allora mi vuoi spiegare cosa succede? Perché sei così nervoso quando c’è quella piccola umana nei
paraggi?- Bingo! Proprio quello che non volevo sentirmi chiedere!

- Cosa succede? Succede che non ho alcuna intenzione di subire la sua presenza a causa di tua moglie!
Le ho fatto capire che non la voglio tra i piedi, riesco benissimo ad ignorarla e lei acconsente!- dissi
tutto d’un fiato soddisfatto della mia risposta.

- E da quando per ignorare una persona si cerca di stuzzicarla per provocare una reazione ce ne siamo
accorti tutti Edward, non puoi ingannarci.- colpito e affondato.

- Jazz, io.. non so com’è. Faccio fatica io stesso a darmi una spiegazione e con quell’arpia di Alice che
gongola della mia insicurezza mi ritrovo a essere sempre più curioso, non capisco cosa ci trovi lei in
Elisa e, da essere deplorevole quale sono, mi ritrovo a volerla stuzzicare anche a male parole per tenare
di farla parlare. Poi mi ha stupito non sembra come le altre ragazzine innamorate di me, non è venuta
qui soltanto per provare ad avere una possibilità col sottoscritto, ma penso che sia solo una maschera,
e desidero coglierla in fallo.- Jasper era pensieroso, bruttissimo segno. Cercai di stare lontano dai suoi
pensieri temevo il suo responso, con lui non si potevano nascondere le emozioni e in presenza di Elisa
le mie erano molteplici e avverse.

- Fratello, se sei curioso e pensi che lei stia montando una farsa, ben costruita, perché a me non è
sembrata tale, prova a cambiare approccio, continuare in questo modo non ti darà alcun giovamento.-
Jazz aveva ragione, continuare a provocarla scatenando la sua ira l’avrebbe portata ancora di più a
celarmi la sua natura.

Ci allenammo un po’ poi decidemmo di tornare a casa, sotto consiglio di Jazz. Arrivati davanti alla
porta di casa ”Sento che sei agitato, preferisci che ti calmi io?” scossi la testa prendendo un respiro
profondo, forse sarebbe servito a calmarmi, forse “E poi tranquillo non sei obbligato, è solo una
prova.”  Entrammo e ci dividemmo lui andò nello studio di Carlisle per leggere, io salutai Esme e poi
mi sedetti al pianoforte.

Cominciai a suonare le mia mani scorrevano veloci sui tasti, non avevo bisogno dello spartito, mi
bastava chiudere gli occhi per immaginarne migliaia.

Dopo poco sentii dei passi per le scale e nel salone, solo una persona poteva fare rumore in casa
nostra quel pomeriggio. D’un tratto i passi si fermarono, non poteva aver già attraversato la stanza.
Qualcuno si schiarì la voce, sapevo che non era sola.

- Sì, Alice?- dissi smettendo si suonare e guardandole.
- Come mai siete già di ritorno? E Jazz dov’è?-  chiese con aria fintamente innocente, non aveva
senso risponderle.

- Avevo una cosa da fare e Jazz è nello studio di Carlisle.- dissi con voce calma, per continuare a
farsa. “Mi raccomando non combinare casini, altrimenti se dovrò rompere la tua adorata auto arrecherò
un dispiacere a tutti e due!” cosa voleva dire?

Mentre ascoltavo quel pensiero Alice chiese ad Elisa se poteva lasciarla cinque minuti per salutare suo
marito. Poi sparì su per le scale.

- Suoni in pianoforte?- che domanda idiota, eravamo rimasti soli, dovevo inventarmi qualcosa.
- No, per niente.- Era in imbarazzo, chiaramente, non eravamo abituati a parlare come persone civili.
Nella sua mente bramava il ritorno di Alice.

- Non vorrei deluderti ma Alice non tornerà tanto presto, vi ho detto che avevo una cosa da fare,-
detto questo mi alzai e mi avvicinai con passo lento non volevo spaventarla più del dovuto, già alla
notizia che mia sorella non sarebbe tornata presto i suoi battiti erano aumentati.. ansia? Paura? - dimmi
la verità ti terrorizzo.- dissi facendo un sorriso sghembo non appena fui davanti a lei. La sua risposta
non fu immediata come suo solito, che fosse rimasta abbagliata?

- Si devo ammetterlo sei spaventoso. Spaventosamente maleducato e cafone. Ma in fondo sono io che
ho sbagliato sapevo che non era una buona idea venire qua, ho tentato di far cambiare idea ad Alice,
ma immagino che tu sappia quanto sia testarda!- Era di nuovo sulla difensiva.

- E ora cosa vorresti fare? Andartene, scappare, sai forse non sarebbe una cattiva idea.- la mia voce
era roca, bassa. Senza accorgermene mi ero avvicinato ancora di più, tanto che il suo odore mi
avvolgeva. Mi ridestai dai miei pensieri, i suoi battiti erano aumentati nuovamente. Cosa diavolo stavo
facendo non volevo spaventarla, ero tornato per farle le mie scuse e invece avevo fatto un nuovo sbaglio.

- Sì, forse sarebbe meglio che andassi.- detto questo si diresse quasi correndo verso il garage e poi
sentii la sua auto allontanarsi.

- Edward Cullen! Si può sapere cosa ti è saltato in mente?!?- Alice era furiosa.. merda!
- Ti prego scusami.. non so cosa mi sia preso.. io..- il  suo volto prima arrabbiato divenne triste pensava
che avessi rovinato la sua amicizia con Elisa - io.. lo sai anche tu, non volevo che accadesse tutto ciò..
ho sbagliato ma rimedierò. E non perché minacci di fare a pezzi la mia auto, ma perché sei la mia
sorellina e non voglio che un mio errore possa rovinare un’amicizia, sul serio.- con uno scatto fulmineo
mi buttò le braccia al collo sorridendomi.

- Grazie Edward!- era al settimo cielo.
- Ci proverò ma non garantisco niente. Mi sento come se non riuscissi a controllarmi in sua presenza, è
terribilmente frustrante.- sospirai amareggiato. Alice si scostò da me guardandomi negli occhi.

- Vedrai che tutto si sistemerà.. l’ho visto!-






Recensioni:

Chiedo scusa ma sono di fretta prometto che al prossimo aggiornamento risponderò
alle recensioni!! XD



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD




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10 - Marty Vampire


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Capitolo 14
*** 13. La cena ***


Ciao a tutte!! In questo capitolo arriva un altro personaggio della saga, non vi dico
di più perchè sicuramente avrete già capito!! XD
Come promesso nel post di martedì.. eccomi qua con un nuovo aggiornamento.
Quando smetterò di insegnare ballo dalle 17:30 alle 22:30 (quando la mia vita privata
tornerà tale) tutto tornerà alla normalità..  Scusate il mio strippo momentaneo!! ù_ù
Buona lettura!! XD
Baciotti
_sabry_



P.O.V. Elisa




13.  La cena 


Tornai a casa scossa come non mai, era stato un errore andare a casa Cullen. Ero contenta di aver
parlato con Esme ed Emmett, erano gentili e carini, ma avevo fatto arrabbiare Edward.

- Nonna sono a casa!- dissi entrando in casa dirigendomi verso il salotto. Non trovando risposta
andai in cucina, dove sul tavolo trovai un biglietto che mi diceva che era andata a fare compere.
Così decisi di andare in salotto per leggere, dovevo cercare di tranquillizzarmi.

Quando Marie rientrò preparammo insieme la cena e poi guardammo un film che aveva noleggiato
nel pomeriggio. Quella notte non dormii bene, fortunatamente riuscii a recuperare un paio d’ore di
sonno in mattinata e quindi mi svegliai tardi.

Dopo pranzo feci i compiti. Il silenzio della mia stanza fu interrotto da Marie che bussava alla porta,
la feci entrare.

- Allora com’è andata la tua prima settimana qui da me?- chiese con un cipiglio preoccupato. Ma
cosa potevo dirle? Sai nonna agli umani sto simpatica, forse; ma con i vampiri ho una buona media,
se considerati tutti e sette, a tre o forse anche quattro piaccio (Alice, Emmett, Esme e Carlisle), a
uno sto indifferente (Jasper) e due, uno in particolar modo, mi odiano (e non ho bisogno di
fare nomi).

- Tutto bene, i compagni di classe sono simpatici, anche i professori non sono male. E con Alice va
alla grande!- risposi tentando di sembrare il più naturale possibile, ma non sembrava particolarmente
contenta della mia risposta.

- Non c’è altro che mi devi dire?- e va beh, allora svuotiamo il sacco.
- Non vado molto d’accordo con Edward, non so di preciso cos’ho fatto, gli ho assicurato che non
sono qua per lui, ma lui prima ha deciso di ignorarmi anche se ora penso che abbia deciso di
irritarmi a morte.- Marie mi guardava in modo sospettoso. - Sul serio! E va bene, lo ammetto è
davvero bello, migliore di come lo potessi immaginare, ma non sono così pazza da pensare di
conquistarlo. Siamo seri, non mi vuole tra i piedi. E non ho certo intenzione di farlo arrabbiare
un’altra volta. Fine del discorso.- Dissi questo con un sospiro rassegnato, e la nonna decise di
cambiare argomento.

- Come vuoi. Ero venuta per dirti che stasera avremo degli ospiti a cena è un vecchio amico di tuo
padre con suo figlio, mi sembra giusto farti conoscere anche i Black, dopotutto.- concluse con
un sorriso

- Stai parlando di Billy e Jacob Black??- non ci potevo credere.
- Certo, ma non so fino a che punto possa essere vera la storia della Meyer, tienilo ben presente,
l’ultima volta che ho visto Jake era un ragazzo normale, tranquillo e amichevole.- mi sentivo strana.
Da una parte avevo sempre odiato Jacob per quello che aveva combinato tra Edward e Bella, ma
dall’altra parte pensavo che magari conoscendolo mi sarebbe stato simpatico.

- Ok, prometto che mi comporterò bene. Anche se io preferisco essere amica di Alice.- speravo
solo che non si arrabbiasse anche lei, di sicuro aveva già visto tutto.

Una volta finiti i compiti scesi di sotto per aiutare nonna riordinare e pulire casa, poi andai a
prepararmi.

Una bella doccia rilassante, era proprio quello che mi ci voleva. Feci di tutto per non ripensare a
Edward e a quello che era successo il giorno prima. Mi ricordai come mi ero sentita inerme sotto
il suo sguardo, non so come avevo fatto a resistere era un mix esplosivo insieme alla sua voce,
al suo sorriso uniti a due semplici parole “ti terrorizzo”, dio era la cosa più bella e più pericolosa
che mi si fosse mai parata davanti agli occhi! Poi per non fargli intendere niente ero sbottata con
un cipiglio irritato come facevo di solito. Così facendo avevo scatenato la sua rabbia che non
tardò ad arrivare “E ora cosa vorresti fare? Andartene, scappare, sai forse non sarebbe una cattiva
idea” aveva parlato con voce arrabbiata roca, bassa.. e allora perché alle mie orecchie suonava
sensuale? Basta dovevo smettere di pensarci!

Velocemente uscii dal bagno corsi in camera ad asciugarmi poi mi misi un paio di jeans chiari a
sigaretta e una magliettina verde chiaro.

Gli ospiti arrivarono circa mezz’ora più tardi. Ci accomodammo tutti e quattro in salotto per le
presentazioni.

- Io sono Billy Black e lui è mio figlio Jacob, tu devi essere senz’altro la figlia di Daniel. E dimmi
lui come se la passa?-

- Beh mio padre sta bene, lavora molto ma gli piace ciò che fa.- dissi sorridendo. Billy Black, seduto
sulla sua sedia a rotelle, sembrava un uomo simpatico aveva i capelli lunghi legati con una coda dietro
sulla nuca, il viso era segnato da qualche ruga, e gli occhi erano profondi ed espressivi.

- Da quando sei arrivata qua?- chiese Jacob sorridente, aveva un bel sorriso. Era davvero carino ed
era davvero alto e muscoloso, insomma non sembrava per niente “normale” come lo aveva definito
Marie, forse il libro della Meyer era più veritiero del previsto.

- Solo da una settimana, sono arrivata venerdì scorso.- dopodiché Marie chiese se potevo portare
qualcosa da bere per gli ospiti così mi diressi verso la cucina seguita da Jake, Billy lo aveva incitato ad
aiutarmi.

- Beh ti trovi bene, qui?- continuò poi lui.
- Si, forse è un po’ presto per dirlo, ma tutto sommato mi piace, anche con i ragazzi a scuola mi trovo
 bene. L’unica cosa che proprio non mi va a genio è il tempo, ma sapevo cosa avrei trovato quando
ho accettato il trasloco.- conclusi con un sospiro.

- Immagino che non debba essere facile, ma sai non è sempre così ogni tanto, se si è fortunati, c’è
anche il sole. Magari uno di questi giorni assolati potresti venire alla riserva, ti mostro la spiaggia,
immagino che tu non ci sia ancora stata.- disse prendendo un vassoio con dei bicchieri e seguendomi
nel salotto.

- Ok, mi sembra una buona idea, non ho avuto tempo per visitare Forks.-
- Non che ti sia persa un granché, non c’è molto da visitare qui.-  mi rispose ridacchiando.
Dopo ci spostammo in sala da pranzo per cenare, continuammo a parlare di tutto, Jacob era davvero
simpatico!

La serata passò in modo piacevole fino a quando non arrivò il momento dei saluti. Jacob mi salutò
con un luminoso sorriso e la promessa che alla prima giornata di sole sarebbe venuto a rapirmi per
mostrarmi le “meraviglie” di Forks.

Dopo aiutai la nonna a sparecchiare e poi andammo a letto. La domenica passò lentamente soprattutto
il pomeriggio, ero in casa da sola perché la nonna era stata invitata da una sua amica per il tè e una
partita a carte, io non ne avevo molta voglia. Mi sembrava fin troppo strano che Alice non mi avesse
telefonato o non fosse già venuta a trovarmi, in fondo doveva aver visto sparire il mio futuro a causa
di Jake, mi aspettavo che mi mettesse in guardia o che mi dicesse di non vederlo più, e invece nulla.
Temevo per quello che sarebbe potuto accadere il giorno seguente.





Grazie grazie per i vostri commenti!!

Recensioni:

Vichy90: Come avrai capito anche a me piace un Edward un po' stronzetto, ma non voglio anticipare niente!!
Questa domanda me l'hanno gia fatta comunque sì lo sanno ed è per questo che tutti stanno un pò alla larga!! XD
Kumiko_Chan_: Insulti a parte era il mio intento dipingere Edward un po' bastardino. Per gli altri Cullen non
c'era motivo di cambiarli mi piacciono così come sono!! Per il tuo piano di distruzione, credo proprio che
informerò Alice così poi potrete mettervi daccordo!! Mhuahua me pazza *_*  baci
bella95: Emmett piace un sacco anche me è un simpaticone! Chissà perchè Alice fa sempre questo effetto
non ho ancora trovano nessuno che mi dica che il follettino non è aderabile!! Il fatto che Edward ed Elisa
possano andare daccordo mah chissà lo vedremo!! XD Grazie ancora!!
Saretta__Trilly__: Alice era sicura del futuro e quindi ha deciso di far provare il brivido del pericolo ad Elisa!
Se fosse arrivato davvero Eddy sarebbero stati guai!! Hai un buon intuito ma, nel caso così fosse, temo che
le cose saranno un po' più complicate. Comunque non posso dirti niente di più altrimenti poi non leggi
più!! :P
momo: Hai pienamente ragione, sono andata un pò troppo di fretta, adesso ho rimediato..ops!! :P
Pensa che io ero partita per scrivere un EdxBella ma poi mi sono ritrovata a scrivere questa, e ho pensato
perchè non pubblicarla, non riscquoterà gli stessi consensi ma almeno proviamoci!
Grazie per i complimenti!! Baci


Grazie anche a chi legge soltanto!! XD




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9 - SorryViOLENTKiSS
10 - Marty Vampire
11 - momo

Grazie a chi ha messo la FF tra le seguite:

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Capitolo 15
*** 14. Strane sensazioni ***


Ciao a tutte!! Scusate ma sono di frettissima quindi senza ulteriore indugio vi lascio
al capitolo!!
Buona lettura!! XD
Baciotti
_sabry_



P.O.V. Edward





14.    Strane sensazioni

Il fine settimana passò lento: per noi il tempo scorreva sempre lentamente, specialmente quando
sai di avere l’eternità davanti. Non ci furono eventi particolari, se non il fatto che Alice ebbe delle
visioni particolari che non fece in tempo a nascondermi, anche se avrebbe voluto, ne ero sicuro.
La maggior parte di esse riguardavano Elisa; era spesso nei pensieri di quel folletto. In alcune la
si vedeva scomparire, e poi buio, non avevo mai visto Alice perdere una visione, forse era proprio
colpa dei licantropi come suggeriva il libro della Meyer, ma non essendo mai accaduto non
potevamo esserne certi. Di questo però non parlammo con nessuno, gli unici a saperlo eravamo
noi due. Alice voleva a tutti i costi andare a sincerarsi delle condizioni di Elisa ma essendo sabato
notte cercai in tutti i modi di dissuaderla, non era il caso di far prendere un colpo a quella piccola
umana solo per vedere che fosse ancora tutta intera. Per fortuna riuscii nel mio intento aiutato dal
fatto che le visioni di Alice tornarono normali.

Domenica fu tranquilla, andai a caccia con Jasper, il suo autocontrollo con era ancora perfetto e
non era il caso di correre dei rischi; quanto a me, se avevo davvero intenzione di parlare civilmente
con Elisa, o almeno tentare di farlo, era il caso che prendessi qualche precauzione. Verso sera alla
nostra caccia si unì anche Emmett, così passammo tutta la notte fuori fra caccia e finte battaglie
tra di noi, più vincevo contro il mio fratello orso e più questo voleva combattere, era incorreggibile!

La mattina iniziò come al solito, monotona. Attesi l’ora di trigonometria in comune con Elisa per
tentare di parlarle, ma tutti i miei buoni propositi andarono a farsi benedire, non avevo il coraggio
di fare la prima mossa.. possibile che fossi anche codardo? Ebbene sì nella lista dei miei difetti
potevo annoverare anche questo! La solita routine era ripresa,seppur con qualche modifica,
lei continuava a essere amica di Alice e iniziava ad esserlo anche con i miei fratelli.
Invece per quello che concerneva il sottoscritto, il nostro "rapporto" (se si poteva chiamare tale!)
era rimasto uguale: durante le nostre lezioni di trigonometria, io ed Elisa continuavamo
ad ignorarci.

Per tutto il mese successivo tutto restò immutato, fino a quando decisi che dovevo provarci, mi
sentivo estremamente in colpa per come mi ero sempre comportato.

Sperando che non fosse troppo tardi.
Quel martedì decisi che sarebbe stato "il giorno", non potevo continuare ad andare avanti così.
Alle prime luci dell’alba tornammo a casa dopo una nottata di caccia, mi concessi una doccia
calda, era estremamente piacevole sentire il calore dell’acqua scivolare su di me e scardarmi,
seppure per poco. Uscendo dal bagno trovai sul mio divano un paio di jeans chiari e una
maglioncino nero a maniche lunghe.

- Alice non credo di aver bisogno che mi prepari la roba da vestirmi per andare a scuola!- dissi
ridacchiando, se era ancora in casa di certo mi avrebbe sentito.

- Certo che lo so, ma nella mia visione eri vestito così e stavi bene, e dato che ti ho già visto così
non fare tante storie e sbrigati o arriveremo in ritardo!- era entrata nella mia stanza senza bussare,
come suo solito, ma era raggiante e come potevo rimproverarla o disobbedirle? Così annuii
sorridendo e le feci cenno di uscire cosicché potessi prepararmi.

Arrivammo a scuola leggermente in ritardo Elisa era già arrivata, con un’abile manovra parcheggiai
nello spazio accanto alla sua auto. Voltai la testa verso la sua macchina ma l’unica cosa che vidi,
oltre alla testa di Alice che imitava la mia mossa, era che l’abitacolo era vuoto; scesi e insieme
alla mia famiglia andammo verso l’ingresso.
“Credimi non vorrei dirtelo, ma è arrivata a scuola prima solo per non incontrarci, pensa che già
in classe.”  Pensò Alice in tono mesto.

- Sbagli, non è arrivata in anticipo per non incontrarci, solo per non incontrarmi, e poi lo sai
benissimo che ti adora.- dissi tentando di rassicurarla. Una strana sensazione si propagò dentro
me.. cos’era? Non seppi darle un nome.. ma ero certo che non dovevo provare una cosa del
genere, volevo solo scusarmi e basta.

“Edward tutto ok?” Jasper era allarmato, feci un cenno affermativo col capo. Meno male che lo
aveva solo pensato altrimenti chissà cosa avrebbe fatto sua moglie! In questi casi era frustrante
non avere un minimo di privacy. Ci salutammo andando ognuno alle proprie lezioni.

Ci rincontrammo in sala mensa. Quando giunsi al tavolo notai che Alice a Rose non erano presenti
provai a rintracciarle con la mente. Stavano arrivando, ma non erano sole fra loro c’era Elisa,
indossava in paio di pantaloni neri con sopra una maglietta bianca e un maglioncino senza maniche
a rombi verdi e neri, notai con piacere che il verde le donava.. aspetta.. con piacere? Stavo
ricominciando a perdere colpi, dannazione!

“- Grazie per l’invito ma direi che non sarebbe una buona idea, non so se avete presente cos’è
successo l’ultima volta, almeno tu Rosalie..- riprese il discorso Elisa.. ma di che invito stavano
parlando?
- Chiamami pure Rose.- disse con un sorriso, Elisa cominciava a piacerle, secondo lei
sapeva come tenermi testa, e brava Rosalie!
- Ok.. Rose, comunque mi sento di dovervi dire di no.-"  Disse abbassando la testa, stavano
facendo il loro ingresso in mensa. Ora potevo vederle e sentirle tranquillamente. Aspettarono che
Elisa prendesse da mangiare e poi la accompagnarono verso il nostro tavolo.

- Almeno questo..- le aveva bisbigliato Alice. Elisa si era fermata a metà strada e scuoteva il capo,
mi concedevo di guardarla di sottecchi.

- Se Edward prova anche minimamente a parlarti come l’ultima volta giuro che lo faccio a pezzi!-
“Capito fratellino??”  Una Rosalie così protettiva ancora non l’avevo vista. Ma allora Alice non aveva
parlato a Rose delle mie intenzioni? Strano. In compenso le parole di mia sorella parvero
tranquillizzare la ragazza che a passo incerto continuò ad avvicinarsi.

- Ciao piccola! Allora è vero che sei coraggiosa!- le disse Emmett con un risata, il solito pagliaccio!
Ma funzionò, la fece ridere. Poi si accomodarono: Rose prese posto accanto a me, al suo fianco fece
sedere Elisa e dall’altra parte prese posto Alice.

- Non direi che sono coraggiosa, no davvero.- rispose timidamente; Jasper la salutò con un cenno
della mano e lei ricambiò con un sorriso, poi siccome la stavo guardando si sentì osservata e spostò
il suo sguardo su di me.

- Ciao.- dissi gentilmente volevo farle capire che non ero arrabbiato e se possibile cancellare l’episodio
accaduto a casa Cullen. Ma in quel momento qualcosa in lei cambiò, mi guardò con uno sguardo
che potrei definire carico d’odio e disprezzo, mi fece gelare il sangue nelle vene, se così si può dire!
Subito dopo si voltò di scatto nascondendomi il suo viso. Volevo sapere cosa fosse successo.
Provai allora a sondare la sua mente, ma non fu come accadeva di solito in precedenza.. non riuscii a
raggiungere i suoi pensieri sentivo solo ciò che avevo letto nel suo sguardo. Ma non avrebbe potuto
sfuggirmi ancora per molto. Così decisi di allontanarmi dal tavolo e quindi dalla mensa, sarebbe
stato più semplice.

- Ehi Edward dove vai?- chiese Alice con fare innocente.
- A fare due passi, oggi i pensieri degli studenti sono molto più rumorosi del solito, necessito di un
po’ di tranquillità, sempre se per voi il mio agire non comporta particolari problemi.- mentii non
amavo particolarmente stare al suo gioco, anche se quel mostriciattolo sapeva giocare bene! Tutti
stavano pensando che il mio comportamento fosse dovuto al fatto che Elisa si fosse aggiunta a
noi, tranne Jasper. Egli aveva avvertito le emozioni di Elisa e anche le mie.

- Gradirei non essere giudicato. Realmente non tollero i pensieri del resto della mensa. Elisa non è
per colpa tua,- dissi incrociando nuovamente il suo sguardo, sembrava rasserenata da questa mia
confessione. - e vi prego di credermi.- mi affrettai ad aggiungere. Poi uscii rapidamente all’esterno.  

Mi sedetti su una panchina e attesi la fine della pausa pranzo dopodiché raggiunsi l’aula di
trigonometria e presi posto al mio banco e la aspettai.

Guardavo fuori dalla finestra escogitando il modo migliore per farmi perdonare quando percepii il
suo odore, avevo fatto bene ad andare a caccia sarebbe stato più facile resisterle.
Una volta seduta sistemò i libri sul banco, si guardò in giro forse sperando che il professore arrivasse
in anticipo, insomma faceva di tutto per non voltarsi nella mia direzione.

- Non avrei mai pensato che l’essere ignorato potesse essere così fastidioso.- dissi in tono fra il
sarcastico e il rassegnato, ma sortì l’effetto desiderato. Si voltò verso di me, i nostri sguardi si
incatenarono. Interruppi il contatto visivo, volevo che mi parlasse.

- Mi dispiace Cullen, ma sei stato tu il primo a cominciare.- disse col volto leggermente arrossato
a abbassando lo sguardo.

- Già, non posso che darti ragione.- dissi mentre il professore si apprestava ad iniziare la sua
lezione. - Volevo chiederti una cosa. A fine lezione o prima di ritornare a casa avrei bisogno di
scambiare due parole con te, quella volta a casa mia non sono riuscito nel mio intento..-

- Mi sembra che durante la mia ultima visita tu sia riuscito benissimo nel tuo intento.. io.. io non
so a che gioco tu stia giocando ma gradirei restarne fuori.- disse interrompendomi la guardai
stranito e uno strano peso mi si formò all’altezza dello stomaco, mi sentivo in colpa?
Sì, decisamente. Stavo per controbattere quando il professore richiamò la nostra attenzione.

Quando a fine lezione la campanella suonò Elisa uscì dall’aula con una certa fretta, decisi che se
non si fosse fermata all’uscita della scuola avrei rinunciato ai miei propositi.

Quando uscii dalla mia ultima lezione, mi diressi velocemente verso il parcheggio.
Ma quando fui accanto alla mia auto mi accorsi che lei non c’era, era già andata via.  





Grazie grazie per i vostri commenti!!

Recensioni:

bella95: Eh già il lupacchiotto non poteva mancare, tutto sommato la presenza di Jake farà bene
al nostro Eddy..

Kumiko_Chan_: Lo ammetto di solito Jacob non mi sta molto simpatico, ma stavolta spero che sia
diverso.. almeno per me lo è! Sono suriosa di sapere cosa ne penserai più avanti.. Baci
momo: Hai un ottimo intuito.. infatti Alice aveva visto, o per meglio dire non aveva visto il futuro di Elisa
e si era agitata un pò.Ho saltato la parte in cui Edward tentava di tranquillizzarla, per non rendere noioso
il chappy anche perchè quello che mi interessava erano i pensieri di Eddy.. spero che ti sia piacuto lo
stesso.. Baci
Saretta__Trilly__: Alla fine ho deciso di far partecipare anche Jake, mi sembrava che mancasse qualcosa
alla FF. Sarà presente anche nei chappy seguenti, un pò qua e un pò là.. Ciao ciao



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD




Grazie a chi ha messo la FF tra i preferiti:


1 - momo
2 - Ali96
3 - BabyPrincess
4 - bella95
5 - BellaCullen88
6 - catedarling
7 - edward bella
8 - gegge_cullenina
9 -
Marty Vampire
10 -
mihael keehl
11 -
ornella
12 - 
SorryViOLENTKiSS


Grazie a chi ha messo la FF tra le seguite:

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Capitolo 16
*** 15. Vacanza forzata ***


Ciao a tutte!! Anche stasera sono di corsa.. vado alcinema a vedere NEW MOON!!!
Me felice *_* XDD
Buona lettura!! XD
Baciotti
_sabry_



P.O.V. Elisa





15.    Vacanza forzata.

Durante l’ora di trigonometria tentai si rimanere concentrata sulla lezione, era difficile, continuavo
a pensare all’espressione che aveva Edward mentre parlava. Sembrava realmente dispiaciuto, ma
non era il caso di perdersi il questi pensieri; soprattutto con lui accanto che riusciva a leggermi
nella mente. Finita la lezione uscii rapidamente dall’aula, non mi sentivo per niente bene. Andai
in segreteria dove chiesi alla signorina Cope un permesso per poter tornare a casa.

Appena entrai dalla porta di casa Marie mi venne subito incontro.
- Eli come mai sei già a casa, hai una pessima cera! Cos’è successo?- allarmata posò una mano
sulla mia fronte. - Tesoro scotti! Vieni ti accompagno in camera così puoi metterti a letto mentre
io cerco il termometro.- obbedii.

Il termometro segnava 38 gradi così dopo aver preso la medicina mi misi a dormire.
La sera non scesi per cena, la nonna mi portò il classico brodino di pollo in camera.
La mattina dopo trovai un messaggio sul display del mio cellulare.

                            Ciao come ti senti? So che hai la febbre,
                              ma ti farebbe piacere se venissi a trovarti
                                                dopo la scuola?
                                                        Alice

Che carina, stava diventando davvero una buona amica. Dopo aver risposto che stavo
un po’ meglio e che poteva venire, così decisi di scendere per mettere qualcosa sotto i denti.

Alice arrivò in perfetto orario. Marie l’accolse in casa e poi le indicò la mia stanza e quasi
simultaneamente Alice apparve nella mia stanza; portava un paio di pantaloni bianchi e una
camicetta blu con sbuffi a balze lungo la chiusura a bottoni.

- Ciao!- disse abbracciandomi, che bella sensazione era così fresca! - Mamma mia quanto sei
calda! La febbre non è ancora scesa giusto?-

- Non è andata via del tutto ma si è abbassata. Ieri dopo la lezione con tuo fratello sono andata
subito in segreteria, mi girava la testa così mi sono fatta fare un permesso per uscire e sono
venuta direttamente a casa.- dissi tutto d’un fiato.

- Questo spiega il perché non ho visto niente. Hai agito prontamente e quindi non avendo riflettuto
sul da farsi non mi hai dato tempo per formulare una visione.- disse con fare pensoso. Sedeva sul
mio letto a gambe accavallate, il viso appoggiato a una mano mentre il suo sguardo si perdeva
verso un punto lontano. - Eravamo preoccupati, Edward è stato il primo ad arrivare al parcheggio,
ci disse che la tua auto era sparita e pretendeva una spiegazione da me.- concluse con una scrollata
di spalle.

- Come sarebbe a dire che pretendeva una spiegazione da te, non capisco..- dissi mettendomi meglio
a sedere.

- Beh ogni tanto dò una sbirciatina il tuo futuro, sei mia amica e mi preoccupo per te, ma di solito
gli tengo nascoste le visioni. Edward pensa che tu sia andata via perché non volevi parlare con lui,
e pretendeva un avvertimento riguardo a questo tuo rifiuto. Pensa che è da ieri che non ci parliamo
più perché non crede che tu sia malata, e non crede nemmeno al fatto che io non abbia visto niente
per il semplice fatto che hai agito d’istinto.- era triste, lo vedevo bene. Povera Alice non volevo
vederla così abbattuta.
- E tu non sopporti il fatto Edward si comporti così, lui non ti parla perché pensa che tu mi stia
coprendo. E dato che gli vuoi bene ci stai male.- conclusi, Alice mi guardò annuendo. - Beh dimmi
quello che devo fare.. e io lo faccio! Sono tua amica o sbaglio?- mi sorrise abbracciandomi
nuovamente.

- Mi aiuteresti anche se dovessi parlare faccia a faccia con Edward?- Mi irrigidii. Ehm.. sì.. direi che
forse sarei riuscita a rimanere lucida.. beh per lo meno ci potevo provare. Annuii.

- Quindi come pensi di fare, hai già in mente qualcosa?- chiesi titubante.
- Beh in effetti un’idea l’avrei, te la sentiresti di parlargli oggi o se preferisci gli chiederò di venire
 domani.- la situazione non cambiava di molto, almeno in queste condizioni se avessi fatto una
delle mie solite gaffe almeno avrebbe pensato che era a causa della febbre.

- Mi sembra di non avere molte alternative. Tanto prima o poi dovrò affrontarlo.. oggi va bene.-
dissi cercando di sembrare determinata.

- D’accordo allora manderò Edward a farti visita. Tu intanto cerca di guarire.- disse alzandosi e
dandomi un leggero pizzicotto sulla guancia..

- Va bene, ci sentiamo.. e grazie per essere venuta.- dopo che Alice se ne fu andata mi rimisi a
sonnecchiare.

Mi svegliai un paio d’ore dopo e decisi di leggere un po’. Per cena scesi in sala da pranzo con la
nonna poi guardammo un film insieme e successivamente andammo a dormire.
Fu solo dopo aver spento la luce che mi ricordai quello che sarebbe dovuto accadere: Edward
doveva venire a farmi visita, dovevamo parlare ma non si era fatto vivo. Ero sicura che se fosse
venuto qualcuno di certo Marie me lo avrebbe detto. Presi il cellulare e scrissi un massaggio ad Alice.

                                Ciao Alice non credo che Edward sia
                                   venuto oggi, è successo qualcosa?
                                                       Elisa

Per una manciata di minuti attesi la risposta di Alice, di solito era piuttosto veloce, ma quella sera
non fu così e alla fine mi addormentai.

Quella notte ebbi un brusco risveglio a causa di un rumore, accesi la lampada sul comodino e
scattai a sedere, tentai di guardarmi intorno ma la testa mi girava insistentemente così fui costretta a
sdraiarmi di nuovo chiudendo gli occhi.

- Scusami non volevo spaventarti.- aprii immediatamente gli occhi trovando Edward Cullen in piedi
accanto al mio letto.









Grazie grazie per i vostri commenti!!

Recensioni:

Vi chiedo solo due cose:
1 - Non uccidetemi per come ho fato finire il chappy, è solo che era venuto lungo e così ho pensato
di spezzarlo..
2 - Ai commenti risponderò martedì.. perchè adesso devo andare via!!
Scusate ancora baciotti a tutte!!


Grazie anche a chi legge soltanto!! XD




Grazie a chi ha messo la FF tra i preferiti:


1 - momo
2 - Ali96
3 - BabyPrincess
4 - bella95
5 - BellaCullen88
6 - catedarling
7 - edward bella
8 - gegge_cullenina
9 -
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11 -
ornella
12 - 
SorryViOLENTKiSS


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Capitolo 17
*** 16. Preoccupazioni ***


Ciao a tutte!! Mi scuso ancora per come ho fatto finire l'ultimo Chappy ma spero
di farmi perdonare con quelli che posterò questa settimana..
Buona lettura!! XD
Baciotti
_sabry_



P.O.V. Edward





16.    Preoccupazioni 

“Cos’è successo?” I pensieri allarmati di Alice giunsero prima del suo arrivo e, ad essi si aggiunsero
quelli del resto della mia famiglia.

Quando arrivarono tutti, mi trovarono in piedi appoggiato alla Volvo, feci loro segno di salire in auto.
- Alice sono piuttosto in collera con te!- dissi durante il nostro ritorno a casa. - Potevi almeno
comunicarmi che non mi avrebbe aspettato, avrai sicuramente avuto una visione in merito.- se sapeva
che Elisa non sarebbe rimasta, che senso aveva illudermi?!

- Ti giuro che non ho avuto nessuna visione, non sapevo nemmeno che non si sarebbe presentata fino
a quando non ho avuto la visione di te arrabbiato.. ti prego di credermi.- disse con tutta la sincerità
che poteva, almeno le avrei concesso il beneficio del dubbio.

Arrivati a casa ognuno di noi si dedicò ai propri passatempi, io ed Alice giocammo a scacchi, fino a
quando questa non ebbe una visione.

“Era l’interno di una stanza da letto che non conoscevo; la visione si spostò su due ragazze sedute sul
letto, una era mia sorella e l’altra era Elisa: non aveva un bell’aspetto, i capelli erano leggermente
arruffati, il viso pallido; sembrava stanca anche se nei suoi occhi potevo vedere che era felice di quella
visita. Doveva essere malata perché, oltre all’aspetto non proprio sano, indossava un pigiamone rosa
pallido, la faceva sembrare ancora più piccola, ed era per metà nascosta sotto le coperte.”

- Visto ti avevo detto che c’era un motivo se non era lì ad aspettare? Probabilmente non si sentiva bene
ed è andata a casa senza pensarci particolarmente ed è per quello che non ho avuto nessuna visione.-
disse Alice subito dopo il temine della visione. Sbuffai frustrato: odiavo quando aveva ragione. Mi alzai
andandomi poi ad accomodare sullo sgabello di fronte al mio pianoforte, aprii il coperchio accarezzando
i tasti bianchi e neri ma stando attento a non far suonare alcuna nota: era un po’ che non suonavo,
non avevo più l’ispirazione. L’ultima volta era successo quando Elisa era venuta a farci visita e l’avevo
trattata male. Mi allontanai di scatto dal pianoforte rifugiandomi nella mia stanza.

Il giorno dopo al temine delle lezioni Alice sfoggiò la sua Porche per andare a trovare Elisa, io partii per
andare a caccia con Esme poco prima del ritorno di mia sorella. Tornammo a casa tardi, considerando
che Carlisle era già uscito per andare in ospedale a fare il turno di notte.

Salii nella mia stanza e accesi lo stereo, mi rilassai sul divano lasciandomi trasportare dalle note di Chopin.
Passarono un paio d’ore quando i pensieri di Alice si fecero fin troppo rumorosi prima che lei stessa
irrompesse nella mia stanza.

-  Edward ti prego di scusarmi, mi sono dimenticata di dirti una cosa estremamente importante!-
- Prego Alice entra pure.- dissi sorridendo ironico e mettendomi seduto poi la guardai, sembrava
seriamente preoccupata. - Cosa accade?-

- Non ti ho riferito cosa mi ha detto oggi Elisa.- la guardai impaziente facendole segno di continuare.
- Beh abbiamo parlato di ciò che è accaduto ieri e mi ha detto che accetta di parlare con te. E poi il
motivo per il quale ieri non è rimasta era esattamente quello che avevamo intuito dalla mia visione.-
mi guardò soddisfatta.. c’era proprio bisogno di essere così saccente?

- D’accordo. Quando si rimetterà e tornerà a scuola le rinnoverò la mia richiesta.-
- Veramente le ho chiesto se le poteva andare bene anche oggi. E ha risposto di sì.-
- Oggi? Ma Alice è mezzanotte passata come posso presentarmi a casa sua nel cuore della notte?-
stava forse uscendo di senno?

- Lo so ma è.. preoccupata..- preoccupata per.. me? Ero letteralmente senza parole. - E’ per questo
che ti ho detto che mi sono dimenticata. Dovevo dirtelo al tuo rientro ma sai Jazz.. mi ha tenuto
piuttosto impegnata..- disse maliziosamente. Alzai una mano per fermare quel fiume di parole e
immagini mentali..

- Ti prego non scendere in particolari, penso di essere, mio malgrado, piuttosto informato al
riguardo.- mi rispose con un risolino. “Scusa!”

- Fatto sta che poc’anzi mi ha mandato un messaggio chiedendomi se era tutto ok dato che non ti
eri presentato per fare questa famosa chiacchierata.- mi disse ricomponendosi; rimasi ancora più
sbalordito, Alice sicuramente lo notò perché mi disse – Beh, pensaci e fai ciò che credi sia giusto.-
si sporse verso di me baciandomi sulla guancia e, accarezzandomi il braccio, si alzò uscendo in un
lampo dalla mia stanza e lasciandomi solo con i miei pensieri.

Allora voleva seriamente parlare con me; cosa poteva averla spinta a prendere questa decisione?
Cosa l’aveva portata a mutare quello sguardo d’odio che mi aveva riservato in sala mensa? Più ci
pensavo e maggiori erano gli interrogativi che si formavano all’interno della mia testa. L’unico modo
per soddisfare la pressante curiosità che cresceva dentro di me era quello di andare da lei.

Passarono un paio d’ore mentre decidevo sul da farsi poi, quasi senza accorgermene, mi ritrovai a
correre attraverso la città addormentata diretto verso casa sua. Arrivato a destinazione mi arrampicai
su un albero disposto davanti a quella che pensavo fosse la sua stanza, cosa diavolo ci facevo lì nel
bel mezzo della notte? Non volevo forse delle risposte? La mia curiosità mi implorava di ottenere
ciò che bramavo, ma se fossi entrato in quella stanza sarei riuscito a tenere a bada l’altro lato della
mia bramosia?

Mi spinsi fino al davanzale della finestra certo che sarei stato in grado di andarmene al primo segno
di cedimento. Così, con movimenti rapidi e silenziosi, aprii la finestra e come un fantasma scivolai
all’interno della stanza di Elisa.

La stanza era satura del suo odore, quell’odore così zuccherino e rinfrescante, chiusi gli occhi e
inspirai: dovevo abituarmi. Elisa dormiva profondamente, il respiro era regolare, l’espressione
tranquilla la faceva sembrare ancora più indifesa. Mi insinuai nella sua mente chissà cosa stava
sognando? Mi avvicinai al letto, ancora non capivo come mai la distanza tra noi potesse influire sul
mio potere.

Nel sogno Elisa era nel folto del bosco ed era tranquilla, parlava e rideva con qualcuno. Poi si girò
verso il suo interlocutore e quel che vidi mi lasciò basito, ero io.

Feci un passo indietro e accidentalmente urtai una sedia che cadde rovinosamente a terra, ero così
scioccato che non pensai minimamente a fermarla.

Elisa si svegliò immediatamente con il cuore che batteva all’impazzata, mi nascosi quando la vidi
accendere la luce della lampada sul comodino e sedersi di scatto, per poi lasciarsi ricadere sul cuscino,
si portò una mano sulla fronte. Mi avvicinai senza far rumore,

- Scusami non volevo spaventarti.- dissi tentando di modulare la mia voce perché suonasse dolce e
rassicurante. Elisa aprì immediatamente gli occhi, il suo cuore perse qualche battito: probabilmente
non si aspettava di trovarmi lì, e forse non ci sarei dovuto essere. Allungò una mano sul comodino
afferrando gli occhiali e indossandoli con gesto automatico.

- Cosa ci fai qui?- si portò a sedere guardandomi confusa.
Non avevo avuto occasione di vederla con gli occhiali, non li portava mai “ancora non mi ci vedo”
erano state queste le sue parole. Invece non stava male, le davano un’aria più intellettuale, riuscivo
quasi ad immaginarla in salotto seduta accanto al camino con un libro in mano. Mi riscossi tornando
alla realtà.

- Alice mi ha detto che avevi bisogno e sono venuto.- dissi cercando di convincerla delle mie parole
e tentando di calmarla addolcendo, oltre alla voce, anche lo sguardo.

- Già ma siccome tua sorella è venuta a trovarmi nel pomeriggio mi aspettavo che tu venissi nel corso
della giornata e non nel cuore della notte. Perché sei venuto adesso? Come sei entrato? Che ore
sono?- nonostante le sue condizioni era piuttosto sveglia e attenta, avrei dovuto fare attenzione a
non scoprire troppo le mie carte.

- Tranquilla, ti spiegherò..- mi avvicinai circospetto tenendola sottocchio - prima però posso mandare
un messaggio?- indicai la sedia che avevo urtato, dopo averla svegliata di soprassalto l’avevo rimessa
al suo posto. - Posso?-  Elisa annuì aggrottando le sopracciglia. Era forse curiosa? Mi sedetti e presi
il cellulare; scrissi ad Alice che aveva ulteriormente ragione, Elisa non sembrava intimorita dalla mia
presenza a parte le sua espressione confusa sembrava piuttosto a suo agio. Strano. Chiusi il telefono
con un sorriso.

Quando sollevai lo sguardo vidi che mi osservava pensierosa.
- Da dove preferisci che cominci?- presi un respiro profondo e bruciante prima di parlare,
improvvisamente nervoso.

- Da dove vuoi. Comincia da quello che ti ho chiesto, da quello che ti ha detto Alice; da quello che
volevi dirmi a scuola, o forse dal perché non parli con tua sorella. Basta che mi spieghi, prima che io
rischi la pazzia.- parlò con tono un po’ più alto passandosi una mano fra i capelli, agitata.

- Forse sarebbe meglio se tornassi domani,- mi sporsi verso di lei e posai una mano sulla sua fronte,
era bollente. Un fiotto di veleno inondò la mia bocca, deglutii - la febbre si sta alzando..- feci per
alzarmi, dovevo andarmene. Avevo sbagliato, non ero pronto a un contatto diretto con lei.

- No, ti prego siediti e raccontami.- disse sfiorandomi il braccio, la guardai negli occhi: non sembrava
essersi accorta di quel suo gesto così naturale. Nel suoi occhi trovai una richiesta silenziosa, era
strano come mi faceva sentire. Tornai seduto sulla sedia osservandola attentamente.

- Sapevo che Alice era venuta a trovarti, ero arrabbiato con mia sorella, e forse sai anche il motivo..-
assentì ma non parlò, dovevo continuare io - ma non capisco perché mi hai chiesto perché non parlo
più con lei, non è affatto vero.-

- Ma è ciò che mi ha detto Alice.. eri arrabbiato perché credevi che avesse avuto la visione sul mio
ritorno a casa e che non avesse voluto dirtelo. Così ti sei arrabbiato e hai smesso di parlarle, sembrava
veramente giù.- era convinta delle sue parole. Si era fatta abbindolare da Alice, lei mi aveva attirato
verso Elisa con l’inganno, ed era riuscita a tenermi all’oscuro di tutto, era un vero genio del male!

- Non è affatto vero, Alice è un’ottima attrice, ma tu sei un po’ troppo credulona.- dissi prendendola in
giro, sorridendo di sghembo. Il suo sguardo si fece vacuo, dio quanto avrei voluto sentire i suoi
pensieri! Ma avevo promesso, e mi sarei scoperto se lo avessi fatto.

- Quando è ritornata a casa ci ha avvertito che eri malata e mi ha detto che eri disposta a darmi una
seconda possibilità dato che non ero riuscito a spiegarmi a scuola.-

- Beh siamo pari, Alice riesce a mettere nel sacco anche te, ma com’è possibile?- sorrideva incredula.
- Alice è molto furba e, nel corso di questi anni, è diventata molto brava a celarmi i suoi pensieri, a
nasconderli dietro altre cose quindi..- scossi la testa tornando serio. Decisi di dire una mezza verità un
po’ per coprire Alice. - Comunque, tornando a noi, sono stato indeciso fino ad ora su quando venire,
non ero sicuro che la signora Rosemberg avesse piacere che mi presentassi a casa sua per parlare con
sua nipote, sapendo come mi ero comportato con te.- in effetti era la verità: non sapevo se mi sarei
mai presentato a casa sua. Forse anche se lo avessi saputo durante il giorno mi sarei deciso per venire
ugualmente di notte. - Poi stanotte Alice è salita nella mia stanza dicendo che eri preoccupata perché
non mi ero fatto vivo e così eccomi qua.- abbassò lo sguardo torturandosi un labbro con i denti.

- Cullen, tu dai per scontato un sacco di cose, alla nonna non ho detto niente.- rialzò lo sguardo su di
me. Questa proprio non me l’aspettavo. - Comunque adesso che ho scoperto il perché non sei venuto
prima e che Alice ci ha fatto fare il suo gioco, io non ho più niente da dirti. Dovevo provare a
convincerti a fare pace con lei..-  mi nascose il suo sguardo, così non vale piccola. Guardami.

