Omicidio in via Smith di manga_death (/viewuser.php?uid=110115)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la scena del crimine ***
Capitolo 2: *** complicazioni ***
Capitolo 3: *** riunione ***
Capitolo 4: *** incontro con il serial killer ***
Capitolo 5: *** confronto finale ***
Capitolo 1 *** la scena del crimine ***
Svegliarsi all’alba non è certo una pratica
piacevole stava pensando l’ispettore Ross mentre scendeva
dalla sua macchina, era stato infatti svegliato all’alba
dalla sua assistente:
<< è richiesta la sua presenza in via Smith
per un caso della massima importanza >>
aveva detto con tono professionale. Ella
ora lo aspettava davanti ad un edificio nuovo, probabilmente costruito
da poco, appena le fu vicino disse:
<< era proprio necessario svegliarmi alle 3 di
mattina Anna?>>
<< il capo la voleva sul luogo del delitto il prima
possibile>>
<< vabbè! Cosa abbiamo qui?>>
<< un omicidio, la scientifica e il medico legale sono
già sul posto>>
<< un solo omicidio?! Ma non posso avere qualcosa di
più complesso? Vengo sottovalutato!>>
Difatti l’ispettore Ross era un uomo dotato di incredibile
intelligenza ed aveva risolto moltissimi casi complessi, sarebbe potuto
diventare tranquillamente il capo dell’OACN (Organizzazione
Anti Crimine Nazionale) il luogo in cui lavorava. Anna si
tirò gli occhiali sul naso, pratica che effettuava molto
spesso durante il giorno e disse:
<< forse è meglio che dia
un’occhiata>>
salirono in ascensore fino al secondo piano ed entrarono in una porta,
la scena che si presentò davanti agli occhi
dell’ispettore Ross fu terribile, pezzi di un uomo erano
attaccati alle pareti attraverso dei ganci, da una parte le braccia
dall’altra le gambe dall’altra ancora il busto, del
sangue era sparso dappertutto per terra, egli trattenne a stento un
conato di vomito: mai aveva visto una scena del genere in tutta la sua
carriera. Un uomo anziano con i capelli grigi era chinato ad osservare
una gamba, l’ispettore con la sua collaboratrice si
avvicinarono:
<< salve sono l’ispettore Ross lei deve essere
il medico legale>>
l’uomo girò lentamente la testa e
osservò l’ispettore, subito dopo disse:
<< esatto mi chiamo Alessandro>>
i due si strinsero la mano facendo subito amicizia:
<< cosa mi può dire da subito>>
<< per ora ben poco: come può vedere anche lei
il cadavere è stato fatto a pezzi con un coltello molto
affilato, l’assassino però si deve essere portato
via la testa perché non so lei ma io non la trovo
>>
detto questo fece un sorriso
<< grazie mille mi chiami quando ha terminato
l’autopsia.>>
subito dopo si rivolse ad Anna:
<< chi ha trovato il cadavere? >>
<< nessuno, ci è arrivata una chiamata anonima
da una linea telefonica qua fuori, i primi poliziotti penetrati nella
casa non sapevano cosa avrebbero trovato>>
<< sa chi è il capo della scientifica?
>>
<< si è lui >>
disse indicando un uomo giovane sulla trentina con una giacca di pelle
e dei jeans strappati, Ross si avvicinò a lui e gli tese la
mano dicendo:
<< salve, sono… >>
<< so già chi è lei!
>>
lo interruppe:
<< la sua fama si è diffusa un po ovunque, mi
chiamo Marco >>
i due si strinsero la mano,
<< piacere di conoscerla allora cosa avete scoperto?
>>
<< nulla di molto rilevante, i miei uomini hanno comunque
provato a ricostruire la scena del delitto, allora: la vittima
probabilmente conosceva l’assassino e gli ha aperto la porta
di casa, i due hanno bevuto qualcosa, poi l’assassino ha
compiuto l’omicidio, ha tagliato le braccia e le gambe
dell’uomo e lo ha appeso con quei ganci lasciandolo vestito,
ha poi preso la testa, quasi come un trofeo di battaglia vero?
>>
l’ispettore fece finta di non sentire quella battuta e chiese:
<< avete controllato le impronte sui due bicchieri?
