Ãkäi Ṡųna Ŋō Șabaku

di Lumik Lovefood
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Odore di Sabbia, odore di Casa. ***
Capitolo 2: *** La vitalità di un Vecchietto ***
Capitolo 3: *** Marionettista contro Marionettista ***
Capitolo 4: *** Un nuovo Sensei ***
Capitolo 5: *** Piccole Sorprese ***
Capitolo 6: *** La Luna in una Notte ***
Capitolo 7: *** Passato e Emozioni ***
Capitolo 8: *** Comincia il Viaggio ***
Capitolo 9: *** Al Villaggio di Konoha ***



Capitolo 1
*** Odore di Sabbia, odore di Casa. ***


Akai suna no sabaku

Salve salvino, popolo del fandom di Naruto.
Navigo da poco in questo fandom, come questa idea che ho messo per iscritto di getto, in ragion per cui non so quanto abbiano senso questo agglomerato di parole e parole.
Vorrei precisare che, è la prima volta che scrivo su Naruto, perciò dovrei prendere un po' confidenza con questi personaggi a me nuovi e chiedo venia se li rendo snaturati. Se in caso non riuscissi nel mio intento di tenerli il più strettamente IC, siete liberi di farmelo sapere che lo aggiungo immediatamente negli avvertimenti.
Il titolo è in giapponese e significa "Sabbie Rosse nel Deserto", penso che si possa capire già da questo quale sarà il fulcro della storia ma comunque dirò qualcosa, dato che l'indroduzione fa abbastanza schifo, visto il mio scarso modo di riassumere o di incuriosire il lettore.
Questa fanfic tratterà maggiormente del Villaggio della Sabbia ed in particolare di un suo clan, ovvero quallo della Sabbia Rossa. Che dire se non che questa famiglia mi ha affascinato molto? Oltre ad essere una fan di Gaara, lo sono anche di Sasori (avrò un debole per i Rosso Malpelo?? XD) e devo dire che la Saga del rapimento del Kazekage è una delle mie preferite in assoluto. Qui, entrerà in scena un nuovo menbro del clan, ma le sue parentele verranno esposte già nel prossimo capitolo (che spero ci sarà!). Non credo che ci saranno SPOILER, visto che mi trovo molto indietro con i capitoli manga ma, in caso questa fic continuerà e ci saranno situazioni da spoiler, ve lo farò sapere, oltre che a segnalarlo negli avvertimenti. Per ora il rating sarà verde, ma non sono ancora sicura delle situazioni che si verranno a creare, in caso io debba alzarlo, ve lo farò sapere! ^^

Preciso anche un po' di nomi che appariranno in questo capitolo:
Hanako: deriva da "Hana" (fiore) e da "Aka" (rosso).
La Locanda Sunaka: deviva da "Suna" (sabbia) e da "Aka" (rosso).
Asashi:  è uno "storpiamento", se così si può dire, del nome del geniale mangaka che ha inventato Naruto, ovvero Masashi Kishimoto.

Ovviamente, derivano tutti dal giapponese. ^^

Bene, dopo queste ciance (che vi avranno  sicuramente annoiato e desistito nel leggere), passo direttamente al cap., non dopo avervi avvisato che, dato l'ora ed i controlli che ho fatto, ci saranno sicuramente degli errori e se qualcuno di voi, anima pia, vorrà recensire per farmi sapere un suo parere e per sapere se continuarla, vi pregerei anche di segnalarmi eventuali errori se ne avete voglia...
Ora vi lascio veramente alla lettura!
Buona lettura! ^*^




Ãḳäĭ Ṡųṅã Ŋō Șẫƃáĸǘ




introduzione e titolo
Odore di Sabbia, odore di Casa.





Il Villaggio della Sabbia. Quanto le era mancato.
In due anni d'assenza, aveva sempre sognato di poter rivedere e riattraversare quel crepaccio di roccia rossa che circondava la città che le aveva dato natale, aveva sempre atteso il momento in cui le sue narici potessero sentire l'odore caldo ed arido della sabbia e che la sua pelle potesse scontrarsi con il Sole giallo alto nel cielo.
Sorrise tra se, si aggiusto il coprifronte sul braccio e cominciò ad avanzare verso il varco con decisione finché non incontrò due ninja sentinelle.


Passeggiava per le strade di Suna e nel frattempo guardava quegli edifici rossi ed imponenti che le erano tanto mancati. Più di due anni d'assenza erano veramente tanti e se ne rendeva conto solo ora!
“Oh guarda chi si vede! Ma sei proprio tu, Hanako?” una voce femminile la fermò e le si avvicinò una donna sorridente avanti con l'età e piuttosto minuta.
“Hm?” fece stupita la ragazza non ricordando quel volto.
“Ma sì! Hanako! Che bello rivederti, sei diventata grande e soprattutto molto carina!” continuò l'anziana prendendole le mani e indietreggiando per osservarla meglio “Oh, non coprirti troppo, cara!” continuò l'anziana. La ragazza indossava una larga felpa azzurra con i risvolti alti e blu che le arrivava fino a metà cosce con dei pinocchietti aderenti neri ed i soliti calzai da ninja. Il coprifronte era cucito sul braccio destro mentre sul fianco sinistro pendeva una sacca bianca.
“Ma lei è... La signora Yoko! La trovo in forma!” rispose la ragazza stringendo le mani della signora e sorridendo felice.
“Ma vieni, vieni a casa mia a prenderti qualcosa... E' da tanto che non ti si vede!” le propose l'anziana gentilmente.
“Vorrei ma non posso! Sono appena arrivata al Villaggio e vorrei vedere la mia famiglia... Sarà per un'altra volta.” sorrise Hanako e si congedò dalla signora, proseguendo il suo cammino ed imboccando una piccola stradina.
Mentre camminava, nelle sue narici si fece spazio un odore nostalgico ed invitante di uova e fritto, era segno che casa sua era vicina e sentì traboccare il cuore di gioia e d'impazienza.
Una piccola locanda, con le imposte e l'entrata in legno chiaro e l'insegna rossa e bianca. Eccola, casa sua, dopo tanto tempo era riuscita a tornarci per poter rivedere la sua famiglia.
Entrò e assisté ad una scena familiare che aveva visto tante e tante volte quando era più piccola.
“Asashi? Un okonomiyaki alle verdure ed una alle seppie!” gridò un uomo sedutosi su un tavolo della piccola locanda Sunaka poco distante dal bancone.
“Arrivano subito.” rispose cordiale la donna a cui era rivolto l'urlo e si affrettò a versare l'impasto di uova, acqua e farina sulla piastra bollente ed a lavorarlo insieme agli altri ingredienti con le sue palette di ferro. Oltre al sfrigolare delle frittate c'era anche il brusio delle poche persone che sedevano nei tavoli della locanda e che chiacchieravano del più e del meno.
Hanako si avvicinò al bancone dove Asashi stava preparando da mangiare e si mise in piedi di fronte al capo cremasi chino della donna, salutandola.
“Ciao mamma.”
La donna alzò lo sguardo e sgranò gli occhi marroni segnati da lievi rughe e borse violacee. Non riuscì a dire niente, solo a lasciare cadere a terra i suoi arnesi culinari e correre al di là del bancone per riabbracciare la figlia.
“Hanako! Hanako sei tornata!”. gli occhi castani della donna si riempirono presto di lacrime e strinse forte a sé la ragazza fino a toglierle il fiato “I tuoi capelli sono lunghi! Li hai legati!” finì la donna passando una mano sulla crocchia che legava i capelli castano-rossicci della figlia.
“Mamma? Mamma, mi stai soffocando...” replicò la ragazza cercando di togliersi di dosso la presa ferrea della madre, ma non ottenendo i risultati sperati. Nel frattempo l'okonomiyaki continuava a sfrigolare sulla piastra bollente ed a far propagare un odore tutt'altro che invitante.
Improvvisamente, Asashi tornò in sé e fece ritorno al suo posto borbottando “L'okonomiyaki è bruciata! Bruciata!” e Hanako si ritrovò a sorridere: sua madre era rimasta la solita sbadata ed impulsiva di sempre.
“Mamma, lascia che ti aiuti.” disse improvvisamente la ragazza posando la borsa e mettendosi in vita un grembiule.
“Oh ecco, brava! Servi i tavoli due e cinque.” le ordinò la donna buttando la frittata bruciata e preparandone una nuova.
“Agli ordini!” replicò scherzosa la ragazza dirigendosi verso i clienti che attendevano di essere serviti. Le sembrava di essere tornata piccola e di quando passava le mattinate ad aiutare la madre con la locanda, certo prima non poteva fare molto ma, ora che era grande, era tutto un altro discorso e poteva ripagare come si deve, i sacrifici che sua madre aveva fatto per lei dopo la perdita del marito.
Finito di lavorare Hanako e sua madre stavano mettendo in ordine la locanda.
“Come è andato il viaggio? Hai tanto da raccontarmi...” irrompette Asashi continuando a passare minuziosamente un panno umido sulle piastre ormai fredde.
“Bene, grazie! Non puoi capire che bello viaggiare, mamma! Appena finito qui vorrei fare un giretto ed incontrare un po' di gente.” rispose Hanako interrompendo momentaneamente il suo lavoro con la scopa.
“Mi... Mi sembra un'ottima idea... Anzi, perché non vai ora? Finisco io qui!” le disse la madre un po' esitante e deglutendo a fatica e capendo le intenzioni della figlia.
La ragazza non se lo fece ripetere due volto, mollò scopa e grembiule su un tavolo ed agguantò la sua borsa per uscire in fretta e salutando la mamma con un striminzito “A dopo!”, non pensando troppo all'esitazione nella voce della madre. Forse avrebbe voluto che il suo primo giorno di ritorno lo passasse con lei... Sbatté la porta e si precipitò per le strade del villaggio.
La donna sospirò rassegnata e continuò a pulire.


Hanako camminava per le strade spensierata e sorridente con una destinazione ben precisa: il Palazzo del Kazekage.
Sapeva che lì vivevano due persone a lei importanti e che le sarebbe tanto piaciuto rivederle, le erano mancate tantissimo, ed è solo grazie a loro che riuscì ad apprendere le basi per essere ninja di valore durante l'assenza, del tutto motivata: la voce che le diceva continuamente di viaggiare sia era fatta troppo forte e non riuscì a farla smettere, così, non essendo nemmeno quattordicenne e dopo aver superato l'esame per diventare chunin, partì alla volta dell'ignoto lasciando la madre in un mare di lacrima ma con la consapevolezza di seguire il proprio sogno. Vagabondare per il mondo era stata un'ottima scelta per la sua cultura, visto che era molto allergica ai libri ed alle dicerie del villaggio.
Mentre passeggiava, molte persone la salutavano dopo averla riconosciuta oppure la fermavano per congratularsi dell'ottima crescita che era avvenuta. Lei, gentilmente, si fermava lo stretto necessario per non offendere nessuno e per non rubare troppo tempo al suo obbiettivo principale.
Le era mancato un po' il calore dei suoi compaesani: la sua infanzia l'aveva passata tra le strade di Suna insieme alla sua amica più piccola e la locanda della mamma, e così aveva conosciuto un po' di persone veramente simpatiche e gentili.
Arrivata finalmente di fronte al palazzo del Kazekage, si aggiustò la felpa che le stava larga ed i capelli e si presentò ai due ninja di guardia, chiedendo udienza con le persone richieste.
Dopo che le ebbero indicato la via, Hanako attraversò un largo piazzale con la testa rivolta verso l'alto ad ammirare l'architettura caratteristica dell'edificio più importante di tutto il Villaggio della Sabbia, ma dovette smettere immediatamente.
Un oggetto si stava avvicinando verso di lei a gran velocità, si voltò di scatto verso la sua destra e lo afferrò con l'incide ed il medio prima che potesse trafiggergli l'occhio dalla strana iride verde cerchiata di nero.
Mise l'oggetto sotto i suoi occhi indagatori e scoprì che era un semplice kunai, un semplicissimo kunai che stava per cavargli l'occhio. Sentì un leggero nervoso pervadergli il corpo quando sentì una voce femminile strozzata dalla corsa che si stava avvicinando verso di lei e si scusava.
Alzò lo sguardo dal kunai ed incontrò una ragazzina minuta con gli occhi ed i capelli castani che correva verso di lei, farfugliando delle scuse, seguita da una ragazzo dai strani capelli rosso fuoco.
“Mi scusi, mi scusi infinitament-eh? Hanako?”
La ragazza parve un attimo spaesata e si soffermò a guardare la ragazza davanti a sé. Sgranò gli occhi quando la riconobbe.
“Matsuri? Sei proprio tu?” chiese la chunin indicandola con un dito.
“Hanako, sei tornata!” la ragazzina squittì felice prendendole la mano libera e stringendola tra le sue. “Quando, quando sei tornata?”
“Questa mattina. Ma tu cosa stai facendo?” le chiese Hanako restituendole il kunai “Fa' più attenzione la prossima volta!”
Nel frattempo, il ragazzo le aveva raggiunte e si apprestava a scusarsi.
“Scusami, è colpa mia. Ho evitato il kunai e ti è venuto addosso.”
Hanako osservò tra le sue ciglia quello stano individuo: non metteva in dubbio la sua bellezza “esotica” con quegli occhi di un acquamarina magnetica, ma c'era qualcosa che la intimoriva. Ma era solo una voce tra le tante che cantavano la sua bellezza.
“Non fa niente.” rispose la ragazza sorridendo e poi si rivolse verso la sua amica “Ancora mi dici cosa stai facendo, Matsuri...”
“Mi sto allenando con il Kazekage!” rispose entusiasta la ragazza, piena d'orgoglio.
“Davvero?” la castana si ritrovò a sgranare gli occhi per la seconda volta in quel giorno e la sua curiosità fu ulteriormente stuzzicata “E chi è?” chiese poi con un sorriso.
“Ce l'hai di fronte! E' il Nobile Gaara del Deserto!” rispose la ninja indicando il ragazzo accanto a lei.
Hanako dovette fare una fatica enorme per far si che la sua mascella non cadesse a terra insieme agli occhi, che erano praticamente fuori dalle orbite. Un ragazzo, così giovane, era il Kazekage?
Guardò per un interminabile minuto il Kazekage tanto da metterlo lievemente in imbarazzo. Cercò di trovare le parole per rispondere ma riuscì solo a muovere le labbra senza emettere alcun suono e decise di inchinarsi per rimediare alla brutta figura.
“Mi... Mi scusi, nobile Kazekage!” si scusò Hanako, rialzandosi dall'inchino e grattandosi imbarazzata la nuca “Solo che... Sono appena ritornata al Villaggio dopo un'assenza di più di due anni e mi sono persa un po' di cose...”
“Dove sei stata?” chiese un interessato Gaara.
“In giro per i vari paesi assieme al mio maestro...” spiegò la ragazza, abbassando lo sguardo per non incontrare gli occhi freddi del suo capo, gli facevano un certo effetto tutt'altro che piacevole.
“Nobile Kazekage, Hanako fa parte del clan della Sabbia Rossa.” s'intromise Matsuri informando il suo maestro.
Gaara sgranò gli occhi sorpreso e notò l'aria farsi pesante. Forse... Forse doveva informare quella ragazza di un grave fatto avvenuto e che ha coinvolto la sua famiglia.
“Hanako?” esordì serio il ninja del Deserto “Penso che tu debba prima sapere una cosa...”
La ragazza sussultò impercettibilmente e notò una leggera ombra nello sguardo di Gaara e, quando volse i suoi occhi verdi verso lo sguardo castano dell'amica, notò che era basso e mortificato.
Deglutì a fatica e l'impazienza di sapere si tramutò presto in paura di scoprire e soffrire troppo.
Non si prospettava un discorso molto piacevole.








