Livin' in Forks di sabry85 (/viewuser.php?uid=66921)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. Nuova Vita ***
Capitolo 3: *** 2. Il Dr. Carlisle Cullen ***
Capitolo 4: *** 3. A prima vista ***
Capitolo 5: *** 4. I Cullen ***
Capitolo 6: *** 5. Un nuovo arrivo ***
Capitolo 7: *** 6. La caccia ***
Capitolo 8: *** 7. Lunedì ***
Capitolo 9: *** 8. Una lunga giornata ***
Capitolo 10: *** 9. Faccia a faccia ***
Capitolo 11: *** 10. Imprevisto, previsto ***
Capitolo 12: *** 11. Casa Cullen ***
Capitolo 13: *** 12. Non ci riesco ***
Capitolo 14: *** 13. La cena ***
Capitolo 15: *** 14. Strane sensazioni ***
Capitolo 16: *** 15. Vacanza forzata ***
Capitolo 17: *** 16. Preoccupazioni ***
Capitolo 18: *** 17. Confessioni ***
Capitolo 19: *** 18. Scoprirsi gelosi ***
Capitolo 20: *** 19. Sorpresa ***
Capitolo 21: *** 20. Incontro inatteso ***
Capitolo 22: *** 21. Jacob ***
Capitolo 23: *** 22. Vacanze primaverili ***
Capitolo 24: *** 23. Chi ci capisce più qualcosa? ***
Capitolo 25: *** 24. Cosa succede?!? ***
Capitolo 26: *** 25. A casa con Edward ***
Capitolo 27: *** 26. Il diario ***
Capitolo 28: *** 27. Il clan di Denali ***
Capitolo 29: *** 28. Nuove scoperte ***
Capitolo 30: *** 29. Inconveniente ***
Capitolo 31: *** 30. La partita ***
Capitolo 32: *** 31. Giochi pericolosi ***
Capitolo 33: *** 32. Conseguenze ***
Capitolo 34: *** 33. Un'altra notte insonne ***
Capitolo 35: *** 34. Campeggio ***
Capitolo 36: *** 35. Coalizzarsi ***
Capitolo 37: *** 36. Sorvegliata speciale ***
Capitolo 38: *** 37. Innamorarsi ***
Capitolo 39: *** 38. Che carini ***
Capitolo 40: *** 39. Che giornata ***
Capitolo 41: *** 40. Gelosia.. ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
LIVIN’
IN FORKS
PROLOGO
Alice mi si avvicinò a passo spedito.
-Ciao! Come va?- mi chiese sorridente: quel folletto era sempre di buon
umore.. che fosse merito delle sue visioni? La guardai accennando un
sorriso stanco e le risposi un
po’ titubante:
- Ciao Alice.. tutto ok.- poi il mio sguardo si spostò su
gli altri Cullen. Sinceramente non capivo cos'avevo fatto di male per
meritarmi le occhiatacce che mi riservava Edward Cullen. Appena mi
accorsi che i nostri occhi si incontrano abbassai subito lo sguardo,
ma ormai era tardi mi aveva già visto.. stupendo!!
- Forza andiamo dentro, tra poco inizierà a piovere..- disse
risvegliandomi dai flusso dei miei pensieri. Ci incamminammo verso
l’entrata passando davanti ai suoi fratelli che mi fissarono
arrabbiati, a parte Emmett: forse non gli ero così
antipatica.. mah! Arrivate al coperto ci avviammo verso le nostre
lezioni seguite a poca distanza dal resto della sua famiglia.
- Posso farti una domanda?- esordì la mia amica tutto a un
tratto.
- Sì.. spara.- Oddio e adesso? Mica mi chiederà
qualcosa riguardo al libro o a Edward.. vero?? Si sarà
accorta che prima lo stavo guardando?? In fondo cercavo di capire il
perché del suo sguardo arrabbiato..
- Porti le lenti a contatto?- non sembrava proprio una domanda a dire
la verità. Ci pensai su un momento poi risposi dubbiosa..
- Sì.. perché me lo chiedi? Dì a
verità te ne eri già accorta..- dissi sapendo che
la risposta sarebbe stata scontata!
- Ovvio!! Lo sai che noi abbiamo una vista perfetta!!- e detto questo
scoppiò in una risata argentina: Alice mi era proprio
simpatica..
**********
Eravamo da poco arrivati a scuola, stavamo per entrare. Alice ci aveva
avvisati che stava per piovere.. poi d’un tratto si
girò verso di noi.
- Ragazzi io vado a salutarla dato che nessuno di voi rispetta le buone
maniere!!- e si allontanò quasi indignata. Forse aveva visto
qualcosa.. anzi tolgo il forse, stava traducendo l’inno
americano in coreano: mi nascondeva qualcosa..
“Ma
perché cavolo va da lei.. non avrebbe dovuto incontrarla
nemmeno la prima volta” Jasper come al solito
non approvava le scelte della sua consorte ma tanto sapevo che era solo
preoccupato per lei..
"Non capisco
perché si ostina tanto...ci creerà solo dei
problemi” finalmente per una volta ero
d’accordo con Rosalie.. strano ma vero.. mi ritrovai a
sorridere!
- Ciao Alice.. tutto ok..- detto questo Elisa si
voltò verso di me e, vedendo che la stavo guardando,
abbassò lo guardo leggermente rossa in viso.. distolsi lo
sguardo a mia volta e ritornai ai pensieri dei miei famigliari:
l’unico in disaccordo era Emmett..
“E’
davvero buffa.. forse si è accorta che non va a genio a
tutti, povera..”
Quanto a me.. beh considerando che avevo letto Twilight direi che era
una delle tante che pensava che una come Bella Swan potesse realmente
esistere e potesse far capitolare un vampiro centenario quale io sono:
era entrata davvero bene nella parte.
Insieme ai miei fratelli mi avviai all’interno della scuola
mentre continuavo a sentire esattamente quello che le chiedeva Alice.
- Porti le lenti a contatto?- non capivo il perché
Alice le stesse facendo quella domanda: conoscevamo tutti la risposta.
Chissà se avrebbe detto una bugia riguardo a una cosa
così palese ai nostri occhi.. e adesso cos’avrebbe
risposto??
- Sì.. perché me lo chiedi? Dì a
verità te ne eri già accorta..-
- Ovvio!! Lo sai che noi abbiamo una vista perfetta!!-
sì, ce ne eravamo accorti tutti. Tentare di
imitare Bella non ti servirà a nulla..
Betato da
Kumiko_Chan_
|
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Capitolo 2 *** 1. Nuova Vita ***
Ciao,
spero di avervi incuriosito col prologo, ma ora iniziamo con la storia
vera e propria. Questo capitolo potrà risultare un po'
noioso ma è essenziale
per la storia. Nella speranza che non vi addormentiate vi auguro buona
lettura.
_sabry_
Nota
dell’autrice: questa Fan Fiction
è ambientata ai giorni nostri con la modifica che il film
Twilight e
quindi anche il seguito
della saga non sono mai stati girati.. Sarebbe troppo complicato
tentare di scrivere
considerando anche
questo aspetto.. Per quanto riguarda la cittadina di Forks, beh diciamo
solo che gli abitanti
hanno letto
Twilight, o almeno sanno di cosa parla ma di certo non vanno in giro a
urlarlo ai quattro
venti, vi pare?
Vi chiedo scusa ma è la mia prima Fan Fiction, e quindi non
vorrei fare troppa
confusione..
1.
Nuova vita
Guardavo fuori dal
finestrino dell’auto di papà, il paesaggio che
vedevo fuori era così diverso da quello che avevo sempre
visto e che mi ricordava casa mia. Adesso non mi restava
altro che abituarmi a questo strano paesaggio. D’altronde
questa sarà la mia casa per un po’..
L’idea di andare a stare a Forks non mi dispiaceva, anzi, ero
elettrizzata all’idea che avrei potuto vedere con i miei
occhi i luoghi dove veniva ambientata la saga della Meyer. Nella mia
mente però rimbombava una sola domanda: chissà se
troverò anche i Cullen??
Poi mi ritrovai a pensare a come tutto era cominciato..
“Era
un pomeriggio di metà novembre, ero in giro con le mie
amiche e facevamo un po’ di sano shopping...
Quando,
passando davanti ad una libreria, ho chiesto se per loro fosse un
problema fare un giro: leggere è la mia passione
insieme alla musica. Loro mi hanno accontentato, anche se non erano
delle grandi lettrici. Negli ultimi tempi mi
ero appassionata ai libri fantasy: avevo già letto tutta la
collana di Harry Potter, Eragon ed Eldest, e infatti cercavo
il terzo, Brisingr.
Una
volta entrate nel negozio, mi sono diretta verso lo scaffale delle
novità alla ricerca del libro. La copertina color oro ha
attirato subito la mia attenzione, o forse è stato merito
del drago sulla copertina?? Mah!! Accanto a Brisingr ho notato un
altro libro: la copertina era nera e in primo piano c'erano una
scacchiera e una regina bianca, il titolo era Breaking Down di
Stephenie Meyer, il nome non mi era nuovo... ma sì, era la
scrittrice della storia del vampiro innamorato della ragazzaumana.
Ne avevo sentito parlare perché l'ultimo, quello che ora
tenevo tra
le mani, aveva battuto le vendite dell'ultimo libro della saga di Harry
Potter. Spinta dalla curiosità, ho abbandonato il reparto novità
e sono andata dalla cassiera per chiedere il nome del primo libro della
saga, Twilight.. e
via con l'acquisto!! Nel giro di una settimana avevo letto Twilight,
l’avevo letteralmente divorato quel libro, e mi
ero già procurata gli altri tre.”
Era incredibile il modo in cui quei libri assorbissero tutto il mio
tempo, nel giro di un mese avevo già letto tuttala saga.
Mi piaceva un sacco la storia d’amore tra Edward Cullen e
Bella Swan!!
Ed ora eccomi qua nell’auto diretta verso la mia nuova casa..
Io sono Elisa Samford, una ragazza minuta ma non molto alta, ho i
capelli castani lunghi fino alle spalle, più che mossi li
definirei ribelli; insomma, una ragazza del tutto normale. Come mai mia
nonna abita a Forks?? Semplice: io sono italo-americana mio padre
Daniel durante un viaggio si innamorò perdutamente sia del
bel paese che di mia madre, Cristina, e quindi fra il loro matrimonio e
la mia nascita non ci siamo più spostati. Ma le cose possono
cambiare.. I miei genitori erano soci in una grande azienda che stava
effettuando una fusione e siccome non avrebbero avuto molto tempo da
dedicare alla loro figlia diciassettenne (ma già patentata:
i miei amici italiani erano verdi dall’invidia!!! ), e la
nonna ultimamente soffriva di una leggera depressione, mamma disse che
aveva solo bisogno di compagnia.. e io ero naturalmente felice di
passare del tempo con lei.
- C’è qualcosa che non va, tesoro?- mia madre
attirò la mia attenzione, voltandosi dal sedile anteriore
con un sorriso preoccupato sul viso..
- No mamma tranquilla sono solo un po’ stanca.. il viaggio
dall’Italia è stato molto lungo.. forse
sarà il fuso orario.- le risposi cercando tranquillizzarla:
non mi dispiaceva andare a vivere a Forks, almeno finché
nonna non starà meglio.
Mia nonna aveva sempre vissuto a Forks: mio padre è
originario di quella città, ma io non facevo come Bella, di
solito era nonna che veniva a trovare noi.. Le faceva bene venire
nell'assolata Italia, che rispetto a Forks è tutto dire!
Imboccammo il vialetto di casa, trovandoci davanti una villetta a due
piani di un insolito azzurro chiaro, come il cielo limpido nelle
giornate di sole che con Forks non ci azzeccava niente: forse proprio
per questo la nonna lo aveva scelto.. Usciti dall'auto, nonna ci
accolse nel piccolo ingresso.
- Sbrigatevi a scaricare i bagagli, il pranzo è quasi
pronto.- disse con un caloroso sorriso.. così aiutai
papà a scaricare le mie valigie e le portammo in camera. La
mia stanza era al piano superiore, di fronte alla stanza della nonna,
sempre allo stesso piano c'erano anche un bagno e la ex stanza di
papà, che adesso era adibita a stireria; al piano di sotto
c'erano , oltre alla cucina, la sala da pranzo e un bel salotto.
Dopo aver pranzato, salutai i miei genitori con la promessa di farmi
sentire al più presto, poi salii in camera mia per sistemare
meglio la mia roba.
- Tesoro vuoi una mano? Abbiamo ancora un po’ di tempo prima
che cominci la mia soap-opera preferita..- mi chiese gentilmente la
nonna affacciandosi dalla cucina.
- Certo, così facciamo più in fretta.- risposi
salendo le scale.
In occasione del mio arrivo la stanza era stata risistemata: le pareti
erano bianche con una spugnatura color pesca e le tende avevano la
stessa tonalità, il mobilio composto da un letto
matrimoniale, un armadio, cassettiera e una scrivania in legno chiaro.
Una volta sistemati gli abiti nell'armadio, i miei amati libri nella
piccola libreria (ovviamente la saga di Twilight in prima fila!) e il
pc portatile sulla scrivania, raggiunsi la nonna in salotto per vedere
un po’ di tv.
- Tesoro, verso le 16:00 devo andare all’ospedale per
ritirare l’esito di un esame e discuterlo con il Dr. Cullen.
Ti va di accompagnarmi così dopo possiamo fare un giro per
la città.- il programma non era male, ma il problema era che
la mia mente si era bloccata su una parola: CULLEN!! Ha detto proprio
Dr. Cullen?? Beh, se aveva detto così direi che avevamo
proprio un grosso problema, dato che il mio encefalogramma era
decisamente piatto.. black-out totale!!
- Eli, ho detto qualcosa che non va?- chiese Marie vedendo la mia
espressione confusa e sbalordita.
- No, nonna.. Tutto ok.. Sono rimasta sorpresa dal cognome del tuo
dottore, tutto qua.- le spiegai tentando di dare voce al mio
comportamento.
- Dimmi la verità, hai letto anche tu quel libro.. Twilight,
non è vero?- chiese guardando divertita la mia reazione.
- Sì, lo sai che mi piace leggere.- dissi arrossendo
leggermente, mi aveva beccato, come al solito..
- Lo sospettavo!!- Disse Marie ridacchiando non proprio sotto i baffi.
- Accompagnami all’ospedale e ti presenterò il Dr.
Cullen.- disse in tono solenne. Niente niente mi stesse prendendo in
giro?? Comunque annuii emozionata e scoppiammo a ridere complici.
Così corsi in camera mia per cambiarmi, optai per qualcosa
di semplice: un paio di jeans scuri e un maglioncino color panna. Mi
misi anche le lenti a contatto: per il viaggio avevo messo gli occhiali
da vista dato che erano più comodi, nel caso mi fossi
addormentata; poi gli occhiali li mettevo solo a casa anche
perché non mi ci vedevo per niente.
Quando finii scesi in salotto e mi sedetti accanto alla nonna e cercai
di tranquillizzarmi.. tutto inutile ero troppo agitata!!
Betato da
Kumiko_Chan_
Recensioni:
RenesmeCurlyCullen: Sono contenta che ti abbia intrigato, spero ti sia
piaciuto anche questo. Chiedo scusa per le lettere ma sai essendo la
prima volta che posto una storia
ci devo ancora prendere la mano.
Magari se la storia riscuotere dei consensi dovrò cercare
una beta. Riguardo alla tua domanda, sì anche lui
entrerà a fare parte della storia, ma c'è
ancora tempo.
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Capitolo 3 *** 2. Il Dr. Carlisle Cullen ***
Ciao a tutti!! Rieccomi qua a
postare il secondo capitolo. Capisco benissimo che potrei sembrare una
pazza scatenata per il semplice fatto che ho scritto una storia del
genere..
Ma a pensarci bene lo sono davvero!!
Mhuahuahua!! Scherzo. Comunque in questo chappy ho l'onore e il piacere
di presentarvi il Dr. Cullen. Il che non è niente male,
direi!
Ora vi lascio al capitolo sto scriverdo a vanvera. Se vi va
commentate..grazie!!
_sabry_
2. Il Dr. Carlisle Cullen
A bordo della Sentra di
Marie raggiungemmo l’ospedale di Forks. Dopo aver ritirato
l’esito dell’esame, chiedemmo alla ragazza che era
dietro il bancone della reception dove potevamo trovare il Dr. Cullen.
- E’ nel suo studio, di chi devo dire?- rispose con un
sorriso cordiale, alzando la cornetta del telefono.
- Sono Marie Rosemberg, devo fargli vedere l’esito di un
esame.- disse la nonna. La centralinista alzò la cornetta,
componendo il numero interno dello studio e riferì
ciò che le era stato detto, poi riattaccando ci disse che il
dottore ci stava aspettando. Marie mi fece strada fino allo studio del
dottore poi bussò.
- Avanti.- rispose una voce dall’interno; Marie
aprì la porta. L’uomo seduto dall’altra
parte della scrivania si alzò in piedi per accoglierci. Era
il Dr. Carlisle Cullen senza ombra di dubbio; la descrizione del libro
era estremamente somigliante. Era davvero un bell’uomo, i
capelli color oro, il sorriso gentile; indossava un paio di pantaloni
eleganti, grigio fumo con una camicia bianca, la cravatta azzurra e
naturalmente il camice bianco..
- Salve Marie, come andiamo?- la voce melodiosa, gli occhi doranti...
mi stava guardando.. cacchio mi ero persa qualcosa?? Speravo di no,
altrimenti che figura!! Mi girai verso la nonna.
- Bene grazie, Dr. Cullen questa è mia nipote Elisa.- Il
dottore che era ancora in piedi come noi allungò una mano.
- Piacere, sono il Dr. Carlisle Cullen.- strinsi la sua mano
incredibilmente fredda e mugugnai un “piacere”
visibilmente imbarazzata. Dopo esserci accomodate il non riuscivo a
staccare gli occhi da Carlisle, totalmente presa a fare paragoni tra la
realtà e il libro.. era tutto come aveva scritto Stephenie;
ma Carlisle si accorse di tutto questo.. forse.
- C’è qualche problema?- mi chiese scrutando la
mia espressione: mi sarei fatta un applauso per essermi fatta beccare!!
- No Dr. Cullen, tutto bene grazie.- per l’imbarazzo furono
le uniche cose che riuscii a dire..
- Carlisle ti chiedo di scusare mia nipote, probabilmente è
solo un po’ imbarazzata, sai anche lei ha letto Twilight.-
disse la nonna, tentava solo di venire un in mio soccorso anche se non
mi sentivo sicura riguardo ai risultati.
- Immagino tu voglia pormi alcune domande..- a quel punto alzai lo
sguardo incontrando i suoi occhi.
- Beh Dr. Cullen..- cominciai schiarendomi la voce.
- Chiamami pure Carlisle.- mi interruppe lui.
- D’accordo Carlisle, se ciò che ho letto
corrisponde a verità direi proprio di non avere molte
domande.- il suo sguardo diventò serio, ma non sembrava
essere arrabbiato, probabilmente stava valutando se confermare
la versione del libro o meno.
- Beh, il libro narra di una storia d’amore alquanto
particolare, non trovi?- mi chiese lui.
- Sì Carlisle, direi proprio di sì, considerando
la natura dei due protagonisti.- solo in quel momento mi resi conto che
gli chiedevo una conferma esplicita di quello che era. Lo sguardo di
Carlisle sembrò accendersi di una nuova luce..
curiosità? Aprì la bocca forse per farmi
un’altra domanda ma lo anticipai..
- Dr. Cullen immagino che lei abbia avuto e che abbia
tutt’ora dei problemi per colpa di quel libro. Se crede bene
può anche non dirmi se quello che il libro riporta
corrisponde alla realtà o se sia solo finzione; io la mia
idea me la sono fatta, e per quando poco possa contare la mia parola
posso assicurarle che non andrò in giro a dare voce ai miei
pensieri.- Forse ero stata un po’ impulsiva ma volevo che mi
credesse, e pensavo di averlo dimostrato sostenendo il suo sguardo. Lui
distolse lo sguardo dal mio e si rivolse a Marie e insieme cominciarono
a discutere dell’esito e io con un sospiro mi abbandonai allo
schienale della poltroncina. Pensando a quello che avevo appena detto a
Carlisle mi sembrava strano che una persona con la sua intelligenza
potesse pensare che fossi così pazza da andare in giro a
rivelare il segreto di sette vampiri.. ma era matto?!?
No! Non lo poteva pensare.. a meno che Marie non fosse al corrente
della verità. Cavolo, a questo non avevo pensato.
- Allora fino a quando ti fermerai a Forks?- chiese Carlisle, la
scrivani atra noi era libera dalle carte della nonna: non mi ero
accorta che avessero finito..
- Non so di preciso, intanto finché nonna mi
vorrà con se, sono un tipo noioso quindi immagino si
stancherà presto!- stavo provando a farmi perdonare per la
sfuriata di prima o cosa?? Immaginavo di esserci riuscita
perché sia Marie che Carlisle ridevano delle mie parole.
- Quindi lunedì inizierai la scuola..allora avrai occasione
di incontrare i miei figli.-sembrava pensieroso.
- Vedrai Alice è molto carina e spigliata sono sicura che
farete amicizia in fretta!- intervenne Marie. - Ma Edward... Lui
è molto più bello di come è descritto
nel libro, fidati!- Fermi, fermi!! Io non ci capivo più
niente, mi stavano prendendo in giro o cosa?
- Mi sa che ho perso qualche pezzo.- Al che li guardai attentamente e
li vidi scambiarsi uno sguardo complice e un sorriso.
- Tesoro vedi Carlisle ha le sue buone ragioni per essere diffidente,-
Ma va’ non lo avrei mai detto.. - lui è il mio
medico da un paio d’anni, quindi da prima che uscisse
Twilight, e quando è successo tutto quel trambusto, lui e la
sua famiglia sono stato bersagliati da accuse e continue
diffamazioni..- mi spiegava Marie.
- Avevamo anche pensato di trasferirci, - continuò Carlisle
- ma poi abbiamo realizzato che poteva essere anche peggio in una
grande città. Risiedevamo qua da un po’ e, non
essendo successo nulla di male, siamo riusciti a farci accettare dalla
cittadina. Più o meno.- concluse con un sorriso sulle labbra.
- Beh, allora non vedo l’ora che sia lunedì per
andare a scuola!- ci avrei scommesso che la mia contentezza fosse
visibile a tutti.. Già finalmente avevo alcune risposte, ma
un’infinità di domande erano appena nate nella mia
mente.
- Sembri una ragazza piuttosto curiosa, ma dimmi: sei anche tu una di
quelle ragazze impazienti di conoscere Edward?- mi chiese un
po’ preoccupato.
- Beh se devo essere sincera, sì sono curiosa di vedere
Edward, per dare un volto a tutte quelle pagine lette, e poi se
è vero che è ancora più bello del
libro come dice nonna di certo non guasta!! Ma direi che mi devo fare i
fatti miei, anche se devo dire che mi piacerebbe vedere il suo rapporto
con Bella. Comunque quella che mi incuriosisce di più devo
ammetterlo è proprio Alice, avendo letto il libro non posso
far altro che dire che l’adoro!!- la mia impazienza era alle
stelle.
- Mi dispiace deluderti ma non c’è nessuna
Isabella Swan, il capo della polizia non è Charlie Swan ma
Andrew Thompson.- commentò Carlisle con voce pacata,
sembrava dispiaciuto di avermi dato quella notizia, in effetti un
po’ c’ero rimasta male: ero così
abituata a “Edward e Bella”..
- Oh, scusa ma io pensavo.. Sai il libro..- dissi tentando di
nascondere l’imbarazzo per la gaffe appena fatta.
- No, quella è l’unica cosa discordante del libro.
Edward non ha ancora trovato la sua “Bella”.. Spero
che un giorno ci riesca.- disse terminando con un sospiro e uno sguardo
sconsolato. In quel momento il telefono dello studio
cominciò a squillare così Marie ed io ne
approfittammo per congedarci e uscire. Dopo essere tornate a casa
preparammo la cena insieme e per quanto riguardava il resto del
week-end passò senza avvenimenti particolari. Ehi, un
momento qualcosa era successo! Il sabato pomeriggio finalmente mi
portarono la mia macchina.. Meno male così lunedì
sarei potuta andare a scuola con quella.
Betato da
Kumiko_Chan_
Recensioni:
fracullen: Spero
che ti sia piacuito anche questo chappy, vedrai che più
avanti le cose si chiariranno, soprattutto quando
arriverà Eddy!!
AshG: Come ormai
avrai capito anche la tua storia mi piace, per quanto riguarda il
prologo si scoprirà più avanti, esattamente
nel capitolo 8.. ma non disperare sto cercando di postare due volte a
settimana, proprio di più
non posso!
barby_badgirl:
Grazie per i complimenti, sto facendo del mio meglio.
Kumiko_Chan_: Ciao
ti ringrazio per il "ben congeniata", ci ho messo un pò per
riuscirci spero che continui a essere
così! Per quanto riguarda il Dr. Cullen (e per gli altri
personaggi della saga) ho preferito farli assomigliare al
cast del film, anche perchè col fermento scatenato per New
Moon, li abbiamo sempre sott'occhio.
Prometto che nella prossima FanFic rimarro fedele al libro. XD (P.S. ti
chiedo un favore, solo sevuoi. Se dovessi
avere bisogno per la FF i andrebbe di darmi una mano?)
|
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Capitolo 4 *** 3. A prima vista ***
Venerdì: giorno
di pubblicazione!
Volevo ringraziare tutti quelli che, anche solo in un momento di follia
hanno letto questa FF!! Mi permetto di chiedervi un piccolo
favore, in
fondo a voi non costa niente, ma a me farebbe davvero piacere poter
leggere qualche commento da parte vostra, anche le critiche sono ben
accette. Mi serve per poter capire se c'è
qualcosa che non
va, e magari
cambiarla in meglio.
So che questa FF non
è un Edward/Bella, e che
quindi non riscuoterà tanto successo.
Per quelli che
l'aspettano
annuncio che è in cantiere.
Commentate!! XD
Buon week-end a tutte.
A martedì!!
_sabry_
P.O.V. Elisa
3. A prima vista
Lunedì
mattina. La sveglia cominciò a suonare, con un gesto rapido
la spensi, tanto ero già sveglia da un bel pezzo per colpa
della mia agitazione. Uffa, mi succedeva sempre così quando
dovevo fare una cosa nuova!
Mi alzai, feci una doccia veloce e, dopo essermi vestita con un paio di
jeans chiari a sigaretta e sopra misi una maglietta bianca con le
maniche a trequarti e una felpa grigia (era solo marzo ma dovevo ancora
abituarmi alla temperatura di Forks) poi scesi a fare colazione. Marie
come buon augurio mi aveva preparato cappuccino e muffin caldi.. oddio
quanto adoravo mia nonna!! Dopo aver mangiato presi lo zaino e a bordo
della mia Audi TT nera mi diressi a scuola. Il parcheggio era
semi-deserto; solo quando guardai l’orario mi accorsi di
essere il largo anticipo, ne approfittai per andare in segreteria.
Dietro al bancone si trovava una signora con i capelli rossi e gli
occhiali, la signorina Cope?
- Buongiorno sono Elisa Samford. Oggi è il mio primo
giorno.- dissi attirando la sua attenzione.
- Buongiorno cara, ti aspettavamo.- che novità, non me lo
sarei mai immaginato, in una città così piccola!
- Sei in anticipo, non sarai mica nervosa?- chiese porgendomi
l’orario e la piantina della scuola.
- Beh, in effetti sì. Sa com’è
città nuova, scuola nuova, amici nuovi.. mi sento ancora un
po’ stranita, ma spero di trovarmi bene.- tentavo di
spiegarmi.
- Tranquilla e vedrai che andrà tutto per il meglio.-
cercava di tranquillizzarmi con un sorriso rassicurante.
Io ringraziai e poi tornai nella mia auto per ascoltare un
po’ di musica nel mentre che aspettavo l’ora per
entrare a scuola. Dopo una decina di minuti il parcheggio cominciava a
riempirsi e, dopo aver fatto un respiro profondo, decisi di avviarmi
verso la scuola per la prima lezione: letteratura, edificio 2;
così recitava il foglio dell’orario. Arrivata a
destinazione mi fermai fuori dall’aula in attesa del prof.
Mason che non tardò ad arrivare, entrammo. Feci firmare il
foglio al prof. Mason che mi presentò alla classe e mi
assegnò il posto nel banco accanto a Jessica Stanley,
già proprio lei!
- Ciao Elisa, io sono Jessica. Allora, quando sei arrivata a Forks?- mi
chiese evidentemente impaziente di sapere qualcosa di più
sulla novità della scuola: io!
- Ciao, sono qua da poco, venerdì mattina..- cominciai a
rispondere.
- Allora non hai avuto ancora tempo per ambientarti. Hai già
conosciuto qualcuno? E i Cullen li hai già incontrati?-
mamma mia Bella proprio non scherzava, Jessica era logorroica! Ma una
vocina dentro di me mi ricordava che era il primo giorno e che
bisognava essere carini.
- Infatti non sono nemmeno riuscita a fare un giro per la
città o alla spiaggia, per il resto siete tutti sconosciuti
e per i Cullen, mi è capitato solo di conoscere il Dr.
Cullen perché venerdì ho accompagnato mia nonna
all’ospedale per...-
- Il Dr. Cullen! Sembra un attore di Hollywood dal gran che
è bello vero? Pensa che anche le infermiere hanno dei
problemi di attenzione quando è nei paraggi.. Dio come le
capisco!- mi interruppe lei.. ma allora era un vizio! Il prof. ci
richiamò all’attenzione, così
ascoltammo la lezione.
Per me non era molto difficile, era un argomento che avevo
già fatto, e poi Shakespeare era il mio scrittore preferito,
la lezione riguardava i Sonetti: era decisamente di mio gradimento.
Al cambio di lezione Jessica si era offerta di accompagnarmi alla
lezione successiva, immaginavo per sapere altro su di me. I corridoi
erano affollati dagli studenti, ma solo un gruppo catturò la
mia attenzione.
Camminavano con calma in mezzo alla folla, erano una bellezza davvero
angelica, non c’erano altre parole per spiegarla.
Alice, con i capelli corti e scompigliati, aveva un vestitino argento
che la faceva assomigliare a una bambolina di porcellana, teneva per
mano Jasper che portava un paio di jeans e un maglioncino nero, la sua
chioma leonina, riccia color biondo miele, e aveva un'espressione seria
disegnata sul volto.
Lui ed Emmett erano leggermente diversi dal libro;
quest’ultimo aveva i capelli neri e cortissimi, era
più sportivo nell’abbigliamento: aveva un paio di
jeans larghi scuri e una felpa con il cappuccio bianca, ricordava
davvero un orso. Camminava mano nella mano con Rosalie con la quale
nessuna modella avrebbe potuto reggere al confronto: la prima cosa che
mi colpì furono le scarpe, il tacco era davvero vertiginoso,
portava un paio di pantaloni neri che le fasciavano le gambe, sopra una
camicia rosa a maniche corte e un corpetto nero, in tinta con i
pantaloni, semplice ma era davvero bellissima.
Poi per ultimo: Edward, indossava un paio di jeans neri e una semplice
maglietta blu
scuro.
Nel libro Bella era letteralmente incantata da lui e il 90% della
popolazione femminile gli sbavava dietro, diciamoci la
verità ora ne capivo il motivo.
Edward è semplicemente.. wow!! Poi tutto a un tratto mi
ripresi dai miei pensieri, ricordandomi che Edward era in grado di
leggere nel pensiero, così mi voltai verso Jessica che aveva
continuato a blaterare cose riguardo ai Cullen. Lo feci solo per
evitare un occhiataccia da parte di Edward che, dopo aver sentito i
miei pensieri, non sarebbe tardata ad arrivare.
Infatti eccola, un brivido mi corse giù per la schiena.
Betato da
Kumiko_Chan_
Recensioni:
Kumiko_Chan_: Un
milione di grazie!! Ma non mi starai sopravvalutando un pochetto??
Soprattutto il fatto di vederla come Bella!! XD Poi sono
strafelice che sono riuscita a rendere i due ragionamenti, era esattamente
quello che volevo!! Per la beta magari tra un pochino ti
chiederò
un "controllo".. grazie ancora!!
|
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Capitolo 5 *** 4. I Cullen ***
Ciao a tutte!! XD Partiamo con
i ringraziamenti a tutte quelle che commentano, ai preferiti e ai
seguiti dedico
il solito spazio a piè di pagina (non temete!!) ma grazie
1000 a tutte quelle che si perdono 5minuti del loro
tempo per leggere.
Oggi mi sento magnanima (della serie siamo modesti!!) quindi vi faccio
un piccolo spoilerino..
Il prossimo chappy si cambia P.O.V. indovinate chi sarà a
parlare?
Si accettano scommesse!! XD 'me pazza da legare' *_*
_sabry_
P.O.V. Elisa
4.
I Cullen
Durante
la lezione di geografia conobbi Angela, una ragazza timida e riservata,
ma che mi piaceva. Speravo che saremmo diventate amiche, anche
perché non me la cavavo molto bene in geografia, magari le
avrei
potuto chiedere aiuto con quella materia. Dopo quella avevo un'ora di
spagnolo: pensavo di essere sola dato che non avevo lo stesso orario di
Jessica e Angela, ma mi ritrovai in banco con un ragazzo simpatico,
Eric. All'ennesimo cambio d'ora mi dirigevo verso l'aula di calcolo,
pensando che non avevo più rivisto i Cullen nemmeno durante
i
miei spostamenti da un'aula all'altra. Arrivata davanti all'aula mi
fermai ad aspettare il professore, al suo arrivo si ripeté
la
solita routine: il prof. firmava il mio foglio, mi presentava alla
classe e mi assegnava il posto. Stavolta era accanto ad un Cullen, non
vedevo l'ora! Finalmente potevo conoscere Alice.
Mentre mi avvicinavo al banco Alice mi guardava sorridendo,
chissà se aveva già visto qualcosa nel suo futuro.
- Ciao Elisa, io sono Alice, ma forse questo lo sapevi
già...-
mi disse porgendomi una mano bianca che strinsi mentre mi sedevo
accanto a lei.
- Ciao Alice, non vedevo l'ora di conoscerti.-
- E non sei come tutte le altre che non vedono l'ora di
incontrare/sbavare su mio fratello?- I suoi occhi erano accesi dalla
curiosità di conoscere la mia risposta.
- Mi stupisci vuoi dire che non conosci già la risposta?- mi
guardò scoppiando a ridere.
- Non è che conosco proprio tutto tutto, però mi
piacerebbe sentirlo dire da te.. Carlisle mi ha parlato del vostro
incontro in ospedale, ha detto che sei molto curiosa e intraprendente..
E poi ho visto che saremmo diventate amiche!- rimasi a bocca aperta: io
amica di Alice?? Ero troppo felice!!
- Davvero hai visto questo?!?- la lezione era cominciata
così Alice fu costretta ad abbassare il tono della voce.
- Certo che l'ho visto, non avrei ragione di mentirti. Ti volevo
chiedere anche se volevi unirti a noi per il pranzo ma ho
già
visto che mi dirai di no, quindi cosa ne dici di rimandare a
venerdì? Così avrò il tempo di
convincere i miei
fratelli.- mi guardava speranzosa... e io come potevo deluderla??
- Già, oggi devo dirti di no perché mi hanno
già
invitato, ma per venerdì è ok. Anche se devo
ammettere
che la cosa mi spaventa un po'.- dissi con lo sguardo basso sulle mani
che tenevo in grembo, ma dopo poco rialzai lo sguardo e trovai Alice
che mi sorrideva rassicurante.
- Lo so, a volte i miei fratelli incutono un certo timore, ma sono a
posto. Te lo assicuro.- le sorrisi a mia volta e poi decidemmo di
seguire la lezione. Più o meno, nel senso che tentavo di
seguire
la spiegazione del prof. ma il più delle volte ero costretta
a
chiedere spiegazioni ad Alice per tentare di capirci qualcosa; e meno
male che c'era lei!!
L'ora dopo avevo biologia, era la lezione sui gruppi sanguigni e
passò abbastanza in fretta. Ero in banco con Angela. Durante
la
lezione e lo svolgimento dell'esperimento riuscimmo anche a scambiare
qualche parola, era veramente una ragazza gentile e sensibile. Durante
il tragitto verso la mensa scoprimmo di aver letto entrambe la saga
della Meyer, avevamo molte cose in comune oltre a quella. Appena
entrata mi accorsi che la mensa era caotica, presi qualcosa da mangiare
e mi sedetti al tavolo con Angela, Mike, Jessica, Eric e alcuni altri
ragazzi che si presentarono subito.
Decisi di dare un occhiata alla sala, diciamoci la verità
stavo
cercando il loro tavolo! Li trovai seduti ad un tavolo vicino ad una
vetrata. Non appena ci posai lo sguardo trovai Alice che mi sorrideva e
mi faceva "ciao ciao" con una manina. Passai in rassegna tutti i
Cullen: Jasper aveva un espressione tirata, ero sinceramente perplessa,
non sapevo cosa pensare su di lui; Emmett, seduto tra Alice e Rosalie,
mi guardava con uno sguardo divertito e tutto sommato amichevole.
Rosalie aveva un'espressione decisamente arrabbiata, evidentemente non
era contenta del fatto che Alice fosse carina con me; Edward era
l'unico che non guardava nella mia direzione, sembrava semplicemente
annoiato, così riportai lo sguardo al tavolo e ripresi a
rispondere alle domande sul mio passato, gli amici, eventuali fidanzati
lasciati in Italia, che però non avevo e così
via.
Finita la pausa pranzo Mike si offrì di accompagnarmi alla
prossima lezione, dato che anche lui aveva trigonometria. La
professoressa era già in aula così le feci
firmare il
foglio e mi assegnò un banco, era vuoto.. finalmente non
avrei
dovuto ripetere la mia storia nuovamente: sarebbe stata una lezione
tranquilla. Presi posto sedendomi accanto alla finestra quando
d’un tratto mi sentii uno sguardo addosso, mi girai per
cercare
chi fosse a guardarmi e vidi Edward Cullen entrare dalla porta e
dirigersi a passo deciso verso il mio banco.
- Quello è il mio posto!- disse solamente quando fu
abbastanza vicino.
- Scusa, non sapevo di avere un compagno di banco.- tentai di
giustificarmi mentre mi alzavo per lasciargli il posto e andandomi a
sedere nella sedia accanto.
- Comunque, ciao, io sono Elisa Samford.- dissi rivolgendogli un
sorriso, tentando di non svenire, ma soprattutto tentando di farmi
perdonare.
- So benissimo chi sei, sono giorni che tutti gli studenti non fanno
altro che pensare a te e poi da venerdì ci si è
messa
pure mia sorella. Ma pensi che tutto ciò mi possa
minimamente
interessare, mh?- mi trafisse con uno sguardo dorato, freddo e
tagliente: era arrabbiato, eccome!!
- Scusami non intendevo farti arrabbiare, volevo sono essere cordiale.
Capisco benissimo che una persona insignificante e banale come me non
interessi per niente a Edward Cullen, il signorino so tutto io!- detto
questo mi girai dall'altra parte infischiandomi del fatto che
probabilmente avevo fatto infuriare il vampiro seduto alla mia
sinistra. Mi aveva punto sul vivo: io tentavo di essere solo gentile..
non avevo la benché minima intenzione di fare la svenevole
con
lui.. e se lui lo pensava gli avrei dimostrato che si sbagliava di
grosso.
Betato da Kumiko_Chan_
Recensioni:
AshG: si direi che ne
passerà un sacco ma tranquilla l'happy end ci
sarà.. voglio che ci sia,
altimenti tanta fatica per nulla!! XD Il capitono nuovo l'ho letto,
scusa ma ero di fretta e non sono
riuscita a commentare.. mi rifarò!!
bella95: per i
commenti tranquilla, anche io vado piuttosto di fretta in questo
periodo. A proposito
dell'entrata in sceda del nostro Eddy.. cosa ne pensi?? ti prego non
uccidermi!! 0_0
barby_badgirl: i
Cullen sono decisamente parte del racconto, ho dovuto aspettre un
pochino,
ma adesso credo che li vedremo sempre più spesso!! XD
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Capitolo 6 *** 5. Un nuovo arrivo ***
Ciao a tutte!! Anche questa
settimana volge al termine e quindi eccomi qui ad aggiornare.
Oggi, come promesso cambiamo P.O.V.!!
Spero che vi piaccia almeno come quello di Elisa..
Buona lettura!! Commentate!!XD
_sabry_
P.O.V. Edward
5.
Un nuovo arrivo
Aspettavamo il ritorno
di Carlisle per partire, il giorno dopo ci sarebbe stato il sole,
quindi saremmo andati
a caccia per tutto il week-end. Ognuno di noi era preso dalle proprie
attività per ingannare il tempo: Alice
e Rosalie erano in camera di quest'ultima, da quello che avevo capito
tentavano, senza risultato, di scartare
qualche abito dall'armadio in vista dell'imminente giornata
di shopping che le attendeva a inizio settimana;
Emmett e Jasper erano in giardino (nonostante fosse buio noi riuscivamo
a vedere perfettamente), intenti a
simulare un incontro di lotta, io ed Esme eravamo in soggiorno: lei
leggeva una rivista di arredamento, forse
voleva apportare qualche miglioria a casa Cullen, io invece ero seduto
al piano dato che Emmett non voleva
che partecipassi al suo "gioco" considerato il mio potere extra per lui
baravo e basta, ma in fondo non ci
potevo fare niente.
Dopo circa cinque minuti Alice scese le scale e si sedette sullo
sgabello accanto a me; il sorriso che aveva
sulle labbra non prometteva nulla di buono.
- Fra poco Carlisle sarà a casa e porterà delle
belle notizie, almeno per uno di noi!- disse tenendo gli occhi
fissi sui tasti del pianoforte.
- E queste notizie riguardano un argomento in particolare?- Esme
guardava mia sorella con uno sguardo
carico di curiosità.
- Sì, mamma. Un nuovo arrivo a Forks!- senza
volerlo mi irrigidii sullo sgabello, probabilmente anche Alice
se ne accorse ma non lo diede a vedere. Prima che potessi replicare, la
porta di casa si aprì e Carlisle fece
il suo ingresso preceduto come al solito dai suoi pensieri, questi
vorticavano tutti intorno a una figura
femminile, probabilmente era solo una ragazzina.. Elisa aveva detto
l'anziana signora, era la vedova Samford.
Distolsi la mia attenzione dai suoi pensieri per lasciargli il modo di
spiegare le parole dette poco prima da
Alice: da solo sarei inevitabilmente giunto a conclusioni errate. La
pazienza non era tra le mie principali virtù,
ma per mio padre avrei saputo aspettare. Dopo aver salutato sua moglie,
Carlisle si voltò verso me e Alice.
- Allora Alice, cos'hai? Immagino che tu sappia già la
novità?- lei gli sorrise annuendo.
- Sì, infatti ho già anticipato qualcosa ad
Edward ed Esme..- a questo punto entrambi si girarono verso di me,
adesso sì che mi cominciavo a preoccupare.
- Lasciate che mi spieghi.- detto questo anche gli altri componenti
della famiglia entrarono in salotto.
"Ehm.. Edward cerca di
restare calmo e non interrompermi fino alla fine del mio racconto."
Con la sua mente stava ripercorrendo la conversazione del pomeriggio,
mentre io mi stavo innervosendo sempre di più.
- Oggi pomeriggio avevo un appuntamento con la signora Rosemberg e, una
volta nel mio studio, mi sono
trovato di fronte anche sua nipote, Elisa.- mentre parlava si
spostò verso Esme e si sedette accanto a lei,
sul divano.
- Si fermerà a Forks per un po'.- Carlisle fece una pausa
voltandosi a vedere la mia espressione e questo
non mi piaceva per niente. I pensieri di tutti i miei fratelli erano
coerenti con i miei, quasi tutti: come al solito
quel folletto era raggiante.
- Ha letto Twilight, probabilmente anche tutta la saga. Quindi conosce
la nostra natura, a parer mio è dotata
di un buon spirito di osservazione, l'ho vista scrutarmi per tutto il
tempo che è rimasta nello studio. Anche se
non avesse saputo la verità le sarebbero venuti alcuni
dubbi..- concluse sorridendo, e così dicendo noi ci
facemmo sempre più seri mentre il sorriso di Alice si faceva
sempre più vistoso; non osavo leggere la sua
mente, tremavo al sol pensiero di ciò che vi avrei trovato.
Jasper dal canto suo sentiva la nostra tensione, così
tentava di alleggerirla con il suo potere speciale.
- E' curiosa..- a questo punto non riuscii a trattenermi.
- Per forza è curiosa.. ha letto il libro, Carlisle!! Cosa
pensavi che potesse volere!! Vuole sapere quanto
siamo simili ai personaggi di quello stupido romanzo, chi si crede di
essere?? Bella Swan?!? La nuova
arrivata nella piccola Forks.. sarà la solita impicciona che
stravede per me e mi asfissia con la sua isteria
mentale.. no grazie, non mi interessa. Non pensate minimamente di
coinvolgermi!- detto questo corsi
verso la porta del garage, mi sedetti nella mia Volvo e accesi la
musica: non volevo sentire il resto della
conversazione. Ero frustrato, arrabbiato. Chiusi la mente a tutto, per
quel che mi era concesso di fare..
Poi mi concentrai su come poter chiedere scusa a mio padre, non si
meritava il mio sfogo. Il fatto era che
ero stanco di tutte quelle che l'avevano preceduta: avevano usato le
tattiche più svariate, ma nessuna era
stata in grado di attirare minimamente la mia attenzione, l'ultima cosa
che desideravo era avere un'altra
pretendente. Con quelle che erano le mie compagne di scuola avevo
appena finito di mettere in chiaro la
faccenda e quando arrivava qualche ragazza da fuori città
sparivamo magicamente da Forks!
Tutta la sequela di avvenimenti passati mi aveva portato
all'esasperazione. Ma, per un attimo, sperai che
potessi sbagliarmi, che questa ragazza misteriosa non fosse interessata
a me in quanto all'Edward Cullen
di Twilight, ma solo come una persona, cioè un vampiro,
normale; dalle immagini mentali che Carlisle mi
aveva fornito sembrava estremamente a suo agio con mio padre, per nulla
intimorita, ma forse era solo una
maschera.
Cancellai quelle idiozie così come mi erano balenate in
mente, non sarebbe mai potuto accadere e
volevo con tutto me stesso che non accadesse, per questo le avrei fatto
capire immediatamente chi era
realmente Edward Cullen.
Improvvisamente qualcuno aprì la portiera del passeggero,
era Alice "Ci siamo
calmati, fratellino?? O ti
devi strapazzare qualche
povero animale prima del pasto?" aveva un sorriso gentile
stampato sul volto,
evidentemente Carlisle aveva confermato le sue visioni.
- Dici che c'è qualche remota possibilità che ti
spinga a lasciarmi in pace? O devo costringenti a starmi
alla larga, sorellina?- la avvertii con tono minaccioso
enfatizzando la mia promessa con un ringhio.
Perché non capiva che era meglio lasciarmi da solo a
sbollire la mia rabbia? A me non sembrava una cosa
così impossibile da realizzare. Nel frattempo anche Jasper
era entrato nella mia auto "Capisco
benissimo
come ti senti, se vuoi
dopo ne possiamo parlare." Lo fulminai con lo
sguardo attraverso lo specchietto
retrovisore interno, ero già uscito dal garage e, attraverso
i pensieri di Carlisle, sapevo esattamente dove
saremmo andati. L'unica consolazione era che il viaggio non sarebbe
stato molto lungo.
Betato
da Kumiko_Chan_
Recensioni:
|
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Capitolo 7 *** 6. La caccia ***
Ciao a tutte!! Oggi ho
deciso di risparmiarvi i miei sproloqui dato che vado un pò
di fretta,
tra le prove di ballo e quelle di teatro le mie energie sono
quasi agli sgoccioli..
Povera me!! -_-
Buona lettura!! Commentate!!XD
_sabry_
P.O.V. Edward
6.
La caccia
Ci dividemmo a coppie,
io decisi di stare con Carlisle gli avrei chiesto scusa per lo scatto
d’ira che avevo avuto nei suoi confronti.
- Esme, potresti
lasciarci soli per un paio di minuti?- mi rispose con un dolce sorriso.
“Certo
figliolo, sapevo che non avresti aspettato molto per scusarti con tuo padre.
Sai riconoscere i tuoi errori e porvi rimedio.”
Poi si allontanò velocemente.
- Mi volevo scusare, il
mio comportamento è stato davvero imperdonabile. Avrei dovuto
essere più paziente soprattutto dopo il tuo avvertimento,
non so
cosa mi sia successo..-
cercai di spiegarmi ma per ciò che provavo dentro di me era piuttosto complicato.
- Edward non ti
preoccupare.- disse mettendomi una mano sulla spalla.
- Credo di poter
comprendere cosa sia successo, sei preoccupato per la sorte di questo
nuovo incontro, in fondo andrete a scuola insieme e poi sarà
amica di
Alice. E’ normale
che tu non sappia come comportarti.- Lo sapevo, avrei dovuto leggere i pensieri del
mostriciattolo! Soffocai un ringhio, frustrato.
- Spiegati meglio cosa
significa che quella e Alice saranno amiche?- tutta la rabbia che
avevo cercato di frenare con il mio autocontrollo stava tornando, il mostro dentro di
me stava pregustando una caccia violenta e spietata!
- Vuol dire che Elisa ha espresso
un particolare interesse per Alice anziché per te.- così
dicendo richiamò alla memoria le immagini e le parole del
loro colloquio.
“Elisa era seduta di fronte a mio padre
l’espressione era felice anche se qualcosa nei
suoi occhi tradiva una spontanea curiosità, anche Carlisle aveva avuto
quell’impressione.
Sembri
una ragazza piuttosto curiosa, ma dimmi sei anche tu una di quelle
ragazze impazienti di conoscere
Edward? La domanda di mio padre l’aveva colta di
sorpresa ma si riprese in fretta, sembrava pensierosa.
Beh se devo essere sincera,
sì sono curiosa di vedere Edward, e
ti pareva ci
avrei
scommesso!!
per
dare un volto a tutte quelle pagine lette, e poi se è vero
che è ancora più bello del
ibro come dice nonna di certo non guasta!!
già un volto, e magari anche un corpo
scossi la testa era esattamente come tutte altre!
Ma direi che mi devo fare i
fatti miei, anche se devo dire che mi piacerebbe vedere
il suo rapporto con Bella. prontoo?? Bella non
esiste, diciamo che è
un po’ come
Babbo Natale!
Comunque
quella che mi incuriosisce di più devo ammetterlo
è proprio Alice, avendo
letto il libro non posso far altro che dire che l’adoro!!
aspetta a conoscerla,
sembra a
dorabile.
Mi
dispiace deluderti ma non c’è nessuna Isabella
Swan, il capo della polizia non è
Charlie Swan ma Andrew Thompson. Il viso della ragazza si
fece serio
mortificato per
aver pronunciato una frase sbagliata, probabilmente. Era stata colta in fallo.
Oh, scusa ma io pensavo.. Sai il
libro.. le sue gote si colorarono di un tenue rosa, era
imbarazzata e sembrava triste. Non avrebbe dovuto esserlo. Con ogni probabilità
qualcosa nel volto di mio padre le aveva provocato quella reazione di imbarazzo.
Ma era impensabile che potesse essere in un qualsiasi modo triste.. per
me?!?
No,
quella è l’unica cosa discordante del libro.
Edward non ha ancora trovato la sua
"Bella" ..
Spero che un giorno ci riesca. Guardò Carlisle
con uno sguardo..
comprensivo?
Poi sembrava sul punto di dire qualcos’altro ma il telefono prese a squillare e la
vidi uscire dallo studio.” Solo in quel momento focalizzai il volto di Carlisle
era
composto in attesa di una mia reazione.
L’unica cosa
che mi veniva in mente era che Elisa avesse agito o parlato solo per fare
bella figura, in fondo Carlisle era pur sempre mio padre, voleva fare
buona impressione su di
lui.
- Carlisle non so
sinceramente cosa pensare su di Elisa, sembra una ragazza tranquilla,
ma prima di prendere la mia decisione mi piacerebbe poter parlarepersonalmente
con lei, per non fare un giudizio affrettato.- ero diventato proprio bravo, avevo
quasi convinto anche me stesso.
Quasi, perché io avevo già deciso come
comportarmi con lei.
- Mi sembra corretto
Edward.- Carlisle era contento del mio atteggiamento.
Dopodiché ci dividemmo lui seguì la scia di sua
moglie mentre io cercai il mio pasto.
Era
comodamente appollaiato sulle radici di un albero, aveva trovato la sua
sistemazione per la notte, un peccato disturbarlo. Ma era stato proprio
l’odore
di
quel puma che mi aveva fatto arrivare fin qui, e adesso che lo avevo trovato non
avevo la minima intenzione di accontentarmi di una preda più facile e meno
gustosa. Mi avvicinai furtivo e silenzioso sapevo che aveva avvertito la mia presenza
ma il suo comportamento era impeccabile sembrava profondamente
addormentato.
Sarei potuto balzargli addosso e ucciderlo senza che lui avesse
il tempo materiale
per reagire; purtroppo Alice aveva ragione, avevo
voglia di giocare.
Così mi avvicinai ulteriormente, quando fui abbastanza vicino il
puma aprì gli
occhi, sfoderò gli artigli e con un ringhio feroce
saltò verso di me.
Spostarmi dalla traiettoria del suo salto fu abbastanza facile. Questa
specie di
danza continuò per un po’ ma poi la sete si fece sentire
così misi fine a tutto ciò.
Finii di dissanguare il
mio avversario e poi mi voltai verso il fitto del bosco, avevo
sentito un rumore tra le foglie. Ero già in posizione di
attacco pronto a
qualsiasi
evenienza quando vidi spuntare tra il fogliame una figura minuta.
- Alice, cosa ci fai
qui, non dovresti essere con Jazz?- le chiesi rialzandomi e sorridendole
come per scusarmi, in fondo non avevo intenzione attaccarla.
- Gli ho detto che
dovevo parlarti, sapevo che avevi lasciato Carlisle con Esme.
- E’ tutto
ok? Cioè so che non vuoi parlare di Elisa, e non sono qua
per questo.
Solo che la tua
reazione mi ha fatto preoccupare, eri molto più arrabbiato
di tutte
le
altre volte e forse peserai che è colpa mia. Magari in
seguito lo sarà ma non voglio
che tu sia arrabbiato con me, ho avuto delle visioni e posso assicurarti che
andrà tutto
per il meglio, prima o poi.- “Mi
perdoni??” aveva parlato a raffica, era una sua
abitudine di quando era preoccupata.
- Non preoccuparti, cmq
non posso perdonarti considerando il fatto che non sono
arrabbiato con te, è solo che non è il momento
adatto per un nuovo incontro,
ho il
timore di perdere il controllo come prima a casa. Ti chiedo scusa per prima a casa
sono stato scortese e cafone.- era tremendamente difficile per me ammettere
queste
cose sia con Carlisle che con quel mostriciattolo, tutta colpa del
mio orgoglio!
Alice mi sorrise comprensiva e mi regalò una
visione come se volesse rasserenarmi.
“Eravamo a scuola, probabilmente ci stavamo
spostando da una lezione all’altra
ed eccola lì era accanto alla Stanley ci
guardava affascinata, come accadeva a tutti
del resto, ma non fece
niente di più.” Poi la visione si dissolse.
“Hai visto non
c’è nulla da temere, non è come le
altre pazze scatenate, non tenterà
di saltarti addosso!” Le
sorrisi gentilmente.
- Solo
perché al momento è troppo presa a riprendersi
dalla nostra visione, ammettilo
era imbambolata a fissarci. Lunedì sapremo come
andrà a finire.-Mi squadrò
pensierosa corrugando le sopracciglia. “
Il solito guastafeste, non sei mai contento!
Continuiamo la caccia? Almeno riuscirà
a distrarti!”
Sbuffai poi mi avvicinai e le scompigliai i capelli corti, e poi
riprendemmo a
correre
verso le prossime prede.
Recensioni:
Kumiko_Chan_ : Ciau.. io di
solito cerco di postare il martedì e il venerdì..
Così riesci ad
elaborare le tue
domande.. tranquilla!! XD Già povero Eddy, non ne
può più!! Per il
problemino di
Jasper (bisbiglio così lui non sente "me mooolto pazza" =D)
diciamo solo
che la popolazione
di Forks ne è al corrente e in questo facilitano la vita ai
Cullen,
di solito si
mantengono a distanza di sicurezza. Ma come sappiamo i pensieri corrono
veloci specialmente
quelli impuri riguardanti il nostro bel Cullen!! Baciotti
Bella95:
Come speravi Edward è tornato sui suoi passi scusandosi e
ascoltando
il racconto di Carlisle.. speriamo bene!! Ciau ciau =)
|
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Capitolo 8 *** 7. Lunedì ***
Bentornate mie care
lettrici!! Com'è andata la vostra settimana?? La mia
è stata super pesante,
soprattutto per quel che concerne il lavoro.. Babba bia!! Meno male che
è arrivato venerdì..
Ed io posto il capitolo nuovo!! =D
A martedì!! Commentate!!XD
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Edward
7.
Lunedì
Quando arrivò i fatidico giorno non ci colse
impreparati, soprattutto a me e ad Alice, io sapevo
esattamente come mi sarei comportato nel caso in
cui Elisa si fosse avvicinata troppo al
sottoscritto. Alice tentava di
tenermi nascosti i suoi pensieri peraltro riuscendoci benissimo,
e
ciò voleva dire solo una cosa, aveva avuto una visione e di
certo aveva ideato un piano per
farla avverare a tutti i costi.
Eravamo tutti sulla mia Volvo mentre procedevamo a tutta
velocità verso scuola, ormai anche
l’ispettore capo Thompson aveva smesso di
fare caso quando sfrecciavano per le strade di
Forks, sapeva che se
c’era un incidente di sicuro non era colpa nostra, con i
nostri sensi
acuti
l’avremmo evitato di certo.
Dopo aver parcheggiato entrammo a scuola e ognuno di noi si diresse
verso le proprie lezioni.
Tenevo distrattamente controllati i pensieri dei
miei famigliari per vedere se incontravano la
nostra nuova fan ma nessuno
l’aveva ancora vista, anche se Alice ogni tanto si perdeva in
qualche fantasia
su di lei, si vedeva già amica di Elisa. Poco prima dello
squillo
della campanella
il cellulare nella mia tasca vibrò, lo presi e lessi il
messaggio. Era Alice aveva avuto una visione e
voleva che ne parlassimo tutti insieme e
quindi ci dava appuntamento nei pressi dell’edificio dove
si sarebbe
tenuta la sua prossima lezione.
“Edward, ciao
so che potevo dirtelo anche così ma ho fatto
l’invio multiplo, comunque stai
tranquillo
non si tratta di quella nuova. A tra poco!”
I pensieri di quel folletto mi raggiunsero e
mi fecero sorridere mentre mi alzavo
dal mio banco e mi apprestavo a raggiungere il luogo del
nostro incontro.
Rosalie ed io arrivammo insieme per ultimi dato che la prima ora
avevamo le
classi
lontane nell’istituto e poi il corridoio era pieno di
studenti.
- Allora cos’hai visto?- chiese curioso Emmett.
- Volevo solo dirvi oggi la lezione di biologia sarà sui
gruppi sanguigni e quindi sarebbe meglio
se ognuno di noi la evitasse alla prof. Cooper non
dispiacerà affatto. Mentre parlavamo
continuavamo a camminare per accompagnare
Alice a lezione e sembrare normali. Quando a un
tratto mi accorsi che
qualcuno parlava di noi. Era la Stanley, ci avrei scommesso e
sicuramente
aveva
con sé la nuova arrivata, cercava di farsi bella agli occhi
degli studenti
sfoggiando la sua
nuova amicizia.
- Vedi quelli sono i Cullen Alice con Jasper, Rosalie con Emmett e in
fondo Edward, sai gli altri
stanno insieme ma Edward è da solo per
quanto ne so, ma non ci provare, ha rifiutato tutte
nella scuola compresa la
sottoscritta, ci credi?!?- Dio quanto era fastidiosa, per non parlare
poi
dei suoi
pensieri! A proposito di pensieri decisi di sondare la mente della
ragazza nuova
per
sapere cosa ne pensasse di noi. Così cercai in mezzo alla
miriade di voci che mi affollavano la
mente, quella più simile alla voce di
Elisa, che avevo sentito in precedenza nei pensieri di Carlisle.
Dovetti concentrarmi
maggiormente e mi spaventai non riuscivo a trovarla, che fosse anche lei
uno scudo
come Bella?Poi invece sentii una voce mentale, capii che era lei, ci
stava
osservando
attentamente allora mi concentrai maggiormente e finalmente sentii cosa
stava pensando.
“Alice, con i
capelli corti e scompigliati aveva un vestitino che la faceva assomigliare a una
bambolina di porcellana, teneva per mano Jasper, con la chioma leonina color
biondo miele,
aveva un espressione seria disegnata sul volto. Lui ed Emmett
erano leggermente diversi dal libro,
quest’ultimo aveva i capelli neri e
cortissimi, ricordava davvero un orso; camminava mano nella
mano con
Rosalie nessuna modella avrebbe potuto reggere al confronto. Poi per
ultimo: Edward.
Nel libro Bella era letteralmente incantata da lui e il
90% della popolazione femminile gli
sbavava dietro, diciamoci
la
verità ora ne capivo il motivo. Edward è
semplicemente.. wow!! “
Quelle ultime parole mi infastidirono ulteriormente, lo sapevo che non
c’era da aspettarsi nulla
di buono da lei, era interessata a me come tutte le
altre, altro che “dare un volto a tutte quelle
pagine
lette” come aveva detto a miopadre. Ero in collera con quella
piccola umana, ma quando
alzai lo
sguardo su di lei, vidi che era girata verso Jessica, probabilmente si
era
ricordata del
mio potere; infatti pochi istanti dopo voltò timidamente il
viso nella mia direzione, la fulminai
con uno sguardo.
Le restanti ore di lezione passarono normalmente, a parte
l’ora di educazione fisica nella quale
Alice aveva deciso di farmi la predica.
“Edward Cullen
ti giuro su tutto il mio guardaroba che se con il tuo comportamento stupido
e
maleducato riuscirai ad allontanarmi da Elisa oppure tenterai di
minare la nostra amicizia la
tua preziosa Aston Martin ne pagherà le
conseguenze! Ma soprattutto ricordati che la mia sarà una
tremenda
vendetta!” Mi volsi verso mia sorella
con uno sguardo rabbioso eun basso ringhio
proruppe dalle mie labbra, fortunatamente stavamo facendo dei giri di
corsa lungo il perimetro
della palestra quindi
nessun umano in vista e quindi non mi sentì nessuno;
com’era possibile che
quel folletto fosse così assillante. Voleva essere amica di
quell’umana a tutti i costi.
Il resto dell’ora proseguì tranquillo, se non
consideravo le continue minacce che mi lanciava il
mostriciattolo. L’ora successiva grazie
all’avviso di Alice saltai l’ora di biologia. Mi
avviai verso il
parcheggio,
entrai nella mia Volvo e ascoltai un po’ di musica. Per
passare il tempo decisi di
fare
una breve incursione nelle menti dei miei fratelli. Guardai nelle menti
di
Rosalie, aveva una lezione
di spagnolo e Jasper che aveva educazione fisica con
Emmett, era tutto normale, avevo quasi paura
di scoprire i pensieri della mia
sorellina.
A volte mi chiedevo come fosse possibile, non mi sbagliavo mai. Quando
entrai nei pensieri di mia
sorella la trovai seduta in banco con la famigerata
Elisa, sembrava emozionata nel trovarsi a parlare
con Alice ma tutto sommatoera a suo agio.
“E non sei
come tutte le altre che non vedono l’ora di
incontrare/sbavare su mio
fratello?"
Ero
proprio curioso di sentire la sua risposta..