>>
<< si su uno erano cancellate mentre sull’altro
ci sono probabilmente le impronte della vittima, ora repertiamo tutto e
la chiameremo quando avremo finito di analizzare le prove
>>
<< ok grazie >>
L’ispettore chiamò la sua assistente che nel
frattempo si era messa ad osservare una mano:
<< ecco quello che dovrai fare tu: <<
prendi tutte le testimonianze dei residenti, vorrei poi che indagassi
sulla vita della vittima tutto quello che puoi scovare: lavoro
interessi etc.. tutto questo entro stasera >>
Anna si schioccò le dita poi disse:
<< va bene capo >>
l’ispettore uscì dal luogo del delitto ed
entrò nella sua auto accese il motore e partì
dirigendosi verso il suo ufficio.
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Capitolo 2 *** complicazioni ***
L’ispettore Ross arrivò nel “quartier
generale” , come amava chiamarlo lui,
dell’OACN 10 minuti dopo; la sua macchina
attraversò l’ampio parco che circondava la
struttura e parcheggiò l’auto nel parcheggio
riservato ai dipendenti, uscendo da essa lanciò uno sguardo
al maestoso edificio che si ergeva davanti a lui: con 50 piani e
milioni di lavoratori era sicuramente il grattacielo più
alto della città di Krick city. Pochi anni prima infatti il
governo decise di creare questa enorme struttura riunendo in un unico
luogo tutti i reparti della polizia dalla scientifica alla polizia
stradale in modo da avere un servizio migliore; milioni di persone
provenienti da ogni parte del mondo erano venute a lavorare in questo
luogo, all’inizio l’OACN aveva avuto un periodo di
crisi ma era riuscito a risollevarsi e tutto funzionava perfettamente;
dall’altra parte del parco era stato costruito un ospedale in
modo che potessero essere effettuati interventi urgenti in qualsiasi
momento; nel parco erano presenti dei poligoni di tiro utili per le
esercitazioni. L’ispettore Ross superò
l’ingresso, mostrò il suo tesserino di
riconoscimento e salì in ascensore fino al secondo piano
luogo in cui era collocato il suo ufficio. Digitò il suo
codice ed entrò in un’area illuminata strapiena di
uffici , il suo per fortuna si trovava in fondo alla sala e, visto il
suo grado, era enorme e si affacciava sul parco dando una vista anche
sul resto della città. Si sedette sulla sua poltrona e
chiese un cafè alla sua segretaria e decise di impiegare il
suo tempo compilando scartoffie in attesa di nuovi risultati. Anna
arrivò il pomeriggio presto:
<< dunque…>>
disse aprendo un fascicolo e consegnandolo a Ross:
<< ho interrogato tutti gli abitanti del palazzo, e mi
creda non è stato facile, alcuni sostengono che verso
mezzanotte dei rumori provenivano dall’appartamento della
vittima, altri invece dormivano profondamente mentre altri ancora hanno
sentito il rumore dell’ascensore ma non sanno a che ora.
Sappiamo per certo che la vittima si chiamava Michael Olsen ed era un
insegnante di Matematica nel fascicolo che le ho dato sono indicati
tutti i suoi amici che sono riuscita a scoprire, non aveva hobby o
interessi particolari fatta eccezione per la lettura, possedeva infatti
una card della biblioteca comunale, non ho trovato nessun parente ma
più tardi continuerò le mie ricerche
>>
<< l’assassino potrebbe averlo avvicinato in
libreria o magari fingendosi un insegnante >>
<< perché fingendosi? >>
<< credo che chi ha commesso questo omicidio
sia un macellaio o comunque un uomo forzuto, senta Anna controllami i
macellai presenti in zona e convocameli, io intanto vado in libreria ad
interrogare il commesso >>
Detto questo si lasciarono, Ross andò nella libreria
comunale e notò subito che era un luogo enorme:
dall’ingresso si scorgevano infatti dei mobili altissimi
ripieni di libri di ogni genere; Ross si avvicinò alla cassa
e chiese alla commessa:
<< salve sono l’ispettore Ross vorrei farle
alcune domande riguardo questo uomo lo conosce? >>
e mostrò una foto della vittima, ella ci pensò un
attimo poi disse:
<< certo che lo conosco è Michael Olsen
perché è successo qualcosa? >>
<< vorrei sapere se è venuto ieri e se lo ha
visto in compagnia di qualcuno >>
<< ieri è passato ma guardi non so dirle se ha
parlato con qualcuno io ero occupata a lavorare >>
<< avete dei sistemi di sorveglianza? >>
<< certo! >>
<< potrei avere le riprese? >>
<< per questo deve chiedere al direttore aspetti glielo
chiamo >>
la conversazione col direttore durò molto a lungo ma alla
fine riuscì ad ottenere i permessi e si fece inviare le
riprese nel suo ufficio. Guardò le cassette fino a sera
inoltrata finchè Anna non rientrò
nell’ufficio, egli bloccò l’immagine e
la fece parlare:
<< c’è solo un macellaio nella zona
lo ho convocato e la aspetta nella stanza degli interrogatori
>>
Ross si alzò e si diresse nella stanza degli interrogatori
un luogo quadrato di dimensioni piccole con un finto vetro dietro al
quale si sedevano gli ascoltatori; Ross entrò e vide
l’uomo seduto su una sedia davanti ad un tavolo di metallo:
<< salve sono l’ispettore Ross vorrei farle
alcune domande, sono felice che lei sia venuto senza creare problemi
>>
<< basta che possa andarmene di qua velocemente ho molta
fretta>>
<< vorrei parlarle di un certo Michael Olsen lo conosce?
