L'amore è cieco

di Dors
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo1-La recita ***
Capitolo 3: *** capitolo2- Romeo and Juliet ***
Capitolo 4: *** Il ponte ***
Capitolo 5: *** I provini ***
Capitolo 6: *** Il giorno in cui Arianna Watkins fu messa allo scoperto ***
Capitolo 7: *** Sviluppi interessanti ***
Capitolo 8: *** You kiss by the book, Lucas ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



"Come va lucas?"
Lucas, voltò la testa sentendo la mia voce. Rispose come al solito"Peggio non può andare"
Un rito che si ripeteva ogni mattina al portone di ingresso della William Sakespere, la nostra scuola, era rassicurante in un certo senso.
Che dire di Lucas, è il mio unico vero amico.
E' alto, molto più di me, biondo e sembra perennemente abbronzato grazie alla sua carnagione dorata. Risalta a prima vista il suo fisico
atletico e spalle muscolose : passa gran parte del suo tempo libero in piscina, nell'acqua si trova perfettamente a suo agio, io al contrario
non sono una grande nuotatrice, a malapena riesco a tenermi a galla.
Di lui penso che sia una sorta di genio, anche se lui si schermisce ogni volta che glielo ricordo, comprende all'istante qualsiasi formula
chilometrica di trigonometria o di fisica, ha memorizzato praticamente tutti gli elementi della tavola periodica.(lucas: e dai piantala!!**
arianna: ok, ok)
Ad avvicinarci, all'inizio sono stai i nostri gusti musicali, dopo il fatto di essere alllontanati da qualsiasi altro gruppo.
Non riesco ad immaginare la mia permanenza alla scuola senza di lui.
Uhm...che altro?...Ah, gia ...dimenticavo : lucas è cieco. Ha perso la vista all'età di tre anni.
Lui era bello, intelligente, anche se un pò malinconico, ma per me restava un amico, il mio cuore apparteneva a qualcunaltro : Bryan.
Bryan Jackson era un vero spettacolo, sembrava che la sua pelle non avesse mai visto un brufolo o un'imperfezione, i capelli corvini scintillanti
in netto contrasto con i denti bianchissimi del suo sorriso smagliante. So di stare descrivendo una persona come se fosse un dio, ma Bryan lo
era, un apollo. Era semplicemente perfetto, coccolato dai professori, idolatrato dagli studenti, il più valido membro della squadra di football,
il più popolare. Aveva tipo mille ragazze che gli andavano dietro. E io naturalmente ero fra queste, non che sia una persona superficiale,
ma per Bryan valeva la pena di rinunciare a due o tre principi morali.
Non avevamo mai intavolato una qualche sorta di conversazione, ero troppo in basso nella scala gerarchica per potergli rivolgere più di un saluto.
Quel giorno sembrava splendere sotto il sole (Lucas:ehm...puoi evitare gli occhi cuoriformi mentre lo descrivi?), lo osservavo sognante quando il mio
sguardo cadde sulla ragazza avvinghiata a lui.
Ashley Beecham, cheerleader, bionda ,alta, senza cervello, lo stereotipo di ragazza facile e svenevole.
E poi ci sono io.
Il mio nome è Arianna Watkins.
Frequento la scuola statale William Shakespere indirizzo scientifico, ma non per mia scelta.
Ho 17 anni, è il mio ultimo anno in questa scuola del cavolo poi finalmente potrò deludere totalmente le aspirazioni dei miei distaccati genitori
semplicemente seguendo le mie passioni.
Ho capelli castani tagliati corti, occhi neri e carnagione olivastra; sono magra ma con tutte le curve al posto giusto.
Sono stata ufficialmente etichettata come ragazza strana e pazzoide a causa della mia fissa per la musica punk e per l'etnico; il mio guardaroba
era pieno di sciarpe di canapa, gonne e pantaloni sfrangiati e maglie di fattura indiana; tutto molto anni 60, cosa che disgusta le altre ragazze,
ma chi mi conosce sa bene che non mi interessa il parere degli altri sul mio mondo di vestire.
Ho il pallino della politica, mi infiammo per tutte le ingiustizie piccole o grandi che siano provocando un pandemonio ogni volta, partecipo
a tutte le manifestazioni per giuste cause che mi capitano a tiro e spesso ne organizzo io a scuola, per questo gli insegnanti non hanno molta
simpatia per me. Per mio padre potrei essere gia sulla lista dei nemici politici della casa bianca.
"Senti, Psico. Hai studiato per oggi? Ho un vuoto di memoria"dissi rivolta a Lucas. La classica scusa da interrogazione di chimica.
"Piantala di chiamarmi Psico"
"Che ci posso fare, hai la professione di strizzacarvelli nel sangue"migiustificai alzando le spalle.
"Senti bambina"fece lui strascicando le parole"Avresti dovuto studiarla ieri la chimica"
Odiavo quando mi chiamava con quel stupido soprannome, ho il complesso di essere un pò bassina.
"Psic..ehm..Lucas, dai ripetimi ancora una volta cosa sono gli idro...quei cosi...come si chiamano..."
"Idrossidi?"suggerì.
"Ecco! Gli idrossidi!"esclamai.
"Sono dei composti ternari formati da un elemento metallico e uno o più gruppi di ossidrile"spiegò sistemendosi gli occhiali scuri sul naso.
"Che...ossidrile??"feci con una smorfia"Che roba è"
"O ACCA. Hai presente?"domandò incrociando le braccia.
"Vuoi dire ossigeno e idrogeno, ho capito"risposi attingendo a recessi di memorie di spiegazioni passate.
La mia attenzione fu distolta da Ashley che attraversava il cortile agitando la chioma bionda e attirando gli sguardi della fauna maschile.
"E' appena passata Beecham, vero? Il tuo ringhio sommesso non lascia dubbi"commentò Lucas.
"IO LA ODIO! Si crede chissà chi! Tutti i vestiti griffati, secondo me è tutta rifatta"
"Secondo me sei gelosa. Sbaglio o il nuovo obiettivo di Ashley è Bryan, e il bellone è sempre nei tuoi pensieri vero?"
"Quando fai così odio anche te, Psico!"
La campanella suonò. "Da che parte per l'entrata?"chiese.
"Alla tua sinistra"
Lucas afferrò saldamente il suo bastone e controllò che non ci cossero ostacoli davanti a se e si incamminò.
"Ehi aspetta ti accompagno"mi offrii, come al solito Psico voleva fare di testa sua, detestava dover sempre dipendere da qualcuno, anche se questo
qualcuno ero io.
Non feci in tempo a raggiungerlo Max Davidson, un teppistello dell'ultimo anno , gli diede uno spintone facendolo capitolare a terra, gli appunti che
teneva in mano furono sparsi in ogni angolo del cortile dal vento.
Lo aiutai ad alzarsi.
"Dov'è il mio bastone? Arianna?"chiese ansioso portando le mani davanti a se completamente disorientato.
Un gruppo di ragazzi si fermò a guardare lo spettacolo ridacchiando.
"Non rieso a trovarlo"risposi cercando a terra.
"Cerchi questo?"domandò candidamente Davidson mostrandomi il bastone."Sbaglio o tu sei la ragazza che mi ha fatto sospendere per aver menato un
dannatissimo frocio?"
"Ridaglielo immediatamente"ordinai.
I ragazzi ora non trattenevano più le risate mentre guardavano Lucas muoversi impacciato inciampando ad ogni passo"SMETTETELA! LO TROVERESTE MENO
DIVERTENTE SE NON FOSTE COSI' DANNATAMENTE SANI!"urlai rabbiosa.
"Arianna?Dove sei?"
"Sono qui"risposi andando in contro a Lucas. Max gli restituì il bastone "Mi fai davvero pena Manson" disse con disprezzo.
"Sparisci!"gli intimai.
"E una ragazza carina come te che deve fargli da balia. Che spreco!"fece ghignando.
Non avevo intenzione di sopportare oltre. Presi il mio amico sottobraccio e camminammo in fretta verso la scuola.
Lui non parlò per il resto della giornata ne in classe ne quando lo riaccompagnai a casa.
Come poteva la gente essere così crudele verso qualcuno che non ha mai fatto niente di male? L'orgoglio di Max David non poteva sopportare l'umiliazione
di essere stato incastrato da una ragazza, in particolare da Arianna Watkins.
E questa era la sua piccola infantile vendetta.

