il filo d' argento [ASH & MARY LYNNETTE]

di irytvb
(/viewuser.php?uid=99090)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** baci e calci negli stinchi ***
Capitolo 2: *** bruschi risvegli e nasi rotti... ***
Capitolo 3: *** cosa?!? ***
Capitolo 4: *** incontro... ***
Capitolo 5: *** iniziano i guai... ***
Capitolo 6: *** lacrime che bruciano ***
Capitolo 7: *** silenzi e pareti bianche ***
Capitolo 8: *** per sempre ***



Capitolo 1
*** baci e calci negli stinchi ***


I baci e calci negli stinchi

POV ASH

ERO SEDUTO COMODAMENTE SU UNA POLTRONA, NELLA CASA DI THIERRY, AD ASCOLTARE DISTRATTAMENTE QUEL CHE PROGRAMMAVANO PER TROVARE GLI ALTRI TRE POTERI SELVAGGI.
MI ERO UNITO AL CIRCOLO DELL' ALBA, TUTTO PER AMORE DELLA MIA ANIMA GEMELLA.
ERANO TRE MESI CHE NON CI VEDEVAMO, DA QUANDO CI ERAVAMO SALUATATI A BRAIR CREECK.
SENTIVO COME UN VUOTO, CHE MI INGHIOTTIVA MAN MANO CHE IL TEMPO PASSAVA.
TRA NOVE MESI AVREI POTUTO RIVEDERLA, ABBRACCIARLA, E RACCONTARLE DI TUTTI I DRAGHI CHE AVEVO UCCISO PER LEI.
PER MARY LYNNETTE.
IL SUO NOME ERA COME UNA PUGNALATA NEL PETTO, ANCHE SE SOLTANTO LO PENSAVO SENTIVO IL MIO RESPIRO MOZZARSI.
DELLE VOLTE, IL FILO D' ARGENTO CHE CI UNIVA, (CHE UNIVA TUTTE LE ANIME GEMELLE,) VIBRAVA, ED IO SENTIVO CHE LEI MI PENSAVA.
IN QUEI TRE MESI CHE AVEVO PASSATO IN SUA ASSENZA, QUELLI ERANO I MOMENTI PIU' BELLI.
ED ERO COSCIENTE CHE TUTTO QUESTO ERA PATETICO.
IO, LA LAMIA MODELLO, CHE NON SI CURAVA DEGLI UMANI, CHE LI CONSIDERAVA PARASSITI, IO ERO
L' ANIMA GEMELLA DI UN UMANA.
E NE ERO FELICE.
NON SAREI MAI RIUSCITO A PENSARE DI CONTINUARE LA MIA VITA SENZA DI LEI.
LA MIA STELLINA.
FORZA aSH, ANCIRA NOVE MESI, SOLO NOVE MESI...
GEMETTI PIANO. NOVE MESI ERANO UN ETERNITA'.
NON SAREI MAI RIUSCITO A SOPRAVVIVERE ANCORA NOVE MESI. ERA IMPOSSIBILE.
"ASH? ASH?" GILLIAN MI CHIAMAVA.
"SI?" RISPOSI CORTESE, SORRIDENDOLE.
ERO AFFEZIONATO A GILLIAN, POICHE'ERA STATA LA MIA PRIMA AZIONE BUONA.
L' AVEVO SALVATA ALL' IRIS NERO.
ERA UN PASSO VERSO MARY LYNNETTE.
"ASH, HAI CAPITO?" MI CHIESE  thierry.
thierry era la persona che mi capiva di piu'.
QUANDO HANA, LA SUA ANIMA GEMELLA, ERA MORTA, (PER CAUSA SUA,) LUI AVEVA ASPETTATO PER SECOLI, FINCHE'QUESTA NON SI ERA REINCARNATA.
IO NON CI SAREI MAI RIUSCITO.
"NO, STAVO PENSANDO AD ALTRE COSE..." RISPOSI, UTILIZZANDO QUELLO CHE ORMAI ERA IL FANTASMA DEL MIO VECCHIO ORGOGLIO.
"NILSON HA DETTO CHE CE' UNA PERSONA PER TE"
"OH... CHI?"
"HA DETTO CHE NON LO VUOLE DIRE... HA DETTO SOLO CHE VUOLE INCONTRARTI..."
"FATELA ENTRARE"DISSI AUTOREVOLE, MENTRE IL FILO D' ARGENTO CHE COLLEGAVA ME ALLA MIA ANIMA GEMELLA VIBRAVA.
MARY LYNNETTE MI STAVA PENSANDO... OPPURE ERA VICINA...
PROVAI A REPRIMERE IL MOTO DI SPERANZA CHE MI INVASE, SAPENDO CHE MI SAREI FATTO DEL MALE.
NUTRIVO IL DESIDERIO CHE FOSSE LEI LA PERSONA CHE ASPETTAVA FUORI DALLA PORTA...


POV GILLIAN

la porta si apri' rivelando una bella ragazza alta, con i capelli scuri e lunghi, e dei bellissimi occhi blu.
Mi voltai verso Ash, che aveva gli occhi di un bellissimo verde smeraldo, e le labbra piegate in un sorriso che non gli avevo mai visto sul volto.
poi ando' verso la ragazza, e la bacio'.
avrei potuto scommettere un braccio su chi fosse la ragazza appena arrivata: Mary Lynnette.

POV ASH

SEI QUI.
SEI QUI.
SEI QUI A LAS VEGAS!
PER ME.
NON RIUSCIVO A PENSARE AD ALTRO, MENTRE LA BACIAVO.
LEI ERA QUI.
PER DAVVERO!
ERA QUI PER ME.
MI SEI MANCATA, PENSAI, CONVINTO CHE LEI MI AVESSE SENTITO.
anche tu mi sei macato... ti amo.
IL SUO MESSAGGIO MI ARRIVO' CHIARO DENTRO LA TESTA, RENDENDOMI FELICISSIMO.
NON ME LO AVEVA MAI DETTO.
ANCHE IO TI AMO STELLINA.
LE DISSI CON IL PENSIERO.
MI SEMBRAVA IMPOSSIBILE CHE UN TEMPO AVEVO ODIATO LA CONNESSIONE TRA DI NOI. ADESSO ERA UNA DELLE COSE PIU' BELLE DELLA MA VITA.
ehm ehm...
MARY LYNNETTE SI STACCO' DA ME, RICORDANDO CHE C' ERANO ALTRE PERSONE NELLA STANZA.
LA MIA STELLINA ERA SEMPRE STATA UN PO' TIMIDA.
MI DISSE A BASSA VOCE.