>>
<< no non ho mai sentito questo nome posso andare adesso?
>>
<< ci pensi meglio guardi questa foto non lo riconosce?
>>
l’uomo non fece il minimo cenno.
<< no! >>
<< senta non ci metterò molto ad ottenere un
mandato per perquisire il suo negozio e se troverò delle
prove… >>
<< allora mi potrà arrestare in questo momento
sono un uomo libero me ne posso andare ora? >>
Ross fece andare via l’uomo e andò nel suo ufficio
seguito da Anna:
<< lo lascia andare?! Ma potrebbe essere lui
l’assassino >>
<< per ora non abbiamo prove, tu procurati un mandato per
perquisire il suo negozio nel frattempo facciamolo seguire da alcuni
dei nostri uomini >>
Ross si interruppe quando la sua segretaria entrò dalla
porta e disse:
<< c’è qui un agente per lei
>>
<< lo faccia entrare grazie >>
Un uomo vestito con uno smoking e con una ventiquattrore grigia in mano
entrò nello studio:
<< salve mi chiamo Bryan Houston lavoro nella SN
(Sicurezza Nazionale un’organizzazione simile
all’OACN) e ho delle informazioni da darle >>
<< prego mi dica >>
<< allora da alcuni nostri colleghi in Germania abbiamo
ricevuto questi documenti non appena si è diffusa la notizia
dell’omicidio in via Smith >>
disse aprendo la sua ventiquattrore e mostrando alcuni documenti:
<< descrivono un caso avvenuto in Germania un anno fa
molto simile a quello di via Smith: i nostri colleghi verso mezzanotte
e mezza ricevettero una chiamata anonima in cui un uomo parlava di un
cadavere in una casa, arrivata sul posto la polizia trovò le
pareti dell’appartamento ricoperte di sangue e la vittima
fatta a pezzi, questi erano stati attaccati alle pareti tramite dei
ganci, mancava la testa; mesi di analisi, di raccolta di prove e di
interrogatori non portarono a niente e il caso venne archiviato in poco
tempo >>
Ross restò stupito per qualche minuto mentre rielaborava le
parole del collega e subito dopo disse:
<< questo caso diventa sempre più
interessante! >>
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Capitolo 3 *** riunione ***
Bryan Houston si congedò qualche minuto dopo, e
l’ispettore Ross restò solo con la sua assistente
Anna, egli disse:
<< due casi praticamente identici non mi era mai capitata
una cosa del genere in tutta la mia carriera forse ci troviamo di
fronte ad un serial killer >>
<< come procediamo quindi? >>
<< le disposizioni restano le stesse di qualche minuto
prima: si faccia dare un mandato per la perquisizione della macelleria
e faccia seguire il sospettato; organizzi poi una riunione con il
medico legale e la scientifica possibilmente domani e li informi sugli
sviluppi recenti, nelle riprese della libreria non ho trovato niente di
interessante la vittima è rimasta da sola per tutto il tempo
quindi questa pista è morta, dobbiamo però capire
dove lo ha avvicinato vada a fare alcune domande a scuola
>>
<< perfetto ma il macellaio non dovrebbe essere
scagionato dalle accuse? >>
<< affatto controlli anche se il sospettato ha fatto
qualche viaggio negli ultimi anni magari in Germania, non dobbiamo
tralasciare nessun indizio. Io vado a dormire ne ho proprio bisogno
>>
Detto questo i due si separarono, il giorno dopo l’ispettore
arrivò alle 10 in punto e trovò Anna nel suo
ufficio:
<< abbiamo seguito il macellaio per tutta la sera ma non
ha fatto nulla di interessante ho ottenuto il mandato e una squadra
della scientifica è già sul posto, ho indagato
sulla vita del macellaio ma non sembra che abbia viaggiato negli ultimi
tempi, ora vado nella scuola in cui lavorava la vittima.