- Poteva essere interessante..- proruppi malizioso, le mie parole sortirono l’effetto desiderato, i suoi
occhi furono nuovamente nei miei. Celavamo mille domande. - Nel senso che mi sarebbe piaciuto
vederti tentare di convincermi a fare pace con Alice.- l’avevo punta sul vivo: offesa?

- Cullen ci sono cose che non sai di me.. anche io ho i miei assi nella manica!- mi piaceva stuzzicarla e
lei stava al gioco, forse avevo imparato a non andarci giù pesante.

- Ti andrebbe allora di ascoltarmi?- dissi tornando al motivo per cui ero lì. - Sempre se non sei stanca
altrimenti me ne vado, potrei tornare domani.- se fossi ritornato si sarebbe comportata nuovamente
così, o era solo per stanotte? - Capirei in fondo sono le 5.30 del mattino, per me non è un problema
ma per te..- mi osservò con curiosità, fece per parlare ma poi richiuse la bocca e prese a mordersi il
labbro inferiore.. anche i gesti più banali mi attiravano verso di lei.

- Hai ragione sono un po’ stanca, ma ho tutto domani per dormire quindi, se ti va di spiegarmi.. sai,
sei strano Cullen.- eh già non aveva tutti i torti, involontariamente sorrisi.

- Me lo dicono tutti, o meglio lo pensano tutti!-  
- Posso farti una domanda senza che ti arrabbi?- annuii: finalmente dava voce ai suoi pensieri. - Sei
cambiato. Perché?- perché? Già.. forse perché semplicemente non lo sapevo, lei mi faceva sentire
strano. Perché sono un ipocrita e ti avevo giudicata senza conoscerti.

- Ti volevo parlare proprio di ciò. Infatti volevo chiederti scusa, per le mie parole, avevi perfettamente
ragione sono stato poco rispettoso e cafone. Spero potrai perdonarmi per tutto ciò che ho detto.- la
verità proruppe dalle mie labbra. Era strano, volevo che mi perdonasse. Restammo in silenzio a fissarci
 per qualche minuto. Cercai nei suoi occhi, non capendo se ero stato perdonato, incatenai il suo sguardo
al mio.

- Perché? Cos’è successo per farti cambiare e chiedermi scusa?- voleva capire, le scuse non erano
 sufficienti. Non potevo spiegarle senza espormi ulteriormente, mi spostai quasi involontariamente sul
letto accanto a lei fronteggiandola. Mantenni il contatto visivo e parlai con voce dolce carezzevole,
tentando di essere estremamente persuasivo.

- Dimmi, puoi perdonarmi?- i suoi occhi si fecero vacui e mi sembrò che avesse assentito, quando sentii
i pensieri della signora Rosemberg. Mi voltai verso la porta, Elisa fece lo stesso. Mi sporsi verso di lei e
le sussurrai all’orecchio. - Mettiti giù e fai finta di dormire!- Mmmh.. che buon profumo! Mi allontanai
di scatto prima che potessi fare qualcosa di sbagliato. Spensi la lampada,  rimisi a posto la sedia e mi
nascosi nel buio.

Quando la porta si richiuse accarezzai la fronte di Elisa, ripetendo il gesto di sua nonna, Marie aveva
ragione: la febbre si era alzata ulteriormente.

- Sarà meglio che ora me ne vada. Più tardi farò venire Carlisle per farti visitare.- mi voltai si era agitata
per colpa mia, ed era peggiorata.

- Ma non dovevamo parlare? Non mi hai ancora dato risposta. Io.. probabilmente non dovrei.. ma
voglio sapere.-   

- Marie ci ha sentito parlare, è per questo che è venuta a controllare, ma ora pensa che tu stia parlando
nel sonno per colpa della febbre alta.- le spiegai, dovevo andarmene. Sul suo viso si disegnò un’adorabile
broncio, non era affatto contenta. - Va bene, solo altri cinque minuti..- Sospirai: che diavolo mi stava
succedendo, ma lei era davvero testarda! Sorrise vittoriosa alla mia concessione. Decisi che era ora di
vuotare il sacco, con attenzione - Ad Alice non piaceva affatto il mio comportamento, e poi ho capito
di aver esagerato l’altro giorno a casa mia, non avevi fatto nulla di male, come mi hai spiegato e poi
sei sempre stata sincera. Per come mi sono sempre comportato non merito un trattamento di favore
da parte tua.- non era contenta della mia risposta. Piccolina sei fin troppo sveglia per i miei gusti.
Prima o poi ci arriverai da sola.

- D’accordo sei perdonato. In parte capisco il motivo per cui ti sei comportato così, non lo condivido, te
l’ho sempre detto.. però va bene.- lo sguardo era fisso sulle sue mani. Una strana sensazione si
propagò dentro di me, ero contento. Sorrisi.

- Ti ringrazio, ora però sarà meglio che vada. Farò venire Carlisle in mattinata, anche tua nonna è
preoccupata.- mi alzai da letto e andai verso la finestra aprendola, mi volsi verso Elisa un’ultima volta..

 - Buonanotte.-  potei capire che fosse sbalordita dal mio comportamento, con lei non mi ero mai
concesso un comportamento tanto umano. La fissai per pochi secondi mentre timidamente mi salutava
con una mano.

Mi lanciai fuori atterrando silenziosamente e presi a correre alla mia velocità.
Quando entrai in casa trovai Alice seduta sul divano che parlava di vestiti con Rose.
- Guarda, guarda. Allora è stato così terribile affrontare la furia di quella piccola umana?- si voltarono
verso di me sorridendo. Esme che era in cucina si affrettò a raggiungere le due vampire curiose.

- Molto divertente, Rose!- dissi avvicinandomi e prendendo posto accanto a lei. - No, non è stato così
male, anzi è stato piacevole e poi mi ha anche perdonato..-  

“Bravo Edward ero certa che sarebbe andato tutto bene!”  come al solito Esme era sempre la più
fiduciosa.

- Lo sapevo che quella ragazzina era capace di tenerti testa! Alla fine sei stato tu ad ammettere i tuoi
errori.. sbagliavi a comportarti così e lo sapevi. Sono felice che tu sia tornato sui tuoi passi.- Rose era
proprio soddisfatta dell’esito del mio incontro con Elisa. Dai suoi pensieri potevo sentire che le piaceva
sempre di più, e sarebbero diventate amiche come era successo tra Elisa e il folletto.

L’unica che ancora taceva era Alice, ma potevo ben capirne il motivo.
-Alice tu non hai proprio niente da dirmi?- chiesi con fare innocente.
- Io? Beh si forse dovrei chiedere scusa per la bugia che vi ho detto.. ma non l’avessi detta credi che
Elisa avrebbe mai accettato di darti una seconda possibilità? Edward sei troppo orgoglioso non credo
proprio che le avresti chiesto un'altra volta di poter parlare per chiarire con lei.- dannazione, odio
quando ci prende!!

- Sì, hai ragione ma mi aspetto che tu presenti le tue scuse ad Elisa per averla abbindolata in tale
modo, non è stato carino.- mi sorrise annuendo.

Quando Carlisle rincasò dopo il turno in ospedale, io ed Alice gli spiegammo le condizioni di Elisa.
Poi dovetti spiegare a mio padre per quale ragione anche io ne fossi al corrente.

Dopo la nostra chiacchierata in privato uscì per andare a sincerarsi delle condizioni di Elisa.


Betato da Kumiko_Chan_



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD



Grazie a chi ha messo la FF tra i preferiti:


1 - momo
2 - Ali96
3 - BabyPrincess
4 - bella95
5 - BellaCullen88
6 - catedarling
7 - edward bella
8 - gegge_cullenina
9 - Gio_Cullen
10 - Kiaretta_96
11 -
Marty Vampire
12 -
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13 -
ornella
14 - 
SorryViOLENTKiSS


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Capitolo 18
*** 17. Confessioni ***


Ciao a tutte!! Mi scuso per non aver risposto ai vostri commenti negli ultimi due aggiornamenti!!
Scusate :((  Ma martedì ero davvero in coma, non stavo per niente bene.
Spero che questo chappy sia di vostro gradimento. Mi sembrava giusto mostrarvi anche il
retro della medaglia.. XD
Ma ditemi voi!!
Buona lettura!! XD
Baciotti
_sabry_



P.O.V. Edward





17.    Confessioni 

Non mi aspettavo di trovarlo lì, rimasi senza parole. Possibile che tutte le volte che lo vedevo il mio
cervello partisse per Honolulu?

- Cosa ci fai qui?- chiesi mettendomi a sedere: la testa aveva smesso di girare. Volevo sapere cosa
ci facesse in camera mia a notte fonda. Lo guardai, alla tenue luce della lampada sembrava ancora
più bello, come se ciò potesse essere possibile! I capelli bronzei sembravano ancora più spettinati
del solito, aveva un paio di jeans azzurri e sopra una camicia nera che faceva risaltare il suo pallore.

Oh mio dio, effettivamente era ancora più bello del solito..
- Alice mi ha detto che hai bisogno e sono venuto.- la sua voce era dolce, sembrava sincero, mi persi
in quegli occhi dorati, nelle mie condizioni era ancora più difficile resistergli.

- Già ma siccome tua sorella è venuta a trovarmi nel pomeriggio mi aspettavo che tu venissi nel corso
 della giornata e non nel cuore della notte. Perché sei venuto adesso? Come sei entrato? Che ore
sono?- volevo che mi spiegasse, ad ogni costo. Alice me

l’avrebbe pagata!
- Tranquilla, ti spiegherò..- disse avvicinandosi lentamente - prima però posso mandare un
messaggio?- si guardò intorno. - Posso?- disse indicando la sedia alla mia scrivania, annuii. Ma a chi
cavolo doveva scrivere ora? Estrasse il cellulare dalla tasca dei jeans poi fu così veloce che non feci
in tempo a vedere niente, lo vidi solo chiudere lo sportellino del cellulare con un sorriso. Non capivo..

Il mio cervello non riusciva più a razionalizzare niente!
Edward Cullen..
Seduto accanto al mio letto..
Nella mia camera..
A notte fonda..
Non poteva essere reale. NO, DECISAMENTE NO!
In ogni caso decisi di assecondare questa pazzia o questo sogno.. insomma questo, qualsiasi cosa
fosse.

- Da dove preferisci che cominci?- chiese tirando su le maniche della camicia. Com’era possibile che
ogni suo piccolo gesto catturasse tutta la mia attenzione ipnotizzandomi?

- Da dove vuoi. Comincia da quello che ti ho chiesto, da quello che ti ha detto Alice, da quello che
volevi dirmi a scuola, o forse dal perché non parli con tua sorella. Basta che mi spieghi, prima che io
rischi la pazzia.- dissi passandomi un mano fra i capelli tentando di darmi un contegno.

- Forse sarebbe meglio se tornassi domani,- disse sporgendosi verso di me e posando una mano
fredda sulla mia fronte. - la febbre si sta alzando..-

Dopo questo suo gesto mi costrinsi a credere che non era un sogno, tutto questo doveva essere
reale perché nel momento esatto in cui la sua pelle fredda incontrò la mia calda ebbi un brivido.
Edward Cullen era davvero qui.

- No, ti prego siediti e raccontami.- sperai che decidesse di assecondarmi. Inaspettatamente si sedette
sulla sedia e cominciò a parlare osservando attentamente le mie reazioni.

- Sapevo che Alice era venuta a trovarti, ero arrabbiato con mia sorella, e forse sai anche il motivo..-
annuii - ma non capisco perché mi hai chiesto perché non parlo più con lei, non è affatto vero.-
disse corrugando la fronte e scuotendo la testa.

- Ma è ciò che mi ha detto Alice.. eri arrabbiato perché credevi che avesse avuto la visione sul mio
ritorno a casa e che non avesse voluto dirtelo. Così ti sei arrabbiato e, hai smesso di parlarle,
sembrava veramente giù.- dissi sottovoce, non volevo che la nonna ci sentisse.

- Non è affatto vero, Alice è un’ottima attrice, ma tu sei un po’ troppo credulona.- disse sorridendo
di sghembo. Oh mio dio ti prego non fare così! Speravo che non ascoltasse i miei pensieri,
altrimenti chissà cos’avrebbe pensato. - Quando è ritornata a casa ci ha avvertito che eri malata e
mi ha detto che eri disposta a darmi una seconda possibilità dato che non ero riuscito a spiegarmi
a scuola.- non aveva avuto reazione dopo i miei pensieri, magari era di parola.

- Beh siamo pari, Alice riesce a mettere nel sacco anche te, ma com’è possibile?-
- Alice è molto furba e, nel corso di questi anni, è diventata molto brava a celarmi i suoi pensieri, a
nasconderli dietro altre cose quindi..- sembrava scocciato, beh non aveva tutti i torti. - Comunque,
tornando a noi, sono stato indeciso fino ad ora su quando venire, non ero sicuro che la signora
Rosemberg avesse piacere che mi presentassi a casa sua per parlare con sua nipote, sapendo come
 mi ero comportato con te. Poi stanotte Alice è salita nella mia stanza dicendo che eri preoccupata
perché non mi ero fatto vivo e così eccomi qua.-  pensava sul serio che avessi raccontato tutto a
Marie?

- Cullen tu dai per scontato un sacco di cose, alla nonna non ho detto niente.- si passò una mano
tra la sua chioma ribelle, tentando di mascherare il suo sguardo stupito.

- Comunque adesso che ho scoperto il perché non sei venuto prima e che Alice ci ha fatto fare il suo
gioco, io non ho più niente da dirti. Dovevo provare a convincerti a fare pace con lei..- dissi
abbassando la testa sorridendo, che sciocca che ero stata!

- Poteva essere interessante..- parlò con una tono che pareva malizioso. Alzai rapidamente lo sguardo
verso di lui.. cosa voleva dire? - nel senso che mi sarebbe piaciuto vederti tentare di convincermi a
fare pace con Alice.- lo guardai fingendomi offesa.

- Cullen ci sono cose che non sai di me.. anche io ho i miei assi nella manica!-
- Ti andrebbe allora di ascoltarmi?- disse cambiando totalmente tono ed espressione: era seria,
contratta. Un altro repentino cambio d’umore, era difficile stargli dietro. - Sempre se non sei stanca
altrimenti me ne vado, potrei tornare domani. Capirei in fondo sono le 5.30 del mattino, per me non
è un problema ma per te..- disse accondiscendente, ma il fatto che non si fosse mosso dalla sedia
forse voleva dire che voleva parlare ancora. Con questa sua frase aveva scatenato mille domande
nella mia testa, domande che sarebbero rimaste mute.

- Hai ragione sono un po’ stanca, ma ho tutto domani per dormire quindi, se ti va di spiegarmi.. sai,
sei strano Cullen.- mi guardò sorridendo, con quel suo sorriso. Lo faceva apposta!

- Me lo dicono tutti, o meglio lo pensano tutti!- detto questo si permise una piccola risata, era bello
sentirlo ridere e vederlo ridere. Perché con me non era mai accaduto prima d’ora?

- Posso farti una domanda senza che ti arrabbi?- annuì, presi coraggio e parlai. - Sei cambiato.
Perché?- si mosse dalla sedia sporgendosi nuovamente verso di me.

- Ti volevo parlare proprio di ciò. Infatti volevo chiederti scusa, per le mie parole, avevi perfettamente
ragione sono stato poco rispettoso e cafone. Spero potrai perdonarmi per tutto ciò che ho detto.-
un’altra volta aveva pronunciato quelle parole con una sincerità disarmante, i suoi occhi erano accesi
di una strana luce. Rimasi senza parole, totalmente colpita. Restammo in silenzio a fissarci.

- Perché? Cos’è successo per farti cambiare e chiedermi scusa?- parlai senza staccare gli occhi dai
suoi, ero come ipnotizzata.

- Dimmi, puoi perdonarmi?- un secondo dopo si voltò verso la porta, non mi ero accorta che si fosse
spostato dalla sedia sedendosi sul letto, mi voltai anche io.

- Mettiti giù e fai finta di dormire!- sussurrò al mio orecchio, causandomi mille brividi; poi spense la
lampada e sparì nell’ombra.

Marie aprì la porta della mia stanza portando con sé un fascio di luce proveniente dal corridoio, non
la sentii avvicinarsi fino a quando mi sfiorò la fronte, poi sentii la porta chiudersi e un’altra mano
fredda ripeté il gesto della nonna. Aprii gli occhi: era sempre Edward ma stavolta mi guardava con
aria preoccupata.

- Sarà meglio che ora me ne vada. Più tardi farò venire Carlisle per farti visitare.- disse dandomi poi
le spalle.

- Ma non dovevamo parlare? Non mi hai ancora dato risposta. Io.. probabilmente non dovrei.. ma
voglio sapere.-  dissi sottovoce sedendomi.

- Marie ci ha sentito parlare, è per questo che è venuta a controllare, ma ora pensa che tu stia
parlando nel sonno per colpa della febbre alta.- non mi interessava questo! - Va bene, solo altri
cinque minuti.- Ok, così va meglio. - Ad Alice non piaceva il mio comportamento, e poi ho capito di
aver esagerato l’altro giorno a casa mia, non avevi fatto nulla di male, come mi hai spiegato e poi
sei sempre stata sincera. Per come mi sono sempre comportato non merito un trattamento di favore
da parte tua.-

D’accordo non ero soddisfatta della risposta, mi ero illusa che si fosse cominciato a fidare di me,
invece era solo a causa dei sensi di colpa. Aveva lo sguardo fisso sul copriletto e non accennava a
rialzarlo.

- D’accordo sei perdonato. In parte capisco il motivo per cui ti sei comportato così, non lo condivido,
te l’ho sempre detto.. però va bene.- dissi timidamente: chissà se mi aveva creduto. Lo speravo.

- Ti ringrazio, ora però sarà meglio che vada. Farò venire Carlisle in mattinata, anche tua nonna è
preoccupata.- disse alzandosi. Si fermò davanti alla finestra aprendola.

- Buonanotte.-  la mia mente era così annebbiata da tutto quello successo durante la notte che riuscii
solo a salutarlo con la mano.

Nel corso della mattinata Carlisle si presentò a casa nostra, proprio come mi aveva assicurato Edward.
Dopo avermi visitato mi prescrisse alcuni medicinali.

- Allora hai fatto pace con Edward?- mi chiese una volta che Marie si fu allontanata.
- Non so ancora se si possa definire pace, direi piuttosto che sia una tregua.- ridacchiai nervosa.
- Insomma è stato tutto così strano: la gentilezza di suo figlio, il fatto che si sia scusato, sembrava
persino preoccupato per la mia salute!- aveva la fronte aggrottata - Insomma strano.. ma non negativo,
decisamente.-

- Edward non è cattivo. Era solo spaventato, non sapeva cosa aspettarsi da te..- lo interruppi.
- Lo so, e per questo lo capisco, non deve essere facile per qualcuno come voi, soprattutto come
Edward esporsi verso qualcuno come me. Lui è abituato a prendere le distanze con  gli umani,
soprattutto con le ragazze: le attira come le api al miele! È abituato ad essere distaccato, freddo con
chiunque non sia uno di famiglia, ho osservato il suo comportamento con Alice, Rose o uno dei ragazzi,
vi vuole molto bene, è palese. Ma il mio arrivo e la mia subitanea amicizia con Alice lo hanno messo
immediatamente sulla difensiva.- Carlisle era seduto sulla sedia con le braccia incrociate sul petto,
pensieroso..

- Sei una buona osservatrice.. probabilmente se non avessi conosciuto la nostra storia, sono sicuro
che ci avresti scoperto in ogni caso.- sorrise divertito rilassando la sua espressione. - Sono felice che
vi siate riappacificati. In ogni caso ora sarà meglio che vada. Hai bisogno di riposare dopo che hai
passato al notte in bianco per colpa di Edward.- disse alzandosi con un movimento fluido.

- D’accordo. Dottor Cullen..?- speravo che non fosse le cosa sbagliata da dire o, perlomeno, che non
scatenasse una reazione sbagliata. - Un ultima cosa..- era quasi arrivato alla porta di camera mia, si
fermò volgendosi verso di me.

- Sì?- presi coraggio guardandolo.
- Potrebbe ringraziare Edward per la chiacchierata di stanotte? E’ stato insolito ma è stato piacevole
chiarire. Poi chiedevo se poteva salutarmi i ragazzi e magari chiedere scusa a sua moglie perché me
ne sono andata un po’ di fretta alla mia visita a casa vostra, non è stato molto educato da parte
mia.- dissi tutto d’un fiato preoccupata, chissà come avrebbe reagito Edward.

- Certo, sarà fatto. Ora riposati.- disse uscendo dalla mia stanza.
Mi addormentai quasi subito: ero davvero sfinita.


Betato da Kumiko_Chan_



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD

Recensioni:


Recensione di bella95 [Contatta] al capitolo 16: 15. Vacanza forzata - Firmata
Effettivamente hai proprio ragione ci voleva proprio Edward per la febbre di Elisa.. vedremo poi se guarirà!
Sì la febbre è un tema molto attuale anche se quando ho scritto il chappy non potevo prevederlo.. anche perchè l'ho scritto in spiaggia sotto il sole!!
E poi dovevo fare in modo che Edward ed Elisa facessero pace!! XD
Ciau Ciau
Recensione di Saretta__Trilly__ [Contatta] al capitolo 16: 15. Vacanza forzata - Firmata
Ciauu!! Anche a me è piaciuto tantissimo!! Il regista è un genio!!
Spero che anche questo chappy ti sia piaciuto! Non ho resistito all'impulso di fare la stessa scena dai loro due punti di vista, mi sembrava una cosa interessante oltre che carina.
Ciaoooo!



Grazie a chi ha messo la FF tra i preferiti:


1 - momo
2 - 13ste
3 -
 Ali96
4 - BabyPrincess
5 - bella95
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17 -
ornella
18 - 
SorryViOLENTKiSS


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Capitolo 19
*** 18. Scoprirsi gelosi ***


Ciao a tutte!! Cercate di scusarmi ma ho il pc che sta esalando gli ultimi respiri vi lascio il chappy e
le risposte ai commenti..
Buona lettura!! XD
Baciotti
_sabry_



P.O.V. Edward






18.    Scoprirsi gelosi. 

Il mattino dopo restammo a casa da scuola. Alice aveva predetto che sarebbe spuntato il sole, e aveva dato a Carlisle
istruzioni ben precise: quando il sole spuntò da dietro le nuvole, nostro padre varcò la soglia di casa.

Carlisle fu letteralmente assalito da Alice, che voleva delle notizie di prima mano da un esperto, non le bastavano più le
sue visioni.

- Alice, tranquilla non sta così male: è solo un po’ di influenza, vedrai che in un paio di giorni starà bene.- disse mio padre
in tono rassicurante.

- Grazie volevo solo una conferma. Rose! Emm! Jazz!- miei tre fratelli entrarono in salotto in un lampo. - Sabato si va a
fare shopping a Seattle venite?- strano perché pensava allo shopping adesso? Che fosse contenta per la bella notizia?
Rosalie era pienamente d’accordo.. Emmett e Jasper un po’ meno ma sapevano di non potersi ritirare quindi accettarono
rassegnati, li presi in giro per la facilità con cui si erano fatti incastrare dalle loro mogli!

- Edward non c’è niente da ridere!- mi rimbeccò il folletto.
- Invece sì, essere incastrati da voi due per farvi da portaborse. E poi guardali: hanno delle facce esilaranti!- poveri
fratellini, questo era il brutto di avere una moglie.

- Tranquillo Eddy, verrai con noi a fare shopping e, nel caso in cui ti fossi sentito escluso, farai anche tu da portaborse!-
concluse con un sorriso beffardo e soddisfatto: immaginai che la mia faccia dovesse essere stravolta a quella rivelazione
perché le risa dei miei fratelli si sentirono fino al limitare del bosco, più o meno.

- E sentiamo, perché dovrei venire anche io? Ma soprattutto a chi dovrei fare questo favore?- dissi riprendendomi, quando
un’agghiacciante idea mi attraversò la mente. - Ti prego non dirmi che sta per arrivare il clan di Denali. Nel caso piuttosto
che fare da portaborse a Tanya emigrerei in Africa per tutto il tempo della loro permanenza a Forks!- evidentemente mi
sbagliai perché Alice mi si avvicinò dandomi un buffetto sulla spalla.

- No, sciocco! È solo che Carlisle ha detto che Elisa si rimetterà in un paio di giorni e si unirà a noi per una giornata di
shopping, quindi per dimostrare le tue intenzioni pacifiche potresti essere così carino da aiutarla..- il suo piano non faceva
una piega, come al solito.

- D’accordo, mi offrirò per darle una mano.- sospirai rassegnato mentre squadravo i miei fratelli ridere sotto i baffi. Le loro
immagini mentali erano piuttosto eloquenti: io schiavizzato da un’umana.

- Povero Edward!- sospirò ironico Emmett. - Almeno noi, dopo una faticata del genere, abbiamo il contentino!- disse ridendo
più forte seguito a ruota da tutti. “Chissà se magari anche Elisa..”  Come prego? Fu un attimo, non ci vidi più: mi scagliai
ringhiando contro mio fratello quando mi sentii afferrare da dietro da due paia di braccia.

- Emmett ti proibisco di pensare cose del genere!! La prossima volta ne pagherai le conseguenze!!- dissi ringhiando per poi
calmarmi grazie all’influsso di Jasper.

- Ragazzi voglio sapere immediatamente cosa sta succedendo!- disse Esme entrando in salotto con Carlisle: non avevano
assistito alla mia performance ma sicuramente avevano sentito tutto.

- Scusa mamma è stata colpa mia, stavamo scherzando e mi sono lasciato prendere la mano.- mentii spudoratamente: solo
io e lo scimmione dovevamo sapere la verità, gli lanciai un occhiata d’intesa.

Esme annuì e poi guardò truce Jasper, evidentemente voleva sapere qualcosa di più.
Mi voltai per una supplica silenziosa, volevo che stesse al gioco, ma ormai stava vuotando il sacco alla mamma.
- Non so cosa sia successo di preciso.. ma Emmett deve aver pensato qualcosa per scatenare l’ira di Edward.- Jasper si voltò
verso di me scusandosi, almeno non aveva detto tutto.

- Ragazzi, vi va di raccontarmi così poi potete fare pace?- Esme ci voleva troppo bene per concepire che a volte potessimo
non andare d’accordo.

- Esme, non è successo niente, Eddy ha solo perso momentaneamente le staffe, ma non ce l’ho con lui solo perché voleva
staccarmi la testa!- mamma mia che ironia, oggi l’orso voleva proprio fare lo spiritoso!

- Tu vedi bene di non pensare più certe cose!- lo rimbeccai serio, non volevo che facesse certi pensieri su Elisa, per quello
già bastavo io. Detto questo mi congedai dalla mia famiglia andando a nascondermi nella mia stanza, non avevo voglia di
vedere nessuno.

Decisi di farmi una doccia e di cambiarmi: avevo addosso ancora i deboli residui l’odore di Elisa.
Una volta sotto il getto dell’acqua calda sospirai rilassandomi e senza volerlo ripensai agli avvenimenti della notte appena
trascorsa, era stato piacevole passare del tempo in sua compagnia. Ripensai alle sue parole, ai suoi gesti: sembrava totalmente
a suo agio in mia presenza. Poi mi tornarono in mente i pensieri di Emmett, non che a lui interessasse Elisa, la vedeva come
un’amica e nulla più, ma mi dava incredibilmente fastidio sapere che qualcun altro potesse fare certi pensieri su di lei.

Io stesso mi ero stupito quando nella penombra della sua stanza mi ero ritrovato ad osservare famelico quelle labbra rosee, a
quanto ogni fibra del mio essere volesse un contatto con lei: volevo sentire cosa si provasse ad abbracciare quella calda e
delicata creatura, ma dovevo dosare la mia forza in ogni singolo gesto, come quando mi ero concesso di sfiorare la sua fronte
per testarne la temperatura.

Era stato piacevole, ma sapevo benissimo che anche un semplice contatto a fior di labbra avrebbe scatenato la bestia che da
tanto, troppo tempo tenevo prigioniera nel mio corpo. Un ringhio di pura frustrazione proruppe dalle mie labbra: sapevo che
non mi sarei mai potuto permettere un gesto del genere senza incappare nella pericolosità della mia vera natura.  



Betato da Kumiko_Chan_
 

Grazie grazie per i vostri commenti!!

Recensioni:

Recensione di Kumiko_Chan_ [Contatta] al capitolo 18: 17. Confessioni - Firmata
Ciao!!!  Ti capisco è anche la mio motto, nonchè verità universale!! XD
Sì povera è stato uno shock, devo ammetterlo, ma era il colpo di scena ideale.
Mah chissà se le tue speranze sono ben riposte?? Lo scopriremo solo leggendo!! Non posso darvi troppi spoiler altrimenti poi io che ci sto a fare qua??
Sono contenta di essere riuscita a far piacere un pò tutti i personaggi, io li adoroi e sto cercando dare un pò di visibilità all'interno della storia un pò a tutti a rotazione..  
Oddio dici?!? A me è sembrato un po' effemminato nonchè snob da morire, ma trans.. credo che ci mediterò sopra.. Comunque hai ragione i baci mancati di Bella e Jake
sono stati emozionanti, anche se io credo che tiferò  TEAM EDWARD tutta la vita!! :P
Baciotti
Recensione di Saretta__Trilly__ [Contatta] al capitolo 18: 17. Confessioni - Firmata

Lo so il chappy era già roba vecchia, già visto, già sentito ma mi sembrava carino farlo anche dal punto di vista di Elisa per far capire meglio i  punti di vista dei protagonisti..
Eh già ho dovuto far addolcire Edward, anche se non potevo proprio farne a meno, è come se avesse fatto tutto da solo!!  XD
Ciau ciau







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Capitolo 20
*** 19. Sorpresa ***


Ciao a tutte!!
Chiedo umilmente perdono per avervi fatto aspettare tanto!! [Me si prostra ai vostri piedi] ç_ç
Ma proprio non potevo postare il mio pc era morto.. Ora dopo averlo riformattato
posso felicemente annunciarvi che è resuscitato!!
Quindi prego tutte voi di evitare il mio linciaggio anche per altrimenti non saprete mai come
andrà a finire LIF..
Chiedo scusa ancora e vi ringrazio per la pazienza..
Buona lettura!! XD
Commentate!! XD
Baciotti
_sabry_



P.O.V. Elisa






19.    Sorpresa 

Da quando Carlisle mi aveva visitato, la mia influenza migliorò visibilmente. Durante il mio riposo forzato
mi ero persa anche uno dei rari giorni di sole, e diedi buca a Jake che, vista la bella giornata,
mi aveva chiamato per farmi da cicerone. Mi era dispiaciuto avergli detto di no, ma non ero ancora guarita.
Comunque gli avevo promesso che la volta successiva non mi sarei persa la nostra gita per nulla al mondo.

Venerdì stavo molto meglio non avevo mai avuto nemmeno una linea di febbre, Alice doveva averlo visto
perché nel tardo pomeriggio mi mandò un messaggio:

Noi domani andremo a fare shopping a Seattle,
cosa
ne dici ti unisci a noi?
Alice

Risposi affermativamente confermandole che stavo meglio e che quindi non ci sarebbero stati problemi.
Ci accordammo per l’orario, sarebbero venuti a prendermi verso le 10 della mattina successiva.


Quei vampiri erano eccessivamente puntuali, salutai con un bacio la nonna uscii. La giornata era fresca,
d’altronde era solo la prima settimana di aprile, e il cielo di Forks era immancabilmente coperto. I Cullen
erano scesi dalle auto, avevano preso la M3 rossa di Rosalie e la Volvo di Edward. Ci salutammo: Rose con
un dolce sorriso, era impeccabile come al solito: i tacchi vertiginosi un paio di jeans chiari a sigaretta una
maglietta a maniche lunghe rossa e una sciarpa a rombi piccoli bianca e rossa; Emmett mi salutò con una
manona dopo avermi scompigliato i capelli, odiavo quando faceva così, l’orso aveva una maglia a maniche
corte grigia che metteva in risalto la montagna di muscoli e un paio di jeans scuri. Alice mi saltò letteralmente
al collo per salutarmi, quel folletto indossava dei pantaloni grigi con una camicia a maniche corte scura e
sopra una cardigan bianco traforato; Jasper mi salutò con un cenno del capo e un sorriso rimanendo sempre
a debita distanza, aveva un paio di jeans chiari e una camicia nera. L’unico a parlare fu Edward: portava un
paio jeans scuri con sopra una polo blu scura con un paio di bottoni aperti.

- Allora vogliamo andare?- disse rivolgendosi a me con un tono che sembrava tranquillo. Annuii. - Salirai
nella mia auto con Alice e Jasper, è un problema?- mi chiese mentre ci avvicinavamo alla Volvo.

- No, nessun problema.- eravamo arrivati dalla parte del passeggero, mi aspettavo di salire dietro, invece
con mia sorpresa vidi Edward aprirmi lo sportello anteriore e farmi cenno di salire, rimasi un po’ interdetta,
però che bello avevo sempre desiderato che qualcuno lo facesse!

Partimmo per il centro commerciale, la città sfrecciava accanto a noi a velocità supersonica.
Il viaggio fu abbastanza silenzioso, mi sentivo in leggero imbarazzo per via del nuovo comportamento di
Edward.

- Posso chiederti perché?- Jasper si sporse da sedile posteriore, beccata! Lo guardai facendo finta di non
capire a cosa si riferisse, scuotendo il capo.

- Scusa sono stato sfacciato, il problema è che sento quello che prova tutta la gente intorno a me ma spesso
mi domando da cosa derivino queste emozioni; per esempio adesso non capisco.- mi rivolse un sorriso
sincero. In quel momento guardai Edward con la coda dell’occhio e lo vidi voltarsi di scatto, sicuramente aveva
letto nella mente del fratello.

- Allora è così che ci sente a non avere privacy?- chiesi scatenando le risa dell’intera auto. - Lo prenderò per
un sì! Comunque è solo perché mi sembra strano vedere tuo fratello che si comporta così.- in quel momento
successero due cose in contemporanea: Alice e Jasper si sorrisero complici, invece Edward strinse il volante
con un espressione seria, fin troppo. Stavo per ribattere quando l’auto si fermò e mi accorsi che eravamo
arrivati, veloce uscii, i Cullen mi aspettavano tutti fuori. Volevo chiarire con Edward ma Alice non me
ne lasciò il tempo mi prese a braccetto e imitata da Rose mi scortarono all’interno del centro commerciale.

Girovagammo tutta la mattinata tra profumerie e negozi d’intimo, per fortuna in quest’ultimo i ragazzi non
entrarono, preferendo i negozi di elettronica.

A pranzo notai che l’espressione di Edward non era affatto cambiata, decisi che dovevo chiarirmi con lui.

Eravamo all’interno del negozio di D&G, le due pazze stavano scegliendo cosa farmi provare, io raggiunsi
Edward che era intento a guardare delle camicie.

- Edward posso parlarti un minuto?- sembrava stupito, ma si riscosse immediatamente annuendo. - Secondo
te sarebbe possibile farlo senza essere interrotti dalle tue sorelle?- dissi a bassa voce. Un bellissimo sorriso
si disegnò sul suo volto. Si guardò attorno, poi mi fece segno di seguirlo e si infilò dentro un camerino
prendendomi per mano e tirandomi con sé. Una volta tirata la tenda incontrò i miei occhi.

- Allora, di cosa mi volevi parlare?- il suo viso era tornato serio, da mozzare il fiato ma sempre serio. Tentai
di distogliere lo sguardo per formulare una frase di senso compiuto, ma non ci riuscii.

- Io volevo.. ecco.. ehm sì, volevo scusarmi.- Edward sorrise nuovamente facendomi perdere in quel mare
d’orato.

- Non capisco, di cosa dovresti scusarti?- disse facendo un passo verso di me. Ma dico era impazzito?? Mi stava
mettendo a dura prova.

- Edward Cullen, smettila di fare così!- dissi riuscendo finalmente a interrompere il contatto visivo, lo stava
facendo apposta!!

- Quanto siamo contorti oggi signorina Samford! Io non sto facendo proprio niente!- disse alzando gli occhi
al cielo, ma continuava ad avvicinarsi, feci un altro passo indietro e mi ritrovai spalle al muro. Abbassai lo
sguardo sulle mie mani.

- So benissimo che stai tentando di incantarmi, anzi sarebbe meglio dire che ci stai riuscendo. Io volevo
chiederti scusa per prima, in auto.- mi concessi una rapida occhiata, lui mi guardava con interesse. - Non
vorrei che avessi frainteso. Sicuramente avrai letto nella mente di Jasper che ero imbarazzata e quando gli ho
spiegato il motivo ho spiegato non credo di essermi espressa bene. E’ solo che mi sembra così strano, fino
all’altro giorno litigavamo, bastava uno sguardo per scatenate tutto, invece oggi mi chiedi se è un problema salire
in auto con te e poi mi apri la portiera..-

- Non mi sembrava che ci fosse niente di male.- mi interruppe confuso.
- Infatti non hai fatto niente di male è solo che mi devo abituare. Le mie reazioni non sono così veloci come
quelle di un vampiro.- dissi guardandolo, sembrava soddisfatto della mia spiegazione.

- D’accordo allora vuol dire che andrò un po’ più piano.- la sua voce era come una cucchiaiata di miele, il
suo sguardo intenso e il suo profumo inebriante. Cavolo come faceva a farmi sentire così, ci avrei scommesso
lui era lucido e impassibile. Un prefetto predatore, così si poteva definire il suo atteggiamento.

All’improvviso Alice aprì la tenda, ci voltammo di scatto verso di lei.
- Non credete che la gente potrebbe pensare male nel vedervi insieme in un camerino?- effettivamente..
mi volsi un’altra volta verso di lui. Si stava allontanando lentamente da me, lasciando i miei occhi incatenati
ai suoi.

- Già, ma non è affatto colpa mia, Alice!- disse girandosi e sorridendo di sghembo. - E’ stata Elisa, te l’ho
detto è come tutte le altre, non vede l’ora di saltarmi addosso!- disse poi uscendo a passo svelto poi si voltò
sorridendomi. A quel punto non ci vidi più gli tirai addosso la borsa! Inutile dirlo, la prese al volo facendomi
una linguaccia.

- Fai la brava bimba, e fatti vestire da zia Alice e zia Rose.- non gli risposi nemmeno, presi la roba che le due
vampire mi stavano porgendo e cominciai a provarmi i vestiti.

Dopo ogni cambio uscivo allo scoperto per farmi vedere da quelle due maniache, diciamolo anche a me piace
fare shopping ma loro esagerano! Dopo che Alice ebbe pagato, dato che non mi lasciò il tempo di prendere
il portafoglio, ci spostammo nel negozio successivo. Continuò così per tutto il pomeriggio noi facevano
acquisti e i ragazzi erano costretti a portare le nostre borse piene di roba!

Quando uscimmo da Liu Jo, Edward mi porse per l’ennesima volta la mia borsetta, che presi sgarbatamente
dalle sue mani, ero ancora arrabbiata con lui per prima!

- Eddai, pensi che potrai mai perdonarmi? Era solo uno scherzo.- disse con un sorriso di sghembo, ma quanto
era bello quando sorrideva così?? Gli si poteva perdonare tutto.

- Voi mi farete impazzire con i vostri sbalzi d’umore!- sospirai rassegnata.
- Ma questo non vuol dire “Sì Edward ti perdono”.- disse lui imitando la mia voce strappandomi un sorriso e
ridendo a sua volta.

- D’accordo Edward ti perdono anche se non è stato divertente, almeno per me. Sembrava che tu ti stessi
divertendo abbastanza!- dissi puntandogli un dico contro.

- Effettivamente vedere la tua espressione arrabbiata è stato davvero impagabile!- scoppiò a ridere
nuovamente, non resistetti all’impulso di schiaffeggiargli un braccio e, come potevo prevedere, mi feci male.

- Fammi vedere!- disse Edward appoggiando le borse per terra e prendendo la mia mano tra le sue per
esaminare l’entità del danno. - Mmmh.. sembra tutto a posto.- disse pensieroso. - Non avresti dovuto farlo,
comunque.- ritrassi la mano controvoglia: la temperatura delle sue mani era riuscita a dare immegiato sollievo
al dolore che io stessa mi ero causata.

- Lo so, ma è stato più forte di me.- dissi mentre ci avvicinavamo alle porte per uscire dal centro commerciale.
Il viaggio di ritorno fu più tranquillo parlammo e ridemmo tutto il tempo fin quando Alice non ebbe una
visione di ciò che ci aspettava a casa. Il suo sguardo si fece vacuo, mentre Jasper continuava ad accarezzarle
un braccio per rassicurarla chiedendole cosa stesse vedendo ma quando sentii Edward ringhiare capii che non
era nulla di buono.



Betato da Kumiko_Chan_



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD

Recensioni:

Recensione di Saretta__Trilly__ [Contatta] al capitolo 19: 18. Scoprirsi gelosi - Firmata
Sì Emmett è sempre il solito, chissà se ha capito che è meglio non far arrabbiare Edward!!
Credo proprio che la sua pazienza sia momentaneamente finita. Direi proprio che ci stiamo avvicinando al momento dell'illuminazione, speriamo bene!!
Ciau ciau



Grazie a chi ha messo la FF tra i preferiti:


1 - momo
2 - 13ste
3 -
 Ali96
4 - BabyPrincess
5 - bella95
6 - BellaCullen88
7 - catedarling
8 - edward bella
9 - EllyBelly
10 - gegge_cullenina
11 - Ginny Weasley 95
12 - Gio_Cullen
13 - Kiaretta_96
14 -
Marty Vampire
15 - mary96twilight
16 -
mihael keehl
17 -
ornella
18 - 
SorryViOLENTKiSS


Grazie a chi ha messo la FF tra le seguite:

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Capitolo 21
*** 20. Incontro inatteso ***


Ciao a tutte!! Come promesso rieccomi qua!! Lo so, lo so! Sono stata cattivella a terminare il chappy
in quel modo! Non era mia intenzione di lasciarvi con fiato sospeso fino ad oggi, ma dovevo pur creare
un pò di suspance, (sempre se si scrive così.. Boh!)
Buona lettura!! XD
Commentate!! XD
Baciotti
_sabry_



P.O.V. Edward






20.    Incontro inatteso.

Potevo ritenermi soddisfatto della giornata di shopping, a comprare per me era stata quella pazza di Alice,
ma la cosa importante era stata la mia tregua con Elisa. Era stata lei a definirci così, non eravamo ancora
amici ma ci stavamo provando così avevamo una tregua. Lo ammetto: avevo esagerato nel camerino,
persino io ero rimasto allibito dal mio comportamento. Quando le ero troppo vicino facevo fatica a rimanere
lucido. Una parte di me teneva a bada il mostro che ruggiva ogni qualvolta il suo odore appetitoso
stuzzicava le mie narici, l’altra si perdeva nei suoi occhi, e in quei piccoli gesti che inconsapevolmente mi
attiravano verso di lei. Mi era dispiaciuto che si fosse fatta male colpendomi, l’avevo stuzzicata per bene..
non avevo saputo resistere, il suo comportamento mi aveva incuriosito; non sembrava essere arrabbiata
con me, nemmeno quando mi lanciò la sua borsa, era più che altro una questione di orgoglio. In ogni caso
la sua mano non sembrava aver subito danni, ma non avendo mai messo in pratica le mie due lauree in
medicina pensai che fosse meglio portarla a casa per farla vedere da mio padre.

“Calma Edward, non si è fatta niente, non è il caso di far intervenire Carlisle, magari potresti tenerle la mano
con la scusa che così eviterebbe di gonfiarsi.”
  Perché quel mostriciattolo non si faceva gli affari suoi?!?
Abbandonai la decisione di andare da Carlisle, e ci avviammo verso casa di Elisa.

Durante il tragitto in auto il folletto ebbe una visione e se ne accorse anche Elisa, la vidi sussultare quando
presi a ringhiare; già, quando le visioni di Alice sparivano poteva significare una sola cosa: licantropi.

- Edward, cosa succede? Cos’ha visto Alice?- disse sporgendosi verso di me, sfiorandomi il braccio con la
 mano, non sembrava essersi accorta del suo gesto: era solamente preoccupata.

- Elisa aspettavi forse delle visite?- tentai di mantenere un tono calmo e rassicurante. Vidi il suo viso farsi
pensieroso, poi confuso, sembrava non avere la minima idea di quello che le chiedevo.

- No, ma immagino che potreste dirmelo voi.- concluse con un mezzo sorriso.
- Ormai siamo arrivati e se pensiamo la stessa cosa. Alice, temo che ti sarà impossibile fare una previsione.-
mentre osservavo mia sorella dallo specchietto retrovisore interno continuavo a tenere controllate le
espressioni che pian piano si susseguivano sul volto di Elisa.

Arrivati davanti a casa non vidi niente strano, l’unica macchina nel vialetto era l’Audi nera di Elisa.
Evidentemente la signora Rosemberg era uscita; anche lei pensò la stessa cosa perché si voltò verso di me
con mille domande in quegli occhi cioccolatosi.

Scendemmo tutti dalle auto e subito capii il perché di quella mancanza: quei cani erano nascosti nel
boschetto dietro casa di Elisa, la puzza di sentiva a miglia di distanza.

Jacob fu il primo ad uscire allo scoperto, tirai un sospiro di sollievo, ma era comunque seguito da Embry
e Quil.

- Jacob.- salutai, eravamo in territorio neutrale. Elisa spostò repentinamente lo sguardo sul nuovo arrivato
e gli sorrise apertamente, con me non lo aveva mai fatto.

- Edward.- disse lui per poi rivolgere un sorriso a lei. - Ciao Elisa, e anche a voi.- disse poi rivolgendosi ai
miei familiari.

- Cosa ti porta da queste parti, lupo?- chiesi allungando una mano che lui subito afferrò stringendo, il senso
di calore che mi trasmise era troppo. Lo sopportavo mio malgrado.

- Beh sai, avevo promesso alla nuova arrivata di mostrarle le meraviglie del posto!- disse sorridendo e anche
a noi scappò una risata, che meraviglie credeva di trovare a Forks la nostra piccola umana! Nel frattempo
era rimasta ferma, senza aprire bocca.

- Elisa, tutto ok?- si avvicinò Rosalie preoccupata. La vidi annuire senza staccare gli occhi da me e Jake.
Anche quest’ultimo si riscosse dal nostro dialogo

“Ma guarda un po’ non mi aveva detto di conoscere i Cullen, mi sa che dovrò istruirla a dovere.”
- Jake, penso che ormai sia tardi per tentare di istruire Elisa.- dissi ridacchiando, anche se i pensieri dei suoi
compari erano tutt’altro che d’accordo.

- E in cosa mi dovresti istruire, se posso saperlo?- disse lei intervenendo.
- Ehm, non mi avevi detto di conoscere i Cullen, altrimenti sarei partito col farti il lavaggio del cervello!-
- A parte il fatto che non me lo hai chiesto e poi l’ultima volta che ci siamo visti avevo qualche divergenza
con Edward, quindi..- disse lei con un velo di imbarazzo spostando lo sguardo sul sottoscritto, le risposi con
un sorriso rassicurante.

- Allora, cosa vi porta da queste parti?- dissi cambiando argomento: non volevo che i lupi si innervosissero
troppo, Jake era un amico ma degli altri mi fidavo il giusto.

- Come ti ho detto avevo un accordo con Elisa, ma quando l’ho chiamata per farle visitare la riserva ha
dovuto rifiutare perché era malata, quindi sono venuto a trovarla per vedere come stava, ma arrivati abbiamo
sentito uno strano odore. Amico, lascia che te lo dica: anche la tua macchina puzza!- disse scoppiando in
una risata alla quale mi unii anch’io.

- Ragazzi, scusate se vi interrompo ma possiamo entrare in casa se volete.- chiese cortesemente Elisa
estraendo le chiavi dalla borsa. Accettammo, Jacob congedò i suoi amici poi ci spostammo all’interno del
salotto mentre i miei fratelli portavano in casa gli acquisti di Elisa.

- Dio mio! Ma quanta roba hai comprato?- Jake era stupefatto; io con tranquillità sul divano accanto a lui.
- Dimmi la verità, non sei mai andato a fare spese con Alice e Rose, quando sono dentro un negozio si
scatenano, impazziscono per vestiti e accessori! Lo shopping mi piace ma non ne sono ossessionata come
loro!- Jake mi guardò come per chiedere conferma ed io annuii.

