Io e Te

di Tati Saetre
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Capitolo. ***
Capitolo 2: *** Secondo Capitolo. ***
Capitolo 3: *** Terzo Capitolo. ***
Capitolo 4: *** Quarto Capitolo. ***
Capitolo 5: *** Quinto Capitolo. ***
Capitolo 6: *** Sesto Capitolo. ***
Capitolo 7: *** Settimo Capitolo. ***
Capitolo 8: *** Ottavo Capitolo. ***
Capitolo 9: *** Nono Capitolo. ***
Capitolo 10: *** Decimo Capitolo. ***
Capitolo 11: *** Undicesimo Capitolo. ***
Capitolo 12: *** Dodicesimo Capitolo. ***
Capitolo 13: *** Tredicesimo Capitolo. ***
Capitolo 14: *** Quattordicesimo Capitolo. ***
Capitolo 15: *** Quindicesimo Capitolo. ***
Capitolo 16: *** Sedicesimo Capitolo. ***
Capitolo 17: *** Diciassettesimo Capitolo. ***
Capitolo 18: *** Diciottesimo Capitolo. ***
Capitolo 19: *** Epilogo - Radici. ***



Capitolo 1
*** Primo Capitolo. ***


Primo Capitolo

BELLA'S POV

Jazz, ti prego! Toglimela di dosso!” Supplicai il fidanzato della mia migliore amica, che giocava alla Play Station, insieme ad Emmet e Edward.
Bellina, il sabato sera tocca a te sopportare Alice, quindi...”, sghignazzò Emmett, che con una mossa secca uccise il personaggio di Jasper.
Maledetti!

Daaai!” Le bambine piccole facevano meno capricci di quanti ne facevo io.
Swan, stai interrompendo i miei pensieri, ossia 'tattiche da gioco'”.
Oddio!” Urlai, mentre tutti si giravano. “Cullen pensa!” Finii, mentre Jasper ed Emmett scoppiavano a ridere insieme a me.
Peccato che fra me e Edward non scorreva buon sangue, anzi, fra me e
Cullen non scorreva buon sangue.
E tutto era iniziato per colpa di quel cinico, lunatico, idiota, bello e terribilmente attraente.
Capelli ramati che ricadevano disordinati sulla sua fronte, occhi verdi che lasciavano poco all'immaginazione.
Un Dio Greco, nel vero senso della parola.

Bella!” Sospirai pesantemente, quando sentii le urla della mia migliore amica provenire dal piano superiore.
Sali Swan, può essere che per una buona volta mia sorella ti faccia diventare 'attraente'”, alla parola 'attraente' mimò con le mani due virgolette.
Poteva essere anche bello, ma era
cattivo. Nel vero senso della parola.
Finsi di non ascoltarlo.

Emmett, perché Rosalie non è qui?” Chiesi, stavo davvero per mettermi a piangere.
Rosalie – ragazza di Emmet, stava sempre insieme a noi.
Per chissà quale disgrazia questo sabato non si era presentata, ed io ero diventata la cavia di Alice.

Doveva sbrigare delle faccende con mamma”, rispose Jasper, fratello di Rosalie.
Ottimo”, borbottai, salendo la rampa di scale.
Sembrava una lenta processione, che mi portava al patibolo.

Dai, muoviti che la maschera è pronta!” Alice sbucò dalla sua stanza, strattonandomi per un braccio.
La Maschera
. Chissà questa volta cos'aveva mescolato per il mio povero viso.
Senti, perché un sabato non scendiamo insieme agli altri e giochiamo alla play con loro?” Non che il fatto di giocare alla play mi allettasse così tanto.
Ma questo ed altro, pur di non sottostare alla furia di Alice.

So che ti piace mio fratello, e che stravedi per lui. Ma non devi esagerare in questo modo, sai, fa male vederlo così a lungo. Tutti i giorni a scuola, ed ora anche il sabato sera a casa nostra...”.
Il bello?
Aveva iniziato a parlare come una macchinetta, e si era fatta i film mentali.
Il pensare a
Cullen, alle sue labbra sulle mie e alle smancerie che potrebbe fare... mi salì un conato di vomito.
Ti prego, non esagerare”.
Alice rise, passando con una spugnetta
quella maschera sul mio viso.
Oh, Bellina cara. Io non sto proprio esagerando. Si vede lontano un miglio che stravedi per Edward, e che lui stravede per te!” Finì, con un ghigno malefico.
Certe volte mi faceva davvero paura.

Senti, basta”. Già era molto quello che stavo facendo, cioè farmi torturare.
Ci mancavano solo le paternali su
Cullen.
Okay, basta. E non pensi a Tanya?”
Una rabbia improvvisa s'impossessò di me.

A Tanya? All'oca giuliva che è 'fidanzata' con Cullen? Quella a cui a momenti le scoppia il seno?” La odiavo.
E proprio non riuscivo a capire da dove nascesse tale odio.
Così profondo ed irrequieto.

Si, proprio quella”, sussurrò Alice con un sorrisino dipinto sulle labbra, mentre si dirigeva al bagno per lavarsi le mani.
E perché dovrei pensare a quella?” Chiesi innocentemente, chiudendo gli occhi e cercando di rilassarmi.
Visto che quell'idiota di mio fratello sta con lei, e tu stravedi per lui. Io ci penserei”, rivelò, posando delle cianfrusaglie in un cassettino.
Pensare a Tanya e
Cullen, insieme! Dio, che disgusto!
Ribadisco: io non stravedo per lui! Nemmeno lo vedo!”
Forse non vederlo era una parolona. Affascinante e terribilmente sexy.

Dai, andiamo a letto”. Arcuai le sopracciglia.
Con questa roba?” Indicai il mio viso, scettica.
Ovvio, dobbiamo tenerla per otto ore”, guardò la radio sveglia. “Ora sono le due. Ho messo la sveglia per le dieci”.
Sospirai pesantemente, cadendo tra le braccia di Morfeo.

EDWARD'S POV

Jazz, ti prego! Toglimela di dosso!” Quella voce era il mio incubo peggiore.
Sospirai rassegnato, muovendo i tasti del joy stick.
Jasper che era seduto accanto a me rise silenziosamente, per non farsi sentire dalla
Swan.
Avevamo organizzato una bellissima serata fra ragazzi.
Birre e play station.
Alice aveva il compito di tenere a bada la
Swan, che ovviamente iniziò a rompere come non mai.
Bellina, il sabato sera tocca a te sopportare Alice, quindi...” Esordì Emmett, che con una botta secca uccise il personaggio di Jasper.
Risi fra me e me. Meno uno, avevo la possibilità di vincere quella partita.

Daaai!” I bambini del corso di pianoforte erano meno petulanti di lei.
Swan, stai interrompendo i miei pensieri, ossia 'tattiche da gioco'”. Sapevo che il solo sentire la mia voce le dava fastidio, ed era lo stesso per me.
Tanto valeva farla arrabbiare di più.
Aspettai una risposta, per iniziare con i punzecchiamenti, che stranamente non arrivarono.
Gli alieni dovevano essersi impossessati della
vera Swan.
Oddio!” Urlò, mentre tutti ci giravamo contemporaneamente. Non che mi importasse molto di lei, ma quell'urlo mi preoccupò più del dovuto. “Cullen pensa!” finì, passandosi una mano sul viso, come scioccata.
Emmett e Jasper iniziarono a ridere sommessamente. Dove diamine era finita la coalizione maschile?

Bella!” In quel momento amai con tutto me stesso la mia piccola sorellina.
Aveva un tempismo perfetto.
Non potevo dargliela vinta: “Sali
Swan, può essere che per una buona volta mia sorella ti faccia diventare 'attraente'” Mimai la parola 'attraente' da due virgolette con le mani.
Avevo esagerato? Forse.
Da parte di Jasper mi arrivò una gomitata nello stomaco, e mi trafisse con lo sguardo.

Emmett, perché Rosalie non è qui?” In quel momento pensai davvero che gli alieni si fossero impossessati della vera Swan.
Anche questa volta non aveva risposto ai miei attacchi con delle battutine.

Doveva sbrigare delle faccende con mamma”, rispose Jasper, sicuramente pensando a sua sorella e a sua madre.
Ottimo”, borbottò la Swan, salendo la rampa di scale.
Nel momento in cui vidi la sua figura scomparire, rilasciai un sospiro di sollievo.
Mi faceva un effetto così brutto vederla? Pare di si.

Non credi che hai esagerato?” Domandò Emmett, ridestandomi dai miei pensieri.
Io, esagerare? Quando mai!

No!” Risposi semplicemente, riprendendo in mano il joy stick.
Edward, rispettiamo la tua scelta di stare insieme a Tanya anche se stravedi per Bella, ma qualche volta vacci piano”. Mi ammonì Jasper, accasciandosi sul divano.
Ancora con la storia che io stravedevo per lei? Ma cosa si erano bevuti?
Poi io avevo una fidanzata, meglio definita come 'compagna di giochi'.

Si, e io non andrò a letto con Rose per due mesi”, Emmett rise da solo per la sua infelice battuta.
Questa volta – stranamente, concordo con l'orso”.
Si erano coalizzati contro di me?

Non è affatto divertente”, mi alzai prendendo le chiavi della Volvo, vicino alla porta. “Vado da Tanya”.
In qualche modo dovevo scaricare la tensione.
Meglio Tanya che una
Swan petulante in giro per casa.


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Capitolo 2
*** Secondo Capitolo. ***


Secondo Capitolo

BELLA'S POV

E per la prossima settimana farete una ricerca a coppie. Swan e Cullen, ovviamente voi sarete insieme”, tirai un sonoro sbuffo, riponendo due quaderni dentro la tracolla rossa.
Ci mancava solo quella ricerca del cavolo, idea del professor Banner.
Quanto lo odiavo.

La faccio io, non ti preoccupare”, era quello il bello, io mi preoccupavo, eccome se mi preoccupavo!
Non se ne parla proprio”, dissi, puntandogli un dito contro. “Caso mai la faccio io, punto e basta!” Finii stizzita.
Parlare con
Cullen era una causa persa in partenza.
Cosa? Swan, tu non sai fare un bel niente”.
Non ne potevo più, proprio più.
Per caso credeva di essere Mister – Incredibile?
No, non lo credeva. Ne era certo.

O la facciamo insieme, o la faccio io!” Sputai lì, prima di uscire dalla classe.
Venerdì a casa mia, alle quattro in punto!” Urlò da dietro le mie spalle.
Fortuna che era lunedì, avrei avuto qualche giorno per pensarci su.
Con passo spedito mi avviai alla prossima lezione: Letteratura.
L'unica che mi appassionava veramente, e poi potevo rilassarmi grazie alla presenza di Rosalie, che – diversamente da Alice, non diceva una parola.
Naturalmente lei era già in classe, e mi aveva tenuto il posto libero, accanto a sé.

Isa”, salutò, con un cenno della mano e un sorriso a trentadue denti.
Felice?” Chiesi, di solito aveva il muso, soprattutto perché doveva venire a scuola.
Oh, sono uscita ora dallo stanzino...”, lasciò la frase a metà ma non ci misi più del dovuto a capire.
Lascia i particolari per la prossima volta”, esordii, ringraziando mentalmente la professoressa che era appena entrata.
La lezione passò velocemente, - troppo, per mi miei gusti, e suonò l'ora del pranzo.
Io e Rosalie eravamo incaricate di aspettare Alice fuori la mensa, che non
poteva entrare da sola, chissà per quale sciocco motivo che le vorticava in testa.
Scusate, ma ho fatto tardi”, disse, stampandoci un bacio sulle guance.
Ce ne siamo accorte”, borbottò Rose, prendendo un vassoio e iniziando a fare la fila per tutte e tre.
Dai andiamo”, sussurrò, prendendomi per mano e dirigendosi verso il tavolo dei... Oddio, della squadra di Basket comprese le Cheerleader.
Perché proprio lì?” Domandai incerta. Di solito prendevamo un tavolo solo per noi tre – io, Alice e Rosalie, poi Jasper e Emmett ci raggiungevano, facendo anche loro parte della squadra.
Oh, ma che sarà mai! Rose ne è al corrente!” Rivelò, buttandosi fra le braccia di Jasper.
Che bella considerazione, solo io non lo sapevo. Pranzare con la squadra di Basket mi faceva venire una certa tensione, per non parlare delle Oche – Cheerleader!

Hey, Swan! Che bello, hai una vita sociale”, ovviamente non poteva mancare una stupidissima battuta di Cullen.
Lasciai correre, sedendomi vicino a Mike Newton e Emmett.

Bellina”, prese la mia testa come fosse un giocattolo, e mi scompigliò i capelli.
Il solito orso.

Si, anch'io sono felice di rivederti!” Sbottai acida, scostandomi da lui.
Mise il broncio, quello a cui proprio non seppi resistere, così gli stampai un dolce bacio sulla guancia.

Vedi, così va meglio”.
Bells, vuoi rubarmi il fidanzato?” Risi fra me e me, pensando a me ed Emmett insieme.
No, proprio non quadrava.

Naaah”, sussurrai, concentrandomi sulla mela che mi aveva dato Rose.
In fin dei conti il pranzo non passò così male.
Tranne Mike che ogni due minuti cercava di
provarci e Tanya che si strusciava continuamente su Edward.
Cristo, quante glie ne avrei date!

Senti... perché non andiamo al cinema sabato?” Mike, o caro Mike.
Accetta”, mimò Alice con il labiale, mentre Edward la trafisse con lo sguardo.
Sicuramente era stata una mia impressione.
Improbabile.

Perché non andiamo tutti al cinema sabato?” Esordì d'un tratto Edward, quando tutti i presenti scoppiarono in un coro di approvazioni.
Dai, andiamo tutti insieme”, cercai di consolare Mike, ma forse quella era la prima volta che volevo ringraziare Edward.
Davvero.

EDWARD'S POV

Quella mattina non mi ero svegliato male, peggio.
E a peggiorare la situazione era stato Mr Banner, accoppiandomi con la
Swan per il compito che dovevamo consegnare la prossima settimana.
Lo faccio io, non ti preoccupare”, mi offrii di mia spontanea volontà, sperando che la Swan cedesse.
Ovviamente avevo calcolato male i miei buoni propositi, troppo orgogliosa e cinica per lasciare il lavoro solo nelle mie mani.
Sospirò arrabbiata. “Non se ne parla proprio!” Disse, puntandomi un dito contro.
Dovevo immaginarmelo. “Caso mai lo faccio io, punto e basta!” Finì stizzita.
No, non lascerò mai la
mia ricerca in mano di quella squilibrata.
Cosa? Swan, tu non sai fare un bel niente!” Mi divertivo troppo, a farla arrabbiare.
Gonfiava le guance e le sue gote diventavano irrimediabilmente rosse.
Uno spettacolo esilarante.

O la facciamo insieme, o la faccio io!” Incastrato.
Venerdì a casa mia, alle quattro in punto!” Urlai alle sue spalle, prima di dirigermi agli allenamenti di Basket.
Visto che il campionato era alle porte, il coach ci faceva allenare due volte al giorno.
Durante le lezioni – ero d'accordissimo, così saltavo l'ora di Filosofia -, e dopo le lezioni.
Dalle quattro alle sei.
Emmett e Jazz erano già nello spogliatoio, stavano indossando la tenuta.

Litigato con Bella?” Domandò mio fratello ghignando.
Si vedeva che avevo litigato con lei? Sempre i soliti battibecchi.

La Swan”, precisai, calcando spudoratamente il suo cognome.
Fortuna che non vi siete picchiati!” Sussurrò il mio cognatino, entrando in palestra con un altro gruppo di ragazzi.
Poche volte io e la Swan ci siamo messi le mani addosso, e non in quel senso.
La prima volta alle elementari, - si, la sopporto dalle elementari -.
Non so per quale stupido motivo, si era avvicinata ed aveva rotto la testa del mio dinosauro. No, dico, il mio dinosauro! Era santo ed intoccabile a quel tempo!
Ed io, di rimando, avevo staccato le braccia alla sua Barbie bionda.
In poche parole ci siamo uccisi a vicenda, prendendoci per i capelli e roba varia.
Inutile dire che da quel giorno è nata una vera e propria guerra.

L'odio è un sentimento passionale!” Esordì Emmett, strattonandomi per un braccio e trascinandomi verso la palestra.
L'odio è un sentimento passionale, allora io e la Swan dovremmo essere già sposati.
L'allenamento passò nel miglior dei modi – come sempre, e dopo una bella doccia ci dirigemmo verso la mensa.
Ovviamente tutte le Cheerleader ci avevano tenuto il tavolo, e Tanya mi fece un cenno appena vi entrai.
Accennai un sorriso, sospirando pesantemente.

Oh, Edwarduccio!” Edwarduccio...
Da dove diavolo lì pescava?! Non avevo parole, oramai.

Tanya”, salutai, stampandole un bacio a fior di labbra.
Non volevo esagerare, in pubblico.
Parlammo per lo più della partita che si stava avvicinando, quando vidi la Swan che si stava avvicinando! Tutto tranne lei, ve ne prego!

Hey, Swan! Che bello, hai una vita sociale”, la maggior parte delle volte se ne stava in disparte, insieme ad Alice e Rosalie.
Voleva entrare a far parte delle Cheerleader? Risi fra me e me, proprio non ce la vedevo!
Stranamente non rispose, ora mi stava davvero preoccupando. Anche la sera prima non rispondeva a dovere ai miei punzecchiamenti.
Mi pesava ammetterlo, ma odiavo essere ignorato.

Bellina!” Urlò Emmett, prendendola fra le sue braccia e scompigliandoli i capelli.
L'occhiata che gli lanciò non prometteva nulla di buono.

Si, anch'io sono felice di rivederti!” Sbottò infastidita, scostandosi rudemente da Emmett. L'idiota di mio fratello attuò la faccia da Cane-Bastonato, che funzionò immediatamente.
La Swan le stampò un dolce bacio sulla guancia, che stava diventando interminabile.
Era solo mio fratello, non potevo arrabbiarmi per così poco. E poi perché dovevo arrabbiarmi?

Vedi, così va meglio”.
Bells, vuoi rubarmi il fidanzato?” Esordì Rosalie, comparendo dietro le sue spalle con un vassoio pieno di cibo.
Perché non le diceva un bel niente e non la strillava? Aveva pur sempre baciato il suo fidanzato, anche se in guancia...
Dio, mi stavo facendo troppi problemi!
La Swan addentò una mela, sussurrando un “Naaah”.
Il pranzo passò tranquillamente, con Tanya che si strusciava continuamente sopra di me, e Mike che lanciava sguardi languidi alla Swan.
Che cosa non gli avrei fatto in quel preciso momento.

Senti... perché non andiamo al cinema sabato?” Esordì infine Newton, fissando la Swan.
Cosa diamine aveva fatto? E come si era permesso?
Ed ora ci si metteva anche mia sorella, che mimò un “Accetta”, alla Swan.
No, non poteva proprio andare. Sbattei le mani sul tavolo, inviperito: “Perché non andiamo tutti al cinema sabato?” proposi, sperando che i miei compagni di squadra accettassero.

Dai, andiamo tutti insieme”, sussurrò la Swan a Mike, rivolgendomi uno sguardo di... forse gratitudine?
Forse.

NON VI ABITUATE AGLI AGGIORNAMENTI-LAMPO COME QUESTO, PERCHè SARANNO POCHISSIMI XD SONO QUI,  CON LA FEBBRE A TRENTOTTO E UN LETTO CHE MI ASPETTA PER TUTTO IL WEEK-END. PREGATE PER ME ù.ù
RITORNANDO ALLA STORIA, DIAMINE, QUANTO SUCCESSO HA RISCOSSO?!? SONO ONORATA! ERA UN BEL Pò CHE NON SCRIVEVO SU TWILIGHT ç_ç 
PICCOLO AVVISO: E BENE SI, ANCHE IO HO APERTO UN BLOG! SPOILER A GO GO! SOTTO VI LASCIO IL LINK, E TENETELO D'OCCHIO COSTANTEMENTE, PERCHè QUANDO RITARDO NEL POSTARE POSSO METTERE ANCHE PIù SPOILER (SI, VOGLIO FARVI MORIRE -.-) 
ORA, RINGRAZIO LE PERSONE CHE HANNO MESSO LA MIA STORIA TRA LE PREFERITE (14), FRA LE STORIE SEGUITE (20) E FRA GLI AUTORI PREFERITI (BEN, 67!)

QUI IL BLOG!

RECENSIONI:

FraZanna: Grazie, spero che continuerà a piacerti ù.ù

Elly4ever: Si, anche io odio un pò questo Edward T.T Speriamo che le cose miglioreranno XD

96opal: Che bello, hai avuto il coraggio di recensire XD Dai, sopportare Edward porterà buoni risultati (Chi può dirlo?!) *risata malefica* :**

Elly_Black: Anche a me piace un pò questo Edward. Da tanti lati lo odio, da altri lo adoro ù.ù Grazie per la recensione!

claudina cullen: Grazie mille! 

nanerottola: Thanks!

piccolinainnamorata: Grazie! Spero che ti sia piaciuto anche il secondo capitolo!

princessangelfinexshade96: Grazie!

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Capitolo 3
*** Terzo Capitolo. ***


Terzo Capitolo

BELLA'S POV

Quindi vai a casa di Edward Cullen”. Dio, perché diamine quel pomeriggio papà faceva tutte quelle storie?
Non aveva mai detto niente.

Si, e ci sarà anche Alice. E' una ricerca di Biologia, papà!” Misi gli ultimi quaderni nella borsa, dirigendomi verso la porta.
Una ricerca di Biologia”, cantilenò, venendomi dietro.
Odiavo profondamente quando iniziava a fare lo sceriffo anche a casa.

Papà io vado. Alle sette sarò già a casa, con la cena pronta!” Forse così riuscivo a togliermelo di dosso.
Va bene. Guida con prudenza e fai attenzione al ghiaccio!” Solite raccomandazioni.
Il Pick Up fece un rumore assordante prima di partire.
Dovetti ringraziare mentalmente Emmett per la radio che mi aveva regalato al mio diciassettesimo compleanno. La musica mi accompagnava sempre, in ogni
viaggio.
Casa Cullen non era molto distante dalla mia, cinque minuti ed ero già arrivata.
Parcheggiai l'auto nel vialetto, e mi diressi fradicia - a causa della pioggia -, alla porta.
Esme venne ad aprirmi, con un sorriso a trentadue denti.

Bella!” Era la mamma che non avevo mai avuto.
Esme!” La salutai con un caloroso abbraccio.
Alice non c'è...” Uffa, almeno pensavo di poter contare sulla mia migliore amica.
Presi un bel respiro, e sganciai la bomba: “Lo so. Sono qui per
Edward. Dobbiamo fare una ricerca”. Da quant'è che non lo chiamavo per nome? Mi faceva uno strano effetto.
Oh”. Mamma Cullen era alquanto stupita, forse più di me.
Già”, sussurrai, entrando nell'enorme salone.
Edward è di là. Io ora devo andare da Carlisle! Bella, cercate di non azzannarvi come fate sempre”. Solo Esme poteva chiedermi una cosa del genere.
Ci proveremo”, non ero del tutto convinta.
Esme mi diede un dolce bacio sulla fronte, ed uscì.
Mi rigirai nel salone, guardando il perfetto arredamento.
Stavo per andare in camera di
Edward, quando sentii delle note provenire dall'ala est del salone.
Forse era
Per Elisa, se non sbagliavo.
Da piccola Renèe mi faceva prendere delle lezioni di piano, ma non ero un granché.
Mi avvicinai cautamente, e l'immagine che vidi mi fece sciogliere il cuore.

Clarissa, prima il Do e poi il Mi”, disse Edward con voce dolce, prendendo le mani della bambina e posandole sul piano.
Oramai era diventata un'abitudine chiamarlo per nome.
Edward Cullen
che stava dando delle lezioni di pianoforte ad una bambina di – più o meno – sei anni.
Eddy, non ci riesco!” Piagnucolò lei, buttando pesantemente le mani sul piano. 
Risi sommessamente, e come una stupida catturai l'attenzione di
Edward.
Di
Cullen, per Dio!
Si girarono tutti e due contemporaneamente, e
Cullen mi trafisse con lo sguardo.
Ciao”, salutò la bambina, con un sorrisino sulle labbra.
Ciao” ricambiai, con lo sguardo fisso su Cullen.
E non riuscivo a capire perché. Perché con quella bambina era così gentile, perché adorava sua sorella Alice e sua cognata Rosalie, e perché a me nemmeno riusciva a guardarmi in faccia.
In quel momento – in cui i nostri sguardi si incatenarono -, suonarono alla porta.
Sussultammo insieme.

Vado ad aprire, dovrebbe essere tua madre”, Edward si alzò, lasciando la bambina lì, seduta sullo sgabello.
Anche lei si alzò, avvicinandosi a me.

Tu se la fidanzata di Eddy?” Magari... Ma cosa diamine andavo a pensare?
No, sono... Ecco, sono una sua amica”, rivelai, aiutandola a prendere il giacchetto che era sul pianoforte.
Lentamente mi abbassai, allacciandoglielo.

Ah. E come ti chiami?”
Bella. E tu?” Adoravo i bambini.
Clarissa. Perché tu non sei la ragazza di Eddy? Alice un giorno mi ha detto che lui ha una ragazza”. Risi fra me e me, pensando a quell'antipatica di Tanya alle prese con una bambina dolce come Clarissa.
Io e Edward siamo solo amici”. Purtroppo non eravamo nemmeno quello.
Okay. Edward, perché ridi?” Sussultai, alzando la testa.
Cullen
era proprio dietro di me, con una giovane signora vicino a lui.
Salve!” Salutai con un sorriso, finendo di abbottonare il cappotto a Clarissa.
Buongiorno”, sicuramente era la mamma, le assomigliava molto.
Allora ci vediamo mercoledì alle tre”, disse Edward, con ancora quel sorriso dolce sulle labbra.
Era così bello.
Posò un dolce bacio sulla testa di Clarissa, e lei diventò inevitabilmente rossa.
Cristo, faceva colpo anche sulle bambine!

Ciao Bella!”
Ciao!” Salutai, con un cenno della mano.
Si diresse con la madre verso la porta, e
Edward la richiuse alle loro spalle.
Swan, non dovevamo vederci alle quattro?” Detto fatto!
Diventato il solito stronzo di prima!

Cullen, sono le quattro!” Guardai l'orologio a muro di casa Cullen, che segnava già le quattro e trenta.
Oh”. Solito idiota.
Mi diressi a passo spedito nel salone, sedendomi su una delle sedie in legno, poste intorno all'enorme tavolo quadrato.

Citoscheltetro”, commentò, sfogliando il libro che avevo appena tirato fuori dalla borsa. Quello che ci aveva prestato il professor Bunner, per la ricerca. “Tu detti, io scrivo”, disse infine, impugnando un penna e prendendo un foglio.
Ottimo, almeno non avremmo fatto una brutta figura. Sperai con tutta me stessa che avesse una bella calligrafia, anche se lo sapevo per certo.
Alle scuole elementari era – forse -, l'unico maschio che si salvava.
Iniziai a dettare, e – inconsciamente, iniziai a fissarlo. Era proprio bello, non c'era niente da dire. E concentrato lo era anche di più.
Qualche ciocca ramata ricadeva disordinata sulla sua fronte, e spostava continuamente la testa per scrivere.

Quindi domani vai al cinema con Mike” Oh, dovevo andare al cinema con Mike!
Ci sarai anche te! E tutta la squadra con le Cheerleader”, il sarcasmo era la mia dote nascosta.
Cullen
nascose un sorrisino, abbassando la testa per continuare a scrivere.
Poteva anche essere bello, ma non dovevo dargliela vinta.

Invece tu dai lezioni di piano”, cantilenai, sforzandomi di non ridere.
Veramente non avevo bisogno di ridere, ma volevo sfotterlo fino in fondo.
Buttò
delicatamente la penna sul quaderno, e incrociò il suo sguardo con il mio.
Ecco, ora mancavano solo i fulmini e le saette.

Swan, se a scuola te ne esci con qualcuno t'ammazzo!” Minacciava? Oh, non sapeva con chi aveva a che fare.
Prima il Do e poi il Mi” Imitai alla perfezione la sua voce. Dopo undici anni di pratica qualcosa avevo imparato.
Sospirò pesantemente, allungando una mano e posandola sulla mia.

Bella, ti prego, non lo dire a nessuno”. Voleva ammaliarmi?
No, perché ci era riuscito perfettamente.

Okay”, abbassai lo sguardo, togliendo la mia mano che era finita sotto la sua.
Bella
... mi aveva chiamata Bella dopo non so quanto tempo, ed era stato... No, non c'erano parole.
Continuai a dettare il testo, finché un'esuberante Alice entrò, salvandomi da quell'atmosfera di tensione, che si era creata fra me e
Edward.

EDWARD'S POV

Edward, ti aspettiamo in macchina!” Urlò Emmett, mentre mi slacciavo i primi due bottoni della camicia.
Dovevo andare solo al cinema, ma mi ero messo in
tiro.
Con un sonoro sbuffo scesi al piano inferiore.
Papà leggeva un libro, seduto sulla poltrona e la mamma disegnava distrattamente qualcosa su un foglio.
Sicuramente stava lavorando a qualche progetto.

Ci vediamo più tardi!” Stampai un dolce bacio sulla guancia di mia madre, mentre papà alzava una mano per salutarmi.
Il mio
più tardi equivaleva a domani all'ora di pranzo.
Mi diressi a passo spedito nel garage, dove mi aspettavano Emmett e Jasper.
Il povero Jazz era stato costretto a venire da noi, perché le ragazze si dovevano preparare – Alice, Rosalie e la
Swan.
Dare lezioni di piano ai bambini era un passatempo che mi rilassava, e mi teneva lontano dal mondo della 'popolarità'.
E se solo la Swan l'avesse detto a qualcuno sarei diventato lo zimbello dello scuola, beffeggiato sicuramente da Mike e Tyler.
Già, Jasper ed Emmett sapevano tutto – ovvio, Emmett era mio fratello e Jasper il povero fidanzato di quella pettegola di mia sorella -.

Sei strano, e non dici una parola”. Se ne uscì Jazz, osservandomi dai posti anteriori.
Respirai profondamente, “Io? No, ero solo sovrappensiero”, da una parte era la verità.