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Capitolo 2
*** Capitolo1-La recita ***


"perchè sei così silenziosa oggi? A parte il 4 in matematica intendo?"mi domandò Lucas metre apriva il suo armadietto.
Sospirai"E che devo recuperare un pò di crediti formativi, la mia media non è alta e non so come fare"
Il mio amico ripose i libri in braille, li teneva in ordine in modo che anche senza vederli poteva sapere da dove prendere quello che gli serviva.
"Ci sono le attività extrascolastiche, bimba. Tu frequenti il corso di arte, e sei molto brava se non sbaglio"
"Non è abbastanza Psico. Devo partecipare a qualche altro corso...ma quello di economia domestica mi fa letteralmente ribrezzo."
Lucas chiuse il suo armadietto"Sport?"
"Lo sai che sono una schiappa..."
"Uhm...la recita!"esclamò dopo un attimo.
"Che recita?"chiesi incuriosita.
"Se tu invece di dormire ascoltassi quello che dicono gli insegnanti lo sapresti, e probabilmente non avresti bisogno di altri corsi!"mi
rimproverò"La recita in lingua inglese, quella di fine anno. Romeo e Guilietta, invece del solito musical idiota"
"Non mi va di fare figure di merda"
"Recita anche Bryan. Lo hanno gia scelto per Romeo, tutte le parti sono gia state assegnate tranne quella di Giulietta!"disse in tono allusivo
Mi illuminai"DAVVERO???Ehm...credo che farò il provino per avere la parte"
Psico scoppiò a ridere fragorosamente. "Sei incredibile!"
"Penso ai crediti io!"mi giustificai in modo molto poco convincente.
"Si, certo...ecco un'altra notizia, potrebbe essere solo una voce di corridoio..."aggiunse lentamente.
"CHE COSA??? PARLAPARLAPARLA!"lo assalii ansiosa.
"Anche Ashley Beecham farà i provini"
Il mio entusiasmo iniziale si dileguò in un batter d'occhio. Non avevo speranze contro la biondona.
"E' inutile provarci allora"feci scoraggiata.
"Arianna Watkins getta la spugna?"si chiese sorpreso"Non sia mai detto!"
Cercai di sorridere ma avevo davvero il morale sotto i piedi in quel momento"Credo che farò il corso di economia domestica"
Lucas mi mise una mano sulla spalla"Mai! Tu avrai quella parte! Parola di non vedente psicotico! Ti aiuterò io"
Sospirai di nuovo"Se lo dici tu"
La campanella suonò. Un'altra pallosissima giornata scolastica si era conclusa.
Dalle classi cominciò ad uscire un numero consistente di alunni, che si accalcarono creando un ingorgo all'unica uscita.
"A volte mi chiedo che cosa passa nel cervello di quei ragazzi, ammesso che ne abbiano uno"
Lucas sorrise maliziosamente."Cosa passa di solito nella testa di un adolescente?"
Non risposi ostinatamente.
"Sesso"disse.Accidenti! Lo sapeva che l'argomento mi imbarazzava.
"Sesso libero e selvaggio"
"Non ricominciare Psico!"
"Fantasie erotiche combinate, mix delle varie posizio.."
"Non ti sento. Non ti sento"ripetei ad alta voce.
"Andiamo hai anche una certa età. Ti scandalizzi per niente!"si lamentò Lucas.
Aspettammo che la folla si fu diradata per uscire.
"Oggi perchè non vieni a mangiare da me?"propose.
Mia madre e mio padre non rientravano mai prima di sera, il loro lavoro di avvocati (spietati e machiavellici avvocati) impegnava tutto il loro
tempo. Non che mi dispiacesse: era sempre meglio che stare ore e ore a lasciarsi influenzare da loro.
"Ottima idea."eslamai battendo la mani.
La casa di Lucas non era molto lontana, la strada attraversava una zona poco frequentata fino ad arrivare a un quartiere decisamente non residenziale.
Lui e la madre vivevano in affitto in un piccolo appartamento di una palazzina a cinque piani, scassata in tutti i punti che dava l'idea di poter
venir giù da un momento all'altro. Era stata probabilmente la vergogna dell'architetto che l'aveva costruita, quasi sicuramente non aveva neanche
i permessi di agibilità : era stata costruita troppo a ridosso degli altri palazzi e l'unico modo per accedere ai diversi appartamenti era attraverso
la scala antincendio che fungeva anche da balcone comune.
L'anno scorso gli inquilini del terzo piano avevano organizzato un gazebo sul terrazzo con dei pezzi di lamiera saldati insieme; il cielo visto da li su
non era affatto male, lontano dalle luci della grande città le stelle splendevano ancora di più e la luna sembrava più bella.
Adoravo quel posto, era diventato il nostro rifugio segreto. Naturalmente mio padre non aveva mai visto il posto dove me la svignavo appena potevo,
o mi avrebbe rifiutato categoricamente di frequentare Lucas.
Una donna sui trentacinque ci aprì la porta che cigolò pericolosamente."Ciao Psico, Arianna che bello vederti. Entrate. Come è andata a scuola"
Era Theresè Manson, la madre di Lucas. Una donna eccezionale, lavorava alle poste per uno stipendio da fame, ma non se ne lamentava.
Era rimasta incinta all'età di sedici anni, in occasione di una festa sulla spiaggia, quando il suo compagno temporaneo l'aveva scoperto naturalmente
era sparito dalla circolazione senza dire una parola, Theresè non volle abortire ma una volta nato suo figlio passò davvero un brutto periodo
non potendo contare neanchè sull'appogio dei suoi genitori.
Eppure ora sembrava una donna perennemente allegra, e gioiosa.
"Mamma! Ti ci metti anche tu ora con sto soprannome!"protestò Lucas buttando la cartella a terra vicino al divano.
Theresè lo ignorò"Arianna spero che ti piacciano le frittate carbonizzate...sono il piatto del giorno"
"Sono le mie preferite. Sicuramente le digerisco più della matematica"risposi sorridendo.
"Bene perchè sono gia a tavola"
Lucas arricciò il naso"Che odorino. Mamma, quelle non sono frittate sono armi biologiche di distruzione di massa!"
"Sei gentile!"ribbattè la madre.
Ma aveva ragione : la roba nel piato che cercava di farsi passare per cibo sembrava fossilizzata. Non persi tempo a
chiedermi se fosse commestibile e l'assaggiai imprudentemente.
"Urhg...non è tanto male in fondo. Molto in fondo...è un pò come mangiare...carbonelle da brace, io vado pazza per le carbonelle"cercai di sdrammatizzare.
Theresè sospirò arrotolandosi una ciocca di capelli biondi fra le dita"Non essere eroica, Arianna. Non sono un granchè come cuoca"
"E' un eufemismo"la punzecchiò Lucas.
"Psico, vai a studiare metre io e Arianna sparecchiamo e chiacchieriamo un pò"gli suggerì la donna.
"Ahhh...cose da donna...vi lascio sole"disse. Si alzò sorreggendosi con il bastone e uscì dalla cucina.
Io e sua madre cominciammò a svuotare i piatti dei resti di frittata e a metterli nel lavabo. Theresè era fremente, ansiosa di parlarmi. Non erano rare le nostre chiacchierate da donna a donna.

