Versetti Vampirici

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione (sceneggiata) ***
Capitolo 2: *** Bisillabi ***
Capitolo 3: *** Ternari ***
Capitolo 4: *** Quaternari ***
Capitolo 5: *** Quinari ***
Capitolo 6: *** Senari ***
Capitolo 7: *** Settenari ***
Capitolo 8: *** Ottonari ***
Capitolo 9: *** Novenari ***
Capitolo 10: *** Decasillabi ***
Capitolo 11: *** Endecasillabi ***
Capitolo 12: *** Doppi quinari ***
Capitolo 13: *** Doppi senari ***
Capitolo 14: *** Doppi settenari ***
Capitolo 15: *** Doppi ottonari ***
Capitolo 16: *** Distici ***
Capitolo 17: *** Terzine ***
Capitolo 18: *** Acrostico ***
Capitolo 19: *** Quartine ***
Capitolo 20: *** Sonetto ***
Capitolo 21: *** Ballata ***
Capitolo 22: *** Inno/brindisi ***
Capitolo 23: *** Canzone ***
Capitolo 24: *** Madrigale ***
Capitolo 25: *** Ottave ***



Capitolo 1
*** Introduzione (sceneggiata) ***


INTRODUZIONE (IN FORMA DI DIALOGO)

LETTORE: Un’antologia di poesie dedicate al mondo di Joss Whedon? Scusa se te lo chiedo, ma per caso sei matta?

AUTRICE: Sì, ma…

LETTORE: Utilizzando uno alla volta [ leggendo] tutti gli schemi rimici…

AUTRICE: Veramente sarebbe ritmici: schemi ritmici. Sono i tipi di verso: c’è un esempio per ciascuno dei versi tipici della letteratura italiana. Si comincia con i bisillabi, ovviamente, cioè i versi composti da due sole sillabe.

LETTORE: Lo so che cos’è un bisillabo. E magari ci sono anche le rime?

AUTRICE: Beh, sì, un po’ ce ne sono.

LETTORE: Perché?

AUTRICE: Perché ci sono le rime? Perché nelle poesie è tradizione che ci siano le rime. Anche Spike…

LETTORE: Lasciamo stare Spike, che se non ricordo male scriveva poesie orribili.

AUTRICE: Perché, che cosa ti fa pensare che le mie siano migliori?

LETTORE: Cominciamo bene. Ti ripeto la domanda: perché? Perché ti sei imbarcata in questa impresa?

AUTRICE: Ecco, veramente… mi sembrava un’idea carina.

LETTORE: Le idee carine sono un’altra cosa. Un’idea carina è comprarmi una torta per il mio compleanno. Mandare a James Marsters un cuore di pasta di mandorle è un’idea carina.

AUTRICE: In effetti, sempre meglio che mandargliene uno vero. Voglio dire…

LETTORE [con un gesto di fastidio]: Lo so che cosa vuoi dire. Quello che continuo a non sapere è perché ti sia messa a scrivere poesie sui vampiri.

AUTRICE: Non solo sui vampiri: su tutti i personaggi e su tutti gli avvenimenti del telefilm. Non posso permettermi di essere troppo sofistica sull’argomento delle composizioni, ho già abbastanza problemi a contare le sillabe e a fare le rime.

LETTORE: Contenta tu. E io perché dovrei leggerle?

AUTRICE: Per ripassare la metrica italiana?

LETTORE [socchiudendo gli occhi]: Siamo forse a scuola?

AUTRICE: Per farmi contenta?

LETTORE: [non parla ma piega la testa da un lato e incrocia le braccia]

AUTRICE: Perché sono brevi?

LETTORE: [sospirando] È già qualcosa.

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Capitolo 2
*** Bisillabi ***


Bene, bene, Acchan… almeno sono riuscita ad incuriosirti. A Lisachan: ti dirò, nemmeno io di solito leggo poesie. Summers001: spero non resterai delusa/o.
Comunque…
Ecco di seguito come promesso la prima, rigorosamente in bisillabi. Poche rime (ehi, che pretendevate: sono bisillabi!) ma in compenso parecchie consonanze e assonanze.
Versi breve, argomento breve: ecco a voi perciò la Cacciatrice in azione.


.....


ANNIENTAMENTO



Fine

dello

scontro:

blocca,

alza,

stacca,

viva

spada

stocca.

Vecchio

legno

schianta

dentro

cuore

spento.

Grigia

neve

lieve

tocca

terra.

Nella

dolce

notte

solo

resta

l’eco

della

festa.

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Capitolo 3
*** Ternari ***


Grazie per l’apprezzamento, Lisachan e Foolforlove: spero di restare all’ altezza delle vostre aspettative. Deb, in che senso non hai capito il senso? Se non hai capito il senso dell’operazione, non posso che essere d’accordo con te: è insensatamente folle. Il senso di "Annientamento", invece, almeno nelle mie intenzioni dovrebbe essere chiaro: volevo cogliere il momento in cui la Cacciatrice polverizza un vampiro.
Solitaire, pazienza per l’atmosfera poetica: dubito che avrebbe resistito a lungo alla lettura dei miei versi. In quanto allo scrivere i "tuoi" disclaimer, perché no? Purché poi "tu" scriva i "miei" capitoli…

Ecco di seguito la seconda poesia, questa volta in ternari. La protagonista è la classica Buffy degli inizi, piena di determinazione e di speranze.

.....



BUFFY PARTE PRIMA



Di notte,
io esco:
scavalco,
mi calo,
poi salto;
cammino.

Tremate,
creature
dannate
al suono
dei tacchi
sul circo
d’asfalto:
la notte
mi porta,
vi stano,
vi spezzo,
ridendo
vi spengo.

La notte
mi cela:
dormite,
o ignari
clienti
finali,
utenti
distratti
del sacro
servizio.

La notte
m’incanta:
ti cerco,
mi trovi
per primo,
mi sembri
nell’ombra
ancora
più grande,
il passo
misuri
per starmi
vicino
durante
la ronda.

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Capitolo 4
*** Quaternari ***


Lisachan, Foolforlove e Summers001: sono contenta che siate rimaste. Evviva, adesso ho anch’io i miei habitué!
Sì, Lisachan: è proprio lui, il nostro bel tenebroso.
Happy, benvenuta/o a bordo e mille grazie per aver apprezzato la mia originalità (di solito nota ai più come stramberia…)
Mircalla, che cosa posso dire? Non so se essere più lusingata o spaventata. Pensare che qualcuno che bazzica abitualmente Emily Dickinson possa solo posare i suoi occhi sui miei versi, rischia di far ammutolire per sempre la mia Musa balbettante.

Comunque sia, ecco la terza poesia, questa volta in quaternari. C’è una cosa da dire sui quaternari: provate a scrivere in quaternari e nove volte su dieci vi salterà fuori una filastrocca. Perciò ecco a voi una filastrocca dedicata ai luoghi tipici in cui si svolge l’ azione nel nostro telefilm: i dodici cimiteri della nostra allegra Sunnydale.

.....


CIMITERI



Cimitero
senza pace,
senza morti
nelle tombe,
dove il vivo
spesso giace
mentre il morto
lo corrompe.

Cimitero
come pista
truce arena
di fortuna
per confronti
tra podisti
sotto gli occhi
della luna.

Cimitero
come gita
savia meta
d’istruzione
per bambine
sì ribelli
però in fondo
tanto buone.

Cimitero
da passeggio
per incontri
divertenti
per far tardi
con gli amici
tra discorsi *
* intelligenti.

Cimitero
dolce casa
dove speri *
* il suo ritorno,
dove resta
quel profumo
nella cripta
tutto il giorno.

Cimitero
sotto il sole
per normali
funerali,
per lasciare
qualche fiore:
cimitero
che fa male.



* episinalefe (figura metrica)

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Capitolo 5
*** Quinari ***


Lisachan, ehm, nelle mie intenzioni dovrebbe trattarsi di un’episinalefe, cioè l’ultima lettera del verso precedente (la “i” di discorsi) si fonde con la prima lettera di “intelligenti”… ammesso e non concesso che io abbia capito che cosa sia un’episinalefe, visto che continuo a non essere capace nemmeno di pronunciarla.
Happy, nonostante il tono didascalico della spiegazione precedente, non sono un’ insegnante di lettere, anche se probabilmente aver scelto quella strada avrebbe migliorato la mia vita (e peggiorato quella dei miei ipotetici studenti); in quanto a scrivere le poesie, non servono nemmeno carta e penna, perciò compongo, diciamo così, nella mia testa nei momenti liberi, mentre guido o mentre faccio la coda alla cassa o quando non riesco a dormire la notte. Così alcune volte sforno una poesia dalla sera alla mattina, altre invece mi ci incaponisco per diversi giorni di fila.