Com'è andata la ricerca con Bella?” Ecco dove volevano arrivare.
Normale”. Da una parte Jazz aveva ragione, ero di poche parole.
Mmm”. Non mi avevano mai chiesto niente, e proprio quella sera dovevano iniziare?
Svolta a destra”, disse Jasper ad Emmett.
Ma non dovevamo andare al cinema?

Dobbiamo passare a prendere le ragazze”. Emm rispose alla mia domanda muta.
Una strana smorfia si dipinse sul mio viso, mentre mio fratello accostava nel vialetto di casa Swan.
Con un dito iniziò ad indicare i posti dietro: “Edward, vai dietro. Rosalie viene davanti, vicino a me. Jazz, tu tieni in braccio Alice e Edward, tu Bella. Dobbiamo passare a prendere anche Mike e Tyler”.
La jeep era di sei posti, perché diamine dovevamo passare a prendere anche quei due cretini?
E poi la
Swan in braccio a me? Nah, impossibile.
Cos-” Jasper mi bloccò con un cenno della mano.
La situazione è questa, non dire niente!” Ottimo, ora ero anche costretto.
Bé, infondo nemmeno potevo lamentarmi, la scelta di andare al cinema
tutti insieme era stata mia.
Incosciente.
Le ragazze entrarono in macchina, e come aveva detto Emmett, Rosalie si sedette al davanti, Alice in braccio a Jazz e la
Swan aprì la portiera, proprio dov'ero io.
Non lo voglio io quanto non lo vuoi te”, sussurrò, sedendosi sopra le mie gambe.
Sicuramente le ragazze l'avevano avvertita, quella era una vera a propria congiura.
Sperai con tutto me stesso che mio fratello non iniziasse a prendere buche o cose del genere. Con quel piccolo contatto la mia razionalità era andata a farsi fottere.
Si era seduta proprio sul ciglio delle mie gambe, e cercava di non pesarmi.
Come se fosse pesante. Forse Tanya era più
grassa di lei.
Ci fermammo dopo qualche minuto, davanti a piccola casetta da dove uscirono Mike e Tyler.

Le Cheerleader?” Domandò la Swan, rivolgendosi a tutti tranne che a me.
Vengono dopo, con Tanya”, si rivolgeva agli altri? Le rispondevo io!
Prese un profondo respiro, sussurrando un “ottimo”.
Mike e Tyler entrarono nella jeep, salutando tutti con un sorriso sornione. Notai molto bene l'occhiata che lanciò Newton alla
Swan che era seduta sulle mie gambe!
Uno a zero per Cullen, caro Newton!
Cosa diamine andavo a pensare...
D'un tratto la Swan si appiccicò al mio petto, menomale che prima era seduta sul ciglio della mie gambe.

Emmett!” Sbuffò indignata.
Scusa piccola!” Mio fratello mi fece un'occhiolino dallo specchietto.
Aveva tirato indietro il sedile, e la
Swan era finita addosso a me. In tutti i sensi.
E le mia mani finirono automaticamente sui suoi fianchi. Dio, erano così morbidi e sensuali.
Stranamente la
Swan non disse niente, e dopo un tempo infinito si rilassò sul mio corpo.
Nella macchina non volava una mosca, tralasciando mia sorella che ogni due minuti scambiava una parola con Rosalie o un bacio con Jazz.
Dopo una decina di minuti Emmett entrò nel parcheggio del cinema, accostando la jeep. Nemmeno il tempo di fermare la macchina, che la Swan si era precipitata fuori.
Il cinema di Port Angeles era gremito di persone. Jasper raccimolò tutti i soldi e si diresse alla biglietteria. Mentre aspettavamo fuori e mentre Mike cercava in tutti i modi di farsi notare dalla Swan guardai l'enorme locandina attaccata su un muro, vicino al cinema.
Paranormal Activity.
Il film che ha sconvolto l'America, c'era scritto sotto.

Dobbiamo per forza vedere un Horror?” Tanya. “Oh, Eddy! Non dormirò mai più!” Perché aveva la voce così odiosa? E fingeva, Dio, se fingeva!
Feci spallucce, dirigendomi verso gli altri che erano appena arrivati.
Verso la Swan e Mike, che entravano nel cinema, insieme.

BELLA'S POV

Quindi verrai alla prossima partita?” Sospirai pesantemente, maledicendo gli altri che erano andati a fare i biglietti.
Non bastava Jasper, no! Tutto il gruppo si era aggregato a lui, lasciandomi sola con Mike!

Credo di si...” Mi stavo torturando le mani, tutto pur di non vederlo.
Girai distrattamente la testa, e incontrai i capelli ramati di Cullen.
Era di spalle, e guardava la locandina del film.
Paranormal Activity.
Menomale che reggevo bene gli Horror, grazie a Phil che ogni sabato sera costringeva tutta la 'famiglia' a vederli.
Ero abituata, oramai.
Cullen era tutto solo, con le mani dentro le tasche dei pantaloni.
Dio, come sarei andata lì in quel preciso istante.
Stavo per scaricare Newton, quando l'oca-Tanya si aggrappò al braccio di Cullen, sussurrando qualcosa nel suo orecchio.
Non ero mai stata una ragazza violenta, me avevo l'impulso di andare lì e sferrarle un pugno in pieno viso.
Mi calmai, guardando per la prima volta Mike negli occhi.

Entriamo?” Lui annuì vigorosamente, mettendo una mano intorno ai miei fianchi.
Non volevo quel contatto, ma era necessario.
Il cinema era affollato, e trovammo dei posti proprio in prima fila. Sicuramente mi sarebbe venuto il torcicollo.
Ovviamente Mike si sedette accanto a me, con un barattolo di popcorn in mano.
Mi tolsi il giacchetto di pelle, sdraiandomi letteralmente sulla poltrona rossa.

Posso?” Un uomo, con al capezzale una ragazza si avvicinò a me, indicando il posto libero accanto al mio.
Certo, Cullen!” Dire che sono arrabbiata con lui è un eufemismo.
Non lo sopportavo, non riuscivo nemmeno a guardarlo.
Dopo pochi secondi le luci si spensero, ed iniziò il film.
Solita cavolata, ovviamente. Seduta al centro, fra Cullen e Mike mi venne da ridere.
Il primo che ogni due secondi sbuffava – perché Tanya urlava come una forsennata – e il secondo che sussultava ogni due minuti per una scena di 'paura' se così si può definire.
Poco prima della fine del primo tempo Mike si alzò, iniziando a correre verso l'uscita.

Oddio”, sussurrai, voltandomi verso Cullen. Inutile dire che se la stava ridendo come un matto.
Vado a vedere come sta”, di malavoglia presi la giacca, e mi diressi verso il bagno.
Dai versi che sentivo direi che Mike si stava vomitando anche l'anima.

Il tuo amico è un fifone” Dio, Cullen mi perseguita!
E' un tuo amico!” Ribattei acida, ricordandogli che Mike gioca nella sua squadra e va a tutte le sue feste.
Okay, hai ragione”. Wow, stranamente l'orgoglio maschile trionfa sempre, soprattutto se parliamo dell'orgoglio di Cullen.
E tu hai lasciato la tua fidanzata da sola!” Un argomento così, giusto per non restare in silenzio.
Tanya non è la mia fidanzata!”
Ah, scusa! Tu ti approfitti solo di lei, per cosa poi? Portartela a letto e far vedere a quelli della squadra che stai con una Cheerleader?” Per la prima volta in vita mia gli stavo rinfacciando tutto.
E qual'è il tuo problema, Swan?” Si era avvicinato pericolosamente.
Oh, tutto tranne che te, Cullen”. I nostri sguardi si erano incatenati, e proprio non riuscivo a distogliere gli occhi dai suoi.
Quel verde era troppo... Era troppo... Era troppo e basta!

Hey, voi sempre ad azzannarvi?” Guardai truce Mike, e svogliatamente tolsi gli occhi da quelli di Cullen.
Come stai?” Domandai, fregandomene di Cullen che era lì, ancora a cinque centimetri da me.
Bene, ma preferirei restare fuori”.
Femminuccia”, sussurrò Cullen, in modo che lo sentissi solo io.
Annuii, guardando Mike “Non c'è problema, possiamo restare fuori. Cullen, raggiungi Tanya, sarà spaesata e impaurita senza di te!” L'unico modo possibile per tenergli testa era sfotterlo, in tutti i modi possibili.
Fece una strana smorfia, lasciano me e Mike da soli.
Uno a zero per me, caro Cullen.

ANCHE A ME TOCCA ANDARE A VEDERE PARANORMAL ACTIVITY, STASERA A MEZZANOTEE ç_ç QUALCUNO DI VOI L'HA VISTO? IO NON SONO COME BELLA, E NON REGGO BENE GLI HORROR T.T 

TORNANDO AL CAPITOLO, MI SCUSO IMMENSAMENTE PER IL RITARDO, MA SONO TROPPO IMPEGNATA ._. E POI AVREI UNA DOMANDA: IL PROSSIMO AGGIORNAMENTO LO VOLETE DI QUESTA STORIA A DI QUELLA ORIGINALE? NO, PERCHè COSì MI REGOLO XD SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO, ANCHE SE SI INIZIANO A CAPIRE I SENTIMENTI DEI NOSTRI PROTAGONISTI! POI, HO APERTO UN BLOG, DOVE LASCIO I TEASER DELLE MIE STORIE, CI AVETE FATTO UN SALTINO? IL LINK è NEL MIO PROFILO XD RINGRAZIO LE PERSONE CHE HANNO RECENSITO (4), PROPRIO NON RIESCO A RISPONDERVI, MA LEGGO OGNI SINGOLO COMMENTO ù.ù LE PERSONE CHE HANNO MESSO LA MIA STORIA TRA LE PREFERITE (29), TRA LE STORIE SEGUITE (33) E TRA GLI AUTORI PREFERITI (67)! VI ADORO!

PICCOLA NOTA: PER CHI MI SEGUIVA ANCHE PRIMA, HO CANCELLATO UNA RAGIONE PER VIVERE. HO FINITO LA STORIA A MODO MIO - COME DOVEVA FINIRE SECONDO ME! - E ME NE HANNO DETTE DI TUTTI I COLORI! NON SONO UNA PERSONA CHE Dà PESO A CERTE RECENSIONI, MA QUESTA VOLTA CI SONO DAVVERO RIMASTA MALE. SOPRATTUTTO DEI COMMENTI PRIVATI CHE MI SONO ARRIVATI, INSULTANDOMI DICENDO ANCHE DI NON SAPER SCRIVERE. 
QUESTO è TUTTO.

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Capitolo 4
*** Quarto Capitolo. ***


Quarto Capitolo

BELLA'S POV

Sarà fantastico! Vi aspetto per le nove, e siate puntuali!” Squittì Jessica con la sua voce stridula, prima di lasciare me e Alice finalmente sole.
Non ci andrò mai!” Esordii, guardando la Stanley allontanarsi.
Con uno spintone sprovvisto finii addosso ad un ragazzo, e mi affrettai a scusarmi.

Cosa ti prende?” Attaccai Alice, ripulendomi la spalla lesa.
Quella nanetta mi trafisse con lo sguardo.

Cosa mi prende? Tu vieni, punto e basta! Sarà la festa dell'anno, ed è proprio domani sera!” Ecco, ora vedevo perfettamente una giornata di shopping dinnanzi a noi.
Ma una persona normale può fare una festa di mercoledì sera? Nah, infatti la Stanley non era normale.

Ma se-”, la mia dolce amica mise un dito sulle mie labbra.
Lo so che non hai un vestito, infatti andremo a Port Angeles, domani pomeriggio!”
Come non detto.

Dobbiamo proprio? Dai, qualcosa riuscirò a trovare nel mio armadio!”
Alice si fermò di colpo.

Bella, non ti sai vestire nemmeno per venire a scuola. Domani andiamo a Port Angeles, questione chiusa, okay?” Inutile ribattere.
Annuii inerme, entrando nell'aula di biologia.
Oh, ci mancava solo un'ora con in comune con
Cullen.
Bella addormentata ti sei fatta aspettare!” Non diedi peso al nomignolo, ma al passo avanti che avevamo fatto. Mi aveva chiamata Bella. Bella.
Tua sorella”. Un fischio di compensione arrivò da parte di Cullen. Lasciai stare anche quello, e fissai la cattedra. Strano, Bunner ancora non era arrivato. “Bunner?”
Cullen
ghignò. “Come, non lo sai? Ha tipo l'emicrania o una cosa del genere... Abbiamo una supplente”. Una supplente.
Annuii, quando un dubbio si fondò nella mia mente. “Come fai a saperlo”.

Ho già avuto modo di conoscerla”. Ottimo.
Ora anche Tanya era passata in secondo piano.

Dov'è?” Domandai, guardando l'ora sul cellulare. 12.30. La lezione era già iniziata da mezz'ora.
Forse con Mike”. Una smorfia disgustosa si dipinse sul mio viso.
Quel Mike che sabato sera è uscito con me?” Prendere nota: Mike Newton è un emerito porco.
Cullen diventò immediatamente serio, per poi sorridere nuovamente.

Già. Poi... Cosa avete combinato sabato sera?” Perché era così curioso? Avrei pagato oro per scoprirlo!
Ci siamo divertiti tantissimo. Io fuori al bagno e lui dentro che vomitava”. Un sorriso si dipinse sulle mie labbra, pensando a Mike e alla reazione che aveva avuto.
Anche
Cullen rise, questa volta davvero.
Edward, che ti è successo?” Di botto diventò nuovamente serio.
Mi hai chiamato Edward”.
E' il minimo. Stiamo avendo una conversazione civile da...” Controllai di nuovo l'ora. “Da mezz'ora”, finii, ritornando con lo sguardo su di lui.
Sorrise, di nuovo. “Niente,
Bella. Non ho niente”. Sospirai pesantemente. Da quant'è che non mi chiamava così? E l'aveva detto con quel sorriso sulle labbra che... Oh, Cristo.
Mi schiarii la voce, che era diventata leggermente roca “Verrai domani sera?” Sperai ardentemente che la sua fosse una risposta positiva.
Ci pensò su, per qualche minuto. “No. Ho da fare con Tanya”.
La campanella suonò. “Ci si vede,
Cullen”.

Ho da fare con Tanya! Ma ti rendi conto? Ho da fare con Tanya!” Alice rise dall'altro capo del telefono.
Sei stracotta!” E continuò a ridere.
Dio, con quella storia dell'essere 'innamorata', per giunta di
Cullen.
E poi perché ne sto parlando con te? Cavolo, sei sua sorella!” Sbattei la penna sul raccoglitore, e lo chiusi prepotentemente.
Primo, non prendertela con i poveri oggetti che hai intorno. Secondo, non conta niente se sono sua sorella, sto dalla tua parte!” Ringraziai mentalmente Alice, nessuno stava dalla parte di Cullen.
Grazie! Fra poco torna Charlie, devo preparargli la cena. Ci sentiamo dopo”.
Okay, ciao ciao”. Attaccai, e scesi al piano inferiore.
Erano le sette, una mezz'oretta e papà sarebbe tornato.
Appena tornata da scuola avevo preparato il pesce che aveva pescato nell'ultimo week-end, ora dovevo solo cuocerlo.
Con tutta la calma possibile iniziai il mio lavoro.
E se Alice avesse avuto ragione? Va bene,
Cullen non era bruttissimo, ma neanche il massimo.
Non era il massimo...
Bella, stai mentendo anche a te stessa!
Occhi verdi, capelli ramati, un fisico che anche i modelli invidiavano... Forse non ero cotta cotta, ma un po' mi piaceva.
O forse ero irrimediabilmente innamorata, proprio di Edward.
Scacciai tutti i brutti pensieri dalla mia mente, focalizzandomi solo sulla cena.
Non amavo
Cullen, e mai l'avrei amato.
Fra noi c'era solo odio! Odio reciproco!

EDWARD'S POV

Passa a me!” Mike continuava a correre, sbattendo la palla per terra.
Aveva Emmett da un lato e Jasper dall'altro, io ero solo! Perché diamine non mi passava quella maledetta palla?!
Il deficiente provò a fare canestro, cosa che ovviamente non gli riuscì.
Il coach fischiò la fine degli allenamenti, lamentandosi con la mia squadra, e soprattutto con me. Ero il capitano, e dovevo fare un buon lavoro.

Dai, la rivincita a casa!” Mio fratello sbatté prepotentemente una mano sulla mia spalla, e si diresse nello spogliatoio.
Vicino a me Jasper ghignò: “Lascialo stare, è solo contento per aver vinto!”
Un'improvvisa rabbia s'impossessò di me: non solo perdevo in campo, ma anche agli allenamenti, per colpa di Newton. Emerito deficiente! “Andiamo su”. Seguii Jasper e gli altri ragazzi nello spogliatoio, preparandomi per una doccia rilassante.

Bella che dice?” Rimasi veramente stupito a quella domanda, perché diamine lo chiedevano a me? Di sicuro parlavano loro con la Swan, civilmente.
Anche se nell'ora di biologia eravamo riusciti a scambiarci qualche parola, senza azzannarci.

Mh?” Mi finsi disinteressato, anche se volevo sapere a tutti i costi i fini di quella domanda.
Voci di corridoio, Edward. 'La Swan e Cullen che parlano civilmente nell'ora di biologia, senza ammazzarsi!'” Ah, ecco perché volevano sapere.
Ci siamo scambiati solo due parole, sulla supplente di biologia”. Alzai le sopracciglia, frizionando i capelli indomabili e infilandomi la felpa nera.
Ah, e Bella era molto interessata... Sulla supplente di biologia?!” Feci spallucce, lasciandoli soli nello spogliatoio, tralasciando alcune parti.
Le più essenziali.

Stai diventando bravissima!” Misi una mano sulla schiena di Clarissa, che continuava a suonare il piano.
Dovevo ammetterlo: ero un'insegnante brillante.
Quando la melodia finì la bambini si alzò, sgranchendosi le gambe.

Ed!” Mi voltai, catturando la sua attenzione “dov'è la tua fidanzata?” Arcuai le sopracciglia. Se non sbagliavo, Clarissa non aveva mai conosciuto Tanya – se fidanzata si chiamava.
Quale?” Lei rise portandosi una manina sulla bocca.
Eddy, sei uno sciocco. La ragazza che è venuta l'altra volta, quella bella, con i boccoli castani e gli occhi come la cioccolata”. Sorrisi, mentre l'immagine di Bella fece bella mostra di sé nella mia testa.
Quella bella, con i boccoli castani e gli occhi come la cioccolata.

Clarissa, Bella non è la mia fidanzata!” Da non crederci, ancora rideva.
Non prendermi in giro! Si vedeva da come la guardavi! E anche lei non era da meno!” Ma le bambine di sei anni non dovevano vedere i cartoni animati?
La curiosità ora era parte di me, come mi guardava Bella? Perché solo io non riuscivo a vedere il suo sguardo, che molti notavano? Andai nel pallone, e decisi di chiudere la discussione. “Hey, lei non è la mia fidanzata. Io sto già con un'altra”. Il sorrisino scomparve dal suo piccolo faccino, e si risedette sullo sgabello.

Ah”, disse, prima di continuare la lezione.

Vado io!” Urlai dalla cucina. Mi alzai, affrettandomi a prendere il telefono.
Pronto?”
Cullen, passami tua sorella!” Oh. Un ghigno malefico comparve sulle mie labbra.
Ciao, Bella. Mah, non so se Alice è in cas-” Stavo fingendo, sapevo perfettamente che mia sorella era nella sua camera, al piano superiore.
Cullen, è urgentissimo!” Se era davvero urgente sicuramente ci avrei messo di più a cercare Alice.
Magari se me lo chiedi per favore”, adoravo stuzzicarla, nel vero senso della parola.
Infatti sentii un sospiro dall'altro capo del telefono.

Cullen, per favore!” No, non andava per niente bene.
Fiorellino, ho anche un nome!”. Fiorellino? Da dove mi era uscita fuori?
Edward, per favore, potrei parlare con tua sorella Alice?” Il mio nome pronunciato dalla sue labbra aveva un effetto disarmante su di me.
Certo”, sibilai, prima di passare la linea a mia sorella.
Non ero mai stato 'un'impiccione', ma quella volta volevo sentire la conversazione fra Bella ed Alice.
Ed avevo sentito pochissime parole:

Sei stracotta!” Detto proprio da Alice.
La rabbia mi accecò. Sicuramente si stavano riferendo a dei ragazzi, ma chi?
Newton? Nah, impossibile.
Eric? Nemmeno, era un cretino peggio di Newton.
Jacob? Okay, era amico di Bella, ma solo il suo migliore amico.
Salii le scale due a due, spalancando la porta di Alice.

Non si usa bussare?” Vecchie formalità che adoperavo raramente.
Mi serve un favore”. Mia sorella alzò la testa dalla rivista che stava leggendo, arcuando le sopracciglia. “La mail di Bella”.
Quella peste rise, richiudendo con uno scatto il giornale.

E a cosa ti serve?” Mi serviva, punto e basta.
Mi serve. Ti prego, farò tutto quello che vorrai!” Ovviamente ghignò.
Avevo firmato un contratto con la mia morte, facendole quell'offerta.

Prendilo, è nel PC”.

Una volta dentro la mia stanza aprii il mio Notebook, inserendo la mail di Bella.

Ciao.

Come inizio poteva andar bene. Lo richiusi di scatto, infilandomi sotto le coperte.

EDDINO EDDUCCIO, COSA HAI IN MENTE? AH, IO NON POSSO SVELARVI PROPRIO NIENTE. 

DUE COSE: - MI SCUSO PER IL RITARDO E PER NON AVER PUBBLICATO NESSUNO SPOILER ç_ç

                  -  HO PENSATO MOLTO A QUESTA, E VISTO CHE HO CANCELLATO UNA RAGIONE PER VIVERE, MA MI SONO ARRIVATE MOLTE MAIL E RECENSIONI DI PERSONE CHE LA STAVANO LEGGENDO O VOGLIONO LEGGERLA, QUINDI... VOLETE IL FILE PDF? BASTA CHIEDERE ù.ù 

SI VEDE CHE VADO DI FRETTA? XD NEL PROSSIMO CAPITOLO LA FESTA DI JESS! ORA, RINGRAZIO LE PERSONE CHE HANNO MESSO LA MIA STORIA TRA LE PREFERITE (52) TRA LE STORIE SEGUITE (58) E TRA GLI AUTORI PREFERITI (69).

DOMANI ALLA STESSA ORA O VERSO LE 20 TROVERETE LE RISPOSTE ALLE RECENSIONE, GIURO!

COMUNQUE LE HO LETTE TUTTE, E VI RINGRAZIO MOLTISSIMO! SIETE FANTASTICI, TUTTI!

UN ENORME BACIONE, A DOMANI CON LE RECENSIONI!

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Capitolo 5
*** Quinto Capitolo. ***


Quinto Capitolo

BELLA'S POV

Nah, non riuscivo più a sopportarla! Ed ero un emerita deficiente, perché non facevo altro che rimuginare sulle parole di Alice: “Sei stracotta”.
Negli ultimi tempi con
Cullen era tutto cambiato: riuscivamo a parlare civilmente senza azzannarci, e questo era un grandissimo passo avanti. Ma proprio non riuscivo a tollerare la morsa allo stomaco che sentivo, ogni qualvolta Tanya, o quelle ochette delle Cheerleader gli si avvicinavano, no, non che fosse mio, però! E le famose farfalle, quando mi chiamava Bella, e non Swan, cosa che stava succedendo sempre più spesso. Perché era cambiato così? Forse era meglio prima, ci vedevamo per caso – quando andavo a casa sua, ovviamente per Alice -, e a scuola non ci scambiavamo nemmeno una parola, o sennò, i vari punzecchiamenti. Ma non era tutto così... strano! Dio, era più che strano!
Con uno scatto mi alzai dal letto, accendendo il PC. Charlie, - fortunatamente -, aveva deciso di comprarmi un nuovo computer, mille volte meglio del catorcio che mi aveva fatto Renèe. L'avevo convinto proprio per questa causa “La mamma mi sentirà spesso, così non romperà a te”. Inutile dire che dopo due settimane avevo il nuovo PC nelle mie mani. Naturalmente di tecnologia non me ne intendevo molto, ma Alice aveva pensato a tutto. Mi aveva fatto un nuovo account, così da poter spedire le mail a mia madre. Finalmente si era acceso! Con il mouse cliccai l'icona con la bustina. Sapevo fare solo due cose: scrivere, inviare e leggere la posta ricevuta. Infatti c'erano ben tre mail non lette. Presi un bel respiro, preparandomi alle 'sgridate virtuali' di Renèe.
Con una mano tenevo un bicchiere d'acqua, e con l'altra manovravo la freccetta.
Aprii la prima.

Tesoro, come stai? Qui a Jacksonville è tutto fantastico! Quando mi verrai a trovare?! Io e Phil ti aspettiamo...

E bla bla bla bla...
Le solite cose, proprio da Renèe.
Aprii la seconda.

Amore, perché ci metti così tanto a rispondere? La linea a Forks non funziona bene? Perché non mi chiami? Guar-

Chiusi anche quella mail. Non le rispondevo da soli due giorni! Dio santo!
Aprii, la terza, sicuramente uguale alle altre, invece...
eac@gmail.it

Ciao.

L'acqua che avevo in bocca finì casualmente su tutto il monitor. Stavo provando ogni metodo possibile per cercare di non pensarlo, e cosa faceva? Mi mandava anche una mail? Cosa diamine voleva? Sperai con tutta me stessa che si trattasse si Alice, cosa alquanto improbabile.
Con una pezza che avevo in camera ripulii il computer, ed iniziai a scrivere.

Cullen, che diamine vuoi?

No, non andava affatto bene. Infondo mi aveva scritto solo un semplice Ciao. Optai per la stessa risposta.

Ciao.

E inviai. Sicuramente non mi avrebbe mai risposto, o aveva sbagliato.
Cercai con tutta me stessa di rimuovere quella stupidissima mail dalla mia testa, e scrissi qualche cosa a mia madre.
Casa, scuola, amici. Amici, scuola, casa. Tanto erano sempre le stesse!
Un piccolo Tin, mi fece rinsavire.
Perché le mani tremavano e il cuore martellava feroce nel mio petto?
Oh, Edward Cullen, ma che cosa mi stai facendo?


EDWARD'S POV

Avevo inviato quella maledetta mail da dieci minuti! Perché diamine non mi rispondeva? Okay, sicuramente Bella non era la persona che stava quotidianamente fissa su un computer, però poteva almeno controllare!
Mi stavo inquietando.
Presi il Mac, e lo buttai violentemente sul letto, insieme a me. La
Swan mi stava dando del filo da torcere, Cristo santo!
Infilai le cuffiette dell'iPod nelle orecchie, aspettando impazientemente qualche segno di vita. Saltai sul letto, facendo cadere dei cuscini, quando il portatile produsse quel suono, che mi rese felicissimo.

Ciao.

Niente male, stava giocando la mia stessa carta. Una domanda mi balenò nella testa: sapeva chi ero? Aveva il mio account?
Nah, improbabile. Bella usava il computer di rado.

Bella?

Cosa più stupida non potevo scrivere? Come un deficiente avevo già inviato! Mi avrebbe mandato subito a quel pese, senza mezzi termini! La risposta questa volta fu immediata.

Si. Chi sei?

Saltai di gioia, fortunatamente non aveva la mia mail.
Ed ora? Potevo dirgli chi ero, o inventare un finto nome? La mail in fatto di nome non lasciava trasparire nulla:
eac@gmail.it. Edward Anthony Cullen. Alice c'era andata dentro a fantasia, quando aveva fatto quel maledetto account. No, non potevo dirgli chi ero. Se dovevo giocare una carta, avrei usato la migliore.

Anthony.

Non stavo mentendo, era il mio secondo nome.
Edward, ma in che casino ti stai cacciando?

BELLA'S POV

Anthony? Bè, era il suo secondo nome. Sapeva giocare bene, Cullen. Ma poi... a cosa diamine stavamo giocando? Quel deficiente aveva iniziato tutto da solo, ed io volevo continuare. Diamine, se volevo continuare! Fremevo, ogni volta che mi arrivava una mail.

Ci conosciamo?

Risi, mentre inviavo quella mail. Ci conosciamo? Ovvio, di meglio non potevo scrivere!

Pensaci su, qualcosa ti verrà in mente!

Dopo la mail che mi aveva spedito, il sorriso morì sul nascere. Oh, ora il viziato-Edward-Anthony-Cullen si era stancato, e mi aveva mollata così, su due piedi!
Gran stronzo!

No, non mi viene in mente niente!

Impossibile, dovevamo litigare anche 'virtualmente'! C'era da aspettarselo, con un'idiota come quello!

Non ci conosciamo.

Prima doveva pensare a come giocare, e poi rispondeva. Ottimo, voleva giocare? Aveva trovato pane per i suoi denti!

Vivi a Forks?

Aveva detto che non ci conoscevamo? Bene, avrei iniziato tutto da capo. Io avevo avuto modo di conoscere solo lo stronzo Cullen, forse avrei avuto il piacere di imbattermi in quello dolce e gentile, che descriveva Alice.

Chi non vive a Forks?

Il nuovo Cullen era simpatico. Forse.
Continuammo così per quasi tutta la notte, finché – con mio sommo dispiacere -, decidi di concludere quella conversazione. Charlie mi avrebbe uccisa, dovevo dormire. Edward, oh,
Anthony era una persona simpatica e gentile. Le ore insieme a lui erano volate, e mi dispiacque veramente lasciare quella conversazione.
Buonanotte Bella, sogni d'oro
. Scrisse, quando lo lasciai.
Ed erano stati veramente, sogni d'oro. Popolati dal suo splendido viso.

QUESTO CAPITOLO NON DOVEVA ESSERCI, MA L'HO SCRITTO PER FARVI CAPIRE A COSA FUNZIONA LA MAIL. DICIAMO CHE EDWARD SI è RESO CONTO DEI SENTIMENTI CHE STA PROVANDO, QUINDI VUOL FAR CONOSCERE IL VERO EDWARD A BELLA, USANDO IL SUO SECONDO NOME. MAH, LA NOSTRA CARA BELLINA NON è STUPIDA, MA AMA GIOCARE ù.ù SONO DI POCHE PAROLE -.- AH, HO ELIMINATO RUSSIAN ROULETTE, INFORMAZIONI NEL MIO BLOG, LINK NEL PROFILO. RINGRAZIO LE PERSONE CHE HANNO MESSO LA MIA STORIA TRA LE PREFERITE (61), TRA LE SEGUITE (91) E TRA GLI AUTORI PREFERITI (71).