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Capitolo 2
*** La vitalità di un Vecchietto ***


La vitalità di un Vecchietto

Ãḳäĭ Ṡųṅã Ŋō Șẫƃáĸǘ

La vitalità di un Vecchietto.





Una leggera brezza calda attraversò il cortile del palazzo del Kazekage, alzando un po' di polvere dal suolo, e carezzò lievemente i capelli di tre ragazzi che lo popolavano.
Silenzio. Solo quello si sentiva e di certo era tutto fuorché rassicurante.
“E'... E' un discorso spiacevole, Kazekage?” provò a chiedere un esitante Hanako.
Gaara deglutì un groppo assai pesante e rilassò le spalle “Vedi Hanako, durante la tua assenza, un fatto gravissimo ha coinvolto due membri della tua famiglia...”
“Non vorrà dirmi che è successo qualcosa a nonno Ebizo ed a zia Chiyo, vero?” sussultò la ragazza stringendosi una mano sul petto e sentendo il cappio dell'oppressione sempre più stretto sulla sua gola.
“No, lo stimato Ebizo sta bene ma...” Matsuri sentì la voce interrompersi in gola e distolse lo sguardo dall'amica, che si stava innervosendo.
“Ma? Insomma Nobile Kazekage,con tutto il rispetto, ma vorrei sapere che diavolo è successo alla mia famiglia!” sbottò innervosita la castana guardando negli occhi il ragazzo, quella situazione le stava davvero pesando. Hanako, notando la sua sfacciataggine ritornò in sé e distolse la sguardo da Gaara, per abbassarlo al suolo. “Mi scusi...” mormorò poi mentre torturava le dita in una morsa confusionaria e nervosa.
“La Vecchia Chiyo è morta per salvarmi la vita.” disse poi tutto d'un fiato il ninja del Deserto.
Una doccia d'acqua fredda, mille coltelli che si conficcavano nel suo cuore, morire bruciata vita oppure perire di fame e sete... Tutte cose che sarebbero state di sicuro più piacevoli al confronto di quella notizia tremenda.
Sua zia, la sua adorata zia Chiyo... Morta?
“No... Non può... Non...” tentò di dire Hanako ma la voce gli cedette ed i suoi occhi si riempirono di lacrime calde e salate.
Matsuri s'avvicinò all'amica e l'abbracciò stretta per permetterle di sfogare il proprio dolore “Il Nobile Kazekage era morto dopo l'attacco dell'Organizzazione Alba ma la Vecchia Chiyo, con la Tecnica della Resurrezione, riuscì a salvarlo ma per farlo dovette sacrificare la propria vita.” le spiegò la ragazza sciogliendo l'abbraccio e cercando di calmarla.
Hanako sussultò con ancora le lacrime agli occhi e questo non sfuggì a Gaara. L'Organizzazione Alba?
“La conosci, Hanako?” chiese il Kazekage affilando lo sguardo acquamarina cerchiato di nero.
“N-No...” rispose esitante la ragazza guardandosi intorno “Ma voi, perché siete stato attaccato da questa... Organizzazione?”
“Te lo spiegherò in seguito.” rispose vago il ninja “Penso che tu voglia vedere il tuo Venerabile nonno...”
“Oh sì, per favore! Però, chi è l'altro membro della mia famiglia che è stato coinvolto? Ormai sono pochi i membri della Sabbia Rossa...” rispose mentre con la manica della felpa blu si asciugava le lacrime e le scie umide che esse avevano lasciato sulle sue guance.
Gaara evitò l'ultima richiesta, facendo un segno di assenso con il capo, e si rivolse alla sua allieva “Matsuri, aspettami qui. Torno subito.”
“Certo Nobile Kazekage! A presto Hanako. Coraggio!” rispose la ragazza stringendo una mano intorno al braccio dell'amica, che le sorrise.
“Seguimi Hanako.” la invitò Gaara e la ragazza, seppur con qualche incertezza ed un certo malincuore per aver evitato la domanda, lo seguì all'interno del Palazzo.


Da quello che si ricordava non era entrata spesso in quel luogo, la maggior parte delle volte erano suo nonno e sua zia che venivano a trovarla a casa oppure l'aspettavano fuori l'edificio.
Sua zia Chiyo... Sentì di nuovo le lacrime pungerle gli occhi e la vista annebbiarsi.
“Kazekage?” richiamò l'attenzione del ragazzo, che proseguiva avanti a lei per i corridoi, con dell'incertezza nella voce.
“Puoi chiamarmi Gaara se vuoi...”. Per lui, era la prima volta che chiedeva a qualcuno di chiamarlo per nome, ma con lei si sentiva come se fosse in “debito”.
“Sentite Gaara, voi avete detto che mia zia si è sacrificata per voi...” la ragazza si fermò un attimo per constatare se il ninja la stesse ascoltando “Vorrei sapere come è successo...”
“Non sai niente sul mio conto?”
“No... Vedete, io non sono tipo da chiacchiere e pettegolezzi cittadini e poi sono anche mancata dal villaggio...” si giustificò Hanako e maledisse dentro di se la sua ignoranza verso di lui, il nuovo Kazekage.
“Quindi non sai che venivo considerato, e forse tutt'ora, un... Mostro...” concluse tristemente il rosso voltandosi verso la sua interlocutrice, che scosse il capo visibilmente sorpresa da quelle parole.
“Dentro di me era racchiusa la reliquia dell'Ichibi, il Demone Tasso. E' stata proprio la Vecchia Chiyo a sigillarla nel mio corpo.” spiegò Gaara guardandosi le punte dei calzai “L'Organizzazione Alba è una associazione criminale, formata da vari ninja traditori di diversi villaggi, che intende sfruttare le forze portanti esistenti nel mondo. E' ancora ignoto a quale scopo. Tra i membri di questa organizzazione c'era anche Sasori della Sabbia Rossa. Penso che tu lo conosca...”
“S-Sasori? Ma non era scappato più di vent'anni fa dal villaggio?” chiese sconvolta Hanako stringendo i pugni.
“Tranquilla, è stata la stessa Vecchia Chiyo ad ucciderlo...” la tranquillizzò il Kazekage.
“Questa... Alba... Mi chiedo, come può far liberare uno di questi...” non riusciva trovare la parola giusta e sarebbe stato irrispettoso usare il termine “mostro” nei confronti di una persona che forse l'aveva sentita tante, troppe volte.
“Con una grande quantità di tempo ed una tecnica di confinamento ma la forza portante a cui viene estratto il cercoterio, così si chiamano quegli esseri, muore.”
“Quindi voi, se non fosse stato per l'intervento di zia Chiyo, sareste...”
“Lo ero già. Mi dispiace...” concluse Gaara amaramente. Come poteva sentirsi quella ragazza avendo di fronte la persona a cui una sua famigliare aveva ceduto la sua vita? Di sicuro non bene ma lui non era certo un tipo estremamente bravo a consolare le persone, dato che queste con lui non l'avevano mai fatto.
Si aspettava che ricominciasse a versare lacrime ma si dovette ricredere: Hanako sospirò tristemente e si rivolse con un leggero sorriso verso di lui.
“Non preoccupatevi...” le rispose la ragazza per poi riprendendo a camminare. Poi si fermò di scatto e si girò verso il Kazekage “Ehm... Forse dovreste andare avanti voi perché io non so la strada...” ammise imbarazzata Hanako grattandosi la guancia sinistra con l'indice.
Gaara la guardò stupito mentre le sue labbra s'incurvavano in un tenue sorriso che gli illuminava il volto dai tratti perfetti.
Continuarono a camminare nel silenzio più totale. Hanako osservava la schiena del Kazekage: doveva avere più o meno la sua età ma se era diventato il capo del Villaggio della Sabbia era davvero forte anche se dall'aspetto un po' delicato, come i tratti del viso bellissimi. Un lieve rossore si spruzzò sulle gote della ragazza, che scosse violentemente la testa.
Che diavolo le veniva in mente di fare apprezzamenti sul fisico del Kazekage?
Gaara, dal canto suo, ero curioso di sapere le origini di quella ragazza. Come sapeva e come aveva letto in uno dei suoi libri per la sua formazione, la Sabbia Rossa era contraddistinta dalla sua chioma rossa e dagli occhi scuri mentre lei era molto diversa: capelli tendenti al castano-rosso e gli occhi grandi e verdi, con una linea spessa intorno all'iride. Avrebbe chiesto poi, le sue origini.


Raggiunsero poco dopo una stanza quasi circolare completamente di roccia rossa, con all'interno un piccolo rialzo ed un cerchio d'acqua limpida, vicino ad esso un vecchietto a capo chino, intento a fissare lo specchio d'acqua.
“Venerabile Ebizo.” lo chiamò cordialmente Gaara facendo cenno con un braccio ad Hanako di rimanere dietro di lui “C'è una visita.”
“Chi vorrà mai vedere un vecchio manoscritto come me tanto da far scomodare il Kazekage?” chiese l'anziano alzando un poco lo sguardo dall'acqua.
“Nonno Ebizo?” chiese la ragazza sporgendosi lievemente da dietro le spalle del rosso.
“Nonno? E' da tanto tempo che non mi sentivo chiamare così... Che fosse...” Il vecchio volse lo sguardo verso l'entrata e vide le testa castana di Hanako fare capolino dalle spalle di Gaara.
“Tu... Hanako! Quando sei tornata?” chiese basito Ebizo alzandosi da terra. La ragazza gli corse incontro e l'abbracciò stretto e piangendo di felicità.
“Hanako, non piangere. Il Kazekage penserà che siamo dei piagnucoloni!” disse leggermente commosso l'anziano dando delle lievi ed affettuose pacche sul braccio della nipote.
“Nonno ti trovo in ottima forma.”
“Eh diciamo...” rispose vago Ebizo volgendo uno sguardo verso l'altro lato del laghetto ed assumendo un'aria triste.
“Gaara mi ha informato dell'accaduto. Mi dispiace nonno, so quanto eri affezionato a Chiyo...”
“Come non potrei non esserlo? Era la mia amata sorellina!” borbottò l'anziano deciso. Hanako sorrise nel sentire suo nonno pronunciare quell'affettuoso nomignolo che riservava solamente alla sua defunta zia, tante volte da piccola l'aveva sentito uscire dalle labbra di Ebizo quando parlava di Chiyo e le provocava la stessa tenerezza che ora le attraversava il corpo nel ricordare i due fratelli insieme.
“Vedo che sei cresciuta tantissimo e che sei diventata molto carina. Perfetta per diventare moglie del Kazekage!” disse pacato l'anziano osservando meglio la nipote con i suoi occhi celati ed indagatori.
Gaara si ritrovò a distoglie lo sguardo da quella scena ed a guardare le mura di roccia rossa, imbarazzato da quella affermazione così tranquilla del vecchio.
Hanako sospirò rassegnata “Nonno, ma che figure mi fai fare con il Nobile Kazekage!”
“Oh, era solo un pensiero da nulla.” si giustificò Ebizo con un sorrisino furbo sul volto.
“Si, da nulla...” commentò sarcastica la ragazza, poi si volse verso Gaara “Lo scusi...”
“Non c'è problema.” rispose serio il ragazzo, dopo essersi ripreso dal leggero imbarazzo.
Hanako sorrise riconoscente e tornò seria a tutt'uno tratto, voleva porre una domanda spinosa al Kazekage.
“Gaara, potrei sapere dov'è sepolta mia zia Chiyo?”
“Certo, vi accompagno...” rispose cordiale il rosso, cominciando ad andare. Hanako cercò di replicare, ma riuscì solamente ad alzare una mano in direzione della schiena del ragazzo perché il nonno la bloccò per un braccio.
“Lascia stare.” le disse sorridente “Dopo ho da proporti una cosa, davanti a tua zia!”
Quel sorrisino che sia era dipinto sul volto del suo adorato nonno Ebizo era poco rassicurante.






Salve, eccomi di nuovo qui con un nuovo capitolo. Questo era praticamente già pronto perché mi serviva per deliniare le parentele e un po' la trama, dato che è tutta una sorpresa anche per me! ^^
Naturalmente rinnovo il mio avviso per sapere se il mio tentativo di renderli più IC possibile è in parte giusto, altrimenti fucilatimi! 
Il Vecchi Ebizo mi è sempre piaciuto solo che, essendo non apparso molte volte, non ho una linea molto definita del suo carattere e spero di non averlo descritto malissimo e commesso orrorri nei suoi confronti!
Per quanto riguarda il contesto... Io ho messo Shippuden in quanto ho intenzione di seguire questa linea temporale, ma non so fino a quando riuscirò a mantenere questa traiettoria. Se avrò bisogno di un aiuto esterno, credo che lo chiederò proprio.... XD

Ringrazio infinitamente chi ha letto il primo capitolo, Elena_chan e KaZe_Hi che hanno inserito la fic tra le seguite e Esha e Sabaku_No_Sary che invece l'hanno inserita tra le preferite! Wow, grazie!

Poi ringrazio nuovamente Ele-chan (Sì cara, metto radici anch'io in questo fandom! XD E per quanto riguarda la tua fic, l'ho cominciata a leggere e devo dire che mi piace, anche se Sasuke non sia il mio massimo del cool!XD Spero di trovarti nuovamente! ^^) e la mia Love Soryl che hanno recensito il primo capitolo! ^^ Grazie carissime ed un bacione fortissimo! =*

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Capitolo 3
*** Marionettista contro Marionettista ***


3- Marionettista contro Marionettista

Ãḳäĭ Ṡųṅã Ŋō Șẫƃáĸǘ

Marionettista contro Marionettista.