MARY LYNNETTE SORRISE, E MI DIEDE UN CALCIO NEGLI STINCHI.
AHIA CHE MALE!
CHIESI DOLORANTE, GUARDANDOLA DI TRAVERSO.

LA GUARDAI SCIOCCATO.
LA MIA ANIMA GEMELLA ERA DA RICOVERARE IN MANICOMIO...
E ERA ANCHE TROPPO MANESCA.
MA IO L' AMAVO COSI' TANTO... E LEI ADESSO ERA QUI.
CON ME.
QUESTO ERA L' IMPORTANTE.

^IL MIO ANGOLETTO^

OH FINALMENTE HO SCRITTO IL PRIMO CAP... MA LA STORIA NON FINISCE QUI!!!! SE AVETE BUON CUORE RECENSITE PERFAVORE!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** bruschi risvegli e nasi rotti... ***


 

You’ll be my number one girl
Always making time for you
I’m a tell you one time (girl I love, girl I love you)
I’m a tell you one time (girl I love, girl I love you)

la radio sveglià suonò, ed Ash si trovò ad inveire contro sè stesso.

era stato un sogno! un maledetto sogno! Mary lynnette non era lì con lui.

scagliò la sveglia incriminata contro il muro, con tanta forza da romperla.

forse a causa del fracasso causato da lancio si affacciò alla camera Quinn, che venne molto elegantemente mandato a quel paese insieme alla sveglia, ed ai sui sogni.

quando il povero vampiro provò a ribattere qualcosa venne fermato dalla porta chiusa di botto, lasciandoli per ricordo una gran botta sul naso.

POV QUINN

Ash... al solo sentir nominare quel nome gli veniva una voglia inspiegabile di rompergli il naso, come lui aveva rotto il suo.

drigrignò i denti.

solo ieri era allegro e si proponeva per tutte le missioni che proponeva Thierry, mentre adesso... adesso arrivava a spaccare sveglie e nasi.

lunatico a dir poco.

ok, la sua anima gemella era lontana, ok, era un po' depresso...aveva manie suicide, ma.... a tutto c' era un limite! per l' amor del cielo, gli aveva spaccato il naso!

il suo bellissimo, drittissimo, incantevole naso!

quinn grugnì mentre si guardava allo specchio per tamponare il sangue che fuoriusciva... fortunatamente era un vampiro e sarebbe guarito in fretta... ma era un danno morale! e Jhon Quinn non dimentica chi ferisce il suo orgoglio...

sorrise alla sua immagine riflessa, mentre un piano vendicativo prendeva forma nella sua mente contorta...

Ash avrebbe avuto una bella sorpresa, quando sarebbe uscito dalla sua camera.

una bellissima sorpresa.

POV ASH

dire che ero irritato era un eufemismo.

dopo essermi infilato la camicia uscii dalla camera, incontrando Quinn, che aveva un brutto sorriso sulla faccia... un sorriso che mi irritava particolarmente.

e quella mattina ero già abbastanza irritato di mio, senza che Jhon avesse una delle sue idee geniali, l' ultima delle quali mi aveva portato a lasciare la mia anima gemella prima del tempo. mi aveva dato solo una settimana! una sola!

sentivo la rabbia montare dentro di me, e mi imposi di contare fino a venti, prima di fare qualcosa di impulsivo, come infilare un picchetto di legno nel suo petto.

uno, due, tre, quattro, cinque, sei, set... crack.

proprio così. un solo rumore: crack.

ed il mio naso era irrimendiabilmente rotto.

Quinn mi aveva tirato una padellata sul naso.

questa volta l' avrei ucciso.

"John Quinn...sei morto." sibilai, calmo, mentre mi avventavo contro di lui, che rideva di gusto.

gli avrei strappato quel sorriso a furia di picchettate nel petto, mi ripromisi.

ma venni interrotto da Thierry, che era sconvolto per il fatto che rincorrevo quinn con un paletto tolto dalle scale. come se fosse una cosa tanto anormale!

lui mi aveva rotto il naso!

"non capisco cosa avi passi per la testa! c' è una missione da affrontare, e voi vi rincorrete per azzuffarvi? vi voglio pronti tra un ora davanti al jet privato, dobbiamo andare a Briar Creeck, c' è un vampiro che sta seminando il caos... Dorian Redfern... Ash, se non sbaglio dovrebbe essere tuo parente..."

ero sbiancato, e ne ero consapevole. andavamo a Briar Creeck! dove c' era la sua stellina.... ma c' era anche...

"è mio padre." sussurrai.

"oh...e se non sbaglio in quella cittadina c' è anche la tua anima gemella, giusto? magari è venuto lì per lei... magari ha scoperto tutto!!"

inutile dire che io impallidii ancora di più. se avesse scoperto di Mary Lynnette... non volevo nemmeno pensare a cosa le avrebbe fatto. ma se le fosse successo qualcosa l' avrei saputo, vero? forse no... non sentivo il filo d' argento da un paio di settimane... ma non voleva dire niente... andai nel panico.

"ehi, calma... magari è là per le tue sorelle... o per controllare la faccenda dei Lovett..." Quinn cercò di calmare me e Thierry.

se non mi avesse appena rotto il naso l' avrei ringraziato.

"tra venti minuti al jet!" ordinai andando nella mia stanza, a preparare le valige.

un ora e venti minuti dopo....

ero un fascio di nervi mentre atterravamo.

premurandomi di prendere il paletto di legno scesi velocemente dall' aereo, iniziando a correre verso la casa delle mie sorelle, la vecchia casa di zia Opal.

arrivai in pochi secondi, spalancando la porta all' improvviso.

erano tutti lì.

Rowan, Kestrel,Jadee Marck.

di Mary Lynnette non c' era traccia. fui assalito dal panico.

"dov'è? dov' è MARE?"

FU Rowan a trovare il coraggio di rispondermi.

"Ash... Mare è all' ospedale."

il mondo mi cadde addosso, comprimendomi, e non facendomi vedere altro che buio.

^il mio angoletto^

povero Ash!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

grazie a che ha letto, ie ne sono veramente grata !!

x vi vanish_

grazie per i complimenti... sono onorata che tu abbia letto la mia ff nonostante tu legga solo hp e twilight! grazie!! perfavore continua a recensireeeeee

x lunacullen

grazie per i complimenti, non ti proccupare, non mi passerà nemmeno per l' anticamera del cervello di smetterexd

1 baci8

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** cosa?!? ***


POV ROWAN

"oh, per tutte le dee perchè è svenuto?" chiese Kestrel, esasperata.