RECENSIONI:

__cory__: Grazie mille! Devo ancora preparare il PDF di Una Ragione Per Vivere, penso che con la pubblicazione del prossimo capitolo lo posterò!

Shinalia: Quando ho letto la tua recensione ho avuto un colpo al cuore. L'autrice di University Life, Tradimenti e Bugie... cioè, le ho lette tutte XD Sono onorata! Comunque, in questo capitolo ho spiegato un pò di cose :)

Rebussiii: Si, diciamo che si finge qualcun'altro! Grazie mille per i complimenti!

ada90thebest: Ci sarà il PDF, quando avrò due minuti XD Scusa la sbadataggine, ma chi sei su Twitter? -.-

arual93: Il PDF nel prossimo capitolo! Grazie per i complimenti!

_Miss_: Grazieee XD

96opal: Amo Clarissa :)

piccolinainnamorata: Grazie! Diciamo che si finge la vera parte di Eddy.

mo duinne: Grazie mille!

twilighttina: Allora, la festa sarà nel prossimo, e si, metterò i vestiti (già sono pronti XD)

karol95: Grazie!

eliza1755: Ah, non posso dirti niente XD La festa nel prossimo capitolo. 

NOVITà: NUOVA STORIA IN CANTIERE, CHE STO ADORANDO XD (SEMPRE SU TWILIGHT, OVVIAMENTE!)

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Capitolo 6
*** Sesto Capitolo. ***


NVU

Sesto Capitolo

BELLA'S POV

Forza Bella!” La mia immagine era riflessa allo specchio, e no, proprio non andava bene!
Alice, non sono io la festeggiata e non indosserò mai questo vestito!” Verde, di raso ricadeva lento sul mio corpo. Okay, non mi stava male, ma era eccessivo! Troppo eccessivo!
Muoviti! Ancora devo cambiarmi! Rosalie viene a prenderci alle diciannove e trenta, manca solo mezz'ora! Quindi, se entro tre secondi non esci... Oh, i tuoi poveri libri finiranno nel giardino, tutto infangato a causa della pioggia”. Inutile dire che la sadica-Alice mi aveva convinta con poco, così uscii dal bagno velocemente.
Quando fui davanti a lei, spalancò la bocca. Tirò un sospiro, e un ghigno comparve sulle sue labbra. “Sei bellissima”, sussurrò incantata. Ottimo, ora mi prendeva anche in giro!

Non scherzare, odio questo vestito, e i miei capelli che non stanno un attimo fermi!” Alice gli aveva raccolti, lasciando ricadere qualche boccolo sul mio viso. Lì stavo odiando, per non parlare delle scarpe. Quel tacco dodici era una trappola mortale.
Non fare la stupida! Sei fantastica, però ora devo prepararmi”, entrò nel bagno, e con uno sbuffo misi qualche cianfrusaglia nella borsetta, oltre al cellulare. “Ah, Bella! Ti è arrivata una mail” Inutile dire che i miei occhi si illuminarono all'istante. Lasciai la borsetta semi-vuota, ed iniziai a smanettare con il PC.

No, stasera non ci sarò. Ci sentiamo, Bella.

Aveva confermato quello che mi aveva detto di persona qualche giorno prima, sarebbe andato chissà dove insieme alla sua Tanya.

Ci sentiamo, Anthony.

Chi è?” Chiusi di scatto il computer, mentre Alice si avvicinava di soppiatto. Non potevo dirle che scambiavo mail con Cullen, ne avrebbe combinata una della sue.
Mia madre”. Arcuò le sopracciglia. Doveva crederci per forza, sennò l'avrei uccisa veramente questa volta.
Tua madre... Okay, dai scendiamo che Rose ci sta aspettando”, sospirai sollevata, prendendo la borsetta verde e dirigendomi al piano inferiore. La serata più brutta della mia vita stava per avere inizio.
Bells, sei uno schianto!” Sbuffai, sedendomi vicino a Rose. “Mi ha costretta a indossare questo coso!” Con una mano stavo per indicare Alice seduta dietro, ma l'abito di Rosalie mi lasciò senza parole.
Wow”, scandii per bene le tre parole. Il suo vestito era cortissimo, e la mia mente andò subito ad Emmett. Sarebbe morto d'infarto. Era corto, rosso e ricadeva perfettamente su suo corpo fantastico, i suoi capelli erano lisci come degli spaghetti.
Si, è un regalo di mia madre!” Con un rombo silenzioso mise in moto la macchina rossa fuoco. “Ma anche tu non scherzi”, risi. A questo punto era meglio ridere che piangere.
Oh, la nostra Bellina farà strage di cuori stasera!”
Folletto, taci!” Anche se non la vedevamo, era assillante!
Bella, sembra di parlare con Edward” oh, ora ci mancava solo Rosalie!
Mi sembra di parlare con Edward
, quell'Edward che invece di venire alla festa più cool della serata andava a divertirsi con Tanya. Edward che con me era uno stronzo. Anthony che con me era la persona più gentile che avessi mai conosciuto!
Alice rise: “Ci credo che parla sempre di più con Edward! Con le ricerche a casa nostra e le varie mail che si spediscono”. Trasalii. Quel dannato folletto sapeva tutto, dovevo immaginarlo!

Alice, ti prego!” Supplicai, congiungendo le mani a mo di preghiera.
Bella, è mio fratello ma non ti tradirei mai!”. La ringraziai mentalmente. Anche se qualche volta era una palla al piede sapeva essere una buona amica.
E cos'è questa storia delle mail?” Ci eravamo dimenticate di Rose.
Nulla”, sussurrai, guardando fuori dal finestrino. Ecco, ora sarebbe diventata una notizia di Stato!
Nulla, solo che la nostra cara Bella si diverte, mandandosi mail con Ed!”. Rosalie sgranò gli occhi, e quasi non andammo a sbattere.
Eh?” Era sotto shock. Beh, chi poteva non comprenderla?
Lui crede che io non sappia chi sia”. Rose rise, accostando la macchina.
E' fantastico! Solo tu potevi cacciarti in un genere di guaio!” Era sarcastica, la ragazza! Scesi dalla macchina, e rimasi abbagliata. Non credevo che la Stanley arrivasse a tanto! Il locale era strapieno di luci, sembravano quelle natalizie. Al parcheggio c'erano poche macchine, altre che stavano arrivando e Jessica accoglieva tutti, con un finto sorriso tirato. La odiavo, e mi ero anche messa in ghingheri per la sua festa!
Forza, un bel sorriso e vedrai che la serata passerà velocemente”. Rosalie mi prese sotto braccio, così ci avviammo verso il locale.
I ragazzi?” Domandai, guardandomi intorno. Erano sempre stati i primi ad arrivare.
Emmett ha chiamato dicendo che hanno avuto un contrattempo. Verranno dieci minuti più tardi”. Oh, chissà cos'era successo. Niente di importante, sperai.
Jessica”, il mio sembrava tutto tranne che un saluto. La Stanley indossava un cortissimo vestitino viola, che neanche arrivava a metà coscia, senza spalline. Era ridicola. Prima di salutarmi mi squadrò da testa a piedi, e poi rimase abbagliata, guardando Rosalie. Ovvio, anch'io avevo avuto quella reazione. Accennò un sorriso.
La festa è dentro”, disse, indicando il locale chiuso. Io e Rose annuimmo, mentre a passo spedito ci dirigevamo il più possibile lontano da quell'oca.
E' orrenda”, sussurrò Rosalie nel mio orecchio. Io risi.
Infondo la festa non era male. Molti tavoli erano disposti a cerchio, e al centro c'erano ragazzi che stavano ballando. Sicuramente io non avrei ballato, ero negata per qualsiasi sport, la danza compresa.

Quello è il nostro tavolo”, con un dito indicai un tavolo di sei posti, con sopra scritto Swan, Hale e Cullen. Neanche a un matrimonio i segnaposti!
Un mugolio infastidito uscì dalle mie labbra, sicura che avrei passato l'intera serata seduta su una sedia di plastica.

EDWARD'S POV

Era fantastico.
Bella non aveva la mia mail, e da un po' di giorni stavamo giocando stupidamente. Adoravo giocare, soprattutto con lei. Gli avevo fatto conoscere la mia parte dolce, quella del
vero Edward. Inutile dire che con lei la calma si perdeva facilmente, ed eravamo arrivati a punzecchiarci anche 'virtualmente'. Quando le parlavo di Tanya, e quando le dissi che non sarei andato alla festa. Cosa assolutamente falsa.
Tanya mi aveva chiamato venti minuti prima che uscissi di casa, dicendomi che doveva badare a suo fratello. Con i genitori divorziati, una madre che non c'era mai e la situazione economica quasi in crisi non potevano permettersi una baby sitter, peccato che erano cose che conoscevo solo io. Nemmeno le Cheerleader sapevano nulla. Così ne avevo approfittato, chiedendo ad Emmett se mi poteva aspettare. Ringraziai mentalmente quella pazza di mia sorella, che aveva lasciato uno smoking nero sul mio letto, con una cravatta verde.
Verde... Non ci stava male, ma nera non le andava bene? Cercai il più possibile di non lamentarmi, e indossai la cravatta.

Scusa”, dissi, scendendo al piano inferiore. Emmett era in piedi dinnanzi alla porta, mentre batteva insistentemente un piede sul pavimento. Brutto segno. “Tanya mi ha avvertito solo ora!” Mi giustificai. Sbuffò arrabbiato, e senza dire una parola prese le chiavi della mia Volvo. “Perché la mia macchina?” Domandai, mentre aprivo lo sportello.
Perché per una buona volta non ti fai gli affari tuoi? Mi hai fatto fare venti minuti di ritardo, e la mia Rose non può aspettare!” Risi, mettendo in moto. Come se si dovevano vedere da una vita!
Quanto la fai tragica”, sussurrai prendendo l'imbocco per Port Angeles.
Si. E tu sei tragico con...” si fermò per fissarmi. “Ed, sei orrendo con quella cravatta verde!” Io lo sapevo! Sapevo che avrebbe iniziato a prendermi in giro per la stupidissima cravatta che mi aveva lasciato Alice!
E' colpa di tua sorella”.
Che è anche la tua”. Un verso strozzato uscì dalla mie labbra. Io ed Emmett stavamo così bene insieme, e poi era nata quella nanetta di nostra sorella. Fortuna che ora c'era Jazz a sopportarla.
Lo sapevo! Sapevo che erano già arrivate”, disse Emmett arrabbiato. Infatti la Ferrari rossa faceva bella mostra di sé nel parcheggio del locale. Sicuramente avevano costretto Alice a lasciare la Porche-canarino a casa.
Sbuffai, prima di rispondere a quell'orso di mio fratello “Cosa saranno mai dieci minuti di ritardo!”
Se una persona aveva il potere di uccidere con una sola occhiata, sarei già morto da un pezzo.

Dieci minuti? Sono le venti, e dovevamo stare qui alle sette e trenta precise! Oh, Edward”. Non replicai, sennò quella cantilena sarebbe durata per tutta la serata, e mi diressi verso l'entrata. Dove mi aspettava una serata all'insegna del divertimento.
Ciao!” Squittì Jessica Stanley, alla porta del locale. Sicuramente era lì per dare il benvenuto a tutti. Il mini-vestito che indossava era un po' orrendo. Viola, senza spalline con un tacco altissimo. Feci un cenno della mano, mentre mio fratello la salutava con un caloroso sorriso. Poteva permetterselo, era fidanzato e nessuno andava contro Rose. Riusciva ad essere cattiva, quando ci si metteva.
Oh, eccole là!” Con un dito Emmett indicò un tavolo appartato, all'angolo della sala. E lì, capii perché indossavo quell'orrenda cravatta verde, che faceva pandan con lo splendido vestito che indossava Isabella. Feci un lungo respiro, per riacquistare lucidità, mi aveva abbagliato. Era seduta in un angolo sperduto, insieme a Rosalie. Ovviamente Alice era in pista con il suo amato.
Ragazze!” Rose scattò all'indietro, dando una pacca sulla spalla di Emmett.
Ce l'hai fatta!” Disse indignata. Okay, il fratello-orso aveva ragione, Rosalie se l'era presa.
Scusa è colpa mia!” Alzai le mani a mo di difesa, mentre Bella si girò, e quasi si strozzò con il bicchiere d'acqua che aveva in mano. Sgranò gli occhi, e accennò un sorriso. Se solo avesse saputo che io ero Anthony, che avrei mai voluto tutte quelle piccole liti in quegli anni e la gelosia che mi attanagliava il petto ogni qualvolta parlava con Newton e tutti gli altri ragazzi della squadra.
Non rimasi sbalordito dalla domanda che mi fece Rosalie “Ma tu non dovevi essere con Tanya?” L'aveva fatto per Bella, ne ero sicuro.

Complicazioni”. Mi sedetti vicino a Bella, mentre lei sbuffò acida.
Tre posti liberi, Cullen. Proprio vicino a me?” Un ghigno comparve sulle mie labbra. I nostri punzecchiamenti mi infastidivano, ma gli adoravo.
Certo! Sarò la tua ombra per tutta la serata!” Forse aveva colto solo il tono sarcastico della mia frase, ma io non stavo scherzando. Per niente.
Beh, noi andiamo a ballare” Rose fece un cenno della testa a Bella, e si diresse insieme ad Emmett verso la pista.
Non balli Swan?” Stava per rispondere, quando si fermò di colpo.
La tua cravatta”, sussurrò, mentre una strana smorfia dipingeva il suo volto.
Alice”, dicemmo all'unisono. Io scoppiai a ridere, e le labbra di Bella si distesero in un tenero sorrisino.
Allora, vuoi rispondere alla mia domanda?”
No”. Oh, quanto diamine era complicata.
Risi, giocando con un lembo del tovagliolo “No non balli, o no non vuoi rispondere alla mia domanda?”

No, non ballo”. Strano, tutte le ragazze che conoscevo adoravano ballare. Ma naturalmente la Swan era l'eccezione alla regola.
Rimanemmo in silenzio per un po', finché un ragazzo nerboruto si avvicinò a passo spedito al nostro tavolo.

Bells” urlò, catturando l'attenzione di Bella. Nah, non mi piaceva per niente. Troppa confidenza, e odiavo quel sorriso che aveva stampato sulle labbra. Prima ancora di girarsi Bella sorrise al suono di quella voce.
Jake!” Si alzò di slancio, abbracciando con affetto quel... Jake. Conoscevo Bella da una vita, e non l'avevo mai visto. Una fiamma improvvisa? Impossibile, Alice ne avrebbe parlato fino allo sfinimento. “Che ci fai qui?” Mentre parlava con quel ragazzo, contemplai il suo corpo. Dato che era seduta, non avevo avuto la fortuna di vederla bene e... dovetti ringraziare mia sorella. Lungo e di raso il vestito ricadeva lento sul suo corpo snello e quel sedere che lasciava ben poco all'immaginazione “Ehm... Edward?” Bella sventolò una mano davanti ai miei occhi. Dio, chissà da quanto mi stava chiamando. Le prestai attenzione “vado a ballare con Jake. Ti dispiace?” In quel momento la lucidità tornò prepotentemente.
No affatto”, dissi duro, guardandola allontanarsi con quel ragazzo senza identità.

BELLA'S POV

Vederlo in sala era stata una vera sorpresa. Ero pronta a tutto, tranne a Edward. E poi era così affascinante! Tralasciando quell'orrenda cravatta verde che faceva pandan con il mio vestito. Stupida Alice!
Allora, che fai qui a Forks?” Ero rimasta stupita anche nel vedere Jake, il mio amico d'infanzia alla festa della Stanley. Sfortunatamente mi aveva trascinata in pista, e con mio sommo rammarico avevo lasciato Edward da solo. Avevo conosciuto Jake a Phoneix, ogni estate veniva in villeggiatura con sua madre ed avevo avuto il piacere di incontrarlo varie volte. Poi eravamo diventati inevitabilmente amici, era così simpatico e rallegrava le mie giornate tristi. Quando venni a Forks per passare un Natale da Charlie, Jacob era proprio lì, con suo padre Billy. La sorpresa fu così forte che chiesi a mia madre se potevo tornare da Charlie. Infondo con Renèe le cose non andavano così bene, e a Forks avevo un'ancora di salvezza: Jacob. Purtroppo qualche mese dopo se ne andò, raggiungendo la madre a Phoneix. Inutile dire che caddi in depressione. A Forks avevo qualcuno su cui contare, e quel qualcuno se ne era andato, lasciandomi così, da sola. Qualche mese dopo incontrai Alice, e il legame che si instaurò con lei e tutta la combriccola fu veramente speciale. Non potevo più fare a meno di loro. Jacob torna a Forks qualche volta, per far visita a Billy, suo padre.
Sono venuto per restare”, l'abbraccio che conseguì fu pieno d'affetto. Mi era mancato, davvero.
E' meraviglioso! Perché non mi hai chiamato? Da quant'è che sei a Forks?”
Hey Bells, vacci piano con le domande! Sono arrivato proprio pochi giorni fa, e volevo farti una sorpresa. Poi non sono più a Forks, ma a La Push. Billy ha preso una piccola villetta, quindi andrò a scuola lì”. Lo sapevo. Sapevo che da quando Billy era rimasto solo aveva comprato una villetta alla riserva di La Push, dove aveva alcuni amici.
Bé, che problema c'è? Ci vedremo lo stesso tutti i giorni” Jacob mi strinse la vita, mentre ballavamo quel lento.
Già, e poi ho tantissime cose da raccontarti!” Pensai a tutte le stragi che avesse potuto combinare a Phoneix, senza la protezione di suo padre.
Trapelavo curiosità da tutti i pori “Una?” Jake sorrise, mi conosceva troppo bene.

Mi sono fidanzato”. Gli diedi un buffetto sulla spalla. La relazione più lunga che Jacob aveva avuto era stata proprio con me, sotto costrizione dei nostri genitori. Lui combinava troppi guai, e Billy era sicuro che io gli avrei messo la testa a posto. Cosa che non successe, affatto. Con quella finta-relazione io lo coprivo dai tutti i casini che combinava, e così si erano triplicati. “Ti giuro, questa volta mi sono innamorato! Lei è così bella e... oh, Bella devo fartela conoscere!” Lasciò la presa alla mia vita, e si diresse a passo spedito in un angolo della sala. Io rimasi lì, al centro come una scema. Jake tornò dopo pochi minuti, con una ragazza a fianco.
Bella, lei è Renesmee. Renesmee, lei è Bella”. La ragazza dal nome strano mi aveva lasciata senza parole. Aveva un fisico asciutto e un sorriso celestiale illuminava il suo volto.
Piacere”, sussurrai, stringendo la sua mano. Gli occhi erano di uno strano colore ambra, e lunghi boccoli ramati ricadevano sulle sue spalle. Deglutii rumorosamente, pensando a Edward. Da brava stronza l'avevo lasciato lì, da solo. “Jake, ora devo proprio andare. Renesmee, è stato un piacere conoscerti”. Mentre me ne andavo sentii un 'anche per me', bella figuraccia che avevo fatto.
Come avevo immaginato al tavolo non c'era nessuno. Era andato da Tanya, me lo sentivo. “E' fuori”. Sorrisi all'informazione di Alice, e con quei tacchi dodici centimetri cercai di uscire da quella trappola.

EDWARD'S POV

Da solo, nel buio del parcheggio mi accesi una sigaretta. “No, non ballo”. Eppure mi aveva lasciato lì a quel tavolo, solo come un cretino. Quante cose che non sapevo di Bella! E si era buttata nelle braccia di quell'orrendo ragazzo che... Oh, Dio. Stavo entrando nel pallone. “Lo sai che non si fuma”, Bella tolse la sigaretta dalle mie mani, e la gettò a terra.
La fulminai con lo sguardo “Tu non dovresti essere dentro, a ballare con...” Jake. Tenni il nome per me.
Rise. “Ti ho supplicato per rimanere al tavolo con te”. Mi girai, per fissarla con un cipiglio curioso. Bella scosse la testa “Oh, Edward. Ma quanto sei stupido? '
Vado a ballare con Jake, ti dispiace?' Bastava solo che tu dicessi di si!”
Lei mi aveva chiesto esplicitamente di restare al tavolo con me, ed io risucchiato dalla gelosia l'avevo lasciata andare. Gran coglione, complimenti!

Beh, allora spero solo che ti sia divertita”.
La risposta sarcastica che arrivò mi alleggerì il cuore “Da morire”.
Stavo per dire qualcosa, quando Bella si abbracciò il busto con le mani. Infondo aveva solo un vestito leggero con delle fine spalline. E stavamo a Forks. Da gentiluomo mi sfilai la giacca, posandola sulle sue spalle. “Oh... grazie”, sussurrò, mentre le sue gote prendevano un colore rosa davvero affascinante. Restammo per qualche minuto in silenzio, finché Bella con un grosso sbuffo si allontanò un po' da me.

Mi hanno lasciata a piedi!” Un tenero broncio prese forma sul suo viso. La guardai stralunato, così mi diede qualche spiegazione “Dovevo tornare a casa con Alice e Rose, ma la Ferrari con c'è!” Aveva pienamente ragione, né la Ferrari di Rose e la moto di Jazz erano nel parcheggio. Inutile dire che qui sotto c'era lo zampino di Alice. Con una mano indicai la mia Volvo “Ti posso accompagnare io”, constatai, aprendo lo sportello del passeggero.
Si guardò intorno “Forse posso chiedere a Jake...” Presi un profondo respiro, cercando di riacquistare la calma.

Bella, insisto”. Quel Jake poteva essere chiunque, e di certo era più al sicuro con me. Biascicò un 'Okay', salendo nella macchina. Impiegai due minuti per fare il giro, e sedermi accanto a lei. L'abitacolo della macchina era un luogo buio, e quasi intimo con la luce della luna che flirtava dai finestrini. Il suo profumo di fragola aveva invaso quasi tutta la macchina. Stavamo uscendo da Port Angeles, quando mi rivolse un'innocente domanda “Posso accendere la radio?” Annuii, mentre Bella si dava da fare con i tasti. E in quel momento trasalii, nel lettore CD c'era il CD di Debussy, quello che mi aveva regalato Alice per le vacanze natalizie. Le musica partì, e Bella rimase per qualche istante ferma, chinata verso la radio. Ero pronto per una sfilza di frecciatine ironiche “Claire De Lune?” Quasi sbandai, aveva riconosciuto la melodia!
Cullen, mi sorprendi”. Non lo lasciai a vedere, ma adoravo sorprenderla.
Già”, sussurrai, perso ancora nei miei pensieri. Chissà quante altre cose avevo in comune con Bella.
Il viaggio durò ben poco. Meno di venti minuti ed ero fuori al vialetto di casa
Swan, con una Bella che si toglieva la giacca. “Puoi tenerla”, la fermai con una mano.
Un solo nome pronunciato dalle sue labbra mi fece deglutire rumorosamente “Charlie”. Il capo Swan mi odiava. Da quando avevo 'preso di petto' Bella, non mi aveva fatto più entrare dentro la sua casa. E Bella aveva ragione, doveva restituirmi la giacca.
Adoravo quando Bella era impacciata “Beh... allora grazie”, disse avvicinandosi a me. Avevo bisogno di un solo bacio, mi sarei accontentato di tutto. Quasi i nostri nasi si sfioravano, alzò il viso di pochi centimetri, stampando un dolce bacio sulla mia fronte. “Buonanotte,
Edward”. Aprì lo sportello, e mi lasciò così, drogato dal suo profumo.
Ed ero tremendamente
felice.

MOLTE COSE, IN QUESTO CAPITOLO. SAPPIAMO CHE JAKE C'è, E CHE RUOLO HA. IO NON HO MAI VISTO DI BUON OCCHIO LA COPPIA BELLA-JACOB, QUINDI HO FATTO ENTRARE SUBITO IN GIOCO RENESMEE XD POOOI, NOTIZIONA: NEL BLOG IL PDF DI UNA RAGIONE PER VIVERE! LINK NEL PROFILO. RINGRAZIO karol95 PER L'INFORMAZIONE DELLA MAIL, GRAZIE! POI, LE PERSONE CHE HANNO MESSO LA MIA STORIA TRA LE PREFERITE (76), FRA LE STORIE SEGUITE (112) E FRA GLI AUTORI PREFERITI (75). 

VESTITI:

BELLA

ROSALIE

ALICE QUELLO AL CENTRO!

RECENSIONI:

_Miss_: Si, ci sarà da ridere, piangere e tante molte altre cose XD

karol95: Grazie, e grazie anche per l'informazione delle mai!

eliza1755: Alla festa è stato più Anthony, ma poi è arrivato Jake XD Grazie mille, un bacio :*

arual93: XD Dai, si inizia a capire qualcosa! Comunque, Una Ragione Per Vivere è nel Blog! 

twilighttina: Ti giuro che quando avrò due minuti passo a vedere le storie XD Comunque, spero che i vestiti ti siano piaciuti! Purtroppo non ho trovato quegli dei ragazzi, ma non sarà difficile immaginarli!

rodney: Allora, come spiegato nel Blog ho dovuto cancellare Russian Roulette per vari motivi, quindi ora la finisco per conto mio e poi - credo sicuramente - la ripubblicherò con calma.

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Capitolo 7
*** Settimo Capitolo. ***


Settimo Capitolo

BELLA'S POV

Un'altro, noiosissimo e grigio sabato a Forks. Ovviamente io non ero come tutti gli altri ragazzi normali e amavo di gran lunga tutti gli altri giorni settimanali, tranne il sabato e la domenica. Che divertimento c'era? Questo week-end ero rimasta rintanata in casa, perché i Cullen erano andati in campeggio tutti insieme.
Abitualmente, aprii la posta elettronica. Era diventata davvero
un'abitudine.
Due mail. Lessi tranquillamente la prima.

Edward Cullen (Anthony, secondo lui).
Com'è andata la festa?

Ci avrei giurato! Sapevo che mi avrebbe chiesto come ero stata, insieme a lui. E chi ero io per mentirgli?

Meravigliosamente.

Risposi, sapendo che avrebbe letto quella mail martedì prossimo. Infatti, senza fremere per la risposta di Edward, passai alla seconda mail. Renèe aveva scritto che a Phoenix andava tutto bene, e mi chiedeva se volevo andarla a trovare. Rimuginai un po' su quella domanda. Era sabato, e sarei rimasta tutto il week-end a casa, perché non andare nell'assolata Phoneix, a prendere un po' di sole? Scesi di corsa al piano inferiore, e quasi non caddi sugli ultimi due scalini.
Papà!” Urlai, svegliandolo. Aveva fatto il turno di notte, e come suo solito si era addormentato sul divano.
Sbadigliò, prima di rispondermi “Bells, è successo qualcosa?” Annuii, felice. Sì, felice. Perché tornavo da mia madre dopo tanti anni.

Vado da mamma!” Come se gli avessi tirato un secchio d'acqua gelida in pieno volto si alzò di soprassalto. “Perché? Cioè Bells, lo so che non sono un padre presente, ma posso cambiare...” risi, mentre stava iniziando una polemica da solo.
Papà, calmati. Phil sta giocando a Jacksonville, e la mamma è a casa da sola. Mi ha chiesto se posso andarla a trovare per il week-end. Martedì sarò qui a Forks”. Mi sembrò di vedere Charlie sospirare sollevato.
Davvero?” Domandò, cauto. Annuii, sempre con il sorriso sulle labbra. “Va bene. Hai già i biglietti, giusto?”
Sì papà, ho tutto. Anche la borsa pronta! Prendo l'aereo alle sedici e vado con il Pick Up”. Charlie sorrise, forse sollevato per aver capito che non me ne sarei andata. Non potevo andarmene da Forks, c'era la mia vita.
Va bene”, si avvicinò, abbracciandomi goffamente.
Sorrisi, salendo al piano superiore, per prendere il borsone e chiudere il PC. Phoenix, sto arrivando!

Il viaggio non era stato così lungo, e alle venti ero a Phoenix. Purtroppo il buio era già calato, e dovevo aspettare il giorno dopo per prendere un po' di sole. Chiamai un taxi, che mi scortò fino alla casa di mia madre. Phoenix no era cambiata per niente, il solito traffico serale e le luci accese per tutta la città. Una volta arrivata presi il borsone, pagai il taxi e suonai. Come una cretina mi ero dimenticata di avvertire la mamma, che era rimasta davvero stupita, vedendomi comparire davanti alla porta “Oh, Bella!” Di slancio l'abbracciai. Okay, certe volte esagerava con le mail e le continue chiamate, ma era pur sempre mia madre. “Come sono felice di rivederti!” I suoi occhi erano lucidi, e per poco non scoppiai a piangere anche io.
Mamma... scusa se non ti ho chiamata, ma ho organizzato tutto all'ultimo minuto”, mi scusai, imbarazzata. Con le mani prese il mio viso a coppa “Non ti preoccupare. Tu non hai bisogno di avvertire. Bé, cosa facciamo qui fuori? Vieni, entra”. Entrai in casa, e quasi mi ero dimenticata di come era. L'enorme salone illuminato, e la scala che portava al piano superiore e alla mia camera. Renèe aveva cambiato l'arredamento, ed ora era anche più bella di prima “Wow. Mamma, è bellissima!” Lei sorrise soddisfatta. Non aveva buon occhio per questo genere di cose, ma aveva fatto un buon lavoro. “Dai vieni, ti preparo qualcosa da mangiare!” Disse, tirandomi per un braccio. Ed ero di nuovo a casa, felice.

EDWARD'S POV

Mamma! Ti prego!” Non volevo andare in campeggio, e sembravo un vero e proprio bambino petulante. Erano anni che andavamo tutti insieme in campeggio, e questa volta avrei davvero preferito restare a casa.
Edward, non se ne parla. Si tratta di tutta la famiglia, e tu fai parte della famiglia. Quindi, taci e finisci di preparare quella borsa!” Salii le scale barbottando qualcosa di insignificante, e mettendo dei vestiti dentro il borsone. In campeggio, un intero wee-end in mezzo quegli insignificanti insetti “Ehi Ed, che succede?” Appunto, stavo proprio parlando di insignificanti insetti.
Alice, cosa diamine vuoi?” Entrò nella mia camera, chiudendo la porta alle sue spalle.
Oh, scusa se mi preoccupo per te! Comunque, aggiornami!” Arcuai le sopracciglia. Di cosa diamine stava parlando? “Edward, sei un'imbecille! Come va con Bella?” Enfatizzò le parole, una per una. Come se fossi un deficiente. E io quasi mi strozzai con la mia stessa saliva.
La Swan?” Alice scosse la testa, spazientita.
Edward, non devi fingere con me. So a che gioco stai giocando, quindi, parla”. Ottimo, davvero. Mia sorella sapeva tutto.
Cercai di tenermi sul vago “Mmh, normalissime mail”. Confessai, chiudendo la valigia.