Bando alle ciance, ecco di seguito i miei quinari. Il momento è uno dei grandi momenti della serie, chi parla ovviamente è Buffy in prima persona.

.....


IL DONO



Ecco, mi tuffo.
Dapprima, volo:
veloce scendo
lieve nel vento.
Credo persino
per un momento
che in fondo in fondo
resto nel mito
e alla Signora
do il benservito.

Poi, scorgo il suolo
balzarmi addosso.
Lo spazio solo,
prima del botto,
per un pensiero,
l’ultimo vivo:
“Prendimi, mamma:
ecco che arrivo.”

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Capitolo 6
*** Senari ***


Lisachan, grazie per avermi seguito fin qui: più aumentano le sillabe, più aumentano le mie difficoltà.

Ma veniamo ai senari: dopo il momento patetico dei quinari, ecco a voi con brusco cambiamento di tono un intermezzo vagamente demenziale dedicato allo squisito (in più di un senso) Preside Snyder

.....


ESSERE SNYDER



Di preside il nome
è assai promettente:
gli manca un’inezia
per far… Presidente.
Mi dà levatura,
mi dona statura.
Peccato soltanto
dover sopportare
voialtri ragazzi:
mi fa vomitare.
Perciò mi diletto
a farvi dispetto.
Di questo istituto
io sono il tiranno,
i neo-progressisti
pietà non avranno:
non entran ribelli
da questi cancelli.
Che? Mostri e vampiri?
Non voglio panzane,
né gente che giri
con armi balzane,
né altre trovate
di menti bacate.
È tutto ordinato,
tranquillo, normale:
s’impara, si studia,
non ci si fa male.
Ridete? Scherzate?
Però ricordate:
non sono di quelle
ingenue persone
che c’è chi le mangia
in un sol boccone.
Io sono diverso,
io vò di traverso!

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Capitolo 7
*** Settenari ***


Una cacciatrice bruna terza stagione in simil-settenari. Se invece volete dei "veri" settenari, vi consiglio di lasciar perdere e di andare a rispolverare il vostro Metastasio.

.....


FAITH



L’altra Cacciatrice,
l’articolo in eccesso,
la bella corruttrice,
che fuma e che fa sesso.

Gli occhi molto scuri
come l’acqua di notte,
l’aria strafottente
di chi vuol fare a botte,
la bocca imbronciata
da bimba capricciosa,
sfrontata predatrice
e ragazzina golosa.

La per sempre seconda,
finalmente la prima
nello scegliere l’ombra
nello scender la china.

Quando ti chiama figlia,
il tuo Principe Nero
ti offre una famiglia,
la spada e il maniero,
più chiaro di te stessa,
leggendo nel tuo cuore,
piccola principessa
ardente di rancore.

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Capitolo 8
*** Ottonari ***


Mia fedele Lisachan, se ti è piaciuta la poesia su Snyder, forse gradirai anche questa su Glory.

Ecco che cosa, secondo me, direbbero della loro padrona i suoi indimenticabili servitori.

...


GLORY



Che tu qui non sia felice,
nostra somma, comprendiamo;
esiliata reggitrice,
umilmente ti serviamo.
Ti portiamo nutrimento
dentro questi umani imbelli;
ripuliamo il pavimento
dalle spoglie dei cervelli.

In un corpo in subaffitto,
in un mondo inospitale,
tu che avevi ogni diritto
nel girone tuo infernale,
sfoghi, immensa, il tuo disdegno
con i modi tuoi gentili
e ci marchi col disegno
di quei tuoi tacchi sottili.

Questa gente stravagante
non comprende i tuoi voleri:
schiaccerai tutti all’istante,
Cacciatrice e Cavalieri.
Non temere, noi qui siamo
per raggiungere i tuoi fini:
se la Chiave non troviamo,
ti portiamo i bigodini.

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Capitolo 9
*** Novenari ***


Naco, Lisichan: come si fa a non sentirsi ispirati da una dea, per quanto infernale? Tutt’altro paio di maniche quando si ha davanti la versione whedoniana della pupa in puro stile anni Trenta: pensate al livello intellettivo dell’oggetto quando giudicherete il livello artistico della mia produzione in novenari. Potrei essere stata influenzata.


...


HARMONY



Non era la più generosa,
né quella gentile e modesta:
egoista, un po' vanitosa,
con vuota del tutto la testa.
Però scese in guerra con gli altri,
morì, si può dir, da eroina;
insieme ad altri più scaltri
nutrì quella schiera assassina.

Non si sa perché esattamente
riuscì nell’impresa esclusiva
d’entrare in quel club divertente
di gente vivace e non viva,
nottambula senza confronti,
che, senza riflettere molto,
in cerca di pasti già pronti
azzanna sul collo lo stolto.

È questa vampira svampita,
non meno svanita da morta,
di quanto non fosse già in vita;
per quanto così poco accorta,
va avanti con molto coraggio,
cianciando con voce un po’ roca,
avendo l’indubbio vantaggio
di esser sia bella che oca.

Talvolta un cervel da gallina
salvar ti potrà dal paletto,
se, quando al tuo cuor s’avvicina,
al riso fa posto il dispetto.
La bionda vampira ottimista,
oggi è in carrier demonessa:
domani, da professionista,
contar potrà sol su se stessa.

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Capitolo 10
*** Decasillabi ***


Cara Lisachan, spero che questo sia abbastanza serio per i tuoi gusti, perché ti garantisco che per me lo è stato fin troppo! Phoebe e Annalisa: grazie per l’ incoraggiamento. Carillon, mi fa piacere che ti sia piaciuto il mio Preside: io adoravo quello sciocco piccoletto. E ti potrei rispondere che "il mio problema non è l’argomento, è la metrica a darmi il tormento". Potremmo continuare così per delle ore...

Un particolare ringraziamento a Mircalla che mi manda lettori innocenti così come a Jean Genie e a Sinclair, senza l'aiuto dei quali non sarei mai riuscita a venire a capo di questa estenuante creazione.


Miei cari lettori, questa volta la vostra Reader ha faticato molto a tornare, ma non ha mai disperato! Ha combattuto a lungo su due fronti, quello dei decasillabi e quello della poesia d’amore, tanto da chiedersi più di una volta se non avesse fatto il passo più lungo della gamba imbarcandosi in questo componimento a due voci.

Il momento è la fatale notte in cui Buffy perde la verginità e Angel perde l’anima (una notte di grande distrazione, verrebbe da pensare); vorrei che non ci fosse bisogno di dirlo, ma sì, insomma: le parti della Cacciatrice sono in corsivo, quelle del vampiro in carattere normale.



...


INNOCENZA



Poter dire vorrei ch’era estate,
breve, dolce * estate d’Irlanda,
ch’odorava di pane e lavanda;
rammentarne le labbra rosate.

E come l’acqua vuole il giardino,
voglio te così tanto che tremo,
proprio io che, tu sai, nulla temo.


Oggi no, certo, ricordo… e ieri
nemmeno, quella mia prima volta:
una faccia svanita, dissolta
tra i fantasmi di troppi bicchieri.

Non può esservi niente di male
se ti penso con questa dolcezza
e mi sento le gambe di miele
se mi sfiori con una carezza.


Benedetta, semplice e virtuosa
prima notte che non ebbi allora,
che non merito, prode signora
che mi onori col farti mia sposa.

Non mi sento più la mela verde,
né più sono il guanto scompagnato
che sul fondo del mobile vaga,
trascurato finché non si perde.


E non devi temere chi sono:
quel ragazzo sarò che non ero,
innocente, sereno e sincero,
che non deve cercare perdono.

Balla e canta stanotte il futuro:
mi terrai tra le braccia al sicuro,
tra le mie io terrò tutto il mondo.


* dialefe


...


Per chi non lo sapesse, nel diciottesimo secolo, prima di diventare il cattivissimo vampiro Angelus, Angel era un giovanotto irlandese, alquanto scioperato e ubriacone. Alla fine dell’Ottocento, vittima della maledizione di alcuni zingari particolarmente maligni, si trovò caricato di un’anima e di un sacco di rimorsi. Dopo un altro centinaio d’anni, trovò motivazione nell’aiutare la Cacciatrice di turno, Buffy, a compiere il suo sacro dovere. I due però si innamorarono e quando Buffy gli concesse le sue virginali grazie, Angel ne fu così felice da far scattare la cosiddetta clausola della felicità, bastardo inghippo di cui non era a conoscenza, a motivo della quale un momento di perfetta felicità gli avrebbe fatto perdere l’anima. Come potete immaginare, il risveglio che seguì a questa fatale notte fu piuttosto problematico per la povera Buffy, che si trovò all’improvviso a dover fronteggiare, invece del dolce giovanotto della sera prima, il malvagio e beffardo Angelus. Ma non vi preoccupate: dopo tremende peripezie, Angelus ritornò ad essere Angel e alla fine si trasferì a Los Angeles, dove ebbe… una serie tutta per lui.