"Mi stupisci vuoi dire
che non conosci già la risposta?" Mi sorella
scoppiò in una risata argentina,
Elisa accennò un timido sorriso mentre
le sue guance presero una sfumatura rosea. Aveva trovato
un modo per eludere la risposta, furba la ragazzina!
"Non è che
conosco proprio tutto tutto, però mi piacerebbe sentirlo
dire da te.. Carlisle
mi ha parlato
del vostro incontro in ospedale, ha detto che sei molto curiosa e
intraprendente.. E poi ho visto
che saremo diventate amiche!"
Ma bene già che c’era poteva anche darle un invito
per casa Cullen!
"Davvero hai visto
questo?!?" Elisa era visibilmente contenta da questa
confessione di Alice.
"Certo che
l’ho visto, non avrei ragione di mentirti. Ti volevo chiedere
anche se
volevi unirti a noi
per il pranzo ma ho già visto che mi dirai di no, quindi cosa ne dici di
rimandare a venerdì? Così avrò
il
tempo di convincere i miei fratelli."
Brava Alice, se tentavi di non farmi arrabbiare direi proprio che
stai riuscendo solo a farmi infuriare, come si permetteva di invitarla
a
pranzo senza interpellare tutti noi.
"Già, oggi
devo dirti di no perché mi hanno già invitato, ma
per venerdì è ok. Anche se devo
ammettere
che la cosa mi spaventa un po’." Detto questo
Elisa chinò la testa spostando lo
sguardo sulle sue mani,
evidentemente preoccupata, allora la mia occhiata di prima aveva sortito
l’effetto da me
sperato.
"Lo so, a volte i miei
fratelli incutono un certo timore ma sono a posto. Te lo assicuro."
Alice tentava
di usare le nostre doti di persuasione su Elisa per rassicurarla, lei
sembrò convincersi, come se
potesse
comportarsi diversamente, i metodi di persuasione di noi vampiri erano
infallibili.
Avevo ascoltato abbastanza decisi di lasciarle alla loro lezione non
volevo sapere altro sulla loro
conversazione anche perché avrei
ripreso il discorso una volta che fossimo stati tutti insieme.
Recensioni:
Bella95: A chi lo dici,
anche io e mio fratello non andiamo d'accordo.. Edward si è
comportato bene
(quasi) in questo chappy.. chissà se sarà
così anche nel prossimo.. ciau ciau
|
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Capitolo 9 *** 8. Una lunga giornata ***
Buon inizio settimana a
tutte! Lo so che sono in ritardo di un giorno, ma che ci volete
fare, postando di martedì!! =D
Questo capitolo forse è un pò più
lungo degli altri, spero che non vi dispiaccia
verso la fine capirete anche il perchè!!
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Edward
8.
Una lunga giornata
Le ore
successive passarono tranquillamente. C’era una cosa che
odiavo di più dell’andare a
lezione, esatto la pausa pranzo in mensa. Ormai la nostra natura era
dichiarata ma Carlisle
voleva che continuassimo a palesare la nostra presenza anche in mensa
però di una cosa ero
contento almeno non dovevamo fingere di aver bisogno di cibo,
finalmente niente più
arredamento scenico puzzolente sotto il naso. Entrai in mensa per
ultimo i miei fratelli si
erano già accomodati al nostro solito tavolo.
“Ma come diavolo si
permette di fare una proposta del genere senza interpellare i diretti
interessati! Jasper
prega di non distrarti altrimenti stacco la testa alla tua compagna.
Ciao
Edward mi aiuteresti per
caso?” Sorrido in risposta al pensiero
di Rose, poi quando mi volto
verso la nanetta malefica mi guarda arrabbiata.
- Edward non mi avevi
promesso che ti saresti comportato bene? Lo sai vero quello che potrei
fare alla tua cara macchina se i propositi tuoi e di tua sorella si
avverassero? Ah Rose il tuo
guardaroba subirebbe delle perdite irrimediabili per non dire che il
mio intervento potrebbe
rasentare lo sterminio.. poi a voi la scelta. E ora siate carini Elisa
ci guarderà tra.. tre.. due..
uno..- e detto fatto osservavo la scena dal punto di vista di Alice che
si stava letteralmente
sbracciando per salutare Elisa. Quest’ultima dal canto suo ci
osservava ad uno ad uno per poi
sorridere in risposta al saluto di Alice, poi si girò
nuovamente al suo tavolo dandoci le spalle.
- Allora è
deciso venerdì Elisa pranzerà con noi, o
perlomeno con me, visto che non siete di
nessun aiuto!- detto questo si girò imbronciata verso la
finestra per non darci più udienza.
Il resto del pranzo passò in fretta e ci dividemmo
nuovamente per tornare alle nostre lezioni,
ma mentre uscivamo dalla mensa Alice mi afferrò per un
braccio facendomi voltare.
- Fratellino prometto
che la smetterò con le minacce, ma ti prego sii carino con
lei.-
- COSA?!? Carino con
lei, Alice non voglio un’altra pretendente!-
- Lo so, scusa.. allora
facciamo che puoi ignorarla, ma almeno non essere rude o maleducato,
proprio non lo sopporterei, non ha fatto niente, almeno credo.- tentai
di rilassare la mia
espressione, in fondo non sarebbe stato difficile ignorarla. - E dimmi
i suoi pensieri non sono
come quelli della Stanley, dico bene?- scossi leggermente il capo,
già per fortuna che non
erano come quelli altrimenti la mia collera avrebbe raggiunto livelli
epocali. Due Stanley in una
sola scuola, da spararsi, se solo bastasse! - Quindi senti i suoi
pensieri? Edward non sei
contento vuol dire che non è come Bella, magari non le
assomiglia per niente, questo vuol dire
che puoi stare tranquillo. Forza ora andiamo in classe!- disse
facendomi un sorriso, quel
piccolo folletto non era sempre irritante, le sue parole mi avevano
rassicurato, con gli eventi
di quella giornata non mi ero soffermato su quelle piccole
cose.
Mi incamminai verso la
lezione di trigonometria più tranquillo. Una volta arrivato
sulla soglia
della porta mi immobilizzai, seduta al mio posto, nel mio banco
c’era lei. Si girò per capire da
dove arrivasse lo sguardo che si sentiva addosso, mi mossi lentamente e
puntai dritto al mio
banco, dovevo aver perso la mia espressione calma, Elisa sembrava
allarmata, forse non si
aspettava il mio arrivo.
- Quello è
il mio posto!- tentai di restare calmo, per rispetto ad Alice e per il
bene della mia
Aston Martin.
- Scusa, non sapevo di
avere un compagno di banco.- si alzò rapidamente dalla sedia
accanto
alla finestra per sedersi in quella accanto, presi posto velocemente.
- Comunque, ciao io
sono Elisa Samford.- ignorai il sorriso di scuse che mi rivolse.
Stava tentando di fare la carina con me per farsi perdonare? Si
sbagliava di grosso, non mi
piaceva per niente il suo comportamento.
- So benissimo chi sei,
sono giorni che tutti gli studenti non fanno altro che pensare a te e
poi
da venerdì ci si è messa pure mia sorella. Ma
pensi che tutto ciò mi possa minimamente
interessare, mh?- Ero arrabbiato con quella piccola umana. In quel
momento il suo volto
divenne di un colore davvero invitante, fu solo allora che feci caso al
suo profumo. Era fresco..
dolce, sapeva di pesca e fiori d’arancio ed era estremamente
invitante ma ero certo di poter
resistere alla tentazione.
- Scusami non intendevo
farti arrabbiare, volevo sono essere cordiale. Capisco benissimo che
una persona insignificante e banale come me non interessi per niente a
Edward Cullen, il
signorino so tutto io!- Wow.. che caratterino che abbiamo.. eh?!?
Probabilmente avevo fatto
centro, l’avevo fatta arrabbiare. Meglio così
nessuno dei due non avrebbe voluto avere niente
a che fare con l’altro. Dopo avermi detto quelle cose si
girò dall’altra parte nascondendomi il
suo volto e seguendo la lezione. Alla fine dell’ora mi alzai
silenziosamente uscendo dalla classe.
Per tutto il pomeriggio e gran parte della sera fui costantemente
sottoposto all’isteria mentale
di Alice che decisamente non aveva gradito il mio comportamento con
Elisa. Nel frattempo
tentava di convincerci a pranzare con lei quel venerdì.
- Non
c’è alcun pericolo, lo vedo. Nessuno di voi le
farà del male, e lei non ci creerà alcun tipo di
problema, voglio solo essere sua amica, per favore!- continuava a
ripetere senza sosta, sfoderando
le sue doti persuasive stile occhioni da cucciolo indifeso.
Il giorno seguente
Alice ci costrinse a partire leggermente in anticipo rispetto al solito
con la
scusa che doveva incontrare Elisa.
Eravamo da poco
arrivati a scuola, stavamo per entrare. Alice ci aveva avvisati che
stava per
piovere.. poi d’un tratto si girò verso di noi.
- Ragazzi io vado a
salutarla dato che nessuno di voi rispetta le buone maniere!!- e si
allontanò
quasi indignata.. forse aveva visto qualcosa.. anzi tolgo il forse,
stava traducendo l’inno
americano in coreano.. mi nascondeva qualcosa..
“Ma perché
cavolo va da lei.. non avrebbe dovuto incontrarla nemmeno la prima
volta” Jasper
come al solito non approvava le scelte della sua consorte ma tanto
sapevo che era solo
preoccupato per lei..
“Non capisco
perché si ostina tanto.. ci creerà solo dei
problemi” finalmente per una volta ero
d’accordo con Rosalie.. strano ma vero.. mi ritrovai a
sorridere!
- Ciao Alice.. tutto
ok..- detto questo Elisa si voltò verso di me e,
vedendo che la stavo
guardando, abbassò lo sguardo leggermente rossa in viso..
distolsi lo sguardo a mia volta e
ritornai ai pensieri dei miei famigliari.. l’unico in
disaccordo era Emmett..
“E’ davvero
buffa.. forse si è accorta che non va a genio a tutti..
povera..” quanto a me.. beh
considerando che avevo letto Twilight direi che era una delle tante che
pensava che una come
Bella Swan potesse realmente esistere e potesse far capitolare un
vampiro centenario quale
io sono.. era entrata davvero bene nella parte..
Insieme ai miei
fratelli mi avviai all’interno della scuola.. sentivo
esattamente quello che le
chiedeva Alice..
- Porti le lenti a
contatto..?- non capivo il perché Alice le stesse
facendo quella domanda
conoscevamo tutti la risposta.. chissà se avrebbe detto una
bugia riguardo a una cosa così
palese ai nostri occhi.. e adesso cos’avrebbe risposto??
- Sì..
perché me lo chiedi? Dì la verità te
ne eri già accorta..-
- Ovvio!! Lo sai che
noi abbiamo una vista perfetta!!- sì ce ne eravamo accorti
tutti. Tentare
di imitare Bella non ti servirà a nulla... ma questo batteva
ogni mia previsione, in passato le
ragazze per attirare la mia attenzione tentavano di emulare Bella
vestendosi come lei facendo le
finte timide, ma mai si erano messe le lenti colorate per eguagliare
quegli occhi.
Ci eravamo separati,
Alice stava accompagnando Elisa verso la sua lezione, io continuavo e
tenere sotto controllo la loro conversazione.
“Non avevo dubbi,
comunque portare le lenti è sempre meglio che avere un paio
di occhiali
costantemente sul naso.
Ma quando sono a casa li uso soprattutto per leggere, ma ancora non
mi ci vedo e
così fuori porto sempre le lenti. Meno male,
non è del tutto pazza.. cioè volevo
dire che almeno Alice non diventerà amica di una pazza
scatenata. Quindi non
sono lenti
colorate? Quello
è il tuo colore naturale. E brava Alice, siamo
passati al terzo grado?
Si non avrebbe senso portare un
paio di lenti colorate per fare gli occhi marroni, io le volevo
prendere colorate ma per
avere gli occhi verdi, mi sarebbe piaciuto avere un bel colore
piuttosto
che un banale castano
scuro, ma a mia madre non è mai piaciuta l’idea e
me lo ha sempre
sconsigliato.
Sta fingendo di non aver capito il senso della domanda di mia sorella o
è così
ingenua da poter pensare che dietro le domande di Alice ci sia solo
curiosità, da parte sua devo
ammettere che sappiamo essere molto convincenti, povera ragazza. Beh effettivamente tua
madre non ha tutti i
torti, il tuo è un bel colore assomiglia molto al colore del
cioccolato, potrei
azzardare che hai quasi
lo stesso colore degli occhi di Bella." Detto questo mia
sorella scoppiò in
una risata ed Elisa sbiancò, tentai di raggiungere con la
mente i suoi pensieri, ma era estremamente
difficile e faticoso, chissà perché, lasciai
perdere in fondo non erano affari miei.
Per il resto la
settimana prosegui senza eventi particolari, anche durante le lezioni
di trigonometria
tutto procedeva tranquillo, Elisa non si girò più
verso di me, né mi rivolse la parola. Mi ritrovai a
sorridere, avevo raggiunto il mio scopo. Durante il nostro primo
incontro, nel giro di pochi istanti,
le avevo fatto capire che l’Edward Cullen del libro aveva
poco in comune con il sottoscritto e
avevo messo in chiaro, almeno speravo che così fosse, che il
comportamento alla Isabella Swan
con me non attaccava. Certo Bella nel libro aveva il suo fascino
nonché un grande coraggio, ma
come potevo far capire a quelle ragazzine che Bella era un personaggio
di un libro mentre io, fino
a prova contraria, ero reale e che loro per quanto si potessero
sforzare non erano lei. Sembrava
impossibile, loro non volevano capire, nessuna di loro.
Recensioni:
Kumiko_Chan_:
Spero che questa settimana sia cominciata meglio.. Hai ragione Alice
è divertente
anche se Eddy farebbe meglio a non sottovalutarla. Sono sicura che prima
o poi gliene combinerà
una delle sue!!
Grazie anche a chi legge soltanto!! XD
Grazie a chi
ha messo la
FF tra i preferiti:
Grazie a chi ha messo la
FF tra le seguite:
|
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Capitolo 10 *** 9. Faccia a faccia ***
Ciao a
tutte! So che sembrerò ripetitiva ma è stata una
settimana allucincante quindi..
WEEK-END ben tornato!!! XD
Domani si festeggia Halloween, mi è venuta in mente un'idea:
sondaggino!
Chi di voi parteciperà ad una festa in maschera? Da cosa vi
vestirete?
Lo so sono curiosa come al solito. Buon week-end!! =D
Buon Halloween!!
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Edward
9.
Faccia a faccia
Era arrivato
giovedì, Alice non stava più nella pelle
all’idea del pranzo con noi e la sua amica,
i suoi pensieri erano terribilmente frustranti per me. Alla fine della
lezione di trigonometria mi
alzai dal mio posto, come mio solito, per dirigermi verso
l’ultima ora di lezione, ma qualcosa
non andò secondo i miei piani. Una volta in piedi mi
ritrovai di fronte ad Elisa, stava in piedi
sbarrandomi il passaggio, le manine chiuse a pugno lo sguardo fermo
sulla mia figura, in
qualche modo l’avevo fatta arrabbiare, altroché!
Rimanemmo in silenzio a fissarci per non so
quanto tempo, sentivo nella sua mente tutta la rabbia per come mi ero
comportato lunedì e
la frustrazione per averla ignorata tutti questi giorni, ma avrei
potuto anche evitare di ascoltare
i suoi pensieri il suo sguardo li esprimeva palesemente. Per essere
un’adolescente dai suoi
occhi poteva sembrare più grande della sua età,
in questo somigliava davvero a Bella.
E ora che mi concedevo di guardarla dritta negli occhi potei constatare
che Alice aveva ragione, il
suo colore era uguale a quello di Bella perlomeno per quello che
riportava il libro e che mi ero
immaginato io.
- E così io sarei uno stupido vampiro che non capisce
niente, vero?- beffardo spezzai il silenzio,
non ce la facevo volevo avere conferma dei suoi pensieri, volevo vedere
se aveva il coraggio
di affrontarmi.
- Beh, se consideri il fatto che ti soffermi solo sulle apparenze direi
proprio di sì. Pensi di sapere
tutto solo perché leggi nella mente degli altri, mi dispiace
dirtelo ma di me non sai niente. E
lascia che ti dica una cosa, io non sono venuta a Forks per cercarti.
Figuriamoci, l’ultima cosa
che credevo possibile era che i Cullen fossero davvero reali. Io non so
minimamente cosa tu
pensi del libro, della storia, di Bella..- bene cominciava con la
solita recita quante volte l’avevo
sentita, di solito continuava cosi “ma se tu ne volessi
parlare con qualcuno io sarei disponibile,
per un confronto” e, di solito, era chiaro nelle loro menti
che tipo di confronto avrebbero
voluto avere con me. - mi sarebbe piaciuto conoscere il tuo punto di
vista, conoscerti come
sto facendo e spero di fare con Alice, ma ora mi accorgo che con te non
è possibile.
Immagino che mi consideri come l’ultima arrivata che vuole
conoscere tutto di te, che farebbe
qualsiasi cosa per te, pur di averti. Non è per deluderti
un’altra volta ma ti sbagli di brutto
Cullen!- ero allibito, mi aspettavo di tutto eccezion fatta per quello
che aveva appena detto.
- Vorresti dirmi che ho sentito male quando lunedì mattina
nel corridoio ti ho sentito pensare,
cito testuali pensieri:” Poi per ultimo: Edward. Nel libro
Bella era letteralmente incantata da lui
e il 90% della popolazione femminile gli sbavava dietro, diciamoci la
verità ora ne capivo il
motivo. Edward è semplicemente.. wow!! “- citai il
suo pensiero in falsetto per imitare la sua
voce, per prenderla in giro. Credevo fermamente che il suo discorso
fosse tutto una farsa
volevo portarla a confessare le sue reali intenzioni.
- Intanto non hai il diritto di entrare qui dentro e prenderti
ciò che vuoi!- disse con un invitante
rossore dipinto sul viso picchiettando con l’indice sulla sua
tempia destra. - Poi cosa vuoi che
ti dica..- disse abbassando lo sguardo fissandosi le scarpe. -
sì ho pensato quelle cose, ma cosa
ti aspettavi che pensassi? Lo sai anche tu come appari, lo leggi
quotidianamente nella mente
di tutte, è normale che io pensi che sei attraente..- aveva
detto tutto d’un fiato forse per
impedire alla timidezza che le arrossava le gote di lasciar cadere il
discorso a metà.
Improvvisamente i suoi occhi si fissarono nei miei come se volesse
sfidarmi. Certo che aveva
proprio un bel caratterino! - è nella tua natura! Sbaglio o
sei fatto per attirare le tue prede?
Ma questo non significa che io sia venuta qui apposta per te, per
tentare di conquistarti.-
“Non sono
così pazza !” il suo pensiero
terminava con quell’affermazione, finsi di non sentirlo.
Mentre mi parlava avevo tenuto sotto controllo i suoi pensieri, che
erano stati del tutto
coerenti con le parole. Era sincera.
Tornai alla realtà, accorgendomi improvvisamente che se non
ci fossimo mossi saremmo
arrivati tardi alla lezione successiva, per me non era un problema, ma
di sicuro il professore
di Elisa non sarebbe stato così accondiscendente come il
mio. La guardai scuotendo il capo
con un leggero sorriso, avrei lasciato cadere il discorso, sbaglio o
avevo deciso di ignorarla?
- Elisa direi che se non ti sbrighi arriverai tardi
all’ultima ora, e non credo che sia un bene.-
La guardai con uno sguardo caldo a sincero incantandola, avevo modulato
la mia voce
perché suonasse dolce, volevo farla desistere dal continuare
il nostro discorso. Volevo leggere
ancora nella sua mente cercare il significato di quelle sue parole, ma
sapevo che dovevo
restarne fuori, dovevo far sì che si allontanasse, e forse
ci ero riuscito.
Mi guardò confusa, bisbigliò un
“d’accordo” e poi mi voltò le
spalle allontanandosi velocemente,
potevo ben capire che fosse confusa. Considerando il fatto che ormai
ero in ritardo per la
lezione di calcolo decisi di andare in segreteria per procurarmi una
giustificazione e poi andai
alla mia macchina.
Mi sforzai di non leggere i suoi pensieri per tutta l’ora
seguente anche se la tentazione era
forte, ma non ero nemmeno sicuro di riuscirci sembrava quasi che la
lontananza affievolisse
il mio potere, ma questo accadeva solo con lei. Comunque se avevo
intenzione di ignorarla
dovevo farlo completamente, dovevo essere coerente io per primo.
Rimasi ad ascoltare la musica che dolcemente si propagava
nell’abitacolo, ero così tranquillo
che quasi mi prese un colpo quando Emmett e gli altri entrarono in
macchina tentai di non
darlo a vedere ma fu inutile se ne erano accorti tutti. Durante il
viaggio a casa nessuno proferì
parola, molto strano. Rosalie era totalmente contraria
all’idea del pranzo con Elisa del giorno
dopo, anche Jasper non era molto tranquillo al riguardo, quelli
più contenti erano Emmett e
Alice. Quest’ultima mi stava nascondendo i propri pensieri
dietro la traduzione dell’inno italiano
in turco. Una volta arrivati a casa entrammo e mi accostai alla mia
sorellina.
- Sono curioso, non è che per caso mi stai nascondendo una
visione?- le chiesi con finto tono
innocente.
- IO.. nascondere una visione a TE?!?!? Come se fosse possibile una
cosa del genere!- Che
bugiarda! Lei intanto stava ridendo con quella sua risata melodiosa.
- Alice per favore potresti essere sincera con me, ormai sei diventata
brava a nascondermi le
cose, ma mi piacerebbe sapere.- il mio tono di voce era serio e
speranzoso, non scherzavo
prima quando dicevo di essere curioso.
- Era una visione su Elisa.. ne ho avute parecchie da quando ho
annunciato il nostro pranzo di
domani, lo scenario cambia di continuo poi lo sai anche tu cambiano
idea continuamente,
anche tu sei sparito da questa visione. Dimmi
cos’è successo, tu sei l’unico che non
vedo mai
a pranzo con noi.- potevo capire il perché di questi
continui cambiamenti nelle sue visioni, i
miei famigliari non avevano ancora deciso se partecipare o meno.
- Vedi Alice io non sarò presente, tu hai deciso che la vuoi
conoscere invece per quel che mi
riguarda io ho deciso di ignorarla.- mentre parlavo sul volto dolce di
quella piccola vampira si
fece largo un espressione triste, che di rado si mostrava ai miei
occhi. - Sorellina non fare
così,- mi avvicinai e con un braccio le circondai le spalle
minute. - sei stata tu a dirmi di non
intralciare la vostra conoscenza a discapito della mia auto preferita.
Oggi ho avuto modo di
parlare con Elisa, immagino che il tuo potere ti avesse già
annunciato questo.- osservai la sua
espressione, quando pronunciai il nome di Elisa prese a sorridere, era
proprio contenta di
quella nuova amicizia, ma nei suo occhi c’era sempre un velo
di tristezza che non riuscivo
a comprendere.
- So che avete parlato, e non è andata poi così
male, non capisco perché tu non ci voglia
nemmeno provare Edward. Se solo lo volessi potremmo diventare amici, io
credo sia abbastanza
matura e responsabile per gestire le proprie scelte. Ha espresso il
desiderio di conoscermi e ho
visto che saremo grandi amiche, potrebbe essere anche amica tua, hai
sentito esattamente
quello che ha detto non è qua per conquistarti, le
piacerebbe conoscerti se glielo permettessi.-
Mai avrei pensato che Alice potesse mettere tanta passione e
convinzione in un discorso, le
sue parole erano ragionevolmente sensate, ma non riuscivo a
condividerle avevo paura delle
conseguenze. Che cosa stupida, io, un vampiro con un secolo di non-vita
sulle spalle, avevo
paura. Scrollai il capo sorridendo di sghembo a mia sorella. Spostai lo
sguardo altrove, oltre la
vetrata che dava sul retro della casa per riordinare i miei pensieri.
- Alice, io.. mi dispiace ma ho preso la mia decisione. Io non.. non
credo che sia il caso.. non
voglio diventare suo amico.. vedi è..complicato.- sentendo i
suoi pensieri mi voltai per incontrare
il suo sguardo, il mostriciattolo gioiva dalla mia insicurezza, del
fatto che non riuscivo a darle
una spiegazione coerente per questo mio rifiuto. “Beh in ogni
caso io ed Elisa pranzeremo
insieme domani se vorrai potrai unirti a noi quando vorrai. “
sì era decisamente contenta, che
avesse visto qualcos’altro mentre mi ero distratto
concentrandomi sui miei pensieri?
- Non preoccuparti Alice, non credo che accadrà presto.-
sibilai frustrato dirigendomi velocemente
verso la mia stanza.
Una volta giunto in camera mi dedicai a uno dei miei passatempi, decisi
di leggere un buon libro,
non mi sentivo dell’umore giusto per dedicarmi alla musica,
nemmeno al suo ascolto volevo
impegnare la mente per non ripensare e per non ascoltare Alice i cui
pensieri vorticavano ancora
intorno alla nostra discussione.
Recensioni:
Chiedo
scusa ma oggi sono di fretta quindi non riesco prorpio a risp alle
vostre recenzioni
prometto che lo farò al prossimo post.. =)
Grazie anche a chi legge soltanto!! XD
Grazie a chi
ha messo la
FF tra i preferiti:
1 - Ali96
2 - BabyPrincess
3 - bella95
4 - BellaCullen88
5 - catedarling
6 - edward bella
7 - gegge_cullenina
8 - ornella
9 - SorryViOLENTKiSS
Grazie a chi ha messo la
FF tra le seguite:
|
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Capitolo 11 *** 10. Imprevisto, previsto ***
Ciao!! Un'altra settimana
è iniziata e ciò vuol dire che si sta avvicinando sempre di
più il 18!!
Meno male non vedo l'ora di poter vedere New Moon!!
Chi di voi è con me alzi la mano!! (Come se potessi
vedervi!!) *_* me pazza!!
Oggi si cambia P.O.V.! D'ora in poi saranno quasi sempre
alternati..
Buona lettura!! XD
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Elisa
10.
Imprevisto, previsto.
Non riuscivo smettere
di pensare a quando avevo parlato con Edward dopo la lezione di trigo,
sempre se si poteva definire parlare. Conoscevo gli sbalzi
d’umore tipici di Edward ma non
avendo mai parlato con lui prima d’ora non credevo potessero
essere così radicali. Insomma un
momento prima sembrava che volesse sfidarmi per vedere se avevo il
coraggio per affrontarlo,
e un secondo dopo si preoccupava per il fatto che se non mi sbrigavo
potevo subire le
conseguenze del prof per il mio ritardo alla lezione. Almeno
così mi sembrava, non potevo esserne
totalmente certa, mi aveva abbagliata come solo un vampiro sapeva fare,
i suoi occhi, la sua voce,
avevo completamente perso il lume della ragione, pensavo che se mi
avesse guardato nuovamente
così non sarei riuscita a rispondere di me stessa. Questi
pensieri affollavano la mente impedendomi
di riprendere sonno ma non era l’unico motivo per cui non
riuscivo a rilassarmi, oggi avrei pranzato
al tavolo con i Cullen.
Erano le 6:30 quando
decisi di alzarmi da letto per tentare di calmarmi concedendomi una
doccia.
Una volta finita mi vestii e scesi per fare colazione, e dato che la
nonna non si era ancora alzata
decisi di preparare la colazione per entrambe.
Durante la colazione
Marie si accorse del mio stato di agitazione così le parlai
della proposta di Alice
evitando accuratamente di parlarle di Edward, non so nemmeno
perché lo feci.
Quando mi accorsi che
ero in ritardo mi fiondai in auto e partii. Il parcheggio della scuola
era già
pieno di auto l’unico posto libero era accanto a una, molto
familiare, Volvo argentata; dio quanto
mi piaceva quell’auto!
Scesa dalla macchina mi
diressi a passo svelto verso l’entrata della scuola dove
alcuni gruppetti di
ragazzi si muovevano lentamente.
- Ciao Elisa,
tranquilla sei arrivata giusto in tempo!- mi voltai per vedere da dove
proveniva la voce
anche se sapevo già a chi apparteneva, Alice!
Rimasi interdetta
quando la vidi portava una gonnellina bianca tutta a pieghe e una
maglietta a
collo alto rosa antico con sopra una giacca di jeans, era appoggiata
con la schiena alla portiera
del passeggero della Volvo, ma più che altro fui sorpresa di
notare che non era sola. Mi aspettavo
ci fosse Jasper con lei, invece era con Edward. Lui aveva un paio gi
jeans blu scuro e una camicia
azzurra con sopra una giacca di pelle nera, mamma mia! Era di fronte ad
Alice con una mano
appoggiato alla sua auto poco sopra alla spalla della sorella. Non mi
ero resa conto che fossero lì,
Alice mi stava aspettando? O era solo in disparte per parlare con
Edward in privato e li avevo
disturbati? Feci un sorriso ad Alice, chiesi scusa con la mente a
Edward e poi mi voltai per proseguire
il mio cammino.
- Ehi, Elisa! Aspetta!-
al richiamo di Alice mi fermai nuovamente voltandomi verso la mia amica
che
si stava avvicinando a me e subito dietro di lei, c’era
Edward con lo sguardo rivolto verso terra.
Poi riprendemmo a camminare verso la scuola.
- Ciao Alice, Edward.
Allora come va? Sai ieri pomeriggio ci ho provato a fare gli esercizi
di calcolo
ma sono una vera frana, non è che per caso avresti voglia di
aiutarmi? Magari anche oggi
pomeriggio, potresti venire da me se ti va, cosa dici?- non capivo cosa
avessi detto di tanto
sbagliato, l’espressione di Alice era un misto tra lo
stupito, il dispiaciuto e qualcos’altro che non
riuscivo a definire, ma di sicuro non era contenta. Mentre Edward aveva
la stessa espressione
seria con lo sguardo basso fatta eccezione per la mascella contratta,
brutto segno.
- Mi stai dicendo che
vuoi annullare il nostro pranzo insieme? E non dirmi di no
perché l’ho visto!
Pensavo che fosse colpa sua,- disse indicando Edward che aveva appena
alzato lo sguardo sulla
sorella con aria fintamente colpevole. - dimmi è colpa mia?
Posso sapere il perché?- disse
guardandomi negli occhi con un espressione triste.
- Alice non pensare che
sia colpa tua, assolutamente ma non credo che sia il caso, è
solo che mi
sentirei a disagio, e non è nemmeno colpa sua.- solamente
perché mi ha fatto capire chiaramente
che non mi vuole tra i piedi.. sì Edward l’ho
capito e so che mi stai ascoltando, per favore piantala!
Terminato il pensiero vidi l’ombra di un sorriso
attraversargli quel bel viso. Che tristezza Bella aveva
tutte le fortune!
- E perché
ti sentiresti a disagio?- Alice mi guardava con curiosità,
davvero non capiva?
- Alice quello che sta
cercando di dirti Elisa è che essendo la ragazza nuova ha
tutta l’attenzione su
di sé, già sembra non volerla particolarmente.
Aggiungi il fatto che di solito noi non ci mischiamo
con il resto del corpo studentesco, ma che facciamo un eccezione per
Elisa, non credi che potrebbe
diventare il nuovo fenomeno della scuola?- Un’altra volta
come ieri, sinceramente non lo capivo..
- Ma sarebbe amica mia,
tu cosa c'entri?- Alice era sempre rivolta al fratello ma lanciava
continue
occhiate anche alla sottoscritta.
- Io questo lo so
Alice, ma il resto della scuola potrebbe interpretare male. Non
preoccuparti,- disse
in tono gentile, era così dolce certe volte con sua sorella,
si volevano davvero bene. - sto solo
dicendo che sarebbe meglio andarci un po’ più
piano.- Alice mi guardò facendomi un bellissimo
sorriso. Eravamo arrivati di fronte alla mia classe.
- Va bene, allora per
oggi niente pranzo però dopo a calcolo ci mettiamo
d’accordo per oggi
pomeriggio, ok?- mi disse sempre contenta.
- Sì, certo
a dopo.- dissi salutandoli, Alice prese ad allontanarsi mentre Edward
rimase fermo sul
posto, le mani nelle tasche dei jeans e lo sguardo fisso su Alice che
si allontanava.
- Non credere che ti
abbia aiutato, era solo un modo per non averti a pranzo, nemmeno gli
altri
sono molto contenti delle scelte di Alice.- Ma che carino, gentile come
al solito.
- Scusa ma mi sbaglio o
ti avevo chiesto di stare fuori dalla mia testa? Visto che non mi vuoi
tra i
piedi non mi spiego perché ti ostini ad ascoltare i miei
pensieri.- beccati questo! Dalla sua
espressione sorpresa.. 1 a 0 direi!
- Infatti io ho smesso
di ascoltare i tuoi pensieri dopo la tua richiesta, solo mi era
sembrato che ti
fossi illusa e ti ho voluto spiegare quanto ti fossi sbagliata.-
cacchio uno pari.. il vampiro rimonta..
palla al centro! - Ricordati la tua illuminazione geniale
perché il fatto che non ascolti i tuoi pensieri
è solo perché non mi interessano, non
è perché mi premuro di rispettare la tua
privacy.- detto
questo si allontanò di scatto da me, non mi ero accorta di
quanto ci fossimo avvicinati l’un l’altro
durante questa nuova discussione. Edward distava solo una spanna da me
mi sarebbe bastato
allungare leggermente una mano per poterlo toccare. Per fortuna che non
gli interessavano i miei
pensieri perché se li avesse sentiti, probabilmente sarebbe
già venuto a dirmene quattro.
La giornata
passò velocemente anche l’ora di calcolo con
Alice. Alla fine avevamo deciso che
sarebbe venuta direttamente a casa mia dopo la scuola, non avremmo
disturbato la nonna, le
sue visioni lo avevano confermato.
Il pranzo in mensa fu
quasi tranquillo. Al loro tavolo i Cullen sembravano più
distesi dopo aver
notato che mi ero seduta al solito tavolo con gli altri compagni, in
compenso Jessica continuava
a bersagliarmi di domande su come mai la mattina mi ero trattenuta a
parlare con Alice ma
soprattutto con Edward, e io continuavo a rispondere che avevo chiesto
aiuto ad Alice per calcolo.
Fortunatamente Mike faceva il mio stesso corso aveva sentito mentre mi
accordavo con Alice
sulla nostra giornata di studio e confermò la mia versione a
Jessica.
L’ora di
trigo con Edward passò lentamente.. continuammo ad ignorarci
secondo il suo desiderio.
Proprio non capivo cos’avevo fatto per portarlo a comportarsi
così, gli avevo detto chiaro e
tondo che non mi interessava, e comunque non era quello il momento di
perdermi in simili pensieri.
Alla fine della scuola
mi diressi nel parcheggio verso la mia auto, Alice mi aspettava accanto
all’auto del fratello.
- Ciao!- dissi rivolta
verso il gruppo che mi stava guardando, l’unico a rispondere
oltre Alice fu
Emmett che agitò una manona nella mia direzione.
- Elisa, arrivo
subito.- disse con un sorriso. Salii in auto mentre Alice salutava i
suoi fratelli che
poco dopo entrarono in auto. Mentre la Volvo con i Cullen abbandonava
il parcheggio, Alice
aprì la portiera del guidatore.
- Allora si va a casa?
Posso chiederti un favore? Mi faresti provare la tua auto?- non capivo,
non potevo guidare io fino a casa mia? - Ti giuro che non la
graffierò, starò molto attenta.
Ti prego fammela provare, una volta ti farò provare
la Porche che mi ha regalato Edward, ma
ti prego, ti prego.- come potevo resisterle?
- D’accordo
sali. Ma sta’ attenta, e poi non è il caso di
farmi provare la tua Porche non vorrei mai
che le succedesse qualcosa.- dissi terrorizzata immaginando la sua
collera nell’eventualità che
accidentalmente succedesse qualcosa di brutto alla sua auto.
Alice si mise al
volante della mia auto uscendo dal parcheggio della scuola con un abile
manovra
e schizzammo via.
- Ehi, Alice fermati!
Dove diavolo stiamo andando?!?- chiesi quando mi accorsi che avevamo
preso una strada differente da quella portava a casa mia.
- Non dovevo darti
ripetizioni di calcolo o sbaglio?- mi guardò mentre un
sorriso si allargava
lentamente sul suo viso, mentre io annuii. - Stiamo andando a casa mia.
Prima di uscire da
scuola ho telefonato ad Esme per farle chiedere a tua nonna se era un
problema se venivi a
casa nostra per il pomeriggio. Ma ho già visto che la
signora Rosenberg è felice che noi abbiamo
stretto amicizia.- Ero rimasta totalmente senza parole.
- Quindi mi stai
dicendo che nessuno sa del nostro arrivo?- chissà come
l’avrebbero presa,
sarebbe successo un casino? O si sarebbero comportati come Edward?
- No, a parte
Esme ovviamente, ma non ti devi preoccupare.- già per lei
era facile dirlo.
Recensioni:
Kumiko_Chan_: Grazie per i
complimenti.. me diventa rossa!! XDD
Sono davvero contenta che la storia ti piaccia, stiamo entrando nel
vivo della storia.. piano piano!
Io per Halloween sono andata ad una festa con la mia compagnia, ci
siamo travestiti da Famiglia
Addams!! Il risultato è stato davvero buono, soprattutto
quello che si è travestito da cugino It!!
Ci ha messo tre ore per prepararlo ma alla fine ne è valsa
la pena!
Saretta__Trilly__: Ciao si
me lo dicono tutti che Elisa ha un bel caratterino, ma deve essere
così
per tenere testa al nostro Eddy. Spero che ti sia divertita sabato.. Di
solito è la serata giusta per
vedere un film orror.. Anche se io proprio non riesco a
vederli..
bella95:
Spero prorio di non averti deluso, ma Elisa prorpio non se la sentiva
di affrontare tutti i
Cullen insieme, così aveva trovato un modo per restare in
compagnia con Alice. Ma visto che il folletto
non è un tipo che si fa scoraggiare da un rifiuto ha trovato
il modo per portare Elisa dai Cullen.
Come si dice se Maometto non va alla montagna.. è la
montagna che va da Maometto!!
Grazie anche a chi legge soltanto!! XD
Grazie a chi
ha messo la
FF tra i preferiti:
1 - Ali96
2 - BabyPrincess
3 - bella95
4 - BellaCullen88
5 - catedarling
6 - edward bella
7 - gegge_cullenina
8 - ornella
9 - SorryViOLENTKiSS
Grazie a chi ha messo la
FF tra le seguite:
|
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Capitolo 12 *** 11. Casa Cullen ***
Ciao!! So che non
è il giorno del mio solito aggiornamento ma dato che so
già che domani
non riuscirò a postare.. Quindi vi la scio questo capitolo
con un giorno di anticipo..
Buona lettura!! XD
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Elisa
11. Casa
Cullen
Parcheggiammo nel
grande garage fra la M3 rossa di Rosalie e la Jeep bianca di Emmett,
mamma mia quanto era grossa!
- Eccoci qua, casa
dolce casa!- disse Alice scendendo dall’auto. Mi guardai
attorno in bella vista
c’erano anche la Volvo di Edward e la sua Porche gialla.
- Direi che le auto
proprio non ti piacciono.- disse ironicamente, mi voltai verso di lei
con un
sorriso sulle
labbra.
- Davvero si vede
così tanto? Ma come si fa con delle auto così
belle a portata di mano..- lei mi
sorrise guardandosi attorno.
- Vediamo se
l’ha lasciata qua intorno,- disse facendomi
l’occhiolino poi con un cenno del capo
mi fece segno di seguirla. - eccola! Pensavo che Edward
l’avesse portata fuori città sai lo avevo
minacciato!- ridacchiava tranquilla. Ora eravamo di fronte ad
un’auto coperta da un telo bianco.
- Ebbene sì, qui abbiamo la cosa più preziosa per
Edward la sua Aston Martin, ti andrebbe di
darci un’occhiata?- mi sentii morire! Magari poterla vedere,
ma se Edward ci avesse sorpreso li
probabilmente ci avrebbe fatto a fette, e non mi sembrava il caso.
- Alice non so se sia
il caso, non vorrei che Edward si arrabbiasse, figurati se non si
accorge di
niente, impossibile. Piuttosto perché non entriamo in casa e
ci dedichiamo alla nostra lezione?-
ero seriamente preoccupata ma lei sembrava la calma fatta a persona.
Tutto accadde in un
secondo Alice afferrò il lembo del telo per poi farlo
scivolare a terra e nel frattempo la porta
del garage si spalancò facendo rumore. Mi voltai di scatto
per poi tirare un sospiro di sollievo,
era Jasper!
- Tesoro cosa stai
facendo, pensavo che volessi esserle amica e non spaventarla a morte!-
disse
dopo averle dato un casto bacio a fior di labbra per poi voltarsi a
guardarmi. - Tutto ok?-
- S..Sì,
certo. Solo mi sono presa un.. un bello spavento.- dissi tentando di
sorridere e calmarmi,
meno male che in questo mi venne in aiuto Jasper, così era
molto più facile. Riuscii anche a
osservare con più tranquillità la Aston Martin.
- Adesso comprendo il
tuo timore. Amore lo sai che Edward gradirebbe sapere quando qualcuno,
specialmente tu, si avvicina alla sua auto preferita.- disse
guardandola come se tentasse di
rimproverarla, che carini che erano, a scuola non si concedevano
quell’intimità!
- Sì ne sono
consapevole, ma le piacciono le auto e volevo solo mostragliela, non
penso di aver
fatto nulla di male.- disse guardando il suo fidanzato con un
espressione da cucciolo.
- D’accordo,
ma ora rimettiamo tutto a posto e facciamo in modo che non lo scopra,
sarà meglio.-
disse Jasper accondiscendente.
Dopo essere usciti dal
garage mi ritrovai in un ampio salone. Casa Cullen assomigliava molto a
quella descritta dal libro, almeno per quello che riguardava
l’interno, perché all’esterno
l’architettura
era in stile più moderno.
- Immagino che tu debba
essere Elisa, sai Alice mi ha parlato molto di te. Io sono Esme,
piacere.-
disse venendomi incontro con una mano tesa, era davvero una bella
donna, i capelli color
caramello le incorniciavano il viso a forma di cuore, la figura era
minuta ma non troppo, indossava
una gonna nera lunga fino al ginocchio e una camicia glicine.
- Sì, sono
proprio io, è un piacere conoscerla signora Cullen, ha
proprio una bella casa!- dissi
stringendole la mano.
- Chiamami
tranquillamente Esme, e ti ringrazio come saprai ho arredato
personalmente ogni angolo
della casa, beh quasi!- e così dicendo si voltò
verso quello
che stavo cercando. Il pianoforte a coda
nero di Edward faceva bella mostra di sé in un angolo del
salone, riuscivo persino ad immaginarmelo
chino su quei tasti mentre faceva diffondere per tutta la casa una
bellissima melodia.
- Ehi piccoletta, come
mai a casa coi vampiri? Terrorizzata?- Emmett mi distolse dalle mie
fantasticherie entrando dalla porta a finestra che dava sul giardino
situato sul retro della casa.
- E tu cosa ci fai a
casa mia!- Ok, ciao Edward! Entrarono tutti e due da quella porta
seguiti da
Rosalie la cui espressione sembrava pacata, forse come il mare prima
della
tempesta.
- Sono venuta per fare
ripasso di calcolo, c'eri anche tu stamattina quando ho chiesto
ripetizioni
ad Alice.- non sembrava per niente contento.
- Ma non dovevate
andare a casa tua?- sì, era arrabbiato. Mi sentii in colpa e
probabilmente
divenni paonazza e fu Alice a rispondere al posto mio.
- Edward l'ho portata
io, mi sono messa alla guida della sua macchina con una scusa e siamo
venute qui. Quindi se te la devi prendere con qualcuno di certo non
è con Elisa!- lui spostò lo
sguardo su Alice e poi su Esme, la sua espressione di fece colpevole,
forse gli avevano detto qualcosa.
- D’accordo,
Jazz vieni fuori vorrei continuare da dove si è fermato
l’orso, dato che vorrebbe rimanere
qua con quella!- grazie tante, pensai. Edward uscì in
giardino
seguito a ruota da Jasper.
- Alice ti
dispiacerebbe dirmi dove sono le chiavi della mia macchina, mi sembra
il caso che ritorni a
casa mia, sapevo che non era una buona idea.- l’ultima parte
mi uscì come un sussurro, mi ero
dimenticata che riuscivano a sentirmi tutti.
- E perché
dovresti andare a casa? Solo perché il povero Edward non
è d’accordo?- disse Emmett
mentre con una manona mi spingeva verso il corridoio.
- Eli, ti va di fare un
giro della casa?- Alice mi superò per farmi strada. Al piano
terra erano situate la
stanza di Esme e Carlisle, e lo studio di quest’ultimo. Al
primo piano la stanza di Alice e Jasper con
relativa camera armadio straripante di abiti; e proprio di fronte,
uguale alla precedente, la stanza di
Rosalie ed Emmett. Alice disse che all’ultimo piano
c’erano la
stanza degli ospiti e la stanza di Edward,
ma non ci spingemmo oltre, non era il caso. Ogni stanza era arredata
diversamente dalla precedente e,
collegata ad ognuna di
esse, vi era un enorme bagno. Di certo non avevano badato a spese!
Una volta finito il
giro ci spostammo nella stanza di Alice per studiare.
- Allora come vanno le
cose con mio fratello?- rimasi stupita da quella domanda
così all’improvviso,
aveva parlato così piano che feci fatica a sentirla.
- Come vuoi che vada,
ha deciso di ignorarmi anche se non ne capisco il motivo, è
sempre così
criptico, ma penso che a questo punto lascerò perdere, se
è ciò che vuole. Piuttosto pensavo di non
piacere nemmeno a Jasper invece oggi sembra quasi si sia ricreduto.-
Bisbigliai, non volevo che gli
altri seguissero la nostra conversazione.
- Jazz teme per la mia
incolumità, come se tu fossi in grado di nuocermi in qualche
modo!- disse
sorridendo.
- In effetti, non solo
non saprei proprio come fare ma non ci penso nemmeno!- detto questo ci
spostammo al piano inferiore Alice aveva avuto una visione nella quale
Esme mi chiamava, aveva
preparato uno spuntino.
Recensioni:
Saretta__Trilly__: So che
non si merita quello che le sta facengo purgare Edward ma le cose
andranno a posto più o meno!! Spero che ti sia piaciuto!! XD
bella95:
Già quel folletto ne sa una più del diavolo!!
Spero che il fatto che ti piaccia non sia a
causa della febbre!! Scherzo, grazie per i complimenti!! Spero che ti
senta meglio e che ti riprenda
al più presto.. Quest'influenza sta facendo una vera strage!
Ciau ciau
Grazie anche a chi legge soltanto!! XD
Grazie a chi
ha messo la
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FF tra le seguite:
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Capitolo 13 *** 12. Non ci riesco ***
Ciao!! Per prima cosa vi
faccio una comunicazione ufficiale, ma niente paura, non ho esaurito
i capitoli!! XD Solo anticiperò l'aggiornamento del
venerdì al giovedì per impegni di forza
maggiore!! Ora vi lascio al capitolo di Edward!!
Buona lettura!! XD
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Edward
12.
Non ci riesco
Elisa
era appena entrata in casa, stava conoscendo mia madre, ma la vera
domanda era come mai
Alice l’aveva portata a casa nostra?
La curiosità
si fece nuovamente largo dentro di me, Emmett voleva scambiare due
parole con Elisa
e anche Rose non sembrava di umore avverso alla prospettiva,
così entrammo in casa.
Tentai nuovamente di
sondare la sua mente, non capivo perché con lei era sempre
così difficoltoso
stabilire un contatto. Era leggermente imbarazzata a causa del nostro
arrivo, soprattutto per mia
presenza ma dall’altra parte era affascinata da casa nostra,
potevo sentire che secondo lei
assomigliava molto a come l’aveva immaginata leggendo il
libro.
- E tu cosa ci fai a
casa mia!- sbottai irritato della sua presenza, ma desideravo sentirla,
si sentiva in
colpa per essere a casa mia.
“Ok, ciao
Edward!” - Sono venuta per fare
ripasso di calcolo, c'eri anche tu stamattina quando ho
chiesto ripetizioni ad Alice.- ed ecco che, come suo solito tirava
fuori le unghie, se voleva giocare
col vampiro..
- Ma non dovevate
andare a casa tua?- sibilai tenendo a freno un ringhio, la vidi
cambiare colore,
improvvisamente rossa, non era stata una buona idea l’idea di
imporre la sua presenza quando le
avevo fatto capire più volte di non volerla intorno. Forse
avevo esagerato, ma mi piaceva stuzzicarla,
vedere come avrebbe reagito alle mie provocazioni.
- Edward l'ho portata
io, mi sono messa alla guida della sua macchina con una scusa e siamo
venute qui. Quindi se te la devi prendere con qualcuno di certo non
è con Elisa!-
Alice era arrabbiata a
causa del mio comportamento, ma la sapeva lunga quel folletto, aveva
capito
il mio gioco “non
ti eri promesso di ignorarla, dimmi un po’ a che gioco stai
giocando?” mi aveva
scoperto. “Figliolo
non è il modo appropriato per rivolgersi a un ospite,
dovresti farle le tue scuse, è
pur sempre
un’amica di Alice..” Esme
voleva che andassimo sempre tutti d’accordo, ma nel caso in
cui mi fossi scusato con Elisa, non lo avrei fatto di certo di fronte
all’intera famiglia.
- D’accordo,
Jazz vieni fuori vorrei continuare da dove si è fermato
l’orso, dato che vorrebbe rimanere
qua con quella!- “grazie
tante!” fu il pensiero di Elisa,
perché non riuscivo a fare a meno di ascoltarla!
Esme ed Alice mi fulminarono con lo sguardo, avevo parlato senza
riflettere e avevo sbagliato un'altra
volta, possibile che non facessi altro.
Una volta
all’aperto ci allontanammo un velocemente da casa. Quando
arrivammo nel folto della
boscaglia Jazz mi si parò dinanzi.
- Allora mi vuoi
spiegare cosa succede? Perché sei così nervoso
quando c’è quella piccola umana nei
paraggi?- Bingo! Proprio quello che non volevo sentirmi chiedere!
- Cosa succede? Succede
che non ho alcuna intenzione di subire la sua presenza a causa di tua
moglie!
Le ho fatto capire che non la voglio tra i piedi, riesco benissimo ad
ignorarla e lei acconsente!- dissi
tutto d’un fiato soddisfatto della mia risposta.
- E da quando per
ignorare una persona si cerca di stuzzicarla per provocare una reazione
ce ne siamo
accorti tutti Edward, non puoi ingannarci.- colpito e affondato.
- Jazz, io.. non so
com’è. Faccio fatica io stesso a darmi una
spiegazione e con quell’arpia di Alice che
gongola della mia insicurezza mi ritrovo a essere sempre più
curioso, non capisco cosa ci trovi lei in
Elisa e, da essere deplorevole quale sono, mi ritrovo a volerla
stuzzicare anche a male parole per tenare
di farla parlare. Poi mi ha stupito non sembra come le altre ragazzine
innamorate di me, non è venuta
qui soltanto per provare ad avere una possibilità col
sottoscritto, ma penso che sia solo una maschera,
e desidero coglierla in fallo.- Jasper era pensieroso, bruttissimo
segno. Cercai di stare lontano dai suoi
pensieri temevo il suo responso, con lui non si potevano nascondere le
emozioni e in presenza di Elisa
le mie erano molteplici e avverse.
- Fratello, se sei
curioso e pensi che lei stia montando una farsa, ben costruita,
perché a me non è
sembrata tale, prova a cambiare approccio, continuare in questo modo
non ti darà alcun giovamento.-
Jazz aveva ragione, continuare a provocarla scatenando la sua ira
l’avrebbe portata ancora di più a
celarmi la sua natura.
Ci allenammo un
po’ poi decidemmo di tornare a casa, sotto consiglio di Jazz.
Arrivati davanti alla
porta di casa ”Sento
che sei agitato, preferisci che ti calmi io?”
scossi la testa prendendo un respiro
profondo, forse sarebbe servito a calmarmi, forse “E poi tranquillo non
sei obbligato, è solo una
prova.”
Entrammo e ci dividemmo lui andò nello studio di Carlisle
per leggere, io salutai Esme e poi
mi sedetti al pianoforte.
Cominciai a suonare le
mia mani scorrevano veloci sui tasti, non avevo bisogno dello spartito,
mi
bastava chiudere gli occhi per immaginarne migliaia.
Dopo poco sentii dei
passi per le scale e nel salone, solo una persona poteva fare rumore in
casa
nostra quel pomeriggio. D’un tratto i passi si fermarono, non
poteva aver già attraversato la stanza.
Qualcuno si schiarì la voce, sapevo che non era sola.
- Sì,
Alice?- dissi smettendo si suonare e guardandole.
- Come mai siete
già di ritorno? E Jazz
dov’è?- chiese con aria fintamente
innocente, non aveva
senso risponderle.
- Avevo una cosa da
fare e Jazz è nello studio di Carlisle.- dissi con voce
calma, per continuare a
farsa. “Mi
raccomando non combinare casini, altrimenti se dovrò rompere
la tua adorata auto arrecherò
un dispiacere a tutti e
due!” cosa voleva dire?
Mentre ascoltavo quel
pensiero Alice chiese ad Elisa se poteva lasciarla cinque minuti per
salutare suo
marito. Poi sparì su per le scale.
- Suoni in pianoforte?-
che domanda idiota, eravamo rimasti soli, dovevo inventarmi qualcosa.
- No, per niente.- Era
in imbarazzo, chiaramente, non eravamo abituati a parlare come persone
civili.
Nella sua mente bramava il ritorno di Alice.
- Non vorrei deluderti
ma Alice non tornerà tanto presto, vi ho detto che avevo una
cosa da fare,-
detto questo mi alzai e mi avvicinai con passo lento non volevo
spaventarla più del dovuto, già alla
notizia che mia sorella non sarebbe tornata presto i suoi battiti erano
aumentati.. ansia? Paura? - dimmi
la verità ti terrorizzo.- dissi facendo un sorriso sghembo
non appena fui davanti a lei. La sua risposta
non fu immediata come suo solito, che fosse rimasta abbagliata?
- Si devo ammetterlo
sei spaventoso. Spaventosamente maleducato e cafone. Ma in fondo sono
io che
ho sbagliato sapevo che non era una buona idea venire qua, ho tentato
di far cambiare idea ad Alice,
ma immagino che tu sappia quanto sia testarda!- Era di nuovo sulla
difensiva.
- E ora cosa vorresti
fare? Andartene, scappare, sai forse non sarebbe una cattiva idea.- la
mia voce
era roca, bassa. Senza accorgermene mi ero avvicinato ancora di
più, tanto che il suo odore mi
avvolgeva. Mi ridestai dai miei pensieri, i suoi battiti erano
aumentati nuovamente. Cosa diavolo stavo
facendo non volevo spaventarla, ero tornato per farle le mie scuse e
invece avevo fatto un nuovo sbaglio.
- Sì, forse
sarebbe meglio che andassi.- detto questo si diresse quasi correndo
verso il garage e poi
sentii la sua auto allontanarsi.
- Edward Cullen! Si
può sapere cosa ti è saltato in mente?!?- Alice
era furiosa.. merda!
- Ti prego scusami..
non so cosa mi sia preso.. io..- il suo volto prima
arrabbiato divenne triste pensava
che avessi rovinato la sua amicizia con Elisa - io.. lo sai anche tu,
non volevo che accadesse tutto ciò..
ho sbagliato ma rimedierò. E non perché minacci
di fare a pezzi la mia auto, ma perché sei la mia
sorellina e non voglio che un mio errore possa rovinare
un’amicizia, sul serio.- con uno scatto fulmineo
mi buttò le braccia al collo sorridendomi.
- Grazie Edward!- era
al settimo cielo.
- Ci proverò
ma non garantisco niente. Mi sento come se non riuscissi a controllarmi
in sua presenza, è
terribilmente frustrante.- sospirai amareggiato. Alice si
scostò da me guardandomi negli occhi.
- Vedrai che tutto si
sistemerà.. l’ho visto!-
Recensioni:
Chiedo scusa ma sono di
fretta prometto che al prossimo aggiornamento risponderò
alle recensioni!! XD
Grazie anche a chi legge soltanto!! XD
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10 - Marty Vampire
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Capitolo 14 *** 13. La cena ***
Ciao a tutte!! In questo
capitolo arriva un altro personaggio della saga, non vi dico
di più perchè sicuramente avrete già
capito!! XD
Come promesso nel post di martedì.. eccomi qua con un nuovo
aggiornamento.
Quando smetterò di insegnare ballo dalle 17:30 alle 22:30
(quando la mia vita privata
tornerà tale) tutto tornerà alla
normalità.. Scusate il mio strippo momentaneo!!
ù_ù
Buona lettura!! XD
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Elisa
13.
La cena
Tornai a casa scossa
come non mai, era stato un errore andare a casa Cullen. Ero contenta di
aver
parlato con Esme ed Emmett, erano gentili e carini, ma avevo fatto
arrabbiare Edward.
- Nonna sono a casa!-
dissi entrando in casa dirigendomi verso il salotto. Non trovando
risposta
andai in cucina, dove sul tavolo trovai un biglietto che mi diceva che
era andata a fare compere.
Così decisi di andare in salotto per leggere, dovevo cercare
di tranquillizzarmi.
Quando Marie
rientrò preparammo insieme la cena e poi guardammo un film
che aveva noleggiato
nel pomeriggio. Quella notte non dormii bene, fortunatamente riuscii a
recuperare un paio d’ore di
sonno in mattinata e quindi mi svegliai tardi.
Dopo pranzo feci i
compiti. Il silenzio della mia stanza fu interrotto da Marie che
bussava alla porta,
la feci entrare.
- Allora
com’è andata la tua prima settimana qui da me?-
chiese con un cipiglio preoccupato. Ma
cosa potevo dirle? Sai nonna agli umani sto simpatica, forse; ma con i
vampiri ho una buona media,
se considerati tutti e sette, a tre o forse anche quattro piaccio
(Alice, Emmett, Esme e Carlisle), a
uno sto indifferente (Jasper) e due, uno in particolar modo, mi odiano
(e non ho bisogno di
fare nomi).
- Tutto bene, i
compagni di classe sono simpatici, anche i professori non sono male. E
con Alice va
alla grande!- risposi tentando di sembrare il più naturale
possibile, ma non sembrava particolarmente
contenta della mia risposta.
- Non
c’è altro che mi devi dire?- e va beh, allora
svuotiamo il sacco.
- Non vado molto
d’accordo con Edward, non so di preciso cos’ho
fatto, gli ho assicurato che non
sono qua per lui, ma lui prima ha deciso di ignorarmi anche se ora
penso che abbia deciso di
irritarmi a morte.- Marie mi guardava in modo sospettoso. - Sul serio!
E va bene, lo ammetto è
davvero bello, migliore di come lo potessi immaginare, ma non sono
così pazza da pensare di
conquistarlo. Siamo seri, non mi vuole tra i piedi. E non ho certo
intenzione di farlo arrabbiare
un’altra volta. Fine del discorso.- Dissi questo con un
sospiro rassegnato, e la nonna decise di
cambiare argomento.
- Come vuoi. Ero venuta
per dirti che stasera avremo degli ospiti a cena è un
vecchio amico di tuo
padre con suo figlio, mi sembra giusto farti conoscere anche i Black,
dopotutto.- concluse con
un sorriso
- Stai parlando di
Billy e Jacob Black??- non ci potevo credere.
- Certo, ma non so fino
a che punto possa essere vera la storia della Meyer, tienilo ben
presente,
l’ultima volta che ho visto Jake era un ragazzo normale,
tranquillo e amichevole.- mi sentivo strana.
Da una parte avevo sempre odiato Jacob per quello che aveva combinato
tra Edward e Bella, ma
dall’altra parte pensavo che magari conoscendolo mi sarebbe
stato simpatico.
- Ok, prometto che mi
comporterò bene. Anche se io preferisco essere amica di
Alice.- speravo
solo che non si arrabbiasse anche lei, di sicuro aveva già
visto tutto.
Una volta finiti i
compiti scesi di sotto per aiutare nonna riordinare e pulire casa, poi
andai a
prepararmi.
Una bella doccia
rilassante, era proprio quello che mi ci voleva. Feci di tutto per non
ripensare a
Edward e a quello che era successo il giorno prima. Mi ricordai come mi
ero sentita inerme sotto
il suo sguardo, non so come avevo fatto a resistere era un mix
esplosivo insieme alla sua voce,
al suo sorriso uniti a due semplici parole “ti
terrorizzo”, dio era la cosa più bella e
più pericolosa
che mi si fosse mai parata davanti agli occhi! Poi per non fargli
intendere niente ero sbottata con
un cipiglio irritato come facevo di solito. Così facendo
avevo scatenato la sua rabbia che non
tardò ad arrivare “E ora cosa vorresti fare?
Andartene, scappare, sai forse non sarebbe una cattiva
idea” aveva parlato con voce arrabbiata roca, bassa.. e
allora perché alle mie orecchie suonava
sensuale? Basta dovevo smettere di pensarci!
Velocemente uscii dal
bagno corsi in camera ad asciugarmi poi mi misi un paio di jeans chiari
a
sigaretta e una magliettina verde chiaro.
Gli ospiti arrivarono
circa mezz’ora più tardi. Ci accomodammo tutti e
quattro in salotto per le
presentazioni.
- Io sono Billy Black e
lui è mio figlio Jacob, tu devi essere senz’altro
la figlia di Daniel. E dimmi
lui come se la passa?-
- Beh mio padre sta
bene, lavora molto ma gli piace ciò che fa.- dissi
sorridendo. Billy Black, seduto
sulla sua sedia a rotelle, sembrava un uomo simpatico aveva i capelli
lunghi legati con una coda dietro
sulla nuca, il viso era segnato da qualche ruga, e gli occhi erano
profondi ed espressivi.
- Da quando sei
arrivata qua?- chiese Jacob sorridente, aveva un bel sorriso. Era
davvero carino ed
era davvero alto e muscoloso, insomma non sembrava per niente
“normale” come lo aveva definito
Marie, forse il libro della Meyer era più veritiero del
previsto.
- Solo da una
settimana, sono arrivata venerdì scorso.-
dopodiché Marie chiese se potevo portare
qualcosa da bere per gli ospiti così mi diressi verso la
cucina seguita da Jake, Billy lo aveva incitato ad
aiutarmi.
- Beh ti trovi bene,
qui?- continuò poi lui.
- Si, forse
è un po’ presto per dirlo, ma tutto sommato mi
piace, anche con i ragazzi a scuola mi trovo
bene. L’unica cosa che proprio non mi va a genio
è il tempo, ma sapevo cosa avrei trovato quando
ho accettato il trasloco.- conclusi con un sospiro.
- Immagino che non
debba essere facile, ma sai non è sempre così
ogni tanto, se si è fortunati, c’è
anche il sole. Magari uno di questi giorni assolati potresti venire
alla riserva, ti mostro la spiaggia,
immagino che tu non ci sia ancora stata.- disse prendendo un vassoio
con dei bicchieri e seguendomi
nel salotto.
- Ok, mi sembra una
buona idea, non ho avuto tempo per visitare Forks.-
- Non che ti sia persa
un granché, non c’è molto da visitare
qui.- mi rispose ridacchiando.
Dopo ci spostammo in
sala da pranzo per cenare, continuammo a parlare di tutto, Jacob era
davvero
simpatico!
La serata
passò in modo piacevole fino a quando non arrivò
il momento dei saluti. Jacob mi salutò
con un luminoso sorriso e la promessa che alla prima giornata di sole
sarebbe venuto a rapirmi per
mostrarmi le “meraviglie” di Forks.
Dopo aiutai la nonna a
sparecchiare e poi andammo a letto. La domenica passò
lentamente soprattutto
il pomeriggio, ero in casa da sola perché la nonna era stata
invitata da una sua amica per il tè e una
partita a carte, io non ne avevo molta voglia. Mi sembrava fin troppo
strano che Alice non mi avesse
telefonato o non fosse già venuta a trovarmi, in fondo
doveva aver visto sparire il mio futuro a causa
di Jake, mi aspettavo che mi mettesse in guardia o che mi dicesse di
non vederlo più, e invece nulla.