"secondo voi sta male?" chiesi, preoccupata, mentre con l' aiuto di jade trascinavamo Ash al divano più vicino.

"rowan, sei troppo gentile... secondo me è svenuto perchè non si nutre da un po.. guardate come è pallido..." rispose Jade, osservando il fratello.

"ash? ash? sei qui?" chiese una voce profonda, vagamente preoccupata.

"chi è?"

"sono quinn Rowan."

ed andai ad aprire.

"dov' è Ash?"

"lui... è svenuto..."

"cosa?!? e perchè?"

"non lo so, guarda!" gli dissi, indicandolo.

"gli ho detto che Mary Lynnette era in ospedale, ed è svenuto..."

"è caduto come una pera cotta!" disse Kestrel, ridacchiando crudelmente.

"è NORMALE CHE SIA SVENUTO! " esclamò quinn, agitato.

"la sua anima gemella è in ospedale... come sta Mary Lynnette? è ancora viva?" ci chiese ancora Quinn.

"viva? in che senso..." rispose Jade, iniziando a preoccuparsi.

"oh mio dio, è morta? e non mi avete detto niente?" chiese Marck, preoccupato.

"Quinn, cosa stai dicendo?"

il vampiro si guardò intorno, incredulo.

"ripeto: perchè Mary Lynnette è all' ospedale'? Dorian che cosa le ha fatto? "

"Dorian?" chiesi preoccupoata al senitr nominare il nome di nostro padre.

"perchè nostro padre dovrebbe fare qualcosa a Mary Lynnette, se non la conosce nemmeno?" chiese Kestrel.

"m-mi state prendendo in giro?"

"no quinn, è che non capisco, Mary Lynnette è all' ospedale a fare degli esami del sangue." gli risposi, gentile.

"c-cosa?"

^il mio angoletto^

tadan! colpo di scena!

lo so, lo so questo cap è breve, ma con il prossimo mi farò perdonare, prometto!

x iosnio90

sono contenta che tu abbia trovato la ff.. e spero lascerai un commento anche a questo cap, nonostante sia corto!

ormai ci troviamo sempre, eh? io non mi lamento però.... spero ti sia piaciuto il cap!

x lunacullen

non ti preoccupare, Mary lynnette è viva e vegeta... per adesso...

grazie per aver recensito!!!

 

1baci8

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** incontro... ***


 

 

pov Ash_

"ma e' possibile che in... quanto? due ore?  che vi lascio sole mi mettete al tappeto la mia anima gemella e sull' orlo di una

crisi isterica Quinn? vi sembra normale?!?" quella voce... quella voce cosi' infuriata poteva essere solo di una persona... provai

il fortissimo impulso di aprire gli occhi e vedere finalmente Mary Lynnette.

perche' quella voce poteva appartenere solo a lei.

pero' tenni chiusi gli occhi, un po' perche' mi girava ancora la testa, un po' perche' sentii la sua piccola mano infilarsi tra i miei capelli.

"non e' colpa nostra se si e' rammollito! dai, nemmeno Rowan sviene perche' una e' all' ospedale!" si difese Kestrel, mentre Rowan

emetteva un sibilio infastidito.

non diedi peso alle parole di mia sorella, perche' la mano che prima era nei mie capelli ora mi accarezzava il volto, con delicatezza.

"io non sono sull' orlo di una crisi isterica!" esclamo' accorato Quinn.

oh, allora c' era anche lui.

mary Lynnette sbuffo', irritata.

"come mai siete qui?" chiese curiosa Jade.

anche se non riuscivo a vederla avrei scommesso tutto il patrimonio dei Redfern sul fatto che fosse seduta appiccicata a Marck,

il fratellino di Mare.

"gia', sono passati solo tre mesi da quando Ash se ne e' andato!" fece notare l' impiastro, altrimenti noto con il nome di Marck.

Mare non disse niente, continuando ad accarezzarmi il viso, silenziosa.

"siamo tornati perche' qui ci saranno dei problemi, molto presto... Dorian e' qui, ed ho paura che sia venuto per colpa delle vostre

anime gemelle umane... " rispose quinn pazientemente, mentre Jade lanciava un gridolino di paura.

"chi e' Dorian?" chiese Mary Lynnette.

la ammirai, per il tono di voce che aveva usato: sentico che era spaventata, ma cercava di non darlo a vedere per non turbare

ulteriormente il fratello.

"lui... e' nostro padre. ed e' molto, molto severo per quel che riguarda le leggi del mondo delle tenebre." Kestrel disse tutto

questo con voce controllata.

lei, come le altre mie sorelle, era terrorizzata da nostro padre.

anche io.

"lui... se sapesse di Marck e di te..." la voce di Jade si spezzo'.

"non fara' niente. ti proteggero' io." dissi, quasi senza acorgermene io.

aprii piano gli occhi, incontrando immediatamente quelli azzurri di mary lynnette.

dopo tre mesi sembravano sempre gli stessi, di quel colore cosi' bello, e con l' aria decisa che aveva da quando l' avevo incontrata.

sentii il mio cuore battere piu' veloce nel petto, come se in quei tre mesi lontano da lei avesse smesso di pompare, e, in quel

momento avesse ripreso a battere, piu' forte di prima.

sentii il filo d' argento che ci legava, che legava tutte le anime gemelle, farsi piu' spesso, e vibrare.

e... la nebbiolina rosa!  era tornata.

era strano che all' inizio l' avessi odiata, mentre adesso ero cosi' contento del suo ritorno... anche se di quel colore, (rosa,) rendeva

l' atmosfera stucchevole.

sentivo nella testa un lievo ronzio, ma ero certo che non avesse niente a che fare con lo svenimento.

vidi le labbra di Mare piegarsi in un sorriso.

sentii il desiderio pulsante di alzarmi dal divano verde acido in cui  mi avevano messo e stringere a me Mary Lynnette, e baciarla.

me li ricordavo i suoi baci, nonostante fosse passato molto tempo, e non desideravo altro se non verificare che anche loro fossero

rimasti gli stessi.

il sorriso della mia anima gemella si allargo' ancora di piu'.

mi sembro' un affronto.

cosi' feci l' unica cosa che avrei dovuto fare fin da subito: mi alzai di scatto dal divano, la presi per i fianchi con delicatezza,

avvicinandola ancora di piu' a me, e feci incontrare le sue labbra con le mie.