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Capitolo 11
*** Endecasillabi ***


Mircalla, che dire? Tu sei capace di trovare nei miei versi anche quello che io non mi ero accorta di averci messo. Greta, credimi: in realtà non è facile per niente, ma questo non toglie che tu mi faccia il più gradito dei complimenti scrivendo che lo sembra.
Lisachan, l’attesa questa volta dovrebbe essere stata leggermente meno estenuante, o almeno spero. Harianne, grazie di cuore e benvenuta a bordo.

Bando alle ciance: finalmente siamo arrivati all’endecasillabo, il più nobile dei versi italiani, quello che chiunque di noi ha nella testa e nel cuore, grazie a nomi della nostra letteratura così sommi che non oso nemmeno pensarci.
A rigor di termini questa poesia non sarebbe nemmeno fanfic, non più di quanto lo sia il Cinque Maggio, voglio dire (e no, con questo non intendo certo paragonare Joss Whedon a Napoleone ma soprattutto non intendo paragonare me stessa al Manzoni!). In ogni caso, in una raccolta di poesie buffyiane, non poteva certo mancare il mio umile omaggio al grande Joss, non vi pare?

...

A JOSS



Tu, odiator di padri e d'ufficiali,
o inventor d'amabili vampiri,
che celi quotidiani orror reali
nei tuoi fantasmagorici deliri,
torna sui nostri schermi derelitti
invasi da reality e tettone
e fiction dove gli unici delitti
son contro i congiuntivi e la ragione.


Riportaci i tuoi mostri e le eroine,
facci sognare strani sogni inquieti,
dimenticare le risse e le veline
tra demoni cantanti di segreti.
Riporta la metafora ed il mito
in questo mondo povero di storie,
dove il sorriso sembra sia smarrito
tra veri fallimenti e false glorie.


Lupi mannari, streghe, Cacciatrici,
mostri, divinità, Osservatori,
i demoni malvagi e quelli amici,
i cittadini ignari o sfruttatori:
tutti, noi li amavamo caramente
e con il cuore che balzava in petto
saltavàm sul divano allegramente
al primo risuonar del motivetto.


Tu che riporti indietro un personaggio,
per quanto morto sia, quando t'aggrada,
facendo di quell'esile passaggio
una trafficatissima autostrada,
non cedere all'oblio televisivo
quel mondo variegato e scintillante
che nelle nostre menti resta vivo:
ristoralo col genio tuo brillante.

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Capitolo 12
*** Doppi quinari ***


Miei lettori vecchi e nuovi, come vedete il vostro commovente e costante incitamento mi sprona ancora “a seguitar questa tenzone”, per dirla con le ispirate parole di Mircalla.
Grazie ad Harianne per il concreto aiuto e a tutti per l’apprezzamento e le belle parole, tra cui ho gradito in particolare quel “delirante”, cara Faith Princi, che definisce veramente molto bene il tipo di ispirazione che è alla base di tutto questo.

Orbene, passiamo alle cose – si fa per dire – serie. Innanzitutto, se vi illudevate che con gli endecasillabi avrebbe avuto fine la rassegna, probabilmente è solo perché nessuno vi aveva informato che nella metrica italiana esistono anche i versi doppi. Non vi preoccupate: non lo sapevo neppure io e vivevo benissimo lo stesso.

Per ovviare a questa scusabilissima ignoranza, vi fornisco subito un po’ di doppi quinari, cioè due versi di cinque sillabi accostati, mantenendo però la cesura nel mezzo.

Il soggetto di questo componimento è l’ineffabile Kennedy, la Potenziale “prima inter pares” che – per dirla eufemisticamente – non ha mai suscitato vere e proprie ondate di entusiasmo tra i fan di Buffy. Ammetto che il mio temperamento poetico potrebbe avere un po’ risentito da quel certo livore che tuttora nutro nei suoi confronti: me ne scuso non solo con chi avesse invece apprezzato il personaggio ma anche e soprattutto con chi rimanesse particolarmente deluso da questa mia nuova produzione. Ah, quasi dimenticavo: la poesia contiene un piccolissimo spoiler sul conto di Kennedy relativo alla quinta stagione di Angel, perciò se siete dei puristi in questo senso, scappate a gambe levate finché siete in tempo.


...


KENNEDY



Di fare il bullo, si sa che spetta
al più vociante della nidiata:
perciò mi sembra cosa perfetta
ch’io sia sergente di quest’armata,
dov’è stratega la mia diletta.
Che Buffy resti, che Faith subentri,
chi se ne frega? Non cambia niente,
comunque vada io ho la strega,
di tutti quanti, la più potente.
Di Lesbo il canto io seguo fiera,
mia dolce Willow, asciuga il pianto:
poiché son rude però sincera,
con un sol bacio spezzai l’incanto.
Amore, grado, onor futuri…
io tutto ottengo quel che m’è caro
perché il denaro ci fa sicuri,
noi che da sempre nell’or nuotiamo.
Con questa lingua, di peli priva
(ma non d’un piercing assai procace),
sarò corriva nonché saccente
giacchè mi garba parlar salace.
E con dispetto del teleutente
non c’è speranza di lieto fine:
felice e viva, di più, gaudente,
con un lavoro che par vacanza
da Rio vi mando le cartoline.


...


Giuro solennemente che mi sforzerò in queste note di essere equanime ed imparziale. Kennedy è l'unica già maggiorenne tra le Potenziali, cioè le ragazze che “potrebbero” diventare Cacciatrici in futuro e che durante l’ultima serie affollano la casa di Buffy. Ricca, schietta, lesbica e piuttosto scortese, Kennedy sulla lingua non ha peli, dove però ha, appunto, un piercing. Diventa poi la nuova e affettuosa compagna di Willow, che ha perso tragicamente l’amata Tara alla fine della sesta stagione. Secondo notizie di seconda mano del telefilm spin-off, Angel, sappiamo che l'anno successivo si trova a Rio de Janeiro insieme a Willow.

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Capitolo 13
*** Doppi senari ***


Mircalla cara, una cosa a questo punto la devo proprio dire: senza il tuo costante sostegno, non so nemmeno se sarei mai arrivata fino a questo punto. Ed è sempre per merito tuo se ho ricevuto i graditissimi complimenti di Franz Joseph e di Annalisa. Faith Princi, ho forti dubbi che a scuola si insegni ancora dettagliatamente la metrica; ed è un peccato, perché sono certa che parolieri e pubblicitari la troverebbero molto utile.

Questa volta vi fornisco qualcosa da recitare a voce alta mentre guidate da soli lungo una strada nel bosco, meglio se durante una notte di luna piena. Infatti chi vi apre il suo cuore è il sobrio e conciso Oz e noi tutti sappiamo che cosa succede ad Oz durante le notti di plenilunio, non é vero?


...


LUNE E LUPI



Non levo lo sguardo, però non m'è d'aiuto
finché chiara splende la luna nel cielo:
riflessa nei vetri la falce disvelo,
la spio nelle pozze di poi ch'è spiovuto.


Di notte in notte si gonfia lenta
la luna d'estate un po' più gigante
di quella d'inverno, gelata e distante.
Di giorno in giorno più tonda diventa.


La tengo rinchiusa quand'è il momento:
confido nel ferro perché non uccida.
Non serba memoria la belva infida,
ma l'uomo tornando ricorda il tormento.


Il lupo la luna attende ed agogna,
oscuro il lupo quant'è lei sbiancata,
lui libero sempre, così lei instradata,
la luna pudica, lui senza vergogna.


Conosce segreti di pelo e di zanne,
la luna che desta noi lupi mannari,
di corse sfrenate sfidando gli spari,
di morsi fatali profondi tre spanne.


Eterna m'accollo codesta mia pena,
la bestia che è dentro, tenere lontana.
Ma altri non teme la bianca sovrana,
che porta nel cuore la sua luna piena.


...


Daniel “Oz” Osbourne, studente del liceo di Sunnydale e membro del gruppo musicale “Dingoes ate my baby”, è nella terza stagione il ragazzo di Willow, la migliore amica – strega – collaboratrice della Cacciatrice. Quando Oz scopre di essere diventato, a causa di un morso del cuginetto, un vero e proprio licantropo, Buffy e i suoi amici lo aiutano, provvedendo a rinchiuderlo una volta al mese perché non faccia danni e Oz può così continuare a partecipare validamente alla guerra contro i demoni e i vampiri di Sunnydale. Nella quarta stagione, però, accorgendosi che la sua doppia natura rischia di prendere il sopravvento, Oz sceglierà di lasciare la città per sempre. Antiretorico, coraggioso e di poche parole, Oz rappresenta spesso nel telefilm la voce del buon senso e della maturità.