>>
<< ok grazie io intanto controllo i documenti lasciatici
dalla SN. Buon lavoro >>
<< grazie! >>
Anna uscì dall’ufficio e l’ispettore
aprì la cartelletta contenente i documenti sul caso: i
colleghi in Germania avevano analizzato particolarmente la scena del
crimine, tutte le prove più importanti erano state
analizzate e tutti i sospettati interrogati, ma nessun colpevole era
stato trovato; la vittima si chiamava Nelson Laech ed era
un… insegnante di matematica. L’ispettore Ross
pensò che probabilmente il killer odiava gli insegnanti di
matematica per qualche motivo magari per una bocciatura il che poteva
essere un possibile movente ma quello che colpì di
più Ross fu come l’assassino avesse giocato con i
nomi delle due vittime. Ross era in ritardo per la riunione quindi si
alzò e andò verso una piccola stanzetta
dall’altra parte del secondo piano, entrò dalla
porta a vetri e vide subito i suoi due colleghi: il medico legale
Alessandro che si toccava la barba ed il capo della scientifica Marco,
entrambi lo salutarono affettuosamente, Ross si avvicinò ad
uno schermo posto su una parete e cominciò a parlare:
<< allora avete eseguito i vostri compiti?
>>
il medico legale parlò per primo:
<< Io, grazie al mio staff di aiutanti, ho completato
l’autopsia >>
premette il tasto di un telecomando e apparve il corpo della vittima:
<< come avevo già detto sulla scena del
crimine l’omicidio è stato compiuto con un
coltello molto affilato come quelli che usano i macellai, non ho
trovato ferite sul resto del corpo ma ho scoperto che la vittima era
stata sedata in qualche modo, probabilmente attraversò il
drink che ha bevuto, altro non vi posso dire perché non era
presente nessuna altra traccia sul corpo. Cedo la parola alla
scientifica >>
Marco si alzò si schiarì la voce e disse:
<< grazie mille CARO collega >>
prese il telecomando e premette un tasto cominciarono a
scorrere le immagini delle prove raccolte:
<< Abbiamo analizzato tutto ciò presente nella
casa, il sangue per terra apparteneva chiaramente alla vittima, i ganci
su cui era appesa non presentavano impronte o qualcosa che li possa
identificare ma potrebbero essere stati prodotti in casa autonomamente,
nei due bicchieri uno presentava le impronte della vittima
l’altro era stato pulito dalle impronte, sul fondo di quello
della vittima abbiamo trovato un sedativo particolarmente potente che
però può essere comprato ovunque. Gli altri dati
non sono rilevanti. >>
Marco tacque e fu Ross a prendere la parola:
<< come è possibile che questo assassino non
abbia lasciato alcuna traccia? Come può aver compiuto degli
omicidi perfetti? >>
Parlò Alessandro:
<< in effetti pare strano anche a me magari è
un uomo particolarmente furbo! >>
<< va bene grazie di tutto ora potete andare
>>
i due uomini si alzarono dalle sedie ed uscirono dalla stanza, Ross
rimase qualche minuto a riflettere poi uscì anche lui: era
ora di riprendere in mano tutte le prove e di riflettere per poter
risolvere il caso!
