Ãkäi Ṡųna Ŋō Șabaku di Lumik Lovefood (/viewuser.php?uid=96127)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Odore di Sabbia, odore di Casa. ***
Capitolo 2: *** La vitalità di un Vecchietto ***
Capitolo 3: *** Marionettista contro Marionettista ***
Capitolo 4: *** Un nuovo Sensei ***
Capitolo 5: *** Piccole Sorprese ***
Capitolo 6: *** La Luna in una Notte ***
Capitolo 7: *** Passato e Emozioni ***
Capitolo 8: *** Comincia il Viaggio ***
Capitolo 9: *** Al Villaggio di Konoha ***
Capitolo 1 *** Odore di Sabbia, odore di Casa. ***
Akai suna no sabaku
Salve salvino, popolo del fandom di Naruto.
Navigo da poco in questo fandom, come questa idea che ho messo per
iscritto di getto, in ragion per cui non so quanto abbiano senso questo
agglomerato di parole e parole.
Vorrei precisare che, è la prima volta che scrivo su Naruto,
perciò dovrei prendere un po' confidenza con questi personaggi a
me nuovi e chiedo venia se li rendo snaturati. Se in caso non riuscissi
nel mio intento di tenerli il più strettamente IC, siete liberi
di farmelo sapere che lo aggiungo immediatamente negli avvertimenti.
Il titolo è in giapponese e significa "Sabbie Rosse nel Deserto",
penso che si possa capire già da questo quale sarà il
fulcro della storia ma comunque dirò qualcosa, dato che
l'indroduzione fa abbastanza schifo, visto il mio scarso modo di
riassumere o di incuriosire il lettore.
Questa fanfic tratterà maggiormente del Villaggio della Sabbia
ed in particolare di un suo clan, ovvero quallo della Sabbia Rossa. Che
dire se non che questa famiglia mi ha affascinato molto? Oltre ad
essere una fan di Gaara, lo sono anche di Sasori (avrò un debole
per i Rosso Malpelo?? XD) e devo dire che la Saga del rapimento del
Kazekage è una delle mie preferite in assoluto. Qui,
entrerà in scena un nuovo menbro del clan, ma le sue parentele
verranno esposte già nel prossimo capitolo (che spero ci
sarà!). Non credo che ci saranno SPOILER, visto che mi trovo
molto indietro con i capitoli manga ma, in caso questa fic
continuerà e ci saranno situazioni da spoiler, ve lo farò
sapere, oltre che a segnalarlo negli avvertimenti. Per ora il rating
sarà verde, ma non sono ancora sicura delle situazioni che si
verranno a creare, in caso io debba alzarlo, ve lo farò sapere!
^^
Preciso anche un po' di nomi che appariranno in questo capitolo:
Hanako: deriva da "Hana" (fiore) e da "Aka" (rosso).
La Locanda Sunaka: deviva da "Suna" (sabbia) e da "Aka" (rosso).
Asashi: è uno "storpiamento", se così si può dire, del nome del geniale mangaka che ha inventato Naruto, ovvero Masashi Kishimoto.
Ovviamente, derivano tutti dal giapponese. ^^
Bene,
dopo queste ciance (che vi avranno sicuramente annoiato e
desistito nel leggere), passo direttamente al cap., non dopo avervi
avvisato che, dato l'ora ed i controlli che ho fatto, ci saranno
sicuramente degli errori e se qualcuno di voi, anima pia, vorrà
recensire per farmi sapere un suo parere e per sapere se continuarla,
vi pregerei anche di segnalarmi eventuali errori se ne avete voglia...
Ora vi lascio veramente alla lettura!
Buona lettura! ^*^
Ãḳäĭ Ṡųṅã Ŋō Șẫƃáĸǘ
introduzione e titolo
Odore
di Sabbia, odore di Casa.
Il Villaggio della Sabbia. Quanto le
era mancato.
In due anni d'assenza, aveva sempre sognato di poter
rivedere e riattraversare quel crepaccio di roccia rossa che
circondava la città che le aveva dato natale, aveva sempre atteso il
momento in cui le sue narici potessero sentire l'odore caldo ed arido
della sabbia e che la sua pelle potesse scontrarsi con il Sole giallo
alto nel cielo.
Sorrise tra se, si aggiusto il coprifronte sul
braccio e cominciò ad avanzare verso il varco con decisione finché
non incontrò due ninja sentinelle.
Passeggiava per le strade di Suna e nel
frattempo guardava quegli edifici rossi ed imponenti che le erano
tanto mancati. Più di due anni d'assenza erano veramente tanti e se
ne rendeva conto solo ora!
“Oh guarda chi si vede! Ma sei
proprio tu, Hanako?” una voce femminile la fermò e le si avvicinò
una donna sorridente avanti con l'età e piuttosto minuta.
“Hm?”
fece stupita la ragazza non ricordando quel volto.
“Ma sì!
Hanako! Che bello rivederti, sei diventata grande e soprattutto molto
carina!” continuò l'anziana prendendole le mani e indietreggiando
per osservarla meglio “Oh, non coprirti troppo, cara!” continuò
l'anziana. La ragazza indossava una larga felpa azzurra con i
risvolti alti e blu che le arrivava fino a metà cosce con dei
pinocchietti aderenti neri ed i soliti calzai da ninja. Il
coprifronte era cucito sul braccio destro mentre sul fianco sinistro
pendeva una sacca bianca.
“Ma lei è... La signora Yoko! La
trovo in forma!” rispose la ragazza stringendo le mani della
signora e sorridendo felice.
“Ma vieni, vieni a casa mia a
prenderti qualcosa... E' da tanto che non ti si vede!” le propose
l'anziana gentilmente.
“Vorrei ma non posso! Sono appena
arrivata al Villaggio e vorrei vedere la mia famiglia... Sarà per
un'altra volta.” sorrise Hanako e si congedò dalla signora,
proseguendo il suo cammino ed imboccando una piccola stradina.
Mentre camminava, nelle sue narici si
fece spazio un odore nostalgico ed invitante di uova e fritto, era
segno che casa sua era vicina e sentì traboccare il cuore di gioia e
d'impazienza.
Una piccola locanda, con le imposte e l'entrata in
legno chiaro e l'insegna rossa e bianca. Eccola, casa sua, dopo tanto
tempo era riuscita a tornarci per poter rivedere la sua famiglia.
Entrò e assisté ad una scena
familiare che aveva visto tante e tante volte quando era più
piccola.
“Asashi? Un okonomiyaki alle verdure
ed una alle seppie!” gridò un uomo sedutosi su un tavolo della
piccola locanda Sunaka poco
distante dal bancone.
“Arrivano subito.” rispose
cordiale la donna a cui era rivolto l'urlo e si affrettò a versare
l'impasto di uova, acqua e farina sulla piastra bollente ed a
lavorarlo insieme agli altri ingredienti con le sue palette di ferro.
Oltre al sfrigolare delle frittate c'era anche il brusio delle poche
persone che sedevano nei tavoli della locanda e che chiacchieravano
del più e del meno.
Hanako si avvicinò al bancone dove
Asashi stava preparando da mangiare e si mise in piedi di fronte al
capo cremasi chino della donna, salutandola.
“Ciao mamma.”
La donna alzò lo sguardo e sgranò gli
occhi marroni segnati da lievi rughe e borse violacee. Non riuscì a
dire niente, solo a lasciare cadere a terra i suoi arnesi culinari e
correre al di là del bancone per riabbracciare la figlia.
“Hanako! Hanako sei tornata!”. gli occhi castani della
donna si riempirono presto di lacrime e strinse forte a sé la
ragazza fino a
toglierle il fiato “I tuoi capelli sono lunghi! Li hai
legati!”
finì la donna passando una mano sulla crocchia che legava i
capelli
castano-rossicci della figlia.
“Mamma? Mamma, mi stai soffocando...”
replicò la ragazza cercando di togliersi di dosso la presa ferrea
della madre, ma non ottenendo i risultati sperati. Nel frattempo
l'okonomiyaki continuava a sfrigolare sulla piastra bollente ed a far
propagare un odore tutt'altro che invitante.
Improvvisamente, Asashi tornò in sé e
fece ritorno al suo posto borbottando “L'okonomiyaki è bruciata!
Bruciata!” e Hanako si ritrovò a sorridere: sua madre era rimasta
la solita sbadata ed impulsiva di sempre.
“Mamma, lascia che ti aiuti.” disse
improvvisamente la ragazza posando la borsa e mettendosi in vita un
grembiule.
“Oh ecco, brava! Servi i tavoli due e
cinque.” le ordinò la donna buttando la frittata bruciata e
preparandone una nuova.
“Agli ordini!” replicò scherzosa la
ragazza dirigendosi verso i clienti che attendevano di essere
serviti. Le sembrava di essere tornata piccola e di quando passava le
mattinate ad aiutare la madre con la locanda, certo prima non poteva
fare molto ma, ora che era grande, era tutto un altro discorso e
poteva ripagare come si deve, i sacrifici che sua madre aveva fatto
per lei dopo la perdita del marito.
Finito di lavorare Hanako e sua madre
stavano mettendo in ordine la locanda.
“Come è andato il viaggio? Hai tanto
da raccontarmi...” irrompette Asashi continuando a passare
minuziosamente un panno umido sulle piastre ormai fredde.
“Bene, grazie! Non puoi capire che
bello viaggiare, mamma! Appena finito qui vorrei fare un giretto ed
incontrare un po' di gente.” rispose Hanako interrompendo
momentaneamente il suo lavoro con la scopa.
“Mi... Mi sembra un'ottima idea...
Anzi, perché non vai ora? Finisco io qui!” le disse la madre un
po' esitante e deglutendo a fatica e capendo le intenzioni della
figlia.
La ragazza non se lo fece ripetere due
volto, mollò scopa e grembiule su un tavolo ed agguantò la sua
borsa per uscire in fretta e salutando la mamma con un striminzito “A
dopo!”, non pensando troppo all'esitazione nella voce della madre.
Forse avrebbe voluto che il suo primo giorno di ritorno lo passasse
con lei... Sbatté la porta e si precipitò per le strade del
villaggio.
La donna sospirò rassegnata e continuò
a pulire.
Hanako camminava per le strade
spensierata e sorridente con una destinazione ben precisa: il Palazzo
del Kazekage.
Sapeva che lì vivevano due persone a
lei importanti e che le sarebbe tanto piaciuto rivederle, le erano
mancate tantissimo, ed è solo grazie a loro che riuscì ad
apprendere le basi per essere ninja di valore durante l'assenza, del
tutto motivata: la voce che le diceva continuamente di viaggiare sia
era fatta troppo forte e non riuscì a farla smettere, così, non
essendo nemmeno quattordicenne e dopo aver superato l'esame per
diventare chunin, partì alla volta dell'ignoto lasciando la madre in
un mare di lacrima ma con la consapevolezza di seguire il proprio
sogno. Vagabondare per il mondo era stata un'ottima scelta per la sua
cultura, visto che era molto allergica ai libri ed alle dicerie del
villaggio.
Mentre passeggiava, molte persone la
salutavano dopo averla riconosciuta oppure la fermavano per congratularsi dell'ottima crescita
che era avvenuta. Lei, gentilmente, si fermava lo stretto necessario
per non offendere nessuno e per non rubare troppo tempo al suo
obbiettivo principale.
Le era mancato un po' il calore dei
suoi compaesani: la sua infanzia l'aveva passata tra le strade di
Suna insieme alla sua amica più piccola e la locanda della mamma, e
così aveva conosciuto un po' di persone veramente simpatiche e
gentili.
Arrivata finalmente di fronte al
palazzo del Kazekage, si aggiustò la felpa che le stava larga ed i
capelli e si presentò ai due ninja di guardia, chiedendo udienza con
le persone richieste.
Dopo che le ebbero indicato la via,
Hanako attraversò un largo piazzale con la testa rivolta verso
l'alto ad ammirare l'architettura caratteristica dell'edificio più
importante di tutto il Villaggio della Sabbia, ma dovette smettere
immediatamente.
Un oggetto si stava avvicinando verso
di lei a gran velocità, si voltò di scatto verso la sua destra e lo
afferrò con l'incide ed il medio prima che potesse trafiggergli
l'occhio dalla strana iride verde cerchiata di nero.
Mise l'oggetto sotto i suoi occhi
indagatori e scoprì che era un semplice kunai, un semplicissimo
kunai che stava per cavargli l'occhio. Sentì un leggero nervoso
pervadergli il corpo quando sentì una voce femminile strozzata dalla
corsa che si stava avvicinando verso di lei e si scusava.
Alzò lo sguardo dal kunai ed incontrò
una ragazzina minuta con gli occhi ed i capelli castani che correva
verso di lei, farfugliando delle scuse, seguita da una ragazzo dai
strani capelli rosso fuoco.
“Mi scusi, mi scusi infinitament-eh?
Hanako?”
La ragazza parve un attimo spaesata e
si soffermò a guardare la ragazza davanti a sé. Sgranò gli occhi
quando la riconobbe.
“Matsuri? Sei proprio tu?” chiese
la chunin indicandola con un dito.
“Hanako, sei tornata!” la ragazzina
squittì felice prendendole la mano libera e stringendola tra le sue.
“Quando, quando sei tornata?”
“Questa mattina. Ma tu cosa stai
facendo?” le chiese Hanako restituendole il kunai “Fa' più
attenzione la prossima volta!”
Nel frattempo, il ragazzo le aveva
raggiunte e si apprestava a scusarsi.
“Scusami, è colpa mia. Ho evitato il
kunai e ti è venuto addosso.”
Hanako osservò tra le sue ciglia
quello stano individuo: non metteva in dubbio la sua bellezza
“esotica” con quegli occhi di un acquamarina magnetica, ma c'era
qualcosa che la intimoriva. Ma era solo una voce tra le tante che
cantavano la sua bellezza.
“Non fa niente.” rispose la ragazza
sorridendo e poi si rivolse verso la sua amica “Ancora mi dici cosa
stai facendo, Matsuri...”
“Mi sto allenando con il Kazekage!”
rispose entusiasta la ragazza, piena d'orgoglio.
“Davvero?” la castana si ritrovò a
sgranare gli occhi per la seconda volta in quel giorno e la sua
curiosità fu ulteriormente stuzzicata “E chi è?” chiese poi con
un sorriso.
“Ce l'hai di fronte! E' il Nobile
Gaara del Deserto!” rispose la ninja indicando il ragazzo accanto a
lei.
Hanako dovette fare una fatica enorme
per far si che la sua mascella non cadesse a terra insieme agli
occhi, che erano praticamente fuori dalle orbite. Un ragazzo, così
giovane, era il Kazekage?
Guardò per un interminabile minuto il
Kazekage tanto da metterlo lievemente in imbarazzo. Cercò di trovare
le parole per rispondere ma riuscì solo a muovere le labbra senza
emettere alcun suono e decise di inchinarsi per rimediare alla brutta
figura.
“Mi... Mi scusi, nobile Kazekage!”
si scusò Hanako, rialzandosi dall'inchino e grattandosi imbarazzata
la nuca “Solo che... Sono appena ritornata al Villaggio dopo
un'assenza di più di due anni e mi sono persa un po' di cose...”
“Dove sei stata?” chiese un
interessato Gaara.
“In giro per i vari paesi assieme al
mio maestro...” spiegò la ragazza, abbassando lo sguardo per non
incontrare gli occhi freddi del suo capo, gli facevano un certo
effetto tutt'altro che piacevole.
“Nobile Kazekage, Hanako fa parte del
clan della Sabbia Rossa.” s'intromise Matsuri informando il suo
maestro.