la baciai.

la pima cosa che sentii fu il contatto. quando posai le sue labbra sulle mie sentii come una scossa elettrica, e la bizzarra sensazione

che adesso tutto sarebbe andato bene, perche' adesso ero nel posto giusto, al momento giusto, e stavo facendo la cosa piu' giusta

che avessi potuto mai fare.

era una bella sensazione.

constatai che aveva ancora lo stesso sapore di tre mesi prima, che le sue labbra erano ancora dolci morbide come prima.

sembrava che non me ne fossi mai andato.

l' unica differenza era il bacio.

pima i nostri baci erano dolci, mentre questo era violento, come se tutto il dolore che avessimo provato per la separazione si fosse

riversato in quel momento.

ma... era bellissimo.

la strinsi piu' forte, mentre con la mente gli inviavo un messaggio.

mi sei mancata.

anche tu mi sei mancato. tantissimo.

ti amo pensai in risposta al suo pensiero

io di piu'.

fu allora che promisi a me stesso che avrei ucciso mio padre. non potevo permettere che le facesse del male per causa mia.

sarei potuto andare via per salvarla, ma non ci sarei mai riuscito, l' amovo troppo per stare ancora una volta cosi' distante da lei.

mi avevano fatto troppo male quei tre mesi in sua assenza.

fu l' ultimo pensiero che feci, prima di abbandonarmi completamente al piu' bel bacio di tutta la mia vita.

^il mio angoletto^

spero che questo cap vi sia piaciuto! non e' successo molto per quanto riguarda Dorian e cosi' via, pero Ash e Mare si sono incontrati

(finalmente!) spero che questo cap vi piaccia!

ho deciso che anche con questa ff postero' tutti i giorni, questa settimana!

x iosnio90

eh si, povero Ash, ie ne faccio passare tutti i colori xd sono contenta che il cap ti sia piaciuto, spero che questo non sia da meno!

grazie per aver commentato!!

1 bacione anche a te!

x gaga96

sono contenta che ti siano piaciuti questi cap!! e sono contenta che qualche buon anima sia venuta a guardare questa ff!!

grazie di aver commentato!!! come hai notato per adesso Ash non si e' chiesto come mai mare era a casa... ma nel prox cap...

non vorrei essere in Rowan!!!

x luna cullen

eh sisi Mare e' viva... ma se fossi in lei mi guarderei le spalle d' ora in poi... ooops ho detto troppo!

grazie per i complimenti sul cap! e soprattutto grazie per aver commentato!!

 

1 baci8

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** iniziano i guai... ***


 

 

ero dentro una bolla di sapone con Mare...

una sensazione magnifica, che dopo tre mesi potevo finalmente godermi.

ora che eravamo insieme nessuno ci avrebbe piu' divisi.

"ehm ehm"

correggo, nessuno eccetto l' impiastro.

lo ignorai bellamente, per non consegurie il suo squartamento.

"ehi, perfavore! sono suo fratello, non voglio vedere mia sorella che fa questa roba!"

Mare si stacco' da me precipitosamente, rossa per l' imbarazzo.

sentii una strana sensazione di mancanza,  come se qualcuno mi avesse appena strappato qualcosa di importante, come un braccio,

o una gamba.

meditai di dare una lezione come si doveva a Marck, piu' avanti.

"io sono il fratello di Jade, eppure non faccio tutte questa scene quando vi baciate!" dissi in tono "lievemente" acido.

credo di avergli fatto un po' di paura, perche' impallidi' e strinse piu' forte la mano di Jade.

"sei sempre il solito!" sbuffo' Mare, esasperata.

"certo, e' per questo che mi ami!" ribattei sorridendo.

Mary Lynnette storse il naso, ma non disse niente.

Quinn ridacchio', mettendo in mostra il naso leggermente storto

"ehi che hai fatto al naso?" gli chiesi sorpreso.

"t-tu non te lo ricordi? me lo hai rotto tu il naso!! stamattina!!"

"gli hai rotto il naso? sei un ..." Mare inizio' un' arringa sul mio senso di responsabilita',ma non la  feci finire di parlare, dandole un

bacio leggero sulle labbra rosse.

mi leccai le labbra.

"sai di lamponi" la informai, sicuro che l' avrei messa in imbarazzo.

mi fece una linguaccia

"io... non vorrei interrompere, ma abbiamo problemi ben piu' gravi del sapore di Mary Lynnette..." inizio' a dire Quinn, nel suo solito

tono calmo, e con un sorriso serio sulle labbra.

questo voleva dire che aveva intenzione di parlare per ore.

presi la mia anima gemella di peso, e me la misi sulle ginocchia, mentre quinn iniziava a parlare...

"sei un deficiente," mi informo' prima di appogiare la testa al mio petto.

""noi siamo venuti qui perche' vostro padre," e con un cenno indico' me e le mie altre due sorelle,"e' arrivata qui. ora, non sappiamo

cosa sia venuto a fare, ma il circolo dell' alba* vi ha offerto la sua protezione migliore... ci siamo Ash ed io, Racheal  e Thea. 

(che dovrebbero arrivare domani.)"

"ma... possiamo uscire, vero? non siamo agli arresti domiciliari..." chiese Mare inorridita.

sapevo a cosa stava pensando: alle sue stelle*.

"bhe', dovrete sempre uscire con qualcuno che sia in grado di proteggervi..." le spiegai con un sorriso.

"perche', io non sarei in grado di prottegermi da sola?" chiese infastidita.

ohoh... dovevo ricordarmi quanto era orgogliosa.

cercai di riparare al danno.

"non dico questo, sappiamo tutti che sei in grado di proteggerti... e' solo una precauzione..." mi stavo arrampicando sugli specchi,

pero', notai con sconcerto, Mare sorrise.

"apprezzo lo sforzo," rispose alla mia domanda muta.

le accarezzai con le dita i capelli scuri, morbidissimi... finche' un pensiero non si fece largo nella mia testa...

"ehi, ma tu non dovevi essere all' ospedale?"

"ehm... e' che.. non mi hai fatto finire di parlare...lei era all' ospedale per le anialisi del sangue..." bisbiglio' Rowan.

ok, riniziamo a contare... uno... due...tre... quattro... io la ammazzo!!

"Rowan... considerati gia' morta" sibilai, mentre lei arretrava quasi senza volerlo.

"ash... ash dai e' stato uno sbaglio..." provo' a difenderla Kestrel.