Una piccola stele di pietra grigia poco fuori il villaggio, fredda come il suo cuore in quel momento.
Hanako l'accarezzò con le sue dita piccole ed affusolate e le rivolse un sorriso mentre una lacrima le rigava la guancia.
“Hana, la mia cara sorellina è morta con tranquillità.” la rassicurò il Vecchio Ebizo passandole una mano sulla spalla.
“Beh, almeno la sua vita non è stata sprecata...” soffiò guardando con la coda dell'occhio il Kazekage che le era poco distante.
“Su, mia sorella non avrebbe voluto che la gioventù versasse fiumi di lacrime. E' il momento della mia proposta...” fece arzillo il vecchio, assumendo un'aria seria.
“Cosa?” domandò curiosa asciugandosi la lacrima con un dito.
“Hanako, fammi vedere i tuoi progressi!” la incitò Ebizo prendendo in mano un rotolo e ponendolo sotto gli occhi della ragazza.
“Nonno, non mi sembra il caso...”
“Venerabile Ebizo, voi vi siete ritirato, potreste farvi male...” s'intromise Gaara, che fino dall'allora era stato un po' in disparte.
“Gaara e Hanako, ora vi risponderò con una frase preferita dalla mia sorellina, "Pensate che io sia un vecchio rimbambito?"
I due giovani si zittirono e si scambiarono uno sguardo stupito. Hanako deglutì a fatica, quel vecchio testardo non avrebbe desistito tanto facilmente e non c'era altra scelta se non accettare di misurarsi con lui.
“E va bene, nonno. Vediamo se sei completamente da riporre su uno scaffale...” rispose sicura la ragazza cacciando fuori dalla sua borsa un rotolo e mostrandolo al nonno.
“Non essere impudente, ragazzina.” dalla pergamena del vecchio uscì una marionetta dai folti capelli castani, gli occhi verdi ed uno straccio nero a coprirgli il corpo. “Spero non ti dispiaccia se uso la marionetta somigliante a tuo padre...”
La ragazza sgranò gli occhi “Ma quella è... Habime!”
“Esatto, la tua prima marionetta.” sorrise Ebizo cominciando ad agitarla intorno a lui.
Hanako si morse il labbro e richiamò il suo burattino “Questa è la mia nuova arma, Ryomen. Ti stupirai tu stesso di quanto io sia migliorata...”. Era simile a Karasu, ma il viso era diverso e diviso verticalmente in due parti e coperto da il solito panno scuro tipico delle marionette.
Ebizo aggrottò un sopracciglio “Kazekage, penso che anche voi siate curioso di vedere le capacità della mia nipotina...”. Egli annuì con il capo e arretrò di qualche passo.
“Vedo che ti sei data alla costruzione di marionette, Hana.”
“Beh, caro il mio nonnino, il viaggio è servito a qualcosa.” mosse un poco le piccole dita e cominciò a far avanzare la sua arma, con uno stiletto appuntito estratto dal braccio destro, verso il nonno che si parò con lo scudo di Chakra.
“Hai modificato la mia marionetta a quanto vedo...”
“Anch'io sono stato influenzato dalle mode. Ora è il mio turno!” Il Vecchio Ebizo richiamò verso sé la marionetta e, muovendo l'indice ed il medio verso il suo viso, fece uscire dalla bocca di essa un piccolo cannoncino; la ragazza lo conosceva bene e ghignò per questo.
“I kunai non mi fermeranno, nonno!” fece per attaccare ma si fermò di scatto. Il vecchio sorrise e dalla marionetta uscì una nube densa e fitta di gas velenoso che investì in pieno Hanako e si avvicinò minacciosa verso Gaara, che l'evitò con il suo Guscio di Sabbia.
Accidenti al vecchio!” pensò la ragazza mentre tratteneva il respiro e riportò vicino a sé Ryomen ma uno strano rumore attirò l'attenzione delle sue orecchie, sembrava qualcosa di fino che si avvicinava a forte velocità. Affilò lo sguardo e notò che erano...
Shuriken?” Ne schivò alcuni muovendosi con il corpo mentre altri li bloccò richiamando a sé lo scudo di Chakra di Ryomen, ma uno le colpì il braccio, strappandole la manica della felpa e ferendola.
Fanno sul serio...” si trovò a pensare il Kazekage che non si era perso nessuna mossa dello scontro anche se qualcosa lo lasciava sconcertato: la Tecnica del Marionettista di Hanako era inferiore rispetto a ciò che si aspettava da un membro della Sabbia Rossa.
“Ti ho colto di sorpresa?” chiese Ebizo notando che la felpa immacolata di sua nipote si stava insozzando di rosso.
“A dir la verità sì... Ma non ho viaggiato per più di due anni per tornare al villaggio a mani vuote!” scagliò, con tutta la velocità possibile, la sua marionetta verso il vecchio mentre lei la seguiva di corsa, con le dita tirò uno dei fili e dagli arti di Ryomen uscirono due katane pronte ad infilzare Habime. Quando la marionetta si trovò in prossimità della sua avversaria, Hanako allargò le braccia ed essa si divise in due. Le due parti si posizionarono ai lati del burattino di Ebizo, che rimase stupito da quella mossa, e la bloccarono ad entrambi i lati, infilzandola con le due spade.
Il vecchio fissava quella scena sconvolto, e non si accorse che un piede minaccioso attendeva di essere scagliato contro di lui, riuscì a spostarsi e ad allontanarsi poco prima che esso lo colpisse, provocando un grande fosso ed alzando molta polvere.
“I marionettisti sono vulnerabili nei combattimenti ravvicinati...” commentò Hanako quando la nube di polvere si dissolse.
“Devo dire che non mi aspettavo una mossa del genere...” ammise l'anziano ninja realmente stupito di quella mossa così potente ed efficace.
Gaara incarnò un sopracciglio “E' riuscita ad impastare in così poco tempo una quantità enorme di Chakra ed a canalizzarla nel piede. Non è da sottovalutare.” pensò osservando la ragazza che riponeva il suo burattino e si teneva una mano nel braccio ferito.
“Sarà meglio che vada, questa ferita mi sta dando dei fastidi. Tu ed i tuoi veleni, nonno...” si lamentò Hanako guardando truce il suo parente.
“Ringrazia che non sono quelli della mia sorellina!” rispose divertito il vecchietto avvicinandosi alla ragazza, che sorrise.
“Nobile Kazekage...” Gaara fu chiamato da Hanako, e quando volse lo sguardo verso di lei, notò il capo abbassato in segno di rispetto “E' stato un piacere fare la sua conoscenza. Arrivederci e per qualunque cosa, non esiti a chiamare. Arrivederci nonno!” salutò e sparì a gran velocità verso casa.
“Ah ah ah. Quella ragazzina me l'ha fatta!” commentò ridendo il vecchio dando uno sguardo alla sua marionetta, che giaceva a terra con diverse rotture.


“Venerabile Ebizo? Avrei delle domande da porvi...” Gaara stava accompagnando il nonno di Hanako nel suo luogo preferito e voleva approfittarne per scoprire qualcosa in più su quella ragazza.
“Prego...” rispose il vecchio con un sorrisino furbo.
“So che il clan della Sabbia Rossa è caratterizzato dal sublime uso delle marionette ma, notando il vostro scontro con vostra nipote, ho notato che essa ha una tecnica piuttosto... Rozza, oserei dire...”
“Avete ragione, Hanako non è mai stata portata per l'utilizzo delle marionette. Certo, non è del tutto incapace, ma non può essere paragonata ai suoi parenti, primo fra tutti Sasori.” si fermò un attimo, come se dovesse assimilare quel nome tanto doloroso “Ha molta ammirazione per il suo cugino ma purtroppo non l'ha mai potuto conoscere di persona e questo le è mancato, per così dire. Hanako ha colmato le sue lacune imparando e rafforzando il combattimento corpo a corpo e devo dire che mi ha alquanto stupito.”
“Avete ragione. Un'altra cosa che caratterizza il vostro clan sono i capelli rossi ma, da come vedo, lei non li ha...” aggiunse in seguito il ninja del Deserto, curioso di scoprire il motivo di questa peculiarità che caratterizzava quella ragazza.
“Devo intuire che mia nipote vi ha molto incuriosito, ma penso che i vostri dubbi debbano essere sciolti da lei e non da me. Non abbiate timore di essere curioso di una ragazza...” sorrise Ebizo facendo anche un piccolo risolino.
“Non mi permetterei mai di mancarvi di rispetto e solo che conosco tutti i ninja presenti nel Villaggio, mentre lei è nuova per me...” si giustificò serio il Kazekage, fermandosi davanti all'ingresso della stanza del Venerabile.
“Come vi ho già detto, non abbiate timore di essere curioso di una ragazza...” concluse Ebizo per poi ritirarsi nella sua stanza.
Gaara rimase per qualche istante immobile, confuso e stupito, poi la sua attenzione fu richiamata da un jonin che gli si era avvicinato.
“Nobile Kazekage, Temari è tornata dal Villaggio della Foglia...”
“Arrivo subito.” rispose pacato il rosso.



“Mamma? Sono tornata!” Hanako era appena entrata, si era diretta al piano superiore della locanda Sunaka adibito per l'abitazione e trovò sua madre intenta a rassettare la sua stanza da letto.
“Oh Hana, bentornata! Tutto bene con il nonno?” chiese Asashi sorridente mentre infilava il cuscino dentro una federa acquamarina dai bordi azzurri.
“Se questo lo chiami bene..” commentò sarcastica la giovane indicando il braccio leso a sua madre.
“Papà non si smentisce mai!” rise di gusto la rossa lasciando perdere il cuscino ed accompagnando la figlia in bagno per curarle e coprirle la ferita.
Le due erano in silenzio e si sentivano solo i movimenti calmi e leggeri di Asashi che passava una poltiglia verdognola sul braccio di Hanako, che non sopportava più quel silenzio e quell'odore nauseante di erbe e quant'altro.
“Ho conosciuto il Kazekage...” sbottò improvvisamente la ragazza.
“Il Nobile Gaara del Deserto? Che impressione ti ha fatto?” chiese la madre prendendo le bende e cominciando a coprire la ferita.
“Direi buona... E' stato lui a dirmi di zia Chiyo...” la voce le si affievolì sulle labbra e chinò il capo triste.
“Mi dispiace, cara.” si scusò la rossa, chiudendo gli occhi nocciola e riaprendoli un istante dopo.
“Tranquilla mamma, sia il Kazekage che il nonno mi hanno fatto capire che lei è stata felice di sacrificarsi quindi...”
Asashi finì la medicazione e rimise in ordine il bagno, facendo attendere un commento “Beh, vedo che il Kazekage ti abbia fatto una buona impressione...” sorrise la donna mettendosi una mano davanti le labbra.
“Tu e il nonno siete della stessa pasta...” sbuffò Hanako, quella storia già la stava stufando. “Ora esci che voglio farmi un bagno...” disse rivolta alla madre con tono autoritario.
Asashi si parò di fronte alla figlia e la guardò seria, aprì le braccia e la strinse a se forte “Sono contenta che tu sia tornata, Hanako...”
“Anch'io mamma!”






Eccomi qui di nuovo a voi con un capitolo un po' corto e vuoto! V.V Vi avviso già da ora che non ci saranno aggiornamenti così veloci a lungo... Sto scrivendo ad intermittenza perché ho bisogno di deliniare una trama ben precisa, visto che è stata una sorpresa anche per me questa fic! ^^ In questo capitolo Gaara mi pare un po' OOC... Attendo la vostra su questo punto! XD
Bene bene, come avete notota anche la nostra Hanako è una Marionettista ma non è molto abile, così come io non sono abile nel descrivere combattimenti ecc... Spero che non vomitiate della schifezza che ho scritto! 

AVVISO: Aggiunto tra gli avvertimenti la nota SPOILER! 

Passando ai ringraziamenti: ringrazio chi legge, chi legge e recencisce come FeyM (Grazie mille per i complimenti! Spero di avere una tua opinione anche su questo capitolo un po' spoglio! ^^'), chi ha inserito la fic tra le seguite (Elena_chan, KaZe_Hi e kikka67) e chi l'ha inserita tra le preferite (Esha, KaZe_Hi, Sabaku_No_Sary e Silverwood).
Grazie infinite a tutte e spero di avere una vostraq opinione al più presto! ^^

Un bacione grande dalla Lu! =*

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Capitolo 4
*** Un nuovo Sensei ***


4- Un nuovo Sensei
Ãḳäĭ Ṡųṅã Ŋō Șẫƃáĸǘ


Un nuovo Sensei.





Il Kazekage entrò nella sua stanza e vi trovò dentro la figura alta e slanciata di sua sorella, insieme a quella di suo fratello. Appena varcò la soglia, i due gli sorrisero impercepibilmente e lo salutarono mentre lui si metteva dietro la sua scrivania.
“Gaara...” disse Kankuro aggiungendo anche un segno con il capo.
“Gaara, i preparativi per gli esami dei chunin sono quasi terminati.” Temari era di fronte al fratello minore, comodamente seduto sulla sua poltrona dell'ufficio, e spiegava il resoconto della sua ultima visita al Villaggio della Foglia. Dopo che al Kazekage era stato tolto il demone, essa aveva ripreso a fare spola tra Suna e Konoha per organizzare al meglio l'esame insieme all'esaminatore della Foglia.
“Bene. Quando dovremo partire?” chiese Gaara con una punta d'interesse. Gli sarebbe piaciuto vedere nuovamente alcune persone, oltre al paesaggio di Konoha.
“Tra meno di due settimane.” rispose efficiente il fratello marionettista.
“Bene. Tu e Kankuro mi accompagnerete, problemi?”
“No, Gaara. Saremo solo noi tre?” chiese la sorella prima di congedarsi dal fratello Kazekage.
Esso si alzò dalla poltrona e si avvicinò alla finestra che dava sulla città di Suna.
Meravigliosa, come sempre. Gli piaceva sempre di più il suo adorato paese.
Rilassò le spalle ma non rispose. La ragazza fece spallucce sapendo che se avesse ripetuto la domanda non avrebbe che avuto un altro silenzio ed abbandonò la stanza insieme a Kankuro, chiudendo accuratamente la porta.
Gaara sospirò.


Sentiva una voce che le tamburellava insistentemente nelle orecchie e che la stava destando dal profondo sonno in cui era arenata.
“Hanako! Hanako!”
La ragazza mugugnò qualcosa da sotto le coperte e si girò dando le spalle alla fonte sonora.
“Hanako!” continuò questa, insistente ed acuta.
“Roshi-sensei, non rompere!” mormorò la castana affondando il viso nel cuscino paffuto colore dell'acqua.
“Ehi non sono il tuo maestro!”
Hanako alzò il viso, con la mano sinistra si stropicciò gli occhi e mise a fuoco la figura che si era parata davanti al suo letto e le strillava nelle orecchie.
“M-Matsuri? Che diavolo ci fai qui?”. La ragazza guardava con i suoi occhi castani traboccanti di felicità, l'amica attorcigliata nelle lenzuola, con i capelli tutti sparsi sul cuscino.
“Sono venuta a prenderti per fare un giro a Suna...” ammise Matsuri sorridendo e togliendole un po' le coperte. Hanako se le riprese e mormorò cose del tipo “Torna tra quarant'anni!” ma l'allieva del Kazekage non si arrese e agguantò strette nei sui pugni le coperte e gliele ritolse con forza.
“Non fare la solita pigra! Svegliati, lavati e vestiti! Io ti aspetto di sotto!” le ordinò Matsuri con sguardo truce. Hanako si mise a sedere sul letto e si strinse le braccia intorno al corpo, in cerca di quel calore che le era stato privato quando le coperte le erano state tolte, si alzò traballante dal suo nido e raccattò un po' di panni sparsi per terra. Non osò avvicinarsi all'armadio, che non apriva da secoli data la quantità mercantile di polvere che vi era, e si diresse nel bagno mentre Matsuri si occupava di rassettare il letto. Sapeva fin troppo bene che l'amica non l'avrebbe mai fatto, perciò pensò bene di togliere quel peso alla povera Asashi, che stava preparando la colazione di sotto.