Gaara sgranò gli occhi sorpreso e notò
l'aria farsi pesante. Forse... Forse doveva informare quella ragazza
di un grave fatto avvenuto e che ha coinvolto la sua famiglia.
“Hanako?” esordì serio il ninja
del Deserto “Penso che tu debba prima sapere una cosa...”
La ragazza sussultò impercettibilmente
e notò una leggera ombra nello sguardo di Gaara e, quando volse i
suoi occhi verdi verso lo sguardo castano dell'amica, notò che era
basso e mortificato.
Deglutì a fatica e l'impazienza di
sapere si tramutò presto in paura di scoprire e soffrire troppo.
Non si prospettava un discorso molto
piacevole.
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Capitolo 2 *** La vitalità di un Vecchietto ***
La vitalità di un Vecchietto
Ãḳäĭ Ṡųṅã Ŋō Șẫƃáĸǘ
La vitalità di un Vecchietto.
Una leggera brezza calda attraversò il
cortile del palazzo del Kazekage, alzando un po' di polvere dal
suolo, e carezzò lievemente i capelli di tre ragazzi che lo
popolavano.
Silenzio. Solo quello si sentiva e di
certo era tutto fuorché rassicurante.
“E'... E' un discorso spiacevole,
Kazekage?” provò a chiedere un esitante Hanako.
Gaara deglutì un groppo assai pesante
e rilassò le spalle “Vedi Hanako, durante la tua assenza, un fatto
gravissimo ha coinvolto due membri della tua famiglia...”
“Non vorrà dirmi che è successo
qualcosa a nonno Ebizo ed a zia Chiyo, vero?” sussultò la ragazza
stringendosi una mano sul petto e sentendo il cappio dell'oppressione
sempre più stretto sulla sua gola.
“No, lo stimato Ebizo sta bene ma...”
Matsuri sentì la voce interrompersi in gola e distolse lo sguardo
dall'amica, che si stava innervosendo.
“Ma? Insomma Nobile Kazekage,con
tutto il rispetto, ma vorrei sapere che diavolo è successo alla mia
famiglia!” sbottò innervosita la castana guardando negli occhi il
ragazzo, quella situazione le stava davvero pesando. Hanako, notando
la sua sfacciataggine ritornò in sé e distolse la sguardo da Gaara,
per abbassarlo al suolo. “Mi scusi...” mormorò poi mentre
torturava le dita in una morsa confusionaria e nervosa.
“La Vecchia Chiyo è morta per
salvarmi la vita.” disse poi tutto d'un fiato il ninja del Deserto.
Una doccia d'acqua fredda, mille
coltelli che si conficcavano nel suo cuore, morire bruciata vita
oppure perire di fame e sete... Tutte cose che sarebbero state di
sicuro più piacevoli al confronto di quella notizia tremenda.
Sua zia, la sua adorata zia Chiyo...
Morta?
“No... Non può... Non...” tentò
di dire Hanako ma la voce gli cedette ed i suoi occhi si riempirono
di lacrime calde e salate.
Matsuri s'avvicinò all'amica e
l'abbracciò stretta per permetterle di sfogare il proprio dolore “Il
Nobile Kazekage era morto dopo l'attacco dell'Organizzazione Alba ma
la Vecchia Chiyo, con la Tecnica della Resurrezione, riuscì a
salvarlo ma per farlo dovette sacrificare la propria vita.” le
spiegò la ragazza sciogliendo l'abbraccio e cercando di calmarla.
Hanako sussultò con ancora le lacrime
agli occhi e questo non sfuggì a Gaara. L'Organizzazione Alba?
“La conosci, Hanako?” chiese il
Kazekage affilando lo sguardo acquamarina cerchiato di nero.
“N-No...” rispose esitante la
ragazza guardandosi intorno “Ma voi, perché siete stato attaccato
da questa... Organizzazione?”
“Te lo spiegherò in seguito.”
rispose vago il ninja “Penso che tu voglia vedere il tuo Venerabile
nonno...”
“Oh sì, per favore! Però, chi è
l'altro membro della mia famiglia che è stato coinvolto? Ormai sono
pochi i membri della Sabbia Rossa...” rispose mentre con la manica
della felpa blu si asciugava le lacrime e le scie umide che esse
avevano lasciato sulle sue guance.
Gaara evitò l'ultima richiesta,
facendo un segno di assenso con il capo, e si rivolse alla sua
allieva “Matsuri, aspettami qui. Torno subito.”
“Certo Nobile Kazekage! A presto
Hanako. Coraggio!” rispose la ragazza stringendo una mano intorno
al braccio dell'amica, che le sorrise.
“Seguimi Hanako.” la invitò Gaara
e la ragazza, seppur con qualche incertezza ed un certo malincuore
per aver evitato la domanda, lo seguì all'interno del Palazzo.
Da quello che si ricordava non era
entrata spesso in quel luogo, la maggior parte delle volte erano suo
nonno e sua zia che venivano a trovarla a casa oppure l'aspettavano
fuori l'edificio.
Sua zia Chiyo... Sentì di nuovo le
lacrime pungerle gli occhi e la vista annebbiarsi.
“Kazekage?” richiamò l'attenzione
del ragazzo, che proseguiva avanti a lei per i corridoi, con
dell'incertezza nella voce.
“Puoi chiamarmi Gaara se vuoi...”.
Per lui, era la prima volta che chiedeva a qualcuno di chiamarlo per
nome, ma con lei si sentiva come se fosse in “debito”.
“Sentite Gaara, voi avete detto che
mia zia si è sacrificata per voi...” la ragazza si fermò un
attimo per constatare se il ninja la stesse ascoltando “Vorrei
sapere come è successo...”
“Non sai niente sul mio conto?”
“No... Vedete, io non sono tipo da
chiacchiere e pettegolezzi cittadini e poi sono anche mancata dal
villaggio...” si giustificò Hanako e maledisse dentro di se la sua
ignoranza verso di lui, il nuovo Kazekage.
“Quindi non sai che venivo
considerato, e forse tutt'ora, un... Mostro...” concluse
tristemente il rosso voltandosi verso la sua interlocutrice, che
scosse il capo visibilmente sorpresa da quelle parole.
“Dentro di me era racchiusa la
reliquia dell'Ichibi, il Demone Tasso. E' stata proprio la Vecchia
Chiyo a sigillarla nel mio corpo.” spiegò Gaara guardandosi le
punte dei calzai “L'Organizzazione Alba è una associazione
criminale, formata da vari ninja traditori di diversi villaggi, che
intende sfruttare le forze portanti esistenti nel mondo. E' ancora
ignoto a quale scopo. Tra i membri di questa organizzazione c'era
anche Sasori della Sabbia Rossa. Penso che tu lo conosca...”
“S-Sasori? Ma non era scappato più
di vent'anni fa dal villaggio?” chiese sconvolta Hanako stringendo
i pugni.
“Tranquilla, è stata la stessa
Vecchia Chiyo ad ucciderlo...” la tranquillizzò il Kazekage.
“Questa... Alba... Mi chiedo, come
può far liberare uno di questi...” non riusciva trovare la parola
giusta e sarebbe stato irrispettoso usare il termine “mostro” nei
confronti di una persona che forse l'aveva sentita tante, troppe
volte.
“Con una grande quantità di tempo ed
una tecnica di confinamento ma la forza portante a cui viene estratto
il cercoterio, così si chiamano quegli esseri, muore.”
“Quindi voi, se non fosse stato per
l'intervento di zia Chiyo, sareste...”
“Lo ero già. Mi dispiace...”
concluse Gaara amaramente. Come poteva sentirsi quella ragazza avendo
di fronte la persona a cui una sua famigliare aveva ceduto la sua
vita? Di sicuro non bene ma lui non era certo un tipo estremamente
bravo a consolare le persone, dato che queste con lui non l'avevano
mai fatto.
Si aspettava che ricominciasse a
versare lacrime ma si dovette ricredere: Hanako sospirò tristemente
e si rivolse con un leggero sorriso verso di lui.
“Non preoccupatevi...” le rispose
la ragazza per poi riprendendo a camminare. Poi si fermò di scatto e
si girò verso il Kazekage “Ehm... Forse dovreste andare avanti voi
perché io non so la strada...” ammise imbarazzata Hanako
grattandosi la guancia sinistra con l'indice.
Gaara la guardò stupito mentre le sue
labbra s'incurvavano in un tenue sorriso che gli illuminava il volto dai tratti perfetti.
Continuarono a camminare nel silenzio
più totale. Hanako osservava la schiena del Kazekage: doveva avere
più o meno la sua età ma se era diventato il capo del Villaggio
della Sabbia era davvero forte anche se dall'aspetto un po' delicato,
come i tratti del viso bellissimi. Un lieve rossore si spruzzò sulle
gote della ragazza, che scosse violentemente la testa.
Che diavolo
le veniva in mente di fare apprezzamenti sul fisico del Kazekage?
Gaara, dal canto suo, ero curioso di
sapere le origini di quella ragazza. Come sapeva e come aveva letto
in uno dei suoi libri per la sua formazione, la Sabbia Rossa era
contraddistinta dalla sua chioma rossa e dagli occhi scuri mentre lei
era molto diversa: capelli tendenti al castano-rosso e gli occhi
grandi e verdi, con una linea spessa intorno all'iride. Avrebbe
chiesto poi, le sue origini.
Raggiunsero poco dopo una stanza quasi
circolare completamente di roccia rossa, con all'interno un piccolo
rialzo ed un cerchio d'acqua limpida, vicino ad esso un vecchietto a
capo chino, intento a fissare lo specchio d'acqua.
“Venerabile Ebizo.” lo chiamò
cordialmente Gaara facendo cenno con un braccio ad Hanako di rimanere
dietro di lui “C'è una visita.”
“Chi vorrà mai vedere un vecchio
manoscritto come me tanto da far scomodare il Kazekage?” chiese
l'anziano alzando un poco lo sguardo dall'acqua.
“Nonno Ebizo?” chiese la ragazza
sporgendosi lievemente da dietro le spalle del rosso.
“Nonno? E' da tanto tempo che non mi
sentivo chiamare così... Che fosse...” Il vecchio volse lo sguardo
verso l'entrata e vide le testa castana di Hanako fare capolino dalle
spalle di Gaara.
“Tu... Hanako! Quando sei tornata?”
chiese basito Ebizo alzandosi da terra. La ragazza gli corse incontro
e l'abbracciò stretto e piangendo di felicità.
“Hanako, non piangere. Il Kazekage
penserà che siamo dei piagnucoloni!” disse leggermente commosso
l'anziano dando delle lievi ed affettuose pacche sul braccio della
nipote.
“Nonno ti trovo in ottima forma.”
“Eh diciamo...” rispose vago Ebizo
volgendo uno sguardo verso l'altro lato del laghetto ed assumendo
un'aria triste.
“Gaara mi ha informato dell'accaduto.
Mi dispiace nonno, so quanto eri affezionato a Chiyo...”
“Come non potrei non esserlo? Era la
mia amata sorellina!” borbottò l'anziano deciso. Hanako sorrise
nel sentire suo nonno pronunciare quell'affettuoso nomignolo che
riservava solamente alla sua defunta zia, tante volte da piccola
l'aveva sentito uscire dalle labbra di Ebizo quando parlava di Chiyo
e le provocava la stessa tenerezza che ora le attraversava il corpo
nel ricordare i due fratelli insieme.
“Vedo che sei cresciuta tantissimo e
che sei diventata molto carina. Perfetta per diventare moglie del
Kazekage!” disse pacato l'anziano osservando meglio la nipote con i
suoi occhi celati ed indagatori.
Gaara si ritrovò a distoglie lo
sguardo da quella scena ed a guardare le mura di roccia rossa,
imbarazzato da quella affermazione così tranquilla del vecchio.
Hanako sospirò rassegnata “Nonno, ma
che figure mi fai fare con il Nobile Kazekage!”
“Oh, era solo un pensiero da nulla.”
si giustificò Ebizo con un sorrisino furbo sul volto.
“Si, da nulla...” commentò
sarcastica la ragazza, poi si volse verso Gaara “Lo scusi...”
“Non c'è problema.” rispose serio
il ragazzo, dopo essersi ripreso dal leggero imbarazzo.
Hanako sorrise riconoscente e tornò
seria a tutt'uno tratto, voleva porre una domanda spinosa al
Kazekage.
“Gaara, potrei sapere dov'è sepolta mia zia Chiyo?”
“Certo, vi accompagno...” rispose
cordiale il rosso, cominciando ad andare. Hanako cercò di replicare,
ma riuscì solamente ad alzare una mano in direzione della schiena
del ragazzo perché il nonno la bloccò per un braccio.
“Lascia stare.” le disse sorridente
“Dopo ho da proporti una cosa, davanti a tua zia!”
Quel sorrisino che sia era dipinto sul
volto del suo adorato nonno Ebizo era poco rassicurante.
Salve,
eccomi di nuovo qui con un nuovo capitolo. Questo era praticamente
già pronto perché mi serviva per deliniare le parentele e
un po' la trama, dato che è tutta una sorpresa anche per me! ^^
Naturalmente rinnovo il mio avviso per sapere se il mio tentativo di
renderli più IC possibile è in parte giusto, altrimenti
fucilatimi!
Il Vecchi Ebizo mi è sempre piaciuto solo che, essendo non
apparso molte volte, non ho una linea molto definita del suo carattere
e spero di non averlo descritto malissimo e commesso orrorri nei suoi
confronti!
Per quanto riguarda il contesto... Io ho messo Shippuden in quanto ho
intenzione di seguire questa linea temporale, ma non so fino a quando
riuscirò a mantenere questa traiettoria. Se avrò bisogno
di un aiuto esterno, credo che lo chiederò proprio.... XD
Ringrazio infinitamente chi ha letto il primo capitolo, Elena_chan e KaZe_Hi che hanno inserito la fic tra le seguite e Esha e Sabaku_No_Sary che invece l'hanno inserita tra le preferite! Wow, grazie!
Poi ringrazio nuovamente Ele-chan
(Sì cara, metto radici anch'io in questo fandom! XD E per quanto
riguarda la tua fic, l'ho cominciata a leggere e devo dire che mi
piace, anche se Sasuke non sia il mio massimo del cool!XD Spero di
trovarti nuovamente! ^^) e la mia Love Soryl che hanno recensito il primo capitolo! ^^ Grazie carissime ed un bacione fortissimo! =*
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Capitolo 3 *** Marionettista contro Marionettista ***
3- Marionettista contro Marionettista
Ãḳäĭ Ṡųṅã Ŋō Șẫƃáĸǘ
Marionettista contro Marionettista.
Una piccola stele di pietra grigia poco
fuori il villaggio, fredda come il suo cuore in quel momento.
Hanako l'accarezzò con le sue dita
piccole ed affusolate e le rivolse un sorriso mentre una lacrima le
rigava la guancia.
“Hana, la mia cara sorellina è morta
con tranquillità.” la rassicurò il Vecchio Ebizo passandole una
mano sulla spalla.
“Beh, almeno la sua vita non è stata
sprecata...” soffiò guardando con la coda dell'occhio il Kazekage
che le era poco distante.
“Su, mia sorella non avrebbe voluto
che la gioventù versasse fiumi di lacrime. E' il momento della mia
proposta...” fece arzillo il vecchio, assumendo un'aria seria.
“Cosa?” domandò curiosa
asciugandosi la lacrima con un dito.
“Hanako, fammi vedere i tuoi
progressi!” la incitò Ebizo prendendo in mano un rotolo e
ponendolo sotto gli occhi della ragazza.
“Nonno, non mi sembra il caso...”