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Capitolo 4 *** incontro con il serial killer ***
L’ispettore Ross si avviò verso il suo ufficio e
10 secondi dopo era seduto sulla sua poltrona di pelle e
iniziò a pensare:
“ l’assassino è un uomo furbo, freddo e
che non commette errori, tuttavia non ha cercato di nascondere
ciò che ha fatto anzi, è stato proprio lui ad
averci informato dell’omicidio, lui ha lasciato i due
bicchieri sul tavolo, questo significa che vuole essere catturato non
vuole scappare da noi”
i suoi pensieri furono interrotti dall’entrata di Anna:
<< ho chiesto a scuola ma non sanno nulla, il professore
era un tipo abbastanza solitario che non si circondava di amicizie
>>
<< benissimo io torno nella scena del crimine
>>
<< perché? >>
<< l’assassino può aver lasciato
qualche traccia che non abbiamo notato e che può aiutarci a
trovarlo >>
l’ispettore Ross si alzò ed uscì dal
palazzo avviandosi verso via Smith. Come nel primo giorno di indagini
scese dalla sua macchina ed entrò nel palazzo il quale era
silenzioso, non si sentiva volare una mosca. Arrivò al
secondo piano ed aprì la porta della scena del crimine,
tutto era rimasto come qualche giorno fa ad eccezione di alcuni oggetti
mancanti portati via dalla scientifica.
L’ispettore Ross notò per la prima volta quanto
fosse piccola: la porta conduceva ad una specie di salone che portava a
sua volta alla cucina e ad una camera da letto, egli si
avviò verso quest’ultima. Cominciò a
cercare nei cassetti ma non trovò nulla, nemmeno un pezzo di
carta. L’ispettore Ross ritornò nel luogo del
delitto e si girò dando spalle alla porta;
all’improvviso quella si aprì ma egli non
riuscì a reagire prontamente; venne colpito e cadde su
pavimento della casa. Si ritrovò su una sedia della casa,
legato mani e piedi non riusciva nemmeno a muovere un dito. Davanti a
lui stava un uomo che guardava fuori dalla finestra:
<< bene ti sei svegliato >>
disse voltandosi e Ross vide che portava un passamontagna, Ross
cercò di parlare ma la sua bocca era bloccata con dello scoc:
<< lo sa che la stavo aspettando ispettore finalmente una
persona che riesce a comprendermi forse sarà proprio grazie
a lei che completerò la mia opera >>
Ross riuscì a sciogliere un nodo della corda che lo teneva
legato:
<< forse si starà chiedendo perché
uccido esclusivamente professori ,semplice: perché li odio!
Loro rovinano la vita dei nostri figli, non pensa? In particolare
quelli di matematica! >>
Ross si stava quasi per liberare dalla corda che gli teneva bloccate le
mani:
<< ispettore lei ha il duro compito di scoprire chi sono,
le dico io come finirà questa storia: lei mi
catturerà e il mio nome entrerà nella storia,
sarò conosciuto da tutti! Tenga le lascio questo piccolo
indizio per iniziare la ricerca, buona fortuna! >>
Detto questo poggiò il biglietto su un tavolo ,
superò la sedia su cui era seduto l’ispettore e
uscì dalla porta, l’ispettore sciolse le corde che
lo tenevano legato, e lo inseguì, uscì in strada
ma, non vedendolo più chiamò la sua assistente:
<< Anna sono stato assalito dal serial killer nella scena
del crimine mi ha lasciato un indizio per trovarlo, avevamo ragione
vuole essere trovato. >>
l’ispettore tornò al secondo piano e prese il
biglietto lasciato dal serial killer, recava l’indirizzo
di… una pizzeria. Tornato al suo ufficio trovò
Anna sulla porta di ingresso:
<< sta bene? >>
<< si si non si preoccupi! Vorrei che mi controllasse
l’indirizzo di questa pizzeria così possiamo
andarci a parlare >>
la visita alla pizzeria non rilevò nulla di interessante
così qualche ora dopo l’ispettore e la sua
assistente si trovavano seduti nell’ufficio a rigirarsi il
biglietto nelle mani:
<< Anna lei vada a casa io faccio analizzare questo dalla
scientifica >>
<< ok >>
Anna se ne andò e Ross andò all’ottavo
piano nel quale si trovava l’ufficio della scientifica e
trovò Marco mentre analizzava una scarpa:
<< salve la disturbo? >>
<< no nessun problema, mi dica pure >>
<< vorrei che mi analizzasse questa prova >>
<< certo! >>
egli si allontanò e dopo qualche minuto ritornò:
<< allora oltre alle sue impronte abbiamo trovato un
liquido strano >>
gli consegnò un foglio con su scritte alcune formule:
<< che cosa è? >>
<< ho fatto qualche ricerca e sembra un liquido
utilizzato nelle vecchie miniere presenti qua prima della costruzione
della città,solo una non è stata distrutta, ecco
l’indirizzo >>
<< grazie mille! >>
l’ispettore uscì correndo dal piano della
scientifica, prese la sua macchina dal parcheggio e uscì
sgommando:
<< è giunto il momento di catturarti!