“Mi spieghi perché mi hai svegliato all'alba?” chiese una sbadigliante Hanako per le strade di Suna.
“Certo che non sei cambiata affatto... Comunque, non avevo niente di meglio da fare!” rispose una sorridente Matsuri mentre osservava della mercanzia su una bancarella.
“Perché allenarsi quando si può svegliare la gente alle undici di mattina?” commentò sarcastica la castana affondando le mani nella sua felpa azzurra e non guardando neanche una bancarella che popolavano la strada principale della città.
L'amica rivolse gli occhi al cielo e sbuffò “Il Nobile Kazekage era impegnato ed ha rimandato gli allenamenti a questo pomeriggio... E quindi staremo insieme fino a quell'ora!”
“Vi allenate spesso?” chiese incuriosita Hanako, prendendo per un braccio Matsuri ed allontanandola dalla bancarella.
“Ogni giorno. Mi sta insegnando a controllare la sabbia, dato che abbiamo lo stesso Chakra elementare...”
“Ovvero?”
“Il vento. Mentre il tuo qual'è?” chiese Matsuri.
“Beh, allora... Se non ricordo male, dovrebbero essere il vento e il fuoco...” disse Hanako grattandosi la nuca non essendo sicura.
“Il fuoco? Davvero?”
“Già, il mio Sensei lo ha scoperto ed insegnato.” sorrise la ragazza nel ricordare il suo maestro, quel vecchiaccio testardo, rozzo e saccente dalla strana capigliatura rossa fuoco.
“Quel Roshi di cui hai borbottato questa mattina?”
“Esatto Matsuri! E' merito suo se ho potenziato il combattimento corpo a corpo...” ammise Hanako mentre il suo sguardo si ombreggiava di tristezza, che non passò inosservata alla chunin che le era affianco.
“Qualcosa non va?” chiese la castana passandole una mano sulla spalla.
“N-Niente!” si affrettò a dire prima che la sensazione di vuoto e tristezza prendesse il sopravvento sul suo corpo e sulla sua mente. Matsuri le credette, anche se un po' a stento, e continuò il suo giro di perlustrazione minuziosa tra le bancarelle mentre Hanako si guardava in giro con aria assente e non sentì che qualcuno la stava chiamando.
“Hanako!”
Le due ragazze si voltarono e videro una simpatica vecchietta con un cestino di paglia appeso al braccio sinistro colmo di verdure e cibarie varie.
“Signora Yoko!” la salutarono in coro le ninja, che vennero ricambiate con un enorme sorriso.
“Buongiorno!” le salutò l'anziana con un sorriso felice “E' bello vedere della gioventù mattiniera...”. Questo costò una gomitata sul costato ad Hanako da parte di Matsuri, che sogghignava soddisfatta.
“State bene, signora?” chiese la ninja della Sabbia Rossa, ignorando l'amica. “Non dovreste portare tutto quel peso...”
“Oh tranquilla cara. Piuttosto, quando intendi passare da me per un tè?”
“Non so... Non vorrei disturbare...” rispose imbarazzata la ragazza grattandosi la guancia sinistra con l'indice.
“Ma quale disturbo, sei sempre la benvenuta ed anche tu Matsuri. Venite questo pomeriggio!” insisté la donna gentilmente.
“Io questo pomeriggio ho gli allenamenti con il Kazekage...” ammise dispiaciuta la castana “... Ma penso che per Hanako non ci siano problemi, vero?”. La ragazza messa in questione provò a ribattere ma fu fermata da un pizzicotto dell'amica e dalla parlantina gentile della vecchia.
“Allora ti aspetto Hanako. Arrivederci Matsuri!” si congedò la Signora Yoko dalle due giovani, agitando una mano e sorridendo entusiasta. Non altrettanto felice fu la reazione di Hanako.
“Ma dico... accetti gli inviti da parte mia?”
“Hana, quella signora era molto dispiaciuta della tua partenza. Non puoi capire come doveva sentirsi, io sì: ho aspettato tanto il tuo ritorno che, quando è avvenuto non ci credevo. Anche per lei dev'essere stato così...” Matsuri abbassò lo sguardo al suolo e giocò un po' con il terreno del suolo con la punta della sua scarpa “Per lei sei più o meno come una nipote e per me quasi una sorella!” aggiunse poi con più voce. Hanako la fissò con sguardo triste per un po' e sospirò esasperata. “E va bene, scusami se ho reagito così... Dai ora, niente faccia triste che ti permetto di fissare un po' le bancarelle senza che mi lamento... Contenta?”
La faccia di Matsuri si aprì ad un enorme sorriso ed agguantò stretta il braccio della castana, trascinandola tra le varie bancarelle del mercato di Suna.
“Lo prendo per un sì...” borbottò la ragazza, pentendosi di averle permesso di fare una cosa simile.


La fresca mattinata passò presto e lasciò spazio al caldo pomeriggio.
Hanako e Matsuri erano sedute su una gradinata del Palazzo del Kazekage, in attesa che esso scendesse per allenare la sua allieva. Per il caldo, la Sabbia Rossa aveva tolto i calzai e faceva penzolare le sue gambe mentre si fissava i piedi e parlava con l'amica. Le piaceva che quella brezza calda, che ogni tanto si alzava, le attraversava e le solleticava le dita dei piedi.
“Mi raccomando, fa del tuo meglio!”
Matsuri sorrise dell'incoraggiamento dell'amica “Grazie! Non preoccuparti, il Nobile Kazekage è un ottimo Sensei.”
“Ma io non sto mettendo in dubbio le abilità di Gaara...” precisò la castana ridacchiando e prendendo si un'occhiataccia dalla sua interlocutrice.
Alzò le mani in segno di resa “Scherzavo!” e le due si misero a ridere ma furono interrotte da una voce autoritaria.
“Ci divertiamo qui?”. Le ragazze si zittirono e si voltarono, vedendo lo sguardo un po' irritato di Kankuro in compagnia di Gaara. Le due si alzarono in piedi e fecero un inchino borbottando delle scuse.
“Scusateci Nobile Kazekage!” si scusò Matsuri.
“Scusateci!” la seguì a ruota Hanako, mentre mantenevano l'inchino.
“Hana, le scarpe...” sussurrò l'allieva di Gaara verso l'amica ma fu sentita anche dallo stesso e da Kankuro.
Hanako arrossì violentemente e si mise in posizione eretta fissando i due ninja della Sabbia. “Scusate!” si affrettò a dire imbarazzata, recuperando i calzai e mettendoseli ai piedi.
Matsuri si schiaffò una mano in fronte e sospirò esasperata; una dei tanti difetti di Hana che aveva ereditato dalla madre era la smemoratezza e la dimostrava nelle occasioni più impensabili.
“Matsuri. Hanako.” salutò il rosso serio.
“Hana...” la richiamò l'amica “Il ragazzo che si trova in compagnia del Nobile Kazekage è suo fratello Kankuro.”. Il ragazzo fece un passo avanti e la salutò con un cenno freddo del capo.
“Piacere, cono Hanako della Sabbia Rossa.” si presentò cordiale la ragazza, inclinando lievemente il capo, quando lo rialzò vide gli occhi verde oliva stupiti del marionettista ridotti ad una pallina.
“S-Sabbia Rossa?”
“Ehm sì...” ammise Hanako grattandosi la nuca imbarazzata. Ma perché a tutti la stessa impressione faceva?
“E dove sei stata finora? La tua famiglia ha avuto un colpo bruttissimo!” spiegò Kankuro con una punta d'acidità.
“Ero in viaggio...” rispose breve la ragazza che cominciava ad innervosirsi e guardava in cagnesco il ragazzo di fronte a se, più alto di oltre dieci centimetri.
“Kankuro ho un'idea.” irruppe il Kazekage per placare un poco gli animi bollenti “La ragazza è una marionettista, perché non la prendi come tua allieva?”
“Cosa?” esclamarono all'unisco i due ninja.
“Gaara ne sei sicuro? Insomma...” tentò di dire Kankuro ma fu freddato dallo sguardo del fratello minore.
“Hanako tu sei d'accordo?” chiese poi il Kazekage fissandola e mettendola a disagio.
Guardò prima il suo capo, poi passò a rassegna il volto stupito di colui che sarebbe diventato il suo nuovo Sensei e quello entusiasta della sua amica.
“Ehm io non so che dire...” disse imbarazzata la castana grattandosi come di consueto la guancia “... Non vorrei creare disturbo a vostro fratello Kazekage!” aggiunse in seguito “E poi non mi sembra così simpatico...” pensò poi.
“Nessun disturbo, vero Kankuro?” Gaara si volse verso il fratello maggiore ed accennò quello che dovrebbe essere un sorriso che mal celava quello che sembrava essere un vero è proprio ordine.
Non mi guardare così!” pensò frustrato ed adirato il marionettista. “E va bene!” rispose spazientito dello sguardo di ghiaccio del fratello.
“E sia, domani comincerete!” annunciò Gaara con una strana sensazione nel cuore.







Eccomi di nuovo qui! ^^

Avevo intenzione di pubblicare in seguito questo capitolo, perché avevo intenzione di mettere subito il caro Kankuro-sensei mentre poi ho deciso di ricamarci un po' sopra (sparando una serie di cavolate, per così dire...) e di far sapere un po' di più sulla nostra cara Hanako. Come vi sembra come personaggio?? Spero che vi piaccia! Attendo la vostra su di lei! ^^
Sulla questione del Chakra di Matsuri: io avevo letto appunto questa cosa, ovvero che Gaara stava insegnando alla sua piccola allieva il controllo della sabbia, anche se, ovviamente, non con la stessa perfezione che il rosso ha. Ora, se qualcuno di voi sa qualcosa in più al riguardo e quello che ho scritto io sono fandonie, può dirmi la sua e sciogliermi questo dubbio! Poi, vorrei la vostra anche su come ho reso Matsuri... Spero che non sia OOC (come gli altri del resto!), e solo che io la vedo (da quel poco che è apparsa e che ho capito io) come una ragazza buona, gentile e solare.^^ Poi volevo dire un'altra cosa: ATTENZIONEA ROSHI!!! Chiudo qui! v.v

Ora passo hai ringraziamenti:

Shinge: ecco a te un nuovo capitolo! Spero di avere una tua opinione! Un bacione! =*

Elena_chan: Carissima, tu sei sempre gentilissima nei miei confronti e ti ringrazio vivamente di farmi sapere una tua opinione sempre e comunque! i tuoi complimenti mi hanno resa rossa come i capelli di Gaara! XD Una bacione e spero di sentirti presto! =*

FeyM: Spero che questo capitolo risani un po' quello precedente, anche se io sono fermamente convinta che non importa la quantità ma la qualità! V.V Spero di avere un'altra tua opinone, sempre gradita! Un bacione! =*

Poi ringrazio chi ha messo la fic tra le seguite (Elena_chan, FeyM, KaZe_Hi, kikka67, Shinge, VaMpIrA89 e violetta_sumire) e chi l'ha messa tra le preferite (Esha, KaZe_Hi, Sabaku_No_Sary e Silverwood). Spero di avre una vostra opinione! ^^

E poi chi legge senza recensire o altro, in particolare la _Giuly_, cui spero di avere una sua in futuro! Nel frattempo le mando un bacione forte! =*

Un bacione dalla Lu! =*

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Capitolo 5
*** Piccole Sorprese ***


5- Piccole sorprese
Ãḳäĭ Ṡųṅã Ŋō Șẫƃáĸǘ


Piccole Sorprese.






“Tks!” uno sbuffo.
“Pff!” poi un altro.
“Mah...” ed un altro ancora.
Ad ogni passo che faceva, Hanako aggiungeva uno sbuffo scocciato e così fece finché non si trovò di fronte casa della Signora Yoko, una piccola casetta di roccia rossa non tanto alta e non tanto grande.
Perché il Kazekage gli aveva affibbiato un nuovo maestro? Poi, non le sembrava così simpatico a prima vista... Sbuffò nuovamente e si avvicinò alla soglia, tenendo un piccolo pugno a mezz'aria. Batté due piccoli colpi e, dopo una lieve attesa, la Signora Yoko aprì la porta mostrando un sorriso smagliante.
“Hanako!”
“Buon pomeriggio Signora Yoko!” la salutò cordiale la ragazza con un inchino.
Dopo che la fece entrare in casa, l'anziana signora la invitò a sedersi sul modesto tavolo della cucina ed aveva messo su il bollitore e cacciato da una credenza malmessa dei biscotti al burro. Hanako fissava i movimenti lenti e calmi della signora, sembrava che disegnasse mentre disponeva accuratamente i biscotti su un piattino rosso. Quella visuale le infondeva della tranquillità ed un calore famigliare e le fece dimenticare tutto il nervoso provato prima.
“Tutto bene, Hana?” chiese la Signora Yoko posizionando una tazza di te verde fumante sotto il naso della ragazza.
“Si...”
“Non ne sembri convinta...” osservò la donna sedendosi di fronte alla sua ospite e sorseggiando la sua tazza.
“E solo che, il Kazekage mi ha affidato alle cure di un nuovo maestro, nonché suo fratello...” sbuffò ricordando i tratti irritati di Kankuro. Poi, perché si disegnava il volto con quella specie di tempera porpora? Mistero!
“Stai parlando di Kankuro? Dicono che sia un buon ninja oltre che una testa calda...” sogghignò la donna, visibilmente divertita.
“Avete perso per la strada “antipatico”.”
“Hana mai giudicare un libro dalla copertina. Non potrà infondere simpatia, ma è un ottimo ninja nonché fedele al suo villaggio e vicino a suo fratello minore! Bisogna sempre dargli rispetto, soprattutto ora che sarà il tuo maestro.” affermò decisa Yoko, sventolando e puntando un dito contro la ragazza, che si strinse nelle spalle.
“Quindi il Kazekage è più piccolo? Non sapevo...”
“Ha la tua età mentre Kankuro ha un anno in più e la loro sorella Temari di due.” precisò la donna prendendo un biscotto.
Quindi in tutto sono tre...” pensò Hanako mentre nella sua testa balenava la figura di una ragazza dall'aspetto simile a Gaara con il carattere di Kankuro e poi velocemente sostituita dal perfetto contrario “Sentite, il Kazekage mi ha detto che dentro di lui era racchiuso un... Animale, tipo. Come mai?”
La donna sospirò e si girò tra le mani la tazza di te “ Il Quarto Kazekage, ovvero suo padre, ordinò di far imprigionare l'Ichibi nel corpo di Gaara, sacrificando sua madre. Suo padre aveva intenzione di utilizzarlo come arma segreta ma...”
“Ma...? La prego, continui...” la incitò Hanako, che si trovò a stringere la tazza di te ed a mordersi il labbro inferiore.
“... Il villaggio aveva paura di lui, lo isolava e temeva; suo padre tentò più volte di ucciderlo senza successo. Divenne chiuso in sé stesso, silenzioso e consumato da un odio profondo e provava piacere solo nell'uccidere.” La donna alzò gli occhi e li posò sulla ragazza che aveva un viso sconvolto. Si ritrovò a sorridere amaramente dell'ingenuità di quella ragazza, stentava a credere che non conoscesse nulla di quel strano ragazzo.
Hanako era a bocca aperta in cerca di parole da dire ma non riuscì ad emettere alcun suono, solo a lasciare la tazza ed a poggiare i pugni chiusi sul tavolo.
“Ti ho scandalizzato?” irruppe la donna posandole una calda mano rugosa sulla sua.
“Beh... Voglio dire,...” provò a dire la castana ma non riuscì a finire la frase.
“Cambiamo argomento. Il viaggio, com'è andato?”
“Sono stata al Villaggio della Roccia.”
“Ah... E' com'è?” chiese l'anziana.
“Pensavo peggio...” rispose con un fil di voce Hanako.
“Sono contenta che tu abbia visto parte di te...” sorrise gentilmente la donna.
“Anch'io...” concluse la ragazza, tornando a sorseggiare il su te, ormai freddo.