“Venerabile Ebizo, voi vi siete
ritirato, potreste farvi male...” s'intromise Gaara, che fino
dall'allora era stato un po' in disparte.
“Gaara e Hanako, ora vi risponderò
con una frase preferita dalla mia sorellina, "Pensate che
io sia un vecchio rimbambito?"”
I due giovani si zittirono e si
scambiarono uno sguardo stupito. Hanako deglutì a fatica, quel
vecchio testardo non avrebbe desistito tanto facilmente e non c'era
altra scelta se non accettare di misurarsi con lui.
“E va bene, nonno. Vediamo se sei
completamente da riporre su uno scaffale...” rispose sicura la
ragazza cacciando fuori dalla sua borsa un rotolo e mostrandolo al
nonno.
“Non essere impudente, ragazzina.”
dalla pergamena del vecchio uscì una marionetta dai folti capelli
castani, gli occhi verdi ed uno straccio nero a coprirgli il corpo.
“Spero non ti dispiaccia se uso la marionetta somigliante a tuo
padre...”
La ragazza sgranò gli occhi “Ma quella è...
Habime!”
“Esatto, la tua prima marionetta.”
sorrise Ebizo cominciando ad agitarla intorno a lui.
Hanako si morse il labbro e richiamò
il suo burattino “Questa è la mia nuova arma, Ryomen. Ti
stupirai tu stesso di quanto io sia migliorata...”. Era simile a
Karasu, ma il viso era diverso e diviso verticalmente in due parti e
coperto da il solito panno scuro tipico delle marionette.
Ebizo aggrottò un sopracciglio
“Kazekage, penso che anche voi siate curioso di vedere le capacità
della mia nipotina...”. Egli annuì con il capo e arretrò di
qualche passo.
“Vedo che ti sei data alla
costruzione di marionette, Hana.”
“Beh, caro il mio nonnino, il viaggio
è servito a qualcosa.” mosse un poco le piccole dita e cominciò a
far avanzare la sua arma, con uno stiletto appuntito estratto dal
braccio destro, verso il nonno che si parò con lo scudo di Chakra.
“Hai modificato la mia marionetta a
quanto vedo...”
“Anch'io sono stato influenzato dalle
mode. Ora è il mio turno!” Il Vecchio Ebizo richiamò verso sé la
marionetta e, muovendo l'indice ed il medio verso il suo viso, fece
uscire dalla bocca di essa un piccolo cannoncino; la ragazza lo
conosceva bene e ghignò per questo.
“I kunai non mi fermeranno, nonno!”
fece per attaccare ma si fermò di scatto. Il vecchio sorrise e dalla
marionetta uscì una nube densa e fitta di gas velenoso che investì
in pieno Hanako e si avvicinò minacciosa verso Gaara, che l'evitò
con il suo Guscio di Sabbia.
“Accidenti al vecchio!”
pensò la ragazza mentre tratteneva il respiro e riportò vicino a sé
Ryomen ma uno strano rumore attirò l'attenzione delle sue orecchie,
sembrava qualcosa di fino che si avvicinava a forte velocità. Affilò
lo sguardo e notò che erano...
“Shuriken?” Ne schivò
alcuni muovendosi con il corpo mentre altri li bloccò richiamando a
sé lo scudo di Chakra di Ryomen, ma uno le colpì il braccio,
strappandole la manica della felpa e ferendola.
“Fanno sul serio...” si
trovò a pensare il Kazekage che non si era perso nessuna mossa dello
scontro anche se qualcosa lo lasciava sconcertato: la Tecnica del
Marionettista di Hanako era inferiore rispetto a ciò che si
aspettava da un membro della Sabbia Rossa.
“Ti ho colto di sorpresa?” chiese
Ebizo notando che la felpa immacolata di sua nipote si stava
insozzando di rosso.
“A dir la verità sì... Ma non ho
viaggiato per più di due anni per tornare al villaggio a mani
vuote!” scagliò, con tutta la velocità possibile, la sua
marionetta verso il vecchio mentre lei la seguiva di corsa, con le
dita tirò uno dei fili e dagli arti di Ryomen uscirono due katane
pronte ad infilzare Habime. Quando la marionetta si trovò in
prossimità della sua avversaria, Hanako allargò le braccia ed essa
si divise in due. Le due parti si posizionarono ai lati del burattino
di Ebizo, che rimase stupito da quella mossa, e la bloccarono ad
entrambi i lati, infilzandola con le due spade.
Il vecchio fissava
quella scena sconvolto, e non si accorse che un piede minaccioso
attendeva di essere scagliato contro di lui, riuscì a spostarsi e ad
allontanarsi poco prima che esso lo colpisse, provocando un grande
fosso ed alzando molta polvere.
“I marionettisti sono vulnerabili nei
combattimenti ravvicinati...” commentò Hanako quando la nube di
polvere si dissolse.
“Devo dire che non mi aspettavo una
mossa del genere...” ammise l'anziano ninja realmente stupito di
quella mossa così potente ed efficace.
Gaara incarnò un sopracciglio “E'
riuscita ad impastare in così poco tempo una quantità enorme di
Chakra ed a canalizzarla nel piede. Non è da sottovalutare.”
pensò osservando la ragazza che riponeva il suo burattino e si
teneva una mano nel braccio ferito.
“Sarà meglio che vada, questa ferita
mi sta dando dei fastidi. Tu ed i tuoi veleni, nonno...” si lamentò
Hanako guardando truce il suo parente.
“Ringrazia che non sono quelli della
mia sorellina!” rispose divertito il vecchietto avvicinandosi alla
ragazza, che sorrise.
“Nobile Kazekage...” Gaara fu
chiamato da Hanako, e quando volse lo sguardo verso di lei, notò il
capo abbassato in segno di rispetto “E' stato un piacere fare la
sua conoscenza. Arrivederci e per qualunque cosa, non esiti a
chiamare. Arrivederci nonno!” salutò e sparì a gran velocità
verso casa.
“Ah ah ah. Quella ragazzina me l'ha
fatta!” commentò ridendo il vecchio dando uno sguardo alla sua
marionetta, che giaceva a terra con diverse rotture.
“Venerabile Ebizo? Avrei delle
domande da porvi...” Gaara stava accompagnando il nonno di Hanako
nel suo luogo preferito e voleva approfittarne per scoprire qualcosa
in più su quella ragazza.
“Prego...” rispose il vecchio con
un sorrisino furbo.
“So che il clan della Sabbia Rossa è
caratterizzato dal sublime uso delle marionette ma, notando il vostro
scontro con vostra nipote, ho notato che essa ha una tecnica
piuttosto... Rozza, oserei dire...”
“Avete ragione, Hanako non è mai
stata portata per l'utilizzo delle marionette. Certo, non è del
tutto incapace, ma non può essere paragonata ai suoi parenti, primo
fra tutti Sasori.” si fermò un attimo, come se dovesse assimilare
quel nome tanto doloroso “Ha molta ammirazione per il suo cugino ma
purtroppo non l'ha mai potuto conoscere di persona e questo le è
mancato, per così dire. Hanako ha colmato le sue lacune imparando e
rafforzando il combattimento corpo a corpo e devo dire che mi ha
alquanto stupito.”
“Avete ragione. Un'altra cosa che
caratterizza il vostro clan sono i capelli rossi ma, da come vedo,
lei non li ha...” aggiunse in seguito il ninja del Deserto, curioso
di scoprire il motivo di questa peculiarità che caratterizzava
quella ragazza.
“Devo intuire che mia nipote vi ha
molto incuriosito, ma penso che i vostri dubbi debbano essere sciolti
da lei e non da me. Non abbiate timore di essere curioso di una
ragazza...” sorrise Ebizo facendo anche un piccolo risolino.
“Non mi permetterei mai di mancarvi
di rispetto e solo che conosco tutti i ninja presenti nel Villaggio,
mentre lei è nuova per me...” si giustificò serio il Kazekage,
fermandosi davanti all'ingresso della stanza del Venerabile.
“Come vi ho già detto, non abbiate
timore di essere curioso di una ragazza...” concluse Ebizo per poi
ritirarsi nella sua stanza.
Gaara rimase per qualche istante
immobile, confuso e stupito, poi la sua attenzione fu richiamata da
un jonin che gli si era avvicinato.
“Nobile Kazekage, Temari è tornata
dal Villaggio della Foglia...”
“Arrivo subito.” rispose pacato il
rosso.
“Mamma? Sono tornata!” Hanako era
appena entrata, si era diretta al piano superiore della locanda
Sunaka adibito per l'abitazione e trovò sua madre intenta a
rassettare la sua stanza da letto.
“Oh Hana, bentornata! Tutto bene con
il nonno?” chiese Asashi sorridente mentre infilava il cuscino
dentro una federa acquamarina dai bordi azzurri.
“Se questo lo chiami bene..”
commentò sarcastica la giovane indicando il braccio leso a sua
madre.
“Papà non si smentisce mai!” rise
di gusto la rossa lasciando perdere il cuscino ed accompagnando la
figlia in bagno per curarle e coprirle la ferita.
Le due erano in
silenzio e si sentivano solo i movimenti calmi e leggeri di Asashi
che passava una poltiglia verdognola sul braccio di Hanako, che non
sopportava più quel silenzio e quell'odore nauseante di erbe e
quant'altro.
“Ho conosciuto il Kazekage...”
sbottò improvvisamente la ragazza.
“Il Nobile Gaara del Deserto? Che
impressione ti ha fatto?” chiese la madre prendendo le bende e
cominciando a coprire la ferita.
“Direi buona... E' stato lui a dirmi
di zia Chiyo...” la voce le si affievolì sulle labbra e chinò il
capo triste.
“Mi dispiace, cara.” si scusò la rossa,
chiudendo gli occhi nocciola e riaprendoli un istante dopo.
“Tranquilla mamma, sia il Kazekage
che il nonno mi hanno fatto capire che lei è stata felice di
sacrificarsi quindi...”
Asashi finì la medicazione e rimise in
ordine il bagno, facendo attendere un commento “Beh, vedo che il
Kazekage ti abbia fatto una buona impressione...” sorrise la donna
mettendosi una mano davanti le labbra.
“Tu e il nonno siete della stessa
pasta...” sbuffò Hanako, quella storia già la stava stufando.
“Ora esci che voglio farmi un bagno...” disse rivolta alla madre
con tono autoritario.
Asashi si parò di fronte alla figlia e
la guardò seria, aprì le braccia e la strinse a se forte “Sono
contenta che tu sia tornata, Hanako...”
“Anch'io mamma!”
Eccomi
qui di nuovo a voi con un capitolo un po' corto e vuoto! V.V Vi avviso già da ora che non ci saranno
aggiornamenti così veloci a lungo... Sto scrivendo ad
intermittenza perché ho bisogno di deliniare una trama ben
precisa, visto che è stata una sorpresa anche per me questa fic!
^^ In questo capitolo Gaara mi pare un po' OOC... Attendo la vostra su
questo punto! XD
Bene bene, come avete notota anche la nostra Hanako è una
Marionettista ma non è molto abile, così come io non sono
abile nel descrivere combattimenti ecc... Spero che non vomitiate della
schifezza che ho scritto!
AVVISO: Aggiunto tra gli avvertimenti la nota SPOILER!
Passando ai ringraziamenti: ringrazio chi legge, chi legge e recencisce come FeyM
(Grazie mille per i complimenti! Spero di avere una tua opinione anche
su questo capitolo un po' spoglio! ^^'), chi ha inserito la fic tra le
seguite (Elena_chan, KaZe_Hi e kikka67) e chi l'ha inserita tra le preferite (Esha, KaZe_Hi, Sabaku_No_Sary e Silverwood).
Grazie infinite a tutte e spero di avere una vostraq opinione al più presto! ^^
Un bacione grande dalla Lu! =*
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Capitolo 4 *** Un nuovo Sensei ***
4- Un nuovo Sensei
Ãḳäĭ Ṡųṅã Ŋō Șẫƃáĸǘ
Un nuovo Sensei.
Il Kazekage entrò nella sua stanza e
vi trovò dentro la figura alta e slanciata di sua sorella, insieme a
quella di suo fratello. Appena varcò la soglia, i due gli sorrisero
impercepibilmente e lo salutarono mentre lui si metteva dietro la sua
scrivania.
“Gaara...” disse Kankuro
aggiungendo anche un segno con il capo.
“Gaara, i preparativi per gli esami
dei chunin sono quasi terminati.” Temari era di fronte al fratello
minore, comodamente seduto sulla sua poltrona dell'ufficio, e
spiegava il resoconto della sua ultima visita al Villaggio della
Foglia. Dopo che al Kazekage era stato tolto il demone, essa aveva
ripreso a fare spola tra Suna e Konoha per organizzare al meglio
l'esame insieme all'esaminatore della Foglia.
“Bene. Quando dovremo partire?”
chiese Gaara con una punta d'interesse. Gli sarebbe piaciuto vedere
nuovamente alcune persone, oltre al paesaggio di Konoha.
“Tra meno di due settimane.”
rispose efficiente il fratello marionettista.
“Bene. Tu e Kankuro mi
accompagnerete, problemi?”
“No, Gaara. Saremo solo noi tre?”
chiese la sorella prima di congedarsi dal fratello Kazekage.
Esso si alzò dalla poltrona e si
avvicinò alla finestra che dava sulla città di Suna.
Meravigliosa,
come sempre. Gli piaceva sempre di più il suo adorato paese.
Rilassò
le spalle ma non rispose. La ragazza fece spallucce sapendo che se
avesse ripetuto la domanda non avrebbe che avuto un altro silenzio ed
abbandonò la stanza insieme a Kankuro, chiudendo accuratamente la
porta.
Gaara sospirò.
Sentiva una voce che le tamburellava
insistentemente nelle orecchie e che la stava destando dal profondo
sonno in cui era arenata.
“Hanako! Hanako!”
La ragazza mugugnò qualcosa da sotto
le coperte e si girò dando le spalle alla fonte sonora.
“Hanako!” continuò questa,
insistente ed acuta.
“Roshi-sensei, non rompere!”
mormorò la castana affondando il viso nel cuscino paffuto colore
dell'acqua.
“Ehi non sono il tuo maestro!”
Hanako alzò il viso, con la mano
sinistra si stropicciò gli occhi e mise a fuoco la figura che si era
parata davanti al suo letto e le strillava nelle orecchie.
“M-Matsuri? Che diavolo ci fai qui?”.
La ragazza guardava con i suoi occhi castani traboccanti di felicità,
l'amica attorcigliata nelle lenzuola, con i capelli tutti sparsi sul
cuscino.
“Sono venuta a prenderti per fare un
giro a Suna...” ammise Matsuri sorridendo e togliendole un po' le
coperte. Hanako se le riprese e mormorò cose del tipo “Torna
tra quarant'anni!” ma l'allieva del Kazekage non si arrese e
agguantò strette nei sui pugni le coperte e gliele ritolse con
forza.
“Non fare la solita pigra! Svegliati,
lavati e vestiti! Io ti aspetto di sotto!” le ordinò Matsuri con
sguardo truce. Hanako si mise a sedere sul letto e si strinse le
braccia intorno al corpo, in cerca di quel calore che le era stato
privato quando le coperte le erano state tolte, si alzò traballante
dal suo nido e raccattò un po' di panni sparsi per terra. Non osò
avvicinarsi all'armadio, che non apriva da secoli data la quantità
mercantile di polvere che vi era, e si diresse nel bagno mentre
Matsuri si occupava di rassettare il letto. Sapeva fin troppo bene
che l'amica non l'avrebbe mai fatto, perciò pensò bene di togliere
quel peso alla povera Asashi, che stava preparando la colazione di
sotto.