Temevo per quello che sarebbe potuto accadere il giorno seguente.
Grazie grazie per i vostri commenti!!
Recensioni:
Vichy90: Come avrai
capito anche a me piace un Edward un po' stronzetto, ma non voglio
anticipare niente!!
Questa domanda me l'hanno gia fatta comunque sì lo sanno ed
è per questo che tutti stanno un pò alla larga!!
XD
Kumiko_Chan_:
Insulti a parte era il mio intento dipingere Edward un po' bastardino.
Per gli altri Cullen non
c'era motivo di cambiarli mi piacciono così come sono!! Per
il tuo piano di distruzione, credo proprio che
informerò Alice così poi potrete mettervi
daccordo!! Mhuahua me pazza *_* baci
bella95: Emmett
piace un sacco anche me è un simpaticone! Chissà
perchè Alice fa sempre questo effetto
non ho ancora trovano nessuno che mi dica che il follettino non
è aderabile!! Il fatto che Edward ed Elisa
possano andare daccordo mah chissà lo vedremo!! XD Grazie
ancora!!
Saretta__Trilly__:
Alice era sicura del futuro e quindi ha deciso di far provare il
brivido del pericolo ad Elisa!
Se fosse arrivato davvero Eddy sarebbero stati guai!! Hai un buon
intuito ma, nel caso così fosse, temo che
le cose saranno un po' più complicate. Comunque non posso
dirti niente di più altrimenti poi non leggi
più!! :P
momo: Hai
pienamente ragione, sono andata un pò troppo di fretta,
adesso ho rimediato..ops!! :P
Pensa che io ero partita per scrivere un EdxBella ma poi mi sono
ritrovata a scrivere questa, e ho pensato
perchè non pubblicarla, non riscquoterà gli stessi
consensi ma almeno proviamoci!
Grazie per i complimenti!! Baci
Grazie anche a chi legge soltanto!! XD
Grazie a chi
ha messo la
FF tra i preferiti:
1 - Ali96
2 - BabyPrincess
3 - bella95
4 - BellaCullen88
5 - catedarling
6 - edward bella
7 - gegge_cullenina
8 - ornella
9 - SorryViOLENTKiSS
10 - Marty Vampire
11 - momo
Grazie a chi ha messo la
FF tra le seguite:
|
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Capitolo 15 *** 14. Strane sensazioni ***
Ciao a tutte!! Scusate ma
sono di frettissima quindi senza ulteriore indugio vi lascio
al capitolo!!
Buona lettura!! XD
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Edward
14.
Strane sensazioni
Il fine settimana
passò lento: per noi il tempo scorreva sempre lentamente,
specialmente quando
sai di avere l’eternità davanti. Non ci furono
eventi particolari, se non il fatto che Alice ebbe delle
visioni particolari che non fece in tempo a nascondermi, anche se
avrebbe voluto, ne ero sicuro.
La maggior parte di esse riguardavano Elisa; era spesso nei pensieri di
quel folletto. In alcune la
si vedeva scomparire, e poi buio, non avevo mai visto Alice perdere una
visione, forse era proprio
colpa dei licantropi come suggeriva il libro della Meyer, ma non
essendo mai accaduto non
potevamo esserne certi. Di questo però non parlammo con
nessuno, gli unici a saperlo eravamo
noi due. Alice voleva a tutti i costi andare a sincerarsi delle
condizioni di Elisa ma essendo sabato
notte cercai in tutti i modi di dissuaderla, non era il caso di far
prendere un colpo a quella piccola
umana solo per vedere che fosse ancora tutta intera. Per fortuna
riuscii nel mio intento aiutato dal
fatto che le visioni di Alice tornarono normali.
Domenica fu tranquilla,
andai a caccia con Jasper, il suo autocontrollo con era ancora perfetto
e
non era il caso di correre dei rischi; quanto a me, se avevo davvero
intenzione di parlare civilmente
con Elisa, o almeno tentare di farlo, era il caso che prendessi qualche
precauzione. Verso sera alla
nostra caccia si unì anche Emmett, così passammo
tutta la notte fuori fra caccia e finte battaglie
tra di noi, più vincevo contro il mio fratello orso e
più questo voleva combattere, era incorreggibile!
La mattina
iniziò come al solito, monotona. Attesi l’ora di
trigonometria in comune con Elisa per
tentare di parlarle, ma tutti i miei buoni propositi andarono a farsi
benedire, non avevo il coraggio
di fare la prima mossa.. possibile che fossi anche codardo? Ebbene
sì nella lista dei miei difetti
potevo annoverare anche questo! La solita routine era ripresa,seppur
con qualche modifica,
lei continuava a essere amica di Alice e iniziava ad esserlo anche con
i miei fratelli.
Invece per quello che concerneva il sottoscritto, il nostro "rapporto"
(se si poteva chiamare tale!)
era rimasto uguale: durante le nostre lezioni di trigonometria, io ed
Elisa continuavamo
ad ignorarci.
Per tutto il mese successivo tutto restò immutato, fino a
quando decisi che dovevo provarci, mi
sentivo estremamente in colpa per come mi ero sempre comportato.
Sperando che non fosse
troppo tardi.
Quel martedì
decisi che sarebbe stato "il giorno", non potevo continuare ad andare
avanti così.
Alle prime luci dell’alba tornammo a casa dopo una nottata di
caccia, mi concessi una doccia
calda, era estremamente piacevole sentire il calore
dell’acqua scivolare su di me e scardarmi,
seppure per poco. Uscendo dal bagno trovai sul mio divano un paio di
jeans chiari e una
maglioncino nero a maniche lunghe.
- Alice non credo di
aver bisogno che mi prepari la roba da vestirmi per andare a scuola!-
dissi
ridacchiando, se era ancora in casa di certo mi avrebbe sentito.
- Certo che lo so, ma
nella mia visione eri vestito così e stavi bene, e dato che
ti ho già visto così
non fare tante storie e sbrigati o arriveremo in ritardo!- era entrata
nella mia stanza senza bussare,
come suo solito, ma era raggiante e come potevo rimproverarla o
disobbedirle? Così annuii
sorridendo e le feci cenno di uscire cosicché potessi
prepararmi.
Arrivammo a scuola
leggermente in ritardo Elisa era già arrivata, con
un’abile manovra parcheggiai
nello spazio accanto alla sua auto. Voltai la testa verso la sua
macchina ma l’unica cosa che vidi,
oltre alla testa di Alice che imitava la mia mossa, era che
l’abitacolo era vuoto; scesi e insieme
alla mia famiglia andammo verso l’ingresso.
“Credimi non
vorrei dirtelo, ma è arrivata a scuola prima solo per non
incontrarci, pensa che già
in classe.”
Pensò Alice in tono mesto.
- Sbagli, non
è arrivata in anticipo per non incontrarci, solo per non
incontrarmi, e poi lo sai
benissimo che ti adora.- dissi tentando di rassicurarla. Una strana
sensazione si propagò dentro
me.. cos’era? Non seppi darle un nome.. ma ero certo che non
dovevo provare una cosa del
genere, volevo solo scusarmi e basta.
“Edward tutto
ok?” Jasper era allarmato, feci un cenno
affermativo col capo. Meno male che lo
aveva solo pensato altrimenti chissà cosa avrebbe fatto sua
moglie! In questi casi era frustrante
non avere un minimo di privacy. Ci salutammo andando ognuno alle
proprie lezioni.
Ci rincontrammo in sala
mensa. Quando giunsi al tavolo notai che Alice a Rose non erano
presenti
provai a rintracciarle con la mente. Stavano arrivando, ma non erano
sole fra loro c’era Elisa,
indossava in paio di pantaloni neri con sopra una maglietta bianca e un
maglioncino senza maniche
a rombi verdi e neri, notai con piacere che il verde le donava..
aspetta.. con piacere? Stavo
ricominciando a perdere colpi, dannazione!
“- Grazie per
l’invito ma direi che non sarebbe una buona idea, non so se
avete presente cos’è
successo
l’ultima volta, almeno tu Rosalie..- riprese il
discorso Elisa.. ma di che invito stavano
parlando?
- Chiamami pure Rose.-
disse con un sorriso, Elisa cominciava a piacerle, secondo lei
sapeva come tenermi testa, e brava Rosalie!
- Ok.. Rose, comunque mi
sento di dovervi dire di no.-" Disse abbassando
la testa, stavano
facendo il loro ingresso in mensa. Ora potevo vederle e sentirle
tranquillamente. Aspettarono che
Elisa prendesse da mangiare e poi la accompagnarono verso il nostro
tavolo.
- Almeno questo..- le
aveva bisbigliato Alice. Elisa si era fermata a metà strada
e scuoteva il capo,
mi concedevo di guardarla di sottecchi.
- Se Edward prova anche
minimamente a parlarti come l’ultima volta giuro che lo
faccio a pezzi!-
“Capito
fratellino??” Una Rosalie
così protettiva ancora non l’avevo vista. Ma
allora Alice non aveva
parlato a Rose delle mie intenzioni? Strano. In compenso le parole di
mia sorella parvero
tranquillizzare la ragazza che a passo incerto continuò ad
avvicinarsi.
- Ciao piccola! Allora
è vero che sei coraggiosa!- le disse Emmett con un risata,
il solito pagliaccio!
Ma funzionò, la fece ridere. Poi si accomodarono: Rose prese
posto accanto a me, al suo fianco fece
sedere Elisa e dall’altra parte prese posto Alice.
- Non direi che sono
coraggiosa, no davvero.- rispose timidamente; Jasper la
salutò con un cenno
della mano e lei ricambiò con un sorriso, poi siccome la
stavo guardando si sentì osservata e spostò
il suo sguardo su di me.
- Ciao.- dissi
gentilmente volevo farle capire che non ero arrabbiato e se possibile
cancellare l’episodio
accaduto a casa Cullen. Ma in quel momento qualcosa in lei
cambiò, mi guardò con uno sguardo
che potrei definire carico d’odio e disprezzo, mi fece gelare
il sangue nelle vene, se così si può dire!
Subito dopo si voltò di scatto nascondendomi il suo viso.
Volevo sapere cosa fosse successo.
Provai allora a sondare la sua mente, ma non fu come accadeva di solito
in precedenza.. non riuscii a
raggiungere i suoi pensieri sentivo solo ciò che avevo letto
nel suo sguardo. Ma non avrebbe potuto
sfuggirmi ancora per molto. Così decisi di allontanarmi dal
tavolo e quindi dalla mensa, sarebbe
stato più semplice.
- Ehi Edward dove vai?-
chiese Alice con fare innocente.
- A fare due passi,
oggi i pensieri degli studenti sono molto più rumorosi del
solito, necessito di un
po’ di tranquillità, sempre se per voi il mio
agire non comporta particolari problemi.- mentii non
amavo particolarmente stare al suo gioco, anche se quel mostriciattolo
sapeva giocare bene! Tutti
stavano pensando che il mio comportamento fosse dovuto al fatto che
Elisa si fosse aggiunta a
noi, tranne Jasper. Egli aveva avvertito le emozioni di Elisa e anche
le mie.
- Gradirei non essere
giudicato. Realmente non tollero i pensieri del resto della mensa.
Elisa non è
per colpa tua,- dissi incrociando nuovamente il suo sguardo, sembrava
rasserenata da questa mia
confessione. - e vi prego di credermi.- mi affrettai ad aggiungere. Poi
uscii rapidamente all’esterno.
Mi sedetti su una
panchina e attesi la fine della pausa pranzo dopodiché
raggiunsi l’aula di
trigonometria e presi posto al mio banco e la aspettai.
Guardavo fuori dalla
finestra escogitando il modo migliore per farmi perdonare quando
percepii il
suo odore, avevo fatto bene ad andare a caccia sarebbe stato
più facile resisterle.
Una volta seduta sistemò i libri sul banco, si
guardò in giro forse sperando che il professore arrivasse
in anticipo, insomma faceva di tutto per non voltarsi nella mia
direzione.
- Non avrei mai pensato
che l’essere ignorato potesse essere così
fastidioso.- dissi in tono fra il
sarcastico e il rassegnato, ma sortì l’effetto
desiderato. Si voltò verso di me, i nostri sguardi si
incatenarono. Interruppi il contatto visivo, volevo che mi parlasse.
- Mi dispiace Cullen,
ma sei stato tu il primo a cominciare.- disse col volto leggermente
arrossato
a abbassando lo sguardo.
- Già, non
posso che darti ragione.- dissi mentre il professore si apprestava ad
iniziare la sua
lezione. - Volevo chiederti una cosa. A fine lezione o prima di
ritornare a casa avrei bisogno di
scambiare due parole con te, quella volta a casa mia non sono riuscito
nel mio intento..-
- Mi sembra che durante
la mia ultima visita tu sia riuscito benissimo nel tuo intento.. io..
io non
so a che gioco tu stia giocando ma gradirei restarne fuori.- disse
interrompendomi la guardai
stranito e uno strano peso mi si formò all’altezza
dello stomaco, mi sentivo in colpa?
Sì, decisamente. Stavo per controbattere quando il
professore richiamò la nostra attenzione.
Quando a fine lezione
la campanella suonò Elisa uscì
dall’aula con una certa fretta, decisi che se
non si fosse fermata all’uscita della scuola avrei rinunciato
ai miei propositi.
Quando uscii dalla mia ultima lezione, mi diressi velocemente verso il
parcheggio.
Ma quando fui accanto alla mia auto mi accorsi che lei non
c’era, era già andata via.
Grazie grazie per i vostri commenti!!
Recensioni:
bella95: Eh già il
lupacchiotto non poteva mancare, tutto sommato la presenza di Jake
farà bene
al nostro Eddy..
Kumiko_Chan_: Lo ammetto di
solito Jacob non mi sta molto simpatico, ma stavolta spero che sia
diverso.. almeno per me lo è! Sono suriosa di sapere cosa ne
penserai più avanti.. Baci
momo: Hai un ottimo intuito..
infatti Alice aveva visto, o per meglio dire non aveva visto il futuro
di Elisa
e si era agitata un pò.Ho saltato la parte in cui Edward
tentava di tranquillizzarla, per non rendere noioso
il chappy anche perchè quello che mi interessava erano i
pensieri di Eddy.. spero che ti sia piacuto lo
stesso.. Baci
Saretta__Trilly__: Alla
fine ho deciso di far partecipare anche Jake, mi sembrava che mancasse
qualcosa
alla FF. Sarà presente anche nei chappy seguenti, un pò
qua e un pò là.. Ciao ciao
Grazie anche a chi legge soltanto!! XD
Grazie a chi
ha messo la
FF tra i preferiti:
1 - momo
2 - Ali96
3 - BabyPrincess
4 - bella95
5 - BellaCullen88
6 - catedarling
7 - edward bella
8 - gegge_cullenina
9 - Marty Vampire
10 - mihael keehl
11 - ornella
12 - SorryViOLENTKiSS
Grazie a chi ha messo la
FF tra le seguite:
|
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Capitolo 16 *** 15. Vacanza forzata ***
Ciao a tutte!! Anche
stasera sono di corsa.. vado alcinema a vedere NEW MOON!!!
Me felice *_* XDD
Buona lettura!! XD
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Elisa
15.
Vacanza forzata.
Durante l’ora
di trigonometria tentai si rimanere concentrata sulla lezione, era
difficile, continuavo
a pensare all’espressione che aveva Edward mentre parlava.
Sembrava realmente dispiaciuto, ma
non era il caso di perdersi il questi pensieri; soprattutto con lui
accanto che riusciva a leggermi
nella mente. Finita la lezione uscii rapidamente dall’aula,
non mi sentivo per niente bene. Andai
in segreteria dove chiesi alla signorina Cope un permesso per poter
tornare a casa.
Appena entrai dalla
porta di casa Marie mi venne subito incontro.
- Eli come mai sei
già a casa, hai una pessima cera! Cos’è
successo?- allarmata posò una mano
sulla mia fronte. - Tesoro scotti! Vieni ti accompagno in camera
così puoi metterti a letto mentre
io cerco il termometro.- obbedii.
Il termometro segnava
38 gradi così dopo aver preso la medicina mi misi a dormire.
La sera non scesi per
cena, la nonna mi portò il classico brodino di pollo in
camera.
La mattina dopo trovai
un messaggio sul display del mio cellulare.
Ciao
come ti senti? So che hai la febbre,
ma ti farebbe piacere se venissi a trovarti
dopo la scuola?
Alice
Che carina, stava diventando davvero una buona amica. Dopo aver
risposto che stavo
un po’ meglio e che poteva venire, così decisi di
scendere per mettere qualcosa sotto i denti.
Alice arrivò
in perfetto orario. Marie l’accolse in casa e poi le
indicò la mia stanza e quasi
simultaneamente Alice apparve nella mia stanza; portava un paio di
pantaloni bianchi e una
camicetta blu con sbuffi a balze lungo la chiusura a bottoni.
- Ciao!- disse
abbracciandomi, che bella sensazione era così fresca! -
Mamma mia quanto sei
calda! La febbre non è ancora scesa giusto?-
- Non è
andata via del tutto ma si è abbassata. Ieri dopo la lezione
con tuo fratello sono andata
subito in segreteria, mi girava la testa così mi sono fatta
fare un permesso per uscire e sono
venuta direttamente a casa.- dissi tutto d’un fiato.
- Questo spiega il
perché non ho visto niente. Hai agito prontamente e quindi
non avendo riflettuto
sul da farsi non mi hai dato tempo per formulare una visione.- disse
con fare pensoso. Sedeva sul
mio letto a gambe accavallate, il viso appoggiato a una mano mentre il
suo sguardo si perdeva
verso un punto lontano. - Eravamo preoccupati, Edward è
stato il primo ad arrivare al parcheggio,
ci disse che la tua auto era sparita e pretendeva una spiegazione da
me.- concluse con una scrollata
di spalle.
- Come sarebbe a dire
che pretendeva una spiegazione da te, non capisco..- dissi mettendomi
meglio
a sedere.
- Beh ogni tanto
dò una sbirciatina il tuo futuro, sei mia amica e mi
preoccupo per te, ma di solito
gli tengo nascoste le visioni. Edward pensa che tu sia andata via
perché non volevi parlare con lui,
e pretendeva un avvertimento riguardo a questo tuo rifiuto. Pensa che
è da ieri che non ci parliamo
più perché non crede che tu sia malata, e non
crede nemmeno al fatto che io non abbia visto niente
per il semplice fatto che hai agito d’istinto.- era triste,
lo vedevo bene. Povera Alice non volevo
vederla così abbattuta.
- E tu non
sopporti il fatto Edward si comporti così, lui non ti parla
perché pensa che tu mi stia
coprendo. E dato che gli vuoi bene ci stai male.- conclusi, Alice mi
guardò annuendo. - Beh dimmi
quello che devo fare.. e io lo faccio! Sono tua amica o sbaglio?- mi
sorrise abbracciandomi
nuovamente.
- Mi aiuteresti anche
se dovessi parlare faccia a faccia con Edward?- Mi irrigidii. Ehm..
sì.. direi che
forse sarei riuscita a rimanere lucida.. beh per lo meno ci potevo
provare. Annuii.
- Quindi come pensi di
fare, hai già in mente qualcosa?- chiesi titubante.
- Beh in effetti
un’idea l’avrei, te la sentiresti di parlargli oggi
o se preferisci gli chiederò di venire
domani.- la situazione non cambiava di molto, almeno in
queste condizioni se avessi fatto una
delle mie solite gaffe almeno avrebbe pensato che era a causa della
febbre.
- Mi sembra di non
avere molte alternative. Tanto prima o poi dovrò
affrontarlo.. oggi va bene.-
dissi cercando di sembrare determinata.
- D’accordo
allora manderò Edward a farti visita. Tu intanto cerca di
guarire.- disse alzandosi e
dandomi un leggero pizzicotto sulla guancia..
- Va bene, ci
sentiamo.. e grazie per essere venuta.- dopo che Alice se ne fu andata
mi rimisi a
sonnecchiare.
Mi svegliai un paio
d’ore dopo e decisi di leggere un po’. Per cena
scesi in sala da pranzo con la
nonna poi guardammo un film insieme e successivamente andammo a
dormire.
Fu solo dopo aver spento la luce che mi ricordai quello che sarebbe
dovuto accadere: Edward
doveva venire a farmi visita, dovevamo parlare ma non si era fatto
vivo. Ero sicura che se fosse
venuto qualcuno di certo Marie me lo avrebbe detto. Presi il cellulare
e scrissi un massaggio ad Alice.
Ciao
Alice non credo che Edward sia
venuto
oggi, è successo qualcosa?
Elisa
Per una manciata di minuti attesi la risposta di Alice, di solito era
piuttosto veloce, ma quella sera
non fu così e alla fine mi addormentai.
Quella notte ebbi un
brusco risveglio a causa di un rumore, accesi la lampada sul comodino e
scattai a sedere, tentai di guardarmi intorno ma la testa mi girava
insistentemente così fui costretta a
sdraiarmi di nuovo chiudendo gli occhi.
- Scusami non volevo
spaventarti.- aprii immediatamente gli occhi trovando Edward Cullen in
piedi
accanto al mio letto.
Grazie grazie per i vostri commenti!!
Recensioni:
Vi chiedo solo due cose:
1 - Non uccidetemi per come ho fato finire il chappy, è solo
che era venuto lungo e così ho pensato
di spezzarlo..
2 - Ai commenti risponderò martedì..
perchè adesso devo andare via!!
Scusate ancora baciotti a tutte!!
Grazie anche a chi legge soltanto!! XD
Grazie a chi
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1 - momo
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5 - BellaCullen88
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7 - edward bella
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10 - mihael keehl
11 - ornella
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FF tra le seguite:
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Capitolo 17 *** 16. Preoccupazioni ***
Ciao a tutte!! Mi scuso
ancora per come ho fatto finire l'ultimo Chappy ma spero
di farmi perdonare con quelli che posterò questa settimana..
Buona lettura!! XD
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Edward
16.
Preoccupazioni
“Cos’è
successo?” I pensieri allarmati di Alice
giunsero prima del suo arrivo e, ad essi si aggiunsero
quelli del resto della mia famiglia.
Quando arrivarono
tutti, mi trovarono in piedi appoggiato alla Volvo, feci loro segno di
salire in auto.
- Alice sono piuttosto
in collera con te!- dissi durante il nostro ritorno a casa. - Potevi
almeno
comunicarmi che non mi avrebbe aspettato, avrai sicuramente avuto una
visione in merito.- se sapeva
che Elisa non sarebbe rimasta, che senso aveva illudermi?!
- Ti giuro che non ho
avuto nessuna visione, non sapevo nemmeno che non si sarebbe presentata
fino
a quando non ho avuto la visione di te arrabbiato.. ti prego di
credermi.- disse con tutta la sincerità
che poteva, almeno le avrei concesso il beneficio del dubbio.
Arrivati a casa ognuno
di noi si dedicò ai propri passatempi, io ed Alice giocammo
a scacchi, fino a
quando questa non ebbe una visione.
“Era
l’interno di una stanza da letto che non conoscevo; la
visione si spostò su due ragazze sedute sul
letto, una era mia sorella e l’altra era Elisa: non aveva un
bell’aspetto, i capelli erano leggermente
arruffati, il viso pallido; sembrava stanca anche se nei suoi occhi
potevo vedere che era felice di quella
visita. Doveva essere malata perché, oltre
all’aspetto non proprio sano, indossava un pigiamone rosa
pallido, la faceva sembrare ancora più piccola, ed era per
metà nascosta sotto le coperte.”
- Visto ti avevo detto
che c’era un motivo se non era lì ad aspettare?
Probabilmente non si sentiva bene
ed è andata a casa senza pensarci particolarmente ed
è per quello che non ho avuto nessuna visione.-
disse Alice subito dopo il temine della visione. Sbuffai frustrato:
odiavo quando aveva ragione. Mi alzai
andandomi poi ad accomodare sullo sgabello di fronte al mio pianoforte,
aprii il coperchio accarezzando
i tasti bianchi e neri ma stando attento a non far suonare alcuna nota:
era un po’ che non suonavo,
non avevo più l’ispirazione. L’ultima
volta era successo quando Elisa era venuta a farci visita e
l’avevo
trattata male. Mi allontanai di scatto dal pianoforte rifugiandomi
nella mia stanza.
Il giorno dopo al
temine delle lezioni Alice sfoggiò la sua Porche per andare
a trovare Elisa, io partii per
andare a caccia con Esme poco prima del ritorno di mia sorella.
Tornammo a casa tardi, considerando
che Carlisle era già uscito per andare in ospedale a fare il
turno di notte.
Salii nella mia stanza
e accesi lo stereo, mi rilassai sul divano lasciandomi trasportare
dalle note di Chopin.
Passarono un paio
d’ore quando i pensieri di Alice si fecero fin troppo
rumorosi prima che lei stessa
irrompesse nella mia stanza.
- Edward ti
prego di scusarmi, mi sono dimenticata di dirti una cosa estremamente
importante!-
- Prego Alice entra
pure.- dissi sorridendo ironico e mettendomi seduto poi la guardai,
sembrava
seriamente preoccupata. - Cosa accade?-
- Non ti ho riferito
cosa mi ha detto oggi Elisa.- la guardai impaziente facendole segno di
continuare.
- Beh abbiamo parlato
di ciò che è accaduto ieri e mi ha detto che
accetta di parlare con te. E poi il
motivo per il quale ieri non è rimasta era esattamente
quello che avevamo intuito dalla mia visione.-
mi guardò soddisfatta.. c’era proprio bisogno di
essere così saccente?
- D’accordo.
Quando si rimetterà e tornerà a scuola le
rinnoverò la mia richiesta.-
- Veramente le ho
chiesto se le poteva andare bene anche oggi. E ha risposto di
sì.-
- Oggi? Ma Alice
è mezzanotte passata come posso presentarmi a casa sua nel
cuore della notte?-
stava forse uscendo di senno?
- Lo so ma
è.. preoccupata..- preoccupata per.. me? Ero letteralmente
senza parole. - E’ per questo
che ti ho detto che mi sono dimenticata. Dovevo dirtelo al tuo rientro
ma sai Jazz.. mi ha tenuto
piuttosto impegnata..- disse maliziosamente. Alzai una mano per fermare
quel fiume di parole e
immagini mentali..
- Ti prego non scendere
in particolari, penso di essere, mio malgrado, piuttosto informato al
riguardo.- mi rispose con un risolino. “Scusa!”
- Fatto sta che
poc’anzi mi ha mandato un messaggio chiedendomi se era tutto
ok dato che non ti
eri presentato per fare questa famosa chiacchierata.- mi disse
ricomponendosi; rimasi ancora più
sbalordito, Alice sicuramente lo notò perché mi
disse – Beh, pensaci e fai ciò che credi sia
giusto.-
si sporse verso di me baciandomi sulla guancia e, accarezzandomi il
braccio, si alzò uscendo in un
lampo dalla mia stanza e lasciandomi solo con i miei pensieri.
Allora voleva
seriamente parlare con me; cosa poteva averla spinta a prendere questa
decisione?
Cosa l’aveva portata a mutare quello sguardo d’odio
che mi aveva riservato in sala mensa? Più ci
pensavo e maggiori erano gli interrogativi che si formavano
all’interno della mia testa. L’unico modo
per soddisfare la pressante curiosità che cresceva dentro di
me era quello di andare da lei.
Passarono un paio
d’ore mentre decidevo sul da farsi poi, quasi senza
accorgermene, mi ritrovai a
correre attraverso la città addormentata diretto verso casa
sua. Arrivato a destinazione mi arrampicai
su un albero disposto davanti a quella che pensavo fosse la sua stanza,
cosa diavolo ci facevo lì nel
bel mezzo della notte? Non volevo forse delle risposte? La mia
curiosità mi implorava di ottenere
ciò che bramavo, ma se fossi entrato in quella stanza sarei
riuscito a tenere a bada l’altro lato della
mia bramosia?
Mi spinsi fino al
davanzale della finestra certo che sarei stato in grado di andarmene al
primo segno
di cedimento. Così, con movimenti rapidi e silenziosi, aprii
la finestra e come un fantasma scivolai
all’interno della stanza di Elisa.
La stanza era satura
del suo odore, quell’odore così zuccherino e
rinfrescante, chiusi gli occhi e
inspirai: dovevo abituarmi. Elisa dormiva profondamente, il respiro era
regolare, l’espressione
tranquilla la faceva sembrare ancora più indifesa. Mi
insinuai nella sua mente chissà cosa stava
sognando? Mi avvicinai al letto, ancora non capivo come mai la distanza
tra noi potesse influire sul
mio potere.
Nel sogno Elisa era nel
folto del bosco ed era tranquilla, parlava e rideva con qualcuno. Poi
si girò
verso il suo interlocutore e quel che vidi mi lasciò basito,
ero io.
Feci un passo indietro
e accidentalmente urtai una sedia che cadde rovinosamente a terra, ero
così
scioccato che non pensai minimamente a fermarla.
Elisa si
svegliò immediatamente con il cuore che batteva
all’impazzata, mi nascosi quando la vidi
accendere la luce della lampada sul comodino e sedersi di scatto, per
poi lasciarsi ricadere sul cuscino,
si portò una mano sulla fronte. Mi avvicinai senza far
rumore,
- Scusami non volevo
spaventarti.- dissi tentando di modulare la mia voce perché
suonasse dolce e
rassicurante. Elisa aprì immediatamente gli occhi, il suo
cuore perse qualche battito: probabilmente
non si aspettava di trovarmi lì, e forse non ci sarei dovuto
essere. Allungò una mano sul comodino
afferrando gli occhiali e indossandoli con gesto automatico.
- Cosa ci fai qui?- si
portò a sedere guardandomi confusa.
Non avevo avuto
occasione di vederla con gli occhiali, non li portava mai
“ancora non mi ci vedo”
erano state queste le sue parole. Invece non stava male, le davano
un’aria più intellettuale, riuscivo
quasi ad immaginarla in salotto seduta accanto al camino con un libro
in mano. Mi riscossi tornando
alla realtà.
- Alice mi ha detto che
avevi bisogno e sono venuto.- dissi cercando di convincerla delle mie
parole
e tentando di calmarla addolcendo, oltre alla voce, anche lo sguardo.
- Già ma
siccome tua sorella è venuta a trovarmi nel pomeriggio mi
aspettavo che tu venissi nel corso
della giornata e non nel cuore della notte. Perché sei
venuto adesso? Come sei entrato? Che ore
sono?- nonostante le sue condizioni era piuttosto sveglia e attenta,
avrei dovuto fare attenzione a
non scoprire troppo le mie carte.
- Tranquilla, ti
spiegherò..- mi avvicinai circospetto tenendola sottocchio -
prima però posso mandare
un messaggio?- indicai la sedia che avevo urtato, dopo averla svegliata
di soprassalto l’avevo rimessa
al suo posto. - Posso?- Elisa annuì aggrottando le
sopracciglia. Era forse curiosa? Mi sedetti e presi
il cellulare; scrissi ad Alice che aveva ulteriormente ragione, Elisa
non sembrava intimorita dalla mia
presenza a parte le sua espressione confusa sembrava piuttosto a suo
agio. Strano. Chiusi il telefono
con un sorriso.
Quando sollevai lo
sguardo vidi che mi osservava pensierosa.
- Da dove preferisci
che cominci?- presi un respiro profondo e bruciante prima di parlare,
improvvisamente nervoso.
- Da dove vuoi.
Comincia da quello che ti ho chiesto, da quello che ti ha detto Alice;
da quello che
volevi dirmi a scuola, o forse dal perché non parli con tua
sorella. Basta che mi spieghi, prima che io
rischi la pazzia.- parlò con tono un po’
più alto passandosi una mano fra i capelli, agitata.
- Forse sarebbe meglio
se tornassi domani,- mi sporsi verso di lei e posai una mano sulla sua
fronte,
era bollente. Un fiotto di veleno inondò la mia bocca,
deglutii - la febbre si sta alzando..- feci per
alzarmi, dovevo andarmene. Avevo sbagliato, non ero pronto a un
contatto diretto con lei.
- No, ti prego siediti
e raccontami.- disse sfiorandomi il braccio, la guardai negli occhi:
non sembrava
essersi accorta di quel suo gesto così naturale. Nel suoi
occhi trovai una richiesta silenziosa, era
strano come mi faceva sentire. Tornai seduto sulla sedia osservandola
attentamente.
- Sapevo che Alice era
venuta a trovarti, ero arrabbiato con mia sorella, e forse sai anche il
motivo..-
assentì ma non parlò, dovevo continuare io - ma
non capisco perché mi hai chiesto perché non
parlo
più con lei, non è affatto vero.-
- Ma è
ciò che mi ha detto Alice.. eri arrabbiato perché
credevi che avesse avuto la visione sul mio
ritorno a casa e che non avesse voluto dirtelo. Così ti sei
arrabbiato e hai smesso di parlarle, sembrava
veramente giù.- era convinta delle sue parole. Si era fatta
abbindolare da Alice, lei mi aveva attirato
verso Elisa con l’inganno, ed era riuscita a tenermi
all’oscuro di tutto, era un vero genio del male!
- Non è
affatto vero, Alice è un’ottima attrice, ma tu sei
un po’ troppo credulona.- dissi prendendola in
giro, sorridendo di sghembo. Il suo sguardo si fece vacuo, dio quanto
avrei voluto sentire i suoi
pensieri! Ma avevo promesso, e mi sarei scoperto se lo avessi fatto.
- Quando è
ritornata a casa ci ha avvertito che eri malata e mi ha detto che eri
disposta a darmi una
seconda possibilità dato che non ero riuscito a spiegarmi a
scuola.-
- Beh siamo pari, Alice
riesce a mettere nel sacco anche te, ma com’è
possibile?- sorrideva incredula.
- Alice è
molto furba e, nel corso di questi anni, è diventata molto
brava a celarmi i suoi pensieri, a
nasconderli dietro altre cose quindi..- scossi la testa tornando serio.
Decisi di dire una mezza verità un
po’ per coprire Alice. - Comunque, tornando a noi, sono stato
indeciso fino ad ora su quando venire,
non ero sicuro che la signora Rosemberg avesse piacere che mi
presentassi a casa sua per parlare con
sua nipote, sapendo come mi ero comportato con te.- in effetti era la
verità: non sapevo se mi sarei
mai presentato a casa sua. Forse anche se lo avessi saputo durante il
giorno mi sarei deciso per venire
ugualmente di notte. - Poi stanotte Alice è salita nella mia
stanza dicendo che eri preoccupata perché
non mi ero fatto vivo e così eccomi qua.- abbassò
lo sguardo torturandosi un labbro con i denti.
- Cullen, tu dai per
scontato un sacco di cose, alla nonna non ho detto niente.-
rialzò lo sguardo su di
me. Questa proprio non me l’aspettavo. - Comunque adesso che
ho scoperto il perché non sei venuto
prima e che Alice ci ha fatto fare il suo gioco, io non ho
più niente da dirti. Dovevo provare a
convincerti a fare pace con lei..- mi nascose il suo sguardo,
così non vale piccola. Guardami.
- Poteva essere
interessante..- proruppi malizioso, le mie parole sortirono
l’effetto desiderato, i suoi
occhi furono nuovamente nei miei. Celavamo mille domande. - Nel senso
che mi sarebbe piaciuto
vederti tentare di convincermi a fare pace con Alice.-
l’avevo punta sul vivo: offesa?
- Cullen ci sono cose
che non sai di me.. anche io ho i miei assi nella manica!- mi piaceva
stuzzicarla e
lei stava al gioco, forse avevo imparato a non andarci giù
pesante.
- Ti andrebbe allora di
ascoltarmi?- dissi tornando al motivo per cui ero lì. -
Sempre se non sei stanca
altrimenti me ne vado, potrei tornare domani.- se fossi ritornato si
sarebbe comportata nuovamente
così, o era solo per stanotte? - Capirei in fondo sono le
5.30 del mattino, per me non è un problema
ma per te..- mi osservò con curiosità, fece per
parlare ma poi richiuse la bocca e prese a mordersi il
labbro inferiore.. anche i gesti più banali mi attiravano
verso di lei.
- Hai ragione sono un
po’ stanca, ma ho tutto domani per dormire quindi, se ti va
di spiegarmi.. sai,
sei strano Cullen.- eh già non aveva tutti i torti,
involontariamente sorrisi.
- Me lo dicono tutti, o
meglio lo pensano tutti!-
- Posso farti una
domanda senza che ti arrabbi?- annuii: finalmente dava voce ai suoi
pensieri. - Sei
cambiato. Perché?- perché? Già.. forse
perché semplicemente non lo sapevo, lei mi faceva sentire
strano. Perché sono un ipocrita e ti avevo giudicata senza
conoscerti.
- Ti volevo parlare
proprio di ciò. Infatti volevo chiederti scusa, per le mie
parole, avevi perfettamente
ragione sono stato poco rispettoso e cafone. Spero potrai perdonarmi
per tutto ciò che ho detto.- la
verità proruppe dalle mie labbra. Era strano, volevo che mi
perdonasse. Restammo in silenzio a fissarci
per qualche minuto. Cercai nei suoi occhi, non capendo se ero
stato perdonato, incatenai il suo sguardo
al mio.
- Perché?
Cos’è successo per farti cambiare e chiedermi
scusa?- voleva capire, le scuse non erano
sufficienti. Non potevo spiegarle senza espormi
ulteriormente, mi spostai quasi involontariamente sul
letto accanto a lei fronteggiandola. Mantenni il contatto visivo e
parlai con voce dolce carezzevole,
tentando di essere estremamente persuasivo.
- Dimmi, puoi
perdonarmi?- i suoi occhi si fecero vacui e mi sembrò che
avesse assentito, quando sentii
i pensieri della signora Rosemberg. Mi voltai verso la porta, Elisa
fece lo stesso. Mi sporsi verso di lei e
le sussurrai all’orecchio. - Mettiti giù e fai
finta di dormire!- Mmmh.. che buon profumo! Mi allontanai
di scatto prima che potessi fare qualcosa di sbagliato. Spensi la
lampada, rimisi a posto la sedia e mi
nascosi nel buio.
Quando la porta si
richiuse accarezzai la fronte di Elisa, ripetendo il gesto di sua
nonna, Marie aveva
ragione: la febbre si era alzata ulteriormente.
- Sarà
meglio che ora me ne vada. Più tardi farò venire
Carlisle per farti visitare.- mi voltai si era agitata
per colpa mia, ed era peggiorata.
- Ma non dovevamo
parlare? Non mi hai ancora dato risposta. Io.. probabilmente non
dovrei.. ma
voglio sapere.-
- Marie ci ha sentito
parlare, è per questo che è venuta a controllare,
ma ora pensa che tu stia parlando
nel sonno per colpa della febbre alta.- le spiegai, dovevo andarmene.
Sul suo viso si disegnò un’adorabile
broncio, non era affatto contenta. - Va bene, solo altri cinque
minuti..- Sospirai: che diavolo mi stava
succedendo, ma lei era davvero testarda! Sorrise vittoriosa alla mia
concessione. Decisi che era ora di
vuotare il sacco, con attenzione - Ad Alice non piaceva affatto il mio
comportamento, e poi ho capito
di aver esagerato l’altro giorno a casa mia, non avevi fatto
nulla di male, come mi hai spiegato e poi
sei sempre stata sincera. Per come mi sono sempre comportato non merito
un trattamento di favore
da parte tua.- non era contenta della mia risposta. Piccolina sei fin
troppo sveglia per i miei gusti.
Prima o poi ci arriverai da sola.
- D’accordo
sei perdonato. In parte capisco il motivo per cui ti sei comportato
così, non lo condivido, te
l’ho sempre detto.. però va bene.- lo sguardo era
fisso sulle sue mani. Una strana sensazione si
propagò dentro di me, ero contento. Sorrisi.
- Ti ringrazio, ora
però sarà meglio che vada. Farò venire
Carlisle in mattinata, anche tua nonna è
preoccupata.- mi alzai da letto e andai verso la finestra aprendola, mi
volsi verso Elisa un’ultima volta..
-
Buonanotte.- potei capire che fosse sbalordita dal mio
comportamento, con lei non mi ero mai
concesso un comportamento tanto umano. La fissai per pochi secondi
mentre timidamente mi salutava
con una mano.
Mi lanciai fuori
atterrando silenziosamente e presi a correre alla mia
velocità.
Quando entrai in casa
trovai Alice seduta sul divano che parlava di vestiti con Rose.
- Guarda, guarda.
Allora è stato così terribile affrontare la furia
di quella piccola umana?- si voltarono
verso di me sorridendo. Esme che era in cucina si affrettò a
raggiungere le due vampire curiose.
- Molto divertente,
Rose!- dissi avvicinandomi e prendendo posto accanto a lei. - No, non
è stato così
male, anzi è stato piacevole e poi mi ha anche perdonato..-
“Bravo Edward ero
certa che sarebbe andato tutto bene!”
come al solito Esme era sempre la più
fiduciosa.
- Lo sapevo che quella
ragazzina era capace di tenerti testa! Alla fine sei stato tu ad
ammettere i tuoi
errori.. sbagliavi a comportarti così e lo sapevi. Sono
felice che tu sia tornato sui tuoi passi.- Rose era
proprio soddisfatta dell’esito del mio incontro con Elisa.
Dai suoi pensieri potevo sentire che le piaceva
sempre di più, e sarebbero diventate amiche come era
successo tra Elisa e il folletto.
L’unica che
ancora taceva era Alice, ma potevo ben capirne il motivo.
-Alice tu non hai
proprio niente da dirmi?- chiesi con fare innocente.
- Io? Beh si forse
dovrei chiedere scusa per la bugia che vi ho detto.. ma non
l’avessi detta credi che
Elisa avrebbe mai accettato di darti una seconda
possibilità? Edward sei troppo orgoglioso non credo
proprio che le avresti chiesto un'altra volta di poter parlare per
chiarire con lei.- dannazione, odio
quando ci prende!!
- Sì, hai
ragione ma mi aspetto che tu presenti le tue scuse ad Elisa per averla
abbindolata in tale
modo, non è stato carino.- mi sorrise annuendo.
Quando Carlisle
rincasò dopo il turno in ospedale, io ed Alice gli spiegammo
le condizioni di Elisa.
Poi dovetti spiegare a mio padre per quale ragione anche io ne fossi al
corrente.
Dopo la nostra
chiacchierata in privato uscì per andare a sincerarsi delle
condizioni di Elisa.
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge soltanto!! XD
Grazie a chi
ha messo la
FF tra i preferiti:
1 - momo
2 - Ali96
3 - BabyPrincess
4 - bella95
5 - BellaCullen88
6 - catedarling
7 - edward bella
8 - gegge_cullenina
9 - Gio_Cullen
10 - Kiaretta_96
11 - Marty Vampire
12 - mihael keehl
13 - ornella
14 - SorryViOLENTKiSS
Grazie a chi ha messo la
FF tra le seguite:
|
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Capitolo 18 *** 17. Confessioni ***
Ciao a tutte!! Mi scuso per
non aver risposto ai vostri commenti negli ultimi due aggiornamenti!!
Scusate :(( Ma martedì ero davvero in coma, non
stavo per niente bene.
Spero che questo chappy sia di vostro gradimento. Mi sembrava giusto
mostrarvi anche il
retro della medaglia.. XD
Ma ditemi voi!!
Buona lettura!! XD
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Edward
17.
Confessioni
Non mi aspettavo di
trovarlo lì, rimasi senza parole. Possibile che tutte le
volte che lo vedevo il mio
cervello partisse per Honolulu?
- Cosa ci fai qui?-
chiesi mettendomi a sedere: la testa aveva smesso di girare. Volevo
sapere cosa
ci facesse in camera mia a notte fonda. Lo guardai, alla tenue luce
della lampada sembrava ancora
più bello, come se ciò potesse essere possibile!
I capelli bronzei sembravano ancora più spettinati
del solito, aveva un paio di jeans azzurri e sopra una camicia nera che
faceva risaltare il suo pallore.
Oh mio dio,
effettivamente era ancora più bello del solito..
- Alice mi ha detto che
hai bisogno e sono venuto.- la sua voce era dolce, sembrava sincero, mi
persi
in quegli occhi dorati, nelle mie condizioni era ancora più
difficile resistergli.
- Già ma
siccome tua sorella è venuta a trovarmi nel pomeriggio mi
aspettavo che tu venissi nel corso
della giornata e non nel cuore della notte. Perché
sei venuto adesso? Come sei entrato? Che ore
sono?- volevo che mi spiegasse, ad ogni costo. Alice me
l’avrebbe
pagata!
- Tranquilla, ti
spiegherò..- disse avvicinandosi lentamente - prima
però posso mandare un
messaggio?- si guardò intorno. - Posso?- disse indicando la
sedia alla mia scrivania, annuii. Ma a chi
cavolo doveva scrivere ora? Estrasse il cellulare dalla tasca dei jeans
poi fu così veloce che non feci
in tempo a vedere niente, lo vidi solo chiudere lo sportellino del
cellulare con un sorriso. Non capivo..
Il mio cervello non
riusciva più a razionalizzare niente!
Edward Cullen..
Seduto accanto al mio
letto..
Nella mia camera..
A notte fonda..
Non poteva essere
reale. NO, DECISAMENTE NO!
In ogni caso decisi di
assecondare questa pazzia o questo sogno.. insomma questo, qualsiasi
cosa
fosse.
- Da dove preferisci
che cominci?- chiese tirando su le maniche della camicia.
Com’era possibile che
ogni suo piccolo gesto catturasse tutta la mia attenzione
ipnotizzandomi?
- Da dove vuoi.
Comincia da quello che ti ho chiesto, da quello che ti ha detto Alice,
da quello che
volevi dirmi a scuola, o forse dal perché non parli con tua
sorella. Basta che mi spieghi, prima che io
rischi la pazzia.- dissi passandomi un mano fra i capelli tentando di
darmi un contegno.
- Forse sarebbe meglio
se tornassi domani,- disse sporgendosi verso di me e posando una mano
fredda sulla mia fronte. - la febbre si sta alzando..-
Dopo questo suo gesto
mi costrinsi a credere che non era un sogno, tutto questo doveva essere
reale perché nel momento esatto in cui la sua pelle fredda
incontrò la mia calda ebbi un brivido.
Edward Cullen era davvero qui.
- No, ti prego siediti
e raccontami.- sperai che decidesse di assecondarmi. Inaspettatamente
si sedette
sulla sedia e cominciò a parlare osservando attentamente le
mie reazioni.
- Sapevo che Alice era
venuta a trovarti, ero arrabbiato con mia sorella, e forse sai anche il
motivo..-
annuii - ma non capisco perché mi hai chiesto
perché non parlo più con lei, non è
affatto vero.-
disse corrugando la fronte e scuotendo la testa.
- Ma è
ciò che mi ha detto Alice.. eri arrabbiato perché
credevi che avesse avuto la visione sul mio
ritorno a casa e che non avesse voluto dirtelo. Così ti sei
arrabbiato e, hai smesso di parlarle,
sembrava veramente giù.- dissi sottovoce, non volevo che la
nonna ci sentisse.
- Non è
affatto vero, Alice è un’ottima attrice, ma tu sei
un po’ troppo credulona.- disse sorridendo
di sghembo. Oh mio dio ti prego non fare così! Speravo che
non ascoltasse i miei pensieri,
altrimenti chissà cos’avrebbe pensato. - Quando
è ritornata a casa ci ha avvertito che eri malata e
mi ha detto che eri disposta a darmi una seconda possibilità
dato che non ero riuscito a spiegarmi
a scuola.- non aveva avuto reazione dopo i miei pensieri, magari era di
parola.
- Beh siamo pari, Alice
riesce a mettere nel sacco anche te, ma com’è
possibile?-
- Alice è
molto furba e, nel corso di questi anni, è diventata molto
brava a celarmi i suoi pensieri, a
nasconderli dietro altre cose quindi..- sembrava scocciato, beh non
aveva tutti i torti. - Comunque,
tornando a noi, sono stato indeciso fino ad ora su quando venire, non
ero sicuro che la signora
Rosemberg avesse piacere che mi presentassi a casa sua per parlare con
sua nipote, sapendo come
mi ero comportato con te. Poi stanotte Alice è
salita nella mia stanza dicendo che eri preoccupata
perché non mi ero fatto vivo e così eccomi
qua.- pensava sul serio che avessi raccontato tutto a
Marie?
- Cullen tu dai per
scontato un sacco di cose, alla nonna non ho detto niente.- si
passò una mano
tra la sua chioma ribelle, tentando di mascherare il suo sguardo
stupito.
- Comunque adesso che
ho scoperto il perché non sei venuto prima e che Alice ci ha
fatto fare il suo
gioco, io non ho più niente da dirti. Dovevo provare a
convincerti a fare pace con lei..- dissi
abbassando la testa sorridendo, che sciocca che ero stata!
- Poteva essere
interessante..- parlò con una tono che pareva malizioso.
Alzai rapidamente lo sguardo
verso di lui.. cosa voleva dire? - nel senso che mi sarebbe piaciuto
vederti tentare di convincermi a
fare pace con Alice.- lo guardai fingendomi offesa.
- Cullen ci sono cose
che non sai di me.. anche io ho i miei assi nella manica!-
- Ti andrebbe allora di
ascoltarmi?- disse cambiando totalmente tono ed espressione: era seria,
contratta. Un altro repentino cambio d’umore, era difficile
stargli dietro. - Sempre se non sei stanca
altrimenti me ne vado, potrei tornare domani. Capirei in fondo sono le
5.30 del mattino, per me non
è un problema ma per te..- disse accondiscendente, ma il
fatto che non si fosse mosso dalla sedia
forse voleva dire che voleva parlare ancora. Con questa sua frase aveva
scatenato mille domande
nella mia testa, domande che sarebbero rimaste mute.
- Hai ragione sono un
po’ stanca, ma ho tutto domani per dormire quindi, se ti va
di spiegarmi.. sai,
sei strano Cullen.- mi guardò sorridendo, con quel suo
sorriso. Lo faceva apposta!
- Me lo dicono tutti, o
meglio lo pensano tutti!- detto questo si permise una piccola risata,
era bello
sentirlo ridere e vederlo ridere. Perché con me non era mai
accaduto prima d’ora?
- Posso farti una
domanda senza che ti arrabbi?- annuì, presi coraggio e
parlai. - Sei cambiato.
Perché?- si mosse dalla sedia sporgendosi nuovamente verso
di me.
- Ti volevo parlare
proprio di ciò. Infatti volevo chiederti scusa, per le mie
parole, avevi perfettamente
ragione sono stato poco rispettoso e cafone. Spero potrai perdonarmi
per tutto ciò che ho detto.-
un’altra volta aveva pronunciato quelle parole con una
sincerità disarmante, i suoi occhi erano accesi
di una strana luce. Rimasi senza parole, totalmente colpita. Restammo
in silenzio a fissarci.
- Perché?
Cos’è successo per farti cambiare e chiedermi
scusa?- parlai senza staccare gli occhi dai
suoi, ero come ipnotizzata.
- Dimmi, puoi
perdonarmi?- un secondo dopo si voltò verso la porta, non mi
ero accorta che si fosse
spostato dalla sedia sedendosi sul letto, mi voltai anche io.
- Mettiti
giù e fai finta di dormire!- sussurrò al mio
orecchio, causandomi mille brividi; poi spense la
lampada e sparì nell’ombra.
Marie aprì
la porta della mia stanza portando con sé un fascio di luce
proveniente dal corridoio, non
la sentii avvicinarsi fino a quando mi sfiorò la fronte, poi
sentii la porta chiudersi e un’altra mano
fredda ripeté il gesto della nonna. Aprii gli occhi: era
sempre Edward ma stavolta mi guardava con
aria preoccupata.
- Sarà
meglio che ora me ne vada. Più tardi farò venire
Carlisle per farti visitare.- disse dandomi poi
le spalle.
- Ma non dovevamo
parlare? Non mi hai ancora dato risposta. Io.. probabilmente non
dovrei.. ma
voglio sapere.- dissi sottovoce sedendomi.
- Marie ci ha sentito
parlare, è per questo che è venuta a controllare,
ma ora pensa che tu stia
parlando nel sonno per colpa della febbre alta.- non mi interessava
questo! - Va bene, solo altri
cinque minuti.- Ok, così va meglio. - Ad Alice non piaceva
il mio comportamento, e poi ho capito di
aver esagerato l’altro giorno a casa mia, non avevi fatto
nulla di male, come mi hai spiegato e poi
sei sempre stata sincera. Per come mi sono sempre comportato non merito
un trattamento di favore
da parte tua.-
D’accordo non
ero soddisfatta della risposta, mi ero illusa che si fosse cominciato a
fidare di me,
invece era solo a causa dei sensi di colpa. Aveva lo sguardo fisso sul
copriletto e non accennava a
rialzarlo.
- D’accordo
sei perdonato. In parte capisco il motivo per cui ti sei comportato
così, non lo condivido,
te l’ho sempre detto.. però va bene.- dissi
timidamente: chissà se mi aveva creduto. Lo speravo.
- Ti ringrazio, ora
però sarà meglio che vada. Farò venire
Carlisle in mattinata, anche tua nonna è
preoccupata.- disse alzandosi. Si fermò davanti alla
finestra aprendola.
-
Buonanotte.- la mia mente era così annebbiata da
tutto quello successo durante la notte che riuscii
solo a salutarlo con la mano.
Nel corso della
mattinata Carlisle si presentò a casa nostra, proprio come
mi aveva assicurato Edward.
Dopo avermi visitato mi prescrisse alcuni medicinali.
- Allora hai fatto pace
con Edward?- mi chiese una volta che Marie si fu allontanata.
- Non so ancora se si
possa definire pace, direi piuttosto che sia una tregua.- ridacchiai
nervosa.
- Insomma è
stato tutto così strano: la gentilezza di suo figlio, il
fatto che si sia scusato, sembrava
persino preoccupato per la mia salute!- aveva la fronte aggrottata -
Insomma strano.. ma non negativo,
decisamente.-
- Edward non
è cattivo. Era solo spaventato, non sapeva cosa aspettarsi
da te..- lo interruppi.
- Lo so, e per questo
lo capisco, non deve essere facile per qualcuno come voi, soprattutto
come
Edward esporsi verso qualcuno come me. Lui è abituato a
prendere le distanze con gli umani,
soprattutto con le ragazze: le attira come le api al miele!
È abituato ad essere distaccato, freddo con
chiunque non sia uno di famiglia, ho osservato il suo comportamento con
Alice, Rose o uno dei ragazzi,
vi vuole molto bene, è palese. Ma il mio arrivo e la mia
subitanea amicizia con Alice lo hanno messo
immediatamente sulla difensiva.- Carlisle era seduto sulla sedia con le
braccia incrociate sul petto,
pensieroso..
- Sei una buona
osservatrice.. probabilmente se non avessi conosciuto la nostra storia,
sono sicuro
che ci avresti scoperto in ogni caso.- sorrise divertito rilassando la
sua espressione. - Sono felice che
vi siate riappacificati. In ogni caso ora sarà meglio che
vada. Hai bisogno di riposare dopo che hai
passato al notte in bianco per colpa di Edward.- disse alzandosi con un
movimento fluido.
- D’accordo.
Dottor Cullen..?- speravo che non fosse le cosa sbagliata da dire o,
perlomeno, che non
scatenasse una reazione sbagliata. - Un ultima cosa..- era quasi
arrivato alla porta di camera mia, si
fermò volgendosi verso di me.
- Sì?- presi
coraggio guardandolo.
- Potrebbe ringraziare
Edward per la chiacchierata di stanotte? E’ stato insolito ma
è stato piacevole
chiarire. Poi chiedevo se poteva salutarmi i ragazzi e magari chiedere
scusa a sua moglie perché me
ne sono andata un po’ di fretta alla mia visita a casa
vostra, non è stato molto educato da parte
mia.- dissi tutto d’un fiato preoccupata, chissà
come avrebbe reagito Edward.
- Certo,
sarà fatto. Ora riposati.- disse uscendo dalla mia stanza.
Mi addormentai quasi
subito: ero davvero sfinita.
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge soltanto!! XD
Recensioni:
Recensione di bella95 [Contatta]
al capitolo 16: 15.
Vacanza forzata - Firmata |
Effettivamente
hai proprio ragione ci voleva proprio Edward per la febbre di Elisa..
vedremo poi se guarirà!
Sì
la
febbre è un tema molto attuale anche se quando ho scritto il
chappy non potevo prevederlo.. anche perchè l'ho scritto in spiaggia
sotto il sole!!
E poi
dovevo fare in modo che Edward ed Elisa facessero pace!! XD
Ciau Ciau
|
|
Recensione di Saretta__Trilly__ [Contatta]
al capitolo 16: 15.
Vacanza forzata - Firmata |
Ciauu!!
Anche a me è piaciuto tantissimo!! Il regista
è un genio!!
Spero che
anche questo chappy ti sia piaciuto! Non ho resistito all'impulso di
fare la stessa scena dai loro due punti di vista, mi sembrava
una cosa interessante oltre che carina.
Ciaoooo!
|
|
Grazie a chi
ha messo la
FF tra i preferiti:
1 - momo
2 - 13ste
3 - Ali96
4 - BabyPrincess
5 - bella95
6 - BellaCullen88
7 - catedarling
8 - edward bella
9 - EllyBelly
10 - gegge_cullenina
11 - Ginny Weasley 95
12 - Gio_Cullen
13 - Kiaretta_96
14 - Marty Vampire
15 - mary96twilight
16 - mihael keehl
17 - ornella
18 - SorryViOLENTKiSS
Grazie a chi ha messo la
FF tra le seguite:
|
Ritorna all'indice
Capitolo 19 *** 18. Scoprirsi gelosi ***
Ciao a tutte!! Cercate di
scusarmi ma ho il pc che sta esalando gli ultimi respiri vi lascio il
chappy e
le risposte ai commenti..
Buona lettura!! XD
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Edward
18.
Scoprirsi gelosi.
Il mattino dopo
restammo a casa da scuola. Alice aveva predetto che sarebbe spuntato il
sole, e aveva dato a Carlisle
istruzioni ben precise: quando il sole spuntò da dietro le
nuvole, nostro padre varcò la soglia di casa.
Carlisle fu
letteralmente assalito
da Alice, che voleva delle notizie di prima mano da un esperto, non le
bastavano più le
sue visioni.
- Alice, tranquilla non
sta
così male: è solo un po’ di influenza,
vedrai che
in un paio di giorni starà bene.- disse mio padre
in tono rassicurante.
- Grazie volevo solo
una conferma. Rose! Emm! Jazz!- miei tre fratelli entrarono in salotto
in un lampo. - Sabato si va a
fare shopping a Seattle venite?- strano perché pensava allo
shopping adesso? Che fosse contenta per la bella notizia?
Rosalie era pienamente d’accordo.. Emmett e Jasper un
po’
meno ma sapevano di non potersi ritirare quindi accettarono
rassegnati, li presi in giro per la facilità con cui si
erano fatti incastrare dalle loro mogli!
- Edward non
c’è niente da ridere!- mi rimbeccò il
folletto.
- Invece sì,
essere incastrati da voi due per farvi da portaborse. E poi guardali:
hanno delle facce esilaranti!- poveri
fratellini, questo era il brutto di avere una moglie.
- Tranquillo Eddy,
verrai con noi a fare shopping e, nel caso in cui ti fossi sentito
escluso, farai anche tu da portaborse!-
concluse con un sorriso beffardo e soddisfatto: immaginai che la mia
faccia dovesse essere stravolta a quella rivelazione
perché le risa dei miei fratelli si sentirono fino al
limitare del bosco, più o meno.
- E sentiamo,
perché dovrei venire anche io? Ma soprattutto a chi dovrei
fare questo favore?- dissi riprendendomi, quando
un’agghiacciante idea mi attraversò la mente. - Ti
prego
non dirmi che sta per arrivare il clan di Denali. Nel caso piuttosto
che fare da portaborse a Tanya emigrerei in Africa per tutto il tempo
della loro permanenza a Forks!- evidentemente mi
sbagliai perché Alice mi si avvicinò dandomi un
buffetto sulla spalla.
- No, sciocco!
È solo che
Carlisle ha detto che Elisa si rimetterà in un paio di
giorni e
si unirà a noi per una giornata di
shopping, quindi per dimostrare le tue intenzioni pacifiche potresti
essere così carino da aiutarla..- il suo piano non faceva
una piega, come al solito.
- D’accordo,
mi offrirò
per darle una mano.- sospirai rassegnato mentre squadravo i miei
fratelli ridere sotto i baffi. Le loro
immagini mentali erano piuttosto eloquenti: io schiavizzato da
un’umana.
- Povero Edward!-
sospirò
ironico Emmett. - Almeno noi, dopo una faticata del genere, abbiamo il
contentino!- disse ridendo
più forte seguito a ruota da tutti.
“Chissà se
magari anche Elisa..” Come prego? Fu un attimo, non
ci vidi
più: mi scagliai
ringhiando contro mio fratello quando mi sentii afferrare da dietro da
due paia di braccia.
- Emmett ti proibisco
di pensare cose del genere!! La prossima volta ne pagherai le
conseguenze!!- dissi ringhiando per poi
calmarmi grazie all’influsso di Jasper.
- Ragazzi voglio sapere
immediatamente cosa sta succedendo!- disse Esme entrando in salotto con
Carlisle: non avevano
assistito alla mia performance ma sicuramente avevano sentito tutto.
- Scusa mamma
è stata colpa mia, stavamo scherzando e mi sono lasciato
prendere la mano.- mentii spudoratamente: solo
io e lo scimmione dovevamo sapere la verità, gli lanciai un
occhiata d’intesa.
Esme annuì e
poi guardò truce Jasper, evidentemente voleva sapere
qualcosa di più.
Mi voltai per una
supplica silenziosa, volevo che stesse al gioco, ma ormai stava
vuotando il sacco alla mamma.
- Non so cosa sia
successo di
preciso.. ma Emmett deve aver pensato qualcosa per scatenare
l’ira di Edward.- Jasper si voltò
verso di me scusandosi, almeno non aveva detto tutto.
- Ragazzi, vi va di
raccontarmi
così poi potete fare pace?- Esme ci voleva troppo bene per
concepire che a volte potessimo
non andare d’accordo.
- Esme, non
è successo
niente, Eddy ha solo perso momentaneamente le staffe, ma non ce
l’ho con lui solo perché voleva
staccarmi la testa!- mamma mia che ironia, oggi l’orso voleva
proprio fare lo spiritoso!
- Tu vedi bene di non
pensare
più certe cose!- lo rimbeccai serio, non volevo che facesse
certi pensieri su Elisa, per quello
già bastavo io. Detto questo mi congedai dalla mia famiglia
andando a nascondermi nella mia stanza, non avevo voglia di
vedere nessuno.
Decisi di farmi una
doccia e di cambiarmi: avevo addosso ancora i deboli residui
l’odore di Elisa.
Una volta sotto il
getto
dell’acqua calda sospirai rilassandomi e senza volerlo
ripensai
agli avvenimenti della notte appena
trascorsa, era stato piacevole passare del tempo in sua compagnia.
Ripensai alle sue parole, ai suoi gesti: sembrava totalmente
a suo agio in mia presenza. Poi mi tornarono in mente i pensieri di
Emmett, non che a lui interessasse Elisa, la vedeva come
un’amica e nulla più, ma mi dava incredibilmente
fastidio
sapere che qualcun altro potesse fare certi pensieri su di lei.
Io stesso mi ero
stupito quando nella penombra della sua stanza mi ero ritrovato ad
osservare famelico quelle labbra rosee, a
quanto ogni fibra del mio essere volesse un contatto con lei: volevo
sentire cosa si provasse ad abbracciare quella calda e
delicata creatura, ma dovevo dosare la mia forza in ogni singolo gesto,
come quando mi ero concesso di sfiorare la sua fronte
per testarne la temperatura.
Era stato piacevole, ma
sapevo benissimo che anche un semplice contatto a fior di labbra
avrebbe scatenato la bestia che da
tanto, troppo tempo tenevo prigioniera nel mio corpo. Un ringhio di
pura frustrazione proruppe dalle mie labbra: sapevo che
non mi sarei mai potuto permettere un gesto del genere senza incappare
nella pericolosità della mia vera natura.