“Gaara, mi spieghi che vuol dire questa storia del maestro? Non ci penso proprio ad addestrare quella ragazzina!”
Il rosso non rispose alla voce adirata del fratello maggiore ed osservava la sua allieva mentre provava a controllare la sabbia, ostentando una certa bravura non certo paragonabile a quella del suo Sensei.
“Gaara?” continuò il marionettista ma senza risultati. Si affiancò al Kazekage e con la coda dell'occhio ne osservava il profilo: era calmo e sereno ed osservava tranquillo la sua allieva mentre metteva in pratica quello che gli aveva spiegato poco prima. Kankuro sapeva che era strano suo fratello, ma un pensiero improvviso gli attraversò la mente e non poté fare a meno di stare zitto.
“Non è che t'interessa come ragaz-...” s'interruppe quando vide lo sguardo raggelante di Gaara voltarsi verso di se e freddarlo come solo lui sapeva fare.
“Mi stai disturbando.” disse poi, voltandosi nuovamente verso Matsuri.
“Ora ti degni di rispondere?!” chiese indignato il marionettista guardando ostilmente il profilo del fratello.
“Preparati per l'allenamento di domani con la tua nuova allieva.” rispose questi come per chiudere il discorso in fretta e per non sentire più le lamentele logorroiche di suo fratello.
“Perché dovrei allenarla? D'accordo che è un nuovo ninja, però...”. Di nuovo un'occhiataccia di Gaara lo interruppe ed abbassò lo sguardo a terra.
“Mi sento in dovere di farlo...” disse poi guardando davanti a se “Se non mi fossi fatto cogliere impreparato da Alba... A quest'ora la Vecchia Chiyo, sua zia, sarebbe ancora viva...” concluse affilando lo sguardo.
“Gaara...”
“Vorrei potermi rendere utile a lei... E come se mi sentissi in dovere di farlo...” aggiunse poi con un soffio.
Kankuro si grattò la nuca e sospirò sconsolato “Certo che sei convincente...” sbuffò, allontanandosi dal fratello.
“Voglio portarla con noi al Villaggio della Foglia tra due settimane insieme a Matsuri...” aggiunse Gaara alle spalle di Kankuro. Questi si volse e lo guardò stranito, sbuffò e continuò a camminare con un sorriso sulle labbra.


Il giorno seguente, Hanako si svegliò presto grazie all'aiuto di Matsuri e si preparò per la sua prima lezione con il suo nuovo maestro. Niente fronzoli, la sua solita enorme felpa azzurra ed a capelli legati, infilò i calzai e salutò svogliatamente sua madre ed uscì di casa con la sua amica per andare al Palazzo del Kazekage.
“Hanako, fa almeno finta di essere entusiasta...” le chiese gentilmente Matsuri vedendo il broncio che aveva l'amica mentre aspettavano i loro rispettivi Sensei. Per tutta risposa, la castana fece uno sbuffo scocciato ed affondò ancora di più le mani nelle tasche e la testa nelle spalle.
Matsuri si volse dall'altra parte e notò la figura bella come il Sole del suo maestro avanzare verso di loro in compagnia di Kankuro. Arrossì violentemente, cosa che non sfuggì agli occhi di Hanako, e si aggiustò il coprifronte intorno al collo ed assunse un'aria da ebete, mentre guardava il rosso avanzare.
“Oh oh, qui qualcuno si è innamorata...” la schernì l'amica affilando lo sguardo.
“Piantala! E' carino, lo ammetto, ma è il mio maestro!” la rimbeccò Matsuri indispettita e con una vocina acuta “Buongiorno Kazekage! Buongiorno Kankuro!” si affrettò a salutare quando ebbe i due giovani di fronte.
“Buongiorno.” disse anche Hanako, inchinandosi lievemente.
“Buongiorno a voi.” rispose breve Gaara.
“'Giorno! Bene ragazzina, iniziamo!” esclamò infastidito il marionettista verso la ninja della Sabbia Rossa cominciando a mettersi al centro del piazzale del Palazzo.
Essa rialzò il capo e lo guardò ostilmente, crucciando i sopraccigli e formando una piccola ruga rosea tra questi “Tranquillo... Scoccia anche a me stare qui e seguire le tue direttive!” pensò seguendolo.
Matsuri si rivolse al suo maestro “Gaara-sensei, comincio ad esercitarmi?”
“Per oggi no. Voglio vedere loro.” disse non staccando i suo occhi dal fratello e dalla ragazza e facendosi sentire.
Un pensiero balenò ai marionettisti “Sadico!”
Non solo mi affianca una seccatura del genere, ma vuole anche godersi lo spettacolo!” pensò infastidita Hanako stringendo i pugni nelle tasche.
Questo me la paghi, Gaara!” pensò adirato Kankuro, guardando di sbieco il fratello minore.
“Cominciate pure.” concluse Gaara, sistemando le mani incrociate sul petto e scuotendo un poco le spalle per mettersi comodo; Matsuri osservava il viso della sua amica contratto in una smorfia infastidita e scocciata, sicuramente a fine allenamento avrebbe inveito contro il suo Sensei e questo la faceva sorridere.
“Comincia ad impastare il Chakra ed a farlo uscire dalle tue dita...” disse bruscamente Kankuro incrociando le braccia al petto ed attendendo che la sua allieva si muovesse.
“Eh?! Io queste cose le so già fare! Mi stai facendo partire dalle basi??” chiese stupita Hanako, sgranando gli occhi.
“Sì, inizia!” rispose autoritario.
“Gentilezza, grazie!”. Hanako tolse le sue mani dalle tasche e le posizionò parallele al suolo, con il palmo rivolto verso questo, e si concentrò un poco per far defluire il Chakra sulle dita.
Quando ci riuscì, Kankuro intervenne con un'altra richiesta “Cerca di diminuire il flusso e modellalo affinché non ne avrai ricavato dei filamenti...”.
La ragazza chiuse gli occhi ed eseguì l'ordine, sotto lo sguardo vigile e serio del marionettista e quello curioso di Matsuri e del Kazekage. Dalle dita piccole e affusolate di Hanako, cominciarono ad intravedersi dei piccoli fili morbidi e sottili che attendevano di legarsi ad un oggetto.
“Ora, vedo quella pietra vicino al Kazekage? Fai aderire i tuoi fili ad essa e cerca di muoverla delicatamente. Mi serve per vedere il tuo controllo del Chakra.” spiegò Kankuro-sensei e togliendo la nota di fastidio che la Sabbia Rossa aveva in bocca.
“Allora non voleva farmi tornare alle basi...” pensò mentre esaudiva la richiesta del ragazzo; assottigliò il Chakra fino a renderlo quasi invisibile, diminuendone anche il flusso, e legò i suoi fili sulla pietra di medie dimensioni che era accanto a Gaara, agitò un poco le dite e fece fluttuare il masso vicino al rosso, muovendolo sotto e sopra per poi avvicinarlo al suo maestro.
Kankuro osservava ogni singola mossa e decise che era abbastanza “Basta così!” interruppe bruscamente l'azione di Hanako, che riportò le mani nelle tasche, attendendo un'altra disposizione.
“Per quanti mi scocci ammetterlo, il tuo controllo del Chakra è ottimo! Dovresti migliorare solo i movimenti delle dita e cercare di renderli più fluidi possibili, alle volte sei troppo statica!” espose Kankuro mettendosi le mani in vita e guardandola dall'alto in basso “In compenso, penso che tu sia idonea per venire insieme al Team Kazekage nel Villaggio della Foglia per la selezione dei chunin insieme a Matsuri.” concluse con uno sbuffo scocciato.
Hanako lo guardò come se fosse un mostro venuto da chissà quale paese poi si volse verso Matsuri, che sorrideva ed annuiva con la testa, e poi verso il Kazekage.
Accennava ad un sorriso affermativo.








Eccomi di nuovo a voi! ^^ Torno un po' in ritardo con un nuovo capitolo.... Ma la scuola è iniziata anche per me e quest'anno è il quinto! ^^ Questo capitolo... Bah, sinceramente non è che mi sia uscito benissimo... Spero almeno di accontentervi un po'! Ovviamente rinnovo il mio solito avviso sull'IC dei personaggi e sulla presenza di eventuali errori!
Di preciso non so come avvengono gli allenamenti di un marionettista alle prime armi, perciò ho provato ad immaginarmelo ovviamente tenendo conto che comunque Hanako ha delle basi solide e che questo è un piccolo "test" ideato da Kankuro per valutare il livello della ragazza. ^^

Ringrazio sempre chi legge, chi recencise e chi ha inserito la fic tra le seguite/ricordate/preferite!! ^^ (scusatemi se non ho il tempo per fare i vostri nomi! ^^ Un bacione fortissimo dalla Lu! =*

_Giuly_: Bellissima, il mio non era un rimprovero o cose simili, era un ringraziamento ed un invito!^^ Scusami se ti ha dato l'impressione sbagliata! Ti è piaciuto l'allenamento di Kankuro??? XD Beh, non sono sicura (ora come ora) se si tratterà di una GaaraxHanako (anche ho ideato il personaggio appunto per quello!) ma ti potrò solo dire che "Chi leggerà, vedrà!" XD. Spero di avere una tua nuovamente! Un bacione fortissimo! =*

benny92: Ciao carissima! Sei arrivata anche qui, gentilissima come cosa! Sono felice che ti piaccia la mia storia! ^^ Grazie sempre dei complimenti e degli incoraggiamenti! Alla prossima ed un bacione fortissimo! =*

FeyM: Ecco a te il seguito cara! spero che questo capitolo non ti deludi, soprattutto il primo allenamento di Kankuro! ^^ Alla prossima ed un bacione! =*

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Capitolo 6
*** La Luna in una Notte ***


6- la luna in una notte

Ãḳäĭ Ṡųṅã Ŋō Șẫƃáĸǘ

La Luna in una Notte.





La grande Luna perlata splendeva sul deserto del Paese del Vento e faceva brillare le dune sabbiose che circondavano il villaggio di Suna e che ogni tanto perdevano alcuni granuli per le leggere brezze che l'accarezzavano.
Hanako scrutava tutto ciò con i suoi occhi verdi dalla finestra della sua stanza mentre si pettinava i capelli lunghi prima di coricarsi al letto dopo un'altra giornata d'allenamento; era un abitudine che sua madre le aveva impartito da piccola e non era più riuscita a togliersela nemmeno durante il viaggio.
Erano già otto giorni che Hanako si allenava con Kankuro e dei miglioramenti c'erano stati e doveva ammetterlo anche lei: aveva migliorato il controllo del Chakra, diminuendone il flusso e rendendo i suoi fili quasi invisibili, i movimenti delle dita erano più fluidi e veloci e riusciva a manovrare perfettamente la sua Ryomen e gli oggetti.
Con il tempo aveva anche imparato a digerire il suo maestro ed a dover dare ragione alla Signora Yoko: era un ottimo ninja marionettista, bravo nell'insegnare e soprattutto nel rimproverare, cosa in cui ci trovava stranamente gusto. Ovviamente, le battutine tra loro due erano all'ordine del giorno e facevano sorridere chi era intorno a loro, provocando l'irritazione dei litiganti che sbuffavano e continuavano l'allenamento tra occhiatacce e grugniti.
Sorrise nel ricordare i visi rilassati di Matsuri e del Kazekage, che assistevano e si allenavano con loro. In un lampo, le tornarono in mente i tratti del volto di Gaara e le parole della Signora Yoko.
Il villaggio aveva paura di lui, lo isolava e temeva; suo padre tentò più volte di ucciderlo senza successo. Divenne chiuso in sé stesso, silenzioso e consumato da un odio profondo e provava piacere solo nell'uccidere.”
Chissà che cosa ha dovuto provare un bambino così piccolo e solo... Questo pensiero le tormentava l'animo e le faceva stringere il cuore in una stretta dolorosa. Buttò la spazzola sul letto ed aprì silenziosamente le imposte della finestra e mise un piede nudo fuori sul davanzale, guardando minuziosamente ogni casa che le era di fronte.