Ho capito, non devo ficcare il naso nei tuoi affari”, annuii convinto, scortandola fino alla porta. “Ah, papà mi ha dato queste caramelle, provale! Sono squisite”. Per accontentarla presi una caramellina verde dalla scatola, e la ingoia davanti a lei, che con un sorriso sadico si allontanò.

Edward, amore! Se vuoi non partiamo!” L'espressione dolorante sul volto di Esme era il peggior dei mali. Mah, che dicevo. Il peggiore ce l'avevo proprio io, dopo aver mangiato la caramellina data da papà. Che – ovviamente – non era stata così. Spostai il mio viso dal water, sciacquandomi la bocca nel lavandino. Presi un gran respiro, prima di rispondere alla mamma “Non ti preoccupare. Andate, io me la cavo”. Esme annuì, posando un dolce bacio sulla mia fronte.
Edward, verso le quattro prendi questi antidolorifici. Dopo cena questa pastiglia” Si raccomandò Carlisle “Cerca di non mangiare niente. E... ci vediamo martedì”. Mio padre mi diede una pacca sulla spalla, ed uscì anche lui dal bagno. Oh, ora era il turno di Alice. Si avvicinò, posandomi un bacio sulla guancia “L'ho fatto per te. Chiama Bella, vedrai che quando sentirà la tua voce dolorante accorrerà immediatamente qui”. Finì, lasciandomi solo. Tutto questo per far venire Bella a prendersi cura di me? Okay, le avevo sentite davvero tutte da Alice. Quando se ne furono tutti andati mi buttai sul letto, con il cellulare in mano. No, non sarei mai riuscito ad accendere il PC.
La chiamo? No, troppo stupido.
Non la chiamo? Ottima idea.
Per Dio, non sapevo che diamine fare! Infine, digitai il suo numero di cellulare.
Rispondi.
Rispondi.
Rispondi.
Siamo spiacenti, ma il cliente da lei desiderato non è al momento raggiungibile. Fantastico! Per Bella il cellulare era una vera e propria cianfrusaglia!
Chiamarla a casa? Mah, potevo provare. E se mi avrebbe risposto Charlie? Improbabile. Digitai un nuovo numero.
Bella.
Bella.
Bella.
Bella.
Charlie.
“Pronto?” Ora che cosa avrei dovuto fare?
Ehm... Capo Swan, sono Edward Cullen. P-posso parlare con I-isabella?” Da quant'è e balbettavo? Dio, stavo cadendo proprio in basso.
Edward Cullen. Mi dispiace, ma Bella ora non è in casa”. Scattai a sedere sul letto. Non era a casa? E dov'era? Non era mai uscita senza Alice! Con qualche ragazzo? Oh, stavo impazzendo.
...Ecco, quando torna può dirle di richiamarmi?” Si, le avrei fatto una vera e propria ramanzina. Ed ero anche malato.
Edward, Bella è a Phoenix, è andata a trovare sua madre”. Mi sentii mancare.
Per l'intero week-end?”
Già!” Da maleducato, senza salutare attaccai in faccia al Capo Swan.
Io ero su un letto, malaticcio e lei era chissà
dove e con chi a Phoenix.
Ah bé, avrei ucciso Alice!

LO AMMETTO, HO USATO ALICE. NON INCOLPATELA, LEI L'HA FATTO PER SUO FRATELLO E PERCHé NON SAPEVA NULLA DELLA 'VACANZA' DI BELLA. E L'HO FATTO ANCHE PER I DUE PROTAGONISTI, UN CAPITOLO PER PENSARE, E POI NE SUCCEDERANNO DI TUTTI I COLORI. Bè, CHE DIRE? CHE ANCORA DEVO RIPRENDERMI, DOPO IL TRAILER DI ECLIPSE *-* E POI VOLEVO CHIEDERVI SCUSA, PER IL RITARDO ç_ç HO TREMILA IMPEGNI, E UNA FIC DA SCRIVERE PER UN CONTEST! AH, PUBBLICATA UNA NUOVA FANFICTION (DATO CHE I MIEI IMPEGNI SONO POCHI E NON HO PROPRIO NIENTE DA FARE -.-) 
Non mi lasciare

RINGRAZIO LE PERSONE CHE HANNO MESSO LA MIA STORIA TRA LE PREFERITE (79), TRA LE SEGUITE (139), TRA QUELLE DA RICORDARE (13), E TRA GLI AUTORI PREFERITI (79). GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!

RECENSIONI:

96opal: Grazie mille! Si sono avvicinati, ed ora allontanati XD Vedrai che le cose si sistemeranno!

bellina97: *-* Non ti preoccupare per il poema, la tua recensione mi ha fatto più che piacere! Sono contenta che pensi tutte queste cose *ME ONORATA*. Però di persone ce ne sono molte in giro, quindi rispetto il parere di tutti ù.ù Grazie ancora per i complimenti!

__cory__: Si, BlogSpot mi da moltissimi problemi -.- Comunque, va bene anche se mi hai avvertita qui! Grazie per i complimenti!

_Miss_: Grazie! 

arual93: Si, diciamo che gli sto facendo fare un po' la figuraccia -.- Però Bella si sta divertendo molto XD

ese96: Grazie mille!

TWLABIMBA94: Grazie mille! Ma con il vostro appoggio non smetterò mai di scrivere, e non mi butto giù per niente al mondo! Grazie ancora!

Nessie_06: Grazie mille. Comunque, sotto lascio tutti i dati, così potrai aggiungermi su MSN!

mo duinne: No, niente passi avanti XD Ah, scusa il ritardo -.- 

eliza1755: No, nemmeno io sono fan della coppia Bella/Jake -.- Loro stanno facendo passi avanti, ma ne faranno ancora di più quando saranno lontani (basta, non voglio lasciarvi spoiler!)

karol95: Grazie!

bella cullen89: Grazie mille, e si, scrivo molto bene il POV di Edward! 

PUBBLICITà (LEGGETE, PER CHI VUOLE CONTATTARMI!)

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Capitolo 8
*** Ottavo Capitolo. ***


Ottavo Capitolo

BELLA'S POV

Quella mattina mi svegliai di soprassalto, a causa dell'insistente caldo. Il cambio di temperatura era stato fastidioso, ed avevo faticato anche a dormire.
Bells, è pronta la colazione!” Sorrisi, nel sentire la voce di mia madre. Quanto mi era mancata? Troppo. M'infilai il costume bianco – che con la mia carnagione color latte mi stava malissimo – un paio di pantaloncini corti e una canotta celeste, precipitandomi al piano inferiore.
Mamma!” Le stampai un dolce bacio sulla guancia. “Buongiorno!” Finii, addentando un toast appena sfornato.
Tesoro, sei di buon'umore”. Anche lei si sedette davanti a me, ed iniziò a fare colazione. Masticai lentamente.
Già! Non vedo l'ora di prendere un po' di sole!” Dire che ero euforica era troppo poco.
Io devo andare a fare un po' di compere. Ti dispiace se ti lascio sola?” Nessun problema. Anzi, Renèe mi avrebbe assillata ancora di più con la sua presenza.
Mamma, non ti preoccupare. Sarò a casa per l'ora di cena”. Presi la borsa che mi ero preparata la sera prima, e mi precipitai letteralmente fuori casa. Il profumo del mare, le persone che passeggiavano tutto mi mancava di Phoenix. Con calma mi diressi verso la spiaggia, che non era molto affollata. Qualche coppia qua e là, dei bambini che stavano giocando con la sabbia e un gruppo di ragazzi che giocava a volley ball. Tutto tremendamente familiare e nostalgico. Qualche volta l'idea di tornare a Phoenix si era fatta prepotente nella mia mente, tanto che avevo le valigie già pronte. E se fossi rimasta? Insieme alla mamma, che a casa era sola. Ma anche Charlie era solo, e povero papà, lui non poteva cavarsela da solo. Aveva bisogno di tutto il mio appoggio. Presi il telo da mare che avevo nella borsa viola, e lo distesi per terra. Niente protezioni, dovevo diventare bordeaux. Mi distesi a pancia in giù, prendendo la settimana enigmistica che avevo scovato nella mia vecchi camera, e iniziando a fare i vari crucipuzzle. Ma dire che la fortuna era dalla mia parte era un vero e proprio eufemismo, non ero nemmeno arrivata, che una pallonata mi arrivò in pieno viso. Cioè, più attenti non potevano stare?
Scusa! Scusa!” Un ragazzo della mia età si avvicinò affannato, continuandosi a scusare. Mah, lo potevo anche perdonare. Mi era successo di peggio. Presi il pallone, e glielo porsi “Non ti preoccupare”. Un sorriso stupido e idiota, il mio.
Si passò una mano fra i capelli, gesto che avevo visto fare solo a Edward.

Mi dispiace, è stata colpa mia”. Con un gesto della mano gli feci capire che non doveva preoccuparsi. “Senti... Ecco, stiamo cercando qualcuno che giochi con noi. Ti va di venire?” Isabella Marie Swan, che gioca a pallavolo. No, non si poteva fare. E ora cosa mi sarei inventata? “Sono arrivata ora e …”, finii lui per me.
Allora non ti preoccupare. Ci vediamo” Si allontanò, allungando una mano per salutarmi. Forse quello sarebbe stato il momento buono per farmi degli amici, e per passare un week end sereno, e senza pensieri. Okay, volevo divertirmi, ma non fare figuracce. E sicuramente ne avrei fatta una. Presi il crucipuzzle, e lo continuai finché... non caddi in un sonno profondo.

Odiavo i cellulari. A cosa servivano quegli aggeggi elettronici? Ah, per me potevano anche essere aboliti. Mi stropicciai gli occhi, prima di rispondere. “Chi è?” Inutile dire che ero stata brusca. Ma stavo dormendo così bene.
Bella! Ma dove sei finita? Sono le otto, e ancora non sei casa”. Stavo per borbottare qualcosa, quando pensai a quello che mi aveva detto mia madre. Erano le otto. Le otto di sera. Non ci potevo credere. Ero stata un intero pomeriggio a dormire, al mare e... dire che ero bruciata era poco. Mi faceva male tutto! Sbadigliai, prima di rispondere a Renèe “Mamma, ora arrivo. Aspettami”. Attaccai, senza salutarla. Come avevo potuto addormentarmi? Il sole era anche calato. Mi alzai, prendendo il telo e riponendolo dentro la borsa. Mentre passeggiavo per le strade di Phoenix controllai il cellulare. Tre chiamate perse. Alice. Alice. Alice. Povera, forse aveva chiamato Charlie, ed era venuta a sapere della mia imminente partenza. Molte volte era riuscita a dissuadermi dall'idea di tornare a Phoenix, ed io avevo colto l'occasione appena se ne era andata. Composi il suo numero, ma non bastò nemmeno mezzo squillo.
Dimmi che torni a Forks!” Risi. L'avevo intuito, la sua preoccupazione più grande era stata proprio questa.
Torno a Forks, stai tranquilla. La mamma era sola per tutto il week end, quindi sono venuta a trovarla. Ma martedì sarò ancora fra i tuoi piedi!” Sentii un sospiro di sollievo dall'altra parte del telefono, anzi, due. Come avevo intuito. “Alice, con chi sei?” La risposta mi fece raggelare il sangue nelle vene. “Edward”. Mentre parlavo con lei, aprii la porta di casa, e feci segno a Renèe che ero al telefono. Alice mi raccontò della gita rimandata, perché Edward stava male. E io non potevo scegliere giorno migliore per partire, giusto? Loro erano a casa, ed io a Phoenix. Quando finì, presi un bel respiro. A volte era una locomotiva nelle chiacchiere.
Va bene. Ah, Alice, mi faresti un favore? Charlie non può venire all'aeroporto di Phoenix martedì, puoi passare tu?” Sicuramente non avrebbe avuto niente da fare, infatti “Nessun problema. Ci vediamo Bells!” Attaccai, e mi diressi in cucina dove la mamma mi aspettava con due cartoni di pizza in tavola.
Ce l'hai fatta! Chi era?” Si mise seduta, iniziando a mangiare. La imitai.
Alice. Ti saluta”. Bugia, tremenda bugia. Alice non mi aveva detto proprio niente, neanche di salutare mia madre.
Oh! Adoro quella ragazza, e suo fratello! Com'è che si chiama? Si, Edward!” A momenti non mi strozzai con la mia stessa saliva. “Proprio carino”, inutile dire che mia madre si ricordava di Edward solo perché era un bel ragazzo.
Già” masticai lentamente la pizza che avevo in bocca. Povero Edward, a casa che stava male.
Ti piace”. Immediatamente diventai rossa come un pomodoro “No!” Mi affrettai a dire.
Dai, sono tua madre! A me queste cose puoi dirle”. Era così palese che mi piacesse Edward? E poi così, da un momento all'altro.
Mmh... un pochino”. Dire che ero rossa era un eufemismo.
Ti sei innamorata”. Renèe si alzò, buttando i due cartoni della pizza dell'immondizia. Non mi ero innamorata! Per lo più di Edward Cullen!
Mamma!” La ammonii, prendendo il guinzaglio di Jake. Il cagnolino che mi aveva regalato Jacob quando ancora abitavamo a Phoenix, e che l'avevo chiamato con il suo diminutivo. Ancora mi rinfacciava questa cosa. “Bella, non c'è niente di male! Edward è un bel ragazzo, e a te piace!” Sbuffai, aprendo la porta di casa.
Porto fuori Jake”, urlai, prima di uscire definitivamente.
Anche se erano le nove di sera fuori l'aria era calda, e si stava fin troppo bene. Jake scodinzolava a destra e sinistra, e se ne stava buono per i fatti suoi.

Hey!” Mi voltai, e vidi un ragazzo venirmi incontro. Nel parco non ero sola, ma non c'era nemmeno tanta gente. Se fosse stato un maniaco? Nah, non aveva la faccia da maniaco. Si avvicinava sempre di più “Hey, sono quello che ti ha tirato una pallonata oggi”. Sospirai sollevata, infondo aveva un viso conosciuto.
Ciao”, abbassai lo sguardo, diventando inevitabilmente rossa.
Demetri”, allungò una mano, e io la strinsi. Aveva la pelle calda, ed era bello. Terribilmente bello.
Isabella. Ma puoi chiamarmi Bella”. Annuì, mettendosi affianco a me.
Bé, visto che stavi facendo una passeggiata, ti va un po' di compagnia?” Rifiutare era scortese, quindi accettai, iniziando a camminare. Demetri parlava del più e del meno, raccontandomi la sua vita.
Non sei di Phoenix?” Domandò, tirandosi su le mani della camicia. L'avevo detto mille volte, ma era proprio un bel ragazzo.
No. Vivo a Forks”.
Ah”, sembrava dispiaciuto. Continuammo a camminare, finché non arrivammo al portone di casa mia. “E sei fidanzata?” Quella domanda mi spiazzò. Demetri non mi conosceva, quindi, potevo giocare.
Si”. L'immagine di Edward fece prepotentemente capolino nella mia mente. Era così bello pensare a me e lui come una coppia. Basta! Stavo farneticando troppo con la fantasia.
Bella, è stato un piacere conoscerti”. Mi stampò un dolce bacio sulla guancia. “A presto”, lo salutai con un cenno della mano, mentre lo vidi allontanarsi.
A casa la mamma era già a letto, e nemmeno erano le dieci e mezza di sera. Si vedeva che Phil non c'era. Salii nella mia camera, e accesi il PC.
Anthony mi aveva scritto.
Edward
mi aveva scritto.

Volevi continuare a divertirti? Perché se era questo il tuo scopo, ci sei riuscita bellamente. Il mio non era un gioco, ma un modo per conoscerti meglio. Per farti conoscere il vero me. Bella, chiudiamo tutto qua. Divertiti a Phoenix.

Edward

Tre righe, che mi avevano fatto arrivare il cuore in gola. Sapeva. Forse l'aveva scoperto tramite Alice, o forse l'aveva solo intuito. Richiusi di scatto il portatile, e mi buttai di peso sul letto.
Forse la mamma aveva ragione.
Forse mi ero irrimediabilmente innamorata.
Di Edward Cullen.

EDWARD Sà! CHI SARà STATO? LO SCOPRIRETE NEL PROSSIMO CAPITOLO! SARà SIMILE A QUESTO, POV EDWARD. POI CI SARà LA SVOLTA DELLA STORIA. MI DISPIACE DIRVELO, MA I MIEI AGGIORNAMENTI SARANNO DI RADO FINO A SETTEMBRE T.T MANCA POCO ALLA FINE DELLA SCUOLA (NON SEMBRA, MA CON PASQUA, E TUTTE LE ALTRE FESTE è COSì) E STO STUDIANDO COME UNA PAZZA -.- POI A GIUGNO INIZIO A LAVORARE (LAVORI ESTIVI CHE SAREBBERO DA ABOLIRE!) DALLE 8 ALLE 18, E LA SERA SARò A SPASSO COME TUTTI GLI ANNI. QUINDI NON SO DOVE TROVERò IL TEMPO PER SCRIVERE ç_ç PERò NON VI ABBANDONO - MA VOI NON ABBANDONATE ME!- ORA RINGRAZIO LE PERSONE CHE HANNO MESSO LA MIA STORIA TRA LE PREFERITE (86), TRA LE SEGUITE (152), TRA LE STORIE DA RICORDARE (16) E TRA GLI AUTORI PREFERITI (79).

RECENSIONI:

eliza1755: Eclipse non è il mio preferito T.T Anzi, fra i quattro è quello che ho amato meno -.- Allora, in questo caso la lontananza non ha fatto così tanti miracoli XD Ne vedremo delle belle fra due capitoli ù.ù

bellina97: Da solo non più, perché i Cullen sono tornati a casa XD

ese96: Andrei volentieri anche io da lui ù.ù

mo duinne: Alice mette le mani sempre in tutto :D Grazie mille! Un bacio :*

_Miss_: Grazie. No, non ho capito cosa intendi tu nel 'pubblicizzare' una FanFiction. Non capisco nemmeno dove l'hai letto ò.O

giova71: Già, Alice mette tutti sempre nei guai! 

TWLABIMBA94: Allora scusa il ritardo T.T Grazie mille per i complimenti, un bacio :*

piccolinainnamorata: All'inizio il capitolo doveva essere scritto come hai detto tu. Bella che conosce Demetri, e poi lei che parla di lui ad Anthony - Edward, e lui che diventa geloso. Poi, nel corso della storia ho avuto un ripensamento XD

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Capitolo 9
*** Nono Capitolo. ***


Nono Capitolo

EDWARD'S POV

Quattro antidolorifici. Quattro, e non ero riuscito ad attenuare il dolore allo stomaco, insieme ai tre conati di vomito che avevo avuto. Tutto per colpa di una stupida Alice, sicura che mi avrebbe fatto del bene. Peccato che Bella ora era a Phoenix, sotto chissà quale protezione. Sdraiato sul letto, sentii il cellulare squillare. Sperai ardentemente che fosse mio padre... o qualcun altro. Quando vidi il nome sul display, quasi non mi sentii nuovamente male.
Tanya
.
Se non avessi risposto, sarebbe accorsa immediatamente a casa. Presi un bel respiro.
«Si, pronto?» Peccato che anche la mia voce mi aveva tradito. Non riuscivo nemmeno ad articolare mezza parola, ma questa Alice me l'avrebbe pagata. Seriamente.
«Edward? Stai bene?» Per fortuna non era con le sue 'amiche', e quindi non era obbligata a fare 'l'ochetta'.
Mugugnai un 'si' a denti stretti. I conati stavano per ritornare, lo sentivo. Stavo proprio a pezzi, se ero riuscito a far preoccupare anche Tanya. «Sei a casa? Devo venire?» Ci mancava solo Tanya agitata e in preda al panico. Cercai di rassicurarla, cosa che non avvenne.
«S-sto bene. E si, sono a casa». Terminai, alzandomi repentinamente dal letto e correndo a perdifiato verso il bagno. Piegato in due, dinnanzi al water. Stavo proprio uno schifo.
«Ho capito, arrivo». Sbuffai, buttando il cellulare per terra.

Cinque minuti dopo ero ancora lì, con Tanya che mi sorreggeva i capelli. Che scena lugubre. «Ma non dovevi andare in campeggio?» Alzai lo sguardo solo per fulminarla. «Okay, scusa» mormorò, continuando – a suo modo -, ad 'aiutarmi'.
«Sto a pezzi», biascicai, passando un braccio intorno al collo di Tanya, mentre mi aiutava a ritornare nella mia camera. Mi coricai a letto tirando le coperte fin sopra la testa. Tanya aprì la sua borsa, per prendere una caramella. Quasi non mi venne nuovamente da vomitare.
«Mi spieghi cos'hai fatto per ridurti così?» Disse, passeggiando per la mia stanza. Si fermava ogni tanto, per guardare qualche fotografia posta sui davanzali.
«Alice... caramelle...» inutile dire che non riuscivo nemmeno a formulare una frase di senso compiuto. Tanya rise.
«Tua sorella ti ha dato una caramella che ti ha ridotto...» fece una strana smorfia, e con un dito indicò la mia figura «così» finì, sedendosi sulla sedia vicino al letto.
Non ho mai odiato Alice così tanto in tutta la mia vita.
Annuii inerme. «Devi averla combinata grossa» commentò fra se e se.
Le diedi un pizzicotto su un fianco, lei sorrise. Certe giorni – come questo -, potevo considerare Tanya una vera amica e non una 'compagna di letto'.
«Hey, non ho combinato nulla» mi difesi, mettendo le mani sullo stomaco «l'ha fatto per Bella» visto che Tanya era
un'amica, potevo dirle la verità.
Si girò di scatto, sgranando gli occhi e spalancando la bocca. Forse era meglio se fossi rimasto zitto.
«Tu!» Quasi urlò risentita «sei in quello stato per... per Isabella Swan?» Si buttò sul letto accanto a me, scoppiando a ridere. Aveva le lacrime agli occhi, e si teneva il grembo come se fosse incinta.La fulminai con lo sguardo. Stava ridendo di me! «Edward», faticò a pronunciare il mio nome, bloccandosi qualche volta per le sommesse risate che si stava facendo da sola «Sei cotto!» Le diedi una spintarella, mentre sentii un'altra fitta allo stomaco. Stavo troppo male, e non ero
cotto!
Si riprese un momento, per ricomporsi. Ma quel sorriso non l'aveva abbandonata.
«Parla», disse infine, guardandomi seriamente. Odiavo i suoi repentini cambiamenti d'umore. Un attimo prima se la rideva, e quello dopo era seria e silenziosa.
Sbuffai sonoramente «Cosa dovrei dirti?» Odiavo parlare di me, o confidarmi con qualcuno.
Tanya si passò una mano fra i capelli, fingendo di strapparseli. «Cosa devi dirmi? Tutto! E nei minimi dettagli. Il giorno prima vi odiate ed ora... tu la ami!» L'aveva detto, ed ero l'unica persona a cui l'avevo sentito dire.
L'amavo? Amavo Isabella, davvero?
Non mi ero mai posto questa domanda, ed era stata proprio Tanya a porgermela.
«...la amo» sussurrai, più a me stesso che a lei. Era una parolona, ma c'ero riuscito. Forse tutto quell'odio represso, la rabbia, i punzecchiamenti o le litigate erano il frutto dell'amore.
Tanya sorrise, passando la mano fra i miei capelli «Edward Cullen si è innamorato» sussurrò, buttando la testa sul cuscino. «E penso che sia ora di finire questa messa in scena» annuii soltanto. Tanya aveva ragione, tremendamente ragione. Non potevamo continuare a fare la 'coppia felice' della Forks High School, perché non lo eravamo. «E penso anche che devi correre dalla Swan, per dichiararti» disse risoluta, mettendo le mani dietro la testa. Magari se era qui a Forks, l'avrei raggiunta in un batter d'occhio.
«Non c'è». Mi affrettai a spiegare «E' a Phoenix, dalla madre per il week-end».
«Ottimo! Presentati all'aeroporto quando tornerà!» Non l'avevo mai vista così felice e su di giri. Infondo non aveva tutti i torti. La guardai stralunato.
«Non fare quella faccia! Ora però devo andare» mi stampò un bacio in guancia. Si fermò sull'uscio della porta «Edward, non fare casini» annuii, guardando Tanya che se andava. Mi passai una mano fra i capelli, pensando a quale sostanza stupefacente avesse fatto uso la mia
ex ragazza.
E risi da solo, come uno cretino.
«Alice, lascialo stare. Sta dormendo!» Sentii la voce ovattata di mia madre, e mi misi sull'altro fianco. Ero stanco, ma il dolore allo stomaco si era attenuato. Mugugnai qualcosa di sconnesso e insensato. Le labbra di mia madre si posarono sulla mia fronte. «Sveglialo fra cinque minuti, deve prendere le medicine» mia sorella stiracchiò un 'va bene', e la porta venne chiusa. Aprii gli occhi, girandomi nuovamente e trovando Alice dinnanzi a me. Quasi non mi venne un infarto.
«Ti ho lasciato a casa, per far in modo che potessi parlare con Bella», disse, in tono calmo e pacato. Ma fu troppo bello, infatti mi puntò un dito contro «tu vedi Bella?» Con tutta la forza che avevo mi sfilai il cuscino da dietro la testa, tirandoglielo. Avevo bisogno di tutto, tranne che di sentire le sue lamentele.
«Non c'è», biascicai, quasi a corto di fiato. Stavo a pezzi per... niente! Un bel niente!
Alice tirò su le spalle «Lo vedo che non c'è, idiota!»
Mi passai stancamente una mano fra i capelli, e mi tirai su, mettendomi seduto
«Bella non è a Forks». Stava per ribattere, quando sgranò gli occhi.
«C-cosa?» Aveva... paura? Mia sorella, Alice Cullen aveva paura? E di cosa?
«E' a Phoenix dalla madre, per il week end» spiegai, bevendo un goccia d'acqua dalla bottiglietta accanto al letto. In meno di due secondi si era alzata, per prendere il cellulare e comporre – sicuramente -, il numero di Bella. Cercai di calmarla «Alice, è a Phoenix dalla madre! Martedì tornerà!» Leggevo il panico nei suoi occhi.
Iniziò a fare su e giù per la camera, passandosi ogni tanto una mano fra i corti capelli neri. «Oh, no. Tu non conosci Bella! Non sai quante volte l'idea di tornarsene a Phoenix le sia passata per la mente» sicuramente mi ero dimenticato di respirare, perché sentii l'immediato bisogno di riempire i miei polmoni «Edward, perché non mi hai chiamata immediatamente? Ecco, credeva che fossimo in campeggio, ed è partita! Santo Dio!».
Con una tremenda fatica mi alzai dal letto, prendendola per le spalle.
«Posa quel telefono, e respira. Per quale motivo se ne doveva andare? Nessuno. E' a Phoenix solo per il week end. Ora la chiamiamo, e vedrai che sistemeremo tutto». Chissà da dove era uscita fuori tutta quella tranquillità.
Alice si sedette sul letto, prese il cellulare e ricompose per la seconda volta il numero di Bella.
Uno squillo.
Due.
Tre.
«Dimmi che torni a Forks!» Sentii una risata ovattata provenire dall'altra parte del telefono. Dopo pochi istanti di silenzio Alice sorrise, ed io sospirai tranquillo. Altri e due minuti di silenzio. «Edward» confessò mia sorella, grattandosi il capo.
«Nessun problema. Ci vediamo Bells!» Alice attaccò, con un sorriso a trentadue denti che le illuminava il viso.
Aspettai un po', prima di parlare «Hai visto? Te l'avevo detto» Lei annuì sconsolata, mentre entrava nel mio bagno, per lavarsi le mani.
«Ah, Edward. Bella è a casa da sola a Phoenix, inviale qualche mail». Mi fermai un istante sull'uscio della porta. Alice continuò, senza problemi «a lei fanno piacere».
A lei fanno piacere.
A lei fanno piacere.

Lei sapeva.
Ad Alice cadde il porta sapone dalle mani. Le parole le erano uscite da sole, senza che se ne rendesse conto. E senza che me ne rendessi conto neanche io, corsi in camera, aprendo il mio PC.
Mia sorella si affrettò a venirmi dietro «Dai, non fare così!» Scossi il capo... arrabbiato. Non sapevo neanch'io come mi sentivo in quel preciso istante.
Scrissi poche parole, che inviai immediatamente.

Volevi continuare a divertirti? Perché se era questo il tuo scopo, ci sei riuscita bellamente. Il mio non era un gioco, ma un modo per conoscerti meglio. Per farti conoscere il vero me. Bella, chiudiamo tutto qua. Divertiti a Phoenix.

Edward

Alice sbatté le mani sulla scrivania, indignata.«Lei... l'ha fatto solo per conoscerti meglio! Se ti avesse detto che sapeva tu... Oh, Edward!» Uscì dalla mia camera, sbattendo la porta.
Bella sapeva.
Si era presa gioco di me.
Mi aveva usato, ed io mi sentivo... Arrabbiato, inquieto e deluso. Si, deluso.
Dall'unica persona che amavo.

SU, NON INIZIATE A LANCIARE ORTAGGI XD UN POV EDWARD, PER FARVI CAPIRE QUALCOSINA IN PIù. SAPPIAMO CHE TANYA NON è UN'OCHETTA, MA CHE VUOLE DAVVERO BENE A EDWARD. SAPPIAMO COME EDWARD è VENUTO A CONOSCIENZA DELLE MAIL. NON INCOLPATE ALICE, NON L'HA FATTO APPOSTA ù.ù E NEL PROSSIMO CAPITOLO LA SVOLTA DECISIVA XD VI ANTICIPO CHE NON CI SARà NESSUN BACIO E NESSUNA RIAPPACIFICAZIONE °-°

RINGRAZIO INFINITAMENTE LE PERSONE CHE HANNO MESSO LA MIA STORIA TRA LE PREFERITE (103), TRE LE SEGUITE (185), TRA LE STORIE DA RICORDARE (24) E TRA GLI AUTORI PREFERITI (82). 