- Ehi, chi sono le pazze ossessionate?!?- chiese Rose ringhiando mentre entrava in salotto, Elisa si spaventò
e con uno scatto si alzò dalla poltrona di fronte a noi per venirci vicino, solo che nel voltarsi verso il suo
interlocutore inciampò nei miei piedi e mi finì praticamente in braccio. Ovviamente la presi al volo, i nostri
sguardi si incontrarono, rimanemmo a fissarci mentre il suo viso cominciava a colorarsi di un rossore invitante.
Ma la cosa che mi colpì furono i pensieri di Alice, mi mostrava la visione di ciò che era appena successo, lo
avevano fatto apposta!

“Contento fratellino?”  distolsi lo sguardo da Elisa e sorrisi a mia sorella.
- Rose stava scherzando,- tentai di rassicurare la piccola umana con tono dolce. - le hai fatto prendere un
colpo!- dissi serio rivolgendomi a Rosalie, quest’ultima si avvicinò scusandosi.

- Ma bravo il nostro Eddino!! Stai facendo passi da gigante!! Ma la prossima volta assicurati di non avere
gente intorno, non mi interessa vedere ciò che fai nella tua vita privata, basta solo che tieni alto l’onore dei
Cullen!- disse Emmett, tenevo ancora Elisa tra le mie braccia, era una sensazione così piacevole. In ogni
caso l’orso aveva finito di vivere. Mi alzai in piedi per poi posare delicatamente Elisa sul divano al mio posto.

- Jake, per favore, puoi intrattenere la padrona di casa senza mostrarle le immagini di ciò che sto per fare?
Potrebbero risultare troppo cruente.- dissi sorridendo affabile, per poi ringhiare scagliandomi contro Emmett
che stava ancora ridendo. Stavamo giocando anche se le sue parole mi avevano dato estremamente fastidio.
Mentre lottavo con Emmett tenevo sotto controllo Jake ed Elisa, il mio migliore amico mi conosceva molto
bene e non volevo che si lasciasse scappare qualcosa di troppo, aveva intuito troppe cose. Nella sua mente
le parole di Elisa avevano lasciato un dubbio, lui non poteva sapere il perché delle nostre incomprensioni
iniziali, in quel periodo era lontano dalla riserva, era andato a trovare la sorella maggiore che si era sposata
da poco. Un giorno o l’altro gli avrei spiegato tutto.

- Ma sei sicuro che non stiano facendo sul serio?- Elisa era leggermente preoccupata.
- Tranquilla, Edward è molto veloce, troppo per un tipo come Emmett. E poi stanno ben attenti a non rompere
niente. Se volessero fare davvero sul serio andrebbero all’aperto.- concluse con una scrollata di spalle.

- D’accordo. Jacob sono curiosa, potresti raccontarmi da dove nasce questa vostra amicizia? Ma soprattutto
perché? Insomma nel libro siete nemici per la pelle, vabbè siete divisi da Bella, ma in pratica non vi filate per
niente!- lasciai perdere Emmett e tornai a sedere sul divano lasciando Elisa seduta tra il mio migliore amico
e me, l’argomento era notevolmente interessante.

“Vuoi rispondere tu o preferisci che lo faccia io? Ah, ricordati che mi devi spiegare cosa intendeva Elisa prima
per avere qualche divergenza con te.”
  Beccato e lo sapevo! Sorrisi e gli feci segno di procedere, Elisa era
confusa: il suo sguardo saltava da me a Jake.

- Non mi piacciono questi scambi di pensieri, vi dispiacerebbe farmi partecipare al vostro dialogo?- sospirò
rassegnata squadrandomi.

- Mi ha solo chiesto se volevo rispondere io, non dirmi che sei preoccupata?- la guardai sornione e lei
istintivamente mi nascose il suo sguardo.

- Calcolando che già vi temo presi uno per volta, figuratevi quando siete insieme. Mi sembra ovvio!- disse
ridacchiando.

- No dai, non siamo così male!- disse Jake dandole una piccola spinta sulla spalla facendola poi urtare contro
di me. - Comunque non è niente di particolare, il fatto è che ci conosciamo da tempo, che è divenuta una
cosa naturale. Non ci sono mai stati problemi sulla nostra convivenza, ci siamo aiutati più volte cacciando i
vampiri nomadi che minacciavano gli umani.- terminò lui con un sorriso.

- Abbiamo superato con non poche avversità dovute alla nostra natura, ma in fondo siamo solo.. noi. Ci a
ccomuna il fatto che siamo diversi, entrambi pericolosi per la vostra specie, ma comunque tentiamo di non
farvi del male, e oserei aggiungere che siamo molto bravi in ciò che facciamo.- le sorrisi, sembrava soddisfatta
della nostra risposta.

- Ma allora Jacob, tu quanti anni hai?-  “Cacchio non mi avevi detto che era così sveglia la ragazza!”


Betato da Kumiko_Chan_



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD

Recensioni:

Recensione di Saretta__Trilly__ [Contatta] al capitolo 20: 19. Sorpresa - Firmata
Sono contenta che ti sia piaciuto,  mi sono divertita un sacco a scrivere la parte del camerino!!
comunque la visione di Alice non era niente di preoccupante..
Alla prossima.. ciau ciau =D
Recensione di bella95 [Contatta] al capitolo 20: 19. Sorpresa - Firmata
Tranquilla non ci sono problemi, certo sono sempre curiosa di leggere i vostri commenti.
Spero di aver soddisfatto la tua curiosità riguardo a questo capitolo, anche se scommetto di aver sollevato altri interrogativi.. XD
Ciaoo



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Capitolo 22
*** 21. Jacob ***


Ciao a tutte!! Come al solito sono di fretta.. stasera ho le prove di teatro..
Che ragazza impegnata che sono.. ebbene sì!! Ma non temete, trovo sempre il tempo per
aggiornare e per scrivere!! =D
Buona lettura!! XD
Commentate!! XD
Baciotti
_sabry_



P.O.V. Elisa






21.    Jacob

Mi era sembrata una cosa così assurda l’amicizia tra Edward e Jacob, eppure era reale. Me ne rendevo conto
mentre ascoltavo il loro racconto su come era cominciato tutto. La cosa più strana di tutte era vederli
tranquillamente seduti nel soggiorno di mia nonna.

Mi ero spaventata nel vedere la reazione di Edward nei riguardi di Emmett ero quasi certa che non stessero
scherzando; un secondo prima ero in braccio a Edward, il che non era proprio male, e per fortuna che mi
aveva presa al volo, poi un secondo dopo mi depositava delicatamente sul divano per scagliarsi contro Emmett ringhiando. Mi preoccupavano i suoi sbalzi d’umore, e se cambiasse nuovamente idea, sulla nostra quasi
amicizia? Decisi che non era il momento per simili preoccupazioni così mi concentrai nuovamente sul licantropo
seduto alla mia sinistra.

- Ma allora Jacob, tu quanti anni hai?- lo vidi irrigidirsi e scambiare uno sguardo con Edward.
- Sedici!- disse con un sorriso, già e come faceva a conoscersi da tempo con Edward?
- E da quanto tempo hai sedici anni?- avevo sempre desiderato pronunciare questa frase! Mi accorsi vagamente
di quello che accadeva intorno a noi, sembrava che i vampiri nel salotto si fossero fossilizzati sul posto.

- Ma che domande fai?- chiese Jake, non era per niente tranquillo, allora c’era davvero qualcosa sotto! Sorrisi
della mia piccola scoperta.

-  Forse avrei dovuto metterti in guardia, è piuttosto sveglia la ragazza!- disse Edward con una risatina nervosa,
mentre con la mano mi sfiorava il braccio come se volesse mostrarmi a Jacob rafforzare le sue parole.

- Scusa ma non puoi pretendere che non faccia attenzione alle tue parole, già mi sembra  pazzesco il fatto che
voi due siate amici; secondo te potrei perdermi anche una sola sillaba della spiegazione? Tu stesso hai detto
checonosci Edward da tempo, quindi le cose sono due: se lo conosci da tempo e se è vero quello che dice il
libro hai smesso di crescere da un po’; oppure su questa parte non è stata scritta tutta la verità e quindi tu
potresti essere un licantropo o un mutaforma, ma continuare a crescere pur rimanendo fedele alla tua natura.
Ma non capisco, e se non ti dispiace sarei curiosa di sapere.- conclusi stringendomi nelle spalle. Jacob tremò
leggermente per qualche secondo prima che un’ondata di calma invadesse la stanza.

Istintivamente indietreggiai spostandomi sul divano e un paio di braccia fredde mi avvolsero.
- Jake, tutto ok? Scusala è solo curiosa. Ma penso che se non volessi rispondere capirebbe, solo resta calmo
amico. Anche io ho avuto la tua stessa reazione la prima volta, solo con un po’ meno peli!- continuò Edward sghignazzando. Jacob era fermo con gli occhi e i pugni chiusi, un sorriso si allargò sulle sue labbra, aveva quasi
smesso di tremare. Dopo aver fatto un respiro profondo cominciò a parlare.

- Siamo dei mutaforma, ma ci chiamano anche licantropi, la cosa non ci dispiace in fondo rimaniamo sempre i “protettori”.- mentre parlava continuava a tenere gli occhi chiusi, Edward allentò leggermente la presa, così riuscii a sporgermi verso Jacob e posai la mia mano sulla sua ancora chiusa. Jacob aprì immediatamente gli occhi
puntandoli su di me, ardevano come fuoco nero.

- Jake se non vuoi è lo stesso..- cercai di dire ma non mi fece terminare.
- No, se siamo amici è giusto che tu sappia, in fondo mi sembra che tu abbia preso bene la compagnia di queste sanguisughe, quindi spero che potrai sopportare anche un sacco di pulci come me!- mi strizzo d’occhio poi sorrise
a Edward, sembrava più tranquillo.

- Comunque sei sveglia: Edward ha ragione, e poi anche tu hai ragione non ho sedici anni, ma è un po’ più
complicato di come dice il libro. Noi non abbiamo un'età precisa per la nostra trasformazione dipende tutto dalla presenza dei vampiri, l’unica differenza sta nella crescita e nel successivo invecchiamento.- fece una pausa
guardandomi per vedere le mie reazioni. Mi accorsi di essere ancora tra le braccia di Edward solo quando mi scosse leggermente, la mia mente lavorava freneticamente per cercare di capire le parole di Jake,  facendomi perdere il
contatto con la realtà, e così stavo facendo preoccupare tutti più del dovuto.

- Ah…- fu tutto ciò che riuscii a dire.
- Tutto ok?- mi guardò preoccupato Edward, lo guardai annuendo.
- E’ solo che sto cercando di capire.- Edward lasciò infine la presa su di me per tornare a guardare Jacob. - Jake
cosa intendi per “crescita e invecchiamento” non so se riesco ad arrivarci da sola.-

Fece un sospiro poi guardò oltre la mia testa, forse si stava consultando con Edward per capire se continuare
o meno.

- Io.. ehm.. sì insomma quando mi sono unito al branco, e quindi quando ho scoperto la vera natura dei Cullen
ero un bambino di soli 8 anni.- caspita era davvero piccolo, chissà quanti anni aveva adesso. - Quindi non è che
sono diventato un sedicenne da un giorno all’altro, anzi c’è voluto molto più tempo. In un certo senso è come se
dal momento della prima trasformazione il nostro corpo rallentasse il tempo della crescita per poi arrivare quasi a
fermarsi nel momento in cui raggiungiamo il massimo della forma: nel mio caso a sedici anni, più o meno.- ero sbalordita.

- Quindi, se ho ben capito in questa stanza l’unica che invecchia sono io!- dissi scatenando le risate generali.
- Beh sembra proprio di sì!- disse Alice avvicinandosi a me spettinandomi.
- Ragazzi forse è meglio che andiamo Elisa si vorrà riposare dopo una giornata come oggi, tra lo shopping e le
rivelazioni di Jacob.- disse Jasper.

Acconsentirono tutti, in fondo era stata una giornata davvero lunga.
Così li accompagnai alla porta salutandoli.
- Elisa mi stavo quasi dimenticando!- disse Alice tornado indietro verso la porta di casa mia.
- Cosa ti saresti dimenticata?- chiesi non avendo la più pallida idea di cosa stesse parlando.
- Ti ricordi vero che da lunedì cominciano le vacanze di primavera? E’ solo una settimana ma sempre meglio
che niente, no?- disse sorridendomi contenta, alzai lo sguardo per guardare i suoi fratelli e Jake che sorridevano,
anche loro la pensavano allo stesso modo, sorrisi anche io. Ora che mi veniva in mente forse i miei genitori mi
avrebbero raggiunto, o forse sarei andata da loro, che bello avevo voglia di vederli.

- Già me n’ero quasi dimenticata!-
- Stavo pensando che potevamo organizzare qualcosa, magari andare un paio di giorni da qualche parte..- era
partita a parlare a raffica, capivo la metà delle cose che diceva, poi finalmente Edward venne in mio soccorso.

- Alice, calmati non essere così irruenta, magari Elisa potrebbe avere dei programmi diversi rispetto a quelli che
le stai proponendo tu.-

- Sciocchezze avrei avuto delle visioni in merito.- disse il piccolo folletto risoluto! Poi entrambi si voltarono
versodi me.

- Beh in verità non so ancora cosa farò durante questa settimana di vacanza però mi piacerebbe rimanere a
casa, forse arriveranno i miei genitori per passare qualche giorno con me e la nonna..- l’espressione di Alice si
fece seria, quasi delusa per essere stata messa da parte. - ma non ho assolutamente detto che non ci possiamo
vedere. Magari voi volevate andare via da Forks ma se vi va di restare potremmo vederci, fare qualcosa tutti insieme.
Poi appena avrò parlato con nonna avrò qualche certezza in più e tu Alice potrai avere le tue visioni e magari anche
la nostra vacanza!-

Meno male ero riuscita a salvare la situazione!
Così tutti più sollevati ci salutammo con la promessa di sentirci al più presto per organizzarci.


Capitolo non Betato 



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD

Recensione di bella95 [Contatta] al capitolo 21: 20. Incontro inatteso - Firmata
Lo so ti ho scioccato con questo chappy.. però mi sembrava carino che Edward e Jacob fossero amici.. Giusto per rendere la storia diversa.
Mi sono sempre chiesta: E se fossero amici?? così ci hho provato!
Ciaoooo!!
Recensione di Saretta__Trilly__ [Contatta] al capitolo 21: 20. Incontro inatteso - Firmata
Alice..sempre la solita!! Per il combattimento di Edward ed Emmett ho pensato di aggiungerlo per movimentare un pò la scena..
Spero sia servito!!
Alla prossima!! XD
Recensione di momo [Contatta] al capitolo 21: 20. Incontro inatteso - Firmata
Infatti anche io no n vedo l'ora che arrivi natale per fare un pò di vacanza!!
Ti sei persa un bel pò di capitoli.. ma ti perdono, a patto che continui a leggermi.. ske!!
Ciau ciau


Grazie a chi ha messo la FF tra i preferiti:


1 - momo
2 - 13ste
3 -
 Ali96
4 - BabyPrincess
5 - bella95
6 - BellaCullen88
7 - catedarling
8 - edward bella
9 - EllyBelly
10 - gegge_cullenina
11 - Ginny Weasley 95
12 - Gio_Cullen
13 - Kiaretta_96
14 -
Marty Vampire
15 - mary96twilight
16 -
mihael keehl
17 - Naruchan Love 4ever

18 - ornella
19 - 
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Capitolo 23
*** 22. Vacanze primaverili ***


Ciao a tutte!! Che bello tra poco è Natale.. Finalmente un pò di vacanza!! Ne ho un disperato bisogno!!
E voi?? Vi informo che questo è l'ultimo capitolo prima di Natale.. se riesco ne posterò un altro prima
della fine dell'anno, cioè martedì prossimo.. pc permettendo..
Buona lettura!! XD
Commentate!! XD
Ma soprattutto BUON NATALE!!
Baciotti
_sabry_



P.O.V. Edward






22.    Vacanze primaverili
    
Durante il viaggio di ritorno verso casa Alice non stava zitta un secondo, mi chiedevo solo come facesse mio
fratello a sopportarla dopo tutto questo tempo! Avevamo appena imboccato il vialetto quando
improvvisamente i pensieri dei miei genitori mi distrassero.

- Alice non è che per caso hai avuto delle visioni riguardo alle vacanze di primavera?- le chiesi con una
certa urgenza, percepibile dal mio tono di voce.

“Ci stavo giusto arrivando anche se non capisco tutta questa fretta!”  mi voltai a guardarla, anzi le lanciai uno
sguardo inceneritore.

- No, nessuna quando mi concentro sul futuro di Elisa ho dei buchi percettivi,- sorrise, non capivo cosa ci fosse
di divertente. - questo vuol dire che non andrà via da Forks!- ora cominciava a chiarirsi la situazione.

- Però questo vuol dire solo che, nel migliore dei casi, sarà in compagnia di Jacob.- 
"Speriamo non alla riserva, altrimenti noi non potremmo esserci.”
  I pensieri di Jasper mi giunsero inaspettati, si
stava affezionando anche lui ad Elisa.

- Alice riguardo a noi non vedi niente?- eravamo davanti a casa. Mi mancava poco, giusto il tempo di
 parcheggiare l’auto nel garage e avrei chiesto spiegazioni a Carlisle.

- Perché dovrei guardare il nostro futuro, non ha senso concentrarmi su qualcosa che non riesco a vedere,
sicuramente noi saremo al fianco di Elisa, visto che anche tu hai voglia di stare con lei!- disse in tono
canzonatorio, scusa piccoletta ma non è proprio il momento di giocare.

- Alice forse noi non riusciremo a stare con Elisa durante queste vacanze, avresti dovuto vagliare tutte le
possibilità. Stai perdendo colpi.- le dissi un po’ troppo duro, chiudendo lo sportello dalla Volvo.

- Papà spiegati.- dissi facendo irruzione in salotto seguito a ruota dai miei fratelli.
- Alice non vi ha detto nulla?- chiese con uno sguardo interrogativo rivolto a mia sorella. Di tutta risposta lei
scosse il capo mesta.

- No, era occupata ad organizzare questi giorni di festa tenendo conto della presenza della nostra piccola amica.-
disse Jasper cingendo con un braccio le spalle di sua moglie.

- Beh, ci dispiace rovinarvi i piani ma il clan di Denali ci ha invitato a passare da loro questa settimana per riunirci.
E, come voi ben sapete, sarebbe meglio non rifiutarci considerando che sono i nostri parenti più prossimi.-
concluse Carlisle con un sospiro.

“Guarda che facciotte tristi, i miei ragazzi.”  Esme era dispiaciuta, sempre amorevole.
- Ragazzi mi spiace moltissimo, io e vostro padre cercheremo di trovare un compromesso, ma ha ragione
sarebbe scortese rifiutare un loro invito.-  “Faccia da cucciolo disperato modalità ON!” Chissà cosa aveva in mente
quel mostriciattolo!

- Mamma.. ma senza di noi Elisa passerà le vacanze da sola, non possiamo abbandonarla!- ottima mossa sorellina!
Alice stava mettendo in pratica la sua tattica e Rose, che aveva intuito tutto, decise di dare man forte alla sorella.
Esme si avvicinò per consolare le due vampire. Una volta stretta nell’abbraccio di mamma, Alice mi mostrò una
visione, dovevo farla accadere. “Edward tu sai cosa fare a questo punto.”  Eccome se lo sapevo, mi dispiaceva dare
un dispiacere ad Esme. Nel momento esatto in cui mamma si voltò a guardarmi abbassai il capo e come una furia attraversai il salone: destinazione camera mia.  “Edward, figliolo dove stai andando? Per favore non fare così!”
non mi voltai e continuai a salire le scale; arrivato a destinazione sbattei la porta della mia stanza.

“- Ragazzi vi chiedo di ritirarvi in modo che io e vostra madre possiamo decidere sull’evolversi della situazione.-
osservai la scena dal punto di vista di mio padre. I miei fratelli erano tutti sconsolati, compresa Alice anche se stava
solo recitando la sua parte.  Qui ci vorrebbe un Oscar! Sorrisi stava andando tutto secondo i nostri piani.


Era tarda mattinata, il sole era nascosto dietro ad una coltre di nubi, come al solito. Esme e Carlisle dovrebbero
essere già a casa, erano usciti poco dopo l’alba; ma di loro non vi era alcuna traccia così mi ritrovai a bussare alla
porta della stanza da letto di Alice e Jasper, quest’ultimo venne ad aprirmi.  

“Fratello come va? Hai saputo qualche novità?” scossi la testa. Jazz si scostò per lasciarmi entrare, trovai Alice
davanti allo specchio, per ingannare il tempo si stava provando tutto l’armadio in cerca di cosa mettersi.

- Alice, cosa hanno deciso? Sono andati a caccia lontano, hanno fatto apposta per non farsi sentire.- sul suo viso
si disegnò un’espressione preoccupata.

- Non dirlo a me, mi stanno facendo venire il mal di testa.- disse, nel frattempo Emmett e Rose apparvero sulla
soglia della stanza, anche loro erano curiosi. - Non so cosa stia accadendo; cioè se sono discordi sulla decisione
da prendere o stanno giocando con le loro indecisioni per non farmi vedere niente fino al loro arrivo. In un
momento ci vedo insieme ad Elisa qui a casa Cullen e un momento dopo ci vedo nel bel mezzo di una landa bianca
e immacolata!- un ringhio usci dalle sue delicate labbra che subito furono chiuse da quelle di mio fratello. Diceva che
era il miglior modo per calmarla, e dai pensieri incoerenti di Alice potevo dire che aveva pienamente ragione.

- Allora cosa facciamo? Dobbiamo stare qua ed aspettare il verdetto.- disse triste Rose.
- Perché non andiamo a vedere come sta lo scricciolo! Magari riusciamo a ricostruire il piano di Alice per rimanere
a casa.-

“Ottimo Emmett, e chi dice che non pensi!”  Alice aveva ragione, poteva essere un idea. Sorrisi ad entrambi.
Poi tutti ci osservammo complici fino a quando non udimmo suonare il campanello, sapevo già che era Jacob.
Scendemmo tutti nel salone; io andai ad aprire alla porta, poi voltai di spalle tornado sui miei passi.
- Jake siamo nei guai, Carlisle e Esme vogliono portarci in Alaska.-
- E così mi volete lasciare da sola, non mi sembra un comportamento carino!- Piccola, ci sei anche tu!!
- E io chi sono? Faccio solo la parte del cane da compagnia??- mi voltai rapidamente a quelle parole, poco importava
di cosa ci facesse Elisa a casa nostra. Ma quando focalizzai la scena l’unica cosa che vidi fu Lei fare cenno di no con
la testa a Jacob e poi abbracciarlo teneramente. Non ci vidi più! Jasper inondò la stanza di tranquillità, infatti riuscii
a mettermi seduto sul divano senza inveire contro nessuno, non sopportavo l’idea che lei usasse ciò che si definisce
due pesi e sue misure per trattare con me e il lupo.

- Vogliono portarvi in Alaska per quale motivo non sarà successo qualcosa di grave?- chiese Jacob sciogliendo
l’abbraccio con Elisa e venendo verso il sottoscritto, intanto i miei fratelli facevano a gara per accaparrarsi le
attenzioni della piccola umana.

- Niente di grave, il clan di Denali ci ha invitato a trascorrere lì le vacanze.- dissi con tono pacato tentando di
nascondere la rabbia.

“E voi non ci volete andare, correggimi se sbaglio ma vorreste rimanere qua con me e soprattutto con Elisa.” Lo
guardai in cagnesco (già proprio così) e lui in tutta risposta si fece una risata. Poi sentii un dolce profumo sovrastare l’odore di Jacob, mi sollevai dallo schienale del divano per voltarmi.

- Uffa.. non credo che riuscirò mai a coglierti alla sprovvista nonostante la “promessa”. Come ci sei riuscito?- chiese rivolgendomi un tenero broncio, evidentemente non le piaceva che le si rovinasse una sorpresa.
- Anche se ero impegnato nella conversazione ho sentito in tuo odore, sai piuttosto che la puzza di cane..- feci un piccolo sorriso. Lei rimase in silenzio annuendo poi stette a guardarmi mentre gli altri spiegavano a Jacob il piano
di Alice. Poi capii il motivo del suo silenzio.

“Edward?” sorrisi “Ce ne hai messo di tempo ti facevo un po’ più sveglio! Scusa scherzavo!”  la fissai con un
espressione seria, e lei arrossì leggermente. Mi spostai leggermente lato facendole spazio accanto a me sul divano,
lei accolse di buon grado il mio proposito prendendo posto vicino al sottoscritto. “Sei arrabbiato?” mi chiese una
volta che i nostri occhi si incontrarono di nuovo.

- Cosa te lo fa pensare?- risposi, anche se avrei voluto dire che sì un po’ ero arrabbiato. “Diciamo che hai cambiato atteggiamento nel giro di.. tipo due secondi?”  la guardai accigliato. “Ti ho osservato:”  chissà perché ma la cosa mi piacque più del lecito “hai aperto la porta scocciato, e poi ho capito perché infatti c’era qualcosa che non andava;
poi quando ti sei girato verso di me sembravi a dir poco furioso, sai ho sentito l’influenza del potere di Jasper, e
quando Jake ti si è avvicinato lo hai fulminato con lo sguardo. Scusa lo sapevo che non era una buona idea venire
qua, ma Jake ha insistito tanto.”

- Ha detto qual è il posto migliore per organizzare le vacanze se non a casa Cullen?- concluse con un sospiro
rassegnato abbassando il capo. Non mi andava che pensasse che avessi cambiato idea riguardo la nostra amicizia.

- No, non è assolutamente per quello, mi fa piacere averti qui, vieni con me ti mostro una cosa.- mi alzai dal divano seguito da Elisa. Rallentai il mio passo per lasciarmi affiancare da lei e poi delicatamente la guidai posandole una
mano sulla schiena. Subito si volse verso di me, imbarazzata.

- Tranquilla, mica mordo!- ridacchiai. - E, soprattutto, non leggerò i tuoi pensieri senza il tuo permesso. Le promesse vanno mantenute.- sospirò mormorando un grazie, e fu così che la ma curiosità schizzò alle stelle.
Arrivati nel garage mi fermai di fronte a un auto rigorosamente coperta con un telo bianco.
- Aspettami qui.- Annuì, così andai a prendere le chiavi poi, sempre alla mia velocità, scoprii l’auto mostrandole la
mia Aston Martin V-12 Vanquish. Avevo letto nei pensieri di Alice che le piacevano le auto, così con una leggera pressione sul telecomando feci scattare le serrature in modo da poter aprire lo sportello del guidatore.   

- Dimmi sono riuscito a dimostrarti che mi fa piacere avere la tua compagnia in questa casa o pensi che dovrei
azzardare di più?- mi sorrise, finalmente lo stesso sorriso che le avevo visto rivolgere a Jacob. Meno male che anche
in sua presenza una cosa giusta ogni tanto riuscivo a farla.

- So quanto tu sia geloso della tua preziosissima macchina.- disse mantenendo quel dolce sorriso. Mi avvicinai a lei
che era rimasta pietrificata sul posto allungando una mano per invitarla. Quello che successe ebbe dell’incredibile,
posò la sua mano calda sulla mia fredda, la condussi fino all’interno dell’auto facendola accomodare sul sedile. Stavo
per aprire bocca quando Carlisle ed Esme rovinarono tutto entrando nel garage, fotografando mentalmente la scena. L’unica cosa positiva era che dai loro pensieri potevano capire che andavamo d’accordo, avrei saputo sfruttare la situazione a mio vantaggio.



Capitolo non Betato 



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD

 Kumiko_Chan_ [Contatta] Segnala violazione
 Capitolo 22: 21. Jacob
Ciao!! Povera Alice.. Esme e Carlisle le hanno rovinato tutti i suoi piani.. ti posso assicurare che erano piuttosto divertenti!!
Ma forse non tutto è perduto sono certa che saprà riarrangiarli nel modo migliore!!
Baciotti
 ornella [Contatta] Segnala violazione
Capitolo 22: 21. Jacob
Non sei la prima che mi fa questa domanda.. il capitolo di Jacob è stato il più difficile, volevo scrivere qualcosa di diverso, anche
per giustificare il fatto che si conosce da tempo con Eddy.. ma non ho saputo dargli un età reale.. nessun numero mi sembrava
quello giusto..  Così ho pensato di lasciare a voi la scelta. Nei libri Bella dice sempre che fisicamente dimostra sui25 anni.. e più
o meno l'ho sempre pensato così!!
Ciao alla prossima!!
 bella95 [Contatta] Segnala violazione
Capitolo 22: 21. Jacob
Sono contenta di aver ricevuto dei riscontri positivi per il capitolo di Jacob pensavo di aver scritto un mare di cavolate e dover fare
i conti che le lettrici arrabbiate!! Invece non è stato così.. Meno male.. che sollievo!!
Ciau ciau
 Saretta__Trilly__ [Contatta] Segnala violazione
Capitolo 22: 21. Jacob
Eh.. lo so povera Elisa.. Ma d'altronde qualcuno deve continuare ad invecchiare.. non possiamo mica rimanere tutti giovani per sempre!!
Ciaoooooo!! 


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Capitolo 24
*** 23. Chi ci capisce più qualcosa? ***


Ciao a tutte!!  Innanzitutto Buon Anno Nuovo!!! Come sta andando il 2010!!
A me non moltobene.. si può riavere indietro il 2009?? No vero?? Beh peccato vedrò di aggiustare questo 2010!
Lasciando da parte i miei isterismi mentali, volevo dire che dopo queste vacanze non vi lascerò a corto
di capitoli quindi ricominciamo subito con il capitolo 23!!
Mi stavo quasi dimenticando: "Mi raccomando andate a letto presto che magari vi porto qualcosa!!"
Sì, è vero sono pazza!! *_*
Buona lettura!! XD
Commentate!! XD
Baciotti

_sabry_



P.O.V. Elisa






23.    Chi ci capisce più qualcosa? 

Quando mi voltai verso Edward, vidi che fissava il portone del garage aperto, e scendendo dall’auto capii perché:
i suoi genitori avevano appena fatto il loro ingresso.

- Elisa, che piacere rivederti!- disse Esme venendomi incontro e stringendomi in un affettuoso abbraccio: ecco da
chi aveva preso Alice!

- Anche per me è un piacere! Salve Dr. Cullen.- dissi quando arrivò di fronte a noi dopo aver parcheggiato l’auto.
- Noto con piacere che voi due avete fatto pace. Ma, Edward, potresti mostrarle casa anziché l’autorimessa.-
continuò Carlisle con disappunto.

- So che le piacciono le auto, così ho pensato che avrebbe apprezzato se le avessi mostrato la mia Aston Martin.-
disse Edward guardandomi, cercava una conferma alle sue parole così gli sorrisi annuendo.

- Allora non ho visto male. Sai, Edward non ha mai fatto salire nessuno al volante di quell’auto, da quando
gliel’abbiamo regalata, e ne è passato di tempo!- Esme mi fece l’occhietto e poi rise insieme al marito.

- Infatti sono stupita anch’io.- lo guardai: non sapevo più cosa aspettarmi da lui.
- Venite, torniamo in casa, abbiamo bisogno di conferire con voi ragazzi.- mi girai verso Edward ma era già
scomparso, lo cercai con lo sguardo e quando lo trovai lo vidi camminare verso di me sorridente: aveva messo
tutto a posto, anche l’auto era stata ricoperta col telo bianco.

Eravamo comodamente seduti sul divano mentre aspettavamo che i genitori di Edward facessero la loro apparizione
nel salone, quando all’improvviso si sentì un ululato.

- Cavolo, questo è Sam che mi chiama. Ragazzi, ci pensate voi a riaccompagnare Elisa? Edward, l’affido a te.-
Guardai male Jacob.

- Grazie Jake, ma non sono un pacco postale!- Rise e scomparve oltre la soglia di casa.
- Non intendeva quello,- disse Jasper - solo che non hai l’auto e sei lontana da casa.-
- Ehi, però non è giusto che sia affidata a te!- disse Emmett guardando suo fratello seduto accanto a me.
- Emm, devi imparare a saper perdere. Inoltre, Jacob mi conosce: sa che un’altra condizione non mi sarebbe andata
a genio.- incredula di quelle parole, distolsi lo sguardo da lui. Non sapevo cosa pensare, e il suo comportamento
non mi aiutava.

- Allora, Signor Facciamo-tutto-a-modo-mio-o-niente, che ne dici di portare la nostra ospite nella tua stanza mentre
noi parliamo con mamma e papà? O pensi che mi concederai la grazia di lasciarla nella mia?- disse Alice. Per tutta
risposta Edward si alzò dal divano sbuffando

- Decidi tu, per me non ci sono problemi.- disse mentre salivamo le scale.
- Tranquillo, per me è lo stesso..- dissi abbassando la testa sicuramente rossa in viso: che situazione!
- D’accordo vieni con me, non so per quanto tempo si prolungherà la nostra “riunione di famiglia” ma almeno avrai
qualcosa con cui passare il tempo.- Eravamo arrivati al terzo piano, davanti alla stanza di Edward, il quale con un
movimento fluido e veloce aprì la porta invitandomi a precederlo.

La sua stanza era molto simile a quella descritta nel libro, grande e luminosa, con l’enorme vetrata al posto della
parete, il divano nero, poi i cd e i libri.. Dopo che riuscii ad osservarla tutta mi girai verso Edward, che stava
appoggiato allo stipite della porta a guardarmi con uno strano sorriso sulle labbra perfette. Avrei giurato che in quel
momento tutto il sangue che avevo in corpo si fosse concentrato sulle guance. Perché solo lui riusciva a farmi quell’effetto,
stupido atteggiamento da vampiro!

- Senza offesa, ma sei buffa!- disse con una risata melodiosa.
- Non capisco, cosa intendi?- lui si staccò dalla porta venendo verso di me.
- Beh, mentre ti guardavi intorno, avevi la stessa espressione di un bambino nel paese dei balocchi.- mi vergognai
oltre inverosimile, spostai lo sguardo sui cd dandogli le spalle. Che stupida che ero stata, nel guardarmi intorno mi
ero dimenticata che lui fosse lì dietro di me. - Scusami non volevo metterti in imbarazzo. E’ solo che mi sono perso
nel tuo modo di fare. Se hai qualche domanda non esitare a pormela, vedrò di risponderti volentieri.-

- E’ solo che mi sono stupita del fatto che anche la tua stanza assomiglia a quella descritta nel libro, tutto qua.-
dissi a bassa voce, sentivo la sua presenza alle mie spalle.

- Sì, lo so. Ma vedi quando ho letto il libro mi sembrava carina e così ho deciso di provare; prima tutta la mia
musica che vedi esposta era nella stanza di fronte, quella degli ospiti,  ma non aveva senso usare due stanze.- si
spostò affiancandomi. - Io devo andare.- disse sospirando. - Per favore, sentiti libera di ascoltare della musica se
vuoi oppure se volessi leggere scegli quello che vuoi dalla mia collezione, ma ti prego solo di non prendere uno
dei libri senza titolo: sono i miei diari. Oltre al fatto di essere personali, non credo che in loro troveresti un
interessante lettura.- era quasi alla porta quando mi voltai a guardarlo.

- Perché no, cioè.. sì insomma mi piacerebbe, se posso.- perché mi aveva detto di non leggerli? Adesso curiosità
 mi stava letteralmente divorando.

- Curiosa fino alla fine eh? Sinceramente non credo siano una lettura adatta a te.- lo vidi sorridere, di un sorriso
carico d’amarezza. In pochi passi tornò di fronte a me.

- Facciamo così: non ti sto chiedendo di non leggerli, solo mi piacerebbe se potessi essere in mia compagnia in
quel momento, anche perché la tua determinazione è chiara. Puoi per piacere farmi questo favore? Sappi che, in
ogni caso, saprò se li avrai letti.- d’accordo, aveva vinto lui.

- Affare fatto, poi mi devi spiegare come fai a vincere sempre tu.- sospirai, già lo sapevo: era riuscito ad incantarmi
un’altra volta, è che mi perdevo nei suoi occhi e il gioco era fatto. Edward era la persuasione fatta a persona, e che persona!

Mi sorrise di sghembo e poi uscì dalla stanza.
Decisi di ascoltare la musica, onde evitare di cadere in tentazione. Volevo rilassarmi, così presi un cd di musica
classica, trovai una raccolta dei Notturni di Chopin; feci partire il cd e mi sedetti sul divano chiudendo gli occhi.

Quando li riaprii dopo una decina di minuti mi venne quasi un colpo; seduto all’altro capo del divano c’era Edward
che mi fissava.

- Cullen, la mamma non ti ha insegnato che non si fissano le persone? Mi hai fatto venire un colpo!- continuava a
guardarmi serio.

- Avrei dovuto annunciare la mia presenza, è solo che mi sembrava che stessi dormendo, così non
volevo arrecarti disturbo.-

- Non stavo dormendo, mi stavo solo rilassando. Ehm, posso farti una domanda?-
- Procedi pure, ti avevo detto che sarei rimasto a tua disposizione.- disse serio, ma i suoi occhi brillavano di una
strana luce.

- Ti è mai capitato di non riuscire a distogliere i pensieri da qualcosa che ti sia vietato? E’ incredibile, per quanto
tenti di non pensarci sai che è lì, a pochi metri da te, ma non lo puoi prendere!- dissi sospirando. E non stavo
pensando ai libri, ma alla perfezione seduta accanto a me, stavo ripensando alla giornata di shopping. Al suo
comportamento in quel camerino, ma ero troppo timida per chiedergli spiegazioni.

- E’ tremendamente frustrante!- disse a bassa voce portandosi una mano tra i capelli scompigliandoli, chissà cosa
intendeva? Non capii il significato del suo sguardo, ma era così intenso da farmi arrossire, volevo spostare lo sguardo.

La verità è che ero abbagliata dall’oro dei suoi occhi.
- C’è altro che volevi sapere?- chiese senza interrompere il contatto visivo. Il mio cervello aveva quasi finito di
preparare i bagagli. Fu nel preciso istante in cui Edward mi sorrise di sghembo che capii che il mio cervello era
definitivamente partito per Non-so-dove.



Betato da Kumiko_Chan_



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD
 

RenesmeeBlack [Contatta]
Capitolo 23: 22. Vacanze primaverili
Ciao sono contenta che la storia ti piaccia..
Già ho pensato ad Elisa perchè non volevo scrivere di una Bella così diversa da quella scritta dalla Meyer..
Comunque a chi lo dici se i Cullen esistessero Forks sarebbe la mia dimora fissa!! XD
Spero che continuerai a leggere la storia è ancora ricca di sprprese!!
Baci XD
 bella95 [Contatta]
Capitolo 23: 22. Vacanze primaverili
Sì, effettivamente un pò di gelosia non guasta. Da un pò di pepe con alla storia. Anche se più avanti temo di aver esagerato..
Ciau ciau
 Saretta__Trilly__ [Contatta]
 Capitolo 23: 22. Vacanze primaverili
Sono felice che ti sia piaciuta questa scena, mi sono divertita un sacco a scriverla. Volevo che fosse divertente.. in fondo era tutta una trovata di quella pazzoide di Alice!!
Hai ragione!! Anche se questo capitolo l'ho scritto verso la fine dell'estate, perciò non avevo in mente un'espressione precisa, ma quella ci sta benissimo!!
Ciauuuuuuuuuuuu


Grazie a chi ha messo la FF tra i preferiti:


1 - momo
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4 - asheptus

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6 - bella95
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8 - catedarling
9 - edward bella
10 - Elinor_Black

11 - EllyBelly

12 - gegge_cullenina
13 - Ginny Weasley 95
14 - Gio_Cullen
15 - Kiaretta_96
16 - Kumiko_Chan_

17 -
Marty Vampire
18 - mary96twilight
19 -
mihael keehl
20 - Naruchan Love 4ever

21 - ornella
22 - RenesmeeBlack
23 - sackiko_chan
24 - SorryViOLENTKiSS
25 - __cory__

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Capitolo 25
*** 24. Cosa succede?!? ***


Ciao a tutte!! Volevo dirvi che grazie alla paziente Kumiko_Chan_, che ha betato anche i capitoli vecchi, i primi tre capitoli insieme al prologo adesso hanno una forma più leggibile! Se volete darci un'occhiata..
Buona lettura!! XD
Commentate!! XD
Baciotti

_sabry_



P.O.V. Edward






24.    Cosa succede?!? 

La riunione di famiglia era terminata: l’esito mi lasciava insoddisfatto, certo avevamo convinto Esme e Carlisle a rimanere a Forks, purtroppo con la concessione che i vampiri di Denali sarebbero venuti ospiti a casa nostra. Mentre salivo le scale mi immaginavo Elisa in piedi accanto alla mia libreria, intenta a infrangere la mia richiesta. Invece quando, senza fare il minimo rumore, aprii la porta della mia camera. la trovai seduta sul divano.
Le note di Chopin riempivano la stanza, lei era seduta con le gambe piegate strette al petto,circondate dalle braccia, e il capo era appoggiato allo schienale. Supposi che si fosse addormentata, il respiro era profondo e regolare, così come il battito del suo cuore; mi sedetti lontano da lei sul divano: per nulla al mondo avrei voluto svegliarla, sembrava così fragile e indifesa. All’improvviso si volse verso di me e le sue iridi color cioccolato mi fissavarono allarmate.
- Cullen, la mamma non ti ha insegnato che non si fissano le persone? Mi hai fatto venire un colpo!- disse riprendendosi, ma sul suo viso aleggiava un lieve rossore.
- Avrei dovuto annunciare le mia presenza, è solo che mi sembrava che stessi dormendo, così non volevo arrecarti disturbo.- ero sincero, ma ero stato convincente?
- Non stavo dormendo, mi stavo solo rilassando. Ehm, posso farti una domanda?-  
- Procedi pure, ti avevo detto che sarei rimasto a tua disposizione.- ero certo che mi volesse chiedere della riunione appena conclusa, chissà come avrebbe appreso la notizia. Sicuramente mi avrebbe riempito di domande sul clan di Denali, su Tanya era ovvio. Beh sarei stato il più sincero possibile. Volevo che cominciasse a fidarsi di me.
- Ti è mai capitato di non riuscire a distogliere i pensieri da qualcosa che ti sia vietato? E’ incredibile, per quanto tenti di non pensarci sai che è lì, a pochi metri da te ma non lo puoi prendere!- disse con lo sguardo fisso su di me e sospirando, sembrava amareggiata. Mi stupii: era l’ultima cosa che mi aspettavo che mi chiedesse.
- E’ tremendamente frustrante!- assentii a bassa voce, ma nonostante tutto volevo che mi sentisse. Purtroppo ero sicuro che non parlassimo della stessa cosa: l’oggetto del suo desiderio erano i miei diari, il mio.. beh, era lei. Per quando mi sforzassi di starle lontano mi ritrovavo a gravitarle intorno. Era abbastanza sveglia per capire le mie parole, così mi divertii ad abbagliarla un'altra volta, lo so non era un comportamento da gentiluomo, ma vederla il balia del mio sguardo, in mio potere, mi dava la sensazione di essere riuscito celare le mie carte.
- C’è altro che volevi sapere?- non volevo che lasciasse il mio sguardo, le sue attenzioni mi piacevano più del lecito, ed ero avaro dei suoi pensieri. Probabilmente il sorriso che le riservai fu il colpo di grazia, così mi alzai dal divano volgendo lo sguardo fuori dalla finestra. Non capivo il motivo per il quale Alice non ci avesse ancora disturbato.
- Giusto, ora che ci penso non mi hai ancora detto qual è il verdetto.-  proprio in quel momento il folletto malefico fece irruzione della mia stanza. Quando si parla del diavolo..
- Che domande: abbiamo vinto noi! Resteremo insieme durante le vacanze!- e si abbracciarono contente.
- Stai solo dimenticando un piccolo particolare.- le ricordai, dal canto suo Alice mi fulminò con lo sguardo.
- Quale sarebbe?- chiese timidamente Elisa.    
- Sciocchezze: noi due staremo insieme.- il suo sguardo cercò il mio trovandolo, cosa voleva che le dicessi, che sarei stato troppo impegnato a tentare di sfuggire dalle grinfie di Tanya? Per fortuna Alice continuò richiamando l’attenzione di Elisa. - Già, Edward sarà un po’ impegnato.- sembrava triste? Poter solo immaginare ciò che stava pensando alla lunga mi avrebbe portato alla pazzia, ne ero certo! Elisa si scostò da mia sorella muovendo alcuni passi nella mia direzione.
- Cosa vuol dire che sarai impegnato, pensavo che fossimo amici, e gli amici stanno insieme durante le vacanze, poi ci sarà anche Jake, non vorrai abbandonarci?- aveva imparato molto da Alice, oppure fare lo sguardo da cucciolo abbandonato era una prerogativa femminile? Optai per la seconda.
- Credimi, preferirei di gran lunga passare del tempo con voi piuttosto che col clan di Denali.- in quel momento sulla sua fronte liscia si fecero largo alcune piccole rughe, stava cominciando a capire.
- Questo vuol dire che resterete a Forks ma sarete in compagnia; quindi avete perso!- disse amareggiata. - Siete proprio dei buoni a nulla!- concluse poi ridacchiando.
“Buoni a nulla, noi?” pensò Alice cominciando a ringhiare, voleva spaventare Elisa. Il suo gioco non mi piaceva, il cuore dell’umana aveva cominciato ad accelerare il battito così mi parai di fronte ad Elisa.
- Alice, smettila! Non è divertente.- la ammonii, ma cominciai a pensare il contrario quando sentii Elisa, dietro di me, fare presa con le mani sulla mia camicia. Era una bella sensazione ma mi convinsi che non sarebbe stato cavalleresco continuare a metterle paura.
- Stavo solo scherzando, tranquilla.- disse Alice, e detto ciò Elisa riemerse da dietro il mio braccio destro lasciando la presa. - Guarda il lato positivo, oggi possiamo stare insieme. Tanya e le sue sorelle arriveranno solo domani.-
- Quindi anche loro soro reali?- la mia sorellina ed io non resistemmo dal ridacchiare.
- Riesci ancora a stupirti?- le chiesi sincero, la vidi annuire con più di mille domande negli occhi. - Avanti chiedimi ciò che vuoi sapere.- dissi andando a sedermi sul divano e facendole segno di raggiungermi.
- Prima che tu cominci ad tempestare Edward di domande, voglio dirti che sì il clan di Denali è composto dalle tre zitelle Kate, Irina e Tanya, poi ci sono anche Eleazar e Carmen. Ah un ultima cosa, Tanya tenta disperatamente di conquistare Edward da ormai una cinquantina d’anni, con scarsissimi risultati. Pensa che lui non la sopporta!- la piccola umana non poté fare a meno di ridere.
- Ehi, smettetela di parlare di me come se non fossi presente!- dissi irritato a facendo voltare verso di me Elisa che si coprì la bocca con una mano, ancora in preda alla risate.
- Scusa Edward, allora è per questo che sarai impegnato.- non era una domanda: Elisa sapeva benissimo di cosa stava parlando.
- Già. Hai qualche idea per aiutarmi? Perché fino ad ora il folletto è stato inutile!- dissi frustrato: non avevo voglia di passare un intera settimana a sviare le avances di Tanya mentre i miei fratelli potevano uscire con Elisa.
- Beh potresti nasconderti a La Push.- Coosa? In mezzo al fetore di quei cagnacci? Ma stiamo scherzando? La guardai male scuotendo la testa, riprova ancora piccolina.
- Non credo sia un buon nascondiglio: il patto è ancora in vigore e quindi, nonostante Jacob sia il migliore amico di Edward, egli non può varcare il confine. Sam non vuole.- mi venne in aiuto Alice.
- Allora potresti venire a stare a casa mia, cioè della nonna,- ALT, fermate tutto! Sono pazzo oppure ho sentito bene? “Hai capito? Sta tentando di accalappiarti Edward! Scherzo! Credo che lo faccia per darti una mano, di solito gli amici cercano di aiutarsi. Così come tu l’hai protetta dalla mia finta furia ora lei sta cercando di proteggerti da Tanya. Ti avverto se non accetti sei morto! Non puoi mandare all’aria le mie visioni!!” 
- Non credo che per lei sarà un problema.- intanto Elisa continuava a parlare. - Poi se non vuoi restare tutta la settimana ti potremmo ospitare anche solo un paio di giorni, magari sarai in grado di sopportare meglio Tanya.- concluse ridacchiando.