"Come va con la matemetica e la fisica?"mi domandò.
"Male. Ma andrà meglio."
Si morse un labbro "Mi fa male il cuore ogni volta che lo vedo. E' terribile che una cosa del genere sia successa proprio a lui"riuscì a dire.
Mi sorprese, prima di allora non aveva mai parlato della malformazione del figlio.
Annuii"Lo so Lucas è ...fantastico. Non so come farei senza di lui"
Tereshè assunse un espressione afflitta"Sono preoccupata,Arianna"
"Si comporta in modo strano...avrai notato che negli ultimi tempi parla e sorride molto di meno"
"Forse è solo...un periodo..."provai a dire, ma in realtà ero preoccupata anche io.
Il cambiamento di Lucas non era visibile a colpo d'occhio, era più intimo, individuabile solo dalle persone che lo conoscevano a fondo.
E si poteva intuire da piccole cose, atteggiamenti, espressioni...a volte era solo una spiacevole sensazione che mi diceva che qualcosa non andava.
"Lo spero. E' tutto il mio mondo, è mio figlio"
La sua voce tremò appena. Era una donna forte, ma in quel momento non sembrava meno fragile di una bambina.
"Non gli accadrà niente di brutto...lo tengo d'occhio"dissi cercai di rincuorarla.
"Gia, Lucas tiene molto a te, lo sai? Forse troppo..."mormorò.
"In che senso?"
Theresè scosse la testa"Non importa. Cielo! sto propio invecchiando"
"E quello che dico sempre anche io"intervenne Lucas.
Io e sua madre trasalimmò, era appoggiato alla porta della cucina non lo avevamo sentito arrivare.
"Da quanto tempo sei li?"
"Da qualche nanosecondo. Mamma dove hai messo quel libro di Romeo e Guilietta?"domandò alla madre.
"E' nel mio comodino perchè?"
"Io e Arianna dobbiamo preparare la sua parte da protagonista per la recita di quest'anno"disse soddisfatto.
"Davvero Arianna ? Non sapevo che sapessi recitare"
"Ehm...a dire il vero neanche io"

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Capitolo 3
*** capitolo2- Romeo and Juliet ***


"Good pilgrim, you do wrong your hand too much"
Romeo e Giulietta, la loro tormentata storia d'amore, la faida fra le loro famiglie...
"Which in mannerly devotion shows in this"
Una vera tragedia, che non poteva fare a meno di farmi ricordare dolorosamente il mio amore impossibile.
"For saints have hands that pilgrims' hands do touch"

"Fermati, fermati. Arianna, pensi a Romeo o a Bryan?"mi stoppò Lucas.
Eravamo in classe rifugiati agli ultimi banchi, e cercavo di recitare quei dannatissimi versi.
Arrossii"Ehm...in fondo Bryan reciterà quella parte quindi..."
"Fammi un favore. Toglitelo dalla testa mentre stai recitando sembri con la testa sulle nuvole"fece irritato.
"ok, almeno la parte che porterò al provino l'ho imparata a memoria.Ora ricomincio...ehm...Good pil..."
Fui interrotta dall'arrivo di una circolare scolastica. L'insegnante di Italiano con le sue movenze da orso polere lalesse ad alta voce:
"Si avvisano i docenti e gli alunni che le rette da versare per partecipare alla gita scolastica alla località costiera di Green Beach devono
essere versate in data e non oltre 13/03/05."
"lucas ma a quale gita si riferisce l'avviso"gli domandai sottovoce.
"La gita che dovremo fare ad aprile. Una settimana su un paradiso terrestre ad abbronzarci e oziare dalla mattina alla sera"
"Mi piace"decisi all'istante
"Non è molto economica ma a me la paga la scuola quindi...Vedi che le medie alte servono a qualcosa!"
Il professore chiamò una ragazza spaurita alla lavagna, mentre era impegnato a chiederle l'albero genealogico di Petrarca io e Lucas tornammò
al nostro dramma (in tutti i sensi)
"Il tuo problema è che non hai ancora capito la personalità di Giulietta, non ti riesci ad immedesimare. Sei troppo...te stessa quando reciti"
spiegò pazientemente Lucas"E' una ragazza che è stata abituata ad essere pura e casta, ma si innamora di Romeo a prima vista è attratta fisicamente
da lui. Quindi il suo comportamento è un'alterarsi delle due cose. Fà un pò la civetta diciamo"
"Ah...ho capito"
"WATKINS! MANSON! Vorreste cortesemente ripetermi quello che stavo dicendo? O devo pensare che PER CASO eravate distratti?!!"tuonò il professore.
Trasalimmò. "ecco...Petrarca?"tentò di indovinare Lucas.
"Si ma MEZZ'ORA FA. Ora la vostra compagna stava tentando di recuperare qualche ricordo riguardante Boccaccio."
"ah...si ecco Boccaccio appunto..."borbottò Lucas.
"FUORI! TUTTI E DUE!!"
Maledetto vecchio orso. Tutta la classe era distratta, perchè doveva prendersela propio con noi che almeno qualcosa di utila la stavamo facendo.
"Non prendertela, non è colpa tua. Su continuiamo."mi incitò il mio amico.
"ok. And Palm to Palm is holy palmers' kiss."recitai" Have not saint lips..."
Lucas mi interruppe di nuovo.
"CHE COSA C'E' ORA CHE NON VA??!!"sbottai.Alcuni studenti che passavano nel corridoio si voltarono a guardarci.
"L'ultima frase è di Romeo"rispose semplicemente lui.
"Ah...."
Il mio sesto senso cominciò a mettersi in allarme, si era progredito per avvisarmi ogni qual volta Ashley era nelle vicinanze, capace di captare
la sua voce a papera a chilometri di distanza.
"Tu, farai il provino, Watkins?"chiese la ragazza ridacchiando"Sei ridicola. Non ti prenderanno mai"

"Questo si vedrà!"sibilò Lucas.

"Non credo che tu sia in grado di VEDERLO."lo canzonò.

"Perchè non vai a rompere l'anima a qualcun'altro, oca?!"le ringhiai.

Ashley rise"A cuccia, botolo." Si allontanò ondeggiando sui tacchi portandosi dietro una scia di fans incantati.

"che puttana!"