“Mi spieghi perché mi hai svegliato
all'alba?” chiese una sbadigliante Hanako per le strade di Suna.
“Certo che non sei cambiata
affatto... Comunque, non avevo niente di meglio da fare!” rispose
una sorridente Matsuri mentre osservava della mercanzia su una
bancarella.
“Perché allenarsi quando si può
svegliare la gente alle undici di mattina?” commentò sarcastica la
castana affondando le mani nella sua felpa azzurra e non guardando
neanche una bancarella che popolavano la strada principale della
città.
L'amica rivolse gli occhi al cielo e
sbuffò “Il Nobile Kazekage era impegnato ed ha rimandato gli
allenamenti a questo pomeriggio... E quindi staremo insieme fino a
quell'ora!”
“Vi allenate spesso?” chiese
incuriosita Hanako, prendendo per un braccio Matsuri ed
allontanandola dalla bancarella.
“Ogni giorno. Mi sta insegnando a
controllare la sabbia, dato che abbiamo lo stesso Chakra
elementare...”
“Ovvero?”
“Il vento. Mentre il tuo qual'è?”
chiese Matsuri.
“Beh, allora... Se non ricordo male,
dovrebbero essere il vento e il fuoco...” disse Hanako grattandosi
la nuca non essendo sicura.
“Il fuoco? Davvero?”
“Già, il mio Sensei lo ha scoperto
ed insegnato.” sorrise la ragazza nel ricordare il suo maestro,
quel vecchiaccio testardo, rozzo e saccente dalla strana capigliatura
rossa fuoco.
“Quel Roshi di cui hai borbottato
questa mattina?”
“Esatto Matsuri! E' merito suo se ho
potenziato il combattimento corpo a corpo...” ammise Hanako mentre
il suo sguardo si ombreggiava di tristezza, che non passò
inosservata alla chunin che le era affianco.
“Qualcosa non va?” chiese la
castana passandole una mano sulla spalla.
“N-Niente!” si affrettò a dire
prima che la sensazione di vuoto e tristezza prendesse il sopravvento
sul suo corpo e sulla sua mente. Matsuri le credette, anche se un po'
a stento, e continuò il suo giro di perlustrazione minuziosa tra le
bancarelle mentre Hanako si guardava in giro con aria assente e non
sentì che qualcuno la stava chiamando.
“Hanako!”
Le due ragazze si voltarono e videro
una simpatica vecchietta con un cestino di paglia appeso al braccio
sinistro colmo di verdure e cibarie varie.
“Signora Yoko!” la salutarono in
coro le ninja, che vennero ricambiate con un enorme sorriso.
“Buongiorno!” le salutò l'anziana
con un sorriso felice “E' bello vedere della gioventù
mattiniera...”. Questo costò una gomitata sul costato ad Hanako da
parte di Matsuri, che sogghignava soddisfatta.
“State bene, signora?” chiese la
ninja della Sabbia Rossa, ignorando l'amica. “Non dovreste portare
tutto quel peso...”
“Oh tranquilla cara. Piuttosto,
quando intendi passare da me per un tè?”
“Non so... Non vorrei disturbare...”
rispose imbarazzata la ragazza grattandosi la guancia sinistra con
l'indice.
“Ma quale disturbo, sei sempre la
benvenuta ed anche tu Matsuri. Venite questo pomeriggio!” insisté
la donna gentilmente.
“Io questo pomeriggio ho gli
allenamenti con il Kazekage...” ammise dispiaciuta la castana “...
Ma penso che per Hanako non ci siano problemi, vero?”. La ragazza
messa in questione provò a ribattere ma fu fermata da un pizzicotto
dell'amica e dalla parlantina gentile della vecchia.
“Allora ti aspetto Hanako.
Arrivederci Matsuri!” si congedò la Signora Yoko dalle due
giovani, agitando una mano e sorridendo entusiasta. Non altrettanto
felice fu la reazione di Hanako.
“Ma dico... accetti gli inviti da
parte mia?”
“Hana, quella signora era molto
dispiaciuta della tua partenza. Non puoi capire come doveva sentirsi,
io sì: ho aspettato tanto il tuo ritorno che, quando è avvenuto non
ci credevo. Anche per lei dev'essere stato così...” Matsuri
abbassò lo sguardo al suolo e giocò un po' con il terreno del suolo
con la punta della sua scarpa “Per lei sei più o meno come una
nipote e per me quasi una sorella!” aggiunse poi con più voce.
Hanako la fissò con sguardo triste per un po' e sospirò esasperata.
“E va bene, scusami se ho reagito così... Dai ora, niente faccia
triste che ti permetto di fissare un po' le bancarelle senza che mi
lamento... Contenta?”
La faccia di Matsuri si aprì ad un
enorme sorriso ed agguantò stretta il braccio della castana,
trascinandola tra le varie bancarelle del mercato di Suna.
“Lo prendo per un sì...” borbottò
la ragazza, pentendosi di averle permesso di fare una cosa simile.
La fresca mattinata passò presto e
lasciò spazio al caldo pomeriggio.
Hanako e Matsuri erano sedute su una
gradinata del Palazzo del Kazekage, in attesa che esso scendesse per
allenare la sua allieva. Per il caldo, la Sabbia Rossa aveva tolto i
calzai e faceva penzolare le sue gambe mentre si fissava i piedi e
parlava con l'amica. Le piaceva che quella brezza calda, che ogni
tanto si alzava, le attraversava e le solleticava le dita dei piedi.
“Mi raccomando, fa del tuo meglio!”
Matsuri sorrise dell'incoraggiamento
dell'amica “Grazie! Non preoccuparti, il Nobile Kazekage è un
ottimo Sensei.”
“Ma io non sto mettendo in dubbio le
abilità di Gaara...” precisò la castana ridacchiando e prendendo
si un'occhiataccia dalla sua interlocutrice.
Alzò le mani in segno di resa
“Scherzavo!” e le due si misero a ridere ma furono interrotte da
una voce autoritaria.
“Ci divertiamo qui?”. Le ragazze si
zittirono e si voltarono, vedendo lo sguardo un po' irritato di
Kankuro in compagnia di Gaara. Le due si alzarono in piedi e fecero
un inchino borbottando delle scuse.
“Scusateci Nobile Kazekage!” si
scusò Matsuri.
“Scusateci!” la seguì a ruota
Hanako, mentre mantenevano l'inchino.
“Hana, le scarpe...” sussurrò
l'allieva di Gaara verso l'amica ma fu sentita anche dallo stesso e
da Kankuro.
Hanako arrossì violentemente e si mise
in posizione eretta fissando i due ninja della Sabbia. “Scusate!”
si affrettò a dire imbarazzata, recuperando i calzai e mettendoseli
ai piedi.
Matsuri si schiaffò una mano in fronte
e sospirò esasperata; una dei tanti difetti di Hana che aveva
ereditato dalla madre era la smemoratezza e la dimostrava nelle
occasioni più impensabili.
“Matsuri. Hanako.” salutò il rosso
serio.
“Hana...” la richiamò l'amica “Il
ragazzo che si trova in compagnia del Nobile Kazekage è suo fratello
Kankuro.”. Il ragazzo fece un passo avanti e la salutò con un
cenno freddo del capo.
“Piacere, cono Hanako della Sabbia
Rossa.” si presentò cordiale la ragazza, inclinando lievemente il
capo, quando lo rialzò vide gli occhi verde oliva stupiti del
marionettista ridotti ad una pallina.
“S-Sabbia Rossa?”
“Ehm sì...” ammise Hanako
grattandosi la nuca imbarazzata. Ma perché a tutti la stessa
impressione faceva?
“E dove sei stata finora? La tua
famiglia ha avuto un colpo bruttissimo!” spiegò Kankuro con una
punta d'acidità.
“Ero in viaggio...” rispose breve
la ragazza che cominciava ad innervosirsi e guardava in cagnesco il
ragazzo di fronte a se, più alto di oltre dieci centimetri.
“Kankuro ho un'idea.” irruppe il
Kazekage per placare un poco gli animi bollenti “La ragazza è una
marionettista, perché non la prendi come tua allieva?”
“Cosa?” esclamarono all'unisco i
due ninja.
“Gaara ne sei sicuro? Insomma...”
tentò di dire Kankuro ma fu freddato dallo sguardo del fratello
minore.
“Hanako tu sei d'accordo?” chiese
poi il Kazekage fissandola e mettendola a disagio.
Guardò prima
il suo capo, poi passò a rassegna il volto stupito di colui che
sarebbe diventato il suo nuovo Sensei e quello entusiasta della sua
amica.
“Ehm io non so che dire...” disse
imbarazzata la castana grattandosi come di consueto la guancia “...
Non vorrei creare disturbo a vostro fratello Kazekage!” aggiunse in
seguito “E poi non mi sembra così simpatico...” pensò
poi.
“Nessun disturbo, vero Kankuro?”
Gaara si volse verso il fratello maggiore ed accennò quello che
dovrebbe essere un sorriso che mal celava quello che sembrava essere
un vero è proprio ordine.
“Non mi guardare così!” pensò
frustrato ed adirato il marionettista. “E va bene!” rispose
spazientito dello sguardo di ghiaccio del fratello.
“E sia, domani comincerete!”
annunciò Gaara con una strana sensazione nel cuore.
Eccomi di nuovo qui! ^^
Avevo
intenzione di pubblicare in seguito questo capitolo, perché
avevo intenzione di mettere subito il caro Kankuro-sensei mentre poi ho
deciso di ricamarci un po' sopra (sparando una serie di cavolate, per
così dire...) e di far sapere un po' di più sulla nostra
cara Hanako. Come vi sembra come personaggio?? Spero che vi piaccia!
Attendo la vostra su di lei! ^^
Sulla questione del Chakra di Matsuri:
io avevo letto appunto questa cosa, ovvero che Gaara stava insegnando
alla sua piccola allieva il controllo della sabbia, anche se,
ovviamente, non con la stessa perfezione che il rosso ha. Ora, se
qualcuno di voi sa qualcosa in più al riguardo e quello che ho
scritto io sono fandonie, può dirmi la sua e sciogliermi questo
dubbio! Poi, vorrei la vostra anche su come ho reso Matsuri... Spero
che non sia OOC (come gli altri del resto!), e solo che io la vedo (da
quel poco che è apparsa e che ho capito io) come una ragazza
buona, gentile e solare.^^ Poi volevo dire un'altra cosa: ATTENZIONEA ROSHI!!! Chiudo qui! v.v
Ora passo hai ringraziamenti:
Shinge: ecco a te un nuovo capitolo! Spero di avere una tua opinione! Un bacione! =*
Elena_chan:
Carissima, tu sei sempre gentilissima nei miei confronti e ti ringrazio
vivamente di farmi sapere una tua opinione sempre e comunque! i tuoi
complimenti mi hanno resa rossa come i capelli di Gaara! XD Una bacione
e spero di sentirti presto! =*
FeyM:
Spero che questo capitolo risani un po' quello precedente, anche se io
sono fermamente convinta che non importa la quantità ma la
qualità! V.V Spero di avere un'altra tua opinone, sempre
gradita! Un bacione! =*
Poi ringrazio chi ha messo la fic tra le seguite (Elena_chan, FeyM, KaZe_Hi, kikka67, Shinge, VaMpIrA89 e violetta_sumire) e chi l'ha messa tra le preferite (Esha, KaZe_Hi, Sabaku_No_Sary e Silverwood). Spero di avre una vostra opinione! ^^
E poi chi legge senza recensire o altro, in particolare la _Giuly_, cui spero di avere una sua in futuro! Nel frattempo le mando un bacione forte! =*
Un bacione dalla Lu! =*
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Capitolo 5 *** Piccole Sorprese ***
5- Piccole sorprese
Ãḳäĭ Ṡųṅã Ŋō Șẫƃáĸǘ
Piccole Sorprese.
“Tks!” uno sbuffo.
“Pff!” poi un altro.
“Mah...” ed un altro ancora.
Ad ogni passo che faceva, Hanako
aggiungeva uno sbuffo scocciato e così fece finché non si trovò di
fronte casa della Signora Yoko, una piccola casetta di roccia rossa
non tanto alta e non tanto grande.
Perché il Kazekage gli aveva
affibbiato un nuovo maestro? Poi, non le sembrava così simpatico a
prima vista... Sbuffò nuovamente e si avvicinò alla soglia, tenendo
un piccolo pugno a mezz'aria. Batté due piccoli colpi e, dopo una
lieve attesa, la Signora Yoko aprì la porta mostrando un sorriso
smagliante.
“Hanako!”
“Buon pomeriggio Signora Yoko!” la
salutò cordiale la ragazza con un inchino.
Dopo che la fece entrare in casa,
l'anziana signora la invitò a sedersi sul modesto tavolo della
cucina ed aveva messo su il bollitore e cacciato da una credenza
malmessa dei biscotti al burro. Hanako fissava i movimenti lenti e
calmi della signora, sembrava che disegnasse mentre disponeva
accuratamente i biscotti su un piattino rosso. Quella visuale le
infondeva della tranquillità ed un calore famigliare e le fece
dimenticare tutto il nervoso provato prima.
“Tutto bene, Hana?” chiese la
Signora Yoko posizionando una tazza di te verde fumante sotto il naso
della ragazza.
“Si...”
“Non ne sembri convinta...” osservò
la donna sedendosi di fronte alla sua ospite e sorseggiando la sua
tazza.
“E solo che, il Kazekage mi ha
affidato alle cure di un nuovo maestro, nonché suo fratello...”
sbuffò ricordando i tratti irritati di Kankuro. Poi, perché si
disegnava il volto con quella specie di tempera porpora? Mistero!
“Stai parlando di Kankuro? Dicono che
sia un buon ninja oltre che una testa calda...” sogghignò la
donna, visibilmente divertita.
“Avete perso per la strada
“antipatico”.”
“Hana mai giudicare un libro dalla
copertina. Non potrà infondere simpatia, ma è un ottimo ninja
nonché fedele al suo villaggio e vicino a suo fratello minore!
Bisogna sempre dargli rispetto, soprattutto ora che sarà il tuo
maestro.” affermò decisa Yoko, sventolando e puntando un dito
contro la ragazza, che si strinse nelle spalle.
“Quindi il Kazekage è più piccolo?
Non sapevo...”
“Ha la tua età mentre Kankuro ha un
anno in più e la loro sorella Temari di due.” precisò la donna
prendendo un biscotto.
“Quindi in tutto sono tre...”
pensò Hanako mentre nella sua testa balenava la figura di una
ragazza dall'aspetto simile a Gaara con il carattere di Kankuro e poi
velocemente sostituita dal perfetto contrario “Sentite, il Kazekage
mi ha detto che dentro di lui era racchiuso un... Animale, tipo. Come
mai?”
La donna sospirò e si girò tra le
mani la tazza di te “ Il Quarto Kazekage, ovvero suo padre, ordinò
di far imprigionare l'Ichibi nel corpo di Gaara, sacrificando sua
madre. Suo padre aveva intenzione di utilizzarlo come arma segreta
ma...”
“Ma...? La prego, continui...” la
incitò Hanako, che si trovò a stringere la tazza di te ed a
mordersi il labbro inferiore.
“... Il villaggio aveva paura di lui,
lo isolava e temeva; suo padre tentò più volte di ucciderlo senza
successo. Divenne chiuso in sé stesso, silenzioso e consumato da un
odio profondo e provava piacere solo nell'uccidere.” La donna alzò
gli occhi e li posò sulla ragazza che aveva un viso sconvolto. Si
ritrovò a sorridere amaramente dell'ingenuità di quella ragazza,
stentava a credere che non conoscesse nulla di quel strano ragazzo.