Come ogni notte insonne, Gaara era seduto a fissare la Luna su un tetto. Nonostante non fosse più la forza portante del Demone Tasso, per lui il problema del dormire non si era ancora risolto e spesso invidiava vedere le figure rilassate dei suoi fratelli dormire beatamente nei loro caldi e comodi letti, non che ne facesse un colpa ovviamente: non aveva memoria della sua ultima sana e bella dormita e forse non ne aveva mai avuta una in vita sua.
Sentire il silenzio che regnava a Suna gli faceva come da pace nel suo cuore e nella sua mente, inspirò l'aria secca dal naso e chiuse gli occhi per poi riaprirli velocemente, forse era il caso di sgranchirsi un po' le gambe visto la lunga nottata che gli attendeva. Si alzò in piedi e scrutò i tetti che lo circondavano, silenziosi e maestosi, mosse qualche passo verso nord ed osservò le strutture finché una di esse non attirò la sua attenzione. C'era qualcuno.
Agilmente saltò su i quattro tetti che lo dividevano da quella persona e si parò dietro di essa, che non aveva sentito la sua presenza, incrociando le braccia al petto ed osservandola da dietro silenziosamente ed soffermandosi sulla persona. Aveva i capelli lunghi castani, che le ricadevano mossi lungo tutta la schiena, una semplice canotta nera e dei pantaloni enormi lunghi ed azzurri.
“Chi sei?” irruppe severamente, pronto ad attaccare in caso di nemico.
La persona si volse e sgranò gli occhi “K-Kazekage?”. Due occhi verdi lo scrutavano stupiti e Gaara riconobbe la figura che lo stava guardando.
“Hanako.”
La ragazza si alzò in piedi e si aggiustò i vestiti, accennando ad un inchino “Mi scusi se l'ho insospettita, Nobile Kazekage, non riuscivo a dormire e così ho fatto un giro....”
“Siamo in due.” disse il rosso rilassando le spalle e camminando verso la ragazza “Stavi guardando la Luna?” chiese poi sedendosi sul bordo del tetto e guardando Suna dall'alto, tentando di essere più cordiale possibile.
“Beh... Sì, è molto bella questa sera!” ammise la ragazza mordendosi il labbro inferiore e sedendosi accanto al Kazekage, mantenendo un po' le distanze.
“Puoi avvicinarti, non ti uccido mica sai?”. Il tono del rosso, calmo e pacato, mal celava quella che sembrava una richiesta mista ad una sorta di tristezza e rassegnazione.
“Scusate, non volevo essere sfacciata...” soffiò avvicinandosi al ragazzo lentamente muovendosi con il bacino. Gaara scrollò le spalle in segno negativo mentre continuava a guardare il panorama.
“Siete solito dormire molto?” chiese la ragazza stringendosi le ginocchia al petto ed affondando il mento tra esse. Il deserto nelle ore notturne arrivava al di sotto dello zero ed il vento gelido cominciava a sentirsi sulla sua pelle nuda e delicata.
“Prima per niente, ora pochissimo...”
“Per colpa del... “Coso”?” azzardò Hanako guardando il profilo prefetto di lui.
“Si.” rispose breve Gaara voltandosi verso di lei ed inchiodandola con il suo sguardo acquamarina.
La ragazza arrossì violentemente e girò lo sguardo dall'altra parte. “Ma che cavolo fai, Hana? Perché t'imbarazza così tanto?” pensò chiudendo gli occhi “Scusa... Cioè... Mi scusi.” mormorò poi.
“Mi pare di aver detto che puoi chiamarmi Gaara...”
“Sì, scusa.” sorrise imbarazzata grattandosi la nuca e rabbrividendo un po' per il venticello che si era alzato improvvisamente. Strinse i pugni e si fece coraggio per cercare di instaurare una conversazione con il Kazekage e si stava auto-convincendo che poteva farcela, grazie all'abbigliamento “non ufficiale” del ragazzo, che aveva sostituito i soliti abbigliamenti da Kage con una semplice maglia e un pantalone lungo bordeaux ed una giacca color sabbia.
“E' strano...” disse improvvisamente.
“Cosa?” chiese uno scettico Gaara, osservando la ragazza con la coda dell'occhio.
“Che tu non riesca a prendere sonno... Cioè, non so, hai provato con un po' di valeriana?” chiese Hanako sorridendogli simpaticamente e cercando di risanare la figuraccia appena fatta.
Il rosso la fissò stupito, poi abbozzò ad un sorriso divertito “Sì, ma non ho ottenuto alcun effetto...”
La ragazza ci pensò su “Prova con una canzone...”
“Come?”
“Quando ero più piccola e la notte non riuscivo a dormire per via della solitudine, mia madre veniva da me e cantava una canzone per farmi addormentare... Funzionava!” soffiò debolmente la ragazza osservandosi le ginocchia.
Gaara l'osservò, provando tristezza: la sua infanzia l'aveva passata a girovagare per le strade buie e deserte di Suna, nel completo silenzio e nella beatitudine dei suoi abitanti intenti a passare una notte fatta di un sonno più o meno sereno. Il suo Tasso non gli permetteva di dormire, ogni qualvolta che provava a chiudere gli occhi ed a appisolarsi, esso si nutriva della sua anima, dilaniandolo dall'interno, e non poteva mai permettersi di abbassare la guardia. Si scosse da quei pensieri e guardò il cielo, stranamente le parole del Vecchio Ebizo cominciarono a rimbombargli nella mente.
Non abbiate paura di essere curioso di una ragazza...”
Decise che forse quello era il momento più adatto per scoprire di più su quella ragazza.
“Hanako?” proruppe il ragazzo richiamando l'attenzione di questa “Le tue origini non sono collegate solo al Villaggio della Sabbia, vero?”
“Esatto. Mio padre era un ninja della Roccia ma è morto tantissimo tempo fa, non avevo nemmeno cinque anni quando accadde...” sospirò ed aggiunse “L'avete... L'hai notato per la mia fisionomia?”
“E' strano vedere un membro della Sabbia Rossa che non ha niente di... Rosso...” Hanako sorrise di quella battuta ed il Kazekage continuò “Hai i capelli castani... Gli occhi verdi... Sono insoliti...”
“Assomiglio molto di più a mio padre da questa parte...” ammise la ragazza rabbrividendo dal freddo emanato dal vento che si era alzato. Sentiva ogni suo pelo del corpo rizzarsi dal gelo e provocargli quella fastidiosissima pelle d'oca che tanto odiava.
“Hai freddo?” le chiese Gaara scrutandole la pelle chiara.
“Eh? N-No, non ho freddo...” mentì Hanako distogliendo lo sguardo, guardando le dune sabbiose all'orizzonte.
Il Kazekage sorrise tra se e scattò in piedi, fece scivolare la sua giacca sulle braccia e la posò delicatamente sulle spalle della castana, che sussultò di quel gesto improvviso ed inatteso.
“Non c'è bisogno! Io...”
“Buonanotte Hanako.” disse il rosso prima di saltare giù dal tetto.


“Hanako, che diavolo stai facendo adesso?”
La voce stridula di Kankuro pizzicava il cervello della ragazza in modo fastidioso e le rimbombava nella testa. Hanako strinse gli occhi ed aggrottò i sopraccigli come a respingere la voce del suo maestro e si tolse dalla posizione che aveva assunto, ovvero in verticale con i piedi nudi in avanti.
Ritornata alla posizione eretta, si guardò in giro con aria innocente “Niente, Sensei. Cominciamo?”
“Tu non me la racconti giusta, ragazzina! Che stavi facendo?” chiese nuovamente il marionettista mettendo le mani ai fianchi e riducendo a fessura le sue due olive verdi.
“Niente! Siamo duri di comprendonio?”
“Ma come osi parlarmi così? Muoviti e comincia ad allenarti con le marionette!” la rimbeccò Kankuro, incenerendola con lo sguardo.
“Siamo nervosetti?”lo schernì Hanako cacciando il suo rotolo e richiamando la sua marionetta.
“Vorrei vedere te se ti dovessi preparare per andare alla Foglia per questi inutili esami!”
“Sensei, non credo che “inutili” sia la parola idonea. Io userei “seccatura”...” sentenziò seria la castana colpendo un bersaglio con un kunai estratto dalla bocca di Ryomen.
“Mi sembra di sentir parlare quel Nara...” sbuffò esasperato il marionettista grattandosi la testa mora.
“Nara? E chi è?”
“Uno con la flemma del Villaggio della Foglia che ha un particolare interesse per qualcuno di mia conoscenza...”
“Sembra simpatico, oltre che pigro.” sorrise la ragazza.
“Tranquilla, lo conoscerai tra poco, visto che partiamo tra tre giorni! Te compresa!”
Hanako sgranò gli occhi stupita “I-Io?” chiese incredula.
“Purtroppo sì. Ordini supremi del sommo Kazekage.”
“Il Kazekage!” trillò all'improvviso Hanako ricordandosi del giubbotto che le aveva prestato la notte precedente “Sensei, devo chiederti un favore.”
Kankuro aggrottò un sopracciglio dubbioso “Cosa?”
“Posso andare da mio nonno Ebizo?”
“L'allenamento ha la priori-...” Il marionettista non finì la frase, perché un voce autoritaria lo interruppe alle sue spalle.
“Kankuro! Gaara vuole parlarci!”
Hanako si sporse con il viso oltre le spalle del suo maestro, benedicendo chiunque fosse stato a richiamarlo, e scorse una figura femminile alta e snella, con dei capelli biondi legati in quattro codini ed una vistosa arma sulle spalle. Aveva gli stessi occhi di Kankuro.
“Tks, arrivo Temari! Sei stata fortunata...” disse puntando un dito contro la sua allieva, che lo guardava trionfante.
“A domani, Kankuro-sensei!” annunciò serafica la Sabbia Rossa prima di prendere le sue cose ed addentrarsi nel Palazzo del Kazekage.





n.d.a. Ehm, scusate il ritardo... ^^' Non sono morta, per vostra sfortuna... Ho avuto un po' d'impegni e sono tutt'ora raffreddata, in ragion per cui questo capitolo fa leggermente tabto schifo! XD
Diciamo che sono capitoli piuttosto "soft", anche perché non so di preciso cosa far accadere, è ancora tutto un mistero per me!
Come sempre, attendo il vostro giudizio! ^^

Ringrazio tantissimo chi legge, chi ha inserito la fic tra le seguite/ricordate/preferite, e chi ha recensito lo scorso cap., ovvero _Giuly_ e FeyM.

Un bacione dalla Lu! =*

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Capitolo 7
*** Passato e Emozioni ***


7- passato e emozioni

Ãḳäĭ Ṡųṅã Ŋō Șẫƃáĸǘ

Passato e Emozioni.






Polvere, polvere ed ancora polvere.
Ma da quant'è che la sabbia non veniva tolta dai corridoi di quel maledetto palazzo? Le si appiccicava nei capelli e nelle narici, facendola starnutire ogni tanto.
Hanako correva a perdifiato tra i vari corridoi in cerca della stanza del nonno, era più di una settimana che frequentava quel posto ma ancora sapeva orientarsi al meglio e si perdeva come di consueto.
Dopo essere entrata in un bagno, essere piombata nel pieno di una riunione di qualcuno che a suo parere puzzava di vecchio e dopo aver sbattuto contro delle aiutanti che portavano delle lenzuola pulite, la ragazza finalmente riuscì a trovare Ebizo seduto vicino alla piccola riva del laghetto della sua stanza.
“Nonno!”
“Hana, come stai?” La ragazza s'avvicinò all'anziano e l'abbracciò per poi sedersi accanto a lui, osservando lo specchio d'acqua.
“Bene, tu?”
“Oh, come deve sentirsi un vecchio come me? Ahahahah!” rise il vecchio Ebizo.
“Ma che dici nonno, stai meglio di me...”
“I tuoi allenamenti con Kankuro?”
Uno sbuffo uscì dalle labbra della castana, che si ritrovò a scuotere il capo ed a guardarsi intorno “Bah, potrebbero andare meglio se ci fosse un altro Sensei...”
“Secondo me, voi due vi scontrate perché siete due teste calde...” rifletté l'anziano alzandosi in piedi e camminando un po'.
Hanako lo seguì immediatamente “Nonno, io non sono una testa calda! Sono molto... Emotiva, ecco!” si giustificò seria.
“A no? Chi è stato ha fare un putiferio per un albero tagliato? Stavi per linciare il boscaiolo...”
La risposta di Hanako fu uno sbuffo scocciato.
“Povera tua madre...” commentò sconsolato l'anziano.
“Quanta scena... Gli alberi sono un bene, me lo diceva anche il mio Sensei!”
“E chi sarebbe? Sembra che abbia molto influito sulla tua formazione...”
“Era un ninja viaggiatore originario del Villaggio della Roccia, molto esperto e borioso a volte...” squittì felice Hanako ricordando il maestro.


Ehi, ragazzina!”.
Una voce le entrava nelle orecchie e cercava di svegliarla ma non ce la faceva, era troppo stanca e affamata. Poi ci mancava solo di aver incontrato un ninja della Nuvola a darle il colpo di grazia, affondandole una katana nella spalla. Se solo non avesse preso quel maledetto percorso nelle vicinanze del Paese del Fulmine...
Aprì faticosamente gli occhi e vide uno strano tizio con degli improponibili capelli rosso fuoco tenuti a bada da una semplice coda che tentava di farla rinvenire.

Ehi, sei ancora viva?” tentò di nuovo una risposta il tizio e la ragazza cercò di dargliela anche se a fatica.
S-Si...” rispose debolmente, cercando di muovere un po' le dita della mano.
Ti hanno ridotta abbastanza maluccio. Vedi di non morire...” le disse l'uomo prendendola delicatamente in braccio “Dopo pretendo di essere ringraziato!” borbottò poi facendo fiorire un piccolo sorriso sulle labbra di Hanako.
Camminò a lungo, alle volte doveva anche rallentare perché il peso della ragazza cominciava a farsi sentire e con esso anche i borbottamenti del rosso, che scherzosamente chiamava Hanako “Finta magra”. Raggiunse una piccola grotta che affacciava ad un fiume, la posò dentro di essa e andò a prendere dell'acqua.

Tieni, bevi un po'...” le disse il ninja porgendole un piccolo bicchiere di legno con dentro dell'acqua. La bevve forzatamente e si ributtò a terra per la stanchezza.
L'uomo la guardò e scosse il capo “Siamo messi bene. Senti, ora ti curerò ma vedi di non urlare troppo...”
Hanako lo guardò con gli occhi socchiusi e cercò di mettere a fuoco il più quella figura, concentrandosi di più sul suo coprifronte marrone. Era del Villaggio della Roccia.

Mi chiamo Roshi, sono un ninja viaggiatore della Roccia...” disse notando lo sguardo della ragazza concentrato sulla sua fronte “Non c'è bisogno che tu ti presenta date le tue condizioni...” aggiunse poi vedendo le labbra sottili di Hanako intente a cercare di emettere dei suoi, non riuscendoci.
Lo vide trafficare con delle creme che puzzavano, vide numerosi panni intrisi di sangue volare alla spalle dell'uomo e sentì l'acqua gelida passare sulla sua spalla ferita. Si costrinse a non urlare dal dolore, mordendosi anche le labbra per tacere il più possibile.
Quando Roshi ebbe finito, si ritrovò bendata a dovere, disinfettata e stanchissima, stava per allontanarsi quando Hanako lo bloccò per un polso, costringendolo a rimanere ed a voltarsi.

Che c'è?” chiese l'uomo come se fosse scocciato.
Mi... Mi chiamo Hanako, Hanako della Sabbia Rossa...” soffiò prima di addormentarsi.
Roshi la guardò stupito poi si sciolse in un sorriso. Prese una coperta e la coprì per non farle prendere freddo
“Che strana ragazzina...” pensò.


“Perché era?” chiese Ebizo curioso.
Hanako non rispose e guardò oltre le spalle del nonno, notando una ricca libreria.
“Uao!” disse per sviare il discorso “Sono tutti tuoi e di zia Chiyo?” chiese avvicinandosi ai tomi ed accarezzandone qualcuno.
“Esatto! Qui ci sono tutte le tecniche, gli studi ed i segreti della Sabbia Rossa. Li custodisco con molta cura...” disse orgoglioso Ebizo, prendendone uno e soffiandoci sopra per togliere un po' di polvere.
“Incredibile... Si potrebbe dire che tutto il nostro clan sia racchiuso qui dentro, in questi libri!” esclamò entusiasta la castana prendendo tra le mani quello che l'anziano aveva tra le sue.
“Questo è molto particolare...” disse Ebizo indicandone la copertina con un dito “Leggilo e capirai un po' di più la mentalità di tua zia. E' una delle ultime cose che ha fatto in vita, forse la più grande!”
“Davvero posso?”
“Certo, se non lo do a te a chi devo darlo? Ahahahah!”
“Grazie nonno! Ora scusa, ma devo scappare da una parte! Ci vediamo prima della mia partenza...”
“Sono stato avvisato che partirai per il Villaggio della Foglia... Mi raccomando, rendi fiero il clan della Sabbia Rossa!”.
Hanako rispose con un pollice alzato prima di correre altrove.