RECENSIONI:

giova71: E' troppo presto per aggiustare le cose XD Però vedrai che si aggiusteranno :]

_Miss_: Non ti preoccupare, capita di sbagliarsi XD Essì, Edward sa. 

bellina97: Si è offeso, e ne vedremo delle belle dopo :)

eliza1755: Diciamo che questo non è proprio il seguito ma un POV Edward, per farvi capire meglio. I frutti nel prossimo capitolo XD

ese96: Grazie mille!

Midnight Sun_: E' venuto a saperlo 'grazie' ad Alice XD Grazie mille per i complimenti!

ELLAPIC: Il ritorno nel prossimo capitlo :]


Non so a quando il prossimo aggiornamento, quindi non vi prometto niente ç_ç 
Spero solo di trovarvi tutti la prossima XD

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Capitolo 10
*** Decimo Capitolo. ***


Decimo Capitolo

BELLA'S POV

Mi distesi meglio sulla poltrona dell'aereo. Volo in prima classe, pagato rigorosamente da Phil, il patrigno maledettamente ricco. Ed io ero così su di nervi. Mancavano poco più di venti minuti all'atterraggio, non sapevo chi sarebbe venuto a prendermi e – ultima, e importantissima cosa – avevo litigato con Edward. Quel poco che avevamo costruito in quei mesi era andato a farsi fottere, chissà dove. Dopo la sua mail c'era stata la repentina chiamata di Alice.
«I-io... Bella, scusami! Mi è scappato!» Singhiozzò Alice al telefono, davvero dispiaciuta.
Le avevo creduto immediatamente, era la mia migliore amica da anni, e non mi avrebbe mai tradita. Io avevo sospirato afflitta.
«Alice, non fa niente. Era destino. Io e Cullen non potremmo mai essere... amici»
. O qualcosa di più, ma questo non l'avevo detto.
Mi rimisi la fascetta sugli occhi, sperando di addormentarmi. Ma niente da fare. Se pensavo a qualcosa, - quel qualcosa – era Edward. Ai
pochi bei momenti che avevamo passato insieme. Almeno avevo avuto modo di conoscerlo, nel fondo della sua anima. Ma tutti quei pensieri mi facevano impallare il cervello.
Aveva ragione Jacob:
Se non ti vuole, è un perfetto idiota!
Non capivo come faceva ad avere sempre ragione. Diceva sempre la cosa giusta al momento giusto, e sapeva dare consigli. Che io non ascoltavo mai. Infatti eccomi qua, su un aereo, a piangere.
Per
Edward Cullen.

**

L'aereo era atterrato all'orario stabilito: alle diciotto e quaranta ero all'aeroporto di Port Angeles, facendo la fila per ritirare il mio bagaglio. Mentre aspettavo aprii la borsa, estraendo due banconote da venti. Il viaggio in taxi sarebbe durato molto. Dopo aver preso la mia valigia mi avviai fuori. Il freddo invernale di Forks mi invase il corpo. Rabbrividii più volte, guardandomi intorno. Come previsto: Non c'era nessuno. A passo spedito mi diressi verso un taxi, parcheggiato vicino al marciapiede. Ma si sa, che con l'equilibrio che mi ritrovavo sarei finita lunga, in mezzo alla strada.
«Sempre la solita», una mano dietro di me afferrò la valigia, raccogliendola dalla strada. Mi voltai, un attimo interdetta.
«Bella».
«Jasper!» Lo abbracciai di slancio. Mi era mancato, come mi erano mancati tutti gli altri. Dall'espressione della mia faccia capì la mia domanda muta «Alice mi ha detto se potevo venire a prenderti. Lei deve sbrigare alcune faccende con... Edward», terminò, alzando gli occhi al cielo. Pensavo soltanto a me stessa, tralasciando il bene degli altri. Forse Alice – per far ragionare Edward -, aveva messo da parte Jazz. Tutto per colpa mia. Che idiota.
«Bella, guardami». Alzai gli occhi, incontrando quelli color oceano di Jasper. «Tu non c'entri un bel niente con questo, quindi... Vedi di non farti venire strane idee in testa». Sbuffai infastidita, perché anche lui aveva capito. A volte mi chiedevo per quale motivo ero un vero e proprio libro aperto. Salii in macchina, aspettando che Jasper mettesse la valigia nel portabagagli. Quando salì anche lui partimmo, imboccando l'autostrada.
«Non mi devi raccontare niente?» Domandò, dopo qualche minuto di silenzio.
«Cosa?» Sbuffò infastidito.
«Bella, perché sei così... Dio, non riesco a trovare nemmeno il termine adatto! E' inutile che ti nascondi dietro quella maschera di
finta-felicità. Sappiamo tutti e due che sei a pezzi, per quel cretino di Edward!» Jazz non era mai stato così diretto, almeno con me. Abbassai la testa, iniziando muovere i piedi sul tappetino, per spostarlo. Il mio stupido gioco durò per dieci minuti buoni.
«Non ci posso credere! Sei esasperante!» Feci un mezzo sorriso, alzando il capo nella sua direzione.
Iniziai a parlare, ma la mia voce mi tradì in partenza: Roca, e con una nota di tristezza. «Che cosa dovrei dirti? Che mi piace? Bene, ecco, ora te lo dico: Jasper Hale,
a me piace Edward Cullen! Ma lui non mi si fila! Ecco dov'è il problema! Nemmeno mi vede, per lui sono e sarò per sempre una persona invisibile». L'avevo detto a qualcuno. C'ero riuscita, ed ero fiera di me stessa. Jasper rise, una risata che contagiò anche me.
«Beh, siamo ad un buon punto. Almeno lo ammetti, e non fai come quell'idiota». Mi passai una mano fra i capelli, scompigliandomeli ancora di più. Poi ripensai alle sue parole.
«A Edward io piaccio?» Domandai innocentemente. Ci mancava poco che perdesse il controllo del veicolo.
«Ecco perché sei esasperante! Nemmeno vedi cosa c'è intorno a te! Oh, Bells! Edward è dalla prima elementare che stravede per te! Secondo te per quale motivo sono iniziati tutti quei punzecchiamenti? Perché ogni volta che avevi dei problemi in qualche materia era sempre lui l' '
addetto' a farti recuperare?»
«Forse perché è sempre stato il primo della classe?» Jazz mi diede uno scappellotto sulla testa.
«Farò finta di non aver sentito niente».
«Ed io farò lo stesso».
«Ok», disse Jasper.
«Ok», chiusi la discussione.

**

Sdraiata sul letto della mia camera fissavo il soffitto verde. Il colore che avevano scelto Charlie e Renèe, quando vivevamo ancora felice e contenti.
Bei tempi
, quelli.
Ora invece andava tutto male, anzi, dire male era un eufemismo. Presi il cuscino che avevo sotto la testa, e lo lanciai verso il soffitto. Naturalmente tornò indietro, addossandosi sul mio viso.

Idiota, ti stai prendendo a cuscinate da sola.
Mi alzai di scatto, aprendo il PC. Dopo il solito 'rombo iniziale' si avviò. Oramai era tutto automatico: Mail. Posta ricevuta. Edward Cullen.
Ma una cosa era diversa, per la prima volta.
Mail. Posta ricevuta.
Vuota.
Presi il cellulare e composi il numero, che conoscevo a memoria.
Uno squillo. Due. Tre.
Una voce dolce provenì dall'altro capo del telefono «Pronto?»
«Esme, sono Bella!»
«Oh, tesoro! Dimmi».
Inventati una scusa, una scusa plausibile.
«Ehm, posso venire a casa tua?»
Ottimo, per fortuna che era plausibile.
«Certo! Ma se vieni per Alice, ora non è a casa». Sospirai sollevata. Se l'avessi incontrata avrebbe iniziato a scusarsi, ed ora le sue scuse erano l'ultima cosa che volevo sentire.
«Ecco... Esme, devo parlare con Edward». Esme sospirò. Naturale, anche
Mamma Cullen sapeva.
«Si, okay. Però io devo uscire, ti lascio le chiavi sotto lo zerbino». Adoravo Esme. Aveva capito tutto, e subito.
La ringraziai, agganciai e mi diressi a casa Cullen.

EDWARD'S POV

«Ti prego! Lei l'ha fatto solo per conoscerti meglio! Non voleva ingannarti, conosci Bella e sai che lei non farebbe mai una cosa del genere!» Sbattei le mani sulla scrivania, infastidito.
Basta, basta,
basta.
Non ne potevo più di sentire le scuse insensate si Alice, proprio più! Bella mi aveva mentito, ed era questo che contava. Si era presa gioco di me e dei miei...
Sentimenti.
«Lo vuoi sapere, Alice? Ecco, io non conosco Bella, affatto! Ho avuto modo di parlare con lei solo una volta, e quella volta lei mi
prendeva in giro! Si è presa gioco di me, e di quello che
provo
«Edward, non è colpa mia se ti sei innamorato e ora sei tremendamente orgoglioso da buttare tutto all'aria!»
Io,
innamorato.
Ci avevo pensato, quando Tanya era venuta a trovarmi. Ma dopo quello che era successo... No, non avrei avuto neanche il coraggio di vedere Bella in faccia.
Provavo
ribrezzo. Si, ribrezzo.
«Non mi sono innamorato!» Urlai arrabbiato. Mancava poco che mi avventassi contro mia sorella.
Mi sfotté «Oh, no! Edward Cullen non si è innamorato!» urlò di rimando.
Basta, la mia pazienza avevi dei limiti, che questa volta Alice aveva superato di gran lunga. Stavo quasi per saltarle addosso, quando nostra madre entrò.
«Cosa sta succedendo? Si sentono le vostre urla sin dal garage!» Si appoggiò con la schiena sulla porta, incrociando le braccia al petto ed iniziando a sbattere un piede per terra, freneticamente: Segno che era inquietata.
«Mamma! Lui è- è- , ecco, Edward è un emerito stronzo!» Disse, puntandomi un dito contro. Mamma sgranò gli occhi allibita. Una cosa che ci era stata insegnata sin da bambini era stata l'educazione e il rispetto. Non avevamo mai detto una parolaccia, se non solo davanti ai nostri amici.
«Alice!» Ora era molto arrabbiata, molto più di prima.
«Oh mamma, è vero! Sta facendo soffrire Bella, e lui soffre insieme a lei!» Mia madre guardò prima me e poi lei. Alternava lo sguardo rapidamente, senza fermarlo su uno di noi due.
Prese un bel respiro, prima di parlare «Alice, andiamo» aprì la porta, indicando l'uscita a mia sorella. «Tu, Edward fai chiarezza sui tuoi pensieri. Noi... Ecco, ti lasciamo qui. Quando avrai bisogno, sai dove trovarci». Annuii inerme, mentre mia sorella usciva insieme alla mamma.
Mi vantavo di molte cose, ma la prima era quella di avere una madre magnifica.

**

Seduto sul letto con la schiena appoggiata al muro facevo zapping con il telecomando. Il bacio che aspettavo.
Sweet November.
L'amore non va in vacanza.

Mi passai una mano fra i capelli, sconsolato. Chiedevo solo un film horror, non uno sull'amore. Tutti quei baci, le carezze e tante altre schifezze! Sospirai afflitto, mentre sentivo il telefono squillare.
Uno. Due. Tre.
Nessuno si decideva a rispondere? Alzai la cornetta, così io e mia madre rispondemmo contemporaneamente.
«Esme, sono Bella». Ingoiai la saliva. Mi aveva colto impreparato, e per fortuna non aveva sentito la mia voce sotto quella di mia madre.
Sentii la conversazione, senza emettere un suono.
Quando riattaccai la cornetta respirai. Avevo trattenuto il fiato per tutto il tempo, sperando che non mi sentisse.
Andai in bagno, per sciacquarmi il viso. Ora mia aspettava il match più importante.
Edward
vsBella.

INUTILE CHE MI SCUSO PER IL RITARDO, VERO? SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO XD E MI DISPIACE PER AVERVI LASCIATI PROPRIO NEL PUNTO CLOU DELLA STORIA ù.ù ORA, DAL 20 AL 25 NON CI SARò (ANDRò IN SARDINIA c:) QUINDI NON SO QUANDO SARà IL PROSSIMO T.T MI DISPIACE. POI VOLEVO MANDARVI TUTTI IN QUESTO FORUM, DOVE SONO ADMIN. CI SONO LE FANFICTION PIù BELLE SU TWILIGHT, E SE NON SIETE ISCRITTI A BLOGFREE FATELO. NE VALE LA PENA, E SIAMO UN BEL GRUPPO! QUINDI VI ASPETTO, OKAY? 

ORA, RINGRAZIO LE PERSONE CHE HANNO MESSO LA MIA STORIA TRA LE PREFERITE (114), TRA LE SEGUITE (211), TRA LE STORIE DA RICORDARE (28) E TRA GLI AUTORI PREFERITI (85). GRAZIE!!

RECENSIONI:

nanerottola: No, non è rimasta a Phoenix, anche se all'inizio ci avevo pensato XD Ora invece ho lasciato un pò di suspance O.o

denny: Si, ho voluto 'creare' una Tanya diversa XD Sarà la prima e l'ultima volta ù.ù Grazie per i complimenti (L)

eliza1755: Nel prossimo l'incontro ù.ù

giova71: Bella l'ha presa la sua decisione, ora dobbiamo vedere Edduccio *sospira afflitta*

bellina97: Una sola parola: Orgoglioso. Lo sappiamo tutti che Cullen è orgoglioso, no? XD

bika95: Grazie mille! Beh, scusa ma gli aggiornamenti ritarderanno T.T

SweetBlueNight: Non ti preoccupare, non me la sono presa! Anzi, ho corretto subito XD Grazie mille per 'l'appunto'. 

ese96: Ciao! Scusa se non ti ho mandato la mail, ma ho accesso il PC proprio per pubblicare T.T Comunque mi puoi chiedere quello che vuoi! Se non lo vuoi fare tramite una recensioni mandami un messaggio tramite EFP! :*

Midnight Sun_: Grazieee! Si, un po' permaloso, ma proviamo a metterci nei suoi panni, è ferito e deluso ): Poverino T.T

clodiina85: Scusa per il ritardo T.T Beh, spero che ti entusiasmi ancora la storia, anche se ho postato tardi XD Bacio :*

kandy_angel: Grazie :*

Shinalia: Ho un moto di orgoglio quando devo rispondere alle tue recensioni. In poche parole: Non so mai cosa dire quando rispondo ad un'autrice brava come te ç__ç Comunque si, Tanya troppo dolce XD Eddy un pò impulsivo, ma è quello che avrei fatto anche io :) Un bacio :** 

LittleWhiteAngel: Una caramella micidiale servirebbe a tutti, per darla a certe persone XD Un bacio :*

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Capitolo 11
*** Undicesimo Capitolo. ***


Undicesimo Capitolo

BELLA'S POV

Il solito temporale si era abbattuto sulla cittadina di Forks. Il mio Pick up sfrecciava lento per le strade bagnate, mentre mi dirigevo verso casa Cullen. Continuavo a passarmi freneticamente una mano fra i capelli. Avevo il respiro affannato, e il cuore batteva impazzito.

Per cosa, poi? Ah, si. Per quel gran cretino di Edward. Parcheggiai nel giardino di casa Cullen, scendendo sotto l'acquazzone. Nemmeno due metri, che ero zuppa dalla testa ai piedi.

Bussai.

Una volta. Due. Tre.

«Cullen, apri!» Sapevo che era in casa, perché Esme l'aveva lasciata libera.

Quattro. Cinque.

«Edward!» Battei tutte due le mani sulla porta, sconfitta. Quando la porta finalmente si aprì.

Un Edward stanco, con le occhiaie e la cera troppo bianca venne ad aprirmi. Rimasi a fissarlo per un po', perdendomi nelle sue iridi verde chiaro.

Ingoiai la saliva che avevo in bocca, mentre l'acqua continuava a cadere imperterrita sul mio corpo.

Un bel respiro, Bella. Un bel respiro. Ma, naturalmente non avevo fatto i calcoli con la mia voce. «Posso entrare?» Risuonò roca, e quasi impaurita.

Edward annuì, mettendosi da parte per lasciarmi lo spazio necessario per entrare.

Conoscevo casa Cullen meglio della mia, quindi, senza il suo permesso mi diressi in bagno per prendere un asciugamano. Una volta uscita mi tolsi il cappotto marrone, e frizionai i capelli alla ben e meglio. Edward non diceva una parola. Era lì, fermo, nella stessa posizione di prima.

«Dobbiamo parlare», dissi, piegando la testa di lato per continuare ad asciugarmi i capelli.

Lui alzò le spalle «Non ho niente di cui discutere, con te». Ecco, avevo parlato troppo presto.

Mi parai dinnanzi a lui, mettendogli le mani sulle spalle. Si ritrasse, quasi scottato. Abbassai la testa di scatto, scompigliandomi i capelli con una mano.

«Edward, non fare il bambino. Dobbiamo parlare». Era quasi un ordine, il mio.

Si diresse verso l'attaccapanni, prese la sua giacca e se la infilò. Lo guardai sbigottita «Cosa credi di fare? Fuori c'è un temporale pazzesco, e... E ti proibisco categoricamente di uscire!» Ero diventata rossa dalla rabbia, e lui se la rideva.

«Ho bisogno d'aria. Isabella, se devi parlarmi, vieni con me»

**

E come una cretina ora mi ritrovavo nella Volvo di Cullen, che sfrecciava veloce sulle stradine bagnate di Forks.

Se devi parlarmi, vieni con me.

E io c'ero andata, brava idiota!

«Ti prego! Puoi fermare solo un momento questa...» con le mani indicai tutta l'auto «cosa, e guardarmi! Per me è una cosa importante, Edward». Continuavo a chiamarlo per nome, da quando l'avevo visto non avevo fatto battutine stupide per farlo inquietare. Tutto questo solo per parlagli.

«Una cosa importante. Giusto, prendersi gioco di me è stata davvero una cosa importante».

«Oh Dio, Edward! Sei così... così... Ecco, non trovo nemmeno la parola adatta! Non mi sono presa gioco di te, come lo vuoi capire?»

Mi guardò si sbieco, poi accostò la macchina, così entrammo dentro il bosco. Una volta che si fermò, si voltò per guardarmi.

Davanti a quegli occhi potevo anche morire. Sarei morta davvero felice.

«Dove siamo?» Domandai, cercando di non guardarlo. Fuori era sceso il buio, ma la pioggia picchiettava ancora forte sui vetri.

«Stai cambiando discorso, Bella. Hai fatto un casino per cercare di parlarmi, bene! Ora puoi parlare!» La sua voce si era alzata di alcune ottave, ed iniziava a farmi un po' paura.

Presi un bel respiro.

«Edward, io non ti ho preso in giro». Lui scuoté la testa, assottigliando gli occhi.

«Allora, mettiamola in un altro modo. Non mi hai preso in giro, okay. E allora che hai fatto? Ti sei presa gioco di me?» Sbattei una mano sul cruscotto.

«Ed io che dovrei dire? Edward, hai finto di essere un'altra persona! Oh, Antony di qua. Oh, Anthony di là!»

«Ma tu lo sapevi! E io no!» Santo Dio, com'era stupido.

«E sarebbe successa la stessa identica cosa, anche se io non l'avessi saputo», replicai convinta, perdendomi nei suoi occhi verdi.

E lì presi una decisione. La decisione che avrebbe girato tutte le carte in tavola.

EDWARD'S POV

In fondo, ma proprio in fondo, Bella aveva ragione. Io sapevo che era lei, e lei sapeva che ero io – anche se avevo usato un nome falso.

Quindi, non aveva tutti i torti. Ma si sa, l'orgoglio è difficile a morire. Quindi, cercavo con tutto me stesso di farla franca, e finire quella commedia.

Si, perché era proprio una commedia. Ed io, da bravo idiota per tenermela più vicino l'avevo portata fuori casa, sapendo che la strade sarebbero state bloccate per le prossime ventiquattro ore, a causa della forte pioggia.

Stavo per ribattere per l'ennesima volta, quando fece una cosa che mi stupì: sentii, per la prima volta le sue labbra contro le mie. Era stato così veloce ed inaspettato, che non feci niente. Rimasi lì, immobile, senza muovermi.

Lei si staccò di poco, ed aprì gli occhi. «Scus-» Ma non la lasciai finire, mi avventai sulle sue labbra famelico, smanioso di sentire ancora quel calore e quel sapore. Non so come fece, ma in pochi secondi me la ritrovai a cavalcioni su di me. Le misi una mano dietro al collo, e l'altra a circondarle la vita. Bella invece aveva portato le sue mani intorno alla mia testa, e ogni tanto tirava una ciocca di capelli. L'adoravo. Ci fermavamo ogni tanto, solo per prendere fiato. Quando mi bloccai a causa di un sussurro «Fai l'amore con me, Edward». Mi staccai dalla sue dolci labbra, per guardarla meglio in faccia. Stavo per dire qualcosa, quando, per la seconda volta mi tappò la bocca con un un altro bacio. «Siamo bloccati qui, chi vuoi che lo sappia», sussurrò sulle mie labbra, inebriandomi i sensi. E no, non sarei più tornato indietro.

**

«Abbiamo fatto sesso nella mia macchina». Bella, che aveva indossato la mia camicia e si era seduta nel sedile davanti, soffocò una risata.

«Sta zitto», disse, dandomi uno scappellotto da davanti.

«Cretina»

«Stupido»

«Idiota»

«Deficiente»

Prima che disse l'ennesimo insulto la presi per un braccio, riportandola sotto di me. Soffocai le sue imprecazione con un bacio tutt'altro che casto. Mi staccai, tracciando con le dita il profilo del suo viso. Era così bella. I boccoli castani le ricadevano scomposti sul sedile dell'auto, le guance e le labbra arrossate. Era da strapazzo.

«Sei bellissima». Le sue gote si arrossarono ancora di più. Che diamine mi era venuto in mente? E mi era uscito così, senza neanche pensarci. Lei sorrise.

«Grazie», sussurrò, avvicinandosi sempre di più a me.

«Ho detto solo la verità». Ma fui interrotto, da un'altra sezione di baci senza fine.

BELLA'S POV

«Sono andata a letto con Edward». Alice lasciò cadere il bicchiere d'acqua che aveva in mano, facendolo frantumare in mille pezzettini.

«Cosa?» Sgranò gli occhi, per poi continuare. «Tu-tu! Tu che lo insultavi sempre, insieme a tutte le ochette che si portava a letto! Bella! Non dirmi che sei diventata una di loro!» Sospirai afflitta, sedendomi su una sedia attorno al tavolo.

Stavo proprio diventando così: una delle ochette di Cullen. Ero andata da lui solo per parlargli e mettergli in chiaro le cose, e guarda tu come ero finita: ammaliata da lui. E mi era anche piaciuto! Per Dio, e nemmeno poco.

Evitai Alice, facendole un segno con la mano «Lascia stare».

La mia amica gonfiò il petto, esasperata «E ti è anche piaciuto». Annuii inerme. «Menomale che eri andati lì solo per parlarci e sistemare le cose». La guardai truce.

«E' successo tutto così velocemente», che non avevo avuto nemmeno il tempo per rendermene conto. Dopo quel fugace bacio l'avevo praticamente assalito, e la voglia di fare l'amore con lui era stata mia, non che lui non approvasse, anzi. Dopo che mi aveva fatto tremila complimenti, dopo che ci eravamo amati ancora, ancora e ancora mi aveva riportata a casa Cullen, e se ne era andato. Come se non fosse successo niente.

Mi alzai di scatto dalla sedia, prendendo la mia borsa «Vado a casa. Ci vediamo domani a scuola». Alice non si oppose, anzi, mi lasciò andare senza problemi. Aveva capito che dovevo restare da sola, per riordinare le idee, e per prendere l'ennesima decisione.

Quella che avrebbe cambiato radicalmente la mia vita.

E' SUCCESSO TUTTO COSì VELOCEMENTE, LO SO. MA HO DOVUTO FARLO, PER L'EVOLVERSI DELLA STORIA ù__ù 
ORA CHE SIAMO QUA, VOLEVO SCUSARMI PER L'IMMENSO RITARDO... SONO STATA IN GITA - ANCHE SE SONO TORNATA IL 25 -, E CI è VOLUTO UN Pò PER SCRIVERE QUESTO CAPITOLO. TENETE IN MENTE L'ULTIMA FRASE DI BELLA! 
CHE COSA SUCCEDERà? 
APRO IL SONDAGGIO, VEDIAMO SE QUALCUNO INDOVINA! POI, (PER I MIEI FAN SFEGATATI - MODESTIA A PARTE -) HO RIPUBBLICATO Russian Roulette VI ASPETTO ANCHE Lì! 
PRECISAZIONI: NON è STATA LA PRIMA VOLTA Né DI EDWARD Né DI BELLA (MAH, DI EDWARD ERA PIù CHE OVVIO!)
POI, VOLETE LA PARTE HOT? SE Sì VE LA INVIO TRAMITE MAIL, SENNò DOVREI CAMBIARE REATING DELLA STORIA, E NON MI VA!
SO DI AVER DELUSO MOLTI CON QUESTO CAPITOLO, MA LA STORIA DOVEVA ANDAR COSì SIN DALL'INIZIO! 

RECENSIONI:

kandy_angel: Grazie!

giova71: E' successo un bel casino XD 

bika95: Grazie mille! Scus il ritardo T.T

ese96: Non mi è arrivato il messaggio O.o E' un problema mio, perché la posta di messenger fa i capricci. Aggiungimi su MSN, facciamo prima ;D tatiana_nirta@hotmail.it

ELLAPIC: Io sono molto 'colpi di scena' XD Come quello che c'è stato in questo capitolo ù__ù

bellina97: L'orgoglio di Edward sarà per sempre intatto, e lo vedrete anche nei prossimi capitoli *piccolo spoiler XD*

eliza1755: Sono usciti più che illesi dal match ù___ù cosa succeserà ora? *muahaha, come sono sadica .__.*

piccolinainnamorata: Con questo capitolo una svegliata se la sono data tutti e due, sicuramente! XD Grazie mille!

googletta: Ciao Ila (Sei Ila, giusto? Spero di non aver fatto uno scivolone T.T) Comunque, mi spiace, ma niente risposte XD Dovrai solo aspettare i prossimi capitoli XD Un bacio

Midnight Sun_: Addirittura? *me onorata* Grazie mille! Allora, scusa per il ritardo T.T Edward e Bella non è che si sono chiariti così ''''bene'''' XD Un bacio :*

SE MI AGGIUNGETE SU MSN AVVERTITEMI CON UNA RECENSIONE O CON UN MESSAGGIO QUANDO INVIATE LA RICHIESTA, SENNò NON ACCETTO!

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Capitolo 12
*** Dodicesimo Capitolo. ***


Dodicesimo Capitolo

BELLA'S POV

I giorni passavano veloci, forse troppo.
Con Edward era sempre la solita storia.
Ci vedevamo tutti i giorni a scuola, iniziavamo a punzecchiarci a vicenda, per poi finire nello stanzino delle scope.
Non so come avevamo fatto ad arrivare a quel punto, ma a me piaceva, da morire.
Sentirlo pronunciare il mio nome, accarezzarmi i capelli e sussurrarmi parole dolci all'orecchio, andavo matta per queste smancerie.
Ovviamente durava tutto per una mezz'oretta, per poi tornare quasi
estranei come prima.
« Sei sicura di star bene? » Sbuffai all'ennesima raccomandazione di Charlie, prendendo lo zaino rosso dell'Eastpack e mettendolo sulla mia spalla.
Erano un po' di giorni che non mi sentivo bene, la testa mi girava vorticosamente ed ero più pallida del solito.
« Papà, cosa c'è che non capisci? Se non mi sentirei bene, rimarrei a letto, sotto le coperte! Va tutto bene, non c'è niente di cui preoccuparsi! » Ondeggiai le mani in aria, come un'idiota.
Ecco, proprio come un'idiota, perché, dopo quel gesto la testa iniziò a farmi davvero male.
« Non vuoi andare dal dottor Cullen? »
Cullen.
Solo quel cognome scaturì in me una voglia immensa di andare a scuola, nell'immediato.
Stavo davvero perdendo la pazienza « Papà, non ti preoccupare! »
« Lascia almeno che ti accompagni a scuola » Se questo sarebbe servito per farlo smettere...

« Perché sei venuta a scuola con tuo padre? » Edward soffocò la sua domanda nel mio collo, con un bacio che mi fece perdere letteralmente la testa.
Impiegai qualche secondo, per formulare una risposta elaborata e di senso compiuto.
« Crede che io stia male. Non ho dormito per niente, questa notte ».
Edward si staccò repentinamente dal mio collo, prendendo il mio viso fra le mani.
« In effetti non hai una bella cera. » Feci finta di niente, cercando di baciarlo.
Non volevo parlare di
mal di stomaco o mal di testa. Sennò il mio sarebbe peggiorato a dismisura.
Ma non lasciò che lo baciassi, anzi, scansò il mio viso dal suo, continuando a tenere le mani ai lati.
« Che c'è? » Sperai di non aver fatto nulla di sbagliato o insensato.
Volevo solo baciarlo, che c'era di male? Nulla.
L'avevo fatto altre e cento volte.
« Dobbiamo parlare », disse infine, dandomi le spalle.
Ecco, questa era la fine di tutto.
Dobbiamo parlare.
Ora mi avrebbe detto che non potevamo continuare così, che la nostra 'storia' stava prendendo una piega brutta e la dovevamo chiudere così.
« Bella, non possiamo continuare così... in questo
modo! » Si passò una mano fra i capelli, agitato.
Prima coltellata
.
« La nostra... Vedi, non so nemmeno come definirla! Diciamo che, ecco, che la nostra storia sta prendendo una piega sbagliata. Troppo sbagliata. Che ne dici di... » Non finì, troppo impegnato a fare su e giù per la stanza buia.
Seconda coltellata
.
Prese un bel respiro, prima di continuare.
« Non so cosa sia successo, ma mi piaci, anche troppo. Non posso definirlo
amore, ma non mi piace questa situazione. Vedersi di nascosto, per poi fare finta di niente. Ecco Bella... Che ne dici di uscire allo scoperto? ».
Non risposi subito, troppo impegnata a
vomitare sulle sue Nike bianche perla.