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Capitolo 14
*** Doppi settenari ***


Harianne, Lisachan, Carillon... ma come osate andare all'estero, lasciare che il vostro computer si guasti, insomma occuparvi della vostra vita invece di correre a leggere le mie poesie? Mi meraviglio di voi. Vi perdono solo perché siete tornate.
Padfoot, grazie ancora del tuo apprezzamento. A maggior ragione perché mi hai portato un nuovo lettore, Flavio86, per di più maschio, cioé una vera rarità nell'ambito della fanfiction e di quella in rime in particolare.
Mi fa molto piacere che tu abbia trovato azzeccate le parole che ho usato per descrivere Kennedy, Harriet: ho fatto veramente molto fatica a trovarle. Alcuni personaggi riescono più facili, altri sono molto difficili da cogliere.

Si parla di famiglia, adesso. In doppi settenari, detti anche - ma non chiedetemi perché - versi alessandrini. Attenti, perché c'è il trucco.


...


LA MAMMA DI BUFFY



Se tu a casa non torni, io non so come fare:
non mi so rassegnare. Muti passano i giorni
dacché tu ne ne andasti, da vera incosciente,
senza scritti o messaggi, senza più dirmi niente.
La tua stanza rimane sempre un po’ polverosa:
come fosse il tuo cane, pare aspetti qualcosa.

Non ci sei a colazione: mi sembra molto strano;
ho spostato il divano dalla televisione.
Madre e figlia, per sempre siam legate in cordata
e se scivola l’una, l’infinita scalata
che trascina la vita col favor di Natura,
per la sola che resta si fa sempre più dura.

Tutti m’han ripetuto che fu solo sfortuna,
che non ho colpa alcuna per averti perduto.
Ora quando entro in casa devo usare le chiavi,
guardo verso la scala – da dove mi chiamavi.
Per un po’ mi sorprende ci sia tanto riposo
poi ricordo che adesso dormi in un letto erboso.


...


Joyce, la mamma di Buffy, divorziata, di professione gallerista, è la tipica madre sollecita, affettuosa e un po’ apprensiva. All’inizio – comprensibilmente - fatica ad accettare le strane attività notturne della figlia, tant’è vero che alla fine della seconda stagione mette Buffy di fronte a un ultimatum. Ma Buffy, straziata dall’aver dovuto uccidere con le sue stesse mani Angel, si allontana invece da casa e Joyce resta sola tutta l’estate (a questo episodio sembra riferirsi, ma solo in apparenza, l’inizio di questa poesia). Nelle stagioni successive, Joyce impara ad accettare il mondo in cui vive sua figlia, che a sua volta supera il periodo ribelle adolescenziale per riscoprire un rapporto più maturo e quasi complice con la madre. Nella quinta stagione, però, Joyce si ammala di cancro al cervello e, nonostante le cure sembrino avere successo, finisce con il morire improvvisamente per un aneurisma: Buffy la trova, già morta, sul divano del salotto. Da allora Buffy dovrà imparare non solo a vivere senza di lei ma anche a prendere il suo posto nei confronti della sorella minore. Come ormai avrete capito, nei miei versi è la stessa Buffy a parlare con sua madre.

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Capitolo 15
*** Doppi ottonari ***


Rinnovo innanzitutto i miei ringraziamenti ai miei adorabili habituès, che mi seguono in questa impresa con tenacia degna di miglior causa. Anche se non scrivo qui tutti i vostri nomi, sappiate che li ho stampati nel mio cuore. Permettetemi di spendere qualche parole per le graditissime "nuove venute", L_Fy e Tinachan, il cui interesse verso il mio lavoro assume caratteristiche quasi eroiche, dato che di Buffy sanno poco o niente. D'ora in avanti cercherò perciò di aggiungere qualche parola di spiegazione proprio per loro, ma per non rovinare la sorpresa ai conoscitori del fandom, lo farò dopo il testo della poesia.

Non avrei mai e poi mai potuto lasciare Drusilla - tanto amante di filastrocche ella stessa - fuori da questa raccolta. Eccovela qui, in doppi ottonari.


...


NINNA NANNA



Ninna nanna ninna nanna: dormi bene padroncina:
chiudi gli occhi finalmente, mia vecchissima bambina.
Quando dormi sei più morta, non si muove il tuo bel seno,
solo freme lievemente quel tuo ciglio sì sereno.
Cosa sogni non capisco, io che son di porcellana,
e che nacqui per trastullo d’una bimba meno strana:
bianchi pizzi sull’altare, lisce cere profumate,
dolci sere di preghiera tra le ancelle inginocchiate.
Tu cercavi il Paradiso, non volevi che servire,
al tormento del peccato, tu speravi di sfuggire.
Ma le mani delicate che mi cucion gli abitini
son gli artigli del demonio per coloro che avvicini;
son la bocca dell’Inferno, che li strazia e poi li svuota,
quelle labbra così dolci quando sfioran la mia gota.
Sei rimasta così sola, mia compagna di sventura,
come un cucciolo di lupo che la mamma più non cura,
però resta la tua Edith, il cui affetto non t’inganna
a cullare il tuo riposo con l’antica ninnananna.


...


Ora, come promesso, qualche delucidazione utile per chi è estraneo al fandom. La protagonista di queste rime è Drusilla, la vampira pazza che è stata l'amante di Spike per più di un secolo. Prima di diventare pazza e vampira (in quest'ordine) per opera di Angelus, Drusilla era una mite ragazza cattolica inglese, intenzionata a prendere il velo. Drusilla possiede la seconda vista ed è particolarmente sanguinaria, ma è anche una creatura dolce e un po' infantile, che recita filastrocche e colleziona bambole di porcellana. Miss Edith, in bocca alla quale ho messo questi versi, altri non è se non la sua bambola preferita.

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Capitolo 16
*** Distici ***


Grazie a Carillon e Xhio per le lodi, sempre gradite. A Miss Padfoot, da poco diventata zia, vanno le mie congratulazioni. Sì, Harianne, ricordi bene: in un episodio della seconda stagione, Dru fa il nome della sua bambola preferita, Miss Edith, ma nemmeno io rammento più di quale episodio si tratti. Abbi pazienza per la statuetta, Tinachan: sono cose che richiedono tempo, pazienza e una certa abilità (non per niente io mi dedico alla poesia e non alle arti figurative...).

Conclusa la rassegna dei tipi di verso, mi dedicherò ora alla forma delle strofe. Il distico è una breve strofa composta da due versi. In questo caso i distici finiscono tutti con la medesima coppia di desinenze ma la metrica classica ammette anche una successione di rime baciate.


...


L'OSSERVATORE



Con un viaggio di cinquemila miglia
in nome d’un dovere superiore

qui giunsi e m’installai dove si piglia
dritta la via per il piano inferiore.

In sette anni di angosce e meraviglia
ne ho viste, posso dir, d’ogni colore;

i cari libri il vento ormai scompiglia
il mondo che conobbi cambia e muore.

Ma dolce è quel declino, mi bisbiglia
serenamente la voce del cuore,

se la mia Cacciatrice si ripiglia
in mano quel destino traditore.

Ti guardo, figlia che non sei mia figlia,
e penso che servirti fu un onore;

non son più io colui che ti consiglia,
nessun bisogno hai tu d’un istruttore.

Lampeggia il tuo potere tra le ciglia,
sterminatrice di cui fui il tutore,

e che oggi sei l’autentica famiglia
di questo sorpassato Osservatore.


...


Ed ora qualche nota per i profani e gli smemorati.
Rupert Giles, l'Osservatore di Buffy, è un affascinante, colto e compassato Inglese che giunge a Sunnydale per consigliare e guidare la neo-Cacciatrice, installandosi come Bibliotecario del liceo e che resta al suo fianco fino all'ultimo, condividendone lotte, lutti e trionfi. A proposito: tra Londra e la California ci sono più di cinquemila miglia, ma poiché cinquemilaquattrocento rovinava la struttura d'accenti del verso, spero che vi accontenterete. Anche se verso la fine della serie Buffy metterà in discussione il ruolo da mentore del signor Giles, non verrà mai meno il rapporto d'affetto tra la Cacciatrice e colui che di fatto costituisce il suo vice-padre.
La vostra Reader - che non è poi molto più giovane dell'Osservatore - pensa a Giles come a un uomo decisamente sexy con una gran bella voce. Purtroppo però questo aspetto essenziale del personaggio è caduto sul campo nell'accanita battaglia che ho dovuto sostenere per venire a capo di questi ostici distici.