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie grazie per i vostri commenti!!
Recensioni:
Recensione di Kumiko_Chan_ [Contatta]
al capitolo 18: 17.
Confessioni - Firmata |
Ciao!!! Ti capisco è anche
la mio motto, nonchè verità universale!! XD
Sì povera è stato uno shock, devo ammetterlo, ma
era il colpo di scena ideale.
Mah chissà se le tue speranze sono ben riposte?? Lo
scopriremo
solo leggendo!! Non posso darvi troppi spoiler altrimenti poi io che ci
sto a fare qua??
Sono contenta di essere riuscita a far piacere un pò tutti i
personaggi, io li adoroi e sto cercando dare un pò di
visibilità all'interno della storia un pò a tutti
a
rotazione..
Oddio dici?!? A me è sembrato un po' effemminato
nonchè
snob da morire, ma trans.. credo che ci mediterò sopra..
Comunque hai ragione i baci mancati di Bella e Jake
sono stati emozionanti, anche se io credo che tiferò
TEAM EDWARD tutta la vita!! :P
Baciotti
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Recensione di Saretta__Trilly__ [Contatta]
al capitolo 18: 17.
Confessioni - Firmata |
Lo so il chappy era già roba vecchia, già
visto, già sentito ma mi sembrava carino farlo anche dal
punto
di vista di Elisa per far capire meglio i punti di vista dei
protagonisti..
Eh già ho dovuto far addolcire Edward, anche se non potevo
proprio farne a meno, è come se avesse fatto tutto da solo!!
XD
Ciau ciau
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Ritorna all'indice
Capitolo 20 *** 19. Sorpresa ***
Ciao a tutte!!
Chiedo umilmente perdono per avervi fatto aspettare tanto!! [Me si
prostra ai vostri piedi] ç_ç
Ma proprio non potevo postare il mio pc era morto.. Ora dopo averlo
riformattato
posso felicemente annunciarvi che è resuscitato!!
Quindi prego tutte voi di evitare il mio linciaggio anche per
altrimenti non saprete mai come
andrà a finire LIF..
Chiedo scusa ancora e vi ringrazio per la pazienza..
Buona lettura!! XD
Commentate!! XD
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Elisa
19.
Sorpresa
Da quando Carlisle mi aveva visitato, la mia influenza
migliorò
visibilmente. Durante il mio riposo forzato
mi ero persa anche uno dei
rari giorni di sole, e diedi buca a Jake che, vista la
bella giornata,
mi aveva chiamato per farmi da cicerone. Mi era
dispiaciuto avergli detto di no, ma non ero ancora guarita.
Comunque
gli avevo promesso che la volta successiva non mi sarei persa la nostra
gita per nulla al mondo.
Venerdì stavo molto meglio non avevo mai avuto nemmeno una
linea
di febbre, Alice doveva averlo visto
perché nel tardo pomeriggio
mi mandò un messaggio:
Noi
domani andremo a fare shopping
a Seattle,
cosa ne dici
ti unisci a noi?
Alice
Risposi
affermativamente confermandole che stavo meglio e che quindi non ci
sarebbero stati problemi.
Ci accordammo per l’orario, sarebbero
venuti a prendermi verso le 10 della mattina successiva.
Quei vampiri erano eccessivamente puntuali, salutai con un bacio la
nonna uscii. La giornata era fresca,
d’altronde era solo la prima
settimana di aprile, e il cielo di Forks era immancabilmente coperto. I
Cullen
erano scesi dalle auto, avevano preso la M3 rossa di Rosalie e
la Volvo di Edward. Ci salutammo: Rose con
un dolce sorriso, era
impeccabile come al solito: i tacchi vertiginosi un paio di jeans
chiari a sigaretta una
maglietta a maniche lunghe rossa e una sciarpa a
rombi piccoli bianca e rossa; Emmett mi salutò con una
manona
dopo avermi scompigliato i capelli, odiavo quando faceva
così,
l’orso aveva una maglia a maniche
corte grigia che metteva in
risalto la montagna di muscoli e un paio di jeans scuri. Alice mi
saltò letteralmente
al collo per salutarmi, quel folletto
indossava dei pantaloni grigi con una camicia a maniche corte scura e
sopra una cardigan bianco traforato; Jasper mi salutò con un
cenno del capo e un sorriso rimanendo sempre
a debita distanza, aveva
un paio di jeans chiari e una camicia nera. L’unico a parlare
fu
Edward: portava un
paio jeans scuri con sopra una polo blu scura con un
paio di bottoni aperti.
- Allora vogliamo andare?- disse rivolgendosi a me con un tono che
sembrava tranquillo. Annuii. - Salirai
nella mia auto con Alice e
Jasper, è un problema?- mi chiese mentre ci avvicinavamo
alla
Volvo.
- No, nessun problema.- eravamo arrivati dalla parte del passeggero, mi
aspettavo di salire dietro, invece
con mia sorpresa vidi Edward aprirmi
lo sportello anteriore e farmi cenno di salire, rimasi un po’
interdetta,
però che bello avevo sempre desiderato che qualcuno
lo facesse!
Partimmo per il centro commerciale, la città sfrecciava
accanto a noi a velocità supersonica.
Il viaggio fu abbastanza silenzioso, mi sentivo in leggero imbarazzo
per via del nuovo comportamento di
Edward.
- Posso chiederti perché?- Jasper si sporse da sedile
posteriore, beccata! Lo guardai facendo finta di non
capire a cosa si
riferisse, scuotendo il capo.
- Scusa sono stato sfacciato, il problema è che sento quello
che
prova tutta la gente intorno a me ma spesso
mi domando da cosa derivino
queste emozioni; per esempio adesso non capisco.- mi rivolse un sorriso
sincero. In quel momento guardai Edward con la coda
dell’occhio e
lo vidi voltarsi di scatto, sicuramente aveva
letto nella mente del
fratello.
- Allora è così che ci sente a non avere
privacy?- chiesi
scatenando le risa dell’intera auto. - Lo prenderò
per
un
sì! Comunque è solo perché mi sembra
strano vedere
tuo fratello che si comporta così.- in quel momento
successero
due cose in contemporanea: Alice e Jasper si sorrisero complici, invece
Edward strinse il volante
con un espressione seria, fin troppo. Stavo
per ribattere quando l’auto si fermò e mi accorsi
che
eravamo
arrivati, veloce uscii, i Cullen mi aspettavano
tutti fuori. Volevo chiarire con Edward ma Alice non me
ne
lasciò il tempo mi prese a braccetto e imitata da Rose mi
scortarono all’interno del centro commerciale.
Girovagammo tutta la mattinata tra profumerie e negozi
d’intimo,
per fortuna in quest’ultimo i ragazzi non
entrarono, preferendo i
negozi di elettronica.
A pranzo notai che l’espressione di Edward non era affatto
cambiata, decisi che dovevo chiarirmi con lui.
Eravamo
all’interno del negozio di D&G, le due pazze stavano
scegliendo cosa farmi provare, io raggiunsi
Edward che era intento a
guardare delle camicie.
- Edward posso parlarti un minuto?- sembrava stupito, ma si riscosse
immediatamente annuendo. - Secondo
te sarebbe possibile farlo senza
essere interrotti dalle tue sorelle?- dissi a bassa voce. Un bellissimo
sorriso
si disegnò sul suo volto. Si guardò attorno, poi
mi fece segno di seguirlo e si infilò dentro un camerino
prendendomi per mano e tirandomi con sé. Una volta tirata la
tenda incontrò i miei occhi.
- Allora, di cosa mi volevi parlare?- il suo viso era tornato serio, da
mozzare il fiato ma sempre serio. Tentai
di distogliere lo sguardo per
formulare una frase di senso compiuto, ma non ci riuscii.
- Io volevo.. ecco.. ehm sì, volevo scusarmi.- Edward
sorrise nuovamente facendomi perdere in quel mare
d’orato.
- Non capisco, di cosa dovresti scusarti?- disse facendo un passo verso
di me. Ma dico era impazzito?? Mi stava
mettendo a dura prova.
- Edward Cullen, smettila di fare così!- dissi riuscendo
finalmente a interrompere il contatto visivo, lo stava
facendo apposta!!
- Quanto siamo contorti oggi signorina Samford! Io non sto facendo
proprio niente!- disse alzando gli occhi
al cielo, ma continuava ad
avvicinarsi, feci un altro passo indietro e mi ritrovai spalle al muro.
Abbassai lo
sguardo sulle mie mani.
- So benissimo che stai tentando di incantarmi, anzi sarebbe meglio
dire che ci stai riuscendo. Io volevo
chiederti scusa per prima, in
auto.- mi concessi una rapida occhiata, lui mi guardava con interesse.
- Non
vorrei che avessi frainteso. Sicuramente avrai letto nella mente
di Jasper che ero imbarazzata e quando gli ho
spiegato il motivo ho spiegato non credo di essermi espressa
bene. E’ solo che mi sembra così strano, fino
all’altro giorno litigavamo, bastava uno sguardo per
scatenate
tutto, invece oggi mi chiedi se è un problema salire
in auto con
te e poi mi apri la portiera..-
- Non mi sembrava che ci fosse niente di male.- mi interruppe confuso.
- Infatti non hai fatto niente di male è solo che mi devo
abituare. Le mie reazioni non sono così veloci come
quelle di un
vampiro.- dissi guardandolo, sembrava soddisfatto della mia spiegazione.
- D’accordo allora vuol dire che andrò un
po’
più piano.- la sua voce era come una cucchiaiata di miele,
il
suo sguardo intenso e il suo profumo inebriante. Cavolo come faceva a
farmi sentire così, ci avrei scommesso
lui era lucido e
impassibile. Un prefetto predatore, così si poteva definire
il
suo atteggiamento.
All’improvviso Alice aprì la tenda, ci voltammo di
scatto verso di lei.
- Non credete che la gente potrebbe pensare male nel vedervi insieme in
un camerino?- effettivamente..
mi volsi un’altra volta verso di
lui. Si stava allontanando lentamente da me, lasciando i miei occhi
incatenati
ai suoi.
- Già, ma non è affatto colpa mia, Alice!- disse
girandosi e sorridendo di sghembo. - E’ stata Elisa, te
l’ho
detto è come tutte le altre, non vede l’ora di
saltarmi addosso!- disse poi uscendo a passo svelto poi si
voltò
sorridendomi. A quel punto non ci vidi più gli tirai addosso
la
borsa! Inutile dirlo, la prese al volo facendomi
una linguaccia.
- Fai la brava bimba, e fatti vestire da zia Alice e zia Rose.- non gli
risposi nemmeno, presi la roba che le due
vampire mi stavano porgendo e
cominciai a provarmi i vestiti.
Dopo ogni cambio uscivo allo scoperto per farmi vedere da quelle due
maniache, diciamolo anche a me piace
fare shopping ma loro esagerano!
Dopo che Alice ebbe pagato, dato che non mi lasciò il tempo
di
prendere
il portafoglio, ci spostammo nel negozio successivo.
Continuò così per tutto il pomeriggio noi
facevano
acquisti e i ragazzi erano costretti a portare le nostre borse piene di
roba!
Quando uscimmo da Liu Jo, Edward mi porse per l’ennesima
volta la
mia borsetta, che presi sgarbatamente
dalle sue mani, ero ancora
arrabbiata con lui per prima!
- Eddai, pensi che potrai mai perdonarmi? Era solo uno scherzo.- disse
con un sorriso di sghembo, ma quanto
era bello quando sorrideva
così?? Gli si poteva perdonare tutto.
- Voi mi farete impazzire con i vostri sbalzi d’umore!-
sospirai rassegnata.
- Ma questo non vuol dire “Sì Edward ti
perdono”.-
disse lui imitando la mia voce strappandomi un sorriso e
ridendo a sua
volta.
- D’accordo Edward ti perdono anche se non è stato
divertente, almeno per me. Sembrava che tu ti stessi
divertendo
abbastanza!- dissi puntandogli un dico contro.
- Effettivamente vedere la tua espressione arrabbiata è
stato
davvero impagabile!- scoppiò a ridere
nuovamente, non resistetti
all’impulso di schiaffeggiargli un braccio e, come potevo
prevedere, mi feci male.
- Fammi vedere!- disse Edward appoggiando le borse per terra e
prendendo la mia mano tra le sue per
esaminare l’entità
del danno. - Mmmh.. sembra tutto a posto.- disse pensieroso. - Non
avresti dovuto farlo,
comunque.- ritrassi la mano controvoglia: la temperatura delle sue mani
era riuscita a dare immegiato sollievo
al dolore che io stessa mi ero causata.
- Lo so, ma è stato più forte di me.- dissi
mentre ci avvicinavamo alle porte per uscire dal centro commerciale.
Il viaggio di ritorno fu più tranquillo parlammo e ridemmo
tutto
il tempo fin quando Alice non ebbe una
visione di ciò che ci
aspettava a casa. Il suo sguardo si fece vacuo, mentre Jasper
continuava ad accarezzarle
un braccio per rassicurarla chiedendole cosa
stesse vedendo ma quando sentii Edward ringhiare capii che non
era
nulla di buono.
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
Recensioni:
Recensione di Saretta__Trilly__ [Contatta]
al capitolo 19: 18.
Scoprirsi gelosi - Firmata |
Sì Emmett è sempre il
solito, chissà se ha capito che è meglio non far
arrabbiare Edward!!
Credo proprio che la sua pazienza sia momentaneamente finita. Direi
proprio che ci stiamo avvicinando al momento dell'illuminazione,
speriamo bene!!
Ciau ciau
|
|
Grazie a chi
ha messo la FF tra i preferiti:
1 - momo
2 - 13ste
3 - Ali96
4 - BabyPrincess
5 - bella95
6 - BellaCullen88
7 - catedarling
8 - edward bella
9 - EllyBelly
10 - gegge_cullenina
11 - Ginny Weasley 95
12 - Gio_Cullen
13 - Kiaretta_96
14 - Marty Vampire
15 - mary96twilight
16 - mihael keehl
17 - ornella
18 - SorryViOLENTKiSS
Grazie a chi ha messo la FF
tra le seguite:
|
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Capitolo 21 *** 20. Incontro inatteso ***
Ciao a tutte!! Come
promesso rieccomi qua!! Lo so, lo so! Sono stata cattivella a terminare
il chappy
in quel modo! Non era mia intenzione di lasciarvi con fiato sospeso
fino ad oggi, ma dovevo pur creare
un pò di suspance, (sempre se si scrive così..
Boh!)
Buona lettura!! XD
Commentate!! XD
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Edward
20.
Incontro inatteso.
Potevo ritenermi
soddisfatto della giornata di shopping, a comprare per me era stata
quella pazza di Alice,
ma la cosa importante era stata la mia tregua
con Elisa. Era stata lei a definirci così, non eravamo
ancora
amici ma ci stavamo provando così avevamo una tregua.
Lo ammetto: avevo esagerato nel camerino,
persino io ero rimasto
allibito dal mio comportamento. Quando le ero troppo vicino facevo
fatica a rimanere
lucido. Una parte di me teneva a bada il mostro che
ruggiva ogni qualvolta il suo odore appetitoso
stuzzicava le mie
narici, l’altra si perdeva nei suoi occhi, e in quei piccoli
gesti che inconsapevolmente mi
attiravano verso di lei. Mi era
dispiaciuto che si fosse fatta male colpendomi, l’avevo
stuzzicata per bene..
non avevo saputo resistere, il suo comportamento
mi aveva incuriosito; non sembrava essere arrabbiata
con me, nemmeno
quando mi lanciò la sua borsa, era più che altro
una questione di orgoglio. In ogni caso
la sua mano non sembrava aver
subito danni, ma non avendo mai messo in pratica le mie due lauree in
medicina pensai che fosse meglio portarla a casa per farla vedere da
mio padre.
“Calma Edward, non si
è fatta niente, non è il caso di far intervenire
Carlisle, magari potresti tenerle la mano
con la scusa che
così eviterebbe di gonfiarsi.”
Perché quel mostriciattolo non si faceva gli affari suoi?!?
Abbandonai la decisione di andare da Carlisle, e ci avviammo verso casa
di Elisa.
Durante il tragitto in
auto il folletto ebbe una visione e se ne accorse anche Elisa, la vidi
sussultare quando
presi a ringhiare; già, quando le visioni
di Alice sparivano poteva significare una sola cosa: licantropi.
- Edward, cosa succede?
Cos’ha visto Alice?- disse sporgendosi verso di me,
sfiorandomi il braccio con la
mano, non sembrava essersi accorta del
suo gesto: era solamente preoccupata.
- Elisa aspettavi forse
delle visite?- tentai di mantenere un tono calmo e rassicurante. Vidi
il suo viso farsi
pensieroso, poi confuso, sembrava non avere la minima
idea di quello che le chiedevo.
- No, ma immagino che
potreste dirmelo voi.- concluse con un mezzo sorriso.
- Ormai siamo arrivati
e se pensiamo la stessa cosa. Alice, temo che ti sarà
impossibile fare una previsione.-
mentre osservavo mia sorella dallo
specchietto retrovisore interno continuavo a tenere controllate le
espressioni che pian piano si susseguivano sul volto di Elisa.
Arrivati davanti a casa
non vidi niente strano, l’unica macchina nel vialetto era
l’Audi nera di Elisa.
Evidentemente la signora Rosemberg era
uscita; anche lei pensò la stessa cosa perché si
voltò verso di me
con mille domande in quegli occhi
cioccolatosi.
Scendemmo tutti dalle
auto e subito capii il perché di quella mancanza: quei cani
erano nascosti nel
boschetto dietro casa di Elisa, la puzza di sentiva
a miglia di distanza.
Jacob fu il primo ad
uscire allo scoperto, tirai un sospiro di sollievo, ma era comunque
seguito da Embry
e Quil.
- Jacob.- salutai,
eravamo in territorio neutrale. Elisa spostò repentinamente
lo sguardo sul nuovo arrivato
e gli sorrise apertamente, con me non lo
aveva mai fatto.
- Edward.- disse lui
per poi rivolgere un sorriso a lei. - Ciao Elisa, e anche a voi.- disse
poi rivolgendosi ai
miei familiari.
- Cosa ti porta da
queste parti, lupo?- chiesi allungando una mano che lui subito
afferrò stringendo, il senso
di calore che mi trasmise era
troppo. Lo sopportavo mio malgrado.
- Beh sai, avevo
promesso alla nuova arrivata di mostrarle le meraviglie del posto!-
disse sorridendo e anche
a noi scappò una risata, che
meraviglie credeva di trovare a Forks la nostra piccola umana! Nel
frattempo
era rimasta ferma, senza aprire bocca.
- Elisa, tutto ok?- si
avvicinò Rosalie preoccupata. La vidi annuire senza staccare
gli occhi da me e Jake.
Anche quest’ultimo si riscosse dal
nostro dialogo
“Ma
guarda un po’ non mi aveva detto di conoscere i Cullen, mi sa
che dovrò istruirla a dovere.”
- Jake, penso che ormai
sia tardi per tentare di istruire Elisa.- dissi ridacchiando, anche se
i pensieri dei suoi
compari erano tutt’altro che
d’accordo.
- E in cosa mi dovresti
istruire, se posso saperlo?- disse lei intervenendo.
- Ehm, non mi avevi
detto di conoscere i Cullen, altrimenti sarei partito col farti il
lavaggio del cervello!-
- A parte il fatto che
non me lo hai chiesto e poi l’ultima volta che ci siamo visti
avevo qualche divergenza
con Edward, quindi..- disse lei con un velo di
imbarazzo spostando lo sguardo sul sottoscritto, le risposi con
un
sorriso rassicurante.
- Allora, cosa vi porta
da queste parti?- dissi cambiando argomento: non volevo che i lupi si
innervosissero
troppo, Jake era un amico ma degli altri mi fidavo il
giusto.
- Come ti ho detto
avevo un accordo con Elisa, ma quando l’ho chiamata per farle
visitare la riserva ha
dovuto rifiutare perché era malata,
quindi sono venuto a trovarla per vedere come stava, ma arrivati
abbiamo
sentito uno strano odore. Amico, lascia che te lo dica: anche
la tua macchina puzza!- disse scoppiando in
una risata alla quale mi
unii anch’io.
- Ragazzi, scusate se
vi interrompo ma possiamo entrare in casa se volete.- chiese
cortesemente Elisa
estraendo le chiavi dalla borsa. Accettammo, Jacob
congedò i suoi amici poi ci spostammo all’interno
del
salotto mentre i miei fratelli portavano in casa gli acquisti di
Elisa.
- Dio mio! Ma quanta
roba hai comprato?- Jake era stupefatto; io con tranquillità
sul divano accanto a lui.
- Dimmi la
verità, non sei mai andato a fare spese con Alice e Rose,
quando sono dentro un negozio si
scatenano, impazziscono per vestiti e
accessori! Lo shopping mi piace ma non ne sono ossessionata come
loro!-
Jake mi guardò come per chiedere conferma ed io annuii.
- Ehi, chi sono le
pazze ossessionate?!?- chiese Rose ringhiando mentre entrava in
salotto, Elisa si spaventò
e con uno scatto si
alzò dalla poltrona di fronte a noi per venirci vicino, solo
che nel voltarsi verso il suo
interlocutore inciampò nei
miei piedi e mi finì praticamente in braccio. Ovviamente la
presi al volo, i nostri
sguardi si incontrarono, rimanemmo a fissarci
mentre il suo viso cominciava a colorarsi di un rossore invitante.
Ma
la cosa che mi colpì furono i pensieri di Alice, mi mostrava
la visione di ciò che era appena successo, lo
avevano fatto
apposta!
“Contento
fratellino?” distolsi lo sguardo da
Elisa e sorrisi a mia sorella.
- Rose stava
scherzando,- tentai di rassicurare la piccola umana con tono dolce. -
le hai fatto prendere un
colpo!- dissi serio rivolgendomi a Rosalie,
quest’ultima si avvicinò scusandosi.
- Ma bravo il nostro
Eddino!! Stai facendo passi da gigante!! Ma la prossima volta
assicurati di non avere
gente intorno, non mi interessa vedere
ciò che fai nella tua vita privata, basta solo che tieni
alto l’onore dei
Cullen!- disse Emmett, tenevo ancora Elisa
tra le mie braccia, era una sensazione così piacevole. In
ogni
caso l’orso aveva finito di vivere. Mi alzai in piedi
per poi posare delicatamente Elisa sul divano al mio posto.
- Jake, per favore,
puoi intrattenere la padrona di casa senza mostrarle le immagini di
ciò che sto per fare?
Potrebbero risultare troppo cruente.-
dissi sorridendo affabile, per poi ringhiare scagliandomi contro Emmett
che stava ancora ridendo. Stavamo giocando anche se le sue parole mi
avevano dato estremamente fastidio.
Mentre lottavo con Emmett tenevo
sotto controllo Jake ed Elisa, il mio migliore amico mi conosceva molto
bene e non volevo che si lasciasse scappare qualcosa di troppo, aveva
intuito troppe cose. Nella sua mente
le parole di Elisa avevano
lasciato un dubbio, lui non poteva sapere il perché delle
nostre incomprensioni
iniziali, in quel periodo era lontano dalla
riserva, era andato a trovare la sorella maggiore che si era sposata
da
poco. Un giorno o l’altro gli avrei spiegato tutto.
- Ma sei sicuro che non
stiano facendo sul serio?- Elisa era leggermente preoccupata.
- Tranquilla, Edward
è molto veloce, troppo per un tipo come Emmett. E poi stanno
ben attenti a non rompere
niente. Se volessero fare davvero sul serio
andrebbero all’aperto.- concluse con una scrollata di spalle.
- D’accordo.
Jacob sono curiosa, potresti raccontarmi da dove nasce questa vostra
amicizia? Ma soprattutto
perché? Insomma nel libro siete
nemici per la pelle, vabbè siete divisi da Bella, ma in
pratica non vi filate per
niente!- lasciai perdere Emmett e tornai a
sedere sul divano lasciando Elisa seduta tra il mio migliore amico
e
me, l’argomento era notevolmente interessante.
“Vuoi rispondere tu o
preferisci che lo faccia io? Ah, ricordati che mi devi spiegare cosa
intendeva Elisa prima
per avere qualche divergenza con te.”
Beccato e lo sapevo! Sorrisi e gli feci segno di procedere, Elisa era
confusa: il suo sguardo saltava da me a Jake.
- Non mi piacciono
questi scambi di pensieri, vi dispiacerebbe farmi partecipare al vostro
dialogo?- sospirò
rassegnata squadrandomi.
- Mi ha solo chiesto se
volevo rispondere io, non dirmi che sei preoccupata?- la guardai
sornione e lei
istintivamente mi nascose il suo sguardo.
- Calcolando che
già vi temo presi uno per volta, figuratevi quando siete
insieme. Mi sembra ovvio!- disse
ridacchiando.
- No dai, non siamo
così male!- disse Jake dandole una piccola spinta sulla
spalla facendola poi urtare contro
di me. - Comunque non è
niente di particolare, il fatto è che ci conosciamo da
tempo, che è divenuta una
cosa naturale. Non ci sono mai
stati problemi sulla nostra convivenza, ci siamo aiutati più
volte cacciando i
vampiri nomadi che minacciavano gli umani.-
terminò lui con un sorriso.
- Abbiamo superato con
non poche avversità dovute alla nostra natura, ma in fondo
siamo solo.. noi. Ci a
ccomuna il fatto che siamo diversi, entrambi
pericolosi per la vostra specie, ma comunque tentiamo di non
farvi del
male, e oserei aggiungere che siamo molto bravi in ciò che
facciamo.- le sorrisi, sembrava soddisfatta
della nostra risposta.
- Ma allora Jacob, tu
quanti anni hai?- “Cacchio
non mi avevi detto che era così sveglia la
ragazza!”
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
Recensioni:
Recensione di Saretta__Trilly__ [Contatta]
al capitolo 20: 19.
Sorpresa -
Firmata |
Sono
contenta che ti sia piaciuto, mi sono divertita un sacco a
scrivere la parte del camerino!!
comunque la visione di Alice non era niente di preoccupante..
Alla prossima.. ciau ciau =D
|
|
Recensione di bella95 [Contatta]
al capitolo 20: 19.
Sorpresa -
Firmata |
Tranquilla
non ci sono problemi, certo sono sempre curiosa di leggere i vostri
commenti.
Spero di aver soddisfatto la tua curiosità riguardo a questo
capitolo, anche se scommetto di aver sollevato altri interrogativi.. XD
Ciaoo |
|
Grazie a chi
ha messo la FF tra i preferiti:
1 - momo
2 - 13ste
3 - Ali96
4 - BabyPrincess
5 - bella95
6 - BellaCullen88
7 - catedarling
8 - edward bella
9 - EllyBelly
10 - gegge_cullenina
11 - Ginny Weasley 95
12 - Gio_Cullen
13 - Kiaretta_96
14 - Marty Vampire
15 - mary96twilight
16 - mihael keehl
17 - ornella
18 - SorryViOLENTKiSS
Grazie a chi ha messo la FF
tra le seguite:
|
Ritorna all'indice
Capitolo 22 *** 21. Jacob ***
Ciao a tutte!! Come al
solito sono di fretta.. stasera ho le prove di teatro..
Che ragazza impegnata che sono.. ebbene sì!! Ma non temete,
trovo sempre il tempo per
aggiornare e per scrivere!! =D
Buona lettura!! XD
Commentate!! XD
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Elisa
21.
Jacob
Mi era sembrata una
cosa così assurda l’amicizia tra Edward e Jacob,
eppure era reale. Me ne rendevo conto
mentre ascoltavo il loro racconto su come era cominciato tutto. La cosa
più strana di tutte era vederli
tranquillamente seduti nel soggiorno di mia nonna.
Mi ero spaventata nel
vedere la reazione di Edward nei riguardi di Emmett ero quasi certa che
non stessero
scherzando; un secondo prima ero in braccio a Edward, il che non era
proprio male, e per fortuna che mi
aveva presa al volo, poi un secondo dopo mi depositava delicatamente
sul divano per scagliarsi contro Emmett ringhiando. Mi preoccupavano i
suoi sbalzi d’umore, e se cambiasse nuovamente idea, sulla
nostra quasi
amicizia? Decisi che non era il momento per simili preoccupazioni
così mi concentrai nuovamente sul licantropo
seduto alla mia sinistra.
- Ma allora Jacob, tu
quanti anni hai?- lo vidi irrigidirsi e scambiare uno sguardo con
Edward.
- Sedici!- disse con un
sorriso, già e come faceva a conoscersi da tempo con Edward?
- E da quanto tempo hai
sedici anni?- avevo sempre desiderato pronunciare questa frase! Mi
accorsi vagamente
di quello che accadeva intorno a noi, sembrava che i vampiri nel
salotto si fossero fossilizzati sul posto.
- Ma che domande fai?-
chiese Jake, non era per niente tranquillo, allora c’era
davvero qualcosa sotto! Sorrisi
della mia piccola scoperta.
- Forse avrei
dovuto metterti in guardia, è piuttosto sveglia la ragazza!-
disse Edward con una risatina nervosa,
mentre con la mano mi sfiorava il braccio come se volesse mostrarmi a
Jacob rafforzare le sue parole.
- Scusa ma non puoi
pretendere che non faccia attenzione alle tue parole, già mi
sembra pazzesco il fatto che
voi due siate amici; secondo te potrei perdermi anche una sola sillaba
della spiegazione? Tu stesso hai detto
checonosci Edward da tempo, quindi le cose sono due: se lo conosci da
tempo e se è vero quello che dice il
libro hai smesso di crescere da un po’; oppure su questa
parte non è stata scritta tutta la verità e
quindi tu
potresti essere un licantropo o un mutaforma, ma continuare a crescere
pur rimanendo fedele alla tua natura.
Ma non capisco, e se non ti dispiace sarei curiosa di sapere.- conclusi
stringendomi nelle spalle. Jacob tremò
leggermente per qualche secondo prima che un’ondata di calma
invadesse la stanza.
Istintivamente
indietreggiai spostandomi sul divano e un paio di braccia fredde mi
avvolsero.
- Jake, tutto ok?
Scusala è solo curiosa. Ma penso che se non volessi
rispondere capirebbe, solo resta calmo
amico. Anche io ho avuto la tua stessa reazione la prima volta, solo
con un po’ meno peli!- continuò Edward
sghignazzando. Jacob era fermo con gli occhi e i pugni chiusi, un
sorriso si allargò sulle sue labbra, aveva quasi
smesso di tremare. Dopo aver fatto un respiro profondo
cominciò a parlare.
- Siamo dei mutaforma,
ma ci chiamano anche licantropi, la cosa non ci dispiace in fondo
rimaniamo sempre i “protettori”.- mentre parlava
continuava a tenere gli occhi chiusi, Edward allentò
leggermente la presa, così riuscii a sporgermi
verso Jacob e posai la mia mano sulla sua ancora chiusa. Jacob
aprì immediatamente gli occhi
puntandoli su di me, ardevano come fuoco nero.
- Jake se non vuoi
è lo stesso..- cercai di dire ma non mi fece terminare.
- No, se siamo amici
è giusto che tu sappia, in fondo mi sembra che tu abbia
preso bene la compagnia di queste sanguisughe, quindi spero che potrai
sopportare anche un sacco di pulci come me!- mi strizzo
d’occhio poi sorrise
a Edward, sembrava più tranquillo.
- Comunque sei sveglia:
Edward ha ragione, e poi anche tu hai ragione non ho sedici anni, ma
è un po’ più
complicato di come dice il libro. Noi non abbiamo un'età
precisa per la nostra trasformazione dipende tutto dalla presenza dei
vampiri, l’unica differenza sta nella crescita e nel
successivo invecchiamento.- fece una pausa
guardandomi per vedere le mie reazioni. Mi accorsi di essere ancora tra
le braccia di Edward solo quando mi scosse leggermente, la mia mente
lavorava freneticamente per cercare di capire le parole di
Jake, facendomi perdere il
contatto con la realtà, e così stavo facendo
preoccupare tutti più del dovuto.
- Ah…- fu
tutto ciò che riuscii a dire.
- Tutto ok?- mi
guardò preoccupato Edward, lo guardai annuendo.
- E’ solo che
sto cercando di capire.- Edward lasciò infine la presa su di
me per tornare a guardare Jacob. - Jake
cosa intendi per “crescita e invecchiamento” non so
se riesco ad arrivarci da sola.-
Fece un sospiro poi
guardò oltre la mia testa, forse si stava consultando con
Edward per capire se continuare
o meno.
- Io.. ehm..
sì insomma quando mi sono unito al branco, e quindi quando
ho scoperto la vera natura dei Cullen
ero un bambino di soli 8 anni.- caspita era davvero piccolo,
chissà quanti anni aveva adesso. - Quindi non è
che
sono diventato un sedicenne da un giorno all’altro, anzi
c’è voluto molto più tempo. In un certo
senso è come se
dal momento della prima trasformazione il nostro corpo rallentasse il
tempo della crescita per poi arrivare quasi a
fermarsi nel momento in cui raggiungiamo il massimo della forma: nel
mio caso a sedici anni, più o meno.- ero sbalordita.
- Quindi, se ho ben
capito in questa stanza l’unica che invecchia sono io!- dissi
scatenando le risate generali.
- Beh sembra proprio di
sì!- disse Alice avvicinandosi a me spettinandomi.
- Ragazzi forse
è meglio che andiamo Elisa si vorrà riposare dopo
una giornata come oggi, tra lo shopping e le
rivelazioni di Jacob.- disse Jasper.
Acconsentirono tutti,
in fondo era stata una giornata davvero lunga.
Così li
accompagnai alla porta salutandoli.
- Elisa mi stavo quasi
dimenticando!- disse Alice tornado indietro verso la porta di casa mia.
- Cosa ti saresti
dimenticata?- chiesi non avendo la più pallida idea di cosa
stesse parlando.
- Ti ricordi vero che
da lunedì cominciano le vacanze di primavera? E’
solo una settimana ma sempre meglio
che niente, no?- disse sorridendomi contenta, alzai lo sguardo per
guardare i suoi fratelli e Jake che sorridevano,
anche loro la pensavano allo stesso modo, sorrisi anche io. Ora che mi
veniva in mente forse i miei genitori mi
avrebbero raggiunto, o forse sarei andata da loro, che bello avevo
voglia di vederli.
- Già me
n’ero quasi dimenticata!-
- Stavo pensando che
potevamo organizzare qualcosa, magari andare un paio di giorni da
qualche parte..- era
partita a parlare a raffica, capivo la metà delle cose che
diceva, poi finalmente Edward venne in mio soccorso.
- Alice, calmati non
essere così irruenta, magari Elisa potrebbe avere dei
programmi diversi rispetto a quelli che
le stai proponendo tu.-
- Sciocchezze avrei
avuto delle visioni in merito.- disse il piccolo folletto risoluto! Poi
entrambi si voltarono
versodi me.
- Beh in
verità non so ancora cosa farò durante questa
settimana di vacanza però mi piacerebbe rimanere a
casa, forse arriveranno i miei genitori per passare qualche giorno con
me e la nonna..- l’espressione di Alice si
fece seria, quasi delusa per essere stata messa da parte. - ma non ho
assolutamente detto che non ci possiamo
vedere. Magari voi volevate andare via da Forks ma se vi va di restare
potremmo vederci, fare qualcosa tutti insieme.
Poi appena avrò parlato con nonna avrò qualche
certezza in più e tu Alice potrai avere le tue visioni e
magari anche
la nostra vacanza!-
Meno male ero riuscita
a salvare la situazione!
Così tutti
più sollevati ci salutammo con la promessa di sentirci al
più presto per organizzarci.
Capitolo non
Betato
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
Recensione di bella95 [Contatta]
al capitolo 21: 20.
Incontro inatteso -
Firmata |
Lo
so ti ho scioccato con questo chappy.. però mi sembrava
carino
che Edward e Jacob fossero amici.. Giusto per rendere la
storia
diversa.
Mi sono sempre chiesta: E se fossero amici?? così ci hho
provato!
Ciaoooo!!
|
|
Recensione di Saretta__Trilly__ [Contatta]
al capitolo 21: 20.
Incontro inatteso -
Firmata |
Alice..sempre
la solita!! Per il combattimento di Edward ed Emmett ho pensato di
aggiungerlo per movimentare un pò la scena..
Spero sia servito!!
Alla prossima!! XD
|
|
Recensione di momo [Contatta]
al capitolo 21: 20.
Incontro inatteso -
Firmata |
Infatti
anche io no n vedo l'ora che arrivi natale per fare un pò di
vacanza!!
Ti sei persa un bel pò di capitoli.. ma ti perdono, a patto
che continui a leggermi.. ske!!
Ciau ciau |
|
Grazie a chi
ha messo la FF tra i preferiti:
1 - momo
2 - 13ste
3 - Ali96
4 - BabyPrincess
5 - bella95
6 - BellaCullen88
7 - catedarling
8 - edward bella
9 - EllyBelly
10 - gegge_cullenina
11 - Ginny Weasley 95
12 - Gio_Cullen
13 - Kiaretta_96
14 - Marty Vampire
15 - mary96twilight
16 - mihael keehl
17 - Naruchan
Love 4ever
18 - ornella
19 - SorryViOLENTKiSS
Grazie a chi ha messo la FF
tra le seguite:
|
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Capitolo 23 *** 22. Vacanze primaverili ***
Ciao a tutte!! Che bello
tra poco è Natale.. Finalmente un pò di vacanza!!
Ne ho un disperato bisogno!!
E voi?? Vi informo che questo è l'ultimo capitolo
prima di Natale.. se riesco ne posterò un altro prima
della fine dell'anno, cioè martedì prossimo.. pc
permettendo..
Buona lettura!! XD
Commentate!! XD
Ma soprattutto BUON
NATALE!!
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Edward
22.
Vacanze primaverili
Durante il viaggio di
ritorno verso casa Alice non stava zitta un secondo, mi chiedevo solo
come facesse mio
fratello a sopportarla dopo tutto questo tempo! Avevamo appena
imboccato il vialetto quando
improvvisamente i pensieri dei miei genitori mi distrassero.
- Alice non
è che per caso hai avuto delle visioni riguardo alle vacanze
di primavera?- le chiesi con una
certa urgenza, percepibile dal mio tono di voce.
“Ci stavo giusto
arrivando anche se non capisco tutta questa fretta!”
mi voltai a guardarla, anzi le lanciai uno
sguardo inceneritore.
- No, nessuna quando mi
concentro sul futuro di Elisa ho dei buchi percettivi,- sorrise, non
capivo cosa ci fosse
di divertente. - questo vuol dire che non andrà via da
Forks!- ora cominciava a chiarirsi la situazione.
- Però
questo vuol dire solo che, nel migliore dei casi, sarà in
compagnia di Jacob.-
"Speriamo non alla riserva, altrimenti noi non potremmo
esserci.” I pensieri di Jasper mi
giunsero inaspettati, si
stava affezionando anche lui ad Elisa.
- Alice riguardo a noi
non vedi niente?- eravamo davanti a casa. Mi mancava poco, giusto il
tempo di
parcheggiare l’auto nel garage e avrei chiesto
spiegazioni a Carlisle.
- Perché
dovrei guardare il nostro futuro, non ha senso concentrarmi su qualcosa
che non riesco a vedere,
sicuramente noi saremo al fianco di Elisa, visto che anche tu hai
voglia di stare con lei!- disse in tono
canzonatorio, scusa piccoletta ma non è proprio il momento
di giocare.
- Alice forse noi non
riusciremo a stare con Elisa durante queste vacanze, avresti dovuto
vagliare tutte le
possibilità. Stai perdendo colpi.- le dissi un po’
troppo duro, chiudendo lo sportello dalla Volvo.
- Papà
spiegati.- dissi facendo irruzione in salotto seguito a ruota dai miei
fratelli.
- Alice non vi ha detto
nulla?- chiese con uno sguardo interrogativo rivolto a mia sorella. Di
tutta risposta lei
scosse il capo mesta.
- No, era occupata ad
organizzare questi giorni di festa tenendo conto della presenza della
nostra piccola amica.-
disse Jasper cingendo con un braccio le spalle di sua moglie.
- Beh, ci dispiace
rovinarvi i piani ma il clan di Denali ci ha invitato a passare da loro
questa settimana per riunirci.
E, come voi ben sapete, sarebbe meglio non rifiutarci considerando che
sono i nostri parenti più prossimi.-
concluse Carlisle con un sospiro.
“Guarda che facciotte
tristi, i miei ragazzi.” Esme era
dispiaciuta, sempre amorevole.
- Ragazzi mi spiace
moltissimo, io e vostro padre cercheremo di trovare un compromesso, ma
ha ragione
sarebbe scortese rifiutare un loro invito.- “Faccia da cucciolo
disperato modalità ON!”
Chissà cosa aveva in mente
quel mostriciattolo!
- Mamma.. ma senza di
noi Elisa passerà le vacanze da sola, non possiamo
abbandonarla!- ottima mossa sorellina!
Alice stava mettendo in pratica la sua tattica e Rose, che aveva
intuito tutto, decise di dare man forte alla sorella.
Esme si avvicinò per consolare le due vampire. Una volta
stretta nell’abbraccio di mamma, Alice mi mostrò
una
visione, dovevo farla accadere. “Edward
tu sai cosa fare a questo punto.”
Eccome se lo sapevo, mi dispiaceva dare
un dispiacere ad Esme. Nel momento esatto in cui mamma si
voltò a guardarmi abbassai il capo e come una furia
attraversai il salone: destinazione camera mia. “Edward, figliolo dove
stai andando? Per favore non fare così!”
non mi voltai e continuai a salire le scale; arrivato a destinazione
sbattei la porta della mia stanza.
“- Ragazzi vi chiedo
di ritirarvi in modo che io e vostra madre possiamo decidere
sull’evolversi della situazione.-
osservai la scena dal punto di vista di mio padre. I miei fratelli
erano tutti sconsolati, compresa Alice anche se stava
solo recitando la sua parte.”
Qui ci vorrebbe un Oscar! Sorrisi stava andando tutto secondo
i nostri piani.
Era tarda mattinata, il
sole era nascosto dietro ad una coltre di nubi, come al solito. Esme e
Carlisle dovrebbero
essere già a casa, erano usciti poco dopo l’alba;
ma di loro non vi era alcuna traccia così mi ritrovai a
bussare alla
porta della stanza da letto di Alice e Jasper, quest’ultimo
venne ad aprirmi.
“Fratello come va? Hai
saputo qualche novità?” scossi la
testa. Jazz si scostò per lasciarmi entrare, trovai Alice
davanti allo specchio, per ingannare il tempo si stava provando tutto
l’armadio in cerca di cosa mettersi.
- Alice, cosa hanno
deciso? Sono andati a caccia lontano, hanno fatto apposta per non farsi
sentire.- sul suo viso
si disegnò un’espressione preoccupata.
- Non dirlo a me, mi
stanno facendo venire il mal di testa.- disse, nel frattempo Emmett e
Rose apparvero sulla
soglia della stanza, anche loro erano curiosi. - Non so cosa stia
accadendo; cioè se sono discordi sulla decisione
da prendere o stanno giocando con le loro indecisioni per non farmi
vedere niente fino al loro arrivo. In un
momento ci vedo insieme ad Elisa qui a casa Cullen e un momento dopo ci
vedo nel bel mezzo di una landa bianca
e immacolata!- un ringhio usci dalle sue delicate labbra che subito
furono chiuse da quelle di mio fratello. Diceva che
era il miglior modo per calmarla, e dai pensieri incoerenti di Alice
potevo dire che aveva pienamente ragione.
- Allora cosa facciamo?
Dobbiamo stare qua ed aspettare il verdetto.- disse triste Rose.
- Perché non
andiamo a vedere come sta lo scricciolo! Magari riusciamo a ricostruire
il piano di Alice per rimanere
a casa.-
“Ottimo Emmett, e chi
dice che non pensi!” Alice aveva
ragione, poteva essere un idea. Sorrisi ad entrambi.
Poi tutti ci osservammo
complici fino a quando non udimmo suonare il campanello, sapevo
già che era Jacob.
Scendemmo tutti nel
salone; io andai ad aprire alla porta, poi voltai di spalle tornado sui
miei passi.
- Jake siamo nei guai,
Carlisle e Esme vogliono portarci in Alaska.-
- E così mi
volete lasciare da sola, non mi sembra un comportamento carino!-
Piccola, ci sei anche tu!!
- E io chi sono? Faccio
solo la parte del cane da compagnia??- mi voltai rapidamente a quelle
parole, poco importava
di cosa ci facesse Elisa a casa nostra. Ma quando focalizzai la scena
l’unica cosa che vidi fu Lei fare cenno di no con
la testa a Jacob e poi abbracciarlo teneramente. Non ci vidi
più! Jasper inondò la stanza di
tranquillità, infatti riuscii
a mettermi seduto sul divano senza inveire contro nessuno, non
sopportavo l’idea che lei usasse ciò che si
definisce
due pesi e sue misure per trattare con me e il lupo.
- Vogliono portarvi in
Alaska per quale motivo non sarà successo qualcosa di
grave?- chiese Jacob sciogliendo
l’abbraccio con Elisa e venendo verso il sottoscritto,
intanto i miei fratelli facevano a gara per accaparrarsi le
attenzioni della piccola umana.
- Niente di grave, il
clan di Denali ci ha invitato a trascorrere lì le vacanze.-
dissi con tono pacato tentando di
nascondere la rabbia.
“E voi non ci volete
andare, correggimi se sbaglio ma vorreste rimanere qua con me e
soprattutto con Elisa.” Lo
guardai in cagnesco (già proprio così) e lui in
tutta risposta si fece una risata. Poi sentii un dolce profumo
sovrastare l’odore di Jacob, mi sollevai dallo schienale del
divano per voltarmi.
- Uffa.. non credo che
riuscirò mai a coglierti alla sprovvista nonostante la
“promessa”. Come ci sei riuscito?- chiese
rivolgendomi un tenero broncio, evidentemente non le piaceva che le si
rovinasse una sorpresa.
- Anche se ero
impegnato nella conversazione ho sentito in tuo odore, sai piuttosto
che la puzza di cane..- feci un piccolo sorriso. Lei rimase in silenzio
annuendo poi stette a guardarmi mentre gli altri spiegavano a Jacob il
piano
di Alice. Poi capii il motivo del suo silenzio.
“Edward?”
sorrisi “Ce
ne hai messo di tempo ti facevo un po’ più
sveglio! Scusa scherzavo!” la fissai
con un
espressione seria, e lei arrossì leggermente. Mi spostai
leggermente lato facendole spazio accanto a me sul divano,
lei accolse di buon grado il mio proposito prendendo posto vicino al
sottoscritto. “Sei
arrabbiato?” mi chiese una
volta che i nostri occhi si incontrarono di nuovo.
- Cosa te lo fa
pensare?- risposi, anche se avrei voluto dire che sì un
po’ ero arrabbiato. “Diciamo
che hai cambiato atteggiamento nel giro di.. tipo due
secondi?” la guardai accigliato. “Ti ho
osservato:” chissà
perché ma la cosa mi piacque più del lecito “hai aperto la porta
scocciato, e poi ho capito perché infatti c’era
qualcosa che non andava;
poi quando ti sei girato verso di me sembravi a dir poco furioso, sai
ho sentito l’influenza del potere di Jasper, e
quando Jake ti si è avvicinato lo hai fulminato con lo
sguardo. Scusa lo sapevo che non era una buona idea venire
qua, ma Jake ha insistito tanto.”
- Ha detto qual
è il posto migliore per organizzare le vacanze se non a casa
Cullen?- concluse con un sospiro
rassegnato abbassando il capo. Non mi andava che pensasse che avessi
cambiato idea riguardo la nostra amicizia.
- No, non è
assolutamente per quello, mi fa piacere averti qui, vieni con me ti
mostro una cosa.- mi alzai dal divano seguito da Elisa. Rallentai il
mio passo per lasciarmi affiancare da lei e poi delicatamente la guidai
posandole una
mano sulla schiena. Subito si volse verso di me, imbarazzata.
- Tranquilla, mica
mordo!- ridacchiai. - E, soprattutto, non leggerò i tuoi
pensieri senza il tuo permesso. Le promesse vanno mantenute.-
sospirò mormorando un grazie, e fu così che la ma
curiosità schizzò alle stelle.
Arrivati nel garage mi
fermai di fronte a un auto rigorosamente coperta con un telo bianco.
- Aspettami qui.-
Annuì, così andai a prendere le chiavi poi,
sempre alla mia velocità, scoprii l’auto
mostrandole la
mia Aston Martin V-12 Vanquish. Avevo letto nei pensieri di Alice che
le piacevano le auto, così con una leggera pressione sul
telecomando feci scattare le serrature in modo da poter aprire lo
sportello del guidatore.
- Dimmi sono riuscito a
dimostrarti che mi fa piacere avere la tua compagnia in questa casa o
pensi che dovrei
azzardare di più?- mi sorrise, finalmente lo stesso sorriso
che le avevo visto rivolgere a Jacob. Meno male che anche
in sua presenza una cosa giusta ogni tanto riuscivo a farla.
- So quanto tu sia
geloso della tua preziosissima macchina.- disse mantenendo quel dolce
sorriso. Mi avvicinai a lei
che era rimasta pietrificata sul posto allungando una mano per
invitarla. Quello che successe ebbe dell’incredibile,
posò la sua mano calda sulla mia fredda, la condussi fino
all’interno dell’auto facendola accomodare sul
sedile. Stavo
per aprire bocca quando Carlisle ed Esme rovinarono tutto entrando nel
garage, fotografando mentalmente la scena. L’unica cosa
positiva era che dai loro pensieri potevano capire che andavamo
d’accordo, avrei saputo sfruttare la situazione a mio
vantaggio.
Capitolo non
Betato
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
Kumiko_Chan_ [Contatta] |
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violazione
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Capitolo
22: 21.
Jacob |
Ciao!!
Povera Alice.. Esme e Carlisle le hanno rovinato tutti i suoi piani..
ti posso assicurare che erano piuttosto divertenti!!
Ma forse non tutto è perduto sono certa che saprà
riarrangiarli nel modo migliore!!
Baciotti
|
|
ornella [Contatta] |
Segnala
violazione
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Capitolo 22: 21.
Jacob |
Non
sei la prima che mi fa questa domanda.. il capitolo di Jacob
è
stato il più difficile, volevo scrivere qualcosa di diverso,
anche
per giustificare il fatto che si conosce da tempo con Eddy.. ma non ho
saputo dargli un età reale.. nessun numero mi sembrava
quello giusto.. Così ho pensato di lasciare a voi
la
scelta. Nei libri Bella dice sempre che fisicamente dimostra sui25
anni.. e più
o meno l'ho sempre pensato così!!
Ciao alla prossima!!
|
|
bella95 [Contatta] |
Segnala
violazione
|
Capitolo 22: 21.
Jacob |
Sono
contenta di aver ricevuto dei riscontri positivi per il capitolo di
Jacob pensavo di aver scritto un mare di cavolate e dover fare
i conti che le lettrici arrabbiate!! Invece non è stato
così.. Meno male.. che sollievo!!
Ciau ciau
|
|
|
Grazie a chi
ha messo la FF tra i preferiti:
1 - momo
2 - 13ste
3 - Ali96
4 - asheptus
5 - BabyPrincess
6 - bella95
7 - BellaCullen88
8 - catedarling
9 - edward bella
10 - Elinor_Black
11 - EllyBelly
12 - gegge_cullenina
13 - Ginny Weasley 95
14 - Gio_Cullen
15 - Kiaretta_96
16 - Kumiko_Chan_
17 - Marty Vampire
18 - mary96twilight
19 - mihael keehl
20 - Naruchan
Love 4ever
21 - ornella
22 - SorryViOLENTKiSS
Grazie a chi ha messo la FF
tra le seguite:
|
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Capitolo 24 *** 23. Chi ci capisce più qualcosa? ***
Ciao a tutte!!
Innanzitutto Buon Anno Nuovo!!! Come sta andando il 2010!!
A me non moltobene.. si può riavere indietro il 2009?? No
vero?? Beh peccato vedrò di aggiustare questo 2010!
Lasciando da parte i miei isterismi mentali, volevo dire che dopo
queste vacanze non vi lascerò a corto
di capitoli quindi ricominciamo subito con il capitolo 23!!
Mi stavo quasi dimenticando: "Mi raccomando andate a letto presto che
magari vi porto qualcosa!!"
Sì, è vero sono pazza!! *_*
Buona lettura!! XD
Commentate!! XD
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Elisa
23.
Chi ci capisce più qualcosa?
Quando mi voltai verso
Edward, vidi che fissava il portone del garage aperto, e scendendo
dall’auto capii perché:
i suoi genitori avevano appena fatto il loro ingresso.
- Elisa, che piacere
rivederti!- disse Esme venendomi incontro e stringendomi in un
affettuoso abbraccio: ecco da
chi aveva preso Alice!
- Anche per me
è un piacere! Salve Dr. Cullen.- dissi quando
arrivò di fronte a noi dopo aver parcheggiato
l’auto.
- Noto con piacere che
voi due avete fatto pace. Ma, Edward, potresti mostrarle casa
anziché l’autorimessa.-
continuò Carlisle con disappunto.
- So che le piacciono
le auto, così ho pensato che avrebbe apprezzato se le avessi
mostrato la mia Aston Martin.-
disse Edward guardandomi, cercava una conferma alle sue parole
così gli sorrisi annuendo.
- Allora non ho visto
male. Sai, Edward non ha mai fatto salire nessuno al volante di
quell’auto, da quando
gliel’abbiamo regalata, e ne è passato di tempo!-
Esme mi fece l’occhietto e poi rise insieme al marito.
- Infatti sono stupita
anch’io.- lo guardai: non sapevo più cosa
aspettarmi da lui.
- Venite, torniamo in
casa, abbiamo bisogno di conferire con voi ragazzi.- mi girai verso
Edward ma era già
scomparso, lo cercai con lo sguardo e quando lo trovai lo vidi
camminare verso di me sorridente: aveva messo
tutto a posto, anche l’auto era stata ricoperta col telo
bianco.
Eravamo comodamente
seduti sul divano mentre aspettavamo che i genitori di Edward facessero
la loro apparizione
nel salone, quando all’improvviso si sentì un
ululato.
- Cavolo, questo
è Sam che mi chiama. Ragazzi, ci pensate voi a
riaccompagnare Elisa? Edward, l’affido a te.-
Guardai male Jacob.
- Grazie Jake, ma non
sono un pacco postale!- Rise e scomparve oltre la soglia di casa.
- Non intendeva
quello,- disse Jasper - solo che non hai l’auto e sei lontana
da casa.-
- Ehi, però
non è giusto che sia affidata a te!- disse Emmett guardando
suo fratello seduto accanto a me.
- Emm, devi imparare a
saper perdere. Inoltre, Jacob mi conosce: sa che un’altra
condizione non mi sarebbe andata
a genio.- incredula di quelle parole, distolsi lo sguardo da lui. Non
sapevo cosa pensare, e il suo comportamento
non mi aiutava.
- Allora, Signor
Facciamo-tutto-a-modo-mio-o-niente, che ne dici di portare la nostra
ospite nella tua stanza mentre
noi parliamo con mamma e papà? O pensi che mi concederai la
grazia di lasciarla nella mia?- disse Alice. Per tutta
risposta Edward
si alzò dal divano sbuffando
- Decidi tu, per me non
ci sono problemi.- disse mentre salivamo le scale.
- Tranquillo, per me
è lo stesso..- dissi abbassando la testa sicuramente rossa
in viso: che situazione!
- D’accordo
vieni con me, non so per quanto tempo si prolungherà la
nostra “riunione di famiglia” ma almeno avrai
qualcosa con cui passare il tempo.- Eravamo arrivati al terzo piano,
davanti alla stanza di Edward, il quale con un
movimento fluido e
veloce aprì la porta invitandomi a precederlo.
La sua stanza era molto
simile a quella descritta nel libro, grande e luminosa, con
l’enorme vetrata al posto della
parete, il divano nero, poi i cd e i libri.. Dopo che riuscii ad
osservarla tutta mi girai verso Edward, che stava
appoggiato allo stipite della porta a guardarmi con uno strano sorriso
sulle labbra perfette. Avrei giurato che in quel
momento tutto il
sangue che avevo in corpo si fosse concentrato sulle guance.
Perché solo lui riusciva a farmi quell’effetto,
stupido atteggiamento da vampiro!
- Senza offesa, ma sei
buffa!- disse con una risata melodiosa.
- Non capisco, cosa
intendi?- lui si staccò dalla porta venendo verso di me.
- Beh, mentre ti
guardavi intorno, avevi la stessa espressione di un bambino nel paese
dei balocchi.- mi vergognai
oltre inverosimile, spostai lo sguardo sui cd dandogli le spalle. Che
stupida che ero stata, nel guardarmi intorno mi
ero dimenticata che lui fosse lì dietro di me. - Scusami non
volevo metterti in imbarazzo. E’ solo che mi sono perso
nel tuo modo di fare. Se hai qualche domanda non esitare a pormela,
vedrò di risponderti volentieri.-
- E’ solo che
mi sono stupita del fatto che anche la tua stanza assomiglia a quella
descritta nel libro, tutto qua.-
dissi a bassa voce, sentivo la sua presenza alle mie spalle.
- Sì, lo so.
Ma vedi quando ho letto il libro mi sembrava carina e così
ho deciso di provare; prima tutta la mia
musica che vedi esposta era nella stanza di fronte, quella degli
ospiti, ma non aveva senso usare due stanze.- si
spostò affiancandomi. - Io devo andare.- disse sospirando. -
Per favore, sentiti libera di ascoltare della musica se
vuoi oppure se volessi leggere scegli quello che vuoi dalla mia
collezione, ma ti prego solo di non prendere uno
dei libri senza titolo: sono i miei diari. Oltre al fatto di essere
personali, non credo che in loro troveresti un
interessante lettura.- era quasi alla porta quando mi voltai a
guardarlo.
- Perché no,
cioè.. sì insomma mi piacerebbe, se posso.-
perché mi aveva detto di non leggerli? Adesso
curiosità
mi stava letteralmente divorando.
- Curiosa fino alla
fine eh? Sinceramente non credo siano una lettura adatta a te.- lo vidi
sorridere, di un sorriso
carico d’amarezza. In pochi passi tornò di fronte
a me.
- Facciamo
così: non ti sto chiedendo di non leggerli, solo mi
piacerebbe se potessi essere in mia compagnia in
quel momento, anche perché la tua determinazione
è chiara. Puoi per piacere farmi questo favore? Sappi che,
in
ogni caso, saprò se li avrai letti.- d’accordo,
aveva vinto lui.
- Affare fatto, poi mi
devi spiegare come fai a vincere sempre tu.- sospirai, già
lo sapevo: era riuscito ad incantarmi
un’altra volta,
è che mi perdevo nei suoi occhi e il gioco era fatto. Edward
era la persuasione fatta a persona, e che persona!
Mi sorrise di sghembo e
poi uscì dalla stanza.
Decisi di ascoltare la
musica, onde evitare di cadere in tentazione. Volevo rilassarmi,
così presi un cd di musica
classica, trovai una raccolta dei Notturni di Chopin; feci partire il
cd e mi sedetti sul divano chiudendo gli occhi.
Quando li riaprii dopo
una decina di minuti mi venne quasi un colpo; seduto
all’altro capo del divano c’era Edward
che mi fissava.
- Cullen, la mamma non
ti ha insegnato che non si fissano le persone? Mi hai fatto venire un
colpo!- continuava a
guardarmi serio.
- Avrei dovuto
annunciare la mia presenza, è solo che mi sembrava che
stessi dormendo, così non
volevo arrecarti disturbo.-
- Non stavo dormendo,
mi stavo solo rilassando. Ehm, posso farti una domanda?-
- Procedi pure, ti
avevo detto che sarei rimasto a tua disposizione.- disse serio, ma i
suoi occhi brillavano di una
strana luce.
- Ti è mai
capitato di non riuscire a distogliere i pensieri da qualcosa che ti
sia vietato? E’ incredibile, per quanto
tenti di non pensarci sai che è lì, a pochi metri
da te, ma non lo puoi prendere!- dissi sospirando. E non stavo
pensando ai libri, ma alla perfezione seduta accanto a me, stavo
ripensando alla giornata di shopping. Al suo
comportamento in quel
camerino, ma ero troppo timida per chiedergli spiegazioni.
- E’
tremendamente frustrante!- disse a bassa voce portandosi una mano tra i
capelli scompigliandoli, chissà cosa
intendeva? Non capii il
significato del suo sguardo, ma era così intenso da farmi
arrossire, volevo spostare lo sguardo.
La verità
è che ero abbagliata dall’oro dei suoi occhi.
-
C’è altro che volevi sapere?- chiese senza
interrompere il contatto visivo. Il mio cervello aveva quasi finito di
preparare i bagagli. Fu nel preciso istante in cui Edward mi sorrise di
sghembo che capii che il mio cervello era
definitivamente partito per
Non-so-dove.
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
Capitolo 23: 22.
Vacanze primaverili |
Ciao sono
contenta che la storia ti piaccia..
Già ho pensato ad Elisa perchè non volevo
scrivere di una Bella così diversa da quella scritta dalla
Meyer..
Comunque a chi lo dici se i Cullen esistessero Forks sarebbe la mia
dimora fissa!! XD
Spero che continuerai a leggere la storia è ancora ricca di
sprprese!!
Baci XD |
|
bella95 [Contatta] |
Capitolo 23: 22.
Vacanze primaverili |
Sì,
effettivamente un pò di gelosia non guasta. Da un
pò di pepe con alla storia. Anche se più avanti
temo di aver esagerato..
Ciau ciau
|
|
Saretta__Trilly__ [Contatta] |
Capitolo
23: 22.
Vacanze primaverili |
Sono
felice che ti sia piaciuta questa scena, mi sono divertita un sacco a
scriverla. Volevo che fosse divertente.. in fondo era tutta una trovata
di quella pazzoide di Alice!!
Hai ragione!! Anche se questo capitolo l'ho scritto verso la fine
dell'estate, perciò non avevo in mente un'espressione
precisa, ma quella ci sta benissimo!!
Ciauuuuuuuuuuuu
|
|
Grazie a chi
ha messo la FF tra i preferiti:
1 - momo
2 - 13ste
3 - Ali96
4 - asheptus
5 - BabyPrincess
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7 - BellaCullen88
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Marty Vampire
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keehl
20 - Naruchan
Love 4ever
21 - ornella
22 - RenesmeeBlack
23 - sackiko_chan
24 - SorryViOLENTKiSS
25 - __cory__
Grazie a chi ha messo la FF
tra le seguite:
|
Ritorna all'indice
Capitolo 25 *** 24. Cosa succede?!? ***
Ciao a tutte!!
Volevo dirvi che grazie alla paziente Kumiko_Chan_, che ha betato anche
i capitoli vecchi, i primi tre capitoli insieme al prologo adesso hanno
una forma più leggibile! Se volete darci un'occhiata..
Buona lettura!! XD
Commentate!! XD
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Edward
24.
Cosa succede?!?
La riunione di famiglia
era terminata: l’esito mi lasciava insoddisfatto, certo
avevamo convinto Esme e Carlisle a rimanere a Forks, purtroppo con la
concessione che i vampiri di Denali sarebbero venuti ospiti a casa
nostra. Mentre salivo le scale mi immaginavo Elisa in piedi accanto
alla mia libreria, intenta a infrangere la mia richiesta. Invece
quando, senza fare il minimo rumore, aprii la porta della mia camera.
la trovai seduta sul divano.
Le note di Chopin
riempivano la stanza, lei era seduta con le gambe piegate strette al
petto,circondate dalle braccia, e il capo era appoggiato allo
schienale. Supposi che si fosse addormentata, il respiro era profondo e
regolare, così come il battito del suo cuore; mi sedetti
lontano da lei sul divano: per nulla al mondo avrei voluto svegliarla,
sembrava così fragile e indifesa. All’improvviso
si volse verso di me e le sue iridi color cioccolato mi fissavarono
allarmate.