"bhe' kestrel... visto che mi sono rammolito, come hai detto tu prima, non avrai nessun problema a difendere la tua

pelle" le dissi bruscamente, godendo della vista del suo viso che impallidiva.

"Ash... Ash perche' non andiamo da qualche parte, cosi' sbollisci l' arrabbiatura?" chiese Mare, sorridendomi.

"io. non. sono. ARRABBIATO." sibilai.

"oh certo..." mi rispose ironica, stavo per risponderle per le rime, quando...

"allora vieni tu ad accompagnarmi per vedere le stelle?" mi chiese sorridendo, e, quasi senzo volerlo mi ritrovai con le labbra piegate

all' in su.

"mi sembra ovvio!"

poi mi bloccai, accorgendomi che uscivamo per impedirmi di commettere degli omicidi.

oh bhe', avrei avuto tutto il tempo per ammazzare le mie sorelle piu' avanti, pensai, mentre uscivo dalla casa che era stata della zia

opal, per mano con la mia anima gemella.

 

*venti minuti dopo*

 

"guarda! quella e' Aldebaran! siamo fortunati, l ' altra notte non si vedeva! com' e' bella!!" disse Mare, indicando una delle stelle piu'

splendente del cielo.

"gia'... ma non e' bella quanto te!" le sussurrai all' orecchio.

lei arrossi' leggermente.

"questo e' molto... cliche' " mi disse sorridendomi.

"ti amo anche per questo."

"per cosa?"

"perche' sei adorabile quando ti imbarazzi... e... ti amo perche' sei tu."

"questo non ha molto senso," mi informo' una voce dietro alle nostre  spalle.

mi girai di scatto, incontrando uno sguardo simile al mio.

i capelli biondo cenere che aveva il nuovo arrivato erano uguali ai miei.

e c' era qualcosa nel suo sguardo deciso che mi diede una dolorosa sensazione di familiarita'.

mi imposi di stare calmo, mentre afferravo la mano di Mare, e pensavo a come scappare da quella situazione

"Ash.. quante volte ti devo insegnare che non si gioca con il cibo*?" chiese guardando Mare.

ringhiai contro mio padre.

perche' quell' uomo era Dorian Redfern

*il circolo dell' alba: e' un club che combatte le regole del  night world, e accoglie le anime gemelle.

* stelle: Mary Lynnette e' un appassionata di stelle

* cibo: nel Night world gli umani sono considerati solo fonte di nutrimento o divertimento ... sono considerati anche parassiti

^il mio angoletto^

tadaaaaan! colpo di scena! spero che questo cap vi sia piaciuto!!

x gaga96

eh si Ash e Mare sono cariniximi insieme!! grazie per i complimenti, e spero che questo cap ti piaccia!!!

x iosnio90

eccomi con un nuovo cap!! sono contenta che la storia ti stia iniziando a piacere! spero che questo cap non ti abbia deluso...

 

grazie a tutti quelli che hanno recensito, o messo tra le preferite, ( - jenny cullen e- rubychan )  o tra le seguite

(Barrowman  - gaga96  - iosnio90) o a chi a solamente letto!!

1baci8

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** lacrime che bruciano ***


 

lacrime che bruciano

 

feci un respiro profondo, mentre cercavo un soluzione che mi vedeva uscire senza un paletto nel petto da questa bellissima riunione

 familiare.

non ne trovai nemmeno mezza: forse perche' non c' era, o perche' nella mia testa c' era spazio solo per due parole: salva Mare.

cercai di prendere tempo.

"papa', come mai da queste parti?" chiesi con sarcasmo, notando con sollievo che la voce non tremava nemmeno un po'.

questo era uno dei pochi lati positivi nell' essere stato cresciuto da un mostro: avevo imparato in fretta a nascondere le mie

emozioni, perche' "ti porteranno al fallimento" diceva sempre.

*flash back*

era il 25 dicembre, e mia madre penso' fosse una cosa carina comprarci dei regalini, nonostante sull' isola dove abitavamo non si

festeggiasse il natale.

Jade era stata la prima ad aprire il suo regalo, trovando un orsacchiotto.

poi, Kestrel, aprendo il suo pacchetto aveva fatto vedere il suo regalo: un peluche che raffigurava un elefante rosa.

Rowan, che all' epoca aveva sei anni, (un anno piu' di me,) trovo' una collana d' argento.

io, invece, ricevetti il regalo piu' bello: un falco. vivo.

ero felicissimo, e andai subito fuori in giardino a giocare.

la sera, tornando a casa con una moltitudine di graffi in via di guarigione sul viso e sulle braccia, ma felicissimo, vidi che mio

padre era in casa, e corsi da lui facendogli vedere il falco addestrato in un solo giorno.

ero fiero di me, e volevo che anche mio padre lo fosse, era importante la sua opinione.

entrai tutto contento in camera dei miei genitori, ma vidi una cosa orribile.

la mamma sul letto, immobile, piena di lividi sul viso, e mio padre  le urlava contro.

per quell' Ash cosi' piccolo fu uno shock, e rimase immobile, sulla soglia della porta, a sentire il suo papa' sgridare la mamma

perche' gli aveva fatto un regalo come nelle usanze dei parassiti.

era per questo che aveva picchiato la mamma.

"padre... il natale e' una bella cosa! la mamma ha fatto bene... guarda cosa i ha regalato!" dissi, nella vana speranza di calmarlo.

lui si volto' verso di me, prese il falco che era appoggiato al mio braccio, e gli spezzo' il collo.

iniziai a piangere, per essere sgridato da lui:"un vero vampiro non piangerebbe mai per un giocattolo! sei un disonore!"

"m-ma non era un giocattolo! era mio amico!"

lui rise, e butto' la carcassa dell' animale dentro il caminetto.

"tu non devi mai affezzionarti a nessuno, presto sarai un uomo, sarai uno dei pochi Redfern in circolazione, non puoi sempre

piangere! ricorda: solo i parassiti piangono o provano emozioni, che siano buone o cattive."

"m-ma tu provi emozioni, tu mi vuoi bene, vero?"

Dorian rise di nuovo.

"no. non esiste nessun sentimento come l' amore, quello esiste solo nelle favole degli umani. esci di qui!"

"si padre." risposi, chinando la testa, per nascondere le lacrime.

non mi voleva bene.

*fine flash back*

dorian sibilo' infastidito, odiava che lo chiamassi papa'. per me lui era solo padre, o signore.

si ricompose subito.

"eh gia', proprio una sorpresa...sai mi hanno raccontato che hai un anima gemella... che cosa carina... e non me ne hai parlato!"