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Capitolo 17
*** Terzine ***


Alla fedele Lisachan, affezionata lettrice della prima ora, posso perdonare ogni cosa, anche il mancato apprezzamento del fascino di Rupert Giles; confido inoltre che quando avrà la mia età, le sue opinioni sul conto di bibliotecari maturi ma ancora piacenti saranno notevolmente diverse.
Sono particolarmente contenta che Mircalla , che scrive una così convincente Drusilla, abbia colto nelle mie parole quell’impressione di innocenza che il personaggio non ha mai tradito, nonostante tutto.
In quanto alla malinconia che Harianne ha visto nei miei distici, si deve forse più a un momento difficile della mia vita che a un’interpretazione deliberata del personaggio: ma poiché a pensarci bene è un sentimento che si addice all’Osservatore ormai fuori dai giochi, la coincidenza è benvenuta e il commento particolarmente gradito.

È ora la volta delle classiche terzine a rima incatenata: perdonate se mi sono lasciata prendere un po’ la mano, ma evidentemente sono stata contagiata dalla verbosità del soggetto!


...


IL PRIMO



Io sono il Primo, il male primigenio
che tutto può ma non possiede niente,
nemmeno un corpo attorno a questo genio

come ce l’ha la vostra sciocca gente.
Io sono il male antico e senza volto,
signore degli inganni e gran fetente,

nefasto consigliere dello stolto
che alle lusinghe cede dell’orgoglio
ed al mio tristo avviso presta ascolto.

Io vado e vengo ovunque come voglio,
indosso d’un defunto l’apparenza
finché non si stropiccia, poi mi spoglio

e cambio il look secondo convenienza.
Da ciò che più temete nel profondo,
io prendo spunto con malvagia scienza

per piani di conquista di ‘sto mondo
così complessi, arditi ed avveduti
che qualche volta io stesso mi confondo.

Non posso certo dir che siano astuti
gli sgherri miei, benché determinati:
quelli son ciechi, questi sono muti

a parte quel ringhiar come invasati
(e poi son brutti peggio dell’Inferno
che a malincuore assai me li ha prestati).

Resta, tra tutti quanti, il subalterno
a me più caro il prete col coltello,
malgrado il suo cianciar, che sembra eterno

di come sia peccato questo e quello,
con citazion di santi e di profeti
come pretesto usate del macello.

Ma vincerò perché son fiacchi e vieti
i mezzi che s’oppongon al mio volere.
Tra falci, spade, pali ed amuleti

l’assortimento par d’un rigattiere,
meglio che l’adeguato armamentario
a contrastar le mie feroci schiere.

Della vittoria s’apre lo scenario
nello scontro finale ormai vicino
e dell’annientamento sanguinario

di questo battaglione femminino
di ragazzine, illusi e rinnegati:
fallissi qui, sarei proprio un cretino.


...


E ora, qualche spiegazione sul protagonista di queste terzine. The First Evil, in italiano Primo Male, è l'antagonista dell'ultima stagione di Buffy. Antichissimo e del tutto incorporeo, ha la bizzarra caratteristica di poter assumere le sembianze di qualsiasi defunto, condizione nella quale si trovano o si sono trovati in passato parecchi personaggi del telefilm, garantendo così tra l’altro alla produzione un consistente risparmio sul cast. Tra i suoi collaboratori annoveriamo i Portatori, ciechi anche se micidiali spadaccini, gli Ubervamp (sorta di primitivi progenitori dei vampiri) e il "prete col coltello", cioé Caleb, un predicatore misogino e parecchio fuori di testa. Come ogni Big Bad che si rispetti, in definitiva il Primo non è che un inconcludente chiacchierone affetto da manie di grandezza, da cui il sintetico motto della mia amica Cinderella "il Primo è un cretino", che ha ispirato la conclusione di queste rime.

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Capitolo 18
*** Acrostico ***


Deduco dai commenti delle mie care Lisachan, L-Fy e Mircalla di non essere l’ unica ad aver nutrito perplessità sulle capacità di pianificazione del Primo.
Non so se compio un qualche virtuosismo divinatorio anche stavolta, adorabile Elfie, ma ho deciso di aggiungere le note esplicative anche ai componimenti che ne sono privi. Questa volta ho aggiornato in questo senso i doppi settenari dedicati alla mamma di Buffy.

Mi scuso con i miei lettori per averli fatti lungamente attendere, ma questa installazione mi ha fatto altrettanto lungamente penare. Nonostante abbia una lunga e illustre tradizione nella nostra letteratura, l’acrostico, cioè un componimento poetico in cui le lettere iniziali di ciascun verso formano un nome (detto acronimo, se la cosa vi interessa, ma non credo), continua a sembrarmi un incrocio tra poesia ed enigmistica.
Nelle mie intenzioni, l’acrostico avrebbe perciò dovuto costituire una sorta di divertissement, una piacevole interruzione al succedersi degli schemi obbligati di versi e di strofe.
Niente di più sbagliato: o avevo sottovalutato l’acrostico o avevo sopravvalutato le mie capacità perché al contrario s’è rivelata una faccenda alquanto complessa. Comunque, eccolo qui: dedicato a un personaggio secondario, ma non per questo poco interessante, il capo del Consiglio degli Osservatori.


...


QUENTIN TRAVERS



Questa assemblea più che millenaria,
ultimo vallo contro la barbarie,
estende il suo valente magistero,
nel massimo riserbo, al mondo intero:
trasmetterò intatto il suo retaggio,
io che in nefasti tempi lo presiedo
nobili colleghi che intorno vedo.

Tutto il novello corso mi ripugna:
resto del parer che sia vergogna
allearsi con gente di tal sorta,
venuta d'ogni parte - se non morta;
esempio di fermezza e di coraggio,
resisteremo al macabro scompiglio,
sicuri qui nel cuore del Consiglio.


...


… boom! Così esclamerebbe davanti a questa conclusione il fan attento di Buffy. Quentin Travers, sempre vestito in tweed, capo del Consiglio degli Osservatori in Inghilterra, incarna la visione tradizionale, autoritaria e utilitaristica, del rapporto tra Cacciatrici e Osservatori. Dopo aver offerto nel corso degli anni più intralcio che aiuto a Buffy, durante l’ultima stagione del telefilm il compassato Travers dovrebbe presumibilmente perire nell’esplosione che devasta la sede del Consiglio a Londra (una tra le poche idee veramente brillanti, in ogni senso, che il Primo abbia partorito)

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Capitolo 19
*** Quartine ***


Oh, mia cara Lisachan... ma lo sai che illustri studiosi dicono proprio questo, che la poesia "vuole" essere pronunciata? Perciò, non posso che essere deliziata che tu abbia sentito l'esigenza di rileggere ad alta voce il mio acrostico. Spero solo che l'abbia fatto in solitudine, onde evitare spiacevoli illazioni sulla nostra (intendo dire: tua che leggi e mia che scrivo) sanità mentale.

Veniamo alle quartine, ricordando che lo schema di rime che ho scelto (ABBA BCCB eccetera) è solo uno fra quelli ammessi dalla tradizione. Dato il soggetto, mi auguro di aver azzeccato il giusto mix di marzialità e lagna.


...


RILEY



Qui non cala del tutto mai la notte
e ogni ombra il sole non discaccia
all’alba, quando placido si affaccia,
ponendo fine alle infernali lotte.

Mi sveglio solo. Vuote son le braccia,
pesante il cuore, la mente angosciata
poiché di nuovo lei s’è defilata,
mentre dormivo, per andare a Caccia.

No, non così me l’ero immaginata,
la strada mia, bensì diritta e schiva,
che come nella mia terra nativa
tra campi d’oro corra sconfinata.

Tra i rottami dell’Iniziativa
navigo a vista senza alcun certezza,
poiché quel che mi dava sicurezza
m’ha abbandonato andando alla deriva.

Per dirla con la massima franchezza,
a farmene non riesco una ragione:
del comando scoprire l’abiezione,
dovere alla mia donna la salvezza,

invece che fornirle protezione.
E mentre Buffy danza con la morte,
si fa la voglia in me sempre più forte
di congedarmi da questa missione.


...