- Cullen, la mamma non
ti ha insegnato che non si fissano le persone? Mi hai fatto venire un
colpo!- disse riprendendosi, ma sul suo viso aleggiava un lieve rossore.
- Avrei dovuto
annunciare le mia presenza, è solo che mi sembrava che
stessi dormendo, così non volevo arrecarti disturbo.- ero
sincero, ma ero stato convincente?
- Non stavo dormendo,
mi stavo solo rilassando. Ehm, posso farti una domanda?-
- Procedi pure, ti
avevo detto che sarei rimasto a tua disposizione.- ero certo che mi
volesse chiedere della riunione appena conclusa, chissà come
avrebbe appreso la notizia. Sicuramente mi avrebbe riempito di domande
sul clan di Denali, su Tanya era ovvio. Beh sarei stato il
più sincero possibile. Volevo che cominciasse a fidarsi di
me.
- Ti è mai
capitato di non riuscire a distogliere i pensieri da qualcosa che ti
sia vietato? E’ incredibile, per quanto tenti di non pensarci
sai che è lì, a pochi metri da te ma non lo puoi
prendere!- disse con lo sguardo fisso su di me e sospirando, sembrava
amareggiata. Mi stupii: era l’ultima cosa che mi aspettavo
che mi chiedesse.
- E’
tremendamente frustrante!- assentii a bassa voce, ma nonostante tutto
volevo che mi sentisse. Purtroppo ero sicuro che non parlassimo della
stessa cosa: l’oggetto del suo desiderio erano i miei diari,
il mio.. beh, era lei. Per quando mi sforzassi di starle lontano mi
ritrovavo a gravitarle intorno. Era abbastanza sveglia per capire le
mie parole, così mi divertii ad abbagliarla un'altra volta,
lo so non era un comportamento da gentiluomo, ma vederla il balia del
mio sguardo, in mio potere, mi dava la sensazione di essere riuscito
celare le mie carte.
-
C’è altro che volevi sapere?- non volevo che
lasciasse il mio sguardo, le sue attenzioni mi piacevano più
del lecito, ed ero avaro dei suoi pensieri. Probabilmente il sorriso
che le riservai fu il colpo di grazia, così mi alzai dal
divano volgendo lo sguardo fuori dalla finestra. Non capivo il motivo
per il quale Alice non ci avesse ancora disturbato.
- Giusto, ora che ci
penso non mi hai ancora detto qual è il verdetto.-
proprio in quel momento il folletto malefico fece irruzione della mia
stanza. Quando si parla del diavolo..
- Che domande: abbiamo
vinto noi! Resteremo insieme durante le vacanze!- e si abbracciarono
contente.
- Stai solo
dimenticando un piccolo particolare.- le ricordai, dal canto suo Alice
mi fulminò con lo sguardo.
- Quale sarebbe?-
chiese timidamente Elisa.
- Sciocchezze: noi due
staremo insieme.- il suo sguardo cercò il mio trovandolo,
cosa voleva che le dicessi, che sarei stato troppo impegnato a tentare
di sfuggire dalle grinfie di Tanya? Per fortuna Alice
continuò richiamando l’attenzione di Elisa. -
Già, Edward sarà un po’ impegnato.-
sembrava triste? Poter solo immaginare ciò che stava
pensando alla lunga mi avrebbe portato alla pazzia, ne ero certo! Elisa
si scostò da mia sorella muovendo alcuni passi nella mia
direzione.
- Cosa vuol dire che
sarai impegnato, pensavo che fossimo amici, e gli amici stanno insieme
durante le vacanze, poi ci sarà anche Jake, non vorrai
abbandonarci?- aveva imparato molto da Alice, oppure fare lo sguardo da
cucciolo abbandonato era una prerogativa femminile? Optai per la
seconda.
- Credimi, preferirei
di gran lunga passare del tempo con voi piuttosto che col clan di
Denali.- in quel momento sulla sua fronte liscia si fecero largo alcune
piccole rughe, stava cominciando a capire.
- Questo vuol dire che
resterete a Forks ma sarete in compagnia; quindi avete perso!- disse
amareggiata. - Siete proprio dei buoni a nulla!- concluse poi
ridacchiando.
“Buoni a nulla,
noi?” pensò Alice cominciando a
ringhiare, voleva spaventare Elisa. Il suo gioco non mi piaceva, il
cuore dell’umana aveva cominciato ad accelerare il battito
così mi parai di fronte ad Elisa.
- Alice, smettila! Non
è divertente.- la ammonii, ma cominciai a pensare il
contrario quando sentii Elisa, dietro di me, fare presa con le mani
sulla mia camicia. Era una bella sensazione ma mi convinsi che non
sarebbe stato cavalleresco continuare a metterle paura.
- Stavo solo
scherzando, tranquilla.- disse Alice, e detto ciò Elisa
riemerse da dietro il mio braccio destro lasciando la presa. - Guarda
il lato positivo, oggi possiamo stare insieme. Tanya e le sue sorelle
arriveranno solo domani.-
- Quindi anche loro
soro reali?- la mia sorellina ed io non resistemmo dal ridacchiare.
- Riesci ancora a
stupirti?- le chiesi sincero, la vidi annuire con più di
mille domande negli occhi. - Avanti chiedimi ciò che vuoi
sapere.- dissi andando a sedermi sul divano e facendole segno di
raggiungermi.
- Prima che tu cominci
ad tempestare Edward di domande, voglio dirti che sì il clan
di Denali è composto dalle tre zitelle Kate, Irina e Tanya,
poi ci sono anche Eleazar e Carmen. Ah un ultima cosa, Tanya tenta
disperatamente di conquistare Edward da ormai una cinquantina
d’anni, con scarsissimi risultati. Pensa che lui non la
sopporta!- la piccola umana non poté fare a meno di ridere.
- Ehi, smettetela di
parlare di me come se non fossi presente!- dissi irritato a facendo
voltare verso di me Elisa che si coprì la bocca con una
mano, ancora in preda alla risate.
- Scusa Edward, allora
è per questo che sarai impegnato.- non era una domanda:
Elisa sapeva benissimo di cosa stava parlando.
- Già. Hai
qualche idea per aiutarmi? Perché fino ad ora il folletto
è stato inutile!- dissi frustrato: non avevo voglia di
passare un intera settimana a sviare le avances di Tanya mentre i miei
fratelli potevano uscire con Elisa.
- Beh potresti
nasconderti a La Push.- Coosa? In mezzo al fetore di quei cagnacci? Ma
stiamo scherzando? La guardai male scuotendo la testa, riprova ancora
piccolina.
- Non credo sia un buon
nascondiglio: il patto è ancora in vigore e quindi,
nonostante Jacob sia il migliore amico di Edward, egli non
può varcare il confine. Sam non vuole.- mi venne in aiuto
Alice.
- Allora potresti
venire a stare a casa mia, cioè della nonna,- ALT, fermate
tutto! Sono pazzo oppure ho sentito bene? “Hai capito? Sta
tentando di accalappiarti Edward! Scherzo! Credo che lo faccia per
darti una mano, di solito gli amici cercano di aiutarsi.
Così come tu l’hai protetta dalla mia finta furia
ora lei sta cercando di proteggerti da Tanya. Ti avverto se non accetti
sei morto! Non puoi mandare all’aria le mie
visioni!!”
- Non credo che per lei sarà un problema.- intanto Elisa
continuava a parlare. - Poi se non vuoi restare tutta la settimana ti
potremmo ospitare anche solo un paio di giorni, magari sarai in grado
di sopportare meglio Tanya.- concluse ridacchiando.
- Faresti meglio a fare
attenzione, non è salutare prendersi gioco di un vampiro.-
dissi serio.
- Avanti Edward
smettila di scherzare, e dai subito una risposta ad Elisa!- “Devi dire di
sì.. capito!!” chissà
cosa aveva visto, quella piccola impertinente!
Lasciammo la mia stanza
per ritornare nel salone, dovevo sentire da Carlisle se la cosa poteva
funzionare, intanto Elisa stava telefonando alla signora Rosemberg per
accennarle la possibilità di ospitarmi presso di loro.
Al termine della sua
telefonata la decisione era già stata presa. Carlisle sapeva
della mia frustrazione per tutta quella vicenda e anche Jasper
diventava intrattabile a causa del mio malumore.
- Allora cosa avete
deciso? Marie ha detto che non ci sono problemi, Edward può
fermarsi quanto vuole.- disse rivolta a Carlisle; fermarmi da lei per
sempre era presente nelle opzioni? Mi ritrovai a sorridere.
- Edward
cos’è tutta questa euforia che sento? Rimembri che
sta per arrivare Tanya, vero?- disse Jasper entrando in cucina insieme
a Rosalie.
- Sto catturando
Edward, tento di tenerlo prigioniero un paio di giorni da me.- disse
Elisa andando verso i nuovi arrivati. Jasper le si avvicinò
soffiandole un “grazie” nell’orecchio,
entrambi sorrisero complici.
- Per Carlisle va bene,
ma solo un paio di giorni; sempre meglio che niente.- le sorrisi: il
suo cuore batteva veloce, non ne capivo il motivo io non avevo fatto
niente.
Poi Alice mi impose di
andare a preparare la mia roba mentre lei ed Elisa si apprestavano a
guardare un film, dato che fuori aveva iniziato a piovere. Questa
operazione mi richiese più tempo del dovuto, ero
elettrizzato e preoccupato per ciò che sarebbe avvenuto nei
giorni a venire.
Dovevo stare attento in
ogni momento durante la permanenza a casa Rosemberg. La nonna di Elisa
sembrava stranamente a suo agio per il fatto che la nipote frequentasse
una famiglia di vampiri con tutti i rischi che comportava la nostra
natura.
Appena ebbi finito di
preparare il borsone andai a caccia per precauzione; non
dissi niente alla mia famiglia, sapevo che Alice aveva previsto tutto.
Quando rientrai a casa
notai che il film era appena finito, tempismo perfetto; alla mia
velocità andai al piano di sopra per prendere la mia roba.
Quando tornai nel salone Elisa era pronta per andare, stava declinando
l’invito a cena di mia madre. “Figliolo, Elisa
vorrebbe andare per aiutare sua nonna a prepararti una sistemazione per
la notte, mi raccomando comportati bene.”
- Certo mamma.- le
sorrisi un po’ imbarazzato. Salutammo la mia famiglia poi
insieme andammo in garage. Il viaggio verso casa di Elisa fu
stranamente silenzioso.
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
RenesmeeBlack [Contatta] |
Capitolo 24: 23.
Chi ci capisce più qualcosa? |
Sì
effettivamente Elisa e Bella hanno molto in comune anche se sono
decisamente diverse sotto alcuni aspetti..
Mi disp per aver saltato la parte del dialogo dei Cullen.. magari
più avanti, magari quando avrò finito la storia
potrei fare un capitolo extra sulla discussione.
Potrebbe venire fuori qualcosa di davvero divertente conoscendo Alice
ed Emmett.. Mah chissà!!
Per il diario di Edward dovrai aspettare ancora un pochino..
Baci alla prossima!! XD
|
|
Saretta__Trilly__ [Contatta] |
Capitolo
24: 23.
Chi ci capisce più qualcosa? |
Sì
immagino che ve ne siate vagamente accorte tutte.. è davvero
così evidente?? Perchè forse Edward potrebbe
accorgersene.. mmhhh...
Ho pensato che sarebbe stato un bene che Edward diventasse sempre
più carino, lasciandosi andare, però sempre piano
piano.. altrimenti non sarebbe Eddy!!
Per il diario
di Edward dovrai aspettare ancora un pochino..
Spero tanto anche io che questo 2010 migliori..
Ciaoooooooooooooooooooooooo!!
|
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bella95 [Contatta] |
Capitolo
24: 23.
Chi ci capisce più qualcosa? |
Oddio
allora è davvero lampante.. ske.. cmq sì
è piuttosto cotta! Sarebbe anche ora!! Beh sai cosa, non
saresti l'unica.. secondo me saresti in buona compagnia, a cominciare
con la sottoscritta!! XD
Sì le feste sono andate bene, e a te?? Tutto ok??
Per il regalino, spero di averti accontentato.. anche se lo so ho
fallito.. ma Edward proprio non sono riuscita a trovarlo!! ME PAZZA *_*
Baci ciau ciau |
|
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Capitolo 26 *** 25. A casa con Edward ***
Ciao a tutte!! Vi lascio
subito al capitolo..
Buona lettura!! XD
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Elisa
25.
A casa con Edward
Durante il viaggio di
ritorno in auto regnava un silenzio imbarazzante, non potevo pensare al
fatto che Edward si sarebbe fermato un paio di giorni, 24 ore su 24, a
casa nostra.
- A cosa stai
pensando?- mi chiese lui, mentre entravamo nel vialetto di casa.
- A niente di
importante, stavo provando ad immaginare se nonna ti avesse assegnato
la vecchia stanza di mio padre.- mentii e lui se ne accorse. Non avevo
il coraggio di guardalo in viso.
- Se devi dire delle
bugie, ti prego solo di non farlo con il sottoscritto. Primo
perché in questo sono migliore di te e secondo
perché si capisce lontano un miglio che stai mentendo.-
d’accordo, aveva capito. Spense l’auto, mi voltai
verso di lui: non sembrava arrabbiato. Dal canto mio annuii alle sue
parole.
- Scusa, è
solo che mi sembra inconcepibile.. e poi, devi ammetterlo, è
piuttosto strano.- lui sembrò pensieroso. Si girò
verso di me guardandomi e assottigliando gli occhi.
- Fammi capire: ti
sembra inconcepibile il fatto che io voglia passare del tempo con la
mia salvatrice, che oltre a questo è anche una mia amica?-
disse con un lieve sorriso sulle labbra, dio quanto avrei voluto
credere totalmente alle sue parole. - Però te lo concedo,
è piuttosto strano anche per me, non sono mai stato ospitato
in casa da umani.- tutto ad un tratto tornò serio, era
indeciso sul da farsi. - Ma rispondimi sinceramente: ti va che io resti
qui con te?- i suoi occhi dorati bruciavano intensamente, era davvero
bello. Mi limitai ad un semplice e sincero
“sì”. Edward sorrise e la sua
espressione sembrava felice, non lo avevo mai visto così.
Dopo essere scesi dalla
Volvo, lui andò a recuperare il suo bagaglio mentre io andai
ad aprire la porta. Marie era in cucina, stava preparando la cena.
Entrammo nella sala da pranzo quando nonna ci venne incontro
salutandoci.
- Buonasera signora
Rosemberg, sono Edward Cullen.- disse porgendole una mano. - La
ringrazio infinitamente per la sua ospitalità, i miei
genitori le mandano i loro saluti.- ero allibita, non avevo mai visto
Edward comportarsi da perfetto gentiluomo del 1900: i suoi modi erano
educati e rispettosi, mi piaceva quell’Edward. Non
l’avevo mai visto sotto quella luce, sembrava uscito da un
libro della Austen!
- Edward, è
un vero piacere conoscerti, ma chiami pure Marie o mi farai sentire
vecchia!- disse sorridendo e stringendo la sua mano. Edward ed io ci
scambiammo uno sguardo e ridemmo delle parole della nonna. - Sono
così contenta che voi ragazzi andiate d’accordo!
Poi figurati avendo una stanza in più non è
assolutamente un problema ospitarti per un paio di giorni, anzi
potresti rimanere anche tutta la settimana.- Marie alternava lo sguardo
da lui a me. - Eli, potresti far vedere la stanza a Edward?
È la vecchia stanza di tuo padre. C’è
solo un problema, dovresti farti aiutare a portare su il letto.- disse
poi tornando in cucina.
- Ok, nonna. Seguimi.-
dissi poi rivolta a Edward. Salimmo al piano di sopra gli illustrai le
varie stanze: la stanza di Marie, la mia, il bagno e infine la stanza
dove avrebbe alloggiato.
Appena entrati notai
subito che l’arredamento era simile a quello della mia
stanza; lo stenditoio e l’asse da stiro erano stati spostati
nello sgabuzzino.
- Questa è
la tua stanza, bisognerebbe andare in cantina a prendere la brandina.-
dissi continuando a guardare lo spazio vuoto in camera.
- Posso farlo da solo,
non ho bisogno che mi aiuti.- mi voltai verso di lui, osservava serio
lo spazio vuoto lasciato dal letto; probabilmente c’era
qualcosa che non andava, ma sinceramente non capivo cosa. - Nel senso
che sono forte abbastanza per portare tutto da solo, ma ti ringrazio
per esserti offerta.- ok, forse ero io che mi facevo troppe fisime
mentali. E’ solo che mi risultava difficile capirlo appieno,
con i suoi continui cambiamenti d’umore.
Scendemmo in cantina
insieme, trovando la brandina che era ancora impacchettata: non era mai
stata usata. Mentre salivo le scale, ed Edward mi precedeva, sentii
nonna chiamarmi per la cena.
- Puoi andare
tranquillamente a cena, io porto questo in camera da letto poi scendo.-
disse sorridendo.
- D’accordo.-
si voltò continuando a salire, d’istinto lo
afferrai per un braccio, quindi tornò a guardarmi. - Scusa,-
dissi lasciando immediatamente la presa e guardando a terra. - Volevo
solo dirti che se non vuoi stare a tavola con noi, dato che non mangi,
potresti andare in salotto a guardare la tv, insomma fare quello che
vuoi.- continuai a fissare le scale, fino a quando sentii la sua mano
fredda posarsi sotto il mio mento, facendomi alzare delicatamente la
testa fino ad incontrare i suoi occhi; fu allora che mi resi conto
quanto fossero più chiari rispetto a poche ore prima: la
caccia aveva dato i suoi frutti.
- Grazie, mi sembra una
buona idea.- disse, poi sorrise di sghembo. Quando arrossii lievemente,
sotto l’influenza del suo sguardo, lui lasciò la
presa e poi ognuno si diresse verso la propria destinazione.
La cena
passò velocemente: Marie chiese a Edward se volesse unirsi a
noi, lui si scusò dicendo che il cibo umano non aveva un
buon odore per lui e che magari ci avrebbe provato il giorno seguente.
Dopo cena, Edward mi diede una mano a sparecchiare e caricare la
lavastoviglie, mentre nonna era di sopra a preparargli il letto.
- Grazie per avermi
aiutato, non ce n’era bisogno. Allora cosa vogliamo fare? Hai
voglia di guardare un film, leggere un libro o preferisci essere
battuto a scacchi da un’umana?- ma che diavolo gli avevo
detto? Possibile che ogni volta che lo guardavo in viso o pensavo a lui
mi venissero in mente solo delle stupidaggini, come quando ieri avevo
tentato di arrivargli di soppiatto alle spalle, chissà da
quanto mi aveva sentito..
- Direi che un libro
vada bene, mi sono portato qualcosa da leggere;sai, non dormendo devo
trovare un modo per passare il tempo.- disse con un sorriso forzato.
- Già, ma
com’è non dormire mai?- gli chiesi mentre andavamo
al piano di sopra; doveva avere il libro nel borsone, mentre i miei
erano nella libreria.
- Considerando il fatto
che non provo più quel senso di sonnolenza e spossatezza,
direi che ci si sente bene.-
- Come quando ti svegli
dopo una bella dormita, sei riposato e pieno di energie.- forse stavo
iniziando a capire.
- Immagino di
sì.- disse lui un po’ titubante. - Se mi vuoi
scusare, vado a prendere il libro e sono subito da te.-
- Certo, ti aspetto in
camera. - lui annuì e poi scomparve altre la soglia della
stanza accanto alla mia. Feci appena in tempo a togliermi le lenti e
mettere gli occhiali quando sentii bussare alla porta.
- E’
permesso?- gli sorrisi facendo segno di entrare, Edward teneva in mano
un libro con la copertina blu scuro, non riuscivo a leggerne il
titolo,così in preda alla curiosità gli chiesi
cosa stesse leggendo.
- Rimembri
ciò che è accaduto oggi pomeriggio nella mia
stanza a casa Cullen?- ovvio: stavo tranquillamente ad ascoltare musica
e poi mi giro e ti trovo a fissarmi, per poco non mi veniva un infarto!
- Ti avevo chiesto di non leggere i miei diari, a meno che non fossi
stata in mia compagnia.- in sua compagnia, questa storia del diario mi
piaceva sempre di più!
- Sì, mi
ricordo. Aspetta quindi quello è uno dei tanti?- chiesi
guardandolo, sembrava piuttosto riluttante: evidentemente la cosa non
gli andava a genio; dal canto mio, io ero interessata
all’ennesima potenza.
- Già questo
è uno dei miei diari.-
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
Grazie a chi
ha messo la FF tra i preferiti:
1 - momo
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Grazie a chi ha messo la FF
tra le seguite:
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Capitolo 27 *** 26. Il diario ***
Ciao
a tutte!! Chiedo scusa per questa mia prolungata assenza il fatto
è che due giovedi fa mi si è rotto il pc
portatile
(quello dove scrivo sempre) e stavo terminando il capitolo 32.. si
è rotto il led dello schermo quindi la memoria era salva, ma
non
si vedeva nulla. Così mio fratello è gentilmente
andato
da un suo amico che ha un negozio di computer (lo stesso dove ho
comprato il pc). Gli avevo chiesto di salvare tutte le cartelle che
erano sui documenti..
La catastrofe è successa martedì scorso quando ho
deciso
di spostare tutta la storia sul pc fisso in modo da non perdere niente
ma quando ho aperto il contenuto della chiavetta USB mancava proprio la
cartella FanFic.. disperata ho guardato se magari avevo già
fatto il salvataggio, perdendo solo metà del capitolo 32..
ma
ahimè niente.. sul pc fisso LiF è all'inizio del
capitolo
30!! Ero molto orgogliosa dei capitoli che erano venuti anche
incredibilmente lunghi.. ma adesso è tutto perduto!! :'((((
Perciò in questa settimana di assenza ho provato a
riscrivere il
tutto anche se l'ispirazione è stata molto poca infatti sono
a
metà del chappy 31.. quindi d'ora in poi (a meno
finchè
non riavrò il pc portatile aggiustato) posterò
un capitolo alla settimana, anche perchè ho
così
poco tempo per scrivere. Col portatile appofittavo di ogni minuto
libero!! XD
Quindi beh buona lettura e speriamo
ke mi torni la giusta ispirazione..
Se
volete lasciare un commentino mi farebbe piacere..
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Edward
26.
Il diario
-
Già questo è uno dei miei diari.- non mi
allettava l’idea che Elisa fosse ansiosa di sapere qualcosa
sul mio passato, magari dovevo essere più cauto, ma ormai
era tardi. Il viso di Elisa era illuminato, ma non saprei dire se era
maggiore la felicità per la mia proposta o la
curiosità. Come un pargolo la mattina di Natale. - Per te
sarebbe un problema restare qui mentre leggiamo?- le chiesi ansioso,
vidi le sue guance colorarsi quasi simultaneamente alle mie parole,
così mi affrettai ad aggiungere. - Non riesco ad immaginare
le tue reazioni mentre leggerai ciò che è
contenuto in questo tomo, perciò se dovesse arrivare Marie
riusciresti a ricomporti in tempo.- ora sembrava spaventata. Mi diedi
mentalmente dello stupido! L’unica cosa che non volevo era
che Elisa mi temesse e che mi allontanasse da lei: non credo che sarei
riuscito a sopportarlo. Proprio ora che le cose sembravano andare per
il verso giusto; mi aveva anche invitato sotto il suo stesso tetto!
- Certo, non ci sono
problemi.- disse con un timido sorriso, quindi ci accomodammo sul
letto. Mi piaceva la sua stanza, per certi versi assomigliava alla mia,
molti cd, nonché i libri; ovviamente il tutto era presente
in quantità minore!
- Sei sempre convinta
di voler leggere?- chiesi, sperando con tutte le mie forze che
cambiasse idea.
- Hai paura che
leggendo possa cambiare idea su di te? Edward, non avevo paura di te
nemmeno quando eri scorbutico e irascibile; non credo che questo diario
possa fare l’impossibile.- sorrise sincera, e va bene. Aprii
il diario quasi al centro, in un punto ben preciso. Decisi che era
meglio farle leggere il peggio subito, più passava il tempo
e più rischiavo la mia sanità mentale, dovevo
sapere.
- Comincia da qui.. ad
alta voce.- la vidi titubante, indecisa se assecondare la mia
richiesta. Mi guardò dritto negli occhi, forse quello che
vide le fece capire che non stavo scherzando, così con un
sospiro prese a leggere.
- 19 marzo 1930 New
York.. è notte fonda, direi che sono passate da poco le due.
Da un paio d’ore sono uscito dal mio nascondiglio, la
città non è male, se non fosse per il semplice
fatto che è troppo soleggiata durante le ore diurne. La mia
già lunga esistenza sembra ancora più lunga e il
tempo sembra scorrere a rilento, dovendo stare nascosto per tutto il
giorno. Frustrazione, ecco la cagione del mio umor nero.- Elisa
continuava a leggere tranquilla, come se stelle leggendo un romanzo
uscito dalla perversa fantasia di uno scrittore. Non smettevo nemmeno
un attimo di osservarla. Talvolta corrugava le sottili sopracciglia,
forse nello sforzo della comprensione, altre si abbandonava con la
schiena alla testiera del letto appoggiando la testa contro il muro. La
sua espressione era assorta, seria, sembrava una maestrina con quegli
occhiali, le davano un’aria intellettuale; non
l’avevo mai pensata da questo punto di vista. Il punto
cruciale doveva ancora venire. Avevo proprio scelto il giorno del
pasto, tralasciando i miei sproloqui e le filippiche; semmai le avrei
concesso di leggerli in seguito.
- Ma ecco, un rumore
attira la mia attenzione, un gatto randagio passa davanti al vicolo
dove sono appostato. Chissà quanto ancora dovrò
aspettare per avere la mia preda, la gola arde ogni minuto di
più, sento il profumo del sangue dei passanti e mi concentro
per non assalirli restando un attesa di colui che dovrò
punire. Improvvisamente, dei pensieri decisamente affatto casti
nonché violenti attirano la mia attenzione. Entro nella
mente della mia vittima e riconosco il luogo; è poco
distante rispetto a dove sono tutt’ora. Rapidamente mi dirigo
sul luogo del crimine, l’ultima cosa che voglio è
che quella giovane donna subisca le conseguenze di quel vile: lei non
ha colpa. Arrivato a pochi metri dal mio pasto mi faccio notare: voglio
che comprenda quello che gli accadrà a breve. Per una
frazione di secondo i pensieri di vittima e carnefice solo i medesimi
“Chi sono? Da dove sono sbucato? Cosa ci faccio
li?” le solite domande di rito, ma quando mi perdo in una
lunga risata maligna i pensieri cambiano. Lei sta pensando alla
possibilità che mi unisca a quel bruto oppure che prenda il
suo posto. Quell’infame pensa che voglia rubargli la preda.
Ancora non ha capito che in questa situazione il predatore è
solo uno, e sono io.-
- Elisa ti prego
fermati.- la scongiurai, mi guardò allarmata. Sapevo che non
avrei dovuto farle leggere simili avvenimenti. Mi sentivo un mostro per
aver contaminato quella mente innocente con le mie barbarie.
D’un tratto sentii una mano calda, la sua mano sulla mia
guancia destra. Avevo smesso di guardarla preso dai miei pensieri, ma
con il corpo ero totalmente rivolto verso di lei; presi un respiro
profondo lasciandomi cullare dal suo dolce profumo e dal calore della
sua mano. Quando rialzai lo sguardo la vidi fissarmi con un cipiglio
dispiaciuto. Mi sarebbe piaciuto poter cancellare
quell’espressione dal suo volto.
- Ti prego, non essere
dispiaciuta per me. Ho fatto quelle cose perché lo volevo.
Sbagliando credevo di essere nel giusto, credevo che il senso di colpa
non mi avrebbe perseguitato. Quanto sbagliavo!- Carlisle mi aveva
avvertito ma, come un ragazzino viziato, avevo deciso di fare di testa
mia.
- Ciò che
conta è che tu sia tornato indietro sui tuoi passi e che
abbia cambiato il tuo modo di agire, altrimenti sarei in serio
pericolo!- disse con una risatina nervosa. Tornai a guardare dentro i
suoi occhi.
Fummo interrotti da
Marie che richiedeva la presenza della nipote dal piano inferiore, le
feci segno di andare, tentando di sembrare tranquillo.
Non appena fu fuori
dalla stanza non resistetti all’impulso irrefrenabile di
entrare nella sua mente dovevo sapere cosa pensava realmente.
“…mi ha chiamato. Chissà cosa vuole.
Dopo devo chiedergli scusa: sono stata una stupida, dovevo saperlo.
Stupida stupida stupida!! Spero solo che non abbia deciso di tornarsene
a casa. Ha preso una decisione sbagliata, chi non lo
fa!” Probabilmente era arrivata al piano inferiore,
dovevo restare concentrato per non perdere il contatto con il flusso
dei suoi pensieri. “E’ solo a causa della sua
natura se le conseguenze sono state quelle, ma in fondo erano persone
malvagie quelle che morivano. Ma allora perché mi ha fermato
impedendomi di leggere altro?” Chissà
perché mi succedeva solo con lei: non avevo mai avuto
problemi a stabilire il contatto, qualsiasi mente mi era accessibile
liberamente. L’indomani avrei posto alcune domande ad
Eleazar, con il suo potere poteva darmi alcune informazioni utili,
almeno speravo! Nel frattempo Elisa e Marie parlavano di una telefonata
dei genitori della ragazza; distolsi i pensieri da lei. Ancora una
volta mi trovai a maledirmi per non essere stato chiaro con Elisa. Non
mi odiava, ma soprattutto non voleva che me ne andassi: la cosa mi
piaceva. Sentii dei passi leggeri per le scale e dopo poco sentii il
suo cuore martellare da dietro la porta.
- Guarda che ti sento,
so che sei fuori dalla porta. Puoi entrare...- decisi di azzardare.
- Cullen, non ti avevo
detto che non è educato ascoltare i pensieri altrui?- disse
varcando la soglia.
- Veramente, oggi mi
hai detto che non è educato fissare le persone, non hai
parlato di pensieri.- dissi voltandomi verso di lei che stava prendendo
nuovamente posto accanto a me sul suo letto. - E comunque ho sentito il
battito del tuo cuore, i tuoi pensieri li ho ascoltati mentre scendevi
di sotto.- i suoi occhi saettarono nei miei, era scioccata.
- Come hai potuto?
Io... io sono sempre stata sincera... Tu...- la interruppi.
- Non dovevo
permettermi, ti chiedo scusa. Ma avevo il terrore di averti spaventato.
Non voglio che proprio tu mi temi. Non ti ho lasciato finire
perché non voglio che tu possa immaginarmi sotto quella
luce. In risposta ai tuoi pensieri ho attaccato l’uomo
lasciando la ragazza terrorizzata, ma salva. Non sei una stupida, solo
molto curiosa; e non voglio tornare a casa a meno che tu non voglia
mandarmi via.- era pensierosa, forse preso dall’urgenza di
quella confessione avevo parlato troppo velocemente.
- Non volevi proprio
farmeli leggere i tuoi diari,eh?- dissentii era proprio
l’ultima cosa che avrei voluto, ma visto che ci teneva
tanto... - Edward io non ti considero un mostro, sei mio amico e ne
sono contenta.- sorrisi: anche io ero contento. - Anzi se proprio vuoi
saperla tutta oggi mi hai stupita, prima la Aston Martin poi il tuo
diario... dì la verità stai tentando di comprare
il tuo soggiorno in questa casa!- a
quell’affermazione non potei fare a meno di ridere.
- A dire il vero no, ma
se funziona posso continuare!- sorrideva contenta. - Sei stata tu a
dirmi che ti sarebbe piaciuto conoscermi come stavi facendo con Alice,
ci sto provando.- dissi sincero.
- Grazie, sono
contenta.- era felice, lo ero anche io. Mi sembrava che
l’unico modo di dimostrarlo fosse quello di abbracciarla,
Edward contieniti, non sai in quali conseguenze potresti incappare. Nei
suoi occhi potevo scorgere una strana luce come se anelasse a qualcosa
di più? Lasciai perdere le mie supposizioni quando la vidi
sbadigliare.
- Sarà
meglio che mi ritiri nella mia stanza così puoi dormire, poi
penso che Alice ti voglia in forma domani.- la vidi smarrita.
- Ma domani non arriva
il clan di Denali? Pensavo che volessi farti vedere da loro il
più tardi possibile?- effettivamente non aveva tutti i torti
e l’idea mi allettava.
- Questo è
vero, ma dovrei dargli il benvenuto e poi devo accertarmi che Tanya
stia alla larga dalla mia stanza. Stare qui con te ha i suoi pro e i
suoi contro.- corrugò le delicate sopracciglia, chiaro segno
del suo malcontento.
- Non credo che mi
divertirò.- disse scuotendo la testa. Senza pensarci
avvicinai di più il mio viso al suo, inebriandomi con il suo
odore. Eravamo occhi negli occhi.
- Io credo di
sì, sono sicuro che passerai tutto il tempo a prenderti
gioco di me insieme alla tua amica Alice!- dissi sorridendo e, sempre
mantenendo il contatto visivo, alzai il viso. Con un gesto sconsiderato
depositai un casto bacio sulla sua fronte.
- Buonanotte, ora
dormi.- sussurrai. Mi allontanai velocemente. Mi volsi nuovamente verso
Elisa quando arrivai alla porta. Aveva le guance rosse, il battito del
suo cuoricino era accelerato, ma non era l’unica: anche io mi
sentivo strano, non mi era mai capitato di comportarmi così.
- Buonanotte, Edward.-
pensieroso uscii dalla stanza di Elisa: cosa mi stava accadendo?
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
Grazie a chi
ha messo la FF tra i preferiti:
1 - momo
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tra le seguite:
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Capitolo 28 *** 27. Il clan di Denali ***
Ciao a tutte!! Bando alle
ciance ed ecco il nuovo
capitolo..
Buona lettura!!
Baciotti
_sabry_
P.O.V. Elisa
27.
Il clan di Denali
La mattina
dopo non avevo una gran voglia di svegliarmi, si stava così
bene a letto sapendo che non c’era scuola, e nemmeno avevo un
motivo per alzarmi. Aspetta, un motivo per alzarmi c’era, non
potevo essermi inventata tutto!
- Elisa? Elisa, svegliati.- riconobbi immediatamente la voce melodiosa
di colui che tentava di svegliarmi, aprii lentamente gli occhi per
trovarmi davanti alla perfezione fatta a persona: era seduto sul mio
letto e mi guardava sorridendo. - Non credevo fosse così
difficile svegliarti!- disse ilare, mi stropicciai gli occhi.
- Simpatico! Ti avviso mai, e dico mai fare umorismo quando sono appena
sveglia. Poi se mi avessi dato un orario avrei potuto puntare la
sveglia.- ero leggermente mortificata, avrei dovuto puntare la sveglia.
Lui annuì facendo finta di sembrare serio.
- Scusami, è solo che non ci sono abituato. Adesso esco
così puoi prepararti, Alice mi ha telefonato dicendo che il
clan di Denali al gran completo è in arrivo.- disse poi
alzandosi e andando verso la porta della mia stanza. - Marie
è andata a fare la spesa, ed Esme ha detto che ti aspetta
per fare colazione, mi ha parlato di muffin al cioccolato.- e
uscì ridacchiando: forse aveva visto la mia espressione
affamata. Dopo essermi lavata ed aver messo le lenti mi vestii, misi un
paio di jeans chiari, un maglioncino sottile bianco e sopra una
magliettina a maniche corte grigia, era la mia preferita, stretta fin
sotto al seno e poi si allargava verso il fondo. Poi scesi di sotto.
Edward mi aspettava in salotto seduto sul divano: indossava un paio di
jeans neri e sopra una camicia grigio scuro.. l’avevo
già detto che era perfetto? Comunque lo era davvero anche
mentre fissava la tv. Per non farmi scoprire a fissarlo mi mossi.
- Buongiorno Edward!- dissi sedendomi con un balzo sul divano accanto a
lui.
- Mi sembra che il buonumore sia ritornato.- rimasi incantata, forse
per via della sua vicinanza, insieme al suo sorriso di bentornato; mi
ritornò in mente il suo gesto della sera prima, ancora non
riuscivo a crederci.
- Sì, e vedrai dopo aver fatto colazione.- dissi
riprendendomi un po’.
Nel viaggio verso casa Cullen, parlammo tranquillamente: scoprii un
Edward curioso, mi fece molte domande sul mio passato, in quei giorni
era una continua sorpresa!
Una volta varcata la soglia di casa fui investita da un uragano in
miniatura, Alice mi saltò letteralmente addosso per
abbracciarmi, seguita a ruota da Emmett che ci sollevò
entrambe da terra sorridendo sereno!
- Ciao Elisa, meno male che sei ancora tutta intera, Edward per
stavolta sei salvo!- disse Rosalie ridacchiando mentre con un braccio
mi cinse le spalle, ovviamente dopo che Emmett ebbe
l’accortezza di rimettermi e terra.
- Emmett, , chiediglielo, vediamo chi ha vinto!- Jasper sorrideva,
imbarazzato ed impaziente.
- Cosa mi devi chiedere, Emmy? Non ditemi che voi due state avete
scommesso su qualcosa.- chissà come mai ma la cosa non mi
piaceva per nulla!
- Emmett, chiedile qualcosa che si avvicini anche lontanamente a
ciò che stai pensando e passerai dei grossi guai.- Edward
era serio, la postura rigida: non stava scherzando.
- Ma allora come facciamo a sapere chi ha vinto? La nana non ce lo
vuole dire...- si lagnò l’orso.
- Jasper, pagalo: ha vinto. Ma voglio che la smettiate con le vostre
stupide scommesse.- guardai Edward in modo interrogativo mentre Alice e
Rose mi trascinavano in cucina.
- Buongiorno Elisa, spero che i muffin al cioccolato ti piacciano,
Edward non è stato molto d’aiuto quando
l’ho chiesto a lui stamattina.- disse Esme aprendo il forno.
Che odore delizioso, sarebbero stati sicuramente ottimi!
- Buongiorno, tranquilla: dire che li adoro è un eufemismo!-
presi posto su uno sgabello al bancone che aveva in cucina. Le due
vampire non mi avevano staccato gli occhi di dosso nemmeno un secondo,
cominciavo ad avere paura.
- Rose, su cosa hanno scommesso Emmett e Jasper?- le chiesi curiosa, la
vampira sorrise.
- Emmett insisteva col dire che Edward sembra diverso negli ultimi
tempi, e che era merito tuo. Quindi c’erano le premesse
perché si affezionasse a te.- la guardai annuendo: non mi
stava dicendo nulla di nuovo anche perché essendo amici era
normale provare affetto.
- Insomma Emmett ha scommesso che Edward si sarebbe fatto avanti e ti
avrebbe dimostrato di volerti bene, mentre Jazz ha scommesso il
contrario, sostenendo che Edward è troppo controllato e
cauto per fare una cosa del genere.- si intromise il folletto, intanto
Esme aveva smesso di trafficare con le pentole e ci guardava allibita.
- Ora io non sono riuscita a proclamare il vincitore perché
non ho visto Edward prendere una decisione, quindi vorresti dirci cosa
è successo? D’altronde Edward ha decretato come
vincitore Emmett...- ero senza parole, totalmente. Divenni rossa fino
alla punta dei capelli.
- Beh, non... non è successo niente, cioè niente
di che.- ma perché ero sempre così
curiosa... ma soprattutto perché Edward non interveniva
anche stavolta??
- Allora?- chiese Esme a sorpresa.
- Dunque... ci sono state due cose, prima Edward mi ha permesso di
leggere uno dei suoi diari...-
- Sul serio?- disse Esme, le tre vampire che mi fissavano sembravano
scioccate.
- Sì, poi ne abbiamo discusso, perché io mi sto
affezionando a tutti voi e quindi non riuscirei mai considerarvi dei
mostri, nemmeno se vi vedessi con i miei occhi; vi voglio bene.- in
quel momento fui investita dall’abbraccio delle tre vampire.
- Anche noi ti vogliamo bene!- scoppiammo a ridere, speravo di essere
riuscita a deviare il discorso Edward. Ma il folletto non mi diede
nemmeno il tempo per formulare per intero il mio pensiero.
- E le seconda cosa che ha fatto Eddy?- chiese maliziosamente Alice.
Avevo una gran voglia di chiamarlo, perché non veniva a
salvarmi da questa situazione?!? Ma poi pensai che in sua presenza
sarebbe stato ancora più imbarazzante. - Tranquilla
è fuori con i ragazzi, stanno aspettando che Carlisle
ritorni dall’aeroporto.-
- E’ stato prima che lasciasse la mia stanza, stavamo
parlando poi si è accorto che ero stanca così mi
ha augurato la buonanotte dandomi... un bacio sulla fronte.- le vampire
mi guardavano senza parole.
- Al contrario di ciò che dimostra all’esterno
deve volerti molto bene.- disse Esme amorevole. - Ora però
devi mangiare qualcosa tesoro.. e voi due,- disse rivolta alle sue
figlie. - avete avuto le risposte che cercavate, ora lasciate che
faccia colazione, d’accordo?- annuirono entrambe.
La colazione passò serena: continuavammo a scherzare e
parlottare fino a quando sentimmo la porta di casa aprirsi e i ragazzi
fare il loro ingresso.
- Allora i muffin erano buoni?- sorrisi, la voce che mi
arrivò alle spalle l’avrei riconosciuta tra mille.
Poi imprecai mentalmente tentando di calmarmi per rallentare la corsa
folle che aveva intrapreso il mio cuore. Speravo solo che Edward non se
ne accorgesse, vane speranze!
- Ottimi direi! Avete la fortuna di avere una grande cuoca come Esme, e
voi ragazzi nemmeno mangiate. Che spreco!- alle mie parole scoppiarono
tutti a ridere.
- Vorrà dire che ti sacrificherai tu.- disse Emmett, ridendo.
Non ebbi il tempo di aggiungere altro perché la porta di
casa Cullen si aprì introducendo nuove voci e risate, segno
che Carlisle e il clan di Denali erano arrivati. In silenzio ci
spostammo nel salotto, Edward mi porse una mano per aiutarmi a scendere
dallo sgabello; l’afferrai subito accettando il suo aiuto con
un sorriso.
- Elisa, mi faresti un favore?- disse rimanendo fermo sul posto, annuii
stregata come sempre dal suo sguardo. - Non sappiamo come reagiranno i
nostri ospiti alla tua presenza, perciò non allontanarti mai
da me, se ciò sarà necessario non voglio che ti
preoccupi, Emmett e Jasper...-
- Ok, promesso.- questa volta fu lui ad annuire e insieme andammo nel
grande salotto.
La scena che mi si presentò davanti era serena, tutti i
vampiri chiacchierano si scambiavano saluti. Tra i nuovi arrivati potei
notare subito Eleazar e Carmen: entrambi avevano i capelli scuri e la
pelle olivastra, stavano chiacchierando con Esme; Kate si era fermata a
parlare con Carlisle e Jasper. Notai subito che le tre sorelle vampire
si assomigliavano, Kate aveva i capelli biondo pallido lunghi fin sotto
le spalle, Irina (che spettegolava con Rose) aveva i capelli biondo
platino, corti fino al mento; mentre Tanya che parlava con Emmy ed
Alice aveva i capelli biondo-rossicci che ricadevano lungo la schiena
in mille boccoli; per il resto i tratti somatici erano quelli tipici
dei vampiri, pelle pallida, incredibilmente belle, fisico slanciato
ecc, ecc...
Dopo aver passato in rassegna la stanza mi voltai verso Edward che mi
stava osservando.
- Edward!!- improvvisamente lui fu allontanato da me, ma immediatamente
la mia visuale fu coperta da qualcosa di enorme, Emmett!
- Tutto bene, piccolina?- annuii, lui si spostò per farmi
vedere quello che stava succedendo e poi mi cinse le spalle con un
braccio. Vedendo la scena capii tutto: Tanya era saltata addosso ad
Edward e lo stava ancora abbracciando, non si era accorto nessuno che
ci stava provando.. nooo! Assolutamente NO!!
- Ma fa sempre così??- ad Emmett scappò una
risatina, e fu seguito subito da Edward, ma quando mi voltai fui
incenerita dallo sguardo di Tanya. Avevo parlato a bassa voce, ma
avevano sentito tutti... ops!!
- Emmett, da quando in qua fai beneficenza agli umani? E Rose, non gli
dici niente?!?- Oddio quanto mi stavo arrabbiando! Chi si crede di
essere per parlare così!
- Non dico niente, Tanya, perché Elisa è
un’amica e il mio scimmione lo sta facendo perché
non eravamo sicuri della vostra reazione.- Rosalie aveva un tono
glaciale, cominciavo ad adorarla sul serio. Edward continuava a
ridacchiare.
- Sono così divertente?- gli chiesi irritata e nervosa
mentre tutto il clan di Denali seguiva la scena, odiavo essere al
centro dell’attenzione... uffa! Lo sapevo: dovevo restare a
casa, perché diavolo mi ero fatta incastrare in questa
situazione?
Edward si avvicinò lentamente a me, sotto lo sguardo vigile
di Tanya.
- Scusa, è stato più forte di me, se vuoi ne
parliamo dopo a casa.- mi trattenni dal sorridergli, non volevo
scatenare l’ira di Tanya.
- Esme, non ci presentate il nuovo acquisto della famiglia?- chiese
gentilmente Carmen. Esme mi presentò al clan. Poi ci
spostammo sui divani in pelle bianca; mi sedetti su uno di questi;
accanto ad Edward dall’altra parte prese posto Jasper, mentre
Alice non perse tempo e si sedette sulle ginocchia del marito. Tanya
sbuffò contrariata, forse voleva essere al mio posto; in
ogni caso manteneva sempre il contatto visivo su Edward e me.
D’un tratto Irina si fece avanti.
- Scusa Edward ma prima ho sentito mentre ti scusavi con
l’umana, le hai detto che ne avreste parlato a casa.. Ma tu
sei a casa e poi non mi sembra che ci sia niente da spiegare per aver
letto i suoi pensieri, è il tuo potere e non puoi farne a
meno!- concluse con una risatina soddisfatta.
- Invece la spiegazione c’è, per il momento solo
Carlisle ne è a conoscenza.- mi voltai verso di lui in cerca
di una spiegazione, l’unica cosa che ottenni fu un sorriso
rassicurante.
Betato da Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
RenesmeeBlack |
Capitolo 26: 25. A
casa con Edward |
Ciao
mi dispiace che i capitoli scorsi non ti siamo piaciuti tanto e forse
non ti è piaciuto nemmeno il capitolo sul diario di Eddy
dato
che non hai lasciato un commento.. anche se spero di sbagliarmi. Beh
almeno ci ho provato; insomma mi sono sempre chiesta come potesse
essere stato Edward in quel periodo..
E poi come avevi chiesto è arrivato anche il clan di Denali
come ti è sembrato??
baci baci
|
|
sweet_witch |
Capitolo
26: 25. A
casa con Edward |
Grazie
sono contenta che ti piaccia e anche per aver acquistato una nuova
lettrice.
Per il nome ho scelto quello perchè mi piace e poi
vabbè
è una storia lunga.. Cmq spero che continuerai a leggere e
ogni
tanto se hai qualche domanda o consiglio/critica scrivi pure!!
Ciaooo baci
|
|
Saretta__Trilly__ |
Capitolo
26: 25. A
casa con Edward |
Finalmente
la mia commentatricce di fiducia!! Sai tutte le volte che posto mi
aspetto sempre un tuo commento, sinceramente non vedo l'ora di leggere
cosa ne pensi, se ho sbagliato qualcosa, se ti è piaciuto..
Quindi: meno male che a qualcuno è piaciuta la parte del
diario,
non sapevo cosa aspettarmi. Poi che dire? Hai ragione Eddy a volte
è un po' ficcanaso.. e sì ha ragione ancora,
qualcosa sta
cambiando e finalmente se ne sta accorgendo anche lui!! XD
Scusa ci ho
messo un pò ma finalmente è arrivato anche il
nuovo aggiornamento..
Alla prossima.. Ciau ciau!! XD |
|
Grazie a chi
ha messo la FF tra i preferiti:
1 - momo
2 - 13ste
3 - Ali96
4 - asheptus
5 - BabyPrincess
6 - bella95
7 - BellaCullen88
8 - catedarling
9 - edward bella
10 - Elinor_Black
11 - EllyBelly
12 - flavy624
13 - freyja
14 - gegge_cullenina
15 - Ginny Weasley 95
16
- Gio
Clearwater
17 - Gio_Cullen
18 - Kiaretta_96
19 - Kumiko_Chan_
20 -
Marty Vampire
21 - mary96twilight
22 - mihael
keehl
23 - Naruchan
Love 4ever
24 - ornella
25 - RenesmeeBlack
26 - SorryViOLENTKiSS
27 - sweet_witch
28 - __cory__
Grazie a chi ha messo la FF
tra le seguite:
|
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Capitolo 29 *** 28. Nuove scoperte ***
P.O.V. Edward
28.
Nuove scoperte
Dopo aver lasciato Elisa alla
sua colazione, fui costretto a seguire i miei fratelli e rispondere al
terzo grado riguardo alla serata precedente: tutte le domande
vorticavano intorno alla scommessa intercorsa fra quei due pazzi e su
come avessi passato la notte.
Il pensiero che ci
fosse solo un sottile muro a dividermi da Elisa mi aveva portato
nuovamente a pensare a Twilight; nel corso della notte ero stato
tentato più volte di aggirare l’ostacolo e poter
entrare nella sua stanza per guardarla mentre dormiva, per respirare il
suo odore. Non era stata una grande idea quella di farle leggere il
diario, aveva passato tutta la notte a bisbigliare il mio nome,
accompagnandolo alla preghiera di non fare qualcosa, sicuramente si
riferiva a ciò che aveva letto. Era come se non potessi
più fare a meno della sua presenza costante, in quei pochi
giorni ero avvezzo ad averla intorno, a sentire il suo calore quando
sovrappensiero mi sfiorava (per gli umani era naturale cercare un
contatto fisico seppur lieve), alla costante sensazione di bruciore
alla gola dovuta al dolce odore del suo sangue. Stavo cercando di
esserle amico, proprio come aveva predetto Alice.
Rientrammo a casa pochi
minuti prima che arrivassero i nostri ospiti, entrai in cucina dove
Elisa aveva fatto colazione e le feci promettere che non si sarebbe
allontanata da me: Alice mi aveva detto di non preoccuparmi ma era
stato più forte di me. Oltre al mio bisogno di proteggerla
c’era anche il fatto che volevo averla vicina. Non mi stupii
più di tanto quando accettò il mio aiuto per
scendere dallo sgabello in cucina, per un momento il mio lato egoista
prese il sopravvento: volevo che quel contatto non finisse. Era sciocco
forse voler tenere la sua mano stretta nella mia, ma mi faceva stare
bene. Quando rinsavii decisi che non potevo pensare solo a me
stesso così lasciai la sua piccola mano prima che
cominciasse a sospettare del mio comportamento.
Ci spostammo insieme
nel salone, i nuovi arrivati stavano chiacchierando con la mia famiglia
ed Elisa li osservava come stregata.
- Edward!!- Tanya si
scagliò contro di me abbracciandomi, fui costretto ad
allontanarmi da Elisa -per fortuna Emmett mi aveva prontamente
sostituito! Ricambiai affettuosamente l’abbraccio di colei
che consideravo mia cugina.
“Edward quanto mi sei
mancato! Hai sempre un ottimo odore, e poi guardati! Dio sei sempre
così.. così sexy! Come fa una vampira come me a
resisterti!” Il tutto era condito con
immagini mentali che ci ritraevano in atteggiamenti molto intimi. Mi
sembrava di essere stato chiaro quando le avevo detto che non provavo
niente per lei, ma evidentemente non voleva sentir ragioni. Seccato,
sciolsi il nostro abbraccio.
- Ma fa sempre
così??- chiese Elisa sottovoce, Emmett rise ed io con lui.
Mi volsi per incontrare gli occhi di Elisa, ma con una mossa repentina
Tanya mi occupò la visuale. Decisi di sondare la mente della
mia piccola umana, come al solito l’impresa richiese alcuni
secondi.. “Avevo
parlato a bassa voce, ma avevano sentito tutti... ops!!"
Dai suoi pensieri vidi Tanya che la inceneriva con lo sguardo, come se
fossi di sua proprietà!
Decisi di continuare a
seguire la scena attraverso i pensieri di Elisa: primo,
perché era divertente; secondo, perché riuscivo
ad escludere quasi completamente le menti e i pensieri di tutti i
presenti.
- Emmett, da quando in
qua fai beneficenza agli umani? E Rose, non gli dici niente?!?- Tanya
era nervosa, non le piaceva Elisa. “Oddio quanto mi stavo
arrabbiando! Chi si crede per parlare così!”
trattenni una risata a questo pensiero di Elisa.
- Non dico niente,
Tanya, perché Elisa è un’amica e il mio
scimmione lo sta facendo perché non eravamo sicuri della
vostra reazione.- “Rosalie
aveva un tono glaciale, cominciavo ad adorarla sul serio. Edward
continuava a ridacchiare.” E qui fu il mio turno
per un’occhiataccia.
- Sono così
divertente?- mi chiese arrabbiata: non le piaceva stare al centro
dell’attenzione. ”Uffa! Lo sapevo: dovevo restare
a casa, perché diavolo mi ero fatta incastrare in questa
situazione?” Povera piccola! Mi
avvicinai mentre sentivo puntato sulla schiena lo sguardo arrabbiato di
Tanya.
- Scusa, è
stato più forte di me, se vuoi ne parliamo dopo
casa.- dissi dolcemente sfiorandole un braccio.
Annuì impercettibilmente ma non sorrise, non volevo che
pensasse che mi fossi preso gioco di lei, ma forse avevo esagerato.
Mentre Esme la presentava a tutti non le staccai gli occhi di dosso e
restai sempre al suo fianco.
Poi le feci segno di
sedersi sul divano accanto a me. “Edward calmati, so che Tanya ti
starà facendo impazzire a causa del tuo comportamento con
Elisa... ma ti prego resta tranquillo: non riesco a controllarvi tutti.”
Jasper aveva ragione.
“Perché ci deve essere
lei seduta accanto a te? Non vorresti passare un po’ di tempo
con la tua cuginetta??” i pensieri di
Tanya erano molto più fastidiosi di quanto ricordassi, meno
male che sarei tornato a casa con Elisa, una grande consolazione.
- Scusa Edward ma prima
ho sentito mentre ti scusavi con l’umana, le hai detto che ne
avreste parlato a casa.. Ma tu sei a casa, e poi non mi sembra che ci
sia niente da spiegare per aver letto i suoi pensieri, è il
tuo potere e non puoi farne a meno!- Irina attirò la mia
attenzione con questa domanda e mi ricordai di ciò che
volevo domandare ad Eleazar.
- Invece la spiegazione
c’è, per il momento, solo Carlisle ne è
a conoscenza.- Elisa si voltò verso di me con uno sguardo
curioso, le sorrisi rassicurante. - Eleazar, mi domandavo se potevi
provare ad usare il tuo potere su Elisa e dirci cosa scopri.-
- Certamente.- disse
alzandosi e accorciando le distanze che ci separavano.
Accanto a me sentivo
che il cuore di Elisa aveva intrapreso una folle corsa, aveva paura.
- Perché non
mi hai detto niente, cos’ho che non va?- era allarmata: i
suoi occhioni erano grandi e sbarrati, forse per la paura, provai a
sondare la sua mente. Stavolta niente: non riuscivo ad entrare,
esattamente come quella volta in mensa, dannazione!
- Non
c’è niente che non va in te, calmati, è
sono una cosa che mi è venuta in mente, e con
l’aiuto di Eleazar lo scopriremo, ti spiegherò, ma
ora ti prego calmati. Jazz..- tentai di usare il tono più
dolce e rassicurante che avevo accompagnai le mie parole ai gesti e le
passai un braccio intorno alle spalle attirandola a me come per
garantirle protezione, darle un senso di sicurezza. Ma niente! La mente
di Elisa restava impenetrabile. Jasper sapeva cosa fare, quando lo
chiamai lui le posò una mano sulla spalla:
l’eccessivo flusso del suo potere ebbe l’effetto di
far perdere i sensi alla mia Elisa. Quando sentii il suo corpo
abbandonarsi fra le mie braccia la tenni stretta a me e alla mia
velocità la presi in braccio e la portai nella mia stanza.
“Figliolo, ho portato un cuscino
e una coperta. Pensavo che forse avresti dovuto parlarne anche con lei.
Povera cara, troppe emozioni in una volta sola.”
Pensò mia madre entrando nella stanza; dopo aver sistemato
Elisa mi lasciò solo, anche se per poco.
“Io ti avevo avvertito ma tu
quando mai mi ascolti?!? MAI!!” Alice
era furiosa, i suoi pensieri fluivano attraverso la mia mente
travolgendola come un fiume in piena. Povero me, secondo lei stavolta
l’avevo combinata grossa! “Non mi hai ascoltato quando ti
avevo detto che sareste diventati amici, ma tu niente l’hai
voluta ignorare. Poi ti ho detto che la presenza di Elisa non avrebbe
infastidito i nostri cugini, ma tu l’hai voluta proteggere a
tutti i costi scatenando l’ira di Tanya. E poi non ti avevo
forse detto di parlarle del problemino che hai con la sua mente? Ma tu
niente! Fai sempre di testa tua!!”
L’avevo davvero combinata grossa, anzi mastodontica!
- Edward sono
così arrabbiata con te! Se Elisa fosse arrabbiata una minima
parte di quanto lo sono io sarebbe già abbastanza!- nella
voce del folletto traspariva una nota di delusione. Come potevo
biasimarla.
- Alice, ti chiedo
scusa e lo farò anche con Elisa non appena si
sveglierà. Ma il fatto è che con lei nelle
vicinanze tutte le mie certezze svaniscono. Non sono mai sicuro di fare
la cosa giusta, mi sento strano.- e adesso che diavolo aveva da
sorridere?
- Tranquillo, tutto
questo succede perché le vuoi bene e vorresti che tutto
andasse sempre nel migliore dei modi. Tra poco si sveglierà.
Posso restare? Solo due minuti Eddy, per favore!- non sopportavo di
essere chiamato Eddy, ma per stavolta glielo dovevo. Quando voleva
Alice sapeva essere davvero una sorella coi fiocchi!
Elisa aprì
gli occhi lentamente, appena si accorse della nostra presenza
tentò subito di sedersi, Alice la aiutò nei
movimenti.
- Come ti senti, Eli?
Tutto bene? Jazz ha detto di chiederti scusa, si è fatto
prendere la mano, è per questo che sei svenuta.- le disse
con un sorriso.
- Alice, non ci sono
problemi. Dì a Jasper che è tutto a posto.
Però è anche colpa mia: se fossi riuscita a
calmarmi come aveva chiesto Edward a quest’ora non sarei qui
e Jazz non si sentirebbe in colpa.- rispose alternando il suo sguardo
da me a mia sorella accennando anche un piccolo sorriso.
- Elisa è
tutta colpa mia!- dissi di getto sedendomi sul divano accanto ai suoi
piedi. Immediatamente mi tornò alla mente una scena simile,
solo che era notte fonda ed eravamo nella sua stanza. Intanto Alice mi
disse mentalmente che si sarebbe dileguata ed uscì senza far
rumore. - Dovevo parlarne prima con te, solo che non ero sicuro delle
mie supposizioni e non volevo farti preoccupare invano.- Elisa
aggrottò la fronte scuotendo la testa.
- Scusami Edward ma non
ci sto capendo proprio niente.- abbassò lo sguardo sulle sue
mani, che torturavano il lembo della coperta blu ancora sulle gambe.
Posai la mano destra sulle sue come a volerle fermare; la sua
attenzione fu calamitata prima dal mio gesto, poi tornò a
posare il suo sguardo su di me, presi coraggio e ricominciai a parlare.
- Non
c’è bisogno di scuse, non delle tue almeno. Sai
bene che riesco a leggere nella tua mente,- annuì con
fervore pronta ad ascoltare il resto. - ma con te è
leggermente più complicato. Non fraintendermi, non voglio
dire che la tua mente sia strana o che ci sia qualcosa di anomalo in
te. Solo che ho qualche problema di.. chiamiamolo sintonizzazione con
la tua mente. Questi problemi variano a seconda della distanza e delle
emozioni forti che forti come rabbia -è successo
una volta in mensa- o paura, come prima nel salone; riesci totalmente
ad bloccarmi e mi è impossibile riuscire a leggerti, per
quanto io provi! Ma la cosa più bizzarra di tutte
è che quando sono dentro la sua testa riesco ad escludere
quasi totalmente i pensieri delle persone che ci circondano. Per questo
ho chiesto aiuto ad Eleazar; ricordi il potere speciale di cui
è dotato, non è così?- mentre parlavo
sul suo viso si alternavano incredulità e smarrimento.
D’istinto mi avvicinai ancora sedendomi accanto ad Elisa, la
guardai negli occhi mentre annuiva, geloso delle congetture prigioniere
in essi. - Ho chiesto aiuto a lui per tentare di comprendere questo
mistero. Non volevo assolutamente metterti paura. Il mio comportamento
è stato imperdonabile, sciocco ed egoista: non dovevo
tenerti all’oscuro di tutto ciò. Ti chiedo
perdono.- Elisa continuava a non proferir verbo. Non sapevo
più cosa dire o cosa fare, abbassò lo sguardo
sulle nostre mani; immerso nei suoi occhi non mi ero accorto che avesse
stretto la mia mano tra le sue, ma per un momento mi sentii felice, non
voleva che mi allontanassi. Ma subito la mia attenzione
tornò a lei, nervosa si torturava le labbra rosse con i
denti e di nuovo l’istinto prese possesso di me. La mano
libera andò a posarsi sulla sua guancia, sotto il mio tocco
sembrò incendiarsi. Elisa ebbe un fremito in reazione al mio
tocco gelido, non dovevo azzardare tanto ma non riuscii a togliere la
mano: avevo un disperato bisogno di quel contatto. Radunai tutto
l’autocontrollo che possedevo, inspirai a pieni polmoni la
fragranza dolce di Elisa, che ormai saturava tutta la mia stanza,
mentre sfilavo la mano destra dalla fragile sua morsa. In
quell’istante i nostri sguardi si incontrarono, i suoi occhi
erano spaventati e pieni di lacrime, si gettò tra le mie
braccia. Automaticamente la strinsi delicatamente a me e le accarezzai
i capelli tentando ci calmarla.
- Edward io.. ho avuto
paura, non.. non riuscivo a calmarmi! Io mi fido di voi, di te. Tanya
mi odia e magari anche Eleazar..- povera piccola, avrei dovuto pensare
prima alle conseguenze. Alice aveva ragione.
- Shhh.. Elisa calmati,
tranquilla. Effettivamente non piaci un granché a Tanya,-
dissi ironico tentando di sdrammatizzare. - ma Carmen pensa che tu sia
molto coraggiosa, e quanto riguarda Eleazar, beh si è
accorto quasi subito che c’è qualcosa di speciale
in te, ma non è ancora riuscito a definirlo.- finalmente
sembrava più calma, il respiro era più regolare
anche se il battito cardiaco non accennava a rallentare. Che fossi io a
farle questo effetto? - Elisa, va meglio ora?- sollevò la
testa guardandomi.
- Meglio.. tu?
Cioè non ti do fastidio, insomma la mia presenza.. hai
capito,no?- disse impacciata diventato di un colore molto invitante:
prima di parlare ingoiai un fiotto di veleno.
Finché non
ci avevo pensato era stato, tutto sommato, abbastanza facile; ora mi
sembrava di avere dei tizzoni ardenti in gola.
- Ho capito.- dissi
imitando un sorriso e pizzicandole una guancia. Non ero stato
abbastanza convincente: sentii le sue braccia allentare la presa, non
volevo che separami da lei, non ancora. - Sto bene, non mi da fastidio
la tua vicinanza.- il che era vero, mi piaceva averla vicino e il fatto
di poterla consolare tenendola stretta me mi faceva sentire
maledettamente bene. Mai avrei pensato una cosa simile. Mi rivolse uno
di quei sorrisi caldi e solari, che spesso erano destinati a Jacob.