Hanako era a bocca aperta in cerca di
parole da dire ma non riuscì ad emettere alcun suono, solo a
lasciare la tazza ed a poggiare i pugni chiusi sul tavolo.
“Ti ho scandalizzato?” irruppe la
donna posandole una calda mano rugosa sulla sua.
“Beh... Voglio dire,...” provò a
dire la castana ma non riuscì a finire la frase.
“Cambiamo argomento. Il viaggio,
com'è andato?”
“Sono stata al Villaggio della
Roccia.”
“Ah... E' com'è?” chiese
l'anziana.
“Pensavo peggio...” rispose con un
fil di voce Hanako.
“Sono contenta che tu abbia visto
parte di te...” sorrise gentilmente la donna.
“Anch'io...” concluse la ragazza,
tornando a sorseggiare il su te, ormai freddo.
“Gaara, mi spieghi che vuol dire
questa storia del maestro? Non ci penso proprio ad addestrare quella
ragazzina!”
Il rosso non rispose alla voce adirata
del fratello maggiore ed osservava la sua allieva mentre provava a
controllare la sabbia, ostentando una certa bravura non certo
paragonabile a quella del suo Sensei.
“Gaara?” continuò il marionettista
ma senza risultati. Si affiancò al Kazekage e con la coda
dell'occhio ne osservava il profilo: era calmo e sereno ed osservava
tranquillo la sua allieva mentre metteva in pratica quello che gli
aveva spiegato poco prima. Kankuro sapeva che era strano suo
fratello, ma un pensiero improvviso gli attraversò la mente e non
poté fare a meno di stare zitto.
“Non è che t'interessa come
ragaz-...” s'interruppe quando vide lo sguardo raggelante di Gaara
voltarsi verso di se e freddarlo come solo lui sapeva fare.
“Mi stai disturbando.” disse poi,
voltandosi nuovamente verso Matsuri.
“Ora ti degni di rispondere?!”
chiese indignato il marionettista guardando ostilmente il profilo del
fratello.
“Preparati per l'allenamento di
domani con la tua nuova allieva.” rispose questi come per chiudere
il discorso in fretta e per non sentire più le lamentele logorroiche
di suo fratello.
“Perché dovrei allenarla? D'accordo
che è un nuovo ninja, però...”. Di nuovo un'occhiataccia di Gaara
lo interruppe ed abbassò lo sguardo a terra.
“Mi sento in dovere di farlo...”
disse poi guardando davanti a se “Se non mi fossi fatto cogliere
impreparato da Alba... A quest'ora la Vecchia Chiyo, sua zia, sarebbe
ancora viva...” concluse affilando lo sguardo.
“Gaara...”
“Vorrei potermi rendere utile a
lei... E come se mi sentissi in dovere di farlo...” aggiunse poi
con un soffio.
Kankuro si grattò la nuca e sospirò
sconsolato “Certo che sei convincente...” sbuffò, allontanandosi
dal fratello.
“Voglio portarla con noi al Villaggio
della Foglia tra due settimane insieme a Matsuri...” aggiunse Gaara
alle spalle di Kankuro. Questi si volse e lo guardò stranito, sbuffò
e continuò a camminare con un sorriso sulle labbra.
Il giorno seguente, Hanako si svegliò
presto grazie all'aiuto di Matsuri e si preparò per la sua prima
lezione con il suo nuovo maestro. Niente fronzoli, la sua solita
enorme felpa azzurra ed a capelli legati, infilò i calzai e salutò
svogliatamente sua madre ed uscì di casa con la sua amica per andare
al Palazzo del Kazekage.
“Hanako, fa almeno finta di essere
entusiasta...” le chiese gentilmente Matsuri vedendo il broncio che
aveva l'amica mentre aspettavano i loro rispettivi Sensei. Per tutta
risposa, la castana fece uno sbuffo scocciato ed affondò ancora di
più le mani nelle tasche e la testa nelle spalle.
Matsuri si volse dall'altra parte e
notò la figura bella come il Sole del suo maestro avanzare verso di
loro in compagnia di Kankuro. Arrossì violentemente, cosa che non
sfuggì agli occhi di Hanako, e si aggiustò il coprifronte intorno
al collo ed assunse un'aria da ebete, mentre guardava il rosso
avanzare.
“Oh oh, qui qualcuno si è
innamorata...” la schernì l'amica affilando lo sguardo.
“Piantala! E' carino, lo ammetto, ma
è il mio maestro!” la rimbeccò Matsuri indispettita e con una
vocina acuta “Buongiorno Kazekage! Buongiorno Kankuro!” si
affrettò a salutare quando ebbe i due giovani di fronte.
“Buongiorno.” disse anche Hanako,
inchinandosi lievemente.
“Buongiorno a voi.” rispose breve
Gaara.
“'Giorno! Bene ragazzina, iniziamo!”
esclamò infastidito il marionettista verso la ninja della Sabbia
Rossa cominciando a mettersi al centro del piazzale del Palazzo.
Essa rialzò il capo e lo guardò
ostilmente, crucciando i sopraccigli e formando una piccola ruga
rosea tra questi “Tranquillo... Scoccia anche a me stare qui e
seguire le tue direttive!” pensò seguendolo.
Matsuri si rivolse al suo maestro
“Gaara-sensei, comincio ad esercitarmi?”
“Per oggi no. Voglio vedere loro.”
disse non staccando i suo occhi dal fratello e dalla ragazza e
facendosi sentire.
Un pensiero balenò ai marionettisti
“Sadico!”
“Non solo mi affianca una
seccatura del genere, ma vuole anche godersi lo spettacolo!”
pensò infastidita Hanako stringendo i pugni nelle tasche.
“Questo me la paghi, Gaara!”
pensò adirato Kankuro, guardando di sbieco il fratello minore.
“Cominciate pure.” concluse Gaara,
sistemando le mani incrociate sul petto e scuotendo un poco le spalle
per mettersi comodo; Matsuri osservava il viso della sua amica
contratto in una smorfia infastidita e scocciata, sicuramente a fine
allenamento avrebbe inveito contro il suo Sensei e questo la faceva
sorridere.
“Comincia ad impastare il Chakra ed a
farlo uscire dalle tue dita...” disse bruscamente Kankuro
incrociando le braccia al petto ed attendendo che la sua allieva si
muovesse.
“Eh?! Io queste cose le so già fare!
Mi stai facendo partire dalle basi??” chiese stupita Hanako,
sgranando gli occhi.
“Sì, inizia!” rispose autoritario.
“Gentilezza, grazie!”. Hanako tolse
le sue mani dalle tasche e le posizionò parallele al suolo, con il
palmo rivolto verso questo, e si concentrò un poco per far defluire
il Chakra sulle dita.
Quando ci riuscì, Kankuro intervenne
con un'altra richiesta “Cerca di diminuire il flusso e modellalo
affinché non ne avrai ricavato dei filamenti...”.
La ragazza chiuse gli occhi ed eseguì
l'ordine, sotto lo sguardo vigile e serio del marionettista e quello
curioso di Matsuri e del Kazekage. Dalle dita piccole e affusolate di
Hanako, cominciarono ad intravedersi dei piccoli fili morbidi e
sottili che attendevano di legarsi ad un oggetto.
“Ora, vedo quella pietra vicino al
Kazekage? Fai aderire i tuoi fili ad essa e cerca di muoverla
delicatamente. Mi serve per vedere il tuo controllo del Chakra.”
spiegò Kankuro-sensei e togliendo la nota di fastidio che la Sabbia
Rossa aveva in bocca.
“Allora non voleva farmi tornare alle
basi...” pensò mentre esaudiva la richiesta del ragazzo;
assottigliò il Chakra fino a renderlo quasi invisibile, diminuendone
anche il flusso, e legò i suoi fili sulla pietra di medie dimensioni
che era accanto a Gaara, agitò un poco le dite e fece fluttuare il
masso vicino al rosso, muovendolo sotto e sopra per poi avvicinarlo
al suo maestro.
Kankuro osservava ogni singola mossa e
decise che era abbastanza “Basta così!” interruppe bruscamente
l'azione di Hanako, che riportò le mani nelle tasche, attendendo
un'altra disposizione.
“Per quanti mi scocci ammetterlo, il
tuo controllo del Chakra è ottimo! Dovresti migliorare solo i
movimenti delle dita e cercare di renderli più fluidi possibili,
alle volte sei troppo statica!” espose Kankuro mettendosi le mani
in vita e guardandola dall'alto in basso “In compenso, penso che tu
sia idonea per venire insieme al Team Kazekage nel Villaggio della
Foglia per la selezione dei chunin insieme a Matsuri.” concluse con
uno sbuffo scocciato.
Hanako lo guardò come se fosse un
mostro venuto da chissà quale paese poi si volse verso Matsuri, che
sorrideva ed annuiva con la testa, e poi verso il Kazekage.
Accennava ad un sorriso affermativo.
Eccomi di nuovo a voi! ^^ Torno un
po' in ritardo con un nuovo capitolo.... Ma la scuola è iniziata
anche per me e quest'anno è il quinto! ^^ Questo capitolo...
Bah, sinceramente non è che mi sia uscito benissimo... Spero
almeno di accontentervi un po'! Ovviamente rinnovo il mio solito avviso
sull'IC dei personaggi e sulla presenza di eventuali errori!
Di preciso non so come avvengono gli allenamenti di un marionettista
alle prime armi, perciò ho provato ad immaginarmelo ovviamente
tenendo conto che comunque Hanako ha delle basi solide e che questo
è un piccolo "test" ideato da Kankuro per valutare il livello
della ragazza. ^^
Ringrazio sempre chi legge, chi
recencise e chi ha inserito la fic tra le seguite/ricordate/preferite!!
^^ (scusatemi se non ho il tempo per fare i vostri nomi! ^^ Un bacione
fortissimo dalla Lu! =*
_Giuly_:
Bellissima, il mio non era un rimprovero o cose simili, era un
ringraziamento ed un invito!^^ Scusami se ti ha dato l'impressione
sbagliata! Ti è piaciuto l'allenamento di Kankuro??? XD Beh, non
sono sicura (ora come ora) se si tratterà di una GaaraxHanako
(anche ho ideato il personaggio appunto per quello!) ma ti potrò
solo dire che "Chi leggerà, vedrà!" XD. Spero di avere
una tua nuovamente! Un bacione fortissimo! =*
benny92:
Ciao carissima! Sei arrivata anche qui, gentilissima come cosa! Sono
felice che ti piaccia la mia storia! ^^ Grazie sempre dei complimenti e
degli incoraggiamenti! Alla prossima ed un bacione fortissimo! =*
FeyM:
Ecco a te il seguito cara! spero che questo capitolo non ti deludi,
soprattutto il primo allenamento di Kankuro! ^^ Alla prossima ed un
bacione! =*
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Capitolo 6 *** La Luna in una Notte ***
6- la luna in una notte
Ãḳäĭ Ṡųṅã Ŋō Șẫƃáĸǘ
La Luna in una Notte.
La grande Luna perlata splendeva sul
deserto del Paese del Vento e faceva brillare le dune sabbiose che
circondavano il villaggio di Suna e che ogni tanto perdevano alcuni
granuli per le leggere brezze che l'accarezzavano.
Hanako scrutava tutto ciò con i suoi
occhi verdi dalla finestra della sua stanza mentre si pettinava i
capelli lunghi prima di coricarsi al letto dopo un'altra giornata
d'allenamento; era un abitudine che sua madre le aveva impartito da
piccola e non era più riuscita a togliersela nemmeno durante il
viaggio.
Erano già otto giorni che Hanako si
allenava con Kankuro e dei miglioramenti c'erano stati e doveva
ammetterlo anche lei: aveva migliorato il controllo del Chakra,
diminuendone il flusso e rendendo i suoi fili quasi invisibili, i
movimenti delle dita erano più fluidi e veloci e riusciva a
manovrare perfettamente la sua Ryomen e gli oggetti.
Con il tempo aveva anche imparato a
digerire il suo maestro ed a dover dare ragione alla Signora Yoko:
era un ottimo ninja marionettista, bravo nell'insegnare e soprattutto
nel rimproverare, cosa in cui ci trovava stranamente gusto.
Ovviamente, le battutine tra loro due erano all'ordine del giorno e
facevano sorridere chi era intorno a loro, provocando l'irritazione
dei litiganti che sbuffavano e continuavano l'allenamento tra
occhiatacce e grugniti.
Sorrise nel ricordare i visi rilassati
di Matsuri e del Kazekage, che assistevano e si allenavano con loro.
In un lampo, le tornarono in mente i tratti del volto di Gaara e le
parole della Signora Yoko.
“Il villaggio aveva paura di lui,
lo isolava e temeva; suo padre tentò più volte di ucciderlo senza
successo. Divenne chiuso in sé stesso, silenzioso e consumato da un
odio profondo e provava piacere solo nell'uccidere.”
Chissà che cosa ha dovuto provare un
bambino così piccolo e solo... Questo pensiero le tormentava l'animo
e le faceva stringere il cuore in una stretta dolorosa. Buttò la
spazzola sul letto ed aprì silenziosamente le imposte della finestra
e mise un piede nudo fuori sul davanzale, guardando minuziosamente
ogni casa che le era di fronte.
Come ogni notte insonne, Gaara era
seduto a fissare la Luna su un tetto. Nonostante non fosse più la
forza portante del Demone Tasso, per lui il problema del dormire non
si era ancora risolto e spesso invidiava vedere le figure rilassate
dei suoi fratelli dormire beatamente nei loro caldi e comodi letti,
non che ne facesse un colpa ovviamente: non aveva memoria della sua
ultima sana e bella dormita e forse non ne aveva mai avuta una in
vita sua.
Sentire il silenzio che regnava a Suna
gli faceva come da pace nel suo cuore e nella sua mente, inspirò
l'aria secca dal naso e chiuse gli occhi per poi riaprirli
velocemente, forse era il caso di sgranchirsi un po' le gambe visto
la lunga nottata che gli attendeva. Si alzò in piedi e scrutò i
tetti che lo circondavano, silenziosi e maestosi, mosse qualche passo
verso nord ed osservò le strutture finché una di esse non attirò
la sua attenzione. C'era qualcuno.
Agilmente saltò su i quattro tetti che
lo dividevano da quella persona e si parò dietro di essa, che non
aveva sentito la sua presenza, incrociando le braccia al petto ed
osservandola da dietro silenziosamente ed soffermandosi sulla
persona. Aveva i capelli lunghi castani, che le ricadevano mossi
lungo tutta la schiena, una semplice canotta nera e dei pantaloni
enormi lunghi ed azzurri.
“Chi sei?” irruppe severamente,
pronto ad attaccare in caso di nemico.
La persona si volse e sgranò gli occhi
“K-Kazekage?”. Due occhi verdi lo scrutavano stupiti e Gaara
riconobbe la figura che lo stava guardando.
“Hanako.”
La ragazza si alzò in piedi e si
aggiustò i vestiti, accennando ad un inchino “Mi scusi se l'ho
insospettita, Nobile Kazekage, non riuscivo a dormire e così ho
fatto un giro....”
“Siamo in due.” disse il rosso
rilassando le spalle e camminando verso la ragazza “Stavi guardando
la Luna?” chiese poi sedendosi sul bordo del tetto e guardando Suna
dall'alto, tentando di essere più cordiale possibile.
“Beh... Sì, è molto bella questa
sera!” ammise la ragazza mordendosi il labbro inferiore e sedendosi
accanto al Kazekage, mantenendo un po' le distanze.