"Questo è un'altro buon motivo per soffiarle la parte, Bambina. I provini ci sono fra un mese. Puoi farcela, devi solo essere più sicura di te"
cercò di rassicurarmi Lucas.
Respirai a fondo."Senti, dato che questa era l'ultima ora...e il professore ci ha buttati fuori. Che ne dici di uscire da questo inferno e andare
al parco?" proposi.
"Perchè no, tanto non credo che il vecchio orso si acorgerà della nostra assenza.
Il parco era quasi adiacente alla scuola ma circondato da muri di cespugli, non era grandissimo, una piazza centrale con una fontana attorniata dalle panchine
e per il resto era tutto prato incolto e alberi.
Ci sedemmo all'ombra di una quercia secolare con la corteccia sfregiata dalle dediche di san valentino di qualche vandalo.
Restammo in un silenzio innaturale per una decina di minuti interrotto dal cinguettio degli uccelli e dal traffico delle strade subito fuori il parco.
"Ti ricordi che dopo domani è il mio compleanno , vero?"domandai rompendo il ghiaccio.
"Sto provando a dimenticarmene ma non è uno scherzo con te che me lo ricordi ogni cinque minuti."rispose Lucas prendendo dallo zaindo un libro di poesie
in braille.Ricadde il silenzio ma non per molto, mi metteva a disagio stare senza parlare.
"Che leggi?"
Lui smise di far scorrere il dito sui bozzi della pagina e richiuse il libro"Leopardi"
"Oh...ehm...bella giornata eh?"
Lucas sospirò "E va bene. Ho capito che non puoi stare senza aprire la bocca per più di cinque minuti"
Prese una cassetta dal suo registratore che usava per incidere le spiegazioni dei prof."Tieni, questa non è un regalo, è solo un messaggio di auguri personalizzato"
"Davvero? che grande! Passami il regist..."
"NO!"quasi urlò"...promettimi che la ascolterai solo dopodomani, SOLO AL TUO COMPLEANNO!!"
"Ma..."
"me la ripendo.."minacciò
"Va bene, va bene...mamma mia che carattere!"
Psico incrociò le braccia"Senti chi parla...Comunque tu pensi di venire alla gita? O mi abbandoni?"
"Non ma la perderei mai, ma....ci sarà da nuotare...."obiettai.
"E tu non sai tenerti a galla, è un problema."ammise Lucas.
"EHI! Non è che rischio proprio l'annegamento ogni volta che tocco l'acqua!"protestai offesa.
"Bambina, diciamoci la verità. Quanto tempo credi che potrebbe passare prima che qualcuno chiami la guardia costiera con te in acqua??"
"PSICO, non è necessario fare il bagno....si possono fare tante altre cose sulla spiaggia"cominciai pentendomi troppo tardi delle ultima parole.
"AH-AH! Tipo un orgia? Oppure la classica pomiciata, però credo che Bryan passerà il suo tempo a nuotare al fianco di ASHLEY!"
Assunsi una calda tonalità di rosso"IO...IO... Sei proprio bastardo, Psico!"
"Si, lo so"
Guardai l'orologio."Si è fatto tardi. Dobbiamo tornare a casa"
Ci alzammo da terra di malavoglia.
"Ricordati che ti ho detto riguardo la cassetta! Hai fatto una promessa!"
"Non la ascolterò"ripetei scocciata. "Qual'è la differenza? Un giorno vale l'altro"

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Capitolo 4
*** Il ponte ***


La mattina seguente mi svegliai più morta che viva.Scostai le coperte dal letto e guardai speranzosa la sveglia: niente da fare, era proprio
ora di alzarsi.
Andai in cucina, più per riflesso incondizionato che altro, e aprii il frigo.
Non mi preoccupai di controlare se i miei genitori erano in casa, ogni mattina a quest'ora erano gia usciti da un pezzo.
Versai il latte nella scodella sbadigliando.
Come al solito ieri sera avevo perso la nozione del tempo, come succede sempre quando disegno.E così avevo fatto tardi.
Finii in fretta la colazione, poco dopo ero quasi pronta...magari potevo fare filone...
Il telefono squillò insistentemente.
Alzai la cornetta seccata"Yuaaaamgh....pronto???...."
Dall'altro lato della linea Theresè Manson disse con voce preoccupata"Arianna? Ti prego dimmi che Lucas è da te. Sembra scomparso"
Il mio cuore prese a battere più velocemente"Oh...cosa...non c'è...Oddio...vengo subito"
Attaccai e corsi in camera, afferrai la cassetta che Lucas mi aveva dato il giorno prima, ancora non l'avevo ascoltata come mi aveva fatto
promettere; dentro di me si affacciava la spiacevole sensazione di aver sbagliato a non farlo.
Un quarto d'ora dopo non mancando il pulman per un soffio arrivai a casa di Lucas.
"Sai dove può essere andato? E' da ieri che manca, oh Arianna sono così preoccupata!"disse Therese spaventata.
"Forse posso scoprirlo, puoi darmi il registratore di Lucas?"dissi. La donna prese un vecchio registratore sul tavolo e me lo porse.
Infilai la cassetta, temendo di scoprire qualcosa di orribile ascoltandola, premetti play. La cassetta cominciò a girare, la voce incisa era
quella di Lucas.
"Cara Arianna,
se stai ascoltando questo messaggio vuol dire che sono morto...se tutto è andato come doveva andare"
Sussultai a quelle parole. Non poteva essere. Non volevo crederci.

"Mentre registro questo messaggio sono sul terrazzo di casa mia. L'aria è piacevolmente calda, sento il fruscio delle rondini che volano da
un nido all'altro freneticamente. I signori Jonson stannò litigando nel palazzo a fianco, le loro grida arrivano fin qui, ma probabilmente
faranno pace fra qualche minuto. E si siederanno a guardare l'orizzonte, magari, tenendosi per mano."

"Io questa sensazione non posso provarla. Non posso vedere. Posso sentire l'odore di una rosa, ma ho dimenticato il suo colore"
"Scusami, non volevo essere prolisso. Ma voglio assicurarmi che tu capisca, perchè me ne sono andato."
la voce si incrinò.
"Io...d-di a mia madre di non piagnucolare...e...Ecco è tutto."
"Mio dio"sussurrò Theresè.
"Ti voglio bene....ah dimenticavo...buon compleanno"
La registrazione si interruppe lasciandoci con il fiato mozzo.
"No...mio figlio...non..."la madre di Lucas scoppiò a piangere.
Non so come trovai il coraggio per non farlo anche io."Theresè. Forse non è troppo tardi. Avrei dovuto ascoltare questa cassetta domani."
"Dobbiamo trovarlo"decisi, qualcosa mi diceva che era ancora vivo.
Theresè mobilitò le forze dell'ordine, ma era come cercare un ago in un pagliaio. Poteva essere dovunque, anche non necessariamente in questa città.
Mi imposi di rimanere lucida. Dovevo riflettere: dove poteva essere andato Lucas,dove poteva essere?
Mi tornò in mente il ponte franato dell'autostrada.Era chiuso da tre anni, in attesa del via libera per smantellarlo del tutto. La sua struttura troppo
lunga e sottile non poteva soreggerlo, e aveva procurato un incidente di dimensioni colossali quando era crollato. Una volante della polizia mi accompagnò fin lì.
Lucas era seduto sul bordo privo di recinsioni con le gambe penzolanti nel vuoto. Il ponte era sospeso a parecchie decine di metri.
Feci segno ai polizziotti di non intervenire. Camminai verso Lucas.
"Non dovresti essere qui Bambina"mi fece notare lui.
"Come sapevi che ero io?"
"Ho imparato a riconoscere il tuo profumo e i tuoi passi fra mille.E poi sapevo che mi avresti comunque trovato, dovunque. Non hai mantenuto la tua promessa."
"Gia. E questo mi permetterà di salvarti."ribattei determinata andando a sedermi accanto a lui.
"non questa volta"disse incrociando le braccia" E' un bel volo da quassù, eh? "aggiunse
"Perchè sei qui Psico? Cosa hai intenzione di fare? Vuoi saltare?! Non credo che migliorerà qualcosa"
Lucas sorrise"Non voglio migliorare niente. Voglio solo finire un pò prima del previsto, non mi perderò niente"
"Ci sono tante persone che stanno peggio di te e tirano avanti"
Lui rise senza allegria"E la via che dovremmo prendere tutti prima o poi...la nostra vita è così una strada crollata che finisce nel vuoto..."
"SMETTILA!"scattai"Semttila con questo...melodrammaticismo...so che stai passando un brutto momento ma.."
"NO TU NON SAI!! E questo il punto. NON PUOI CAPIRE QUELLO CHE PROVO! Hai idea di quello che voglia dire sapere di non poter più vedere il volto di tua madre,
di essere commiserato da tutti? Non poter vivere normalmente..."
Ammutolii guardandolo sconcertato.
"Tutte le piccole cose che tu dai per scontato...aprire gli occhi la mattina e vedere il soffitto della tua stanza, guardare uno stupido film
alla televisione, disegnare...darei l'anima per tornare a farlo. Ma non posso! "
"Lucas..."
"Non puoi capire, Arianna. E se avrai fortuna non lo capirai mai."
Lucas si alzò in piedi. Rimase immobile. Per un 'istante che durò un eternità. Quasi non mi accorsi delle mia lacrime che scendevano copiose.
Riuscivo a pensare solo che la persona alla quale tenevo di più era ad un passo dal vuoto.
Poi fece un passo indietro "Sai una cosa, non ne vale la pena. Non perderò anche questa battaglia"
Si voltò dando le spalle al precipizio, e si allontanò. Lo abbracciai di slancio.
"NON FARLO MAI PIU!! CAPITO?!"gli urlai a mezza stada fra un pianto liberatorio e una risata di sollievo.
"Ehi. Bimba. Scusami...ho fatto una cosa molto stupida"mi consolò accarezzandomi i capelli. Sembrava tornato quello di sempre, anche se era
difficile capire chi fosse in realtà.
"molto stupida...davvero molto stupida"ripetei.
"Ti voglio bene, sai"
"Certo, anche io"dissi."Non voglio più rischiare di perdere il mio migliore amico, ok?"
Quest'ultima frase sembrò turbarlo, si allontanò velocemente"non...succederà. Andiamo a far sapere a mia madre che sono ancora vivo?"
"Ancora per poco! Ti ucciderà lei. Ci hai annodato le budella con quella registrazione"