>>
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Capitolo 5 *** confronto finale ***
L’ispettore Ross sfrecciava per le vie della
città, se il serial killer fosse stato in quella miniera
bisognava catturarlo immediatamente; si fermò davanti alla
porta di ingresso e scese dalla macchina, la porta era di ferro, un
tempo forse era stata molto resistente ora invece fu spostata
dall’ispettore senza troppa fatica. Prese la sua pistola
personale tolse la sicura ed entrò, l’unico
corridoio percorribile era molto vecchio e delle minacciose pieghe
spuntavano sopra la sua testa. L’ispettore arrivò
presso un ascensore che un tempo doveva servire per scendere nella
miniera vera e propria, cercò di farlo funzionare ma con
scarsi risultati,si avviò allora verso un corridoio
più buio degli altri, ma prima accese la sua torcia
portatile per cercare di fare un po’ più di luce.
Arrivò fino ad un carrello sopra il quale erano poggiati due
strani oggetti, uno era una scatoletta verde, l’altro un
cellulare con affianco una batteria, prese il cellulare e vi
inserì la batteria, dopo averlo acceso cominciò a
navigare nei suoi menù ma con scarsi risultati. Qualche
secondo dopo il telefono iniziò a suonare, Ross rispose:
<< pronto? >>
<< vedo che ha risolto il primo indovinello sono molto
felice per lei, ora però arriva il secondo, ascolti bene: i
libri sono il pane della vita! Buon divertimento! A proposito dentro
quella scatoletta è presente il mio indirizzo di casa ma
conviene che lei non la forzi altrimenti perderebbe quelle
informazioni, stia molto attento buonasera! >>
egli chiuse il telefono ma l’ispettore non capiva ancora
nulla, cosa significava quella frase? E perché il seriale si
era messo a giocare agli indovinelli?
Il giorno dopo Ross fece una riunione con la scientifica, il medico
legale e Anna e gli spiegò la situazione:
<< ci troviamo quindi ad un punto morto nelle indagini e
siamo costretti a seguire i consigli di questo pazzo >>
a quel punto parlò Alessandro:
<< io direi di provare ad andare nella libreria comunale
forse il seriale intendeva quella >>
<< forse ha ragione: Marco vorrei che mi analizzasse
questa scatola per capire se la minaccia del seriale è
reale, Anna vada nella miniera e ne interroghi il proprietario
>>
Tutti uscirono dalla minuscola stanzetta e ognuno si diresse a
completare il lavoro che gli era stato assegnato. Ross e Anna presero
le proprie macchine e andarono una alla miniera e l’altro
alla libreria. Anna arrivò mezz’ora dopo alla
miniera, scese dalla macchina ed attraversò la strada che
conduceva all’ingresso della miniera, doveva scoprire chi
fosse il proprietario ed aveva pensato di iniziare facendo alcune
domande in giro. Dopo un 10 minuti ritornò in macchina e
decise che forse era meglio fare una ricerca al pc.
All’improvviso una mano uscì dal sedile di dietro
e pose un fazzoletto sulla sua faccia, ella non riuscì a
reagire e svenne.