“Puoi avvicinarti, non ti uccido mica
sai?”. Il tono del rosso, calmo e pacato, mal celava quella che
sembrava una richiesta mista ad una sorta di tristezza e
rassegnazione.
“Scusate, non volevo essere
sfacciata...” soffiò avvicinandosi al ragazzo lentamente
muovendosi con il bacino. Gaara scrollò le spalle in segno negativo
mentre continuava a guardare il panorama.
“Siete solito dormire molto?”
chiese la ragazza stringendosi le ginocchia al petto ed affondando il
mento tra esse. Il deserto nelle ore notturne arrivava al di sotto
dello zero ed il vento gelido cominciava a sentirsi sulla sua pelle
nuda e delicata.
“Prima per niente, ora pochissimo...”
“Per colpa del... “Coso”?”
azzardò Hanako guardando il profilo prefetto di lui.
“Si.” rispose breve Gaara
voltandosi verso di lei ed inchiodandola con il suo sguardo
acquamarina.
La ragazza arrossì violentemente e
girò lo sguardo dall'altra parte. “Ma che cavolo fai, Hana?
Perché t'imbarazza così tanto?” pensò chiudendo gli occhi
“Scusa... Cioè... Mi scusi.” mormorò poi.
“Mi pare di aver detto che puoi
chiamarmi Gaara...”
“Sì, scusa.” sorrise imbarazzata
grattandosi la nuca e rabbrividendo un po' per il venticello che si
era alzato improvvisamente. Strinse i pugni e si fece coraggio per
cercare di instaurare una conversazione con il Kazekage e si stava
auto-convincendo che poteva farcela, grazie all'abbigliamento “non
ufficiale” del ragazzo, che aveva sostituito i soliti abbigliamenti
da Kage con una semplice maglia e un pantalone lungo bordeaux ed una
giacca color sabbia.
“E' strano...” disse
improvvisamente.
“Cosa?” chiese uno scettico Gaara,
osservando la ragazza con la coda dell'occhio.
“Che tu non riesca a prendere
sonno... Cioè, non so, hai provato con un po' di valeriana?”
chiese Hanako sorridendogli simpaticamente e cercando di risanare la
figuraccia appena fatta.
Il rosso la fissò stupito, poi abbozzò
ad un sorriso divertito “Sì, ma non ho ottenuto alcun effetto...”
La ragazza ci pensò su “Prova con
una canzone...”
“Come?”
“Quando ero più piccola e la notte
non riuscivo a dormire per via della solitudine, mia madre veniva da
me e cantava una canzone per farmi addormentare... Funzionava!”
soffiò debolmente la ragazza osservandosi le ginocchia.
Gaara l'osservò, provando tristezza:
la sua infanzia l'aveva passata a girovagare per le strade buie e
deserte di Suna, nel completo silenzio e nella beatitudine dei suoi
abitanti intenti a passare una notte fatta di un sonno più o meno
sereno. Il suo Tasso non gli permetteva di dormire, ogni qualvolta
che provava a chiudere gli occhi ed a appisolarsi, esso si nutriva
della sua anima, dilaniandolo dall'interno, e non poteva mai
permettersi di abbassare la guardia. Si scosse da quei pensieri e
guardò il cielo, stranamente le parole del Vecchio Ebizo
cominciarono a rimbombargli nella mente.
“Non abbiate paura di essere
curioso di una ragazza...”
Decise che forse quello era il momento
più adatto per scoprire di più su quella ragazza.
“Hanako?” proruppe il ragazzo
richiamando l'attenzione di questa “Le tue origini non sono
collegate solo al Villaggio della Sabbia, vero?”
“Esatto. Mio padre era un ninja della
Roccia ma è morto tantissimo tempo fa, non avevo nemmeno cinque anni
quando accadde...” sospirò ed aggiunse “L'avete... L'hai notato
per la mia fisionomia?”
“E' strano vedere un membro della
Sabbia Rossa che non ha niente di... Rosso...” Hanako sorrise di
quella battuta ed il Kazekage continuò “Hai i capelli castani...
Gli occhi verdi... Sono insoliti...”
“Assomiglio molto di più a mio padre
da questa parte...” ammise la ragazza rabbrividendo dal freddo
emanato dal vento che si era alzato. Sentiva ogni suo pelo del corpo
rizzarsi dal gelo e provocargli quella fastidiosissima pelle d'oca
che tanto odiava.
“Hai freddo?” le chiese Gaara
scrutandole la pelle chiara.
“Eh? N-No, non ho freddo...” mentì
Hanako distogliendo lo sguardo, guardando le dune sabbiose
all'orizzonte.
Il Kazekage sorrise tra se e scattò in
piedi, fece scivolare la sua giacca sulle braccia e la posò
delicatamente sulle spalle della castana, che sussultò di quel gesto
improvviso ed inatteso.
“Non c'è bisogno! Io...”
“Buonanotte Hanako.” disse il rosso
prima di saltare giù dal tetto.
“Hanako, che diavolo stai facendo
adesso?”
La voce stridula di Kankuro pizzicava
il cervello della ragazza in modo fastidioso e le rimbombava nella
testa. Hanako strinse gli occhi ed aggrottò i sopraccigli come a
respingere la voce del suo maestro e si tolse dalla posizione che
aveva assunto, ovvero in verticale con i piedi nudi in avanti.
Ritornata alla posizione eretta, si
guardò in giro con aria innocente “Niente, Sensei. Cominciamo?”
“Tu non me la racconti giusta,
ragazzina! Che stavi facendo?” chiese nuovamente il marionettista
mettendo le mani ai fianchi e riducendo a fessura le sue due olive
verdi.
“Niente! Siamo duri di comprendonio?”
“Ma come osi parlarmi così? Muoviti
e comincia ad allenarti con le marionette!” la rimbeccò Kankuro,
incenerendola con lo sguardo.
“Siamo nervosetti?”lo schernì
Hanako cacciando il suo rotolo e richiamando la sua marionetta.
“Vorrei vedere te se ti dovessi
preparare per andare alla Foglia per questi inutili esami!”
“Sensei, non credo che “inutili”
sia la parola idonea. Io userei “seccatura”...” sentenziò
seria la castana colpendo un bersaglio con un kunai estratto dalla
bocca di Ryomen.
“Mi sembra di sentir parlare quel
Nara...” sbuffò esasperato il marionettista grattandosi la testa
mora.
“Nara? E chi è?”
“Uno con la flemma del Villaggio
della Foglia che ha un particolare interesse per qualcuno di mia
conoscenza...”
“Sembra simpatico, oltre che pigro.” sorrise
la ragazza.
“Tranquilla, lo conoscerai tra poco,
visto che partiamo tra tre giorni! Te compresa!”
Hanako sgranò gli occhi stupita
“I-Io?” chiese incredula.
“Purtroppo sì. Ordini supremi del
sommo Kazekage.”
“Il Kazekage!” trillò
all'improvviso Hanako ricordandosi del giubbotto che le aveva
prestato la notte precedente “Sensei, devo chiederti un favore.”
Kankuro aggrottò un sopracciglio
dubbioso “Cosa?”
“Posso andare da mio nonno Ebizo?”
“L'allenamento ha la priori-...” Il
marionettista non finì la frase, perché un voce autoritaria lo
interruppe alle sue spalle.
“Kankuro! Gaara vuole parlarci!”
Hanako si sporse con il viso oltre le
spalle del suo maestro, benedicendo chiunque fosse stato a
richiamarlo, e scorse una figura femminile alta e snella, con dei
capelli biondi legati in quattro codini ed una vistosa arma sulle
spalle. Aveva gli stessi occhi di Kankuro.
“Tks, arrivo Temari! Sei stata
fortunata...” disse puntando un dito contro la sua allieva, che lo
guardava trionfante.
“A domani, Kankuro-sensei!”
annunciò serafica la Sabbia Rossa prima di prendere le sue cose ed
addentrarsi nel Palazzo del Kazekage.
n.d.a.
Ehm, scusate il ritardo... ^^' Non sono morta, per vostra sfortuna...
Ho avuto un po' d'impegni e sono tutt'ora raffreddata, in ragion per
cui questo capitolo fa leggermente tabto schifo! XD
Diciamo che sono capitoli piuttosto "soft", anche perché non so
di preciso cosa far accadere, è ancora tutto un mistero per me!
Come sempre, attendo il vostro giudizio! ^^
Ringrazio
tantissimo chi legge, chi ha inserito la fic tra le
seguite/ricordate/preferite, e chi ha recensito lo scorso cap., ovvero _Giuly_ e FeyM.
Un bacione dalla Lu! =*
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Capitolo 7 *** Passato e Emozioni ***
7- passato e emozioni
Ãḳäĭ Ṡųṅã Ŋō Șẫƃáĸǘ
Passato e Emozioni.
Polvere, polvere ed ancora polvere.
Ma da quant'è che la sabbia non veniva
tolta dai corridoi di quel maledetto palazzo? Le si appiccicava nei
capelli e nelle narici, facendola starnutire ogni tanto.
Hanako correva a perdifiato tra i vari
corridoi in cerca della stanza del nonno, era più di una settimana
che frequentava quel posto ma ancora sapeva orientarsi al meglio e si
perdeva come di consueto.
Dopo essere entrata in un bagno, essere
piombata nel pieno di una riunione di qualcuno che a suo parere
puzzava di vecchio e dopo aver sbattuto contro delle aiutanti che
portavano delle lenzuola pulite, la ragazza finalmente riuscì a
trovare Ebizo seduto vicino alla piccola riva del laghetto della sua
stanza.
“Nonno!”
“Hana, come stai?”
La ragazza s'avvicinò all'anziano e l'abbracciò per poi sedersi
accanto a lui, osservando lo specchio d'acqua.
“Bene, tu?”
“Oh, come deve sentirsi un vecchio
come me? Ahahahah!” rise il vecchio Ebizo.
“Ma che dici nonno, stai meglio di
me...”
“I tuoi allenamenti con Kankuro?”
Uno sbuffo uscì dalle labbra della
castana, che si ritrovò a scuotere il capo ed a guardarsi intorno
“Bah, potrebbero andare meglio se ci fosse un altro Sensei...”
“Secondo me, voi due vi scontrate
perché siete due teste calde...” rifletté l'anziano alzandosi in
piedi e camminando un po'.
Hanako lo seguì immediatamente “Nonno,
io non sono una testa calda! Sono molto... Emotiva, ecco!” si
giustificò seria.
“A no? Chi è stato ha fare un
putiferio per un albero tagliato? Stavi per linciare il boscaiolo...”
La risposta di Hanako fu uno sbuffo
scocciato.
“Povera tua madre...” commentò
sconsolato l'anziano.
“Quanta scena... Gli alberi sono un
bene, me lo diceva anche il mio Sensei!”
“E chi sarebbe? Sembra che abbia
molto influito sulla tua formazione...”
“Era un ninja viaggiatore originario
del Villaggio della Roccia, molto esperto e borioso a volte...”
squittì felice Hanako ricordando il maestro.
“Ehi, ragazzina!”.
Una voce le entrava nelle orecchie e
cercava di svegliarla ma non ce la faceva, era troppo stanca e
affamata. Poi ci mancava solo di aver incontrato un ninja della
Nuvola a darle il colpo di grazia, affondandole una katana nella
spalla. Se solo non avesse preso quel maledetto percorso nelle
vicinanze del Paese del Fulmine...
Aprì faticosamente gli occhi e vide
uno strano tizio con degli improponibili capelli rosso fuoco tenuti a
bada da una semplice coda che tentava di farla rinvenire.
“Ehi, sei ancora viva?” tentò
di nuovo una risposta il tizio e la ragazza cercò di dargliela anche
se a fatica.
“S-Si...” rispose debolmente,
cercando di muovere un po' le dita della mano.
“Ti hanno ridotta abbastanza
maluccio. Vedi di non morire...” le disse l'uomo prendendola
delicatamente in braccio “Dopo pretendo di essere ringraziato!”
borbottò poi facendo fiorire un piccolo sorriso sulle labbra di
Hanako.
Camminò a lungo, alle volte doveva
anche rallentare perché il peso della ragazza cominciava a farsi
sentire e con esso anche i borbottamenti del rosso, che
scherzosamente chiamava Hanako “Finta magra”. Raggiunse una
piccola grotta che affacciava ad un fiume, la posò dentro di essa e
andò a prendere dell'acqua.
“Tieni, bevi un po'...” le disse
il ninja porgendole un piccolo bicchiere di legno con dentro
dell'acqua. La bevve forzatamente e si ributtò a terra per la
stanchezza.
L'uomo la guardò e scosse il capo
“Siamo messi bene. Senti, ora ti curerò ma vedi di non urlare
troppo...”
Hanako lo guardò con gli occhi
socchiusi e cercò di mettere a fuoco il più quella figura,
concentrandosi di più sul suo coprifronte marrone. Era del Villaggio
della Roccia.
“Mi chiamo Roshi, sono un ninja
viaggiatore della Roccia...” disse notando lo sguardo della ragazza
concentrato sulla sua fronte “Non c'è bisogno che tu ti presenta
date le tue condizioni...” aggiunse poi vedendo le labbra sottili
di Hanako intente a cercare di emettere dei suoi, non riuscendoci.
Lo vide trafficare con delle creme
che puzzavano, vide numerosi panni intrisi di sangue volare alla
spalle dell'uomo e sentì l'acqua gelida passare sulla sua spalla
ferita. Si costrinse a non urlare dal dolore, mordendosi anche le
labbra per tacere il più possibile.
Quando Roshi ebbe finito, si ritrovò
bendata a dovere, disinfettata e stanchissima, stava per allontanarsi
quando Hanako lo bloccò per un polso, costringendolo a rimanere ed a
voltarsi.
“Che c'è?” chiese l'uomo come
se fosse scocciato.
“Mi... Mi chiamo Hanako, Hanako
della Sabbia Rossa...” soffiò prima di addormentarsi.
Roshi la guardò stupito poi si
sciolse in un sorriso. Prese una coperta e la coprì per non farle
prendere freddo “Che strana
ragazzina...” pensò.
“Perché era?” chiese Ebizo
curioso.
Hanako non rispose e guardò oltre le
spalle del nonno, notando una ricca libreria.
“Uao!” disse per sviare il discorso
“Sono tutti tuoi e di zia Chiyo?” chiese avvicinandosi ai tomi ed
accarezzandone qualcuno.
“Esatto! Qui ci sono tutte le
tecniche, gli studi ed i segreti della Sabbia Rossa. Li custodisco
con molta cura...” disse orgoglioso Ebizo, prendendone uno e
soffiandoci sopra per togliere un po' di polvere.
“Incredibile... Si potrebbe dire che
tutto il nostro clan sia racchiuso qui dentro, in questi libri!”
esclamò entusiasta la castana prendendo tra le mani quello che
l'anziano aveva tra le sue.
“Questo è molto particolare...”
disse Ebizo indicandone la copertina con un dito “Leggilo e capirai
un po' di più la mentalità di tua zia. E' una delle ultime cose che
ha fatto in vita, forse la più grande!”
“Davvero posso?”
“Certo, se non lo do a te a chi devo
darlo? Ahahahah!”
“Grazie nonno! Ora scusa, ma devo
scappare da una parte! Ci vediamo prima della mia partenza...”
“Sono
stato avvisato che partirai per il Villaggio della Foglia... Mi
raccomando, rendi fiero il clan della Sabbia Rossa!”.
Hanako rispose con un pollice alzato
prima di correre altrove.
“Gaara, la partenza sarà fissata tra
giorni. Ci saremo io, Kankuro, Matsuri e la nuova allieva di Kankuro,
Hanako.”