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Capitolo 5
*** I provini ***


"Io direi che hai decisamente perso Watkins"le parole di Beecham mi risuonavano in testa, scottavano come il fuoco.
"Ma...non capisco...dove ho sbagliato?"domandai sconcertata.
Il ragazzo con i capelli rossi, dell'ultimo anno rispose"Nulla Arianna,...solo che abbiamo pensato che ...un
personaggio di spicco della nostra scuola avrebbe attirato più spettatori,e Ashley servirà anche
a questo: non molti adolescenti impazziscono per le commedie di Shakespere..."
"MA MOLTI ADOLESCENTI IMPAZZISCONO PER ASHLEY BEECAHM? E' questo il punto?"lo interruppi
"Non sarai , esclusa, potrai sostituire Ashley se per qualche motivo non potesse recitare, così avrai lo
stesso i crediti e..."
Mi voltai serso la biondona che tratteneva a stento le risate.
"Ottimo, arrivederci!"tagliai corto uscendo dall'aula di teatro.

Avevo fatto i provini, e non erano andati come avevo sperato. Quella grande stronza di Beecham mi
aveva umiliato di nuovo, chissà per quanti giorni ancora avrei dovuto sopportare il suo ghigno
soddisfatto e malefico puntato addosso.
Tirai un calcio ad un sasso che rimbalzo lontano in un tombino.
"Accidenti!"sbottai.
"Arianna? Allora come è andata?"mi chiese Lucas piombandomi alle spalle.
Come faceva ad individuarmi senza vedermi, quel ragazzo era un segugio.
"Male! Non mi hanno presa. Ashley farà Giulietta, e io farò la riserva, sai che bello!"brontolai.
"Non è possibile. Tu hai recitato meglio, vi ho sentite prima. E poi la Beecham non sa neanche
come si scrive Shakespere!"fece indignato.
"E' molto probabile!"
Lucas mi mise un braccioo attorno alle spalle"Mi dispiace, ci avevi lavorato tanto. Deve essere stata
una delusione pesante"diagnosticò giustamente.
Sospirai"Ashley deve 'attirare spettatori'. Evidentemente io non sono abbastanza bella"
"Questo lascialo giudicare a me"obiettò il mio psicologo personale.
Lo fissai interrogativa. Aveva allungato una mano a toccarmi i capelli"Vediamo....altezza a parte..."
"Non commmentare la mia altezza grazie!"
"Capelli soffici, senza doppie punte"disse, poi mi sfiorò il viso"pelle morbida e liscia, lineamenti delicati"
La sua mano scivolò sul mio profilo fino al fianco"nemmeno un filo di grasso, curve generose ma proporzionate"
oncluse il suo esame con una pacca sul mio fondoschiena"E un bel sederino sodo. Che altro vuoi dalla vita?"
"Ehi!" esclamai.
"Direi che non sei male, per quanto mi è possibile giudicarti"
"Hai finito dipalparmi?"
"Uhmmm....si..."
Scoppiai a ridere, lui aveva quel particolare potere di farmi tornare il buon umore.
"Grazie Psico"
"Solo per una palpatina? Allora chiamami quando vuoi, sono a tua DISPOSIZIONE!"
"Spiritoso! Grazie per avermi ASCOLTATO!!"
Lucas sorrise, sembrava che volesse aggiungere qualcosa ma non disse altro.
Psico era sempre circondato da quell'alone di mistero che ti affascinava e terrorizzava allo stesso
tempo, potevi rifletterti nei suoi occhiali scuri per anni credendo di capire cosa ci fosse dietro e
poi accorgerti di esserti sbagliata. I suoi discorsi pomposipotevano rapirti quanto lasciarti sconcertata.
Era il suo stile, non si esponeva mai del tutto, la tua curiosità gli scivolava addosso senza farlo tradire.
"E poi Arianna, dovresti essere scelta per le tue abilità non per la tua bellezza"aggiunse saggiamente.
"Non è detto che non reciterò..."dissi
"Gia! Per esempio potrei dare il mio bastone in testa ad Ahley e tramortirla, o rinchiuderla da
qualche parte...così potresti sostituirla"fantasticò il biondo.
"Ehm....lucas, tu non farai davvero tutto questo, vero?"vollli accertarmi un pò allarmata. Dato che a dirlo
era stato un ragazzo che solo pochi giorni prima aveva cercato di buttarsi da un ponte....
(ndlucas: e che centra? sono dettagli * ndArianna: zitto tu, e lasciami finire!!!)
"Le vie di Lucas sono infinite, e a volte incomprensibili. adoro parlare di me in terza persona"
Fu in quel momento che passò l'essere umano più bello ed esteticamente perfetto che la scuola avesse mai
visto, e mi parlò!!! Bryan stava rivolgendo la parola a ME!!
"Ciao Arianna"
Stavo morendo, giuro."oh...c..ciao Bryan"dissi con una lentezza esasperante.Lucas rimase in silenzio.
"Ho saputo che farai la sostituta di Beecham, se vuoi sapere la verità secondo me hai recitato meglio
tu...comunque ti va di ripetere la parte con noi, ci incontriamo a casa mia fra tre giorni.
"SI"rispos subito"Cioè ...si certo...che bella idea"
"Ti passo a prendere fuori scuola alle quattro fra tre giorni allora, Ciao."
"Ciaaaaaoooo...."feci io sognante.
"Ehm...ehm!"tossicchiò Psico per attirare quello che rimaneva della mia attenzione.
"Che c'è?"chiesi ancora con un grosso sorriso ebete stampato in faccia.
"Non credi di essere stata un pò precipitosa? "
"Perchè? Lui mi ha invitato a studiare con il suo gruppo e io ho accettato, dov'è il problema?"
"Andiamo! Non essere Ingenua! Non è interessato a te come persona, vuole solo farsi una scopata e via!"
rispose d'un fiato. Rimasi di sasso, fu come ricevere uno shiaffo. Perchè diceva così?
"Io...non..."ero come stordita.
Lucas si morse un labbro"Scusami mi dispiace...Arianna, davvero non intendevo questo..."
"Bhè allora dimmi cosa intendevi! Perchè io non ti riconosco più!"gli urlai offesa.
Abbassò la testa.
"Perfetto"commentai con freddezza, dandogli le spalle e allontanandomi alla svelta.
Sapevo che non sarei rimasta ancora arrabbiata con lui per molto, meglio approfittare del momento
per farlo sentire un pò in colpa.
Lucas si era rivelato ancora più imprevedibile del solito con questa affermazione, il suo spirito
iperprotettivo a volte rasentava l'assurdo.
Perchè non voleva capire che non avevo bisogno del suo sostegno continuo? Non avevo bisogno di nessuno
ne avevo sempre fatto a meno e avrei continuato a farlo.