- Scricciolo, stai
bene?- ci allontanammo di scatto Emmett aveva appena fatto irruzione
nella stanza; dai suoi pensieri capii che era stata Esme a spedirlo
quassù. - Mamma vuole sapere se hai voglia di mangiare
qualcosa, ormai è mezzogiorno e dopo lo svenimento ti
farebbe bene.- era preoccupato anche lui. “Eddy, Tanya è super
incavolata per la tua sparizione.”
- Nessuno le ha detto
che sarò ospite di Elisa? Allora sì che
sarà furiosa, povero Jasper!- dissi ridendo! Elisa ci
guardava un po’ perplessa.
- Non è
carino che voi comunichiate così, ma immagino parliate di
Tanya!- ridacchiò anche lei. - Emmett, potresti dire ad Esme
che va bene, mi sta venendo un certo languorino.-
- D’accordo,
vado subito!- fece per andare ma una volta raggiunta la porta si
voltò nuovamente verso di noi. - Ma non è che
entrando ho interrotto qualcosa?- mi volsi verso Elisa, se prima era
rossa ora il suo colorito sfiorava il porpora, e se avessi potuto sarei
diventato senz’altro di quel colore anche io.
- Emmett, non devi
andare da Esme?? Beh VAI!- dissi ringhiando, anche Elisa se ne accorse.
“Davvero un peccato che non abbia
scommesso ancora con Jazz, avrei potuto sfilargli altri bigliettoni!”
lo guardai con uno sguardo maligno prima di vederlo sparire oltre la
soglia della camera chiudendosi la porta alle spalle.
Rimanemmo in silenzio
alcuni minuti, io per riprendermi dalla voglia di aggredire Emmett,
invece Elisa forse dall’imbarazzo.
Poi le chiesi se voleva
scendere, in casa eravamo rimasti solo noi due ed Esme che le preparava
il pranzo, gli altri erano a caccia insieme.
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
RenesmeeBlack [Contatta] |
Segnala
violazione
|
09/02/10,
ore 15:45 - Capitolo 28: 27.
Il clan di Denali |
Mi
disp un sacco che la scuola ti abbia tenuta impegnata.. Oggi anche io
sono a casa per il tuo stesso motivo anche se spero che tu sia
già guarita!! XD
Ti informo che per il diologo dei Cullen mi sono fatta un appunto per
il chappy extra.. correggimi se sbaglio volevi "la riunione
di famiglia" per convincere Esme e Carl a restare a Forks, giusto?
Sono tropo contenta che ti sia piaciuto il chappy del diario, il fatto
che Eddy abbia fatto leggere il suo diario solo a lei vorra dire qlc
cosa, no??
Per Tanya e Irina ti do proprio ragione, io proprio non le sopporto, in
particolare Tanya e credo proprio che in questa FF si noti
"leggermente"..
Spero di averti accontantata per la spiegazione era giusto che Elisa lo
sapesse.. e poi non dire che non te lo meriti!!
Non credere che io mi sia arrabbiata, assolutamente!! Tranquilla non
c'è niente di cui ti devi far perdonare.. XD
Grazie per la promessa ma non sei obbligata a commentare tutte le
volte, sentiti libera di commentare come e quando vuoi..
Ciau ciau <3 <3
|
|
Kumiko_Chan_ [Contatta] |
Segnala
violazione
|
08/02/10,
ore 15:04 - Capitolo 28: 27.
Il clan di Denali |
Un
grandissimo bentornata alla mia beta / lettrice / commentatrice!!
Devo dire la verità la prima parte è un
pò autobiografica (sono così anche io di prima
mattina!!)!! XD
P.S. Grazie grazie per la tanta pazienza che hai nel sopportatmi e per
correggere le mie frasi contorte!!
Baciotti
|
|
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Saretta__Trilly__ [Contatta] |
Segnala
violazione
|
04/02/10,
ore 21:41 - Capitolo 28: 27.
Il clan di Denali |
Oltre
che "di fiducia" ti definirei UFFICIALE!!
Se hai trovato Eddy dolce nello scorso.. come ti è sembrato
un questo?? Mi sono divertita un sacco a scrivere quando faceva lo
stronzo ma adesso non mi sembra proprio il momento di farlo regredire
un' altra volta..
Per Emmett mi sembrava il minimo farlo vincere almeno una volta povero
Emmy!! XD
Alla prossima..Ciau Ciauuuuuu!!
|
|
Grazie a chi
ha messo la FF tra i preferiti
Grazie a chi ha messo la FF
tra le seguite
|
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Capitolo 30 *** 29. Inconveniente ***
P.O.V. Elisa
29.
Inconveniente
Grazie al cielo ero
rimasta in casa
da sola con Edward: credo proprio che non sarei riuscita a sopportare
un’altra volta lo sguardo maligno di Tanya. Il pranzo di Esme
era
davvero delizioso, mangiavo con calma gustandomi ogni pietanza sotto lo
sguardo vigile ma schifato dell’unico vampiro rimasto in
casa.
Dopo poco rispose al telefono allontanandosi; quando fu di ritorno non
resistetti dal chiedergli se fosse tutto a posto.
- Certo tutto bene, era
Jacob.
Stamane è passato da casa tua e la signora Rosemberg... ehm
Marie,- si corresse subito dopo la mia occhiataccia. - gli ha detto che
ci avrebbe trovato qua. Mi ha chiamato per sapere se poteva venire. Non
è molto contento di saperti in una casa piena di vampiri,
soprattutto se non li conosce.- disse mentre guardava lontano verso un
punto non ben definito, quando all’improvviso
suonò il
campanello di casa. Edward si congedò con un sorriso mentre
gustavo una fetta di torta al cioccolato.
Jacob era estremamente
caldo, me ne accorsi subito quando mi abbracciò da dietro.
- Eli!!- Disse
scoccandomi un bacio
sulla guancia. - Dì la verità, si sono comportati
bene
questi vampirastri o devo diventare una belva e farli fuori tutti?-
disse ridendo, mi voltai verso Edward che aveva un espressione seria,
dispiaciuta.
- Si comportano bene,
Tanya a parte
che si atteggia a prima donna, ma ricordati che non sono dei cuccioli
come te!!- risero entrambi della mia battuta.
Poi Edward
spiegò che erano
tutti a caccia, Jake si offrì per farmi da balia ma Edward
disse
che non aveva ancora bisogno di cacciare, c’era andato il
giorno
prima. Mentre li guardavo parlare e scherzare riuscivo quasi a
dimenticare la natura avversa che li distingueva: l’uno
vampiro e
l’altro licantropo. Il destino era davvero beffardo certe
volte.
- Allora oggi che si
fa? Dovete
stare con le sanguisughe dell’Alaska o preferite la strana
coppia?- disse Jake dandomi di gomito.
- Personalmente
preferirei la strana coppia.- disse poi ridacchiando.
Per poco non mi venne
un colpo quando Alice irruppe in sala da pranzo seguita a ruota da Rose
e relativi consorti.
- Sono contenta che ti
sia ripresa!-
disse Rose venendo ad abbracciarmi. - Certo, il cane ti ha
già
contaminato, però fisicamente stai bene!- a Rose non piaceva
Jacob, dovevo ricordarlo.
- Ottima idea Alice,
potremo restare
tutti insieme, e così Esme e Carlisle non si potranno
lamentare
di noi e potremmo stare anche insieme ai nostri amici!-
perché
continuavano a parlare mentalmente? Ancora non capivo. Guardai Jazz: mi
guardava dispiaciuto.
- Jazz tranquillo,
prima non è successo niente. Hai solo perso il controllo..-
- Ha perso il
controllo?!?- Jake era
scattato in piedi, e dopo aver scansato in malo modo Rosalie, si
parò di fronte a me. La vampira bionda ringhiò in
risposta.
- Jake calma; Jasper
non ha perso il
controllo in quel senso, sto bene, non ho un graffio. Solo che mi sono
spaventata, per nulla, e lui tentava di calmarmi solo che ha esercitato
il suo potere con troppa enfasi e così sono svenuta. E credo
proprio che il risultato della sua azione non dovesse essere quello.
Tutto qua, calmati, smetti di tremare. Non. E’. Successo.
Niente.- dissi sfiorandogli la spalla con una mano, lui si rimise
seduto.
Mi presi il viso tra le
mani, non ne
combinavo mai una giusta perché?!? Mi riscossi dai miei
pensieri
quando una mano fredda mi sfiorò la fronte. Alzai lo sguardo
e
trovandomi di fronte Rosalie e altri quattro paia di occhi dorati a
fissarmi. Jacob guardava verso terra.
- Non essere
mortificata,
c’è stata una piccola incomprensione, capita.
Jacob
è un protettore e per prima cosa pensa alla salvezza degli
umani
e rispetta il patto con onore. Quando siamo diventati suoi amici
sapevamo che la nostra convivenza non sarebbe stata delle
più
semplici.- disse Jasper con tono dimesso.
- Giusto, hai ragione.
Ma avrei
ancora una domanda.- dissi titubante suscitando la curiosità
di
tutti i presenti. - Mi chiedevo se il Signor
Io-So-Tutto-Perché-Leggo-Nel-Pensiero avesse voglia di
comunicare a tutti noi la grande idea di sua sorella, la signorina
Io-So-Più-Di-Lui-Perché-Vedo-Il-Futuro!!- tutti
risero,
almeno una cosa giusta la sapevo fare; finalmente l’atmosfera
si
era alleggerita...
- Alice ha proposto di
fare una
partita a Baseball, dato che prevede che fra circa un ora un forte
temporale colpirà Forks. Ci saranno tuoni ma noi resteremo
all’asciutto. Vi avverto: noi vampiri giochiamo, voi
guardate.-
disse Edward, tutto questo faceva molto Twilight! Non potei fare a meno
di sorridere.
- Così
riusciremo a stare
anche in vostra compagnia, domani andrà meglio te lo
assicuro,
passeremo tutto il giorno a prendere in giro Eddy.- mi disse Alice
seguita dalla risata di Rose.
- D’accordo
non vedo l’ora di vedervi all’opera.- ero al
settimo cielo.
- Non è
giusto che noi non
possiamo giocare, insomma almeno io. Passi per Elisa ma io non rischio
di farmi male.- Edward lo guardò come un genitore quando
ammonisce un bambino capriccioso, ma non disse niente. - Uffa, non
è giusto. Questa me la paghi Cullen!-
Dopo poco ci spostammo
nel grande
salotto, dovevamo aspettare sia il temporale che il ritorno dei vampiri
dalla caccia per poter assistere alla partita.
- Elisa, posso farti
una domanda?-
Allora non ero l’unica ad essere curiosa!! Annuii alla
richiesta
di Emmett. - Jazz mi ha detto che mentre Edward spiegava della partita
ti ha sentito euforica.. non pensavo che fossi interessata al
baseball.- disse sorridente.
- Mi dispiace
deluderti, Emmett, ma
non sono una fanatica del baseball: è solo che mi
è
venuta in mente una cosa legata alla partita di baseball di oggi, tutto
qua.-
- D’accordo.
Jasper, ecco qua,
hai vinto.- disse passando una mazzetta di bigliettoni al vampiro
biondo, non potevano aver scommesso ancora!
- Non ti preoccupare,
scommettono
sempre e su qualsiasi cosa. Lo facevano anche con me i primi tempi.-
disse Jacob a bassa voce. Gli sorrisi complice.
Quando la battuta di
caccia fu
conclusa ci ritrovammo tutti riuniti. Edward, che aveva finito di
giocare a scacchi con Alice, riprese il suo posto accanto a me.
- Elisa stai meglio?
Non volevo
spaventarti, non sono molto abituato a stare a contatto con gli umani.-
disse Eleazar avvicinandosi con accanto la sua compagna.
- Scusa se ti ho dato
quest’impressione, non mi hai messo paura è solo
che mi
hanno spaventato le parole di Edward; non credevo che la mia mente
potesse essere così particolare per lui. Quindi quando ti ha
chiesto di provare il tuo potere su di me mi sono venute in mente le
cose peggiori e mi sono spaventata. È stata una cosa
stupida!-
in quel momento Carmen avanzò verso di me e posò
una mano
sulla mia spalla.
- Non ti preoccupare,
poteva
accadere a chiunque. Comunque ti faccio i complimenti per il tuo
coraggio, non è facile stare in una casa con così
tanti
vampiri e un licantropo e rimanere a proprio agio come te.- poi
abbassò la voce avvicinandosi al mio orecchio.
- Ma attenta a Tanya,
non credo che
sia contenta della complicità che si è creata tra
voi
due.- avrei scommesso che non stesse parlando solo con me, ma che anche
Edward seduto alla mia destra, stesse ascoltando le parole di Carmen.
- Già, me ne
ero vagamente
accorta. Ma Edward lo sta facendo solo perché non sapeva che
reazione aspettarsi da voi di fronte alla mia presenza.-
- Ah, ed è
per questo che, di
comune accordo con te, Edward passerà la maggior parte del
tempo
a casa tua?- disse con unnon so che di malizioso. Mi voltai verso
Edward che stava per rispondere.
- Carmen, sai benissimo
anche tu
qual è la ragione principale che mi spinge ad agire in
questo
modo: è per sfuggire alle continue avances di Tanya. Ho
tentato
di scoraggiarla più e più volte ma non vuole
sentire
ragioni!-
- Appunto: questa
è la
ragione principale!- il tono era malizioso, cosa voleva intendere?
Edward ed io eravamo solo amici, anche se avere un amico
così
poteva risultare davvero difficoltoso.
Mentre i vampiri
andavano a prepararsi io rimasi nel salone con Jake che stava giocando
con la Play station 3 di Emmett.
Per quel che mi
riguarda, mi persi
nei miei pensieri. Era una vera tortura tentare di rimanere lucida
quando Edward era nei paraggi, dovevo costringermi a considerarlo un
amico, solo un amico. Rischiavo di rovinare tutto quello che si era
creato in questi giorni, con la conseguenza che Edward si sarebbe
arrabbiato in quanto, alla fine, avrebbe avuto ragione: mi sarei
comportata come tutte le altre. Quando eravamo in camera di Edward ero
stata un po’ avventata nei gesti, ma in fondo ero felice che
la
prima persona che avevo visto al mio risveglio fosse proprio lui.
Quando
eravamo in camera di Edward
sono stata un po’ avventata nei gesti, ma in fondo ero felice
che
la prima persona che ho visto al mio risveglio fosse proprio lui.
Certo forse potevo trattenermi dal gettarmi tra le sue braccia, ma
avevo bisogno di quel contatto, di essere consolata in un qualche modo,
e volevo che fosse lui a farlo. D’altra parte Edward non si
è di certo tirato indietro, anzi è stato lui a
cominciare. Prima mi ha cercato di farmi smettere di torturare la
coperta fermandomi le mani con la sua, ma forse voleva solo che lo
ascoltassi. Poi quando non sapevo più cosa dire mi ha
accarezzato una guancia, sono rimasta stupita come ieri sera prima che
andasse via dalla mia stanza.. Sicuramente si sarà accorto
della mia reazione, non appena mi ha sfiorata sono diventata rossa, la
mano di Edward era fredda come il ghiaccio, lo sapevo bene, ma in quel
momento non mi ha dato fastidio, anzi mi sentivo come rassicurata da
quella lieve carezza. Quando l'ho guardato negli occhi non ho fatto
nemmeno in tempo a decidere il da farsi che ero già stretta
tra
le sue braccia, tentavo di spiegarmi ma ero totalmente persa nei suoi
gesti, nella sua voce, nel suo profumo. Fino a quando Emmett non ha
deciso di irrompere nella stanza di Edward. Penso proprio che
dovrò chiedere aiuto ad Alice per tirare un bello scherzetto
all’orso.
Certo forse potevo
trattenermi dal
gettarmi tra le sue braccia, ma avevo bisogno di quel contatto, di
essere consolata in un qualche modo, e volevo che fosse lui a farlo.
D’altra parte Edward non si è di certo tirato
indietro,
anzi è stato lui a cominciare. Prima mi ha cercato di farmi
smettere di torturare la coperta fermandomi le mani con la sua, ma
forse voleva solo che lo ascoltassi. Poi quando non sapevo
più
cosa dire mi ha accarezzato una guancia, sono rimasta stupita come ieri
sera prima che andasse via dalla mia stanza.. Sicuramente si
sarà accorto della mia reazione, non appena mi ha sfiorata
sono
diventata rossa, la mano di Edward era fredda come il ghiaccio, lo
sapevo bene, ma in quel momento non mi diede fastidio, anzi mi sentivo
come rassicurata da quella lieve carezza. Quando lo guardai negli occhi
non feci nemmeno in tempo a decidere il da farsi che ero già
stretta tra le sue braccia, tentavo di spiegarmi ma ero totalmente
persa nei suoi gesti, nella sua voce, nel suo profumo. Fino a quando
Emmett decise di irrompere nella stanza di Edward. Penso proprio che
dovrò chiedere aiuto ad Alice per tirare un bello scherzetto
all’orso.
- Quando vuoi, piccola,
sono ai tuoi ordini!!- sentii trillare Alice alle mie spalle.
- Posso dire che voi
due insieme siete pericolose?- disse la mia visione personale facendo
quel suo sorriso mozzafiato.
Jake spense la Play
station pronto a
partire. Tutti i vampiri erano radunati nel salotto mentre io mi
mettevo la giacca, ero l’unica a doversi coprire per il
freddo!
- Jacob non credo
proprio, fino ad
ora non è successo niente, non vedo perché...-
Edward e
Jacob erano uno di fronte all’altro, stavano discutendo di
qualche cosa. - Prenderemo la Jeep di Emmett fino ad un certo punto poi
dovremo proseguire a piedi... lo so.- tutti noi li guardavamo
perplessi, fino a che non fu Tanya a parlare.
- Edward
perché non lasci che
l’umana vada col cagnaccio? Noi andremo di corsa arriveremo
prima!- disse molto maliziosamente incollandosi a un braccio di Edward,
il quale non sembrava minimamente infastidito dal comportamento della
vampira bionda. Invece Jacob emise un basso ringhio alla parola
“cagnaccio”. Aveva ragione: neanche a me piaceva
quella, e
da quel momento mi sentii di troppo in mezzo a loro.
- Jake, tu sai
dov’è il
posto?- Lui annuì serio. - Beh allora possiamo fare come ha
suggerito Tanya, sempre se non ti scoccia rallentare il passo per stare
in pari con una lumaca come me!- tentai di sorridere, con scarsi
risultati. Soprattutto mi costrinsi a non voltarmi verso Edward, che
ero certa mi stesse guardando.
Usciti da Casa Cullen
l’unico
mezzo di trasporto che vidi era una moto nera, non ero molto sicura di
volerci salire ma non sembravo avere altre alternative.
- Tranquilla Elisa, non
succederà nulla, te lo prometto. Tieniti stretta!- disse
sorridente, mentre mi mettevo il casco e lui accendeva la moto che
partì con un rombo assordante.
Meno male che il
viaggio fu breve, nemmeno dieci minuti, anche se erano stati
sufficienti: Jake guidava come un pazzo!
- Adesso dovremo
procedere a piedi.
Non c’è molta strada da fare ma non
c’è un
sentiero da seguire, dobbiamo tagliare in mezzo al bosco.- mi
spiegò brevemente. - Elisa, c’è
qualcosa che non
va?- mi chiese preoccupato.
- Non sono brava a
nascondere certe
cose.- dissi timidamente. - Non è niente di che, solo mi
sento
estremamente insignificante e fuori posto. Forse dovrei tornare a casa,
lasciare i Cullen con i loro amici e smettere di scocciarti con le mie
pare mentali. Non sarebbe una brutta idea, ti pare?- inutile dire che
dopo le parole di Tanya a casa Cullen il mio morale era finito molto
sottoterra.
- Non devi
farti mettere i
piedi in testa dalla prima sciacquetta che apre bocca!- disse
mettendomi un braccio intorno alle spalle e cominciando a camminare
verso il luogo della partita. - I Cullen ti vogliono bene. Jasper ti
adora e piaci persino a Rosalie, il che vuol dire tanto!- disse con una
risata. - Ormai si staranno preoccupando: non credo che Alice possa
vedere delle visioni quando sono coinvolto anche io, quindi
sarà
meglio sbrigarsi prima che lei e Edward decidano di farmi a pezzi!- lo
guardai interrogativa, non avevo la minima idea di cosa avesse in
mente, quando lo vidi mettersi di fronte a me e guardarmi divertito
cominciai a capire. - Se ti porto io faremo prima!- disse solo, e in
meno di due secondi ero già fra le sue braccia calde e
sfrecciavamo a gran velocità in mezzo al bosco. Dovetti
chiudere
gli occhi per non sentirmi male, non so quando tempo passò.
Poi
Jake mi avvertì che eravamo arrivati, così mi
decisi ad
aprire gli occhi quando mi rimise con i piedi per terra.
Eravamo in una radura
molto ampia:
tutti i vampiri erano intenti a scherzare, correre alla massima
velocità e lanciarsi la palla da baseball. Alice
arrivò
di corsa seguita da Edward ed Emmett, erano tutti molto veloci.
- Finalmente sei qua.
Ci avete messo un sacco di tempo!- disse scherzosamente il folletto.
- Colpa mia.- ammisi
mestamente. -
Non so se lo sai ma gli umani non hanno quella velocità.-
dissi
indicando Rose che correva.
- Non è
colpa tua, è
Jake che è il lupo più lento nella storia di La
Push!- e
fu così che Emmett e Jacob cominciarono a battibeccare.
Accompagnata da Edward ed Alice mi avvicinai ad Esme: sarei stata con
lei mentre gli altri giocavano. Per tutto il tempo prima
dell’inizio della partita Edward rimase sempre con me ed
Alice ma
non disse mai niente, mi sentivo tremendamente a disagio.
P.O.V. Edward
Dopo aver indossato la
“divisa” da baseball dei Cullen mi diressi verso il
piano
inferiore dove Elisa mi aspettava insieme al mio migliore amico. Jake
era seduto a terra totalmente concentrato sulla Play station di Emmett,
invece Elisa era accoccolata sul divano e fissava distrattamente la
televisione di fronte a lei, ma ero certo che fosse assorta nei suoi
pensieri.
Decisi che non era il
caso di
invadere la sua privacy, quando una visione apparve davanti agli occhi
di Alice e contemporaneamente nella mia testa.
“La
piccola umana e quel
diavolo di un folletto ridevano di gusto, quasi sadicamente, subito non
ne capii il motivo ma poi intravidi Emmett disperato quando aveva
capito che la sua preziosissima Play station 3 era stata
irrimediabilmente rotta da quelle due. Tra le risate Elisa
riuscì a dire - Eddai Emmett, era solo uno scherzo! Non
preoccuparti ne troverai una nuova direttamente in camera tua!- E poi
la visione si dissolse come una bolla di sapone.”
- Quando vuoi, piccola,
sono ai tuoi
ordini!!- Alice era gioiosa, non vedeva l’ora di mettere in
pratica quel divertente scherzo, le piaceva la complicità
che si
era creata con Elisa.
- Posso dire che voi
due insieme
siete pericolose?- era meglio non farle arrabbiare quelle due, dovevo
tenerlo a mente. Elisa sorrise: aveva capito a cosa mi riferivo, non
resistetti all’impulso di farle quel sorriso sghembo che
sapevo
le piacesse particolarmente, tutte le volte che lo mettevo in pratica
sentivo i battiti del suo cuore aumentare. Doveva pur significare
qualcosa, no?
Jake spense la Play
station pronto a
partire. Eravamo tutti nel grande salone; Elisa indossò la
giacca, pensai che forse si sarebbe dovuta coprire di più,
magari saremmo rincasati prima degli altri, non volevo che prendesse
freddo.
Jacob mi distolse dai
miei pensieri.
“Ed, forse
sarebbe meglio se portassi io Elisa nella radura, non
si sa mai cosa potrebbe accadere, sai quelli nuovi.. E poi quella
stangona bionda ti guarda come se fossi suo, ti assicuro che se da
fastidio ad Elisa..”
- Jacob non credo
proprio, fino ad ora non è successo niente, non vedo
perché..-
“Perché lei
non
è come noi e scommetto che qualcuno farà in modo
di
farglielo pesare. Poi come pensi di andare alla radura? In moto faremo
prima, certo di corsa sarebbe il massimo. Dici che si divertirebbe a
cavalcare un lupo?” Scossi la testa,
sarebbe stato
pericoloso dato che nei piani di Jake io non ero compreso.
- Prenderemo la Jeep di
Emmett fino ad un certo punto, poi dovremo proseguire a piedi.. lo so.-
“Cosa
c’è, non ti
fidi di me? Sai benissimo che le voglio bene, mi sono già
affezionato ad Elisa, proprio come è accaduto a
te, vorrei
solo stare un po’ con lei, magari parlare di voi con qualche
scusa, potrei scoprire cose mooolto interessanti..”
E bravo
lupo adesso capivo dove andare a parare, illuso! Elisa non gli avrebbe
mai parlato di me.
- Edward
perché non lasci che
l’umana vada col cagnaccio? Noi andremo di corsa arriveremo
prima!- Percepii solo vagamente ringhi di Jacob quando Tanya lo
chiamò “cagnaccio” e la conseguente
stretta di
questa al mio braccio; nella mia mente continuavo a pensare che forse
non sarebbe andata così male, Elisa sarebbe stata comunque
al
sicuro con Jacob e magari gli avrebbe parlato di noi.
- Jake, tu sai
dov’è il
posto?- gli chiese timidamente Elisa. Jacob annuì, non mi
piaceva per niente suo il tono di voce. - Beh allora possiamo fare come
ha suggerito Tanya, sempre se non ti scoccia rallentare il passo per
stare in pari con una lumaca come me!- Tanya aveva esagerato, rimasi
stupito dal comportamento di Elisa: in passato l’avevo fatta
arrabbiare a causa dei nostri continui battibecchi ma non era mai stata
così.. demoralizzata! Sapevo di dover fare qualcosa per
tentare
di lenire il senso di inadeguatezza che traspariva da ogni sua singola
parola, ma non riuscii a muovere nemmeno un muscolo, mi ero fermato a
fissare il suo volto, quel sorriso finto, tirato e forzato, che ci
aveva rivolto; i suoi occhi tristi che guardavano tutto e tutti, tranne
me. Solo quando mi accorsi che Jacob aveva chiuso la porta di ingresso
mi riscossi.
Stupido! Dovevo andare
da lei!
Dovevo scusarmi; ma prima che potessi fare un passo Alice mi
bloccò per un braccio. “Edward,
tranquillo si
risolverà tutto! Certo se ti fossi mosso o se le avessi
parlato
qualche secondo fa, sarebbe stato meglio. Ma l’ho visto:
tutto
tornerà come prima.”
- Andiamo, ci aspetta
una bella partita a baseball!- disse gioiosa: Alice non voleva far
capire che stessimo comunicando.
Mentre ci dirigevamo
alla radura
dove si sarebbe svolta la partita continuai a pensare ad Elisa.
Chissà cosa stava succedendo con Jacob, oramai avrebbero
dovuto
già essere qui. Dove diavolo si erano cacciati? Un ruggito
sfuggì al mio controllo facendo voltare Alice ed Emmett
verso di
me. “Che ti
prende, fratello?” non feci in tempo a
rispondergli perché la mia attenzione fu catturata da Jacob
che
sbucava dal folto degli alberi: Elisa era fra le sue braccia, teneva
gli occhi serrati forse per paura della velocità con la
quale
aveva corso il lupo. Corremmo verso i nuovi arrivati mentre Elisa si
guardava intorno.
- Finalmente sei qua.
Ci avete messo
un sacco di tempo!- Alice tentava di mettere Elisa a proprio agio con
una battuta, che però non sortì
l’effetto sperato.
- Colpa mia.- rispose
Elisa in
imbarazzo - Non so se lo sai, ma gli umani non hanno quella
velocità.- tentò comunque di rispondere alla
battuta,
indicando probabilmente uno dei vampiri che correva. Rimasi impietrito
a fissarla.
“Edward,
fai qualcosa, dille
qualcosa. Si sente a disagio, ma penso che te ne sia già
accorto! Le parole di Tanya l’hanno fatta sentire
insignificante,
pensa che voleva tornare a casa. Ho provato a farle cambiare idea e per
ora ha funzionato, prova a convincerla che si sbaglia!”
Ascoltai le parole di
Jacob, ma fu Emmett a parlare.
- Non è
colpa tua, è
colpa di Jake che è il lupo più lento nella
storia di La
Push!- il mio migliore amico e mio fratello presero a battibeccare,
invece io seguii in silenzio Alice che stava accompagnando Elisa da mia
madre: avevamo deciso che Esme avrebbe fatto il
“catcher”
ed Elisa avrebbe assistito alla partita accanto a lei.
Poi Alice si
allontanò con la
scusa di dover fare le squadre ed Esme andò con
lei,
dicendo che doveva controllare che venissero fatte in modo equo. Solo
quando restammo soli Elisa si volse verso di me, non alzò il
viso per incontrare il mio sguardo così mi costrinsi a
parlare.
- Elisa, cosa succede?
Hai fatto preoccupare persino Jacob..- restai sul vago
tentando di farla parlare.
- Niente di che, stavo
solo pensando
che forse non sarei dovuta venire. Marie sarà preoccupata,
è da stamattina che sono fuori anche se sa che sono con
voi.-
sapevo che stava mentendo, non ne era particolarmente capace.
- Se vuoi possiamo
tornare a casa.
La partita di baseball può aspettare.- era incerta, insicura
sul
da farsi e peggio ancora non sapevo cosa stesse pensando: non volevo
ricorrere al mio potere, certo che si sarebbe arrabbiata. Ma con i suoi
occhi rivolti a terra mi precludeva anche la possibilità di
poter leggere il suo volto. - Per favore, guardami.- timidamente
alzò lo sguardo. - Se andare a casa ti aiuterà a
sentirti
meno a disagio, possiamo partire anche subito. Esme e Carlisle non
avrebbero nulla in contrario. E poi con Alice abbiamo barricato la mia
stanza così i miei effetti personali non subiranno
l’attacco di Tanya; ancora non lo sa che sono tuo ospite.-
ridacchiai al pensiero. - Sempre se sono ancora ben accetto..- terminai
incerto.
- Certo che sei ancora
ospite a casa
mia, non hai fatto niente di male, sono state le parole di Tanya a
farmi capire quanto io sia insignificante e che sono un peso per voi.-
se da un lato ero contento per il fatto che fossimo ancora in buoni
rapporti, dall’altro mi sentii in colpa per non essere
riuscito a
zittire Tanya e mi ritrovai a volerle far cambiare idea: non era
affatto un peso per noi.
- Qualsiasi cosa tu
possa pensare,
sappi che non è la stessa cosa per noi. Tu pensi di essere
un
peso mentre per noi, ma non è affatto così. Le
tue
reazioni ci divertono, ci ricollegano alla nostra umanità,
umanità che in parte abbiamo perduto. Hai conquistato tutti
in
famiglia.- fui costretto a correggermi dopo la sua occhiata. -
D’accordo, quasi tutti, ed è proprio per questo
motivo che
dovresti lasciar perdere quello che ha detto prima Tanya. E' gelosa del
rapporto, dell'amicizia che si sta creando tra di noi.- mi
ritrovai a sorridere come un ragazzino a quelle parole: mi piaceva
più del lecito parlare di noi. Dal canto suo Elisa era
pensierosa, ma sembrava confortata dalle mie parole.
- E' molto carino
quello che hai
detto, e il fatto che Tanya fosse gelosa, beh credimi: non è
passato inosservato. Non ha fatto altro che incenerirmi con lo sguardo
per tutta la giornata, forse sarebbe meglio se stessi di più
con
i tuoi fratelli e con Jake piuttosto che con te.- disse imbarazzata
colorando le gote di un leggero rossore.
- Sciocchezze, le ho
già
spiegato come stanno le cose e se non vuole capire di certo non
è per colpa mia. E poi sono troppo egoista per privarmi
della
tua compagnia.- fu un attimo e i suoi occhi furono nuovamente nei miei,
il rossore aumentò. Avevo detto troppo ma stramente non ne
fui
pentito. Elisa mi sorrise. - Allora vuoi che ti accompagni a casa o
diamo inizio alla partita?-
- Io la partita la
vorrei vedere, fa
molto Twilight!!- lo sapevo! Per questo avevo accettato di buon grado
la proposta di Alice. Mentre ci avviammo verso le due squadre Alice mi
ricoprì di complimenti, mentre Jacob mi diede una pacca
sulla
spalla.
- Elisa, ti ho
preparato un
posticino a lato del campo, ho preso una coperta così puoi
sederti per terra, Esme ha portato un thermos con del the caldo e dei
muffin al cioccolato e nel caso ti venga freddo puoi usare Jacob come
stufa!- concluse ridendo. Jacob ringhiò contro il folletto
mentre Elisa prese a ridere.
- Dai Jake non
arrabbiarti, stava solo scherzando!- disse ancora in preda alle risate.
- Non stava scherzando
del tutto, sa
che lo farei perché non vorrei che ti venisse il raffreddore
e
anche perché dopo sarei nei guai!-
- Certo, certo. Andiamo
a sederci così possono cominciare la partita.-
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
Saretta__Trilly__ |
Capitolo 29: 28.
Nuove scoperte |
So
che a quest'ora ti sarai stancata di leggere il lungo capitolo che ho
postato.. è solo che non volevo dividerlo. Mi piaceva
così!!
Ti chieso scusa: non avendo più un giorno fisso per gli
aggiornamenti ti prendo di sorpresa..
Spero ti sia piaciuto..
Alla prossima. ciau ciau |
|
Grazie alle 31 persone che
hanno messo la FF tra i preferiti!!
Grazie alle 44 persone che
hanno messo la FF
tra le seguite!!
|
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Capitolo 31 *** 30. La partita ***
P.O.V. Elisa
30. La partita
Mi accomodai
sul plaid mentre stavo ancora ridacchiando per una battuta di Jake:
avevo scoperto che il suo passatempo preferito era prendere in giro i
Cullen, soprattutto Edward!
- Ah ah, molto divertente Jacob! Davvero molto maturo da parte tua!
Elisa, almeno tu, non dargli corda altrimenti poi non la smette
più! E poi io potrei decidere di fartela pagare
più tardi, vorrei ricordarti che non ci sarà
nessun Jacob Black a salvarti dalla mia ira funesta!- guardai Edward,
era leggermente adirato e non potei fare a meno di scoppiare a ridere.
- Eddai, Jacob stava solo scherzando! Me lo hai detto tu stesso poco fa
che la tua roba è al sicuro a casa Cullen. Ma se vuoi
esserne davvero certo puoi sempre tornare a casa, non sei obbligato a
restare ospite a casa mia.- io volevo che restasse, sperai che
riuscisse a leggerlo dal mio sguardo.
- Resterò, devo fartela pagare per le risate che ti sei
fatta poc’anzi. Ma adesso vado a giocare prima che Alice
decida di dar fuoco a tutta la mia roba!- detto questo mi
accarezzò una guancia, mi fece uno dei suoi sorrisi illegali
e si allontanò alla sua velocità: erano tutti
incredibilmente veloci!
- Mi sembra che tu e Cullen abbiate fatto pace, no?- disse Jacob
sorridendo.
- A dire la verità non abbiamo mai litigato.- risposi
sincera.
- Litigato, no. Però mi sembrava che ti sentissi un
po’.. diciamo.. tradita, quando Edward non ha controbattuto
dopo quello che ha detto Tanya, oppure sei gelosa del modo in cui la
vampira bionda si comporta con lui?- Cacchio e adesso cosa rispondo,
cattivo lupo! Nel frattempo ero arrossita: lo sapevo!
- Jake, non mi sembra il momento per parlare di queste cose, loro ci
possono sentire e poi vorrei vedere la partita.- sbottai irritata,
quindi mi voltai verso il campo da gioco dove i vampiri erano nel pieno
dell’azione.
Esme faceva il catcher, Alice era la lanciatrice, in questo momento
alla battuta c’era Irina, mentre in ricezione
c’erano Jasper, Edward ed Emmett. Quando Irina
colpì la palla si sentì un boato assurdo, il
fragore fu enfatizzato da un tuono che scoppiò proprio in
quel momento. Poi la palla fu scagliata a velocità
supersonica fra gli alberi. Edward e Jasper erano già
scomparsi, poi dopo un mezzo secondo Jasper riemerse dagli alberi a
mani vuote: dopo poco fu la palla a sbucare dal folto dei rami. Esme la
intercettò eliminando Irina, che nel frattempo aveva
già fatto un giro del campo. Ottima azione, avevo fatto
fatica a seguire tutti i passaggi ma era stato sorprendente.
Già, sorprendente era la parola esatta, non li avevo mai
visti fare qualcosa alla loro velocità o usando pienamente
tutta la forza di cui erano dotati, anche se immaginavo che si stessero
contenendo anche in quel preciso momento.
Dopo aver eliminato due battitori, il clan di Denali era riuscito a
segnare un solo punto, la partita per ora era in favore dei Cullen!
- Allora cosa ne pensi?- mi chiese Jake all’improvviso.
- Wow.. sono davvero molto bravi, anche se ad essere sincera sono fin
troppo rapidi nei movimenti, credo che se seguirò tutta la
partita entro poco mi verrà un mal di testa colossale.-
dissi ridacchiando.
- Già sono molto veloci, ma anche noi lupi lo siamo. Prima
mentre ti portavo sono andato piano, e quando sono a quattro zampe
posso essere molto più veloce.- disse Jake sorridendo.
- Più veloce di un vampiro?.- chiese una voce melodiosa che
sembrava essere comparsa dal nulla. - Io non credo proprio, Jake. Lo
sai che il più veloce sono io, quindi non elogiarti troppo!-
disse ridacchiando. Mi voltai verso di lui intrecciando i nostri
sguardi, poi lo osservai: aveva i capelli un po’
più spettinati a causa della corsa e la divisa leggermente
sporca di erba e terra.
- E tu cosa ci fai qua, non dovresti essere in campo a giocare?- dissi
sorridendo.
- Cambio squadre, e poi a me non fanno battere perché dicono
che baro. Tutta colpa di Emmett, solo perché riesco a
leggere i pensieri del lanciatore, io non posso farci niente!-
l’ultima parte l’aveva detta rivolto al fratello
che in tutta risposta lo guardò male per poi scoppiare in
una risata, Emmett proprio non ce la poteva fare a rimanere serio.
- Ma siamo sicuri che io sia proprio il tuo migliore amico?- chiese
Jake a Edward, il quale annuì serio. Chissà dove
voleva andare a parare. - No, perché sembra che tu abbia
paura che io possa fare qualcosa di male ad Elisa; non ti allontani da
lei a meno che non sia strettamente necessario. Guarda che non me la
mangio mica.- ok, Jacob Black era definitivamente pazzo, ed io ero
morta dall’imbarazzo!! Credo che se avesse potuto anche
Edward sarebbe diventato di un colore simile a quello di un pomodoro,
lo sguardo imbarazzato che mi rivolse fu molto eloquente.
- Jake non dire fesserie, mi fido di te e so che non le faresti mai del
male, è solo che mi piace stare in vostra compagnia, e poi
se sto qua abbiamo più possibilità di vincita-,
disse a bassissima voce e facendoci l’occhiolino. Detto
questo si sedette accanto a me che ancora non avevo capito niente;
immagino che capì lo sguardo che gli rivolsi anche
perché mi disse. - Sta a vedere.-
Edward compì un gesto che non mi sarei aspettata anche se,
visti i precedenti di questi due giorni, ci sarei potuta arrivare da
sola. Si spostò dietro di me allargando le gambe in modo che
io fossi proprio nel mezzo e poi mi abbracciò da dietro
facendo appoggiare la mia schiena al suo petto marmoreo; poi
posò il mento sulla mia spalla sinistra.
- Guarda in campo.- Furono le uniche parole che soffiò nel
mio orecchio. In quel momento Tanya che era in ricezione perse la
palla, facendo così fare punto al clan dei Cullen, il fatto
che mi stesse uccidendo con lo sguardo fu cosa da poco al pensiero che
il mio povero cuore era sull’orlo di un collasso!
- Edward, sei matto, mi vuoi uccidere forse?- lui rise di gusto
schioccandomi un bacio sulla guancia. Adesso sì che mi
voleva morta!
- Tranquilla, ti proteggo io.- disse con la sua voce calma e
rassicurante. Lo sapevo che non aveva capito, l’unico che
poteva uccidermi in quel momento era lui. - Ti ho mai detto che hai un
buonissimo odore?- sorrisi. D’accordo: morire tra le sue
braccia, mentre mi illudevo che potesse anche solo volermi bene, era un
buon compromesso.
- Non credo.- dissi rilassandomi tra le sue braccia. -
L’unica volta che hai accennato al mio odore hai detto che
era meglio di quello di Jake. Il che non lo classificava come un
complimento dato che qualsiasi cosa ha un odore migliore rispetto a
quello di Jacob. Per te.- dissi correggendomi immediatamente dopo
l’occhiataccia di Jake, non volevo dire che anche secondo me
puzzava, tutt’altro! - Perché io
nell’odore di Jake non ci trovo niente di male, hai un odore
fresco: porti addosso i profumi del bosco, come il muschio o il pino.-
dissi rivolgendomi a Jake sorridendogli.
- D’accordo, immaginavo che avessi gusti strani, ma
così poi!- disse Edward ridendo.
- Guarda che non c’è niente da ridere, quello che
puzza sei tu amico! Il vostro odore è talmente dolce che
stomaca!- disse Jake, sembrava si stesse leggermente arrabbiando,
speravo di no.
- Insomma ragazzi, basta. Nemmeno Edward puzza, mi sa tanto che qua
l’unica col naso sano sono io! Comunque su una cosa hai
ragione, i Cullen hanno un odore dolciastro. Anche se non saprei
definirlo, ognuno di voi ha una fragranza particolare.- dissi
scostandomi a malincuore da Edward per guardarlo negli occhi. - Tipo
Alice ha un odore floreale, invece tu odori vagamente di miele e
qualcos’altro che non capisco, ma nel complesso è
buono. Aspetta se ti dico: miele, lillà e sole?- il volto
gli si illuminò.
- Giusto, invece l’odore di Alice è un misto tra
rosa, violetta e biancospino. Ognuno di noi ha un odore diverso. Invece
tu odori di pesca e fiori d’arancio.- disse avvicinandosi.
Ero di nuovo appoggiata a Edward e lui era troppo vicino, con la punta
del naso mi sfiorò il collo d’istinto rabbrividii.
Nel mentre continuò a parlare. - E’ dolce,
fresco.. dissetante.-
Per un secondo ebbi paura che potesse perdere il controllo, ma prima
che finii di formulare il pensiero il vampiro si era rapidamente
allontanato spostando nuovamente il suo sguardo sul campo.
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
RenesmeeBlack |
Capitolo 30: 29.
Inconveniente |
Ciao
inizio col dirti che il chappy extra è gia in agenda, come
promemoria. XD
Immaginavo che si sarebbe notato.. Ma proprio non sono riuscita a
celarlo questo mio odio per Tanya. Vabbè ormai è
fatta!! XD
Già sto benedetto bacio.. non è una cosa diffice
la emmett ha il potere di intromettersi nei momenti meno opportuni!!
Cmq non è tutta colpa mia se la odio.. Tanya proprio non ce
la fa a stare zitta, non ci prova nemmeno a farsi volere bene.. *me
sempre più pazza*
Per quello che riguarda Jake è vero è proprio
gentile, cmq non lui vuole bene ad Elisa e la considera come la sua
migliore amica, così come Edward è il suo
migliore amico..
Ciaooooooooooooooo
Baciotti Baciotti
|
|
Kumiko_Chan_ |
Capitolo 30: 29.
Inconveniente |
Per
le scommesse?? Non badare a quello che dice Jazz, Emmett sarebbe
contento e poi la scrittrice sono io ergo l'intima parola spetta a me!!
XD
L'amicizia
che lega i due protagonisti potrebbe diventare qualcosa di
più, dico potrebbe anceh xkè come sappiamo Eddy
è iun pessimista cronico.. Io sono per l'happy end!! XD
Sono contenta che Jacob sia simpa.. era proprio quello che speravo.
Non fraintendere io tifo per il TEAM EDWARD però
visto che Jake ha sempre sostenuto di rivestire il ruolo di migliore
amico mi
sembrava il caso di farglielo fare come si deve.. no??
Lo scherzo ad Emmett arriverà.. forse in maniera diversa, lo
fa apposta, se le cerca.. (capirai più avanti)
Ciau ciau
|
|
Saretta__Trilly__ |
Capitolo 30: 29.
Inconveniente |
Meno
male!! perchè adesso i capitoli si sono allungati un
pochino, che più chi meno..
Della partita c'è veramente poco come hai
potuto leggere, anche se spero che tu non sia rimasta delusa dal
chappy..
Per
la play dovrai aspettare un altro pochino, anche se non sono sicura che
comprenderà solo la play.. quando Alice ed Elisa si
alleano..si salvi chi può!!
Alla prossima!! Ciao ciao
|
|
BellaCullen88 |
Capitolo 30: 29.
Inconveniente |
Errore
mio.. Sorry è che sono sempre di fretta anche quando posto
che ogni tanto mi capita.. ho rimediano non appena me lo hai segnalato,
per non creare confusione alle letture successive.. Grazie 1000.. XD
Sono davvero contenta che la storia ti piaccia!!
Ciao XD |
|
Grazie alle 31 persone che
hanno messo la FF tra i preferiti!!
Grazie alle 47 persone che
hanno messo la FF
tra le seguite!!
|
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Capitolo 32 *** 31. Giochi pericolosi ***
P.O.V. Edward
31.
Giochi pericolosi.
Ma
che diavolo avevo
combinato?? Passi lo “scherzetto” che avevo fatto a
Tanya
o, per meglio dire, quello che avevo combinato ad Elisa. Sembrava che
il suo cuoricino fosse sul punto di uscire dal petto, tale era stato lo
spavento per la reazione avuta da Tanya nel momento in cui mi aveva
visto abbracciare la piccola umana. D’altra parte era un
po’ di tempo che volevo provare a fare una cosa del genere,
non
avevo mai provato un moto d’affetto per qualcuno che non
facesse
parte della mia famiglia. Ma con Elisa era tutto diverso. Tutto era
accaduto quasi involontariamente, all’inizio avevo pensato
che
per distrarre Tanya sarebbe bastato un semplice abbraccio come quello
avvenuto nella mia stanza mentre tentavo di rassicurare Elisa. Invece
mi ero lasciato guidare dalle mie emozioni ed era successo quello..
- Edward, sei matto, mi
vuoi
uccidere forse?- risi di gusto: sembrava che quelle parole fossero
rivolte direttamente ai miei gesti invece che alla minaccia espressa
dagli occhi di Tanya; diciamocelo era ciò che volevo
pensare,
credere. Decisi di provocarla ancora un pochino per vedere le
come avrebbe reagito, così le schioccai un bacio sulla
guancia.
Il suo cuore perse qualche battito, ma si riprese velocemente.
- Tranquilla, ti
proteggo io.-
sorrisi, l’avrei protetta da tutto e da tutti, certo
l’unico dal quale non potevo proteggerla ero io: troppo
egoista
per potermi allontanare da lei.
- Ti ho mai detto che
hai un
buonissimo odore?- inaspettatamente Elisa si accomodò tra le
mie
braccia; per quanto potesse stare comoda appoggiata a un pezzo di
marmo. Poi ricominciammo a scherzare con Jacob riguardo ai nostri
rispettivi odori, e ovviamente finimmo per battibeccare!
- Insomma, ragazzi,
basta. Nemmeno
Edward puzza, mi sa tanto che qua l’unica col naso sano sono
io!
Comunque su una cosa hai ragione, i Cullen hanno un odore dolciastro.
Anche se non saprei definirlo, ognuno di voi ha una fragranza
particolare.- disse Elisa sicura di sé spostandosi un
po’
per potermi guardare negli occhi. Mentre la osservavo parlare di noi
vidi il suo volto assumere diverse espressioni fino a quando
sembrò illuminarsi, come se avesse scoperto
chissà cosa:
si era semplicemente ricordata da cosa era composto il mio odore,
d’altronde nell’ultimo libro della saga scritta
dalla Meyer
era scritto (anche se ancora non mi spiego come fa quella donna a
sapere certe cose: solo coincidenze, casualità?? Mah), e il
fatto che se lo ricordasse mi fece immensamente piacere.
- Giusto, invece
l’odore di
Alice è un misto tra rosa, violetta e biancospino. Ognuno di
noi
ha un odore diverso. Invece tu odori di pesca e fiori
d’arancio.-
dissi inspirando a pieni polmoni la sua dolce fragranza, ormai ne ero
totalmente stregato. Quasi senza rendermene conto mi ritrovai con Elisa
appoggiata di nuovo al mio petto, la sua testa poggiava delicata sulla
mia spalla destra. Ero ancora perso nel suo profumo, più lo
respiravo e più lo volevo sentire, mi avventurai a caccia
lungo
il suo collo per trovare la fonte di quell’odore zuccherino,
la
sentii rabbrividire.
- E’ dolce,
fresco..
dissetante.- parlai con voce leggermente roca, stavo iniziando a
perdermi a causa del suo odore sublime. Improvvisamente mi riscossi,
non volevo commettere qualche errore; la allontanai rapidamente da me e
poi volsi di nuovo verso il campo. Sapevo che si sarebbe accorta del
mio repentino cambio d’umore ma dovevo per forza fare
così
al fine di evitare di commettere qualche sbaglio.
- Elisa, hai freddo?
Vuoi tornare a casa?- alla mia domanda mi sorrise e scosse la testa.
- Forse sarebbe meglio
se tornassi
in campo.- non le lasciai nemmeno il tempo di ribattere che mi alzai
correndo verso la mia famiglia per concludere la partita.
Dal campo potei vedere
Jacob ed
Elisa che si misero a fare merenda con il tè fumante e i
muffin
che aveva preparato Esme.
Una volta conclusa la
partita
(ovviamente avevamo vinto noi) tornammo dai nostri amici. Rosalie,
Alice e mia madre stavano raccogliendo la roba di Elisa e Jacob, mentre
io e i miei fratelli continuavamo ad esultare.
- Edward, volevo farti
i complimenti
per la vittoria.- disse Tanya aggrappandosi al mio braccio. Non potei
fare a meno di notare che dopo al suo gesto era seguita
un’occhiata verso Elisa.
- Grazie Tanya, ma non
ho giocato
solo io per cui il merito della vittoria non è solo mio.- le
dissi a mo’ di ammonimento. “Già
ma sei stato l’unico che ho guardato, avevo occhi solo per
te! E
ti perdono anche per prima, so che stavi solo giocando con
l’umana.” Io?? Solo
giocando?? Mi divincolai dalla sua presa e andai verso Elisa.
- Vieni, andiamo,
immagino che tua
nonna sarà preoccupata.- detto questo la presi delicatamente
per
un braccio facendola voltare verso di me.
- Ma non dovrei tonare
con Jake?- chiese confusa per la mia improvvisa reazione.
- Se ritorni a casa
Cullen con me
potrai constatare se è più veloce un vampiro o un
licantropo..- le dissi sorridendole di sghembo. Speravo
dicesse
di sì.
- Ehm.. a dire la
verità ho un po’ paura.-
- Credi sul serio che
potrei mai
farti del male? Devi solo aggrapparti forte a me, e se poi ti da
fastidio la velocità basta che chiudi gli occhi!- le dissi
abbagliandola, non poteva dirmi di no!
- Ok, se per te non ci
sono problemi.- disse rivolta verso Jacob il quale sorrise facendo un
cenno con la testa. “D’accordo,
per stavolta ti concedo di riportarla a casa. Ci vediamo domani, vado
direttamente alla riserva. Edward spero che il tuo comportamento non
sia dovuto solo alle parole di Tanya, Elisa ne soffrirebbe e basta.”
Gli dissi di non preoccuparsi e che per l’indomani lo avrei
tenuto aggiornato. Elisa salutò il lupo con un abbraccio,
poi
sorridendo la feci salire sulla mia schiena. La mente furiosa di Tanya
mi raggiunse solo leggermente, ero contento che Elisa avesse accettato
e non mi sarei fatto rovinare quel momento da quella vampira gelosa.
- Tieniti forte!-
sentii la sua
presa stringersi sia sui miei fianchi che attorno al mio collo, il
calore si propagava dal suo corpo verso la mia schiena.
Partii alla mia
velocità, poi
la sentii lanciare un esclamazione di sorpresa, forse non pensava che
potessi raggiungere tale velocità? Poi la sentii rifugiare
il
capo sulla mia spalla, il suo respiro caldo mi solleticava la pelle del
collo, e senza pensarci aumentai ancora la corsa; saremo arrivati
prima. Ero leggermente teso: non ero ancora abituato ad un tipo di
contatto così stretto con lei e non sapevo con certezza se
fidarmi delle catene con cui tenevo prigioniero il mostro dentro di me.
Dopo 1minuto e 47
secondi varcavo la soglia di casa Cullen.
- Piccola, siamo
arrivati..- dissi accarezzandole i capelli.
- Già??-
disse sorpresa
allentando la presa fino a toccare con i piedi per terra. - Mi avevano
detto che eri veloce, e oggi sono riuscita anche a vederti correre, ma
non avrei mai detto che fossi così veloce. Jake non ne
sarà contento, ma sei più veloce di lui.- sorrisi
felice
sedendomi accanto a lei sul divano bianco.
- Io lo avevo detto che
ero molto più veloce di lui.-
- Edward, possiamo
andare a casa mia?- le sue parole mi presero alla sprovvista, sembrava
nervosa.
- Alice se la
prenderebbe se ti
portassi via senza che tu l’abbia salutata, anche gli altri
certo, ma solo Alice me la farebbe pagare. Sai
com’è
fatta..-
- Perché,
come sono fatta,
fratellino?- già, come non detto. Dalla porta
d’ingresso
entrarono i miei familiari.
- Niente Alice, niente.
Ora salutala così poi possiamo andarcene.- le dissi
sospirando.
“Andare dove, Edward?”
I pensieri di quella vampira gelosa raggiunsero di nuovo la mia mente.
“Già,
devi riportare a casa l’umana, ma poi ritorni subito da me,
vero?
Anzi adesso che ci penso non puoi farlo fare a qualcun altro?! Anche
quella pazza di tua sorella andrebbe bene!!”
- Porto Elisa a casa
sua e poi,
siccome sono suo ospite, mi fermerò da lei.- le dissi
guardandola. Ero certo che se avesse potuto sarebbe diventata verde di
gelosia!
- Edward Anthony Masen
Cullen!! Vuoi
spiegarmi cos’è questa storia?? Io vengo qua
apposta per
te e tu che fai? Fai compagnia a questo essere insignificante?!?!-
- Come ti permetti di
dire certe
scempiaggini? Essere insignificante?- non potei fare a meno di
ringhiare quelle parole, non volevo spaventare Elisa, ma la mia rabbia
era tale da non permettermi di fare altro. - E’
così che
l’hai definita? Beh sappi che, per quanto possa sembrarti
assurdo, per lei provo un affetto che per te non ho mai provato e credo
che mai proverò. Ora, se vuoi scusarci, devo accompagnarla a
casa.- mi voltai verso quella persona che mi ispirava un tale senso di
protezione, le sorrisi il più dolcemente possibile, per
tentare
di farle capire che la mia sfuriata era volta al termine. - Elisa,
vogliamo andare?- lei annuì, forse ancora scossa
dall’accaduto, poi si avvicinò al sottoscritto.
Non potei
fare a meno di prenderle la mano e intrecciare le mie dita alle sue,
per infonderle sicurezza mentre passavamo accanto a Tanya per arrivare
al garage. Lasciai la sua mano solo quando la feci accomodare sulla mia
Volvo, poi partimmo verso casa sua, in assoluto silenzio.
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
Saretta__Trilly__ |
Capitolo 31: 30.
La partita |
Ciau..
Già edward in veste di tenerone, fa la sua figura, come
sempre del resto..
Devo ammetterlo stavo per far venire un colpo ad Elisa (forse sarebbe
più corretto dire che sarebbe stata tutta colpa di Eddy..)
meno male che non ci è rimasta secca altrimenti:
addio storia!! * lo so, me totalmente pazza*
Ciau Ciau
|
|
BellaCullen88 |
Capitolo 31: 30.
La partita |
Hai
ragione poteva scegliere anche un altro modo, ma ha fatto la prima cosa
che gli è venuta in mente, in fondo egli stesso si
è sempre definito un essere egoista, non vuole
privarsi della vicinanza di Elisa e poi.. Boh mi piaceva
l'idea che Edward lasciasse un po' da parte il suo pessimismo e fosse
un tantino intraprendente..
Come ho sempre detto il sono favorevole all' happy end!!
Ciaoooooooooooooo |
|
Grazie a chi
ha messo la FF tra i preferiti!!
Grazie a chi
ha messo la FF
tra le seguite!!
|
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Capitolo 33 *** 32. Conseguenze ***
P.O.V. Elisa
32.
Conseguenze
Mai e dico
MAI mi sarei
aspettata da Edward una reazione simile ad una provocazione di Tanya.
In meno di due secondi era diventato furioso, sembrava davvero un
vampiro, era arrivato addirittura a ringhiarle contro. Ed io avevo
avuto paura di lui. Una volta conclusa la sfuriata, si voltò
verso di me, che ero rimasta dietro di lui a salutare i suoi fratelli.
- Elisa, vogliamo andare?- annuii, poi lo osservai per un momento:
aveva gli occhi neri, e capii che forse non aveva ancora smaltito la
collera. Mi avvicinai a lui senza dire una parola. Il timore che
provavo verso Edward andava via via diminuendo mentre capivo che
sembrava poter contenere perfettamente quel sentimento esploso pochi
istanti prima. Mi sorpresi non poco quando sentii la sua mano fredda
afferrare lentamente la mia e intrecciare le nostre dita: stavo
diventando patetica, come poteva un semplice gesto come quello
scatenare certe emozioni dentro di me? Sapevo che Jasper le avrebbe
percepite tutte, e speravo solo che non ne facesse parola con nessuno.
Una volta arrivati in garage, davanti alla Volvo, mi lasciò
la
mano aprendomi lo sportello per farmi accomodare. Il viaggio di ritorno
fu silenzioso: di tanto in tanto spostavo lo sguardo su di lui,
vedendolo assorto in chissà quali pensieri.
Scendemmo dall’auto sempre in silenzio e poi, arrivati
davanti
alla porta di casa, mi fermò prendendomi ancora una volta
per
mano, per poi lasciarla immediatamente quando mi voltai verso di lui e
mi persi ad osservare il suo gesto.
- Per favore, parlami. Dimmi qualcosa, non sopporto più
questo
silenzio. Anche se dovessi dirmi che ti ho spaventato, anche se sono
certo di averlo fatto, e che d’ora in poi avrai paura di
ciò che sono. Il tuo silenzio mi ferisce di più
del
ribrezzo che potresti provare per la creatura abominevole che sono.-
disse serio, contrito.
- Scusami, durante questo tempo non ho parlato perché
credevo
che tu volessi così, che ti servisse tempo per sbollire la
rabbia e calmarti. Se volevi essere distratto, bastava che lo dicessi.-
fece un mezzo sorriso stupito.
- Quindi, vorresti dirmi che il mio comportamento non ti ha
spaventato?-
- Devo ammetterlo: un po’ sì, sembravi davvero un
vampiro.- dissi ridacchiando. - Ma adesso non ho più paura.
Ti
sei calmato, i tuoi occhi sono ritornati color ambra, certo sono
più scuri rispetto a ieri, ma prima a casa tua erano neri
quindi..-
- Non era mia intenzione spaventarti, la mia reazione è
stata un
tantino esagerata, ma non sono proprio riuscito a controllarmi.- disse
dispiaciuto.
- È tutto ok.- dissi sorridendo, poi entrai in casa e lui
annuì seguendomi.
Durante la cena, Edward rimase a tavola con noi conversando con Marie.
Una volta terminato il pasto gli proposi di guardare un film,
così lui salì nella mia stanza per sceglierlo,
mentre io
aiutai la nonna a lavare i piatti. Quando finii, raggiunsi Edward al
piano di sopra e lo trovai che curiosava tra i miei cd.
- Oddio che vampiro curioso!- lui si voltò sorridendo.
- Non sono riuscito a resistere alla tentazione! E poi ci hai messo
così tanto tempo che pensavo non arrivassi più!-
disse
risistemando i cd al loro posto.
- Davvero divertente! Almeno spero che ti sia divertito a curiosare tra
la mia roba, hai anche scelto il film?- gli chiesi, facendo finta di
essere arrabbiata con lui e voltandogli le spalle.
- Certo che l’ho fatto.- disse in tono dolce, dopo essersi
avvicinato: non riuscivo ancora ad abituarmi al fatto che non lo
sentissi arrivare. - Anche se non sono sicuro che sia la scelta giusta.
Ho pensato che potevamo guardare “La maledizione della prima
luna”.- disse dubbioso.
- Come mai proprio quello?- mi piaceva un sacco quel film, ma non
capivo il perché di quella scelta.
- Beh perché c’è avventura, si ride:
Jack Sparrow
è divertente e poi non fa tutta questa paura; ma nel caso in
cui
ti dovessi spaventare, ti concedo di abbracciarmi.- concluse ridendo.
- Mi dispiace, Cullen, ma credo proprio che questo film non sia in
grado di spaventarmi.. ma se vuoi essere abbracciato puoi sempre
tornare a casa, credo che Tanya ne sarà entusiasta!- cavoli
adesso facevo pure la gelosa?? Qui le cose si mettevano davvero male,
passi il fatto che, sì, lo dovevo ammettere: mi
piace e anche tanto, e le parole che ha detto oggi a Tanya mi hanno
riempito il cuore di gioia! Vuole più bene a me di quanto ne
voglia a lei!
Persa nei miei pensieri, non mi ero accorta che Edward aveva inserito
il DVD nel lettore e che il film era fermo sul menù
principale.
- Posso accomodarmi, o pensi sul serio che debba tornare a casa? Lo
ammetto, il mio intento era quello di stuzzicarti, ma non volevo farti
arrabbiare.- disse quasi serio, nemmeno lui credeva in ciò
che
mi stava dicendo!
- Già.. come se credessi alle tue parole. Comunque non sono
arrabbiata, ma tu non fai altro che stuzzicarmi, e io mi devo difendere
in un qualche modo, visto che tu non lo fai.- gli dissi, stando al suo
gioco.
- Ma io ti difendo, oggi mi sembrava di averti protetto abbastanza
dalla sfuriata di Tanya.- disse spavaldo, con un delizioso sorriso
dipinto sul volto. - Ma lo hai capito benissimo anche tu da
ciò
che ho proferito oggi; il fatto che io provi affetto per te implica che
io aneli alla tua compagnia, e la mia natura mi istiga ad essere la
più egoista tra le creature. Io ti proteggerò da
tutto e
da tutti, ma l’impossibilità di proteggerti da me
stesso
mi spaventa più di qualsiasi cosa.- terminò con
lo
sguardo fisso su di me per cercare di cogliere qualsiasi mia reazione.
Rimasi senza parole, cercando di ricostruire il suo discorso per
cercare di capire realmente cosa mi stesse dicendo: stava forse
parlando di allontanarsi? Io non lo volevo affatto.
- Edward, tu non mi farai mai del male, il tuo autocontrollo
è a
prova di umano!- tentai di farlo sorridere, riuscendoci solo per
metà. - Secondo te, se Carlisle non si fosse fidato
ciecamente
di te, ti avrebbe permesso di venire ospite qui in casa mia? E anche io
mi fido di te.- dissi avvicinandomi lentamente, poi mi sedetti accanto
a lui poggiando la schiena alla testiera del letto e lui mi
accarezzò una guancia.
- D’accordo, però adesso è meglio se
guardiamo il film.- e
va bene facciamo come dice lui, certo che era proprio bravo a cambiare
argomento.
Presi il telecomando dalle sue mani e feci partire il film.
- Hai freddo?- mi chiese Edward dopo un po’.
- Solo un pochino..- risposi, insicura di quello che avrebbe pensato
alle mie parole.