EDWARD'S POV

Glie l'avevo detto. Avevo rivelato a Bella i miei sentimenti, sentendomi un completo idiota.
Ed ora lei era piegata in avanti, con una mano si sorreggeva la pancia e con l'altra i capelli.
Mi misi immediatamente dietro di lei, prendendo il posto delle sue mani e accarezzandole i capelli.
Non sapevo cosa diamine fare. « Andiamo in infermeria ». Dissi, prendendola per mano. Alzò la testa, e mi guardò con occhi supplicanti. « Bella, non se ne parla. Dobbiamo andare in infermeria ». Continuava a forzare la presa sulla mia mano, obbligandomi a rimanere nella stanza buia con lei che...
vomitava.
Dio, stava proprio male.
Ma come si dice...
Se la montagna non va da Maometto, Maometto va dalla montagna.
La caricai sulle mie spalle, camminando a passo spedito verso l'infermeria. La signora Richardson, una donna di mezza età era seduta su una sedia di legno, e stava leggendo una rivista.
Appena sentì la porta aprirsi alzò lo sguardo, venendoci subito incontro.
« Edward, cos'è successo? » Ovviamente mi conosceva bene, visto che aveva lavorato in Ospedale con mio padre.
« Non ne ho idea. Si è sentita male e … » Ero troppo preoccupato.
Ovvio, Bella era stava male, ed era quasi svenuta tra le mie braccia, ma io ero troppo preoccupato.
Temevo per lei. Avrei voluto esserci io al suo posto. Mi lacerava vederla così, senza forza, tra le mie braccia.
« Stendila sul lettino ». Con una delicatezza che non credevo di possedere la misi sul letto, accarezzandole la fronte prima di lasciarla.
« Esci ». Ordinò la signora Richardson, prendendo del ghiaccio e un termometro.

« Come sta ? » Alzandomi di colpo, vado verso mio padre. Lui, nel camice bianco si passa una mano fra i capelli.
« Per ora sta bene. Preferisco che passi la notte qui ». Annuisco contrariato.
Se non può passare la notte a casa è successo qualcosa di grave. Cosa?
« Perché si è sentita male? » Carlisle fa passare qualche secondo, senza rispondermi.
Brutto segno.
« Edward, non posso parlarne con te. Prima devo aspettare che Bella si svegli, e poi farò altre analisi ». Mi siedo nuovamente in una sedia di plastica che occupa il corridoio isolato, perdendomi nei miei pensieri. « Stai tranquillo ».
Fosse semplice. Bella, la mia Bella è chiusa in una camera d'ospedale, e non so cosa abbia.
« Come posso stare tranquillo! Papà, tu sei un dottore e non sai darmi una risposta! A chi dovrei chiederlo? A chi? » Non dovrei prendermela con Carlisle, lo so.
Ma è inutile. Devo parlare con Bella, devo assicurarmi
di persona che stia bene anche se mi fido ciecamente di mio padre.
Carlisle rientra nella sala, lasciandomi solo.
Un'altra volta.

BELLA'S POV

Il dolore all'addome è lacerante.
L'odore di spirito è cattivo.
Apro gli occhi, per poi richiuderli immediatamente. C'è troppa luce.
Cerco di riaprirli, questa volta lentamente. La prima cosa che vedo è il soffitto, bianco.
Volto la testa a destra, dove c'è un macchinario. Un macchinario che produce un insistente
bip fastidiosissimo.
Volto la testa dall'altro lato, dove vedo... Edward, in una felpa blu che dorme su un divanetto.
« -lla ». Guardo avanti. « Bella, mi senti? ».
Ovvio che lo sento. E' Carlisle che mi sta parlando, davanti a me.
Annuisco, senza riuscire ad emettere un suono. Non riesco a parlare, ho la gola secca.
« Vuoi dell'acqua? » Deve capirmi, in fondo è un medico.
Annuisco, di nuovo. Carlisle lentamente si dirige verso il comodino vicino al mio letto, prende un bicchiere di vetro e versa dell'acqua dalla brocca.
Si avvicina, e mi porge il bicchiere, sempre con estrema lentezza. Io, in tutta tranquillità ne prendo un sorso. Poi due. Fino a finirla tutta.
« Ne vuoi ancora? »
« No, grazie ». La voce è ancora arrochita. Non sembra la mia. Poi, prendo un bel respiro. « Cos'è successo? »
Ricordo poco e niente.
« Ti sei sentita male ». Con la testa indica dov'è sdraiato Edward, poi continua. « Eri con lui. Dice che hai rigettato, e ti ha portata in infermeria. Poi, la signora Richardson non sapeva cosa fare, ed ha chiamato un'ambulanza ».
A spezzoni, le immagini fanno bella mostra di sé nella mia mente.
Stavo parlando con Edward e … Lui mi ha detto che non potevamo andare avanti così, che dovevamo uscire … Dio, non riesco a ricordare più niente.
« Bella, dobbiamo parlare ». Fisso il mio sguardo su Carlisle, che mi guarda comprensivo.
« Perché sono qui? » La voce fuoriesce incrinata, so cosa sta succedendo.
Il dottore prende posto accanto a me, sul lettino bianco.
« Bella, non ne ho parlato con nessuno. Ho aspettato che ti svegliassi, per comunicarti di persona la notizia … » Si perde in chiacchiere, troppe chiacchiere.
Sento distrattamente quello che dice, finché non arriva a quella parte.
La parte che mi fa rinvenire e bloccare il respiro.
« Sei incinta ».

EDWARD'S POV

« Sei incinta ».
Apro di scatto gli occhi, fissando le due figure dinnanzi a me.



POTETE UCCIDERMI, SIETE AUTORIZZATI A FARLO. MI SCUSO IMMENSAMENTE PER IL RITARDO, MA LA VITA VERA MI CHIAMA E NON POSSO FARE ALTRO CHE RISPONDERLE T.T A VOLTE è PROPRIO PESANTE. RITORNANDO A NOI, MOLTE PERSONE HANNO INDOVINATO: BELLA è INCINTA. ED ORA? QUALE SARà LA REAZIONE DI EDWARD? MI SCUSO ANCHE PER IL CAPITOLO HOT CHE DEVO INVIARE, CHE è ANCORA IN FASE DI SCRITTURA ç__ç MI PERDONATE, VERO? INTANTO RINGRAZIO LE PERSONE CHE HANNO MESSO LA MIA STORIA TRA LE PREFERITE (132), FRA LE SEGUITE (254), FRA LE RICORDATE (33) E FRA GLI AUTORI PREFERITI (90). 

RISPONDO ALLE BELLISSIME 28 RECENSIONI *__* GRAZIE MILLE A TUTTI!

ada90thebest: GIURO che la parte hot sarà inviata entro giovedì XD

kandy_angel: Se non ti aspettavi quello, non ti aspettavi di certo questo XD Grazie mille!

eliza1755: Grazie mille. Allora, secondo te come si comporterà Edward, dopo la notizia?

bika95: Idea giustissima ù__ù Grazie mille per i complimenti!

96opal: Sei in lista per la parte HOT. Grazie mille, e si, ti capisco per i mille casini T.T

LadySile: Non posso dirti se lui farà il bastardo, dopo questa notizia. Comunque, Edward se ne è andato per ovvie ragioni, che scoprirete in seguito XD

ChiaraBella: Sono contenta che la mia storia ti piaccia! E si, speriamo che Bella prendi la decisione giusta, proprio in questo 'momento' così difficile.

giova71: Dopo questa notizia le ripicche non ci saranno XD Sono curiosa, dimmi la tua idea :]

angteen: Grazie mille! Beh, c'è sempre una prima volta, no? Comunque, anche tu sei in lista per la parte Hot!

valli: Come ho detto prima, Edward se ne è andato per ovvie ragioni che spiegherò in seguito. 

vanderbit: Bella non andrà a Phoenix, lo preciso XD Non dopo questa 'notizia bomba'. Spiegherò fra un po' di capitoli perché Edward se ne è andato.

ELLAPIC: Edward sta iniziando a capire i suoi sentimenti, soprattutto dopo questa notizia inaspettata. Ora ho io una domanda: Anthonyu uscirà fuori? Anche tu in lista per la parte HOT. 

Chanellina94: Grazie mille! Si, idiota di un Cullen. Ma aveva le sue '''buone''' ragioni ù__ù Anche tu sei in lista per la parte HOT, non ti preoccupare!

ese96: Non ho aggiornato prestissimo, e mi dispiace da morire. Poi, mi scuso anche perché non sono mai su MSN. Che autrice schifosa *si fa ribrezzo da sola* Ti chiedo scusa, nuovamente ç__ç

Midnight Sun_: Molto più importante e diversa la scelta, dallo stare per tutta la vita con Edward XD Spero che il capitolo ti sia piaciuto, come quello precedente!

piccolinainnamorata: La parte HOT te la invierò entro giovedì, promesso. 

bacieabbracci: Grazie mille! Beh, secondo te dopo questa notizia si metteranno insieme? Mah. *risata sadica*

bellina97: Ecco la decisione importante, un bimbo/a in arrivo. Sarà Renesmee, o Bella non terrà il bambino? Invece di rispondere alle vostre domande vi sto facendo venire altri dubbi T.T

bella cullen89: La parte HOT sarà inviata anche a te, promesso. Un po' di pazienza :)

zizzcullen: Grazie mille! Allora, aspetto la tua opinione anche per questo capitolo! Grazie ancora!

Shinalia: *me spera di aver attuito la tua curiosità* Secondo me starai peggio, dopo questo capitolo -.- Spero che ti sia piaciuto :*

smiles: Wow, grazie mille. 

piccolinainnamorata: Rispondo per la seconda volta :) Hai centrato in pieno.

Stella Del Sud: Quando ho letto la tua recensione sono rimasta un po' così: *__* Adoro le tue storie, soprattutto le prime che hai pubblicato. Quando ero una '''matricola''' su EFP e leggevo di tutto, ma proprio di tutto tu sei stata una delle prime. Una delle prime che mi ha colpita davvero il cuore ç_ç Sono contenta e onorata che la mia storia ti piaccia ù_ù Grazie mille :*

Rmp: La parte censurata sarà inviata a tutti giovedì! Un bacione :*

SIL1996: Grazie mille! La parte HOT sarà inviata giovedì. Niente password ù_ù

LittleWhiteAngel: Prenderà la decisione giusta? Questa è una domanda da fare adesso XD

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Capitolo 13
*** Tredicesimo Capitolo. ***


Tredicesimo Capitolo

Tredicesimo Capitolo

 

BELLA’S POV

 

«Ehi mamma, dove stiamo andando?» Accarezzo dolcemente la testa di Anthony, mio figlio.

Stiamo tornando a casa, da Charlie. Nonno Charlie.

«E’ una sorpresa». Sbuffa contrariato.

Anche Anthony, ogni giorno per me è una continua sorpresa.

Ormai ha tre anni compiuti, ed io me ne sono andata da Forks ben tre anni fa’.

Sembra ieri.

 

«E ora? Ora cosa facciamo?»

Mio padre tiene la testa fra le mani, con i gomiti poggiati fra le gambe.

Gliel’ho detto.

Ho sganciato la bomba, ora sa che sono incinta. Lo sganciato la bomba, ora sa che sono incinta. ti poggiati fra le gambei fa'acrime invisibili solcano il mio viso.

Non voglio dirlo ad Edward.

Quando si è svegliato si è avvicinato a me, mi ha baciata la fronte ed è uscito.

Non è più rientrato.

Non l'ho più visto.

«Papà, forse... Ecco, forse dovrei tornare a casa. A Phoenix».

Mi fissa. Anzi, mi trafigge con quello sguardo. «Papà», sussurro nuovamente.

Annuisce, riabbassando lo sguardo.

«Hai ragione tu. Forse devi tornare da tua madre. Come posso aiutarti io, qui?»

Gli prendo le mani che tiene sulle gambe, e le stringo a me.

«Scusa». E' l'unica cosa che riesco a dire.

«Di cosa?»

Prendo un bel respiro, ed inizio a guardarmi intorno. E' tutto come prima.

«Di tutto. Per il mio comportamento stupido ed immaturo. Perché non sono una figlia brava, anzi immatura e per niente saggia. Il contrario di quello che pensavate tu e la mamma. E perché ora aspetto un bambino, a solo diciassette anni».

Charlie continua a fissare le nostre mani intrecciate.

«Bella, non hai nulla da farti perdonare. Forse dovremmo essere io e la mamma a scusarci. In fondo, non siamo stati proprio noi a sposarci giovani, e ad avere una figlia bella come te? Quindi, ora se vuoi, potrai tornare a casa. Ma devi promettermi che un giorno tornerai, con il mio nipotino.».

Non posso fare altro che continuare a piangere, e Charlie si unisce a me.

 

Glielo avevo promesso, ed ora sto mantenendo la mia promessa.

Anthony non riesce a stare fermo, sulla poltrona dell'aereo.

«Dai mamma, sai che non mi piacciono i segreti! Dove stiamo andando?»

Naturalmente neanche io so mantenere i segreti, soprattutto se Anthony continua a guardarmi con lo sguardo da cucciolotto smarrito, con i suoi occhi verdi.

Brillanti, proprio come quelli di Edward.

Edward.

Edward.

 

«Ne sei sicura? Forse lo accetterà! Isabella, sono sicuro che la persona che ti ha messa incinta non può essere così immatura da lasciarti sola!»

Continuo a scuotere la testa, alle supposizioni del dottor Cullen.

Non può capire. Nessuno può capirmi, ora.

«Carlisle, non lo so. E' successo ad una festa, ed io... Ecco, non so chi sia. E' meglio così, davvero».

Il dottore annuisce, passandomi una cartellina rossa.

Firmo le mie dimissioni.

Esco dall'Ospedale.

Inizio una nuova vita.

 

«Andiamo da nonno Charlie». Ad Anthony gli si illuminano gli occhi.

Gli ho parlato spesso di suo nonno, sempre benissimo.

«E anche a trovare zia Alice?» Annuisco con un sorriso.

La mia migliore amica mi manca. Troppo.

 

«E' di Edward». Quasi mi strozzo con il thè che stavo sorseggiando cautamente.

La guardo prima stralunata, e poi sgrano gli occhi.

Si affretta a spiegare. «Bella, sono la tua migliore amica. L'ultima volta che hai avuto un rapporto prima di Edward è stato al ballo di fine anno dell'anno scorso. Non ti sembra un po' tardi? L'ultimo è stato con Edward, quindi...»

Gli occhi stanno iniziando ad inumidirsi, di nuovo.

Lo sguardo di Alice parla per lei.

«Non glie lo dirò». Socchiude gli occhi, e prende un gran respiro.

«Perché, Bella? Cavolo, Edward crede in te! Perché non vuoi dirglielo?».

Sinceramente, non lo so neanch'io. Non voglio dirglielo e basta.

Forse perché Edward avrà una carriera nel basket, e con un figlio a soli diciotto anni non potrà mai andare da nessuna parte.

Forse perché non potremmo mai campare con la sola rendita dei nostri rispettivi genitori, ma qualcuno, prima o poi dovrà iniziare a lavorare. E non una donna incinta, ma lui.

Forse perché gli voglio far vivere una vita tranquilla. Senza problemi.

Senza me fra i piedi.

«Stai facendo una gran cazzata». Alzo la testa, e incontro lo sguardo triste di Alice.

Ormai ha capito, e si è arresa.

«Promettimi che verrai a trovarmi spesso, e che...» con una mano lascia una carezza sul mio ventre «vedrò spesso il mio nipotino».

Annuisco, iniziando a piangere.

In questi ultimi giorni non sto facendo altro.

 

« Preghiamo i gentili passeggeri di allacciarsi le cinture, stiamo per atterrare all’aeroporto di Port Angeles ».

Eseguo gli ordini della hostess. Prendo Anthony e cerco di farlo stare buono, allacciandogli la cintura.

« Papà! »

Alzo gli occhi, con il sorriso sulle labbra.

« Scusate. Il bagno era occupato ». Si passa una mano fra i capelli, stanco dal viaggio.

« Non ti preoccupare, James ».

 

EDWARD’S POV

 

« Quindi, se moltiplicate questo » Il signor Johnson indica un numero sull’enorme lavagna, con la sua ‘baccheta’ di legno. Poi continua « con questo, potrete ottenere il risultato riportato sul vostro libro di medicina ».

Appena finisce di parlare, suona la campana dell’ultima ora.

Raccolgo le mie cose, e mi diriggo velocemente verso la mia Volvo.

« Edward! » Sbuffo contrariato. Non ho proprio tempo.

Mi volto, con in viso il sorriso più falso che io possa fare.

« Si? » Kate mi fissa con occhi adoranti, neanche fossi un Dio sceso in terra.

« Per domani abbiamo organizzato una cena con tutto il corso di Medicina. Ci sarai, vero? » Sbuffo, per l’ennesima volta.

Nego con la testa, e mi affretto a spiegare « Mi dispiace, Kate. Ma sarò fuori per il fine settimana. Torno a casa dalla mia famiglia, a Forks.

Lei annuisce, visibilmente scontenta. Prima di ricordarsi di un piccolo particolare.

« Vai con la tua fidanzata? » E’ proprio per questo che sto tornando a casa.

Per presentare la mia fidanzata alla mia famiglia.

« Si ». Per presentar Jane, alla mia famiglia.

 

« Sei incinta! »

Apro di scatto gli occhi, fissando le due figure dinnanzi a me. Ma faccio appena in tempo a richiuderli, prima che Bella riesca a guardarmi.

Nah, è impossibile. Saremmo andati a letto insieme si e no tre volte.

Non può essere incinta, non di me.

 

Non riesco a controllarlo.

Il ricordo entra prepotente nella mia mente, e non riesco proprio ad evitarlo.

Ho rivisto quella scena. Quella che mi ha segnato.

« Edward ». Faccio appena in tempo avedere la figura dinnanzi a me che mi sventola una mano sugli occhi.

La bacio, prepotente. Come non sono mai stato.

Bacio Jane.

 

« Ti sei svegliato! » Sorrido stancamente, stropicciandomi nuovamente gli occhi.

Bella è ancora lì, sdraiata sul quel lettino.

Mi avvicino a lei, cauto.

« Che cos’è successo? » Inizialmente sgrana gli occhi, per poi sorridere anche lei.

« Non ti preoccupare. Non ho niente. Ecco... Dovrò solo andare a fare degli esami a Phoenix. Finirò lì liceo ». Non so definire la fitta che mi percorse dal cuore allo stomaco.

Dovevo fermarla. Dirle che sapevo tutto, e che insieme saremmo riusciti a risolvere ogni problema.

Ma non le feci.

Posai un delicato bacio sulla fronte, uscendo dalla sala.

Ecco, l’ultima volta che ho visto Isabella Swan.

 

Un altro ricordo, ancora più prepotente.

Jane mi lascia, e mi fissa con gli occhi sgranati.

« Ti amo ». Le dico, prima che faccia qualsiasi altra domanda.

Lei sorride. Non è la prima volta che glie lo dico.

Ma non è lei, la persona a cui vorrei dirglielo.

 

 

 

POTETE UCCIDERMI. TUTTI QUANTI. NON SO PERCHé HO FATTO PASSARE COSì TANTO TEMPO, E NEMMENO PERCHé EDWARD LASCIA BELLA COSì. MA CHI SCRIVE LO SA, L’ISPIRAZIONE è COSì. VIENE E VA. LA MIA è ARRIVATA COSì, DI PUNTO IN BIANCO E NON SONO RIUSCITA A FERMARLA. FORSE IL DESTINO DELLA STORIA ERA QUESTO. CELL’HO A MORTE CON IL MIO EDWARD. NON ERA MATURO, PRIMA. MA ORA? LO SARà? BELLA INVECE, è MOLTO Più MATURA DI LUI. HA FATTO DA MADRE E PADRE AD ANTHONY, SENZA FARGLI MANCARE UNA FIGURA MASCHILE NELLA SUA VITA. JAMES. PERCHé LA SCELTA DI JAMES? BAH. ALL’INIZIO VOLEVO METTERE DEMETRI, PERò HO LASCIATO STARE.

RINGRAZIO INFINITAMENTE LE PERSONE CHE HANNO MESSO LA MIA STORIA TRA LE PREFERITE (142), TRA LE SEGUITE (273), FRA LE RICORDATE (40) E FRA GLI AUTORI PREFERITI (90).

STASERA AGGIORNERò ANCHE Russian Roulette

 

RECENSIONI:

 

crista: Questa notizia BOMBA non l’hanno proprio presa, nessuno dei due. Edward ha fatto finta di niente. Ed ora? J

vanderbit: Nessuno sa che il bambino è di Edward, tranne Alice e lo stesso Edward (che ha fatto finta di niente -.-)

ANNALISACULLEN: Grazie mille! Certo, invierò la parte HOT anche a te!

kandy_angel: Allora scusa per il ritardo! Comunque si, incinta di Ed J

Midnight Sun_: La scelta ha cambiato la vita di tutti, soprattutto quella di Bella, in particolar modo. Un bacio :*

ada90thebest: E’ anche già nato XD

LadySile: Loro non stanno più insieme (da come hai letto). Anthony – che adoro –, è felice. Ma cambierà anche la sua vita.

ELLAPIC: A meno che? A meno che Bella non se ne vada e Edward inizi una nuova vita J

giova71: Non ha chiarito con lui, e chissà quando ci chiarirà J

ladyang: Grazie! Scusa per il ritardo!

bellina97: Sono contro l’aborto. Poi, come facevo a non far nascere un piccolo Anthony?

ChiaraBella: Nello sgabuzzino sono andati avanti due settimane. Carlisle non sa che Bella è incinta di suo nipote. Nemmeno ora che sono passati tre anni. Lo sa solo Alice – che ovviamente l’ha sospettato sin dall’inizio -.

bika95: Graaazieee *__*

_Miss_: Niente. E’ Bella che decide – insieme al mio neurone -, e secondo me è una scelta sbagliata -.-

eliza1755: Lo tengono, ma lei se ne va, e lui fa finta di nulla.

LittleHeart: Grazie mille! E scusa per il ritardo nel postare T.T

La Bi: Grazie :)

ese96: Appena ho finito di rispondere a tutte le recensioni e pubblicato il capitolo vado a leggere la tua storia. Lo prometto!

LittleWhiteAngel: Dai, che anche questa volta ti ho lasciato con una domanda J

96opal: Non ti preoccupare, la reazione era calcolata per tutti J

_BellinA_: Grazie mille!

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Capitolo 14
*** Quattordicesimo Capitolo. ***


Quattordicesimo Capitolo

Quattordicesimo Capitolo

BELLA’S POV

«Beh, è una casetta carina». Sorrido, all’affermazione di James.

Charlie, da quando me ne sono andata si è trasferito a La Push, da Billy e Jacob.

Jacob. Il mio Jacob che fra pochi giorni si sposerà, con Renesmee. Ecco, un altro motivo per cui sono tornata a Forks. “Non vedo l’ora di conoscere tuo padre”.

Papà non ha mai venduto la casa che è a Forks, anzi, l’ha lasciata a me.

A me, e a mio figlio.

Mio figlio, che ora scende le scale, come sempre di corsa.

«Papà, non è una casa bellissima? Ho una camera tutta per me, e il nonno l’ha colorata di celeste!» Non si ferma un attimo, nemmeno per riprendere fiato. «E guarda cosa ho trovato», è entusiasta.

Ma non quanto lo sono io, in questo istante. Da dietro la schiena tira fuori la mano che era nascosta, con sopra una piccola cornice.

«E’ la mamma da piccola! E guarda…» indica il bambino accanto a me. «Questo è un suo amico!»

Non guardo la foto, che James ora ha preso in mano. Non ne ho il coraggio, e lui se ne rende conto.

Sicuramente ha intuito qualcosa… «E’ lui?» Annuisco, abbassando il capo.

Mi sembra tanto di essere tornata la diciassettenne adolescente e stupida di qualche anno prima.

Lascia la sala, dirigendosi in verso la cucina, con un’ultima frase: «Se lo vedo, gli farò rimpiangere di essere nato».

 

«E così, vissero tutti felici e contenti!» Chiudo il libro di favole che stavo leggendo ad Anthony, mentre sento il suo respiro farsi sempre più pesante.

Segno che si sta addormentando, finalmente.

Per tutta la giornata non ha fatto altro che saltellare da una parte all'altra della casa, e infine ha chiamato a nonno Charlie. Entusiasta gli ha raccontato che la cameretta gli è piaciuta molto, soprattutto tutti i giochi che ha trovato all'interno.

Ci sono tutti i tipi di pupazzi, in quella camera. La mia vecchia camera.

Ripongo il libro sulla scrivania, dove ancora c'è il mio vecchio PC. Quel computer ne ha viste di cotte e di crude. Sorrido amaramente, poso un lieve bacio sulla fronte di mio figlio e mi avvio al piano inferiore, dove James mi sta aspettanto.

James.

 

« Scusi! » Una signora, - avrà avuto più o meno cinquant'anni, si volta nella mia direzione!

Era ora! Sono più di cinque minuti che cerco di attirare la sua attenzione. Mi rivolge un'occhiataccia, e poi finalmente, mi fissa.

« Desidera? » Prendo un profondo respiro, prima di parlare.

Poi, poso un bigliettino dinnanzi a lei. « Ecco, sto cercando questa via. » La via che mi porterà a casa, da mia madre.

Il mio volo è appena atterrato un'ora fa, ed io sono in balia delle strade di Phoenix, senza trovare una meta precisa.

Ho preso il primo aereo, per lasciare Forks.

Gli unici a sapere della mia decisione sono stati mio padre, ed Alice. Ovviamente anche mia madre, che doveva accogliermi a casa sua. Non più da sola, ma questa volta in due.

La signora fa un gesto teatrale della mano, prima di congedarmi. « Mi dispiace, ma non posso aiutarla! » Si fosse almeno presa la briga di leggere quel bigliettino!

Sconfitta aspetto che le porte scorrevoli si aprano, ma una mano mi blocca.

Mi volto, incantata.

Un ragazzo, capelli biondi lunghi fino alle spalle, occhi azzurri e corpo da favola mi ferma. Lo guardo un po' scettica. « Ho finito ora il mio turno. Se vuoi, posso accompagnarti io, lì ».

Me ne sto in silenzio, e continuo a contemplare il suo viso. Poi tutto ad un tratto mi rendo contro della sua domanda.

Annuisco vistosamente. Ecco, la mia prima figuraccia fatta a Phoenix.

« Va bene ». Nemmeno l'ho ringraziato, che maleducata.

Mi fa un cenno con una mano, si toglie il camice ed esce con me.

« Se vuoi, la porto io, quella ». Con gli occhi segue il profilo del mio braccio, fino ad arrivare alla valigia che trascino e al borsone che ho messo come tracolla.

In effetti pesano un po'.

« No, no! Non ti preoccupare ». Nemmeno mi lascia finire, che ha tolto la valigia dalle mie mani.

Si gira a destra, mentre con una mano prende un mazzo di chiavi, e fa scattare automaticamente la serratura di una Jeep grigia.

Lo guardo scettica.

« Volevi forse andarci a piedi? E' lontano da qui. » Dovrei fidarmi? In fondo è uno sconosciuto. Ma uno sconosciuto che mi ha offerto un passaggio, per arrivare a casa. Poi, continua « Se vuoi posso indicarti la strada. » Senza pensarci due volte, salgo sulla sua auto.

L'abitacolo è un posto intimo, e quello della Jeep mi ricorda fin troppo.

« Comunque piacere, James ». Prima di mettere in moto, mi allunga una mano.

La stringo. « Isabella. Piacere mio. » Oramai nessuno potrà mai avere una certa confidenza con me. Solo dopo che lo avrò inquadrato bene, James potrà chiamarmi Bella.

Ma infondo mi sta dando solo un passaggio.

« Dove vai di bello? » Domanda ad un certo punto, forse per alleggerire la tensione.

« Sono arrivata ora da Forks, vado a Phoenix, da mia madre ». Lui annuisce, prima di svoltare a destra.

« Forks. Una volta ci sono stato, ho giocato una partita di Basket in quella scuola ». Il mio cuore ha un sussulto. « Cullen. Mi sembra che il capitano si chiami così ».

La testa inizia a girarmi, vorticosamente.

James rallenta l'andamento. « Bella, tutto bene? » E ad un tratto lo fisso, senza proferire parola. Sembra in imbarazzo. « Ehm... scusa. Forse non ti dovevo chiamare così. Scusa, Isabella ».

Faccio l'ennesimo cenno con la mano, e gli dico che è tutto apposto. Per ora.

Parliamo del più e del meno, finché non arriviamo sotto casa di mia madre. La nuova casa, che ha costruito con Phil e che io non ho ancora mai visto.

Niente male, e vedo che apprezza anche James, dal suo fischio di approvazione. Scende con me, e mi aiuta a prendere le valigie.

« E' stato un piacere Bella ».

Lo saluto.

Inutile dire, che dal giorno dopo sono sempre andata in quel negozio.

 

« Tutto bene? » Mi domanda, quando sono al piano di sotto. Annuisco, felice. « Ha chiamato Alice ». Lo guardo un attimo, ed il sorriso si accentua sul mio viso.

« Cosa voleva? » Non vedo l'ora di vedere la mia migliore amica. La adoro.

« Mi ha chiesto se domani andiamo a pranzo a casa Cullen. » Impallidisco, ma solo per due secondo.

« Va bene ».

Il passato non mi può frenare, non a me.

O forse si.

 

Potete uccidermi, e ne avete tutte le ragioni del mondo. In primis, il capitolo orrendo. Lo so, in questo periodo mi sto facendo schifo da sola. Scrivo che è una vera e propria merda e quello che scrivo non piace nemmeno a me. Basta, nemmeno mi voglio dilungare in chiacchiere che non hanno nessun significato ù_ù

Intanto, volevo ringraziare le persone che hanno messo la mia storia tra le preferite (152), tra le seguite (292), tra le ricordate (40) e tra gli autori preferiti (95). Non lo scrivo perché siete un numero ESORBITANTE, ma perché ci tengo, davvero! Per me ognuno di voi conta! Sia che recensite, sia che leggete in silenzio e sia che critichiate! Io vi ammiro, tutti!