"e' un peccato, perche' a me invece hanno raccontato un sacco di cose su di lei... e non sono affatto cose positive."

sorrisi ancora di piu', alle parole di Mare... anche se non era saggio farlo arrabbiare ci provavo un gusto perverso.

"oh.... e' un peccato! ma sono sicuro che avremo modo di conoscerci meglio.... o forse no" sibilo' lui, mentre tirava fuori un paletto di

legno molto appuntito.

oh, grandioso, era pure armato.

scrutai velocemente il prato davanti a me, per poi prendere velocemente il bastone piu' appuntito che riuscii a trovare.

"Mare... io lo distraggo, tu invece appena puoi scappi. chiaro?" le sussurrai, prima di avvicinarmi a Dorian.

" bhe'? che stiamo aspettando?" chiesi impaziente, mentre speravo che Mare, per una volta in tutta la sua vita mi ascoltasse.

"oh niente... speravo solo che tu potessi essere piu' ragionevole... potresti essere perdonato dal consiglio se la uccidi."

scoppiai a ridere, sprezzante.

"certo, dammi un secondo,ammazzo la mia anima gemella, che e' una parte di me, e poi torno.... sarebbe come suicidarsi. ma tu

non lo capisci, vero?"

"io capisco soltanto che tu, combattendo con me, ti stai realmente suicidando... l' ho sempre detto che eri un debole... eri schiavo

delle tue emozioni..."

"sono sollevato di non essere uguale a te, sai?" sibilai, mentre puntavo il bastone al petto.

il colpo venne fermato dal paletto di legno.

allungai il piede, facendolo inciampare, ed un minuto dopo ero sopra di lui.

"puoi scegliere. o muori, o te ne vai da Briar Creeck. per sempre, e non disturberai mai piu' ne' me ne' Mary Lynnette"

"credo che scegliero' di morire."

"e' questa la tua scelta?"

"no!" sibilo', prese il bastone che puntavo al suo cuore e lo storse, cercando di farmi lasciare la presa.

la lasciai, e lui mi butto' sul prato, per terra, invertendo le posizioni.

"puoi scegliere. o muori, o ammazzi la tua anima gemella, e ritorni con me nel night world."

scappa. ti prego Mare questo e' il momenti, non si accorgera' di niente, adesso. scappa.

"moriro'" risposi tranquillo.

"le tue ultime parole?"

gia', era questo il problema. le mie ultime parole. volevo dire una cosa ad effetto, ma in quel momento le uniche parole che sarei

riuscito a dire erano: ti amo Mare.

ma sembravano cosi' patetiche... cosi'.... cliche', pensai sorridendo, ricordandomi le parole che mi aveva detto... quando?

cinque minuti fa?

"mi dispiace per tutto questo Mare. ti amo." sussurrai, chiudendo gli occhi, e cercando di richiamare alla mente il suo bel viso,

i suoi occhi azzurri e...

dolore. tutto quello che sentivo in quel momento era dolore.

ci misi qualche secondo a rendermi conto che quel dolore non apparteneva a me, e, che sopra di me c' era un colpo caldo.

un corpo familare... troppo familiare...

aprii di scatto gli occhi, e la prima cosa che vidi furono capelli. capelli marrone scuro, e... un paletto. un paletto piantato nello stomaco.

Dorian, sorrideva ancora, dall' alto, mentre io sentivo gli occhi bruciare.

Mary Lynnette. si era buttata e... il dolore che avevo sentito, e che sentivo ancora, era quello che percepivo grazie al nostro legame.

solo allora mi accorisi di una cosa: se mare provava dolore voleva dire... che era ancora viva.

e, forse, se mi sbrigavo, se uccidevo Dorian velocemente, forse avrei potuto salvarla.

i miei occhi smisero di bruciare. scivolai velocemente da sotto il corpo di Mary lynnette, e in meno di un secondo successe tutto.

raccolsi il paletto che avevo fatto cadere a Dorian, e lo infilai nel suo petto, con un sorriso cattivo sulle labbra

"vediamo adesso se proverai a toccare ancora la mia anima gemella! a quanto pare le emozioni non sono state la mia rovina, ma la

tu" sibilai, e, gli diedi le spalle.

Guardai Mare. era priva di sensi, ma era ancora viva.

per prima cosa le tolsi delicatamente il bastone dallo stomaco.

sentii di nuovo gli occhi bruciare, alla vista della macchia rosso sangue che si allargava a vista d' occhio, sulla sua maglietta bianca.

quel bastone era per me, pensai, mentre il cuore mi si rompeva in mille pezzi, quando mi rese conto che era quasi impossibile

salvarla.

con il bastone in quel punto sarebbe gia' dovuta morire,.

non se ne era ancora andata perche' era lui che la tratteneva, per il filo d' argento che li legava. e non aveva intenzione di

lasciarla andare. non dopo tutto quello che aveva fatto.

non possono fare cosi', pensai disperatamente.

non possono darmi solo un assaggio della felicita', e poi sottrarmela. ero stato felice per... un ora? da quando aveva incontrato

Mare mi era sentito euforico, e amato.

per Ash quella era una strana sensazione, nuova, ma piacevole.

per un attimo penso' di trasformarla in un vanpiro, ma non poteva per due ragioni.

la prima era che Mare non voleva essere un vampiro, non ancora, e la seconda... la seconda era semplice.

non poteva trasformarla perche' aveva perso troppo sangue, lui non poteva prendergliene ancora.

c ' era un unica cosa da fare, doveva affidarsi a qualcun altro per guarirla.

l' ospedale.

la prese tra le braccia, delicatamente, e si mise a correre piu' veloce di quanto avesse mai fatto.

correva per farla sopravvivere. 

correva perche' prima pensava che senza  Mare la sua vita sarebbe stata impossibile. 

ora correva perche' aveva capito che la sua vita senza di lei sarebbe stata possibile. era questo il pensiero piu' doloroso: una vita

in cui lei non era contemplata.

con tutto se stesso si teneva aggrappato a quel filo d' argento, a quello stesso filo che di secondo in secondo diventava sempre piu'

fragile e sottile.

"andra' tutto bene Mare... guarirai... e staremo ancora insieme... te lo prom..." la voce gli si impiglio' nella gola.

non poteva prometterle una cosa di cui non era sicuro.