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Capitolo 6
*** Il giorno in cui Arianna Watkins fu messa allo scoperto ***


"Oh mio dio! LUCAS!!! APRIIII!!!! TI PREGO APRI QUESTA PORTA!!"gridai busando come una pazza, fra le risate generali.
"Finalmentè aprì "Ma che succede?"
"FAMMI ENTRARE IMMEDIATAMENTE!!" urlai rossa in faccia.
"Posso sapere prima perchè stanno ridendo tutti? Sai com'è ..."
"PERCHE' SONO SEMINUDA RAZZA DI IDIOTA!!"sbottai cercando di ignorare quella cinquantina di ragazzi che mi fissavano con aria interessata.
"ahhh"aveva capito, si spostò dall'entrata per farmi passare.Mi precipitai dentro come un fulmine.
Per capire questo grande casino è meglio fare una piccola premessa.
Erano passati un bel pò di giorni da quando Lucas aveva sparato la sua frecciatina gratuita su me
e Bryan, naturalmente l'avevo perdonato (ndlucas: ma solo dopo che ti ho passato il compito di chimica
ndarianna:carpe diem, mio caro, carpe diem...)
Le classi dell'ultimo e penultimo anno erano partite per la famosa gita a Green Beach.
Ci avevano sistemato in un lussuoso hotel a un chilometro dal mare, una camera a persona, letto a
una piazza e mezzo ad affondamento totale armadio a quattro ante, tv satellitare, radio,
condizionatore. L'unica cosa che aveva dimenticato sto cazzo di albergo era di mettere le docce
nelle stanze, erano raggruppate in due bagni , maschile e femminile, a cui si poteva accedere
attraversando il corridoio fino alla fine.
Così dopo il lungo viaggio in pulman avevo pensato di darmi una rinfrescata...

"Voglio morire! Oddiooddio!"mi lamentai sommessamente dando testate contro il muro avvolta in un
minuscolo asciugamano di spugna, e bagnata fradicia.
"Scusa se interrompo il tuo dramma...ma posso chiederti cosa ci facevi...nel corridoio seminuda?"
mi chiese Lucas cercando senza grandi risultati di rimanere serio.
-"Stavo facendo la doccia, quando quella grandissima stronza di Ashley ha pensato di farmi uno
scherzetto, si è portatata via i vestiti, e dato che le chiavi della mia stanza erano nella tasca"
dei pantaloni..."
"Sei venuta qui"concluse Lucas.
"Con un ascigameno che non copre un cavolo"puntalizzai.
"Tirandoti dietro una schiera di ragazzi malati di sesso. Nuda e bagnata."
"Gia"
"Questo evento sarà ricordato nei giorni a venire. Questo sarà il giorno in cui ' Arianna Watkins
fu messa allo scoperto'"profetizzò per nulla rassicurante.
"Sta zitto per piacere. Che vergogna. Non uscirò più di qui. Cambierò nome e faccia"mi lamentai.
"Non cambiare anche il corpo, non varrai privare di tale spettacolo gli studenti della William
Shakespere"scherzò spitato Psico.
"Grrrrrr. Dammi qualcosa da mettere addosso piuttosto!".
"Prendi una maglia dalla valigia, non l'ho ancora svuotata"
Aprii la valigia di Lucas e presi una maglia rosso scuro che mi sarebbe andata lunga quel che
bastava per conservare quello che rimaneva della mia dignità.
"Ehm...."
"Che c'è?" chiese Psico.
"Devo spogliarmi"
"Lo so"
"Non potresti...girarti?"domandai a disagio.
"Ma se sono cieco!!"sbottò lui, comunque si girò"Però devi essere uno spettacolo a giudirare dai
commenti che ho sentito riguardo le tue gambe e il tuo sedere...."
"Ma siamo soli vero?"
"Nooo. Ci sono due svedesi che mi stavo facendo prima che venissi tu nascoste nell'armadio"
"..."
"Stavo scherzando"
"Si, l'avevo capito....senti posso farti una domanda personale?"temporeggiai.
"Dimmi"
"Ecco....tu....ehm...sei....vergine?"
Esitò un attimo prima di risppondere"No"
"oh..."
"E' una storia passata"aggiunse subito dopo.
Per qualche motivo che ancora non capivo, mi dava parecchio fastidio l'idea di Lucas a letto
con un'altra.
Mi decisi ad abbandonare il mio asciugamano.
In quel momento entrò il professore di Italiano . Il vecchio orso si era offerto come accompagnatore
(chi non l'avrebbe fatto per cinque giorni a Green Beach pagati dalla scuola?!).
"Olsen, la sua porta è rotta. Non si riesce a chiu...OH CIELO!!"esclamò vedendomi.
Cercai di rendermi invisibile usando la maglia di lucas come sipario.
Lui deglutì e mormorò qualcosa tipo"Posso spiegare...non è come sembra"
"CHE CI FA LA SIGNORINA WATKINS NELLA SUA STANZA, MANSON!!!"urlò il professore arrossendo per
la rabbia e l'imbarazzo.
"Ecco..."
Mi nascosi dietro Lucas desiderando che la terra mi inghiottisse. "NUDA! LEI E' UN IRRESPONSABILE!PRIMA DI CONSEGNARE LE CHIAVI DELLE CAMERE MI SEMBRAVA DI AVER
CHIARITO CHE QUESTO NON E' UN ALBERGO AD ORE!"rimproverò il povero Psico più sconcertato che mai.
"Ma..."provai ad obiettare.
"signorina si rivesta e vada nella sua stanza! Immediatamente!"ordinò uscendo e sbattendo la porta
(rotta) scandalizzato.
Quando fui certa che non potesse più sentirmi urlai""MA sei SCEMO!? Perchè non hai chiuso la porta!?"
"Ma era rotta!"si giustificò.
"Non so cosa mi trattiene dall'ucciderti"
"Il fatto che sono sexy, brillante e simpatico?"ipotizzò.
"Vaffanculo, Lucas!"sbottai. Mi infilai la maglia, che mi arrivava poco sopra le ginocchia. Lasciai la stanza, nel corridoio Ashley e le sue amiche si rotolavano a terra dalle risate, non in senso letterale.
"A quanto pare parecchia gente ha potuto vedere la versione Watkins-senza-veli"rise la biondona lanciandomi
i miei vestiti.
Li presi al volo e mandai a fanculo anche lei.
Per la cronaca, questo episodio me lo rinfacciano ancora, ed è diventato tipo una leggenda da raccontare
alle new entry nella scuola.Proprio come aveva previsto Psico.