- Faresti meglio a fare attenzione, non è salutare prendersi gioco di un vampiro.- dissi serio.  
- Avanti Edward smettila di scherzare, e dai subito una risposta ad Elisa!- “Devi dire di sì.. capito!!” chissà cosa aveva visto, quella piccola impertinente!
Lasciammo la mia stanza per ritornare nel salone, dovevo sentire da Carlisle se la cosa poteva funzionare, intanto Elisa stava telefonando alla signora Rosemberg per accennarle la possibilità di ospitarmi presso di loro.
Al termine della sua telefonata la decisione era già stata presa. Carlisle sapeva della mia frustrazione per tutta quella vicenda e anche Jasper diventava intrattabile a causa del mio malumore.
- Allora cosa avete deciso? Marie ha detto che non ci sono problemi, Edward può fermarsi quanto vuole.- disse rivolta a Carlisle; fermarmi da lei per sempre era presente nelle opzioni? Mi ritrovai a sorridere.
- Edward cos’è tutta questa euforia che sento? Rimembri che sta per arrivare Tanya, vero?- disse Jasper entrando in cucina insieme a Rosalie.
- Sto catturando Edward, tento di tenerlo prigioniero un paio di giorni da me.- disse Elisa andando verso i nuovi arrivati. Jasper le si avvicinò soffiandole un “grazie” nell’orecchio, entrambi sorrisero complici.
- Per Carlisle va bene, ma solo un paio di giorni; sempre meglio che niente.- le sorrisi: il suo cuore batteva veloce, non ne capivo il motivo io non avevo fatto niente.
Poi Alice mi impose di andare a preparare la mia roba mentre lei ed Elisa si apprestavano a guardare un film, dato che fuori aveva iniziato a piovere. Questa operazione mi richiese più tempo del dovuto, ero elettrizzato e preoccupato per ciò che sarebbe avvenuto nei giorni a venire.
Dovevo stare attento in ogni momento durante la permanenza a casa Rosemberg. La nonna di Elisa sembrava stranamente a suo agio per il fatto che la nipote frequentasse una famiglia di vampiri con tutti i rischi che comportava la nostra natura.
Appena ebbi finito di preparare il borsone andai a caccia per precauzione;  non dissi niente alla mia famiglia, sapevo che Alice aveva previsto tutto.
Quando rientrai a casa notai che il film era appena finito, tempismo perfetto; alla mia velocità andai al piano di sopra per prendere la mia roba. Quando tornai nel salone Elisa era pronta per andare, stava declinando l’invito a cena di mia madre. “Figliolo, Elisa vorrebbe andare per aiutare sua nonna a prepararti una sistemazione per la notte, mi raccomando comportati bene.”
- Certo mamma.- le sorrisi un po’ imbarazzato. Salutammo la mia famiglia poi insieme andammo in garage. Il viaggio verso casa di Elisa fu stranamente silenzioso.


Betato da Kumiko_Chan_



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD

RenesmeeBlack [Contatta]
Capitolo 24: 23. Chi ci capisce più qualcosa?
Sì effettivamente Elisa e Bella hanno molto in comune anche se sono decisamente diverse sotto alcuni aspetti..
Mi disp per aver saltato la parte del dialogo dei Cullen.. magari più avanti, magari quando avrò finito la storia potrei fare un capitolo extra sulla discussione.
Potrebbe venire fuori qualcosa di davvero divertente conoscendo Alice ed Emmett.. Mah chissà!!
Per il diario di Edward dovrai aspettare ancora un pochino..
Baci alla prossima!! XD
Saretta__Trilly__ [Contatta]
 Capitolo 24: 23. Chi ci capisce più qualcosa?
Sì immagino che ve ne siate vagamente accorte tutte.. è davvero così evidente?? Perchè forse Edward potrebbe accorgersene.. mmhhh...
Ho pensato che sarebbe stato un bene che Edward diventasse sempre più carino, lasciandosi andare, però sempre piano piano.. altrimenti non sarebbe Eddy!!
Per il diario di Edward dovrai aspettare ancora un pochino..
Spero tanto anche io che questo 2010 migliori.. Ciaoooooooooooooooooooooooo!!
 bella95 [Contatta]
 Capitolo 24: 23. Chi ci capisce più qualcosa?
Oddio allora è davvero lampante.. ske.. cmq sì è piuttosto cotta! Sarebbe anche ora!! Beh sai cosa, non saresti l'unica.. secondo me saresti in buona compagnia, a cominciare con la sottoscritta!! XD
Sì le feste sono andate bene, e a te?? Tutto ok??
Per il regalino, spero di averti accontentato.. anche se lo so ho fallito.. ma Edward proprio non sono riuscita a trovarlo!! ME PAZZA *_*
Baci ciau ciau


Grazie a chi ha messo la FF tra i preferiti:


1 - momo
2 - 13ste
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4 - asheptus

5 - BabyPrincess
6 - bella95
7 - BellaCullen88
8 - catedarling
9 - edward bella
10 - Elinor_Black

11 - EllyBelly

12 - gegge_cullenina
13 - Ginny Weasley 95
14 - Gio Clearwater

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17 - Kumiko_Chan_

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Marty Vampire
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mihael keehl
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Capitolo 26
*** 25. A casa con Edward ***


Ciao a tutte!! Vi lascio subito al capitolo..
Buona lettura!! XD
Baciotti

_sabry_



P.O.V. Elisa






25.    A casa con Edward 

Durante il viaggio di ritorno in auto regnava un silenzio imbarazzante, non potevo pensare al fatto che Edward si sarebbe fermato un paio di giorni, 24 ore su 24, a casa nostra.
- A cosa stai pensando?- mi chiese lui, mentre entravamo nel vialetto di casa.
- A niente di importante, stavo provando ad immaginare se nonna ti avesse assegnato la vecchia stanza di mio padre.- mentii e lui se ne accorse. Non avevo il coraggio di guardalo in viso.
- Se devi dire delle bugie, ti prego solo di non farlo con il sottoscritto. Primo perché in questo sono migliore di te e secondo perché si capisce lontano un miglio che stai mentendo.- d’accordo, aveva capito. Spense l’auto, mi voltai verso di lui: non sembrava arrabbiato. Dal canto mio annuii alle sue parole.
- Scusa, è solo che mi sembra inconcepibile.. e poi, devi ammetterlo, è piuttosto strano.- lui sembrò pensieroso. Si girò verso di me guardandomi e assottigliando gli occhi.
- Fammi capire: ti sembra inconcepibile il fatto che io voglia passare del tempo con la mia salvatrice, che oltre a questo è anche una mia amica?- disse con un lieve sorriso sulle labbra, dio quanto avrei voluto credere totalmente alle sue parole. - Però te lo concedo, è piuttosto strano anche per me, non sono mai stato ospitato in casa da umani.- tutto ad un tratto tornò serio, era indeciso sul da farsi. - Ma rispondimi sinceramente: ti va che io resti qui con te?- i suoi occhi dorati bruciavano intensamente, era davvero bello. Mi limitai ad un semplice e sincero “sì”. Edward sorrise e la sua espressione sembrava felice, non lo avevo mai visto così.
Dopo essere scesi dalla Volvo, lui andò a recuperare il suo bagaglio mentre io andai ad aprire la porta. Marie era in cucina, stava preparando la cena. Entrammo nella sala da pranzo quando nonna ci venne incontro salutandoci.
- Buonasera signora Rosemberg, sono Edward Cullen.- disse porgendole una mano. - La ringrazio infinitamente per la sua ospitalità, i miei genitori le mandano i loro saluti.- ero allibita, non avevo mai visto Edward comportarsi da perfetto gentiluomo del 1900: i suoi modi erano educati e rispettosi, mi piaceva quell’Edward. Non l’avevo mai visto sotto quella luce, sembrava uscito da un libro della Austen!
- Edward, è un vero piacere conoscerti, ma chiami pure Marie o mi farai sentire vecchia!- disse sorridendo e stringendo la sua mano. Edward ed io ci scambiammo uno sguardo e ridemmo delle parole della nonna. - Sono così contenta che voi ragazzi andiate d’accordo! Poi figurati avendo una stanza in più non è assolutamente un problema ospitarti per un paio di giorni, anzi potresti rimanere anche tutta la settimana.- Marie alternava lo sguardo da lui a me. - Eli, potresti far vedere la stanza a Edward? È la vecchia stanza di tuo padre. C’è solo un problema, dovresti farti aiutare a portare su il letto.- disse poi tornando in cucina.
- Ok, nonna. Seguimi.- dissi poi rivolta a Edward. Salimmo al piano di sopra gli illustrai le varie stanze: la stanza di Marie, la mia, il bagno e infine la stanza dove avrebbe alloggiato.
Appena entrati notai subito che l’arredamento era simile a quello della mia stanza; lo stenditoio e l’asse da stiro erano stati spostati nello sgabuzzino.
- Questa è la tua stanza, bisognerebbe andare in cantina a prendere la brandina.- dissi continuando a guardare lo spazio vuoto in camera.
- Posso farlo da solo, non ho bisogno che mi aiuti.- mi voltai verso di lui, osservava serio lo spazio vuoto lasciato dal letto; probabilmente c’era qualcosa che non andava, ma sinceramente non capivo cosa. - Nel senso che sono forte abbastanza per portare tutto da solo, ma ti ringrazio per esserti offerta.- ok, forse ero io che mi facevo troppe fisime mentali. E’ solo che mi risultava difficile capirlo appieno, con i suoi continui cambiamenti d’umore.
Scendemmo in cantina insieme, trovando la brandina che era ancora impacchettata: non era mai stata usata. Mentre salivo le scale, ed Edward mi precedeva, sentii nonna chiamarmi per la cena.
- Puoi andare tranquillamente a cena, io porto questo in camera da letto poi scendo.- disse sorridendo.
- D’accordo.- si voltò continuando a salire, d’istinto lo afferrai per un braccio, quindi tornò a guardarmi. - Scusa,- dissi lasciando immediatamente la presa e guardando a terra. - Volevo solo dirti che se non vuoi stare a tavola con noi, dato che non mangi, potresti andare in salotto a guardare la tv, insomma fare quello che vuoi.- continuai a fissare le scale, fino a quando sentii la sua mano fredda posarsi sotto il mio mento, facendomi alzare delicatamente la testa fino ad incontrare i suoi occhi; fu allora che mi resi conto quanto fossero più chiari rispetto a poche ore prima: la caccia aveva dato i suoi frutti.
- Grazie, mi sembra una buona idea.- disse, poi sorrise di sghembo. Quando arrossii lievemente, sotto l’influenza del suo sguardo, lui lasciò la presa e poi ognuno si diresse verso la propria destinazione.
La cena passò velocemente: Marie chiese a Edward se volesse unirsi a noi, lui si scusò dicendo che il cibo umano non aveva un buon odore per lui e che magari ci avrebbe provato il giorno seguente. Dopo cena, Edward mi diede una mano a sparecchiare e caricare la lavastoviglie, mentre nonna era di sopra a preparargli il letto.
- Grazie per avermi aiutato, non ce n’era bisogno. Allora cosa vogliamo fare? Hai voglia di guardare un film, leggere un libro o preferisci essere battuto a scacchi da un’umana?- ma che diavolo gli avevo detto? Possibile che ogni volta che lo guardavo in viso o pensavo a lui mi venissero in mente solo delle stupidaggini, come quando ieri avevo tentato di arrivargli di soppiatto alle spalle, chissà da quanto mi aveva sentito..
- Direi che un libro vada bene, mi sono portato qualcosa da leggere;sai, non dormendo devo trovare un modo per passare il tempo.- disse con un sorriso forzato.
- Già, ma com’è non dormire mai?- gli chiesi mentre andavamo al piano di sopra; doveva avere il libro nel borsone, mentre i miei erano nella libreria.
- Considerando il fatto che non provo più quel senso di sonnolenza e spossatezza, direi che ci si sente bene.-
- Come quando ti svegli dopo una bella dormita, sei riposato e pieno di energie.- forse stavo iniziando a capire.
- Immagino di sì.- disse lui un po’ titubante. - Se mi vuoi scusare, vado a prendere il libro e sono subito da te.-
- Certo, ti aspetto in camera. - lui annuì e poi scomparve altre la soglia della stanza accanto alla mia. Feci appena in tempo a togliermi le lenti e mettere gli occhiali quando sentii bussare alla porta.
- E’ permesso?- gli sorrisi facendo segno di entrare, Edward teneva in mano un libro con la copertina blu scuro, non riuscivo a leggerne il titolo,così in preda alla curiosità gli chiesi cosa stesse leggendo.
- Rimembri ciò che è accaduto oggi pomeriggio nella mia stanza a casa Cullen?- ovvio: stavo tranquillamente ad ascoltare musica e poi mi giro e ti trovo a fissarmi, per poco non mi veniva un infarto! - Ti avevo chiesto di non leggere i miei diari, a meno che non fossi stata in mia compagnia.- in sua compagnia, questa storia del diario mi piaceva sempre di più!
- Sì, mi ricordo. Aspetta quindi quello è uno dei tanti?- chiesi guardandolo, sembrava piuttosto riluttante: evidentemente la cosa non gli andava a genio; dal canto mio, io ero interessata all’ennesima potenza.
- Già questo è uno dei miei diari.-


Betato da Kumiko_Chan_



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD

 Saretta__Trilly__ [Contatta]
 Capitolo 25: 24. Cosa succede?!?
Per ora non succede un granché.. ma dal prossimo chappy qualcosina si comincia a vadere.. baciotti!!
 fabiolita [Contatta]
 Capitolo 25: 24. Cosa succede?!?
Ciao.. sono contenta di avere una nuova New Entry a cui piace la Fic!! XD
Spero che continuerai a seguire.. ciau ciau


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Capitolo 27
*** 26. Il diario ***


Ciao a tutte!! Chiedo scusa per questa mia prolungata assenza il fatto è che due giovedi fa mi si è rotto il pc portatile (quello dove scrivo sempre) e stavo terminando il capitolo 32.. si è rotto il led dello schermo quindi la memoria era salva, ma non si vedeva nulla. Così mio fratello è gentilmente andato da un suo amico che ha un negozio di computer (lo stesso dove ho comprato il pc). Gli avevo chiesto di salvare tutte le cartelle che erano sui documenti..
La catastrofe è successa martedì scorso quando ho deciso di spostare tutta la storia sul pc fisso in modo da non perdere niente ma quando ho aperto il contenuto della chiavetta USB mancava proprio la cartella FanFic.. disperata ho guardato se magari avevo già fatto il salvataggio, perdendo solo metà del capitolo 32.. ma ahimè niente.. sul pc fisso LiF è all'inizio del capitolo 30!! Ero molto orgogliosa dei capitoli che erano venuti anche incredibilmente lunghi.. ma adesso è tutto perduto!! :'((((  
Perciò in questa settimana di assenza ho provato a riscrivere il tutto anche se l'ispirazione è stata molto poca infatti sono a metà del chappy 31.. quindi d'ora in poi (a meno finchè non riavrò il pc portatile aggiustato) posterò un capitolo alla settimana, anche perchè ho così poco tempo per scrivere. Col portatile appofittavo di ogni minuto libero!! XD
Quindi beh
buona lettura e speriamo ke mi torni la giusta ispirazione..
Se volete lasciare un commentino mi farebbe piacere..
Baciotti

_sabry_



P.O.V. Edward






26.    Il diario 

- Già questo è uno dei miei diari.- non mi allettava l’idea che Elisa fosse ansiosa di sapere qualcosa sul mio passato, magari dovevo essere più cauto, ma ormai era tardi. Il viso di Elisa era illuminato, ma non saprei dire se era maggiore la felicità per la mia proposta o la curiosità. Come un pargolo la mattina di Natale. - Per te sarebbe un problema restare qui mentre leggiamo?- le chiesi ansioso, vidi le sue guance colorarsi quasi simultaneamente alle mie parole, così mi affrettai ad aggiungere. - Non riesco ad immaginare le tue reazioni mentre leggerai ciò che è contenuto in questo tomo, perciò se dovesse arrivare Marie riusciresti a ricomporti in tempo.- ora sembrava spaventata. Mi diedi mentalmente dello stupido! L’unica cosa che non volevo era che Elisa mi temesse e che mi allontanasse da lei: non credo che sarei riuscito a sopportarlo. Proprio ora che le cose sembravano andare per il verso giusto; mi aveva anche invitato sotto il suo stesso tetto!
- Certo, non ci sono problemi.- disse con un timido sorriso, quindi ci accomodammo sul letto. Mi piaceva la sua stanza, per certi versi assomigliava alla mia, molti cd, nonché i libri; ovviamente il tutto era presente in quantità minore!
- Sei sempre convinta di voler leggere?- chiesi, sperando con tutte le mie forze che cambiasse idea.
- Hai paura che leggendo possa cambiare idea su di te? Edward, non avevo paura di te nemmeno quando eri scorbutico e irascibile; non credo che questo diario possa fare l’impossibile.- sorrise sincera, e va bene. Aprii il diario quasi al centro, in un punto ben preciso. Decisi che era meglio farle leggere il peggio subito, più passava il tempo e più rischiavo la mia sanità mentale, dovevo sapere.
- Comincia da qui.. ad alta voce.- la vidi titubante, indecisa se assecondare la mia richiesta. Mi guardò dritto negli occhi, forse quello che vide le fece capire che non stavo scherzando, così con un sospiro prese a leggere.
- 19 marzo 1930 New York.. è notte fonda, direi che sono passate da poco le due. Da un paio d’ore sono uscito dal mio nascondiglio, la città non è male, se non fosse per il semplice fatto che è troppo soleggiata durante le ore diurne. La mia già lunga esistenza sembra ancora più lunga e il tempo sembra scorrere a rilento, dovendo stare nascosto per tutto il giorno. Frustrazione, ecco la cagione del mio umor nero.- Elisa continuava a leggere tranquilla, come se stelle leggendo un romanzo uscito dalla perversa fantasia di uno scrittore. Non smettevo nemmeno un attimo di osservarla. Talvolta corrugava le sottili sopracciglia, forse nello sforzo della comprensione, altre si abbandonava con la schiena alla testiera del letto appoggiando la testa contro il muro. La sua espressione era assorta, seria, sembrava una maestrina con quegli occhiali, le davano un’aria intellettuale; non l’avevo mai pensata da questo punto di vista. Il punto cruciale doveva ancora venire. Avevo proprio scelto il giorno del pasto, tralasciando i miei sproloqui e le filippiche; semmai le avrei concesso di leggerli in seguito.
- Ma ecco, un rumore attira la mia attenzione, un gatto randagio passa davanti al vicolo dove sono appostato. Chissà quanto ancora dovrò aspettare per avere la mia preda, la gola arde ogni minuto di più, sento il profumo del sangue dei passanti e mi concentro per non assalirli restando un attesa di colui che dovrò punire. Improvvisamente, dei pensieri decisamente affatto casti nonché violenti attirano la mia attenzione. Entro nella mente della mia vittima e riconosco il luogo; è poco distante rispetto a dove sono tutt’ora. Rapidamente mi dirigo sul luogo del crimine, l’ultima cosa che voglio è che quella giovane donna subisca le conseguenze di quel vile: lei non ha colpa. Arrivato a pochi metri dal mio pasto mi faccio notare: voglio che comprenda quello che gli accadrà a breve. Per una frazione di secondo i pensieri di vittima e carnefice solo i medesimi “Chi sono? Da dove sono sbucato? Cosa ci faccio li?” le solite domande di rito, ma quando mi perdo in una lunga risata maligna i pensieri cambiano. Lei sta pensando alla possibilità che mi unisca a quel bruto oppure che prenda il suo posto. Quell’infame pensa che voglia rubargli la preda. Ancora non ha capito che in questa situazione il predatore è solo uno, e sono io.-
- Elisa ti prego fermati.- la scongiurai, mi guardò allarmata. Sapevo che non avrei dovuto farle leggere simili avvenimenti. Mi sentivo un mostro per aver contaminato quella mente innocente con le mie barbarie. D’un tratto sentii una mano calda, la sua mano sulla mia guancia destra. Avevo smesso di guardarla preso dai miei pensieri, ma con il corpo ero totalmente rivolto verso di lei; presi un respiro profondo lasciandomi cullare dal suo dolce profumo e dal calore della sua mano. Quando rialzai lo sguardo la vidi fissarmi con un cipiglio dispiaciuto. Mi sarebbe piaciuto poter cancellare quell’espressione dal suo volto.
- Ti prego, non essere dispiaciuta per me. Ho fatto quelle cose perché lo volevo. Sbagliando credevo di essere nel giusto, credevo che il senso di colpa non mi avrebbe perseguitato. Quanto sbagliavo!- Carlisle mi aveva avvertito ma, come un ragazzino viziato, avevo deciso di fare di testa mia.
- Ciò che conta è che tu sia tornato indietro sui tuoi passi e che abbia cambiato il tuo modo di agire, altrimenti sarei in serio pericolo!- disse con una risatina nervosa. Tornai a guardare dentro i suoi occhi.  
Fummo interrotti da Marie che richiedeva la presenza della nipote dal piano inferiore, le feci segno di andare, tentando di sembrare tranquillo.
Non appena fu fuori dalla stanza non resistetti all’impulso irrefrenabile di entrare nella sua mente dovevo sapere cosa pensava realmente. “…mi ha chiamato. Chissà cosa vuole. Dopo devo chiedergli scusa: sono stata una stupida, dovevo saperlo. Stupida stupida stupida!! Spero solo che non abbia deciso di tornarsene a casa. Ha preso una decisione sbagliata, chi non lo fa!”  Probabilmente era arrivata al piano inferiore, dovevo restare concentrato per non perdere il contatto con il flusso dei suoi pensieri. “E’ solo a causa della sua natura se le conseguenze sono state quelle, ma in fondo erano persone malvagie quelle che morivano. Ma allora perché mi ha fermato impedendomi di leggere altro?”  Chissà perché mi succedeva solo con lei: non avevo mai avuto problemi a stabilire il contatto, qualsiasi mente mi era accessibile liberamente. L’indomani avrei posto alcune domande ad Eleazar, con il suo potere poteva darmi alcune informazioni utili, almeno speravo! Nel frattempo Elisa e Marie parlavano di una telefonata dei genitori della ragazza; distolsi i pensieri da lei. Ancora una volta mi trovai a maledirmi per non essere stato chiaro con Elisa. Non mi odiava, ma soprattutto non voleva che me ne andassi: la cosa mi piaceva. Sentii dei passi leggeri per le scale e dopo poco sentii il suo cuore martellare da dietro la porta.
- Guarda che ti sento, so che sei fuori dalla porta. Puoi entrare...- decisi di azzardare.
- Cullen, non ti avevo detto che non è educato ascoltare i pensieri altrui?- disse varcando la soglia.
- Veramente, oggi mi hai detto che non è educato fissare le persone, non hai parlato di pensieri.- dissi voltandomi verso di lei che stava prendendo nuovamente posto accanto a me sul suo letto. - E comunque ho sentito il battito del tuo cuore, i tuoi pensieri li ho ascoltati mentre scendevi di sotto.- i suoi occhi saettarono nei miei, era scioccata.
- Come hai potuto? Io... io sono sempre stata sincera... Tu...- la interruppi.
- Non dovevo permettermi, ti chiedo scusa. Ma avevo il terrore di averti spaventato. Non voglio che proprio tu mi temi. Non ti ho lasciato finire perché non voglio che tu possa immaginarmi sotto quella luce. In risposta ai tuoi pensieri ho attaccato l’uomo lasciando la ragazza terrorizzata, ma salva. Non sei una stupida, solo molto curiosa; e non voglio tornare a casa a meno che tu non voglia mandarmi via.- era pensierosa, forse preso dall’urgenza di quella confessione avevo parlato troppo velocemente.
- Non volevi proprio farmeli leggere i tuoi diari,eh?- dissentii era proprio l’ultima cosa che avrei voluto, ma visto che ci teneva tanto... - Edward io non ti considero un mostro, sei mio amico e ne sono contenta.- sorrisi: anche io ero contento. - Anzi se proprio vuoi saperla tutta oggi mi hai stupita, prima la Aston Martin poi il tuo diario... dì la verità stai tentando di comprare il tuo soggiorno in questa casa!-  a quell’affermazione non potei fare a meno di ridere.
- A dire il vero no, ma se funziona posso continuare!- sorrideva contenta. - Sei stata tu a dirmi che ti sarebbe piaciuto conoscermi come stavi facendo con Alice, ci sto provando.- dissi sincero.
- Grazie, sono contenta.- era felice, lo ero anche io. Mi sembrava che l’unico modo di dimostrarlo fosse quello di abbracciarla, Edward contieniti, non sai in quali conseguenze potresti incappare. Nei suoi occhi potevo scorgere una strana luce come se anelasse a qualcosa di più? Lasciai perdere le mie supposizioni quando la vidi sbadigliare.
- Sarà meglio che mi ritiri nella mia stanza così puoi dormire, poi penso che Alice ti voglia in forma domani.- la vidi smarrita.
- Ma domani non arriva il clan di Denali? Pensavo che volessi farti vedere da loro il più tardi possibile?- effettivamente non aveva tutti i torti e l’idea mi allettava.
- Questo è vero, ma dovrei dargli il benvenuto e poi devo accertarmi che Tanya stia alla larga dalla mia stanza. Stare qui con te ha i suoi pro e i suoi contro.- corrugò le delicate sopracciglia, chiaro segno del suo malcontento.
- Non credo che mi divertirò.- disse scuotendo la testa. Senza pensarci avvicinai di più il mio viso al suo, inebriandomi con il suo odore. Eravamo occhi negli occhi.
- Io credo di sì, sono sicuro che passerai tutto il tempo a prenderti gioco di me insieme alla tua amica Alice!- dissi sorridendo e, sempre mantenendo il contatto visivo, alzai il viso. Con un gesto sconsiderato depositai un casto bacio sulla sua fronte.
- Buonanotte, ora dormi.- sussurrai. Mi allontanai velocemente. Mi volsi nuovamente verso Elisa quando arrivai alla porta. Aveva le guance rosse, il battito del suo cuoricino era accelerato, ma non era l’unica: anche io mi sentivo strano, non mi era mai capitato di comportarmi così.
- Buonanotte, Edward.- pensieroso uscii dalla stanza di Elisa: cosa mi stava accadendo?


Betato da Kumiko_Chan_



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Capitolo 28
*** 27. Il clan di Denali ***


Ciao a tutte!! Bando alle ciance ed ecco il nuovo capitolo..
Buona lettura!!
Baciotti

_sabry_





P.O.V. Elisa






27.    Il clan di Denali 

La mattina dopo non avevo una gran voglia di svegliarmi, si stava così bene a letto sapendo che non c’era scuola, e nemmeno avevo un motivo per alzarmi. Aspetta, un motivo per alzarmi c’era, non potevo essermi inventata tutto!
- Elisa? Elisa, svegliati.- riconobbi immediatamente la voce melodiosa di colui che tentava di svegliarmi, aprii lentamente gli occhi per trovarmi davanti alla perfezione fatta a persona: era seduto sul mio letto e mi guardava sorridendo. - Non credevo fosse così difficile svegliarti!- disse ilare, mi stropicciai gli occhi.
- Simpatico! Ti avviso mai, e dico mai fare umorismo quando sono appena sveglia. Poi se mi avessi dato un orario avrei potuto puntare la sveglia.- ero leggermente mortificata, avrei dovuto puntare la sveglia. Lui annuì facendo finta di sembrare serio.
- Scusami, è solo che non ci sono abituato. Adesso esco così puoi prepararti, Alice mi ha telefonato dicendo che il clan di Denali al gran completo è in arrivo.- disse poi alzandosi e andando verso la porta della mia stanza. - Marie è andata a fare la spesa, ed Esme ha detto che ti aspetta per fare colazione, mi ha parlato di muffin al cioccolato.- e uscì ridacchiando: forse aveva visto la mia espressione affamata. Dopo essermi lavata ed aver messo le lenti mi vestii, misi un paio di jeans chiari, un maglioncino sottile bianco e sopra una magliettina a maniche corte grigia, era la mia preferita, stretta fin sotto al seno e poi si allargava verso il fondo. Poi scesi di sotto.
Edward mi aspettava in salotto seduto sul divano: indossava un paio di jeans neri e sopra una camicia grigio scuro.. l’avevo già detto che era perfetto? Comunque lo era davvero anche mentre fissava la tv. Per non farmi scoprire a fissarlo mi mossi.
- Buongiorno Edward!- dissi sedendomi con un balzo sul divano accanto a lui.
- Mi sembra che il buonumore sia ritornato.- rimasi incantata, forse per via della sua vicinanza, insieme al suo sorriso di bentornato; mi ritornò in mente il suo gesto della sera prima, ancora non riuscivo a crederci.
- Sì, e vedrai dopo aver fatto colazione.- dissi riprendendomi un po’.
Nel viaggio verso casa Cullen, parlammo tranquillamente: scoprii un Edward curioso, mi fece molte domande sul mio passato, in quei giorni era una continua sorpresa!
Una volta varcata la soglia di casa fui investita da un uragano in miniatura, Alice mi saltò letteralmente addosso per abbracciarmi, seguita a ruota da Emmett che ci sollevò entrambe da terra sorridendo sereno!
- Ciao Elisa, meno male che sei ancora tutta intera, Edward per stavolta sei salvo!- disse Rosalie ridacchiando mentre con un braccio mi cinse le spalle, ovviamente dopo che Emmett ebbe l’accortezza di rimettermi e terra.
- Emmett, , chiediglielo, vediamo chi ha vinto!- Jasper sorrideva, imbarazzato ed  impaziente.
- Cosa mi devi chiedere, Emmy? Non ditemi che voi due state avete scommesso su qualcosa.- chissà come mai ma la cosa non mi piaceva per nulla!
- Emmett, chiedile qualcosa che si avvicini anche lontanamente a ciò che stai pensando e passerai dei grossi guai.- Edward era serio, la postura rigida: non stava scherzando.
- Ma allora come facciamo a sapere chi ha vinto? La nana non ce lo vuole dire...- si lagnò l’orso.
- Jasper, pagalo: ha vinto. Ma voglio che la smettiate con le vostre stupide scommesse.- guardai Edward in modo interrogativo mentre Alice e Rose mi trascinavano in cucina.
- Buongiorno Elisa, spero che i muffin al cioccolato ti piacciano, Edward non è stato molto d’aiuto quando l’ho chiesto a lui stamattina.- disse Esme aprendo il forno. Che odore delizioso, sarebbero stati sicuramente ottimi!
- Buongiorno, tranquilla: dire che li adoro è un eufemismo!- presi posto su uno sgabello al bancone che aveva in cucina. Le due vampire non mi avevano staccato gli occhi di dosso nemmeno un secondo, cominciavo ad avere paura.
- Rose, su cosa hanno scommesso Emmett e Jasper?- le chiesi curiosa, la vampira sorrise.
- Emmett insisteva col dire che Edward sembra diverso negli ultimi tempi, e che era merito tuo. Quindi c’erano le premesse perché si affezionasse a te.- la guardai annuendo: non mi stava dicendo nulla di nuovo anche perché essendo amici era normale provare affetto.
- Insomma Emmett ha scommesso che Edward si sarebbe fatto avanti e ti avrebbe dimostrato di volerti bene, mentre Jazz ha scommesso il contrario, sostenendo che Edward è troppo controllato e cauto per fare una cosa del genere.- si intromise il folletto, intanto Esme aveva smesso di trafficare con le pentole e ci guardava allibita. - Ora io non sono riuscita a proclamare il vincitore perché non ho visto Edward prendere una decisione, quindi vorresti dirci cosa è successo? D’altronde Edward ha decretato come vincitore Emmett...- ero senza parole, totalmente. Divenni rossa fino alla punta dei capelli.
- Beh, non... non è successo niente, cioè niente di che.-  ma perché ero sempre così curiosa... ma soprattutto perché Edward non interveniva anche stavolta??
- Allora?- chiese Esme a sorpresa.
- Dunque... ci sono state due cose, prima Edward mi ha permesso di leggere uno dei suoi diari...-
- Sul serio?- disse Esme, le tre vampire che mi fissavano sembravano scioccate.
- Sì, poi ne abbiamo discusso, perché io mi sto affezionando a tutti voi e quindi non riuscirei mai considerarvi dei mostri, nemmeno se vi vedessi con i miei occhi; vi voglio bene.- in quel momento fui investita dall’abbraccio delle tre vampire.
- Anche noi ti vogliamo bene!- scoppiammo a ridere, speravo di essere riuscita a deviare il discorso Edward. Ma il folletto non mi diede nemmeno il tempo per formulare per intero il mio pensiero.
- E le seconda cosa che ha fatto Eddy?- chiese maliziosamente Alice. Avevo una gran voglia di chiamarlo, perché non veniva a salvarmi da questa situazione?!? Ma poi pensai che in sua presenza sarebbe stato ancora più imbarazzante. - Tranquilla è fuori con i ragazzi, stanno aspettando che Carlisle ritorni dall’aeroporto.-
- E’ stato prima che lasciasse la mia stanza, stavamo parlando poi si è accorto che ero stanca così mi ha augurato la buonanotte dandomi... un bacio sulla fronte.- le vampire mi guardavano senza parole.
- Al contrario di ciò che dimostra all’esterno deve volerti molto bene.- disse Esme amorevole. - Ora però devi mangiare qualcosa tesoro.. e voi due,- disse rivolta alle sue figlie. - avete avuto le risposte che cercavate, ora lasciate che faccia colazione, d’accordo?-  annuirono entrambe.
La colazione passò serena: continuavammo a scherzare e parlottare fino a quando sentimmo la porta di casa aprirsi e i ragazzi fare il loro ingresso.
- Allora i muffin erano buoni?- sorrisi, la voce che mi arrivò alle spalle l’avrei riconosciuta tra mille. Poi imprecai mentalmente tentando di calmarmi per rallentare la corsa folle che aveva intrapreso il mio cuore. Speravo solo che Edward non se ne accorgesse, vane speranze! 
- Ottimi direi! Avete la fortuna di avere una grande cuoca come Esme, e voi ragazzi nemmeno mangiate. Che spreco!- alle mie parole scoppiarono tutti a ridere.
- Vorrà dire che ti sacrificherai tu.- disse Emmett, ridendo.
Non ebbi il tempo di aggiungere altro perché la porta di casa Cullen si aprì introducendo nuove voci e risate, segno che Carlisle e il clan di Denali erano arrivati. In silenzio ci spostammo nel salotto, Edward mi porse una mano per aiutarmi a scendere dallo sgabello; l’afferrai subito accettando il suo aiuto con un sorriso.
- Elisa, mi faresti un favore?- disse rimanendo fermo sul posto, annuii stregata come sempre dal suo sguardo. - Non sappiamo come reagiranno i nostri ospiti alla tua presenza, perciò non allontanarti mai da me, se ciò sarà necessario non voglio che ti preoccupi, Emmett e Jasper...-
- Ok, promesso.- questa volta fu lui ad annuire e insieme andammo nel grande salotto.
La scena che mi si presentò davanti era serena, tutti i vampiri chiacchierano si scambiavano saluti. Tra i nuovi arrivati potei notare subito Eleazar e Carmen: entrambi avevano i capelli scuri e la pelle olivastra, stavano chiacchierando con Esme; Kate si era fermata a parlare con Carlisle e Jasper. Notai subito che le tre sorelle vampire si assomigliavano, Kate aveva i capelli biondo pallido lunghi fin sotto le spalle, Irina (che spettegolava con Rose) aveva i capelli biondo platino, corti fino al mento; mentre Tanya che parlava con Emmy ed Alice aveva i capelli biondo-rossicci che ricadevano lungo la schiena in mille boccoli; per il resto i tratti somatici erano quelli tipici dei vampiri, pelle pallida, incredibilmente belle, fisico slanciato ecc, ecc...
Dopo aver passato in rassegna la stanza mi voltai verso Edward che mi stava osservando.
- Edward!!- improvvisamente lui fu allontanato da me, ma immediatamente la mia visuale fu coperta da qualcosa di enorme, Emmett!
- Tutto bene, piccolina?- annuii, lui si spostò per farmi vedere quello che stava succedendo e poi mi cinse le spalle con un braccio. Vedendo la scena capii tutto: Tanya era saltata addosso ad Edward e lo stava ancora abbracciando, non si era accorto nessuno che ci stava provando.. nooo! Assolutamente NO!!
- Ma fa sempre così??- ad Emmett scappò una risatina, e fu seguito subito da Edward, ma quando mi voltai fui incenerita dallo sguardo di Tanya. Avevo parlato a bassa voce, ma avevano sentito tutti... ops!!
- Emmett, da quando in qua fai beneficenza agli umani? E Rose, non gli dici niente?!?- Oddio quanto mi stavo arrabbiando! Chi si crede di essere per parlare così!
- Non dico niente, Tanya, perché Elisa è un’amica e il mio scimmione lo sta facendo perché non eravamo sicuri della vostra reazione.- Rosalie aveva un tono glaciale, cominciavo ad adorarla sul serio. Edward continuava a ridacchiare.
- Sono così divertente?- gli chiesi irritata e nervosa mentre tutto il clan di Denali seguiva la scena, odiavo essere al centro dell’attenzione... uffa! Lo sapevo: dovevo restare a casa, perché diavolo mi ero fatta incastrare in questa situazione? 
Edward si avvicinò lentamente a me, sotto lo sguardo vigile di Tanya.
- Scusa, è stato più forte di me, se vuoi ne parliamo dopo a casa.- mi trattenni dal sorridergli, non volevo scatenare l’ira di Tanya.
- Esme, non ci presentate il nuovo acquisto della famiglia?- chiese gentilmente Carmen. Esme mi presentò al clan. Poi ci spostammo sui divani in pelle bianca; mi sedetti su uno di questi; accanto ad Edward dall’altra parte prese posto Jasper, mentre Alice non perse tempo e si sedette sulle ginocchia del marito. Tanya sbuffò contrariata, forse voleva essere al mio posto; in ogni caso manteneva sempre il contatto visivo su Edward e me.
D’un tratto Irina si fece avanti.
- Scusa Edward ma prima ho sentito mentre ti scusavi con l’umana, le hai detto che ne avreste parlato a casa.. Ma tu sei a casa e poi non mi sembra che ci sia niente da spiegare per aver letto i suoi pensieri, è il tuo potere e non puoi farne a meno!- concluse con una risatina soddisfatta.
- Invece la spiegazione c’è, per il momento solo Carlisle ne è a conoscenza.- mi voltai verso di lui in cerca di una spiegazione, l’unica cosa che ottenni fu un sorriso rassicurante.



Betato da Kumiko_Chan_



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD

 RenesmeeBlack
Capitolo 26: 25. A casa con Edward
Ciao mi dispiace che i capitoli scorsi non ti siamo piaciuti tanto e forse non ti è piaciuto nemmeno il capitolo sul diario di Eddy dato che non hai lasciato un commento.. anche se spero di sbagliarmi. Beh almeno ci ho provato; insomma mi sono sempre chiesta come potesse essere stato Edward in quel periodo..
E poi come avevi chiesto è arrivato anche il clan di Denali come ti è sembrato??
baci baci
 sweet_witch
 Capitolo 26: 25. A casa con Edward
Grazie sono contenta che ti piaccia e anche per aver acquistato una nuova lettrice.
Per il nome ho scelto quello perchè mi piace e poi vabbè è una storia lunga.. Cmq spero che continuerai a leggere e ogni tanto se hai qualche domanda o consiglio/critica scrivi pure!!
 Ciaooo baci
 Saretta__Trilly__ 
 Capitolo 26: 25. A casa con Edward
Finalmente la mia commentatricce di fiducia!! Sai tutte le volte che posto mi aspetto sempre un tuo commento, sinceramente non vedo l'ora di leggere cosa ne pensi, se ho sbagliato qualcosa, se ti è piaciuto..
Quindi: meno male che a qualcuno è piaciuta la parte del diario, non sapevo cosa aspettarmi. Poi che dire? Hai ragione Eddy a volte è un po' ficcanaso.. e sì ha ragione ancora, qualcosa sta cambiando e finalmente se ne sta accorgendo anche lui!! XD
Scusa ci ho messo un pò ma finalmente è arrivato anche il nuovo aggiornamento..
Alla prossima.. Ciau ciau!! XD


Grazie a chi ha messo la FF tra i preferiti:





1 - momo
2 - 13ste
3 - Ali96
4 - asheptus

5 - BabyPrincess
6 - bella95
7 - BellaCullen88
8 - catedarling
9 - edward bella
10 - Elinor_Black

11 - EllyBelly

12 - flavy624
13 - freyja
14 - gegge_cullenina
15 - Ginny Weasley 95
16 - Gio Clearwater
17 - Gio_Cullen
18 - Kiaretta_96
19 - Kumiko_Chan_
20 - Marty Vampire
21 - mary96twilight
22 -
mihael keehl
23 - Naruchan Love 4ever
24 - ornella
25 - RenesmeeBlack
26 - SorryViOLENTKiSS
27 - sweet_witch
28 - __cory__

Grazie a chi ha messo la FF tra le seguite:

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Capitolo 29
*** 28. Nuove scoperte ***



P.O.V. Edward






28.    Nuove scoperte

Dopo aver lasciato Elisa alla sua colazione, fui costretto a seguire i miei fratelli e rispondere al terzo grado riguardo alla serata precedente: tutte le domande vorticavano intorno alla scommessa intercorsa fra quei due pazzi e su come avessi passato la notte.
Il pensiero che ci fosse solo un sottile muro a dividermi da Elisa mi aveva portato nuovamente a pensare a Twilight; nel corso della notte ero stato tentato più volte di aggirare l’ostacolo e poter entrare nella sua stanza per guardarla mentre dormiva, per respirare il suo odore. Non era stata una grande idea quella di farle leggere il diario, aveva passato tutta la notte a bisbigliare il mio nome, accompagnandolo alla preghiera di non fare qualcosa, sicuramente si riferiva a ciò che aveva letto. Era come se non potessi più fare a meno della sua presenza costante, in quei pochi giorni ero avvezzo ad averla intorno, a sentire il suo calore quando sovrappensiero mi sfiorava (per gli umani era naturale cercare un contatto fisico seppur lieve), alla costante sensazione di bruciore alla gola dovuta al dolce odore del suo sangue. Stavo cercando di esserle amico, proprio come aveva predetto Alice.
Rientrammo a casa pochi minuti prima che arrivassero i nostri ospiti, entrai in cucina dove Elisa aveva fatto colazione e le feci promettere che non si sarebbe allontanata da me: Alice mi aveva detto di non preoccuparmi ma era stato più forte di me. Oltre al mio bisogno di proteggerla c’era anche il fatto che volevo averla vicina. Non mi stupii più di tanto quando accettò il mio aiuto per scendere dallo sgabello in cucina, per un momento il mio lato egoista prese il sopravvento: volevo che quel contatto non finisse. Era sciocco forse voler tenere la sua mano stretta nella mia, ma mi faceva stare bene. Quando  rinsavii decisi che non potevo pensare solo a me stesso così lasciai la sua piccola mano prima che cominciasse a sospettare del mio comportamento.
Ci spostammo insieme nel salone, i nuovi arrivati stavano chiacchierando con la mia famiglia ed Elisa li osservava come stregata.
- Edward!!- Tanya si scagliò contro di me abbracciandomi, fui costretto ad allontanarmi da Elisa -per fortuna Emmett mi aveva prontamente sostituito! Ricambiai affettuosamente l’abbraccio di colei che consideravo mia cugina.
“Edward quanto mi sei mancato! Hai sempre un ottimo odore, e poi guardati! Dio sei sempre così.. così sexy! Come fa una vampira come me a resisterti!”  Il tutto era condito con immagini mentali che ci ritraevano in atteggiamenti molto intimi. Mi sembrava di essere stato chiaro quando le avevo detto che non provavo niente per lei, ma evidentemente non voleva sentir ragioni. Seccato, sciolsi il nostro abbraccio.
- Ma fa sempre così??- chiese Elisa sottovoce, Emmett rise ed io con lui. Mi volsi per incontrare gli occhi di Elisa, ma con una mossa repentina Tanya mi occupò la visuale. Decisi di sondare la mente della mia piccola umana, come al solito l’impresa richiese alcuni secondi.. “Avevo parlato a bassa voce, ma avevano sentito tutti... ops!!" Dai suoi pensieri vidi Tanya che la inceneriva con lo sguardo, come se fossi di sua proprietà!
Decisi di continuare a seguire la scena attraverso i pensieri di Elisa: primo, perché era divertente; secondo, perché riuscivo ad escludere quasi completamente le menti e i pensieri di tutti i presenti.
- Emmett, da quando in qua fai beneficenza agli umani? E Rose, non gli dici niente?!?- Tanya era nervosa, non le piaceva Elisa. “Oddio quanto mi stavo arrabbiando! Chi si crede per parlare così!”  trattenni una risata a questo pensiero di Elisa.
- Non dico niente, Tanya, perché Elisa è un’amica e il mio scimmione lo sta facendo perché non eravamo sicuri della vostra reazione.- “Rosalie aveva un tono glaciale, cominciavo ad adorarla sul serio. Edward continuava a ridacchiare.” E qui fu il mio turno per un’occhiataccia.
- Sono così divertente?- mi chiese arrabbiata: non le piaceva stare al centro dell’attenzione. ”Uffa! Lo sapevo: dovevo restare a casa, perché diavolo mi ero fatta incastrare in questa situazione?”  Povera piccola! Mi avvicinai mentre sentivo puntato sulla schiena lo sguardo arrabbiato di Tanya.
- Scusa, è stato più forte di me, se vuoi ne parliamo dopo casa.-  dissi dolcemente sfiorandole un braccio. Annuì impercettibilmente ma non sorrise, non volevo che pensasse che mi fossi preso gioco di lei, ma forse avevo esagerato. Mentre Esme la presentava a tutti non le staccai gli occhi di dosso e restai sempre al suo fianco.
Poi le feci segno di sedersi sul divano accanto a me. “Edward calmati, so che Tanya ti starà facendo impazzire a causa del tuo comportamento con Elisa... ma ti prego resta tranquillo: non riesco a controllarvi tutti.”  Jasper aveva ragione.
Perché ci deve essere lei seduta accanto a te? Non vorresti passare un po’ di tempo con la tua cuginetta??”  i pensieri di Tanya erano molto più fastidiosi di quanto ricordassi, meno male che sarei tornato a casa con Elisa, una grande consolazione.
- Scusa Edward ma prima ho sentito mentre ti scusavi con l’umana, le hai detto che ne avreste parlato a casa.. Ma tu sei a casa, e poi non mi sembra che ci sia niente da spiegare per aver letto i suoi pensieri, è il tuo potere e non puoi farne a meno!- Irina attirò la mia attenzione con questa domanda e mi ricordai di ciò che volevo domandare ad Eleazar.
- Invece la spiegazione c’è, per il momento, solo Carlisle ne è a conoscenza.- Elisa si voltò verso di me con uno sguardo curioso, le sorrisi rassicurante. - Eleazar, mi domandavo se potevi provare ad usare il tuo potere su Elisa e dirci cosa scopri.-
- Certamente.- disse alzandosi e accorciando le distanze che ci separavano.
Accanto a me sentivo che il cuore di Elisa aveva intrapreso una folle corsa, aveva paura.
- Perché non mi hai detto niente, cos’ho che non va?- era allarmata: i suoi occhioni erano grandi e sbarrati, forse per la paura, provai a sondare la sua mente. Stavolta niente: non riuscivo ad entrare, esattamente come quella volta in mensa, dannazione!
- Non c’è niente che non va in te, calmati, è sono una cosa che mi è venuta in mente, e con l’aiuto di Eleazar lo scopriremo, ti spiegherò, ma ora ti prego calmati. Jazz..- tentai di usare il tono più dolce e rassicurante che avevo accompagnai le mie parole ai gesti e le passai un braccio intorno alle spalle attirandola a me come per garantirle protezione, darle un senso di sicurezza. Ma niente! La mente di Elisa restava impenetrabile. Jasper sapeva cosa fare, quando lo chiamai lui le posò una mano sulla spalla: l’eccessivo flusso del suo potere ebbe l’effetto di far perdere i sensi alla mia Elisa. Quando sentii il suo corpo abbandonarsi fra le mie braccia la tenni stretta a me e alla mia velocità la presi in braccio e la portai nella mia stanza.