“Gaara, la partenza sarà fissata tra giorni. Ci saremo io, Kankuro, Matsuri e la nuova allieva di Kankuro, Hanako.”
“Temari, occupati delle ultime cose da sistemare.” disse Gaara guardando la sorella.
“D'accordo.” rispose questa efficiente.
“Ancora capisco perché vuoi portarti dietro quella ragazzina...” esclamò il marionettista verso il fratello minore, ma esso non rispose.
“Kankuro, ormai non fai altro che parlare della tua allieva. Se Gaara la vuole con se, avrà delle capacità, no?” lo rimbeccò la bionda, ormai stufa della domanda retorica del fratello.
“L'unica capacità che le riscontro è la sfacciataggine...” esordì Kankuro con un grugnito.
“Ora basta.” s'intromise il Kazekage per placare il fratello “Occupati della preparazione di Matsuri e Hanako, Kankuro. Devono essere pronte per il viaggio senza effettuare soste. Tutto chiaro?”
“Sì, Gaara.”
“Bene, e in quanto alla mia scelta, ne abbiamo già parlato, per cui niente più domande in proposito.” lo seccò il Kazekage con uno sguardo gelido.
“Ricevuto!” rispose con uno sbuffo il marionettista, che si beccò un'occhiataccia da Temari.
“C'è altro, Gaara?” chiese la maggiore.
“Partiremo la mattina, nel caso Matsuri e Hanako non fossero abituate a correre per tre giorni di fila e faremo una pausa, arriveremo nel pomeriggio del terzo giorno in questo caso...”
“D'accordo. Andiamo Kankuro!” disse Temari richiamando il fratello e salutando il Kazekage con un cenno del capo.
Usciti fuori dall'ufficio del fratello, Temari e Kankuro si dirigevano nelle loro rispettive occupazioni.
“Ancora capisco cos'ha di male la tua allieva... Ne parli come se fosse la più grande scocciatura del mondo!” lo sgridò la bionda con una vena pulsante.
“Lo diresti anche tu se l'avessi come allieva! E' smemorata, cocciuta, sfacciata, una testa calda che se la prende per tutto e chiacchierona a volte!” si lamentò Kankuro roteando gli occhi ad ogni aggettivo pronunciato.
“Un po' come te allora...” lo schernì la sorella.
“Non paragonarmi a lei!” urlò stizzito provocando una risata di Temari, che si bloccò all'improvviso. Davanti a loro c'era una ragazza con della roba in mano che si guardava in giro in cerca di qualcosa.
Il marionettista sbuffò scocciato “Da aggiungere alla mia lista: “Non ha il minimo senso dell'orientamento”.”
“E' lei?” chiese Temari indicandola con un dito.
“Purtroppo sì...” disse sconsolato “Hanako! Che diavolo stai facendo questa volta?” urlò contro la sua allieva.
La castana alzò il viso davanti a se e strinse gli occhi riconoscendo la figura incavolata nera del suo maestro insieme alla ragazza che lo aveva chiamato prima.
“Sto... Sto cercando mio nonno e visto che non lo trovavo, ho pensato di... Di... Di andare in... Bagno! In Bagno, ma non trovo neppure quello!” disse imbarazzata guardandosi attorno per trovare una scusa plausibile. Guardò sottecchi i due jonin di fronte a se: la bionda sembrava confusa e stupita mentre Kankuro si notava lontano un miglio che era arrabbiato.
“Qui c'è solo l'ufficio del Kazekage! Dove cavolo hai la testa?” la sgridò inviperito il marionettista “Il bagno si trova al secondo piano, seconda porta a sinistra.”
“G-Grazie Sensei...”
“Kankuro! Non hai il minimo di tatto!” lo rimbeccò Temari furiosa “Lascialo perdere Hanako, non è capace di trattare con le donne...”
“Non l'avevo capito...” pensò sarcasticamente la Sabbia Rossa ma si vide bene a non dirlo apertamente.
“Io sono Temari. Viaggeremo insieme verso Konoha.”
“Piacere di conoscervi!” s'inchinò la ragazza con rispetto “Io sono Hanako della Sabbia Rossa.”
Temari accennò ad un sorriso e trascinò via il fratello, che stava per rimettersi a predicare, dicendole “A presto Hanako. Preparati a dovere per il viaggio!”
La castana le sorrise da lontano e si avvicinò lentamente davanti alla porta del Kazekage.
Alzò un pugno per bussare ma rimase a mezz'aria.
Come doveva entrare? Doveva prima bussare e poi aprire la porta? O viceversa? Oppure doveva aspettare che gli dicesse “Avanti!”?
Ritirò la mano e si controllò i vestiti. La solita felpa azzurra.
Stava bene con quel lercio straccio azzurro che lei osava chiamare “felpa”? L'aveva già vista con quel indumento, forse preferiva qualcosa di nuovo?
E come doveva far cadere il discorso della giacca che gli aveva prestano la notte prima? Si presentava e gli diceva “Ecco la sua giacca pulita e profumata”?
Poi, un altro dramma.
Avvicinò il naso verso l'indumento di Gaara e se lo schiaffò sotto il naso per vedere se profumava a dovere. Successivamente, lo aprì dalla perfetta ripiegatura di sua madre e ne osservò ogni centimetro per vedere se c'erano macchie o aloni. Tutta precisa, profumata e pulita.
Si chinò a terra e cercò di ripiegarla nella maniera più consona che riusciva a fare, facendo attenzione alle maniche come le aveva spiegato sua madre, e si rimise in piedi con la giacca ed il libro su una mano e l'altra a mezz'aria pronta a bussare alla porta di legno dell'ufficio di Gaara.
Ce l'avrebbe fatta! Ce l'avrebbe... No!
Si piegò sulle ginocchia e posò a terra quello che aveva in mano, insieme al libro che suo nonno le aveva dato. Svogliò il tomo nelle ultime pagine per trovare un pezzetto di carta sul quale scrivere, si mordicchiò il mignolo sinistro e strappò un pezzo di carta, sul quale scrisse qualcosa molto velocemente, scusandosi mentalmente con la zia per la blasfemia appena commessa. Lo ripiegò e lo posò sulla giacca di Gaara. Si alzò in piedi e bussò fortemente sulla porta dell'ufficio, per poi correre via alla velocità della luce per evitare di completare in bellezza la figuraccia fatta.
Dall'altra parte si sentì un lieve “Avanti!” e poi silenzio. Il Kazekage ripeté di nuovo ma nessuno entrava da quella porta.
Si ritrovò a sbuffare scocciato ed avvicinarsi a passi pesanti verso l'uscio, ed aprì la porta violentemente, affacciandosi con sguardo minaccioso sul corridoio.
Nessuno, non si vedeva nessuno.
Borbottò qualcosa come “Scherzi di poco gusto...” e fece per rientrare ma il suo sguardo freddo fu catturato da qualcosa che era per terra. Si chinò e riconobbe la sua giacca ripiegata e lavata a dovere con sopra un bigliettino strappato e ripiegato.
Rientrò nell'ufficio e posò sulla scrivania il capo, avvicinandosi con il biglietto in mano verso la finestra. Lo aprì curioso e notò una calligrafia frettolosa ed imprecisa di color rosso con solo una parola scritta
Grazie.






n.d.a. Questa volta sono venuta un po' prima... ^^ L'ispirazione sta tornando pian pianino. Forse aiuta la nuova sigla di One Piece... Bah! X°D
Comunque sia, spero che questo capitolo vi abbia almeno strappato un sorrisino... I battibecchi tra Kankuro e Hanako, le figuracce che lei fa... Spero proprio che vi abbiano divertito un pochino o almeno a me ha divertito! ^^''

Ringrazio chiunque abbia letto e chi ha recensito, ovvero la cara FeyM che mi segue sempre e che la ringrazio infinitamente per questo e per segnalarmi i miei errori! Un bacione fortissimo dalla Lu! =*

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Capitolo 8
*** Comincia il Viaggio ***


8- comincia il Viaggio
Ãḳäĭ Ṡųṅã Ŋō Șẫƃáĸǘ

Comincia il Viaggio.





Asashi era seduta sul letto di Hanako ed aveva un sorriso divertito sulle labbra.
Osservava sua figlia intenta a correre sotto e sopra per la sua stanza in cerca delle ultime cose per il viaggio.
Sembrava un pazza.
Usciva dal bagno e prendeva un cambio, rientrava in esso e riusciva con la sua felpa azzurra infilata solo ad una manica oppure camminava scalza mentre cercava di legarsi i capelli nella solita crocchia, mentre dei ciuffi le spuntavano ribelli.
“Hana... Hana... Calmati!” intervenne la madre prendendola per le spalle ed obbligandola a sedersi sul letto.
“Mamma non posso! Parto tra meno di mezz'ora e non sono ancora pronta! E' la buona occasione per Kankuro di farmi lo scalpo...” si lamentò la castana pronta per alzarsi ma fermata tempestivamente da Asashi.
“Ora basta! Finisci di sistemarti i capelli che io penso al bagaglio.”
“E' un ordine, vero?” chiese la figlia riluttante.
“C'è da domandarlo?” rise la donna spingendo Hanako verso la porta del bagno.
“Mamma?”
“Dimmi Hana...”
“Ho paura... Di fare una figuraccia...”
“Sentimi bene: sei stata incaricata di accompagnare il Kazekage al Villaggio della Foglia, avrà di sicuro riconosciuto le tue qualità, quindi niente preoccupazioni o timori. Sei una Sabbia Rossa è nel nostro sangue essere sempre i migliori!” le spiegò incoraggiandola Asashi “Pensa a tua zia Chiyo oppure a tuo cugino Sasori, sono e saranno per sempre i migliori marionettisti e tu non sei da meno, seppure a modo tuo...” aggiunse dolcemente.
“Già... Sasori...” mugugnò triste la ragazza “Sono sempre stata l'ombra del mio cugino pel di carota super dotato e super ingegnoso...”
“Ma tu sei Hanako non Sasori...” le fece notare la madre sorridente.
“Già... Il che è peggio...” soffiò triste prima di chiudersi in bagno per finire i preparativi.


“Mi raccomando, vi affidiamo il nobile Kazekage! Proteggetelo!” si raccomandò Baki verso i giovani ninja.
“Siccome ne ha bisogno...” rispose prontamente Kankuro mettendosi il bagaglio in spalla.
“Non preoccupatevi...” li rassicurò Temari.
“Il Nobile Kazekage è in ottime mani!” esclamò entusiasta Matsuri.
“Tranquilli.” fece con un sorriso Hanako e sventolando una mano verso il nonno, che era venuto a salutarla alla partenza.
“Vi saluto.” salutò Gaara prendendo la sua giara.
I cinque ninja si voltarono ed iniziarono il loro viaggio verso la Foglia. Attraversarono le calde e sabbiose dune, alla punta del gruppo c'erano i tre fratelli della Sabbia, seguiti da Matsuri e Hanako.
Continuarono a correre per un giorno intero ed ormai erano prossimi al confine del Paese.
“Verso est, ho sentito che si trova il Villaggio della Pioggia...” notò l'allieva del Kazekage.
“Già...” rispose la Sabbia Rossa “Un posto decisamente da evitare, corroso dalla guerra civile che impervia...”
“Davvero? E tu come lo sai?” chiese stupita Matsuri.
“Con il mio maestro precedente sono arrivata ai confini, ma mi ha severamente vietato di superarli, perché se li superi, anche con una regolare concessione, si viene continuamente sorvegliati...” continuò Hanako.
“Com'è severo! Dev'essere dura vivere lì...” osservò l'altra.
“A quanto pare anche la povertà è piuttosto sviluppata a causa della politica interna continuamente sconvolta...”
“Invece di sprecare fiato a parlare di cose che non ci interessano, continuate a correre!” le sgridò Kankuro nervoso.
“Scusa!” risposero all'unisco le due chunin mentre l'allieva del marionettista arricciava il naso e l'espressione del suo volto si faceva buffa. Matsuri sorrise mettendosi una mano davanti la bocca,
“Hanako!” la richiamò Kankuro con una vocina stridula, facendole perdere per un attimo l'equilibrio dalla corsa.
“Cosa c'è questa volta?” chiese Temari innervosita dall'oppressione del fratello.
Il marionettista si volse con la testa dietro di sé “Si sta distraendo. Un ninja deve essere sempre pronto e soprattutto non deve mai far traspirare le sue emozi-auch!”
“Ed essere capace di prendere un ramo in faccia mentre si rimprovera la propria allieva...” concluse Hanako per il suo Sensei, che si era beccato un ramo in faccia per essersi distratto a sbraitare alle sue spalle. Avevano messo piede nel Paese del Fuoco e la foresta in cui si erano appena addentrati era una prova più che lampante.
“Kankuro smettila e continua a correre.” lo rimbeccò Gaara che fino ad allora era stato in silenzio.
“Hanako, qui affianco a me!” urlò improvvisamente Kankuro in direzione della sua allieva. La castana fece due passi veloci e grandi e si affiancò al ninja della Suna che l'osservava sottecchi.
“Devi startene calma e buona accanto a me.”
“Sì Sensei...” sbuffò lei al limite della sopportazione.