- Temo che sia colpa mia.- disse allontanandosi di più da
dove
ero seduta io: ero sicura che avrebbe reagito così, ma
perché non stavo zitta ogni tanto?!
- Perché ti allontani?- oddio, non potevo credere di averlo
detto sul serio!! Ottimo, ero messa davvero male se la sua vicinanza mi
faceva perdere il filtro tra il cervello e la bocca!!
- Beh, sai, sono un vampiro, e quindi non credo che standoti accanto
riuscirei a scaldarti. Se vuoi che finiamo di vedere il film forse
è meglio se ti metti sotto le coperte, magari riesci a
scaldarti
un po’.- concluse con un sorriso. Almeno non aveva parlato di
andarsene: dopotutto, non avevo sbagliato a pronunciare quella frase.
Feci come mi aveva detto; ma in poco tempo, cullata dal tepore delle
coperte, persi i sensi abbandonandomi alle braccia di Morfeo.
Dopo non so quanto tempo riaprii gli occhi, ma li richiusi subito
tentando di riaddormentarmi. Però una cosa la notai: la
stanza
era totalmente buia, magari Edward aveva finito di vedere il film poi
aveva spento tutto ed era andato nella sua stanza. Ma non fu la sola
cosa che notai: sentii un buonissimo profumo sul cuscino, ma non era un
profumo qualsiasi.. era il suo. Mentre riacquistavo
lucidità, mi
accorsi che il cuscino sul quale appoggiavo la testa non era poi
così morbido. Spostai una mano per toccarlo con
indifferenza, ma
quando sentii una risata musicale collegai che non era un cuscino e mi
sentii morire allo stesso tempo.
- Ora che ti sei svegliata posso dirti che, sì, ti eri
addormentata e che il film è stato bello!- mi scostai da lui
senza alzare il viso verso il suo, per non fargli notare quanto fossi
arrossita e mi volai dall’altra parte, stavolta su un cuscino
vero.
- Spiritoso!- chissà che ore erano, ma comunque non avevo
nessuna voglia di essere presa in giro, qualsiasi ora fosse!
Avvertii un movimento alle mie spalle, Edward si era avvicinato.
Perché fa così.. Bella ha ragione,
farò anche io
la sua fine, morirò di autocombustione per colpa di questo
vampiro!
- Con te non mi è concesso scherzare? Io non mi sono
arrabbiato
anche se ti sei addormentata, eri stanca e hai fatto la cosa
più
naturale del mondo. Cosa che a me non è concessa.-
terminò la frase con una nota triste nella voce e io mi
irrigidii: non doveva reagire così. - Non avevo mai
osservato
nessuno dormire. È strano, cosa si prova? Io non lo ricordo
più.- rimasi in silenzio per un attimo, pensando alla cosa
più sensata da dire: come facevo a far capire ad un vampiro
come
ci si sentiva durante il sonno?
- Hai ragione è strano, è come.. se ti
annullassi,
insomma perdi coscienza quindi perdi il contatto con tutto
ciò
che ti circonda. Ed è per questo che non mi sono resa conto
di
dove mi trovavo quando mi sono svegliata.. scusa, non volevo
infastidirti.- conclusi in tono mesto: aveva un ottimo autocontrollo ma
era inevitabile che la mia presenza, specie se così vicina,
gli
causasse un certo fastidio.
- Tranquilla, non mi ha dato fastidio. Parlami dei sogni. Nel senso..
cosa si prova a sognare, e cosa stavi sognando prima?- Come, cosa stavo
sognando prima?
- Scusa, ma io non stavo sognando niente, perché me lo
chiedi?-
chiesi, girandomi lentamente verso di lui. Si allontanò
leggermente, permettendomi di girarmi interamente, e anche se non lo
vedevo ero cosciente del fatto che fosse molto vicino.
- Borbottavi qualcosa nel sonno e poi hai anche pronunciato il mio
nome.. quindi qualcosa devi averlo sognato per forza.- rimasi
interdetta per qualche minuto.
- A dire la verità, non sempre si ricordano i sogni quindi
per
mia fortuna non posso dirti cosa stavo sognando pochi minuti fa.- dissi
facendogli la linguaccia.
- Umh.. non so se hai imparato a mentirmi o se sei sincera.- poi
ridacchiò, facendomi capire che scherzava. - Adesso credo
che
sia il momento di lasciarti dormire.- disse Edward, poi sentii uno
spostamento di peso sul materasso, si stava alzando ma non volevo.
Così mi imposi di parlare, magari lo avrei trattenuto per
qualche altro minuto.
- Questa frase non mi suona nuova..-
- Forse, ma le parole non erano proprio quelle.- commentò,
tornando a stendersi accanto a me.
- Però il senso della frase e anche il contesto
sì. Solo
che l’ultima volta avevo una febbre da cavallo!- la sua
risata
musicale giunse fino alle mie orecchie.
- Già, la tua fronte era così calda che ci si
poteva
cuocere sopra un uovo!- i miei occhi si stavano abituando al buio della
stanza e, grazie alla fioca luce della sveglia digitale, riuscivo a
scorgere il viso di Edward e il sorriso che era dipinto sul suo volto.
- Molto divertente, Edward, davvero molto divertente! Vorrei ricordarti
che l’unico a non credere alla mia febbre eri tu.-
- E’ vero, ma devi ammetterlo..- disse spostandosi ancora
più vicino. - ..date le circostanze era la cosa
più
logica che potessi pensare.-
- Avanti, sentiamo cos’ho fatto di male per farti
arrabbiare.- il
suo volto divenne serio quando tornò con la mente a quel
giorno
e la cosa non mi piacque per niente. Volevo consolarlo in un qualche
modo, ma non sapevo che gesti potessi permettermi; così,
quasi
involontariamente, mi avvicinai a mia volta.
- Beh, quel giorno avevo deciso di farmi perdonare per il comportamento
che avevo sempre avuto nei tuoi riguardi.- disse poi, allungando un
braccio e stringendomi delicatamente per attirarmi verso di
sé.
I movimenti compiuti da Edward furono volutamente lenti, forse per
permettermi di rifiutare il suo gesto, ma visto che non mi mossi lui
riprese il discorso. - Prova anche solo per un attimo a metterti nei
miei panni: dopo aver passato intere settimane a battibeccare con Alice
che tentava di convincermi che potevo fidarmi di te, potevo farmi
conoscere, o almeno provarci; dopo che ho passato intere notti ad
auto-convincermi che non ci sarebbe stato nulla di male nel provare a
diventare amici.. Insomma, fra te ed Alice sembrava tutto
così
semplice, poi anche con Rose non hai avuto particolari problemi..
Così presi il coraggio a due mani e ti chiesi di parlare,
dopo
la scuola. Una volta finite le lezioni mi diressi verso il parcheggio,
ma tu non c’eri!- lo vidi chiudere gli occhi e irrigidire la
mascella, così mi permisi di allungare una mano verso il suo
volto e accarezzarne una guancia. La pelle era liscia e ghiacciata, mi
persi in quel contatto.
- Scusa, non pensavo a quello che c’era dietro, sei molto
bravo a
nascondere le tue emozioni e i tuoi pensieri.- sorrise riaprendo gli
occhi.
- Non fa niente, adesso siamo qui.- disse, stringendomi di
più in quell'abbraccio.
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
Saretta__Trilly__
|
Capitolo
32: 31. Giochi
pericolosi |
Ciao chiedo umilmente scusa a te e
tutte le lettrici ma è stato un periodo mooolto intenso!!
Con la mia compagnia di teatro abbiamo portato in scena uno spettacolo,
quindi prove su prove, senza trascurare il mio gruppo di ballo.. poi
però il pc si è offeso e oltre al virus ho avuto
dei problemi con internet e poi come ciliegina sulla torta sotto pasqua
mi sono ammalata anche io.. cmq ora eccoma qua!!
Prometto che posterò più in fretta!!
Ciao ciao alla settimana prossima =D
|
Grazie a chi
ha messo la FF tra i preferiti!!
Grazie a chi
ha messo la FF
tra le seguite!!
|
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Capitolo 34 *** 33. Un'altra notte insonne ***
P.O.V. Edward
33.
Un’altra notte insonne
- Non fa niente, adesso
siamo qui.-
le dissi, continuando a sorridere. Aumentai la presa di
quell’abbraccio facendo sì che Elisa fosse ancora
più vicina a me. Lei sorrise arrossendo.
Poi, spostando la mano
che prima era
sulla mia guancia, coprì uno sbadiglio. Dovevo alzarmi e
uscire
dalla stanza per lasciarla dormire tranquilla: non sarebbe riuscita a
prendere sonno se fossi rimasto, considerando che le sue pulsazioni
erano piuttosto veloci.
- Adesso dovrei proprio
andare, e tu
dovresti cercare dormire.- non avevo voglia di lasciarla, almeno non
quel momento. Non si era arrabbiata per il fatto che l’avessi
abbracciata, certo era rimasta stupita per quello che avevo fatto; ma
iniziavo a sospettare che forse non le ero del tutto indifferente,
anche se era vero che, in quanto vampiro, avevo un certo fascino.
Sperai che potesse vedere al di là di tutto ciò:
ormai io
ero inevitabilmente attratto da lei, ogni cosa lei mi attirava sempre
di più.
- Perché
dici sempre che
dovresti andare? Se davvero avessi voluto farlo, probabilmente ti
saresti già alzato e saresti scomparso oltre la porta alle
mie
spalle.. invece sei ancora qui.- disse, alzando incerta lo sguardo su
di me. Aveva dannatamente ragione, e ora che fare? Mi schiarii la voce,
pessima azione; un accenno di un sorriso spuntò sul suo
viso: si
era accorta che ero in difficoltà.
- In effetti ho detto
che dovrei
andarmene, non che voglio farlo.- dissi con voce suadente. Poi mi
avvicinai al suo orecchio. - Lo farei solo per il tuo bene, inoltre il
tuo cuore sta facendo gli straordinari. E, se rimango, sono convinto
che non riusciresti a prendere sonno.- rimasi fermo in quella
posizione, respirando il suo profumo, ma non potei fare a meno di
sorridere pensando alla faccia che stava sicuramente facendo.
- Non mi sembra colpa
mia se
qualcuno si sente più intraprendente del solito, signor
Cullen!-
Elisa era una continua sorpresa: anche stavolta non aveva reagito come
mi sarei aspettato, né si era mossa. Quindi, pensando che
potesse avere freddo, mi mossi io al posto suo. Mi allontanai
leggermente da lei, appoggiando la testa sul cuscino e tentando di
leggere in fondo ai suoi occhi, che però non accennava ad
alzare
su di me.
- Scusa, ho detto un
cosa stupida..-
disse sospirando. - Buonanotte, Edward.- provò a voltarsi in
modo da rivolgermi le spalle. Ma non glielo permisi.
- Non hai detto niente
di male! Mi sono solo allontanato per non congelarti.-
- Beh, sinceramente
l’ultima
cosa che sento è il freddo..- disse, allungando nuovamente
una
mano verso di me fino ad appoggiarla sul mio braccio per attirarmi
verso di lei.
- D’accordo,
resterò.. ma tu prova a dormire, altrimenti domani chi lo
sente il folletto?-
- Quindi mi prometti
che non andrai
via?- chiese, fissandomi con i suoi dolci occhi: sembrava che quella
richiesta andasse ben oltre quella notte, in ogni caso la risposta era
semplice.
- Mai.- mi avvicinai
ancora, facendo
passare un braccio sopra la spalla che era appoggiata al materasso per
poterla abbracciare meglio, con entrambe le braccia; lei mi
lasciò fare, anzi, si avvicinò fino ad appoggiare
la
testa sulla mia spalla.
Rimasi in silenzio ad
ascoltare il
suo respiro farsi lento e cadenzato e il suo cuore rallentare la sua
corsa; di tanto in tanto mi ritrovavo ad accarezzarle i capelli,
beandomi del calore (non solo fisico) che mi trasmetteva la fragile
creatura che stringevo fra le mie braccia.
Così passai
l’ennesima notte insonne, ma stavolta guardai Elisa dormire.
Strano come, dopo 108
anni passati
in solitudine a pensare, talvolta, a come sarebbe stato non essere
più soli, se mi fossi ritrovato in quella situazione, che
mai
avrei pensato possibile. Mi ritrovai a pensare che la cosa non mi
sarebbe dispiaciuta più di tanto.
Chi volevo prendere in
giro?, io volevo stare con lei. Forse avevo trovato la mia
“Bella”.
P.O.V. Jasper
#Poche ore
prima a casa Cullen..#
Con lo sguardo perso
fuori dalla
finestra della mia stanza osservavo il bosco poco distante e
contemporaneamente percepivo noia e frustrazione mista a gelosia
provenire dal piano inferiore dalle sorelle Denali. Sorrisi quando
sentii l’eccitazione scorrere tra Emmett e Rosalie, in
salotto
intenti a farsi le coccole, credo.
Pensai che sarebbe
stato meglio
scendere e tentare di calmarli. Feci per muovere un passo, quando
sentii un senso di euforia e gioia pervadermi..
- Alice, sei tu?- quel
piccolo
tornado di mia moglie entrò prepotentemente nella stanza,
investendomi con le sue emozioni.
- Jazz, sono
così felice!!- disse saltandomi letteralmente al collo!
- Lo sento, ma spiegami
a cosa devo
queste emozioni.- le dissi, abbracciandola teneramente. Adoravo vedere
il suo sorriso raggiante: quando era felice era ancora più
bella.
- Si tratta di Edward
ed Elisa!- disse, iniziando a battere le mani e facendo strani
gridolini.
- Alice, calmati un
secondo e
spiegami, magari a bassa voce: non vogliamo che il clan di Denali
prepari un’imboscata ad Elisa per domattina, vero?- il mio
tesoro
scosse la testa leggermente imbronciata, stava iniziando a
preoccuparsi. - Amore mio, non preoccuparti: non credo che abbiano
già sentito, ma è meglio non rischiare. E poi
sono sicuro
che con il tuo potere e le mie doti militari riusciremmo a sabotare i
loro eventuali piani. Elisa mi piace e non voglio che le venga fatto
del male.-
- Il mio soldato
innamorato!!-
disse, baciandomi a fior di labbra. Io le avevo appena offerto il mio
aiuto incondizionato e questa era la ricompensa?? A mio parere era un
po’ misera, quindi decisi di approfondire di più
il bacio.
Ma, come al solito, mia moglie vide la mia decisione e si
staccò
da me prima che potessi mettere in pratica i miei piani.
- Jazz, prima
parliamo?- disse facendomi gli occhi dolci.. come potevo resisterle?
Così
iniziò a
raccontarmi, senza scendere nei particolari, quello che sarebbe
accaduto durante le notte. Sapevo che Edward era dotato di un grande
autocontrollo, ma pensare che il fatto di stare con Elisa gli facesse
dimenticare le sete del suo sangue aveva addirittura
dell’incredibile. Anche io volevo bene ad Elisa, mi ci ero
affezionato... ma restavo sempre a “distanza di
sicurezza”,
come la chiamava Edward; Alice mi aveva sempre ripetuto che non le
avrei torto un capello, ma le poche volte che mi avvicinavo
più
del solito sentivo la mia sete aumentare e avevo paura di commettere
un’imperdonabile errore.
- Amore, hai fatto caso
che anche
nei libri della Meyer il comportamento di Edward è lo stesso
che
ha iniziato ad assumere in questi giorni?, è molto
protettivo,
comincia ad essere geloso, persino di Jacob. E poi il modo in cui
guarda Elisa... quando lo scopro a guardarla percepisco una sequela di
emozioni confuse, come se dentro di lui ci fosse una tempesta.-
- Forse
perché non vuole
ammettere i suoi sentimenti, ma vedrai che domani non sentirai
più la tempesta provenire da Eddy!! Credo che finalmente si
sia
deciso!!- disse sorridente, stringendosi di più a me.
- Sai cosa vedo nel suo
sguardo?-
Alice mi guardò interrogativa e io mi immersi nei suoi occhi
dorati cercando di trasmetterle tutto l’amore che provavo per
lei. - Quando osservo Edward che guarda Elisa, mi sembra di vedere noi
due oppure Esme e Carl, o ancora Emmett e Rose. Temo proprio che Edward
si stia innamorando della piccola umana. Esattamente come descritto nel
libro.- Il sorriso di mia moglie se fece ancora più radioso.
- Sapevo di avere
sempre avuto
ragione, sin dalla prima volta che vidi Elisa. Io l’avevo
visto!-
disse, prima di riprendere il bacio da dove lo avevamo interrotto.
P.O.V. Edward
Passai
tutta la notte accanto ad Elisa solo per guardarla mentre dormiva.
Alle prime luci
dell’alba mi
diressi nella mia stanza per cambiarmi d’abito. Stavo
arrotolando
fino al gomito le maniche della camicia grigia che indossavo, quando
sentii dei passi fuori dalla porta, poi la vidi aprirsi rivelando la
figura di un’assonnata Elisa.
- Buongiorno..
è presto, come mai sei già sveglia?- dissi
avvicinandomi a lei.
- Mi sono svegliata e
non ti ho
trovato, così pensavo che te ne fossi andato.- disse
strofinandosi un occhio, era così tenera ed indifesa.
- Ti riporto a letto:
dovresti
dormire un altro po’.- con uno scatto la presi in braccio e
in un
batter d’occhio eravamo nuovamente nella sua stanza.
Delicatamente l’adagiai sul letto, coprendola col piumone, e
mi
sedetti accanto a lei.
- Quanto ho parlato
stanotte?- chiese con un sorriso, non potei fare a meno di rispondere
sorridendo a mia volta.
- Il tuo monologo
notturno è stato lungo e confuso, ho compreso poco e niente
se questo può rallegrarti.-
- Il problema
è che il mio
cervello non è abituato ad averti accanto a notte fonda
mentre
tenta di reagire razionalmente..- sorrisi di nuovo: la sua
sincerità era disarmante. Con quella frase avevo avuto
conferma
dei miei pensieri, non le ero affatto indifferente, ma cosa provasse
per me era ancora un mistero. Decisi di provocarla un po’.
- E, sentiamo, come
può
essere che basti solo la mia presenza per mandarti in tilt?- dissi,
stendendomi accanto a lei e abbracciandola come avevo fatto quella
stessa notte.
- E me lo chiedi anche?
Insomma,
quello che fai mi.. confonde.. ecco.- disse, per nulla convinta delle
sue parole: sotto il mio sguardo, anche lei aveva poca resistenza. Non
era la prima volta che lo pensavo, ma mi piaceva averla in mio potere.
Improvvisamente si
riscosse,
chiudendo gli occhi. - Smettila di incantarmi, ebbene sì, ci
sei
riuscito alla grande, contento?- pensava che lo avessi fatto unicamente
per provocarla o giocare?
- A dire il vero, sono
davvero
curioso di sapere cosa faccio per causarti problemi di
razionalità.- le dissi tornando serio.
- Sul serio? Mi prendi
in giro? Come
fai a non saperlo?- in risposta feci spallucce e tornai a guardarla,
sperando che proseguisse. - Beh, il fatto che ti comporti in modo
carino, basta anche solo che ti confidi con me, come hai fatto ieri
sera; e poi i tuoi gesti.. mi destabilizzano.- che fosse tutto qua?
Imbarazzata, appoggiò la fronte sulla mia spalla, lasciando
che
i capelli le nascondessero il viso. Sapevo benissimo che era il
comportamento meno corretto che potessi usare, ma la
curiosità
il desiderio di sapere mi stavano uccidendo..
“..poi
ci si potrebbe aggiungere il fatto che... no, non credo che lo
saprà mai.. Stupida, odia il fatto sentirsi paragonato
all’Edward del libro e poi io, no, di certo non sono Bella!!
Si
comporta come un amico.. mi sa che quel bacio della buonanotte che
aspettavo ieri sera non arriverà mai. Basta
fantasticare!!”
Rimasi impietrito dai
suoi pensieri:
questo voleva dire che dai miei gesti aveva capito molto più
di
me e più velocemente, si stava solo convincendo del
contrario.
- Edward,
c’è qualcosa
che non va?- chiese alzando il viso. Si stava chiedendo
perché
tardassi tanto a rispondere.
- No, va tutto bene.
Solo non
credevo che bastasse così poco, evidentemente il mio fascino
da
vampiro è più potente di quello che immaginassi.-
dissi
riuscendo a farla ridere..
“Mica
è solo il vampiro, anche se, devo ammetterlo,
aiuta!”
sorrisi anche io e tentai di allontanarmi dalla sua mente, avevo
sentito abbastanza. Anche se volevo sentire molto di più. -
Seriamente, è solo che ogni giorno che passo in tua
compagnia mi
rendo conto di volerti sempre più bene,- “Ecco
che arriva la batosta! Sta parlando come amico, forse mi sono scoperta
troppo. Non dovevo andare a cercarlo stamattina!!”
chiusi definitivamente quel contatto, non era giusto!! - E stanotte ho
capito che non posso più fare a meno della tua presenza
costante.- I suoi occhi furono subito nei miei: era stupita, avrei
scommesso che non capiva il senso delle mie parole.
- Edward, io.. non
credo di aver
capito, cosa intendi?- Elisa aveva ragione, cosa ci voleva a dire che
mi stavo innamorando di lei?
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
Saretta__Trilly__
|
Capitolo
33: 32. Conseguenze |
Già sono moolto
impegnata!! Ferma
proprio non riesco a stare.. a meno che non sia così stanca
da
collassare su una superficie piana.. meglio se il mio lettuccio!! XD
Come promesso.. ecco il chappy nuovo, spero di riuscire a postare
sempre settimanalmente..
Ciao Ciao!! =D
|
|
Grazie a chi
ha messo la FF tra i preferiti!!
Grazie a chi
ha messo la FF
tra le seguite!!
|
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Capitolo 35 *** 34. Campeggio ***
Ciao
a tutte.. Ebbene sì ogni tanto vi scrivo qualcosina..In
questo
caso si tratta solo di un'informazione di servizio. Visto che ho
ricominciato a postare regolarmente volevo comuniare alle lettrici che
non assicuro l'aggiornamento della settimana prossima. Questo
perchè giovedì alle h 23:30 parto per la Germania
col
gruppo di ballo e tornerò lunedì sul tardi
(sicuramente
dopo la mezzanotte).. voi direte "E perchè non posti
martedì sera??" ci posso provare ma considerando il fatto
che mi
farò 18h di pulman e che martedì sera ho la prova
generale di teatro, la vedo abbastanza grigia!! Comunque non disperate
proverò ad aggiornare giovedì sera
perchè dovrebbe
essere l'unica serata libera (le altre sere ho ballo)..
Alla prossima!! Auf Wiedersehen!!
Baciotti
_Sabry_
P.O.V. Elisa
34.
Campeggio
Edward stava per
rispondere alle mie
perplessità, quando quell’orso di Emmett irruppe
nella mia
stanza grazie alla finestra. La sua playstation potrebbe finire davvero
mooolto male!!
- Salve gente!!- disse
sventolando una manona nella nostra direzione.
Edward si volse verso
il fratello senza riuscire a soffocare un ringhio di frustrazione.
- Cosa vuoi, Emmett?-
Edward lo guardava in modo truce, che avesse voluto approfondire il
discorso?
- Beh, noi avevamo
pensato di andare
in campeggio, e sono venuto qua per chiedere ad Elisa se vuole unirsi a
noi.- disse, allegro, sedendosi sul letto, mentre anche Edward ed io
assumemmo la sua stessa posizione.
- E, di grazia, non
potevi farmi una
telefonata? Glielo avrei chiesto io: come vedi ero già qui!-
disse sempre più irritato.
- Calma Eddino!- disse
l’orso ghignando! - Se Elisa viene, tu devi andare alla
riserva per chiedere al cucciolo!-
- D’accordo.-
disse spostando il suo sguardo rassegnato su di me. - Allora cosa dici,
ti va di venire?-
- Dovrei sentire dalla
nonna, ma
direi che non si cono problemi. Ci sarebbe un dettaglio da considerare:
io non ho l’attrezzatura adatta per il campeggio.- Edward mi
guardò ridacchiando.
- Sinceramente non
credo che sia un
problema, se conosco quella pazza di Alice so che avrà
già comprato tutto quello che ti serve per campeggiare.-
Emmett
annuì ed entrambi si alzarono dal mio letto.
- Ok, ma voi adesso
dove andate?- entrambi si fermarono davanti alla mia finestra
- Io devo tornare a
casa per aiutare
a preparare l’attrezzatura e per caricare la mia Jeep, prima
che
il generale in miniatura decida di sottopormi a torture.. Ciao Eli, a
più tardi!- disse Emmett saltando fuori dalla finestra,
mentre
Edward mosse qualche passo, tornando vicino al letto dove ero ancora
seduta.
- Come ha detto Emmett,
io devo
passare dalla riserva per informare Jacob e per chiedergli se si vuole
unire a noi. Tu intanto cerca di dormire un altro pochino, è
davvero presto.- disse sorridendo.
- Va bene, ma a che ora
devo essere pronta? Nel senso a che ora partiamo?- il suo sorriso si
accentuò maggiormente.
- Non ti preoccupare:
Alice non ha
assolutamente fretta e poi dobbiamo aspettare per chiedere il permesso
a Marie. Al tuo risveglio mi troverai qui, poi insieme andremo a casa
mia.- terminò, accarezzandomi la guancia con le dita fredde.
Si diresse ancora verso
la finestra
per poi saltare all’esterno di essa e sparire. È
inevitabile dire che dopo poco mi riaddormentai.
Quando mi svegliai, il
primo istinto
fu quello di coprirmi di più a causa della troppa luce, ma
poi
quando aprii del tutto gli occhi non potei fare a meno di fermarmi e
sorridere alla persona che mi stava di fronte.
- Ben svegliata,
immagino che sarebbe stato meglio se avessi tirato le tende.- disse
Edward pensieroso.
- Certo, questo avrebbe
aiutato, ma forse mi sarei girata direttamente dall’altra
parte e avrei continuato a dormire.-
- Bene, ora che sei
sveglia posso
informarti che Alice mi ha detto che hai mezz’ora di tempo
per
prepararti: devi solo mettere quello che ti ha preparato sulla sedia.
È venuta mentre io ero alla riserva e tu dormivi, ti ha
preparato un borsone e poi anche i vestiti per oggi dicendo che non
devi fare altro che metterli, scendere a fare colazione e farti portare
a casa mia.- ero scioccata: aveva pensato a tutto o quasi, non aveva
pensato alla mia pigrizia.
- Edward, ti prego,
ancora cinque minuti..- dissi facendo lo sguardo da cucciolo, magari
funzionava anche con lui.
- Alice aveva detto che
avresti
tentato di corrompermi e mi ha detto che, se avessi ceduto, la mia
Aston avrebbe pagato per me. Elisa, mi dispiace proprio, ma non posso
accontentarti.- la mia espressione divenne immediatamente offesa: quel
mostriciattolo ne sapeva una più del diavolo. - Ma ti
prometto
che mi farò perdonare.- Edward sapeva che se mi avesse fatto
quel suo sorriso sghembo non avrei potuto negargli nulla.
- Certo che ti farai
perdonare,
Cullen, puoi scommetterci.- dissi alzandomi. Fare finta che il suo
comportamento non avesse alcun effetto su di me diventava sempre
più difficile!
Edward uscì
dalla stanza,
lasciandomi un po’ di privacy, e io feci quello che voleva
Alice.
Dopo essermi lavata e vestita cercai il borsone di cui mi aveva parlato
Edward, ma non trovandolo da nessuna parte decisi di scendere al piano
inferiore per fare colazione.
In sala da pranzo
Edward stava
conversando amabilmente con la nonna; non appena mi videro, Marie mi
salutò, continuando poi a mangiare.
- Tesoro, Edward mi
stava dicendo
che con la sua famiglia andranno in campeggio qua vicino e ha detto che
i signori Cullen sarebbero contenti se ti unissi a loro. Se tu vuoi,
puoi andare con loro.- la nonna sorrise guardando prima me poi Edward.
- Io andrei molto
volentieri, solo se per te non si sono problemi.-
- Tranquilla, Edward mi
ha
assicurato che starete nei dintorni di Forks e poi sarete in tanti
contando che ci sono anche i suoi “cugini”.- disse
Marie
mimando con le dita le virgolette sulla parola cugini. Non potei fare a
meno di sorridere a quel gesto, non era male il fatto che nonna fosse a
conoscenza della natura dei Cullen e che non avesse problemi a lasciare
che li frequentassi.
Le sorrisi e iniziai a
divorare la mia colazione.
- Edward, sei sicuro
che Alice sia
venuta a prepararmi il borsone?- dissi tra un boccone e
l’altro.
- Perché di sopra non ho trovato proprio nulla, ho guardato
dappertutto ma niente da fare.- lui mi guardò sorridendo.
- Immagino che non
l’hai
trovato: l’ho preso io dopo averti svegliata ed essere uscito
dalla tua stanza; è già al sicuro nella mia auto.-
Annuii alzandomi dalla
sedia per
andare a prendere la mia giacca. Dietro di me sentii i passi di Marie,
perciò immaginai che ci fosse anche Edward al seguito.
- Se sei pronta
possiamo andare.-
disse Edward. - Marie, so che sarebbe normale, ma spero che non ti
preoccupi a saperla con noi.- continuò poi indicandomi.
- Sono certa che
sarà al
sicuro, con te. Ma ora andate o farete tardi. Buon divertimento!!-
disse mentre uscivamo di casa andando verso la Volvo di Edward.
- Lascia che te lo
dica, tua nonna
è una persona particolare. Chiunque sarebbe spaventato dal
lasciare sua nipote con un clan di vampiri, o ospitarne uno in casa,
invece Marie mi tratta come se fossi un ragazzo normale.- disse sereno
durante il viaggio in auto.
- Sì, lo so,
la nonna è speciale.- dissi sorridendo a mia volta. - Viene
anche Jacob in campeggio?-
- No, a causa della
visita del clan
di Denali, Sam ha pensato di intensificare i turni per la ronda e
quindi Jacob sarà impegnato col branco.- Come poteva restare
tranquillo!!
- COOSA?!?! Quindi io
resterò
da sola? Potevi dirmelo prima così me ne stavo a casa!!
Sinceramente, Edward, morire per mano di Tanya è
l’ultima
cosa che vorrei.- sbottai mentre arrivammo di fronte a casa Cullen.
- Credi che non ci
abbia già
pensato?- disse facendomi in sorriso da infarto. - Starò con
te
tutto il tempo, e se proprio la mia presenza sarà richiesta
altrove uno dei miei fratelli ti farà compagnia. Non ti
lasceremo in balia di una vampira pazza, escludendo Alice ovviamente.-
Concluse scendendo dalla macchina con un bellissimo sorriso sulle
labbra perfette. Prese il mio borsone dal sedile posteriore e mi
aprì la portiera del passeggero, offrendomi la mano per
aiutarmi
a scendere.
Quando entrammo in
casa, trovai
tutti i vampiri intenti a preparare le ultime cose prima della
partenza. Quando Jasper venne verso di noi mi accorsi di essere ancora
per mano con Edward: imbarazzata, sciolsi la presa sulla sua mano per
poi salutare il vampiro biondo.
- Buongiorno Elisa! Ti
chiedo di scusare mia moglie per la sua invasione nella tua camera, ma
sai com’è fatta!!-
- Amoreeeee!! Guarda
che ti ho sentitoooo!!- la voce di Alice giunse da un'altra stanza
facendoci ridere.
- Elisa, stai
tranquilla, Edward non
permetterà a nessuno di farti del male e sia Emmett che il
sottoscritto ci impegneremo per proteggere quella che ormai
consideriamo il nuovo acquisto della famiglia Cullen!-
-Ben detto, fratello!!-
intervenne
Emmett sollevandomi da terra e caricandomi su una sua spalla, a mo' di
sacco di patate. - Ti porto in cucina, la mamma sta finendo di
preparare le cose per i tuoi pasti.-
- Emmett, mettila
giù!! Ha
appena fatto colazione, finirà per sentirsi male!!- urlava
Edward correndoci dietro scoccandogli occhiate furenti,
d’altro
canto io in spalla all’orso non potevo fare a meno di ridere
come
una bambina: era tutto troppo divertente.
- Ascolta tuo fratello,
fai scendere
Elisa o finirà per sentirsi male sul serio.- Disse Esme
rimproverando dolcemente il figlio. Emmett mi fece sedere su uno
sgabello in cucina.
Esme e Rose stavano
riempiendo una
borsa frigo con quello che sarebbe servito per il mio pranzo e per la
mia cena. Avevano pensato proprio a tutto.
- Esme, Rose, non
dovevate disturbarvi così tanto per me.-
- Sciocchezze, tesoro-
sorrise
amorevole. - Nessun disturbo, finalmente posso mettere in pratica la
mia cucina. È divertente! E poi i ragazzi hanno ragione, noi
Cullen ci stiamo affezionando a te e ti consideriamo come membro
onorario della nostra famiglia.-
- La mia sorellina!!-
disse quel piccolo tornado entrando in cucina abbracciandomi.
- Ciao Alice, mancavi
solo tu al rapporto. Anzi, Carlisle e gli altri dove sono?-
- Stanno sistemando la
roba nelle
auto. Edward, con te ed Elisa saliranno anche Alice e Jazz.
Così
non dovremo prendere ulteriori auto.- disse Rose passando la borsa
frigo all’orso che si avviò con Edward per
caricare le
ultime borse. Io restai in cucina insieme alle tre vampire e a Jazz,
che non si allontanò fino al ritorno di Edward.
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
RenesmeeBlack
|
Capitolo
34: 33. Un'altra notte
insonne |
Ciao! Se devo
essere sincera cominciavo a
sentire la tua mancanza.. Comunque non ti preoccupare io leggo
volentieri le tue recensioni ma non sentirti in obbligo.. quando hai
tempo è sufficiente.. tranquilla!!
Già peccato che non esistano dei vampirelli come Eddy..
oddio mi
accontenterei anche di Emm e Jazz, non è che pretendo
l'impossibile!! XD
Lo so anche io che Tanya non ha fatto niente di male ma proprio non
riesco a farmela piacere per niente. Nei libri della Meyer non si
comporta male o simile ma proprio non mi piace.. l'ho già
detto?? Direi proprio di sì, ma non ci posso fare nulla..
pazienza!!
Grazie che onore, sono stata la prima ad avere la tua recensione!! Ok,
adesso basta sono anche troppo esaltata..
Baci baci
|
|
Saretta__Trilly__
|
Capitolo
34: 33. Un'altra notte
insonne |
Ciauuu!! Eh
sì ci voleva in pieno
stile Twilight: Eddy che guarda la sua "bella" dormire, lo so
rischierò di sembrare scontata ma mi sembrava una cosa
carina..
sono sensibile e sentimentale che ci posso fare?? =D
E poi non solo Eddy è stracotto anche Elisa lo è
al punto giusto!!
Per i pov di Jazz pensavo che fosse ora di entrare nella testolina
degli altri vampirelli, anche se non sono pienamente soddisfatta di
come
è venuto fuori, cmq adesso sto scrivendo il chappy 38 e
sto sperimentando un pov un pò pazzerello.. Chi
sarà
mai?? Direi che ti ho aiutata un pò troppo!! XD
Ciao ciaoooooo!!
|
|
Grazie alle 28 persone che
hanno messo la FF tra i preferiti!!
Grazie alle 51 persone che
hanno messo la FF
tra le seguite!!
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Capitolo 36 *** 35. Coalizzarsi ***
P.O.V. Edward
35.
Coalizzarsi
Una
volta arrivati a casa Cullen, la parola d’ordine era
“proteggere
Elisa”. Tutto aveva avuto inizio grazie ad una mia idea
malsana mentre
ripartivo da La Push, dopo che Jacob dovette rifiutare di unirsi a noi
in campeggio. Se fosse venuto saremo bastati noi due per tenere
costantemente sott’occhio Elisa: non sapevo quali fossero le
intenzioni
di Tanya verso la mia umana.
Bastò una mia telefonata per far sì
che i miei fratelli diventassero automaticamente i miei migliori
alleati: Jasper era contento perché poteva mettere in
pratica le sue
doti militari e poi, in quanto soldato, nella sua mente vedeva Elisa
come l’elemento debole da proteggere a tutti i costi. Con
Emmett era
stato ancora più facile, perché l’aveva
preso come un gioco: non aveva
alcuna intenzione di mettersi contro il clan di Denali, ma era disposto
a tutto pur di proteggere colei che vedeva già come la sua
piccola e
dolce sorellina.
Mentre mi arrampicavo verso la finestra di Elisa,
pensai che in poco tempo quella ragazza era riuscita a conquistare
completamente tutti noi.
La luce del mattino entrava attraverso la
finestra, la giornata non sarebbe stata fredda, ma come al solito il
sole sarebbe rimasto coperto dalle nuvole: a Forks non poteva essere
altrimenti. Feci per alzarmi dal suo letto per andare a tirare le
tende, quando mi accorsi che Elisa si stava svegliando; la guardai
aprire lentamente gli occhi, per poi richiuderli subito, infastidita
dalla luce.
- Ben svegliata, immagino che sarebbe stato meglio se avessi tirato le
tende.- sapevo bene di aver commesso un errore.
-
Certo, questo avrebbe aiutato, ma forse mi sarei girata direttamente
dall’altra parte e avrei continuato a dormire.- sorrise dolce.
Ora che era sveglia potevo informarla sui piani che aveva Alice per la
mattinata.
Finita la spiegazione, mi guardò stiracchiandosi per poi
avvicinarsi.
-
Edward, ti prego, ancora cinque minuti..- tentò di
convincermi facendo
uno sguardo da cucciolo. Mi dispiace piccola! Poteva anche funzionare,
ma sapevo di cosa era capace mia sorella.
- Alice aveva detto che
avresti tentato di corrompermi e mi ha detto che, se avessi ceduto, la
mia Aston avrebbe pagato per me.- la guardai imbronciarsi offesa. -
Elisa, mi dispiace proprio, ma non posso accontentarti. Ma ti prometto
che mi farò perdonare.- terminai dolcemente, facendole il
mio sorriso
sghembo: sapevo che avrebbe ceduto.
- Certo che ti farai perdonare,
Cullen, puoi scommetterci.- si alzò di scatto, che avessi
perso il mio
ascendente su di lei? Mi alzai dal letto ma, mentre usciva dalla
stanza, si volse ancora a guardarmi e mi accorsi che era arrossita:
segno che la mia opera di convincimento aveva funzionato.
Presi il
borsone che le aveva preparato Alice e scesi al piano di sotto, dove la
signora Rosenberg stava preparando la colazione; la salutai per poi
andare a posare ciò che avevo in mano nella mia auto.
Quando
rientrai in casa, trovai la nonna di Elisa che mangiava; mi chiese se
avessi passato una buona notte e glissai sul fatto che non
l’avessi
passata da solo nella stanza che mi era stata assegnata, poi passai a
spiegarle i piani della mia famiglia per la giornata. Le chiesi se
Elisa avesse il permesso di accompagnaci e le assicurai che non avrebbe
corso alcun tipo di pericolo.
In poco tempo anche Elisa ci aggiunse
e, dopo che anche lei ebbe fatto colazione, ci avviammo verso casa mia,
discutendo del fatto che Jacob non le avrebbe fatto compagnia. Elisa
era seriamente impaurita ma tentai di rassicurarla, illustrandole
sommariamente il mio piano.
In casa e fuori ognuno era concentrato
sulle sue faccende, ma potevo sentire che tutti si erano accorti del
nostro arrivo. Continuavo a tenere per mano Elisa per tentare di
infonderle coraggio, ma quando Jazz si avvicinò a noi lei
lasciò la
presa.. imbarazzata? “È
spaventata. Non le hai spiegato cosa abbiamo in
mente?? Edward, non preoccuparti anche tu. Sai benissimo che con noi
è
perfettamente al sicuro: sono sazio e non correrà nessun
pericolo,
nemmeno accanto a me.”
- Buongiorno Elisa! Ti chiedo di scusare mia
moglie per la sua invasione nella tua camera, ma sai
com’è fatta!!-
Jazz sorrise, affabile, facendo ridacchiare anche Elisa.
-
Amoreeeee!! Guarda che ti ho sentitoooo!!- Alice, che aveva sentito il
discorso, decise di continuare quel siparietto per tentare di distrarre
Elisa.
- Elisa, stai tranquilla, Edward non permetterà a nessuno di
farti del male e sia Emmett che il sottoscritto ci impegneremo per
proteggere quella che ormai consideriamo il nuovo acquisto della
famiglia Cullen!- Jasper si sentiva in dovere di chiarire le nostre
intenzioni: poteva dire quello che voleva ma io sapevo del suo affetto
per Elisa.
-Ben detto, fratello!!- Emmett arrivò in un lampo,
sollevando Elisa e caricandola su una spalla.- Ti porto in cucina, la
mamma sta finendo di preparare le cose per i tuoi pasti.- disse
ridacchiando.
- Corri un grosso rischio, orso!! Se dovessi farle
male ne pagheresti le conseguenze!!- sibilai minaccioso, in modo che
Elisa non mi sentisse. “Eddino
stai calmino, non ti rompo niente!!
Stiamo solo giocando, è felice, non senti?? Mamma mia, da
quando ti sei
preso la cotta per la mia sorellina non posso più fare
niente...
noioso!!” decisi quindi di stare al suo gioco.
- Emmett, mettila
giù!! Ha appena fatto colazione, finirà per
sentirsi male!!- dissi ad
alta voce, correndogli dietro mentre mi beavo delle risa spensierate di
Elisa.
Giunti in cucina, mi permisi di estraniarmi dalla
conversazione per raggiungere le menti del resto del gruppo. Carlisle
era insieme ad Eleazar e Carmen: stavano caricando le tende e i sacchi
a pelo sulla Jeep di Emmett e chiacchieravano allegramente ricordando i
tempi passati. Le tre sorelle stavano parlottando tra loro sulla
possibilità di poter fare qualche scherzo
“innocente” ad Elisa: peggio
per loro se ci avessero provato. Mai mettersi contro un lettore e una
veggente!
Quando Rose ebbe finito di preparare la borsa termica per
Elisa, andai con Emmett a caricare le cose della piccola umana sulla
mia auto. Avremmo fatto il viaggio con Alice e Jasper.
Quando tornai in cucina, la trovai ancora seduta sullo sgabello dove
l’aveva posata Emmett.
-
Allora, sei pronta per partire?- le chiesi arrivando silenziosamente
alle sue spalle. Elisa sussultò per la sorpresa, ma sorrise
quando si
accorse che ero io.
- Certo che sono pronta, ma dove andiamo? Ancora non me lo avete
detto.- disse scrutandoci tutti.
-
Sorpresa!! Non temere, non ti porteremo in un posto pericoloso come
Goat Rocks, anche se ad Emmett sarebbe piaciuto per via degli orsi. Ma
non ti devi preoccupare perché ho già visto che
ti piacerà!!- concluse
Alice saltellando tutta contenta.
Le sorrisi, tendendole una mano
per aiutarla a scendere: Elisa la afferrò prontamente
portandosi al mio
fianco mentre uscivamo di casa. “Edward, sei ancora arrabbiato
con me
per ieri? Dai, lo sai che non dovresti tenere il broncio alla tua
cuginetta.. dovremo essere un’allegra famigliola felice.”
Pensò Tanya
non appena solcai la soglia di casa. Il suo sguardo era piombato subito
sulle mie dita intrecciate a quelle di Elisa, e la cosa la irritava a
dismisura. Decisi di non risponderle per non suscitare altri litigi: mi
limitai a farle un lieve sorriso.
- Tutti in carrozza, si parte!- Carlisle era contento di avere intorno
a sé tutte le persone a cui voleva bene, e anche io.
Il
viaggio fu piacevole: Elisa conversava tranquillamente con mia sorella
e Jazz, e quest’ultimo sembrava non soffrire particolarmente
della
vicinanza con Elisa.
- Edward, ma cos’è questo passo da lumaca??
Schiaccia quel dannato acceleratore!!- disse Alice irritata.
-
Dai, Alice, non sto andando poi così piano.. come mai tutta
questa
fretta?- dissi accelerando leggermente e voltandomi per osservare
l’espressione di Elisa, non staccava gli occhi dal tachimetro
che
segnava già i 190 km/h. - Non credi che tra di noi ci sia
qualcuno che
potrebbe spaventarsi?- dissi poi, guardando severo la folletta.
-
Ammetto che potrei avere un po’ di paura, ma se mi assicuri
che non
dovrei preoccuparmi allora potrei tranquillizzarmi, sempre se Jasper mi
aiuta!!- disse Elisa ridacchiando, e a lei si unì anche mio
fratello.
- D’accordo, allora non hai niente di cui preoccuparti.-
dissi accelerando maggiormente e guardandola negli occhi.
-
Ok.. p-però forse è m-meglio se guardi la strada,
no-n credi??- ghignai
del suo timore, spostando nuovamente lo sguardo sull’asfalto.
- Alice, mi devi ancora dire perché hai fretta di arrivare.-
-
Beh, è semplice: ho avuto una visione di una bella giornata
soleggiata.
Ma ci saremmo fatti sorprendere dal sole a causa della scarsa
velocità
a cui stavi andando. E se me lo stai per chiedere: sì, la
visione l’ho
avuta poco fa, per questo non siamo partiti prima! Quindi evita di
pensare di potermi sgridare..- Elisa iniziò a ridacchiare
divertita.
- Ragazzi, non potrete nascondervi per l’eternità,
prima o
poi vi vedrò brillare al sole!- disse Elisa quasi
esasperata.
-
Ma non è per quello, è solo che non sarebbe
carino causare un incidente
solo perché abbiamo letteralmente abbagliato un guidatore o
perché
stranamente tre auto brillavano di luce propria, non credi??- Alice era
stata molto esauriente nella sua risposta, talmente tanto che Elisa non
poté fare a meno di farsi due risate, finendo per dare
ragione alla
nanerottola seduta sul sedile posteriore.
Mentre Jasper rassicurava
Alice, sentii un movimento del sedile accanto al mio e una mano calda
posarsi delicatamente sul mio braccio.
- Quindi vuol dire che
posso?- disse solamente, avevo già capito quale fosse la sua
richiesta.
Ma la domanda era un’altra, ero pronto a lasciare che si
allontanasse?
Per Bella non era stato così brutto, ed è anche
vero che Elisa le
assomigliava sotto certi punti di vista, ma non potevo essere certo che
avrebbe reagito nello stesso modo.
Mi voltai per osservare un
momento i suoi occhi, come per trovarvi la risposta giusta, e quasi
inconsciamente mi ritrovai a sorriderle. Quasi nello stesso istante,
anche sul suo volto si aprì un dolce sorriso. Poi si
accomodò di nuovo
sul sedile e prese a guardare fuori dal finestrino.
Non appena arrivammo nel posto prestabilito, mi accorsi che Elisa si
era assopita e a malincuore mi apprestai a svegliarla.
- Elisa, piccola, svegliati.- aprì i suoi occhi sonnacchiosi
guardandomi, e osservando poi ciò che la circondava.
- Gli altri dove sono?-
-
Mi duole informarti che dovremo fare un piccolo tratto a piedi: gli
altri hanno preso l’attrezzatura e si sono già
messi in marcia, anzi
saranno già sul posto. Dovremo andare anche noi.- la vidi
annuire,
quindi scesi dalla Volvo raggiungendola mentre apriva lo sportello del
passeggero.
- Edward, tu per piccolo tratto a piedi.. cosa intendi?- sapevo che non
le sarebbe sfuggito niente.
-
Intendo che saranno pochi minuti a piedi, almeno per me. Quindi, se non
ti dispiace, dovresti farti portare in spalla dal sottoscritto.- Elisa
rispose al mio sorriso per poi salire sulle mie spalle.
- Solo una cosa: stavolta non preoccuparti per me, tu corri e
basta!-
Feci
come mi aveva detto. Non andai proprio alla mia velocità,
avevo paura
che le potesse scivolare la presa attorno al mio collo.
Dopo 5 minuti 12 secondi e 44 centesimi, arrivai in vista dei miei
fratelli, che stavano finendo di montare la tenda ad Elisa.
-
Finalmente siete arrivati. Tutta colpa di questa dormigliona eh?- disse
Emmett prendendola in giro. Dal canto suo Elisa gli fece una
linguaccia, poi si guardò intorno, notando
l’assenza di alcuni
componenti del gruppo.
- Edward dove sono gli altri?- chiese curiosa.
-
Esme, Rosalie, Alice, Kate e Tanya sono andate a caccia, invece
Carlisle ed Eleazar sono andati a cercare della legna per il fuoco.-
dissi tentando di sorriderle per rassicurarla riguardo alla caccia..
ancora non sapevo come la prendesse.
- Ah.- disse solamente, sfuggendo al mio sguardo.
- Cosa ti turba?- le chiesi, schietto.
-
Solo mi domandavo se ne avessi bisogno anche tu.. cioè se
volessi
andare a caccia.. insomma avrai sete, e stare sempre in mia compagnia..
di certo non ti aiuta.- terminò, imbarazzata.
- In effetti sarebbe
meglio se andassi.- dissi a voce bassa. - Ma l’orso e Jasper
ti
terranno compagnia fino al mio ritorno.- le sorrisi affabile, per
rassicurala con le mie parole.
Elisa ricambiò il sorriso e mi fece segno di andare, mentre
si avvicinava ad Emmett per aiutarlo con la tenda.
Ci
eravamo sistemati in una piccola radura, tutt’intorno vi era
il bosco;
mi incamminai lentamente verso gli alberi fino a nascondermi tra di
essi, poi mi persi per alcuni minuti ad osservare la mia umana che
scherzava tranquilla con Jasper e prendeva in giro Emmett; controllai
anche che Irina non le giocasse qualche brutto scherzo.. quando fui
tranquillo, mi inoltrai nel bosco fiutando l’aria per trovare
la mia
prossima preda.
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
RenesmeeBlack
|
Capitolo
35: 34. Campeggio |
Ciao!! =D
Riguardo ai fratelli Cullen hai perfettamente ragione!! Anche se io
sono molto più per Edward!!
Non ti preoccupare vedrai che tutto si risolverà per il
meglio..
e dato che ho già scritto quella parte te lo posso
assicurare!! xD
Riguardo ad Emmett ho tentato di farlo rientrare nella sua veste di
vampirorso-burlone!! E sono conteta che ti piaccia!!
Baciotti
|
|
Saretta__Trilly__
|
Capitolo
35: 34. Campeggio |
Ciauuuuuu...
Sì Eddy
è proprio dolce.. è così carino!!
Anche se in
questo chappy volevo far vedere la sua gelosia è il senso di
protezione che gli scatena la nostra Ely, spero di aver fatto un buon
lavoro..
Cmq hai ragione.. il pov pazzerello è proprio del nostro
follettino!! xD
ciao ciao
|
|
Grazie alle 28 persone che
hanno messo la FF tra i preferiti!!
Grazie alle 55 persone che
hanno messo la FF
tra le seguite!!
|
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Capitolo 37 *** 36. Sorvegliata speciale ***
P.O.V. Elisa
36.
Sorvegliata speciale
Dopo che Edward
sparì tra gli
alberi per la sua battuta di caccia, io chiesi ad Emmett se potevo
aiutarlo con la tenda, con il risultato che mi ritrovai a ridere delle
battute di Jasper.
Sospettavo che Irina
fosse
arrabbiata con me per quello che Edward aveva detto a sua sorella il
pomeriggio precedente: le sue occhiate non facevano che confermare i
miei pensieri. Poi Carmen mi chiamò per consegnarmi il mio
sacco
a pelo e alcune coperte per la notte, così mi avviai verso
la
vampira.
- Emm, aiuto Elisa con
le coperte e il resto.- disse Jasper affiancandomi: che avesse intuito
qualcosa?
Lo guardai incuriosita
e Jasper mi sorrise in risposta.
- Buongiorno, come ti
senti questa mattina?- sotto certi aspetti, Carmen assomigliava ad
Esme: era gentile e premurosa.
- Sto bene, grazie. E
voi?- chiesi mentre prendevo tra le braccia il sacco a pelo.
- Bene, stare un paio
di giorni a
stretto contatto con la natura risveglia istinti che siamo costretti ad
assopire per la maggior parte del tempo.- disse la vampira mora con un
sorriso.
- Questo vale
soprattutto per noi, che siamo abituati alla convivenza con voi umani.-
terminò Jasper.
- Già, non
capisco
perché vi ostiniate a stare con loro,- disse Irina,
indicandomi
con un espressione schifata dipinta sul volto. - Sono così
lenti
in tutto ciò che fanno, e poi... insomma, sono umani! La
nostra
specie deve nascondersi di fronte a questi esseri insignificanti,
pazzesco!- immaginavo che le sorelle di Denali avrebbero tentato
nuovamente di farmi sentire un peso per loro: con ottimi risultati
direi!!
Mi voltai, tornando sui
miei passi
mentre Carmen rimbeccava la vampira bionda,
“Scusala” aveva
detto al mio indirizzo. Quando fui davanti alla tenda sorrisi ad Emmett
e gli dissi che avrei sistemato le mie cose all’interno.
Dopo aver sistemato il
sacco a pelo
e le coperte e aver controllato quello che Alice aveva messo nel
borsone, decisi di rilassarmi ascoltando un po’ di musica:
dopo
pochi minuti mi sentii più tranquilla, di sicuro Jasper mi
stava
aiutando. Prima o poi lo avrei ringraziato di persona.
Non so di preciso
quanto tempo
passò mentre ero immersa tra la musica e i miei pensieri:
ripensavo alla notte precedente e a quello successo poche ore prima,
arrossii mentre ricordavo i pensieri fatti su Edward e sperai con tutta
me stessa che lui non li avesse sentiti.
All’improvviso
qualcuno mi
tolse un auricolare in modo che potessi sentire, e io quasi
contemporaneamente aprii gli occhi per vedere chi avesse interrotto il
flusso dei miei dolci pensieri. Ma, al posto di un viso, vidi solo una
chioma bronzea e spettinata.
- Come mai arrossiamo
così
facilmente questa mattina?- disse dolcemente al mio orecchio... e
adesso cosa potevo dirgli? Senza pensare mi tolsi anche
l’altro
auricolare e fermai la musica. Lui si scostò, guardandomi
con un
sorriso tentatore.
- N-niente, secondo me
vaneggi, non sono affatto arrossita!- Edward scosse la testa con un
espressione seria in volto..
- Pessima, sei una
pessima bugiarda!! E inoltre io ci vedo benissimo.. quindi?- chiese
curioso.
- Stavo solo pensando a
certe cose,
ma non credo sia il caso di dirtele, sono piuttosto personali. Certe
volte sono davvero contenta della promessa che mi hai fatto. Ma da
quanto tempo sei qui?-
- Circa cinque minuti.
Quando sono
tornato dalla caccia non ti ho visto in giro così Emmett mi
ha
detto dove trovarti.. e Jasper mi ha spiegato
cos’è
successo. Come ti senti?-
- Inutile e
insignificante.. come
sempre da quando sono arrivate Tanya e le sue sorelle.. ma a parte
quello sono contenta di essere qui, non ho ancora fatto un giro nei
dintorni ma da quel poco che ho visto il posto non è niente
a
male. In fondo Alice aveva previsto che mi sarebbe piaciuto!!-
L’espressione
di Edward era seria, dispiaciuta e arrabbiata. Si sedette accanto a me
e mi cinse le spalle con un braccio.
- Mi dispiace che si
comportino
così con te.- in tutta risposta scossi la testa: non volevo
che
si sentisse colpevole, lui non ci poteva fare proprio nulla. - Ma,
parlando d’altro, visto che non hai fatto un giro intorno e
che
tutti sono tornati dalla caccia, se ti va possiamo andare a fare una
passeggiata. Fuori è una bella giornata e, come ha detto
Alice,
splende il sole.- gli sorrisi, contenta: adoravo le giornate soleggiate
e non vedevo l’ora di poter vedere Edward sotto i raggi del
sole.
- Certo che mi va.. e
poi lo sai che sono estremamente curiosa.- dissi lasciandogli intendere
di cosa parlassi.
Edward si
alzò con un
movimento fluido, poi allungò una mano al mio indirizzo per
aiutarmi e insieme uscimmo dalla tenda. Ma, una volta fuori, rimasi
delusa da quello che vidi: davanti al sole si estendeva una grossa
nuvola bianca. Dovevo immaginarmelo: la mia solita fortuna. Edward era
entusiasta nel vedere la mia faccia imbronciata.
- Cosa ti turba?-
- Avevi detto che
c’era il
sole, sbaglio o qualcuno mi aveva fatto intendere che si sarebbe
mostrato sotto la luce??- Lo fissai con insistenza, lo aveva promesso!!
Beh, non proprio..
- Elisa..- disse
titubante ma non lo feci finire, sapevo già dove voleva
andare a parare!
- D’accordo
andiamo!- mi avviai verso il bosco, così saremmo sempre
rimasti nella penombra degli alberi.
Non mi voltai
finchè non fui
tra gli alberi: sapevo che Edward era proprio dietro di me ma il fatto
di non vederlo e di non poter sentire il suono dei suoi passi mi
rendeva leggermente inquieta.
Era alcuni passi dietro
di me,
così mi fermai ad aspettarlo: aveva una strana espressione,
forse avrei dovuto lasciarlo parlare ma sapevo che avrebbe trovato
qualche scusa per non mostrarsi sotto la luce..
- So cosa stai
pensando..- feci per
aprire bocca, ma lui continuò senza alzare lo sguardo da
terra.
- Nel senso che le tue parole e i tuoi gesti sono di facile
comprensione. Prima non mi hai lasciato finire.- disse sollevando,
finalmente, lo sguardo.
- Perché
sapevo quello che
volevi dirmi. Ho capito che non ti va, solo mi avevi detto di
sì
e, siccome l’altra promessa l’hai mantenuta,
pensavo che..
sì, insomma, hai capito.- lui sorrise leggermente scuotendo
la
testa.
- Ti sembra che ti io
abbia mai
detto di no? A me non risulta, se dipendesse da me tenterei di
assecondare ogni tua richiesta, certo nel limite del possibile.-
- No, aspetta, non ti
seguo.- Dove voleva arrivare allora?
- Camminiamo?- disse
sorridendo e porgendomi il braccio; annuii afferrandolo: non era il
caso di rifiutare il suo aiuto.
A causa del fondo
sconnesso, dei
sassi, delle radici e di tutto quello che affollava il suolo del bosco,
ero costretta a mantenere lo sguardo a terra per tentare di non perdere
l’equilibro e rimanere in piedi.
- Ehm, dicevo che prima
hai inteso
male. Certo, hai ragione quando dici che non mi va, temo la tua
reazione più di qualsiasi cosa, ma se è
ciò che
desideri..- alzai lo sguardo era incerto nelle parole, ma ci teneva sul
serio a farmi felice. - ..e non mi sembra una cosa impossibile o
pericolosa, quindi si può fare.- terminò
sorridendo.
Edward Cullen, il ragazzo.. cioè l’amico che ogni
ragazza
desidera, sì, il migliore amico!!
- D’accordo,
ma dimmi: dove stiamo andando?-
- Mentre cacciavo
prima, ehm.. ecco,
prima ho trovato un fiumiciattolo; in prossimità di questo
gli
alberi sono poco più radi e quindi il sole riesce a passare
con
facilità. Insomma, il luogo serve allo scopo della nostra
passeggiata.-
- Edward, finalmente ti
vedo in imbarazzo!!- non potei fare a meno di ridacchiare: sembrava
così indifeso.
- Non sono imbarazzato
signorina Samford, forse un po’ agitato, ma
null’altro!-
- Tranquillo, non ci
sarebbe niente
di male!- dissi, prendendogli la mano fredda: era un gesto che mi era
venuto.. naturale. Mi costrinsi a non guardarlo, avevo timore di vedere
l’espressione del suo viso. - In fondo io sono quasi sempre
in
imbarazzo con te, mi hai pizzicato anche prima.- terminai guardando il
terreno.
- Già, tra
l’altro mi
devi ancora dire a cosa stavi pensando. Senti il rumore
dell’acqua? Siamo vicini, vieni.- disse tirando per la mano.
Arrivammo fino al
limitare del
bosco: davanti a noi, un piccolo fiumiciattolo scorreva tranquillo. Qua
e là sbucava qualche fiore colorato; nel complesso era un
posticino carino e il sole che illuminava tutto rendeva il paesaggio
ancora migliore per me, e più spaventoso per Edward.
- Avanti, siamo
arrivati fino a qua:
non vorrai tirarti indietro proprio adesso?- gli chiesi, incamminandomi
alla luce e tirandolo a mia volta per la mano che, appena fu investita
da un piccolo fascio di luce, si mise a brillare.
Edward ancora non si
era mosso: io
non riuscivo a smettere di studiare la sua mano e, ne ero sicura, lui
continua a studiare le mie espressioni.
Ne rimasi affascinata,
era tutto
nuovo per me. Nonostante ne avessi letto centinaia di volte, era tutta
un’altra cosa poterlo vedere con i miei occhi.
- Allora?- lo tirai
ancora, ma fu lui a tirarmi a sé nell’ombra per
abbracciarmi.
- Posso fidarmi?-
chiese, rimanendo
poi in silenzio. Lasciai passare alcuni minuti sperando che riprendesse
a parlare, ma non lo fece.
- Puoi fidarti, per
cosa? Sai
benissimo che non tradirei mai la tua fiducia, non intenzionalmente
almeno. Ci hai messo così tanto per fidarti di me, ed io
farò in modo per conservare tutto ciò.- lo vidi
aprirsi
in un sorriso diverso dagli altri, sembrava davvero felice. Senza dire
una parola, sciolse l’abbraccio e si incamminò
verso il
fiume con me accanto.
- Allora, sono
così
mostruoso?- disse totalmente esposto alla luce del sole; più
lo
osservavo e meno lo trovavo mostruoso.
- Beh, a dire la
verità, sei il mostro più affascinante che abbia
mai conosciuto.- ed era tutto vero!
- Immaginavo, noi
Cullen sortiamo
questo effetto su voi comuni mortali.- rispose a tono, sedendosi sul
prato, bene non si era arrabbiato e non aveva capito che IO non
scherzavo più di tanto.
- Già, voi
Cullen sarete
pieni di corteggiatrici fin sopra i capelli... ma come mai, signor
Cullen, lei è ancora lo scapolo più ambito?-
chiesi,
fingendomi seria. Lui scoppiò a ridere, poi tentò
di
ricomporsi sdraiandosi con le mani sotto la testa. Se esisteva qualcosa
di più bello, non avrebbe potuto interessarmi..
- Sinceramente, non ho
mai trovato
qualcuno a cui poter dedicare tutte le mie attenzioni, il mio amore.
Qualcuno che vedesse al di là di ciò che sono,
non ho mai
trovato qualcuno che mi capisse veramente o, per lo meno, che
desiderasse provarci.- disse, improvvisamente serio, chiudendo le
palpebre e sospirando amaramente.
Mi sentii triste:
doveva essere
stata davvero solitaria una vita come la sua, e desiderai di poter
lenire la sua sofferenza, almeno un pochino. Edward riaprì
gli
occhi e si alzò a sedere abbracciandomi.
- Ma se volete
intrattenermi,
sarò ben lieto di dividere alcuni istanti con voi. Sapete
farmi
morire dalle risate!- disse poi, ridendo e portandomi con sé
sul
prato.
- Grazie Edward non
vedevo
l’ora che mi dicessi che ti servo solo per quello.. io cerco
di
essere carina con te e invece ti faccio solo morire dalle risate, come
se potessi! Posso ricordarti che non puoi morire?- lui per tutta
risposta continuò a sghignazzare. Ed io mi ritrovai a
pensare..
mi sto innamorando di Edward Cullen?
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
Grazie alle 31 persone che
hanno messo la FF tra i preferiti!!
Grazie alle 52 persone che
hanno messo la FF
tra le seguite!!
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Capitolo 38 *** 37. Innamorarsi ***
Ciao a tutte!!! Rieccomi qua..
Chiedo scusa se ci ho messo tanto a postare ma siccome la settimana
prossima inzio le ferie ho preferito aspettare che i capitoli venissero
betati..