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Capitolo 7
*** Sviluppi interessanti ***


"Lucas ci stanno guardando"
"Ignorali"
"Lucas attiriamo l'attenzione"
"Arianna ti prego lascali perdere e concentrati su quello che ti dico"
"Stanno parlando di noi...."
"ARIANNA!! Probabilmente stanno parlando non per lo strip di ieri ma perchè sei bloccata a riva.
Non annegherai se fai qualche passo avanti, okey?!"fece esasperato Lucas.
Eravamo in spiaggia, era una giornata piuttosto calda, il mare era piatto e limpido.
La stragrande maggioranza dei ragazzi erano in acqua a schizzarsi o distesi sulla sabbia a prendere il sole,
un paio di coraggiosi anticonformisti giocavano a pallone.
Io invece ero bloccata a un metro da riva dalla paura, Psico tentava di convincermi da quasi mezzora
a muovermi.Al posto dei soliti occhiali scuri portava degli occhialini da mare, opachi anche questi
"Non voglio venire. Ho paura. Avevi ragione tu, non so nuotare. Ora me ne torno indietro"balbettai.
Lucas sospirò e mi prese per un braccio cominciando a trascinarmi più al largo.
"Ahhhhh! Lasciamilasciamilasciami!! Psico no ferm..."
"Silenzio o ti annego"mi intimò.
Mi zitii facendomi portare docilmente da lui, ero terrorizzata, non toccavo il fondo.
"Tocchi?"
"NOOOOO"
"Eh! Va bene. Aggrappati a me!!"
Mi fiondai sul suo collo stile koala.Respirai a fondo cercando di calmarmi e guardai verso la riva:
gli ombrelloni apparivano come puntini lontani.
"Siamo su una secca? "
"Esatto"rispose.
Mi ritrovai a fissare le sue labbra, e il suo fisico statuario attraverso l'acqua. Gli anni di nuoto
avevano reso i suoi muscoli ben disegnati e duri come il marmo, anche se il suo corpo era di certo più
caldo...
"Arianna...."sussurrò, le sue braccia mi circondavano in modo possessivo.
Trasalii riscuotendomi.
"Ehm. "tossicchiai"Potresti portarmi a riva? Mi sto sciogliendo per la paura"
"Eh no. Ho promesso a te stesso che ti avrei insegnato ad amare l'acqua come la amo io. quindi...
ecco...qui dovresti toccare anche tu"
I miei piedi affondarono appena sulla sabbia"Si!"
"Allora aspettami un attimo. mi riscaldo i muscoli e torno,....non preoccuparti non ti abbandono in
mezzo al mare"disse prima di tuffarsi agilmente e immergersi, riemergeva di nuovo regolarmente senza
uno schizzo sembrava completamente a suo agio, si muoveva con una grazia incredibile.
Mi disincantai: perchè tutto ad un tratto il mio migliore amico mi faceva quell'effetto?
Lucas tornò indietro."Ora...prova a distenderti sull'acqua...a staccare i piedi dal fondo"
Scossi la testa freneticamente"Non se ne parla proprio. Non voglio annegare, sono troppo giovane
per finire così"ribadii.
Lucas non si diede per vinto "dammi le mani e chiudi gli occhi"
"Ma ...."
"Fai come ti dico. Fidati di me"
Mi allungai cautamente per prendere la sua mano e chiusi gli occhi.
"Non aprirli,eh. rilassati..."disse piano come per non infrangere l'atmosfera magica che si era creata.
Lontano dal chiasso della spiaggia sentivo solo la sua voce nitida.
"Sto...galleggiando"
"Occhi chiusi!"
"si si"sentii la paura sparire sostituita da una sensazione di pace.
"ora non agitarti...."mi disse mentre mi lasciava.
"!!!ehi! "protestai ingoiando un bel pò d'acqua. Lucas mi riprese al volo.
"Fortuna che ti avevo detto di non agitarti"disse ridacchiando
"Non dovevi lasciarmi"
"Lo so, è stato un pò precoce, torniamo a riva, ti porto io, dimmi solo la direzione, credo di aver
perso il senso dell'orientamento"

Tutto sommato la mia prima lezione di nuoto non era stata un disastro, non totale almeno (nd:lucas:
ma quando mai!)
Eravamo stati a mollo un bel pò. E dovevo ammettere che non era stato così tremendo.
Eravamo tornati in albergo da qualche ora,ed ero da sola in camera a sentire un pò di musica punk,
quando qualcuno bussò alla porta.Andai ad aprire, era Psico naturalmente.
"Ehm...Arianna...dovrei parlarti un momento"disse con un espressione strana.
"Vieni entra"
Lucas attraverso la soglia chiudendo la porta dietro di se.
"Allora?"lo incitai.
"Oh...ehm...quello che voglio dirti è ....so che potrà sembrarti, egoista , anzi, assolutamente
lo è..."tentennò stringendo forte il suo bastone.
"si????"
Fummo interrotti dalla persona meno probabile.
Max David con i suoi dieci chili di troppo scavalcò la finestra."Ci si rivede eh?"
"FUORI IMMEDIATAMENTE"
"che succede? Come è entrato?!"domandò Lucas allarmato.
"Come uscirai tu se non chiudi il becco Manson"ribattè Max minaccioso brandendo un coltello a
serramanico.
"Calma! Non fare stupidaggini!"feci avvicinandomi a Lucas.
"NON darmi ordini!E tu razza di storpio levati da mezzo"
Lucas per tutta risposta si mise davanti a me. "Non costringerci a chiamere la polizia"disse deciso
Max si lanciò verso di noi, afferrò Lucas per le spalle e lo buttò a terra facendo volare via i suoi
occhiali.
Gli occhiali, gia. Erano stati fatti in modo da coprire una buona porzione di faccia da qualsiasi punto
Si guardasse. E ora capivo perchè, i suoi occhi erano opachi, quasi del tutto bianchi e tutto intorno
la pelle era attraversata da orribili cicatrici come ustioni.
"Oh che schifo! Al posto tuo non uscirei più di casa"rise Max assestando a Lucas un calcio nello stomaco.
Lui gemette e cercò di coprirsi la faccia con le mani.
"Non è lui che deve vergorgnarsi! BASTARDO!"urlai mentre cercavo di allontanare Max da lui.
"Sta zitta, puttana!"tuonò il ragazzo mi prese saldamente per i polsi.
Caddi sul letto sotto il peso di Max, mi dibbattei cercando di liberarmi.
"Manson, se ti azzardi a muoverti da li, a chiamare aiuto o a fermarmi in qualunque modo , le taglio la gola!E ti
assicuro che sono armato"ringhio a Lucas che si era alzato in piedi di scatto.
"Lasciami!!"gridai.
Mi puntò la lama del coltello alla gola"Ancora un'altro suono"disse lentamente"E sarà l'ultimo"
Lo fissai con odio stringendo i denti, sapevo che quel teppista non avrebbe esitato a tagliuzzare me o Lucas.
"Non provare a metterle le mani addosso!"sibilò Lucas.
Max lo ignorò prendendo a baciarmi il collo."uhm...era quello che avevo intenzione di fare..."
In quel momento avrei voluto urlare ma non potevo con un coltello a due centimetri dalla faccia,
se solo fossi riuscita a liberarmi.