Figliolo, ho portato un cuscino e una coperta. Pensavo che forse avresti dovuto parlarne anche con lei. Povera cara, troppe emozioni in una volta sola.” Pensò mia madre entrando nella stanza; dopo aver sistemato Elisa mi lasciò solo, anche se per poco.
Io ti avevo avvertito ma tu quando mai mi ascolti?!? MAI!!”  Alice era furiosa, i suoi pensieri fluivano attraverso la mia mente travolgendola come un fiume in piena. Povero me, secondo lei stavolta l’avevo combinata grossa! “Non mi hai ascoltato quando ti avevo detto che sareste diventati amici, ma tu niente l’hai voluta ignorare. Poi ti ho detto che la presenza di Elisa non avrebbe infastidito i nostri cugini, ma tu l’hai voluta proteggere a tutti i costi scatenando l’ira di Tanya. E poi non ti avevo forse detto di parlarle del problemino che hai con la sua mente? Ma tu niente! Fai sempre di testa tua!!”  L’avevo davvero combinata grossa, anzi mastodontica!
- Edward sono così arrabbiata con te! Se Elisa fosse arrabbiata una minima parte di quanto lo sono io sarebbe già abbastanza!- nella voce del folletto traspariva una nota di delusione. Come potevo biasimarla.
- Alice, ti chiedo scusa e lo farò anche con Elisa non appena si sveglierà. Ma il fatto è che con lei nelle vicinanze tutte le mie certezze svaniscono. Non sono mai sicuro di fare la cosa giusta, mi sento strano.- e adesso che diavolo aveva da sorridere?
- Tranquillo, tutto questo succede perché le vuoi bene e vorresti che tutto andasse sempre nel migliore dei modi. Tra poco si sveglierà. Posso restare? Solo due minuti Eddy, per favore!- non sopportavo di essere chiamato Eddy, ma per stavolta glielo dovevo. Quando voleva Alice sapeva essere davvero una sorella coi fiocchi!
Elisa aprì gli occhi lentamente, appena si accorse della nostra presenza tentò subito di sedersi, Alice la aiutò nei movimenti.
- Come ti senti, Eli? Tutto bene? Jazz ha detto di chiederti scusa, si è fatto prendere la mano, è per questo che sei svenuta.- le disse con un sorriso.
- Alice, non ci sono problemi. Dì a Jasper che è tutto a posto. Però è anche colpa mia: se fossi riuscita a calmarmi come aveva chiesto Edward a quest’ora non sarei qui e Jazz non si sentirebbe in colpa.- rispose alternando il suo sguardo da me a mia sorella accennando anche un piccolo sorriso.
- Elisa è tutta colpa mia!- dissi di getto sedendomi sul divano accanto ai suoi piedi. Immediatamente mi tornò alla mente una scena simile, solo che era notte fonda ed eravamo nella sua stanza. Intanto Alice mi disse mentalmente che si sarebbe dileguata ed uscì senza far rumore. - Dovevo parlarne prima con te, solo che non ero sicuro delle mie supposizioni e non volevo farti preoccupare invano.- Elisa aggrottò la fronte scuotendo la testa.
- Scusami Edward ma non ci sto capendo proprio niente.- abbassò lo sguardo sulle sue mani, che torturavano il lembo della coperta blu ancora sulle gambe. Posai la mano destra sulle sue come a volerle fermare; la sua attenzione fu calamitata prima dal mio gesto, poi tornò a posare il suo sguardo su di me, presi coraggio e ricominciai a parlare.
- Non c’è bisogno di scuse, non delle tue almeno. Sai bene che riesco a leggere nella tua mente,- annuì con fervore pronta ad ascoltare il resto. - ma con te è leggermente più complicato. Non fraintendermi, non voglio dire che la tua mente sia strana o che ci sia qualcosa di anomalo in te. Solo che ho qualche problema di.. chiamiamolo sintonizzazione con la tua mente. Questi problemi variano a seconda della distanza e delle emozioni forti che forti  come rabbia -è successo una volta in mensa- o paura, come prima nel salone; riesci totalmente ad bloccarmi e mi è impossibile riuscire a leggerti, per quanto io provi! Ma la cosa più bizzarra di tutte è che quando sono dentro la sua testa riesco ad escludere quasi totalmente i pensieri delle persone che ci circondano. Per questo ho chiesto aiuto ad Eleazar; ricordi il potere speciale di cui è dotato, non è così?- mentre parlavo sul suo viso si alternavano incredulità e smarrimento. D’istinto mi avvicinai ancora sedendomi accanto ad Elisa, la guardai negli occhi mentre annuiva, geloso delle congetture prigioniere in essi. - Ho chiesto aiuto a lui per tentare di comprendere questo mistero. Non volevo assolutamente metterti paura. Il mio comportamento è stato imperdonabile, sciocco ed egoista: non dovevo tenerti all’oscuro di tutto ciò. Ti chiedo perdono.- Elisa continuava a non proferir verbo.  Non sapevo più cosa dire o cosa fare, abbassò lo sguardo sulle nostre mani; immerso nei suoi occhi non mi ero accorto che avesse stretto la mia mano tra le sue, ma per un momento mi sentii felice, non voleva che mi allontanassi. Ma subito la mia attenzione tornò a lei, nervosa si torturava le labbra rosse con i denti e di nuovo l’istinto prese possesso di me. La mano libera andò a posarsi sulla sua guancia, sotto il mio tocco sembrò incendiarsi. Elisa ebbe un fremito in reazione al mio tocco gelido, non dovevo azzardare tanto ma non riuscii a togliere la mano: avevo un disperato bisogno di quel contatto. Radunai tutto l’autocontrollo che possedevo, inspirai a pieni polmoni la fragranza dolce di Elisa, che ormai saturava tutta la mia stanza, mentre sfilavo la mano destra dalla fragile sua morsa. In quell’istante i nostri sguardi si incontrarono, i suoi occhi erano spaventati e pieni di lacrime, si gettò tra le mie braccia. Automaticamente la strinsi delicatamente a me e le accarezzai i capelli tentando ci calmarla.
- Edward io.. ho avuto paura, non.. non riuscivo a calmarmi! Io mi fido di voi, di te. Tanya mi odia e magari anche Eleazar..- povera piccola, avrei dovuto pensare prima alle conseguenze. Alice aveva ragione.
- Shhh.. Elisa calmati, tranquilla. Effettivamente non piaci un granché a Tanya,- dissi ironico tentando di sdrammatizzare. - ma Carmen pensa che tu sia molto coraggiosa, e quanto riguarda Eleazar, beh si è accorto quasi subito che c’è qualcosa di speciale in te, ma non è ancora riuscito a definirlo.- finalmente sembrava più calma, il respiro era più regolare anche se il battito cardiaco non accennava a rallentare. Che fossi io a farle questo effetto? - Elisa, va meglio ora?- sollevò la testa guardandomi.
- Meglio.. tu? Cioè non ti do fastidio, insomma la mia presenza.. hai capito,no?- disse impacciata diventato di un colore molto invitante: prima di parlare ingoiai un fiotto di veleno.
Finché non ci avevo pensato era stato, tutto sommato, abbastanza facile; ora mi sembrava di avere dei tizzoni ardenti in gola.
- Ho capito.- dissi imitando un sorriso e pizzicandole una guancia. Non ero stato abbastanza convincente: sentii le sue braccia allentare la presa, non volevo che separami da lei, non ancora. - Sto bene, non mi da fastidio la tua vicinanza.- il che era vero, mi piaceva averla vicino e il fatto di poterla consolare tenendola stretta me mi faceva sentire maledettamente bene. Mai avrei pensato una cosa simile. Mi rivolse uno di quei sorrisi caldi e solari, che spesso erano destinati a Jacob.
- Scricciolo, stai bene?- ci allontanammo di scatto Emmett aveva appena fatto irruzione nella stanza; dai suoi pensieri capii che era stata Esme a spedirlo quassù. - Mamma vuole sapere se hai voglia di mangiare qualcosa, ormai è mezzogiorno e dopo lo svenimento ti farebbe bene.- era preoccupato anche lui. “Eddy, Tanya è super incavolata per la tua sparizione.
- Nessuno le ha detto che sarò ospite di Elisa? Allora sì che sarà furiosa, povero Jasper!- dissi ridendo! Elisa ci guardava un po’ perplessa.
- Non è carino che voi comunichiate così, ma immagino parliate di Tanya!- ridacchiò anche lei. - Emmett, potresti dire ad Esme che va bene, mi sta venendo un certo languorino.-
- D’accordo, vado subito!- fece per andare ma una volta raggiunta la porta si voltò nuovamente verso di noi. - Ma non è che entrando ho interrotto qualcosa?- mi volsi verso Elisa, se prima era rossa ora il suo colorito sfiorava il porpora, e se avessi potuto sarei diventato senz’altro di quel colore anche io.
- Emmett, non devi andare da Esme?? Beh VAI!- dissi ringhiando, anche Elisa se ne accorse.
Davvero un peccato che non abbia scommesso ancora con Jazz, avrei potuto sfilargli altri bigliettoni!”  lo guardai con uno sguardo maligno prima di vederlo sparire oltre la soglia della camera chiudendosi la porta alle spalle.
Rimanemmo in silenzio alcuni minuti, io per riprendermi dalla voglia di aggredire Emmett, invece Elisa forse dall’imbarazzo.
Poi le chiesi se voleva scendere, in casa eravamo rimasti solo noi due ed Esme che le preparava il pranzo, gli altri erano a caccia insieme.  



Betato da Kumiko_Chan_



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD

 RenesmeeBlack [Contatta] Segnala violazione
 09/02/10, ore 15:45 - Capitolo 28: 27. Il clan di Denali
Mi disp un sacco che la scuola ti abbia tenuta impegnata.. Oggi anche io sono a casa per il tuo stesso motivo anche se spero che tu sia già guarita!! XD
Ti informo che per il diologo dei Cullen mi sono fatta un appunto per il chappy extra..  correggimi se sbaglio volevi "la riunione di famiglia" per convincere Esme e Carl a restare a Forks, giusto?
Sono tropo contenta che ti sia piaciuto il chappy del diario, il fatto che Eddy abbia fatto leggere il suo diario solo a lei vorra dire qlc cosa, no??
Per Tanya e Irina ti do proprio ragione, io proprio non le sopporto, in particolare Tanya e credo proprio che in questa FF si noti "leggermente"..
Spero di averti accontantata per la spiegazione era giusto che Elisa lo sapesse.. e poi non dire che non te lo meriti!!
Non credere che io mi sia arrabbiata, assolutamente!! Tranquilla non c'è niente di cui ti devi far perdonare.. XD
Grazie per la promessa ma non sei obbligata a commentare tutte le volte, sentiti libera di commentare come e quando vuoi..
Ciau ciau <3 <3 
 Kumiko_Chan_ [Contatta] Segnala violazione
 08/02/10, ore 15:04 - Capitolo 28: 27. Il clan di Denali
Un grandissimo bentornata alla mia beta / lettrice / commentatrice!!
Devo dire la verità la prima parte è un pò autobiografica (sono così anche io di prima mattina!!)!! XD
P.S. Grazie grazie per la tanta pazienza che hai nel sopportatmi e per correggere le mie frasi contorte!!
Baciotti
 Melody Potter [Contatta] Segnala violazione
 06/02/10, ore 11:35 - Capitolo 28: 27. Il clan di Denali
Ciao e benvenuta!! Sono contenta che ogni tanto si aggiunga qlc di nuovo, e anche che ti piaccia la storia!!
Ciao alla prossima!!
 Saretta__Trilly__ [Contatta] Segnala violazione
 04/02/10, ore 21:41 - Capitolo 28: 27. Il clan di Denali
Oltre che "di fiducia" ti definirei UFFICIALE!!
Se hai trovato Eddy dolce nello scorso.. come ti è sembrato un questo?? Mi sono divertita un sacco a scrivere quando faceva lo stronzo ma adesso non mi sembra proprio il momento di farlo regredire un' altra volta..
Per Emmett mi sembrava il minimo farlo vincere almeno una volta povero Emmy!! XD
Alla prossima..Ciau Ciauuuuuu!!


Grazie a chi ha messo la FF tra i preferiti


Grazie a chi ha messo la FF tra le seguite





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Capitolo 30
*** 29. Inconveniente ***



P.O.V. Elisa







29.    Inconveniente

Grazie al cielo ero rimasta in casa da sola con Edward: credo proprio che non sarei riuscita a sopportare un’altra volta lo sguardo maligno di Tanya. Il pranzo di Esme era davvero delizioso, mangiavo con calma gustandomi ogni pietanza sotto lo sguardo vigile ma schifato dell’unico vampiro rimasto in casa. Dopo poco rispose al telefono allontanandosi; quando fu di ritorno non resistetti dal chiedergli se fosse tutto a posto.
- Certo tutto bene, era Jacob. Stamane è passato da casa tua e la signora Rosemberg... ehm Marie,- si corresse subito dopo la mia occhiataccia. - gli ha detto che ci avrebbe trovato qua. Mi ha chiamato per sapere se poteva venire. Non è molto contento di saperti in una casa piena di vampiri, soprattutto se non li conosce.- disse mentre guardava lontano verso un punto non ben definito, quando all’improvviso suonò il campanello di casa. Edward si congedò con un sorriso mentre gustavo una fetta di torta al cioccolato.
Jacob era estremamente caldo, me ne accorsi subito quando mi abbracciò da dietro.
- Eli!!- Disse scoccandomi un bacio sulla guancia. - Dì la verità, si sono comportati bene questi vampirastri o devo diventare una belva e farli fuori tutti?- disse ridendo, mi voltai verso Edward che aveva un espressione seria, dispiaciuta.
- Si comportano bene, Tanya a parte che si atteggia a prima donna, ma ricordati che non sono dei cuccioli come te!!- risero entrambi della mia battuta.
Poi Edward spiegò che erano tutti a caccia, Jake si offrì per farmi da balia ma Edward disse che non aveva ancora bisogno di cacciare, c’era andato il giorno prima. Mentre li guardavo parlare e scherzare riuscivo quasi a dimenticare la natura avversa che li distingueva: l’uno vampiro e l’altro licantropo. Il destino era davvero beffardo certe volte.
- Allora oggi che si fa? Dovete stare con le sanguisughe dell’Alaska o preferite la strana coppia?- disse Jake dandomi di gomito.
- Personalmente preferirei la strana coppia.- disse poi ridacchiando.
Per poco non mi venne un colpo quando Alice irruppe in sala da pranzo seguita a ruota da Rose e relativi consorti.
- Sono contenta che ti sia ripresa!- disse Rose venendo ad abbracciarmi. - Certo, il cane ti ha già contaminato, però fisicamente stai bene!- a Rose non piaceva Jacob, dovevo ricordarlo.
- Ottima idea Alice, potremo restare tutti insieme, e così Esme e Carlisle non si potranno lamentare di noi e potremmo stare anche insieme ai nostri amici!- perché continuavano a parlare mentalmente? Ancora non capivo. Guardai Jazz: mi guardava dispiaciuto.
- Jazz tranquillo, prima non è successo niente. Hai solo perso il controllo..-
- Ha perso il controllo?!?- Jake era scattato in piedi, e dopo aver scansato in malo modo Rosalie, si parò di fronte a me. La vampira bionda ringhiò in risposta.
- Jake calma; Jasper non ha perso il controllo in quel senso, sto bene, non ho un graffio. Solo che mi sono spaventata, per nulla, e lui tentava di calmarmi solo che ha esercitato il suo potere con troppa enfasi e così sono svenuta. E credo proprio che il risultato della sua azione non dovesse essere quello. Tutto qua, calmati, smetti di tremare. Non. E’. Successo. Niente.- dissi sfiorandogli la spalla con una mano, lui si rimise seduto.  
Mi presi il viso tra le mani, non ne combinavo mai una giusta perché?!? Mi riscossi dai miei pensieri quando una mano fredda mi sfiorò la fronte. Alzai lo sguardo e trovandomi di fronte Rosalie e altri quattro paia di occhi dorati a fissarmi. Jacob guardava verso terra.
- Non essere mortificata, c’è stata una piccola incomprensione, capita. Jacob è un protettore e per prima cosa pensa alla salvezza degli umani e rispetta il patto con onore. Quando siamo diventati suoi amici sapevamo che la nostra convivenza non sarebbe stata delle più semplici.- disse Jasper con tono dimesso.
- Giusto, hai ragione. Ma avrei ancora una domanda.- dissi titubante suscitando la curiosità di tutti i presenti. - Mi chiedevo se il Signor Io-So-Tutto-Perché-Leggo-Nel-Pensiero avesse voglia di comunicare a tutti noi la grande idea di sua sorella, la signorina Io-So-Più-Di-Lui-Perché-Vedo-Il-Futuro!!- tutti risero, almeno una cosa giusta la sapevo fare; finalmente l’atmosfera si era alleggerita...
- Alice ha proposto di fare una partita a Baseball, dato che prevede che fra circa un ora un forte temporale colpirà Forks. Ci saranno tuoni ma noi resteremo all’asciutto. Vi avverto: noi vampiri giochiamo, voi guardate.- disse Edward, tutto questo faceva molto Twilight! Non potei fare a meno di sorridere.
- Così riusciremo a stare anche in vostra compagnia, domani andrà meglio te lo assicuro, passeremo tutto il giorno a prendere in giro Eddy.- mi disse Alice seguita dalla risata di Rose.
- D’accordo non vedo l’ora di vedervi all’opera.- ero al settimo cielo.
- Non è giusto che noi non possiamo giocare, insomma almeno io. Passi per Elisa ma io non rischio di farmi male.- Edward lo guardò come un genitore quando ammonisce un bambino capriccioso, ma non disse niente. - Uffa, non è giusto. Questa me la paghi Cullen!-

Dopo poco ci spostammo nel grande salotto, dovevamo aspettare sia il temporale che il ritorno dei vampiri dalla caccia per poter assistere alla partita.
- Elisa, posso farti una domanda?- Allora non ero l’unica ad essere curiosa!! Annuii alla richiesta di Emmett. - Jazz mi ha detto che mentre Edward spiegava della partita ti ha sentito euforica.. non pensavo che fossi interessata al baseball.- disse sorridente.
- Mi dispiace deluderti, Emmett, ma non sono una fanatica del baseball: è solo che mi è venuta in mente una cosa legata alla partita di baseball di oggi, tutto qua.-
- D’accordo. Jasper, ecco qua, hai vinto.- disse passando una mazzetta di bigliettoni al vampiro biondo, non potevano aver scommesso ancora!
- Non ti preoccupare, scommettono sempre e su qualsiasi cosa. Lo facevano anche con me i primi tempi.- disse Jacob a bassa voce. Gli sorrisi complice.
Quando la battuta di caccia fu conclusa ci ritrovammo tutti riuniti. Edward, che aveva finito di giocare a scacchi con Alice, riprese il suo posto accanto a me.
- Elisa stai meglio? Non volevo spaventarti, non sono molto abituato a stare a contatto con gli umani.- disse Eleazar avvicinandosi con accanto la sua compagna.
- Scusa se ti ho dato quest’impressione, non mi hai messo paura è solo che mi hanno spaventato le parole di Edward; non credevo che la mia mente potesse essere così particolare per lui. Quindi quando ti ha chiesto di provare il tuo potere su di me mi sono venute in mente le cose peggiori e mi sono spaventata. È stata una cosa stupida!- in quel momento Carmen avanzò verso di me e posò una mano sulla mia spalla.
- Non ti preoccupare, poteva accadere a chiunque. Comunque ti faccio i complimenti per il tuo coraggio, non è facile stare in una casa con così tanti vampiri e un licantropo e rimanere a proprio agio come te.- poi abbassò la voce avvicinandosi al mio orecchio.
- Ma attenta a Tanya, non credo che sia contenta della complicità che si è creata tra voi due.- avrei scommesso che non stesse parlando solo con me, ma che anche Edward seduto alla mia destra, stesse ascoltando le parole di Carmen.
- Già, me ne ero vagamente accorta. Ma Edward lo sta facendo solo perché non sapeva che reazione aspettarsi da voi di fronte alla mia presenza.-
- Ah, ed è per questo che, di comune accordo con te, Edward passerà la maggior parte del tempo a casa tua?- disse con unnon so che di malizioso. Mi voltai verso Edward che stava per rispondere.
- Carmen, sai benissimo anche tu qual è la ragione principale che mi spinge ad agire in questo modo: è per sfuggire alle continue avances di Tanya. Ho tentato di scoraggiarla più e più volte ma non vuole sentire ragioni!-
- Appunto: questa è la ragione principale!- il tono era malizioso, cosa voleva intendere? Edward ed io eravamo solo amici, anche se avere un amico così poteva risultare davvero difficoltoso.

Mentre i vampiri andavano a prepararsi io rimasi nel salone con Jake che stava giocando con la Play station 3 di Emmett.
Per quel che mi riguarda, mi persi nei miei pensieri. Era una vera tortura tentare di rimanere lucida quando Edward era nei paraggi, dovevo costringermi a considerarlo un amico, solo un amico. Rischiavo di rovinare tutto quello che si era creato in questi giorni, con la conseguenza che Edward si sarebbe arrabbiato in quanto, alla fine, avrebbe avuto ragione: mi sarei comportata come tutte le altre. Quando eravamo in camera di Edward ero stata un po’ avventata nei gesti, ma in fondo ero felice che la prima persona che avevo visto al mio risveglio fosse proprio lui.  

Quando eravamo in camera di Edward sono stata un po’ avventata nei gesti, ma in fondo ero felice che la prima persona che ho visto al mio risveglio fosse proprio lui. Certo forse potevo trattenermi dal gettarmi tra le sue braccia, ma avevo bisogno di quel contatto, di essere consolata in un qualche modo, e volevo che fosse lui a farlo. D’altra parte Edward non si è di certo tirato indietro, anzi è stato lui a cominciare. Prima mi ha cercato di farmi smettere di torturare la coperta fermandomi le mani con la sua, ma forse voleva solo che lo ascoltassi. Poi quando non sapevo più cosa dire mi ha accarezzato una guancia, sono rimasta stupita come ieri sera prima che andasse via dalla mia stanza.. Sicuramente si sarà accorto della mia reazione, non appena mi ha sfiorata sono diventata rossa, la mano di Edward era fredda come il ghiaccio, lo sapevo bene, ma in quel momento non mi ha dato fastidio, anzi mi sentivo come rassicurata da quella lieve carezza. Quando l'ho guardato negli occhi non ho fatto nemmeno in tempo a decidere il da farsi che ero già stretta tra le sue braccia, tentavo di spiegarmi ma ero totalmente persa nei suoi gesti, nella sua voce, nel suo profumo. Fino a quando Emmett non ha deciso di irrompere nella stanza di Edward. Penso proprio che dovrò chiedere aiuto ad Alice per tirare un bello scherzetto all’orso.

Certo forse potevo trattenermi dal gettarmi tra le sue braccia, ma avevo bisogno di quel contatto, di essere consolata in un qualche modo, e volevo che fosse lui a farlo. D’altra parte Edward non si è di certo tirato indietro, anzi è stato lui a cominciare. Prima mi ha cercato di farmi smettere di torturare la coperta fermandomi le mani con la sua, ma forse voleva solo che lo ascoltassi. Poi quando non sapevo più cosa dire mi ha accarezzato una guancia, sono rimasta stupita come ieri sera prima che andasse via dalla mia stanza.. Sicuramente si sarà accorto della mia reazione, non appena mi ha sfiorata sono diventata rossa, la mano di Edward era fredda come il ghiaccio, lo sapevo bene, ma in quel momento non mi diede fastidio, anzi mi sentivo come rassicurata da quella lieve carezza. Quando lo guardai negli occhi non feci nemmeno in tempo a decidere il da farsi che ero già stretta tra le sue braccia, tentavo di spiegarmi ma ero totalmente persa nei suoi gesti, nella sua voce, nel suo profumo. Fino a quando Emmett decise di irrompere nella stanza di Edward. Penso proprio che dovrò chiedere aiuto ad Alice per tirare un bello scherzetto all’orso.

- Quando vuoi, piccola, sono ai tuoi ordini!!- sentii trillare Alice alle mie spalle.
- Posso dire che voi due insieme siete pericolose?- disse la mia visione personale facendo quel suo sorriso mozzafiato.
Jake spense la Play station pronto a partire. Tutti i vampiri erano radunati nel salotto mentre io mi mettevo la giacca, ero l’unica a doversi coprire per il freddo!
- Jacob non credo proprio, fino ad ora non è successo niente, non vedo perché...- Edward e Jacob erano uno di fronte all’altro, stavano discutendo di qualche cosa. - Prenderemo la Jeep di Emmett fino ad un certo punto poi dovremo proseguire a piedi... lo so.- tutti noi li guardavamo perplessi, fino a che non fu Tanya a parlare.
- Edward perché non lasci che l’umana vada col cagnaccio? Noi andremo di corsa arriveremo prima!- disse molto maliziosamente incollandosi a un braccio di Edward, il quale non sembrava minimamente infastidito dal comportamento della vampira bionda. Invece Jacob emise un basso ringhio alla parola “cagnaccio”. Aveva ragione: neanche a me piaceva quella, e da quel momento mi sentii di troppo in mezzo a loro.
- Jake, tu sai dov’è il posto?- Lui annuì serio. - Beh allora possiamo fare come ha suggerito Tanya, sempre se non ti scoccia rallentare il passo per stare in pari con una lumaca come me!- tentai di sorridere, con scarsi risultati. Soprattutto mi costrinsi a non voltarmi verso Edward, che ero certa mi stesse guardando.
Usciti da Casa Cullen l’unico mezzo di trasporto che vidi era una moto nera, non ero molto sicura di volerci salire ma non sembravo avere altre alternative.
- Tranquilla Elisa, non succederà nulla, te lo prometto. Tieniti stretta!- disse sorridente, mentre mi mettevo il casco e lui accendeva la moto che partì con un rombo assordante.
Meno male che il viaggio fu breve, nemmeno dieci minuti, anche se erano stati sufficienti: Jake guidava come un pazzo!
- Adesso dovremo procedere a piedi. Non c’è molta strada da fare ma non c’è un sentiero da seguire, dobbiamo tagliare in mezzo al bosco.- mi spiegò brevemente. - Elisa, c’è qualcosa che non va?- mi chiese preoccupato.
- Non sono brava a nascondere certe cose.- dissi timidamente. - Non è niente di che, solo mi sento estremamente insignificante e fuori posto. Forse dovrei tornare a casa, lasciare i Cullen con i loro amici e smettere di scocciarti con le mie pare mentali. Non sarebbe una brutta idea, ti pare?- inutile dire che dopo le parole di Tanya a casa Cullen il mio morale era finito molto sottoterra.
-  Non devi farti mettere i piedi in testa dalla prima sciacquetta che apre bocca!- disse mettendomi un braccio intorno alle spalle e cominciando a camminare verso il luogo della partita. - I Cullen ti vogliono bene. Jasper ti adora e piaci persino a Rosalie, il che vuol dire tanto!- disse con una risata. - Ormai si staranno preoccupando: non credo che Alice possa vedere delle visioni quando sono coinvolto anche io, quindi sarà meglio sbrigarsi prima che lei e Edward decidano di farmi a pezzi!- lo guardai interrogativa, non avevo la minima idea di cosa avesse in mente, quando lo vidi mettersi di fronte a me e guardarmi divertito cominciai a capire. - Se ti porto io faremo prima!- disse solo, e in meno di due secondi ero già fra le sue braccia calde e sfrecciavamo a gran velocità in mezzo al bosco. Dovetti chiudere gli occhi per non sentirmi male, non so quando tempo passò. Poi Jake mi avvertì che eravamo arrivati, così mi decisi ad aprire gli occhi quando mi rimise con i piedi per terra.  
Eravamo in una radura molto ampia: tutti i vampiri erano intenti a scherzare, correre alla massima velocità e lanciarsi la palla da baseball. Alice arrivò di corsa seguita da Edward ed Emmett, erano tutti molto veloci.
- Finalmente sei qua. Ci avete messo un sacco di tempo!- disse scherzosamente il folletto.
- Colpa mia.- ammisi mestamente. - Non so se lo sai ma gli umani non hanno quella velocità.- dissi indicando Rose che correva.
- Non è colpa tua, è Jake che è il lupo più lento nella storia di La Push!- e fu così che Emmett e Jacob cominciarono a battibeccare. Accompagnata da Edward ed Alice mi avvicinai ad Esme: sarei stata con lei mentre gli altri giocavano. Per tutto il tempo prima dell’inizio della partita Edward rimase sempre con me ed Alice ma non disse mai niente, mi sentivo tremendamente a disagio.




P.O.V. Edward



Dopo aver indossato la “divisa” da baseball dei Cullen mi diressi verso il piano inferiore dove Elisa mi aspettava insieme al mio migliore amico. Jake era seduto a terra totalmente concentrato sulla Play station di Emmett, invece Elisa era accoccolata sul divano e fissava distrattamente la televisione di fronte a lei, ma ero certo che fosse assorta nei suoi pensieri.
Decisi che non era il caso di invadere la sua privacy, quando una visione apparve davanti agli occhi di Alice e contemporaneamente nella mia testa.

“La piccola umana e quel diavolo di un folletto ridevano di gusto, quasi sadicamente, subito non ne capii il motivo ma poi intravidi Emmett disperato quando aveva capito che la sua preziosissima Play station 3 era stata irrimediabilmente rotta da quelle due. Tra le risate Elisa riuscì a dire - Eddai Emmett, era solo uno scherzo! Non preoccuparti ne troverai una nuova direttamente in camera tua!- E poi la visione si dissolse come una bolla di sapone.”

- Quando vuoi, piccola, sono ai tuoi ordini!!- Alice era gioiosa, non vedeva l’ora di mettere in pratica quel divertente scherzo, le piaceva la complicità che si era creata con Elisa.
- Posso dire che voi due insieme siete pericolose?- era meglio non farle arrabbiare quelle due, dovevo tenerlo a mente. Elisa sorrise: aveva capito a cosa mi riferivo, non resistetti all’impulso di farle quel sorriso sghembo che sapevo le piacesse particolarmente, tutte le volte che lo mettevo in pratica sentivo i battiti del suo cuore aumentare. Doveva pur significare qualcosa, no?
Jake spense la Play station pronto a partire. Eravamo tutti nel grande salone; Elisa indossò la giacca, pensai che forse si sarebbe dovuta coprire di più, magari saremmo rincasati prima degli altri, non volevo che prendesse freddo.
Jacob mi distolse dai miei pensieri. “Ed, forse sarebbe meglio se portassi io Elisa nella radura, non si sa mai cosa potrebbe accadere, sai quelli nuovi.. E poi quella stangona bionda ti guarda come se fossi suo, ti assicuro che se da fastidio ad Elisa..”
- Jacob non credo proprio, fino ad ora non è successo niente, non vedo perché..-
“Perché lei non è come noi e scommetto che qualcuno farà in modo di farglielo pesare. Poi come pensi di andare alla radura? In moto faremo prima, certo di corsa sarebbe il massimo. Dici che si divertirebbe a cavalcare un lupo?”  Scossi la testa, sarebbe stato pericoloso dato che nei piani di Jake io non ero compreso.
- Prenderemo la Jeep di Emmett fino ad un certo punto, poi dovremo proseguire a piedi.. lo so.-
“Cosa c’è, non ti fidi di me? Sai benissimo che le voglio bene, mi sono già affezionato ad Elisa, proprio come  è accaduto a te, vorrei solo stare un po’ con lei, magari parlare di voi con qualche scusa, potrei scoprire cose mooolto interessanti..”  E bravo lupo adesso capivo dove andare a parare, illuso! Elisa non gli avrebbe mai parlato di me.
- Edward perché non lasci che l’umana vada col cagnaccio? Noi andremo di corsa arriveremo prima!- Percepii solo vagamente ringhi di Jacob quando Tanya lo chiamò “cagnaccio” e la conseguente stretta di questa al mio braccio; nella mia mente continuavo a pensare che forse non sarebbe andata così male, Elisa sarebbe stata comunque al sicuro con Jacob e magari gli avrebbe parlato di noi.
- Jake, tu sai dov’è il posto?- gli chiese timidamente Elisa. Jacob annuì, non mi piaceva per niente suo il tono di voce. - Beh allora possiamo fare come ha suggerito Tanya, sempre se non ti scoccia rallentare il passo per stare in pari con una lumaca come me!- Tanya aveva esagerato, rimasi stupito dal comportamento di Elisa: in passato l’avevo fatta arrabbiare a causa dei nostri continui battibecchi ma non era mai stata così.. demoralizzata! Sapevo di dover fare qualcosa per tentare di lenire il senso di inadeguatezza che traspariva da ogni sua singola parola, ma non riuscii a muovere nemmeno un muscolo, mi ero fermato a fissare il suo volto, quel sorriso finto, tirato e forzato, che ci aveva rivolto; i suoi occhi tristi che guardavano tutto e tutti, tranne me. Solo quando mi accorsi che Jacob aveva chiuso la porta di ingresso mi riscossi.
Stupido! Dovevo andare da lei! Dovevo scusarmi; ma prima che potessi fare un passo Alice mi bloccò per un braccio. “Edward, tranquillo si risolverà tutto! Certo se ti fossi mosso o se le avessi parlato qualche secondo fa, sarebbe stato meglio. Ma l’ho visto: tutto tornerà come prima.”
- Andiamo, ci aspetta una bella partita a baseball!- disse gioiosa: Alice non voleva far capire che stessimo comunicando.
 
Mentre ci dirigevamo alla radura dove si sarebbe svolta la partita continuai a pensare ad Elisa. Chissà cosa stava succedendo con Jacob, oramai avrebbero dovuto già essere qui. Dove diavolo si erano cacciati? Un ruggito sfuggì al mio controllo facendo voltare Alice ed Emmett verso di me. “Che ti prende, fratello?”  non feci in tempo a rispondergli perché la mia attenzione fu catturata da Jacob che sbucava dal folto degli alberi: Elisa era fra le sue braccia, teneva gli occhi serrati forse per paura della velocità con la quale aveva corso il lupo. Corremmo verso i nuovi arrivati mentre Elisa si guardava intorno.
- Finalmente sei qua. Ci avete messo un sacco di tempo!- Alice tentava di mettere Elisa a proprio agio con una battuta, che però non sortì l’effetto sperato.
- Colpa mia.- rispose Elisa in imbarazzo - Non so se lo sai, ma gli umani non hanno quella velocità.- tentò comunque di rispondere alla battuta, indicando probabilmente uno dei vampiri che correva. Rimasi impietrito a fissarla.
“Edward, fai qualcosa, dille qualcosa. Si sente a disagio, ma penso che te ne sia già accorto! Le parole di Tanya l’hanno fatta sentire insignificante, pensa che voleva tornare a casa. Ho provato a farle cambiare idea e per ora ha funzionato, prova a convincerla che si sbaglia!”
Ascoltai le parole di Jacob, ma fu Emmett a parlare.
- Non è colpa tua, è colpa di Jake che è il lupo più lento nella storia di La Push!- il mio migliore amico e mio fratello presero a battibeccare, invece io seguii in silenzio Alice che stava accompagnando Elisa da mia madre: avevamo deciso che Esme avrebbe fatto il “catcher” ed Elisa avrebbe assistito alla partita accanto a lei.
Poi Alice si allontanò con la scusa di dover fare le squadre ed  Esme andò con lei, dicendo che doveva controllare che venissero fatte in modo equo. Solo quando restammo soli Elisa si volse verso di me, non alzò il viso per incontrare il mio sguardo così mi costrinsi a parlare.
- Elisa, cosa succede? Hai fatto preoccupare persino Jacob..-  restai sul vago tentando di farla parlare.
- Niente di che, stavo solo pensando che forse non sarei dovuta venire. Marie sarà preoccupata, è da stamattina che sono fuori anche se sa che sono con voi.- sapevo che stava mentendo, non ne era particolarmente capace.
- Se vuoi possiamo tornare a casa. La partita di baseball può aspettare.- era incerta, insicura sul da farsi e peggio ancora non sapevo cosa stesse pensando: non volevo ricorrere al mio potere, certo che si sarebbe arrabbiata. Ma con i suoi occhi rivolti a terra mi precludeva anche la possibilità di poter leggere il suo volto. - Per favore, guardami.- timidamente alzò lo sguardo. - Se andare a casa ti aiuterà a sentirti meno a disagio, possiamo partire anche subito. Esme e Carlisle non avrebbero nulla in contrario. E poi con Alice abbiamo barricato la mia stanza così i miei effetti personali non subiranno l’attacco di Tanya; ancora non lo sa che sono tuo ospite.- ridacchiai al pensiero. - Sempre se sono ancora ben accetto..- terminai incerto.
- Certo che sei ancora ospite a casa mia, non hai fatto niente di male, sono state le parole di Tanya a farmi capire quanto io sia insignificante e che sono un peso per voi.- se da un lato ero contento per il fatto che fossimo ancora in buoni rapporti, dall’altro mi sentii in colpa per non essere riuscito a zittire Tanya e mi ritrovai a volerle far cambiare idea: non era affatto un peso per noi.
- Qualsiasi cosa tu possa pensare, sappi che non è la stessa cosa per noi. Tu pensi di essere un peso mentre per noi, ma non è affatto così. Le tue reazioni ci divertono, ci ricollegano alla nostra umanità, umanità che in parte abbiamo perduto. Hai conquistato tutti in famiglia.- fui costretto a correggermi dopo la sua occhiata. - D’accordo, quasi tutti, ed è proprio per questo motivo che dovresti lasciar perdere quello che ha detto prima Tanya. E' gelosa del rapporto, dell'amicizia che si sta creando tra di noi.-  mi ritrovai a sorridere come un ragazzino a quelle parole: mi piaceva più del lecito parlare di noi. Dal canto suo Elisa era pensierosa, ma sembrava confortata dalle mie parole.
- E' molto carino quello che hai detto, e il fatto che Tanya fosse gelosa, beh credimi: non è passato inosservato. Non ha fatto altro che incenerirmi con lo sguardo per tutta la giornata, forse sarebbe meglio se stessi di più con i tuoi fratelli e con Jake piuttosto che con te.- disse imbarazzata colorando le gote di un leggero rossore.
- Sciocchezze, le ho già spiegato come stanno le cose e se non vuole capire di certo non è per colpa mia. E poi sono troppo egoista per privarmi della tua compagnia.- fu un attimo e i suoi occhi furono nuovamente nei miei, il rossore aumentò. Avevo detto troppo ma stramente non ne fui pentito. Elisa mi sorrise. - Allora vuoi che ti accompagni a casa o diamo inizio alla partita?-
- Io la partita la vorrei vedere, fa molto Twilight!!- lo sapevo! Per questo avevo accettato di buon grado la proposta di Alice. Mentre ci avviammo verso le due squadre Alice mi ricoprì di complimenti, mentre Jacob mi diede una pacca sulla spalla.
- Elisa, ti ho preparato un posticino a lato del campo, ho preso una coperta così puoi sederti per terra, Esme ha portato un thermos con del the caldo e dei muffin al cioccolato e nel caso ti venga freddo puoi usare Jacob come stufa!- concluse ridendo. Jacob ringhiò contro il folletto mentre Elisa prese a ridere.
- Dai Jake non arrabbiarti, stava solo scherzando!- disse ancora in preda alle risate.
- Non stava scherzando del tutto, sa che lo farei perché non vorrei che ti venisse il raffreddore e anche perché dopo sarei nei guai!-
- Certo, certo. Andiamo a sederci così possono cominciare la partita.-  



Betato da Kumiko_Chan_



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD

 Saretta__Trilly__ 
Capitolo 29: 28. Nuove scoperte
So che a quest'ora ti sarai stancata di leggere il lungo capitolo che ho postato.. è solo che non volevo dividerlo. Mi piaceva così!!
Ti chieso scusa: non avendo più un giorno fisso per gli aggiornamenti ti prendo di sorpresa..
Spero ti sia piaciuto..
Alla prossima. ciau ciau


Grazie alle 31 persone che hanno messo la FF tra i preferiti!!


Grazie alle 44 persone che hanno messo la FF tra le seguite!!

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Capitolo 31
*** 30. La partita ***



P.O.V. Elisa





 30.    La partita
 

Mi accomodai sul plaid mentre stavo ancora ridacchiando per una battuta di Jake: avevo scoperto che il suo passatempo preferito era prendere in giro i Cullen, soprattutto Edward!
- Ah ah, molto divertente Jacob! Davvero molto maturo da parte tua! Elisa, almeno tu, non dargli corda altrimenti poi non la smette più! E poi io potrei decidere di fartela pagare più tardi, vorrei ricordarti che non ci sarà nessun Jacob Black a salvarti dalla mia ira funesta!- guardai Edward, era leggermente adirato e non potei fare a meno di scoppiare a ridere.
- Eddai, Jacob stava solo scherzando! Me lo hai detto tu stesso poco fa che la tua roba è al sicuro a casa Cullen. Ma se vuoi esserne davvero certo puoi sempre tornare a casa, non sei obbligato a restare ospite a casa mia.- io volevo che restasse, sperai che riuscisse a leggerlo dal mio sguardo.
- Resterò, devo fartela pagare per le risate che ti sei fatta poc’anzi. Ma adesso vado a giocare prima che Alice decida di dar fuoco a tutta la mia roba!- detto questo mi accarezzò una guancia, mi fece uno dei suoi sorrisi illegali e si allontanò alla sua velocità: erano tutti incredibilmente veloci!
- Mi sembra che tu e Cullen abbiate fatto pace, no?- disse Jacob sorridendo.
- A dire la verità non abbiamo mai litigato.- risposi sincera.
- Litigato, no. Però mi sembrava che ti sentissi un po’.. diciamo.. tradita, quando Edward non ha controbattuto dopo quello che ha detto Tanya, oppure sei gelosa del modo in cui la vampira bionda si comporta con lui?- Cacchio e adesso cosa rispondo, cattivo lupo! Nel frattempo ero arrossita: lo sapevo!
- Jake, non mi sembra il momento per parlare di queste cose, loro ci possono sentire e poi vorrei vedere la partita.- sbottai irritata, quindi mi voltai verso il campo da gioco dove i vampiri erano nel pieno dell’azione.
Esme faceva il catcher, Alice era la lanciatrice, in questo momento alla battuta c’era Irina, mentre in ricezione c’erano Jasper, Edward ed Emmett. Quando Irina colpì la palla si sentì un boato assurdo, il fragore fu enfatizzato da un tuono che scoppiò proprio in quel momento. Poi la palla fu scagliata a velocità supersonica fra gli alberi. Edward e Jasper erano già scomparsi, poi dopo un mezzo secondo Jasper riemerse dagli alberi a mani vuote: dopo poco fu la palla a sbucare dal folto dei rami. Esme la intercettò eliminando Irina, che nel frattempo aveva già fatto un giro del campo. Ottima azione, avevo fatto fatica a seguire tutti i passaggi ma era stato sorprendente. Già, sorprendente era la parola esatta, non li avevo mai visti fare qualcosa alla loro velocità o usando pienamente tutta la forza di cui erano dotati, anche se immaginavo che si stessero contenendo anche in quel preciso momento.
Dopo aver eliminato due battitori, il clan di Denali era riuscito a segnare un solo punto, la partita per ora era in favore dei Cullen!
- Allora cosa ne pensi?- mi chiese Jake all’improvviso.
- Wow.. sono davvero molto bravi, anche se ad essere sincera sono fin troppo rapidi nei movimenti, credo che se seguirò tutta la partita entro poco mi verrà un mal di testa colossale.- dissi ridacchiando.
- Già sono molto veloci, ma anche noi lupi lo siamo. Prima mentre ti portavo sono andato piano, e quando sono a quattro zampe posso essere molto più veloce.- disse Jake sorridendo.
- Più veloce di un vampiro?.- chiese una voce melodiosa che sembrava essere comparsa dal nulla. - Io non credo proprio, Jake. Lo sai che il più veloce sono io, quindi non elogiarti troppo!- disse ridacchiando. Mi voltai verso di lui intrecciando i nostri sguardi, poi lo osservai: aveva i capelli un po’ più spettinati a causa della corsa e la divisa leggermente sporca di erba e terra.
- E tu cosa ci fai qua, non dovresti essere in campo a giocare?- dissi sorridendo.
- Cambio squadre, e poi a me non fanno battere perché dicono che baro. Tutta colpa di Emmett, solo perché riesco a leggere i pensieri del lanciatore, io non posso farci niente!- l’ultima parte l’aveva detta rivolto al fratello che in tutta risposta lo guardò male per poi scoppiare in una risata, Emmett proprio non ce la poteva fare a rimanere serio.
- Ma siamo sicuri che io sia proprio il tuo migliore amico?- chiese Jake a Edward, il quale annuì serio. Chissà dove voleva andare a parare. - No, perché sembra che tu abbia paura che io possa fare qualcosa di male ad Elisa; non ti allontani da lei a meno che non sia strettamente necessario. Guarda che non me la mangio mica.- ok, Jacob Black era definitivamente pazzo, ed io ero morta dall’imbarazzo!! Credo che se avesse potuto anche Edward sarebbe diventato di un colore simile a quello di un pomodoro, lo sguardo imbarazzato che mi rivolse fu molto eloquente.
- Jake non dire fesserie, mi fido di te e so che non le faresti mai del male, è solo che mi piace stare in vostra compagnia, e poi se sto qua abbiamo più possibilità di vincita-, disse a bassissima voce e facendoci l’occhiolino. Detto questo si sedette accanto a me che ancora non avevo capito niente; immagino che capì lo sguardo che gli rivolsi anche perché mi disse. - Sta a vedere.-
Edward compì un gesto che non mi sarei aspettata anche se, visti i precedenti di questi due giorni, ci sarei potuta arrivare da sola. Si spostò dietro di me allargando le gambe in modo che io fossi proprio nel mezzo e poi mi abbracciò da dietro facendo appoggiare la mia schiena al suo petto marmoreo; poi posò il mento sulla mia spalla sinistra.
- Guarda in campo.- Furono le uniche parole che soffiò nel mio orecchio. In quel momento Tanya che era in ricezione perse la palla, facendo così fare punto al clan dei Cullen, il fatto che mi stesse uccidendo con lo sguardo fu cosa da poco al pensiero che il mio povero cuore era sull’orlo di un collasso!
- Edward, sei matto, mi vuoi uccidere forse?- lui rise di gusto schioccandomi un bacio sulla guancia. Adesso sì che mi voleva morta!
- Tranquilla, ti proteggo io.- disse con la sua voce calma e rassicurante. Lo sapevo che non aveva capito, l’unico che poteva uccidermi in quel momento era lui. - Ti ho mai detto che hai un buonissimo odore?- sorrisi. D’accordo: morire tra le sue braccia, mentre mi illudevo che potesse anche solo volermi bene, era un buon compromesso.
- Non credo.- dissi rilassandomi tra le sue braccia. - L’unica volta che hai accennato al mio odore hai detto che era meglio di quello di Jake. Il che non lo classificava come un complimento dato che qualsiasi cosa ha un odore migliore rispetto a quello di Jacob. Per te.- dissi correggendomi immediatamente dopo l’occhiataccia di Jake, non volevo dire che anche secondo me puzzava, tutt’altro! - Perché io nell’odore di Jake non ci trovo niente di male, hai un odore fresco: porti addosso i profumi del bosco, come il muschio o il pino.- dissi rivolgendomi a Jake sorridendogli.
- D’accordo, immaginavo che avessi gusti strani, ma così poi!- disse Edward ridendo.
- Guarda che non c’è niente da ridere, quello che puzza sei tu amico! Il vostro odore è talmente dolce che stomaca!- disse Jake, sembrava si stesse leggermente arrabbiando, speravo di no.
- Insomma ragazzi, basta. Nemmeno Edward puzza, mi sa tanto che qua l’unica col naso sano sono io! Comunque su una cosa hai ragione, i Cullen hanno un odore dolciastro. Anche se non saprei definirlo, ognuno di voi ha una fragranza particolare.- dissi scostandomi a malincuore da Edward per guardarlo negli occhi. - Tipo Alice ha un odore floreale, invece tu odori vagamente di miele e qualcos’altro che non capisco, ma nel complesso è buono. Aspetta se ti dico: miele, lillà e sole?- il volto gli si illuminò.
- Giusto, invece l’odore di Alice è un misto tra rosa, violetta e biancospino. Ognuno di noi ha un odore diverso. Invece tu odori di pesca e fiori d’arancio.- disse avvicinandosi. Ero di nuovo appoggiata a Edward e lui era troppo vicino, con la punta del naso mi sfiorò il collo d’istinto rabbrividii. Nel mentre continuò a parlare. - E’ dolce, fresco.. dissetante.-
Per un secondo ebbi paura che potesse perdere il controllo, ma prima che finii di formulare il pensiero il vampiro si era rapidamente allontanato spostando nuovamente il suo sguardo sul campo.  