Dopo alcune ore di corsa, si fermarono per riposare sulle rive di un fiume della Foglia. La notte era scesa ma la temperatura era già più mite rispetto al deserto di Suna ma il fuoco era sempre indispensabile anche per allontanare qualche animale selvaggio.
“Penso sia meglio mangiare qualcosa..” propose Temari fissando il fuoco “Dobbiamo riprendere un po' di energie.”
“Cosa abbiamo?” chiese Kankuro.
“Carne secca, legumi secchi ed acqua..” rispose Matsuri frugando dentro il suo bagaglio e cacciandone fuori la roba elencata ed alcune ciotole e posate.
“Nient'altro?”
“No Hanako...” sospirò la chunin.
“Odio i viaggi! Il cibo è così limitato...” si lamentò il marionettista.
La Sabbia Rossa si guardò in giro, soffermandosi a guardare le fronde degli alberi, e si alzò in piedi avvicinandosi ad uno di esso.
“Matsuri? Potresti cercare una pietra abbastanza piatta e non troppo spessa?”
“C-Certo Hana...” rispose esitante la ninja scambiando con i fratelli del deserto uno sguardo scettico.
La castana si arrampicò sull'albero in un lampo e raggiunse velocemente il ramo che si era prefissata, sorridendo alla vista di quello che aveva trovato.
Matsuri tornò sul luogo del falò con in mano una grande lastra di pietra grigia che aveva trovato nelle vicinanze della sponda del fiume.
“Secondo voi andrà bene?” chiese scettica.
“E' perfetta!” rispose Hanako scendendo dall'albero con un salto ed avvicinandosi all'amica. Le prese di mano la pietra ed aggiustò meglio le pietre del falò, in modo che reggessero la lastra senza che esso si spegnesse. Dalle tasche della sua felpa, cacciò cinque uova chiazzate d'azzurro chiaro.
“Uova? Dove le hai trovate?” chiese Temari stupita prendendone in mano una, osservandola.
“Sulla cima di quell'albero c'era un nido di Mitori, un uccello notturno molto frequente in queste zone.” spiegò la ragazza controllando la temperatura della pietra.
“Cucini tu?” chiese scettico Kankuro.
“A te l'onore di uccidere il Kazekage!”
Temari e Matsuri scoppiarono in una risata fragorosa mentre il volto di Gaara era disteso in un lieve sorriso divertito. Kankuro era rimasto stizzito da quella risposta: effettivamente, lui non sapeva nemmeno bollire l'acqua e cucinare del cibo per cinque persone era un suicidio-omicidio. La sua passata esperienza, gli aveva fatto credere che ogni ragazza che non fosse madre aveva un rapporto conflittuale con i fornelli. Sua sorella Temari aveva provato una volta a preparare una cena per lui e Gaara. Il risultato fu veramente pessimo ed il giorno seguente dovettero chiamare l'idraulico per tubi intasati, tanto che il jonin si ripromise di non far più avvicinare sua sorella a qualche focolare con del cibo in mano. Vide Hanako rompere le uova e metterle dentro una ciotola, cominciando a sbatterle per farle amalgamare. Da quel che si ricordava e da quel poco che lui e la sua allieva avevano parlato, oltre alle varie scaramucce, la madre di Hanako era una ninja ritiratosi e che possedeva una locanda specializzata in...
“Okonomiyaki?” chiese Matsuri mentre tagliava la carne secca.
“Senza farina mi pare improbabile. Forse una frittata...” osservò le uova sbattute “Credo... Bah!”
“Poi io avrei ucciso Gaara...” borbottò Kankuro osservando quella dubbia poltiglia gialla “Ma tu non eri contraria allo sfruttamento dell'ambiente? Stai cucinando delle uova d'uccello prese da un albero...”
“Il pulcino non si era ancora formato. Se noti i gusci, le chiazze azzurre sono chiarissime...”
Il marionettista sbuffò: ne sapeva una più del diavolo quella ragazzina impertinente e tutto ciò lo doveva al viaggio da lei intrapreso.
La Sabbia Rossa prese i pezzetti di carne e li unì alle uova, mescolando un altro po'. Rovesciò impasto sulla pietra e ne formò cinque frittatine, poi ci aggiunse i legumi che Temari aveva immerso in un po' d'acqua e rivoltò il cibo affinché si cuocesse in entrambi i lati.
“Notevole...” commentò Gaara ispirando un po' quel buono odore che mano a mano si stava diffondendo. Hanako alzò lo sguardo dalla pietra e ringraziò con gli occhi il Kazekage, poi lo spostò verso il suo Sensei e gli sorrise sorniona.
“A voi la prima.” esclamò porgendo il cibo a Kankuro, che lo afferrò riluttante.
Lo osservò. L'odore era indubbiamente invitante e l'aspetto altrettanto, non era né crudo né troppo cotto, sembrava veramente gustoso. Ne prese un pezzo tra le bacchette e se lo avvicinò alla bocca, soffiando delicatamente via il fumo che esso emanava. Chiuse gli occhi e se lo infilò in bocca, pentendosene subito dopo. Era buonissimo, tanto da essere maledetto. Lo masticò a fondo mentre riapriva gli occhi e vedeva gli occhi verdi della sua allieva spalancati in attesa di un giudizio, negativo o positivo che sia.
Lo ingoiò a malavoglia e piano piano quel sapore stava abbandonando la sua bocca mentre il suo orgoglio di ninja si stava facendo largo nella sua testa: se avesse detto che era squisito, Hanako glielo avrebbe rinfacciato a vita, al contrario, se avesse detto che faceva schifo, doveva far fronte e trovare una scusa plausibile ai complimenti degli altri, che di sicuro avrebbero apprezzato il manicaretto della ragazza.
“Non è male...” si limitò a dire senza troppo entusiasmo non guardando negli occhi i suoi amici.
“Ti sei scucito finalmente...” esclamò Temari afferrando una frittata e mangiandola ”Buonissima Hanako!”
“Grande Hana, queste uova e questa carne è il cibo perfetto per i ninja... Ricco di proteine!” squittì Matsuri mangiando a grandi morsi.
“Grazie...” arrossì la castana poi volse lo sguardo verso Gaara, che si stava avvicinando al focolare. Prese le bacchette, posò la frittata in un piatto con esse e lo porse al rosso insieme ad un sorriso.
“Tenete.” disse semplicemente.
Gaara lo prese tra le dita e lo guardò per un'istante, impugnò le bacchette e ne prese un pezzo, portandoselo verso le labbra soffici. Hanako osservava con un groppo in gola ogni gesto del ragazzo e cercava di capire da quell'espressione impassibile le sue emozioni.
“Com'è?” chiese esitante.
Il rosso ci rimuginò un po' sopra, ingoiò il boccone e puntò le sue acquamarine verso gli occhi della ragazza “E' buono.”
Hanako si sciolse in un sorriso “Ne sono felice.”
“Grazie.”


Dopo esseri riposati a dovere, ripartirono alla volta di Konoha con maggior vigore, tanto da recuperare il tempo perso nella pausa.
Dopo più un giorno di corsa sfiancante priva di altre soste, riuscirono a vedere l'entrata del Villaggio della Foglia.
Erano arrivati a destinazione, pronti per gli esami dei chunin.






n.d.a. Eccomi di nuovo a voi! Ho voluto far finire così il capitolo, così da poter dedicarmi come si deve nel soggiorno a Konoha nei prossimi capitoli senza spezzettare il tutto... Ovviemente spero che le battuttine tra Kankuro e Hanako siano divertenti e che vi abbiano strappato un sorriso! ^^
Noto con dispiacere che il precedente capitolo non è piaciuto molto, peccato mi piaceva il piccolo flash back tra Roshi e Hanako... Pazienza! XD Spero di aver recuperato un po' con questo... Anche se i capitoli sono un po' smorti... V.V

Ringrazio comunque chi ha letto il capitolo precedente, chi ha inserito la fic tra le seguite/ricordate/preferite!
Spero di avere una vostra opinione al più presto, ci tengo! ^^
Un bacione forte dalla Lu! =*

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Capitolo 9
*** Al Villaggio di Konoha ***


cap.9
Ãḳäĭ Ṡųṅã Ŋō Șẫƃáĸǘ

Al Villaggio di Konoha.







Il Kazekage fu accolto con tutti gli onori ad esso riservati.
Tutti gli abitanti di Konoha inchinavano il capo in segno di rispetto al suo passaggio e non osavano incontrare quello sguardo così freddo e distante. Gaara sapeva che molti di loro avevano un ricordo non felice di lui ma aveva tutto il tempo per essere conosciuto, accettato e perdonato in un certo senso, non aveva fretta.
Hanako osservava quell'architettura nuova per lei: era tutto l'opposto di Suna e le piaceva! Non c'era la polvere che si infilava dispettosa tra i vestiti e nelle narici, facendola starnutire, ed era circondata da una ricca vegetazione ed il Sole non era cocente come nel deserto. Continuò a camminare sotto gli occhi degli abitanti di Konoha finché una voce allegra non le fece distogliere gli occhi dagli edifici.
“Ehi! Gaara!”
La Sabbia Rossa guardò avanti a se e vide avanzare un ragazzo dai capelli biondi come il grano ed un sorriso smagliante verso il rosso.
“Naruto.” rispose breve il Kazekage.
“Sono felice di vederti insieme a tutta la squadra!” urlò il biondo al massimo della voce.
“Non agitarti troppo!” lo sgridò Kankuro avvicinandosi ai due.
“E tu non fare il superiore.” intervenne Temari “Ricordatevi che siete solo dei tirapiedi.”
“Ciao Naruto!” lo salutò Matsuri con un sorriso.
Questi non sono normali...” pensò stupefatta Hanako indietreggiando di un passo.
“Oh!” Naruto si accorse della presenza della ragazza “Chi è?” chiese poi.
“E' l'allieva di Kankuro!”
“Non per mia scelta, Tem!” si affrettò a dire il diretto interessato per difendersi.
“Io sono Naruto!” si presentò il biondo con un sorriso mettendosi le mani dietro la testa.
“H-Hanako.” rispose la castana esitante.
“Ora non siamo più spavaldi?” la stuzzicò ad un orecchio il marionettista con un ghigno.
“Vuoi che ti risponda veramente male?” grugnì questa.
“E' la prima volta che ti vedo... Sei nuova?” chiese il ninja della Foglia. La ragazza annuì.
“Bene, Gaara hai fretta d'incontrare la nonnina? Prima vorrei mangiare una bella ciotola di ramen...”
“Ma tu pensi solo al cibo?” chiese Kankuro.
“L'Hokage ha la precedenza. Sarà per un'altra volta.” il rosso s'allontanò seguito da Temari, mentre Kankuro rimase con le due chunin e Naruto.
“Perché tu stai qui?” chiese diffidente Hanako.
“Non posso lasciarvi a piede libero...” rispose breve il marionettista.
“Uomo di mala fede!” gli rispose la castana.
“Senti chi parla!”
“Vi prego...” li supplicò Matsuri cercando di troncare il battibecco tra i due ninja.
“Del buon ramen dal vecchio Ichiraku calmerà i bollenti spiriti! Su, forza!”
“Naruto sei un ingordo...”
“Che ci vuoi fare, Kankuro!” rise il biondo.
“Senti... Naruto, giusto?” gli interruppe Hanako esitante “Nelle vicinanze c'è una biblioteca?”
“Uh? Beh, sì... Sì, se prosegui dritta su questa strada, la trovi alla tua destra.”
“Bene! Se non vi dispiace io vorrei fermarmi lì! Nulla in contrario, vero Sensei?” lo sguardo della castana era più che eloquente: non ammetteva repliche di alcun tipo. Kankuro si ritrovò ad acconsentire con riluttanza e ad affrettarsi verso il vecchio per consumare la ciotola di ramen promessa, seguito dal ninja della Foglia e da Matsuri.
“Vedi di non combinare casini!” le urlò di rimando il marionettista prima di sparire alla vista di Hanako.


La castana camminava ripetendosi nella mente le parole di Naruto. Se prosegui dritta su questa strada... Sì, ma dove cavolo si trovava questa maledetta libreria?
Continuò a camminare finché non si trovò affianco un'insegna di legno con la scritta a caratteri cubitali “Libraria della Foglia”.
Finalmente...” pensò sollevata entrando nell'edificio.
Dopo aver chiesto dove si trovavano gli scaffali con i tomi di medicina ad un ninja addetto, Hanako si sedette su una sedia e poggiò il libro di sua zia Chiyo, cominciandolo a sfogliare accuratamente e delicatamente quelle pagine ingiallite dal tempo, riconoscendo la scrittura accurata e decisa della zia.

Dare vita alle marionette... E' sempre stato un cruccio per noi marionettisti ma da ora sarà diverso...”

Lesse le prime parole e ne rimase stupita.
Dare la vita... Ma allora questo...
“Ciao!”
Una voce squillante la destò dai suoi pensieri, facendole prendere uno spavento non indifferente. Alzò gli occhi dal libro e vide una ragazza con degli strani capelli rosa ed il viso amichevole che le sorrideva.
“C-Ciao...”
“Fai parte della squadra del Kazekage?” chiese la ninja della Foglia lanciando uno sguardo al coprifronte.
“Ehm, sì... Mi chiamo Hanako...” si presentò la castana sorridendo di rimando.
“Io invece Sakura! Devo dedurre che Gaara stia parlando con la Maestra Tsunade ora...”
“Sì, era la sua priorità...” convenne la chunin della Sabbia.
“Come mai ti trovi qui e non con il tuo Kazekage?”
“Dovevo leggere un libro...” tentennò Hanako.
“Hai bisogno di una mano per trovare quello che ti serve? Conosco tutti i libri e...”
“No, ti ringrazio.” la bloccò Hanako prima che finisse di parlare “Ho già fatto...”
“E' la prima volta che ti vedo... Anche tra gli abitanti di Suna non c'eri...”
“Ehm... Sono stata fuori per un po'...” rispose mesta, già stufa che tutti le facevano la stessa constatazione. La ninja della Foglia si sporse per vedere i tomi che la castana aveva preso.
“Sei un ninja medico?”
“Teoricamente si, ma sono ancora agli inizi...” mormorò “Ne ho ancora di strada prima che doventi come mio nonno o mia zia...”
“Non ti arrendere. Sono sicura che diventerai molto brava.” l'incoraggiò la rosa, sorridendole “Anch'io sono un ninja medico, sai?”
“Sei allieva dell'Hokage? So che la Ninja Supremo è formidabile con le Arti Mediche!”
“Già, dovo molto a lei ed ai suoi insegnamenti...” ammise Sakura sedendosi accanto ad Hanako.
Ci fu un attimo di silenzio: Hanako aveva ormai abbandonato l'idea di leggere il libro di Chiyo, mentre Sakura voleva scoprire qualcosa in più su quella strana ninja che aveva affianco.
“Oltre a te, chi è venuto da Suna?” chiese la ninja della Foglia.
“Temari, Matsuri e Kankuro, il mio maestro...”
“Kankuro, il tuo Sensei? Quindi, sei una marionettista!” esclamò a bassa voce Sakura “Aspetta un attimo... Arti mediche e marionette... Possibile che tu... Che tu appartenga al Clan della Sabbie Rosse?”
“S-Si... Come fai...”
“Ho conosciuto la vecchia Chiyo, era una donna eccezionale!”
“Mia zia! Hai conosciuto mia zia?” la Sabbia Rossa si stupì.
“Certo, tua zia. Mi ha aiutato a combattere contro Sasori...”
“Mio cugino, sì, mio nonno ed il Kazekage me ne hanno parlato... Faceva parte del gruppo Alba.”
“Lo conosci?”
Questo è il momento della verità!” pensò la castana “A grandi linee... Potresti... Potresti parlarmene tu, per favore?”
“Oh, beh sì... Cosa vorresti sapere?”
“Perché stanno catturando i cercoteri?”
“Pare che vogliano creare una nuova forza portante con tutti i cercoteri. A quanto ne so io, ne esistono nove e da quello che sappiamo ne hanno catturate già tre, compresa la Monocoda di Gaara.”
“Quindi, Roshi-sensei...” mormorò Hanako sovrappensiero.
“Chi?”
“No, no... N-Niente!” si affrettò “Hai detto che ne avevano già presi due quando hanno catturato il Kazekage?”
“Sì, non oso immaginare cosa abbiano potuto fare in tre mesi che non ne abbiamo avuto notizie...”
Hanako si limitò ad annuire con il capo, pensierosa. In realtà, sapeva benissimo cosa era riuscita a fare l'Organizzazione Alba e fin dove si era spinta, ma doveva scoprire di più, molto di più.
“Si sa dov'è il loro covo?” chiese la ninja di Suna.
“No, sono praticamente incontrollabili e molto probabilmente ne avranno più di uno per rendersi invisibili a tutti.”
Maledizione!” pensò Hanako irritata ma comunque grata alla pazienza infinita di Sakura “Grazie.”
“Figurati, per così poco... Ora ti lascio alla tua lettura, spero di vederti presto. Ciao!”
“Ciao!” rispose Hanako guardando la rosa allontanarsi da lei. Fissò il libro appartenuto a sua zia.
Bene, ed ora all'opera!

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