“Temari, occupati delle ultime cose
da sistemare.” disse Gaara guardando la sorella.
“D'accordo.” rispose questa
efficiente.
“Ancora capisco perché vuoi portarti
dietro quella ragazzina...” esclamò il marionettista verso il
fratello minore, ma esso non rispose.
“Kankuro, ormai non fai altro che
parlare della tua allieva. Se Gaara la vuole con se, avrà delle
capacità, no?” lo rimbeccò la bionda, ormai stufa della domanda
retorica del fratello.
“L'unica capacità che le riscontro è
la sfacciataggine...” esordì Kankuro con un grugnito.
“Ora basta.” s'intromise il
Kazekage per placare il fratello “Occupati della preparazione di
Matsuri e Hanako, Kankuro. Devono essere pronte per il viaggio senza
effettuare soste. Tutto chiaro?”
“Sì, Gaara.”
“Bene, e in quanto alla mia scelta,
ne abbiamo già parlato, per cui niente più domande in proposito.”
lo seccò il Kazekage con uno sguardo gelido.
“Ricevuto!” rispose con uno sbuffo
il marionettista, che si beccò un'occhiataccia da Temari.
“C'è altro, Gaara?” chiese la
maggiore.
“Partiremo la mattina, nel caso
Matsuri e Hanako non fossero abituate a correre per tre giorni di
fila e faremo una pausa, arriveremo nel pomeriggio del terzo giorno
in questo caso...”
“D'accordo. Andiamo Kankuro!” disse
Temari richiamando il fratello e salutando il Kazekage con un cenno
del capo.
Usciti fuori dall'ufficio del fratello,
Temari e Kankuro si dirigevano nelle loro rispettive occupazioni.
“Ancora capisco cos'ha di male la tua
allieva... Ne parli come se fosse la più grande scocciatura del
mondo!” lo sgridò la bionda con una vena pulsante.
“Lo diresti anche tu se l'avessi come
allieva! E' smemorata, cocciuta, sfacciata, una testa calda che se la
prende per tutto e chiacchierona a volte!” si lamentò Kankuro
roteando gli occhi ad ogni aggettivo pronunciato.
“Un po' come te allora...” lo
schernì la sorella.
“Non paragonarmi a lei!” urlò
stizzito provocando una risata di Temari, che si bloccò
all'improvviso. Davanti a loro c'era una ragazza con della roba in
mano che si guardava in giro in cerca di qualcosa.
Il marionettista sbuffò scocciato “Da
aggiungere alla mia lista: “Non ha il minimo senso
dell'orientamento”.”
“E' lei?” chiese Temari indicandola
con un dito.
“Purtroppo sì...” disse sconsolato
“Hanako! Che diavolo stai facendo questa volta?” urlò contro la
sua allieva.
La castana alzò il viso davanti a se e
strinse gli occhi riconoscendo la figura incavolata nera del suo
maestro insieme alla ragazza che lo aveva chiamato prima.
“Sto... Sto cercando mio nonno e
visto che non lo trovavo, ho pensato di... Di... Di andare in...
Bagno! In Bagno, ma non trovo neppure quello!” disse imbarazzata
guardandosi attorno per trovare una scusa plausibile. Guardò
sottecchi i due jonin di fronte a se: la bionda sembrava confusa e
stupita mentre Kankuro si notava lontano un miglio che era
arrabbiato.
“Qui c'è solo l'ufficio del
Kazekage! Dove cavolo hai la testa?” la sgridò inviperito il
marionettista “Il bagno si trova al secondo piano, seconda porta a
sinistra.”
“G-Grazie Sensei...”
“Kankuro! Non hai il minimo di
tatto!” lo rimbeccò Temari furiosa “Lascialo perdere Hanako, non
è capace di trattare con le donne...”
“Non l'avevo capito...” pensò
sarcasticamente la Sabbia Rossa ma si vide bene a non dirlo
apertamente.
“Io sono Temari. Viaggeremo insieme
verso Konoha.”
“Piacere di conoscervi!” s'inchinò
la ragazza con rispetto “Io sono Hanako della Sabbia Rossa.”
Temari accennò ad un sorriso e
trascinò via il fratello, che stava per rimettersi a predicare,
dicendole “A presto Hanako. Preparati a dovere per il viaggio!”
La castana le sorrise da lontano e si
avvicinò lentamente davanti alla porta del Kazekage.
Alzò un pugno per bussare ma rimase a
mezz'aria.
Come doveva entrare? Doveva prima
bussare e poi aprire la porta? O viceversa? Oppure doveva aspettare
che gli dicesse “Avanti!”?
Ritirò la mano e si controllò i
vestiti. La solita felpa azzurra.
Stava bene con quel lercio straccio
azzurro che lei osava chiamare “felpa”? L'aveva già vista con
quel indumento, forse preferiva qualcosa di nuovo?
E come doveva far cadere il discorso
della giacca che gli aveva prestano la notte prima? Si presentava e
gli diceva “Ecco la sua giacca pulita e profumata”?
Poi, un altro dramma.
Avvicinò il naso verso l'indumento di
Gaara e se lo schiaffò sotto il naso per vedere se profumava a
dovere. Successivamente, lo aprì dalla perfetta ripiegatura di sua
madre e ne osservò ogni centimetro per vedere se c'erano macchie o
aloni. Tutta precisa, profumata e pulita.
Si chinò a terra e cercò di
ripiegarla nella maniera più consona che riusciva a fare, facendo
attenzione alle maniche come le aveva spiegato sua madre, e si rimise
in piedi con la giacca ed il libro su una mano e l'altra a mezz'aria
pronta a bussare alla porta di legno dell'ufficio di Gaara.
Ce l'avrebbe fatta! Ce l'avrebbe... No!
Si piegò sulle ginocchia e posò a
terra quello che aveva in mano, insieme al libro che suo nonno le
aveva dato. Svogliò il tomo nelle ultime pagine per trovare un
pezzetto di carta sul quale scrivere, si mordicchiò il mignolo
sinistro e strappò un pezzo di carta, sul quale scrisse qualcosa
molto velocemente, scusandosi mentalmente con la zia per la blasfemia
appena commessa. Lo ripiegò e lo posò sulla giacca di Gaara. Si
alzò in piedi e bussò fortemente sulla porta dell'ufficio, per poi
correre via alla velocità della luce per evitare di completare in
bellezza la figuraccia fatta.
Dall'altra parte si sentì un lieve
“Avanti!” e poi silenzio. Il Kazekage ripeté di nuovo ma nessuno
entrava da quella porta.
Si ritrovò a sbuffare scocciato ed
avvicinarsi a passi pesanti verso l'uscio, ed aprì la porta
violentemente, affacciandosi con sguardo minaccioso sul corridoio.
Nessuno, non si vedeva nessuno.
Borbottò qualcosa come “Scherzi
di poco gusto...” e fece per rientrare ma il suo sguardo freddo
fu catturato da qualcosa che era per terra. Si chinò e riconobbe la
sua giacca ripiegata e lavata a dovere con sopra un bigliettino
strappato e ripiegato.
Rientrò nell'ufficio e posò sulla
scrivania il capo, avvicinandosi con il biglietto in mano verso la
finestra. Lo aprì curioso e notò una calligrafia frettolosa ed
imprecisa di color rosso con solo una parola scritta
Grazie.
n.d.a.
Questa volta sono venuta un po' prima... ^^ L'ispirazione sta tornando
pian pianino. Forse aiuta la nuova sigla di One Piece... Bah! X°D
Comunque sia, spero che questo capitolo vi abbia almeno strappato un
sorrisino... I battibecchi tra Kankuro e Hanako, le figuracce che lei
fa... Spero proprio che vi abbiano divertito un pochino o almeno a me
ha divertito! ^^''
Ringrazio chiunque abbia letto e chi ha recensito, ovvero la cara FeyM
che mi segue sempre e che la ringrazio infinitamente per questo e per
segnalarmi i miei errori! Un bacione fortissimo dalla Lu! =*
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Capitolo 8 *** Comincia il Viaggio ***
8- comincia il Viaggio
Ãḳäĭ Ṡųṅã Ŋō Șẫƃáĸǘ
Comincia il Viaggio.
Asashi era seduta sul letto di Hanako
ed aveva un sorriso divertito sulle labbra.
Osservava sua figlia intenta a correre
sotto e sopra per la sua stanza in cerca delle ultime cose per il
viaggio.
Sembrava un pazza.
Usciva dal bagno e prendeva un cambio,
rientrava in esso e riusciva con la sua felpa azzurra infilata solo
ad una manica oppure camminava scalza mentre cercava di legarsi i
capelli nella solita crocchia, mentre dei ciuffi le spuntavano
ribelli.
“Hana... Hana... Calmati!”
intervenne la madre prendendola per le spalle ed obbligandola a
sedersi sul letto.
“Mamma non posso! Parto tra meno di
mezz'ora e non sono ancora pronta! E' la buona occasione per Kankuro
di farmi lo scalpo...” si lamentò la castana pronta per alzarsi ma
fermata tempestivamente da Asashi.
“Ora basta! Finisci di sistemarti i
capelli che io penso al bagaglio.”
“E' un ordine, vero?” chiese la
figlia riluttante.
“C'è da domandarlo?” rise la donna
spingendo Hanako verso la porta del bagno.
“Mamma?”
“Dimmi Hana...”
“Ho paura... Di fare una
figuraccia...”
“Sentimi bene: sei stata incaricata
di accompagnare il Kazekage al Villaggio della Foglia, avrà di
sicuro riconosciuto le tue qualità, quindi niente preoccupazioni o
timori. Sei una Sabbia Rossa è nel nostro sangue essere sempre i
migliori!” le spiegò incoraggiandola Asashi “Pensa a tua zia
Chiyo oppure a tuo cugino Sasori, sono e saranno per sempre i
migliori marionettisti e tu non sei da meno, seppure a modo tuo...”
aggiunse dolcemente.
“Già... Sasori...” mugugnò triste
la ragazza “Sono sempre stata l'ombra del mio cugino pel di carota
super dotato e super ingegnoso...”
“Ma tu sei Hanako non Sasori...” le
fece notare la madre sorridente.
“Già... Il che è peggio...”
soffiò triste prima di chiudersi in bagno per finire i preparativi.
“Mi raccomando, vi affidiamo il
nobile Kazekage! Proteggetelo!” si raccomandò Baki verso i giovani
ninja.
“Siccome ne ha bisogno...” rispose
prontamente Kankuro mettendosi il bagaglio in spalla.
“Non preoccupatevi...” li rassicurò
Temari.
“Il Nobile Kazekage è in ottime
mani!” esclamò entusiasta Matsuri.
“Tranquilli.” fece con un sorriso
Hanako e sventolando una mano verso il nonno, che era venuto a
salutarla alla partenza.
“Vi saluto.” salutò Gaara
prendendo la sua giara.
I cinque ninja si voltarono ed
iniziarono il loro viaggio verso la Foglia. Attraversarono le calde e
sabbiose dune, alla punta del gruppo c'erano i tre fratelli della Sabbia, seguiti da Matsuri e Hanako.
Continuarono a correre per un giorno
intero ed ormai erano prossimi al confine del Paese.
“Verso est, ho sentito che si trova
il Villaggio della Pioggia...” notò l'allieva del Kazekage.
“Già...” rispose la Sabbia Rossa
“Un posto decisamente da evitare, corroso dalla guerra civile che
impervia...”
“Davvero? E tu come lo sai?” chiese
stupita Matsuri.
“Con il mio maestro precedente sono
arrivata ai confini, ma mi ha severamente vietato di superarli,
perché se li superi, anche con una regolare concessione, si viene
continuamente sorvegliati...” continuò Hanako.
“Com'è severo! Dev'essere dura
vivere lì...” osservò l'altra.
“A quanto pare anche la povertà è
piuttosto sviluppata a causa della politica interna continuamente
sconvolta...”
“Invece di sprecare fiato a parlare
di cose che non ci interessano, continuate a correre!” le sgridò
Kankuro nervoso.
“Scusa!” risposero all'unisco le
due chunin mentre l'allieva del marionettista arricciava il naso e
l'espressione del suo volto si faceva buffa. Matsuri sorrise
mettendosi una mano davanti la bocca,
“Hanako!” la richiamò Kankuro con
una vocina stridula, facendole perdere per un attimo l'equilibrio
dalla corsa.
“Cosa c'è questa volta?” chiese
Temari innervosita dall'oppressione del fratello.
Il marionettista si volse con la testa
dietro di sé “Si sta distraendo. Un ninja deve essere sempre
pronto e soprattutto non deve mai far traspirare le sue emozi-auch!”
“Ed essere capace di prendere un ramo
in faccia mentre si rimprovera la propria allieva...” concluse
Hanako per il suo Sensei, che si era beccato un ramo in faccia per
essersi distratto a sbraitare alle sue spalle. Avevano messo piede
nel Paese del Fuoco e la foresta in cui si erano appena addentrati
era una prova più che lampante.
“Kankuro smettila e continua a
correre.” lo rimbeccò Gaara che fino ad allora era stato in
silenzio.
“Hanako, qui affianco a me!” urlò
improvvisamente Kankuro in direzione della sua allieva. La castana
fece due passi veloci e grandi e si affiancò al ninja della Suna che
l'osservava sottecchi.
“Devi startene calma e buona accanto
a me.”
“Sì Sensei...” sbuffò lei al
limite della sopportazione.
Dopo alcune ore di corsa, si fermarono
per riposare sulle rive di un fiume della Foglia. La notte era scesa
ma la temperatura era già più mite rispetto al deserto di Suna ma
il fuoco era sempre indispensabile anche per allontanare qualche
animale selvaggio.
“Penso sia meglio mangiare
qualcosa..” propose Temari fissando il fuoco “Dobbiamo riprendere
un po' di energie.”
“Cosa abbiamo?” chiese Kankuro.
“Carne secca, legumi secchi ed
acqua..” rispose Matsuri frugando dentro il suo bagaglio e
cacciandone fuori la roba elencata ed alcune ciotole e posate.
“Nient'altro?”
“No Hanako...” sospirò la chunin.
“Odio i viaggi! Il cibo è così
limitato...” si lamentò il marionettista.
La Sabbia Rossa si guardò in giro,
soffermandosi a guardare le fronde degli alberi, e si alzò in piedi
avvicinandosi ad uno di esso.
“Matsuri? Potresti cercare una pietra
abbastanza piatta e non troppo spessa?”
“C-Certo Hana...” rispose esitante
la ninja scambiando con i fratelli del deserto uno sguardo scettico.
La castana si arrampicò sull'albero in
un lampo e raggiunse velocemente il ramo che si era prefissata,
sorridendo alla vista di quello che aveva trovato.
Matsuri tornò sul luogo del falò con
in mano una grande lastra di pietra grigia che aveva trovato nelle
vicinanze della sponda del fiume.
“Secondo voi andrà bene?” chiese
scettica.
“E' perfetta!” rispose Hanako
scendendo dall'albero con un salto ed avvicinandosi all'amica. Le
prese di mano la pietra ed aggiustò meglio le pietre del falò, in
modo che reggessero la lastra senza che esso si spegnesse. Dalle
tasche della sua felpa, cacciò cinque uova chiazzate d'azzurro
chiaro.
“Uova? Dove le hai trovate?” chiese
Temari stupita prendendone in mano una, osservandola.
“Sulla cima di quell'albero c'era un
nido di Mitori, un uccello notturno molto frequente in queste zone.”
spiegò la ragazza controllando la temperatura della pietra.
“Cucini tu?” chiese scettico
Kankuro.