Riley Finn, tipico ragazzone americano originario dello stato agricolo dello Iowa, è membro dell’organizzazione governativa militare e segreta votata alla guerra contro i demoni, meglio nota col nome di Iniziativa. Tra la quarta e la quinta stagione, Riley, diventato il ragazzo di Buffy, scopre che l’Iniziativa è deviata e sta compiendo esperimenti persino su di lui, perciò lascia l’esercito e combatte vittoriosamente al fianco della Cacciatrice e dei suoi amici; in seguito però attraversa una profonda crisi d’identità finché non decide di lasciare sia Buffy che Sunnydale e di rientrare nell’esercito in una non meglio precisata brigata anti-demoni. Quando lo vediamo per l’ultima volta, nella sesta stagione, Riley ha ritrovato la sua strada e la sua tranquillità e si è persino procurato una bella mogliettina. In breve: un personaggio che i fan non potrebbero odiare con maggior virulenza!

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Capitolo 20
*** Sonetto ***


Diletta Lisachan, qualcosa mi dice che davanti al protagonista di questa poesia, il tuo odio potrebbe cedere il passo all’amore… L’acrostico col mio nick è stato un colpo basso, caro Rik: giuro che mi sono venute le lacrime agli occhi. Infine, qui i casi sono due, Mircalla: o sono stata io troppo buona con Riley o sei tu troppo buona con me. Ora che ci penso: senz'altro, la seconda che ho detto.

Dopo che abbiamo preso dimestichezza con terzine e quartine, ecco che siamo pronti per una delle forme più belle della nostra tradizione poetica: il sonetto. Si tratta di due quartine, quasi sempre ABBA ABBA, seguite da due terzine che possono far uso di vari schemi di rima (io ho utilizzato CDC DCD). Il protagonista è Spike, qui a colloquio, verso la fine della serie, con le due cose che gli hanno procurato la maggior parte dei suoi guai: il suo cuore ostinato e la sua riconquistata anima.


...


SPIKE



Taci, non-morto cuore mio, che ancora
vai sprigionando imbarazzanti rime.
Tagliato non sei tu per il sublime:
lascia parlare l’esile signora.

Placa, anima cara, ora che a dimora
quaggiù ritorni dalle elette cime,
lo spietato disprezzo che mi opprime
e come fuoco da dentro mi divora.

Ma se non puoi, basterà il sorriso
che m’accarezza tenero e fugace,
a mutare l’Inferno in Paradiso.

Ché come sempre solo si compiace
nell’indulgenza dell’amato viso
il mio tormento di trovare pace.


...


Spike era un imbranato giovanotto londinese d’epoca vittoriana amante della poesia finché non incontrò Drusilla che ne fece un vampiro, oltre che il suo adorante e premuroso compagno per più di un secolo di allegre e sanguinarie scorribande in giro per il mondo, durante le quali il volonteroso Spike si distinse riuscendo tra l’altro ad eliminare ben due Cacciatrici. Dopo la fine della sua storia con Drusilla, Spike viene catturato dall’Iniziativa che gli impianta uno sperimentale “chip” rendendogli così impossibile aggredire gli esseri umani. Costretto ad allearsi per poter sopravvivere proprio con la Cacciatrice, sua acerrima nemica, Spike finisce con l’innamorarsene perdutamente. Dopo una torrida relazione finita male, il vampiro prende l’inaudita decisione di riprendersi la sua anima pur di rendersi degno di Buffy. Tornato a Sunnydale, si sacrificherà per la salvezza di tutti – ma soprattutto per quella della sua amata, che solo all’ultimo momento ammetterà di ricambiare i suoi sentimenti, pur non venendo creduta – lasciandosi bruciare sulla Bocca dell’Inferno mentre tutta la città sprofonda. Potrei andare avanti a parlare di Spike per delle ore, ma a che cosa servirebbe? Finché non lo avrete visto con il suo spolverino di pelle nera e gli anfibi, i suoi occhi blu e il sarcasmo, le sigarette, l’whisky e la poesia non potrete mai capire perché questa esplosiva miscela di romanticismo e di sex-appeal abbia fatto letteralmente impazzire stuoli di fan. Compresa la vostra Reader, of course!

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Capitolo 21
*** Ballata ***


Tante persone da ringraziare per i loro commenti e così tanto tempo trascorso che di certo avranno ormai dimenticato di essere passati da queste parti! Ma io non dimentico nessuno, anzi.
Cominciamo dalla mia fedele Lisachan che ha colto un riferimento al leit-motiv della settima serie, a quel “da sotto divora”, che mi piacerebbe molto poter dire di averci messo di proposito. Facciamo che è stato un dono del mio inconscio, va bene? Adoro quando i miei lettori si scusano per non essere abbastanza assidui, mi fanno sentire importante, quindi grazie, Harianne, per aver trovato il tempo non solo di leggere ma addirittura di farti viva con un sempre gradito commento. Non sapevo che tu fossi una “Bangeliana”, ma ti perdono molto volentieri! Veniamo ora alle due new entry, a Simona che a quanto pare condivide invece il mio debole per l’adorabile vampiro ossigenato e a Xandrina, che ritorna su alcune poesie di questa raccolta ormai ingiallite dal tempo per dirne delle cose tanto carine (a proposito delle quali, sì, credo anch’io che il Sindaco abbia mandato giù il Preside senza problemi, tuttavia Snyder si può sempre consolare che non ci sia stato il tempo materiale per venire digerito come si deve, visto che… boom!). Benvenute ragazze, spero solo che nel frattempo la lentezza dei miei aggiornamenti non vi abbia schifato.
Infine last but not least gli amici “anche di persona”: la mia adorabile Elfie, maestra di leccornie sia scritte che cucinate e il caro Rik. Sì, L-fy, Quentin Travers molto probabilmente è morto: anche per lui, la fine è arrivata con un “boom”. Ma chissà se lo resterà… morto intendo dire. Nel mondo di Whedon, non è mai detta l’ultima parola, poiché si ritorna dalla morte – vivi, non-morti o rivivi, nei propri panni o in quelli altrui – più facilmente che dalle vacanze estive, soprattutto se consideriamo le lunghe code in autostrada. Sapevo che il tuo animo compassionevole avrebbe trovato delle attenuanti al detestabile Riley, lo sapevo! E in quanto a Spike, non è figo, è, diciamocelo francamente, l’essenza stessa della figaggine. Rik, mio compagno di fatiche poetiche (lo sapete, vero? Perché se non lo sapete ve lo dico io: le sue Poesie Metropolveritane stanno a Harry Potter come i Versetti Vampirici stanno a Buffy), non ti preoccupare, non solo non te ne voglio, ma sono perfettamente d’accordo con te: non c’è tutto Spike nel mio sonetto. Ce n’è solo un aspetto e ne sono – tristemente – consapevole io per prima. Non so se fosse possibile condensare in uno spazio così breve un personaggio così complesso e con una storia così lunga – ma immagino che un “vero” poeta ci sarebbe riuscito – quello che so è che io ho dovuto accontentarmi di un solo aspetto e ho scelto il confronto tra il nostro vampiro e la sua anima nuova di zecca. Che resti fra noi, ma non ho nemmeno finito del tutto con lui!

OK, chiusa questa lunga parentesi che mi ha visto a doveroso colloquio con i miei - mai ringraziati abbastanza - estimatori, passiamo finalmente al tema del giorno. Il bello della ballata, se mi perdonate il gioco di parole, è che alle sue origini serviva veramente per ballare: si girava a tempo e si ritornava esattamente al punto di partenza con la chiusa finale. A seconda della lunghezza dei versi e del loro numero, le ballate vengono classificate in modo abbastanza complicato come grandi, mezzane, piccole eccetera. Ma tutte le ballate hanno alcune caratteristiche in comune, cioè sono composte da una o più stanze, a loro volta formate da due mutazioni e da una volta, e da una ripresa, cioè da un ritornello. Le mutazioni seguono lo stesso schema metrico, mentre l’ultimo verso della ripresa deve rimare con l’ultimo verso della volta. Lo schema della mia ballata, cosiddetta “minore”, è il seguente:

[RIPRESA]: YX [STROFA]:AB (mutazione) AB (mutazione) BX (volta)

dove le lettere sono tutte maiuscole perché ho usato solo endecasillabi, laddove sarebbe stato possibile anche impiegare altri versi, di solito settenari o quinari.


...


TARA



“Cos’è quella brutta macchia rossa
sulla tua bella camicetta chiara?”
Ma non rispondi più, con inconsueta
scortesia. Già, come foglia spezzata,
lentamente cadi, amica segreta,
tenera fattucchiera, che insensata,
brutale sorte strappa alla sua amata.
Addio, per sempre addio, povera Tara.


...