Betato da Kumiko_Chan_



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD

 RenesmeeBlack
Capitolo 30: 29. Inconveniente
Ciao inizio col dirti che il chappy extra è gia in agenda, come promemoria. XD
Immaginavo che si sarebbe notato.. Ma proprio non sono riuscita a celarlo questo mio odio per Tanya. Vabbè ormai è fatta!! XD
Già sto benedetto bacio.. non è una cosa diffice la emmett ha il potere di intromettersi nei momenti meno opportuni!!
Cmq non è tutta colpa mia se la odio.. Tanya proprio non ce la fa a stare zitta, non ci prova nemmeno a farsi volere bene.. *me sempre più pazza*
Per quello che riguarda Jake è vero è proprio gentile, cmq non lui vuole bene ad Elisa e la considera come la sua migliore amica, così come Edward è il suo migliore amico..
Ciaooooooooooooooo
Baciotti Baciotti
 Kumiko_Chan_ 
Capitolo 30: 29. Inconveniente
Per le scommesse?? Non badare a quello che dice Jazz, Emmett sarebbe contento e poi la scrittrice sono io ergo l'intima parola spetta a me!! XD
L'amicizia che lega i due protagonisti potrebbe diventare qualcosa di più, dico potrebbe anceh xkè come sappiamo Eddy è iun pessimista cronico.. Io sono per l'happy end!! XD
Sono contenta che Jacob sia simpa.. era proprio quello che speravo.  Non fraintendere io tifo per il TEAM EDWARD però visto che Jake ha sempre sostenuto di rivestire il ruolo di migliore amico mi sembrava il caso di farglielo fare come si deve.. no??
Lo scherzo ad Emmett arriverà.. forse in maniera diversa, lo fa apposta, se le cerca.. (capirai più avanti)
Ciau ciau
 Saretta__Trilly__ 
Capitolo 30: 29. Inconveniente
Meno male!! perchè adesso i capitoli si sono allungati un pochino, che più chi meno..
Della partita c'è veramente poco come hai potuto leggere, anche se spero che tu non sia rimasta delusa dal chappy..
Per la play dovrai aspettare un altro pochino, anche se non sono sicura che comprenderà solo la play.. quando Alice ed Elisa si alleano..si salvi chi può!!
Alla prossima!! Ciao ciao
 BellaCullen88
Capitolo 30: 29. Inconveniente
Errore mio.. Sorry è che sono sempre di fretta anche quando posto che ogni tanto mi capita.. ho rimediano non appena me lo hai segnalato, per non creare confusione alle letture successive.. Grazie 1000.. XD
Sono davvero contenta che la storia ti piaccia!!
Ciao XD


Grazie alle 31 persone che hanno messo la FF tra i preferiti!!


Grazie alle 47 persone che hanno messo la FF tra le seguite!!

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Capitolo 32
*** 31. Giochi pericolosi ***



P.O.V. Edward





31. Giochi pericolosi. 

Ma che diavolo avevo combinato?? Passi lo “scherzetto” che avevo fatto a Tanya o, per meglio dire, quello che avevo combinato ad Elisa. Sembrava che il suo cuoricino fosse sul punto di uscire dal petto, tale era stato lo spavento per la reazione avuta da Tanya nel momento in cui mi aveva visto abbracciare la piccola umana. D’altra parte era un po’ di tempo che volevo provare a fare una cosa del genere, non avevo mai provato un moto d’affetto per qualcuno che non facesse parte della mia famiglia. Ma con Elisa era tutto diverso. Tutto era accaduto quasi involontariamente, all’inizio avevo pensato che per distrarre Tanya sarebbe bastato un semplice abbraccio come quello avvenuto nella mia stanza mentre tentavo di rassicurare Elisa. Invece mi ero lasciato guidare dalle mie emozioni ed era successo quello..
- Edward, sei matto, mi vuoi uccidere forse?- risi di gusto: sembrava che quelle parole fossero rivolte direttamente ai miei gesti invece che alla minaccia espressa dagli occhi di Tanya; diciamocelo era ciò che volevo pensare, credere. Decisi di provocarla ancora un  pochino per vedere le come avrebbe reagito, così le schioccai un bacio sulla guancia. Il suo cuore perse qualche battito, ma si riprese velocemente.
- Tranquilla, ti proteggo io.- sorrisi, l’avrei protetta da tutto e da tutti, certo l’unico dal quale non potevo proteggerla ero io: troppo egoista per potermi allontanare da lei.
- Ti ho mai detto che hai un buonissimo odore?- inaspettatamente Elisa si accomodò tra le mie braccia; per quanto potesse stare comoda appoggiata a un pezzo di marmo. Poi ricominciammo a scherzare con Jacob riguardo ai nostri rispettivi odori, e ovviamente finimmo per battibeccare!
- Insomma, ragazzi, basta. Nemmeno Edward puzza, mi sa tanto che qua l’unica col naso sano sono io! Comunque su una cosa hai ragione, i Cullen hanno un odore dolciastro. Anche se non saprei definirlo, ognuno di voi ha una fragranza particolare.- disse Elisa sicura di sé spostandosi un po’ per potermi guardare negli occhi. Mentre la osservavo parlare di noi vidi il suo volto assumere diverse espressioni fino a quando sembrò illuminarsi, come se avesse scoperto chissà cosa: si era semplicemente ricordata da cosa era composto il mio odore, d’altronde nell’ultimo libro della saga scritta dalla Meyer era scritto (anche se ancora non mi spiego come fa quella donna a sapere certe cose: solo coincidenze, casualità?? Mah), e il fatto che se lo ricordasse mi fece immensamente piacere.
- Giusto, invece l’odore di Alice è un misto tra rosa, violetta e biancospino. Ognuno di noi ha un odore diverso. Invece tu odori di pesca e fiori d’arancio.- dissi inspirando a pieni polmoni la sua dolce fragranza, ormai ne ero totalmente stregato. Quasi senza rendermene conto mi ritrovai con Elisa appoggiata di nuovo al mio petto, la sua testa poggiava delicata sulla mia spalla destra. Ero ancora perso nel suo profumo, più lo respiravo e più lo volevo sentire, mi avventurai a caccia lungo il suo collo per trovare la fonte di quell’odore zuccherino, la sentii rabbrividire.
- E’ dolce, fresco.. dissetante.- parlai con voce leggermente roca, stavo iniziando a perdermi a causa del suo odore sublime. Improvvisamente mi riscossi, non volevo commettere qualche errore; la allontanai rapidamente da me e poi volsi di nuovo verso il campo. Sapevo che si sarebbe accorta del mio repentino cambio d’umore ma dovevo per forza fare così al fine di evitare di commettere qualche sbaglio.
- Elisa, hai freddo? Vuoi tornare a casa?- alla mia domanda mi sorrise e scosse la testa.
- Forse sarebbe meglio se tornassi in campo.- non le lasciai nemmeno il tempo di ribattere che mi alzai correndo verso la mia famiglia per concludere la partita.
Dal campo potei vedere Jacob ed Elisa che si misero a fare merenda con il tè fumante e i muffin che aveva preparato Esme.

Una volta conclusa la partita (ovviamente avevamo vinto noi) tornammo dai nostri amici. Rosalie, Alice e mia madre stavano raccogliendo la roba di Elisa e Jacob, mentre io e i miei fratelli continuavamo ad esultare.
- Edward, volevo farti i complimenti per la vittoria.- disse Tanya aggrappandosi al mio braccio. Non potei fare a meno di notare che dopo al suo gesto era seguita un’occhiata verso Elisa.
- Grazie Tanya, ma non ho giocato solo io per cui il merito della vittoria non è solo mio.- le dissi a mo’ di ammonimento. “Già ma sei stato l’unico che ho guardato, avevo occhi solo per te! E ti perdono anche per prima, so che stavi solo giocando con l’umana.”  Io?? Solo giocando?? Mi divincolai dalla sua presa e andai verso Elisa.
- Vieni, andiamo, immagino che tua nonna sarà preoccupata.- detto questo la presi delicatamente per un braccio facendola voltare verso di me.
- Ma non dovrei tonare con Jake?- chiese confusa per la mia improvvisa reazione.
- Se ritorni a casa Cullen con me potrai constatare se è più veloce un vampiro o un licantropo..-  le dissi sorridendole di sghembo. Speravo dicesse di sì.
- Ehm.. a dire la verità ho un po’ paura.-
- Credi sul serio che potrei mai farti del male? Devi solo aggrapparti forte a me, e se poi ti da fastidio la velocità basta che chiudi gli occhi!- le dissi abbagliandola, non poteva dirmi di no!
- Ok, se per te non ci sono problemi.- disse rivolta verso Jacob il quale sorrise facendo un cenno con la testa. “D’accordo, per stavolta ti concedo di riportarla a casa. Ci vediamo domani, vado direttamente alla riserva. Edward spero che il tuo comportamento non sia dovuto solo alle parole di Tanya, Elisa ne soffrirebbe e basta.” Gli dissi di non preoccuparsi e che per l’indomani lo avrei tenuto aggiornato. Elisa salutò il lupo con un abbraccio, poi sorridendo la feci salire sulla mia schiena. La mente furiosa di Tanya mi raggiunse solo leggermente, ero contento che Elisa avesse accettato e non mi sarei fatto rovinare quel momento da quella vampira gelosa.
- Tieniti forte!- sentii la sua presa stringersi sia sui miei fianchi che attorno al mio collo, il calore si propagava dal suo corpo verso la mia schiena.
Partii alla mia velocità, poi la sentii lanciare un esclamazione di sorpresa, forse non pensava che potessi raggiungere tale velocità? Poi la sentii rifugiare il capo sulla mia spalla, il suo respiro caldo mi solleticava la pelle del collo, e senza pensarci aumentai ancora la corsa; saremo arrivati prima. Ero leggermente teso: non ero ancora abituato ad un tipo di contatto così stretto con lei e non sapevo con certezza se fidarmi delle catene con cui tenevo prigioniero il mostro dentro di me.
Dopo 1minuto e 47 secondi varcavo la soglia di casa Cullen.
- Piccola, siamo arrivati..- dissi accarezzandole i capelli.
- Già??- disse sorpresa allentando la presa fino a toccare con i piedi per terra. - Mi avevano detto che eri veloce, e oggi sono riuscita anche a vederti correre, ma non avrei mai detto che fossi così veloce. Jake non ne sarà contento, ma sei più veloce di lui.- sorrisi felice sedendomi accanto a lei sul divano bianco.
- Io lo avevo detto che ero molto più veloce di lui.-
- Edward, possiamo andare a casa mia?- le sue parole mi presero alla sprovvista, sembrava nervosa.
- Alice se la prenderebbe se ti portassi via senza che tu l’abbia salutata, anche gli altri certo, ma solo Alice me la farebbe pagare. Sai com’è fatta..-
- Perché, come sono fatta, fratellino?- già, come non detto. Dalla porta d’ingresso entrarono i miei familiari.
- Niente Alice, niente. Ora salutala così poi possiamo andarcene.- le dissi sospirando.
Andare dove, Edward?”  I pensieri di quella vampira gelosa raggiunsero di nuovo la mia mente. “Già, devi riportare a casa l’umana, ma poi ritorni subito da me, vero? Anzi adesso che ci penso non puoi farlo fare a qualcun altro?! Anche quella pazza di tua sorella andrebbe bene!!
- Porto Elisa a casa sua e poi, siccome sono suo ospite, mi fermerò da lei.- le dissi guardandola. Ero certo che se avesse potuto sarebbe diventata verde di gelosia!
- Edward Anthony Masen Cullen!! Vuoi spiegarmi cos’è questa storia?? Io vengo qua apposta per te e tu che fai? Fai compagnia a questo essere insignificante?!?!-
- Come ti permetti di dire certe scempiaggini? Essere insignificante?- non potei fare a meno di ringhiare quelle parole, non volevo spaventare Elisa, ma la mia rabbia era tale da non permettermi di fare altro. - E’ così che l’hai definita? Beh sappi che, per quanto possa sembrarti assurdo, per lei provo un affetto che per te non ho mai provato e credo che mai proverò. Ora, se vuoi scusarci, devo accompagnarla a casa.- mi voltai verso quella persona che mi ispirava un tale senso di protezione, le sorrisi il più dolcemente possibile, per tentare di farle capire che la mia sfuriata era volta al termine. - Elisa, vogliamo andare?- lei annuì, forse ancora scossa dall’accaduto, poi si avvicinò al sottoscritto. Non potei fare a meno di prenderle la mano e intrecciare le mie dita alle sue, per infonderle sicurezza mentre passavamo accanto a Tanya per arrivare al garage. Lasciai la sua mano solo quando la feci accomodare sulla mia Volvo, poi partimmo verso casa sua, in assoluto silenzio.




Betato da Kumiko_Chan_



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD

 Saretta__Trilly__
Capitolo 31: 30. La partita
Ciau.. Già edward in veste di tenerone, fa la sua figura, come sempre del resto..
Devo ammetterlo stavo per far venire un colpo ad Elisa (forse sarebbe più corretto dire che sarebbe stata tutta colpa di Eddy..) meno  male che non ci è rimasta secca altrimenti: addio storia!! * lo so, me totalmente pazza*
Ciau Ciau
 BellaCullen88 
Capitolo 31: 30. La partita
Hai ragione poteva scegliere anche un altro modo, ma ha fatto la prima cosa che gli è venuta in mente, in fondo egli stesso si è sempre definito un essere egoista, non vuole privarsi della vicinanza di Elisa e poi..  Boh mi piaceva l'idea che Edward lasciasse un po' da parte il suo pessimismo e fosse un tantino intraprendente..
Come ho sempre detto il sono favorevole all' happy end!!
Ciaoooooooooooooo


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Capitolo 33
*** 32. Conseguenze ***



P.O.V. Elisa





32.    Conseguenze 

Mai e dico MAI mi sarei aspettata da Edward una reazione simile ad una provocazione di Tanya. In meno di due secondi era diventato furioso, sembrava davvero un vampiro, era arrivato addirittura a ringhiarle contro. Ed io avevo avuto paura di lui. Una volta conclusa la sfuriata, si voltò verso di me, che ero rimasta dietro di lui a salutare i suoi fratelli.
- Elisa, vogliamo andare?- annuii, poi lo osservai per un momento: aveva gli occhi neri, e capii che forse non aveva ancora smaltito la collera. Mi avvicinai a lui senza dire una parola. Il timore che provavo verso Edward andava via via diminuendo mentre capivo che sembrava poter contenere perfettamente quel sentimento esploso pochi istanti prima. Mi sorpresi non poco quando sentii la sua mano fredda afferrare lentamente la mia e intrecciare le nostre dita: stavo diventando patetica, come poteva un semplice gesto come quello scatenare certe emozioni dentro di me? Sapevo che Jasper le avrebbe percepite tutte, e speravo solo che non ne facesse parola con nessuno.
Una volta arrivati in garage, davanti alla Volvo, mi lasciò la mano aprendomi lo sportello per farmi accomodare. Il viaggio di ritorno fu silenzioso: di tanto in tanto spostavo lo sguardo su di lui, vedendolo assorto in chissà quali pensieri.
Scendemmo dall’auto sempre in silenzio e poi, arrivati davanti alla porta di casa, mi fermò prendendomi ancora una volta per mano, per poi lasciarla immediatamente quando mi voltai verso di lui e mi persi ad osservare il suo gesto.
- Per favore, parlami. Dimmi qualcosa, non sopporto più questo silenzio. Anche se dovessi dirmi che ti ho spaventato, anche se sono certo di averlo fatto, e che d’ora in poi avrai paura di ciò che sono. Il tuo silenzio mi ferisce di più del ribrezzo che potresti provare per la creatura abominevole che sono.- disse serio, contrito.
- Scusami, durante questo tempo non ho parlato perché credevo che tu volessi così, che ti servisse tempo per sbollire la rabbia e calmarti. Se volevi essere distratto, bastava che lo dicessi.- fece un mezzo sorriso stupito.
- Quindi, vorresti dirmi che il mio comportamento non ti ha spaventato?-
- Devo ammetterlo: un po’ sì, sembravi davvero un vampiro.- dissi ridacchiando. - Ma adesso non ho più paura. Ti sei calmato, i tuoi occhi sono ritornati color ambra, certo sono più scuri rispetto a ieri, ma prima a casa tua erano neri quindi..-
- Non era mia intenzione spaventarti, la mia reazione è stata un tantino esagerata, ma non sono proprio riuscito a controllarmi.- disse dispiaciuto.
- È tutto ok.- dissi sorridendo, poi entrai in casa e lui annuì seguendomi.
Durante la cena, Edward rimase a tavola con noi conversando con Marie. Una volta terminato il pasto gli proposi di guardare un film, così lui salì nella mia stanza per sceglierlo, mentre io aiutai la nonna a lavare i piatti. Quando finii, raggiunsi Edward al piano di sopra e lo trovai che curiosava tra i miei cd.
- Oddio che vampiro curioso!- lui si voltò sorridendo.
- Non sono riuscito a resistere alla tentazione! E poi ci hai messo così tanto tempo che pensavo non arrivassi più!- disse risistemando i cd al loro posto.
- Davvero divertente! Almeno spero che ti sia divertito a curiosare tra la mia roba, hai anche scelto il film?- gli chiesi, facendo finta di essere arrabbiata con lui e voltandogli le spalle.
- Certo che l’ho fatto.- disse in tono dolce, dopo essersi avvicinato: non riuscivo ancora ad abituarmi al fatto che non lo sentissi arrivare. - Anche se non sono sicuro che sia la scelta giusta. Ho pensato che potevamo guardare “La maledizione della prima luna”.- disse dubbioso.
- Come mai proprio quello?- mi piaceva un sacco quel film, ma non capivo il perché di quella scelta.
- Beh perché c’è avventura, si ride: Jack Sparrow è divertente e poi non fa tutta questa paura; ma nel caso in cui ti dovessi spaventare, ti concedo di abbracciarmi.- concluse ridendo.
- Mi dispiace, Cullen, ma credo proprio che questo film non sia in grado di spaventarmi.. ma se vuoi essere abbracciato puoi sempre tornare a casa, credo che Tanya ne sarà entusiasta!- cavoli adesso facevo pure la gelosa?? Qui le cose si mettevano davvero male, passi il fatto che, sì, lo dovevo ammettere: mi piace e anche tanto, e le parole che ha detto oggi a Tanya mi hanno riempito il cuore di gioia! Vuole più bene a me di quanto ne voglia a lei!
Persa nei miei pensieri, non mi ero accorta che Edward aveva inserito il DVD nel lettore e che il film era fermo sul menù principale.
- Posso accomodarmi, o pensi sul serio che debba tornare a casa? Lo ammetto, il mio intento era quello di stuzzicarti, ma non volevo farti arrabbiare.- disse quasi serio, nemmeno lui credeva in ciò che mi stava dicendo!
- Già.. come se credessi alle tue parole. Comunque non sono arrabbiata, ma tu non fai altro che stuzzicarmi, e io mi devo difendere in un qualche modo, visto che tu non lo fai.- gli dissi, stando al suo gioco.
- Ma io ti difendo, oggi mi sembrava di averti protetto abbastanza dalla sfuriata di Tanya.- disse spavaldo, con un delizioso sorriso dipinto sul volto. - Ma lo hai capito benissimo anche tu da ciò che ho proferito oggi; il fatto che io provi affetto per te implica che io aneli alla tua compagnia, e la mia natura mi istiga ad essere la più egoista tra le creature. Io ti proteggerò da tutto e da tutti, ma l’impossibilità di proteggerti da me stesso mi spaventa più di qualsiasi cosa.- terminò con lo sguardo fisso su di me per cercare di cogliere qualsiasi mia reazione. Rimasi senza parole, cercando di ricostruire il suo discorso per cercare di capire realmente cosa mi stesse dicendo: stava forse parlando di allontanarsi? Io non lo volevo affatto.
- Edward, tu non mi farai mai del male, il tuo autocontrollo è a prova di umano!- tentai di farlo sorridere, riuscendoci solo per metà. - Secondo te, se Carlisle non si fosse fidato ciecamente di te, ti avrebbe permesso di venire ospite qui in casa mia? E anche io mi fido di te.- dissi avvicinandomi lentamente, poi mi sedetti accanto a lui poggiando la schiena alla testiera del letto e lui mi accarezzò una guancia.
- D’accordo, però adesso è meglio se guardiamo il film.- e va bene facciamo come dice lui, certo che era proprio bravo a cambiare argomento.
Presi il telecomando dalle sue mani e feci partire il film.

- Hai freddo?- mi chiese Edward dopo un po’.
- Solo un pochino..- risposi, insicura di quello che avrebbe pensato alle mie parole.
- Temo che sia colpa mia.- disse allontanandosi di più da dove ero seduta io: ero sicura che avrebbe reagito così, ma perché non stavo zitta ogni tanto?!
- Perché ti allontani?- oddio, non potevo credere di averlo detto sul serio!! Ottimo, ero messa davvero male se la sua vicinanza mi faceva perdere il filtro tra il cervello e la bocca!!
- Beh, sai, sono un vampiro, e quindi non credo che standoti accanto riuscirei a scaldarti. Se vuoi che finiamo di vedere il film forse è meglio se ti metti sotto le coperte, magari riesci a scaldarti un po’.- concluse con un sorriso. Almeno non aveva parlato di andarsene: dopotutto, non avevo sbagliato a pronunciare quella frase.
Feci come mi aveva detto; ma in poco tempo, cullata dal tepore delle coperte, persi i sensi abbandonandomi alle braccia di Morfeo.

Dopo non so quanto tempo riaprii gli occhi, ma li richiusi subito tentando di riaddormentarmi. Però una cosa la notai: la stanza era totalmente buia, magari Edward aveva finito di vedere il film poi aveva spento tutto ed era andato nella sua stanza. Ma non fu la sola cosa che notai: sentii un buonissimo profumo sul cuscino, ma non era un profumo qualsiasi.. era il suo. Mentre riacquistavo lucidità, mi accorsi che il cuscino sul quale appoggiavo la testa non era poi così morbido. Spostai una mano per toccarlo con indifferenza, ma quando sentii una risata musicale collegai che non era un cuscino e mi sentii morire allo stesso tempo.
- Ora che ti sei svegliata posso dirti che, sì, ti eri addormentata e che il film è stato bello!- mi scostai da lui senza alzare il viso verso il suo, per non fargli notare quanto fossi arrossita e mi volai dall’altra parte, stavolta su un cuscino vero.
- Spiritoso!- chissà che ore erano, ma comunque non avevo nessuna voglia di essere presa in giro, qualsiasi ora fosse!
Avvertii un movimento alle mie spalle, Edward si era avvicinato. Perché fa così.. Bella ha ragione, farò anche io la sua fine, morirò di autocombustione per colpa di questo vampiro!
- Con te non mi è concesso scherzare? Io non mi sono arrabbiato anche se ti sei addormentata, eri stanca e hai fatto la cosa più naturale del mondo. Cosa che a me non è concessa.- terminò la frase con una nota triste nella voce e io mi irrigidii: non doveva reagire così. - Non avevo mai osservato nessuno dormire. È strano, cosa si prova? Io non lo ricordo più.- rimasi in silenzio per un attimo, pensando alla cosa più sensata da dire: come facevo a far capire ad un vampiro come ci si sentiva durante il sonno?
- Hai ragione è strano, è come.. se ti annullassi, insomma perdi coscienza quindi perdi il contatto con tutto ciò che ti circonda. Ed è per questo che non mi sono resa conto di dove mi trovavo quando mi sono svegliata.. scusa, non volevo infastidirti.- conclusi in tono mesto: aveva un ottimo autocontrollo ma era inevitabile che la mia presenza, specie se così vicina, gli causasse un certo fastidio.
- Tranquilla, non mi ha dato fastidio. Parlami dei sogni. Nel senso.. cosa si prova a sognare, e cosa stavi sognando prima?- Come, cosa stavo sognando prima?
- Scusa, ma io non stavo sognando niente, perché me lo chiedi?- chiesi, girandomi lentamente verso di lui. Si allontanò leggermente, permettendomi di girarmi interamente, e anche se non lo vedevo ero cosciente del fatto che fosse molto vicino.
- Borbottavi qualcosa nel sonno e poi hai anche pronunciato il mio nome.. quindi qualcosa devi averlo sognato per forza.- rimasi interdetta per qualche minuto.
- A dire la verità, non sempre si ricordano i sogni quindi per mia fortuna non posso dirti cosa stavo sognando pochi minuti fa.- dissi facendogli la linguaccia.
- Umh.. non so se hai imparato a mentirmi o se sei sincera.- poi ridacchiò, facendomi capire che scherzava. - Adesso credo che sia il momento di lasciarti dormire.- disse Edward, poi sentii uno spostamento di peso sul materasso, si stava alzando ma non volevo. Così mi imposi di parlare, magari lo avrei trattenuto per qualche altro minuto.
- Questa frase non mi suona nuova..-
- Forse, ma le parole non erano proprio quelle.- commentò, tornando a stendersi accanto a me.
- Però il senso della frase e anche il contesto sì. Solo che l’ultima volta avevo una febbre da cavallo!- la sua risata musicale giunse fino alle mie orecchie.
- Già, la tua fronte era così calda che ci si poteva cuocere sopra un uovo!- i miei occhi si stavano abituando al buio della stanza e, grazie alla fioca luce della sveglia digitale, riuscivo a scorgere il viso di Edward e il sorriso che era dipinto sul suo volto.
- Molto divertente, Edward, davvero molto divertente! Vorrei ricordarti che l’unico a non credere alla mia febbre eri tu.-
- E’ vero, ma devi ammetterlo..- disse spostandosi ancora più vicino. - ..date le circostanze era la cosa più logica che potessi pensare.-
- Avanti, sentiamo cos’ho fatto di male per farti arrabbiare.- il suo volto divenne serio quando tornò con la mente a quel giorno e la cosa non mi piacque per niente. Volevo consolarlo in un qualche modo, ma non sapevo che gesti potessi permettermi; così, quasi involontariamente, mi avvicinai a mia volta.
- Beh, quel giorno avevo deciso di farmi perdonare per il comportamento che avevo sempre avuto nei tuoi riguardi.- disse poi, allungando un braccio e stringendomi delicatamente per attirarmi verso di sé. I movimenti compiuti da Edward furono volutamente lenti, forse per permettermi di rifiutare il suo gesto, ma visto che non mi mossi lui riprese il discorso. - Prova anche solo per un attimo a metterti nei miei panni: dopo aver passato intere settimane a battibeccare con Alice che tentava di convincermi che potevo fidarmi di te, potevo farmi conoscere, o almeno provarci; dopo che ho passato intere notti ad auto-convincermi che non ci sarebbe stato nulla di male nel provare a diventare amici.. Insomma, fra te ed Alice sembrava tutto così semplice, poi anche con Rose non hai avuto particolari problemi.. Così presi il coraggio a due mani e ti chiesi di parlare, dopo la scuola. Una volta finite le lezioni mi diressi verso il parcheggio, ma tu non c’eri!- lo vidi chiudere gli occhi e irrigidire la mascella, così mi permisi di allungare una mano verso il suo volto e accarezzarne una guancia. La pelle era liscia e ghiacciata, mi persi in quel contatto.
- Scusa, non pensavo a quello che c’era dietro, sei molto bravo a nascondere le tue emozioni e i tuoi pensieri.- sorrise riaprendo gli occhi.
- Non fa niente, adesso siamo qui.- disse, stringendomi di più in quell'abbraccio.



Betato da Kumiko_Chan_



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD

 Saretta__Trilly__
Capitolo 32: 31. Giochi pericolosi
Ciao chiedo umilmente scusa a te e tutte le lettrici ma è stato un periodo mooolto intenso!! Con la mia compagnia di teatro abbiamo portato in scena uno spettacolo, quindi prove su prove, senza trascurare il mio gruppo di ballo.. poi però il pc si è offeso e oltre al virus ho avuto dei problemi con internet e poi come ciliegina sulla torta sotto pasqua mi sono ammalata anche io.. cmq ora eccoma qua!!
Prometto che posterò più in fretta!!
Ciao ciao alla settimana prossima =D


Grazie a chi ha messo la FF tra i preferiti!!


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Capitolo 34
*** 33. Un'altra notte insonne ***


P.O.V. Edward





33.    Un’altra notte insonne 

- Non fa niente, adesso siamo qui.- le dissi, continuando a sorridere. Aumentai la presa di quell’abbraccio facendo sì che Elisa fosse ancora più vicina a me. Lei sorrise arrossendo.
Poi, spostando la mano che prima era sulla mia guancia, coprì uno sbadiglio. Dovevo alzarmi e uscire dalla stanza per lasciarla dormire tranquilla: non sarebbe riuscita a prendere sonno se fossi rimasto, considerando che le sue pulsazioni erano piuttosto veloci.
- Adesso dovrei proprio andare, e tu dovresti cercare dormire.- non avevo voglia di lasciarla, almeno non quel momento. Non si era arrabbiata per il fatto che l’avessi abbracciata, certo era rimasta stupita per quello che avevo fatto; ma iniziavo a sospettare che forse non le ero del tutto indifferente, anche se era vero che, in quanto vampiro, avevo un certo fascino. Sperai che potesse vedere al di là di tutto ciò: ormai io ero inevitabilmente attratto da lei, ogni cosa lei mi attirava sempre di più.
- Perché dici sempre che dovresti andare? Se davvero avessi voluto farlo, probabilmente ti saresti già alzato e saresti scomparso oltre la porta alle mie spalle.. invece sei ancora qui.- disse, alzando incerta lo sguardo su di me. Aveva dannatamente ragione, e ora che fare? Mi schiarii la voce, pessima azione; un accenno di un sorriso spuntò sul suo viso: si era accorta che ero in difficoltà.
- In effetti ho detto che dovrei andarmene, non che voglio farlo.- dissi con voce suadente. Poi mi avvicinai al suo orecchio. - Lo farei solo per il tuo bene, inoltre il tuo cuore sta facendo gli straordinari. E, se rimango, sono convinto che non riusciresti a prendere sonno.- rimasi fermo in quella posizione, respirando il suo profumo, ma non potei fare a meno di sorridere pensando alla faccia che stava sicuramente facendo.
- Non mi sembra colpa mia se qualcuno si sente più intraprendente del solito, signor Cullen!- Elisa era una continua sorpresa: anche stavolta non aveva reagito come mi sarei aspettato, né si era mossa. Quindi, pensando che potesse avere freddo, mi mossi io al posto suo. Mi allontanai leggermente da lei, appoggiando la testa sul cuscino e tentando di leggere in fondo ai suoi occhi, che però non accennava ad alzare su di me.
- Scusa, ho detto un cosa stupida..- disse sospirando. - Buonanotte, Edward.- provò a voltarsi in modo da rivolgermi le spalle. Ma non glielo permisi.
- Non hai detto niente di male! Mi sono solo allontanato per non congelarti.-
- Beh, sinceramente l’ultima cosa che sento è il freddo..- disse, allungando nuovamente una mano verso di me fino ad appoggiarla sul mio braccio per attirarmi verso di lei.
- D’accordo, resterò.. ma tu prova a dormire, altrimenti domani chi lo sente il folletto?-
- Quindi mi prometti che non andrai via?- chiese, fissandomi con i suoi dolci occhi: sembrava che quella richiesta andasse ben oltre quella notte, in ogni caso la risposta era semplice.
- Mai.- mi avvicinai ancora, facendo passare un braccio sopra la spalla che era appoggiata al materasso per poterla abbracciare meglio, con entrambe le braccia; lei mi lasciò fare, anzi, si avvicinò fino ad appoggiare la testa sulla mia spalla.
Rimasi in silenzio ad ascoltare il suo respiro farsi lento e cadenzato e il suo cuore rallentare la sua corsa; di tanto in tanto mi ritrovavo ad accarezzarle i capelli, beandomi del calore (non solo fisico) che mi trasmetteva la fragile creatura che stringevo fra le mie braccia.
    
Così passai l’ennesima notte insonne, ma stavolta guardai Elisa dormire.
Strano come, dopo 108 anni passati in solitudine a pensare, talvolta, a come sarebbe stato non essere più soli, se mi fossi ritrovato in quella situazione, che mai avrei pensato possibile. Mi ritrovai a pensare che la cosa non mi sarebbe dispiaciuta più di tanto.
Chi volevo prendere in giro?, io volevo stare con lei. Forse avevo trovato la mia “Bella”.



P.O.V. Jasper

#Poche ore prima a casa Cullen..#


Con lo sguardo perso fuori dalla finestra della mia stanza osservavo il bosco poco distante e contemporaneamente percepivo noia e frustrazione mista a gelosia provenire dal piano inferiore dalle sorelle Denali. Sorrisi quando sentii l’eccitazione scorrere tra Emmett e Rosalie, in salotto intenti a farsi le coccole, credo.
Pensai che sarebbe stato meglio scendere e tentare di calmarli. Feci per muovere un passo, quando sentii un senso di euforia e gioia pervadermi..
- Alice, sei tu?- quel piccolo tornado di mia moglie entrò prepotentemente nella stanza, investendomi con le sue emozioni.
- Jazz, sono così felice!!- disse saltandomi letteralmente al collo!
- Lo sento, ma spiegami a cosa devo queste emozioni.- le dissi, abbracciandola teneramente. Adoravo vedere il suo sorriso raggiante: quando era felice era ancora più bella.
- Si tratta di Edward ed Elisa!- disse, iniziando a battere le mani e facendo strani gridolini.
- Alice, calmati un secondo e spiegami, magari a bassa voce: non vogliamo che il clan di Denali prepari un’imboscata ad Elisa per domattina, vero?- il mio tesoro scosse la testa leggermente imbronciata, stava iniziando a preoccuparsi. - Amore mio, non preoccuparti: non credo che abbiano già sentito, ma è meglio non rischiare. E poi sono sicuro che con il tuo potere e le mie doti militari riusciremmo a sabotare i loro eventuali piani. Elisa mi piace e non voglio che le venga fatto del male.-
- Il mio soldato innamorato!!- disse, baciandomi a fior di labbra. Io le avevo appena offerto il mio aiuto incondizionato e questa era la ricompensa?? A mio parere era un po’ misera, quindi decisi di approfondire di più il bacio. Ma, come al solito, mia moglie vide la mia decisione e si staccò da me prima che potessi mettere in pratica i miei piani.
- Jazz, prima parliamo?- disse facendomi gli occhi dolci.. come potevo resisterle?
Così iniziò a raccontarmi, senza scendere nei particolari, quello che sarebbe accaduto durante le notte. Sapevo che Edward era dotato di un grande autocontrollo, ma pensare che il fatto di stare con Elisa gli facesse dimenticare le sete del suo sangue aveva addirittura dell’incredibile. Anche io volevo bene ad Elisa, mi ci ero affezionato... ma restavo sempre a “distanza di sicurezza”, come la chiamava Edward; Alice mi aveva sempre ripetuto che non le avrei torto un capello, ma le poche volte che mi avvicinavo più del solito sentivo la mia sete aumentare e avevo paura di commettere un’imperdonabile errore.
- Amore, hai fatto caso che anche nei libri della Meyer il comportamento di Edward è lo stesso che ha iniziato ad assumere in questi giorni?, è molto protettivo, comincia ad essere geloso, persino di Jacob. E poi il modo in cui guarda Elisa... quando lo scopro a guardarla percepisco una sequela di emozioni confuse, come se dentro di lui ci fosse una tempesta.-
- Forse perché non vuole ammettere i suoi sentimenti, ma vedrai che domani non sentirai più la tempesta provenire da Eddy!! Credo che finalmente si sia deciso!!- disse sorridente, stringendosi di più a me.
- Sai cosa vedo nel suo sguardo?- Alice mi guardò interrogativa e io mi immersi nei suoi occhi dorati cercando di trasmetterle tutto l’amore che provavo per lei. - Quando osservo Edward che guarda Elisa, mi sembra di vedere noi due oppure Esme e Carl, o ancora Emmett e Rose. Temo proprio che Edward si stia innamorando della piccola umana. Esattamente come descritto nel libro.- Il sorriso di mia moglie se fece ancora più radioso.
- Sapevo di avere sempre avuto ragione, sin dalla prima volta che vidi Elisa. Io l’avevo visto!- disse, prima di riprendere il bacio da dove lo avevamo interrotto.



P.O.V. Edward



Passai tutta la notte accanto ad Elisa solo per guardarla mentre dormiva.
Alle prime luci dell’alba mi diressi nella mia stanza per cambiarmi d’abito. Stavo arrotolando fino al gomito le maniche della camicia grigia che indossavo, quando sentii dei passi fuori dalla porta, poi la vidi aprirsi rivelando la figura di un’assonnata Elisa.
- Buongiorno.. è presto, come mai sei già sveglia?- dissi avvicinandomi a lei.
- Mi sono svegliata e non ti ho trovato, così pensavo che te ne fossi andato.- disse strofinandosi un occhio, era così tenera ed indifesa.
- Ti riporto a letto: dovresti dormire un altro po’.- con uno scatto la presi in braccio e in un batter d’occhio eravamo nuovamente nella sua stanza. Delicatamente l’adagiai sul letto, coprendola col piumone, e mi sedetti accanto a lei.
- Quanto ho parlato stanotte?- chiese con un sorriso, non potei fare a meno di rispondere sorridendo a mia volta.
- Il tuo monologo notturno è stato lungo e confuso, ho compreso poco e niente se questo può rallegrarti.-
- Il problema è che il mio cervello non è abituato ad averti accanto a notte fonda mentre tenta di reagire razionalmente..- sorrisi di nuovo: la sua sincerità era disarmante. Con quella frase avevo avuto conferma dei miei pensieri, non le ero affatto indifferente, ma cosa provasse per me era ancora un mistero. Decisi di provocarla un po’.
- E, sentiamo, come può essere che basti solo la mia presenza per mandarti in tilt?- dissi, stendendomi accanto a lei e abbracciandola come avevo fatto quella stessa notte.
- E me lo chiedi anche? Insomma, quello che fai mi.. confonde.. ecco.- disse, per nulla convinta delle sue parole: sotto il mio sguardo, anche lei aveva poca resistenza. Non era la prima volta che lo pensavo, ma mi piaceva averla in mio potere.
Improvvisamente si riscosse, chiudendo gli occhi. - Smettila di incantarmi, ebbene sì, ci sei riuscito alla grande, contento?- pensava che lo avessi fatto unicamente per provocarla o giocare?
- A dire il vero, sono davvero curioso di sapere cosa faccio per causarti problemi di razionalità.- le dissi tornando serio.
- Sul serio? Mi prendi in giro? Come fai a non saperlo?- in risposta feci spallucce e tornai a guardarla, sperando che proseguisse. - Beh, il fatto che ti comporti in modo carino, basta anche solo che ti confidi con me, come hai fatto ieri sera; e poi i tuoi gesti.. mi destabilizzano.- che fosse tutto qua? Imbarazzata, appoggiò la fronte sulla mia spalla, lasciando che i capelli le nascondessero il viso. Sapevo benissimo che era il comportamento meno corretto che potessi usare, ma la curiosità il desiderio di sapere mi stavano uccidendo..
..poi ci si potrebbe aggiungere il fatto che... no, non credo che lo saprà mai.. Stupida, odia il fatto sentirsi paragonato all’Edward del libro e poi io, no, di certo non sono Bella!! Si comporta come un amico.. mi sa che quel bacio della buonanotte che aspettavo ieri sera non arriverà mai. Basta fantasticare!!”
Rimasi impietrito dai suoi pensieri: questo voleva dire che dai miei gesti aveva capito molto più di me e più velocemente, si stava solo convincendo del contrario.
- Edward, c’è qualcosa che non va?- chiese alzando il viso. Si stava chiedendo perché tardassi tanto a rispondere.
- No, va tutto bene. Solo non credevo che bastasse così poco, evidentemente il mio fascino da vampiro è più potente di quello che immaginassi.- dissi riuscendo a farla ridere.. Mica è solo il vampiro, anche se, devo ammetterlo, aiuta!” sorrisi anche io e tentai di allontanarmi dalla sua mente, avevo sentito abbastanza. Anche se volevo sentire molto di più. - Seriamente, è solo che ogni giorno che passo in tua compagnia mi rendo conto di volerti sempre più bene,- “Ecco che arriva la batosta! Sta parlando come amico, forse mi sono scoperta troppo. Non dovevo andare a cercarlo stamattina!!”  chiusi definitivamente quel contatto, non era giusto!! - E stanotte ho capito che non posso più fare a meno della tua presenza costante.- I suoi occhi furono subito nei miei: era stupita, avrei scommesso che non capiva il senso delle mie parole.
- Edward, io.. non credo di aver capito, cosa intendi?- Elisa aveva ragione, cosa ci voleva a dire che mi stavo innamorando di lei?



Betato da Kumiko_Chan_



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD

 Saretta__Trilly__
Capitolo 33: 32. Conseguenze
Già sono moolto impegnata!! Ferma proprio non riesco a stare.. a meno che non sia così stanca da collassare su una superficie piana.. meglio se il mio lettuccio!! XD
Come promesso.. ecco il chappy nuovo, spero di riuscire a postare sempre settimanalmente..
Ciao Ciao!! =D


Grazie a chi ha messo la FF tra i preferiti!!


Grazie a chi ha messo la FF tra le seguite!!

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Capitolo 35
*** 34. Campeggio ***


Ciao a tutte.. Ebbene sì ogni tanto vi scrivo qualcosina..In questo caso si tratta solo di un'informazione di servizio. Visto che ho ricominciato a postare regolarmente volevo comuniare alle lettrici che non assicuro l'aggiornamento della settimana prossima. Questo perchè giovedì alle h 23:30 parto per la Germania col gruppo di ballo e tornerò lunedì sul tardi (sicuramente dopo la mezzanotte).. voi direte "E perchè non posti martedì sera??" ci posso provare ma considerando il fatto che mi farò 18h di pulman e che martedì sera ho la prova generale di teatro, la vedo abbastanza grigia!! Comunque non disperate proverò ad aggiornare giovedì sera perchè dovrebbe essere l'unica serata libera (le altre sere ho ballo)..
Alla prossima!!
Auf Wiedersehen!!
Baciotti
_Sabry_


P.O.V. Elisa





34.    Campeggio

Edward stava per rispondere alle mie perplessità, quando quell’orso di Emmett irruppe nella mia stanza grazie alla finestra. La sua playstation potrebbe finire davvero mooolto male!!
- Salve gente!!- disse sventolando una manona nella nostra direzione.
Edward si volse verso il fratello senza riuscire a soffocare un ringhio di frustrazione.
- Cosa vuoi, Emmett?- Edward lo guardava in modo truce, che avesse voluto approfondire il discorso?
- Beh, noi avevamo pensato di andare in campeggio, e sono venuto qua per chiedere ad Elisa se vuole unirsi a noi.- disse, allegro, sedendosi sul letto, mentre anche Edward ed io assumemmo la sua stessa posizione.
- E, di grazia, non potevi farmi una telefonata? Glielo avrei chiesto io: come vedi ero già qui!- disse sempre più irritato.
- Calma Eddino!- disse l’orso ghignando! - Se Elisa viene, tu devi andare alla riserva per chiedere al cucciolo!-
- D’accordo.- disse spostando il suo sguardo rassegnato su di me. - Allora cosa dici, ti va di venire?-
- Dovrei sentire dalla nonna, ma direi che non si cono problemi. Ci sarebbe un dettaglio da considerare: io non ho l’attrezzatura adatta per il campeggio.- Edward mi guardò ridacchiando.
- Sinceramente non credo che sia un problema, se conosco quella pazza di Alice so che avrà già comprato tutto quello che ti serve per campeggiare.- Emmett annuì ed entrambi si alzarono dal mio letto.
- Ok, ma voi adesso dove andate?- entrambi si fermarono davanti alla mia finestra
- Io devo tornare a casa per aiutare a preparare l’attrezzatura e per caricare la mia Jeep, prima che il generale in miniatura decida di sottopormi a torture.. Ciao Eli, a più tardi!- disse Emmett saltando fuori dalla finestra, mentre Edward mosse qualche passo, tornando vicino al letto dove ero ancora seduta.
- Come ha detto Emmett, io devo passare dalla riserva per informare Jacob e per chiedergli se si vuole unire a noi. Tu intanto cerca di dormire un altro pochino, è davvero presto.- disse sorridendo.
- Va bene, ma a che ora devo essere pronta? Nel senso a che ora partiamo?- il suo sorriso si accentuò maggiormente.
- Non ti preoccupare: Alice non ha assolutamente fretta e poi dobbiamo aspettare per chiedere il permesso a Marie. Al tuo risveglio mi troverai qui, poi insieme andremo a casa mia.- terminò, accarezzandomi la guancia con le dita fredde.
Si diresse ancora verso la finestra per poi saltare all’esterno di essa e sparire. È inevitabile dire che dopo poco mi riaddormentai.