"ti amo Mare... non lasciarmi... perfavore! non mi lasciare... preferirei essere morto io, come doveva succedere... dio! perche ti sei

messa in mezzo? io meritavo quella fine, per tutto quello che ho fatto... ma tu...tu no. tu sei un angelo. non ti meritavi nemmeno

un anima gemella come me! pero'... io  credo che nessuno ti avrebbe mai amato piu' di quanto io non ti abbia amato.

so che suona stupido, ma... non lasciarmi, ti prego! io... so che e' da egoisti non lasciarti andare... ma... ti amo troppo, non posso

stare senza di te... ti prego... perfavore..." e per la prima volta da quando avevo cinque anni, piansi.

piangevo, pero' continuavo a correre.

"ti amo Mare!" dissi fra i singhiozzi, mentre sentivo il filo d' argento che scivolava via.

mi riagrappai ad esso, ma era difficile tenerlo, era diventato troppo, troppo scivoloso.

"perfavore no! ti prego non portatemela via, perfavore... Mare! Mare guarda! la c' e' l' ospedale! resisti, siamo quasi arrivati!"

il filo era sempre piu' scivoloso.

"me lo avevi promesso, ti ricordi? avevi detto che non mi avresti mai lasciato. non puoi infrangere la tua promessa! avevi detto che

quando sarei tornato saremmo stati insieme per sempre. " singhiozzai, mentre entravo dentro l' ospedale.

"perfavore. perfavore, non lasciarmi. ti amo troppo."

 

^il mio angoletto^

spero che questo cap vi sia piaciuto!!!

ringrazio ionio90 e gaga96 e chiunque abbia messo la ff tra le seguite o preferite o ricordate, e chiunque abbia letto.

siate buone per la fine del cap, so che non  e' scritto in maniera normale... e' solo che mi sono messaa a piangere come una

deficiente mentre lo scrivevo...

chiedo perdono! e spero non faccia schifo

1baci8 (un po' lacrimoso.)

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** silenzi e pareti bianche ***


 

silenzio.

ad Ash era sempre piaciuto il silenzio.

perche' con il silenzio poteva essere se' stesso.

poteva pensare liberamente, a quello che voleva, perche', se intorno a lui c' era silenzio voleva dire che non c' era nessuno di fianco

a lui.

Ad Ash era sempre piaciuto il silenzio... fino a quel momento.

era seduto sopra una scomoda sedia di plastica, e fissava il muro bianco davanti a se'.

nessuno parlava.

eppure non era solo.

di fianco a lui erano sedute le sue sorelle, Marck e Quinn.

ma nessuno parlava.

delle volte, passavano delle infermiere, che entravano dentro la sala operatoria.

anche la porta di quella sala era bianca.

e, le infermiere erano vestite di bianco.

e Mare indossava una maglietta che un tempo era stata bianca.

adesso non piu'.

adesso quella maglietta era rossa, dello stesso colore del suo sangue.

Ash strinse i denti, divorato dai sensi di colpa.

era colpa sua se Mare stava morendo.

non aveva sentito Dorian arrivare nella radura.

non aveva saputo difendere la sua anima gemella, la sua stellina... come aveva potuto?

e adesso stava morendo.

non c' erano dubbi su questo, sentiva che il filo d' argento si assottigliava sempre di piu', e sentiva il dolore che provava Mary

Lynnette.

ma lui non mollava.

sapeva di essere egoista, ma non poteva lasciarla andare.

non ci riusciva.

poteva fare solo una cosa in quel momento: fissare quelle pareti di un disgustoso bianco, e pregare.

pregare chi poi? lui non credeva in nessun dio, ne' nelle dee delle streghe.

non era nemmeno sicuro che ci fosse un dopo.

Ash aveva sempre pensato che quando si muore si veniva semplicemente annullati. si cessava di esistere.

ma non poteva essere cosi'. non per la sua Mare!

fu in quel momento che Ash si rese conto di stare impazzendo.

stava guardando quel muro bianco da ore, e continuava a pensare alla morte.

non era di nessun aiuto.

doveva credere in lei...

"Ash..." una voce morbida lo chiamo'. per un folle momento penso' che fosse Mare, rimanendo deluso.

"Ash... forse sarebbe meglio se andassi a riposare..."

sibilai verso Rowan, che era stata la prima a parlare dopo quasi tre ore di silenzio assoluto.

preferivo quel silenzio opprimente, ad una chicchierata priva di significato, con l' unico scopo di allontanarmi dalla mia anima gemella.

Ritornai a fissare il muro bianco dell' ospedale.

"siete qui per Mary Lynnette Carter ?"

davanti a me c' era la dottoressa che aveva operato Mare.

"si. lei e'..." la voce mi mori' in gola. non riuscivo a dirlo.

presi un respiro.

"lei non e' morta, vero?" mi resi conto che la mia voce era tremante, ma non ci potei fare niente.

la dottoressa mi guardo', con le labbra strette, e l' espressione terribilmente seria.

"la prego... mi vica che e' viva...perfavore."

^il mio angoletto^

okok, adesso non ammazzatemi!!!

prometto che domani poso!!! lo giuro!

lo so, in questo cap non e' successo granche', pero' mi e' sembrato giusto regalare tutto il capitolo ad Ash e alla sue emozioni...

spero non vi abbia annoiato troppo...

grazie infinite a gaga96 e iosnio90... il prox cap e' dedicato a voi!!!!!

p.s. mi sembra incredibile, ma due delle mie storie si stanno gia' avvicinando alla conclusione!!!!!

 

1 baci8

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** per sempre ***


ash e mare!!!!

eccomi qui con l' ultimo cap!!!

 

"la prego... mi dica che e' viva... perfavore..."

la dottoressa mi lancio' un occhiata dispiaciuta.

"la signorina Carter e'... stabile."

era viva! Ash non pote' fare a meno di sorridere, felice.

sentiva arrivare dentro di se' un calore improvviso, che scacciava via il freddo della paura.

poi, capi' che c' era qualcosa che non andava.

"cosa... cosa vuol dire stabile?" chiese Marck, agitato come non mai.

"vuol dire che... e' ancora viva, ma..." sentii un groppo alla gola. non potevo piangere, non davanti a tutti... dovevo dimostrarmi

forte... Mare non mi perdonerebbe mai se facessi spaventare suo fratello.

"e' in coma." rispose per lui la dottoressa.

"e' una ragazza fortunata, con una ferita del genere poteva essere gia' morta, e il coma non e' dei piu' pesanti... ci sono buone

possibilita'..."

Ash non si lascio' ingannare dalla dottoressa, al contrario di Marck, che aveva il viso illuminato dalla felicita'.