Intanto l’ispettore Ross era arrivato davanti alla libreria
comunale e si guardava intorno; all’improvviso scorse un
vecchio panificio abbandonato da tempo, vi entrò ma oltre
alla muffa e alla polvere non notò niente di interessante. I
libri sono il pane quotidiano, guardò dentro la cassa e vide
una chiave minuscola poggiata lì, la prese e corse fuori;
all’improvviso il cellulare del serial killer
iniziò a suonare, egli rispose:
<< vedo che ha risolto anche il secondo indovinello, mi
complimento con lei tuttavia per incalzarla le ho fatto un regalo
>>
si sentì la voce di Anna che dall’altro capo del
telefono chiedeva aiuto:
<< sei un maledetto lasciala andare immediatamente
>>
<< nono non si gioca così bisogna seguire le
regole, se entro la mezzanotte di stasera non mi avrai catturato la
ucciderò e la farò a pezzi come per i professori
>>
il seriale chiuse il telefono e l’ispettore era
più arrabbiato che mai, corse in ufficio e trovò
Marco che disse appena lo vide:
<< è impossibile aprirla senza chiave un
meccanismo distruggerebbe tutto il contenuto se la sforzassimo
>>
<< Anna è stata rapita, dobbiamo muoverci
comunque io ho la chiave >>
<< io devo andare mi scusi ho un appuntamento
>>
Marco uscì dalla stanza velocemente e l’ispettore
inserì la chiave nell’apertura che si
aprì facilmente, all’interno c’era un
altro biglietto con su scritto: la verità è sotto
ciò che credevi ed è molto vicina a te.
“ ancora altre frasi senza senso” pensò
l’ispettore.
ripensò ininterrottamente a quelle due frasi
finchè non fu sera, all’improvviso un lampo gli
attraversò la mente, prese la scatola, la rivoltò
e scoprì un doppiofondo sul quale era segnato
l’indirizzo di un complesso industriale abbandonato. Prima di
uscire dall’ufficio a Ross venne spontanea una domanda
perché Marco non aveva notato il doppiofondo quando aveva
analizzato la scatola? All’improvviso comprese
perché il serial killer non lasciava mai tracce. Fece una
breve ricerca sul pc e scoprì che prima che fosse trasferito
all’OACN Marco aveva lavorato due anni in Germania. Prese
l’ascensore ed arrivò al piano della scientifica,
Marco era lì riordinando alcuni documenti:
<< salve isp… >>
non finì la frase perché Ross lo prese e lo
ammanettò:
<< sei in arresto per duplice omicidio >>
gli disse all’orecchio
lo consegnò alla polizia per poi scendere velocemente al
parcheggio, prendere la macchina e correre verso il complesso
industriale. 10 minuti dopo era lì, parcheggiò
nel parcheggio che, pensò, un tempo dovesse appartenere ai
dipendenti e scese correndo dalla macchina. Tirò fuori la
pistola e tolse la sicura, all’inizio non notò
nulla di interessante. In seguito salì verso
l’ufficio un tempo appartenente al capo, notò
subito che erano state appese delle luci nuove, in fondo alla stanza vi
erano una sedia su cui era seduta Anna, legata, e un uomo in piedi,
portava una capello ed era girato dall’altra parte rispetto a
lui. Ma appena Ross entrò nella stanza si voltò:
<< la aspettavo commissario sono felice che sia qui
>>
era un uomo giovane sulla trentina, calvo:
<< è ora che lei venga arrestato e finisca in
prigione >>
<< oh io non credo che finirà così,
ho ancora una vittima da uccidere prima di andare in prigione, solo
allora il mio nome entrerà nella storia, vede la mia
è una missione nobile io aiuto i bambini a non essere
costretti a studiare >>
<< la sua è una missione psicopatica, senza
scuola non esisterebbe cultura >>
<< la cultura siamo NOI, esseri umani sviluppati ed
intelligenti ma è chiaro che lei non potrà mai
capire i miei ideali >>
all’improvviso fece uno scatto velocissimo e
accoltellò il commissario, che non riuscì a
reagire prontamente, alla coscia. Ross tuttavia punto la pistola e
premette il grilletto, partì un colpo, poi un altro e poi un
altro ancora finché il corpo del seriale non si
accasciò per terra.
Ross si risvegliò in ospedale, Anna stava davanti a lui:
<< sono felice che si sia risvegliato >>
<< ho qualche danno grave? >>
<< no dovrà solo portare una benda per un
po’ di tempo >>
<< come sono andate le indagini? >>
<< Marco ha confessato, sembra che i due si fossero messi
in società per fare un qualche favore a nostri figli
>>
<< che stupidaggine! senta dopo questa avventura ho
deciso di chiedere di diventare direttore dell’OACN
>>
<< che bello! >>
i due parlarono ancora un po’, poi si lasciarono, Ross
osservò dalle finestre dell’ospedale il tramonto
che sopraggiungeva pensando a quanto fosse bella la vita!
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