Tara, timida ragazza di provincia, è la strega lesbica di cui Willow, migliore amica di Buffy e strega a sua volta, si innamorerà nella quarta stagione, dopo la fine della storia con Oz, il lupo mannaro. Saggia, equilibrata e responsabile, la dolce Tara non poteva avere lunga vita nelle mani del crudele Whedon e infatti muore tragicamente, uccisa per sbaglio da un colpo di fucile destinato alla Cacciatrice, verso la fine della sesta stagione, causando poi la furia devastatrice e vendicativa di Willow. La ballata riprende proprio il momento in cui Tara si affloscia senza dire una parola, colpita a morte, di fronte a Willow, che a tutta prima nota soltanto, senza capire che cosa stia succedendo, una macchia di sangue allargarsi sulla camicetta bianca dell’amante.

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Capitolo 22
*** Inno/brindisi ***


Arrivo strisciando, chiedendo umilmente scusa per i tempi ormai biblici dei miei aggiornamenti. Anche questa volta, comincio dalla mia fedele Lisachan che dopo essersi lamentata dell’intrinseca bastardaggine del nostro nume, il tanto grande quanto dispettoso Joss Whedon, mi lusinga parlando di epitaffio per la ballata dedicata alla povera Tara. Harianne, sono contenta che tu abbia apprezzato il mio tentativo di rallegrare quel tragico momento e ti garantisco che questo nuovo capitolo è molto più giocoso.
Io e Rik condividiamo ormai un comune e parallelo destino da forzati della rima, quindi con lui non la farò tanto lunga: grazie, amico mio. Con “amica segreta”, comunque, mi riferivo alle confidenze che Tara riceve dagli altri personaggi, prima fra tutti la stessa Buffy, ma mi rendo conto che bisogna essere molto addentro nella serie (leggi: fanatici) per cogliere l’allusione. Ho una new-entry anche questa volta: Ghirlanda. Grazie per avermi dato del genio… ma ora che ci penso, non è che volevi dire invece che sono Eugenio, e ti sei dimenticata un pezzo? Già sarebbe più credibile, e non sarebbe neppure la prima volta che mi accusano di essere qualcun altro… e nemmeno di essere in realtà un uomo.

Ed ecco finalmente il mio regalo di Natale. Noterete che siamo assolutamente in argomento, perché si tratta di un inno che allo stesso tempo è anche un brindisi: concorderete con me che in queste prossime feste non mancheranno gli uni né – soprattutto – gli altri, giusto? Dal punto di vista poetico l’inno è un componimento di argomento religioso o politico in versi brevi: in questo caso si tratta di senari sdruccioli e di quinari piani alternati, ad imitazione del celebre Inno a Satana del Carducci, al cui inarrivabile talento dovremmo tutti inchinarci, non fosse altro che per essere riuscito a trovare tante parole sdrucciole, cosa tutt’altro che facile, come vi posso garantire di persona. Imitando ancora il Carducci, che declamò veramente il suo brindisi a una cena tra amici, io alzerò il bicchiere all’anno nuovo, alla vostra salute e soprattutto agli abitanti di Sunnydale, che tutto sommato se lo meritano più di chiunque altro.


...


UMANI



Sia lode al merito
e alla costanza
con cui un’improvvida
cittadinanza

vive sugli Inferi
ma non dispera
e non ha remore
a uscir di sera.

Salute o impavidi
Sunnydaliani,
piccoli, fragili,
gustosi umani,

che dall’ipotesi
d’esser mangiati
giammai, direbbesi,
siate sfiorati.

Vampiri e demoni,
di fauci o squame,
di corna carichi:
creature grame,

che sono l’incubo
d’ogni mortale,
credete maschere
di Carnevale.

Voi, inconsapevole
vera attrazione,
buffet di bipedi
per colazione”,

di questo celebre
centro termale,
grato all’eclettica
elite del male;

voi, che imperterriti,
non fate niente
quand’anche il sindaco
muti in serpente.

Voi, che da eroici
veri campioni
di questo vivere
tra le illusioni

imperturbabili
tirate avanti,
piantando lapidi
nei camposanti,

l’apocalittica
annua emergenza
meno preoccupa
di un’influenza.

Impresa nobile
o una scemenza?
Lasciamo ai posteri
l’ardua sentenza:

di questa recita
che non ha uguale
ormai s’approssima
l’atto finale

e inevitabile
arriva il giorno
in cui svignarsela
senza ritorno.

Avanti o popolo,
fate fagotto:
qui c’è il pericolo
di finir… sotto.


...


Gli umani di Sunnydale, costruita direttamente sulla bocca dell’Inferno e meta prediletta di demoni e mostri vari, devono essere o le persone più stupide o quelle più coraggiose del mondo. Che non si allarmino per le continue sparizioni, la costante presenza di gente zannuta o cornuta o l’occasionale trasformazione del sindaco in un biscione di circa quindici metri è uno dei grandi misteri del Whedonverse. Solo alla fine dell’ultima stagione, in un soprassalto collettivo di buonsenso, si decideranno ad abbandonare in massa la città, poco prima che della stessa rimanga solo un grande e profondo cratere.

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Capitolo 23
*** Canzone ***


Innanzitutto mi scuso con i miei lettori per aver lasciato passare tanto tempo dall’ultimo aggiornamento. Invece di fare come i cavalli che accelerano quando “sentono la stalla” io nell’avvicinarmi alla meta mi trascino sempre più stentatamente. Ringrazio la mia adorata Lisachan per la sua pazienza, degna di Giobbe, nel seguirmi; il compagno di “verseggiamenti” Rik, sempre puntuale e preciso nei suoi commenti; la sintetica ma adulatrice Eugeal. Ringrazio Winola, che è passata di qui e spero ritornerà; Vale che si è fermata ai distici ma potrebbe continuare e Thiliol che, poverina, si sarà certamente stancata di aspettare. Un particolare ringraziamento questa volta va a Shari Aruna che ha commentato dettagliatamente alcune delle poesie (apprezzando in particolare il trucco contenuto nei miei settenari, cosa che mi ha fatto molto, ma molto piacere): grazie a te, il mio bottino di recensioni diventa a tre cifre. Non riesco a crederci...

Nella canzone, regina della nostra poesia, si alternano endecasillabi e settenari secondo uno schema che vede la fronte, composta da due piedi identici, seguita dalla sirma e da due o tre versi di congedo. Fronte e sirma sono concatenate dalla chiave, ovvero da una rima, che qui è "punizione/pensione". Lo schema che ho seguito in questa poesia – a b C a b C c d e f f E g G - è identico a quello di un celebre capolavoro della letteratura italiana: a voi indovinare quale, anche se l'impresa si rivela difficile almeno quanto riconoscere una romanza dall'Aida in base ai ragli di un asino.

Anya, il mio demone della vendetta preferito, merita un componimento nobile come la canzone. A maggior ragione se si pensa che nella serie non ha avuto nemmeno due parole di commiato.


...


VENDETTA



Del mutare insincere
scuse in genuina strida
di terrore, feci la mia missione
a lungo – epoche intere -
la mia furia omicida
a ogni inganno trovò la punizione.
Ex-demone in pensione,
dell’umana natura,
malgrado il paradosso
del suo bilancio in rosso,
mi sento paga. Tuttavia sicura
non mi direi – son schietta-
che sia il perdono la miglior vendetta.


...


Un migliaio di anni fa, una giovane vichinga, che aveva punito il fidanzato infedele in modo particolarmente fantasioso, fu reclutata come demone della vendetta . Col nome di Anya, si dedicò diligentemente al suo compito, dimostrando una speciale predilezione nel vendicare le donne tradite e vilipese, fino al giorno in cui perse i suoi poteri durante una missione a Sunnydale. Ritornata umana, divenne prima la ragazza di Xander, in seguito la sua fidanzata; abbandonata sull’altare, riprese la sua forma demoniaca per poi rinunciarvi nuovamente e morire, in modo forse più sbrigativo che eroico, durante la battaglia finale. Anya, che fa fatica a riadattarsi alla dimensione umana, ha il pallino degli affari e dice sempre tutto quello che le passa per la mente, nel telefilm ha rivestito spesso per queste ragioni un ruolo brillante, quando non comico.