Detto questo volevo comunicare che se mi lasciate qualche commentino
potrei postare l'altro chappy già domani.. Comunque credo proprio che prima di partire vi
lascerò un chappy extra proprio per farmi perdonare..
Buona lettura..
Per le recensioni al prox chappy.. ora devo scappare a finire la
valigia!!
Baciotti
_Sabry_
P.O.V. Edward
37.
Innamorarsi
Mi sentivo felice e
spensierato come un ragazzino! Le parole di Elisa avevano avuto un
effetto miracoloso su di me. Sapere che ci teneva a me mi faceva stare
bene, lei mi scaldava il cuore.
Una volta che le nostre
risa si furono calmate restammo sdraiati, abbracciati in silenzio
mentre il sole ci scaldava.
Non riuscivo a vedere
il suo volto, ma le funzioni vitali di Elisa erano normali, il respiro
era lento e il battito del suo cuore era cadenzato, cosa che mi fece
supporre che si fosse addormentata.
Mentre tentavo di
guardarla e vedevo tante piccole macchioline di luce muoversi sui
vestiti di lei e sull’erba, non potevo pensare a quanto
fossimo diversi.
“Sei il mostro
più affascinante che abbia mai conosciuto.”
Aveva detto pochi istanti prima: chissà se lo pensava
realmente. Avevo imparato a conoscerla e avevo capito che spesso le
cose più importanti le diceva per scherzo, come se non
volesse dargli il giusto peso. Ma ormai ero troppo coinvolto per essere
imparziale. Sospirai rilassandomi e chiudendo gli occhi.
-
C’è qualcosa che non va? Ti do noia, vuoi che mi
sposti?- allora non
dormivi!!
- Tranquilla.- dissi
stringendola maggiormente. - La piccola dolce Elisa che si preoccupa
per me. Dovresti preoccuparti per te stessa, sei tu quella
potenzialmente in pericolo.-
La sentii sbuffare per
poi sollevarsi a guardarmi.
- In pericolo!-
sibilò scuotendo la testa: - Quando mai hai minacciato di
farmi del male?, Se permetti, mi preoccuperò di me stessa
quando lo riterrò necessario.- continuò seria:
non sembrava il caso di controbattere, perciò mi limitai a
prendere atto delle sue ragioni.
- A cosa stavi
pensando?- chiese esitante, tornando a stendersi; d’impulso
l’abbracciai come se fosse vitale per me averla accanto.
- A quello che hai
detto prima.-
- Ho detto tante cose
stupide prima, ricordi? Ti faccio morire dal ridere!- disse sarcastica.
Io rimasi serio.
- Non hai detto solo
stupidaggini così come non ho fatto io.- il suo cuore
mancò un battito: avevo fatto centro. - Elisa, sai che
stamattina stavo per dirti una cosa.. importante, almeno per me.- mi
voltai per poterla guardare e la vidi annuire.
Sapevo che si
ricordava: quella mattina ero entrato nella sua mente e avevo potuto
sentire come tutti i suoi pensieri fossero concentrati su di me, e
supponevo che fossero gli stessi pensieri che stava facendo quando
l’avevo sorpresa a sorridere da sola nella tenda.
- Stamattina ti ho
detto che mi sono reso conto di volerti sempre più bene, e
che stanotte ho capito che non posso più fare a meno della
tua presenza costante.
Poi tu hai detto di non
aver compreso a pieno le mie parole, ma non credo di essermi espresso
male.- tentai di ironizzare.
Elisa continuava a
fissarmi senza riuscire a spiccicare parola: si limitava ad annuire o
dissentire, in base a quello che dicevo. - Cosa non hai capito?- sempre
il solito vampiro bastardo, vero, Edward?
Non era il caso di
infierire su di lei, anche perché conoscevo benissimo la
fonte dei suoi dubbi ma volevo che riuscisse a dirmeli: anelavo
l’accesso ai suoi pensieri, ma desideravo sentirli tramite la
sua voce.
- Di solito a questo
punto arriva Emmett.- ridacchiò imbarazzata, guardandosi
attorno come se l’orso potesse arrivare davvero da un momento
all’altro. Gli avevo chiesto espressamente di stare fuori dai
piedi e di impedire a chiunque di disturbarci o quella volta avrei
fatto una strage!
Alice mi aveva
appoggiato, avendo già previsto lo scopo della nostra
passeggiata. - Ho capito che mi vuoi bene e che ti piace avermi
intorno, altrimenti non mi cercheresti; quello che non ho capito
è lo scopo di questa tua confessione. I tuoi sbalzi di umore
mi fanno girare la testa, quindi mi aspetto qualsiasi conseguenza da
ogni tua parola.
Per esempio: questo
cosa significa? Che mi consideri la tua migliore amica? Che, nonostante
il bene che mi vuoi, stai pensando che siamo estremamente diversi e che
quindi sarebbe meglio troncare tutto? Io sinceramente non lo so, e se
non mi dai una mano non ci arrivo da sola.- disse, riprendendo fiato e
chiudendo gli occhi lucidi mentre cercava di calmarsi: era seriamente
turbata. Non pensavo che poche e semplici parole avrebbero scatenato un
fiume di pensieri e parole in lei.
Le accarezzai il viso
con la punta delle dita, dalla tempia al mento, godendo del calore
della sua pelle vellutata, e poi la strinsi nuovamente a me con
delicatezza.
- Niente di tutto
ciò.- bisbigliai al suo orecchio, e la sentii sospirare.
Respirai la sua dolce fragranza dandole tempo di assimilare le mie
parole, poi continuai. - Voglio solo che tu sappia come mi sento; non
ci saranno imposizioni da parte mia. Quello che provo per te va ben
oltre l’amicizia, sono assuefatto dalla tua presenza e non
credo che riuscirò mai più a farne a meno.
Tutto questo
per dirti che mi sono irrimediabilmente innamorato di te, Elisa
Samford.
Ma lascio a te la
scelta: so di essere una creatura dannata indegna di amare ed essere
ricambiato. Voglio che sia tu a decidere liberamente il mio ruolo:
sarò il tuo migliore amico, il tuo confidente; insomma,
quello che vorrai, fin tanto che mi vorrai accanto. Tanto i miei
sentimenti non cambieranno.- conclusi amaramente.
Elisa aveva trattenuto
il respiro per la sorpresa, mi preoccupai. - Piccola, ti prego,
respira.- sentivo il suo cuore martellare nel petto come se fosse parte
integrante del mio corpo. Ma lei continuava a rimanere rigida, e ora,
il suo respiro era diventato irregolare.
- Edward, cosa stai..
avanti, sii serio.- disse insicura, con un filo di voce.
Io?? Mai stato
più serio in tutta la mia esistenza!! Non mi credeva?
Nemmeno la mia anima dannata si sarebbe mai sognata di poter fare uno
scherzo tanto crudele a qualcuno come lei. Mi scostai per guardarla
negli occhi: volevo che capisse che non stavo scherzando, che capisse
le mie intenzioni e che potesse fermarmi nel caso in cui decidesse che
mi stavo spingendo troppo oltre.
Lentamente mi avvicinai
a quelle labbra rosse, come il peccato, che erano state
l’oggetto del mio desiderio fin dalla notte in cui le feci le
mie scuse: mentre mi avvicinavo continuai a fissarla. Lei non si mosse,
probabilmente ancora stordita e confusa.
Decisi che mi sarei
concesso quel bacio: per come stavano andando le cose non ce ne
sarebbero stati altri, le probabilità erano tutte contro di
me. Mi concentrai unicamente su quello che stavo facendo e strinsi
maggiormente le catene intorno al mostro che già scalpitava,
drogato dall’odore del suo sangue.
Quando le mie labbra
toccarono le sue sentii come una scarica elettrica che si
propagò interamente nel mio corpo. Le sue labbra erano
soffici, morbide e calde; avevano un sapore unico. Il pensiero di
quello che stavo facendo, misto al suo profumo, mi fece ardere la gola
e la mia bocca si riempì di veleno, quindi feci forza su me
stesso per allontanarmi prima di poter commettere qualsiasi errore. Mi
scostai velocemente ma senza fare movimenti bruschi: la vidi riaprire
gli occhi e mi immersi in quello che sembrava cioccolato fuso.
Elisa non aveva ancora
intenzione di dire o fare qualsiasi cosa. Mi affrettai a scusarmi: ero
pur sempre un gentiluomo, e non mi sarei mai più permesso un
simile comportamento.
- Ti chiedo scusa per
aver azzardato tanto con questo mio gesto, non avrei dovuto..- dissi,
scostandomi maggiormente da lei e mettendo distanza tra i nostri corpi.
- A dire la
verità..- mi fermò strattonandomi per la camicia.
Mi voltai verso di lei restando in silenzio e sperando che continuasse.
- Io.. sono contenta che tu l’abbia fatto..- ora quello
confuso ero io, in compenso Elisa era arrossita fino alla radice dei
capelli. - Io.. non so quanto ancora avrei potuto resistere senza
avvicinarmi tanto a te.- mi sorrise timidamente, ancora rossa in volto.
Ero sempre più stordito dall’insieme di emozioni
che solo lei era in grado di scatenarmi dentro: amore, gioia,
incertezza, passione; com’è possibile che in
più 100 anni nessuna sia stata capace di scatenare nemmeno
una minima parte di quello che provo stando con lei, e invece questa
dolce e innocente creatura riesca a fare tutto ciò con un
gesto naturale, come respirare?
- Allora vedi che sono
pericoloso?- tentai di alleggerire la situazione.
- Sì,
mortalmente!- ridacchiò lei allungando le braccia verso di
me e intrecciando le mani dietro il mio collo. Per un nanosecondo
sentii il mostro dentro di me gongolare felice per questo suo
volontario avvicinamento. - In fondo sono pur sempre una semplice ed
indifesa umana.- ghignai della sua affermazione. La adoravo sopra ogni
cosa!
- Tu, indifesa? No, non
direi proprio! Basta un tuo sguardo per far crollare tutte le mie
certezze; un tuo sorriso per annientare i miei propositi per cercare ti
starti lontano; una tua domanda o una richiesta per far sì
che io cada ai tuoi piedi, per convincermi a farti sapere tutto di me..
e io voglio che tu sappia tutto di me.- Elisa divenne nuovamente seria,
ma poi i suoi occhi si accesero di una luce maliziosa e il sorriso che
mi rivolse fu inequivocabile.
- E
c’è qualcos’altro che ancora non conosco
su di te, Edward Cullen?- sorrisi: la mia umana era davvero speciale.
- Ora però
te ne stai approfittando, dato che conosci i miei punti deboli.- dissi
rispondendo al suo sorriso.
Intanto Elisa aveva
avvicinato il suo viso al mio, il suo profumo colpiva i miei sensi. -
Forse sì, c’è ancora qualcosa che non
sai, ma so che non ci metterai molto a scoprirlo...- finii la frase
appena in tempo perché Elisa si avvicinò
ulteriormente, annullando la distanza tra di noi. Lasciai che fosse lei
a baciarmi: pensavo di essere preparato a quel bacio.
Mentre parlavo si era
avvicinata lentamente come per farmi capire dove sarebbe arrivata, ma
decisamente non ero pronto all’ondata di sensazioni che mi
travolse.
Dapprima
sembrò esitante: sfiorava le mie labbra lentamente, e
sensualmente, oserei dire, come per prendere confidenza. Poi i suoi
baci si fecero più audaci e più passionali, le
sue mani iniziarono ad accarezzarmi i capelli, e le mie presero a
vagare sulla sua schiena; in conclusione, mi stavo perdendo in questa
dolce tortura. Dopo un tempo che sembrò infinito decisi di
fermarci, la allontanai leggermente per farle riprendere fiato e io
dovetti concentrarmi nuovamente sul non commettere idiozie: dovevo
riprendere il controllo di me stesso. Elisa non si allontanò
da me (altro punto a mio favore!!), poggiando la fronte sulla mia e
accarezzandomi una guancia: non mi ero accorto di aver chiuso
nuovamente gli occhi.
Diciamoci la
verità: mi ero sbagliato di grosso riguardo ai baci. Ma
ancora non sapevo cosa sarei diventato per lei, non sapevo cosa
provasse: ero importante quanto lo era lei per me?
- Tutto ok?- forse mi
conosceva abbastanza bene per comprendere la mia reazione.
- Certo.- mi sforzai
con un sorriso: avevo bisogno di una boccata d’aria senza che
avesse il suo profumo, ma d’altro canto non volevo
allontanarmi da colei che alimentava tutti i miei desideri. Ma Elisa
sembrò capire lo stesso, allontanandosi e girandosi a
guardare il cielo. Imitai i suoi gesti, riacquistando maggior
lucidità e restando, però, abbracciato a lei.
- Edward..?- mi
chiamò esitante, mi volsi verso di lei aprendo ancora gli
occhi. - Adesso va meglio?-
- Molto meglio. Non
volevo farti preoccupare.-
Sorrise, annuendo:-
Bene. Posso..?- chiese indicando la distanza tra noi. Immaginai che
volesse il permesso per avvicinarsi: detto ciò la attirai
lentamente a me; Elisa mi sorrise e appoggiò la fronte sulla
mia spalla.
- Parlando seriamente,
prima mi hai stupito. Non credevo volessi dirmi quelle cose, anche se
mi hanno fatto molto piacere.- terminò sorridendo ancora
contro la mia camicia.
- Elisa, non devi
rispondermi adesso, sei confusa... potresti dire qualcosa di cui ti
pentiresti.- scosse la testa per poi guardarmi negli occhi.
- No, Edward, io..- ma
si fermò esitante ancora una volta. - Io non so se mi sono
innamorata di te, però ti voglio bene, infinitamente bene.
Il fatto che sia inevitabilmente attratta da te va ben oltre il fatto
che sei un bellissimo vampiro, cioè: questo aiuta!! Ma non
è solo per quello, in te c’è molto di
più. So che probabilmente Tanya mi ucciderà, ma
vorrei stare con te..- non riuscivo a comprendere il senso del suo
discorso: forse la mia mente non voleva assimilare il concetto,
doloroso, che ci fosse anche solo una minima possibilità che
lei mi volesse unicamente come amico. - Edward, mi stai ascoltando?-
- Scusami: mi ero perso
nei miei pensieri. Perché Tanya dovrebbe ucciderti? Per
inciso, finché sei sotto la mia protezione non
oserà torcerti un capello.-
- Beh, il fatto che io
voglia stare con te suppongo sia già sufficiente, e credo
che tu non abbia ascoltato tutto ciò che ti ho detto,
altrimenti non avresti quella faccia.- disse arrossendo, con
l’ombra di un sorriso sulle labbra rosse.
Aveva ragione: non
avevo ascoltato, quindi aggrottai le sopracciglia, sperando che
continuasse risolvendo i miei dubbi. - Ti ho detto che non sono ancora
certa di essere innamorata di te ma che sto cominciando a pensarlo
seriamente e quindi ti chiedevo se volessi aiutarmi a trasformare
questo dubbio in certezza..- sul serio?? Potevo credere alle mie
orecchie?? Di certo il mio udito era infallibile.
- Io penso che ci
riusciremo.- dissi non riuscendo a frenare il mio entusiasmo. - Ci
proverò con tutte le mie forze.- dissi, baciandola ancora.
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
Grazie alle 34 persone che
hanno messo la FF tra i preferiti!!
Grazie alle 53 persone che
hanno messo la FF
tra le seguite!!
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Capitolo 39 *** 38. Che carini ***
Ciao a tutte!!!
Volevo ringraziare la mia commentatrice di fiducia Saruxxa!! Questo
chappy lo dedico a te e alla mia beta Kumiko_Chan_ (viene direttamente dalla
testolina del nostro
adorabile fillettino!!) xD
La
settimana prox sarò al mare (finalmente!!) e se la
connessione
non mi abbandona potrei aggiornare direttamente dalla
spiaggia!!
Per il resto volevo dire che con la storia siamo agli sgoggioli (sto
ancora tentando di finire il chappy 40), però devo trovare
un
modo per farla finire anche perchè dati i pochi commenti non
so
cosa ne pensiate voi lettrici e non ne ho nemmeno più una
gran
voglia di continuarla.. spero di avere più fortuna con la
prossima..
Buona lettura.. xD
Baciotti
_Sabry_
P.O.V. Alice
38.
Che carini
Finalmente
Edward si era deciso a confessare il suo amore alla mia sorellina: era
ora!!
- Nana, dici che ora posso andare a disturbare Elisa??- chi pensava di
convincere quell’orso con quella faccia da pesce lesso?
- No, Emmett, sai benissimo che Edward non te lo perdonerebbe mai!! Lo
hai già interrotto due volte, non sfidare la sorte!- lo vidi
sbuffare mentre si avvicinava al mio amore eterno, che lo stava
prendendo in giro: voleva distrarlo.
- Allora, cosa vedi?- Rose era incredibilmente curiosa. Le sorrisi
complice.
- Beh, per ora ho visto solo che si sarebbero fermati in un posticino
carino e che il nostro fratellino avrebbe confessato i suoi sentimenti
ad Elisa.- terminai a bassissima voce: non volevo che gli altri
sentissero.
- Bene, bravo Eddy!! E lei? A me sembra cotta al punto giusto, sono lui
non se n’era accorto, anche quel botolo del suo migliore
amico mi
dava l’impressione di aver capito. Meno male che oggi ha
deciso
di non venire, altrimenti Edward avrebbe rimandato ancora.-
- Sì, anche secondo me aveva capito: Jake è un
lupastro,
ma non è stupido!!- ridacchiammo insieme. - Per quello che
riguarda la decisione della nostra sorellina.. non ho ancora visto
nulla di certo, sembra molto confusa. Rose, credo che dovremmo aiutarla
nella decisione, o almeno tentare di dissolvere i suoi dubbi.- sospirai
sconsolata.
- Già: siamo o no le sue migliori amiche?!- disse, tentando
di
risollevare il morale, anche se il suo non era molto migliore rispetto
al mio. Entrambe volevamo il meglio per nostro fratello: si meritava di
avere un po’ di felicità. Sperai con tutto il
cuore che
Elisa trovasse il coraggio di ricambiarlo. Edward era cambiato
così tanto negli ultimi tempi, lo aveva fatto solo per lei!
- Edward se lo merita.- disse Rose assorta, guardando altrove.
- Su, ragazze, non fate così: sembrate a un funerale!!-
scherzò Emmett, strappando un lieve sorriso a sua moglie,
che
subito lo abbracciò di slancio.
- Amore, non fare così.- Jazz mi circondò le
spalle con
le braccia, facendo appoggiare la mia schiena contro il suo petto. -
Dov’è finito il mio folletto dalle pazze idee??
Non dirmi
che non ti è ancora venuto in mente un piano per far girare
le
cose a tuo piacimento?- disse, voltandomi e facendo incontrare il
nostri sguardi. Ma appena incontrò il mio, il suo dolce
sorriso
sparì dalle labbra.
- Jazz, non posso obbligarla ad amare Edward, per quanto io desideri la
felicità di mio fratello, e non posso costringere la mia
migliore amica a fare quello che voglio, a scegliere per lei un
destino, un futuro che non imporrei a nessuno. Certo, io sono la
persona più felice al mondo, perché ho te -il mio
forte
soldato, il mio dolce vampiro; ma Elisa..- Jasper interruppe i miei
farneticamenti abbracciandomi forte, tentando di tranquillizzarmi: lui
più di tutti sentiva queste sgradevoli emozioni. Povero
amore
mio.
Improvvisamente persi la concezione della realtà e le prime
immagini che vidi mi fecero sorridere.
- Alice? Amore cosa vedi?- in lontananza sentivo la voce di Jasper che
mi chiamava.
- Edward..-
“E non solo;
mio fratello ed
Elisa che si baciavano, poi si sorridevano complici: dallo sguardo
felice ed innamorato di Edward potei capire che tutto era andato per il
meglio... meno male!!”
- Insomma, Alice, rispondici! Anche noi vogliamo sapere, avanti!!- mi
riscossi dalla visione vedendo prima il volto preoccupato di Jazz e poi
l’espressione curiosa di mia sorella.
- Rose, calmati prima che ti venga una crisi nervosa!- dissi
ridacchiando.
- Vedo che ti è tornato il buon umore: dimmi, è
tutto
collegato alla visione che hai appena avuto??- chiese Emmett: come se
non fosse chiaro!
- Certo che riguarda la visione! Ho visto Edward ed Elisa che si
baciavano.. che carini!! E poi, sì, insomma, sembravano
molto
felici!- terminai sorridendo.
- Quindi lei ricambia i suoi sentimenti?- chiese Rosalie, sperando di
avere una conferma.
- Questo ancora non lo so con certezza: ho solo visto le immagini, ma
non sono riuscita a sentire niente, o meglio loro non hanno detto una
parola!- continuai maliziosamente.
- Secondo me non può essere altrimenti: quando Elisa
è
insieme a Edward, le sue emozioni vanno continuamente in confusione. Ma
hai visto tra quanto dovrebbero tornare? Ormai la nostra sorellina
dovrebbe avere fame, l’ora del pranzo è passata da
un
po’.- com’era dolce il mio amore quando si
preoccupava per
lei: effettivamente ero leggermente gelosa, ma in fondo sapevo che era
il suo lato cavalleresco che entrava in gioco.
- Signorina Brandon, mi sembra o siamo un tantino gelose?? Lo sai che
l’unica ad avermi rubato il cuore sei tu.- disse,
riprendendomi
tra le sue forti braccia e sfiorandomi le labbra con un casto bacio.
- Voi due, smettetela con le smancerie.. e tu vedi di lasciare un pace
il folletto, che deve dirmi quando arriva la mia sorellina,
perché altrimenti sarò costretto ad andare a
cercarla e a
portarla qua con la forza.- il solito Emmett!! Stavamo per
controbattere, quando vedemmo Edward ed Elisa camminare verso di noi.
- Edward Anthony Masen Cullen! Ti sembra l’ora di
presentarti??-
chiese arrabbiata la mamma. Dal canto suo mio fratello
sembrò
diventare ancora più bianco del solito.
- Mamma, cos’ho fatto di male?- chiese, mentre Esme si
avvicinava e prendeva per mano Elisa.
- Elisa cara, vieni con me, avrai una fame da lupi.- Lei era
leggermente imbarazzata, invece Edward aveva l’aria di uno
colpevole. "Dai, Eddy,
non è stata propriamente colpa tua, eravate presi da altre
cose. E non credo che Elisa si sia lamentata!" Lui si
volse verso di me sorridendo e scompigliandosi i capelli imbarazzato.
- Esme, scommetto che non era intenzione di Edward comportarsi
così.- dissi, avvicinandomi al trio. - Lo sai anche tu che
in
buona compagnia il tempo vola. E poi, mentre Elisa pranza, ho bisogno
di Edward; inoltre spero che tu non voglia rimproverarlo oltremodo.-
terminai sorridendo e prendendo Edward sotto braccio.
- Ma, Alice..- non lo feci finire.
"Zitto e vieni con me.
Jasper, Emmett e Rose le terranno compagnia. Fidati di me!"
Edward mi guardò confuso, ma annuì. Si
avvicinò ad Elisa e la abbracciò.
- Elisa, io devo parlare col folletto anche se ancora non so di cosa,
ma non preoccuparti: i ragazzi staranno con te. D’accordo?-
lei
gli sorrise annuendo, Edward le accarezzò una guancia e lei
si
alzò in punta di piedi, annullando la distanza tra le loro
labbra. Non riuscii a trattenere un sospiro di sollievo,
così
come Rosalie. Ora che li vedevo dal vivo erano ancora più
dolci.
Che carini.. l’avevo già detto??
Poi tutto si fece buio e quello che vidi mi lasciò senza
respiro.
“Elisa era nel
bosco,
appoggiata al tronco di un albero e guardava verso di me con uno
sguardo terrorizzato, il respiro accelerato, il cuore a mille. Poi
capii chi guardava realmente quando sentii la sua voce. - Non ti
permetto di avvicinarti a Edward... è solo mio!!- mi voltai
e
vidi Tanya.”
Poi ritornai alla realtà, cavoli.. non ero riuscita a tenere
Edward all’oscuro, infatti guardò prima me e poi
Tanya,
mentre un piccolo ringhio lo scuoteva da dentro.
"Edward, dobbiamo
parlare subito!! Dopo informerò anche gli altri."
Lo vidi annuire mentre mi voltavo per chiamare i nostri fratelli.
- È successo qualcosa?- chiese Jazz con tono preoccupato,
avvicinandosi a noi.
- Prima ne parlerò con Edward e poi, appena avremo deciso,
informerò anche voi.- gli sorrisi tentando di essere il
più disinvolta possibile e poi afferrai Edward per un
braccio,
correndo attraverso l’accampamento: dovevamo allontanarci per
non
essere ascoltati.
- Avanti, Alice, parla!- si fermò non appena fummo
abbastanza lontani.
- Edward, beh.. non era certo della mia ultima visione che volevo
parlarti, ma iniziamo da quella: è estremamente urgente.- lo
vidi prendere un inutile respiro profondo, tentando di far scemare
l’ansia.
- Dobbiamo cercare un modo per evitare che la tua visione si realizzi:
restare sempre accanto ad Elisa non sarà un problema. Ma
pensi
che dovremmo informarla?-
- No, io credo che si agiterebbe inutilmente: sarà sotto la
nostra sorveglianza e poi dovresti parlare con Tanya. È
l’unico modo per mettere in chiaro le cose. Ormai sei
innamorato
di Elisa e Tanya non può più farci niente,
nonostante la
sua gelosia.- dissi avvicinandomi e abbracciandolo: sembrava avesse
bisogno di un po’ di conforto.
"Povero fratellino, non
può restare tranquillo nemmeno un minuto!"
- D’accordo: le parlerò non appena torneremo
insieme al
gruppo, ma cos’è che volevi dirmi? Sì,
insomma.. la
cosa meno preoccupante; perché è meno
preoccupante, vero
Alice?- ridacchiai rilassandomi all’istante.
- Certo, fratellino: volevo solo dirti che, secondo i nostri piani,
dovevamo restare due giorni in campeggio, ma non andrà come
previsto perché domani arriveranno i genitori di Elisa e lei
dovrà tornare a casa per pranzo e starà tutta la
giornata
con loro. Tutto qua.-
- Almeno non è niente di preoccupante. Andiamo: devo parlare
con Tanya. Grazie Alice.- mi sorrise. "Non devi ringraziarmi, sei mio
fratello e voglio vederti felice.."
Edward sorrise, abbracciandomi per poi voltarsi; insieme riprendemmo la
nostra corsa verso l’accampamento.
Quando fummo in vista delle tende comunicai a Edward che sarei andata a
rassicurare Elisa, così lui poteva avere campo libero per la
sua
chiacchierata.
Non feci in tempo ad avvicinarmi ai miei fratelli che percepii uno
sgradevole odore.
- Ciao, Jake, e così sei riuscito a svignartela dai tuoi
doveri
di protettore per stare in nostra compagnia!- mi avvicinai sorridente.
- Già: non riuscivo a concentrarmi, e Sam ha avuto
pietà
di me.. ma dov’è Edward?? Finalmente ho avuto
buone
notizie..- disse, guardando di sottecchi Elisa. - Sai, riguardo ai
nostri piccioncini!!- terminò, facendola arrossire.
- Doveva sbrigare una faccenda, ma arriverà tra poco.- dissi
cercando di rassicurare Elisa che era diventata improvvisamente
preoccupata.
- Alice, potresti, per favore, dirmi la verità?- disse la
mia
sorellina sospirando. - Insomma, ho visto la faccia di Tanya dopo che
ho salutato Edward. Lo sapevo, non avrei dovuto farlo, ma Edward mi
aveva detto che non mi sarei dovuta preoccupare di lei, che ci avrebbe
pensato lui..-
- Infatti: è esattamente per questo che si è
assentato,
in questo momento starà parlando con Tanya per spiegarle la
situazione. Ormai lei non può farci più niente.-
le
spiegai.
- Esatto, deve farsene una ragione!!- continuò Rosalie.
- È meglio che vada a vedere come vanno le cose: forse
è
meglio per tutti se restiamo calmi.- sapevo quello che intendeva
Jasper: voleva percepire gli stati d’animo di Edward e Tanya,
ed
intervenire nel caso fosse stato necessario. Non avevo bisogno del suo
potere per capire che era preoccupato.
- Piccola, come fai anche solo a pensare di poter mangiare quella
robaccia?! Ha un odore schifoso!!- e bravo fratellone!, Emmett sapeva
sempre come fare per distrarre e far ridere Elisa. - Puzza peggio di
Jake!!-
- Ehi!! Questo non è affatto vero!! Eli, digli qualcosa tu,
io
sono in minoranza: è logico che ci prendo sotto.. uffa!-
dovevo
ammetterlo, certe volte Jacob sembrava proprio un cucciolotto.
- Emmett, smettila! Povero Jacob.. e poi, scusa, come fai a paragonare
un delizioso tramezzino, che mi ha preparato la tua dolce mogliettina,
con Jake? Sono due cose totalmente differenti.- disse lei tra una
risata e l’altra, mentre tentava di consolare il suo amico.
- Hai ragione, il tramezzino di Rose batte Jacob.. decisamente!!-
disse, facendo ridere tutti!! Era proprio il buffone di famiglia.
- Direi che c’è solo un modo per risolvere tutto
questo..
S-F-I-D-A!!- dissi imitando una cheerleader, seguita immediatamente da
Rose!
Elisa si coprì gli occhi ridendo a crepapelle, mentre mio
fratello e Jacob si scambiarono uno sguardo complice: secondo me non
aspettavano altro!! Che pazzi, erano peggio di me!!
Così Jacob si trasformò in un lampo in un grosso
lupo dal
pelo fulvo e iniziarono a giocare: non facevano mai sul serio, ma si
divertivano come due bambini.
Nel frattempo Rose ed io prendemmo posto accanto ad Elisa, che
smangiucchiava una mela. Di tanto in tanto ridacchiava quando Emmett si
lamentava della bava di Jake oppure quando si rincorrevano: almeno quel
siparietto l’avrebbe distratta dal pensiero di Edward e
Tanya.
Più cercavo di avere delle visioni su come sarebbe andata la
loro chiacchierata e meno ci riuscivo: certo che lo sguardo apprensivo
di Rose insieme a quello di mamma proprio non mi aiutava.. che rabbia!!
- Alice, immagino che tu l’abbia già visto, ma
volevo
dirti che Jacob mi ha informato che domani arriveranno i miei genitori
e quindi dovrei tornare a casa. Hanno telefonato stamattina alla nonna
dicendo che sarebbero arrivati domani in tarda mattinata,
perciò..- terminò esitante.
- Esatto, so tutto!!- dissi sorridendole. - Non sapevo che te lo avesse
detto Jake, perché non riesco a vedere le visioni su di lui,
ma
avevo visto che mi avresti informato.- mentii spudoratamente: in
realtà avevo avuto la visone di lei che diceva queste cose a
Edward. Ma poi, con la visione di Tanya e la decisione del mio
fratellino di andare a chiarire con lei, era cambiato tutto.. -
Comunque non ti devi preoccupare, perché domani ti
riporteremo a
casa, così potrai stare tutta la giornata con i tuoi
genitori:
è tanto che non li vedi. Devono mancarti molto.-
- In effetti mi mancano, ma ci sentiamo regolarmente, e poi ci siete
voi a tenermi compagnia!- disse, prendendo me e Rose per mano e
sorridendoci sinceramente.
- Domani dovremo riaccompagnarla di buon'ora, perché Edward
ha
ancora della roba a casa sua e dovrà liberare la stanza per
i
genitori di Elisa.- Rosalie aveva proprio ragione.
- D’accordo: quando gli altri ritorneranno, ci accorderemo
sul da farsi.- dissi mentre Elisa assentiva alle mie parole.
Betato da
Kumiko_Chan_
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
Grazie alle 39 persone che
hanno messo la FF tra i preferiti!!
Grazie alle 3 persone che
hanno messo la FF
tra quelle da ricordare!!
Grazie alle 56 persone che
hanno messo la FF
tra le seguite!!
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Capitolo 40 *** 39. Che giornata ***
P.O.V. Elisa
39.
Che giornata!!
Dopo aver salutato
Edward con un
piccolo bacio, andai con Esme per pranzare. Chissà come mai
Alice aveva bisogno di parlare con Edward in privato, senza la presenza
degli altri Cullen? La cosa era molto strana.
Così come mi
era sembrato
strano anche il comportamento di Edward durante il nostro bacio:
l’avevo sentito irrigidirsi e, quando si era allontanato da
me,
aveva subito guardato Tanya -forse la vampira aveva pensato qualcosa
che non gli era piaciuto. Boh, più ci pensavo e meno
riuscivo a
capirci qualcosa.
- Elisa cara, mi stai
ascoltando?- Esme mi riscosse dai miei pensieri ingarbugliati.
- Scusami tanto, Esme:
ero sovrappensiero.-
- Di nulla.- disse
sorridendo dolcemente. - Ti stavo solo chiedendo se preferissi dei
tramezzini oppure della pasta fredda.-
- I tramezzini andranno
benissimo.-
dissi poi, afferrando una busta di carta e ringraziandola; poi
raggiunsi Rose, Emmett e Jazz, che erano seduti su un plaid.
- Jazz sapresti dirmi
come mai la
tua dolce metà ha sequestrato Edward con così
tanta
fretta?- gli chiesi, speranzosa.
- Sinceramente.. non ne
ho la
più pallida idea. So solo che, da come si è
comportata
Alice, sicuramente ha avuto una visione e ci scommetto quello che vuoi
che Edward l’ha vista tramite i suoi pensieri. Comunque,
Elisa,
non ti devi preoccupare: loro fanno spesso così.-
- Il loro comportamento
è
estremamente fastidioso, ma ci farai l’abitudine. Anche
perché lo fanno solo per proteggere la famiglia, prima si
riuniscono per discutere delle loro percezioni e per interrogare
l’altro; ma poi alla fine finiscono per metterci al corrente
di
quello che è successo. Quindi, sul serio: non devi
preoccuparti.- mi spiegò Emmett.
Cercai di fare un
respiro profondo
per calmarmi: ci riuscii in parte con l’aiuto di Jasper, che
mi
sorrise complice, dopo di che iniziai a mangiare.
- Quindi fanno sempre
così? Ogni volta?- chiesi tra un boccone e l’altro.
- Ogni volta.- rispose
Rose con un sospiro.
- Anche quando
è qualcosa di pericoloso?- ero patetica, ma ero sinceramente
preoccupata.
- Allora, ragazzi, che
si dice? A
quest’ora vi credevo intenti a fare qualcosa di divertente,
invece state tutti intorno ad Elisa che mangia. Buon appetito,
signorina!!- Jacob pareva sbucato dal nulla.
Mi alzai per andarlo a
salutare e
lui mi accolse nel suo caldo abbraccio, sorridendo. I Cullen lo
salutarono e lo invitarono a sedersi con noi. - Dite la
verità:
vi sono mancato??- i ragazzi risposero sarcasticamente, ma comunque a
me era mancato.
- Ah, Eli, prima che mi
dimentichi:
tua nonna mi ha chiesto di riferirti un messaggio. Ha detto che domani
verso l’ora di pranzo arriveranno i tuoi genitori, ma che non
sa
per quanto si fermeranno.- meno male, una buona notizia ogni tanto!!
- Davvero? Che bello!!
Grazie, Jake,
è una bellissima notizia: è da quando sono qua a
Forks
che non li vedo più!!- ma poi mi voltai per osservare Rose:
aveva uno sguardo triste. Forse le dispiaceva interrompere il campeggio
così presto. - Ragazzi, per il campeggio mi dispiace: so che
con
questa mia richiesta rovinerò i vostri piani, ma domani
prima di
pranzo vorrei essere a casa.- mentre parlavo con Rose, vidi Jasper e
Jake parlottare piano: chissà cosa stavano confabulando?
- Forse era di questo
che Alice e
Edward dovevano parlare: se vuoi stare un po’ con i tuoi
genitori
non c’è niente di male. Troveremo una soluzione e
immagino
che non ci saranno problemi per riportarti a casa.- Rosalie
terminò sorridente per poi guardare alle sue spalle: mi
voltai
anche io, per vedere cosa stava guardando, e vidi Alice che camminava
verso di noi. Ma Edward non era con lei.
Così lo
cercai con lo sguardo
e lo vidi che andava verso Tanya. Rimasi un attimo senza respiro: non
capivo per niente il suo comportamento. Sentii distrattamente quello
che si stavano dicendo Alice e Jacob: il mio sguardo era fisso su
Edward, poi lui si girò nella mia direzione regalandomi uno
dei
suoi sorrisi da infarto. Mi tranquillizzai in parte, voltandomi verso
Jacob.
- .. Edward??
Finalmente ho avuto
buone notizie..- continuò, guardandomi con la coda
dell’occhio: mi ero persa qualcosa? - Sai, riguardo ai nostri
piccioncini!!- decisamente sì! Bene, adesso potevo
annunciare
che tra me e un pomodoro non ci fosse alcuna differenza in fatto di
colore!!
- Doveva sbrigare una
faccenda, ma
arriverà tra poco.- Alice tentò di
tranquillizzarmi, ma
io volevo delle risposte certe.
- Alice, potresti, per
favore, dirmi
la verità? Insomma, ho visto la faccia di Tanya dopo che ho
salutato Edward. Lo sapevo, non avrei dovuto farlo, ma Edward mi aveva
detto che non mi sarei dovuta preoccupare di lei, che ci avrebbe
pensato lui..- non mi lasciò finire.
- Infatti: è
esattamente per
questo che si è assentato, in questo momento
starà
parlando con Tanya per spiegarle la situazione. Ormai lei non
può farci più niente.- allora era per questo che
era
andato direttamente da lei: per fortuna!, io già stavo
pensando
al peggio.
- Esatto, deve farsene
una ragione!!- continuò Rosalie, attirando la mia attenzione
su di lei.
Ancora non mi
capacitavo di come
potesse preferire me a una come Tanya. Edward era decisamente un
vampiro pazzo!! Il mio vampiro pazzo..
Persa com’ero
nei miei
pensieri, nemmeno mi accorsi che Jasper se n’era andato. Con
quattro vampiri e un licantropo non potevo permettermi nemmeno un
minuto di distrazione!
- Piccola, come fai
anche solo a
pensare di poter mangiare quella robaccia?! Ha un odore schifoso!!-
ogni tanto Emmett se ne usciva con delle pazzie! Adoravo quella specie
di vampirorso-burlone. - Puzza peggio di Jake!!- terminò
sghignazzando.
- Ehi!! Questo non
è affatto
vero!!- sbottò Jake. - Eli, digli qualcosa tu, io sono in
minoranza: è logico che ci prendo sotto.. uffa!- povero
lupacchiotto!! Mi avvicinai a Jake, accarezzandogli un braccio per
rincuorarlo.
- Emmett, smettila!
Povero Jacob.. e
poi, scusa, come fai a paragonare un delizioso tramezzino, che mi ha
preparato la tua dolce mogliettina, con Jake? Sono due cose totalmente
differenti.- dissi, trattenendo a stento le risate: tutta la faccenda
era troppo divertente.
- Hai ragione, il
tramezzino di Rose
batte Jacob.. decisamente!!- non potemmo trattenerci e scoppiammo a
ridere sonoramente: anche Jacob rideva sotto i baffi.
- Direi che
c’è solo un modo per risolvere tutto questo..
S-F-I-D-A!!- urlò Alice.
La folletta era stata
colpita da un
momento di pazzia e aveva proclamato la sfida proprio come avrebbe
fatto una cheerleader: ovviamente Rose non si fece scappare
l’occasione di affiancare la sorella!!
Nell’insieme,
la scena era
talmente buffa che mi dovetti coprire gli occhi per il troppo ridere.
Non appena li riaprii, vidi Jacob sbucare dal folto degli alberi..
immaginai che fosse Jake: non lo avevo mai visto trasformato, ma quel
lupo dal pelo fulvo doveva per forza essere lui.
Era enorme, alto quasi
quanto
Emmett, e faceva paura! I due si prepararono allo scontro, ma doveva
essere tutta una farsa dal modo in cui Emmett sghignazzava.. e poi, non
credo affatto che Alice avesse ingaggiato questa
“sfida”
con l’intento di danneggiare uno dei due. Di tanto in tanto
ridacchiavo, tipo quando Emmett si lamentava della per i
“morsi” di Jake che gli lasciavano addosso la bava:
aveva
giurato che dopo si sarebbe fatto il bagno nel fiume!
Ovviamente Rose, che si
era seduta
accanto a me, disse che lo avrebbe aiutato: non avevo dubbi! Poi mi
volsi verso Alice, che aveva un’aria molto
concentrata:
forse cercava di avere una visione? Mah, valli a capire questi vampiri..
- Alice, immagino che
tu
l’abbia già visto, ma volevo dirti che Jacob mi ha
informato che domani arriveranno i miei genitori e quindi dovrei
tornare a casa. Hanno telefonato stamattina alla nonna dicendo che
sarebbero arrivati domani in tarda mattinata, perciò..-
sperai
che non si arrabbiasse, di solito non gradiva che le cose non andassero
come voleva lei.
- Esatto, so tutto!!-
disse
sorridente. - Non sapevo che te lo avesse detto Jake, perché
non
riesco a vedere le visioni su di lui, ma avevo visto che mi avresti
informato.- era tranquilla: beh, alla fine meglio così. -
Comunque non ti devi preoccupare, perché domani ti
riporteremo a
casa, così potrai stare tutta la giornata con i tuoi
genitori:
è tanto che non li vedi. Devono mancarti molto.-
- In effetti mi
mancano, ma ci
sentiamo regolarmente, e poi ci siete voi a tenermi compagnia!- sorrisi
prendendo per mano le due vampire: erano le mie migliori amiche,
chissà come avrei fatto senza di loro!!
- Domani dovremo
riaccompagnarla di
buon ora, perché Edward ha ancora della roba a casa sua e
dovrà liberare la stanza per i genitori di Elisa.- disse
Rosalie, seria.
- D’accordo:
quando gli altri ritorneranno, ci accorderemo sul da farsi.- decise
Alice, mentre io annuii.
Intanto Emmett e Jacob
avevano
optato per una tregua, così, mentre i due innamorati si
allontanavano, Jake si avvicinò ad Alice e me (era ancora
sotto
le sembianze di lupo) e si accucciò con un sospiro.
- Sei stanco?- lui mi
guardò
con i suoi occhioni e posò il suo grande muso sulle mie
gambe. -
Immagino che questo sia un sì.- dissi, accarezzandogli la
testa
pelosa.
- Direi che
è decisamente un
sì!- ridacchiò Alice, facendolo sbuffare. - Jake,
goditi
le coccole di Elisa finché sei in tempo, perché
quando
tornerà Eddy temo che le vorrà tutte per
sé...-
Jacob alzò il muso per poi leccarmi una guancia.
- E questo cosa vuol
dire?- dissi, spostandomi col busto per evitare un nuovo
“attacco”.
- Vuol dire che
finché non
arrivo ne approfitterà, così ti terrà
occupata.-
finalmente era tornato: feci per voltarmi verso di lui, ma mi
abbracciò da dietro dandomi un leggero bacio sulla guancia.
- Ti sono mancato?-
Betato da
Kumiko_Chan_
Il capitolo lo dedico
alla mia beta (che non so ancora come.. ma mi sopporta!!),
alla commentatrice di fiducia Saruxxa, a RenesmeBlack alla quale ho
promesso un capitolo extra (tranquilla non mi sono dimenticata!!) e
tutte le ragazze che mi hanno commentato: RenesmeeCurlyCullen,
barby_badgirl, AshG, fracullen, bella95, loli89, Vichi90, momo,
ornella, fabiolita, sweet_witch, Melody Potter, BellaCullen88
e c4rm3l1nd4. Grazie a tutte!!
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
Grazie alle 38 persone che
hanno messo la FF tra i preferiti!!
Grazie alle 2 persone che
hanno messo la FF
tra le ricordate!!
Grazie alle 56 persone che
hanno messo la FF
tra le seguite!!
|
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Capitolo 41 *** 40. Gelosia.. ***
Ciao a tutti!!!
Chiedo scusa per l'abominevole nonchè disonorevole
ritardo!! Lo so, lo so è solo colpa mia!! =(
Il capitolo che trovate postato l'ho finito di scrivere solo oggi, non
mi è mai capitato di scrivere un capitolo e di postarlo
senza
avere pronto il seguito. Ci ho messo molto tempo per sciverlo
perchè avevo perso l'ispirazione, tutto quello che scrivevo
non
mi sembrava abbatanza o abbastanza buono.
Se ne avete voglia lasciatemi un commento sono sempre curiosa di sapere
cosa ne pensate.
Grazie 1000 a tutti quelli che seguono questa specie di "storia"..
Buona lettura.. xD
Baciotti
_Sabry_
P.O.V. Edward
40.
Gelosia..
- Ti sono mancato?-
chiesi ad Elisa
dopo averle baciato una guancia, non avevo potuto fare di meglio
perché Jacob aveva ancora il suo testone peloso appoggiato
sulle
gambe della mia dolce umana.
- A costo di sembrare
smielata,
sì mi sei mancato. Perché non mi hai detto che
saresti
andato a parlare con Tanya?- sembrava preoccupata, e io che credevo che
i miei fratelli sarebbero riusciti a tranquillizzarla.
- Non volevo farti
preoccupare, ma
evidentemente non sono riuscito nel mio intento.- dissi sorridendole. -
Sai qualcuno mi ha informato che domani verranno a farti visita i tuoi
genitori, quindi immagino che dovrò liberare la stanza dalle
mie
cose e riportati a casa sana e salva. Se ti va posso anche farlo
adesso, non è necessario partire domattina.- Elisa scosse il
capo guardando la testa di Jacob e continuando ad accarezzarla.
Sembrava totalmente assorta nei suoi pensieri forse nemmeno mi
ascoltava. - Eli, tesoro mi ascolti?- le dissi spostandole i capelli
dietro la spalla e inspirando il suo profumo.
- Sì, ti
ascolto.. solo che.. com’è andata con Tanya?- ecco
dove voleva andare a parare!
“Eddy,
io vado a fare un giretto così recupero anche i miei
vestiti.
Anche la nana si sta allontanando. A dopo.”
Pensò il mio migliore amico alzandosi per lasciarci un
pochino di privacy.
- Abbiamo parlato.-
dissi prendendo
posto di fronte ad Elisa. Le presi una mano tra le mie accarezzandola
dolcemente per rassicurarla. - Le ho spiegato come stanno le cose tra
di noi, quello che provo per te e che con un po’ di fortuna
ed
impegno da parte mia potresti ricambiarmi.- la vidi esitante.
Alzò lo sguardo su di me e tentò di parlare ma la
anticipai.
- E sai lei cosa mi ha
risposto?- Elisa scosse la testa dimentica di quello che voleva dirmi.
- Che si vede
chiaramente che sei
già innamorata di me e solo io, sciocco vampiro, non me ne
sono
ancora accorto! Io non voglio metterti fretta immagino che tutta questa
faccenda ti intimorisca ma io sono qui per te..- lei sorrise finalmente
e si gettò tra le mie braccia con slancio.
- Meno male!! Quindi
non è
più arrabbiata con me?- disse mentre con una mano mi
accarezzava
i capelli sulla nuca mentre l’altra mano era appoggiata sulla
mia
spalla destra. - Comunque immaginavo che si vedesse
ciò
che provo per te, anche Jacob se n’era accorto. -
d’istinto
la strinsi di più a me.
- Diciamo che non ha
propriamente
gradito il fatto che ci siamo scambiato dolci effusioni in pubblico.
Come sai per nostra natura siamo molto impulsivi: la rabbia e la
gelosia l’hanno mandata fuori dai gangheri.- la scrutai
attentamente probabilmente stava pensando a come comportarsi per non
irritare Tanya.
Le accarezzai il viso
per tranquillizzarla e le sorrisi.
- D’accordo
allora fin quando
saremo in pubblico mi asterrò dallo starti troppo vicino.-
mi
sorrise maliziosa portando le sue mani calde sul mio petto e mi spinse
leggermente lontano da lei.
Non mi stava affatto
bene la sua
proposta, con uno scatto veloce afferrai Elisa per i fianchi portandola
a sedere sulle mie gambe.
- No, io non credo che
sia una buona
idea.- dissi appoggiando la mia fronte contro la sua. Le sue mani
tornarono a giocare con i miei capelli ed io accentuai la presa su di
lei, che si rilassò in un istante.
- Non capisco come fai
ad averla
sempre vinta tu.- sussurrò persa nel mio sguardo, mi piaceva
più del lecito saperla il mio potere, la guardai con fare
innocente come se non capissi il senso della sua affermazione. - E va
bene, sono disposta a scendere a compromessi.- mi avvicinai quel tanto
che bastava per catturare le sue labbra.
Il sole era quasi
tramontato
completamente, noi eravamo seduti intorno al falò.
Ovviamente
alla mia famiglia non serviva a nulla ma Elisa sarebbe rimasta al
caldo. La osservai con la cosa dell’occhio mentre si
stringeva di
più nella sua giacca.
- Hai freddo?- lei mi
sorrise cercando la mia mano e stringendola.
- No, tranquillo e poi
a riscaldarmi c’è già il fuoco.-
- E poi se non le
bastasse il fuoco ci sono sempre io!- disse Jacob avvicinandosi ad
Elisa, lei si voltò ridacchiando.
Comprendevo
perfettamente il senso
ironico delle parole di Jacob ma non potei fare a meno di digrignare i
denti e mostrarmi aggressivo verso di lui; il motivo di tutto
ciò? Semplicemente perché lo vidi allungare un
braccio
intorno alle spalle della mia Elisa.
“Hey, che ti prende
amico?” pensò Jacob fermando il
braccio prima che raggiungesse la spalla di Elisa. “Non avrai mica
intenzione di staccarmi un braccio! Ed, stavo solo
scherzando!”
Cercai di
tranquillizzarmi, tutti i
miei parenti si erano accorti del mio cambiamento ed ora anche Elisa
che si era girata verso di me dopo aver visto l’espressione
seria
del lupo.
- Edward tutto ok?-
chiese lei accarezzandomi una guancia.
- Sì tutto
bene.- dissi scostante alzandomi e mormorando un
“scusate” lasciai il falò.
Mi allontanai
velocemente ma sentivo lo sguardo di Elisa perforarmi la schiena.
Continuavo a chiedermi
il motivo del
mio comportamento eppure conoscevo perfettamente i sentimenti di Jacob
per Elisa, lui la vedeva unicamente come un’amica, ma era
bastato
solo un gesto appena più intimo del solito a far scattare la
bestia gelosa e possessiva che alberga dentro di me. Era bastato
così poco per mostrare il lato meno nobile del mio essere.
Non appena fui
abbastanza lontano
dall’accampamento iniziai a correre: mi serviva per non
pensare,
per allontanare il senso di vergogna per il come mi ero comportato.
Vergogna verso Jacob:
il mio
migliore amico si era visto quasi attaccato da me, non riuscivo a
capire l’istinto che mi aveva guidato. E vergogna verso i
miei
famigliari che erano stati costretti ad assistere alla scena, riuscivo
persino a rivedere la scena che avevo letto nelle menti di tutti.
Ma soprattutto avevo
paura. Paura
per Elisa, che si fosse spaventata nel vedere la mia reazione al gesto
di Jacob; paura per quello che potrebbe pensare ora di me, ma
essenzialmente temevo che potesse avere paura di me. Elisa..
Quando mi fermai mi
resi conto di essere in riva al ruscello dove ero stato solo poche ore
prima con lei: la mia amata.
Colei che mi faceva
sentire
nuovamente umano, capace di provare sentimenti tanto profondi; lei che
mi faceva nascere in me la voglia di essere ancora migliore per lei,
d’ora in poi avrei fatto qualsiasi cosa per meritare il suo
amore: io che ormai l’amavo più di me stesso.
Lentamente, senza
fretta tornai sui miei passi.
Dovevo scusarmi con
Jacob, spiegare ai miei famigliari cosa era successo ma soprattutto
chiarire con Elisa.
“Eddy?? So che mi stai
sentendo..” la solita Alice. “Beh,
volevo solo farti sapere che Jacob è dovuto rincasare anche
perché Sam aveva bisogno di lui, Elisa è andata
nella sua
tenda era stanca e direi proprio che stia dormendo. E per quanto
riguarda noi non ti devi preoccupare, possiamo capire quello che hai
provato. E Jazz dice che se non riesci a controllarti ti
farà da
Vampy-sitter!!” non riuscii a trattenere una
risata, il
nostro legame era tanto profondo che sapeva esattamente come prendermi
anche quando capitavano certi inconvenienti. “Scherzavo,
ovviamente Jazzino non ha detto niente di simile ma sapevo che ti avrei
fatto sorridere, perciò..” sbucai
dagli alberi e
mormorai un “grazie sorellina” per poi sorriderle e
mi
diressi direttamente verso la tenda di Elisa.
Entrai furtivamente,
percepivo i suoi respiri lenti e profondi; quindi ero sicuro che
dormisse.
Ne ebbi la certezza
quando, dopo
aver richiuso la tenda alle mie spalle, la guardai. Era completamente
avvolta nel sacco a pelo, i capelli ricadevano disordinati sul cuscino
e le labbra erano leggermente schiuse. Mi avvicinai fino a sdraiarmi
accanto a lei, come avevo fatto la stessa mattina, le scostai una
ciocca di capelli che le ricadeva sul viso. Forse percepì
quel
leggero movimento, inconsapevolmente cercò la mia mano e
lasciai
che l’afferrasse.
- N-non.. andartene..-
sospirò corrugando le sopracciglia. Sperai che sognasse di
parlare con me.
- Non ho intenzione di
andare da nessuna parte.- le risposi e lei sorrise nel sonno.
Restai ore a guardarla
dormire, non volevo disturbare il suo sonno ma desideravo scusarmi.
- Edward?- Elisa
sbatté le palpebre più volte tentando di carpire
la differenza tra sogno e realtà.
- Sono qui.- dissi solo
accarezzandole una guancia. Non si ritrasse a quel contatto ma al
contempo rimase impassibile, confusa. Poi si sedette ed io la imitai
fronteggiandola.
- Te ne sei andato..-
proferì
dopo diversi minuti. Passandosi una mano tra i boccoli disordinati. -
Cioè.. insomma stavi per attaccare Jake! Edward, io..
perché?? Cos’ho fatto??- chiese preoccupata. Alzai
le mani
con i palmi rivolti verso di lei per farle capire che non volevo farle
alcun male, non volevo spaventarla più di quanto non lo
fosse
già.
- Elisa ti prego
calmati, capisco
che tu possa essere spaventata da me ma non voglio farti del male come
non avevo intenzione di farne a Jacob!- dissi dispiaciuto.
- Non ho paura di te
sono solo
preoccupata per te!! Come fai a non capire!!- disse lei prendendo le
mie mani e intrecciando le nostre dita.
- Io.. scusa, insomma
pensavo di
averti spaventato non mi avevi mai visto scattare in quel modo e, a
dire il vero, non mi era mai capitato.- abbassai lo sguardo non ce la
facevo a sostenere lo sguardo preoccupato e comprensivo di Elisa. - Ma
sono fermamente convinto che se Jacob non si fosse tirato indietro o se
ci fosse stato qualcun altro al suo posto non so se sarei riuscito a
trattenermi.-
- Guardami Edward.-
sollevai lo
sguardo trovando la mia bellissima umana che tentava di rassicurami. -
Io credo che dobbiamo lavorare su questa tua gelosia, perché
è di questo che si tratta vero?- mi limitai ad annuire, non
potevo dirle del senso di possesso che provavo nei suoi confronti, io
già la consideravo MIA. Il desiderio prepotente di saperla
mia
in ogni senso possibile si accendeva in me ogni volta che le stavo
accanto, e in quel momento fui consapevole che ben altri desideri si
stavamo facendo largo dentro di me: noi due, soli in quella tenda,
peccato che al di fuori della tenda fossimo tutt’altro che
soli.
Calma Edward, concentrati. Devi farti perdonare per il tuo
comportamento di prima. Anche se io un’idea sul come fare
pace ce
l’avrei.. BASTA!!
- Con me puoi parlare,
cosa
c’e che non va?- mi ritrovai con lo sguardo piantato sul
fondo
della tenda appena Elisa aprì bocca. - Capisco che
ripensando a
quello che è successo tu possa sentirti ancora arrabbiato,
me ne
sono accorta perché i tuoi occhi.. sì insomma
sono
diventati quasi neri.- immediatamente tornai a guardarla. -
Sì,
neri.- sorrise appena. - Non so per quale strano motivo ma non riesco
ancora ad avere paura di te. Anzi temo di trovarti ancora
più
sexy!- disse arrossendo e chinando la testa. Sorrisi, se sapesse il
motivo del mio sguardo.. altroché rabbia, il mio era
desiderio
allo stato puro.
- Comunque, prima del
falò mi
hai spiegato il motivo della reazione di Tanya ed io, non appena ho
visto la tua reazione nei confronti di Jake, ho capito che ti era
successa la stessa cosa. Perciò non sono arrabbiata con te e
nemmeno ti temo. Quindi per favore, la prossima volta preferirei che ne
parlassi con me, non voglio che ti allontani come hai fatto oggi.-
Elisa non aveva tutti i torti, ero stupito dal fatto che la mia umana
mi conoscesse così bene. Carlisle aveva ragione quando
diceva
che era una buona osservatrice, aveva un’ottima memoria ed
era
intelligente. Per ora a parte il fatto di essere testarda non riuscivo
a trovarle altro difetto.
- Ti chiedo scusa, hai
ragione non
dovevo andarmene. E’ solo che mi sono comportato male e non
volevo sentire cosa gli altri pensassero di ciò che avevo
fatto.
Mi sono sentito così vulnerabile, così..
maledettamente
umano!- ringhiai frustrato.
- Edward è
tutto ok..
tranquillo.- disse Elisa accarezzandomi una guancia e invitandomi a
sdraiarmi accanto a lei. Mi lasciai guidare per poi farmi avvolgere nel
suo caldo abbraccio.
Sospirai tentando di
calmarmi, Elisa
non lasciava che il suo sguardo cioccolatoso si allontanasse dai miei
occhi, probabilmente ancora neri. Le sistemai il sacco a pelo in modo
che fosse coperta fino alle spalle e stranamente non
protestò,
infine l’abbracciai stringendola di più a me
mentre lei
continuava ad accarezzarmi il viso e i capelli: tentava di calmarmi e
ci stava riuscendo benissimo, se fossi stato un gatto avrei iniziato a
fare le fusa da un pezzo!
- Va un po’
meglio?- chiese appoggiando la sua fronte alla mia.
- Mnh mnh..- mugugnai
in risposta
perso il quel contatto. - Dimmi la verità, sei piuttosto
stanca
ma tenti di stare sveglia, perché?-
- Solo
perché voglio che tu
stia bene, che ti renda conto che non hai fatto nulla di male e
perché non ti sei ancora fatto perdonare.- sorrise
maliziosa. -
In fondo mi hai lasciata in pasto a un licantropo e a un folto clan di
vampiri!- era adorabile quando metteva su quel buffo broncio.
- Hai ragione ancora
non mi sono
fatto perdonare..- accennai annullando la distanza tra i nostri visi.
Bastò poco per riaccendere il desiderio di lei che con
fatica
avevo tentato di far calmare dentro di me, ora ero centro che si
sarebbe accorta del vero motivo che celavo dietro al colore dei miei
occhi. Il nostro bacio fu più audace degli altri scambiati
durante la giornata, ma grazie al mio autocontrollo riuscii a fermarmi
in tempo.
- Non riesco ad
immaginare lo sforzo
titanico che ci sia dietro al semplice distacco.- disse Elisa col fiato
corto mentre con le mie labbra accarezzavo il suo collo, lentamente
percorrevo il tratto dalla mascella alla clavicola. - Se dipendesse da
me non credo che smetterei mai di baciarti..- era il momento delle
confessioni?
- Nemmeno io vorrei mai
smettere,
non sono ancora totalmente abituato alla fragranza del tuo sangue ma
questa non è l’unica variante in gioco, ci sono
altre cose
che mi distraggono di te, altre cose che mi attraggono a te.- terminai
criptico come mio solito.
- Ma ora che abbiamo
fatto pace è ora di dormire, ti prometto che
starò qui, chiudi gli occhi.- le sorrisi.
Come avevo immaginato
il suo sguardo
era confuso per le parole di poco prima, ma fece come le avevo chiesto.
Chiuse gli occhi, inevitabilmente stanca, baciai le sue palpebre chiuse.
- Sogni
d’oro, amore mio.-
Quel mattino la lasciai
riposare un
po’ di più, se lo meritava dato che per colpa mia
aveva
perso preziose ore di sonno per ben due notti consecutive.
Jacob aveva detto ad
Elisa che i
suoi genitori sarebbero arrivati per l’ora di pranzo
perciò permisi che le braccia di Morfeo cullassero la mia
umana
fin verso le 10 del mattino poi mi apprestai a svegliarla nel modo
più dolce possibile, regalandole mille baci sulla sua pelle
calda: in viso, lungo il collo fin dove mi era accessibile.
Mentre compivo la mia
opera potei
sentire quando il suo cuore decise di aumentare i battiti e, con un
respiro profondo, il mio miracolo personale aprì i suoi
bellissimi occhi color cioccolato.
- Buongiorno.- le feci
il sorriso sghembo che sapevo piacerle tanto.
- ‘Giorno,
sai che un
risveglio così potrebbe essere considerato illegale?-
ridacchiai
e io che pensavo che le potesse far piacere. - Non fraintendermi non
sto dicendo che non mi sia piaciuto, anzi, ma potrebbe essere
pericoloso per la mia salute.- ridacchiò anche lei. - Poi
con
quel sorriso.. di la verità volevi attentare alla mia vita!-
terminò scoprendosi le braccia e intrecciando le dita ai
miei
capelli.
- No, niente di tutto
ciò volevo solo svegliarti dolcemente, in modo piacevole.
Forse non ci sono riuscito?-
- Il modo era
senz’altro
piacevole, il problema è che non so se sono ancora sveglia
magari siamo ancora in uno dei miei sogni..- ci sorridemmo complici.
- Allora forse mi devo
impegnare un
po’ di più.- dissi impadronendomi delle sue
labbra,
attirandola sempre più vicino a me.
- EMNH, EMNH..- chi era
che disturbava, adesso?!?
“Edward
Anthony Masen Cullen!! Fai uscire immediatamente quella povera umana da
quella tenda prima che venga IO dentro a prenderla di prepotenza, non
vorrai mica farla arrivare in ritardo a casa, non è
così??”
Mi allontanai
leggermente da Elisa
sedendomi poi non riuscii a trattenere un basso e flebile, almeno
così pensavo, ringhio puntando il mio sguardo verso
l’apertura della tenda. Lei si sedette accanto a me posando
una
mano sul mio petto, proprio dove era nato il rumore scatenato dalla mia
frustrazione, non si riusciva mai a stare un momento in pace!!
- Cosa
c’è??- chiese.
- Mia sorella, e sai di
quale sto
parlando, pensa che se non faccio immediatamente uscire la MIA povera
umana dalla tenda, sarà costretta a venirla a prendere.-
dissi
continuando a fulminare la persona che stava fuori dalla tenda. Con un
braccio circondai i fianchi di Elisa, sarebbe stata sua la scelta di
cosa fare né io né Alice dovevamo imporle niente.
- Bene, allora la TUA
umana ha
deciso che vuole starsene altri cinque minuti al calduccio nel suo
sacco a pelo per farsi coccolare e per coccolare il suo ragazzo
vampiro!- disse schioccandomi un bacio sulla guancia.
“Ma
bravi schieratevi contro di me!! Poi però non dire che non
ti avevo avvertito, Edward!!”
Non mi preoccupai
più di
tanto anche perché Alice era solo arrabbiata, ed io avevo
altro
a cui dedicarmi; la mia umana, lei stessa si era definita
così..
potevo essere più felice??
Capitolo non betato
Grazie anche a chi legge
soltanto!! XD
Grazie alle 40 persone che
hanno messo la FF tra i preferiti!!
Grazie alle 2 persone che
hanno messo la FF
tra le ricordate!!
Grazie alle 62 persone che
hanno messo la FF
tra le seguite!!
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