“A te l'onore di uccidere il
Kazekage!”
Temari e Matsuri scoppiarono in una
risata fragorosa mentre il volto di Gaara era disteso in un lieve
sorriso divertito. Kankuro era rimasto stizzito da quella risposta:
effettivamente, lui non sapeva nemmeno bollire l'acqua e cucinare del
cibo per cinque persone era un suicidio-omicidio. La sua passata
esperienza, gli aveva fatto credere che ogni ragazza che non fosse
madre aveva un rapporto conflittuale con i fornelli. Sua sorella
Temari aveva provato una volta a preparare una cena per lui e Gaara.
Il risultato fu veramente pessimo ed il giorno seguente dovettero
chiamare l'idraulico per tubi intasati, tanto che il jonin si
ripromise di non far più avvicinare sua sorella a qualche focolare
con del cibo in mano. Vide Hanako rompere le uova e metterle dentro
una ciotola, cominciando a sbatterle per farle amalgamare. Da quel
che si ricordava e da quel poco che lui e la sua allieva avevano
parlato, oltre alle varie scaramucce, la madre di Hanako era una
ninja ritiratosi e che possedeva una locanda specializzata in...
“Okonomiyaki?” chiese Matsuri
mentre tagliava la carne secca.
“Senza farina mi pare improbabile.
Forse una frittata...” osservò le uova sbattute “Credo... Bah!”
“Poi io avrei ucciso Gaara...”
borbottò Kankuro osservando quella dubbia poltiglia gialla “Ma tu
non eri contraria allo sfruttamento dell'ambiente? Stai cucinando
delle uova d'uccello prese da un albero...”
“Il pulcino non si era ancora
formato. Se noti i gusci, le chiazze azzurre sono chiarissime...”
Il marionettista sbuffò: ne sapeva una
più del diavolo quella ragazzina impertinente e tutto ciò lo doveva
al viaggio da lei intrapreso.
La Sabbia Rossa prese i pezzetti di
carne e li unì alle uova, mescolando un altro po'. Rovesciò impasto
sulla pietra e ne formò cinque frittatine, poi ci aggiunse i legumi
che Temari aveva immerso in un po' d'acqua e rivoltò il cibo
affinché si cuocesse in entrambi i lati.
“Notevole...” commentò Gaara
ispirando un po' quel buono odore che mano a mano si stava
diffondendo. Hanako alzò lo sguardo dalla pietra e ringraziò con
gli occhi il Kazekage, poi lo spostò verso il suo Sensei e gli
sorrise sorniona.
“A voi la prima.” esclamò porgendo
il cibo a Kankuro, che lo afferrò riluttante.
Lo osservò. L'odore era indubbiamente
invitante e l'aspetto altrettanto, non era né crudo né troppo
cotto, sembrava veramente gustoso. Ne prese un pezzo tra le bacchette
e se lo avvicinò alla bocca, soffiando delicatamente via il fumo che
esso emanava. Chiuse gli occhi e se lo infilò in bocca, pentendosene
subito dopo. Era buonissimo, tanto da essere maledetto. Lo masticò a
fondo mentre riapriva gli occhi e vedeva gli occhi verdi della sua
allieva spalancati in attesa di un giudizio, negativo o positivo che
sia.
Lo ingoiò a malavoglia e piano piano
quel sapore stava abbandonando la sua bocca mentre il suo orgoglio di
ninja si stava facendo largo nella sua testa: se avesse detto che era
squisito, Hanako glielo avrebbe rinfacciato a vita, al contrario, se
avesse detto che faceva schifo, doveva far fronte e trovare una scusa
plausibile ai complimenti degli altri, che di sicuro avrebbero
apprezzato il manicaretto della ragazza.
“Non è male...” si limitò a dire
senza troppo entusiasmo non guardando negli occhi i suoi amici.
“Ti sei scucito finalmente...”
esclamò Temari afferrando una frittata e mangiandola ”Buonissima
Hanako!”
“Grande Hana, queste uova e questa
carne è il cibo perfetto per i ninja... Ricco di proteine!”
squittì Matsuri mangiando a grandi morsi.
“Grazie...” arrossì la castana poi
volse lo sguardo verso Gaara, che si stava avvicinando al focolare.
Prese le bacchette, posò la frittata in un piatto con esse e lo
porse al rosso insieme ad un sorriso.
“Tenete.” disse semplicemente.
Gaara lo prese tra le dita e lo guardò
per un'istante, impugnò le bacchette e ne prese un pezzo,
portandoselo verso le labbra soffici. Hanako osservava con un groppo
in gola ogni gesto del ragazzo e cercava di capire da
quell'espressione impassibile le sue emozioni.
“Com'è?” chiese esitante.
Il rosso ci rimuginò un po' sopra,
ingoiò il boccone e puntò le sue acquamarine verso gli occhi della
ragazza “E' buono.”
Hanako si sciolse in un sorriso “Ne
sono felice.”
“Grazie.”
Dopo esseri riposati a dovere,
ripartirono alla volta di Konoha con maggior vigore, tanto da
recuperare il tempo perso nella pausa.
Dopo più un giorno di corsa sfiancante
priva di altre soste, riuscirono a vedere l'entrata del Villaggio
della Foglia.
Erano arrivati a destinazione, pronti
per gli esami dei chunin.
n.d.a. Eccomi
di nuovo a voi! Ho voluto far finire così il capitolo,
così da poter dedicarmi come si deve nel soggiorno a Konoha nei
prossimi capitoli senza spezzettare il tutto... Ovviemente spero che le
battuttine tra Kankuro e Hanako siano divertenti e che vi abbiano
strappato un sorriso! ^^
Noto con dispiacere che il precedente capitolo non è piaciuto
molto, peccato mi piaceva il piccolo flash back tra Roshi e Hanako...
Pazienza! XD Spero di aver recuperato un po' con questo... Anche se i
capitoli sono un po' smorti... V.V
Ringrazio comunque chi ha letto il capitolo precedente, chi ha inserito la fic tra le seguite/ricordate/preferite!
Spero di avere una vostra opinione al più presto, ci tengo! ^^
Un bacione forte dalla Lu! =*
|
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Capitolo 9 *** Al Villaggio di Konoha ***
cap.9
Ãḳäĭ Ṡųṅã Ŋō Șẫƃáĸǘ
Al Villaggio di Konoha.
Il Kazekage fu accolto con tutti gli
onori ad esso riservati.
Tutti gli abitanti di Konoha inchinavano
il capo in segno di rispetto al suo passaggio e non osavano
incontrare quello sguardo così freddo e distante. Gaara sapeva che
molti di loro avevano un ricordo non felice di lui ma aveva tutto il
tempo per essere conosciuto, accettato e perdonato in un certo senso,
non aveva fretta.
Hanako osservava quell'architettura
nuova per lei: era tutto l'opposto di Suna e le piaceva! Non c'era la
polvere che si infilava dispettosa tra i vestiti e nelle narici,
facendola starnutire, ed era circondata da una ricca vegetazione ed
il Sole non era cocente come nel deserto. Continuò a camminare sotto
gli occhi degli abitanti di Konoha finché una voce allegra non le
fece distogliere gli occhi dagli edifici.
“Ehi! Gaara!”
La Sabbia Rossa guardò avanti a se e
vide avanzare un ragazzo dai capelli biondi come il grano ed un
sorriso smagliante verso il rosso.
“Naruto.” rispose breve il
Kazekage.
“Sono felice di vederti insieme a
tutta la squadra!” urlò il biondo al massimo della voce.
“Non agitarti troppo!” lo sgridò
Kankuro avvicinandosi ai due.
“E tu non fare il superiore.”
intervenne Temari “Ricordatevi che siete solo dei tirapiedi.”
“Ciao Naruto!” lo salutò Matsuri
con un sorriso.
“Questi non sono normali...”
pensò stupefatta Hanako indietreggiando di un passo.
“Oh!” Naruto si accorse della
presenza della ragazza “Chi è?” chiese poi.
“E' l'allieva di Kankuro!”
“Non per mia scelta, Tem!” si
affrettò a dire il diretto interessato per difendersi.
“Io sono Naruto!” si presentò il
biondo con un sorriso mettendosi le mani dietro la testa.
“H-Hanako.” rispose la castana
esitante.
“Ora non siamo più spavaldi?” la
stuzzicò ad un orecchio il marionettista con un ghigno.
“Vuoi che ti risponda veramente
male?” grugnì questa.
“E' la prima volta che ti vedo... Sei
nuova?” chiese il ninja della Foglia. La ragazza annuì.
“Bene, Gaara hai fretta d'incontrare
la nonnina? Prima vorrei mangiare una bella ciotola di ramen...”
“Ma tu pensi solo al cibo?” chiese
Kankuro.
“L'Hokage ha la precedenza. Sarà per
un'altra volta.” il rosso s'allontanò seguito da Temari, mentre
Kankuro rimase con le due chunin e Naruto.
“Perché tu stai qui?” chiese
diffidente Hanako.
“Non posso lasciarvi a piede
libero...” rispose breve il marionettista.
“Uomo di mala fede!” gli rispose la
castana.
“Senti chi parla!”
“Vi prego...” li supplicò Matsuri
cercando di troncare il battibecco tra i due ninja.
“Del buon ramen dal vecchio Ichiraku
calmerà i bollenti spiriti! Su, forza!”
“Naruto sei un ingordo...”
“Che ci vuoi fare, Kankuro!” rise
il biondo.
“Senti... Naruto, giusto?” gli
interruppe Hanako esitante “Nelle vicinanze c'è una biblioteca?”
“Uh? Beh, sì... Sì, se prosegui
dritta su questa strada, la trovi alla tua destra.”
“Bene! Se non vi dispiace io vorrei
fermarmi lì! Nulla in contrario, vero Sensei?” lo sguardo della
castana era più che eloquente: non ammetteva repliche di alcun tipo.
Kankuro si ritrovò ad acconsentire con riluttanza e ad affrettarsi
verso il vecchio per consumare la ciotola di ramen promessa, seguito
dal ninja della Foglia e da Matsuri.
“Vedi di non combinare casini!” le
urlò di rimando il marionettista prima di sparire alla vista di
Hanako.
La castana camminava ripetendosi nella
mente le parole di Naruto. Se prosegui dritta su questa strada...
Sì, ma dove cavolo si trovava questa maledetta libreria?
Continuò
a camminare finché non si trovò affianco un'insegna di legno con la
scritta a caratteri cubitali “Libraria della Foglia”.
“Finalmente...” pensò
sollevata entrando nell'edificio.
Dopo aver chiesto dove si
trovavano gli scaffali con i tomi di medicina ad un ninja addetto,
Hanako si sedette su una sedia e poggiò il libro di sua zia Chiyo,
cominciandolo a sfogliare accuratamente e delicatamente quelle pagine
ingiallite dal tempo, riconoscendo la scrittura accurata e decisa
della zia.
“Dare vita alle marionette... E'
sempre stato un cruccio per noi marionettisti ma da ora sarà
diverso...”
Lesse le prime parole e ne rimase
stupita.
“Dare la vita... Ma allora questo...”
“Ciao!”
Una voce squillante la destò dai suoi
pensieri, facendole prendere uno spavento non indifferente. Alzò gli
occhi dal libro e vide una ragazza con degli strani capelli rosa ed
il viso amichevole che le sorrideva.
“C-Ciao...”
“Fai parte della squadra del
Kazekage?” chiese la ninja della Foglia lanciando uno sguardo al
coprifronte.
“Ehm, sì... Mi chiamo Hanako...”
si presentò la castana sorridendo di rimando.
“Io invece Sakura! Devo dedurre che
Gaara stia parlando con la Maestra Tsunade ora...”
“Sì, era la sua priorità...”
convenne la chunin della Sabbia.
“Come mai ti trovi qui e non con il
tuo Kazekage?”
“Dovevo leggere un libro...”
tentennò Hanako.
“Hai bisogno di una mano per trovare quello
che ti serve? Conosco tutti i libri e...”
“No, ti ringrazio.”
la bloccò Hanako prima che finisse di parlare “Ho già
fatto...”
“E' la prima volta che ti vedo... Anche tra gli
abitanti di Suna non c'eri...”
“Ehm... Sono stata fuori per un
po'...” rispose mesta, già stufa che tutti le facevano la stessa
constatazione. La ninja della Foglia si sporse per vedere i tomi che
la castana aveva preso.
“Sei un ninja medico?”
“Teoricamente
si, ma sono ancora agli inizi...” mormorò “Ne ho ancora di
strada prima che doventi come mio nonno o mia zia...”
“Non ti
arrendere. Sono sicura che diventerai molto brava.” l'incoraggiò
la rosa, sorridendole “Anch'io sono un ninja medico, sai?”
“Sei
allieva dell'Hokage? So che la Ninja Supremo è formidabile con le
Arti Mediche!”
“Già, dovo molto a lei ed ai suoi
insegnamenti...” ammise Sakura sedendosi accanto ad Hanako.
Ci fu un attimo di silenzio: Hanako
aveva ormai abbandonato l'idea di leggere il libro di Chiyo, mentre
Sakura voleva scoprire qualcosa in più su quella strana ninja che
aveva affianco.
“Oltre a te, chi è venuto da Suna?” chiese la
ninja della Foglia.
“Temari, Matsuri e Kankuro, il mio
maestro...”
“Kankuro, il tuo Sensei? Quindi, sei una
marionettista!” esclamò a bassa voce Sakura “Aspetta un
attimo... Arti mediche e marionette... Possibile che tu... Che tu
appartenga al Clan della Sabbie Rosse?”
“S-Si... Come
fai...”
“Ho conosciuto la vecchia Chiyo, era una donna
eccezionale!”
“Mia zia! Hai conosciuto mia zia?” la Sabbia
Rossa si stupì.
“Certo, tua zia. Mi ha aiutato a combattere
contro Sasori...”
“Mio cugino, sì, mio nonno ed il Kazekage
me ne hanno parlato... Faceva parte del gruppo Alba.”
“Lo conosci?”
“Questo è il momento della
verità!” pensò la castana “A grandi linee... Potresti...
Potresti parlarmene tu, per favore?”
“Oh, beh sì... Cosa
vorresti sapere?”
“Perché stanno catturando i
cercoteri?”
“Pare che vogliano creare una nuova forza portante
con tutti i cercoteri. A quanto ne so io, ne esistono nove e da
quello che sappiamo ne hanno catturate già tre, compresa la Monocoda
di Gaara.”
“Quindi, Roshi-sensei...” mormorò Hanako
sovrappensiero.
“Chi?”
“No, no... N-Niente!” si
affrettò “Hai detto che ne avevano già presi due quando hanno
catturato il Kazekage?”
“Sì, non oso immaginare cosa abbiano
potuto fare in tre mesi che non ne abbiamo avuto notizie...”
Hanako
si limitò ad annuire con il capo, pensierosa. In realtà, sapeva
benissimo cosa era riuscita a fare l'Organizzazione Alba e fin dove
si era spinta, ma doveva scoprire di più, molto di più.
“Si sa
dov'è il loro covo?” chiese la ninja di Suna.
“No, sono
praticamente incontrollabili e molto probabilmente ne avranno più di
uno per rendersi invisibili a tutti.”
“Maledizione!”
pensò Hanako irritata ma comunque grata alla pazienza infinita di
Sakura “Grazie.”
“Figurati, per così poco... Ora ti lascio
alla tua lettura, spero di vederti presto. Ciao!”
“Ciao!”
rispose Hanako guardando la rosa allontanarsi da lei. Fissò il libro
appartenuto a sua zia.
“Bene, ed ora all'opera!”
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