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Capitolo 24
*** Madrigale ***


Mi scuso innanzitutto con i miei adorabili lettori per aver aggiornato dopo un periodo che eccede non solo ogni indulgenza, ma anche ogni decenza. Questo sarà in ogni caso il terzultimo aggiornamento, poiché dopo la X, posterò insieme Y e Z. Mi fa uno strano effetto vedere il traguardo così vicino, dopo tanto tanto tempo.
Veniamo ora alle risposte alle numerose e lusinghiere recensioni. Rik , io i tuoi novenari a dire il vero li sto ancora aspettando… nel frattempo, non ricordo più se ho svelato – a te e anche alla mia Lisachan - di quale celeberrima lirica io avessi copiato lo schema metrica per la mia canzone: beh, era Chiare, fresche, dolci acque di Petrarca. Che la Musa della poesia – Erato, se non erro – mi perdoni.
Riconoscendo nella puntuale ed attenta Chamelion la stessa mia fanatica devozione per la serie, le perdono volentieri la preferenza per Angel, che non ho mai condiviso, sebbene il tenebroso e rimuginante vampiro bruno mi sia, purché non al fianco di Buffy, estremamente simpatico. Su tutto il resto credo che siamo perfettamente d’accordo. In particolare, trovo che “cacciatrice di rimpiazzo” sia un’ottima definizione, per la povera Faith (ma non diciamoglielo, se no mette il broncio!)
Anche Eylis come altri mostra di apprezzare l’alquanto macabra Ninnananna, dedicata a Drusilla, che è senz’altro uno dei miei personaggi preferiti. Devo dire che in quella poesia ho potuto lasciarmi andare al mio humour nero: infatti scriverla mi ha davvero soddisfatto!
Ewin , quando scrivi, a proposito di Spike “mi sembrava davvero di vederlo recitare il suo sonetto in uno sporco antro, agitando quel suo romantico e demoniaco capo ossigenato in un attimo di triste sobrietà” tu mi commuovi. Infatti anch’io me lo vedevo proprio così, da quello stupido sentimentale poetucolo con il buonsenso di una gallina e il cuore grande come una casa che non è altro!
Mi fa particolarmente piacere che molti – ad esempio sia Shari_Aruna che Thiliol – abbiano notato come nella canzone io abbia voluto mettere in evidenza che Anya non rinneghi mai d’essere stata un demone della vendetta: la sua mancanza di ipocrisia è uno dei lati più belli del personaggio, e non è nemmeno casuale che Whedon non le abbia mai messo in bocca parole di pentimento. Shamigoo , “arte della versificazione” addirittura! Passi per la versificazione, ma in quanto all’arte, poi… non esageriamo!


Il madrigale è un breve componimento poetico, originariamente inteso per essere musicato, che usa uno schema di endecasillabi e settenari a rime variabili, chiudendosi sempre in rima baciata. Questo si rifà ad esempi d’epoca rinascimentale per ripercorrere le tappe della sfolgorante carriera della nostra strega preferita, la signorina Willow Rosenberg. Noterete forse che tra il quarto e il quinto verso e poi tra il decimo e l’undicesimo, ho approfittato dell’episinalefe per tagliare una sillaba al quinto e all’undicesimo verso.


...


WILLOW



Seria Willow, studiosa,
che legge e apprende e indaga
e dentro la rete trova ogni cosa.
Prima, piccola strega,
apprendista incantatrice di matite;
dopo, potente maga,
che riattacca anime, sana ferite
mortali e come molle cera piega
i funesti cancelli, sgozzatrice
di cerbiatti, furia vendicatrice
ebbra di dolore e infine
candida autrice di malie divine.


...


Willow Rosenberg, ragazza intelligentissima e un po’ secchiona, grazie alla sua abilità con il computer aiuta dapprima Buffy coadiuvando nelle ricerche il signor Giles. Presto si appassiona però alla magia, diventando una potente ed abile strega, ruolo in cui costituisce un importante supporto per la Cacciatrice. Parallelamente si sviluppa la sua vicenda personale, che la trasforma da silenziosa innamorata dell’ignaro Xander a tenera ragazza del simpatico lupo mannaro Oz a compagna della dolce Tara, con un voltafaccia gay a dire il vero alquanto repentino. Dopo essere passata, proprio a causa della tragica morte di Tara, al lato oscuro della stregoneria, si ravvede in tempo per partecipare alla stagione finale, al termine della quale opera lo straordinario incantesimo che crea un vero e proprio esercito di Cacciatrici. Perché così facendo debba diventare bianca come Gandalf, resta tuttavia un interrogativo al quale i fan non hanno ancora trovato risposta…

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Capitolo 25
*** Ottave ***


Ci sono state le cavallette! Il tornado!
L’Apocalisse?
No, aspettate... Ecco, ci sono: ero stata trasformata in un topo!
No, davvero: non so più che scusa inventarmi. Unica consolazione: da oggi comincia l’ultima attesa. La prossima volta che mi rifarò viva, troverete le ultime due poesie e la parola FINE.
Ringrazio per le loro recensioni candidameletta, WritingPassion92, Albe92 e Chamelion, e se non mi dilungo nelle risposte è solo perché mi rendo conto che questi poveri lettori avranno ormai perso da un pezzo la speranza di ricevere una risposta da questa lumacosissima autrice. Grazie. E ricordate: sembra impossibile, ma vi garantisco che se non ci foste voi, io potrei aggiornare ancora meno spesso…

L’ottava è una strofa di otto endecasillabi con il seguente schema di rime ABABABCC. L’ottava, che è forse la forma poetica più popolare della poesia italiana, è stata portata ai massimi livelli nei nostri grandi poemi cavallereschi. Proprio per questa ragione, mi pareva adatta a riassumere le vicende di un vero “cavaliere”, cioè il tutto-umano Xander Harris, ragazzo di provincia, valente carpentiere e, a tempo non troppo perso, valido braccio destro della Cacciatrice. Ecco pertanto un simil poema cavalleresco in sette ottave, praticamente un poema cavalleresco bonsai!


...


XANDER



Di questa cittadina sull’Inferno
figlio negletto, non credevo vero
d’entrare a fare parte di quel terno
che aveva Buffy a capo e me scudiero.
Vi persi Jesse, l’amico fraterno
ch’io stesso uccisi, per dover severo;
ma salvai Buffy grazie al mio respiro
quando venne affogata dal vampiro.

Nuovi nemici, soliti spaventi.
Baci segreti negli sgabuzzini.
Mutanti, automi oppur travestimenti
troppo riusciti? Solo stuzzichini.
I piatti forti? Morte e tradimenti,
anime in fuga, rose ed assassini.
Sì, mentii su ciò che Willow mi disse
ma fu per scongiurar l’apocalisse.

Dell’anno del diploma ogni momento
sempre ricorderò: prima rottura,
la prima volta (con strangolamento),
compari zombie, un mucchio di paura,
nuove tecniche di combattimento
finché la cerimonia di chiusura
in modo si concluse un po’ esplosivo.
Ma l’importante fu, che ne uscii vivo.

Crescer, si sa, ha più d’uno svantaggio,
poiché per farsi strada nella vita
serve tenacia, spirito e coraggio.
Non tutti, però, fan da calamita
ai demoni, non tutti sono ostaggio
di una scheggia segreta ed impazzita
del governo. Del mio cuore bisogno
per vincere ci fu, ed il resto è… sogno.

Quell’anno cominciò in un modo strano
(come se ce ne fosse uno normale)
con Dracula, il vampiro transilvano.
Poi tutto prese ad andar molto male
tra chiavi, cavalieri e un dramma umano
e, per finir, con una dea infernale.
Ma disse quanto male fosse andato
davvero, solo un tonfo sul selciato.

Un buon lavoro ed una fidanzata:
sembrava bello il mondo, soprattutto
dopo che Buffy fu resuscitata
ponendo fine al nostro mesto lutto.
Invece lasciai Anya, abbandonata.
Poi Willow uscì di testa, ma di brutto
Comunque, grazie a una matita gialla,
divenni l’eroe io, che son la spalla.

Di questa maldestra tragicommedia
fatale giunse ahinoi l’ultimo atto
con un nemico così oltre la media
che riparavo infissi come un matto.
Come color che l’Orda Nera assedia
formammo un gruppo insolito e compatto.
Poi persi un occhio. E dentro quel cratere
lasciai l’amore mio e ogni altro avere.


...


Harry Xander, nato e cresciuto a Sunnydale, completa il quartetto originale della serie insieme a Willow, la Cacciatrice e l’Osservatore. Xander non ha nessun potere soprannaturale e non è particolarmente dotato nemmeno come essere umano, senso dell’umorismo a parte. Dopo il diploma comincia subito a lavorare e dopo vari tentativi sfortunati trova la sua strada come carpentiere nel settore edile. Una grande lealtà e un coraggio fuori dal comune fanno sì che Xander resti fino all’ultimo al fianco di Buffy, la quale è “il suo eroe”.
Xander ha una curiosa fama da sfigato, in realtà del tutto immeritata: ha infatti una storia con la bella Cordelia, che tradisce con l’amica d’infanzia Willow, un’avventura con Faith – che nel frattempo tenta di ucciderlo - e un lungo fidanzamento con l’ex-demone della vendetta Anya. Verso la fine della settima stagione, Xander perde un occhio e da quel momento porterà una piratesca benda nera.

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