Quando mi svegliai, il primo istinto fu quello di coprirmi di più a causa della troppa luce, ma poi quando aprii del tutto gli occhi non potei fare a meno di fermarmi e sorridere alla persona che mi stava di fronte.
- Ben svegliata, immagino che sarebbe stato meglio se avessi tirato le tende.- disse Edward pensieroso.
- Certo, questo avrebbe aiutato, ma forse mi sarei girata direttamente dall’altra parte e avrei continuato a dormire.-
- Bene, ora che sei sveglia posso informarti che Alice mi ha detto che hai mezz’ora di tempo per prepararti: devi solo mettere quello che ti ha preparato sulla sedia. È venuta mentre io ero alla riserva e tu dormivi, ti ha preparato un borsone e poi anche i vestiti per oggi dicendo che non devi fare altro che metterli, scendere a fare colazione e farti portare a casa mia.- ero scioccata: aveva pensato a tutto o quasi, non aveva pensato alla mia pigrizia.
- Edward, ti prego, ancora cinque minuti..- dissi facendo lo sguardo da cucciolo, magari funzionava anche con lui.
- Alice aveva detto che avresti tentato di corrompermi e mi ha detto che, se avessi ceduto, la mia Aston avrebbe pagato per me. Elisa, mi dispiace proprio, ma non posso accontentarti.- la mia espressione divenne immediatamente offesa: quel mostriciattolo ne sapeva una più del diavolo. - Ma ti prometto che mi farò perdonare.- Edward sapeva che se mi avesse fatto quel suo sorriso sghembo non avrei potuto negargli nulla.
- Certo che ti farai perdonare, Cullen, puoi scommetterci.- dissi alzandomi. Fare finta che il suo comportamento non avesse alcun effetto su di me diventava sempre più difficile!
Edward uscì dalla stanza, lasciandomi un po’ di privacy, e io feci quello che voleva Alice. Dopo essermi lavata e vestita cercai il borsone di cui mi aveva parlato Edward, ma non trovandolo da nessuna parte decisi di scendere al piano inferiore per fare colazione.
In sala da pranzo Edward stava conversando amabilmente con la nonna; non appena mi videro, Marie mi salutò, continuando poi a mangiare.
- Tesoro, Edward mi stava dicendo che con la sua famiglia andranno in campeggio qua vicino e ha detto che i signori Cullen sarebbero contenti se ti unissi a loro. Se tu vuoi, puoi andare con loro.- la nonna sorrise guardando prima me poi Edward.
- Io andrei molto volentieri, solo se per te non si sono problemi.-
- Tranquilla, Edward mi ha assicurato che starete nei dintorni di Forks e poi sarete in tanti contando che ci sono anche i suoi “cugini”.- disse Marie mimando con le dita le virgolette sulla parola cugini. Non potei fare a meno di sorridere a quel gesto, non era male il fatto che nonna fosse a conoscenza della natura dei Cullen e che non avesse problemi a lasciare che li frequentassi.
Le sorrisi e iniziai a divorare la mia colazione.
- Edward, sei sicuro che Alice sia venuta a prepararmi il borsone?- dissi tra un boccone e l’altro. - Perché di sopra non ho trovato proprio nulla, ho guardato dappertutto ma niente da fare.- lui mi guardò sorridendo.
- Immagino che non l’hai trovato: l’ho preso io dopo averti svegliata ed essere uscito dalla tua stanza; è già al sicuro nella mia auto.-
Annuii alzandomi dalla sedia per andare a prendere la mia giacca. Dietro di me sentii i passi di Marie, perciò immaginai che ci fosse anche Edward al seguito.
- Se sei pronta possiamo andare.- disse Edward. - Marie, so che sarebbe normale, ma spero che non ti preoccupi a saperla con noi.- continuò poi indicandomi.
- Sono certa che sarà al sicuro, con te. Ma ora andate o farete tardi. Buon divertimento!!- disse mentre uscivamo di casa andando verso la Volvo di Edward.
- Lascia che te lo dica, tua nonna è una persona particolare. Chiunque sarebbe spaventato dal lasciare sua nipote con un clan di vampiri, o ospitarne uno in casa, invece Marie mi tratta come se fossi un ragazzo normale.- disse sereno durante il viaggio in auto.
- Sì, lo so, la nonna è speciale.- dissi sorridendo a mia volta. - Viene anche Jacob in campeggio?-
- No, a causa della visita del clan di Denali, Sam ha pensato di intensificare i turni per la ronda e quindi Jacob sarà impegnato col branco.- Come poteva restare tranquillo!!
- COOSA?!?! Quindi io resterò da sola? Potevi dirmelo prima così me ne stavo a casa!! Sinceramente, Edward, morire per mano di Tanya è l’ultima cosa che vorrei.- sbottai mentre arrivammo di fronte a casa Cullen.
- Credi che non ci abbia già pensato?- disse facendomi in sorriso da infarto. - Starò con te tutto il tempo, e se proprio la mia presenza sarà richiesta altrove uno dei miei fratelli ti farà compagnia. Non ti lasceremo in balia di una vampira pazza, escludendo Alice ovviamente.- Concluse scendendo dalla macchina con un bellissimo sorriso sulle labbra perfette. Prese il mio borsone dal sedile posteriore e mi aprì la portiera del passeggero, offrendomi la mano per aiutarmi a scendere.
Quando entrammo in casa, trovai tutti i vampiri intenti a preparare le ultime cose prima della partenza. Quando Jasper venne verso di noi mi accorsi di essere ancora per mano con Edward: imbarazzata, sciolsi la presa sulla sua mano per poi salutare il vampiro biondo.
- Buongiorno Elisa! Ti chiedo di scusare mia moglie per la sua invasione nella tua camera, ma sai com’è fatta!!-
- Amoreeeee!! Guarda che ti ho sentitoooo!!- la voce di Alice giunse da un'altra stanza facendoci ridere.
- Elisa, stai tranquilla, Edward non permetterà a nessuno di farti del male e sia Emmett che il sottoscritto ci impegneremo per proteggere quella che ormai consideriamo il nuovo acquisto della famiglia Cullen!-
-Ben detto, fratello!!- intervenne Emmett sollevandomi da terra e caricandomi su una sua spalla, a mo' di sacco di patate. - Ti porto in cucina, la mamma sta finendo di preparare le cose per i tuoi pasti.-
- Emmett, mettila giù!! Ha appena fatto colazione, finirà per sentirsi male!!- urlava Edward correndoci dietro scoccandogli occhiate furenti, d’altro canto io in spalla all’orso non potevo fare a meno di ridere come una bambina: era tutto troppo divertente.
- Ascolta tuo fratello, fai scendere Elisa o finirà per sentirsi male sul serio.- Disse Esme rimproverando dolcemente il figlio. Emmett mi fece sedere su uno sgabello in cucina.
Esme e Rose stavano riempiendo una borsa frigo con quello che sarebbe servito per il mio pranzo e per la mia cena. Avevano pensato proprio a tutto.
- Esme, Rose, non dovevate disturbarvi così tanto per me.-
- Sciocchezze, tesoro- sorrise amorevole. - Nessun disturbo, finalmente posso mettere in pratica la mia cucina. È divertente! E poi i ragazzi hanno ragione, noi Cullen ci stiamo affezionando a te e ti consideriamo come membro onorario della nostra famiglia.-
- La mia sorellina!!- disse quel piccolo tornado entrando in cucina abbracciandomi.
- Ciao Alice, mancavi solo tu al rapporto. Anzi, Carlisle e gli altri dove sono?-
- Stanno sistemando la roba nelle auto. Edward, con te ed Elisa saliranno anche Alice e Jazz. Così non dovremo prendere ulteriori auto.- disse Rose passando la borsa frigo all’orso che si avviò con Edward per caricare le ultime borse. Io restai in cucina insieme alle tre vampire e a Jazz, che non si allontanò fino al ritorno di Edward.



Betato da Kumiko_Chan_



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD

 RenesmeeBlack 
Capitolo 34: 33. Un'altra notte insonne
Ciao! Se devo essere sincera cominciavo a sentire la tua mancanza.. Comunque non ti preoccupare io leggo volentieri le tue recensioni ma non sentirti in obbligo.. quando hai tempo è sufficiente.. tranquilla!!
Già peccato che non esistano dei vampirelli come Eddy.. oddio mi accontenterei anche di Emm e Jazz, non è che pretendo l'impossibile!! XD
Lo so anche io che Tanya non ha fatto niente di male ma proprio non riesco a farmela piacere per niente. Nei libri della Meyer non si comporta male o simile ma proprio non mi piace.. l'ho già detto?? Direi proprio di sì, ma non ci posso fare nulla.. pazienza!!
Grazie che onore, sono stata la prima ad avere la tua recensione!! Ok, adesso basta sono anche troppo esaltata..
Baci baci

 Saretta__Trilly__
 Capitolo 34: 33. Un'altra notte insonne
Ciauuu!! Eh sì ci voleva in pieno stile Twilight: Eddy che guarda la sua "bella" dormire, lo so rischierò di sembrare scontata ma mi sembrava una cosa carina.. sono sensibile e sentimentale che ci posso fare?? =D
E poi non solo Eddy è stracotto anche Elisa lo è al punto giusto!!
Per i pov di Jazz pensavo che fosse ora di entrare nella testolina degli altri vampirelli, anche se non sono pienamente soddisfatta di come è venuto fuori, cmq adesso sto scrivendo il chappy 38 e sto sperimentando un pov un pò pazzerello.. Chi sarà mai?? Direi che ti ho aiutata un pò troppo!! XD
Ciao ciaoooooo!!


Grazie alle 28 persone che hanno messo la FF tra i preferiti!!


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Capitolo 36
*** 35. Coalizzarsi ***


P.O.V. Edward





35.    Coalizzarsi 

Una volta arrivati a casa Cullen, la parola d’ordine era “proteggere Elisa”. Tutto aveva avuto inizio grazie ad una mia idea malsana mentre ripartivo da La Push, dopo che Jacob dovette rifiutare di unirsi a noi in campeggio. Se fosse venuto saremo bastati noi due per tenere costantemente sott’occhio Elisa: non sapevo quali fossero le intenzioni di Tanya verso la mia umana.
Bastò una mia telefonata per far sì che i miei fratelli diventassero automaticamente i miei migliori alleati: Jasper era contento perché poteva mettere in pratica le sue doti militari e poi, in quanto soldato, nella sua mente vedeva Elisa come l’elemento debole da proteggere a tutti i costi. Con Emmett era stato ancora più facile, perché l’aveva preso come un gioco: non aveva alcuna intenzione di mettersi contro il clan di Denali, ma era disposto a tutto pur di proteggere colei che vedeva già come la sua piccola e dolce sorellina.
Mentre mi arrampicavo verso la finestra di Elisa, pensai che in poco tempo quella ragazza era riuscita a conquistare completamente tutti noi.
La luce del mattino entrava attraverso la finestra, la giornata non sarebbe stata fredda, ma come al solito il sole sarebbe rimasto coperto dalle nuvole: a Forks non poteva essere altrimenti. Feci per alzarmi dal suo letto per andare a tirare le tende, quando mi accorsi che Elisa si stava svegliando; la guardai aprire lentamente gli occhi, per poi richiuderli subito, infastidita dalla luce.
- Ben svegliata, immagino che sarebbe stato meglio se avessi tirato le tende.- sapevo bene di aver commesso un errore.
- Certo, questo avrebbe aiutato, ma forse mi sarei girata direttamente dall’altra parte e avrei continuato a dormire.- sorrise dolce.
Ora che era sveglia potevo informarla sui piani che aveva Alice per la mattinata.
Finita la spiegazione, mi guardò stiracchiandosi per poi avvicinarsi.
- Edward, ti prego, ancora cinque minuti..- tentò di convincermi facendo uno sguardo da cucciolo. Mi dispiace piccola! Poteva anche funzionare, ma sapevo di cosa era capace mia sorella.
- Alice aveva detto che avresti tentato di corrompermi e mi ha detto che, se avessi ceduto, la mia Aston avrebbe pagato per me.- la guardai imbronciarsi offesa. - Elisa, mi dispiace proprio, ma non posso accontentarti. Ma ti prometto che mi farò perdonare.- terminai dolcemente, facendole il mio sorriso sghembo: sapevo che avrebbe ceduto.
- Certo che ti farai perdonare, Cullen, puoi scommetterci.- si alzò di scatto, che avessi perso il mio ascendente su di lei? Mi alzai dal letto ma, mentre usciva dalla stanza, si volse ancora a guardarmi e mi accorsi che era arrossita: segno che la mia opera di convincimento aveva funzionato.
Presi il borsone che le aveva preparato Alice e scesi al piano di sotto, dove la signora Rosenberg stava preparando la colazione; la salutai per poi andare a posare ciò che avevo in mano nella mia auto.
Quando rientrai in casa, trovai la nonna di Elisa che mangiava; mi chiese se avessi passato una buona notte e glissai sul fatto che non l’avessi passata da solo nella stanza che mi era stata assegnata, poi passai a spiegarle i piani della mia famiglia per la giornata. Le chiesi se Elisa avesse il permesso di accompagnaci e le assicurai che non avrebbe corso alcun tipo di pericolo.
In poco tempo anche Elisa ci aggiunse e, dopo che anche lei ebbe fatto colazione, ci avviammo verso casa mia, discutendo del fatto che Jacob non le avrebbe fatto compagnia. Elisa era seriamente impaurita ma tentai di rassicurarla, illustrandole sommariamente il mio piano.
In casa e fuori ognuno era concentrato sulle sue faccende, ma potevo sentire che tutti si erano accorti del nostro arrivo. Continuavo a tenere per mano Elisa per tentare di infonderle coraggio, ma quando Jazz si avvicinò a noi lei lasciò la presa.. imbarazzata? “È spaventata. Non le hai spiegato cosa abbiamo in mente?? Edward, non preoccuparti anche tu. Sai benissimo che con noi è perfettamente al sicuro: sono sazio e non correrà nessun pericolo, nemmeno accanto a me.”
- Buongiorno Elisa! Ti chiedo di scusare mia moglie per la sua invasione nella tua camera, ma sai com’è fatta!!- Jazz sorrise, affabile, facendo ridacchiare anche Elisa.
- Amoreeeee!! Guarda che ti ho sentitoooo!!- Alice, che aveva sentito il discorso, decise di continuare quel siparietto per tentare di distrarre Elisa.
- Elisa, stai tranquilla, Edward non permetterà a nessuno di farti del male e sia Emmett che il sottoscritto ci impegneremo per proteggere quella che ormai consideriamo il nuovo acquisto della famiglia Cullen!- Jasper si sentiva in dovere di chiarire le nostre intenzioni: poteva dire quello che voleva ma io sapevo del suo affetto per Elisa.
-Ben detto, fratello!!- Emmett arrivò in un lampo, sollevando Elisa e caricandola su una spalla.- Ti porto in cucina, la mamma sta finendo di preparare le cose per i tuoi pasti.- disse ridacchiando.
- Corri un grosso rischio, orso!! Se dovessi farle male ne pagheresti le conseguenze!!- sibilai minaccioso, in modo che Elisa non mi sentisse. “Eddino stai calmino, non ti rompo niente!! Stiamo solo giocando, è felice, non senti?? Mamma mia, da quando ti sei preso la cotta per la mia sorellina non posso più fare niente... noioso!!” decisi quindi di stare al suo gioco.
- Emmett, mettila giù!! Ha appena fatto colazione, finirà per sentirsi male!!- dissi ad alta voce, correndogli dietro mentre mi beavo delle risa spensierate di Elisa.
Giunti in cucina, mi permisi di estraniarmi dalla conversazione per raggiungere le menti del resto del gruppo. Carlisle era insieme ad Eleazar e Carmen: stavano caricando le tende e i sacchi a pelo sulla Jeep di Emmett e chiacchieravano allegramente ricordando i tempi passati. Le tre sorelle stavano parlottando tra loro sulla possibilità di poter fare qualche scherzo “innocente” ad Elisa: peggio per loro se ci avessero provato. Mai mettersi contro un lettore e una veggente!
Quando Rose ebbe finito di preparare la borsa termica per Elisa, andai con Emmett a caricare le cose della piccola umana sulla mia auto. Avremmo fatto il viaggio con Alice e Jasper.
Quando tornai in cucina, la trovai ancora seduta sullo sgabello dove l’aveva posata Emmett.
- Allora, sei pronta per partire?- le chiesi arrivando silenziosamente alle sue spalle. Elisa sussultò per la sorpresa, ma sorrise quando si accorse che ero io.
- Certo che sono pronta, ma dove andiamo? Ancora non me lo avete detto.- disse scrutandoci tutti.
- Sorpresa!! Non temere, non ti porteremo in un posto pericoloso come Goat Rocks, anche se ad Emmett sarebbe piaciuto per via degli orsi. Ma non ti devi preoccupare perché ho già visto che ti piacerà!!- concluse Alice saltellando tutta contenta.
Le sorrisi, tendendole una mano per aiutarla a scendere: Elisa la afferrò prontamente portandosi al mio fianco mentre uscivamo di casa. “Edward, sei ancora arrabbiato con me per ieri? Dai, lo sai che non dovresti tenere il broncio alla tua cuginetta.. dovremo essere un’allegra famigliola felice.”  Pensò Tanya non appena solcai la soglia di casa. Il suo sguardo era piombato subito sulle mie dita intrecciate a quelle di Elisa, e la cosa la irritava a dismisura. Decisi di non risponderle per non suscitare altri litigi: mi limitai a farle un lieve sorriso.
- Tutti in carrozza, si parte!- Carlisle era contento di avere intorno a sé tutte le persone a cui voleva bene, e anche io.

Il viaggio fu piacevole: Elisa conversava tranquillamente con mia sorella e Jazz, e quest’ultimo sembrava non soffrire particolarmente della vicinanza con Elisa.
- Edward, ma cos’è questo passo da lumaca?? Schiaccia quel dannato acceleratore!!- disse Alice irritata.
- Dai, Alice, non sto andando poi così piano.. come mai tutta questa fretta?- dissi accelerando leggermente e voltandomi per osservare l’espressione di Elisa, non staccava gli occhi dal tachimetro che segnava già i 190 km/h. - Non credi che tra di noi ci sia qualcuno che potrebbe spaventarsi?- dissi poi, guardando severo la folletta.
- Ammetto che potrei avere un po’ di paura, ma se mi assicuri che non dovrei preoccuparmi allora potrei tranquillizzarmi, sempre se Jasper mi aiuta!!- disse Elisa ridacchiando, e a lei si unì anche mio fratello.
- D’accordo, allora non hai niente di cui preoccuparti.- dissi accelerando maggiormente e guardandola negli occhi.
- Ok.. p-però forse è m-meglio se guardi la strada, no-n credi??- ghignai del suo timore, spostando nuovamente lo sguardo sull’asfalto.
- Alice, mi devi ancora dire perché hai fretta di arrivare.-
- Beh, è semplice: ho avuto una visione di una bella giornata soleggiata. Ma ci saremmo fatti sorprendere dal sole a causa della scarsa velocità a cui stavi andando. E se me lo stai per chiedere: sì, la visione l’ho avuta poco fa, per questo non siamo partiti prima! Quindi evita di pensare di potermi sgridare..- Elisa iniziò a ridacchiare divertita.
- Ragazzi, non potrete nascondervi per l’eternità, prima o poi vi vedrò brillare al sole!- disse Elisa quasi esasperata.
- Ma non è per quello, è solo che non sarebbe carino causare un incidente solo perché abbiamo letteralmente abbagliato un guidatore o perché stranamente tre auto brillavano di luce propria, non credi??- Alice era stata molto esauriente nella sua risposta, talmente tanto che Elisa non poté fare a meno di farsi due risate, finendo per dare ragione alla nanerottola seduta sul sedile posteriore.
Mentre Jasper rassicurava Alice, sentii un movimento del sedile accanto al mio e una mano calda posarsi delicatamente sul mio braccio.
- Quindi vuol dire che posso?- disse solamente, avevo già capito quale fosse la sua richiesta. Ma la domanda era un’altra, ero pronto a lasciare che si allontanasse? Per Bella non era stato così brutto, ed è anche vero che Elisa le assomigliava sotto certi punti di vista, ma non potevo essere certo che avrebbe reagito nello stesso modo.
Mi voltai per osservare un momento i suoi occhi, come per trovarvi la risposta giusta, e quasi inconsciamente mi ritrovai a sorriderle. Quasi nello stesso istante, anche sul suo volto si aprì un dolce sorriso. Poi si accomodò di nuovo sul sedile e prese a guardare fuori dal finestrino.

Non appena arrivammo nel posto prestabilito, mi accorsi che Elisa si era assopita e a malincuore mi apprestai a svegliarla.
- Elisa, piccola, svegliati.- aprì i suoi occhi sonnacchiosi guardandomi, e osservando poi ciò che la circondava.
- Gli altri dove sono?-
- Mi duole informarti che dovremo fare un piccolo tratto a piedi: gli altri hanno preso l’attrezzatura e si sono già messi in marcia, anzi saranno già sul posto. Dovremo andare anche noi.- la vidi annuire, quindi scesi dalla Volvo raggiungendola mentre apriva lo sportello del passeggero.   
- Edward, tu per piccolo tratto a piedi.. cosa intendi?- sapevo che non le sarebbe sfuggito niente.
- Intendo che saranno pochi minuti a piedi, almeno per me. Quindi, se non ti dispiace, dovresti farti portare in spalla dal sottoscritto.- Elisa rispose al mio sorriso per poi salire sulle mie spalle.
- Solo una cosa: stavolta non preoccuparti per me, tu corri e basta!- 
Feci come mi aveva detto. Non andai proprio alla mia velocità, avevo paura che le potesse scivolare la presa attorno al mio collo.
Dopo 5 minuti 12 secondi e 44 centesimi, arrivai in vista dei miei fratelli, che stavano finendo di montare la tenda ad Elisa.
- Finalmente siete arrivati. Tutta colpa di questa dormigliona eh?- disse Emmett prendendola in giro. Dal canto suo Elisa gli fece una linguaccia, poi si guardò intorno, notando l’assenza di alcuni componenti del gruppo.
- Edward dove sono gli altri?- chiese curiosa.
- Esme, Rosalie, Alice, Kate e Tanya sono andate a caccia, invece Carlisle ed Eleazar sono andati a cercare della legna per il fuoco.- dissi tentando di sorriderle per rassicurarla riguardo alla caccia.. ancora non sapevo come la prendesse.
- Ah.- disse solamente, sfuggendo al mio sguardo.
- Cosa ti turba?- le chiesi, schietto.
- Solo mi domandavo se ne avessi bisogno anche tu.. cioè se volessi andare a caccia.. insomma avrai sete, e stare sempre in mia compagnia.. di certo non ti aiuta.- terminò, imbarazzata.
- In effetti sarebbe meglio se andassi.- dissi a voce bassa. - Ma l’orso e Jasper ti terranno compagnia fino al mio ritorno.- le sorrisi affabile, per rassicurala con le mie parole.
Elisa ricambiò il sorriso e mi fece segno di andare, mentre si avvicinava ad Emmett per aiutarlo con la tenda. 
Ci eravamo sistemati in una piccola radura, tutt’intorno vi era il bosco; mi incamminai lentamente verso gli alberi fino a nascondermi tra di essi, poi mi persi per alcuni minuti ad osservare la mia umana che scherzava tranquilla con Jasper e prendeva in giro Emmett; controllai anche che Irina non le giocasse qualche brutto scherzo.. quando fui tranquillo, mi inoltrai nel bosco fiutando l’aria per trovare la mia prossima preda.



Betato da Kumiko_Chan_



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD

 RenesmeeBlack 
Capitolo 35: 34. Campeggio
Ciao!! =D  
Riguardo ai fratelli Cullen hai perfettamente ragione!! Anche se io sono molto più per Edward!!
Non ti preoccupare vedrai che tutto si risolverà per il meglio.. e dato che ho già scritto quella parte te lo posso
assicurare!! xD
Riguardo ad Emmett ho tentato di farlo rientrare nella sua veste di vampirorso-burlone!! E sono conteta che ti piaccia!!
Baciotti 

 Saretta__Trilly__ 
Capitolo 35: 34. Campeggio
Ciauuuuuu...  Sì Eddy è proprio dolce.. è così carino!! Anche se in questo chappy volevo far vedere la sua gelosia è il senso di protezione che gli scatena la nostra Ely, spero di aver fatto un buon lavoro..
Cmq hai ragione.. il pov pazzerello è proprio del nostro follettino!!  xD
ciao ciao


Grazie alle 28 persone che hanno messo la FF tra i preferiti!!


Grazie alle 55 persone che hanno messo la FF tra le seguite!!

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Capitolo 37
*** 36. Sorvegliata speciale ***


P.O.V. Elisa





36.    Sorvegliata speciale

Dopo che Edward sparì tra gli alberi per la sua battuta di caccia, io chiesi ad Emmett se potevo aiutarlo con la tenda, con il risultato che mi ritrovai a ridere delle battute di Jasper.
Sospettavo che Irina fosse arrabbiata con me per quello che Edward aveva detto a sua sorella il pomeriggio precedente: le sue occhiate non facevano che confermare i miei pensieri. Poi Carmen mi chiamò per consegnarmi il mio sacco a pelo e alcune coperte per la notte, così mi avviai verso la vampira.
- Emm, aiuto Elisa con le coperte e il resto.- disse Jasper affiancandomi: che avesse intuito qualcosa?
Lo guardai incuriosita e Jasper mi sorrise in risposta.
- Buongiorno, come ti senti questa mattina?- sotto certi aspetti, Carmen assomigliava ad Esme: era gentile e premurosa.
- Sto bene, grazie. E voi?- chiesi mentre prendevo tra le braccia il sacco a pelo.
- Bene, stare un paio di giorni a stretto contatto con la natura risveglia istinti che siamo costretti ad assopire per la maggior parte del tempo.- disse la vampira mora con un sorriso.
- Questo vale soprattutto per noi, che siamo abituati alla convivenza con voi umani.- terminò Jasper.
- Già, non capisco perché vi ostiniate a stare con loro,- disse Irina, indicandomi con un espressione schifata dipinta sul volto. - Sono così lenti in tutto ciò che fanno, e poi... insomma, sono umani! La nostra specie deve nascondersi di fronte a questi esseri insignificanti, pazzesco!- immaginavo che le sorelle di Denali avrebbero tentato nuovamente di farmi sentire un peso per loro: con ottimi risultati direi!!
Mi voltai, tornando sui miei passi mentre Carmen rimbeccava la vampira bionda, “Scusala” aveva detto al mio indirizzo. Quando fui davanti alla tenda sorrisi ad Emmett e gli dissi che avrei sistemato le mie cose all’interno.

Dopo aver sistemato il sacco a pelo e le coperte e aver controllato quello che Alice aveva messo nel borsone, decisi di rilassarmi ascoltando un po’ di musica: dopo pochi minuti mi sentii più tranquilla, di sicuro Jasper mi stava aiutando. Prima o poi lo avrei ringraziato di persona.

Non so di preciso quanto tempo passò mentre ero immersa tra la musica e i miei pensieri: ripensavo alla notte precedente e a quello successo poche ore prima, arrossii mentre ricordavo i pensieri fatti su Edward e sperai con tutta me stessa che lui non li avesse sentiti.
All’improvviso qualcuno mi tolse un auricolare in modo che potessi sentire, e io quasi contemporaneamente aprii gli occhi per vedere chi avesse interrotto il flusso dei miei dolci pensieri. Ma, al posto di un viso, vidi solo una chioma bronzea e spettinata.
- Come mai arrossiamo così facilmente questa mattina?- disse dolcemente al mio orecchio... e adesso cosa potevo dirgli? Senza pensare mi tolsi anche l’altro auricolare e fermai la musica. Lui si scostò, guardandomi con un sorriso tentatore.
- N-niente, secondo me vaneggi, non sono affatto arrossita!- Edward scosse la testa con un espressione seria in volto..
- Pessima, sei una pessima bugiarda!! E inoltre io ci vedo benissimo.. quindi?- chiese curioso.
- Stavo solo pensando a certe cose, ma non credo sia il caso di dirtele, sono piuttosto personali. Certe volte sono davvero contenta della promessa che mi hai fatto. Ma da quanto tempo sei qui?-
- Circa cinque minuti. Quando sono tornato dalla caccia non ti ho visto in giro così Emmett mi ha detto dove trovarti.. e Jasper mi ha spiegato cos’è successo. Come ti senti?-
- Inutile e insignificante.. come sempre da quando sono arrivate Tanya e le sue sorelle.. ma a parte quello sono contenta di essere qui, non ho ancora fatto un giro nei dintorni ma da quel poco che ho visto il posto non è niente a male. In fondo Alice aveva previsto che mi sarebbe piaciuto!!-
L’espressione di Edward era seria, dispiaciuta e arrabbiata. Si sedette accanto a me e mi cinse le spalle con un braccio.
- Mi dispiace che si comportino così con te.- in tutta risposta scossi la testa: non volevo che si sentisse colpevole, lui non ci poteva fare proprio nulla. - Ma, parlando d’altro, visto che non hai fatto un giro intorno e che tutti sono tornati dalla caccia, se ti va possiamo andare a fare una passeggiata. Fuori è una bella giornata e, come ha detto Alice, splende il sole.- gli sorrisi, contenta: adoravo le giornate soleggiate e non vedevo l’ora di poter vedere Edward sotto i raggi del sole.
- Certo che mi va.. e poi lo sai che sono estremamente curiosa.- dissi lasciandogli intendere di cosa parlassi.
Edward si alzò con un movimento fluido, poi allungò una mano al mio indirizzo per aiutarmi e insieme uscimmo dalla tenda. Ma, una volta fuori, rimasi delusa da quello che vidi: davanti al sole si estendeva una grossa nuvola bianca. Dovevo immaginarmelo: la mia solita fortuna. Edward era entusiasta nel vedere la mia faccia imbronciata.
- Cosa ti turba?-
- Avevi detto che c’era il sole, sbaglio o qualcuno mi aveva fatto intendere che si sarebbe mostrato sotto la luce??- Lo fissai con insistenza, lo aveva promesso!! Beh, non proprio..
- Elisa..- disse titubante ma non lo feci finire, sapevo già dove voleva andare a parare!
- D’accordo andiamo!- mi avviai verso il bosco, così saremmo sempre rimasti nella penombra degli alberi.
Non mi voltai finchè non fui tra gli alberi: sapevo che Edward era proprio dietro di me ma il fatto di non vederlo e di non poter sentire il suono dei suoi passi mi rendeva leggermente inquieta.
Era alcuni passi dietro di me, così mi fermai ad aspettarlo: aveva una strana espressione, forse avrei dovuto lasciarlo parlare ma sapevo che avrebbe trovato qualche scusa per non mostrarsi sotto la luce..
- So cosa stai pensando..- feci per aprire bocca, ma lui continuò senza alzare lo sguardo da terra. - Nel senso che le tue parole e i tuoi gesti sono di facile comprensione. Prima non mi hai lasciato finire.- disse sollevando, finalmente, lo sguardo.
- Perché sapevo quello che volevi dirmi. Ho capito che non ti va, solo mi avevi detto di sì e, siccome l’altra promessa l’hai mantenuta, pensavo che.. sì, insomma, hai capito.- lui sorrise leggermente scuotendo la testa.
- Ti sembra che ti io abbia mai detto di no? A me non risulta, se dipendesse da me tenterei di assecondare ogni tua richiesta, certo nel limite del possibile.-
- No, aspetta, non ti seguo.- Dove voleva arrivare allora?
- Camminiamo?- disse sorridendo e porgendomi il braccio; annuii afferrandolo: non era il caso di rifiutare il suo aiuto.
A causa del fondo sconnesso, dei sassi, delle radici e di tutto quello che affollava il suolo del bosco, ero costretta a mantenere lo sguardo a terra per tentare di non perdere l’equilibro e rimanere in piedi.
- Ehm, dicevo che prima hai inteso male. Certo, hai ragione quando dici che non mi va, temo la tua reazione più di qualsiasi cosa, ma se è ciò che desideri..- alzai lo sguardo era incerto nelle parole, ma ci teneva sul serio a farmi felice. - ..e non mi sembra una cosa impossibile o pericolosa, quindi si può fare.- terminò sorridendo. Edward Cullen, il ragazzo.. cioè l’amico che ogni ragazza desidera, sì, il migliore amico!!
- D’accordo, ma dimmi: dove stiamo andando?-
- Mentre cacciavo prima, ehm.. ecco, prima ho trovato un fiumiciattolo; in prossimità di questo gli alberi sono poco più radi e quindi il sole riesce a passare con facilità. Insomma, il luogo serve allo scopo della nostra passeggiata.-
- Edward, finalmente ti vedo in imbarazzo!!- non potei fare a meno di ridacchiare: sembrava così indifeso.
- Non sono imbarazzato signorina Samford, forse un po’ agitato, ma null’altro!-
- Tranquillo, non ci sarebbe niente di male!- dissi, prendendogli la mano fredda: era un gesto che mi era venuto.. naturale. Mi costrinsi a non guardarlo, avevo timore di vedere l’espressione del suo viso. - In fondo io sono quasi sempre in imbarazzo con te, mi hai pizzicato anche prima.- terminai guardando il terreno.
- Già, tra l’altro mi devi ancora dire a cosa stavi pensando. Senti il rumore dell’acqua? Siamo vicini, vieni.- disse tirando per la mano.
Arrivammo fino al limitare del bosco: davanti a noi, un piccolo fiumiciattolo scorreva tranquillo. Qua e là sbucava qualche fiore colorato; nel complesso era un posticino carino e il sole che illuminava tutto rendeva il paesaggio ancora migliore per me, e più spaventoso per Edward.
- Avanti, siamo arrivati fino a qua: non vorrai tirarti indietro proprio adesso?- gli chiesi, incamminandomi alla luce e tirandolo a mia volta per la mano che, appena fu investita da un piccolo fascio di luce, si mise a brillare.
Edward ancora non si era mosso: io non riuscivo a smettere di studiare la sua mano e, ne ero sicura, lui continua a studiare le mie espressioni.
Ne rimasi affascinata, era tutto nuovo per me. Nonostante ne avessi letto centinaia di volte, era tutta un’altra cosa poterlo vedere con i miei occhi.
- Allora?- lo tirai ancora, ma fu lui a tirarmi a sé nell’ombra per abbracciarmi.
- Posso fidarmi?- chiese, rimanendo poi in silenzio. Lasciai passare alcuni minuti sperando che riprendesse a parlare, ma non lo fece.
- Puoi fidarti, per cosa? Sai benissimo che non tradirei mai la tua fiducia, non intenzionalmente almeno. Ci hai messo così tanto per fidarti di me, ed io farò in modo per conservare tutto ciò.- lo vidi aprirsi in un sorriso diverso dagli altri, sembrava davvero felice. Senza dire una parola, sciolse l’abbraccio e si incamminò verso il fiume con me accanto.
- Allora, sono così mostruoso?- disse totalmente esposto alla luce del sole; più lo osservavo e meno lo trovavo mostruoso.
- Beh, a dire la verità, sei il mostro più affascinante che abbia mai conosciuto.- ed era tutto vero!
- Immaginavo, noi Cullen sortiamo questo effetto su voi comuni mortali.- rispose a tono, sedendosi sul prato, bene non si era arrabbiato e non aveva capito che IO non scherzavo più di tanto.
- Già, voi Cullen sarete pieni di corteggiatrici fin sopra i capelli... ma come mai, signor Cullen, lei è ancora lo scapolo più ambito?- chiesi, fingendomi seria. Lui scoppiò a ridere, poi tentò di ricomporsi sdraiandosi con le mani sotto la testa. Se esisteva qualcosa di più bello, non avrebbe potuto interessarmi..
- Sinceramente, non ho mai trovato qualcuno a cui poter dedicare tutte le mie attenzioni, il mio amore. Qualcuno che vedesse al di là di ciò che sono, non ho mai trovato qualcuno che mi capisse veramente o, per lo meno, che desiderasse provarci.- disse, improvvisamente serio, chiudendo le palpebre e sospirando amaramente.
Mi sentii triste: doveva essere stata davvero solitaria una vita come la sua, e desiderai di poter lenire la sua sofferenza, almeno un pochino. Edward riaprì gli occhi e si alzò a sedere abbracciandomi.
- Ma se volete intrattenermi, sarò ben lieto di dividere alcuni istanti con voi. Sapete farmi morire dalle risate!- disse poi, ridendo e portandomi con sé sul prato.
- Grazie Edward non vedevo l’ora che mi dicessi che ti servo solo per quello.. io cerco di essere carina con te e invece ti faccio solo morire dalle risate, come se potessi! Posso ricordarti che non puoi morire?- lui per tutta risposta continuò a sghignazzare. Ed io mi ritrovai a pensare.. mi sto innamorando di Edward Cullen?


Betato da Kumiko_Chan_



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Capitolo 38
*** 37. Innamorarsi ***


Ciao a tutte!!! Rieccomi qua..
Chiedo scusa se ci ho messo tanto a postare ma siccome la settimana prossima inzio le ferie ho preferito aspettare che i capitoli venissero betati..
Detto questo volevo comunicare che se mi lasciate qualche commentino potrei postare l'altro chappy già domani.. Comunque credo proprio che prima di partire vi lascerò un chappy extra proprio per farmi perdonare..
Buona lettura..
Per le recensioni al prox chappy.. ora devo scappare a finire la valigia!!
Baciotti
_Sabry_


P.O.V. Edward






37.    Innamorarsi 

Mi sentivo felice e spensierato come un ragazzino! Le parole di Elisa avevano avuto un effetto miracoloso su di me. Sapere che ci teneva a me mi faceva stare bene, lei mi scaldava il cuore.
Una volta che le nostre risa si furono calmate restammo sdraiati, abbracciati in silenzio mentre il sole ci scaldava.
Non riuscivo a vedere il suo volto, ma le funzioni vitali di Elisa erano normali, il respiro era lento e il battito del suo cuore era cadenzato, cosa che mi fece supporre che si fosse addormentata.
Mentre tentavo di guardarla e vedevo tante piccole macchioline di luce muoversi sui vestiti di lei e sull’erba, non potevo pensare a quanto fossimo diversi.
“Sei il mostro più affascinante che abbia mai conosciuto.” Aveva detto pochi istanti prima: chissà se lo pensava realmente. Avevo imparato a conoscerla e avevo capito che spesso le cose più importanti le diceva per scherzo, come se non volesse dargli il giusto peso. Ma ormai ero troppo coinvolto per essere imparziale. Sospirai rilassandomi e chiudendo gli occhi.
- C’è qualcosa che non va? Ti do noia, vuoi che mi sposti?- allora non dormivi!!
- Tranquilla.- dissi stringendola maggiormente. - La piccola dolce Elisa che si preoccupa per me. Dovresti preoccuparti per te stessa, sei tu quella potenzialmente in pericolo.-
La sentii sbuffare per poi sollevarsi a guardarmi.
- In pericolo!- sibilò scuotendo la testa: - Quando mai hai minacciato di farmi del male?, Se permetti, mi preoccuperò di me stessa quando lo riterrò necessario.- continuò seria: non sembrava il caso di controbattere, perciò mi limitai a prendere atto delle sue ragioni.
- A cosa stavi pensando?- chiese esitante, tornando a stendersi; d’impulso l’abbracciai come se fosse vitale per me averla accanto.
- A quello che hai detto prima.-
- Ho detto tante cose stupide prima, ricordi? Ti faccio morire dal ridere!- disse sarcastica. Io rimasi serio.
- Non hai detto solo stupidaggini così come non ho fatto io.- il suo cuore mancò un battito: avevo fatto centro. - Elisa, sai che stamattina stavo per dirti una cosa.. importante, almeno per me.- mi voltai per poterla guardare e la vidi annuire.
Sapevo che si ricordava: quella mattina ero entrato nella sua mente e avevo potuto sentire come tutti i suoi pensieri fossero concentrati su di me, e supponevo che fossero gli stessi pensieri che stava facendo quando l’avevo sorpresa a sorridere da sola nella tenda.
- Stamattina ti ho detto che mi sono reso conto di volerti sempre più bene, e che stanotte ho capito che non posso più fare a meno della tua presenza costante.
Poi tu hai detto di non aver compreso a pieno le mie parole, ma non credo di essermi espresso male.- tentai di ironizzare.
Elisa continuava a fissarmi senza riuscire a spiccicare parola: si limitava ad annuire o dissentire, in base a quello che dicevo. - Cosa non hai capito?- sempre il solito vampiro bastardo, vero, Edward?
Non era il caso di infierire su di lei, anche perché conoscevo benissimo la fonte dei suoi dubbi ma volevo che riuscisse a dirmeli: anelavo l’accesso ai suoi pensieri, ma desideravo sentirli tramite la sua voce.
- Di solito a questo punto arriva Emmett.- ridacchiò imbarazzata, guardandosi attorno come se l’orso potesse arrivare davvero da un momento all’altro. Gli avevo chiesto espressamente di stare fuori dai piedi e di impedire a chiunque di disturbarci o quella volta avrei fatto una strage!
Alice mi aveva appoggiato, avendo già previsto lo scopo della nostra passeggiata. - Ho capito che mi vuoi bene e che ti piace avermi intorno, altrimenti non mi cercheresti; quello che non ho capito è lo scopo di questa tua confessione. I tuoi sbalzi di umore mi fanno girare la testa, quindi mi aspetto qualsiasi conseguenza da ogni tua parola.
Per esempio: questo cosa significa? Che mi consideri la tua migliore amica? Che, nonostante il bene che mi vuoi, stai pensando che siamo estremamente diversi e che quindi sarebbe meglio troncare tutto? Io sinceramente non lo so, e se non mi dai una mano non ci arrivo da sola.- disse, riprendendo fiato e chiudendo gli occhi lucidi mentre cercava di calmarsi: era seriamente turbata. Non pensavo che poche e semplici parole avrebbero scatenato un fiume di pensieri e parole in lei.
Le accarezzai il viso con la punta delle dita, dalla tempia al mento, godendo del calore della sua pelle vellutata, e poi la strinsi nuovamente a me con delicatezza.
- Niente di tutto ciò.- bisbigliai al suo orecchio, e la sentii sospirare. Respirai la sua dolce fragranza dandole tempo di assimilare le mie parole, poi continuai. - Voglio solo che tu sappia come mi sento; non ci saranno imposizioni da parte mia. Quello che provo per te va ben oltre l’amicizia, sono assuefatto dalla tua presenza e non credo che riuscirò mai più a farne a meno.
 Tutto questo per dirti che mi sono irrimediabilmente innamorato di te, Elisa Samford.
Ma lascio a te la scelta: so di essere una creatura dannata indegna di amare ed essere ricambiato. Voglio che sia tu a decidere liberamente il mio ruolo: sarò il tuo migliore amico, il tuo confidente; insomma, quello che vorrai, fin tanto che mi vorrai accanto. Tanto i miei sentimenti non cambieranno.- conclusi amaramente.
Elisa aveva trattenuto il respiro per la sorpresa, mi preoccupai. - Piccola, ti prego, respira.- sentivo il suo cuore martellare nel petto come se fosse parte integrante del mio corpo. Ma lei continuava a rimanere rigida, e ora, il suo respiro era diventato irregolare.
- Edward, cosa stai.. avanti, sii serio.- disse insicura, con un filo di voce.
Io?? Mai stato più serio in tutta la mia esistenza!! Non mi credeva? Nemmeno la mia anima dannata si sarebbe mai sognata di poter fare uno scherzo tanto crudele a qualcuno come lei. Mi scostai per guardarla negli occhi: volevo che capisse che non stavo scherzando, che capisse le mie intenzioni e che potesse fermarmi nel caso in cui decidesse che mi stavo spingendo troppo oltre.
Lentamente mi avvicinai a quelle labbra rosse, come il peccato, che erano state l’oggetto del mio desiderio fin dalla notte in cui le feci le mie scuse: mentre mi avvicinavo continuai a fissarla. Lei non si mosse, probabilmente ancora stordita e confusa.
Decisi che mi sarei concesso quel bacio: per come stavano andando le cose non ce ne sarebbero stati altri, le probabilità erano tutte contro di me. Mi concentrai unicamente su quello che stavo facendo e strinsi maggiormente le catene intorno al mostro che già scalpitava, drogato dall’odore del suo sangue.
Quando le mie labbra toccarono le sue sentii come una scarica elettrica che si propagò interamente nel mio corpo. Le sue labbra erano soffici, morbide e calde; avevano un sapore unico. Il pensiero di quello che stavo facendo, misto al suo profumo, mi fece ardere la gola e la mia bocca si riempì di veleno, quindi feci forza su me stesso per allontanarmi prima di poter commettere qualsiasi errore. Mi scostai velocemente ma senza fare movimenti bruschi: la vidi riaprire gli occhi e mi immersi in quello che sembrava cioccolato fuso.
Elisa non aveva ancora intenzione di dire o fare qualsiasi cosa. Mi affrettai a scusarmi: ero pur sempre un gentiluomo, e non mi sarei mai più permesso un simile comportamento.
- Ti chiedo scusa per aver azzardato tanto con questo mio gesto, non avrei dovuto..- dissi, scostandomi maggiormente da lei e mettendo distanza tra i nostri corpi.
- A dire la verità..- mi fermò strattonandomi per la camicia. Mi voltai verso di lei restando in silenzio e sperando che continuasse. - Io.. sono contenta che tu l’abbia fatto..- ora quello confuso ero io, in compenso Elisa era arrossita fino alla radice dei capelli. - Io.. non so quanto ancora avrei potuto resistere senza avvicinarmi tanto a te.- mi sorrise timidamente, ancora rossa in volto. Ero sempre più stordito dall’insieme di emozioni che solo lei era in grado di scatenarmi dentro: amore, gioia, incertezza, passione; com’è possibile che in più 100 anni nessuna sia stata capace di scatenare nemmeno una minima parte di quello che provo stando con lei, e invece questa dolce e innocente creatura riesca a fare tutto ciò con un gesto naturale, come respirare?
- Allora vedi che sono pericoloso?- tentai di alleggerire la situazione.
- Sì, mortalmente!- ridacchiò lei allungando le braccia verso di me e intrecciando le mani dietro il mio collo. Per un nanosecondo sentii il mostro dentro di me gongolare felice per questo suo volontario avvicinamento. - In fondo sono pur sempre una semplice ed indifesa umana.- ghignai della sua affermazione. La adoravo sopra ogni cosa!
- Tu, indifesa? No, non direi proprio! Basta un tuo sguardo per far crollare tutte le mie certezze; un tuo sorriso per annientare i miei propositi per cercare ti starti lontano; una tua domanda o una richiesta per far sì che io cada ai tuoi piedi, per convincermi a farti sapere tutto di me.. e io voglio che tu sappia tutto di me.- Elisa divenne nuovamente seria, ma poi i suoi occhi si accesero di una luce maliziosa e il sorriso che mi rivolse fu inequivocabile.
- E c’è qualcos’altro che ancora non conosco su di te, Edward Cullen?- sorrisi: la mia umana era davvero speciale.
- Ora però te ne stai approfittando, dato che conosci i miei punti deboli.- dissi rispondendo al suo sorriso.
Intanto Elisa aveva avvicinato il suo viso al mio, il suo profumo colpiva i miei sensi. - Forse sì, c’è ancora qualcosa che non sai, ma so che non ci metterai molto a scoprirlo...- finii la frase appena in tempo perché Elisa si avvicinò ulteriormente, annullando la distanza tra di noi. Lasciai che fosse lei a baciarmi: pensavo di essere preparato a quel bacio.
Mentre parlavo si era avvicinata lentamente come per farmi capire dove sarebbe arrivata, ma decisamente non ero pronto all’ondata di sensazioni che mi travolse.
Dapprima sembrò esitante: sfiorava le mie labbra lentamente, e sensualmente, oserei dire, come per prendere confidenza. Poi i suoi baci si fecero più audaci e più passionali, le sue mani iniziarono ad accarezzarmi i capelli, e le mie presero a vagare sulla sua schiena; in conclusione, mi stavo perdendo in questa dolce tortura. Dopo un tempo che sembrò infinito decisi di fermarci, la allontanai leggermente per farle riprendere fiato e io dovetti concentrarmi nuovamente sul non commettere idiozie: dovevo riprendere il controllo di me stesso. Elisa non si allontanò da me (altro punto a mio favore!!), poggiando la fronte sulla mia e accarezzandomi una guancia: non mi ero accorto di aver chiuso nuovamente gli occhi.
Diciamoci la verità: mi ero sbagliato di grosso riguardo ai baci. Ma ancora non sapevo cosa sarei diventato per lei, non sapevo cosa provasse: ero importante quanto lo era lei per me?
- Tutto ok?- forse mi conosceva abbastanza bene per comprendere la mia reazione.
- Certo.- mi sforzai con un sorriso: avevo bisogno di una boccata d’aria senza che avesse il suo profumo, ma d’altro canto non volevo allontanarmi da colei che alimentava tutti i miei desideri. Ma Elisa sembrò capire lo stesso, allontanandosi e girandosi a guardare il cielo. Imitai i suoi gesti, riacquistando maggior lucidità e restando, però, abbracciato a lei.
- Edward..?- mi chiamò esitante, mi volsi verso di lei aprendo ancora gli occhi. - Adesso va meglio?-
- Molto meglio. Non volevo farti preoccupare.-
Sorrise, annuendo:- Bene. Posso..?- chiese indicando la distanza tra noi. Immaginai che volesse il permesso per avvicinarsi: detto ciò la attirai lentamente a me; Elisa mi sorrise e appoggiò la fronte sulla mia spalla.
- Parlando seriamente, prima mi hai stupito. Non credevo volessi dirmi quelle cose, anche se mi hanno fatto molto piacere.- terminò sorridendo ancora contro la mia camicia.
- Elisa, non devi rispondermi adesso, sei confusa... potresti dire qualcosa di cui ti pentiresti.- scosse la testa per poi guardarmi negli occhi.
- No, Edward, io..- ma si fermò esitante ancora una volta. - Io non so se mi sono innamorata di te, però ti voglio bene, infinitamente bene. Il fatto che sia inevitabilmente attratta da te va ben oltre il fatto che sei un bellissimo vampiro, cioè: questo aiuta!! Ma non è solo per quello, in te c’è molto di più. So che probabilmente Tanya mi ucciderà, ma vorrei stare con te..- non riuscivo a comprendere il senso del suo discorso: forse la mia mente non voleva assimilare il concetto, doloroso, che ci fosse anche solo una minima possibilità che lei mi volesse unicamente come amico. - Edward, mi stai ascoltando?-
- Scusami: mi ero perso nei miei pensieri. Perché Tanya dovrebbe ucciderti? Per inciso, finché sei sotto la mia protezione non oserà torcerti un capello.-
- Beh, il fatto che io voglia stare con te suppongo sia già sufficiente, e credo che tu non abbia ascoltato tutto ciò che ti ho detto, altrimenti non avresti quella faccia.- disse arrossendo, con l’ombra di un sorriso sulle labbra rosse.
Aveva ragione: non avevo ascoltato, quindi aggrottai le sopracciglia, sperando che continuasse risolvendo i miei dubbi. - Ti ho detto che non sono ancora certa di essere innamorata di te ma che sto cominciando a pensarlo seriamente e quindi ti chiedevo se volessi aiutarmi a trasformare questo dubbio in certezza..- sul serio?? Potevo credere alle mie orecchie?? Di certo il mio udito era infallibile.
- Io penso che ci riusciremo.- dissi non riuscendo a frenare il mio entusiasmo. - Ci proverò con tutte le mie forze.- dissi, baciandola ancora.