Vi ricordo che potete trovarmi anche su:

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tatiana_nirta@hotmail.it

 

RECENSIONI :

LadySile : Sono d'accordo con te. Il mio Edward è un emerito cretino, e credo che l'abbiamo capito tutte. Un po' giustifico la sua reazione. Era un maschio, diciassettenne e anche adolescente. Un mix perfetto per fargli prendere decisioni per cui se ne sarebbe pentito, in futuro!

vanderbit : E' ancora presto, per la conoscenza. Edward incontrerà Anthony nel prossimo capitolo (SPOILER), ma lui non saprà che si tratta di suo figlio (SPOILERONE!!).

ChiaraBella : Nel prossimo capitolo ci sarà un ennesimo FlashBack, in cui spiegherò questo! Comunque Bella sta con James, è ufficiale!

ANNALISACULLEN : Cambieranno le cose? Mah...

bellina97 : Muahahahaah * risata malefica *, ce ne saranno delle belle!

giova71 : Nel prossimo capitolo ci saranno molti colpi di scena!

bika95 : Grazie mille! Anche per me la coppia Edward/Bella è una garanzia, ma cosa succederà?!

Midnight Sun_ : Ti dico solo una cosa: la scintilla non si è mai spenta!

denny : Incontro nel prossimo capitolo! Grazie mille per i complimenti!

kandy_angel : Grazie mille!

Wilderose : Ve lo dico: non soffrirà! Edward, non soffrirà, anzi...

Shinalia : Edward sa che il bambino è suo, ma fa finta di niente. Alice non l'ha detto a nessuno, per rispetto di Bella. E adesso si, si troveranno tutti a Forks!

Erika1975 : Va tutto bene, invece. Edward non si innamora, diciamo che è tutta una copertura va!

_Miss_ : Non ti preoccupare, non è una recensione ultra confusa, anzi. Ci hai preso in molte cose. Da come hai letto, Bella e James stanno insieme da molto. Lei l'ha conosciuto appena è arrivata a Phoenix, e sono diventati subito amici. Poi, col passare del tempo qualcosa di più!

giocullen : Ciao! Grazie mille, comunque si, James e Bella stanno insieme.

valli : Edward sapeva di Anthony, ma quando l'ha sentito ha fatto finta di niente. James e Bella stanno insieme. Alice non ha detto niente, per rispetto di Bella. Questo è tutto, credo :)

ELLAPIC : Si, Edward è stato un vero Stronzo, e lo dico anch'io. L'incontro sarà nel prossimo!

ese96 : Scusa il ritardo! Ecco il prossimo, ma senza l'incontro T.T

carilon : Succederà nel prossimo capitolo, a casa Cullen (SPOILER!)

eliza1755 : Anch'io prenderei a schiaffi Edward ù_ù Non posso dirti che lavoro fa Bella, perché sarà scritto nel prossimo capitolo.

bella cullen89 : Già hai scritto qualcosa tu nella recensione, sul prossimo capitolo XD Ma non posso rivelare più niente (se leggi le recensioni sopra troverai molti spoiler :])

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Capitolo 15
*** Quindicesimo Capitolo. ***


Quindicesimo Capitolo

BELLA'S POV

E' strano svegliarmi, e ritrovarmi nella mia vecchia camera.

Ritrovare la stessa stanza, piccola ed accogliente. Respirare quel profumo di pioggia che ho odiato per così tanto tempo.

Anthony nel corso della notte ha fatto i capricci, quindi ho dormito con lui. Un po' stretti, nel mio vecchio letto. Lui ha dormito, ed io sono stata la maggior parte del tempo sveglia. Non più abituata a cambiare posto continuamente. Dormo bene, nel mio letto, a Phoenix. Tra le braccia di James.

Sono stata tentata, qualche volta. Avrei voluto alzarmi, dirigermi verso la scrivania ed aprire il mio PC portatile. Per vedere se dentro c'erano ancora le mie mail. Le nostre mail. Volevo vedere, anche se ne ero certa. Io non le ho cancellate, e penso che non l'abbia fatto nemmeno Charlie. Di tecnologia – mio padre -, se ne intende poco. Quasi niente.

« Mmmh », un mugolio, che mi fa abbassare la testa.

« Amore. » Faccio piano. Accarezzo con una lentezza esasperante i capelli di mio figlio.

Non gli piace essere svegliato, come me. Ama un risveglio tranquillo. Forse lo sto viziando troppo.

La mia mano si è persa fra quei capelli, setosi e ramati. Certe volte, mi ricordano troppo. Come i suoi occhi, così espressivi e verdi. Un verde smeraldo. Anche se avessi voluto, non sarei mai riuscita a dimenticare Edward. Avevo la sua reincarnazione, proprio vicino a me.

Anthony assomiglia molto a suo padre. I capelli e gli occhi, sono le parti del corpo che mi fanno trasalire, ogni volta che le guardo.

Soprattutto i primi tempi, appena era nato. Ringrazio Dio, per avermi dato due persone così importanti, per andare avanti: mio figlio e James.

« Mamma. » Biascica, stropicciandosi gli occhi con le sue piccole manine. « Latte. » Finisce, con un sonoro sbadiglio.

Sorrido, poso un bacio sulla sua fronte e scendo al piano di sotto. Sbadiglio anch'io, mentre faccio l'ultimo scalino. Ho dormito poco e niente. Questa casa mi ricorda molto, forse troppo. E non sono più abituata al ticchettio fastidioso che provoca la fitta pioggia che scende, irrefrenabile, da ieri sera.

Passo davanti alla televisione. Sopra c'è una foto, quella che ha trovato Anthony appena siamo arrivati. Sorrido, guardo i soggetti, e poi l'abbasso.

La vecchia Bella non c'è più.

Ora c'è Isabella. Donna, madre e moglie. Da due anni.

Mi fermo, e prendo un bel respiro. Appoggio le mani sui reni. Respiro a fatica, in queste ultime settimane.

« Sei testarda! Testarda e cocciuta! Bella, dammi quella borsa! » Con un sonoro sbuffo passo la borsa che ho in mano a James, la prende e continua a camminare. « Perché non mi stai a sentire? Cosa ti costa restare a casa? L'ha detto anche il dottore, devi pensare solo a riposarti! Che senso ha andare in giro, per le vie di Phoenix? » Con una mano gli faccio segno di stare zitto. Fra quattro settimane nascerà mio figlio. Già, ne sono sicura. Sarà maschio.

« Guarda questa che bella! » James si ferma davanti a una vetrina, ha gli occhi che brillano. Infatti, si è fermato dinnanzi ad un negozio di vestiti, naturalmente per bambini. E la tutina che ha indicato è rosa.

« E' inutile che fai quella faccia! E' un maschio! » Ribatto, con il sangue che scorre fluido nello vene. Mi innervosisco, quando si parla del sesso del mio bambino.

Inutile dire che in questo periodo mi sto innervosendo per ogni minima scemenza.

Lui è pronto a ribattere, come sempre. « Come fai a dire che è un maschio? Non hai voluto sapere il sesso? Ed ora ti accontenti, anche delle tutine rosa! E sarà una femmina! » Non ho nemmeno la forza necessaria per dirgli qualcosa.

« Io sono la mamma, e sono sicura di quel che dico! » Lui ride. E se la ride di gusto. Odio quando fa così. E' come se mi prendesse in giro. Metto il broncio, quello che James odia così tanto. Dice che il sorriso mi illumina gli occhi, e non vuole vedermi triste. Soprattutto in questo periodo.

« Dai, lasciamo stare », mi passa una mano, avvolgendomi la vita. « Che sia un maschio, o una femmina, non fa la differenza. E' sempre nostro figlio ».

Annuisco convinta. Anche se sono consapevole, che sia più mio figlio, che il suo. Mi fermo, davanti ad una gelateria, che inizio a contemplare con gli occhi. « Ho capito. » Dice James, prendendo alcuni soldi dalla tasca dei pantaloni ed avviandosi verso la gelateria. Sa quali sono i miei gusti preferiti, soprattutto perché da nove mesi non faccio altro che mangiare fragole.

« Grazie. » Tolgo – quasi con prepotenza -, la coppetta dalle sue mani, ed inizio a mangiare. Camminiamo ancora un po', finché non decidiamo di sederci su una panchina, vicino al parco.

James non sembra più quello di pochi minuti fa. Ha l'aria quasi afflitta.

« Bella, ti devo chiedere una cosa ». Smetto di mangiare, poso la coppetta e lo fisso. E' preoccupato, si, ma non sembra qualcosa di così grave.

« Dimmi. » Dopo tutto quello che ho passato, non può capitare nulla di peggio. Nulla.

James prende un bel respiro, prima di iniziare a parlare. « Ci ho pensato molto, negli ultimi mesi. Ora siamo una coppia, viviamo insieme e lo sanno tutti. Che ne dici se... ecco.. » Non finisce, sembra imbarazzato.

Cosa deve chiedermi? Sto fremendo dalla curiosità. « Vuoi sposarmi? » Persa nei miei pensieri, non sono riuscita bene e capire la sua domanda. Poi, senza che mi lasci il tempo di dire qualcosa, continua. « Lo so, è stupito chiedertelo così, senza nemmeno un anello, ma mi farò perdonare. » Poi, rimane in silenzio. Naturalmente, sta aspettando la mia risposta.

Ed io, cosa dovrei fare? Ormai, sono poche le persone che mi sono rimaste accanto. I miei genitori, che sono stati sempre un supporto fondamentale per me, una spalla su cui piangere. Alice, la mia migliore amica. Ma ora, cosa conta Alice? Sicuramente resterò per sempre a Phoenix, e la vedrò di rado. Non posso continuare a campare con l'aiuto dei miei genitori.

« Si. » Sussurro, senza neanche rendermene conto.

Sono felice, ora.

EDWARD'S POV

Parcheggio nel vialetto di casa, e spengo il motore. Faccio un bel respiro, e mi volto verso Jane. E' tesa, ha lo sguardo perso nel vuoto. Le passo una mano sulla spalla, massaggiandola un po'.

« Che succede? » Anche un cieco se ne accorgerebbe.

Inizia a gesticolare: brutto segno. « E' che ... vedi Edward sto per conoscere la tua famiglia e sono … oddio … » Sorrido, compassionevole.

E' agitata perché le sto per presentare la mia famiglia.

Niente di più, niente di meno.

« Amore, quante volte ti ho detto che non ti devi preoccupare di questo? La mia famiglia è parte di me, e mi appoggiano in ogni mia scelta. Bella o brutta che sia ». O quasi, avrei voluto aggiungere. Scuoto la testa, e continuo. « Quindi, non devi minimamente crearti nessun tipo di problema. » Lei annuisce, ma vedo che ancora non è molto convinta.

Apre la portiera prima di me. Io tolgo le chiavi, ed esco.

Sono pronto.

Sono pronto per far conoscere Jane alla mia famiglia.

« Se non ti muovi giuro che lo faccio io! » Alice fa irruzione nella mia camera senza molti convenevoli, quasi spaccando la maniglia della porta. La fisso con sguardo interrogativo. Lei sbuffa, e poi continua. « Edward, esci da questa casa, vai in aeroporto e prenota il primo volo per Phoenix! Stai andando avanti così da settimane, non è possibile! Non mangi, non parli, Dio solo sa cosa fai quando non sei a casa! » Non prende fiato, ha fatto tutto il quel monologo senza riprendere fiato.

Io non parlo, anzi, continuo a fissare il soffito. « Edward », il suo ora è solo un sussurro afflitto.

Ora sono io che prendo un bel respiro, prima di parlare. « Cosa vuoi che ti dica? Che mi dispiace? Si, mi dispiace. Mi dispiace di non averla fermata, quando è venuta qui per salutarti. Mi dispiace per non averle rivelato tutto il mio amore, come stavo per fare a scuola, prima che si sentisse male. Mi dispiace di non averle detto di tenere il bambino, che lo avremmo cresciuto insieme, forse in una casetta qui a Forks, coperta dalla vegetazione. Sì Alice, mi dispiace ma ora non posso più fare nulla ». Butto la testa indietro sul cuscino e metto le mani fra i miei capelli, tirandoli.

Ho fatto una cazzata, una tremenda cazzata.

Alice non parla più, allora alzo il viso accertandomi che non se ne sia andata. E' ancora nella mia camera, ma seduta sulla sedia, davanti alla scrivania. La testa abbassata fra le ginocchia, le mani che coprono il viso.

Sto per dire qualcosa, quando alza il viso. Ha gli occhi lucidi. Ho visto piangere Alice poche volte.

« Tu lo sapevi. » Sussurra, con la voce roca. « Sapevi del bambino, sapevi che era incinta e l'hai lasciata andare via! » Ora si alza, puntandomi un dito contro e alzando la voce. « O mio Dio, Edward! Come hai potuto essere così Egoista? L'hai lasciata andare da sola e per giunta incinta! » Continua a camminare, su e giù per la stanza.

Quindi sapeva, anche lei. Bella gliel'aveva detto.

Prima di lasciarmi solo, sussurra una frase piena di disprezzo e risentimento.

« Edward, mi fai schifo ».

Non faccio in tempo a suonare al campanello, che l'uragano Alice mi travolge.

In un abbraccio pieno d'affetto.

BELLA'S POV

« Ti piaccio? » Faccio gli occhioni da cane bastonato, fissando James.

Lui sorride, ed annuisce. Per andare a pranzo a casa Cullen ho messo un paio di jeans scuri a sigaretta, un maglioncino a collo alto marrone e le scarpe da ginnastica.

Già sto pensando alla scenata di Alice, quando mi vedrà 'ridotta' in questo stato. Sicuramente secondo lei mi sarei dovuta mettere un tailleur anche per un banale pranzo.

« Se siamo pronti possiamo anche andare. » Prendo in braccio Anthony, che in mano ha un giocattolino, e mi avvio verso la porta di casa.

James è dietro di noi, con la mia borsa e la chiavi del Pick Up nelle mani.

Per tutto il viaggio tengo Anthony in braccio, visto che dietro non c'è un seggiolino.

Mi giro per guardare James, e lo trovo a fissarmi.

« Che c'è? » Odio quando le persone mi fissano.

Lui sorride. « Quest'auto è un rottame ». Lui ama le auto, per non parlare di moto.

Tiene la sua Ducati come se fosse un tesoro prezioso.

« Stai zitto », così detto, gli faccio un cenno teatrale con la mano per metterlo a tacere. Intanto Anthony continua a giocare con il suo 'eroe' di plastica, e lo fa volare da una parte all'altra dell'auto.

Beata infanzia.

Mi ridesto dai miei pensieri sentendo il fischio di approvazione che emette James.

Alzo lo sguardo, e mi ritrovo nel cortile di casa Cullen. Solito giardino, solita abitazione. Da urlo.

« Si trattano bene, questi Cullen ». Gli do una pacca sulla spalla, per scherzare. Scendo dall'auto, insieme ad Anthony.

Strano che James sia riuscito a trovare la strada da solo, visto che gliel'ho spiegata una sola volta, per giunta a casa.

« E' inutile che ti stupisci, il mio senso dell'orientamento è migliore del tuo ». Odio essere letta in questo modo. Sembra che i miei pensieri siano aperti a tutti.

Arriviamo al vialetto, quando James suona.

Mi giro, e metto Anthony per terra. Quando vedo una Volvo.

Quella Volvo.

Grigio metallizzata.

La porta si apre, e mi giro dall'altra parte. Quando vedo Edward.

Edward Cullen.

In pantaloncini e canotta.



NON CI SONO PAROLE, PER CHIEDERVI PERDONO. IL MIO RITARDO, IL CAPITOLO CHE FA UN PO' SCHIFO, E TUTTO IL RESTO. PERò QUESTO è DAVVERO UN PO' UN PERIODACCIO. SONO STATA VIA PER IL WEEK END, E LA VOGLIA DI SCRIVERE – SPERO CHE GLI AUTORI POSSANO CAPIRMI – QUANDO NON C'è, NON C'è! INUTILE CHE APRO UN QUADERNO, O UNA PAGINA WORD, PER SCRIVERE SOLO CAVOLATE. PREFERISCO ASPETTARE L'ISPIRAZIONE E SCRIVERE QUALCOSA DI SENSATO! NON VOGLIO NEMMENO DILUNGARMI, E SPERO CHE MI PERDONIATE, PERCHé NON RIESCO NEMMENO E RISPONDERE ALLE VOSTRE RECENSIONI. LE HO LETTE, UNA PER UNA E SONO IMMENSAMENTE GRATA AD OGNUNO DI VOI! DAL PRIMO ALL'ULTIMO. DAI LETTORI CHE MI SEGUONO SIN DALL'INZIO A TUTTI QUELLI NUOVI. VI PROMETTO CHE IL PROSSIMO CAPITOLO ARRIVERà LA PROSSIMA SETTIMANA.





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Capitolo 16
*** Sedicesimo Capitolo. ***


Sedicesimo Capitolo

Sedicesimo Capitolo

 

BELLA’S POV

 

“Bella”. Non riesco a dire niente. O, meglio, non so cosa dire. E’ Edward, cavolo.

Edward Cullen, dinnanzi a me. Dinnanzi a me e a suo figlio. Che nemmeno conosce.

Prendo la mano di James, e la stringo.

Deglutisco, a vuoto. Ho la gola secca, manca solo che le mie labbra diventino screpolate.

Hey, Edward! Chi-?” Una figura minuta fa capolino da dietro le sue spalle.

Capelli sparati da ogni parte.

“Alice!” Devo almeno riuscire a distogliere lo sguardo. Edward fa appena in tempo a spostarsi, che salto addosso alla mia migliore amica.

Quanto mi è mancata! Mi stringe forte, e capisco perché. Per Edward. Per cercare un modo per farsi perdonare.

“Alice”, anche James si avvicina, e la saluta affettuosamente. Anthony viene avanti con lui, ma non fa in tempo ad avvicinarsi che viene travolto dall’uragano zia Alice.

Lui sorride, e si dimena quando lei lo prende in braccio e inizia varie giravolte. Ha tre anni, e dice che non è più un bambino.

In tutto questo, Edward è rimasto sempre in quell’angolino. Come a godersi lo spettacolo. Non ci riesco, e quindi mi volto.

Mi guarda, ed io guardo lui. Menta e Caffè mischiati insieme. Un mix letale, almeno per me.

Alice tira la manica del mio maglioncino, per attirare la mia attenzione. “Vieni Bells, andiamo. Esme non vede l’ora di vederti!” Stringo la mano di James, ed insieme ci avviamo in cucina.

Casa Cullen è sempre la stessa. Non è cambiato nulla. Le solite pareti bianche, i mille oggetti e tutte le cianfrusaglie che Esme adora così tanto, e che io – sapendo che le adorava – ogni anno per il suo compleanno gliene compravo di diverse.

Su una mensola ci sono delle foto. Delle foto che ritraggono tutti i Cullen da piccoli, ed in una ci sono anch’io. Sono felice di vedere che non sono stata dimenticata. Almeno da certe persone.

Ci dirigiamo in cucina, ed il senso di Déjà Vu lo sentiamo tutti. Vedere Carlisle hai fornelli mi ha sempre messo un senso di gioia. È strano, da descrivere. Esme è al forno, quindi girata di spalle.

È una famiglia speciale, la mia famiglia.

“Bella!” Da dietro qualcuno mi stringe la vita. Riconosco quella voce, ancor prima di sentire il tocco o di voltarmi.

È Jazz, il mio Jazz. Il mio migliore amico. La persona che mi è stata accanto nei momenti più difficili, soprattutto quando dovevo prendere una decisione.

Hey, Jazz” lo abbraccio, con tutto l’affetto che ho. E’ una di quelle persone che mi sono mancate molto, in questi tre anni.

Ma, nel momento in cui mi ha chiamata, si sono girati tutti. Esme, Carlisle, ed una ragazza, che era seduta su uno sgabello vicino a Carlisle.

Esme si porta una mano alla bocca “Oh, Dio Bella!” Si avvicina, ed anche lei mi abbraccia affettuosamente. La mia mamma. Poi è il turno di Carlisle. Mi chiede come sto, e si avvicina a mio figlio. All’epoca solo lui lo sapeva.

Poi, mi rendo conto della mancanza di due componenti fondamentali della famiglia.

E’ l’unica persona che mai avrei voluto sentire, a parlare.

“Rosalie ed Emmett si sono lasciati, Bella”, dice Edward.

 

**

 

“E questo è tutto”. Alice finisce la spiegazione con un gran sospiro, e poi si siede sul suo letto, vicino a me.

“Ma… Alice, non è possibile! Rose ed Emmett! Ci deve essere un errore! Lui non può aver fatto una cosa tanto macabra!

Non so se non posso crederci o se non voglio. Forse tutte e due.

Bells, le cose stanno così. Un po’ di giorni fa ho incontrato Jake. E… vedi, lui mi ha detto che fa finta di niente. Per Jacob Black non è successo nulla! Secondo lui, la sua amata Renesmee non l’ha tradito con Emmett.

Cavolo, Emmett e Renesmee. Quando Jake me l’aveva presentata al ballo era una ragazza così carina.

Metto i gomiti sulle ginocchia e passo le mani fra i capelli.

“Povero Jake. Sta per sposarsi con una donna che l’ha tradito. E Rosalie! Non voglio minimamente pensare a come stia!”.

Alice prende le mie mani, e le stringe.

Esme non sa più che fare. Prima con Edward, poi con Emmett. Davvero, non sa come andare avanti”. Per una attimo penso alla povera Esme. Aveva due figli modello. Beh, Emmett qualche volta faceva qualcosa di strambo, ma non metteva mai la sua famiglia in imbarazzo, e non l’avrebbe mai fatto. Questo era quello che pensavamo tutti.

Guardai Alice negli occhi. “Esme sa!” Lei piegò la testa di lato.

“Certo che sa, Bells! Ti ho detto un minuto fa che Jake è venuto proprio qui a casa, per spaccare la faccia ad Emmett.

“No! Esme sa di me ed Edward!” Ora abbassa lo sguardo, come mortificata.

“Perdonami Bells. Me gliel’ho dovuto dire per forza. Cavolo, Anthony è suo nipote, come poteva rimanerne all’oscuro? Carlisle invece ha detto che già sapeva tutto fin dall’inizio”. Non posso essere arrabbiata con Alice. Ma se Carlisle sapeva, perché non ha- “Ti sbagli, Bells. Tu non sai quante volte abbiamo persuaso Edward a venire da te. Era irremovibile. Io… davvero, non so come è accaduto. Non so… forse diventerò anch’io così, un giorno… come loro…

Shhh, Alice! Tu non diventerai mai come loro, e nemmeno come lui!” Parlare di Edward e di Emmett come se fossero degli alieni. Come se non fossero mai state le persone che ho conosciuto anni fa.

Il mio fidanzato, ed il mio migliore amico.

Vorrei provare a cambiare argomento, ma non ci riesco. “Anche Edward lo sa”. Alice sospira, continuando a stringere le mie mani.

“Bella, lui già sapeva. Sapeva che eri incinta, ed ora l’avrà intuito. E poi… ecco, Anthony è la sua fotocopia.

Lui sapeva.

Edward sapeva che ero incinta, ma non ha fatto niente. Non mi ha fermata, non mi ha cercata. Mai. “Bells scendiamo, andiamo a pranzo”. Annuisco, ed apro la porta. Insieme ad Alice, ci dirigiamo al piano inferiore.

 

**

 

Bruum Bruum”.

“Anthony, per favore!” Sorrido, quando James sgrida – per modo di dire – mio figlio. Siamo a tavola, e lui, con la sua fidata macchinetta, continua a giocare.

“Oh, per favore, lascialo in pace. È così bello vederlo giocare!” Sorrido a Mamma Cullen, che non fa altro che guardare Anthony.

Guardo la tavola, abbiamo appena finito di mangiare il secondo.

“Vado a prendere il dolce” dico, mentre Esme mi sorride.

Mi sono già alzata, quando è Edward a fermarmi.

“Aspetta”, tutti, sorpresi quanto me, si girano nella sua direzione. “Oh, non è nulla di grave, non preoccupatevi! Soltanto, ecco, io e Jane volevamo dirvi una cosa”.

Jane, ecco come si chiama. Ed ora ne ho avuto la conferma, è la sua fidanzata.

Si alza, e si avvicina a Edward.

Mi gira la testa, e la consapevolezza si fa largo in me.

Edward parla, celando ogni dubbio

“Aspettiamo un bambino. O meglio, Jane è incinta”.

 

**

 

Sapete che se non ci sono dei grandissimi problemi nelle mia fan fiction, non sono mie 8D Però questa volta il neurone è andato per conto suo.

Emmett! Come diamine ho fatto a far tradire Rosalie, che io adoro! Per giunta con Renesmee °-° Sto fuori, lo so. E so che voi lo sapete ù-ù

Poi… Jane incinta!! Quella Jane incinta. Ed il figlio? Sarà di Edward o no? Muahahah. Va bene, ve lo dico, sennò invece di una fan fiction diventa Beautiful. Il pargoletto di Jane è di Edward, ovvio.

Ed ora? Cosa farà la nostra Bellina? Bah. Secondo voi, reagirà o no? Starà ferma e zitta in un angoletto come ha fatto fino ad oggi, o si darà una svegliata? Il prossimo capitolo arriverà prestissimo.

Ora, ringrazio le persone che hanno messo la mia storia tra le preferite (162), le persone che hanno messo la mia storia tra le seguite (310), quelle fra le storie da ricordare (43) e le anime che mi hanno messo tra gli autori preferiti (io non ne avrei avuto il coraggio ù-ù) (98)

 

Recensioni:

 

vanderbit: non posso dirti se è un EdxBella a lieto fine, sennò ti avrei svelato tutta la storia. Edward è stato codardo in passato, e lo è tutt’ora -.-

 

lisa76: con questo capitolo ci sono altre domande, e, purtroppo, non posso rispondere a nessuna delle tue °-° Quindi, per avere le risposte, continua a leggere *-*

 

giova71: questi non sono ulteriori sviluppi, sono ulteriori problemi 8D

 

bo19: uh, grazie mille *-* Edward non ha fatto nessuna faccia, anzi, ha scoppiato una bomba

 

Mirya: grazie mille per i complimenti *-* Anch’io sono un po’ recalcitrante per le gravidanze nascoste, ma, come hai scritto nelle fan fiction vanno per le migliori. Poi, James sa di Edward. E’ scritto in questo capitolo.

 

ChiaraBella: Tanya l’ho già usata, quando erano adolescenti. Jane mi mancava. E no, James non avrà dei risvolti malvagi 8D

 

LadySile: continuo la tua recensione: e sai che colpo al cuore, quando ha saputo che lui aspetta un figlio, da un’altra? Te l’ho fatta io, prima che la scrivessi J

 

LittleWhiteAngel: Edward ha capito che è suo figlio, anche se non l’ho scritto >.<

 

bellina97: eheh, non posso proprio dirti nulla. Ed ora, Edward aspetta un figlioletto °-°

 

eliza1755: sì, James ha riconosciuto Anthony come suo figlio, anche se è di Edward.

 

valli: non si può dire che qualcosa di interessante non sia successo 8D

 

consu89: un bel casotto, è successo al pranzo a casa Cullen J

 

kandy_angel: grazie *-*

 

Midnight Sun_: grazie mille 8D

 

angy97: allora, scusa per il ritardo T.T

 

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Capitolo 17
*** Diciassettesimo Capitolo. ***


Diciassettesimo Capitolo

Diciassettesimo Capitolo

 

BELLA’S POV

 

La vita è una fregatura, bella e buona.

Non so dove l’ho sentito dire, ma chi l’ha detto, ha perfettamente ragione. Ho aspettato Edward per tre anni.

Stavo con James, ed aspettavo Ed. Quando ho partorito, nelle ore di travaglio ho sperato che Edward aprisse quella maledetta porta, entrasse, e restasse con me per il resto della vita.

Ad ogni compleanno di Anthony, pensavo a lui. Suo padre, almeno, doveva mandargli un regalo. Scrivergli una lettera, quantomeno. Ma niente.

Quando mi sono sposata, ho sperato con tutta me stessa che entrasse in quella chiesa, annullando tutto.

Ed io, da brava codarda, me ne sarei andata con lui e mio figlio. Lasciando James. Lasciando le persone che mi sono state veramente accanto in questi anni. L’avrei fatto.

Ma lui non si è fatto vedere, anzi. Non mi ha mai cercata. Mai una telefonata, nemmeno da parte di Alice. Nulla.

Quando l’ho visto, su quella porta, ho sperato che mi attirasse a lui, baciandomi. Una scena di un film, che non si realizzerà mai.

Ho sperato che mi portasse da qualche parte, per parlare. Per dirmi i suoi buoni e validi motivi, perché non mi ha mai cercata.

Non è accaduto niente di tutto ciò. Neanche unciao, Bella’. Niente di tutto questo.

E le mie speranze sono andate a farsi fottere una volta per tutte, quando ha fatto quell’annuncio.

Un figlio, che riconoscerà. Come suo. Perché il mio non è degno, di una cosa del genere.

Avrei voluto gridare al mondo quanto sia stronzo, e tutto quello che mi ha fatto passare. Ma non l’ho fatto.

Sono andata da Jane, dicendole che un figlio è il miracolo più bello che ci possa essere, e che una donna può avere.

Sono andata da Edward, facendogli i miei più sentiti auguri, e poi, mi sono diretta in cucina per prendere quel maledetto dolce.

Il pranzo è andato avanti, con Anthony che continuava a giocare, James che stringeva spasmodicamente la mia mano ed Alice che ogni tanto mi lanciava qualche occhiata.

Ci siamo ritrovati tutti in salone, dopo il pranzo. Abbiamo chiacchierato del più e del meno, ma l’attenzione era tutta su mio figlio. Giocava con tutti, a turno.

Anche lì il tempo è trascorso normalmente, ed ora siamo a casa nostra.

“James, io vado”, lui mi guarda, incerto.

“Ne sei sicura?”

“Certo, devo andare da Rosalie. Ha un appartamento a Port Angeles, e non dista molto da qui. Non preoccuparti”. Gli do un casto bacio sulle labbra, e uno sulla fronte di Anthony, che si è addormentato tra le sue  braccia.

Bells, non puoi rimandare?” Sbuffo, è troppo apprensivo.

Hey, non preoccuparti! Se farò tardi chiederò a Rose di ospitarmi per stanotte, e ti chiamerò appena sarò arrivata!” Un altro bacio sulle labbra, ed esco da casa.

 

“Tu non puoi neanche immaginare quanto mi sei mancata!” Mi accoglie così Rosalie, quando sono sulla porta di casa sua.