"quale la percentuale delle possibilita'?" chiese, glacialmente.

la signora abbasso' gli occhi sul pavimento.

"ha il quindici per cento"

la felicita' di Marck scompari', e guardo' la dottoressa come se gli avesse appena tirato uno schiaffo.

Ash sentiva gli sguardi di Quinn e delle sue tre sorelle fissi sulla sua schiena.

respiro' profondamente, per dare l' impressione di essere abbastanza tranquillo, mentre sentiva gli occhi pizzicare, per la

centesima volta, quella sera.

lui doveva essere forte.

doveva essere coraggioso.

c' era ancora speranza.

si, uno schifosissimo quindici per cento.

respiro' un altra volta, con lentezza, cercando di dare alla sua figura una parvenza di normalita', mentre dentro di se' sentiva il

bisogno, sempre piu' crescente, di fare soffrire qualcuno piu' di lui.

gli sembrava ingiusto che fosse l' unico a sentirsi cosi', nei film che aveva visto quando era al circolo dell' alba, le persone che

stavano per perdere una persona importante si sentivano svuotati, mentre lui si sentiva... strappato a meta'.

avrebbe pagato per avere una sensazione di vuoto dentro di se', mentre tutto quello che sentiva era un inspiegabile sensazione

di soffocamento, mentre il suo cuore, in equilibrio gia' instabile, veniva fatto a pezzi ogni secondo.

lottando per allontanare la sensazione di soffocamento, cerco' di parlare.

non emise un suono.

sentiva la gola secca, non per la sete di sangue, ma per l' ansia e la preoccupazione.

"posso...posso vederla?" ce l' aveva fatta. aveva parlato.

la dottoressa lo fisso' a lungo, ma poi annui' e gli fece strada verso la camera di Mary Lynnette.

"potete entrare solo uno per volta!" ci ammoni' quando arrivammo davanti alla stanza, con il suo tono di voce serio.

mi sembrava di fluttuare, mentre aprivo la porta della camera, e la richiudevo dietro di me, ignorando il lettino al centro della stanza.

passarono un paio di secondi, e, vincendo la paura, mi avvicinai al centro della stanza, e guardai.

Mary Lynnette era li', tra le lenzuola troppo bianche.

i capelli scuri erano stranamente ordinati, e facevano impressione per il contrasto che avevano con la sua pelle, pallidissima.

gli occhi azzurri erano chiusi, e le ciglia lunghe gettavano piccole ombre sul viso chiarissimo.

le labbra rosse che avevo sempre baciato erano rosa pallido, e, in quel lettino mi sembro' improvvisamente troppo piccola, indifesa.

sentivo il mio cuore, o quello che ne restava, contorcersi orribilmente, mentre gli occhi si riempivano di quelle lacrime che mi ero

costretto a trattenere.

caddi pesantemente sul pavimento, in ginocchio, mentre seppellivo il viso nella sua pancia.

avevo perso il controllo.

avevo perso il controllo del mio corpo,  delle mie emozioni.

avevo perso il controllo della mia vita.

in quel momento mi accorsi di stare gia' pensando che era morta.

non le davo nessuna fiducia, adesso.

forse perche' non e' colpa sua... non decide lei se guarire o no... seppellii dentro di me quella voce, immediatamente.

in quel momento la coscienza non serviva proprio a niente.

in quel momento avevo solo bisogno di piangere.

sentii delle dita sottili che mi accarezzavano i capelli, gentilmente.

"allora eri preoccupato per me...che cosa dolce..." al suono di quella voce alzai la testa di scatto, in tempo per incontrare

dei bellissimi occhi azzurri.

"M-MARE?"

"pensavi che ti saresti liberato facilmente di me? e poi avevo una promessa da mantenere..."

mi accorsi a malapena di quanto fosse debole la sua voce.

"t-ti sei svegliata...?" all' inizio quella frase doveve essere una constatazione, ma verso la fine divenne una domanda.

"si... era difficile dormire quando una persona di mia conoscenza non faceva altro che parlarmi...e continuare a dire che gli

dispiaceva...sai, dopo un po' ti annoi..."

disse tutto questo con una nota di ironia nella voce, che si faceva sempre piu' forte, come il filo d' argento che ci univa.

sorrisi.

"e poi gli occhi scuri ti stanno malissimo!"

mi disse sorridendo.

"e quindi sei tornata solo per i miei occhi?"

chiesi, fingendomi triste.

"nah... sono tornata perche'..."

"perche'?"

"perche' ti amo."

"anche io ti amo."

e mi calai su di lei, per dargli un bacio leggero sulle labbra.

"sai, forse sarebbe meglio che io andassi fuori a dire agli altri che stai bene... "

"agli altri?" mi chiese confusa, accigliandosi.

"la' fuori ci sono Marck, Jade, Kestrel, Rowan e Quinn..."

"oh... va bene... vai."

non mi mossi di li'.

"tu non... tu non cadrai un altra volta in coma, vero?"

Quando lo chiesi mi sentii un po' stupido, ma Mare  sorrise.

"no, prometto di no. ho una promessa da mantenere, ricordi? per sempre."

"si'. per sempre."

 

^il mio angoletto^

ok, questo era l' ultimo cap!!!!!!!!!

spero che vi sia piaciuto, in questo cap ho voluto esprimere tutti i sentimenti di Ash, e spero di essere stata chiara... bohobh...

ditemi cose ne pensate...

sapete, sono commossa, ho  finito la mia prima ff!!!

spero vi piaccia!!!

un particolare ringraziamento a :

iosnio90, per il suo supporto, e per essere  la mia musa,

e a gaga96, per le sue recensioni divertenti, e per avermi sempre incoraggiata,

a Jenny Cullen e a Ruby chan, per aver messo la mia storia tra le preferite,

ad alexa cr81, a barrowan, e, (ancora,) a gaga96 e iosnio90, per aver messo la mia storia tra le seguite.

a lunacullen, ViVanish e jan wilde, per le loro recensioni...

e, naturalmente, grazie ad ASH e a MARY LYNNETTE, per essersi prestati alla mia storia, senza fare tante storie..(bhe' sarebbe stato

strano se le avessero fatte, visto che non esistono...)

grazie, naturalmente, a te, lettore, per aver letto la mia storia, spero ti sia piaciuta!

 

sono, pero', dispiaciuta di dire, che, purtoppo,(per voi,) non vi libererete tanto facilemte di me, perche'... ritornero' quanto prima a

postare su questa categoria!!!!!

 

1 baci8

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=559612