Il volto di Lucas si contrasse in un espressione di rabbia.
"La mia intenzione era proprio quella di fottermi la tua troietta, qui senza che tu possa impedirlo"
La sua mano libera iniziò a scivolare più in basso ad accarezzarmi il seno "ho una buona resisteza, quindi
mettiti comodo, sarà una cosa lunga"
Cominciò ad armeggiare con la cerniera dei miei Jeans.
"Ti prego...non farlo...."mormorai in preda al panico. Per tutta risposta Max premette leggermente la
lama del coltello contro la mia gola facendone sgorgare un piccolo rivolo di sangue.
Mi sfilò i jeans senza troppi complimenti.
"Max....no..."Chiusi gli occhi "Sta zit..."non finì la frase. Lucas lo aveva colpito con un pugno in piena faccia tramortendolo.
"Oh dio. Dimmi che ho preso il bersaglio giusto. Arianna stai bene?"
Mi scostai disgustata dal corpo privo di sensi di Max David. "S..si..."mentii.
Sentii le lacrime riempirmi chi occhi. Ti prego non piangere , non davanti a lui.
Troppo tardi.
Singhiozzai sommessamente.
"oh...bimba, non fare così , dai è tutto passato."disse dolcemente Lucas abbracciandomi.
"va...tutto bene...davvero...mi sono solo un pò spaventata".
"Cosa ti ha fatto?"
"Non mi ha violentata..."
"Chiamo la polizia, va bene?"
Scossi la testa"No...non ora...non mi va di spiegare tutto. Max non si sveglierà tanto presto"dissi
ero più rilassata ora.
"Stavi per dirmi qualcosa prima ..."gli ricordai.
Lucas arrossì"oh...giusto.Ecco... magari non sarà proprio romantico dopo aver sventato uno strupro...
volevo dirti che...penso di essere innamorato di te"
Quelle parole mi investirono come un tir a duecento all'ora. Ero come bloccata.
Lucas aspettava una risposta.
"Io...non credo che sia una buona idea..."dissi sottovoce
"Capisco"la sua voce non nascondeva la delusione.
"Vedi Lucas...siamo amici da così tanto. Non vorrei trasformare que..."
"Va bene ...ok. Non devi giustificarti...ho sbagliato a parlartene"balbettò allontanandosi.
"No! Non è per te..."
"in fondo tu hai gia qualcuno che ami, e non....è giusto metterti in difficolta."fece una pausa e
concluse la frase tutto d'un fiato"con una stupida cotta adolescenziale"
"Lucas..."
"Ora...io vado...ci pensi tu a Max , va bene?"disse prima di infilarsi di nuovo gli occhiali e
scappare via urtando un pò tutte le pareti e i mobili.

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Capitolo 8
*** You kiss by the book, Lucas ***


Dopo quel giorno Lucas si era allontanato sempre di più da me.
Eravamo seduti allo stesso banco, eppure era capace di stare ore immobile e rispodere alle domande
quasi esclusivamente per monosillabi.
La nostra amicizia era decisamente in crisi, e la cosa mi faceva male.
Ma non avrei potuto far andare le cose in modo diverso, mi spaventava l'idea di vederlo sotto una
luce diversa. Voglio dire, lui era Psico. Stop. Non lo amavo.
Anche se ultimamente non ero più certa di molte cose, le fondamenta del mio castello in aria erano
franate.

Cominciai a disinteressarmi di tutto, a frequentare sempre meno il corso di arte e a dedicarmi a studi
più accademici.
Mi stavo forse trasformando nel ideale di figlia dei miei genitori? Scrupolosa nei compiti, pacata
umile...

Il tempo trascorse lentamente fino al giorno della recita a cui sapevo gia che non ne avrei preso parte.
Era gia tutto pronto. Gli spettatori erano seduti ai loro posti, i giovani attori frementi dietro le quinte
e il sipario che attendeva di essere aperto.
Avevo studiato la mia parte con la speranza che Ashley rinunciasse, o venisse fermata dalla provvidenziale caduta
di una meteora. Quindi potete immaginare il mio stupore quando scoprii che la mia vana speranza
si era avverata. (non nel senso che una meteora aveva perso in pieno Ashley).
"Arianna!"mi chiamò Bryan aggiustandosi velocemente i vestiti di scena.
"cosa c'è?"domandai annoiata ancora inconsapevole.
"Va a prepararti. Devi entrare in scena fra poco!"
"COSA???"
"Ashley ha avuto un indigestione, per delle ostriche... Così dato che la riserva sei tu..."
Non ebbi il tempo di gioire per la sconfitta della mia acerrima nemica: corsi al indossare il mio abito di foggia
rinascimentale.
Entrai in scena, il pubblico non mi accolse molto calorosamente sopratutto i ragazzi, come era
prevedibile in fondo si aspettavano la biondona. Cercai con lo sguardo Lucas, era dall'altro lato del teatro in piedi.
Mi riscossi, toccava a me. Ma cosa dovevo dire? Le parole mi uscirono di bocca come se non fossi stata io a pronunciarle.
Acquistavo sempre maggiore sicurezza, e parte il balcone di giulietta che trabballava pericolosamente di tanto in tanto
lo spettacolo fu un successo. Terminò con una serie di applausi scroscianti. Qualche anima ingenua si azzardò anche a
chiedere il bis non sospettando minimamente che quel pazzoide dell'insegnante di teatro avrebbe potuto
acconsentire.Fortunatamente però aveva un provino dall'altro lato del paese e non poteva fare tardi.
Prima di scappare nel suo taxi carico di fogli e appunti fece in tempo ad urlarmi :"Watkins ti voglio nella prossima recita.!
Niente scuse!!"
Arrossii compiaciuta. Gli attori si ritirarono dietro le quinte.
"E' il tuo grande giorno Arianna. Hai avuto quello che volevi?"domandò allegro Bryan.
"Ho ancora una cosa da sistemare."
"LUI?"
"Proprio così."confermai con un grosso sorriso.
"Sapevo che sarebbe finita così. Vai, muoviti. Non ti aspetterà per sempre!"mi incitò Bryan

Senza nemmeno cambiarmi uscii fuori in strada,cercando Lucas fra la gente che usciva a fiotti dal teatro.
Il sole stava tramontando colorando il cielo di una calda tonalità arancione-rosa. L'aria tiepida e piatta
Lui era seduto su una panchina da solo a braccia conserte.
"Lucas..."
Sussultò"Arianna...ciao..."
"ehm...ciao"
"Ottimo spettacolo quando ho sentito la tua voce quasi non ci credevo, hai recitato benissimo."si complimentò in modo formale
"Grazie.Dobbiamo parlare, Lucas"dissi senza preamboli.
"E di cosa?"chiese freddamente irriggidendosi.
"Di noi. Il nostro rapporto è cambiato..."
"Non so se te ne sei accorta ma non c'è più un noi."puntalizzò.
"Questo non è vero..."
"Cielo! Arianna! Sei qui solo perchè ti faccio pena! Va da Bryan, ti ho gia detto di dimenticarti
quella sottospecie di dichiarazione!"scattò.
Mi sedetti accanto a lui.
"E' così divertente prendermi in giro?"chiese seccato Lucas"Bhe...io me ne vado".
Fece per alzarsi ma lo fermai."Per piacere..."
"Va bene, parliamo!!"sbuffò aggrottando le sopracciglia.
"Non credo che dovremmo essere amici, a questo punto."dissi.
"Ah! Bene! La nostra amicizia era gia finita da un pezzo! Dimmi qualcosa di nuovo!"
Mi avvicinai al suo viso, il mio cuore sembrava impazzito. Le mie labbra sfiorarono le sue.
Sembro essere infinito, il mondo attorno a noi scomparve. C'eravamo solo io e Lucas.
Mi staccai lentamente.
"...ma...Bryan?"fece senza fiato piuttosto rosso in faccia.
"Non è con lui che voglio stare".
"Senti Arianna, io..."
"Non dire niente"
Ci baciammo di nuovo con più trasporto.
Lucas sospirò."Voglio fare l'amore con te, anche qui su questa panchina.Non hai idea di come è stato
restare vicino a te sapendo che non avrei potuto averti!"
"Non ora...ora sono tua."
"Cosa direbbe giulietta a questo punto?"Lucas mi sfiorò una guancia con il dorso della mano.
"Forse...You kiss by the book. Tu baci secondo le regole"risi
"Andiamo sul terrazzo di casa mia? Potrei aiutare a toglierti il vestito ...sembra un tendone
piuttosto ingombrante"
"Lucas Manson! Non mi starai facendo delle avances vero?"
"Tu che dici?"

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