E’ diversa.

Cioè, è sempre bellissima, ora i lunghi boccoli biondi ricadono lenti e ancora più lunghi. Ha una cera bellissima. Ma non ha la solita luce negli occhi, quella che aveva anni fa.

“Rose, è così bello vederti!” Ma quando l’abbraccio, scoppia in lacrime.

Cerco di consolarla, e cerco di farmi raccontare tutto quello che è successo, anche se già ne sono a conoscenza.

Parlare fa bene, sfogarsi con qualcuno ti fa sentire meglio.

Io lo so, e ci sono passata. Quando James mi ascoltava, mi sentivo meglio. Più sollevata.

“Io non so… non so come sia accaduto! Perché ha fatto una cosa del genere? Con me sembrava felice”, Rose continua a tormentarsi in questo modo.

Era felice, con te. E ora… ora dov’è?”

“In Europa. Se ne è andato, dopo quello che è successo. Codardo.” Rosalie si asciuga le ultime lacrime, e si dirige in cucina per prendere una tazza di caffè.

L’appartamento è bello, e di lusso. Appena entri c’è un enorme salone, tre camere, due bagni e la cucina. Il balcone è enorme.

“Non voglio più avere niente a che fare con i Cullen.” Quando ritorna con questa frase, mi lascia un po’ perplessa.

“Cosa?” Riesco ad articolare. Anche io non volevo avere più niente a che fare con i Cullen, tanto tempo fa.

“Lo so, mi dispiace per Esme. La adoro. E per Carlisle, per me era come un padre. Ma non posso, e non voglio tornare da loro. Sanno che Emmett ha sbagliato, ma è pur sempre loro figlio, e lo appoggeranno in qualunque scelta prenda”. Le parole di Rosalie mi fanno aprire gli occhi, più di quanto avessi già fatto in tre anni.

Ha ragione. Esme e Carlisle saranno sempre dalla parte di Edward, e di Emmett. Infondo, sono i loro figli.

“Rose, è tardi, posso restare stanotte?”

Lei annuisce, e mi scorta fino alla camera degli ospiti.

 

EDWARD’S POV

 

Nel letto, guardo il soffitto. Non riesco a chiudere occhio, anche perché Jane non fa altro che muoversi.

Ora c’è silenzio, ma la situazione non cambia. Non ci riesco. Non riesco a dormire, perché vedo sempre quegli occhietti verdi, e quella macchinetta che vola da ogni parte. Fra i piatti, sul tavolo e sul divano.

Bruum Bruum.

Mi passo una mano fra i capelli, quando Jane parla.

“Perché l’hai fatto?” Si riferisce all’annuncio. Quell’annuncio.

“Dovevo”. E’ la mia unica risposta. Sono un coglione, un emerito coglione.

Bravo, ci sei riuscito da solo, a capirlo, mi direbbe ora Alice, se fosse qui.

Si, ci sono arrivato da solo. Dopo tre anni.

“Non dovevi. Io ti ho detto che ho solo un ritardo, e che ho fatto soltanto un test. Lo sai, che dobbiamo andare dal dottore, prima. E se non fosse vero? Oh, Dio, Edward! Ora i tuoi genitori credono che io sia incinta!” Ora Bella crede che tu sia incinta, è quello che vorrei aggiungere.

Ma non lo faccio. So che così farei del male a tutti. In particolar modo a Jane.

E se non fosse incinta? Cosa diamine mi invento?

Poi, Jane continua “Lo so che l’hai fatto per quella la. Io vorrei sapere perché. E’ sposata, ha un figlio. Mi dici perché hai detto una stronzata del genere?

Perché è felice.

Perché lei ha quello che io le ho tolto, anni fa. Ha riacquistato la fiducia di un uomo, ha un figlio. Mio figlio.

“Jane, ti devo dire una cosa”, continuo a guardare il soffitto, con le mani sotto la testa, e le gambe a penzoloni.

“Dimmi”.

“Il figlio di Bella. Il bambino che era qui, oggi. E’ mio figlio”. Il silenzio che viene a crearsi dopo la mia confessione è lacerante.

“Dimmi che non l’hai tenuto perché i eri giovane, e i tuoi genitori te l’hanno proibito”. Sospiro, tolgo una mano da sotto la testa e mi gratto gli occhi.

“Ero con lei, quando mio padre le ha detto che era incinta. Ho fatto finta di niente, me ne sono andato. Bella non si è fatta più vedere, ha finito la scuola a Forks ed è partita per Phoenix, da sua madre. Lì ha incontrato James, e… ora mio figlio crede di essere il figlio di quello la”.

Jane si alza, ed inizia ad imprecare sottovoce.

Come hai potuto farle una cosa del genere.

Perché sto con uno schifo come te.

Dice cose del genere.

La blocco per un braccio, ma cerca di strattonarsi. “Aspetta, non ho ancora finito”.

Questa cosa, non l’ho mai raccontata a nessuno. Nemmeno ad Alice.

“Non mi prendere per scemo, ma dopo due mesi che era partita, io ci sono andato, a Phoenix. Prima sono andato a casa sua, qui a Forks. Ho raccontato tutto a Charlie, e non ti nego che mi sono beccato un bel pugno in pieno viso. Poi mi ha dato l’indirizzo di Bella, e sono partito. Sono andato lì con l’intento di chiarire, di farmi perdonare, in tutti i modi possibili. Se fosse stato necessario,anche chiedendole la sua mano. Ma poi… l’ho vista sotto l’appartamento, con quel fagottino in mano, appena nato e la fede al dito. Ho visto James che usciva dalla macchina con una carrozzina. L’ho vista felice. Quando eravamo qui a Forks, io non l’avevo mai vista così felice, nemmeno con me. E mi dispiace così tanto, di essermene andato, di nuovo”.

Non so quando, non so come e nemmeno perché sto piangendo.

Jane non mi abbraccia, non mi stringe la mano, non sussurra parole di conforto. Continua a rimanere seduta, fissando una parete nel buio.

“Edward”, la sua voce è un fioco sussurro. “Domani mattina, torno al campus. Mi inventerò io qualcosa con i tuoi genitori. Tu, ora, vai a parlare con Bella. Non me ne frega niente di che ora sia, ci vai, e basta. Chiarisci, parlare. Non dico che devi riprendertela, me devi dirle quello che mi hai detto a me. E ti assicuro, che quello che ho visto oggi, non era lo sguardo di una donna felice.

Come un emerito coglione, continuo ancora a piangere. “E… parlerò io con i tuoi genitori, domani mattina. Non credo di essere incinta. Ora, vattene”.

Mi alzo, prendo un paio di jeans e una T-shirt, e me ne vado.

Accendo la Volvo, diretto verso casa Swan.

 

 

 

INCITA O NON INCINTA, LA NOSTRA JANE? BAH. EDWARD è ANDATO A PHOENIX, MA DOPO QUELLO CHE HA VISTO NON HA DETTO NIENTE A NESSUNO.

HO LETTO LE VOSTRE RECENSIONI, E HO VISTO CHE IL CAPITOLO PRECEDENTE NON è PIACIUTO.

NON POSSO DIRVI CHE MI DISPIACE, PERCHé QUELLO CHE HO SCRITTO DOVEVO SCRIVERLO.

BAH, NON SO CHE ALTRO DIRE. MI SCUSO IMMENSAMENTE, MA NON RIESCO A RISPONDERE ALLE RECENSIONI ç_ç

PERò, SE VOLETE CONTATTARMI VI LASCIO ALCUNI ‘RECAPITI’.

 

MSN è tatiana_nirta@hotmail.it

SU TWITTER SONO yeah_

 

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Capitolo 18
*** Diciottesimo Capitolo. ***


Diciottesimo Capitolo

Diciottesimo Capitolo

 

EDWARD’S POV

 

Guidare mi ha sempre rilassato, soprattutto se vicino a me c’era qualcuno.

Di solito c’è sempre stata Alice: la mattina prendevamo la mia Volvo per andare a scuola, ogni volta che voleva andare a Port Angeles per fare shopping io ero costretto ad accompagnarla, perché il povero Jasper fingeva malori – chi poteva compatirlo! -.

Poi, il posto del passeggero l’aveva preso Bella. Con lei era tutto diverso. I primi tempi aleggiava un aria triste, nell’abitacolo della mia macchina. Come quella volta che l’avevo riaccompagnata a casa, dopo il compleanno di Jessica Stanley. Quel giorno, guidare mi è era piaciuto più del lecito. Poi ci siamo ‘messi insieme’, e così le tenevo la mano, sul cambio. I miei nervi, a quel contatto, si rilassavano. La guida, insomma, è una cosa che amo, e che mi ha sempre tranquillizzato. Sempre. Tranne ora.

Ora non faccio altro che battere impercettibilmente un piede sul freno, mentre mi dirigo a casa Swan. La vecchia casa Swan. Quella dove ora abitano James, Bella e suo figlio. E la strada che porta a Forks, non è mai stata così lunga.

Non c’è un lampione acceso, ed il ticchettio della pioggia mi sta dando i nervi! Appunto, proprio sui nervi! Ora che non posso stringere la mano a nessuno, e nemmeno la musica mi aiuta, tantomeno Debussy, Claire De Lune.

Perso nei miei pensieri, nemmeno mi rendo conto di aver parcheggiato nel vialetto di casa Swan, e di essere fuori la porta.

Forse non dovrei suonare, forse ora il piccolo dorme.

Oppure dovrei proprio suonare, per svegliarli tutti e parlarci una volta per tutte. Per la prima volta, la parte più razionale di me prende il sopravvento, e busso cautamente una volta. Due. Tre.

“Bella?” E’ una voce, che proviene da fuori. Non rispondo, perché diamine sta chiamando Bella? Hey, Bella! Sei tu?” Ancora la voce, una voce maschile. Sicuramente quella di James. Prendo un bel respiro, prima di rispondere.

“Sono Edward”, è l’unica cosa che riesco a dire. Da dentro non proviene nessun suono.

Dopo pochi minuti, la porta si apre.

“Che ci fai qui?” Ovviamente non era l’accoglienza che mi aspettavo, ma devo ringraziare Dio che non si è presentato sull’uscio con un coltello.

“Ecco… devo parlare con Bella”. Bravo, dì la verità. E visto che James è sveglio, dilla anche a lui, anche se dopo ti ammazzerà di botte.

“Bella non c’è”, dice, come se io ci credessi. E’ ovvio che Bella è in casa, o dorme, o non vuole vedermi.

Forse, prima che James venisse ad aprirmi ci ha parlato. Le ha detto che ero io, e lei si è coricata a letto, fra le braccia di suo figlio. L’uomo che ho davanti mi sta fissando insistentemente. “Edward, non ti sto prendendo in giro. Bella non c’è, è andata da Rosalie. E, visto che con questo tempo non ho voluto farla rientrare a casa, si è sistemata lì, per la notte”. Non dico niente, anche perché se fosse vero, nemmeno mi ha assalito. Non mi ha invitato ad entrare – comportamento più che lecito -, ma nemmeno mi ha sbattuto fuori casa.

Sto per dire qualcosa, quando sento dei piccoli passi dietro James, poi, una figura minuta fa capolino da dietro le sue gambe.

“Chi è?” Domanda Anthony, stropicciandosi gli occhi. James abbassa lo sguardo – sicuramente nemmeno lui si è reso conto che il piccolo era arrivato -, e lo prende in braccio.

Siamo ancora sull’uscio della porta, con il vento che entra dentro casa, facendo rabbrividire tutti e tre.

“Vieni Edward, entra” dice James, richiudendosi la porta alle spalle, una volta che sono entrato.

 

Non so per quale motivo ancora non mi è saltato addosso, rovinandomi la vita.

Dopo che James mi invitato ad entrare, offrendomi anche una tazza di thé, mi sono rivelato. Ho detto a lui tutte le cose che avevo rivelato a Jane quando eravamo a casa. Non omettendo nessun particolare. Ma l’ho fatto dopo che Anthony si è addormentato, tra le sue braccia. Ora James lo culla, fissando prima me, e poi la tazza di thé che è davanti ai suoi occhi.

“Io… ecco Edward, io non riesco a capire. Era la tua donna, perché non hai fatto niente per tenertela stretta. Non capisco perché quando sei arrivato a Phoenix e ci hai visti, te ne sei andato per l’ennesima volta. Io, non ci riesco”.

Non ha tutti i torti, anzi, nemmeno uno. Nemmeno io, riesco a spiegare i comportamenti che ho tenuto in questi anni. James prende un respiro, prima di continuare a parlare “Dovevi parlare con Bella. Dovevi dirle che sapevi, lei, sarebbe corsa da te. Io… ecco, io non posso dire che la amo, ma proviamo un grande affetto, l’uno per l’altro. E poi… Edward, Anthony sa che non è mio figlio. Bella ha voluto mettere le cose in chiaro, prima che diventasse sempre più confuso, crescendo. Mi chiama papà, per abitudine e quotidianità, ma sa che non sono il suo vero padre”.

Lo guardo, allibito e senza emettere nessun suono. A stento sto respirando.

Non mi ha attaccato, non mi ha spaccato la faccia. Mi ha solo detto tutto quello che volevo sapere, per tornare da Bella. “Ora, non andare da lei. Sta con Rose, lasciala in pace, almeno per stasera”. Annuisco, e – ancora muto -, mi alzo e me ne vado.

Inutile, non ho ascoltato un bel niente di quello che mi ha detto James. Bella non può fuggire da me, non un’altra volta. E spedito, mi dirigo verso Port Angeles.

 

BELLA’S POV

 

Il letto matrimoniale è comodo, ma ancora non riesco a dormire. La pioggia batte insistentemente sulla finestra di vetro, e questo è un brutto colpo per i miei poveri nervi.

Non sopporto più la pioggia, il freddo e Forks.

Anzi, non riesco a tollerare la merda che c’è qui. Edward… Emmett… solo Jazz, sembra quello con il cervello sulle spalle, si spera!

Non faccio altro che pensare ad Anthony, che ora è a casa, senza di me. Okay, James è un ottimo padre, però mio figlio ha sempre tre anni, ed io sono troppo apprensiva, come dice spesso Renèe.

Starà già dormendo? Avrà fatto storie? Si sarà svegliato nel corso della nottata? Dio, non sopporto di stare lontana da mio figlio.

E salto praticamente sul letto, quando sento il cellulare che ho messo sul comodino prima di addormentarmi, squillare.

Ecco, io lo sapevo che sarebbe successo qualcosa, e che ora James ha bisogno di me. Sono pronta a rimettermi in auto, senza nemmeno rispondere a quella chiamata, quando ci ripenso.

“E’ successo qualcosa? Tutto bene? Anthony come sta?” Una risata soffocata proviene dall’altro capo del telefono.

Caspita! Non c’è un bel niente da ridere, e non si dovrebbero prendere in giro le madri apprensive, proprio come me!

Bells, respira. Qui va tutto alla grande, Anthony è qui, accanto a me che dorme fondo”. Sospiro sollevata. Quindi, va tutto a posto.

“Allora, perché mi hai chiamata?” Quello che penso è impossibile.

È impossibile che James mi abbia chiamata perché sente la mia mancanza. Non è mai successo, in tre anni.

“Edward sta venendo da te, Bella. E’ venuto qui, per parlarti. Ed ha parlato con me. Non ti agitare, e non preoccuparti. Non è successo nulla di irreparabile, e non l’ho nemmeno toccato, però avrei tanto voluto ammazzarlo di botte, dopo tutto quello che mi ha detto”. Forse, mi sono dimenticata come respirare.

“Che cosa ti ha detto?” E’ l’unica frase di senso compiuto che riesco a formulare.

“Deve dirtelo lui. Gli ho detto di non venire, ma sicuramente già sarà sulla strada per Port Angeles”.

Edward sta venendo qui. Per parlarmi.

In un attimo la mia testa si è svuotata. Niente più preoccupazioni, nemmeno pensieri rivolti a mio figlio. Niente di niente. Solo quelle quattro parole.

Edward sta venendo qui.

Non saluto nemmeno James, quando chiudo lo sportellino del cellulare verde. Lo butto sul letto, con le mani mi riavvio i capelli, e mi butto a peso morto sul letto.

Senza pensieri, Bella.

Edward viene qui solo per parlarti.

Senza pensieri.

Senza pensieri.

 

“Dio, ma chi è a quest’ora?” Con un sonoro sbadiglio mi stropiccio gli occhi, e mi alzo per sgranchirmi le gambe.

E’ la voce di Rose, che mi ha svegliata.

Aspetta, la voce di Rose che mi ha svegliata.

In due secondi cerco di liberare la mia mente, facendo piazza pulita e cercando di ricordare quello che mi ha detto James.

Edward stava venendo qui, per parlarmi.

Io mi sono buttata nel letto, addormentandomi.

Cazzo, mi sono addormentata. Altro che agitazione, non me ne fregava talmente niente di Edward, che sono anche crollata in un sonno profondo.

Cerco di trovare il cellulare fra le lenzuola, e lo prendo fra le mani.

Sono le quattro del mattino. Anzi, le quattro e cinque. Nemmeno riesco a ricordarmi a che ora ha chiamato James.

Persa nei miei pensieri, non sento nemmeno il bussare lieve sulla porta della camera.

“Avanti”, dico, aspettando impaziente che qualcuno entri.

Rose fa capolino dalla porta, soltanto con la testa.

“Bella, c’è una visita per te”. Dice, prima di sbadigliare sonoramente. Io mi stropiccio gli occhi per l’ennesima volta, prima di annuire.

Non so per quale motivo idiota sto annuendo. Per niente, ecco perché.

Rose se ne va, e la porta si apre del tutto, rivelando una figura snella.

Edward ha i capelli scompigliati, le occhiaie che gli arrivano fino al mento e i vestiti stropicciati. Sembra che non dorma da una settimana.

Si avvicina, senza dire niente. Ed io continuo a rimanere seduta, al centro di quell’enorme letto.

E – ancora senza spiccicare parola – posa un casto bacio sulle mie labbra.

Un bacio, che spiega ogni cosa.

Un bacio, che ha il sapore di menta, caffè e amore.

 

 

Nella vita non è tutto rose e fiori, questo è vero.

In Io e Te ci dovevano essere Bella e Edward. Bella e Edward che si odiavano, che poi finivano insieme e lei rimaneva incinta.

Edward si teneva il bambino e insieme l’avrebbero cresciuto. Non so cosa mi ha detto la mia mente bacata, quando ho fatto scappare Bella a Phoenix e fatto diventare Edward un codardo.

Certo, non può finire così.

Che fine faranno, James e Jane? Ah, a proposito, Jane non è incinta.

Ed il piccolo Anthony? Scoprirà chi è il suo vero padre? Rose ed Emmett? Siamo sicuri che anche Jasper non abbia fatto nulla? (No, quella di Jasper è una cazzata, mi sono fatta prendere la mano dalle domande XD)

Non ci sarà un continuo, sennò sarebbe davvero Beautiful, ma non ci sarà nemmeno un finale aperto come questo.

Ci sarà un Epilogo, lungo più o meno quanto la storia (va , non esageriamo ;D) con un salto temporale di sei anni. Ben sei anni.

Iniziate a lavorare con l’immaginazione, perché il capitolo arriverà dopo il tredici settembre.

Ancora non ringrazio nessuno, voglio aspettare la fine.

Spero che sia piaciuta, e se non è così, mi dispiace.

Non preoccupatevi, non vi abbandonerò mai, quindi, ecco la mia storia Originale: Coinquilino.

 

Non sono più Yeah, ma mariquita (coccinella).

 

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Capitolo 19
*** Epilogo - Radici. ***


I cambiamenti sono inevitabili, nella vita

I cambiamenti sono inevitabili, nella vita. Io sono cambiata, quando sono sparita da Forks, con il mio pancione. Certo, ho avuto il costante aiuto di mia madre, poi quello di James, che è stato un incipit per me, e per mio figlio. Siamo andati avanti, tutti e tre insieme. La mia nuova vita era a Phoenix, ma le radici a Forks. E prima di mettere la parola fine su tutto, dovevo staccarle, quelle radici. Allora sono tornata, con la mia nuova famiglia. Ho rivisto mio padre, la mia vecchia casa, la mia camera che tanto adoravo, e la mia sorellina Alice. Ma le radici, non erano quelle. Anzi, era una sola.

Edward.

Me ne sono andata per lui, per non pesargli la gravidanza. Ovvio, era anche colpa sua, l’errore l’avevamo fatto in due, anni fa. Ed ora, se ci ripenso, non riesco nemmeno più a chiamarlo errore. L’ho visto, con un’altra. E’ stato un bel colpo, per me. Ma ho compreso, ci sono riuscita. Ho capito che anche lui si era rifatto una vita, come giusto che sia. Ma lui sapeva. Sapeva che nel mio grembo c’era suo figlio, e non ha fatto niente. Niente. Non era pronto, e mi ha lasciato sola. Nemmeno io ero pronta, ma ho dovuto farlo. Mi sono diplomata, e me ne sono andata. E poi, sono tornata. Per staccare quell’ultima radice. Che proprio, non voleva venir via.

E lui era fidanzato, con Jane. Con Jane, che era falsamente – incinta. Non ho pianto per lui, perché ormai non ero più una diciassettenne senza nessuno, ma ero una donna, sposata e con un figlio. Amavo James, ma come si ama un fratello. E con lui, ho messo subito le cose in chiaro: non sarai mai alla pari di Edward, anche se mi ha fatto soffrire come non mai. E lui non se ne è andato, anzi, è rimasto con me, chiedendo anche la mia mano. Il nostro è stato un matrimonio semplice, avevo un vestito elegante, nemmeno un abito da sposa. E si è svolto al comune. Con quel pancione, non sarei nemmeno riuscita ad arrivare all’altare. Quando è nato Anthony, ho concentrato tutta la mia vita su di lui. Ho trovato un lavoro, una casa insieme a James, ed ho cresciuto mio figlio, nel miglior dei modi. Quello che Edward non ha fatto.

E quello che nemmeno Emmett, ha fatto. La prima cosa che mi era venuta in mente, venendo a conoscenza di quella situazione è stata: quale epidemia si è diffusa a casa Cullen?

Dopo questi accaduti, Alice non lasciava nemmeno un attimo solo Jasper. La paura, era troppa. Paura per nulla, perché Jasper, non avrebbe mai fatto nulla del genere. La mia sorellina ha riso, quando le ho detto quella cosa. Mi ha detto che neanche Edward, avrebbe mai fatto una cosa del genere, per non parlare di Emmett.

Emmett Cullen, che se ne stava su chissà quale Isola del Mondo, a piangere la perdita della sua Rose. Perché tutti lo sanno, che Rose era ed è ancora oggi, molto più forte di me. Dopo tre mesi si è rialzata, ed ha continuato l’Università. Ora è un avvocato di grande fama, si è sposata ed ha due figli. Christopher e Morgana. Due figli, suoi e di Emmett.

L’orso, che non è tornato per riprendersi la sua Rosalie. Ma lei è partita in quarta, iniziando a cercarlo per tutto il Mondo. Per chissà quale motivo, aveva capito che Emmett ancora l’amava, e che il suo era stato veramente uno sbaglio. Un cedimento. E lui, oggi, non la lascia andare da nessuna parte, da sola. E’ alle sue calcagne, il minimo che poteva fare.

Invece Edward quel giorno di settembre è entrato a casa di Rose, e mi ha baciata. Un bacio che non è durato nemmeno tre secondi, perché subito dopo c’è stato un’enorme ceffone da parte mia. E poi cazzotti su cazzotti, calci nelle parti basse, altri schiaffi. E non ha fatto un bel niente, per ribellarsi. Segno che anche lui sapeva che quelle botte se le meritava tutte. Dalla prima all’ultima. Ma io non sono come Rose. Io non perdono così facilmente. L’ho mandato via, e sono tornata a casa. Da James, e da Anthony.

James mi ha detto un po’ di cose, fra queste, la sua partenza imminente per Phoenix. Sentiva che sarei tornata con Edward, ma non così presto. E’ partito il giorno seguente, ma ci siamo sempre sentiti, ogni santo giorno. Ed ancora oggi, le chiamate ci sono sempre alla stessa ora. Qualche volta è venuto a Forks per trovare me, e soprattutto Anthony. Io, sono rimasta a Forks, nella vecchia casa, insieme ad Anthony. Sono ritornata alla mie radici, che però ancora non avevo staccato del tutto. Per perdonare Edward, ci sono voluti la bellezza di tre anni. Tre anni, in cui tutto è iniziato da capo. Io non ho mai conosciuto lui, e lui non ha mai conosciuto me. Io ero Isabella Swan, tornata a Forks. Lui era Edward Cullen, che tornava a casa ogni tanto, perché continuava i suoi studi all’Università. Ma c’era un legame, che ci legava inesorabilmente. Nostro figlio. Anthony, che stravedeva per Edward, e che ogni volta che lo vedeva giocava con lui ad ogni tipo di cosa. Io, che non facevo altro che guardarli insieme, per ore ed ore. Non posso ancora dire che le radici si sono finalmente staccate, me sono sicura che ne sono cresciute altre su quel sentiero.

 

********

 

“Chi va ad aprire?”

“Vado io!”

“No! Christopher, guai a te se apri la porta ad estranei!

“Mamma, ho cinque anni!”

“Non me ne importa un bel niente!” Il trambusto che c’è dentro casa Cullen è davvero molto, oggi che è il compleanno di Anthony. Lui che ora è in giro per Forks insieme a Edward, e quella che siamo preparando è una festa a sorpresa con i fiocchi.

“Chi è?” Urlo, aspettando una risposta da qualcuno. Inutile dire che nessuno dice niente, quindi mi tocca andare fino alla porta. Spero solo che non siano loro, e che Edward abbia rispettato gli orari stabiliti. Ma il mio stupore è tanto, quando raggiungo la porta. James è davanti a me, in tutta la sue bellezza. Lo raggiungo, abbracciandolo di slancio. Non ci vediamo da due anni, e Dio solo sa quanto mi è mancato. “Come stai? Maria? Tua mamma?” Ride, arruffandomi i capelli dopo la mia scarica di domande. Doveva venire anche sua madre alla festa, ma per alcuni problemi non c’è. Invece Maria è la sua fidanzata, alle prese con un matrimonio imminente. Infatti il loro sarà di gran lusso, visto che è organizzato da Alice e Maria. Quelle due, in collaborazione, sono due uragani.

“Anthony?” Chiede, mentre posa un grande pacco su un tavolo.

Gli spiego che è in giro con Edward, e quindi anche James si deve dare da farsi con i preparativi della festa. Sono le sedici e quarantacinque, e Anthony arriverà per le cinque. Continuo a sperare che Edward lo porti più tardi, visto che si è dimenticato il cellulare a casa.

“Non ci posso credere, che quell’ometto compie già nove anni”. Lui non ci può credere. Mi sembra ieri, di tenere in mano un fagottino blu, che piangeva tutte le santi notti.

“Non lo dire a me”, commento, attaccando palloncini a destra e sinistra. Intanto Rosalie continua a sgridare i suoi bambini, perché dopo aver gonfiato i palloncini, loro arrivano con i loro piccoli piedini ed iniziano a scoppiarli. Ecco perché abbiamo fatto così tardi. “Ed Alice? Come sta a Phoenix?” James scuote il capo sconfitto. Per preparare il matrimonio Alice si è letteralmente trasferita a Phoenix, fino al grande giorno. E Maria era così contenta, che ora la ospitano da quasi un mese. Ovviamente insieme a Jasper. Ce ne sono volute di moine, per far tornare Jazz a Forks, per il compleanno di Anthony.

“Immagino cosa possano combinare quelle due insieme”. Invece il mio amico ribatte.

“No Bells. Tu non puoi proprio immaginarlo”. Continuiamo a gonfiare palloncini, finché non suonano al campanello.

 

********

 

Inutile dire che la festa a sorpresa è andata a puttane. Appena Edward ha suonato, Christopher è andato ad aprire.

“Aspetta un attimo, che dobbiamo finire di preparare la tua festa”. Ha detto ad Anthony, mentre Rose ha iniziato a rincorrerlo per tutta casa. Alla fine abbiamo riso tutti insieme, di quel piccolo equivoco, che ha combinato quella peste. Mio figlio si è divertito lo stesso, soprattutto a scartare tutti i regali che gli hanno fatto, e i quattro pacchi enormi che Zia Alice gli ha inviato appositamente da Phoenix. Già, inviato, perché non gli ha fatti portare da Jasper. Non si fidava.

“Beh, alla fine, è andata bene”. Sorrido, appoggiando la mia schiena sul suo torace. Automaticamente, le sue mani mi circondano la vita.

“Ti amo”, sussurra nel mio orecchio, piano. Dovrei ancora essere arrabbiata, dopo tutto quello che mi ha fatto passare. Ma non lo sono. E le gambe mi tremano, a quelti amo sussurrato.

“Anch’io”. Strofino una guancia sulla sua. “Ti amo anch’io”. Ripeto.

Guardo davanti a me, osservando tutti.

Rosalie, che esasperata continua a seguire Christopher. Jasper che gioca insieme alla sua nipotina, Morgana. E James, che costruisce per Anthony un Transformers, mentre lui lo guarda appassionato. E il solito Emmett, come un bambinone sta davanti alla TV. Mancano i nonni, che sono in vacanza.

Continuo ad osservare quella scenetta dolce, ma tanto bizzarra. E stringo le mani di Edward, ancora più forte. E

E così, insieme, continuammo a occuparci beati di quella parte piccola, ma perfetta, della nostra eternità.

 

********

 

 

 

E’ finita.

E devo ringraziare una miriade di persone.

L’ultima frase l’ho rubata a Zia Meyer, ed è la fine di Breaking Dawn.

Ringrazio le sei persone che hanno recensito.

Ringrazio tutte le persone che mi hanno messa tra i preferiti, ben 166.

Ringrazio tutte le persone che mi hanno messa tra le seguite, ben 331.

Ringrazio le persone che hanno messo la mia storia tra le ricordate, ben 42.

Ringrazio tutte le persone che mi hanno messa tra gli autori preferiti, ben 103.

Vi adoro, uno per uno. A tutti i lettori silenziosi, che non hanno mai commentato. A tutti quelli che ad ogni capitolo recensiscono. Agli autori con tanto di palle, che hanno avuto il coraggio di recensire la mia misera storia.

E spero di ritrovarvi nella mia originale: Coinquilino.

 

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