Betato da Kumiko_Chan_



Grazie anche a chi legge soltanto!! XD


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Capitolo 39
*** 38. Che carini ***


Ciao a tutte!!! 
Volevo ringraziare la mia commentatrice di fiducia Saruxxa!! Questo chappy lo dedico a te e alla mia beta 
Kumiko_Chan_ (viene direttamente dalla testolina del nostro adorabile fillettino!!) xD
La settimana prox sarò al mare (finalmente!!) e se la connessione non mi abbandona potrei aggiornare direttamente dalla spiaggia!!
Per il resto volevo dire che con la storia siamo agli sgoggioli (sto ancora tentando di finire il chappy 40), però devo trovare un modo per farla finire anche perchè dati i pochi commenti non so cosa ne pensiate voi lettrici e non ne ho nemmeno più una gran voglia di continuarla.. spero di avere più fortuna con la prossima..
Buona lettura.. xD
Baciotti
_Sabry_



P.O.V. Alice







38.    Che carini 

Finalmente Edward si era deciso a confessare il suo amore alla mia sorellina: era ora!!
- Nana, dici che ora posso andare a disturbare Elisa??- chi pensava di convincere quell’orso con quella faccia da pesce lesso?
- No, Emmett, sai benissimo che Edward non te lo perdonerebbe mai!! Lo hai già interrotto due volte, non sfidare la sorte!- lo vidi sbuffare mentre si avvicinava al mio amore eterno, che lo stava prendendo in giro: voleva distrarlo.
- Allora, cosa vedi?- Rose era incredibilmente curiosa. Le sorrisi complice.
- Beh, per ora ho visto solo che si sarebbero fermati in un posticino carino e che il nostro fratellino avrebbe confessato i suoi sentimenti ad Elisa.- terminai a bassissima voce: non volevo che gli altri sentissero.
- Bene, bravo Eddy!! E lei? A me sembra cotta al punto giusto, sono lui non se n’era accorto, anche quel botolo del suo migliore amico mi dava l’impressione di aver capito. Meno male che oggi ha deciso di non venire, altrimenti Edward avrebbe rimandato ancora.-
- Sì, anche secondo me aveva capito: Jake è un lupastro, ma non è stupido!!- ridacchiammo insieme. - Per quello che riguarda la decisione della nostra sorellina.. non ho ancora visto nulla di certo, sembra molto confusa. Rose, credo che dovremmo aiutarla nella decisione, o almeno tentare di dissolvere i suoi dubbi.- sospirai sconsolata.
- Già: siamo o no le sue migliori amiche?!- disse, tentando di risollevare il morale, anche se il suo non era molto migliore rispetto al mio. Entrambe volevamo il meglio per nostro fratello: si meritava di avere un po’ di felicità. Sperai con tutto il cuore che Elisa trovasse il coraggio di ricambiarlo. Edward era cambiato così tanto negli ultimi tempi, lo aveva fatto solo per lei!
- Edward se lo merita.- disse Rose assorta, guardando altrove.
- Su, ragazze, non fate così: sembrate a un funerale!!- scherzò Emmett, strappando un lieve sorriso a sua moglie, che subito lo abbracciò di slancio.
- Amore, non fare così.- Jazz mi circondò le spalle con le braccia, facendo appoggiare la mia schiena contro il suo petto. - Dov’è finito il mio folletto dalle pazze idee?? Non dirmi che non ti è ancora venuto in mente un piano per far girare le cose a tuo piacimento?- disse, voltandomi e facendo incontrare il nostri sguardi. Ma appena incontrò il mio, il suo dolce sorriso sparì dalle labbra.
- Jazz, non posso obbligarla ad amare Edward, per quanto io desideri la felicità di mio fratello, e non posso costringere la mia migliore amica a fare quello che voglio, a scegliere per lei un destino, un futuro che non imporrei a nessuno. Certo, io sono la persona più felice al mondo, perché ho te -il mio forte soldato, il mio dolce vampiro; ma Elisa..- Jasper interruppe i miei farneticamenti abbracciandomi forte, tentando di tranquillizzarmi: lui più di tutti sentiva queste sgradevoli emozioni. Povero amore mio.  
Improvvisamente persi la concezione della realtà e le prime immagini che vidi mi fecero sorridere.
- Alice? Amore cosa vedi?- in lontananza sentivo la voce di Jasper che mi chiamava.
- Edward..-
E non solo; mio fratello ed Elisa che si baciavano, poi si sorridevano complici: dallo sguardo felice ed innamorato di Edward potei capire che tutto era andato per il meglio... meno male!!”
- Insomma, Alice, rispondici! Anche noi vogliamo sapere, avanti!!- mi riscossi dalla visione vedendo prima il volto preoccupato di Jazz e poi l’espressione curiosa di mia sorella.
- Rose, calmati prima che ti venga una crisi nervosa!- dissi ridacchiando.
- Vedo che ti è tornato il buon umore: dimmi, è tutto collegato alla visione che hai appena avuto??- chiese Emmett: come se non fosse chiaro!
- Certo che riguarda la visione! Ho visto Edward ed Elisa che si baciavano.. che carini!! E poi, sì, insomma, sembravano molto felici!- terminai sorridendo.
- Quindi lei ricambia i suoi sentimenti?- chiese Rosalie, sperando di avere una conferma.
- Questo ancora non lo so con certezza: ho solo visto le immagini, ma non sono riuscita a sentire niente, o meglio loro non hanno detto una parola!- continuai maliziosamente.
- Secondo me non può essere altrimenti: quando Elisa è insieme a Edward, le sue emozioni vanno continuamente in confusione. Ma hai visto tra quanto dovrebbero tornare? Ormai la nostra sorellina dovrebbe avere fame, l’ora del pranzo è passata da un po’.- com’era dolce il mio amore quando si preoccupava per lei: effettivamente ero leggermente gelosa, ma in fondo sapevo che era il suo lato cavalleresco che entrava in gioco.
- Signorina Brandon, mi sembra o siamo un tantino gelose?? Lo sai che l’unica ad avermi rubato il cuore sei tu.- disse, riprendendomi tra le sue forti braccia e sfiorandomi le labbra con un casto bacio.
- Voi due, smettetela con le smancerie.. e tu vedi di lasciare un pace il folletto, che deve dirmi quando arriva la mia sorellina, perché altrimenti sarò costretto ad andare a cercarla e a portarla qua con la forza.- il solito Emmett!! Stavamo per controbattere, quando vedemmo Edward ed Elisa camminare verso di noi.
- Edward Anthony Masen Cullen! Ti sembra l’ora di presentarti??- chiese arrabbiata la mamma. Dal canto suo mio fratello sembrò diventare ancora più bianco del solito.
- Mamma, cos’ho fatto di male?- chiese, mentre Esme si avvicinava e prendeva per mano Elisa.
- Elisa cara, vieni con me, avrai una fame da lupi.- Lei era leggermente imbarazzata, invece Edward aveva l’aria di uno colpevole. "Dai, Eddy, non è stata propriamente colpa tua, eravate presi da altre cose. E non credo che Elisa si sia lamentata!" Lui si volse verso di me sorridendo e scompigliandosi i capelli imbarazzato.
- Esme, scommetto che non era intenzione di Edward comportarsi così.- dissi, avvicinandomi al trio. - Lo sai anche tu che in buona compagnia il tempo vola. E poi, mentre Elisa pranza, ho bisogno di Edward; inoltre spero che tu non voglia rimproverarlo oltremodo.- terminai sorridendo e prendendo Edward sotto braccio.
- Ma, Alice..- non lo feci finire.
"Zitto e vieni con me. Jasper, Emmett e Rose le terranno compagnia. Fidati di me!"
Edward mi guardò confuso, ma annuì. Si avvicinò ad Elisa e la abbracciò.
- Elisa, io devo parlare col folletto anche se ancora non so di cosa, ma non preoccuparti: i ragazzi staranno con te. D’accordo?- lei gli sorrise annuendo, Edward le accarezzò una guancia e lei si alzò in punta di piedi, annullando la distanza tra le loro labbra. Non riuscii a trattenere un sospiro di sollievo, così come Rosalie. Ora che li vedevo dal vivo erano ancora più dolci. Che carini.. l’avevo già detto??
Poi tutto si fece buio e quello che vidi mi lasciò senza respiro.
Elisa era nel bosco, appoggiata al tronco di un albero e guardava verso di me con uno sguardo terrorizzato, il respiro accelerato, il cuore a mille. Poi capii chi guardava realmente quando sentii la sua voce. - Non ti permetto di avvicinarti a Edward... è solo mio!!- mi voltai e vidi Tanya.”
Poi ritornai alla realtà, cavoli.. non ero riuscita a tenere Edward all’oscuro, infatti guardò prima me e poi Tanya, mentre un piccolo ringhio lo scuoteva da dentro.
"Edward, dobbiamo parlare subito!! Dopo informerò anche gli altri." Lo vidi annuire mentre mi voltavo per chiamare i nostri fratelli.
- È successo qualcosa?- chiese Jazz con tono preoccupato, avvicinandosi a noi.
- Prima ne parlerò con Edward e poi, appena avremo deciso, informerò anche voi.- gli sorrisi tentando di essere il più disinvolta possibile e poi afferrai Edward per un braccio, correndo attraverso l’accampamento: dovevamo allontanarci per non essere ascoltati.
- Avanti, Alice, parla!- si fermò non appena fummo abbastanza lontani.
- Edward, beh.. non era certo della mia ultima visione che volevo parlarti, ma iniziamo da quella: è estremamente urgente.- lo vidi prendere un inutile respiro profondo, tentando di far scemare l’ansia.
- Dobbiamo cercare un modo per evitare che la tua visione si realizzi: restare sempre accanto ad Elisa non sarà un problema. Ma pensi che dovremmo informarla?-
- No, io credo che si agiterebbe inutilmente: sarà sotto la nostra sorveglianza e poi dovresti parlare con Tanya. È l’unico modo per mettere in chiaro le cose. Ormai sei innamorato di Elisa e Tanya non può più farci niente, nonostante la sua gelosia.- dissi avvicinandomi e abbracciandolo: sembrava avesse bisogno di un po’ di conforto.
"Povero fratellino, non può restare tranquillo nemmeno un minuto!"
- D’accordo: le parlerò non appena torneremo insieme al gruppo, ma cos’è che volevi dirmi? Sì, insomma.. la cosa meno preoccupante; perché è meno preoccupante, vero Alice?- ridacchiai rilassandomi all’istante.
- Certo, fratellino: volevo solo dirti che, secondo i nostri piani, dovevamo restare due giorni in campeggio, ma non andrà come previsto perché domani arriveranno i genitori di Elisa e lei dovrà tornare a casa per pranzo e starà tutta la giornata con loro. Tutto qua.-
- Almeno non è niente di preoccupante. Andiamo: devo parlare con Tanya. Grazie Alice.- mi sorrise. "Non devi ringraziarmi, sei mio fratello e voglio vederti felice.."
Edward sorrise, abbracciandomi per poi voltarsi; insieme riprendemmo la nostra corsa verso l’accampamento.
Quando fummo in vista delle tende comunicai a Edward che sarei andata a rassicurare Elisa, così lui poteva avere campo libero per la sua chiacchierata.
Non feci in tempo ad avvicinarmi ai miei fratelli che percepii uno sgradevole odore.
- Ciao, Jake, e così sei riuscito a svignartela dai tuoi doveri di protettore per stare in nostra compagnia!- mi avvicinai sorridente.
- Già: non riuscivo a concentrarmi, e Sam ha avuto pietà di me.. ma dov’è Edward?? Finalmente ho avuto buone notizie..- disse, guardando di sottecchi Elisa. - Sai, riguardo ai nostri piccioncini!!- terminò, facendola arrossire.
- Doveva sbrigare una faccenda, ma arriverà tra poco.- dissi cercando di rassicurare Elisa che era diventata improvvisamente preoccupata.
- Alice, potresti, per favore, dirmi la verità?- disse la mia sorellina sospirando. - Insomma, ho visto la faccia di Tanya dopo che ho salutato Edward. Lo sapevo, non avrei dovuto farlo, ma Edward mi aveva detto che non mi sarei dovuta preoccupare di lei, che ci avrebbe pensato lui..-
- Infatti: è esattamente per questo che si è assentato, in questo momento starà parlando con Tanya per spiegarle la situazione. Ormai lei non può farci più niente.- le spiegai.
- Esatto, deve farsene una ragione!!- continuò Rosalie.
- È meglio che vada a vedere come vanno le cose: forse è meglio per tutti se restiamo calmi.- sapevo quello che intendeva Jasper: voleva percepire gli stati d’animo di Edward e Tanya, ed intervenire nel caso fosse stato necessario. Non avevo bisogno del suo potere per capire che era preoccupato.
- Piccola, come fai anche solo a pensare di poter mangiare quella robaccia?! Ha un odore schifoso!!- e bravo fratellone!, Emmett sapeva sempre come fare per distrarre e far ridere Elisa. - Puzza peggio di Jake!!-
- Ehi!! Questo non è affatto vero!! Eli, digli qualcosa tu, io sono in minoranza: è logico che ci prendo sotto.. uffa!- dovevo ammetterlo, certe volte Jacob sembrava proprio un cucciolotto.
- Emmett, smettila! Povero Jacob.. e poi, scusa, come fai a paragonare un delizioso tramezzino, che mi ha preparato la tua dolce mogliettina, con Jake? Sono due cose totalmente differenti.- disse lei tra una risata e l’altra, mentre tentava di consolare il suo amico.
- Hai ragione, il tramezzino di Rose batte Jacob.. decisamente!!- disse, facendo ridere tutti!! Era proprio il buffone di famiglia.
- Direi che c’è solo un modo per risolvere tutto questo.. S-F-I-D-A!!- dissi imitando una cheerleader, seguita immediatamente da Rose!
Elisa si coprì gli occhi ridendo a crepapelle, mentre mio fratello e Jacob si scambiarono uno sguardo complice: secondo me non aspettavano altro!! Che pazzi, erano peggio di me!!
Così Jacob si trasformò in un lampo in un grosso lupo dal pelo fulvo e iniziarono a giocare: non facevano mai sul serio, ma si divertivano come due bambini.
Nel frattempo Rose ed io prendemmo posto accanto ad Elisa, che smangiucchiava una mela. Di tanto in tanto ridacchiava quando Emmett si lamentava della bava di Jake oppure quando si rincorrevano: almeno quel siparietto l’avrebbe distratta dal pensiero di Edward e Tanya.
Più cercavo di avere delle visioni su come sarebbe andata la loro chiacchierata e meno ci riuscivo: certo che lo sguardo apprensivo di Rose insieme a quello di mamma proprio non mi aiutava.. che rabbia!!
- Alice, immagino che tu l’abbia già visto, ma volevo dirti che Jacob mi ha informato che domani arriveranno i miei genitori e quindi dovrei tornare a casa. Hanno telefonato stamattina alla nonna dicendo che sarebbero arrivati domani in tarda mattinata, perciò..- terminò esitante.  
- Esatto, so tutto!!- dissi sorridendole. - Non sapevo che te lo avesse detto Jake, perché non riesco a vedere le visioni su di lui, ma avevo visto che mi avresti informato.- mentii spudoratamente: in realtà avevo avuto la visone di lei che diceva queste cose a Edward. Ma poi, con la visione di Tanya e la decisione del mio fratellino di andare a chiarire con lei, era cambiato tutto.. - Comunque non ti devi preoccupare, perché domani ti riporteremo a casa, così potrai stare tutta la giornata con i tuoi genitori: è tanto che non li vedi. Devono mancarti molto.-
- In effetti mi mancano, ma ci sentiamo regolarmente, e poi ci siete voi a tenermi compagnia!- disse, prendendo me e Rose per mano e sorridendoci sinceramente.
- Domani dovremo riaccompagnarla di buon'ora, perché Edward ha ancora della roba a casa sua e dovrà liberare la stanza per i genitori di Elisa.- Rosalie aveva proprio ragione.
- D’accordo: quando gli altri ritorneranno, ci accorderemo sul da farsi.- dissi mentre Elisa assentiva alle mie parole.



Betato da Kumiko_Chan_



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Capitolo 40
*** 39. Che giornata ***


P.O.V. Elisa







39.    Che giornata!! 

Dopo aver salutato Edward con un piccolo bacio, andai con Esme per pranzare. Chissà come mai Alice aveva bisogno di parlare con Edward in privato, senza la presenza degli altri Cullen? La cosa era molto strana.
Così come mi era sembrato strano anche il comportamento di Edward durante il nostro bacio: l’avevo sentito irrigidirsi e, quando si era allontanato da me, aveva subito guardato Tanya -forse la vampira aveva pensato qualcosa che non gli era piaciuto. Boh, più ci pensavo e meno riuscivo a capirci qualcosa.
- Elisa cara, mi stai ascoltando?- Esme mi riscosse dai miei pensieri ingarbugliati.
- Scusami tanto, Esme: ero sovrappensiero.-
- Di nulla.- disse sorridendo dolcemente. - Ti stavo solo chiedendo se preferissi dei tramezzini oppure della pasta fredda.-
- I tramezzini andranno benissimo.- dissi poi, afferrando una busta di carta e ringraziandola; poi raggiunsi Rose, Emmett e Jazz, che erano seduti su un plaid.
- Jazz sapresti dirmi come mai la tua dolce metà ha sequestrato Edward con così tanta fretta?- gli chiesi, speranzosa.
- Sinceramente.. non ne ho la più pallida idea. So solo che, da come si è comportata Alice, sicuramente ha avuto una visione e ci scommetto quello che vuoi che Edward l’ha vista tramite i suoi pensieri. Comunque, Elisa, non ti devi preoccupare: loro fanno spesso così.-
- Il loro comportamento è estremamente fastidioso, ma ci farai l’abitudine. Anche perché lo fanno solo per proteggere la famiglia, prima si riuniscono per discutere delle loro percezioni e per interrogare l’altro; ma poi alla fine finiscono per metterci al corrente di quello che è successo. Quindi, sul serio: non devi preoccuparti.- mi spiegò Emmett.
Cercai di fare un respiro profondo per calmarmi: ci riuscii in parte con l’aiuto di Jasper, che mi sorrise complice, dopo di che iniziai a mangiare.
- Quindi fanno sempre così? Ogni volta?- chiesi tra un boccone e l’altro.
- Ogni volta.- rispose Rose con un sospiro.
- Anche quando è qualcosa di pericoloso?- ero patetica, ma ero sinceramente preoccupata.
- Allora, ragazzi, che si dice? A quest’ora vi credevo intenti a fare qualcosa di divertente, invece state tutti intorno ad Elisa che mangia. Buon appetito, signorina!!- Jacob pareva sbucato dal nulla.
Mi alzai per andarlo a salutare e lui mi accolse nel suo caldo abbraccio, sorridendo. I Cullen lo salutarono e lo invitarono a sedersi con noi. - Dite la verità: vi sono mancato??- i ragazzi risposero sarcasticamente, ma comunque a me era mancato.
- Ah, Eli, prima che mi dimentichi: tua nonna mi ha chiesto di riferirti un messaggio. Ha detto che domani verso l’ora di pranzo arriveranno i tuoi genitori, ma che non sa per quanto si fermeranno.- meno male, una buona notizia ogni tanto!!
- Davvero? Che bello!! Grazie, Jake, è una bellissima notizia: è da quando sono qua a Forks che non li vedo più!!- ma poi mi voltai per osservare Rose: aveva uno sguardo triste. Forse le dispiaceva interrompere il campeggio così presto. - Ragazzi, per il campeggio mi dispiace: so che con questa mia richiesta rovinerò i vostri piani, ma domani prima di pranzo vorrei essere a casa.- mentre parlavo con Rose, vidi Jasper e Jake parlottare piano: chissà cosa stavano confabulando?
- Forse era di questo che Alice e Edward dovevano parlare: se vuoi stare un po’ con i tuoi genitori non c’è niente di male. Troveremo una soluzione e immagino che non ci saranno problemi per riportarti a casa.- Rosalie terminò sorridente per poi guardare alle sue spalle: mi voltai anche io, per vedere cosa stava guardando, e vidi Alice che camminava verso di noi. Ma Edward non era con lei.
Così lo cercai con lo sguardo e lo vidi che andava verso Tanya. Rimasi un attimo senza respiro: non capivo per niente il suo comportamento. Sentii distrattamente quello che si stavano dicendo Alice e Jacob: il mio sguardo era fisso su Edward, poi lui si girò nella mia direzione regalandomi uno dei suoi sorrisi da infarto. Mi tranquillizzai in parte, voltandomi verso Jacob.
- .. Edward?? Finalmente ho avuto buone notizie..- continuò, guardandomi con la coda dell’occhio: mi ero persa qualcosa? - Sai, riguardo ai nostri piccioncini!!- decisamente sì! Bene, adesso potevo annunciare che tra me e un pomodoro non ci fosse alcuna differenza in fatto di colore!!
- Doveva sbrigare una faccenda, ma arriverà tra poco.- Alice tentò di tranquillizzarmi, ma io volevo delle risposte certe.
- Alice, potresti, per favore, dirmi la verità? Insomma, ho visto la faccia di Tanya dopo che ho salutato Edward. Lo sapevo, non avrei dovuto farlo, ma Edward mi aveva detto che non mi sarei dovuta preoccupare di lei, che ci avrebbe pensato lui..- non mi lasciò finire.
- Infatti: è esattamente per questo che si è assentato, in questo momento starà parlando con Tanya per spiegarle la situazione. Ormai lei non può farci più niente.- allora era per questo che era andato direttamente da lei: per fortuna!, io già stavo pensando al peggio.
- Esatto, deve farsene una ragione!!- continuò Rosalie, attirando la mia attenzione su di lei.
Ancora non mi capacitavo di come potesse preferire me a una come Tanya. Edward era decisamente un vampiro pazzo!! Il mio vampiro pazzo..
Persa com’ero nei miei pensieri, nemmeno mi accorsi che Jasper se n’era andato. Con quattro vampiri e un licantropo non potevo permettermi nemmeno un minuto di distrazione!
- Piccola, come fai anche solo a pensare di poter mangiare quella robaccia?! Ha un odore schifoso!!- ogni tanto Emmett se ne usciva con delle pazzie! Adoravo quella specie di vampirorso-burlone. - Puzza peggio di Jake!!- terminò sghignazzando.
- Ehi!! Questo non è affatto vero!!- sbottò Jake. - Eli, digli qualcosa tu, io sono in minoranza: è logico che ci prendo sotto.. uffa!- povero lupacchiotto!! Mi avvicinai a Jake, accarezzandogli un braccio per rincuorarlo.
- Emmett, smettila! Povero Jacob.. e poi, scusa, come fai a paragonare un delizioso tramezzino, che mi ha preparato la tua dolce mogliettina, con Jake? Sono due cose totalmente differenti.- dissi, trattenendo a stento le risate: tutta la faccenda era troppo divertente.
- Hai ragione, il tramezzino di Rose batte Jacob.. decisamente!!- non potemmo trattenerci e scoppiammo a ridere sonoramente: anche Jacob rideva sotto i baffi.
- Direi che c’è solo un modo per risolvere tutto questo.. S-F-I-D-A!!- urlò Alice.
La folletta era stata colpita da un momento di pazzia e aveva proclamato la sfida proprio come avrebbe fatto una cheerleader: ovviamente Rose non si fece scappare l’occasione di affiancare la sorella!!
Nell’insieme, la scena era talmente buffa che mi dovetti coprire gli occhi per il troppo ridere. Non appena li riaprii, vidi Jacob sbucare dal folto degli alberi.. immaginai che fosse Jake: non lo avevo mai visto trasformato, ma quel lupo dal pelo fulvo doveva per forza essere lui.
Era enorme, alto quasi quanto Emmett, e faceva paura! I due si prepararono allo scontro, ma doveva essere tutta una farsa dal modo in cui Emmett sghignazzava.. e poi, non credo affatto che Alice avesse ingaggiato questa “sfida” con l’intento di danneggiare uno dei due. Di tanto in tanto ridacchiavo, tipo quando Emmett si lamentava della per i “morsi” di Jake che gli lasciavano addosso la bava: aveva giurato che dopo si sarebbe fatto il bagno nel fiume!
Ovviamente Rose, che si era seduta accanto a me, disse che lo avrebbe aiutato: non avevo dubbi! Poi mi volsi verso Alice, che  aveva un’aria molto concentrata: forse cercava di avere una visione? Mah, valli a capire questi vampiri..
- Alice, immagino che tu l’abbia già visto, ma volevo dirti che Jacob mi ha informato che domani arriveranno i miei genitori e quindi dovrei tornare a casa. Hanno telefonato stamattina alla nonna dicendo che sarebbero arrivati domani in tarda mattinata, perciò..- sperai che non si arrabbiasse, di solito non gradiva che le cose non andassero come voleva lei.  
- Esatto, so tutto!!- disse sorridente. - Non sapevo che te lo avesse detto Jake, perché non riesco a vedere le visioni su di lui, ma avevo visto che mi avresti informato.- era tranquilla: beh, alla fine meglio così. - Comunque non ti devi preoccupare, perché domani ti riporteremo a casa, così potrai stare tutta la giornata con i tuoi genitori: è tanto che non li vedi. Devono mancarti molto.-
- In effetti mi mancano, ma ci sentiamo regolarmente, e poi ci siete voi a tenermi compagnia!- sorrisi prendendo per mano le due vampire: erano le mie migliori amiche, chissà come avrei fatto senza di loro!!
- Domani dovremo riaccompagnarla di buon ora, perché Edward ha ancora della roba a casa sua e dovrà liberare la stanza per i genitori di Elisa.- disse Rosalie, seria.
- D’accordo: quando gli altri ritorneranno, ci accorderemo sul da farsi.- decise Alice, mentre io annuii.
Intanto Emmett e Jacob avevano optato per una tregua, così, mentre i due innamorati si allontanavano, Jake si avvicinò ad Alice e me (era ancora sotto le sembianze di lupo) e si accucciò con un sospiro.
- Sei stanco?- lui mi guardò con i suoi occhioni e posò il suo grande muso sulle mie gambe. - Immagino che questo sia un sì.- dissi, accarezzandogli la testa pelosa.
- Direi che è decisamente un sì!- ridacchiò Alice, facendolo sbuffare. - Jake, goditi le coccole di Elisa finché sei in tempo, perché quando tornerà Eddy temo che le vorrà tutte per sé...- Jacob alzò il muso per poi leccarmi una guancia.
- E questo cosa vuol dire?- dissi, spostandomi col busto per evitare un nuovo “attacco”.
- Vuol dire che finché non arrivo ne approfitterà, così ti terrà occupata.- finalmente era tornato: feci per voltarmi verso di lui, ma mi abbracciò da dietro dandomi un leggero bacio sulla guancia.
- Ti sono mancato?-



Betato da Kumiko_Chan_


Il capitolo lo dedico alla mia beta (che non so ancora come.. ma mi sopporta!!), alla commentatrice di fiducia Saruxxa, a RenesmeBlack alla quale ho promesso un capitolo extra (tranquilla non mi sono dimenticata!!) e tutte le ragazze che mi hanno commentato: RenesmeeCurlyCullen, barby_badgirl, AshG, fracullen, bella95, loli89, Vichi90, momo, ornella, fabiolita, sweet_witch, Melody Potter, BellaCullen88 e c4rm3l1nd4. Grazie a tutte!!

Grazie anche a chi legge soltanto!! XD


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Grazie alle 2 persone che hanno messo la FF tra le ricordate!!


Grazie alle 56 persone che hanno messo la FF tra le seguite!!

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Capitolo 41
*** 40. Gelosia.. ***


Ciao a tutti!!! 
Chiedo scusa per l'abominevole nonchè disonorevole ritardo!! Lo so, lo so è solo colpa mia!! =(
Il capitolo che trovate postato l'ho finito di scrivere solo oggi, non mi è mai capitato di scrivere un capitolo e di postarlo senza avere pronto il seguito. Ci ho messo molto tempo per sciverlo perchè avevo perso l'ispirazione, tutto quello che scrivevo non mi sembrava abbatanza o abbastanza buono.
Se ne avete voglia lasciatemi un commento sono sempre curiosa di sapere cosa ne pensate.
Grazie 1000 a tutti quelli che seguono questa specie di "storia".
.
Buona lettura.. xD
Baciotti
_Sabry_


P.O.V. Edward







40.    Gelosia..

- Ti sono mancato?- chiesi ad Elisa dopo averle baciato una guancia, non avevo potuto fare di meglio perché Jacob aveva ancora il suo testone peloso appoggiato sulle gambe della mia dolce umana.
- A costo di sembrare smielata, sì mi sei mancato. Perché non mi hai detto che saresti andato a parlare con Tanya?- sembrava preoccupata, e io che credevo che i miei fratelli sarebbero riusciti a tranquillizzarla.
- Non volevo farti preoccupare, ma evidentemente non sono riuscito nel mio intento.- dissi sorridendole. - Sai qualcuno mi ha informato che domani verranno a farti visita i tuoi genitori, quindi immagino che dovrò liberare la stanza dalle mie cose e riportati a casa sana e salva. Se ti va posso anche farlo adesso, non è necessario partire domattina.- Elisa scosse il capo guardando la testa di Jacob e continuando ad accarezzarla. Sembrava totalmente assorta nei suoi pensieri forse nemmeno mi ascoltava. - Eli, tesoro mi ascolti?- le dissi spostandole i capelli dietro la spalla e inspirando il suo profumo.
- Sì, ti ascolto.. solo che.. com’è andata con Tanya?- ecco dove voleva andare a parare!
“Eddy, io vado a fare un giretto così recupero anche i miei vestiti. Anche la nana si sta allontanando. A dopo.” Pensò il mio migliore amico alzandosi per lasciarci un pochino di privacy.
- Abbiamo parlato.- dissi prendendo posto di fronte ad Elisa. Le presi una mano tra le mie accarezzandola dolcemente per rassicurarla. - Le ho spiegato come stanno le cose tra di noi, quello che provo per te e che con un po’ di fortuna ed impegno da parte mia potresti ricambiarmi.- la vidi esitante. Alzò lo sguardo su di me e tentò di parlare ma la anticipai.
- E sai lei cosa mi ha risposto?- Elisa scosse la testa dimentica di quello che voleva dirmi.
- Che si vede chiaramente che sei già innamorata di me e solo io, sciocco vampiro, non me ne sono ancora accorto! Io non voglio metterti fretta immagino che tutta questa faccenda ti intimorisca ma io sono qui per te..- lei sorrise finalmente e si gettò tra le mie braccia con slancio.
- Meno male!! Quindi non è più arrabbiata con me?- disse mentre con una mano mi accarezzava i capelli sulla nuca mentre l’altra mano era appoggiata sulla mia spalla destra.  - Comunque immaginavo che si vedesse ciò che provo per te, anche Jacob se n’era accorto. - d’istinto la strinsi di più a me.
- Diciamo che non ha propriamente gradito il fatto che ci siamo scambiato dolci effusioni in pubblico. Come sai per nostra natura siamo molto impulsivi: la rabbia e la gelosia l’hanno mandata fuori dai gangheri.- la scrutai attentamente probabilmente stava pensando a come comportarsi per non irritare Tanya.
Le accarezzai il viso per tranquillizzarla e le sorrisi.
- D’accordo allora fin quando saremo in pubblico mi asterrò dallo starti troppo vicino.- mi sorrise maliziosa portando le sue mani calde sul mio petto e mi spinse leggermente lontano da lei.
Non mi stava affatto bene la sua proposta, con uno scatto veloce afferrai Elisa per i fianchi portandola a sedere sulle mie gambe.
- No, io non credo che sia una buona idea.- dissi appoggiando la mia fronte contro la sua. Le sue mani tornarono a giocare con i miei capelli ed io accentuai la presa su di lei, che si rilassò in un istante.
- Non capisco come fai ad averla sempre vinta tu.- sussurrò persa nel mio sguardo, mi piaceva più del lecito saperla il mio potere, la guardai con fare innocente come se non capissi il senso della sua affermazione. - E va bene, sono disposta a scendere a compromessi.- mi avvicinai quel tanto che bastava per catturare le sue labbra.


Il sole era quasi tramontato completamente, noi eravamo seduti intorno al falò. Ovviamente alla mia famiglia non serviva a nulla ma Elisa sarebbe rimasta al caldo. La osservai con la cosa dell’occhio mentre si stringeva di più nella sua giacca.
- Hai freddo?- lei mi sorrise cercando la mia mano e stringendola.
- No, tranquillo e poi a riscaldarmi c’è già il fuoco.-
- E poi se non le bastasse il fuoco ci sono sempre io!- disse Jacob avvicinandosi ad Elisa, lei si voltò ridacchiando.
Comprendevo perfettamente il senso ironico delle parole di Jacob ma non potei fare a meno di digrignare i denti e mostrarmi aggressivo verso di lui; il motivo di tutto ciò? Semplicemente perché lo vidi allungare un braccio intorno alle spalle della mia Elisa.
“Hey, che ti prende amico?” pensò Jacob fermando il braccio prima che raggiungesse la spalla di Elisa. “Non avrai mica intenzione di staccarmi un braccio! Ed, stavo solo scherzando!”
Cercai di tranquillizzarmi, tutti i miei parenti si erano accorti del mio cambiamento ed ora anche Elisa che si era girata verso di me dopo aver visto l’espressione seria del lupo.
- Edward tutto ok?- chiese lei accarezzandomi una guancia.
- Sì tutto bene.- dissi scostante alzandomi e mormorando un “scusate” lasciai il falò.
Mi allontanai velocemente ma sentivo lo sguardo di Elisa perforarmi la schiena.
Continuavo a chiedermi il motivo del mio comportamento eppure conoscevo perfettamente i sentimenti di Jacob per Elisa, lui la vedeva unicamente come un’amica, ma era bastato solo un gesto appena più intimo del solito a far scattare la bestia gelosa e possessiva che alberga dentro di me. Era bastato così poco per mostrare il lato meno nobile del mio essere.
Non appena fui abbastanza lontano dall’accampamento iniziai a correre: mi serviva per non pensare, per allontanare il senso di vergogna per il come mi ero comportato.
Vergogna verso Jacob: il mio migliore amico si era visto quasi attaccato da me, non riuscivo a capire l’istinto che mi aveva guidato. E vergogna verso i miei famigliari che erano stati costretti ad assistere alla scena, riuscivo persino a rivedere la scena che avevo letto nelle menti di tutti.
Ma soprattutto avevo paura. Paura per Elisa, che si fosse spaventata nel vedere la mia reazione al gesto di Jacob; paura per quello che potrebbe pensare ora di me, ma essenzialmente temevo che potesse avere paura di me. Elisa..
Quando mi fermai mi resi conto di essere in riva al ruscello dove ero stato solo poche ore prima con lei: la mia amata.
Colei che mi faceva sentire nuovamente umano, capace di provare sentimenti tanto profondi; lei che mi faceva nascere in me la voglia di essere ancora migliore per lei, d’ora in poi avrei fatto qualsiasi cosa per meritare il suo amore: io che ormai l’amavo più di me stesso.
Lentamente, senza fretta tornai sui miei passi.
Dovevo scusarmi con Jacob, spiegare ai miei famigliari cosa era successo ma soprattutto chiarire con Elisa.

“Eddy?? So che mi stai sentendo..” la solita Alice. “Beh, volevo solo farti sapere che Jacob è dovuto rincasare anche perché Sam aveva bisogno di lui, Elisa è andata nella sua tenda era stanca e direi proprio che stia dormendo. E per quanto riguarda noi non ti devi preoccupare, possiamo capire quello che hai provato. E Jazz dice che se non riesci a controllarti ti farà da Vampy-sitter!!” non riuscii a trattenere una risata, il nostro legame era tanto profondo che sapeva esattamente come prendermi anche quando capitavano certi inconvenienti. “Scherzavo, ovviamente Jazzino non ha detto niente di simile ma sapevo che ti avrei fatto sorridere, perciò..” sbucai dagli alberi e mormorai un “grazie sorellina” per poi sorriderle e mi diressi direttamente verso la tenda di Elisa.
Entrai furtivamente, percepivo i suoi respiri lenti e profondi; quindi ero sicuro che dormisse.
Ne ebbi la certezza quando, dopo aver richiuso la tenda alle mie spalle, la guardai. Era completamente avvolta nel sacco a pelo, i capelli ricadevano disordinati sul cuscino e le labbra erano leggermente schiuse. Mi avvicinai fino a sdraiarmi accanto a lei, come avevo fatto la stessa mattina, le scostai una ciocca di capelli che le ricadeva sul viso. Forse percepì quel leggero movimento, inconsapevolmente cercò la mia mano e lasciai che l’afferrasse.
- N-non.. andartene..- sospirò corrugando le sopracciglia. Sperai che sognasse di parlare con me.
- Non ho intenzione di andare da nessuna parte.- le risposi e lei sorrise nel sonno.
Restai ore a guardarla dormire, non volevo disturbare il suo sonno ma desideravo scusarmi.
- Edward?- Elisa sbatté le palpebre più volte tentando di carpire la differenza tra sogno e realtà.
- Sono qui.- dissi solo accarezzandole una guancia. Non si ritrasse a quel contatto ma al contempo rimase impassibile, confusa. Poi si sedette ed io la imitai fronteggiandola.
- Te ne sei andato..- proferì dopo diversi minuti. Passandosi una mano tra i boccoli disordinati. - Cioè.. insomma stavi per attaccare Jake! Edward, io.. perché?? Cos’ho fatto??- chiese preoccupata. Alzai le mani con i palmi rivolti verso di lei per farle capire che non volevo farle alcun male, non volevo spaventarla più di quanto non lo fosse già.
- Elisa ti prego calmati, capisco che tu possa essere spaventata da me ma non voglio farti del male come non avevo intenzione di farne a Jacob!- dissi dispiaciuto.
- Non ho paura di te sono solo preoccupata per te!! Come fai a non capire!!- disse lei prendendo le mie mani e intrecciando le nostre dita.
- Io.. scusa, insomma pensavo di averti spaventato non mi avevi mai visto scattare in quel modo e, a dire il vero, non mi era mai capitato.- abbassai lo sguardo non ce la facevo a sostenere lo sguardo preoccupato e comprensivo di Elisa. - Ma sono fermamente convinto che se Jacob non si fosse tirato indietro o se ci fosse stato qualcun altro al suo posto non so se sarei riuscito a trattenermi.-  
- Guardami Edward.- sollevai lo sguardo trovando la mia bellissima umana che tentava di rassicurami. - Io credo che dobbiamo lavorare su questa tua gelosia, perché è di questo che si tratta vero?- mi limitai ad annuire, non potevo dirle del senso di possesso che provavo nei suoi confronti, io già la consideravo MIA. Il desiderio prepotente di saperla mia in ogni senso possibile si accendeva in me ogni volta che le stavo accanto, e in quel momento fui consapevole che ben altri desideri si stavamo facendo largo dentro di me: noi due, soli in quella tenda, peccato che al di fuori della tenda fossimo tutt’altro che soli. Calma Edward, concentrati. Devi farti perdonare per il tuo comportamento di prima. Anche se io un’idea sul come fare pace ce l’avrei.. BASTA!!
- Con me puoi parlare, cosa c’e che non va?- mi ritrovai con lo sguardo piantato sul fondo della tenda appena Elisa aprì bocca. - Capisco che ripensando a quello che è successo tu possa sentirti ancora arrabbiato, me ne sono accorta perché i tuoi occhi.. sì insomma sono diventati quasi neri.- immediatamente tornai a guardarla. - Sì, neri.- sorrise appena. - Non so per quale strano motivo ma non riesco ancora ad avere paura di te. Anzi temo di trovarti ancora più sexy!- disse arrossendo e chinando la testa. Sorrisi, se sapesse il motivo del mio sguardo.. altroché rabbia, il mio era desiderio allo stato puro.
- Comunque, prima del falò mi hai spiegato il motivo della reazione di Tanya ed io, non appena ho visto la tua reazione nei confronti di Jake, ho capito che ti era successa la stessa cosa. Perciò non sono arrabbiata con te e nemmeno ti temo. Quindi per favore, la prossima volta preferirei che ne parlassi con me, non voglio che ti allontani come hai fatto oggi.- Elisa non aveva tutti i torti, ero stupito dal fatto che la mia umana mi conoscesse così bene. Carlisle aveva ragione quando diceva che era una buona osservatrice, aveva un’ottima memoria ed era intelligente. Per ora a parte il fatto di essere testarda non riuscivo a trovarle altro difetto.
- Ti chiedo scusa, hai ragione non dovevo andarmene. E’ solo che mi sono comportato male e non volevo sentire cosa gli altri pensassero di ciò che avevo fatto. Mi sono sentito così vulnerabile, così.. maledettamente umano!- ringhiai frustrato.
- Edward è tutto ok.. tranquillo.- disse Elisa accarezzandomi una guancia e invitandomi a sdraiarmi accanto a lei. Mi lasciai guidare per poi farmi avvolgere nel suo caldo abbraccio.
Sospirai tentando di calmarmi, Elisa non lasciava che il suo sguardo cioccolatoso si allontanasse dai miei occhi, probabilmente ancora neri. Le sistemai il sacco a pelo in modo che fosse coperta fino alle spalle e stranamente non protestò, infine l’abbracciai stringendola di più a me mentre lei continuava ad accarezzarmi il viso e i capelli: tentava di calmarmi e ci stava riuscendo benissimo, se fossi stato un gatto avrei iniziato a fare le fusa da un pezzo!
- Va un po’ meglio?- chiese appoggiando la sua fronte alla mia.
- Mnh mnh..- mugugnai in risposta perso il quel contatto. - Dimmi la verità, sei piuttosto stanca ma tenti di stare sveglia, perché?-
- Solo perché voglio che tu stia bene, che ti renda conto che non hai fatto nulla di male e perché non ti sei ancora fatto perdonare.- sorrise maliziosa. - In fondo mi hai lasciata in pasto a un licantropo e a un folto clan di vampiri!- era adorabile quando metteva su quel buffo broncio.
- Hai ragione ancora non mi sono fatto perdonare..- accennai annullando la distanza tra i nostri visi. Bastò poco per riaccendere il desiderio di lei che con fatica avevo tentato di far calmare dentro di me, ora ero centro che si sarebbe accorta del vero motivo che celavo dietro al colore dei miei occhi. Il nostro bacio fu più audace degli altri scambiati durante la giornata, ma grazie al mio autocontrollo riuscii a fermarmi in tempo.
- Non riesco ad immaginare lo sforzo titanico che ci sia dietro al semplice distacco.- disse Elisa col fiato corto mentre con le mie labbra accarezzavo il suo collo, lentamente percorrevo il tratto dalla mascella alla clavicola. - Se dipendesse da me non credo che smetterei mai di baciarti..- era il momento delle confessioni?
- Nemmeno io vorrei mai smettere, non sono ancora totalmente abituato alla fragranza del tuo sangue ma questa non è l’unica variante in gioco, ci sono altre cose che mi distraggono di te, altre cose che mi attraggono a te.- terminai criptico come mio solito.
- Ma ora che abbiamo fatto pace è ora di dormire, ti prometto che starò qui, chiudi gli occhi.- le sorrisi.
Come avevo immaginato il suo sguardo era confuso per le parole di poco prima, ma fece come le avevo chiesto. Chiuse gli occhi, inevitabilmente stanca, baciai le sue palpebre chiuse.
- Sogni d’oro, amore mio.-    

Quel mattino la lasciai riposare un po’ di più, se lo meritava dato che per colpa mia aveva perso preziose ore di sonno per ben due notti consecutive.
Jacob aveva detto ad Elisa che i suoi genitori sarebbero arrivati per l’ora di pranzo perciò permisi che le braccia di Morfeo cullassero la mia umana fin verso le 10 del mattino poi mi apprestai a svegliarla nel modo più dolce possibile, regalandole mille baci sulla sua pelle calda: in viso, lungo il collo fin dove mi era accessibile.
Mentre compivo la mia opera potei sentire quando il suo cuore decise di aumentare i battiti e, con un respiro profondo, il mio miracolo personale aprì i suoi bellissimi occhi color cioccolato.
- Buongiorno.- le feci il sorriso sghembo che sapevo piacerle tanto.
- ‘Giorno, sai che un risveglio così potrebbe essere considerato illegale?- ridacchiai e io che pensavo che le potesse far piacere. - Non fraintendermi non sto dicendo che non mi sia piaciuto, anzi, ma potrebbe essere pericoloso per la mia salute.- ridacchiò anche lei. - Poi con quel sorriso.. di la verità volevi attentare alla mia vita!- terminò scoprendosi le braccia e intrecciando le dita ai miei capelli.
- No, niente di tutto ciò volevo solo svegliarti dolcemente, in modo piacevole. Forse non ci sono riuscito?-
- Il modo era senz’altro piacevole, il problema è che non so se sono ancora sveglia magari siamo ancora in uno dei miei sogni..- ci sorridemmo complici.
- Allora forse mi devo impegnare un po’ di più.- dissi impadronendomi delle sue labbra, attirandola sempre più vicino a me.
- EMNH, EMNH..- chi era che disturbava, adesso?!?
“Edward Anthony Masen Cullen!! Fai uscire immediatamente quella povera umana da quella tenda prima che venga IO dentro a prenderla di prepotenza, non vorrai mica farla arrivare in ritardo a casa, non è così??”
Mi allontanai leggermente da Elisa sedendomi poi non riuscii a trattenere un basso e flebile, almeno così pensavo, ringhio puntando il mio sguardo verso l’apertura della tenda. Lei si sedette accanto a me posando una mano sul mio petto, proprio dove era nato il rumore scatenato dalla mia frustrazione, non si riusciva mai a stare un momento in pace!!
- Cosa c’è??- chiese.
- Mia sorella, e sai di quale sto parlando, pensa che se non faccio immediatamente uscire la MIA povera umana dalla tenda, sarà costretta a venirla a prendere.- dissi continuando a fulminare la persona che stava fuori dalla tenda. Con un braccio circondai i fianchi di Elisa, sarebbe stata sua la scelta di cosa fare né io né Alice dovevamo imporle niente.
- Bene, allora la TUA umana ha deciso che vuole starsene altri cinque minuti al calduccio nel suo sacco a pelo per farsi coccolare e per coccolare il suo ragazzo vampiro!- disse schioccandomi un bacio sulla guancia.
“Ma bravi schieratevi contro di me!! Poi però non dire che non ti avevo avvertito, Edward!!”
Non mi preoccupai più di tanto anche perché Alice era solo arrabbiata, ed io avevo altro a cui dedicarmi; la mia umana, lei stessa si era definita così.. potevo essere più felice??


Capitolo non betato




Grazie anche a chi legge soltanto!! XD


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